del Miranese nord
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 31
Martellago Raffica di multe nel 2011
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Scorzè La chiesa chiude per lavori
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Basket La Pallacanestro Mirano è promossa
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EDITORIALE
NEL 2013 IL SOTTOPASSO IN VIA MESTRINA
Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin*
I Il prossimo anno potrebbero prendere il via i lavori del sottopasso di via Mestrina a Noale. A Veneto Strade, infatti, è stato ratificato l’accordo per lo spostamento più a sud dell’opera che consentirà il passaggio dei mezzi senza alcun problema d’altezza. pag.
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Salzano, S. Maria di Sala e Mirano vanno al voto Si presenteranno 18 candidati sindaci e 24 liste nei tre paesi del comprensorio
Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito
le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino.
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iranese al voto in tre Comuni su sette. I candidati che si sottoporranno al giudizio dei cittadini sono in tutto 18, 24 le liste in campo a sostenerli: se non è un record poco ci manca. La sfida più interessante è senza dubbio quella che riguarda Mirano: Mirano è arrivata in anticipo all’appuntamento con gli elettori rispetto alla scadenza naturale del mandato. A rimescolare le carte è stata la caduta anticipata della giunta Cappelletto che ha aperto le porte a 10 mesi di commissariamento. A sfidarsi sono 7 candidati: Maria Rosa Pavanello per il centro-
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corre da sola con Pier Luigi Masiero, mentre saranno due anche le liste di centrosinistra: una del Pd con Giuseppe Rodighiero, l’altra da Valter Stevanato, dell’Idv. Outsider sono i grillini, con Rossella Carolo e Veneto Stato, che lancia Federico De Marchi. Salzano è il Comune più piccolo al voto. Alle urne in 4: Alessandro Quaresimin è il sindaco uscente per il centrosinistra. Se la dovrà vedere col candidato di centrodestra Graziano Busatto, con quello della Lega Giuliano Stevanato e col giovane Matteo Zanellato a capo di una civica. da pag. 4 a 9
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L’Intervento
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sinistra, Marina Balleello per il Pdl, Giampietro Saccon per la Lega, Martina Pasqualetto per i grillini e Chiara Corò per Veneto Stato. Poi due civiche: la 585 di Antonio Toniolo e la doppia lista a sostegno di Ivano Dell’Olivo. Se il 6 e 7 maggio nessuno raggiunge il 50 per cento più uno dei voti, si va al ballottaggio il 20 e 21 maggio tra i due candidati con più voti. A Santa Maria di Sala, a turno unico, ma sono lo stesso 7 i candidati: si ripresenta il sindaco uscente Paolo Bertoldo, a sfidarlo troverà Nicola Fragomeni. Le loro civiche si rifanno al centrodestra. La Lega
l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andranno alle votazioni per il rinnovo dei sindaci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Veneto saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gradi, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attirano i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. continua a pag. 3
Crisi e caccia agli untori
Costruzione, restauro e manutenzione di immobili residenziali, commerciali ed industriali. Urbanizzazioni.
di Amos Luzzatto*
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ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia
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EDITORIALE
segue da pag.
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Sindaci eroi o parafulmini? A Maerne
ECCO LA STATUA “IL VOLO”
I veri stipendifici sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato. E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fiumi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli amministratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fienili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più definire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffici della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefiniva simil-teutonico e per questo irreprensibile. La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fino a alla fine di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è difficile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.
A Noale
NUOVA CICLABILE IN ARRIVO
di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it
“Il biglietto da visita per chi entra a Maerne”. Così il sindaco di Martellago Giovanni Brunello ha commentato la posa della statua in marmo di Carrara, Il volo”, all’interno della rotonda tra via Circonvallazione, via Stazione. La statua è alta 2,40 metri, e nella parte superiore ci sono quattro uccelli, che vogliono simboleggiare la Fiera degli uccelli, che Maerne ospita da 47 anni. A Spinea
E’ stato consegnato a Veneto Strade lo studio di fattibilità per la pista ciclopedonale che dovrà essere costruita lungo la Noalese, da Noale a Briana. L’idea è di prevedere un percorso lungo due chilometri dopo che Noale aveva fatto richiesta alla Regione e a Veneto Strade di avere il finanziamento attorno ai 2 milioni e 800 mila euro. A Noale
TROPPE RISSE, CHIUSO IL BAR SPORT Troppe risse nel locale in centro a Spinea e così i carabinieri il mese scorso, hanno chiuso l’attività del bar Sport. E’ stata sospesa per sette giorni la licenza alla titolare, una cittadina cinese, dopo che i clienti sono risultati essere in tanti casi pregiudicati. Il provvedimento è stato emesso dal questore di Venezia su proposta dei carabinieri della compagnia di Mestre. A Noale
UCCISA IN STRADA DAL MARITO
E’ stata accoltellata e uccisa in strada dal marito. Questa la morte a fine marzo di una donna albanese di 46 anni, in via Moniego a meno di 200 metri dalla chiesa del paese. Sono stati alcuni passanti a vedere il corpo della donna e la sua bicicletta. Il marito della donna, albanese di 55 anni è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri nelle vicinanze e portato in caserma a Noale e poi in carcere per l’orribile delitto.
AL VIA LA FESTA DEI FIORI
Miranese NOALE
ECONOMIA
Strade a rischio sirifanno il look pag.
SALZANO
12
Si ampliano i cimiteri pag.
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CULTURA I concerti di primavera di Scorzè
Provincia
pag.
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SICCITÀ
Stretta creditizia, aziende sempre più a rischio pag. 22
SPAZI APERTI
Pierre Cardin sceglie Marghera per il suo palazzo di Luce pag.
CULTURA
Regione
Poesia, dal 1° al 3 giugno i prossimi Flussidiversi pag. 27
Da aprile a Scorzè
BENZINA SUPER SCONTATA
Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile pagg. 28-29
SOCIALE
I dati Inps: pensionati sempre più tartassati
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Si terrà fino al 22 aprile a Noale la tradizionale Festa dei Fiori dedicata nella città dei Tempesta, al settore della floricultura, giardinaggio e tempo libero. E’ una festa che ogni anno attira decine di migliaia di visitatori da tutta la provincia e dal resto del Veneto .
pag.
30
Museo Correr, tanti auguri a Gustav Klimt pag.
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CULTURA
Una quarantina di lavoratori delle province di Venezia e Treviso del Gestori impianti stradali di carburanti (Gisc) aderenti alla Confcommercio hanno protestato nelle scorse settimane al distributore di via Venezia a Scorzè per dire no alla “Iperself H24” che parte questo mese. In pratica, in ogni impianto è previsto un distributore automatico notte e giorno dove il carburante sarà a prezzo scontato.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
REDAZIONE: Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Elezioni a Mirano Due liste per il centrodestra
MARINA BALEELLO PUNTA A FERMARE IL CENTROSINISTRA
È
la candidata del Popolo della Libertà, ma corre sostenuta anche da una civica che porta il suo nome. Marina Balleello sfodera la doppia lista per tentare di strappare il comune al centrosinistra. Molti gli ex consiglieri e assessori nella lista del Pdl: figurano Maurizio Marchiori, Alice Patron, il capogruppo Luigi Zavan, l’assessore Lucio Dalla Costa e la presidente del Consiglio comunale Maria Giovanna Boldrin. Capolista è il giovane segretario del Pdl miranese Alberto Scantamburlo. Non c’è, per scelta, Enrico Baschiera, in rotta di collisione con la candidata sindaco, mentre l’altro ex assessore Maurizio Spolaore, è tornato a correre per il partito nella sua Salzano. Assente illustre anche l’ex consigliere e assessore Luigi Corò. La civica di appoggio invece si chiamerà “Lista Balleello sindaco”: nomi noti, tra molti giovani, sono quelli di Nico Bolgan e Mauro Alessio. Quella della civica è una novità dell’ultim’ora e consentirà alla candidata di avere maggior presa sull’elettorato, proponendo candidati espressione, più che dei partiti, della società civile. Una Marina Balleello per nulla intimorita dallo squadrone messo in campo del centrosinistra e che si dice sicura del buon risultato. La presidente del consiglio provinciale è partita in quarta organizzando incontri nei quartieri e sparando a zero su temi scottanti come il recupero di villa Bianchini, con l’affresco del Tiepolo e l’alleanza tra Udc e centrosinistra, definito “un accordo di palazzo utile solo a spartirsi le poltrone”. Nel Pdl la sua candidatura ha visto diverse polemiche nel partito come è successo di fatto anche a Mira con quella di D’Anna. La candidata però non se ne è curata ed ha tirato dritto forte delle procedure ufficiali adottate dal partito con il coordinatore provinciale Mario Dalla Tor. Insomma il Pdl di Mirano è quasi sicuro di farcela con Marina Balleello e anche se le “macerie politiche” lasciate dall’ex sindaco Roberto Cappelletto non sono poche, la voglia di fare è molta e con lei anche una squadra di candidati consiglieri molto affiatata.
CHI È MARINA BALEELLO
I
l Popolo della Libertà punta su Marina Balleello 57 anni, insegnante presidente del Consiglio provinciale in carica e in passato consigliera comunale e provinciale di lungo corso. È stata anche per un breve periodo assessore della giunta Cappelletto a Mirano. Il suo nome è stato individuato dal Pdl attraverso la consultazione degli iscritti. Sarà sostenuta da due liste, quella del partito e una propria civica. L’obiettivo e riconquistare la città persa dopo lo sgambetto del centrosinistra e dei dissidenti: “Possiamo vincere perché abbiamo dalla nostra la forza delle idee e di un progetto valido che si è interrotto non per nostra volontà – afferma – ripartiamo da dove abbiamo lasciato vogliamo: riqualificazione del patrimonio artistico e ambientale di Mirano, erogazione di nuovi servizi, rilancio in chiave turistica della città”.
CHI È MARIA ROSA PAVANELLO
M
aria Rosa Pavanello, 42 anni, è la vincitrice delle primarie del centrosinistra, dove ha corso per il Pd. Corre sostenuta da 5 liste: oltre al Pd , la appoggiano la Federazione della sinistra, l’Italia dei Valori, la civica di Conti e Cibin “Io scelgo Mirano” e l’Udc. Di professione consulente per le attività formative, è stata eletta in maggioranza nel 1998, nel 2003 nominata assessore all’Istruzione nella giunta di Gianni Fardin e negli ultimi tre anni è stata consigliera d’opposizione e capogruppo del Pd. “Recupero urbanistico, gestione associata di alcuni servizi in ottica di area vasta e recupero di fondi europei per varare una green economy che faccia di Mirano una città sostenibile” sono i punti principali del suo programma.
In 5 a sostegno
CON MARIA ROSA PAVANELLO L’ORA DELLA RINASCITA PER IL CENTROSINISTRA
C
orrono in 5 a sostegno di Maria Rosa Pavanello. A garantire l’appoggio alla candidata del centrosinistra sono il Pd, la Federazione della sinistra, l’Italia dei valori, la civica di Luisa Conti e Renata Cibin “Io scelgo Mirano” e l’Udc. I centristi locali hanno sancito l’accordo dopo la vittoria di Pavanello alle primarie, sciogliendo subito le riserve in nome “di valori comuni e programmi perfettamente sovrapponibili”. A sostenere la quarantaduenne democratica quindi sarà una larghissima alleanza che va da Rifondazione Comunista al centro cattolico moderato. Nella lista del Pd figurano molti volti noti della politica locale degli ultimi anni: il segretario Giuseppe Salviato, gli ex consiglieri Pietro Brillo, Roberto Salviato, Gabriele Petrolito e Fiorenzo Rosteghin. Col Pd anche Massimo Coletto, segretario di zona della Confederazione italiana agricoltori, che in un primo momento sembrava dover essere il candidato sindaco a Santa Maria di Sala. L’ex consigliere di Rifondazione Luigi Gasparini è capolista per la Federazione della sinistra, che annovera anche il segretario Cristian Zara e l’ex consigliera Adalgisa Serpellon. Annamaria Tomaello è prima in lista per l’Udc, davanti a Giorgio Babato, anche lui ex consigliere centrista. Lauro Simeoni, candidato alle primarie di coalizione, guida la lista dell’Italia dei valori, mentre nella civica di Luisa Conti e Renata Cibin, anche loro candidate alle primarie, ha trovato posto l’ex coordinatore del Pd Roberto Artuso, da tempo in rotta coi Democratici. Per il centrosinistra a Mirano almeno nelle intenzioni, sembra giunta l’ora di una rivincita e di strappare la città al centrodestra che l’ha tenuta per pochi anni con la giunta Cappelletto, prima che il comune fosse commissariato. Il centrosinistra in questi ultimi mesi ha puntato molto sul metodo delle primarie per scegliere chi come candidato avesse dovuto sfidare il centrodestra. L’Udc si è aggregato al centrosinistra però a primarie compiute. Il segretario provinciale di quel partito Luca Scalabrin ha spiegato di voler replicare con successo anche qui il modello Venezia che vede il partito di Casini allearsi con il centrosinistra.
Il Carroccio punta a un monocolore
LA LEGA NON VUOLE INCIUCI E LASCIA IL PDL
A
lleanza impossibile col Pdl, a mettere i bastoni tra le ruote c’è quell’appoggio al governo Monti che al Carroccio proprio non va giù. Nella sua campagna elettorale la Lega Nord agita quella foto che ritrae Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini in udienza dal presidente del consiglio e urlano il loro no alle ammucchiate, a Roma, come nei piccoli comuni dove si va la voto. Così la Lega Nord, anche a Mirano, va da sola. Giampietro Saccon è il dopoSemenzato: l’ex vicesindaco che non figura nemmeno in lista dopo il divorzio consumato coi vertici provinciali del movimento e ormai fa il barista a tempo pieno. Semenzato si era proposto, autocandidato, poi sconfessato dai vertici: lui ha preferito mettersi da parte, non senza lanciare anatemi contro i vertici territoriali del Carroccio. Ci sono però consiglieri e assessori dell’ultima giunta, tra cui Adriano Prete, Luigi Simionato ed Elena Coi, oltre al segretario Fabiano Dalla Venezia e molti giovani. A chiare lettere nel programma del Carroccio figurano la famiglia al centro dell’azione amministrativa, col potenziamento di servizi e interventi a domanda individuale: “Spesso – si legge nel programma – prevaricati, se non addirittura esclusi, a causa di un’ondata migratoria che si riversa sul sistema di servizi sociali cittadini”. Previsti contributi economici ai nuovi nati, kit di accessori e sconti per i neonati, sportelli preferenziali per anziani, progetti educativi per diversamente abili e lotta alle dipendenze. Poi ancora potenziamento della sicurezza cittadina con l’istituzione di un ufficio sicurezza, corsi antiaggressione per donne e vigilanza sui mezzi di trasporto pubblico. Politiche per il recupero dei centri storici e delle radici storico culturali locali sono gli altri punti del programma, col recupero dell’esistente, il no ai grandi centri commerciali a favore dei piccoli negozi, case popolari ai residenti e più verde urbano. Insomma una Lega tutta territorio e ambiente, che vuol rinforzare le radici con il tessuto urbano che rappresenta e lasciarsi alle spalle l’avventura con il Pdl nella giunta Cappelletto.
Amministrative
Sette candid del sindaco
CHI È GIAMPIETRO SACCON
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a Lega Nord corre da sola anche a Mirano, come nella maggior parte dei comuni del nord chiamati al voto. Il candidato scelto è Giampietro Saccon, 50 anni che compirà proprio il giorno del voto. Ragioniere commercialista con studio in centro a Scaltenigo, maratoneta di passione, con numerose imprese sportive alle spalle, era già in lista nel 2008 con l’allora candidato sindaco Alberto Semenzato. “Farò politica sul territorio – è il suo programma in sintesi – ma è inutile promettere tanto con questi bilanci, a Mirano la priorità è mettere mano alle finanze: lo farò con le competenze del mio mestiere, poi però anche in lista vorrò solo persone che abbiano competenza”. Corsa in solitaria dunque, contro quelle che il Carroccio definisce “ammucchiate”.
di Filippo De Gasperi
Elezioni a Mirano 5
dati per la poltrona
CHI È CHIARA CORÒ
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hiara Corò, 32 anni, è la più giovane candidata in corsa in questa tornata amministrativa miranese. Una di quelle cittadine che si dice uscite dalla società civile. Sposata, mamma di due bambine, è diplomata vetrinista e lavora come operaia in una ditta di Scorzè. Scende in campo da militante indipendentista alla guida di una civica che ha dovuto scansare molti ostacoli, soprattutto negli ultimi giorni in vista della scadenza della presentazione delle liste, finita nel mirino anche a causa dello scandalo delle firme false. Al suo interno c’è anche il referente per l’area del Miranese, Pietro Bortolin, che insieme alla candidata sindaco rimanda al mittente ogni accusa e anzi ritiene Veneto Stato vittima esso stesso di un complotto.
