Parkinson, a Padova e Milano la prima terapia “adattiva” per una cura personalizzata
Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
L’assessore Corazzari
guarda alle Olimpiadi:
“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”
STRADE PIU’ SICURE, CALANO GLI INCIDENTI E AUMENTANO LE OPERE PER LA MOBILITÀ DEBOLE
Il nostro approfondimento sulla viabilità e la sicurezza, a Padova l’obiettivo è migliorare la mobilità, nei prossimi mesi i nuovi interventi su marciapiedi e piste ciclabili, intensa l’attività della Polizia Locale
Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia
NUOVA PASSERELLA PEDONALE IN VIA GOITO, MAXI GRU IN AZIONE PER SALVARE GLI ALBERI
A metà marzo spettacolare operazione per non danneggiare le piante Collegherà i quartieri Città Giardino e Sacra Famiglia, pronta a maggio
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”
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Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata
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Una partita tutta da giocare
Servizi alle pagg. 8 e 9
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A Zucchero la medaglia della città
Il celebre cantautore Zucchero, il cui vero nome è Adelmo Fornaciari, è stato insignito della Medaglia della Città di Padova, un riconoscimento che celebra il suo straordinario contributo alla musica italiana e internazionale. In occasione di questo importante evento, è stato lanciato su Amazon Prime il film documentario intitolato “Zucchero – Sugar Fornaciari”, diretto da Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano. Questo affascinante racconto, realizzato attraverso le parole dello stesso artista e delle testimonianze di amici e colleghi, offre uno sguardo profondo e intimo nella vita di Zucchero, mostrando non solo il successo di un musicista di fama, ma anche i suoi dubbi e le sue fragilità. Il documentario è accompagnato dall’uscita di “Discover II” (Emi / Universal Music Italia), il secondo progetto di cover di Zucchero, disponibile in diverse versioni, inclusa una deluxe in tiratura limitata. In quest’album, l’artista reinterpreta brani che hanno segnato la sua vita, con singoli come “Amor che muovi il sole”, “Acquarello” e “Una Come Te”. Inoltre, Zucchero è noto per le sue celebri collaborazioni, da Paul Young a Oma Jali, da Jack Savoretti a Russel Crowe, passando per la figlia Irene Fornaciari e Salmo, portando il suo inconfondibile tocco personale a queste reinterpretazioni. “Un’estate veramente senza precedenti – ha spiegato Valeria Arzenton di Zed - spettacolare, bellissima e molto internazionale. Iniziamo con Imagine Dragons, due date, poi Zucchero che riteniamo ovviamente come artista internazionale, proseguiamo poi con Cremonini, Iron Maiden, Mengoni, un’estate veramente unica. Per Zucchero, per la prima volta in cui il parterre dello stadio Euganeo viene allestito con le seggiole, con posti numerati non ci saranno posti in piedi è la prima volta cerchiamo di dare anche un po’ più di comfort e ci tengo sempre a dire che nonostante siamo già alti con la vendita dei biglietti e la platea sostanzialmente esaurita, di posti ce ne sono ancora”.
Il cantautore premiato a Padova, film e concerto all’Euganeo.
Sulla strada della sicurezza
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Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.
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Nuova passerella in Via Goito, Micalizzi: ”Operazione spettacolare per salvare gli alberi”
L’opera collegherà i quartieri di Città Giardino e Sacra Famiglia, lavori programmati nelle ore notturne per minimizzare i disagi, seguiranno i collegamenti con la viabilità, l’illuminazione e la pavimentazione, apertura entro maggio
Padova si prepara a un’operazione straordinaria che cambierà il volto della viabilità di via Goito senza compromettere l’ambiente circostante. Il 14, 15 e 16 marzo, infatti, avrà luogo il varo della nuova passerella ciclopedonale, un’opera destinata a collegare i quartieri di Città Giardino e Sacra Famiglia. L’intervento, programmato nelle ore notturne per minimizzare i disagi alla circolazione, si distingue per una particolare attenzione alla salvaguardia degli alberi: ben undici tigli, simboli storici della zona, saranno preservati grazie all’utilizzo di una gru alta 70 metri.
Le operazioni di montaggio e varo della passerella, lunga 54 metri e del peso di 80 tonnellate, sono state progettate per evitare qualsiasi danno agli alberi lungo il canale. La gru, che verrà assemblata direttamente in via Goito, solleverà la passerella e la farà “scavalcare” i tigli senza abbatterli, un’impresa mai realizzata prima in città. Il progetto, che risponde alla necessità di rafforzare la ciclabilità lungo le mura sud, è stato studiato con grande attenzione per ridurre al minimo l’impatto sulla viabilità e garantire l’accesso a residenti e attività commerciali.
L’operazione di montaggio avrà luogo in tre fasi principali. La fase 1, prevista per venerdì 14 marzo
dalle 5:00, comporterà l’assemblaggio della gru, con il transito di nove camion lungo via Goito e via Isonzo. La chiusura temporanea di via Goito interesserà solo il tratto della passerella, ma la viabilità sarà comunque garantita in doppio senso a sud e nord del cantiere, con deviazioni per chi dovrà attraversare la zona. Sabato 15 marzo, nella fase 2, la passerella sarà sollevata dalla gru, spostata dalla passeggiata Longobucco al punto di varo, scavalcando i tigli e ruotando di 90 gradi. La chiusura totale di via Goito e del Ponte dei Cavai sarà limitata dalle 2:00 alle 6:00, con l’introduzione di un senso unico alternato su via Vittorio Veneto. La viabilità ritornerà a quella della fase 1, ma la passeggiata Longobucco sarà riaperta. La fase 3, infine, si svolgerà domenica 16 marzo a partire dalle 6:00, con lo smontaggio della gru e la riapertura di via Goito, prevista entro la mezzanotte.
Durante le operazioni, i veicoli saranno indirizzati verso percorsi alternativi, come via Paoli, via S.M. in Vanzo e viale Cavallotti, per evitare i tratti chiusi. In questo modo, si garantirà un flusso di traffico regolare senza compromettere l’accesso ai quartieri.
Andrea Micalizzi, vicesindaco di Padova, ha commentato l’operazione dichiarando: “La nuova passerella rappresenta un passo
importante per la città, non solo in termini di mobilità ciclabile e pedonale, ma anche per il rispetto dell’ambiente. Abbiamo lavorato affinché l’operazione di varo fosse il più possibile rispettosa del nostro patrimonio arbo-
Questura di Padova
reo, evitando il taglio dei tigli che caratterizzano questa parte della città. Questo intervento non solo migliorerà la viabilità, ma rafforzerà anche la sicurezza e la fruibilità delle zone a sud della città.”
Una volta completato il varo, seguiranno altri lavori per concludere il collegamento con le strade circostanti, l’installazione dell’illuminazione e la pavimentazione della passerella, con l’obiettivo di aprirla al pubblico entro la fine di maggio.
e Cuamm insieme per assistere i migranti Un’intesa triennale per la mediazione linguistica
La collaborazione tra la Questura di Padova e Cuamm Medici per l’Africa proseguirà per altri tre anni. Il questore Marco Odorisio e don Dante Carraro, rappresentante dell’organizzazione non governativa, hanno firmato il rinnovo della convenzione che consente ai volontari del Cuamm di operare come mediatori linguistici presso gli sportelli dell’ufficio immigrazio-
ne. L’iniziativa mira a migliorare il servizio di accoglienza per l’utenza straniera, garantendo un supporto efficace per le pratiche di soggiorno. Un servizio essenziale, considerando che ogni giorno si presentano agli sportelli circa 500 persone, con un totale che supererà le 50mila pratiche nel solo 2024.
La collaborazione tra la Questura e Cuamm ha già dato ri-
sultati significativi: nei tre anni precedenti, i volontari hanno fornito assistenza a circa 400mila utenti, facilitando la comunicazione tra cittadini stranieri e operatori amministrativi. Il rinnovo della convenzione conferma l’impegno congiunto delle istituzioni e del terzo settore per un’integrazione più efficace e un’accoglienza sempre più organizzata.
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Viabilità e sicurezza stradale/1. Nel 2024 la centrale operativa padovana ha gestito 29 mila richieste specifice
Partecipiamo alla sicurezza: efficienza e contatto diretto con la Polizia Locale
L
’obiettivo è chiaro: migliorare l’efficienza degli interventi e rendere più diretto il contatto tra i cittadini e le forze dell’ordine, anche alla luce dei numeri registrati nel 2024 dalla centrale operativa della Polizia Locale, che ha gestito circa 160.000 richieste tra emergenze, informazioni e segnalazioni. Di queste, oltre 29.000 interventi sono stati tracciati e registrati, con una parte significativa legata a problematiche di viabilità.
Sulla base di queste segnalazioni, sono stati registrati e tracciati 29.253 interventi, di cui 28.656 affidati immediatamente al personale operativo sul territorio. Una quota significativa di questi riguardava problemi legati alla circolazione stradale. Inoltre, circa 1 0.000 interventi sono stati gestiti direttamente dalle Squadre di prossimità. Proprio l’elevato numero di contatti ha portato a una riflessione sulla necessità di ottimizzare gli interventi, rendendoli più efficienti e rafforzando il rapporto tra la
rezza” mette a disposizione delle Consulte otto referenti qualificati, con cui i presidenti dei quartieri potranno interfacciarsi direttamente per segnalare criticità e richieste.
