Miranese nord feb2015 n16

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del Miranese Nord

Febbraio 2015

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.16 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Primo Piano Turismo e grandi navi, Chioggia sta arrivando pagg.

Noale “Sport sicuro” con l’arrivo dei defibrillatori

4-5

pag.

Salzano Le ricette anticrisi dei ristoratori

10

pag.

+300% di visitatori www.lapiazzaweb.it

L’informazione locale è sempre con te: piu’ occupazione con l’inizio del 2015

Il benessere torna a splendere in veneto

Quasi 4000 occupati. E’ questa la stima fatta da Unioncamere di Venezia e Ministero del Lavoro per quanto riguarda gli occupati nel primo trimestre 2015, a livello provinciale. pag. 6

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 20-21

Stevanato, l’uomo dei fuochi d’artificio Giovanni Stevanato nato nel 1940, vive e lavora a Salzano dove realizza fuochi d’artificio. Giovanni ha iniziato presto a lavorare in questo settore, aveva 12 anni, in un’attività di famiglia. All’età di 16 faceva già i fuochi d’artificio. pag. 17

All’interno del giornale

dei nostri amici

A nimali a pag.

29

a pag.

31

alle pagg.

33-36

16

La campagna elettorale entra nel vivo

Aprilia, trovato l’accordo per il 2015

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 25

Si sono salvati grazie all’intesa tutti i 700 posti. Rimane sul tavolo il nodo dei 100 esuberi

T

rovato l’accordo tra sindacati e Aprilia per il 2015. Di fatto si andrà avanti sulla strada tracciata negli ultimi anni, salvando tutti i quasi 700 posti di lavoro tra gli stabilimenti di Noale e Scorzè. Con una novità per quanto riguarda quest’ultima fabbrica: sarà prodotta la bici elettrica. Rimane sul tavolo il nodo dei 100 esuberi. L’intesa scadrà il 31 gennaio 2016 ed è stata approvata anche dai dipendenti. Il voto, avvenuto in assemblea, ha visto a Noale solo sette voti contrari e tre astenuti,

mentre a Scorzè si è alzata una sola mano per l’astensione e nessuna preferenza contraria. Insomma, anche dall’interno è stato dato il via libera al lavoro fatto tra le parti nelle settimane precedenti. Scambio di ammortizzatori sociali tra i 350 lavoratori di Noale e gli altrettanti colleghi di Scorzè, dove qui si tornerà al contratto di solidarietà lasciato a inizio 2014 perché non si poteva più applicare: dopo un anno di stop si potrà riadattare. Cosa che invece ora non si può più fare a Noale, tanto da dover

ricorrere alla cassa integrazione ordinaria. Durerà 13 settimane a partire da febbraio e la sospensione trimestrale massima dal lavoro per ciascun dipendente dovrà essere sulla media del 25 per cento. Esclusi i 65 dipendenti di Aprilia, che avranno molti impegni tra MotoGp, Motomondiale e Superbike. “E’ un accordo di tenuta – osserva Michele Valentini di Fiom Cgil – ma almeno nessuno sarà licenziato. Abbiamo lavorato per ridurre il meno possibile l’impatto sul reddito dei lavoratori. pag. 8

Editoriale

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“I

di Ornella Jovane*

o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.

8

aspettando la biennale di venezia Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 26

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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino! seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo. seguici su www.facebook.com/ lapiazzaweb

EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO:

Digitali, ma col cuore tra la gente vera Ad un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfida: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

L

o scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri dicono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite sono quadruplicate, con un significativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media. Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affiancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondimenti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamente il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fin dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta. I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assieme. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di rimanere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche notizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet. I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di video secondo le statistiche guarda il filmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber. Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e protagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica redazioneweb@givemotions.it per inviare fotografie, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Chioggia. seguici su www.issuu.com/ lapiazzaweb

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Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no. Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

IL SONDAGGIO Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori. Che facciamo? Una pistola ad ogni veneto? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/

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REDAZIONE: REDAZIONE:

Direttore responsabile (ad interim) Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it GERMANA URBANI direttore@lapiazzaweb.it O Ornella RNELLA JJovane OVANE o.jovane@lapiazzaweb.it o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso Chiuso in in redazione redazione ilil 16 16 febbraio febbraio 2015 2015 C Centro ENTRO S Stampa TAMPA:: R Rotopress OTOPRESS IInternational NTERNATIONAL LLoreto ORETO,, via VIA breccia BRECCIA (A (AnN))

ISSUU: RECORD DI LETTURA Record di lettura giornale: 29.235 persone hanno letto La Piazza attraverso laPiazzaweb. seguici su www.issuu.com/ lapiazzaweb


4 Argomento del mese AMBIENTE Le ventisette pagine della Commissione Via di fatto demoliscono l’intera relazione presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi di scavo del nuovo canale Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Il Comune di Venezia, aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme

Grandi navi, si cerca una alt

di Alessandro Abbadir

Da un convegno del Pd è arrivata la richiesta di valutare ipotesi alternative

Resta da valutare “Venice Cruise 2.0” di Cesare De Piccoli con una nuova Marittima al Lido

G

randi navi, quasi tutti sono convinti che vanno spostate dal bacino di San Marco, ma su come fare le soluzioni sono ancora aperte. Partiamo dal dato di fatto principale e cioè dalla bocciatura del progetto di scavo del canale Contorta arrivata al Ministero dell’ambiente dalla commissione Via. Il progetto che è stato affossato a fine gennaio per intenderci è quello che è stato presentato dall’Autorità Portuale guidata dall’ex sindaco di Venezia Paolo Costa. Critiche al Contorta erano arrivate da tutte le parti a dire la verità e contro lo scavo del canale si erano mobilitati anche grandi nomi del jet set internazionale. La Commissione ha stolato così ventisette pagine che di fatto demoliscono l’intera relazione presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Ma andiamo nel dettaglio e vediamo le contestazioni avanzate dai tecnici del ministero. La prima riguarda la verifica della compatibilità dell’intervento con i piani urbanistici (Ptrc, Prg) e con il Piano regolatore portuale. Cioè riguarda i sedimenti e gli effetti che lo scavo avrebbe sulla laguna centrale. La commissione Via chiede d quindi “di realizzare una nuova e approfondita campagna di caratterizzazione dei sedimenti”. Questo perché, secondo tecnici del Ministero dell’Ambiente, “la caratterizzazione del proponente non

LA PETIZIONE

Raccolte 104 mila firme contro i colossi del mare

S

pettacoli appelli e raccolta di firme. Oltre ai tecnici e agli esperti contro le grandi navi nel bacino di San Marco sono mobilitati personaggi dello spettacolo e comitati cento quattromila firme infatti sono state raccolte contro le grandi navi a San Marco. La petizione on line era stata lanciata dal regista Gabriele Muccino. La petizione è stata consegnata Il regista Gabriele Muccino a Roma al ministro per l’Ambiente Luca Galletti dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Il ministro raccogliendo la petizione ha assicurato che il tema delle grandi navi a Venezia è all’attenzione costante del governo. Adesso il Porto dovrà rispondere al Ministero entro il 21 febbraio. Per l’attore Gabriele Muccino occorre risolvere al più presto l’emergenza e lo scavo di un nuovo grande canale non sembra la soluzione migliore. Intanto anche durante il Carnevale il tema non ha mancato di presenziare. Barche allegoriche contro le grandi opere e le grandi navi hanno infatti sfilato portando musica e colore tra i canali. Il corteo, organizzato dal Comitato No Grandi Navi e da Laguna Bene Comune, è partito da Rio di Cannaregio, il centro del Carnevale popolare, per arrivare in Pescheria a Rialto, il cuore di Venezia, passando per Fondamenta della Misericordia. Tanti visitatori arrivati per vedere il classico Carnevale di Venezia sono stato sensibilizzati così su questa tematica. A.A.

coincide in alcun modo con le campagne già svolte in laguna”.Paradossalmente si tratta di una osservazione che era già stata fatta . In questo caso l’osservazione era stata fatta dal Comune di Venezia, che aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme. Secondo la Commissione è necessario avviare una attività di monitoraggio e di valutazione dell’impatto sull’equilibrio lagunare, e anche sulla flora e la fauna, sui limiti di inquinamento e sui rumori prodotti dal cantiere. E poi una considerazione che appare un epitaffio allo studio del Porto. L’impatto ambientale secondo i tecnici del ministero, è maggiore di quanto ipotizzato nello studio del proponente. I dati forniti dal Porto per sostenere l’ipotesi di scavo insomma non soddisfano la commissione. Che adesso ha rinviato al mittente il progetto, chiedendo nuovi studi. E sul progetto di scavo del canale Contorta, dopo la stroncatura della Commissione Via a fine gennaio, è arrivata una pioggia di critiche. Un convegno dal titolo “La verità sul Contorta” si è tenuto a Venezia a febbraio coordinato da Andreina Zitelli, docente Iuav con il “Gruppo di Lavoro” del Pd “Venezia-Città – Laguna”,è stato chiarissimo. Il convegno è arrivato a una conclusione lampante e cioè che: “nell’interesse della città il progetto di scavare il Contorta

va ritirato, puntando su progetti compatibili e non distruttivi. E il governo deve emanare un nuovo decreto di tutela paesaggistica che vieti il passaggio delle grandi navi in attesa di soluzioni alternative”. Osservazioni che sono state spedite al premier Matteo Renzi. Ma il il presidente dell’autorità Portuale Paolo Costa non la pensa così e continua a ritenere che il progetto sia percorribile. “Non ritiriamo il progetto Contorta - ha spiegato - Forniremo tutti i chiarimenti richiesti nei termini previsti e andiamo avanti”. Secondo il presidente del Porto, insomma, la partita non è chiusa. Costa informa che gli uffici dell’Autorità portuale sono già al lavoro per fornire le integrazioni richieste. Sul tavolo della commissione Via restano comunque gli altri progetti: il nuovo terminal passeggeri a Marghera proposto da Roberto D’Agostino, il Venice Cruise 2.0 di Cesare De Piccoli e della società genovese Duferco che prevede una nuova Marittima al Lido. E poi il progetto di piattaforme rimovibili, anche questo al Lido, fuori della laguna, firmato da Stefano Boato e Maria Rosa Vittadini con il contributo dell’ingegnere Vincenzo Di Tella, autore del progetto alternativo al Mose denominato “Paratoie a gravità”. Ora però chiedono comitati e cittadini, bisogna far presto, bisogna lasciare le grandi navi fuori dal bacino di San Marco e intanto la questione infiamma anche il dibattito politico fra i candidati sindaci al comune di Venezia.


Argomento del mese 5 Chioggia

ternativa al canale Contorta Teconologie verdi Esposizione alla Stazione Marittima

Energia pulita in mostra con “Green Mobility Show” di Alessandro Abbadir

U

n anticipo dell’Expo in direzione dell’economia verde, anche nel settore marittimo. Questo il senso della seconda edizione del “Green Mobility Show” la fiera internazionale in programma il 6 e 7 marzo prossimi. Un fine settimana aperto gratuitamente a tutti, con possibilità di sperimentare la “potenza silenziosa” dei motori, sia in versione automobilistica che acquatica. La mostra si terrà al Terminal della Stazione marittima di Venezia. “Il Green Mobility Show – spiegano gli organizzatori - è una mostra congresso incentrata sul tema della mobilità sostenibile intesa come capacità di spostamento a basso impatto ambientale ed energetico, con mezzi e servizi, tesa ad offrire alle imprese ed agli operatori una vetrina qualificata. E’ caratterizzata da una vasta sezione espositiva e da un programma di convegni che vuole coinvolgere le istituzioni, le aziende produttrici di tecnologie innovative e di servizi in questo campo, le associazioni di categoria e il mondo della ricerca”. Ci saranno così in esposizione modelli di ultima generazione di motori di Bmw, Renault, Citroen e molti altri colossi dell’automobile Per quanto riguarda la nautica le innovative imbarcazioni a propulsione ibrida di Kite Alike e di Torqeedo si potranno sperimentare di persona sui 120 mila metri quadrati di acqua attualmente liberi dal passaggio delle grandi navi. Si vedranno i motori della “Vicking Star”, la prima nave oceanica da crociere (200 metri di larghezza e 300 passeggeri a bordo) a gas naturale liquido. E’ stata realizzata alla Fincantieri di Porto Marghera e partirà da Venezia verso le isole greche ad aprile. I motori saranno visibili nel Fabbricato 103. In mostra anche il primo vaporetto alimentato a idrogeno a emissioni zero, frutto della ricerca che da anni sta conducendo l’Hydrogen Park di Marghera. Collegherà l’Aeroporto di Venezia al centro storico della città.

Il sindaco Giuseppe Casson, il presidente Aspo Giuseppe Fedalto

Porto e turismo

Crocieristica, Chioggia sta per partire L

o sviluppo della crocieristica al porto di Chioggia sta per concretizzarsi. Manca davvero poco all’apertura dello scalo clodiense. Chioggia riuscirà presto ad accogliere le navi passeggeri di media stazza (fino a 2mila persone) offrendo un’alternativa a Venezia. Lo sviluppo della città, quindi, passerà anche attraverso questo importante settore turistico, assai considerevole in termini di indotto. Ormai è quasi tutto pronto e, adesso, si guarda ai lavori di scavo dei canali, per permettere la navigazione delle navi in piena sicurezza. Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e di Aspo, fa il punto della situazione. “Il porto di Chioggia potrà presto dare il benvenuto alle navi fino a 60mila tonnellate di stazza – spiega – nel mese di marzo si darà corso all’escavo di parte di canal Lombardo Esterno. Questo per permettere alle navi di entrare in totale sicurezza. Solo dopo questo lavoro potremo programmare gli arrivi con una certa frequenza”. Lo scalo, infatti, per accogliere importanti compagnie di navigazione deve risultare perfettamente funzionale. “Bisogna essere certi di poter adempiere agli impegni con gli armatori – chiarisce Fedalto – e la priorità, adesso, è quella dell’escavo”. Nel contempo si stanno affrontando tutte le problematiche relative all’assetto societario dell’azienda che gestirà lo scalo: la neocostituita Chioggia Terminal Crociere srl. Società definita utile per una “collaborazione e complementarietà con Venezia”. La Camera di Commercio sta procedendo ad apporti di capitale per permettere a questa nuova azienda a partecipazione pubblica di poter partire. Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, si mostra molto ottimista e illustra le tappe che hanno permesso di giungere a degli ottimi punti di partenza. Secondo il primo cittadino, il suo impegno a promuovere lo scalo clodiense come alternativa a Venezia, avrebbe portato al riconoscimento del “sistema crocieristico della laguna di Venezia”. “In base a ciò – spiega Casson -dovranno essere valorizzati nuovi scali lagunari, con particolare riferimento a Chioggia, evitando la concentrazione del traffico delle navi da crociera sulla sola Venezia. L’avallo del Comitatone ha rappresentato un primo fondamentale passo al fine di ottenere, quanto prima, che il mercato delle crociere possa interessare anche Chioggia: molto, peraltro, resta ancora da fare, con principale riferimento alla necessità di realizzare opere di scavo dei fondali per consentire anche ai cosiddetti “giganti del mare” di entrare nel nostro porto. Il limite al quale è indispensabile arrivare, comunque sufficiente allo scopo, è quello dei “meno 11”. Confido che quanto prima sia possibile iniziare i lavori predetti; peraltro, lo scorso settembre, con l’arrivo di una nave da crociera di medie dimensioni (circa 40.000 tonnellate con 1.600 passeggeri), Chioggia ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche per essere un porto crocieristico all’altezza delle aspettative e dei tempi”. Andrea Varagnolo


6 Approfondimento Lavoro Arrivano i dati delle stime fatte da Unioncamere a livello provinciale

Inizio 2015, aumenta l’occupazione

Gli occupati sono il 27% in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Per il Miranese l’opportunità è l’Expo di Alessandro Ragazzo

Q

uasi 4000 occupati. E’ questa la stima fatta da Unioncamere di Venezia e Ministero del Lavoro per quanto riguarda gli occupati nel primo trimestre 2015, a livello provinciale. Se il dato fosse confermato, ci sarebbe un più 27 per cento rispetto al trimestre dello scorso anno, con un incremento superiore a quello nazionale. In termini assoluti, in questi primi tre mesi dell’anno le assunzioni effettuate dalle imprese saranno 2.910 (il 76 per cento dei contratti totali), mentre i contratti atipici saranno 920 (il 24 per cento). Con riguardo ai settori d’impiego, la maggior parte arriverà da imprese che operano nei servizi. Tra i comparti prevalgono il turismo e la ristorazione con 890, pari al 31 per cento del totale veneziano. Seguono il commercio, con 440 (16 per cento) e i servizi alle persone (370 unità, 13 per cento). L’industria (costruzioni comprese) nel periodo in esame raggiungerà il 18 per cento del totale. Qui la metalmeccanica ed elettronica concentreranno una parte significativa dei nuovi arrivi (150, il 5 per cento del totale). Per quanto riguarda il genere, le “opportunità” per le donne potranno essere pari al 40 per cento del totale (contro il 31 per cento dello scorso trimestre). Previsioni d’impiego per 540 lavoratori di alto profilo, cioè dirigenti, specialisti e tec-

nici, per una quota pari al 19 per cento del totale previsto in provincia. Il gruppo professionale più numeroso riguarderà le figure qualificate nelle attività commerciali e dei servizi con 990 (34 per cento del totale), seguito dai profili generici e non qualificati (590 unità e 20 per cento) e dagli operai (530 unità e 18 per cento). Saranno, infine, circa 280 le assunzioni che interesseranno figure impiegatizie (9 per cento del totale). Le cinque professioni più richieste concentreranno il 47% del totale previsto in provincia. Al primo posto figurano le professioni tipiche del turismo e della ristorazione, vale a dire cuochi, camerieri, baristi e professioni simili, con 520 assunzioni previste, che nella maggior parte dei casi saranno regolate da contratti “a termine”. Occhio, dunque, alle opportunità che salteranno fuori nei prossimi mesi, specie ora che si è in odore di Expo 2015, pronto a scattare venerdì 1 maggio. Un’opportunità per chi arriverà a Venezia potrebbe arrivare proprio dal Miranese, puntando, principalmente, sui fattori originalità ed esperienza: quello che il territorio di questo comprensorio può offrire, data la sua peculiarità storica e culturale, è un’avventura esclusiva, autentica, per nulla scontata. I grandi temi che si affronteranno all’Esposizione universale saranno il cibo, l’acqua, le bellezze

Una vasta gamma di possibili impieghi si presenta nel settore turistico e della ristorazione paesaggistiche, la sostenibilità ambientale, la ricerca e l’innovazione, rappresentano ambiti nei quali possiamo dare prova della qualità e vastità delle nostre risorse. Non solo. Una delle maggiori ricchezze del Miranese è costituita dalle tante tradizioni, mantenute e valorizzate nel corso degli anni, che contribuiscono da sempre a diffondere la conoscenza della nostra intensa realtà storica, e a salvaguardare l’articolata identità culturale dell’intrigante zona dell’entroterra veneziano. E poi i

centri storici, i paesaggi appena fuori dalle aree abitate. Ecco, dunque, che una proposta turistica in grado di provvedere a coniugare la grande varietà del patrimonio artistico e ambientale dei paesi, con il richiamo esercitato dal folclore e dalle manifestazioni tradizionali che orgogliosamente custodiscono, può risultare allettante. Dunque non è escluso che anche da quest’area del veneziano, possano nascere delle possibilità da cogliere al volo.