La lista indipendentista ci prova
VENETO STATO, PER FARE COME IN SCOZIA
U ELEZIONI, C’È DA SAPERE...
S
aranno 46.775 i cittadini del Miranese chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco nei rispettivi Comuni. In tutta la provincia sono 145.503. A Mirano potranno concorrere ad eleggere il nuovo sindaco, dopo 10 mesi di commissariamento, 22.538 miranesi: 10.859 sono maschi, 11.679 femmine. Si voterà in 26 sezioni, col doppio turno, visto che la popolazione supera i 15 mila abitanti: chiamata al voto il 6 e 7 maggio, eventuale ballottaggio due settimane dopo, il 20 e 21. Si vota anche nei Comuni più piccoli, sia a Santa Maria di Sala che a Salzano (scadenza mandato), con turno unico e sindaci uscenti a tentare il bis. A Santa Maria di Sala si va alle urne per l’ultima volta col turno unico, anche se la popolazione ha abbondantemente superato i 15 mila abitanti (fa fede l’ultimo censimento valido): saranno 13.684 i salesi chiamati alle urne: 6.840 gli elettori, 6.844 le elettrici. Diciotto le sezioni aperte. Nel comune di Salzano si vota con un turno unico, le sezioni sono 12 e, gli elettori iscritti sono 10.572 di cui maschi 5.184 e femmine 5.388. I votanti 10.553 di cui maschi 5.172 e femmine 5.381. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15, presentandosi con scheda elettorale e documento di identità valido. Subito dopo lo spoglio decreterà il vincitore o, nel caso di Mirano, gli eventuali sfidanti al ballottaggio. Filippo De Gasperi e Roberta Pasqualetto
na lista di Veneto Stato anche a Mirano, per attuare il progetto di indipendenza e la creazione con metodi legali e democratici di un Veneto stato sovrano in Europa. È questo il progetto della lista capitanata da Chiara Corò, che si presenta per la prima volta a Mirano. Un percorso ad ostacoli quello della lista dei venetisti, che è riuscito a presentare una sua squadra solo nell’ultimo giorno utile e nel pieno della bufera scatenata dallo scandalo delle firme false: cittadini che si sono trovati la loro firma nei moduli prestampati di Veneto Stato, pur non avendola mai messa. Al di là delle polemiche Veneto Stato, che ha in piedi anche una diatriba tutta interna che riguarda la rappresentanza del partito, a Mirano schiera uomini e donne che hanno lavorato mesi per presentarsi nonostante le difficoltà e che ritengono di essere i primi danneggiati dalla scandalo. In una nota i responsabili affermano: “In merito alle notizie apparse riguardo le firme false la sezione Miranese di Veneto Stato ribadisce l’assoluta bontà e correttezza del lavoro svolto da tutti sul territorio”. A Mirano la candidata Corò, assieme a tutta la sua lista, ha rifiutato apparentamenti con altre realtà presenti in città. “E’ ferma intenzione di Veneto Stato non apparentarsi con alcun partito – spiega Pietro Bortolin, coordinatore per il Miranese – nemmeno in caso di ballottaggio: sarebbe un controsenso dato che siamo gli unici ad avere in maniera chiara e precisa l’obiettivo di far diventare il Veneto, attraverso un percorso legale, uno stato sovrano”. Una battaglia tutta da giocare quella dell’indipendentismo veneto nel comune di Mirano: i venetisti infatti sono convinti che anche la nostra regione possa arrivare a promuovere un referendum di sovranità popolare come quello che attende, ad esempio, la Scozia il prossimo anno nel Regno Unito. La strategia è partire dal basso, dai comuni, dove maggiore è il malcontento verso lo stato italiano. Un malcontento però che potrebbe premiare anche altre forme di protesta..
Due liste seguono l’ex primario
“OBBIETTIVO MIRANO” E “COMINCIAMO DA MIRANO” FRA CONTINUITÀ E RINNOVAMENTO
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l momento di presentare la sua lista, Ivano Dell’Olivo era stato chiaro: “Ci saranno sorprese”. Due sono senz’altro degne di nota: la prima è che la lista a sostegno della candidatura dell’ex primario di Chirurgia non è una soltanto. La seconda è che una delle due ad appoggiarlo è “Obiettivo Mirano”. Chi ha seguito con attenzione l’ultima tornata elettorale la ricorderà: è la lista creata dall’ex sindaco Roberto Cappelletto per la sua discesa in campo. E Cappelletto infatti è di nuovo in lizza. Correrà come capolista della sua civica, ma stavolta in appoggio all’amico Dell’Olivo. Dietro il professore c’è anche Elisabetta Bonato, consigliera comunale eletta con la Lega nel 2008, poi passata con Viviani Lorenzon, nel Pdl sponda An e quindi indipendente. La lista dell’ex sindaco inoltre è ad alta percentuale di donne: ben 9 su 13. Cappelletto insomma ci riprova e sfodera molte novità, intenzionato a riprendersi una rivincita personale soprattutto nei confronti di chi l’estate scorsa ha architettato il commissariamento ai suoi danni. Avrà di fronte una lunga schiera di nemici, dal centrosinistra ai dissidenti e nemmeno il Pdl è stato benevolo con lui dopo aver appreso la notizia di una sua nuova avventura elettorale. La civica prima di Dell’Olivo si chiamerà invece “Cominciamo da Mirano”. Una squadra di slegati dai partiti, come vuole il candidato sindaco. Anche lui sfodera 13 assi, tre in meno del massimo consentito. Primario e professore insomma non sembrano proprio essere scaramantici. Nei piani di Dell’Olivo, in passato vicino ai Ds, poi eclissatosi dalla scena politica locale e tornato in auge lo scorso mandato sostenendo da esterno proprio l’amico Cappelletto, c’è una squadra capace di scardinare il sistema tradizionale dei partiti, responsabili a suo dire di tutti i gravi problemi che attanagliano il paese. Potrebbe risultare il terzo o quarto incomodo e certamente tra tutte le civiche in campo le sue sono quelle con più chance.
CHI È IVANO DELL’OLIVO
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vano Dell’Olivo, 70 anni, ex primario di Chirurgia all’ospedale di Mirano e attualmente consulente nella clinica mestrina di Villa Salus. Un paio di mesi fa ha provato a candidarsi alle primarie del centrosinistra, ma la coalizione lo ha respinto per via del suo appoggio dato di recente all’ex sindaco Cappelletto. “La crisi? – dice – Non raccontiamoci storie, è colpa dei partiti: siamo tutti vittime della partitocrazia che ha sostituito la democrazia, oggi serve una riscossa della società civile. In lista con me ho voluto solo tecnici con competenze specifiche”. La sua lista si chiamerà “Cominciamo da Mirano”, l’altra a sostenerlo è “Obiettivo di Mirano” dell’ex sindaco Roberto Cappelletto, che dunque rilancia dopo l’esperienza iniziata tre anni fa. Stesso nome, stesso simbolo per il professore.
6 Elezioni a Mirano
Il Movimento 5 Stelle
I “GRILLINI” NEOFITI DELLA POLITICA SENZA TESSERE DI PARTITO IN TASCA
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artina Pasqualetto guida la lista del Movimento 5 Stelle, all’esordio a Mirano. I punti del programma ricalcano appieno i dettami del movimento fondato da Beppe Grillo, a cominciare dalla prospettiva di cambiamento radicale della politica. I “cittadini attivi”, come amano chiamarsi i grillini, partono dal risparmio: dell’acqua soprattutto, con la proposta di monitorare le perdite della rete idrica, iniziative di sensibilizzazione al risparmio dell’acqua, installazione di fontane pubbliche e inserimento nel regolamento edilizio comunale dell’obbligo di installazione di impianti per il riutilizzo di acque chiare. Poi la voce energia, col censimento degli edifici e delle utenze in base all’efficienza energetica, l’applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica, lampioni e gruppi semaforici a led e dispositivi per la riduzione del livello di illuminazione in funzione della densità di traffico. I rifiuti, con la revisione della gestione a livello comunale e la riduzione della quantità prodotta attraverso il passaggio al porta a porta e l’eliminazione della plastica nelle mense. La mobilità, col completo ridisegno delle linee di trasporto pubblico e delle modalità di finanziamento e la difesa della stazione ferroviaria di Ballò minacciata da Veneto City. Infine l’inserimento dei referendum per cambiare norme dello statuto comunale e l’impegno a non realizzare alcuna nuova strada. Una forte impronta di partecipazione popolare dunque, slegata dai partiti. I grillini puntano ad intercettare lo scontento suscitato in questi anni dalla politica tradizionale, raccogliendo quell’elettorato deluso e in parte anche i cittadini che non hanno ancora le idee chiare su chi preferire tra chi ha governato Mirano negli ultimi trent’anni. In lista come sempre molti giovani, in un gruppo collegato al movimento di altri comuni vicini attraverso i cosiddetti “meetup”. Nei comuni limitrofi i “ grillini” sono scesi in campo infatti anche a Mira, e anche in questo caso a rappresentare il movimento, tante persone che politica non l’hanno mai fatta e che vogliono cambiare le cose dal basso.
CHI È MARTINA PASQUALETTO
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LA LISTA POPOLARE 585 NON SI ALLEA
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a civica popolare 585, altrimenti detta dei comitati per la viabilità e l’urbanizzazione, corre da sola. È questa la principale novità della lista che candida a sindaco Antonio Toniolo e che nel 2008 esordì a Mirano appoggiando il candidato sindaco della Lega, che allora era Alberto Semenzato. Stavolta nessun apparentamento, ma più che una decisione propria, quella della 585 sembra essere una scelta altrui. Il portavoce Pietro Curreli, nel presentare la lista, aveva già tracciato il percorso: allearsi con l’Udc, come successo nella vicina Spinea. Lì in effetti l’apparentamento è riuscito, se non altro perché ha permesso alla civica di esprimere un consigliere comunale di maggioranza, che per la cronaca è proprio Curreli. E poco importa se il gruppo si avvicina di più all’area di centrodestra: a Mirano era disposto a sostenere pure Maria Rosa Pavanello pur di correre legata ai centristi. Ma evidentemente al centrosinistra l’apparentamento non è sembrato così conveniente. La 585 dunque correrà da sola, magari riservandosi un appoggio esterno in caso di ballottaggio. Capolista sarà Martino Minto, ma in lista a far rumore è soprattutto la presenza di Viviani Lorenzon, ex An e uno dei tre dissidenti che ha decretato la caduta di Cappelletto. Ha passato mesi all’interno del Pdl, ormai suo ex partito, a lanciare anatemi contro la candidata sindaco Balleello, col partito che lo ha escluso a priori dalle sue liste. Ora prova a continuare a dire la sua dalle fila di una civica. Toniolo dal canto suo guida una lista che gioca fuori casa: resta pur sempre Spinea il feudo dove la civica, che è anche associazione, ha il suo miglior appeal. A Mirano però il gruppo comincia a prendere forma da qualche anno e nonostante la chance siano poche, l’obiettivo è riuscire a piazzare anche qui almeno un consigliere, magari garantendosi un’alleanza al secondo turno con il centrosinistra di Pavanello. Insomma prima contarsi e poi decidere come muoversi se non ci sarà un vincitore al primo turno.
CHI È ANTONIO TONIOLO
grillini ci provano anche a Mirano: il Movimento 5 stelle punta su Martina Pasqualetto, 35 anni, impiegata nel reparto commerciale di un’azienda tessile di Santa Maria di Sala. Attiva nel Movimento 5 Stelle da molti anni, prima a Venezia e poi come responsabile nel miranese, è a capo di una lista che da mesi raccoglie le idee del proprio programma tra la gente, girando le varie piazze delle frazioni e del capoluogo: gli attivisti miranesi di Beppe Grillo sono infatti scesi in piazza con una cassetta dove i cittadini hanno potuto imbucare la loro proposta concreta per Mirano. Slegati dagli schieramenti e dai partiti, il movimento si pone come alternativa al vecchio modo di fare politica e annovera nella sua lista cittadini senza tessere.
NOALE periferia
Sfuma l’accordo con centrosinistra e Udc
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a civica popolare 585 si ripresenta dopo l’esperienza del 2008, ma stavolta corre da sola, candidando sindaco Antonio Toniolo. Tentato l’apparentamento con l’Udc, come avvenuto a Spinea, a Mirano però l’alleanza non si è concretizzata. Toniolo, 48 anni, libero professionista nel settore della radiologia medica, in passato ha lavorato per 15 anni negli ospedali di Mirano e Noale. “No a Veneto City, legalità e controllo del territorio e lotta senza quartiere allo spreco di denaro pubblico e alle lobby affaristiche”, sono i punti principali del programma della civica popolare, che mette nel suo simbolo le altre intenzioni: comitati viabilità e urbanizzazione. Per identificare l’impegno, per una nuova visione globale delle principali questioni all’ordine del giorno negli ultimi anni in città.
NOALE fraz. Moniego
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Elezioni a Salzano 7 CHI È GIULIANO STEVANATO
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iuliano Stevanato è il candidato sindaco della Lega Nord Liga Veneta, è nato a Noale il 21 settembre 1952, ha 59 anni ed è sempre vissuto a Salzano. Stevanato è sposato con Maria Grazia da 36 anni e, con lei, ha avuto due figli: Fabio di 32 anni e Giulio di 27;Le sue passioni sono il lavoro e la politica: è un artigiano edile e leghista della prima ora, fin dal 1993. Nel tempo ha cominciato a interessarsi sempre più attivamente alla politica, assumendo il ruolo di segretario della sezione locale per diversi mandati E’ impegnato con l’associazione Terra Viva del Miranese Si occupa dell’oasi Lycaena, per la quale si è battuto con dei ricorsi una decina di anni fa. La Lega Nord alle elezioni senza alleati
ARRIVA IL CARROCCIO IN VERSIONE AMBIENTALISTA
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iuliano Stevanato è il candidato della Lega Nord Liga Veneta, nell’attività polita, ha sempre cercato di coinvolgere direttamente i cittadini per renderli partecipi alle possibili soluzioni dei problemi invitandoli a partecipare. I punti salienti del programma del candidato sindaco e della Lista si rivolgono all’ambiente attraverso la conservazione di tutti gli elementi architettonici ed ambientali tradizionali e d’interesse storico che caratterizzano l’unicità di un territorio. Un’altra questione è la manutenzione delle aree verdi e dei canali e dei fossi e favorire gli incentivi al fotovoltaico. Valorizzare al meglio la cultura e lo sport attraverso la tutela e la riscoperta della cultura e storia locali tramite incontri e convegni, integrazione nelle manifestazioni esistenti con nuove attività culturali legate al territorio. Per l’edilizia e in merito all’applicazione della nuova IMU, si impegna a mettere in atto tutte le misure possibili per applicare le aliquote minime. Per la famiglia punta a investire sull’istruzione familiare e per le politiche sociali minorenni e giovani punta alla tutela dei minori e del loro sviluppo equilibrato, poiché i bambini costituiscono il futuro della città. Per gli anziani propone l’istituzione di supporti e provvidenze per i nuclei familiari al fine di favorire il mantenimento della persona anziana al proprio interno, evitando il ricorso all’istituzionalizzazione, spesso da correlare alla caduta in sindromi depressive e allo sviluppo di processi di decadimento fisico e psichico; investire nelle associazioni di volontariato perché compiano un elevatissimo e insostituibile servizio nei confronti della collettività e delle comunità locali. Per quanto riguarda il lavoro propone di potenziare l’incontro domanda – offerta. Non manca l’interesse verso i servizi per l’infanzia e il mondo femminile e l’impegno per contrastare il crescente fenomeno della delinquenza. Il candidato sindaco dice di sé “La mia arte è quella del lavoro io ho sempre vissuto qui, da giovane nuotavamo nelle cave del paese e conosco il territorio come il palmo della mia mano”.
