La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

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del Miranese sud NUOVA APERTURA A SPINEA Via Roma, 84 (di fronte Polizia Locale)

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 32

Mirano Ricorso al Tar contro Veneto City

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Spinea Demografia, Spinea la più popolosa

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S.M. di Sala Il consorzio pulisce canali e fossati

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EDITORIALE

VILLA BIANCHINI E’ NEL DEGRADO

Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin*

I Villa Bianchini a Zianigo cade a pezzi. Il fatto è noto, e pure da molti anni ormai, ma una recente intrusione di balordi scoperta per caso da un cittadino di passaggio, ha riacceso i riflettori sulla conservazione dello storico edificio. pag.

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Salzano, S. Maria di Sala e Mirano vanno al voto Si presenteranno 18 candidati sindaci e 24 liste nei tre paesi del comprensorio

Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito

le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino.

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iranese al voto in tre Comuni su sette. I candidati che si sottoporranno al giudizio dei cittadini sono in tutto 18, 24 le liste in campo a sostenerli: se non è un record poco ci manca. La sfida più interessante è senza dubbio quella che riguarda Mirano: Mirano è arrivata in anticipo all’appuntamento con gli elettori rispetto alla scadenza naturale del mandato. A rimescolare le carte è stata la caduta anticipata della giunta Cappelletto che ha aperto le porte a 10 mesi di commissariamento. A sfidarsi sono 7 candidati: Maria Rosa Pavanello per il centro-

sinistra, Marina Balleello per il Pdl, Giampietro Saccon per la Lega, Martina Pasqualetto per i grillini e Chiara Corò per Veneto Stato. Poi due civiche: la 585 di Antonio Toniolo e la doppia lista a sostegno di Ivano Dell’Olivo. Se il 6 e 7 maggio nessuno raggiunge il 50 per cento più uno dei voti, si va al ballottaggio il 20 e 21 maggio tra i due candidati con più voti. A Santa Maria di Sala, a turno unico, ma sono lo stesso 7 i candidati: si ripresenta il sindaco uscente Paolo Bertoldo, a sfidarlo troverà Nicola Fragomeni. Le loro civiche si rifanno al centrodestra. La Lega

corre da sola con Pier Luigi Masiero, mentre saranno due anche le liste di centrosinistra: una del Pd con Giuseppe Rodighiero, l’altra da Valter Stevanato, dell’Idv. Outsider sono i grillini, con Rossella Carolo e Veneto Stato, che lancia Federico De Marchi. Salzano è il Comune più piccolo al voto. Alle urne in 4: Alessandro Quaresimin è il sindaco uscente per il centrosinistra. Se la dovrà vedere col candidato di centrodestra Graziano Busatto, con quello della Lega Giuliano Stevanato e col giovane Matteo Zanellato a capo di una civica. da pag. 4 a 6

l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andranno alle votazioni per il rinnovo dei sindaci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Veneto saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gradi, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attirano i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. continua a pag. 3

direttore@lapiazzaweb.it

L’Intervento Crisi e caccia agli untori di Amos Luzzatto*

Costruzione, restauro e manutenzione di immobili residenziali, commerciali ed industriali. Urbanizzazioni.

N

ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

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Sindaci eroi o parafulmini? A Maerne

ECCO LA STATUA “IL VOLO”

I veri stipendifici sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato. E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fiumi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli amministratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fienili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più definire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffici della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefiniva simil-teutonico e per questo irreprensibile. La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fino a alla fine di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è difficile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

A Noale

NUOVA CICLABILE IN ARRIVO

di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

“Il biglietto da visita per chi entra a Maerne”. Così il sindaco di Martellago Giovanni Brunello ha commentato la posa della statua in marmo di Carrara, Il volo”, all’interno della rotonda tra via Circonvallazione, via Stazione. La statua è alta 2,40 metri, e nella parte superiore ci sono quattro uccelli, che vogliono simboleggiare la Fiera degli uccelli, che Maerne ospita da 47 anni. A Spinea

E’ stato consegnato a Veneto Strade lo studio di fattibilità per la pista ciclopedonale che dovrà essere costruita lungo la Noalese, da Noale a Briana. L’idea è di prevedere un percorso lungo due chilometri dopo che Noale aveva fatto richiesta alla Regione e a Veneto Strade di avere il finanziamento attorno ai 2 milioni e 800 mila euro. A Noale

TROPPE RISSE, CHIUSO IL BAR SPORT Troppe risse nel locale in centro a Spinea e così i carabinieri il mese scorso, hanno chiuso l’attività del bar Sport. E’ stata sospesa per sette giorni la licenza alla titolare, una cittadina cinese, dopo che i clienti sono risultati essere in tanti casi pregiudicati. Il provvedimento è stato emesso dal questore di Venezia su proposta dei carabinieri della compagnia di Mestre. A Noale

UCCISA IN STRADA DAL MARITO

E’ stata accoltellata e uccisa in strada dal marito. Questa la morte a fine marzo di una donna albanese di 46 anni, in via Moniego a meno di 200 metri dalla chiesa del paese. Sono stati alcuni passanti a vedere il corpo della donna e la sua bicicletta. Il marito della donna, albanese di 55 anni è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri nelle vicinanze e portato in caserma a Noale e poi in carcere per l’orribile delitto.

AL VIA LA FESTA DEI FIORI

Miranese SPINEA Via Prati, la Regione perde al Tar

ECONOMIA

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CULTURA I concerti di primavera da Scorzè

SPORT

Provincia

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La Pallacanestro Mirano è promossa pag.

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SICCITÀ

Stretta creditizia, aziende sempre più a rischio pag. 20

SPAZI APERTI

Pierre Cardin sceglie Marghera per il suo palazzo di Luce pag.

CULTURA

Regione

Poesia, dal 1° al 3 giugno i prossimi Flussidiversi pag. 25

Da aprile a Scorzè

BENZINA SUPER SCONTATA

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile pagg. 26-27

SOCIALE

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

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Si terrà fino al 22 aprile a Noale la tradizionale Festa dei Fiori dedicata nella città dei Tempesta, al settore della floricultura, giardinaggio e tempo libero. E’ una festa che ogni anno attira decine di migliaia di visitatori da tutta la provincia e dal resto del Veneto .

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Museo Correr, tanti auguri a Gustav Klimt pag.

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CULTURA

Una quarantina di lavoratori delle province di Venezia e Treviso del Gestori impianti stradali di carburanti (Gisc) aderenti alla Confcommercio hanno protestato nelle scorse settimane al distributore di via Venezia a Scorzè per dire no alla “Iperself H24” che parte questo mese. In pratica, in ogni impianto è previsto un distributore automatico notte e giorno dove il carburante sarà a prezzo scontato.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Elezioni a Mirano Due liste per il centrodestra

MARINA BALEELLO PUNTA A FERMARE IL CENTROSINISTRA

È

la candidata del Popolo della Libertà, ma corre sostenuta anche da una civica che porta il suo nome. Marina Balleello sfodera la doppia lista per tentare di strappare il comune al centrosinistra. Molti gli ex consiglieri e assessori nella lista del Pdl: figurano Maurizio Marchiori, Alice Patron, il capogruppo Luigi Zavan, l’assessore Lucio Dalla Costa e la presidente del Consiglio comunale Maria Giovanna Boldrin. Capolista è il giovane segretario del Pdl miranese Alberto Scantamburlo. Non c’è, per scelta, Enrico Baschiera, in rotta di collisione con la candidata sindaco, mentre l’altro ex assessore Maurizio Spolaore, è tornato a correre per il partito nella sua Salzano. Assente illustre anche l’ex consigliere e assessore Luigi Corò. La civica di appoggio invece si chiamerà “Lista Balleello sindaco”: nomi noti, tra molti giovani, sono quelli di Nico Bolgan e Mauro Alessio. Quella della civica è una novità dell’ultim’ora e consentirà alla candidata di avere maggior presa sull’elettorato, proponendo candidati espressione, più che dei partiti, della società civile. Una Marina Balleello per nulla intimorita dallo squadrone messo in campo del centrosinistra e che si dice sicura del buon risultato. La presidente del consiglio provinciale è partita in quarta organizzando incontri nei quartieri e sparando a zero su temi scottanti come il recupero di villa Bianchini, con l’affresco del Tiepolo e l’alleanza tra Udc e centrosinistra, definito “un accordo di palazzo utile solo a spartirsi le poltrone”. Nel Pdl la sua candidatura ha visto diverse polemiche nel partito come è successo di fatto anche a Mira con quella di D’Anna. La candidata però non se ne è curata ed ha tirato dritto forte delle procedure ufficiali adottate dal partito con il coordinatore provinciale Mario Dalla Tor. Insomma il Pdl di Mirano è quasi sicuro di farcela con Marina Balleello e anche se le “macerie politiche” lasciate dall’ex sindaco Roberto Cappelletto non sono poche, la voglia di fare è molta e con lei anche una squadra di candidati consiglieri molto affiatata.

CHI È MARINA BALEELLO

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l Popolo della Libertà punta su Marina Balleello 57 anni, insegnante presidente del Consiglio provinciale in carica e in passato consigliera comunale e provinciale di lungo corso. È stata anche per un breve periodo assessore della giunta Cappelletto a Mirano. Il suo nome è stato individuato dal Pdl attraverso la consultazione degli iscritti. Sarà sostenuta da due liste, quella del partito e una propria civica. L’obiettivo e riconquistare la città persa dopo lo sgambetto del centrosinistra e dei dissidenti: “Possiamo vincere perché abbiamo dalla nostra la forza delle idee e di un progetto valido che si è interrotto non per nostra volontà – afferma – ripartiamo da dove abbiamo lasciato vogliamo: riqualificazione del patrimonio artistico e ambientale di Mirano, erogazione di nuovi servizi, rilancio in chiave turistica della città”.

CHI È MARIA ROSA PAVANELLO

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aria Rosa Pavanello, 42 anni, è la vincitrice delle primarie del centrosinistra, dove ha corso per il Pd. Corre sostenuta da 5 liste: oltre al Pd , la appoggiano la Federazione della sinistra, l’Italia dei Valori, la civica di Conti e Cibin “Io scelgo Mirano” e l’Udc. Di professione consulente per le attività formative, è stata eletta in maggioranza nel 1998, nel 2003 nominata assessore all’Istruzione nella giunta di Gianni Fardin e negli ultimi tre anni è stata consigliera d’opposizione e capogruppo del Pd. “Recupero urbanistico, gestione associata di alcuni servizi in ottica di area vasta e recupero di fondi europei per varare una green economy che faccia di Mirano una città sostenibile” sono i punti principali del suo programma.

In 5 a sostegno

CON MARIA ROSA PAVANELLO L’ORA DELLA RINASCITA PER IL CENTROSINISTRA

C

orrono in 5 a sostegno di Maria Rosa Pavanello. A garantire l’appoggio alla candidata del centrosinistra sono il Pd, la Federazione della sinistra, l’Italia dei valori, la civica di Luisa Conti e Renata Cibin “Io scelgo Mirano” e l’Udc. I centristi locali hanno sancito l’accordo dopo la vittoria di Pavanello alle primarie, sciogliendo subito le riserve in nome “di valori comuni e programmi perfettamente sovrapponibili”. A sostenere la quarantaduenne democratica quindi sarà una larghissima alleanza che va da Rifondazione Comunista al centro cattolico moderato. Nella lista del Pd figurano molti volti noti della politica locale degli ultimi anni: il segretario Giuseppe Salviato, gli ex consiglieri Pietro Brillo, Roberto Salviato, Gabriele Petrolito e Fiorenzo Rosteghin. Col Pd anche Massimo Coletto, segretario di zona della Confederazione italiana agricoltori, che in un primo momento sembrava dover essere il candidato sindaco a Santa Maria di Sala. L’ex consigliere di Rifondazione Luigi Gasparini è capolista per la Federazione della sinistra, che annovera anche il segretario Cristian Zara e l’ex consigliera Adalgisa Serpellon. Annamaria Tomaello è prima in lista per l’Udc, davanti a Giorgio Babato, anche lui ex consigliere centrista. Lauro Simeoni, candidato alle primarie di coalizione, guida la lista dell’Italia dei valori, mentre nella civica di Luisa Conti e Renata Cibin, anche loro candidate alle primarie, ha trovato posto l’ex coordinatore del Pd Roberto Artuso, da tempo in rotta coi Democratici. Per il centrosinistra a Mirano almeno nelle intenzioni, sembra giunta l’ora di una rivincita e di strappare la città al centrodestra che l’ha tenuta per pochi anni con la giunta Cappelletto, prima che il comune fosse commissariato. Il centrosinistra in questi ultimi mesi ha puntato molto sul metodo delle primarie per scegliere chi come candidato avesse dovuto sfidare il centrodestra. L’Udc si è aggregato al centrosinistra però a primarie compiute. Il segretario provinciale di quel partito Luca Scalabrin ha spiegato di voler replicare con successo anche qui il modello Venezia che vede il partito di Casini allearsi con il centrosinistra.

Il Carroccio punta a un monocolore

LA LEGA NON VUOLE INCIUCI E LASCIA IL PDL

A

lleanza impossibile col Pdl, a mettere i bastoni tra le ruote c’è quell’appoggio al governo Monti che al Carroccio proprio non va giù. Nella sua campagna elettorale la Lega Nord agita quella foto che ritrae Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini in udienza dal presidente del consiglio e urlano il loro no alle ammucchiate, a Roma, come nei piccoli comuni dove si va la voto. Così la Lega Nord, anche a Mirano, va da sola. Giampietro Saccon è il dopoSemenzato: l’ex vicesindaco che non figura nemmeno in lista dopo il divorzio consumato coi vertici provinciali del movimento e ormai fa il barista a tempo pieno. Semenzato si era proposto, autocandidato, poi sconfessato dai vertici: lui ha preferito mettersi da parte, non senza lanciare anatemi contro i vertici territoriali del Carroccio. Ci sono però consiglieri e assessori dell’ultima giunta, tra cui Adriano Prete, Luigi Simionato ed Elena Coi, oltre al segretario Fabiano Dalla Venezia e molti giovani. A chiare lettere nel programma del Carroccio figurano la famiglia al centro dell’azione amministrativa, col potenziamento di servizi e interventi a domanda individuale: “Spesso – si legge nel programma – prevaricati, se non addirittura esclusi, a causa di un’ondata migratoria che si riversa sul sistema di servizi sociali cittadini”. Previsti contributi economici ai nuovi nati, kit di accessori e sconti per i neonati, sportelli preferenziali per anziani, progetti educativi per diversamente abili e lotta alle dipendenze. Poi ancora potenziamento della sicurezza cittadina con l’istituzione di un ufficio sicurezza, corsi antiaggressione per donne e vigilanza sui mezzi di trasporto pubblico. Politiche per il recupero dei centri storici e delle radici storico culturali locali sono gli altri punti del programma, col recupero dell’esistente, il no ai grandi centri commerciali a favore dei piccoli negozi, case popolari ai residenti e più verde urbano. Insomma una Lega tutta territorio e ambiente, che vuol rinforzare le radici con il tessuto urbano che rappresenta e lasciarsi alle spalle l’avventura con il Pdl nella giunta Cappelletto.

Amministrative

Sette candid del sindaco

CHI È GIAMPIETRO SACCON

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a Lega Nord corre da sola anche a Mirano, come nella maggior parte dei comuni del nord chiamati al voto. Il candidato scelto è Giampietro Saccon, 50 anni che compirà proprio il giorno del voto. Ragioniere commercialista con studio in centro a Scaltenigo, maratoneta di passione, con numerose imprese sportive alle spalle, era già in lista nel 2008 con l’allora candidato sindaco Alberto Semenzato. “Farò politica sul territorio – è il suo programma in sintesi – ma è inutile promettere tanto con questi bilanci, a Mirano la priorità è mettere mano alle finanze: lo farò con le competenze del mio mestiere, poi però anche in lista vorrò solo persone che abbiano competenza”. Corsa in solitaria dunque, contro quelle che il Carroccio definisce “ammucchiate”.

di Filippo De Gasperi


Elezioni a Mirano 5

dati per la poltrona

CHI È CHIARA CORÒ

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hiara Corò, 32 anni, è la più giovane candidata in corsa in questa tornata amministrativa miranese. Una di quelle cittadine che si dice uscite dalla società civile. Sposata, mamma di due bambine, è diplomata vetrinista e lavora come operaia in una ditta di Scorzè. Scende in campo da militante indipendentista alla guida di una civica che ha dovuto scansare molti ostacoli, soprattutto negli ultimi giorni in vista della scadenza della presentazione delle liste, finita nel mirino anche a causa dello scandalo delle firme false. Al suo interno c’è anche il referente per l’area del Miranese, Pietro Bortolin, che insieme alla candidata sindaco rimanda al mittente ogni accusa e anzi ritiene Veneto Stato vittima esso stesso di un complotto.

