La Piazza del Miranese sud - 2013apr n46

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del Miranese Sud

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.46 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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Sanità I piani della Regione per le Ulss venete

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Mirano Sei nuovi autovelox nei punti critici

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Spinea Per il parroco i suicidi sono colpa della crisi

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EDITORIALE

promuovere lo sviluppo grazie ad un consorzio

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano

L’amministrazione comunale ha approvato un Piano Strategico per aiutare e sviluppare le imprese del territorio sostenendo e patrocinando la nascita di un Polo tecnologico ed industriale. Questa rete di imprese, potenzialmente composta anche da tutte quelle salesi, si raggrupperà in un Consorzio. pag. 19

a giugno parte “paesaggio con uomini”

Maggio e giugno con spettacoli, laboratori, eventi tra Miranese e Riviera del Brenta. Continua la settima edizione di “Paesaggio con uomini”, ideato da Echidna in collaborazione con Arteven, con diverse esperienze artistiche che spazieranno dal teatro, alla danza, alla musica, alla letteratura, alla poesia. pag. 20

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Mafie, territorio a rischio infiltrazioni A Mirano, il tenente colonnello Dimichino ha tracciato una mappa delle organizzazioni criminali

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irano riflette sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Veneto. Associazioni e forze dell’ordine si sono riunite a convegno nel teatro di villa Belvedere per analizzare i vari aspetti della problematica, dalle origini alla stretta attualità, dai danni che questo fenomeno ha già causato alle misure necessarie per contrastarlo. L’evento è stato organizzato dal Comune in collaborazione con il Centro per la pace e la legalità Sonja Slavik e il presidio di Libera del Miranese. Relatori il sostituto procuratore

della Repubblica presso il Tribunale di Venezia Roberto Terzo, l’onorevole Francesco Forgione (già presidente della Commissione antimafia) e il tenente colonnello Alessandro Dimichino del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Padova. Terzo ha raccontato in particolare le numerose sfaccettature della criminalità organizzata in Veneto e purtroppo anche nel Miranese, che non è solo di natura mafiosa. In particolare il magistrato si è soffermato sugli strumenti giuridici a disposizione, evidenziando alcuni

“handicap” legislativi, come ad esempio alcuni cortocircuiti della prescrizione o la depenalizzazione del falso in bilancio. Una scelta, quest’ultima, che continua a generare effetti negativi, in particolare in un periodo in cui le organizzazioni criminali sempre più si mischiano alla parte sana del settore economico finanziario. Un settore che, se è “marcio”, rappresenta per le mafie un ancor più fertile terreno. Forgione ha sottolineato come le mafie, oggi, non abbiano alcun terpag. 10 ritorio precluso.

atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indicazione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tassazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che finalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il declino. continua a pag. 3

L’Intervento

Il lavoro è vita, anche per il Veneto di Franca Porto*

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a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i lavoratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica... *segretaria Cisl Veneto

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

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Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere

Martellago

l’avis aumenta le donazioni

Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano

NUOVA APERTURA Rinnovati i vertici del direttivo dell’Avis di Martellago. Presidente è Nicola Nicastri, vice presidente vicario Gianna Moras vice presidente Ivano Zanzo . Segretario è Lucio Lazzari. Amministratore: Pierdomenico Rocco. Consiglieri: Filippo Bernardi Roberto Boato, Onorino Cosmo, Ferruccio De Rossi Tarcisio Simionato, Lucia Vian Collegio Revisori dei Conti, Presidente: Paride Costa Consigliere: Enzo Michieletto, Ilario Poli L’Avis Comunale Maerne Olmo ha fatto registrare durante il 2012, un incremento del 7% circa delle donazioni, la seconda crescita percentuale della provincia. Finanziamenti europei

la provincia aderisce a “open museum”

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La protezione civile festeggia 10 anni di attività

s.m. di sala

Provincia servizi

Arrivano gli ausiliari della sosta La Provincia di Venezia, con il Museo di Torcello, ha aderito al progetto europeo “Open Museums”, progetto finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni e 856 mila euro ripartiti nel triennio 2011-2014 tra undici partner italiani e sloveni. L’obiettivo è trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, attraverso una modernizzazione e riqualificazione, che passa anche attraverso il riallestimento delle collezioni e l’impiego delle nuove tecnologie. Capofila del progetto è la Provincia di Ferrara.

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Tagli insostenibili al bilancio comunale pag.

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Regione economia

Fare squadra contro la violenza sulle donne pag. 22

spazi aperti

Oasi Lycaena, la natura in mostra pag.

cultura

uomini e donne “uguali” nel lavoro Pari opportunità fra uomini e donne nel mondo del lavoro. E’ stato siglato lo scorso 10 maggio un protocollo d’intesa nella sede della Direzione territoriale del Lavoro di Venezia, tra il direttore Michele Monaco e la consigliera di Parità della Provincia di Venezia Allalisa Vegna. L’accordo, che rinnova una collaborazione già avviata nel 2009, prevede che le parti si impegnino a realizzare iniziative per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere. Comune sarà inoltre l’impegno a promuovere e organizzare azioni comuni di formazione, approfondimento e informazione per favorire la piena applicazione della normativa vigente in materia di pari opportunità tra uomo e donna.

A Venezia la mostra-evento

Centro autorizzato:

Miranese

Pari opportunità

Le vitamine per il teatro in 14 spettacoli pag.

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Decrescita per virtù e per necessità pagg. 30-31

turismo

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo pag. 32

arte

A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento pag.

“da giorgio franchetti a giorgio franchetti” “Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Ca’ d’Oro” è il titolo della mostra evento proposta dalla soprintendenza per il Polo Museale Veneziano, Soprintendente Giovanna Damiani, in collaborzione con MondoMostre, a cura di Claudia Cremonini e Flavio Fergonzi. In mostra le opere, p meglio i capolavori di due straordinari collezionisti, nonno e nipote, riuniti per la prima volta alla Ca’ d’Oro, la dimora che il primo, il barone Giorgio Franchetti, scelse per contenere i suoi tesori. Accanto alle raccolte antiche del nonno viene esposta la non meno rara collezione di Giorgio jr che documenta il nuovo dell’arte italiana del secondo dopoguerra. La mostra prenderà il via il prossimo 30 maggio e sarà aperta al pubblico fino al 24 novembre presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. E’ un marchio registrato. Editore

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Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese OSPEDALI Vede la luce un’potesi di taglio di oltre 1800 posti letto Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 posti letto. Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso che ne perderà 244, Venezia con 222. Il presidente Luca Zaia però non condivide i numeri. “Diminuzione reale - dice non superiore a 400 posti letto ospedalieri in tutto”. Ci saranno meno primari, il loro numero passerà dagli attuali 864 a 725. Invariata l’area privata con 3.020 assegnazioni

Sanità, meno posti let

di Alessandro Abbadir

Da luglio sarà istituita “l’impegnativa di cura domiciliare”. Stanziato un fondo da 90 milioni di euro

Pigozzo (Pd): “Ci spieghi come vuole comportarsi la Regione con le strutture intermedie”

T

agli ai posti letto e potenziamento del servizio domiciliare, è su questi due versanti che la Regione ha intenzione di agire per razionalizzare e rendere più efficaci i servizi della sanità veneta. Si tratta, è bene sottolinearlo, di ipotesi di tagli che non sono ancora stati deliberati dalla giunta e quindi da prendere con la massima cautela. Da queste stime qualcosa comunque si capisce: i tagli riguarderanno tutte le province, in particolar modo quelle di Padova e Verona. Emergono dalla bozza delle nuove schede ospedaliere tagli ai reparti di degenza previsti dal nuovo piano socio sanitario, da un anno “congelato”. I posti letto che la Regione avrebbe intenzione di tagliare sono oltre 1800. Si passerebbe da 19.040 posti letto a 17.202. Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 e quasi 500 posti letto. Diversi però sono i conti fatti dal presidente della Regione Luca Zaia che ha confutato i numeri. “Attenzione - ammonisce - perché il taglio reale alla fine non supererà, nel complesso, i 400 che, divisi per gli ospedali esistenti fa 7 letti ad ospedale”. C’è poi una suddivisione importante. Gli ospedali saranno, secondo questo piano in hub (alta specialità) e spoke (intensità di cure medio-bassa). Saranno hub Vicenza, Treviso,

il poliamBulatorio emergency a marghera

Richieste in continuo aumento

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el dicembre del 2010 Emergency aveva aperto, non senza difficoltà e vari bastoni tra le ruote, l’ambulatorio a Marghera per garantire assistenza sanitaria gratuita a chi non poteva permettersela. Extracomunitari, migranti “di passaggio”, poveri: questa la “clientela” a cui sembrava dovesse rivolgersi il nuovo servizio, prestato da medici e operatori volontari. Ma la crisi ha cambiato tutto e ora “l’ospedale di Emergency”, come lo chiamano tutti, è un centro di riferimento per l’intero quartiere, e non solo. In coda per una medicazione e un accertamento non si trovano solamente le persone da sempre e un po’ frettolosamente considerate “ai margini” della nostra società, ma anche pensionati che faticano a pagarsi le cure, disoccupati di lungo corso, giovani coppie alle perse con troppe spese e poche entrate. Molti italiani dunque, molte persone che comunque ottengono una risposta e un servizio che ormai si è radicato in una realtà del tutto particolare come quella di Marghera e del suo tessuto sociale. Dai residenti l’ospedale di Emergency è visto come un servizio che mancava, come la possibilità di trovare sotto casa assistenza sanitaria e non solo. Il Poliambulatorio ha aperto in uno stabile messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Venezia ed è stato avviato grazie al finanziamento di Fondazione Smemoranda.”Svolgiamo un servizio di orientamento dei pazienti verso le strutture pubbliche, qualora ne avessero bisogno. – precisano i responsabili - Lo spirito del Poliambulatorio, infatti, è di collaborazione e integrazione con il Sistema sanitario nazionale. Sono sempre presenti mediatori culturali”.

Venezia, Padova e Verona mentre diventeranno spoke Belluno e Rovigo, che guarda caso sono le attuali province venete meno popolate. Negli ospedali ad alta specializzazione non saranno toccati i reparti di rianimazione, mentre succederà per gli ospedali spoke. Vediamo, ora, nel dettaglio provincia per provincia le ipotesi che la Regione ha messo in campo per poter snellire la sanità, ipotesi che dovranno fare i conti con le forze politiche in consiglio regionale prima di diventare realtà. Le più colpite saranno Padova e Verona Padova perderà 418 posti letto passando a 3.590 (3,87 per mille), Verona 492, arrivando 3.462 (3,81 per mille). Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso me perderà 244, Venezia perderà 222 posti letto arrivando a 3,21 posti letto ogni mille abitanti. Rovigo di posti letto ne perderà 202 ma in percentuale il taglio sarà cospicuo passando da 4,24 a 348 per mille. Belluno di posti letto ne perderà 103. Ovviamente con questo piano e questi tagli, ci saranno anche meno primari, che passeranno da 864 a 725, mentre l’area dei posti letto privata resterà invariata (3020) che però diminuendo quelli pubblici alla di fineCampolongo peseranno di più a Maggiore livello percentuale. Bojon (Ve) III Strada Zona 2 del Pd Un commento arriva subito dal Artigianale, consigliere regionale Tel./Fax 049 97 25 636 cifre – comin commissione sanità Bruno Pigozzo: “Queste

menta Pigozzo - vanno prese con le pinze e saranno credibili solo quando saranno deliberate dalla giunta e portate in consiglio. Va detto poi che in questa operazione non si parla di realizzazione delle strutture di ricezione intermedie Si è colpito il settore pubblico salvando quello privato”. Se da un lato la Regione punta ad un taglio sostanziale dei posti letto, dall’altro vuole potenziale la domiciliarità. Sarà istituita entro luglio 2013 “l’impegnativa di cura domiciliare”. Sarà di fatto una rivoluzione per la famiglia che vorrà curare in casa un anziano o un disabile. Sarà istituito un percorso basato su cinque livelli, erogati dal servizio sanitario regionale. Le categorie saranno: basso bisogno assistenziale, medio bisogno assistenziale , alto bisogno assistenziale disabilità gravissime con necessità di assistenza a domicilio, grave disabilità psichica e intellettiva; grave disabilità fisico-motoria. Si punta a deospedalizzare gli anziani, seguendo un orientamento medico che vede fare notevoli progressi a queste persone fra le mura domestiche. Per questo c’è uno stanziamento di 90 milioni di euro. “E’ una rivoluzione culturale - dice l’assessore Remo Sernagiotto - con questa riforma le persone potranno essere assistite dai loro famigliari, ottenendo risultati migliori rispetto ad una ospedalizzazione e facendo risparmiare risorse”.

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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel territorio

Ospedla e di Chioggia con il nuovo ingresso

le ulss veneziane

tto e più domiciliarità Servizi sanitari La Regione stanzia 30 milioni di euro l’anno e, se necessario, assumerà personale

Esami e visite anche a tarda sera, a settembre dovrà essere tutto pronto di Nicola Stievano

“U spalla pag 5 per vene-

na rivoluzione culturale”: così il governatore veneto Luca Zaia ha definito la scelta di aprire gli ospedali anche di notte, dalle 20 alle 24, per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Si parte da settembre ma la macchina si è già messa in moto, perché tutto dovrà essere pronto per il primo di settembre. Da allora si farà su serio e si capirà quanto sarà apprezzata l’iniziativa che ha lo scopo di ridurre le liste di attesa per esami e visite e agevolare chi lavora. Sulla carta l’idea di non dover ricorrere a permessi o a ferie sembra piacere a molti, poi ci sarà la prova del nove direttamente “sul campo”. In alcune città i pazienti sono già abituati alla “sanità serale” con l’apertura fino all’ora di cena degli ambulatori medici e di alcuni servizi privati convenzionati. Ora la Regione vuole fare un passo avanti e prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere pronta a partire entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche, sofisticati e costosi, che restano spenti per lunghe ore. “E’ una nuova filosofia – ha detto Zaia – che si rivolge prima di tutto ai 5 milioni di veneti che ci chiedono tempi più veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma anche per la definizione del percorso di controlli ed esami dopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle al minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori è garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, se necessario, ci saranno anche delle nuove assunzioni.

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L’ospedale di Chioggia rimesso a nuovo

Obiettivo: servizi e risparmio L

a sanità fra tagli, razionalizzazioni e ottimizzazione dei servizi previsti dalle schede territoriali e dal nuovo Piano socio-sanitario, insieme con la riorganizzazione della rete ospedaliera, scommettendo sulla qualità e quantità delle cure. Che scenari si aprono nel futuro prossimo venturo? Come si muoveranno i direttori generali in un contesto di riduzione dei costi? Nel Veneziano spicca il caso di Chioggia, all’interno dell’Ulss 14, che, proprio in una stagione di austerity e tagli, è riuscita a dare in termini di efficienza e novità una risposta ad una richiesta di buona sanità che da anni saliva dal territorio. La soluzione del “vecchio” ospedale rimesso a nuovo ha conciliato l’esigenza di contenere i costi - ridimensionando progetti più ambiziosi legati alla realizzazione di nuove strutture - e di migliorare il servizio, qualificandolo. “Nel caso di Chioggia - commenta il direttore generale Giuseppe Dal Ben - c’era una struttura obsoleta, non adeguata non solo alle esigenze della cittadinanza, ma anche a quelle dei tantissimi turisti che affollano le spiagge durante la stagione estiva. Mettendo assieme la professionalità del personale e un ridisegno più moderno dei reparti, siamo riusciti a dare un nuovo aspetto all’ospedale. Che ora è più accogliente, più a misura di paziente, più razionale nella distribuzione degli spazi”. A Venezia l’Ulss 12 aderisce alla sperimentazione delle visite “notturne” per accoriciare i tempi di attesa delle prestazioni diagnostiche con l’intento di portarli agli standard indicati dal ministero della Salute. “Sempre avendo in mente le esigenze dei cittadini - prosegue Giuseppe Dal Ben che è direttore generale anche dell’azienda sanitaria veneziana - ci siamo attivati per primi (come chiesto dalla Regione) nel campo delle prestazioni notturne alla Ulss 12. Gli utenti hanno dimostrato di gradire molto la possibilità di fare indagini diagnostiche in orari extra. Si tratta di un primo passo per accorciare le liste d’attesa. Certo, non basta solo questo: tutti dovremo lavorare molto sull’appropriatezza delle prescrizioni mediche per calmierare in modo efficace e duraturo la domanda di prestazioni”.

Cavarzere Continua la sperimentazione della Cittadella Sociosanitaria

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ia libera della sperimentazioni di tipo ambulatoriale alla cittadella Sociosanitaria di Cavarzere e per la struttura riabilitativa di Motta di Livenza. Un premio alle eccellenze deciso a inizio maggio dalla Quinta Commissione regionale che ha approvato il progetto di legge 324 di inziativa della Giunta veneta relativo alle “Stabilizzazioni delle sperimentazioni gestionali di Cavarzere e Motta di Livenza”. “La sanità veneta del futuro non può prescindere dalle eccellenze e dalle sperimentazioni che funzionano e producono risparmi. Per questo il via libera alle sperimentazioni di Cavarzere e Motta di Livenza è un passaggio importante” hanno commentato il presidente della Commissione Sanità, Leonardo Padrin, e il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond. “La stabilizzazione di queste esperienze - hanno proseguito - è il riconoscimento di un sistema che ha dimostrato di funzionare molto bene, da un lato tenendo vive due importanti strutture per il territorio, dall’altro puntando sulla qualità della cura e dell’assistenza”. “Le sperimentazioni gestionali pubblico-privato per le struttura riabilitativa di Motta di Livenza e di tipo ambulatoriale di Cavarzere devono proseguire. Ci riserviamo di apportare le necessarie correzioni in aula per evitare contraddizioni e fraintendimenti con le indicazioni del Ministero della Salute”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo. “Avevamo proposto di adeguare il provvedimento secondo quanto il Ministero chiedeva, in applicazione della spending review. Ma da parte della maggioranza è arrivata la bocciatura. In ogni caso - conclude Pigozzo - la continuità delle sperimentazioni regionali dovrà essere integrata con le schede ospedaliere e territoriali delle aree interessate, che auspico vengano approvate a breve”. O.J.


6 Territorio Eventi La Confcommercio dà il via libera ad una serie di manifestazioni

Un’estate di “Notti bianche” nel miranese Molinari: “Progressivamente il numero delle adesioni è cresciuto. Siamo convinti che la crisi si supera con un atteggiamento propositivo” di Filippo De Gaspari

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n mese di tira e molla, poi Confcommercio ci ha ripensato: la Notte bianca di Mirano si farà. Dietrofront, auspicato e benaccolto, dell’associazione di categoria, che all’inizio di aprile aveva minacciato la cancellazione dell’evento in programma l’8 giugno prossimo a Mirano. Con la serata regina confermata, il programma delle Notti nel Miranese può partire e l’estate in città avere inizio. Poco tuttavia il coinvolgimento da parte dei negozianti di Mirano, che alla prima riunione preparatoria avevano partecipato solamente in venti. Poi l’ultimatum della categoria: “Se entro pochi giorni non raggiungiamo almeno le cento adesioni, la manifestazione salta”. Minaccia raccolta dai diretti interessati, anche se non a piene mani. Confcommercio, dopo una lunga pausa di riflessione, ha deciso di rivedere la sua decisione, confermando la data che l’anno scorso portò in città oltre 50 mila visitatori, la più seguita e frequentata notte bianca di tutto il comprensorio. C’è dunque ancora margine per organizzare

I negozi resteranno aperti in queste occasioni oltre la mezzanotte l’evento tanto atteso, e quindi la data torna nel programma dell’estate e anche nel volantino delle Notti del Miranese, pubblicato in una prima versione “choc”, senza la data di Mirano appunto. E’ la soluzione più popolare, visto le polemiche accese dalla cancellazione dell’evento, ma anche la più difficile: perché nonostante tutto l’adesione dei commercianti arranca ancora. “Dopo lunghe riflessioni e incontri, abbiamo deciso che la Notte Bianca anche quest’anno si farà – comunica la direttrice di Confcommercio Tiziana Molinari – non abbiamo raggiunto l’obiettivo delle cento attività, ma abbiamo visto che l’interesse è cresciuto. Durante questo periodo di riflessione siamo passati da una ventina di adesioni ad oltre 60, ma soprattutto abbiamo raccolto da parte di

queste la voglia di fare, di costruire qualcosa, lasciando da parte chi si ostina a ritenere che gli eventi non siano occasioni importanti per sostenere il commercio. Siamo convinti che l’unico atteggiamento per affrontare questo periodo di crisi sia quello di essere propositivi, cercando nuove strategie e diversificando le occasioni, proponendo il commercio miranese in vari modi, attraverso eventi di piazza, sfruttando il web, il confronto e la formazione continua. Ci spiace vedere che qualcuno sfrutta solamente ciò che viene proposto invece di diventarne parte attiva, speriamo solo che nel futuro si possa crescere insieme per mantenere, o meglio migliorare, l’immagine di questo territorio”. Caso “Mirano” a parte, nel resto del comprensorio la Notte bianca rimane una formula gradita e anzi in continuo trend di crescita. L’entusiasmo nelle prime riunioni preparatorie di questa primavera è palpabile tra gli operatori. Confermato dunque il calendario di appuntamenti: la prima a partire sarà Salzano, il 18 maggio, poi toccherà

Il flusso di partecipaneti ad una “notte bianca” della scorsa estate a Martellago il 25 giugno. Dopo Mirano, come detto, l’8 giugno, a Olmo l’appuntamento è previsto per il 15 giugno e a Scorzè la Notte bianca sarà invece il 22 giugno. A Maerne tutti in piazza il 29 giugno, mentre a Spinea l’appuntamento cambia colore, con la Notte gialla organizzata nella prima giornata di saldi estivi, il 6 luglio. Conclusione a Noale il 13 luglio. Immutata la formu-

la: intrattenimenti in strada, musica, mostre e cene a lume di candela sotto le stelle, poi spettacoli di strada e balli per tutte le età. Ma soprattutto negozi aperti fino oltre la mezzanotte, con offerte e vetrine tirate a lucido. In programma anche concorsi, coinvolti i commercianti. Tutte le novità sul sito www.nottinelmiranese.it.

COMuNICAZIONE NASCE “MIVIDA”

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n giornale on-line per dar voce a tutte le manifestazioni del Miranese: sagre, festival, fiere del gusto, tradizioni, ambiente e prodotti tipici.E’ nato da pochi giorni ed è già un successo di contatti in rete il sito “Mivida, Miranese da vivere”, primo spazio virtuale per informare e comunicare ai cittadini ciò che i sette comuni del comprensorio offrono, perché lo fanno, cosa bolle in pentola per il futuro e conoscere lo straordinario fermento che anima in ogni periodo dell’anno associazioni, gruppi di cittadini, Pro Loco, enti pubblici e aziende impegnate nella promozione del territorio e nell’organizzazione di eventi. Mivida nasce per essere la voce di chi organizza le piccole e grandi manifestazioni nel Miranese, troppo spesso bistrattate dai consueti canali di comunicazione. Su Mivida l’organizzazione può raccontarsi, parlare di sé, invitare, tenere aperto un canale di comunicazione con i cittadini, aprire gallerie fotografiche o video e altro ancora. Dietro al progetto c’è l’incontro tra alcuni imprenditori locali e cittadini impegnati nella promozione del territorio, delle tradizioni e delle proposte di intrattenimento, che hanno deciso di avvalersi di professionalità in ambito comunicativo come giornalisti, fotografi, webmaster. “L’ambizione è alta - spiega il presidente dell’associazione che ha dato vita al progetto, Paolo Favaretto - in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo è importante creare ambiti di svago, spensieratezza, opportunità a chilometro zero e a portata di tutti. Una sorta di contrario di un catalogo di viaggi, fatto ad uso e consumo

di chi resta in città, non per ripiego, ma per viverla. Mivida, in questo senso, vuole essere una guida per i cittadini”. Dalla sagra di paese al festival musicale per i giovani, dalla fiera del gusto con protagonista il prodotto tipico del territorio alla manifestazione legata alla cultura popolare locale. Il giornale è già online su www.mividamiranese.it ed è consultabile anche su Facebook (www.facebook.com/mividamiranese) e Twitter (www. twitter.com/mividamiranese). Mivida è allo stesso tempo uno slogan e un invito. “Mi” come Miranese, “vida” come vita, vivere, in lingua spagnola, da cui l’italiano ha preso in prestito altri termini come “movida” per identificare il divertimento, lo svago. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi al ristorante “19 al Paradiso” di Mirano, alla presenza di autorità, presidenti di Pro Loco e associazioni del territorio, rappresentanti di aziende e sponsor. Online dal 19 aprile, il sito ha raggiunto in un giorno il picco di 110 visite e oltre mille passaggi in meno di 15 giorni dal suo esordio in Internet. Migliaia gli utenti raggiunti in pochi giorni grazie anche al tam-tam su Facebook.



