Parkinson, a Padova e Milano la prima terapia “adattiva” per una cura personalizzata
L’assessore Corazzari
guarda alle Olimpiadi:
“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”
STRADE PIU’ SICURE,
CALANO GLI INCIDENTI E AUMENTANO LE OPERE PER LA MOBILITÀ DEBOLE
A Cadoneghe l’obbiettivo è alleggerire il centro dal traffico più intenso, le prime valutazioni della polizia locale sul nuovo codice della strada, Vigodarzere e Limena sul caso del ponte della Libertà
Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia
Dopo anni di degrado, è stata demolita con 74 cariche esplosive, mentre il Comune ha garantito la sicurezza dei cittadini
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”
Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
I l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata
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Una partita tutta da giocare
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* Le richieste del contributo verranno accolte nel rispetto dell’ordine di arrivo fino ad esaurimento budget.
** L’amianto è un rifiuto pericoloso! Chiunque abbandona amianto nell’ambiente commette un reato contravvenzionale punito con l’ammenda da € 1.000 a € 10.000, aumentata fino al doppio (art. 192 e art. 255 co. 1 D.Lgs. n. 152/06).
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Rifiuti: caro bollette a Cadoneghe
Nell’aprire la busta della fattura del servizio di asporto rifiuti di Etra, a più di qualcuno è venuto quasi un colpo. La maggior parte degli utenti di Cadoneghe si è trovata, rispetto all’anno scorso, delle bollette rincarate di un bel po’. Minimo 40 euro, ma c’è anche chi in due pagherà 300 euro: diversi cittadini hanno sforato il numero di svuotamenti del secco previsti per il proprio nucleo familiare, con aggravi non da poco. Ad ogni svuotamento in più si pagano circa 10 euro. A fronte dell’aumento, sono diminuite però le rate in cui poter dilazionare il pagamento, che da tre sono passate a due, mettendo in difficoltà le famiglie a basso reddito. Il problema è esploso dopo il 20 di febbraio a Cadoneghe, ma solo perché le bollette sono arrivate nei vari Comuni in ordine alfabetico: la stessa tipologia di aumenti è stata applicata anche a Borgoricco, Campodoro, Campo San Martino. Cervarese, Cittadella, Galliera, Galzignano, Grantorto, Limena, Massanzago, Piazzola, Rovolon, San Giorgio delle Pertiche, San Martino di Lupari, San Pietro in Gu, Selvazzano, Teolo, Tombolo, Torreglia e Villanova di Camposampiero. “Ho ricevuto oltre duecento messaggi, anche da fuori Cadoneghe – dichiara il sindaco Marco Schiesaro –, di cittadini che mi mostravano le bollette appena arrivate insieme a copia di quella del 2024. Gli aumenti sono stati una sorpresa per tutti: alcune persone e le minoranze sostengono che non potevo non sapere, come sindaco, di queste maggiorazioni, ma effettivamente è così”. Schiesaro ha contattato il bacino Brenta per i rifiuti, che stabilisce le tariffe, che insieme ad Etra ha spiegato con una lettera ufficiale a tutti i sindaci il motivo degli aumenti. “L’assemblea dei sindaci – scrivono il presidente di Etra, Flavio Frasson e, la presidente del bacino, Antonella Argenti – il 27 giugno 2024 ha deliberato un aumento del 9,6% per ristorare parzialmente i maggiori costi sostenuti e certificati da Etra nel 2022 per far fronte alle spese di energia, materiali, inflazione. Per la maggior parte dei Comuni la fatturazione del 2024 era stata emessa prima dell’approvazione dell’aumento, che pertanto viene riportato come conguaglio nella fatturazione del 2025, che riporta anche l’aumento per l’anno in corso: questo ha prodotto un aumento complessivo rispetto al 2023 del 19,2%”. Anche le due rate, al posto delle tre, erano state decise dall’assemblea dei sindaci il 29 aprile 2024: comunque in caso di disagio economico o se l’aumento è molto elevato rispetto all’anno precedente, è possibile chiedere a Etra una ulteriore dilazione dei pagamenti.
Cristina Salvato
Sorpresa per gli utenti: costi maggiorati dall’inserimento di due anni di conguaglio
Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.
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La decisione. Il sindaco continua a difendere l’importanza della pianificazione per salvaguardare l’ambiente
Addio all’antenna di Via Pisana
Un passo verso la rigenerazione urbana
La controversa antenna telefonica è stata finalmente rimossa, ma la battaglia per il controllo dell’urbanistica e per la tutela ambientale continua, con nuovi impianti telefonici che sorgono nelle vicinanze
Èdefinitivamente sparita l’antenna telefonica di via Pisana, che sorgeva in mezzo a un parco e accanto agli impianti sportivi. Era stata molto contestata, da un comitato di cittadini piuttosto agguerriti e attivi, perché era sorta (all’insaputa di tutti) su un terreno comunale, a due passi da un parco giochi e da abitazioni, che non si aspettavano certo di vedersi comparire all’improvviso un palo di trenta metri davanti alle finestre. Accanto poi a impianti sportivi e ad alcune palazzine ecosostenibili e a zero impatto ambientale. Nonostante le opposizioni, nel 2015 l’antenna era entrata in funzione l’attuale sindaco Marco Schiesaro ha scelto di non rinnovare la concessione, in maniera che i gestori spostassero l’antenna altrove. Non è andata molto distante, perché dall’altro lato della strada, in via Belvedere, delle strutture per la telefonia sono sorte in un terreno privato. Il Comune di Cadoneghe ha provato ad opporsi a questa installazione, ma ha dovuto soccombere a una decisione del Consiglio di Stato, che lo ha condannato pure a pagare le spese legali pari a quattromila euro.
L’8 aprile 2022 Inwitt Infrastrutture Wireless Italiane spa aveva presentato domanda di installazione di un’antenna all’interno di un’area privata nei
pressi di un’attività in via Belvedere. Nella pratica presentata, la ditta aveva precisato che per raggiungere il sito di installazione avrebbe dovuto passare su un fossato, che sarebbe stato coperto. Il Comune aveva rigettato la richiesta per motivi urbanistici legati all’area agricola circostante e per il fatto che l’azienda di telefonia non aveva dimostrato di aver accesso al fondo in cui doveva issare l’antenna. Ne è nata una serie di ricorsi reciproci tra Inwitt e Comune, fino ad arrivare al Consiglio di Stato. Il quale ha sentenziato che il solo problema di accesso al terreno non potesse essere motivo per negare l’installazione dell’antenna. Ha dato quindi ragione a Inwitt, condannando il Comune a risarcire le spese legali, quantificate in 4.000 euro.
“Abbiamo invocato delle norme urbanistiche, ma la giurisprudenza continua costantemente a dare torto ai Comuni - dichiara il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro -. Io invece sostengo che i Comuni debbano continuare ad avere in mano la responsabilità urbanistica e la pianificazione del territorio, anche per quanto riguarda la questione delle antenne. Perché queste hanno un impatto rilevante, non solo dal punto di vista urbanistico ed edilizio, ma anche ambientale. Purtroppo
le antenne sono ancora molto utilizzate, nonostante esistano delle alternative più performanti e stabili, anche se parziali, come la fibra ottica, che in quanto interrata ha un minore impatto. Ma interrare le infrastrutture costa molto di più che piantare un palo alto trenta metri. A un certo punto, però, auspico ci sarà un’inversione di rotta e che le antenne vadano progressivamente a sparire”.
Cristina Salvato
Elvira Bello devolve allo Iov il suo compenso da consigliera comunale
La consigliera comunale di Cadoneghe, Elvira Bello, ha scelto di devolvere alla ricerca oncologica i gettoni di presenza maturati con la sua attività amministrativa: lo ha fatto come gesto simbolico per lanciare un messaggio in favore della prevenzione sanitaria. È stato grazie a un controllo di routine che il marito della consigliera Bello ha scoperto alcuni mesi or sono di essere malato e ha permesso ai medici di intervenire in tempo, prima che la malattia si diffondesse.
La consigliera Bello, nel ringraziare l’equipe che si è occupata di lui e gli amministratori che le hanno mostrato vicinanza, nel corso del Consiglio comunale ha annunciato la sua decisione di sostenere la ricerca con i suoi gettoni di presenza. Non sarà una grossa cifra, perché un consigliere comunale ri-
ceve poco più di 20 euro per ogni seduta di Consiglio comunale o di commissione alla quale partecipa: ma quello che conta è il messaggio lanciato con questa iniziativa.
“La prevenzione è il primo baluardo contro le malattie – dichiara la consigliera Bello – ed esami di routine possono fare la differenza nella vita di ciascuno di noi. Mio marito è sempre stato in buona salute e non presentava alcun sintomo: è stato quando si è sottoposto a un esame di routine, che i medici hanno notato delle irregolarità. Esame dopo esame è emersa la verità e fortunatamente la malattia non si era ancora estesa, consentendo ai medici di intervenire velocemente. Il mio emolumento come consigliere non sarà una cifra enorme, ma lo faccio come gesto che intende simboleggiare l’impegno verso la promozione
della prevenzione oncologica e rappresenta un invito a tutti i cittadini a prestare la dovuta attenzione alla propria salute, elemento fondamentale per il benessere collettivo”. (cri.s.)
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I lavori di demolizione dell_antenna di via Pisana
La consigliera Elvira Bello
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Un reticolo di strade avvolge Cadoneghe “Vogliamo alleggerire il traffico in centro”
Alle porte di Padova Cadoneghe fa i conti con una viabilità “impegnativa” e un traffico intenso per buona parte della giornata, soprattutto le principali direttrici.
Una buona parte degli incidenti si verificano lungo queste strade proprio per il traffico intenso o per l’alta velocità nelle ore notturne meno frequentate. Negli ultimi anni, in linea con la tendenza generale della nostra provincia, gli incidenti sono mediamente calati, anche se non in maniera marcata così come in altre parti della provincia. Più netta invece la diminuzione del numero dei feriti, ma non mancano sinistri gravi, alcuni dall’esito mortale, anche a Cadoneghe.