La lista indipendentista ci prova

VENETO STATO, PER FARE COME IN SCOZIA

U ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

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aranno 46.775 i cittadini del Miranese chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco nei rispettivi Comuni. In tutta la provincia sono 145.503. A Mirano potranno concorrere ad eleggere il nuovo sindaco, dopo 10 mesi di commissariamento, 22.538 miranesi: 10.859 sono maschi, 11.679 femmine. Si voterà in 26 sezioni, col doppio turno, visto che la popolazione supera i 15 mila abitanti: chiamata al voto il 6 e 7 maggio, eventuale ballottaggio due settimane dopo, il 20 e 21. Si vota anche nei Comuni più piccoli, sia a Santa Maria di Sala che a Salzano (scadenza mandato), con turno unico e sindaci uscenti a tentare il bis. A Santa Maria di Sala si va alle urne per l’ultima volta col turno unico, anche se la popolazione ha abbondantemente superato i 15 mila abitanti (fa fede l’ultimo censimento valido): saranno 13.684 i salesi chiamati alle urne: 6.840 gli elettori, 6.844 le elettrici. Diciotto le sezioni aperte. Nel comune di Salzano si vota con un turno unico, le sezioni sono 12 e, gli elettori iscritti sono 10.572 di cui maschi 5.184 e femmine 5.388. I votanti 10.553 di cui maschi 5.172 e femmine 5.381. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15, presentandosi con scheda elettorale e documento di identità valido. Subito dopo lo spoglio decreterà il vincitore o, nel caso di Mirano, gli eventuali sfidanti al ballottaggio. Filippo De Gasperi e Roberta Pasqualetto

na lista di Veneto Stato anche a Mirano, per attuare il progetto di indipendenza e la creazione con metodi legali e democratici di un Veneto stato sovrano in Europa. È questo il progetto della lista capitanata da Chiara Corò, che si presenta per la prima volta a Mirano. Un percorso ad ostacoli quello della lista dei venetisti, che è riuscito a presentare una sua squadra solo nell’ultimo giorno utile e nel pieno della bufera scatenata dallo scandalo delle firme false: cittadini che si sono trovati la loro firma nei moduli prestampati di Veneto Stato, pur non avendola mai messa. Al di là delle polemiche Veneto Stato, che ha in piedi anche una diatriba tutta interna che riguarda la rappresentanza del partito, a Mirano schiera uomini e donne che hanno lavorato mesi per presentarsi nonostante le difficoltà e che ritengono di essere i primi danneggiati dalla scandalo. In una nota i responsabili affermano: “In merito alle notizie apparse riguardo le firme false la sezione Miranese di Veneto Stato ribadisce l’assoluta bontà e correttezza del lavoro svolto da tutti sul territorio”. A Mirano la candidata Corò, assieme a tutta la sua lista, ha rifiutato apparentamenti con altre realtà presenti in città. “E’ ferma intenzione di Veneto Stato non apparentarsi con alcun partito – spiega Pietro Bortolin, coordinatore per il Miranese – nemmeno in caso di ballottaggio: sarebbe un controsenso dato che siamo gli unici ad avere in maniera chiara e precisa l’obiettivo di far diventare il Veneto, attraverso un percorso legale, uno stato sovrano”. Una battaglia tutta da giocare quella dell’indipendentismo veneto nel comune di Mirano: i venetisti infatti sono convinti che anche la nostra regione possa arrivare a promuovere un referendum di sovranità popolare come quello che attende, ad esempio, la Scozia il prossimo anno nel Regno Unito. La strategia è partire dal basso, dai comuni, dove maggiore è il malcontento verso lo stato italiano. Un malcontento però che potrebbe premiare anche altre forme di protesta..

Due liste seguono l’ex primario

“OBBIETTIVO MIRANO” E “COMINCIAMO DA MIRANO” FRA CONTINUITÀ E RINNOVAMENTO

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l momento di presentare la sua lista, Ivano Dell’Olivo era stato chiaro: “Ci saranno sorprese”. Due sono senz’altro degne di nota: la prima è che la lista a sostegno della candidatura dell’ex primario di Chirurgia non è una soltanto. La seconda è che una delle due ad appoggiarlo è “Obiettivo Mirano”. Chi ha seguito con attenzione l’ultima tornata elettorale la ricorderà: è la lista creata dall’ex sindaco Roberto Cappelletto per la sua discesa in campo. E Cappelletto infatti è di nuovo in lizza. Correrà come capolista della sua civica, ma stavolta in appoggio all’amico Dell’Olivo. Dietro il professore c’è anche Elisabetta Bonato, consigliera comunale eletta con la Lega nel 2008, poi passata con Viviani Lorenzon, nel Pdl sponda An e quindi indipendente. La lista dell’ex sindaco inoltre è ad alta percentuale di donne: ben 9 su 13. Cappelletto insomma ci riprova e sfodera molte novità, intenzionato a riprendersi una rivincita personale soprattutto nei confronti di chi l’estate scorsa ha architettato il commissariamento ai suoi danni. Avrà di fronte una lunga schiera di nemici, dal centrosinistra ai dissidenti e nemmeno il Pdl è stato benevolo con lui dopo aver appreso la notizia di una sua nuova avventura elettorale. La civica prima di Dell’Olivo si chiamerà invece “Cominciamo da Mirano”. Una squadra di slegati dai partiti, come vuole il candidato sindaco. Anche lui sfodera 13 assi, tre in meno del massimo consentito. Primario e professore insomma non sembrano proprio essere scaramantici. Nei piani di Dell’Olivo, in passato vicino ai Ds, poi eclissatosi dalla scena politica locale e tornato in auge lo scorso mandato sostenendo da esterno proprio l’amico Cappelletto, c’è una squadra capace di scardinare il sistema tradizionale dei partiti, responsabili a suo dire di tutti i gravi problemi che attanagliano il paese. Potrebbe risultare il terzo o quarto incomodo e certamente tra tutte le civiche in campo le sue sono quelle con più chance.

CHI È IVANO DELL’OLIVO

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vano Dell’Olivo, 70 anni, ex primario di Chirurgia all’ospedale di Mirano e attualmente consulente nella clinica mestrina di Villa Salus. Un paio di mesi fa ha provato a candidarsi alle primarie del centrosinistra, ma la coalizione lo ha respinto per via del suo appoggio dato di recente all’ex sindaco Cappelletto. “La crisi? – dice – Non raccontiamoci storie, è colpa dei partiti: siamo tutti vittime della partitocrazia che ha sostituito la democrazia, oggi serve una riscossa della società civile. In lista con me ho voluto solo tecnici con competenze specifiche”. La sua lista si chiamerà “Cominciamo da Mirano”, l’altra a sostenerlo è “Obiettivo di Mirano” dell’ex sindaco Roberto Cappelletto, che dunque rilancia dopo l’esperienza iniziata tre anni fa. Stesso nome, stesso simbolo per il professore.


6 Elezioni a Mirano

Il Movimento 5 Stelle

I “GRILLINI” NEOFITI DELLA POLITICA SENZA TESSERE DI PARTITO IN TASCA

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artina Pasqualetto guida la lista del Movimento 5 Stelle, all’esordio a Mirano. I punti del programma ricalcano appieno i dettami del movimento fondato da Beppe Grillo, a cominciare dalla prospettiva di cambiamento radicale della politica. I “cittadini attivi”, come amano chiamarsi i grillini, partono dal risparmio: dell’acqua soprattutto, con la proposta di monitorare le perdite della rete idrica, iniziative di sensibilizzazione al risparmio dell’acqua, installazione di fontane pubbliche e inserimento nel regolamento edilizio comunale dell’obbligo di installazione di impianti per il riutilizzo di acque chiare. Poi la voce energia, col censimento degli edifici e delle utenze in base all’efficienza energetica, l’applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica, lampioni e gruppi semaforici a led e dispositivi per la riduzione del livello di illuminazione in funzione della densità di traffico. I rifiuti, con la revisione della gestione a livello comunale e la riduzione della quantità prodotta attraverso il passaggio al porta a porta e l’eliminazione della plastica nelle mense. La mobilità, col completo ridisegno delle linee di trasporto pubblico e delle modalità di finanziamento e la difesa della stazione ferroviaria di Ballò minacciata da Veneto City. Infine l’inserimento dei referendum per cambiare norme dello statuto comunale e l’impegno a non realizzare alcuna nuova strada. Una forte impronta di partecipazione popolare dunque, slegata dai partiti. I grillini puntano ad intercettare lo scontento suscitato in questi anni dalla politica tradizionale, raccogliendo quell’elettorato deluso e in parte anche i cittadini che non hanno ancora le idee chiare su chi preferire tra chi ha governato Mirano negli ultimi trent’anni. In lista come sempre molti giovani, in un gruppo collegato al movimento di altri comuni vicini attraverso i cosiddetti “meetup”. Nei comuni limitrofi i “ grillini” sono scesi in campo infatti anche a Mira, e anche in questo caso a rappresentare il movimento, tante persone che politica non l’hanno mai fatta e che vogliono cambiare le cose dal basso.

CHI È MARTINA PASQUALETTO

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Sfuma l’accordo con centrosinistra e Udc

LA LISTA POPOLARE 585 NON SI ALLEA

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a civica popolare 585, altrimenti detta dei comitati per la viabilità e l’urbanizzazione, corre da sola. È questa la principale novità della lista che candida a sindaco Antonio Toniolo e che nel 2008 esordì a Mirano appoggiando il candidato sindaco della Lega, che allora era Alberto Semenzato. Stavolta nessun apparentamento, ma più che una decisione propria, quella della 585 sembra essere una scelta altrui. Il portavoce Pietro Curreli, nel presentare la lista, aveva già tracciato il percorso: allearsi con l’Udc, come successo nella vicina Spinea. Lì in effetti l’apparentamento è riuscito, se non altro perché ha permesso alla civica di esprimere un consigliere comunale di maggioranza, che per la cronaca è proprio Curreli. E poco importa se il gruppo si avvicina di più all’area di centrodestra: a Mirano era disposto a sostenere pure Maria Rosa Pavanello pur di correre legata ai centristi. Ma evidentemente al centrosinistra l’apparentamento non è sembrato così conveniente. La 585 dunque correrà da sola, magari riservandosi un appoggio esterno in caso di ballottaggio. Capolista sarà Martino Minto, ma in lista a far rumore è soprattutto la presenza di Viviani Lorenzon, ex An e uno dei tre dissidenti che ha decretato la caduta di Cappelletto. Ha passato mesi all’interno del Pdl, ormai suo ex partito, a lanciare anatemi contro la candidata sindaco Balleello, col partito che lo ha escluso a priori dalle sue liste. Ora prova a continuare a dire la sua dalle fila di una civica. Toniolo dal canto suo guida una lista che gioca fuori casa: resta pur sempre Spinea il feudo dove la civica, che è anche associazione, ha il suo miglior appeal. A Mirano però il gruppo comincia a prendere forma da qualche anno e nonostante la chance siano poche, l’obiettivo è riuscire a piazzare anche qui almeno un consigliere, magari garantendosi un’alleanza al secondo turno con il centrosinistra di Pavanello. Insomma prima contarsi e poi decidere come muoversi se non ci sarà un vincitore al primo turno.

CHI È ANTONIO TONIOLO

grillini ci provano anche a Mirano: il Movimento 5 stelle punta su Martina Pasqualetto, 35 anni, impiegata nel reparto commerciale di un’azienda tessile di Santa Maria di Sala. Attiva nel Movimento 5 Stelle da molti anni, prima a Venezia e poi come responsabile nel miranese, è a capo di una lista che da mesi raccoglie le idee del proprio programma tra la gente, girando le varie piazze delle frazioni e del capoluogo: gli attivisti miranesi di Beppe Grillo sono infatti scesi in piazza con una cassetta dove i cittadini hanno potuto imbucare la loro proposta concreta per Mirano. Slegati dagli schieramenti e dai partiti, il movimento si pone come alternativa al vecchio modo di fare politica e annovera nella sua lista cittadini senza tessere.

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a civica popolare 585 si ripresenta dopo l’esperienza del 2008, ma stavolta corre da sola, candidando sindaco Antonio Toniolo. Tentato l’apparentamento con l’Udc, come avvenuto a Spinea, a Mirano però l’alleanza non si è concretizzata. Toniolo, 48 anni, libero professionista nel settore della radiologia medica, in passato ha lavorato per 15 anni negli ospedali di Mirano e Noale. “No a Veneto City, legalità e controllo del territorio e lotta senza quartiere allo spreco di denaro pubblico e alle lobby affaristiche”, sono i punti principali del programma della civica popolare, che mette nel suo simbolo le altre intenzioni: comitati viabilità e urbanizzazione. Per identificare l’impegno, per una nuova visione globale delle principali questioni all’ordine del giorno negli ultimi anni in città.

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INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO DI MIRANO MARINA BALLEELLO Signora Balleello, facciamo una presentazione per quelli che ancora non la conoscono?

Se dovesse essere eletta sindaco, quali sono le prime cose che vorrebbe realizzare?

Mi chiamo Marina Balleello, sono sposata con figli e sono un’insegnante. L’impegno per la mia città è iniziato sotto il segno dell’attenzione al sociale e al mondo della scuole, nel Consiglio di amministrazione della casa di risposo “Mariutto”. L’attenzione per il sociale, per le fasce più deboli, ha contraddistinto tutto il mio percorso, dal Consiglio comunale di Mirano, dove sono risultata prima degli eletti nelle ultime tre consultazioni, fino al Consiglio provinciale, di cui sono stata vicepresidente e dal 2009 presidente.

La priorità di un amministratore, a qualunque livello, è affrontare la crisi. Perciò la prima norma sarà un’applicazione dell’Imu al minimo sia per i proprietari della sola casa di abitazione sia per le imprese e le aziende agricole. L’obiettivo è fornire una boccata d’ossigeno ai bilanci familiari e sgravare i costi delle imprese per favorirne la ripresa.

Per quale motivo ha accettato la candidatura a sindaco di Mirano? Perché ho sentito il sostegno di molte persone attorno alla mia candidatura e sono convinta che Mirano si meriti molto di più di quello che ha avuto negli ultimi anni. È necessaria una politica di maggiore tutela per questo territorio, per le famiglie, per le imprese. La complessità della nostra comunità locale è tale per cui la pubblica amministrazione non può più essere solamente erogatrice di servizi ma deve anche qualificarsi come produttrice di politiche pubbliche.

Quali i primi interventi per realizzare il suo programma? Intervenire sulla viabilità, con un ripensamento e una riqualificazione complessiva dell’esistente ma senza realizzare nuove strade; tutelare la rete del piccolo commercio che rende viva e sicura la città anche con la riduzione dei costi di plateatico per i mercati di quartiere e frazione; riduzione degli oneri urbanistici e semplificazione delle procedure per ottenere permessi e accedere ai servizi; riduzione dei costi di gestione del Teatro rinegoziando il mutuo. E, soprattutto, tenersi l’ospedale. La sua tutela non è una questione di parte politica ma un punto fermo per tutta la nostra comunità. Il mio no a ipotesi di smantellamento dell’ospedale, da qualunque parte provengano, è e sarà assoluto. La presenza del nostro ospedale è un valore aggiunto irrinunciabile per la città.


