Quando l’attesa paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.
del Miranese Nord
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ELEZIONI COMUNALI A NOALE E SCORZE’, LA CORSA DEI CANDIDATI
SINDACI
Nella Città dei Tempesta è una sfida a quattro fra: Alessandra Dini, Stefano Sorino, Michele Celeghin e Carlo Fascina. Scontro a tre a Scorzè dove si sfideranno: Nais Marcon, Antonio Losetti e Giovanni Battista Mestriner
Servizi alle pagine 6, 8, 16, 18
APPUNTAMENTO ALLE URNE PER COMUNI E UNIONE EUROPEA
Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future
ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”
In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore”
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IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando segue a pag. 5
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Politica
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Elezioni
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IAsili nido, ecco i fondi per il Miranese
l nuovo piano per gli asili nido porterà una ventata di aria fresca e contributi anche in tutto il Miranese. Se infatti a livello nazionale ci sono a disposizione più di 734 milioni, solo per la provincia la cifra stanziata sarà di 5,76 milioni per Venezia e altri 8,93 circa per i Comuni tra Riviera e Miranese. Ed in realtà è solo la prima tranche di un contributo che in graduatoria ne vedrà arrivare circa altri 22. L’obiettivo, per quanto riguarda i dati relativi al Miranese, è presto detto: il decreto per il nuovo piano per gli asili nido, in linea con gli obiettivi del Pnrr, punta a incrementare i posti di almeno il 30% entro il 2027. Il traguardo prefissato sarà raggiunto con una serie di finanziamenti annuali che sono in realtà iniziati già due anni fa. “Si tratta - spiegano dal ministero - di un investimento a cui attribuiamo un valore strategico per la qualità del sistema scolastico, e non solo. Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per ridurre le disparità dei punti di partenza, venendo incontro alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne”. “Una misura - aggiungono dai Comuni del Miranese - che consentirà agli istituti del nostro territorio di incrementare i posti degli asili nido ma, soprattutto, una risposta concreta alle esigenze delle famiglie e delle neo-mamme. Questo risultato dimostra ancora una volta con i fatti, la costante attenzione delle nostre amministrazioni verso le istituzioni scolastiche, il lavoro e le famiglie”. Nel dettaglio, dopo Venezia, che accede al capitolo riservato alle Città Metropolitane, i Comuni che dovrebbero beneficiare del primo blocco di finanziamenti sono Mira, Spinea (60 posti, un milione 440 mila euro a testa), Portogruaro, Martellago e Scorzé (36 posti, 864 mila euro), ma restano candidati anche i Comuni più piccoli di quelli individuati, aggregandosi con amministrazioni limitrofe attraverso specifica convenzione, in modo da garantire una gestione congiunta. Tra le strutture che beneficeranno del decreto, in prima fila il nuovo asilo nido a Scorzè in viale Kennedy che ha ottenuto un primo finanziamento di 912mila euro con prossima scadenza per i fondi già prevista nel quarto trimestre del 2025.
Massimo Tonizzo
Per
Scorzè in arrivo un finanziamento di 912mila euro
continua da pag. 1
Montanelli e Fortebraccio
nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”.
Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.
La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.
Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.
Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.
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Questa edizione raggiunge le zone di Noale, Martellago, Salzano e Scorzè per un numero complessivo di 15.046 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
del Miranese Nord
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1994 da Giuseppe
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
A Noale stavolta è sfida a quattro per la conquista del municipio
U na sfida a quattro, a Noale, il prossimo 8-9 giugno, in occasione delle elezioni amministrative, vedrà confrontarsi i candidati sindaci in corsa per amministrare la città per i prossimi cinque anni. Patrizia Andreotti, l’attuale prima cittadina che ha governato sostenuta da una coalizione civica, non potrà ricandidarsi poiché giunta al termine del suo secondo mandato di fila. Saranno in 14.062 gli elettori noalesi chiamati alle urne mentre i seggi rimarranno aperti sabato 8 dalle 15 alle 23 e domenica 9 dalle 7 alle 23. Eventuale ballottaggio tra i primi due classificati dopo due settimane, in caso al primo turno un candidato non si raggiungesse i 50% + 1 dei voti. Tra le varie compagini politiche in liz-
Saranno complessivamente 14.062 gli elettori noalesi chiamati alle urne l’8 e 9 giugno
za, come vedremo, non è sempre stato facile trovare la quadra negli equilibri politici tra le varie componenti ma alla fine, la situazione si è delineata. Analizzeremo qui di seguito i principali punti dei programmi che i quattro aspiranti sindaci hanno proposto ai cittadini. Non sono mancate infatti durante queste settimane polemiche e scontri fra varie anime delle colazioni e in qualche caso all’interno degli schieramenti. Ora ognuno dei candidati porta la propria proposta e come sempre a scegliere chi governerà la Città dei Tempesta saranno quelli che andranno a votare.
ALESSANDRA DINI
Braccio destro della sindaca Andreotti di cui è stata vice e assessora all’ambiente, 47 anni, romana di origine ma noalese da 18 anni, sposata, si è lanciata nella kermesse elettorale in continuità con l’amministrazione uscente. Impiegata nel settore marittimo, assistente parlamentare, si definisce “orgogliosamente civica” e sarà, per l’appunto, supportata da tre liste civiche, Impegno Comune, Insieme per Noale, Briana, Cappelletta e Moniego, Noale Under 30. Molti gli interventi avviati, come la nuova biblioteca nell’ex Consorzio Agrario, la Pinacoteca del Lancerotto e il nuovo polo culturale a Palazzo Scotto. Poi le ciclabili, il parcheggio nell’area scolastica di Moniego, la riqualificazione dell’area sportiva adiacente al plesso scolastico di Briana. Inoltre il nuovo punto aggregativo in piazzale Mercati Nuovi e il Museo della Civiltà Contadina.
Avvocato penalista noalese, 45enne, sposato, fino a pochi mesi dalla fine della consiliatura faceva parte della maggioranza uscente ricoprendo anche la carica di assessore al bilancio. Dimessosi per divergenze con l’amministrazione, si è proposto per primo tra i candidati già lo scorso febbraio cercando si riunire attorno a sé una coalizione più ampia possibile, partendo dalla sua lista Sorino x Noale, Briana, Cappelletta e Moniego, riuscendo a riunire attorno al suo nome il centrodestra unito, con Lega Forza Italia e Fratelli d’Italia più Azione. Importante, secondo lui, tornare a dialogare in modo inclusivo con tutta la politica provinciale e regionale a tutti i livelli per arrivare a realizzare progetti a medio e lungo termine. Il suo impegno verterà a dare ascolto e sostegno alle istanze provenienti dal tessuto sociale.
Giornalista, addetto stampa per la Ulss 7 Pedemontana, 54 anni, sposato con un figlio, è stato già primo cittadino di Noale dal 2009 al 2014 ed ex coordinatore veneziano di Forza Italia. Ma la sua militanza politica risale alla fine degli anni 80 con i primi incarichi sotto lo scudo crociato della Dc, particolare di cui va molto fiero. Dal centrodestra si pensava inizialmente a lui come trait d’union per la coalizione ma alla fine, con la svolta su Sorino, Celeghin è andato per la sua strada sostenuto da Coraggio Italia e dalla sua lista civica. Per Celeghin occorre una visione più ampia per la crescita di un territorio, unirsi tra più Comuni per gestire servizi a favore della disabilità, non autosufficienza e politiche abitative. Inoltre un pensiero ai giovani, perché si creino per loro ambienti e condizioni sicure per una crescita sana.
Avvocato, 55 anni, sposato con Michela Barin, sfidante di Andreotti alle ultime amministrative, nonché anch’essa avvocato e consigliera comunale uscente. Fascina si propone con il sostegno di Officina Noale, forza politica sorta dal gruppo Noalesi al Centro, attualmente all’opposizione in consiglio comunale e da Civica Democratica. Punti fondamentali del suo programma sono un cambio di passo rispetto al passato, più partecipazione dei cittadini, attenzione ai giovani con nuovi spazi a loro dedicati, non solo culturali ma anche sportivi e alla creazione di asili nido pubblici, concentrarsi anche sulla realizzazione di nuvi spazi per le associazioni, cura del patrimonio ambientale noalese che possa generare attrattività per il centro storico, infine cura, inclusione e turismo degli eventi.
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Ascolta www.veneto24.it Noale Elezioni/1. Si confrontano Alessandra
Dini, Stefano Sorino, Carlo Fascina e Michele Celeghin
STEFANO SORINO
MICHELE CELEGHIN
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noalesi chiedono chiarezza agli aspiranti sindaci
Le soluzioni dei candidati per la viabilità in centro
Abbiamo chiesto ai candidati sindaci l’opinione sulla viabilità in centro storico. La domanda è: “Come pensa di risolvere il problema della viabilità in centro storico, coniugando le esigenze degli esercenti con quelle dei residenti, nella prospettiva di rendere il cuore della città sempre meno congestionato da traffico e inquinamento? Secondo lei l’istituzione di una Zona a Traffico Limitato potrebbe rappresentare una soluzione in questo senso?” Queste le risposte.
MICHE CELEGHIN
“L’obiettivo è quello di fluidificare il traffico, evitando code che innalzino i livelli di smog e Pm10. Già in passato, con la mia amministrazione, avevamo previsto la realizzazione di una rotonda per eliminare i semafori tra via della Fonda e la ss515 ed eliminare le code ma poi i fondi sono stati stornati su altro. Sulla Ztl, ritengo che così com’è stata strutturata, in particolare per Piazza Castello, rappresenti una soluzione più dannosa che utile. Ogni intervento va studiato e concordato con le categorie e i residenti”.
“La questione si inserisce in un più ampio ragionamento tra le esigenze degli esercenti e la salute dei cittadini. Non credo che una Ztl possa risolvere il problema in un senso o nell’altro, si rischierebbe di creare delle zone di desertificazione urbana che non aumenterebbero l’appetibilità commerciale e turistica. Serve la giusta combinazione con una fluida circolazione veicolare, garantendo un turn over di parcheggi, evitando il fenomeno dello stallo giornaliero, pensando a delle chiusure calcolate in precisi periodi della settimana, garantendo fasce pedonali e ciclabili”.
ALESSANDRA DINI
che favorisca le soste lunghe nei parcheggi più esterni e quelle brevi nei parcheggi più centrali. L’accesso al centro storico e alle piazze, solo nei giorni festivi in occasione degli eventi con migliaia di visitatori, va regolamentato con varchi che eliminino le transenne mobili. Sono progetti che condivideremo con i commercianti, le associazioni di categoria, gli organizzatori di eventi, e la cittadinanza”.
CARLO FASCINA
“A Noale abbiamo perso parcheggi ostacolando fruizione e appetibilità di centro e negozi ma al contempo le auto in piazza tolgono spazi sociali. Dobbiamo estendere i parcheggi e rendere fruibile il centro alle auto in maniera ordinata finalizzando le chiusure alla funzione su cui si vuole puntare. Ha senso chiudere le piazze in estate, non in inverno. Vanno concertate le esigenze di cittadini e categorie. Non è tabù un piano di chiusura delle piazze ma non sono uno scandalo le auto in centro con pedoni e ciclisti in sicurezza”.
