del Miranese sud
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 88
Spinea Villa Fiorita, centro per anziani di qualità pag.
Mirano In via Luneo multe a decine di salzanesi
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S. M. di Sala Safilo, contratto di solidarietà per tutti
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EDITORIALE
Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
BIG JUMP, UN SUCCESSO DI LEGAMBIENTE
di Mauro Gambin*
I Decine di migliaia di persone si sono tuffate a luglio nei fiumi e nei laghi di tutta Europa. Il Big Jump, campagna europea di European Rivers Network (Ern) sostenuto anche da Legambiente del Miranese, è stato ideato per rivendicare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua, coordinata proprio da Legambiente. pag. 8
AGRICOLTURA, DANNI DALLE GRANDINATE
Ancora maltempo e ancora danni all’agricoltura in Riviera e nel miranese. E’ successo le scorse settimane e la zona di Santa Maria di Sala è stata particolarmente colpita. Una prima stima parla di 300 mila euro nei 17 comuni. pag. 9
A Mirano la movida finisce sotto controllo Vigilantes pagati dai commercianti controllano i festaioli dalle 22 alle 4 del mattino
L
a movida sotto controllo. E’ questa la novità che è emersa nelle scorse settimane dopo gli incontri che si sono tenuti tra esercenti comune e associazioni del territorio, ma anche con i rappresentanti delle forze dell’ordine. L’idea di dare una regolata alla movida è partita dalla stessa sindaca alla guida di una giunta di centrosinistra, Maria Rosa Pavanello. La Pavanello ha spiegato subito, che tutti questi problemi dovevano finire. Era l’ora di dare una regolata agli eccessi di ogni tipo. Tanto che poi la movida in
queste ultime settimane è diventata sempre più frequentata. Ora in piazza a Mirano da ogni parte della provincia, si fanno le feste di laurea e gli addii al celibato e nubilato. Per questo alle riunioni, tenute per regolare il fenomeno, ha partecipato in modo attivo l’assessore alla Sicurezza Lauro Simeoni. Il risultato ora è, che quattro vigilantes saranno incaricati a controllare la movida. Sono 4 steward, appartenenti a una società che si occupa del servizio di sicurezza in locali e discoteche. A pagare i controllori saranno gli
stessi locali della movida, cioè quella ventina che si affaccia sulla piazza dei Martiri e in piazzetta Errera. I vigilantes sono entrati in azione nelle settimane centrali di luglio e faranno questi controlli senza dare nell’occhio. “Lavoreranno” dalle 22 alle 4 del mattino nei week end e costeranno 3500 euro al mese. Saranno in servizio coprendo dunque la seconda parte della serata, cioè soprattutto quella che scatena proteste a causa di liti e schiamazzi con i residenti. pagg. 8
l clima cambia e non è più una cosa che ci può lasciare indifferenti. Qualche anno fa all’esperto in meteorologia che annunciava un brusco innalzamento delle temperature, a causa dell’effetto serra, di solito replicava lo storico climatologo sostenendo che si trattava di una cosa normale, in quanto il clima della Terra è in continua mutazione. 35 milioni di anni fa, del resto, i colli Berici e quelli euganei erano rispettivamente una barriera corallina e degli atolli che spuntavano da un mare caldo popolato da pesci tropicali. Dunque a chi dei due dare ragione? All’esperto meteorologo, perché appurato che le temperature cambiano anche noi dobbiamo cambiare. Fino a 150 anni fa una stagione siccitosa poteva innescare brutali carestie che nei piccoli comuni davano luogo ad ondate di morte per fame, è stata l’agricoltura intensiva e lo sviluppo dei commerci a rendere le emergenze meno esiziali e a dissociare dal clima le esigenze alimentari. Oggi però che su buona parte degli ettari coltivati a seminativi nella nostra regione è rimasta stecchita per il grande caldo, magari nessuno avrà percepito il pericolo della “fame”, definitivamente debellata in occidente ome la peste o il colera, ma un pensiero ai rincari che si prospetteranno credo sia passato per la testa di tutti. continua a pag. 3
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L’Intervento
Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa di Franca Porto*
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I
provvedimenti del Governo di revisione della spesa pubblica che seguono quelli per la sua riduzione pongono ancora in maggior evidenza il nodo del Patto di Stabilità interno, cioè del vincolo che impone a tutti gli enti autonomi della Repubblica e non solo allo Stato centrale limiti precisi di spesa e di indebitamento. *Segretaria Cisl Veneto
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi
All’ecomuseo di Mira
DONATO UN PALCO DI CERVO PREISTORICO
Un palco di cervo preistorico è stato donato all’Ecomuseo di Mira. L’iniziativa è del naturalista Francisco Merli Panteghini, che ha dato vita a giugno al progetto la “Forma dell’Acqua”, un viaggio di risalita del Brenta in canoa con l’arrivo a Caldonazzo. Il naturalista, ha deciso di lasciare in donazione proprio alla struttura mirese il reperto, per integrare l’allestimento in corso a Villa dei Leoni a Mira. Dolo
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La crisi, del resto, ci ha resi molto sensibili anche agli umori di Scipione, Caronte e Minosse visto che hanno comportato perdite importanti, stimate seppur approssimativamente dalle associazioni di categorie in diversi milioni di euro. Un colpo pesante per un settore dal quale ci si aspettava molto per contenere gli effetti della crisi. Ma la siccità non si è mica vista solo sui campi, è mancata anche l’acqua. Nelle scorse settimane alcuni sindaci del bellunese hanno emesso delle ordinanze per proibirne l’uso a scopi irrigui o per lavare l’auto e le stesse ordinanze sono state auspicate da un Ulss del veneziano anche se l’acqua non è mancata, per evitare il diffondersi della salmonella, visto l’alto inquinamento registrato dall’Ulss nei canali. La crisi ci spaventa, preoccupa la penuria di denaro liquido. E la mancanza d’acqua? Dovrebbe preoccupare altrettanto. Secondo alcuni economisti dalla crisi si uscirà proprio quando la società, e non solo la politica, comincerà a correggere le conseguenze di decenni di percezioni errate nate dalla retorica di uno sviluppo imperniato sul consumo e si affermerà invece la consapevolezza che non è più possibile permettere lo spreco. Se è vero che una nuova epoca comincerà con quel cambiamento di mentalità che permetterà di ritenere opportunità quelle cose fino a ieri non lo erano mai state, forse allora sono da applaudire quegli agricoltori italiani c’è chi al posto del mais o della soia hanno iniziato a coltivare piante per le spezie, banane e manna, senza aspettare che cada dal cielo. Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it
SALUTATI IN COMUNE I BAMBINI DI CHERNOBYL
Sono stati accolti in Municipio i bambini bielorussi della Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, prima di ripartire per il ritorno a casa alla conclusione di un mese di vacanza a Chioggia. Lo scorso 26 giugno l’assessore ai Servizi sociali, Massimiliano Tiozzo, ha incontrato in sala consiliare undici bimbi bielorussi e le famiglie chioggiotte che hanno dato loro ospitalità per le vacanze di risanamento. Come consuetudine l’assessore ha donato ai bimbi, provenienti da aree colpite dalla nube radioattiva di Chernobyl, uno zainetto contenente indumenti di prima necessità, materiale scolastico e prodotti per l’igiene. La Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, presieduta da Eddi Naccari, da diversi anni è attiva nel territorio. Info chioggia@ aiutiamoliavivere.it.
NUOVI PARROCI A SCORZÈ A MIRANO Arriva l’autunno e anche le parrocchie si rinnovano con l’arrivo di nuovi parroci a Mirano e Scorzè. A Scorzè don Giorgio Tamai lascerà la parrocchia per andare a Pero e San Bartolomeo di Breda di Piave (Treviso). Al posto di don Giorgio, arriverà don Massimo Gallina, originario di Caerano San Marco. Don Lino Bertollo, parroco di Peseggia, sarà parroco anche a Gardigiano. Infine don Lino Magoga cappellano all’ospedale di Noale, sarà cappellano dell’ospedale di Mirano.
Il 2 settembre prossimo
IL SECONDO VESPA RADUNO A CAVARZERE
TRUFFA SVENTATA DAI CARABINIERI
Raggirava gli automobilisti, in coda ai semafori d i Dolo nelle scorse settimane, facendosi dare dei soldi per curare un bambino colpito da una grave forma di leucemia. Era tutto un odioso imbroglio. A farlo un rumeno di 18 anni, con tanto di foto del bimbo che invece stava bene. Dovrà rispondere delle accusa di molestie e visto il vile raggiro messo in atto, anche di truffa. Fine della vacanza
Nel miranese
Miranese SANITÀ
SPAZI APERTI
Il riordino degli ospedali nel Veneziano pag.
MIRANO
4e5
Il comune investe sulle energie rinnovabili
SPORT
Provincia
Il Venezia calcio cambia allenatore pag.
VACANZE
La Provincia punta sulla valorizzazione delle aree naturalistiche pag. 17
ECONOMIA
VenTo, da Venezia a Torino in bici
pag.
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Cresce il numero di chi denuncia disavventure pagg. 24-25
SOCIALE
Cresce il numero dei casi di violenza sulle donne
pag.
EVENTI
Regione
Una guida per le “Le feste in piazza” pag.
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MOSTRE
pag.
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A Villa Pisani una mostra sulla nobiltà del lavoro pag. 29
Si terrà il prossimo 2 settembre il Vespa raduno Città di Cavarzere, giunto quest’anno alla seconda edizione. L’iscrizione è aperta a tutti i vespisti provvisti di casco, obbligatorio per partecipare all’iniziativa. Verrà premiato il Club più numeroso, il Club che viene più da lontano, il vespista più giovane e il più anziano. Il ritrovo è programmato alle 8 in piazza Municipio per le iscrizioni e la colazione insieme. Alle 10.30 la partenza del corteo di Vespe per il giro turistico della lunghezza di circa 40 chilometri. A mezzogiorno il rientro a Cavarzere, previsto presso il patronato San Pio X in via Tullio Serafin, a seguire le premiazioni e una ricca lotteria a premi. Per chi si iscrive è in programma alle 13 il pranzo. Info Pietro Moretto 3485112679; Rosano Ravaro 3282856456
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 luglio 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese
di Nicola Stievano
Zaia: “Il modello veneto consente già notevoli risparmi, noi avanti così”
Puppato: “Anche da noi ci sono situazioni di spreco e disparità da sanare”
L
Luca Zaia e Laura Puppato
Meno posti letto, meno d
a “cura dimagrante” per la sanità veneta costerà quasi 700 milioni e oltre 3.500 posti letto. Salvi i piccoli ospedali e i centri d’eccellenza, nella nostra regione andranno comunque ridotti i costi fissi, tagliati i doppioni, rivisto l’intero sistema di spesa. La scure della “spending review” del governo Monti si abbatte con meno violenza in Veneto perché da un paio d’anni la sanità locale ha già intrapreso il non facile cammino della razionalizzazione, sfociato nella redazione del piano socio sanitario regionale. Ad esempio, sul numero dei posti letto pro - capite il Veneto vorrebbe spingersi anche oltre le decisioni del governo, che abbassa la media da 4,2 posti per mille abitanti a 3,7, portando invece a 3,5 per mille abitanti. Anche sulla riorganizzazione degli ospedali minori la Regione ha fissato degli obiettivi nel nuovo piano socio sanitario che dovrebbero concretizzarsi in significativi ridimensionamenti per strutture che non hanno tutte le caratteristiche dell’ospedale per acuti. Tagli in vista anche per convenzioni con la medicina privata (-1% quest’anno, -2% il prossimo) con un risparmio che dovrebbe aggirarsi sui venti milioni. Ulteriori economie dovrebbero arrivare dalla nuova mappa delle aziende socio sanitarie venete, disegnata proprio per ridurre gli sprechi. Le decisioni del governo sulla revisione della spesa
si tradurranno in ulteriori tagli, in questo contesto? Secondo il governatore veneto Luca Zaia la nostra sanità ha già intrapreso un percorso che va nella direzione del risparmio e dell’efficienza, senza attendere le imposizioni da Roma. Zaia non ha timore di affermare che “siamo la Regione più virtuosa della sanità italiana e ci è riconosciuta la palma di Regione meno “sprecona” del paese. Abbiamo un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche 30 in altre Regioni e ciò significa che nei nostri ospedali si cura presto e meglio; da due anni teniamo i conti in attivo senza avere, unici in Italia, l’addizionale Irpef sulla sanità. Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, - aggiunge Zaia - ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo. Quello di Monti-Balduzzi è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorganizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord. In nessun punto del piano viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo comporterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza
risorse. Il governo dovrebbe come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta”. Ben diversa la posizione di Laura Puppato capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che contesta a Zaia di usare due pesi e due misure. “Con il governo Berlusconi, Zaia due anni fa ha accettato senza fiatare un taglio di 400 milioni. Ora con Monti rifiuta ogni trattativa. Un atteggiamento che non possiamo accettare anche perché non è vero che nel Veneto nella sanità pubblica non vi siano differenze eclatanti. Basti pensare alla spesa pro capite, dove sappiamo che in alcune Uls è intorno ai 1400/1500 euro per persona contro i mille di altre. Anche qui, come nel resto d’Italia, vi sono situazioni a macchia di leopardo che vanno sicuramente riviste”. “Perché Zaia si scaglia così tanto contro il Governo Monti? - si chiede il capogruppo dell’Udc Stefano Valdegamberi - In fin dei conti sta introducendo nella sanità il principio dei “costi standard”, tanto auspicato anche dalla Lega, ma rimasto sempre inattuato. Pensiamo al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Non resta che augurarci tutti che finalmente il modello arrivi anche nelle Ulss, dove troppo spesso a fare il prezzo è “l’amico dell’amico”. Le forniture sanitarie hanno rappresentato per anni un luogo privilegiato per la corruzione”.
LE SPESE IL CAPOGRUPPO DEL PDL DARIO BOND
“Da noi siringhe a 2-3 centesimi”
A
l Veneto l’introduzione dei costi standard non fa paura. Ne è convinto il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, il quale ricorda come nelle Uls della nostra regione il monitoraggio della spesa sia diventato trimestrale, mentre la tracciabilità dei presidi sanitari ha fatto passi da gigante. “Ho chiesto a campione dei dati ad alcune Ulss del Veneto - aggiunge il capogruppo del Pdl - e i numeri ci danno ancora una volta ragione. Una siringa monouso sterile con ago costa dai due ai tre centesimi, a seconda della tipologia, contro una spesa massima che in altre parti d’Italia arriva anche a 70 centesimi, un ago ipodermico meno di un centesimo, mentre un inserto di tibia per protesi non cementata 194 euro contro un massimo rilevato di circa 2500 euro in altre parti d’Italia. Qui da noi, poi, il costo della giornata alimentare è mediamente sotto i dieci euro. I numeri riguardanti altre realtà del Paese sono di gran lunga superiori e difficili da giustificare. Detto questo - conclude Bond - non possiamo far finta che il Veneto sia uguale alle altre regioni. I numeri parlano chiaro: per questo dobbiamo andare a Roma con gli economi delle nostre Ulss e dire che non siamo disposti a farci massacrare”.
“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!”
Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid
SANITÀ VENETA La revisione della spesa varata dal Governo Monti impone una cura dimagrante e porta l’entità dei tagli a quasi 700 milioni di euro. Salvi tutti gli ospedali, ma ora vanno riorganizzati posti letto e singoli servizi. Anche alla luce del nuovo piano socio sanitario l’intera rete ospedaliera va rivista e sono almeno 3500 i posti letto da eliminare
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Data e luog
Argomento del mese 5 Area del veneziano
doppioni e più risparmio Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione
Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto di Nicola Stievano
“F
antasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chiosato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo definitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fissato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifico) specificatamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Significa che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affianca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.
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Posti letto ed accorpamenti
A rischio tagli Chioggia e Venezia-Mestre R
iorgarnizzazione sanitaria, a rischiare di più in provincia di Venezia è l’area di Chioggia e l’Ulss 12 cioè quella di Venezia-Mestre. I numeri sono chiari, e dipendono dalla popolazione che nel capoluogo e aree limitrofe che è di oltre 800mila abitanti. I criteri del Piano socio sanitario regionale prevedono per la provincia di Venezia 2400 posti letto per acuti, 1200 per strutture intermedie 500 per le strutture di riabilitazione. Ad interessarsi della questione della sanità veneziana in quinta commissione regionale sono stati i consiglieri veneziani Bruno Pigozzo(Pd), Giovanni Furlanetto (lega), Carlo Alberto Tesserin (Pdl), e Pietrangelo Pettenò (Rc), consiglieri che come tutti i residenti attendono la presentazione delle “schede” ad ottobre per capire nel dettaglio come saranno accorpati eventualmente i reparti e i primariati negli ospedali. “Nell’area dell’Asl 13 e cioè della Riviera del Brenta e del Miranese – spiega il consigliere regionale Bruno Pigozzo - non c’è problema, il rapporto fra abitanti (240 mila) e numero di posti letto previsti è ampiamente rispettato. Anzi il criterio dei 3 posti letto per mille abitanti, è anche “superato“. Si viaggia sulla media di 2,8. Percentuale rispettata anche per l’area del Veneto Orientale e cioè l’Ulss 10 di San Donà - Portogruaro. Qui la media è di 2,9 posti letto per mille abitanti”. Ma è l’Ulss di Venezia e Mestre che invece sfora i parametri. “Ci dovrebbero essere secondo i nuovi criteri regionali – spiega Pigozzo - 1200 posti letto, invece ce ne sono 1600. Insomma 400 in più provenienti per lo più da ragioni storiche legate alla specificità della città lagunare, ma anche al fatto che vengono conteggiati nella somma complessiva, i posti letto delle strutture ospedaliere private”. Per Pigozzo proprio su questi posti letto in più si può limare la differenza, mettendo in conto che il piano prevede 1200 posti l letto in provincia di Venezia per strutture intermedi, di ricovero. Fra queste possono essere incluse parte di quelle private e centri anti dolore e per malati terminali e malati di Alzheimer. Addirittura facendo questi conti, i 1200 posti previsti non sarebbero nemmeno coperti del tutto. Ci sono poi sempre previsti dal piano socio sanitario approvato a giugno, 500 posti letto per strutture riabilitative specialistiche. Resta aperto invece il problema della permanenza degli ospedali. La Regione prevede il mantenimento per un bacino d’utenza di 200- 300 mila abitanti. Per L’Ulss 12, 10 , e 13 i problemi non ce ne sono. Tutte per numero di abitanti rientrano nel criterio fissato. Non ci rientra invece Chioggia.“Per Chioggia – spiega Pigozzo - va fatto un ragionamento a sé . I residenti non possono fare riferimento all’ospedale di Padova o di Mestre perché sono ospedali troppo lontani e anche quello di Adria non è agevole da raggiungere. Questa zona poi dell’area sud della provincia è ad alta dispersione abitativa. Cioè c’è meno densità di abitanti, ma le distanze fra un posto e l’altro sono grandi. La questione Chioggia resta sul tavolo ed è una delle prime che bisognerà affrontare quando ad ottobre ripartirà la discussione“. Sugli accorpamenti di reparti o di ospedali i consiglieri regionali generalmente non si vogliono esprimere anche se Pigozzo spiega che per quanto riguarda l’Ulss 13 rischi di un ospedale unico fra Dolo e Mirano non ce ne sono. “Il criterio regionale – dice - è quello di evitare doppioni. La struttura di Noale diventerà area riabilitativa e per anziani, fra Dolo e Mirano si dovranno creare ospedali complementari. Non rischiano poi in questa realtà nemmeno i due punti nascita. Ne servono uno ogni 1100 nascite. A Dolo e Mirano i nati in media ogni anno sono 2300”. Infine sui trasferimenti. “L’Asl 13 – conclude Pigozzo – dati alla mano è quella che ha ricevuto meno trasferimenti dalla Regione nel corso degli ultimi anni ed ha mantenuto servizi di eccellente livello. Le Ulss virtuose vanno premiate non A.A. penalizzate”.
6 Spinea Sociale Nuova struttura per anziani al Villaggio dei Fiori
Villa Fiorita, centro all’avanguardia Ospiterà 120 anziani non autosufficienti e darà lavoro, una volta a regime, a 90 operatori di Alessandro Abbadir
S
pinea ha la sua nuova casa di riposo. E’ stata aperta, infatti, da poche settimane Villa Fiorita, il nuovo Centro servizi per anziani nel quartiere Villaggio dei Fiori in una posizione facilmente accessibile anche con i mezzi pubblici. Il centro è diretto integralmente da Codess, cooperativa sociale Onlus, già proprietaria di 12 strutture in tutto il Nordest che gestisce già 900 posti letto per anziani sul territorio. Villa Fiorita ospiterà 120 anziani non autosufficienti e darà lavoro, una volta a regime, a 90 operatori. E’ una struttura all’avanguardia anche dal punto di vista energetico. Ci sono, infatti, pannelli fotovoltaici, lampade ad alta efficienza, impianto geotermico per ricavare energia dal sottosuolo per offrire il massimo confort sia nel periodo invernale che in quello estivo, garantendo un ottimale microclima. L’investimento rientrerà in minori costi di utenze nell’arco di 7 anni, consentendo un risparmio fino a 50 mila euro l’anno. Sul fronte rette, le tariffe saranno inizialmente tra le più basse del territorio: 48 euro per gli ospiti a regime convenzionato, 65 per i privati. Gli ospiti di Villa Fiorita possono contare su una serie di servizi, che consentono alla persona di realizzare la miglior qualità di vita. La Cooperativa Codess cura i servizi sanitari (medico, infermieri, attività fisioterapiche, riabilitative e servizio di logopedia), i servizi assistenziali (personale qualificato Oss in grado di dare sostegno e aiuto alla persona), i servizi di educazione (per mantenere le abilità dell’utente), servizi di psicologo, servizi di assistente sociale, servizi di ristorazione, igiene ambientale, lavanderia,
In breve Cantieri aperti per scuole e strade Tanti i cantieri d’estate in corso a Spinea. Rifatta la segnaletica in piazza Taormina, via Fregene e viale Viareggio al Villaggio dei Fiori. A Crea il rifacimento delle strisce. Sono stati avviati i lavori per il rifacimento del tetto alla media Ungaretti. Ad agosto i lavori alla scuola Marco Polo, sarà rifatto il tetto dell’ex scuola Grimm.
Spettacoli, le danzatrici sul campanile
La casa di riposo “Viila Fiorita” guardaroba, parrucchiere, pedicure, manicure, postale, religioso e amministrativo. Soddisfatto il sindaco di Spinea Silvano Checchin. “Spinea si arricchisce di una struttura – spiega – attesa da lungo tempo ma inserita in un contesto urbanistico che è stato molto curato dal Comune. Nel nostro pensiero urbanistico la città accoglie e mette in relazione cittadini di tutte le età per una Spinea a “misura d’uomo” con spazi verdi, mobilità dolce, abitazioni a basso impatto ambientale, piazze e luoghi d’incontro dove promuovere la cultura della città partecipata”. A due passi dal nuovo distretto socio-sanitario, a pochi metri dalla struttura con miniappartamenti per anziani autosufficienti e dagli ambulatori dei medici di base, Villa Fiorita sarà al centro di una vera e propria “cittadella del Benessere”.
