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Il centrosinistra candida il consigliere di opposizione Alessio Boscolo. Il centrodestra unito ripropone per il secondo mandato l’attuale primo cittadino Andrea Saccarola
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.
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Amarzo si è svolta la “Giornata nazionale della cura della vita delle persone e del pianeta”, giorno dedicato alla promozione della cultura della cura (di noi e degli altri, della città e del pianeta) e delle politiche di cura contro le disuguaglianze, le discriminazioni e la cultura dello scarto. Una preziosa occasione per riscoprire, come persone e come comunità, come cittadini, associazioni e istituzioni, l’importanza della cura e del diritto alla cura. La giornata è stata promossa dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, dalla Rete Nazionale delle Scuole di Pace e dal Comitato promotore Marcia Perugia-Assisi in collaborazione con Equal Care Day. Il Comune di Noale insieme all’Istituto Comprensivo Elisabetta “Betty” Pierazzo ha partecipato alla giornata promuovendo iniziative per rimettere la cura al centro, attraverso esperienze e attività degli studenti per riscoprire la bellezza e il valore della cura. Le classi hanno fatto un percorso sull’ uso consapevole dell’acqua e sulle associazioni di volontariato che operano nel territorio. Nello specifico, alcuni studenti e insegnanti hanno fatto esperienza diretta di cura degli altri o dell’ambiente (servire ad una mensa per i poveri e senzatetto, ripulire, riordinare e abbellire uno spazio pubblico segnato dall’incuria, dall’abbandono o dall’inverno) mentre altri ancora hanno lavorato alla costruzione della mappa della città della cura andando a scoprire e “illuminare” le persone, le pratiche e i luoghi di cura del territorio che contribuiscono al benessere personale e collettivo. Simbolo della “Giornata della cura 2023” è stata una ciotola donata dai Piccoli Ceramisti di Scomigo a Papa Francesco nell’incontro delle Scuole di Pace dello scorso 28 novembre. La ciotola accoglie e dona, può essere usata per “servirsi” o per “servire”, per prendersi cura di sé e degli altri e ha la caratteristica di essere concentrica, alludendo alla perfezione e all’abbraccio fraterno, ma con un bordo increspato segno dell’imperfezione umana.
Massimo TonizzoÈ un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Nicola
Stievano >direttore@givemotions.it<Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.
Redazione:
da
i ragazzi dell’istituto comprensivodel Miranese Nord
F a già discutere a Noale il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, con il previsto e già in parte contestato cambio di sistema di raccolta in alcune zone del Comune. La contestazione è portata in coniglio comunale dal consigliere di “Noalesi al Centro”, Renato Damiani, ex assessore all’Ambiente, e porta a una protesta contro l’attuale titolare della delega, Alessandra Dini, riferita in particolar modo alla gestione della Tari, la tariffa sulla spazzatura. “Faccio in particolare riferimento - spiega la sua protesta il consigliere Damiani - al per noi consistente aumento dei soldi che andranno a sborsare le singole famiglie per il progetto di realizzare due nuove isole ecologiche interrate
“Oltre 700 famiglie, , pagheranno, con una ricaduta dei costi di quasi 250 mila euro, di più rispetto a prima”
in via Cerva e strade limitrofe e di sopprimere il porta a porta in altre aree. Su questi due aspetti non c’è assolutamente stato alcun confronto con i cittadini che saranno coinvolti direttamente dal rinnovo del servizio. Questo invece avrà un notevole impatto su più di 700 famiglie, per non parlare di diverse utenze non domestiche e commerciali, con una ricaduta dei costi complessivi pari a quasi 250 mila euro, un aggravio rispetto a quanto prima, di quasi 50 mila euro in più sulle tariffe”. Problemi, inoltre, anche per la questione relativa all’ex discarica di Ca’ Barbiero, per la
quale è stato previsto un cambio di gestione. “Se guardiamo alla legge nazionale - spiega Damiani - i costi di gestione andrebbero interamente a ricadere sulla Tari. Ma su questo punto la maggioranza e la sindaca Patrizia Andreotti preferiscono stare in silenzio Eppure su tutto questo dovrebbe essere il Comune a incaricare Veritas dei servizi, approvandone dei costi che invece continuano ad aumentare”. Veritas va detto ha aderito a Rete Ambiente Veneto, già costituita dalle società Alto Vicentino Ambiente di Schio (Vi), Contarina di Spresiano (Tv), Agsm-Aim (a suo tempo Aim Aziende Industriali Municipali di Vicenza), Ecoambiente di Rovigo ed Etra con sede a Bassano del Grappa (Vi). Rinnovate le cariche degli organismi di gestione della Rete, costituiti da un Consiglio di presidenti e uno di direttori, deputati allo sviluppo delle attività della rete. Rete Ambiente Veneto riunisce aziende, che come Veritas, sono a partecipazione pubblica e nel proprio territorio garantiscono i servizi di igiene urbana e il ciclo integrato dei rifiuti. “La Rete - ha spiegato la municipalizzata nelle scorse settimane - guarda al bacino regionale, che risulta dalla somma dei territori di ogni singola azienda aderente e la Rete facilita la collaborazione per il miglioramento dell’efficienza, dell’innovazione e anche la competitività ed economicità di questi essenziali servizi. Tutto ciò, in considerazione delle possibili ottimizzazioni dei costi dei servizi che poi ricadono sulle tariffe, quindi nelle bollette dei cittadini”.
Massimo TonizzoActv e BusItalia fanno partire una dura lotta contro la mancata convalida dei biglietti, e la tratta di Noale diventa una delle più colpite. Con i primi di marzo è iniziata una nuova fase di controlli, specie nelle fasce serali, per colpire i cosiddetti “furbetti” del biglietto sui mezzi Actv e Busltalia, verifica che già dai primi giorni di servizio sembra aver ottenuti risultati positivi per le aziende di trasporto locale nel miranese. La nuova forma di verifica vede in azione ben cinque persone per ogni tratta di controllo: tre dipendenti e due vigilanti addetti alla verifica. Nel caso il passeggero venga trovato sprovvisto del titolo di viaggio, avrà la possibilità di acquistarlo a bordo con una spesa di 2,50 euro. Solo in caso di rifiuto, verrà erogata subito una multa di 50 euro più il prezzo del
biglietto ordinario con anche l’obbligo di discesa immediata. Il nuovo tipo di controllo sembra stia dando buoni risultati, ma la tratta più colpita – anche se non è ben chiaro quale sia il motivo della mancanza – risulta essere proprio quella delle corse da e per Noale, specie nelle tratte che poi sfociano nelle linee extraurbane. A pesare, secondo quanto emerge dai primi controlli, sarebbe la forte percentuale anche in orario serale di utenza poco più che maggiorenne, con una evasione dall’acquisto del biglietto molto più alta, rispetto alla media, e soprattutto la scarsità evidenziata di “svaghi” entro i confini urbani che porterebbe molti ragazzi a rivolgersi per le serate altrove, ma cercando allo stesso tempo di “risparmiare” per lo meno sul prezzo del viaggio. (ma.to.)
Parte da Noale la “rivincita” della natura con la trasformazione di quella che era una cava di argilla in oasi naturale. È terminata la tanto attesa riqualificazione dell’area attorno al Rio Draganziolo, un totale di oltre quaranta ettari di terreno che ora, dopo i lavori ambientali, sarà destinata a habitat di pregio naturalistico e tutelata a pochi passi dal centro storico e dove in precedenza aveva sede una cava di argilla. L’opera ha una storia che risale a oltre vent’anni fa, con i lavori già in precedenza divisi in due stralci: il primo terminato nel 2007 con un investimento totale di quasi due milioni; il secondo invece finito nel 2022 e a sua volta costato 2,3 milioni di euro, in questo caso stanziati dalla Regione Veneto nell’ambito del piano per abbattere i nutrienti sversati dal bacino scolante in laguna per il quale il Consorzio di bonifica ha realizzato 190 ettari di aree umide, 68 ettari di boschi igrofili e 27 chilometri di fasce tampone. L’oasi di Noale va dunque ad inserirsi perfettamente in questa serie di interventi per riqualificare aree degradate, riutilizzandole per nuovi scopi
e offrendole alla fruibilità dei cittadini, ma ha anche lo scopo di salvare le zone circostanti dal rischio di inondazione e di ridurre il carico inquinante in arrivo alla laguna di Venezia dai fiumi. Dal punto di vista prettamente turistico-ambientale, poi, l’oasi sarà a disposizione dei visitatori per la visione delle molte specie protette presenti e nidificanti, tra le quali spiccano l’airone rosso e la testuggine. ”Un intervento importantissimo a favore del nostro territorio - il commento dell’assessore regionale per la Legge Speciale per Venezia Roberto Marcato. Chiediamo da anni che
la Legge possa essere rifinanziata, perché è l’unico modo per dare concretezza ai tanti progetti di tutela e sviluppo del territorio che, altrimenti, rimangono soltanto slogan”. Per presentare la conclusione dei lavori, è stato realizzato un video dal Consorzio di bonifica che illustra il grande valore di questa area. “Questa - aggiunge il presidente di Acque Risorgive Francesco Lazzaro- è un’opera nata dal basso, condivisa con il territorio”. Insomma per la cittadinanza e i visitatori uno scrigno della natura.