Nel 2019 vinse al ballottaggio Patrizia Andreotti
Cinque anni fa, nel 2019, le elezioni amministrative nel Comune di Noale hanno visto la riconferma al ballottaggio per un secondo e ultimo mandato della sindaca uscente, Patrizia Andreotti, sostenuta da tre liste civiche, Impegno Comune, Insieme per Noale e Sorino X Noale. Al primo turno, infatti, si era misurata con Michela Barin, supportata da una coalizione di centrodestra unito
(Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e la civica Noalesi al Centro) e Fabrizio Stevanato per il centrosinistra (Partito Democratico e Novalis Terra Fertile). L’esito del primo turno è stato: 45,1% per Andreotti, 44,1% per Barin e 10,6% per Stevanato. Al secondo turno Andreotti ha avuto la meglio su Barin con il 53,5% contro il 46,5% dell’avversaria. Tra le liste, la parte del leone l’ha fatta la lista della sindaca, Impegno Comune con il 34,6% delle preferenze, seguita dalla Lega con il 18,6% e Noalesi al Centro con il 13,6%. L’affluenza al primo turno fu del 72,68%, al ballottaggio invece votò il 57,93%. (r.m.) Elezioni/2. Una questione su cui i cittadini
STEFANO SORINO
“Sarà necessario un piano parcheggi
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Noale
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Fa riflettere il caso del netturbino che si è suicidato dopo aver aggredito la compagna
Violenza di genere, l’allarme resta alto
Il problema delle violenze contro le donne arriva prepotentemente anche a Noale, con la città che si unisce alla disperazione di due famiglie e cerca motivazioni su gesti purtroppo sempre più frequenti. E intanto, da Noale arriva anche l’appello degli psicologi esperti nelle problematiche: le difficoltà di coppia vanno seguite meglio per anticipare queste situazioni al limite. A far scoppiare il caso dei maltrattamenti anche a Noale, la scomparsa di Diego Visentin, netturbino trovato morto in casa dopo che la ex compagna, con la quale si era lasciata da poco, si era recata al pronto soccorso dove era scattata la segnalazione da parte dei sanitari dopo la prognosi di 25 giorni per lesioni. Diego Visentin si era infatti recato nell’abitazione della donna, della quale aveva le chiavi avevano convissuto fino a poco tempo prima, e la aveva aggredita cercando di soffocarla per poi tornato a casa dal lavoro, impiccarsi nel suo appartamento scrivendo un biglietto di addio in cui si scusava per quello che aveva fatto. Il caso ha ovviamente scosso l’ambiente noalese, e gli psicologi cittadini hanno cercato di dare una spiegazione e consigli in caso di situazioni simili. “Oggi - spiega Francesco Frasson, psicologo noalese esperto in rapporti famigliari - si pensa più all’intervento sull’individuo singolo anziché concentrarsi sul-
la relazione all’insorgere dei primi sintomi di qualcosa che non va. Mi chiedo perché si sottovaluti il lavoro psicologico da farsi con questi uomini maltrattanti. Penso che si debba fare maggiore sensibilizzazione rispetto interventi psicologici per le coppie. Oggi si pensa più facilmente all’intervento sull’individuo e meno alle dinamiche relazionali che caratterizzano il funzionamento delle coppie, mentre bisognerebbe intervenire già ai primi sintomi quando almeno uno dei partner sente che c’è qualcosa che non va”. Sul futuro delle donne maltrattate, poi, aggiunge, “lei è riuscita a salvarsi perché ha instillato in lui la possibilità che la relazione potesse proseguire.
la
salvata per un soffio e quale percorso dovrà seguire per poter tornare alla normalità. Ovviamente le donne che subiscono simili traumi dovranno essere aiutate per superare questa esperienza, in un percorso condiviso e effettivamente non facile”. A Noale, per chi ne abbia bisogno, esiste già un centro per la violenza sulle donne. Il centro Sonia, gestito dalla cooperativa Iside, spazio gratuito dedicato alle donne che vivono situazioni di violenza e maltrattamento che offre ascolto e accoglienza, sostegno psicologico, consulenza legale e gruppo di auto-aiuto con la massima riservatezza.
Massimo Tonizzo
Una Academy per formare nuovi camionisti
Cab Log di Noale apre la propria Academy. L’azienda di logistica Cab Log, ha presentato a Transpotec, la fiera di settore di Milano tra le principali in Italia, la propria Academy creata per trovare giovani da tutta Italia che vogliano imparare il mestiere, in modo da assumerli nel proprio organico. Candidati dai 21 anni in su e in possesso della patente, potranno partecipare in modo totalmente gratuito e finanziato dall’Unione Europea al corso che comprende formazione teorica e pratica per l’acquisizione delle patenti richieste. Il motivo della richiesta risiede, come purtroppo capita in vari settori del lavoro e non solo in Italia, nelle scarse possibilità di trovare personale anche solo da formare. Il mondo della logistica da anni lotta per trovare camionisti. Stando ai
più recenti studi dell’Ispi (Italian Istitute for International Political Studies) dedicati alla logistica, a livello europeo, ne mancano circa 400 mila, in Italia la forbi-
ce si attesta tra i 17 e i 20 mila.
“Il progetto Academy permetterà di creare l’autista perfetto, con un percorso formativo interno all’azienda, finalizzato all’assunzione - sintetizza Walter Steva-
In città esiste già un centro per combattere la violenza sulle donne. Si tratta del centro Sonia, gestito dalla cooperativa Iside, spazio gratuito dedicato alle donne che vivono situazioni di violenza e maltrattamento.
nato, responsabile della Cab Log Academy. Il nostro obiettivo è assumerne fino ad un massimo di venti con questa prima Academy, ma non escludiamo di proseguire con iniziative analoghe nelle altre nostre sedi italiane”. Il corso, totalmente gratuito e finanziato dall’Unione Europea, comprenderà formazione teorica e pratica per l’acquisizione della patente Ce + Coc (valore: 5000 euro), certificato di qualificazione del conducente e supporto alla richiesta della carta tachigrafica, visita medica per verificare l’idoneità alla mansione. Inoltre, nel 90% dei casi i partecipanti riceveranno una proposta di assunzione a conclusione del percorso formativo, seguito da un periodo di on boarding iniziale e affiancamento operativo con lo staff dell’Academy. (m.t.)
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Ora sarà da capire cosa attende
vittima dopo essersi
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Territorio.
L’assessore Luca Faggian chiarisce una questione legata ad una lettura dei dati Arpav
“Abbiamo lavorato per ridurre il consumo del suolo e la cementificazione”
I
l consumo di suolo, come definito dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. Il fenomeno si riferisce, quindi, a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative. Un processo prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, all’espansione delle città, alla densificazione o alla conversione di terreno entro un’area urbana e all’infrastrutturazione del territorio. Secondo l’Arpav, l’agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, il Comune di Martellago, stando ai dati relativi al 2022, sarebbe risultato il quindicesimo in tutta la regione e terzo nella Città Metropolitana dopo Venezia e Jesolo proprio nella poco gradita classifica dei maggiori consumatori di suolo, con una quota pari a 11,6 ettari. Dati provenienti dal portale
Snpa, Sistema Nazionale Protezione Ambiente. Numeri che sono schizzati in alto probabilmente per via della nuova zona logistica di via Boschi che sta per essere ultimata da parte di una grossa azienda e che sarà inaugurata a breve. Un’area di 15 ettari peraltro già prevista come lottizzazione industriale sin dal Piano Regolatore del 1998. L’opposizione in consiglio comunale ha inoltre lanciato l’allarme sulla possibile destinazione industriale di altri terreni agricoli in zona casello del Passante. L’amministrazione comunale però contesta i dati prodotti da Arpav. “Bisogna capire cosa si intende per consumo di suolo - spiega Luca Faggian, assessore ai lavori pubblici – il problema è tutto nell’area di via Boschi, che è già nel consolidato e considerata consumata già dal 1999 con il primo Pat, come area logistica artigianale. Il fatto che si sia costruito sopra non significa che si tratti di consumo di suolo.
A Martellago gli ettari sono circa 11, esattamente come da sei anni a questa parte, penso che Arpav abbia lavorato semplicemente sovrapponen-
do le aree, per loro era area agricola ma in realtà ci si poteva già costruirci sopra da 20 anni. Se lo avessero chiesto a me, da urbanista avrei risposto che quell’area era già accesa. Noi invece siamo tornati indietro nel consumo si suolo. Solo per la “Casa per il Figlio”, (progetto di valenza sociale, in cui secondo il Piano interventi numero 6 era possibile aumentare la cubatura per costruire abitazioni per il figlio ndr) abbiamo utilizzato dei terreni, per il resto siamo a credito. Nel Piano degli Interventi abbiamo rinaturalizzato anziché costruito”. In più di un’occasione, infatti, il sindaco Andrea Saccarola aveva ricordato l’attenzione della sua amministrazione su questo tema.
Riccardo Musacco
La consigliera Erika Fusaro si dimette, subentra Mattia Vegli
La consigliera comunale di Impegno Comune, lista all’opposizione in consiglio comunale a Martellago Erika Fusaro, ha presentato nelle scorse settimane le sue dimissioni dalla carica, per motivi personali. “Le ragioni della mia scelta - ha scritto Fusaro nella lettera inviata al Consiglio comunale - sono di natura organizzativa e di gestione del tempo tra la mia attività professionale (è architetto ndr), tornata a pieno regime dopo la maternità e la cura della mia famiglia di recente cresciuta nel numero dei componenti; non ho più modo, dunque, di dedicare all’attività comunale lo stesso tempo e la dedizione che il ruolo richiede. Trovo quindi giusto lasciare spazio al primo dei consiglieri non eletti, Mattia Vegli al quale faccio un grande in bocca al lupo, che sono certa proseguirà nell’azione di opposizione, in maniera incisiva, costante e vicina alle problematiche dei cittadini di Martellago, Maerne e Olmo. Infine ci tengo a ringraziare Impegno Comune che mi ha permesso, in questi sei anni, di operare in assoluta libertà di pensiero e azione; spero, nel mio piccolo, di aver contribuito in modo positivo e proattivo al bene del nostro Comune. Ringrazio gli uffici per il loro impegno e dedizione e i miei compagni di opposizione sia di questa che della scorsa amministrazione con i quali abbiamo portato avanti tematiche cittadine importanti oltre che due intense campagne elettorali. Ringrazio infine tutti i componenti del Consiglio, ai quali ha rinnovato i migliori auguri di svolgere un buon lavoro sempre e solo nell’ottica del beneficio cittadino e della democrazia”. (r.m.)
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Martellago
Ambiente. Nelle scorse settimane una iniziativa che ha coinvolto 25 Comuni
“Puliamo il Bacino” decine di volontari per ripulire il territorio dai rifiuti
Nelle scorse settimane si è tenuta in tutta l’area del Bacino di Venezia che ha visto 25 Comuni coinvolti, la seconda edizione dell’iniziativa “Puliamo il Bacino”, giornata ecologica finanziata dal Consiglio di Bacino Venezia Ambiente assieme ai Comuni del bacino di Venezia. Volontari e associazioni di 25 amministrazioni si sono mobilitati per raccogliere da aree pubbliche piccoli rifiuti urbani abbandonati come plastica, carta e metallo. In ogni Comune aderente è stato stabilito un orario e un luogo di ritrovo specifici per la raccolta dei rifiuti. Ogni evento comunale aveva un proprio referente che ha seguito la preparazione ed è stato presente durante la giornata ecologica. Nel punto di ritrovo i volontari hanno potuto iscriversi per beneficiare delle forniture messe a disposizione dal Consiglio di Bacino Venezia Ambien-
te, quali copertura assicurativa e materiale da lavoro come guanti, sacchetti e pinze per la raccolta, oltre a cappellini, shopper di cotone e pettorine per segnalare le persone al lavoro. Anche il Comune di Martellago ha aderito al progetto con più di trenta volontari che si sono concentrati a ripulire le vie centrali del paese
Sono stati 10 i sacchi delle immondizie riempiti di mozziconi, carte e bottiglie di plastica
con risultati sorprendenti. Sono stati ben dieci i sacchi delle immondizie riempiti di mozziconi, carte e qualche bottiglia di plastica. “Un momento importante di responsabilizzazione - ha scritto il sindaco Andrea Saccarola sui
social. Tutti noi possiamo contribuire a tenere il nostro comune pulito, principalmente non sporcandolo, ma anche compiendo piccoli gesti di responsabilità civica durante tutti i giorni dell’anno. Molte persone già lo fanno. A loro e a tutti i volontari che si
La Protezione Civile abilitata all’uso dei droni
Il gruppo dei volontari della Protezione Civile di Martellago sempre più all’avanguardia anche per quanto riguarda le più moderne tecnologie nel campo della soluzione delle emergenze. Nelle scorse settimane, infatti, 11 membri dell’associazione si sono guadagnati un’importante qualifica, l’attestato e lo stemma per l’uso di droni in caso di emergenze. I droni, aeromobili a pilotaggio remoto, sono divenuti negli ultimi anni uno strumento straordinario nelle strategie di precisione in diversi campi, dall’agricoltura all’edilizia, dall’industria agli eventi, fino a diventare parte fondamentale in tantissimi settori. Le vaste opportunità che questi velivoli offrono hanno infatti destato anche l’interesse degli enti di soccorso che hanno trovato un prezioso alleato nei mezzi
sono impegnati grazie, grazie e ancora grazie”. “Con questa iniziativa corale a livello di bacino vogliamo incoraggiare le persone, le comunità e le amministrazioni a fare direttamente la loro parte per ripristinare il nostro ambiente - specifica il presidente
di Venezia Ambiente e sindaco di Quarto d’Altino Claudio Grosso - la forza e il valore della giornata è proprio quella di attivare più Comuni nello stesso giorno per mandare un messaggio forte, ovvero che ognuno deve fare la propria parte per proteggere e preservare il nostro territorio non solo per il presente ma anche per le generazioni future, in ottica di sviluppo sostenibile, ripensando al concetto di rifiuto come risorsa e quindi come materiale da non disperdere e sprecare. A questo scopo il Consiglio di Bacino ha fatto dono ai partecipanti di una pratica tanichetta per la raccolta dell’olio esausto alimentare”. Una bella iniziativa che è anche fortemente formativa per le giovani generazioni e che per questo si ripeterà anche nei prossimi anni nei Comuni del Bacino .