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8 Elezioni a S.Maria di Sala

Il Carroccio da solo

MASIERO CORRE PER UN MONOCOLORE LEGA

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nche a Santa Maria di Sala la Lega Nord fa corsa in solitaria. Anche a Santa Maria di Sala i colonnelli del movimento hanno deciso di far pesare nella loro campagna elettorale quella foto che ritrae Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini in udienza dal presidente del consiglio Mario Monti, dicendo di no ad accordi di palazzo a Roma, come nei piccoli comuni. Eppure nel Salese si pensava che ci potesse essere una deroga, visti i buoni rapporti all’opposizione in particolare col gruppo di Zamengo. Nel cuore del Graticolato il Carroccio può contare comunque su un appoggio importante: quello della civica “la Voce”: a rappresentarla c’è Giuseppe Masetto, consigliere Udc eletto a suo tempo con Lista Salese, da cui ha divorziato durante l’ultimo anno di amministrazione e che ora i ripresenta fedele alleata di Pier Luigi Masiero. “La voce di Veternigo” è stata per mesi spina nel fianco di Bertoldo e della giunta comunale, avversando in particolare il progetto di riqualificazione del centro e di trasformazione della viabilità su via Desman voluto da Lista Salese per rilanciare e unificare la frazione. Una sorta di comitato che ora scende in campo con proposte precise e concrete, ovviamente alternative a quelle della giunta uscente, e lo fa prendendosi metà simbolo di Masiero. Una sola civica, di stampo chiaramente leghista, ma con candidati non leghisti. I leghisti più duri e puri non faranno salti di gioia ma Masiero, al momento di presentare la sua nuova discesa in campo era stato chiaro: “Nel 2007 – ricorda – la sezione della Lega a Santa Maria di Sala era appena nata: eravamo in 7, oggi siamo 90 e in più avremo il sostegno di una civica. Il 7 maggio puntiamo a srotolare la nostra bandiera in municipio”. Sicuri di una crescita di militanti e di voti dunque Masiero e Masetto sfidano Bertoldo sul campo della trasformazione del territorio, della viabilità e dell’urbanistica. Sarà interessante vedere che risultato faranno alle elezioni

CHI È PIER LUIGI MASIERO

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a Lega ripropone Pier Luigi Masiero, consigliere comunale uscente del Carroccio e anche a Santa Maria di Sala corre da sola. Masiero, 46 anni, amministratore di un istituto di vigilanza, era già stato candidato sindaco 5 anni fa, stavolta corre con una civica che si è presa metà del simbolo tanto caro alla Lega e denominata la Voce. Non solo Lega dunque. “Lavoro e crisi economica saranno le priorità del nostro mandato in caso di vittoria – ha afferma il candidato durante la sua presentazione, presenti gli stati maggiori del Carroccio – la crisi qui, con la zona industriale, ha colpito più che altrove. Ma puntiamo anche alla rivisitazione del Pat, che propone centri commerciali svuotando le frazioni e nei primi 100 giorni armeremo i vigili.

Lista Salese corre per il sindaco uscente

CHI È PAOLO BERTOLDO

BERTOLDO PUNTA ALLA RICONFERMA

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ertoldo ha rotto gli indugi quando ancora non era chiaro la conformazione dello scacchiere politico locale. Da sindaco uscente aveva annunciato la sua ricandidatura per altri 5 anni a primo cittadino, consapevole del grande molo di lavoro da portare a termine. In testa c’è il centro scolastico, il gioiellino che in questo mandato non è stato possibile portare a casa, ma per cui l’iter è ormai iniziato con la redazione del Pat e la sottoscrizione degli accordi coi privati. Per portare avanti questi e altri progetti Bertoldo ha inaugurato una nuova versione di Lista Salese, dove sono presenti molti assessori e consiglieri uscenti e alcune novità. Della vecchia giunta restano Primo Bertoldo, Francesca Scatto, Giovanni Vanzetto, Michele Granziero e Giuseppe Sambati. Ci sono anche il presidente del Consiglio Michele Vecchiato e il delegato al Commercio Angelo Pegoraro. Arriva infine Giorgio Minto, eletto 5 anni fa col gruppo di Zamengo, anche se da tempo entrato nella squadra di Bertoldo. Assenti illustri invece Tino Testolina, Fidenzio Dal Corso e Bruno Ragazzo. Nome e simbolo della lista sono gli stesi dell’ultima tornata, nel segno di una continuità col lavoro svolto. Purtroppo a venire notate sono anche le defezioni: nell’ultimo mandato Lista Salese ha governato sì, ma non senza problemi. Molti hanno salutato, come Enrico Merlo, Alessandro Arpi, Giuseppe Masetto. Per Bertoldo però questo non rappresenterà un problema: “Come in tutte le grandi famiglie si è discusso e qualcuno se n’è andato, più che altro per opportunità personali. Ma la squadra è solida, mi è stato chiesto di ricandidarmi e ho accettato”. La lista si rifà all’area di centrodestra: ne fanno parte esponenti che appartengono al Popolo della Libertà e all’Unione di centro, uno dei pochi comuni rimasti dove i centristi hanno deciso di collocarsi ancora nell’area di centrodestra, come avveniva ovunque fino a pochi anni fa. Insomma il sindaco uscente vuol mantenere la poltrona di primo cittadino

La lista di Pd e Fds

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aolo Bertoldo punta al bis. Il sindaco uscente, 62 anni, è di nuovo alla guida di Lista Salese, che riunisce esponenti Pdl e Udc, e si ripropone per un nuovo mandato con l’obiettivo di completare l’opera. Sposato, con una figlia, Bertoldo è dipendente di Veneto Agricoltura e ha alle spalle una lunga attività amministrativa come sindaco, durante precedenti mandati, consigliere comunale e provinciale. “Da un debito residuo di 15 milioni di euro siamo passati a 9 milioni e mezzo, estinguendo quindi oltre 6 milioni di mutui – afferma – abbiamo approvato il Pat, rivalutato villa Farsetti realizzando parco e teatro, spendendo 4 milioni per la viabilità, 5 per l’istruzione e 2.200.000 per l’edilizia scolastica, 7 milioni per il sociale e 1.800.000 per gli impianti sportivi

CHI È GIUSEPPE RODIGHIERO

“CIVICA INSIEME“ PUNTA ALLA SVOLTA

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l centrosinistra unito rimane per ora un sogno. Il Pd non è riuscito a saldare i rapporti con Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà, che andranno da sole con un loro candidato sindaco. Pd e Federazione della Sinistra corrono dunque con una loro lista, battezzata “Civica Insieme” Il candidato è Giuseppe Rodighiero, colui che aveva avuto mandato dal coordinatore provinciale del Pd Michele Mognato di tentare l’accordo con l’altra lista riformista. Archiviate le difficili settimane delle trattative, Pd e Fds guardano ora al voto: “Promuoverò tavoli di concertazione tra i soggetti economici locali, le associazioni di categoria e gli enti sovracomunali per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e delle potenzialità produttive che il territorio da tempo esprime – anticipa il giovane candidato – per quanto riguarda il territorio l’approvazione del Piano di assetto del terrtiorio ha costituito un’occasione parzialmente sprecata: ha prevalso infatti nella sua stesura la mancanza di un disegno organico di salvaguardia ambientale e del graticolato. Va rigettata totalmente l’ipotesi della realizzazione di un nuovo centro commerciale e direzionale in località Tre Ponti, perché danneggerebbe le “botteghe sottacasa” e aumenterebbe il traffico e l’inquinamento in tutta la zona”. La lista del Pd e della Federazione della Sinistra punta anche sugli interventi di salvaguardia dal rischio idrogeologico, in particolare a Caltana e nella zona industriale e l’incentivazione delle forme di risparmio energetico e utilizzo di energie pulite e rinnovabili, oltre al miglioramento delle strutture scolastiche di capoluogo e frazioni. Una lista, quanto a volti e nomi, fatta di sole novità o quasi: l’unica consigliera uscente, vicina a Rifondazione Comunista, è Beatrice Damin, attuale capogruppo della civica Uniti per Santa Maria di Sala. Il centrosinistra dunque nella sua parte maggioritaria (almeno a livello nazionale) a Santa Maria di Sala corre diviso e non realizza la foto di Vasto (Vendola, Bersani e di Pietro insieme. Forse questo favorirà il centrodestra? A deciderlo saranno le elezioni.

G

iuseppe Rodighiero, 35 anni, celibe. Laureato in Scienze politiche all’Università di Padova, operatore culturale. In politica proviene dai Ds ed è stato tra i fondatori del circolo salese del Pd. Attivo nell’associazionismo culturale e politico, è iscritto all’Anpi, l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia che a Santa Maria di Sala ha da poco aperto una sua sezione. La lista che porta il suo nome annovera esponenti Pd, della Federazione della sinistra e provenienti dalla società civile. “Ho deciso di candidarmi a sindaco di questo comune – spiega Rodighiero – per contribuire a migliorare la qualità della vita di tutti noi, impegnandomi a favorire la partecipazione attiva dei cittadini nella formazione delle decisioni amministrative. Mi adopererò per cercare di migliorare i servizi alla persona e alle famiglie”.

La lista indipendentista

VENETO STATO VUOL ENTRARE IN CONSIGLIO COMUNALE

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eneto Stato corre anche a Santa Maria di Sala. Anzi, a Santa Maria di Sala gli indipendentisti ripongono gran parte delle loro speranze di inserirsi nello scacchiere politico tradizionale e iniziare dal basso ad attuare quel progetto di indipendenza regionale, con la creazione dei presupposti legali e democratici per creare un Veneto stato sovrano in Europa. A guidare la civica è l’architetto Federico De Marchi. Anche qui la lista di Veneto Stato ha risentito delle questioni legate allo scandalo delle firme false emerso a Mirano e alla sentenza sulla rappresentanza del partito ai vertici. Ma proprio perché a Santa Maria di Sala Veneto Stato ne è uscito pulito, De Marchi rilancia il suo progetto e afferma: “In merito alle notizie sulle firme false, intendiamo ribadire l’assoluta bontà e correttezza del lavoro svolto da tutti sul territorio, confermando nel modo più assoluto la regolarità ed autenticità delle liste presentate a Santa Maria di Sala nonché delle firme a loro supporto”. Anche nel Salese Veneto Stato ha rifiutato apparentamenti con altre realtà e liste civiche presenti in città, unico a mettere chiaro nel programma l’obiettivo di far diventare il Veneto, attraverso un percorso legale, uno stato sovrano. A Santa Maria di Sala De Marchi si presenta con la ferma intenzione di far diventare il comune uno dei primi in Veneto ad organizzarsi affinché la maggior parte delle risorse sia gestita direttamente sul territorio. Una battaglia tutta da giocare quella dell’indipendentismo veneto, anche nel Salese: i venetisti sono convinti che anche la nostra regione possa arrivare a promuovere un referendum di sovranità popolare come quello che attende, ad esempio, la Scozia il prossimo anno. La strategia è partire dal basso, dai comuni, dove maggiore è il malcontento verso lo stato italiano. De Marchi e soci sono convinti che nel Graticolato a tradizione contadina questo malcontento non manchi. Un malcontento che dovrebbe rimpolpare le fila del loro Movimento.

CHI È FEDERICO DE MARCHI

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ederico De Marchi ha 42 anni ed è il candidato sindaco per la lista di Veneto Stato. Laureato, di professione fa l’architetto. Nato a Mestre è residente a Santa Maria di Sala da oltre dieci anni. È sposato ed è padre di due figli. Come per Mirano la lista per cui corre ha dovuto scansare diversi ostacoli, soprattutto a causa della sentenza che, alla vigilia della scadenza per la presentazione delle liste ha stabilito l’illegittimità dei vertici del movimento. Punta sul coinvolgimento dei cittadini, che hanno lavorato per mettere in piedi una lista che punta molto sulla partecipazione al voto a Santa Maria di Sala: “Noi con le firme false scoperte a Mirano non c’entriamo nulla – afferma – confermiamo la regolarità e autenticità della lista presentata”.


Elezioni a S.Maria di Sala 9 CHI È NICOLA FRAGOMENI

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a lista che fino a ieri era di Ugo Zamengo passa al suo vice. Il candidato della civica che si rifà al Pdl stavolta è Nicola Fragomeni, 50 anni. Imprenditore, sposato e ha un figlio, risiede a Caselle. Consigliere comunale uscente, in passato è stato vicesindaco e assessore all’Urbanistica con sindaco Ugo Zamengo e prima ancora Paolo Dalle Fratte, oltre che sindaco facente funzioni. La sua lista si chiamerà “Generazioni per crescere”, mutuata dalla vecchia civica “Per crescere” di Zamengo. Anche il programma deriva dall’ultima legislatura, in linea con l’attività del gruppo consigliare di cu fa parte: no al Pat voluto da Lista Salese, al centro commerciale di Tre Ponti e al centro scolastico che non risolve i problemi della scuola a Santa Maria di Sala. La civica dell’ex sindaco Zamengo

“GENERAZIONI PER CRESCERE” CANDIDA FRAGOMENI

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’ex sindaco Ugo Zamengo cede il passo: a guidare la lista che nel 2007 perse per un pugno di voti le elezioni ora sarà Nicola Fragomeni. Civica che per l’occasione cambia anche nome: da “Per crescere” di 5 anni fa, diventa “Generazioni per crescere”, con l’idea di aprire una fase nuova, proiettata verso il futuro. Fragomeni, 50 anni, consigliere comunale uscente, dovrà vedersela con l’avversario di sempre, il sindaco Paolo Bertoldo. E per farlo può contare su una squadra consolidata impreziosita dall’arrivo di un paio di consiglieri comunali eletti 5 anni fa in Lista Salese: Enrico Merlo e Alessandro Arpi, che fruttarono a Bertoldo non pochi voti. Perde però quelli di Giorgio Minto, passato all’avversario. Rimane in lista anche il consigliere uscente Gabriele Ragazzo e volti noti della società salese come Luigino Miele e Stefano Pistore, portavoce di uno dei comitati contrari alla centrale a biogas di Caselle. L’obiettivo è recuperare il gap di voti che nel 2007 portò a una sconfitta, pur sul filo di lana, impedendo a Zamengo la rielezione. Ci prova ora quello che è stato il suo vicesindaco, in quello che ha tutta l’aria di essere un cambiamento sì, ma nel segno della continuità. Nel programma non mancheranno riferimenti contro il Piano di assetto del territorio voluto e votato da Lista Salese, contro il centro scolastico e contro il centro commerciale di Tre Ponti. Temi per cui la lista Zamengo-Fragomeni si è spesa molto in questi ultimi mesi di mandato all’opposizione e che saranno di sicuro argomenti di disputa in vista del voto di maggio. In ballo c’è anche una rivincita che dev’essere ancora riscattata: sei anni fa il gruppo di Zamengo e Fragomeni, aperto all’allora Margherita dopo il ribaltone, venne spodestato prima della scadenza naturale del mandato proprio da Bertoldo e soci, che aprirono così le porte al commissario prefettizio. Una battaglia che dura quindi da oltre un decennio.

Movimento 5 Stelle

UNA LISTA CHE VUOL ESSERE L’ALTERNATIVA AI PARTITI

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a vera alternativa siamo noi”. Nessun timore reverenziale per i grillini che a Santa Maria di Sala schierano anche l’unica candidata sindaco donna, Rossella Carolo. È anche la più giovane in corsa, con i suoi 24 anni. Dietro di lei c’è una squadra di 15 attivisti che si propongono di portare anche nel Salese la rivoluzione antipartitica lanciata a livello nazionale dal movimento per scardinare il sistema politico, nazionale e locale. “Crediamo che il Comune di Santa Maria di Sala abbia bisogno di una nuova direzione, di un nuovo sguardo verso i veri interessi di cui il cittadino ha realmente bisogno – spiegano gli attivisti nel presentare la loro lista – servizi per i giovani e i meno giovani più vicini, protezione del territorio e valorizzazione, sviluppo di nuove forme di collaborazione tra comune, aziende e cittadini, difesa del patrimonio idrogeologico, democrazia partecipativa e una nuova idea di comune aperto”. Questi i principi cardine proposti dal Movimento 5 stelle. In particolare il Movimento propone nuovi metodi di trasparenza delle decisioni prese in sede di Consiglio comunale e massima diffusione di tutte le attività comunali in genere. Si impegna per la realizzazione di centri civici nelle frazioni con l’inserimento di attività per i cittadini di tutte le fasce d’età, la realizzazione di una cittadella del lavoro con uno spazio pubblico per le aziende dove sia possibile vendere ognuno i propri prodotti e di un sistema di inserimento al lavoro in collaborazione con le aziende del territorio che consenta tra le altre cose anche la riqualificazione dei disoccupati e dei cassaintegrati, che certo non mancano in quella che è la seconda zona industriale della provincia di Venezia. Infine l’incentivazione del fotovoltaico tramite convenzioni con banche locali e le aziende per tutti i nuovi edifici pubblici e residenziali. Linee programmatiche che certo non sono simili a quelle di formazioni più paludate sia nel centrosinistra che nel centrodestra.

CHI È ROSSELLA CAROLO

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ossella Carolo, 24 anni, nubile, studentessa al quarto anno di Medicina e Chirurgia a Padova, abita a Santa Maria di Sala con i genitori e il fratello. Ha diversi hobby : suona il clarinetto nell’Orchestra di fiati del Veneto e la chiarina nel Gruppo Storico “Contrada della Cerva” di Noale, oltre a studiare canto lirico. È impegnata nel sociale, ha collaborato in parrocchia e con la Pro Loco, dove ha svolto servizio civile. “Mi sono avvicinata alla politica- dice- ma non ho trovato una collocazione, un’idea, un partito dove potessi trovarmi a mio agio e sentirmi libera senza nessuno che “la sa più lunga” per forza. Ho scelto il Movimento 5 stelle, fatto da persone come me, dove ognuno di noi vale come un altro”.

