laPiazzadiRovigo__Marzo25

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Sostegno alla terza età, al via il contributo economico per gli anziani non autosufficienti

Una partita tutta da giocare

Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.

Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.

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Veneto2

L’assessore Corazzari

guarda alle Olimpiadi:

“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”

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Economia, Confindustria

Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”

La città, le associazioni, le categorie alla ricerca di un modello di mobilità sostenibile. Attivato il tavolo in Prefettura

Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia

La sindaca Cittadin silura anche l’assessore Tancirolami e caos nella giunta di Rovigo

L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”

ISulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata

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Anna Zhang, conquista la vittoria di MasterChef Italia 14 dal De Amicis di Rovigo

Anna Zhang ha dichiarato di non credere ancora alla sua vittoria, affermando di aver finalmente trovato la sua strada e che non avrebbe mai voluto fare altro nella vita se non esprimersi attraverso la cucina. Ha sottolineato che l’autenticità è il valore più grande, ed è fondamentale vivere in modo autentico, senza mai sentirsi fuori posto, aggiungendo che la diversità è una bellezza. Queste sono state le sue parole dopo aver vinto la quattordicesima edizione di MasterChef Italia. Anna, nata a Milano 32 anni fa e residente a Venezia, ha studiato al De Amicis di Rovigo, città in cui ha vissuto per alcuni anni a Borsea. Prima di lei, nel 2014, Stefano Callegari, un ex rugbista polesano, aveva vinto la quarta edizione del celebre talent culinario. I genitori di Anna, emigrati dalla Cina in cerca di una nuova vita, avevano dovuto affrontare il periodo della “legge del figlio unico” nel loro paese. Dopo essersi trasferiti in Veneto, Anna ha vissuto anche a Milano, dove ha intrapreso una carriera nel settore della comunicazione per la moda. Divenuta sales manager in una boutique di lusso, ha deciso di cambiare direzione dopo la pandemia per dedicarsi alla sua vera passione, la cucina. Cresciuta con l’insegnamento della madre nella preparazione di piatti orientali, ha successivamente approfondito anche la cucina tradizionale europea. Si descrive come una persona competitiva e dotata di capacità di leadership, ma crede fermamente che, se si vince con scorrettezze, non c’è la stessa soddisfazione. Durante la finale andata in onda il 27 febbraio su Sky Uno, Anna ha impressionato i giudici con il suo menù degustazione “L’Eden di YilAnna”, un mix tra il suo nome cinese e quello italiano. Con il suo piatto ha superato la concorrenza di Simone e Jack, conquistando la vittoria. Oltre al titolo di vincitrice, Anna ha ricevuto un premio in denaro di 100.000 euro in gettoni d’oro, un contratto per la pubblicazione del suo primo libro di ricette con Baldini+Castoldi e un’opportunità di alta formazione presso ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.

I giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli sono rimasti colpiti dalle sue abilità e dalla sua determinazione, premiando la giovane chef per aver dato il meglio di sé nella finalissima.

La giovane chef milanese trionfa nel programma di Sky Uno

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.

Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.

Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.

Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.

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Crisi di giunta. La fine del rapporto di fiducia con l’amministrazione alla base della revoca delle deleghe

Terremoto in Giunta: anche l’assessore Zangirolami silurato dalla Sindaca Cittadin

“N egli ultimi giorni, le polemiche riguardanti le spese natalizie sono state oggetto di strumentalizzazioni politiche. È indiscutibile che l’edizione di quest’anno del Natale, così come molti altri eventi in città, sia stata un grande successo, con una straordinaria partecipazione e vitalità che hanno animato il nostro territorio. Questo risultato non è frutto del caso, ma di una precisa scelta politica e amministrativa che ha visto l’intera amministrazione comunale investire risorse ed energie. Abbiamo creduto e investito, sia in termini di impegno che a livello economico, per garantire alla città eventi di qualità, all’altezza delle aspettative dei cittadini, rilanciando l’immagine e l’attrattività di Rovigo e continueremo a farlo.”

Con queste parole la Sindaca, Valeria Cittadin, affida ad un comunicato stampa la sua decisione di ritirare le deleghe a Matteo Zangirolami, assessore, fino a pochi giorni fa a turismo, eventi e manifestazioni, commercio, attività produttive e Suap, agricoltura.

“Un risultato – ha continuato la prima cittadina - reso possibile anche ovviamente grazie al lavoro dell’Assessore Matteo Zangirolami, al quale va il mio riconoscimento per il suo contributo nell’attuazione della visione da programma elettorale di una Rovigo viva. La questione centrale della revoca delle deleghe all’assessore Zangirolami riguarda il rapporto di fiducia che deve esistere con il Sindaco, fondato su una collaborazione costante, sulla sintonia e su una visione condivisa delle azioni amministrative. Ritengo che tale rapporto non soddisfi più i presupposti per garantire una convivenza serena e un ambiente produttivo

all’interno della nostra amministrazione. Per questo motivo ho deciso di interrompere la collaborazione e revocare le deleghe. Questa decisione è stata ponderata, sofferta, maturata dopo un periodo di confronto con l’assessore stesso e con il partito a vari livelli.”

“Desidero sottolineare – ha precisato Cittadin - che questa scelta non è legata a questioni partitiche, ma di fiducia. Ho ritenuto che la decisione più lungimirante fosse quella di interrompere una collaborazione che non consentiva più una gestione amministrativa serena e costruttiva, caratterizzata da costanti conflitti. Rimarrò in attesa che il nostro partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, del quale ho piena stima e rispetto, proponga il nuovo nome dell’assessore auspicando una importante condivisione con tutto il gruppo consigliare di riferimento. Nel frattempo, per garantire la continuità dell’azione amministrativa e l’efficacia del lavoro svolto, provvederò a ridistribuire temporaneamente le deleghe tra gli altri membri della Giunta.”Dal canto suo l’ormai ex assessore ha scelto di rilasciare una stringata comunicazione sull’accaduto.

“Accolgo con amarezza - visti gli accordi stabiliti già dalle scorse settimane tra i vertici del partito, il primo cittadino e il sottoscritto - la notizia del ritiro delle mie deleghe di assessore da parte del sindaco Valeria Cittadin. Avevo già preparato una quindicina di giorni fa la lettera di dimissioni, poi congelata in accordo con il primo cittadino e i vertici del partito per organizzare l’evento di ieri del Carnevale (occasione che ha riscosso grandissimo successo)”.

Crivellari e Tosini: “L’amministrazione Cittadin ormai è una fiction”

“L’Amministrazione Cittadin ormai è molto più simile a una fiction, a una vecchia telenovela, piuttosto che a un’istituzione che dovrebbe garantire le giuste risposte ai cittadini. Abbiamo appena finito l’ultimo capitolo della saga che ha portato alla defenestrazione di Mattia Maniezzo, assessore indicato da Fratelli d’Italia, che si è aperta la questione Matteo Zangirolami, sempre di Fratelli d’Italia, che, dopo la pausa proclamata ad hoc per il carnevale, è stato a sua volta cacciato. Quello che però Cittadin e i suoi consiglieri più fidati non comprendono è che qui non c’è in ballo il futuro dei singoli e neppure quello delle relazioni tra le forze politiche di centrodestra, ma di un’intera città che, di questo

passo, rischia la deriva.”

Usano un’ironia tagliente e amare i capogruppo di opposizione, Diego Crivellari e Palmiro Tosini per stigmatizzare quanto sta accadendo nelle Giunta Comunale.

“La campagna elettorale è finita da tempo e tutte le promesse di solidità, buon governo e sostegno di regione e governo sono evaporate nell’esatto istante nel quale le schede sono uscite dalle urne. Quanto sta accadendo è la plastica rappresentazione di ciò che abbiamo sempre detto: non ci sono programmi, non c’è attenzione, non c’è unità ma solo un’alleanza basata sul potere. Nonostante le nostre convinzioni, però, mai ci saremmo aspettati uno spettacolo simile nell’arco di un tempo così

breve. Intanto cittadini e imprese attendo risposte che non arriveranno anche perché, di questo passo, non si saprà più a quali interlocutori porre le domande.”