Le strade più a rischio sono quelle più frequentate, anche dal traffico di attraversamento, come la strada regionale 308 e i relativi innesti, spesso teatro di incidenti anche molto gravi. In altre zone invece, su tutte il nodo della Castagnara, il problema è piuttosto il traffico intenso nelle ore di punta, che provoca lunghe code e non fa che aumentare anche l’inquinamento atmosferico.
Sul fronte della sicurezza stra-
dale, spiega il vice sindaco Devis Vigolo, è costante l’impegno dell’amministrazione per mettere a punto interventi e soluzioni. “L’obiettivo primario è alleggerire il traffico che passa in centro - ricorda il vice sindaco - e garantire la sicurezza di chi si muove in bicicletta ma anche a piedi, a partire dai nostri studenti e dagli anziani. Proprio sul fronte delle piste ciclabili stiamo mettendo in campo diverse iniziative. Fra poco meno di un mese inizieranno i lavori da 3,2 milioni di euro per l’allargamento di via Augusta e la costruzione della pista ciclabile in un tratto di circa due chilometri. E’ uno degli interventi più importanti degli ultimi decenni, le mamme ci chiedono più sicurezza per i loro figli. Atra opera di messa in sicurezza è la pista ciclabile e pedonale dal quartiere più lontano di Mezzavia lungo via Tiepolo, Brragni fino a via Giotto, anche questa frequentata da ragazzi che vanno a scuola e lavoratori che non hanno una protezione adeguata. Questo ci permette di unirci a Tavo di Vigodarzere e dare così continuità ciclabile. Abbiamo pronto lo studio di fattibilità e la copertura economica per 1,6 milioni di euro
provenienti dal beneficio pubblico per l’ampliamento della zona industriale.
Sempre sul fronte della sicurezza la vecchia Statale 307 del Santo ormai è una strada di centro abitato che verrà declassata con degli ostacoli fisici come rotonde e restringimenti, in modo da rallentare il traffico. Una rotonda verrà costruita all’incrocio fra la vecchia statale e via Pontarola, abbiamo già fatto numerosi incontri con Campodarsego per la sovrapposizione di alcune proprietà e la
necessità di individuare il punto in cui realizzare l’opera. Abbiamo poi già inserito nel piano delle opere pubbliche il collegamento stradale di circa 200 metri dalla rotonda di via Rigotti a via Cavalieri di Vittorio Veneto, in modo da veicolare il traffico mattutino e serale di chi si sposta per lavoro e ridurre le code e gli ingorghi. Costerà circa 450 mila euro”. Sulla pericolosità della regionale 308 Vigolo ricorda che ormai l’arteria fatica a supportare gli attuali flussi di traffico e sarebbe
necessario proseguire con l’allargamento fino a Borgoricco. “Entro l’autunno si dovrebbe partire nel nostro territorio, per questo siamo costantemente in contatto con la Regione e Veneto Strade e gli incontri ormai sono serrati. Intanto abbiamo già pronto lo studio di fattibilità per una rotonda prima del sottopasso di via Augusta con l’innesto in direzione Padova. Abbiamo il parere di Veneto Strade e stiamo cercando i fondi per un milione e centomila euro”.
Nicola Stievano
La Polizia locale: “Valuteremo l’effetto del nuovo codice della strada, bene il casco in
E’ ancora presto per valutare gli effetti sulla sicurezza del nuovo Codice della strada, spiega Luigi Zicaro, comandante della polizia locale di Cadoneghe, anche se qualche prima tendenza è già emersa. “Abbiamo già notato un calo sull’uso del cellulare alla guida - spiega il comandante - visti il rischio della sospensione breve della patente per chi è sotto i 20 punti e le sanzioni più elevate. Nei prossimi mesi valuteremo se questa tendenza continuerà, intanto è positivo anche l’ob-
bligo del casco per chi è alla guida del monopattino. E’ una norma secondo me corretta, a tutela di chi usa questo mezzo, perché negli ultimi tempi il numero di incidenti in cui sono coinvolte persone in monopattino è aumentato, pertanto va tutelata la sicurezza delle persone. L’alto numero di feriti, inoltre, ha dei costi sociali. Ben vengano quindi anche gli interventi sulla viabilità a favore della sicurezza. In questo senso le rotatorie hanno i loro benefici e favoriscono la sicu-
monopattino”
rezza, anche se gli automobilisti devono prestare attenzione alle biciclette e ai pedoni”.
Oltre alla strada regionale 308 gli altri punti critici indicati dalla polizia locale sono l’ex statale del Santo 307 e gli innesti sulle tangenziali, oltre ad alcuni punti della viabilità interna. Il nodo della Castagnara invece si caratterizza per l’elevato traffico e l’alto numero di veicoli in transito tutti i giorni. (n.s.)
L’andamento degli incidenti dal 20001. Il vice sindaco Devis Vigolo
Focus viabilità e sicurezza stradale/2. Per il nodo della Castagnara si studia un nuovo collegamento
Vigodarzere sollecita Limena per trovare una soluzione per il ponte della Libertà
Il problema della viabilità in uscita da Vigodarzere verso Padova è annoso e complesso: purtroppo Vigodarzere può accedere alla città capoluogo essenzialmente attraverso il nodo di Castagnara tra Cadoneghe e Pontevigodarzere e il ponte della Libertà verso Limena. Di fatto due strettoie, due strozzature dove si incolonnano i veicoli, creando lunghe code, specialmente nelle ore di punta.
Il Comune di Vigodarzere si è attivato nel corso degli anni, con i Comuni contermini, per trovare delle possibili soluzioni: la Provincia di Padova ha presentato quattro proposte progettuali per superare il ponte della Libertà, mentre con Cadoneghe e Padova è stato commissionato uno studio approfondito per trovare soluzione al nodo di Castagnara.
Sul ponte della Libertà, però, manca una condivisione con Limena.
“Il sindaco di Limena continua a tirare in ballo Vigodarzere – sottolinea il sindaco Adolfo Zordan – come se non volessimo sederci attorno a un tavolo per trovare una soluzione alternativa. Ci siamo seduti spesso attorno a un tavolo, anche con la Provincia stessa, che ci ha sottoposto quattro soluzioni: Vigodarzere ha espresso la sua scelta, Limena pure. Purtroppo le due
opzioni non collimano. La scelta di Limena è per noi irricevibile: porterebbe il traffico all’interno della frazione di Saletto, in piena zona residenziale, oltre a scavalcare il fiume Brenta in un punto poco distante da quello nel quale a breve installeremo un impianto idrovoro per risolvere le problematiche di allagamento della zona”.
In attesa si arrivi a una soluzione condivisa e della sua eventuale realizzazione, per fluidificare il traffico nell’immediato il sindaco Zordan torna a proporre la sostituzione del semaforo di Limena con una rotatoria e di installare i varchi di controllo per rimuovere i blocchi, ma evitando il passaggio dei camion, come la Provincia ha chiesto di fare ai due Comuni.
“Per quanto riguarda il nodo di
Castagnara – aggiunge il sindaco Zordan – concordo con le recenti affermazioni del vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi: i lavori di realizzazione del nuovo ponte ferroviario a Pontevigodarzere potevano essere un’occasione per concretizzare un’ipotesi di soluzione viaria: accanto al ponte in costruzione potrebbe venire realizzato un altro collegamento viario che si vada poi a congiungere, tramite un passaggio che scavalchi il Muson dei Sassi, alla SR307 e alla SR308 del Santo a Cadoneghe. Insieme a Padova, Cadoneghe e Limena siamo andati in Regione, la quale conosce bene la problematica e ha preso in considerazione l’idea di trovare una soluzione, dopo aver trovato opportuni finanziamenti”. Nicola Stievano
Limena, il sindaco Tonazzo replica: “Non possiamo portare di nuovo i camion centro, serve realismo”
Il sindaco Adolfo Zordan per fluidificare il traffico nell’immediato torna a proporre la sostituzione del semaforo di Limena con una rotatoria e di installare i varchi di controllo per rimuovere i blocchi, ma evitando il passaggio dei camion
Sul ponte della Libertà il sindaco di Limena Stefano Tonazzo risponde al collega di Vigodarzere invitando al realismo e pragmatismo, per dare una soluzione ad un problema che si trascina da anni. “Nei abbiamo parlato più volte anche con la Provincia - conferma il sindaco - e siamo arrivati a quattro ipotesi. Però la proposta di costruire un nuovo ponte sul vecchio per noi è impraticabile perché vorrebbe dire riportare il grosso del traffico in centro a Limena dopo che abbiamo realizzato la tangenziale. Anche la soluzione del Tavello non è fattibile, per quanto ci riguarda. Come sindaco devo salvaguardare anche il mio
territorio, è difficile acconsentire a queste proposte così impattanti. Dobbiamo cercare una soluzione mediana, il nuovo ponte verso la zona industriale comunque avrebbe delle conseguenze anche per Limena in termini di aumento di traffico ma permetterebbe il collegamento con la tangenziale. E’ la soluzione più dispendiosa, me ne rendo conto, ma anche quella con più possibilità. Se non partiamo con la condivisione e la progettazione fra cinquant’anni se ne parlerà ancora”.
Tonazzo ricorda che all’ultima riunione di inizio marzo in Provincia ii tecnici hanno confermato che i blocchi sul ponte vanno
mantenuti: “Questo la dice lunga sulla capacità del ponte, costruito nel 1955, di reggere ai flussi del traffico. Chiederemo alla Provincia di eseguire ulteriori controlli”. Intanto sul fronte della sicurezza stradale il sindaco rilancia l’appello al Comune di Padova per completare il percorso ciclabile verso Altichiero. “Mancano appena 200 metri, a metà strada dal confine fra i due comuni. Abbiamo lavoratori che si spostano in bicicletta e in monopattino verso la zona industriale, ho proposto la progettazione congiunta ma da Padova ci dicono che non hanno i soldi. Mi sembra incredibile”. (n.s.)