Tutta Spinea è rimasta con il fiato sospeso lo scorso luglio guardando la facciata del campanile della chiesa del paese, dove delle spericolate danzatrici, perpendicolari al campanile e accompagnate da un musicista, hanno compiuto evoluzioni suggestive e mozzafiato. Lo spettacolo era organizzato da Arteven in collaborazione con il Comune di Spinea.
La biblioteca intervista i personaggi “Letto e detto”, una serie di interviste su cosa pensano della lettura e delle biblioteche i professionisti della cultura. L’indirizzo del blog che raccoglie tutte le interviste è: http://lettoedetto.wordpress.com. In un mese la biblioteca di Spinea ha intervistato 26 personaggi e il blog ha registrato oltre 3.600 contatti. Ma i progetti puntano a continuare l’esperimento anche il prossimo anno.
PARCHI SUCCESSO DEI NUOVI CONTROLLI
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empo d’estate e tempo di controlli soprattutto nei parchi pubblici. A Spinea a luglio è partito il nuovo servizio di pattugliamento della città dei volontari dell’Associazione nazionale carabinieri. Un servizio che era stato annunciato da tempo. Grazie alla convenzione firmata col Comune e le forze dell’ordine l’associazione metterà a disposizione i propri iscritti per attività di vigilanza generica, dando informazioni generali sul corretto uso delle aree verdi. La prima uscita è stata proprio al parco principale del paese e cioè il Nuove Gemme, dalle 15 alle 18 e continuerà poi nei prossimi weekend e sicuramente per tutta l’estate e anche durante lo svolgimento di almeno tre manifestazioni all’anno organizzate o patrocinate dal Comune. Ma questi volontari saranno pagati? No di sicuro. Al personale volontario non verranno riconosciuti compensi o rimborsi, ma la giunta provvederà all’assicurazione degli operatori impegnati. Il loro compito sarà esclusivamente quello di segnalazione alle forze dell’ordine di eventuali
problemi, non potranno dunque intervenire direttamente e la loro sarà esclusivamente un’opera di deterrenza. Inoltre potranno fornire assistenza e indicazioni ai cittadini che chiedessero informazioni. Per i volontari dell’Anc il Comune ha organizzato anche un breve corso teorico-pratico. Le prime uscite dei volontari dell’Associazione Carabinieri hanno entusiasmato i residenti di Spinea soprattutto anziani o mamme con figli al seguito. Proprio il parco Nuove Gemme è stato teatro nel passato anche di aggressioni ed esibizioni moleste di maniaci e balordi. “Ci sentiamo più sicuri - spiega una donna che frequenta il parco ogni mattina con i figli. - Da quando vediamo soprattutto nei fine settimana queste persone controllare i parchi e le aree verdi del comune, usciamo con più disinvoltura e meno problemi“. Anche diversi anziani sono contenti. ”Finalmente - dicono - possiamo uscire in tranquillità e partecipare a sagre e manifestazioni con meno paura di essere derubati da dei malintenzionati. A.A.
APERTO TUTTO AGOSTO
8 Mirano Ordine pubblico Iniziativa di commercianti e comune per regolamentare le notti brave
La movida finisce sotto controllo Quattro vigilantes incaricati a controllare i festaioli dalle 22 alle 4 del mattino
di Alessandro Abbadir
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a movida sotto controllo. E’ questa la novità che è emersa nelle scorse settimane dopo gli incontri che si sono tenuti tra esercenti comune e associazioni del territorio, ma anche con i rappresentanti delle forze dell’ordine. L’idea di dare una regolata alla movida è partita dalla stessa sindaca alla guida di una giunta di centrosinistra, Maria Rosa Pavanello. La Pavanello ha spiegato subito, che tutti questi problemi dovevano finire. Era l’ora di dare una regolata agli eccessi di ogni tipo. Tanto che poi la movida in queste ultime settimane è diventata sempre più frequentata. Ora in piazza a Mirano da ogni parte della provincia, si fanno le feste di laurea e gli addii al celibato e nubilato. Per questo alle riunioni, tenute per regolare il fenomeno, ha partecipato in modo attivo l’assessore alla Sicurezza
Lauro Simeoni. Il risultato ora è, che quattro vigilantes sono stati chiamati a controllare la movida. Sono 4 steward, appartenenti a una società che si occupa del servizio di sicurezza in locali e discoteche. A pagare i controllori sono gli stessi locali della movida, cioè quella ventina, che si affaccia nella piazza dei Martiri e in piazzetta Errera. I vigilantes sono entrati in azione nelle settimane centrali di luglio. LAvorando dalle 22 alle 4 del mattino nei week end e al costo di 3500 euro al mese. Saranno in servizio coprendo dunque la seconda parte della serata, cioè soprattutto quella che scatena proteste a causa di liti e schiamazzi con i residenti. Il Comune si farà carico della pulizia straordinaria della piazza, delegata a Veritas, che sarà spostata dal martedì alla domenica mattina. Si tratta di una pulizia necessaria per
RIFIUTI Telecamere in via Luneo
MULTE A RAFFICA AI SALZANESI
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ra contro i furbi si fa sul serio. Sull’isola ecologica, in via Luneo si punta una telecamera ed arriva una raffica di multe per sversamento abusivo. Ma chi compie questi atti incivili? Prevalentemente i residenti del comune di Salzano, un comune dove la raccolta si fa porta a porta. Vediamo nel dettaglio che succede. Nell’isola ecologica di Luneo il Comune di Mirano ha piazzato, infatti, una delle due nuove telecamere mobili acquistate a inizio anno e il verdetto non lascia spazio a interprestazioni: una media di 5 multe al giorno, tutti i giorni in una settimana e mezza. Il 90 % dei furbetti è residente a Salzano, comune confinante, dove vige il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta. Per ognuno arriverà una sanzione da 166 euro. Chi si comporta in questo modo, forse adesso ci penserà due volte prima di scaricare il sacco della spazzatura a Mirano. Il fenomeno era noto e i furbetti erano stati attaccati già nei mesi scorsi sguinzagliando vigili e ispettori Veritas, che però gironzolavano per via Luneo solo qualche ora al giorno. Adesso, con una telecamera puntata 24 ore su 24, il fenomeno appare in tutta la sua interezza. Gli incivili non sono solo pri-
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liberare l’isola pedonale da vetri e sporcizia lasciata dai festaioli della movida. Il comune comunque non si limita a questo risultato raggiunto per la stagione estiva. Per regolamentare “la movida” in modo definitivo, l’ente locale punta a far tornare iniziative come “Or drink or drive”, il servizio del Sert, che fino a due anni fa offriva un passaggio in auto e un’attenta opera di sensibilizzazione a chi aveva alzato un po’ troppo il gomito. Poi, forse a causa degli altri casi, è stato abbandonato.
Ad ognuno dei furbetti arriverà una sanzione da 166 euro vati cittadini ma anche imprese. I vigili raccontano di casi singolari. Un automobilista ha lanciato fuori il sacco della spazzatura senza scendere dall’auto, direttamente dal finestrino. Con quali fattispecie di violazione di legge gli agenti della polizia locale intendono procedere? Nei confronti di tutti i furbetti si sta procedendo per conferimento indebito, ma anche per abbandono di rifiuti. Sulle aziende si intende procedere in modo ancor più severo. Ma l’occhio elettronico del Comune ha permesso anche di scoprire un altro fenomeno: il passaggio indiscriminato di mezzi pesanti non autorizzati in via Luneo, dove c’è il divieto. Le telecamere ne hanno inquadrati diversi in questi giorni, e anche se la polizia locale non può procedere nei loro confronti, in quanto le telecamere sono autorizzate esclusivamente per il problema rifiuti, i vigili hanno una statistica dei passaggi di camion e degli orari in cui questi avvengono. In questo modo sarà facile piazzare una pattuglia in zona quando ce ne sarà bisogno. Oltre alle telecamere in altre comuni della Riviera e del Miranese come ad esempio a Mira e Santa Maria di Sala, il problema degli sversamenti abusivi si è limitato adottando i cassonetti a calotta azionabili dai residenti con una chiavetta elettronica, appostimente consegnata a loro. Nonostante ciò, anche in questi territori il fenomeno degli incivili che inquinano gettando di tutto, anche in aree verdi è sempre più diffuso. Per questo si stanno formando in collaborazione con Veritas dei gruppi di controllori volontari, in grado di dare le multe a chi si comporta in modo incivile, e denunciando in caso di abbandono di eternit (fibre di aminato) alla magistratura per la conseguente azione penale. A.A.
AMBIENTE Negli edifici pubblici
IL COMUNE ACQUISTA IL 100% DELL’ENERGIA ELETTRICA DA RINNOVABILI
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nergie rinnovabili, il gran passo del comune di Mirano per il 2012. Quest’ anno il Comune acquisterà il 100% dell’energia elettrica per il suo funzionamento da fonti rinnovabili. L’ambiente ne guadagnerà; nel 2012 si eviteranno così 1.755,05 tonnellate di emissioni di Co2. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica permetterà all’ente, e ai cittadini che pagano le tasse, un risparmio sulla bolletta elettrica delle utenze comunali. Si è arrivati a questo risultato un po’ alla volta nel corso degli anni. Un approccio decisamente virtuoso, che è stato certificato dall’ente Recs, Renewable Energy Certificate System: la fornitura necessaria per tutto il 2012, stimata in 3.633.654 chilowatt ora, sarà al 100% di energia verde. Ma quali procedure si sono seguite per proseguire? La certificazione per l’energia sostenibile è arrivata nei giorni scorsi dal Cev, un consorzio di oltre mille enti pubblici che si sono uniti per abbattere i costi dell’energia. Mirano è socio del Cev dal 2006: nei primi tre anni ha acquistato solo il 30% di energia proveniente da fonti rinnovabili, poi dal 2009 ha comperato esclusivamente energia verde. Dal 2010 il Comune ha iniziato a ridurre costantemente i propri consumi, passando da 3.671.163 a 3.653.930 chilowatt ora nel 2011, fino agli attuali 3.633.654. In totale, a fronte di oltre 23 milioni di chilowatt ora di energia elettrica utilizzati dal 2006 e calcolati fino a fine 2012, sono state evitate emissioni di Co2 pari a 8.261 tonnellate. Un vantaggio per l’ambiente che si unisce a un risparmio economico per il Comune di circa il 2,5% rispetto alle normali tariffe: il primo passo la riduzione di emissioni del 20% entro il 2020. A.A.
LEGAMBIENTE SUCCESSO PER IL BIG JUMP
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ecine di migliaia di persone si sono tuffate a luglio nei fiumi e nei laghi di tutta Europa. Il Big Jump, campagna europea di European Rivers Network (Ern) sostenuto anche da Legambiente del Miranese, è stato ideato per rivendicare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua, coordinata in Italia proprio da Legambiente. La stessa lancia anche quest’anno un messaggio forte alle istituzioni locali ed internazionali affinché adottino tutte le politiche necessarie al ripristino, entro il 2015, del buono stato ecologico dei diversi ambienti acquatici. Il messaggio verrà lanciato anche in Italia, dove sono stati organizzati 11 Big Jump dai circoli territoriali dell’associazione. Il Circolo Legambiente del Miranese per il terzo anno consecutivo lo ha fatto nel bacino dei Mulini di Sotto, nel parco della Villa Belvedere a Mirano. E all’idea hanno aderito decine di persone. “Il successo dell’iniziativa – spiegano Pierluigi Paoloscia segretario di Legambiente del Miranese e Rossella Muroni, direttrice i Legambiente – testimonia come sia sempre più alta l’attenzione che i cittadini rivolgono alla risorsa acqua. Il successo dei referendum dell’anno scorso ha permesso di promuovere sempre di più i temi ambientali nel dibattito e nelle politiche di gestione delle risorse idriche a livello locale, oltre che nazionale. Tut-
tavia rimangono ancora irrisolti i nodi più rilevanti, a partire dal deficit di depurazione, che ancora oggi lascia scoperto il 25% del carico inquinate prodotto a livello nazionale, e il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva comunitaria 2000/60. Fiumi e laghi in Italia subiscono ancora oggi le gravi conseguenze derivanti dalla presenza di scarichi inquinanti. L’acqua bene comune deve essere una responsabilità di tutti e non riguarda solo la sfida del libero accesso alla risorsa e di una gestione pubblica, efficiente ed efficace del servizio idrico integrato. L’acqua è una risorsa preziosa e insostituibile per la conservazione e l’evoluzione dell’ambiente naturale e degli ecosistemi e pertanto deve esserne garantita la tutela quantitativa e qualitativa attraverso una gestione sostenibile”. Nel 2015 tutti i principali corpi idrici italiani dovranno raggiungere un buono stato di qualità. Ma i dati pubblicati dall’Ispra indicano che l’obiettivo è stato raggiunto soltanto dal 46% dei fiumi e dal 37% dei laghi. Il Big Jump, giunto alla sesta edizione, quest’anno ha contato a luglio più di 170 tuffi in tutta Europa. In Italia erano in programma 12 tuffi organizzati dai circoli di Legambiente, a tutti hanno aderito centinaia, e in qualche caso migliaia di persone. A.A.
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Santa Maria di Sala 9 Economia I lavoratori passano dalla disperazione alla gioia
Safilo, arriva l’accordo
Per la prima volta sono previsti disinvestimenti in Cina per riportare la produzione in Italia di Alessandro Abbadir
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alla disperazione alla gioia. E’ questo il sentimento, che ha pervaso sindacati e Rsu e lavoratori dopo il via libera all’accordo per evitare i licenziamenti alla Safilo e di conseguenza anche quelli nel sito di Santa Maria di Sala. Dopo l’ultimo voto in fabbrica, i sindacati hanno comunicato alla direzione di Safilo che l’accordo è di fatto applicativo. Sorprese insomma, non dovrebbero più essercene. Qualche dubbio comunque è in campo. Bisogna capire come si potrà applicare un mega contratto di solidarietà per i lavoratori, e come si farà la
Maltempo
ripartizione del fondo da 9 milioni di euro, che l’azienda investirà nei suoi stabilimenti veneti. Intanto però Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uilta-Uil hanno incassato il pieno appoggio dei lavoratori in tutte e tre le sedi venete del gruppo. Due soli astenuti, uno a Santa Maria di Sala, uno a Longarone. Insomma un accordo, che è stato approvato con una percentuale di consenso in fabbrica che sfiora il 100 %. Secondo Mario Siviero, della Femca-Cisl Veneto, “non accade spesso che assemblee molto tecniche come queste terminino con applausi prolungati, che significa-
no sostanzialmente due cose: da una parte il consenso pieno ricevuto, dall’altra un senso di liberazione che è la risposta alla minaccia di licenziamenti, arrivata un mese fa”. Stefano Facin, segretario generale della Filctem-Cgil Veneto in una nota dopo l’accordo dice che: ”Si tratta di un buon esito di fronte al grande lavoro fatto, rispetto al mandato ricevuto dai lavoratori, che chiedevano di evitare i licenziamenti e instaurare una politica industriale in grado di rilanciare l’azienda. I sindacalisti sottolineano la novità di un accordo definito “in controtenden-
DANNI ALL’AGRICOLTURA DALLA GRANDINE
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ncora maltempo e ancora danni all’agricoltura in Riviera e nel miranese. E’ successo le scorse settimane e la zona di Santa Maria di Sala è stata particolarmente colpita. Una prima stima parla di 300 mila euro nei 17 comuni. L’area più colpita è stata quella del Miranese e in particolar modo la
Lo stabilimento della Safilo a Santa Maria di Sala za”. Per la prima volta sono previsti disinvestimenti in Cina, per riportare la produzione in Italia e coinvolgere duemila lavoratori con un contratto di solidarietà. Il contratto di solidarietà partirà a settembre e durerà due anni: ogni tre mesi è previsto un “tagliando” sulla situazione aziendale e occupazionale. Ma visto che si vuole far funzionare l’azienda e non solo guadagnare tempo, i sindacati
zona di Santa Maria di Sala ma anche Scorzè, Martellago, Salzano e Noale. “Ci sono stati danni alle colture in un almeno cinquanta aziende della zona – ha spiegato Fabio Livieri, responsabile della Coldiretti del Miranese – per questo motivo abbiamo provveduto con i nostri tecnici a verificare i danni provocati dalla grandine e dal vento. Abbiamo constatato che è stato soprattutto il mais, le viti e vitigni ad aver sofferto di più. Sono caduti, infatti, chicchi di grandine grossi anche tre
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spiegano che sulla questione sarà fatto il punto della situazione giorno dopo giorno. Nel comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese, oltre alla Safilo, vi sono state anche altre belle sorprese positive, come la Unitrans di Cazzago di Pianiga, che era stata messa in liquidazione e che è stata acquistata e a settembre riaprirà i battenti con un altro nome, cioè Transuni.
centimetri di diametro nell’area di Mirano, Salzano e Santa Maria di Sala. Sono stati fatti dei conteggi e solo nel Miranese si stima che i danni abbiano superato i 200 mila euro. Per le colture dell’area di Salzano e Martellago già investite dal maltempo di giugno è stato il colpo del ko”. I danni visto che non ci sono state grosse lesioni alle strutture, non potranno essere risarciti, e non sarà possibile fare richiesta dello stato di calamità naturale. A.A.
10 Sguardo al Miranese Nord Occupazione a Scorzè Dopo l’incontro con Colaninno emergono foschi scenari
Aprilia, nuovo stop a settembre di Alessandro Abbadir
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egli stabilimenti di Scorzè e Noale dell’Aprilia l’aria che si respira non è delle più rosee. Da cosa deriva questo umore nero? Soprattutto da un incontro fatto da sindacati e rappresentanti dei lavoratori con Roberto Colaninno, presidente del gruppo Piaggio a metà luglio. Colaninno non ha detto se e quanto taglierà in termini produttivi ma ha illustrato numeri da paura. Il boss di Piaggio ha spiegato che: tre anni fa in Italia si vendevano 500 mila moto, oggi la metà. Non sorride il mercato europeo, meno 20%. I magazzini degli stabilimenti miranesi sono rimasti pieni. Il gruppo ha migliorato la propria quota di mercato, ma le vendite generali si sono dimezzate, cosi Colaninno ha anche ricordato gli investimenti fatti lo scorso anno per 139 milioni, di cui 67 in Europa, e i 126 milioni di quest’anno, di cui 81 nel vecchio continente. Per i lavoratori l’incubo è dietro l’angolo. A gennaio 2013 scadrà il contratto di solidarietà per i 362 dipendenti di Noale, gli 80 di Aprilia Racing e i 368 di Scorzè. Si punta al rinnovo del contratto di solidarietà, ma ci saranno da ridiscutere diverse cose fra le parti sociali. Vista l’aria generale che tira, le notizie arrivate subito dopo l’incontro non sono state delle più felici. Ci sarà una settimana in più di stop alla produzione per Aprilia anche a settembre. Ci sarà un calo dei volumi, che dovrebbe aggirarsi sui 31 mila veicoli annui. Dopo l’estate le parti si rivedranno per decide-
Il contratto di solidarietà per i 362 dipendenti di Noale, e i 368 di Scorzè scade a gennaio
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Tre anni fa in Italia si vendevano 500 mila moto, oggi solo la metà re come muoversi. Nonostante questa preoccupante situazione, per i sindacati è positivo che “l’azienda ha confermato il piano di investimenti per il gruppo pari a 130 milioni di euro per il 2012 e di conseguenza anche gli investimenti in Aprilia sia sui restyling, sia sui nuovi prodotti sia moto che scooter. La scelta di mantenere gli investimenti costringe l’azienda a fare attenzione ai costi di produzione. E’ stata confermata la conclusione definitiva dell’intesa con la Spagna per la chiusura di Derbi che, come prevedeva l’accordo di gennaio scorso vedrà, dal 2013, tutti i volumi a Scorzè”. Intanto Aprilia ha segnalato come dalla fabbrica di Noale ci siano state nove uscite fra trasferimenti e mobilità sulle 45 previste dall’accordo. Insomma resta tutto da vedere come si metteranno le cose, che se riparte il mercato potrebbero anche migliorare.
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pagina a cura del comune
www.comune.spinea.ve.it - Posta Certificata: protocollo.comune.spinea.ve@pecveneto.it
SPORTELLO COMUNE – CARTA DEI SERVIZI COS’È? Lo Sportello Comune è un luogo dove il cittadino può facilmente accedere ai servizi comunali. Per accedere allo Sportello si utilizza un sistema di gestione delle code a biglietti da ritirare nell’apposita sala attesa posta in un locale attiguo.
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PERCHÈ? Lo Sportello è per il cittadino il principale punto di riferimento a cui rivolgersi per informazioni e prestazioni di front office di molti uffici comunali. DOV’È? Lo Sportello Comune si trova al piano terra del Municipio. Lo sportello è presente anche sul sito web www.comune.spinea. ve.it nella sezione sportello comune dove si possono reperire le schede informative e la modulistica relative ai servizi erogati.