Un giovane per cambiare il comune
“FUTURO ADESSO”, LISTA CHE GUARDA AL TERRITORIO
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a lista civica “il Futuro Adesso” è nata un paio di anni fa per dimostrare che le nuove generazioni non vogliono piegarsi alle intenzioni dei baroni della politica, ma che intendono guardare al futuro e consegnare a Salzano l’idea di un mondo dove prevale non l’interesse di parte ma il bene comune. I punti principali del programma propongono alla cittadinanza l’attenzione verso la sicurezza: attraverso il dialogo con le parti sociali, e politiche con ordinanze che contrastino l’illegalità. Per quanto riguarda l’ambiente, il programma propone di proteggere le aree verdi, e favorire una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, individuare nuove soluzioni per il definitivo restauro della Filanda. Realizzazione della Tangenziale Sud di Robegano, bonifica delle cave di S. Elena, realizzazione del “Passante verde” lungo il percorso del tracciato del Passante autostradale, promuovere il completamento e la realizzazione di piste ciclabili su tutti i tratti percorribili del territorio. Nel sociale: modifiche agli attuali criteri di assegnazione degli alloggi popolari, al fine di favorire i concittadini residenti da almeno 15 anni; e per l’innovazione tecnologica l’installazione di una rete wi-fi che consenta a tutti i cittadini di connettersi a internet gratuitamente e la realizzazione di una biblioteca multimediale con accesso gratuito dal web al fine di promuovere una cultura più accessibile; dei corsi gratuiti d’informatica e delle apparecchiature di lettura agevolata per ipovedenti, non vedenti e diversamente abili. Un altro punto per le politiche della famiglia prevede dei bonus economici a quelle con basso reddito e altri aiuti ai più disagiati. Per quanto riguarda lo sport, si vuole favorirlo con l’inserimento delle attività in ambito scolastico e investendo nel palazzetto dello sport. Invece per quanto riguarda la cultura, si vogliono promuovere delle iniziative e una totale revisione del sistema fin qui adottato dall’amministrazione in carica. Dice di sé il candidato sindaco Matteo Zanellato: “La politica non deve essere fata da nemici ma da avversar. Riconosco grandi potenzialità in questo territorio”.
CHI È MATTEO ZANELLATO
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atteo Zanellato è nato il 25 luglio 1988 a Pieve di Cadore ma è sempre vissuto con la famiglia a Salzano e, nonostante la giovane età, 23 anni, è in politica da quando aveva 16 anni. Zanellato si è diplomato all’Itis Galileo Ferraris di Padova in informatica e attualmente studia Scienze Politiche all’università di Padova Zanellato è un volontario della protezione civile, da un paio d’anni è coordinatore provinciale della generazione Futuro Adesso (giovanile di Futuro e Libertà per l’Italia). E’ un tifoso della Juventus, d è iscritto allo Juventus club di Zero Branco, ha una grande passione per le cravatte e per la moda; gli piace la montagna e ama molto l’Italia, in particolare è legato alla Carnia, dove trascorre le ferie da quando ha 7 anni.
CHI È ALESSANDRO QUARESIMIN
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lessandro Quaresimin è nato il 13 luglio 1966 a Noale è l’attuale sindaco uscente di Salzano e si candida nuovamente con la lista “il Tuo Paese vivo”. Quaresimin fu eletto il 29 maggio 2007 con il 50,3% di voti; ha un diploma di geometra, è sposato con Claudia con la quale ha due figli: Andrea di 17 anni e Aurora di 9 anni. in passato coltivava la passione per alcuni sport che praticava quali il calcio e il nuoto. Quaresimin è sempre vissuto a Salzano ed è inserito da sempre nelle varie attività ed associazioni della comunità; fa parte dell’assemblea regionale Anci Veneto ed è rappresentante dei sindaci della Provincia di Venezia dell’assemblea Acque Risorgive di Venezia e Padova come rappresentante degli enti locali; inoltre è istruttore tecnico ente locale per il comune di Venezia da 15 anni.
Il centrosinistra corre unito
SUL SINDACO USCENTE CONVERGONO SEI LISTE
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uaresimin è il sindaco uscente di Salzano, insieme alla coalizione il tuo Paese Vivo, che rappresenta tutto il CentroSinistra (Pd, IdV, Federazione della Sinistra, Verdi, Socialisti, Sel) allargata alle Liste Civiche e sostenuto dall’Udc. Il sindaco uscente, ricandidandosi vuole dare continuità alla sua esperienza amministrativa utilizzando la rete di rapporti umani che ha costruito in questi cinque anni e che gli ha permesso di portare a compimento alcuni obiettivi quali: il restauro della filanda, pass 2020, com¬pletamento e sistemazione idrauliconaturalistica dell’oasi Lycaena, realizzazione di numerosi percorsi ciclabili, l’avvio dei lavori del palazzetto dello sport e molto altro. Il suo intento è di continuare con questo impegno, per rafforzare l’identità territoriale, in modo che la comunità intera sia al centro dei processi decisionali e delle trasformazioni in corso. La parola chiave del suo programma è partecipazione perché vuole rafforzare i canali di comunicazione con la cittadinanza e dare continuità al lavoro svolto fin qui realizzando l’area ricreativa a verde e sport di Robegano che sarà il polmone verde del paese; sistemazione delle ex scuole medie di Robegano, vietare il transito di mezzi pesanti a Robegano, sistemare il parco della villa Romanin Jacur, incrementare lavori di restauro alla filanda, dare accesso libero ad internet (wi-fi) Non mancheranno le opere di manutenzione del territorio (aree verdi, piste ciclabili, strade, edifici pubblici ecc.). Grande attenzione anche nei servizi sociali già messi in campo dal comune e da potenziare vista la situazione sociale difficile in cui spesso crescono le famiglie e le persone. Una strategia che si basa sulla convinzione che la persona, anche quando è in difficoltà, anche quando è debole, è comunque un valore, una risorsa che insieme può diventare forza, sviluppo per sé e per l’intera comunità. A Quaresimin la sua esperienza di sindaco gli ha dato l’opportunità di incontrare molti cittadini e di tessere una rete di rapporti umani che gli è servita per raggiungere gli obiettivi programmati .“Ho le idee chiare su come dare continuità e solidità al patrimonio di valori ed azioni costruite fino ad oggi e il programma della mia lista è un programma da realizzare con i cittadini di Salzano e Robegano perché il comune è troppo importante per lasciarlo gestire a pochi”.
Lista civica di centrodestra
“BENE COMUNE”, PUNTA A BATTERE QUARESIMIN
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usatto assieme al gruppo “Progetto Comune di Salzano e Robegano”, e con il Popolo delle Libertà, si presenta come candidato sindaco per la Lista civica “Bene Comune”. Il candidato sostiene che il primo obiettivo di un sindaco è di creare quel senso civico, che è il senso dei doveri, e non solo dei diritti, riconoscendo il vero impegno sociale nel bene della persona attraverso la chiarezza delle proprie convinzioni. Le linee principali del programma prevedono per il territorio, un processo di governance, che implica complesse reti di interazione, la mediazione tra interessi differenziati ma convergenti verso obiettivi condivisi e sostenibili. Prevede la realizzazione di un piano urbanistico realmente in grado di soddisfare le esigenze della cittadinanza con criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. E’ prevista la riqualificazione urbana e la manutenzione, anche completando le opere pubbliche in corso con particolare attenzione al Palazzetto dello Sport. Si punta ad alleggerire la viabilità attraverso il trasporto pubblico e si vuole applicare trasparenza da parte dell’amministrazione verso i cittadini. Un altro punto è quello della formazione di nuovi nuclei familiari e per il sostegno di quelle già in essere. Si vuole investire nelle politiche sociali per i giovani valorizzando in primis la scuola; mentre per gli anziani assistenza e trasporto con le associazioni di volontariato del territorio. Si propone un nuovo approccio verso la disabilità per il sostegno anche alle famiglie. Il programma si impegna a promuovere e a tutelare il diritto allo studio di tutti gli allievi che risiedono nel territorio comunale e a promuovere lo sviluppo culturale e sportivo nel territorio anche grazie ad una politica che favorisca lo sviluppo delle attività produttive ed economiche, politiche ambientali e di sicurezza per i cittadini. Il candidato in diverse occasioni ha sottolineato come il suo lavoro di giornalista pubblicista gli abbia permesso di conoscere bene la gente e il territorio dove vive; ha collaborato su alcuni progetti importanti tra i quali la realizzazione del portale artistico in bronzo per la parrocchia di Robegano che tuttora è il fiore all’occhiello del paese opera dell’artista Mario Macatrozzo.
CHI È GRAZIANO BUSATTO
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raziano Busatto è il candidato della lista civica “Bene Comune Salzano Robegano”, è nato il 5 aprile 1951, ha lavorato per le ferrovie dello stato e oggi è pensionato. Busatto è sposato con Zita con la quale ha tre figlie: Samantha, Luciana e Giorgia. E’ direttore da 17 anni del mensile “Gente Salese” Busatto è attivo nella parrocchia con l’associazione “Noi” con la quale ha dato vita alla programmazione di film, attività culturali e sociali; inoltre è impegnato anche nella A.C.D. Robeganese Fulgor Salzano con la quale condivide il programma delle scuole calcio E’ sempre vissuto nella frazione di Robegano a parte un’esperienza di emigrazione in Venezuela. Il suo lavoro di giornalista pubblicista gli ha permesso di conoscere la gente e il territorio dove vive. E’.un appassionato di arte
8 Elezioni a S.Maria di Sala
Il Carroccio da solo
MASIERO CORRE PER UN MONOCOLORE LEGA
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nche a Santa Maria di Sala la Lega Nord fa corsa in solitaria. Anche a Santa Maria di Sala i colonnelli del movimento hanno deciso di far pesare nella loro campagna elettorale quella foto che ritrae Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini in udienza dal presidente del consiglio Mario Monti, dicendo di no ad accordi di palazzo a Roma, come nei piccoli comuni. Eppure nel Salese si pensava che ci potesse essere una deroga, visti i buoni rapporti all’opposizione in particolare col gruppo di Zamengo. Nel cuore del Graticolato il Carroccio può contare comunque su un appoggio importante: quello della civica “la Voce”: a rappresentarla c’è Giuseppe Masetto, consigliere Udc eletto a suo tempo con Lista Salese, da cui ha divorziato durante l’ultimo anno di amministrazione e che ora i ripresenta fedele alleata di Pier Luigi Masiero. “La voce di Veternigo” è stata per mesi spina nel fianco di Bertoldo e della giunta comunale, avversando in particolare il progetto di riqualificazione del centro e di trasformazione della viabilità su via Desman voluto da Lista Salese per rilanciare e unificare la frazione. Una sorta di comitato che ora scende in campo con proposte precise e concrete, ovviamente alternative a quelle della giunta uscente, e lo fa prendendosi metà simbolo di Masiero. Una sola civica, di stampo chiaramente leghista, ma con candidati non leghisti. I leghisti più duri e puri non faranno salti di gioia ma Masiero, al momento di presentare la sua nuova discesa in campo era stato chiaro: “Nel 2007 – ricorda – la sezione della Lega a Santa Maria di Sala era appena nata: eravamo in 7, oggi siamo 90 e in più avremo il sostegno di una civica. Il 7 maggio puntiamo a srotolare la nostra bandiera in municipio”. Sicuri di una crescita di militanti e di voti dunque Masiero e Masetto sfidano Bertoldo sul campo della trasformazione del territorio, della viabilità e dell’urbanistica. Sarà interessante vedere che risultato faranno alle elezioni
CHI È PIER LUIGI MASIERO
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a Lega ripropone Pier Luigi Masiero, consigliere comunale uscente del Carroccio e anche a Santa Maria di Sala corre da sola. Masiero, 46 anni, amministratore di un istituto di vigilanza, era già stato candidato sindaco 5 anni fa, stavolta corre con una civica che si è presa metà del simbolo tanto caro alla Lega e denominata la Voce. Non solo Lega dunque. “Lavoro e crisi economica saranno le priorità del nostro mandato in caso di vittoria – ha afferma il candidato durante la sua presentazione, presenti gli stati maggiori del Carroccio – la crisi qui, con la zona industriale, ha colpito più che altrove. Ma puntiamo anche alla rivisitazione del Pat, che propone centri commerciali svuotando le frazioni e nei primi 100 giorni armeremo i vigili.
Lista Salese corre per il sindaco uscente
CHI È PAOLO BERTOLDO
BERTOLDO PUNTA ALLA RICONFERMA
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ertoldo ha rotto gli indugi quando ancora non era chiaro la conformazione dello scacchiere politico locale. Da sindaco uscente aveva annunciato la sua ricandidatura per altri 5 anni a primo cittadino, consapevole del grande molo di lavoro da portare a termine. In testa c’è il centro scolastico, il gioiellino che in questo mandato non è stato possibile portare a casa, ma per cui l’iter è ormai iniziato con la redazione del Pat e la sottoscrizione degli accordi coi privati. Per portare avanti questi e altri progetti Bertoldo ha inaugurato una nuova versione di Lista Salese, dove sono presenti molti assessori e consiglieri uscenti e alcune novità. Della vecchia giunta restano Primo Bertoldo, Francesca Scatto, Giovanni Vanzetto, Michele Granziero e Giuseppe Sambati. Ci sono anche il presidente del Consiglio Michele Vecchiato e il delegato al Commercio Angelo Pegoraro. Arriva infine Giorgio Minto, eletto 5 anni fa col gruppo di Zamengo, anche se da tempo entrato nella squadra di Bertoldo. Assenti illustri invece Tino Testolina, Fidenzio Dal Corso e Bruno Ragazzo. Nome e simbolo della lista sono gli stesi dell’ultima tornata, nel segno di una continuità col lavoro svolto. Purtroppo a venire notate sono anche le defezioni: nell’ultimo mandato Lista Salese ha governato sì, ma non senza problemi. Molti hanno salutato, come Enrico Merlo, Alessandro Arpi, Giuseppe Masetto. Per Bertoldo però questo non rappresenterà un problema: “Come in tutte le grandi famiglie si è discusso e qualcuno se n’è andato, più che altro per opportunità personali. Ma la squadra è solida, mi è stato chiesto di ricandidarmi e ho accettato”. La lista si rifà all’area di centrodestra: ne fanno parte esponenti che appartengono al Popolo della Libertà e all’Unione di centro, uno dei pochi comuni rimasti dove i centristi hanno deciso di collocarsi ancora nell’area di centrodestra, come avveniva ovunque fino a pochi anni fa. Insomma il sindaco uscente vuol mantenere la poltrona di primo cittadino
La lista di Pd e Fds
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aolo Bertoldo punta al bis. Il sindaco uscente, 62 anni, è di nuovo alla guida di Lista Salese, che riunisce esponenti Pdl e Udc, e si ripropone per un nuovo mandato con l’obiettivo di completare l’opera. Sposato, con una figlia, Bertoldo è dipendente di Veneto Agricoltura e ha alle spalle una lunga attività amministrativa come sindaco, durante precedenti mandati, consigliere comunale e provinciale. “Da un debito residuo di 15 milioni di euro siamo passati a 9 milioni e mezzo, estinguendo quindi oltre 6 milioni di mutui – afferma – abbiamo approvato il Pat, rivalutato villa Farsetti realizzando parco e teatro, spendendo 4 milioni per la viabilità, 5 per l’istruzione e 2.200.000 per l’edilizia scolastica, 7 milioni per il sociale e 1.800.000 per gli impianti sportivi
CHI È GIUSEPPE RODIGHIERO
“CIVICA INSIEME“ PUNTA ALLA SVOLTA
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l centrosinistra unito rimane per ora un sogno. Il Pd non è riuscito a saldare i rapporti con Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà, che andranno da sole con un loro candidato sindaco. Pd e Federazione della Sinistra corrono dunque con una loro lista, battezzata “Civica Insieme” Il candidato è Giuseppe Rodighiero, colui che aveva avuto mandato dal coordinatore provinciale del Pd Michele Mognato di tentare l’accordo con l’altra lista riformista. Archiviate le difficili settimane delle trattative, Pd e Fds guardano ora al voto: “Promuoverò tavoli di concertazione tra i soggetti economici locali, le associazioni di categoria e gli enti sovracomunali per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e delle potenzialità produttive che il territorio da tempo esprime – anticipa il giovane candidato – per quanto riguarda il territorio l’approvazione del Piano di assetto del terrtiorio ha costituito un’occasione parzialmente sprecata: ha prevalso infatti nella sua stesura la mancanza di un disegno organico di salvaguardia ambientale e del graticolato. Va rigettata totalmente l’ipotesi della realizzazione di un nuovo centro commerciale e direzionale in località Tre Ponti, perché danneggerebbe le “botteghe sottacasa” e aumenterebbe il traffico e l’inquinamento in tutta la zona”. La lista del Pd e della Federazione della Sinistra punta anche sugli interventi di salvaguardia dal rischio idrogeologico, in particolare a Caltana e nella zona industriale e l’incentivazione delle forme di risparmio energetico e utilizzo di energie pulite e rinnovabili, oltre al miglioramento delle strutture scolastiche di capoluogo e frazioni. Una lista, quanto a volti e nomi, fatta di sole novità o quasi: l’unica consigliera uscente, vicina a Rifondazione Comunista, è Beatrice Damin, attuale capogruppo della civica Uniti per Santa Maria di Sala. Il centrosinistra dunque nella sua parte maggioritaria (almeno a livello nazionale) a Santa Maria di Sala corre diviso e non realizza la foto di Vasto (Vendola, Bersani e di Pietro insieme. Forse questo favorirà il centrodestra? A deciderlo saranno le elezioni.
