Ospedale di Treviso, Chirurgia 1 è un centro di riferimento per l’intero territorio
L’assessore Corazzari
guarda alle Olimpiadi: “Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
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Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”
LA MOBILITÀ DEBOLE
Zero Branco, Preganziol e Quinto di Treviso continuano nel loro impegno per la sicurezza stradale. Fari puntati sul Terraglio.
Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia
Il sindaco Bortolato illustra i progressi dell’intervento che cambierà il volto dell’area storica della cittadina
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene” SANITA’, VENETO PROMOSSO
ISulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata
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Una partita tutta da giocare
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Atelier abiti da sposa usati: una risorsa per le spose in difficoltà
Nel cuore del Trevigiano nasce un progetto unico e solidale per le spose che non possono permettersi un abito da matrimonio nuovo. Un’iniziativa che consente di noleggiare abiti da sposa usati a fronte di un contributo volontario. Grazie all’impegno di Marta Feletto, una donna di Jesolo, e alla collaborazione con la Caritas di Paese, è stato allestito un “atelier” che offre una vasta selezione di abiti da sposa di seconda mano.
Il progetto si ispira a un’iniziativa simile promossa dalle suore di un convento in Umbria, i cui ricavati vengono destinati al mantenimento della struttura religiosa. Gli abiti disponibili nel Trevigiano sono di diverse taglie (dalla 38 alla 52) e spaziano dalle linee classiche a quelle più moderne. Le spose possono scegliere il loro abito da un catalogo, provandolo nella taverna di una casa messa a disposizione da una volontaria. L’unico impegno richiesto è quello di restituire l’abito lavato al termine del noleggio.
A usufruire di questa opportunità sono principalmente donne italiane, provenienti da diverse regioni, che cercano un’alternativa economica per il loro giorno speciale. Tuttavia, molte di loro non si rivolgono all’iniziativa solo per motivi di natura economica, ma anche per aderire a principi etici legati alla sostenibilità e al contenimento degli sprechi. Un’idea che, oltre a rispondere a un bisogno concreto, promuove anche un consumo più consapevole e responsabile.
Anna Bergantin
Iniziativa a offerta libera della Caritas per rendere l’abito da matrimonio
accessibile a tutte
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Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.
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Lavori pubblici. Prosegue il grande intervento nel centro cittadino
Riqualificazione del centro storico: il sindaco di Mogliano Veneto fa il punto sui lavori in corso
Un intervento da 2,8 milioni di euro per rilanciare il cuore di Mogliano Veneto. Maggiore vivibilità, accessibilità e opportunità per il commercio locale
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l Sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato, ha fatto il punto sui lavori di riqualificazione del centro storico, avviati il 16 dicembre 2024, durante il Consiglio Comunale del 27 febbraio scorso. Il progetto, che rappresenta l’opera pubblica di maggior portata mai intrapresa dal Comune, è finanziato con un investimento di 2.845.000 euro grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nel suo intervento, Bortolato ha sottolineato come l’amministrazione comunale sia stata pronta a cogliere l’opportunità offerta dal bando di rigenerazione urbana. I lavori, che interesseranno il tratto di via Don Bosco dal Duomo fino al Terraglio, non si limitano alla ristrutturazione delle pavimentazioni e degli arredi urbani, ma includono anche interventi vitali per il miglioramento dei servizi infrastrutturali, come la sostituzione dell’acquedotto risalente agli anni Trenta e la messa in sicurezza idraulica dell’area. Un aspetto fondamentale del progetto è l’eliminazione delle barriere architettoniche, per creare uno spazio urbano più inclusivo e facilmente accessibile.
Una delle novità più attese riguarda la pedonalizzazione del centro storico, che libererà la piazza dal traffico veicolare, migliorando la qualità della vita per residenti e visitatori. «La creazione di una piazza pedonale
è fondamentale per la vivibilità del centro, che diventerà un vero e proprio salotto cittadino», ha dichiarato il Sindaco. La pedonalizzazione, oltre a rendere la zona più sicura e accogliente, favorirà lo sviluppo del commercio, offrendo nuove opportunità agli esercizi locali e stimolando l’apertura di nuove attività.
Nonostante i disagi temporanei causati dai lavori, il Sindaco ha voluto rassicurare la cittadinanza, sottolineando che gli inconvenienti sono solo temporanei e necessari per il rilancio del centro storico. La fine dei lavori è prevista per il 16 giugno 2025, salvo complicazioni meteorologiche.
Bortolato ha anche risposto alle critiche dell’opposizione, che ha denunciato la mancanza di trasparenza e il coinvolgimento insufficiente della comunità nel processo decisionale.
«Non è vero che non c’è stato coinvolgimento. Prima dell’inizio dei lavori sono stati organizzati ben sei incontri pubblici, inclusi quelli specifici per i commercianti. Il primo incontro con i negozianti risale al dicembre 2022, ben due anni prima dell’avvio dei lavori», ha spiegato il Sindaco.
Infine, Bortolato ha difeso con fermezza l’operato dell’Assessore alle Attività Produttive, Marina Cocito, a cui sono state mosse accuse da parte dell’opposizione. «L’assessore sta ge-
stendo con competenza una delle situazioni più difficili per il commercio cittadino», ha aggiunto il Sindaco, condannando le critiche ritenute ridicole.
In conclusione, l’amministrazione comunale è convinta che, nonostante le difficoltà momentanee, il progetto di riqualificazione del centro storico rappresenti un’opportunità fondamentale per la città di Mogliano Veneto, un passo decisivo verso un futuro più moderno, vivibile e inclusivo.
Anna
Bergantin
Zero Branco: nuovo approccio al verde urbano
L’assemblea pubblica sul verde urbano tenutasi a Zero Branco ha segnato un passo importante nella gestione del verde urbano del territorio. L’incontro voluto dall’Amministrazione Comunale, che ha visto la partecipazione di cittadini, agronomi e rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ha permesso di condividere le motivazioni tecniche alla base della relazione agronomica che ha stabilito la necessità di abbattimento di tre alberi per motivi di sicurezza. Nel dettaglio la quercia palustre di Piazza Umberto I, il cedro dell’Himalaya del giardino delle Scuole Marconi e il pioppo nero di via Monte Tomba.
Oltre alla necessità di garantire la sicurezza delle persone e degli spazi pubblici, l’assemblea ha rappresentato un’occasione per riflettere su un nuovo metodo di gestione del verde urbano, basa-
to su consapevolezza, coinvolgimento e sensibilizzazione.
Negli ultimi anni, l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso di controllo periodico del patrimonio arboreo oltre che di valorizzazione delle aree verdi, non più considerate semplici elementi di arredo urbano, ma parte integrante di un’infrastruttura ecologica essenziale. La partecipazione della comunità diventa quindi un tassello fondamentale: il verde non è solo da “mantenere”, ma da conoscere, comprendere e progettare insieme.
Il nuovo metodo si fonda su tre principi chiave:
1 .Informazione e trasparenza: la cittadinanza viene coinvolta nelle decisioni riguardanti il patrimonio arboreo attraverso incontri e momenti di confronto con esperti;
2.Formazione e sensibilizza-
zione: in collaborazione con le scuole, vengono promossi percorsi educativi per avvicinare i più giovani alla cura e al rispetto del verde pubblico;
3.Progettazione condivisa: la sostituzione degli alberi abbattuti sarà frutto di una scelta partecipata, con il coinvolgimento degli studenti e della comunità nella selezione delle specie più adatte individuate.
Luca Durighetto, Sindaco del Comune di Zero Branco, sottolinea: “Questa assemblea non è stata solo un momento di confronto, ma il punto di partenza per un graduale cambio di prospettiva. Vogliamo che la cura del verde urbano diventi un processo partecipato, in cui ogni cittadino si senta parte attiva nel preservare e migliorare il nostro patrimonio naturale. Il tutto sostenuto da scelte amministrative mirate”.(a.b.)
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Mogliano Veneto
Il sindaco Davide Bortolato
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Sicurezza stradale/1. Lo scenario nel territorio.