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Il sindaco Valeria Cittadin

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Il trend di crescita si conferma anche in questi primi mesi dell’anno con l’avvio di due nuove relazioni ferroviarie intermodali per i semirimorchi con il Regno Unito e Colonia, ra orzando così i collegamenti con l’Europa.

Ma la novità più interessante, che ha

Sulle motivazioni che hanno indotto

Interporto Padova ad intraprendere questa direzione, sempre il presidente Luciano Greco spiega: “Interporto Padova cresce ed è cresciuto molto, soprattutto negli ultimi 10 anni ha fatto molti investimenti nel settore dell’inter-

posizione di Padova all’interno del contesto internazionale. Interporto Padova, negli ultimi anni ha diversificato la sua capacità di reagire ai rapidi mutamenti del mercato, quali possiamo anche immaginare potranno accadere in futuro alla luce dell’attuale scenario internazionale. Oggi noi non facciamo solo traf-

e semirimorchi dai treni. Le manovre saranno e ettuate da una control room e non più dalla tradizionale cabina sospesa di ogni singola gru. L’obiettivo finale è quello di automatizzare completamente le operazioni, con un beneficio in termini di e cienza complessiva dell’attività di carico e scarico.

Focus sicurezza stradale/1. Trasporti, viabilità e sicurezza stradale al centro del dibattito urbano

Rovigo verso una mobilità sostenibile: meno auto e più bicicletta

Trasporti, viabilità e sicurezza stradale al centro del dibattito urbano

Idati parlano chiaro: Rovigo registra il tasso di motorizzazione più elevato tra i capoluoghi del Veneto, con ben 699 automobili ogni 1000 abitanti, e in provincia la media sale a 716 auto ogni 1000 residenti. Questi numeri alimentano un acceso dibattito sul diritto alla sosta gratuita, tema centrale per molti cittadini.

Denis Maragno, vicepresidente della Fiab di Rovigo, evidenzia la necessità di un cambio di rotta nella mobilità urbana. “Riducendo l’uso delle automobili private e promuovendo mezzi alternativi come la bicicletta, possiamo trasformare le nostre strade in ambienti più sicuri e accoglienti - dichiara Maragno -”.

L’analisi della Fiab rileva un calo del 10 per cento dei ciclisti urbani, un segnale che, pur attestando la presenza di utenti delle due ruote, sottolinea come sia ur-

gente intervenire per rendere la mobilità più sostenibile. La situazione si aggrava se si considerano le statistiche sugli incidenti: nel 2022 il 64 per cento degli eventi stradali ha visto il coinvolgimento di automobili, mentre il 37 per cento degli incidenti mortali ha riguardato automobilisti. Questi dati rendono evidente l’urgenza di disincentivare il traffico privato.

Tra le proposte concrete spiccano l’introduzione delle “Città 30” e l’espansione delle aree pedonalizzate. Limitare la velocità massima a 30 chilometri all’ora nelle zone urbane, come già sperimentato con successo in altre città italiane, contribuisce a rendere le strade più sicure e a rendere la bicicletta una scelta competitiva. Pedonalizzare le vie centrali, rimuovendo le auto da aree strategiche come via Angeli, via Ca-

vour, via X luglio, piazza Duomo e via Badaloni, permette di creare spazi accoglienti per famiglie e commercianti, migliorando l’esperienza urbana e rafforzando il tessuto sociale della città.

Non meno importante è il dato ambientale: la qualità dell’aria a Rovigo si attesta costantemente attorno ai 33 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, superando di 13 microgrammi i li-

miti previsti per il 2030. Questa stabilità, ancorata a valori troppo elevati, evidenzia la necessità di un cambiamento radicale nelle abitudini di mobilità per ridurre l’inquinamento e migliorare la salute pubblica, soprattutto in una popolazione sempre più anziana. Il messaggio della Fiab è chiaro e diretto: “Lasciate a casa l’auto per i vostri spostamenti in città”.

L’appello di Denis Maragno invita

cittadini e istituzioni a riflettere su come le scelte quotidiane in ambito trasporti possano trasformare la viabilità, rendendo Rovigo una città più sicura, sostenibile e a misura di uomo. Una sfida per rilanciare l’immagine della città, trasformandola in una potenziale oasi di benessere in un contesto troppo spesso dominato da smog e traffico.

Giacomo Capovilla

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Focus sicurezza stradale/2. Tra investimenti pionieristici e ritardi decisivi, la città si trova a un bivio

Trasporti in stallo: il piano in attesa

Nel cuore di un acceso dibattito sulle scelte urbanistiche, Alessandro Panella, membro del direttivo dell’associazione “Civica per Rovigo”, che alle ultime elezioni ha raccolto 145 preferenze e si è distinto come primo tra i non eletti, denuncia una paralisi decisionale. Mentre a Ferrara l’amministrazione ha stanziato 6,5 milioni di euro per potenziare la rete ciclabile, il piano del traffico, elaborato da tecnici specializzati della precedente giunta, resta in attesa di approvazione in consiglio comunale.

Il progetto integrato L’iniziativa prevedeva un insieme di soluzioni volte a migliorare la mobilità, comprendendo non solo piste ciclabili, ma anche interventi mirati per ottimizzare il parcheggio, come il rinnovamento dell’area dell’ex centro commerciale “Le Torri” e della già caserma “Silvestri”. Il piano, concepito per garantire spostamenti sicuri ed ecologici, avrebbe rappresentato un baluardo per la sicurezza stradale e un importante passo avanti verso un ambiente più salubre. Criticità viarie e infrastrutturali

Le problematiche evidenziate riguardano specifiche aree della viabilità urbana: a Sarzano, in via dei Mille, il traffico in eccesso impone un urgente aggiornamento del sistema semaforico per tutelare i pedoni; in via Quarto, invece, si auspica l’installazione di una piccola bretella per facilitare lo scarico dal circuito produttivo verso la strada statale 443. Un ulteriore nodo critico emerge nell’area destinata all’impianto di biometano, dove il ponte dei Munari, non idoneo al transito continuo di mezzi pesan-

ti, rischia di diventare un punto di congestione, costringendo in futuro i cittadini a sostenere le manutenzioni necessarie.

Civica per Rovigo accusa l’amministrazione di bloccare un progetto chiave per sicurezza, ambiente e viabilità urbana

L’appello finale Panella invita l’amministrazione a superare il blocco burocratico e a dare il via libera al Piano del Traffico. Solo così, secondo l’attivista, la città potrà beneficiare di infrastrutture moderne e sostenibili, garantendo spostamenti sicuri e un ambiente migliore per l’intera comunità.

Giacomo Capovilla

Tavolo per il monitoraggio dell’incidentalità stradale, presieduto dal Prefetto Franca Tancredi

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L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti delle Forze di Polizia, dei Comandanti delle Polizie Locali dei Comuni della provincia, degli enti proprietari delle strade, dei Vigili del Fuoco, del SUEM 118 e dell’Automobile Club, con l’obiettivo di analizzare i dati e le strategie per migliorare la sicurezza sulle strade. I dati statistici relativi all’incidentalità stradale del 2023, forniti dall’Ufficio Statistica della Provincia di Rovigo e validati dall’Istat, sono stati al centro della discussione. Secondo i numeri, il 2023 ha registrato 741 incidenti stradali, con una sostanziale stabilità rispetto agli anni precedenti. Sebbene l’indice di mortalità sia in calo, la distrazione alla guida si conferma come il principale fattore di rischio, seguita dalla guida in stato di ebbrezza, dalla violazione della precedenza, dal mancato rispetto della distanza di sicurezza e dall’eccesso di velocità. Gli inci-

denti, in particolare, continuano a verificarsi soprattutto in ambito urbano, sebbene con una gravità inferiore rispetto a quelli sulle strade extraurbane. Questo trend sembra confermarsi anche per il 2024. Durante la riunione, si è discusso anche delle recenti modifiche al codice della strada, che puntano a rafforzare la sicurezza con un approccio integrato che coinvolge sia la condotta dei conducenti che la qualità delle infrastrutture

e dei veicoli. Un punto importante riguarda le nuove disposizioni per l’installazione dei rilevatori di velocità, con la necessità di considerare soluzioni alternative, efficaci nel dissuadere comportamenti pericolosi al volante.