SOCIALE Accettazione domande, informazioni, consegna modulistica e scheda informativa per: · Assegno di maternità, di nucleo ANAGRAFE E STATO CIVILE familiare e di cura · Autentica di firma e di copia · Autentiche di firma per passag- · Bandi alloggi ATER · Bonus energia elettrica e Bonus gio di proprietà di veicoli · Cambio di residenza per cittadini gas italiani, comunitari ed extracomu- · Contributo regionale affitto ULTERIORI INFORMAZIONI · Telecontrollo – Telesoccorso I servizi offerti allo Sportello sono nitari erogati e trattati con imparzialità, · Cancellazioni anagrafiche EDILIZIA - URBANISTICA obiettività, equità ed uguaglianza · Carta d’identità Accettazione domande, infor· Certificati anagrafici e di stato per tutte le tipologie di utenza. mazioni, consegna pratiche, civile Per questo motivo si effettuano periodicamente delle indagini per · Dichiarazioni sostitutive dell’atto documenti, modulistica e scheda informativa per: rilevare il gradimento del servizio. di notorietà · Attestazione di idoneità alloggio · Domicilio anagrafico I risultati vengono pubblicati nel per cittadini extracomunitari · Legalizzazione di foto sito e servono per impostare i · Modulistica per Autocertificazioni · Bandi di cessione e/o locazione piani di miglioramento. ·Richiesta per passaporto e docu- di immobili a prezzo convenzionato mento di espatrio per minori Livelli di prestazione e valori · Richiesta per la raccolta di firme · Conversione del diritto di superattesi: ficie in diritto di proprietà a domicilio Tempo di attesa medio: 10 min. · Ricevimento denuncia opere in · Richiesta e consegna dell’AtteDocumenti emessi in tempo reale stazione di Soggiorno per cittadini cemento armato 95% · Ritiro del Permesso di Costrucomunitari ire, Frazionamenti, Certificati di · Rinnovo dichiarazione dimora ORARI: Agibilità, C.D.U , Autorizzazioni abituale per cittadini extracomuLun. Mer. Ven. 8.30 -13.00 Paesaggistiche, Impianti Fotonitari Mar. Gio. orario continuato voltaici 8.30-18.30 · Vendita di immobili in area PEEP ELETTORALE · Visione di atti in deposito · Certifi cati di iscrizione alle liste CONTATTI: elettorali NUMERO VERDE 800.001.822 TRIBUTI · Iscrizione all’Albo dei PresidenFAX 041-5411201 · Accettazione domande, inforti e degli Scrutatori di seggio serviziosportello.comune.spinea. mazioni, modulistica e schede elettorale ve@pecveneto.it · Consegna delle tessere elettorali informativa per i tributi comunali (I.C.I./I.M.U. – T.O.S.A.P. – Pubin giacenza e rilascio di duplicati ECCO I SERVIZI blicità Temporanea). (in periodo elettorale) DELLO SPORTELLO: · Consegna modelli per la dichiarazione dei redditi 730 e UNICO SCUOLA RELAZIONI Accettazione domande, inforCON IL PUBBLICO AMBIENTE mazioni, consegna modulistica e Modulistica e schede informative · Consegna pastiglie antilarvali scheda informativa per: sulla maggior parte dei servizi per la lotta alla “zanzara tigre” · Contributi regionali borse di comunali. · Ricevimento segnalazioni prestudio, libri, trasporto. Richieste appuntamenti con il senza nutrie nel territorio · Tessere riduzione buoni pasto Vice-Sindaco, gli Assessori e il · Modulistica per richiesta autorizper refezione scolastica Difensore Civico. zazione taglio alberi Ritiro e consegna modulistica per l’ accesso agli atti e ai documenti CULTURA ·Richieste di iscrizione e conferma POLIZIA LOCALE amministrativi. Ritiro atti giudiziari e amministra- iscrizione all’Albo Comunale delle Richiesta autorizzazione per circolazione e sosta persone invalide. Associazioni. tivi. PROTOCOLLO Ricevimento dei documenti presentati al Comune.
Anziani Over 70 che vivono da soli. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “dolce meriggio” del Centro Attilio Scocco di Spinea in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali. Gli anziani di Spinea che vivono da soli possono rivolgersi a “Dolce Meriggio” un contatto telefonico settimanale che i volontari gestiscono con tutti coloro che lo richiedono per far sentire meno soli e fragili gli anziani di Spinea. “Sono circa 70 - spiega il presidente Giorgio Corò – gli amici della terza età che seguiamo in questo progetto e intendiamo sviluppare l’iniziativa grazie ad una collaborazione più intensa e strutturata con i servizi sociali del Comune”. È fondamentale infatti fare rete con tutto il territorio. Basta una telefonata per accedere al servizio del tutto gratuito. Non solo due chiacchiere ma soprattutto il sostegno attento e preparato di un operatore che sa offrire amicizia, consigli pratici e orientamento. Con il caldo e le ferie dei congiunti, gli anziani possono attraversare un periodo difficile in cui può fare capolino
Il Presidente del Centro d’Ascolto Attilio Scocco Giorgio Corò e l’Assessore ai Servizi Sociali Gianpietro Buiatti.
anche la depressione, ma avere un “angelo custode” che non si dimentica di Te e che ti fa sentire seguito, aiuta a stare meglio. “L’Assessorato ai Servizi Sociali – spiega l’Assessore Gianpietro Buiatti – considera il volontariato un partner privilegiato e prezioso per mettere a frutto le esperienze e aiutare tutti i cittadini in modo mirato e personalizzato”. Informazioni: tel. 041 999777 lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 11.30; martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.00.
MI PRENDO CURA: ESTATE 2012
In foto: le nuove installazioni del Parco delle Stagioni
Proseguono Gli interventi del progetto mi prendo cura anche durante l’estate. Da poco sono state posizionate queste strutture al parco delle Stagione quartiere Graspo d’Uva realizzate grazie al lavoro dei
volontari in connessione con i docenti della scuola Mantegna e grazie al supporto di Leroy Merlin Marghera. Vuoi partecipare al gruppo? Iscriviti scaricando il modulo www.comune.spinea.ve.it/ mi - prendocura.
Sguardo al Miranese Nord 13 Martellago Novità dal nuovo strumento urbanistico
Pat, accordo in provincia Si vuole la costituzione di una rete ecologica come elemento portante della trasformazione territoriale di Alessandro Abbadir
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l vice presidente e assessore all’urbanistica Mario Dalla Tor e il sindaco del Comune di Martellago Giovanni Brunello, in sede di conferenza di servizi, hanno firmato nelle scorse settimane gli elaborati approvati del Pat (Piano di assetto del territorio) di Martellago. Da parte di entrambi gli enti locali si esprime la massima soddisfazione. “La firma sul Pat - spiega Dalla Tor - è un passo in avanti decisivo per questo Comune che, insieme a tanti altri nel territorio provinciale, si sta dotando di uno strumento di pianificazione fondamentale per uno sviluppo in armonia con i principi di tutela e sostenibilità ambientale, salvaguardia e valorizzazione del paesaggio urbano e rurale. Tra gli obiettivi principali, c’è anche quello di favorire interventi per la diffusione della mobilità alternativa. Grazie ad un lavoro svolto in sinergia con gli enti competenti, le esigenze di qualità urbanistica e ambientale sono state valutate come priorità, nel rispetto di chi vive sul territorio. La Provincia di Venezia continua la sua azione, con la messa in opera delle deleghe ricevute dalla Regione, secondo un programma di lavoro efficace e produttivo nel tempo”. Le scelte del Pat di
Mario Dalla Tor e Giovanni Brunello Martellago per Dalla Tor, sono coerenti con le linee guida indicate dal Manifesto delle azioni, promosso dalla Provincia di Venezia e condiviso con le realtà locali, per una strategia di riqualificazione urbanistica che vada di pari passo con la tutela dell’ambiente. In questo caso anche ponendo al centro della progettazione il Parco Laghetti. Gli obiettivi principali delle azioni strategiche del Pat di Martellago sono la costituzione di una rete ecologica come elemento portante della trasformazione territoriale, coerente con il principio della sostenibilità, l’aumento della connettività delle aree rilevanti dal punto di vista ambientale, lo sviluppo residenziale e delle infrastrutture con adeguate opere e superfici a verde. E poi: l’aumento del livello di servizio delle strutture presenti, il miglioramento
della fruibilità degli spazi “civili”, la riduzione dell’impatto ambientale del traffico, la messa in sicurezza e qualificazione degli assi urbani, la riqualificazione dei tessuti urbani degradati. Dalla Tor ha ribadito le linee guida della Provincia nell’elaborazione dei Pat durante la presentazione finale del Ptrc (il piano regolatore Regionale a Mira a fine luglio). “L’ obiettivo principale in tutta la Provincia di Venezia - ha detto Dalla Tor - è quello di non sprecare più un metro quadro di terreno agricolo. La cubatura attualmente prevista dai piani vigenti, per la costruzione di nuovi edifici, avrebbe in previsione circa 300 mila nuovi abitanti. A ciò si aggiunge che sono circa 40 mila gli appartamenti invenduti. L’ 80% dei cittadini è già proprietario di una casa. L’attuale situazione economica ci impone una seria riflessione. Quando incontro i sindaci per lavorare al Pat, li invito a trovare dei temi che definiscano e caratterizzino il paesaggio e la sua bellezza; penso ad esempio a Pramaggiore ed al suo territorio plasmato dalla produzione vinicola di pregio. Il paesaggio avrà, in futuro, un ruolo chiave per la crescita economica della nostra regione”.
L’Intervento
Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa di Franca Porto*
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Il Patto di stabilità italiano è una applicazione del patto sottoscritto nel 1997 ad Amsterdam tra i Paesi europei che, dopo Maastricht si accingevano a dotarsi di una moneta unica, l’euro. Il Patto interno italiano, che nasce nel 1999, si presenta con alcune caratteristiche che lo rendono poco “europeo”. Il nostro Patto è solo verticale e fissa vincoli assoluti per tutte le amministrazioni (centri di spesa pubblica), dallo Stato centrale al più piccolo dei oltre 8 mila Comuni italiani. Se il coinvolgimento di tutti è corretto e obbligato, oltre che equo, non lo è altrettanto che non si tenga conto di altri parametri come ad esempio il PIL della singola regione, il suo comporto specifico alla massa del debito pubblico, i saldi effettivi dei conti di Comuni e Province. Così se per l’Unione Europea tutti i gatti non sono grigi e i conti si fanno a saldo (tanto che ci siamo beccati una procedura di infrazione nel 2005 dopo che dal 2003 eravamo fuori dai parametri) applicando così una visione federalista e responsabilizzante di tutte le parti in gioco (governi nazionali, governo europeo, ecc.) per la versione interna la stabilità è costruita sul controllo totalizzante che azzera federalismo e responsabilizzazione. In questa situazione il Veneto, che senza enfatizzare e generalizzare, in molti casi è dentro i parametri della stabilità europea e ben concorre al prelievo fiscale determinato dall’emergenza nazionale (in percentuale, questo sì, sul proprio PIL), si trova sempre più dentro una tenaglia che stringe e comprime le sue risorse economiche e finanziarie altrimenti disponibili per la crescita. Siccome chi si occupa di politica, a meno che non sia un asino, sa bene che il rigore dei conti, crisi o non crisi, ci accompagnerà per almeno altri 10 anni, è chiaro che si devono rivedere le modalità di applicazione del Patto di stabilità interno proprio sulla logica, europeista, di federalismo e corresponsabilità. In questo modo sarà chiamato a stringere la cinghia chi (Regione, Provincia, Comune) continua a fare la cicala mentre chi è già formica potrebbe impegnarsi compiutamente a fare buoni investimenti (senza polemica va anche ricordato che spesso chi ha la spesa fuori parametro, al contrario di chi è già in regola, ha anche la maggiore evasione fiscale, in percentuale, e la minore capacità di investimenti produttivi). In caso contrario si andrà a prosciugare le risorse di chi, come il Veneto e altre regioni, può rimettere in moto la crescita. Vorremmo ricordare e sottolineare che l’accordo di Amsterdam venne chiamato, e non a caso, con il nome di “Patto di stabilità e crescita”. Non è pensabile che quello interno, italiano, sia un “Patto di stabilità e declino”. *Segretaria Cisl Veneto
14 Sguardo al Miranese Nord Noale Le prospettive dopo il ritiro dei finanziamenti alla variante 515
“Via Mestrina stop ai camion” Il sindaco vuole la Noalese in sicurezza da via Pacinotti a via Briana di Alessandro Abbadir
G
ran confusione sulla questione viaria nel miranese nord. I sindaci di Noale, Scorzè, Martellago e Salzano sembrano in guerra tra loro sulle soluzioni da dare ai rispettivi territori. A certificare una difficoltà anche concreta di completare le opere in programma, c’è la constatazione dell’impossibilità di completare la variante alla Noalese come previsto nel 2003. Cosa si farà? Intanto si andrà avanti con la tangenziale sud di Scorzè. “La Regione ci ha detto – spiega il sindaco di Noale Michele Celeghin – che non c’erano più i soldi, cioè 12 milioni di euro per completare la variante 515. A questo punto avrebbe stanziato i soldi per realizzare la tangenziale sud di Scorzè. Noi possiamo anche adeguarci per buon senso a questa decisione, ma vogliamo una bretella a nord delle case che si affacciano sulla provinciale, con la rotonda in via Cornarotta a Salzano, vicino alla zona della cooperativa “Il Germoglio”. Questo permetterebbe di deviare il traffico sulla nuova strada e liberare via Mestrina dai mezzi pesanti”. Celeghin spiega che capisce le ragioni della contrarietà di Salzano. “Giustamente il sindaco di Salzano Alessandro Quaresimin - continua Celeghin - rivendica la necessità di rispettare l’accordo originario, che prevedeva una strada dritta da Noale a Scorzè. Quell’accordo era stato ratificato ed era di fatto in vigore. Scorzè con una delibera nel 2009 e con l’assenso Veneto Strade, ha cambiato le carte in tavola. Ritengo però che sia opportuno che Salzano possa fare anche un passo indietro, per sistemare una viabilità davvero caotica“. Per andare in questa direzione il comune di Noale ha fatto una delibera ad hoc,
In breve Privacy, ecco il “macero riservato” A Noale un’azienda che porta delle innovazioni. E’ la Trevisan S.p.A. Servizi per l’ecologia Ha avviato il servizio “Macero Riservato”. Va a coprire primo in provincia una necessità. E’ rivolto a tutte quelle aziende che intendano proteggere i propri segreti produttivi, contabili o di qualsivoglia natura. Permette la distruzione di documenti ordinari e scarti cartacei, archivi, tabulati, assegni, tagliandi, schede, con assoluta garanzia di segretezza.
Pista di via Capitelmozzo in sicurezza
Traffico pesante sulle strade in cui si ribadisce che l’ente locale vuole portare a casa la messa in sicurezza della Noalese, da via Pacinotti a via Briana centro. Un tratto pericoloso, teatro di numerosi incidenti. Il comune di Scorzè vuole una strada che da via Milano giunga alla rotonda di via Boschi, al confine con Martellago, dove confluisce la variante di Robegano, aperta a fine maggio, e partirà un’arteria verso il casello del Passante, pronto fra un paio d’anni. Salzano come detto invece, punta al progetto originario di tangenziale da via Mestrina a via Volta a nord della centrale elettrica di Scorzè e non accetta la rotonda in via Cornarotta. Una strada provinciale che però da tempo è usata come camionabile.
La pista ciclopedonale di via Capitelmozzo a Noale è stata sistemata. Nelle scorse settimane è stata messa la segnaletica verticale che invita i ciclisti a fare attenzione ai punti più critici, a ridosso dei cancelli delle case. Erano stati fatti dei sopralluoghi, proprio per individuare i punti più critici con i vigili urbani.
A Davide Squizzato il premio Nassuato A Davide Squizzato, della 3G, è andato il premio Nassuato 2012, che è stato organizzato alla scuola media “Pascoli” di Noale. La cerimonia di premiazione è avvenuta a luglio nella sala San Giorgio a Noale. Erano 18 gli studenti in gara, che hanno dovuto affrontare un tema sugli adolescenti di oggi.
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arà rivoluzione nel 2013 per il sistema di raccolta dei rifiuti a Noale. Ci sarà l’introduzione infatti del sistema a calotta. Un sistema che prevede l’uso della tessera magnetica per poter conferire il rifiuto di tipo secco. “Abbiamo voluto introdurre questo novità che partirà all’inizio del prossimo anno – spiega il sindaco Michele Celeghin – per poter migliorare ulteriormente la percentuale di rifiuto differenziato che nella Città dei Tempesta ha già raggiunto delle percentuali importanti: il progetto lo abbiamo studiato per mesi con i tecnici e poi approvato in giunta. L’introduzione del nuovo sistema avverrà per gradi con l’aiuto anche dei tecnici di Veritas e di tante assemblee pubbliche che organizzeremo nel territorio. Si tratta di un sistema che eviterà che vi siano degli sversamenti abusivi di immondizia dagli altri comuni”. Ma andiamo nel dettaglio. La prima fase quella dell’avvio, riguarderà le frazioni di Briana, Cappelletta e Moniego. Nella seconda fase invece verrà coinvolto il capoluogo con il suo centro storico. I cassonetti a calotta saranno in acciaio inossidabile e conterranno il rifiuto secco non riciclabile. Per introdurre questo tipo di rifiuto, la calotta elettronica che si trova nella parte superiore del cassonetto, leggerà una tessera magnetica che verrà consegnata a tutti i residenti direttamente nelle assemblee in cui si spiegherà il nuovo servizio o anche direttamente in punti in cui sarà indicato dove poterle ritirare, e un tecnico di Veritas
ne spiegherà in funzionamento. Funzionamento peraltro semplice: basterà inserire la tessera nell’apposita fessura e si accenderà una spia verde che indicherà all’utente di essere abilitato. Poi si dovrà girare all’indietro la leva, che aprirà il vano, si potrà inserire un sacchetto e richiudere lo sportello. Gettata la spazzatura, bisognerà togliere la tessera. Con l’introduzione del nuovo sistema ci saranno anche altre novità. “Con l’inizio del 2013 - continua il sindaco Celeghin - saranno sostituiti tutti i contenitori del secco e le campane per la raccolta della carta che avranno un’apposita apertura, mentre per il vetro e la plastica saranno come quelli attuali. Sarà ridotto il numero dei cassonetti per secco e aumentato quello per l’immondizia riciclabile”. Fra i comuni che hanno introdotto recentemente il sistema a calotta nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese c’è il comune di Mira e quello di Santa Maria di Sala. A.A.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Porto di Venezia Le grandi navi sono un affare per l’economia
La crocieristica punta ad ampliarsi Italia Nostra avverte: con questi progetti si rischia la distruzione della laguna di Alessandro Abbadir
A
lla faccia delle polemiche sulle grandi navi in laguna, il Porto di Venezia, settore passeggeri e crociere, punta ad ingrandirsi. In che modo? Investendo 26 milioni di euro nel prossimo triennio anche per creare una nuova stazione Marittima nel Bacino Sant’Angelo, tra i canali Avesa e Dogaletto, in cassa di colmata A. Cioè ai confini fra i comuni di Venezia e Mira. Stazione però il cui costo complessivo si aggira sui 100 milioni di euro. Come sarebbe questa nuovo porto per i passeggeri? Per Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri, la società delle crociere, si tratta di un posto perfetto per sviluppare la crocieristica, perché “servito dai collegamenti stradali e vicino al canale dei Petroli, senza rischi ambientali”. E questo nonostante le vibranti proteste delle associazioni ambientaliste che rilevano un problema soprattutto nell’escavo dei canali. Ecco alcune cifre del nuovo progetto: banchine lunghe 400 metri e larghe 20, per ospitare le navi di ultimissima generazione (lunghe fino a 360 metri). E’ una Stazione marittima di due piani, 10 mila metri quadrati con un parcheggio da 5 ettari. Costo previsto, appunto100 milioni di
euro, di cui almeno 60 per scavare canali e darsena. Ma a cosa serve questa nuova Stazione Marittima? A dar risposta ad un settore quello della crocieristica in piena espansione, e per capirlo basta ricordare i numeri. In 15 anni il numero dei passeggeri nelle navi crociera a Venezia è aumentato del 500 per cento. I passeggeri, erano meno di 300 mila 15 anni fa, oggi un milione e 800 mila. Con quelli di navi traghetto e aliscafi, si arriva a 2 milioni 248 mila. L’incremento del numero delle navi invece è meno rilevante perché ce ne sono sempre di più grandi. La superficie utilizzata dal porto passeggeri di Venezia è di 266 mila metri quadrati, di cui 56 mila coperti su otto terminal. Sono invece di 123 mila metri quadri le dimensioni del bacino acqueo della Marittima, con 3 chilometri di banchine attrezzate. Il fatturato della Venezia terminal passeggeri, è passato dai 3 milioni della fine anni Novanta ai 35 milioni di oggi. Intanto però, in attesa di vedere cosa si farà del progetto per il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, il Porto per la società Vtp andrebbe scavato e allargato per farci passare le grandi navi. Ma sul progetto della nuova Marittima con il canale Contor-
ta Sant’Angelo, interviene l’associazione ambientalista Italia Nostra “Il canale, lungo 4.800 metri - spiega l’associazione sezione di Venezia - è oggi profondo tra due metri e mezzo e cinque metri e largo circa venticinque, segnato da una fila di bricole che ne accompagnano l’andamento sinuoso. Dopo la realizzazione voluta, avrà una profondità di dieci metri e una larghezza di 80 metri. Le sinuosità dovranno essere attenuate, per mantenere un raggio di curvatura superiore a 2,5 km in modo da garantire adeguata manovrabilità in navigazione. Lo scavo produrrà quattro milioni di metri cubi di “fanghi” per proteggere i bassi fondali a lato del canale. Insomma un incubo ambientale nel centro della delicata laguna di Venezia, un paesaggio da sempre dagli equilibri delicatissimi”. C’è da pensare però che Vtp non si arrenderà, dalla sua ha la forza dell’economia. Venezia infatti è passata in pochi anni dal sesto al primo home port del Mediterraneo e ora la società ha vinto le gare per la gestione dei porti mediterranei di Ravenna, Brindisi, Cagliari e Catania. E punta a gestire addirittura Istanbul.
A MARGHERA PORTO COMMERCIALE, DIVENTA PIÙ GRANDE IL PARCO FERROVIARIO
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on solo nuove stazioni Marittime per il porto di Venezia , ma per cercare di fare girare l’economia si punta anche sul potenziamento della rete ferroviaria e del suo parco. Per questo, a fine giugno, sono partiti al Porto Commerciale di Marghera i lavori di ampliamento del parco ferroviario del Porto di Venezia, che, potenziato, a regime, potrà gestire un traffico di 50 treni al giorno. L’opera è stata cofinanziata dall’Unione con il programma Rete Transeuropea di Trasporto (Ten-T). All’inaugurazione per l’ampliamento dello scalo ferroviario che durerà diversi mesi, sono intervenuti Francesca Zaccariotto che ha illustrato l’impegno e le azioni della Provincia di Venezia sul tema della intermodalità, il vice sindaco del Comune di Venezia Sandro Simionato, Renato Chisso, assessore regionale alla Mobilità e alle Infrastrutture e Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia. C’era anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italia-
na. Per la Provincia con i suoi esponenti “Questo intervento mette in risalto l’importanza e l’attualità del tema del trasporto intermodale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto delle merci. L’impegno della Provincia di Venezia è quello di pianificare strategie per adeguare le infrastrutture locali agli standard internazionali, in sinergia con i soggetti interessati allo sviluppo di queste azioni. E’ necessario valorizzare al meglio le potenzialità del trasporto su ferro, per competere con successo nei mercati sia del nord che dell’est Europa. Il nostro territorio è geograficamente situato in una posizione cruciale e strategica da punto di vista commerciale, attraversato dai principali corridoi di collegamento internazionale”. La sfida secondo tutti gli operatori intervenuti, sarà quella di creare le condizioni ottimali perché la peculiarità veneziana divenga una risorsa da sfruttare per lo sviluppo economico nel prossimo futuro delle aziende della zona favorendo gli scambi con i mercati esteri.