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Il ponte della Libertà fra Vigodarzere e Limena
Cadoneghe
Il
cambiamento. Evacuati gli abitanti della frazione di Bagnoli, si è pensato anche a salvaguardare la fauna
La torre piezometrica è stata abbattuta con cariche esplosive
Il 6 marzo è il giorno in cui l’orizzonte di Bagnoli a Cadoneghe è cambiato per sempre, con l’abbattimento della torre piezometrica che sovrastava da decenni la piccola frazione. I cui abitanti sono stati fatti evacuare, con un protocollo in tutto simile a quello che si applica in caso di un “bomba day”. Per demolire la torre, infatti, sono state utilizzate oltre settanta scariche di esplosivo. I lavori di abbattimento del serbatoio pensile posto all’incrocio tra via Augusta e via Bagnoli, che faceva parte della rete dell’acquedotto e che era posto a presidio della pressione idrica per tutta l’area a sud del comprensorio di Etra, sono stati affidati alla ditta Nitrex srl. di Lonato del Garda (BS), per un importo contrattuale complessivo di circa 200mila euro. Il serbatoio, che risale agli anni Settanta, è stato posto fuori servizio in seguito della costruzione, effettuata da Veneto Acque, della condotta adduttrice proveniente dalla centrale di Carmignano di Brenta.
Siccome la nuova condotta garantisce una pressione sufficiente a tutto il sistema sud di Etra, la torre piezometrica di Bagnoli è stata posta fuori servizio alcuni anni fa. Era costituita da due vasche sovrapposte, sostenute da otto setti in cemento armato a sezione trapezoidale posati su un basamento anch’esso in cemento armato e parzialmente fuori terra. La struttura, molto impegnativa per gli anni in cui è stata realizzata, dopo la sua dismissione ha subito un forte degrado con evidenti distacchi superficiali del calcestruzzo.
programma del 6 marzo. Sono state necessarie 74 cariche di esplosivo per abbatterla e siamo stati pertanto costretti a evacuare la frazione di Bagnoli e bloccare il traffico fino al completamento delle operazioni. Nei giorni antecedenti abbiamo studiato il piano per garantire la sicurezza e la continuità delle cure alle persone ammalate e allettate e abbiamo chiesto alla ditta che si è occupata dell’abbattimento di effettuare l’allontanamento controllato della fauna selvatica, affinché non subisse ripercussioni a causa delle esplosioni”.
Cristina Salvato
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L’intervento di abbattimento ha visto la demolizione controllata del serbatoio mediante l’uso di microcariche esplosive, posizionate in punti opportunamente individuati della struttura portante, in modo da determinare il crollo secondo un cinematismo predeterminato di ribaltamento ed implosione. I resti della demolizione sono destinati ad impianti di smaltimento e recupero e l’area verrà riportata alle condizioni originarie.
“Secondo il programma, il 26 febbraio è stato organizzato un incontro pubblico in sala consiliare – illustra il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro – nel quale abbiamo presentato ai cittadini il
Al via il rifacimento della pubblica illuminazione
Il territorio di Cadoneghe sarà oggetto di un piano di riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica, che prevede la sostituzione di oltre quattromila punti luce con moderni dispositivi a led, ad alta efficienza energetica. Un progetto realizzato in collaborazione con Teike ed Hera Luce, che ha tra gli obiettivi la riduzione del 70% dei consumi elettrici e la diminuzione di 470 tonnellate di anidride carbonica emesse ogni anno nell’atmosfera. Oltre alla sostituzione dei vecchi impianti, sono previsti nuovi riflettori negli impianti sportivi, l’illuminazione di parchi comunali e di piste ciclabili e di aree rimaste finora buie, come lungargine Bragadin e lungargine Breda, sul fiume Brenta, che grazie al buio sono zone predilette dagli spacciatori di droga.
Per la prima volta, inoltre, le zone agricole del territorio riceveranno un’illuminazione adeguata grazie all’interramento delle linee aeree nelle vie Belvedere, Zangrossi, Bagnoli e Rigotti e all’installazione di lampioni alimentati da pannelli fotovoltaici.
Diversi interventi sono stati progettati, infine, per migliorare la sicurezza stradale: tra questi nuovi attraversamenti pedonali luminosi lungo le vie Gramsci, Rigotti e Conche e lungo la SP307 del Santo, insieme a 80 lampioni dotati di pali a sicurezza passiva, progettati per ridurre i danni in caso di incidenti stradali. Cambierà anche il look dei lampioni di via Gramsci, che saranno tinteggiati in grigio antracite a sostituire il rosso risalente agli anni Ottanta. Anche il municipio e piazza Insurrezione saranno illuminati a nuovo, con strutture che trasformeranno l’estetica dei luoghi simbolo del Comune. (cris. s.)
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La torre piezometrica di Bagnoli
L’intervento.
La compromissione del riscaldamento è così grave da dover rifare l’intero impianto
La scuola Falcone Borsellino al freddo il Comune intervenire con urgenza
La cagnolina Luna salvata dall’abbandono
Alla scuola primaria Falcone Borsellino non funziona più l’impianto di riscaldamento: proprio nel periodo più freddo di questo inverno, per giorni il termostato non ha segnato più di 13 gradi. Dopo ripetute segnalazioni da parte della scuola e dei genitori degli alunni, l’amministrazione comunale ha svolto un sopralluogo scoprendo che era colpa della rottura della condotta principale.
Per consentire la prosecuzione delle lezioni sono stati collocati nelle classi dei termosifoni portatili, mentre si è dato il via in fretta e furia all’affidamento dei lavori per realizzare un nuovo impianto di riscaldamento.
“Dopo l’imprevista rottura di una tubazione della linea principale dell’impianto - dichiara il vicesindaco Devis Vigolo -, che è posizionata sotto il pavimento all’interno della scuola, assieme all’assessore Nicolò Comis abbiamo preso la decisione di rifare completamente e definitivamente le tubazioni. Un lavoro che comporterà una spesa di circa 100mila euro da realizzare in somma urgenza. Abbiamo a cuore il benessere dei ragazzi che frequentano la scuola e confidiamo nella comprensione di tutti finché non sarà completato l’impianto a regola d’arte”.
Il nuovo impianto di riscaldamento sarà interrato e esterno all’edificio, pertanto non sarà necessario interrompere le lezioni. Questo agevolerà anche futuri interventi di manutenzione, che si potranno realizzare senza dover rompere il pavimento. La speranza è che per l’estate il nuovo impianto sia concluso. I lavori erano comunque previsti per l’anno in corso, perché era chiaro che l’impianto non fosse più adeguato: ma il Comune ha dovuto anticiparli, visto che ormai quello vecchio non funziona più.
Nel frattempo, sempre alla scuola Falcone Borsellino, sono ormai prossimi a partire i lavori di realizzazione della nuova mensa: la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo e indetto la gara per aggiudicare i
lavori, che saranno finanziati con un contributo di 350mila euro dal Pnrr. “Alla scuola Falcone Borsellino quest’anno interverremo complessivamente con mezzo milione di euro – aggiunge l’assessore al bilancio e manutenzioni Nicolò Comis – per risolvere il problema del riscaldamento e per la realizzazione della nuova mensa. I cui lavori dovranno prendere avvio entro il 31 marzo: contiamo pertanto che a settembre gli alunni potranno mangiare in una struttura tutta nuova e lasciare definitivamente il container provvisorio, che è stato utilizzato in quanto la mensa attuale è inagibile a causa di infiltrazioni dal tetto che si sono presentate fin dalla sua realizzazione”.
Cristina Salvato
Il cane Luna ha trovato una nuova famiglia: la giovane femmina di Husky era stata segnalata al Comune da alcuni vicini della casa in cui veniva sistematicamente lasciata sul terrazzo. Non veniva mai portata a passeggio, tanto che persino i bisogni li faceva sul terrazzo, dove la proprietaria l’aveva confinata. Luna piangeva, abbaiava e si lamentava in continuazione per attirare l’attenzione e per manifestare il suo malessere. Alcuni residenti avevano pertanto contattato la consigliera comunale Enza Pala, delegata al benessere e alle politiche riguardanti gli animali; la quale aveva avviato i controlli tramite la Polizia locale. Dopo lunghe trattative con la proprietaria, per mettere al riparo il cane anche da una possibile vendita che l’avrebbe mandata in mano a chissà chi, il Comune era riuscito a ottenere la cessione della sua proprietà a una famiglia di Parma. “La nostra bellissima amica pelosa avrà finalmente l’amore e il benessere che merita – commenta il sindaco Marco Schiesaro –. Adesso ha una nuova famiglia è pronta a coccolarla”. (cri.s)
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L’iniziativa. Serate con gli esperti per affrontare temi legati alle tappe fondamentali
Al via da febbraio a maggio incontri formativi per genitori e adolescenti
F ino a maggio il Comune di Curtarolo propone una serie di incontri formativi con degli esperti, rivolti sia ai genitori che agli adolescenti, su temi e problematiche di attualità che coinvolgono le famiglie. “Un’importante iniziativa per la comunità - dichiara il sindaco Martina Rocchio – pensata per offrire strumenti utili per affrontare insieme con consapevolezza le sfide educative moderne. Essere genitori oggi è una sfida, ma anche un’opportunità straordinaria di crescita, sia per gli adulti che per i ragazzi. Allo stesso tempo, vogliamo dire ai nostri giovani che non sono soli, che esistono luoghi e persone pronti ad ascoltarli e a sostenerli. Ringrazio la Regione Veneto per il sostegno a questo progetto che mira a costruire insieme una comunità più forte e solidale, in cui nessuno si senta solo di fronte alle difficoltà educative e relazionali. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare con lo
spirito di collaborazione e apertura che ci contraddistingue: solo attraverso un lavoro di squadra tra istituzioni, famiglie, scuola e associazioni possiamo costruire una comunità più forte ed un futuro più consapevole e responsabile». I due cicli di incontri si intitolano “Genitorialità 2.0” e “Adolescenza ferita: ritrovarsi” si svolgono il martedì alle 20.30 alla sala Forum in via Kennedy 10. Le serate saranno condotti da esperti e professionisti del settore, con un approccio interattivo e coinvolgente. L’obiettivo è creare uno spazio di dialogo aperto, dove ciascuno possa portare il proprio contributo, condividere esperienze e trovare risposte alle proprie domande.