Veneto: meno incidenti e vittime sulle strade, ma il costo sociale da pagare resta alto
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al 2016 a oggi, la Regione Veneto ha finanziato 636 interventi per migliorare la sicurezza stradale, investendo oltre 105 milioni di euro. Grazie a queste opere – tra cui rotatorie, piste ciclabili e la riqualificazione delle strade – l’impatto economico sul territorio è stato di circa 221 milioni di euro. Secondo i dati Istat, nel 2023 in Veneto si sono verificati 12.774 incidenti stradali, con 309 vittime e 16.994 feriti. Rispetto al 2022, si registra un calo del 3,7% delle vittime, del 3,4% degli incidenti e dell’1,7% dei feriti. Il 42% degli incidenti avviene nei centri urbani, ma se si considerano anche i comuni limitrofi, la percentuale sale al 92,5%. Nelle Aree interne, più lontane dai servizi essenziali, gli incidenti
rappresentano il 7,5% del totale. Le strade urbane restano le più pericolose: qui si concentra il 69,5% degli incidenti, con 132
morti e oltre 11.000 feriti. Tuttavia, gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (4,8 decessi ogni 100 incidenti)
e in autostrada (3,3 decessi ogni 100 incidenti). Le cause principali? Perdita di controllo del veicolo su rettilineo, incroci pe-
Il Comune di Preganziol continua nell’impegno per la sicurezza stradale
Il Comune di Preganziol continua nella sua attività di potenziamento e riqualificazione del territorio. Nel corso di una delle ultime sedute di giunta, infatti, l’amministrazione guidata dalla Sindaca, Elena Stocco ha deliberato la propria partecipazione ad un importante bando regionale.
Tra gli interventi per i quali è stato chiesto il finanziamento c’è l’incrocio sul Terraglio: certamente uno dei punti neri della viabilità comunale.
“Abbiamo chiesto – ha commentato la Sindaca, Elena Stocco – il finanziamento per risol-
vere un significativo problema di sicurezza strale: il nostro progetto, relativo all’intersezione del Terraglio con Via Croce e Via Sambughè, punta a dotare l’incrocio di un apposito impianto semaforico
Nella seduta di Giunta del 27 febbraio scorso abbiamo formalizzato la partecipazione del nostro Comune a due bandi regionali per la riqualificazione e la messa in sicurezza di due punti strategici, anzitutto per la frazione di Sambughè. Il progetto si inserisce in un intervento di riqualificazione generale con la realizzazione di percorsi
ed attraversamenti in sicurezza per i pedoni e la realizzazione di un semaforo per la sicurezza dei veicoli.”
Il secondo progetto per il quale è stato chiesto il finanziamento attraverso il bando regionale è la Palestra. È stato infatti approvato il documento di indirizzo per opere di adeguamento della palestra di Sambughè, con efficientamento igienico ed impiantistico, finalizzato alla richiesta di finanziamento a valere sul Bando Regionale per il miglioramento e la ristrutturazione di impianti sportivi di Enti Locali.
ricolosi e curve. Il costo sociale degli incidenti stradali nel 2023 ha toccato 1,5 miliardi di euro, pari a 306 euro per ogni cittadino veneto. L’indice di lesività è in aumento, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile, con variazioni tra le province: decessi in calo a Padova e Rovigo. Migliorare la sicurezza stradale resta una sfida aperta: meno incidenti si verificano, ma il prezzo umano ed economico resta alto. Per questo, la Regione Veneto ha avviato le procedure per l’assegnazione dei contributi destinati alla sicurezza stradale per tutti i comuni. Tra le principali novità dei criteri di assegnazione per il 2025 vi è l’aumento dell’importo massimo ammissibile per gli interventi, che passa da 700 mila euro a 1 milione di euro.
Il documento di indirizzo prevede la demolizione del corpo dell’ex scuola elementare, per rendere strutturalmente autonomo l’adiacente corpo servizi e spogliatoi della palestra, con interventi di miglioramento statico su quest’ultimo edificio; l’isolamento e risanamento delle murature della palestra stessa, specie per l’ingresso spogliatoi, l’efficientamento igienico sanitario ed impiantistico, l’efficientamento della centrale termica e la sostituzione delle vetrate. L’importo complessivo dell’intervento è pari ad euro 585.000€.
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Elena Stocco, sindaco di Preganziol
Sicurezza stradale/2. In corso numerosi interventi per la sicurezza stradale.
Zero Branco investe nella mobilità: entro l’anno pronta la nuova pista ciclabile
Il Comune di Zero Branco ha approvato un piano di stanziamenti per quasi 80 mila euro, destinati a interventi sul territorio e al supporto delle associazioni locali. Nello specifico, tramite una variazione di bilancio, sono stati assegnati 40 mila euro alla manutenzione dei fossati e a opere di riqualificazione idraulica; 10 mila euro per interventi straordinari su strade e piste ciclopedonali; circa 10 mila euro per la progettazione stradale, con particolare attenzione a via Trento e Trieste; e circa 17 mila euro per sostenere le attività delle associazioni del territorio. “Con questi stanziamenti confermiamo il nostro impegno concreto - sottolinea Luca Durighetto, sindaco del Comune di Zero Branco - per migliorare la sicurezza del territorio, intervenendo su fossati, strade e piste ciclopedonali, e per sostenere le associazioni locali, cuore pulsante della nostra comunità”. Il
primo cittadino ha annunciato il prossimo completamento di un’importante infrastruttura per la mobilità sostenibile: la pista ciclabile che collegherà il centro con entrambe le frazioni. “Se non sarà entro la primavera, contiamo di concludere i lavori entro l’estate o, al massimo, all’inizio dell’autunno,” ha dichiarato. L’opera, attesa da anni, rappresenta un investimento significativo realizzato in collaborazione
con Veritas, con un finanziamento complessivo di sei milioni di euro, equamente suddiviso tra il Comune e la società. “Grazie a questo intervento, finalmente i cittadini potranno muoversi liberamente in bicicletta su tutto il territorio comunale,” ha sottolineato il primo cittadino. Oltre a migliorare la mobilità quotidiana, la nuova infrastruttura avrà un impatto positivo anche sugli eventi e le manifestazioni organizzate sia nel centro urbano che nelle frazioni. “Soprattutto nei mesi estivi, quando le famiglie si spostano con maggiore tranquillità, poter contare su un collegamento ciclabile sicuro darà ulteriore valore alla vita sociale e culturale della nostra comunità,” ha aggiunto il sindaco. L’Amministrazione comunale si augura di poter consegnare l’opera ai cittadini già nella prima metà dell’anno.
Sara Busato
Quinto di Treviso punta sulla sicurezza: più videosorveglianza e Polizia Locale potenziata
Il Comune di Quinto di Treviso punta sulla sicurezza con un importante piano di investimenti dedicato alla videosorveglianza e al potenziamento della Polizia Locale. Per il 2025 è prevista l’installazione di nuovi dispositivi di controllo, con l’obiettivo di raddoppiare il numero di telecamere presenti sul territorio.
menta il sindaco Ivano Durigon - Questo rafforzamento consente un presidio più efficace del territorio, con un’attenzione particolare alla tutela dei cittadini”
Ottanta mila euro per rendere il territorio comunale maggiormente sicuro. Interventi in corso di manutenzione e realizzazione di nuovi percorsi.
Tra le iniziative già attuate, spicca l’installazione di un avanzato sistema di rilevazione delle infrazioni semaforiche all’incrocio tra la S.R. 515 Noalese e via Zecchina, noto come “incrocio Al Gallo”. Il dispositivo è in grado di registrare i passaggi con il semaforo rosso, contribuendo a migliorare la sicurezza stradale e a contrastare comportamenti pericolosi alla guida.
“In questi ultimi sei mesi abbiamo implementato l’organico della Polizia Locale portando a cinque il numero di agenti operativi, includendo anche una figura con incarichi amministrativi. - com-
L’Amministrazione comunale conferma così il proprio impegno nella protezione e nel benessere della comunità, attraverso interventi concreti che migliorano il controllo del territorio e rafforzano la presenza delle forze dell’ordine.