8 Mirano L’Intervento

Territorio

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

Viabilità Il limite massimo consentito nelle aree controllate è di 50 chilometri orari

Autovelox, ecco i sei nuovi impianti di Filippo De Gaspari

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Si tratta di dispositivi “Velo ok”, colonnine di colore arancione poste a margine della carreggiata

adesso sono arrivati sei autovelox nelle strade di Mirano. Gli automobilisti sono avvisati “Attenzione ai limiti di velocità, da adesso multe in agguato per chi preme troppo sull’acceleratore”. I dispositivi sono stati acquistati e già posizionati dal Comune tra il capoluogo e le frazioni, in punti particolarmente critici della viabilità locale, e dove si corre troppo rispetto ai limiti stabiliti. Si tratta dei dispositivi cosiddetti “Velo ok”, colonnine di colore arancione poste a margine della carreggiata e ben visibili a distanza dagli automobilisti. Particolarità: possono contenere o meno un sistema di rilevamento della velocità. Secondo i progettisti infatti, a differenza di altri autovelox fissi, le colonnine non hanno compito punitivo ma deterrente. Le multe scatteranno infatti solo se all’interno, sarà collocato il dispositivo elettronico di rilevamento e, alcune centinaia di metri dopo, si posizionerà la pattuglia della Polizia locale per la constatazione immediata dell’infrazione. Niente verbali inviati a casa dunque. Certo è che nel dubbio, in prossimità del piloncino arancione ben visibile a distanza, converrà sempre rallentare. Tre sono stati posizionati nel capoluogo, altrettanti nelle frazioni. A Mirano gli autovelox si trovano in via Scaltenigo, tra l’incrocio “da Coi” e il ia di metri dopo la colonnina per distributore Trivengas e in Due installazioni, fermare all’istante il trasgressore prossimità del centro di Scal- in via Chiesa e via e contestargli immediatamente tenigo, zona acquedotto e Scaltenigo, sono l’infrazione rilevata dal “Velo ok”. poi in via della Vittoria, tra state già colpite In tutte le zone dove sono stati l’incrocio con via Villafranca dei vandali posizionati i “Velo ok”, il limite e l’incrocio con via Parini. massimo consentito è di 50 chiPoi le frazioni: a Zianigo un dispositivo è ben visi- lometri orari. Per Mirano è solo il primo stralcio di bile in via Varotara, nelle vicinanze dell’incrocio con un progetto, già adottato in diversi Comuni italiani, via Volpati. A Vetrego in pieno centro, in prossimità denominato “Noisicuri”, che in futuro potrà essere della chiesa (via Vetrego) e a Campocroce, sempre implementato con l’acquisto di nuove colonnine da in centro, vicino alla scuola elementare Silvio Pellico piazzare in altri punti sensibili della viabilità comu(via Chiesa). I vigili si posizioneranno alcune centina- nale e provinciale. Per questo motivo continuano le

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...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità. *segretaria Cisl Veneto

villa Bianchini, grazie alle associazioni il parco è tornato fruiBile

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rilevazioni per capire quali siano le zone in cui si corre di più e che potrebbero in futuro vedere l’installazione di nuovi autovelox fissi. A qualcuno però la novità non è proprio piaciuta: nemmeno il tempo di posizionarli e quattro “Velo ok”, i due di via Scaltenigo, via Varotara e via Chiesa, sono stati subito oscurati dopo poche ore dai vandali con della vernice. Peraltro inutilmente visto che all’internon non c’era ancora alcun dispositivo elettronico in grado di rivelare la velocità. Pochi giorni dopo la colonnina di via Vetrego è crollata a terra, forse sradicata accidentalmente da un mezzo di passaggio. Un esordio non certo fortunato per gli autovelox miranesi.

segue da pag.

Ambiente

’ iniziato in aprile il campo di lavoro per il recupero funzionale del parco di Villa Bianchini a Zianigo. Coinvolte diverse associazioni del territorio, con la collaborazione dell’assessorato alle Politiche ambientali e la supervisione dell’Ufficio tecnico del Comune. Malgrado la pioggia e un inizio di primavera pazzerello dal punto di vista meteorologico, all’appuntamento non hanno voluto mancare quasi tutte le associazioni che partecipano da mesi al tavolo per il rilancio della villa:

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Un’immagine dei nuovi autovelox arancioni

di Franca Porto*

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Legambiente, Cai, Agesci Noviziato di Zianigo e Valore Ambiente. Attrezzati con vanghe, rastrelli, zappe, forbici per potare, i volontari hanno dato il via a un’azione che ha l’obiettivo di rendere fruibile il parco già per questa primavera. Subito evidenti i risultati, con le associazioni capaci di ridonare in pochi giorni quest’angolo dimenticato di verde ai cittadini. Il campo di volontariato ha previsto, infatti, un fitto calendario di ben 12 intense giornate di lavoro (il sabato e la domenica) in cui le

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associazioni si sono alternate nei vari interventi di manutenzione concordati con l’Ufficio tecnico comunale. Si è trattato principalmente di interventi di pulizia e sfalcio dell’erba che negli anni di incuria appena trascorsi aveva invaso i sentieri e il selciato attorno alla villa, di manutenzione del sottobosco e asporto dell’edera che soffocava le piante secolari, della raccolta degli inerti e dei rifiuti abbandonati, del ripristino delle siepi e della manutenzione del laghetto e del ponticello. Grazie

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all’impegno delle associazioni, è stato possibile aprire al pubblico il parco già il primo maggio, con i visitatori accompagnati per la prima volta dopo tanto tempo in un percorso di visita del giardino antico della villa. Guide d’eccezione sono stati gli stessi volontari delle associazioni. F.D.G.

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10 Mirano Sicurezza Convegno a Teatro Belvedere sulle emergenze criminali

Mafie, territorio a rischio infiltrazioni Il tenente colonnello Dimichino ha tracciato una dettagliata mappa delle organizzazioni criminali che operano in Veneto di Filippo De Gaspari

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irano riflette sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Veneto. Associazioni e forze dell’ordine si sono riunite a convegno nel teatro di villa Belvedere per analizzare i vari aspetti della problematica, dalle origini alla stretta attualità, dai danni che questo fenomeno ha già causato alle misure necessarie per contrastarlo. L’evento è stato organizzato dal Comune in collaborazione con il Centro per la pace e la legalità Sonja Slavik e il presidio di Libera del Miranese. Relatori il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Venezia Roberto Terzo, l’onorevole Francesco Forgione (già presidente della Commissione antimafia) e il tenente colonnello Alessandro Dimichino

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del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Padova. Terzo ha raccontato in particolare le numerose sfaccettature della criminalità organizzata in Veneto e purtroppo anche nel Miranese, che non è solo di natura mafiosa. In particolare il magistrato si è soffermato sugli strumenti giuridici a disposizione, evidenziando alcuni “handicap” legislativi, come ad esempio alcuni cortocircuiti della prescrizione o la depenalizzazione del falso in bilancio. Una scelta, quest’ultima, che continua a generare effetti negativi, in particolare in un periodo in cui le organizzazioni criminali sempre più si mischiano alla parte sana del settore economico finanziario. Un settore che, se è “marcio”, rappresenta per le mafie un

vigili a scuola di tutela animale

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igili a scuola di tutela animale. Non solo multe e controllo del traffico: a Mirano gli agenti della Polizia locale hanno seguito un corso di perfezionamento e aggiornamento dedicato alla tutela giuridica degli animali d’affezione. A tenere le lezioni è stata Loredana Flego, coordinatrice veneziana della guardie ecozo-

ancor più fertile terreno. Forgione ha sottolineato come le mafie, oggi, non abbiano alcun territorio precluso. Tra i vari mezzi di penetrazione c’è il controllo dei grandi cicli produttivi, come quelli di cemento e rifiuti, perfetti per accumulare risorse economiche, ma anche consenso. Il Veneto, purtroppo, è particolarmente a rischio: la nostra Regione, secondo Legambiente, è al terzo posto in Italia per i reati relativi all’edilizia. La strategia vincente, secondo Forgione, è quella che, oltre che attraverso la repressione, le contrasta anche dal punto culturale e sociale: “Batterli nei tribunali, ma anche fuori, nella società. Superare l’antimafia degli eroi e arrivare all’antimafia della quotidianità”. Infine il tenente colonnello Dimichino ha

ofile di Oipa Italia. Il corso ha riguardato soprattutto le normative introdotte in tema di protezione degli animali da compagnia e le procedure da seguire nel traffico illecito e commercio abusivo di animali d’affezione, oltre che i reati commessi nei loro confronti. “Il comando ha sentito l’esigenza di partecipare al corso visto il numero di interventi, sia su richiesta che d’iniziativa, che vengono effettuati giornalmente - spiega il vicecommissario Monica Regazzo - l’esigenza è quella di tutelare gli animali e svolgere

Carabinieri in azione tracciato una dettagliata mappa delle organizzazioni criminali venete. Da un lato quelle italiane, con infiltrazioni provenienti da Sicilia, Calabria e Campania. Dall’altro i sempre più numerosi sodalizi stranieri: cinesi, rumeni, albanesi, nigeriani, moldavi e bulgari, ciascuno con una precisa “specializzazione”. Poi Dimichino ha raccontato episodi salienti della storia recente della lotta a mafie e criminalità organizzata in Veneto, e anche nel Miranese, con le operazioni Aspide, Manleva, Zefiro.

interventi utili alla diffusione della cultura e del rispetto del mondo animale, non solo a livello repressivo ma anche in forma preventiva, educando le persone al rispetto del patrimonio faunistico”. Secondo gli agenti miranesi esistono ancora in città, radicate in una “vecchia” cultura popolare, problematiche legate al mancato rispetto delle norme di convivenza con il mondo animale. Il nuovo impegno degli agenti, servirà a scoraggiare qualsiasi tipo di maltrattamento nel territorio comunale. F.D.G.

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12 Mirano Amministrazione Nuovo progetto per gestire meglio i parcheggi a pagamento

Arrivano gli ausiliari della sosta di Filippo de Gaspari

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Mirano è l’ora degli ausiliari. Nuovo progetto del Comune per gestire meglio i parcheggi a pagamento in città: sono 171 gli stalli blu in piazza, i furbetti che lasciano l’auto parcheggiata senza pagare il ticket probabilmente molti di più. Il Comune ha deciso da questo mese di dare un giro di vite alla regolamentazione delle aree di sosta: la nuova gestione consisterà in una nuova forma di informazione verso i cittadini, ma anche in un controllo e verifica del funzionamento dei parchimetri e del pagamento della sosta, con eventuali sanzioni per i trasgressori. A occuparsi del controllo saranno appunto gli ausiliari, almeno tre quelli che entreranno subito in servizio. A fornirli sarà una ditta esterna a cui il Comune si è rivolto. Il tutto avverrà con il coordinamento della Polizia locale, che provvederà a formare gli operatori con un apposito corso di formazione e qualificazione per fornire agli ausiliari adeguate conoscenze delle norme in materia di circolazione stradale, con particolare riguardo a quelle di comportamento, ai compiti di prevenzione e repressione delle violazioni, ai procedimenti sanzionatori e di tutela e controllo sull’uso della strada. Al termine del corso, questi soggetti saranno nominati con provvedimento del sindaco e rivestiranno a tutti gli effetti la qualifica di pubblico ufficiale. Gli operatori si alterneranno nel servizio, che svolgeranno a piedi nelle aree di sosta a pagamento del centro e delle vie limitrofe e indosseranno un gilet identificativo, portando una tessera di riconoscimen-

Le aree con soste a pagamento sono attive a Mirano dal 2006 to. “Con l’affidamento di questo servizio intendiamo intensificare la presenza attiva sul territorio a vantaggio della cittadinanza – spiega il sindaco Maria Rosa Pavanello – gli operatori dovranno mantenere un atteggiamento di collaborazione e di disponibilità, fornendo informazioni sull’uso corretto della strada e delle aree di sosta e assicurando, nel contempo, con un’attenta e costante azione di prevenzione, la correttezza dei comportamenti in materia di circolazione stradale”. Le aree di sosta a pagamento del centro storico di Mirano, sono state attivate nel 2006 con l’obiettivo di abbassare i livelli di traffico che congestionano le piazze e innalzano i valori di inquinamento atmosferico e acustico, incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico, ma anche favorire l’utilizzazione delle limitate aree di sosta a servizio degli esercizi commerciali e dei servizi, al mag-

Sono 171 gli stalli blu in piazza. Tanti i furbi che parcherggiano l’auto e spesso non pagando il ticket

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Ausiliari del traffico al lavoro gior numero di cittadini, limitando il cosiddetto “traffico parassita” finalizzato esclusivamente alla ricerca della sosta. Ancora oggi il pagamento nelle aree blu avviene utilizzando uno dei tre parchimetri in servizio, che rilasciano uno scontrino riportante l’orario di sosta autorizzato, ma può avvenire anche acquistando un biglietto per la sosta a taglio fisso di mezz’ora o di un’ora nelle tabaccherie del centro storico o attraverso un abbonamento annuale previsto per i residenti e per gli esercizi commerciali che si affacciano alle zone con parcheggio a pagamento.

sport Sociale

special olympics, grandi successi

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rande risultato della Polisportiva San Pio X di Mirano ai giochi regionali Special Olympics, in programma a San Giovanni Lupatoto (Verona), appuntamento clou del movimento internazionale che organizza e promuove lo sport per atleti con disabilità mentali. Tra le centinaia di sportivi coinvolti nelle varie discipline, dall’atletica al calcio, dal nuoto alle bocce, si sono distinti quelli di una società miranese, la Polisportiva San Pio X appunto, che ha partecipato al torneo di pallacanestro, piazzandosi ai piedi del podio, al quarto posto. L’ottimo risultato della Polisportiva, che, a oggi, annovera dodici cestisti seguiti da cinque volontari, è il frutto di vent’anni di attività nello sport per disabili: un’esperienza che pone la società agli albori dello sport per disabili in Veneto e, allo stesso tempo, fa di Mirano uno dei primi comuni sede di questo tipo di attività sportiva. La vittoria del torneo è andata all’altra squadra della provincia di Venezia impegnata nelle gare, “Il Sorriso” di Mira, che ha battuto in finale l’Oltre Montebelluna. F.D.G.



14 Spinea Il dibattito Duro attacco ai poteri economici e politici di Don Antonio Genoverse

“Suicidi? E’colpa della crisi”

Solidarietà

un mezzo per la casa nazareth

Il sindaco Silvano Checchin però frena: ”Il disagio non è solo di natura economica” di Filippo De Gaspari

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uicidi per crisi e disperazione, a Spinea si infiamma il dibattito dopo l’ultimo caso che ha visto un imprenditore togliersi la vita in città dopo aver perso il lavoro ed essersi visto pignorata pure la casa. Duro il parroco don Antonio Genovese, ancor più deciso l’intervento del sindaco Silvano Checchin. E’ un vero e proprio anatema contro la politica e le banche quello di don Genovese, lanciato dal pulpito durante i funerali dello sfortunato lavoratore. “Morti che pesano sulla coscienza di chi ha la responsabilità di non fare il giusto, morti che poi chiedono il conto. Non servono tante parole a lenire il grande dolore e le domande che sono rimaste soffocate in gola di tanti”. Forte il richiamo poi, “A chi ha responsabilità nella politica e nella finanza e non pensa a coloro che devono vedersi riconoscere i propri diritti, per primo quello alla casa non pignorabile”. Lunga riflessione anche del sindaco della città. “Abbiamo bisogno di aiutare i cittadini a capire i disagi del vissuto personale - scrive

Checchin in una lettera a tutti i cittadini - è necessario precisare che è possibile stabilire l’effettivo nesso causale tra la crisi economica in atto e i casi suicidio. I dati Istat a nostra disposizione indicano che i motivi economici sono cause marginali rispetto ad altre e che i suicidi sono più diffusi tra individui anziani, celibi o nubili e disoccupati, ovvero le persone più esposte alla solitudine e in difficoltà nel dare un senso alla propria vita”. Cautela dunque da parte del sindaco nell’addossare ogni colpa alla crisi. Una delle numerose proteste per la situazione economica “Ci sembra, invece, di poter affermare che le difficoltà economiche influiscano sulla menti sociali, una progressiva integrazione e politiche”. Poi il richiamo del sindaco a coesione sociale, sul senso della comunità, con cittadini provenienti da vari paesi del tutta la città: pensare a chi muore, ma sosulla fiducia nel futuro. La crisi incide sui mondo, l’insorgere di situazioni di indivi- prattutto a chi rimane. “Siamo consapevoli legami familiari e comunitari più deboli, dualismo e di legami deboli tra le persone. del particolare disagio in cui versano molti genera insicurezza, isola la persona e la Occorre andare alle radici del disagio che nostri concittadini - spiega Checchin - da chi fa sentire sola ad affrontare le sfide quo- sarebbe fin troppo semplicistico ricondurre è senza lavoro, a chi non riesce a pagatidiane senza poter contare sul sostegno esclusivamente a un problema economico, re l’affitto, a chi non ha soldi per le cure dalla società in cui vive. Questo disagio è che pur esiste. A queste persone dobbiamo mediche o per fare la spesa. Dovremmo particolarmente sentito anche nella nostra un atto di amore e di comprensione da vive- prendere coscienza della necessità di afcittà, in cui il rapido sviluppo urbanistico e re in silenzio, senza giudizi e senza lanciare frontare in modo solidaristico e comunitario demografico ha comportato forti cambia- crociate su generiche responsabilità sociali le difficoltà del momento”.

eventi A luglio

NOTTE GIAllA, PAESE IN FESTA

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già in moto la macchina organizzativa per la Notte Gialla 2013. La manifestazione più importante dell’anno a Spinea si svolgerà il 6 luglio, primo giorno di saldi e forse anche per questo motivo l’adesione dei commercianti della città è apparsa fin da subito entusiasta. Già partita la mobilitazione per organizzare al meglio l’evento più atteso dell’estate. Nelle scorse settimane in sala del Consiglio comunale, Tiziana Molinari, direttore della Confcommercio del Miranese, con Patrizia Vianello, capo delegazione della Confcommercio per il Comune di Spinea, hanno incontrato una numerosa platea di titolari di bar e negozi per decidere come procedere. L’assessore alle Attività Produttive Gianpier Chinellato ha sottolineato quanto il Comune di Spinea ritenga importante costruire una rete di collaborazione e supporto

I commercianti distribuiranno buoni sconti per acquisti all’interno degli stessi negozi a tutte le iniziative che possono vivacizzare la città e ha ringraziato la Confcommercio del Miranese per l’importante contributo che intende dare. “Spinea è ricchissima di eventi - spiega Chinellato - nel 2012 i cittadini hanno potuto scegliere fra centinaia di appuntamenti diversi: da quelli di tipo culturale, alle sagre e feste di quartiere, dalle numerosissime mostre d’arte alle rilevanti conferenze sui più diversi argomenti organizzate spesso in collaborazione con le associazioni della città. Proprio per questo, è quanto mai necessario fare squadra con le attività commerciali per capitalizzare sul territorio i benefici, effetti di questo fermento”. Tra le proposte più interessanti emerse durante la serata, c’è quella di adibire tutte le vetrine della città con il colore giallo. Un’altra novità importante è la creazione di percorsi enogastronomici speciali e l’alta qualità dell’animazione. All’interno della Notte Gialla Confcommercio ha aggiunto anche un concorso a cui parteciperanno tutte le attività: i commercianti distribuiranno buoni sconti per acquisti da effettuare all’interno degli stessi negozi. Spinea insomma si trasformerà in un grande palcoscenico con tanta musica con dj-set, jazz, blues e in Piazza Municipio uno spettacolo dedicato agli anni Ottanta. Ovviamente ampio spazio alle attività commerciali, che potranno rimanere aperte fin oltre la mezzanotte. Durante la riunione organizzativa la Confcommercio ha anche presentato una piattaforma informatica che si chiamerà “Vivi Spinea”, in collaborazione con l’azienda Alchimatica, che creerà sul web una piazza virtuale dove tutte le attività commerciali possano trovare una vetrina ad hoc per far conoscere meglio la propria attività. La proposta, già lanciata con successo a Mirano, consentirà a tutti i negozi di gestire uno spazio internet in un portale unico, migliorando la propria visibilità e potendo promuovere iniziative e occasioni particolare, anche con l’aiuto dei social network. Un ulteriore aiuto alle attività in tempo di crisi. G.Pip. F.D.G.

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d aprile si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna del mezzo donato dalla concessionaria Stefar di Mirano all’associazione “Volontari del fanciullo” di Spinea. Si tratta di una Fiat Ulisse sette posti per consentire il trasporto dei 42 bambini che frequentano casa Nazareth di Spinea. L’associazione “Volontari del fanciullo” di Suor Licia Farinelli da oltre 20 anni è impegnata a Spinea a favore dei bambini in difficoltà, tutti con un’età compresa tra i 4 e i 13 anni. Grazie a una collaborazione con l’assessorato ai Servizi sociali, i volontari del fanciullo svolgono una preziosa attività di prevenzione e sostegno dei minori. Con questo nuovo mezzo, l’associazione punta a migliorare il servizio a favore dei più piccoli e delle loro famiglie. Solo il carburante sarà a carico dell’associazione e dell’accompagnamento si occuperanno i volontari che, assieme alle educatrici, offrono il loro tempo per questo importante servizio per la comunità. Alla cerimonia di consegna, hanno partecipato gli assessori Ginapier Chinellato e Giampietro Buiatti e i vertici di Stefar Mirano, oltre a tanti volontari e cittadini vicini alla realtà di casa Nazareth. F.D.G.