Riccardo Musacco
controllati da remoto, nella gestione di emergenze ed interventi di pubblica sicurezza. “L’utilizzo di questa tecnologia - ha ricordato il sindaco Andrea Saccarola - permetterà un attento controllo del territorio in caso di calamità naturali, rilevamento di danni a infrastrutture e manufatti o nel caso di ricerca di persone scomparse. Siamo i primi in tutta l’area metropolitana ad avere un gruppo di volontari abilitati a questo servizio. Un servizio importante che potrà essere d’aiuto non solo nel nostro ambito territoriale, ma nelle più diverse aree geografiche”. In occasione delle celebrazioni della Festa di San Marco a Palazzo Ducale a Venezia, il coordinatore della Protezione Civile martellacense Cristiano Serena è stato premiato tra le eccellenze della Città Metropolitana. (r.m.) Il gruppo della Protezione Civile
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11 www.lapiazzaweb.it IUGNO 2024 - Apertura seggi: Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00 IUGNO 2 Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00
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Martellago
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I volontari al termine dell’iniziativa
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TUnit dell’Ulss 3 Serenissima garantisce la presa in carico immediata, e poi l’accompagnamento completo e continuo. “La rapidità nella presa in carico da parte dei nostri specialisti - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato - è uno dei motivi per cui l’Ospedale di Mestre è stato giudicato dall’Agenas come la prima struttura in Italia per qualità delle cure oncologiche. Nel trattamento del tumore della mammella, i dati degli ultimi due anni certificano la piena puntualità del lavoro della nostra Breast Unit: nel
714, e per il 99% sono state operate entro 30 giorni dalla visita; nel 2024 le pazienti operate di tumore della mammella sono state fin qui 310, e la percentuale di interventi effettuati entro 30 giorni è salita al 100%”.
Filo diretto con il medico di famiglia
“E’ importante che le donne conoscano l’efficienza del nostro servizio
ché vi si affidino con consapevolezza, già a partire dall’eventuale sospetto. Sentiamo di offrire le migliori garanzie già dalla prima presa in carico, anche attraverso meccanismi e percorsi precisi e condivisi: è importante che si sappia che i medici di medicina generale e gli specialisti ai quali ogni donna può rivolgersi per la comparsa di una sintomatologia senologica, ad esempio il ginecologo di fiducia, possono contattare direttamente la Breast Unit, attraverso il numero telefonico della segreteria messo a disposizione.
Serenissima: presa in carico immediata, interventi è stato effettuato entro 30 giorni dalla visita” www.aulss3.veneto.it SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta
Nelle foto, alcune immagini da un intervento della Breast Unit
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Tutto il percorso
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mento della prognosi, e in questi casi
mografia e l’ecografia di controllo annuale si avvale di agende dedicate che permettono di agevolare il controllo radiologico programmato. Il follow up chirurgico è anch’esso programmato annualmente con agende riservate per gestire le visite di controllo annuali.
L’équipe della Breast Unit ricorda infine che tutte le donne tra i 50 e i 74 anni, in quanto in età di screening, hanno accesso gratuito alla visita senologica come anche gli eventuali controlli diagnostici prescritti.
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Edilizia. La presa di posizione dell’Associazione Artigiani del Miranese
“Patente a punti? Una norma sbagliata con tante criticità”
L a recente conversione in legge del decreto Pnrr 4 ha sancito in maniera definitiva la partenza dal prossimo 1° ottobre della cosiddetta “patente a punti”, il nuovo meccanismo di qualificazione a cui dovranno sottostare tutte le imprese e i lavoratori dei cantieri temporanei e mobili, che rappresenterà una piccola rivoluzione per tantissime imprese della filiera delle costruzioni. È una norma che potenzialmente interesserà (dati Ccia al 31 dicembre 2023 di quelle presenti sul territorio) circa 5.000 imprese nel solo Miranese (almeno), coinvolgendo più o meno direttamente circa 13500 addetti, molti dei quali artigiani. Tante di queste aziende sono presenti anche nel territorio di Salzano. “Le sedi d’impresa del settore delle costruzioni nel Miranese (dati Ccia) sono 1871, delle quali 1300 artigiane, per un totale di addetti coinvolti di 4772, dei quali 2800 lavoratori dell’artigianato, il 58,68% - spiega Andrea Dal Corso, funzionario dell’associazione artigiani del miranese - potenzialmente tutti destinatari della “patente a punti”, ai quali vanno aggiunti imprese
e lavoratori della filiera ovvero impiantisti, falegnami e altri, che possono far aumentare il numero dei destinatari dalle 3 alle 4 volte, quindi 6-7 mila imprese e 14- 15 mila lavoratori, 2/3 dei quali di realtà artigiane o piccole imprese”. Sarà il committente a dover verificare, quindi il cittadino privato, che tutte le imprese del cantiere, anche quelle in subappalto, siano in regola con la patente, e saranno le imprese stesse a doverla richiedere.
“Di fatto quindi si esporranno cittadini ignari a rischi ulteriori senza semplificare alcunchè dal lato delle imprese, ma anzi rovesciando come sempre il peso burocratico sulle stesse con il rischio concreto di nuovi costi - aggiunge Dal Corso. Il
meccanismo, infatti, prevede che l’iter di rilascio sia a carico delle aziende. “Si tratta di una norma sbagliata, nata sull’onda emotiva di un evento tragico, pensata male, e piena di criticità, sulla cui piena attuazione peraltro mancano molti passaggi, che non darà alcun contributo tangibile in tema di sicurezza - aggiunge Maurizio Munaretto, presidente dell’Associazione - ribadiamo il nostro giudizio negativo, già espresso in occasione della nostra audizione in senato durante l’iter, e vigileremo da qui al 1° ottobre fornendo ai nostri associati tutto il supporto necessario. Al tempo stesso continueremo a far sentire le nostre perplessità sull’utilità di tale strumento”.
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“Serve l’obbligo di qualificare le imprese edili”
A far pendere per un giudizio negativo sul provvedimento da parte degli artigiani del Miranese i motivi sono tanti. “Sono molti i punti che lasciano perplessi - spiega il funzionario Andrea Dal Corso. In primis è incomprensibile il motivo dell’esonero dall’applicazione in caso di Soa quando invece sarebbe stato corretto e opportuno prevedere dei meccanismi premianti sulla base dello storico degli infortuni delle aziende. Inoltre, tutto il sistema di decurtazione dei punti è pieno di lacune, se si considerano i tempi medi della giustizia italiana e mancano del tutto, almeno al momento, i meccanismi di recupero, in quanto lasciati ai decreti attuativi che dovranno uscire”. E’ tutta l’impostazione a lasciar perplessa l’Associazione. “Finché - conclude Dal Corso - mancherà un sistema serio di qualificazione delle imprese del settore edile, tutti i provvedimenti come la patente a punti non saranno mai risolutivi: occorre agire a monte, prevedendo l’ obbligo di qualificare le imprese del settore edile verificando all’atto dell’iscrizione in Ccia adeguati requisiti organizzativi e tecnici. Così come fanno altre categorie”.
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Salzano
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“Ama il tuo fiume”, la sicurezza idraulica insegnata ai ragazzi
Centinaia di studenti hanno partecipato al progetto didattico “Ama il tuo fiume”, promosso dal Consorzio di bonifica
Acque Risorgive, si sono ritrovati a Salzano nelle scorse settimane per parlare di acqua. L’incontro, si è svolto al palazzetto dello sport del capoluogo del Comune poco dopo la metà di maggio. Un incontro che si è tenuto all’indomani dell’emergenza maltempo che ha colpito tutto il territorio regionale e metropolitano, che ha creato gravi disagi a molte famiglie, in particolare nei paesi attraversati dal fiume Muson Vecchio. Diversi i problemi sono stati rilevati anche nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese. A preoccupare durante questa fase di maltempo sono state prevalentemente le piene dei fiumi a causa di un volume d’acqua che hanno fatto fatica a contenere. A Mirano, il Taglio a Noale il Marzenego il Rio Dranganziolo e poi a Noale e ancora a Mirano appunto il Muson. In Riviera del Brenta ha preoccupato invece a Mira la piena del Taglio dove gli argini sulla strada provinciale 27 hanno avuto uno smottamento rischiando di far finire in acqua parte della carreggiata della strada che da Mira porta a Mirano. Non sono mancate poi le si situazioni critiche con altri canali come il Serraglio, il Pionca e Taglio in cui si sono registrate
tracimazioni e le infiltrazioni dagli argini. “L’acqua, non dobbiamo mai dimenticarlo, si prende i suoi spazi. E quando è troppa finisce per entrare anche nelle nostre case. Purtroppo - ha detto il presidente di Acque Risorgive, Francesco Cazzaro, rivolgendosi ai ragazzi durante la manifestazione - senza chiedere il permesso. Questi eventi straordinari devono ricordarci che tocca a noi, uomini e donne, cambiare le cose. Ecco perché investiamo su questo progetto didattico che ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’importanza dei nostri fiumi, del rispetto verso il nostro territorio”. Per l’assessore all’ambiente di Salzano, Stefano Vecchiato, iniziative come queste sono preziose “per
questo dobbiamo essere grati al Consorzio di bonifica, ringraziandolo anche per il grande impegno che ci mette per gestire le emergenze, evitando che i danni siano ancora più grossi”. La XIIa edizione del progetto, condotto dagli esperti del centro internazionale Civiltà dell’Acqua ha coinvolto quasi 900 studenti, di cui 360 della provincia di Venezia, appartenenti a 23 classi di 16 scuole. Ogni classe ha presentato il risultato del lavoro svolto durante l’anno scolastico, esponendo cartelloni, disegni, allestimenti artistici ricevendo in premio dal Consorzio di bonifica un buono acquisto. Una manifestazione che sarà ripetuta anche nei prossimi anni. Alessandro Abbadir
Club House nel campo da rugby, la vicenda finisce in Procura
E’ scattato nelle scorse settimane l’esposto alla Procura della Repubblica di Venezia, per la vicenda della Club House della società di rugby Rondoni, nel campo di via Donizetti a Robegano. Una vicenda sollevata con un accesso agli atti dalla cosigliera di minoranza Maria Grazia Vecchiato. “Come consiglieri del gruppo Progetto Comune - spiegano i consiglieri di centrosinistra in una nota diffusa nelle scorse settimane - abbiamo presentato un esposto alla Procura di Venezia in merito ad un presunto abuso e chiediamo alla Procura verifiche. Abbiamo poi chiesto con una interpellanza, chiarimenti all’amministrazione guidata dal sindaco Luciano Betteto, sulle strutture sportive di via Donizzetti a Robegano”. “Risultano - continua-
no le minoranze nella nota - gravi le responsabilità che si profilano dalle mancate risposte e dall’atteggiamento del sindaco e dell’assessore allo sport. C’è una mancata assunzione
di responsabilità su spazi che attraverso le convenzioni vengono dati in gestione. Emerge poi come gli spazi che sono frequentati da bambini e adulti che praticano il rugby e la
struttura dotata di impianti, scarichi, cucine e bagni, sia priva delle necessarie autorizzazioni”. “Nonostante sindaco e giunta - concludono le opposizioni - sapessero dell’esistenza della struttura hanno proceduto con una delibera di proroga per l’utilizzo dell’area”. Non la pensa così il sindaco Luciano Betteto che interpellato rigetta ogni accusa. “Noi come amministrazione non eravamo - dice il primo cittadino - a conoscenza che la struttura fosse abusiva. Eravamo convinti che ogni autorizzazione ci fosse al momento della sua realizzazione. Si tratta da parte della società sportiva di un errore tecnicoprocedurale di fatto burocratico. La polizia locale recentemente ha fatto una ispezione e la società ha chiesto di avviare una sanatoria”.
La XII a edizione del progetto, condotto dagli esperti del centro internazionale Civiltà dell’Acqua ha coinvolto quasi 900 studenti, di cui 360 della provincia di Venezia, appartenenti a 23 classi di 16 scuole.