Le città italiane stanno attraversando una fase di profonda trasformazione, che interessa non solo l’urbanistica, ma anche il tessuto sociale. In questo scenario, si accentua un fenomeno delle cosiddette “baby gang”, gruppi di giovanissimi, spesso minorenni, che sfidano le istituzioni e alimentano un clima di insicurezza. Un problema che ormai non riguarda più soltanto le grandi città. “Sicurezza stradale, ma anche controllo del territorio vero e proprio - continua il primo
cittadino - Non siamo esenti da fenomeni di piccolo cabotaggio e di teppismo. Anche il controllo del territorio è fondamentale, è quello che poi ci richiede anche la cittadinanza”.
Passi significativi anche verso la modernizzazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici, grazie ai fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con un focus particolare sulla sfera digitale, l’amministrazione comunale ha avviato una serie di progetti innovativi che promettono di trasformare la vita dei cittadini, rendendo i servizi più accessibili, efficienti e sostenibili. “Nonostante i risultati del PNRR non siano straordinari - conclude il Sindaco Durigon - quest’anno gli investimenti comunali si concentreranno sull’efficientamento delle scuole primarie e, soprattutto, sul completamento dei lavori del Municipio, chiuso da due anni, per restituire ai cittadini la loro Casa Comunale.”
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Luca Durighetto, sindaco di Zero Branco
Mogliano Veneto
L’iniziativa. L’amministrazione comunale intende salvaguardare i propri palazzi antichi.
Protezione degli edifici storici: un’opportunità per la salvaguardia del patrimonio
Il Comune avvia un processo partecipativo che mira a tutelare e valorizzare il patrimonio storicotestimoniale, promuovendo la riqualificazione urbana attraverso una nuova classificazione degli edifici di pregio
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l Comune di Mogliano Veneto, con l’approvazione di un avviso pubblico, ha dato il via ad un’importante revisione dei gradi di protezione degli edifici storici e testimoniali presenti sul territorio. Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio architettonico della città, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di riqualificazione urbana.
La Giunta Comunale ha infatti deciso di attivare un processo partecipativo, consentendo ai cittadini, ai proprietari degli immobili e agli interessati di presentare istanze per la revisione dei gradi di protezione degli edifici che, pur non essendo vincolati dalla legge, rivestono un valore storico, architettonico o culturale. Questo intervento si inserisce in un contesto normativo regionale sempre più focalizzato sulla riduzione del consumo del suolo, promuovendo il riuso e il recupero del patrimonio edilizio esistente.
La revisione riguarda quegli edifici di valore storico o culturale che non sono ancora stati protetti dalla normativa vigente, ma che meriterebbero una maggiore attenzione per la loro importanza storica e testimoniale. Il piano prevede l’aggiornamento delle disposizioni del Piano degli Interventi (P.I.) attraverso una variante specifica, in modo da rispondere alle esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio moglianese, in un’ottica di miglioramento della qualità urbana e ambientale.
eccessivo che ne rende difficile il recupero, con il rischio di abbandono e degrado. Questo bando è il primo passo per un censimento e una successiva variante urbanistica.»
Chiunque sia interessato a proporre modifiche alla classificazione degli edifici di valore potrà farlo compilando un apposito modulo,
disponibile sul sito istituzionale del Comune. Le istanze saranno valutate in base alla loro coerenza con gli obiettivi del Piano degli Interventi e, se approvate, porteranno alla modifica del piano urbanistico vigente.
L’avviso di partecipazione è pubblicato sia in Albo Pretorio che nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web comunale, garantendo la massima trasparenza e correttezza nel processo.
La revisione dei gradi di protezione degli edifici rientra tra gli obiettivi strategici del Documento Unico di Programmazione 2025-2027, con
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un forte impegno nella promozione di interventi di recupero e rigenerazione urbana innovativa. L’Amministrazione Comunale è convinta che una gestione sostenibile del patrimonio edilizio della città non solo contribuirà alla preservazione della memoria storica, ma migliorerà anche la qualità della vita nel territorio.
L’Amministrazione invita quindi tutti i cittadini e i soggetti interessati a partecipare attivamente a questo processo di tutela e valorizzazione del patrimonio storico di Mogliano Veneto. Anna Bergantin
Il Sindaco Davide Bortolato ha dichiarato: «Con questa revisione dei gradi di protezione rispettiamo un impegno preso in campagna elettorale. Il nostro territorio ospita edifici di grande valore, spesso sfuggiti alle precedenti classificazioni degli anni ’90. La dimora del noto architetto Giovanni Sardi, ad esempio, è priva di tutela, nonostante il suo valore. Al tempo stesso, alcuni edifici presentano un grado di protezione
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Stefano Bellotto confermato presidente di Adiconsum Treviso Belluno
Lo scorso 3 marzo, durante il quarto congresso di Adiconsum Treviso Belluno, Stefano Bellotto è stato confermato alla presidenza dell’associazione che da anni si batte per tutelare i consumatori. Una conferma che arriva dopo il suo primo mandato, iniziato nel 2018, e che riflette la crescita dell’associazione, ormai un punto di riferimento nelle province di Treviso e Belluno. Bellotto sarà affiancato in segreteria da Alberto De Lazzari e Stefano Moretto. Stefano Bellotto, nell’introdurre il congresso, ha sottolineato l’importanza del ruolo di Adiconsum nella protezione dei consumatori, soprattutto in un periodo segnato dall’inflazione, da salari spesso inadeguati e dalle difficoltà economiche che mettono in crisi molte famiglie. In particolare, sono gli anziani, i cittadini stranieri e le persone più fragili a essere spesso vittime di truffe e pratiche commerciali scorrette. Adiconsum si distingue anche per il suo impegno contro le ingiustizie e per la restituzione di somme sottratte ingiustamente ai consumatori: nel biennio 2022-2024, ad esempio, sono stati recuperati oltre 70 mila euro grazie all’intervento diretto su casi di bollette di gas gonfiate. Anche la transizione dal mercato tutelato a quello libero dell’energia è stato un ambito centrale di intervento: circa 250 consumatori sono stati assistiti per questioni relative alle bollette di luce e gas, con oltre 180 casi riguardanti l’Enel Energia e numerosi interventi in ambito telefonico. Non solo energia e telefonia, ma anche le problematiche legate al mondo dell’auto e delle assicurazioni hanno visto l’associazione protagonista, con azioni dirette contro prodotti non conformi e truffe come quelle legate alla vendita porta a porta, con il recupero di 60 mila euro per le vittime di queste frodi.(a.b.)
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La nomina. Insediato il nuovo organismo: 20 membri e un impegno dichiarato per l’inclusione
Chiara Bortolato eletta presidente della Consulta comunale Pari Opportunità
Il mese scorso si è ufficialmente insediata la Consulta Comunale per le Pari Opportunità. L’incontro, aperto dal Sindaco Davide Bortolato, ha sancito la nomina dei 20 componenti dell’organo, rappresentativi di diverse realtà sociali e istituzionali del territorio.
I membri della Consulta provengono dal Consiglio comunale (3 rappresentanti), dalle associazioni dei diversamente abili (4), dalle associazioni di categoria (4), dalle associazioni di volontariato (4), dagli istituti scolastici (2) e dalla cittadinanza (2). Un ruolo chiave è ricoperto anche dall’Assessore alle Pari Opportunità, Francesca Caccin, che avrà il compito di coordinare le attività dell’organismo.
Durante la seduta inaugurale, il Sindaco ha consegnato i decreti di nomina ai componenti, prima di procedere all’elezione delle cariche. Il Consigliere Comunale Chiara Bortolato è stata eletta Presidente, mentre le vicepresidenze sono state affidate a Francesca Antenucci, Preside del Collegio Astori, e a Tiziana Baú, ex Assessore ai Servizi Sociali ed ex Consigliere comunale.
“Sono onorata di questo incarico, che porterò avanti con il massimo impegno affinché Mogliano Veneto continui ad
abbattere le barriere tra le diversità”, ha dichiarato la neoeletta Presidente Chiara Bortolato.