Un focus particolare è stato riservato anche alle campagne di sensibilizzazione dedicate agli studenti, in collaborazione con l’Autorità scolastica, per promuovere una cultura della sicurezza stradale. Obiettivo primario di queste iniziative è stimolare nei giovani la consapevolezza dei rischi connessi alla guida, incoraggiando comportamenti responsabili e prudenti. L’incontro si è concluso con l’impegno di tutte le istituzioni a collaborare in modo sinergico per migliorare la sicurezza stradale, con l’auspicio che le azioni intraprese possano ridurre ulteriormente il numero degli incidenti e salvare vite umane.

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Sarzano in subbuglio: il dibattito sull’impianto di biometano

L a recente autorizzazione regionale per la costruzione e l’esercizio di un impianto di biometano a Sarzano ha scatenato un vivace dibattito tra autorità locali, forze politiche e cittadini. Il progetto, che prevede il trattamento di 73mila tonnellate di scarti agricoli attraverso la fermentazione anaerobica, si inserisce in una strategia di transizione energetica, ma ha sollevato forti preoccupazioni per quanto riguarda la pianificazione territoriale e gli impatti ambientali.

Le critiche dei consiglieri comunali I rappresentanti del Partito Democratico a Palazzo Nodari, Diego Crivellari e Palmiro Franco Tosini, hanno espresso timori circa la mancanza di trasparenza nel processo decisionale. “È fondamentale che ogni progetto con potenziali impatti rilevanti sull’ambiente e sulla qualità della vita sia discusso in maniera aperta e partecipata - hanno dichiarato -”. Crivellari e Tosini hanno sottolineato la necessità di prevedere misure compensative adeguate e un coinvolgimento attivo dei cittadini. Secondo i dem, l’approvazione dell’impianto rischia di privilegiare interessi privati a scapito della tutela del territorio, mettendo in luce una pianificazione troppo frettolosa e non condivisa con la comunità.

Il parere dell’ex primo cittadino

Il consigliere comunale Edoardo Gaffeo ha rafforzato le critiche, lanciando un monito sulla gestione del territorio. “Non possiamo permettere che interessi economici determinino scelte che incidono sul benessere della comunità - ha affermato -”. Per l’ex sindaco la questione non si riduce a una mera scelta tecnica, ma riguarda la salvaguardia del territorioe il diritto dei cittadini di essere informati e coinvolti, anche ricorrendo, se necessario, al Tar, in modo da correggere eventuali errori procedurali.

denti mancanze di partecipazione, in particolare per quanto riguarda le compensazioni previste per il territorio. Secondo il consigliere, le opere stradali promesse non ri-

sultano sufficienti e l’ascolto delle esigenze dei residenti è stato del tutto carente, rendendo urgente un intervento giudiziario che metta al centro la tutela della salute pubblica e l’interesse della comunità. Con il ricorso, Rossini auspica un riesame completo della valutazione politica ed economica del progetto, affinché i vantaggi per la collettività possano prevalere sugli interessi privati, lasciando infine la parola definitiva ai giudici del Tar di Venezia.

Mobilitazione della comunità e reazioni dal territorio

Parallelamente, un comitato ci-

vico di Sarzano si è costituito per opporsi all’impianto, organizzando incontri e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica. Durante una recente riunione, i membri del gruppo hanno evidenziato i potenziali rischi legati all’inquinamento, al traffico e alla sicurezza stradale. “Siamo pronti a dire no al biometano se non verranno messi in campo adeguati controlli e compensazioni per la nostra comunità - ha dichiarato un portavoce del comitato, sintetizzando un sentimento che si sta diffondendo tra i residenti -”.

Capovilla

Allarme truffe online: ANAP Veneto avverte gli anziani sui falsi messaggi INPS

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Rossini: “Ricorso al Tar per la salute pubblica”

Il consigliere comunale Antonio Rossini ha espresso con decisione la necessità di un ricorso al Tar contro l’impianto. L’ex candidato sindaco ha sottolineato che, sebbene la parte tecnica abbia ritenuto l’impianto idoneo, vi sono evi-

L’ANAP Veneto (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) ha lanciato un nuovo allarme riguardo a una serie di truffe online che stanno colpendo in particolare gli anziani. I malfattori utilizzano il nome dell’INPS per ingannare le vittime e ottenere i loro dati bancari e personali, promettendo falsi rimborsi. La truffa si presenta sotto forma di email, apparentemente inviata dall’INPS, che invita a cliccare su un link per ricevere un bonus di 715 euro. Una volta cliccato, gli utenti vengono reindirizzati su un sito fraudolento che ruba le informazioni sensibili.

Secondo il Presidente di ANAP Veneto, Severino Pellizzari, questa truffa rappresenta un grave pericolo per la sicurezza e il benessere degli anziani, che sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di inganno. “Gli anziani, meno abituati all’uso delle tecnologie digitali, sono più esposti a questi rischi,” ha dichiarato Pellizzari, sottolineando l’importanza di una rete di protezione familiare e sociale per prevenire queste truffe. L’INPS ha già avvertito i cittadini di non cliccare su link sospetti e di non fornire dati sensibili. Inoltre, ha invitato a consultare la pagina ufficiale INPSAttenzione alle truffe per maggiori informazioni. ANAP Veneto, da parte sua, sta intensificando le proprie attività di sensibilizzazione, aiutando i propri soci a navigare in sicurezza e a riconoscere i segnali di pericolo.

Pellizzari ha infine sottolineato che “è fondamentale un impegno collettivo per tutelare i nostri anziani e contrastare efficacemente queste truffe che non solo causano danni economicima anche psicologici e sociali.” L’Associazione invita chiunque riceva comunicazioni sospette a segnalarle alle autorità competenti.

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nomina. Un percorso politico complesso, dalla Lega a Fratelli d’Italia,

Andrea Denti: un nuovo capitolo come assessore

Andrea Denti, 52 anni, ragioniere e laureato in economia e commercio all’Università di Bologna, con oltre vent’anni di esperienza come commercialista e revisore contabile, è il nuovo assessore della giunta guidata dal sindaco Valeria Cittadin. L’annuncio ufficiale è stato dato a febbraio alla presenza del primo cittadino e del senatore Bartolomeo Amidei, commissario provinciale di Fratelli d’Italia. “Andrea - ha dichiarato il sindaco - rappresenta un profilo condiviso, fortemente competente nel suo settore e ampiamente supportato dai cittadini, che lo hanno già dimostrato con il loro voto. La sua esperienza e pre-

Portalettere precari:

parazione sono il mix ideale per affrontare le numerose sfide che ci aspettano nei prossimi anni, che coinvolgeranno da vicino il nostro Comune”.

Un percorso politico tra liste civiche, Lega e Fratelli d’Italia. Con la nomina ad assessore di Michele Brusaferro, nel 2015, Andrea Denti subentra in consiglio comunale nelle file di “Obiettivo Rovigo”, lista civica che faceva riferimento all’ex primo cittadino Paolo Avezzù. Nel 2016, insieme a Renato Borgato (marito di Giuliana Bregolin, attuale assessore, proveniente dalla lista Cittadin) e Alberto Borella, si stacca dal presidente del consiglio comunale

per costituire il gruppo misto, in modo da ribadire con maggior determinazione il sostegno al sindaco della Lega, Massimo Bergamin. Nel 2018 entra nel gruppo consiliare del Carroccio: due mesi dopo contribuisce alla caduta del primo cittadino, motivo per cui viene espulso dal partito. Insieme a lui vengono epurati Fabio Benetti (ora consigliere comunale e provinciale con Fratelli d’Italia), Nicola Marsilio, Stefano Raule, Luca Gabban e Giancarlo Andriotto. Successivamente passa a Fratelli d’Italia, partito con cui torna a correre per il consiglio comunale nel 2024. L’ingresso di Andrea Denti nella giunta guidata dal sindaco

Valeria Cittadin rappresenta una vittoria per l’area di Fratelli d’Italia che fa riferimento al senatore Bartolomeo Amidei.