Il ciclo “Genitorialità 2.0”, dedicato ad adulti e famiglie, propone come temi: psicomotricità (11/3), crisi di coppia (18/3), e essere famiglia oggi (25/3).
Invece “Adolescenza ferita: ritrovarsi”, pensato sia per gli adulti che per i ragazzi, tratterà
di parità di genere e di educazione affettiva (1/4), autostima ed identità (8/4), bullismo e cyberbullismo (15/4), disturbi alimentari (22/4), adolescenti e pornografia (6/5).
“Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti – aggiunge l’assessore alla Cultura, Tania Pegoraro
–, in cui adulti, famiglie e adolescenti si trovano ad affrontare situazioni complesse, nuove dinamiche relazionali e difficoltà che spesso sembrano insormontabili. Questi incontri vogliono essere un’opportunità per approfondire, riflettere e acquisire strumenti utili per affrontare il presente
con maggiore consapevolezza. Il nostro impegno come amministrazione è quello di offrire strumenti concreti per affrontare tematiche importanti con preparazione e riteniamo che questa iniziativa possa essere un’ottima opportunità per tutti”.
Cristina Salvato
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L’assessore Tania Pegoraro e il sindaco Martina Rocchio con il consigliere regionale Giulio Centenaro
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Curtarolo - Limena
Rinnovata la sede della Protezione Civile
Durante la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Protezione Civile di Limena, sono stati celebrati i volontari che ogni giorno si dedicano a garantire la sicurezza della comunità. Il sindaco Tonazzo ha ringraziato pubblicamente per il loro impegno, sottolineando l’importanza del rinnovo dei locali e delle attrezzature
All’inaugurazione erano presenti i volontari e gli amministratori di Limena e del Distretto Medio Brenta, i cittadini, il parroco di Limena Don Daniele Longato, la consigliera provinciale Daniela Bordin, il responsabile del nucleo operativo della Provincia di Padova Massimo Maran e la referente della Provincia di Padova Maria Cristina Gazzin.
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“Un’occasione per festeggiare i nostri volontari della Protezione Civile – afferma il sindaco Stefano Tonazzo – alla presenza delle autorità provinciali e dei colleghi amministratori del Distretto Medio Brenta. Una sede rinnovata negli interni e con la sistemazione del tetto da parte del Comune. Grazie al parroco Don Daniele Longato per aver benedetto le persone, i luoghi e i mezzi, tra cui il nuovo furgone, e un grazie di cuore a tutti i presenti che si adoperano senza sosta, in caso di emergenza, per il bene della Comunità. Grazie a Filippo Benetton per il suo instancabile lavoro di coordinamento. E’ stato un onore avere tra i presenti Dino Scarso primo coordinatore del Gruppo di Limena, ora Volontario Onorario”.
“Ringrazio tutti i volontari del gruppo – spiega il Coordinatore del Distretto Medio Brenta e Responsabile del gruppo comunale volontari di Protezione Civile di
Limena Filippo Benetton – per il grande impegno nell’attuazione di tutti i lavori interni di sistemazione, di tinteggiatura di tutte le stanze, di realizzazione e di sistemazione della sala operativa con la posa di nuovi computer necessari per lavorare in caso di emergenza. Un ringraziamento particolare è doveroso all’amministrazione comunale per il loro sostegno per i lavori di sistemazione del tetto danneggiato, per il loro appoggio e per il bellissimo gesto di volere questa inaugurazione per ringraziare i volontari per quanto fatto a titolo gratuito per rendere la nostra sede più accogliente, ma soprattutto più efficiente in caso di emergenza per il sostegno alla collettività. Un grazie speciale a tutti i volontari, al sindaco Stefano Tonazzo e alla consigliera con de-
lega alla protezione civile Lorenza Sartori”.
“Da quando mi è stato affidato questo incarico – conclude il consigliere incaricato alla protezione civile Lorenza Sartori – non smetto di stupirmi della professionalità, disponibilità e capacità di coordinamento di questo gruppo. Sono state previste ogni mese esercitazioni e lezioni teoriche nei diversi ambiti in modo che i volontari siano sempre aggiornati, ma credo che tutti stiamo aspettando la due giornate che stiamo organizzando il 17 e 18 maggio nel prato della barchessa dove tutti i cittadini avranno modo di vedere in azione le abilità del nostro gruppo di protezione civile a cui va tutta la mia stima per l’impegno e la dedizione”.
Fanny Xhajanka
Investitura del Consiglio Comunale dei Ragazzi a Curtarolo
Il 1 2 febbraio si è tenuta alla scuola media di Curtarolo la cerimonia di investitura del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze. “Congratulazioni al nuovo sindaco Agatha Cabrele – ha detto il sindaco Martina Rocchio, nel consegnare la fascia tricolore alla neoeletta sindaca dei ragazzi –, al vicesindaco Matteo Norbiato e a tutti i consiglieri per le nomine ricevute. Il Ccrr è un’opportunità concreta, che consente ai nostri giovani di esprimere le loro idee, imparare il valore della collaborazione, dell’impegno civico e dell’ascolto. Permette loro di avvicinarsi alla vita del Comune e di diventare protagonisti attivi della comunità. Le loro idee fresche ed innovative possono arricchire il lavoro di noi amministratori più
adulti e aiutarci a migliorare il nostro territorio. Un grande in bocca al lupo a questi ragazzi e ragazze che, con entusiasmo e responsabilità, si impegnano a rappresentare i loro coetanei e a dare voce al futuro. Crediamo
fortemente nel loro ruolo e come amministrazione comunale saremo sempre pronti a sostenerli e ad ascoltarli”.
Il Ccrr è stato eletto lo scorso 11 novembre e ha già presentato la richiesta di un progetto, tramite la cooperativa La Bottega dei ragazzi che coordina le attività: l’ “Eco-Festa”, che si svolgerà presumibilmente sabato 31 maggio alle 13.30 presso la sala Forum. Un evento aperto alla cittadinanza, che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’intera comunità alle tematiche ecologiste, accostandovi la piacevolezza di un momento di aggregazione anche con l’intervento e la partecipazione di realtà locali che si occupano di bio-eco. Il progetto è stato accolto e finanziato dal Consiglio comunale. (cri.s)
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L’assessore Tania Pegoraro e il sindaco
Martina Rocchio con il consigliere regionale Giulio Centenaro
Limena
Saba De Rossi, racconta la sua avvenuta a “Io Canto Senior”
Saba ha iniziato nel coro parrocchiale e ha approfondito studi di lirica, canto moderno e Voice Craft. Ha partecipato a numerosi musical, tra cui “Forza Venite Gente”, “Jesus Christ Superstar” e “The Music Wall”.
S aba De Rossi, cantante e operatrice sociosanitaria, ha saputo unire la sua passione per il canto con l’impegno nel sociale. Dalla sua prima esibizione solista a un’esperienza intensa a “Io Canto Senior”, Saba ci racconta il suo percorso musicale e come la musica abbia avuto un ruolo fondamentale anche nella sua vita professionale.
Come è nata la sua passione per il canto?
“Adoro cantare da quando ne ho memoria, fin da bambina. È sempre stata una certezza e una costante. I primi concerti li ho fatti di nascosto per paura che i miei genitori non mi permettessero di andare a cantare. Ma quando hanno capito che non potevano nulla contro questa passione iniziarono a lasciarmi libera”.
Dove ha cantato per la prima volta?
a studiare un po’ di lirica di Voice Craft, di canto moderno e piano piano ho maturato una voce piena. Difendevo la mia sonorità con le unghie perché sapevo che ero diversa dagli altri. Una cosa che nel percorso di “Io Canto Senior” mi è stata molto chiara. La passione mi ha fatto cantare nei primi anni ’90 nel Coro Summertime, allora diretto dal fondatore Antonio Micheli e successivamente ho preso parte a diversi musicals come “Forza Venite Gente” nel quale interpretavo Santa Chiara, in “Jesus Christ Superstar” nei panni di Maria Maddalena a fianco di voci come
Pino Pinato e Vittorio Matteucci e infine in “The Music Wall”, in qualità di corista. In seguito molte altre
collaborazioni sia come solista che come corista”. Ci descrive la sua esperienza
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“La mia prima uscita ufficiale come solista fu all’opera della Provvidenza, Opsa nel teatro nel quale ho cantato la scorsa settimana in occasione dell’inaugurazione del teatro. Uscivo in acustico con la mia chitarra, nemmeno elettrificata e cantai per gli ospiti nel pomeriggio e davanti a 2000 persone la sera. Con tutta l’emozione che ancora oggi mi accompagna, imbracciai la chitarra e cantai “Talkin’ bout a revolution” di Tracy Chapman. Ricordo ancora il silenzio che seguì alla fine della mia performance. Mi sentii morire all’idea di avere fatto una figuraccia. Ma pochi secondi dopo partì un applauso che ancora oggi sento rimbombarmi nelle orecchie”.
Qual è stato il suo percorso musicale?
“Ho iniziato a cantare nel coro della parrocchia come molti, ma poi la mia ambizione mi ha portato
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in televisione nel programma “Io Canto Senior”?