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M

iranese Terra del Tiepolo, a maggior ragione in questo 2015 che sarà l’anno dell’Expo. Se l’Italia, da maggio a ottobre, sarà in vetrina, l’entroterra veneziano si prepara ad accogliere turismo e visitatori, il Miranese a fare da traino. Si punta sull’arte, il paesaggio e l’enogastronomia tipica, “petrolio” di quest’area, che istituzionalmente da quest’anno è anche Unione di comuni. Enti, associazioni e categorie hanno elaborato un piano per consentire all’economia miranese di trarre vantaggio da quest’ evento epocale, sfruttando la vicinanza di Venezia, ma cercando di brillare di luce propria. Mirano, Spinea, Salzano, Noale, Scorzè, Martellago e Santa Maria di Sala, attraverso Pro Loco, comuni, associazioni, punteranno tutto su ristorazione, prodotti agroalimentari, beni culturali, ambientali e storici. L’obiettivo è costruire un’offerta turistica rivolta a un pubblico di prima conoscenza, con lo scopo però di promuovere la successiva frequentazione dei luoghi e degli appuntamenti del Miranese. “I colori del gusto nella Terra dei Tiepolo. Itinerari tra corsi d’acqua, mulini e risorgive” è il titolo del pacchetto, già approvato dal Comitato Expo Venezia e inserito nel masterplan delle iniziative del Veneto, per cui potrà utilizzare anche il marchio “Venice to Expo 2015”. In concreto il progetto prevede la realizzazione di un cofanetto di opuscoli su storia, arte e bellezza del territorio, eventi e appuntamenti, natura e ambiente, mappa dei luoghi con i percorsi cicloturistici, ricettività, ristorazione e altre opportunità.

Gli stessi contenuti saranno anche scaricabili da un’apposita “app” per smartphone e tablet. Quanto ad eventi, è pronta a partire una grande kermesse culinaria, con tanto di competizione tra i migliori chef delle piazze per esaltare i prodotti locali. I cuochi si sfideranno in una serie di appuntamenti nei diversi comuni, votati da una giuria popolare, fino alla sfida conclusiva in piazza a Mirano. In ambito culturale invece, verrà offerto ai visitatori un itinerario per conoscere la vita, le opere e i luoghi in cui abitò Giandomenico Tiepolo, con visite guidate sul territorio, mentre nella settecentesca Villa Giustinian-Morosini di Mirano sarà realizzato un percorso virtuale audiovisivo sul Tiepolo. In questo percorso risalteranno le manifestazioni tipiche di ogni comune: dalle feste del radicchio di Scorzè. Mirano, Martellago e Santa Maria di Sala, la fragola, l’asparago, i piselli e il pomodoro delle frazioni scorzetane, la zucca di Salzano, la Fiera degli uccelli di Maerne. Immancabili le Notti bianche del Miranese, l’Infiorata di Noale e i palii, da quello delle contrade di Noale al Zogo de l’Oca di Mirano. F.D.G.


MESSAGGIO POLITICO A PAGAMENTO A CURA DEL GRUPPO CONSILIARE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO VENETO

CON ZAIA sicurezza ZERO + crimini – fondi

regionali

25

20

15

10

5

0

2008

€ 25.092.994

2009

€ 17.917.994

2010

€ 9.480.355

2011

€ 1.093.924

2012

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2013

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2015

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8 Noale Territorio

Editoriale

“Io sto con il benzinaio”

Lavoro Si sblocca una importante vertenza del miranese

Aprilia, trovato l’accordo per il 2015 di Alessandro Ragazzo

T

Si sono salvati tutti i 700 posti. Rimane sul tavolo il nodo dei 100 esuberi

rovato l’accordo tra sindacati e Aprilia per il 2015. Di fatto si andrà avanti sulla strada tracciata negli ultimi anni, salvando tutti i quasi 700 posti di lavoro tra gli stabilimenti di Noale e Scorzè. Con una novità per quanto riguarda quest’ultima fabbrica: sarà prodotta la bici elettrica. Rimane sul tavolo il nodo dei 100 esuberi. L’intesa scadrà il 31 gennaio 2016 ed è stata approvata anche dai dipendenti. Il voto, avvenuto in assemblea, ha visto a Noale solo sette voti contrari e tre astenuti, mentre a Scorzè si è alzata una sola mano per l’astensione e nessuna preferenza contraria. Insomma, anche dall’interno è stato dato il via libera al lavoro fatto tra le parti nelle settimane precedenti. Scambio di ammortizzatori sociali tra i 350 lavoratori di Noale e gli altrettanti colleghi di Scorzè, dove qui si tornerà al contratto di solidarietà lasciato a inizio 2014 perché non si poteva più applicare: dopo un anno di stop si potrà riadattare. Cosa che invece ora non si può più fare a Noale, tanto da dover ricorrere alla cassa integrazione ordinaria. Durerà 13 settimane a partire da febbraio e la sospensione trimestrale massima dal lavoro per ciascun dipendente dovrà essere sulla media del 25 per cento. Esclusi i 65 che potessimo fare: andremo avanti in continuità dipendenti di Aprilia, che avranno molti impegni tra con il 2014. C’è l’impegno dell’azienda a rafforzare MotoGp, Motomondiale e Superbike. “E’ un accor- la qualità dei prodotti, a sviluppare il marketing e do di tenuta – osserva Michele la rete commerciale. Per fine Valentini di Fiom Cgil – ma al- A Scorzè a partire luglio ci rivedremo per capire meno nessuno sarà licenziato. dalla seconda se ci saranno eventuali altri Abbiamo lavorato per ridurre il metà dell’anno investimenti”. I prossimi mesi più possibile l’impatto sul red- si produrranno saranno importanti per capire dito dei lavoratori, sapendo che bici elettriche come quante persone usciranil governo non ha rifinanziato no da Aprilia. Sono 100, infatil contratto di solidarietà. Ci auguriamo che Aprilia ti, gli esuberi, suddivisi in 80 a Scorzè e 20 a Noale, possa aggredire meglio i mercati e riprendersi”. contro i 125 di un anno fa perché una ventina se Soddisfatto anche Matteo Masiero di Fim Cisl. “Vi- ne è andata via nel 2014. Si punterà alla mobilità sto il momento – spiega – era il miglior accordo volontaria e alle uscite incentivate ma nessuno sarà

Furti

U

Lo stabilimento dell’Aprilia

lasciato a casa. Presentate lo scorso novembre all’Esposizione internazione del motociclo (Eicma) di Milano, le biciclette elettriche hanno riscosso un buon successo in ottica mobilità sostenibile e saranno la vera novità di quest’anno. Usciranno dalla fabbrica di Scorzè a partire dalla seconda parte dell’anno, ma non si conosce ancora il numero. Confermata la produzione delle nuove versioni della Rsv4 1000 e la Tuono 1100, progettate nel 2014, mentre entrerà in scena la Caponord Rally, che dovrà fare concorrenza alla Bmw Gs. Restano confermati i vari Scarabeo, cinquantini, ma l’obiettivo sarà migliorare la qualità dei prodotti e valorizzare quelli esistenti.

di Ornella Jovane*

segue da pag.

1

Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gioielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”. Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha definito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” . Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebook a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente efficaci? E’ giusto che i cittadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto efficaci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportunità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine? E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ultime maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it

Sicurezza

Nascono nel capoluogo i gruppi di vicinato

n adesivo posto all’ingresso di una determinata strada e, se possibile, in ogni casa, con la sagoma di un malvivente barrata e la dicitura “Sorvegliamo Noale H24”. Potrebbe essere già questo un deterrente per i malintenzionati, perché quel segnale indica che lì ci sono dei cittadini attenti, pronti ad avvisarsi e aiutarsi a vicenda, anche grazie alle applicazioni dei telefoni, e avvertire le forze dell’ordine. Pure nella “città dei Tempesta” si è pronti ad adottare il controllo

di vicinato sulla scia di quanto sta succedendo a Martellago e Spinea, tanto per restare nella zona. L’idea è emersa in un incontro organizzato dal comitato “Salute e sicurezza” e che ha riscosso più di un parere favorevole. “Le iniziative che intraprendono i residenti sono utili – spiega Fausto Fanelli della direzione nazionale del Coisp, sindacato di Polizia – ma per noi è frustrante, perché significa che non siamo in grado di soddisfare le loro esigenze di sicurezza”. Fanelli ha raccontato come

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spesso gli agenti siano costretti a muoversi con auto che hanno all’attivo anche 300 mila chilometri, lavorano in modo costante. Ha annunciato nuovi tagli che dovrebbero interessare settori strategici del controllo, come la polizia postale chiamata a vigilare internet dove viaggiano le comunicazioni dei terroristi. Flavio Cristofalo, operatore sociale del Comune di Venezia, ha raccontato come gli anziani del Comune lagunare siano coinvolti dal 2008 nell’operazione “Ocio Ciò”. Da mesi sono

invitati per pomeriggi danzanti e tra un ballo e l’altro, un dirigente della polizia insegna loro come difendersi dai raggiri, a non lasciare la borsetta appesa sul carrello quando fanno la spesa, a stare attenti agli spintoni, a non cadere nella trappola di finti amici dei figli che possono introdursi a casa loro per poi rubare. A.R.

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Noale 9 Viabilità Un contenzioso fra Regione e società incaricata blocca i lavori

Sottopasso di via Ongari, i ritardi sono pesanti L’opera è necessaria per mettere in collegamento il centro con la parte nord del paese di Alessandro Ragazzo

G

ià Noale è in ritardo sui sottopassi. Ora ci si mette pure un contenzioso tra la Regione e le società che hanno progettato il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr) che fa ritardare l’avvio dei lavori dell’opera di via Ongari. Opera necessaria per mettere in collegamento il centro con la parte nord specie tra qualche mese quando nella ex fornace di via Ongari saranno aperti uffici e negozi. Ma a Noale pensavano che ci fossero altre questioni che impedivano l’apertura del cantiere. Invece il sindaco Patrizia Andreotti e il suo

Scuole

assessore all’Urbanistica Alessandra Dini, nell’incontro avuto con i dirigenti del settore Infrastrutture di Palazzo Balbi, si sono sentite dire che il contenzioso sta frenando tutto. Dunque i tempi di costruzione restano incerti, perché se è vero che i soldi, provenienti dallo Stato non dalla Regione, ci sono e il disegno definitivo è pronto, manca però l’ultimo passaggio per arrivare a quello esecutivo. E perché ci sia, ci deve trovare un nuovo studio di progettazione. Per questo bisognerà aspettare, quanto non si sa. Questo significa che sull’area della ex fornace

di via Ongari, le strutture direzionali e commerciali dovrebbero aprire nella seconda parte di quest’anno, ma senza sottopasso, da costruire in un secondo momento. Così a Noale dovranno aspettare un altro po’ per avere un sottopasso, dove l’unico attivo è in via Valsugana. Anche su via Mestrina si dovrà attendere, pure questo da spostare rispetto all’attuale provinciale. “L’opera in via Ongari – continua Andreotti – è indispensabile, perché a breve l’area della ex fornace subirà delle modifiche viarie. Mi auguro si possa partire a breve con il ban-

Due progetti legati all’area verde del wwf

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l Comune di Noale, l’istituto comprensivo Betty Pierazzo e l’associazione Ardea-Wwf hanno messo a punto due progetti per le quarte elementari di Noale, Cappelletta, Moniego e Briana che permetteranno di conoscere l’area verde di via Ongari e l’esposizione universale di Milano, dove il tema sarà

do ma al momento non ci hanno dato un tempo definito”. A breve il sindaco tornerà in Regione anche per chiarire altri aspetti della circolazione locale: il by pass di via Mestrina, quello che dovrebbe uscire su via Cornarotta a Salzano, e la pista ciclabile sulla Noalese tra Noale e Briana. Il sottopasso non nascerà, sorgerà dove c’è il passaggio a livello di via Ongari perché il sedime è troppo stretto ma sarà spostato di qualche metro più a est. “Per il finanziamento da 6

“Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Così saranno fatte delle lezioni ad hoc. La prima iniziativa porterà gli alunni a conoscere l’oasi a due passi dal centro e la sua storia, con l’obiettivo di farli riflettere sull’importanza delle aree protette oltre a far conoscere la flora e fauna delle zone umide del territorio. Parlando di Expo al via a maggio, invece, si vuole stimolare i ragazzi sulle questioni legate alla sostenibilità e all’importanza di alcune scelte che possono cambiare l’impatto sull’ambiente.

milioni di euro – spiega Dini – non ci sono problemi ma per pubblicare il bando servirà del tempo. La Regione ha delle cause passate in giudicato dei lodi arbitrali di Net Engineering e Astaldi, le società che hanno progettato la Sfmr: tutti i progetti eseguiti da queste società sono bloccati e non possono essere pubblicati i bandi finché non si pagano le somme dovute. Appena possibile, Palazzo Balbi affiderà il nuovo incarico”.

“Credo che riusciremo a sensibilizzare gli studenti coinvolti in questo percorso educativo” osserva l’assessore all’Ambiente Alessandra Dini, mentre per Martina Bano del Wwf “l’importanza educativa e culturale di questi progetti trovano piena realizzazione grazie al rapporto collaborativo tra Comune, scuola, insegnanti e l’associazione instaurato da anni per accrescere nei bambini l’importanza del rispetto dell’ambiente”. A.R.


10 Noale Salute Il comune aderisce all’iniziative promossa dall’associazione “Cuore amico“ di Mirano

“Sport sicuro” per evitare l’arresto cardiaco di Alessandro Ragazzo

L

a giunta di Noale ha deciso di approvare e di aderire al progetto “Sport sicuro”: prevenzione dell’arresto cardiaco durante l’attività sportiva agonistica, non agonistica e ludico-motoria” presentato dai professionisti sanitari e dell’Ulss 13 assieme all’associazione di volontariato “Cuore Amico Mirano Onlus” ai presidenti, dirigenti e tecnici delle varie società sportive locali, oltre ai professori di educazione motoria delle scuole dell’istituto comprensivo Elisabetta “Betty” Pierazzo. L’iniziativa vuole garantire la sicurezza della pratica sportiva attraverso una serie di interventi e idee, tra cui anche la presenza negli impianti sportivi di un defibrillatore. Ogni anno in Italia e nel mondo ci sono molte persone colpite da arresto cardiaco, che non guarda in faccia nessuno e tutti ne possiamo essere vittima, a qualsiasi età, giovani compresi. A livello statistico, spesso i casi si manifestano sul luogo di lavoro, in casa e in tutti quei posti ad alta concentrazione di individui. Per questa patologia esiste una sola terapia efficace: intervenire con un soccorso rapido entro i primi cinque minuti, con tecniche di rianimazione appropriate e l’uso del defibrillatore, che diventa l’unica possibilità concreta per salvare delle vite oltre a istruire il personale non medico su come usare questi apparecchi e, di conseguenza, intervenire. Noale ha parlato di questa ipotesi con le società sportive, valutando anche le risorse economiche, per dotare di questo strumento gli impianti più frequentati da atleti, alunni e publico, che potrebbe risultare

Il progetto garantirà la sicurezza attraverso la presenza negli impianti sportivi di defibrillatori

Un defibrillatore cardiaco

i g g o da INE il -L N O è OVO

re, il Comune darà all’azienda sanitaria 60 euro per persona istruita ma la quota è a carico di ciascun partecipante. L’attività dei dirigenti medici dell’Ulss 13 avverrà fuori dal normale orario di servizio, mentre il Comune dovrà provvedere alla copertura assicurativa contro gli infortuni e per responsabilità civile verso terzi per i rischi legati alle prestazioni oggetti della consulenza.

NU SITO

Economia

La “Città dei Tempesta” sarà presente a Monza

Il cantiere dell’Expo a Monza

C

Il Comune darà all’azienda sanitaria 60 euro a persona istruita decisivo in determinati casi. Per questo il Comune di Noale ha chiesto all’azienda sanitaria di collaborare all’iniziativa ancora la scorsa estate, coinvolgendo anche altre associazioni. Ed è stata messa nero su bianco una convenzione firmata nei primi giorni di quest’anno. Attraverso questo documento, l’Ulss 13 autorizza il personale medico e infermieristico del Dipartimento di emergenza, a fare delle attività di formazione, oltre a dare la possibilità di effettuare dei corsi della durata di tre anni. Il luogo non è ancora stato definito, mentre le date saranno definite di volta in volta. Al termine, agli aventi diritto sarà rilasciato un attestato. Al Comune, per quanto di sua competenza, il compito di concordare con il medico la stesura del programma dell’attività e, di contro, l’Ulss 13 provvederà a fornire il materiale necessario per l’addestramento e le simulazioni. Riguardo ai costi da sostene-

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i sarà anche Noale tra le iniziative Expo 2015 legate ai motori presentate a Monza, dove c’era il presidente del consiglio comunale Giuseppe Mattiello. L’appuntamento è per sabato e domenica 5 luglio con la rassegna dell’Anci “Velocità e lentezza”, in collaborazione con Polstrada e Rai Isoradio, e che toccherà tredici comuni italiani dal 31 gennaio al 13 settembre. Velocità e lentezza perché l’innovazione dei motori incontrerà i processi di maturazione, stagionatura e invecchiamento dei prodotti enogastronomici locali, con le sue eccellenze appressate in tutto il mondo. La città dei Tempesta sarà in buona compagnia, perché sono state inserite località note per i motori, come la stessa Monza, dove in settembre si correrà il Gran Premio di Formula 1, Mugello, tempio delle moto, Maranello, casa della Ferrari e via dicendo. La Polstrada sarà presente in tutte le piazze a disposizione dei cittadini con il suo pullman azzurro, l’aula multimediale itinerante dedicata all’educazione stradale dei ragazzi per imparare a circolare giocando, nonché con i mezzi e le attrezzature in dotazione. Per alcuni eventi è prevista anche l’esposizione di mezzi storici. A.R.