Al neo assessore sono state affidate le deleghe relative all’ufficio Pnrr ed europrogettazione, alla cooperazione internazionale

e ai gemellaggi, alla partecipazione attiva dei cittadini e ai patti di collaborazione, alle politiche abitative, ambientali ed energetiche, nonché alla programmazione e al controllo, oltre al protocollo e archivio.

«Report sia punto di partenza. No a strumentalizzazioni sulle nostre

Si è rotto l’incantesimo d’invisibilità sulla gestione controversa del lavoro precario in Poste Italiane. L’azienda è considerata un’eccellenza mondiale in termini economici. Ma a che prezzo? Lo svela Report con l’inchiesta “Il postino”, andata in onda su Rai 3: spremendo i lavoratori come limoni, degradando l’uomo nel precariato e smantellando il servizio pubblico, finanziato in parte dal bilancio dello Stato.

“Perché nell’inchiesta parlano figure in forma anonima?”, hanno chiesto in tanti dopo aver visto la trasmissione. Perché sono padri e madri, con il dovere di proteggere i propri figli. E pertanto non possono permettersi di perdere il lavoro. Per quanto se ne dica, Poste Italiane è un ambiente lavorativo ostile e omertoso, dove denunciare equivale a subire ritorsioni.

Questo dovrebbe far riflettere le istituzioni e chi ha il potere-dovere di garantire l’osservanza delle norme sul lavoro. Senza tutele per chi denuncia, i diritti restano sulla carta. Ma l’omertà è anche complicità. Spetta sempre e soltanto a noi la scelta di sottrarci all’indifferenza verso le ingiustizie a cui assistiamo.

tanto maggiore sarà la possibilità di ottenere condizioni contrattuali migliori. La lotta dei penultimi contro gli ultimi, tipicamente italiana, non porta da nessuna parte.

L’auspicio è che Report possa essere stato il punto di partenza per creare un clima sereno e di collaborazione tra i lavoratori e i soggetti portatori di interessi collettivi. In fondo, quanto emerso dall’inchiesta è il risultato della sommatoria di più iniziative. Il primo passo è importante, certo, ma sono la tenacia e la perseveranza, unitamente alla capacità di creare legami tra realtà diverse, che ci permettono di andare avanti.

Sono contento, infine, che la battaglia sugli straordinari non pagati sia stata un esempio per molti. Come chiarito più volte, non può essere una questione di soldi, ma di principio. Al riguardo, vorrei allontanare ogni possibile strumentalizzazione politica o sindacale: i giovani ad aver denunciato il maltorto lo hanno fatto con le sole proprie forze. E durante il percorso sono stati assistiti da professionisti legali in modo quasi del tutto gratuito.

battaglie»

In che modo? Unendo le forze per far fronte a problemi comuni. Quanto più grande è la partecipazione dal basso,

Siete lontani da casa e sentite la nostalgia dei sapori familiari? Oppure desiderate esplorare i gusti autentici dell'Est Europa? Mix Markt è il luogo che fa per voi!

La politica e il sindacato, nella loro interezza, facciano autocritica. Lo scandalo dei postini precari e degli straordinari non pagati si trascina da almeno un decennio. Perché i vertici sindacali e i leader di partito hanno tendenzialmente tollerato questo modo di operare da parte di un’azienda come Poste Italiane? Soprattutto, alla luce di quanto mostrato da Report, quali sono le proposte messe in campo per dare giustizia all’esercito di sfruttati?

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Giacomo Capovilla
Carmine Pascale Ex postino
Il senatore Amidei, il sindaco Cittadin e l’assessore Denti

La regione. Marcato: “Serve un cambio di rotta, la certezza per le imprese è fondamentale”

Credito d’imposta ZLS Porto di Venezia–Rodigino: un’opportunità da valorizzare

I l 10 febbraio scorso, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati relativi al Credito d’imposta ZLS, la misura di supporto agli investimenti nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), introdotta dal D.L. 7 maggio 2024, n. 60. I numeri, tuttavia, non sembrano soddisfacenti. Solo dieci imprese, tra cui 2 grandi, 3 medie e 5 piccole, sono riuscite ad accedere al beneficio, per un importo complessivo di 876.806 euro, interamente riconosciuto. La causa di questo risultato parziale risiede, secondo l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato, nelle tempistiche troppo ristrette e nelle incertezze normative che hanno condizionato la capacità delle imprese di programmare e realizzare gli investimenti.

“La realtà dei fatti è chiara – ha dichiarato Marcato – Le aziende non hanno avuto la possibilità di usufruire del credito d’imposta in tempi utili. Le regole sono arrivate troppo tardi, a fine agosto, e le imprese hanno avuto solo pochi mesi per portare a termine investimenti rilevanti. Un periodo troppo breve per programmare operazioni complesse, trovare finanziamenti e completare i progetti”.

In effetti, le scadenze imposte dalla nor-

mativa, che richiedevano investimenti per almeno 200.000 euro da completare entro il 15 novembre, si sono rivelate incompatibili con le reali necessità delle aziende. Inoltre, l’incertezza sul futuro del credito d’imposta per il 2025 ha aumentato la difficoltà di programmare gli investimenti. Un raggio di speranza arriva dalla recente proposta di emendamento al decreto “Milleproroghe” che rifinanzia il Credito d’imposta per le ZLS anche per il 2025, mantenendo la dotazione di 80 milioni di euro. Tuttavia, l’assessore Marcato esprime alcune preoccupazioni. “Anche se l’idea di rifinanziare la misura è sicuramente positiva, il rischio è che le imprese si ritrovino ancora una volta con un orizzonte

temporale troppo breve. Le aziende hanno bisogno di certezze, e l’incertezza rende difficile pianificare investimenti a lungo termine. Per questo motivo, è fondamentale che il rifinanziamento sia garantito per almeno tre anni”, ha sottolineato Marcato.

L’assessore ha già avviato delle interlocuzioni con le altre Regioni che hanno istituito Zone Logistiche Semplificate o che stanno lavorando a questo scopo, per creare un fronte comune e far sentire con forza le esigenze delle imprese. “La ZLS rappresenta una grande opportunità di sviluppo, ma è necessario che tutti gli attori istituzionali, dalle amministrazioni nazionali e regionali a quelle locali, collaborino per garantire che il suo potenziale possa essere pienamente realizzato”, ha concluso.

Marcato ha anche invitato gli enti locali e le associazioni a fare squadra per sostenere le imprese e permettere loro di cogliere appieno le opportunità offerte dalla ZLS. “Ora più che mai – ha dichiarato – è necessario un forte coinvolgimento di tutti i soggetti rappresentativi del territorio, affinché le nostre aziende possano beneficiare appieno di questa nuova possibilità”.

Montanariello (PD): “Il Governo non può più nascondersi, basta con le promesse a vuoto”

Le categorie economiche lanciano un ultimo appello per ottenere finanziamenti adeguati e costanti a sostegno della Zona Logistica Semplificata (ZLS) Venezia-Rovigo. La richiesta arriva forte e chiara dall’incontro di Marghera, dove imprese e associazioni hanno ribadito la necessità di risorse certe per garantire il reale sviluppo dell’area.

A farsi portavoce della protesta è il consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello, vicepresidente della Commissione Infrastrutture, che punta il dito contro il Governo: “O si decide di investire seriamente sulla ZLS, oppure si abbia il coraggio di dire apertamente che non si crede in questo strumento”.