EDuCAZIONE CIVICA SCuOlE PulITE

Un’immagine del murales realizzato nella scuola “Anna Frank”

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ducazione all’appartenenza nelle scuole. Perché se il lavoro è degli studenti, il rispetto per le cose sarà maggiore. Con questi presupposti ha preso il via a Spinea “Scuole pulite”, con i bambini protagonisti appunto nella cura e nel rispetto di uno dei loro ambienti di vita: la scuola. Sono stati gli stessi scolari a rendere più pulita e bella la scuola che frequentano. Questa iniziativa prende vita nell’ambito di un progetto di educazione ambientale attuato nelle scuole elementari del secondo circolo didattico, che vede coinvolte 27 classi e circa 160 genitori. Un progetto attuato grazie alla collaborazione di esperti e genitori, che nasce con lo scopo di far apprendere ai ragazzi, attraverso esperienze pratiche, i temi sviluppati

nel corso dell’anno scolastico, rendendoli protagonisti nella cura e nel rispetto del proprio ambiente di vita. In questa occasione i bambini, aiutati dagli adulti, hanno abbellito spazi verdi della scuola, messo a dimora le piante da orto, allestito alcune aiuole con le piante aromatiche, predisposto la simbologia relativa alla raccolta differenziata, allestito una bancarella con i prodotti dell’orto e realizzato un murales per esprimere i vissuti scolastici che più li rappresentano. Lo scorso 19 aprile le attività hanno preso il via ufficialmente presso le scuole primarie “Anna Frank” e “Marco Polo”. Tra le altre cose è stato realizzato un murales, che personalizzare e rendere più colorati i muri della scuola frequentata. F.D.G.


pagina a cura di Barbara Da Pieve

www.comune.spinea.ve.it - Posta Certificata: protocollo.comune.spinea.ve@pecveneto.it

AMBIENTE COME PRIORITA’. INCONTRIAMOCI PER MIGLIORARE INSIEME LA CITTA’

Dopo aver approvato in Consiglio Comunale il Piano di Azione dell’Energia Sostenibile per ridurre le emissioni di anidride carbonica del 20% entro il 2020, l’Assessorato Ambiente intende coinvolgere sempre di più i cittadini nell’adottare uno stile di vita sostenibile. Tre le priorità: il risparmio energetico, la riduzione dei rifiuti, la lotta allo spreco alimentare. Nella raccolta differenziata si è adottato su tutto il territorio il sistema dei cassonetti a calotta ottenendo uno straordinario aumento della raccolta differenziata. Spinea è passata dal 59% al 72% di novembre 2012. Questo è la dimostrazione che tutti i cittadini hanno collaborato giorno dopo giorno aumentando la consapevolezza che è il gesto semplice e quotidiano che fa la differenza. Ora c’è bisogno di un ulteriore impegno per diminuire i rifiuti attuando un consumo consapevole, scegliendo prodotti con confezioni meno ingombranti e combattendo lo spreco

alimentare per cui spesso si butta in spazzatura frutta, verdura, avanzi, ancora commestibili. Per aiutare i cittadini e sostenerli nelle buone pratiche l’Assessorato all’Ambiente organizzerà nelle prossime settimane alcuni incontri nei quartieri per suggerire scelte sostenibili da attuare nel quotidiano. Durante le riunioni verranno spiegate da autorevoli relatori in modo semplice e chiaro le scelte da attuare per migliorare il rendimento energetico delle nostre case risparmiando denaro nel medio-lungo periodo e come sfruttare gli incentivi di legge. In ogni incontro verranno distribuite gratuitamente le pastiglie per disinfestare i giardini dalle larve della zanzara tigre che può essere veicolo di malattie potenzialmente pericolose. Il calendario degli appuntamenti verrà pubblicato prossimamente sul sito del comune www.comune. spinea.ve.it

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Gruppi di cammino: rimanere in forma senza spendere nemmeno un euro! Ogni settimana ci si può unire al gruppo guidato da Andrea Rosso, un esperto laureato in Scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva. Per partecipare basterà presentarsi nei seguenti punti di ritrovo: martedì e venerdì dalle ore 9.00 alle 10.15, all’entrata principale di via Buonarroti del Parco Nuove Gemme; lunedì e mercoledì dalle 17.00 alle 18.15, al parcheggio davanti alla chiesa di Santa Bertilla. I “Gruppi di Cammino” sono organizzati dall’Asl 13 in collaborazione con gli assessorati ai Servizi Sociali e Sport. L’attività è gratuita ed è un modo semplice ed efficace per prevenire le più diffuse malattie cardiovascolari tenendo il peso sotto controllo e facendo anche nuove amicizie. info: 3452444367 o scrivete a fecola86@live.it, www. comune.spinea.ve.it, facebook: comune.spinea

cultura a spinea: “paesaGGio con uomini” La rassegna “Paesaggio con Uomini”, che da aprile a giugno attraversa il territorio tra Rivera del Brenta e Miranese, propone esperienze di teatro, danza, musica, letteratura e poesia. Dopo l’anteprima de La fabbrica dei preti di Giuliana Musso, proposto a Spinea in prima nazionale lo scorso novembre, la settima edizione del programma ideato dall’Associazione Echidna, in collaborazione con Arteven, prosegue. Frutto di una programmazione culturale condivisa da una rete di soggetti pubblici e privati, il progetto consolida un dialogo territoriale che parte dalla cultura per aprirsi a nuove relazioni e collaborazioni. L’Assessorato alla Cultura da alcuni anni aderisce a questo progetto di rete per offrire a Spinea eventi di alta qualità artistica. Il programma è promosso in partnership con la Fondazione di Comunità Riviera–

• La fabbrica Sylcom, conosciuta per le arti dei suoi mastri vetrai, diverrà il palcoscenico per il musicista Gianfranco Grisi che si esibirà con un raro strumento, il cristallarmonio, composto da calici di cristallo, suonati tramite lo sfregamento dei polpastrelli. L’appuntamento è per sabato 25 maggio alle ore 21.00.

Miranese, con il contributo della Provincia di Venezia, il sostegno di Veritas, Banca del Veneziano, Coop Adriatica Nordest e di numerosi soggetti privati. Le tappe che vedranno Spinea protagonista nei mesi di maggio e giugno sono: • venerdì 17 maggio alle ore 21.00

con “Esistenza soffio che ha fame”. Una cerimonia tra teatro e spiritualità, quella proposta al Cineteatro Bersaglieri da un’attrice, Carla Peirolero, e un Pastore, Don Andrea Gallo. Accompagnati dal canto e dalla musica, danno vita a una danza di parole sui potentissimi versi del Qohélet;

• Paolo Rumiz sabato 15 giugno alle 21.00 porta nel parco di Villa Simion a Spinea, lo spettacolo “Zuta Dunja - La Gialla Cotogna” tratto dal suo romanzo. Le musicalità dell’area Balcano-Danubiana, tra canti apocrifi e melodie bosniache, si esprimerà tra echi di valzer viennese e sonorità del prossimo Medio Oriente. Per info sul programma www.comune. spinea.ve.it


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Spinea 17 Territorio Il comune festeggia l’impegno di centinaia di volontari

Protezione Civile, dieci anni di attività E’ stata dedicata una mostra in Villa Simion su tutti gli interventi svolti in aiuto dei territori in difficoltà, dal 2003 di Filippo De Gaspari

D

ieci anni e non sentirli. Primo importante traguardo per il gruppo dei volontari di Protezione civile di Spinea, uno dei più attivi del distretto Miranese, che ha festeggiato nei giorni scorsi il decennale della fondazione avvenuta nel 2003. E’ stata l’occasione per la città, rappresentata da sindaco e assessori, per dire grazie ai volontari, a cui è stata dedicata anche una mostra in Villa Simion. In questi dieci anni sono stati molti gli interventi dei volontari di Spinea dentro e fuori la città. A spiegare questa prima decade è il coordinatore del gruppo, Paolo Bareato: “Ogni giorno ci sono attività da portare avanti: manutenzioni continue, addestramenti, gestione della segreteria, corsi formativi, presenza nelle scuole, organizzazione delle attività pianificabili, senza considerare le criticità che possono sorgere nel territorio, per le quali non valgono festività o ferie. A ognuno un ruolo: questa è la chiave del successo. Abbiamo impiegato diversi anni a organizzarci e non avremmo potuto farlo senza conoscerci, senza creare un

appuntamento settimanale e delle attività di gruppo”. Il gruppo di Spinea appare ben strutturato, sempre in formazione e soprattutto specializzato: “Abbiamo raggiunto una struttura organizzata in grado di rispondere alle diverse esigenze – spiega Bareato – un esempio sono i volontari disinfestatori che garantiscono la salubrità degli spazi comuni nel corso delle emergenze, la specializzazione raggiunta nel taglio degli alberi, le persone addette alla procedura per gli interventi in emergenze idrauliche, la capacità logistica nei trasporti e nella conduzione di mezzi speciali. E a tutto questo non siamo arrivati da soli. In primis il Comune, che ha voluto la creazione del gruppo, ci ha supportato in questi anni garantendo sempre il giusto rapporto con le istituzioni. Ringraziamo anche il Lions Club che, oltre ad aver messo le basi del gruppo, ha continuato a sostenerlo con diverse iniziative, tra cui l’organizzazione del decennale”. E c’è poi quella lunga lista di interventi che ha visto impegnati i volontari in questi anni, dentro e fuori Spinea. “Dal

Il sindaco Silvano Checchin, l’assessore Protezione Civile Stefania Busatta e il coordinatore del gruppo P.C. Spinea Paolo Bareato

2003 gli interventi sono stati molti, a partire dalla costante presenza nelle scuole che ha avvicinato bambini e ragazzi all’organizzazione e agli interventi della protezione civile come, ad esempio, il piano di confinamento in caso di incidente chimico”. E ancora: i volontari di Spinea hanno svuotato i locali allagati durante l’alluvione nel Miranese del 2006, a Mestre nel 2007, nel 2008 in Riviera, nel 2010 prima a Santa Maria di Sala

e poi a Vicenza, Padova e Verona, nel 2011 a San Donà. Sono stati presenti in Abruzzo dopo il terremoto del 2009, con oltre 300 giorni di servizio e in Emilia lo scorso anno, dove è stato garantito per quattro settimane, il servizio di disinfestazione nel campo della Regione Veneto a San Felice sul Panaro. Hanno portato soccorso durante le nevicate del 2009 nel bellunese e del 2012 nelle Marche.

neWs Sicurezza

vandali ai parchi

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imesse in ordine 45 panchine in città, posizionate quasi tutte al parco Nuove Gemme. Ma dopo un’ulteriore verifica nei luoghi più frequentati della città, i volontari di “Mi prendo cura” hanno segnalato altre panchine rovinate per lo più da atti vandalici. “E’ veramente triste – dice il consigliere delegato al Progetto Paolo Barbiero – che gesti di inciviltà come imbrattare, togliere stecche, sporcare volutamente la seduta delle panchine, si ripercuotono sulla vivibilità di Spinea. Occorre che tutti diventiamo più attenti per contrastare questo fenomeno”. Anche perché se da un lato i volontari lavorano a costo zero per il Comune, dall’altro lievitano i costi per materiali e attrezzature utilizzate, tutte a bilancio dell’ente. Lo stesso è accaduto nei mesi scorsi anche per quanto riguarda le giostrine dei bambini nei parchi e perfino le aiuole di fiori e piante. Il sindaco Silvano Checchin chiama al rispetto delle cose tutti i cittadini e coinvolge direttamente il Consiglio comunale dei ragazzi: “Stanno lavorando molto in questo senso – afferma Checchin – possono essere veicolo di informazione e passaparola prezioso tra i loro stessi coetanei. Gli adulti invece, li invitiamo a partecipare all’inziativa “Mi prendo cura”. F.D.G.

E’

nata la seconda isola ecologica composta da “cassonetti interrati”. Dopo la piazzola esistente in via Carpaccio, ora anche via Palladio è dotata dei pratici raccoglitori invisibili che consentono di smaltire i rifiuti domestici in modo innovativo sotto il profilo estetico e igienico insieme. Spinea è l’unica città nel Miranese, ad aver installato questi ampi contenitori che possono comodamente contenere grosse quantità di rifiuti, occupando poco spazio in superficie. Un sistema all’avanguardia che potrebbe rappresentare il futuro della raccolta multimateriale. L’utilizzo è semplice grazie alla chiavetta magnetica già in possesso dei cittadini che consente l’apertura di tutte le calotte. Prossimamente, altri angoli della città saranno dotati di questo pratico servizio. Si tratta di veri e propri contenitori a scomparsa: cassonetti interrati, dove ad emergere sono solo delle colonnine alte un metro, dentro le quali si può depositare la spazzatura secondo le consuete norme di differenziazione. I contenitori a scomparsa arrivano direttamente dalla Francia, dove sono realtà ormai da diversi anni. Rispetto al normale cassonetto o alla classica campana per la raccolta differenziata, la nuova isola consente di stoccare una quantità maggiore di rifiuti: i contenitori interrati sono infatti una sorta di iceberg. Sembrano piccoli, ma sotto terra hanno una capienza di 770 litri ciascuno (pari a due normali cassonetti) e consentono perciò un carico massimo di una tonnellata. Sono stati progettati per un tempo di sollevamento da parte dei mezzi di

e Stefania Rocca

Veritas inferiore al minuto. Quando lo spazio interrato è pieno, i mezzi della multiutility intervengono per svuotarlo come avviene per i normali cassonetti e campane. L’impatto visivo è molto più gradevole delle normali isole ecologiche. Tutto ciò accade in un comune come Spinea che sta investendo molto sulla raccolta differenziata e sul corretto utilizzo dei contenitori. Oltre al servizio di Ecomobile per la raccolta dei rifiuti ingombranti e pericolosi, che non devono essere inseriti nei cassonetti e nelle campane per la raccolta differenziata, con il servizio che arriva direttamente nei quartieri in precise giornate del mese, procede a pieno regime anche l’implementazione della raccolta del secco con sistema a calotta. Inoltre, per rendere ancora più semplice e chiaro anche ai cittadini stranieri che risiedono a Spinea come devono essere differenziati i rifiuti, il Comune ha pensato di realizzare in collaborazione con Veritas dei volantini informativi nelle principali lingue straniere delle etnie presenti sul territorio, per rendere comprensibile a tutti il corretto conferimento di ogni F.D.G. tipo di rifiuto.

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RIFIuTI SECONDA ISOlA ECOlOGICA


18 Santa Maria di Sala Amministrazione I conti dell’ente locale difficili da far quadrare

Comune, tagli insostenibili al bilancio Arpi: “Di positivo c’è che lo scorso anno sono stati estinti mutui per più di 700mila euro” di Roberta Pasqualetto

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e amministrazioni locali devono fare i conti con problemi sempre più insostenibili quali: l’aumento dei costi, la diminuzione rilevante delle entrate, problematiche sociali e sempre minori fonti di finanziamento in conto capitale. Il problema è che non si vedono spiragli di luce e l’incertezza dei dati dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze, non aiuta sicuramente a gestire “il pubblico” con serenità e lungimiranza. “Fortunatamente - dice l’assessore al bilancio Alessandro Arpi - il comune ha proceduto a fine 2012 ad estinguere anticipatamente i mutui per un totale di 701.311 euro. Questo è stato possibile anche grazie al contributo dello Stato concesso ai Comuni virtuosi. Ciò ha consentito un risparmio per quest’anno di circa 97 mila euro tra interessi e quota capitale su mutui, importo che, in assenza dell’estinzione anticipata, si sarebbe sommato alla disastrosa situazione in cui ci troviamo in questo particolare momento storico”. Il comune per fronteggiare l’emergenza si è dato i seguenti obiettivi: analisi dei costi sempre più attenta ed istituzione di un nuovo organismo di controllo di gestione interno con il personale in essere; creazione di un nuovo gruppo di coor-

I mancati trasferimenti dallo stato creano problemi alle casse comunali

dinamento ad hoc, per l’analisi della Spending review. Una squadra composta dai 3 dirigenti, dal segretario comunale e dall’assessore al bilancio, con il fine ultimo di razionalizzare e monitorare costantemente le uscite della parte corrente; taglio sui costi di illuminazione (razionalizzati i punti luce accesi, dalle ore 1 alle ore 5 della notte), carburante, spese di riscaldamento e di funzionamento dell’ente rispetto dei nuovi limiti di spesa imposti dalla normativa vigente. Inevitabilmente quest’anno altri aumenti, dopo il grande sforzo fatto a fine 2012 nel tenere le aliquote Imu ed Irpef invariate, nonostante un taglio di 125 mila euro circa

arrivato a ottobre del’anno scorso. Per tenere il bilancio rispettoso del pareggio finanziario tra entrate e spese, del patto di stabilità e dei parametri di virtuosità, l’aliquota Irpef sarà aumentata di un punto e l’aliquota Imu, solo sulla seconda casa, di 1,7 per mille. Per agevolare i cittadini è stata aumentata la soglia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef, per i cittadini con un reddito annuo lordo pari a 10 mila euro (prima il limite era 8.500); abbassamento del valore dei terreni edificabili da 130 a 117 euro al metro quadro; nessun aumento dell’ imposta Imu sulla prima casa e aliquota bloccata al 4,0%.

neWs Sociale

parte la consulta dei giovani

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Santa Maria di Sala nasce la consulta giovani, un organo consultivo apolitico, formato solo ed esclusivamente da ragazzi di età compresa tra i 16 e i 30, cvuole dare una rappresentanza per ogni frazione del comune. I membri della consulta giovani non sono stati nominati direttamente dai gruppi politici in consiglio comunale, ma hanno aderito liberamente. Tra i compiti consultivi e propositi- ll delegato Luca Morosin vi, in merito alle politiche giovanili, questo organo si auto regolamenterà con un proprio regolamento che i ragazzi stessi stanno strutturando tutti assieme. La consulta giovani è formata da: Riccardo Scappin, Serenella Bettin, Filippo Gaiani, Andrea Basso, Enrico Simionato, Simone Beggiora, Andrea Zanchin, Eleonora Ferrari, Stefano Artusi, Allesio Frezzato e Daniel Basso. “La risposta è arrivata immediatamente - dice il delegato alle politiche giovanili Luca Morosin - undici ragazzi di differente età hanno fatto richiesta di parteciparvi e siamo subito partiti con questo nuovo progetto che, nella storia di Santa Maria di Sala, non era mai stato presentato”. L’amministrazione assieme a questo gruppo inizierà a strutturare progetti più ampi come l’Informagiovani e il miglioramento della biblioteca; tutte attività volte a offrire servizi e aiuti ai ragazzi e ai cittadini. Il delegato Morosin ringrazia i giovani volontari cosciente che non è facile fare del “volontariato politico” soprattutto al giorno d’oggi. R.P. Messaggio pubbliredazionale messaggio pubblicitario

“Le Pro Loco fanno grande il territorio” appuntamenti da non dimenticare

MIRANO • 25 maggio ore 19,00 - Una delle manifestazioni più importanti della PRO LOCO MIRANO è “I zoghi de quando gerimo putei”

manifestazione rivolta ai ragazzi delle quinte elementari di Mirano e delle sue frazioni; una grande gara a squadre che ripropone i giochi del passato, quei giochi che i bambini, oggi, conoscono solo attraverso i racconti dei nonni. La XV edizione, si svolgerà nella frazione di BALLO’, paese della squadra campione in carica. questa festa permette ai giovani di entrare in contatto con residenti di tutte le parti del Comune, di conoscerli, di sentirsi uniti, ed inoltre permette loro di riscoprire la bellezza del gioco fine a se stesso e il piacere dello stare insieme per divertirsi assieme.

SALZANO • 25-26 maggio la super collaudata Festa della Filatura giunta al

22° appuntamento: grandissima manifestazione in cui adulti e bambini vengono immersi in un’atmosfera fantastica alla riscoperta delle cose semplici circondati dalla natura, dalla tradizione e dalla cultura della identità delle genti che vivono nelle terre veneziane. Si potrà ammirare il processo produttivo del baco da seta; con possibilità di visitare mostre, spettacoli, intrattenimenti vari, il fornitissimo stand gastronomico e la 1^ Filanda Run.

SCORZE’ NOALE • 2 giugno La ormai consolidata, bellissima, tradizionale Infiorata • 8-9 e 14-15-16 giugno Il grandissimo Palio di Noale una delle ri-

evocazioni storiche più belle e più importanti di tutto il Nord Italia; centinaia di figuranti e bellissime manifestazioni che faranno vivere giornate indimenticabili immersi in una suggestiva atmosfera medievale.

Questa è la Pro Loco che con le sue quattro manifestazioni annuali (una per ogni frazione) ci fa incontrare alcune delle eccellenze della nostra terra veneziana; i suoi appuntamenti organizzatissimi sono diventati, ormai, tappe irrinunciabili per gli amanti del buono, del bello, del genuino, del tradizionale e dei prodotti tipici. • Dal 10 al 19 maggio a Cardignano di Scorzè la 39° Festa dell’Asparago e della Fragola

• Dal 24 maggio al 3 giugno a Peseggia di Scorzè la 44° Festa

dei Bisi

VIGONOVO • dal 21 giugno al 1 luglio abbiamo la possibilità di incontrarci e di fare festa con il rock e le bionde (e non solo); saremo tutti insieme per il Vigorock a tutta birra.

CAMPONOGARA • 18 Maggio “Festa del bambino” Dalle 14.30 in piazza Castellaro

scivoli e giochi gonfiabili, cena a prezzo convenzionato e, dalle 21, concerto in piazza con le sigle dei cartoni animati.

JESOLO • 26 maggio Festa dei fiori in Piazza Torino • 22-23-24 giugno nel centro storico Festa del Patrono San Gio-

vanni

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Santa Maria di Sala 19 Economia Un segnale per sostenere le politiche del lavoro

Un consorzio di aziende che puntano alla crescita di Roberta Pasqualetto

L

’amministrazione comunale ha approvato un Piano Strategico per aiutare e sviluppare le imprese del territorio sostenendo e patrocinando la nascita di un Polo tecnologico ed industriale. Questa rete di imprese, potenzialmente composta anche da tutte quelle salesi, si raggrupperà in un Consorzio che sarà diretto dagli imprenditori stessi, secondo i loro obiettivi e senza perdere di vista le finalità e gli scopi istituzionali che hanno determinato questa unione. Gli obiettivi sono: valorizzare il territorio e le sue imprese, costruire la crescita economica, sostenere le politiche del lavoro in tutte le sue forme senza dimenticare chi oggi soffre ed è in difficoltà per la mancanza di certezze in ambito lavorativo. Il comune ha creato le condizioni per un possibile sviluppo, ma dovranno essere gli imprenditori a decidere autonomamente e liberamente quali obiettivi darsi e quali strade percorrere. “Il vantaggio che ha il neo consorzio è di essere una scatola vuota, tutta da riempire come meglio credono gli imprenditori con contenuti, idee e soprattutto mettendo a fattor comune le esperienze già vissute di alcune nostre realtà, che respirano le opportunità dei mercati internazionali – dice l’assessore alle attività produttive Gabriele Ragazzo. E’ ovvio poi che più aziende aderiranno più sarà possibile sviluppare, con economie di scala, piani e azioni di crescita mirati e di sicuro successo”. Il comune sostiene il Consorzio mettendo a disposizione il complesso di Villa Farsetti quale sede di rappresentanza e sede degli uffici comunali per lo sviluppo economico del territorio. “Villa Farsetti è un patrimonio unico assieme alla zona artigianale industriale che abbiamo a disposizione e che ha bisogno di vestirsi a festa per farsi conoscere oltre i confini locali – conclude l’assessore Ragazzo – si deve incoraggiare ed attrarre risorse da più fronti sia per un proprio sostentamento sia per restituire al territorio quel valore che nasconde nella sua storia e nelle sue pietre. Abbiamo ritenuto necessario riconoscere formalmente con un atto, l’importanza della nostra zona industriale che ricordo essere la seconda della provincia di Venezia per dimensioni e numero di occupati. La deliberazione di giunta comunale n. 23 del 15.02.2013 ha individuato le aziende dei settori primario secondario e terziario del territorio con lo scopo di aggregarle e riconoscerle in un vero e proprio Polo tecnologico industriale”. Il progetto è partito dall’idea di aggregare le imprese di una determinata area geografica e nello specifico quella delle 6 frazioni, che costituiscono il territorio salese, al fine di sviluppare e ottimizzare le risorse e le eccellenze presenti nel territorio stesso, questo per far si

L’assessore Ragazzo: ”Le imprese affronteranno le sfide del mercato internazionale con più tranquillità”

Il municipio di Santa Maria di Sala

di poter affrontare in sinergia la difficile e lunga fase congiunturale la cui fine stenta a vedersi. Insomma una idea pensata per puntare a innovazione e tecnologia in un momento di crisi in cui purtroppo troppi imprenditori continuano a cercare l’abbassamento del costo del lavoro.

neWs A giugno

teatro in una azienda

A

Santa Maria di Sala, venerdì 7 giugno, si terrà uno spettacolo di danza della Rassegna di Arteven Paesaggio con Uomini intitolato: “Le mura site specific”. Lo spettacolo si terrà all’interno della Ditta Punto Ciemme Arreda; trasformando un luogo di lavoro in un luogo di cultura. Il progetto Paesaggio con Uomini è condiviso con altri tredici comuni del territorio, ed è finanziato dalla Provincia di Venezia e dalla Regione Veneto. Questa performance artistico-culturale vuole ricreare momenti di aggregazione e cultura di alta qualità, fuori dai soliti ambienti nei quali sono proposti generalmente gli spettacoli. Ecco parchè quest’evento si terrà presso una delle grandi aziende salesi che ospiterà lo spettacolo all’interno dei suoi spazi. La creazione di questa performance, è ispirata all’agire quotidiano, ma anche agli inflessibili limiti del labirinto e alla protezione dall’ignoto dove le mura assumono diversi significati e l’uomo scandisce tutto con dei rituali non codificati. Per questo la danza ha gesti contratti, spesso violenti che nei duelli tra uomo e donna trova i suoi momenti di emozionante contraddizione. Lo spettacolo inizia alle ore 21, durante la serata è prevista la visita della fabbrica. R.P.


