laPiazzadiChioggia__Marzo25

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Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.

Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.

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L’assessore Corazzari

guarda alle Olimpiadi:

“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”

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Economia, Confindustria

Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”

STRADE PIU’ SICURE, CALANO GLI INCIDENTI E AUMENTANO LE OPERE PER LA MOBILITÀ DEBOLE

Raffica di interventi in programma per mettere in sicurezza le strade nel territorio clodiense. Saranno monitorati i ponti. Per il sindaco di Chioggia Mauro Armelao la sicurezza della Romea è una priorità.

Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia

CHIOGGIA E SOTTOMARINA: SUCCESSO DEL TURISMO LENTO E RELIGIOSO

I villaggi turistici a 5 stelle e i campeggi vedono un aumento del 35%, segnando un cambiamento nelle preferenze dei turisti

A PIENI

L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano

>direttore@givemotions.it<

I

l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata

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Una partita tutta da giocare
Debutta a Venezia il primo elettrobisturi al plasma in una sala operatoria della regione
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SOTTOMARINA Al piano rialzato con ingresso indipendente in corso di restauro si propone appartamento di 70 mq Possibilità di personalizzazione delle finiture interne

Il futuro del trasporto ferroviario arriva in città

Il Veneto celebra l’arrivo di cinque nuovi treni, un passo importante verso la modernizzazione del trasporto ferroviario regionale, con un impatto significativo anche per Chioggia. A partire da metà marzo, due treni Atr 803 ibridi e tre treni Pop elettrici entreranno in servizio sulle linee che collegano la città lagunare con Rovigo, Venezia e Verona. Le prove di esercizio sono già iniziate, anticipando l’ingresso in servizio effettivo previsto per il mese prossimo.

Questi nuovi convogli, parte di un progetto complessivo di 31 milioni di euro, sono finanziati con fondi Fsc e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), e rappresentano un’ulteriore spinta verso la sostenibilità e l’efficienza del trasporto pubblico.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha partecipato all’evento di inaugurazione a Marghera, insieme ai rappresentanti di Infrastrutture Venete Srl e del Gruppo Ferrovie. Zaia ha sottolineato con orgoglio che il Veneto dispone ora del parco treni più giovane d’Italia, un obiettivo che fa parte di un piano complessivo per rinnovare la flotta ferroviaria regionale.

Per Chioggia, l’introduzione di questi treni non solo migliorerà la connessione con le principali città venete, ma contribuirà anche alla riduzione dell’impatto ambientale, grazie alla tecnologia ibrida ed elettrica dei nuovi convogli. Un passo concreto per rendere il trasporto ferroviario più moderno e accessibile, rispondendo alle esigenze di mobilità della cittadinanza e favorendo lo sviluppo del territorio. (a.b.)

In arrivo nuovi treni ibridi e elettrici in servizio dal 2025

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.

Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.

Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.

Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.

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Bonifica: il presidente Bugno illustra 27 interventi in programma

Il presidente del Consorzio Bacchiglione annuncia annuncia un piano ambizioso per il 2025, con interventi per migliorare la gestione delle acque e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici

Il Consorzio di Bonifica Bacchiglione annuncia interventi importanti per sicurezza idraulica nel territorio di Chioggia. I cambiamenti climatici hanno un notevole impatto sull’agricoltura e sull’ambiente. Le linee d’azione stilate per il 2025 consistono in 27 interventi suddivisi in fase di realizzazione, in fase di approvazione o appalto e non finanziati, che valorizzano le peculiarità del territorio.

I 27 interventi sono suddivisi in: 8 interventi in fase di realizzazione; 5 interventi in fase di approvazione o appalto e 12 interventi non ancora finanziati. Queste opere, distribuite su tutto il territorio consortile, interessano la zona dei Colli Euganei, le zone limitrofe alla laguna di Venezia (compresa l’area di Chioggia) e Padova. Per eseguire tutti e 27 gli interventi individuati la stima complessiva della spesa è di circa 186.751.452 euro. Il Consorzio Bacchiglione sta lavorando in sinergia con i Comuni del per trovare i fondi necessari a realizzare questi progetti. Sono 12 le idee progettuali e i progetti in attesa di finanziamento che il Consorzio di bonifica Bacchiglione intende realizzare: invasi multi-obiettivo, la riqualificazione idraulico-ambientale degli scoli, l’adeguamento e la costruzione di nuovi canali, interventi per l’ottimizzazione della gestione

delle acque, interventi di trasformazione irrigua sono solo alcuni delle nuove opere progettate dal Consorzio Bacchiglione. Per la realizzazione di queste opere è stata stimata una spesa complessiva di circa 153.820.000 euro che comprende sia le operazioni di progettazione, sia l’esecuzione delle opere stesse.

“I cambiamenti climatici sono una parola che è entrata nel nostro vocabolario, e ci impone di trovare soluzioni tempestive ed efficaci per far fronte alle nuove dinamiche ambientali - afferma Silvano Bugno, Presidente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione -. Tra i vari interventi che stiamo realizzando nel comprensorio vorrei sottolineare l’intervento di trasformazione irrigua del bacino Trezze nei Comuni di Chioggia e Codevigo. Il progetto prevede la realizzazione di 10 chilometri di rete irrigua interrata costituita da condotte a bassa pressione a servizio di una superficie agricola di 500 ettari. Inoltre, è prevista anche la realizzazione di un impianto di pompaggio dotato di tre elettropompe con una portata complessiva di 400 litri al secondo, alloggiate in una vasca di alimentazione in calcestruzzo armato completamente interrata. Questo è soltanto uno degli esempi di come sia necessario intervenire tempestivamente al fine di preservare la risorsa idri-

ca e costruire opere in grado di migliorare la gestione del territorio”.

L’obiettivo 2025 che si pone il Consorzio di bonifica Bacchiglione è finanziare proposte e progetti pronti e in attesa di finanziamento, che hanno come unico proposito quello di ottenere le approvazioni necessarie per dare avvio ai lavori, garantendo così una migliore sicurezza idraulica”.

Alessandro Abbadir

Durante la presentazione dei progetti

Inaugurato il cantiere per la Casa di Comunità

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All’ospedale di Chioggia, è stato ufficialmente avviato il cantiere per la realizzazione della Casa di Comunità. All’evento erano presenti il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato, insieme ai professionisti dell’Ufficio tecnico dell’azienda sanitaria veneziana e al sindaco di Chioggia, Mauro Armelao. Il direttore generale Contato ha dichiarato: “Anche Chioggia avrà la sua Casa di Comunità. Questo progetto rappresenta una sfida cruciale per il futuro, resa possibile grazie al Pnrr. L’obiettivo è offrire ai cittadini servizi sanitari di base facilmente accessibili. La vera innovazione è che qui non si pensa solo all’ospedale, ma all’intero territorio. Oltre alla Casa di Comunità, stiamo sviluppando un ampliamento dell’Ospedale di Comunità, che potrà accogliere ventiquattro pazienti, e un hospice con cinque posti letto”. Il sindaco Mauro Armelao ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la città: “L’inizio di questo cantiere segna una giornata significativa per la nostra sanità e per Chioggia. Ringrazio la direzione dell’Ulss Serenissima e il direttore generale Contato per aver creduto in questo progetto fondamentale, che rafforzerà i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini. Si tratta di un passo avanti importante per garantire maggiore sicurezza sanitaria alla nostra comunità”. (a.b.)

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Sicurezza stradale. A fare il punto interviene l’assessore comunale Angelo Mancin

Raffica di interventi per mettere in sicurezza le strade nel territorio clodiense

“Importante è la riqualificazione di viale Jonio a Sottomarina, con la riorganizzazione dell’incrocio con via Belfiore”

S

ulla questione della messa in sicurezza delle strade di Chioggia con interventi ad hoc, interviene l’assessore comunale ai lavori pubblici Angelo Mancin. “Abbiamo pianificato - dice Mancin - per il 2025 una serie di interventi sulle strade del nostro Comune che le renderanno certamente più sicure e con meno dissesti sulle carreggiate, riqualificandole. I primi lavori di asfaltatura sulle vie cittadine inizieranno già a marzo, con interventi per oltre 2 milioni e mezzo di euro. Saranno realizzati su tutto il territorio, frazioni comprese. Da segnalare l’intervento importante per la ristrutturazione della fondamenta Canal Lombardo”. “Di rilevante importanza - continua Mancin - è la riqualificazione di viale Jonio, compresa via Santo Spirito a Sottomarina, con la risagomatura, asfaltatura

e riorganizzazione dell’incrocio con via Belfiore, dove da oltre 13 anni sono posizionati dei new jersey provvisori posti sulla carreggiata, e da allora mai sostituiti con soluzioni definitive”. Attualmente stanno proseguendo gli interventi di ristrutturazione e consolidamento sui ponti del territorio clodiense. In queste settimane si è concluso l’intervento sul ponte Cavanis. “Per la fine del primo trimestre, inizio del secondo trimestre 2025 - assicura Mancin - saranno avviati i lavori di ristrutturazione del ponte sul Canale Nuovissimo, nella frazione di Valli per la messa in sicurezza del ponte che collega la frazione con la zona detta dei Piovini, divise dal Nuovissimo. Non sarà possibile il transito sul ponte durante l’intervento, che sarà chiuso. Ci sarà poi l’intervento sulla riva della laguna del

Lusenzo Nord, già inserito nel piano programma delle opere pubbliche. Il progetto ha ricevuto l’approvazione da parte della Soprintendenza per i beni ambientali di Venezia e Chioggia”. Previsto il bando di gara e individuazione dell’impresa esecutrice entro il secondo trimestre del 2025, mentre il cantiere vero proprio avrà inizio a fine estate per evitare di bloccare la viabilità nel periodo estivo. “Al termine degli interventi previsti - dice Mancin

Nel 2025 saranno monitorati 100 ponti cittadini

Nell’arco del 2025 verranno anche sistemati i guard rail in zona Val da Rio e si procederà con l’ispezione dei circa 100 ponti cittadini (sia veicolari che pedonali). Il monitoraggio dei tecnici ha evidenziato la presenza di 98 strutture da sottoporre a ispezione e valutazione. Tutte le strutture verranno monitorate prevedendo il censimento delle caratteristiche di tutte le opere, ispezioni visive dirette e delle caratteristiche geo-morfologiche ed idrauliche, caratterizzando lo stato di degrado pre-

sente e i potenziali rischi associati anche ad eventi franosi o idraulici, dei ponti censiti. L’obiettivo dell’intervento è di ottenere una conoscenza accurata ed approfondita delle opere esistenti nel territorio comunale. “Le fasi del progetto - spiega l’assessore Mancin - sono: una mappatura eseguita da un tecnico per identificare tutte le strutture da sottoporre a ispezione, incluse passerelle, sottopassi e sovrappassi. Un censimento mediante scheda. Il rilievo speditivo delle caratteristiche

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- per le asfaltature della prima tranche, predisporremo un altro consistente impegno di spesa di circa 2 milioni settecentomila, per proseguire con la riqualificazione e riasfaltatura di quelle strade che non saranno ristrutturate con l’intervento che inizierà a marzo”. Vi sarà un probabile momento di pausa nel periodo invernale e ripresa primavera 2026. “Nella frazione di Sant’Anna, a breve inizieranno i lavori di adeguamento della fermata bus

strutturali, geomorfologiche e idrauliche, identificazione dello stato di degrado e dei rischi associati. L’analisi dei rischi: attribuzione di una classe di attenzione in base ai parametri rilevati, per determinare ulteriori necessità di indagine e valutazione della sicurezza della struttura. Il Comune punta a di ottenere importanti dati per programmare ed individuare interventi mirati”. Tra il 2025 e il 2026 è in programma anche la ristrutturazione di Ponte Baden Powell (a.a.)