“Si tratta sostanzialmente di un
cinando la Polizia Locale ai cittadini e i cittadini alla Polizia Locale migliorando anche la percezione di sicurezza - commenta l’assessore alla sicurezza Diego Bonavina - La presenza di agenti visibili sul territorio va infatti nella direzione
prossimità, in stazione, su motociclette e in altri servizi. Complessivamente, il corpo della Polizia Locale conta 270 operatori in divisa. “Grazie a questo progetto e alla collaborazione con le Consulte di Quartiere, puntiamo a rendere i
nostri interventi più rapidi ed efficaci. - aggiunge il comandante della Polizia Locale Lorenzo Fontolan - Inoltre, il contatto diretto con i rappresentanti dei quartieri potrà fungere da filtro per molte segnalazioni, consentendo una gestione più mirata delle richieste”.
Si tratta di un’implementazione del progetto di prossimità che caratterizza la Polizia Locale, con l’obiettivo di avvicinare sempre più i cittadini attraverso un’interfaccia come i presidenti delle Consulte. In questo modo, l’amministrazione punta a ridurre i tempi di risposta e fornire soluzioni più immediate e dirette. Le otto persone referenti sono ufficiali altamente qualificati, con una funzione di coordinamento del personale, che interverrà poi sulle segnalazioni. Questo progetto si integra con l’attività ordinaria della Polizia Locale, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi e agire in modo più diretto. Sara Busato
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Padova avvia una grande campagna di manutenzione in tutte le zone
“D
edicherò la seconda metà del mandato alle manutenzioni” aveva evidenziato il vicesindaco di Padova durante la conferenza stampa di fine anno:
Micalizzi: “Nella seconda parte del mandato, vogliamo concentrarci ancora di più sulla manutenzione, con attenzione al decoro e alla sicurezza delle strade, per migliorare l’aspetto della città e rimuovere le barriere architettoniche. Ogni segnalazione dei cittadini e ogni sopralluogo viene preso in considerazione e inserito nel piano di intervento” Focus viabilità e sicurezza
“Vogliamo riordinare la “casa” dei padovani, sistemando e aggiustando ciò che serve a partire dalle strade e dai marciapiedi, per rendere i nostri quartieri sempre più decorosi”. Il 2024 è stato un anno di grandi lavori, e sarà così anche nel
eliminazione delle barriere architettoniche. Con questo intervento rispondiamo concretamente alle richieste dei cittadini, migliorando le condizioni della viabilità e regolamentando la sosta, prima disordinata e potenzialmente pericolosa per pedoni e ciclisti. Inoltre, via del Giglio rappresenta un collegamento strategico tra la zona di San Bellino e il Parco Morandi, e con questi lavori abbiamo dato conti-
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questa strada riveste un’importanza fondamentale per la mobilità quotidiana dei padovani, in quanto attraversa un’area densamente abitata, caratterizzata da numerose abitazioni e attività commerciali, e rappresenta una via ciclabile molto frequentata in direzione del centro città. Oltre alla riqualificazione della pavimentazione pedonale e ciclabile, l’Am-
2025 quando i cittadini vedranno il nuovo volto della città che cambia grazie alle opere messe in cantiere negli ultimi anni, in particolare quelli legati al Pnrr.
“Completeremo la rete di piste ciclabili che stiamo realizzando - conferma il vicesindaco Andrea Micalizzi - , vedremo i progetti del nuovo Parco Prandina e della Questura, che sorgerà al posto dell’ex Bronx di via Anelli” . Prosegue quindi l’impegno dell’Amministrazione comunale per la manutenzione e il miglioramento dei quartieri. Si è recentemente concluso l’intervento in via del Giglio, dove sono stati investiti oltre 1 50.000 euro per rifare la pavimentazione stradale, realizzare un nuovo marciapiede e riorganizzare gli spazi urbani, restituendo ai cittadini un ambiente più ordinato e sicuro.
Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi sottolinea l’importanza dell’opera: “La qualità delle strade e dei marciapiedi è una priorità per l’Amministrazione, poiché significa maggiore decoro, sicurezza ed
nuità alla rete pedonale e ciclabile fino all’accesso del parco”.
L’intervento ha riguardato diversi aspetti fondamentali per la sicurezza e la viabilità: come il rifacimento del manto stradale, per garantire una circolazione più sicura e confortevole; la definizione delle aree di sosta, con una migliore organizzazione degli spazi disponibili; il tracciamento della bike lane, che identifica la strada come zona a transito lento con limite di 30 km/h e l’allargamento e sistemazione del marciapiede, per migliorare la sicurezza dei pedoni. L’amministrazione comunale prosegue così il proprio programma di interventi nei quartieri, con l’obiettivo di rendere la città sempre più accessibile, ordinata e sicura per tutti i cittadini. Un altro intervento è in via Stoppato.
L’opera, che riguarda la sistemazione dei marciapiedi e della pista ciclabile su un tratto di 1,2 km, da via Stoppato fino al ponte sullo Scaricatore, ha visto un investimento complessivo di 120.000 euro, finanziati con fondi del Piano
ministrazione ha avviato anche un progetto di rinnovo dell’illuminazione pubblica lungo il tratto interessato. In collaborazione con Hera Luce, le vecchie lampade a incandescenza vengono sostituite con moderne luci a LED, che garantiranno non solo una maggiore sicurezza, ma anche una significativa riduzione dei consumi energetici.
“Ora, nella seconda parte del mandato, vogliamo concentrarci ancora di più sulla manutenzione, con attenzione al decoro e alla sicurezza delle strade, per migliorare l’aspetto della città e rimuovere le barriere architettoniche. - conclude il vicesindaco Micalizzi - Ogni segnalazione dei cittadini e ogni sopralluogo viene preso in considerazione e inserito nel piano di intervento. Il fabbisogno stimato oggi supera i 17 milioni di euro e cresce ogni mese. È una cifra molto alta e non abbiamo fondi sufficienti. Per questo, è essenziale continuare gli investimenti iniziati, sperando di non subire ulteriori tagli.”
Sara Busato
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Il punto sui lavori. Le prossime settimane al via i lavori sull’area
dell’ospedale, tutti i cantieri attivi
Padova accelera sulla rete tramviaria: 2025 anno chiave per la mobilità smart
Padova continua a trasformarsi grazie all’espansione della rete tramviaria, con il 2025 indicato come l’anno decisivo per il completamento del sistema Smart. A lavori ultimati, il capoluogo veneto potrà contare su ben otto linee, un traguardo che promette di rivoluzionare la mobilità cittadina. Attualmente, gran parte della piattaforma tramviaria è già stata posata, mentre i cantieri nelle aree di via Sografi e Voltabarozzo sono in fase di ultimazione. L’ultimo nodo strategico su cui si interverrà è quello dell’ospedale, in particolare su via Giustiniani e via Falloppio, dove i lavori partiranno nelle prossime settimane. L’amministrazione comunale assicura che le opere più impattanti saranno concluse entro l’estate, limitando i disagi per i cittadini.
Parallelamente, sono già iniziate le operazioni per l’apertura del cantiere sul lato sud del piazzale della Stazione. L’intervento, che prevede la chiusura temporanea della pista ciclabile in un tratto di piazzale della Stazione e il divieto di sosta nello stesso segmento, non dovrebbe avere ripercussioni significative sulla viabilità ordinaria. In accordo con Busitalia Veneto, alcune fermate scolastiche verranno spostate, ma resteranno comunque nei pressi della stazione. Si tratta di un intervento che prevede interventi in corrispondenza di piattaforme esistenti relative al Sir1, quelle del ramo all’interno del piazzale; quindi, sarà necessario procedere con estrema cura nelle demolizioni con tempistiche un po’ più lunghe. Con questo lavoro iniziano ad unirsi formalmente le nuove piattaforme con le esistenti e possiamo considerarlo come il primo tassello del sistema Smart. Non tre linee di tram, bensì un sistema interconnesso dove potranno viaggiare fino a otto linee e del quale la stazione è il nodo focale.
Con la prossima estate sarà completato l’anello nel piazzale della Stazione, approfittando dello stop estivo alla linea Sir1 per effettuare le altre lavorazioni di connessione con la linea esistente. Importanti sviluppi si registrano anche sulla tratta che collegherà Rubano a Vigonza. Il capolinea ovest è già in una fase avanzata di costruzione, mentre il capolinea intermedio, situato nell’ex caserma Romagnoli lungo via Chie-
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Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi
Lega Padova Quartiere 4 (Santa Croce, Bassanello, Voltabarozzo) via Guizza, 101 | 35125 Padova spi.padova4@cgilpadova.it
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(Forcellini, Ponte di Brenta, Mortise) via Prosdocimi, 10 | 35128 Padova spi.padova3@cgilpadova.it
sanuova, sta prendendo forma come hub multimodale con parcheggio scambiatore da circa 100 posti. Qui, oltre alla demolizione dei prefabbri-
ma di collegamento, mentre i lavori lungo via Chiesanuova partiranno a breve senza impatti sulla viabilità. Il capolinea intermedio da un lato è funzionale all’ottimizzazione del servizio, in quanto permette di modulare frequenze di transito dei mezzi più alte nelle ore di punta. In secondo luogo, si tratta di un capolinea utile per gli utenti che arrivano da sud, come ad esempio da Brusegana o Tencarola, che grazie ad una rotatoria di collocamento con via Pelosa, potranno raggiungere il tram senza impegnare l’asse di via Chiesanuova.