20 Cultura In Riviera e Miranese Continua la rassegna ideata da Echidna

“Paesaggi con uomini”, giugno di spettacoli Teatro, danza, musica e letteratura scondo un calendario che è arrivato alla settima edizione

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dati, si andrà al calzaturificio Iris di Fossò, dove sarà in scena Francesca Foscarini con “Cantando sulle ossa”. Il ristorante Villa Ca’ Zane Martin a Dolo, ha ospitato “Le donne nel baule” (30 euro con cena) con Marco Artusi, Davide Dolores e Igi Meggiorin. Si è continuato il 10 dalle ore 18 alle medie di Noale con Roberto Abbiati e il suo evento dal titolo “Una tazza di mare in tempesta”. Sabato 11, nella fabbrica Carraro Tech di Salzano, Gigio Brunello ha intrattenuto il pubblico con “Vite senza fine, storie del secolo scorso” e venerdì 17 Don Andrea Gallo e Carla Peirolero saranno ai Bersaglieri di Spinea con “Esistenza soffio che ha fame”. Maggio si chiuderà il 24 alle 21 a Ca’ della Nave a Martellago con “Sospiro d’anima (la storia di Rosa)” con Aida Talliente e il giorno dopo, stessa ora, alla Sylcom di Spinea con Crystal Concert di Gianfranco Ghisi. A giugno il finale. Mariella Fabbris sarà all’azienda agricola Ca’ Busatto di Pianiga domenica 2 alle 19.30 con “Beato Angelico. Il cibo degli angeli” (20 euro), poi ve-

Don Andrea Gallo e Carla Peirolero nerdì 7 alle 21 al Punto Ciemme Arreda di Santa Maria di Sala “Le mura/site specific” con Arearea. Infine sabato 15 giugno alle 21 al Parco di Villa Simion di Spinea con lo spettacolo “Zuta Dunja - La gialla Cotogna” e, infine, domenica alle 16, alla stazione di Campagna Lupia, “Treno d’arte. Uomini, storie e paesaggi sulla Vacamora” (18 euro). L’ingresso agli altri spettacoli costerà 12-10 euro. Sono previste riduzioni per i

soci Coop Adriatica, Cai di Dolo e Mirano, Arcam, iscritti alle biblioteche dei Comuni promotori, oltre agli abbonati alle stagioni teatrali di Mirano e Scorzè, per le persone fino ai 25 anni e oltre i 65. Per acquistare i biglietti, rivolgersi alle filiali della Banca del veneziano, o telefonare al numero 041412500. Si può consultare anche il sito www.echidnacultura.it.

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A Mirano

nuovi artisti per il summer festival

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di Alessandro Ragazzo aggio e giugno con spettacoli, laboratori, eventi tra Miranese e Riviera del Brenta. Continua la settima edizione di “Paesaggio con uomini”, ideato da Echidna in collaborazione con Arteven, con diverse esperienze artistiche che spazieranno dal teatro, alla danza, alla musica, alla letteratura, alla poesia fino al 16 giugno. Fino a questa data, il centro civico di Bojon ospiterà il laboratorio di Laura Moro Matteo Cusinato e Art(h)emigra Satellite dal titolo “TransiTanze”. Il programma diffuso entra in tanti luoghi diversi, amplia e rafforza gli incontri nei luoghi di lavoro fatti di cultura e dedica due occasioni alle famiglie. Il finale della stagione è tutto da scoprire, nel teatro in viaggio, in treno con gli artisti, grazie alla collaborazione con Sistemi Territoriali. E così maggio si è aperto con Davide Busato e Anna Novello in sala consiliare a Dolo. I due hanno presentato il libro “I serial killer della Serenissima”. In chiesa a Zianigo, Laura Curino ha proposto “Bakhita: una storia meravigliosa”, mentre il 5 maggio, si è an-

teatro

i arricchisce il programma del Summer Festival previsto in via Cavin di Sala dal 5 al 27 luglio. L’associazione Volare, che organizza l’evento, è riuscita a ottenere per domenica 21 luglio il concorso nazionale “Un volto per fotomodella”. Mirano ospiterà la selezione regionale e la vincitrice andrà alla finale di Asiago. Per iscriversi, basta entrare nel sito www.unvoltoxfotomodella. it. Confermata la tappa regionale di Miss Italia, con la vincitrice che andrà alle prefinali. L’appuntamento con il concorso di bellezza più popolare è per sabato 20 luglio. Novità arrivano anche dal fronte musicale. Non saranno solo i Nomadi ad accendere la notte del Summer Festival il 26 luglio, ma gli organizzatori stanno parlando pure con Francesco Renga, gli Zero Assoluto e Malika Ayane. Sembra che uno di questi artisti sarà sul palco e il prezzo d’ingresso sarà popolare, adatto a ospitare un pubblico giovane. E il richiamo sarebbe notevole. Di certo, cantanti e modelle si troveranno in un palco più grande rispetto al passato, 16 metri per 12 contro i 10 metri per 10, con tanto di passerella, più spazio per gli spettacoli e uno schermo a Led.

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22 2

VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Il caso La Provincia ha attivato un servizio e promuove il confronto con altre professionalità del territorio

Donne vittime di violenza, si può dire di no A disposizione 6 sportelli: un avvocato fornisce informazioni e consulenze gratuite. Bisogna trovare il coraggio di denunciare di Ornella Jovane

N

el 2012 una donna al giorno nella sola provincia di Venezia si è presentata al pronto soccorso a seguito di percosse o violenze subite in ambito domestico. L’aumento del disagio sociale contribuisce ad incrementare il fenomeno: abuso di sostanze e di alcol, la perdita del lavoro, il senso di solitudine e sconfitta dopo una separazione sono elementi scatenanti di un fenomeno in crescita. Su questi temi si è riflettuto lo scorso 23 aprile a Mestre, in occasione dell’incontro organizzato dalla Provincia con l’Ordine degli avvocati di Venezia e rivolto a operatrici e operatori dei Servizi sociali dei Comuni, delle Ulss e degli organi di parità. L’iniziativa ha offerto lo spunto per potenziare un confronto tra professionalità diverse che operano nel territorio allo scopo di incentivare e rafforzare collaborazioni per affrontare “in rete” i problemi della violenza di genere e del disagio sociale. Una risposta concreta viene dallo Sportello antiviolenza che la Provincia di Venezia, in convenzione con l’Ordine veneziano degli avvocati, ha messo a disposizione in cinque punti del territorio presso gli Urp provinciali. Lo sportello è stato infat-

ti attivato a Mestre, Mirano, Portogruaro, S.Donà di Piave, Chioggia e a breve ne sarà inaugurato uno a Venezia centro storico. Ogni primo giovedì del mese un avvocato sarà a disposizione per fornire informazioni e consulenze gratuite alle donne in difficoltà. “Se la Commissione per i diritti umani Onu si occupa del caso Italia e ascrive il tema femminicidio a problemi di diritto umano, allora dobbiamo davvero riflettere” osserva il presidente del Consiglio provinciale Marina Balleello. “La nostra - prosegue - è un’azione amministrativa concreta che realmente si sostanzia con l’istituzione di uno sportello che mettiamo a disposizione con il quale vogliamo offrire a tutte le persone, in particolare alle donne, vittime di violenze un aiuto concreto che va ad integrarsi con altre azioni svolte dalle altre strutture del territorio”. Oltre all’intervento in contrasto o emergenza c’è tutta un’azione di carattere educativo e culturale che va messa in atto a scopo preventivo. “C’è una cultura - sottolinea Maria Elena Tomat, presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia di Venezia - che va cambiata. Una cultura che insegna fin dalla tenera età alle

La violenza domestica si manifesta con un’incienza molto elevata

bambine che bisogna comunque essere sottomesse, che bisogna subire senza alzare la testa”. Ed è per questo motivo che tra i vari fronti in cui si muove, la Provincia ha deciso di entrare pure nelle scuole con un progetto ad hoc che finora ha coinvolto quasi 600 studenti. L’impegno delle istituzioni e degli enti è utile se a monte viene compiuto un passo importante dalle donne che è quello di trovare il coraggio di cambiare le situazioni cominciando dalla denuncia. “Alle donne diciamo con forza - conclude Balleello - abbiate il coraggio di denunciare. Insieme riusciremo a combattere questa battaglia”. Il servizio della consulenza gratuita messo a disposizione con lo sportello della Provincia è stato presentato e continerà ad essere oggetto di incontri itineranti nel territorio. Per poter usufruirne basta telefonare all’Urp di Mestre, tel. 041 2501261, per prenotare un appuntamento con l’avvocato che offrirà consulenza gratuita in uno degli sportelli. A Portogruaro, uno specifico sportello per i residenti nello stesso comune, è attivo su appuntamento presso i servizi sociali (tel. 0421 75535).

Noale

donne che ridono, il concorso di scrittura

“L

a parola alle donne”, un concorso letterario dedicato all’universo femminile, come soggetto protagonista e oggetto di riflessione. “Le donne che ridono” è il tema proposto per l’edizione di quest’anno. Il concorso si rivolge a tutte le donne che abbiano compiuto i 16 anni e si sono cimentate, o lo vogliono fare, nella composizione di un racconto sul tema proposto dal bando. C’è tempo fino al prossimo 16 ottobre per confezionare il testo che dovrà essere inedito e originale, di una lunghezza non superiore alle 4 cartelle da 30 righe ciascuna (60 battute a riga) e dovrà essere inviato in 6 copie. Il concorso è indetto dal Comune di Noale - con la collaborazione della Libreria Mondadori - con il sostegno della Provincia e il patrocinio della Consigliera di Parità provinciale. Il concorso gode anche del patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Venezia. La partecipazione è gratuita. La premiazione avverrà la prossima primavera: la giuria designerà i primi 3 vincitori e potrà segnalare altre 5 autrici. G.G.

lA PROPOSTA: TASK FORCE INTERMINISTERIAlE ZACCARIOTTO: “BEN VENGA A PATTO CHE PRODuCA AZIONI CONCRETE”

I

nvoca misure concrete e tempi brevi la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto che sostiene la recente proposta del neoministro per le Pari opportunità Josefa Idem sulla creazione di una task force che coinvolga i ministeri della Giustizia e dell’Interno contro il fenomeno del femminicidio nel nostro Paese. A patto che produca risultati. “E’ importante che per fronteggiare questo fenomeno che ha assunto aspetti drammatici - e che nel 2012 ha fatto registrare 127 donne uccise e purtroppo già 25 nel 2013 - si uniscano

più forze, più volontà, più mezzi. E in questo caso, - commenta - più ministeri per affrontare assieme un problema che è diventato una vera e propria tragedia sociale. Anche gli enti locali devono fare la loro parte, e la nostra Provincia sta contribuendo attivamente sul territorio con piccole azioni mirate e concrete, attraverso il Protocollo sottoscritto con l’ordine degli avvocati che offre il patrocinio gratuito alle vittime della violenza. Un primo passo a favore delle donne, che possono già rivolgersi ai nostri sportelli per ricevere una consulenza legale gratuita”.

In merito alla proposta del ministro Idem di istituire un osservatorio nazionale per studiare questo tipo di violenza, Zaccariotto ha precisato: “Ben venga, ma l’importante è che questi osservatori producano risultati. Che non sia come tanti tavoli di discussione in cui spesso domina la demagogia e il problema rimane. I risultati prodotti dall’osservatorio devono tradursi in tempi brevi in misure concrete, realizzabili altrimenti c’è il rischio che tante belle proposte rimangano racchiuse dentro il libro dei sogni”. A.A.

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Novità


Spazi aperti 23 3 Ambiente A Salzano riapre un’area rinaturalizzata dell’entroterra

Oasi Lycaena, la natura in mostra L’ultimo censimento, ha accertato la presenza di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova di Alessandro Abbadir

B

uone notizie per gli amanti della natura del veneziano, ma anche di altre parti del Veneto. Con l’arrivo della primavera ha riaperto al pubblico l’oasi Lycaena di Salzano, di proprietà della Provincia di Venezia e del Consorzio di Bonifica “Acque Risorgive”. L’oasi è possibile visitarla la prima e la terza domenica del mese, da aprile a ottobre, dalle 9 alle 18, e nelle principali festività. Ma di cosa si tratta? L’Oasi Lycaena oltre ad essere uno straordinario polmone verde, è anche un habitat per diverse specie di uccelli. L’ultimo censimento del 14 marzo scorso, ha accertato la presenza anche di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova. Ma per completezza va ricordato l’elenco delle specie e dei volatili censiti: un esemplare di poiana, uno di gheppio, uno di tuffetto, 26 di cormorano, 16 di marangone minore, 6 di gabbiano reale, 18 di airone cenerino, 9 di garzetta, 2 di airone bianco maggiore, 204 di colombaccio, uno di porciglione, 6

di merlo, 4 di ghiandaia, 2 di cinciallegra, 4 di codibugnolo, 3 di cornacchia grigia, 4 di gazza, uno di gallinella, 7 di folaga, 30 di germano reale. “L’oasi rappresenta un’ occasione per passare un po’ di tempo all’aria aperta, a contatto con la natura, alla scoperta del nostro ambiente - ha spiegato l’assessore ai parchi, boschi e riserve della provincia di Venezia, Giuseppe Canali - perciò invito tutti a visitarla. L’oasi è un ex cava di argilla, con un’origine comune a molte altre presenti sul territorio del miranese. Oggi è un’area rinaturalizzata, e ci sono boschi e zone umide che un tempo occupavano gran parte della bassa pianura dell’entroterra veneziano. E’divenuta nel corso del tempo un importante sito per la riproduzione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli, raccoglie anche molte specie vegetali. E’ anche uno degli ultimi rifugi della farfalla, da cui l’oasi stessa prende il nome: la Licaena delle paludi, un tempo molto diffusa sul territorio veneto. Insomma, è uno scri-

ADOTTAMI Mindy. Femmina circa 1-2 anni, tg. piccola circa kg.810. Simil volpinetta tutto pepe Del suo passato il nulla recuperata con Mork vicino a delle rotaie. Mindy verra’ sterilizzata a breve Cerca famiglia e tanto affetto . Mork. Maschietto giovane, circa 1 anno, tg. piccola kg.5. Simil volpinetto, tutto pelo, dal carattere coccolone. Purtroppo è risultato leggermente positivo alla filaria, ma nulla di grave . L’a.p.a lo curerà e tornerà un pelosetto sano e bellissimo. Pussy. Femmina, tg. piccola, circa kg.5. Ha 2 anni. Carattere fiero ed orgoglioso. Arrivata in rifugio disorientata e molto diffidente, poi un po’ alla volta ha capito che nessuno l’avrebbe disturbata. Ora la piccolina è serena gioca con la pallina e cerca casa.

Cesare. Maschietto 2 anni tg. medio piccola circa kg.1012. Carattere buono anche se un po’ timido Arrivato dalla strada tremante ed impaurito. Ora Cesare aspetta una seconda occasione. Cleopatra. Femmina, tg media, circa kg.15-18, tutto pelo, età circa 2 anni. Carattere stupendo, tutta coccole e bacini. Cleopatra arriva in rifugio molto spaventata, ma, nonostante tutto, è fiduciosa. Già sterilizzata e vaccinata. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

gno di biodiversità. Inoltre, con una zona di fitodepurazione di 21 ettari contribuisce al disinquinamento delle acque, che arrivano in Laguna di Venezia, e al contenimento del rischio di alluvione a tutela degli abitati e delle attività esistenti lungo il Marzenego”. Ma non finisce qui. “Nelle prossime settimane - continua Canali - verranno installati dei tabelloni illustrativi della principale fauna e flora, e daremo avvio alla gara per la rea-

lizzazione di un osservatorio”. Per gruppi e scolaresche è necessario concordare la prenotazione. Per informazioni: Servizio Parchi della Provincia di Venezia (041.2501201 reti.ecologiche@provincia.venezia.it). Il materiale utile a prepararsi alla visita, assieme ad alcuni fascicoletti di approfondimento, può essere scaricato dal sito www. parchi.provincia.venezia.it.

A Venezia

CORSA All’ISOlA DEllA CERTOSA

G

ran successo n e l l e scorse settimane all’isola della Certosa di Venezia della sesta corsa campestre. Si tratta di un appuntamento sportivo particolarmente apprezzato non solo dagli appassionati, ma anche dai dilettanti e amanti della natura. Un importante connubio tra sport e natura, visto che gli atleti e le famiglie avranno la possibilità di godere di una giornata immersi nel verde dell’isola della Laguna Nord più vicina al centro storico. L’assessore provinciale allo sport Raffaele Speranzon e’stato entusiasta della partecipazione. ”Saluto con soddisfazione questa manifestazione sportiva - ha detto - che ha visto coinvolti atleti, giovani e meno giovani e intere famiglie. Un’occasione dove lo sport accomuna tutti, e ci hanno permesso di apprezzare all’aria aperta le bellezze del nostro territorio”. Ulteriori informazioni con foto gallery sulla corsa che ha visto centinaia di partecipanti, si possono trovare sul sito www.parcodellacertosa.it oppure su www.ventodivenezia.it A.A.


24 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Il progetto Un dvd realizzato dall’associazione “La colonna” insieme con la Provincia

neWs

Video per parlare ai giovani di disabilità di Giovanni Giovetti

U

n dvd per far conoscere ai giovani il mondo delle persone che vivono una disabilità, per far crescere la loro sensibilità sui temi dell’accettazione e dell’integrazione in tutti gli ambiti sociali, verso coloro che di fatto, nonostante il disagio fisico, hanno ritrovato una “normale” condizione di vita. E’ un progetto realizzato da “La Colonna”, l’associazione Lesioni Spinali onlus di Mirano, insieme alla Provincia di Venezia tramite “Npo sistemi”, al gruppo “Vivere per la vita”, all’Istituto di scuola supeirore “8 Marzo” di Mirano e con il patrocinio del Comune di Mirano. Il video dal titolo “Studenti e mondo della disabilità” sarà diffuso in tutti gli istituti superiori della provincia. Un filmato breve ma di forte impatto emotivo realizzato con l’intento “di far conoscere un mondo spesso dimenticato ha spiegato l’assessore provinciale Claudio Tessari in occasione della presentazione lo scorso 3 maggio - talvolta per superficialità, altre volte volutamente. Le barriere architettoniche peggiori, come ricorda Daniele Furlan nel suo libro “Il mio podere”, sono quelle che ci impediscono di arrivare al cuo-

Scuole del territorio. Il disagio dell’unione delle Province italiane

la spending revieW si aBBatte anche sulla manutenzione dell’edilizia scolastica

Una serie di testimonianze per arrivare al cuore dei ragazzi che frequentano le scuole superiori del territorio

La conferenza di presentazione del dvd Foto da www.provincia.venezia.it re delle persone amate”. E proprio Daniele Furlan dell’associazione “La colonna” ha illustrato le caratteristiche salienti del video. “Abbiamo realizzato - ha raccontato un video di circa 15 minuti, diviso in 4 parti, collegate fra loro da un filo diretto di voci e testimonianze”. Di forte effetto sono le storie narrate, in particolare quelle di Furlan (disabile a seguito di un incidente automobilistico avvenuto sulla tangenziale di Mestre) e di Giancarlo Volpato, accomunati

dallo stesso grado di disabilità, ma che grazie alla loro determinazione e all’aiuto dei familiari e degli amici, sono diventati fonte di ispirazione per veicolare un importante messaggio verso i giovani: rispettando i valori fondamentali, e traendo spunto da una diversa scala delle priorità, si può salvaguardare e recuperare a pieno la propria vita, anche se con un grave disagio fisico. Un filmato che vuole suscitare una reazione negli studenti delle superiori per stimolarli ad una maggiore interazione con il mondo della disabilità e renderli consapevoli che questa può colpire chiunque, ma molte volte essere frutto di condotte imprudenti, soprattutto nell’ambito della circolazione stradale. Fra gli interventi registrati nel dvd, realizzato con il contributo di consulenti televisivi professionisti, anche quello di due testimonial del mondo dello sport, Manuela Levorato e Denis Marconato.

L

Province in difficoltà per i nuovi tagli di oltre 513 milioni di euro

a spending review si abbatte come una scure anche sull’edilizia scolastica. Ad inizio maggio l’Unione delle Province Italiane ha denunciato il taglio di oltre 513 milioni di euro su una spesa fissata di 728 milioni. La conseguenza è che 400 scuole - è la denuncia di Upi - potrebbero anche non aprire perchè necessitano di interventi di manuntenzione che dovrebbero essere fatti durante l’estate. Un annuncio che preoccupa le amministrazioni provinciali, compresa quella veneziana. “La situazione è delicata” ammette la presidente Francesca Zaccariotto lamentando il fatto che “dal 2006 lo Stato non trasferisce più nulla per le scuole superiori, e dal 2009 neppure la Regione”. Nonostante le difficoltà tuttavia la presidente della Provincia veneziana sottolinea lo sforzo compiuto dall’insediamento della sua Giunta per assicurare comunque la manutenzione necessaria. “Dal 2009 - ricorda - con l’avvio di questa Giunta, sono già stati investiti oltre 64 milioni di euro per la manutenzione degli edifici e per l’ottenimento dei certificati prevenzione incendio. E con risorse nostre”. “E’ chiaro che i tagli al nostro bilancio, di oltre il 50%, ci obbligano a sforzi maggiori, a ridimensionare gli investimenti” ma l’impegno è quello di continuare a garantire, nel limite del possibile, scuole sicure. “Attendiamo - aggiunge l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giacomo Gasparotto - un piano di finanziamento da parte dello Stato che ci permetterebbe di migliorare i manufatti e di ridare ossigeno alle imprese del settore edile, oggi più che mai in crisi”. G.G.


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26 6 Personaggio In Riviera A tu per tu con uno dei protagonisti del territorio

Aldo Zornetta, “sarto del Settecento” Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori completandolo con accessori e decorazioni Roberta Pasqualetto

Nella foto Aldo Zornetta

A

ldo Zornetta è nato a Dolo il 26 febbraio 1944 ed è un sarto d’eccellenza nella Riviera del Brenta, dove abita. Aldo è conosciuto da tutti per il suo carattere gioviale, e per essere uno dei fautori dell’evento Riviera Fiorita. “Ho cominciato a fare il sarto all’età di 14 anni, portavo ancora i calzoni corti (dice sorridendo e ricordando la moda dell’epoca). Io volevo studiare ma poi, dopo la scomparsa di mio fratello, e consigliato da mia madre, ho deciso di intraprendere questa strada”. Il suo primo maestro fu Luigi Zorzetto che insegnava a cucire all’istituto di sordomuti di Marocco. Il giovane Aldo, ai tempi studente delle elementari, andava a

scuola di mattina e in bottega il pomeriggio. Da quegli anni, il mestiere del sarto è cambiato profondamente. Un tempo le persone andavano negli atelier perché non c’erano i vestiti industriali, poi i sarti andarono a insegnare alle aziende che fecero partire la grande industria. “Tra un vestito di sartoria e uno industriale non c’è paragone. Quello di sartoria è modellato sulla persona, evidentemente molto diverso da quello standard che si trova già pronto. Il sarto studia l’anatomia del corpo e costruisce un vestito su misura”. Ma Aldo Zornetta è conosciuto da tutti, soprattutto per i suoi costumi veneziani del Settecento. Ha imparato a farli molti anni fa, quando, in un periodo di

quiete lavorativa, andò a imparare dai sarti veneziani come si confeziona un abito storico. Poco dopo la partecipazione alla Riviera Fiorita, fin dai suoi natali, con i primi cinque costumi. “Tra le altre cose, ho partecipato alla prima inaugurazione del Burchiello. Siamo partiti da villa Pisani, poi siamo sbarcati a villa Widmann e in fine a villa Malcontenta; erano gli anni Settanta”. Le tecniche per realizzare questi abiti sono frutto degli insegnamenti dei sarti veneziani e degli studi da autodidatta sugli usi e costumi della Serenissima. “Ho partecipato a moltissime sfilate e concorsi: all’Hotel Hilton di Roma con il

premio “Forbici d’Oro”, a San Remo per “L’uomo più elegante”, al Museo Navale di Barcellona, alla Fiera internazionale di Graz, al Palazzo dei Congressi di Gorliz, all’Hotel De Paris di Montecarlo e alla fiera del turismo a Milano. Non mi bastano le pareti per appendere tutti i riconoscimenti che mi sono stati dati; sono orgoglioso di quello che ho fatto e ci ho messo passione”. Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori, poi si riprende diverse volte fino a completarlo con accessori e decorazioni che lo rendono prezioso. Per concludere Aldo ci racconta che ha

ancora un sogno nel cassetto da realizzare. “Sarei ancora disponibile a insegnare il lavoro di sartoria antica e moderna, se qualche comune mi mettesse a disposizione uno spazio dove poter esporre e lavorare, lo farei subito. Credo che l’artigianato debba essere portato nelle scuole, altrimenti è destinato a sparire. Potrebbe essere anche un’opportunità in questi tempi di crisi del lavoro, oltre che una valida attrazione per il turismo. Questo mestiere non morirà mai, ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno del sarto, perché i vestiti confezionati arrivano fino ad un certo punto e non sempre soddisfano tutti”.