La Consulta Comunale per le Pari Opportunità si propone di promuovere iniziative volte a garantire l’inclusione e la parità tra i cittadini, consolidando un percorso di crescita e consapevolezza all’interno della comunità locale.
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Nuova truffa nella Marca: finti funzionari chiedono soldi agli asili paritari
Nei giorni scorsi, la Marca ha dovuto fare i conti con un’ondata di truffe ai danni delle scuole dell’infanzia paritarie. Secondo quanto riportato dalla Fism, federazione che rappresenta ben 205 scuole dell’infanzia, 60 asili nido e 96 sezioni primavera, sono stati segnalati tentativi di frode da parte di individui che si spacciano per funzionari del Comune, cercando di estorcere soldi alle istituzioni educative. Le ultime vittime di questo inganno si trovano a Castelucco e Casale sul Sile. La modalità operativa dei truffatori è sempre la stessa: un telefonata alla segreteria delle scuole, durante la quale l’interlocutore si presenta come un funzionario o un addetto del Comune, affermando di dover recuperare contributi erroneamente versati.
Questo tipo di comunicazione ha generato sgomento e preoccupazione tra il personale scolastico, costringendo la Fism a intervenire. “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte del personale delle scuole e dei gestori, tra cui i parroci,” ha dichiarato la presidente Simonetta Rubinato. “È fondamentale sottolineare che qualsiasi comunicazione riguardante la restituzione di fondi deve avvenire tramite PEC dagli Enti ufficiali, non telefonicamente.”
La Fism ha prontamente diffuso una nota a tutti gli istituti della sua rete, invitando a ignorare queste telefonate e a mantenere un alto livello di attenzione. Qualora dovessero ricevere comunicazioni di questo tipo, i gestori sono invitati a contattare le forze dell’ordine e a sporgere formale denuncia tramite il legale rappresentante.
La situazione mette in luce la necessità di vigilanza e precauzione per garantire la sicurezza delle scuole e dei loro operati, in un momento in cui la fiducia e la collaborazione tra istituzioni sono più importanti che mai.
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Chiara Bortolato
Quinto di Treviso
La manifestazione. Il comune promuove lo sport come mezzo di incontro tra diverse culture
Quinto di Treviso ospita una delegazione cilena di karate per la Hearth Cup
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l Comune di Quinto di Treviso ha accolto una delegazione di karateki cileni, giunti in Italia per partecipare alla Hearth Cup, torneo internazionale programmato per l’8 e il 9 marzo al PalaCicogna di Ponzano Veneto. Gli 11 atleti e 3 accompagnatori hanno soggiornato nel comune trevigiano fino al 10 marzo, ospitati presso il plesso scolastico “Pio X”, grazie a una collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’ASD Karate Quinto.
L’iniziativa non è stata solo un’opportunità sportiva, ma anche un’occasione di scambio culturale. Il soggiorno della delegazione è stato arricchito da una serie di eventi dedicati alla conoscenza reciproca e alla diffusione dei valori dello sport.
Tra gli appuntamenti principali, domenica 2 marzo gli atleti cileni sono stati protagonisti di uno stage di karate presso la Palestra Comunale “Ciardi” di via Marzabot-
to, aperto alle scuole aderenti alla GIKO, onlus attiva nel sostegno a persone in difficoltà a livello internazionale. L’incontro sarà rivolto sia a bambini che ad adulti, con l’obiettivo di promuovere la disciplina del karate come strumento di inclusione e crescita personale.
Giovedì 6 marzo, invece, gli alunni delle terze medie dell’Istituto Comprensivo di Quinto hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con Paulina Vicencio, ac-
compagnatrice della delegazione, che presenterà il suo libro “Inizio a vivere a 41 anni”. La Vicencio, esiliata durante la dittatura di Augusto Pinochet, condividerà con i ragazzi la sua testimonianza di vita e il ritorno in Cile dopo il colpo di Stato del 1973.
L’ospitalità riservata alla delegazione cilena non è una novità: già nel 2017, in occasione dei mondiali di karate, Quinto di Treviso aveva accolto gli atleti della nazionale
cilena. In questo nuovo incontro, oltre alla competizione sportiva, ci sarà anche uno scambio di doni e lettere istituzionali tra il Comune di Quinto e quello di Chiguayante, città di provenienza della delegazione.
Oltre agli impegni agonistici, gli atleti cileni hanno avuto modo di scoprire le bellezze del territorio, visitando Treviso, Venezia e altre località della provincia, in un viaggio che unisce sport, cultura e amicizia internazionale.
Parallelamente all’accoglienza della delegazione cilena, il Comune di Quinto ha ospitato un altro grande evento sportivo. Nei giorni 3 e 4 marzo è andata in scena la seconda edizione del Torneo di pallavolo “Dei dell’Olympo”, organizzato dal GS Olympo, storica società locale che nel 2024 ha festeggiato i 50 anni di attività.
Il torneo, riservato alla categoria Under 14 maschile, ha visto la partecipazione di 16 squadre pro-
venienti da Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, con la presenza di club prestigiosi come Volley Treviso e Pallavolo Padova. Più di 200 giovani atleti, accompagnati da tecnici e delegazioni, si sfideranno nelle palestre di Quinto di Treviso, Santa Cristina e Campocroce di Mogliano Veneto.
Renzo Crosato, Assessore allo Sport del Comune di Quinto, sottolinea l’importanza di queste iniziative: “Accogliere la delegazione cilena di karate e ospitare il Torneo Dei dell’Olympo significa promuovere lo sport come strumento di scambio culturale e di crescita per i giovani. Lo sport abbatte le barriere e costruisce legami tra popoli, favorendo valori di inclusione e rispetto. Ringrazio tutte le realtà coinvolte per il loro impegno nel valorizzare il nostro territorio e dare nuove opportunità ai ragazzi”.
Anna Bergantin
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La delegazione cilena di Karate
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L’iniziativa. Un importante passo per garantire ambienti di lavoro sicuri
Sicurezza nei panifici: c’è l’accordo tra Ulss 2 e i panificatori del trevigiano
Siglato il protocollo di sicurezza per tutelare i fornai facendoli lavorare in luoghi sempre più confortevoli e salubri.
Èstato ufficialmente siglato il nuovo protocollo per la sicurezza nei panifici, frutto della collaborazione tra l’Ulss 2 Marca Trevigiana, il Gruppo Panificatori e l’Unione Provinciale Confcommercio. Il documento, redatto con il supporto dello Spisal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), intende chiarire e regolamentare i rischi professionali legati al lavoro nei panifici, distinguendo le diverse figure professionali e i relativi livelli di rischio.
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nei forni renderà il nostro mestiere più attrattivo anche per le nuove generazioni”.
Il protocollo, pensato per tutelare i lavoratori, stabilisce che chi opera al forno, in contesti di lavoro ad alto rischio, sia inserito in una fascia di rischio elevato, mentre chi lavora al banco, in attività meno pericolose, venga inquadrato in una fascia a basso rischio. In questo modo, viene finalmente dato un quadro chiaro e coerente della sicurezza sul lavoro, senza margini di incertezza. La formazione, che sarà
obbligatoria per tutte le figure professionali operanti nei panifici, prevede anche un modulo specifico per coloro che rientrano nella fascia ad alto rischio, curato da esperti tecnici e medici dello Spisal. Tiziano Bosco, presidente del Gruppo Panificatori, ha sottolineato l’importanza del protocollo, affermando che “questa iniziativa aggiunge valore alla collaborazione con l’Azienda Sanitaria, una collaborazione che va avanti da anni. Salute, lavoro e prevenzionesono i nostri obiettivi, e siamo convinti che la sicurezza
Anche Dania Sartorato, presidente dell’Unione Provinciale Confcommercio, ha evidenziato l’importanza della sicurezza per i panifici: “I panifici della nostra provincia sono un pilastro del piccolo commercio, punto di riferimento per intere comunità. La possibilità di garantire ambienti di lavoro sicuri, con personale formato, consente di radicare queste attività nel presente e proiettarle nel futuro”. Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha aggiunto: “Questo protocollo segna un passo importante per la sicurezza nei panifici e testimonia la forza della collaborazione tra le istituzioni sanitarie e le associazioni di categoria. L’obiettivo è fornire regole certe per la tutela dei lavoratori e delle piccole attività, che rivestono un ruolo fondamentale nella nostra comunità”.