Massimo TonizzoLa ciclabile di via Valsugana è ormai prossima all’avvio, con consegna prevista al massimo ai primi di aprile. Gli assessori Alessandra Dini (Urbanistica) e Francesco De Marchi (Viabilità) hanno effettuato l’ultimo sopralluogo accompagnati dal dirigente comunale Flavio Cariali e dai tecnici di Rfi ed è stato dato il benestare definitivo al progetto atteso da anni che verrà collegato al sottopasso di via Ongari,a sua volta in realizzazione. Una volta conclusi i lavori, su via Valsugana potranno transitare sia auto
che bici ponendo la parola fine a un progetto che ha avuto grossi problemi in corso di realizzazione soprattutto per la evidente mancanza di sicurezza per i ciclisti. Con le ultime opere in corso, verranno terminati i collegamenti della parte ciclopedonale con le previste finiture per la raccolta delle acque piovane, poi toccherà ai lampioni per l’illuminazione pubblica e ai parapetti di protezione. Infine, verrà completato il livello stradale e l’asfaltatura. Senza contrattempi, è prevista la consegna definitiva, con transito che rimarrà a doppio senso e chiusura del precedente passaggio a livello. (ma.to.)
Economia. L’analisi dei dati nei settori dell’artigianato e del commercio
Non decolla l’impresa al femmine nel miranese e, nonostante l’impegno e i fondi stanziati dagli artigiani, restano solo una su cinque le ditte con gestione al femminile. Il bando regionale relativo alle “quote rosa”, con fino a cinquantamila euro di finanziamenti a fondo perduto per le imprese a direzione femminine, non sembra avere trovato terreno fertile nel miranese. Sono solo una su cinque, infatti, le ditte “in rosa”, come comunica l’Associazione Artigiani del miranese. “Il bando è stato pubblicato a febbraio ed è aperto dal giorno 16 - spiega la situazione il presidente dell’Associazione Artigiani, Maurizio Munaretto - ma anche se a nostro parere è un’ottima opportunità per le imprese al femminile del miranese, le adesioni sono ancora sotto il numero previsto”. Il bando regionale prevede che i soldi finanziati a fondo perduto possano essere investiti nelle aziende per migliorare l’efficienza e la competitività, rendendole più moderne e al passo con i tempi, ma per ora purtroppo sembra più che altro evidenziare un problema. Nel miranese, infatti, risultano dai dati associativi 1920 imprese guidate da donne, per una percentuale pari a poco meno del 20 % del totale delle imprese attive sul territorio, ma poche di esse sembrano voler usufruire delle agevolazioni. Eppure, il dato netto è in crescita rispetto
al passato; a Mirano vi sono 469 aziende in rosa (22,03% delle imprese totali), poi alte percentuali anche a Spinea con 311 imprese, Scorzè 276, Martellago 250, Santa Maria di Sala 234, Noale 232 e Salzano 148. I contributi interesserebbero l’avvio d’imprese femminili che partono da zero e anche il consolidamento, sviluppo e ammodernamento di quelle esistenti. Dai dati attuali, le donne nel miranese operano una su quattro (25,99%) nel commercio, seguono poi i servizi (13.49%) e l’agricoltura (11,51%). “Ancora tanta strada da fare - dicono dalla Confcommercio - quindi ben vengano iniziative come il bando
Noale in fiore tornerà a ranghi compatti dopo il primo esperimento, riuscito seppur ridotto, dell’anno passato. Ma a destare preoccupazione, più che l’attesa e praticamente sicura partecipazione di acquirenti e semplici curiosi, sono le difficoltà dell’ambiente del commercio floreale, non ancora ripresosi del tutto dal crollo legato alla pandemia. L’edizione 2022 era in pratica un “anno zero” conclusosi in modo molto positivo, ed ora “Noale in fiore” per l’edizione di metà aprile si prepara alla completa ripartenza per un anno che, nelle parole del presidente dell’organizzazione Enrico Scotton : “darà ai visitatori un’iniziativa al passo con i tempi, sempre mettendo al pri-
mo posto le famiglie e il divertimento”. L’edizione, che avrà il numero 42 si svolgerà domenica 16 aprile, la settimana dopo Pasqua, con la partecipazione di almeno centocinquanta espositori divisi tra aziende, privati
della Regione e, anzi, l’auspicio è che diventino più frequenti”. Per ora, però, le adesioni sembrano ancora troppo poche per pensare a un rilancio del settore, e da Confcommercio si fa difficoltà a a capirne la causa. “Gli incentivi ci sono e anche forti. Speravamo in una adesione superiore, ma evidentemente c’è qualcosa che è sfuggito. Forse non è stata fatta abbastanza pubblicità, perché a nostro parere questo è invece uno dei momenti migliori per cercare di investire nella competitività, soprattutto in un miranese che sta tornando a livelli di forte crescita”.
A Mirano vi sono 469 aziende al femminile (22,03% delle imprese totali), poi alte percentuali anche a Spinea con 311 imprese, Scorzè 276, Martellago 250, Santa Maria di Sala 234, Noale 232 e Salzano 148
ed hobbisti. Luoghi, come era in passato, Piazza XX Settembre, pure se con un poco di posto in meno dopo la risistemazione urbanistica, ma con l’ampliamento dell’area di Largo San Giorgio,
dove troveranno posto proprio gli hobbisti, che rispetto alle precedenti edizioni continuano ad aumentare notevolmente di numero. Un centinaio gli operatori volontari coinvolti per garantire la sicurezza e organizzare il traffico, mentre al ritorno dell’area della Taverna del Palio, l’anno scorso non effettuato per i limiti ancora dati dal post-Covid, si affiancheranno le novità della diretta tramite la pagina facebook del Comune e la presenza di deejay set di musicisti locali la mattina e nel primo pomeriggio. Nel mercato vero e proprio, poi, anche uno spazio dedicato alla biodiversità con alcune start-up del territorio e ospite il direttore di Esapolis di Montegrotto Terme. (ma.to.)
Alessio Boscolo, leader di Unione Civica, ha rotto gli indugi e ha presentato lo scorso febbraio all’Auditorium San Salvatore ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Martellago sfidando il primo cittadino uscente Andrea Saccarola. A sostenerlo sarà tutto il polo moderato, formato dalle liste civiche “InSieme”, Impegno Comune e Pd in corsa sotto le insegne della lista “Dovere Civico”. Già nel 2018 Boscolo si era lanciato nell’agone in solitaria sostenendo poi Monica Barbiero al ballotaggio che venne sconfitta dall’attuale sindaco. Alessio Boscolo, ci parli di lei… “Ho 55 anni, sposato con Stefania, due figlie scout. Conseguita la laurea in fisica ho proseguito il percorso universitario con il dottorato di ricerca in “Scienze e Tecnologie Spaziali” sempre a Padova.
Terminato il dottorato nel 1999 ho colto con un socio l’occasione fornita dal nostro istituto di provenienza ora Cnr, di aprire una società Spin-Off Phoenix Ricerca e Tecnologie Ottiche Srl che facesse da trait d’union tra il mondo della ricerca e l’industria. La nostra specializzazione è l’applicazione delle tecnologie ottiche&spettroscopiche”.
Cosa l’ha spinta a mettersi in gioco per la sua città?
“Mi ha spinto la voglia di lasciare un territorio migliore a chi ci seguirà, in particolare mettendo attenzione alla questione ambientale, alla valorizzazione delle aree verdi esistenti e di quelle future”.
Cosa non ha funzionato secondo lei dei 5 anni di amministrazione Saccarola?