Un altro cantiere attivo è quello attorno a Piazza Insurrezione, dove si stanno risolvendo interferenze con i sottoservizi. L’intervento, che durerà circa un mese, procederà per fasi al fine di ridurre al minimo i disagi. La prima fase coinvolgerà la corsia riservata di Corso Milano tra via Aquileia e via Busonera, seguita da lavori puntuali che verranno eseguiti in successione. Infine, prosegue la posa della piattaforma in via Venezia, con l’obiettivo di raggiungere il cosiddetto “baffo” di deviazione verso il nuovo ospedale. Uno degli ultimi tasselli da completare sarà il nodo della stazione, dove verrà realizzato l’intreccio dei binari per garantire l’interscambio tra le diverse linee. Il progetto del nuovo tram si conferma un’opera strategica per il futuro di Padova, migliorando la viabilità e offrendo un’alternativa di trasporto sostenibile e moderna per cittadini e pendolari. La città
Lega Padova Quartiere 6 (Chiesanuova, Brusegana, Sacro Cuore) via Edison, 5 | 35136 Padova spi.padova6@cgilpadova.it
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La linea in costruzione a Rubano
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L’intervista. Francesca Verrecchia presiede la Consulta 1 del Centro storico
“E’ possibile conciliare la movida giovanile con il diritto al decoro e alla quiete pubblica”
L a via per conciliare la movida giovanile con il diritto al riposo dei residenti è stretta, ma non impossibile. La ricerca delle modalità di una possibile convivenza è l’impegno principale della Consulta 1 del Centro storico presieduta da Francesca Verrecchia. “Nessuno nega l’importanza dell’Università e la bellezza di una città vivace, attiva, attrattiva”, spiega la presidente della Consulta 1. “Il problema è coniugare tutto ciò con il diritto al riposo e il decoro della città. Devo dire però che siamo abbastanza soddisfatti del lavoro svolto e di quello che siamo riusciti ad ottenere anche attraverso l’amministrazione. Lo scorso anno avevamo deliberato di mettere una parte dei fondi del bilancio partecipato per i fonometri per la misurazione del rumore nella zona delle Piazze, purtroppo, per una serie di ragioni tecniche, i fonometri non hanno potuto essere installati. Abbiamo così deciso di dirottare quei 10mila euro per aumentare una convenzione che abbiamo in corso con l’Agenzia regio-
nale per l’ambiente”. Inoltre abbiamo investito 10mila euro per due nuove telecamere di sorveglianza al Portello, in via Loredan”.
Altri interventi finanziati dal bilancio partecipato riguardano il decoro del Centro storico.
“Infatti la Consulta ha stanziato 8 mila euro per garantire l’ampliamento di orario dei bagni pubblici di via Pietro d’Abano, di Piazza della Frutta e di Prato della Valle”.
Un altro dei problemi del Centro storico, come di altre zone della città, sono i lavori per la realizzazione del tram.
“Attualmente la situazione del traffico comporta qualche difficoltà dovuta ai cantieri aperti”, dice la presidente Verrecchia. “ Quello che cerchiamo di fare è di informare i cittadini, dare comunicazione dei motivi per cui tutti quanti dobbiamo sacrificarci perchè tra due anni avremo una città completamente diversa e una viabilità molto più efficiente di quella attuale”.
Quali sono le istanze che vengono dai residenti del Centro storico ?
“A molte istanze dà risposta direttamente l’amministrazione comunale, per quanto riguarda le iniziative culturali l’Assessorato alla cultura, per le attività sportive l’assessorato allo sport. Registriamo parecchie domande riguardo il settore sociale in quanto il Centro storico ha una composizione soprattutto di persone anziane che chiedono di vivere in un quartiere pulito e decoroso”. Diego Buonocore
Il sindaco incontra i cittadini
Il sindaco Sergio Giordani, insieme alla Giunta, sta incontrando i cittadini dei quartieri: un’occasione per ascoltare le esigenze dei residenti, fare il punto sui cambiamenti in corso in città e raccogliere proposte, punti di vista e suggerimenti per la Padova del futuro. Il contributo di ciascun cittadino, sottolineano il sindaco e gli amministratori, è fondamentale per costruire una città migliore e arrivare a scelte condivise.Sono dieci gli appuntamenti in programma, alcuni si sono già tenuti dall’inizio del mese, secondo questo calendario.
Consulta 4B: Martedì 4 marzo, Sala Consiliare, via Guasti, 12/C; Consulta 3B: Giovedì 6 marzo, Sala Iotti, via Prosdocimi, 2/a; Consulta 4A: Giovedì 13 marzo, Sala Ivo Scapolo, via Sanmicheli, 65; Consulta 6A: Martedì 18 marzo, Sala ex Consiliare, via dal Piaz, 3; Consulta 1: Martedì 25 marzo, Sala Anziani, Palazzo Moroni, via del Municipio 1; Consulta 6B: Giovedì 27 marzo, Sala Consiliare Giotto, via Astichello, 18; Consulta 3A: Giovedì 3 aprile, Sala Montalcini, via Madonna del Rosario, 148; Consulta 5B: Martedì 8 aprile, Fornace Carotta, via Siracusa 61; Consulta 2: Martedì 15 aprile, Teatro San Carlo, via Guarnieri, 22; Consulta 5A: Mercoledì 16 aprile, Sala A C.C. il Borgo, via Chioggia, 2. (d.b.)
Pensionato e poeta, Loris ha scelto di vivere in una residenza per anziani
Ha scelto di vivere in una residenza per anziani per fuggire alla solitudine. “Mi chiamo Loris Manfredo, ho 67 anni anni e sono nato in zona San Carlo, terzo di tre fratelli, sotto il segno della Bilancia”. Lettore de “La Piazza”, ci racconta delle sue poesie e della sua vita piena di scoperte. “Da bambino andavo ad aiutare mio padre e mio zio ai banchi di frutta e verdura che avevano nelle Piazze, e lì ho imparato a rapportarmi con le persone. Ho visto il mare per la prima volta a Sottomarina, e mi sono emozionato. Poi per anni ho lavorato per una grande ditta di giocattoli, ho iniziato da commesso e sono diventato prima magazziniere poi rappresentante. Guadagnavo bene, tre milioni e
mezzo al mese negli anni ’90. A 67 anni sono andato in pensione, con venti anni di contributi”.
E come si è trovato da pensionato ?
“Non me la passavo bene, ero rimasto solo e passavo il tempo al bar e a casa, sono andato giù di morale, mi sentivo…perso. Così ho deciso di vivere in una residenza per anziani. Con la pensione, l’invalidità e l’accompagnatoria pago la retta e mi resta qualcosa per i miei bisogni”.
Quando ha iniziato a scrivere poesie ?
“Quando avevo 60 anni, quando gli accadimenti della vita hanno colpito la mia anima. Ne ho scritte più di trecento, scrivo dappertutto, dove mi capita, quando mi ar-
riva l’ispirazione”.
Una sua poesia è intitolata l’Abito
“Vestito di bianco, vestito di nero/ sono un uomo sincero,/ che vive la vita con una gioia infinita/ cantando canzoni/ che fanno le stagioni dell’anima”.
“Sì, questo sono io, e vorrei riuscire a esprimere questa emozione e condividerla con gli altri, fare attenzione alle piccole scoperte, ai piccoli lampi di luce”.
Come trova l’ambiente della casa di riposo ?
“Molto bene, ho ripreso a scrivere; qui sono seguito e non sono solo, ho delle belle relazioni con persone interessanti, faccio due chiacchiere volentieri”. (d.b.) Loris
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Francesca Verrecchia
Manfredo, lettore de “La Piazza”, si racconta
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la fi gura dell’olivicoltore custode, che potrà essere un privato, un’associazione o un ente, e che avrà
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tà, magari ereditati o acquistati per passione, e che oggi non ha strumenti per valorizzarli. “Il nostro obiettivo è dare un futuro agli ulivi abbandonati,
Il settore agroalimentare è un pilastro fondamentale per l’economia del Veneto, un motore di sviluppo che coniuga tradizione, innovazione e turismo. La produzione di olio extravergine d’oliva, insieme ad altre eccellenze locali, rappresenta un patrimo-
zata a dare slancio e sostegno concreto al settore. Tra i temi affrontati, la necessità di incentivare la produzione locale, semplifi care la burocrazia e promuovere i prodotti veneti nei mercati nazionali e internazionali.
Focus sulla provincia di Padova e la valenza turistica del settore
Uno dei punti su cui Venturini ha posto l’accento è stata la valorizzazione del settore agroalimentare della provincia di Padova, un’area ricca di eccellenze, tra cui proprio i produttori di olio.
“Dobbiamo sostenere con forza le imprese agricole del nostro territorio, in particolare quelle della provincia di Padova, che vantano produzioni di
concreti. Tra le priorità emerse dal convegno di Sol2Expo vi sono il bisogno di un maggiore sostegno economico per le imprese agricole, attraverso incentivi dedicati a innovazione e sostenibilità. È fondamentale anche la riduzione della burocrazia per rendere più agevole l’accesso ai fondi e velocizzare i processi autorizzativi.
Un altro punto cruciale è la tutela delle produzioni locali, garantendo standard di qualità e contrastando la concorrenza sleale. Inoltre, la promozione del turismo enogastronomico diventa un asset strategico per valorizzare i prodotti locali e creare sinergie con il settore turistico.
“L’agroalimentare veneto è il cuore pulsante della nostra economia e cultura. Investire in questo set-
“Proteggere gli uliveti significa difendere il nostro territorio, il nostro paesaggio e il nostro patrimonio
L’Osservatorio Olivicolo e la fi gura dell’olivicoltore re il comparto, valorizzare il prodotto e rendere più sostenibile la gestione degli uliveti. La strada è tracciata: investire sulla qualità, sulla ricerca e
nere i produttori e guardare al futuro con fiducia. È un’opportunità da cogliere, per il bene della nostra regione e delle nuove generazioni”, ha concluso Venturini.
Un ringraziamento particolare va al collega consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza per aver organizzato questo momento di incontro e per il suo impegno nel sostenere queste tematiche fondamentali per il Veneto. per il suo contributo e il suo impegno nel sostenere queste tematiche fondamentali per il Veneto.