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Territorio. L’iniziativa nelle scorse settimane del Consorzio di
Acque Risorgive
Un momentro della manifestazione
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Elezioni/1. Si confrontano la sindaca uscente Marcon, Mestriner per il centrodestra e Losetti con il centrosinistra
E’ una corsa a tre per la conquista del municipio di Scorzè
S
ono tre i candidati in lizza per la poltrona di primo cittadino a Scorzè: Nais Marcon, sindaca uscente, Antonio Losetti per il centrosinistra, Giovanni Mestriner, per il centrodestra, con una sfida tra ex alleati del centrodestra che, dati i risultati delle ultime tornate, potrebbe anche portare a un ballottaggio che riguarderà una sola area dello schieramento politico. Lega, Mestriner e Marcon, uniti (almeno apparentemente) fino a poco tempo fa e forti del plebiscito oltre il settanta per cento delle elezioni del 2019, si presenteranno quindi divisi tra un centrodestra sostanzialmente unito e la ex sindaca che si affiderà alle civiche per il bis. Si vota con il sistema del doppio turno.
NAIS MARCON (SCORZE’ E’ LEALE – SCORZE’ TERRA VENETA)
In un primo momento sembrava che Nais Marcon non sarebbe nemmeno stata in corsa, ma sostenuta dall’appoggio dimostrato soprattutto on line dei cittadini e forte della presenza al suo fianco di alcuni consiglieri, tra i quali l’attuale vicesindaco Angelo Michielan e il consigliere regionale Gabriele Michieletto, si ripresenterà con due liste civiche: “Scorzè è leale Nais sindaco di tutti” e “Scorzè terra Veneta per Nais sindaco”. Nata nel 1949, vicesindaca per due mandati prima della vittoria in proprio, con le sue liste cercherà una continuità con il precedente programma elettorale, soprattutto legato al rinnovo urbanistico e culturale della città, Le liste presentano comunque anche i “volti nuovi” della Lega cittadina, tra i quali Williams Ceccato, Alessia Pamio e Francesco Tranossi.”Dopo cinque anni di mandato - le loro parole - crediamo sia giusto e meritato che Nais possa guidare la nostra comunità per un secondo mandato: per portare a termine il lavoro iniziato e perché lo vuole la cittadinanza”.
GIOVANNI BATTISTA MESTRINER (MESTRINER SINDACO – FRATELLI D’ITALIA – CORAGGIO ITALIA – FORZA ITALIA – LEGA)
Se si dovesse badare solo ai numeri, anche dividendo il settantatre per cento della destra unita alle scorse elezioni, appare chiaro che il rivale più accreditato per la
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rielezione di Nais Marcon è Giovanni Battista Mestriner. Nato il 13 novembre 1975, di professione avvocato, Mestriner presenta una lunga esperienza politica in città, a partire dal 2004 nel mandato Caverzan. Dopo l’anno in cui il Comune venne commissariato, si presenta alle elezioni nel 2009, dove vince con uno scarto ridotto. Nel 2014 invece non ci fu storia e Mestriner venne riconfermato già al primo turno, percentuale andata poi ad aumentare con la scelta di correre per Nais Marcon nel 2019, non potendo concorrere per un terzo mandato. Per queste elezioni amministrative Mestriner correrà con l’appoggio di tutto il centrodestra politico: Fratelli d’Italia, Lega (con il simbolo, in opposizione alla parte di base locale che invece ha scelto Marcon), Coraggio Italia e Forza Italia, oltre alla sua lista civica “Mestriner sindaco” che torna a presentarsi con il nome di origine. Per lui, si tratta di “un percorso iniziato nel 2004 per il quale ora serve rinnovamento, una nuova energia. Candidarmi è un segnale di coraggio e amore per il territorio”.
ANTONIO LOSETTI (NOI CITTADINI -PD)
Dall’altra parte dello schieramento, con la speranza di dispersione dei voti nel centrodestra per arrivare al ballottaggio, il centrosinistra si affida a Antonio Losetti, Losetti, sessantacinquenne in pensione e prima sindacalista nel settore elettrico Flaei della Cisl, anche con ruoli a livello europeo, è persona molto conosciuta in città. Già consigliere comunale dal ‘90 al ‘95 con il Psi, è stato fondatore della Pro Loco, presidente della Fondazione Spangaro che gestisce la scuola dell’infanzia, e fondatore del nido nella stessa struttura. “Mi candido perché me lo hanno chiesto i cittadini - dice. Una richiesta forte che mi ha portato a scegliere di creare la mia lista civica”. Alla sua lista, “Noi cittadini”, si è poi unito il Pd con la decisione di dargli sostegno. Il programma punta a una “revisione” della vecchia Scorzè con uno sguardo principale da dare alla cultura, allo sport e all’associazionismo per fare di Scorzè un centro di aggregazione che possa attirare i giovani alla scelta di rimanere in città.
Massimo Tonizzo
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Scorzè
I tre candidati sindaci Nais Marcon, Giovanni Battista Mestriner e Antonio Losetti
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Elezioni/2.
Nais Marcon, Giovanni Battista Mestriner e Antonio Losetti illustrano le loro posizioni
Scuola, pianificazione servizi, le priorità dei candidati sindaci
Abbiamo chiesto ai candidati sindaci di Scorzè quali saranno le priorità delle loro azioni amministrative una volta eletti.
Per Nais Marcon, nonostante le difficoltà con gli ormai ex alleati, in primo piano per la sua ricandidatura restano i “suoi” cittadini. “È mia intenzione continuare ad impegnarmi perché il cittadino sia posto al centro di ogni azione - spiega - e sia l’obiettivo da tenere costantemente presente nell’affrontare scelte e nell’operare quotidiano. Tra i primi punti da considerare, la scuola, uno degli ambiti fondamentali per la crescita del paese, principale agenzia educativa e parte fondante del futuro del nostro Comune e del Paese. Moltissimi saranno gli interventi in ogni scuola di ordine e grado. Cercheremo di rimanere in contatto costanti con l’istituto comprensivo del territorio comunale per condividere e risolvere le problematiche che via via possono emergere, proporre eventi culturali diversi rivolti agli alunni, dare il nostro sostegno alle scuole dell’infanzia statali e paritarie, con particolare attenzione ai problemi strutturali e di gestione e alle attività del nido comunale e del nido privato, collaborando al massimo con i dirigenti per il benessere degli alunni e delle famiglie”. Per Giovanni Battista Mestriner, invece, bisogna dare priorità “a una nuova spinta, un nuovo impulso. Una anticipazione? Apriremo il municipio la sera. Occorre adeguarsi alle esigenze di molti cittadini che per questioni di lavoro o impegni non possono essere liberi negli ormai classici orari d’ufficio. Primo punto in discussione poi sarà la sanità. E’ sbagliato lasciare migliaia di cittadini lontano dalle strutture della medicina di base: la sanità è fatta per i pazienti non per i medici”. Per Antonio Losetti, infine, priorità per la pianificazione territoriale: “vogliamo sviluppare un particolare impegno verso il nostro territorio che è parte integrante del nostro Veneto. A tale scopo è nostra intenzione realizzare una pianificazione rivolta a ricucire tutto il tessuto urbano e a salvaguardare le nostre aree agricole che ci danno prodotti fantastici promossi in tutto il Veneto dalla nostra Proloco. Vogliamo pra-
ticare una concreta riduzione della cementificazione del nostro suolo (siamo tra i peggiori Comuni della nostra provincia), serve un’analisi e conseguente piano di recupero dei centri delle frazioni e del capoluogo. Va poi definita e realizzata una viabilità sicura nella quale, oltre ai punti critici degli assi stradali, dobbiamo mettere in sicurezza i percorsi pedonali”.
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Nelle passate consultazioni del 2019, Nais Marcon vinse con oltre il 73 %
Sono 16.132 gli elettori complessivamente chiamati alla scelta a Scorzè del sindaco e del nuovo consiglio comunale: 7.994 uomini e 8.138 donne. Nel 2019 Scorzè fu l’unico Comune sopra i 15mila abitanti di questa tornata elettorale a eleggere il sindaco al primo turno. A vincere in quell’occasione fu Nais Marcon, che con 7.787 voti ottenne il 73,56% delle preferenze ed evitò così il ballottaggio (era sufficiente il 50%). La vittoria della sindaca Nais Marcon nel Comune dell’area nord del Miranese, che era sostenuta dalla Lega e da una lista che portava il
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nome del precedente sindaco Giovanni Battista Mestriner, era stata molto netta: Dario Zugno, l’avversario principale infatti si era fermato al 22,69%. Molto distaccata la terza sfidante, Emanuela Barbiero, che aveva preso il 3,75% dei voti. All’ epoca gli elettori che erano stati chiamati alle urne erano 15.324 con votanti 10.916 (71,23%, dato di affluenza molto alto rispetto alla media della provincia). In fase di votazione si registrarono: schede nulle 195, schede bianche 133, e schede contestate solo due. La lista “Mestriner per Nais” da sola era arrivata al 43 per cento delle preferenze risultando nettamente il primo partito. A seguire, al 25 per cento l’alleato della Lega. Primo dell’opposizione fu alle elezioni del 2019 il Partito Democratico che arrivò ben distante dalla trionfatrice delle elezioni comunali fermandosi cioè al 18.4 per cento. Stavolta le cose sembrano andare un po’ diversamente con i candidati Marcon e Mestriner che si invece si sfidano direttamente per la poltrona di sindaco e il centrosinistra che punta ad approfittarne con il candidato Losetti e spera in questa divisione per fare il colpaccio. (m.t.)
18 www.lapiazzaweb.it DEL FARE DOPO LA SCUOLA MEDIA chiamaci o scrivici NOALE Via A. de Pol, 6 041/44.01.60 noale@enaip.veneto.it IeFP DGR 781 del 6/2023 - DGR 864 del 7/2023 DGR 1538 DEL 11/2022 DGR 1740 del 12/2021 DGR 1667 del 01/12/2020 DGR 783 del 17/06/2023 SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta Sintonizzati sul futuro.
Scorzè
Il centro di Scorzè
Territorio. Assegnata il prestigioso riconoscimento internazionale della Fee
Sulle spiagge veneziane sventola ancora e sempre più la Bandiera blu
Sono 236 località rivierasche e 81 approdi turistici che potranno fregiarsi, in questa trentottesima edizione, del riconoscimento Bandiera Blu 2024. Analizzando i risultati ottenuti in questa edizione, si nota un trend di crescita delle località Bandiera Blu rispetto al precedente anno. Sono infatti 10 in più rispetto ai 226 dello scorso anno: 14 sono i nuovi ingressi, 4 i Comuni non confermati.
Un riconoscimento che per il Veneto è stato confermato ancora una volta alle spiagge veneziane con San Michele al Tagliamento – Bibione, Caorle – Porto Santa Margherita, Ponente, Duna Verde, Brussa, Levante, Eraclea - Eraclea Mare; Jesolo - Lido, Levante; Cavallino Treporti – Lido; VeneziaLido di Venezia, Alberoni; Chioggia - Sottomarina, Le Dune, Isola Verde. A queste si aggiungono le spiagge di Rovigo: Rosolina - Albarella Capo Nord, Rosolina Mare, Albarella Centro Sportivo, Porto Tolle - Conchiglie, Boccasette, Barricata. La cerimonia di consegna il 14 maggio scorso a Roma, dove è intervenuto il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.
Nell’assegnazione della Bandiera Blu la valutazione passa attraverso 32 criteri che vengono periodicamente aggiornati tenendo conto della gestione del territorio messa in atto dalle Amministrazioni co-
munali che comprende l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti; l’accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l’educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse per una migliore vivibilità nel periodo estivo.
Aumenta il numero dei comuni italiani che hanno ottenuto la Bandiera Blu, ma cresce anche la sensibilità e la consapevolezza dei cittadini. “Ogni Amministrazione Bandiera Blu - ha sottolineato Claudio Mazza, presidente della FEE Italia (Foundation for Environmental Education) - sa bene che una gestione virtuosa del territorio passa necessariamente anche dalla formazione e dal coinvolgimento dei singoli, delle scuole, delle asso-
ciazioni, delle attività locali, di tutti gli operatori. Il programma Bandiera Blu incarna da quasi 40 anni è una nuova visione del mare, inteso non, o comunque non solo, come bene naturale sinonimo semplicemente di vacanza, ma quale punto di partenza per una strategia più ampia, che coinvolga tutti i settori del territorio interessato”. La FEE Foundation for Environmental Education, fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit, registrata come charity nel Regno Unito e con sede centrale a Copenaghen in Danimarca, attualmente presente in 81 Paesi nei cinque Continenti.