“In due parole: mancata programmazione. Dalle questioni ordinarie, alla manutenzione del verde e del decoro urbano, passando poi alle asfaltature e alla messa in sicurezza di marciapiedi e percorsi ciclo pedonali che hanno seguito più una logica “a chiamata” che una seria programmazione che potesse avere una durata che andasse anche oltre l’amministra-
zione. L’impressione ricavata è che si sia navigato a vista senza progettualità e con un orizzonte temporale e una motivazione dettata solo dalla prossima scadenza elettorale. Non parliamo poi del mancato coinvolgimento delle minoranze. Sui lavori pubblici come non ricordare l’aver impiegato 5 anni a terminare la riqualificazione del Municipio a Martellago e la triste
sorte di due delle vie principali di Maerne: via Stazione e via Roviego che, da viali alberati, sono stati trasformati in aride colate di asfalto. Olmo? Non pervenuta”. Su cosa verterà il suo programma? Abbiamo voluto caratterizzare la nostra campagna elettorale con 4 parole. Solidarietà: verso le persone con difficoltà
sia economiche che di disagio che di altra natura, vogliamo fortemente portare servizi alle persone anziane (casa di riposo & centro diurno) ai giovani creando poli e centri di attrazioni virtuosi che li coinvolgano e non li lascino soli. Sociale: aiuti concreti alle famiglie bisognose a quelle con figli (potenziamento degli asili nido) e ai giovani che necessitano di acquistare casa cercando di ritornare a costruire Edilizia Residenziale Pubblica in convenzione. Ritorno degli operatori di strada che, da qualche anno a questa parte, sono stati ridotti. Ambiente: Una particolare attenzione sarà data alla riqualificazione e alla valorizzazione dell’oasi naturale, “Parco Laghetti”. Particolare attenzione verrà poi data e realizzata alla valorizzazione e alla creazione di percorsi “verdi” alternativi che utilizzino il più possibile gli argini dei fiumi presenti nel nostro territorio in una logica di collegamento sostenibile anche tra e con i Comuni a noi confinanti. Trasformare le attuali zone agricole o aree verdi improduttive in una sorta di “bosco urbano diffuso” anche per dare un contributo (pur nel nostro piccolo) alla lotta contro il cambiamento climatico in corso. Sicurezza: in accordo con gli altri Comuni dell’Unione, se si procederà a riformarla e ottimizzarne la funzione che così com’è mostra delle limitazioni e delle lacune, si procederà al potenziamento della Polizia Locale il suo impiego in compiti prettamente di sicurezza urbana consistenti in controllo e vigilanza assidua”. Ci parli dell’Alessio Boscolo nel privato.
“Amo la lettura, fantascienza e romanzi storici i prediletti ma non disdegno i saggi scientifici. Ho la passione per tutto quanto riguarda l’astronomia e i misteri dell’Universo. Amo viaggiare ma non amo la vacanza sedentaria. Pratico sport e amo camminare per scaricare tensioni e immergermi nella natura, amo allo stesso modo la camminata in montagna che lo snorkeling al mare”.
A sostenerlo
tutto il polo moderatoRiccardo Musacco
Centrodestra unito e al completo nelle scorse settimane in Corte Santo Stefano a supportare la ricandidatura del primo cittadino in carica Andrea Saccarola per un bis sulla poltrona di sindaco di Martellago. Ai 150 circa presenti al lancio della sua campagna elettorale Saccarola ha chiesto di puntare sulla continuità. A sostenerlo tutti i partiti del centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia con in più le tre liste civiche “Saccarola sindaco”, “Generazione 18 più, Giovani in Comune” e Ambiente e Territorio. Per l’occasione erano presenti anche il senatore meloniano Raffaele Speranzon, il neo segretario provinciale del Carroccio Sergio Vallotto e Martina Semenzato, deputata di Coraggio Italia. A sfidarlo nella tenzone elettorale prevista per il 14 e 15 maggio sarà Alessio Boscolo, leader della lista Unione Civica
e a capo di una coalizione moderata formata anche dalle liste civiche InSieme, Impegno Comune e il Partito Democratico in corsa sotto le insegne della lista “Dovere Civico”. Boscolo ci aveva già provato nel 2018 in solitaria e poi sostenendo al ballottag-
Con lui Lega, Fratelli d’Italia e le civiche “Saccarola sindaco”, “Generazione 18 più” e “Ambiente e Territorio”
gio Monica Barbiero ma senza successo. “Abbiamo governato bene e vogliamo continuare - ha dichiarato Saccarola Siamo una coalizione di centrodestra e non ci vergogniamo. Pensiamo ai giovani partendo con la ristrutturazione dei campi sportivi e la pista di atletica ma sistemeremo anche i centri per gli anziani. Ci
Il pedibus o piedibus che dir si voglia, consiste in una forma di trasporto per i gruppi di studenti, in particolar modo quelli più piccoli, in cui ci si aggrega in comitive accompagnati da adulti e, a tappe, con fermate bel segnalate da appositi cartelli esattamente come uno scuolabus, trasportati tutti assieme, a piedi, presso il proprio istituto scolastico. Questa iniziativa permette ai ragazzi di socializzare durante il percorso e approfondire la conoscenza anche di luoghi meno conosciuti del paese dove vivono oltre alla totale sostenibilità ambientale che questo tipo di attività prevede. A Martellago il progetto è ben presente, grazie ai Comitati Genitori di Martellago e Maerne-Olmo e proprio grazie ai frequentatori di questo servizio era giunta all’ammini-
attaccano sugli alberi di via Stazione a Maerne ma lì erano presenti degli arbusti non idonei e li stiamo sostituendo con altri più adatti. Inoltre ne pianteremo 5mila nel polmone verde di via Motte. Stiamo lavorando anche sull’efficientamento energetico dei nostri edifici andando a risparmiare 8 milioni di Kilowat-
tora e il 2 aprile inaugureremo il Municipio restaurato”. Il sindaco ha poi spiegato che sarebbe pronto ad andare casa per casa a spiegare il suo programma ai cittadini e che nel suo gruppo voleva puntare sui giovani, uno di questi è Nicolò Libralesso di Generazione 18più. Grazie poi alla presenza di Andrea Giaco-
melli di “Ambiente e Territorio” si lavorerà per rendere più fruibili i luoghi di ritrovo per i ragazzi, migliorare le piste ciclabili, tutelare maggiormente il verde pubblico e creare una delega ad hoc a favore degli animali. Presente tutta la maggioranza al completo, compresa l’assessora ai servizi sociali Silvia Bernardo (Saccarola Sindaco) che ha parlato di centralità dei “servizi alla persona”. L’assessore leghista ai Lavori Pubblici Luca Faggian che ha spiegato come nei prossimi 5 anni saranno in cantiere molte opere da realizzare e Dino Mellinato di Forza Italia, presidente del Consiglio Comunale il quale ha ricordato le scuole messe a norma, i buoni shopping e dichiarato che verranno garantiti spazi per i giovani, gli anziani e le associazioni.
strazione comunale la richiesta di messa in sicurezza di un tratto di strada comprese tra via Berna, via Piemonte e via delle Motte a Martellago. La risposta non ha tardato ad arrivare. “Accogliendo la richiesta e ritenute più che valide le osservazioni fatte dai piccoli e grandi cittadini - scrive sui social il sindaco Andrea Saccarola - siamo così intervenuti costruendo un tratto nuovo nuovo di marciapiedi per la sicurezza dei pedoni, un’isola ecologica per ospitare in maniera ordinata e decorosa i cassonetti delle immondizie e creando una bike line con occhi di gatto catarifrangenti per il transito protetto dei ciclisti. Opere importanti che permettono ora ai bimbi del Pedibus e a tutti i cittadini di utilizzare una via molto frequentata in totale sicurezza”. (r.m.)