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12 Martellago Amministrazione Il Comune ha approvato il piano triennale degli interventi

Opere pubbliche per 13 milioni di euro

A Maerne

Vandali in azione

In programma la ristrutturazione del municipio (2,6 milioni) e la sistemazione di piazza IV Novembre a Maerne (1,4 milioni) di Alessandro Ragazzo

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uasi 5,7 milioni di euro il prossimo anno, poco più di 3,5 milioni in quello successivo e quasi 4,2 milioni nel 2017. Totale oltre 13,42 milioni. Questa la stima dei costi del programma triennale delle opere pubbliche di Martellago adottato dalla giunta locale. Poi servirà capire quanti margini di manovra si avranno quest’anno, il prossimo e quello successivo per via del patto di stabilità, ma intanto tra le cose da fare sin dal 2015, la giunta punta sulla sistemazione di via Frassinelli, inserendo il primo stralcio del percorso ciclopedonale per 1,1 milioni di euro. A breve partirà il primo stralcio che inizierà dal territorio di Olmo, considerato il più pericoloso. Altro intervento oneroso è la ristrutturazione del municipio (2,6 milioni), ma pure sistemare piazza IV Novembre a Maerne (1,4 milioni). Qui, come anticipato nelle scorse settimane, la Regione ha stanziato 970, che andrà a finanziare, per l’80 per cento, la riqualificazione del paese. Il quadrilatero d’intervento sarà compreso tra gli incroci con via Manzoni e Roviego, l’ingresso a piazza Giotto e il ponte su via Rialto a due passi dalla chiesa. Riguardo il municipio, che presenta i segni del tempo, ancora lo scorso anno il governo locale aveva approvato il progetto preliminare messo nero su bianco dall’architetto Claudio Biancon di Spinea. Da tempo si parla del restauro, che

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sarà sia interno sia esterno, ma poi ha sempre inciso il Patto di stabilità. Alcuni locali si presentano in modo precario e serve una sistemazione globale. Infatti si devono fare delle indagini specifiche, i rilievi propedeutici alla ristrutturazione edilizia, effettuare dei calcoli strutturali e impiantistici, oltre ad adeguare la struttura da un punto di vista sismico. L’intervento era stato spostato più volte e ora la giunta di Monica Barbiero conta di fare qualcosa nei prossimi anni, tenendo presente che non sarà facile tirare fuori tutti quei soldi. Infatti, vista l’ingente somma da investire, non è escluso che si possano fare degli accordi con i privati. Sempre nel 2015, la giunta conta di costruire il primo stralcio della pista in via Morosini (oltre 450 mila euro) e il campo d’inumazione nel cimitero di Maerne

Storia

a scuola Arriva la stampante 3D Una stampante 3D

(130 mila). Nei due anni successivi, le opere più costose saranno il secondo stralcio di via Frassinelli (1,1 milioni di euro), la riqualificazione del centro di Martellago (950 mila) da fare nel 2016 e nel 2017 da erigere gli alloggi di edilizia sovvenzionata (oltre 1,5 milioni di euro) e adeguare da un punto di vista sismico gli edifici pubblici (900 mila). Fuori dal piano delle opere, il 2015 sarà l’anno della nuova illuminazione pubblica, visto il bando indetto dalla giunta. Interessate le vie Selvanese e Dosa a Olmo, le vie Friuli e Veneto a Martellago, le vie Moro, Roviego, Manzoni e parte di piazza IV Novembre, via Tasso e San Pietro a Maerne. Saranno sostituiti i 380 vecchi corpi a vapori di mercurio e troveranno posto le nuove lampade a led. Spesa stimata in 170 mila euro.

marezza, ma anche voglia di ripartire nonostante quel lavoro sia stato reso inutile da alcuni ignoti. Sono stati d’animo dei ragazzi che hanno partecipato al progetto “72 ore con le maniche in su: prove di un mondo nuovo” della Caritas veneziana. Sono stati insultati, sempre con delle scritte lasciate nelle pareti da loro lavate. Erano una quindicina tra i 16 e i 18 anni di Mestre, San Donà, Dolo, Padova e Treviso che avevano svolto dei lavori nel comune di Martellago. Ma nel sottopasso di Maerne, da loro ripulito in autunno, sono comparse delle scritte non troppo tenere nei loro confronti, con insulti e offese di ogni genere, poi rimosse. Due giovani, di 17 anni, hanno preso in mano carta e penna e inviato un messaggio di posta elettronica a Monica Barbiero per esprimere tutta l’amarezza. Una ha scritto: “Cari writers, mi rivolgo a voi perché sostengo che scrivere o disegnare sui muri possa essere una forma d’arte, se fatto in maniera legale e civile. Per praticarla nel rispetto degli altri cittadini, occorre chiedere spazio per esprimere la propria creatività ai Comuni”. Barbiero si è detta dispiaciuta per l’accaduto scusandosi con loro per quanto successo. A.R.

Commemorazioni

Un libro sui 70 anni dalla Liberazione Partigiani in piazza San Marco, il giorno della Liberazione

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genitori aiutano la scuola e puntano sulla tecnologia di ultima generazione. Continua la collaborazione tra scuola e società civile e in questo caso istituti scolastici. L’associazione “Genitori Martellago”, grazie al ricavato di alcuni eventi organizzati, ha consegnato a scuola una nuova Lavagna Interattiva Multimediale (la cosiddetta lavagna LIM) ed una stampante 3D. Ma a cosa serviranno questi ritrovati tecnologici di ultima generazione? “I dispositivi di ultima generazione - spiegano i promotori delle iniziative - consentiranno a docenti ed alunni di superare il tradizionale insegnamento frontale, dando la possibilità, con un’apposita penna digitale, di scrivere, proiettare filmati, spostare immagini ed altri oggetti multimediali, e di salvare le lezioni svolte in classe sul pc di casa. Inoltre, la stampante 3D, porrà l’Istituto Comprensivo di Martellago all’avanguardia della dotazione tecnologica nel territorio. La nuova stampante aggiungerà valore agli aspetti didattici, rendendo concreto e manipolabile un disegno tecnico tridimensionale ed incentivando lo studente all’ideazione spaziale con la possibilità di “creare” oggetti, colmando il divario tra la semplice percezione visiva e l’esperienza della visualizzazione spaziale in 3D, promuovendo quindi un cambiamento di approccio nell’imparare”. Si tratta insomma di una vera e propria rivoluzione nell’apprendere che sta cambiando il modo di imparare nozioni e sviluppare capacità dei ragazzi che vanno dalle elementari in poi. Il presidente dell’associazione, Gianpaolo Zanatta è soddisfatto del risultato raggiunto. “Con questo strumento - spiega - i genitori hanno inteso supportare la scuola nei suoi bisogni, esprimendo con soddisfazione, anche, il desiderio dei propri figli di essere al passo coi tempi in una società che è sempre più tecnologica e veloce nei cambiamenti, ma che sembra non considerare la funzione formativa della scuola. In questo delicato momento di crisi, il no-profit si è dimostrato, ancora una volta, uno strumento d’aiuto e supporto anche nel settore scolastico”. Nelle aule scolastiche sempre più i metodi di un tempo cambiano. Già in diversi paesi europei, quaderni, libri, penne e matite sono aboliti per far posto ai “nativi digitali” a tablet e pc. Ora arrivano lavagne luminose e stampanti in 3 D. A.A.

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l 2015 è l’anno del settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e la fine della seconda guerra mondiale. Avvenne il 25 aprile del 1945 e il 18 aprile di quest’anno, alle 17 nella sala conferenze Barbiero di Banca Santo Stefano a Martellago, sarà presentato e distribuito il volume realizzato dall’associazione culturale Esde, il periodico di storia locale del Miranese, del Veneziano e Trevigiano. Nel testo si potranno trovare delle ricerche storiche fatte su Martellago, Mirano, Zianigo, Mira, Santa Maria di Sala, Venezia centro storico, Mestre e Treviso. Ci hanno lavorato professori, appassionati di storia, giornalisti, scrittori, studenti del Linguistico Majorana-Corner di Mirano e dello Scientifico Parini di Mestre. Una guerra che ha

seminato milioni di morti e che in Italia è partita quasi un anno, giugno 1940, dopo nove mesi rispetto al resto dell’Europa (settembre 1939). Le ricerche hanno la particolarità e il merito di far “scoprire” la Resistenza e i giorni dell’insurrezione da un punto di vista emotivo e umano. Si descrivono la scuola, i bombardamenti, le rappresaglie, le denunce, la cospirazione e il sabotaggio, il timore che il centro storico di Venezia e il mestrino, completamente minati dai tedeschi, saltassero in aria. Di più, perché all’interno sono raccontate le vicissitudini di guerra in Africa, in Russia, in Europa che costituiscono tante situazioni, in cui sono coinvolti civili, partigiani, militari, funzionari amministrativi, sacerdoti, che hanno compiuto la scelta di opporsi a un clima di paura, di repressione, di tortura,

Al volume ci hanno lavorato con passione professori, appassionati di storia, giornalisti, scrittori di rappresaglia, di negazione della libertà. “Sono passati settant’anni dai giorni della Liberazione dal nazifascismo – spiega il presidente dell’associazione Esde Cosimo Moretti – in un periodo lungo durante il quale l’Italia ha attraversato varie fasi del suo cambiamento sotto ogni aspetto. Non c’è miglior modo per onorare tutti coloro che sono caduti in guerra, o nei campi di concentramento e di sterminio, o nelle rappresaglie nazifascisteste, o che hanno sacrificato la loro giovane età combattendo o morendo in città o in montagna, che tenere vive la loro memoria e la consapevolezza storica e civile che il bene prezioso della dignità umana, della convivenza tra diversi, della pace e della democrazia, va coltivato e difeso. Ricordare e tramandare assumono quindi un valore formativo e tanto più le nuove generazioni sono formate a questo valore della democrazia, tanto più essa è forte e al riparo dalla mediocrità e dalla demagogia”. Il testo presenta foto, aneddoti e testimonianze, che farà fare un tuffo nel passato di sette decenni. L’iniziativa è stata fatta in collaborazione con l’Anpi, Intresco, l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea e ha il patrocinio dei sette Comuni del Miranese, oltre a Treviso, Mira, Venezia e Regione. A.R.


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14 Scorzè Il caso Il sindaco Mestriner annuncia novità per il 2016

Vigili urbani, il comune torna da solo

Scuole

Un concorso legato al Pedibus

Sarà sciolto il prossimo anno il sodalizio in vigore con Martellago e Salzano di Alessandro Ragazzo

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ella serie: arrivederci e grazie. Questo è quanto farà Scorzè giusto tra un anno, momento in cui tornerà ad avere un suo comando della polizia locale, e non più condiviso con Martellago e Salzano sulla scia di quanto successo negli ultimi dieci anni. A marzo 2016, a scadenza naturale dell’attuale convenzione in vigore con Martellago e Salzano, le strade si divideranno e, mentre questi due Comuni dipenderanno dalla neonata Unione, Scorzè andrà avanti da sola, con propri uomini e comando. Martellago e Salzano, invece, andranno a far parte del gruppo dove ci sono pure Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala. Di fatto, Scorzè andrà avanti fino a marzo del prossimo anno, ovvero alla scadenza naturale. “E’ quella fissata dalla convenzione – spiega il sindaco Giovanni Battista Mestriner – e la rispetteremo, come da accordi. Così i nostri vigili potranno svolgere servizio solo nei comuni di Scorzè, Martellago e Salzano, con questi ultimi due che potranno intervenire da noi, escludendo gli altri tre dell’Unione (Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala ndr). L’esperienza fatta negli anni con Martellago e Scorzè è stata soddisfacente; il clima era buono, con grande collaborazione fra tutti gli uomini, creando anche pattuglie miste fra i vari comandi. Fra un anno tutto finirà, faremo

altre scelte. Anche la protezione civile è stata messa assieme: sarà il presidente di turno dell’Unione a prendere le decisioni in caso di emergenza su un territorio che neppure conosce”. In sostanza, nei prossimi tredici mesi non ci saranno grosse novità, che invece scatteranno a primavera 2016, anche se quello che succederà nei mesi successivi è tutto da scrivere. “Prendiamo atto della decisione presa – osserva il capogruppo del Pd Gianna Manente – anche se bisogna lasciare tempo all’Unione di lavorare”. Antonio Petenà del Movimento 5 Stelle, invece, ha chiesto se esiste la possibilità di lavorare assieme ad altri Comuni confinanti. “Ricostruire tutto con altri non sarà facile – replica Mestriner –

anche se non escludo che si possa realizzare: bisogna vedere cosa vorranno fare”. E poi su eventuali ripicche che ci possono essere con i Comuni vicini, Mestriner non precisa che non ci sono incomprensioni. “Nessuna ripicca – spiega Mestriner – perché in questo periodo Martellago e Salzano hanno avuto maggioranze di sinistra, ci siamo trovati bene e l’esperienza è stata ottima. Spiace chiuderla ma con la nascita dell’Unione si modificano i rapporti: personale e mezzi saranno dell’ente appena formatosi. Il personale non più dipendente del singolo Comune ma dell’Unione che, come soggetto giuridico, potrà determinare le vicende di quegli uomini, come, ad esempio, lo spostamento”.

’è un concorso legato al Pedibus di Scorzè. Ogni giorno il conducente segnerà sul diario di bordo la presenza degli studenti delle elementari e, a fine anno, sarà stilata una classifica. I bambini che avranno percorso più chilometri, per ogni singola linea e in tutta la scuola, saranno premiati in un’apposita cerimonia, calcolando la quantità di anidride carbonica non prodotta. L’obiettivo è incentivare gli spostamenti a piedi e in bici nei tragitti casa-scuola. Il progetto, voluto dal comitato genitori della Marconi, coinvolgerà 20 classi e oltre 400 studenti, prevede 6 percorsi a partire dai capolinea vicini ai parcheggi o alle aree di sosta. Allo studio una linea bicibus dal parco Girasole. Andare a scuola a piedi è pure un modo per rendere il paese meno inquinato: sono 200 le auto che ogni giorno entrano nel centro per accompagnare i bimbi a scuola. Il serpentone è formato dagli studenti delle elementari che si muovono in gruppo partendo da luoghi prestabiliti, accompagnati da 2 adulti, un “autista” davanti e un “controllore” a chiudere la fila. Un servizio per le famiglie gratuito grazie al contributo dei genitori, nonni, maestri e amici che, in modo solidale, ne permettono l’attuazione. A.R.

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primi segnali del 2015 in tema di occupazione sembrano incoraggianti, ma alcune altre cifre invece preoccupano. Sono stati oltre 1500, infatti, lavoratori precari che hanno perso il lavoro nel 2014 nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese, di questi, quasi un terzo a ridosso del rinnovo del contratto oltre il terzo anno consecutivo. A dirlo sono i sindacati e l’ex assessore al lavoro provinciale Paolino D’Anna che ha seguito innumerevoli vertenze e anche tante chiusure di attività e tagli di personale durante il suo mandato. La situazioni più pesanti nel comprensorio dei 17 comuni dell’area sono nel settore del commercio, del metalmeccanico, edilizia e calzaturiero. Ma vediamo le dinamiche che sottendono questo fenomeno. “Troppo spesso – spiega Michele Valentini della Fiom Cgil – le aziende nel settore metalmeccanico nel miranese assumono giovani e meno giovani, promettendo loro dopo un periodo formativo di tre anni, di procedere con una assunzione a tempo indeterminato. Fatalità però, queste persone non vedono più rinnovato il loro contratto proprio alla scadenza dei tre anni, quella cioè che diventa utile per l’assunzione a tempo indeterminato”. Stessa situazione nel calzaturiero segmento economico forte per l’economia della Riviera e del Made in Italy. “Le aziende – spiega Riccardo Colletti, segretario della Filctem Cgil – anche del settore calzaturiero spesso purtroppo assumono più personale di quello dovuto in concomitanza con gli ordinativi che paiono buoni, per poi lasciare le persone a casa

ad una minima difficoltà del mercato“. Va male anche nel settore commerciale, anche se commessi e cassieri già da anni, e anche senza la crisi che imperversa dal 2008, hanno spesso trovato posto con impieghi stagionali”. L’appello dei sindacati è chiaro. “Questa strategia dell’impiego usa e getta dei lavoratori per sfruttare il basso costo della manodopera – conclude Colletti – è controproducente. In questo modo non si riusciranno mai a formare maestranze e professionalità che servono sempre più a prodotti certificati made in Italy”. C’è anche una geografia del problema. “Le zone che più hanno risentito di questo fenomeno – spiega l’ex assessore Paolino D’Anna – cioè dei precari “usa e getta” sono quelle di Mira, Dolo, Mirano, Scorzè, Martellago e Spinea, cioè centri popolosi in cui sono alla ricerca di lavoro ogni settimana, migliaia di giovani. Giovani che spesso purtroppo dopo un ciclo del genere, ne escono scoraggiati, perdono ogni speranza e preferiscono emigrare all’estero dove comunque, le forme di impiego a livello contrattuale sono anche più flessibili di quelle italiane. Basti pensare a paesi come Australia, Inghilterra e Stati Uniti”.


Salzano 15 Lavori Al via una serie di interventi pensati per evitare problemi al territorio

Casa di riposo

Continuano gli appuntamenti per i cittadini

Rischio idraulico, cantieri sul Marzenego C La zona che sarà interessata è quella compresa dal mulino Trevisan fino al ponte in via Pacinotti di Roberta Pasqualetto

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Salzano aprono nuovi cantieri per la sistemazione di un tratto del fiume Marzenego. Gli interventi saranno opera del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e si terranno nella frazione di Robegano. La zona d’interesse è compresa dal mulino Trevisan fino al ponte in via Pacinotti in centro a Robegano. I proprietari delle abitazioni, di queste zone, sono stati invitati ad agevolare i lavori di trasporti di roccia, materiali e il transito dei mezzi. A lavori ultimati tutto sarà ripristinato com’era prima. “I lavori partiranno a fine febbraio e in un paio di mesi saranno ultimati – dice il geometra Mauro Vardiero, responsabile lavori pubblici del Comune – anche se, in realtà, dipende tutto dall’andamento climatico. Ovviamente se il tempo è brutto, le tempistiche si allungano. Questi lavori hanno lo scopo di eliminare il rischio idraulico perché gli argini, in caso di piene, sono a rischio di esondazione e per portare l’argine del fiume a livello di sicurezza si rialzeranno le sponde”. L’ufficio tecnico

ha collaborato con il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, e ha fatto da tramite con i cittadini per le comunicazioni cartacee, ora il Consorzio contatterà i frontisti proprietari. Al momento non si sono mai verificati episodi d’esondazione in questa zona ma, nei momenti di piena, l’acqua arriva a filo dell’argine, e si temeva anche per la scuola dell’infanzia situata in quest’area che, negli stati di allerta è stata evacuata. Il Comune era a conoscenza di alcune infiltrazioni lungo l’argine e verso le residenze dei privati. Queste problematiche erano state segnalate dai cittadini preoccupati per le loro abitazioni, specialmente quelli che possiedono le case a quota inferiore rispetto agli argini del fiume. “E’ necessario capire – dice Alessandro Quaresimin, sindaco di Salzano – che l’accesso all’acqua è un fondamentale diritto di cittadinanza, non solo un problema ambientale. Proprio per questi motivi ritengo molto importante la collaborazione avviata da qualche tempo tra il Comune di Salzano, il Consorzio

Un tratto del Marzenego di Bonifica Acque Risorgive e gli studenti degli istituti scolastici del territorio nella realizzazione di progetti di educazione ambientale, che contribuiscono a sensibilizzare le giovani generazioni per una gestione partecipata e consapevole dell’ambiente e delle risorse idriche. L’esecuzione delle opere di bonifica a tutela della sicurezza idraulica del territorio, la gestione dei corpi idrici, la manutenzione e controllo dei corsi

d’acqua, è diventato un ruolo fondamentale per la vita quotidiana di tutti”. I lavori inizieranno con il recupero della servitù di passaggio per fare le manutenzioni necessarie e creare un passaggio di circa 4 metri. Saranno spostate alcune recinzioni di privati e tagliati degli alberi per intervenire, aggiungendo materiale roccioso alle sponde del fiume al fine di alzarlo e rinforzarlo, risagomando il suo profilo attuale.

ontinuano i corsi della Casa di Riposo e Soggiorno don Vittorio Allegri di Salzano, le iniziative sono rivolte ai cittadini che presentano alcune problematiche legate all’anziano. A febbraio è terminato un ciclo di incontri tenuti dal personale della Casa di Riposo e non solo con una buona risposta da parte dei cittadini. I corsi di “auto mutuo aiuto” sono alcuni aspetti che la dottoressa Monica Miatto segue con la dottoressa Fabiana Filippi. I gruppi che hanno frequentato i corsi, hanno fatto rete tra loro. Gli incontri di “Auto mutuo aiuto” hanno accesso libero, e si tengono ogni primo lunedì del mese, all’interno della struttura. Le altre attività sono il laboratorio “Memoria e memorie”, rivolto a tutti coloro che vogliono apprendere strategie per incrementare i ricordi e ottimare la loro memoria. Gli incontri si tengono due volte al mese: lunedì 23 febbraio, il 9 e il 23 marzo, il 20 e 27 aprile e l’11 e il 25 maggio. Questo laboratorio è giunto al quarto anno ed è seguito da più persone si svolge con delle esercitazioni pratiche, si sviluppano tematiche ad ogni incontro con esercizi e strategie per migliorare i ricordi. “In aprile partirà un nuovo gruppo ed è rivolto agli anziani che vivono soli e ha lo scopo di stimolare la memoria cognitiva con esercizi per eseguire compiti semplici e quotidiani, per tenere attiva la mente – dice la psicologa Lisa Rossi – partirà giovedì 23 aprile”. info@cdrsalzano.it.