PROGRAMMA 2013 Venerdì 24 Maggio

19.00 Apertura mostra Artigianato e Pesca di beneficenza 21.00 Si balla con l’Orchestra “I RODIGINI”

Sabato 25 Maggio

19.00 Apertura mostre: Fotografia, Scultura e Pittura 19.30 Esibizione di ballo della scuola “ELENA DANZE” dei maestri Girella. 21.00 Si balla con l’Orchestra “LORETTA GIORGI”

Domenica 26 Maggio

10.00 2a Rassegna Cani da CaCCia amatoriale 10.30 Dimostrazione cani della Polizia di Stato Unità Cinofila

44a festa dei bisi

Peseggia di Scorzè

11.00 Inaugurazione Mostra Ortofrutticola alla presenza delle autorità

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dal 24 Maggio al 3 Giugno 2013

festa dell’asparago e della fragola

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www.facebook.com/festa.deibisi

15.00 Esibizione cani da salvataggio dell’Associazione A.N.U.C.S.A. 15.30 8a Rassegna CinOFiLa amatoriale con la partecipazione e premiazione dei più bei cani di tutte le razze 20.30 Grandiosa Sfilata di MODA UOMO, DONNA e BAMBINO

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a

22.30 2^ EDIZIONE MISS VENERE delle PRIMIZIE

festa Lunedì 27 Maggio Spriz hour e cicchetti dell’asparago19.30 21.00 LOS MASSADORES in CONCERTO e della fragola (ingresso gratuito) Mercoledì 29 Maggio 19.30 Spriz hour e cicchetti

21.00 Intrattenimento e spettacolo live con lo showman MT LiVE

Giovedì 30 Maggio

19.00 Serata della biRRa con SpiEdOnE giganTE 21.00 Spettacolo con il gruppo “SiLVERadO nEw COunTRy band”

Venerdì 31 Maggio

21.00 Si balla con l’Orchestra “MARCO e il CLAN”

Sabato 1 Giugno

18.00 CuCCagna tradizionale a squadre 20.30 gaRa di TiRO alla FunE 21.00 Si balla con l’Orchestra “CHECCO & B. BAND”

Domenica 2 Giugno

11.00 Benedizione mezzi agricoli e da lavoro 12.00 Motoraduno DUCATI CLUB PADOVA con maxischermo per la diretta TV Gran Premio d’Italia MOTO GP del Mugello 16.00 4a Gimkana dei trattori: si sfideranno i migliori agricoltori della zona 17.00 Esibizione di volteggio a cavallo - Scuderia IPPOGRIFO di Peseggia TIRO a segno con ARCO per i bambini 21.00 Si balla con l’Orchestra “BLUE SIMPHONY”

Lunedì 3 Giugno

21.00 Si balla con l’Orchestra “RENZO BIONDI” 23.00 Chiusura Pesca di beneficenza DA VenerDì 24 MAggio, e per tuttA lA MAnifestAzione, sArà in funzione un ricco stAnD gAstronoMico dove si potranno degustare i piatti con i famosi “Bisi De.co. di peseggiA” e questo squisito ortaggio sarà in vendita. pescA Di BeneficenzA aperta tutte le sere. ingresso liBero su pistA copertA A tutte le serAte DAnzAnti, attrezzato luna park e grande parcheggio gratuito.


Cultura provinciale 27 9 A Chioggia La quarta edizione di “Un palco per la scuola”

Vitamine per il teatro in 14 spettacoli

I grandi classici, la rielaborazione di favole ma anche lavori di storia locale, sull’importanza della prevenzione e di contenuto sociale. Coinvolti 14 diversi gruppi di 12 istituti scolastici chioggiotti per realizzare una serie di spettacoli che partiranno a metà maggio e proseguiranno fino al prossimo 6 giugno di Eugenio Ferrarese

ven 17 maggio ore 21

G

PINOCCHIO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria paritaria di I° grado Paolo VI

lun 20 e mar 21 maggio ore 21 TEATRO DON BOSCO

Scuola Primaria Pier Antonio Gregorutti

MARY POPPINS

mer 22 maggio ore 21

studiomama.it

randi classici del teatro, rielaborazio- di tutor due formatori, dal mese di marni di celebri favole, ma anche lavori zo, hanno accompagnato gli insegnanti e i dedicati alla storia di Chioggia, all’im- giovani attori nella realizzazione delle loro portanza della prevenzione per la salute e messinscena. Ad undici produzioni sono al sociale, rivisitazioni e nuovi allestimenti: stati offerti anche il supporto tecnico e la 14 appuntamenti in programma per la IV fornitura dell’allestimento illuminoscenico Edizione di Un palco per la scuola • Vitami- per il giorno di spettacolo. Questa IV edizione di “Vitamine crene Creative 2013, progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per ative” ha coinvolto 7 Scuole primarie, 3 il teatro - promosso dalla Città di Chioggia, Scuole secondarie di I grado e 1 Scuola secondaria di II grado, Provincia di Venezia per un totale di circa Assessorato alla Cultu- Esperti professionisti ra, Regione del Veneto nel campo educativo-te- 800 studenti che salicon la collaborazione atrale e tutor formatori ranno sui palcoscenici di Arteven Circuito Te- hanno accompagnato in- del teatro don Bosco, coatrale Regionale e il segnanti e giovani attori dell’Auditorium munale ed anche nel sostegno di Despar per chiostro del Museo Diocesano tra maggio il sociale. L’iniziativa ha coinvolto 14 gruppi che e giugno. Oltre 50 gli insegnanti hanno appartengono a 12 diversi Istituti scola- attivamente collaborato alla realizzazione stici del territorio comunale di Chioggia. e alla promozione del progetto nel suo Le scuole, quando necessario e richiesto, complesso. Il primo appuntamento di Un palco per sono state sostenute dalla collaborazione di esperti professionisti nel campo edu- la scuola sarà venerdì 17 maggio all’Audicativo-teatrale (dieci hanno usufruito del torium S. Nicolò. La rassegna teatrale protutoraggio mentre quattro hanno allestito seguirà fino al 6 giugno, ma si concluderà autonomamente lo spettacolo). In qualità festosamente il 29 giugno con il tradiziona-

AUDITORIUM S.NICOLÒ TEATRO DON BOSCO CHIOSTRO DEL MUSEO DIOCESANO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Liceo Classico Giuseppe Veronese

IL BUFFONE DOLCE E QUELLO AMARO gio 23 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Primaria Giuseppe Marchetti

Grande festa il 29 giugno con la tradizionale consegna delle targhe ai ragazzi delle scuole partecipanti

L’ARIA TASSATA

ven 24 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Primaria Mario Merlin

METTIAMOCI IN TASCA LA CITTÀ sab 25 maggio ore 21

PROGETTO DI SOSTEGNO ALLE SCUOLE NELLA PRODUZIONE DI NUOVE IDEE PER IL TEATRO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria di I° grado Silvio Pellico Sezione musicale

IL BORGHESE GENTILUOMO lun 27 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria di I° grado Silvio Pellico

ODISSEA

La locandina dell’iniziativa 2013

ovvero voglio una vita spericolata mer 29 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ dal 17 maggio Scuola Primaria Salvatore Todaro al 6 giugno 2013 SE NE VEDONO in palcoscenico DI TUTTE LE ZUCCHE lei ragazzi incontro pubblico targheore 21 seppe Marchetti (23 maggio), Mettiamoci delle per la consegna gio 30 maggio AUDITORIUM S.NICOLÒ con Scuola Primaria paritaria di I° grado Paolo VI escuole riconoscimenti ai ragazzi delle scuole IL MAGO DI OZ in tasca la città - Primaria Mario Merlin (24 i loro spettacoli

1 giugno ore 21 maggio), Il borghese gentiluomo - Seconpartecipanti in Piazza Italia a sab Sottomarina AUDITORIUM S.NICOLÒ Vita mine 20 della manifestazione daria di I grado Silvio Pellico – Sezione nell’ambito “La CittàIL SANTO FRANCESCO Crea DEI POVERI forza venite gente 13IVEDIZIONE tiveRagazzi”. musicale (25 maggio), Odissea ovvero dei lun 3 giugno ore 21 S.NICOLÒ voglio una vita spericolata - Secondaria di I Questo il calendario delleAUDITORIUM rappresenBIANCANEVE E grado Silvio Pellico (27 maggio), Se ne vetazioni: Pinocchio - Secondaria I SEI paritaria NANI E MEZZO mar 4 giugno ore 21 dono di tutte le zucche - Primaria Salvatore di I grado Paolo VI (17 maggio), Mary TEATRO DON BOSCO FRATELLO(20 FRANCESCO Todaro (29 maggio), Il mago di Oz - SePoppins -Primaria Antonio Gregorutti mar 4 giugno ore 21 AUDITORIUM S.NICOLÒ condaria paritaria di I grado Paolo VI (30 e 21 maggio), Il buffone dolce e quello DEI Veronese MOROSI…NOIOSI maggio), Francesco il santo dei poveri – amaro - Liceo Classico Giuseppe gio 6 giugno ore 21 CHIOSTRO DEL MUSEO DIOCESANO forza venite gente - Primaria Bruno Caccin (22 maggio), L’aria tassata - Primaria GiuScuola Primaria Bruno Caccin

Scuola Primaria Poliuto Penzo di Sant’Anna

Scuola Primaria Padre Emilio Venturini

PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTARE LE SCUOLE DI RIFERIMENTO. PER TUTTI GLI APPUNTAMENTI È PREVISTO L’INGRESSO SU INVITO. www.arteven.it

www.eventi.chioggia.org

Scuola Secondaria di I° grado Giuseppe Olivi

PROVINCIA DI VENEZIA ASSESSORATO ALLA CULTURA

(1 giugno), Biancaneve e i sei nani e mezzo - Primaria Poliuto Penzo di Sant’Anna (3 giugno), Fratello Francesco - Primaria Emilio Venturini (4 giugno), Dei morosi… noiosi - Secondaria di I grado Giuseppe Olivi (4 giugno) e infine Ercole sul monte Eta - Liceo Classico Giuseppe Veronese (6 giugno). Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21.00. Per tutti gli appuntamenti l’ingresso è ad invito.

Liceo Classico Giuseppe Veronese

ERCOLE SULL’ETA

Noale La mostra fino al prossimo 2 giugno CONSEGNA TARGHE sab 29 giugno ore 20

Camponogara. Quattro incontri dedicati alla cultura umanistica

“313 D.C. EDITTO DEll’IMPERATORE COSTANTINO SullA lIBERTÀ RElIGIOSA: NASCITA DEllA TOllERANZA?”

L’

Università popolare di Camponogara con il patrocinio dei Comuni di Camponogara, Vigonovo e la Provincia di Venezia ha organizzato il secondo ciclo di incontri dedicati alla cultura umanistica. Il tema di riflessione proposto quest’anno è d’ispirazione religiosa: “313 d.C. Editto dell’Imperatore Costantino sulla libertà religiosa: Nascita della tolleranza?” Dopo i primi due appuntamenti che si sono svolti nella prima metà del mese, sono fissati in calendario il prossimo giovedì 23 maggio l’incontro dal titolo “Libertà e diritto alla verità: l’uomo di fronte alla dimensione religiosa”. Interviene Umberto Curi, docente ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università di Padova. A conclusione dell’iniziativa il Vescovo della Diocesi di Padova, Monsignor Antonio Mattiazzo, interverrà il prossimo 29

La locandina con i prossimi appuntamenti maggio all’appuntamento dal titolo “Quale grammatica dell’umano oggi”. Tutti gli appuntamenti sono ad entrata libera e siterranno a Camponogara presso la sala consiliare in Piazza Mazzini con inizio alle ore 20.45.

PIAZZA ITALIA NELL’AMBITO DE

La “Torre delle favole” ospita “I musicanti di Brema... alle prese con la banda” E’ E RICONOSCIMENTI Ingresso libero

stata inaugurata lo scorso 4 maggio la quarta edizione della Torre delle favole che ospita “I musicanti di Brema... alle prese con la banda”, libera interpretazione della fiaba dei Grimm, in un allestimento scenografico creato dall’illustratrice francese Sophie Fatus, vincitrice del prestigioso premio Andersen ed. 2011. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 giugno, è allestita presso la Torre delle campane a Noale. Si tratta di una manifestazione promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Noale di concerto con il Comune di Lumezzane (BS), con il patrocino di Regione Veneto, Provincia di Venezia e di Nati per leggere e il sostegno degli esercizi commerciali noalesi. Indispensabile per il successo dell’evento rimane il prezioso contributo delle volontarie dell’Associazione “Mamme da Favola” e dell’artista noaelse Lucia Pesce. Anche per questa edizione sono previste le letture animate che saranno affidate a un apprezzato professionista del settore, Demis Marin. Sono infatti proposte visite teatralizzate per le scuole, dal lunedì al sabato, e letture animate per tutti i visitatori (il sabato e la domenica). A corredo dell’iniziativa sono in programma laboratori creativi e letture animate presso Palazzo della Loggia nelle domeniche del 19 e 26 maggio prossime. L’ingresso è libero e gratuito ma per le visite teatralizzate ène-

I musicanti di Brema...alle prese con la banda cesario prenotare. Info presso l’Ufficio Cultura de Comune di Noale, tel. 0415897249 – 268, e-mail cultura@comune.noale.ve.it www.comune.noale.ve.it/latorredellefavole-html


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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO

In breve

Calcio E’ morto il grande centrocampista del Venezia

Calcio E’

di Roberta Pasqualetto

di Roberta

In breve

Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno conquistato la promozione nella serie A2 nazionale con una giornata d’anticipo e la Coppa Veneto in finale contro la “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon è raggiante: “E’ sempre bello commentare – dice – vittorie come questa. Le atlete sono state a dir poco straordinarie. Queste vittorie rappresentano il risultato di un ottimo lavoro e una perfetta programmazione portata avanti dal presidente Mayer e dalla società”.

L’under 15 della Reyer va in finale L’under 15 femminile vola direttamente alla finale tricolore. La formazione, guidata da Andrea Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale che vale anche la qualificazione diretta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto (18 vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giants Marghera, qualificatesi ai concentramenti interzonali, poi nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro Mirano e Vicenza.

Vela a Cavallino, successo di partecipazione Una trentina di atleti hanno partecipato, a Cavallino, alla regata zonale, organizzata dalla Compagnia della Vela con la collaborazione dell’Associazione Velica Lido, del Diporto Velico Veneziano e dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo. Ha dominato la scena la squadra della Compagnia della Vela che ha vinto in tutte e tre le categorie, standard, radial e 4.7.

Sport in lutto, addio a Ferruccio Mazzola Spor Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 L

utto nel mondo dello sport veneziano. E’ morto l’ex centrocampista Ferruccio Mazzola, aveva 68 anni. Ferruccio era figlio del grandissimo Valentino Mazzola e fratello di Sandro. Venezia piange uno dei suoi più illuminati campioni. Ferruccio era un grandissimo calciatore che, nel Venezia, aveva vinto il campionato di Serie B nel 1966 (26 presenze e 6 gol) ed era approdato con la stessa squadra in Serie A (24 partite e 7 gol). Non era quel che si dice un colosso. Era alto soltanto 1 metro e 67 centimetri per 61 chili, era un giocatore di tecnica straordinaria, più mezz’ala che attaccante. Nell’Inter aveva giocato una sola partita, l’8 ottobre 1967 (1-0 contro il Vicenza), in seguito militò due anni nel Venezia (la squadra dove era sbocciato il padre, prima di passare al Torino). Poi giocò con il Lecco, Lazio, Fiorentina, ancora Lazio nel biennio con Maestrelli, prima di chiudere nel Sant’Angelo Lodigiano e poi in Canada nell’Edmonton Drillers. Lo stadio Penzo ricorda la coppia Mazzola-Bertogna, che avevano fat-

La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le inimicizie, anche in famiglia. ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno molte conquistato la promozione nella serieIl fratello utto nel m Mazzola, noncontro ebbe lapiù alcun E’ morto l A2 nazionale con una giornata d’anticipoSandro e la Coppa Venetoinfatti, in finale contattoècon Ferruccio, la pubblicazione “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon raggiante: “E’dopo sempre bello Mazzola, a del libro.Le Ilatlete testosono denunciava l’uso di sostancommentare – dice – vittorie come questa. state a dir poco figlio del grand neluncalcio, durante gli straordinarie. Queste vittorie rappresentanozeil dopanti risultato di ottimoavvenuto lavoro e una fratello di Sand annipresidente ‘60 e ’70. Helenio allenatore perfetta programmazione portata avanti dal Mayer e dallaHerrera, società”. suoi più illumina dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire grandissimo calc ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare vinto le il campion loro prestazioni in campo. Ferruccio legò presenze la e6g di alcuniLa giocatori proprio L’under 15 femminile vola direttamente alla morte finale tricolore. formazione, guidataaldaconsumo stessa squadra i Ferruccio di queste la carriera AndreaMazzola Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale chesostanze. vale ancheDopo la qualifi cazione di-calcistica, Non era quel c Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo saperetta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto soltanto 1 metro re disinteressato ai giovani quartiere dove to sognare(18 i tifosi. 20 anni dopo (1987/88), vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giantsdel Marghera, era un giocator allenandoli, aggiungendo la presidenFerruccio qualifi doveva diventare il simbolointerzonali, tecnico poiabitava catesi ai concentramenti nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro mezz’ala che at International, del neonato Venezia-Mestre di Zamparini con za dell’associazione Futursport Mirano e Vicenza. cato una sola p una promozione immediata (dalla C2 alla C1) per il recupero di adolescenti in stato di disagio contro il Vicenz sul campo del Baracca, per un rilancio di una sociale, lavorando anche nell’Associazione vitnel Venezia (la squadra che col nome dei Mazzola non pote- time del doping, fondata dai familiari di Bruno padre, prima di Beatrice. Dopozonale, una lunga malattia, va che proiettata verso partecipato, l’alto. Di luia siCavallino, Unaessere trentina di atleti hanno alla regata organizzata dallase ne va con il Lecco, La un grande uomo di Lido, sport,delunDiporto talento ricordaCompagnia il suo spirito di Vela uomo-contro: critico col dell’Associazione della con la collaborazione Velica Ve-straordinel biennio con nario, un coraggioso sistemalicoe generoso sociale. 2004d’Ampezzo. Venezianonel e dello YachtNel ClubnelCortina Ha uomo dominato la scena elacapace squadradi accunel Sant’Angelo per cui lui stesso aveva lavorato. scrissedella un Compagnia libro controdella il doping dalhatitolo nell’Edmonton D Vela che vintoemin tuttesare e trei levertici categorie, standard, radial e 4.7. blematico “Il terzo incomodo” che gli costò la coppia Mazzo

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L’under 15 della Reyer va in finale

Vela a Cavallino, successo di partecipazione

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Mestre

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’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della biciclet-Bastano cinque euro al mese per partecipare ta sia come mezzo di trasporto sostenibile, ai progetti di sostegno a distanza del Cesvitem. contribuendo al miglioramento del traffico e campagne venete, percorse per vie traverse alla riduzione dell’inquinamento nelle aree Cinque e secondarie euro lontane dal traffico eccessivo e per garantire urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, dall’inquinamento urbano. Si parte da Mestre fondamentali vale a dire un turismo lento consapevole e e isidiritti tocca il territorio trevigiano attraversoa migliaia di bambini del Sud dele borghi mondo. mondo rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della percorrenze, paesetti sconosciuti a Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (fe- molti. Domenica 16 l’uscita “Ecosagra di San Cinque per costruire un futuro migliore. derazione Italiana Amici della Bicicletta) che Trovaso”; lungo euro percorsi ciclabili e stradine organizza più di 80 associazioni in tutto il alberate si raggiunge la più ecologica sagra territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal per provare pietanze tipiche, il tutto servito Ministero dell’Ambiente quale associazione in materiale totalmente compostabile. Da di protezione ambientale. “La maggior parte mercoledì 19 a domenica 23, cinque giorni dei nostri associati usa la bici anche nella città nelle terre terremotate. Il 25esimo Cicloradu– dice la presidente Viviana Trentin – l’età no Fiab-Onlus toccherà le città di Cremona, dei partecipanti è principalmente tra i 40 e Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri Non mancheranno eventi culturali, artistici ed pensieri in questo momento di crisi: ci sono enogastronomici. Il progetto nazionale ha lo via Mariutto 68 - Mirano (VE) più donne che uomini; qui a Mestre siamo scopo di creare piste ciclabili nei luoghi terre600 soci annui”. Nel mese di giugno sono motati per portare turismo e quindi un’econopreviste una serie di uscite e di appunta- mia; in questi 5 giorni si raccoglieranno dei info@cesvitem.it menti: da sabato 1 a domenica 2 una gita fondi con l’aiuto delle imprese. Domenica 30 dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del l’uscita: “Il Parco della c/c Storga:postale il bosco sotto 10008308 Brenta si percorre l’antica strada consolare casa”. Una sgambata nella Marca d’estate e C.F. 90022130273 romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord lungo il sentiero naturalistico del fiume StorEuropa. Partenza in treno per poi trascorrere ga. Per maggiori informazioni si può visitare due giorni tra natura e storia su uno degli iti- il sito www.amicidellabicicletta.org o scrivere nerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita alla mail info@amicidellabicicletta.org. Seguici anche su facebook! R.P. “100 Km della felicità”; nello scenario delle

’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sostenibile, contribuendo al miglioramento del traffico e alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, vale a dire un turismo lento consapevole e rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (federazione Italiana Amici della Bicicletta) che organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale. “La maggior parte dei nostri associati usa la bici anche nella città – dice la presidente Viviana Trentin – l’età dei partecipanti è principalmente tra i 40 e i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri pensieri in questo momento di crisi: ci sono più donne che uomini; qui a Mestre siamo 600 soci annui”. Nel mese di giugno sono previste una serie di uscite e di appuntamenti: da sabato 1 a domenica 2 una gita dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del Brenta si percorre l’antica strada consolare romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord Europa. Partenza in treno per poi trascorrere due giorni tra natura e storia su uno degli itinerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita “100 Km della felicità”; nello scenario delle

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n PRIMO PIANO

’ morto il grande centrocampista del Venezia

rt in lutto, addio a Ferruccio Mazzola Pasqualetto

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mondo dello sport veneziano. l’ex centrocampista Ferruccio aveva 68 anni. Ferruccio era dissimo Valentino Mazzola e dro. Venezia piange uno dei ati campioni. Ferruccio era un ciatore che, nel Venezia, aveva nato di Serie B nel 1966 (26 gol) ed era approdato con la in Serie A (24 partite e 7 gol). che si dice un colosso. Era alto o e 67 centimetri per 61 chili, re di tecnica straordinaria, più ttaccante. Nell’Inter aveva giopartita, l’8 ottobre 1967 (1-0 za), in seguito militò due anni squadra dove era sbocciato il i passare al Torino). Poi giocò azio, Fiorentina, ancora Lazio n Maestrelli, prima di chiudere o Lodigiano e poi in Canada Drillers. Lo stadio Penzo ricorda ola-Bertogna, che avevano fat-

Ferruccio Mazzola to sognare i tifosi. 20 anni dopo (1987/88), Ferruccio doveva diventare il simbolo tecnico del neonato Venezia-Mestre di Zamparini con una promozione immediata (dalla C2 alla C1) sul campo del Baracca, per un rilancio di una squadra che col nome dei Mazzola non poteva che essere proiettata verso l’alto. Di lui si ricorda il suo spirito di uomo-contro: critico col sistema e generoso nel sociale. Nel nel 2004 scrisse un libro contro il doping dal titolo emblematico “Il terzo incomodo” che gli costò

molte inimicizie, anche in famiglia. Il fratello Sandro Mazzola, infatti, non ebbe più alcun contatto con Ferruccio, dopo la pubblicazione del libro. Il testo denunciava l’uso di sostanze dopanti nel calcio, avvenuto durante gli anni ‘60 e ’70. Helenio Herrera, allenatore dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare le loro prestazioni in campo. Ferruccio legò la morte di alcuni giocatori proprio al consumo di queste sostanze. Dopo la carriera calcistica, Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo sapere disinteressato ai giovani del quartiere dove abitava allenandoli, aggiungendo la presidenza dell’associazione Futursport International, per il recupero di adolescenti in stato di disagio sociale, lavorando anche nell’Associazione vittime del doping, fondata dai familiari di Bruno Beatrice. Dopo una lunga malattia, se ne va un grande uomo di sport, un talento straordinario, un uomo coraggioso e capace di accusare i vertici per cui lui stesso aveva lavorato.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sfide al colosso liberal-produttivista

Decrescita per virtù e per necessità

Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto di Germana urbani

E

’ possibile in un momento storico in cui Già lo scorso anno, infatti, Confcomin Italia non si fa che invocare la cresci- mercio, Confartigianato, Confindustria e ta perchè l’economia possa riprendere, Confcooperative Veneto hanno lanciato una il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro campagna il cui slogan è “basta sprecare considerare seriamente l’utilità delle teorie territorio!”. L’obiettivo era proprio impee pratiche della Decrescita felice? gnare la Regione ad affermare un modello Soprattutto in un territorio come il Ve- di sviluppo basato non più sul consumo di neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzala propria fortuna con una rete di piccole zione delle città e dei territori. e medie imprese famigliari, la questione “Come denunciato da Cia-Confederazioè ancora più difficile. Sull’altare del pro- ne italiana agricoltori – spiega la senatrice gresso, della produzione e della ricchezza del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi- il settore primario ha dovuto rinunciare solo cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di in pochissimo tempo, hanno visto franare ettari, una superficie pari all’intera regione il miracolo economico che avevano costru- del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovaito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è na che oggi scivola invece veloce su km di bloccata sul binario e asfalto e cemento, per non riparte nonostante Negli ultimi poi fermarsi da qualtutto. Difficile accetta- 10 anni che parte con un urto re che probabilmente cementati tremendo e produce non ripartirà mai più, tanti ettari quanto disastri. In Veneto, poi, almeno così come l’a- l’intero Veneto si è costruito ovunque vevano conosciuta. e oggi il vero obiettivo In molti stanno ragionando su quale po- è, prima di tutto fermare lo scempio e poi trà essere il modello di sviluppo del futuro e riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a in questo modello sono tante le parole in cui costruire ai ritmi odierni tra vent’anni farela Decrescita può essere intesa e coniugata. mo i conti con un consumo di suolo superioPer esempio la tutela del territorio è re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio una di queste e addirittura le associazioni di un patrimonio paesaggistico di inestimabile categoria la invocano, proprio loro che solo valore e rischiando la non autosufficienza pochi anni fa chiedevano più terra per i loro alimentare”. capannoni. E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”! Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.