Sono iniziati a fine febbraio i lavori di realizzazione della pista ciclabile lungo via Villatega (Strada Provinciale 35) per collegare il territorio del Comune di Salzano con quello di Noale. Sul tratto interessato è stato istituito, a seguito di ordinanza della Città metropolitana di Venezia, il senso unico alternato a tratti per tutta la durata dei lavori. I lavori saranno eseguiti dalla ditta padovana Erregi Srl di San Martino di Lupari. La pista ciclabile in questione è un’opera molto attesa dai cittadini e dagli automobilisti perchè mette in sicurezza un tratto di strada in cui la viabilità pedonale e ciclabile era a rischio. Il problemas degli incidenti nel tempo si era fatto sentire. Intanto il Comune, unitamente a Veneto Lavoro - Regione Veneto, ha avviato una collaborazione per offrire ai cittadini il servizio dello “Sportello Lavoro”, una finestra virtuale dedicata alla ricerca di lavoro attraverso la quale è possibile prendere visione delle offerte di lavoro nella zona del miranese e della Riviera del Brenta. Per prendere visione delle offerte di lavoro:
https://www.comune.salzano.ve.it/.../ il-nuovo-sportello. Ancora, il Comune sta procedendo all’individuazione di associazioni del terzo settore che si rendano disponibili a realizzare attività di utilità e solidarietà sociale per quest’anno, sino al 31 dicembre. Le associazioni saranno chiamate a svolgere attività riguardanti il servizio di custodia del parco e del parchetto giochi di Villa Romanin Jacur, dei servizi ausiliari per il mantenimento del decoro dei cimiteri e per il servizio ausiliario di messa in sicurezza di tratti stradali. Insomma i lavori pubblici nel Comune del mira-
nese procederanno spediti anche nel mese di marzo. Fra i problemi che più coinvolgono le amministrazioni pubbliche ci sono infatti sempre quelli legati alle manutenzioni dei luoghi pubblici come strade e piazze. Il Comune di Salzano questo mese procederà anche alla sistemazione delle asfaltature del centro del paese. Asfaltature che saranno fatte considerando anche le tante segnalazioni che arrivano dai cittadini di dissesti su tutto il territorio comunale sia nel capoluogo che nella frazione di Robegano.
LIno PeriniRaffica di investimenti Ftth (Fiber to the Home), effettuati e in corso di realizzazione nel Comune di Salzano per potenziare le linee in fibra. Per questo e nel rispetto della concorrenza, per la quale i cittadini
possono rivolgersi ad altro operatore, una compagnia telefonica ha messo a disposizione della cittadinanza un funzionario commerciale di zona che, dopo attenta valutazione delle questioni inerenti la copertura e la velocità, potrà procedere direttamente alle attivazioni delle linee in fibra ottica dei clienti. L’attività potrà essere effettuata anche con appuntamento diretto al domicilio o in modalità remota, questo per garantire una corretta contrattualizzazione della cittadinanza e fornire anche valide alternative in caso di zone scoperte. Il progetto rientra nella volontà di “vicinanza” che potrà parlare con una persona ben identificata o scegliere di operare comunque a distanza, secondo l’operazione da espletare, rimanendo a disposizione anche dopo l’attivazione.
Gli aumenti sulla bolletta energetica dovuti ai maggiori costi della materia energia a seguito principalmente della guerra ancora in corso in Ucraina continuano a farsi sentire in modo pesante nelle tasche dei contribuenti e sui bilanci di imprese ed enti pubblici. Per quanto riguarda Salzano avevamo già riportato nel numero di febbraio de La Piazza la preoccupazione dell’Amministrazione comunale per questi aumenti sempre più insostenibili tanto che non si è potuto approvare il bilancio nei tempi previsti per l’incertezza delle cifre in ballo. Ma tutto questo comporta anche un circolo vizioso di aumenti che vanno ad interessare tutte i comparti dell’economia e in modo particolare incidono pesantemente sulle spese delle famiglie con un parente ospite presso una Rsa. Ormai, pressoché tutte le strutture, pubbliche e private del territorio hanno ritoccato al rialzo le rette a carico dei propri assistiti, ultima in questo senso l’Ipsb Luigi Mariutto di Mirano che ha aumentato a partire da marzo le rette del 6%, in attesa di tornare sui propri passi in caso di ulteriori interventi di supporto da parte della Regione. Anche alla Rsa don Vittorio Allegri di Salzano la situazione non è rosea con rincari sulle rette intorno ai 200 euro. L’opposizione di centrosinistra aveva sollevato il
problema proponendo in ambito di emendamento al bilancio 2023 un intervento a favore di queste famiglie in difficoltà.
“Con l’anno nuovo il maggiore costo è quantificato sui 180 -200 euro mensili in più” spiega Maria Grazia Vecchiato, consigliera comunale della lista Progetto Comune e già candidata sindaco di Salzano alle ultime elezioni “Si tratta di una cifra importante che grava su chi si trova ad avere un familiare non autosufficiente ospite in casa di riposo. Come gruppo di opposizione abbiamo voluto rivolgere un’attenzione particolare a queste famiglie della nostra comunità su cui gravano situazioni di per sé già impegnative sotto tutti i punti di vista. Abbiamo proposto l’assegnazione di un contributo economico per esprimere
È nato “I Libronauti”, il primo gruppo di lettura della Biblioteca “Marco Polo”.
“È una nuova proposta che si rivolge a tutti coloro che amano leggere e che desiderano condividere questa esperienza unica” lo annuncia l’assessore alla cultura Michela Muffato.
Il gruppo di lettura “I Libronauti” è sorto per volontà dell’Assessorato alla Cultura, su sollecitazione dei lettori della Biblioteca stessa, come insieme di persone che si danno appuntamento per ritrovarsi e parlare di ciò che hanno letto, per scoprire impressioni e punti di vista differenti, per sperimentare nuovi autori e nuovi libri.
Il gruppo è aperto a tutti gli
adulti, la partecipazione è gratuita e libera, così come saranno libere le proposte di lettura, che potranno arrivare di volta in volta dai partecipanti o dalle biblio-
un sostegno concreto oltre che un senso di solidarietà sincera. La proposta di emendamento al bilancio 2023, accoglibile sotto il profilo tecnico, è stata però rigettata dalla maggioranza senza spiegazioni di sostanza. Peccato, anche di fronte a proposte fattibili, registriamo una chiusura immotivata di questa amministrazione. Infine le problematiche sul bilancio nascono anche da una scelta poco attenta della gestione di riscaldamento e illuminazione pubblica. Dopo una proroga di cinque anni, solo l’estate scorsa è stato firmato il nuovo contratto di partenariato pubblico-privato, nel periodo peggiore. Non si risparmierà nulla e il Comune si accollerà gli aggravi dei costi”.
tecarie. Gli incontri si svolgeranno il secondo mercoledì del mese a partire dalle 19 nei locali della Biblioteca comunale in piazza
Aldo Moro, 2”. “È un’occasione di socializzazione e di confronto costruttivo e rispettoso, portatore di stimoli culturali ed esperienze nuove –ha concluso l’assessore Muffato. Entrare a far parte del gruppo di lettura e diventare un “Libronauta” è semplicissimo: basta indirizzare una richiesta all’indirizzo mail biblitoeca@comune.salano. ve.it, oppure telefonare al numero 041.5709747 o recarsi direttamente nella Biblioteca di Salzano che si trova in piazza Aldo Moro, 2”. Nel caso ci fossero delle persone interessate possono rivolgersi alle bibliotecarie che forniranno tutte le informazioni necessarie per aderire all’iniziativa.
Lino Perini“Abbiamo proposto l’assegnazione di un contributo economico alle famiglie con ospite non autosufficiente in casa di riposo, proposta respinta”
L a vicenda Azkonobel prosegue con l’intervento deciso della politica e i sindaci che puntano a fare da tramite con gli imprenditori del territorio per la ricollocazione dei dipendenti nella maniera più rapida possibile. La chiusura dello stabilimento appare ormai decisa per il prossimo 31 maggio senza ulteriori possibilità di proroga, e si fa urgente ora la sorte dei 46 dipendenti per i quali si va verso la disoccupazione. Così, a intervenire per la sorte di operai con i rappresentanti di Filctem Cgil e Femca Cisl e Uil, sono stati i sindaci della zona. A rispondere all’invito di partecipazione popolare lanciato dal sindaco di Scorzè, Nais Marcon sono stati in molti. E se da Mirano Tiziano Baggio e da Spinea Martina Vesnaver hanno espresso la loro vicinanza per ora solo a parole per impegni che non hanno loro permesso di recarsi direttamente alla presenza dei lavoratori, l’adesione ha visto in prima linea Luca Durighetto di Zero Branco, i consiglieri regionali Gabriele Michieletto (Zaia Presidente) e Fabiano Barbisan (Misto) e Maika Canton per la Città metropolitana di Venezia. “Ormai abbiamo capito - spiega la scelta dell’intervento Nais Marcon - che la multinazionale svedese ha deciso per il trasferimento totale da giugno senza margini per ripensamenti. Dobbiamo dunque in tempi relativamente brevi trovare un’alternativa, che sia la vendita o il ricollocamento. Si procede a piccoli passi su varie direttive mantenendo alta l’attenzione sulla vertenza”. “Lo Stato deve prendere in mano la situazione - aggiunge il consigliere regionale Barbisan - perché non è possibile che un paese dell’Unione europea come la Svezia vada a prendere i gioielli di famiglia di un altro. Ovvio serve tempo ma vogliamo risposte certe per trovare una soluzione industriale”. A livello nazionale, intanto, Il Partito Democratico, con un’interrogazione del senatore Andrea Martella, ha sollecitato il governo per ottenere un impegno a favorire soluzioni che garantiscano il mantenimento del sito produttivo e dell’occupazione. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, nella sua risposta all’interrogazione, ha espresso la disponibilità del Governo a
lavorare con le parti istituzionali e sociali coinvolte per trovare una soluzione. “Auspichiamo - dicono dal Pd di Scorzè - che, tramite il ministero, sia più concreta la possibilità di trovare un acquirente. Il Partito Democratico continuerà a seguire questa situazione e vigilerà sull’operato del Governo affinché si trovi una soluzione soddisfacente per i lavoratori”.