Sel e Italia dei Valori insieme

ECCO LA LISTA “ VALTER STEVANATO”

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alter Stevanato dà il nome alla sua lista, appoggiata da Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà. Trattative febbrili a inizio anno per tentare l’unificazione con l’altra lista di centrosinistra, la “Civica Insieme” di Rodighiero, poi ognuno è andato per la sua strada. L’Idv ha tenuto duro sul nome di Stevanato, il primo a venire allo scoperto in tempi non sospetti: alla fine i vertici dipietristi non si sono risparmiati nel dare la colpa del fallimento dell’accordo alla volontà del Pd di non indire le primarie per l’individuazione di un candidato unico. Archiviata la questione unificazione, Stevanato ha personalizzato la sua lista, che si chiamerà appunto Valter Stevanato sindaco. Nel suo blog i militanti dell’Italia dei Valori spiegano così i motivi per cui dare il voto alla sua lista: “Non è un professionista né un proprietario terriero, non è un impresario edile e non lavora per l’industria edilizia, non è presidente di nessuna società”. Chiara dunque la presa di distanza dalle altre formazioni politiche, non solo salesi. Una distanza che vuol essere soprattutto un segno distintivo. “Vogliamo governare con trasparenza, efficienza e nel segno della solidarietà – afferma Stevanato – come primo obiettivo puntiamo alla salvaguardia dei posti di lavoro nella nostra zona industriale garantendo diritti e mantenendo le competenze dei lavoratori del nostro territorio. Occorre poi un piano di infrastrutture e di crescita per le nostre industrie e per le imprese artigianali salesi. Puntiamo anche alla difesa dell’ambiente recuperando il patrimonio storico del Graticolato Romano (una rete di strade vecchia di 2000 anni fonte di tanti incidenti ma anche patrimonio storico da valorizzare). Vogliamo infine strutture scolastiche dignitose per i nostri ragazzi, la sicurezza personale, famigliare e collettiva dei cittadini e infine un bilancio che sia trasparente e partecipato”. Insomma un programma alternativo nei contenuti e nelle persone che vogliono portarlo avanti. Stevanato è intenzionato a giocare le sue carte fino in fondo per vincere.

CHI È VALTER STEVANATO

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alter Stevanato guiderà una delle due liste di centrosinistra. La civica che porta il suo nome è appoggiata dall’Italia dei valori e da Sinistra ecologia e libertà ed è stata la prima ad uscire allo scoperto. Quarantotto anni, sposato, con due figli, Stevanato è dipendente Speedline dal 1985. In passato ha ricoperto la carica di consigliere comunale per i Ds, nell’ultima tornata elettorale sedeva in Consiglio comunale per la lista Uniti per Santa Maria di Sala, recentemente è passato all’Idv. Si è sempre interessato di tematiche ambientaliste. “Da 10 anni mi prodigo per costruire una città migliore e possibile – afferma – consapevole di tutte le problematiche connesse al nostro territorio. Siamo contro i poteri forti e contrari ad alcune scelte attuate dal governo Monti”.


10 Mirano Urbanistica L’ente locale contro il mega progetto

Veneto City, arriva il ricorso al Tar Mirano prova a fermare il grande centro direzionale. E’ rimasto escluso dall’accordo di programma di Filippo De Gaspari

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ontro Veneto City Mirano ricorre al Tar. Ha quasi del clamoroso il provvedimento firmato il 15 marzo scorso dal commissario straordinario Antonino Gulletta che ha recepito le clamorose proteste di alcuni movimenti e partiti, decidendo di dare un’opportunità al prossimo sindaco: se lo vorrà, il primo cittadino potrà proseguire la battaglia legale contro il colosso del terziario avanzato oppure decidere di lasciar perdere. Il Comune è passato dunque dalle parole ai fatti: quasi nell’ultimo giorno utile, essendo scaduti il 17 marzo i 60 giorni entro i quali presentare ricorso, Mirano prova a fermare Veneto City, unico comune a presentare

Il progetto di Veneto City ricorso, dopo essere rimasto escluso dall’accordo di programma che non risparmia conseguenze per la città. “Lo abbiamo fatto in via cautelativa - spiega Gulletta creando le condizioni per tutelate Mirano nei confronti di progetti che la riguardano: l’accordo di programma è una dichiarazione di pubblica utilità che deroga ad aspetti sottordinati, quindi Mirano non ha altre voci in capitolo per opporsi”. Il Comune aveva già presentato in agosto alcune osservazioni riguardanti incongruenze nella cartografia delle strade. Osservazioni che, al di là di accoglimenti a parole, non erano state prese in considerazione nel merito. Il commissario aveva perciò

chiesto un parere legale agli avvocati, i quali hanno riscontrato la presenza di un interesse sulla vicenda da parte del Comune. “Se non l’avessimo fatto - continua - avremmo pregiudicato eventuali azioni future del prossimo sindaco, che qualunque posizione abbia nei confronti di Veneto City, potrà partire da una questione aperta. Se invece avessimo lasciato scadere i 60 giorni nessuna azione sarebbe stata più possibile”. Anche in caso di rigetto del ricorso quindi, il prossimo sindaco potrà, se vorrà, continuare la battaglia e ricorrere in appello. A sollecitare il ricorso era stata in particolare l’Udc: “A Dolo - sostengono - erano state presentate

osservazioni a firma del commissario Vittorio Capocelli, per la presenza nelle carte di strade bianche e comunali individuate come provinciali o regionali, con lo stravolgimento della viabilità, del traffico e della conservazione della centuriazione romana. Nella conferenza dei servizi del 2 dicembre scorso, le controdeduzioni hanno piazzato Mirano fuori dall’ambito di Veneto City, spostando l’intervento di qualche centinaio di metri. Ma è una furbata e non sono state presentate, né in Regione né ai comuni interessati, planimetrie diverse da quelle del progetto su cui Mirano aveva predisposto osservazioni”.

LAVORI PUBBLICI VIA PORARA, CANTIERE CONCLUSO

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erminate le modifiche alla viabilità in via Porara: chiuso il cantiere ai piedi del cavalcavia sul Passante è spuntata una rotatoria. Sono infatti entrati nel vivo i lavori per la modifica dell’incrocio con via Porara Gidoni, per mettere in sicurezza la svolta delle auto verso la laterale e facilitare l’immissione sulla provinciale. Nei mesi scorsi l’ultimo tratto di via Porara Gidoni era stato deviato verso nord proprio per

allontanare il nuovo rondò dal cavalcavia ed evitare così che le auto provenienti da Vetrego arrivassero a dare la precedenza proprio ai piedi della rampa. A marzo gli operai hanno iniziato a realizzare l’aiuola centrale del rondò, terminato il quale la rotatoria sarà interamente percorribile. Proseguono anche i lavori dell’area del cantiere a est, dove si sta ultimando il parco verde lungo il Passante. Già com-

pletate le dune, ben visibili proprio percorrendo via Porara e i vialetti pedonali che attraverseranno il parco. Nelle prossime settimane verrà completato anche il piccolo parcheggio ai piedi del cavalcavia che consentirà il posteggio di una ventina di auto proprio a servizio dell’area verde. Riaperta anche la pista ciclabile, con percorso tutto nuovo lungo il F.D.G. lato est della via Porara.



12 Mirano Zianigo Un sortita di balordi ha riacceso l’attenzione sullo storico gioiello

Villa Bianchini nel degrado di Filippo De Gaspari

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illa Bianchini a Zianigo cade a pezzi. Il fatto è noto, e pure da molti anni ormai, ma una recente intrusione di balordi scoperta per caso da un cittadino di passaggio, ha riacceso i riflettori sulla conservazione dello storico edificio. Cade a pezzi la villa, cade a pezzi il suo parco esterno, cade a pezzi anche il celebre affresco “Il merito e la fama” dipinto da Giandomenico Tiepolo sul finire del Settecento e custodito all’interno della villa, coperto solamente da una grata arrugginita da cantiere. A riaccendere il dibattito sul degrado e le prospettive di recupero della villa è anche il voto imminente e ovviamente la politica non fa sconti e le soluzioni, a parole, si sprecano. “Porre la scritta “Mirano terra dei Tiepolo” su tutti i cartelli di accesso alla città e farne lo slogan di Mirano – propone Marina Balleello, Pdl – è una soluzione praticamente a costo zero e servirebbe per identificare Mirano con gli artisti maggiori a cui ha dato i natali, facendone un richiamo turistico”. Balleello ha anche portato all’interno della villa l’assessore provinciale alla Cultura Raffaele Speranzon, per mostrare le condizioni in cui versa l’edificio. “L’obiettivo – aggiunge Balleello – è trovare attraverso Provincia e Regione, modalità e risorse per affrontare le emergenze conservative della villa. Il rilancio di Mirano deve partire proprio dalla valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico: è il nostro petrolio, lasciare la villa e il suo parco nel degrado è come avere una miniera e tenerla chiusa”. “Quella di Balleello in villa Bianchini è stata

Sul dibattito interviene anche Italia Nostra: “Si tratta di un disastro annunciato” una passeggiata elettorale – replica per il centrosinistra Maria Rosa Pavanello – la villa sotto la giunta Pdl-Lega è stata lasciata nell’abbandono più totale, il piano elaborato dall’ex sindaco Cappelletto è rimasto sulla carta, il degrado è solo peggiorato”. Il Pd rivela intanto di essersi impegnato in un approfondito studio di fattibilità che vede coinvolta un’importante associazione no-profit di livello nazionale, e che potrebbe portare al recupero totale di questo patrimonio cittadino sottraendolo al degrado in cui versa. Sul dibattito interviene anche Italia Nostra: “Quello di villa Bianchini è un disastro annunciato e purtroppo non isolato. Dietro al Tiepolo che va in malora – affermano i soci miranesi dell’associazione – c’è un patrimonio di ville e parchi storici che alcuni amministratori negli anni Settanta avevano messo a disposizione dei cittadini e che ora versa in uno stato di abbandono e trascura-

Cade a pezzi l’affresco “Il merito e la fama” del pittore del 700 Giandomenico Tiepolo

La villa Bianchini a Zianigo

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LA MIRANO dI dOMANI... ...cOMINcIA OggI

MARIA ROSA PAVANELLO

CANDIDATA SINDACO PER LA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA riamo imprescindibile la partecipazione dei cittadini, perché siano assicurate rappresentatività e democrazia. Vogliamo rimettere al centro dell’azione amministrativa le persone e la loro vita concreta, quotidiana. Incontriamo Maria Rosa Pavanello, alla testa della coalizione formata da PD, UDC, IDV, Federazione della Sinistra e la civica Io scelgo Mirano. Uniti per LA MIRANO dI dOMANI. chi è Maria Rosa Pavanello? Ho 42 anni, sono sposata, con due figli. Ho una formazione universitaria in Giurisprudenza e ho lavorato come consulente per le attività formative, specializzata nel settore della cooperazione sociale e internazionale Attualmente ho deciso di prendere un po’ di tempo per dedicarmi a tempo pieno alla mia famiglia e alla mia città. Il mio impegno per Mirano è iniziato nel 1998 come consigliere comunale di maggioranza ed è proseguito nel 2003 con la nomina ad Assessore a Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili. Dal 2008 al 2011, sono stata consigliere d’opposizione, capogruppo del PD. come sta Mirano? da dove bisogna partire? Mirano deve uscire dall’immobilismo in cui l’ha fatta sprofondare l’ultima – fallimentare – Amministrazione di centro-destra. Deve tornare ad essere punto di riferimento del territorio che la circonda, come è stato fino a pochi anni fa. Non con le parole, ma con l’esempio, con soluzioni capaci di essere innovative e coraggiose, oltre che efficaci. Mirano ha bisogno di riprendere a guardare al futuro con sicurezza, con scelte che abbiano come riferimento la compatibilità tra necessità e relative risposte, tra l’interesse del singolo e quello della collettività. Conside-

Vita quotidiana che in questo periodo di crisi è messa a dura prova in più settori. È fondamentale non lasciare nessuno da solo di fronte all’aggressività della crisi. Le politiche per il lavoro saranno una nostra priorità. La strada per fronteggiare la crisi passa anche per una maggior attenzione al sociale: vogliamo una comunità solidale, basata su principi di sussidiarietà e pluralismo. In quest’ottica, va sostenuta il più possibile la famiglia. Vanno aiutati tutti i nuclei famigliari, con particolare attenzione a quelli più vulnerabili (quelli numerosi o colpiti da problemi, così come le coppie giovani). Lavoreremo per un welfare che assicuri le migliori condizioni possibili per tutti, si tratti di bisogni abitativi, di sostegno economico, di servizi per la prima infanzia, ecc. Assieme alla famiglia, va protetta e valorizzata l’altra istituzione educativa fondamentale: la scuola. L’istruzione ha un ruolo di primo piano e noi vogliamo sostenere ogni aspetto del ciclo formativo, dalla cura delle strutture al supporto all’attività didattica, dai trasporti ai contatti col mondo del lavoro. Sappiamo che da sempre pone particolare attenzione alle tematiche relative all’ambiente. La città è un’entità intimamente connessa con il territorio circostante. Questo territorio va protetto. Si deve considerare conclusa la fase di consumo del territorio e concentrarsi sulle opportunità del riuso, della riqualificazione, del ripristino di aree e quartieri secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale. L’ambiente sarà il centro della nostra

6-7 MAggIO 2012 Elezioni Amministrative

azione amministrativa. Vogliamo fare di Mirano una smart city, una “città intelligente”, sostenibile dal punto di vista ambientale, senza intaccare la qualità della vita. Vogliamo favorire il risparmio energetico, la bioedilizia, l’uso di fonti energetiche rinnovabili, la riduzione e il riciclo dei rifiuti solidi urbani. Favoriremo un’economia verde, investendo per l’efficienza energetica e programmando abbattimento delle emissioni di CO2, mobilità sostenibile e riduzione del traffico. Mirano, negli ultimi tempi, ha sofferto proprio per problemi legati al traffico. La realizzazione del Passante ha causato per Mirano pesanti ricadute su viabilità e inquinamento dell’ambiente. Per salvaguardare efficienza della mobilità e qualità dell’aria, la soluzione principale è non realizzare alcune nuova infrastruttura stradale. Bisogna allontanare il più possibile il traffico, specie quello pesante, dai centri abitati. Assoluta opposizione anche a Veneto City, un progetto deleterio, che, oltre a intensificare i flussi di traffico, porterà gravi conseguenze per l’ambiente e per le attività economiche del nostro territorio. A Mirano, grazie allo straordinario patrimonio storico-paesaggistico, ambiente vuol dire anche cultura. Quali sono le linee-guida? La cultura deve tornare ad essere fattore determinante nella qualità della vita della città. Il Teatro, attraverso una gestione oculata dei costi, dovrà diventare luogo di cultura a tutto tondo, centro di riferimento per Mirano e per il territorio circostante. Grazie a straordinarie risorse (Graticolato, ville venete, i Tiepolo, ecc.), a Mirano la cultura può e deve diventare traino per l’economica e il turismo, settore da rilanciare per dare un futuro migliore alla città di domani, alla Mirano di domani.

tezza”. E propongono: “Per villa Bianchini l’affresco del Tiepolo deve rimanere al suo posto con le opportune misure di protezione: vanno inoltre portati in villa gli altri affreschi, strappati dalla vicina abitazione di campagna del pittore. La villa potrebbe diventare così la sede di un “Museo della civiltà delle ville” inserita in un pregevole percorso formato da altre ville comunali, dal corso del Muson coi suoi Mulini e dal vicino bosco del Parauro”.

NEWS Enel Cuore

FONDI PER IL VILLAGGIO SOLIDALE

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nel Cuore sostiene con 200 mila euro il Villaggio Solidale voluto dalla Fondazione Guido Gini. Arrivata la prima tranche del prezioso contributo dell’associazione del Gruppo Enel destinato alla costruzione di alcuni appartamenti protetti per persone con disabilità psico-fisica: gli alloggi troveranno posto al primo piano di casa Nuova Aurora, realizzata all’interno del villaggio ai Padri Giuseppini. La conoscenza con Enel Cuore è sorta nell’autunno del 2010, con una prima presentazione del progetto. Nella primavera del 2011 è seguito un primo incontro istituzionale a Roma, al quale è seguita poi una fitta serie di contatti diretti. Grazie al contributo di Enel Cuore, gruppi di 3 o 4 persone con disabilità psico-fisica di media o lieve entità avranno la possibilità di sperimentare una vita autonoma, supportati da operatori sociosanitari, che li affiancheranno negli orari e nei momenti più critici della giornata. La consegna di casa Nuova Aurora è prevista per metà del 2013. Nell’attesa, la Fondazione Gini sta intrattenendo colloqui conoscitivi con persone interessate ad accedere a questa e alle altre soluzioni abitative che il Villaggio Solidale offre alle persone e alle famiglie in difficoltà del territorio. F.D.G.


