1994 - 2014
del Miranese
Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.87 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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del Miranese
1994 - 2014
Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.87 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Noale Don Mario Salviato lascia la parrocchia pag.
Salute Sanità Ambulatori Ferie serene pediatrici, se corpo e mente verso la nuova sono saniverifica
Spinea Acqua, arrivano le fontane tecnologiche
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pag.
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pagg. pag. 27-30 10
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L’EDITORIALE
Scorze’, il mercato si sposta in centro
Turismo, il Veneto nel web di Ornella Jovane*
Non per un solo anno ma per tre. Il Comune ha scelto di spostare il mercato del martedì dal piazzale Donatori di Sangue, per quest’anno, il prossimo e il 2016. pag. 8
mirano: “vogliamo i 19 milioni del passante”
“Rispetto totale degli accordi di programma e convocazione formale del collegio di garanzia presieduto da Zaia, che garantisca l’impegno da parte della Regione a trasferire a Mirano i 19 milioni di euro”. pag. 13
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I
Tangenziale sud di Scorzè, cantieri entro l’anno
Continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale. Salzano aspetta l’esito di un ricorso al Tar
S
iamo alle battute finali per la tangenziale sud di Scorzè e con l’appalto dei lavori, per fine anno apriranno i cantieri con chiusura prevista entro i primi mesi del 2016. La notizia porta sì a dare un contributo a migliorare la viabilità locale ma, di contro, continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale, perché il vecchio progetto prevedeva il collegamento fino a via Volta a Scorzè. Invece i soldi sono stati dirottati sulla tangenziale sud, da via Milano a via Boschi (Castellana). A questo
punto la palla passerà a Salzano, che ha sempre in piedi un ricorso al Tar, e a Noale, con il suo nuovo sindaco Patrizia Andreotti chiamato subito a trovare una soluzione. Dunque la partita sulla viabilità resta ancora aperta per quanto riguarda il collegamento con Noale, dare delle risposte ai residenti di via Mestrina, che si trovano smog e rumori sotto casa. Nel frattempo a Scorzè si costruirà una strada vicino alla zona industriale lunga tre chilometri, con due corsie per senso di marcia larghe 3,75 metri. Lungo il tracciato
ci saranno quattro rondò: in via Milano, via De Gasperi, via Volta e via Boschi (questa già esistente), da dove ci sarà la bretella di collegamento al casello del Passante. Su via Milano e via De Gaspari, la rotonda avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri. Quello in via Volta avrà stesso diametro ma sarà a tre corsie. Ma come detto, la partita è tutt’altro che chiusa, perché il Comune di Salzano è ricorso al Tar contro Regione e Veneto Strade. pag. 8
l Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turistico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprezzata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete. Rimbalzando online, cresce la popolarità del Veneto e si diffonde in modo “virale” la sua buona reputazione come meta turistica. Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità. Il web non solo come vetrina di promozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare flussi turistici interpretati da punti di vista diversi. E’ questa la nuova frontiera che riguarda sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza. *o.jovane@lapiazzaweb.it
Intervento
Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane di Salvatore Mazzocca*
I
l D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario. *Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”
continua a pag.
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L’INTERVENTO
segue da pag.
Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane
Riviera e Miranese
I comuni dell’innesto contro la Commerciale
Cattive notizie per la Romea Commerciale. Il fronte del no categorico alla autostrada Orte – Venezia si allarga. Dopo i consigli comunali di Fiesso, Dolo e Mira anche quelli di Pianiga e Mirano hanno detto no nei giorni scorsi alla Romea Commerciale. Il Comitato Opzione Zero però punta all’en plein. Un no in tutti i consigli comuni della Riviera del Brenta e del Miranese che possa bloccare un’opera considerata ormai anacronistica, “Altri due comuni del Miranese e della Riviera del Brenta - spiegano per il comitato Opzione Zero Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin - chiedono il ritiro del progetto. Ora sono cinque i comuni contrari, tutti quelli collocati alla testa della famigerata Romea Commerciale. Il progetto deve essere stracciato”.
I costi, ovviamente sarebbero e sono, a carico delle sole aziende, che dovranno sottoscrivere un contratto di installazione del Pos con un istituto bancario. La norma non è chiara. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Di fatto si introduce una possibilità per il consumatore, ma non si prevede un obbligo diretto per l’impresa che potrà concordare con il cliente le forme di pagamento in tal senso rimane la possibilità di pagamenti in contanti fino a 999 euro. Non essendoci sanzioni per quanti non si adeguassero, il problema per l’impresa è di concordare prima con il cliente la forma di pagamento per evitare equivoci o irrigidimento da parte della clientela. Siamo convinti che non sono queste le forme per combattere l’evasione fiscale, al contrario, appaiono come ulteriori gabelle per le imprese a vantaggio del sistema bancario. Introdurre il pagamento elettronico come avviene in tutto il resto d’Europa, non è solo un fatto tecnico. E’ un fatto culturale, che può trovare una sua diffusione anche grazie a forme di agevolazione che favoriscano e facilitino questa forma di pagamento. Se però i costi dei contratti e le commissioni, saranno solo a carico delle imprese questo non ne agevolerà la diffusione. Se fosse stato un obbligo inderogabile, avrebbe dovuto prevedere il contingentamento dei costi e delle commissioni. Queste norme allontanano e deteriorano il rapporto tra cittadino, imprenditore e il fisco, in quanto si rischia di criminalizzare sia il cliente che non richiede la ricevuta, sia l’impresa. La grande evasione non si annida nel pagamento di somme irrisorie da parte di anziani o giovani che magari non possono permettersi un conto corrente e neppure usare la carta di credito dei genitori. Perché non promuovere una grande campagna promozionale tra i giovani, offrendo gratuitamente l’apertura di un conto corrente con carta di credito a costo zero e zero commissioni? Alle imprese invece permettere l’installazione a costo zero o irrisorio dell’apparecchio elettronico e commissioni zero. Come Associazione Artigiani, l’’idea che proponiamo è di ottenere condizioni particolari per i nostri iscritti garantendo condizioni vantaggiose. Non sarà questa norma a combattere l’evasione fiscale, al contrario, provocherà come abbiamo potuto registrare tra le imprese, un ulteriore allontanamento verso le istituzioni. Meglio sarebbe stato non introdurre nulla. Ciò avrebbe dovuto essere previsto. Ma dove vivono quelli che fanno norme di questo tipo? Salvatore Mazzocca - Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”
Sicurezza stradale
Tante multe, pochi investimenti
É GRADITO L'APPUNTAMENTO
Sicurezza stradale, Venezia ai primi posti in Italia ma con qualche problema. Questo quello che è emerso dai dati illustrati nelle scorse settimane dal presidente dell’Automobile Club di Venezia, Giorgio Capuis. L’articolo 208 del codice della strada prevede che una quota pari al 50% delle sanzioni stradali debba essere impegnata nella manutenzione delle strade e in sicurezza urbana. A Venezia non è così: mentre la pressione sanzionatoria è cresciuta del 113% tra il 2007 e il 2010, soltanto il 41% di quanto incassato dal Comune per le multe è stato investito a questo scopo, tanto che Venezia è il fanalino di coda, dietro Messina, Bari e Catania. I dati dell’indagine si riferiscono al periodo 2007-2010 e indicano in 35 euro la media pro capite della pressione delle sanzioni sui veneziani.
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Nordest
Miranese Noale
Ospedale di padova
Il sindaco Andreotti illustra gli obiettivi di mandato
Spinea Nominate le commissioni in Consiglio
s. MARIA DI SALA Un’estate di musica, danza e teatro
Il sindaco Bitonci rimette tutto in discussione pag.
6
pagg.
città metropolitana
20-21
La Regione frena e il referendum separatista non aiuta pag.
pag.
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cultura
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Cinema e arte, anticipazioni di festival e grandi mostre
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Antimafia
A Venezia in ottobre “Il percorso della memoria” In ricordo delle vittime della mafia. Questo il senso de il “Percorso della Memoria”. Un percorso le cui tappe attraverseranno l’intera Italia, che è partito il 23 maggio da Capaci con una fiaccolata di podisti e che terminerà a Venezia il prossimo 21 ottobre. A Palermo, in via D’Amelio, il 19 luglio scorso ha visto metaforicamente levarsi verso il cielo sei lanterne raffiguranti le immagini delle vittime della strage. La strage in cui 22 anni fa vennero barbaramente ammazzati dalla mafia il giudice Paolo Borsellino, ed i membri della sua scorta, i poliziotti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. A Ricordarlo a Venezia è stato il presidente dell’associazione Fevicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) Mirko Schio
Economia
Cgia e Camera di Commercio: pessimi i tagli del Governo Un risparmio medio per singola impresa di 5,2 euro al mese a fronte di 2,5 miliardi di effetto recessivo per l’economia italiana. Queste le conseguenze del taglio del 50% del diritto annuale versato dalle aziende alle Camere di Commercio deciso dal Governo col decreto legge 90/2014. A spiegarlo lo studio Cgia di Mestre e Unioncamere Veneto, con l’indagine “Il Sistema camerale in Italia: ruolo, valore ed identità”. I numeri illustrati sono chiari: l’incidenza del sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica primaria, di contro ci sarà una perdita di risorse di oltre 400 milioni di euro all’economia dei territori sulle voci export, credito, turismo, innovazione, formazione. Oltre 2.500 i posti di lavoro a rischio e un aggravio sulle casse dello Stato di 167 milioni di euro.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Questa edizione raggiunge le zone di Noale, Scorzè, Salzano, Martellago, Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 32.800 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile (ad interim)
Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 luglio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese I DATI La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Quattro anni dopo, 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni, il divario è stato più che dimezzato e ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata
Veneto, verso l’azzeram
di Alessandro Abbadir
A Venezia si è tenuto il summit europeo “Digital Venice” che ha fissato gli obbiettivi del settore per il 2020
Per creare un’Europa digitale servono 300 milioni di euro. Nel 2013 sono stati investiti 15 milioni
T
ecnologia digitale, in Veneto le cose vanno per il verso giusto, ed entro quest’anno dovrebbero essere centrati gli obbiettivi fissati dalla Regione. Sarà azzerato così il “digital divide” a tutti i cittadini e le imprese venete cioè sarà garantita una connettività tra i 2 e i 20 mega. Per il 2020 sono fissate però altre mete ambiziose. L’anno in corso (con un ritardo al massimo per l’inizio del 2015) sarà dunque un anno decisivo, scomparirà finalmente il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso. Il quadro della situazione lo ha delineato con delle analisi ad hoc il Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianificato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati
le novità emerSe alla manifeStazione di venezia
Arrivano gli evangelizzatori del web
L
e sorprese all’interno della prima edizione del “Digital Venice” non sono mancate. Google infatti ha dato la notizia di aver selezionato 104 “evangelizzatori”, cioè 104 giovani laureati pronti a digitalizzare le piccole imprese del made in Italy. I 104 under trenta verranno ospitati per sei mesi in 52 camere di commercio in tutta Italia e saranno a disposizione delle piccole e medie imprese che vorranno. Dopo uno stage, i giovani saranno all’opera dall’1 settembre per integrare le vetrine (già presenti) con la vendita online. Ma l’obiettivo degli “evangelizzatori” sarà anche quello di portare nuove piccole imprese in rete. Le richieste per questi giovani sono disponibili su www. eccellenzeindigitale.it. Infine i numeri di “Digital Venice” sono stati davvero positivi La prima edizione si è conclusa con successo. Dal 7 al 9 luglio il traffico con la rete VeniceConnected è stato aperto senza la necessità di autentificazione. Si è registrato così un incremento del 50% del traffico medio. Mille e cinquecento persone, tra organizzatori ed partecipanti, sono state presenti agli eventi; 800 hanno soggiornato in città per due giorni. Sono arrivate così spese per 2.500 biglietti di mezzi pubblici in più e 350 taxi privati. Il Comune pensa già ad una seconda edizione nel 2015. A.A.
così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, sono stati chiusi 68 cantieri, 61 sono in lavorazione e sono pronti a partire altri 7 cantieri. Il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto, in accordo col ministero dello Sviluppo economico, ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Ed entro la fine dell’anno anche il rimanente 7,2 % del territorio sarà coperto dalla banda larga. Ma come detto, ora gli obbiettivi sono ancora più ambiziosi e sono stati delineati proprio a Venezia ad inizio luglio al summit europeo “Digital Venice”. Sono stati consegnati così alla multinazionali e ai governi presenti al simposio dieci raccomandazioni redatte dai giovani provenienti da 24 paesi d’Europa. Si è stilata la Carta di Venezia, in cui è auspicato per il 2020 priorità come l’accesso libero e indiscriminato al Web da parte dei cittadini, l’eliminazione del roaming telefonico (il sovrapprezzo sulle tariffe), nessuna barriera fiscale su pagamenti e copyright, alta velocità per tutti entro il 2020, cybersicurezza, big data e servizi cloud (le cosiddette nuvole) comuni per le aziende, città intelligenti con contenimento delle spese energetiche, trasparenza
e partecipazione dei cittadini, e-skills per i giovani, start up efficaci e una pubblica amministrazione moderna. Il summit che ha aperto il semestre Ue a guida italiana ha visto riunito a Venezia il gotha delle aziende tecnologiche internazionali e nazionali. C’erano così accanto al premier Matteo Renzi, Neelie Kroes, commissario all’Agenda digitale per l’Europa, i manager delle Telco europee (Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Vodafone, Wind e Tre), i responsabili europei di Google e Facebook, i rappresentanti delle multinazionali Ict come Microsoft, Hp, Ibm, Cisco, Alcatel, Ericcson. I manager presenti hanno detto la loro però, e ognuno con angolature e visioni diverse delle priorità da raggiungere. Vittorio Colao, responsabile di Vodafone ha ricordato il grande piano di investimenti del gruppo: 3,6 miliardi per i prossimi due anni in Italia con l’obiettivo di portare la connettività 4G al 90% della popolazione e la fibra per la rete fissa a 7 milioni di famiglie. Colao ha chiesto un contesto normativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo e regole comuni per operatori di telecomunicazione. Burocrazia zero è invece la necessità prima per Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind. Infine secondo Cesar Alierta di Telefonica per creare un’Europa digitale per il 2020 servono 300 miliardi, e il settore ne ha investiti 15 nel 2013. Cioè solo il 5%.
Argomento del mese 5 La storia
mento del “digital divide” Il progetto “Digitali per crescere” Microsoft e l’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme
Il Laboratorio di esperienza digitale per giovani e imprenditori
“E
siste una stretta correlazione tra innovazione e crescita: le piccole imprese italiane che abbracciano il digitale hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore al 13 per cento in termini di fatturato e del 10 per cento in termini di occupazione, rispetto a quelle che lo utilizzano poco”. L’innovazione e le nuove tecnologie come motore propulsivo dell’economia, che smuove e fa reagire anche il mercato del lavoro: è la tesi che ha ispirato il progetto nazionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello dello Sviluppo economico, “Digitali per crescere”, con cui Microsoft si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese puntando sulla formazione di giovani e Pmi. I primi risultati e i dati di uno studio ad hoc sono stati diffusi dall’amministratore delegato Carlo Purassanta che ha illustrato, in occasione di “Digitale Venice”, il summit europeo di inizio luglio, il nuovo Laboratorio di esperienza digitale (Led) realizzato insieme con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che avrà sede a Mestre, in via Torino, nel nuovo campus scientifico dell’Ateneo. Si tratta uno spazio in cui le piccole e medie imprese, i professionisti veneti e i giovani potranno ricevere formazione gratuita sulle tecnologie di ultima generazione. Sarà possibile incontrare partner Microsoft e i suoi esperti ma anche i ricercatori di Ca’ Foscari per ricevere consulenza e dare avvio a progetti di innovazione. Il laboratorio sarà uno spazio di confronto e formazione anche per gli studenti dell’Università. “Siamo entusiasti di collaborare con Microsoft e siamo convinti che il Led di Venezia rappresenterà un importante punto di riferimento per le imprese e i giovani del territorio” ha commentato durante la sua presentazione il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Carraro. L’iniziativa “Digitali per crescere” è stata lanciata a fine ottobre 2013 ed ha già visto l’apertura di 6 Laboratori a Pisa, Roma, Napoli, Milano, Bari e Torino, raggiungendo 600mila imprese e formandone oltre 6mila.