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le interviste ai sindaci del Veneto

dal lunedì al venerdì alle 10:10 - 13:10 - 16:10 - 19:10

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urbani per il trasporto dei ragazzi a scuola in via Primavera - conclude Mancin. In conclusione, un anno questo, iniziato con una nuova carica e volontà di dare finalmente avvio a tante opere che fino ad ora non avevano trovato la condizione per essere avviate. Con la volontà di proseguire anche per il 2026, con gli altri interventi sulla viabilità e con strategici interventi che modificheranno il nostro territorio”.

Alessandro Abbadir

Sicurezza stradale a Chioggia. Parla il sindaco Mauro Armelao

“La Romea è una nostra priorità“

L’impegno del Comune di Chioggia per la sicurezza stradale sulla statale 309 Romea è una priorità. Ad assicurarlo è il sindaco della città Mauro Armelao. ”Il mio impegno - spiega Armelao - nell’agire per risolvere le problematiche decennali della nostra viabilità non è mai venuto a mancare. La Romea in primis, ma anche il raddoppio dell’Arzerone oltre che la messa in sicurezza di tanti tratti di strada che attraversano il nostro territorio”. Il sindaco va ad affrontare nello specifico la questione della Romea. “Tra i nodi della viabilità che pesano su Chioggia, la Romea si riconferma un punto fermo - dice Armelao. La Romea è uno dei punti prioritari del nostro programma politico, e che non mi si dica che ad oggi non è stato fatto nulla. Da 40 anni si parla di Romea e le colpe non possono pesare sull’ultimo sindaco”. Non ci sta Mauro Armelao a fare da bersaglio alle critiche sulla mancanza di iniziative sulla spinosa questione della statale 309 e dei suoi numerosi incidenti spesso mortali e in attesa dei tempi della politica, il sindaco sottolinea che non è rimasto a guardare. “Dal suo insediamento - spiega il primo cittadino - l’amministrazione ha fatto posizionare le cuspidi agli incroci, che ora sono nettamente più visibili, provveduto a realizzare l’illumi-

nazione in corrispondenza della rampa d’ingresso a Sottomarina, che era sempre mancata”. La Romea, principale arteria di accesso accesso alla città va detto, è stata oggetto di alcuni cantieri per la ristrutturazione di due ponti situati su una parte del ponte translagunare e del ponte Grande della Fossetta all’altezza dell’ Ipermercato Clodì, sul Canale Fossetta. Per questi cantieri Anas ha convenuto di mantenere il doppio senso di marcia creando solo restringimento di carreggiata sulla sede di cantiere. Anas ha fatto sapere al Comune che i cantieri sui ponti termineranno prima dell’estate. Importante è la messa in sicurezza delle fermate dei bus. Il Comune per questo sta completando la predisposi-

zione del progetto di messa in sicurezza delle fermate dei bus sulla Romea che si trovano nella zona centrale della frazione di Sant’Anna e anche del progetto di adeguamento della fermata a Cavanella d’Adige. “Sono molto soddisfatto - conclude il primo cittadino - per l’attenzione che la Regione ha riservato al nostro territorio. Un territorio importante dal punto di vista turistico ed economico. Finalmente stiamo raccogliendo i frutti della filiera e per questo ringrazio il governatore Luca Zaia e l’assessore e vicepresidente della Regione Elisa De Berti che da tempo sta lavorando per cercare di risolvere il problema delle carenze infrastrutturali e di collegamento da e verso Chioggia”. Alessandro Abbadir

Associazione Vittime della Strada: aumenta l’incidenza dei decessi fra l’utenza debole

Armelao: ”l’amministrazione ha fatto posizionare le cuspidi agli incroci, che ora sono nettamente più visibili, provveduto a realizzare l’illuminazione in corrispondenza della rampa d’ingresso a Sottomarina, che era sempre mancata”

Sicurezza stradale. Dopo gli incidenti ci sono i danni i feriti e in qualche caso anche delle vittime della strada. C’è una associazione che ha fatto del monito e della sensibilizzazione delle condotte sulle strade la sua missione. Si tratta dell’Associazione Vittime della Strada che è guidata nelle aree provinciali di Venezia, Padova e Treviso da Paolo Battistini. Ci sono dei dati che delineano la situazione in Veneto, un report del biennio 2022-2023. “In Veneto, nel 2023 - dice Battistini - si sono verificati 1 2.774 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 309 persone e il ferimento di altre 16.994. Rispetto

al 2022 diminuiscono il numero delle vittime (-3,7%), gli incidenti (-3,4%), ed i feriti (-1,7%). Nel 2023, si è registrato un aumento dell’incidenza dei decessi tra gli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) rispetto al 2010. Tra il 2010 e il 2023, in Veneto, l’incidenza dei pedoni deceduti è cresciuta, dall’11,6% al 12,6%. La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (72,5%)”. “In capo alle amministrazioni comunali c’è la manutenzione - sottolinea Battistini. C’ è la messa in sicurezza specie dei punti più critici. Poi c’è il controllo della velocità che dev’essere un elemento

fondamentale. Il decreto Salvini non va nella giusta direzione perché mette dei paletti non di poco conto sulle installazioni degli autovelox. Ma il problema è che non dobbiamo aspettare i morti per intervenire. In altri Paesi invece come la Svizzera non esiste nemmeno il preavviso dell’autovelox. Va fatta poi una gran opera di sensibilizzazione e coinvolgimento, non solo nelle scuole ma anche nelle autoscuole. Si deve insistere sulla necessità di fare attenzione all’utenza debole, pedoni e ciclisti quelli che pagano sempre le conseguenze più gravi dei sinistri”. (a.a)

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La posizione. L’attacco della consigliera comunale del Pd Barbara Penzo

“Città allo sbando, il sindaco ci spieghi dove ci vuole portare”

P d a Chioggia all’attacco dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Armelao. A portare le critiche è la consigliera comunale dem Barbara Penzo. “Non passa giorno che la nostra città non balzi alle cronache per qualcosa, purtroppo, di negativo che succede - spiega Penzo. Il problema della microcriminalità ormai è all’ordine del giorno, nonostante questa amministrazione avesse fatto della sicurezza il suo mantra in campagna elettorale. Molte risposte si fanno attendere e si assiste ad un continuo sottostima dei bisogni delle famiglie. Non esiste un piano di contrasto all’emergenza abitativa. Le fragilità nella nostra città non vengono affrontate in modo oculato ma a spot e promesse. Confidiamo nei fondi del Pnrr per poter finalmente offrire alla città servizi di primo accesso e per poter intervenire nell’emergenza, ma ad oggi su queste importanti risorse e progettualità non si conoscono gli andamenti e l’evoluzione”.

La Penzo parla poi del trasporto pubblico. “Qui - dice - assistiamo ad una comunità in subbuglio. I cittadini delle frazioni isolati, gli studenti con l’incertezza del mezzo di trasporto. Anziani e fragili privati di poter andare al mare o recarsi con certezza in ospedale, per non parlare del fatto che in una situazione di estrema tensione come quella del trasporto pubblico locale, si continua ad avere come unico orizzonte di prospettiva l’idea dei droni non cogliendo le priorità del territorio. Sul sistema infrastrutturale c’è un bavaglio alle esigenze della città da una parte, e viaggi passerella privi di qualsiasi risultato, se non uno slogan elettorale che si susseguono dall’altra”. “Abbiamo smesso - rincara la dose Barbara Penzo - di parlare di Romea, di Arzaron e di Ponte sul Brenta (barriera cuneo salino)”.

a consigliera del Pd Barbara Penzo

tutti, enti e comitati, rapporti tesi con i Comuni vicini. Basta ricordare la vicenda dello scuolabus di Co-

devigo. Irrigidiamo i rapporti con la sovrintendenza, continuando a promettere un ponte sulla Fossetta

che non vede prospettiva di ripristino”. “Potremmo dire - conclude - che la nostra città non ha solo le strade dissestate, le piste ciclabili inesistenti, ma il suo stesso tessuto economico e sociale che sta collassando. Vorrei chiedere alle cittadine e ai cittadini di Chioggia se negli ultimi quattro anni hanno potuto constatare un miglioramento e una crescita nella nostra città. Questa amministrazione legata a logiche personalistiche, priva di una coalizione e di un indirizzo politico oltreché sociale, liberi la città della sua incompetenza”.

Alessandro Abbadir

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Viabilità modificata per lavori su gas e fognature

Chioggia si prepara a una serie di interventi sulla rete del gas e sulla fognatura che comporteranno modifiche alla viabilità in alcune strade della città. I lavori, eseguiti da diverse ditte, richiederanno chiusure temporanee e restrizioni alla circolazione, con misure di emergenza per garantire il passaggio dei mezzi di soccorso e dei residenti.