Grazie al contributo delle istituzioni e all’impegno di realtà produttive di eccellenza, il Veneto ha tutte le carte in regola per rafforzare il proprio ruolo di leader nel panorama agroalimentare italiano ed europeo.
Spazio redazionale a cura del Gruppo consiliare Forza Italia Berlusconi Autonomia per il Veneto
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Obiettivo Quartieri
Il
caso. Entro luglio partirà il nuovo sistema, i timori dei residenti e dell’opposizione
Sacra Famiglia, dubbi e contestazioni per l’avvio della raccolta porta a porta
E
ntro il prossimo mese di luglio partirà il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta alla Sacra Famiglia. Un progetto contestato, che nei mesi scorsi ha visto la mobilitazione di cittadini appoggiati da consiglieri comunali dell’opposizione. Alcuni dei loro suggerimenti sono stati accolti, ma il partito chiede ulteriori modifiche che l’amministrazione non sembra intenzionata a concedere. In Sacra Famiglia ci sono palazzi di oltre dieci piani e condomini con più di 100 famiglie, abitati spesso da anziani.
Si dicono preoccupati per gli odori, temono di perdere il verde pubblico condominiale per depositare i bidoni e soprattutto si chiedono come faranno a trasportarli in strada da pesanti. Il piano prevede l’introduzione della “zona T”, che comprende le principali vie del quartiere, come via Palermo, via Siracusa, via Perugia e piazzale Firenze, dove saranno installate isole ecologiche con accesso tramite tessera; nelle altre zone è prevista la raccolta con esposizione dei bidoni secondo un calendario prestabilito.
“La tariffa si pagherà calcolando il
numero di svuotamento dei bidoni”, ha fatto sapere l’assessore all’ambiente Andrea Ragona.”È opinione diffusa che con questo metodo di calcolo, i cittadini siano spinti a ridurre sensibilmente i rifiuti indifferenziati”. Arianna Caldon e Giampaolo Zen, consiglieri della Lega, hanno proposto le isole ecologiche, almeno per la raccolta dell’umido e del secco, a causa dei problemi igienico-sanitari derivanti dall’attuale sistema. L’assessore Ragona, ha risposto che la proposta della Lega avrebbe compromesso l’efficacia del sistema porta a porta, ma si è detto disponibile a discutere sull’espansione della “zona T”. Ha sottolineato, però, l’adesione della Lega al porta a porta nel quartiere di Chiesanuova che presenta una situazione ancora più complessa della Sacra Famiglia.
La capogruppo della Lega a Palazzo Moroni, Eleonora Mosco, che aveva già partecipato a proteste contro il sistema del porta a porta, ha dichiarato che il partito è pronto a scendere di nuovo in piazza se le loro proposte non saranno prese in considerazione.
“Questa è una scelta impattante per i
nostri territori - afferma l’esponente dell’opposizione - chiediamo di essere coinvolti come cittadini affinché ci sia una reale partecipazione. Siamo tutti d’accordo sul rispetto dell’ambiente ma il metodo non è quello che condividiamo”.
Diego Buonocore
Arcella, nuovo centro di raccolta con i fondi del Pnrr
Il progetto per la realizzazione di un nuovo Centro di Raccolta nel quartiere Arcella si è aggiudicato un finanziamento di 775mila euro dal PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza: la quota agevolerà la costruzione del nuovo Centro, che in totale richiede un investimento da parte di AcegasApsAmga di 900mila euro, che permetterà di incrementare la raccolta differenziata in città e di contribuire a raggiungere la quota dell’84% entro il 2030 come previsto dalla Regione Veneto.
Il centro di raccolta sorgerà in via del Bigolo (laterale di via del Plebiscito) e dovrà essere pronto entro la metà del 2026. Il Centro di raccolta sarà costantemente monitorato da un sistema di videosorveglianza in modo da individuare tempestivamente eventuali infrazioni e/o intrusioni. Il nuovo ecocentro andrà a completare il sistema di raccolta porta a porta all’Arcella. L’obiettivo è di incrementare ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata in città, attualmente al 59,4%, e di migliorare la qualità di tale raccolta. Infatti, la prossimità garantita dal sistema porta a porta induce generalmente il cittadino a una maggiore attenzione rispetto alle tipologie di rifiuti introdotti nei diversi contenitori, limitando sensibilmente gli errori nei conferimenti. (d.b.)
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Eleonora Mosco, capogruppo della Lega in consiglio comunale
Fondazione Cariparo. Il presidente Gilberto Muraro
ricorda le numerose attività svolte sul territorio
“Il nostro impegno per una società inclusiva, solidale e sempre aperta all’innovazione”
G ilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cariparo, racconta l’impegno per il territorio veneto, con particolare attenzione ai progetti culturali, sociali e di ricerca.
Come descrivere l’approccio della Fondazione verso le comunità locali?
La nostra missione è promuovere azioni che migliorano la qualità della vita e favoriscono uno sviluppo economico sostenibile nelle nostre aree di riferimento, in particolare le province di Padova e Rovigo. Ci ispiriamo a una società inclusiva, solidale e aperta all’innovazione. Vogliamo che ogni progetto sia utile socialmente, realizzato con efficienza per garantire il massimo impatto.
Quali sono le principali aree in cui la Fondazione interviene concretamente?
Abbiamo tre obiettivi principali: la qualità della vita, lo sviluppo delle conoscenze e la promozione della cultura, intesa come partecipazione alla vita culturale e come
segno di identità e coesione. Investiamo in vari settori, dal patrimonio storico-artistico alla ricerca scientifica, dall’ambiente alla sanità. Questo ci consente di sostenere progetti ad ampio spettro, sia per grandi realtà che per le piccole realtà locali.
Spesso la Fondazione è intervenuta a sostegno di progetti culturali di grande rilievo. Potrebbe farci qualche esempio?
Abbiamo fatto investimenti significativi, come i 1 2 milioni di euro per l’auditorium di Padova, 2,5 milioni per l’Accademia dei Concordi a Rovigo e altri 2,5 milioni per la sanità. Ma non ci limitiamo a progetti di grande entità. Crediamo molto nelle piccole iniziative, che spesso coinvolgono associazioni e gruppi di famiglie, creando una forte partecipazione alla crescita comune. Questi progetti, anche se di dimensioni contenute, hanno un impatto positivo sul territorio.
Qual è il ruolo dell’Università nella vostra attività?
Siamo sempre stati vicini all’università, un interlocutore di massimo livello per noi. Collaboriamo su vari fronti e abbiamo contribuito, con il nostro sostegno, a una crescita qualitativa della ricerca. Abbiamo finanziato, e continuiamo a farlo, progetti di eccellenza, come i dottorati di ricerca ad alta vocazione internazionale.
Un evento culturale che ha visto la Fondazione protagonista è la recente mostra dedicata al pittore danese Willem Hammershøi. Ce ne vuole parlare?
Abbiamo appena inaugurato la mostra a Rovigo, a Palazzo Roverella, dedicata a Willem Hammershøi, un pittore danese poco conosciuto, ma che sicuramente lascerà un segno importante nel panorama culturale internazionale. L’esposizione è stata una sfida organizzativa, ma siamo molto fiduciosi del successo che avrà. Il pubblico di Palazzo Roverella è ormai abituato a mostre di qualità, e le nostre iniziative continuano a riscontrare un forte apprezzamento.
La distribuzione delle spese turistiche in provincia di Padova
Tiene l’economia padovana (+0,8% nel 2024), ma resta alta l’incertezza per il 2025. Soffrono Industria e Costruzioni, tengono i Servizi trainati dal Turismo. Export debole. Questi i dati principali diffusi dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Padova. I dati dell’Osservatorio Turistico Regionale Federato offrono un’analisi della spesa effettuata dai turisti ed escursionisti che visitano il Veneto, basandosi sulle transazioni registrate con carte del circuito Mastercard. Sebbene rappresentino una fonte preziosa di informazioni, questi dati non coprono l’in-
terezza della spesa turistica, in quanto escludono le transazioni effettuate con altri metodi di pagamento. Nel territorio di Padova percentuale della spesa proveniente da turisti italiani (non residenti in Veneto) ha registrato un aumento negli ultimi tre anni. Dal 54,70% nel 2022, si è passati al 57,16% nel 2023 fino a raggiungere il 61,12% nel 2024. La spesa dei visitatori stranieri ha registrato una lieve contrazione. Nel 2022 rappresentava il 45,30%, scendendo al 42,84% nel 2023 e al 38,88% nel 2024. Tuttavia, i turisti internazionali continuano a rappresentare una componente importante
Fondazione Cariparo ha già ottenuto un grande successo con altre esposizioni, come quella di Kandinsky a Rovigo. Qual è stato l’impatto di questi eventi sul territorio?
La mostra di Kandinsky ha raggiunto oltre 87.000 presenze, un risultato straordinario per una città
della spesa totale. Le differenze nelle categorie merceologiche evidenziano le diverse priorità di spesa: i turisti stranieri privilegiano abbigliamento e accommodation, mentre i turisti domestici concentrano la spesa in supermercati, alimentari e ristorazione. Nell’area Terme e Colli Euganei a maggior parte della spesa proviene dai turisti internazionali, che rappresentano il 97,32% nel 2022, il 97,40% nel 2023 e il 96,80% nel 2024, consolidando il loro ruolo predominante nel contributo economico alla destinazione e rimanendo costante del arco dei ultimi tre anni. Cambia sicuramen-
come Rovigo. Questo tipo di eventi non solo ha un impatto culturale, ma anche un risvolto economico significativo, generando un indotto che beneficia l’intera comunità, specialmente in un territorio che, come quello polesano, affronta diverse sfide”. (v.g.)
te la scenario di distribuzione merceologica, che nella destinazione Terme e Colli Euganei, nel quale dai dati emerge una somiglianza generale tra turisti domestici e internazionali nella distribuzione della spesa, con entrambe le categorie che privilegiano principalmente alloggio, ristorazione e supermercati/negozi alimentari. Questi dati evidenziano come in questa destinazione un ruolo chiave lo svolgano le strutture ricettive che offrono sia alla clientela domestica che quella internazionale dei soggiorni strutturati, spesso legati al relax e al benessere offerto dalle Terme e Colli. (v.g.)