Isola dei Saloni a Chioggia
LA PRIMA NAVE DA CROCIERA ATTRACCA NEL NUOVO TERMINAL
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o scorso 26 giugno un grande giorno per Chioggia con il primo attracco di “Berlin”, una nave da crociera della Fti Cruises gestita dall’agenzia Hugo Trumpy, che prima erano destinate a Venezia, nel terminal passeggeri di Isola dei Saloni. La nave che imbarcava circa 4000 turisti per lo più tedeschi e austriaci è stata protagonista della cerimonia di inaugurazione, accolta dallo stato maggiore di Aspo della Camera di Commercio insieme alle autorità civili e militari. L’attracco della prima nave passeggeri, Berlin, alla banchina dell’isola dei Saloni segna un importante passo per la crescita dello scalo clodiense. L’arrivo dei primi passeggeri apre a pieno titolo la stagione crocieristica clodiense.
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Spazi aperti 17 3 Territorio Oltre 150 gli ambiti nel Veneziano
Aree naturalistiche da valorizzare
La Provincia mette a punto una serie di inziative per far conoscere la rete ecologica con i suoi itinerari e i suoi tesori di Giovanni Giovetti
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n patrimonio di aree naturalistiche importante per vastità e varietà degli ambiti da valorizzare e far conoscere. E’ questa la finalità che si prefigge la Provincia attraverso una serie di azioni ed iniziative che sono state discusse lo scorso 16 luglio dall’assessore ai Parchi e Riserve, Giuseppe Canali, insieme con la Terza Commissione consiliare presieduta da Michael Valerio. Al centro dell’incontro “I nodi della rete ecologica provinciale. Caratteristiche e itinerari di visita ai principali ambiti di interesse naturalistico della Provincia di Venezia”. “La Provincia di Venezia - ha commentato l’assessore - conta un numero considerevole di aree naturalistiche, suddivise in aree tematiche, che si caratterizzano per tipicità e unicità ambientale. Le azioni promosse fino a oggi cercano di far conoscere questo patrimonio naturale di inestimabile valore, per tutelarlo. Sono già stati fatti dei sopralluoghi con i componenti della Com-
Le Tegnue a Chioggia missione per andare a visitare queste realtà territoriali”. Oltre alla tutela “la volontà è quella - spiega sempre l’assessore - di mettere a sistema queste aree per favorirne la salvaguardia e lo sviluppo di un turismo verde e sostenibile”.
ADOTTAMI Dea. Femmina, segugetta pura, meno di 2 anni, già sterilizzata. Adottata un po’ di tempo fa per poi essere lasciata in balia degli eventi. Dea è molto stressata e denutrita! E’dolce e sensibile. Per lei cerchiamo una famiglia definitiva che sappia amarla. Yury. Scitzu puro, maschietto. Circa 8-10 anni Ritrovato in statale Romea disorientato e impaurito. Noi volontari vorremmo credere sia smarrito. Verrà controllato dal veterinario e chippato in attesa di vecchio o nuovo proprietario.
Un altro scatolone con 3 creature dentro abbandonato davanti al rifugio Due maschietti (nero-focato) ed 1 femminuccia (chiara). Hanno 2-3 mesetti futura tg. piccola Obbligo di sterilizzazione per la femmina a 6 mesi Pompeo. Maschietto, tg. medio piccola, incrocio jeck russel. Circa kg.8-10 Pompeo è arrivato dalla strada. Non ha mai ricevuto una coccola. E’ un piccolo cane che ha veramente bisogno di stabilità ed amore. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233
Un’opera di sensibilizzazione e promozione che parte dalle iniziative rivolte ai più giovani. “Sempre con questa finalità conclude Canali - altre iniziative rivolte agli studenti partiranno a settembre all’oasi di Salzano, sito di proprietà della Provincia”. Sono oltre 150 gli ambiti di interesse naturalistico in Provincia di Venezia: 19 ambiti litoranei (tra cui l’area foce Tagliamento e la Laguna del Mort) per un totale di 2.211,4 ettari, 12 lagunari (ad esempio le valli di Caorle e Bibione) per un totale di 46.556,5 ettari, 22 fluviali (per esempio l’Alto Lemene e Boldara) per un totale di 1.800,6 ettari, 30 zone umide (tra cui le cave di Salzano) per un totale di 611,8 ettari, 48 agroforestali (tra cui il Bosco di Mestre e del Parauro di proprietà della Provincia di Venezia) per un totale di 1.918 ettari, 10 parchi storici (ad esempio il parco di villa Widmann) per un totale di 51,8 ettari e l’ambito marino “Le Tegnue”.
A Montreal fino al 28 ottobre prossimo
IL PAESAGGIO VENEZIANO IN MOSTRA
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e bellezze, la varietà e le suggestioni del Veneziano in 50 immagini, esposte fino al 28 ottobre prossimo a Montreal presso il Museo Chateau Dufresne. Nell’ambito di “Venezia: da regina del mare a capitale culturale”, la più importante esposizione su Venezia e il suo territorio, in Quebec, Canada, si apre la mostra fotografica di Mario Fletzer con le immagini stampate su pannelli e accompagnate da didascalie in italiano, francese e inglese, che descrivono gli scorci unici del terrritorio provinciale. L’iniziativa è realizzata dalla Provincia
di Venezia in collaborazione con l’associazione Veneziani nel Mondo, l’Associazione Veneziani di Montreal e Amici di Venezia, l’Università di Montreal e il Museo Chateau Dufresne. “Queste iniziative - ha commentato l’assessore provinciale ai Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor - fanno conoscere e promuovono la bellezza e le risorse del nostro territorio provinciale che in questi decenni è molto cambiato, e che resta, comunque, tra i più apprezzati e visitati dai turisti di tutto il mondo”. G.G.
Una delle immagini esposte alla mostra, tratta dal sito www. provincia.venezia.it
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Lo sviluppo a impatto zero Presentato a Venezia e Chioggia il progetto del Politecnico di Milano
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Da Venezia a Torino lungo il Po,con 679 Km sarebbe la ciclovia più lunga del sud Europa
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di Ornella Jovane
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VenTo, il turismo in bici VenTo, il turismo in U
n treno da non perdere o, meglio, un’occasione da inseguire pedalando sulle due ruote: si tratta di VenTo, una infrastruttura “alternativa” a quelle che comunemente in Italia siamo abituati a concepire, di sicura efficacia e di grande ricaduta economica e culturale sui territori interessati. VenTo è una importante ciclovia, la più lunga del sud Europa, il cui tracciato è stato idealmente “costruito” dal Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano. Sopralluoghi, monitoraggi diretti sul posto, verifica dell’esistente, considerazioni sulle condizioni dei territori interessati, rilievi e valutazioni sulle opere da fare: sono le operazioni che hanno impegnato un pool di quattro architetti in un anno di lavoro, producendo con il progetto della ciclovia, una vera e propria proposta di modello di sviluppo innovativo per il nostro Paese, a basso costo e a zero impatto ambientale. Concreto, semplice, veloce da realizzare, ma soprattutto “corale”, al di sopra di ogni campanilismo o localismo: per decollare e
funzionare VenTo dev’essere pensato “in gran- tati, da Cavanella a Chioggia, Pellestrina, gli de”, frutto di un dialogo fra più istituzioni da Alberoni, il Lido e Venezia. “Il nostro territorio coinvolgere. E’ quanto emerge dalla presenta- è suddiviso in paesaggi, bellezze e tradizioni zione veneta del progetto, lo scorso 19 luglio - esordisce il professor Pileri - che spesso si prima a Venezia e quindi a Chioggia, illustrato disperdono. Manca un “contesto” entro cui dal professor Paolo Pileri, responsabile scien- collocare una nuova proposta, o meglio una tifico della ricerca, e dall’architetto Alessandro nuova pista turistica. Il cicloturismo si serve di Giacomel, che - insieme a Diana Giudici e Luca ciclabili lunghe, anche centinaia di chilometri. In Italia non esiste alTomasini - ha curato la progettazione tecnica Pileri: “Infrastruttura cuna ciclovia attrezzache porta ecosviluppo. ta di tali dimensioni; in del tracciato. VenTo è un lungo Tocca ora alla politica questo momento tale domanda di turismo nastro di pista ciclabile dare un futuro non trova risposta”. che da Torino arriva fino a VenTo” Il progetto VenTo Venezia. In tutto 679 chilometri che attraversano 4 regioni - Piemon- utilizza i piccoli tratti di cilabili già esistenti, che te, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna -, sono il 15% dell’intero percorso (102Km). 12 province e 242 località, di cui 15 aree pro- Un altro 42% (284Km) è costituito di percorsi tette. E’ un tragitto sviluppato lungo i fiumi, già esistenti che tuttavia richiedono degli interper il 55 per cento lungo l’argine maestro del venti sul piano normativo, semplici ma decisivi Po e i canali del Delta. In Veneto si entra all’al- cambi di alcune regole d’uso di argini, strade tezza di Polesella e si arriva fino a Venezia, vicinali, sentieri che diventerebbero ciclabili a passando per Adria e Chioggia. Nel Veneziano tutti gli effetti. Vi sono quindi ulteriori 148 Km sono 43 i chilometri di pista ciclabile proget- di tratti che potrebbero diventare ciclabili con
IL SOSTEGNO CHE PARTE DAL BASSO
OGGI BAMBINA... “VDOMANI INFERMIERA
enTo non è solo una infrastruttu- dino Giuseppe Casson che questo progetto ra ma è un progetto di sviluppo diventi presto una realtà. Lo ha introdotto nell’ambito della green economy in termini entusiastici lo stesso presidente che può avere importanti ricadute econo- del Consiglio Comunale Daniel Tiozzo, menmiche in un territorio diffuso”. Il professor tre l’onorevole Laura Fincato, in qualità Paolo Pileri responsabile scientifi co del pro- nei di Presidente delegato del Comitato Expo Investire bambini di oggi è il miglior modo getto rivolge il suo messaggio alla politica, Venezia lo ha fatto proprio - Expo Venezia per costruire un domani di giustizia e benessere condiviso. alle isituzioni, chiedendo il coinvolgimento lo ha inserito tra le opere di interesse naziodi tutti, dai singoli cittadini agli amministranale - a sollecitando anche l’amministrazione Sostieni distanza una bambina tori dei Comuni, delle Province e Regioni di Chioggia, così come tutti gli attori coinvolmondo interessate. ti, adel fare Sud la propriadel parte. Da parte sua, ha i progetti delVenezia Cesvitem: “I sindaci chiedano tutti insieme attraverso questa assicurato, il Comitato Expo farà in infrastruttura - insiste - affinché le istituzioni modo di facilitare il dialogo fra le istituzioni bastano 20 euro al mese per capiscano che questo è un progetto di svivenete, Provincia di Venezia migliore, e Regione. regalare un futuro luppo. Lo sforzo che ciascun amministra“Nel 2015 - ha osservato - quasi la toa lei e alchesuo popolo. tore deve compiere è quello di superare talità di coloro si recheranno a Milano la dimensione locale per una progettualità per l’Expo passeranno anche per Venezia. ampia e condivisa”. Si informazioni tratta di capire come visita vogliamo ilgestire Per sito C’è un movimento che parte dal basso, questo fl usso di turisti. Ci accontenteremo www.cesvitem.org in una dinamica opposta a quella che di soli- del mordi e fuggi, proponendo il giro in gono chiama lo 0415700843 to si usa seguire nel nostro Paese quando si dola e a Rialto, o saremo all’altezza di fare realizza una importante infrastruttura. una proposta turistica veneziana più ampia, Cittadini e amministratori dei comuni intelligente, innovativa e di qualità che dureCe.Svi.Te.M. Onlus coinvolti nel progetto possono aderire alla rà anche dopo la data del 2015?” via Mariutto 68 Mirano (VE) campagna di sostegno. “Basta inviare una Ci crede e ne è entusiasta il consigliere tel. 0415700843 info@cesvitem.it mail - spiega il professor Pileri - a vento@ comunale di Venezia Claudio Borghello www.cesvitem.org polimi.it. Da fine giugno abbiamo già raccol- che ha già lavorato a lungo per sensibilizpostale 10008308 to 700 adesioni, con una media negli ulti- zare lec/c amministrazioni locali al progetto. Codice fiscale mi giorni di circa 50-60 mail giornaliere”. “E’ una infrastruttura importante - dice - che Oltre ai cittadini cominciano ad arrivare non c’è90022130273 e che i turisti, soprattutto tedeschi, segnali di interesse anche da sindaci “di già ci chiedono. E’ un progetto che ha un vapeso”, come ad esempio Fassino a Torino e lore economico straordinario. Devono essere Piasapia a Milano. le amministrazioni locali a sensibilizzare il A Chioggia l’amministrazione comu- governo sulla bontà dell’opera per ottenernale ha ospitato in municipio l’incontro di ne il sostegno”. presentazione con l’augurio del primo cittaO.J.
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semplicin interventi di trattio,dameglio, realiztreno dae 145Km non perdere zare completamente o che hanno bisogno di un’occasione da inseguire pedalando interventi impegnativi, fra cuidi gli attraversullepiùdue ruote: si tratta VenTo, una samenti dei fiumi. infrastruttura “alternativa” a quelle che comuLa ciclovia essere realizzata con 80di nemente in Italiapuò siamo abituati a concepire, milioni di euro. una simile somma si reasicura effi cacia “Con e di grande ricaduta economica lizzano al massimo 2 chilometri e culturale sui territori interessati.di autostrada” fa notare Pileri, tanto per dare VenToil professor è una importante ciclovia, la dei più valori lungadidelriferimento. sud Europa, il cui tracciato è stato “Di questa somma - spiega Giacomel - condi idealmente “costruito” dal Dipartimento poco più di un milionecazione di eurodel (circa 4 euro aldi architettura e pianifi Politecnico metro) può provvedere alla fase uno, quella Milano.siSopralluoghi, monitoraggi diretti sul dei cambiverifi di alcune regole d’uso,considerazioni coinvolgendo posto, ca dell’esistente, lesulle quattro regionideie gli enti flinteressati, uviali. 18 rilievi milionie condizioni territori potrebbero gli interventi nei tratti già valutazioni costare sulle opere da fare: sono le operaesistenti 61 milioni di eurounservirebbero alla zioni cheehanno impegnato pool di quattro realizzazione nuovi segmenti e degli attraarchitetti in undei anno di lavoro, producendo con versamenti”. il progetto della ciclovia, una vera e propria Quanto ci si guadagna? Molto a guardare proposta di modello di sviluppo innovativo per oltralpe, Paesi dotaticosto di infrastrutture simili il nostro nei Paese, a basso e a zero impatto dove questo tipo di turismo è già una realtà ambientale. consolidata. Austria - veloce fa sapere Pileri - la Concreto,“Insemplice, da realizzare, ciclabile Vienna-Passau, ma soprattutto “corale”,cheal sidisviluppa sopra dilungo ogni ilcampanilismo Danubio pero320 chilometri, circae localismo: per conta decollare
300mila l’anno, pensato per un “in indotto funzionarepassaggi VenTo dev’essere gran- tati, da Cav stimabile euro. la code”, fruttodi di72unmilioni dialogodifra più Lungo istituzioni da Alberoni, il L siddetta autostrada verde che costeggia l’Elba è suddiviso coinvolgere. E’ quanto emerge dalla presentainzione Germania, chilometri, i passaggi di ci- - esordisce i veneta 840 del progetto, lo scorso 19 luglio cloturisti sono 150mila e un indotto di disperdono. prima a Venezia e quindil’anno a Chioggia, illustrato 96milioni. NelPaolo complesso 40mila chilometri dal professor Pileri,i responsabile scien- collocare un ditifico ciclabili tedeschee dall’architetto producono 8 Alessandro miliardi di nuova pista della ricerca, indotto l’anno”. Giacomel, che - insieme a Diana Giudici e Luca ciclabili lung Sempre Tomasini - haconsiderando curato la le ricadute economiche lo studio universitario valuta le opporprogettazione tecnica Pileri: “Infrastrutt che- con porta tunità che si verrebbero a creare nuovi ecosvilu del tracciato. flussiVenTo turisticiècheunsi muovono lungo VenToora - per alla poli lungo Tocca dare un futuro lenastro realtàdigiàpista esistenti attraversate dal progetto: ciclabile VenTo” sono14mila attività riche da Torinoaziende arriva fiagricole, no a 300 cettive, attività679 commerciali e oltre 1,5 Venezia.2mila In tutto milioni di cittadini. Infine i tempi. Si calcola che utilizza i picc chilometri che attraversano 4 regioni - Piemonnel di tre anni l’intera possa-, sono il 15% te, giro Lombardia, Veneto ed infrastruttura Emilia Romagna diventare unae 242 realtà.località, Un percorso unico per Un altro 42% 12 province di cui 15 aree- procominciare che poi sviluppato potrebbe avere tette. E’ un- tragitto lungo ulteriori i fiumi, già esistenti sviluppi ramifi cazioni. progetto che del si venti sul pian per il 55eper cento lungo Un l’argine maestro potrebbe realizzare facilmente se silaentra politica ne cambi di alc Po e i canali del Delta. In Veneto all’alsapesse eco- vicinali, sent tezza dicogliere Polesellail potenziale e si arriva di finosviluppo a Venezia, economico, tanto daefarla diventare nel tutti gli effet passando per Adria Chioggia. Nel priorità Veneziano piano di crescita. sono 43 i chilometri di pista ciclabile proget- di tratti che
IL SOSTEGNO CHE PARTE DAL BASSO
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enTo non è solo una infrastruttura ma è un progetto di sviluppo nell’ambito della green economy che può avere importanti ricadute economiche in un territorio diffuso”. Il professor Paolo Pileri responsabile scientifico del progetto rivolge il suo messaggio alla politica, alle isituzioni, chiedendo il coinvolgimento di tutti, dai singoli cittadini agli amministratori dei Comuni, delle Province e Regioni interessate. “I sindaci chiedano tutti insieme questa infrastruttura - insiste - affinché le istituzioni capiscano che questo è un progetto di sviluppo. Lo sforzo che ciascun amministratore deve compiere è quello di superare la dimensione locale per una progettualità ampia e condivisa”. C’è un movimento che parte dal basso, in una dinamica opposta a quella che di solito si usa seguire nel nostro Paese quando si realizza una importante infrastruttura. Cittadini e amministratori dei comuni coinvolti nel progetto possono aderire alla campagna di sostegno. “Basta inviare una mail - spiega il professor Pileri - a vento@ polimi.it. Da fine giugno abbiamo già raccolto 700 adesioni, con una media negli ultimi giorni di circa 50-60 mail giornaliere”. Oltre ai cittadini cominciano ad arrivare segnali di interesse anche da sindaci “di peso”, come ad esempio Fassino a Torino e Piasapia a Milano. A Chioggia l’amministrazione comunale ha ospitato in municipio l’incontro di presentazione con l’augurio del primo citta-
dino Giuseppe Casson che questo progetto diventi presto una realtà. Lo ha introdotto in termini entusiastici lo stesso presidente del Consiglio Comunale Daniel Tiozzo, mentre l’onorevole Laura Fincato, in qualità di Presidente delegato del Comitato Expo Venezia lo ha fatto proprio - Expo Venezia lo ha inserito tra le opere di interesse nazionale - sollecitando anche l’amministrazione di Chioggia, così come tutti gli attori coinvolti, a fare la propria parte. Da parte sua, ha assicurato, il Comitato Expo Venezia farà in modo di facilitare il dialogo fra le istituzioni venete, Provincia di Venezia e Regione. “Nel 2015 - ha osservato - quasi la totalità di coloro che si recheranno a Milano per l’Expo passeranno anche per Venezia. Si tratta di capire come vogliamo gestire questo flusso di turisti. Ci accontenteremo del mordi e fuggi, proponendo il giro in gondola e a Rialto, o saremo all’altezza di fare una proposta turistica veneziana più ampia, intelligente, innovativa e di qualità che durerà anche dopo la data del 2015?” Ci crede e ne è entusiasta il consigliere comunale di Venezia Claudio Borghello che ha già lavorato a lungo per sensibilizzare le amministrazioni locali al progetto. “E’ una infrastruttura importante - dice - che non c’è e che i turisti, soprattutto tedeschi, già ci chiedono. E’ un progetto che ha un valore economico straordinario. Devono essere le amministrazioni locali a sensibilizzare il governo sulla bontà dell’opera per ottenerne il sostegno”. O.J.
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Cultura provinciale 21 7
del Politecnico Eventi di Milano e manifestazioni La Provincia e le Pro loco presentano l’edizione 2012
in bici Una guida per
2012
“Le feste in piazza”
n 679 Km d Europa
Tradizioni, rievocazioni storiche, sagre 300mila passaggi l’anno, per un indotto stimabile di 72 il milioni di euro. Lungo la coe mercatini: in quattro sezioni racconto siddetta autostrada verde che costeggia l’Elba in Germania, 840 chilometri, ile passaggi di cidel territorio Veneziano attraverso sue feste
a Cavanella a Chioggia, Pellestrina, gli semplici interventi e 145Km di tratti da realizni, il Lido e Venezia. “Il nostro territorio zare completamente o che hanno bisogno di diviso in paesaggi, bellezze e tradizioni interventi più impegnativi, fra cui gli attraverdisce il professor Pileri - che spesso si samenti dei fiumi. La ciclovia può essere realizzata con 80 dono. Manca un “contesto” entro cui are una nuova proposta, o meglio una milioni di euro. “Con una simile somma si readi Ornella Jovane pista turistica. Il cicloturismo si serve di lizzano al massimo 2 chilometri di autostrada” i lunghe, anche centinaia di chilometri. fa notare il professor Pileri, tanto per dare dei valori di riferimento. In Italiananon esiste guida per alfar conoscere la storia, somma - spiega Giacomel - con attrezzauttura cuna ciclovia le tradizioni, le risorse “Di delquesta territorio sviluppo. ta di taliraccontate più diinunpiazmilione di euro (circa 4 euro al dimensioni; in poco attraverso le feste politica za metro)sisisvolgono può provvedere alla fase uno, quella questo che, momento di comunetale in comune, domanda di turismo dei cambi di alcune regole d’uso, coinvolgendo nel corso dell’anno. le quattro regioni non E’ trova risposta”. stata presentata dall’assessore pro-e gli enti fluviali. 18 milioni Il progetto vinciale alle Pro VenTo loco Luciopotrebbero Gianni la costare nuova gli interventi nei tratti già e 61 milioni a i piccoli tratti di cilabili già de esistenti, che in esistenti edizione “Le feste piazza della pro- di euro servirebbero alla realizzazione deiinnuovi segmenti e degli attral 15% dell’interovincia percorso (102Km).la guida di Venezia”, realizzata versamenti”. ro 42% (284Km)collaborazione è costituito di percorsi con l’Unione nazionale Pro Quanto ci si guadagna? Molto a guardare stenti che tuttavialoco richiedono interd’Italia degli (Unpli)Venezia. Paesi dotati di infrastrutture simili ul piano normativo, semplici masidecisivi La guida articola inoltralpe, quattroneisezioni doveprincipali questo tipo di alcune regolecorrispondenti d’uso di argini,alle strade quattro areedi turismo è già una realtà consolidata.dal“InSileAustria - fa sapere Pileri - la i, sentieri che diventerebbero a Orientale, del Venezianociclabili - Veneto ciclabile Vienna-Passau, che si sviluppa lungo i effetti. Vi sono quindi ulteriori al Piave, Terra148 deiKm Tiepolo e BrentAdige Danubio per 320 chilometri, conta circa ti che potrebberorappresentate diventare ciclabili con il delle dai Consorzi Pro loco. Ciascuna di esse viene introdotta, in un breve sguardo d’insieme e quindi con un richiamo ai singoli comuni, con annotazioni di carattere geografico, storico, economico e folcloristico, oltre alle curiosità e agli aneddoti. A seguire la segnalazione di alcuni eventi, manifestazioni, sagre e feste organizzate dalle Pro loco predisposte in un piccolo calendario per scandirne, cronologicamente, le scadenze. Le produzioni enogastronomiche, i mercati, le rievocazioni storiche: la guida si propone di rendere più interessante l’approccio ad un territorio ricco di tradizioni popolari, di bellezze monumentali e paesaggistiche. Un’opera di promozione turistica resa più accattivante dall’attività delle 41 Pro loco attive nel Veneziano, riportata in questa guida. “Anche questo è un modo per conoscere, ricordare e amare la nostra terra. E’ una guida - ha detto nel presentare l’edizione 2012 l’assessore Gianni - che invito tutti a consultare e che accompagna i lettori e potenziali visitatori a conoscere le tradizioni, la storia e le risorse del nostro territorio provinciale. La descrizione di ognuna di queste zone, con le sue peculiarità, consentirà una visione d’insieme della realtà locale, richiamandosi alle tipicità dei singoli paesi e delle città, segnalando, di volta in volta, gli eventi più significativi cui partecipare”. La guida è in distribuzione gratuita negli uffici di informazione e accoglienza turistica (Iat) dell’azienda di promozione turistica (Apt), Urp provinciali, sedi delle sezioni locali delle Pro Loco e durante le manifestazioni.