Dal 3 marzo all’11 aprile 2025, Calle Duse sarà interessata da lavori alla rete del gas. Il traffico sarà interrotto nei tratti via via interessati dal cantiere, con divieto di sosta e rimozione forzata dei veicoli nelle aree necessarie al transito dei mezzi operativi. Per

Durissime le considerazioni finali. “Siamo riusciti a peggiorare addirittura la situazione della vivibilità in centro storico - afferma - con una zona traffico limitato senza nessun filo logico, che ha portato una zona pedonalizzata ad essere attraversata da moto e auto, che a vario titolo ottengono il legittimo permesso”.

Abbiamo creato tensione con

mitigare i disagi ai residenti, sarà concessa la sosta gratuita nei parcheggi a pagamento di Isola dell’Unione parte est, previa esposizione dell’autorizzazione Ztl. Saranno garantiti il transito pedonale, l’accesso ai civici e il passaggio dei mezzi di emergenza. Infine, lavori di manutenzione alla rete del gas interesseranno viale Milano dal 3 al 30 marzo. La ditta Melinato Srl eseguirà l’intervento nel tratto compreso tra viale Lombardia e viale Brenta. Il traffico sarà deviato su via Lombardia, con divieto di transito veicolare nei tratti occupati dal cantiere. Saranno vietati anche la sosta 24 ore su 24 e l’uso degli stalli riservati a particolari categorie di utenti. Durante i lavori, sarà temporaneamente sospeso il senso unico di circolazione. Le autorità locali invitano i cittadini a prestare attenzione alla segnaletica temporanea e a pianificare i propri spostamenti in anticipo. I provvedimenti sono stati pubblicati sul sito web del Comune di Chioggia e saranno visibili anche mediante affissioni nei pressi delle aree interessate. (a.b.)

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I commenti. Dopo l’incidente in cui ha perso la vita in giovane in un cantiere, tante le reazioni

“Servono più controlli per prevenire gli infortuni”

N

elle scorse settimane un giovane operaio di 21 anni, Andrea Canzonieri residente nel vicentino, ha perso la vita a Sottomarina di Chioggia, all’interno di un cantiere edile in via Marco Polo. La tragedia si è consumata sul posto di lavoro. L’operaio è stato colpito da un pannello di ferro per getti in opera, rimanendo ucciso praticamente sul colpo. La tragedia, l’ennesima nel giro di un mese nel veneziano, ha scatenato una serie di prese di posizione.

Il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, e il sindaco della Città Metropolitana, Luigi Brugnaro, hanno espresso il loro cordoglio per l’accaduto. I sindacati chiedono azioni più incisive per combattere la piaga. Servono, per il segretario della Filca Cisl, Andrea Grazioso, maggiori investimenti in formazione. La Uil si è appellata alla Regione.

“Morire, o subire gravi infortuni sul lavoro, non è normale - dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia. Esprimiamo il nostro cordoglio e la più profonda solidarietà alla famiglia del giovanissimo lavorato-

re che ha perso la vita a Chioggia. È il tempo di agire concretamente, le istituzioni e la politica sono evidentemente in ritardo rispetto a una strage che non accenna a fermarsi, ma che anzi negli ultimi anni sta registrando un numero sempre più alto di infortuni. Non parliamo solo di quelli mortali. Nel nostro territorio, ogni anno, 3 lavoratori ogni 100 sono vittime di un infortunio, spesso con conseguenze permanenti sulla qualità della vita e sulla capacità di lavorare. Di fronte a ciò la Regione si ostina a non voler disporre, con la massima urgenza, un nuovo piano (e maggiori risorse) dedicato alla prevenzione degli infortuni”.

È stato chiesto e ottenuto nelle scorse settimane con il Prefetto, un tavolo tra tutte le parti per discutere del problema. Sulla vicenda interviene anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin. “Lungi da me criticare l’operato degli S (servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro) - esordisce la consigliera - o anche solo pensare che faccia meno di quel che dovrebbe. Ribadisco, che gli sono

costantemente sotto organico, e dovrebbero essere dotati di più mezzi e risorse per raggiungere in modo capillare tutti i cantieri ubicati nel territorio di competenza. Questo lo chiedo incessantemente da anni alla Giunta regionale, in sede di bilancio e non solo, ricevendo risposte negative.

Proprio perché riconosco fondamentale importanza all’attività di prevenzione, necessaria tanto quanto i rilievi ex post, ho fatto notare che erano stati sanzionati alcuni cantieri delle Olimpiadi di Cortina per il mancato rispetto delle norme antinfortunistiche”.

“Si parla - conclude l’esponen-

te del M5S - di piani di prevenzione da aggiornare, di protocolli relativi alla sicurezza non applicati. E molti sono i commenti dei lavoratori che confermano un quadro generale non ottimale, specie riguardo ai dispositivi di protezione individuale”. Alessandro Abbadir

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Abano Terme

Turismo. Un ponte tra cultura, benessere e esperienze uniche

Monselice e Abano Terme stringono un accordo di collaborazione

M onselice e Abano Terme stringono un accordo di collaborazione per promuovere storia, cultura e benessere: “Insieme si valorizza la destinazione turistica”. I rappresentanti dei due Comuni a fine febbraio hanno esposto i primi passi per mettere in campo una sinergia di azioni volte a incentivare la fruizione turistica del territorio da diversi punti di vista. Un rapporto di amicizia e somiglianza tra i due paesi, in cui l’afflusso di visitatori italiani e stranieri è sempre più corposo e in cui è richiesta un’“esperienza” più che una vacanza, ha portato alla creazione di un sodalizio: i turisti di Abano Terme saranno incentivati a visitare i beni artistici e culturali della cittadina murata, mentre chi vorrà soggiornare a Monselice, una volta esauriti i posti letto disponibili, sarà indirizzato alle strutture ricettive partner.

L’iniziativa, oltre a coinvolgere i due Comuni, ha visto la collaborazione di Federalberghi e Ascom. Il primo passo è stato quello di creare quattro proposte di visita della cittadina della Rocca da proporre ai visitatori delle terme, spaziando dall’enogastronomia alla storia con “Monselice nel segno dell’imperatore”, alla spiritualità con “Monselice città giubilare”, fino a “Intrecci di natura e arte”, che incentiva lo sport all’aria aperta, e infine

“Colori e sapori euganei” e “Monselice itinerari slow”, dedicati agli eventi e ai prodotti tipici del territorio.

Le proposte di visita partiranno in primavera e, successivamente, si punterà a creare nuovi pacchetti per la Giostra della Rocca, la Cena medievale e le gare di ciclismo che si terranno nella cittadina murata. Il vicesindaco Stefano Peraro ha sottolineato che queste attività incentiveranno la nascita di nuove imprese e il potenziamento di quelle esistenti, oltre a spingere gli enti a migliorare la viabilità tra i Comuni coinvolti, attualmente carente. La sindaca di Monselice, Giorgia Bedin, si è detta entusiasta dell’iniziativa: “Entrambi abbiamo una vocazione turistica, seppur diversa. Insieme, però, possiamo unire arte, storia, cultura, natura e benessere all’interno del Parco Colli Unesco. Alle Terme il turista potrà dedicarsi alla cura e al relax, mentre a Monselice potrà vivere un turismo esperienziale” conclude la prima cittadina. Il sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato, ha evidenziato l’importanza del fare rete: “La promozione congiunta ci permette di valorizzare al meglio le nostre eccellenze. Sarà un’opportunità unica per coniugare le nostre proposte con quelle di Monselice, in un anno speciale come questo del Giubileo”

conclude il primo cittadino. Marco Gottardo, presidente di Federalberghi, ha sottolineato invece il valore qualitativo dell’iniziativa, che potrà coinvolgere ben 86 alberghi e 3 milioni di presenze: “Per gli operatori del settore ricettivo significa dare la possibilità agli ospiti di vivere nuove esperienze di territorio, sport all’aria aperta, arte, cultura e spiritualità, soprattutto nell’anno del Giubileo”.

Giada Zandonà

Chiusura temporanea di Calle Cesare Battisti: lavori alla rete fognaria in arrivo

A partire dal 24 febbraio e fino al 20 giugno 2025, un tratto di Calle Cesare Battisti, nelle vicinanze di Corso del Popolo, sarà interdetto al transito veicolare per permettere lavori di adeguamento alla rete fognaria. La decisione è stata presa dopo la richiesta formale della ditta Veritas Spa, che si occuperà delle opere di ristrutturazione.

L’ordinanza prevede diverse modifiche alla viabilità. Sarà istituito il divieto di transito veicolare lungo il tratto interessato, e la sosta sarà vietata 24 ore su 24, con rimozione dei veicoli. Inoltre, la ditta incaricata dovrà provvedere all’installazione della segnaletica stradale conforme al Codice della Strada almeno 48 ore prima dell’inizio dei lavori, garantendo la sicurezza del transito pedonale e il passaggio in emergenza per i mezzi di soccorso e della polizia. (a.b.)

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Turismo. Quasi 2 milioni di turisti a Chioggia, Sottomarina e Isola Verde

In aumento le presenze turistiche

Il turismo continua a crescere, con i villaggi turistici e le strutture a 5 stelle a registrare un successo straordinario. Le locazioni private mostrano un forte sviluppo grazie alle nuove regolazioni

Un’analisi dettagliata sull’andamento turistico negli anni 2022, 2023 e 2024 consente di registrare una crescita costante di oltre il 10% delle presenze nell’area di Chioggia, Sottomarina e Isola Verde.

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E’ quanto emerso in occasione dell’incontro svoltosi nella sede di Federalberghi Asa Cda Chioggia alla presenza del presidente Giuliano Boscolo Cegion, di Giancarlo Boscolo Chio, presidente Asa Locazioni B&B, e di Elena Boscolo Nata, presidente del Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia. Gli alberghi a 4 stelle hanno registrato un risultato negativo, con 81.565 presenze, dovuto principalmente alla riduzione del periodo di apertura, causata dal calo del mercato tedesco, in particolare per i gruppi organizzati presenti da anni durante le stagioni più basse, ma questi stessi alberghi - come ha evidenziato il presidente Giuliano Boscolo - hanno segnato un buon andamento nei mesi di alta stagione (giugno, luglio e agosto), con risultati quasi superiori a quelli del 2023.