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Il Veneto in primo piano 31 11

1 Decrescita non significa recessione

Saremo felici con l’equilibrio uomo-natura di Germana urbani

“I

l progetto di decrescita non propone una semplice riduzione dei consumi, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli esseri umani e tra questi e il loro ambiente, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali, esauribili o comunque alterabili. Quando queste risorse sono indispensabili per la vita di ogni essere umano, vanno considerate “beni comuni” non privatizzabili, per garantirne l’accesso a tutti, come applicazione del diritto alla vita”. A dirlo è Gianni Tamino, biologo padovano e presidente dell’Associazione per la decrescita del triveneto che spiega così alcuni dei principi cardine del movimento per la Decrescita. Secondo gli studiosi e gli economisti che credono nella necessità di rallentare e cambiare stile di vita questa crisi ha come origine proprio l’economia del consumismo, che porta inevitabilmente all’esaurimento delle risorse. Occorre svoltare e scegliere la via della sostenibilità per creare nuovi

esperienze

posti di lavoro e nuova economia. E in Veneto sono già tanti coloro che l’hanno capito. Un dato su tutti deve far pensare. La facoltà universitaria che cresce di più in numeri di iscrizione è agraria. Perché il mondo dell’agricoltura è oggi in grande fermento, soprattutto in Veneto. Sono moltissime, infatti, le aziende agricole che stanno puntando su qualità dei prodotti, spesso abbracciando il biologico, e vendita al dettaglio di frutta e verdura. Alcune vanno talmente bene, anche in questi tempi di crisi, che cercano disperatamente della terra in cui espandere la propria attività e non la trovano facilmente! Anche l’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali cresce sempre di più nella nostra regione: la gente ordina al contadino gli ortaggi che gli servono risparmiando. Allo stesso tempo il contadino guadagna molto di più che vendere la verdura all’ingrosso. Sono scelte virtuose che, guidate da associazioni come le Acli o la Coldiretti, stanno prendendo piede ad un ritmo impensa-

bile fino a qualche anno fa. Altri fenomeni molto interessanti, sempre legati all’agricoltura, sono ad esempio le associazioni che cercano, piantano, scambiano i semi antichi e si battono per la tutela della biodiversità. In Veneto è molto attiva Rete semi rurali ( semirurali.net) e la bellunese Coltivarcondividendo (coltivarcondividendo.blogspot.it) che organizzano fiere di sementi antiche, mostre-scambio e seminari di studio. Certo l’agricoltura di qualità va tutelata, soprattutto dalle multinazionali a cui la Decrescita non va proprio a genio. Qualche mese fa una sentenza della Corte Europea, unitamente a una fortissima pressione svolta dalle multinazionali sementiere sugli organi comunitari, ha di fatto dato “via libera” alla coltivazione di alcune varietà di Organismi Geneticamente Modificati (le famigerate sementi Frankenstein) anche in quelle Nazioni in cui erano banditi. “Abbiamo esposto alla regione Veneto – riferisce il portavoce del Gruppo Coltivare Condividendo – le

Alexander Langer, il padre del pensiero ecologista diceva che “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile” forti preoccupazioni legate al rischio che fra poche settimane anche la nostra Terra venga stuprata da semine di mais OGM Monsanto. Cio’ metterebbe a serio rischio il nostro patrimonio di biodiversità. Infatti è acclarato che gli OGM contaminano le altre varietà di mais, e quindi le varietà tipiche di mais Sponcio, Storo, Cinquantino, Fiorentin, Marano, Bianco Perla e molte altre sono in serio pericolo. Ci ha molto rincuorato sentire che la Regione e l’assessore sono decisamente contrari agli ogm e si sono già attivati, nella conferenza Stato Regioni per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia”.

dal rifiuto al lavoro: l’idea giusta contro la crisi

C’

è già chi, con grande ingegno, ha trovato tra i principi della decrescita l’idea giusta per un’impresa economicamente vantaggiosa e allo stesso tempo green. A Padova, l’intuizione ecologica di un gruppetto di giovani universitari ha dato vita ad una avviata officina ciclomeccanica dove riparano biciclette, insegnando anche a cambiarsi da sé un pedale, un freno, una ruota. Qui le biciclette arrivano in tre modi: “Abbiamo una convenzione con l’Esu – spiega Matteo Lenzi dell’associazione che gestisce l’impresa – che, a fine anno accademico, ci permette di fare pulizia nelle rastrelliere delle residenze universitarie recuperando le carcasse abbandonate dagli studenti che, altrimenti, andrebbero al macero. Inoltre, chi co-

nosce la ciclofficina sa che ogni tipo di rottame è bene accetto e, al momento di svuotare garage e cantine, si ricorda di noi. Infine, la cooperativa Mani tese, con le sue periodiche raccolte del ferro, ci tiene da parte i materiali più utili senza smaltirli”. Nel tempo il gruppetto è cresciuto e ha pure diversificato e ampliato la propria attività offrendo anche corsi: dalla sartoria all’artigianato creativo. Alla base di tutto sta l’idea del riutilizzo intelligente. “Con il nostro lavoro pensavamo di contribuire a ridurre i rifiuti – racconta Lenzi – ma poi le cose sono maturate da sole e, in questo momento di difficoltà economiche, molti partecipano alle iniziative della Mente comune per imparare a risparmiare attraverso il riutilizzo e le riparazioni fai da te”. Esiste da anni

ormai, sempre a Padova, un progetto che mette insieme informatica e disabilità e che si basa sul recupero e riutilizzo di vecchi computer definiti “obsoleti” dall’utenza consumer e l’utilizzo degli stessi con software liberi tipo Linux. Le macchine recuperate sono messe a disposizione di persone disabili che ne abbiano la necessità. Il progetto coniuga solidarietà e decrescita ma non solo. Gli obiettivi sono molteplici e oltre al recupero e al riutilizzo è meritoria l’attività di formazione di persone con disabilità all’uso autonomo della tecnologia informatica, spaziando su più sistemi operativi e su diversi software applicativi di editoria elettronica e la creazione di un punto d’incontro accessibile (Compupoint Disabili) dove trovare alcuni computer per le proprie attività.

minetto apr2010 1/5

Un tennis club polifunzionale illuminato a LED Un evoluzione ovvia, obbligata, voluta, per gente che fa dello sport la propria essenza di vita. Lo racconta Adriano Toniolo, presidente del Tennis club di Mirano, uno sportivo e una persona sensibile alla natura, al risparmio energetico, alle energie rinnovabili, alla qualità della luce. E’ naturale, quindi, per un luogo come un tennis club, considerare come una positiva evoluzione il cambio di apparecchiature illuminanti con lampade al mercurio, a favore delle apparecchiature con tecnologia a led. Il concetto illuminotecnico rende ai due i due campi coperti, un’apprezzabile uniformità di luce mentre, sui laterali e sulla parte posteriore, delle righe di luce orientate al terreno, permette al giocatore, di percepirne le dimensioni. Per l’illuminazione principale, sono stati usati dei proiettori a led con diffusori a campana in Pmma completamente chiusi e translucidi, per ridurre al minimo l’effetto abbagliante. L’adozione di apparecchi a led permetterà un mantenimento costante della caratteristiche cromatiche della luce, simile alla luce del sole, per una durata superiore a quella della lampade tradizionali, contenuti costi di manutenzione, e un significativo risparmio energetico. Si parla di una vita stimata di 50.000 ore, entro le quali, le apparecchiature a led manterranno una luminosità entro il 70% di quella iniziale. La capacità di avere alimentazione stabilizzata da 90 a 264 V, permette stabilità di luce in presenza di sbalzi di tensione, e capacità di accensione immediata. Il contrario delle precedenti lampade a Joduri metallici che necessitano di parecchi minuti

dall’accensione per arrivare al regime cromatico. Il primo problema che la direzione del club ha affrontato, è stato: quanto può convenire la sostituzione di un vecchio impianto con uno nuovo a tecnologia led? Una prima esperienza negativa ha rischiato di inficiare l’operazione. Tuttavia, la caparbietà e la determinazione del vicepresidente ha portato ad un accordo con il gruppo Consorzitalia, fra questi l’azienda costruttrice di corpi illuminanti con tecnologia a led di Verona, che ne fa parte, ha deciso di cogliere la sfida. L’azienda del Gruppo Consorzitalia di Verona

è la Spyx srl, ed il suo amministratore, Endo Giarin, ha deciso di cogliere personalmente la sfida e curare dei prodotti ad hoc per i campi da tennis, coperti da quelli scoperti. L’impianto coperto funziona per 360 giorni all’anno con una potenza di 10.000 W. Considerando che l’utilizzo non è costante, si ha un risparmio annuo di oltre 5.000,00 € solo di energia elettrica. I costi di manutenzione, poi, vengono ridotti quasi a zero nel caso dei led. Il risparmio di energia elettrica, equivale a circa 9800 Kg di Co2, altro obiettivo di cui ogni sportivo, può andar fiero. Nell’Eu-

ropa comunitaria il comparto produttivo delle sorgenti luminose è stato oggetto di attente valutazioni comparative. Si è ritenuto che una serie di interventi rivolti al ridimensionamento dell’offerta dei tipi di sorgenti di vecchia concezione a bassa efficienza luminosa, alto consumo energetico, ridotta durata di vita, potesse contribuire al risparmio di energia e al contenimento dell’anidride carbonica nell’atmosfera. A partire dal 2005, sono stati varati dei provvedimenti (in particolare la Direttiva Europea Eco-Design EUP, Energy Using Products, con i relativi Regolamenti attuativi) che tendono a contrarre con gradualità, fino a giungere alla completa estinzione, la produzione delle lampade “energivore”. In Italia la direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 201 del 6 novembre 2007. I programmi prevedono il divieto di fabbricazione delle lampade nell’arco di 7 anni (dal 2009 al 2016), iniziando dalle potenze maggiori (uguali o superiori a 100 W). In un futuro non lontano i led insieme ad altre sorgenti ad alta efficienza e lunga durata andranno a sostituirsi ai tipi obsoleti non più reperibili. I nuovi led si presentano come i prodotti illuminotecnici più efficienti, duraturi, sicuri ed ecocompatibili attualmente sul mercato. Reali benefici si ottengono rispettando le caratteristiche tecniche e i principi di funzionamento di un prodotto che deriva dal mondo dell’elettronica, valutando le condizioni di impiego e utilizzando le componenti del sistema led, con impegno professionale, e di questo Spyx ne fa la propria etica. messaggio publiredazionale


32 Il Veneto in primo piano 12 Tempo di vacanze

Turismo allo stremo: prenotazioni in forte calo Stesso copione dalla montagna al mare, dal lago alle terme. La villeggiatura quando c’è dura poco e i pernottamenti sono in strutture a basso costo di Germana urbani

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Tra le nuove tendenze c’è il ritorno a far visita ai parenti lontani con buona pace della privacy La situazione rispecchia un andamento generale che investe tutta l’Italia: l’andamento dei pernottamenti del primo trimestre 2013 segna -4,4%, per gli stranieri +3,7% con una flessione complessiva dell’1%. A fronte di tale scenario Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, ha lanciato un appello ai primi cittadini delle località turistiche e ha chiesto di “riconsiderare la tassa di soggiorno in questo ‘annus horribilis’ del turismo italiano”. “Si registra una situazione ampiamente prevista, dove l’assenza degli italiani si fa sentire - commenta Michielli - Dobbiamo considerare che non esiste azienda al mondo che possa riposizionare sul mercato il 50% della propria clientela in 2 anni. Un plauso va ai colleghi delle spiagge che

stanno lavorando sul fronte della promozione e della fidelizzazione dei propri clienti, ma i miracoli purtroppo non li fa nessuno. L’altro dato assolutamente preoccupante e’ che le strutture partiranno con almeno 2-3 unita’ di lavoratori in meno ciascuna in attesa di vedere gli sviluppi della stagione. Quindi, dati i circa 1000 alberghi della costa, si possono considerare fra le 2 e le 3mila le unita’ lavorative che non troveranno occupazione almeno a inizio stagione, con le conseguenze che si possono immaginare”. Una tendenza che si registra in tutta Italia dove nei primi tre mesi del 2013 l’occupazione negli alberghi e’ calata del 4,7%. Nel 2012 il dato finale e’ stato pari al -3% ma quest’anno andrà peggio. Già nel primo trimestre del 2013 i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti del 3,8% e quelli a tempo determinato del 6,1%. Eppure gli imprenditori fanno la loro parte abbattendo i prezzi e mantenendo i servizi di sempre, creando indotto e mettendosi in gioco ogni giorno sul piano organizzativo con idee

dejavu.it

econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat circa un milione di famiglie in Italia sono completamente prive di reddito. Molte altre, invece, vivono l’incertezza del momento, vittime dell’instabilità economica generale che impedisce loro di fare progetti a lunga scadenza. Per tutti questi motivi, probabilmente, sono molti coloro che a tutt’oggi non hanno ancora prenotato le vacanze. Mancano all’appello anche gli stranieri che se non prenoteranno nei prossimi giorni, per il turismo veneto potrebbe essere davvero un anno orribile. Gli albergatori della costa veneziana, infatti, lanciano un grido d’allarme molto serio. Secondo una stima prudenziale, infatti, se il trend delle prenotazioni alberghiere resterà simile a quello dei primi tre mesi dell’anno, a fine stagione si potrebbe registrare un -15% sull’anno scorso in tema di prenotazioni alberghiere complessive. Un dato preoccupante riguarda le prenotazioni dei turisti italiani che fino a metà aprile erano quasi pari allo zero.

nuove che possano attrarre nuova clientela. A Bibione, per esempio, quest’anno apriranno i «Pet hotel», dedicati agli animali da compagnia che avranno accesso all’albergo, spazi verdi dedicati, tappetino e ciotola in spiaggia. La politica dei prezzi, poi, iniziata già con le vacanze di Pasqua, sta dando qualche risultato solo nei centri storici maggiori e città d’arte come Venezia e Verona, mentre Treviso e Padova, dove gli alberghi risultano, in base a uno studio di Hotel Price Index, i meno cari d’Italia, le prenotazioni sono state pochissime. Pasqua e ponti primaverili non sono stati all’altezza delle aspettative neanche per il lago di Garda, dove si è perso circa il 50-60% di presenze rispetto alla Pasqua degli anni scorsi e così negli hotel delle località termali di Abano e Montegrotto. Se l’estate rispecchierà queste tendenze anche uno dei pochissimi settori che finora aveva retto almeno in parte alla grande depressione. E’ vero però che non bisogna disperare perchè, se dall’estero occorre prenotare vacanze con largo anticipo, gli italiani spesso si decidono all’ultimo momento, specie di questi tempi. Inoltre, spiace dirlo per il settore alberghiero, sempre più spesso scelgono di pernottare in B&B, appartamento o campeggio dove i soggiorni risultano in genere molto più lunghi. Secondo i dati dell’osservatorio regionale, negli alberghi al mare si permane

in media quattro notti che diventano nove per l’extralberghiero; anche in montagna il periodo si raddoppia da circa quattro a otto notti, ma si notano notevoli differenze anche nelle località affacciate sul lago di Garda (da 3,6 a 6,4) e nelle città d’arte (da 2 a 3,5). Alle terme la situazione si presenta invece ribaltata con una notte in più per la permanenza media negli alberghi, complici le rilassanti Spa. Torna poi di gran moda la vacanza “in famiglia”, molto in voga negli anni del dopoguerra e abbandonata man mano che il benessere riempiva i portafogli. Sono moltissime le persone che, non volendo rinunciare alla villeggiatura, scelgono di visitare qualche parente che abita in altre regioni e che, magari, ha una bella camera per gli ospiti. Un favore che poi si ricambia volentieri rinunciando ad un po’ di libertà e di privacy per godersi per un po’ un orizzonte diverso da quello di casa. E val la pena di approfittare di amici e conoscenti con case vacanza che fino ad oggi rimanevano chiuse per la maggior parte dell’anno. Oggi – a fronte di un piccolo un contributo per pagare l’Imu sulla seconda casa - potrebbero volentieri darvi le chiavi per godere dei loro beni.

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l turismo è uno dei settori economici più importanti sia a livello regionale che a livello nazionale. Operatori e politici veneti sono concordi sul fatto che attuare strategie di crescita sia necessario non solo per il settore in sé ma anche per dare una mano al Paese. Secondo un’indagine del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) di Ca’ Foscari relativa al 2011, il turismo ha generato in Veneto un fatturato di 11 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del Pil regionale, il 13% dei consumi interni e mezzo milione di unità di lavoro. Si tratta di un fatturato che vale tre volte e mezzo quello dell’agricoltura, tre volte e mezzo quello dell’alimentare, tre volte il fatturato del tessile e abbigliamento, il 54% dell’intero fatturato regionale del commercio. Ma non è tutto. In termini di occupazione, il turismo dà lavoro in Veneto al 15% sul totale degli occupati e copre il 10,5% di tutti gli addetti al turismo d’Italia. Va anche sottolineata la trasversalità del turismo rispetto all’economia veneta, dove il Pil turistico è dato da una molteplicità di settori, non dai soli alberghi e ristoranti. Questi ultimi, infatti, rappresentano il 30% del Pil turistico, dove il commercio incide per il 17,1%, la locazione di fabbricati il 15,3% l’agroalimentare il 9,5%, l’artigianato il 7,7% le attività culturali e ricreative il 6,7%, i trasporti il 6,5%. “Il Veneto conserva il suo appeal mondiale come regione ospitale e terra del bello, del buono e dell’accoglienza - sottolinea Marino Finozzi, assessore regionale al turismo che, nel corso della Borsa Italiana del Turismo, ha salutato con orgoglio il primato del Veneto tra le regioni italiane proprio in questo settore. Nel 2012, nonostante la crisi generale, la regione si è confermata prima Regione turistica d’Italia con 62.351.657 presenze, delle quali il 64,8% di ospiti stranieri, e 15.818.525 arrivi, dei quali il 64,7% stranieri. “Anche se, in questo quadro sostanzialmente luminoso per un’annata critica come quella trascorsa, i numeri confermano la pesante crisi economica che morde sempre più gli italiani, che si riflette sulla capacità di spesa delle famiglie. Perciò, per far ripartire il settore occorre che gli operatori diminuiscano i prezzi”.


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Veneto in primo piano 13 34 Il Veneto in primoIlpiano Economia La ricerca promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e condotta da Confartigianato

Le imprese in “rosa” reggono meglio la crisi In Veneto, come nel resto del Paese, le donne artigiane nel biennio 2011-2012 hanno tenuto meglio degli imprenditori uomini nonostante la congiuntura sfavorevole Capacità di lavorare in team e determinazione i fattori “vincenti”

di Ornella Jovane

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’impresa in “rosa” dimostra di reggere la crisi con maggiore disinvoltura rispetto alle realtà guidate da imprenditori maschi, in Veneto così come in tutto il resto del Paese. In più, se a “fare impresa” è una donna, allora la probabilità di successo dell’azienda è più alta. Di fatto, i risultati della ricerca - “La “mia” impresa. Nuovi lavori e nuove professioni. L’imprenditoria femminile in Veneto” promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e condotta da Confartigianato - mettono in risalto proprio le capacità di tenuta delle imprenditrici, in particolare delle artigiane, le cui aziende registrano un saldo significativamente positivo nonostante la difficile congiuntura. Lo studio si riferisce al biennio 2011-12: in questo periodo l’Ufficio studi di Confartigianato (rielaborando i dati 2012 di Infocamere) ha contato in Veneto 23.046 imprese artigiane femminili. In Italia sono 243.286, con un saldo positivo pari a +10,1% rispetto alle realtà imprenditoriali maschili il cui saldo negativo, a livello nazionale, si attesta al -4,4%. In linea con il resto del Paese, anche in Veneto l’alto tasso di natalità - +11,2% - rappresenta un indicatore significativo della vivacità del mercato produttivo declinato al femminile soprattutto se messo in relazione con il tasso di mortalità, pari al 2,7%, che fa registrare un conseguente saldo positivo, pari al +8,5%. Un trend opposto, in Veneto come nel resto del Paese, quello registrato, nello stesso periodo, per le imprese maschili, contesto caratterizzato da una mortalità piuttosto elevata che raggiunge il 18,6%, a fronte di un 13,6% di nuove imprese con un saldo che risulta negativo con una percentuale pari al -5%. Quali sono le carte che risultano “vincenti” e che consentono le performance positive alle imprese in rosa? In sintesi, un’attitudine di genere ad ottimizzare risorse, tempi e opportunità, conciliando le diverse esigenze.

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Con un tasso di natalità di +11,2% e uno di mortalità pari al 2,7 %, il saldo positivo è di +8,5%

Come i colleghi uomini le donne chiedono attenzione alla politica: meno burocrazia e più puntualità nei pagamenti

Le quaranta imprenditrici artigiane venete di successo in vari settori che hanno risposto al questionario - somministrato per approfondire proprio i fattori che facilitano i buoni risultati - hanno parlato delle modalità con cui interpretano la propria leadership, delle scelte compiute nella conduzione aziendale, degli ostacoli incontrati, degli obiettivi professionali e personali prefissati e raggiunti. Dalle testimonianze raccolte sono emersi alcuni punti di forza: di prim’ordine l’abilità a lavorare in team e in particolare la capicità di valorizzare al meglio il contributo di quanti fanno parte del gruppo di lavoro (socie, collaboratrici e dipendenti). Risultano vincenti anche le capacità organizzative e di gestione dell’azienda manifestate dalle donne. Non da meno, spicca la determinazione nel perseguire il sogno e la realizzazione personale, un fattore altamente motivante che spinge le donne ad andare avanti nell’impresa e ad “arrangiarsi” - affindandosi ad un welfare “fai da te” - sulla conciliazione tra tempi di lavoro e la cura di figli e famiglia.