Da “smanettone” a imprenditore
Creatività e tecnologia un connubio vincente “N
on avrei mai pensato che sarei diventato imprenditore, ma la mia passione per la tecnologia e i computer mi ha fatto fare il salto di qualità, e ora gestisco una impresa con un collega, che fa dell’aggiornamento all’innovazione un punto di forza”. A dirlo è Giorgio Scocco 42 anni tipografo residente a Camponogara (Venezia), sposato con due figli, che con i primi computer e mac ha cominciato a lavorarci dalla fine degli anni Novanta, quando cioè l’accesso alla tecnologia era visto dai più come un affare per iniziati, cioè per pochi appassionati. Il “lavoro vero” era opinione comune allora, si basava su altro. Ora tutto è capovolto rispetto alla mentalità di quegli anni, e le urgenze sono chiare. ”Troppo spesso - spiega Scocco - sento dei colleghi lamentarsi per lo scarso accesso a sistemi di banda larga e internet veloce nei territori dove hanno la loro attività e hanno ragione. Il discrimine nel futuro in campo lavorativo non sarà più l’abbassamento del costo del lavoro stile anni Novanta e 2000, ancor oggi perseguito con insistenza da imprenditori miopi e che ha portato il sistema produttivo veneto nel baratro, ma l’adeguamento costante a tecnologia ed innovazione. Solo su questo versante la creatività italiana potrà continuare ad essere competitiva e a non avere rivali sul mercato“. Scocco racconta la sua storia, un esempio di come la passione per la tecnologia possa realizzare un sogno, quello di fare l’imprenditore. “La mia passione per i computer – dice – è nata quando avevo 13-14 anni perché di pc e tecnologia sono sempre stato appassionato. Ho cominciato ad utilizzarlo per giocarci. Il primo Pc lo condividevo con una amica. Ho capito fin da subito però che poteva essere uno strumento formidabile nel mondo del lavoro. Ora quasi nessuna azienda può farne a meno, ma allora chi proponeva questi strumenti di lavoro alle aziende della nostra zona, veniva considerato spesso uno stravagante”. Scocco racconta l’evoluzione del suo lavoro nel corso degli anni, un’evoluzione che ha seguito di pari passo l’innovazione tecnologica dell’ultimo quarto di secolo. “Ho Iniziato a lavorare – spiega – molto presto. Nel 1987 a quindici anni ho mosso i miei primi passi, come apprendista tipografo, in una storica tipografia della Rivera del Brenta. Nel 1990 vi è stata una svolta molto importante poiché si è finalmente passati al sistema computerizzato per la creazione e l’impaginazione di elaborati (acquistando il vecchio “Macintosh IIci, antenato degli attuali Imac). Questo ha segnato il mio futuro in quanto sono andato ad apprendere con tanto entusiasmo le nuove tecnologie formandomi a Verona, alla società leader allora per Apple Italia”. Si è trattato però solo di una prima tappa. “Da qui in poi, professionalmente con lo sviluppo dei sistemi tipografici e i vari aggiornamenti del Mac Apple, e, soprattutto con l’esplosione di internet è stata un’escalation”. L’arte grafica si è migliorata con l’uso di mac e programmi specifici che hanno permesso in questo settore la realizzazione di lavori, prima su incisione su pellicole sviluppate per la creazione di lastre, poi direttamente su lastre, per la stampa litografica. E’ arrivato così il salto di qualità, da tecnico sempre aggiornato a imprenditore. “Nell’agosto del 2010 - continua Scocco - assieme ad un mio collega, ho rilevato l’attività dove lavoravo. Ho realizzato il sogno di diventare imprenditore. Qui svolgo il mio lavoro di grafico cercando di essere sempre il più aggiornato possibile. I miei clienti immaginano e io creo e do sostanza ai loro desideri, con l’aiuto della tecnologia. Un connubio quello fra tecnologia e creatività, che è esplosivo e che sarà il vero motore di sviluppo dei prossimi anni. Prospettive che un tempo sembravano fantascienza. Questo mi ha permette di pensare in grande”. Lavorare con la tecnologia fa impresa insomma .Da anni nel nostro territorio gli esempi di chi ha fatto dell’aggiornamento informatico un motivo di avanzamento professionale sono tantissimi. Non si tratta più di giovani appassionati di Pc, i classici “smanettoni” stile anni Novanta, pionieri appassionati di tecnologia per passione. Ora sono cresciuti in tutti i settori professionisti che con l’informatica hanno aggredito il mercato e A.A. sul mercato ci sono rimasti riuscendo a fare impresa e con profitto.
6 Noale Amministrazione Il sindaco Andreotti ha illustrato gli obiettivi di mandato
“Turismo e partecipazione per il rilancio”
Gli stranieri sono il 6,6% dei residenti. Servono interventi su scuole e frazioni. L’emergenza del territorio è il lavoro di Alessandro Ragazzo
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Il municipio di Noale e il sindaco Patrizia Andreotti sindaco professore e un suo vice con un passato da insegnante, il mondo della scuola si aspetta un occhio di riguardo. E Andreotti lo inserisce tra i primi punti del programma. “Dovremmo investire sull’edilizia, la sicurezza, l’adeguamento e la messa a norma delle strutture – aggiunge – ma, al tempo stesso, far sì che ci sia una maggiore socializzazione. Abbiamo 6,6 stranieri ogni 100 abitanti e negli ultimi due lustri questo dato è aumentato in modo notevole. Va bene dar loro i servizi ma dovranno essere coinvolti per essere sempre più cittadini attivi”. Neanche venti giorni dalla nomina e subito Andreotti si è resa conto dell’altra emergenza:
il lavoro. “Il 90 per cento dei colloqui avuti finora – fa sapere – sono di persone che mi hanno raccontato il loro disagio e sono disoccupati. Mi confronterò con il centro dell’impiego di Mirano per aiutarle”. Un accenno è stato fatto anche a Briana, Cappelletta e Moniego. “Vorremmo i loro rappresentanti nella Consulta e nella Pro Loco – precisa Andreotti – e i primi due paesi hanno bisogno di piste ciclopedonali”. Giuseppe Mattiello è stato eletto all’unanimità presidente del parlamentino. Nella commissione elettorale, invece, sono stati inseriti Katia Vallotto e Davide Boschin per la maggioranza e Ilaria Scapin per la minoranza.
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artecipazione, trasparenza, legalità, efficienza, solidarietà, spirito di servizio e cultura. Queste le basi su cui vuole porre il suo mandato il nuovo sindaco di Noale Patrizia Andreotti, che ha spiegato le linee programmatiche nel suo primo Consiglio. A votare favorevole la maggioranza (Impegno Comune, Pd e La forza dei noalesi), mentre Noalesi al centro, Movimento 5 Stelle e Lega Nord si sono astenuti. Andreotti ha parlato di come intende impostare il suo lavoro quinquennale. “Ci dovrà essere una partecipazione attiva della gente – esordisce – e poi puntare su trasparenza e legalità. Alla luce dei recenti fatti del Mose di Venezia, tutti i Comuni dovranno agire su questo versante perché si ritorni ad avere fiducia nelle istituzioni. Servirà efficienza nell’usare le risorse pubbliche, puntando sulla solidarietà e lo spirito di servizio. E poi tutela dell’ambiente, dicendo no lo allo spreco di territorio e sì al recupero dell’esistente. La cultura dovrà essere un fattore di crescita e motore dello sviluppo sociale ed economico. Noale dispone di un vasto patrimonio: negli ultimi dieci anni il flusso turistico è dimezzato e si viene solo per lavoro. Dovremmo aprire un confronto con associazioni di categoria, Comuni e Pro loco per studiare delle sinergie”. Con un
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NEWS Cultura
Un concorso letterario sulle donne
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ono aperte le iscrizioni al quinto concorso letterario “La parola alle donne – Le donne che si insegnano”, promosso dal Comune di Noale con il patrocinio della Provincia. Per partecipare, presentare la domanda entro il 16 ottobre, mentre i premi saranno consegnati ad aprile 2015. Il concorso è aperto a tutte le donne che abbiano compiuto i 16 anni. Ci sarà un’unica sezione dedicata alla prosa e l’obiettivo è mettere in luce uno o più aspetti della condizione femminile odierna. I testi dovranno essere scritti in italiano, a macchina o al computer, inediti e non potranno essere spediti ad altri concorsi. Ogni elaborato non dovrà superare le quattro cartelle (ciascuna può contenere un massimo di 30 righe da 60 battute) altrimenti la concorrente sarà esclusa. Si potrà spedire un solo lavoro e il plico dovrà contenere la dicitura “Partecipazione al concorso La parola alle donne – Le donne che si insegnano”. All’interno si dovrà allegare una busta chiusa con le generalità dell’autrice: nome, cognome, indirizzo completo con numero civico e Cap, città, indirizzo e-mail, numero di telefono, età, professione, titolo dell’opera e la dichiarazione firmata “Autorizzo il trattamento dei dati ai fini istituzionali (D.Lgs. 196/2003)”. Gli elaborati non saranno restituiti e non saranno prese in considerazione le opere inviate per e-mail. Da spedire entro le 12 all’Assessorato alle Pari opportunità, piazza Castello 18, 30030 Noale (Venezia). Farà fede la data dell’ufficio Protocollo. A.R.
Parrocchia Don Mario va a Treviso
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on Mario Salviato saluta la parrocchia dei Santi Felice e Fortunato di Noale. Lo aspetta un nuovo incarico, così come deciso dal vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin: andrà alla guida dell’ufficio di Coordinamento per la Pastorale. Per conoscere il successore, si dovrà aspettare ancora qualche settimana in attesa delle nomine. Don Mario lascerà la città dei Tempesta entro la fine dell’estate dopo sei anni di permanenza. L’annuncio è arrivato nel tempio di San Nicolò a Treviso, dove Gardin ha anche annunciato che il predecessore di Salviato a Noale, monsignor Giuseppe Rizzo, ha scelto di rinunciare al suo ufficio di Vicario Generale visti i 75 anni da compiere il 7 agosto. Era il 28 giugno 2008 quando don Mario arrivò a Noale proveniente dalle chiese di Musile di Piave e Chiesanuova di San Donà. Nato a Mirano il 24 agosto 1953, è stato ordinato sacerdote nel 1979. In passato è stato educatore in seminario nella “Comunità ragazzi”, mentre nel 1987 divenne assistente diocesano dei giovani dell’Azione cattolica. Nel 1990 ricoprì la carica di direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile, mentre nel 2013 divenne coordinatore della “Collaborazione pastorale” di Noale e Santa Maria di Sala. Ma prima di andare nella Marca, don Mario ha fatto iniziare i lavori di restauro della chiesa vecchia di oltre sei secoli. Ci si è accorti che qualcosa non andava dall’organo Ruffati, dove si posavano delle gocce di pioggia provenienti dal soffitto. Lo strumento ora è stato smontato, in attesa di rivederlo ripulito e funzionante in ottobre, quando ci dovrebbero essere due concerti per celebrare la fine del cantiere. Nel frattempo non ci saranno problemi per le
messe. Ma non è finita, perché il successore di don Mario dovrà pensare alla sicurezza antisismica, rifare l’altare e gli impianti elettrici e del riscaldamento. In cantiere costerà sui 400 mila euro. Dalla parrocchia lanciano un appello perché la comunità contribuisca alle spese. Ci sono tre opzioni; la prima è mettere un’offerta nella cassetta centrale della chiesa o da consegnare in canonica. La seconda, 500 euro per due anni (2014 e 2015) da consegnare al parroco, con la ricevuta per avere la detrazione fiscale. Infine si può fare un versamento sul conto corrente (Iban IT 57Z05 72836 21068 15711 49073, intestato a “Parrocchia di Noale lavori”) della filiale di Noale della Banca Popolare A.R. di Vicenza.
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8 Scorzè Territorio
NEWS
Viabilità Annunciato l’intervento che si chiuderà entro il 2016
Tangenziale sud, cantieri entro dicembre
Scelte amministrative
Il mercato si sposta in centro
di Alessandro Ragazzo
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Continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale. Salzano aspetta l’esito di un ricorso al Tar
iamo alle battute finali per la tangenziale sud di Scorzè e con l’appalto dei lavori, per fine anno apriranno i cantieri per chiudersi per i primi mesi del 2016. La notizia porta sì a dare un contributo a migliorare la viabilità locale ma, di contro, continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale, perché il vecchio progetto prevedeva il collegamento fino a via Volta a Scorzè. Invece i soldi sono stati dirottati sulla tangenziale sud, da via Milano a via Boschi (Castellana). A questo punto la palla passerà a Salzano, che ha sempre in piedi un ricorso al Tar, e a Noale, con il suo nuovo sindaco Patrizia Andreotti chiamato subito a trovare una soluzione. Dunque la partita sulla viabilità resta ancora aperta per quanto riguarda il collegamento con Noale, specie per dare delle risposte ai residenti di via Mestrina, che si trovano smog e rumori sotto casa. Nel frattempo a Scorzè si costruirà una strada vicino alla zona industriale lunga tre chilometri, con due corsie per senso di marcia larghe 3,75 metri. Lungo il tracciato ci saranno quattro rondò: in via Milano, via De Gasperi, via Volta e via Boschi (questa già esistente), da dove ci sarà la bretella di collegamento al casello del Passante. Su via Milano e via De Gaspari, la rotonda avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri. Quello in rotta, zona cooperativa Il Germoglio a Robegano, ma via Volta avrà lo stesso diametro ma sarà a tre corsie. il Comune di Salzano si è sempre detto poco convinMa come, detto, la partita è tutt’altro che chiusa, to. L’apertura della variante alla Noalese nell’ottobre perché il Comune di Salzano è 2010 ha segnato una svolta ricorso al Tar contro Regione e I soldi sono per una trentina di abitanti di Veneto Strade chiedendo la so- stati dirottati via Mestrina: i camion passano spensiva del progetto prelimina- sulla tangenziale a pochi centimetri dalle case, lo re approvato in conferenza dei sud da via Milano smog è sempre presente, comservizi. Per Salzano, infatti, fa a viaBoschi plice il semaforo all’incrocio con fede il progetto approvato dieci via Montegrappa che provoca anni fa. Resta irrisolto il nodo di come by-passare code, oltre alle crepe nelle case e continue scosse. via Mestrina, perché c’era l’idea di fare una strada La vita è divenuta insostenibile e ora i residenti sono parallela dalla rotonda sulla strada fino a via Corna- pronti a scendere in strada per protestare, come fece-
Traffico
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N La rotonda via Boschi di Scorzè, da cui partira la nuova bretella ro in passato, a dicembre 2011. “Non ce la facciamo più – spiega Gianni Gambaro in rappresentanza dei cittadini – e che si metta a posto questa strada una volta per tutte, magari iniziando ad asfaltarla. In passato non sono stati presi provvedimenti, la situazione è peggiorata e non possiamo vivere con il terremoto continuo per il passaggio dei camion e le polveri sottili che ci entrano in casa: ormai abbiamo i muri anneriti. Senza contare la velocità. Altro che i 50 all’ora come da segnaletica: qui ne abbiamo rilevate di più elevate. Andrebbe bene anche il by-pass dietro alle nostre case, purché non sia proprio a ridosso, questo per non vivere nella morsa di due arterie”.
on per un solo anno ma per tre. Il Comune ha scelto di spostare il mercato del martedì dal piazzale Donatori di Sangue, per quest’anno, il prossimo e il 2016. L’idea è partita dodici mesi fa ed era stata apprezzata, nonostante qualche malumore iniziale, anche per rivitalizzare il centro, farlo riappropriare alla gente, dare anche una mano ai commercianti. Se a questo aggiungiamo che, durante l’estate il traffico diminuisce, si capisce come a Scorzè vogliano portare avanti questa soluzione nata nel 2013. Anche se l’obiettivo finale è il trasloco definitivo. Intanto si fa in questo modo fino al 9 settembre per poi ritornare all’antico con la ripresa dell’anno scolastico. Interessati una cinquantina di ambulanti, che trovano posto lungo via Roma, il primo tratto di via Treviso, piazza Aldo Moro e piazza 1 Maggio. La disposizione è la stessa; su via Roma trovano posto i non alimentari più altri quattro produttori agricoli. In piazza Aldo Moro ci sono tre non alimentari, e a fianco del municipio altrettanti commercianti dell’ortofrutta. Altri cinque degli alimentari trovano posto in via Roma, zona Comune. In piazza I Maggio, i clienti hanno tre bancali del pesce e due venditori di scarpe. Attorno alla chiesa sono messi altri dodici non alimentari. Nel frattempo in piazza Donatori di Sangue saranno realizzati alcuni lavori di sistemazione dell’impianto elettrico, funzionale alle iniziative in programma durante l’anno, prima fra tutte la Festa dello sport di agosto. A.R.