Per le strutture di media dimensione (1-2-3 stelle) a gestione familiare, caratterizzate da una clientela prevalentemente italiana, vi sono stati ottimi risultati, con un +10% e un totale di 280.000 pre-

senze. Per quanto riguardo le case utilizzate come B&B la crescita è risultata più timida con un incremento dell’1,2%, corrispondente a circa 10.000 arrivi.

Il dato complessivo delle presenze nell’area di Chioggia, Sottomarina e Isola Verde tocca quasi 2 milioni di presenze grazie anche ai villaggi turistici a 5 stelle e ai villaggi camping.

Giancarlo Boscolo Chio, presidente dell’ASA Locatori, sottolinea che il territorio ha registrato un balzo positivo anche nelle locazioni private, un trend in crescita che dimostra il buon lavoro svolto dall’Associazione Locatori nell’informare e accompagnare chi desidera dare in affitto la propria unità immobiliare secondo le nuove regole regionali e nazionali. Questo ha favorito una crescita delle iscrizioni all’Associazione Locatori nel

2024, che ora conta un totale di 380 iscritti. Il segmento delle locazioni private si è evoluto notevolmente, con un incremento delle presenze italiane ed estere, in particolare provenienti dall’Est Europa.

Elena Boscolo Nata, Presidente del Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia, conferma questo trend positivo, aggiungendo che il turismo lento e religioso è in aumento e molto apprezzato nella nostra località. I turisti sono sempre più attenti alla gastronomia e all’esperienza che il nostro territorio offre.

Inoltre il +35% di presenze nei villaggi turistici a 5 stelle e nei campeggi indica una durata di soggiorno più lunga. Oggi il turista non si limita a una vacanza “mordi e fuggi”, ma cerca di immergersi nelle tipicità locali.

Eugenio Ferrarese

Numerose iniziative per festeggiare la presenza degli Scout in città

S ono numerose le iniziative promosse dal Gruppo Scout Agesci Chioggia 1 che festeggia 80 anni di presenza - 1945/2025 - ai Salesiani e in città.

“Ricordare il passato, vivere il presente per costruire un futuro di felicità” è il motto che accompagna questi festeggiamenti che coinvolgeranno gli scout a partire dalla “Giornata mondiale del Pensiero - Thinking day”, un giorno speciale perché si ricorda la nascita del Fondatore dello Scautismo, Robert BadenPowell, e della moglie Olave, organizzando il “Gioco nelle calli”, il Rinnovo della Promessa scout per tutto il Gruppo, il Masci (adulti scout) Comunità “La Forcola” e gli ex scout e il “Fuoco di Bivacco”.

In aprile è prevista la “Caccia di Primavera” della Zona di Pa-

dova Collemare, di cui fa parte anche il Gruppo Chioggia 1, che coinvolgerà circa 700 lupette e lupetti, coccinelle e coccinelli che si troveranno insieme per giocare e riflettere sulla loro amicizia e quella con Gesù. Dal 17 al 25 maggio 2025 la chiesetta di san Martino nei pressi della Cattedrale di Chioggia ospiterà la mostra che illustra gli 80 anni di attività del Gruppo Scout Chioggia 1. Inoltre il 17 maggio nella chiesa della SS. Trinità si terrà un incontro-confronto dei genitori delle ragazze e ragazzi del Gruppo e per chi fosse interessato sul tema “Educare oggi” con Donatella Mela, dottoressa internista a Savona e Capo Guida dal 2016 al 2020, e Fabrizio Coccetti, fisico ricercatore a Roma e Capo scout dal 2018 al 2022.

Si svolgerà domenica 18 maggio all’Auditorium comunale San Nicolò l’Assemblea delle Capo e dei Capi della Zona di Padova Collemare dove saranno presenti circa 250 giovani e adulti per fare il punto sull’Associazione e scambiarsi proposte per il futuro. Il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice e compleanno del Gruppo Chioggia 1, sarà celebrata una messa nella chiesa dei padri Salesiani. Il 25 maggio saranno proposti in piazzetta Granaio dei tornei di palla scout e vi sarà il taglio della torta di compleanno del Gruppo. Il 1 giugno in occasione della manifestazione “Botteghe in Piazza” saranno proposte alla città alcune esperienze scout. Dal 9 al 16 agosto gli scout del Gruppo Chioggia 1 parteciperanno al Campo estivo a Cesclans in Friuli. (e.f.)

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A sinistra Elena Boscolo, al centro Giuliano Boscolo, a destra Giancarlo Boscolo

Il meeting. Il ruolo delle Capitanerie di Porto nel garantire

Lions: Nuovo direttivo e impegno nel settore marittimo

D opo gli interclub con Rotary e Panathlon, il Lions Chioggia Sottomarina, presieduto per l’anno sociale 2024/25 da Laura Morelli, ha organizzato un meeting sul tema “160 anni a tutela della navigazione e della salvaguardia della vita in mare” con il Propeller Club di Venezia, Associazione internazionale che promuove il networking e lo scambio di conoscenze tra professionisti del settore marittimo, fondato per favorire il dialogo e la cooperazione tra gli operatori del settore, rappresentato dalla presidente Anna Carnielli.

E’ stata l’occasione per riflettere sul ruolo storico e attuale delle Capitanerie di Porto nel garantire la sicurezza in mare e la tutela dell’ambiente grazie all’intervento del Capitano di Fregata Alessio Palmisano, capo del compartimento marittimo e Comandante del porto di Chioggia.

Ripercorrendo i 160 anni di storia delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, Corpo istituito ufficialmente con il Regio Decreto del 20 luglio 1865, altamente specializzato nel ruolo cruciale della sicurezza della navigazione, nella salvaguardia della vita in mare e nella protezione dell’ambiente marino, il capitano Palmisano ha parlato di ricerca e soccorso nelle operazioni di salvataggio in mare, con migliaia di vite salvate ogni anno, di controllo della navigazione, con monitoraggio del traffico marittimo per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative, di protezione dell’ambiente marino, di sorveglianza delle attività di pesca per garantirne la sostenibilità.

il Lions Club Chioggia Sottomarina ha eletto quale Presidente per il prossimo anno sociale 2025/2026 Lucio Cavallarin, imprenditore nel settore del legno, che subentrerà all’attuale Presidente Laura Morelli dal primo luglio. Faranno parte del nuovo Direttivo del Club Gianni Fuolega (vice presidente e Advisor per il Leo Club), Silvia Vianello (cerimoniera), Alessandro Scarpa (segretario), Franca Vianello (tesoriere), Enzo Boscolo Meo (responsabile informatico) e i consiglieri Giorgio Morelli, Luigi Zambonin e Nica Becciu.

Collaborare e non reprimere: una visione moderna e inclusiva del ruolo delle Capitanerie di Porto. Come ha spiegato il comandante Palmisano, è fondamentale per costruire un rapporto di fiducia con i diversi attori del settore marittimo e costiero, come pescatori, armatori, operatori portuale e cittadini: informare e sensibilizzare sulle normative e buone pratiche piuttosto che intervenire solo in caso di violazioni. Le Capitanerie stanno adattandosi alle nuove tecnologie, collaborando con enti locali e internazionali per sviluppare e affrontare le sfide future. In occasione dell’assemblea svoltasi alla fine del mese di febbraio

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Rinasce l’ex Monastero: un nuovo polo culturale per la comunità

Dopo anni di aste pubbliche andate deserte, il Monastero di Santa Caterina di Chioggia trova una nuova vita grazie alla Fondazione Clodiense Onlus, che ha acquisito il complesso per un milione di euro. L’obiettivo è restituire alla comunità un luogo storico trasformandolo in un grande centro culturale e di aggregazione sociale.

Il monastero, risalente al 1400, si estende su un lotto di circa 3.700 metri quadrati nel cuore della cittadina lagunare. Per garantire il restauro e la gestione del sito, la Fondazione ha costituito la società “Milletrecentottantaquattro srl”, il cui nome rievoca l’anno in cui fu posata la prima pietra dell’edificio. Il progetto prevede che il Monastero diventi non solo la sede della Fondazione Clodiense, ma anche un centro multifunzionale con spazi dedicati alla promozione dell’artigianato e delle eccellenze locali, sale conferenze, aule per la formazione, aree per il co-working e una sezione museale. Gli ampi spazi esterni saranno riqualificati per ospitare eventi culturali, tra cui rassegne musicali, teatrali e cinematografiche, oltre a piccoli mercati tematici. Un ruolo centrale avranno i cinque cortili interni, da tempo inaccessibili, che verranno restituiti alla città come luoghi di incontro e socializzazione, creando un nuovo collegamento tra le calli e la riva. L’iniziativa risponde a un’esigenza concreta della città, colmando la carenza di spazi culturali nel centro storico e offrendo alla cittadinanza un nuovo punto di riferimento per la vita sociale e artistica. (a.b)

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Venezia: tassa di soggiorno solo una volta

www.aulss3.veneto.it

ora la ‘citytax’ ridotta al minimo: sono tutte agevolazioni che non c’erano, e ora ci sono. E sono la vera risposta per minimizzare le difficoltà di chi viene a lavorare nelle strutture sanitarie di una città complicata, che però si può rendere più accogliente nei fatti, e non solo nei proclami”.

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Il nuovo regolamento entrerà in vigore dal mese di aprile. L’agevolazione sul pagamento della tassa di soggiorno si applica su tutti i lavoratori dell’ambito sanitario che, per svolgere il proprio lavoro in una struttura della città insulare, soggiorneranno nell’intero territorio comunale: tutti questi operatori

ta nell’anno solare, al massimo per 5 gamento in tutti i successivi soggiorni “In questi anni, sono molti gli operatori sanitari - spiega il Direttore Contato - che lavorano al Civile o in altre strutture dell’Ulss 3 pur risiedendo fuori dal Comune di Venezia, magari perché ne. Molti sono quindi i professionisti che tive della città: nel corso del 2024, ben 115 operatori hanno alloggiato nella sola Foresteria del Civile ed hanno pagato la ‘citytax’, costretti ripetere il pagamento loggio per un nuovo periodo lavorativo. Per una parte non indifferente di questi professionisti i tributi versati più volte

Nelle foto, l’Ospedale di Venezia e alcuni scorci della Foresteria dell’Ospedale Civile

Le iniziative. Eventi organizzati nel mese delle donne ma dedicati anche agli uomini

Cultura, benessere e consapevolezza il programma di “Marzo donna 2025”

Molte le iniziative promosse a Chioggia per “Marzo Donna 2025”: pratiche olistiche come yoga e mindfulness, incontri di educazione finanziaria, uno spettacolo sulle donne del passato e appuntamenti letterari. “Eventi organizzati nel mese delle donne ma dedicati anche agli uomini - ha sottolineato Elena Zennaro, vicesindaco -. Anche quest’anno ci siamo impegnati a promuovere e garantire un calendario di eventi dedicato alle Pari Opportunità davvero ricco in termini di date, di esperti, di tematiche accattivanti. Invito tutti a partecipare attivamente a questi eventi per contribuire a creare un futuro in cui le pari opportunità non siano solo un ideale, ma una realtà condivisa da tutti. Insieme possiamo fare la differenza”.