“Servono investimenti concreti, non elemosine” Montanariello sottolinea come la ZLS rappresenti un’opportunità di crescita non solo per il Veneziano e il Rodigino, ma per l’intero Veneto. Tuttavia, denuncia la gestione incerta e frammentata dei fondi: “Gli 80 milioni di euro concessi di anno in anno sono insufficienti e arrivano con tempistiche incompatibili con le esigenze delle imprese. Servono investimenti strutturali, non finanziamenti a singhiozzo”.

Particolarmente criticata è l’esclusione di Chioggia dai benefici della ZLS, definita “una scelta inaccettabile”. “Lasciare la Zona Logistica Semplificata in queste condizioni significa condannarla a essere un guscio vuoto, senza un vero impatto sul tessuto economico del territorio. La responsabilità politica di questo immobilismo è chiara e il Governo deve risponderne”, conclude il consigliere.

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Lavori pubblici

L’intervento. Sette nuovi lampioni portano più sicurezza e vivibilità nella frazione dopo anni di attesa

Rodigino: nuova illuminazione a Buso

Rodigino: nuova illuminazione a Buso

La frazione di Buso migliora sicurezza e qualità della vita con l’installazione di sette nuovi lampioni, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale.

L a frazione di Buso, dopo anni di attesa, può finalmente contare su un miglioramento significativo in termini di sicurezza e qualità della vita. Sono stati infatti installati sette nuovi lampioni in via Forte Austriaco, un intervento che rappresenta un segnale concreto di attenzione alle esigenze dei residenti. La realizzazione è stata resa possibile grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, che ha dato ascolto alle richieste degli abitanti della zona.

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L’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione è stata presentata dal sindaco Valeria Cittadin, dall’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Rizzato e dai consiglieri comunali Sara e Mattia Moretto, che hanno svolto un ruolo fondamentale nel raccogliere le istanze della comunità. “Siamo felici di poter finalmente dare una risposta concreta ai cittadini di Buso”, ha dichiarato il sindaco Cittadin. “L’illuminazione pubblica non è solo una questione estetica, ma di sicurezza e qualità della vita. Questo è solo un primo passo di un più ampio piano di interventi nelle frazioni.”

e

il futuro, che punta a colmare le lacune esistenti nella rete di illuminazione comunale. “Per la prima volta, stiamo facendo una ricognizione dettagliata delle zone senza illuminazione pubblica. Il nostro obiettivo è elaborare un progetto complessivo che risponda alle necessità di tutte le frazioni, spesso trascurate rispetto al centro cittadino”, ha spiegato.

L’assessore Rizzato ha poi sottolineato l’importanza di una programmazione strutturata per

Un elemento chiave in questo processo è stato l’impegno dei consiglieri comunali, Sara e Mattia Moretto. “Quando cittadini e amministrazione lavorano insieme, i

risultati concreti arrivano”, ha dichiarato Sara Moretto. “I residenti di Buso aspettavano da tempo questo intervento, e oggi possiamo dire che il loro appello è stato finalmente ascoltato.” Anche Mattia Moretto, presidente del consiglio comunale, ha evidenziato l’importanza dell’illuminazione pubblica per la sicurezza stradale e il miglioramento della vivibilità negli spazi pubblici. “Continueremo a lavorare per soddisfare altre richieste del nostro territorio, che da troppo tempo erano rimaste inascoltate”, ha affermato.

Recupero dell’ex scuola elementare di Roverdicrè: partiti i lavori

Circa un mese fa è stato avviato il cantiere per il recupero dell’ex scuola elementare della frazione di Roverdicrè, un intervento atteso da tempo dalla cittadinanza. L’opera, dal costo complessivo di circa 300.000 euro, ha l’obiettivo di garantire la stabilità strutturale dell’edificio, che negli ultimi anni stava lentamente ruotando e rischiava il crollo. I lavori, che dovrebbero concludersi entro dicembre, prevedono la manutenzione straordinaria delle fondazioni, la rimozione di una parte dei solai, la realizzazione di nuove opere e la creazione di un blocco scale.

“L’ex scuola rappresenta un punto di riferimento per Roverdicrè e il suo recupero consentirà di offrire nuovamente un luogo di aggregazione, accessibile e funzionale”, sottolinea il sindaco Valeria Cittadin. “È un intervento concreto e necessario per restituire ai re-

sidenti l’unico edificio comunale presente nella frazione”.

L’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Rizzato evidenzia il lungo percorso che ha portato all’avvio dei lavori: “Si tratta di un’opera progettata in passato ma che tardava ad essere realizzata: proprio per questo motivo fu oggetto di mie interrogazioni quando ero all’opposizione. Da quando sono stato nominato assessore ho lavorato affinché si concretizzasse quanto prima”.

L’intervento permetterà di mettere in sicurezza la struttura, ma per ora sarà resa agibile solo la parte meno datata, mentre la sezione più vecchia richiederebbe un investimento aggiuntivo di oltre mezzo milione di euro. “Cercheremo di reperire questi fondi attraverso bandi o finanziamenti per poter restituire interamente l’edificio alla comunità”, aggiunge

Rizzato. Inoltre l’assessore dichiara: “il progetto prevede oltre alla stabilizzazione delle fondazioni, anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, rendendo la struttura accessibile anche alle persone con disabilità, e la creazione di nuovi servizi igienici”. Rizzato, che oltre ad avere la delega ai lavori pubblici è anche assessore delegato all’ufficio elettorale, infine dichiara: “oltre a restituire uno spazio alla frazione, tornerà anche il seggio elettorale, spostato negli ultimi anni nel quartiere limitrofo di San Pio X, garantendo così maggior comodità ai residenti per l’esercizio di un diritto fondamentale come quello del voto”. L’amministrazione comunale conferma il proprio impegno per il recupero e la valorizzazione degli edifici pubblici, con l’obiettivo di garantire spazi sicuri e funzionali per la cittadinanza.

Luigi Migliorini, avvocato, pubblicista, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e scritto quattro libri. Dice di far parte dell’Associazione Luigi Migliorini di cui è socio unico e Presidente.
Editore: ilmeloneditore via oberdan,25 Rovigo
In copertina: opera di Gianni Cagnoni: Albarella d’inverno. All interno illustrazione con disegni a china sempre di Gianni Cagnoni
Mondaini)

Mobilità su rotaia. Continua l’investimento della Regione per i nuovi treni locali

Sei nuovi treni in servizio, il presidente Zaia: “Prosegue il potenziamento della flotta regionale”

“S ei nuovi treni, dei quali due ibridi, tre Pop e un Rock, che vanno a potenziare ulteriormente la flotta del servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale con mezzi sostenibili, innovativi e in grado di garantire un servizio sempre più confortevole e intermodale. Con la consegna odierna a Trenitalia da parte di Infrastrutture Venete, società interamente partecipata dalla Regione, di cinque convogli (due ibridi e tre Pop) che serviranno prioritariamente le linee Adria-Venezia Mestre, ChioggiaRovigo e Rovigo-Verona e le altre linee regionali, e l’acquisto da parte di Trenitalia di un ulteriore mezzo (Rock), saranno 75 i nuovi treni che circoleranno lungo i binari del Veneto sugli 86 previsti dal contratto di servizio. Se a questi aggiungiamo i 7 treni (Rock) che entreranno in funzione nel 2026, saranno 93 i nuovi convogli che viaggeranno sulle linee regionali per un investimento complessivo di 844 milioni di euro in un territorio, il Veneto, con la flotta ferroviaria più giovane d’Italia e un’età media dei treni inferiore ai cinque anni. Un’operazione fortemente voluta dalla Regione, con risorse nella propria disponibilità, in sinergia con Trenitalia e Infrastrutture Venete per garantire collegamenti sempre più capillari, frequenti, puntuali oltre che integrati con il trasporto su gomma e migliorare l’esperienza di viaggio sia di coloro che vivono e lavorano in Veneto, sia di quanti vengono a scoprire le bellezze del nostro territorio a bordo di mezzi sempre più sicuri, rispettosi dell’ambiente e affidabili”.

Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, oggi a Marghera (Venezia) in occasione della presentazione di sei nuovi treni in servizio nel Veneto. Erano presenti anche il Direttore del Regionale Veneto di Trenitalia, Ivan Aggazio, e il Direttore Generale di Infrastrutture Venete, Alessandra Grosso.

ni ferroviarie, di sistemi di sicurezza e ponti. A giugno 2026 è prevista, inoltre, l’attivazione dell’elettrifi-

cazione della linea. Sulla RovigoChioggia, invece, Infrastrutture Venete sta eseguendo i lavori sul

ponte ferroviario di Rosolina mentre Rfi la realizzazione dell’ERTMS (European Rail Traffic Management System), un sistema europeo di gestione e controllo del traffico ferroviario progettato per migliorare la sicurezza, l’efficienza e l’integrazione delle reti ferroviarie a livello internazionale. La riapertura della tratta è prevista a luglio 2025, con l’avvio del Treno del Mare che collegherà Verona e Rovigo alle spiagge di Rosolina e Chioggia. Entro qualche anno anche i pendolari tra il Polesine e il Delta del Po usufruiranno di un servizio ferroviario moderno, efficiente e di qualità”.

“Per quanto riguarda, in particolare, la linea Adria Mestre, ammontano a 74,3 milioni di euro gli investimenti a cura di Infrastrutture Venete – ha aggiunto il Presidente Zaia –. Si tratta soprattutto di lavori di manutenzione e ammodernamento con la chiusura di passaggi a livello e la riqualificazione di stazio-

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Approvato il Piano annuale degli interventi per la cultura 2025

“Con il Piano 2025 che dedica al settore 3 milioni di euro, si conclude il ciclo di programmazione nato dal primo Programma triennale della cultura del 2022. Si tratta di una coda del triennio previsto che permette all’attuale legislatura di portare a termine il profondo cambiamento introdotto con la legge regionale sulla Cultura, la n.17/2019 che ha innovato il ruolo della Regione nel settore nelle modalità di dialogo con i suoi attori orientate all’ascolto e alla collaborazione, e nella concezione stessa degli interventi di sostegno”.

L’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari introduce così il Piano annuale 2025 degli interventi per la Cultura approvato dalla Giunta regionale. Il Piano prevede tre macro ambiti prioritari di intervento. Il Primo ambito riguarda le azioni trasversali, cioè attività e progetti che coinvolgono più settori insieme, finanziato con 690 mila euro. Il secondo ambito, che può contare su un budget di 900 mila euro, comprende azioni per beni, servizi, arte e attività culturali, in cui rientrano i progetti dedicati alla lettura e alle biblioteche, e attività di sostegno a studi, ricerche e iniziative culturali. Il terzo ambito finanziato con 1,4 milioni di euro, è relativo alle azioni per spettacolo, creatività e impresa culturale, e vi rientra il sostegno a cinema e spettacolo dal vivo.

“Questo ulteriore anno a conclusione del ciclo di programmazione – aggiunge Corazzari-, assicura continuità e stabilità all’azione regionale, permettendo di raccogliere ulteriori esperienze, risultati ed elementi utili per disegnare il prossimo ciclo, nella consapevolezza che il settore culturale ricopre un ruolo importante per le comunità e la loro coesione, e per lo sviluppo e l’attrattività anche in chiave turistica dei territori”.

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Il festival. Una canzone per Amnesty: aperte le candidature per emergenti e big della musica

Al via la 28ª edizione di Voci per la Libertà

Dal 18 al 20 luglio 2025, il festival celebra la musica come strumento di promozione dei diritti umani, con premi per canzoni dedicate alla libertà, uguaglianza e giustizia

Èufficialmente aperta la stagione per la 28ª edizione di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, il festival che unisce la musica ai diritti umani. L’evento, che si terrà dal 18 al 20 luglio 2025 nel centro storico di Rovigo, dà il via alla sua nuova edizione con una call rivolta a artisti emergenti e big della musica italiana. Il festival, promosso dall’Associazione Culturale Voci per la Libertà e da Amnesty International Italia, ha come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico sui temi della Dichiarazione universale dei diritti umani, attraverso la forza della musica.

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Per la sezione Big del Premio Amnesty International Italia, gli artisti italiani sono invitati a inviare le loro canzoni, pubblicate nel 2024, dedicate ai diritti umani. Le candidature dovranno essere inviate entro il 24 febbraio 2025 all’indirizzo info@vociperlaliberta. it. Una commissione congiunta selezionerà dieci brani che saranno successivamente valutati da una giuria di esperti, per determinare il vincitore di questa prestigiosa sezione. Nel corso degli anni, il Premio Amnesty International Italia – sezione Big ha premiato artisti del calibro di Francesco Guccini,

Fiorella Mannoia, Subsonica e Diodato, testimoniando l’impegno della musica italiana nella promozione dei valori universali di libertà, uguaglianza e giustizia.

Per quanto riguarda la sezione Emergenti, il concorso è aperto a cantautori e band che propongano brani sui diritti umani. Le iscrizioni saranno accettate fino al 7 aprile 2025, con un’opportunità speciale per chi si iscrive entro il 3 marzo: i primi candidati selezionati si esibiranno a Rovigo il 18 e 19 luglio, e tra di loro verranno scelti i cinque finalisti che si contenderanno il Premio il 20 luglio. Il vincitore avrà l’opportunità di realizzare un videoclip o un singolo, oltre a essere

inserito in un album o playlist insieme ai grandi nomi della musica. Inoltre, i finalisti potranno partecipare a concerti, laboratori e altre iniziative durante l’anno.

La 27ª edizione di Voci per la Libertà si è conclusa il 10 dicembre scorso, in occasione dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, con la pubblicazione su Spotify della playlist ufficiale del festival. Tra i brani inclusi spiccano quelli dei vincitori Diodato, con “La mia terra”, e Emanuele Conte, con “Proiettile Bambolina”, che insieme agli altri finalisti rappresentano il meglio della musica impegnata sui temi dei diritti umani.

Il fascino del Delta del Po: un’oasi naturale da esplorare

I l Delta del Po è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi d’Italia, dove la natura regna sovrana. Esplorarlo in barca è un’esperienza unica, che permette di immergersi in un paesaggio incantevole, dove canneti, lagune e isole raccontano la storia di un ecosistema in continua evoluzione. Le escursioni in barca sono il modo ideale per osservare la fauna locale e scoprire angoli nascosti, percorrendo fiumi e vie fluviali che testimoniano il delicato rapporto tra uomo e natura. Navigare nel Delta del Po è un’opportunità imperdibile per entrare in contatto con un paesaggio straordinario. Tra i percorsi più suggestivi c’è quello che conduce alle Bocche del Po di Pila, dove il fiume si incontra con il mare, regalando panorami mozzafiato tra sabbia e golene. Un’altra escursione imperdibile è quella che attraversa

il Po di Maistra e la Golena Cà Pisani, ideali per chi ama il birdwatching, con la possibilità di avvistare specie rare come il Martin Pescatore e il Gruccione.

Per un’avventura più emozionante, si può optare per il tour a Scano Boa, navigando tra vecchie aziende agricole sommerse e paradei, che raccontano la storia di questa terra in continuo cambiamento.

Ogni escursione è guidata da esperti che, con passione, raccontano la storia, la flora e la fauna del Delta, offrendo uno sguardo approfondito su questo ecosistema unico al mondo.