16 Salzano Commercio A tu per tu con i protagonisti economici e della tradizione del territorio

I ristoratori raccontano le loro ricette anti crisi di Roberta Pasqualetto

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a crisi economica sembrava essere un capitolo passeggero nella storia del paese, e invece ha superato i 7 anni e ancora non sembra vedere punti di svolta. Tutti i settori commerciali sono stati toccati dalla crisi: negozi, ristoranti e molto altro. A Salzano alcuni ristoratori storici nel territorio raccontano la loro esperienza e la loro ricetta anticrisi economica. Lo storico ristorante Albera è gestito da tre soci: Sebastiano Di Martino, il fratello e il cognato. “Noi gestiamo l’Albera da 31 anni, prima c’era un’altra gestione – dice il titolare Sebastiano Di Martino – siamo partiti solo con la pizzeria e poi abbiamo inserito la cucina con il pesce, la paella e le pizze napoletane. Siamo membri dell’associazione Baccalà Rosso, fondata qui da noi. Contro la crisi manteniamo i prezzi modici, ma difendendo una qualità buona. Lavoriamo con clientela fissa a mezzogiorno, e la sera abbiamo il menù libero per i nostri clienti affezionati”. La storia del ristorante pizzeria Belfiore inizia nel 1964, all’epoca si cucinava carne, ma oggi si possono trovare anche pizza e pesce. “Mio padre era cuoco qui, e poi ha acquisito il locale – dice Preo Gianantonio, titolare – da quegli anni è tutto cambiato specialmente nella varietà del menù, siamo campioni del mondo di pizza e la facciamo con quattro impasti diversi: kamut, semi integrale, farro e senza glutine per i celiaci. Io mi sono specializzato nel pesce e mio fratello gestisce la sala; puntiamo a offrire prodotti di qualità”. All’Osteria Centrale a Robegano la specia-

Alcuni locali si sono specializzati in menu senza glutine per i celiaci lità è la carne alla brace, il locale è gestito da due soci: Daniele Simionato e Francesco Bertocco, da 12 anni. “Nel nostro piccolo le cose vanno abbastanza bene – dice Daniele Simionato – offriamo un prodotto che possono permettersi le tasche di tutti. La nostra ricetta contro la crisi è quella di prendersi cura del cliente. Oggi le persone hanno meno possibilità economiche per uscire a cena, ed è importante trattarle meglio possibile, creando un rapporto diretto con loro, cosi da invitarli a tornare”. Sicuramente la crisi ha svuotato le tasche delle persone che devono ottimizzare e razionalizzare le spese, questo significa che è cambiata la tipologia di cliente che adesso è più preparato, e si informa maggiormente prima di spendere soldi. Il Comune, per promuovere il suo territorio, ha da poco fatto pubblicare una guida titolata: Salzano: Terme, Cultura e Natura a due

“Manteniamo i prezzi modici, ma difendendo una qualità buona. Lavoriamo con clientela fissa a mezzogiorno”

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Piatti tipici del comprensorio passi da Venezia; il testo riporta la storia e i locali di ristorazione e turistici del territorio. “Per chi vuole degustare ricette di qualità non deve esitare a farci visita – dice l’assessore ai lavori pubblici e Promozione del Territorio Lino Manente – qui troverete ad accogliervi cordialità, professionalità e buona cucina in un territorio che mantiene vive le tradizioni venete”. Insomma, una dimostrazione di vitalità degli esercizi commerciali del teritorio.

Cultura Lingue

Corso di francese gratuito al via

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Salzano è partito un corso di francese gratuito promosso dal CGS (Comitato di Gemellaggio Salzano), ed è stato un grande sucesso. Il corso ha livello A1 e A2 per sei lezioni che si sono tenute il 5, il 12, il 19 febraio e si terranno il 26 febbraio e il 5 e il 12 marzo. Ci saranno grammatica comprensione scrittura ed orale. “Questa iniziativa mi sembra molto interessante - dice l’assessore alle Relazioni Interculturali Sara Baruzzo - alla luce anche della massiccia frequenza con cui è stato frequentato un analogo corso di inglese organizzato tempo fa dai volontari europei”. Il corso gratuito richiede, per ragioni assicurative, l’adesione come soci al CGS e una tantum di 10 euro per spese di fotocopie e cancelleria. Il CGS è un’associazione del territorio che organizza per i cittadini eventi internazionali di “scambio culturale” con gli altri paesi dell’Europa. Il corso si terrà tutti i giovedì dalle 20.30 alle 22.30 nella sede dell’Auser dietro alle scuole elementari. Il costo della tessera socio ordinario è di 20 euro e 15 per i soci familiari. R.P.


Personaggio 17 Le tradizioni A Salzano un artigiano d’altri tempi

Giovanni Stevanato, l’uomo dei fuochi d’artificio “Abbiamo una fabbrica qui e una in Friuli. Lavoriamo moltissimo nel periodo che va da maggio fino all’Epifania” di Roberta Pasqualetto

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iovanni Stevanato è nato nel 1940, vive e lavora a Salzano dove realizza fuochi d’artificio. Giovanni ha iniziato presto a lavorare in questo settore, aveva 12 anni, in un’attività di famiglia. All’età di 16 faceva già i fuochi d’artificio per la festa del Redentore e molte altre celebrazioni. Da più di trent’anni gestisce personalmente l’azienda di famiglia, dove oggi lavorano anche i due figli, Roberto e Lucio, e alcuni collaboratori. I suoi prodotti sono utilizzati per manifestazioni pubbliche e private. “Questo mestiere è più vecchio di quello che si crede e, in questo territorio, c’era già qualcuno che lo faceva. Mio nonno lavorava in questo settore e ha imparato i segreti e le tecniche di realizzazione, da un artigiano della zona. Poi questo signore era senza figli e ha lasciato tutto a mio nonno che si è perfezionato”.  Come funziona il suo lavoro? “Noi produciamo i fuochi e allestiamo gli spettacoli, ma vendiamo anche al dettaglio. Dipende dal tipo di cliente e da cosa ci chiede. Abbiamo una fabbrica qui a Salzano e una in Friuli. Lavoriamo moltissimo da maggio fino all’Epifania, ma la stagione è sempre aperta. In estate ci sono serate in cui facciamo anche sette spettacoli”.

Come sono fatti i fuochi d’artificio? “Sono realizzati da miscele di prodotti chimici, bisogna conoscerli bene per ottenere i risultati voluti, e si devono sapere quali sono i danni che potrebbero fare. E’ importante sapere come combinare e trattare le materie perché altrimenti ci sono reazioni pericolose. Gli effetti dei fuochi li andiamo a provare ad Udine; perché il prodotto primo può variare il risultato finale anche se le combinazioni sono le stesse; un rosso, la volta dopo, potrebbero diventare un viola”.  Cosa bisogna sapere per fare questo mestiere? “Le persone che lavorano da noi sono formate, hanno fatto degli esami di abilitazioni, soprattutto per l’allestimento degli spettacoli”.  Cosa bisogna fare prima di organizzare uno spettacolo? “Per uno spettacolo professionale ci vogliono le autorizzazioni del Comune e quindi ci vuole una ditta specializzata come noi che si occupi della documentazione. Poi, con l’attrezzatura, si va a fare lo spettacolo. Noi seguiamo tutto: dal lato burocratico all’esecuzione finale. Poi ci sono i privati che vengono ad acquistare i fuochi e li gestiscono da soli. I

Messaggio politico a pagamento a cura del Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Riforma Enti Locali Bruno Pigozzo, PD: “Città metropolitana: la Regione faccia la sua parte” Si avvicina a grandi passi l’avvio della Città Metropolitana: con le prossime elezioni di maggio2015 il sindaco di Venezia sarà anche il sindaco metropolitano ed avrà il compito di avviare insieme ai sindaci dei 44 comuni veneziani la costituzione di questo nuovo ente che andrà e sostituire la vecchia Provincia assumendo nuove funzioni, oltre a quelle ulteriori che la Regione potrà assegnarle, per ottimizzare i servizi ai cittadini. Di fatto però, ad oggi, la regione Veneto non ha ancora provveduto a definire queste funzioni per le Province, né per la Città Metropolitana. Inoltre il Veneto è l’unica regione italiana che deve ancora istituire il Consiglio delle Autonomie Locali previsto dall’articolo 123 della Costituzione e dal nuovo Statuto regionale. A fronte di questa inerzia, il Gruppo Consigliare del PD, già ad ottobre 2012, ha presentato una proposta di legge a firma di Bruno Pigozzo, componente della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, “Nuove norme in materia di conferimento di funzioni amministrative al sistema delle Autonomie Locali”. Questi i contenuti essenziali: 1. La Regione cede ai Comuni tutte le funzioni di gestione amministrativa e tiene per sé le funzioni legislative, di programmazione e di individuazione dei livelli minimi di efficienza e di standard qualitativi nella gestione amministrativa; 2.Le Province esercitano funzioni che richiedono un esercizio unitario di coordinamento,

Giovanni Stevenato premiato dal presidente della Camera di commercio Giuseppe Fedalto

dalla tutela dell’ambiente alla gestione dell’edilizia scolastica e delle strade provinciali; 3. Alla Città Metropolitana vengono assegnati i seguenti compiti: partecipazione alla programmazione ed alla pianificazione di livello regionale; pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali portuali, aereoportuali, e logistiche; gestione e organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale come Sanità e Trasporti; gestione interventi di difesa del suolo e del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti; interventi per lo sviluppo economico: i poli fieristici, le attività turistiche e le reti di servizi materiali ed immateriali alle imprese (banda larga, innovazione e ricerca); sviluppo culturale e sociale in sinergia con le istituzioni culturali e universitarie. A giugno 2014 il PD ha presentato, sempre a firma di Bruno Pigozzo, la proposta di legge “Disciplina del Consiglio delle Autonomie Locali” per rendere più efficiente il rapporto tra la Regione, i Comuni e il territorio. Anche questa proposta non è stata finora accolta. Sollecitiamo Zaia e la sua maggioranza a procedere con urgenza a queste riforme, ritenendole un processo indispensabile per la modernizzazione del Veneto e per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese.

nostri prodotti sono marcati CEE, e hanno categorie diverse: per ragazzi fino ai 14 anni, per maggiorenni e per quelli che hanno il porto d’armi”.  Cosa è cambiato nella storia? “Una volta i fuochi si sparavano a mano e sicuramente era più pericoloso, il settore del pirotecnico ha avuto un’evoluzione grandissima. Oggi si possono creare effetti particolari o simultanei, grazie all’utilizzo del computer e con una programmazione studiata a tavolino. Ci sono poi spettacoli piromusicali, dove si lanciano i fuochi a ritmo di musica con un effetto davvero bellissimo. Inizialmente si sceglie la musica che detta i tempi alti e bassi e si inseriscono i giochi pirotecnici”.  Tempi di crisi, come vanno gli affari? “Sicuramente non sono i tempi di 5 anni fa, ma la gente spende ancora per i fuochi”.  Qual è stata la cosa più strana che avete fatto? “Abbiamo realizzato uno spettacolo per il compleanno di un

cane. Una coppia inglese si trovava in un albergo, al Lido di Venezia, e ha voluto festeggiare il cane con uno spettacolo. Abbiamo fatto moltissimi lavori importanti: il Festival del Cinema, il Del Piero Day, Miss Italia e molto altri”.  Soddisfazioni? “Tante! Lo spettacolo riesce bene e crea i numeri, i clienti sono soddisfatti e ci sono gli applausi finali. Nel 2012 la mia azienda è stata inserita nel Registro delle Imprese Storiche Italiane e sono stato premiato per i miei 35 anni da imprenditore”.  Problematiche? “Abbiamo a che fare con il meteo: noi allestiamo tutto, ma se poi piove il lavoro non si fa; questo è il rischio del mestiere”.  Progetti?“ Ci piacerebbe ampliare l’azienda, ma il periodo non è sicuro. Andiamo avanti con i piedi per terra, e vediamo come evolve la situazione del paese”.


18 2 Cultura provinciale La premiazione Leone D’Argento per la creatività dei ragazzi-Biennale di Venezia”

I ragazzi di Olmo campioni di creatività Menzione speciale per gli studenti della G. Matteotti al concorso che premia la creatività applicata al campo delle arti di Ornella Jovane

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rescere insieme, esprimendo al massimo la propria creatività e ottenere persino lusinghieri riconoscimenti da prestigiosi enti culturali, quali la Biennale di Venezia. E’ in sintesi la bella storia di un gruppo di ragazzi di seconda, terza ed ex terza della scuola secondaria di primo grado di Olmo, dell’Istituto Comprensivo “G. Matteotti”. Lo scorso 7 febbraio sono stati premiati con una menzione speciale al concorso on line “Leone D’Argento per la creatività dei ragazziBiennale di Venezia” per le scenografie che hanno allestito in occasione dello spettacolo “Vado via con i gatti”, scritto dal professor Alessandro Voltolina, che è andato in scena a dicembre 2014. Il concorso, giunto alla quinta edizione, riguarda progetti che sono finalizzati allo sviluppo nelle scuole italiane della creatività applicata nel campo delle arti. Le scuole sono state invitate a elaborare progetti creativi finalizzati a sperimentazioni laboratoriali di natura materico/artistica, coreutica, teatrale, musicale e

EVENTI

digitale. I ragazzi di Olmo si sono recati all’Arsenale di Venezia, dove in occasione dell’apertura del Sesto Carnevale internazionale dei ragazzi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la cerimonia di premiazione. L’Istituto “G. Matteotti” di Maerne e Olmo da anni porta avanti con egregi risultati una intensa, magica e coinvolgente attività teatrale, fiore all’occhiello della scuola, che culmina nell’allestimento di uno o più spettacoli, organizzati, ideati e diretti proprio dal professor Voltolina, una istituzione per la scuola. All’interno di questa attività si svolge il laboratorio di scenografia che, in parallelo con quello degli “attori”, lavora alla messa in scena dello spettacolo di turno. Nel progetto “Vado via con i gatti”, relativo all’anno scolastico 2013-14, il laboratorio di scenografia è stato curato dalla professoressa Annunziatina Vitetta. “Il tema trattato nella drammatizzazione proposta quest’anno - spiega la professoressa Vitetta - , con tratti autobiografici, invogliava a cura di Ornella Jovane

LA MOSTRA “LA DIVINA MARCHESA” Si conclude il prossimo 8 marzo la mostra “La divina marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli” a Palazzo Fortuny a Venezia. Oltre un centinaio tra dipinti , sculture, gioielli, abiti, fotografie di grandi artisti del tempo in esposizione rievocano la figura e il mito della donna che affascinò D’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo.

FOTOGRAFIA. PRINCESS OF WATERLAND Sarà inaugurata al Centro culturale Candiani di Mestre il prossimo 5 marzo alle ore 18 la mostra fotografica di Beatrice Mancini dal titolo “Princess of waterland”. La mostra racconta delle “principesse di terra e di mare” che vivono la loro difficile condizione di donne in un paese difficile, il Bangldesh, “terra - come racconta l’autrice della mostra - che sprofonda nell’acqua per il 30 per cento del suo territorio”, dove “le condizioni sanitarie sono precarie” e talvolta tragiche per la “paradossale scarsità di acqua potabile”. Una Onlus tutta al femminile, Il filo di juta, ha portato assistenza nel Sud del Paese avvicinando soprattutto le donne del posto, spesso lasciate ai margini della società. Durante il periodo di assistenza sono emerse le loro storie raccontate attraverso le immagini della mostra. “Queste donne, bambine, ragazze, anziane… Queste principesse dagli abiti sgargianti e dagli sguardi antichi, - conclude l’autrice della mostra - hanno un lungo cammino da fare: devono prendere coscienza che questo mondo di terra e di acqua può iniziare a essere migliore anche per loro”. La mostra è aperta al pubblico fino al prossimo 19 aprile, da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20 presso la sala espositiva del secondo piano. L’ingresso è libero.

In alto il gruppo dei ragazzi premiati, l’allestimento e la lavorazione del fondale alla riflessione sul viaggio del vivere e sulla metamorfosi, il cambiamento come segreto per vivere intensamente questo dono che è la vita”. Nel testo si fa riferimento a “Le trasformazioni di Pictor-Favola d’amore” scritta da Hermann Hesse, un afiaba d’amore per adulti che narra l’arrivo di Pictor in paradiso alla ricerca della felicità attraverso una serie di trasformazioni. L’individuo dev’essere sempre in grado di evolversi - come il continuo divenire, la legge che governa questo mondo - di “trasformarsi” affinché creatività , vivacità, pienezza di idee possano trovare conreta realizzazione. “Da questa lettura e da queste considerazioni - prosegue la professoressa Vitetta - abbiamo

scelto di realizzare il nostro fondale, partendo dalle illustrazioni fatte dallo stesso autore”. Una esperienza di cooperative learnirg, come prevedono i moderni indirizzi di didattica, che ha motivato i ragazzi coinvolgendoli da protagonisti in una attività estremamente creativa ed espressiva . “Il mio ruolo - spiega l’insegnante referente del progetto - è stato innanzitutto quello di far sì che il gruppo si costituisse nella realtà “dell’essere in situazione” e non come entità astratta e che operasse nell’ottica del fare per divenire e crescere insieme, attivando la propria creatività ed originalità”. “Quest’anno - prosegue - il clima era così sereno che è stato come se la scuola si

Enogastronomia Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

spogliasse del suo “scolasticismo” e si aprisse finalmente al “fare attivo”, vissuto, pensato, discusso e con-diviso, in cui ciascuno è parte integrante e necessaria. Infine il gruppo si è creato, maturando il giusto modo di agire nel liberare le immense potenzialità espressive in un percorso di crescita artistica, individuale e relazionale; questo, dal mio punto di vista, è stato il punto di forza dell’esperienza”. Un punto di forza colto e riconosciuto anche dalla giuria del concorso che ha voluto premiare la scuola di Olmo - su 150 scuole partecipanti - con una bellissima Menzione Speciale.