Lezione molto speciale per i ragazzi a Scorzè, che si sono avvicinati ai concetti di innovazione tecnologica e sicurezza. E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione ha organizzato una lezione speciale nel centro di addestramento di Scorzè per i 35 studenti delle classi quarte dell’istituto tecnico Marconi indirizzo elettronica ed elettrotecnica. Accompagnati dai professori Diego Tubia, Lucio Mosca e Fabrizio Rossetto, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di approfondire la conoscenza del sistema elettrico, svolgere lavori di gruppo, vivendo l’esperienza della
“Smart Home” e approfondendo la conoscenza degli impianti, le innovazioni tecnologiche e l’alto livello di automazione. “Queste iniziative rivolte agli studenti degli istituti tecnici sono molto utili e stimolanti - spiega Federico Panone, Responsabile di E-Distribuzione, area regionale Veneto e Friuli Venezia Giuliaperché offrono l’opportunità di un confronto reciproco su temi di innovazione e sicurezza sul lavoro, mettendo a fattor comune la nostra visione del futuro e l’entusiasmo e l’energia delle giovani generazioni”. Unanime anche l’apprezzamento dei professori Diego Tubia, Lucio Mosca Lucio e Fabrizio Rossetto: “E’ stato veramente un bel momento apprezzato da tutti i ragazzi. È fondamentale che possano conoscere le realtà del territorio. Durante le giornate di orientamento in ingresso per gli allievi di terza media cerchiamo di sottolineare quanto sia importante esplorare tutta la filiera dell’energia elettrica”. La visita si è inserita tra le numerose iniziative che E-Distribuzione dedica ogni anno a Scorzè al mondo della scuola, dell’università e della ricerca con il duplice obiettivo di approfondire la conoscenza degli impianti di distribuzione dell’energia elettrica e sensibilizzare gli studenti sugli importanti temi della sicurezza sul lavoro e sulla sostenibilità. (ma.to.)
Sei mesi di condanna mettono la parola fina a una tragica vicenda che ha coinvolto le strade di Scorzè. E’ questa la condanna inflitta, con sospensione della pena, al termine del processo per l’omicidio stradale di Dorde Petrovic, morto il 30 novembre del 2019 dopo essere stato investito lungo la Castellana. La vicenda, che fece molto scalpore all’epoca dei fatti, vide il trentaduenne camionista croato, che si trovava all’altezza del locale Grotta Azzurra, investito dopo aver lasciato per qualche istante il tir parcheggiato sulla regionale. Pochi attimi in realtà, giusto il tempo per attraversare la strada (in un punto dove peraltro non erano presenti strisce pedonali) per andare a prendere le sigarette, ma proprio mentre tornava indietro Petrovic era stato urtato da una Volvo V40 in direzione Martellago. L’impatto era stato molto violento, tanto che il camionista era poi finito ad urtare contro una Volkswagen Golf poco distante. L’automobilista proprietario della Volvo si era fermato a prestare soccorso e non era risultato positivo al test alcolemico, e le colpe erano state date quindi alla velocità e alla scarsa visibilità in quel tratto di strada, portando comunque per l’uomo, difeso dall’avvocato Riccardo Fattori, a una denuncia per omicidio stradale caso ora chiuso con giudizio abbreviato davanti alla giudice per le indagini preliminari Benedetta Vitolo. La condanna, accompagnata dalla sospensione della patente di guida, ha tenuto conto delle attenuanti speciali previste dal codice penale all’articolo 589 bis, con la procura che aveva chiesto l’archiviazione del procedimento perché, sebbene la velocità fosse leggermente superiore al consentito, l’impatto sarebbe stato comunque inevitabile. L’incidente ha fatto molto discutere in città, soprattutto per la sicurezza in una zona che ai residenti appare ormai come al limite. “Doveva scapparci il morto per pensare a mettere tutto a norma - il commento di un residente della zona che, però, evidenzia anche come in realtà per questa sicurezza stradale si sia fatto ben poco. “Qui di sera corrono come pazzi, inutile far finta di niente- aggiunge - con una visibilità che non è certo delle migliori. Noi avevamo già segnalato la pericolosità del tratto ben prima di questo tragico incidente, ma adesso, a distanza di anni, vediamo pochissimi interven-
ti. Eppure basterebbe poco: qualche dissuasore di velocità, maggiori controlli in orario serale e casi simili non capiterebbero più”. Altri, però, aggiungono anche ulteriori dettagli: “Certo che se parliamo di sicurezza e poi non osserviamo nemmeno le norme elementari del codice della strada, come quella di attraversare solo sulle strisce, possiamo stare a parlare per ore e non si risolverà mai nulla”.
Massimo TonizzoPartono i nuovi corsi della sempre più attiva Università Popolare di Scorzè, che anno dopo anno sta diventando una delle realtà sociali più interessanti della città, con un programma sempre più vario ed in costante ampliamento. Per questi primi mesi del 2023, sono due le novità in partenza: il corso d’inglese, diviso in ben quattro livelli di apprendimento ed approfondimento che arriveranno fino a garantire un grado di conoscenza della lingua B1, e la novità assoluta del corso
di acquerello. Per aderire ai corsi, è necessario seguire le normative anti Covid in vigore al momento dell’avvio dei corsi con un costo di iscrizione che comprenderanno una quota associativa di 10 euro valida come una tantum e che permetterà l’iscrizione successiva a tutti i corsi in programma nell’anno accademico. Le iscrizioni si raccoglieranno fino a cinque giorni prima dell’inizio del singolo corso o fino al raggiungimento del numero massimo di iscritti presso la sede della Pro Loco Comunale, villa Toffolo a Cappella Via Moglianese 33 con orario di apertura dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 previo appuntamento da prendere via telefono e fax allo 041446650 oppure mail a info@ prolocoscorze.it, ma da quest’anno i moduli per le iscrizioni sono disponibili da scaricare anche direttamente dal sito del Comune www.comune. scorze.ve.it. L’anno accademico inizierà probabilmente con il ricordo di uno dei membri storici dell’associazione, Sandro Tronchin, vice presidente e coordinatore tra le altre cose della “Festa dell’Asparago e della fragola”, scomparso improvvisamente proprio poco prima dell’avvio ufficiale dei corsi. (ma.to.)
Flag Chioggia - Delta del Po. Concluso il progetto di cooperazione interterritoriale “Blue Coast Agreements 2030”
Chioggia ha ospitato l’evento conclusivo di “Blue Coast Agreements 2030”, il Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fishing Local Action Groups) in partenariato per promuovere la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU in sette Regioni italiane. Hanno partecipato all’incontro insieme al FLAG GAC
Chioggia e Delta del Po, il FLAG Veneziano – VeGAL; il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna; il FLAG Marche Centro; il FLAG Marche Sud; il FLAG Costa Blu; il FLAG Alto Tirreno Toscano; il FLAG Costa degli Etruschi; il FLAG Pescando, il FLAG Levante Ligure e FLAG Savonese. Tra le autorità presenti, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao e all’assessore alla Cultura, Demianio e Agricoltura Elena Zennaro, anche Cristiano Corazzari, assessore alla Pesca della Regione del Veneto, Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato della Repubblica Italiana e i sindaci Roberto Pizzoli (Porto Tolle), Valeria Mantovan (Porto Viro) e Michele Grossato (Rosolina).