Il Delta del Po non è solo un paradiso naturale, ma anche una terra ricca di storia e tradizioni. Durante le escursioni, è possibile visitare luoghi storici come la Laguna di Caleri, la Sacca di Goro e le Valli di Comacchio, dove si trovano i tradizionali casoni e le

antiche tecniche di pesca. Per chi desidera combinare natura e sport, sono disponibili tour bici + barca, che permettono di esplorare il territorio da due prospettive diverse. Le piste ciclabili lungo gli argini offrono un’esperienza tranquilla, tra canneti e distese di acqua, che variano in colore e forma con il passare delle stagioni.

Per chi cerca un’esperienza più esclusiva, il Delta del Po offre la possibilità di organizzare tour privati, perfetti per gruppi e famiglie. Con la possibilità di noleggiare imbarcazioni private e scegliere l’itinerario, ogni dettaglio del tour può essere personalizzato. I tour privati permettono di scoprire luoghi meno conosciuti e di godere della bellezza del delta senza fretta. Un pranzo tipico a base di pesce fresco e specialità locali può rendere l’esperienza ancora più unica.

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La cerimonia. Sono stati premiati atleti e tecnici che hanno contribuito a rendere grande lo sport del Polesine

Coni Rovigo, consegnate le stelle al merito e le benemerenze sportive

L

a sala conferenze di Palazzo

Roncale ha ospitato la cerimonia provinciale delle benemerenze sportive del Coni e la splendida sala era stipata tanti i premiati, con molte persone in piedi. Così, nel suo intervento, il numero 1 del Coni Veneto, Dino Ponchio, si è scusato, a nome del delegato del Coni Rovigo Taschin, auspicando per il prossimo anno di trovare uno spazio più grande per una cerimonia che premia “le benemerenze che sono riconoscimenti importanti, che consentono di dare risalto a chi ha onorato lo sport. Questa è la 32esima cerimonia delle benemerenze del quadriennio olimpico che si chiuderà a marzo, ha ricordato Ponchio: l’ultima regionale si è tenuta proprio qui a Rovigo nello splendido Teatro Sociale con la presenza del nu-

Pallavolo, Pino Tumeo è il nuovo presidente provinciale

Giuseppe Vittorio Tumeo, detto Pino, è il nuovo presidente di Fipav Rovigo. Subentra a Natascia Vianello che dopo tre mandati non si è ricandidata. È stato eletto all’unanimità (unico candidato) assieme alla sua squadra composta dai consiglieri Alessandro Carraro, Arianna Biasin, Valentina Giuliati e Susanna Belluco. Sono stati confermati i revisori dei conti Chiara Turolla e il supplente Federico Salvalaggio.

Tumeo, è stato ex atleta, ma poi ha intrapreso la carriera arbitrale. Entrò a far parte di Fipav negli anni ’70. È stato, in ordine: arbitro

provinciale, regionale e poi nazionale; fiduciario provinciale e regionale degli arbitri; osservatore nazionale; dirigente di società provinciali, regionali e nazionali.

“Il programma, ha affermato Tumeo, sarà costruito con le società, con nuovi stimoli e impegno. Una delle idee sarà la realizzazione di un memorial in nome del compianto Federale Volpe, unico dirigente rodigino ad aver raggiunto una carica nazionale”.

I nuovi componenti del comitato sono tutti appassionati di volley, atlete o ex atlete, ma anche dirigenti di società che sostengono

con grande forza la volontà di lavorare per continuare a valorizzare lo sport anche in Polesine.

“L’obiettivo, hanno affermato, sarà dare il massimo supporto alle società, non dimenticando mai i concetti di identità e territorialità unendoli al rinnovamento affinchè Rovigo torni a essere punto di riferimento nel panorama regionale della pallavolo. E in questo percorso ognuno dei componenti metterà a disposizione la propria professionalità e managerialità, che arrivano dal mondo dello sport, ma anche dalle esperienze personali e lavorative”. (c.a.)

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le interviste ai sindaci del Veneto

mero 1 del Coni nazionale Giovanni Malagò” A presentare premiati e autorità, il delegato del Coni Rovigo (nominato dal presidente del Coni Veneto) Lucio Taschin, factotum della società del baseball e softball Rovigo. Prima della consegna delle benemerenze, un breve momento è stato ritagliato per i premi alla memoria, consegnati ai familiari di Giuseppe Osti, storico presidente del Coni polesano, Francesco Gasperotto, tecnico rodigino di tennis, Sante Longato, dirigente dell’Adriese calcio, Provino Piva, decano della Federazione atletica leggera di Rovigo e William Piffanelli, tecnico della Pugilistica Rodigina recentemente scomparso. La lunga carrellata di saluti del mondo istituzionale ha visto l’intervento di Andrea Bimbatti, vicesindaco di Rovigo e

assessore allo sport, Enrico Ferrarese, presidente della Provincia di Rovigo, Giuseppe Toffoli, vicepresidente della Fondazione Cariparo, partner imprescindibile delle azioni del Coni, e Cristiano Corazzari, assessore regionale allo sport. Le premiazioni sono iniziate con la consegna delle benemerenze sportive del Coni riferite alla stagione 2022. La stella d’argento al merito sportivo è andata a Tiziana Gasparetto, fondatrice e tecnico dell’Olimpica Skaters Rovigo. Stella di bronzo al merito sportivo al Volley Ball Polesella ASD, al Tor Avis Aido Castelmassa Volley e al tecnico di pugilato Giuseppe Quartarone. Poi sono stati premiati gli sportivi selezionati da sindaci e assessori allo sport dei Comuni polesani per i Premi Coni Rovigo 2025. Cristiano Aggio

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Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare

Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.

A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai

consueti ben informati, sempre più insistente.

In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?

Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia

L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24

condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)

Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.

Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?

Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-

mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?

I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.

Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori

in un’area della regione, perché?

In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle

spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.

Manuela Lanzarin
segue da pag. 1

Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”

I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.” Il riconoscimento di Regione

Sicurezza,

Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.

Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-

tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.

L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.

Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-

strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.

Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.

caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli

Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.

“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non

merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”

Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.

Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-

serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti

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indiscriminati.

“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”

Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.

L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24

di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide

”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”

G

ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future

Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”

“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”

Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?

“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra

dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”

C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?

“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”

Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le

imprese in questo periodo di incertezze?”

“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”

Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?

“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”

Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?

“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”

Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente

Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.

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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est

Presenti all’evento 62 relatori.

Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025: un hub internazionale per l’innovazione in sanità

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Mapelli, “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-

di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”

Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.

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Il

caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione

Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,

né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui

la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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I colori e i materiali del 2025

Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.

I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari

passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.

Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.

L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.

Stili d’arredo protagonisti

Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.

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Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.

Le

Layout e funzionalità degli spazi domestici

Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni anti-affaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa.

Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante del-

la casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo re-

Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.

Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.

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moto permettono di gestire la cottura anche fuori casa.

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Tutti i pagamenti sono finanziabili o dilazionabili senza richie sta di interessi

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Al via il contributo economico per chi assiste anziani non autosufficienti

La Regione Veneto ha annunciato l’avvio del contributo economico previsto dal progetto “Un aiuto a chi aiuta”, destinato a supportare chi assiste persone anziane non autosufficienti. L’iniziativa prevede l’erogazione di 400 euro al mese per 12 mesi a 12.114 persone, di cui 9.476 assistiti in struttura e 2.638 a domicilio.

“Si tratta di un importante impiego dei fondi FSE+ - ha sottolineato l’Assessore al Sociale Manuela Lanzarin - con un’istruttoria condotta da Azienda Zero e con le ULSS che hanno svolto il ruolo di sportello per informare e supportare i cittadini. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, garantendo risorse adeguate per far fronte alle esigenze quotidiane”.

Il bando, aperto dal 4 ottobre al 3 dicembre 2024, ha raccolto oltre 16mila domande per un totale di 60 milioni di euro stanziati. Questa misura si affianca al Fondo per la Non Autosufficienza, che nel Veneto ammonta a oltre 559 milioni di euro.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che con l’avanzare dell’età molte persone non sono più in grado di svolgere le attività quotidiane in autonomia. In una fase iniziale, può essere necessario aiutarle nelle commissioni e nei lavori domestici, ma col tempo il bisogno di assistenza

si intensifica, fino a richiedere un supporto costante per alimentazione, somministrazione di farmaci, mobilità, igiene e vestizione.