Viabilità
Vista red all’incrocio fra via Castellana e via Moglianese
uova collocazione per il Vista-red della Crosarona a Scorzè che finisce all’incrocio tra la Castellana e via Moglianese, in pieno centro. Si trattava di un esperimento partito il 10 agosto 2011 e conclusosi esattamente dopo tre anni. Dal Comune fanno sapere che gli incidenti sono stati azzerati, così i passaggi con rosso sono quasi nulli, per uno degli incroci considerati più a rischio. Tanti i sinistri in passato, anche gravi, in un luogo dove convergono due lunghi rettilinei. Ora si cambia. L’obiettivo è migliorare
la sicurezza in un altro tratto di Castellana, un altro punto a rischio per gli incidenti e dove non ci sono strisce pedonali. Qui convergono la regionale e la Moglianese, e transitano molti mezzi pesanti, ma anche i tanti veicoli provenienti dal centro. Sarà lo stesso sistema attivo altrove, cioè per esempio quello tra la Castellana e via Roma e tra la stessa via Roma e le vie delle Motte e Trento a Martellago. L’impianto filmerà il mezzo durante il passaggio dell’incrocio a qualsiasi ora del giorno e della notte, e non segnalerà
alcuna sanzione se si dovesse passare con il giallo, che resta attivo per sei secondi come previsto dal Codice della strada. Per chi fosse sorpreso a tirare diritto nonostante il rosso, non c’è campo e la multa sarebbe inevitabile, perché le riprese impedirebbero la contestazione. Infatti, il Comune pensa a un Vista-red che riprenda l’intera manovra fatta dal conducente già dalla fase dell’avvicinamento, dimostrando quali possono essere le condizioni di traffico al momento del passaggio irregolare. L’impegno di spesa è di 48 mila
euro annui, suddivisi in 16 mila quest’anno e 32 mila il prossimo. Il dispositivo dovrà essere omologato per funzionare in modo automatico nell’arco delle intere 24 ore e tutti i giorni. A.R.
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Salzano 9 Festa Continueranno fino al 24 agosto le celebrazioni di San Pio X
Papa Francesco saluta Salzano Una cinquantina di fedeli ha raggiunto Roma, preceduti da tre ciclisti cha hanno percorso 925 km di Roberta Pasqualetto
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er Salzano continuano le celebrazioni del centenario della morte di San Pio X, questa volta i festeggiamenti si sono spostati a Roma per l’Angelus di domenica 6 luglio. A un secolo dalla scomparsa del santo e papa Pio X, che fu parroco a Salzano (1867 al 1875) con il nome di don Giuseppe Sarto, un gruppo di fedeli si è recato a Roma per l’Angelus preceduti da tre ciclisti. Una cinquantina di fedeli è partita in autobus per raggiungere la capitale mentre altri tre salzanesi, hanno fatto un pellegrinaggio in bicicletta fino a Roma fermandosi su alcu-
Eventi
ne delle tappe più importanti per Pio X. Il percorso in bicicletta è stato di 925 km con quasi 7.400 metri di dislivello. Tra le tappe ci sono state: Salzano, Tombolo (dove Pio X è stato cappellano), Castelfranco (dove Pio X ha fatto liceo) poi Riese (la casa natale del santo), Cendrole, Asolo, Campo Croce del Grappa, Cima, Treviso, Venezia, Padova, Mantova (dove è stato vescovo) e poi Roma. I tre ciclisti-pellegrini, Franco Minto, Renzo Masiero e Francesco Meneghello, hanno trovato un tempo clemente e hanno viaggiato leggeri, per non appesantire
il mezzo. “Per fare questo pellegrinaggio abbiamo preso l’ispirazione da quello di Santiago di Compostela – dice il pellegrino e ciclista Franco Minto – come per quel pellegrinaggio anche noi abbiamo fatto delle tappe importanti. Nel nostro caso quelle riguardanti Pio X e, a ogni tappa, ci hanno fatto un timbro per attestare la nostra visita. Il nostro viaggio è stato molto spirituale ed è culminato nell’emozione dell’Angelus quando papa Francesco ha salutato i pellegrini di Salzano ricordando il centenario di Pio X”. Per l’occasione, il Gruppo Ciclistico
La sagra di San Bortolo senza la corsa del Màsaro
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a venerdì 22 a martedì 26 agosto si terrà la tradizionale festa di San Bortolo a Salzano. La manifestazione folkloristica giunge quest’anno all’undicesima edizione ed è organizzata per onorare il santo apostolo patrono Bortolo, e per rivivere la tradizione culinaria del “Màsaro”, piatto tipico
Robegano, ha fatto realizzare la divisa con il logo del centenario del santo per i tre ciclisti. “Con gran cuore ci teniamo a ringraziare la parrocchia di Salzano che ci ha aiutato – conclude Franco – ringraziamo il Comitato di Treviso per il centenario di Pio X, l’associazione culturale Tempo e Memoria che segue l’aspetto storico culturale di Pio X e la redazione comunità nostra che ci ha permesso di contattare le diocesi che andavamo a visitare, e che ci hanno accolto con gioia
paesano realizzato con il maschio dell’anatra da cortile. Questo pennuto, secondo la tradizione salzanese, era allevato in tutto il territorio ed era consumato prevalentemente per onorare la festa patronale. La manifestazione propone degli stand gastronomici coperti, la pesca di beneficienza, un grande luna park e, in conclusione della festa, uno spettacolo pirotecnico offerto dalla Pro Loco. La festa è molto apprezzata dai cittadini e non solo perché, oltre a riprendere le origini del territorio,
e sorpresa. Non dimentichiamo gli amici del Gruppo Ciclistico Robegano”. La cinquantina di fedeli salzanesi che ha viaggiato in autobus è stata accompagnata da don Paolo Cargnin, tra questo gruppo c’erano anche due rappresentanti dell’amministrazione comunale: l’assessore Lino Manente e il sindaco Alessandro Quaresimin. I festeggiamenti del centenario termineranno domenica 24 agosto con la celebrazione della messa a Salzano in presenza del vescovo di Treviso.
permette di rivivere gli usi contadini. I partecipanti vestono gli abiti tradizionali e folkloristici. La sagra terminerà martedì 26 agosto con uno spettacolo pirotecnico serale, molto apprezzato dal pubblico. La tradizionale corsa del Màsaro, in questa edizione della sagra, non si terrà. Per maggiori informazioni si può visitare il sito della Pro Loco www.prolocosalzano.it o telefonare al numero 041-5709789. R.P.
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10 Martellago Sicurezza Il Prefetto Cuttaia ha rassicurato i residenti in una recente visita in paese
Calano i furti negli appartamenti Si stanno studiando progetti come quelli del volontario civico e del controllo di vicinato
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Il Prefetto Domenico Cuttaia risultati ragguardevoli. Questa figura andrebbe a supporto dei vigili per controllare le aree verdi, i parchi, le scuole, prevenire atti vandalici, segnalare eventuali danni e via dicendo. Sarà proprio la polizia locale a formare il personale e a redigere un regolamento da approvare in Consiglio, anche perché si dovrà stabilire a chi assegnare questo compito. A questa figura si aggiungerebbe il controllo di vicinato, parte che più interessa ai cittadini, che a breve potrebbero iniziare a convocare delle assemblee proprio per raccogliere le adesioni e avere dei coordinatori di zona. L’obiettivo è creare una maggiore collaborazione tra residenti ed essere d’aiuto alle forze dell’ordine qualora ci fossero movimenti o individui sospetti. Ma servirà anche anche “coprirsi” l’uno
Passante
Casello, arriva il viadotto
F
di Alessandro Ragazzo ono in calo i reati nella provincia di Venezia, compresi i furti d’appartamento e le rapine”. Lo ha detto il Prefetto Domenico Cuttaia, intervenendo all’inaugurazione della caserma dei carabinieri di Martellago. Mancava dal Consiglio comunale prima di Natale, quando si era reduci dall’emergenza furti, con i cittadini preoccupati per l’ascesa di criminalità. Sei mesi dopo, il prefetto parla di un’inversione di tendenza nel Veneziano. “Ad oggi – spiega – se confrontiamo i numeri dello stesso periodo del 2013, registriamo un meno del 10 per cento dei reati. Per le rapine, siamo ancor meglio, mentre per i furti d’appartamento si devono fare dei distinguo tra zone ma comunque abbiamo un calo”. Proprio dal confronto con Cuttaia, a Martellago è nato il tavolo sulla sicurezza, dove partecipano il governo locale, capigruppo consiliari, carabinieri, polizia locale, cittadini. Un’idea che piace al prefetto e invita i residenti a fare la propria parte. “Alla gente continuiamo a chiedere di collaborare – prosegue – e non delegare tutto alle forze dell’ordine. Quanto si sta facendo in questo comune, s’inquadra proprio nel sistema sicurezza”. E uno degli elementi nuovi emersi negli ultimi confronti tra le parti è il volontario civico, che Martellago potrebbe adottare prendendo spunto dai Comuni dove l’esperienza è attiva e consolidata, e ha dato anche dei
Infrastrutture
con l’altro nel caso ci fossero assenze, specie prolungate, scambiandosi informazioni e il numero di telefono. Infine la questione telecamere, tanto che si sta cercando di individuare i punti dove poterle mettere, fermo restando che poi le forze dell’ordine dovranno indicare quelli più a rischio. Sul tavolo c’è sempre l’ipotesi dei cimiteri, anche per essere da deterrente alla microcriminalià; nel comune ce ne sono due, a Martellago e Maerne, e si seguirebbe la scia tracciata da altre città, da ultima Noale. Resta sempre in voga installarle ai varchi per rintracciare auto o mezzi sospetti, oltre al sottopasso della stazione di Maerne, altro luogo considerato “caldo”. Nelle prossime settimane si dovrà lavorare sui costi e su quale sistema più efficace usare.
ra la fine luglio e inizio agosto sarà montato il viadotto lungo 600 metri sul Passante, che collegherà l’entrata e l’uscita del casello di Martellago-Cappella. Il tutto mentre il cantiere va avanti; le due stazioni per entrare e uscire dall’autostrada e i fabbricati sono finiti e si stanno rispettando i programmi: a fine anno si aprirà. Riguardo la bretellina di mille metri che dovrà collegare la Moglianese proprio al casello, sfruttando l’attuale contro-strada di servizio, sarà realizzata in un altro momento, mentre ora ci si sta concentrando proprio sulle arterie di accesso. Nelle scorse settimane sono comparse delle linee gialle, sinonimo di lavori in corso, lungo la Castellana all’altezza della Kelemata, punto dove sorgerà la rotatoria. Questa sarà costruita per ultima, mentre prima si concluderà quella su via Morosini. Già costruite quelle su via Canove e via San Paolo. Da completare anche la viabilità a est, quella su Martellago, specie nel tratto tra via Morosini e via Castellana. Si tratta di una tangenziale lunga 5 chilometri che viaggerà a nord del centro abitato. Viceversa, per il collegamento a ovest, che sfocerà su via Boschi al confine con Scorzè, mancano solo le rifiniture ma il più è fatto. A.R.
interventi La parrocchia di Maerne si amplia
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a parrocchia di Maerne può pensare di iniziare i lavori del nuovo centro che sorgerà a nord. Dal Consiglio comunale di Martellago è arrivato il via libera alla cubatura prevista, 2851 metri cubi, dopo che la delibera era stata stoppata all’ultimo nei mesi scorsi, per la vicenda del capannone abusivo laddove dovranno sorgere i fabbricati. Unici astenuti il Movimento 5 Stelle e L‘area in cui la parrocchia la Lega. Il primo ha espresso dei dubbi sarà ampliata non tanto sul progetto, a cui si è detto favorevole, quanto per la distanza minima che ci sarà dall’argine del fiume Marzenego al termine dei cantieri, 7 metri anziché i 10 previsti dalla legge. Andrea Marchiori ha fatto riferimento a un regio decreto del 1904, che fissa lo spazio. E il M5S ha chiesto di vedere il parere del consorzio di bonifica Acque Risorgive. “Non siamo contrari – dice Marchiori – ma la legge fissa dei limiti e ci possono essere delle deroghe per la salvaguardia idraulica”. L’obiettivo è risolvere il problema degli spazi, ora insufficienti a soddisfare le esigenze di tutti e con centinaia di persone coinvolte. La riqualificazione dell’area è stata voluta dal parroco don Paolo Magoga e c’è anche il consenso di Curia e Soprintendenza, che hanno già rilasciato i permessi necessari. Il futuro centro sarà a forma di elle e fungerà da integrazione all’attuale oratorio, sorgendo a est della canonica e a nord della chiesa. Il progetto prevede la costruzione di un edificio su due piani, dove al primo ci sarà una sala polivalente, mentre al primo ci saranno gli spazi per i gruppi, per fare catechismo e così via. Ma a tenere banco nella discussione in aula, è stato ancora il rinvio di marzo, dopo che in commissione le minoranze avevano chiesto lumi sul capannone. Sul banco degli imputati erano finiti Moreno Bernardi (Un comune per tutti) e Gianfranco Pesce (ex Pdl ora Misto), tanto che nell’occasione presero pure un avvocato per tutelarsi e far valere le loro ragioni. “Abbiamo solo chiesto il rispetto delle norme – precisa Bernardi – e chiunque sia il soggetto lo deve fare. Io e il collega Pesce non eravamo contrari al progetto, e infatti ci siamo presi pure un legale per difenderci. Resto convinto che don Paolo sia stato in buona fede”. Lo incalza Pesce. “Mi meraviglia e mi dà fastidio che tanti della maggioranza e frequentatori della parrocchia di Maerne – aggiunge – non sapessero dell’assenza delle autorizzazioni. Hanno accusato il sottoscritto e Bernardi di essere i fautori del fallimento ma per fortuna ci siamo accorti del disguido”. Per il sindaco Monica Barbiero non sono stati tenuti nascosti i documenti in commissione. “Nulla di illecito – replica – e se c’è da fermarci A.R. lo facciamo per mettere a posto le cose”.