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cloturisti sono 150mila l’anno e un indotto di 96milioni. Nel complesso i 40mila chilometri di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto l’anno”. Sempre considerando le ricadute economiche lo studio universitario valuta le opportunità che si verrebbero a creare - con nuovi flussi turistici che si muovono lungo VenTo - per le realtà già esistenti attraversate dal progetto: sono14mila aziende agricole, 300 attività ricettive, 2mila attività commerciali e oltre 1,5 milioni di cittadini. Infine i tempi. Si calcola che nel giro di tre anni l’intera infrastruttura possa diventare una realtà. Un percorso unico - per cominciare - che poi potrebbe avere ulteriori sviluppi e ramificazioni. Un progetto che si potrebbe realizzare facilmente se la politica ne sapesse cogliere il potenziale di sviluppo ecoeconomico, tanto da farla diventare priorità nel piano di crescita.
le feste in piazza della provincia di Venezia
La guida “Le feste in piazza”
Veneto Orientale 1 Portogruarese
Introduzione alla lettura La guida che qui presentiamo vuole accompagnare amici, visitatori e residenti all’incontro con le tradizioni, la storia e le risorse del territorio della provincia di Venezia, passando attraverso le 4 principali aree, Veneto Orientale dal Sile al Piave Terra dei Tiepolo BrentAdige rappresentate dai Consorzi delle Pro Loco. Per ognuna di esse si troverà un breve sguardo di insieme, un richiamo ai singoli paesi e cittadine e la segnalazione di alcuni eventi particolarmente significativi. Gli appuntamenti delle feste organizzate dalle Pro Loco sono poi esposti cronologicamente, seguendo i grandi temi che aggregano la popolazione attorno alla sua identità e valorizzano il territorio: le produzioni enogastronomiche, le feste e i mercati, le rievocazioni storiche… Una guida, questa, che non vuol essere esaustiva e completa, ma un modo per conoscere, ricordare e amare questa terra.
CAORLE TORRE DI MOSTO S. STINO DI LIVENZA CONCORDIA SAGITTARIA PORTOGRUARO ANNONE VENETO PRAMAGGIORE CINTO CAOMAGGIORE TEGLIO VENETO FOSSALTA DI PORTOGRUARO SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO BIBIONE
dal Sile al Piave 2 Altinate QUARTO D’ALTINO MEOLO FOSSALTA DI PIAVE NOVENTA DI PIAVE CEGGIA SAN DONÀ DI PIAVE MUSILE DI PIAVE JESOLO CAVALLINO TREPORTI
Terra dei Tiepolo 3 Decumano
SCORZÈ NOALE SANTA MARIA DI SALA PIANIGA MIRANO SPINEA SALZANO MARTELLAGO LIDO DI VENEZIA-PELLESTRINA
del Brenta BrentAdige 4 Riviera
NEWS
MIRA DOLO FIESSO D’ARTICO STRA VIGONOVO FOSSò CONA CAVARZERE CHIOGGIA CAMPAGNA LUPIA CAMPONOGARA
Manifestazioni
“RIVIERA FIORITA” SI FA ANCHE CON LA CRISI
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iviera Fiorita”: lavori in corso nonostante il periodo di crisi. Si sono riuniti a metà luglio a Villa Widmann a Mira i Comuni, le Pro loco e le associazioni di categoria della Riviera del Brenta per discutere assieme all’assessore provinciale al Turismo, Giorgia Andreuzza, la XXXV edizione della celebre manifestazione, rievocazione storica e in costume dell’incontro avvenuto nel 1574 tra Enrico III re di Francia, ed il Doge di Venezia a Villa Contarini dei Leoni di Mira. Quest’anno si svolgerà dal 2 al 9 settembre. La manifestazione, considerati anche i numeri dello scorso anno con oltre 120mila presenze registrate, conferma tutto il suo appeal per la sua capacità di attrarre turisti nel territorio. Ed è questo uno dei motivi per cui, nonostante i tagli dei trasferimenti regionali per l’informazione e l’accoglienza turistica, la Provincia di Venezia si impegna a destinare comunque 10mila euro all’organizzazione dell’evento. Non solo: la manifestazione quest’anno si è arricchita di un intenso programma di iniziative collaterali, come ad esempio le visite guidate alle ville, gare di scacchi, percorsi cicloturistici, rassegne gastronomiche e mostre mercato. Particolare interesse ha riscosso anche il premio “Riviera pulita”, un’iniziativa che vuole riconoscere l’impegno di quei cittadini che si sono contraddistinti per la salvaguardia di un tratto di Naviglio con particolare attenzione alla pulizia, recupero e abbellimento delle rive. “E’ stata condivisa ed espressa da tutti - ha detto l’assessore provinciale - la volontà di realizzare la trentacinquesima edizione, perché si tratta di una manifestazione importante per il territorio, in grado di attivare un importante indotto interno”. L’invito rivolto a tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione dell’evento è quello di collaborare: indispensabile l’aiuto di sponsor, volontariato e imprenO.J. ditori.
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SPORT in PRIMO PIANO
In breve
Calcio Lega Pro Le novità della squadra arancio-nero-verde
Vela, vincono Brazzo e Donaggio Fabrizio Brazzo del Circolo Nautico Chioggia si è aggiudicato nelle scorse settimane il “Trofeo Mantovani”, organizzato dal Circolo della Vela Mestre, e valido come quarta e ultima prova del Campionato dell’Adriatico dinghy. Ezio Donaggio del Circolo Velico Bibione ha invece conquistato il Campionato dell’Adriatico, grazie al quarto posto di questa ultima prova e ai due scarti.
Tennis, nasce il Team Venezia Tc Mestre e Tc Ca’ del Moro si uniscono, e dalla loro fusione nasce il Team Venezia. Le sole due società veneziane che possono contare su squadre nella serie A/1 di tennis, rispettivamente femminile e maschile. Quanto concordato dai presidenti Roberto Pea e Luigi De Col non porterà alla scomparsa degli storici nomi dei due circoli, ma semplicemente sorgerà una unica regia per quanto concerne le attività agonistiche
Karate Fiesso, un anno di successi Anno di successi quello che ha caratterizzato la società dell’A.S.D. Hata Hisi Karate Wado Ryu di Fiesso d’Artico diretta dagli shihan (maestri) Artusi Claudio e Daniela Francese. A Daniela Francese presidente dell’Hata Hisi Fiesso, cintura nera 6° Dan, è stato consegnato un importantissimo riconoscimento: l’ambitissimo grado di Renshi portandola così, di fatto, a essere l’unica donna in Italia a poter fregiarsi di questo titolo nel karate. Fra Gli allievi più premiati Giovanni Allegramente e Davide Floritelli
Venezia, il nuovo allenatore è Diego Zanin di Alessandro Abbadir
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l Venezia del calcio si rifà il look e riparte per disputare il prossimo campionato di Lega Pro, seconda Divisione, da un nuovo allenatore e da un Direttore sportivo. Se ne va invece in Russia a dare una mano al nuovo Ct della nazionale di quel paese, Fabio Capello, lo storico direttore sportivo del Venezia Oreste Cinquini. Ma partiamo dall’allenatore Si tratta di Diego Zanin 45 anni, di San Stino di Livenza, sposato e due figli, ha smesso di giocare nel 2005 a San Vito al Tagliamento, in serie D, l’anno successivo è iniziata la sua carriera di allenatore. Nel campo calcistico Zanin è considerato molto positivamente: vincente da giocatore (5 promozioni con Triestina, Padova, Venezia, Lumezzane e Ternana), vincente da allenatore (2 promozioni con il Treviso dalla D alla Prima Divisione, e due finali playoff con Sanvitese e Jesolo in serie D). Un bel biglietto da visita per fare bene fin dall’avvio del campionato, come si aspettano i tifosi arancio nero-verdi, che puntano anche su un rafforzamento dell’organico prima
Lo stadio Penzo di Venezia e Diego Zanin dell’avvio del campionato nelle prossime settimane. L’ultimo capolavoro di Diego Zanin è stato pilotare il Treviso in Prima Divisione. Ricordando l’esperienza Zanin ammette che, “non è stata una stagione semplice. Anzi, si è trattato di una stagione complicata anche dalla penalizzazione di due punti per un errore tecnico” Il Venezia non ha solo un nuovo allenatore, ma anche un nuovo direttore sportivo. Si tratta di Andrea Gazzoli. La sua nomina è arrivata dopo l’improvvisa partenza di Cinquini. Gazzoli dovrà prendere in mano la società del Venezia a 360°. Il nuovo direttore sportivo che ha le sue origini nel Cesena degli anni gloriosi non si fa intimidire dalle sfide che
dovrà affrontare con il Venezia. Cinquini ha detto da un lato di essere contento di andare a collaborare con Capello per far ripartire la Russia, dall’altro c’è amarezza per aver abbandonato un progetto avviato con la squadra lagunare. Le prime sfide per il Venezia non mancheranno a breve. Sono infatti Bassano Virtus e FeralpiSalò le due avversarie della squadra nel girone E di qualificazione della Coppa Italia di Lega Pro. E’ un triangolare con partite di sola gare andata (19, 26 e 29 agosto), alla prima fase partecipano 42 squadre suddivise in 14 gironi, le altre 27 della Lega Pro parteciperanno inizialmente alla Tim Cup che parte il 5 agosto.
Pallavolo Allieve
VOLLEY SALESE VICECAMPIONE D’ITALIA
ODD ASSOCIATI
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www.aismme.org VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione Iniziativa nazionale di sensibilizzazione promossa da AISMME Onlus con il patrocinio di:
Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell'associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.
Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus info@aismme.org - Tel. 049 99.00.700 IBAN IT 93 X 05018 12101 000000121810 Lun. - Ven. 10.00 / 17.30 da rete fissa
Inserisci il codice fiscale dell'associazione 9 2 1 8 1 0 4 0 2 8 5 e la tua firma nella tua dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Unico)
olley Salese compie l’impresa, e con le sue atlete arriva al secondo posto nazionale per le categorie allieve. Per tutte però, questo secondo posto ai campionati nazionali che si sono tenuti a Lignano nelle scorse settimane, è una vittoria. Ecco il team: Giada Toniolo, Giulia Volpato, Arianna Simion, Alessia Rossini, Martina Ricciardi, Bonato Arianna, Alice Maguolo, Valentina Masiero, Federica Fontolan, Nicole Cuogo, Giuseppina Rega, allenatore Roberto Bisello, aiuto allenatore Jessica Gallo e dirigenti il direttore Dario Ziliotto, Marcello Dal Corso e Mirka Cermakova. La cronaca: l’Asd Volley Salese di Santa Maria di Sala è stata sconfitta 3-0 dal Mondial Quartirolo di Carpi nella finale, categoria allieve, del campionato nazionale. C’è però nella squadra del miranese la soddisfazione per aver vinto il titolo provinciale e di seguito quello regionale e interregionale. A mostrare massima soddisfazione per il risultato raggiunto è stato anche l’assessore allo sport della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon che si è complimentato con le atlete dell’under 16 del Gruppo sportivo Volley Salese di Santa Maria di Sala per la conquista della medaglia d’argento e la coppa di vice campione nazionale. “Un grazie di cuore a queste atlete - ha detto Speranzon - che fino alla fine si sono battute fino in fondo conquistando un prestigioso secondo posto. Siamo fieri come amministrazione provinciale di poter
elogiare queste giovanissime che saranno il futuro del nostro sport. Per conquistare certi traguardi ci vogliono soprattutto spirito di sacrificio, volontà e gioco si squadra, tutte componenti che le atlete del Volley Salese hanno dimostrato di saper mettere in campo. Questo grazie anche all’ottimo lavoro svolto dai dirigenti di questa società veneziana che nel giro di pochi anni ha saputo costruire una struttura dalle basi forti, in grado di insegnare lo sport ed i suoi valori”. I numeri del Volley Salese sono impressionanti: in breve tempo questa realtà sportiva ha tesserato ben 173 atlete, di cui 61 nel minivolley. ”Questi numeri sono la dimostrazione – conclude Speranzon - che alla base c’è una valida programmazione, oltre ad una grande capacità di trasmettere ai giovani una valida cultura sportiva. La pallavolo femminile a tutti i livelli ci sta dando grandi vittorie, siamo felici che dalla provincia di Venezia potranno nascere future campionesse”. A.A.
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IL VENETO
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Troppi problemi in ferie, troppe vacanze rovinate
Low cost o a prezzo intero, cresce il numero di vacanzieri che denunciano disavventure. Uno su 5 ha avuto brutte sorprese di Ornella Jovane
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imane ancora impresso nella memoria perché terribilmente attuale quello spot sulle vacanze: il sorrisetto “malefico” di quel tipo che accoglieva turisti maldestri in arrivo nella tanto sognata meta mentre si rendevano immediatamente conto della bufala nella quale erano incorsi. “Turisti fai da te?” Chiedeva sarcasticamente l’ometto a vacanzieri in pieno sconforto. I casi di vacanze rovinate - e non solo fai da te - continuano ad avere una consistente incidenza anche per i veneti. L’associazione consumatori Adico stima che un turista su cinque si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta di casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfiora l’1 ogni 3. In estate cioè un problema su tre è legato alle ferie. Voli in ritardo, hotel o case poco rispondenti alle aspettative, sporcizia o disservizi, fino a problemi con i documenti di viaggio che complicano se non impediscono la partenza o il rientro. I primi aneddoti cominciano a giungere presso l’associazione di Mestre. E’ accaduto ad una viaggiatrice
veneziana di avere avuto un rientro problematico dalle vacanze siciliane. La signora aveva acquistato con largo anticipo 6 biglietti di andata e ritorno da Venezia a Catania con una compagnia aerea low cost, per un valore complessivo di 948,36 euro per i voli del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto è andato secondo i piani, i problemi si sono avuti al ritorno. “Quattro giorno prima del rientro - spiega la viaggiatrice veneziana - la compagnia ci ha inviato un sms per avvisarci che il volo delle 6.40 di mattina del 1 luglio era stato cancellato, invitandoci a prendere contatti con il loro servizo clienti per capire cosa fare”. Un’operazione - a quanto racconta la signora - non proprio così semplice tanto che è stato necessario sacrificare un’intera giornata di vacanza per arrivare a contattare l’operatore. L’alternativa proposta è un volo delle 12.50 sempre programmato per il 1 luglio. Giunti all’aeroporto l’ulteriore sorpresa con una partenza annunziata per le 15.50, ma effettivamente avvenuta alle 16.30. “Sottolineo - racconta la signora - come nel periodo
di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita”. I bagagli sono rimasti a Milano, i turisti erano imbarcati in una nave per una crociera nelle isole caraibiche. E’ accaduto a fine maggio ad una coppia di Padova. I due sono partiti da Milano con un volo di 8 ore che li ha portati a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, dove si sono imbarcati per una crociera da sogno di 7 giorni ma, a loro insaputa, senza bagagli. I primi tre giorni di navigazione sono stati impiegati dai turisti padovani per recuperare le valigie, vissuti in una situazione di emergenza e disagio. “Era la nostra prima crociera - raccontano - e siamo rimasti fortemente delusi. La sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati durante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne vendevano. Abbiamo perso la visita all’Isola Martinica avendo dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno
e per parlare con la responsabile del servizo clientela”. “Estate dopo estate - spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini - cresce il numero delle persone che si rivolgono a noi denunciando problemi legati alle vacanze e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela”. L’associazione ha perciò predisposto una campagna, “vacanza informata”, che in due fasi, si propone di aiutare i cittadini a fare ferie senza intoppi. L’attenzione si concentra sui disservizi aeroportuali, ma l’associazione rimane a disposizione tutta l’estate anche per i problemi di altra natura. “La prima fase di Vacanza informata - conclude Garofolini - mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda, invece, che si attiva al ritorno, prevede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema”.
LAST MINUTE, LOW COST COME TUTELARSI DALLA “BUFALA”
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a caccia al last minute è diventato negli anni uno degli “sport” più praticati da chi si accinge a programmare le vacanze estive e, quest’anno in particolare, un sistema cui anche gli operatori del turismo fanno ricorso con generosità per ovviare alle defezioni dei turisti italiani che, con la loro assenza o presenza ridotta, un vuoto lo hanno lasciato. In agenzia o su internet le offerte della vacanza all’ultimo minuto si moltiplicano per un agosto un po’ “magro” di soddisfazione per gli operatori.
Le associazioni di consumatori tuttavia rinnovano l’invito alla prudenza. I siti e le vetrine sono “carichi” di offerte, gli sconti sono accattivanti, fino al 40 per cento sul prezzo di listino, ma non vanno trascurate o sottovalutate le insidie che si nascondono dietro sperticati elogi di vacanze da sogno tutto compreso a cifre incredibilmente low cost. E’ bene sapere - rimarca Aduc - che il contratto di last minute è del tutto analogo a quello tradizionale con obblighi per il turista e il tour operator. Attenzio-
ne - è l’ammonimento - alle condizioni contrattuali, ad eventuali spese non messe in sufficiente evidenza come le commissioni, i costi per i trasferimenti, le iscrizioni, le tasse aeroportuali, i supplementi e così via. Per chi preferisce percorrere la strada della ricerca e prenotazione in rete, perché più comoda, rapida e anche per il fatto di poter valutare molte più offerte, il livello di guardia dev’essere ulteriormente alzato. Quando si “viaggia” su Internet per organizzare la vacanza il suggerimento di Aduc è quello di confrontare
innanzitutto su più siti prezzi di hotel e di voli, di cercare riscontri - per l’attendibilità delle informazioni - sui forum dei viaggiatori. Una volta individuato il sito da cui prenotare è buona cosa verificarne l’attendibilità (che sia indicata la denominazione sociale, l’indirizzo, il telefono - che vale la pena comporre - il fax). Aduc consiglia quindi di stampare sempre il contratto, la prenotazione e la risposta del venditore. Se il pagamento viene effettuato con carta di credito va verificato che il sito sia dotato di un sistema di sicurezza. O.J.
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UN PEZZO DI OROGEL ANCHE NEL VENETO La missione è di allargarsi e a radicarsi sull’intero territorio nazionale avendo per missione specifica quella di produrre e vendere prodotti per la maggior parte coltivati in Romagna, in Puglia, Calabria, Basilicata e nel Veneto, nei territori, cioè, in cui sorgono i suoi stabilimenti produttivi. E’ la missione per Orogel, l’azienda cesenate leader nel surgelato, che ha l’obiettivo è di entrare ancor più nelle case degli italiani, di ampliare il numero delle famiglie che, abitualmente, acquistano i suoi prodotti così com’è stato nel 2011 con ben 10 milioni e 358 mila famiglie contro i 9 milioni e 307 mila dell’anno precedente.
Tutte con notevoli simpatie per i prodotti Orogel, con particolare attenzione al minestrone, a passati di verdura e agli spinaci. Per Orogel il Veneto non è solo importante per i ricavi, per le vendite, A Ficarolo, nel rodigino, esiste uno dei tre stabilimenti produttivi di Orogel che permette di produrre ciò che le terre fertili della regione sanno dare, nel rispetto di severi e scrupolosi piani di produzione. Proprio per questo l’operazione di Ficarolo è stata condotta e realizzata da Apora, una delle principali cooperative di I° grado del gruppo che rappresenta la base produttiva della società. La produzione del nuovo insediamento, in-
sieme a quello di Polidoro, in Basilicata, è andato ad integrarsi con i prodotti ottenuti nei tre stabilimenti di Cesena specializzati nella lavorazione di vegetali, piatti pronti e prodotti pastellati. Lo stabilimento di Ficarolo vede, oggi, impiegati 60 dipendenti tra fissi e stagionali e vanta una produzione di diecimila tonnellate di prodotto fresco pari a circa 8 mila tonnellate di prodotto surgelato. La fortunata posizione geografica del sito produttivo, al centro della zona di coltivazione e raccolta, in una zona tra le più fertili del nostro paese, garantisce produzioni d’eccellenza di piselli, fagiolini, fagioli borlotti, cipolla e
non ultima la nuova soia endamame che trova nella pianura padana l’unica zona in Italia vocata alla sua coltivazione. I surgelati Orogel hanno fatturato, nel 2011, 170 milioni di euro, + 5% rispetto all’anno precedente, con una vendita di 88 mila tonnellate. Il fatturato aggregato è passato da 243 milioni di euro a 257 e le previsioni per il 2012 sono confortanti. Si pensa ad un più 3%.
di Giorgio Naccari
Il Veneto in primo piano 25 7 Una stagione difficile Gli italiani non si fanno vedere, stranieri non da record
Tasse sui turisti e proposte per invogliarli a sceglierci di Ornella Jovane
A
ccesso in spiaggia a due euro per i pendolari. E’ stata la proposta del presidente di Confturismo e Federalberghi Marco Michielli che ha proposto a inizio estate l’introduzione di un ticket - misura che avrebbe potuto trovare applicazione peraltro anche a Venezia per il turismo giornaliero - da far pagare a chi non è cliente d’albergo nelle spiagge del litorale veneto. Michielli ha motivato l’iniziativa con l’opportunità di far pagare ai pendolari una serie di servizi offerti lungo gli arenili - pulizia,
CURIOSITÀ
soccorso e altro - pensati per i clienti degli alberghi, di cui però usufruiscono anche i turisti “mordi e fuggi”. Oltre a risultare impopolare, come del resto Michielli aveva fin da subito previsto, la proposta ha incontrato una serie di oppositori. Primo fra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora più convinto il no dell’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi. Si pone, invece, nella posizione dei contrari il presidente di Federalberghi
sull’applicazione della tassa di soggiorno. La stagione non va bene, si stima un 30 per cento in meno di italiani compensato in parte dagli stranieri, i cui arrivi non sono tuttavia da record. La tassa di soggiorno sarebbe dunque un ulteriore disincentivo che va ad aggiungersi alla crisi economica e alla psicosi da terremoto. Gli operatori chiedono all’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi incontri per mettere a fuoco la situazione e studiare
strategie di contrasto in tempo per la seconda metà della stagione turistica. Da Chioggia e Sottomarina, dove l’introduzione della tassa di soggiorno è stata approvata con grande disappunto delle categorie economiche del turismo, si avanzano proposte per attirare i vacanzieri. Alla Regione lanciano l’idea dei buoni benzina riservati ai turisti che vengono a villeggiare nelle coste venete.