Pittura

Torna Gusto in Scena T A orna a Venezia l’appuntamento culturale per eccellenza legato al mondo dell’enogastronomia. Lucia e Marcello Coronini presentano la settima edizione di Gusto in Scena, che si terrà domenica 1 e lunedì 2 marzo prossimi, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Quattro eventi in uno per un approfondimento che vede protagonisti grandi vini ed eccellenze gastronomiche, accuratamente selezionate dagli stessi ideatori e curatori dell’evento, 18 ristoranti e 6 grandi alberghi della laguna e un congresso di alta cucina dove chef stellati si confrontano, studiano ed eseguono piatti secondo il tema scelto dagli stessi curatori. Gusto in Scena, unica manifestazione nel suo genere a ottenere per due volte il patrocinio del Ministero della Salute oltre a quello di Expo Milano 2015, si prepara a coinvolgere esperti e appassionati su temi nuovi, con l’obbiettivo di realizzare una nuova grande Cucina Italiana, in grado di coniugare gusto e salute. La Cucina del Senza® “cucinare senza sale o senza grassi e dessert senza zucchero aggiunti” è nata da un’intuizione di Coronini che ha aperto nuovi orizzonti nel mondo dell’alimentazione, dando spazio in questa nuova edizione a un nuovo progetto legato a uno dei piatti più famosi del Made in Italy: la Pizza del Senza. In programma “I magnifici vini – Vini

di Mare, Montagna, Pianura e Collina” che prevede l’allestimento di un banco d’assaggio composto da una selezione di aziende vinicole italiane ed estere, per un totale di oltre 150 vini. Le cantine sono caratterizzate dalla distinzione tutelata da un brevetto europeo di Marcello Coronini in: Vini di Mare, Montagna, Pianura e Collina. Il congresso di alta cucina “Gusto in scena 2015” si terrà il 1° marzo dalle ore 10,30. Gli appassionati gourmet troveranno la sezione Seduzioni di gola – le eccellenze della gastronomia, una selezione di eccellenze gastronomiche basata su criteri qualitativi e storico-culturali, una ricerca all’insegna di prodotti di grande qualità e della valorizzazione del territorio, con possibilità di degustazioni nel corso della due giorni.

A OCCHI SPALANCATI. CAPOLAVORI DAL MUSEO DELL’IMPRESSIONISMO RUSSO

occhi spalancati. Capolavori dal Museo dell’Impressionismo russo di Mosca. Eccezionalmente a Venezia, i 50 capolavori assoluti del futuro Museo dell’Impressionismo Russo di Mosca. Unica “anteprima” internazionale del Museo che aprirà i battenti il prossimo autunno. La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell’Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell’arte russa degli ultimi due secoli. Le 50 opere sono esposte in un percorso che accosta tra loro soggetti tematicamente contigui (il paesaggio, la scena urbana, la figura in un interno), con una dovuta ma non sempre vincolante attenzione alla cronologia. Il momento di maggior fioritura dell’Impressionismo in Russia è di qualche lustro successivo alla svolta dell’arte francese intervenuta tra settimo e ottavo decennio dell’Ottocento, e comprende soprattutto l’ultimo decennio del secolo e l’inizio di quello successivo. La mostra è allestita a Palazzo Franchetti e rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 12 aprile.


Sport 19 3 Basket femminile Speranze da un vivaio che coinvolge 22 società sportive

Umana Reyer punta sulle under 19 di Roberta Pasqualetto

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l settore giovanile del Progetto Reyer coinvolge 22 società sportive con oltre 4.500 giovani atleti che gravitano nell’orbita orogranata. Le squadre Under 19 maschili e femminili si sono fatti valere e hanno dimostrato stoffa da campioni. L’U19 femminile, domenica 21 gennaio ha concluso il girone regolare senza perdere neppure una partita. L’ultima competizione disputata, nelle mura di casa del Taliercio, avevano come avversari il Cadelfa Casa del Fanciullo, la vittoria è stata 71 – 38. Con questa ultima partita di girone, le ragazze veneziane hanno chiuso imbattute tutte le partite. Delle dodici partite, di cui sei in casa, disputate da ottobre 2014 e fino a gennaio 2015, le atlete sono state sempre imbattute e con ottimi punteggi. Questa prima fase sarà seguita da quella ad orologio, e successivamente delle finali nazionali nel mese di maggio a Battipaglia (Campania). La fase ad orologio prevede sei partite, le gare interne ora si terranno: martedì 3 febbraio Reyer contro Schio, ore 18,45; martedì 24 febbraio Reyer contro Giants, ore 18,45 e martedì 17 marzo, Reyer contro Cadelfa Casa del Fanciullo. Le due partite in casa si giocheranno nella palestra dell’Istituto Gritti a Mestre. La strada di crescita da percorrere è ancora lunga, ma la

A Marghera

IL CRICKET CERCA NUOVE LEVE PER CRESCERE

voglia e la determinazione, accompagnate dal duro lavoro in palestra, come sempre ripaga. Le ragazze che compongono questo gruppo molto interessante, in ordine di annate, sono: Pan Francesca, Gianolla Carlotta, Porcu Rachele, (tre atlete classe 97); Boccardo Alessandra, Castello Elena, Colombo Giada, Muffato Giulia, Togliani Anna, Togliani Giulia, Destro Federica (sette atlete classe 98); Cubaj Lorela, Coffau Emma, Dal Mas Emma, Fassina Martina, Destro Martina, Pinzan Elisa, Smorto Giovanna, Tridello Benedetta, Gamba Irene e Galazzo Aurora (dieci atlete classe 99). Le finali nazionali non sono concentramenti ad interzona, ma si andrà direttamente a Batti-

paglia, dove competeranno 16 squadre con passaggi diretti e spareggi, nei primi 3 giorni 8 andranno a casa, c’è un passaggio in meno. In base agli altri anni, il Veneto va direttamente alle finali regionali, mentre gli altri possono spareggiare. “Abbiamo vinto tutte le partite – dice Franco Conchetto, responsabile del settore giovanile femminile dell’Umana Reyer Venezia – non abbiamo mai perso. Pensiamo che la squadra che può metterci in difficoltà è l’A.S.D. Pallacanestro Schio A, con la quale abbiamo vinto con poco scarto. La formazione della squadra è giovane ma sono forti, in questa prima fase non abbiamo avuto difficoltà, ma si può sempre migliorare”.

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’ partita da Marghera la stagione del cricket, questa volta non guardando solo ai campionati, ma cercando di coinvolgere e far crescere una nuova leva di giovani appassionati a questo sport. Ma vediamo di che si tratta. La Società Venezia Cricket è nata soprattutto dalla passione per questo sport di molti immigrati bengalesi e pakistani residenti a Marghera. Ai loro paesi di origine, infatti, questo è lo sport nazionale. La società che ha sede in via Rinascita a Ca’ Emiliani nel quartiere del comune di Venezia, ha una cinquantina di iscritti, tra i quali alcuni italiani. I promotori della nuova leva ci spiegano come si provvederà. “Per diffondere questo sport fra i giovani - spiega l’allenatore Simone Bolgan -, abbiamo dato il via all’iniziativa “Il cricket ricomincia da te”, destinata ai bambini e alle bambine delle scuole elementaria partire dagli 8 anni. Gli allenamenti si terranno nella palestra della scuola media Visintini. Per i ragazzi delle medie e del biennio delle classi superiori la palestra dedicata agli allenamenti è invece quella dell’Einaudi”. Gli allenamenti dei bambini si tengono ogni sabato alle 15,30. Info: info@veneziacricket.eu, 041-5384358, 3467262517 A.A.

A Mestre

AL PALASPORT TALIERCIO TORNA GIOCAGIN

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abato 21 febbraio, il Palasport Taliercio di Mestre ospiterà Giocagin, una kermesse di ginnastica e danza per ogni età che vede la partecipazione di 17 società sportive. Durante la giornata di sabato si esibiranno migliaia di bambini, insieme ad atleti di tutte le età con esibizioni di ginnastica, danza, pattinaggio, arti marziali e tante altre discipline, classiche o di nuova invenzione. Giocagin porta ogni anno sport, musica e gioco nei palazzetti dello sport e in spazi all’aperto di oltre 60 città lungo tutta la penisola. Da febbraio 2015 all’estate, migliaia di partecipanti, insieme agli spettatori, saranno coinvolti in giornate di sport per tutti all’insegna de “Il divertimento in movimento”. Il Comitato Provinciale di Venezia ha aderito, assieme al Coordinamento Provinciale Ginnastica e all’area Anziani in Movimento, a questo importante appuntamento in occasione del quale le società affiliate che aderiscono, si esibiscono presentando dei numeri con musica, preparati durante l’anno sportivo. Bambini, giovani, adulti ed anziani; ognuno darà il meglio di se stesso per rappresentare al meglio la propria società, ma soprattutto per divertire.

ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00

Questo appuntamento si impegna anche a livello sociale con una raccolta fondi che ogni anno è devoluta per progetti diversi. Nel 2014 la manifestazione ha raccolto fondi per sviluppare, a cura di Uisp e Peace Games, le attività del centro educativo Al Zuhur, nel campo profughi palestinese di Shu’fat (Gerusalemme Est). Le attività sportive inizieranno alle ore 15.30, per maggiori informazioni si può visitare il sito giocagin.uisp.it. Insomma, una bella iniziativa che riuscirà a coinvolgere una fascia di persone come gli anziani, che in questi ultimi decenni sono sempre più fascia di popolazione attiva e interessata allo svago e al tempo libero. Un mix intergenerazionale insomma ,che si prospetta di sicuro successo. Accanto al divertimento e all’aspetto sportivo legato ai più giovani. Poi non mancherà appunto l’aspetto sociale con raccolte di R.P. fondi per chi ne ha bisogno.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classificaa del benessere, tante luci ma qualche ombra Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore FOCUS

di Ornella Jovane

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uovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifiche rivisitate e fotografie più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fine gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della classifica del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete. In definitiva nel 2014 il Veneto si conferma una regione in cui si continua a vivere ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istruzione e sicurezza. Nello specifico Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifica delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete. Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione. Per quanto riguarda il benessere materiale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equivalente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosiddetti Neet, coloro che non studiano né lavorano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppure il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei. Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali. Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

i g g da oINE il -L N O è OVO NU SITO

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “partecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B. Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differenziata dei rifiuti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazionale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcuni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media. In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella classifica italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

Oltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionali

UNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE PER CREARE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO

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soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esemplificare il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”. “Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo definisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha finito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni. L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”. Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifiche sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema economico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fisico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”. O.J.

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Il Veneto in primo piano 21 1 Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro di Ornella Jovane

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veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica categoria in flessione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ventunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, superiore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

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Le province più ricche si confermano Padova e Belluno, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scorso anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale. I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumi

I GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

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copro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sintetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occasione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fluttuanti e instabili, alle tappe pianificate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo fornisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa. Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considerano di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio difficile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorativa e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le difficoltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di acquisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping. O.J.

Messaggio politico a pagamento a cura del Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Servizi sociali “I veneti ci credono, questa Regione no”. Il parere di Bruno Pigozzo consigliere regionale PD L’integrazione dei Servizi Sociali di competenza dei comuni con quelli sanitari di competenza dell’ULSS è stata la principale caratteristica del modello organizzativo del sistema veneto. Il Piano Socio Sanitario Regionale approvato nel 2012, pur ribadendo a parole tale modello, non ha poi avuto una elaborazione coerente, provocando al settore Sociale progressive restrizioni di risorse e di servizi che cominciano a far vedere i loro effetti deleteri per famiglie e Comuni. “Se guardiamo gli stanziamenti per il Sociale nei bilanci regionali dal 2010 ad oggi, - sottolinea il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo, componente Commissione Sanità e Sociale - emerge una situazione disperata. Azzerati i fondi per gli investimenti in strutture, quelli per le politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indistinto di 20 milioni per i Comuni a favore delle persone con disabilità: ogni Comune, per mantenere gli stessi servizi del 2014, dovrà trovare nel proprio bilancio nuove risorse. Analogamente, nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità o svantaggiate: ciò aumenterà il disagio sociale”. Se da un lato può consolare il fatto che il Fondo per la non autosufficienza non venga decurtato rimanendo a 717 milioni di euro, dall’altro non aumenta il valore delle quote sanitarie per non-autosufficienti ospitati in case di riposo; dal momento che i costi di

gestione sono aumentati, queste si vedranno così costrette a chiedere un aumento della retta alle famiglie. “E’ dal 2010 che Zaia non aggiorna le quote sanitarie – aggiunge il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo – ed oggi inserire un anziano in casa di riposo può costare alla famiglia più di 2000 euro al mese!” Anche quest’anno i finanziamenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono impropriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno erogati finché non arriveranno i soldi del Fondo Sociale Nazionale. Per questo motivo oggi le scuole paritarie stanno ancora aspettando quanto spettava loro nel 2014. Inoltre, mancano 5 milioni per i corsi di prima formazione professionale, una gravissima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione. “Infine, conclude Pigozzo - siccome la Regione non ha ancora definito quali competenze delle nuove Province gestirà in proprio, sta mettendo a rischio la continuità dei servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole, oltre a creare un problema occupazionale per gli operatori. Leggendo il bilancio 2015 ci chiediamo: perché Zaia sta smantellato i servizi sociali? E’ questo che i veneti si meritano?”

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4 Il Veneto in primo piano 22 Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano” di Miriam Vianello

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onne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mercato del lavoro. “Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove professioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni. Fra le tante storie, abbiamo scelto quella di Chiara Schiavon, una giovane di Chioggia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi verso nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attività nella sua città. “Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Giovanni Paolo II alle donne per introdurre l’intervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’estero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfida poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”. Chiara, guardando indietro c’è qualcosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nulla della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto. Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fine sia inutile pensarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori. Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così difficile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!” Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato finora? “La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fidanzato e che tutt’ora continua a supportarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

Chiara Schiavon ogni tanto mi frullano in testa. Ovviamente anche la mia famiglia è stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”. Da cosa è nata la tua passione per l’hand made? “La mia passione per l’handmade credo di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avuto molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far comprendere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”. Hai qualche desiderio per il futuro? “Il mio desiderio per il futuro sarebbe quello di realizzare qualcosa che mi identifichi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

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nche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio degli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spesso, anche culturali. La figura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione professionale. Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione giovanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con punte del 65-70% nel sud Italia. Quel che preoccupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percentuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi. Dati che secondo gli analisti sono imputabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’influenza esercitata sui comportamenti e le attitudini delle ragazze fin dai primi anni di vita. Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha difficoltà finanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi. Grandi difficoltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percentuali nel caso delle femmine. Colpa degli indirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del fenomeno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro. Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavorativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).


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Manovre di fine mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerlo “E

Clodovaldo Ruffato, Ncd

“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

Veneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione di Maria Pavan

P

eccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare. “C’è una società consortile che si chiama Veneto Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la finalità positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”. Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Veneto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico direttamente dagli uffici regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadisce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle funzioni conferite. Per quanto riguarda la norma finanziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantificare le minori spese in

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega

“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“U Costantino Toniolo 350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate immediatamente per incrementare il capitolo di bilancio finalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATE

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“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende produttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografiche protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salvaguardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”. Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in continuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

i g g da oINE il -L N O è OVO NU SITO

n ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati, perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole farmacie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario efficiente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV

“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Agroalimentare

tanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affidata ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fine di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”. L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che definisce “di primaria importanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e finanze lontane dal territorio e dalle sue esigenze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affidamento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

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Franco Manzato

n Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fibra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fibra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fibre spontaneamente per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e operatori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.