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14 Spinea Ambiente I comuni di Mira e Spinea vincono al Tar

Discarica di via Prati, Regione ko Il sindaco: “Non erano state rispettate le distanze di 30 metri dalla ferrovia e la fascia minima dai corsi d’acqua”

di Gabriele Pipia

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incono Spinea e Mira, tirano un grosso sospiro di sollievo le loro amministrazioni e i loro cittadini. Il Tar ha annullato la delibera con cui la Regione approvò il progetto di ricarica superficiale di rifiuti inerti in via Prati. La Regione decise di riaprire la discarica, situata al confine tra i comuni di Mira e Spinea, e i cittadini scesero immediatamente in strada con proteste, cortei e altre manifestazioni di dissenso. Ma anche le due amministrazioni si sono subito mobilitate, ritenendo che la Regione avesse violato alcune normative per consentire la riapertura della discarica tanto osteggiata dagli abitanti. Ha deciso dunque di presentare un ricorso congiunto al Tar chiedendo l’annullamento di quella delibera. E il Tar ha dato loro ragione. Il Tribunale Amministrativo Regionale, ha riconosciuto che gli atti della Regione contenevano carenze procedurali di vario tipo. “Gli atti impugnati sono illegittimi anche per il mancato rispetto delle distanze dal corso d’acqua. Ci sono difetto di motivazione, difetto di istruttoria, e contraddittorietà, perchè dalla lettura del parere di compatibilità ambientale emerge una costante sottovalutazione delle problematiche attinenti alla presenza del corso d’acqua” si legge nel documento ufficiale firmato dai giudici amministrativi. “Negli atti regionali – proseguono – è stata omessa la valutazio-

ne delle maggiori sollecitazioni indotte dall’intervento sugli argini del corso d’acqua che già versano in una situazione di grave dissesto”. Come se non bastasse, il Tar ha sottolineato anche, che non sono state correttamente considerate le distanze della discarica dalle abitazioni private, quelle dei cittadini che per primi fecero sentire la propria voce contraria. Il primo commento è dell’assessore all’Ambiente del comune di Spinea, Stefania Busatta: “E’ una bella giornata per la nostra città, perché il Tar ha riconosciuto in pieno la validità delle nostre ragioni. Molto soddisfatto anche il primo cittadino Silvano Checchin: “Sono state riconosciute tutte le nostre osservazioni: non erano state rispettate la distanza di 30 metri dalla ferrovia e la fascia minima di confine dai corsi d’acqua e inoltre l’istruttoria ha presentato carenze evidenti relative alla vicinanza di abitazioni e alla tutela del canale, iscritto nel registro delle acqua pubbliche”. Ma ad esultare sono anche i comitati, da sempre molto attivi nel territorio di Spinea. “Siamo riusciti a fermare questa ulteriore offesa al territorio, ma siamo consapevoli che dobbiamo tenere la guardia molto alta, perché gli interessi economici sono molto grandi e la partita potrebbe non essere finita” spiega Vincenzo Rino Franzin del coordinamento “No discarica di Fornase”.

La discarica di via Prati Negli ultimi mesi anche il Movimento 5 Stelle si era mobilitato più volte: “I giudici hanno smontato pezzo per pezzo la procedura seguita dagli uffici regionali e sottolineano che gli atti impugnati sono illegittimi”, afferma Massimo De Pieri.

NEWS

NEWS Bilancio

DALL’IMU 2,5 MILIONI DI EURO

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3 milioni e 200mila euro di entrate, 12 milioni e 600mila euro di uscite. Il bilancio di previsione del comune di Spinea parla chiaro: come in tutti gli altri comuni, sarà un altro anno di piccoli tagli e ristrettezze economiche, anche se l’amministrazione si propone una gestione oculata e tutti gli investimenti possibili e necessari. “Di questi tempi far quadrare i conti comunali è veramente un’impresa ardua – ha spiegato l’assessore al Bilancio Piercarlo Signorelli – e possiamo farcela solo attraverso un’oculata gestione delle spese e un’attenta valorizzazione delle risorse, visto che dobbiamo assolutamente rispettare il Patto di stabilità”. Il Comune prevede di spendere 2 milioni e 271mila euro se si realizzeranno tutte le entrate previste, relative a oneri di urbanizzazione e vendite del proprio patrimonio immobiliare per poco più di un milione di euro. Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli investimenti già messi in programma: il sindaco è intenzionato a spendere 1,2 milioni per ottenere il certificato prevenzione incendi alla scuola Frank, rifare il ponte di via Petrarca (atteso da mesi dai residenti), più vari interventi per migliorare la viabilità e l’illuminazione pubblica. Prevista anche la ristrutturazione della vecchia scuola Disney, che presto diventerà una moderna sede di uffici pubblici. Ma ciò che interessa i cittadini è soprattutto la nuova Imu: dall’imposta municipale unica l’amministrazione dovrebbe ottenere circa due milioni e mezzo di euro, una vera e propria boccata d’ossigeno per la casse comunali. G.Pip.

CAVE DI LUNEO ATTACCO FDS

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Bretella sud

LAVORI AL VIA

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ono partiti i lavori per la realizzazione della grande strada che collegherà via Martiri e via Capitanio, l’ormai nota “Bretella sud” più volte osteggiata dai residenti, che i primi di marzo sono scesi in strada per fermare l’abbattimento di un tratto di recinzione del terreno dove dovranno passare le ruspe. La protesta si caratterizzò per un acceso diverbio tra cittadini ed operai, con il conseguente intervento dei carabinieri per riportare la calma. Oltre dieci abitanti hanno piazzato la loro auto lungo la recinzione da abbattere, impedendo così di proseguire con i lavori appena cominciati. Dopo qualche ora, gli operai hanno potuto rimettersi all’opera per segare la recinzione e abbattere il muro che divide il terreno dalla strada, creando dunque l’accesso al cantiere da via Martiri. Da quel tratto passeranno infatti i camion che opereranno nei prossimi mesi sul terreno, dove fino a pochi mesi fa sorgevano anche due campi da calcio. I cittadini minacciano altre azioni clamorose e promettono che la questione non finisce così, ma l’amministrazione tira dritta per la propria strada, convinta della necessità dell’opera. A spiegare la posizione dell’amministrazione ci pensa il sindaco Silvano Checchin: “La strada è prevista da tutti i documenti di pianificazione fin dagli anni Sessanta ed è stata approvata all’u-

L’Intervento Crisi e caccia agli untori di Amos Luzzatto* segue da pag. 1

I cantieri di via Martiri nanimità anche la variante urbanistica per realizzarla. Veneto Strade ha poi predisposto il bando di gara, non solo per il collegamento via Martiri-Capitanio, ma anche per altre opere”. Parole chiare e precise, a cui sono seguiti i fatti. Le altre opere a cui si riferisce Checchin sono quelle per cui ha sollecitato più volte Veneto Strade, a partire dalla richiesta del dicembre 2010. Le opere in questione sarebbero: la pista ciclabile tra via Martiri e via Rimini, la messa in sicurezza di via Martiri e di via Capitanio, dalla nuova rotatoria della bretella fino alla rotonda Bersaglieri, la realizzazione del sottopasso sulla rotatoria della Fossa, la pista ciclabile tra via Costituzione e Mirano e la risoluzione della criticità idraulica nell’area compresa tra via Solferino e via Capitanio. G.Pip.

C’è la forte tentazione di attribuire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifiche categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identificabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo. Storicamente gli “untori” a cui veniva attribuita la diffusione della peste o di altre calamità, sono stati identificati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chiaramente identificabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione. Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state oggetto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”. I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemitismo in Europa sono un monito

uale sarà il futuro delle ex cave di via Luneo? La Federazione della Sinistra prova a scuotere la questione con un attacco durissimo del consigliere regionale Pettenò alla maggioranza di centrodestra che governa la Regione. “Il Consiglio regionale ha bocciato i due emendamenti proposti dal nostro partito con i quali si prevedevano delle somme specifiche per la bonifica delle ex cave di via Luneo e per la messa in sicurezza della discarica di via Prati – spiega Pettenò – ma la maggioranza composta da Lega e Pdl non ha dato per l’ennesima volta ascolto alle istanze dei residenti che da anni chiedono una soluzione per questi siti”. Nelle cave di via Luneo sono stati scaricati negli anni Ottanta fanghi di depuratori industriali e rifiuti solidi urbani provenienti da Porto Marghera, e negli anni scorsi alcune analisi hanno confermato che nel terreno sono presenti diossina, benzene, zinco e arsenico, tanto che la magistratura ne aveva disposto il sequestro giudiziario. “Dato che nell’ultimo decennio sono morti quattro trentenni per patologia neoplastica

Le cave di via Luneo che proprio negli anni ottanta giocavano in quelle cave – prosegue Pettenò – e preoccupante è lo stato di contaminazione del substrato e delle falde acquifere, perché la maggioranza di centrodestra ha bocciato l’emendamento alla finanziaria regionale da noi presentato?”. La proposta prevedeva due milioni di euro da destinare al comune di Spinea per l’intera bonifica del sito, più altrettanti per la bonifica della discarica di via Prati. “Ora ci chiediamo: chi sono i veri ambientalisti?” conclude il consigliere. Un bel sasso è stato lanciato nello stagno, e ulteriori sviluppi potrebbero esserci nei prossimi mesi. G.Pip.

importante. Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi. In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifichino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia. Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole. Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni. Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per prevenire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia. *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia


pagina a cura del comune

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LA SPINEA DEL PROSSIMO FUTURO Editoriale del Sindaco

quinamento ambientale. Il 2012 è un anno cruciale La realizzazione delle per questa Amministraziobarriere fono-assorbenti ne. Ci troviamo a metà del e fotovoltaiche lungo il mandato ed è il momento Passante per ridurne l’indi verificare quanto è staquinamento atmosferico to fatto ma soprattutto è il ed acustico. momento di concretizzare una nuova Spinea. Quali Urbanistica: La nostra sono le azioni più imporcittà deve diventare dal tanti già realizzate? punto di vista logistico • Oltre 2 milioni di euro una “Porta” per Venezia impegnati e spesi per potenziando la nuova migliorare i plessi scoStazione SFMR che dolastici. vrà integrarsi con tutto (in foto: la Giunta durante la presentazione del Bilancio 2012 ai quartieri). • La riadozione del Piano di il territorio ed in particoAssetto del Territorio. Un chiesto chiarimenti e dato suggerilare con Piazza Marconi. nuovo protocollo d’intesa per l’attua- menti. Di tutto questo faremo tesoro. La nuova definizione urbanistica del zione del Piano Norma 22 che pre- Ascoltare le richieste è prezioso per PN 22 con la previsione di una piscina vede la realizzazione di una piscina. capire dove dobbiamo agire con più inserita in 20 mila mq di verde potreb• Avvio e ultimazione dei lavori della risolutezza. Tre sono gli ambiti che ora be essere l’occasione per creare un Casa di riposo e di una vera e propria stanno particolarmente a cuore agli corridoio di interesse paesaggisticocittadella della salute comprendente abitanti di Spinea: Ambiente, Viabilitàil distretto sanitario, una sede di Me- Lavori pubblici e Urbanistica. Su questi ambientale che metta assieme Piscina, dicina di Gruppo Integrata, farmacia tre ambiti la Giunta è molto impegnata Parco Nuove Gemme, Pieve di Santa e appartamenti per anziani che po- e le osservazioni pervenute durante gli Maria Assunta, Corridoio ecologico Rio tranno usufruire dei servizi sanitari incontri serviranno per meglio definire Cimetto, Via Luneo. Le due Piazze (S. ed assistenziali. Un approccio pro- alcune scelte già in atto e che voglio Bertilla e P.zza Marconi), un corridoio paesaggistico-ambientale, e un polo gettuale unico nel Veneto. ricordare. culturale in località Bersaglieri con Bi• L’avvio di progetti innovativi nel camblioteca, Cinema Bersaglieri e il Forno po del sociale, della cultura, della Pasqualetto ormai ristrutturato, daranscuola, del volontariato nel segno no una forte caratterizzazione a tutto il della città partecipata in connessione nostro territorio. con tutte le associazioni di volontariato e le parrocchie. Viabilità Lavori Pubblici: Puntiamo • Il convinto impegno sul fronte amalla mobilità sostenibile in primo luogo bientale con la sottoscrizione del valorizzando la stazione SFMR che poPatto 20-20-20, per la bonifica delle trebbe essere integrata sostenuta da cave di via Luneo, per impedire la riben 3 linee urbane 6, 7 e 10. Più piapertura della discarica di via Prati, ste ciclabili e più sicurezza nelle strade una decisa e costante attività di ma- (in foto: la Giunta durante la presentazione del mediante gli interventi complementari nutenzione del verde pubblico. al Passante e non solo, come l’inizio Bilancio 2012 ai quartieri). tra poco dei lavori della pista ciclabile Come vogliamo la nostra città? Ambiente: Aumentare la percentuale su Via Roma. A marzo la Giunta ha incontrato i quardi rifiuto riciclabile con l’uso su tutto il Su tutto questo confrontiamoci con tieri. Per sei serate abbiamo spiegato territorio dei cassonetti a calotta. Te- serietà e passione, perché si tratta di le linee del bilancio preventivo 2012 nere pulite le aree verdi attraverso an- scelte fondamentali ed importanti che ma, soprattutto abbiamo raccontato, che progetti di sussidiarietà come “Mi determineranno il futuro della nostra dati e tabelle alla mano, quello che prendo cura della mia città”. Avviare in città. questa Giunta ha realizzato in tema collaborazione con VERITAS la bonifiwww.comune.spinea.ve.it di Ambiente, Lavori Pubblici, Viabilità, ca delle cave di via Luneo. Definire Seguiteci su facebook e twitter Urbanistica, Cultura, Scuola, Servizi in tempi rapidi la redazione del Piano Sociali. Tanti cittadini hanno partecipadell’energia sostenibile per ridurre l’into alle assemblee, tanti cittadini hanno

IMU: APPROVATE LE ALIQUOTE.

SCOPRI TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE La principale novità del Bilancio 2012 dei comuni è l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica Sperimentale. VENIAMO AI NUMERI DI SPINEA: Per definire le aliquote da applicare è stato necessario effettuare delle simulazioni sui dati catastali disponibili: i risultati sono i seguenti. Le entrate previste “ad aliquota base” sono risultate di 2.480.000 euro. La quota di Bilancio da coprire con le entrate da IMU è di circa 3.900.000 euro. Questa quota deve essere reperita tramite IMU o variazione dell’ addizionale Irpef per coprire la quota mancante derivante da minori trasferimenti dello Stato, entrate ICI preesistenti, minori entrate una tantum previste nel 2012 rispetto al 2011. La differenza tra le due cifre individuate, va coperta modulando le aliquote IMU all’interno dei limiti definiti dalla legge e ridefinendo l’addizionale Irpef. Il bilancio approvato venerdì 30 marzo dal Consiglio, fissa al 4,5 per mille l’aliquota per la prima abitazione ed al 9,5 per mille quella per la generalità degli immobili. Relativamente alle prime case l’aliquota è minore di quella adottata nell’ultimo anno di applicazione dell’ICI prima casa (2008). Nonostante l’aumento dei coefficienti catastali e grazie però alle maggiori deduzioni, IMU prima casa produrrà mediamente un carico per i cittadini inferiore a quello del 2008 (gettito netto di circa 1.290.000 euro contro 1.623.000 euro del 2008). La scelta del Comune di Spinea quindi cerca di limitare gli effetti negativi per le tasche dei cittadini e in particolare oltre 6000 abitazioni pagheranno di meno che nel 2008. Relativamente agli altri immobili ci siamo proposti di non ricorrere al valore massimo dell’aliquota: il gettito per il Comune in tal caso è stimato in circa 2.300.000 euro, con un incre-

PROGETTI AMBIENTALI PER LE SCUOLE DI SPINEA PIANTIAMO ALBERI: il progetto coinvolge i bimbi dai 3 ai 5 anni da settembre a giugno. Scopo del progetto è avvicinare i bambini a un consumo più naturale della frutta attraverso esperienze concrete. I bambini imparano così a conoscere e a prendersi cura della pianta che ha prodotto il frutto e che ne seguano il ciclo vitale.