“Non ho mai amato le competizioni, infatti ho fatto molti pochi concorsi e non avevo mai fatto alcuna audizione in nessun Talent show nonostante fossi stata chiamata in quasi tutti. Dopo qualche anno lontana dai riflettori ho pensato che tutto sommato avrei anche potuto provarci, così spinta dal mio vocal coach Dino Vighesso, sono andata a Milano. Non pensavo di passare nemmeno al primo, ma poi sono arrivata al callback nel quale alla fine sono diventata una dei 18 partecipanti. L’esperienza è stata potente e molto impegnativa, soprattutto dal punto di vista emotivo. Ne esco con un bagaglio gigantesco di nuovi insegnamenti, suggerimenti e tante conferme”. Un momento che l’ha particolarmente emozionata e perché?
“Naturalmente il momento nel quale ho abbracciato i miei figli, dopo la sorpresa di sapere che erano in sala. Un’emozione pazzesca”. Qual è la canzone a cui è più legata e perché?
“Di sicuro I will always love you, canzone che mi ricorda le giornate ad ascoltare Whitney Houston nella speranza di diventare brava come lei”.
Lei è operatrice sociosanitaria. E’ capitato di unire il suo talento musicale alla sua professione quotidiana?
“Assolutamente sì! Qualche anno fa avevo organizzato due concerti a scopo benefico a favore della Fondazione, I.R.P.E.A. Lo scopo era acquistare nuovi strumenti per gli incontri di musicoterapia che settimanalmente vengono proposti ai nostri ospiti con disabilità. Ma soprattutto sono la cantante ufficiale alle nostre feste annuali, nelle quali i nostri ospiti ballano per tutta la sera!”.
Quali sono i suoi sogni nel cassetto?
“Il sogno nel cassetto rimane il Festival di Sanremo. Nella realtà il mio desiderio e il mio sogno più grande è di essere libera di cantare le mie canzoni senza paura, facendo finalmente sentire la mia voce e i miei cavalli di battaglia, senza la paura di entrare in un teatro vuoto”.
Fanny Xhajanka
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Al via la nuova edizione di “LIMENAteatro Primavera 2025”
A l via da venerdì 28 febbraio la nuova edizione di “LIMENAteatro Primavera 2025” fino a venerdì 30 maggio 2025 nella Sala Teatro Falcone e Borsellino in via Roma 44 alle ore 21 con la direzione artistica di Simone Toffanin.
“LIMENAteatro” – spiega il sindaco Stefano Tonazzo – per tre mesi offre al pubblico una serie di spettacoli di diverso genere, di grande impatto e di variegato clima. Dai classici rivisitati in dialetto veneto de La Bisbetica Domata alle pietre miliari del teatro mondiale con l’Amleto. Dal teatro d’improvvisazione a quello moderno. Dalla commedia ilare a quella con connotati più riflessivi. Inoltre venerdì 23 maggio nell’anniversario della strage di Capaci extra-rassegna un omaggio ai due giudici a cui la sala teatro è intitolata”.
“La rassegna limenese” – afferma il consigliere incaricato alla cultura Giovanni Faccin – anche in questa edizione primaverile conferma inequivocabilmente il suo ottimo livello. D’altronde quando si è abituati bene è bello e giusto avere la percezione, se non la certezza, che partecipare a LIMENAteatro ne valga sicuramente la pena. Pronti allora a gustarsi gli otto appuntamenti che ci accompagneranno dal carnevale alle soglie d’estate”.
la regia di Gianni Rossi. Venerdì 2 maggio “L’Archibugio” con “Amleto” di William Shakespeare e la regia di Giovanni Florio e venerdì 9 maggio “Cambi Scena” con “On Demand” lo zapping a teatro. Venerdì 23 maggio in occasione dell’anniversario della Strage di Capaci (23 maggio 1992-2025), il Cast presenterà “Omaggio a Falcone e Borsellino” e venerdì 30 maggio si terrà il saggio del corso di teatro 2024/2025 condotto da Simone Toffanin “Non sparate al postino” questi ultimi due appuntamenti ad ingresso libero.
“Compagnie provenienti da
tutto il veneto, – conclude il direttore artistico della rassegna Simone Toffanin – commedie della tradizione, nuove, e che fanno l’occhietto ai grandi classici cinematografici, qualche momento di riflessione e ogni sera emozioni a non finire. Questo è ciò che vi propone la nuova stagione di LIMENAteatro primavera 2025”. Il costo del biglietto di ingresso è di 6,00 euro e i ragazzi al di sotto dei 14 anni non pagano, purché accompagnati da almeno un adulto. E’ gradita la prenotazione inviando una mail a: info@ilcast.it . Fanny Xhajanka
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Insediato il nuovo Consiglio di Istituto dopo la fusione degli Istituti Comprensivi di Villafranca Padovana e Limena
Per il triennio 2024-2027 sono stati nominati i componenti del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo di Villafranca Padovana e Limena che fra le novità ha la rappresentanza di tre territori. “Con le elezioni di novembre 2024 si è insediato il nuovo Consiglio di Istituto unificato – spiega il
Primo appuntamento in programma è venerdì 28 febbraio con il “Teatro Prova” che va in scena con “La Bisbetica Domata” la versione in dialetto veneto tratta dall’omonima opera di William Shakespeare e la regia di Antonella Diamante. Venerdì 14 marzo la Compagnia Teatrale “Micromega” terrà lo spettacolo “Morto un marito se ne fa un altro” scritto e diretto da Matteo Spiazzi e venerdì 21 marzo “Nautilus Cantiere teatrale” con “Il colpo gobbo del dottor Frankestin” tratto dalle opere di Mary Shelley e dal Film di Mel Brooks e la regia di Marina De Luca e Aristide Genovese. Venerdì 4 aprile il “Teatro Insieme di Salzano” con lo spettacolo “Niente da dichiarare?” di Charles Maurice Hennequin e Paul Veber e la regia di Roberto Pjnato e Marna Poletto e venerdì 11 aprile “Trentamila dell’Arte” con “Una volta nella vita” di Giovanni Clementi e
consigliere incaricato all’istruzione Daniele Sabbadin – che ha un’ottima rappresentanza limenese: tra gli otto docenti le insegnanti Elisabetta Vinci, Monica Battagin e Ilaria Basalisco, per il personale ata Eleonora De Stefano e per i genitori, ben quattro consiglieri su otto (Silvia Cavinato, Viviana Marcellan, Mirko Lagni, Alessandra Ragazzo). Importante riconoscimento per Limena l’elezione di Silvia Cavinato alla presidenza del Consiglio di Istituto”. “L’obiettivo dell’amministrazione comunale –aggiunge il consigliere Sabbadin – è di mantenere gli standard di qualità degli ultimi anni, sia per l’offerta formativa sia per la cura delle sedi scolastiche, standard più volte riconosciuti e apprezzati”. (f.x.) Enti pubblici e privati interessati a partecipare possono contattare l’ufficio cultura del Comune. (a.b.)
Foto tratta dallo spettacolo “On Demand
La nomina. Il giovane consiglio si impegna per un futuro di cittadinanza attiva e consapevole
Noemi Tahiri è la nuova Sindaca del Consiglio Comunale dei ragazzi
Noemi Tahiri è stata eletta sindaca del Consiglio
Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Vigodarzere, con l’impegno di promuovere cittadinanza consapevole e partecipativa.
N
el corso della prima seduta del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi (Ccrr), tenutasi giovedì 13 febbraio nella sala consiliare La Brenta, Noemi Tahiri è stata eletta sindaca, portando con sé un significativo impegno verso la costruzione di una cittadinanza consapevole e partecipativa. La giovane, che frequenta la classe 2B della scuola secondaria di primo grado Moroni, sarà affiancata dalla vice sindaca Sofia Loro, studentessa della primaria Pio X di Tavo.
La cerimonia di proclamazione ha visto il sindaco Adolfo Zordan consegnare a Noemi la fascia tricolore, simbolo del suo nuovo ruolo, che indosserà nelle future occasioni pubbliche. Il sindaco Zordan ha commentato
con entusiasmo: “Questi ragazzi entreranno a far parte, di fatto, della squadra che amministra il Comune, perché insieme a loro discuteremo istanze e progetti che, attraverso il Ccrr, ci verranno sottoposti dai giovani del nostro territorio”.
L’elezione della sindaca segue un lungo percorso che ha visto l’impegno del Comune e delle scuole locali nella creazione del regolamento del Ccrr. Il Consiglio comunale ha istituito ufficialmente il Ccrr con la delibera n.33 del 30 settembre 2024, richiamando i principi della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. In particolare, l’articolo 12 della convenzione sancisce il diritto del bambino di esprimere liberamente la propria opinione
su ogni questione che lo riguardi, un principio che guida l’intero progetto.
Il Ccrr, che raccoglie venti consiglieri (dieci alunni e dieci alunne), è stato eletto tramite seggi digitali in tutte le scuole di Vigodarzere. I consiglieri provengono dalla scuola media Moroni e dalle classi quinte delle scuole primarie Don Bosco, Marconi, Pio X e Savio. Durante la prima seduta, oltre all’elezione della sindaca e della vice, sono stati discussi progetti e idee per il futuro della comunità, con l’intento di migliorare la partecipazione giovanile e il senso di appartenenza alla propria città.
“Questo progetto ha una grande valenza formativa - ha dichiarato Maria Laura Angelini, dirigente dell’Istituto comprensivo -. Sarà un laboratorio di democrazia in cui i ragazzi impareranno che non hanno solo diritti, ma anche doveri. Gli alunni potranno esprimere le proprie idee, ma al tempo stesso daranno voce a chi non ce
Un riconoscimento per la promozione della lettura
Il Comune di Vigodarzere ha ricevuto ufficialmente il titolo di “Città che legge”, un prestigioso riconoscimento conferito dal Centro per il Libro e la Lettura, un ente del Ministero della Cultura, in collaborazione con l’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani. Questa qualifica premia le amministrazioni comunali che si distinguono per l’impegno nella promozione continua della lettura sul proprio territorio.
Un passaggio fondamentale per ottenere il riconoscimento è stata la stipula, lo scorso dicembre, del Patto locale per la lettura. Il Comune ha firmato un accordo con l’Istituto Comprensivo, le scuole dell’infanzia di Terraglione e Saletto, e la cartolibreria Fragole, favorendo una stretta collaborazione tra enti pubblici, scuole e realtà
l’ha, con l’opportunità di lasciare un segno positivo nella comunità”.