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Voci da palazzo 25 1 Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

COMMENTI

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescita “T Province

DISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Centro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori finora in campo

di Maria Pavan

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l lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero coalizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i riflettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifica e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

Alessandra Moretti e Luca Zaia continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i figli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pagarsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i figli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project financing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fiera opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’ufficio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arresto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’ufficio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’ufficio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso. Messaggio

ra le conseguenze nefaste del mancato riordino delle competenze da parte della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fino ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendimento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A beneficiare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servizio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”. S.B.M.

politico a pagamento a cura del

Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Intervista a Bruno Pigozzo PD, vicepresidente Commissione Regionali Trasporti

Trasporto pubblico: “Un diritto che non va tradito” Molti i problemi dei pendolari del Veneto. Un servizio maltrattato che va riorganizzato perché funzioni meglio In questi anni, per conto del Gruppo Consigliare PD, lei si è occupato di Trasporti. Come valuta la situazione di questo settore? “Dall’analisi dei dati risultati è evidente in Veneto un netto incremento della domanda di mobilità da parte cittadini. Un fenomeno sociale dovuto non solo alla crisi, ma anche ad un cambio culturale della popolazione, convinta che il trasporto pubblico sia più conveniente sotto l’aspetto economico ed ambientale per una migliore qualità della vita. Ma mentre i cittadini vorrebbero essere più avanti, le politiche dei trasporti della Regione sono pesantemente in ritardo, ancorate a criteri sorpassati”. Ci può fornire qualche numero? “In un periodo di crisi economica, con l’aumento del costo dei carburanti e le difficoltà crescenti per le famiglie nell’utilizzare il mezzo privato, la Regione Veneto ha saputo fare solo tagli al trasporto pubblico. Nel 2010 il trasporto su gomma e navigazione poteva contare su un finanziamento annuo di 283 milioni di euro. Oggi quelle risorse sono scese a 256 milioni riducendo così i servizi. I 150 milioni destinati annualmente al trasporto ferroviario risultano palesemente insufficienti a rispondere alle esigenze dei pendolari. Eppure, l’orario cadenzato doveva inaugurare una

nuova stagione della mobilità in grado di connettere “a rete” territori densamente abitati e di garantire i servizi essenziali anche alle popolazioni più periferiche. Ma non è andata così, e i presupposti c’erano già tutti”. Quali sono stati gli errori e le responsabilità? “Come si dice di solito, “il problema sta nel manico”. A nostro avviso le cause vanno ricercate in questi tre fattori: strategia, gestione coordinata, organizzazione”. Che cosa è mancato? “Partiamo dalla strategia. Il primo Piano Regionale Trasporti risale al 1990. Il secondo, adottato dalla Giunta nel 2005, non è arrivato al voto del consiglio regionale, cioè non è mai diventato legge. La regione in questi anni ha navigato a vista, privilegiando interventi stradali ed autostradali a scapito della ferrovia. L’unico obiettivo “raggiunto” è il Passante di Mestre, ma mancano molte opere complementari. Le statistiche parlano di un Veneto con due primati opposti: fanalino di coda per investimenti sul trasporto ferroviario, primo per aumento dei pedaggi autostradali. I veneti sono cornuti e mazziati: costretti ad usare l’auto, devono anche sobbarcarsi i costi aggiuntivi di una gestione inefficiente”. E l’orario cadenzato dei treni? “Questo è un problema di organizzazione. Il cadenzamento, in teoria, è un sistema ottimale per programmare

i propri spostamenti in città, da una città all’altra, dalla periferia ai centri urbani e viceversa, potendo usare un unico biglietto per salire su mezzi diversi come l’autobus, il treno, il tram, il vaporetto, grazie ad un “orologio” che li fa muovere in modo coordinato. Ma in pratica ciò non è possibile”. Perché non funziona? “Perché il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, priorità infrastrutturale del Veneto, è ancora un miraggio: è da completare la Fase 1 e mancano completamente le altre tre fasi, con tratte ancora a binario unico, non elettrificate e sottopassi stradali non realizzati. Il cadenzamento non potrà funzionare finché permangono queste condizioni. A differenza di altre regioni, il Veneto non aggiunge un euro in più al Fondo nazionale del trasporto: i tagli penalizzano le aree periferiche e le fasce orarie mattutine e notturne con impossibilità dei pendolari di raggiungere il posto di lavoro o di studio. Le restrizioni sulle manutenzioni causano guasti ai convogli, ritardi a catena, affollamenti insopportabili”. Lei accennava anche ad un problema di gestione… “Certo, senza strategia la gestione è caotica. Nel trasporto su gomma il Veneto ha 30 enti affidanti e 40 soggetti gestori. I bacini territoriali ottimali stabiliti dalla Giunta coincidono con i confini provinciali. Nel trasporto ferro-

viario, si mantiene un gestore come Sistemi Territoriali accanto a Trenitalia. Nelle autostrade ci sono ben 5 concessionari diversi. Ma dove vogliamo andare con questa visione miope? La frammentazione è di per sè un ostacolo all’integrazione efficiente dei servizi: aumentano i costi e le diseconomie. Nonostante la definizione dei servizi minimi e dei costi standard del trasporto su gomma del 2013, i vari sistemi camminano ancora ognuno per conto proprio, non integrati, in sovrapposizione o con scoperture di servizio, con evidenti disagi per gli utenti”. Che fare dunque? “Nonostante i nostri appelli continui, ora i nodi sono arrivati al pettine. I cittadini stanno pagando errori e negligenze programmatorie dai quali Zaia e la sua giunta non possono sfuggire. Se la mobilità è un diritto il Veneto lo ha interpretato in modo distorto. Per poter superare i problemi quotidiani del trasporto occorre un cambio di passo, rimuovendo le cause di queste anomalie”.


26 1 Cultura veneta La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato

da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo di Alain Chivilò

L

’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slongo ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte figurativa del pittore contamina a livello culturale la filosofia aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fiori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una figurazione originale di stampo impressionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa. L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

passati fino a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curatore Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edizione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sorto durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Carrà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafisiche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una figurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

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nna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’ottimismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

L

’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mondiale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infiniti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali ufficiali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal considerare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumulatesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esaminarla e articolarla? I cambiamenti radicali verificatisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori e musicisti. Riconoscendo tale condizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che riprende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da filtro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore passionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografico Piero Slongo fin dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

MUSEO DEL VETRO

Parafrasando le titolazioni alle opere esistenti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realizzando nuove sculture, film, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un imponente progetto bibliografico elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verificare se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, mettendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito. A.C.

I

UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

n un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare flussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografico totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddoppiati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che definisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofinanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.


4 sport piazza

Sport 27

La Corri per Padova tra costumi e mascherine

Sempre di corsa Runners e Walkers accolgono con entusiasmo le novità e continuano ad allenarsi seriamente nonostante le temperature siano un po’ rigide

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“Mai un detto fu così veritiero: pochi ma buoni”. uro divertimento in maschera e di corsa. Questi i Runners e Walkers che hanno partecipato alla CXP Così commentano anche gli organizzatori della CXP. “Al di la dei dati ufficiali – continuano – possiamo del giovedì grasso. La partecipazione non è mancata in zona Padova calcolare in circa 200 le persone che erano presenti Uno. Qua e là, qualche runner mascherato, soprattutto alla partenza, più i sempre generosissimi volontari che con parrucconi. Anche lo speaker Dario Bolognesi era non hanno mancato neanche questa volta di offrire la mascherato tanto da sembrare invisibile ma sua voce loro presenza; non finiremo mai di ringraziarli per la sovrastava tutti e tutto. grande sportività e senso di reFra gli ospiti della Corri per Sono vere sponsabilità che settimana dopo settimana dimostrano a noi e a Padova una rappresentanza del e proprie tutti i partecipanti: siamo certi che comune di Stra e dell’Apt di Vene- kermesse Runners e Walkers che non hanno zia: un gruppo di figuranti venuti gli appuntamenti partecipato il giovedì grasso per a presentare il Carnevale in Villa della CXP Pisani a Stra di domenica 22 febpaura di soffrire troppo il vento e il braio, evento che attira ogni anno decine di migliaia freddo, la prossima volta che incontreranno un volontadi visitatori. rio con la bandierina lungo il percorso a “proteggere” il Ma il freddo di inizio febbraio ha trattenuto qual- loro divertimento si fermeranno e gli daranno la mano cuno sul divano, specie nella serata in cui si partiva da ringraziandolo”. Palazzo Moroni. I figuranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni (fotografie di Sofia Penazzato)


28 1 Turismo SÌ, VIAGGIARE Friuli Venezia Giulia

Tarvisio, crocevia di culture

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di Renato Malaman

olti la ricordano soltanto per le sue caserme e le per immagini, sfuocate dal tempo ma cariche di nostalgia, legate ai vent’anni. Legate alla naja, quando quel cappello alpino con la penna nera e le insegne della glorosa Divisione Julia significava avventura, campi di addestramento in alta montagna, ma anche il sorriso strappato a tante belle ragazze del posto. Oggi gran parte di quelle caserme sono chiuse e i pochi militari ancora in servizio si mimetizzano con i residenti e i turisti. Sì, perchè Tarvisio più che una cittadella militare come un tempo è sempre più una città turistica, con una forte connotazione naturalistica e culturale. La cittadina che si trova al confine fra Italia, Austria e Slovenia vanta un singolare record: vi si parlano comunemente quattro lingue. Ovvero l’italiano, il tedesco, lo sloveno e, soprattutto, il friulano, il furlan, che è lingua ufficiale e non dialetto come altre parlate regionali. Tarvisio, che prende il nome dai Taurisci, un’antica tribù celtica che l’ha popolata prima dell’arrivo dei romani, è un crocevia di culture e di traffici, di idiomi e di abitudini. Città plurale e culturalmente stimolante. Per poco nel 2006, insieme alle vicine Klagenfurt e Kranjiska Gora non si vide assegnare le olimpiadi invernali (andate poi a Torino). Oggi è pure al centro di un interessante progetto, l’Idago, dedicato alla mobilità sostenibile, all’accessibilità e all’attrattività dell’area montana fra Italia e Slovenia, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e da fondi nazionali. Idago è un acronimo che in lingua slovena significa “Miglioramento dell’accessibilità e dell’attrattiva dell’area transfrontaliera montana”. L’area, che era già importante nel primo millennio a.C. e in epoca preromana, per i suoi giacimenti minerari, dal punto di vista idro-

Un progetto transfrontaliero finanziato dalla Ue punta ad una mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita di residenti e turisti introducendo mezzi di trasporto maggiormante compatibili con l’ambiente

Posta al confine fra Italia, Slovenia e Austria la bella località della montagna friulana dove si parlano comunemente ben quattro lingue punta oggi su un turismo di tipo naturalistico forte del parco naturale della Foresta Tarvisiana di una corona di straordinarie vette alpine e sulle perle costituite dai laghetti di Fusine geografico si colloca nell’area centro-europea in quanto i suoi corsi d’acqua afferiscono alla Drava e al bacino danubiano. E’ caratterizzata da zone alpine poco popolate e difficilmente accessibili, che vantano però un ricco patrimonio naturale e culturale. Il Progetto Idago punta a migliorare i collegamenti attraverso una mobilità dolce e sostenibile (introducendo anche dei servizi con bus navetta), aumentando la qualità del soggiorno dei residenti e dei visitatori, realizzando percorsi e servizi per il ciclismo interurbano e turistico, intensificando l’escursionismo anche con attività accessorie come lo sleddog e il dog-trekking, realizzando infine due importanti punti di informazione a Planina Pod Golico in Slovenia e a Fusine, il paesino famoso per i suoi laghetti color smeraldo e le sue rigide temperature invernali che gli hanno meritato l’appellativo di “Siberia

italiana”. Nella zona già esistono impianti per lo sci alpino e nordico, ma si possono praticare anche l’arrampicata, il pattinaggio su ghiaccio e l’escursionismo con le ciaspole. D’estate il Tarvisiano è il paradiso per gli amanti delle passeggiate. La maggiore attrattiva è il Parco Naturale della Foresta di Tarvisio, la più grande foresta demaniale italiana che ha per corona una costellazione di vette alpine spettacolari, a partire dal Màngart dall’alto dei suoi 2677 metri, vetta che fa da spartiacque fra Italia e Slovenia. Il parco comprende anche il Museo della Foresta con annesso orto botanico, nel quale si organizzano escursioni e visite guidate didattiche. Nella vicina Valbruna parte la strada che conduce al santuario del Monte Lussari, luogo di pellegrinaggio frequentato fin dal Trecento e ancora oggi molto caro a tutti i tarvisiani.

NELLA FOTO DI COPERTINA IL SANTUARIO DI MONTE LUSSARI (FONDATO NEL 1360), UNO DEI LUOGHI PIÙ FREQUENTATI E AMATI DEL TARVISIANO. A DESTRA, DALL’ALTO: UNA VEDUTA DI CAMPOROSSO, FIORI ALPINI, UNO DEI LAGHETTI DI FUSINE, PANORAMICA SU TARVISIO E ALTRE IMMAGINI DELLA MONTAGNA TARVISIANA. NEI FOCUS: IL TRENINO DEL RAIBL, NIVES MEROI E IL MARITO ROMANI BENET E ARARAD KHATCHIKIAN, CAMPIONE DI SLEDDOG E DIRETTORE DELLA SCUOLA ITALIANA DELLA SPECIALITÀ

Col trenino dei minatori nelle viscere del Raibl

Nives e Romano, una coppia da vertigini

Una delle principali attrazioni turistiche del Tarvisiano è il Parco internazionale Geo-Minerario di Raibl - Cave del Predil, visitabile anche con l’ausilio del trenino dei minatori per vedere da vicino come si estraevano piombo e zinco. La storia della miniera affonda le sue radici in epoca preromana (800 a.C.). Nel 1890 viene realizzata la prima centrale idroelettrica che dà energia all’argano di estrazione del pozzo. E il villaggio di Raibl è uno dei primi in Italia a conoscere l’energia elettrica nelle abitazioni. Nel 1898 prende l’avvio la costruzione della galleria di Bretto considerata dagli studiosi un unicum politico e geografico: i suoi 4884 metri collegano Italia e Slovenia. Nel 1953 inizia la crisi. La cava passa alla società Pertisola. Nel 1965 la Regione ne acquisisce la gestione. Il 6 febbraio 1991 una protesta durata 17 giorni da parte dei minatori fa sì che la miniera chiusa rimanga comunque un luogo da visitare.

A Tarvisio vive anche Nives Meroi, alpinista di caratura mondiale con all’attivo la conquista di ben 12 dei 14 “ottomila” della terra. Gran parte di queste imprese l’alpinista, lombarda di nascita, le ha compiute insieme al marito Romano Benet, suo compagno fisso di cordata. Le 12 vette sono state tutte raggiunte senza l’uso di ossigeno supplementare e di portatori d’alta quota. Di grande valore la conquista della cima del K2 del 2006 attraverso lo Sperone Abruzzi. La Meroi e Benet hanno raggiunto la cima da soli, senza l’ausilio dell’ossigeno e senza aiuti nel battere la traccia su tutto il percorso e sull’ultimo arduo tratto della montagna. Nel 2006 solo quattro alpinisti (i due italiani e due giapponesi con l’ossigeno) hanno raggiunto la vetta del K2. La loro casetta si trova in una radura della foresta tarvisiana, immersa fra gli abeti rossi. Non è raro incontrare la coppia in passeggiata e poter scambiare due parole con loro.

Il personaggio

Ararad, una vita per lo sleddog Si chiama Ararad Khatchikian, è di origine armena (ma è nato nel deserto del Sahara in Sudan) ed è uno dei più grandi protagonisti dello sleddog mondiale. Con i cani da slitta ha realizzato imprese memorabili, fra cui diverse partecipazioni alla leggendaria Iditarod in Alaska, la più famosa mille miglia del mondo con i cani da slitta. La moglie Monica, lombarda, non gli è da meno. Anche lei ha all’attivo imprese da Guinness. Armen Khatchikian è direttore della Scuola italiana Sleddog, che si trova proprio a Tarvisio. Lo sledddog per lui è una scelta di vita. Tutto iniziò nel 1983 quando scese in canoa con un amico il corso dello Yukon, lo stesso che Jack London discese su una zattera di legno dal Canada all’Alaska, percorrendo 3.200 km in 66 giorni. Durante il viaggio, Ararad restò affascinato dai villaggi indiani Athabaska che si affacciano sul fiume; conobbe i cercatori d’oro ma soprattutto si innamorò degli indomiti e infaticabili cani da slitta, unico mezzo di trasporto locale durante l’inverno quando lo Yukon ghiaccia. Rientrato in Italia, la vincita nel 1983 del concorso televisivo “Esprimi un desiderio, Stock ’84 lo realizza” abbinato al programma televisivo “Superflash”, condotto da Mike Buongiorno, gli consente di partecipare, nel marzo del 1984, alla sua prima Iditarod. Nel 1985 disponendo ormai delle attrezzature e dell’esperienza necessaria, fonda con il fratello Arminé, la Scuola Italiana Sleddog a Ponte di Legno, iniziando con 37 Alaskan Husky. Da allora è un susseguirsi di imprese e iniziative. La sua scuola è molto frequentata anche dai bambini che con i cani stabiliscono un rapporto speciale.


dei nostri amici

A nimali

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L’ESPERTO

IL VETERINARIO

A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

A cura del Dottore Andrea Feliciati

Sterilizzazione: perché consigliarla

Anche regole, non solo coccole

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendono all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione. Sicuramente c’è molta differenza tra adottare un cucciolo o un soggetto adulto, proveniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cercando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reciproca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragione mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

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Cani e gatti fanno sempre più parte integrante delle famiglie italiane per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino torna grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veterinario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso maldigerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifichino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veterinario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli: - Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto. Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capita di perdere l’entusiasmo iniziale e di conseguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la mancanza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono problemi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo. E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano abbandonati aumentando così il randagismo; - Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, specialmente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede intervento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi; - Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta; - Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno frequente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie. Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allargare le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

www.dogtrainerpadova.it - dogtrainerpadova@gmail.com - tel: 329 1605558

ADOTTAMI Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione assieme. Cerchiamo adozione in coppia. Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fratelli. Taglia medio-piccola, circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori. Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un canile. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata, taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada. Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che vogliono un’amica di gioco instancabile.

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia. Sabbia Maschio, taglia piccola, meno di kg.10. Circa 4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tranquillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una nuova famiglia.

Per le adozioni: Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus - Tel. 3289620233

i g g o a d l i E N I -L N O è OVO NU SITO

Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-contenuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate. Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato. Mango Cocker maschio di due anni circa. E’ stato adottato 8 mesi fa, ma per problemi di organizzazione familiare è ritornato al canile. Ha solo due anni, non facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

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30 Concerti e non solo in Veneto eventi Pagina a cura di Graziano Edi Corazza

7, 8, marzo 2015 Gran Teatro Geox Padova

Arturo Brachetti in “Brachetti che sorpresa!”

27 marzo 2015 - Teatro Jacopo Da Ponte Bassano del Grappa

14 aprile 2015 - PalaFabris Padova

Alberto Fortis – “Do l’Anima Tour”

negrita

Giovedì 16 aprile 2015 ore 21:30 Gran Teatro GEOX - Padova

Spandau Ballet

27 marzo 2015 PalaFabris Padova

12 marzo 2015 Teatro Jacopo Da Ponte Bassano del Grappa

IAN ANDERSON/JETHRO TULL in concerto

che coinvolge le persone ovunque. Taylor ha venduto più di 100 milioni di album in tutto il mondo ed è stato inserito sia nella Rock and Roll Hall of Fame che nella Songwriter’s Hall of Fame. Con i suoi dischi e i suoi concerti Taylor per oltre 40 anni ha toccato i sentimenti delle persone grazie alla sua calda voce e il suo distintivo suono di chitarra, stabilendo un precedente a cui molti giovani musicisti si sono ispirati. 20 maggio Conegliano - Zoppas Arena 21 maggio Padova - Palafabris

gianna nannini hitalia.rocks

Ennio Marchetto

13, 14 marzo 2015 Teatro Jacopo Da Ponte Bassano del Grappa

Ale e Franz 20 marzo 2015 Gran Teatro Geox Padova

Pintus in “50 Sfumature Di Pintus”

Alla vigilia dell’uscita in Italia del film ‘Soulboys Of The Western World’, acclamatissimo da critica e pubblico nel Regno Unito e secondo campione di incassi del paese, gli Spandau Ballet tornano dal vivo in un tour internazionale che arriverà al PalaFabris di Padova venerdì 27 marzo 2015 per l’unica data nel Nordest. Di nuovo in concerto insieme, per la prima volta dopo Reformation, il loro tour che nel 2009/2010 aveva visto la band finalmente riunita, gli Spandau Ballet torneranno a calcare le scene dei palasport rinnovando il sodalizio con David Zard.