“Nella nostra Regione - aggiunge Lanzarin - l’invecchiamento della popolazione rende necessarie nuove politiche di sostegno alle persone anziane e alle loro famiglie. Spesso, all’età avanzata si aggiungono patologie croniche che richiedono assistenza quotidiana. Per questo motivo, il contributo è stato assegnato a coloro che presentano una valutazione SVAMA pari ad almeno 70 su 100 e un ISEE sociosanitario inferiore a 40mila euro, sia per chi è assistito a domicilio che in struttura”.

Nuovi avvisi in arrivo per le assistenze domiciliari Il carico familiare per l’assistenza agli anziani è sempre più rilevante, e molte famiglie si affidano ad assistenti familiari per garantire la cura quotidiana. Nei prossimi mesi verrà aperto un nuovo avviso per sostenere le famiglie che assistono direttamente un proprio caro non autosufficiente, riconoscendo un aiuto economico specifico.

L’erogazione del contributo per i mesi di gennaio e febbraio 2025 è prevista per i primi giorni di marzo. Ulteriori informazioni sono disponibili sui canali ufficiali della Regione Veneto.

Redazione Salute

Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online

Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato.

Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari).

Le caratteristiche del servizio

Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”.

Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”.

Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.

Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo.

Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.

Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.

Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.

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Lo studio. L’obiettivo principale della ricerca è isolare, identificare e caratterizzare una particolare tipologia di cellula tumorale

Rovigo-Milano: una collaborazione d’eccellenza nella ricerca sul glioblastoma

Parte dall’Ospedale di Rovigo uno studio innovativo che potrebbe rivoluzionare la comprensione e il trattamento del glioblastoma, il più aggressivo tumore cerebrale maligno. La ricerca, condotta dall’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia dell’ospedale polesano in collaborazione con lo Human Technopole di Milano, mira a identificare nuove strategie terapeutiche contro questa patologia. Il glioblastoma è un tumore altamente invasivo che colpisce il cervello e ha un’aspettativa di vita media per i pazienti di poco più di un anno. La sua natura aggressiva è dovuta alla capacità di infiltrarsi nel tessuto cerebrale sano, rendendo difficile la rimozione completa tramite chirurgia. Inoltre, le cellule tumorali sono altamente resistenti ai trattamenti tradizionali come la chemioterapia e la radioterapia, portando spesso a recidive. Uno studio per cambiare il paradigma della ricerca Lo studio, dal titolo “A multiomic single-cell study to identify and characterize quiescent treatment-resistant ancestral cells in IDH-Wildtype glioblastoma”, è guidato dal Dr. Stefano Ferraresi, responsabile della Neurochirurgia di Rovigo, con la partecipazione del Dr. Enrico Brognaro, esperto di glioblastoma con numerose pubblicazioni all’attivo. La collaborazione con lo Human Technopole di Milano, centro di ricerca avanzata in biologia cellulare e molecolare, aggiunge un fondamentale contributo scientifico.

L’obiettivo principale della ricerca è isolare, identificare e caratterizzare una particolare tipologia

di cellula tumorale, la cosiddetta cellula staminale tumorale ancestrale. Queste cellule rimangono quiescenti nel tessuto cerebrale, resistendo ai trattamenti attuali e favorendo la ricrescita del tumore.

Verso nuove terapie mirate

“L’idea alla base dello studio – spiega il Dr. Brognaro – è individuare specifici marcatori di queste cellule dormienti, che possano diventare bersagli per nuove terapie mirate. Se riuscissimo a bloccare la loro attività prima che il tumore si riformi, potremmo migliorare significativamente

la prognosi dei pazienti”. Il progetto rappresenta una speranza per il futuro della lotta contro il glioblastoma, proponendo un approccio innovativo che potrebbe portare a trattamenti più efficaci e personalizzati. La collaborazione tra ricerca clinica e biologia molecolare dimostra ancora una volta come l’eccellenza scientifica possa nascere anche da realtà ospedaliere territoriali, come quella di Rovigo, contribuendo all’avanzamento della medicina a livello globale.

Paola Bigon

Rovigo, l’Otorinolaringoiatria dell’Ulss 5 eccellenza nella cura e nella chirurgia

L’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Ulss 5 Polesana si conferma un centro d’eccellenza, con un’organizzazione capillare che assicura la presenza dei medici nei tre ospedali aziendali. Il reparto è specializzato nella cura dei tumori testa-collo, grazie alla stretta collaborazione con Radioterapisti, Oncologi, Anatomo Patologi, Medici Nucleari e Radiologi, garantendo un approccio multidisciplinare fondamentale per i pazienti.

Tra le tecniche all’avanguardia, spicca la chirurgia oncologica ricostruttiva del distretto cervico-facciale. Nel 2023 sono state realizzate le prime ricostruzioni ossee facciali personalizzate con tecnologia CAD/CAM e osso del paziente, interventi complessi che impegnano due équipe chirurgiche per oltre 10 ore. Per i tumori orali in fase iniziale, il reparto è tra i pochi in Italia a eseguire la biopsia radioguidata del linfonodo sentinella, un trattamento mini-invasivo che riduce i rischi per il paziente.

Non manca l’attenzione ai più piccoli: ogni anno circa 200 bambini vengono operati per problemi adenoidei e tonsillari in collaborazione con la Pediatria di Rovigo. L’attività ambulatoriale è intensa, con 35.000 accessi annui per visite, esami audiologici, vestibolari, endoscopie e medicazioni post-operatorie.

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Il responsabile dello studio, il neurochirurgo dell’equipe della Neurochirurgia di Rovigo, Dr. Enrico Brognaro

Ospedale. Esperienza e innovazione per potenziare un servizio essenziale nel sistema sanitario locale

Francesca Polese è la nuova Direttrice della Medicina Trasfusionale

L’Azienda Ulss 5 Polesana ha un nuovo punto di riferimento per la Medicina Trasfusionale. A guidare l’Unità Operativa Complessa sarà la dottoressa Francesca Polese, medico con un solido background in biochimica e diagnostica, che ha poi perfezionato la sua formazione specializzandosi in ematologia.

La nomina è stata accolta con soddisfazione dal Direttore Generale dell’Ulss 5, Pietro Girardi, che ha sottolineato l’importanza strategica del servizio: “Il sangue e la sua lavorazione sono il primo simbolo di vita e salute. La nostra Unità Operativa Complessa di Medicina Trasfusionale è una realtà di alto livello e molto attiva”, ha dichiarato.

Con l’arrivo della dottoressa Polese, l’Ulss 5 mira a potenziare ulteriormente l’efficienza del servizio trasfusionale, un settore fondamentale per garantire cure tempestive e sicure ai pazienti del territorio.

Nuovi volti negli ospedali del territorio: ecco i professionisti in arrivo

L’Ulss 5 accoglie nuove figure di spicco nei propri ospedali, rafforzando così i servizi sanitari a disposizione della comunità. Si tratta di medici con un’importante esperienza nei rispettivi settori, pronti a mettere le loro competenze al servizio dei pazienti.

Diamo quindi il benvenuto alla Dott.ssa Cristina Contessa, nuovo Direttore Medico degli Ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta, al Dr. Michele Patruno, che entra in servizio presso la Cardiologia di Adria, e al Dr. Fabrizio Valente, nuovo Direttore della UOC di Nefrologia. Un segnale di rinnovamento e crescita per la sanità locale, con l’obiettivo di garantire cure sempre più efficienti e specializzate.

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Francesca Polese
Dr. Fabrizio Valente, nuovo Direttore della Uoc Nefrologia
Dott.ssa Cristina Contessa, nuovo Direttore Medico degli Ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta
Dr. Michele Patruno, cardiologo in servizio presso la Cardiologia di Adria

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