Il Ccrr non è solo un’opportunità per i giovani di farsi sentire, ma
private. Il Patto si propone di sviluppare pratiche comuni per promuovere la lettura come valore condiviso e fondamentale.
Il sindaco di Vigodarzere, Adolfo Zordan, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo: “Questo riconoscimento è un ulteriore passo avanti per la nostra amministrazione. Ci sprona a organizzare nuovi eventi culturali e a rafforzare la nostra biblioteca con nuove risorse e attività, che si affiancheranno alle letture a voce alta e ai gruppi di lettura già attivi”, ha dichiarato.
Come evidenziato anche dall’assessorato alla Cultura, la lettura è essenziale per lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico di una comunità. Con il titolo di “Città che legge”, Vigodarzere si impegna a sostenere la crescita
anche una forma di educazione civica che stimola un coinvolgimento attivo nella gestione della città e dei suoi progetti futuri. Anna Bergantin
socio-culturale dei suoi cittadini, riconoscendo nella lettura un valore che può influire positivamente sulla qualità della vita collettiva e individuale.
La lettura ad alta voce, soprattutto nei primi anni di vita, ha effetti positivi sullo sviluppo linguistico, sull’apprendimento e sulle competenze relazionali e affettive. Inoltre, contribuisce a ridurre il divario culturale e favorisce l’integrazione sociale e interculturale. Il progetto di Vigodarzere mira anche a migliorare i livelli di alfabetizzazione, prestando attenzione ai nuovi cittadini del territorio.
Il Patto per la lettura, che promuove la lettura come un’abitudine sociale, è uno strumento aperto a nuove adesioni. Enti pubblici e privati interessati a partecipare possono contattare l’ufficio cultura del Comune.(a.b.)
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Il sindaco Zordan insime a Noemi Tahiri e Sofia Loro
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Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24
condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori
in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.
Manuela Lanzarin
segue da pag. 1
L’analisi. L’assessore regionale fa il punto sulle infrastrutture e le sfide per il futuro
Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”
Il riconoscimento di Regione
Sicurezza,
Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-
tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.
Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-
strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.
Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non
merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-
serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti
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le interviste ai sindaci del Veneto
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indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24
Economia. Gianmarco Russo, direttore
di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le
imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?
“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.
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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est
Fondazione Cariparo. Il presidente Gilberto Muraro ricorda le numerose attività svolte sul territorio
“Il nostro impegno per una società inclusiva, solidale e sempre aperta all’innovazione”
“Investiamo in vari settori, dal patrimonio storicoartistico alla ricerca scientifica, dall’ambiente alla sanità. Questo ci consente di sostenere progetti ad ampio spettro, sia per grandi realtà che per le piccole realtà locali”
Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cariparo, racconta l’impegno per il territorio veneto, con particolare attenzione ai progetti culturali, sociali e di ricerca. Come descrivere l’approccio della Fondazione verso le comunità locali?
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che per le piccole realtà locali. Spesso la Fondazione è intervenuta a sostegno di progetti culturali di grande rilievo. Potrebbe farci qualche esempio?
recente mostra dedicata al pittore danese Willem Hammershøi. Ce ne vuole parlare?
La nostra missione è promuovere azioni che migliorano la qualità della vita e favoriscono uno sviluppo economico sostenibile nelle nostre aree di riferimento, in particolare le province di Padova e Rovigo. Ci ispiriamo a una società inclusiva, solidale e aperta all’innovazione. Vogliamo che ogni progetto sia utile socialmente, realizzato con efficienza per garantire il massimo impatto. Quali sono le principali aree in cui la Fondazione interviene concretamente?
Abbiamo tre obiettivi principali: la qualità della vita, lo sviluppo delle conoscenze e la promozione della cultura, intesa come partecipazione alla vita culturale e come segno di identità e coesione. Investiamo in vari settori, dal patrimonio storico-artistico alla ricerca scientifica, dall’ambiente alla sanità. Questo ci consente di sostenere progetti ad ampio spettro, sia per grandi realtà
Abbiamo fatto investimenti significativi, come i 12 milioni di euro per l’auditorium di Padova, 2,5 milioni per l’Accademia dei Concordi a Rovigo e altri 2,5 milioni per la sanità. Ma non ci limitiamo a progetti di grande entità. Crediamo molto nelle piccole iniziative, che spesso coinvolgono associazioni e gruppi di famiglie, creando una forte partecipazione alla crescita comune. Questi progetti, anche se di dimensioni contenute, hanno un impatto positivo sul territorio.
Qual è il ruolo dell’Università nella vostra attività?
Siamo sempre stati vicini all’università, un interlocutore di massimo livello per noi. Collaboriamo su vari fronti e abbiamo contribuito, con il nostro sostegno, a una crescita qualitativa della ricerca. Abbiamo finanziato, e continuiamo a farlo, progetti di eccellenza, come i dottorati di ricerca ad alta vocazione internazionale.
Un evento culturale che ha visto la Fondazione protagonista è la
Abbiamo appena inaugurato la mostra a Rovigo, a Palazzo Roverella, dedicata a Willem Hammershøi, un pittore danese poco conosciuto, ma che sicuramente lascerà un segno importante nel panorama culturale internazionale. L’esposizione è stata una sfida organizzativa, ma siamo molto fiduciosi del successo che avrà. Il pubblico di Palazzo Roverella è ormai abituato a mostre di qualità, e le nostre iniziative continuano a riscontrare un forte apprezzamento.
Fondazione Cariparo ha già ottenuto un grande successo con altre esposizioni, come quella di Kandinsky a Rovigo. Qual è stato l’impatto di questi eventi sul territorio?
La mostra di Kandinsky ha raggiunto oltre 87.000 presenze, un risultato straordinario per una città come Rovigo. Questo tipo di eventi non solo ha un impatto culturale, ma anche un risvolto economico significativo, generando un indotto che beneficia l’intera comunità, specialmente in un territorio che, come quello polesano, affronta diverse sfide”.
Elisa De Berti: “La Pedemontana fondamentale per il Veneto”
Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto e assessore ai Trasporti e Infrastrutture, conferma che la Pedemontana, nonostante le polemiche iniziali, si sta rivelando fondamentale per la viabilità regionale, in particolare per i collegamenti tra il nord e il centro Italia. Ricorda poi l’introduzione di uno sconto del 60% sui pedaggi per tratte brevi, che riguarda tutti i viaggiatori, residenti e non, con l’intento di incentivare l’uso di un’infrastruttura che ha avuto un impatto positivo sul traffico est-ovest e sull’afflusso turistico.
“Abbiamo sempre promesso di monitorare il traffico dopo l’entrata in funzione della Pedemontana e ora siamo in grado di offrire una riduzione significativa sui pedaggi, un’ulteriore
prova dell’efficienza della nostra pianificazione”, ha spiegato De Berti. La superstrada sta diventando una via alternativa
alla A4 Milano-Venezia, satura di traffico, e sta rispondendo a una crescente domanda di mobilità. L’assessore fa poi il punto sul suo lavoro a Roma: “Le relazioni sono fondamentali. Buone relazioni ti permettono di portare a casa risultati concreti per il territorio”, spiega, evidenziando l’importanza di un continuo dialogo con il governo centrale. Guardando al prossimo appuntamento elettorale la vicepresidente ha anche espresso il desiderio che i politici locali, come i sindaci e i presidenti di regione, abbiano maggiore libertà di ricandidarsi, senza vincoli imposti da Roma. “Il voto dei cittadini deve essere libero, senza limiti che impediscano alle persone di candidarsi se ritengono di poter dare ancora un contributo”.
Luigi Migliorini, avvocato, pubblicista, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e scritto quattro libri. Dice di far parte dell’Associazione Luigi Migliorini di cui è socio unico e Presidente.
Editore: ilmeloneditore via oberdan,25 Rovigo In copertina: opera di Gianni Cagnoni: Albarella d’inverno. All interno illustrazione con disegni a china sempre di Gianni Cagnoni
nel presente e insegnando al lettore che, in fondo, si tratta sempre e bene. … (Pietro Mondaini)
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Elisa de Berti
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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:
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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova.
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Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.
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Il
caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione
Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,
né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui
la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.
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L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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I colori e i materiali del 2025
Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.
I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari
passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.
Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.
L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.
Stili d’arredo protagonisti
Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.
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Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.
Le soluzioni.
Layout e funzionalità degli spazi domestici
Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni anti-affaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa.
Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante del-
la casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo re-
moto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.
Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.
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In casa. Le soluzioni salvaspazio stanno diventando indispensabili nelle abitazioni moderne
La casa smart e l’ottimizzazione degli ambienti
Le abitazioni moderne diventano sempre più intelligenti grazie a tecnologie come dispositivi domotici, soluzioni salvaspazio e design funzionale.
L’innovazione tecnologica è sempre più presente nelle nostre abitazioni, rendendole intelligenti e funzionali con investimenti contenuti. Grazie a dispositivi come prese smart, termostati programmabili e assistenti vocali, è possibile migliorare il comfort e ridurre i consumi energetici. Le luci a LED con controllo da remoto consentono di regolare intensità e colore in base alle esigenze, mentre i sensori di movimento garantiscono sicurezza e praticità. Un altro elemento che sta rivoluzionando il modo di vivere la casa è la crescente integrazione di dispositivi domotici nei mobili e negli elettrodomestici. Oggi esistono frigoriferi in grado di monitorare la scadenza dei cibi e suggerire ricette, tende automatizzate che si regolano in base alla luce esterna e impianti audio multiroom controllabili tramite app. Anche la sicurezza domestica beneficia delle nuove tecnologie: videocamere con riconoscimento facciale, serrature intelligenti e sistemi di allarme con notifiche in tempo reale offrono maggiore protezione e tranquillità ai proprietari.