TROVARE CASA IN AFFITTO? SPORTELLO DI MEDIAZIONE SOCIALE ALL’ABITARE Trovare casa in affitto a prezzi accessibili è sempre più difficile. Se poi chi cerca sta attraversando un periodo di fragilità trovare abitazione è quasi impossibile. Per questo l’Assessorato ai Servizi Sociali ha dato il via ad un nuovo strumento per aiutare i cittadini e le famiglie in difficoltà. Ognuno deve diventare parte attiva per cercare una soluzione ai problemi dell’abitare. È con questo approccio che nasce il progetto di Sportello di Mediazione Sociale all’Abitare in convenzione con la Cooperativa Sociale Il Villaggio Globale. Cosa significa? È uno sportello al quale si accede in base ad una selezione effettuata dai Servizi Sociali. Si accede tramite appuntamento. Lo sportello agisce come mediatore tra proprietario/agenzia e potenziale inquilino nella stipula del contratto, nelle visite agli appartamenti. “La Cooperativa ha relazioni consolidate con le agenzie immobiliari del territorio - spiega l’Assessore ai Servizi Sociali Gianpietro Buiatti - e con le Associazioni di categoria. Lo scopo dello Sportello di Mediazione Abitativa è quello di stare accanto, orientando e supportando chi cerca casa ma lo Sportello agisce anche per sensibilizzare i piccoli proprietari. È un modo nuovo di incrociare chi cerca e chi offre nel campo degli affitti”. Per maggiori informazioni 041 5071107 o www.comune.spinea.ve.it sezione servizi sociali.

mento di circa il 20% rispetto a quanto pagato nel 2011. È stata approvata una riduzione al 7.6 per mille per gli immobili locati secondo la legge 431/1998. Per completezza è necessario ricordare che per gli altri immobili esiste anche la quota del 3,8 per mille riservata allo Stato (circa 1.500.000 euro), che è almeno in parte compensata dall’esclusione degli immobili dal carico Irpef. L’addizionale comunale Irpef è fissata allo 0,6% con un’entrata prevista di 2.210.000 euro. Nelle prossime settimane sul sito internet comunale comparirà un banner per il calcolo automatico dell’Imu. Nel frattempo è possibile calcolare approssimativamente quanto dovuto utilizzando i grafici coi quali si può anche effettuare un confronto con la situazione precedente.

In foto: i bimbi della scuola Collodi mentre assistono alla piantumazione di un ciliegio e alla preparazione dell’orto

Tutte le scuole di Spinea sono coinvolte in progetti ambientali sostenuti grazie alla sponsorizzazione di Alcoa. nella scuola Collodi in particolare, si sviluppano due interessanti progetti ambientali seguiti dalle insegnanti De Pieri Antonella, Mazza Giuseppina, Martinis Margherita, Loppo Marica, Scanferla Carla, Ballarin Silvia. Di cosa si tratta?

L’ORTO A SCUOLA CON I NONNI: il progetto coinvolge 77 bambini e si propone di recuperare un’area verde inutilizzata, contornata da una siepe nel giardino della scuola. Nell’anno internazionale dell’anziano attivo e della solidarietà intergenerazionale, bambini e nonni faranno giardinaggio insieme. Con questa iniziativa si vogliono promuovere atteggiamenti collaborativi tra bimbi e anziani e favorire la modalità di apprendimento dell’ “imparare facendo”. I bambini sono coinvolti in tutte le azioni: dalla semina al raccolto. Insieme agli adulti sceglieranno le varietà da coltivare e prepareranno dei “sentierini” dove andranno a seminare.


16 Spinea Statistiche Arrivano i dati demografici del 2011

Spinea più popolosa di Mirano La città conta il maggior numero di cittadini divorziati di tutto il comprensorio: il 2%. Ci sono 1700 imprese attive in paese di Gabriele Pipia

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pinea sorpassa Mirano e si consacra come “capoluogo” del Miranese, almeno dal punto di vista demografico. Le statistiche annuali dicono che Spinea può contare su 27.447 residenti, contro i 27.164 di Mirano. Martellago invece conserva il terzo gradino nella particolare classifica di un comprensorio che, nel totale, ha 141.231 abitanti, quasi mille in più rispetto al 2010. Ma l’inversione di tendenza e la crescita di Spinea erano prevedibili, perché già negli anni scorsi Mirano era stata sensibilmente avvicinata. In termini di percentuale Spinea ha fatto meglio di chiunque altro: 1,5 per cento di crescita, quasi il doppio di Santa Maria di Sala, mentre Mirano ha guadagnato solo 87 nuovi residenti (più 0,32 per cento). Se Spinea presenta infatti quartiere molto popolosi (su tutti quello del Villaggio dei Fiori), a Mirano le nuove aree residenziali presentano condomini mezzi vuoti (pensiamo per esempio alla nuova area dietro via Gramsci). Mirano ha un territorio tre volte più vasto rispetto a Spinea, ovvero 45,62 chilometri quadrati contro i 15,02. E questa cifra è ben evidente anche negli abitanti per chilometri quadrato: a Mirano la densità di popolazione è di 595,44 abitanti, a Spinea di 1827,36. Come spiegato prima, la conclusione che ne traiamo è che Spinea sfrutta meglio il suo territorio mentre Mirano continua a costruire ma molte case restano vuote e le giovani coppie preferiscono andare ad abitare in comuni meno costosi come ad esempio Salzano e soprattutto Veternigo, frazione di Santa Maria di Sala. Ma vediamo altri dati: a Spinea i bambini compresi tra gli 0 i 5 anni sono rappresentati dallo 5.4% della popolazione, un valore nella media che si posizione a metà via tra i 4.8% di Mirano e i 7.8 di Santa Maria di Sala. La fascia d’età più rappresentata è naturalmente quella compresa tra i 15 e i 65 anni (64%), ma stiamo parlando anche del comune con il più alto tasso di anziani: 22% di over 65, media di poco superiore a quella di Mirano e, in generale, della Provincia di Venezia. Il 53% dei residenti è coniugato, mentre il 37% è celibe e il 7% è vedovo. Rispetto agli altri comuni del Miranese, Spinea è anche la città che conta il maggior numero di cittadini divorziati, il 2%. Le famiglie presenti nel territorio sono 11.539, con in media 2,3 componenti per ogni nucleo famigliare. Numeri che sanciscono anche in questo caso la superiorità demografica rispetto a Mirano, ferma a 10.919

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NEWS Al Ceod di Fornase

FESTA DI PRIMAVERA

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anto divertimento al centro diurno Ceod “Il Girasole” di Fornase a Spinea dove si è svolta la Festa dell’albero organizzata dall’assessore all’Agricoltura della provincia Lucio Gianni con l’Ulss 13 il Ceod Il Girasole, il Corpo Forestale dello Stato e il Comune di Spinea. Durante la festa che si è tenuta il 21 marzo sono stati piantumati un acero e un carpino di quatto anni. Sono state poi invasate dagli ospiti del centro assieme ai propri familiari, 40 piante a radice nuda di circa 100-150 cm delle specie bagolaro, carpino bianco, tiglio e acero campestre, dono del Corpo Forestale dello Stato. Sono state quindi fornite delle schede tecniche delle piante e spiegato come coltivarle. Alla fine tutti i ragazzi del centro hanno avuto la possibilità di portare a casa la propria pianta o di continuare a curarla direttamente al Centro. “La festa che si è tenuta nel primo giorno di primavera, è una festa della speranza – ha spiegato l’assessore Gianni. Abbiamo bisogno di segni di speranza e di gioia. Ringrazio le persone che hanno lavorato per questa iniziativa e che sono accanto ogni giorno agli ospiti del Centro, compresi i genitori che hanno A.A. partecipato alla festa”.

famiglie. Passando dagli aspetti demografici a quelli imprenditoriali e commerciali, Spinea torna dietro a Mirano. Ovviamente i dati sono costantemente flessibili, ma secondo le statistiche relative al 2010 in città ci sono quasi 1700 imprese attive, contro le 2500 che fanno di Mirano il capoluogo dell’imprenditoria miranese. Nell’ultimo quinquennio si è verificata una grande crescita dei servizi alle imprese (addirittura +27%) mentre è calato del 12% il numero di agricoltori e pescatori. Al primo posto della graduatoria c’è il settore del commercio, con circa 600 imprese. A seguire le costruzioni (250 circa), l’ambito manifatturiero (200), i trasporti (100), l’agricoltura (87), il turismo (80) e infine le società di credito, circa una cinquantina.


Santa Maria di Sala 17 Territorio Intervento a favore della sicurezza idraulica

NEWS

Il consorzio pulisce canali e fossati

Rifiuti

CASSONETTI A CHIAVE, DISTRIBUZIONE COMPLETATA

Saranno interessate dall’operazione soprattutto le aree di Caltana e di Caselle

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di Filippo De Gaspari

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iù sicurezza contro gli allagamenti, a partire dai fossi. Il consorzio di bonifica Acque Risorgive ha iniziato il mese scorso a Santa Maria di Sala i lavori di pulizia delle sponde e del fondo di alcuni fossati. Previsti abbattimenti di alberi e piante cresciuti all’interno dei fossati e lo scavo del materiale depositato negli anni sul fondo degli scoli, che ha ridotto drasticamente la capacità di invaso della rete secondaria. E si è visto, soprattutto nelle ultime alluvioni, quelle dello scorso anno, che ripetutamente hanno creato problemi mandando sotto decine di case e interi tratti stradali. L’intervento si inserisce tra le iniziative previste dalla convenzione siglata di recente con il Comune per la messa in sicurezza idraulica del territorio, primo vero passo per risolvere gli annosi problemi soprattutto a Caltana, Caselle e nella zona industriale. “La collaborazione con l’amministrazione comunale – ricorda il direttore del Consorzio, Carlo Bendoricchio – è fondamentale per poter realizzare gli interventi che mirano a dare soluzione alle criticità evidenziate dal piano delle acque”. In particolare è stata interessata dai lavori un’estensione di circa 10 chilometri di fossi riguardante: l’affossatura di

La pulizia di un fossato

via Santa Lucia lato est e ovest, l’affossatura di via Einaudi, l’affossatura di via Einaudi e via Caltana, l’affossatura di via Pianiga, l’affossatura di via Cagnan a ovest via Gorgo, l’affossatura di via Marinoni a valle centro Caltana, l’affossatura Stigliano a lato lottizzazione Raffaello Sanzio, l’affossatura di via Masi, l’affossatura del centro di Caltana, l’affossatura di via Cagnan e l’affossatura lungo la strada regionale Noalese. L’importo complessivo dei lavori, finanziato interamente dal Comune è pari a 67.880 euro. “Con questo finanziamento inserito nel bilancio 2011 – spiega il sindaco Pa-

olo Bertoldo – abbiamo voluto dare una prima risposta alle criticità emerse negli anni più recenti e che, come evidenziato anche dal piano delle acque, interessano in modo particolare l’area di Caltana e la zona industriale. Altre risorse sono previste per i prossimi anni in modo da proseguire l’azione di messa in sicurezza del nostro territorio, anche grazie alla fattiva collaborazione del consorzio”. I lavori hanno creato qualche disagio alla circolazione nei tratti interessati dai cantieri, ma senza particolari problemi al traffico.

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ompletata a febbraio in tutto il comune la dislocazione dei nuovi cassonetti a chiave. Il territorio è totalmente coperto dal nuovo sistema a calotta, dopo essere stato il primo del Miranese ad introdurlo. Il sistema prevede l’apertura del La chiavetta elettronica cassonetto con una chiave personale, consentendo un solo conferimento alla volta. L’operazione è stata pianificata dal Comune insieme a Veritas per arrivare al 65% di raccolta differenziata entro il 2012, come previsto dalla legge. Obiettivo a portata di mano per Santa Maria di Sala. Il Comune presentava almeno due criticità sul fronte della raccolta e smaltimento dei rifiuti: molto alto nel territorio il fenomeno di conferimento abusivo, cosiddetto dei portoghesi, che portavano rifiuti da fuori comune, in particolare dai paesi confinanti che attuano il porta a porta. La seconda ragione era la bassa percentuale di differenziata che nel 2007 non raggiungeva neppure il 40%. Il nuovo sistema di raccolta è stato sperimentato a partire dal 2010, coinvolgendo circa il 10% del territorio comunale. I risultati incoraggianti, sia sul fronte della differenziazione che su quello del conferimento improprio, hanno consigliato al Comune di estendere a tutto il territorio il sistema, mentre i cassonetti a calotta venivano adottati per la prima volta anche a Scorzè, Mirano e Spinea. Lo scorso anno la percentuale di differenziata ha raggiunto quota 45%, oggi copre l’intero territorio comunale. Nel 2011 sono state raccolte 8.587 tonnellate di rifiuti contro le 9.705 del 2009 e la differenziata ha superato il 55%. F.D.G.

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18 Cultura Eventi La rassegna è organizzata da Asolo Musica, con il Lions club di Noale

Arrivano i concerti di primavera a Scorzè di Alessandro Ragazzo

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ontinua la rassegna “Concerti di primavera”, organizzata da Asolo Musica, in collaborazione con il Lions club di Noale e l’associazione Amici della lirica di Villa Guidini. L’evento, partito il 29 marzo, coinvolge il teatro Elios di Scorzè e, appunto, Villa Guidini di Zero Branco. Il ciclo di esibizioni prevede quattro eventi, divisi in modo equo fra i due comuni, sempre di giovedì con inizio alle 20.45. A questo, va aggiunto un progetto musicale dedicato ai bambini, in agenda l’11 aprile a Zero Branco e poi il 17 maggio a Scorzè. Entrambi si tengono alle 11. Per quanto riguarda i concerti, il primo ha fatto tappa a Scorzè, con la Magical Mystery Orchestra, formazione dedita da tempo al repertorio dei Beatles e che esegue in modo originale. Il 12 aprile si andrà a Zero Branco, stavolta per il duo formato dal bandoneonista Mirko Satto e il chitarrista Alberto Mesirca. I due artisti, che portano il nome di “El dia que me quieta” da una celebre canzone di Carlos Gardel, proporranno alcune composizioni di Piazzolla, Lacalle, Mores e dello stesso Gardel. Il 19 aprile si ritornerà a Scorzè, con l’Orchestra regionale Filarmonica veneta, diretta da Stefano Romani. A chiudere questa fase della rassegna, il Venice Cello ensemble il 26 aprile a Zero Branco, formato da giovani musicisti allievi del conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Il gruppo eseguirà composizioni di Bach, Vivaldi e Verdi ma anche di Scott Joplin e dei Beatles. Il biglietto d’ingresso per ogni spettacolo costerà 10 euro per gli adulti, 5

Il ciclo di esibizioni prevede 4 eventi, divisi in modo equo fra i comuni, sempre di giovedì

Il primo dei concerti era della laMagical Mistery Orchestra con brani dei Beatles

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progetto, la professoressa Claudia Lapolla. “Abbiamo messo in piede un cartellone di qualità – dicono i sindaci di Scorzè Giovanni Battista Mestriner e Zero Branco Mirco Feston – e siamo convinti di aver intrapreso un percorso interessante su cui puntare”. Info www.asolomusica.com, oppure inviare una e-mail a info@asolomusica.com, o telefonare allo 0423-950150.

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Fra gli appuntamenti quello dedicato ai bambini dell’ultimo anno dell’asilo euro per i giovani fino a 18 anni. Ci sarà, poi, l’appuntamento dedicato ai bambini dell’ultimo anno dell’asilo, degli allievi delle scuole elementari e delle medie. Si tratta di un evento di musica e fumetti intitolato “Vivaldi e le formiche” e si esibiranno l’ensemble cameristico “I virtuosi della rotonda”, interpreti delle “Quattro stagioni” del Prete Rosso, e il disegnatore Fabio Vettori, che dal vivo creerà le sue formiche. I bambini vedranno realizzare dal nulla i suoi elaborati, mentre una videocamera seguirà le creazioni: il tutto sarà proiettato su uno schermo. E’ l’unione di due arti, la musica e il disegno, il progetto è nato per avvicinare i bambini al linguaggio musicale, per facilitare l’approccio all’ascolto della musica dal vivo e far conoscere i diversi strumenti. Per preparare gli studenti, i docenti hanno lavorato in classe con il materiale messo a disposizione dalla responsabile del

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adicchio Rosso di Treviso Igp e Mozzarella di Bufala Campana Dop insieme per creare una fusione di sapori di eccellenza. La pregiata mozzarella campana e il “fiore d’inverno” per antonomasia si sono incontrati a Mirano, al ristorante “19 Al Paradiso”, per svelare nuove intrecci e sinergie tra due prodotti simbolo della tradizione culinaria italiana di qualità. La manifestazione “La Bufala incontra il Radicchio”, organizzata dal ristoratore Vincenzo Fusco, è iniziata con l’esposizione di una selezione di Radicchio Rosso Tardivo Igp e una dimostrazione dei maestri caseari campani. Subito dopo, è stata la volta di Michele Potenza, chef ufficiale della trasmissione televisiva di Rai1 “La prova del cuoco”. E’ stata la fantasia di Michele Potenza a dare origine, dal vivo, a piatti inediti e a nuovi ed originali abbinamenti che hanno visto protagonisti proprio il Radicchio Rosso Igp e la Bufala Campana Dop. Un momento di creatività culinaria che però non è andato perduto: alcuni dei piatti realizzati durante la giornata sono andati a formare un menu che sarà poi proposto proprio nel corso di una delle future puntate della “Prova del Cuoco”. S.H.