LA CREMA SOLARE? SI RICLICLA QUELLA DELL’ANNO PRIMA
I
nformati, prudenti, protetti ma anche accorti e attenti a non sprecare. In tempo di crisi non si butta via niente, neanche la protezione solare avanzata dalle vacanze dell’anno precedente. E’ quanto risulta da un’indagine di Adico, l’Associazione veneta a difesa dei consumatori, condotta in territorio trevigiano alla vigilia delle prime partenze in massa per le ferie. L’obiettivo era in realtà quello di verificare la conoscenza sul corretto uso di lozioni e spray solari e invece è emerso un dato significativo e inaspettato. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i solari avanzati dalla stagione precedente, pur sapendo - almeno nella maggior parte dei casi - che da un anno all’altro le confezioni aperte perdono parte del filtro protettivo. Di questi un 15 per cento si limita a farlo con le protezioni a fattore alto, perché - è la risposta - non riesce a consumare
l’intero flacone nell’arco di una sola stagione. C’è però un 48 per cento che, invece, finisce la confezione a prescindere dal fattore di protezione. Mentre rimangono stabili i dati relativi all’utilizzo di protezioni solari - confermando una buona consapevolezza sui rischi e le controindicazioni derivanti da esposizione al sole senza adeguata protezione - è in deciso aumento proprio la percentuale di chi utilizza creme dell’anno prima. “Un comportamento - commenta il presidente Adico, Carlo Garofolini - assai rischioso soprattutto nei primi giorni di esposizione, quando sono necessari filtri ben attivi per evitare arrossamenti ed eritemi, ma diretta conseguenza della crisi”. In virtù di questo fenomeno le case produttrici di solari sono ricorse ai ripari: si è infatti registrato il boom della vendita di mini dosi di altissima protezione. O.J.
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26 8 Il Veneto in primo piano Patrimonio architettonico L’analisi dell’istituto regionale Ville Venete
Ville venete, risorsa da valorizzare Giuliana Fontanella. ”La messa in rete del patrimonio aumenta del 20% l’economia turistica” di Alessandro Abbadir
“S
e tutte le ville del Veneto fossero messe in rete e valorizzate, come meritano l’economia turistica potrebbe fare un balzo in avanti del 20%. In Veneto abbiamo oltre 3700 ville di cui solo 1500 sono valorizzate e sono saperte alle visite“. A dare queste cifre è Giuliana Fontanella presidentessa dell’istituto Regionale delle Ville Venete, istituto attivo da decenni e che da qualche anno ha la sua sede a Mira (Venezia) in Villa Venier, nella rinomata Riviera del Brenta. In Veneto la provincia che ha più ville censite è quella di Treviso con 785, seguita Verona con 676, e poi Vicenza con 670, Padova 633, Venezia 573, Rovigo 250 e infine Belluno con 195. Giuliana Fontanella fa un’analisi della situazione partendo dalla crisi in atto. “Ci si accorge ora dell’importanza di sviluppare e recuperare il patrimonio artistico e architettonico del Veneto in cui anche le ville hanno una parte importante - spiega la Fontanellaquando per anni si è puntato tutto sullo sviluppo di aree industriale e capannoni. Solo
ora si capisce che il paesaggio insieme all’agricoltura, e alla gastronomia è una risorsa, anzi può diventare la risorsa trainante. Ora si deve recuperare il tempo perduto e certamente fare tesoro dall’insegnamento che in qualche modo arriva da questa crisi. Una crisi che ha mutato radicalmente il modo di intendere e valorizzare le risorse del territorio”. In questo momento di crisi però recuperare tutte le ville Venete e renderle visitabili è davvero un’opera impossibile è possibile però mettere in rete il sistema ville con la ricezione turistica, la gastronomia e l’agricoltura promuovendo ad esempio nei castelli del trevigiano un prodotto internazionale come il Prosecco. “Finora abbiamo creato “pacchetti” di messa in rete di ville in diverse aree del Veneto – dice la presidentessa Fontanella – che cominciano a dare i loro frutti con visite organizzate e turisti che arrivano quotidianamente. Per l’economia turistica questa messa in rete di 20-30 ville a pacchetto, porta mediamente ad un incremento dell’economia turistica
Sopra Villa Venier, a fianco Giuliana Fontanella locale del 20% ma in alcune zone come la Riviera del Brenta, già rodate a questo sistema anche del 30%. In altri paesi europei un patrimonio artistico più scarso, gli enti di promozione del territorio riescono ad attrarre un numero di turisti maggiore soprattutto investendo massicciamente nei mezzi di comunicazione più moderni”. Fra le iniziative intraprese in questi anni dall’ Istituto Regionale Ville Venete, c’è anche la formazione
di insegnanti e operatori turistici in Veneto. “Abbiamo creato dei corsi di formazione per insegnanti e anche ristoratori e operatori del settore - spiega - per dare le nozioni principali di storia locale. Il Veneto non è solo le sue bellissime città, ma soprattutto paesaggi agresti e ville che devono diventare bagaglio culturale anche scolastico e da inorgoglire”. L’istituto si occupa anche delle Ville del Friuli che sono circa 500.
NEWS Iniziative
FERRAGOSTO A VILLA VENIER
L
a sede dell’istituto Ville Venete, Villa Venier a Mira, sarà al centro delle iniziative culturali con gli appuntamenti “E_state in Villa” e “Ferragosto in Villa” che termineranno il 23 agosto. Per estate in villa è il primo appuntamento è stato con la proiezione del film “The Ripley.s game”. Un tributo della regista Liliana Cavani al patrimonio delle ville venete. Il 9 agosto alle 21 “Storie di Orchi Storie di Streghe”. Saranno lette fiabe della tradizione italiana ed europea. Il 15 agosto festa per tutta la giornata. Dalle 10 alle 22. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici (dalle maschere in cuoio alla land art, passando per pittura e scultura), concerti e jam session, degustazione vini e prodotti tipici e danza del ventre: quest’ultima una vera e propria giornata di festa di mezza estate. Infine il 23 agosto alle 19 Pic Nic delle fate e visita al lume di candela. Insomma un esempio di come una villa veneta può diventare luogo di aggregazione per tutti. A.A.
Nel vicentino
PERCORSI DIDATTICI IN VILLA FOGAZZARO
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
“P
ercorsi culturali in Villa Fogazzaro”. Questo il progetto didattico delle 18 classi dell’Istituto Comprensivo “G. Toaldo” dei Comuni di Montegalda, Montegaldella e Grisignano di Zocco (Vicenza) che hanno aderito alla proposta dell’Istituto Regionale Ville Venete volta a sensibilizzare i più giovani all’importanza della valorizzazione del patrimonio architettonico-culturale - Di cosa si tratta? A fine anno scolastico Un momento della in quest’area del vicentino 400 alunpresentazione dell’iniziativa ni, accompagnati dai loro docenti e da tutor professionali, sono stati coinvolti in cinque percorsi didattici che interessano sia Villa Fogazzaro sia Villa Gualdo, sede del municipio di Montegalda. Nella prima, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere l’architettura della dimora privata e la storia del suo più celebre abitante, lo scrittore Antonio Fogazzaro, anche grazie alle letture animate tratte dal testo “Il folletto allo specchio”. Hanno approfondito inoltre, le caratteristiche del giardino all’italiana, considerando in particolare le diverse specie di alberi e fiori e la ricca entomofauna che abita o che si ferma in questi luoghi. Si sono accostati infine, alla musica assistendo al concerto di campanelli nel parco della villa e visitando il “Museo Veneto delle Campane”, ospitato all’interno dell’edificio. A Villa Gualdo, invece, è stato dato spazio alla storia e all’architettura della villa, alla mostra su Fogazzaro e all’itinerario a lui dedicato. La scuola insomma come la fucina in cui si trovano i cittadini del futuro e, soprattutto, come strumento privilegiato per rendere consapevoli i bambini del patrimonio, unico al mondo, che il loro territorio offre: “Il progetto dell’Istituto Toaldo- ha detto il consigliere dell’ Istituto Ville Venete Mariella Mazzetto - non è solo di tipo culturale ma anche identitario e paesaggistico. In una fase di grave crisi di identità, in cui il mercato sembra essere l’unico idolo, è giusto che i giovani trovino la loro strada anche attraverso percorsi didattici come questi, in cui sono coinvolti in maniera attiva. Per loro può essere l’occasione per conoscere le ville, gli affreschi, i modi di vivere di ogni epoca, e al contempo per individuare possibili percorsi lavorativi” L’iniziativa si ripeterà A.A. a settembre con il ritorno fra i banchi dei ragazzi
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10 Intorno a noi 28 Sociale L’analisi di Gabriella Camozzi responsabile del Centro Donna del comune di Venezia
Violenza sulle donne, è emergenza
La responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia Gabriella Camozzi
di Alessandro Abbadir
E
scalation degli omicidi e delle violenze contro le donne, ormai è emergenza. I casi sono all’ordine del giorno e i più efferati hanno interessato negli anni e mesi scorsi anche la nostra regione. A fare una analisi della situazione è la dottoressa Gabriella Camozzi, responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia, che ha da anni anche un efficiente centro antiviolenza punto di riferimento in tutta la regione. Un centro in grado di far fronte alle emergenze e dare assistenza alle donne in pericolo di fronte prevalentemente all’atteggiamento del compagno o del marito. “Gli omicidi di donne compiuti da uomini sono in netto aumento - spiega Gabriella Camozzi - anche se è stabile la richiesta di aiuto. E’ come se si fosse alzato il livello di violenza maschile che sembra non voler accettare il mutato ruolo della donna nella società e nella famiglia. Al nostro centro sono arrivate quest’anno 300 richieste di aiuto da Venezia e dintorni, ma anche da tutto il Veneto. Molte donne si rivolgono a noi anche per sfuggire ad una situazione che pensavano di poter controllare e che invece si rivela per loro ogni giorno sempre più violenta”. Gabriella Camozzi spiega che la violenza contro le donne è diffusa in ogni fascia sociale, e in tutte le età “Basti pensare – spiega – agli episodi che si sono verificati qualche anno fa in provincia di Venezia in cui un laureato sparò ad una ragazzina di 16 e si suicidò, e un professore che accoltellò la compagna in negozio. Il problema di fondo è quello di un malsano senso del possesso dell’uomo nei
Il fenomeno è diffuso a tutte le età e in tutte le fasce sociali
senso di onnipotenza, cioè la sensazione di potercela fare da sole. Impera la mentalità del “poi riesco a farlo cambiare in fondo non è un violento, ma stressato eccetera“. Niente di più sbagliato. Da sole in questi casi si riesce a fare poco, è importante invece rivolgersi ai centri donna anti violenza che sono in grado di dare domiciliarità segreta se necessario e aiuto di psicologi, avvocati e specialisti”.
NEWS Focus
CHE COS’È IL CENTRO ANTIVIOLENZA
I
“Bisogna lavorare anche sulle donne per evitare che credano di potercela fare da sole” confronti della donna. In una minoranza di persone un “no” di una donna fa scattare reazioni furibonde e in qualche caso tragiche“. I casi più efferati poi non prendono origine come si tenderebbe a credere, da contenziosi sull’affidamento dei figli, anzi a volte si tratta di coppie in cui i figli non ci sono. Come uscirne? “Ora è tempo di lavorare sulla psicologia maschile- spiega Gabriella Camozzi – con corsi nelle scuole e anche negli ambienti di lavoro e famigliari, cercando di far cambiare la mentalità e far capire che un no o un rifiuto o la fine della relazione vanno gestire in maniera matura e non aggredendo la moglie o la compagna”. Si perché tra l’altro, e non serve ribadirlo il 90 % dei casi di violenza sulle donne è fatto da compagni, mariti o persone che sono in stretto contatto con loro. C’è anche da lavorare però sulle donne stesse. “Spesso nella donna - conclude la Camozzi- c’è un errato
L’INTERVENTO
Grandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir
*dottore oculista
L
Campolongo
L’ECOMOBILE PER RIFIUTI INGOMBRANTI
e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1
professionalità risultati
E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo).
L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.
relax
LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE
La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011
igiene
Territorio
AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ
Chioggia
Sanità
TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA
cortesia
Economia
Provincia
CONRIBUTO AFFITTI
Regione
POLITICA
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PRIMO PIANO
EVgZcideda^ kZcZo^VcV! Xdcigdaa^ ^c Xdghd eV\# 28
SOLIDARIETÀ
SCUOLA
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INTORNO A NOI
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Sanità X]Z edgiV Va aVkdgd eV\# 16 eV\# 30 Ulss 14 e osped CULTURA ale, quale destin8^cV Z 8]^d\\^V/ >a W^aVcX^d o Y^ :cg^Xd OZccVgd ^cXdcigd Y^ YjZ per Chioggia?
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Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas
VELA
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MOSTRE A PADOVA
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eV\# 34
Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.
di Chioggia
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www.lapiazz
aweb.it
Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto
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“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA
EDITORIALE
Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione
Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.
di Alessand
G
ro Abbadir
randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta Velocità nel e la compattezza tra i diversi partiti orientale. i gruppi politici Veneto del partito nella e passata esperienza eV\# 28 sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico coeso, di Tiozzo, “di un grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino procon idee ben di Venezia. Ma ra parte del partito. l’arte anco- si appresta le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa chiare, che tutti i veneti. su la creazione di Si pensi per scheletri alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3 eV\# 21
PARENTOPOLI NEL VENEZIA NO
Elezioni, parti politici in fermeti e gruppi nto
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l Centro Donna e Antiviolenza del Comune di Venezia è attivo dal 1995. In esso opera un équipe composta da una ventina di professioniste che offre accoglienza alle donne vittime di violenze e maltrattamenti. Ad oggi le donne accolte sono 4.000 con una media di circa 300 donne che ogni anno si rivolgono per la prima volta. Provengono dal territorio veneziano (per il 73%) ma anche dal resto del Veneto. In alcuni casi la richiesta di aiuto arriva anche da donne di altre regioni d’Italia che si rivolgono al Centro Antiviolenza autonomamente o inviate da altri Servizi e Centri Antiviolenza italiani. Nel 1996 è stata aperta la casa protetta ad indirizzo segreto dedicata all’accoglienza di donne (con eventuali figlie e figli minori) in situazione di grave rischio a causa di maltrattamenti e violenze. Le donne che si presentano al Centro coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi, anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. La percentuale di donne straniere è aumentata notevolmente negli ultimi anni: 1 donna su 5. Il centro si trova in Viale Garibaldi 155/a Mestre Si può chiamare lo 041 2690630 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Nei giorni di chiusura o in caso di urgenza chiamare il 1522 e chiedere delle operatrici del Centro Antiviolenza del Centro Donna di Venezia. A.A.
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Cultura provinciale 29
Villa Pisani Fino al 4 novembre “Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”
La nobiltà del lavoro Contro il buio di spread, default, Bund e Btp la risposta semplice del lavoro come valore morale essenziale del singolo e della collettività
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ontinuando nel solco di una ricognizione a largo raggio sulla pittura dell’Ottocento veneto, che caratterizza da anni l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, illustra i diversi aspetti del lavoro attraverso le raffigurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fino ai primi decenni del Novecento. In un’epoca come la nostra, preme l’esigenza di un radicale ripensamento sul senso e sul valore del lavoro. Contro il buio di spread, default, Bund e Btp, contro l’imperscrutabile economia irreale, per tornare a vedere equilibrio nella società la risposta è semplice, trasversale, globale: il lavoro che, naturalmente, è stato, è e resta valore morale essenziale che dà senso, misura e stabilità al singolo e alla collettività. Nella nostra Costituzione, all’articolo 1 si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e la parola “lavoro” risuona con una intensa e cristallina carica salvifica. Da qui è nata l’idea di creare una rassegna tra Ottocento e Novecento che si concentri sui
Nelle foto alcune delle opere in esposizione: in alto “Mondine in Polesine” di Ettore Tito, Fausto Zonaro “Il sarto”, a sinistra Cesare Laurenti “La fruttivendola” e Oreste Da Molin “Barbiere rusticano” vecchi mestieri, vivi nella pittura veneta, che mostri come nell’arte a cavallo dei due secoli la potenza del lavoro sia glorificata con tutta la sua carica concreta e dinamica dai pennelli più noti del tempo. La mostra conduce il pubblico in una Venezia con campi e campielli popolati dall’animazione caratteristica dei mercati, con calli, ponti e canali percorsi dal vociante passaggio di ambulanti: arrotini, venditori di caldarroste, lustrascarpe, fiorai, carbonai, burattinai, suonatori girovaghi. Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolanti, che al grido “acqua mo” portano, con il
secchio o bigol, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fiori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle famiglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fili, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di matrimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine
La Fondazione Stépán Zavrel compie 30 anni
NUOVA SEDE E UNA MOSTRA IN CANTIERE
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er festeggiare la nuova sede e i trent’anni di attività, la Fondazione Stépán Zavrel di Sarmede ha in serbo un’edizione straordinaria de “Le immagini della fantasia”. Una mostra che aprirà i battenti, il 27 ottobre e proseguirà fino al 20 gennaio, con un tema conduttore: 30x2 , ossia gli anni di attività della fondazione per due, in totale 60 illustratori invitati nella sola sezione Panorama, dedicata ai libri recentemente pubblicati ma con l’aspirazione di coinvolgerne altri, in numero anche maggiore, insieme agli editori riunendoli nell’ambito di un ricco programma di eventi collaterali. La rassegna offrirà così al suo pubblico un discorso sempre più ampio sul libro illustrato che comincerà dall’osservazione di oltre 350 illustrazioni provenienti da numerosi Paesi, rifletterà sulle modalità espressive di oltre 100 illustratori, e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione viaggiando sul filo delle parole di un centinaio di libri e suggerendo infiniti spunti di dialogo che affioreranno sfogliando emozionanti pagine illustrate. Le immagini della fantasia proporrà, inoltre, anche altri approfondimenti nelle sue sezioni speciali: una dedicata all’ospite d’onore Roberto Innocenti, l’altra dedicata alle fiabe dalla Russia ed infine “Come nasce un libro Illustrato”, dove André Neves racconta il suo modo di lavorare. Si celebrerà il trentennale anche grazie
dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infilatrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, prolungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pescare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un giorno di mercato in Piazza delle Erbe a Verona, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine,
contadini, zappatrici, fienaiole, pastore. Attraverso una selezione di dipinti che coprono un arco cronologico di più di un secolo, dal principio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, si compie un percorso accattivante attraverso la pittura di genere di area triveneta (con pittori friulani come Brass, Fragiacomo, Mazzoni, Rotta e Veruda), tracciando un reportage sulle attività della gente che, nell’operosità come nel travaglio, nella fatica come nella solerzia, nei gesti e negli sguardi diventa protagonista di una grande epopea, quella del lavoro, nella sua concreta, industriosa, sostanziale nobiltà.
Personale di Renato Pengo dal 14 settembre
Shock ai Musei Civici degli Eremitani
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ad interventi critici d’eccellenza come quelli di Roberto Denti in apertura del volume che correda la Mostra, di Paola Pallottino, dando nuova lettura all’opera di Roberto Innocenti, di Silvia Burini, di Anastasia Arkhipova, di Davide Giurlando sull’opera di Iurij Norstejn, accanto alla consueta presentazione della Mostra a cura di Monica Monachesi e al saggio sui racconti popolari della Russia a cura di Luigi Dal Cin. Sempre sulla scia delle celebrazioni per il trentennale sarà in uscita ad ottobre la pubblicazione “Storyboard, come nasce un libro illustrato”, dove 7 illustratori raccontano come nasce un libro illustrato, un editore ed uno stampatore offrono la propria esperienza e le parole di Stépán Zavrel come ouverture.
e stagioni dell’arte non hanno date precise, vengono comunemente classificate in base alle tendenze storiche che le contengono. Così c’è stata un’arte romana fino a quando è esistito l’impero romano d’occidente, pur essendo sopravvissute geograficamente parte delle prerogative di quest’arte in quello d’Oriente e temporalmente anche nell’arte successiva paleocristiana, ed esiste un Rinascimento che comunemente viene collocato agli inizi del Quattrocento anche se la sua genesi risale, dal punto di vista tecnico, ad un secolo prima e nei duecento anni precedenti andrebbero cercate anche le premesse economiche che l’hanno consentito. Insomma l’arte non volta pagina insieme ai calendari, a volte fa una fuga in avanti rispetto ad essi ma in altre circostanze è un corpo resiliente che tenacemente non vuol saperne del mutare dei tempi. Oggi, per esempio, da almeno cinquant’anni sembrerebbe dare solo spettacolo di se stessa ed essere inconsistente come un’entità astratta che latita nascondendosi sotto una coltre di ventagli giocattolo. Servirebbe una riattivazione sensoriale, emotiva, intellettuale. Secondo Renato Pengo solo uno “Shock” permetterebbe di far ripartire il dialogo tra storicizzazione artistica e arte contemporanea. Come? Con la mostra che dal 14 settembre troverà posto nella sala delle esposizioni temporanee dei Musei Civici degli Eremitani mettendo a stretto confronto una scelta di dipinti tra il Quattrocento e l’Ottocento della Pinacoteca dei Musei con le tele appartenenti al ciclo pittorico “Shock” degli anni Novanta e a elementi video realizzati dall’artista per questa personale. E’ infatti a partire dagli anni Novanta che Pengo affronta nuovi ambiti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con
il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea focalizzando la sua immagine sul cosiddetto “shock tecnologico”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che al tempo aveva anche suscitato l’interesse del celebre critico francese Pierre Restany. In poche parole Pengo pratica una sorta di intrusione artistica nei Musei Civici, uno turbamento appunto, collocato a metà strada tra l’arte moderna, rappresentata dalle opere della Pinacoteca del Museo, e quella contemporanea delle sue tele e dei video che con l’effetto neve del tubo catodico, proiettato tutt’intorno, arriva a coinvolgere anche il pubblico.