“La pesca del futuro non è solo economia, ma anche cultura, turismo e tradizione e la politica deve riuscire a trovare un
equilibrio. Questo progetto è importante per far capire quanto un’eccellenza come questa possa essere a beneficio di quell’Europa che a volta è un po’ sorda su questo tema” ha dichiarato Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato. “Oggi si parla di pesca sostenibile che non deve però essere slegata dalla sostenibilità economica e sociale – ha sottolineato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Pesca – e questo è il vero valore in cui poter investire per il futuro. Ciò significa avere prodotti migliori sulle tavole dei cittadini, una filiera che sia sempre più accertata sulla salubrità della pescato e la scelta di tecniche di pesca meno incidenti sull’ambiente. Vogliamo valorizzare le nostre potenzialità per dare fu-
Coinvolti 11 flag in 7 regioni italiane. Individuate azioni concrete all’insegna dell’Agenda Onu 2030
turo ai pescatori e a un’attività radicata nella cultura e nella tradizione del Veneto”.
Tanta la soddisfazione di Marco Spinadin, Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po: “Questo progetto si intreccia perfettamente con quella che potrebbe essere una gestione delle nostre coste anche all’interno di comparti o di aggregazione come Contratti di Costa o di Fiume in una sinergia tra terra, laguna e mare”. Dopo un anno e mezzo di lavoro, i frutti sono il Documento di Indirizzo Strategico, il Catalogo delle “azioni pilota” da sperimentare nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, in attuazione dell’Agenda 2030 e lo strumento del Contratto di Costa.
Gaia Ferrarese
Laura Mosca, responsabile dei progetti di cooperazione per il FLAG GAC Chioggia Delta del Po, qual era l’obiettivo del progetto“Blue Coast Agreements 2030”?
“Il tema è l’individuazione di azioni pilota per mettere a terra su scala locale i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu nell’ambito della blue economy. E questo a partire dall’obiettivo 14 che è quello che interessa la vita sotto i mari, di nostra diretta competenza, passando da quello della lotta al cambiamento climatico a quello riguardante la gestione dell’acqua, così come obiettivi a carattere più socio-economico ma anche culturale. È stata per noi davvero una sfida: sono stati individuati cinque indirizzi strategici che afferiscono ai diversi ambiti tematici, dalla formazione alla gestione dei rifiuti alle ener-
gie alternative, abbiamo prodotto un catalogo delle possibili azioni e ne state individuate 11 – una per ogni FLAG – che rappresenta un po’ l’azione bandiera, quella che più rappresenta il territorio”.
colta dei rifiuti alla decarbonizzazione, a iniziative di formazione e sensibilizzazione”.
Sono tutte azioni molto concrete dunque, partendo dall’ascolto.
“È un’azione di governance, che si declina in tante attività concrete. Si tratta della costituzione di una ‘blu community’. Gli ambiti di intervento sono vari, dalla rac-
“Assolutamente. Abbiamo cercato di dare anche concretezza e strumenti ai territori per non rischiare di elaborare un progetto che restasse sulla carta. Infatti ache la fattibilità è un criterio di sostenibilità di cui abbiamo tenuto conto. Lo strumento operativo che abbiamo adottato è stato il contratto di costa, che nasce dal contratto di fiume e consiste in un percorso di programmazione negoziata per mettere insieme diversi attori e, attraverso la discussione e la condivisione, trovare un sistema di regole per la gestione integrata delle risorse territoriali a partire da quella prioritaria che nel nostro caso è l’acqua di mare”.
Si è svolta nelle scorse settimane l’assemblea elettiva dei giovani agricoltori veneziani di Coldiretti presso l’agriturismo
“Al Capitellon” a Rio San Martino di Scorzè. Erano presenti all’evento il direttore di Coldiretti
Venezia Giovanni Pasquali, il delegato regionale dei giovani agricoltori Marco De Zotti accompagnato dal segretario regionale
Luca Motta. Durante l’assemblea formata da una sessantina di giovani agricoltori under trenta è stato eletto il nuovo coordinamento formato da undici giovani e tra questi è stato confermato come loro delegato Davide Montino. Di fatto questo che si appresta ad iniziare, è il suo primo mandato da rappresentante dei giovani anche se l’esperienza era già iniziata a tutti gli effetti due anni fa, quando era subentrato in sostituzione di Luca Bertaggia che a causa dei pressanti impegni aziendali aveva lasciato
l’incarico ed è stato ringraziato in presenza di tutti, per il lavoro svolto. Davide Montino è titolare da nove anni di un’azienda agricola di 12 ettari ad indirizzo prevalentemente orticolo a Zianigo località di Mirano dove in centro paese ha aperto anche un punto di vendita diretta dove si possono trovare tutti i prodotti stagionali e rigorosamente agricoli. La storia di Davide ha sin dall’ini-
Montino è titolare da nove anni di un’azienda agricola di 12 ettari ad indirizzo prevalentemente orticolo a Zianigo
zio conquistato l’attenzione di molti in quanto a differenza di quanto accade solitamente fu la sua passione per l’agricoltura a travolgere e convincere l’intera famiglia di madre, padre e sorella
a dedicarsi al settore agricolo e non viceversa. Al termine degli studi di agraria il suo obiettivo fu di trovare un appezzamento di terra ed iniziare a coltivare i campi. “Non è stato facile- ammette
Sono undici i consiglieri di Giovani Impresa tutti al di sotto dei trent’anni nel coordinamento di Coldiretti. Tra loro dopo Davide Montino eletto delegato vi sono Margherita Maggi di Mira che coltiva lavanda impegnata negli orti sociali, Federico Zavan di Mirano che coltiva seminativi, Alessandro Corò di Mogliano Veneto che alleva suini, Francesco e Nicolò Koliotassis di San Donà di Piave viticoltori, i fratelli Giacomo e Filippo Alberto Ballarin di Cavallino Treporti orticoltori, Luca Cecchetto di Portogruaro cerealicoltore, Lorenzo Pajola di Tessera florovivaista e Riccardo Tolomei di Chioggia orticoltore. A coordinare il gruppo di giovane impresa venezia sono i segretari Giacomo Pagan e Calogero Sciarratta. “Le giovani imprese agricole - ha sottolineato il delegato regionale Marco De Zotti - svolgono attività connesse che sono in
prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività. Ecco che è’ necessario riconoscere ulteriormente l’importante ruolo che svolgono le aziende agricole consolidando il lavoro dei nostri giovani imprenditori e sostenendo il loro sogno di investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono e creare opportunità, per avvicinare ancora di più i giovani al mondo agricolo in un’ottica di rinnovamento”. I giovani veneziani saranno inoltre parte dei 55mila giovani italiani che si sfideranno nel concorso Oscar Green rivolto e dedicato a tutti i giovani che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia. Il
Davide- dover iniziare da zero l’attività, ma il mio entusiasmo mi ha portato ad avere importanti soddisfazioni in particolare grazie alla vendita diretta, poiché riesco a stabilire un rapporto con
i miei clienti a cui spiego la stagionalità, le modalità di coltivazione, raccontando i tempi della campagna spesso scadenzati anche da eventi climatici devastanti che mettono a repentaglio il raccolto. Spiegare tutto questo ai clienti porta a suscitare maggiore interesse, apprezzamenti e valorizzazione del mio lavoro. ”Numerosi gli obiettivi del nuovo gruppo di giovani agricoltori tra questi rivolgersi a loro volta ad altri giovani studenti degli istituti di agraria per parlare loro delle sfide a cui si affaccia l’agricoltura del futuro, con la nuova Pac in vigore da quest’anno per i prossimi cinque anni. I giovani di Coldiretti sono stati importanti protagonisti in questi anni di raccolte firme come “stop cibo anonimo” e contro lo spreco di suolo, mentre l’obiettivo di questi ultimi mesi e quelli futuri sarà fermare la minaccia del cibo sintetico.
I ragazzi raccontano. Studenti della secondaria di primo grado A. Cappon di Cavarzere
Guerra? Ancora? Che noia! Voi che ci leggete da casa, e magari non avete partecipato a questa serata penserete che sia stato davvero così, invece noi ragazzi delle terza B che abbiamo partecipato possiamo garantirvi che questa serata a teatro ci ha colpito molto. Nella fantastica cornice del nostro teatro “Tullio Serafin”, accompagnati dalla Dirigente, Dott.ssa Finotti, e dalla nostra professoressa di lettere, Vuocolo, abbiamo conosciuto le dinamiche di una guerra a noi molto vicina, una guerra che sembrava essere lampo e moderna, invece come vediamo anche dal telegiornale si protrae da un anno. A presentare gli ospiti della serata l’assessore Ilaria Turatti, che ha saputo con maestria farli conoscere al pubblico, dando anche informazioni sulla loro carriera, ma anche gestire i tempi, gli interventi … Erano presenti due cronisti di guerra: Fausto Biloslavo, Francesco Semprini inviati dei canali Mediaset e il generale di Brigata Ippoliti. Dopo aver esaminato le cause della guerra, i possibili epiloghi, i due giornalisti hanno raccontato anche con l’ausilio di alcuni video alcuni momenti dal fronte, spesso drammatici perché loro vivono tra le bombe, a stretto contatto con la gente del posto per portare aiuti, per sapere come sopravvivono all’inferno delle bombe, come la pensano, perché sia tra i russi che tra gli ucraini c’è chi vuole questa guerra e chi invece si chiede il perché.