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Gilberto Muraro
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Il trend di crescita si conferma anche in questi primi mesi dell’anno con l’avvio di due nuove relazioni ferroviarie intermodali per i semirimorchi con il Regno Unito e Colonia, ra orzando così i collegamenti con l’Europa.
Ma la novità più interessante, che ha
Sulle motivazioni che hanno indotto
Interporto Padova ad intraprendere questa direzione, sempre il presidente Luciano Greco spiega: “Interporto Padova cresce ed è cresciuto molto, soprattutto negli ultimi 10 anni ha fatto molti investimenti nel settore dell’inter-
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posizione di Padova all’interno del contesto internazionale. Interporto Padova, negli ultimi anni ha diversificato la sua capacità di reagire ai rapidi mutamenti del mercato, quali possiamo anche immaginare potranno accadere in futuro alla luce dell’attuale scenario internazionale. Oggi noi non facciamo solo traf-
e semirimorchi dai treni. Le manovre saranno e ettuate da una control room e non più dalla tradizionale cabina sospesa di ogni singola gru. L’obiettivo finale è quello di automatizzare completamente le operazioni, con un beneficio in termini di e cienza complessiva dell’attività di carico e scarico.
Paola Bonomo nuova presidente del Consiglio degli Studenti del Bo’
I l Consiglio degli Studenti e delle Studentesse dell’Università di Padova ha una nuova guida per il biennio 20252027. Paola Maria Bonomo, studentessa di Scienze Politiche, Diritti Umani e Relazioni Internazionali, è stata eletta presidente con 34 voti su 42, succedendo a Emma Ruzzon.
Bonomo proviene dalle fila dell’Unione degli Universitari (UDU), confermando una continuità con i precedenti mandati, ma con la volontà di dare nuova forma e voce alle istanze della comunità studentesca. “Il Consiglio degli Studenti e delle Studentesse è espressione diretta della comunità accademica e il nostro compito è quello di dare rappresentanza e valore alle esigenze degli studenti, non solo dal punto di vista universitario, ma anche come cittadini”, ha dichiarato la neoeletta presidente.
L’associazione Studenti Per UDU Padova ha sottolineato l’importanza di questa elezione, ribadendo l’impegno a tracciare una linea di continuità con le battaglie portate avanti negli anni precedenti, ma con una nuova visione che possa rispondere alle sfide emergenti. “La nostra è una storia che parte da molto lontano. Il nostro obiettivo è proseguire il lavoro di chi ci ha preceduti, mantenendo alta l’attenzione sulle necessità degli studenti e sulle tematiche che riguardano la vita accademica e sociale”, si legge in un comunicato diffuso sui profili social dell’associazione.
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Al via il ciclo di incontri” Suolo, beni ambientali e paesaggio” sulla tutela e la valorizzazione dei beni ambientali
La nuova presidenza si insedia in un contesto di trasformazioni per il mondo universitario, tra esigenze di diritto allo studio, benessere studentesco e partecipazione democratica alla vita dell’ateneo. Con la sua elezione, Paola Maria Bonomo si impegna a “dare continuità a un percorso di rappresentanza attiva, rafforzando il ruolo del Consiglio come strumento di dialogo tra studenti e istituzioni”.
Enrico Caccin
Lo scorso 3 marzo è iniziata la seconda edizione del ciclo “Suolo, beni ambientali e paesaggio”, lezioni e conversazioni dedicate allo sviluppo equilibrato del territorio, tutela e valorizzazione dei beni ambientali con particolare attenzione ai beni paesaggistici. Gli appuntamenti proposti, nati nell’ambito dell’insegnamento di Diritto europeo dell’ambiente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche e supportati dall’azione di terza missione “La legge e la prassi”, sono stati presentati dal professor Maurizio Malo, curatore scientifico dell’iniziativa, nell’ambito di un focus su ambiente e paesaggio nella prospettiva giuridica. Gli incontri, aperti al pubblico sono caratterizzati da un taglio interdisciplinare e vedono la partecipazione di esperti, docenti universitari, dirigenti ministeriali, giornalisti ed esponenti di Enti locali e associazioni del territorio. Tra gli altri si segnalano gli incontri del 10, 18, 25 marzo e 7 aprile con Rosamaria Aquino, Lucina Paternesi, Antonella Cignarale e Roberto Persia di Report Rai rispettivamente su lago di Garda, vallate dolomitiche, pale eoliche, boschi e foreste; e la presenza, nel corso del ciclo, di docenti universitari (Corrado Poli, Giacomo Menegus, Stefano Piazza, Tommaso Anfodillo), rappresentanti delle maggiori associazioni (Italia Nostra, Legambiente, Comitati per la difesa dei Colli Euganei, A.RI.A., Forum dell’aria) e i vertici degli enti istituzionali preposti, Vincenzo Tinè per la Soprintendenza per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio dell’area metropolitana di Venezia e delle province di Belluno, Padova e Treviso, Matteo Turlon dell’Ente Parco Colli Euganei. La partecipazione è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: Andrea Gavin (andrea.gavin84@ gmail.com). (e.c.)
Paola Bonomo
Studium, nel cuore di Venezia, quando una libreria non è “soltanto” una libreria
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S ilvia Bandolin, manager della libreria Studium, è il motore di una libreria indipendente unica in Italia. Studium si trova nel cuore di Venezia, a due passi da Piazza San Marco, e non è una “semplice” libreria ma un vero e proprio centro culturale, come avrete modo di scoprire leggendo il resoconto di una lunga chiacchierata fatta insieme a Silvia in un uggioso pomeriggio di febbraio.
Ciao Silvia, ci racconti com’è nata e come si è evoluta nel tempo la libreria Studium?
Libreria Studium si trova nell’area marciana di Venezia ed è nata tra le due guerre come libreria religiosa legata alla Basilica di San Marco e al Palazzo Patriarcale. In seguito, con l’esplosione del turismo, la libreria ha iniziato a trattare anche volumi in altre lingue, assumendo un carattere sempre più cosmopolita e generalista. Dal 2022 Studium è gestita dall’azienda di profumeria artistica The Merchant of Venice, da sempre attiva nel panorama culturale della città che l’ha rinnovata accentuandone la vocazione internazionale.
Venezia è una città ricca di librerie, tutte con una forte identità. Qual è la vostra cifra distintiva?
Studium si contraddistingue per il carattere internazionale, tanto da essere una delle librerie indipendenti in Italia che vendono più titoli in lingua inglese. È un punto di riferimento a Venezia per i titoli francesi, che importa direttamente da Oltralpe. Studium è poi una delle librerie più fornite per quanto riguarda le nuove uscite su Venezia. Studium è una libreria unica anche per la presenza al suo interno di una libreria del profumo, una sala dedicata nella quale, oltre a essere raccolta un’ampia selezione di titoli sul tema, si tengono anche workshop di composizione olfattiva grazie a un vero e proprio organo del profumiere che si trova nella sala.
Il legame con la città è fondamentale per una libreria indipendente. In che modo Studium dialoga con Venezia?
Sin dal 2022 The Merchant of Venice ha desiderato mantenere attraverso libreria Studium un presidio non solo culturale ma anche di venezianità in una delle zone più turistiche di Venezia, diventata quasi off limits per la maggior parte dei
i suoi cittadini. Attraverso una intensa attività di presentazioni e di incontri abbiamo cercato di restituire un pezzo di città ai suoi abitanti. Abbiamo organizzato presentazioni insieme a realtà culturali veneziane di prestigio come l’Ateneo Veneto o la Scuola Dalmata. Con quest’ultima abbiamo organizzato un ciclo di incontri e conferenze a tema Adriatico che nel 2025 è arrivato alla sua terza edizione..
Venezia è una città internazionale, come i vostri clienti: come ci vedono i “foresti”?
Riceviamo apprezzamenti dalla clientela internazionale per la selezione dei volumi che è curata titolo per titolo dai nostri librai storici. Quello che dispiace è che spesso i clienti ci dicano come siano sorpresi nello scoprire una libreria come la nostra tra l’offerta commerciale sempre più scadente di Venezia. Molti clienti si rallegrano di aver ritrovato la libreria aperta dopo il loro ultimo soggiorno in città, sottolineando come invece molte botteghe storiche abbiano chiuso. È segnale allarmante e che dovrebbe far riflettere su come anche il turista sia dispiaciuto dall’impoverimento dell’offerta in città. La verità è che sono tutti innamorati di Venezia e la vedono come un bene da preservare e da proteggere dandola meno per scontata di quanto facciamo noi italiani.
Le librerie indipendenti sono presidi culturali: come vedi l’evoluzione del settore in un momento così difficile per il mercato del libro (e della cultura) in Italia?
Sono ottimista. A Venezia Studium, come molte altre librerie veneziane, è molto attiva nell’organizzare eventi e presentazioni, quasi sempre senza alcun vero ritorno economico, proprio come dei piccoli centri culturali. Penso al di là del commercio dei libri andrebbe riconosciuto concretamente anche da parte delle istituzioni questo importante apporto alla cultura della città da parte delle librerie indipendenti.
L’anno scorso avete dato vita a Venice Noir, progetto molto ambizioso. Ce ne vuoi parlare?