Un importante parametro per il conseguimento della Bandiera Blu 2024 è anche l’impegno sociale e l’inclusività in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Eugenio Ferrarese - Ornella Jovane
Navi da crociera nei porti di Venezia e Chioggia, rinnovato l’accordo per ridurre le emissioni inquinantti
Ratificato per la tredicesima volta l’accordo per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera delle navi da crociera nei porti di Venezia e di Chioggia. Venice Blue Flag è un atto volontario che porta le firme dell’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, del sindaco di Chioggia, del direttore marittimo del Veneto - comandante del Porto di Venezia, del comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, del presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale - Porti di Venezia e Chioggia e di 29 compagnie crocieristiche. Presenti anche il presidente di Venezia Terminal Passeggeri e il direttore di Clia Italia. Con la Blue Flag 2024 le compagnie di navigazione si impegnano nuovamente a far funzionare i motori, principali e ausiliari delle navi passeggeri, con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% in massa al momento dell’ormeggio, durante la navigazione prima dell’ingresso in area VTS Venezia e in ogni fase di manovra all’interno dell’area portuale di Venezia, Marghera e
Chioggia. Il documento, sottoscritto per la prima volta nel 2007 e che ha la durata di un anno, ha assunto un valore rilevante soprattutto a seguito del nuovo contesto, modificato dalle limitazioni al traffico crocieristico nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, introdotte dal Decreto-Legge 20.
Sono 236 le località rivierasche e 81 gli approdi turistici riconosciuti in Italia, 10 in più rispetto allo scorso anno. Nel Veneziano le località sono state tutte riconfermate
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Il ministro Musumeci alla cerimonia di assegnazione delle Bandiere blu
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Fim Cisl si afferma alle elezioni per il rinnovo delle Rsu a Fincantieri
L
a FimCisl Venezia ha vinto le elezioni per il rinnovo della Rsu alla Fincantieri di Marghera, dove ha votato oltre il 90 per cento tra i circa 1.000 dipendenti aventi diritto. Ha ottenuto il 44 % dei consensi. L’organizzazione sindacale si conferma la prima tra gli impiegati e diventa la più votata nel collegio degli operai. Una vittoria netta, fa sapere il sindacato, perché la Fim Cisl Venezia ha ottenuto, in totale, 406 preferenze contro i 369 della tornata del 2021, ottenendo cinque delegati e aumentando i consensi del 10 %. Segue la Uilm con 242 voti e 3 delegati, la Fiom con 222 voti e 3 delegati e il Failms con 1 delegato. Il rappresentante Nunzio Molaro della Cisl è il più votato dagli impiegati con 151 voti a favore, Ciro Iaccarino fa altrettanto con 61 preferenze tra gli operai. La nuova Rsu rimarrà in carica per tre anni. Nei giorni della campagna elettorale la Fim Cisl Venezia aveva scelto di non schierare i “big”
sindacali, per un voto considerato fondamentale per gli equilibri interni. “Abbiamo ottenuto un risultato straordinario - commenta segretario generale della Fim Cisl Venezia Matteo Masiero - frutto del lavoro importante fatto nell’ultimo triennio dai delegati, mettendoci passione e dedizione. È una grande soddisfazione per tutta la Cisl Venezia e per
Il sindacato ha ottenuto, in totale, 406 preferenze contro i 369 della tornata del 2021
la nostra categoria”. Masiero spiega i motivi di lasciare spazio durante la campagna elettorale a chi, ogni giorno, è al fianco dei lavoratori. “In tanti ci avevano chiesto perché non abbiamo chiamato in causa anche noi i massimi vertici nazionali dell’orga-
nizzazione come fatto dagli altri - osserva - ma abbiamo deciso di mettere in campo le facce quotidiane. Pur avendo da parte dell’organizzazione la disponibilità a partecipare, abbiamo preferito sottolineare ancora una volta la nostra caratteristica di essere un sindacato di prossimità. Che
La Cgil: “Non basta il credito d’imposta per Porto Marghera”
“Con la definizione del “credito d’imposta” per la Zls la zona logistica semplificata si compie un primo passo utile, ma è necessario che si apra un vero confronto su come creare le condizioni per il rilancio di Porto Marghera”. A dirlo è Daniele Giordano, segretario generale della Cgil Venezia. Giordano fa una chiara analisi della situazione. “Abbiamo - sottolinea - già perso altre occasioni, come avvenuto con l’area di crisi complessa, che dopo la sua istituzione non ha prodotto nessun risultato in termini occupazionali e di rilancio produttivo del nostro territorio”.
Da qui delle chiare conseguenze da trarre. “Per questo il Governo - continua Giordano - deve definire un disegno pluriennale, non solo per il 2024, insieme ad un progetto strategico condiviso tra tutte
le parti. Per la piena operatività della Zls sarà comunque necessario definire il Comitato di indirizzo che dovrà, a nostro avviso, confrontarsi con tutte le parti sociali”.
Chiare anche le conclusioni del segretario Cgil che lancia di fatto un appello. “Serve costruire una regia, tra tutti i soggetti istituzionali e sociali, per fare in modo che - conclude - si creino le condizioni per determinare davvero un reinsediamento produttivo che metta al centro industrie innovative, eco sostenibili e guardando alla costruzione di un vero distretto dell’idrogeno verde”. Insomma innovazioni che vanno nella direzione dello sviluppo sostenibile e dell’apertura di un confronto in cui devono essere valutati diversi elementi.
si parli di una piccola azienda della provincia, di una media-grande industria o di un Gruppo come Fincantieri, per noi le nostre Rsu continuano a essere il riferimento principale, il volto quotidiano delle realtà industriali. Non a caso, per la tornata abbiamo scelto come slogan: “Stare in
cantiere con le persone e per le persone”. Abbiamo preferito che i temi locali non fossero mescolati, con quelli, a livello nazionale”. Masiero spiega il programma per i prossimi anni in Fincantieri. “La sicurezzacontinua Masiero - sarà il tema più importante che impegnerà la futura Rsu. In Fincantieri è stato fatto molto ma altrettanto ci sarà da fare nel prossimo triennio per migliorare le condizioni di lavoro. I processi produttivi dei cantieri navali vanno monitorati per evitare situazioni di pericolo: è importante che ogni operaio possa sentirsi sereno mentre svolge il proprio incarico”. Capolista tra gli impiegati era Nunzio Molaro, coordinatore Fim Cisl della Fincantieri. “Siamo molto contenti e soddisfatti - dice - del risultato ottenuto. Siamo riusciti a raggiungerlo con le nostre forze. Un grazie alle lavoratrici e ai lavoratori del cantiere che premiano il lavoro che abbiamo fatto nell’ultimo triennio”.
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Sindacale. Risultato importante nelle scorse settimane ai cantieri navali a Venezia
Il segretario Fim Cisl Matteo Masiero
Teatro. A Chioggia la rassegna di spettacoli allestiti da insegnanti e studenti
Va in scena un palco per la scuola
Dieci spettacoli in cartellone per il progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per il teatro. Si sono tenuti a Chioggia nella seconda metà del mese di maggio all’interno della rassegna Un palco per la scuola – Vitamine creative 2024, giunta quest’anno alla XIII edizione. Un appuntamento cittadino diventato ormai tradizionale con i ragazzi delle scuole, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Bel Teatro. Gli spettacoli sono stati costruiti durante l’anno con gli insegnanti che hanno frequentato la sesta edizione del corso di formazione a loro dedicato: lo scorso novembre hanno partecipato ad una serie di incontri condotti dal formatore Bruno Lovadina su come allestire uno spettacolo con ragazzi e/o adolescenti, ovvero passare dall’idea al copione, capire e decidere cosa serve per andare in scena e gestire le prove. E finalmente i ragazzi hanno potuto di nuovo calcare il palcoscenico, provando l’emozione della condivisione di questo percorso con i propri amici e i propri cari. “Complimenti a ragazzi ed insegnanti per l’importante percorso di crescita personale che hanno fatto lavorando alla creazione di questi spettacoli. Si sono impegnati molto. E’ stato un piacere vederli sul palco” sono le parole Elena Zennaro, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di
Chioggia. Il calendario degli spettacoli del progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per il teatro - promosso da Città di Chioggia, Città Metropolitana di Venezia e Regione del Veneto con la collaborazione del settore Promozione e formazione del pubblico di Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale - si conclude il 30 maggio con la consueta festa finale di tutte le scuole partecipanti per la consegna di buoni libro e targhe di partecipazione.
A “Un palco per la scuola Vitamine creative 2024” hanno aderito 8 gruppi appartenenti a 8 Istituti scolastici del territorio comunale, mentre due gruppi hanno allesti-
to autonomamente lo spettacolo. A tutti i progetti di messi in scena all’auditorium è stato offerto anche il supporto tecnico per l’allestimento. L’edizione 2024 ha coinvolto un Liceo classico e il relativo Ginnasio, un centro di formazione professionale, due Scuole Primarie, una Scuola Secondaria di Primo Grado, una Scuola Paritaria Primaria e una Scuola Paritaria Secondaria. Sono oltre 500 le ragazze e i ragazzi che nel mese di maggio sono andati in scena all’Auditorium San Nicolò e al Teatro Don Bosco. Sono 20 i docenti che hanno attivamente collaborato alla realizzazione e promozione del progetto nel suo complesso.
Il professor D’Errico racconta le esperienze del turismo emozionale
Sono stati presentati nelle scorse settimane nella sala Colonna del Centro Civico del Rione Pertini a Mestre 3 libri del professor Beniamino D’Errico che, attraverso curiosità, leggende ed aneddoti raccontano le esperienze di un turismo emozionale. Si tratta Di: “I Sistemi Turistici del Veneto”, “Storytelling Turistico” e “Turismo Emozionale in Calabria”. Ha introdotto l’autore la poetessa Lucia Guidorizzi e c’era anche come “padrone di casa” a presentare l’iniziativa il presidente del centro civico di Mestre Giorgio Rocelli. Sono libri, per i promotori dell’incontro, che vogliono rappresentare una bussola culturale e una guida emozionale, utile per accompagnatori turistici, guide turistiche, tour operator e di tutti coloro che desiderano viaggiare consapevolmente. Il professor d’ Errico
ne “I Sistemi Turistici del Veneto “ha proposto un percorso “di scoperta e di conoscenza dell’identità dei luoghi, delle tradizioni. L’itinerario inizia dalla storia della Serenissima di Venezia con le sue bellezze artistiche e architettoniche e si fa riferimento anche alle altre città d’arte del Veneto: Padova, Treviso, Verona e Vicenza palladiana, continuando con i borghi e le città murate. Viene dedicato uno spazio importante
Al progetto hanno aderito una decina di istituti scolastici: un appuntamento che ormai è una tradizione, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Bel Teatro
alle monumentali “ville venete” della Riviera del Brenta. Nel libro “Storytelling Turistico” si individuano le strategie da adottare per fare storytelling turistico attraverso narrazioni, seguendo le credenze popolari, le tradizioni, la cultura del territorio. Infine, nel libro “Turismo Emozionale in Calabria” si individuano itinerari culturali sostenibili e responsabili in Calabria.