Il sorriso che insegna: la sicurezza sul lavoro spiegata con leggerezza e coinvolgimento dal duo comico “I Papu”
Dieci video comici realizzati dal duo friulano “I Papu” segneranno una nuova era nella formazione sulla sicurezza sul lavoro, grazie a una sinergia tra l’Ulss 2 e le associazioni di categoria. L’iniziativa è stata presentata ieri nella sala convegni di Ca’ Foncello, coinvolgendo i rappresentanti di enti come Confindustria Veneto Est e Inail Treviso.
L’obiettivo è chiaro: rendere il tema della sicurezza sul lavoro più accessibile e coinvolgente, favorendo la consapevolezza dei lavoratori sui rischi e le modalità di prevenzione. I video, che uniscono la comicità alla didattica, sono frutto di una gara indetta dallo Spisal, il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, per cercare formatori capaci di trasmettere contenuti in modo leggero e efficace. “I Papu”, già noti per la loro “Safety Comedy”, hanno collaborato strettamente con esperti dell’Ulss 2 per creare materiale formativo mirato a lavoratori e studenti della provincia di Treviso. I temi trattati nei video spaziano dalla biosicurezza alla sicurezza alimentare, coinvolgendo anche le piccole produzioni locali.
Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2, ha sottolineato come questo approccio innovativo possa non solo divertire ma anche rendere più incisivo il messaggio di prevenzione. “La formazione sulla sicurezza deve essere coinvolgente – ha affermato –e questi video sono un modo efficace per raggiungere gli obiettivi di apprendimento”.
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Le immagini dell’accordo
Foto dell’annuncio dell’iniziativa. In ultima fila il duo comico I Papu
Amministrazione
La revisione. Il sindacato scrive ai 563 primi cittadini del Veneto chiedendo garanzie
Riforma degli ATS, la CISL ai sindaci veneti: “Devono restare enti pubblici”
La CISL Veneto, insieme alle cinque sedi territoriali del sindacato, ha inviato una lettera ai 563 sindaci del Veneto per chiedere che i nuovi Ambiti Territoriali Sociali (ATS) mantengano una natura giuridica pubblica. La richiesta arriva in vista della riforma che ridisegnerà la gestione dei servizi sociosanitari nella regione.
Nel documento inviato ai primi cittadini, la CISL chiede che gli ATS vengano strutturati come “aziende speciali consortili”, enti pubblici non economici, per garantire una gestione integrata e potenziata dei servizi sul territorio, senza il rischio di privatizzazioni o esternalizzazioni.
ne, e dal 2026 gli ATS saranno pienamente operativi. Questi enti avranno un ruolo centrale nella programmazione, pianificazione e gestione delle politiche sociali a livello locale e saranno il riferimento per l’attuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS).
La CISL chiede ai sindaci di far valere la propria voce e di impegnarsi affinché la riforma garantisca servizi di qualità senza rinunciare alla gestione pubblica.
“La riforma degli ATS rappresenta un’opportunità fondamentale per lo sviluppo del Veneto – spiega Massimiliano Paglini, segretario generale di CISL Veneto –. Questi enti potranno migliorare la gestione dei servizi socioassistenziali, rispondendo in modo più efficace ai bisogni delle comunità locali. Allo stesso tempo, saranno cruciali per tutelare le competenze e i posti di lavoro di migliaia di operatori del settore. Per questo motivo, è essenziale che rimangano enti pubblici”.
La richiesta del sindacato arriva in un momento chiave: la legge regionale approvata nell’aprile scorso prevede la stesura dei regolamenti attuativi entro le prossime settima-
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La Lettera Portalettere precari: «Report sia punto di partenza. No a strumentalizzazioni sulle nostre battaglie»
Si è rotto l’incantesimo d’invisibilità sulla gestione controversa del lavoro precario in Poste Italiane. L’azienda è considerata un’eccellenza mondiale in termini economici. Ma a che prezzo? Lo svela Report con l’inchiesta “Il postino”, andata in onda su Rai 3: spremendo i lavoratori come limoni, degradando l’uomo nel precariato e smantellando il servizio pubblico, finanziato in parte dal bilancio dello Stato. “Perché nell’inchiesta parlano figure in forma anonima?”, hanno chiesto in tanti dopo aver visto la trasmissione. Perché sono padri e madri, con il dovere di proteggere i propri figli. E pertanto non possono permettersi di perdere il lavoro. Per quanto se ne dica, Poste Italiane è un ambiente lavorativo ostile e omertoso, dove denunciare equivale a subire ritorsioni.
Questo dovrebbe far riflettere le istituzioni e chi ha il potere-dovere di garantire l’osservanza delle norme sul lavoro. Senza tutele per chi denuncia, i diritti restano sulla carta. Ma l’omertà è anche complicità. Spetta sempre e soltanto a noi la scelta di sottrarci all’indifferenza verso le ingiustizie a cui assistiamo. In che modo? Unendo le forze per far fronte a problemi comuni. Quanto più grande è la partecipazione dal basso, tanto maggiore sarà la possibilità di ottenere condizioni contrattuali migliori. La lotta dei penultimi contro gli ultimi, tipicamente italiana, non porta da nessuna parte.
La politica e il sindacato, nella loro interezza, facciano autocritica. Lo scandalo dei postini precari e degli straordinari non pagati si trascina da almeno un decennio. Perché i vertici sindacali e i leader di partito hanno tendenzialmente tollerato questo modo di operare da parte di un’azienda come Poste Italiane? Soprattutto, alla luce di quanto mostrato da Report, quali sono le proposte messe in campo per dare giustizia all’esercito di sfruttati? Carmine Pascale Ex postino
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Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Veneto
Il ritorno. Il curatore d’arte riallaccia i rapporti con Ca’ Sugana
Marco Goldin torna a Treviso:
le grandi mostre di nuovo in città
L’annuncio è stato dato al Teatro Comunale del Monaco a Treviso a fine febbraio, in una affollata conferenza stampa.
I trevigiani ricordano bene il periodo d’oro tra il 1998 e il 2004, quando Goldin portò in città gli impressionisti, trasformando Ca’ de Carraresi in un polo culturale di rilievo nazionale. Mostre di successo che richiamarono folle di visitatori, portando benefici economici a tutto l’indotto locale. Poi, le tensioni con l’amministrazione di centrodestra e con la Fondazione Cassamarca, guidata da Dino De Poli, portarono alla rottura.
Goldin lasciò Treviso, portando le sue mostre a Verona e Padova, dove continuarono a registrare numeri record. Un breve ritorno ci fu con la giunta Manildo, per le esposizioni su Rodin e per il ventennale di Linea d’Ombra, ma la parentesi si chiuse rapidamente con il ritorno del centrodestra.
Ora, però, il vento sembra cambiato. Il sindaco Mario Conte ha deciso di riaprire il dialogo con il curatore, segnando una svolta che potrebbe riportare Treviso tra le grandi capitali delle mostre d’arte.
Nei giorni scorsi Goldin ha lanciato la notizia con una campagna pubblicitaria dal sapore nostalgico, acquistando pagine di giornali locali con un messaggio chiaro: “Tornano a Treviso le grandi mostre di Marco Goldin e Linea d’Ombra”.
L’incontro di domani non sarà una semplice conferenza stampa, ma una vera e propria esperienza immersiva. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Conte e dell’assessore alla cultura Maria Teresa De Gregorio, sarà lo stesso Goldin a svelare i dettagli della mostra, accompagnato da video e immagini esclusive dei capolavori in esposizione. A tutti i partecipanti sarà offerto un libro in omaggio, con anticipazioni sui temi e le opere protagoniste.
Anche se i dettagli dell’esposizione autunnale 2025 verranno svelati domani, gli indizi disseminati nella campagna pubblicitaria lasciano pochi dubbi: i protagonisti saranno ancora una volta gli impressionisti. Le immagini di Monet, Degas e Gauguin utilizzate per promuovere l’evento sembrano confermare il ritorno del filone artistico che rese celebre Goldin a Treviso.