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Parallelamente, cresce l’esigenza di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Arredi multifunzione come letti con contenitori, pareti attrezzate e soluzioni a scomparsa permettono di sfruttare al meglio lo spazio, senza rinunciare all’estetica. L’uso di divisori leggeri e mobili modulari con-
sente di ridefinire gli ambienti in base alle necessità quotidiane, offrendo una casa sempre più dinamica e personalizzata.
In particolare, le soluzioni salvaspazio stanno diventando
indispensabili nelle abitazioni moderne. Letti a scomparsa che si trasformano in scrivanie, tavoli estendibili e divani con vani contenitori consentono di mantenere l’ordine senza sacrificare il comfort. Le pareti attrezzate con scaffali modulari permettono di organizzare libri, oggetti decorativi e dispositivi elettronici senza appesantire l’ambiente. Anche la zona cucina beneficia di questi accorgimenti: carrelli estraibili, mensole sospese e accessori magnetici aiutano a tenere tutto a portata di mano, massimizzando lo spazio disponibile.
Un’altra strategia efficace è sfruttare lo spazio verticale. Mensole alte, soppalchi e armadi fino al soffitto permettono di ricavare zone di stoccaggio extra, ideali per piccoli appartamenti o monolocali. Anche il bagno può essere ottimizzato con mobili sospesi, specchi contenitore e docce angolari che lasciano più spazio per il movimento. L’uso di colori chiari e superfici riflettenti contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza, mentre l’illuminazione a LED sotto i mobili crea un effetto di leggerezza e modernità.
Infine, il futuro dell’abitare prevede una sempre maggiore integrazione tra design e tecnologia. I materiali intelligenti, come le superfici autopulenti o i tessuti che cambiano colore con la temperatura, rendono la casa più pratica e accogliente. La combinazione di soluzioni smart e arredi funzionali permette di vivere in ambienti più confortevoli, efficienti e adatti alle esigenze di una vita moderna in continua evoluzione.
Come rendere la propria abitazione smart con piccoli investimenti
Investire nella domotica non significa necessariamente spendere una fortuna. Con piccoli accorgimenti e dispositivi accessibili, è possibile rendere la propria casa più funzionale e tecnologica. Dall’illuminazione intelligente ai termostati smart, esistono molte soluzioni che migliorano il comfort e riducono i consumi energetici. Le lampadine smart, ad esempio, permettono di regolare l’intensità e il colore della luce tramite un’app o un comando vocale. I termostati intelligenti aiutano a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento, adattandosi alle abitudini degli abitanti e riducendo gli sprechi. Anche le prese Wi-Fi consentono di controllare gli elettrodomestici da remoto, spegnendoli quando non servono per risparmiare energia. Un altro aspetto interessante è la sicurezza domestica. Con pochi dispositivi come videocamere di sorveglianza Wi-Fi, sensori di movimento e serrature smart, è possibile aumentare la protezione della casa senza ricorrere a impianti complessi.
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Parkinson, rivoluzione nella stimolazione cerebrale
Un passo epocale nella lotta contro il morbo di Parkinson. Per la prima volta in Italia, viene introdotta una tecnologia innovativa di stimolazione cerebrale profonda ‘adattativa’, capace di modulare il trattamento in base alle esigenze specifiche di ogni paziente, migliorandone significativamente la qualità della vita.
Presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e l’Azienda Ospedale-Università di Padova è iniziata la sperimentazione del nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda (deep brain stimulation, DBS) – messo a punto da Medtronic – in grado di erogare una stimolazione “adattativa” nei pazienti affetti da Malattia di Parkinson. “La capacità di adattare in modo sistematico la stimolazione al funzionamento cerebrale dei pazienti in base alle loro caratteristiche cliniche – spiega Angelo Antonini, responsabile dell’Unità Parkinson dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova – rappresenta un evento rivoluzionario nello sviluppo della terapia. Finora, la stimolazione è stata somministrata con impostazioni standard, indipendentemente dalle fluttuazioni giornaliere dei sintomi. Oggi, grazie a questa tecnologia, è possibile identificare con precisione il punto da stimolare e modulare il funzionamento dei circuiti cerebrali in modo personalizzato, adattandoli alle attività quotidiane della persona.” “E’ una rivoluzione dal punto di vista della gestione clinica dei pazienti, un significativo passo avanti verso la personalizzazione delle cure – afferma
Salvatore Bonvegna, Responsabile Ambulatorio Neuromodulazione del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano – Questi nuovi dispositivi permettono di registrare l’attività dei nuclei cerebrali, dove viene posizionato l’elettrodo, e di aggiustare in tempo reale l’erogazione della corrente in base al segnale cronicamente registrato, che riflette le specifiche esigenze del paziente e le sue attività quotidiane”. “I risultati preliminari – aggiunge Bonvegna – ottenuti presso il nostro Centro nei primi cinque pazienti già in terapia con la DBS in modalità adattativa da circa un mese sono davvero molto positivi e promettenti”.
La nuova terapia sarà presto disponibile in diversi centri di riferimento in tutta Italia. A confermarlo è Domenico De Paolis, vicepresidente di Neuromodulation International presso Medtronic: “Siamo la prima azienda al mondo a offrire un sistema DBS completo, capace di registrare in modo cronico i segnali cerebrali. Ora, con la modalità di stimolazione ‘adattativa’, possiamo permettere ai pazienti di beneficiare di un trattamento ancora più efficace e su misura. Pazienti e clinici attendevano da tempo questi progressi, che segnano un ulteriore passo nella personalizzazione della terapia per il Parkinson.”
L’innovazione rappresenta una svolta per migliaia di persone affette dalla malattia, aprendo nuove prospettive per una gestione sempre più efficace dei sintomi e un miglioramento concreto della qualità della vita.
Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato.
Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio
Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.
Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.
Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
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Prevenzione. Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento dell’Ulss 6 Euganea, parla di vaccini
L’analisi dell’Ulss 6 sul quadro sanitario attuale
Ospite a Buongiorno Veneto, su radio Veneto24, Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, ha parlato di influenza stagionale e vaccini.
“I dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza mostrano che la scorsa settimana abbiamo assistito a un calo del tasso di incidenza dell’influenza in Italia. Se questa tendenza verrà confermata nei prossimi giorni, potremo dire che il picco è stato raggiunto circa dieci giorni fa e che ora siamo nella fase di discesa stagionale. Questo calo è evidente in tutte le fasce d’età, in particolare tra i bambini più piccoli, che sono solitamente la categoria più colpita.”
All’ipotesi di un collegamento tra clima e malattie ha risposto così: “Non abbiamo evidenze scientifiche certe che colleghino il cambiamento climatico alla diffusione dell’influenza. Sappiamo però che i momenti di maggiore socializzazione, come le festività natalizie, favoriscono la trasmissione dei virus”.
E sui vaccini: “Un numero elevato di vaccinati aiuta a ridurre il numero di ammalati e, nei casi in cui la malattia si manifesti, ne riduce la gravità.
Messaggio pubbliredazionale
Tuttavia, la stagione influenzale 2024-2025 resta caratterizzata da numeri molto alti: oltre dieci milioni di italiani hanno avuto sintomi influenzali, un dato paragonabile a quello della stagione precedente. Questo potrebbe essere dovuto anche al minor contatto con i virus influenzali negli anni del Covid, a causa dell’uso prolungato della mascherina e delle restrizioni. I vaccini autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono formulati per coprire le varianti attualmente in circolazione. Per esempio, nella provincia di Padova sono stati somministrati 186.000 vaccini antinfluenzali su una popolazione di poco meno di un milione di abitanti. Si tratta di un numero significativo, ma è chiaro che molti non sono ancora coperti, il che consente al virus di continuare a circolare.” Ma quindi possiamo essere ottimisti? Sbrogiò puntualizza: “La medicina
non è né ottimista né pessimista, è realista. Sappiamo che la vaccinazione è fondamentale, soprattutto per i soggetti fragili, come gli anziani o le persone con patologie pregresse. In questi casi, un’influenza può diventare un rischio serio per la vita. La vaccinazione resta dunque un presidio irrinunciabile a livello planetario.”
Per ultimo, il direttore ha trattato il tema della “stanchezza vaccinale”, il fenomeno che porta molte persone a trascurare le vaccinazioni per pigrizia o disinformazione: “È un fenomeno molto preoccupante. La disinformazione, in particolare sui social, può portare le persone a rifiutare la vaccinazione per sé o per i propri figli, aumentando il rischio di malattie gravi o persino mortali. È importante sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione e fornire informazioni corrette e affidabili.”
Prima fecondazione eterologa in Azienda Ospedaliera
Un nuovo traguardo per la UOC di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), diretta dalla prof.ssa Alessandra Andrisani, che ha realizzato la prima fecondazione eterologa all’interno dell’Azienda. Un passo significativo per un centro che rappresenta un punto di riferimento a livello regionale sia per la preservazione della fertilità sia come HUB per la PMA. Nel solo 2024, la UOC ha fornito 2.000 consulenze e ha effettuato 900 trattamenti, numeri che confermano l’importanza di un servizio in costante crescita. L’équipe è composta da 22 professionisti e può contare sulla collaborazione di quattro consulenti specializzati in genetica, endocrinologia, urologia e psicologia, lavorando in sinergia con il gruppo di anestesisti guidato dal prof. Paolo Feltracco. L’attività della struttura spazia dalle consulenze per le coppie infertili ai percorsi diagnostici, fino alla tutela della salute riproduttiva sia in
età pediatrica che adulta. Un impegno che si affianca alla ricerca scientifica, con studi focalizzati sull’impiego dell’intelligenza artificiale nella vascolarizzazione ovarica, sul ruolo dell’epigenetica nelle malattie legate all’infertilità e sull’influenza del microbiota endome-
triale nei trattamenti di PMA. Con la prima fecondazione eterologa, la UOC della prof.ssa Andrisani conferma il suo ruolo di eccellenza, offrendo nuove opportunità alle coppie che desiderano realizzare il sogno di diventare genitori.