Parco Regionale Veneto del Delta del Po Via Marconi, 6 45012 Ariano nel Polesine (Ro) Tel. 0426 372202 - 346 6868151 Fax 0426 373035 info@parcodeltapo.org www.parcodeltapo.org
“ Dove la terra non è più terra e il mare non è ancora mare”
Un territorio, le sue eccellenze e un’estate di tempo per conoscerle Ente Parco del Delta del Po ha messo la marcia della promozione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza. “Mai come in questo periodo - spiega infatti il presidente Geremia Gennari - c’è stata tanta carne al fuoco o, visto che quando si parla di prodotti deltizi si parla prevalentemente di specialità ittiche, di pesci al fuoco”. Cozze e vongole veraci, ovviamente, ma anche tartufi, riso, patate americane, aglio, radicchio, carote. Insomma il parco è anche grande un orto nel quale le produzioni di qualità non mancano. “Con la Regione e gli altri parchi veneti - prosegue il presidente
Gennari - stiamo lavorando ad un «pacchetto di prodotti» da promozionare nelle principali fiere internazionali, questo ci consentirà di lavorare in modo sistemico in un’offerta pluri-comprensiva capace di andare oltre alla frammentazione che ha determinato quella sorta di «nanismo» che da sempre ci impedisce di raggiungere i mercati globalizzati; ancora con la Regione stiamo lavorando, in previsione dell’Expo 2015, ad una via d’acqua che collegherà Milano a Venezia, lungo la quale verrà collocato il Delta come area del riso, del tartufo, del pesce; con la provincia di Verona stiamo costruendo
«la via del riso»; con il Gal stiamo portando avanti il Progetto Camargue per la promozione delle eccellenze gastronomiche deltizie; la Fondazione Cassa di Risparmio, inoltre, ha dato avvio insieme all’Ufficio Unesco di Venezia ad un iter programmatico per il riconoscimento del Delta come area riserva della biosfera. Stiamo lavorando tanto su scala internazionale, cercando programmazioni condivise con tutti i parchi deltizi del Mediterraneo, quanto su quella locale cercando il coinvolgimento delle scuole, siano esse l’alberghiero di Adria o lo Iuav di Venezia. E ancora: esiste il progetto per un
Visite guidate da Rosolina. Terra sospesa tra cielo e acqua Per conoscere da vicino il Parco e le sue meraviglie naturalistiche, è necessario avere uno “punto di vista” speciale, quello offerto dalla miriade di canali che danno forma e luogo all’area umida più grande d’Europa. Questa, infatti, è una terra che va vista dall’acqua. Altrove le escursioni si fanno a piedi qui invece è necessario scivolare sul pelo della corrente per conoscere i suoi abitanti: falchi anatre, aironi, cavalieri d’Italia, beccacce di mare e volpoche. Dal centro di Rosolina ogni martedì e giovedì, dal 14 giugno al 18 settembre, e possibile partecipare a due itinerari all’interno del Parco del Delta. La rotta del martedì, “Dove il fiume incontra il mare” propone un’escursione in motonave lungo il Po di Venezia fino alle foci del Po di Pila, del Po di Scirocco e del Po di Tramontana. Tre i luoghi dai quali è possibile prendere l’autobus che porta direttamente al luogo d’imbarco: Piazzale Europa ore 14.45; via delle Petunie ore 14.47, piazza san Giorgio ore 14.50. Lo sbarco è previsto a Pila verso le 17.30 circa L’itinerario del giovedì, Navigando negli orti d’acqua In questo caso l’escursione è in battello, il percorso prevede una lenta navigazione nella laguna di Caleri dove oltre agli allevamenti di vongole è possibile ammirare una fauna selvatica straordinaria ed unica. L’imbarco è previsto per le 15.30 all’attracco di Porto Caleri mentre il rientro è previsto per le 17.00 circa. Prenotazione obbligatoria per tutte le escursioni: +39 345 25 18 596
museo del miele e un museo della cinematografia girata nel Bassopolesine”. Infatti tra i prodotti del Parco non c’è solo quello che la terra produce ma anche la terra stessa e le grandi distese di acqua delle lagune, gli scanni, le barene e la secolare storia degli uomini e la loro cultura. Per questo ogni anno il Parco propone una nutrita rassegna di convegni, mostre e visite guidate dedicate al territorio rivolte alla conoscenza di questo angolo di mondo sospeso tra una terra che non è più terra e un mare che non è ancora mare.
Videoproiezioni, laboratori e degustazioni
Tra il conoscere e il sapere
Tra le offerte culturali del Parco non mancano quelle legate alle tipicità deltizie, siano esse i prodotti del territorio, i luoghi da conoscere o laboratori didattici per la scoperta di alcune produzioni locali. Fino al primo settembre, infatti, al Centro Congressi di piazzale Europa di Rosolina si terranno serate dedicate a vari approfondimenti. Lunedì 6 e 20 agosto ci sarà la serata natura, con la proposta di vari itinerari per la scoperta del territorio; lunedì 27, invece, verrà proposta una serata di videoproiezioni con le immagini più suggestive del Delta. E ancora: mercoledì 1-8-22 agosto saranno i maestri artigiani dell’argilla a tenere banco con un laboratorio didattico sulle produzioni locali, alcune davvero tipiche come le ocarine, o i “cuchi” come vengono chiamati da queste parti, delle quali esiste un bel campionario in esposizione al museo di Grillara tra quelle realizzate dal maestro centenario ma ancora attivo Idelmo Fecchio. La serata di mercoledì 28 agosto invece, sarà dedicata ai funghi con un esperto micologo che insegnerà a riconoscere le specie edibili che crescono del Delta. Nei venerdì 3-10-17-24 e 31 e nelle domeniche 5-1219-26 invece sarà attiva la Bottega del Parco con la vendita e la degustazione dei prodotti del Delta.
Sì, viaggiare 31
24 Sì, viaggiare VIAGGIO IN CAMPER
Rotta su
Finisterre
I
n ogni angolo della Spagna Atlantica, dai Paesi Baschi alla Cantabria, dalle Asturie alla Galizia, si incrociano pellegrini in cammino. Sono come tanti rivoli che prima della meta confluiscono in un grande fiume, quello che porta a Santiago de Compostela e poi a Finisterre. E’ così da secoli, un flusso inarrestabile. La maggior parte di loro cammina, altri pedalano, i più originali vanno a cavallo... Li contraddistingue il simbolo della cappasanta, la “concha” appesa allo zaino. Il Cammino di Santiago è una rotta che parte dal Passo di Roncisvalle, sui Pirenei, ma che conta un’infinità di varianti, per cui chi è in viaggio in questa parte di Spagna dal clima generalmente più fresco rispetto a quello del resto della penisola iberica li incrocia ovunque. E’ successo anche a noi nel corso del nostro lungo viaggio in camper che aveva per meta la Galizia e in particolare la Festa dei fuochi di San Giovanni a La Coruna, ma che si è sviluppato lungo un itinerario di 6.100 chilometri, toccando ben otto paesi. Solito equipaggio (la mia famiglia: io, Silvia e le nostre bambine Eleonora e Sofia) e solito camper, il Sun Living Lido S13, con meccanica Ducato 130 multijet (veloce e parco nei consumi: 10 chilometri con un litro) noleggiato alla B&B di Pozzonovo alla tariffa di 110 euro al giorno, la stessa degli ultimi quattro anni. All’estero gasolio più economico, austotrade più care. Partenza il 16 giugno da Abano Terme e prima tappa a Vaduz, capitale del piccolo principato del Liechtenstein, dopo aver percorso l’autostrada austriaca dei lunghi trafori, fra cui quello dell’Arlberg di oltre 15 chilometri. A Vaduz i francobolli sono rappresentati persino sui marciapiedi. Il castello del principe Hans Adam domina la città. L’area di sosta per camper (gratuita) si trova davanti allo stadio. Il 17 giugno sosta nella vicina Maienfeld in territorio svizzero: è il paese di Heidi. In un bel paesaggio alpino sorge la casa di Heidi e più su la baita
UN ITINERARIO DI 6.100 CHILOMETRI TOCCANDO OTTO PAESI PER RAGGIUNGERE L’ORGOGLIOSA GALIZIA E LE ALTRE REGIONI DELLA SPAGNA ATLANTICA CON TAPPE IN LIECHTENSTEIN, A MAIENFELD IN SVIZZERA (IL PAESE DI HEIDI), NELL’ALVERNIA FRANCESE CON I SUOI SPETTACOLARI VULCANI SPENTI E POI NELLE PERLE BASCHE: L’ELEGANTE SAN SEBASTIAN L’AVVENIRISTICA BILBAO, LA MARTIRE GERNIKA QUINDI LE GROTTE DI ALTAMIRA CON GLI ANTICHI GRAFFITI LA SPLENDIDA LA CORUNA NELLA NOTTE DEI FUOCHI DI SAN GIOVANNI E LE TANTE PITTORESCHE LOCALITÀ DELLA ROCCIOSA E ASPRA COSTA GALIZIANA TAPPA PORTOGHESE A VIANA DO CASTELHO E INFINE LA MESETA, BURGOS, LOURDES E MONTECARLO
IL CAMPER IN RIVA AL MAR CANTABRICO A SAN VICENTE DE LA BARQUERA E, NELLA FOTO PICCOLA, A FINISTERRE. A DESTRA IN ALTO: L’EQUIPAGGIO SULLA COSTA ASTURIANA E A LA CORUNA. SOTTO: SOSTA A BILBAO, I FUOCHI DI SAN GIOVANNI SULLA SPIAGGIA DI LA CORUNA, LA CATTEDRALE DI SANTIAGO DE COMPOSTELA E IL CERAMISTA OTERO REGAL. PIÙ SOTTO: TIPICO GRANAIO IN PIETRA GALIZIANO, PELLEGRINI DI SANTIAGO, IL CANE DI FIORI DAVANTI AL PEGGY GUGGENHEIM MUSEUM DI BILBAO E LA SPIAGGIA DELLA CONCHA A SAN SEBASTIAN
del nonno. Vi è stato girato il film. Quindi attraverso Zurigo e costeggiando il Lago dei Quattro Cantoni breve attraversamento in Germania e prosecuzione del lungo trasferimento in territorio francese, verso Vichy. Il 18 giugno prima sosta curiosa a Lapalisse: è proprio il paese dove ha vissuto il celebre Monsignor de La Palice, quello che “un quarto d’ora di morire era ancora vivo”. L’uomo che ha codificato il concetto di ovvietà. C’è ancora il suo castello. Da Clermont Ferrand saliamo verso il mitico Puy de Dome, montagna dell’Alvernia che è al centro di una regione con ventidue vulcani spenti. Salire in vetta in auto non si può più: prendiamo l’appena inaugurato trenino a cremagliera. Uno spettacolo di panorama. Sopra è stato allestito un museo dedicato al tempio di Mercurio realizzato sul posto in epoca romana. Il 19 giugno attraversiamo il Perygord, famoso per i suoi pittoreschi villaggi rurali dove si produce dell’ottimo foie gras. Sosta pranzo sul lungo Gironde nell’elegante centro storico di Bordeaux e nel pomeriggio tappa ad Arcachon, storica località balneare sull’Atlantico il cui litorale è caratterizzato da alte dune di sabbia. In serata l’arrivo a San
Sebastian, o Donostia per dirla alla basca. La città che si estende lungo la baia, chiusa da due promontori, è linda ed elegante. Nel suo centro storico si va anche per il giro dei baretti dove si possono gustare i pintxos (le tapas locali) e per visitare il mercato. Tappa successiva il 21 giugno prima ad Axpe fra le montagne ad intervistare il grande chef Victor Arguinzoniz dell’Asador Etxebarri. Il re delle cotture con le braci di legno profumato, e poi a Gernika, la Guernica di Picasso, quella bombardata dai nazisti il 26 aprile 1937 durante la guerra civile di Spagna e rasa al suolo, con 1654 morti. Città martire che oggi è diventata un monumento alla pace, a cominciare dal suo museo. Un pugno nello stomaco. Nella vicina Bilbao c’è da restare a bocca aperta. Non è solo la struttura arditissima del Peggy Guggenheim Museum (straordinaria la collezione di arte moderna che custodisce) a stupire: è l’intera riqualificazione del centro storico. Un laboratorio urbanistico. Il 22 giugno è dedicato alla grotte di Altamira che custodiscono i più antichi graffiti d’Europa: risalgono a 18.500 anni fa. Quella che si visita è una grotta copia, riproduzione
fedelissima dell’originale chiuso per evitare di compromettere i preziosi graffiti. Attraversate le Asturie arriviamo nella appartata Viveiro, città dalle grandi verande bianche adagiata su una della tante rias (il largo estuario dei fiumi galiziani), dove il 23 incontriamo l’artista Otero Regal, ceramista e intellettuale famoso. Lo abbiamo visto all’opera nel suo atelier. Nel pomeriggio raggiungiamo La Coruna (ora A Coruna) dove viviamo tutti i preparativi della Festa di San Giovanni: la gente porta nelle spiagge di tutto e dall’imbrunire l’intera baia è coperta di falò, migliaia, che ardono fino all’alba con intorno tanta gente in festa intenta ad arrostire sardine e ad ascoltare musica. Una festa popolare straordinaria. All’indomani, il 24, la spiaggia viene ripulita dai bulldozer. Capo Finisterre (ora Fisterra) con la sua suggestione lascia senza parole: il camper è bello perchè ci consente di fermarsi proprio in riva alla scogliera. Un tempo questa era considerata la fine del mondo. In paese assaggiamo i mostruosi ma prelibati percebes, crostacei di scogliera. In serata sosta a Santiago de Compostela e suggestiva visita notturna fino alla Cattedrale, fra tanti cammi-
nanti laceri ma felici dopo tanta fatica. Poi il 25 giugno (compleanno di Silvia, festeggiato all’O’Rison di Portonovo parlando con Rafael Lima Fernandez, uno dei pionieri dell’immigrazione gallega in Olanda) tappe nella stessa Portonovo, all’isola di Toxa dal fascino Belle Epoque e a El Grove, belle località balneari. La costa galiziana è ricamata di rocce. A Baiona è ancora la riproduzione della caravella Pinta, la prima della spedizione di Colombo a rientrare dall’America. Escursione in Portogallo il 26 a Viana do Castelho, dominata dal santuario di Santa Lucia e il cui centro storico è impreziosito da tanti azulejos, le tipiche piastrelle decorate. Il 27 attraversiamo la meseta, da Ourense a Burgos (mozzafiato la cattedrale) fra ginestre in fiore e paesaggi colorati di terra e di grano. Ultima tappa a Lourdes: vi arriviamo durante la celebrazione serale con migliaia di fedeli ed è stato un momento toccante. Ultima tappa il 28 a Montecarlo per la foto di rito, quindi il ritorno (avvenuto all’alba del 29) non prima di aver assistito in un’Autogrill a Italia - Germania 2-0. Peccato non aver potuto sbandierare il tricolore all’estero...
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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA PSICOLOGIA DEL LAVORO
A cura dell’AVVOCATO Dott. Lara Tasso FULVIA FOIS del Foro di Rovigo
Pornografi a minorile La persuasione pedopornografia
La persuasione è un fenomeno molto Gent.li e Lettori, studiato,Lettrici soprattutto nel marketing, in questa metà d’estate l’appeal mi è per capire come aumentare stata sottoposta una questione di determinati prodotti e servizi. particolarmente delicata si poiché Le tecniche di persuasione basano riguardante la di in prevalenza su detenzione automatismi del materiale pedopornografi e i nostro pensiero; agiscono,coinfatti, suoi risvolti in ambito penale. quando il controllo di ciò che avviene Capita, apurtroppo, sempreIl più di intorno noi è ridotto. nostro frequente, anche grazie al facile cervello non è in grado di cogliere utilizzo della rete da tutti parte ed elaborare con internet attenzione gli di chiunque, che persone adulte stimoli che ci circondano, poiché vengano sono troppi.trovate in possesso di materiale e Ecco perché pedopornografi ricorre a semplifico cazioni conseguentemente denunciate cognitive che spesso possono indurci all’Autorità. in errore. Per materiale Un classico pedopornografi esempio è co si la intende la rappresentazione di atti categorizzazione sociale, che ci sessuali coinvolgono porta ache giudicare una minori. persona Ilancora nostro ordinamento punisce prima di conoscerla, sulla severamente, con categorie la reclusione base di alcune in da cui 6 a 12 anni (art. 600 ter c.p.), automaticamente la inseriamo, come ilchiunque: sesso, l’età“..o ilutilizzando colore dellaminori pelle. di anni 18, realizza esibizionia Per lo stesso motivo tendiamo pornografi chealta o produce materiale ritenere di più qualità un prodotto pornografico ovvero induce minori
perché ha un prezzo più elevato di un di anni diciotto a partecipare ad altro, senza valutarne con attenzione esibizioni pornografi che.” le caratteristiche. In caso il principio di distribuzione, Secondo persuasivo divulgazione o pubblicazione di del contrasto, se il secondo stimolo notizie o informazioni fi nalizzate differisce abbastanza dal primo, all’addescamento o allo tendiamo a vederlo più diverso sfruttamento dei minori degli anni ancora di quanto non lo sia in realtà. diciotto la penaseva un da venditore 1 a 5 annici Per esempio, di reclusione. presenta per primo l’articolo più Questa si riducesuccessivi a 3 anni inci costoso,pena i prodotti caso di cessione consapevole, sembreranno un affare, anche edse anche solomolto a titolo gratuito, a terzi comunque cari. di materiale pedopornografi co. è Un’altra regola molto utilizzata Ma nostro codice quellaildella reciprocità, che cipenale spinge prevede inoltre ciòall’art. 600ci a contraccambiare che un altro quater ha dato.il reato di detenzione di materiale pedopornografi co, E’ su questo principio che si basano infatti detto articolo così recita: gli assaggini ai supermercati, i “Chiunque fuori“gratuite” delle ipotesi campioncini,al ledigite in cui previste dall’articolo 600 c.p., si presentano dei prodotti: later maggior consapevolmente si procuraquesti o parte delle persone percepisce detiene pornografi co come dei materiale regali e si sente in dovere utilizzando minorifacendo degliacquisti. anni di contraccambiare diciotto punito persuasiva con la reclusione Un’altra ètecnica si basa fino a tre anni e con la multa
sul fatto che vogliamo apparire non inferiore eurocaratteristica 1.549. coerenti, perché aè una La pena è aumentata in socialmente apprezzata. misura Sarà non eccedente i due terzitelefonate ove il capitato a molti di ricevere materiale sia di ingente quantità.“la che hanno, all’apparenza, Leggendo quest’ultima norma sola finalità di effettuare sondaggi sorge spontaneo chiedersi d’opinione, ma che si rivelano, poi, se costituisce comportamento con intenti commerciali. Se nel corso penalmente rilevante il del sondaggio, infatti, ci anche siamo detti semplice fatto di visionare il favorevoli alle attività di beneficenza, materiale pedornografi co in rete sarà difficile rifiutare a fine telefonata scaricandolo sul proprio di compiere unapoi donazione, altrimenti computer o sulla chiavetta usb. risulteremo incoerenti. Ed ancora, commette reatoè chi Anche la riprova sociale una naviga su eunsi tecnica involontariamente persuasiva molto forte sito contiene di basache sul fatto che unomateriale dei mezzi che minori nel mentre compiono azioni usiamo per decidere che cos’è giusto sessuali? è cercare di vedere cosa fanno gli E’altri.evidente che se un adulto nell’atto navigare insirete si trovi Su questodimeccanismo basano, per casualmente a vedere materiale esempio, le finte risate nelle sitcom pedopornografi co principio non potrà americane. Un altro legato essere ritenuto alla riprova sociale è responsabile, la somiglianza, almeno astratto e per in basein alla quale ci carenza lasciamo dell’elemento soggettivo guidare più facilmente da (dolo), persone del reato di cui all’art. 600 quater
c.p.. proprio computer. Tuttavia, lo stesso dovrà essere in Ciò che assume rilevanza per grado di dimostrare all’Autorità la la Corte è la visione, ancorché casualità per cui ha preso visione limitata nel tempo, di immagini del materiale, dovrà evitare di pedopornografiche da parte del scaricarlo sul proprio computer, soggetto che volontariamente le dovrà chiudere il collegamento ha scaricate sul proprio computer, al sito e segnalarlo alla Polizia di nella consapevolezza di poterle Stato- sezione Polizia Postale-. riavviare in ogni momento. Al riguardo la Corte di Solo i file definitivamente cancellati Cassazione, nell’intento di possono escludere la disponibilità reprimere con sempre maggior di materiale pedopornografico. forza, determinazione ed Una raccomandazione va fatta a efficaacia il fenomeno della tutti i minori cui è stato concesso di pedofi digitale, ha motivo, ampliato internet e social network componente logica viene meno. simili alianoi. Per questo nelle utilizzare ilpubblicità concettosi vedono di disponibilità di poiché spesso accadesubiamo che Durantemolto la nostra giornata spesso persone immagini pedopornografi che persone sfruttino tali strumenti molti stimoli persuasivi, il più delle qualunque, che rispecchiano il target stabilendo che commette reato informatici per adescarli con varie volte senza rendercene conto. cui il prodotto è rivolto. anche il soggetto viene e tempistiche. Conoscere come agiscono, può, Quelli appena espostichesono solo modalità trovato in possesso immagini alcuni dei principi sudi cui si basa tuttavia, aiutarci ad assumere un benché scaricate nel la persuasione, ed cestino hanno del tutti ruolo più critico e attivo nei loro come minimo comun denominatore confronti, favorendo la distinzione tra Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore l’accento sul nostro lato emotivo: persuasioni positive e negative. interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi intervengono, infatti, quando la espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
Sarò lieta di rispondere alle vostre domande all’indirizzo e-mail: lara.tasso@libero.it
L’ARCHITETTO
IL NOTAIO Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione
Certificazione energetica degli edifici
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 A cura di: Giannenrico Cocito, Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi Notaio
di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post Come noto, oramai qualche terremoto”, mentre, se si da fossero investititempo, per la progettazione di ci antisismici ampliamente evitato i crolli. Così inedifi sede di venditaavrebbero di un immobile è, nella dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche maggior parte casi, necessario consegnare in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si all’acquirente un certificato detto corre di ai ripari! Case in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! “certificazione en Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo Obbligo la cui inosservanza, a quanto risulta, dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassificata da zona ad oggi è priva di sarebbe sanzione. non sismicarimasta a gradoperò 3. Nel 2009 quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, Assobeton e Reluis chiarisce le procedure post-terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per
certificare l’agibilità sismica, necessaria per la riapertura delle attività produttive, ma massima semplificazione nelle procedure autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione delle attività per far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: una prima rapida procedura di messa in sicurezza affidata dai titolari dei capannoni ai tecnici, per verificare che l’edificio non abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali carenze si deve prevedere interventi di ripristino autocertificati al Comune, ma «è possibile solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di modestissima entità». La seconda fase per poter certificare l’agibilità è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO IL 60% di quello previsto per un capannone, costruito secondo la vigente normativa antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere a verifica di sicurezza ai sensi delle norme vigenti, e gli interventi per il raggiungimento della soglia del 60% dovranno essere eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio giugno 2014). Se per raggiungere questo 60% serviranno interventi edilizi, basterà comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, si dovrà «presentare la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione
sismica ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante le strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è autorizzata previa autocertificazione del mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le aziende possono partire subito e presentare la documentazione entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni definire «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo finalizzate». Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa statale). Da definire, invece, le somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza appare indispensabile che la Regione Veneto quanto prima proceda attraverso i gruppi politici per una proposta legislativa in grado di incentivare il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e associazioni di costruttori, che però riusciranno ad avere efficacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Regione del Veneto.