L’idea di un Festival dedicato al genere Noir e al Giallo è stata la scelta naturale dopo una serie di presentazioni di successo organizzate dalla Libreria insieme a un gruppo
di scrittori anglosassoni da sempre molto legati a Venezia e amici di Studium. L’anno scorso si è tenuta l’edizione zero, una giornata di incontri tutti in lingua inglese alla quale hanno aderito con entusiasmo 15 autori. Quest’anno abbiamo deciso di creare un comitato organizzativo e scientifico di aprire il Festival agli autori italiani, affiancando i nostri autori più di spicco del genere a nomi internazionali. Il Festival si terrà dal 14 al 16 novembre e può già contare su partner prestigiosi e sedi importanti. È il primo Festival dedicato al genere nella città che ha più ispirato i giallisti di tutto il mondo, ci aspettiamo un grande interesse e confidiamo che sia l’inizio di una lunga storia.
Ultima domanda: consigliaci tre libri per scoprire Venezia fuori dai luoghi comuni Sicuramente “Guida anacronistica di Venezia per tutti coloro che accettano di perdersi” di Pascal Bonafoux, con le splendide illustrazioni di Safet Zec, edita da Qupè e disponibile in francese e in Italiano, una passeggiata che si snoda per Venezia come un sogno in cui passato e presente, realtà e finzione si confondono in un gioco di riflessi e di specchi; poi “I Graffiti di Venezia” di Alberto Toso Fei e Desi Marangon, uscito per Lineadacqua, che ci guida alla scoperta di questa città incredibile seguendo il patrimonio dei graffiti. Infine, un libro riedito da poco dalla casa editrice veneziana Wetlands, “Ultime isole” dell’ingegnere e scrittore Paolo Barbaro, una raccolta di tre racconti, tra cui l’indimenticabile Settesabbie, che, ambientato nella Venezia del dopoguerra, può offrire degli spunti per ripensare alla Venezia del futuro.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
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Silvia Bandolin
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La denuncia. Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un ex postino.
Portalettere precari: “Report sia punto di partenza. No a strumentalizzazioni sulle nostre battaglie”
S i è rotto l’incantesimo d’invisibilità sulla gestione controversa del lavoro precario in Poste Italiane. L’azienda è considerata un’eccellenza mondiale in termini economici. Ma a che prezzo? Lo svela Report con l’inchiesta “Il postino”, andata in onda su Rai 3, domenica scorsa: spremendo i lavoratori come limoni, degradando l’uomo nel precariato e smantellando il servizio pubblico, finanziato in parte dal bilancio dello Stato.
“Perché nell’inchiesta parlano figure in forma anonima?”, hanno chiesto in tanti dopo aver visto la trasmissione. Perché sono padri e madri, con il dovere di proteggere i propri figli. E pertanto non possono permettersi di perdere il lavoro. Per quanto se ne dica, Poste Italiane è un ambiente lavorativo ostile e omertoso, dove denunciare equivale a subire ritorsioni.
Questo dovrebbe far riflettere le istituzioni e chi ha il poteredovere di garantire l’osservanza
delle norme sul lavoro. Senza tutele per chi denuncia, i diritti restano sulla carta. Ma l’omertà è anche complicità. Spetta sempre e soltanto a noi la scelta di sottrarci all’indifferenza verso le ingiustizie a cui assistiamo.
In che modo? Unendo le forze per far fronte a problemi comuni. Quanto più grande è la partecipazione dal basso, tanto maggiore sarà la possibilità di ottenere condizioni contrattuali migliori. La lotta dei penultimi contro gli ultimi, tipicamente italiana, non porta da nessuna parte.
L’auspicio è che Report possa essere stato il punto di partenza per creare un clima sereno e di collaborazione tra i lavoratori e i soggetti portatori di interessi collettivi. In fondo, quanto emerso dall’inchiesta è il risultato della sommatoria di più iniziative. Il primo passo è importante, certo, ma sono la tenacia e la perseveranza, unitamente alla capacità di creare legami tra
realtà diverse, che ci permettono di andare avanti. Sono contento, infine, che la battaglia sugli straordinari non pagati sia stata un esempio per molti. Come chiarito più volte, non può essere una questione di soldi, ma di principio. Al riguardo, vorrei allontanare ogni possibile strumentalizzazione politica o sindacale: i giovani ad aver
denunciato il maltorto lo hanno fatto con le sole proprie forze. E durante il percorso sono stati assistiti da professionisti legali in modo quasi del tutto gratuito.
La politica e il sindacato, nella loro interezza, facciano autocritica. Lo scandalo dei postini precari e degli straordinari non pagati si trascina da almeno un decennio. Perché i vertici sinda-
cali e i leader di partito hanno tendenzialmente tollerato questo modo di operare da parte di un’azienda come Poste Italiane? Soprattutto, alla luce di quanto mostrato da Report, quali sono le proposte messe in campo per dare giustizia all’esercito di sfruttati?
Carmine Pascale Ex postino
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Il programma Report approfondisce la situazione di Poste Italiane
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Sessant’anni di grande professionalità,
Ce ne sono ogni anno, sia dal punto di
parecchi che utilizzano l’intelligenza artificiale per metter in risalto la voce
È vero che il costo degli apparecchi acustici è molto alto?
Gli apparecchi acustici che trattano i centri come il nostro sono considerati dei veri e propri dispositivi medici e non sono dei semplici amplificatori come molti venduti on line.Il prezzo può andare dai 900 euro in sù fino ad
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apparecchi completamente o parzialmente in modo gratuito (nel qual caso aiutiamo le persone a seguire l’Iter della pratica) E da noi anche il pagamento è personalizzabile. Inoltre l’assistenza, le riprogrammazioni e le tarature per i nostri clienti sono sempre gratuite , sia in negozio che a domicilio”.
Senz’altro! Abbiamo pensato ad uno mozioni particolari in quest’anno per
La prova dei nuovi apparecchi è sempre GRATUITA perciò sicuramente conviene venire a testarli senza nessun impegno per un mese.
Tre parole per descrivere la vostra attività.
“Innovazione. Esperienza. Serietà”.
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Euganeo sotto inchiesta, le verità di uno degli stadi più discussi d’Italia
L
’Euganeo è il racconto di un amore mai sbocciato, di un legame mai nato tra uno stadio e la sua gente. Inaugurato nel 1994, suscitò presto aspre polemiche nell’ambiente. Il problema? La sua aura non era paragonabile alla magia che il vecchio Appiani emanava. Il tutto, dunque, nacque da un problema di sentimento, con la difficoltà di lasciare il bello, ma antico, ed aprirsi al nuovo, ma brutto. Oltre al cuore ferito, però, i tifosi del Padova hanno dovuto convivere con altri disagi difficili da digerire.
Mobilità. L’Appiani era facile da raggiungere in quanto collocato nel centro cittadino. L’Euganeo, invece, si trova nelle immediate vicinanze della tangenziale ovest: viene, per questo motivo, chiamato “Cattedrale nel deserto”; intorno, infatti, c’è il nulla. Questa lontananza dal cuore pulsante patavino lo rende scomodo, e secondo i tifosi, difficile da raggiungere: mancano i collegamenti adeguati.
L’Assessore al Comune di Padova Diego Bonavina, però, presenta un’altra versione: “Le persone che si lamentano non sanno che c’è un autobus che porta nei pressi dello stadio. Il servizio è attivo da più di un anno. La progettualità futura di creare nuove linee è determinata dall’utilizzo che se ne fa. Se ci rendessimo conto di tale necessità saremmo i primi a mobilitarci. Ma il bus per l’Euganeo è vuoto; era nato anche il servizio navette che dalla stazione portava allo stadio: era inutilizzato. I collegamenti ci sono”, ha concluso l’Assessore.
pero di un anno in casa, mentre vanno in trasferta, arricchendo gli altri club? Noi perdiamo 200.000 euro con questa protesta. È davvero una cosa che mi lascia sbalordito”. La questione, secondo Bonavina, giungerà ad un lieto fine: “L’amministrazione è al lavoro; capisco la delusione. Le opinioni vanno rispettate, ma la nostra volontà è quella di continuare l’opera. Dimostreremo con i fatti. Completeremo il tutto e costruiremo anche due palazzetti (basket, 1100 spettatori e il polifunzionale, 900).
L’Euganeo, inaugurato nel 1994, è un impianto che non ha mai conquistato il cuore dei tifosi del Padova, tra disagi logistici e una Curva Sud incompleta.
La Curva Sud. Il tifo organizzato patavino ha vissuto una sorta di epopea, migrando di “casa in casa” senza mai trovare una vera sistemazione. Così è arrivata la decisione di disertare le partite casalinghe durante la stagione in corso. Gli ultras del Padova, infatti, sono partiti dalla Tribuna Fattori, poi è nata la Curva Sud, dove si sono trasferiti; ancora un ritorno alla Fattori, fino all’ultimo periodo in Est, con l’eterna attesa della nuova curva: così è esplosa la protesta. Nel merito si è così espresso il patron del club Joseph Marie Oughourlian, che è tornato a parlare alla stampa prima della partita contro la Giana Erminio: “Che senso ha uno scio-
Ci siamo presi un impegno con la città e lo porteremo avanti. Una data? Nel mese di marzo ripartono i lavori. Il Padova in Serie B con la curva nuova? Speriamo che entrambi i sogni si possano realizzare”. La risposta di Oughourlian è stata molto decisa: “Sulla questione curva, non so più cosa dire. Ci ha provocato un danno enorme e la tifoseria organizzata l’ha presa come pretesto per non venire allo stadio. Una cosa assurda, mai vista. Io non posso fare di più. Vedrò il sindaco e chiederò spiegazioni”, ha concluso l’armeno.