Riccardo Musacco
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Cultura
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Alcune immagini dell’iniziativa (fonte: profilo Facebook Bel Teatro)
Arti marziali. Nella Città dei Tempesta una eccellenza del Miranese
Asi Karate di Noale, una realtà ai vertici sportivi da 50 anni
U
na storica realtà attiva nel campo delle arti marziali che affonda le sue radici a Noale da ormai esattamente 50 anni e rappresenta un’eccellenza sportiva del Miranese. Si tratta di Asi Karate, fondata nel lontano 1974 da un’iniziativa di Lino Vardiero, stimato docente di scuola, ideatore, nel dopoguerra, tra l’altro, della scuola professionale, ora Enaip di Noale. Ora l’istituzione sportiva è portata avanti dal figlio Vladi, maestro federale. Tutto è nato, ovviamente, dalla passione per questa disciplina orientale, con i primi corsi tenuti presso la palestra della scuola elementare di Noale, partiti sotto la guida del maestro Ofelio Michielan, già allievo del maestro Zaupa e del maestro De Michelis che aveva da alcuni anni aperto in Treviso il Ren Bu Kan. La nuova società fu subito affiliata alla Fesika, la Federazione del maestro Hiroshi Shirai con
sede a Milano. Passano gli anni e il verbo si diffonde sul territorio, gli studenti aumentano e vengono aperti i nuovi corsi nelle palestre dei comuni limitrofi. Nascono così nuove realtà a Maerne di Martellago (1979), a Massanzago e Trebaseleghe (1984) e Piombino Dese (1992). Tutte i nuovi sodalizi vennero affiliati alla Federazio-
Il Karate Project 2000 attualmente conta su 200 iscritti, dei quali oltre 50 hanno raggiunto il grado di cintura nera
ne. Attualmente le cinque società del Karate Project militano nella Filpjk, la Federazione Italiana Lotta Pesi Judo e Karate, l’unica federazione riconosciuta dal Coni. Nel 1985 il gruppo di società prendono la denominazione di Karate Apri-
lia, in onore del supporto fornito dalla famosa casa motociclistica di Noale. Nel 1990 diventano Karate Project 2000, denominazione che vuole sintetizzare l’obiettivo di questo gruppo di associazioni sportive. Passando per la denominazione Asd Karate Project Noa-
Amatore Michieletto, campione di marcia a 82 anni
Anni 82 appena compiuti, fisico invidiabile e tanta voglia di gareggiare in giro per il mondo misurandosi con avversari agguerritissimi. Lui è Amatore Michieletto, martellacense di Maerne, ora residente a Olmo, ex gestore di un negozio di alimentari che negli anni ha vinto numerose competizioni internazionali, prima nel ciclismo, ora nella marcia. In questa specialità l’ultimo suo successo è stata la conquista del titolo europeo categoria master sulla distanza dei 5000 metri, sia individuale che a squadre, tenutosi a Torun, in Polonia lo scorso marzo. Sui 3000, invece, è arrivato un argento. Spesso lo si può vedere allenarsi per strada nella sua Maerne oppure nella sede della Polisportiva Terraglio di cui fa parte. Innumerevoli i riconoscimenti conseguiti nella sua lunghissima carriera, tutt’altro che al
termine, tra gli altri ricordiamo l’altro europeo a Madrid nel 2018 dove portò a casa un oro a squadre e due bronzi individuali. Accanto a lui, a seguirlo in tutte le sue peripezie ai quattro angoli del globo la moglie Clara, assieme alle figlie Cristina e Maurizia con i quattro nipoti Francesco, Filippo, Laura e Ottavia, tutti sportivi agonisti sempre a sostenerlo. Prossimi appuntamenti, dopo la 5000 metri in pista a San Giuliano a Mestre, nella capitale, all’Acquacetosa, dove si terranno i campionati italiani sui 5000 metri, poi ad agosto in Svezia, a Goteborg per i mondiali sui 10000 e 5000 metri, infine, l’anno prossimo, in marzo, i mondiali indoor in Florida sui 3000 metri su pista e i 5000 su strada. Recentemente è stato anche premiato dall’amministrazione comunale di Martellago. (r.m.)
le (2001) oggi l’associazione che include le diverse realtà si chiama Asi Karate Veneto. L’obiettivo principale è la diffusione del Karate in Veneto a tutti i livelli ed in particolare promuovendo incontri agonistici internazionali con atleti di alto profilo. Il progetto nasce nel
1990 con l’istituzione del primo Trofeo Karate Project 2000, gara internazionale a squadre in calendario federale, giunta alla sua ottava edizione. Nel 1993 al torneo a squadre viene abbinata la Venice Cup, aperta a tutti i tesserati Wfk. Il Karate Project 2000 attualmente può contare su circa 200 iscritti, dei quali oltre 50 hanno raggiunto l’ambito grado di cintura nera. Agonisticamente la società, fin dal 1985, si pone ai vertici della classifica nazionale gare ed attualmente può contare su una squadra di circa 50 elementi. Numerosi i riconoscimenti ottenuti, tra cui diversi titoli italiani e la medaglia di bronzo dal Coni per merito sportivo e medaglia d’onore federale nel 2009. “La nostra festa per i 50 anni - spiega Vardiero - sarà di riuscire ad organizzare al meglio il primo campionato del mondo in Italia in programma a Jesolo ad ottobre”. Riccardo Musacco
Amatore
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Michieletto sul podio
Il maestro Vladi Vardiero con dei suoi allievi
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#Regione
L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia
Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?
Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta Zaia - Brugnaro
M anca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto.
Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.
Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.
Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre
per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.
Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono, infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro
– diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.
Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.
Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle.
Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostan-
te le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo, possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare.
L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)
Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno partiti e più liste civiche
Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.
In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-
to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.
Tra le centinaia di liste che si presenta-
no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto
calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.
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FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE
Antonio Tajani
Sandra Savino
Flavio Tosi
ecco i candidati a Nordest
Matteo Gazzini
Rosaria Tassinari
Cristina Andretta
Giampiero Avruscio
Antonio Cenini (Cenno)
Francesco Coppi
Arianna Corroppoli
Isabella Dotto
Bruno Molea
Deborah Onisto
Antonio Platis
Alessandra Servidori
PACE TERRA DIGNITÀ
Raniero Luigi La Valle
Benedetta Sabene
Michele Santoro
Khaled Al Zeer
SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)
Herbert Dorfmann
Roberta Bergamo
Felix Nagler
Franca Padovan
Otto Von Dellemann
Ursula Thaler
STATI UNITI
D’EUROPA
Graham Robert Watson
Antonella Soldo
ALTERNATIVA POPOLARE
Giulia Pigoni
Davide Bendinelli
Gabriella Chiellino
Muharem Saljihu (Marco)
Maria Laura Moretti
Giorgio Pasetto
Francesco Bragagni
Marina Sorina
Luigi Giordani
Fabio Valcanover
Aurora Pezzuto
Nicola Cesari
Kateryna Shmorhay (Katya)
MOVIMENTO 5 STELLE
Sabrina Pignedoli
Ugo Biggeri
Martina Pluda
Cinzia Morsiani
LIBERTÀ
Cateno De Luca
Laura Castelli
Vito Comencini
Francesco Amodeo
Valeria Allocati
Pier-Giorgio Ardeni
Ginevra Roberta Bompiani
Fiammetta Cucurnia
Francesco Di Matteo
Dario Dongo
Luigi Gallo
Alessandra Guerra
Paolo Rossi
Electra Stamboulis
Elisa Tagliavini
Paola Gori
Maria Angela Ferri
Giacomo Zattini
Paolo Bernini
Mohamad Kamel Malak (Pino)
Stefania Braghetta
Rada Bolognesi
Fulvia Panza
Diego Nicolini
Andrea Bardin
Cesidio Antidormi (Anti)
PARTITO DEMOCRATICO
Stefano Bonaccini
Annalisa Corrado
Ivan Pedretti
FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni (Giorgia)
Sergio Antonio Berlato
Alessia Ambrosi Antonella Argenti
Elisabetta Gualmini
Alessandro Zan
Alessandra Moretti
Sara Vito
Sara Ferrari
Antonio Mumolo
Giuditta Pini
Marcello Saltarelli
Silvia Panini
Lorenzo Gennari
Paola Gazzolo
Andrea Zanoni
Silvia Bolla
Stefano Cavedagna (Cavedania)
Alessandro Ciriani
Elena Donazzan
Guglielmo Garagnani
Valeria Mantovan
Maddalena Morgante
Anna Olivetti
Lucas Pavanetto
Daniele Polato
Piergiacomo Sibiano (Piga)
Stefano Bandecchi
Lucrezia Chermaz
Alberto Bosi
Sabine Gruber
Filippo Bruschi
Miriam Nardelli
Marco Schenardi
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Cristina Guarda
Domenico Lucano (Mimmo)
Brigitte Foppa
Nicola Dall’Olio
Mauro Beccari
Sara Cunial
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Rehana Kausar
Meryem Khaioui (Maria)
Chiara Vanessa Michelon
Cinzia Pasi
Ugo Rossi
Enrico Rizzi
Paolo Silvagni (Valleverde)
Giorgia Tripoli
Jessica Veronica Cugini
Alessandro Franceschini
Francesca Caprini
Stefano Dall’Agata
Alessandra Filippi
Giulia Giorgi
Alessandra Mion
Emanuel Oian
Jessica Todaro (Jessica Todaro
Bellinati)
Paolo Trande
Francesco Gonella
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Carlo Calenda
Elena Bonetti
Federico Pizzarotti
LEGA SALVINI PREMIER
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Elena Lizzi
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Mario Raffaelli
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L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova
“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”
Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione
In una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.
Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?
Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli
elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.
Ci spiega perché?
Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.
Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?
Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un
po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere deter-
minante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.
L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?
Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà bisogno di
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grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spinte all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”. a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano
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Economia. Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
Confindustria Veneto Est. Con Carlo Scabin focus sull’export delle aziende venete
Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione
“Apertura ai mercati e sostenibilità scelte obbligate per le aziende”
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“Dopo un 2023 di spinta e assestamento il 2024 è un anno in salita”
La sostenibilità è una via obbligata per le imprese che vogliono continuare a crescere e restare sul mercato. Ne è convinto Carlo Scabin, presidente del gruppo “Agro, ittico, molitorie e zootecniche” di Confindustria Veneto est e presidente e ad di “Delta Group Agroalimentare Srl”.
o scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%. La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.
Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
Cresce la spinta all’interna-
“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non basta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a com-
zionalizzazione delle aziende venete?
prendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.
Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare?
Cosa consigliate?
“Sicuramente oggi le distanze non sono più motivo di preoccupazione e non vengono considerate come un limite. Le aziende dal canto loro devono continuare, pur mantenendo il proprio core business, a diversificare per poter essere sempre più competitive in qualsiasi mercato. Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia, il mercato è diventato unico, globale, senza le tradizionali distinzioni come “il mercato asiatico”, il “mercato americano” e così via… In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente
“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli imprenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il
successo”.
zione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
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la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.
Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?
impresa prima che lo faccia qualcun altro”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rap-
“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro
presenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della classe e non siamo secondi a nessuno”.
Ma cosa chiedono gli imprenditori per rimanere i primi nella classe e per stimolare gli investimenti?
Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializza-
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Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rappresenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della
“C’è molta consapevolezza da parte degli imprenditori che è necessario continuare a strutturarsi, investendo sicuramente in tecnologia ma anche in risorse umane, perché sono le persone che fanno la differenza e che portano le aziende al successo. Inoltre, credo che oggi il tema principale e condivisibile con tutti – spaziando cioè anche agli altri settori – sia quello della sostenibilità”.
In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati – oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
“Grazie a questa costante attività di miglioramento –afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.
In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati –oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
32 www.lapiazzaweb.it Economia
Carlo Scabin
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Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
fare business in modo sostenibile.
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I traguardi
raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio
Il valore della sostenibilità: Despar
Nord presenta il Report Integrato 2023
Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001
Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche
3 Domande a Perché un report integrato e quale il significato per
Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più ne-
virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.
Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro
Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livel-
li occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evo-
luzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.
CSR, vicino ai territori e alle comunità La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.
Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali. Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.
cessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.
Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?
ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023
e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente funzione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.
Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?
La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I ri-
sultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il nostro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro,
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Angelo Pigatto
Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l)
Despar Nord?
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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine
Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.
Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine.
La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne sof-
In Italia sono stati diagnosticati 150.000 casi
fre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.
La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.
Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.
Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia.
“E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i profes-
sionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.
Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca. L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.
GIUGNO 2024 on-line: /category/salute/
Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale
Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita
Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani
PARCO LAGHETTI Sintonizzati sul futuro.
Mdi obesità”.
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isurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo. In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.
Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.
malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg.
Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.
“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza
Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti.
Solo nella metà circa dei casi diagnosticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà,
Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dalla comunità scientifica – prosegue - dicono che l’aderenza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.
Ipertensione arteriosa e conseguenze, l’attività fisica è fondamentale per la prevenzione
Anche il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima conferma la necessità di promuovere un’attenzione costante alla pressione arteriosa, poiché l’ipertensione è uno dei fattori che favorisce le patologie cardiovascolari.
“La prevenzione di queste malattie cardiovascolari, o comunque il tentativo di ritardarne l’insorgenza - spiega la dottoressa Federica Boin, del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - passa anche attraverso l’azione sui fattori di rischio modificabili, come appunto l’ipertensione arteriosa.
Che si può prevenire innanzitutto promuovendo l’attività fisica in tutte le fasce d’età, cercando alleanze con altri soggetti del territorio”.