Mirano 13 Territorio
L’APPELLO
Infrastrutture Il Jconsiglio comunale di Mirano si esprime con forza
“Vogliamo i 19 milioni del Passante”
A Mirano sempre in fila
Una lettera per riaprire le poste di Scaltenigo
di Filippo De Gaspari
“R
Nonostante fossero stati invitati dal sindaco, nè il governatore Zaia nè la presidente della provincia Zaccariotto erano presenti
ispetto totale degli accordi di programma e convocazione formale del collegio di garanzia presieduto da Zaia, che garantisca l’impegno da parte della Regione a trasferire a Mirano i 19 milioni di euro garantiti dagli accordi”. E’ questa la richiesta che sale da Mirano al termine del Consiglio comunale aperto sullo stato di attuazione degli accordi di programma sottoscritti tra il Comune di Mirano e la Regione Veneto per la realizzazione del Passante. A porre l’aut-aut è stato il sindaco Maria Rosa Pavanello, di fronte ai rappresentanti dei comitati e delle associazioni cittadine che si occupano di territorio e viabilità. All’incontro, richiesto proprio dai comitati, non si sono fatti vedere né il governatore Luca Zaia, né la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, entrambi invitati dal Comune a fare il punto dello stato di attuazione degli accordi. Zaia ha mandato avanti i tecnici: il direttore del dipartimento Lavori Pubblici Mariano Carraro e Stefano Angelini della Direzione infrastrutture. Assente la Provincia. Ad aprire l’incontro l’accorato appello di Nello De Giulio, presidente della Consulta per l’ambiente e il territorio del Comune, incaricato dai comitati I soldi promessi, di adoperarsi presso Zaia affindi portare la loro voce. De Giu- l’ente locale ché l’iter per la realizzazione lio ha posto l’accento sul fatto ormai li sta delle opere promesse vada che quasi nulla di quanto era aspettando avanti, assicurando che le risorstato promesso con gli accordi da oltre sei anni se per le fasi di consultazione, di programma è stato manteprogettazione e acquisizione nuto: “E’ ora di ridare ai miranesi quanto hanno dei pareri ci sono. A metà luglio Carraro ha fatto perduto in termini di vivibilità e sicurezza. Sei anni sapere di aver convocato i tecnici per attivare il d’attesa sono troppi: serve una prova di coerenza e collegio di garanzia. “In realtà fare progettazione affidabilità da parte della politica”. Dal canto loro senza avere la certezza del finanziamento della vera i rappresentanti della Regione hanno spiegato, pur e propria realizzazione delle opere – ha ammonito ammettendo che questa non può essere una giusti- Maria Rosa Pavanello – è una procedura “anomaficazione, che il ritardo è da imputarsi in gran parte la”: Mirano deve avere la garanzia della realizzazioalla difficile situazione economica. Hanno promesso ne delle opere. Ad oggi nel bilancio regionale non
NEWS
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Le poste di Scaltenigo na lettera per chiedere a Poste Italiane di riaprire l’ufficio postale di Scaltenigo. A scriverla è stato il consigliere Udc Giorgio Babato, che ha preso così l’iniziativa interpretando il comun sentire di molti cittadini dell’area sud di Mirano. Babato è andato oltre: ha scoperto che Mirano, tolti casi particolari, ha in provincia il peggior rapporto tra numero di uffici postali e abitanti. Solo centri come Spinea, Venezia, Jesolo, Cavallino, Eraclea e Caorle hanno più o meno lo stesso indice, ma mentre nel caso di Spinea l’estensione territoriale (e dunque le distanze da percorrere per recarsi in Posta) è molto inferiore, nel caso degli altri comuni i dati non sono comparabili in quanto si tratta di città turistiche, con flussi d’utenza particolari. Così Mirano resta da sola all’ultimo posto, con 27 mila residenti, 45 chilometri quadrati di territorio, due soli uffici postali (Mirano capoluogo e Zianigo) e una media di residenti per ufficio postale di 13.322 unità. Questo dopo la chiusura, alquanto contestata, dell’ufficio decentrato di Scaltenigo, che serviva anche Campocroce, Vetrego e Ballò, rimasto dal 2011 solamente sportello Posteimpresa. Da allora gli utenti sono costretti a recarsi a Mirano, intasando gli sportelli dell’ufficio centrale, dove la fila è quotidiana. Babato ora chiede di riaprire Scaltenigo: “Anche perché – afferma – nel frattempo ha chiuso anche l’ufficio postale di Marano di Mira, che è fuori Comune, ma serviva anche molti utenti di Mirano. Dalla comparazione degli uffici postali presenti nei territori dei 38 Comuni simili della provincia, emerge chiaramente una disparità del servizio postale offerto e Mirano è ultimo nella graduatoria dei comuni veneziani: ha un territorio complesso e devono essere salvaguardate le esigenze di ordine pubblico assolte dal servizio postale”. F.D.G.
U Un momento del consiglio comunale aperto al pubblico compare alcuna voce su questi temi. Chiediamo solo il rispetto degli accordi scritti. Per questo riteniamo sia fondamentale un incontro formale, presieduto da Zaia in veste di garante, in cui la Regione ribadisca l’impegno a trovare e trasferire concretamente le risorse. Il senso di questo Consiglio era segnare un limite, il termine ultimo. Credo che non riusciremo più a fermare altre forme di protesta. Io finora mi sono adoperata per farlo, ma, se non si avranno risposte, d’ora in avanti sarà molto più difficile. Le proposte di alcuni comitati erano già di fare manifestazioni anche molto impattanti, in grado di fermare infrastrutture fondamentali, non solo per Mirano ma per l’intera Regione e oltre”.
Sociale
Dall’Ulss13 arriva un progetto per lo sport sicuro
opo i defibrillatori, ecco gli addetti per utilizzarli. Adesso Mirano è a tutti gli effetti la città dello “Sport sicuro”. Si chiama così il progetto dell’Ulss 13 nato un anno fa con la collaborazione del Comune e dell’Associazione Cuore Amico: ora, chi decide di praticare sport in città, può veramente star tranquillo, perché dieci impianti sportivi sono dotati di defibrillatore e “cardioprotetti” da personale adeguatamente formato dal dottor Roberto Marra del 118. “In un anno – ha spiegato Franco Giada, responsabile
del servizio di Cardiologia Riabilitativa di Noale – abbiamo formato alla pratica della rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore, assieme alla Medicina dello Sport di Noale, circa 90 persone appartenenti alle quindici società sportive che operano negli impianti sportivi “cardioprotetti”. Tutte strutture sportive che da oggi, possiamo dirlo con certezza, sono più sicure. Se qualcuno, infatti, dovesse essere colto da arresto cardiaco mentre sta praticando dello sport o assistendo come spettatore, ora sarà soccorso in maniera
adeguata e in tempi celeri, aumentando in tal modo la sua probabilità di sopravvivenza”. Ad acquistare i defibrillatori e a donarli al Comune è stata l’associazione Cuore Amico, presieduta da Nicolò Cammarata, da sempre presente nel territorio. Gli impianti sportivi dotati di defibrillatore sono riconoscibili grazie ad appositi cartelli posizionati al loro ingresso. “Ottimo esempio di prevenzione sul territorio - ha detto il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – è così che creiamo una sorta di catena della sopravvivenza: più
persone non sanitarie formiamo a intervenire in situazioni di emergenza e maggiori saranno le probabilità di sopravvivenza di chi improvvisamente viene colto da arresto cardiaco extra-ospedaliero”. F.D.G.
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14 Spinea Novità Inaugurato l’impianto Cit in viale Viareggio, di fronte l’estetica Lubin
Acqua, ecco le fontane tecnologiche
Storia locale
Il forno Pasqualetto
Il distributore eroga una media di 45 mila litri d’acqua, risparmiando lo smaltimento di 30 mila bottiglie di Filippo De Gaspari
A
mbiente e sostenibilità, senza rinunciare alla qualità. A Spinea è stata inaugurata nelle scorse settimane la prima fontana tecnologica, per fornire ai cittadini acqua microfiltrata, disponibile sia naturale che gassata. Arriva così in città la prima delle preannunciate “casette dell’acqua” e Spinea è il primo comune a dotarsi di questi dispositivi nel comprensorio. La novità è che si tratta di acqua pubblica, proveniente dell’acquedotto. Il moderno erogatore è stato inaugurato in Viale Viareggio, di fronte l’estetica Lubin. Ci sarà presto anche un altro punto di erogazione, in via Matteotti, di fronte al Bar Centrale. “Si tratta di un’idea per promuovere la qualità e la sicurezza dell’acqua pubblica – spiega l’assessore all’Ambiente e vicesindaco Stefania Busatta – queste fontane tecnologiche permettono di ridurre il consumo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, ma anche consentono di ridurre le emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia”. Altro fronte, questo, su cui Spinea è impegnata da diverso tempo: “Grazie all’impegno di tutti i cittadini, nel 2013 abbiamo ulteriormente migliorato la raccolta differenziata dei rifiuti, superando abbondantemente la soglia del 75 per cento – continua Busatta – ma ora dobbiamo anche cercare di diminuire la quantità di rifiuti prodotti. Le due nuove fontane tecnologiche permettono proprio questo”. La fontana eroga infatti sia acqua microfiltrata sia naturale, sia gasata, sempre gradevolmente fresca. Ogni mese, il Pro Acqua Cit, questo il nome del distributore installato, eroga una media di 45 mila litri d’acqua, risparmiando quindi lo smaltimento di ben 30 mila bottiglie di Pet, per 1.200 chilogrammi di plastica. Di conseguenza si riduce l’immissione in atmosfera di 250 chilogrammi di anidride carbonica per la produzione di queste bottiglie e altri 1.150 chilogrammi di Co2 vengono ri-
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sparmiati dalla loro mancata movimentazione su gomma. L’acqua è disponibile a un costo limitato: 5 centesimi al litro. Per farne conoscere e sperimentare l’utilizzo tuttavia, nei primi giorni l’acqua è stata erogata gratis. Da alcuni giorni è anche possibile utilizzare tessere precaricate, disponibili nelle principali edicole: in quella di Piazza Cortina, di via Matteotti-Piazza Marconi, la tabaccheria di viale Sanremo e quella di Piazza Rosselli. Secondo il Comune: “Chi utilizza Pro Acqua City realizzerà tre azioni importanti: apprezza la propria acqua cittadina che non ha nulla da invidiare all’acqua in bottiglia, risparmia molta plastica che non finirà in discarica (diminuiscono i costi di smaltimento) e risparmia perché l’acqua della nuova fontana ha un costo di appena 0,05 euro al litro”.
urante la Notte Gialla è stato visto da oltre 500 persone, che hanno voluto partecipare alla visita guidata organizzata dalla Pro Loco. Un tocco di cultura nell’evento di successo della Confcommercio è arrivato grazie alla Pro Loco, che ha aperto i battenti dell’antico forno Pasqualetto. Grazie alla disponibilità del proprietario Ruggiero Pasqualetto, medico, scienziato ed erede della famiglia di antichi fornai, gli spinetensi hanno potuto accedere a uno dei più interessanti manufatti di archeologia industriale del territorio. Gli edifici della proprietà Pasqualetto sono stati costruiti in epoche diverse a partire dal 1600, ma solo nei secoli successivi il sito è diventato un forno a vapore. Agli inizi del ‘900 il forno Pasqualetto è un esempio di tecnologia avanzata per produrre pane e dolci, migliorando la qualità del prodotto fino al momento offerto. Paqualetto, che ha deciso il restauro conservativo degli edifici affidando il progetto e la direzione agli architetti Elvio Quaia ed Enrico Barbato, nel meraviglioso parco che si estende a sud dei fabbricati storici, ha messo a dimora piante pregiate provenienti da tutto il mondo. I visitatori hanno potuto vedere l’esito del restauro nell’ala nord e nell’edificio del forno. “Grazie alla collaborazione fra proprietà e Pro Loco – ha detto l’assessore alla Cultura Loredana Mainardi – si è realizzata una sperimentazione di successo per la valorizzazione culturale di via Roma che, oltre al forno Pasqualetto, conserva altre importanti tracce del passato, come la più antica sala cinematografica del miranese (il cinema Bersaglieri) e la biblioteca comunale”. F.D.G.
Politica Commissioni e deleghe
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opo la giunta, gli incarichi esterni. Silvano Checchin sceglie gli ambiti di maggior urgenza e incarica il consigliere Paolo Barbiero (Pd) di seguire le attività del gruppo “Mi prendo cura della mia città”, la valorizzazione del verde pubblico e la manutenzione di parchi e giardini. Barbiero avrà anche la delega a monitorare l’attuazione delle opere aggiuntive alle opere complementari al Passante: il sottopasso ciclopedonale della Fossa, la pista ciclabile di via Luneo, il percorso ciclabile tra via Martiri e via Rimini e la messa in sicurezza di via Capitanio. “Si tratta di un incarico perfettamente inserito nelle linee generali di governo approvate in Consiglio - spiega Checchin - che indicano, per l’orizzonte temporale 2014–2019, due grandi linee d’intervento basate sul concetto di città sostenibile e sulla promozione di una migliore convivenza civile”. Nominate nel Consiglio comunale di luglio anche le nuove commissioni consiliari. La Prima commissione, che si occupa di Bilancio, Controllo economico-finanziario, Patrimonio comunale, Personale, sarà composta da Mauro Zollo, Emanuela Margiotta, Mauro Armelao, Francesco De Pieri e Stefania Marzotta. La Seconda commissione che si occupa di Urbanistica e territorio, Insediamenti residenziali e produttivi, Lavori pubblici, Viabilità, Trasporti, Parchi e arredo urbano, Ambiente, sarà formata da Riccardo Da Lio, Giovanni Litt, Claudio Tessari, Paolo Barbiero e Massimo De Pieri. La Terza commissione ha competenza su Attività sociali, Sicurezza, Attività sportive e scolastiche,
Cultura, Giovani, Pari opportunità, Tutela dei diritti del cittadino, Lavoro e Associazioni e vedrà come membri Luana Parolari, Anna Malvestio, Franca Zamengo, Stefan Eckl e Mara Marastoni. Tornando al Consiglio comunale di insediamento invece, il sindaco ha voluto iniziare il suo secondo mandato nel ricordo di Fiorella Fagherazzi, già consigliera comunale nella precedente legislatura, scomparsa il 15 giugno scorso. Durante la seduta, il Consiglio ha eletto all’unanimità come presidente Luca D’Atri (Pd), la vicepresidenza è andata invece a Mauro Armelao (Fratelli d’Italia). Il Consiglio ha poi discusso e approvato gli indirizzi generali di governo. Checchin, nel suo discorso inaugurale dopo il giuramento, ha pubblicamente ribadito la rinuncia alla sua indennità di carica. Ha poi delineato quello che sarà il programma di mandato, incentrato principalmente sul territorio, una città sostenibile e la partecipazione dei cittadini. Mano tesa dalle minoranze, che hanno garantito una funzione di controllo e opposizione costruttiva nell’interesse dei cittadini e di Spinea.
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pagina a cura di Barbara Da Pieve
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ACQUA DI QUALITÀ E DIFESA DELL’AMBIENTE: LE NUOVE FONTANE TECNOLOGICHE E’ stata inaugurata qualche settimana fa la nuova fontana tecnologica in Viale Viareggio fronte Estetica Lubin, da cui l’acqua zampilla - novità assoluta - sia naturale sia gasata. Ci sarà anche un altro punto di erogazione in via Matteotti di fronte al Bar Centrale. “Si tratta di un’idea per promuovere la qualità e la sicurezza dell’acqua pubblica - spiega l’Assessora all’Ambiente e Vicesindaco Stefania Busatta. Queste fontane tecnologiche permettono di ridurre il consumo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, ma anche consentono di ridurre le emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia».