Ma cosa andò storto? Nel dicembre 2020 fu firmato un contratto di appalto con la ditta Esteel e il mese dopo ebbero inizio i lavori. Nel novembre 2022, a progetto non ancora ultimato, fu disposto il sequestro preventivo del cantiere per irregolarità commesse dall’impresa appaltatrice. Il tutto, dunque, si è fermato per anni: “Ci siamo trovati di fronte ad un’azienda che ha gestito in modo pessimo il cantiere”, ha aggiunto Bonavina. “Ora proseguiremo la nostra missione”. Hospitality. L’atmosfera di deserto dello Stadio Euganeo è data anche dalla mancanza di iniziative
commerciali attorno all’impianto: sono assenti shop legati alla vendita di magliette, sciarpe o gadget. Mancano strutture ricreative, come bar, ristoranti o luoghi di ritrovo. Per quanto riguarda questo aspetto il Comune ha poco spazio di manovra: “La parte commerciale non è di nostra competenza; il Padova, così come tutti gli operatori commerciali interessati, è libero di agire. La posizione biancoscudata, riportata da Gianni Potti, consigliere con delega alla comunicazione e relazioni esterne, è questa: “Abbiamo i nostri shop in città. Se qualcuno vuole mettersi fuori dallo stadio e vendere qualcosa è il benvenuto. Perché nessuno si fa più avanti? Siamo aperti a parlarne, ma l’iniziativa deve venire da un privato. Attendiamo un passo. In questi anni c’è stato il vuoto attorno”.
Le novità. L’incontro tra società e comune a Palazzo Moroni di fine febbraio, intanto, ha fatto chiarezza su come si agirà per rendere l’Euganeo più appetibile: la pista di atletica sarà sostituita con erba sintetica. Si parla poi di almeno 2mila nuovi seggiolini e di una nuova illuminazione, oltre che alla ristrutturazione dei bagni. Ci sarà poi una nuova recinzione esterna e una serie di altri piccoli ritocchi che per tribuna est, ovest e curva ospiti. E, ovviamente, dulcis in fundo, la famigerata Curva Sud verrà completata.
Intanto, tra detti e non detti, polemiche e vittorie sul campo, a Padova due sogni corrono in parallelo con la speranza di incontrarsi un giorno in un futuro più roseo: quello della Serie B in uno stadio degno del proprio nome.
Stefano Parpajola
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L’esposizione. “La variabilità della vita tra anatomia e biologia”, fino al 9 maggio
“L’anomalia e la norma”: al Musme un viaggio per ritrovare l’inclusione
La mostra fa riflettere su cosa significhino davvero i termini “normale” e “anomalo”, mostrandoci come la cultura, la società, la medicina e la biologia si siano sempre interrogati su tali concetti, e come il punto di vista sia mutato nel corso del tempo
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Un viaggio dall’antichità ai giorni nostri, per comprendere come i concetti di anomalia e normalità siano cambiati nel corso dei secoli anche grazie alle scoperte e ai progressi fatti in campo scientifico: è questo il fulcro della mostra “L’anomalia e la norma. La variabilità della vita tra anatomia e biologia”, inaugurata al Musme, il Museo di Storia della Medicina e della Salute, e visitabile fino al prossimo 9 maggio.
Un’esposizione che ci fa riflettere su cosa significhino davvero i termini “normale” e “anomalo”, mostrandoci come la cultura, la società, la medicina e la biologia si siano sempre interrogati su tali concetti, e come il punto di vista sia mutato nel corso del tempo, a suggerirci che non si tratta di concetti assoluti e immutabili, ma risultato del periodo storico in cui sono stati di volta in volta analizzati.
Frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento dell’intero sistema museale padovano, il percorso di visita si articola in tre sezioni distinte che passano in rassegna le evoluzioni dei concetti di anomalia e normalità. La prima sezione, intitolata “L’anomalo come monstrum” illustra come l’anomalia, nel periodo che va dall’antichità al Medioevo, venisse interpretata come “monstrum”, ossia una mani-
festazione divina che la scienza non era in grado di spiegare e quindi di curare. Percepita come segno di malvagità e di sventura, l’anomalia veniva esclusa dalla società. Una sezione interattiva che comprende anche alcuni reperti di animali affetti da malformazioni e che mostra al visitatore come certe “diversità” potessero diventare base per miti e credenze errate, come nel caso dei Ciclopi e delle Sirene.
La seconda sezione (“L’anomalo come patologia”) abbraccia il periodo che va dal Seicento al Novecento, secoli in cui le evoluzioni in campo medico contribuirono a formare una concezione più razionale e meno fantastica di ciò che era visto come anomalo: l’anomalo viene accostato al concetto di patologico, grazie anche agli studi di Giovanni Battista Morgagni, fondatore dell’anatomia patologica. Questa sezione
comprende una serie di teche con preparati anatomici del XIX secolo che illustrano diverse patologie, acquisite o frutto di malformazioni congenite.
Con la terza e ultima sezione si arriva all’Ottocento, epoca in cui la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin permise di guardare alle anomalie da un punto di vista inedito: le anomalie genetiche non patologiche, intatti, sono state fondamentali per l’evoluzione delle specie e, oggi, non possono essere percepite come delle aberrazioni da ciò che riteniamo essere “normale”, ma testimoniano invece la diversificazione e l’unicità degli esseri umani. Un viaggio che, alla sua conclusione, porta il visitatore a riflettere sui concetti di normalità e anomalia, facendosi portatore di un necessario messaggio di inclusione. Francesca Tessarollo
Convergenze di suoni: la grande musica d’organo per la Quaresima
Padova si prepara ad accogliere un ciclo di concerti d’organo di straordinaria bellezza. La rassegna “Convergenze”, organizzata dal Centro Organistico Padovano, propone quattro appuntamenti imperdibili nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Antonio Abate (via Savonarola 176), presso il Collegio Universitario “Don Mazza”. Il tema centrale è la ricerca di punti di incontro tra idee, stili e sonorità, per creare un’unità artistica che rifletta l’essenza stessa della musica. A partire da domenica 9 marzo, ogni domenica alle ore 17:00, il pubblico potrà immergersi nelle sonorità maestose dell’organo “F. Zanin 2006”, realizzato in stile barocco della Germania del Nord. La rassegna prenderà il via domenica 9 marzo con
lo “spazio giovani”, protagonista il talentuoso organista Stefano Perrotta. Il suo programma, “Convergenze di maestro in allievo”, esplorerà le influenze tra G. Böhm e D. Buxtehude, precursori di J.S. Bach. Per il secondo appuntamento, domenica
16 marzo sarà la volta di un suggestivo dialogo tra tromba naturale e organo con Calogero Contino e Viviana Romoli per un itinerario che intreccia i linguaggi barocchi di Telemann, Vejvanovský e Bach con le innovazioni novecentesche di Hindemith. L’organista Massimiliano Sanca, esperto della retorica bachiana, offrirà, domenica 23 marzo, un momento di profonda riflessione. Infine, domenica 30 marzo, Massimiliano Raschietti chiuderà la rassegna con un percorso musicale che parte e ritorna a Bach, attraversando le opere di Scheidemann, Messiaen e Peeters.Un’iniziativa che, come ogni anno, offre al pubblico un’opportunità unica per avvicinarsi alla ricchezza e alla profondità della musica d’organo. (s.b.)
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Viviana Romoli e Calogero Contino
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Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24
condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori
in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.
Manuela Lanzarin
segue da pag. 1
L’analisi. L’assessore regionale fa il punto sulle infrastrutture e le sfide per il futuro
Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
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I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”
Il riconoscimento di Regione Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti.
“Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garantire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo
dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.
Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infrastrutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi. Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Questo libro illustra come fare e gli immensi benefi ci (anche economici) che si possono trarre senza guerre, povertà, inquinamento e calamità naturali. Occorre comunque un impegno iniziale da parte di ciascuno di noi.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non merita questo. È fondamentale
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire riserve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.
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L’assessore regionale Cristiano Corazzari
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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:
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ta all’iniziativa, è stato istituito un protocollo di gestione con una Cabina di Regia e un Comitato Scientifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università di Padova e Presidente della Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto ETS. Ne fanno parte anche il Prof. Rosario Rizzuto, il Prof. Nicola Elvassore, il Prof. Paolo Simioni
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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.
Economia. Gianmarco Russo, direttore
di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le
imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?
“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.
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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est
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I colori e i materiali del 2025
Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.
I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari
passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.
Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.
L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.
Stili d’arredo protagonisti
Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.
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Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.
Le soluzioni. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente e cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione
Layout e funzionalità degli spazi domestici
Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni antiaffaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa. Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante della casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo remoto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.
Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.
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Idee per ottimizzare ogni centimetro (arredi multifunzione, pareti attrezzate, soppalchi)
Le case moderne tendono a essere sempre più compatte, ma con soluzioni intelligenti è possibile sfruttare ogni centimetro disponibile. Gli arredi multifunzione, come letti contenitore, tavoli trasformabili e
divani-letto, permettono di guadagnare spazio senza rinunciare al comfort. Le pareti attrezzate sono un’ottima soluzione per organizzare al meglio libri, dispositivi e oggetti decorativi, mentre i soppalchi offrono un’alternativa perfetta per chi desidera creare nuove aree funzionali senza aumentare la superficie calpestabile.
Grazie a soluzioni su misura, anche gli angoli più piccoli della casa possono essere sfruttati al massimo, migliorando l’estetica e la vivibilità degli ambienti.