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SPORT in PRIMO PIANO

Calcio, il Noale punta all’eccellenza Il Calvi Noale punta con decisione all’Eccellenza. Dopo qualche stagione in chiaroscuro, una delle società più antiche e ricche di tradizione del panorama calcistico Miranese, potrebbe tornare finalmente nella principale categoria regionale. Il Calvi Noale sta guidando il campionato in coabitazione con la corazzata Adriese, dando vita ad un interessante testa a testa che si protrarrà fino a fine stagione.

Accademia di danza, ancora soddisfazioni Ancora soddisfazioni per l’Accademia Veneta Danza e Balletto, con sede a Spinea. Il giovane Edoardo Sartori si è aggiudicato il primo premio al prestigioso concorso nazionale di danza ad Arluno, in provincia di Milano. E’ solo l’ultima di moltissime soddisfazioni ottenute nell’ultimo anno dalla società di Spinea, una delle più vincenti dell’intero panorama italiano.

Nordic Walking, sempre più iscritti Prende rapidamente piede il Nordic Walking, sia a Mirano che a Salzano. L’associazione miranese in primavera organizzerà moltissime manifestazioni di prova destinati agli appassionati e coloro che intendono provare per la prima volta la camminata nordica con i bastoncini. Per informazioni è possibile rivolgersi ai numeri 3496145724 e 346-3266661.

CICLISMO A MIRANO TANTI SUCCESSI

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opo una stagione vissuta da protagonisti, caratterizzata dai prestigiosi successi tra cui il titolo di Campione Italiano categoria esordienti conquistato da Andrea Zorzetto, la squadra bianconera guidata dal presidente Paolo Bustreo e dal fido collaboratore Attilio Benfatto si presenta ai nastri di partenza della stagione 2012 con una rosa di atleti di grande qualità. Anche quest’anno l’U.C. Mirano mette su strada la freschezza dei propri atleti delle categorie allievi, esordienti e giovanissimi, categorie nelle quali sono state indirizzate da tempo tutte le risorse economiche ed umane con la speranza di confermarsi ancora una volta uno dei club più in vista del panorama nazionale. “Lasciamo alle spalle stagioni ricche di successi e di grandi soddisfazioni – commenta il presidente Bustreo –, nelle quali abbiamo ottenuto oltre cento vittorie e quindici titoli italiani, risultati che speriamo si possano ripetere. Il nostro obbiettivo è comunque continuare a investire nel settore giovanile con l’impegno di trasmettere i veri valori di uno sport sano e ricco di umanità che oggi sta vivendo momenti difficili e di poca credibilità”. La categoria “Allievi”, composta da otto atleti, sarà affidata quest’anno alla guida di Nicola Pennazzato e Otello Pennazzato. La categoria “Esordienti”, composta da 12 atleti, sarà seguita dal giovane Francesco Castelli, supportato dall’aiuto di Rodolfo Boaga e Oscar Giacomello. La categoria dei giovanissimi, una ventina di atleti in tutto, è stato affidato a Claudio e Alberto Favaretto, con la preziosa assistenza di Emilio Favaretto e Franco Cazzin. La direzione tecnica di tutte le categorie sarà invece competenza dei Fratelli Sandro e Marino Bettuolo, importanti personaggi del ciclismo locale e protagonisti delle recenti vittorie miranesi. Il direttore di corsa sarà invece Giorgio Manera. “Ma ci sono anche molte persone che lavorano nelle retrovie e sono altrettanto fondamentali, – spiega ancora Bustreo – penso per esempio al coordinatore Italo Bevilacqua e al meccanico Beppi Favarotto, Gianni Gallo, Gianfranco Cazzin, Luigi Cassella, Ferdinando Carraro, Flavio Merlo, Antonio Cherubin e Franco Bincoletto”. La presentazione ufficiale è avvenuta a metà marzo in una piazza gremita di atleti e sostenitori. In un periodo storico molto delicato per questo sport, che con il passare del tempo e con il progredire di continui scandali che hanno macchiato la sua purezza (pensiamo agli innumerevoli esempi di doping che hanno contraddistinto le competizioni nazionali ed internazionali), c’è sicuramente bisogno di realtà locali passionali come il Mirano. G.Pip.

Basket Grande risultato in serie C

Pallacanestro Mirano, è promozione di Gabriele Pipia

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erie C, ventiquattro anni dopo. Espugnando il palazzetto di Piombino Dese, la Pallacanestro Mirano ha ottenuto la matematica certezza della promozione in una categoria che mancava addirittura dalla stagione 1987/88, e con ben tre turni d’anticipo. La squadra del coach Minincleri ha sbaragliato la concorrenza con una seconda fase di campionato giocata da vero e proprio rullo compressore, vincendo quattordici delle ultime quindici partite e collezionando una lunga serie di vittorie in trasferta. La stagione sportiva del rilancio è iniziata lo scorso 22 agosto, ma la squadra ha iniziato a prendere forma negli anni passati. La promozione, infatti, è il frutto del lavoro di programmazione gestito dal presidente Federico Polo. “Se oggi parliamo di promozione è perché ieri parlavamo di squadre giovanili spiega lo stesso Polo -. La formazione di quest’anno è costituita da ben dieci giocatori, di cui nove under, che hanno vestito le maglie bianco blu nelle categorie giovanili. Questo per noi è stato motivo di enorme orgoglio. Un grazie particolare ad Angelo Minincleri - prosegue - che lo scorso anno ha accettato di mettersi in gioco quando si è deciso di rifondare il gruppo che da anni aveva affrontato il campionato di serie D da protagonista, dando spazio e fiducia a quei ragazzi che negli ultimi anni si erano distinti nelle squadre giovanili. Lui e i suoi ottimi collaboratori, decisivi nella crescita tecnica ed atletica della squadra. Bandiera della squadra è senza dubbio capitan Federico Casarin, classe 1966, giocatore a Mirano e direttore sportivo di successo con

la Reyer Venezia. Anche Minincleri esprime la sua soddisfazione: “Ringrazio la società per la fiducia e lo staff con cui ho lavorato. Ho avuto la possibilità di allenare un gruppo super. E’ bello per un tecnico allenare giocatori forti ed esperti, e qui ce ne sono tanti. Ma dà ancora maggiore soddisfazione allenare dei ragazzi, che pur giocando meno, non mancano mai agli allenamenti e che in palestra hanno dato tutto dal 20 di agosto”. Molto interessanti anche le parole di Casarin: “Da addetto ai lavori posso dire che non siamo probabilmente la squadra più forte del campionato, siamo però di sicuro La Squadra. Siamo stati un gruppo eccezionale che ha affrontato le partite come una sola cosa. Vorrei ricordare chi in questi anni ha giocato con me a Mirano e magari solo per meno fortuna non è riuscito in quello che abbiamo ottenuto ora. Se siamo qui a festeggiare è un po’ anche merito loro”.


20 2

VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Economia e finanza I dati di Cofidi Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofidi Venezia, Mauro Vignandel

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende La proposta di Bortolussi (Cgia)

I

l credito dalle banche alle imprese veneziane in difficoltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di imprenditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi. Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare). I dati emersi da una analisi di Cofidi Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rappresentare la loro fine. Cofidi Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore generale Mauro Vignandel. “Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im- Rispetto al 2010 si registrano variazioni prese di tutta la provincia. La lieve crescita positive nelle richieste di prestiti per invenei fondamentali nel primo trimestre ha la- stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 sciato il posto a numerose problematiche: milioni di euro del 2010), a indicare un una nuova stretta creditizia si è aggiunta tentativo di nuova apertura delle aziende al periodo di “crescita zero” per l’occupa- sui mercati. Ma i problemi restano tutti. “E’ un segnale positivo - conclude il zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche direttore di Cofidi - non supportato però dalla dinamica degli di ristrutturazione delle affidamenti: rispetto imprese. Una situazio- Cofidi Veneziano ne pesante, aggravata sottolinea un incremento al 2010, infatti in provincia di Venezia, dal crollo dei fatturati nell’operatività: gli affidamenti a bree dal conseguente ab- da191milioni nel 2010 ve termine segnano bassamento del rating, a oltre 205 milioni una forbice ancora più cosa che ha impedito alle imprese di ottenere finanziamenti da ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% parte delle banche”. Vignandel sottolinea un incremento contro 30,94%) sintomo del perdurare nell’operatività di Cofidi Veneziano. E’ dell’incertezza nelle politiche aziendali”. passato dai 191.103.000 del 2010 ai Cresce l’importo medio deliberato da Co205.007.366 milioni dell’anno appena fidi Veneziano alle imprese, passato dai trascorso (+7,28% di volumi). Credito 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 ottenuto e destinato prevalentemente a del 2011. operazioni di ristrutturazione del debito.

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

“A

fronte della drammatica situazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori a corto di liquidità - dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifiuto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vittime dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per combattere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond iniziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, potrebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifiuto per qualche migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo intervento deve essere messo in campo il prima possibile”. A.A.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”

“O

ggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accordo. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “strozzata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mondo del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanistiche che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefissato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi abnormi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema imprenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro dipendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta finale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

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Spazi aperti 21 3 Il caso Il Palazzo della Luce

Pierre Cardin sceglie Marghera Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Il Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

di Ornella Jovane

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arà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italiane, trevigiane per la precisione, a regalare un futuro “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin come il nuovo Lorenzo il Magnifico, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto? Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trionfale, imponente e avveniristico monumento architettonico, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla programmazione in deroga alle procedure urbanistiche ordinarie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, alberghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi. Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre. Di fatto la realizzazione dell’edificio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggistica dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realizzazione della torre e la dismissione degli attuali edifici in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifica dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclopedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico. Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, lo definisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di innovazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”. “Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

ADOTTAMI Bianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta per una buona famiglia. Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre. Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assieme. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi. Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione. Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizzazione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualificazione. Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico. “Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Magnifico - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare circa 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonificare e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fior fiore delle firme internazionali. Alla fine il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”. “Confermo la mia grande soddisfazione” ha commentato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “rinascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà significare - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonificare l’area e di offrire occupazione qualificata”. La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto. In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi contenuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.


22 Mondo scuola

Scuola 5

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila di Alessandro Abbadir

L

e scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio- oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a nello specifico e spiega in che modo saranno suddivisi gli marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. interventi. “Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno Gli interventi in programma si faranno durante tutto il 2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagunare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 estate, quando cioè le scuole sono chiuse. A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro; a Chioggia e Cavarzere 195.000 della Provincia Giacomo Gasparotto. euro. I lavori saranno affidati a diversi “Il nostro patrimonio edilizio - spie- Gli interventi operatori economici procedendo per ga - è costituito da oltre un centinaio di sono per lo più interventi che riuniscano sia la manuedifici distribuiti su tutto il territorio, da programmati tenzione ordinaria e straordinaria per Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di durante la pausa gli edifici scolastici, sia l’uso patrimoun patrimonio immobiliare di carattere estiva niale per gli altri edifici. Nello specifistorico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifici co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni scuole, impianti sportivi, uffici, caserme ed altri pubblici delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione servizi. Tutti gli edifici richiedono sia interventi di manuten- straordinaria si prevedono interventi specifici come l’adeguazione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella casergarantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto per lo specifico utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

FOTOGRAFIA

Il concorso sulla sicurezza stradale

T

utto pronto per la seconda edizione del concorso fotografico, e grafico, rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole superiori della provincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale. Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellulari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provincia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafica o fotografica su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita. A.A.


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24 6 Personaggio Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

di Nicla Sguotti

Q

uella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che nasce praticamente insieme a lei, oggi a 26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento. Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Congresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale. Ha ottenuto poi il diploma di insegnante di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan. Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo. Da anni collabora con le scuole elementari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi specifici per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina. Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluricampionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione internazionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’anno i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha assegnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro. Cosa significa per te questo riconoscimento? “Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero significativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifici, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motivazione per continuare a studiare e impegnarmi

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti nella danza”. Tu hai molte allieve e sei spesso chiamata a esibirti, qual è il segreto del successo della danza orientale? “Oltre a essere una specialità raffinata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmente in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benessere all’intero organismo. È però necessario affidarsi a insegnanti competenti che abbiano

Laura Andreotti durante una sua esibizione

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Sicuramente continuerò a perfezionarmi e a beneficiare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul quale però, per il momento, non voglio svelare nulla”.


Cultura provinciale 25 7 Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano di Ornella Jovane

L

a poesia come linguaggio universale, nizzati e programmati all’interno del centro profondo, sostanziale nella sua capaci- storico della città di Caorle: nelle sue calli, tà di cogliere l’essenza e, per questo, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo spirituale, assoluto. In tempi di maggiori difficoltà e di crisi santuario della Madonna dell’Angelo, ma le coscienze avvertono più marcata l’esigen- anche su motonavi cariche di poeti e poesie za di ritemprarsi guardando oltre l’effimero. da cui diffondere versi lungo le spiagge delLa prospettiva si fa più ampia, nell’ambi- la laguna cara ad Hemingway. Il linguaggio universale della poesia zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffiora nell’animo quando cerca un troverà la sua espressione in una varietà di senso più alto, duraturo e motivante della lingue - italiano, tedesco, ungherese, sloveno e croato - e dialetti, vita e dell’esistere. E di poesia ne Il meeting fa incontrare, quelli che si parlano zampillerà tanta, come tra loro e col pubblico, nei sei stati nazionali sottili getti d’acqua, i poeti di quel territorio e nelle regioni che appartengono alla Coper ogni dove - in stra- definito Alpe-Adria, da, per mare, in chie- un tempo Mittleuropa munità di Alpe-Adria. L’ospite d’onore sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da della kermesse 2012 sarà il vicentino Ferfruitore, indifferentemente, nel corso della nando Bandini, “un poeta eccezionale tra tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 pacatezza e meditazione” lo definì Zanzotgiugno prossimi. to che gli fu molto amico. Bandini ha pubE’ la quinta edizione di Flussidiversi, il blicato poesie in italiano, vicentino e latino. meeting annuale che fa incontrare, tra loro E per i suoi versi in latino ha ottenuto impore con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri- tanti riconoscimenti al Certamen poeticum torio che oggi viene definito Alpe-Adria e che Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen storicamente si richiama alla Mittleuropa. Vaticanum della Fondazione Latinitatis. Poche settimane fa è stato insignito Sarà un susseguirsi di incontri, readings, seminari, eventi, laboratori per bambini orga- anche di quel premio che per il suo prestigio

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

“W

illiam Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon. Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con Assicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia. La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Università di Cambridge. Le tele di Congdon saranno esposte nelle sale del piano nobile, affiancate da gigantografie, da bacheche con lettere e schizzi. Info 0412346947 - congdoninvenice@unive.it

viene definito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale. Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccogliendo il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti. Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings ufficiali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della caratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza. In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra fotografica, che rimarrà aperta al pubblico fino al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal fotografo e amico Graziano Arici. Flussidiversi continua la sua collaborazione con la Mostra internazionale dell’Infanzia di Sarmede che ha prodotto anche