La nuova fontana eroga sia acqua microfiltrata sia naturale, sia gasata, sempre gradevolmente fresca. Ogni mese, ogni ProAcqua City installato eroga una media di 45.000 litri d’acqua risparmiando quindi lo smaltimento di ben 30.000 bottiglie di PET (1.200 Kg di Plastica), l’immissione in atmosfera di 250 Kg di CO2 per la produzione di dette bottiglie e 1.150 Kg di CO2 per la loro movimentazione. L’acqua è disponibile ad un costo molto limitato ed è possibile utilizzare tessere precaricate disponibili nelle principali edicole. Chi utilizzerà ProAcqua City realizzerà tre azioni importanti:
• apprezza la propria acqua cittadina che non ha nulla da invidiare all’acqua in bottiglia; • risparmia moltissima plastica che non finirà in discarica (diminuiscono i costi di smaltimento); • risparmia perché l’acqua della nuova fontana avrà un costo di appena € 0,05 al litro. Ecco i quattro benefici che possiamo ottenere:
RACCOLTA DIFFERENZIATA: UN SUCCESSO DEI CITTADINI Dal 1994 “Comuni Ricicloni” premia l’eccellenza di comunità locali, amministrazioni pubbliche e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta e gestione dei rifiuti. Questa iniziativa di Legambiente è patrocinata dal Ministero per l’Ambiente. Spinea anche quest’anno è stata inserita tra i Comuni Ricicloni con il 75.67% di raccolta differenziata con riferimento ai risultati conseguiti nel 2013. La percentuale è molto buona ed è significativamente migliorata rispetto al 2012. “Questo ottimo risultato – spiega l’Assessora all’Ambiente Stefania Busatta - è merito dei cittadini che sono molto sensibili e attenti. Grazie all’impegno e alla volontà degli spinentensi nel cambiare e migliorare le abitudini quotidiane, la città riesce a incrementare costantemente la raccolta differenziata. Ora l’obiettivo sarà non solo migliora-
Il Sindaco Silvano Checchin e la Vicesindaco e Assessora all’Ambiente Stefania Busatta
re ulteriormente la differenziata, ma ridurre la produzione di rifiuti e promuovere il riuso e riutilizzo. Questo risultato ha consentito di ridurre i costi di gestione dei rifiuti di circa 180 mila euro. Speriamo che questa tendenza permanga così da ottenere ancor più incisive ricadute economiche”. Per ulteriori informazioni: http://www.ricicloni.it/
VERDE PUBBLICO, GIARDINI E VOLONTARI “MI PRENDO CURA”: L’INCARICO AL CONS. PAOLO BARBIERO · Il sottopasso ciclopedonale Durante il Consiglio Comunale Fossa dell’11 luglio scorso, il Sindaco · Pista ciclabile via Luneo ha informato i presenti di aver · Percorso ciclabile tra via Marconferito al Consigliere Paolo tiri e via Rimini Barbiero l’incarico relativo alle · Messa in sicurezza di via Caattività generali di raccordo pitanio. comprendenti il progetto “Mi Si tratta quindi di un incarico prendo Cura della Mia Città”, la perfettamente inserito nelle livalorizzazione del verde pubblinee generali di governo approco e la manutenzione di parchi e Il Consigliere Paolo Barbiero al centro vate con Delibera di Consiglio giardini. Oltre a tutto questo al ed i consiglieri di maggioranza n. 52/2014 che indicano, per Consigliere Barbiero il Sindaco affida l’incarico per monitorare l’attuazione delle opere l’orizzonte temporale 2014 – 2019, due grandi assi d’inaggiuntive alle opere complementari al Passante che tervento basate sul concetto di città sostenibile e sulla promozione di una migliore convivenza civile. sono:
AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE: LA CITTÀ PARTECIPATA NON È MAI STATA COSÌ SEMPLICE La trasparenza amministrativa è un diritto del cittadino. Con il termine trasparenza indichiamo la totale accessibilità alle informazioni relative all’organizzazione e all’attività del tuo comune. La trasparenza è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, dei diritti civili, politici e sociali. La trasparenza amministrativa favorisce il diffondersi di forme di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, promuovendo la cultura dell’integrità e la cosiddetta “economia circolare”. Tutte le informazioni relative all’attività del tuo Comune sono disponibili, per legge, sul sito istituzionale www.spinea.gov.it , tutti i giorni, 24 ore su 24. È disponibile anche un video tutorial che ti aiuta a scoprire tutte le potenzialità del nuovo sito internet del tuo Comune. Uno strumento semplice, intuitivo e compatibile con i nuovi tablet e smartphone grazie al quale potrai trovare tutte le informazioni che ti servono e in poco tempo. Con il primo video ad esempio vediamo assieme come accedere a tutti i recapiti degli uffici del Comune, alle tipologie di procedimento, ai criteri e alle modalità con cui si erogano sovvenzioni e contributi. Scopriremo insieme le carte dei servizi, gli standard di qualità, i bilanci, i tempi medi di erogazione dei servizi. Nel secondo video tutorial scopriremo come accedere a tutti i dati che riguardano la gestione del nostro territorio, del nostro patrimonio e del nostro ambiente. Possiamo approfondire ad esempio il Piano di Assetto del Territorio, i Piani Urbanistici Attuativi, la gestione del patrimonio immobiliare ma anche la qualità dell’aria, il Patto dei Sindaci, la raccolta differenziata, alberi e forestazione. Il Comune di Spinea è il primo a realizzare Video Tutorial specifici sulla trasparenza amministrativa. Visita il sito e avrai tutte le informazioni sul tuo comune comodamente in un click. Hai bisogno di scaricare un modulo, effettuare una segnalazione, fare un pagamento? Non fare la coda. Vai sul sito. Trovi tutto, sempre. www.spinea.gov.it/comune/servizi/Modulistica.html www.comuneweb.it/egov/Spinea/Pagamenti.html. www.comuneweb.it/egov/Spinea/Segnala.html “Durante le Giornate della Trasparenza – spiega l’Assessore all’Innovazione e Informatizzazione dei Servizi Emanuele Ditadi – che organizzeremo nel prossimo autunno, non mancheranno le occasioni per scoprire assieme come usare al meglio tutti i contenuti del nuovo sito internet. Tutto questo serve per rendere il Municipio una casa di vetro e per raccogliere suggerimenti, opinioni, pareri e co-progettare i servizi con i cittadini”. Primo Video Tutorial: www.youtube.com/watch?v=ofYiKGuAszg Secondo Video Tutorial: www.youtube.com/watch?v=r2X9xlOmlhU
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Mirano 17 Ecosostenibilità Arrivano i dati positivi dal territorio
Installati 376 impianti solari di Filippo De Gaspari
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ati confortanti sul fronte dell’ecosostenibilità a Mirano. Cresce la diffusione degli impianti per lo sfruttamento dell’energia solare nel territorio comunale: a luglio risultano installati ben 376 impianti (considerando solo quelli fino a 20 kilowatt/picco), per un totale di 1.900 kWp, ovvero un impianto ogni 70 persone circa. La taglia media di questi impianti è di 5.05 kWp. Se confrontati con quelli della Provincia di Venezia (sempre considerando solo gli impianti fino a 20 kWp), il totale di quest’ultima è di 9.633 impianti, per un totale di 51.200 kWp, ovvero un impianto ogni 90 persone circa (taglia media 5.31 kWp). Un dato che posiziona Mirano oltre la media provinciale, anche se l’obiettivo del Comune è diventare ancora più verde. In questa direzione vanno il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), che contiene tutte la azioni (tra cui l’installazione di altri pannelli fotovoltaici) che il Comune vuole mettere in atto per ottenere la riduzione del 20% delle emissioni di Co2 e l’aumento del 20% dell’efficienza energetica e dell’uso energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2020. Oltre a questo, c’è anche l’obiettivo di potenziare lo Sportello Energia, il nuovo punto informativo gratuito presso il quale i miranesi possono recarsi per chiedere informazioni sulle energie rinnovabili, gli incentivi ad esse collegate, le iniziative del Paes. Presso lo sportello si possono avere informazioni su come far realizzare lo screening energetico della propria abitazione e su come aderire a un gruppo di acquisto e accedere così ai finanziamenti agevolati per realizzare interventi che ne migliorino la resa energetica (ad esempio, pannelli fotovoltaici), facendo anche risparmiare i proprietari. Lo Sportello Energia, situato al primo piano del municipio di Piazza Martiri, è aperto il giovedì dalle 16.30 alle 18.30 (mail: sportello.energia.mirano@gmail. com o telefonando al 348-9877630). Già nei primi giorni di settembre l’attività dello Sportello entrerà in una fase importante: nel corso di una apposita riunione i cittadini che avranno aderito ai gruppi di acquisto potranno infatti scegliere l’azienda migliore per la realizzazione dei lavori. In una serata successiva l’azienda selezionata si presenterà agli aderenti ai gruppi, illustrando le proprie caratteristiche e il servizio che garantirà. “Le agevolazioni connesse al Paes sono un’ottima occasione per migliorare la propria casa e risparmiare sulla bolletta energetica – spiegano dal Comune – ma ciò che più conta è che danno a tutti l’opportunità di contribuire fattivamente al miglioramento dell’ambiente della nostra città”.
Un impianto ogni 70 persone. La taglia media di queste installazioni è di 5.05 kWp rispetto a quella provinciale di 5.31kWp NEWS Patrimonio
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Pubblicato il bando per la barchessa di villa Bianchini
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giugno e luglio il mese
del RIVESTIMENTO PARETE con prezzo speciale
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ubblicato l’avviso di asta pubblica per l’affidamento in locazione della barchessa e di due barchi all’interno del complesso immobiliare di Villa Bianchini. Entro luglio verrà deciso l’affidatario che dovrà poi eseguire i lavori per adibire i locali della villa a sede di attività culturali-sociali e ricettive. E’ il primo passo per il recupero funzionale della villa di Zianigo, da tempo in degrado e per la quale da tempo si tenta di trovare una via al restauro e al riutilizzo. Barchessa e pertinenze potranno essere recuperate con un investimento finanziario di almeno 400 mila euro, per lavori di riqualificazione sui fabbricati. L’obiettivo è riportare alla fruizione dei primi edifici del complesso immobiliare di Villa Bianchini, ora in stato di abbandono, in modo da creare le condizioni anche per il recupero del corpo centrale della villa. Al recupero delle pertinenze della villa guardano con interesse non solo il Comune, ma anche diverse associazioni e comitati locali, che vorrebbero insediare le loro attività all’interno del parco della villa di Zianigo. Sarà il Comune stesso a stipulare con l’aggiudicatario uno specifico contratto di locazione per un periodo di tempo non superiore ai 20 anni. F.D.G.
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Santa Maria di Sala 19 Sant Angelo Inaugurato a luglio un nuovo spazio pubblico nella frazione salese
Un nuovo parco e impianti sportivi
Si tratta di un’area di circa 10 mila metri con un campo da pallavolo, uno da calcio, un’area con giochi per i bambini di Roberta Psqualetto
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a frazione di Sant’Angelo ha finalmente il suo parco verde. A luglio è stata inaugurata l’area gioco sportiva di San Michele Arcangelo, realizzata da un gruppo di volontari del Gruppo Ricreativo parrocchiale, sul terreno di proprietà della chiesa. Dieci volontari hanno lavorato per più di due anni alla sistemazione dell’area e per attrezzare il nuovo parco. I volontari, alcuni per mestiere altri per entusiasmo, sono stati in grado di allestire un’area di circa 10 mila metri quadri ricavandone un campo da pallavolo, uno da calcio, un’area con giochi per i bambini, un’area pic nic e feste e uno spazio religioso, dove è stata installato un capitello ‘tirolese’ realizzato da un falegname che lavora a Venezia, e dedicata a una giovane di Mira recentemente scomparsa. “Insieme a noi – dice Andrea un volontario portavoce del Gruppo Ricreativo – decine e decine di persone del paese hanno aiutato in tutti i modi possibili: raccogliendo soldi con varie iniziative, dando un contributo per le loro competenze e offrendo ‘forza lavoro’ quando ce n’era bisogno”. L’assessore Gabriele Ragazzo ha fatto notare come questo lavoro sia stato possibile, grazie a due elementi fondamentali: la comunità attiva, che si è rimboccata le maniche e la disponibilità del parroco, Don Pietro Cappellari. “E’ un primo importante passo nella direzione della riqualificazione del centro paese cui, anche come amministrazione, stiamo lavorando – dice l’assessore Ragazzo – si punta a costruire un paese da vivere e non solo da abitare. Ci tengo a sottolineare che l’amministrazione non può fare nulla senza il costante impegno di persone che lavorano e sacrificano il loro tempo libero per vivere concretamente quel senso di appartenenza a una comunità, che con i soldi non si può acquistare”. Il progetto ha visto anche la partecipazione
L’area gioco di San Michele Arcangelo economica di sponsor privati, donazioni anonime di cittadini della frazione e l’aiuto dell’Amministrazione comunale, che ha donato la maggior parte dei giochi per i bambini oltre ad un contributo di 5 mila euro erogato con il bilancio 2013. Il parco è aperto a tutti e accoglie feste, manifestazioni e tornei vari, il lavoro svolto dai volontari ha reso possibile un servizio per la comunità che prima non c’era. Un’iniziativa da prendere come esempio in questi tempi di difficoltà economiche per le amministrazioni e dove sono le sinergie tra forze diverse il modo più efficace per ottenere servizi.
Cultura 3 mesi di concerti, spettacoli e danza
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Nasce il progetto per l’Università popolare
A
Santa Maria di Sala nasce l’Università Popolare che riunirà tutte le associazioni presenti nel territorio. L’amministrazione comunale aveva ricevuto la proposta dalle università popolari del Miranese e di Camponogara per offrire dei corsi ai propri cittadini. “Altre Università popolari ci avevano proposto i loro corsi ma abbiamo preferito ragionare sul fatto che Santa Maria di Sala ha molte associazioni – dice il vicesindaco Alessandro Arpi – che fanno un’ampia proposta culturale: Magnificat, Arci Pirola, Officina Cultura, Scuola degli Angeli di Sant’Angelo, l’orchestra dei fiati del Veneto, gli Astrofili e di Scacchi Salasi, Libellula, Joga Kailas Labs e moltissime altre. Copriamo a 360 la richiesta di corsi”. L’amministrazione ha pensato che gli scopi della nuova Università popolare saranno quello di togliere eventuali conflitti di proposte. Infatti, c’erano delle associazioni che facevano la stessa proposta e questo non aveva senso. Un altro obiettivo sarà di divulgare la notizia dei corsi tramite il comune e i suoi uffici. Inoltre il comune si prenderà carico della pubblicazione di materiale che raccolga la proposta di tutte le associazioni. Si punterà a un’informazione unica e integrata composta dall’unione dei corsi delle associazioni culturali e da quelli del comune. Al momento non esiste un organigramma unico per l’Università popolare e l’amministrazione funge da collante ma si pensa di farlo nel futuro prossimo. Fino ad adesso le associazioni non erano in rete, dal 16 di settembre lo saranno. Le sedi dei corsi saranno quelle proposte dalle associazioni. Per il futuro si pensa di utilizzare lo spazio dell’ex dirigenza scolastiR.P. ca, sopra la sala Pertini.
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’estate di Santa Maria di Sala è animata da due rassegne di spettacoli: 23 appuntamenti culturali divisi tra villa Farsetti e piazzetta Meridiana. Concerti, spettacoli teatrali e danza sono le proposte d’intrattenimento fino a settembre. Nell’arena all’aperto di villa Farsetti, nel mese di agosto e settembre, si terranno cinque appuntamenti. Sabato 2 agosto un Incontro musicale con i Venice Strings Summer, “Chitarre a Venezia”: Alberto Caltanella e Giorgio Cordini si esibiranno in un concerto aperto a tutti. Sabato 30 agosto uno spettacolo di danza intitolato: “Danze dal mondo”. L’attività è promossa dalla Consulta per le Attività Culturali e ha ingresso libero. Sabato 6 settembre il Musical: “c’e posto per tutti” degli Orione Musical Group; lo spettacolo è a ingresso libero. A settembre una serata di teatro con “Sala Teatro Costantina” di Paolo Biasioli; Gruppo Teatro Adulti G.T.A. 2005 di Robegano. Venerdì 12 settembre una serata musicale con “Sala
Teatro” tributo a Freddie Mercury, direttore del concerto Rossana Balsadonna. Tutti gli spettacoli si terranno alle 21. Gli appuntanti all’aperto, in caso di pioggia, si terranno nel Teatro “Pertini” di Villa Farsetti. Per altre informazioni si può contattare l’Ufficio Cultura e la Biblioteca comunale di Santa Maria di Sala al numero 041.487550. La rassegna estate si tiene in piazzetta Meridiana e gli appuntamenti sono tutti musicali: venerdì 8 agosto si terrà la serata Drag Queen; venerdì 15 agosto “Festa di Ferragosto + Dj Set” con il Dj Christian Favaro. Sabato 23 agosto una serata di cabaret e musica con “Mai dire duo” (live music); venerdì 29 agosto “Than Famous Sound” (live music) chitarra, musica e basso per una serata all’insegna del pop; venerdì 5 settembre serata con la musica degli anni ’80: “80 che spettacolo”. Tutti gli spettacoli inizieranno intorno alle ore 20.30; per informazioni e prenotazioni si può contattare la Pizzeria Meridiana di allo 041.5760084. R.P.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Il futuro della sanità Il sindaco Bitonci mette in discussione il progetto di Padova Ovest e vuole mantenere l’attuale sede in centro
Ospedale di Padova, siamo di nuovo all’anno zero?
Per mettere mano all’esistente servono almeno 300 milioni di euro ma è guerra di cifre. Istituita una commissione tecnica alla quale partecipano anche Cestrone e Palù, per elaborare una proposta che trovi anche la condivisione di Regione e Università di Padova di Nicola Stievano
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oco più di un anno fa, era il 2 luglio 2013, il protocollo d’intesa sul progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest veniva sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel lungo e tribolato iter, avviato almeno sei anni prima. Comune, Regione, Università, Provincia, Iov, con la firma al protocollo, davano di fatto il via libera alla progettazione del nuovo polo ospedaliero alle porte della città. Una mega struttura da 900 posti letto e un costo di 600 milioni, che avrebbe cambiato il volto della sanità padovana e, nelle intenzioni, messo fine alla precarietà dell’attuale polo ospedaliero alle prese con infinite ristrutturazioni, problemi di logistica e di organizzazione interna, difficoltà nel razionalizzare i costi e garantire una sistemazione all’altezza della fama di eccellenza di cui gode la sanità padovana. Doveva aprirsi una nuova stagione, segnata da una nuova e grandiosa opera pubblica, che avrebbe cambiato il volto della città. Invece era solo un capitolo di una storia che riservava delle svolte impreviste.