Per questo il Dipartimento di Prevenzione ha attivato, grazie al Piano di Prevenzione Aziendale, il percorso di promozione e adesione alla rete dei Comuni Attivi.
Ben 8 Comuni del territorio sono stati riconosciuti virtuosi: è risultato particolarmente efficace il loro impegno nel sostenere occasioni, per tutte le fasce d’età, di praticare attività motoria; e ancora si è riconosciuta la loro volontà di effettuare continui interventi di riqualificazione urbana per aumentare gli spazi verdi. “In questo percorso di promozione
dell’attività fisica sono state inoltre riconosciute ben 15 “Palestre della Salute” - un numero molto significativo se confrontato sul territorio regionale - dove è possibile migliorare salute e qualità di vita di persone con patologie croniche e con disabilità, attraverso l’esercizio fisico strutturato condotto da specialisti qualificati”.
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Innovativa
metodica bioptica.
Ospedale dell’Angelo di Mestre primo in Veneto
Diagnosi del tumore del polmone: la biopsia viene dal ghiaccio
Il tumore del polmone è ancora la neoplasia con la più elevata mortalità, dovuta soprattutto alla diagnosi tardiva. Quando la Tac ha individuato la sospetta neoplasia, la moderna oncologia richiede, prima di un qualsiasi provvedimento curativo, una diagnosi preliminare sul tumore, e quindi la sua tipizzazione genetica e molecolare.
“Occorre innanzitutto prelevare una piccola porzione della massa tumorale. Purtroppo, però, le tecniche di prelievo utilizzate fin qui permettono il raggiungimento di questo obiettivo circa nel 60-70% dei casi, e così, per circa un terzo dei tumori non è possibile ottenere una diagnosi. Quando la neoplasia è collocata in una posizione decentrata rispetto all’albero bronchiale, capita purtroppo non di rado che i prelievi bioptici risultino troppo esigui per consentire all’anatomopatologo tutte le indagini necessarie” spiega il Primario di Pneumologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Lucio Michieletto.
Per gestire al meglio questa fase preliminare, complessa e delicata, all’Ospedale dell’Angelo, Ulss 3 Serenissima, è stata istituita presso la Pneumologia una task force medicainfermieristica, dedicata alla gestione dei pazienti fino alla completa diagnosi, che ha saputo introdurre una metodica di ultimissima generazione.
Si chiama “criobiopsia” ed è la metodica più recente ed innovativa per prelevare campioni di tumore.
“Sulla scorta di alcune esperienze di centri internazionali, con cui collaboriamo, siamo stati in grado di attivare all’Angelo - sottolinea il Primario Michieletto - la metodica bioptica più innovativa e promettente, di recente acquisizione nel panorama ospedaliero italiano, la “criobiopsia” dei noduli polmonari e dei linfonodi mediastinici”.
“Con una tradizionale broncoscopia e con tecniche ecografiche endoscopiche - spiega - arriviamo all’individuazione della lesione; poi, anziché procedere alla biopsia con micropinze o aghi, introduciamo fino al tumore una “criosonda” che, attivata in loco per pochi secondi, congela una parte del nodulo e ne permette la asportazione in grossi frammenti. Da questi frammenti prelevati è possibile assicurarsi una diagnosi e una tipizzazione del tumore, riducendo al minimo i rischi”.
Questa metodica permette agli specialisti della Pneumologia dell’Angelo di raggiungere anche le sedi polmonari più ostiche: la resa diagnostica della broncoscopia viene così
incrementata, permettendo l’avvio precoce della terapia mirata.
Primo tra gli ospedali del Veneto, l’Ospedale dell’Angelo è così sulla scia dei centri eccellenti - le Pneumologie interventistiche di Bologna, Genova, Firenze, Ancona, Forlì - che in Italia hanno già introdotto questo utilizzo della criobiopsia.
“Ogni anno 50/60 pazienti del nostro territorio, che rappresentano circa il 30% dei pazienti che afferiscono con un nodulo polmonare alla nostra Unità, risultano candidabili a questa metodica e possono quindi avvalersene ottenendone i vantaggi in termini di diagnosi precoce ed efficace; e ancora, grazie alla criobiopsia vengono in questi casi evitate procedure diagnostiche più invasive, come ad esempio le toracotomie chirurgiche”.
La Pneumologia dell’Angelo è giunta all’utilizzo della criobiopsia a partire dalla precedente esperienza con la crioterapia, attualmente utilizzata per le criodisostruzioni bronchiali, e dall’esperienza sviluppata relativamente all’utilizzo della sonda ecografica radiale - la casistica dell’Angelo è la più numerosa in Veneto - che è la metodica necessariamente accoppiata alla criobiopsia.
L’innovativa metodica dell’utilizzo della criobiopsia è gravata, anche se in casi rarissimi, da alcune possibili complicanze; pertanto, viene eseguita nel corso di un breve ricovero.
L’utilizzo della criobiopsia non comporta costi elevati: il costo della criosonda monouso paragonabile a quello di un ago per agoaspirato transbronchiale.
Monte Grappa, il progetto per studenti “Malghe
didattiche” in collaborazione con l’Ulss
2 Marca Trevigiana
Monte Grappa, parte la prima edizione del progetto per studenti “Malghe didattiche”, programmato dal tavolo Natura e Salute, in collaborazione con i Servizi Veterinari e il Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 20212031.
Ma in cosa consiste?
Alcune malghe del massiccio ospiteranno studenti delle superiori per un’esperienza lavorativa e didattica durante la stagione dell’alpeggio 2024, un’occasione unica per vivere e imparare
direttamente dalla natura. Malga Mure, Cason del Sol, Val de Foje e Paradiso saranno le prime strutture coinvolte, e accoglieranno quattro studenti delle scuole che si trovano all’interno del territorio compreso nell’area di pertinenza dell’Ulss 2, ciascuna per tirocini di una o due settimane. Saranno proposte attività legate alla gestione dell’ambiente naturale, all’allevamento e alla produzione casearia. Se il progetto avrà successo, verrà esteso a tutto il territorio del Monte Grappa. Un’opportunità imperdibile per scoprire e valorizzare il nostro meraviglioso patrimonio naturale!
E’ la criobiopsia che consente di individuare la neoplasia allo stadio iniziale per procedere in modo efficace alla sua tipizzazione genetica e molecolare e individuare la cura
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Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust
Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani
Si tratta di una collaborazione che coinvolge
Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il
Dipartimento Fisppa dell’Università degli
Studi di Padova, Sistema della Formazione
Professionale
Un accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico
Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale. E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.
Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.
Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa.
L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati
o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.
L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager,
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proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati. L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.
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Il primato.
Nel 2023 sorpassata Rimini. La sindaca Roberta Nesto: “Premiato il lavoro di anni”
Cavallino Treporti prima località balneare d’Italia con oltre 6,8 milioni di presenze
Dopo essersi qualificata come la capitale europea dell’open air, Cavallino-Treporti, la prima spiaggia del Veneto, è diventata ora anche la prima località balneare d’Italia. Un primato certificato dalle presenze registrate dalla località, che nel corso della stagione 2023 sono state 6.818.604. «Quello raggiunto è un dato straordinario», commenta la sindaca Roberta Nesto, «Essere la prima località italiana per il turismo balneare è il risultato del lavoro di tutti: operatori, amministratori, residenti. Siamo al primo posto in Italia perché, oltre a confermare gli eccellenti risultati nei mesi chiave dell’estate, quando registriamo il tutto esaurito, abbiamo fatto un grande lavoro per accogliere i nostri ospiti nell’altra stagione, in aprile, settembre e ottobre. L’anno scorso nel mese di maggio, ad esempio, siamo cresciuti del 40%. È la dimostrazione che puntare sulla destagionalizzazione, sulle opportunità esperienziali deve essere sempre più centrale per le località balneari».
F inora questa speciale classifica era guidata da Rimini, che nel
2023 ha avuto 6.731.661 presenze. Grazie al sorpasso, CavallinoTreporti, oltre a essere la prima località balneare, è diventata la quinta destinazione turistica italiana, dietro solo alle grandi città d’arte del calibro di Roma, Venezia, Milano e Firenze. «Non si tratta di fare a gara con Rimini», precisa Nesto, «Far crescere le presenze nella bassa stagione è il nostro obiettivo ed è stato premiato il lavoro di anni che tutta la nostra comunità sta facendo». Se da una parte i mesi centrali dell’estate registrano ormai da anni il tutto esaurito, è sui mesi di bassa e media stagione che si stanno incrementando continuamente i numeri.
G razie alla ricca offerta che Cavallino-Treporti propone ai suoi ospiti. Non solo la spiaggia, ma anche la ricchezza storica (testimoniata dalla presenza delle fortificazioni della Prima Guerra Mondiale), archeologica e le valenze ambientali, che gli ospiti possono scoprire percorrendo la vasta rete di percorsi ciclabili del territorio. Senza dimenticare i tanti eventi che Cavallino-Treporti propone
durante tutto l’anno, grazie alla collaborazione delle associazioni locali.
«L ’aumento delle presenze, secondo l’analisi dei dati, risulta coprire tutto il periodo stagionale, dimostrando quindi un allungamento dei mesi di coda», analizzano il presidente di Assocamping e il presidente del Consorzio Parco turistico, Francesco Berton e
Mattia Enzo, «I dati sulle presenze sono sicuramente un indice di apprezzamento da parte degli ospiti, sia per la tipologia di vacanza, sia per il territorio nel quale sono inseriti i campeggi e villaggi turistici. Non a caso, anche e soprattutto dopo la pandemia da Covid, sia gli arrivi che le presenze sono continuate ad aumentare sensibilmente in questi anni. Ad-
Parco Urbano Cavallino concluso con 183 giorni in anticipo
È stato inaugurato lo scorso 13 maggio il nuovo “Parco Urbano Cavallino”. Si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che, promosso dal Comune di Cavallino-Treporti insieme alla Città Metropolitana, ha visto la completa riqualificazione dell’ex area mercato, che diventerà un punto di riferimento per residenti e turisti. Il progetto è stato concluso in tempi record, con un importante anticipo di 183 giorni rispetto al cronoprogramma. Notevole l’investimento, pari a oltre 5,2 milioni di euro.
La parte più cospicua è stata messa a disposizione dall’amministrazione comunale, quasi 4 milioni di euro. Ma significativo è stato anche il contributo di oltre 1,3 milioni di euro derivante da fondi PNRR, ottenuto grazie alla Città metropolitana di Venezia, che ha inserito l’opera tra quelle finanziabili nel progetto “PiùSprint”. Con grande orgoglio per Comune e Città metropolitana, è stato possibile concluderla con larghissimo anticipo, grazie al coordinamento dell’ufficio tecnico comunale e la sinergia tra le imprese, la Brussi Costruzioni e la I.C.S. Srl,
seguite dalla società di progettazione Planum Srl. «È con grande soddisfazione che annunciamo il conseguimento di un importante risultato per i nostri residenti: la consegna anticipata di un’altra grande opera. Dopo Batteria Pisani e la ciclabile a sbalzo su via Pordelio, presentare questa rigenerazione segna un ulteriore passo avanti nella riqualificazione della nostra località», ha detto la sindaca Roberta Nesto, «Quest’opera non solo contribuisce a migliorare l’aspetto estetico di Cavallino, ma incarna anche i principi fondamentali della sostenibilità, integrando diverse funzioni che vanno dallo sport e il tempo libero fino al settore commerciale. Sarà un luogo di aggregazione che ospiterà anche nuovi eventi». Nel progetto è stata rivolta un’attenzione particolare agli aspetti ambientali e “Parco Urbano Cavallino” si presenta come una realtà polifunzionale, con spazi per attività ricreative come il campo da basket, uno skate park e il luna park estivo. Tutta l’area è stata dotata di arredi, cestini e panchine. Per valorizzare il settore commerciale, si è provveduto a una riorganizzazione del mercato settimanale estivo.
dirittura nella stagione passata, è stato registrato un +12% di turisti stranieri rispetto al periodo prepandemia». Anche quest’anno, inoltre, Cavallino-Treporti potrà fregiarsi della Bandiera Blu. Un importante riconoscimento, attribuito per l’eccellenza ambientale, frutto del lavoro sinergico pubblico e privato che dal 2006 qualifica la località.