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Un anno di note per l’Associazione “Francesco Manzato” L’Associazione musicale “Francesco Manzato”, storica istituzione culturale di Treviso, apre il 2025 con un ricco programma di eventi che spaziano tra generi e collaborazioni prestigiose. Confermandosi punto di riferimento per la formazione e la diffusione della musica, la sede di Piazza Pola sarà il fulcro di concerti, incontri e rassegne aperte a un pubblico sempre più ampio. Tra le novità dell’anno spicca la collaborazione con l’Aulss 2 per portare la musica all’interno delle strutture ospedaliere, un progetto che si affianca a partnership consolidate con festival e istituzioni di prestigio come “Mythos”, “La Stanza”, il “Treviso Suona Jazz”, il Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto e il Teatro “Mario Del Monaco”. Il trasferimento nella sede di Piazza Pola, situata nell’ex Palazzo della Banca d’Italia, ha dato nuovo slancio alle attività, trasformando gli spazi in un vero e proprio centro di produzione musicale.
Tra gli appuntamenti più attesi, spicca il nuovo ciclo “Salotto della domenica - parole e musica”, con incontri da marzo a ottobre, ogni prima domenica del mese. Un percorso musicale e culturale che toccherà temi quali l’ambiente, la mitologia, i cantautori italiani e la musica elettronica.
L’inaugurazione, dello scorso 2 marzo, ha visto protagonista il duo Soundscapes con un originale spettacolo che unisce suoni della natura e sperimentazione musicale.
Un’altra rassegna di rilievo è “La musica per tutti”, un viaggio alla scoperta del Classicismo con quattro incontri dedicati a Mozart, Haydn e Beethoven, curati dai docenti Riccardo Massolin e Martina Baratella. Gli incontri, tra spiegazioni e performance dal vivo, si svolgeranno da marzo ad aprile.
L’Associazione “Manzato” rinnova inoltre la collaborazione con il festival teatrale “Mythos”, curando la sezione musicale degli spettacoli, e con il Teatro “La Stanza”, dove si svolgeranno concerti e spettacoli innovativi. Tra questi, lo spettacolo teatrale “Achille e gli altri. Rapsodia di eroi”, che debutterà il 19 marzo con una colonna sonora originale eseguita dai docenti del “Manzato”.
Il 2025 sarà anche un anno di intensa attività per la scuola con progetti rivolti ai più giovani, come il laboratorio musicale “In crescendo” per le scuole dell’infanzia, il Summer Music Camp e la rassegna “Settembre in musica”, che segnerà l’inizio del nuovo anno accademico.
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Un’immagine di Marco Goldin accanto a un dipinto di Van Gogh
Nicolò Ceccato: la bandiera del Mogliano Veneto Rugby si racconta
N
icolò Ceccato è il cuore del Mogliano Veneto Rugby, una vera e propria bandiera, che quest’anno ha raggiunto le 100 presenze con il club. La passione nasce in famiglia con il modello del fratello, 13 anni più grande di lui e da sempre un punto di riferimento: “Siamo due giocatori diversi, ma ho sempre provato a emularlo, ho iniziato guardando le sue partite”. Cresciuto alla Tarvisium, si è presto accasato tra le fila dei biancoblu: “Qui ho vinto lo Scudetto Under 18 e ho fatto l’esordio in prima squadra”. Dopodiché c’è stata la possibilità di andare a giocare in Francia, all’Albi: “Ho conosciuto una nuova cultura, è stato un periodo molto importante per me. Mi ha fatto crescere approcciarmi ad un mondo diverso”. Da quel
momento in poi Ceccato sposa la causa del Mogliano, dove oggi si trova a disputare la sua nona stagione: “Per me è sempre stata casa. Ho sempre aspirato a giocare qui. Mi trovo benissimo. Le 100 presenze? È stato un viaggio molto lungo. Ho conosciuto tanti giocatori, vissuto tante esperienze, combattuto in tante partite”. Il pilone è soprannominato dal gruppo “Catenelle”: “Mio fratello veniva chiamato giostre, per via della nostra attività di famiglia. Quando sono arrivato quindi i compagni hanno cercato un nome che si collegasse a questo tema”. Il Mogliano oggi sta lavorando per creare i presupposti di un ciclo vincente: “Siamo molto giovani, stiamo mettendo una buona base per il futuro. Quest’anno ci siamo tolti alcune soddisfazioni e
possiamo fare molto bene. Il coach Casellato, che portò lo storico Scudetto da queste parti, sta cercando di imporre le sue idee, ma senza stravolgere il piano di gioco a cui eravamo abituati. Poi ha inserito nuovi input che ci stanno dando aria nuova”.
Ceccato, poi, non nasconde il suo grande obiettivo: “Dopo aver vinto lo Scudetto con l’Under 18 mi piacerebbe un giorno riuscire a farlo con la prima squadra. È sempre stato il mio sogno. Inoltre ho iniziato anche il percorso da allenatore delle giovanili con l’Under 16: vorrei trasmettere ai ragazzi la mia passione e, chissà, un giorno giocare insieme a uno di loro”.
Ma come si vive il rugby a Mogliano? “La città sente molto questo sport. I tifosi in giro ci chiedono come sta la squadra, sono molto
Atletica Quinto: cinquanta anni di passione e crescita
Nel 2025 l’Atletica Quinto festeggerà i suoi 50 anni di attività, un traguardo che verrà celebrato con eventi sportivi e iniziative rivolte a ex atleti e tesserati. Oltre alla consueta cena di fine anno, sono in programma altre importanti manifestazioni: il Cross presso Villa Guidini a Zero Branco, gare su pista per le scuole medie di Quinto e Morgano, il Memorial Meneghello a Santa Cristina di Quinto e tanto altro.
La società, guidata dal Presidente Serafino Guidolin, ha posto al centro da sempre la persona e la crescita umana e sportiva dei ra-
gazzi, con un motto che rispecchia il suo spirito: “Con l’atletica non sarai mai in panchina”. La stella di bronzo al merito sportivo ricevuta dal Coni ne conferma la qualità del lavoro svolto. Tra i successi più emozionanti spicca la vittoria di Alice Florian, ottenuta ai campionati italiani 2024, che ha rappresentato una grande soddisfazione per l’intera società. L’Atletica Quinto si distingue anche per l’approccio inclusivo, che permette a tutti di partecipare, crescere e trovare la propria specialità. Un ruolo fondamentale nel percorso tecnico è svolto dai suoi allenatori,
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legati, c’è grande trasporto e noi giocatori lo percepiamo”.
Nicolò Ceccato ha fatto molti sacrifici per far coincidere la vita da professionista con quella di tutti i giorni: “Mi sveglio ogni mattina alle 6 per andare a lavoro con mia madre. Poi vado ad allenarmi. Di-
ciamo che non c’è tantissimo tempo libero, ma ne vale la pena. Il futuro? Non vorrei abbandonare questo sport, è la mia grande passione. Voglio allenare, penso di poter dare tanto al rugby anche fuori dal campo”.
Stefano Parpajola
in gran parte ex atleti, che garantiscono continuità e professionalità.
Anche il rapporto con il territorio è vitale: la collaborazione con le amministrazioni locali è una priorità per la società, che si impegna a organizzare eventi e manifestazioni sempre innovative. Guardando al futuro, l’obiettivo rimane quello di continuare a crescere, sostenere i giovani talenti e, magari, riportare a Quinto il Meeting del Sile, un evento regionale che ha fatto la storia dell’atletica giovanile veneta. Si lavora, inoltre, per la realizzazione di una nuova pista d’atletica. Sogni e successi all’orizzonte per l’Atletica Quinto. (s.p.)
Alice Florian, campionessa italiana 2024 @ foto Bassan Elia
Nicolò Ceccato foto@alfioguarise
Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24
condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori
in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.
Manuela Lanzarin
segue da pag. 1
Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.” Il riconoscimento di Regione
Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-
tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.
Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-
strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.
Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non
STORIA
merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-
serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti
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indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24
Economia. Gianmarco Russo, direttore
di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le
imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?
“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.
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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est
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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:
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ta all’iniziativa, è stato istituito un
tifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università
neto ETS. Ne fanno parte anche il la Elvassore, il Prof. Paolo Simioni
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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.
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Il
caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione
Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,
né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui
la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.
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L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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I colori e i materiali del 2025
Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.
I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari
passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.
Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.
L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.
Stili d’arredo protagonisti
Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.
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Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.
Le soluzioni.
Layout e funzionalità degli spazi domestici
Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni anti-affaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa.
Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante del-
la casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo re-
moto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.
Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.
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In casa. Le soluzioni salvaspazio stanno diventando indispensabili nelle abitazioni moderne
La casa smart e l’ottimizzazione degli ambienti
Le abitazioni moderne diventano sempre più intelligenti
grazie a tecnologie come dispositivi domotici, soluzioni salvaspazio e design funzionale.
L’innovazione tecnologica è sempre più presente nelle nostre abitazioni, rendendole intelligenti e funzionali con investimenti contenuti. Grazie a dispositivi come prese smart, termostati programmabili e assistenti vocali, è possibile migliorare il comfort e ridurre i consumi energetici. Le luci a LED con controllo da remoto consentono di regolare intensità e colore in base alle esigenze, mentre i sensori di movimento garantiscono sicurezza e praticità. Un altro elemento che sta rivoluzionando il modo di vivere la casa è la crescente integrazione di dispositivi domotici nei mobili e negli elettrodomestici. Oggi esistono frigoriferi in grado di monitorare la scadenza dei cibi e suggerire ricette, tende automatizzate che si regolano in base alla luce esterna e impianti audio multiroom controllabili tramite app. Anche la sicurezza domestica beneficia delle nuove tecnologie: videocamere con riconoscimento facciale, serrature intelligenti e sistemi di allarme con notifiche in tempo reale offrono maggiore protezione e tranquillità ai proprietari.
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Parallelamente, cresce l’esigenza di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Arredi multifunzione come letti con contenitori, pareti attrezzate e soluzioni a scomparsa permettono di sfruttare al meglio lo spazio, senza rinunciare all’estetica. L’uso di divisori leggeri e mobili modulari con-
sente di ridefinire gli ambienti in base alle necessità quotidiane, offrendo una casa sempre più dinamica e personalizzata.
In particolare, le soluzioni salvaspazio stanno diventando
indispensabili nelle abitazioni moderne. Letti a scomparsa che si trasformano in scrivanie, tavoli estendibili e divani con vani contenitori consentono di mantenere l’ordine senza sacrificare il comfort. Le pareti attrezzate con scaffali modulari permettono di organizzare libri, oggetti decorativi e dispositivi elettronici senza appesantire l’ambiente. Anche la zona cucina beneficia di questi accorgimenti: carrelli estraibili, mensole sospese e accessori magnetici aiutano a tenere tutto a portata di mano, massimizzando lo spazio disponibile.
Un’altra strategia efficace è sfruttare lo spazio verticale. Mensole alte, soppalchi e armadi fino al soffitto permettono di ricavare zone di stoccaggio extra, ideali per piccoli appartamenti o monolocali. Anche il bagno può essere ottimizzato con mobili sospesi, specchi contenitore e docce angolari che lasciano più spazio per il movimento. L’uso di colori chiari e superfici riflettenti contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza, mentre l’illuminazione a LED sotto i mobili crea un effetto di leggerezza e modernità.
Infine, il futuro dell’abitare prevede una sempre maggiore integrazione tra design e tecnologia. I materiali intelligenti, come le superfici autopulenti o i tessuti che cambiano colore con la temperatura, rendono la casa più pratica e accogliente. La combinazione di soluzioni smart e arredi funzionali permette di vivere in ambienti più confortevoli, efficienti e adatti alle esigenze di una vita moderna in continua evoluzione.
Come rendere la propria abitazione smart con piccoli investimenti
Investire nella domotica non significa necessariamente spendere una fortuna. Con piccoli accorgimenti e dispositivi accessibili, è possibile rendere la propria casa più funzionale e tecnologica. Dall’illuminazione intelligente ai termostati smart, esistono molte soluzioni che migliorano il comfort e riducono i consumi energetici. Le lampadine smart, ad esempio, permettono di regolare l’intensità e il colore della luce tramite un’app o un comando vocale. I termostati intelligenti aiutano a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento, adattandosi alle abitudini degli abitanti e riducendo gli sprechi. Anche le prese Wi-Fi consentono di controllare gli elettrodomestici da remoto, spegnendoli quando non servono per risparmiare energia. Un altro aspetto interessante è la sicurezza domestica. Con pochi dispositivi come videocamere di sorveglianza Wi-Fi, sensori di movimento e serrature smart, è possibile aumentare la protezione della casa senza ricorrere a impianti complessi.
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Chirurgia 1 di Treviso, oltre 1800 interventi
Chirurgia oncologica d’eccellenza: l’ospedale di Treviso al vertice con innovazione e cure personalizzate.
Con una mole di attività che evidenzia un’alta specializzazione, l’Unità Operativa Complessa (UOC) di Chirurgia 1 dell’ospedale di Treviso si riconferma come centro di riferimento per la chirurgia oncologica nella Marca Trevigiana e oltre. Nel 2024, il reparto guidato dal dottor Marco Massani ha trattato complessivamente 2.534 pazienti, di cui 1.845 sottoposti a interventi chirurgici, prevalentemente per patologie oncologiche, garantendo operazioni di alta complessità grazie all’uso di tecnologie avanzate e un approccio sempre più mininvasivo. A Villa Carisi il direttore generale Francesco Benazzi, insieme al direttore sanitario Stefano Formentini, il primario Massani e la dottoressa Adriana Di Giacomo, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia robotica e alte tecnologie, ha tracciato un bilancio dell’impegno costante del team tra attività consolidata e nuove sfide. I volumi di attività raggiunti dall’Unità Operativa di Chirurgia 1 non solo superano ampiamente i parametri richiesti per essere classificata come centro ad alto volume, secondo le soglie stabilite dalla Regione Veneto, dall’AGENAS e dal Ministero della Salute, ma riflettono anche l’esperienza accumulata dal team, composto da 14 specialisti oltre al primario e al personale infermieristico. Un impegno costante in innovazione e qualità delle cure è evidente. DATI ATTIVITÀ
Nell’anno passato, la Chirurgia 1 si è distinta per l’alto numero di pazienti oncologici trattati e la bassa incidenza di complicanze post-operatorie. In particolare, sono stati effettuati:
•Chirurgia toracica: 130 interventi
•Chirurgia del pancreas: 50 interventi
•Chirurgia del fegato: 90 operazioni
•Chirurgia del colon-retto: 138 interventi
•Altre neoplasie: 298 interventi Il team, oltre agli interventi programmati e alle urgenze, esegue procedure in anestesia locale. La maggioranza dei pazienti afferisce dal Veneto, ma sempre più persone
scelgono il centro di Treviso anche da altre regioni. Attualmente il reparto dispone di 54 posti letto, di cui 16 riservati a Chirurgia Senologica e Chirurgia Plastica. Nel 2024, con un incremento dell’8% di interventi rispetto al 2023, il tasso di occupazione dei letti è stato del 99%. L’integrazione con altri reparti rappresenta un valore aggiunto fondamentale per offrire percorsi terapeutici sempre più efficaci e personalizzati. La collaborazione con la Radiologia, diretta dal dottor Giovanni Morana, per diagnostica e interventistica, con la Gastroenterologia, diretta dal dottor Stefano Benvenuti, e con le Oncologie degli altri presidi aziendali ottimizza la diagnosi, il trattamento e la gestione post-operatoria dei pazienti. Merita menzione l’ambulatorio per le patologie pancreatiche, operativo da anni grazie alla collaborazione con l’équipe del dottor Benvenuti.