Il convegno “Il riordino normativo e il necessario cambiamento culturale per contrastare la violenza di genere e promuovere il

rispetto” venerdì 28 marzo alle 18 nella Chiesa S.S. Trinità a Chioggia è una importante occasione per fare il punto sul lavoro delle

istituzioni sul fronte normativo e per ricordare che il cambiamento culturale è il primo passo contro la violenza di genere. Interverranno la presidente della bicamerale su femminicidio e violenza di genere on. Martina Semenzato, il Comandante dei carabinieri di Chioggia dott.ssa Martina Perazzolo, l’Assessore alle Pari opportunità avv. Elena Zennaro, la presidente di Soroptimist International Venezia dott.ssa Maristella Cerato. Tutti gli eventi proposti per “Marzo Donna 2025” sono gratuiti e aperti a tutti. Eugenio Ferrarese

La serata dedicata alla “Missione Alessandria d’Egitto” al Circolo Nautico

Una serata all’insegna della storia e della cultura marinaresca si è svolta presso il Circolo Nautico di Chioggia, grazie all’impegno di Oscar Nalesso, presidente dell’Associazione 7 Mari e vicepresidente del Circolo Nautico Chioggia. L’evento ha voluto rendere omaggio agli uomini protagonisti della celebre “Missione Alessandria d’Egitto”, compiuta nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941. Nonostante le avverse condizioni meteo, numerosi membri dell’Associazione Culturale 7 Mari e del Circolo Nautico hanno partecipato per ascoltare la dettagliata relazione storica. A introdurre la serata è stato

L’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, alle 21 in Auditorium comunale San Nicolò è andato in scena lo spettacolo teatrale “Istantanee di donna”, a cura dell’Associazione culturale Rondini. Altro appuntamento il 14 marzo su “Ciclicità e consapevolezza della tua energia femminile”, un percorso di consapevolezza delle varie fasi della vita di una donna affrontate con l’aiuto di Sabrina Boscolo Bariga, yoga trainer, Enrico Boscolo Nata, osteopata e Carlo Briatore, chinesiologo. Il 17 marzo guidati da Sara Ferroli, osteopata, e Sabrina Boscolo Bariga, yoga trainer, i partecipanti affronteranno un percorso per affrontare il dolore fisico, il disagio mentale, lo stress. Gli incontri del 14 e 17 marzo si terranno nella Sala Lampadari del Palazzo Municipale alla 17.30. Il 21 marzo, in occasione della Giornata mondiale della Poesia e del primo giorno di primavera, tradizionale appuntamento a cura del Gruppo Poeti di Chioggia alle 17 in Auditorium San Nicolò. Mercoledì 26 marzo alle 16 appuntamento con il Caffè Letterario, a cura dell’Università Popolare “G. Oselladore”: “Ecco la primavera che il cuore fa rallegrare”, letture sul risveglio della natura come filo conduttore nella sede dell’Università Popolare in calle Cesare Battisti (ex scuola elementare “Principe Amedeo”).

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il comandante della Guardia Costiera di Chioggia, Alessio Palmisano, che ha inquadrato il contesto storico dell’operazione e sottolineato il contributo che Oscar Nalesso ha dato alla città nel settore portuale, con lo sviluppo dell’area di Val da Rio. Un impegno che, oltre 25 anni fa, ha portato all’arrivo del traffico navale all’Isola Saloni, alla creazione di un’area logistica per l’impiantistica in Val da Rio e a nuove opportunità per il transito passeggeri nella zona portuale. Oscar Nalesso ha raccontato il frutto delle sue ricerche degli ultimi tre anni, raccolte in tre corposi volumi, e ha delineato le figure dei protagonisti dell’operazione: uomini di straordinaria ingegnosità, professionalità, etica, forza d’animo e lealtà. Qualità che hanno permesso loro di eccellere anche in ambito civile dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La relazione, suddivisa in quattro sezioni – il progresso, la missione, il dopoguerra e l’attualità – è stata condensata in 90 pagine di approfondimenti e testimonianze. L’attenzione e la partecipazione del pubblico sono state tangibili, culminando in un lungo applauso. A conclusione della serata, il comandante Palmisano ha donato a Oscar Nalesso un cappellino della Guardia Costiera, in segno di riconoscimento per il suo costante impegno nella promozione della cultura del mare. (g.f.)

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Elena Zennaro, vicesindaco

La

testimonianza. Carmine Pascale denuncia il precariato e le condizioni delle poste

Portalettere precari: “Report sia punto di partenza. No a strumentalizzazioni”

L’inchiesta di Report denuncia le pratiche scorrette e l’ambiente ostile di Poste Italiane, con ex dipendenti che raccontano il precariato e le ritorsioni subite.

I

l programma Report della Rai ha pubblicato un’inchiesta che mette in luce le pratiche poco ortodosse e l’ambiente lavorativo ostile del servizio postale nazionale. In seguito alla messa in onda, molti ex dipendenti hanno trovato il coraggio di denunciare le proprie esperienze negative in Poste Italiane. Tra questi, il signor Carmine Pascale, ex postino, ha scritto una lettera aperta che pubblichiamo qui in forma integrale:

“Si è rotto l’incantesimo d’invisibilità sulla gestione controversa del lavoro precario in Poste Italiane. L’azienda è considerata un’eccellenza mondiale in termini economici. Ma a che prezzo? Lo svela Report con l’inchiesta “Il postino”, andata in onda su Rai 3: spremendo i lavoratori come limoni, degradando l’uomo nel precariato e smantellando il ser-

vizio pubblico, finanziato in parte dal bilancio dello Stato.

‘Perché nell’inchiesta parlano figure in forma anonima?’, hanno chiesto in tanti dopo aver visto la trasmissione. Perché sono padri e madri, con il dovere di proteggere i propri figli. E pertanto non possono permettersi di perdere il lavoro. Per quanto se ne dica, Poste Italiane è un ambiente lavorativo ostile e omertoso, dove denunciare equivale a subire ritorsioni. Questo dovrebbe far riflettere le istituzioni e chi ha il poteredovere di garantire l’osservanza delle norme sul lavoro. Senza tutele per chi denuncia, i diritti restano sulla carta. Ma l’omertà è anche complicità. Spetta sempre e soltanto a noi la scelta di sottrarci all’indifferenza verso le ingiustizie a cui assistiamo. In che modo? Unendo le forze per far fronte a problemi comuni. Quan-

to più grande è la partecipazione dal basso, tanto maggiore sarà la possibilità di ottenere condizioni contrattuali migliori. La lotta dei penultimi contro gli ultimi, tipicamente italiana, non porta da nessuna parte.

L’auspicio è che Report possa essere stato il punto di partenza per creare un clima sereno e di collaborazione tra i lavoratori e i soggetti portatori di interessi collettivi. In fondo, quanto emerso dall’inchiesta è il risultato della sommatoria di più iniziative. Il primo passo è importante, certo, ma sono la tenacia e la perseveranza, unitamente alla capacità di creare legami tra realtà diverse, che ci permettono di andare avanti.

Sono contento, infine, che la battaglia sugli straordinari non pagati sia stata un esempio per molti. Come chiarito più volte, non può essere una questione di soldi, ma di principio. Al riguardo, vorrei allontanare ogni possibile strumentalizzazione politi-

Il Carnevale entra in Ospedale regalando un sorriso

Anche quest’anno, il Carnevale ha preso una forma speciale a Chioggia, entrando nelle stanze dell’Ospedale cittadino grazie all’impegno di un gruppo di clown-volontari. L’iniziativa, che ha riscosso grande successo, è stata portata avanti con passione da Laura Doria, operatrice socio-sanitaria della struttura, e da tanti altri amici che hanno deciso di dedicare il loro tempo per regalare momenti di spensieratezza ai pazienti ricoverati.

“Io e la mia famiglia, insieme a un gruppo di altri volontari, abbiamo visitato i reparti vestiti da clownracconta Laura Doria -. Ci siamo preparati con piccole gag, giochi di magia e giocoleria, per portare un po’ di allegria a chi, purtroppo, sta affrontando momenti

ca o sindacale: i giovani ad aver denunciato il maltorto lo hanno fatto con le sole proprie forze. E durante il percorso sono stati assistiti da professionisti legali in modo quasi del tutto gratuito.

La politica e il sindacato, nella loro interezza, facciano autocritica. Lo scandalo dei postini precari e degli straordinari non pagati si trascina da almeno un decen-

difficili. Abbiamo cercato di divertire i pazienti come meglio abbiamo potuto, e nessuno è rimasto senza un palloncino modellato. Non siamo esperti circensi, ma con il nostro impegno e la voglia di donare gioia, ci siamo riusciti”.

L’attività, che ha preso avvio nel 2017, non si limita all’Ospedale di Chioggia, ma si estende anche alle case di riposo, ai centri diurni e ai centri per la disabilità del territorio. Il gruppo di clown, formato da volontari che si alternano giornalmente a seconda della disponibilità, non è organizzato in un’associazione formale, ma è un insieme di persone che condividono l’intento di portare sorrisi dove ce n’è più bisogno. (a.b.)

nio. Perché i vertici sindacali e i leader di partito hanno tendenzialmente tollerato questo modo di operare da parte di un’azienda come Poste Italiane? Soprattutto, alla luce di quanto mostrato da Report, quali sono le proposte messe in campo per dare giustizia all’esercito di sfruttati?”

Carmine Pascale Ex postino

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Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare

Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.

A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai

consueti ben informati, sempre più insistente.

In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?

Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia

L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24

condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)

Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.

Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?

Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-

mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?

I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.

Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori

in un’area della regione, perché?

In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle

spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.

Manuela Lanzarin
segue da pag. 1

Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”

I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.” Il riconoscimento di Regione

Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.

Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-

tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.

L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.

Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-

strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.

Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.

Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli

Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.

“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non

merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”

Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.

Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-

serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti

indiscriminati.

“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”

Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.

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L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24

Economia. Gianmarco Russo, direttore di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide

”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”

Gianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future

Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”

“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”

Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?

“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”

C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?

incertezze?”

“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”

“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”

Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le imprese in questo periodo di

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Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?

“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”

Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?

“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”

Confindustria

Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente

Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.

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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est

Fondazione Cariparo. Il presidente Gilberto Muraro ricorda le numerose attività svolte sul territorio

“Il nostro impegno per una società inclusiva, solidale e sempre aperta all’innovazione”

“Investiamo in vari settori, dal patrimonio storicoartistico alla ricerca scientifica, dall’ambiente alla sanità. Questo ci consente di sostenere progetti ad ampio spettro, sia per grandi realtà che per le piccole realtà locali”

Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cariparo, racconta l’impegno per il territorio veneto, con particolare attenzione ai progetti culturali, sociali e di ricerca. Come descrivere l’approccio della Fondazione verso le comunità locali?

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che per le piccole realtà locali. Spesso la Fondazione è intervenuta a sostegno di progetti culturali di grande rilievo. Potrebbe farci qualche esempio?

recente mostra dedicata al pittore danese Willem Hammershøi. Ce ne vuole parlare?

La nostra missione è promuovere azioni che migliorano la qualità della vita e favoriscono uno sviluppo economico sostenibile nelle nostre aree di riferimento, in particolare le province di Padova e Rovigo. Ci ispiriamo a una società inclusiva, solidale e aperta all’innovazione. Vogliamo che ogni progetto sia utile socialmente, realizzato con efficienza per garantire il massimo impatto. Quali sono le principali aree in cui la Fondazione interviene concretamente?

Abbiamo tre obiettivi principali: la qualità della vita, lo sviluppo delle conoscenze e la promozione della cultura, intesa come partecipazione alla vita culturale e come segno di identità e coesione. Investiamo in vari settori, dal patrimonio storico-artistico alla ricerca scientifica, dall’ambiente alla sanità. Questo ci consente di sostenere progetti ad ampio spettro, sia per grandi realtà

Abbiamo fatto investimenti significativi, come i 12 milioni di euro per l’auditorium di Padova, 2,5 milioni per l’Accademia dei Concordi a Rovigo e altri 2,5 milioni per la sanità. Ma non ci limitiamo a progetti di grande entità. Crediamo molto nelle piccole iniziative, che spesso coinvolgono associazioni e gruppi di famiglie, creando una forte partecipazione alla crescita comune. Questi progetti, anche se di dimensioni contenute, hanno un impatto positivo sul territorio.

Qual è il ruolo dell’Università nella vostra attività?

Siamo sempre stati vicini all’università, un interlocutore di massimo livello per noi. Collaboriamo su vari fronti e abbiamo contribuito, con il nostro sostegno, a una crescita qualitativa della ricerca. Abbiamo finanziato, e continuiamo a farlo, progetti di eccellenza, come i dottorati di ricerca ad alta vocazione internazionale.

Un evento culturale che ha visto la Fondazione protagonista è la

Abbiamo appena inaugurato la mostra a Rovigo, a Palazzo Roverella, dedicata a Willem Hammershøi, un pittore danese poco conosciuto, ma che sicuramente lascerà un segno importante nel panorama culturale internazionale. L’esposizione è stata una sfida organizzativa, ma siamo molto fiduciosi del successo che avrà. Il pubblico di Palazzo Roverella è ormai abituato a mostre di qualità, e le nostre iniziative continuano a riscontrare un forte apprezzamento.

Fondazione Cariparo ha già ottenuto un grande successo con altre esposizioni, come quella di Kandinsky a Rovigo. Qual è stato l’impatto di questi eventi sul territorio?

La mostra di Kandinsky ha raggiunto oltre 87.000 presenze, un risultato straordinario per una città come Rovigo. Questo tipo di eventi non solo ha un impatto culturale, ma anche un risvolto economico significativo, generando un indotto che beneficia l’intera comunità, specialmente in un territorio che, come quello polesano, affronta diverse sfide”.

Elisa De Berti: “La Pedemontana fondamentale per il Veneto”

Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto e assessore ai Trasporti e Infrastrutture, conferma che la Pedemontana, nonostante le polemiche iniziali, si sta rivelando fondamentale per la viabilità regionale, in particolare per i collegamenti tra il nord e il centro Italia. Ricorda poi l’introduzione di uno sconto del 60% sui pedaggi per tratte brevi, che riguarda tutti i viaggiatori, residenti e non, con l’intento di incentivare l’uso di un’infrastruttura che ha avuto un impatto positivo sul traffico est-ovest e sull’afflusso turistico.

“Abbiamo sempre promesso di monitorare il traffico dopo l’entrata in funzione della Pedemontana e ora siamo in grado di offrire una riduzione significativa sui pedaggi, un’ulteriore

prova dell’efficienza della nostra pianificazione”, ha spiegato De Berti. La superstrada sta diventando una via alternativa

alla A4 Milano-Venezia, satura di traffico, e sta rispondendo a una crescente domanda di mobilità. L’assessore fa poi il punto sul suo lavoro a Roma: “Le relazioni sono fondamentali. Buone relazioni ti permettono di portare a casa risultati concreti per il territorio”, spiega, evidenziando l’importanza di un continuo dialogo con il governo centrale. Guardando al prossimo appuntamento elettorale la vicepresidente ha anche espresso il desiderio che i politici locali, come i sindaci e i presidenti di regione, abbiano maggiore libertà di ricandidarsi, senza vincoli imposti da Roma. “Il voto dei cittadini deve essere libero, senza limiti che impediscano alle persone di candidarsi se ritengono di poter dare ancora un contributo”.

Luigi Migliorini, avvocato, pubblicista, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e scritto quattro libri. Dice di far parte dell’Associazione Luigi Migliorini di cui è socio unico e Presidente.
Editore: ilmeloneditore via oberdan,25 Rovigo In copertina: opera di Gianni Cagnoni: Albarella d’inverno. All interno illustrazione con disegni a china sempre di Gianni Cagnoni
nel presente e insegnando al lettore che, in fondo, si tratta sempre e bene. … (Pietro Mondaini)
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Elisa de Berti

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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:

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ta all’iniziativa, è stato istituito un protocollo di gestione con una Cabina di Regia e un Comitato Scientifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università di Padova e Presidente della Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto ETS. Ne fanno parte anche il Prof. Rosario Rizzuto, il Prof. Nicola Elvassore, il Prof. Paolo Simioni

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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-

istituzioni con un obiettivo comune.”

A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”

Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.

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Il

caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione

Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,

né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui

la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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I colori e i materiali del 2025

Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.

I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari

passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.

Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.

L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.

Stili d’arredo protagonisti

Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.

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Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.

Le soluzioni.

Layout e funzionalità degli spazi domestici

Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni anti-affaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa.

Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante del-

la casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo re-

moto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.

Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.

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In casa. Le soluzioni salvaspazio stanno diventando indispensabili nelle abitazioni moderne

La casa smart e l’ottimizzazione degli ambienti

Le abitazioni moderne diventano sempre più intelligenti

grazie a tecnologie come dispositivi domotici, soluzioni salvaspazio e design funzionale.

L’innovazione tecnologica è sempre più presente nelle nostre abitazioni, rendendole intelligenti e funzionali con investimenti contenuti. Grazie a dispositivi come prese smart, termostati programmabili e assistenti vocali, è possibile migliorare il comfort e ridurre i consumi energetici. Le luci a LED con controllo da remoto consentono di regolare intensità e colore in base alle esigenze, mentre i sensori di movimento garantiscono sicurezza e praticità. Un altro elemento che sta rivoluzionando il modo di vivere la casa è la crescente integrazione di dispositivi domotici nei mobili e negli elettrodomestici. Oggi esistono frigoriferi in grado di monitorare la scadenza dei cibi e suggerire ricette, tende automatizzate che si regolano in base alla luce esterna e impianti audio multiroom controllabili tramite app. Anche la sicurezza domestica beneficia delle nuove tecnologie: videocamere con riconoscimento facciale, serrature intelligenti e sistemi di allarme con notifiche in tempo reale offrono maggiore protezione e tranquillità ai proprietari.

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Parallelamente, cresce l’esigenza di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Arredi multifunzione come letti con contenitori, pareti attrezzate e soluzioni a scomparsa permettono di sfruttare al meglio lo spazio, senza rinunciare all’estetica. L’uso di divisori leggeri e mobili modulari con-

sente di ridefinire gli ambienti in base alle necessità quotidiane, offrendo una casa sempre più dinamica e personalizzata.

In particolare, le soluzioni salvaspazio stanno diventando

indispensabili nelle abitazioni moderne. Letti a scomparsa che si trasformano in scrivanie, tavoli estendibili e divani con vani contenitori consentono di mantenere l’ordine senza sacrificare il comfort. Le pareti attrezzate con scaffali modulari permettono di organizzare libri, oggetti decorativi e dispositivi elettronici senza appesantire l’ambiente. Anche la zona cucina beneficia di questi accorgimenti: carrelli estraibili, mensole sospese e accessori magnetici aiutano a tenere tutto a portata di mano, massimizzando lo spazio disponibile.

Un’altra strategia efficace è sfruttare lo spazio verticale. Mensole alte, soppalchi e armadi fino al soffitto permettono di ricavare zone di stoccaggio extra, ideali per piccoli appartamenti o monolocali. Anche il bagno può essere ottimizzato con mobili sospesi, specchi contenitore e docce angolari che lasciano più spazio per il movimento. L’uso di colori chiari e superfici riflettenti contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza, mentre l’illuminazione a LED sotto i mobili crea un effetto di leggerezza e modernità.

Infine, il futuro dell’abitare prevede una sempre maggiore integrazione tra design e tecnologia. I materiali intelligenti, come le superfici autopulenti o i tessuti che cambiano colore con la temperatura, rendono la casa più pratica e accogliente. La combinazione di soluzioni smart e arredi funzionali permette di vivere in ambienti più confortevoli, efficienti e adatti alle esigenze di una vita moderna in continua evoluzione.