Di fatto come ha affermato anche la vice presidente Ucraina, intervistata da Semprini, l’Ucraina sta vivendo il suo Risorgimento e per questo molto continuano a combattere e a vivere lì. Oltre a spiegarci le cause, le motivazioni del conflitto, il perché i Paesi continuano a dare armi all’Ucraina, perché Putin si ostina a continuare nell’attacco, è stata fatta anche una interessante analisi dei dati riguardanti l’economia
Marzo mese di visite al museo nazionali in villa Pisani a Stra. Sabato 25 marzo è in programma “Luoghi segreti e parco” dalle ore 15. “Vi accompagniamo - spiegano gli organizzatori - ad apprezzare tutta la bellezza del museo e del parco della regina delle Ville nella Riviera del Brenta, facendovi anche scoprire luoghi speciali come il bagnetto Beauharnais e la Coffee House. Un vero pacchetto completo di meraviglie della natura e dell’arte che solo luoghi come questi possono offrire. Il racconto del passato e lo sguardo all’attuale vi sapranno emozionare in un’esperienza indimenticabile. La durata è di 2 ore circa, i posti sono limitati e per questo
è consigliata la prenotazione. Il costo dell’ingresso è di 15 euro (sotto i 10 anni è gratuito).
In caso di pioggia la visita potrebbe essere modificata, comportando l’esclusione del parco dal tour e quindi il costo potrà essere ridotto a 10 euro.
L’iniziativa “Indaga” è in programma domenica 26 marzo dalle 10 alle 14.
“I giochi di indagine del museo sono pensati – spiegano ancora gli organizzatori - per tutte le età, singoli visitatori, gruppi e famiglie. Il modo più divertente e curioso di conoscere il museo, con possibilità di scegliere se esplorare solo parco oppure museo e parco. È disponibile anche la ver-
del Paese invaso.
Infatti, ha sottolineato il generale Ippoliti, si parla sempre di Ucraina come “graniere” dell’Europa, anche se in realtà i dati ci dimostrano che si produce grano soprattutto in Cina e Russia, come pure il numero dei morti al giorno é maggiore in guerre meno conosciute (Arabia, Yemen), quindi spesso i punti di vista variano in base a cosa la cronaca vuole farci intendere, quindi, suggeriva di avere sempre un occhio aperto sui dati certi.
Molte anche le domande da parte del pubblico, perché abbiamo capito ascoltando queste relazioni che davvero ci sono complessi meccanismi che regolano i rapporti e gli equilibri fra gli Stati, lo stesso ruolo dell’Onu é sensibile a questi accordi. Resta il fatto che come sottolineavano gli inviati, quei giovani che soffrono e quegli anziani che vivono in condizioni devastanti potremmo essere noi.
14 - 15 Maggio 2023
ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le Elezioni amministrative del 14-15 Maggio 2023 messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.
(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
sione per i più piccoli. Il gioco si avvia all’arrivo dei partecipanti, senza obbligo di orario di partenza (entro 60 minuti dal termine segnato) e permette giocando di visitare e conoscere il museo/ parco in libertà”. E’ previsto un simpatico premio finale. Il costo del biglietto di partecipazione è di 10 euro. Sempre domenica 26 marzo “Il gusto dei Pisani” dalle 16: visita alla scoperta del piano nobile e del parco con conclusione in aula in relax e convivialità. Il piacere di entrare in Villa Pisani e sentirsi coccolati come gli ospiti dei nobili Signori; concludendo con una merenda/spuntino in Villa accompagnati dalla musica. Durata 120 minuti, costo 18 euro.
Nel giornalino dell’istituto raccolte le riflessioni e le impressioni sul conflitto in Ucraina a seguito di un incontro con due famosi cronisti Fausto Biloslavo e Francesco Semprini e al generale di brigata IppolitiFotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Con l’arrivo della primavera s’intensifica l’attività atletica e riprendono le manifestazioni. E’ il caso della Dogi’s half Marathon che è ripartita lo scorso anno dopo due anni di sospensione per il Covid ed è giunta alla ventiseiesima edizione che si svolgerà domenica 2 aprile e quest’anno prevede la partenza e l’arrivo a Fiesso d’Artico. La Dogi’s Half Marathon ha origine da un’intuizione, quella di alcuni soci dell’allora Libertas Mira. Allenandosi in outdoor, scoprirono che la distanza tra i due ponti di Stra e Mira sul Naviglio Brenta è esattamente la classica distanza della mezza maratona: 21.097 metri. Le amministrazioni comunali di Stra, Fiesso d’Artico, Dolo e Mira del tempo convennero di sostenere l’iniziativa nascente facendo in modo che ogni anno uno dei quattro comuni diventasse sede di partenza e arrivo, rendendo sotto questo aspetto la Dogi’s Half Marathon unica al mondo. La prima edizione partì da Stra,
nel 1998 e nel corso degli anni ha acquisito sempre più importanza con la partecipazione sempre più numerosa di atleti stranieri di primo piano. L’anno scorso, il 3 aprile, arrivo e partenza a Dolo e buona partecipazione di atleti con la vittoria di un corridore italiano, Stefano La Rosa, dopo anni
La prima edizione della Dogi’s Half Marathon partì da Stra, nel 1998 e nel corso degli anni ha acquisito sempre più importanza
di dominio straniero, era dal 2014 che non trionfava un atleta azzurro, allora fu Carletti. Anche in campo femminile vittoria azzurra di Anna Incerti, anche in questo caso un successo atteso dal 2013, dal successo di Ricotta. In campo maschile negli ultimi anni erano stati gli atleti keniani a farla da padrone, con l’eccezione del Gambia nel 2018, in campo femminile, invece, trionfi sempre di africane
di Kenia ed Etiopia. Quest’anno la curiosità di scoprire se vi sarà il bis azzurri. Nel classico programma primaverile anche l’appuntamento tradizionale “Passeggiata di Solidarietà” organizzata da Tgs Eurogroup denominata “Su e Zo per i Ponti di Venezia” giunta alla 43esima edizione e che quest’anno si svolgerà domenica 16 aprile. Un momento da vivere assieme per godere di una giornata all’a-
Dal 20 marzo sino al 3 aprile, si svolgerà la 73sima edizione della Viareggio Cup, manifestazione che a livello giovanile si può definire un vero e proprio campionato del mondo e che in passato ha visto la partecipazione di numerosi atleti poi divenuti professionisti affermati. Sarà anche la vetrina importante per un giovane calciatore mirese che da due anni fa parte del settore giovanile del Pontedera, ma vanta anche qualche convocazione in prima squadra, formazione toscana che milita nel girone B di
serie C. Si tratta di Davide Rosa, classe 2004, che ha iniziato a giocare molto presto a Borbiago, dove risiedeva, per poi crescere calcisticamente nel settore giovanile del Padova prima di trasferirsi a 1 6 anni, per motivi di studio, segue un corso turistico, in Toscana. Laterale destro fluidificante, Davide Rosa fa della velocità e della fisicità abbinate a buone doti tecniche, i suoi punti di forza e spera di approfittare del palcoscenico della manifestazione giovanile più importante a livello mondiale. Tifoso
ria aperta alla scoperta di Venezia nei suoi luoghi più caratteristici e meno esplorati dal turismo di massa: una proposta all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Due i percorsi tra cui scegliere: quello completo di 11 km con 42 ponti, con partenza e arrivo in Piazza San Marco, e quello breve di 5,4 km con 19 ponti, indicato in particolare per le scuole dell’in-
interista, appassionato di musica e di film, Davide comunque ha una grande passione per il calcio che gioca anche con gli amici, La Viareggio Cup vedrà al via quindici squadre italiane a partire dal Sassuolo che ha vinto l’ultima edizione, e formazioni provenienti da tutto il mondo. La squadra di Davide Rosa, inserita nel girone B, farà il suo esordio martedì 21 marzo e del girone fanno parte anche il Torino, gli argentini del Don Torcuato e gli australiani dell’Apia Leichhardt. (l.p.)
fanzia e primarie, con partenza dal Porto di Venezia e arrivo in Piazza S. Marco. Una grande novità per l’edizione 2023: l’Arsenale torna a spalancare le sue porte ai partecipanti della Su e Zo. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi in Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.