COLPO DI SCENA
ll mese scorso almeno due fatti rilevanti hanno contribuito prima ad incrinare e poi a mettere in discussione la scelta di Padova Ovest. Da una parte lo scandalo del Mose e le sue ricadute su tutta la Regione, e non solo, ha lasciato un grande punto interrogativo proprio sulle opere in project financing come il nuovo ospedale e il sistema delle imprese che gira intorno a queste iniziative. Dall’altra, mentre la magistratura procedeva con gli arresti e gli indagati eccellenti per le grandi opere venete, Padova consegnava la fascia tricolore di sindaco al leghista Massimo Bitonci, uscito vittorioso dal ballot-
taggio con Ivo Rossi e dal confronto con il centrosinistra che per dieci anni aveva governato la città. Tra le molte iniziative del predecessore Zanonato messe in discussione da Bitonci il nuovo ospedale è stata una di quelle che più ha fatto clamore e che ha dato il via ad una ridda di polemiche e infiammato l’estate politica padovana. Nella partita gioca un ruolo fondamentale la Regione, guidata dal leghista Luca Zaia che se lo scorso anno aveva siglato l’accordo ora non può non tenere conto della posizione del Comune di Padova. Poi c’è l’Università, con il rettore Giuseppe Zaccaria, che da tempo chiede di recuperare il ritardo accumulato in questi anni e teme di dover dipartire di nuovo da zero. La partita sull’ospedale di Padova si gioca su più tavoli e coinvolge soggetti e interessi che vanno ben oltre i confini cittadini.
IL NO DI BITONCI
Il neo sindaco di Padova ha articolato in più riprese il suo no al progetto di Padova Ovest e puntualmente le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, sollevando numerose reazioni dal mondo politico. Ma Il sindaco leghista delle ordinanze tira dritto. “La volontà dell’Amministrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l’8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull’attuale area”, questo il suo assunto. Perché? “Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione anche più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo,
In alto l’ospedale di Padova, a fianco Massimo Bitonci perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e ristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le difficoltà che que- Inoltre viene mantenuta una contiguità spaziale con aree disto tipo di operazione comporta”. Il sindaco di Padova rispon- dattiche, didattico-scientifiche, laboratori di ricerca biomedica de anche a chi mette sul tavolo altre ipotesi, prima fra tutte e clinica, recentemente progettati, edificati, attrezzati o riche il nuovo ospedale potrebbe essere costruito in un’area di- strutturati dal parte dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera versa e alternativa a quella dell’attuale sede di Padova Ovest, per la Facoltà di Medicina”. come per esempio a Legnaro, oppure a sud della Guizza. “Un’opera realizzata ex novo, su un terreno non edificato, I COSTI è più costosa e necessita di un project financing, strumento Una delle questioni più controverse è quella legata ai che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subotti- costi. “Ad oggi la Regione potrebbe contribuire, per la realizzamale, a danno dell’utenza – spiega Bitonci - Comporterebbe zione del nuovo ospedale nell’attuale, - osserva Bitonci - con altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collega- uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, nel decreto mento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto della giunta regionale del Veneto del 3 agosto 2011, il costo pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria”. Il primo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su quecittadino padovano pone poi la questione di cosa ne sarebbe sto punto le nostre stime sono diverse. Tutte le stime più dettadell’attuale grande area ospedaliera di via Giustiniani e din- gliate le presenteremo a Venezia nell’incontro con la Regione, torni. “Rischierebbe di diventare un centro di attrazione per insieme alle motivazioni specifiche, e non solo politiche, per balordi. Attorno ad essa, gli edifici perderebbero il loro valore cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell’attuale immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrereb- sede”. Alla stesura di questo documento parteciperà una combero in crisi e tutta l’area sarebbe sconvolta dal punto di vista missione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ci saranno due un eventuale nuovo plesso in un’area alternativa, peraltro, tecnici che ben conoscono la sanità padovana, chiamati perciò la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attua- a dare il loro contributo alla nuova progettualità. Si tratta di le, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento Adriano Cestrone e Giorgio Palù, rispettivamente ex direttore e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, generale dell’Azienda Ospedaliera ed ex preside della Facoltà disservizi a carico dell’utenza”. Quindi il sindaco passa ad di Medicina. Ma proprio dal mondo accademico sono piovute elencare gli aspetti positivi nel mantenere l’ospedale dov’è. feroci critiche sulla scelta del Comune. Saranno settimane di “Anzitutto il vantaggio di preservare la specificità e le caratte- fuoco e l’esito del braccio di ferro è tutt’altro che scontato.
Il Veneto in primo piano 21 11 Le reazioni Il mondo politico si divide, da quello accademico invece sale la preoccupazione
Zaccaria: “La scelta più economica è il nuovo ospedale” Richiamo del rettore dell’Università di Padova sugli accordi sottoscritti e sulla procedura avviata di Nicola Stievano
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l “blitz” con il quale Bitonci ha scompaginato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest ha scatenato una serie di reazioni più o meno polemiche. Mentre il Governatore del Veneto Luca Zaia sceglie, almeno in questa prima delicatissima fase, la strada del silenzio, preso com’è tra i due fuochi dell’accordo sottoscritto un anno fa e della volontà del neo sindaco di Padova, oltretutto del suo stesso partito. Non si sottraggono al confronto invece gli altri esponenti politici, chi a favore e chi contro le tesi di Bitonci. Tutti comunque, pur dalle diverse posizioni, sottolineano la necessità di mettere mano alla struttura sanitaria padovana, ormai sull’orlo del collasso. Ancora più netta, e preoccupata, la posizione del mondo accademico che aveva appoggiato
il progetto del nuovo polo e che ora invita a non buttare all’aria anni di lavoro. Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria non fa tanti giri di parole. “La posizione mia e dell’ateneo rimane molto ferma agli accordi presi proprio un anno fa, da rispettare e portare avanti. Esiste una procedura ben definitiva e che è in stato molto avanzato. Una procedura sottoscritta da vari enti istituzionali e che ha preso atto di come sia economicamente più conveniente la costruzione di una struttura “ex novo” piuttosto che la ristrutturazione di quella esistente. Questo anche dal punto di vista del trattamento dei pazienti rispetto al prolungato periodo necessario alla ristrutturazione. Allora, insomma, è stata fatta una scelta ben precisa. E, se oggi qualcuno ha cambiato
la Svolta
la scuola medica padovana. Non possiamo permetterci di restare indietro. Verona sta correndo, Treviso sta correndo, solo Padova è ancora ferma”. Gran parte del mondo accademico condivide le parole del rettore e nutre dei dubbi anche sulla commissione voluta dal sindaco e composta, fra gli altri, da Cestrone e Palù.
la regione non finazierà il progetto bitonci
opo un confronto serrato avvenuto in sede regionale, a Venezia, è stata posta la parola fine sul progetto di un polo della salute a Padova Ovest. Il neo-sindaco Massimo Bitonci, ha ribadito la volontà di radere al suolo il vecchio policlinico per ricostruirlo nellos stesso posto e ha escluso qualsiasi altra proposta. Dal canto suo, il governatore Luca Zaia ha difeso con fermezza la linea favorevole alla realizzazione ex novo dell’opera. Posizioni inconciliabili, dunque, che hanno costretto la Regione a sciogliere l’accordo di programma, revocando il ruolo di stazione appaltante all’Azienda ospedaliera e invitando l’amministrazione comunale ad annullare tutti gli atti in materia fin qui delibe-
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Giuseppe Zaccaria
Il sottosegretario Barbara Degani rilancia il sito di Brusegana
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Barbara Degani
idea, deve evidentemente motivarlo”. Sui costi Zaccaria precisa: “Affermare che la ristrutturazione dell’esistente costi molto meno – rincara il rettore – significa non aver letto la relazione di 180 pagine, che è da tempo depositata in Regione e sottoscritta dal comitato tecnico che dice l’esatto contrario. Va poi considerato un punto fondamentale, cioè quello dei pazienti: ristrutturare l’esistente vorrebbe dire esporre per vent’anni gli stessi pazienti ricoverati a lavori e cantieri all’interno dell’area ospedaliera, senza soluzione di continuità. Io, sinceramente, non lo ritengo ammissibile”. Anche sui dettagli finanziari il rettore invita a non fermarsi all’idea del project financing: “Esistono infinite altre forme di finanziamento. L’importante è che ci sia la volontà politica di farlo e di mantenere così alto il livello della sanità e del-
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rati. Sottolineando anche che la Regione giudica impraticabile il disegno di Bitonci e non lo finanzierà. Tra le altre voci si alza quella del sottosegretario Barbara Degani che ritiene necessario e opportuno mantenere il progetto del nuovo polo della salute a Padova città e in collegamento con la grande viabilità padovana. “Ad esempio in zona Brusegna – ricorda il Sottosegretario Degani - lì ci sono circa 350 mila metri quadrati di terreno utilizzabile. Si tratta dei campi dietro l’Ospedale ai Colli, lungo corso Australia. Quello è territorio della provincia, in più la Regione è già proprietaria dell’ex ospedale psichiatrico e i terreni sono di gestione comunale a destinazione socio-sanitaria”.
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22 Il Veneto in primo piano 12 Territorio Con l’arrivo del commissario a Venezia la riorganizzazione non si ferma
Città Metropolitana, è scontro con la Regione Sulla aggregazione amministrativa di Padova, Venezia e Treviso arriva anche l’ostacolo del referendum separatista fra Mestre e Venezia
di Alessandro Abbadir
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ittà Metropolitana, il futuro passa da Venezia, e ora dopo il commissariamento del comune è battaglia. I prossimi mesi per la realtà amministrativa che dovrebbe sorgere entro l’inizio del 2015 fra Venezia Padova e Treviso, saranno decisivi. Da una parte i fautori di sempre della città Metropolitana cioè il Pd e i suoi sindaci appoggiati dal Governo, dall’altra la Regione Veneto con il governatore Luca Zaia che ritiene la realizzazione della Città Metropolitana sbagliata addirittura uno “sfregio alla democrazia”. Contro la Città Metropolitana si era schierata anche l’ormai defunta Provincia di Venezia con la sua presidente Francesca Zaccariotto. Ma torniamo a Venezia. Il commissario Vittorio Zappalorto, nominato dal Prefetto Domenico Cuttaia, dovrà traghettare la città lagunare fino alle elezioni. Elezioni causate dall’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni coinvollto nello scandalo Mose e dallo scioglimento della giunta. Zappalorto però sul fatto che sulla Cit-
tà Metropolitana si debba procedere in fretta non ha dubbi. “La città metropolitana si farà - ha detto subito il commissario presentandosi pubblicamente a Venezia. Come commissario potrò fare molto, anche se alcune decisioni strategiche sul futuro della città spettano alla politica. Resterò a Venezia fino alla primavera del 2015, a meno che non ci sia una legge
“Il commissario Zappalorto resterà a Ca’ Farsetti fino a Primavera 2015” per anticipare le elezioni amministrative in autunno (ma questo ormai sembra altamente improbabile). Per realizzarla però ci sono scadenze di legge e vanno rispettate. Prima c’era il sindaco, adesso deciderò io. Non vedo problemi”. Al progetto della Città Metropolitana, ha sottolineato al suo arrivo a Venezia Zappa-
lorto, ha lavorato per dieci anni al ministero dell’Interno come responsabile dell’ufficio del Viminale. Insomma il percorso è inserito in un binario preciso che non può subire alcun tipo di deragliamento. Ma sulla Città Metropolitana arriva lo stop secco del presidente del Veneto Luca Zaia. ”La Città Metropolitana – ha detto Zaia dopo la presa di posizione del Commissario - è uno sfregio alla democrazia. Mi auguro che il Governo la blocchi. Il nuovo commissario è stato nominato, non eletto”. Il ragionamento di Zaia è semplice: è l’impianto della Città Metropolitana che è poco democratico. Per Zaia, infatti, il Governo ha chiuso la Provincia, dichiarandola inutile e sostituendola con la Città Metropolitana: insomma per la Regione il rischio è che “ci sarà un sindaco metropolitano che non viene eletto dai cittadini, ma è espressione di accordi tra le segreterie dei partiti”. Proprio dal Governo potrebbe arrivare un rinvio di un anno o di sei mesi dell’entrata in vigore della Città Metropo-
Palazzo Balbi litana che era stato fissato al primo gennaio del 2015. Ma intanto a far saltare (o perlomeno congelare) la Città Metropolitana alla fine, potrebbe esserci anche un’altra mina: il referendum di separazione fra Venezia e Mestre presentato dai cittadini con 7 mila firme . Su questo punto lo scorso 8 luglio il consiglio regionale, riunito a Palazzo Ferro Fini, con voto unanime, ha ritenuto meritevole di istruttoria la proposta di legge popolare presentata dai promotori separatisti riuniti nel comitato “Mestre e Venezia due grandi
città” che chiede una nuova consultazione pubblica sul progetto di separare dal punto di vista amministrativo la Venezia lagunare dalla terraferma. Sarà ora compito della commissione Affari istituzionali condurre la procedura istruttoria che potrà portare all’indizione del referendum. Insomma per capire come procederà il percorso di “aggregazione metropolitana“, bisognerà aspettare che si chiariscano una serie di variabili nel capoluogo veneto, che nessuno aveva previsto fino a qualche settimana fa.
I DATI DELLA FONDAZIONE PELLICANI CEMENTIFICAZIONE SELvAGGIA E CASE FATISCENTI
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paventose colate di cemento hanno urbanizzato in maniera forsennata nel corso dei decenni, i territori delle tre città Padova, Treviso e Venezia che formeranno la Città Metropolitana. I dati che sono stati discussi nelle scorse settimane, e che danno la cifra di come sia ridotto il nostro territorio, sono arrivate dalla Fondazione Pellicani che ha sede a Mestre. Il periodo più prolifico dal punto di vista del mattone? Gli sviluppi sono diversificati. Se le città hanno visto il boom del mattone dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nei territori all’interno delle province, invece, il periodo più prolifico dell’edificazione è stato quello che va dal 1996 al 2007. Cioè gli anni prima della lunga crisi economica che ancora non è finita. In quel periodo in alcuni paesi si è costruito la metà del patrimonio immobiliare esistente. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Ad avere il primato di città più urbanizzata è Padova con 9.330 ettari di “cemento” e il 61% del suolo occupato. Al secondo posto si piazza un altro comune
patavino, Noventa Padovana, che si ritrova con una occupazione di suolo pari al 58% dell’esistente. Il capoluogo veneto, Venezia, ha la maggiore superficie urbanizzata, con 15mila e 700 ettari, che corrisponde però a poco più della metà della propria superficie totale (esclusa Laguna). Meno urbanizzata (ma non troppo) Treviso. La città della Marca registra al catasto 5.552 ettari urbanizzati, cioè il 48% del territorio. Un quinto delle case presenti sul territorio della città metropolitana è stato costruito fra il 1962 e il 1971, il 16% fra il 1972 e il 1981, un 14% fra il 1946 e il 1961 e una percentuale identica fra il 2002 e il 2011. Ma tutte queste abitazioni in che stato sono? Pessimo. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Pellicani nel territorio della Patreve le case abitate, costruite fra il 1946 e il 2001 e ridotte in mediocre o pessimo stato di conservazione, sono esattamente 109.557, il 10% del totale: oltre 42mila nel veneziano, circa 37mila nel padovano e 30.685 nel trevigiano. A.A.
14 Cultura veneta 24 Eventi Al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre
Mostra del Cinema, parte la 71esima edizione Leoni d’oro alla carriera a due cineasti statunitensi: alla montatrice Thelma Schoonmaker e al documentarista Frederick Wiseman. Il film d’apertura sarà “Birdman” di Alejandro Iñárritu di Alessandro Abbadir
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i terrà dal 27 agosto al 6 settembre la 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e le novità anticipate sono già molte. I Leoni d’oro alla Carriera, sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documentarista Frederick Wiseman. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera. Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (“Toro scatenato”, “The Aviator”, “The Departed”) e due Bafta (“Toro scatenato”,” Goodfellas”), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di “Chi sta bussando alla mia porta?”. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente “The Wolf of Wall Street” (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio. Frederick Wiseman è un documentarista indipendente.