Come rendere la propria abitazione smart con piccoli investimenti

Investire nella domotica non significa necessariamente spendere una fortuna. Con piccoli accorgimenti e dispositivi accessibili, è possibile rendere la propria casa più funzionale e tecnologica. Dall’illuminazione intelligente ai termostati smart, esistono molte soluzioni che migliorano il comfort e riducono i consumi energetici. Le lampadine smart, ad esempio, permettono di regolare l’intensità e il colore della luce tramite un’app o un comando vocale. I termostati intelligenti aiutano a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento, adattandosi alle abitudini degli abitanti e riducendo gli sprechi. Anche le prese Wi-Fi consentono di controllare gli elettrodomestici da remoto, spegnendoli quando non servono per risparmiare energia. Un altro aspetto interessante è la sicurezza domestica. Con pochi dispositivi come videocamere di sorveglianza Wi-Fi, sensori di movimento e serrature smart, è possibile aumentare la protezione della casa senza ricorrere a impianti complessi.

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LAl via il contributo economico per chi assiste anziani non autosufficienti

a Regione Veneto ha annunciato l’avvio del contributo economico previsto dal progetto “Un aiuto a chi aiuta”, destinato a supportare chi assiste persone anziane non autosufficienti. L’iniziativa prevede l’erogazione di 400 euro al mese per 12 mesi a 12.114 persone, di cui 9.476 assistiti in struttura e 2.638 a domicilio.

“Si tratta di un importante impiego dei fondi FSE+ - ha sottolineato l’Assessore al Sociale Manuela Lanzarin - con un’istruttoria condotta da Azienda Zero e con le ULSS che hanno svolto il ruolo di sportello per informare e supportare i cittadini. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, garantendo risorse adeguate per far fronte alle esigenze quotidiane”. Il bando, aperto dal 4 ottobre al 3 dicembre 2024, ha raccolto oltre 16mila domande per un totale di 60 milioni di euro stanziati. Questa misura si affianca al Fondo per la Non Autosufficienza, che nel Veneto ammonta a oltre 559 milioni di euro.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che con l’avanzare dell’età molte persone non sono più in grado di svolgere le attività quotidiane in autonomia. In una fase iniziale, può essere necessario aiutarle nelle commissioni e nei lavori domestici, ma col tempo il bisogno di assistenza si

intensifica, fino a richiedere un supporto costante per alimentazione, somministrazione di farmaci, mobilità, igiene e vestizione. “Nella nostra Regione - aggiunge Lanzarin - l’invecchiamento della popolazione rende necessarie nuove politiche di sostegno alle persone anziane e alle loro famiglie. Spesso, all’età avanzata si aggiungono patologie croniche che richiedono assistenza quotidiana. Per questo motivo, il contributo è stato assegnato a coloro che presentano una valutazione SVAMA pari ad almeno 70 su 100 e un ISEE sociosanitario inferiore a 40mila euro, sia per chi è assistito a domicilio che in struttura”. Nuovi avvisi in arrivo per le assistenze domiciliari

Il carico familiare per l’assistenza agli anziani è sempre più rilevante, e molte famiglie si affidano ad assistenti familiari per garantire la cura quotidiana. Nei prossimi mesi verrà aperto un nuovo avviso per sostenere le famiglie che assistono direttamente un proprio caro non autosufficiente, riconoscendo un aiuto economico specifico.

L’erogazione del contributo per i mesi di gennaio e febbraio 2025 è prevista per i primi giorni di marzo. Ulteriori informazioni sono disponibili sui canali ufficiali della Regione Veneto.

Redazione Salute

Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online

Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio

Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.

Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.

Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.

Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.

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Ospedale dell’Angelo. Un’innovazione per la chirurgia senologica donata da Pink Lioness, Avapo e Bucintoro

A Venezia debutta il primo elettrobisturi al plasma del Veneto

Un’importante donazione da oltre 23 mila euro è stato fatto alla Breast Unit dell’Ulss 3 Serenissima grazie alla collaborazione tra Pink Lioness, Avapo e Bucintoro. Infatti, è stato utilizzato per la prima volta in Veneto l’elettrobisturi al plasma, uno strumento innovativo che promette di ridurre l’invasività degli interventi chirurgici per le donne affette da tumore al seno. Questo dispositivo, oltre a diminuire i danni termici, riduce i tempi di intervento, i dolori post-operatori e le cicatrici.

Il bisturi è stato utilizzato per la prima volta in sala operatoria durante un intervento di neurochirurgia all’ospedale dell’Angelo, confermando la sua versatilità anche in altre specialità. Questo elettrobisturi monopolare al plasma è in grado di erogare impulsi ad alta frequenza molto brevi, che trasformano il cloruro di sodio nei tessuti umani in plasma. Il risultato è un taglio estremamente preciso che danneggia meno i tessuti circostanti, favorendo una guarigione più rapida e un miglior risultato estetico.

Il primario della Breast Unit, Guido Papaccio, ha espresso un sentito ringraziamento alle benefattrici per aver reso possibile questa innovazione.

“Questo elettrobisturi è qualcosa di unico e innovativo per tutto il Veneto, e sono certo che porterà enormi benefici non solo alle pazienti oncologiche, ma anche a tutte quelle che necessitano di interventi chirurgici in altri settori”, ha commentato Papaccio.

Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Pink Lioness, Avapo e Bucintoro, che ha ormai consolidato una tradizione annuale di donazioni, contribuendo con grande impegno alla lotta contro il tumore al seno. “Siamo orgogliosi di ricevere ogni anno i frutti di questa generosità, che ha un impatto concreto sulla vita di tante donne”, ha detto Contato.

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Infine, Francesca Baldi, capogruppo e coordinatrice della raccolta fondi, ha espresso il suo orgoglio per il risultato raggiunto grazie al sostegno di tante donne che, attraverso il loro impegno solidale, sono riuscite a fare la differenza per altre donne che affrontano la difficile battaglia contro il cancro al seno.

Cresce la Banca degli Occhi del Veneto: quasi 7mila donazioni nel 2024

Nel 2024, la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ha registrato un totale di 6.993 donazioni, di cui 5.439 cornee, sono state analizzate e lavorate presso i laboratori di Mestre. Questo dato segna un aumento di 334 donazioni rispetto al 2023, segno di una generosità crescente non solo in Veneto, ma anche nelle regioni che si affidano alla struttura sanitaria veneziana. Il presidente Diego Ponzin sottolinea l’importanza di questi gesti per ridare la vista ai pazienti e onorare la volontà dei donatori. Particolarmente significativo il trapianto di due cornee pediatriche. Nel 2024, sono stati distribuiti 6.820 tessuti e realizzati trapianti avanzati, tra cui 188 Dsaek (+49%) e 483 Dmek (+28,8%). In tutto, 13 bambini sotto i dieci anni hanno potuto riacquistare la vista, grazie a trapianti che hanno risolto problematiche legate a patologie rare come il leucoma, il cheratocono, traumi e ulcere. Un caso eccezionale è stato quello di un paziente centenario che, nonostante l’età avanzata, ha potuto affrontare con successo l’intervento di trapianto di cornea. Importante anche l’innovazione con i primi tre interventi con cornea artificiale ibrida.

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Ospedale. Due piani, sei ambulatori di cure primarie, otto di diagnostica e cinque di prossimità

A Chioggia prende forma il cantiere per la Casa di Comunità

All’ospedale di Chioggia, è stato ufficialmente avviato il cantiere per la realizzazione della Casa di Comunità. All’evento erano presenti il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato, insieme ai professionisti dell’Ufficio tecnico dell’azienda sanitaria veneziana e al sindaco di Chioggia, Mauro Armelao.

Il direttore generale Contato ha dichiarato: “Anche Chioggia avrà la sua Casa di Comunità. Questo progetto rappresenta una sfida cruciale per il futuro, resa possibile grazie al PNRR. L’obiettivo è offrire ai cittadini servizi sanitari di base facilmente accessibili. La vera innovazione è che qui non si pensa solo all’ospedale, ma all’intero territorio. Oltre alla Casa di Comunità, stiamo sviluppando un ampliamento dell’Ospedale di Comunità, che potrà accogliere ventiquattro pazienti, e un hospice con cinque posti letto”.

Il sindaco Mauro Armelao ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la città: “Oggi è una giornata significativa per la nostra sanità e per Chioggia. Ringrazio la direzione dell’Ulss Serenissima e il direttore generale Contato per aver creduto in questo progetto fondamentale, che rafforzerà i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini. Si tratta di un passo avanti importante per garantire maggiore sicurezza sanitaria alla nostra comunità”.

Chioggia, inaugurata la ristrutturazione del Centro Residenziale per Anziani Casson

È stato avviato il cantiere per la Casa di Comunità all’ospedale di Chioggia, grazie al PNRR. Presenti il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato e il sindaco Mauro Armelao.

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Chioggia ha visto un importante passo avanti nell’assistenza agli anziani con l’inaugurazione dei lavori di ristrutturazione del Centro Residenziale per Anziani IPAB F.F. Casson. L’intervento, finanziato dalla Regione Veneto con un milione di euro attraverso il fondo sanitario a restituzione, ha permesso di migliorare significativamente la struttura e i servizi offerti agli ospiti. All’evento erano presenti l’assessore regionale alle politiche sociali, Manuela Lanzarin, il sindaco di Chioggia Mauro Armelao e il vescovo Giampaolo Dianin, che ha benedetto la struttura. I lavori, completati in circa un anno, hanno portato alla riqualificazione del primo piano e di parte del piano terra del centro, con la creazione di 25 nuovi posti letto. Inoltre, sono stati riorganizzati gli spazi adibiti a spogliatoi, climatizzata e chiusa la terrazza al primo piano per realizzare un giardino d’inverno e una zona palestra. Un nuovo volume su due livelli è stato aggiunto per ospitare spazi operativi al piano terra, come infermeria e ambulatori, e servizi collettivi per il nucleo residenziale al primo piano. “Si continua a investire per incrementare strutture e servizi dedicati agli anziani, non solo a Chioggia ma in tutto il

Veneto – ha dichiarato l’assessore Lanzarin –. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e dell’indice di invecchiamento della popolazione, è fondamentale garantire assistenza e strutture adeguate. Oggi in Veneto ci sono 340 case di riposo con 32.000 posti letto, che presto diventeranno 36.000 secondo la programmazione regionale, a fronte di 17.000 posti letto ospedalieri. Un dato che dimostra l’importanza strategica di investire nell’assistenza agli anziani”.