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
I nostri esperti 33 RIVOLGITI ALL’AVVOCATO L’OCULISTA
OcchioQuestioni e occhiali da sole di Giustizia
DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it
Estate, tempo di vita all’aperto, di sport, di sole. Il consiglio degli esperti è di Michela Nuvoletto, Foro di Padova proteggere gli occhi avvocato dai raggi del solari. Attenzione però: senzescrizioni di legge, presentano grossi difetti, tali Gentileche Avvocato, chiedo consiglio merito ad uno episodio accadutomi presso un noto ipermercato della mia zona. daLeprovocare danniinalla vista. Per spiacevole cui Le premetto che sono incinta sesto mese di gravidanza. attenzione a non cadere nellaal trappola recavo presso il reparto delle verdure, ove, dopo aver insacchettato la verdura e la frutta da acquistare, mi delMibasso prezzo.
recavo alle bilance, ove si trova l’addetto alla pesa ed al prezzaggio delle verdure. Lo stesso dopo avermi vista, faceva diversi spiacevoli apprezzamenti del tipo “sei proprio tonda” “perché non appoggi anche la tua anguria sulla bilancia” indicando con il dito inequivocabilmente la mia pancia, io non rispondevo e, dopo essermi allontanata, ad alta voce e davanti a molte altre persone, mi diceva “la tua pancia pesa molto di più delle angurie del supermercato”. Posso fare qualcosa? Era presente mia madre. Giulia.
Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it
Carissima Giulia, ritengo che le affermazioni rivolteLe dal dipendente del supermercato siano molto gravi e lesive del suo onore e della sua dignità come donna e come futura madre. La prima cosa che Le consiglio è di inviare uno scritto di contestazione all’azienda rappresentando quanto accaduto richiedendo loro il nominativo del dipendente responsabile nonchè chiedendo al datore di lavoro di assumere il provvedimento disciplinare più adeguato per punire questo comportamento. Dopo di che, Le confermo che le espressioni usate nei Suoi riguardi da questo soggetto siano oltremodo sconvenienti e di cattivo gusto, ma soprattutto sono offensive e tali da integrare gli estremi del reato di ingiuria di cui all’art. 594 c.p. il quale punisce la condotta di chi “offende l’onore o il decoro di una persona presente”. Quindi Lei potrà senz’altro procedere sia civilmente, chiedendo i danni, che penalmente, sporgendo querela e chiedendo la punizione di questo dipendente. Le espressioni utilizzate infatti integrano gli estremi del reato in questione soprattutto alla luce dello stato in cui Lei si trova e del delicato periodo che sta affrontando, venivano dette in un luogo pubblico, davanti ad altre persone ed erano tali da farla sentire offesa ed umiliata. Sua madre potrà certamente testimoniare, ma mi permetto di consigliarLe, dopo aver inviato la contestazione scritta, di prendere contatti con il direttore del settore per capire con lui se il dipendente ha o meno confermato quanto da Lei riferito e che posizione ha preso, ed, eventualmente, che tipo di provvedimenti disciplinari intenderanno assumere. Per info su questo m.nuvoletto@gmail.com
articolo
L’OTTICO L’ARCHITETTO IlPerchè sisma nella Pianura Padana, è necessaria tra ricostruzione e prevenzione
una protezione solare
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333
Valentino Micaglio
Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi Guida di euro diurna: sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione -antisismica abbagliamento da riverbero sul parabrezza, sul manto (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi perstradale; interventi “post - il conducente è disturbato dalla forte intensità terremoto”, mentre, se si fossero investiti per luminosa; la progettazione di edifici antisismici avrebbero ampliamente evitato iecrolli. dopo le scosse - esigenza di un alto livello di concentrazione di unaCosì visione eccellente; del 20 e 29 le successive in Emilia Romagna, - necessità di maggio un ampioscorso campoe visivo laterale repliche e periferico. Lombardia Spiaggia:e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni colpite!laDell’attività delleil 15% fagliedei in raggi Emilia - elevata intensità luminosa epiù riverbero: sabbia riflette sisolari, sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è l’acqua il 20%; stata riclassificata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe - una prolungata esposizione può accrescere il rischio di lesioni oculari; quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri - protezione dalla sabbia (irritazione oculare e grafi alle lenti). antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente Vita attività di campagna, delle aziendali. Ilgiardinaggio: problema è che molti dei capannoni industriali -sono moderata intensità costruiti senzaluminosa; tener conto delle norme antisismiche, urge quindi
DENTI NATURALI CON LA ZIRCONIA La zirconia è un elemento ad alta biocompatibilità ed il suo utilizzo in odontoiatria e protesi è anche motivato dall’aumentare del numero di persone con ipersensibilità ai metalli come nichel e palladio che sono presenti in molte leghe dentali . La zirconia inoltre riduce la sensibilità agli sbalzi caldo/freddo grazie alle sue proprietà intrinseche di conducibilità termica, riduce i rischi di irritazione pulpare e la formazione di batteri patogeni migliorando notevolmente l’efficacia dell’igiene orale. Dal punto di vista estetico la zirconia ha notevoli vantaggi in quanto non necessita di stratificazioni ma nasce in un’unica struttura molto resistente, traslucente, simile ai denti naturali. Quando si posizionano i denti in zirconia vengono eliminati gli inestetici bordini neri, le gengive scure, le discromie che oggigiorno tanto preoccupano i pazienti.
un censimento per adeguare gli insediamenti - una prolungata esposizione può accrescere iln. industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, rischio di lesioni oculari. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida Bicicletta, pattinaggio: per la messacorsa, in sicurezza dei capannoni industriali”, da possono Protezione civile,irritaCni, - il vento e redatte la polvere causare Assobeton Reluis chiarisce le procedure postzione agli eocchi; terremoto più urgenti, per conciliare - la luce intensa può rendere difficile lasicurezza visibilità e ed rapidità della ripresa delle di attività produttive. impedire l’individuazione ostacoli od avSubito i controlli per certificare l’agibilità vallamenti sul percorso; sismica, necessaria per la riapertura delle - abbagliamento da riverbero: strada bagnata, attività produttive, ma massima semplificazione superfi ci riflettenti.autorizzative di inizio lavori nelle procedure Pesca: ed (eventuale) delocalizzazione delle attività - forte (l’acqua ette SONO circa il per far intensità ripartireluminosa l’economia. LE rifl FASI 20% dei raggi solari); DUE: una prima rapida procedura di messa prolungata esposizione puòdei accrescere il in- una sicurezza affidata dai titolari capannoni airischio tecnici, per verifi care che l’edificio non di lesioni oculari. abbia carenze strutturali e in caso abbia tali Vela,le surf, pesca d’altura: carenze si deve prevedere interventi di ripristino - Necessità di una protezione avvolgente che autocertifi catiocchi al dall’intenso Comune, riverbero ma «è possibile preservi gli durante solo quando il di danno principali l’acqua elementi lo svolgimento attivitàsuiacquatiche: strutturali sia assente o di modestissima entità». riflette il 20% circa dei raggi solari, la schiuma La seconda fase per poter certificare l’agibilità 25%; dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO è ilquella anche le vele SISMICA ed il pontePARI delleAD barche sono DI SICUREZZA ALMENO superfi ci altamente rifl ettenti; IL 60% di quello previsto per un capannone, - una prolungata esposizione può accrescere il costruito secondo la vigente normativa rischio di lesioni antisismica. Entrooculari. sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere Sci, snowboard,alta montagna: a- ilverifi ca didilesioni sicurezza sensi delle norme rischio oculariaicausate dalle radiavigenti, e glivaria interventi per il raggiungimento zioni solari con l’altitudine: gli UV aumendella soglia 60%di 300 dovranno essere tano del 4% addel intervalli m d’altezza; eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio - sulla neve l’intensità luminosa aumenta sino a giugno 2014). Se per raggiungere questo riflettere l’85% della luce solare; 60% serviranno interventi edilizi, basterà - necessità diaidistinguere pendenza comunicare Comuni lal’avvio dei della lavoripi-e, sta e di individuare le lastre di ghiaccio; solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, esigenza di una protezione avvolgente che si- dovrà «presentare la documentazione per ripari gli occhi da neve e vento durante una la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica conabilitativo sci o snowboard. e discesa del titolo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione Golf: sismica per rendere il deposito progetto - la luceovvero intensa può difficiledella visibilità esecutivo riguardante strutture». del fairway, del green eledella pallina inQualora volo; si- necessità scelga ladi una DELOCALIZZAZIONE, protezione avvolgentequesta che «èripari autorizzata del gli occhi previa da neveautocertifi e ventocazione durante lo mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni swing, un’interferenza di visione causata dal previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le bordo delle lenti. partire subito e presentare aziende possono Città: la documentazione entro 180 giorni. Spetta intensità ai- media Presidenti delleluminosa; Regioni definire «priorità, rifl esso sulle automobili, sui lemuri e sulle vemodalità e percentuali entro quali possono trine. concessi contributi nel limite delle risorse essere allo scopo finalizzate». Le risorse sono del Bambini: Fondo per la non ricostruzione, quantificateformato in 2,5 - il cristallino è ancora totalmente MILIARDI DI EURO CERTI (500agli milioni ed è particolarmente sensibile UV; di euro dall’accisa sulla benzina durante e 1 miliardo anni - esposizione prolungata i giochigliall’a2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa ria aperta. statale). Da definire, invece, le somme derivanti Operatori videoterminale: dalla riduzione dei contributi pubblici in favore riflessi residui del videoterdeiabbagliamento partiti politici eedal Fondo di solidarietà Ue. minale; In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture - disomogeneità luminanza.Data l’esperienza Proteziocolpite in Emilia di Romagna. ne post operatoria (cataratta e Chirurgia Reappare indispensabile che la Regione Veneto frattiva):prima proceda attraverso i gruppi quanto politici una proposta legislativa in grado - dopoper un intervento è necessario proteggere digliincentivare miglioramento strutturale delle occhi dagliilUV e da forti intensità luminose. attività produttive. Su questa linea si stanno Protezione patologie oculari: già muovendomaculopatia, gli Ordini retinite dei professionisti - ambliopia, pigmentosa, e associazioni di costruttori, che però riusciranno post-terapia fotodinamica, fotosensibilità. ad avere efficacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Bibliografi Per gentile concessione del Dr. Regione dela:Veneto.
A.Appiotti
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri OTTICA MICAGLIO NOALE argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: >noale@micagliogroup.it< cavazzana@tin.it
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LE OMBRE Trova l’ombra corretta
A
SOPRA E SOTTO
Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto
AIL - CAST - CINEMA - ELISA FICTION - LICEO - MARIA MOTIVO - NONNA - NOTA PARTENZA - ROMA - RUOLI SLOGAN - SOTTOLINEARE VITA - ZERO
B
Chiave (5,5) - Il nome..........................
C
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
D
AD-CA-CD-ID-TI-ATE-D’ORE ICS-IDO-ILA-ORA-REO-SIR-TAP CINO-ERMO-IENA-LODE-ODOR ORMA-AMPIA-DIPOI-EDMEA ODEON-PINOT-RADON RODIO TAPPE-DORRAI-IRONIA EDITORIALE The objects (gli oggetti) Impariamo l’inglese
CHIAVE (8) - Un oggetto.......................................................................................................... Aforismi divertenti • Non sono vegetariano perché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante. • Mia moglie ed io siamo stati felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati. • Un piacere senza rischi piace meno.
Soluzioni: corretta: B LE OMBRE:
• La moglie al marito: “Caro, Tu preferisci una donna bella oppure una intelligente?” Lui: “Nessuna delle due cara. Ti amo così come sei!” • Che cosa vuol dire per un uomo “Aiutare nelle faccende domestiche?” Sollevare le gambe quando la moglie passa l’aspirapolvere. • Tra amiche londinesi: “Mi sono messa con un tipo underground!” “Fantastico! Cosa fa? Il pittore?” “No, guida la metropolitana.” • Tra amiche: “Voglio provare a entrare nell’ambiente del cinema!” “Allora c’è una sola cosa che tu devi fare.” “Quale?” “Comprarti un biglietto!” • Sulla spiaggia un ragazzo dice ad una ragazza: “Perché non fai il bagno?” La ragazza: “Ho le mie cose.” E lui risponde: “Vai, che te le tengo io.” • Chi è il portiere della squadra femminile di calcio più forte del mondo? Sara Cinesca. • Era così sofisticata che guidava con le gambe accavallate. • Fra due amiche: “Non c’è niente da fare, non ci capiamo. Pensa che gli ho detto che non volevo più vederlo!” “E lui?” “Ha spento la luce!” • Una ragazza si lamenta con
un’amica: “Incredibile come guidi la gente! Anche oggi ho tamponato tre auto!” • Un camionista si ferma ad un semaforo rosso. Da una macchina dietro di lui scende una bionda che si avvicina al finestrino e gli dice: “Buongiorno, volevo avvertirla che lei sta seminando il suo carico lungo la strada.” In quel momento il semaforo diventa verde e il camionista riparte. Ma al semaforo successivo la scena si ripete. E anche a quello dopo, a quello dopo e a quello dopo ancora. Finché l’uomo esasperato risponde: “Buongiorno a lei signorina. Mi chiamo Giorgio, siamo in inverno e questo è uno spargi sale.” • La maga ad una giovane ragazza: “Lei sposerà presto un uomo meraviglioso, bello, simpatico e intelligente.” La cliente allora domanda: “E del mio fidanzato cosa ne faccio? • Una donna affascinante è l’inferno dell’anima, il purgatorio del portafoglio ed il paradiso degli occhi. • “Come si chiama una ragazza che ha deciso di non fare all’amore con nessuno prima del matrimonio?” “Perché la volete chiamare?” • Lei: “Tu non mi capisci.” Lui: “Cosa intendi dire?”
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IL SANGIOVESE Denis Meneghini AL GIORNO D’OGGI OGN’UNO DI NOI, UN PO’ PER PASSIONE E UN
PO’ PER QUESTIONI DI ETICHETTA
CONOSCE I VINI PIÙ FAMOSI AL MONDO MA NON TUTTI SANNO CHE DIETRO AD UN GRANDE VINO C’È SEMPRE UN ALTRETTANTO GRANDE VITIGNO.
QUESTA VOLTA PARLIAMO DI SANGIOVESE, UN VINO CHE PRENDE IL NOME DAL VITIGNO, E CHE NEGLI “VINO DI BOTTEGA”. LA STORIA RACCONTA CHE IL SANGIOVESE È UNA DELLE UVE PIÙ VECCHIE DI CUI SI ABBIA NOTIZIA. ADDIRITTURA IN UN DOCUMENTO DEL 1772 SI DICE CHE GIÀ 2000 ANNI PRIMA, AL TEMPO DEGLI ETRUSCHI, SI USAVA QUESTA UVA PER PRODURRE VINO. IL LUOGO DI ORIGINE DEL SANGIOVESE È LA TOSCANA, ANCHE SE ORAMAI VIENE COLTIVATO IN QUASI TUTTA L’ITALIA, IN PARTICOLARE IN EMILIA ROMAGNA. INOLTRE ULTIMI ANNI È RIUSCITO A SCROLLARSI DI DOSSO L’ETICHETTA DI
NEGLI ULTIMI DECENNI IL SANGIOVESE HA AVUTO UN SUCCESSO PLANETARIO, IN QUANTO ALCUNI PRODUT-
N.20-2 ‘A SMORFIA. I NUMERI DEI SOGNI SPESSO INGANNANO, INVECE OGNI NUMERO DELLA PASTA DI GAROFALO È UNA GUSTOSA REALTÀ CHE APPAGA I VOSTRI DESIDERI. METTETE IN GIOCO LA FANTASIA CON UNA COMBINAZIONE VINCENTE: “CALAMARATA E CALAMARIELLE”. MEGLIO DI UN TERNO SECCO!!! ABBIAMO VOLUTO VARIARE RISPETTO ALLA CLASSICA VERSIONE DI QUESTA PASTA SOLITAMENTE CONDITA CON IL PESCE, PROPONENDO UN PIATTO DI VERDURE, MORBIDO QUASI DOLCE.
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TORI CALIFORNIANI, ARGENTINI, AUSTRALIANI E CORSI, HANNO PIANTATO QUESTI VITIGNI NEI LORO TERRITORI CON OTTIMI RISULTATI. IL NOME SANGIOVESE HA ORIGINI MITOLOGICHE, INFATTI DERIVA DAL LATINO” SANGUIS JOVIS”, CIOÈ SANGUE DI GIOVE E NEL CORSO DEL TEMPO SI È TRASFORMATO NEL NOME ATTUALE. RE INCONTRASTATO DEL CENTRO ITALIA, IL SANGIOVESE HA SVARIATI CLONI CHE DI FATTO SONO RICONDUCIBILI AD ESSO, MA IN BASE ALLE ZONE DI COLTIVAZIONE, HANNO ASSUNTO NOMI DIVERSI. INFATTI DIVENTA BRUNELLO A MONTALCINO, PRUGNOLO GENTILE A MONTEPULCIANO E MORELLINO IN MAREMMA. COMUNQUE, ANCHE SE CAMBIA NOME, NON CAMBIA LE PROPRIE CARATTERISTICHE: ACINI DI UN ROSSO NON TROPPO CARICO, TANTA ACIDITÀ E TANNICITÀ CHE LO FANNO APPARIRE UN PO’ GREZZO DA GIOVANE MA GLI DONANO QUEGLI ELEMENTI CHE LO FARANNO EVOLVERE AL MEGLIO NEGLI ANNI A VENIRE, FACENDOLO DIVENTARE UNO DEI MIGLIORI VINI AL MONDO.
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MONDARE, AFFETTARE E LESSARE I PORRI. MESCOLARLI CON IL MIELE, LE SCORZETTE DI LIMONE ED I GHERIGLI DI NOCE. INSAPORIRE CON SALE E PEPE. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA TENENDO DA PARTE UN PO’ DI ACQUA DI COTTURA. CONDIRE LA CALAMARATA CON IL PREPARATO AI PORRI, QUINDI AGGIUNGERE IL CAPRINO ED AMMORBIDIRE CON L’ACQUA DI COTTURA. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN’ALTRO PO’ DI PEPE NERO. MANUELA E SILVIA BIZZO
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36 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO CLIMA AGITATO IN FAMIGLIA E IL PARTNER NON VI SODDISFA COME VORRESTE. ARMATEVI DI PAZIENZA L’ APPAGAMENTO È ALTROVE · S ALUTE DOMINATEVI A TAVOLA E CONCEDETEVI IL TEMPO PER L’OTTIMA GINNASTICA DI COPPIA. CHE PERÒ NON BASTA: INCREMENTATE LO SPORT
TORO DAL 21/04 AL 20/05 FASCINO
NON
SIETE IN VENA DI RINCORRERE IL PIACERE E CON IL PARTNER STATE AFFRONTANDO TROPPE SPESE CHE METTONO TENSIONE. RELAX · S ALUTE VOLTATE PAGINA, VE LO CHIEDE ANCHE LA BILANCIA E, NONOSTANTE LA FORMA DISCRETA, L’UMORE È MALINCONICO
Oroscopo COME ALATI PREDATORI
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
TUTTO CIÒ CHE LUCCICA
L’AMORE
F
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO GIOVE ILLUMINA QUESTO VOSTRO ANNO POSITIVO. I SENTIMENTI VOLANO VERSO METE SICURE DOVE L’AMORE SBOCCIA · S ALUTE SE SIETE IN VACANZA E DOVETE TORNARE CONCEDETEVI IL LUSSO DI RIMANDARE DI QUALCHE GIORNO. PUÒ SOLO FARVI BENE!
DI RECENTE L’AMORE VI HA FATTO SOFFRIRE. APPROFONDITE LA CONOSCENZA DI QUALCUNO CHE DA POCO AVETE INCONTRATO · S ALUTE OMBROSI PIÙ CHE MAI TENDETE AD ISOLARVI… NON È QUESTO IL MODO MIGLIORE PER GODERE DEL SOLE ESTIVO FASCINO
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO LASCIATEVI ALLE SPALLE AMAREZZE E MALUMORI DEGLI ANNI PASSATI. VESTITEVI DI LEGGEREZZA E NON PRENDETEVI SUL SERIO · SALUTE OGNI TANTO LASCIATE CHE GLI AMICI VI DIANO PER DISPERSI E NEL FRATTEMPO RICARICATE LE PILE IN QUALCHE PARADISO DI SILENZIO
FASCINO ATTENZIONE, IN QUESTO PERIODO RISCHI DI FAR PASSARE DAVANTI A TUTTO I TUOI IMPEGNI PROFESSIONALI. APRI GLI OCCHI · SALUTE LA GOLA VI TENTA MOLTO MA SE SARETE COSTANTI CON L’ATTIVITÀ FISICA ARGINERETE QUALCHE DISASTRO. AGGIUNGETE LA MEDITAZIONE
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CON AGGRESSIVITÀ NON VI AIUTA ANCHE SE, IN QUESTO PERIODO, L’ISTINTO È QUELLO. VI ASPETTANO TEMPI DURI · S ALUTE SE AVETE INTENZIONE DI FARE UN VIAGGIO SCEGLIETE METE TRANQUILLE, VICINE A CASA. IL PERICOLO È DIETRO L’ANGOLO
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È CONDITO DA SUSPENSE E TRAGICITÀ MA RICORDA CHE È UN’IDEA ROMANTICA, LA REALTÀ È BEN ALTRO CHE QUESTO · S ALUTE LA FASE CRITICA È PASSATA MA NON È ANCORA IL MOMENTO DI ABBANDONARSI ALLA PIGRIZIA. L’ELEMENTO ACQUA TI AIUTERÀ MOLTO
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Serata micologica i funghi del Delta
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Venerdì 3-10-17-24-31 Agosto Domenica 5-12-19-26 Agosto e 1 Settembre Vendita prodotti e degustazione
Comune di Rosolina
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V
Via Marconi, 24 45010 Rosolina (RO) Tel. 0426 340195 Fax 0426 664285 cultura@comune.rosolina.ro.it www.rosolinamare.it
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