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Il ruolo del programma Dose Excellence e dell’Intelligenza Artificiale nella diagnostica
2025, dimostrando allo stesso tempo come gli strumenti di AI supportino i tecnici di radiologia nell’ottimizzazione delle immagini TC e, su un altro fronte, il deep learning sia in grado di migliorare i protocolli di Risonanza Magnetica, garantendo diagnosi più preci-
È naturalmente importante sottolineare come l’Intelligenza Artificiale, non sostituisca l’esperienza umana ma la potenzi, consentendo ai professionisti di concentrarsi sulle decisioni cliniche più rilevanti. Grazie a tecnologie all’avanguardia e alla collaborazione tra esperti, Affidea sta ridefinendo gli standard della diagnostica per immagini, migliorando la sicurezza, l’efficienza e l’affidabilità delle diagnosi. Il futuro della radiologia è già qui, e Affidea è pronta a
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Analisi di Laboratorio
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Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina
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Innovazione. Un futuro a misura di bambino: innovazione, ricerca e comunità per la salute pediatrica
Città della Speranza: innovazione e impegno per la salute dei bambini
L’Istituto Città della Speranza si impegna nella ricerca pediatrica, ottenendo importanti risultati e collaborando con aziende per nuove terapie.
L’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza continua a perseguire con determinazione il suo obiettivo fondamentale: tutelare la salute e il benessere dei bambini sotto ogni aspetto. Forte dei risultati già ottenuti, l’ente guarda al futuro con ambizione, consolidando il proprio impegno nella ricerca scientifica.
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patto concreto del lavoro svolto all’interno dell’Istituto.
L’attività dell’ente non si limita alla ricerca: attraverso iniziative di divulgazione, come gli open day rivolti a studenti e cittadini, l’Istituto apre le porte al pubblico, offrendo l’opportunità di conoscere da vicino l’operato dei suoi 200 ricercatori. Alcuni di loro, nel corso dell’ultimo anno,
zione di una seconda torre dedicata alla ricerca.
Fondamentale resta anche il sostegno della comunità, che attraverso iniziative solidali come la vendita di colombe e uova pasquali ha contribuito, solo lo scorso anno, a raccogliere 480mila euro per finanziare nuove attività di ricerca. Ogni piccolo gesto può fare la differenza
Un passo significativo è stato compiuto con l’approvazione, da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali, del primo trial clinico sull’uomo per un trattamento sperimentale innovativo destinato a combattere una grave malattia polmonare nei neonati prematuri. Questo importante progresso nella ricerca traslazionale conferma l’eccellenza e l’im-
si sono distinti ottenendo prestigiosi riconoscimenti e finanziamenti, a testimonianza dell’elevata qualità scientifica della struttura.
Tra i progetti futuri spiccano il potenziamento delle infrastrutture sanitarie, con l’obiettivo di ridurre la necessità di trasferimenti per le cure, l’acquisto di nuovi macchinari all’avanguardia e la realizza-
per il futuro della scienza e per la salute dei più piccoli.
Nei prossimi tre anni, un obiettivo strategico sarà rafforzare la collaborazione tra l’Istituto e le aziende farmaceutiche private, per accelerare lo sviluppo di nuove terapie e ampliare le opportunità di cura per i bambini di tutto il mondo. Sara Busato
Run for IOV: dieci anni di corsa contro il tumore, ora il sogno della Maratona di Chicago
Dieci anni di corse, sfide e traguardi conquistati: il team Run for IOV, composto da donne seguite dall’Istituto Oncologico Veneto (IOV) per carcinoma mammario, celebra un decennio di attività e si prepara a un nuovo obiettivo ambizioso. Il 12 ottobre 2025, il gruppo parteciperà alla Maratona di Chicago, un nuovo simbolo di resistenza e rinascita.
Il team, presentato oggi all’IOV, è formato da un mix di runners veterane e nuove atlete: Valeria Baliva, Alice Candido, Maria Grazia Carraro, Susanna Cautiero, Morena Contin, Alessia Ispiola e Cristina Pregel, insieme alla psiconcologa Marina Lorusso dell’UOS Psicologia Ospedaliera. La prima grande tappa di avvicinamento sarà la Padova Marathon, il 27 aprile, dove il gruppo affronterà per la prima volta la mezza maratona da 21 km.
Il progetto Run for IOV, promosso da Run Your Life Again – RYLA Onlus, è nato da un’idea di Sandra Callegarin, ex paziente dello IOV, che ha trovato nella corsa una fonte di forza e determinazione per affrontare il tumore. Da questa esperienza personale è nata la volontà di creare una squadra di atlete unite dall’esperienza della malattia, affiancate da professioni-
sti sanitari dell’Istituto. L’iniziativa, sostenuta dall’Istituto Oncologico Veneto, dall’UOC Medicina dello Sport e dell’Esercizio dell’Azienda Ospedaliera di Padova e dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, ha coinvolto negli anni decine di donne, preparate da specialisti in ambito sportivo, medico, nutrizionale e psicologico. Tra i professionisti che seguono il team, figura anche il prof. Andrea Ermolao, esperto di esercizio fisico.
«Quando nel 2015 abbiamo lanciato il progetto, il nostro sogno era partecipare alla Maratona di New York – racconta Sandra Callegarin, presidente di RYLA Onlus –. Oggi, dopo dieci anni di marato-
ne, fondi raccolti e vite ritrovate, ci prepariamo per Chicago. Il nostro obiettivo è coinvolgere quante più pazienti possibili, portando il nostro messaggio di speranza e promuovendo l’esercizio fisico come strumento di prevenzione e medicina». Un messaggio condiviso anche dal Direttore Generale dello IOV, Maria Giuseppina Bonavina, che ha sottolineato l’importanza del rapporto medico-paziente: «Run for IOV rappresenta l’alleanza che si crea nel percorso di cura. La corsa è una metafora perfetta della lotta contro la malattia, un cammino da affrontare insieme. Un ringraziamento speciale a RYLA per il sostegno alla ricerca oncologica e alle attività dell’Istituto».
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Prossime date:
Venerdì 28 marzo
Venerdì 11 aprile
Venerdì 16 maggio
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’arrivo della primavera portiamo a tavola le primizie del nostro territorio, a partire dai celebri asparagi, protagonisti assoluti
BRUSCHETTE DI ASPARAGI E UOVA
Sfizioso piatto da servire per un pranzo in famiglia. Una ricetta facile e veloce per trasformare il classico “uova con asparagi” in un piatto nuovo di sapori e consistenza
Ingredienti: 4 fette di pane; 4 uova; 500 g di asparagi; olio extravergine di oliva q.b.; pepe nero q.b
Preparazione: Eliminare la parte del gambo degli asparagi più filamentosa per facilitarne la cottura e sbucciare la parte più dura con l’aiuto di un pela patate. Dividete gli asparagi e metà e sciacquateli sotto acqua fredda corrente. In una padella antiaderente rosolare lo scalogno, tritato finemente, con un goccio d’olio. Rosolare gli asparagi per qualche minuto insaporendoli con un pizzico di sale. Per la preparazione delle uova, ungete il fondo di una padella e fate cuocere le uova, giusto il tempo di far rassodare l’albume, nel frattempo tostate anche le fette di pane sotto il grill del forno. Adagiate il pane tostato su di un piatto da portata, gli asparagi e poi le uova.
RISOTTO ASPARAGI E LIMONE
Anche per i primi piatti non mancano delle proposte interessanti a base di asparagi, un prodotto versatile che si presta a numerose e gustose soluzioni a tavola
Ingredienti: : 320 g di riso Carnaroli; 300 g di asparagi freschi; 1 scalogno; 1 litro di brodo vegetale; 1/2 bicchiere di vino bianco secco; Succo e scorza di 1 limone biologico; 40 g di burro; 40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato; Olio extravergine di oliva q.b.; Sale e pepe q.b.
Preparazione: Preparare gli asparagi: Lavali, elimina la parte più dura del gambo e tagliali a rondelle, tenendo intere le punte. Soffritto: In una casseruola, fai appassire lo scalogno tritato con un filo d’olio. Tostatura del riso: Aggiungi il riso e tostalo per un paio di minuti, quindi sfuma con il vino bianco. Cottura: Versa il brodo caldo poco alla volta, mescolando. Dopo 10 minuti, unisci gli asparagi e continua la cottura per altri 6-7 minuti. Mantecatura: A fuoco spento, aggiungi burro, Parmigiano, succo e scorza di limone. Mescola bene e lascia riposare un minuto. Servire: Impiatta e completa con pepe nero e un filo d’olio a crudo.
MUFFIN AL CIOCCOLATO E PERE
Dulcis in fundo, ecco una ricetta che esalta l’abbinamento ideale tra cioccolato e pere, un grande classico che non delude mai
Ingredienti: 2 Uova; 2 pere tagliate a dadini; 100 ml olio di semi di girasole; 200 ml Yogurt bianco naturale; 220gr Farina 00; 50gr di cacao amaro in polvere; 6 gr lievito per dolci; 170 gr zucchero di canna; 80gr gocce di cioccolato fondente
Preparazione: In una ciotola abbastanza capiente si versano la farina 00, il cacao, lo zucchero di canna e il lievito per dolci. In un’altra ciotola, invece, si uniscono le uova, lo yogurt, la vaniglia e l’olio di semi. Con l’aiuto di una frusta a mano, si mescolano prima gli ingredienti secchi e poi quelli liquidi. I liquidi vengono quindi aggiunti ai solidi, mescolando il tutto e incorporando infine le gocce di cioccolato e le pere a pezzi. Il composto ottenuto viene suddiviso nei 12 pirottini, riempiendoli per circa 3/4 della loro capacità. I muffin vengono cotti in forno statico preriscaldato a 180° per circa 20-22 minuti. Una volta sfornati e lasciati intiepidire, i muffin al cioccolato e pere saranno pronti per essere gustati.
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Rubrica a cura di Sara Busato
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