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iuseppe Rodighiero, 35 anni, celibe. Laureato in Scienze politiche all’Università di Padova, operatore culturale. In politica proviene dai Ds ed è stato tra i fondatori del circolo salese del Pd. Attivo nell’associazionismo culturale e politico, è iscritto all’Anpi, l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia che a Santa Maria di Sala ha da poco aperto una sua sezione. La lista che porta il suo nome annovera esponenti Pd, della Federazione della sinistra e provenienti dalla società civile. “Ho deciso di candidarmi a sindaco di questo comune – spiega Rodighiero – per contribuire a migliorare la qualità della vita di tutti noi, impegnandomi a favorire la partecipazione attiva dei cittadini nella formazione delle decisioni amministrative. Mi adopererò per cercare di migliorare i servizi alla persona e alle famiglie”.
La lista indipendentista
VENETO STATO VUOL ENTRARE IN CONSIGLIO COMUNALE
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eneto Stato corre anche a Santa Maria di Sala. Anzi, a Santa Maria di Sala gli indipendentisti ripongono gran parte delle loro speranze di inserirsi nello scacchiere politico tradizionale e iniziare dal basso ad attuare quel progetto di indipendenza regionale, con la creazione dei presupposti legali e democratici per creare un Veneto stato sovrano in Europa. A guidare la civica è l’architetto Federico De Marchi. Anche qui la lista di Veneto Stato ha risentito delle questioni legate allo scandalo delle firme false emerso a Mirano e alla sentenza sulla rappresentanza del partito ai vertici. Ma proprio perché a Santa Maria di Sala Veneto Stato ne è uscito pulito, De Marchi rilancia il suo progetto e afferma: “In merito alle notizie sulle firme false, intendiamo ribadire l’assoluta bontà e correttezza del lavoro svolto da tutti sul territorio, confermando nel modo più assoluto la regolarità ed autenticità delle liste presentate a Santa Maria di Sala nonché delle firme a loro supporto”. Anche nel Salese Veneto Stato ha rifiutato apparentamenti con altre realtà e liste civiche presenti in città, unico a mettere chiaro nel programma l’obiettivo di far diventare il Veneto, attraverso un percorso legale, uno stato sovrano. A Santa Maria di Sala De Marchi si presenta con la ferma intenzione di far diventare il comune uno dei primi in Veneto ad organizzarsi affinché la maggior parte delle risorse sia gestita direttamente sul territorio. Una battaglia tutta da giocare quella dell’indipendentismo veneto, anche nel Salese: i venetisti sono convinti che anche la nostra regione possa arrivare a promuovere un referendum di sovranità popolare come quello che attende, ad esempio, la Scozia il prossimo anno. La strategia è partire dal basso, dai comuni, dove maggiore è il malcontento verso lo stato italiano. De Marchi e soci sono convinti che nel Graticolato a tradizione contadina questo malcontento non manchi. Un malcontento che dovrebbe rimpolpare le fila del loro Movimento.
CHI È FEDERICO DE MARCHI
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ederico De Marchi ha 42 anni ed è il candidato sindaco per la lista di Veneto Stato. Laureato, di professione fa l’architetto. Nato a Mestre è residente a Santa Maria di Sala da oltre dieci anni. È sposato ed è padre di due figli. Come per Mirano la lista per cui corre ha dovuto scansare diversi ostacoli, soprattutto a causa della sentenza che, alla vigilia della scadenza per la presentazione delle liste ha stabilito l’illegittimità dei vertici del movimento. Punta sul coinvolgimento dei cittadini, che hanno lavorato per mettere in piedi una lista che punta molto sulla partecipazione al voto a Santa Maria di Sala: “Noi con le firme false scoperte a Mirano non c’entriamo nulla – afferma – confermiamo la regolarità e autenticità della lista presentata”.
Elezioni a S.Maria di Sala 9 Sel e Italia dei Valori insieme
CHI È NICOLA FRAGOMENI
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a lista che fino a ieri era di Ugo Zamengo passa al suo vice. Il candidato della civica che si rifà al Pdl stavolta è Nicola Fragomeni, 50 anni. Imprenditore, sposato e ha un figlio, risiede a Caselle. Consigliere comunale uscente, in passato è stato vicesindaco e assessore all’Urbanistica con sindaco Ugo Zamengo e prima ancora Paolo Dalle Fratte, oltre che sindaco facente funzioni. La sua lista si chiamerà “Generazioni per crescere”, mutuata dalla vecchia civica “Per crescere” di Zamengo. Anche il programma deriva dall’ultima legislatura, in linea con l’attività del gruppo consigliare di cu fa parte: no al Pat voluto da Lista Salese, al centro commerciale di Tre Ponti e al centro scolastico che non risolve i problemi della scuola a Santa Maria di Sala. La civica dell’ex sindaco Zamengo
“GENERAZIONI PER CRESCERE” CANDIDA FRAGOMENI
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’ex sindaco Ugo Zamengo cede il passo: a guidare la lista che nel 2007 perse per un pugno di voti le elezioni ora sarà Nicola Fragomeni. Civica che per l’occasione cambia anche nome: da “Per crescere” di 5 anni fa, diventa “Generazioni per crescere”, con l’idea di aprire una fase nuova, proiettata verso il futuro. Fragomeni, 50 anni, consigliere comunale uscente, dovrà vedersela con l’avversario di sempre, il sindaco Paolo Bertoldo. E per farlo può contare su una squadra consolidata impreziosita dall’arrivo di un paio di consiglieri comunali eletti 5 anni fa in Lista Salese: Enrico Merlo e Alessandro Arpi, che fruttarono a Bertoldo non pochi voti. Perde però quelli di Giorgio Minto, passato all’avversario. Rimane in lista anche il consigliere uscente Gabriele Ragazzo e volti noti della società salese come Luigino Miele e Stefano Pistore, portavoce di uno dei comitati contrari alla centrale a biogas di Caselle. L’obiettivo è recuperare il gap di voti che nel 2007 portò a una sconfitta, pur sul filo di lana, impedendo a Zamengo la rielezione. Ci prova ora quello che è stato il suo vicesindaco, in quello che ha tutta l’aria di essere un cambiamento sì, ma nel segno della continuità. Nel programma non mancheranno riferimenti contro il Piano di assetto del territorio voluto e votato da Lista Salese, contro il centro scolastico e contro il centro commerciale di Tre Ponti. Temi per cui la lista Zamengo-Fragomeni si è spesa molto in questi ultimi mesi di mandato all’opposizione e che saranno di sicuro argomenti di disputa in vista del voto di maggio. In ballo c’è anche una rivincita che dev’essere ancora riscattata: sei anni fa il gruppo di Zamengo e Fragomeni, aperto all’allora Margherita dopo il ribaltone, venne spodestato prima della scadenza naturale del mandato proprio da Bertoldo e soci, che aprirono così le porte al commissario prefettizio. Una battaglia che dura quindi da oltre un decennio.
ECCO LA LISTA “ VALTER STEVANATO”
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alter Stevanato dà il nome alla sua lista, appoggiata da Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà. Trattative febbrili a inizio anno per tentare l’unificazione con l’altra lista di centrosinistra, la “Civica Insieme” di Rodighiero, poi ognuno è andato per la sua strada. L’Idv ha tenuto duro sul nome di Stevanato, il primo a venire allo scoperto in tempi non sospetti: alla fine i vertici dipietristi non si sono risparmiati nel dare la colpa del fallimento dell’accordo alla volontà del Pd di non indire le primarie per l’individuazione di un candidato unico. Archiviata la questione unificazione, Stevanato ha personalizzato la sua lista, che si chiamerà appunto Valter Stevanato sindaco. Nel suo blog i militanti dell’Italia dei Valori spiegano così i motivi per cui dare il voto alla sua lista: “Non è un professionista né un proprietario terriero, non è un impresario edile e non lavora per l’industria edilizia, non è presidente di nessuna società”. Chiara dunque la presa di distanza dalle altre formazioni politiche, non solo salesi. Una distanza che vuol essere soprattutto un segno distintivo. “Vogliamo governare con trasparenza, efficienza e nel segno della solidarietà – afferma Stevanato – come primo obiettivo puntiamo alla salvaguardia dei posti di lavoro nella nostra zona industriale garantendo diritti e mantenendo le competenze dei lavoratori del nostro territorio. Occorre poi un piano di infrastrutture e di crescita per le nostre industrie e per le imprese artigianali salesi. Puntiamo anche alla difesa dell’ambiente recuperando il patrimonio storico del Graticolato Romano (una rete di strade vecchia di 2000 anni fonte di tanti incidenti ma anche patrimonio storico da valorizzare). Vogliamo infine strutture scolastiche dignitose per i nostri ragazzi, la sicurezza personale, famigliare e collettiva dei cittadini e infine un bilancio che sia trasparente e partecipato”. Insomma un programma alternativo nei contenuti e nelle persone che vogliono portarlo avanti. Stevanato è intenzionato a giocare le sue carte fino in fondo per vincere.
CHI È VALTER STEVANATO
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alter Stevanato guiderà una delle due liste di centrosinistra. La civica che porta il suo nome è appoggiata dall’Italia dei valori e da Sinistra ecologia e libertà ed è stata la prima ad uscire allo scoperto. Quarantotto anni, sposato, con due figli, Stevanato è dipendente Speedline dal 1985. In passato ha ricoperto la carica di consigliere comunale per i Ds, nell’ultima tornata elettorale sedeva in Consiglio comunale per la lista Uniti per Santa Maria di Sala, recentemente è passato all’Idv. Si è sempre interessato di tematiche ambientaliste. “Da 10 anni mi prodigo per costruire una città migliore e possibile – afferma – consapevole di tutte le problematiche connesse al nostro territorio. Siamo contro i poteri forti e contrari ad alcune scelte attuate dal governo Monti”.
Movimento 5 Stelle
UNA LISTA CHE VUOL ESSERE L’ALTERNATIVA AI PARTITI
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a vera alternativa siamo noi”. Nessun timore reverenziale per i grillini che a Santa Maria di Sala schierano anche l’unica candidata sindaco donna, Rossella Carolo. È anche la più giovane in corsa, con i suoi 24 anni. Dietro di lei c’è una squadra di 15 attivisti che si propongono di portare anche nel Salese la rivoluzione antipartitica lanciata a livello nazionale dal movimento per scardinare il sistema politico, nazionale e locale. “Crediamo che il Comune di Santa Maria di Sala abbia bisogno di una nuova direzione, di un nuovo sguardo verso i veri interessi di cui il cittadino ha realmente bisogno – spiegano gli attivisti nel presentare la loro lista – servizi per i giovani e i meno giovani più vicini, protezione del territorio e valorizzazione, sviluppo di nuove forme di collaborazione tra comune, aziende e cittadini, difesa del patrimonio idrogeologico, democrazia partecipativa e una nuova idea di comune aperto”. Questi i principi cardine proposti dal Movimento 5 stelle. In particolare il Movimento propone nuovi metodi di trasparenza delle decisioni prese in sede di Consiglio comunale e massima diffusione di tutte le attività comunali in genere. Si impegna per la realizzazione di centri civici nelle frazioni con l’inserimento di attività per i cittadini di tutte le fasce d’età, la realizzazione di una cittadella del lavoro con uno spazio pubblico per le aziende dove sia possibile vendere ognuno i propri prodotti e di un sistema di inserimento al lavoro in collaborazione con le aziende del territorio che consenta tra le altre cose anche la riqualificazione dei disoccupati e dei cassaintegrati, che certo non mancano in quella che è la seconda zona industriale della provincia di Venezia. Infine l’incentivazione del fotovoltaico tramite convenzioni con banche locali e le aziende per tutti i nuovi edifici pubblici e residenziali. Linee programmatiche che certo non sono simili a quelle di formazioni più paludate sia nel centrosinistra che nel centrodestra.
400 centri in italia
IL PIACERE DI NUTRIRSI CON AMORE
CHI È ROSSELLA CAROLO
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ossella Carolo, 24 anni, nubile, studentessa al quarto anno di Medicina e Chirurgia a Padova, abita a Santa Maria di Sala con i genitori e il fratello. Ha diversi hobby : suona il clarinetto nell’Orchestra di fiati del Veneto e la chiarina nel Gruppo Storico “Contrada della Cerva” di Noale, oltre a studiare canto lirico. È impegnata nel sociale, ha collaborato in parrocchia e con la Pro Loco, dove ha svolto servizio civile. “Mi sono avvicinata alla politica- dice- ma non ho trovato una collocazione, un’idea, un partito dove potessi trovarmi a mio agio e sentirmi libera senza nessuno che “la sa più lunga” per forza. Ho scelto il Movimento 5 stelle, fatto da persone come me, dove ognuno di noi vale come un altro”.
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10 Noale Infrastrutture Accordo fra Veneto Strade e Comune
Sottopasso, i lavori nel 2013 Per realizzare l’opera si dovranno aggiungere 700-800 mila euro per altre due rotatorie
di Alessandro Ragazzo
Un sottopasso di moderna costruzione
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l prossimo anno potrebbero pren- La struttura vissuto anni di vicissitudini. Sembradere il via i lavori del sottopasso è alta 3,80 metri, va che dovesse essere uno dei primi di via Mestrina a Noale. A Veneto sarebbe dovuta interventi da fare all’interno del SisteStrade, infatti, è stato ratificato l’ac- sorgere nell’attuale ma metropolitano ferroviario, invece cordo per lo spostamento più a sud sede stradale ci sono stati ritardi su ritardi. Tanto dell’opera, che consentirà il passagda dover ripartire daccapo. Nel 2004 gio dei mezzi senza alcun problema d’altezza. Dunque il l’intervento era stato inserito dentro ai lavori della varianComune sta cercando di trovare una soluzione alla cronica te alla Noalese. Questo si sarebbe dovuto costruire subito assenza di sottopassi nel territorio, dove, più volte, è stata dopo aver terminato la tangenziale. L’opera, alta 3 metri sottolineata l’arretratezza rispetto altrove. Uno dei nodi da e 80 centimetri, sarebbe dovuta sorgere nell’attuale sede sciogliere era proprio l’infrastruttura di via Mestrina, che ha stradale ma poi ci si è resi conto che sarebbe stata troppo
L’Intervento Crisi e caccia agli untori di Amos Luzzatto* segue da pag. 1
bassa e avrebbe provocato gravi disagi di spostamento ai residenti di via Ferrara, con il serio rischio di non avere più vie d’uscita. Così si è pensato di trovare delle alternative, l’iter è ripartito da zero, dilatando i tempi d’avvio del cantiere. Alla fine si è arrivati a progettare un nuovo sottopasso, spostato a sud, verso via Ferrara, per permettere di alzarlo fino a cinque metri e renderlo più sicuro. E anche la viabilità della zona subirà delle modifiche. “Ci vorrà almeno un altro anno per partire con il cantiere – spiega l’assessore alla Viabilità di Noale Luciano Gobbato – ma ora lasciamo da parte le chiacchiere per dire che l’intervento sarà realtà.