Lino PeriniOrmai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente. Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui
Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti. Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%. Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020,
quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.
E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a te, tra destra e sinistra
è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.
L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all'eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.
Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”
Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza
Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà
di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.
Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L'autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell'amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.
Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare.
Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.
Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “È stato un incontro
costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.
La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle RegioniLuca Zaia Roberto Ciambetti
Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l'affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un'affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale.
Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.
“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione – commenta il segretario regionale, Andrea Martella – grazie all'immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare. Siamo una grande co-
munità. Non c'è nessun’altra forza politica che si apre all'esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”
“La vittoria di Elly Shlein – continua – rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavoro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e
al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”
“In Veneto – spiega Martella – in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l'elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d'Italia non sembra in grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l'incapa-
cità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”
“Noi siamo in campo – conclude il segretario regionale del Pd –con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e po-
Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.
“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere in servizio fino ai
Andrea Martellalarizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un'agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”
72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.
L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze; inoltre l’interazione
tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico.
Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza in servizio dei medi-
ci in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici.
Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”
“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”
“Impieghiamo
A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa. Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km).
Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente
della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica.
Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campagne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e
il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sempre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche
nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”.
Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “E’ un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto
risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.
Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto inizialeMatteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb
L’ agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova. Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?
“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimice, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i
costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno. E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta, che ne-
gli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”. Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?
“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una telenovela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”.
Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.
“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scartarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò,
però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzionenel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.
Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.
E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime,
alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi
prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale.
Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo dei generi di prima necessità.
Oggi rappresenta in termini di
Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie
fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.
Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri su-
permercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fondamentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti SBudget?
Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facen-
do Aspiag Service Despar parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.
In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?
Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai venire meno in nessuna delle diverse
linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.
Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.
Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincariTre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL
Over64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.
A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.
Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.
In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.
Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività.
Prosegue alla pag. seguente
I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti
Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).
Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.
In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.
Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.
Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.
Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli prepandemici.
“L’HPV – ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.
Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe. Il tumo-
re al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.
La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.
I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione. Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.
Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.
Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.
Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).
Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.
Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.
Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.
Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.
Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.
Università di Padova. Lo studio condotto dai ricercatori dello Ior e del Vimm
Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni
Uno studio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.
I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019 SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.
I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.
Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il
nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.
Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste cellule immunosoppressive da parte del tumore.
Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer
Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.
Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.
“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.
“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.
Ulss 3 Serenissima, Silvia Pini è la prima donna a guidare un reparto di Ortopedia in Veneto
La dottoressa Silvia Pini è la prima donna a capo di un reparto di Ortopedia in Veneto. La terza in Italia. Dal primo marzo è il nuovo primario ortopedico dell’ospedale di Dolo, in provincia di Venezia, dell’Ulss 3 Serenissima.
“Sogno il giorno in cui questa non sarà più una notizia - dice -. Il giorno in cui, e con questa nomina quel giorno per me è arrivato, in quanto donna non devo dimostrare niente a nessuno. Quando le donne perdono tempo a cercare di dimostrare quello che valgono in più rispetto agli uomini, hanno già perso.
Io mi impegno a fare il mio lavoro, a dare quello che ho e che so. Il genere non è nè una marcia in più, né in meno. La cosa che manca ora, nella mia branca specialistica, è l’esempio di altre donne ai vertici. Sarà più semplice per le donne che verranno dopo, avranno una strada finalmente già battuta”.
È nata a Monza, cresciuta a Mogliano Veneto e vive a Padova.
“Sono stata attratta dalla medicina perché mi incuriosiva il funzionamento del corpo umano e di come siamo fatti. Volevo capire com’era - racconta
-. E l’ortopedia è una delle branche chirurgiche più vaste: i distretti chirurgici sono tantissimi, riguardano
differenti parti del corpo e si può avere a che fare con tutte le età, da quella pediatrica all’ultracentenaria. È una chirurgia funzionale, pragmatica: ad ogni problema si cerca una soluzione pratica. Per non parlare della vastità di strumentazione all’avanguardia che qui a Dolo abbiamo a disposizione: le nuove tecnologie in ortopedia e in traumatologia sono in continua evoluzione”.
Prima di approdare alla guida dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dolese, ha studiato Medicina e chirurgia all’università di Padova dove ha anche conseguito la specialità di Ortopedia e traumatologia. Ha svolto un periodo di attività presso l’ospedale la Timone di Marsiglia, diretta all’epoca dal prof. Bollini, e approfondito una parte di ortopedia pediatrica. I suoi interessi e la formazione sono sempre stati rivolti alla protesica di anca e alle revisioni complesse. Dopo aver lavorato per dodici anni presso l’ospedale di Dolo in Ortopedia e traumatologia, ha prestato servizio al Cto di Camposampiero, dove ha potuto ulteriormente approfondire le problematiche legate alla traumatologia e, in particolare, gestire interventi di protesizzazione complessi su esiti di fratture di bacino e chirurgia di revisione.
Una ricetta tutta da gustare come antipasto o contorno. La barbabietola rossa cotta in insalata è un piatto ricco di vitamine, abbinata alla rucola diventa un piatto saporito. Ingredienti: 2 barbabietole cotte affettate; un mazzetto di rucola pulita; formaggio di capra; 50 gr di gherigli di noci; limone; olio d’oliva extravergine; sale
Preparazione: Cuocere le barbabietole in acqua bollente per circa 30 minuti, finché non sono morbide. Sbucciare e tagliare a cubetti le barbabietole e metterle in una ciotola. Aggiungere la rucola e le noci e condire con olio d’oliva e aceto balsamico. Aggiungere del formaggio di capra sbriciolato e servire freddo.
Un risotto semplicissimo e cremoso, veloce da preparare. Un piatto cremoso e saporito, caratterizzato dal sapore delicato degli asparagi freschi e dal sapore deciso dei gamberi. Ingredienti: 160 g Riso vialone nano; 200 g Gamberi; 120 g Asparagi; 1 Cipolla; 1/2 bicchiere Vino bianco; Prezzemolo; Timo; Brodo vegetale q.b.; Olio extravergine d’oliva; Sale; Pepe
Un secondo piatto vegetariano gustoso e di facile esecuzione. Perfetto per qualunque pranzo o cena di famiglia. Un pasto completo ed equilibrato dal punto di vista nutritivo.
Preparazione: Pulite gli asparagi eliminando la parte del gambo più coriaceo, poi bolliteli per cinque minuti mettendo le punte in alto. Una volta cotti gli asparagi, sollevateli e metteteli da parte. Nell’acqua di cottura aggiungete le teste di gamberi, un filo d’olio e fate cuocere per 20 minuti. Tagliate gli asparagi a pezzetti e mettete da parte le punte. In un’altra pentola, tostare il riso con dell’olio e aggiungere del vino bianco. Aggiungere gradualmente il brodo vegetale e gli asparagi alla pentola del riso, continuando a mescolare. A parte, saltare i gamberetti in una padella con aglio e olio, e aggiungerli al risotto alla fine. Servire con una spolverata di pepe nero e del parmigiano grattugiato.
Ingredienti: 200g di agretti; 4 uova; 50g di formaggio grattugiato; 1 spicchio d’aglio; Olio extravergine d’oliva; sale e pepe
Preparazione: Pulite gli agretti rimuovendo la radice e i filamenti più duri, quindi sciacquarli sotto acqua corrente e lasciarli sgocciolare. In una padella antiaderente, far soffriggere lo spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva per qualche minuto, quindi aggiungere gli agretti e farli saltare per circa 5 minuti. In una ciotola, sbattere le uova con il formaggio grattugiato (grana o pecorino), il sale e il pepe. Aggiungere gli agretti alle uova sbattute e mescolare bene. Versare il composto nella padella con un po’ di olio caldo, livellare con un cucchiaio e cuocere a fuoco medio finché la frittata non è dorata e croccante nella parte inferiore. Girare la frittata con l’aiuto di un piatto, quindi cuocere l’altro lato per altri 5 minuti, finché è completamente cotta.
A marzo la natura si risveglia e si avvicina la primavera. Sperimentare con ingredienti freschi di stagione è un ottimo modo per creare piatti gustosi e nutrienti, che rispettano l’ambiente e la stagionalità degli alimenti
Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene
É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati
TORO GEMELLI
Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto
Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati
CANCRO
Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate
più disposti al dialogo
Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore
É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate
Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti
Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione
Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta
Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene
Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato