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on-line:
del Miranese Nord
APRILE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.65
Regione
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Traffico pesante a Salzano, servono interventi strutturali I Comuni e Confindustria chiedono l’aiuto della Regione. Si punta all’adeguamento di un tratto servizio a pag 15 della Sp 38 e alla realizzazione della Variante di Salzano
NOALE
Il Piano di Assetto del Territorio si avvia alla conclusione NOALE
Arrivano 110 alberi con i nuovi nati MARTELLAGO
Via Stazione, progetti alternativi SALZANO
“La scuola di Robegano è inutilizzata” SCORZE’
“Il Covid blocca l’arrivo di nostro figlio” PIANO DI RIPRESA
Il Veneto alza la voce, Calzavara: “Rivendico il ruolo della Regione
La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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ntere categorie produttive stanno vivendo la loro seconda primavera di restrizioni. Aziende, imprenditori e lavoratori che attendono solo di poter ripartire, molti dopo un anno di stop forzato. Ci sono i mondi della ristorazione, degli eventi, i lavoratori dello spettacolo e della moda, delle palestre e delle piscine. Una schiera alla quale sono stati chiesti sacrifici immani, a fronte di aiuti risicati. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Anche Martellago punta al Recovery Fund A
nche nel nostro territorio è ufficialmente iniziata la rincorsa ai fondi messi a disposizione dal Recovery Plan. Dopo che la sindaca di Noale Patrizia Andreotti ha scritto al presidente di Regione Luca Zaia, illustrando i progetti meritevoli di finanziamento nella sua città, anche il Comune di Martellago si muove per cercare di ottenere parte delle risorse. In consiglio comunale sono state presentate ben due mozioni in questo senso, aventi entrambe l’obiettivo di farsi trovare preparati quando ci sarà da richiedere fondi per Martellago. Il Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza del Veneto (Prrr) presentato dalla Regione, infatti, comprende una serie di investimenti, da finanziare attraverso il Recovery Fund, in ambiti che riguardano da vicino l’operato e le competenze dei singoli Comuni: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute. La mozione presentata dalla lista Saccarola Sindaco avrebbe impegnato la giunta e il primo cittadino a “farsi promotori nei confronti delle Regione Veneto delle necessità e delle potenzialità del nostro territorio e a essere pronti a proporre progetti concreti a riguardo”. Richiesta bocciata dal resto della maggioranza, in disaccordo non tanto sugli obiettivi quanto sulla forma del documento, ritenuto non abbastanza esaustivo. Lega, Forza Italia e Progetto Futuro hanno quindi approvato una mozione propria, partendo dall’assunto che “è necessario prevedere un piano di azione di largo respiro per la sostenibilità del territorio di Martellago a 360 gradi”. Si è deciso quindi che la giunta e le commissioni consiliari si metteranno al lavoro per individuare i progetti meritevoli di investimenti, su cui concentrare eventuali fondi del Recovery, stilando un Piano Comunale per la Ripresa e la Resilienza “da illustrare nelle opportune sedi istituzionali per rappresentare le necessità del territorio di Martellago”.
Lega, Forza Italia e Progetto Futuro hanno presentato una propria mozione
Mentre la campagna vaccinale prosegue a strattoni, tra continui stop and go, promesse e dubbi, allarmi e annunci, in questo primo quadrimestre del 2021 molti, moltissimi lavoratori e imprenditori sono stati costretti a rimanere alla finestra, a chiudere, a fermarsi ancora, oppure a non ripartire per nulla, come chi è bloccato ormai da più di un anno. Hanno dovuto misurarsi con i bilanci da far quadrare in ogni caso, con i posti di lavoro da salvaguardare, la necessità di programmare un futuro che ancora deve concretizzarsi ma che va comunque programmato. A loro è stato chiesto, per lunghi, lunghissimi mesi, di resistere. Di attende. Di sperare. Finora non hanno certezze, se non quella dei sacrifici affrontati dall’inizio della pandemia. Gli aiuti - chiamiamoli pure ristori o sostegni, poco cambia - si sono rivelati, fino a questo momento un debole rimedio, per molti una vera e propria delusione. C’è chi è sceso in piazza, chi ha aperto per protesta, chi ha chiesto a gran voce di non continuare ad essere dimenticato. Qualcuno ha dovuto anche gettare la spugna. “Fateci lavorare”, è il coro che si alza unanime nella certezza di poter avere tutte le carte in regola e le potenzialità per garantire una riapertura in sicurezza, nell’affrontare una stagione che ci porterà fuori dall’emergenza. Ciò che non è mai venuto meno, in questi mesi, è stata la forza d’animo, la tensione che precede lo scatto, accompagnata dalla creatività e dall’inventiva. Ci sono negozi e attività che anche durante il periodo di chiusura hanno trovato il modo di mantenere il contatto con i propri clienti attraverso incontri on line o eventi social, oppure palestre che hanno reinventato la loro programmazione all’aperto, realtà sportive che hanno trovato forme alternative di allenamento, promotori di eventi che non hanno mai spezzato il filo che li unisce al loro pubblico. Esempi, storie di tenacia e forza d’animo, di idee e di coraggio, che cerchiamo di raccontare anche da queste pagine e sui nostri canali web. Un ringraziamento è doveroso a chi continua a resistere ed è pronto a ripartire.
Carlo Romeo
del Miranese Nord
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Noale, Martellago, Salzano e Scorzè per un numero complessivo di 15.046 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 aprile 2021
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Noale
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Urbanistica. Arriva il parere favorevole del Consiglio Metropolitano di Venezia.
Il Piano di Assetto del Territorio si avvia alla conclusione
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l Piano di Assetto del Territorio (Pat) di Noale si avvia alla conclusione di un iter molto lungo. Iniziato nel 2008, un anno dopo, ha visto la sottoscrizione dell’accordo di pianificazione tra il Comune di Noale, la Regione Veneto e l’allora Provincia di Venezia ed ora finalmente ottiene il parere favorevole del Consiglio Metropolitano di Venezia. “Nel 2014, appena eletta la mia amministrazione -commenta la sindaca Patrizia Andreotti- insieme all’ufficio tecnico abbiamo immediatamente ripreso l’iter del piano, che era rimasto fermo ai primi passaggi, collaborando innanzitutto con la Regione poi con la neonata Città Metropolitana. Il complesso percorso è stato frutto di un lavoro impegnativo che ha visti coinvolti gli uffici comunali, quelli regionali oltre che della Città Metropolitana, senza dimenticare i cittadini Noalesi che hanno presentato varie osservazioni”.
Sono state recepite 66 osservazioni. Ad aprile 2018 l’amministrazione ha preso atto dell’avvenuta conclusione delle attività tecniche istruttorie Fino al 2015, la Città Metropolitana deteneva le competenze in tema urbanistico e, successivamente alle elezioni regionali del 2015, le stesse erano state trasferite alla Regione del Veneto salvo poi, nell’ultimo anno, tornare nuovamente alla Città Metropolitana. Il Pat è lo strumento urbanistico che evidenzia tutti gli aspetti del territorio di Noale disciplinando le invarianti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territo-
riale di livello regionale. Una guida tecnica che individua ambiti, determina limiti, evidenzia rispetti e detta criteri- sottolinea il sindaco. Ad agosto 2016 il Pat è stato adottato dal Consiglio Comunale di Noale, e sono stati quindi depositati tutti gli elaborati assieme agli atti relativi alla valutazione ambientale strategica (Vas) regionale. Sono state anche recepite 66 osservazioni. Ad aprile 2018 l’amministrazione ha preso atto dell’avvenuta conclusione delle attività tecniche istruttorie relative alle osservazioni pervenute ed è iniziata una fase di concertazione con la direzione regionale di pianificazione territoriale e con la commissione regionale Vas, che si è conclusa a luglio 2020 con la redazione del verbale di condivisione della proposta tecnica di controdeduzione delle osservazioni al Pat -conclude Patrizia Andreotti- il Consiglio Metropolitano di Venezia ha espresso parere favorevole, ai fini dell’approvazione del Pat di Noale, il 26 febbraio 2021”. I prossimi passaggi saranno: convocazione della conferenza dei servizi, pubblicazione sul Bur, invio ai cittadini-tecnici che hanno fatto osservazioni della comunicazione in risposta tramite posta e avvio del Piano degli Interventi o Piano del Sindaco. Spiega l’assessore all’urbanistica Alessandra Dini:”Alla base, la volontà determinata di valorizzare le risorse della città e di riqualificazione, proprio attraverso scelte strategiche di ampio respiro, non legate alla singola porzione del territorio cittadino, ma inserite nel contesto complessivo. Il Pat di Noale è nato per essere un piano urbanistico sostenibile, redatto con la preoccupazione di rispondere ai bisogni del prossimo futuro, ma anche con l’attenzione di non compromettere la possibilità per le generazioni di trovare risposte ai loro bisogni”. Massimo Tonizzo
Celebrazioni del 25 aprile come rinascita per il futuro Le celebrazioni per il 25 aprile a Noale assumeranno anche quest’anno, dopo il successo della prima edizione la forma della proposta del “25 Aprile d’Artista”; un’iniziativa che è piaciuta e che ha visto l’adesione di parecchi artisti, soprattutto non noalesi. L’idea prosegue quanto avviato nel 2020, con l’adesione alla proposta del Corriere della Sera che aveva chiesto all’artista Ugo Nespolo, ed al grafico Armando Milani, di rivisitare il tricolore e creare un contestuale messaggio di speranza. Che quest’anno, con il proseguire dell’emergenza Covid, assume un significato ancora più particolare. “Nella doverosa e consapevole premessa dell’eccezionale periodo storico in cui stiamo vivendo da oltre un anno legato, all’emergenza sani-
taria Covid 19 - spiega l’assessore alla cultura del comune Annamaria Tosatto - e nel cercare di arginare una sensazione di sospensione della vita comunitaria, anche dal punto di vista della testimonianza delle radici storiche ed ideali del nostro Bel Paese. La proposta in vista del prossimo 25 Aprile: è quella di rivisitare artisticamente il nostro tricolore e l’inno italiano. Quest’anno ci piacerebbe valorizzare l’adesione, creando un ponte artistico con il gruppo dei numerosi e talentuosi Artisti di Noale. Il 25 aprile 2021, potrebbe essere l’occasione per esporre alcuni dei vostri tricolori artistici davanti al municipio e diffonderli tutti “virtualmente” tramite i social della Città di Noale, in attesa di poterli ammirare “realmente”. (ma.to)
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Noale
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Sociale. L’assessore Annamaria Tosatto fa l’analisi della situazione
Servizi alla persona, stanziamenti cospicui nel bilancio C
on il bilancio del 2021 aumenteranno sensibilmente per Noale i servizi alla persona. In occasione dell’approvazione del bilancio preventivo 2021, l’assessore ai servizi sociali Annamaria Tosatto fa il punto sui progetti dell’ambito sociale, evidenziando come siano uno dei punti chiave su cui investire. “Il Comune -spiega la Tosattoconferma la massima attenzione verso tutti i servizi alla persona, declinati ed offerti nei vari ambiti tenendo conto dell’età e delle diverse esigenze dei propri cittadini, e sempre con particolare riguardo alle situazioni di fragilità”. Nel dettaglio, sono stati integrati i fondi destinati all’esercizio delle funzioni fondamentali in ambito sociale: 50.000 euro sono destinati per interventi di sostegno alle famiglie in senso ampio (individuali, di sostegno Ria, affitto e altre situazioni emergenziali). 30.000 come somma straordinaria ad integrazione dell’impegno annuale del servizio di assistenza domiciliare comunale, reso dalla Cooperativa Castelmonte. A sostegno dei fondi straordinari, il bilancio destina inoltre 90.000 euro per spese di immediata necessità e contributi ordinari mensili o una tantum ai cittadini,
50.000 euro sono destinati a interventi di sostegno alle famiglie. 190.000 euro al sostegno e al mantenimento in strutture convenzionate di anziani e disabili
mentre 190.000 euro andranno al sostegno al mantenimento in strutture convenzionate di anziani e disabili. Ad oggi risultano anche erogati 44.000 euro per 23 persone singole, 20 famiglie con 2 componenti, 16 famiglie con 3 componenti, 16 famiglie con 4 componenti e ben 33 famiglie numerose con 5 o più componenti. Due, infine, i nuovi progetti: lo sportello di Officina Lavoro, gestito dalla cooperativa Laesse, che riceve su appuntamento e con i servizi che saranno progressivamente ampliati nel corso del 2021, grazie anche ad un finanziamento ottenuto, quale Comune, da parte della Fondazione Riviera e la creazione di apposite borse lavoro, e “l’operativa di strada”, che ha già visto l’interesse e adesione dei comuni del miranese, con Noale, Mirano, Martellago, Spinea ma ora anche Scorzè e S. Maria di Sala. Il nuovo progetto è stato inserito nel piano di zona straordinario per la famiglia e prevede il finanziamento da parte del Comune di Noale di 15.000,00 euro annui, tenuto conto delle esigenze e necessità emerse, anche in conseguenza del covid19. – Massimo Tonizzo
Arriva la biblioteca digitale Anche alla biblioteca comunale “Eliseo Carraro” di Noale è stato avviato il nuovo servizio di edicola digitale. Il nuovo servizio online è disponibile per tutti gli iscritti tramite la piattaforma di prestito digitale Mlol (acronimo di Media Library On Line). Per usufruire dell’edicola digitale – all’indirizzo bdv.medialibrary.it - è sufficiente richiedere le credenziali di accesso alla propria biblioteca. L’edicola digitale diventa una ulteriore estensione on line della Biblioteca pubblica; la piattaforma Mlol, che ne consente l’accesso e la fruizione, è la prima biblioteca digitale italiana disponibile sul web 24 ore su 24 che mette a disposizione oltre 7000 quotidiani e periodici di tutto il mondo, provenienti da 90 paesi in 40 lingue diverse. “Le difficoltà legate alla emergenza sanitaria- spiega l’assessore alla cultura Annamaria Tosatto- hanno portato le biblioteche a ripensare completamente le modalità di erogazione dei servizi. Per questo il Comune ha pensato di offrire ai propri cittadini un’edicola digitale gratuita con quotidiani e riviste da leggere su Smartphone, Pc o tablet”. (ma.to)
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Noale
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Società. La città aderisce al progetto Costruiamo Gentilezza
In arrivo 110 alberi con i nuovi nati L
’inizio della primavera è un giorno simbolicamente e concretamente importante per l’accoglienza dei nuovi nati ora anche per Noale. La città, infatti, aderisce al progetto nazionale di Costruiamo Gentilezza (www. costruiamogentilezza.org) che ha come obiettivo accrescere il benessere delle comunità mettendo al centro i bambini. La data è stata scelta per festeggiare la Giornata Nazionale della Gentilezza ai Nuovi Nati, un’occasione per tutti i comuni per dare il proprio “benvenuto istituzionale” a tutti i bambini nati nel 2020. Noale, su iniziativa del Sindaco Patrizia Andreotti e proposta della Delegata alla famiglia Nicoletta Bertolin è il primo comune della Provincia di Venezia ad aderire, riconoscendo l’importanza dell’evento. “L’arrivo di un figlio - spiega il Sindaco Patrizia Andreotti - è’ sempre una grande gioia e un segno di fiducia nel futuro, un gesto d’amore e di apertura alla vita. Con l’arrivo del covid, questo avvenimento ha acquistato un valore ancora più grande perché, in un periodo dove prevalgono sentimenti di incertezza e di paura, è un messaggio di coraggio e di speranza”. “Le ben note limitazioni legate al Covid -sottolinea la delegata alle politiche della famiglia Nicoletta Bertolin - non ci permettono di
In autunno su ogni pianta verrà collocato anche un nastro
fare festa in presenza come vorremo, ma il nostro Comune ha voluto comunque lanciare un messaggio grazie alle piante dei giardini Beggio, che avranno ora un fiocco per ogni nuovo nato. Questo nastro verrà poi messo in un albero dedicato al bambino, albero che verrà piantato in autunno. L’albero è simbolo della vita per eccellenza come gli elementi che lo compongono: radici, tronco e foglie. Unendoli insieme otteniamo una vita costruita su solide e profonde relazioni”. In un momento complesso come quello che stiamo vivendo, dare il benvenuto al nostro futuro attraverso la Giornata Nazionale della Gentilezza
ai Nuovi Nati ha lo scopo di alimentare il desiderio di rinascita, la forza della resilienza della comunità e i sentimenti di speranza di cui il presente di tutti i cittadini ha bisogno per ripartire - spiegano dall’Associazione Cor et Amor che coordina l’attuazione del Progetto Nazionale. A Noale sono ben 110 i bambini nati nel 2020 ad essere così accolti.“La Giornata Nazionale della Gentilezza ai Nuovi Nati - prosegue il Sindaco- ha come simbolo la chiave, una chiave molto speciale, la chiave della gentilezza della città, con cui i nuovi nati vengono accolti simbolicamente nella comunità”. Massimo Tonizzo
Un progetto dedicato alla memoria dei cantautori veneziani Da uno spettacolo registrato a Noale, nasce ora un nuovo progetto musicale dedicato alla memoria dei grandi cantautori veneziani. “Memorie di Atlantide”, il nuovo cd di Giovanni Dell’Olivo, nato nel 2019 come spettacolo di teatro canzone, accompagnato sul palco dal suo storico gruppo, il Collettivo di Lagunaria, (Alvise Seggi, Stefano Ottogalli, Walter Lucherini, Serena Catullo) e dall’attrice e cantante Arianna Moro, per la regia di Vito Lupo, nè oggi un disco prodotto da Alfa Music e distribuito da Egea. Nel Cd sono raccolti tredici brani dello spettacolo, registrati fra il 4, il 5 e il 9 luglio 2020 a Noale, nello studio Zvuk di Davide Michieletto e Stefano Gaion con la stessa formazione live per mantenere il più possibile intatta la fragranza del sound. Il progetto parla di naufraghi, migranti e respingimenti di migranti in una
metafora narrativa dove la fine di Atlantide rappresenta la fine dell’idea stessa di società aperta ed inclusiva. Ma Atlantide è anche la Venezia dell’infanzia di Giovanni Dell’Olivo, luogo che è stato sommerso e dimenticato più che dalle alluvioni dall’egoismo di ciascuno dei suoi abitanti, così come è accaduto ad Atlantide, nel racconto di uno dei tritoni sopravvissuti alla sommersione della città mitologica. Tra i brani presenti, “La peste è ritornata”
che ha vinto l’edizione 2019 del Premio letterario internazionale Città di Moncalieri dedicato a Gianmaria Testa. “Memorie di Atlantide” è dedicato alla memoria di due straordinari ”meticci del mare” Bernardo Cinquetti, cantautore parmigiano e caro amico dell’autore, scomparso nel 2019, per il quale è stata scritta la canzone Eterno Villeggiante, e Alberto D’Amico, insuperato aedo della venezianità scomparso nell’estate del 2020. (ma.to)
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Martellago
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Sociale. L’annuncio dell’assessorato ai servizi sociali
Buoni spesa, aiuti prorogati fino a giugno I
l Comune di Martellago ha riaperto i termini per la presentazione di domande volte a usufruire delle misure urgenti di solidarietà alimentare (i cosiddetti buoni spesa). Fino al 30 giugno 2021, i cittadini che versano in una particolare situazione di difficoltà economica a causa dell’emergenza sanitaria in corso, potranno fare richiesta di tale contributo per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità presso gli esercizi commerciali che avranno aderito all’iniziativa. I nuclei familiari aventi diritto non devono avere redditi provenienti esclusivamente da lavoro pubblico o da pensioni, le loro entrate mensili non devono eccedere i 250 euro pro capite (detratte le spese per affitto, mutui, prestiti e bollette) e non possono avere risparmi complessivi oltre i 20 mila euro. Per richiedere i buoni spesa è necessario compilare un’autodichiarazione (scaricabile dal sito del Comune o reperibile all’esterno del municipio e dell’ufficio protocollo) e inviarla, accompagnata da una copia del documento di identità, alla mail info@comune.martellago. ve.it oppure via Pec all’indirizzo comune.martellago.ve@pecveneto.it. In alternativa, l’istanza potrà essere inserita nell’apposita cassetta postale, situata all’esterno dell’edificio che ospita gli uffici protocollo e demografici in piazza Vittoria 8. Le famiglie aventi diritto al contributo di solidarietà alimentare riceveranno i buoni per un valore complessivo che dipende dal numero di componenti: 100 euro per le persone sole, 200 per i nuclei di due persone, e 50 euro in più per ogni membro aggiuntivo della famiglia (fino a un massimo di 550 euro). Saranno i servizi sociali a contattare i richiedenti per il ritiro dei buoni. La crisi collegata alla pandemia in tutto il comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese ha provocato una pesante perdita di posti di lavoro. Una situazione che rischia di trasformarsi in una vera e propria bomba sociale e che potrà diventare sempre più complicata da risolvere per gli enti locali se non continueranno ad arrivare cospicui aiuti promessi. Oltre alle famiglie in difficoltà, nella disperazione sono finite tante attività commerciali che hanno dovuto chiudere in questi mesi a causa della pandemia come: cinema ristoranti e teatri. Insomma la ripartenza è attesa da tutti con impazienza. Carlo Romeo
Parco Laghetti, al top per il Fai Ottimo risultato per il Parco Laghetti nel decimo censimento dei “Luoghi del Cuore” organizzato nel 2020 dal Fai (Fondo Ambiente Italiano), con l’obiettivo di promuovere e far conoscere i luoghi più belli del nostro Paese. Per tutto lo scorso anno si è potuto votare online espri-
mendo le proprie preferenze e la candidatura del Parco Laghetti, sostenuta anche dal Comune di Martellago, è andata ben oltre le aspettative. Il parco che, come si legge sul sito del Fai, “si estende su 54 ettari tra laghetti e prati, è circondato da un anello ciclabile ed è frequentatissimo nei giorni festivi e prefestivi dagli abitanti dei dintorni, ed è preferibilmente raggiunto in bicicletta”, ha ottenuto ben 3.129 voti. Si è piazzato così al quarto posto nella classifica relativa al Veneto, e addirittura in quinta posizione a livello nazionale nella categoria delle aree verdi e naturali. Un risultato, questo, che ha visto il Parco Laghetti sopravanzare diverse aree naturalistiche di città italiane molto più grandi e conosciute. “Grazie alla passione per il nostro territorio – ha esultato sui social il sindaco Andrea Saccarola – al lavoro encomiabile delle volontarie di Martellago del Fai (Elisabetta Berto e Enrica Giacometti), all’impegno dell’assessore Laura Tozzato che con tutta l’amministrazione ci ha creduto fino in fondo, e a tutti i cittadini che hanno votato, oggi possiamo acclamare al risultato superlativo che ha ottenuto il Parco Laghetti nella classifica dei luoghi del cuore del Fai”. (c.r.)
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Martellago
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Viabilità. L’associazione Acque Nove presenta un progetto con delle migliorie
Via Stazione a Maerne, le proposte dei cittadini per il percorso Nei tratti dove è presente la controstrada per i residenti, la pista potrebbe esservi sovrapposta, creando una “strada ciclabile”, e ci sarebbero anche più parcheggi
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iqualificazione di via Stazione, un’altra soluzione è possibile”. L’associazione Acque Nove presenta così la sua proposta di modifica al progetto di sistemazione della strada di Maerne. “Un intervento di questo genere – scrive Renato Anoè, presidente di Acque Nove – deve essere valutato e programmato tenendo conto necessariamente di tutto il percorso stradale, da piazza IV Novembre alla stazione ferroviaria. In particolare il percorso ciclabile dovrebbe consentire la massima sicurezza, funzionalità e fruibilità, condizioni possibili solo prevedendo un’unitaria tipologia di percorso, evitando interruzioni, restringimenti eccessivi ed escludendo attraversamenti da un lato all’altro della strada”. L’associazione,
infatti, ritiene migliorabili alcuni aspetti del progetto del Comune, che prevede due distinti percorsi ciclopedonali monodirezionali, uno per ogni lato della strada. Potenziali rischi di quest’impostazione sarebbero “la promiscuità del percorso ciclopedonale con situazioni di conflittualità tra pedoni e ciclisti, l’assenza di marciapiede pedonale su entrambi i lati e la presenza di dislivelli in corrispondenza degli accessi carrabili e pedonali”. Inoltre, il numero dei parcheggi lungo la via sarebbe limitato e i percorsi ciclopedonali si interromperebbero all’altezza di via Canaletto (sul lato ovest) e di via Tiziano (sul lato est), tra l’altro rendendo difficile una loro futura prosecuzione verso piazza IV Novembre e la stazione. Per ovviare a questi
Il progetto del Comune a confronto con la nuova proposta
problemi Acque Nove propone di ridurre la carreggiata da 7 a 6,5 metri, di rinunciare a nuove alberature sul tratto privo della controstrada e di “realizzare una pista ciclabile bidirezionale sul lato est e di prevedere la realizzazione di un marciapiede pedonale (rialzato o a raso) su entrambi i lati”. Nei tratti dove è presente la controstrada per i residenti, la pista potrebbe esservi sovrapposta, creando una “strada ciclabile”, e ci sarebbero anche più parcheggi. “La pista ciclabile bidirezionale – spiega Anoè – si sviluppa
per tutta la lunghezza del tratto interessato dall’intervento e presenta un dimensionamento adeguato a garantire funzionalità e sicurezza al transito dei ciclisti, garantendo la netta separazione dai marciapiedi riservati ai pedoni”. La proposta, che Acque Nove vorrebbe discutere con l’amministrazione, è stata stilata confrontandosi con i residenti e con esperti di urbanistica. Di fronte a questo c’è stato un confronto in commissione urbanistica in cui la proposta del comitato è stata
L’assessore Luca Faggian boccia la soluzione alternativa La proposta di Acque Nove sulla sistemazione di via Stazione è stata presentata e discussa anche in una commissione urbanistica, convocata su richiesta della minoranza, tenutasi a marzo. Durante l’incontro l’assessore ai lavori pubblici Luca Faggian l’ha confrontata con il progetto del Comune, evidenziando i problemi da lui individuati nella soluzione alternativa. Innanzitutto la ristrettezza del marciapiedi, che in un tratto sarebbe largo solo 1
metro creando difficoltà di passaggio soprattutto alle persone in carrozzina, dunque non adatto a “un progetto che fa dell’abbattimento delle barriere architettoniche un aspetto saliente”, ha fatto notare Faggian. Inoltre, la strada urbana ciclabile proposta dall’associazione sarebbe auspicabile solo “laddove non esistano alternative possibili, perché prevede la promiscuità tra cicli e veicoli a motore, ritenuta di minor tutela per i ciclisti”. Altre
obiezioni hanno riguardato gli alberi, previsti in numero minore rispetto al progetto del Comune, la scarsa protezione dei pedoni in discesa dall’autobus o dalle auto parcheggiate, e la carreggiata di 6,5 metri (invece che 7), troppo stretta per il transito dei mezzi pubblici. L’assessore ha anche osservato che la proposta di Acque Nove comporterebbe un massiccio utilizzo di aree di proprietà privata, rendendo necessaria una serie di espropri
di difficile realizzazione e che sarebbero molto onerosi per le casse comunali. Si dovrebbe rinunciare a diversi parcheggi ipotizzati dall’associazione, circostanza che ne riporterebbe il numero in sostanziale parità con il progetto del Comune. Infine, Faggian ha rassicurato sul fatto che la continuazione del percorso ciclopedonale verso la chiesa (a nord) e verso la stazione (a sud) è realizzabile e già in fase di studio. (c.r.)
ritenuta inadeguata. “È stata una commissione utile – commenta Alessio Boscolo (Unione Civica). È stata anche la prima volta che ci è stato illustrato nei dettagli il progetto per via Stazione”. Boscolo critica “la scelta dell’assessore di mettere sullo stesso piano un progetto redatto da professionisti e una proposta proveniente dai cittadini: è stata una forzatura poco corretta. Auspico che ci siano i margini per accogliere gli input presentati dall’associazione”. Carlo Romeo
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Martellago
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Pubblica istruzione. L’intervento del sindaco Betteto e dell’assessore Vergerio
“La scuola di Robegano è inutilizzata” “U
no spreco di risorse è quello di avere un edificio scolastico completamente inutilizzato a Robegano, costato ai cittadini quasi un milione di euro che stanno ancora pagando. Si tratta di più di venti aule usate solo da otto classi a causa, purtroppo, dell’impossibilità di arrivare a una scelta condivisa tra il Comune e l’Istituto Comprensivo”. Luna Vergerio, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Salzano, osserva in merito. “Riteniamo fuori da ogni logica avere un edificio nuovo e inutilizzato come quello di Robegano e un vecchio edificio di primi anni Sessanta a Salzano, sovraffollato con diciotto classi” Il sindaco Luciano Betteto aggiunge: “più volte anche negli anni scorsi l’amministrazione comunale ha proposto alla dirigente scolastica di valutare il trasferimento di alcune classi della San Giovanni Bosco di Salzano alla San Pio X di Robegano. Purtroppo le risposte sono sempre state negative adducendo di vol-
ta in volta ostacoli di tipo tecnico o motivando il diniego con la paura di scontentare i genitori che dovrebbero portare i propri figli da Salzano a Robegano. Da padre e da nonno mi chiedo come si possa pensare che i genitori siano scontenti che i propri figli frequentino la scuola in un edifico moderno e funzionale. Mi sembra che non si voglia proprio trovare una soluzione al problema”. Ma non solo. ”Tra l’altro - fa notare il sindaco - i genitori non dovrebbero accompagnare i propri figli a Robegano in quanto il Comune si è reso disponibile più volte ad attivare un servizio navetta completamente gratuito. Ci dispiace sapere che per l’anno scolastico 2021/2022 sono state programmate due sezioni a tempo normale e una a tempo pieno alla San Giovanni Bosco, mentre alla San Pio X di Robegano solamente una a tempo pieno”. Si poteva benissimo optare per il sindaco, per “un tempo pieno e uno normale per ogni plesso. Invece anche quest’anno la strut-
La struttura è costata complessivamente un milione di euro. Può contare su più di 20 aule
tura di Robegano sarà sottoutilizzata: la riduzione del numero delle classi e dei ragazzi crea sicuramente una diminuzione della socializzazione tra i bambini”. Ragione per cui a suo tempo era stato motivato il trasferimento delle scuole medie nel plesso di
Salzano. “La necessità di spaziconclude il sindaco- ci costringe nostro malgrado a richiedere il cambiamento d’uso di alcune aule che da ben sette anni sono state lasciate completamente vuote e inutilizzate”. Lino Perini
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Salzano
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Viabilità. I Comuni e Confindustria chiedono l’aiuto della Regione
Traffico pesante, obiettivo sicurezza servono interventi strutturali I firmatari chiedono un rapido adeguamento di un tratto della Sp 38
S
ulla viabilità e la sicurezza stradale nel miranese, è stata inviata una lettera al Governatore Luca Zaia firmata da sindaci e rappresentanti di associazioni di categoria. In particolare i firmatari hanno chiesto un rapido adeguamento del tratto di Sp 38 compreso tra la variante alla Sr 515 e la Sp37 nei Comuni di Noale e Salzano, la realizzazione della Variante di Salzano e della Circonvallazione Sud di Robegano. A evidenziare queste esigenze, particolarmente sentite dalle aziende insediate nel territorio, è stata Confindustria Venezia. Dalla campagna di monitoraggio sui flussi di traffico promossa dalla Città Metropolitana di Venezia nel 2019, infatti, è emerso con evidenza l’elevato numero dei veicoli che transitano nell’intersezione tra la Sp37 e la Sp38. Il Traffico Giornaliero Medio
(Tgm) registrato, si attesta intorno ai 50 mila veicoli al giorno, per il 20% mezzi pesanti. Al fine di dare una risposta concreta e rapida a queste problematiche, le amministrazioni Comunali di Salzano e Noale avevano presentato una soluzione su via Mestrina, che nell’ottobre del 2019 era stata approvata da Veneto Strade in Conferenza dei Servizi. I Comuni ritengono che sia fondamentale stilare il progetto definitivo e individuare la copertura finanziaria per l’esecuzione dei lavori. Ulteriori interventi strategici per il territorio e le attività produttive insediate nel Miranese sono la Variante di Salzano e la Circonvallazione Sud di Robegano. Entrambe rientrano nella fascia A del Protocollo d’Intesa del 2004 sulle Opere Complementari al Passante di Mestre e riveste ora importanza preminente av-
viare il Project Review e di affidare l’incarico per la revisione dei due progetti. I nuovi lavori dovranno comprendere tutte le diverse componenti di mobilità in un’ottica di pianificazione integrata: dalla circolazione ciclopedonale, alle fasce di mitigazione e inserimento paesaggistico. “Fin dall’inizio del mio mandato – ha osservato il sindaco di Salzano Luciano Betteto – ho sollevato l’annosa questione della criticità del territorio in tema di viabilità, attivandomi presso la Regione con più incontri con l’assessore De Berti. Questi incontri, sono sempre stati finalizzati alla messa in sicurezza della Ss 515. Tutto ciò di pari passo con le opere complementari al Passante, risalenti ormai a quasi una ventina di anni fa, sempre accantonate e mai realizzate”. Lino Perini
Salzano partecipa al progetto MerlinCV Anche Salzano partecipa al progetto strategico transfrontaliero MerlinCV. L’obiettivo del progetto è di accrescere l’attrattività turistica e la visibilità della regione transfrontaliera italo – slovena attraverso modelli sostenibili che favoriscono la formazione di nuovi prodotti turistici innovativi per la valorizzazione sostenibile, l’uso innovativo ed il marketing del patrimonio culturale (castelli, palazzi, ville) e degli eccezionali ecotipi dei paesaggi pianificati (vigneti, giardini, parchi) con l’utilizzo delle tecnologie verdi. Il progetto MerlinCV contribuirà ad aumentare la riconoscibilità della regione turistica e intende valorizzare il potenziale ancora non sfruttato del patrimonio culturale, naturale e gastronomico. Tenendo conto delle sfide ambientali il progetto offrirà soluzioni rilevanti a livello europeo per lo sviluppo di un turismo sostenibile e tematico; a tale fine saranno organizzate numerose attività volte a creare nuovi prodotti turistici e alla formazione delle parti interessate con una particolare attenzione verso l’enogastronomia e i prodotti tipici. Il Progetto MerlinCV, per quanto riguarda specificatamente Salzano,
si concentrerà sul recupero e la valorizzazione della Filanda Romanin-Jacur come unicum storico, ambientalistico e culturale. Il capofila del progetto è il Centro di ricerche scientifiche di Capodistria e vi partecipano anche il Dipartimento di Studi Umanistici dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia, la Camera del Turismo della Slovenia, ovviamente il Comune di Salzano, ARIES scarl - Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia, il Consorzio Comunità Collinare del Friuli, i Comuni di Pivka e di Tolmin. (l.p.)
Sopra un’immagine di Villa Filanda
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Scorzè
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Società. Massimo e Katia giovane coppia di Scorzè in difficoltà con le autorità russe
“Il Covid blocca l’arrivo di nostro figlio” I
l Covid impedisce anche le azioni più belle e generose, e una famiglia non può nemmeno ottenere il tanto atteso ricongiungimento con il figlio tanto desiderato e finalmente adottato. Eppure, gli sportivi e gli imprenditori possono viaggiare, e a questa coppia di genitori sarebbe bastato anche un normale visto turistico valido per un numero limitato di giorni. E’ questo quanto accaduto nelle passate settimane a una giovane coppia di Scorzè, che ora ha denunciato il fatto via social e con una lettera al Presidente della Repubblica per avere chiarimenti e chiudere in tempi brevi la questione. Massimo e Katia sono una giovane coppia di Scorzè che sei anni fa hanno deciso di adottare un bambino, avviando le lunghe pratiche burocratiche dell’iter. Pochi mesi fa, la bella notizia del sì definitivo per l’arrivo del piccolo dalla Siberia. Un primo viaggio per conoscerlo a gennaio dell’anno passato, e solo l’attesa prevista di alcuni mesi per la fine delle pratiche e il deposito tassativo entro aprile delle ultime carte necessarie ormai separava la coppia dall’arrivo in casa della nuova gioia che, intanto, è arrivato a compiere sette anni, cinque dei quali con le carte in corso per l’adozione italiana. Ora, però, la brutta novità: per le restrizioni imposte dal Covid, le autorità russe hanno negato ai due prossimi genitori di potersi recare in Russia per prendere il bambino e, soprattutto, per poter partecipare all’ultima udienza indispensabile per l’adozione. Da qui l’appello diffuso nei social e arrivato anche al Presidente della Repubblica, dato che attualmente i due genitori non sono i soli a vivere una situazione simile. “Ci sono- spiegano- altre 33 famiglie italiane nelle stesse nostre condizioni, tra le quali ina veneziana e una padovana. I bambini in attesa di adozione possono solo avere contatti indiretti con le famiglie che hanno già conosciuto grazie a Skype, ma soffrono e in alcuni casi sono costretti a ricorrere all’assistenza psicologica. Chiediamo aiuto alle istituzioni e alla politica per intervenire e permettere ai nuovi genitori di avere i bambini legittimamente assegnati”. Almeno altre cinquanta famiglie, inoltre, sono bloccate dopo la prima fase conoscitiva ed in attesa di poter incontrare per la prima volta dal vivo i bambini. Il Presidente della Repubblica ha fatto per ora sapere che si stanno monitorando la questione. Nel frattempo, arriva anche la solidarietà del sindaco di Scorzè Nais Marcon. Massimo Tonizzo
Rio San Martino, campo da calcio intitolato a Zugno
Verrà intitolato alla memoria di Damiano Zugno, lo sfortunato calciatore morto ad aprile dell’anno passato a soli 31 anni per un carcinoma celebrale, il terreno da gioco di Rio San Martino in via sant’Ambrogio, campo da calcio dove da piccolo Zugno aveva iniziato a coltivare quella passione per il pallone che poi lo avrebbe portato a calcare il terreno verde fino ad una presenza in serie B con il Mantova. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale di Scorzè su interessamento diretto del sindaco Nais Marcon, che aveva espresso questa volontà dopo che l’emergenza Coronavirus non aveva permesso ai parenti di organizzare immediatamente una cerimonia commemorativa in suo onore. E proprio il terreno di gioco di Rio San Martino, alla fine, era stato l’ultimo testimone dell’amore di tutto l’ambiente per Damiano, con oltre 700 persone riunite sul campo a due mesi dalla sua scomparsa per dargli finalmente i giusti onori. Damiano Zugno, una carriera partita dai campi di Scorzè e poi passata per le esperienze a Mestre, Noale, Martellago. Spinea e Zerobranco, in città era molto conosciuto anche per la sua attività di insegnante di italiano. Il padre Giuliano, ex consigliere del Pd, si era battuto da subito perché si facesse qualcosa per ricordare la memoria del figlio, da lui (e non solo) considerato un esempio per i giovani. Intanto, dall’Istrana, altra società nella quale Zugno aveva militato, era anche partita una raccolta fondi che ha già superato i 10 mila euro da devolvere alla fondazione per la ricerca sul cancro, come da desiderio espresso dalla famiglia. Ora, l’ulteriore omaggio di un campo da gioco che saluterà gli atleti che entreranno ed i tifosi con il suo nome, così come si fa con i grandi dello sport. (m.to)
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Scorzè
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La storia. Ad una giovane designer di Scorzè di 33 anni il riconoscimento delle fondazioni Garrone e Merloni
Benedetta Morucci, ReStartApp premia la moda sostenibile D
al Veneto all’Appennino per promuovere la sostenibilità nella moda a partire dalle materie prime e dal made in Italy, per tornare poi a casa con 20.000 euro ben guadagnati in tasca. E’ Benedetta Morucci, 33 anni, nata in Toscana,ma residente a Scorzè, studi in Lombardia e dieci anni di esperienza nel mondo della moda come designer, responsabile ufficio stile, product manager, una delle vincitrici dell’ultima edizione di ReStartApp, il Campus residenziale di incubazione e accelerazione per giovani imprese del territorio appenninico italiano, promosso e realizzato da Fondazione Edoardo Garrone con Fondazione Aristide Merloni. A lei è andato il secondo premio assoluto, del valore di 20.000 euro con il progetto Lamantera – dal nome della cappa
Oltre ai premi in denaro, per agevolare l’avvio delle imprese, Fondazione Edoardo Garrone offrirà un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di 12 mesi tradizionale utilizzata dai pastori abruzzesi per proteggersi dal freddo – che si propone di valorizzare le lane dell’Appennino abruzzese, tramite la trasformazione in filati e prodotti ispirati alla tradizione laniera del territorio. “Lamantera”spiega Benedetta-è’un’azienda il cui core business è la valorizzazione delle lane dell’Appennino abruzzese tramite la loro trasformazione in filati e prodotti ispirati alla tradizione laniera del territorio, per garantire un prodotto eti-
co, sostenibile e made in Italy fin dalla materia prima. L’obiettivo è recuperare il maggior quantitativo di lana possibile proveniente da allevamenti estensivi transumanti dell’Appennino abruzzese inserendosi a vari livelli della filiera: produzione e vendita di fiocco e filati a lanifici e maglifici interessati (B2B); consulenza specializzata nel design di prodotti in lana italiana e gestione dei processi produttivi rivolta a lanifici, maglifici, enti territoriali e allevatori; creazione di una linea propria di prodotti ispirati alle lavorazioni tradizionali e alla vita pastorale rivisitata in chiave moderna”. Oltre ai premi in denaro, per agevolare l’avvio delle imprese, Fondazione Edoardo Garrone offrirà un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di 12 mesi. “Come tutte le startup avviate grazie ai nostri campus, i progetti che premiamo in questa particolare edizione nascono geneticamente sostenibili- spiega Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone- e mettendo eccellenze e potenzialità del territorio al centro del proprio modello di business, sono anche pronte a generare sin da subito, con il loro lavoro, impatto positivo per le comunità di riferimento immettendo innovazione nel tessuto socio-economico locale e innescando circuiti virtuosi per rivitalizzare risorse, competenze, relazioni e produzioni. Oggi, nel contesto segnato dalla pandemia, siamo sempre più convinti che queste attitudini relazionali, fortemente orientate a progetti di valorizzazione territoriale su base identitaria, costituiranno un importante fattore competitivo per le imprese”. Massimo Tonizzo
Benedetta Morucci
Bottiglie contraffatte, la San Benedetto perde la causa La San Benedetto perde il ricorso, e ancora una volta a vincere è il “piccolo” Davide contro Golia. Il giudice del Tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa, ha dato torto alla San Benedetto spa, dal 1957 leader nel settore delle acque minerali, nella causa che la opponeva alla Sap Diffusione, sezione acque pure, ditta individuale di Mario Lorenzon con sede a Ponte di Piave di Treviso. La San Benedetto si era rivolta al giudice per una presunta violazione del proprio marchio con l’accusa nei confronti della ditta trevigiana di concorrenza sleale. La ditta di Ponte di Piave avrebbe, a detta dei legali della San Benedetto, messo in vendita le proprie bottiglie d’acqua con sul vetro il logo “Sap”, usato dalla ditta veneziana. La richiesta era quella di impedire la messa in commercio delle bottiglie con il ritiro dal mercato del materiale presunto contraffatto e una sanzione di cinquemila euro. Il Tribunale di Venezia ha dato ragione alla ditta di Mario Lorenzon, respingendo il ricorso proposto da San Benedetto
in quanto secondo il giudice non esiste alcuna prova del comportamento illecito da parte dell’azienda di Ponte di Piave perchè nessuna delle bottiglie contraffatte è stata trovata presso la sede di Sap. Il giudice ha inoltre consigliato come in casi simili forse sarebbe necessario un confronto preliminare, utile ad evitare o meglio indirizzare il ricorso. Per San Benedetto, spese legali da pagare anche per la parte lesa. (m.to.)
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Provincia
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Dipendenze. La ricerca dell’Ulss 3
Giocatori d’azzardo, quasi azzerati durante la pandemia Il lockdown, le restrizioni e la vicinanza “costretta” ma salutare della famiglia hanno contribuito in molti casi a controllare e anche sconfiggere la dipendenza
Il dottore Ermanno Margutti
L
a vicinanza “costretta” ma pur sempre salutare della famiglia può essere stato un efficace deterrente per aiutare a sedare, e in molti casi controllare se non proprio sconfiggere, la dipendenza dal gioco d’azzardo. E’ ciò che emerge da una ricerca dell’Ulss 3 Serenissima sui 230 malati di gioco in carico al Dipartimento dipendenze, condotta dal referente scientifico del Piano aziendale di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, Ermanno Margutti. Questi i dati della ricerca: ogni 100 giocatori d’azzardo, 97 hanno smesso di scommettere durante il primo lockdown dello scorso anno. Solo 3 dei 100 si sono riversati nelle scommesse online e nei gratta e vinci delle tabaccherie. E dei 97 che si sono astenuti dal gioco, solo 20 sono ricaduti nella rete dell’azzardo nel maggio scorso, allo scadere delle restrizioni. Gli altri 77, nonostante siano tutti entrati comunque nella fase critica del “craving” (il desiderio irrefrenabile di tornare a scommettere), non hanno ceduto alla tentazione. Nel 2019 gli affetti da questa patologia in carico all’Ulss erano 265 e, di questi, i nuovi ingressi erano stati 94. Dei 230 in cura dal 2020 i nuovi ingressi sono invece 33. Quali potrebbero essere i motivi dell’abbandono del gioco? Naturalmente l’attività costante degli specialisti, in questo periodo di restrizioni resa ancora più efficace dalla clausura forzata imposta dall’emergenza pan-
demica. “I familiari dei giocatori d’azzardo, con la loro vicinanza hanno contenuto lo stimolo a scommettere” osserva infatti il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato. “Questi numeri – aggiunge - ci dicono anche che con la diminuzione dell’offerta del gioco diminuiscono anche le dipendenze”. Altro fattore rilevato dalla ricerca del Dipartimento dipendenze è che la chiusura di casinò e di slot e macchinette nei bar e nelle tabaccherie, non ha comportato un migrare della dipendenza verso i gratta e vinci e il gioco online. “In questo tipo di dipendenza c’è molta fidelizzazione verso il gioco che si predilige - spiega Margutti -, quindi non è detto che il giocatore, tolto lo stimolo, decida di cambiare gioco. Anche in chi giocava prima online, in ogni caso, si è riscontrato una diminuzione drastica della dipendenza durante i lockdown”. Ma c’è ancora chi non ha sconfitto la dipendenza. E la solitudine, accentuata in questo periodo, non aiuta. “I pazienti rimasti in carico in questo momento hanno bisogno di un supporto e un sostegno maggiore rispetto all’era pre Covid – prosegue il dottor Margutti - In questi casi è la solitudine a pesare sulla dipendenza. Le persone sole in questi momenti sono più vulnerabile alla patologia rispetto a chi ha qualcuno a casa”.
“Chiama e vinci”, un’applicazione per interagire con gli specialisti del Serd Una app per prevenire e sostenere i malati, dipendenti da gioco d’azzardo, attraverso un’interazione diretta e immediata con l’équipe del Dipartimento dipendenze. “Chiama e vinci” è già disponibile negli store e consente di interagire, tramite smartphone, direttamente attraverso videochiamate via Skype, chat ed eventi online. L’applicazione è gestita da tutti i referenti dei vari Serd presenti nel distretto dell’Ulss 3 e da un gruppo di professionisti scelti ad hoc per questo disturbo. Si tratta della prima app in assoluto sul gioco d’azzardo che propone, nelle diverse sezioni, vari tipi di intervento di prevenzione al gioco d’azzardo. Alla sezione “Vuoi parlarne?”, ad esempio, dalle ore 8 alle ore 20 sono disponibili quindi psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali ed educatori del team dipendenze. Sono contattabili via Skype o in chat anonima, oppure via Whatsapp o al numero verde dedicato. Con il pul-
sante “Fai da te”, il giocatore invece può verificare autonomamente il suo livello di coinvolgimento con il gioco d’azzardo facendo il test “Canadian problem gambling index”, un questionario autosomministrabile della durata di pochi minuti. Nella stessa sezione sono presenti esercizi pratici per il contenimento della propria dipendenza. Alla voce “Questionario covid”, il paziente può comprendere meglio la natura del proprio comportamento rispetto all’attuale situazione di pandemia dovuta al covid. Nell’area “Mindfulness” sono presenti video ed esercizi di meditazione contro la dipendenza da gioco. Sono presenti anche una mappa degli ambulatori, una “Meeting room” per partecipare attivamente agli eventi collettivi che parlano della malattia del gioco e una sezione “Lo sapevi che?”, con risposte e curiosità riguardo alla propria patologia.
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Provincia
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Ambiente. Il gruppo Cosmo lancia una nuova campagna di comunicazione
“Un modello di sviluppo sempre più sostenibile” R
esponsabilità, sostenibilità, ottimizzazione, riutilizzo e rigenerazione sono queste le parole d’ordine di una campagna e una azione produttiva che ha come obbiettivo principale il recupero e riutilizzo, trasformando ciò che è scarto e rifiuto in nuova materia prima, in energia e risorsa. Protagonista è il Gruppo Cosmo di Noale che ha lanciato in queste settimane sui media una campagna comunicativa sulle cinque parole che rappresentano gli obiettivi anche del futuro. “Come azienda – spiega l’amministratore Fabio Cosmo – siamo quotidianamente impegnati con personale e mezzi, nei cantieri e negli impianti della sede di via Mestrina a Noale, a fare la nostra parte contro il consumo, lo spreco, lo sfruttamento, la speculazione e la distruzione. Il nostro obiettivo prioritario è recuperare e riutilizzare, trasformando ciò che è scarto e rifiuto in nuova materia prima, in energia e risorsa, attraverso un modello industriale che punta alla specializzazione ed efficienza armonicamente orientate alla sostenibilità”. Per questo la campagna comunicativa, che uscirà sui principali media della regione, sarà centrata su 5 messaggi (che corrispondo alle aziende del gruppo) declinati attraverso un’immagine naturale di grande effetto e una citazione di personalità del mondo culturale: un invito a riflettere e ad agire.Questa sarà la prima di alcune attività che Cosmo Gruppo ha in cantiere per il 2021 e che, nei prossimi mesi, vedranno coinvolti anche studenti e giovani del territorio dove l’azienda opera. Il Cosmo Gruppo è l’azienda di Noale che nel 2020 ha celebrato i sessant’anni di attività nel settore delle demolizioni e delle attività di bonifica di siti industriali, è sempre più proiettata verso un modello di sviluppo sostenibile. Grazie alle 5 aziende, che rappresentano le braccia operative (ambiente, centro sviluppo e ricerche, tecnologie ambientali, scavi ed energia) attualmente impegnate inimportanti cantieri del Nord Italia, il gruppo, con i suoi 150 dipendenti, si sta imponendo sul mercato forte del proprio sistema integrato.
Arte dello spettacolo e della calzatura si incontrano in “Casanova Opera Pop”, il nuovo progetto di Red Canzian E’ partita così la partnership tra il celebre musicista e il Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta per la realizzazione delle scarpe in stile Settecento che indosseranno in scena attori, cantanti, ballerini e acrobati. Casanova Opera Pop è un lavoro di teatro musicale, per la regia di Emanuele Gamba, che debutterà a Venezia nel novembre 2021. Un vero e proprio atto d’amore per la città lagunare attraverso una delle sue figure simbolo, Giacomo Casanova. La chiave di lettura innovativa sul personaggio ha acceso la scintilla e ispirato Red Canzian a comporre 35 brani inediti (29 cantati e 6 strumentali)-per oltre 2 ore di musica. “L’arte merita di danzare su scarpe di pregio. Siamo quindi orgogliosi di essere stati scelti per la realizzazione delle calzature che indosseranno i personaggi di Casanova Opera Pop. Nel progetto saranno coin-
volti i nostri studenti e alcune aziende del distretto – dichiara l’amministratore delegato del Politecnico Calzaturiero Antonio Passuello. L’opera porterà così in tutto il mondo l’epoca d’oro della Serenissima, insieme a un saggio della tradizione manifatturiera della Riviera del Brenta”. “Il mio Casanova profumerà di innovazione e di tradizione, le stesse che ritroveremo nelle calzature del distretto della Riviera del Brenta, risultato di secoli di esperienza – afferma Red Canzian. Mi piace immaginare che lo stesso Giacomo Casanova indossasse, a metà del ‘700, scarpe realizzate nel territorio. Inoltre, grazie al Politecnico, avrò l’onore di portare la storia di un’epoca irripetibile all’attenzione degli studenti, che saranno coinvolti nella realizzazione delle calzature dell’opera”.
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Cultura
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Celebrazioni. 1600 anni di Venezia
La Serenissima, ripartire dalla cultura e dalla storia per puntare ad un radioso futuro Formazione e progetti di alternanza scuola-lavoro per creare nuove figure professionali, animatori culturali per gestire eventi, raccogliere fondi, comunicare al mondo iniziative
L
e celebrazioni per i 1600 anni di Venezia, non solo come occasione culturale per ripercorrere la gloriosa storia della Serenissina, ma anche come stimolo a trarre da un grande passato l’ispirazione per un futuro radioso. Uno spunto per rilanciare Venezia, e di conguenza l’intero Veneto, nel panorama turistico nazionale ed internazionale, una volta superata questa fase di stallo, dovuta alla pandemia. Ci sarà bisogno di figure professionali attrezzate a compiere questa delicata missione, animatori culturali capaci di gestire eventi, raccogliere fondi, comunicare al mondo beni, progetti ed iniziative. Nasce da queste considerazioni la necessità di cogliere l’occasione per puntare ulteriormente sulla formazione, un punto fermo da cui trae ispirazione il Comitato Venezia 1600 - di cui fa parte anche l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan - che intende favorire la cultura e la consapevolezza della storia di Venezia nelle scuole, non solo come elemento del suo grande passato, ma anche come scelta professionale e di vita nel presente. Coinvolgere gli studenti, in particolare quelli veneziani, con progetti di alternanza scuola-lavoro partendo da questo speciale “compleaano” è un tema su cui l’assessore Donazzan si è trovata a confrontarsi con il Direttore della Fondazione Venetian Heritage onlus, Toto Bergamo Rossi, in occasione della visita a Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa proprio nel giorno delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. Hanno partecipato alla visita anche il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione della Regione del Veneto, il Massimo Marzano Bernardi, il Direttore della Programmazione e gestione formazione professionale e istruzione, Fabio Menin, ed il Direttore della Rendicontazione e contabilità, Massimo Toffanin. Venetian Heritage è un’organizzazione internazionale non profit con sedi a New York e a Venezia
L’assessore regionale Elena Donazzan in visita a Palazzo Grimani, insieme con Toto Bergamo Rossi, Massimo Marzano Bernardi, Fabio Menin e Massimo Toffanin
che agisce nel quadro del Programma congiunto Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia: la Fondazione Venetian Heritage onlus sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta in Italia e nei territori anticamente parte della Serenissima. “La bravura del Direttore Bergamo Rossi di coinvolgere il grande mecenatismo internazionale per Venezia – ha osservato l’assessore Donazzan a margine della visita - deve sposarsi con una maggiore cultura e consapevolezza da parte di noi tutti - istituzioni, imprese, cittadini e studenti - di quanto l’amore per Venezia possa aiutare non solo la città, ma tutto il nostro Veneto della bellezza”.
Pittura. Dalle città deserte al pericolo del virus, il Covid 19 raccontato da Sandro Varagnolo Sandro Varagnolo ha presentato in Russia due opere sul tema della pandemia che, per una tragica fatalità, ha coinvolto lo stesso artista. Nel Centro culturale Meridian di Mosca l’artista chioggiotto ha partecipato ad una mostra collettiva allestita fino al 31 marzo intitolata “In casa Russia con gli occhi di Ludmila” e curata da Loreta Larkina, un evento condiviso anche nel canale social YouTube - https://www.youtube.com/watch?v=RhhTsEYM3io - e in un catalogo cartaceo. Si tratta di 2 opere ad olio su tela: una dal titolo “Città deserte” della misura di 120x80cm, uno scorcio del Sagraeto di Chioggia con la presenza di una mascherina sul leone simbolo della città lagunare su un complesso lapideo evocativo la pietas popolare completamente deserto; l’altro è un olio su tela di 50x70 cm, “La verità svelata”: una figura di donna abbigliata da medico della peste con un’atmosfera metafisica ed elementi simbolici presenti a codificare la grande pericolosità del
virus nonostante le protezioni che sono risultate l’unica vera barriera contro questo mostro invisibile. Sandro Varagnolo si è trovato ad affrontare il Covid - 19 con la sua professione di infermiere e poi coinvolto anche direttamente mettendo a repentaglio la sua stessa salute. Solo grazie alle cure tempestive del Pronto Soccorso di Chioggia e il successivo ricovero immediato al centro di pneumologia a Dolo Varagnolo è guarito. “Un sentito ringraziamento - dichiara l’artista chioggiotto - a tutti coloro che sono immediatamente intervenuti per soccorrermi e sconfiggere questa atroce malattia: i miei colleghi del Pronto Soccorso ed il primario dottor Andrea Tiozzo e i colleghi e il dottor Accurso Aloi del centro Pneumologia di Dolo, un’eccellenza nella lotta al Covid”. L’attività culturale di Sandro Varagnolo proseguirà anche con altri eventi che sta organizzando in collaborazione con gli artisti Pregnolato e Doria. Eugenio Ferrarese
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Sport
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Podismo. L’annuncio del comitato promotore e del consiglio direttivo “Tgs Eurogroup”
Su e Zo per i Ponti salta anche nel 2021
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l mese di aprile è da decenni riservato ad un evento molto atteso a Venezia, la “Su e Zo per i Ponti”. Lo scorso anno la manifestazione venne rinviata a causa della prima fase dell’emergenza dovuta al Covid-19 e tutto faceva presagire che nel 2021 si potesse svolgere la 42a edizione di questa suggestiva e salutare passeggiata di solidarietà, ma non sarà così perché anche l’edizione di quest’anno è stata rinviata dagli organizzatori. Per il secondo anno consecutivo salta tutto a causa della pandemia. L’appuntamento è alla primavera del 2022 quando tutti sperano che la pandemia sia definitivamente conclusa. Il comitato promotore della “Su e Zo per i Ponti” di Venezia e il consiglio direttivo “Tgs Eurogroup”, l’associazione di promozione sociale promossa dai salesiani di Don Bosco che organizza la manifestazione fin dalle origini, si arresnde per il 2021 “Purtroppospiegano- le misure stringenti ma necessarie che caratterizzano questo periodo eccezionale, unite alla proroga dello stato di emergenza al 30 aprile 2021, non ci hanno consentito di confermare l’edizione di
quest’anno. L’appuntamento è dunque rinviato ad aprile 2022: non vediamo l’ora di ritrovarci tutti uniti a Venezia in sicurezza e con serenità, in una giornata all’insegna dell’aggregazione, dell’amicizia e della solidarietà”: Il comitato promotore della manifestazione sta pensando ad un nuovo progetto che ha l’obiettivo di accogliere nuovamente a Venezia gli appassionati in una forma inedita e originale, a partire già da questa primavera. In abbinata
E’ possibile comunque acquistare da subito un “Cartellino di Solidarietà”, per la partecipazione alla edizione 2022 anche un’importante campagna di solidarietà. E’ possibile, infatti, acquistare da subito un “Cartellino di Solidarietà”, per la partecipazione alla edizione 2022 della Su e Zo per i Ponti. Acquistando il Cartellino di Solidarietà ora si avrà l’opportunità di ricevere per primi il Cartellino Su e Zo 2022 non appena sarà messo ufficialmente in vendita, evitando
di incorrere in possibili aumenti che potrebbero essere previsti per l’edizione del prossimo anno. Assieme al cartellino è possibile anche acquistare la “T-Shirt Solidale”, per ciascuna maglietta venduta sarà devoluto 1 euro alle “Missioni Salesiane”. Con l’acquisto del cartellino o della “T-Shirt è possibile effettuare una donazione libera per il fondo
di beneficenza dedicato alle iniziative solidali a sostegno del territorio locale (“premio per le scuole Don Dino Berti”) e delle “Missioni Salesiane nel mondo (per il biennio 2020-2021 il sostegno è diretto alla comunità salesiana Monte Salvado di Quebrada Honda in Perù). Lino Perini
Caterina Gallo, campionessa regionale di tiro con l’arco Grande soddisfazione per il risultato di prestigio conseguito dall’atleta dolese Caterina Gallo che ha conquistato nelle scorse settimane il titolo regionale di tiro con l’arco nella specialità compound, disciplina che è un concentrato di energia e precisione. Nata nel 2007, Caterina Gallo ha iniziato a tirare con l’arco olimpico nel 2016 con l’Accademia Veneziana di tiro con l’arco, l’anno successivo è passata all’Asd Arcieri e Balestrieri di Spinea, sodalizio presieduto da Mario Marin che è stato campione italiano compound nel 2001. Proprio in questa specialità Caterina Gallo ha
iniziato a dedicarsi dal mese di settembre del 2020, seguita dai tecnici Mario e Alessandra Marin. L’associazione di Spinea è ai vertici regionali in quanto nell’ultimo campionato regionale compound ragazzi ha occupato tutto il podio con il vincitore Tommaso Seno, il vicecampione, Leonardo Comelato e Maksim Kyndrat giunto terzo, terzetto che si è aggiudicato anche il titolo regionale a squadre. L’associazione degli Arcieri e Balestrieri di Spinea è una delle poche associazioni che avvia all’arco compound anche i giovanissimi. Fra
l’altro l’arco compound è la nuova specialità del tiro con l’arco che entrerà alle prossime Olimpiadi. È un arco dotato di cam che potenziano la velocità dell’arco stesso e di accessori che permettono un tiro più preciso. Soddisfazione e complimenti alla giovane atleta dolese sono stati espressi dal vicesindaco con delega allo sport Gianluigi Naletto, che ne ha esaltato l’impegno e la forza di volontà “testimone di come poter vincere importanti sfide, in un momento storico così difficile, con duro allenamento, concentrazione e costante determinazione”. (l.p.)
A fianco Caterina Gallo
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#Regione
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Le prospettive. Il Consiglio Regionale ha votato anche due risoluzioni sul tema
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Ora il Veneto vuole poter dire la sua” “V
ogliamo dire la nostra sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porteremo a Roma le proposte del Veneto e le necessità del nostro territorio”: Francesco Calzavara, assessore regionale al bilancio, rivendica il ruolo delle regioni nei giorni in cui il confronto si fa più intenso in vista del 30 aprile, data entro la quale il Piano dovrà essere presentato alla Commissione Europea. Il Consiglio Regionale del Veneto ha dibattuto a lungo e votato due risoluzioni. “In questo piano, - osserva Calzavara - le Regioni non sono state coinvolte. Nell’ambito della leale collaborazione istituzionale è stata completamente dimenticata la fase ascendente; l’impostazione centralistica finora seguita è destinata a portare pochi frutti e non tiene conto dei reali bisogni espressi dai territori. Le Regioni, invece, devono essere parte attiva nell’utilizzo delle risorse europee, che vedono quali priorità la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione verde ed ecologica, l’inclusione sociale e la salute”. L’assessore aggiunge che il Veneto ha comunque cercato di raccogliere le principali priorità facendo sintesi di una serie di progetti necessari per la crescita del nostro territorio, confezionando un Piano regionale per la ripresa e la resilienza che si articola in 13 macro- progetti (crescita e valorizzazione del capitale umano; energia sostenibile; inclusione sociale; infrastrutture per la competitività e per l’attrattività turistica e culturale; innovazione; mitigazione del rischio idrogeologico; olimpiadi invernali Milano Cortina 2026; rafforzamento, innovazione e digitalizzazione delle istituzioni pubbliche; recupero e risanamento ambientale; resilienza sanitaria; gestione delle risorse
idriche; conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità), in 155 schedeprogetto, per un valore complessivo di 25 miliardi. “Un piano, peraltro, coerente con il programma di governo illustrato dal Presidente della Regione Luca Zaia, per un Veneto più sicuro, più equo, che cresce sotto l’aspetto della digitalizzazione, creando vere e proprie autostrade digitali per le nostre imprese e famiglie. Investiremo molto anche sulle infrastrutture viarie. Auspico quindi una nuova stesura del Piano – conclude Francesco Calzavara - che dovrà per forza essere arricchito dai contributi che provengono dalle Regioni. E desidero ricordare il grande lavoro svolto nelle ultime settimane dalle diverse commissioni consiliari, nelle materie di rispettiva competenza, e il numero dei soggetti portatori di interesse ascoltati e coinvolti”. Due le risoluzioni approvate dal Consiglio su questo tema. La prima, proposta da Alberto Villanova e Giuseppe Pan chiede di coinvolgere maggiormente le Regioni e le Autonomie Locali per consentire una governance efficace dei processi decisionali, una maggiore attenzione e un puntuale monitoraggio di tutte le azioni a sostegno della ripresa e della lotta alla pandemia. “Dobbiamo utilizzare la transizione ecologica per far ripartire la nostra economia- spiega Alberto Villanova – Le Regioni devono contare di più ed essere pienamente coinvolte nell’utilizzo dei più importanti Fondi europei. dare una mano alle nostre aziende in difficoltà, ai nostri artigiani e liberi professionisti, in modo da distribuire la ricchezza sul territorio. La transizione ecologica rappresenta infatti un fondamentale pilastro, ma non va ridotta a una
Francesco Calzavara
plastic tax, ovvero non deve bloccare la crescita, bensì rappresentare una concreta possibilità di sviluppo per i nostri territori”. Elisa Venturini (Forza Italia) sottolinea che ora il vero problema è il coordinamento delle diverse azioni e il rispetto delle tempistiche indicate per l’impiego delle risorse”. Approvata anche la risoluzione sottoscritta dal Capogruppo Dem Giacomo Possamai, e da Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. “Il Veneto del futuro dovrà essere più digitale, più green, più inclusivo. Siamo di fronte a una straordinaria opportunità per progettare un futuro diverso per la nostra regione, in linea con quanto prevede il Recovery Fund e nel rispetto
L’assessore Calzavara: “Facciamo sentire la nostra voce a Roma, presentando i nostri progetti, le Regioni non sono state coinvolte eppure esprimono i reali bisogni dei nostri territori” delle sue linee portanti: transizione ambientale, digitalizzazione, innovazione e inclusione sociale. Va sfruttata la filiera dell’idrogeno”. La Risoluzione “impegna il Presidente e la Giunta regionale, in particolare, a promuovere e sottoscrivere un “Patto per il Veneto del 2030”.
Venturini e Bozza: “Bene i vaccini nelle farmacie, ora diventino centri di stoccaggio per i medici di base” “Raggiunta l’intesa con le farmacie come Hub vaccinali, occorre organizzarsi e farsi trovare pronti sul piano operativo a livello regionale e territoriale. Auspichiamo si possa procedere in maniera univoca nei Distretti sanitari provinciali, perché più si agirà uniti in tutta la Regione, prima si riuscirà a debellare questo virus”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturi-
ni e Alberto Bozza, i quali ricordano di aver posto il problema come gruppo consiliare di Forza Italia: “fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo spesi per il coinvolgimento anche delle Strutture private e delle farmacie per sostenere e integrare il Sistema Sanitario pubblico, dapprima nei tamponi e poi nella campagna vaccinale”. Ora, aggiungono, le farmacie possono diventare anche cen-
tri di stoccaggio e fornitura dei vaccini per i Medici di base, compatibilmente con le modalità di somministrazione e le caratteristiche del vaccino medici di base e farmacie, infatti, possono collaborare nella gestione degli aspetti logicisti e pratici della campagna vaccinale. “Ribadiamo come sia prioritario, - continuano Venturini e Bozza - che gli stessi farmacisti vengano inseriti tra
le categorie prioritarie per ricevere la profilassi, al pari di quanto è stato giustamente fatto per medici e operatori sanitari. Ma ciò che più conta è che sul piano politico finalmente si sia riuscito a raggiungere un’intesa tra Governo e farmacie, che possono fungere anche da presidio territoriale dove prenotare le vaccinazioni attraverso il portale di Azienda Zero”.
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Regione
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L’intervista. L’analisi di Giacomo Possamai, capogruppo PD in Consiglio Regionale
Recovery Fund, occasione da non perdere: investire per un Veneto digitale, green e inclusivo “L
e risorse del Recovery Fund sono un’occasione straordinaria da mettere al servizio di un progetto di rilancio e sviluppo del Veneto, per una Regione digitale, green e inclusiva, i tre indirizzi dati dalla Commissione Europea per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”. Così Giacomo Possamai, Capogruppo per il PD in Consiglio regionale, evidenzia il contenuto della proposta presentata al Consiglio, il ‘Patto per il Veneto 2030’. “Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso questo patto, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita: enti locali, associazioni di categoria, e ambientaliste, sindacati, Camere di commercio, Università, Ufficio scolastico regionale, realtà del Terzo settore e del volontariato e banche. Il Patto deve contenere obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, e l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, come ha messo nero su bianco già l’Emilia Romagna”. Ad esempio, secondo Possamai è importante puntare sulla filiera dell’idrogeno: “Gli ultimi due Governi vogliono investire fortemente su questa fonte rinnovabile per eccellenza. Il Veneto ha tutto per ospitare hub per ricerca e produzione, mettendo in rete atenei, categorie economiche e mondo dell’impresa. Ma finora dalla Regione nessuno detto niente. Sulla digitalizzazione le direttrici sono soprattutto due, pubblica amministrazione e scuola. Per quanto riguarda la prima, servono investimenti finalizzati a semplificare i rapporti con le imprese,
A fianco Giacomo Possamai, capogruppo Pd in Consiglio Regionale
“Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso il Patto per il Veneto 2030, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita, fissando obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, le infrastrutture digitali, la sanità, la sicurezza del territorio”
aiutandole ad essere competitive. Se per sbrigare una pratica impiego lo stesso tempo online o recandomi di persona in ufficio non serve a niente. Per la scuola, invece, siamo di fronte ad una grande sfida: le chiusure rigettano nell’angoscia le famiglie venete. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato come la scuola non in presenza acuisca le diseguaglianze. Ciò che serve, al contrario, è un grande progetto di innovazione digitale in cui le famiglie costrette alla Dad abbiano una possibilità in più, e non una penalizzazione”. In questo contesto rientra anche la necessità di potenziare la banda larga e le infrastrutture digitali anche
nelle zone periferiche della regione, come quelle montane, che vanno preservate da un possibile spopolamento derivante proprio dalla difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come il medico di base o l’ufficio postale. “Sul fronte della sanità pubblica dobbiamo avere degli obiettivi per il futuro – prosegue Possamai -. Bisogna investire non solo per ristrutturare gli ospedali, ma anche per ammodernarli, realizzando camere singole che permettano l’isolamento per la riduzione dei rischi da infezione. E potenziare in tutta la regione la medicina di territorio e la strumentazione tecnologica per i distretti, in modo che la sani-
tà pubblica faccia ciò che deve fare: diagnosi precoce, screening gratuiti e vaccinazioni. Anche in questo campo va rafforzata la digitalizzazione, così da assicurare la connessione con i sistemi di assistenza medica, infermieristica e terapeutica ambulatoriale per garantire ai pazienti un’assistenza coordinata e continuativa”. Da associazioni di categoria, consorzi e non solo, emerge forte la necessità di mettere in sicurezza il territorio e di avviare con urgenza il Piano invasi con opere che, finalmente, dopo anni di progettazione, vengano realizzate. “Sono interventi strategici che permettono, da un lato, un risparmio della risorsa idrica favorendo la competitività delle imprese agricole e, dall’altro, di ridurre il rischio di alluvioni e frane: abbiamo visto negli ultimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici, con eventi non più sporadici – conclude Giacomo Possamai -. Crediamo, inoltre, che il sistema agricolo dovrebbe essere maggiormente valorizzato, specialmente per quanto riguarda ricerca e sviluppo, e le numerose aziende giovani che non riescono a trovare dalla Regione sufficiente supporto alle loro progettualità. Si tratta di sostenere le piccole realtà con produzioni locali, che hanno bisogno di essere messe in rete per riuscire a competere con il sistema della grande distribuzione”. Eva Franceschini
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Regione
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L’intervista. Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po
“Al lavoro per un’estate sicura” M
ichele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po, racconta quelle che sono le speranze, in ottica estiva, quando ancora tutta l’Italia si trova a dover fare i conti con numerose ristrettezze dovute alla pandemia in atto. Presidente, quali sono le prospettive per l’imminente stagione estiva? “In un periodo così particolare è difficile fare previsioni. Gli ospiti veneti stanno apprezzando ogni anno di più la nostra località, e anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto. Per quello che riguarda giugno molto dipenderà dalle limitazioni e restrizioni. Una vera e grande sorpresa è rappresentata dal mese di settembre, che è sempre stata appannaggio del mercato tedesco, ma che negli ultimi anni ha avuto un maggiore apprezzamento anche per il mercato italiano”. Come stanno preparando-
si gli operatori balneari delle spiagge del Delta del Po? “Tutte le attività stanno facendo del loro meglio per poter accogliere gli ospiti nel modo migliore per la prossima estate, forti degli insegnamenti avuti l’estate scorsa. Posso dire con certezza che saremo in grado di garantire misure e condizioni adeguate alle necessità di tutti i turisti”.
“Anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto” Al riguardo, come vi state attrezzando? “Siamo impegnati in percorsi di formazione e abbiamo attivato una rete di collaborazione tra gli operatori, per poter creare una filiera che possa garantire un servizio migliore, con standard condivisi in tutte le località marittime deltizie. Inoltre, stia-
Nell’immagine Michele Ghezzo (foto di repertorio pre emergenza Covid)
mo facendo un percorso con i portatori di interesse e le amministrazioni comunali, che ci porterà ad avere una reale percezione di un’unica destinazione, da poter fare su tutto il vasto territorio del Delta del Po”. Che cosa vi aspettate di diverso, rispetto all’anno scorso? “Ci aspettiamo più consapevolezza, da parte degli operatori e degli ospiti, circa il difficile momento che stiamo vivendo. Siamo consapevoli di svolgere il lavoro più bello del mondo, ossia l’accoglienza, che sia sotto l’ombrellone, o nel servire un piatto al ristorante oppure nell’ospitare un cliente in hotel. Per questo, tutti quanti, ci stiamo impegnando per offrire una vacanza serena e in totale sicurezza”. Marco Scarazzatti
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on-line:
APRILE 2021
Salute Vaccinarsi in gravidanza
Il messaggio di speranza di due mamme
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Anna e Valentina, le bambine nate già con gli anticorpi contro il Covid Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto a pag 36
Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza a pag 37
osso fare il vaccino contro il Covid 19 in gravidanza? E’ una delle domande che in modo ricorrente si sono poste molte donne in attesa. E fra queste anche Anna Parolo, 36 anni, e Valeria Bernardi, 37 anni, due professioniste sanitarie, la prima immunologa dell’Ulss 6 Euganea, la seconda ginecologa, che lo scorso dicembre, quando è partita la campagna vaccinale, si sono trovate di fronte a questa scelta, anche perché rientravano fra le categorie a rischio, essendo entrambe professioniste sanitarie. E loro hanno deciso, fra le prime donne in gravidanza, di sottoporsi alla vaccinazione. Anna e Valeria hanno discusso con gli esperti dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6, fra cui il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe e la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, sull’opportunità della vaccinazione in relazione al loro rischio lavorativo, personale e della salute fetale. Prosegue alla pag. seguente
Malattia genetica neurologica. A Padova il primo screening neonatale a pag 38
Salute
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Consulenza scientifica
Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto Uno strumento a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e avere informazioni sicure da fonti autorevoli
Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto
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e domande sui vaccini sono molte e non sempre le risposte sono chiare o attendibili. Per andare incontro all’esigenza di informazioni autorevoli e chiarificatrici la Regione Veneto ha dato il via lo scorso 26 marzo alla campagna informativa “Io mi vaccino”. Una campagna a sostegno della lotta al Covid 19 tramite il vaccino, con l’obiettivo di supportare il cittadino nella scelta, con informazioni che provengono da fonti sicure e pere domande vaccini sono molmunque fare il vaccino? sone autorevoli, sui cercando di chiarire dubbi esupportare perplessità. l’iniziativa. te e non sempre le risposte sono Il primo protagonista, interpella“Sì, basta una sola dose come diUn Supereroe, un gigante buono è il “testimonial” della chiare o attendibili. Per andare into per fare luce su dubbi e timori, mostrano studi molto recenti”. campagna di vaccinazione contro il Covid19. contro all’esigenza informazioni è eil protettivo professorche Palù, presidente Aifa, Si può contrarre il virus tra prima Raffigura il vaccino, didall’aspetto benevolo autorevoli e chiarificatrici la RegioAgenzia spiega e protegge, che si destreggia attraverso le tanteItaliana e spes- del farmaco, che e seconda dose? ne Veneto ha dato il via lo scorso risponde a delle “E’ possibile perché la copertuso confuse informazioni, mettendo in risalto quelle corrette per semplici domande. 26 marzo alla campagna informatiDi seguito le più frequenti. ra immunitaria, cioè gli anticorpi allontanare dubbi e comunicare in modo semplice, lineare e va “Io mi vaccino”. Una campagna Che garanzia di efficacia offrono neutralizzanti, si forma nel tempo, sintetico l’importanza di un atto così semplice e protettivo. E’ anato sostegno della lotta al Covid 19 i vaccini? quindi c’è una finestra in cui siamo dalla matita di Maria Gianola, disegnatrice veneziana che tramite il vaccino, con l’obiettivo di “I vaccini – è la risposta del proancora infettabili”. ha messo a disposizione la sua creatività per supportare l’inisupportare il cittadino nella scelta, fessor Palù - sono molto efficaci, Quando comunicare malattie o ziativa. con informazioni cheinterpellato provengono fino pere cento, quindi non allergie? Il primo protagonista, per fare lucealsu95 dubbi da fonti e persone autorevoli, abbiamo maidelavuto “Sì, vaccini cosìsola dose “Nelcome momento in cuistudi ci simolto vaccina timori, è ilsicure professor Palù, presidente Aifa, Agenzia Italiana basta una dimostrano recercando di chiarire dubbi e perplesefficaci. L’efficacia si misura sulla c’è un medico che fa un’anamnesi. farmaco, che risponde a delle semplici domande. Di seguito le centi”. sità. prevenzione della malattia, sappia- il virus Quello il momento cui si indipiù frequenti. Si può contrarre traèprima e secondaindose? Un Supereroe, un gigante buono mo che vaccini così efficaci possono cano tutte le condizioni patologiche Che garanzia di efficacia offrono i vaccini? “E’ possibile perché la copertura immunitaria, cioè gli antiè il“I“testimonial” della campagna di Palù prevenire anche le allergie altro” vaccini – è la risposta del professor - sono molto ef- l’infezione”. corpi neutralizzanti, si pregresse, forma nel tempo, quindiec’è una finestra vaccinazione contro il Covid19. Dopo quanto tempo il vaccino ha Quali sono gli effetti collaterali ficaci, fino al 95 per cento, quindi non abbiamo mai avuto vac- in cui siamo ancora infettabili”. Raffigura il vaccino, dall’aspetto effetto? dei vaccini? cini così efficaci. L’efficacia si misura sulla prevenzione della Quando comunicare malattie o allergie? benevolo e protettivo che spiega e possono “Solitamente un’im-in cui ci“Gli effettic’ècollaterali malattia, sappiamo che vaccini così efficaci prevenire per indurre “Nel momento si vaccina un medicosono che faquelli un’aprotegge, che si destreggia attravermunità protettiva in grado di neudi tutti i vaccini. I primi nella sede anche l’infezione”. namnesi. Quello è il momento in cui si indicano tutte le condisoDopo le tante e spesso inforpassarepregresse, locale:ledolore, arrosquanto tempo ilconfuse vaccino ha effetto?tralizzare il virus devono zioni patologiche allergie rigonfiamento, e altro” mazioni, mettendo in risalto quelle almeno 21 giorni. C’è, per quasi tutti samento, nel giro di poche ore o al “Solitamente per indurre un’immunità protettiva in grado di Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini? corrette per allontanare dubbi e coi vaccini, bisogno di una seconda massimo nell’arco di una giornata. neutralizzare il virus devono passare almeno 21 giorni. C’è, per “Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. I primi nelmunicare modo bisogno semplice, lineare di solito, possono essere nel 30, nel 40 giro forse quasi tutti iinvaccini, di una secondadose doseche che sisi fa fa aa distanza, la sede locale: dolore, Ci rigonfiamento, arrossamento, di edistanza, sintetico l’importanza di un atto di tre o quattro settimane e, quindi, anche 50 per cento dei segni sistedi solito, di tre o quattro settimane e, quindi, bisogna poche ore o al massimo nell’arco di una giornata. Ci possono così semplice protettivo. 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Il messaggio di speranza di due mamme
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sostenerle in questa scelta anche i loro compagni, entrambi professionisti sanitari. Preziosa anche la collaborazione con il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e del professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia. E quindi entrambe le professioniste sanitarie, che non erano mai state contagiate dal virus, si sono sottoposte, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, volontariamente a inizio gennaio alla prima dose di vaccino e, a distanza di tre settimane, alla seconda. Il decorso è stato regolare per entrambe le gravidanze: le due donne non hanno segnalato effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Anna (la figlia di Valeria) è nata il 9 marzo scorso e Valentina (la bimba di Anna) il 16 marzo; entrambe alla nascita pesavano circa 3 chili, entrambe stanno bene e sono state allattate al seno. Ma c’è di più: le bambine presentano gli anticorpi contro il Covid 19. “Con la vaccinazione è stata protetta l’ultima parte della mia gravidanza – racconta l’immunologa Anna Parolo – che è quella più rischiosa in caso di infezione da Covid. Sono doppiamente contenta di sapere che anche la mia bambina ha gli anticorpi perché mi fa sperare che sia ben protetta. Consiglio di approcciarsi molto serenamente alla vaccinazione”. “Un’infezione alle vie respiratorie a termine della gravidanza potrebbe rivelarsi anche molto grave – sostiene la ginecologa Valeria Bernardi – Gli studi sottolineano come l’infezione da Coronavirus nei bambini molto Mamme in attesa piccoli possa essere molto seria e professioniste e avere conseguenze importanti. Sono questi i motivi che mi hanno sanitarie, hanno spinto a vaccinarmi, tenendo conto deciso di vaccinarsi del fatto che i rischi di un vaccino sono sicuramente minimi. La mia nell’ultimo trimestre esperienza è stata positiva”. della gravidanza “Le due bambine sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita – sottolinea il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6 – infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale”. “Gli studi sono limitati – rileva ancora il dottor Jorizzo – ma concordi nel suggerire che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. La vaccinazione quindi potrebbe essere indicata, anche in gravidanza, nelle situazioni con fattori di rischio, come suggerito dalle Società di Ginecologia Italiane”. “L’esperienza di queste mamme è rassicurante perché sono riuscite a sottoporsi ad entrambe le dosi e a partorire a 5,6 settimane dall’ultima dose di vaccino, l’allattamento non è stato compromesso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di fiducia” aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè. “Sarà interessante in futuro capire – sostiene - se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-CoV-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. E’ quindi importante offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, - concludono Jorizzo e Ngaradoumbe - se appartengono a categorie a rischio.
Salute
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Covid 19 e diffusione tra i banchi
Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza
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siste realmente una relazione tra diffusione del Covid 19 e la scuola in presenza? La scuola può essere un potenziale luogo che amplifica il contagio? L’argomento è delicato e complesso e se n’è dibattuto a lungo, con le due posizioni, e relative scuole di pensiero, - chi sostiene che vi sia un rischio concreto e chi invece ritiene che non sia così – a confronto quotidiano sulla questione. Un recente studio, tuttavia, nel fare un po’ di chiarezza sul ruolo di bambini e ragazzi in età scolare e delle scuole nella diffusione di SARS-CoV-2, “scagiona” la scuola e i bambini dall’ “accusa” di essere “amplificatori” della pandemia. Lo studio è stato coordinato dal professor Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e dalla professoressa Sara Gandini, epidemiologa dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con l’Aulss 9 Scaligera di Verona, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e AbaNovus di Sanremo. Questo studio, “A cross-selectional and prospective color study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy”pubblicato sulla prestigiosa rivista “The Lancet Regional Health – Europe”, indica che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre 2020 non può essere imputata all’apertura delle scuole e come la loro chiusura totale o parziale, in particolare in due regioni italiane, non abbia influito sulla diminuzione dell’indice Rt. “Abbiamo pertanto confrontato l’incidenza del Covid 19 tra gli studenti e tra il personale scolastico (docente e non) con quella popolazione generale, dello stesso range di età nel caso del personale scolastico - spiega il professor Scorrano - Abbiamo valutato se in concomitanza con l’apertura della scuola l’incidenza del Covid19 aumentasse prima tra le persone in età scolare che nella popolazione generale, se gli studenti o il personale scolastico positivi al Covid-19 provocassero focolai nelle scuole, se i focolai in contesti scolastici fossero causati principalmente da
Da una ricerca pubblicata su “The Lancelot Regional Health – Europa” sull’impennata della pandemia in Italia tra ottobre e novembre 2020 emerge che gli studenti non sarebbero “amplificatori” delle infezioni da SARS-CoV-2
Ragazzi “influencer” per promuovere una sana alimentazione
Da sinistra: il professor Luca Scorrano e di seguito l’epidemiologa Sara Gandini
studenti, e infine se a livello delle diverse regioni italiane l’aumento dell’indice Rt seguisse le date di apertura della scuola (diverse da regione a regione) a un intervallo di tempo costante. Un intervallo di tempo costante tra apertura delle scuole e aumento dell’indice Rt sarebbe infatti un importante indicatore di correlazione tra scuole in presenza e circolazione virale nella popolazione generale”. Il nostro studio mostra come l’incidenza di Covid 19 tra gli studenti sia stata inferiore rispetto alla popolazione generale – dice la professoressa Sara Gandini. - Le infezioni secondarie a scuola erano Le infezioni secondarie a scuola erano inferiori all’1% e i focolai si sono verificati nel 5-7% delle scuole analizzate. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile a quella registra tata nella popolazione di età comparabile a quella degli insegnanti. Le infezioni secondarie tra gli insegnanti erano rare e si verificavano più frequentemente quando il caso indice era un insegnante rispetto a uno studente. Nel periodo che ha di poco preceduto l’apertura delle scuole in Veneto e in concomitanza con l’apertura stessa, l’incidenza di Covid 19 è cresciuta massimamente non
tra gli studenti ma negli individui di 2029 e 45-49 anni. Lo sfasamento tra le diverse date di apertura delle scuole nelle regioni italiane e l’aumento dell’indice Rt regionale non è stato uniforme. Infine le chiusure in due regioni dove sono state attuate prima di altre misure restrittive non hanno influenzato la diminuzione di Rt che era già in atto”. “Nel loro complesso, queste evidenze non supportano un ruolo degli individui in età scolare e delle aperture scolastiche come “motore” della seconda ondata di Covid-19” osserva il professor Scorrano. “Il nostro lavoro si aggiunge alle molteplici evidenze accumulate nel corso di quest’ultimo anno che nel loro complesso hanno “scagionato” la scuola in presenza. In salute pubblica – conclude la professoressa Gandini dobbiamo sempre bilanciare rischi e benefici. Alla luce della mancanza di solide evidenze che la scuola in presenza contribuisca significativamente alla diffusione della pandemia, ci sembra che il beneficio non sia chiaro e che il rischio qui sia soprattutto quello delle gravi ripercussioni causate della chiusura delle scuole sulla salute di bambini ed adolescenti”.
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ragazzi e 13 istituti alberghieri coinvolti nel progetto “La salute nel Piatto” Ragazzi “influencer” per promuovere una corretta e sana alimentazione, perché la salute si trova anche nel piatto. E proprio “La salute nel piatto” è il nome del progetto che ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Oncologico Veneto e che vede coinvolti gli studenti e le studentesse di 13 istituti alberghieri di tutto il territorio regionale. In tutto 375 ragazzi chiamati a realizzare delle ricette seguendo le indicazioni dei nutrizionisti della Lilt; potranno scegliere al massimo due ingredienti tra quelli indicati dall’équipe di nutrizionisti e creare una ricetta sul tema della corretta alimentazione, specificandone le proprietà nutrizionali e le accortezze da adottare in cottura per ridurre al minimo le alterazioni di tali proprietà e la formazione di possibili composti dannosi. In questo contesto i ragazzi sono chiamati a parlare ai loro coetanei, con un linguaggio vicino alla loro sensibilità, svolgendo un ruolo attivo di “influencer” nel diffondere questo messaggio attraverso i social più praticati dai giovani. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica dal Coordinamento Lilt del Veneto e che ha visto la partecipazione di Dino Tabacci, coordinatore Lilt Veneto e Presidente Lilt di Pado-
va, che ha fatto gli onori di casa, il Consigliere e membro della Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Orio Mocellin – simbolo della sana alimentazione è stato individuato l’olio extra vergine di oliva, principe della dieta mediterranea e considerato elisir di lunga vita - l’astrochef ed esperto in sana alimentazione, nonché testimonial del progetto, Stefano Polato. Il progetto ha riscosso grandi manifestazioni di approvazione anche da paerte dell’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan. “Trovo particolarmente apprezzabile ed efficace – ha osservato in occasione della presentazione - che si sia scelto di puntare sul linguaggio e sulle piattaforme social preferite dai più giovani: la consapevolezza deve partire infatti dalla scuola, perché i nostri ragazzi saranno presto chiamati ad essere i professionisti della ristorazione, un mondo che spazia dal bar sotto casa al ristorante stellato, magari puntando a quella vetta rappresentata dal testimonial di questa iniziativa, l’astrochef Stefano Polato”. I 375 ragazzi si sono divisi in 37 gruppi e si sfideranno nella realizzazione di Piatti della salute, sani, replicabili a casa, in grado di valorizzare ingredienti del territorio e di ottenere una buona visibilità sui social. A fine maggio il miglior piatto della salute verrà premiato dalla Commissione di esperti Lilt.
Salute
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Malattia genetica neurologica. A Padova “nasce” il primo screening neonatale A fianco il dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unit Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova
Cometa A.S.M.M.E: dal 1992 al fianco di chi lotta contro le Malattie Metaboliche Ereditarie
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n Italia un neonato su 2000 è affetto da malattie metaboliche ereditarie: a causa di un’alterazione del DNA il metabolsmo non funziona in modo corretto e le sostanze assunte come cibo, anziché trasformarsi in nutrimento, diventano tossiche e producono gravi danni all’organismo. Per sconfiggere le malattie metaboliche ereditarie, nel 1992 un gruppo di famiglie fonda Cometa A.S.M.M.E, che oggi conta più di 3000 tra soci e sostenitori in tutta Italia. L’Associazione, che ha la sua sede a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, da quasi 30 anni è al fianco di malati metabolici ereditari, bambini e adulti, per sostenerli e accompagnarli nelle cure quotidiane. Grazie alla tenacia della Presidente Annamaria Marzenta, all’impegno dei volontari e alla generosità delle famiglie, Cometa A.S.M.M.E ha già investito più di due milioni di euro in progetti di ricerca, prevenzione ed assistenza, tra cui l’acquisto della strumentazione “Tandem Mass Spettrometria” necessaria per lo screening neonatale metabolico allargato, e altri due spettrometri per la ricerca sulle malattie neurodegenerative e sulle malattie lisosomiali. L’associazione ha contribuito a realizzare il nuovo Laboratorio di 1 livello per le MME a Padova al Campus Biomedico Pietro d’Abano, in grado di effettuare ogni anno 40.000 analisi su campioni biologici provenienti da 4 provincie del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Belluno), dal Friuli e dalla provincia autonoma di Trento. L’associazione sostiene costantemente anche borse e progetti di studio per medici specializzati, organizza conferenze e convegni medici e momenti di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle MME.
adova si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nella ricerca scientifica, questa volta grazie al team diretto dal dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova. Nelle scorse settimane l’equipe ha proposto per la prima volta al mondo un nuovo screening neonatale per una malattia genetica neurologica, chiamata AADC o deficit delle decarbossilasi degli aminoacidi aromatici, che determina una grave disabilità motoria con capacità intellettive normali. Per questa malattia è stata recentemente trovata una terapia genica molto efficace ma le possibilità terapeutiche sono strettamente legate alla diagnosi precoce: la malattia, infatti, è molto difficile da diagnosticare e spesso i pazienti vengono riconosciuti solo dopo anni, quando non c’è più molto da fare. I clinici di Padova diretti dal dottor Alberto Burlina sono riusciti a rilevare nella goccia di sangue con cui vengono eseguiti gli screening di legge, una molecola, la cosiddetta “3 metildopa”, che presenta una struttura simile alla “tirosina”, già presente nei kit diagnostici utilizzati in tutto il mondo per lo screening neonatale esteso (per legge italiana attivo dal 2016). La novità interessante è che non ci sarà bisogno di ulteriori reagenti né di processi diagnostici lunghi e complessi per la diagnosi, ma sarà sufficiente aggiungere la struttura molecolare del composto alla strumentazione in uso per lo screening: la Tandem Mass Spettrometria, un macchinario ad hoc acquistato nel 2015 dall’associazione Cometa A.S.M.M.E e donato al Laboratorio MME di Padova per eseguire gli screening neonatali. Pubblicata dalla rivista americana “Molecular Genetics and Metabolism”, una delle più importanti riviste nel campo genetico metabolico e organo della Società Americana di Malattie Metaboliche Ereditarie, la ricerca è frutto dell’esperienza maturata nel campo diagnostico dalla Divisione diretta dal dottor Burlina, diventata negli anni uno dei modelli
più avanzati al mondo nel campo delle prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie. “Sono molto orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team, che si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel suo campo - afferma il Dottor Alberto Burlina - Grazie alla nostra scoperta la diagnosi precoce di questa malattia sarà possibile senza dover sostenere ulteriori costi di strumentazioni o reagenti. Siamo contenti che una rivista prestigiosa come “Molecular Genetics and Metabolism” abbia immediatamente accolto la nostra ricerca”. Molto soddisfatta anche Annamaria Marzenta, Presidente di Cometa A.S.M.M.E. che nel 2015 ha acquistato e donato lo spettrometro Tandem Mass Spettrometria: “Siamo davvero felici di aver dato il nostro piccolo, grande, contributo a questa ricerca - afferma Marzenta - Da quanViene proposto do è nata la per la prima volta al mondo nostra associazione nel per l’AADC, deficit delle 1992, non decarbossilasi degli aminoacidi abbiamo mai smesso aromatici che determina una di investire grave disabilità motoria ma con in progetti di ricerca, capacità intellettive normali prevenzione e cura, acquistando questo ed altri macchinari indispensabili per lo screening neonatale, ma anche sostenendo borse e progetti di studio per medici specializzandi. Questa scoperta ripaga il contributo e l’impegno delle nostre famiglie e dei nostri volontari. Grazie al dottor Burlina e alla sua equipe per il loro lavoro quotidiano”. Congratulazioni al team di lavoro arrivano anche da Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, che si è complimentato con tutti i professionisti coinvolti per aver raggiunto questo ambito traguardo.
on-line:
APRILE 2021
Garden
I colori ed i profumi dei fiori primaverili Ecco le varietà ideali per la stagione e per arricchire terrazzi, balconi e giardini
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assato il grigiore invernale ed il freddo pungente, anche il pollice verde di ciascuno di noi può uscire dal letargo! Con l’arrivo della primavera e delle giornate maggiormente soleggiate è davvero istintivo pensare ai colori ed ai profumi del terrazzo, balcone o giardino. Parliamo di fiori, simbolo inevitabile del risveglio della natura e, diciamolo, grandi alleati del nostro benessere, per due motivi principalmente. Perché veder sbocciare i fiori ed ammirarne i colori ed i profumi di certo migliora il buonumore, così come l’autostima se li abbiamo piantati noi! Senza dimenticare che l’attività fisica derivante dal giardinaggio contribuisce notevolmente alla “remise en forme” propedeutica alla prova costume. Vediamo allora qualche esempio fiorito per la primavera che sboccia. LA PRIMULA Il classico fiore da piantare in primavera, esiste in oltre 500 varianti e con un’ampia scelta di colori: fucsia, giallo, rosso, blu, arancione e moltissimi altri. Le primule si possono piantare all’inizio della primavera in vasi da mettere in giardino o sul balcone: hanno bisogno di uno spazio a mezza ombra per restare sane e robuste. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’ac-
qua non deve mai ristagnare. LA STERLITZIA La strelitzia è originaria dell’Africa e rispecchia davvero la natura rigogliosa, per la forma inusuale e per l’esplosione di colori che dona durante la fioritura, che avviene verso la fine della primavera. La strelitzia ama il sole, spesso viene coltivata in serre (per la vendita come fiore reciso), teme il gelo, vuole innaffiature regolari e un’attenta concimazione. Può essere piantata in giardino ma anche in vaso ed è facile da coltivare. IL CICLAMINO Il ciclamino appartiene alla famiglia delle primulacee e ha circa una quindicina di specie di piante perenni. Si può coltivare in vaso e tenere in casa, oppure in giardino o anche sui balconi, purchè nella brutta stagione sia messo al riparo. Il ciclamino ha bisogno di luce, senza tuttavia essere esposto direttamente al sole. Due le caratteristiche principali, le foglie a forma di cuore ed il profumo che emanano i fiori, sempre molto carichi di colore.
da giardino. I bellissimi narcisi, che a dispetto della delicatezza del loro aspetto sono piante robuste, stanno bene in un terreno a mezz’ombra e vanno annaffiati con molta frequenza. I colori classici di questo fiore sono il giallo e il bianco, ma esistono molti ibridi con altre varianti cromatiche.
IL NARCISO Il narciso è una pianta da terrazzo e
IL RODODENDRO Il rododendro appartiene alla famiglia
delle ericaceae; il suo nome deriva dalle parole greche rhodon (rosa) e dendron (albero). È arrivato in Europa dall’Asia soltanto nell’ottocento. Sono piante sempreverdi da esterno, l’ideale è piantarle in giardino in una zona luminosa ma ombreggiata, dal momento che temono il sole diretto. Anche il rododendro annuncia l’arrivo della primavera, con i suoi fiori coloratissimi dalla forma a campanula.
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L’orto fai da te con i consigli dei tutor Silvia Girotto e Marco Facchin
Coldiretti incontra i consumatori con il pollice verde Il 33% degli italiani ha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani
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ltre alla spesa a kmzero i cittadini hanno potuto conoscere i segreti della cura di piante e fiori guidati dai tutor dell’orto di Coldiretti che hanno verificato il pollice verde dei consumatori mentre facevano acquisti tra i banchi dei produttori. Una delle tante proposte offerte dagli operatori agricoli per assecondare la passione di giovani e anziani per la coltivazione della terra e la raccolta dei frutti che proprio a causa degli effetti della pandemia registra un boom determinato quest’anno dall’ esigenza di svago nel lungo lockdown in zona rossa ma anche in molti casi per aiutare i bilanci familiari provati dalla crescente crisi, proprio come avveniva in tempo di guerra. Il 33% degli italiani – spiega Coldiretti – ha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni o a titolo gratuito o con affitti simbolici. Esiste poi una quota del 12% che sfoga l’amore per le piante su balconi e terrazzi, verande e davanzali con una vera e propria esplosione di piante e fiori che iniziano a punteggiare di verde e colori il grigio delle città. Il movimento degli hobby farmers, dai balconi ai terreni familiari rappresenta uno spaccato sociale importante che trova nella cura delle piante del verde un importante momento di sfogo contro ansia e stress generati dalla pandemia e dalle limitazioni agli spostamenti fuori casa. Il ritorno degli italiani in orti e
giardini ha un alto valore sociale ed economico in uno dei momenti più difficili per il Paese con una passione che non richiede per forza grossi investimenti o grandi spazi con diverse opportunità e investimenti: dall’orto portatile da tenere con sé anche in ufficio a quello verticale per risparmiare spazio nelle case, dall’orto “ecologico” per riciclare materiali e non inquinare a quello rialzato per chi ha maggiori difficoltà a piegarsi. L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare – continua la Coldiretti – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono – conclude la Coldiretti - alcune delle
regole fondamentali per ottenere buoni risultati. L’erba gatta si può coltivare in terrazza ed è utile per il micio di casa, la menta e l’origano abbelliscono i davanzali e servono anche in cucina, primule e pansè colorano di primavera vasi ornamentali e giardini. L’atteso equinozio del 21 marzo è stato festeggiato nei mercati di Campagna Amica con lezioni di giardinaggio e consigli utili per il green “fai da te”. Nel padovano le clip di Silvia Girotto dell’azienda Sle di Anguillara sono anche on line e seguite da molti followers coinvolti nei suggerimenti della giovane florovivaista che svela i segreti nascosti dei bouquet, il linguaggio e la stagione ideale di tanti fiori Made in Italy. Come lei anche Marco Facchin dell’azienda bio “Piccolo ortolano” di Saccolongo impegnato ad intrattenere il pubblico in azienda e nelle piazze istruendo le famiglie sulle fasi lunari e i misteri della semina dall’insalata alle piante aromatiche.
Il decalogo per un orto (quasi) perfetto 1. Spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati. 2. Stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari. 3. Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle. 4. Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale. 5. Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota). 6. Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più
volte il vaso aumentandone man mano la grandezza. 7. Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante. 8. Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive. 10. Costi: realizzare un orto in giardino, secondo Coldiretti, ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.
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Complementi d’arredo. Gettonati i colori vivaci, dal limone al cobalto , dal pistacchio al fucsia
Quali sono le nuove tendenze per l’arredo giardino 2021? Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax
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nnanzitutto, va specificato che non intendiamo solamente i giardini delle ville, ma anche balconi, logge, verande, terrazze e patio. Iniziamo dai colori, che devono essere vivaci. I colori neutri hanno dominato le tendenze degli ultimi anni, nel 2021 continueranno ad arredare gli eleganti spazi esterni. Ma per il 2021 è in arrivo un’ondata color limone. Ma tra i colori di tendenza del 2021 ci sono il cobalto, il rosso, il pistacchio, il fucsia. Si tratta di toni rilevanti non solo per i mobili per verande e cortili, ma anche per gli accessori. Nella progettazione di cortili e verande, l’armonia con la natura è di fondamentale importanza. Per questo motivo non si può fare a meno dei materiali che la stessa ha creato. Quest’anno vale la pena scommettere sulla diversità utilizzando complementi d’arredo realizzati con i tessuti di juta e cotone naturale, che creano un’atmosfera naturale e aggiungono compatibilità ambientale. I tappeti di iuta sono uno degli accessori più di tendenza nel 2021. La trama naturale sembra incredibilmente elegante e la combinazione con pavimenti in pietra o legno conferisce all’ambiente un tocco esotico. Che si abbia un giardino, un patio o un terrazzo non importa. Nel 2021 è categorico avere uno spazio nel quale concedersi momenti di piacevole riposo all’aria aperta. Può essere un comodo divano o una bellissima chaise longue in vimini. Oppure un dondolo o addirittura una struttura a baldacchino. L’importante è potersi ricavare uno spazio consacrato al relax ed immerso nella natura. E la modularità è il vero re-
quisito del 2021. I divani possono essere facilmente trasformati in due o tre poltrone, le poltrone possono essere unite in un divano o smontate in pouf, i tavoli, se necessario, fungono da bracieri. Se il tempo non permette di concedersi una giornata in pieno relax in giardino, questi elementi possono essere facilmente spostati da qualche parte in un garage o sotto una tettoia. Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può diventare un complemento d’arredo espressivo in grado di aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax. Il nostro spazio esterno verrà sfruttato in particolar modo nel periodo estivo, ma si deve pensare ad un sistema di illuminazione ad hoc per il salotto esterno. Le lampade da terra rendono l’ambiente molto piacevole e creano zone di illuminazione dal sapore romantico, perfetto per le calde serate estive. In alternativa si possono scegliere delle candele da posizionare in bocce di vetro oppure delle lanterne. Il “giardino commestibile” è l’ultima tendenza dell’architettura del paesaggio in voga durante quest’anno. Quando si organizza l’arredo di un giardino, le piante, non possono mancare assolutamente. Fiori, erbe aromatiche e piccoli arbusti, piantati nel terreno o collocati in vasche e vasi da fiori, diventano una decorazione dello spazio esterno. Questa tendenza implica la progettazione di giardini e prati non solo con piante ornamentali ma anche con colture utili.
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I consigli. Dalla scelta del vaso alla sua preparazione
Piante aromatiche, è arrivato il periodo giusto I
mesi giusti per seminare le piante aromatiche sono quelli che vanno da aprile a maggio. Iniziamo dal vaso, con una piccola precisazione. I vasi in terracotta sono molto più traspiranti, quindi in presenza di un clima secco le piante avranno bisogno di più acqua. Tutto qui. Perché per le piante aromatiche non c’è un’indicazione precisa, quindi, terracotta a parte, sbizzarriamoci con i colori ed i materiali che meglio si abbinano alla casa ed al giardino. Sul fondo del vaso deve esserci sempre dell’argilla, o della ghiaia, che serve a drenare per bene. Poi si aggiunge il terriccio ed alla fine la piantina aromatica acquistata. Ultimo strato di terriccio ed un consiglio: le piante aromatiche stanno molto bene l’una vicina all’altra. Non si tratta esclusivamente di una questione estetica, ma anche biologica. Le piante aromatiche traggono beneficio dalla presenza di altre piante aromatiche nelle vicinanze, perché vi-
cine sono in grado di creare una sorta di microclima che per la loro crescita è ottimale. Facendo tuttavia attenzione allo spazio, perché le piante aromatiche devono avere spazio libero tra di loro, senza ostacoli o intralci. Quando pensiamo alle erbe aromatiche ci viene in mente l’estate, la piccola aiuola profumata da realizzare in giardino o al massimo tanti vasi da collocare sul balcone. Ma attenzione alla temperatura! Queste piante hanno bisogno della classica temperatura presente dentro casa durante l’inverno. L’ideale è un ambiente che oscilla tra i 18 e i 22 gradi. E se di notte la temperatura scende anche a 15 gradi, poco importa, le piante aromatiche staranno bene lo stesso. Il basilico, la più gettonata delle piante aromatiche, ha bisogno di tanta luce ma non ha bisogno di tanta acqua: meglio bagnarlo poco ma spesso. La salvia, invece, è la pianta aromatica che si adatta meglio perché non ha bisogno di cure particolari. Anche
l’origano non ha bisogno di particolari accorgimenti, solo la potatura dopo la fioritura. Il prezzemolo e la menta possono vivere bene anche all’ombra, mentre il rosmarino ha bisogno di molto spazio. Il timo invece resiste bene anche alle temperature più fredde.
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Oroscopo
Ariete Avete bisogno di dedicarvi un po’ più a voi stessi e alle vostre passioni. Rallentate il ritmo e ascoltate di più voi stessi.
Toro Toro: E’ un periodo di grande inventiva e di buoni propositi. Mettetevi in gioco, il momento è propizio.
Aprile Il sole torna ad illuminare le nostre giornate e restituisce nuove energie e speranze
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Bilancia Siete determinati verso il vostro obiettivo: ci avete lavorato tanto, è tempo di concretizzare gli sforzi fatti fin qui.
Scorpione Avete bisogno di aria nuova ma per ora dovrete desistere da nuove avventure per rimanere con i piedi ben saldi a terra.
Gemelli
Sagittario
E’ il tempo dei colori e della creatività. Non arrendetevi: siate fantasiosi e tenaci, nella vita e nelle relazioni.
Avete voglia di riscatto. Il momento è buono per tentare di realizzare i vostri desideri, anche se non tutti.
Cancro
Capricorno
Novità in vista che toglieranno un po’ di “polvere” alla vostra vita e vi rimetteranno in moto.
Il vostro proverbiale autocontrollo vacillerà. Inizia un periodo di grande romanticismo, sarete distratti e sognatori.
Leone
Acquario
Vivete alla giornata e continuate con il vostro entusiasmo ad affrontare le sfide di ogni giorno. Avrete le giuste soddisfazioni.
La vostra curiosità vi porterà a conoscere persone nuove. Siete ben disposti verso gli altri. Periodo favorevole.
Vergine
Pesci
Alla fine gli affetti sicuri e il vostro giro di amicizie si rivelano essere indispensabili, non cercate altrove ciò che già avete.
Siete alla ricerca di nuovi stimoli e ritmi nuovi. Lasciatevi andare al cambiamento: il nuovo orizzonte vi stupirà