C’è la forte tentazione di attribuire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifiche categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identificabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo. Storicamente gli “untori” a cui veniva attribuita la diffusione della peste o di altre calamità, sono stati identificati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chiaramente identificabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione. Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state oggetto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”. I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemitismo in Europa sono un monito
Dov’era previsto all’inizio, era diventato troppo pericoloso e si rischiava un altro incidente come oltre cinque anni fa a Ballò, quando un camion si era incastrato all’imbocco del sottopasso”. Il progetto prevede che all’incrocio con via Spagnolo sia realizzata una rotonda, poi sorgerà una strada d’innesto al sottopasso e, una volta usciti, su via Ferrara gli automobilisti troveranno un altro rondò. Da qui si proseguirà di nuovo su via Mestrina. Il sottopasso rientra già nei finanziamenti del primo tratto della variante alla Noalese ma ci dovranno aggiungere altri 700-800 mila euro per le due rotatorie prima non previste.
importante. Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi. In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifichino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia. Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole. Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni. Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per prevenire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia. *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia
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12 Noale Viabilità Al via con la primavera una serie di interventi
Le strade a rischio si rifanno il look di Alessandro Ragazzo
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istemazione della viabilità di Noale con una serie d’interventi per rialzare quattro passaggi pedonali e sistemare, in questo modo, alcuni punti neri a ridosso delle scuole tra via Rossi, via La Fonda e via Cerva. Inoltre spazio a nuovi attraversamenti su via Noalese sud. Nelle scorse settimane, un cantiere è stato aperto in via Cerva, all’incrocio con via Vecellio, dove il passaggio pedonale è stato rialzato. Altrettanto è fatto davanti alle scuole elementari e medie in via Rossi. “Qui toglieremo il dissuasore in plastica – spiega l’assessore alla Viabilità Luciano Gobbato – così come ci era stato chiesto da Confcommercio e Confesercenti e lo sostituiremo con i rialzi, in modo da garantire l’accesso al centro storico a velocità moderata”. Il quarto intervento sarà fatto davanti all’asilo di via La Fonda, dove le strisce saranno rialzate e rese più visibili agli automobilisti. “Era tempo d’intervenire anche fuori dalle scuole – continua Gobbato – proprio per garantire il passaggio in tutta sicurezza dei ragazzi, dei loro genitori ma anche dei residenti della zona. Inoltre avremo la sicurezza che ventiquattr’ore su ventiquattro ci sarà il transito moderato dei veicoli nell’area attorno a piazza Castello”. Ma c’è chi contesta l’altezza dei rialzamenti agli incroci. “Un intervento che sta creando non poche lamentele – spiega il consigliere di Uniti per rinnovare Domenico Felice – perché le rampe sono troppo corte e c’è poca pendenza. Così, anche se si corre piano, s’avverte “l’effetto salto”. L’ispettorato generale per la Circolazione
Un cantiere aperto in via Cerva, all’incrocio con via Vecellio.Il passaggio pedonale è stato rialzato
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Un intervento sarà fatto davanti all’asilo di via La Fonda con nuove strisce e la sicurezza stradale dichiara che i passaggi pedonali rialzati non sono considerati come i dossi di rallentamento. Onde evitare problemi, meglio intervenire subito per rientrare all’interno della pendenza regolare”. Poi sono stati realizzati due attraversamenti pedonali sulla Noalese, all’incrocio con via Valli e via Vernice, punti neri dove in passato ci sono stati incidenti, anche mortali. Oltre alle classiche strisce sull’asfalto sono stati posizionati due portali luminosi nonché due pannelli di preavviso, anche questi illuminati ai lati della carreggiata. E’ stata realizzata una corsia pedonale privilegiata su entrambi gli incroci, per garantire maggiore sicurezza ai pedoni. “Ma solo con la costruzione della pista ciclopedonale lungo la regionale – dice il vice sindaco Sergio Vallotto – si risolverà il problema su questo tratto di strada. In totale abbiamo sistemato diciannove incroci, partendo da Briana, pro-
seguendo per il centro di Noale e per finire a Moniego”. Nel frattempo il Comune ha già redatto e consegnato a Veneto Strade uno studio di fattibilità per questo intervento, dopo che di recente è stato sottoscritto l’accordo di programma tra il sindaco Michele Celeghin, l’assessore veneto alla Mobilità Renato Chisso e l’amministratore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi.
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’oasi di via Ongari a Noale ha riaperto i battenti dopo la chiusura invernale con nuovi orari e una serie di diverse attività. Si tratta di uno spazio formato da un insieme di stagni con profondità molto variabili, e questo ha consentito la colonizzazione di una grande varietà di specie animali e vegetali e che ogni anno attira migliaia di visitatori. Anche quest’anno saranno realizzate delle visite guidate gratuite nel polmone verde cittadino tutti i mesi da aprile a ottobre, luglio e agosto escluso, a partire dalle 10. Dopo il debutto del 15 aprile, si proseguirà il 20 maggio, il 17 giugno, il 16 settembre e il 21 ottobre. Il ritrovo sarà dentro l’oasi all’inizio del sentiero davanti al cartello del regolamento. Non è necessaria la prenotazione. Questi i nuovi orari. A ottobre, martedì e giovedì dalle 14 alle 18, sabato e la domenica dalle 8 alle 18. Da aprile a settembre, invece, il martedì e il giovedì dalle 14 alle 20, il sabato e la domenica dalle 8 alle 20. Per quanto riguarda i mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, solo la domenica dalle 9 alle 16. Per informazioni, contattare il comitato Oasi Wwf al numero 333-4336904. A.R.
pagina a cura del comune
Piazza Castello 18 - tel. 041.5897211 - fax.041.5897242 mail: noale@comune.noale.ve.it - comune.noale.ve@legalmail.it
NOALE: 90.000 EURO PER LA SICUREZZA STRADALE Previsti interventi di asfaltatura e ripristino del manto di strade e marciapiedi
Vi è un a forte necessità di adeguare e sistemare il manto di alcune strade comunali particolarmente degradate, al fine di consentire in tempi brevi un miglioramento del grado di sicurezza viaria, evitando situazioni di pericolo per coloro che transitano lungo le strade comunali, è stato approvato dalla giunta guidata dal sindaco Michele Celeghin, un progetto preliminare che prevede un intervento di asfaltatura di alcune strade nel territorio di Noale. Le strade interessate saranno: - Via Matteotti e parte di via S. Andrea - Via Roncato - Via Del Branco - Via Treviso Vecchia - Via degli Ongari (parte) L’importo complessivo dell’opera è di 91.277,94 euro; sono previsti interventi di fresatura del manto asfaltico nella maggior parte delle strade, con la successiva formazione di manto di usura in conglomerato bituminoso, la rimessa in quota di caditoie, pozzetti e chiusini, e la formazione di segnaletica orizzontale, strisce simboli e zebrature. “L’obiettivo - dichiara l’assessore ai lavori pubblici Michele Cervesato - è quello di iniziare i lavori prima dell’estate, questo al fine di sistemare queste
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Da sinistra il sindaco Michele Celeghin e l’assessore ai Lavori pubblici Michele Cervesato
strade prima possibile. Mi rendo conto - aggiunge Cervesato - che vi sono ancora diverse strade nel territorio Noalese che necessitano di un intervento di manutenzione; a tal proposito ho voluto inserire nel piano triennale dei lavori Pubblici previsto per il 20122015, la somma di 300.000,00 euro da destinare ad interventi di asfaltatura di strade e 150.00,00 per interventi di sistemazione di marciapiedi per la maggior sicurezza dei pedoni”. “Ricordo - dichiara il Sindaco Michele Celeghin - che questo è il terzo importante intervento di asfaltatura e sistemazione di strade che l’amministrazione Comunale
fa da quando si è insediata a giugno del 2009. Solitamente gli interventi di asfaltatura delle strade comunali vengono messi in opera dalle varie amministrazioni in periodi pre elettorali, noi siamo convinti che tutto quanto possibile, finché il Bilancio lo permetterà, deve essere fatto in tempi celeri”. Con questo intervento infatti, in circa due anni e mezzo sono stati spesi oltre 400.000,00 Euro per interventi di asfaltature di strade nel territorio e l’obiettivo è quello di continuare l’opera di risanamento stradale sistemando anche alcune strade bianche che abbisognano di manutenzione continua.
ALADINO NELLA TORRE DELLE FAVOLE
A sinistra l’assessore alla Cultura Michela Barin, sopra un’immagine della manifestazione, a fianco un’illustrazione di Fabian Negrin
Con “Aladino e la lampada magica” s’inaugura sabato 28 aprile alle 12:00 presso la Torre delle Campane a Noale alla presenza del sindaco Michele Celeghin e dell’assessore alla cultura Michela Barin, una nuova edizione della Torre delle Favole, che rimarrà aperta fino al 27 maggio 2012. La manifestazione, nata due anni fa, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Noale in stretta collaborazione con il Comune di Lumezzane (Bs) e gode del Patrocinio di Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e di Nati per Leggere. La Torre delle Favole accoglie ogni anno centinaia di alunni delle scuole dell’infanzia e primarie e altrettanti piccoli visitatori e gruppi familiari nel fine settimana. Il successo crescente della manifestazione ha portato via via a un’estensione delle iniziative legate all’esposizione con un incremento delle letture animate e dei laboratori e delle attività collaterali che si svolgeranno in Palazzo della Loggia. “Mi fa davvero piacere che a Noale finalmente ci sia e abbia continuità un evento così qualificato dedicato ai bambini e alle famiglie” - commenta il sindaco Michele
Celeghin. “So che l’assessore Barin, nonostante le difficoltà, ha organizzato con passione questo atteso appuntamento che attrae visitatori da tutta la Provincia e che certamente contribuisce attraverso la qualità del progetto e al prestigio dell’artista Fabian Negrin al rilancio della nostra città”. Grande la soddisfazione espressa dall’assessore Barin. “L’anno scorso, con “Biancaneve e i sette nani” di Sophie Fatus, si sono registrate oltre 3.000 presenze, suddivise in visite scolastiche infrasettimanali e gruppi familiari nei festivi e prefestivi, senza contare l’affluenza alle varie iniziative collaterali. Quest’anno avremo l’onore di ospitare le opere del pluripremiato artista argentino Fabian Negrin cui è affidato il compito di illustrare per l’edizione 2012 la fiaba esotica del giovane Aladino e della lampada meravigliosa tratta da “Le mille e una notte” e di curarne la realizzazione scenografica per il percorso che si snoda nelle stanze di Torre delle Campane”. Potremmo quindi ammirare fondali dipinti, grandi sagome in legno e oggetti quotidiani: stanza dopo stanza, una realizzazione scenografica accurata ricostruisce il racconto dall’inizio alla fine, per far rivivere in prima persona
allo spettatore la magia della fiaba in un contesto quasi reale. La realizzazione dell’installazione - curata dall’Ufficio Cultura - e l’organizzazione degli eventi collaterali si avvale anche della collaborazione dell’associazione Mamme da favola e di numerosi altri volontari, un team affiatato e di grande creatività sempre disponibile quando si tratta di organizzare iniziative dedicate all’infanzia. Tutte le iniziative sono a ingresso libero. Si ricorda che www.comune.noale.ve.it/latorredellefavole.html è il sito dove trovare testi, illustrazioni, fotografie e tutte le informazioni su “Aladino e la lampada magica” e sugli allestimenti che hanno animato Torre delle Campane nelle due precedenti edizioni: “Hansel e Gretel” di Nicoletta Costa e “Biancaneve” di Sophie Fatus.
Il Centro Enaip di Noale è un centro storico di formazione, attivo da oltre cinquant’anni, sorto per iniziativa della comunità locale e promosso da ACLI per “offrire ai giovani lavoratori formazione tecnica e professionale, religiosa e morale”. Nel corso degli anni molte cose sono mutate e importanti sono stati i cambiamenti in linea con le richieste delle istituzioni, ma quello che è rimasto invariato è lo L’assessore Fabio Furlan spirito e le motivazioni che contraddistingue l’opera del personale impegnato. Gli interventi formativi realizzati dal Centro Servizi Formativi Enaip di Noale mirano cercano da sempre di soddisfare le esigenze occupazionali emergenti dai dati delle analisi territoriali e dalle effettive richieste delle aziende che collaborano con Enaip tenendo in grande considerazione le necessità espresse da parte dei giovani e degli adulti di percorsi formativi adeguati alle loro aspettative professionali e stili di apprendimento. Negli ultimi tre anni il Centro Enaip di Noale ha accolto 534 giovani dai 14 ai 18 anni nei percorsi triennali dell’Area giovani per l’assolvimento dell’obbligo scolastico e formativo nei settori meccanico, elettrico termoidraulico e amministrativo. Nello stesso triennio il centro di Noale ha erogato percorsi di formazione per 398 adulti. Attualmente i corsi Area Giovani in promozione per le iscrizioni sono: operatore ai servizi di vendita, operatore elettrico, operatore meccanico auto e operatore termoidraulico. “Come assessore alla pubblica istruzione e al commercio” – spiega Fabio Furlan – “mi preme promuovere presso i miei cittadini il corso di formazione di tre anni, rivolto ai giovani dopo la scuola media, volto alla formazione degli “operatori ai servizi di vendita”, una nuova e completa figura professionale nel campo dei servizi al commercio e alle imprese del settore. Una figura richiesta dal mercato del lavoro, che in passato si formava nel campo tramite l’apprendistato, ma che qui trova una formazione puntuale e mirata alle nuove esigenze del commercio, esigenza che mi è stata confermata da Confesercenti che ha espresso vivo apprezzamento all’iniziativa”. L’operatore ai servizi di vendita interviene, a livello esecutivo, nel processo della distribuzione commerciale gestendo il rapporto di vendita con il cliente e l’allestimento degli spazi commerciali con livelli di autonomia e responsabilità della sua operatività determinati dalla natura e dalle dimensioni e l’organizzazione della struttura in cui opera. La professionalità di cui è in possesso sia in termini di saperi tecnici, che di abilità operative, gli consente di accogliere, informare, assistere e accompagnare il cliente, fino alla consegna del prodotto curando tutto il processo del servizio di vendita e post vendita. Possiede competenze per l’utilizzo delle procedure relative all’uso delle tecnologie automatizzate, per la registrazione delle operazioni contabili e del magazzino (pc e sw gestionali) e per l’effettuazione delle operazioni di cassa (pos, carte di credito, scanner per codici a barre, registratore di cassa). Ulteriori competenze in suo possesso sono quelle relative all’organizzazione degli ambienti e degli spazi espositivi e quelle necessarie alla predisposizione di iniziative promozionali con laboratori di informatica, di vetrinistica, packaging e telemarketing. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: I ragazzi e le loro famiglie possono rivolgersi direttamente alle segreterie del Centro di Formazione che si trova a NOALE (Ve) in VIA A. DE POL, 6 nella zona degli impianti sportivi e delle piscine. Tel: 041 440160 Fax: 041 441491 E-mail: noale@enaip.veneto.it
14 Martellago Sicurezza stradale I dati dell’anno scorso della Polizia municipale dell’area nord
Vigili, raffiche di multe nel 2011 I verbali staccati sono stati complessivamente 4891, con 7048 veicoli controllati
di Alessandro Ragazzo
Q
uasi quattordici verbali al giorno e quasi venti narotta, via Monte Grappa, via De Gasperi, via Roma veicoli controllati al giorno. Questo il bilancio a Salzano. Che i cittadini si rivolgano sempre più ai vigili, è 2001 della Polizia locale Miranese nord, che raggruppa Martellago, Salzano e Scorzè. Era il 30 dimostrato dalle 2852 segnalazioni giunte alla centramarzo dello scorso anno, quando i tre sindaci decise- le operativa. I risultati ottenuti, spingono i Comuni a chiedere ro di sottoscrivere l’accordo, figlio della convenzione anche al resto del comprensorio di aderire. Spinea è stipulata nel 2003. E lanciano l’invito anche agli altri Comuni ad con Venezia e Marcon ma restano Mirano, Noale e aderire. Intanto i verbali staccati lo scorso anno dagli Santa Maria di Sala. “Se fossimo stati da soli – uomini diretti da Michele Cittadin dice il sindaco di Martellago Giosono stati 4891, con 7048 veicoli Gli incidenti rilevati sono vanni Brunello – non avremmo controllati. ottenuto questi numeri. Le porte Questo ha comportato una stati cento, riduzione di 5438 punti decurtati, di cui 2 mortali, sono sempre aperte”. Gli fanno eco il collega di Salzano Alessancon 42 patenti ritirate. Otto gli 64 con feriti dro Quaresimin e l’assessore alla automobilisti sorpresi a guidare ubriachi, mentre tre persone non avevano la patente e Polizia locale di Scorzè Albino Luise. “Speriamo che questa esperienza – aggiungono altrettante hanno esibito documenti falsi. Gli incidenti rilevati sono stati cento, di cui due mortali, 64 con – spinga anche gli altri a seguirci. Il futuro è l’aggregazione”. Ora si guarda al futuro, a partire dal trasferiferiti e 35 senza. Tra le vie più controllate, ci sono via Boschi, via mento negli uffici di via Moglianese a Scorzè a partire Ca’ Rossa, via Circonvallazione, via Olmo e via Fras- da maggio. A luglio dello scorso anno, i vigili di Scorzè sinelli a Martellago, via Milano, via Moglianese, via si trasferirono da piazza Aldo Moro a via Moglianese. Cercariolo, via Spangaro, via Onaro a Scorzè, via Cor- Sono stati gli apripista di quello che succederà tra po-
Un posto di blocco della polizia che settimane, quando saranno raggiunti dai colleghi di Martellago e Salzano. Gli uffici nei singoli comuni resteranno aperti. Questo permetterà di avere un miglior coordinamento e più controlli. Già nel 2011, il numero delle pattuglie presenti sul territorio è raddoppiato, passando da sei ore giorno a dodici.