Ha realizzato 39 documentari e 2 film di finzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano “Titicut Follies” (1967), “Welfare” (1975), “Public Housing” (1997), “Near Death” (1989), “La Comédie Française ou L’amour joué” (1996), “La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris” (2009) e “At Berkeley” (2013, presentato a Venezia). Wiseman, che è stato presente 7 volte a Venezia, ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacArthur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. È anche regista di teatro. Intanto è già noto il film d’apertura: sarà “Birdman o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza” diretto da Alejandro G. Iñárritu (“Amores perros”, “21 grammi”, “Babel”, “Biutiful”), con Michael Keaton. E poi: nella Sala Darsena, completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti, si terrà il 26 agosto la preapertura del Festival con l’anteprima di “Maciste alpino” (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano (Maciste), in nuova copia restaurata, in occasione del Centenario della Grande Guerra. Supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Cabiria).“Maciste alpino” è probabilmente il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della
Frederic Wiseman e Thelma Scoomaker Prima guerra mondiale. Ma la mostra vedrà anche altre presenze. E’ data per scontata quella de “Il giovane favoloso” di Mario Martone (dedicato a Giacomo Leopardi, con Elio Germano) e di Abel Ferrara con il film dedicato a Pier Paolo Pasolini a 30 anni della morte (con Willem Dafoe nel ruolo principale, Riccardo Scamarcio in quello di Pino Pelosi, Valerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Giada Colagrande). Ci sarà “Anime nere”, il nuovo film di Francesco Munzi che torna alla regia dopo “Il resto della notte”. Troveranno posto poi anche il nuovo film di Ivano De Matteo “I nostri ragazzi”, interpretato da due coppie, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.
la curioSità da un film di truffaut il manifeSto
È
ispirato all’ultima inquadratura de “I 400 colpi” (Les quatre cents coups, 1959) di François Truffaut il manifesto della 71esima Mostra di Venezia, realizzato per il terzo anno da Simone Massi. Nel nuovo manifesto della Mostra, il ragazzo raffigurato in primo piano è Antoine Doinel, il personaggio protagonista del capolavoro d’esordio di Truffaut, “I 400 colpi”, e alter ego del regista in altri titoli memorabili (sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud). Scappato dal riformatorio, il ribelle Antoine nell’ultima inquadratura guarda in macchina. Sullo sfondo, il mare che non aveva mai veduto. Nel manifesto della Mostra, Massi immagina il ragazzo contornato da pesci volanti: un elemento fantastico che mitiga la dimensione interrogativa del suo sguardo, prima del tuffo nel mare della vita. Simone Massi, premiato col David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio, è l’autore della sigla che dal 2012 introduce le proiezioni ufficiali della Mostra di Venezia. La sigla ha una durata di 30 secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Anghelopulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko, Truffaut. Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi. La musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese e Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione. A.A.
L’esposizione Palazzo Zabarella dal 6 settembre ospita la nuova mostra sull’onda del precedente successo
Padova rende omaggio ai fasti della Belle Époque
A Padova gli appuntamenti ripercorrono duemila anni di storia
notturni d’arte alla Scoperta dei perSonaggi illuStri
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l mese di agosto è, come ogni anno consacrato al fitto programma di visite guidate, spettacoli teatrali, concerti e reading dei “Notturni d’arte”, quest’anno dedicati ai personaggi illustri di Padova. Dalle testimonianze dell’antica Patavium sotto l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto, di cui ricorre il bimillenario della morte e della cui corte faceva parte lo storico padovano Tito Livio, fino alle testimonianze artistiche e storiche del Novecento, alla scoperta di personaggi illustri che hanno rivoluzionato il modo di pensare, di agire, di esprimersi e di cui è testimone il ricco patrimonio artistico, letterario e scientifico presente in città. Dai più noti (Giotto, Mantegna, Galileo, il Ruzante, e molti ancora), sino a personaggi la cui valenza culturale è ancora poco conosciuta, come nel caso del grande esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni o del cartografo e geografo Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. La.Or.
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a cultura non va in vacanza. A Palazzo Zabarella è già tutto pronto per il grande evento della prossima stagione, che il 6 settembre accoglierà i cittadini al ritorno dalle ferie e i turisti tardivi. Si tratta della mostra dedicata al pittore livornese Vittorio Corcos (1859-1933), che prosegue il filone dedicato alla pittura dell’Ottocento italiano che ha visto, l’anno scorso, il successo della mostra su Giuseppe de Nittis. L’esposizione presenterà oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la vicenda del pittore livornese, attraverso un considerevole nucleo di capolavori, affiancati a numerose opere inedite, provenienti dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni pubbliche e private. La fama di Corcos era peraltro già notevole nella prima metà del secolo scorso, se Ugo Ojetti, nel 1933, ebbe modo di scrivere: “Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono”. Il percorso ruoterà attorno al grande
Due opere di Corcos: “In lettura sul mare” 1910 e “Sogni” del 1896 capolavoro “Sogni”, l’opera più celebre di Corcos: espo- dell’editore milanese Emilio Treves e quello del critico sto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Yorick. Un capitolo particolare sarà poi dedicato a Parigi, Firenze 1896, il quadro aveva destato un “chiasso india- città in cui visse dal 1880 al 1886 e che lo vide uno volato” e provocato un acceso dibattito sul significato da dei maggiori interpreti della cosiddetta pittura della vita attribuire a quell’intenso ritratto di moderna, assieme a Boldini e De giovane donna, ora definito “spiri- Oltre cento dipinti Nittis. tualista” ora “realista”, ma infine di Vittorio Corcors Il legame con la capitale peruniversalmente ammirato per da ammirare, durerà anche oltre il suo soggiorl’originalità della composizione e fra capolavori no, come testimonia “Le istitutrici l’inquieto carattere della protago- e inediti ai Campi Elisi” del 1892, uno dei nista, fino a diventare una delle vertici dell’artista livornese, che immagini emblematiche della Belle Èpoque . raffigura una scena ambientata in una dorata giornata La prima sezione della mostra è dedicata ai luoghi d’autunno in uno dei luoghi più affascinanti di Parigi. Non che hanno visto scorrere l’esistenza di Corcos, gli amici mancherà, all’interno del percorso di Palazzo Zabarella, e le importanti personalità che ha frequentato, tra cui un confronto con artisti quali Giuseppe De Nittis, Léon l’Imperatore Guglielmo II di Germania, Giosuè Carduc- Bonnat, Ettore Tito e altri, coi quali Corcos ha intrattenuto ci, Silvestro Lega e molti altri, dei quali ha tramandato un rapporto di lavoro e di amicizia. l’immagine ai posteri. Di particolare rilievo sono i ritratti Laura Organte
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L’Editoriale
Buone regole per una vacanza in salute
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Ferie serene se corpo e mente sono sani Dott.ssa Cristina Zago: Ansia: riconoscerla e affrontarla Continua a pag. 29
Dott. Francesco Sacco: Il piede diabetico; segnali da non trascurare, come curarlo Continua a pag. 30
apita, a volte, che l’estate e le vacanze siano accompagnate dal rischio di piccoli e fastidiosi disturbi che rischiano di rovinare il meritato periodo di riposo o il rientro. E’ importante perciò seguire delle buone regole per prevenire ogni malanno possibile. Sicuramente evitare la disidratazione è la prima, perché durante l’estate occorre bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Il caldo e il sudore, infatti, portano a perdere molti più liquidi, i quali devono essere reintegrati. Scegliete acqua liscia e non gassata e soprattutto a temperatura ambiente e non gelata per evitare blocchi di digestione e congestioni. L’altra buona regola per non piangere poi sul latte versato è moderarsi a tavola. Questo perché con il caldo, anche i processi digestivi sono meno efficienti. Sono da preferire, quindi, cibi leggeri. Aumentate il consumo di frutta e verdura che permettono di evitare problemi di cattiva digestione, stipsi, diarrea o bruciore di stomaco. Con gli alcolici, poi, bisognerebbe andar più piano del solito mentre in vacanza, si sa, una buona bottiglia di vino durante le cene a lume di candela o qualche cocktail a bordo piscina non mancano mai.
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Dott.ssa Rita Smanio: Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza Continua a pag. 30
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Hanno collaborato: Studio Dentistico Dott. Andrea Betteto Via Perosi, 5 Robegano di Salzano (Ve) tel. 041 5740054 Via Barche 47/D Mirano (Ve) tel. 041 431262 Studio dentistico Trends Medica Via S.Pellico, 6 - Salzano (Ve) Tel. 041 437865 Fax. 041 5749245
Studio dietistico Dott.ssa Rita Smanio Rovigo, Badia Polesine, Solesino, Monselice, Battaglia Terme, Megliadino San Vitale Tel. 3491250982 Fisioterapia Centro fisioterapico di Tribano Dott. Mario Agujari Stoppa Piazza Martiri della Libertà, Tribano (Pd) tel. 049 5342366
CHIRURGIA ESTETICA Dott.ssa Cristina Rogato Studio Medico: Viale dei Mille 107A Rovigo - tel. 3282523160 MEdicina Dott. Francesco Sacco Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) Tel. 041 421836 Psicologia Dott.ssa Cristina Zago Riceve per appuntamento ad Adria (Ro) e Rovigo Cell. 3483468022
L’Editoriale Segue da pag.
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erto poi, al ritorno dalle vacanze, si dovà fare i conti con tutte le calorie di troppo ingerite e allora, come suggeriscono i migliori dietisti, meglio mettersi subito al lavoro per tornare in forma. Qualche chilo in più dopo gli “anta” è faticosissimo da smaltire.
Se siete dei patiti dell’abbronzatura e vi esponete alla luce del sole nelle ore più calde, mettetevi in testa di proteggere la vostra cute. Portate con voi le creme solari con fattori alti da applicare, al mare, almeno un quarto d’ora prima di fare il bagno e possibilmente essere specifiche per il tipo di pelle. Un’eccessiva esposizione al sole, può provocare scottature importanti e essere anche causa di melanoma ossia tumore della pelle. Riguardo a questo argomento è bene essere informati, come sottolineano i dermatologi, e fare spesso un autocotrollo della cute specie se sono presenti nevi. Un altro consiglio molto utile dal punto di vista della salute è proteggere gli occhi. Luce del sole, acqua del mare e vento possono metterli a dura prova. Usare dei buoni occhiali da sole, con lenti anti UV, ed alleviare le eventuali irritazioni, se non molto intense, con colliri decongestionanti dovrebbero essere le regole di base. Se il problema fosse più importante, però, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. Gli occhi sono delicatissimi e sottovalutare qualcosa potrebbe non essere la scelta giusta da fare. E se soffrite di pressione bassa, ricordate che il caldo contribuisce ad abbassare la pressione e che potreste subire particolarmente gli effetti del caldo. Sentirvi spossati, accusare mal di testa e nausea…Un po’ di zucchero può essere utile, per rialzare un piccolo sbalzo di pressione, ma è consigliabile recarsi dal proprio medico per farsi indicare i medicinali opportuni. Finchè siete in viaggio potrebbero capitare anche strappi e distorsioni dolorose. Proprio il dolore si può alleviare in qualche modo con antidolorofici, di cui non abusare, mentre per la causa del dolore occorre provare a intervenire con alcune pomate, creme o unguenti specifici. Sempre tenendo presente che se la parte interessata si gonfia molto è meglio rivolgersi ad un medico. Dolori muscolari come il torcicollo, invece, vanno valutati alla luce della conoscenza del proprio corpo: nella gran parte dei casi, si tratta solo di contratture muscolari, che si curano con una ginnastica per la parte interessata, ripetuta più volte al giorno. Certo un fisioterapista esperto potrebbe essere un toccasana. Ricordatevi che anche in vacanza è possibile usufruire dell’assistenza medica. In Italia ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, che però è presente solo in alcune località di villeggiatura. Altrimenti bisogna rivolgersi, pagando, ad un medico di medicina generale. La ricevuta di pagamento, in alcune Regioni, può essere rimborsata dalla Asl. Altrimenti va inclusa tra le spese mediche detraibili con la dichiarazione dei redditi. In Europa è possibile usufruire di cure sanitarie gratuite o a costi ridotti, ma bisogna avere con sé la tessera sanitaria. Prima di partire è sempre meglio passare dal dentista: niente può rovinare la vacanza come il mal di denti! Prevenire è meglio che curare…e non si tratta solo di slogan!
Sommario
Le faccette dentali per sorrisi più L’ansia può complicare molto belli e naturali la vita di una persona pag. 29 pag. 29
Il piede diabetico
Invecchiamento cutaneo Il lifting non chirurgico con effetto naturale e sicuro
Fisioterapia L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei
I segnali da non sottovalutare; 4 approcci per curarlo pag. 30 pag. 29
Implantologia
Unica risposta per la riabilitazione protesica?
Dietista pag. 29
Dentista
Psicologia clinica
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Come eliminare in un mese i chili pag. 30 presi in vacanza
BENDAGGIO NATURALE, DIURETICO, TONIFICANTE, DRENANTE, LIPOLITICO, DISINTOSSICANTE, ANTIOSSIDANTE,TERMOGENO ED INOLTRE AD AGOSTO E SETTEMBRE: densitometria ossea, fisioterapista in farmacia, esame dell’insufficienza venosa, esame del cuoio capelluto, giornata di consulenza sull’alimentazione, giornata della cosmesi con promozione Fillerina Labo, giornata Medela dedicata all’allattamento FARMACIA SAN MARTINO sas della Dott.ssa Giovannoni Via Onaro 7/A - Rio San Martino di Scorzè (VE) - Tel. 041446200 www.farmaciariosanmartino.it
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Ansia: come riconoscerla ed affrontarla Quando questo disturbo raggiunge livelli eccessivi può complicare molto la vita di una persona
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disturbi d’ansia rientrano tra i disturbi del sistema di ansia è ingiustificata o più comuni e frequenti che si risconsproporzionata rispetto alle situazioni, trano al giorno d’oggi. L’ansia è un’esi ha un disturbo d’ansia. mozione universale che non sarebbe inaSono disturbi d’ansia gli attacchi di deguato provare, in quanto rappresenta panico (con e senza agorafobia), le osuna componente necessaria della risposta sessioni e compulsioni, le fobie (paura dell’organismo allo stress. La risposta andi parlare in pubblico, di usare i mezzi siosa agli eventi non ha sempre e necessadi trasporto, ecc), l’ansia generalizzata riamente caratteristiche negative. e il disturbo post-traumatico (in seguito L’ansia risulta patologica quando è ecces- Dott.ssa Cristina Zago ad eventi traumatici o molto stressansiva e ha un’intensità tale da provocare ti). un grado di sofferenza insopportabile complicando no- Per alleviarne i sintomi risultano essere importanti una tevolmente la vita di una persona, rendendola incapace dieta appropriata (ridurre il consumo di caffeina, zucdi affrontare anche le situazioni più comuni. chero, alcol), un sonno adeguato, un regolare esercizio Possono essere identificate quattro fondamentali com- fisico e alcune tecniche di rilassamento. ponenti dell’ansia: una componente cognitiva (carat- Nei casi più difficili è opportuno curare l’ansia con il terizzata dalla capacità/incapacità di comprendere le trattamento psicologico e se necessario, anche farmacause del proprio stato); una componente somatica ceutico. (caratterizzata da una reazione di emergenza che si nota, a livello fisico, con pallore della pelle, sudore, treDott.ssa Cristina Zago more, dilatazione pupillare e respiro difficoltoso); una - Psicologa Clinica componente emotiva (costituita da emozioni negative Riceve per appuntamento quali paura, apprensione, preoccupazione, irritabilità e ad Adria e Rovigo cambiamento di umore); una componente comportaCell.: 348 3468022 - Mail: cristina. mentale (caratterizzata da comportamenti diretti alla zago@ordinepsicologiveneto.it fuga o all’evitare le fonti di ansia). Quando l’attivazione
Le faccette dentali Sorrisi più belli e naturali Dott. Massimiliano Stomaci
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arliamo di faccette dentali con il dott. Massimiliano Stomaci, odontoiatra presso gli ambulatori dentistici Trends Medica di Salzano. Dottore, cosa sono le faccette dentali? Le faccette dentali sono dei restauri adesivi che si applicano ai denti anteriori per modificarne la forma ed il colore, per motivazioni estetiche e funzionali. Grazie al loro utilizzo possiamo modificare il sorriso dei nostri pazienti con la massima conservazione degli elementi dentari e con un risultato talmente naturale che anche un addetto ai lavori spesso non riconosce dei denti ricoperti da faccette. Come si applicano le faccette ed in quali casi sono consigliate? Le faccette sono delle sottili lamine di ceramica della forma del dente che vanno incollate sulla faccia esterna del dente stesso. A causa del loro ridotto spessore possono essere applicate con una preparazione minima o a volte nulla, quindi non e’ piu’ necessario ‘rovinare i denti’, come dicono i miei pazienti. Il trattamento trova applicazione nel caso di denti decolorati, macchiati o spaziati, ma anche quando i denti abbiano una forma strana, ad esempio nel caso di denti conoidi o per migliorarne la forma dopo aver portato l’apparecchio. In quali casi invece non e’ possibile utilizzarle? Come dicevo le faccette servono per modificare forma e colore dei denti senza indebolirne la struttura. Modificare la forma di un dente non e’ solo una questione di estetica; a volte
nei pazienti con dentatura particolarmente abrasa, dove la struttura dei denti non e’ compromessa possiamo usarle per ristabilire la guida incisale e canina nella masticazione. Quindi, ritornando alla domanda, il loro utilizzo e’ consigliato quando la struttura dei denti da restaurare non sia eccessivamente compromessa. Se cosi’ fosse’, sarebbe preferibile ricoprire i denti con delle corone metal-free. Altri casi nei quali sconsigliamo l’applicazione delle faccette e’ quando i denti sono particolarmente storti. In questi casi viene consigliato prima un trattamento ortodontico. Quanto tempo e’ necessario per applicare delle faccette e quanto durano? Per applicare delle faccette sono necessari due appuntamenti: uno per l’eventuale preparazione dei denti, pratica assolutamente indolore, e per l’impronta; uno per l’applicazione delle faccette preparate dal laboratorio odontotecnico in maniera individualizzata per il paziente. Riguardo alla durata, contrariamente a quanto si pensi, si tratta di uno dei lavori odontoiatrici piu’ duraturi a causa del forte legame che si instaura con lo smalto dei denti. Anche oltre i vent’anni, se costruite e cementate correttamente e se il paziente si presenta regolarmente ai controlli odontoiatrici. TRENDS MEDICA Via S.Pellico, 6 - Salzano (Ve) Tel. 041-437865 - Fax 041-5749245 info@trendsmedica.com
Lifting non chirurgico: i fili in PDO in chirurgia estetica Una procedura medica poco invasiva per un effetto estremamente naturale e sicuro
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na nuova tecnica per il trattamento dell’invecchiamento di viso, collo, decolté, ma anche del corpo è rappresentato dal soft lift con fili in PDO (polidiossanone). Questa procedura medica è caratterizzata da una minima invasività e offre un effetto liftante estremamente naturale . I fili in PDO sono fili, utilizzati da tempo sia in chirurgia generale che in chirurgia vascolare, che vengono posizionati nel tessuto sottocutaneo mediante aghi molto sottili e lì si stabilizzano, dando un effetto stimolante sulla proliferazione di nuovo collagene, e quindi un sostegno al tessuto. Trovano indicazione in tutte le zone del volto dove si ha una lassità come la regione perioculare quella zigomatica, quella sottomentoniera, sul collo, sul decolté, sulla regione periombelicale, sull’interno delle braccia e sull’interno coscia. L’inserimento dei fili avviene mediante impianti che seguono le linee di tensione della cute, fino a formare un reticolo di sostegno. I fili, per la loro conformazione si aprono a V e si tendono creando un arco, responsabile della tensione tessutale. Si eseguono 1 o 2 sedute
distanziate di circa 3-4 mesi. L’azione immediata dei fili è quella di maggior compattezza del tessuto, l’azione liftante è invece progressiva. Accanto ai fili biostimolanti esistono inoltre i fili di ancoraggio in cui l’effetto lifting è maggiore e permette di ridefinire in maniera più incisiva i contorni del volto o di riposizionare tessuti lievemente ceduti. Si tratta di fili in PDO dotati di spine bidirezionali che aprendosi si ancorano sul tessuto sollevandolo. Entrambi i trattamenti richiedono meno di un’ora di tempo, non richiedono anestesia nè ricovero e lasciano minimi esiti, tanto da essere definiti il “lifting della pausa pranzo”. Possono essere associati tra loro anche nella stessa seduta. Dopo circa 6/8 mesi i fili vengono completamente riassorbiti ma la biostimolazione e l’effetto lifting continuano per circa 12-18 mesi grazie alla formazione di nuovo collagene. Studio Medico: Viale dei Mille 107A – Rovigo rogatocristina@libero.it tel. 3282523160
Centro fisioterapico di Tribano L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio
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ealtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e terapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteotendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso di raggiungere alte percentuali di successo anche grazie alla collaborazione con centri di eccellenza per interventi ortopedici vari, assicurando un recupero ottimale del post operatorio. Grazie alla puntuale disponibilità dei chirurghi specialisti e in sinergia con l’equipe del centro è sempre possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di ciascun paziente. La grande professionalità assicurata dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professionalmente da Mario Agujari Stoppa, nella sua ormai quindicinale presenza nel comune, è testimoniata dal consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che si sono rivolti e continuano a rivolgersi con piena soddisfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle notevole difficoltà economiche del momento, nonostante le spese di gestione continuino ad aumentare, anche per l’anno in corso le tariffe rimarranno invariate.
Con l’occasione ci fa piacere chiarire che l’onda d’urto è un effetto meccanico che si ottiene sia mediante l’apparecchio a percussione balistica sia con onde acustiche e onde pressorie ad alta energia. Presso il Centro Fisioterapico di Tribano è possibile eseguire: · Massoterapia; · Magnetoterapia; · Laser terapia; · Ultrasuoni; · Teca terapia e molto altro ancora... per info 049.5342366 Centro fisioterapico di Tribano: Dott. Mario Agujari Stoppa Piazza Martiri della Libertà, 11 – Tribano (Pd) - tel. 049 5342366
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Il piede diabetico
E’ importante non sottovalutare ogni piccolo campanello d’allarme, quattro approcci differenti per curare efficacemente la patologia
Dott. Francesco Sacco
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na malattia come il diabete può creare notevoli complicanze dovute all’aumento della concentrazione del glucosio nel sangue. Il livello alto della glicemia interessa logicamente tutti gli organi che, quindi, si trovano esposti al rischio di sviluppare patologie legate alla malattia. Oltre che gli occhi, i reni ed il sistema cardio-vascolare in generale, il diabete, sia di tipo I che di tipo II,
può portare al cosiddetto piede diabetico, una patologia che costituisce la complicanza più invalidante dell’iperglicemia cronica trascurata. Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente al quale è assolutamente prescritta una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi, supportata anche da frequenti controlli medici. Il piede diabetico è una condizione morbosa dovuta ad un disturbo del sistema nervoso periferico, tale da compromettere la corretta funzionalità degli arti inferiori. Se si considera che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria esistenza ad un’ulcerazione del piede che richiederà un intervento di tipo medico è possibile farsi un’idea della gravità rappresentata da questa particolare complicanza. I sintomi del piede diabetico sono principalmente sensazione di freddo, formicolii, dolori, alterazione della sensibilità, perdita della capacità di percepire il dolore ed i cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori e difficoltà a camminare. Sintomi spesso molto comuni e quindi altrettanto spesso sottovalutati. Le patologie che più frequentemente compromettono la funzione o la struttura del piede sono l’arteriopa-
Implantologia: unica risposta per la riabilitazione protesica? Quante volte da paziente ci si fa questa domanda e spesso la risposta è sempre un po’ difficile
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’implantologia oggi è diventata sicuramente la risposta elettiva per risolvere i problemi della mancanza dei denti. Ci sono delle innovazioni continue che caratterizzano gli impianti per un sempre più idoneo inserimento anche in situazioni cliniche complicate, come il ridotto spazio osseo e con creste alveolari estremamente sottili. Nel mio studio, ad esempio, adotto soluzioni tecniche d’avanguardia che danno la possibilità di effettuare terapie implantari d’eccellenza sempre più evolute e soprattutto accessibili ad un vasto numero di pazienti con un costo sicuramente competitivo nel mercato. Ciò non vuol dire che il ponte classico o la protesi combinata o mobile sia la soluzione da scartare a priori. Bisogna capire che la protesi mobile non è un declassamento ma se costruita in modo congruo con lo stato dentale del paziente può essere una soluzione idonea ed economica per le esigenze di alcuni pazienti che per vari motivi non vogliano adottare una soluzione implantare fissa. In alcuni casi la protesi mobile diventa quasi un obbligo, anche se temporaneo, per pazienti con grave malattia parodontale fino a quando questa non viene trattata con particolari interventi mirati proprio a risolvere tale problematica. Sicuramente un buon clinico sa cosa consigliare in ogni
Il dr. Andrea Betteto
situazione per dare al proprio paziente il massimo comfort ed esigenza estetica, garantendo sempre la salute in primis. Dott .Andrea Betteto Via Perosi 5 Robegano di Salzano VE tel 041 5740054 Via Barche 47/D Mirano VE tel 041 431262 Convenzionato con Previmedical
tia (piede ischemico) e la neuropatia diabetica (piede neuropatico). In molti casi i due quadri clinici coesistono e si parla, pertanto, di piede diabetico neuro-ischemico. Le arterie ed i capillari degli arti inferiori danneggiati dall’iperglicemia finiscono per chiudersi progressivamente e questo fattore, assieme al danneggiamento dei nervi legato sia al negativo impatto degli elevati livelli di glicemia sulle fibre nervose sia alle lesioni che l’iperglicemia provoca nei vasi sanguigni che nutrono le dette fibre, fa sì che non si riesca a percepire l’arto e che il piede, quindi, finisca per venire appoggiato in maniera scorretta favorendo così indurimenti della pelle con formazione di calli e vesciche. La perdita della sensibilità può portare a non riuscire più ad accorgersi di eventuali tagli accidentali, ustioni o ulcere, che possono finire, quindi, per infettarsi portando anche una progressiva gangrena dei tessuti. Per questo motivo è fondamentale la cura dei piedi. Le cure più efficaci del piede diabetico si articolano su quattro fronti differenti: - La chirurgia vascolare con il ripristino della funzionalità delle arterie e dei capillari per permettere al sangue di raggiungere il piede con interventi di rivascolarizzazione mediante by-pass o angioplastiche. - Antibiotici mirati, per risolvere le eventuali infezio-
ni in corso. Plantari e calzature ortopediche che permettono il corretto appoggio del piede, scaricando il peso del corpo su tutta la sua superficie. - Medicazione specifica per le ulcere, se in corso, per guarire in modo efficace. Ogni piccolo campanello di allarme sui piedi è da segnalare se si è affetti da diabete, perché la malattia modifica decisamente la percezione di un piccolo taglio o di una ferita arrossata e, contemporaneamente, il verificarsi di tale complicanza modifica decisamente, in senso negativo, la qualità di vita del paziente e l’evolversi della malattia diabetica. Per questo motivo è bene che venga attuata una attenta sorveglianza dello stato della cute del piede in primis da parte del paziente stesso che dovrà rivolgersi sempre al medico in caso di lesioni e disturbi correlati senza sottovalutare il problema. In ogni caso è regola fondamentale per la prevenzione e la cura delle complicanze, attenersi scrupolosamente alla dieta e norme di igiene di vita corrette oltre che all’auto controllo dei livelli glicemici nel sangue. Dott. Francesco Sacco Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) tel. 041 421836 frasamed@libero.it
Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza Un leggero sovrappeso è difficile da perdere dopo gli “anta”
Le vacanze molto spesso sono un periodo critico frutta con gelato alla frutta 187 Kcal. Con queste per la dieta e spesso capita di tornare a casa con varianti avrete risparmiato circa 823 Kcal. alcuni chili di troppo. Poco male se siete normoPer chi ha problemi di peso consiglierei 10 peso e di giovane età, ma se siete sovrappeso e regole: avete superato gli “anta” disfarsi di 3 o 4 chili - pesarsi prima di andare via e quando si torna non sarà facile. Privarsi dei piaceri della tavola per capire se si è aumentati e quanto e fare in durante le tanto desiderate ferie è un delitto, ma modo di ritornare al peso di partenza in un mese il segreto sta nel mangiare quantità modeste - iniziare il pasto sempre con una bella porzione e cogliere l’occasione del tempo libero per fare di verdura in modo tale da saziarsi Dott.ssa tanta attività. Per cercare di avere un’alimenta- non saltare i pasti (al massimo solo la colazione Rita Smanio zione sufficientemente corretta ed equilibrata e se si è abituati a svegliarsi tardi) in modo tale da mantenere un buon bilancio energetico dobbiamo innanzi- evitare di arrivare a cena o pranzo con troppa fame e quindi tutto sapere: rischiare di non controllarsi: - quante calorie dovremmo introdurre (solitamente è lo spe- - preferire primi o secondi con tante verdure cialista che lo sa calcolare in base al vostro peso, altezza, - condire per conto proprio le verdure perchè molto spesso le sesso .....). verdure già condite presentano più olio - quante calorie apporta ciò che mangiamo. - aproffittare del tempo libero per aumentare l’attività fisica - quanta energia è necessita quando facciamo attività fisica - se siete golosi eventualmente mangiare il dolce a colazione Facciamo un esempio pratico di una cena in un ristorante di anzichè alla sera dopocena perchè si rischia di non consumamare. Antipasto: impepata di cozze circa 150 Kcal. Primo: re le calorie prese ed eventualmente preferire dolci più light tagliolini agli scampi 488 Kcal. Secondo: frittura mista circa come un bel gelato alla frutta 600 Kcal. Dessert: semifreddo ai frutti di bosco 267 Kcal. - se si è in appartamento non mangiare sempre cose veloci e 3 bicchieri (125 ml cad) di prosecco o vino bianco fermo pronte come pizza, alimenti precotti o surgelati 380 Kcal. Per questa cena le calorie complessive che avrete - bere molta acqua anche se non si ha sete ingerito ammontano a 1885 Kcal. Sicuramente siamo in - Usare dei fermenti lattici prima durante e dopo le ferie se si eccesso e quindi dovremmo ridimensionare la nostra cena è soggetti a stipsi, colite o gonfiore addominale come per esempio mangiare: una bella porzione di verdure Studio Dietistico Dott.ssa Rita Smanio di stagione circa 56 kcal (la verdura serve sopratutto per e-mail: rita.smanio@libero.it saziarsi), risotto ai frutti di mare circa 380 Kcal, filetto di tel: 3491250982 branzino al trito di basilico e verdure 439 Kcal. Macedonia di
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FASCINO SARETE
PIÙ CHE MAI ATTRAENTI E BENDISPOSTI NEI CONFRONTI DEL PARTNER E DI PROBABILI NUOVI INCONTRI S ALUTE SONO CONSIGLIATE CURE MIRATE ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLA BELLEZZA NATURALE. CURATE LA PELLE DEL VISO
FASCINO SARETE ANIMATI DA UN AFFLATO ROMANTICO E AVVENTUROSO MA POI, VI SARÀ DIFFICILE RINUNCIARE ALL’IRONIA S ALUTE CERCATE DI TRASCORRERE PIÙ TEMPO ALL’ARIA APERTA E A CONTATTO CON LA NATURA: STILE DI VITA SOBRIO
TROPPO ANGUSTI. APPREZZATE ANCHE QUALCHE RITUALE PIÙ RASSICURANTE E AFFETTUOSO S ALUTE SE SIETE NERVOSI AIUTATEVI CON TISANE RILASSANTI E CON UN ATTEGGIAMENTO LEGGERO E GIOCOSO
FASCINO DEDICATE TEMPO ALL’AMORE SARETE RIPAGATI AMPIAMENTE. NUOVE CONOSCENZE IN ARRIVO E MOLTO INTERESSANTI SALUTE SI SCIOGLIERANNO LE RESISTENZE, GARANTENDOVI UNA VISIONE D’INSIEME CHE FARÀ BENE ALL’ANIMA
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO ATTENTI AI RECINTI
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07
SCENARIO GENERALE SI FA PROMETTENTE: PRONTI AD APPROFITTARNE CON MASSIMO GAUDIO S ALUTE IL VOSTRO FISICO VI FORNISCE OTTIME RISPOSTE IMMUNITARIE PER PROBLEMI DI PELLE, OSSA E AR-TICOLAZIONI
FASCINO LASCIATE PERDERE LA PERFEZIONE. ATTRIBUITE MAGGIORE IMPORTANZA AL DIALOGO E ALLE AFFINITÀ CULTURALI S ALUTE CON LE DIFESE OTTIMAMENTE STIMOLATE TRARRETE GRANDE GIOVAMENTO DA TERAPIE DRENANTI E DISINTOSSICANTI
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO
FASCINO LO
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
Scantamburlo Automobili S.r.l. Via Venezia, 165 - 30037 SCORZE’ (VE) tel. 041446029 - mail info@scantamburlo.it
IL DIALOGO AMOROSO, LE PAROLE GUIDANO IL CUORE VERSO LIDI MAI CONOSCIUTI, UNA VERA SCOPERTA S ALUTE LA SALUTE SI FA ROBUSTA ANCHE GRAZIE AL SOLE DELLE VACANZE CHE COLORA LE GOTE E MOVIMENTA LA VITA
APPROFFITTA DELL’OFFERTA DA:
MICHIELETTO GOMME S.R.L. Via Moglianese, 45/C - Scorzè (VE) Tel. e Fax 041 5840299