Giovedì 26 marzo 2015 Gran Teatro Geox di Padova

Alan Parsons Project

Passato alla storia come l’ingegnere del suono del bestseller floydiano “The Dark Side Of The Moon”, prima della sua partecipazione alle produzioni di “Abbey Road” e “Let it Be”, Alan Parsons torna dopo diversi anni in Italia, per regalarci l’opportunità di riascoltare tutti i suoi più grandi successi. Alan Parsons farà tappa al Gran Teatro Geox di Padova giovedì 26 marzo, con “The Greatest Hits Tour” un concerto straordinario, nel quale ripropone tutti i suoi grandi successi dagli gli storici “Time”, “Eye in the sky” e “Psychobabble”, a quelli più recenti, nel suo ultimo album “A Valid Path”. Brani esemplari di un progetto intramontabile che è stato in grado di unire arrangiamenti classici alla tecnologia musicale più aggressiva ed avanzata, in un unico e inconfondibile marchio di fabbrica. Per realizzare questa moderna alchimia dal vivo, Alan Parsons è accompagnato sul palco da un’affiatatissima band consolidatasi negli ultimi anni, con Pj Olsson alla voce, Alastair Greene alla chitarra, Todd Cooper al Sax, Guy Erez al basso, Manny Focarazzo alle tastiere e Dan Tracey alla chitarra e Danny Thompson alla batteria.

IAN ANDERSON. icona del progressive rock, torna ad aprile con un nuovo disco e un tour, in Italia per 4 date: unica data del Nord-Est al Gran Teatro Geox giovedì 16 aprile 2015. 17 aprile 2015 Gran Teatro Geox Padova

paolo conte

24 aprile 2015 - Gran Teatro Geox Padova

JAMES TAYLOR AND BAND

28 marzo 2015 - Zoppas Arena Conegliano

Yes Music Live

28 marzo 2015 PalaBruel Bassano del Grappa

In arrivo sul palco del Gran Teatro Geox uno dei cantautori più amati di sempre. Dopo il sold out del 2012 torna in Italia un artista che sa regalare emozioni e un’atmosfera indimenticabile. Sul palco una band di 8 elementi: in anteprima live 4 brani del nuovo album. La musica di Taylor incorpora l’arte della scrittura nelle sue più personali e universali forme, James è un maestro nel descrivere situazioni specifiche in modo

Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana

28 marzo 2015 Gran Teatro Geox Padova

UB40 1 aprile 2015 - Gran Teatro Geox Padova

Marcus Miller

11 aprile 2015 - Gran Teatro Geox Padova

Giovanni Allevi Piano Solo Tour

Le più belle canzoni della musica italiana del ‘900, rivisitate in chiave rock con la sua voce graffiante. A due anni di distanza dall’ultimo tour che l’aveva portata sui palchi di tutta Italia, GIANNA NANNINI torna live con un nuovo attesissimo tour, HITALIA.ROCKS, che la porterà dal vivo nei principali palazzi dello sport italiani. Un tour importante, che segue e celebra la pubblicazione dell’ultimo lavoro discografico di Gianna, HITALIA (Sony Music), già al numero 1 della classifica dei dischi più venduti. Due date nel Nordest alla Zoppas Arena di Conegliano (20 maggio) e al PalaFabris di Padova (21 maggio). HITALIA è un progetto importante per la cantautrice senese, è l’album della grande canzone italiana del 900, una raccolta di alcune tra le più belle canzoni della musica popolare italiana, interpretate per la prima volta dalla voce unica e inconfondibile di Gianna Nannini. Il nuovo tour, HITALIA.ROCKS, vedrà quindi in scaletta non solo le canzoni che hanno reso Gianna una delle più importanti cantanti e autrici della musica italiana, ma anche gran parte dei brani presenti nel nuovo album.

sguardo a nordest Udine

nino d’angelo

Nino d’angelo, icona della musica napoletana nel mondo, porta nei teatri d’italia i suoi più grandi successi partirà da udine la seconda tranche di spettacoli del tour dedicato agli anni ‘80, il 13 aprile 2015 in concerto al teatro nuovo giovanni da Udine. “Concerto anni ’80… e non solo”

26 aprile 2015, Politeama Rossetti, Trieste

giovanni allevi

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Diritto ereditario

danni da circolazione stradale

Il Cd “Colpo di frusta” ed il suo risarcimento

Accettazione e rinuncia dell’eredità

Studio legale Furlanetto - Milani

A

seguito dell’entrata in vigore della Legge 27 del 2012, si è diffusa l’idea, fomentata dalle compagnie di assicurazione, per cui il danno da cd “colpo di frusta”, ossia la più frequente tra le microlesioni che si verificano a seguito di un sinistro stradale, non sarebbe stato più risarcibile. Nulla di più erroneo. Vero è che la modifica normativa sopra citata, improntata nell’ottica di prevenire la negligenza colposa nella liquidazione dei danni minori, ha stabilito un rigoroso metodo di accertamento e di prova in ordine alla sussistenza di detto danno e non ha certo voluto mettere in discussione l’ingiustizia del danno subito, nel caso di lesioni di lieve entità.

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Oggi, quella che clinicamente viene definita “distorsione del rachide cervicale” continua ad essere risarcibile e risarcita laddove si sia in presenza di un riscontro medico legale da cui risulti accertata l’esistenza della lesione. Sarà dunque compito del medico legale incaricato dalle parti – e del Giudice, in ultima istanza, ove, in mancanza di accordo con la compagnia assicuratrice, sia dato corso ad un procedimento giudiziale - quello di accertare la sussistenza della lesione, tenendo conto della valutazione critica delle specificità del caso concreto, dei riscontri documentali e delle allegazioni delle parti, con il necessario rigore e secondo i principi e i criteri propri della scienza medica.

Avv. Marta Gasparini

N

el nostro ordinamento, salvi casi particolari, è erede solo il soggetto che voglia essere tale. Colui che è chiamato a succedere, infatti, può accettare l’eredità oppure può rinunciarvi. L’accettazione è la dichiarazione unilaterale di volontà diretta all’acquisto dell’eredità, e può essere espressa (in un atto pubblico o in una scrittura privata), oppure tacita (il chiamato all’eredità compie uno o più atti che presuppongono necessariamente la volontà di accettare e che egli non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede). Quanto alle modalità, l’accettazione può essere pura e semplice, oppure con beneficio d’inventario. In quest’ultimo caso, l’erede impedisce che il proprio patrimonio si unisca a quello ereditario, e ciò al fine di circoscrivere al solo patrimonio del defunto (de cuius), le conseguenze economiche negative di una successione in cui le passività superino le attività. Così facendo, l’erede risponde dei debiti trasmessigli dal de cuius solo nei limiti del valore del patrimonio ereditario. L’accettazione beneficiata è un atto solenne e deve dunque risultare da una dichiarazione resa dinanzi ad un notaio oppure al

cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione. Accettare l’eredità con beneficio d’inventario è una facoltà per tutti tranne che per gli incapaci assoluti e relativi (ad es. il minorenne), le persone giuridiche e gli enti non riconosciuti, per i quali invece è obbligatorio. Il diritto di accettazione si prescrive nel termine di 10 anni dall’apertura della successione, e cioè dalla data della morte del de cuius. La rinuncia, invece, è la dichiarazione di non voler accettare l’eredità. In questo modo, il chiamato rimane completamente estraneo alla successione, con la conseguenza che nessun creditore del de cuius potrà rivolgersi a lui per il pagamento dei debiti ereditari, né il chiamato potrà esercitare alcuna azione ereditaria o acquisire alcun bene dall’asse ereditario. Anche la rinuncia è un atto solenne e dunque anche in questo caso serve una dichiarazione ricevuta da un notaio oppure dal cancelliere del Tribunale. La rinuncia non può essere parziale, ed è altresì revocabile solo nell’ipotesi in cui non sia ancora decorso il termine di prescrizione di 10 anni e se nel frattempo non vi sia stata accettazione da parte di altri eredi.

Studio Legale Furlanetto – Milani - Avv. Angela Furlanetto Avv. Cinzia Milani Via Roma 1/a 35020 Sant’Angelo di Piove (PD) -Tel e fax 049.5847539 - www.studiolegalefm.com

Avvocato Marta Gasparini - Via Mascagni 2/B - 30035 Mirano (VE) - Tel. 041 4740071

diritto del consumatore

infortunistica

La responsabilità del tour operator e il cd. danno da vacanza rovinata avv. Federica Padovan

C

on d.l.vo n. 79/2011, c.d. “Codice del Turismo”, il legislatore è intervenuto organicamente in materia di protezione del consumatore-turista. In particolare, l’attenzione del legislatore si è concentrata sul fenomeno dei cd. “pacchetti turistici”, intendendosi per tali i contratti aventi ad oggetto i viaggi, comunque denominati, ivi incluse le crociere turistiche, risultanti dalla combinazione di almeno due dei seguenti elementi, venduti od offerti in vendita ad un prezzo forfetario: a) trasporto; b) alloggio; c) servizi turistici ai primi non accessori e costituenti parte significativa del pacchetto, ai fini delle “esigenze ricreative del turista”. In relazione a tali contratti, il consumatore potrà quindi godere di specifiche tutele durante le trattative, nella fase di conclusione del contratto, nella sua successiva esecuzione e, eventualmente, risoluzione, usufruendo altresì della peculiare normativa dettata in relazione al risarcimento dei danni eventualmente sofferti durante la vacanza. Vero è infatti che il consumatore avrà diritto di ottenere il risarcimento dei danni sofferti a causa del mancato o non esatto adempimento delle prestazioni oggetto del pacchet-

to turistico, prima delle quali quella di tutelare l’integrità fisica del viaggiatore, siano essi danni alla persona, ovvero danni diversi da questi (ad es.: alle sue proprietà). In tali casi il consumatore avrà il diritto di agire – rispettivamente entro tre anni dal rientro nel luogo di partenza per i danni alla persona ed entro un anno per i danni diversi, salvi in ogni caso i minori termini dettati dal codice civile per i danni derivati dall’inadempimento di prestazioni di trasporto – nei confronti dell’organizzatore del viaggio, il cd. “tour operator”, nonché dell’intermediario, per ottenere l’integrale risarcimento dovuto, e ciò quand’anche l’inadempimento sia ascrivibile a soggetti diversi da questi, ma della cui opera essi si siano avvalsi (ad es. struttura alberghiera, compagnia aerea o di trasporto terrestre). In tali casi è poi espressamente riconosciuta la possibilità di ottenere, oltre alla risoluzione del contratto, altresì il risarcimento del cd. “danno da vacanza rovinata”, definito dallo stesso legislatore come il danno “correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all’irripetibilità dell’occasione perduta” (emblematico il caso del viaggio di nozze rovinato).

Studio Legale Mainardi - via Tempesta n. 30 - 30033 Noale-Venezia tel. 041.4433435 - fax 041.5828061 - e-mail: silviamainardi@studiolegalemainardi.it

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Incidente stradale: il colpo di frusta viene ancora risarcito?

N

egli ultimi vent’anni, in Italia, oltre il 50% delle persone che ha subito un sinistro stradale ha riportato danni permanenti da distrazione del rachide cervicale. Tale dato, di gran lunga superiore rispetto alle percentuali registrate nel resto d’Europa, ha obbligato il nostro Legislatore a promulgare delle norme in grado di arginare detto fenomeno. Difatti, è innegabile che gli esborsi sopportati dalle Compagnie di Assicurazione per il cd. “colpo di frusta” erano oramai divenuti insostenibili, soprattutto perché molte persone, in virtù della facilità con cui si potevano ottenere delle cospicue somme, se ne sono approfittate simulando i sintomi di un danno che non avevano per nulla patito. Ovviamente, tale malcostume ha colpito un po’ tutti noi perché ha determinato, nel corso degli anni, un costante aumento del costo delle polizze RC Auto. Così, con la L. n° 27 del 24.03.12, art. 32 comma 3 ter e 3 quater, è stato stabilito che “le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente” e che “il danno alla persona è risarcito solo a seguito di

riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Quindi, considerando che il colpo di frusta è difficilmente accertabile attraverso i raggi, la risonanza magnetica o la TAC, vale ancora la pena di richiederne il risarcimento? La risposta è sì, soprattutto per coloro che hanno realmente subito un pregiudizio alla propria salute. Difatti, in particolare nel Nord Italia, sono molti i Giudici di Pace, dal Piemonte al Friuli, passando per la Lombardia, il Trentino ed il Veneto, che reputano doveroso un accertamento, oltre che strumentale, anche clinico del danno subito. Tale atteggiamento, che le Assicurazioni non possono più ignorare neppure nella fase stragiudiziale, mira a garantire una corretta applicazione della sopraccitata legge, in maniera che non risulti violato il diritto alla salute garantito all’art. 32 della Costituzione italiana. Pertanto, se si è in possesso di certificati medici che attestino in modo chiaro e scrupoloso la sussistenza dei sintomi tipici del “colpo di frusta”, non bisogna temere la resistenza delle Compagnie Assicurative e occorre invece formulare, in modo corretto e attento, la legittima istanza risarcitoria.

Adria, C.so Vittorio Emanuele II n.10/a – tel.042623583 - Porto Viro, Via N. Fregnan n. 14/i - tel. 0426322267 e-mail: mulasluca@libero.it - www.infortunisticamulas.it

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L’Editoriale IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce*

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o partecipato nei giorni scorsi, invitato quale rappresentante della Professione Medica dal dott. Cristiano Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa sociale Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”. Il gruppo nasce, promosso dall’ Associazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra comunità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verificare e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul significato,sulle iniziative e sulle prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco sostegno che Cristiano Draghi così ci racconta:

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze

Mal di schiena e posizioni del sonno Continua a pag. 35

Cancro orale: l’importanza della prevenzione Continua a pag. 35

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Consulenza scientifica Studio dentistico Dott. Andrea Betteto Via Perosi 5 Robegano di Salzano VE tel 041 5740054 Via Barche 47/D Mirano VE tel 041 431262 Convenzionato con Previmedical Psicologia Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 Mail: zago_cristina@virgilio.it Dietologo Dr. Iacopetta Salvatore - Medico chirurgo Specialista in Scienza dell’alimentazione Dietologo Nutrizionista - Poliambulatori Aquafit Via dei Soranzo, 4 - Scorzè (Ve) Tel. 041 5848500

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L’Editoriale Segue da pag.

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IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce* “Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimensione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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L’intervento dentisti: come cambia la professione

di Dott. Bruno Noce*

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a professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale. Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli imprenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie. Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere prestazioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo stracciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi. Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di correttezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le proprie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti. *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

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Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il peso. Problema superabile sce-

gliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it

Che cos’è il bullismo Il trattamento psicologico aiuta le vittime a rielaborare l’impatto emotivo degli episodi

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l bullismo è un insieme di atteggiamenti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commesse da un soggetto “forte” (bullo) nei confronti di un soggetto percepito come “debole”. Le caratteristiche essenziali sono l’intenzionalità, la persistenza nel tempo e l’asimmetria di potere. Il bullismo, quindi, si configura come un comportamento sistematico e ripetuto in una situazione di disuguaglianza di forza e di potere. Il fenomeno riguarda sia i maschi che le femmine, dai 7-8 ai 14-18 anni e si manifesta soprattutto in ambito scolastico. Le vittime di bullismo possono manifestare il proprio malessere in diversi modi. Alcuni ragazzi cercheranno di evitare di andare a scuola per sottrarsi al ruolo di vittima designata dei bulli, lamentando sintomi da stress, mal di stomaco, mal di testa, incubi e attacchi di ansia. Gli episodi di bullismo possono generare nelle vittime effetti negativi anche sulla concentrazione e sull’apprendimento, o indurre tentativi di allontanamento dalla scuola, paura della scuola e/o di uscire di casa. Talvolta le vittime possono sviluppare fobie specifiche e comportamenti di evitamento. Bulli e vittime sembrano mancare della capacità di gestire correttamente le emozioni: le vittime non riescono a manifestare la rabbia e spesso non la riconoscono bene; i bulli mancano di empatia e di comprensione dei propri stessi sentimenti. Per le sue caratteristiche il bullismo può essere considerato alla pari di un evento traumatico, in quanto è presente l’elemento della minaccia fisica e psicologica della persona. Il trattamento psicologico aiuta le vittime a rielabo-

rare l’impatto emotivo degli episodi di bullismo, focalizzando l’attenzione sulle conseguenze psicologiche di questi eventi così stressanti a cui possono essere sottoposti bambini e ragazzi. E’ possibile lavorare anche con il “bullo”, rielaborando gli eventi e i modelli che possono averlo portato a sviluppare un comportamento aggressivo e traumatizzante, ma anche per fargli sviluppare delle modalità alternative di comportamento più sane per lui e per gli altri.