NEWS Cassonetti
LA RIVOLUZIONE CONTINUA
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uovo servizio di raccolta del rifiuto secco non riciclabile per i residenti a Martellago e Olmo da aprile, dopo il debutto di Maerne arriva nelle nel capoluogo e nelle frazioni il sistema di apertura “a calotta” comandato da chiave elettronica. L’amministrazione comunale di Martellago, in accordo con Veritas, intende proseguire il progetto iniziato lo scorso anno a Maerne relativo alle modifiche al sistema stradale di raccolta dei rifiuti solidi urbani allo scopo di differenziare il maggior quantitativo possibile di materiali riciclabili e mantenere il raggiungimento degli obiettivi indicati dal D. Lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni. Con questo sistema di raccolta differenziata il cassonetto del rifiuto secco è dotato di una “calotta” in acciaio inossidabile attraverso la quale è possibile introdurre solo il rifiuto secco non riciclabile. La calotta si apre solo impiegando la chiave elettronica personalizzata che riconosce l’utente e che verrà consegnata ad ogni nucleo familiare. L’impiego della calotta con chiave non solo aiuterà a gli svuotamenti per l’addebito in fattura ma permetterà l’accesso solo agli utenti di Martellago, Maerne ed Olmo. In ogni piazzola ecologia saranno inoltre presenti il cassonetto per la raccolta di carta-cartone, la campana per la raccolta del multi materiale, il contenitore per la raccolta dell’umido. Contestualmente cesserà il servizio di raccolta porta a porta di carta e cartone che andranno quindi conferiti nell’apposito contenitore di colore giallo. Il conferimento differenziato è consentito a tutte le utenze domestiche e non domestiche A.R. di Martellago, Maerne ed Olmo.
INFRASTRUTTURE ARRIVA LA TANGENZIALE NORD
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cco la tangenziale nord di Martellago, dalla Castellana (Kelemata) al casello del Passante: tre rotonde e una complanarina Moglianese-casello. In più garantire più mitigazione ambientale. Questi i termini del protocollo d’intesa siglato dai comuni di Martellago e Scorzè nella sede di Veneto Strade per definire la viabilità d’accesso al casello del Passante. Dunque sulla bretella a nord di Martellago (lunga 5 chilometri e mezzo da Kelemata sulla Castellana al casello ndr) non ci saranno sottopassi ma sorgeranno tre rotatorie: agli incroci con via Canove a Martellago, via Ponte Nuovo e via San Paolo a Peseggia di Scorzè. A queste vanno aggiunte altre due che Martellago ha richiesto: una tra via Canove e la Castellana a fianco del municipio, l’altra sempre su via Canove ma all’incrocio con via Volta. Per quanto riguardo la complanarina, sorgerà sul lato est dell’autostrada, dalla Moglianese al casello. Sarà lunga poco meno di un chilometro, e sfrutterà l’attuale controstrada di servizio, che sarà allargata da tre a dieci metri. Avrà due corsie, una per ogni senso di marcia. Scorzè ha chiesto e ottenuto di avere una maggiore compensazione ambientale. Su via Morosini a Martellago si era parlato di costruire un rondò ma la questione è rimasta fuori dal protocollo d’intesa e se ne parlerà più avanti. Se tutto filerà liscio, per fine anno partiranno i lavori del casello e della viabilità complementare: tempo di realizzo due anni. Per il commissario al Passante Silvano Vernizzi è un buon accordo. “Si è giunti a una soluzione
condivisa – fa sapere – e non possiamo che essere soddisfatti”. Per il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner tutti ne trarranno vantaggio. “L’intesa è buona – precisa – tenendo presente che due anni fa la situazione della viabilità generale era compromessa. Fare le rotonde sulla tangenziale nord consentirà di avere una maggiore efficacia e diminuire l’inquinamento perché il traffico sarà più diluito”. Anche Martellago chiede maggiori mitigazioni ambientali, con il parlamentino che ha detto sì al progetto, con il voto contrario dei tre della Lega e di Francesca Trevisan (Pd) e l’astensione di cinque componenti (Pdl, Misto e Claudio Michieletto di Gente comune). “Le rotonde – osserva Michieletto – non porteranno fuori il traffico dal centro e si era sempre detto no a farne una in via Canove”, mentre per Ennio Zane (Lega) “l’innesto doveva arrivare all’Albera a Triviginano, dove c’è un parcheggio scambiatore, e si doveva fare la Supercastellana fino all’ospedale di Mestre”. Critica Trevisan. “S’è consumata la resa di Martellago – attacca – perché da subito si è partiti rassegnati. Invece si potevano trovare alternative al progetto”. A.R.
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16 Scorzè Cantieri Intervento alla parrocchia di San Benedetto Abate
Chiesa chiusa per lavori
Sarà realizzato un sistema di riscaldamento a pavimento, in tutta la chiesa: dalla navata al presbiterio di Alessandro Ragazzo
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n estate, per diverse settimane, la chiesa di San Benedetto Abate di Scorzè rimarrà chiusa per lavori di restauro. A dire il vero, il cantiere è aperto già da metà gennaio e il cronoprogramma prevede che durante il periodo più caldo dell’anno, complici anche le vacanze, le messe saranno celebrate in un’altra sistemazione, per permettere agli operai di andare avanti con le operazioni. Operazioni che si stanno svolgendo in tre fasi e dovrebbero terminare in autunno, quando l’edificio tornerà a risplendere. Il problema principale è l’umidità e così si è deciso di suddividere in tre stralci le fasi della ristrutturazione generale. All’inizio si è intervenuto nella zona dell’abside e in parte della navata. Poi, dopo Pasqua, si opererà sul rimanente fino all’estate, quando si dovrà intervenire sul pavimento. Per le prime due fasi, non ci saranno problemi con le funzioni, per terza si dovrà chiudere la chiesa e si dovrà trovare uno spazio adatto: a breve si dovrebbe conoscere il luogo sostitutivo. In dettaglio, le operazioni consistono nel restauro delle pareti e dei soffitti di tutta la chiesa, con la sistemazione delle decorazioni sui capitelli e sulle
cornici. Poi sarà realizzato un sistema di riscaldamento a pavimento, che sarà adottato in tutta la chiesa, dalla navata al presbiterio, dalla sacrestia alla cappella feriale. Il rivestimento sarà tolto e poi rimesso nella posizione originaria. L’attuale impianto ad aria, infatti, è dannoso sia per le svariate opere d’arte presenti sia per lo storico organo. Inoltre sarà migliorata l’illuminazione grazie al sistema a led, in grado di garantire un basso consumo d’energia e quasi nessun costo di manutenzione. Gli operai, poi, costruiranno un nuovo altare e un ambone, che permetteranno di ridisegnare lo spazio liturgico. Saranno sistemate anche le porte d’ingresso, mentre saranno eliminate quelle esterne non originali. La chiesa di Scorzè, intitolata a San Benedetto Abate ed eretta a metà del Settecento, ha bisogno di essere sistemata, e questi soldi serviranno proprio a dare luce nuova all’edificio, che presenta importanti sculture e affreschi. All’esterno, infatti, ci sono tre statue che raffigurano San Benedetto, Santa Lucia e Sant’Agrese, mentre all’interno ci sono La chiesa di San Benedetto affreschi di Giambattista Canal, Francesco Zugno, Abate a Scorzè Antonio Beni, Paolo Pino e Giuseppe Bernardi.
NEWS Cimiteri
TARIFFE PIÙ ALTE
S
i paga di più per seppellire il proprio caro nei cinque cimiteri del comune di Scorzè. La giunta comunale, infatti, ha deciso di alzare le tariffe. La crescita riguarda l’indice Istat, stabilito al 6,16 per cento, ma per due categorie questo non riguarda: ovvero inumare il defunto nel campo per i residenti e per chi viene da fuori. Il costo passa dagli attuali 100 euro a 200, per chi arriva da fuori comune, da 200 euro a 400. Questo perché con la tariffa sinora applicata il Comune non riesce neppure a pagare l’escavo della fossa, secondo, disincentivare i non residenti a portare i loro defunti a Scorzè. Le altre tariffe cresceranno secondo l’indice Istat. Unica eccezione l’area cimiteriale, che si può avere anche per novantanove anni: quest’ultima passa da 1000 euro a 1165 euro al metro quadrato. L’ossario cresce da 550 euro a 580 e il loculo da 2400 euro a 2545. Per chi desidera averne uno con una lastra tombale lunga, il prezzo sale da 2950 euro a 3130, per avere l’ossario dopo la cremazione da 250 a 265 euro. Novità anche per quelli in deroga, che si troveranno a pagare il 6,16 per cento in più. Così il loculo aumenta di 190 euro, ovvero da 3100 euro a 3290, mentre l’ossario rincara di 43 euro, da 700 a 743. A.R.
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SERVIZI CONFERMATI I CENTRI ESTIVI
Ragazzini al gioco nei centri estivi
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onfermati anche per il 2012 i centri “Estate summer village” di Scorzè. La decisione è arrivata dalla giunta comunale, che ha deciso di accogliere la richiesta del Centro regionale sportivo Libertas Veneto di Scorzè concedendo un contributo in denaro. Lo scopo è di permettere la socializzazione tra i bambini e promuovere il loro benessere psicofisico. Lo scorso anno è stato un successo, con tante presenze e tante iniziative, che il governo locale ha voluto confermare anche per il 2012. Questa coinvolge sia le associazioni culturali sia sportive del territorio e le attività saranno portate avanti da animatori, artisti e atleti scorzetani. “L’Estate summer village” si svolgerà dal 25 giugno al 27 luglio all’interno delle scuole e delle palestre di Scorzè
e Peseggia, per un costo complessivo di 24950 euro, di cui 6 mila euro a carico di Scorzè. La giunta ha stabilito anche le cifre di pagamento per ciascun partecipante. Ecco che le quote a carico degli iscritti saranno diverse a seconda della frequenza. Si pagheranno 35 euro per una o due settimane di partecipazione, si salirà a 90 euro per tre settimane, a 110 euro per quattro e, infine, 130 euro per cinque, ovvero per l’intera durata dell’iniziativa. Dunque anche quest’estate le famiglie dei bambini e ragazzi dell’asilo e delle elementari potranno usufruire dei laboratori di lettura animata, artistici di pittura, creta, argilla, manuali e di gioco-sport. Nelle prossime settimane prenderanno il via le iscrizioni. A.R.
Salzano 17 Viabilità Interventi nel capoluogo e nella frazione di Robegano
Cantieri stradali, lavori completati
Operai al lavoro nei cantieri stradali
E’ stata sistemata l’area verde in via Diaz con una nuova piantumazione e percorso pedonale di Roberta Pasqualetto
E
’ terminata la prima fase di lavori per la messa in sicurezza e sistemazione delle strade nel territorio di Salzano e nella frazione di Robegano. I lavori sono stati eseguiti con il contributo della Regione Veneto per circa un terzo della spesa totale (300 mila euro circa). I lavori hanno puntato principalmente alla messa in sicurezza dei pedoni con la manutenzione e le opere complementari. A Robegano, nel tratto stradale di via XXV Aprile che va da via Verdi a via Cimarosa, è stato sistemato il marciapiede, i pedoni erano costretti a scendere in strada perché molte macchine parcheggiavano sul marciapiede. Il tratto, per una lunghezza di circa 100 metri, è stato sistemato con dei paletti per impedire alle macchine di parcheggiare e delle fioriere di abbellimento. E’ stata sistemata anche la fermata dell’autobus e il parcheggio adiacente che aveva una pavimentazione ormai fatiscente. A Salzano è stata sistemata l’area verde in via Diaz con una nuova piantumazione e la sistemazione del percorso pedonale. Inoltre sarà sistemata sulla strada una piastra rialzata per limitare la velocità delle automobili. In via Marconi è stata completata la pista ciclabile e il collegamento con via Roma. E’ stato anche riordinato l’incrocio sempre tra via Marconi e via Mameli con un passaggio pedonale e un marciapiede. La strada via De Gasperi, nel tratto che va dalla rotonda di via Luneo alla rotonda di via Roma è stata riasfaltata e sono stati messi in sicurezza due passaggi pedonali con una segnaletica luminosa. “Abbiamo rispettato i tempi previsti – dice Lino Manente assessore ai lavori pubblici di Salzano – per fine aprile avremo finito tutto. Abbiamo preferito lasciare passare la festività della Pasqua per non creare disagi ai cittadini. Questo primo stralcio di lavori è concluso, più avanti ne partirà un secondo sempre per la sistemazione delle strade e delle aree verdi. Ci premeva mettere in sicurezza i pedoni sistemando le aree verdi e i marciapiedi”.
NEWS Servizi
SI AMPLIANO I CIMITERI
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cimiteri di Salzano e Robegano saranno ampliati grazie ad una sinergia tra il pubblico e il privato, infatti, è stato predisposto il bando per la costruzione di 96 nuovi loculi nei cimiteri di Salzano e di Robegano. Questo ampliamento darà una risposta adeguata alle esigenze riscontrate nei due complessi in un momento come questo di particolare difficoltà per le casse dei comuni, l’amministrazione comunale di Salzano ha approntato una specifica forma di collaborazione pubblico-privato. La controparte del comune per i lavori eseguiti, infatti, è la ditta che si aggiudicherà l’appalto e l’acquisizione del diritto d’uso dei loculi per un periodo di 30 anni e che si occuperà della loro manutenzione straordinaria e gestione diretta del rapporto con i cittadini secondo un piano tariffario approvato dal comune. L’amministrazione rimane, comunque, la proprietaria sia dei manufatti, sia del suolo su cui questi sono stati costruiti. Questa sinergia avrà il fine di garantire un servizio in base alla sua crescente richiesta ed evitando di sottrarre fondi alle casse comunali che potrà investire le risorse risparmiate in altra maniera. R.P.
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Cultura 19 Eventi La rassegna è organizzata da Asolo Musica, con il Lions club di Noale
Arrivano i concerti di primavera a Scorzè di Alessandro Ragazzo
Fra gli appuntamenti quello dedicato ai bambini dell’ultimo anno dell’asilo euro per i giovani fino a 18 anni. Ci sarà, poi, l’appuntamento dedicato ai bambini dell’ultimo anno dell’asilo, degli allievi delle scuole elementari e delle medie. Si tratta di un evento di musica e fumetti intitolato “Vivaldi e le formiche” e si esibiranno l’ensemble cameristico “I virtuosi della rotonda”, interpreti delle “Quattro stagioni” del Prete Rosso, e il disegnatore Fabio Vettori, che dal vivo creerà le sue formiche. I bambini vedranno realizzare dal nulla i suoi elaborati, mentre una videocamera seguirà le creazioni: il tutto sarà proiettato su uno schermo. E’ l’unione di due arti, la musica e il disegno, il progetto è nato per avvicinare i bambini al linguaggio musicale, per facilitare l’approccio all’ascolto della musica dal vivo e far conoscere i diversi strumenti. Per preparare gli studenti, i docenti hanno lavorato in classe con il materiale messo a disposizione dalla responsabile del
Il ciclo di esibizioni prevede 4 eventi, divisi in modo equo fra i comuni, sempre di giovedì
Un concerto
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ontinua la rassegna “Concerti di primavera”, organizzata da Asolo Musica, in collaborazione con il Lions club di Noale e l’associazione Amici della lirica di Villa Guidini. L’evento, partito il 29 marzo, coinvolge il teatro Elios di Scorzè e, appunto, Villa Guidini di Zero Branco. Il ciclo di esibizioni prevede quattro eventi, divisi in modo equo fra i due comuni, sempre di giovedì con inizio alle 20.45. A questo, va aggiunto un progetto musicale dedicato ai bambini, in agenda l’11 aprile a Zero Branco e poi il 17 maggio a Scorzè. Entrambi si tengono alle 11. Per quanto riguarda i concerti, il primo ha fatto tappa a Scorzè, con la Magical Mystery Orchestra, formazione dedita da tempo al repertorio dei Beatles e che esegue in modo originale. Il 12 aprile si andrà a Zero Branco, stavolta per il duo formato dal bandoneonista Mirko Satto e il chitarrista Alberto Mesirca. I due artisti, che portano il nome di “El dia que me quieta” da una celebre canzone di Carlos Gardel, proporranno alcune composizioni di Piazzolla, Lacalle, Mores e dello stesso Gardel. Il 19 aprile si ritornerà a Scorzè, con l’Orchestra regionale Filarmonica veneta, diretta da Stefano Romani. A chiudere questa fase della rassegna, il Venice Cello ensemble il 26 aprile a Zero Branco, formato da giovani musicisti allievi del conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Il gruppo eseguirà composizioni di Bach, Vivaldi e Verdi ma anche di Scott Joplin e dei Beatles. Il biglietto d’ingresso per ogni spettacolo costerà 10 euro per gli adulti, 5
Il primo dei concerti era della laMagical Mistery Orchestra con brani dei Beatles progetto, la professoressa Claudia Lapolla. “Abbiamo messo in piede un cartellone di qualità – dicono i sindaci di Scorzè Giovanni Battista Mestriner e Zero Branco Mirco Feston – e siamo convinti di aver intrapreso un percorso interessante su cui puntare”. Info www.asolomusica.com, oppure inviare una e-mail a info@asolomusica.com, o telefonare allo 0423-950150.