Negli ultimi due anni una donna su due in Veneto ha continuato a scegliere i settori “tradizionali” per investire nella propria attività, ed in particolar modo quelli legati al genere (estetista, parrucchiera, sarta...). L’altra metà, tuttavia, ha intrapreso percorsi innovativi, a maggior ragione per le donne, cimentandosi nelle costruzioni ecologiche, design industriale e tecnico, grafica, fotografia, informatica, ma anche nella fabbricazione di apparecchiature da illuminazione, riparazione di beni e restauro. Come i colleghi imprenditori uomini, le donne si rivolgono alla politica e chiedono attenzione. Le problematicità, anche se gestite in questo frangente con maggiori risultati dall’universo imprenditoriale femminile, sono sempre le stesse, indipendentemente dal genere di chi intraprende: in primo piano la lentezza e farroginosità della macchina burocratica e quindi la difficoltà ad incassare il dovuto in tempi ragionevoli.

Occupazione

le donne dipendenti invece pagano ”caro” gli effetti della congiuntura

e le imprenditrici donne risultano essere le meno colpite dalla crisi, è invece la componente femminile del lavoro dipendente a pagare in maniera più consistente gli effetti della difficile congiuntura economica. Soprattutto nelle regioni del nord, dove più “affollato” è il mercato del lavoro femminile. E’ quanto emerge dall’analisi del cen-

tro studi Sintesi di Mestre (che ha rielaborato i dati Istat relativi al 2012 e per alcuni indicatori al 2011 messi in relazione allo scenario del 2007, ultimo anno prima della crisi) sul mondo occupazionale in “rosa”. Com’è facile aspettarsi la crisi economica si è abbattuta per le donne in misura più intensa nelle regioni settentrionali dove maggiore è la presenza di lavoro femminile. Fra

queste il Veneto si colloca al quinto posto, dietro a Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Umbria. Di fatto l’unica regione del nord a resistere è il Trentino Alto Adige, che si colloca nella graduatoria italiana nella seconda posizione tra le regioni meno colpite, al primo posto c’è la Sardegna, regione in cui pare quasi in atto una inversione di tendenza che sta avvicinando

le donne al mercato del lavoro. Nelle altre regioni, fra le quali il Veneto, pesa in particolare l’aspetto giovanile, la crescita di giovani donne Neet, ma anche la maggior frequenza di contratto part-time involontari oltre che la crescita della disoccupazione.

Metà delle donne venete punta sull’innovazione

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n Veneto le aziende guidate da donne (al 31 dicembre 2012) sono 109.750, il 21,9% delle complessive imprese attive (in tutto 501.950), con un tasso di natalità che è del 12,9%, pari a quello di mortalità e un tasso di sviluppo pari a 0 (a livello nazionale è dello 0,3%). Di contro il tasso di natalità delle 392.200 imprese maschili venete è pari al 10,1%, quello di mortalità dell’11,3%, con un saldo negativo di -1,3% (-0,3% il dato nazionale). Le imprese artigiane sono in tutto 139.129, di cui 23.046 femminili (il 16,6%). Servizi per la persona, abbigliamento pelle e pellicceria, e lavori di costruzioni specializzati rappresentano i tre settori più praticati dalle imprenditrici artigiane venete che insieme includono il 55,2% delle imprese artigiane femminili totali. Nelle provincie di Padova, Treviso e Vicenza nonostante una buona parte del tessuto imprenditoriale femminile artigiano appaia per buona parte orientato ai settori tradizionali ovvero ai servizi alla persona e all’abbigliamento, si notano tuttavia alcune dinamiche positive legate ai settori più innovativi. Fra questi sono in espansione le attività professionali, scientifiche e tecniche, ma anche quelle di riparazione di computer, di fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettrico, infine di stampa e riproduzione di supporti registrati. A Verona si registra una presenza non trascurabile di imprese artigiane del mobile guidate da donne (il 2,8%, una delle prosuzioni caratterizzanti l’economia del basso Veronese. Nel Rodigino il settore dell’abbigliamento continua a mantenere un’apprezzabile consistenza. Nel Bellunese crescono il settore alimentare (+14,3%), quello del legno (+14,3) e la fabbricazione di prodotti in metallo (+25%). Nel Veneziano, infine, l’artigianato al femminile manifesta una differenzianione strutturale rispetto al resto della regione.


Voci da palazzo 35 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro Gambin

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l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.

Cristiano Corazzari, lega Nord

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista

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“ottima convergenza zaia-zanonato”

a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“za&za, moderne Befane che vogliono regalarci carBone”

egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

L’opinione Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd

“le centrali non aumentano l’occupazione”

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uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.

Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“la centrale non è una prioritÀ per veneto”

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on è

un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.


Veneta 36 Cultura veneta 16 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

di Alain Chivilò

I

l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

Palazzo Grassi

Querini Stampalia di Venezia

l’ARZANÀ DEllA SERENISSIMA

Rudolf Stingel: il sottile filo tra figurativo e informale

E

L

a Fondazione Querini Stampalia di Venezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del cinquantenario di vita del Centro Internazionale della Grafica, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettivamente nel Museo Navale e nella Querini stessa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografia, composta di 6 tavole, che complessivamente raggiunge i 3 metri di lunghezza creando una delle più efficaci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato

che chiude la cella campanaria, le barche nel Canal Grande, i mercantili nei pressi della Dogana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le mura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le torri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatore può godere in diretta trovando il personale particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto della famiglia Querini con il mare. Si inizia con una delle prime raffigurazioni di una buzonavis di forma circolare dal Capitulare Nauticum del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Proseguendo immagini di navigli, un settecentesco rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con tutti i settori di attività del cantiere, fino alla documentazione cartacea del rapporto tra i Querini e la marineria. Al.Ch.

ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fine della mostra, accompagna le opere dell’artista altoatesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni private e dall’artista stesso. Un allestimento sitespecific di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fine. Una ricerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che fonda il suo fulcro nella percezione attraverso una vera e propria sensazione tattile data dal calpestio e dal tocco sulla superficie stessa, unita a un costante dialogo con l’architettura ospitante, che si arricchisce di colore, accoglienza e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del tempo, traccia da un lato il legame tra la storia di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’ambiente unico dello studio viennese di Sigmund Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è invitato ricercando una personale riflessione e dimensione spazio temporale, convalidato dalle ultime sale del primo piano che portano al successivo senza la presenza di opere dell’artista, attraverso la sola presenza della moquette. Un equilibrio espositivo che rimane in bilico tra informale e figurazione, dove i due

piani della mostra dialogano e si rimandano vicendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italiano, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in posizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo piano al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera figurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artificiale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al

piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere figurative dal piccolo formato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione scultorea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografie e illustrazioni in bianco e nero personalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico italiano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percorso visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente Al.Ch. raggiunto.


Cultura veneta 37 17 Spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia Dal 28 maggio

Indagine sulla persistenza genetica dei Matta Roberto Sebastian e i suoi figli Gordon Clark e Pablo Echaurren. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte

U

n’indagine sulla persistenza genetica, potrebbe con la figura paterna ed attraverso l’arte entrambi hanno essere definita così la mostra che dal 28 maggio cercato un dialogo concettuale - impossibile nella vita priverrà allestita negli spazi dell’area Scarpa della vata - con Matta attraverso le loro opere pur maturando Fondazione Querini Stampalia, di Venezia. In concomi- entrambi, ed ognuno a suo modo, linguaggi singolari e tanza con la 55. Biennale di Venezia, la Galleria d’Arte differenti. Se l’affinità con Matta-Clark è riconducibile a Maggiore – G.A.M. di Bologna, propone un’indagine tra un livello formale, estetico-architettonico, in Echaurren le idee e i pensieri che si sono tramandati – attraverso l’affinitudine è da ricercarsi nel carattere più propriamenle generazioni, il tempo e la geografia – da Roberto Se- te concettuale. Il filo conduttore della loro opera a livello critico sarà svelato da Danilo Eccher bastian Matta ai suoi figli Gordon solo pochi giorni prima dell’apertura Matta-Clark e Pablo Echaurren Sia Gordon che Matta. Tre nomi, tre storie, e un Pablo hanno avuto al pubblico, ma ad una prima lettura emerge già come la socialità, la unico comun denominatore: l’arte. un rapporto continua ricerca di un rapporto non La mostra, curata da Danilo Eccher, conflittuale con solo di partecipazione del fruitore, prende origine dall’opera di Rober- la figura paterna ma di un suo coinvolgimento diretto to Sebastian Matta ed attraverso le opere dei suoi protagonisti percorre mezzo secolo di o indiretto, fisico o mentale, culturale o sociale, interno o storia dell’arte, vissuta in tre paesi differenti: la Francia, esterno all’opera sia presente nell’opera dei tre. Non è un gli Stati Uniti e l’Italia. Lo spaccato che ne deriva non è caso infatti se alcuni definiscono le figure antropomorfe delimitato dalla loro storia familiare, per quanto eccezio- di Matta sia in pittura, sia in scultura, come “morfologie nale, ma amplia i propri confini all’ambiente culturale e sociali”, come una trasfromazione di passaggio tra i paepolitico in cui questi artisti sono stati profondamente coin- saggi interiori e il mondo esterno. Per Gordon la socialità volti. Figli dello stesso padre, ma di madri differenti, sia è un fattore ancora più evidente, essendo la sua effimera Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto conflittuale arte basata sulla performance, sui “building cuts”, gli

edifici tagliati, trasformazioni sculturali di architetture preesistenti dove lo spettatore è invitato ad entrare per muoversi fisicamente ed emozionalmente in quegli spazi. Nella sua opera Matta-Clark crea un rapporto diretto con il fruitore, spesso basato sulla fiducia che costui deve devolvere all’operato dell’artista che come in Matta ha fondamenti architettonici. Mentre per quanto riguarda Pablo tutta la sua vita artistica è immersa nella socialità, nella sua esistenza quotidiana. E se è vero che le sue tele riportano al mondo dei fumetti, della musica, della street

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art, alla cultura di massa, è attraversando la sua iconografia Pop fatta di contiminazioni di generi che dialogano ora con il Dadaismo, ora con lo stesso Surrealismo, che l’artista propone con ironia attraverso l’apparizione di una natura familiare ed allo stesso tempo inquietante una critica diretta alla società dei consumi. Proprio come sembrano suggerire le figure antropomorfe e primitive presenti nei dipinti del padre. Non a caso l’opera di Matta mira anche a una riflessione sull’impatto che la tecnologia ha sull’esistenza umana.


Foto: Archivio LTO Kranjska Gora

Kranjska Gora, dalla parte divertente delle Alpi!

Foto: archivio LTO Kranjska Gora

Quest’anno, non le andrebbe di fare qualcosa per la propria salute, e recarsi in vacanza in un luogo noto come centro climatico? Passeggiare a lungo nella natura, stare seduti sulla terrazza dell’hotel con una vista straordinaria sulle cime delle Alpi Giulie, visitare delle bellezze culturali e naturali della Valle Superiore della Sava, nuotare e rilassarsi nelle piscine. Kranjska Gora si trova vicino al confine con Italia, distante a 10 km da Tarvisio, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione e intrattenimento di tutte le Alpi Giulie. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni decidono di sfidare la dea bendata ai centri del gioco ed intrattenimento. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora in primavera diventa una piacevole valle verde, dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia. È un ottimo punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale di rara bellezza e per trascorrere del tempo in mezzo alla natura ancora incontaminata.

Negli hotel Hit holidays Kranjska Gora hanno preparato un’offerta speciale per i senior che si basa sulla mezza pensione all’interno dell’hotel Špik, di recente ristrutturato, che si trova a Gozd Martuljek, a pochi kilometri da Kranjska Gora. Per le famiglie con bambini è pronto il pacchetto “Le vicende di Kekec” che include tanto divertimento – da varie officine creative per i bambini, slitino estivo Besna Pehta, visite ai musei, incontro con Kekec (personaggio delle fiabe locali) e tante altre cose da vivere. Anche per gli appassionati dell wellness hanno preparato un offerta speciale che include già massaggio, saune, piscine e uso del wellness Alpino.

Le vicende di Kekec*

Pacchetto Senior

Periodo: A: 6/5-30/6/2013, B: 1/7-3/8/2013, C: 4/8-2/9/2013 Hit holidays Kranjska Gora hotel****/***

Periodo: 24/3 – 15/6/2013 Hotel Špik***/***

Periodo A: 2 x mezza pensione

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90 €

Periodo B: 2 x mezza pensione

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Periodo C: 2 x mezza pensione

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97 € 111 € L´offerta include anche: Visita dei musei locali, biglietti per il tobogan estivo (slitta a fondo piatto) Bedančeva drča, biglietti per la pista per slittino estivo Besna Pehta, uso delle piscine, 30 % di sconto sull uso delle saune, squash al hotel Špik, programma di animazione per bambini, utilizzo gratuito di internet, entrata libera ai casino.

E dopo tutta la giornata al aperto, puo godere dei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora, dove provvederano al totale relax del vostro corpo. Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e nel centro Vita, potete concedervi trattamenti di bellezza

e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas di piscina e massaggi in un’atmosfera un po’ più intima. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 con una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune dispone della sauna finlandese, sauna alle erbe e il bagno turco, di grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino.

Venga quindi a Kranjska Gora e scopra le sue magie primaverili!

Coccole alpine al Gozd Martuljek Periodo: 24/3 – 15/6/2013 Hotel Špik***/***

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99 € L´offerta include anche: piscine, massaggio, uso delle saune, visita del museo locale a scelta, uso del internet, entrata libera ai casino. Trasporto gratuito! (con un soggiorno di 3 notti, per almeno 3 persone)

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* personaggio delle fiabe locali.

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22.4.2013 11:33:18


36 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 39

TOSCANA

Silenzio, parla l’Elba

LA PIÙ GRANDE ISOLA DELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE 2013 DELLA GUIDA RELAIS DU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI DI ACCOGLIENZA DOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA DEL CONTATTO CON LA NATURA E DEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI DEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANDREA E L’OASI DI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE DOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA DORATA

E

le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in Italia. La presentazione della Guida 2013 dei Relais du Silence www. relaisdusilence.com, è stata organizzata con la collaborazione di Atout France Italie, l’Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance. com, rappresentato dalla Responsabile per i Media, Barbara Lovato, al fine di far conoscere le strutture tutte immerse nella natura che offrono soluzioni uniche di soggiorno. La catena, nata in Francia, a Grenoble, e gradualmente sviluppatasi in tutt’ Europa, ha

NELLA FOTO GRANDE UNO SCORCIO DI CAPO SANT’ANDREA; A DESTRA IN ALTO IL GIARDINO DELL’OMONIMO ALBERGO E UN DETTAGLIO DELLA COSTA. SOTTO, DA SINISTRA IN ALTO: SCORCIO DELL’OASI DI CAPOLIVERI, IL MUSEO DELLA VILLA NAPOLEONICA VICINO A PORTOFERRAIO, UNA DELLE VILLE DELLA TENUTA DELLE RIPALTE, LO CHEF MATTEO CANTARELLO (A DESTRA) CON IL SUO AIUTO, UN PIATTO DI SAURO DEL SANT’ANDREA, LA VECCHIA MINIERA DI MAGNETITE A CAPOLIVERI, IL RISTORANTE CALANOVA E I VIGNETI DELLA TENUTA DELLE RIPALTE A CAPOLIVERI

selezionato fra i suoi soci i proprietari di case patrizie, ville, castelli, fattorie, mulini, antichi “alberghi di posta”, chalet, tutti diversi, ma tutti egualmente accoglienti e ricchi di fascino e di comfort. Ad accogliere gli ospiti all’isola d’Elba sono stati l’ “Hotel Sant’Andrea” tel. 0565908006 www.hotelsantandrea.com, già associato da qualche anno, che si trova sulla costa settentrionale dell’isola a circa 30 km da Portoferraio e la new entry, “La Tenuta delle Ripalte” di Capoliveri tel. 056594211 (www. tenutadelleripalte.it), posizionata sull’estremità sud-orientale dell’isola. La famiglia Garbati, titolare del Sant’Andrea, da 15 anni punta sull’accoglienza «perché – come ha detto Sauro, il titolare e chef del ristorante – vogliamo, più che un cliente, un amico che possa ritornare». La posizione dell’albergo è straordinaria: una finestra su un golfo dalle acque cristalline e i fondali dai mille colori. Ad aiutare Sauro in cucina è la figlia Serena mentre Elisa e la moglie Teresa si occupano dell’accoglienza. Molto amata dagli ospiti è la terrazza – giardino panoramica

che si affaccia sull’incantevole baia di Capo Sant’Andrea, che con le sue rocce granitiche ricorda scorci dell’isola di La Digue nell’arcipelago delle Seychelles. La cucina è il fiore all’occhiello di Casa Garbati, per l’elevata qualità proposta, per la creatività e per la presentazione di piatti tipici locali, tutti preparati con cura e amore così come vengono coltivate le verdure e la frutta, ricche di tutto il sole e i sapori che contraddistinguono la terza isola d’Italia. Situata nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano è l’ampia struttura della Tenuta delle Ripalte, di proprietà oggi del veronese Paolo Ederle e diretta da Riccardo Pironi, a cui si accede dopo aver attraversato il borgo di Capoliveri percorrendo 9 chilometri di strada panoramica e sterrata che oltrepassa le miniere di Monte Calamita. La Tenuta di 450 ettari è ricca di pini, frutteti, vigne e macchia mediterranea ed è circondata da 12 chilometri di costa, con spiaggette, cale e scogliere. Nel cuore di un verde altipiano sorge la villa ottocentesca, che fu dimora estiva dal 1896 del marchese Tobler

che amava la coltivazione della vite. L’intero comprensorio, che rappresentava la più grande azienda agricola dell’Elba, fu poi abbandonato dai successivi proprietari e solo nel 1977 fu rilevata dall’attuale società “Tenuta delle Ripalte” che l’ha poi trasformata in struttura turistica. Le fattorie agricole e la villa padronale furono ristrutturate con le altre ville vicine. La Tenuta oggi può contare sui quindici ettari di nuove vigne che producono il piacevolissimo Aleatico, il passito della tradizione elbana ed il vermentino profumato e deciso, il rosso di grande carattere nonché l’ ultimo nato, il “Rosato delle Ripalte”, prodotto da uve “aleatico”. Il Ristorante Calanova, al quale si accede anche dal mare, consente di pranzare e cenare all’aperto all’ombra di antiche querce di sughero. Lo chef Matteo Cantarello, padovano di Este (ex Cipriani Londra e con all’attivo uno stage alle Calandre) ha da sette anni la responsabilità della cucina, davvero molto curata ed arricchita dalle gustose marmellate preparate da Simona con i frutti e le spezie del suo orto.

Presto la tenuta ospiterà il primo “Glamping” italiano (sta per glamour-camping): dieci tende da safari, molto grandi e dotate di ogni comodità (persino la Jacuzzi), che saranno allestite fra il verde. I turisti che arrivano dal Nord Europa vanno matti per questa soluzione di accoglienza molto “nature”. Interessante la visita alle miniere di magnetite, chiuse soltanto nel 1981, ma ancora in stand by nel piano minerario nazionale. La visita con guida permette di entrare nei cunicoli dove ancora ci sono le rotaie e i vagoncini che trasportavano all’esterno il materiale… Emozionante! Nell’occasione sono stati presentati da Enrico Ieri, Direttore per l’Italia di Seh, i tre nuovi alberghi indipendenti che faranno parte della catena Relais du Silence, tra questi proprio la Tenuta delle Ripalte, il Relais Pian delle Starze a Marina di Camerota, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Mirador Resort situato in Puglia a Laureto, una frazione di Fasano.


40 Luoghi da scoprire Luoghi da conoscere 23 Conoscere la storia giocando Parco Archeologico Didattico del Livelet

La macchina del tempo che arriva alla preistoria Dopo la pausa invernale è stata riaperta l’area didattica. Fino a novembre un fitto calendario di iniziative rivolte ai più piccoli e non solo di Vesna Maria Brocca

A

ridosso delle Prealpi Trevigiane esiste un’area a dir poco incantata. Tutt’intorno due laghi glaciali e rinomate località, quali Follina e Cison di Valmarino rispettivamente corredate di abbazia e castello. Non basta, nella località di Colmaggiore di Tarzo, qualche anno fa sono tornati alla luce i resti di un insediamento protostorico ed insieme ad essi l’idea di dare vita al Parco Archeologico Didattico del Livelet, ossia un sistema di aree didattiche e laboratori all’aperto costituito da uno spazio dedicato alla ricostruzione archeologica con tre tipologie di insediamento abitativo che rappresentano rispettivamente il Neolitico, l’Età del Rame e l’Età del Bronzo e da aree e strutture dedicate all’accoglienza, alla didattica, alla simulazione di uno scavo archeologico e all’agricoltura sperimentale. Al Livelet, è possibile salire sulla macchina del tempo e viaggiare a ritroso nelle epoche più remote della storia. Da qualche settimana, dopo la pausa invernale, è tornato attivo e anzi ammodernato con una nuova struttura destinata a diventare punto di accoglienza turistica e degustazione di prodotti locali. Quest’anno il Comitato Provinciale delle Pro Loco ha riaperto al pubblico il Livelet con un programma variegato, ricco di proposte e novità che si susseguiranno a ritmo serrato fino al 3 novembre 2013. Il periodo estivo sarà caratterizzato da attività per Grest, gruppi e Centri Estivi, che combinano la visita alle palafitte con numerosi laboratori e attività ludiche,

all’insegna dell’imparare giocando. Ritornano a gran richie- dell’inizio delle scuole, è in programma “Vivi da preistorico”, sta, inoltre, le “vacanze archeologiche”, dedicate a bambini e un vero e proprio centro estivo che propone un’attività diversa ragazzi dagli 8 ai 14 anni, che vorranno trascorrere qualche ogni mattinata, dal 26 agosto al 6 settembre. Ci sarà spagiorno al Livelet. Con l’iniziativa “Una notte al Livelet”, in zio anche per alcune novità: nei sabati di luglio e agosto si programma il 29 e 30 giugno, il 13 e 14 luglio e il 31 agosto terranno gli “Archeopomeriggi”, dalle 15 alle 19, con laboratori sempre diversi e visite tematiche e 1 settembre, i partecipanti potranno alle palafitte. A luglio il tema sarà “le trascorrere due giorni e una notte al Uno spazio arti degli antenati”, ad agosto invece Parco, tra visite guidate, giochi e rac- è dedicato “le materie prime in Preistoria”. Si conti intorno al fuoco. Per chi volesse ai prodotti trascorrere una settimana intera al tipici a marchio prosegue poi con gli appuntamenti di Livelet, invece, c’è l’Archeoavventura, Veneto “Sere d’estate al Livelet”, durante i dal 21 al 27 luglio, all’insegna di nuoquali saranno in programma convegni, ve scoperte, laboratori, escursioni e attività a contatto con la visite notturne alle palafitte e osservazioni delle stelle. Dal 24 natura, vivendo giorno e notte con i propri compagni, sotto marzo scorso il Livelet è stato aperto anche a tutti i visitatori la guida degli operatori qualificati. Infine, per quanti volesse- (e non più soltanto alle scolaresche), sia singoli che in grupro passare in spensieratezza le ultime due settimane prima po, tutte le domeniche e festività fino a fine ottobre. Non

mancheranno le visite alle tre palafitte del Neolitico, Età del rame e del Bronzo, effettuate da operatori specializzati che guideranno i visitatori alla scoperta delle abitudini di vita delle popolazioni preistoriche, di armi e utensili che caratterizzavano la vita quotidiana nella Preistoria, con un approccio interattivo e multisensoriale. In occasione delle feste nazionali, quali il 2 giugno e Ferragosto, nonché ogni terza domenica del mese, verranno proposte feste a tema, durante le quali sarà possibile svolgere laboratori e attività didattiche a cura degli operatori del Livelet, ma anche di professionisti ed esperti provenienti da altri parchi archeologici e musei d’Italia. In queste occasioni verrà dedicato anche uno spazio ai prodotti tipici a marchio del Veneto, in un lavoro di rete con gli operatori del territorio che il Livelet vuole mantenere e ampliare, anche alla luce della nuova struttura che verrà ultimata a breve.