NUOVE TECNOLOGIE
“L’ingresso nella Cittadella della Salute, avvenuto alla fine del 2023, ha segnato un ulteriore miglioramento per il nostro team di Chirurgia 1, migliorando la qualità del reparto e dotando le sale operatorie di tecnologie all’avanguardia,” spiega il dottor Massani. “Oggi eseguiamo la maggior parte degli interventi con approccio mininvasivo, sia laparoscopico che robotico. Negli ultimi anni, l’uso del robot Da Vinci è significativamente aumentato, permettendoci di estendere le indicazioni chirurgiche a operazioni altamente complesse, garantendo una maggiore precisione e una ripresa più rapida per il paziente. Un passo ulteriore nel miglioramento della qualità della vita dei nostri assistiti è l’utilizzo di un ‘orologio smart’ consegnato al paziente durante il decorso post-operatorio, utile per il monitoraggio dei parametri vitali, incluse le cadute accidentali, grazie al collegamento costante con la Centrale operativa gestita dagli infermieri del reparto,” prosegue il primario. “Attualmente ne disponiamo di otto in degenza e uno che il paziente può continuare a usare a casa nei tre giorni successivi alla dimissione. Inoltre, la nostra UOC ha introdotto un programma di pre-abilitazione per interventi chirurgici maggiori, con la consegna di un opuscolo contenente protocolli da seguire prima dell’intervento, come la dieta o la ginnastica respiratoria, utili per migliorare a lungo termine i risultati dell’intervento.” “Non posso che essere orgoglioso del lavoro svolto dal dottor Massani e dalla sua squadra, che rappresenta un’eccellenza non solo per gli altissimi volumi di attività, ma soprattutto per la qualità degli interventi e l’attenzione al paziente,” afferma il direttore generale Francesco Benazzi. “Il costante sviluppo di tecniche mininvasive, l’utilizzo del robot Da Vinci e la sinergia con altri reparti sono testimoni dell’impegno della Chirurgia 1 nel garantire cure sempre più efficaci e all’avanguardia, per offrire ai cittadini della Marca, e oltre, il massimo livello di assistenza, puntando sempre su innovazione e sicurezza nei trattamenti. L’introduzione di nuovi dispositivi come l’’orologio smart’ rappresenta un ulteriore miglioramento delle cure per i nostri pazienti, che si sentono più sicuri e protetti grazie al monitoraggio costante, 24 ore su 24. Il Ca’ Foncello è la prima struttura pubblica in Italia a offrire questa nuova e utile tecnologia. Non dimentichiamo poi l’attenzione che l’équipe del dottor Massani rivolge all’umanizzazione delle cure e al rapporto con gli utenti, instaurando una relazione con pazienti e familiari, aspetto cruciale per la nostra azienda: un esempio è la cura della salute del paziente a lungo termine, con l’attivazione di protocolli già nella fase pre-operatoria. L’ospedale di Treviso,” conclude il direttore, “continua così a rafforzare il proprio ruolo di punto di riferimento per la chirurgia oncologica, affrontando con determinazione le nuove sfide della medicina e garantendo ai pazienti le migliori cure possibili.”
Redazione Salute
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Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio
Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.
Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.
Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
Ospedale. L’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale trevigiano si distingue
Ginecologia del Ca’ Foncello importante punto di riferimento per il tumore ovarico ed endometriale
L’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del Ca’ Foncello si posiziona al terzo posto in Veneto, subito dopo le due Aziende universitarie, per numero di interventi relativi ai tumori dell’ovaio e dell’endometrio. Questo prestigioso risultato è evidenziato nel rapporto AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), riferito ai dati di attività 2023 del Programma Nazionale Esiti 2024 (PNE). Nel corso dell’anno di riferimento, il reparto guidato dal dottor Enrico Busato ha
effettuato 49 interventi per il tumore ovarico, 96 per i tumori dell’endometrio e ulteriori 116 per altri tumori ginecologici (quali vulva, collo uterino, vagina), su un totale di 1.700 interventi chirurgici ginecologici. “Gli interventi per il tumore endometriale - spiega il primario - hanno conosciuto un’evoluzione significativa anche dal punto di vista dell’approccio chirurgico, che ora è prevalentemente laparoscopico. La laparoscopia
è una tecnica minimamente invasiva che consente di effettuare l’operazione attraverso piccole incisioni di massimo 1 cm, con una degenza inferiore rispetto alla chirurgia tradizionale. Inoltre, grazie alla ricerca del linfonodo sentinella, si evita l’asportazione di tutti i linfonodi pelvici, riducendo al minimo i rischi associati all’intervento. Con il trasferimento nella Cittadella della Salute - continua Busato - adotteremo anche la tecnica robotica, che garantirà una maggiore precisione. Anche per il tumore dell’ovaio, le operazioni hanno subito una continua evoluzione poiché, quanto più tumore riusciamo a rimuovere nel primo intervento, tanto più aumenta la sopravvivenza delle pazienti.
Abbiamo conseguito eccellenti risultati negli interventi per i tumori dell’ovaio e dell’endometrio grazie a un lavoro di squadra che coinvolge, oltre ai medici del mio team, anche anestesisti, chirurghi generali, infermieri di sala operatoria e di reparto, oncologi, anatomopatologi, radioterapisti, radiologi e associazioni dei pazienti come LILT e ACTO
Triveneto, fondamentali per l’attività di divulgazione sul territorio e per i preziosi contributi che ci offrono: il prossimo riguarda la presenza di una psicologa nel reparto a supporto delle patologie oncologiche. È un progetto che stavamo realizzando con l’associazione ACTO, per tramite della presidente Petra De Zanet, recentemente scomparsa. Spero che questa iniziativa possa essere realizzata, con il nuovo direttivo, anche in sua memoria”, conclude Busato.
“All’Ostetricia e Ginecologia del Ca’ Foncello, che ha recentemente avviato l’iter per ottenere la certificazione ESGO (European Society of Gynaecological Oncology) per il trattamento del tumore ovarico ed endometriale, va un plauso per i risultati raggiunti, grazie alle sinergie con le altre équipe e le associazioni che operano, offrendoci un supporto estremamente importante”, afferma il direttore generale, Francesco Benazzi.
Anna Bergantin
Nuovo ambulatorio di dermato-oncologia a Castelfranco Veneto
L’Istituto Oncologico Veneto (IOV) ha recentemente inaugurato un nuovo ambulatorio di dermato-oncologia nella sede di Castelfranco Veneto, come parte di un piano di riorganizzazione per ottimizzare i propri presidi medici sul territorio. L’ambulatorio, attivo da quest’anno, si trova nell’area dei Poliambulatori ed è operativo ogni lunedì dalle 8:00 alle 15:00 e ogni venerdì dalle 8:00 alle 15:30.
Il nuovo servizio si avvale del team di specialisti della UOC di Chirurgia Oncologica dei Tessuti Molli, del Peritoneo e dei Melanomi, guidata dal dottor Simone Mocellin. Questo reparto è specializzato nella diagnosi e pre-
venzione dei tumori cutanei, con un focus particolare sul melanoma, il carcinoma squamocellulare, il carcinoma basocellulare (basalioma) e il carcinoma a cellule di Merkel. L’attività dermatologica dell’IOV è orientata prevalentemente verso la diagnosi precoce dei tumori cutanei, con particolare attenzione ai soggetti a rischio elevato, come coloro che hanno già avuto un melanoma o lesioni precancerose, come i nevi displastici. Il centro si distingue per un approccio altamente specializzato, utilizzando tecnologie all’avanguardia e seguendo protocolli diagnostici e di followup basati sulle migliori evidenze scientifiche.
Negli ultimi quattro anni, il numero di visite dermatologiche presso l’IOV è aumentato costantemente, passando dalle 7.900 visite nel 2021 alle 8.855 nel 2024, a testimonianza dell’importanza crescente di questi servizi. Il reparto di Chirurgia Oncologica dei Tessuti Molli, del Peritoneo e dei Melanomi si occupa degli interventi chirurgici, compresi i trattamenti per tumori localmente avanzati. La terapia medica è affidata all’équipe di Oncologia Medica 2 (a Padova) o Oncologia Medica 3 (a Castelfranco).
Paola Bigon
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