NEWS Gastronomia
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SABATO APERTO TUTTO IL GIORNO
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adicchio Rosso di Treviso Igp e Mozzarella di Bufala Campana Dop insieme per creare una fusione di sapori di eccellenza. La pregiata mozzarella campana e il “fiore d’inverno” per antonomasia si sono incontrati a Mirano, al ristorante “19 Al Paradiso”, per svelare nuove intrecci e sinergie tra due prodotti simbolo della tradizione culinaria italiana di qualità. La manifestazione “La Bufala incontra il Radicchio”, organizzata dal ristoratore Vincenzo Fusco, è iniziata con l’esposizione di una selezione di Radicchio Rosso Tardivo Igp e una dimostrazione dei maestri caseari campani. Subito dopo, è stata la volta di Michele Potenza, chef ufficiale della trasmissione televisiva di Rai1 “La prova del cuoco”. E’ stata la fantasia di Michele Potenza a dare origine, dal vivo, a piatti inediti e a nuovi ed originali abbinamenti che hanno visto protagonisti proprio il Radicchio Rosso Igp e la Bufala Campana Dop. Un momento di creatività culinaria che però non è andato perduto: alcuni dei piatti realizzati durante la giornata sono andati a formare un menu che sarà poi proposto proprio nel corso di una delle future puntate della “Prova del Cuoco”. S.H.
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SPORT in PRIMO PIANO
Calcio, il Noale punta all’eccellenza Il Calvi Noale punta con decisione all’Eccellenza. Dopo qualche stagione in chiaroscuro, una delle società più antiche e ricche di tradizione del panorama calcistico Miranese, potrebbe tornare finalmente nella principale categoria regionale. Il Calvi Noale sta guidando il campionato in coabitazione con la corazzata Adriese, dando vita ad un interessante testa a testa che si protrarrà fino a fine stagione.
Basket Grande risultato in serie C
Pallacanestro Mirano, è promozione di Gabriele Pipia
Accademia di danza, ancora soddisfazioni Ancora soddisfazioni per l’Accademia Veneta Danza e Balletto, con sede a Spinea. Il giovane Edoardo Sartori si è aggiudicato il primo premio al prestigioso concorso nazionale di danza ad Arluno, in provincia di Milano. E’ solo l’ultima di moltissime soddisfazioni ottenute nell’ultimo anno dalla società di Spinea, una delle più vincenti dell’intero panorama italiano.
Nordic Walking, sempre più iscritti Prende rapidamente piede il Nordic Walking, sia a Mirano che a Salzano. L’associazione miranese in primavera organizzerà moltissime manifestazioni di prova destinati agli appassionati e coloro che intendono provare per la prima volta la camminata nordica con i bastoncini. Per informazioni è possibile rivolgersi ai numeri 3496145724 e 346-3266661.
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erie C, ventiquattro anni dopo. Espugnando il palazzetto di Piombino Dese, la Pallacanestro Mirano ha ottenuto la matematica certezza della promozione in una categoria che mancava addirittura dalla stagione 1987/88, e con ben tre turni d’anticipo. La squadra del coach Minincleri ha sbaragliato la concorrenza con una seconda fase di campionato giocata da vero e proprio rullo compressore, vincendo quattordici delle ultime quindici partite e collezionando una lunga serie di vittorie in trasferta. La stagione sportiva del rilancio è iniziata lo scorso 22 agosto, ma la squadra ha iniziato a prendere forma negli anni passati. La promozione, infatti, è il frutto del lavoro di programmazione gestito dal presidente Federico Polo. “Se oggi parliamo di promozione è perché ieri parlavamo di squadre giovanili spiega lo stesso Polo -. La formazione di quest’anno è costituita da ben dieci giocatori, di cui nove under, che hanno vestito le maglie bianco blu nelle categorie giovanili. Questo per noi è stato motivo di enorme orgoglio. Un grazie particolare ad Angelo Minincleri - prosegue - che lo scorso anno ha accettato di mettersi in gioco quando si è deciso di rifondare il gruppo che da anni aveva affrontato il campionato di serie D da protagonista, dando spazio e fiducia a quei ragazzi che negli ultimi anni si erano distinti nelle squadre giovanili. Lui e i suoi ottimi collaboratori, decisivi nella crescita tecnica ed atletica della squadra. Bandiera della squadra è senza dubbio capitan Federico Casarin, classe 1966, giocatore a Mirano e direttore sportivo di successo con
la Reyer Venezia. Anche Minincleri esprime la sua soddisfazione: “Ringrazio la società per la fiducia e lo staff con cui ho lavorato. Ho avuto la possibilità di allenare un gruppo super. E’ bello per un tecnico allenare giocatori forti ed esperti, e qui ce ne sono tanti. Ma dà ancora maggiore soddisfazione allenare dei ragazzi, che pur giocando meno, non mancano mai agli allenamenti e che in palestra hanno dato tutto dal 20 di agosto”. Molto interessanti anche le parole di Casarin: “Da addetto ai lavori posso dire che non siamo probabilmente la squadra più forte del campionato, siamo però di sicuro La Squadra. Siamo stati un gruppo eccezionale che ha affrontato le partite come una sola cosa. Vorrei ricordare chi in questi anni ha giocato con me a Mirano e magari solo per meno fortuna non è riuscito in quello che abbiamo ottenuto ora. Se siamo qui a festeggiare è un po’ anche merito loro”.
CICLISMO A MIRANO TANTI SUCCESSI
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PICCOLA PALAZZINA DI SOLE QUATTRO UNITA' AMPIO GIARDINO CONDOMINIALE RISCALDAMENTO AUTONOMO INGRESSO SOGGIORNO CUCINA ABITABILE DUE STANZE BAGNO MAGAZZINO
CL EN G
opo una stagione vissuta da protagonisti, caratterizzata dai prestigiosi successi tra cui il titolo di Campione Italiano categoria esordienti conquistato da Andrea Zorzetto, la squadra bianconera guidata dal presidente Paolo Bustreo e dal fido collaboratore Attilio Benfatto si presenta ai nastri di partenza della stagione 2012 con una rosa di atleti di grande qualità. Anche quest’anno l’U.C. Mirano mette su strada la freschezza dei propri atleti delle categorie allievi, esordienti e giovanissimi, categorie nelle quali sono state indirizzate da tempo tutte le risorse economiche ed umane con la speranza di confermarsi ancora una volta uno dei club più in vista del panorama nazionale. “Lasciamo alle spalle stagioni ricche di successi e di grandi soddisfazioni – commenta il presidente Bustreo –, nelle quali abbiamo ottenuto oltre cento vittorie e quindici titoli italiani, risultati che speriamo si possano ripetere. Il nostro obbiettivo è comunque continuare a investire nel settore giovanile con l’impegno di trasmettere i veri valori di uno sport sano e ricco di umanità che oggi sta vivendo momenti difficili e di poca credibilità”. La categoria “Allievi”, composta da otto atleti, sarà affidata quest’anno alla guida di Nicola Pennazzato e Otello Pennazzato. La categoria “Esordienti”, composta da 12 atleti, sarà seguita dal giovane Francesco Castelli, supportato dall’aiuto di Rodolfo Boaga e Oscar Giacomello. La categoria dei giovanissimi, una ventina di atleti in tutto, è stato affidato a Claudio e Alberto Favaretto, con la preziosa assistenza di Emilio Favaretto e Franco Cazzin. La direzione tecnica di tutte le categorie sarà invece competenza dei Fratelli Sandro e Marino Bettuolo, importanti personaggi del ciclismo locale e protagonisti delle recenti vittorie miranesi. Il direttore di corsa sarà invece Giorgio Manera. “Ma ci sono anche molte persone che lavorano nelle retrovie e sono altrettanto fondamentali, – spiega ancora Bustreo – penso per esempio al coordinatore Italo Bevilacqua e al meccanico Beppi Favarotto, Gianni Gallo, Gianfranco Cazzin, Luigi Cassella, Ferdinando Carraro, Flavio Merlo, Antonio Cherubin e Franco Bincoletto”. La presentazione ufficiale è avvenuta a metà marzo in una piazza gremita di atleti e sostenitori. In un periodo storico molto delicato per questo sport, che con il passare del tempo e con il progredire di continui scandali che hanno macchiato la sua purezza (pensiamo agli innumerevoli esempi di doping che hanno contraddistinto le competizioni nazionali ed internazionali), c’è sicuramente bisogno di realtà locali passionali come il Mirano. G.Pip.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Economia e finanza I dati di Cofidi Veneziano nel 2011
Stretta creditizia, aziende a rischio
Il direttore di Cofidi Venezia, Mauro Vignandel
Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende
I
La proposta di Bortolussi (Cgia)
l credito dalle banche alle imprese veneziane in difficoltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di imprenditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi. Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare). I dati emersi da una analisi di Cofidi Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rappresentare la loro fine. Cofidi Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore generale Mauro Vignandel. “Il 2011- dice Vignandel - si è stato un
anno durissimo per le piccole e medie im- Rispetto al 2010 si registrano variazioni prese di tutta la provincia. La lieve crescita positive nelle richieste di prestiti per invenei fondamentali nel primo trimestre ha la- stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 sciato il posto a numerose problematiche: milioni di euro del 2010), a indicare un una nuova stretta creditizia si è aggiunta tentativo di nuova apertura delle aziende al periodo di “crescita zero” per l’occupa- sui mercati. Ma i problemi restano tutti. “E’ un segnale positivo - conclude il zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche direttore di Cofidi - non supportato però dalla dinamica degli di ristrutturazione delle affidamenti: rispetto imprese. Una situazio- Cofidi Veneziano ne pesante, aggravata sottolinea un incremento al 2010, infatti in provincia di Venezia, dal crollo dei fatturati nell’operatività: gli affidamenti a bree dal conseguente ab- da191milioni nel 2010 ve termine segnano bassamento del rating, a oltre 205 milioni una forbice ancora più cosa che ha impedito alle imprese di ottenere finanziamenti da ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% parte delle banche”. Vignandel sottolinea un incremento contro 30,94%) sintomo del perdurare nell’operatività di Cofidi Veneziano. E’ dell’incertezza nelle politiche aziendali”. passato dai 191.103.000 del 2010 ai Cresce l’importo medio deliberato da Co205.007.366 milioni dell’anno appena fidi Veneziano alle imprese, passato dai trascorso (+7,28% di volumi). Credito 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 ottenuto e destinato prevalentemente a del 2011. operazioni di ristrutturazione del debito.
“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”
“A
fronte della drammatica situazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori a corto di liquidità - dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifiuto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vittime dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per combattere il racket o di smettere di pagare
il “pizzo”. Con un plafond iniziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, potrebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifiuto per qualche migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo intervento deve essere messo in campo il prima possibile”. A.A.
LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”
“O
ggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accordo. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “strozzata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mondo del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata
lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanistiche che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefissato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi abnormi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema imprenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,
dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro dipendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta finale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.
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Spazi aperti 23 3 Il caso Il Palazzo della Luce
Pierre Cardin sceglie Marghera Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata
Il Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto
di Ornella Jovane
S
arà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italiane, trevigiane per la precisione, a regalare un futuro “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin come il nuovo Lorenzo il Magnifico, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto? Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trionfale, imponente e avveniristico monumento architettonico, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla programmazione in deroga alle procedure urbanistiche ordinarie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, alberghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi. Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-
spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre. Di fatto la realizzazione dell’edificio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggistica dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realizzazione della torre e la dismissione degli attuali edifici in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifica dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclopedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico. Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, lo definisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di innovazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”. “Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-
ADOTTAMI Bianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta per una buona famiglia. Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre. Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assieme. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi. Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.
L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233
vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione. Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizzazione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualificazione. Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico. “Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Magnifico - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare circa 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonificare e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fior fiore delle firme internazionali. Alla fine il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di
grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”. “Confermo la mia grande soddisfazione” ha commentato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “rinascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà significare - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonificare l’area e di offrire occupazione qualificata”. La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto. In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi contenuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.
24 Mondo scuola
Scuola 5
Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto
FOTOGRAFIA
Un milione di euro per rimettere a posto le scuole Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila di Alessandro Abbadir
L
e scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio- oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a nello specifico e spiega in che modo saranno suddivisi gli marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. interventi. “Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno Gli interventi in programma si faranno durante tutto il 2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagunare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 estate, quando cioè le scuole sono chiuse. A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro; a Chioggia e Cavarzere 195.000 della Provincia Giacomo Gasparotto. euro. I lavori saranno affidati a diversi “Il nostro patrimonio edilizio - spie- Gli interventi operatori economici procedendo per ga - è costituito da oltre un centinaio di sono per lo più interventi che riuniscano sia la manuedifici distribuiti su tutto il territorio, da programmati tenzione ordinaria e straordinaria per Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di durante la pausa gli edifici scolastici, sia l’uso patrimoun patrimonio immobiliare di carattere estiva niale per gli altri edifici. Nello specifistorico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifici co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni scuole, impianti sportivi, uffici, caserme ed altri pubblici delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione servizi. Tutti gli edifici richiedono sia interventi di manuten- straordinaria si prevedono interventi specifici come l’adeguazione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella casergarantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto per lo specifico utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.
Ristorante
Alla Fornace Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta. Specialità pesce: tutte le ricette della tradizione Veneta. Ampia sala per banchetti. Il Ristorante alla Fornace propone un pranzetto con i fiocchi ad un prezzo eccezionale valido tutti i giorni ed in tutte le occasioni.
CON AMICI O PARENTI
COMUNIONI•CRESIME•EVENTI La Prenotazione avviene presso il Ristorante
Info 041 932127
Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (VE) - Via Padana, 198
Il concorso sulla sicurezza stradale
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utto pronto per la seconda edizione del concorso fotografico, e grafico, rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole superiori della provincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale. Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellulari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provincia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafica o fotografica su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita. A.A.
Menù Aperitivo della c Schiette fr asa con salatini itte - Pole Baccalà fr ntina esco agli o prezzem olo Antipast Gambere o tti, polipi, insalata d latticini d i mare, i seppia, gambero ni Primi a v assoio Risotto a lla pesca Farfalle c tora on salmo ne e gam beri Grigliata d Orata, Co i pesce a person a da pesca trice, Sca Vassoi di mpo frittura co n polenta Contorni misti di s tagione Sgroppin o sorbett o - Caffè corretto Vino e min erale com presi
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26 6 Personaggio Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale
Una ballerina da medaglia d’oro
E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy
di Nicla Sguotti
Q
uella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che nasce praticamente insieme a lei, oggi a 26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento. Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Congresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale. Ha ottenuto poi il diploma di insegnante di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e
cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan. Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo. Da anni collabora con le scuole elementari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi specifici per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina. Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluricampionessa mondiale Simona Minisini, al
World Dance Tophy, competizione internazionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’anno i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha assegnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro. Cosa significa per te questo riconoscimento? “Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero significativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifici, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motivazione per continuare a studiare e impegnarmi
“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti nella danza”. Tu hai molte allieve e sei spesso chiamata a esibirti, qual è il segreto del successo della danza orientale? “Oltre a essere una specialità raffinata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmente in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benessere all’intero organismo. È però necessario affidarsi a insegnanti competenti che abbiano
Laura Andreotti durante una sua esibizione
alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Sicuramente continuerò a perfezionarmi e a beneficiare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul quale però, per il momento, non voglio svelare nulla”.