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini per questa edizione la mostra “Segnidi- la signoria del tempo viene accolta, amata, versi” e i laboratori per i bambini dove si giusto perché riusciamo ad andare oltre il insegna a disegnare la poesia. tempo che l’amore per la vita riasssume in E’ previsto inoltre un intervento di Davi- una dimensione di compiaciuta, riscoperta de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”. sacralità”. Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori“Non si tratta di una ribalta estempoginale festival con la cerimonia, il pomerig- ranea ed autoreferenziale - conclude il segio di domenica 3 giugno, di incisione sulla gretario alla Cultura per la Regione Veneto scogliera del lungomare di Caorle di alcuni Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengosuoi versi, come hanno già fatto i poeti che no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; flussidiversi vuole lo hanno preceduto nelle edizioni passate. essere un momento di Il meeting annuale incontro per costruire di poesia Flussidiversi Ospite d’onore della è promosso dalla Co- quinta edizione il poeta qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole munità di Lavoro Alpe Fernando Bandini, e i bambini delle città, Adria, dalla Regione dedicata una mostra Veneto e dal Comune fotografica a Zanzotto con progetti didattici mirati e laboratori ad di Caorle, con il sostehoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di gno del gruppo Euromobil. “Flussidiversi - spiga il curatore scienti- officina degli editori di poesia che potranno fico dell’evento Antonio Cassuti - indica il incontrarsi tra di loro e incontrare il pubblidivenire dinamico, ma sereno al tempo stes- co; ci saranno letture che potranno poi contiso. Suggerisce il modificarsi della realtà e la nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di centralità del movimento della parola. Porta altri poeti; e momenti di studio e momenti il lettore a mettere in moto la sua fantasia: di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, farla cosa viva attraverso il fluire del verso, per lasciare una traccia, per essere un primo alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che mattone di una casa che voremmo solida e sta altrove, ma più reale della realtà, più forte per il futuro del territorio”. vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Ritorna la festa della Sensa D

omenica 20 maggio a Venezia si terrà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno questo evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la millenaria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta. La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine allo storico scontro tra papato e impero. In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiungeva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Vescovo, anche lui a bordo di una barca dalle

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fine dello scontro tra papato e impero

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Serenissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievocazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate. Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tradizioni dell’isola. Roberta Pasqualetto


26 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO Fa più paura della grande sete del 2003 Siccità record in pianura e montagna

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fiumi e laghi a secco di Nicola Stievano

“P

otrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germoinizio di primavera, dopo un inverno completa- gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca- agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non poter proseguire perché la poca acqua fino ai primi di aprile di pioggia se disponibile non basta per tutti, anzi ne è vista veramente poca. Da metà Allarme dovrà essere razionalizzata. dello scorso novembre sono caduti in per l’agricoltura A fine marzo nella nostra regiomedia fra i 50 e gli 80 millimetri di ma scarseggia ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associapioggia in pianura e in montagna la anche l’acqua zione nazionale delle bonifiche, manneve non si e quasi vista al di sotto ad uso potabile cano all’appello oltre 140 millimetri dei 1800-1500 metri. I laghi alpini e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in di pioggia, che significa 140 litri d’acqua per metro quadrasecca e la portata dei fiumi è ridotta al minimo. Insomma to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco- risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’acd’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio- qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fine di marzo i bacini idrografici del nostro territorio hanno registrato un la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en- deficit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Lemenesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%. i consorzi di bonifica, delle autorità di bacino regionali e Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici. Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappresentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”. In campagna le difficoltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché finché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di approvvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anticipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”. “Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allagamenti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma dovremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risalita del cuneo salino sull’Adige. A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la razionalizzazione dell’acqua. “In base alla specificità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del deflusso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’operatività dei singoli consorzi di bonifica. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serbatoi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verificherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”. Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’acqua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sotterranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a beneficio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

U

n “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emergenza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però Franco Manzato attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

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questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su questo argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun beneficio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impoverite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già accaduto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”. Manzato invita tutti a vigilare su eventuali sbalzi e impennate nel prezzo finale delle produzioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffici regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fenomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

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Il Veneto in primo piano 27 7 L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fiumi in secca e “brucia” le colture N

on è solo la mancanza d’acqua a preoccupare perché un’altra minaccia arriva dal mare, soprattutto per il Polesine e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fiumi durante i periodi di magra. L’assenza di piogge e la scarsità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’acqua salata può risalire anche per diversi chilometri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

IL CASO

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo – Il Veneto sta dando un brutto esempio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro territorio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fiume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insufficiente perché possa funzionare lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fiume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifica Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche sufficienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifica dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’acqua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse BrentaBacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giuseppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifica Adige Euganeo - abbiamo già pronto e finanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

T

assa sulla bonifica, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifica per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifica vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifica per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano direttamente in fiumi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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28 Il Veneto in primo piano Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema difficoltà

Pensionati sempre più tartassati Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei figli disoccupati con bimbi piccoli di Alessandro Abbadir

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ivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pesante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei figli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fine del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensionati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidità civile (210 mila). E poi: le pensioni erogate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati veneti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano essere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a beneficiare dell’adeguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografici) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

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sta diventando un dramma sociale. “Abbiamo avuto – spiega Don Dino Pistolato direttore di Caritas Venezia – tanti casi in tutta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in questo momento di crisi l’unica risorsa per tante giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di essere un dramma, oltre che per loro, anche per i figli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affitto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

Problema esodati

SI CERCA UNA SOLUZIONE

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roblema esodati, il governo promette una soluzione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incerto, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno accedervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro decine di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diverse ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfiorare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero. A.A.


Voci da palazzo 29 11 Consiglio regionale Approvata la legge finanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli di Mauro Gambin

“P

rima i veneti” era uno degli slogan usati dal sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche presidente Luca Zaia durante la campagna collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è elettorale. Durante le fasi che hanno portato girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse all’approvazione della legge finanziaria e del bilancio sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con previsionale per il 2012, è stato usato come un fa- il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritorVeneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo no del tributo ai consorzi di Bonifica c’è stato addirittura inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo lungo anche a causa del quadro economico finanziario compagno di partito Maurizio Conte che ne ha proponazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun- sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem- la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia- riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi- l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fino parare i costi del difensore civico al triennio 2013-2015 le ridue del difensore dei minori a quelli Maglia nera zioni del pagamento dei diritti delle figure apicali di enti regionali per il Veneto, di prelievo di acque minerali in o di società controllate. Insomma il Consiglio scadenza a fine 2012, la magspendere meno o risparmiare di al voto gioranza che guida la Regione ha più? Con le idiosincrasie politiche per ultimo scelto di non incassare una bella non è sempre possibile spigare cifra per i prossimi anni. Infatti, le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur- sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mianzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci- Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla per destinarla alle aziende in difficoltà. “Esisteva l’idea Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole immateria di compartecipazione regionale all’Iva, è rima- prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che imgran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes- fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Marino Zorzato, Pdl

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

“L

a bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori da parte di un inedito asse Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta regionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obiettivo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo differenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infine, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

Laura Puppato, Pd

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“S

iamo riusciti a garantire la sopravvivenza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad andare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il commento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come richiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giunta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sensibilizzazione dei giovani”.

Soddisfatti e non Andrea Bassi, Lega Nord

NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

E

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”. Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifica anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno beneficiare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge finanziaria e quello legato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripartizione delle risorse finanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affida ad una commissione tecnica lo studio della definizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il dibattito, dunque, è destinato a continuare. Graziano Azzalin, Pd

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

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l contributo che il Pd ha dato a questa finanziaria è importatnte – spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua firma tale cifra non compariva nemmeno e che il finanziamento è arrivato grazie a un emendamento firmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organizzata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confidi, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affitti”.

sprime soddisfazione il consigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del Consiglio veneto di un proprio emendamento alla finanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifici derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplificazione amministrativa, che consente finalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento. Cristiano Corazzari, Lega Nord

DIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“N

onostante le ristrettezze economiche spiega Corazzari - abbiamo cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcuni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospedale Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno significativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifica dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime. Carlo Alberto Tesserin, Pdl

“BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

“E

’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condizioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dialogando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commissione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stanziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.


10 Intorno a noi 30 Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare” di Mauro Gambin

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Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

ntonio Tamiazzo di Montecchio Maggiore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla finita. Qualche giorno dopo Umberto Ventura di San Giorgio delle Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di appena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù. Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquanta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto naufragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute. Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secondo quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla crisi aggiungiamo anche che la locomotiva del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo demografico; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla difficoltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressivamente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfida che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando famiglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

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in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”. Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si identifica con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carattere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione principale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervista a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’economia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella aveva confidato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo editoriale - la morale cattolica è piantata profondamente fino ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specialissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padremarito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.


12 Cultura veneta

Cultura veneta 31

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri Klimt

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte di Alain Chivilò

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l Museo Correr di Venezia fino all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande evento. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeggia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo figure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata con le arti figurative e decorative e il focus su Hoffmann, poi dal soggiorno a Ravenna, per il architetto e interior design, vuole suo “periodo d’oro”. Storicamente Per Klimt Venezia dimostrare proprio quest’aspetto. la “Secessione” nasce tra 1800 fu il suo primo L’esposizione che ne deriva, si e ‘900 con grandi trasformazioni viaggio all’estero. articola nell’evoluzione storica del politico, sociali ed economiche. Un Rimase folgorato movimento con documenti e opere periodo di sentite e forti contraddi- da San Marco di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, zioni dove la mentalità ottocentesca Match, Hoffmann e altri. Grande ims’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa- Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso vagner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifiuto di lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

A PALAZZO FORTUNY Il fashion dalla Vreeland

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ella sede di moda e sperimentazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fino al 26 giugno è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collaborazione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fino al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infine “l’eleganza è rifiutare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione Al.Ch. governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

Intervista a Vittoria Chierici

Vittoria Chierici

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ell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizioni, modifiche” di Budrio (Bologna) presso le Torri dell’Acqua, fino al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affresco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di conseguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha trovato in tale scena di battaglia? Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicenda della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leonardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretato fosse stato il progetto compositivo di Leonardo. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografico. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un film, utilizzando la fotografia e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo. Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può definire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinascimento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un significato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale. Non ho interpretato le figure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superficie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ricostruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappresentano anche delle scuole stilistiche e questo mio sviluppo lungo il percorso della Battaglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi. Si nota dalla composizione, dalla divisione dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamento, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografico su una solida piattaforma storica.

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le cocacola, i fiori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’influenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Boetti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.


Villa Momi’s

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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati.

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I nostri esperti 33 L’OTTICO

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Il CR39 o poliallil-diglicol-carbonato (PADC) è un polimero plastico appartenente alla classe dei poliesteri. Il suo nome deriva dal fatto di essere il trentanovesimo composto studiato nell’ambito di un progetto per la ricerca di resine trasparenti da parte di una divisione della PPG Industries; tale progetto era denominato “Columbia Resins”.[1] Questo polimero garantisce proprietà ottiche e meccaniche vantaggiose rispetto al vetro, con lo stesso indice di rifrazione (circa 1,5) e bassa dispersione cromatica (numero di Abbe 58) ma peso specifico 1,3, circa la metà del vetro con resistenza all’impatto 4 volte superiore. L’utilizzo principale di questo materiale è nelle lenti infrangibili ad uso oftalmico (occhiali). Vi sono altri materiali organici ad uso oftalmico ma il CR39 rimane quello di uso più comune e diffuso. Il CR39 è inoltre ampiamente impiegato per la rivelazione di tracce nucleari (particelle alfa, prodotti di fissione) mediante attacco chimico della superficie e successiva analisi con microscopio ottico. Il confronto con altri materiali ottici quali il metacrilato con cui sono costruiti alcuni accessori ottici di qualità mediobassa quali gli occhiali premontati permette di comprendere la bontà del materiale e la sua diffusione. Il metacrilato pur avendo caratteristiche ottiche molto simili al CR39, ha invece caratteristiche fisico-meccaniche molto inferiori quali la resistenza all’impatto, la durezza superficiale (graffi), alta termolabilità (si altera se esposto al sole) e un basso numero di Abbe con la conseguenza di un’alta aberrazione cromatica (disperde la luce come l’arcobaleno) che ne pregiudica la qualità ottica rispetto al CR39. Il CR39, nelle leggere varianti prodotte da ogni azienda, risulta essere il materiale di base per le lenti oftalmiche di medio basso potere. La resistenza chimica del CR39 è ottima, la superficie non viene intaccata da diversi solventi: acqua, alcool etilico, trielina, acetone e diluente nitro. La resistenza alle abrasioni del CR39 è media, per migliorarla si può effettuare un trattamento antigraffio sulle superfici in modo da aumentarne la resistenza alle abrasioni. Un ulteriore trattamento disponibile e consigliato è l’antiriflesso, che permette di ridurre drasticamente i riflessi residui del-

Hai paura del dentista? La paura del dentista è una delle paure più comuni ed intense che si nascondano nell’animo umano. Si rimandano le cure odontoiatriche perché non si riescono a superare con i propri timori. Oggi si possono abbattere gli ostacoli di queste paure ricorrendo alla sedazione cosciente, una tecnica che induce nel paziente una calma diffusa , una sensazione di benessere consentendo di portare a termine con serenità anche gli interventi più complessi. Inoltre il dentista oggi sa quanto sia importante avere un atteggiamento di ascolto verso il paziente, di rassicurazione, mettendo a disposizione tutta la professionalità , la competenza e la tecnologia di cui ci si può avvalere per una diagnosi e una cura estremamente precise e risolutive. Anche coloro i quali si sentano impauriti al solo pensiero di entrare in un ambulatorio medico dentistico, trovando un ambiente accogliente e personale altamente specializzato che sa prendersi cura dei timori del paziente ansioso, verranno accompagnati verso la risoluzione del problema.

le superfici. I trattamenti antiriflesso odierni sono molto evoluti e sempre combinati a un trattamento indurente apposito per la lente base e a un trattamento per rendere la superficie esterna (del trattamento) più resistente, meno sensibile allo sporco e all’appannamento. Il CR39 si può colorare normalmente per immersione in un bagno apposito e si possono ottenere tutte le tinte possibili. Le lenti fotocromatiche organiche o infrangibili, nelle quali si ha il fotocromatismo (cioè un aumento della tonalità della lente proporzionale alla luce), non utilizzano come materiale base il CR39 per incompatibilità con il trattamento di superficie. Per realizzare lenti fotocromatiche infrangibili viene utilizzato invece un prodotto leggermente diverso quale il CR330. L’unico limite di questo materiale è la ridotta elasticità e resistenza meccanica, tale per cui il CR39 non risulta essere il materiale migliore per occhiali cosiddetti “a giorno”, comunemente nominati “senza montatura” o “Glasant”. In questi occhiali le lenti sono agganciate alla montatura con delle viti o supporti simili. Anche se il montaggio è tecnicamente possibile, si rischia, quando lo spessore è meno di 4-5 mm, un’eccessiva fragilità delle lenti. Anche per montature in cui la lente è tenuta con un filo di nylon (chiamate Nylor) il problema è più o meno lo stesso, si rischia sempre una rottura o scheggiatura della lente data da urti, pressioni eccessive o schiacciamenti. In questi casi è consigliato l’uso di lenti, sempre infrangibili, ma di materiale idoneo a questo tipo di montature, cioè policarbonato, trivex o altri materiali organici ad alto indice. BIBLIOGRAFIA - Wikipedia OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<


34 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

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Chiave (4) - Il nome...........................

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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

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On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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6) – Storica casa automobilistica inglese................................................................................... Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta) • L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo. • Amare è breve, dimenticare è lungo.

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po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sapessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!” • Pierino va a trovare la mamma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appena nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.” • Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.” • Pierino è fermo ad una fermata dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quando arriva il bus, si aprono le porte, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fermata, preme il pulsante per prenotare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pierino sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un tizio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.” • Un bambino racconta ad compagno di scuola: “Sai, il mio cavallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

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Barzellette su Pierino

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AD - DA - EL - LO - OP - ADE DON - NAA - NOR - RIO - RNA SIR - SOS - TOR - TOT - UFO ANNA - ARGO - IERI - ONOR SUSA - ATONO - DUALE ETERE - OFIDE - IDROPE ARGENTO - SORELLA

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ANNA - CANORA - CORA DARIO - DEBUTTA - FAITH FILM - FIORE - FRANCIA HORROR - LIEBESTOD MORGAN - ZOO

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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

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SOPRA E SOTTO


A tavola 35 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

I VINI BIODINAMICI

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

R

ECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY.

MIGLIAIA I PRODUTMA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO. E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI.

FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO

VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI

PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI

RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZARRIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-

SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DENISMENEGHINI@ALICE.IT

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI

DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI. MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA

PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI

6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO. SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA. SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE. NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE. VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO. CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO. MANUELA E SILVIA BIZZO

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Oroscopo “LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE. SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

FASCINO CHI È IN CERCA DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · S ALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IMPROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

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IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · S ALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

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