Dott.ssa Cristina Zago

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 Mail: zago_cristina@virgilio.it

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze Perché nelle diete è bene non adottare il metodo “fai da te” e quanto spesso questo è causa di insuccesso? Le diete “fai da te” peso possono essere potenzialmente pericolose in quanto se troppo restrittive e non bilanciate nei macro nutrienti (carboidrati, proteine e grassi) rischiano di mettere a rischio la salute della persona. Inoltre in presenza di alcune patologie (metaboliche, renali, epatiche, cardiache ) oppure in presenza di alcune condizione parafisiologiche quali la gravidanza è l’allattamento è necessario l’intervento del medico nutrizionista per garantire la salute. Spesso, le diete dimagranti “autogestite” sono causa di insuccesso con conseguente recupero del peso perso in breve tempo in quanto la “dieta” così come viene intesa è messa in pratica per un periodo limitato senza il supporto di un attività fisica programmata ne di un educazione alimentare e nutrizionale. Solo l’intervento del medico specialista sarà in grado di indicare al paziente, quali saranno le strategie dietetiche, comportamentali ed eventualmente fitoterapiche e farmacologiche per ottenere una riduzione del peso corporeo duratura nel tempo e per migliorare lo stato di salute. Quali sono le conseguenze delle diete lampo che portano in tempi brevi ad un importante calo di peso? Le conseguenze immediate delle diete “lampo” sono soprattutto una rapida e controproducente perdita di massa muscolare e successivamente di grasso

corporeo. Inoltre, le diete molto restrittive allo scopo di ottenere un rapido calo di peso messe in pratica dalle adolescenti sono a rischio in quanto possono essere causa di insorgenza di disturbi del comportamento alimentare quali anoressia e bulimia nervosa. Qual’è il suo giudizio sulle diete iperproteiche o Dukan? Queste tipologie di diete “sbilanciate” sono caratterizzate da una iniziale abolizione dei carboidrati o zuccheri, da un eccessivo consumo di proteine e grassi, da chetosi non controllata (possibile nausea, vomito, cefalea, alitosi) e soprattutto da un sovraccarico renale ed epatico. Tali diete, molto in voga negli ultimi anni, oltre ad essere diseducative possono essere causa se protratte a lungo di iperuricemia, osteoporosi e disturbi del comportamento alimentare. Inoltre alla sospensione di tali diete si ha inevitabilmente nella maggioranza dei casi un recupero abbastanza rapido del peso perso con enormi sacrifici. Quanto è importante che alla dieta venga abbinata un’attività fisica adatta al paziente? L’ attività fisica oltre a favorire uno stile di vita più attivo, comporta numerosi benefici: favorisce il calo ponderale, mitiga la fame nervosa, migliora la funzione respiratoria, migliora l’apparato cardio-circolatorio, riequilibra la concentrazione dei grassi nel sangue con riduzione dei trigliceridi, del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e con aumento del colesterolo HDL (colesterolo buono), migliora una eventuale ipertensione

arteriosa, migliora la tolleranza al glucosio e quindi aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 e a compensarlo meglio se già presente, contribuisce alla prevenzione della osteoporosi, riduce il rischio di tumore al seno e all’intestino. Chi pratica un attività sportiva vive un miglioramento del senso di benessere, perché si riducono l’ansia, la tensione e la depressione, aumentano la percezione e la convinzione di essere capaci di continuare positivamente ad affrontare l’impegno, migliora l’immagine che si ha di sé stessi e infine si affinano tute le strategie inerenti alla modificazione del comportamento alimentare al fine di mantenere il risultato raggiunto. Il mantenimento del peso è un altro aspetto fondamentale della terapia, non sempre facile da conseguire Tre sono gli elementi che consentono di mantenere il peso forma dopo la dieta: l’educazione alimentare, l’attività fisica e il pensiero positivo. Alla fine della dieta messa in atto per perdere il peso in eccesso diventa importante una corretta rialimentazione, in quanto scatta il meccanismo della disinibizione. Il termine sta ad indicare proprio la perdita di controllo alimentare che stimola l’assunzione di una quantità di alimenti maggiore di quella necessaria. Dopo un periodo di restrizione dietetica si assiste sempre a una certa progressiva ma limitata ripresa del peso perduto, che non ha possibili spiegazioni e che presenta una estrema variabilità. Quando una persona in sovrappeso decide di perdere peso affronta il problema con una dieta e con un programma che con il tempo ottiene una modificazione del

Dott. Iacopetta Salvatore

comportamento e una certa educazione alimentare, un cambiamento delle abitudini di attività fisica e di alimentazione. Questo programma deve essere mantenuto anche dopo il raggiungimento del peso ottimale, perché avrebbe ben poca efficacia se venisse applicato soltanto durante il periodo di trattamento dimagrante. I principi che aiutano a perdere peso devono essere inseriti permanentemente nella propria vita quotidiana. L’esercizio fisico è certamente essenziale nel processo di mantenimento del peso perduto. Dr. Iacopetta Salvatore - Medico chirurgo Specialista in Scienza dell’alimentazione Dietologo - Nutrizionista Poliambulatori Aquafit Via dei Soranzo, 4 - Scorzè (Ve) Tel. 041 5848500


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Anche tu hai paura del dentista? Hai mai provato l’Analgesia Sedativa? Da noi la paura del dentista non esiste più! La paura del dentista è molto comune e colpisce l’80% delle persone sia uomini che donne, adulti o bambini. Non per questo bisogna trascurare di andare dal dentista perche avere denti sani e belli previene i problemi di salute e migliora le relazioni sociali. Fortunatamente oggi la moderna tecnologia mette a disposizione dell’Odontoiatra strumenti e procedure specifiche per eliminare il dolore, l’ansia e la”paura del dentista”. LA PAURA DEL DENTISTA NEI BAMBINI Spesso convincere il proprio figlio piccolo ad andare dal dentista è un problema che coinvolge tutta la famiglia. Un bambino spaventato diventa difficile da trattare. Per questo nei nostri studi abbiamo predisposto degli spazi e dei servizi specifici per il bambino, e adottato un particolare approccio comportamentale, perché quella dal dentista sia una esperienza piacevole. La nostra missione è quella di ottenere la collaborazione alle cure, eliminando il trauma emotivo e lo stress. Un “brutto ricordo” che può condiziona

i futuri rapporti con il dentista. La paura dei dentisti negli adulti Spesso i pazienti adulti, a causa di precedenti esperienze negative, avvenute magari da bambini, provano ansia o paura nel sottoporsi alle cure odontoiatriche. Questo li allontana dal dentista e provoca un aggravamento della salute orale. La sedazione è un formidabile mezzo per eliminare questi stati emotivi rendendo la seduta piacevole e gratificante E’ un trattamento che serve per rilassare, calmare e tranquillizzare agendo sulla componente emotiva che provoca ansia e paura. L’Analgesia Sedativa si ottiene respirando una miscela composta da Ossigeno e Protossido d’Azoto. MA COSA FA IL PROTOSSIDO D’AZOTO? • Toglie ansia,paura,stress,disagio. • Innalza la soglia del dolore e desensibilizza le mucose orali (di grande aiuto durante la pulizia del tartaro e l’esecuzione di impronte delle arcate dentali). • Potenzia l’effetto dell’anestetico.

• Minimizza la percezione del trascorrere del tempo (importante durante gli interventi di implantologia o le sedute lunghe). • Induce una sensazione di piacevole benessere psico-fisico e lascia un ricordo positivo COME VIENE USATO? Bisogna semplicemente respirare da una mascherina posta sul naso. Sono sufficienti 3-5 minuti per ottenere una completa sedazione. Terminate le cure, dopo pochi minuti l’effetto del protossido d’azoto scompare. E’ SICURA? E’ usata da più di 70 anni in tutto il mondo su milioni di persone. E’ la tecnica più utilizzata dai dentisti proprio per la facilità e sicurezza di utilizzo. CI SONO RISCHI? Fino ad ora non è stata segnalata allergia al Protossido d’Azoto che non viene metabolizzato ma eliminato con la respirazione; non è irritante né tossico. CONTROINDICAZIONI: Primi tre mesi di gravidanza; Persone con gravi problemi polmonari; malattie acute bronco polmonari; impossibilità a respirare con il naso.

Cancro orale: l’importanza della prevenzione Non vanno sottovalutate lesioni, anche piccole, se non regrediscono entro 15 giorni Dott. Betteto qual’è l’importanza della prevenzione per il cancro orale ? “E’assolutamente indispensabile. Il cancro orale (carcinoma della lingua, della faringe, del labbro e della cavità orale) rappresenta nel mondo circa il 6/10% delle patologie maligne, 10% nell’uomo 4% nella donna. In Italia l’incidenza media è di 8,44 casi l’anno ogni 100.000 individui maschi e di 2,22 tra le donne. I tassi di incidenza sono più elevati nelle regioni dell’Italia settentrionale soprattutto nel nord est. In Italia ogni anno muoiono circa 3000 persone a causa del tumore alla bocca e questo perché spesso viene diagnosticato in ritardo. Una percentuale di pazienti sottovaluta il problema, pensando si tratti di afte o di piccoli graffi, ritardando cosi il controllo dall’odontoiatra e di conseguenza a volte una diagnosi di lesione precancerosa. Bisogna ricordare che anche se non ci sono dolori e fastidi non vanno mai sottovalutate lesioni, anche piccole, del cavo orale che non regrediscono entro 15 giorni, altrettanto in caso di macchie rosse, bianche e rigonfiamenti non bisogna aver paura di farsi visitare dal proprio odontoiatra di fiducia. L’intercettazione in fase iniziale di un tumore del cavo orale è indispensabile e guardarci in bocca è un gesto semplice per la salute che ci salva la vita. Bisogna ricordare alcune delle norme per prevenire il tumore della bocca: non fumare, moderare o eliminare il consumo di bevande alcoliche, si devono

proteggere le labbra se ci si espone spesso al sole, avere un’alimentazione equilibrata con abbondante consumo di frutta e verdura fresca mantenendo un buon livello di igiene orale e visite periodiche di controllo dal dentista”.

Il dr. Andrea Betteto

Dott. Andrea Betteto Via Perosi 5 Robegano di Salzano VE tel 041 5740054 Via Barche 47/D Mirano VE tel 041 431262 Convenzionato con Previmedical

RIASSUMIAMO I TANTISSIMI VANTAGGI: • Affrontare con serenità qualsiasi intervento odontoiatrico • Provare dal dentista e ricordare sensazioni piacevoli anziché traumatiche e stressanti.

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CENTRO DI ODONTOIATRIA ORTODONZIA E IMPLANTOLOGIA del Dott. Oselladore Renzo Ambulatorio di Chioggia Corso del Popolo 1225 tel. 041401830 Ambulatorio di Cavarzere via Pescheria,5 (vicino al Duomo) tel. 0426311157 Visita il nostro nuovo sito: www.studiodentisticooselladore.it

Le problematiche gastrite

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empre più persone, al giorno d’oggi, sono soggette a diverse problematiche gastriche che se vengono trascurate possono portare anche a conseguenze a lungo termine. I sintomi e le cause di tali disagi sono molti e varie. Il più frequente è lo stress che si collega ad uno stile di vita forsennato e ad un’alimentazione scorretta. Troviamo, poi, il batterio Helicobacter Pylori, uno dei maggiori responsabili dei disturbi gastrici e l’abuso di aspirina e antinfiammatori, a cui si associano bruciori, iperacidità con rischio di ulcere e gastriti. Vediamo alcuni dei disturbi gastrici più frequenti. DISPESIA O CATTIVA DIGESTIONE La dispepsia è un disturbo legato fortemente alle abitudini di vita e di alimentazione tipiche del mondo occidentale. I sintomi tipici cattiva digestione si individuano nella parte superiore dell’addome e possono essere bruciori di stomaco, rigurgito acido, eruttazioni, alitosi, dolore alla parte alta dell’addome, senso di digestione lunga e laboriosa. Sintomi meno comuni sono cefalea, tosse, difficoltà alla deglutizione e a volte vomito alimentare. Le cause di dispepsia possono essere ricercate in uso di medicinali (antinfiammatori non steroidei o FANS come l’aspirina, ferro, teofillina ecc.), helicobacter pylori, ulcera gastrica allo stomaco, gastriti, cattiva alimentazione, obesità e malattia da reflusso gastroesofageo. REFLUSSO E’ la risalita involontaria e ripetuta dei succhi gastrici e di parte del contenuto dello stomaco lungo l’esofago, talora fino alla gola. Se il disturbo si presenta più volte durante la giornata e insorgono altre complicazioni si può parlare di malattia da reflusso gastroesofageo. Il sintomo caratteristico è un senso di rigurgito acido nell’esofago, unito a bruciore al petto e nello stomaco. Questa sensazione diventa acuta durante la notte e quando si è distesi. Essendo molto acidi, i succhi gastrici che passano per l’esofago provocano irritazione, provocando a volta anche problemi alla gola e alle

corde vocali. Il reflusso può dipendere dal rilassamento, della valvola posta alla fine dell’esofago, la quale servirebbe ad impedire il ritorno del contenuto gastrico, e dal prolungato ristagno di cibo nello stomaco. INTERVENIRE AL NATURALE La natura ci può essere d’aiuto anche in caso di problematiche gastriche. L’Erboristeria consiglia gli integratori GSE REPAIR e STOMAC. Il primo è a base di estratto di semi di Pompelmo, i quali contribuiscono all’equilibrio microbico del nostro organismo, e Rutina, Allora, Salicaria, Boswellia, Passiflora e Centella che aiutano il sistema digerente a funzionare in modo corretto e favoriscono la cicatrizzazione. Il secondo oltre ai semi di Pompelmo, contiene estratto di Ananas, Coriandolo, Carvi, Cardamomo, Rabarbaro, Cardo mariano e Frutto-olisaccaridi, i quali compiono effetti benefici sulla funzione digestiva. I FARMACI, TANTI DANNI ALLO STOMACO Frequenti sono le problematiche gastriche che insorgono durante l’assunzione di farmaci, i quali hanno un’azione aggressiva a causa del loro principio attivo verso le mucose dello stomaco. Bruciore, dolore allo stomaco, gastriti, lesioni con ulcerazioni, fino ad arrivare a veri e propri sanguinamenti. Nei casi più semplici, il disturbo si placa attraverso la sospensione del farmaco implicato, ma nel momento in cui le terapie sono protratte per lunghi periodi o quando si è in condizioni di non poter arrestare l’utilizzo del farmaco, il danno gastrico può diventare cronico, arrivando ad avere un’altra malattia da curare. Importante, quindi, è associare le cure farmacologiche con una gastroprotezione, meglio ancora se fatta a livello naturale. La Finestra Naturale Via Pava, 17 - Galta di Vigonovo (Ve) - Tel: 049 9832493 www.erboristerialafinestranaturale.it


A tavola 37 La rubrica di cucina

Risotto mimosa Un primo piatto che si rivela di certo perfetto l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna. Prendendo spunto dal fiore omaggio di questa giornata, abbiamo pensato ad un risotto che ne richiamasse i colori e la delicatezza. Ennesima versione del risotto alla zucca, meno dolce rispetto ai più comuni abbinamenti con amaretti e mandorle, invece più fresca e primaverile grazie ai verdi pisellini.

Procedimento

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Ingredienti per 5 persone 375g riso Carnaroli 2 spicchi di zucca mantovana (circa 360g) 3 - 4 cucch. pisellini di Baone 2 spicchi d’aglio 27g formaggio a fette 1/4 cipolla bianca 3 foglie di salvia olio evo

Arredamenti classici e contemporanei

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Mondare e lessare la zucca nella pentola a pressione, con il cestello per la cottura a vapore. Affettare e soffriggere la cipolla in una padella con l’olio, unire i pisellini e portarli a cottura bagnando con acqua; insaporire con il sale. Mondare l’aglio e farlo dorare in un tegame, aggiungere la zucca e schiacciarla con una forchetta, profumare con la salvia sminuzzata. Versare il riso nel tegame con la zucca, farlo tostare, quindi cuocerlo con acqua ed i dadi da brodo vegetale. Quando il riso sarà quasi pronto, unire i pisellini e regolare di sale. Mantecare con il formaggio e servire.

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Il Gioco del Mese

12 Differenze Trova nell’immagine di destra i 12 particolari differenti

• Perché la psicanalisi dura meno per gli uomini? Non devono regredire all’infanzia, ci sono già. … e donne! • Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare: lo farà da sola. • Per tenere in ostaggio una donna basta scattarle una foto e non farle vedere com’è venuta. Il colmo per… • Una Fiat Duna? Non essere attrezzata per il deserto. • Il colmo per un tanga? Avere stoffa da vendere. Fra moglie e marito… • Ieri sera, mia moglie ed io eravamo seduti a tavola, parlando delle cose della vita. Quando siamo arrivati a parlare di vita e di morte, le ho detto: “Non mi lasciare mai vivere in stato vegetativo, in dipendenza completa da una macchina e alimentato da una flebo. Se mi dovessi vedere in questo stato, spegni gli apparati che mi tengono in vita!” Allora lei si è alzata, ha spento il televisore ed il computer, e mi ha tolto la birra. • In strada, marito e moglie discutono animatamente, alla fine lei dice:

Soluzioni:

RIDIAMOCI SU… Barzellette rapide… • Donna con occasionale amico, sentendo un rumore: “Cielo… mio marito!” “Ma non mi hai detto che eri vedova?”“Oh… sì scusa, la forza dell’abitudine!” • Tra fidanzate di ladri: “Hai visto che bell’anello mi ha regalato Luigi?” “Bello, ci ha messo molto per sceglierlo?” “No, giusto il tempo di far scattare l’allarme.” • In confessionale: “Quante volte hai peccato, figliolo?” “Perché, se si fa il record danno un premio?” Tra amici… • Tra amici: “Ho vinto due milioni di euro al totocalcio, ma non ho cambiato abitudini.” “Davvero?” Dice l’amico. “Certo, la vincita l’ha ritirata mia moglie!” • “Sono settimane che non riesco a dormire. Se non trovo 100 mila euro, dovrò dichiarare fallimento!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire che mi presterai il denaro?” “No, però ho degli ottimi sonniferi!” Uomini… • Che differenza c’è tra un uomo e un gatto? Nessuna, entrambi hanno terrore dell’aspirapolvere.

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Oroscopo 39

1 Oroscopo ARIETE

DAL 21/03 AL 20/04 LE FIAMMATE IMPROVVISE E VITALI CHE VI CONTRADDISTINGUONO TROVERANNO POCO SPAZIO QUESTO MESE CHE VI TROVA PIÙ SENTIMENTALI E INCLINI ALLA DOLCEZZA

Oroscopo PRIMAVERA IN ARRIVO: SI RISVEGLIANO

TORO DAL 21/04 AL 20/05 ARRIVO GRANDI SLANCI AFFETTIVI MA ANCHE FORTI PASSIONI E INTERESSI CONDIVISI, CHE RAVVIVERANNO I RAPPORTI DI LUNGA DATA O FORNIRANNO AI SINGLE NUOVE OCCASIONI

IN

I SENSI E SI COLGONO OPPORTUNITÀ IMPENSABILI MESI FA

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10 PIÙ CHE

POSSIBILI NUOVI INCONTRI PER I SINGLE. PER TUTTI GLI ALTRI DEDIZIONE E IMPEGNO CHE NON DEVE SCONFINARE NEL SACRIFICIO POI RECLAMERESTE QUALCHE RISARCIMENTO. MEGLIO EVITARE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11 E’ UN OTTIMO PERIODO: EROS E SENTIMENTI VIAGGIANO IN PARALLELO, ANCHE PER CHI NON HA UNA RELAZIONE STABILE. E SOPRATTUTTO PER LORO POTREBBERO ESSERCI GRANDI NOVITÀ

GEMELLI

DAL 21/05 AL 21/06 SARETE IPER-ROMANTICI QUASI PER TUTTO IL MESE ANCHE SE L’IRONIA RIMANE SEMPRE IL VOSTRO PUNTO FORTE. STRADE MISTERIOSE APRIRANNO ALLA VOSTRA SFERA SENTIMENTALE

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12 IL PARTNER NON

È SULLA VOSTRA LUNGHEZZA D’ONDA, E QUESTO VI CAUSERÀ UN TRANSITORIO CALO DI ENERGIE E MOTIVAZIONE, ANCHE IN CAMPO EROTICO. RESISTETE, PASSERÀ CON GLI INTERESSI

CANCRO DAL 22/06

22/07 LA FANTASIA ALL’AFFETTO

AL

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01 MOLTI GLI STIMOLI

METTE ALI PIÙ PROFONDO SENZA DISDEGNARE IL LATO EROTICO, STREPITOSO. VI ATTENDONO VIAGGI E SPOSTAMENTI IN CONTESTI DEL TUTTO DIVERSI DAI VOSTRI

CHE ATTENDONO LA VOSTRA VITA SENTIMENTALE E L’EROTISMO SI ARRICCHISCE DI SLANCI PASSIONALI. CRESCONO LE OCCASIONI PER CHI È ALLA RICERCA DELL’ANIMA GEMELLA

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LEONE 23/07 23/08 UN PO’

DAL AL

ALTALENANTI CON LA FORTUNA, IN AMORE RIUSCIRETE A SPOSARE LA VOSTRA NATURALE PASSIONALITÀ CON UN TOCCO PIÙ DELICATO E RICETTIVO VERSO LE ESIGENZE DI CHI VI STA ACCANTO

WWW.AISMME.ORG Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 volta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

VERGINE

DAL 24/08 AL 22/09 ATTENZIONE, IL VOSTRO PUNTO DI VISTA NON COINCIDE CON QUELLO DEL PARTNER E ESAMINARE RAZIONALMENTE CIÒ CHE NON VA È INUTILE. DEDICATEVI PIUTTOSTO AD ASCOLTARE LE SUE RAGIONI

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