Cultura provinciale 27 7 Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi
Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano di Ornella Jovane
L
a poesia come linguaggio universale, nizzati e programmati all’interno del centro profondo, sostanziale nella sua capaci- storico della città di Caorle: nelle sue calli, tà di cogliere l’essenza e, per questo, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo spirituale, assoluto. In tempi di maggiori difficoltà e di crisi santuario della Madonna dell’Angelo, ma le coscienze avvertono più marcata l’esigen- anche su motonavi cariche di poeti e poesie za di ritemprarsi guardando oltre l’effimero. da cui diffondere versi lungo le spiagge delLa prospettiva si fa più ampia, nell’ambi- la laguna cara ad Hemingway. Il linguaggio universale della poesia zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffiora nell’animo quando cerca un troverà la sua espressione in una varietà di senso più alto, duraturo e motivante della lingue - italiano, tedesco, ungherese, sloveno e croato - e dialetti, vita e dell’esistere. E di poesia ne Il meeting fa incontrare, quelli che si parlano zampillerà tanta, come tra loro e col pubblico, nei sei stati nazionali sottili getti d’acqua, i poeti di quel territorio e nelle regioni che appartengono alla Coper ogni dove - in stra- definito Alpe-Adria, da, per mare, in chie- un tempo Mittleuropa munità di Alpe-Adria. L’ospite d’onore sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da della kermesse 2012 sarà il vicentino Ferfruitore, indifferentemente, nel corso della nando Bandini, “un poeta eccezionale tra tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 pacatezza e meditazione” lo definì Zanzotgiugno prossimi. to che gli fu molto amico. Bandini ha pubE’ la quinta edizione di Flussidiversi, il blicato poesie in italiano, vicentino e latino. meeting annuale che fa incontrare, tra loro E per i suoi versi in latino ha ottenuto impore con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri- tanti riconoscimenti al Certamen poeticum torio che oggi viene definito Alpe-Adria e che Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen storicamente si richiama alla Mittleuropa. Vaticanum della Fondazione Latinitatis. Poche settimane fa è stato insignito Sarà un susseguirsi di incontri, readings, seminari, eventi, laboratori per bambini orga- anche di quel premio che per il suo prestigio
Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari
WILLIAM CONGDON A VENEZIA
“W
illiam Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon. Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con Assicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,
escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia. La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Università di Cambridge. Le tele di Congdon saranno esposte nelle sale del piano nobile, affiancate da gigantografie, da bacheche con lettere e schizzi. Info 0412346947 - congdoninvenice@unive.it
viene definito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale. Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccogliendo il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti. Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings ufficiali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della caratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza. In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra fotografica, che rimarrà aperta al pubblico fino al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal fotografo e amico Graziano Arici. Flussidiversi continua la sua collaborazione con la Mostra internazionale dell’Infanzia di Sarmede che ha prodotto anche
La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini per questa edizione la mostra “Segnidi- la signoria del tempo viene accolta, amata, versi” e i laboratori per i bambini dove si giusto perché riusciamo ad andare oltre il insegna a disegnare la poesia. tempo che l’amore per la vita riasssume in E’ previsto inoltre un intervento di Davi- una dimensione di compiaciuta, riscoperta de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”. sacralità”. Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori“Non si tratta di una ribalta estempoginale festival con la cerimonia, il pomerig- ranea ed autoreferenziale - conclude il segio di domenica 3 giugno, di incisione sulla gretario alla Cultura per la Regione Veneto scogliera del lungomare di Caorle di alcuni Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengosuoi versi, come hanno già fatto i poeti che no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; flussidiversi vuole lo hanno preceduto nelle edizioni passate. essere un momento di Il meeting annuale incontro per costruire di poesia Flussidiversi Ospite d’onore della è promosso dalla Co- quinta edizione il poeta qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole munità di Lavoro Alpe Fernando Bandini, e i bambini delle città, Adria, dalla Regione dedicata una mostra Veneto e dal Comune fotografica a Zanzotto con progetti didattici mirati e laboratori ad di Caorle, con il sostehoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di gno del gruppo Euromobil. “Flussidiversi - spiga il curatore scienti- officina degli editori di poesia che potranno fico dell’evento Antonio Cassuti - indica il incontrarsi tra di loro e incontrare il pubblidivenire dinamico, ma sereno al tempo stes- co; ci saranno letture che potranno poi contiso. Suggerisce il modificarsi della realtà e la nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di centralità del movimento della parola. Porta altri poeti; e momenti di studio e momenti il lettore a mettere in moto la sua fantasia: di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, farla cosa viva attraverso il fluire del verso, per lasciare una traccia, per essere un primo alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che mattone di una casa che voremmo solida e sta altrove, ma più reale della realtà, più forte per il futuro del territorio”. vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E
Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione
Ritorna la festa della Sensa D
omenica 20 maggio a Venezia si terrà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno questo evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la millenaria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta. La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine allo storico scontro tra papato e impero. In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiungeva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Vescovo, anche lui a bordo di una barca dalle
Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fine dello scontro tra papato e impero
La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III
sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Serenissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievocazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate. Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.
Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tradizioni dell’isola. Roberta Pasqualetto
28 6
IL VENETO
in PRIMO PIANO Fa più paura della grande sete del 2003 Siccità record in pianura e montagna
Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fiumi e laghi a secco di Nicola Stievano
“P
otrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germoinizio di primavera, dopo un inverno completa- gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca- agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non poter proseguire perché la poca acqua fino ai primi di aprile di pioggia se disponibile non basta per tutti, anzi ne è vista veramente poca. Da metà Allarme dovrà essere razionalizzata. dello scorso novembre sono caduti in per l’agricoltura A fine marzo nella nostra regiomedia fra i 50 e gli 80 millimetri di ma scarseggia ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associapioggia in pianura e in montagna la anche l’acqua zione nazionale delle bonifiche, manneve non si e quasi vista al di sotto ad uso potabile cano all’appello oltre 140 millimetri dei 1800-1500 metri. I laghi alpini e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in di pioggia, che significa 140 litri d’acqua per metro quadrasecca e la portata dei fiumi è ridotta al minimo. Insomma to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco- risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’acd’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio- qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fine di marzo i bacini idrografici del nostro territorio hanno registrato un la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en- deficit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Lemenesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%. i consorzi di bonifica, delle autorità di bacino regionali e Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici. Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio
anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappresentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”. In campagna le difficoltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché finché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di approvvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anticipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”. “Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allagamenti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma dovremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi
di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risalita del cuneo salino sull’Adige. A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la razionalizzazione dell’acqua. “In base alla specificità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del deflusso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’operatività dei singoli consorzi di bonifica. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serbatoi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verificherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”. Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’acqua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sotterranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a beneficio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.
EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”
U
n “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emergenza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però Franco Manzato attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di
questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su questo argomento, la sola parola ‘siccità’, così come
‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun beneficio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impoverite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già accaduto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti
da Paesi dove il problema non esiste”. Manzato invita tutti a vigilare su eventuali sbalzi e impennate nel prezzo finale delle produzioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffici regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fenomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.
Il Veneto in primo piano 29 7 L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde
L’acqua del mare risale i fiumi in secca e “brucia” le colture N
on è solo la mancanza d’acqua a preoccupare perché un’altra minaccia arriva dal mare, soprattutto per il Polesine e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fiumi durante i periodi di magra. L’assenza di piogge e la scarsità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’acqua salata può risalire anche per diversi chilometri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-
IL CASO
T
lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fiume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insufficiente perché possa funzionare lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fiume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifica Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche sufficienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-
ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo – Il Veneto sta dando un brutto esempio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro territorio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese
e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifica dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’acqua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse BrentaBacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giuseppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifica Adige Euganeo - abbiamo già pronto e finanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.
TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI
assa sulla bonifica, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifica per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifica vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifica per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo
anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano direttamente in fiumi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.
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30 8 Il Veneto in primo piano Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema difficoltà
Pensionati sempre più tartassati Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei figli disoccupati con bimbi piccoli di Alessandro Abbadir
V
ivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pesante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei figli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fine del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensionati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidità civile (210 mila). E poi: le pensioni erogate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e
rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati veneti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano essere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.
Continueranno, invece, a beneficiare dell’adeguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografici) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani
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sta diventando un dramma sociale. “Abbiamo avuto – spiega Don Dino Pistolato direttore di Caritas Venezia – tanti casi in tutta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in questo momento di crisi l’unica risorsa per tante giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in
questo momento di crisi economica, di essere un dramma, oltre che per loro, anche per i figli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affitto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.
Problema esodati
SI CERCA UNA SOLUZIONE
P
roblema esodati, il governo promette una soluzione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incerto, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno accedervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro decine di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diverse ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfiorare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero. A.A.
Voci da palazzo 31 11 Consiglio regionale Approvata la legge finanziaria per il 2012
Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli di Mauro Gambin
“P
rima i veneti” era uno degli slogan usati dal sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche presidente Luca Zaia durante la campagna collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è elettorale. Durante le fasi che hanno portato girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse all’approvazione della legge finanziaria e del bilancio sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con previsionale per il 2012, è stato usato come un fa- il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritorVeneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo no del tributo ai consorzi di Bonifica c’è stato addirittura inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo lungo anche a causa del quadro economico finanziario compagno di partito Maurizio Conte che ne ha proponazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun- sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem- la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia- riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi- l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fino parare i costi del difensore civico al triennio 2013-2015 le ridue del difensore dei minori a quelli Maglia nera zioni del pagamento dei diritti delle figure apicali di enti regionali per il Veneto, di prelievo di acque minerali in o di società controllate. Insomma il Consiglio scadenza a fine 2012, la magspendere meno o risparmiare di al voto gioranza che guida la Regione ha più? Con le idiosincrasie politiche per ultimo scelto di non incassare una bella non è sempre possibile spigare cifra per i prossimi anni. Infatti, le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur- sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mianzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci- Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla per destinarla alle aziende in difficoltà. “Esisteva l’idea Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole immateria di compartecipazione regionale all’Iva, è rima- prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che imgran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes- fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della
Marino Zorzato, Pdl
“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”
“L
a bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori da parte di un inedito asse Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta regionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obiettivo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo differenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infine, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.
Laura Puppato, Pd
OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ
“S
iamo riusciti a garantire la sopravvivenza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad andare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il commento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come richiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giunta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sensibilizzazione dei giovani”.
Soddisfatti e non Andrea Bassi, Lega Nord
NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS
E
Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”. Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifica anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno beneficiare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge finanziaria e quello legato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripartizione delle risorse finanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affida ad una commissione tecnica lo studio della definizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il dibattito, dunque, è destinato a continuare. Graziano Azzalin, Pd
“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”
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l contributo che il Pd ha dato a questa finanziaria è importatnte – spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua firma tale cifra non compariva nemmeno e che il finanziamento è arrivato grazie a un emendamento firmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organizzata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confidi, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affitti”.
sprime soddisfazione il consigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del Consiglio veneto di un proprio emendamento alla finanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifici derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplificazione amministrativa, che consente finalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento. Cristiano Corazzari, Lega Nord
DIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE
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onostante le ristrettezze economiche spiega Corazzari - abbiamo cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcuni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospedale Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno significativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifica dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime. Carlo Alberto Tesserin, Pdl
“BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”
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’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condizioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dialogando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commissione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stanziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.
32 10 Intorno a noi Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita
Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare” di Mauro Gambin
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ntonio Tamiazzo di Montecchio Maggiore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla finita. Qualche giorno dopo Umberto Ventura di San Giorgio delle Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di appena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù. Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquanta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto naufragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute. Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secondo quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-
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2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla crisi aggiungiamo anche che la locomotiva del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo demografico; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla difficoltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressivamente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfida che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando famiglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore
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in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”. Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si identifica con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carattere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione principale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervista a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’economia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella aveva confidato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo editoriale - la morale cattolica è piantata profondamente fino ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specialissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padremarito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.
12 Cultura veneta
Cultura veneta 33
Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese
Tanti auguri Klimt
In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte di Alain Chivilò
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l Museo Correr di Venezia fino all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande evento. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeggia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo figure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata con le arti figurative e decorative e il focus su Hoffmann, poi dal soggiorno a Ravenna, per il architetto e interior design, vuole suo “periodo d’oro”. Storicamente Per Klimt Venezia dimostrare proprio quest’aspetto. la “Secessione” nasce tra 1800 fu il suo primo L’esposizione che ne deriva, si e ‘900 con grandi trasformazioni viaggio all’estero. articola nell’evoluzione storica del politico, sociali ed economiche. Un Rimase folgorato movimento con documenti e opere periodo di sentite e forti contraddi- da San Marco di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, zioni dove la mentalità ottocentesca Match, Hoffmann e altri. Grande ims’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa- Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso vagner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifiuto di lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.
A PALAZZO FORTUNY Il fashion dalla Vreeland
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ella sede di moda e sperimentazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fino al 26 giugno è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collaborazione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fino al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infine “l’eleganza è rifiutare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione Al.Ch. governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.
Intervista a Vittoria Chierici
Vittoria Chierici
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ell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizioni, modifiche” di Budrio (Bologna) presso le Torri dell’Acqua, fino al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affresco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di conseguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha trovato in tale scena di battaglia? Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicenda della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leonardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale
L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretato fosse stato il progetto compositivo di Leonardo. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografico. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un film, utilizzando la fotografia e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo. Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può definire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinascimento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un significato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale. Non ho interpretato le figure Leonardo,
ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superficie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ricostruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappresentano anche delle scuole stilistiche e questo mio sviluppo lungo il percorso della Battaglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi. Si nota dalla composizione, dalla divisione dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamento, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografico su una solida piattaforma storica.
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Il CR39 o poliallil-diglicol-carbonato (PADC) è un polimero plastico appartenente alla classe dei poliesteri. Il suo nome deriva dal fatto di essere il trentanovesimo composto studiato nell’ambito di un progetto per la ricerca di resine trasparenti da parte di una divisione della PPG Industries; tale progetto era denominato “Columbia Resins”.[1] Questo polimero garantisce proprietà ottiche e meccaniche vantaggiose rispetto al vetro, con lo stesso indice di rifrazione (circa 1,5) e bassa dispersione cromatica (numero di Abbe 58) ma peso specifico 1,3, circa la metà del vetro con resistenza all’impatto 4 volte superiore. L’utilizzo principale di questo materiale è nelle lenti infrangibili ad uso oftalmico (occhiali). Vi sono altri materiali organici ad uso oftalmico ma il CR39 rimane quello di uso più comune e diffuso. Il CR39 è inoltre ampiamente impiegato per la rivelazione di tracce nucleari (particelle alfa, prodotti di fissione) mediante attacco chimico della superficie e successiva analisi con microscopio ottico. Il confronto con altri materiali ottici quali il metacrilato con cui sono costruiti alcuni accessori ottici di qualità mediobassa quali gli occhiali premontati permette di comprendere la bontà del materiale e la sua diffusione. Il metacrilato pur avendo caratteristiche ottiche molto simili al CR39, ha invece caratteristiche fisico-meccaniche molto inferiori quali la resistenza all’impatto, la durezza superficiale (graffi), alta termolabilità (si altera se esposto al sole) e un basso numero di Abbe con la conseguenza di un’alta aberrazione cromatica (disperde la luce come l’arcobaleno) che ne pregiudica la qualità ottica rispetto al CR39. Il CR39, nelle leggere varianti prodotte da ogni azienda, risulta essere il materiale di base per le lenti oftalmiche di medio basso potere. La resistenza chimica del CR39 è ottima, la superficie non viene intaccata da diversi solventi: acqua, alcool etilico, trielina, acetone e diluente nitro. La resistenza alle abrasioni del CR39 è media, per migliorarla si può effettuare un trattamento antigraffio sulle superfici in modo da aumentarne la resistenza alle abrasioni. Un ulteriore trattamento disponibile e consigliato è l’antiriflesso, che permette di ridurre drasticamente i riflessi residui del-
Hai paura del dentista? La paura del dentista è una delle paure più comuni ed intense che si nascondano nell’animo umano. Si rimandano le cure odontoiatriche perché non si riescono a superare con i propri timori. Oggi si possono abbattere gli ostacoli di queste paure ricorrendo alla sedazione cosciente, una tecnica che induce nel paziente una calma diffusa , una sensazione di benessere consentendo di portare a termine con serenità anche gli interventi più complessi. Inoltre il dentista oggi sa quanto sia importante avere un atteggiamento di ascolto verso il paziente, di rassicurazione, mettendo a disposizione tutta la professionalità , la competenza e la tecnologia di cui ci si può avvalere per una diagnosi e una cura estremamente precise e risolutive. Anche coloro i quali si sentano impauriti al solo pensiero di entrare in un ambulatorio medico dentistico, trovando un ambiente accogliente e personale altamente specializzato che sa prendersi cura dei timori del paziente ansioso, verranno accompagnati verso la risoluzione del problema.
le superfici. I trattamenti antiriflesso odierni sono molto evoluti e sempre combinati a un trattamento indurente apposito per la lente base e a un trattamento per rendere la superficie esterna (del trattamento) più resistente, meno sensibile allo sporco e all’appannamento. Il CR39 si può colorare normalmente per immersione in un bagno apposito e si possono ottenere tutte le tinte possibili. Le lenti fotocromatiche organiche o infrangibili, nelle quali si ha il fotocromatismo (cioè un aumento della tonalità della lente proporzionale alla luce), non utilizzano come materiale base il CR39 per incompatibilità con il trattamento di superficie. Per realizzare lenti fotocromatiche infrangibili viene utilizzato invece un prodotto leggermente diverso quale il CR330. L’unico limite di questo materiale è la ridotta elasticità e resistenza meccanica, tale per cui il CR39 non risulta essere il materiale migliore per occhiali cosiddetti “a giorno”, comunemente nominati “senza montatura” o “Glasant”. In questi occhiali le lenti sono agganciate alla montatura con delle viti o supporti simili. Anche se il montaggio è tecnicamente possibile, si rischia, quando lo spessore è meno di 4-5 mm, un’eccessiva fragilità delle lenti. Anche per montature in cui la lente è tenuta con un filo di nylon (chiamate Nylor) il problema è più o meno lo stesso, si rischia sempre una rottura o scheggiatura della lente data da urti, pressioni eccessive o schiacciamenti. In questi casi è consigliato l’uso di lenti, sempre infrangibili, ma di materiale idoneo a questo tipo di montature, cioè policarbonato, trivex o altri materiali organici ad alto indice. BIBLIOGRAFIA - Wikipedia OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<
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