Lanzarin ha inoltre sottolineato l’impegno della Regione Veneto nel settore, evidenziando che, dal 2018 a

oggi, grazie al meccanismo del fondo di rotazione, sono stati introdotti 70 milioni di euro di nuovi investimenti. Durante l’inaugurazione, l’assessore ha voluto ricordare il quinto anniversario della pandemia di Covid, esprimendo gratitudine verso il personale sanitario: “Oggi come allora, gli operatori dimostrano professionalità e dedizione straordinarie. Anche per questo considero un grande successo l’apertura del corso di infermieristica anche a Chioggia, auspicando che molti giovani scelgano questa professione, tanto impegnativa quanto preziosa sul piano umano”.

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Innovazione. Un futuro a misura di bambino: ricerca e comunità per la salute pediatrica

Città della Speranza: innovazione e impegno per la salute dei bambini

L’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza continua a perseguire con determinazione il suo obiettivo fondamentale: tutelare la salute e il benessere dei bambini sotto ogni aspetto. Forte dei risultati già ottenuti, l’ente guarda al futuro con ambizione, consolidando il proprio impegno nella ricerca scientifica. Un passo significativo è stato compiuto con l’approvazione, da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali, del primo trial clinico sull’uomo per un trattamento sperimentale innovativo destinato a combattere una grave malattia polmonare nei neonati prematuri. Questo importante progresso nella ricerca traslazionale conferma l’eccellenza e

l’impatto concreto del lavoro svolto all’interno dell’Istituto. L’attività dell’ente non si limita alla ricerca: attraverso iniziative di divulgazione, come gli open day rivolti a studenti e cittadini, l’Istituto apre le porte al pubblico, offrendo l’opportunità di conoscere da vicino l’operato dei suoi 200 ricercatori. Alcuni di loro, nel corso dell’ultimo

anno, si sono distinti ottenendo prestigiosi riconoscimenti e finanziamenti, a testimonianza dell’elevata qualità scientifica della struttura. Tra i progetti futuri spiccano il potenziamento delle infrastrutture sanitarie, con l’obiettivo di ridurre la necessità di trasferimenti per le cure, l’acquisto di nuovi macchinari all’avanguardia e la realizzazione di una seconda torre dedicata alla ricerca.

Fondamentale resta anche il sostegno della comunità, che attraverso iniziative solidali come la vendita di colombe e uova pasquali ha con-

tribuito, solo lo scorso anno, a raccogliere 480mila euro per finanziare nuove attività di ricerca. Ogni piccolo gesto può fare la differenza per il futuro della scienza e per la salute dei più piccoli.

Nei prossimi tre anni, un obiettivo strategico sarà rafforzare la collaborazione tra l’Istituto e le aziende farmaceutiche private, per accelerare lo sviluppo di nuove terapie e ampliare le opportunità di cura per i bambini di tutto il mondo.

Run for IOV: dieci anni di corsa contro il tumore, ora il sogno della Maratona di Chicago

Dieci anni di corse, sfide e traguardi conquistati: il team Run for IOV, composto da donne seguite dall’Istituto Oncologico Veneto (IOV) per carcinoma mammario, celebra un decennio di attività e si prepara a un nuovo obiettivo ambizioso. Il 12 ottobre 2025, il gruppo parteciperà alla Maratona di Chicago, un nuovo simbolo di resistenza e rinascita.

Il team, presentato oggi all’IOV, è formato da un mix di runners veterane e nuove atlete: Valeria Baliva, Alice Candido, Maria Grazia Carraro, Susanna Cautiero, Morena Contin, Alessia Ispiola e Cristina Pregel, insieme alla psiconcologa Marina Lorusso dell’UOS Psicologia Ospedaliera. La prima grande tappa di avvicinamento sarà la Padova Marathon, il 27 aprile, dove il gruppo affronterà per la prima volta la mezza maratona da 21 km. Il progetto Run for IOV, promosso da Run Your Life Again – RYLA Onlus, è nato da un’idea di Sandra Callegarin, ex paziente dello IOV, che ha trovato nella corsa una fonte di forza e determinazione per affrontare il tumore. Da questa esperienza personale è nata la volontà di creare una squadra

di atlete unite dall’esperienza della malattia, affiancate da professionisti sanitari dell’Istituto.

L’iniziativa, sostenuta dall’Istituto Oncologico Veneto, dall’UOC Medicina dello Sport e dell’Esercizio dell’Azienda Ospedaliera di Padova e dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, ha coinvolto negli anni decine di donne, preparate da speciali-

sti in ambito sportivo, medico, nutrizionale e psicologico. Tra i professionisti che seguono il team, figura anche il prof. Andrea Ermolao, esperto di esercizio fisico.

«Quando nel 2015 abbiamo lanciato il progetto, il nostro sogno era partecipare alla Maratona di New York – racconta Sandra Callegarin, presidente di RYLA Onlus –. Oggi, dopo dieci anni di maratone, fondi raccolti e vite ritrovate, ci prepariamo per Chicago. Il nostro obiettivo è coinvolgere quante più pazienti possibili, portando il nostro messaggio di speranza e promuovendo l’esercizio fisico come strumento di prevenzione e medicina».

Un messaggio condiviso anche dal Direttore Generale dello IOV, Maria Giuseppina Bonavina, che ha sottolineato l’importanza del rapporto medico-paziente: «Run for IOV rappresenta l’alleanza che si crea nel percorso di cura. La corsa è una metafora perfetta della lotta contro la malattia, un cammino da affrontare insieme. Un ringraziamento speciale a RYLA per il sostegno alla ricerca oncologica e alle attività dell’Istituto».

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Il ruolo del programma Dose Excellence e dell’Intelligenza

2025, dimostrando allo stesso tempo come diologia nell’ottimizzazione delle immagini TC e, su un altro fronte, il deep learning sia in grado di migliorare i protocolli di Risonanza

È naturalmente importante sottolineare sentendo ai professionisti di concentrarsi sulle decisioni cliniche più rilevanti. Grazie razione tra esperti, Affidea sta ridefinendo gini, migliorando la sicurezza, l’efficienza e l’affidabilità delle diagnosi. Il futuro della radiologia è già qui, e Affidea è pronta a

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Con l’arrivo della primavera portiamo a tavola le primizie del nostro territorio, a partire dai celebri asparagi, protagonisti assoluti

BRUSCHETTE DI ASPARAGI E UOVA

Sfizioso piatto da servire per un pranzo in famiglia. Una ricetta facile e veloce per trasformare il classico “uova con asparagi” in un piatto nuovo di sapori e consistenza

Ingredienti: 4 fette di pane; 4 uova; 500 g di asparagi; olio extravergine di oliva q.b.; pepe nero q.b

Preparazione: Eliminare la parte del gambo degli asparagi più filamentosa per facilitarne la cottura e sbucciare la parte più dura con l’aiuto di un pela patate. Dividete gli asparagi e metà e sciacquateli sotto acqua fredda corrente. In una padella antiaderente rosolare lo scalogno, tritato finemente, con un goccio d’olio. Rosolare gli asparagi per qualche minuto insaporendoli con un pizzico di sale. Per la preparazione delle uova, ungete il fondo di una padella e fate cuocere le uova, giusto il tempo di far rassodare l’albume, nel frattempo tostate anche le fette di pane sotto il grill del forno. Adagiate il pane tostato su di un piatto da portata, gli asparagi e poi le uova.

RISOTTO ASPARAGI E LIMONE

Anche per i primi piatti non mancano delle proposte interessanti a base di asparagi, un prodotto versatile che si presta a numerose e gustose soluzioni a tavola

Ingredienti: : 320 g di riso Carnaroli; 300 g di asparagi freschi; 1 scalogno; 1 litro di brodo vegetale; 1/2 bicchiere di vino bianco secco; Succo e scorza di 1 limone biologico; 40 g di burro; 40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato; Olio extravergine di oliva q.b.; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Preparare gli asparagi: Lavali, elimina la parte più dura del gambo e tagliali a rondelle, tenendo intere le punte. Soffritto: In una casseruola, fai appassire lo scalogno tritato con un filo d’olio. Tostatura del riso: Aggiungi il riso e tostalo per un paio di minuti, quindi sfuma con il vino bianco. Cottura: Versa il brodo caldo poco alla volta, mescolando. Dopo 10 minuti, unisci gli asparagi e continua la cottura per altri 6-7 minuti. Mantecatura: A fuoco spento, aggiungi burro, Parmigiano, succo e scorza di limone. Mescola bene e lascia riposare un minuto. Servire: Impiatta e completa con pepe nero e un filo d’olio a crudo.

MUFFIN AL CIOCCOLATO E PERE

Dulcis in fundo, ecco una ricetta che esalta l’abbinamento ideale tra cioccolato e pere, un grande classico che non delude mai

Ingredienti: 2 Uova; 2 pere tagliate a dadini; 100 ml olio di semi di girasole; 200 ml Yogurt bianco naturale; 220gr Farina 00; 50gr di cacao amaro in polvere; 6 gr lievito per dolci; 170 gr zucchero di canna; 80gr gocce di cioccolato fondente

Preparazione: In una ciotola abbastanza capiente si versano la farina 00, il cacao, lo zucchero di canna e il lievito per dolci. In un’altra ciotola, invece, si uniscono le uova, lo yogurt, la vaniglia e l’olio di semi. Con l’aiuto di una frusta a mano, si mescolano prima gli ingredienti secchi e poi quelli liquidi. I liquidi vengono quindi aggiunti ai solidi, mescolando il tutto e incorporando infine le gocce di cioccolato e le pere a pezzi. Il composto ottenuto viene suddiviso nei 12 pirottini, riempiendoli per circa 3/4 della loro capacità. I muffin vengono cotti in forno statico preriscaldato a 180° per circa 20-22 minuti. Una volta sfornati e lasciati intiepidire, i muffin al cioccolato e pere saranno pronti per essere gustati.

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Rubrica a cura di Sara Busato

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