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Luoghi da scoprire il Veneto 24 Conoscere 42 Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

Asiago, sui sentieri della Grande Guerra Esistono dei percorsi fatti per camminare altri fatti per capire. La meta più distante è superare la retorica dei monumenti di Mauro Gambin

“L

a guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta...I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Il bollettino della vittoria dell’Italia, firmato dal capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Diaz, venne esposto in tutte le Caserme e i Municipi d’Italia: come un trofeo, come un attestato d’orgoglio di un paese che aveva finalmente vinto il suo nemico storico. La storiografia moderna, però, oggi si divide nell’attribuire

all’Italia una vittoria così schiacciante. Anzi schiacciante per niente, mutila piuttosto, perché malgrado il sacrificio sostenuto, gli altri stati non ottemperarono nemmeno gli accordi stipulati con il nostro paese prima dell’intervento. La prima guerra mondiale fu mutila anche per l’enorme tributo di vite tranciate e per il modo con cui venne condotta dai generali di quell’esercito di cui lo stesso Diaz faceva parte. I nostri soldati entrarono in guerra con un equipaggiamento del tutto inappropriato, rispetto agli altri eserciti, e del tutto impreparata dal punto di vista militare. Emilio Lussù nel suo “Un anno sull’Altopiano” ha lasciato pagine dettagliate in proposito. Gli austriaci attaccavano con i lanciafiamme, i gas asfissianti o le Zeitzunderhandgranate mentre gli ita-

Nelle foto alcuni escursionisti sui percorsi della Guerra. A fianco il libro di Emilio Lussu

Gli austriaci attaccavano con i gas asfissianti gli italiani caricavano con la baionetta liani caricavano con la baionetta come nelle guerre risorgimentali. L’esercito era quello di uno stato che ancora non esisteva, l’Italia quella povera, tanto arretrata da essere profondamente lontana dalla “belle epoque” e dalla retorica del Futurismo considerati i simboli degli inizi del secolo scorso. L’analfabetismo era largamente più diffuso dell’interventismo, l’alpino delle alte valli del bergamasco comprendeva poco dell’idioma del compatriota di Catanzaro e, forse, in cuor suo, sentiva di aver più cose da condividere con l’austriaco, anche se si trovava nella trincea opposta. Il freddo, i pidocchi, la dissenteria furono gli altri nemici e l’alcol del quale i soldati venivano abbondantemente riempiti, altrimenti sarebbe stato difficile mandarli a mani nude contro i reticolati con il coltello tra i denti. Ubriachi venivano fatti uscire dalle proprie trincee e fatti spegnere in un lago di sangue gridando “Savoia!”, come carne in un macello. Chi si rifiutava era traditore. Furono 240 mila gli

italiani, condannati a morte, all’ergastolo al carcere attraverso 870 mila processi per motivi che andavano dalla fuga alla diserzione, dalla rivolta alla disubbidienza fino al ritardo oppure all’autolesionismo. L’atmosfera surreale, l’insensatezza e l’assurdità che Lussu comunica nel suo libro, rispecchia fedelmente una guerra che l’esercito italiano combatté ottusamente sempre all’offensiva, fino al 1917, logorandosi lentamente e crollando miseramente al primo serio contrattacco degli austro-tedeschi (Caporetto). L’Italia ebbe 654 mila morti (furono 415 mila nella seconda), 451.645 gli invalidi e mutilati. La guerra fu un massacro e i luoghi che ce la ricordano parlano sempre di disfatte. La battaglia dell’Ortigara, quella del Monte Fior o del Monte Cengio, tanto per citarne alcune che hanno avuto teatro sull’altipiano di Asiago, oggi sono ancora al loro posto, sottoforma di percorsi avvolti nel silenzio. Certo, la bellezza paesaggistica che negli anni questi luoghi hanno recuperato, stride assordantemente con le cronache del tempo, però la sconfitta è ancora lì, non brucia, sfugge come se non fosse più nostra però le pietre, le gallerie scavate nella viva roccia, le trincee, il vento, lì, sono oggetti emotivi. Non si può non provare empatia

per i granatieri salendo sugli spuntoni del Cengio, ammirare il coraggio e la fatica che deve essere costata a quei soldati lo scavare le mulattiere, il combattere e il morire in mezzo al niente. Se non fosse per i cartelli esplicativi tutto quel “darsi da fare” lassù sarebbe stato non compreso, eppure la storia è passata di là e oggi esiste un racconto per la morte di quegli uomini che esaurite le munizioni adoperarono i fucili come mazze per combattere con ogni possibilità umana i nemici. Addirittura ingaggiarono con gli assalitori un corpo a corpo furioso, tanto da finire, avvinghiati ognuno ad un nemico, con il precipitare dal dirupo sul fondo di Val d’Astico che da allora viene ricordato come il “Salto del Granatiere”. I nomi sull’Altipiano hanno un senso e anche se i luoghi si assomigliano un po’ tutti, Monte Zebbio, Cima Caldiera, forte Corbin, forte Campolongo, forte Lisser, ogni posto racconta la sua storia che è anche il motivo dello sforzo richiesto per salire fino in cima. Uno sforzo fisico ma anche uno sforzo di comprensione perché dalle sole sassaie dell’Ortigara potrebbe sfuggire completamente il motivo della più grande battaglia in quota mai combattuta. Serve uno sforzo storico, apPROSEGUE ALLA PAGINA SEGUENTE


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Luoghi da scoprire il Veneto 22 Conoscere 44 segue dalla pagina precedente

Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

I monumenti ricordano, la storia insegna punto, per percorrere a piedi i 95 anni che ci separano dagli eventi e capire perché in 400 mila si contesero quelle spoglie cime per 15 giorni. La spaventosità dello scontro apparirà evidente. Oggi lungo il sentiero che parte dalla chiesetta del Lozze, bastano poche ore per raggiungere la vetta le quote, che gli alpini non raggiunsero mai. Per rendersi conto di quanto vasto fosse il teatro della battaglia, quanto ampia la carneficina per l’esercito italiano. Una strage causata soprattutto dai comandi d’armata e di corpo d’armata. Sotto i pesanti attacchi austriaci avrebbero dovuto ordinare un immediato ripiegamento generale; venne ordinato invece un vasto contrattacco condotto con tutte le risorse disponibili. Poi il ripiegamento. Poi un attacco ancora. Una ridda di ordini caotici e di contrordini, strategie elaborate dai comandanti di divisione smentite da quelli del comando di corpo d’armata che costò agli uomini una morte da bestie. Si trattò di un’autentica babele che mise in luce la clamorosa inadeguatezza di chi occupava i posti di più alta responsabilità, inadeguatezza che ebbe poi una tragica conferma in occasione della disfatta di Caporetto. In un ordine confuso ancora oggi si accatastano sull’Ortigara le trincee, le fortificazioni, i fortini dai quali ogni tanto riemerge un

frammento dal passato. Non è raro che gli escursionisti recuperino tra le rocce i resti di quei giorni di fuoco: gavette, scarpe, ossa, elmetti arrugginiti, accartocciati e contorti come per reazione ad una fitta di dolore. E’ opportuno deporre ogni oggetto ritrovato all’interno di uno spazio che si trova a fianco della chiesetta, un piccolo museo di memorie coagulate in concrezioni corrose, ossidate e struggenti. Da qui si fatica ad immaginare “I resti dell’esercito austriaco che risale in disordine e senza speranza le valli...” come raccontata nel bollettino della vittoria, si capisce invece tutta la retorica di cui Diaz era stato capace. Paiono più opportune le parole di Paolo Monelli ne “Le scarpe al sole”: “So a memoria il cielo notturno. Ebrietà primaverile di vento dopo la nevicata. Nuvole spazzine nettano, bianche, il cielo. Le cime sono nuove e pulite. Ora i morti dell’Ortigara hanno finalmente il loro sepolcro candido”. Sul monte Fior, invece, si può salire anche in mountain-bike, da Fozza è salita per tre quattro ore, e si tratta di ingaggiare una piccola lotta con la natura scoscesa dei fianchi delle cime. Niente armi, il consiglio che vi do è quello di salire da soli, affrontare il silenzio di quella valle in due equivarrebbe ad un’invasione. Sarebbe meglio por-

tarsi dietro il libro di Emilio Lussù, leggerne qualche pagina magari quella in cui è stato scritto “Ci preferiscono affamati, assetati e disperati. Così non ci fanno desiderare la vita. Quanto più miserabili siamo, meglio è per loro. Così, per noi è lo stesso, che sia-

mo morti o che siamo vivi”. In quel preciso momento apparirà del tutto nullo lo sforzo sostenuto per raggiungere la cima e sarà possibile avvertire dentro noi il trasmigrare del sentimento dallo stato di appagante soddisfazione per l’aver compiuto una pic-

cola impresa, all’avvicinarsi al senso della storia. Ecco allora che anche il breve percorso potrebbe trovare l’intensità di un vero e proprio viaggio dentro alla comprensione.

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I nostri esperti 45 AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Il patto di famiglia: come gestire responsabilmente il passaggio generazionale di un’azienda

Cari lettrici e lettori, in questo edizione affronterò una questione che si pone sempre più di frequente in una realtà economica, quale è quella del Nord – Est, caratterizzata dalla presenza di numerose imprese di dimensioni più o meno piccole, generalmente a gestione familiare, ovvero tratterò del passaggio generazionale dell’impresa. Questa fase rappresenta un momento particolarmente importante e delicato della vita di un’azienda che, se mal gestito, potrebbe addirittura pregiudicarne la prosecuzione. Per far fronte a tali difficoltà, il legislatore, con Legge del 14.02.2006 n. 55 ha introdotto nel Codice Civile l’istituto del Patto di Famiglia disciplinato dagli artt. 768 bis e seguenti.

che cos’è il patto di famiglia? Ai sensi dell’art. 768 bis c.c., il patto di famiglia è “il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti”. Il patto di famiglia costituisce una deroga espressa al divieto di patti successori, così come previsto dall’art. 458 c.c. A questo contratto plurilaterale inter vivos ad effetti reali, a titolo gratuito, prendono parte, necessariamente, il titolare dell’impresa o delle partecipazioni societarie, in qualità di disponente, il beneficiario scelto tra i suoi discendenti, nonché il coniuge e coloro che sarebbero considerati legittimari all’apertura della successione. Dunque, i predetti soggetti devono essere tutti presenti ed esprimere unanimemente il loro consenso al patto di famiglia, considerato che questo loro consenso determina in via anticipata l’attribuzione a favore del beneficiario della quota di legittima. a cosa serve? La finalità del patto di famiglia

è pertanto quella di assicurare, dunque, la continuità nella gestione dell’impresa, preservando l’integrità della stessa senza dover ricorrere a strumenti quali la donazione o consimili che rendono più difficile ed oneroso il trasferimento della ricchezza. In tal modo si vanno ad escludere, inoltre, in via anticipata, possibili liti ereditarie che si

verificherebbero all’apertura della successione con il rischio evidente di disgregare il patrimonio aziendale. Questo perché i futuri legittimari espressamente rinunciano, con la sottoscrizione del patto di famiglia, a partecipare alla successione ed alla divisione ereditaria sui beni formanti oggetto dell’azienda o sulle quote sociali.

come si attua? Tramite contratto che ai sensi dell’art. 768-ter deve essere concluso per atto pubblico a pena di nullità. Si attua in concreto con l’individuazione di uno o più discendenti (figli, nipoti) dell’imprenditore ritenuti idonei alla gestione dell’impresa ai quali viene disposto il trasferimento

della stessa, o di partecipazioni societarie, realizzando così una specie di “anticipata successione” a titolo particolare. Data la delicatezza ed importanza degli interessi oggetto del patto di famiglia è opportuna, in sede di stipula notarile, la presenza dei testimoni e ciò per scongiurare le conseguenze derivanti da un’eventuale conversione del contratto in esame come donazione. Quali gli obblighi/oneri del beneficiario? Ai sensi dell’art. 768 quater, comma 2 c.c., gli “assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie sono tenuti a liquidare, in denaro od in natura, gli altri partecipanti al contratto, a meno che questi ultimi non vi rinunzino in tutto od in parte, con il pagamento di una somma”. Il patto di famiglia può essere modificato o sciolto? Ai sensi dell’art. 768-septies c.c. il patto di famiglia può essere sciolto o modificato, fino alla data di apertura della successione del disponente, ad opera delle medesime persone che lo hanno concluso e ciò può avvenire mediante un nuovo e diverso contratto oppure con il recesso, solo se espressamente previsto nel patto di famiglia.

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Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


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Sapete riconoscere questi posti?

1) ......................................................... ............................................................... 2) ......................................................... ............................................................... 3) ......................................................... 3

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The Weather (il clima) • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Come si fa a far impazzire un carabiniere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi

hanno detto che e’ una Beretta.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Carabinieri rischiano di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il motoscafo ed erano scesi per spingerlo.

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AUTUMN (autunno) DARK (scuro) FOG (nebbia) HOURS (ore) HURRICANE (uragano) LIGHT (chiaro) MISTY (nebbioso) MOMENT (momento) PERIOD (periodo) RAIN (pioggia) SNOW (neve) SPACE (spazio) SPRING (primavera) SUN (sole) THUNDERSTORM (temporale) TIME (tempo) TROPICAL (tropicale) WEATHER (clima) WINTER (autunno) CHIAVE (7) - Un evento atmosferico............................................................................. Aforismi divententi

Soluzioni: 1) Teatro della scala; 2) Duomo; 3) galleria; 4) stadio San Siro.

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FORMARE ALL’AZIONE Ecco come liberare le potenzialità umane e professionali ai giorni nostri

Formazione significa “formare all’azione”. Che riguardi il singolo o l’organizzazione, in entrambi i casi aiuta a diventare più abili nel realizzare gli obiettivi. Siamo davvero capaci di ottenere ciò che vogliamo o desideriamo? Sia esso un obiettivo lavorativo piuttosto che un accordo con una persona, migliorare una relazione, gestire situazioni conflittuali o di stress. L’obiettivo di Gmb Group Academy è proprio questo: fornire gli strumenti necessari alle persone per migliorare la qualità delle proprie relazioni, private e lavorative, imparare a gestire le risorse umane “liberando” le loro potenzialità in modo che possano esprimersi al meglio. Quale imprenditore non vorrebbe che i propri collaboratori producessero al meglio? Quale genitore non vorrebbe che il proprio figlio si realizzasse in modo soddisfacente? Purtroppo la società ci porta spesso a una introversione, a rinunciare, a soccombere, e spesso solo per una questione di scarse abilità sociali e comunicative. Gmb Group Academy è un progetto che nasce dai concetti di sinergia e di relazione, che a nostro avviso sono particolarmente indispensabili in questo periodo storico. Un pool di professionisti che offre una vasta gamma di consulenza e formazione: spunti, idee, strumenti per migliorare la qualità della nostra vita e attività lavorativa. Non solo nozioni che arricchiscano il nostro sapere, bensì soprattutto “modi”, “abilità”, “capacità” che ci permettano di esprimerci al meglio e far esprimere al meglio chi ci sta attorno.

FORMAZIONE IN ROSA Gmb Group Academy ha voluto dedicare dei percorsi alle donne che vogliono conoscersi meglio, migliorare la propria vita, stare bene con se stesse e con gli altri, confrontandosi su tematiche che riguardano la propria crescita interiore, lo sviluppo di abilità sociali, il miglioramento della propria autostima, la gestione della vita quotidiana, famigliare, lavorativa e interpersonale. Le possibilità sono diverse, partire da serate loro dedicate (BEN-ESSERE DONNA), su temi di volta in volta diversi, fino a corsi specifici:

I FONDATORI GIAN MARIA BERTIN Imprenditore esperto nelle aree della comunicazione e nella costruzione di ambienti aziendali moderni e innovativi attraverso il metodo della “maieutica relazionale e aziendale” sostenuto dalle tecniche del Quick turning e Visioning, pone il focus sul trasferire ad imprenditori e manager una cultura rivoluzionaria attraverso la quale imparare ad estrarre velocemente e con efficacia dalle risorse umane, attitudini e talenti per ottenere il massimo potenziale esprimibile. Diverse le aree di competenza: “Public speaking, coaching”, training mirato per start up e Franchisor, consulenza “one to one” per affiancare gli imprenditori nell’innalzamento del “problem solving”, nell’autorigenerazione e ridimensionamento dei problemi. Nel corso degli anni matura una profonda conoscenza sulla creazione di brand a cui collegare sviluppo di reti commerciali dedicate a core business diversi con particolare attenzione al settore immobiliare e alla consulenza nel Real Estate di lusso. CRISTINA BORDIN Psicologa clinica, formata in psicoterapia cognitivo comportamentale, è esperta nelle aree dello sviluppo delle risorse personali, delle abilità sociali e relazionali. Oltre all’attività clinica ha svolto ruoli di coordinamento e formazione di risorse umane. Responsabile di redazione, consulente commerciale, imprenditrice, negli anni ha collezionato una varietà di esperienze che le permettono di avere una visione ampia a livello manageriale, dalla gestione grazie alla conoscenza dei profili psicologici, fino a quella organizzativa dei processi di comunicazione. Oltre a dirigere la Gmb Group Academy, in qualità di psicologa clinica, si occupa personalmente dell’area educativa (corsi dedicati a genitori, insegnanti, aspiranti tate), dello sviluppo delle risorse psicologiche (autostima, gestione del conflitto e dello stress), delle abilità comunicative e relazionali. Nei contesti aziendali, spesso il gruppo vive i successi come luce riflessa, come qualcosa che non gli appartiene direttamente bensì che rimane esclusivamente di proprietà del leader, dell’imprenditore. Questa base motivazionale è insufficiente e fondamentalmente inumana, pertanto ogni imprenditore o manager che prosegue incurante nel trasferimento della sua leadership per induzione, prima o poi dovrà fare i conti con il turn-over aziendale. Nei periodi di crisi, gli scopi personali, vengono drasticamente a galla e le aziende ed i gruppi, apparentemente coesi, in realtà si identificano con le proprie incoerenze. Lo sviluppo di un’azienda si muove di pari passo con la guida sicura, rapida e lucida del suo leader e di chi, con lui, condivide

mete da raggiungere e direzioni da seguire. La costruzione di un progetto si delinea come trasformazione coerente degli scopi personali e dalla perseveranza nel mantenerli immutabili, valori intramontabili di fronte alle intemperie. Crediamo nella splendida energia dell’essere umano e della sua progressiva abilità di auto rigenerarsi partendo da se stesso, attraverso uno sviluppo cosciente e reale della propria ambizione perché possa,con essa, imparare a guidarne le meravigliose scoperte senza sentirne il peso… anche quando fuori tutto sembra rallentare. Vogliamo avvicinarci così agli imprenditori ed ai manager che desiderano affrontare un percorso di matura consapevolezza, perché prima di ottenere risposte possano

QUANTO MI PIACCIO?! Mira al potenziamento dell’AUTOSTIMA. Non esistono ricette magiche per migliorare la propria autostima, bensì è necessaria l’intenzione di conoscersi meglio e fare un percorso personale di crescita. Liberarsi dalle credenze che ci limitano e sostituirle con nuove che ci permettano di riprendere in mano la nostra vita verso una maggiore auto realizzazione e soddisfazione. CHE TIPO DI DONNA SEI RAZIONALE, IMPULSIVA O EMOTIVA? Sei una donna riservata, formale, ti fai guidare dalla ragione, controllata nelle emozioni, ordinata e organizzata… Sei una donna tesa all’affermazione di se stessa, dinamica, dominante, spesso impulsiva, passionale e non le mandi a dire… Sei una donna solare, gentile, sentimentale, ti fai guidare dall’esperienza e hai bisogno del contatto con le persone… Incontri per conoscerci meglio e valorizzare la nostra autenticità attraverso la conoscenza di quelli che sono i punti di forza e le “aree di miglioramento” per gestire in modo più efficace la comunicazione, migliorare le abilità sociali ed evitare inutili conflitti. Il LABORATORIO DI AUTOBIOGRAFIA è un progetto rivolto a persone che desiderano, partendo dalla propria storia personale, affrontare un percorso di autoconoscenza. Ricostruire la propria storia, partendo dal ricordo di semplici episodi, è un’avventura mentale che può aver profondo valore di ricerca della propria identità, liberazione catartica di nodi rimasti irrisolti, comprensione di dinamiche familiari e personali. DAL MAL-ESSERE AL BEN-ESSERE E’ un percorso che ha l’obiettivo di aiutare i partecipanti a scoprire quali sono le cause sottostanti alle preoccupazioni che hanno condotto alla condizione di stress psicofisico, ad imparare delle tecniche di rilassamento, a modificare l’approccio cognitivo guardando alle situazioni in un’ottica nuova, meno spaventosa sviluppando capacità di affrontare i problemi e risolverli nella maniera più efficace.

info@gmbgroup-academy.it Sede Operativa: via Palestro 32/a 35129 Padova TEL e FAX 049 2031141

MESSAGGIO PUBBLIREDAZIONALE

LA MAIEUTICA SOCRATICA SBARCA IN AZIENDA Socrate aveva come obiettivo la spontanea estroversione del suo interlocutore affinchè lo stesso “liberasse” le proprie idee ed opinioni sincere senza imposizioni. La Maieutica è un approccio formativo moderno, integralmente dedicato all’effettivo sviluppo del potenziale umano, il cuore di ogni azienda che si rispetti. Il dialogo è il punto focale del processo, perché ha come premessa la corretta attenzione verso l’altro, che esclude l’omissione delle reali intenzioni (interessi). Il principio della comunicazione estrattiva prevede di insegnare alle aziende la reciprocità nel trasferimento di ciò che si pensa e non di “ciò che si pensa di dover dire” per mantenere immutati o mutevoli i personali interessi. Quando un organico ed un gruppo scambia esclusivamente per interessi e finalità personali, ogni giornata è in realtà calarsi in una parte recitata. Il principio delle aziende “teatri” è proprio questo, si conoscono i ruoli e le parti di chiunque, ma non si conosce mai davvero chi collabora con noi. Da qui il meccanismo delle interpretazioni quali difese che scattano automaticamente dallo scetticismo. Questi nemici, demoliscono le migliori ipotesi di aumento della crescita collettiva e di conseguenza aziendale.

acquisire con grande dignità la capacità di farsi le giuste domande.


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Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. I Suoi dati saranno trattati, con modalità anche elettroniche, da Giordano Vini Spa - titolare del trattamento - Via Guido Cane 47 bis/50, 12055 Valle Talloria di Diano d’Alba (CN) - per l’evasione dell’ordine e per attività a ciò connesse. Nome, cognome, indirizzo e numero di telefono sono necessari per i predetti fini; il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Ai sensi dell’art. 58, comma 2, d. lgs 206/2005 (Codice del Consumo), Giordano Vini Spa potrà trattare i Suoi dati per l’invio di proposte di ordine di propri prodotti e servizi al Suo recapito postale, fatto salvo il Suo diritto di opposizione che potrà esercitare nei modi descritti nel seguito. Gli incaricati del trattamento sono gli addetti al servizio clienti, ai servizi di marketing, all’amministrazione e ai sistemi informativi. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario e vendita diretta, rivolgendosi al titolare all’indirizzo sopra indicato o inviando un’e-mail a privacy@giordanovini.it Allo stesso modo è possibile richiedere l’elenco completo ed aggiornato dei responsabili del trattamento.

Diritto di recesso. (d.lgs. 206/5, art. 50 e seg.) Se i prodotti non saranno di suo gradimento potrà esercitare il diritto di recesso - senza dovere nulla - inviando entro 30 giorni dalla consegna una comunicazione a mezzo lettera raccomandata A/R a Giordano Vini - Servizio Clienti, Valle Talloria, 12055 Diano d’Alba (CN). Giordano provvederà gratuitamente al ritiro della merce. Per maggiori informazioni può contattare il Servizio Clienti al numero 199 11 22 33 oppure inviare una e-mail a: dirittorecesso@giordanovini.it

La vendita di vini e alcolici è riservata ai maggiori di 18 anni

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