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Parkinson, rivoluzione nella stimolazione cerebrale
Un passo epocale nella lotta contro il morbo di Parkinson. Per la prima volta in Italia, viene introdotta una tecnologia innovativa di stimolazione cerebrale profonda ‘adattativa’, capace di modulare il trattamento in base alle esigenze specifiche di ogni paziente, migliorandone significativamente la qualità della vita. Presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e l’Azienda Ospedale-Università di Padova è iniziata la sperimentazione del nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda (deep brain stimulation, DBS) – messo a punto da Medtronic – in grado di erogare una stimolazione “adattativa” nei pazienti affetti da Malattia di Parkinson.
“La capacità di adattare in modo sistematico la stimolazione al funzionamento cerebrale dei pazienti in base alle loro caratteristiche cliniche – spiega Angelo Antonini, responsabile dell’Unità Parkinson dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova – rappresenta un evento rivoluzionario nello sviluppo della terapia. Finora, la stimolazione è stata somministrata con impostazioni standard, indipendentemente dalle fluttuazioni giornaliere dei sintomi. Oggi, grazie a questa tecnologia, è possibile identificare con precisione il punto da stimolare e modulare il funzionamento dei circuiti cerebrali in modo personalizzato, adattandoli alle attività quotidiane della persona.”
“E’ una rivoluzione dal punto di vista della gestione clinica dei pazienti, un significativo passo avanti verso la personalizzazione delle
Neuromodulazione del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano – Questi nuovi dispositivi permettono di registrare l’attività dei nuclei cerebrali, dove viene posizionato l’elettrodo, e di aggiustare in tempo reale l’erogazione della corrente in base al segnale cronicamente registrato, che riflette le specifiche esigenze del paziente e le sue attività quotidiane”. “I risultati preliminari – aggiunge Bonvegna – ottenuti presso il nostro Centro nei primi cinque pazienti già in terapia con la DBS in modalità adattativa da circa un mese sono davvero molto positivi e promettenti”. La nuova terapia sarà presto disponibile in diversi centri di riferimento in tutta Italia. A confermarlo è Domenico De Paolis, vicepresidente di Neuromodulation International presso Medtronic: “Siamo la prima azienda al mondo a offrire un sistema DBS completo, capace di registrare in modo cronico i segnali cerebrali. Ora, con la modalità di stimolazione ‘adattativa’, possiamo permettere ai pazienti di beneficiare di un trattamento ancora più efficace e su misura. Pazienti e clinici attendevano da tempo questi progressi, che segnano un ulteriore passo nella personalizzazione della terapia per il Parkinson.”
L’innovazione rappresenta una svolta per migliaia di persone affette dalla malattia, aprendo nuove prospettive per una gestione sempre più efficace dei sintomi e un miglioramento concreto della qualità della vita.
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari).
Le caratteristiche del servizio
Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”.
Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”.
In Italia debutta la stimolazione cerebrale profonda “adattativa” per il Parkinson, una tecnologia innovativa che personalizza il trattamento in base alle esigenze del paziente, migliorando significativamente la qualità della vita.
Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo.
Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.
Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
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CONVENZIONATA CON: SISTEMA SANITARIO NAZIONALE*, e i maggiori network sanitari
L’intervento. Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, parla di vaccini, influenza
Vaccini e influenza: l’analisi dell’Ulss 6 sul quadro sanitario attuale
Ospite a Buongiorno Veneto, su radio Veneto24, Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, ha parlato di influenza stagionale e vaccini.
“I dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza mostrano che la scorsa settimana abbiamo assistito a un calo del tasso di incidenza dell’influenza in Italia. Se questa tendenza verrà confermata nei prossimi giorni, potremo dire che il picco è stato raggiunto circa dieci giorni fa e che ora siamo nella fase di discesa stagionale. Questo calo è evidente in tutte le fasce d’età, in particolare tra i bambini più piccoli, che sono solitamente la categoria più colpita.”
All’ipotesi di un collegamento tra clima e malattie ha risposto così: “Non abbiamo evidenze scientifiche certe che colleghino il cambiamento climatico alla diffusione dell’influenza. Sappiamo però che i momenti di maggiore socializzazione, come le festività natalizie, favoriscono la trasmissione dei virus”.
E sui vaccini: “Un numero elevato di vaccinati aiuta a ridurre il numero di ammalati e, nei casi in cui la malattia si manifesti, ne riduce la gravità. Tuttavia, la stagione influenzale 2024-2025 resta caratterizzata da numeri molto alti: oltre dieci milioni di italiani hanno avuto sintomi influenzali, un dato paragonabile a quello della stagione precedente. Questo potrebbe essere dovuto anche al minor contatto con i virus influenzali negli anni del Covid, a causa dell’uso prolungato della mascherina e delle restrizioni. I vaccini autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono formulati per coprire le varianti attualmente in circolazione. Per esempio, nella provincia di Padova sono stati somministrati 186.000 vaccini antinfluenzali su una popolazione di poco meno di un milione di abitanti. Si tratta di un numero significativo, ma è chiaro che molti non sono ancora coperti, il che consente al virus di continuare a circolare.”
Ma quindi possiamo essere ottimisti?
Sbrogiò puntualizza: “La medicina non è né ottimista né pessimista, è realista. Sappiamo che la vaccinazione è fondamentale, soprattutto per i soggetti fragili, come gli anziani o le persone con patologie pregresse. In questi casi, un’influenza può diventare un rischio serio per la vita. La vaccinazione resta dunque un presidio irrinunciabile a livello planetario.”
Per ultimo, il direttore ha trattato il tema della “stanchezza vaccinale”, il fenomeno che porta molte persone a trascurare le vaccinazioni per pigrizia o disinformazione: “È un fenomeno molto preoccupante. La disinformazione, in particolare sui social, può portare le persone a rifiutare la vaccinazione per sé o per i propri figli, aumentando il rischio di malattie gravi o persino mortali. È importante sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione e fornire informazioni corrette e affidabili.”
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L’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della
Speranza: innovazione e impegno per la salute dei bambini tra successi e nuove sfide
L’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza continua a perseguire con determinazione il suo obiettivo fondamentale: tutelare la salute e il benessere dei bambini sotto ogni aspetto. Forte dei risultati già ottenuti, l’ente guarda al futuro con ambizione, consolidando il proprio impegno nella ricerca scientifica.
Un passo significativo è stato compiuto con l’approvazione, da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali, del primo trial clinico sull’uomo per un trattamento sperimentale innovativo destinato a combattere una grave malattia polmonare nei neonati prematuri. Questo importante progresso nella ricerca traslazionale conferma l’eccellenza e l’impatto concreto del lavoro svolto all’interno dell’Istituto.
L’attività dell’ente non si limita alla ricerca: attraverso iniziative di divulgazione, come gli open day rivolti a studenti e cittadini, l’Istituto apre le porte al pubblico, offrendo l’opportunità di conoscere da vicino l’operato dei suoi 200 ricercatori. Alcuni di loro, nel corso dell’ultimo anno, si sono distinti ottenendo prestigiosi riconoscimenti e finanziamenti, a testimonianza dell’elevata qualità scientifica della struttura. Tra i progetti futuri spiccano il potenziamento delle infrastrutture sanitarie, con l’obiettivo di ridurre la necessità di trasferimenti per le cure, l’acquisto di nuovi macchinari all’avanguardia e la realizzazione di una seconda torre dedicata alla ricerca. Fondamentale resta anche il sostegno della comunità, che attraverso iniziative solidali come la vendita di colombe e uova pasquali ha contribuito, solo lo scorso anno, a raccogliere 480mila euro per finanziare nuove attività di ricerca. Ogni piccolo gesto può fare la differenza per il futuro della scienza e per la salute dei più piccoli.
Nei prossimi tre anni, un obiettivo strategico sarà rafforzare la collaborazione tra l’Istituto e le aziende farmaceutiche private, per accelerare lo sviluppo di nuove terapie e ampliare le opportunità di cura per i bambini di tutto il mondo. Sara Busato
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più avvalorata a livello scientifico la convinzione che “preparare” il paziente nella fase che precede la chirurgia sia davvero la scelta vincente per raggiungere il pieno successo clinico, quindi una guarigione completa e un recupero super veloce.
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dicazioni programmate, di recupero post-operatorio e riabilitazione, garantendo così la continuità terapeutica durante tutto l’iter che inizia con la prima visita ortopedica e si conclude con la guarigione.
L’idea di promuovere un “percorso preparatorio multidisciplinare” che migliori le condizioni generali del paziente risale alle esperienze condotte agli inizi degli anni Novanta dal dottor Kehlet, il chirurgo danese che introdusse il concetto di “stress” chirurgico e di “preparazione multimodale” del paziente.
Lavorando in questo modo Poliambulatorio Arcella apre la strada a una “chirurgia consapevole” in cui il percorso di chirurgia protesica viene condiviso passo a passo con il paziente, non più elemento passivo che subisce l’atto chirurgico ma vero protagonista che, responsabilizzato e guidato, partecipa attivamente al proprio recupero affin-
iniziato ad applicare i protocolli della “chirurgia protesica ambulatoriale” ai pazienti che devono eseguire artroprotesi di anca e ginocchio. E la chirurgia protesica ambulatoriale non può prescindere da un’adeguata preparazione del paziente, che va organizzata e gestita con professionalità ed efficienza.
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Infatti il tempo che intercorre tra la prima visita ortopedica e l’intervento chirurgico, circa un paio di mesi, deve essere dedicato dal paziente alla preparazione del corpo e al rafforzamento motivazionale sotto la guida degli specialisti coinvolti nella sua pre-
tazione in vista dell’operazione…
Gli specialisti del Poliambulatorio Arcella invitano i pazienti candidati a un
tro” del percorso terapeutico aumentandone la consapevolezza, la soddisfazione e la sua sicurezza.
POLIAMBULATORIO ARCELLA Autorizzato e accreditato dalla Regione Veneto, convenzionato S.S.N. - Dir. San. dott. E. Trevisi
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