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La sindaca Roberta Nesto
NUOVI ITINERARI UMBRI
Ecco i borghi “resuscitati” Da quello caro a Galileo al regno del benessere
C’è un’Umbria nascosta che riprende vita grazie a progetti visionari: Gualdo Cattaneo ora è un albergo diffuso, Borgobrufa un’oasi di piaceri per corpo, mente e palato; a Bastia Umbra una nobile cascina diventa un food&wine resort “green”. Olioturismo a Bettona fra piante secolari e ad Assisi si cena sopra una domus romana
di Renato Malaman
Quella tozza e solitaria torre cilindrica che domina Gualdo Cattaneo quali segreti cela? Nel 1624 ospitò per due notti Galileo Galilei, più interessato però ad osservare un cielo nero come l’inchiostro che a godersi il letto… E quell’ulivo ultrasecolare dimenticato per anni nella campagna di Bettona, ma che rende poetico l’orizzonte tra l’Abbazia di San Felice e il borgo medievale di Collemancio di Cannara? L’ha riscoperto la famiglia Decimi e gli ha regalato tanti giovani “fratelli”, ricevendo in cambio un olio da premio e tanta pace. E quella grande cascina, immersa in un verde fiorito, che spunta fra distese di seminativi nell’agro di Bastia Umbra? Ci ricorda che per i nobili Bianchi era “La Favorita”… Una famiglia modenese oggi ha ridato significato al suo nome. Ecco, se tutti questi luoghi potessero parlare, che Umbria racconterebbero? Che storie porterebbero a galla? Un’Umbria sicuramente ricca di sorprese… E Brufa di Torgiano, grappolo di case con vista sull’infinito, dove un visionario coltivatore di tabacco ha coronato il sogno di realizzarvi una Spa con l’Umbria intorno? Questo luogo racconta che il progetto “Borgobrufa”, un’idea di resort green all’insegna della sostenibilità, si è rivelata lungimirante, dando lavoro a giovani e a piccoli produttori della zona; com’era nelle intenzioni di Andrea e Ivana Sfascia. L’Umbria delle sorprese, si diceva, perché da quella torre cara a Galileo una coppia di Roma, Giorgiana Guidi e il marito Raffaele Tomaino, è partita nell’audace sfida di ridare vita al borgo antico di Gualdo Cattaneo, trasformandolo in una sorta di originale albergo diffuso, con tanto di ristorante dal camino sempre acceso e dalle dichiarate ambizioni (già arrivata la segnalazione della Michelin). Progetto visionario. “Giunsi qui in una fredda sera di novembre, accolta dal vento e da uno spaurito gatto nero – ricorda Giorgiana - La vecchia osteria era chiusa, la bottega pure. Ma questo borgo mi aspettava”. Giorgiana in quattro anni ha compiuto un mezzo miracolo, resuscitando un paese di cui si ha notizia dal 975, quando Ottone III di Sassonia lo diede in feudo al conte Edoardo Cattaneo. Oggi Gualdo Cattaneo, arroccato su una collina circondata da uliveti e vigneti, grazie al “Grottino Hosteria e Residence” è un modello di ospitalità diffusa: il ristorante è stato realizzato nella vecchia canonica. Sopra ci sono le camere con vista tramonto. Nella piazzetta, in un altro edificio antico, c’è il bistrot, meta di tanti giovani per l’aperitivo ma anche fulcro delle iniziative ideate da Giorgiana: musica, passeggiate, pic nic, risveglio muscolare fra le vigne. Già, l’Umbria in filigrana raccontata da queste realtà pregne di genius loci è capace di andare oltre i luoghi comuni, intrecciando spiritualità a cultura e storia. Metti ad esempio Assisi: nel Palazzo che nel 1549 fu dimora del cardinale Bartolomeo
Roverella ecco un altro sogno realizzato: si deve all’ostinazione del proprietario Roberto Damaschi, una sorta di Indiana Jones locale, il completamento degli scavi che hanno permesso di scoprire una domus romana. Oggi alla “Locanda del Cardinale” si può stare seduti a tavola immersi nella storia dell’arte. Sopra le sale con gli affreschi cinquecenteschi, sotto altre due epoche: quella medievale fatta di mattoni e di volte e sotto ai piedi il pavimento di vetro, con vista mosaici della domus.
E quell’ulivo ultrasecolare, pianta iconica del frantoio “Decimi” di Bettona cosa racconta? Graziano e Romina Decimi vi hanno colto un messaggio di rispetto per il territorio, ergendolo a simbolo della loro proposta di “olioturismo”. “Ci ha mosso la passione. Nel 2004 avevamo 50 piante, oggi sono 2700. Puntiamo alla qualità senza compromessi, aiutati da un territorio straordinario come i Colli Martani e dalle nuove tecnologie. Pur rimanendo intimamente artigiani”. Le porte del frantoio sono sempre aperte, per condividere paesaggio e valori. E perché no? Anche i premi ottenuti, come il recente e prestigioso “The Best 20 Flos Olei 2024.
La visita al frantoio è una delle tante experience proposte da “La Favorita” di Bastia Umbra che la famiglia modenese Capedri ha trasformato in un food&wine resort, senza disperdere il ricordo dei nobili Bianchi. Un’esperienza che spazia dalla mixology ai trattamenti benessere, passando per caseifici e microbirrifici, fino alla norcineria e alla fabbrica del cioccolato. I Capedri hanno scelto questo eremo della natura dopo i tanti fasti modenesi. “Nei nostri locali di Sassuolo e poi di Modena si beveva Champagne fino all’alba. Le notti stavano cambiando stile – dice papà Domenico -. Da noi era di casa anche l’amico Ancelotti”. In Umbria ha voluto venirci il figlio Cesare, poi si sono aggiunti anche il papà e mamma Rosy, famosa per i suoi tortellini e lo gnocco fritto. “Qui stiamo bene noi e vogliamo far stare bene gli ospiti - confessa Cesare – La tradizione di cucina emiliana aiuta”. La gastromixology porta nei cocktail anche il Lambrusco e l’aceto balsamico. Le camere della cascina dispongono di piccole spa e fra le vigne c’è una piscina. Era nato da un’idea di agriturismo etico anche Borgobrufa. La famiglia Squarcia veniva dal tabacco, conosceva la fatica del lavoro nei campi, ma anche la qualità delle produzioni frutto di amore per la terra. Ed ecco l’idea geniale: Borgobrufa diventa un resort, ma dai connotati originali per valorizzare il prezioso paesaggio di colline che ha intorno, per premiare l’impegno di una settantina di piccoli produttori agricoli e per dare anche un respiro artistico al “vendere benessere”. Arrivando si attraversa il Parco delle Sculture. Il paesaggio è il protagonista ovunque: dalle piscine alla fino alla vetrata panoramica del ristorante “Quattro Sensi”.
L’altro ristorante, “Elementi”, uno dei tre “stellati” dell’Umbria, è il luogo dove il giovane chef Andrea Impero, esalta il lavoro degli artigiani del gusto della zona: agricoltori, allevatori, norcini, casari, frantoiani. Borgobrufa propone una linea di cosmesi con i prodotti del luogo e guarda alla qualità totale dell’accoglienza. Le opere di Christofer Domiziani imprezioscono gli ambienti. Una concessione al gossip? La Imperial Emotion Suite, ben 480 metri quadri, è un piccolo wellness hotel privato, con ingresso riservato, check-in in camera, room service e servizi da favola per godere in totale privacy di una Spa personale. Nuovi turismi, appunto. Ma l’Umbria nascosta, per fortuna, è spesso anche accessibile.
43 www.lapiazzaweb.it Turismo - Sì, viaggiare
La piazzetta di Gualdo Cattaneo, vista dalla torre che ospitò Galileo. Sotto: la vetrata panoramica del “Quattro Sensi” di Borgobrufa; Qui a destra l’olivo ultrasecolare del frantoio
“Decimi” di di Bettona. Sopra: Domenico Capedri al banco
dell’Osteria Modenese alla
“Favorita”. a destra la Domus romana sotto il pavimento della Locanda del Cardinale di Assisi
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Bridgerton, terza stagione Ma la serie non è più quella
Torna Bridgerton coi suoi amori da sogno. La saga Netflix dai romanzi di Julia Quinn debutta la sua terza stagione sovvertendo il paradigma narrativo che è stato colonna portante delle passate stagioni.Sembra passata un’era geologica dal 2020 ma è innegabile che questo incantesimo fatto di romanticismo saccarino si sia innegabilmente spezzato. Non è certo colpa dei suoi protagonisti, Luke Newton e Nicola Coughlan. Pur non condividendo la stessa alchimia di Phoebe Dynevor e Regé Jean-Page, Penelope e Colin cercano di non farci rimpiangere Anthony e Kate, i quali finiscono comunque per rubare loro la scena ogni volta che appaiono sullo schermo.Ritroviamo Penelope senza più il suo grande amore né la sua migliore amica. È una donna con le sue consapevolezze - in primis, quella di lasciare la casa di famiglia il prima possibile - e col desiderio di accasarsi per esorcizzare lo spettro della vecchia zitella che aleggia sulla sua testa.Con un cambio di guardia al timone - Chris Van Dusen ha lasciato il comando a Jess Brownell -, la terza stagione di Bridgerton parte lenta, troppo lenta. La pletora di storie secondarie - il debutto di Francesca, un nuovo amore per Violet, le capriole a letto di Benedict - sembra quasi congegnata per puntellare una trama principale, quella di Penelope e Colin, che non è in grado di tenere in piedi la baracca da sola. A peggiorare le cose ci si mette pure Netflix stesso che - contraria-
mente alle due stagioni precedenti e allo spin-off Queen Charlotte - decide di distribuire la stagione in due parti. Il risultato è che i primi quattro episodi risultano un estenuante preliminare in cui la trama fatica a mantenere un ritmo, trascinandosi verso un climax che non potrà mai definirsi tale. Forse abbiamo preteso troppo da Bridgerton: è una serie tratta da romanzi rosa che ha come solo scopo quello di farci sognare, non ha mai di certo avuto la pretesa di rivoluzionare la televisione. Eppure se si toglie il “pleasure” dal “guilty”, resta solo il senso di colpa di aver forse potuto impiegare meglio meglio quelle quattro ore spese davanti alla tv.
“Un gentiluomo a Mosca” Così è nata la Russia di oggi
Ètrasmessa su Paramount+ la miniserie “Un gentiluomo a Mosca”, adattamento del romanzo best-seller di Amor Towles. La serie ha come protagonista il conte Alexander Rostov che, all’indomani della rivoluzione russa, scopre che il suo passato dorato lo pone dalla parte sbagliata della storia.Scongiurata l’esecuzione immediata, il nobile è esiliato da un tribunale sovietico in una mansarda dell’opulento Hotel Metropol, minacciato di morte se dovesse rimettere piede fuori. Mentre gli anni passano e alcuni dei decenni più tumultuosi della storia russa si svolgono al di fuori delle porte dell’hotel, le circostanze gli permettono di entrare in un mondo molto più ampio di scoperte emotive. Mentre costruisce una nuova vita tra le mura dell’hotel, scopre il vero valore dell’amicizia, della famiglia e dell’amore. “Anna Urbanova è una vera diva del cinema degli anni Venti. Al suo incontro col conte Rostov capisce di volerlo anche solo per una notte. È una donna che ama accentrare l’attenzione su di sé e non ama perdere: interpretarla è stato un vero spasso,” racconta l’attrice Mary Elizabeth Winstead che veste i panni della protagonista femminile. Affrontiamo il proverbiale elefante nella stanza: il protagonista nonché produttore della serie è Ewan McGregor, suo marito. Il coinvolgimento di Winstead nella parte della donna che si invaghisce di Rostov/McGregor è l’ennesimo caso di
nepotismo a Hollywood? L’abbiamo domandato alla diretta interessata. Lei semplifica: “Ewan fece il mio nome ai produttori per la parte di Anna Urbanova, e alla fine cedetti e sostenni un provino”. “Un gentiluomo a Mosca” è un racconto che - attraverso il passato - racconta la Russia di oggi. C’è politica in questa serie? “Sarebbe sbagliato pensare il contrario, ma diciamo che nel caso della nostra serie ci soffermiamo a raccontare le origini di quei fenomeni che hanno portato la Russia alla situazione deflagrata che conosciamo purtroppo molto bene,” risponde Winstead.
Sembra passata un’era geologica dal 2020 ma è innegabile che questo incantesimo fatto di romanticismo saccarino si sia innegabilmente spezzato
La serie ha come protagonista il conte Alexander Rostov che, all’indomani della rivoluzione russa, scopre che il suo passato dorato lo pone dalla parte sbagliata della storia
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