Quando l’attesa paga
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.
del Miranese Sud
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ELEZIONI COMUNALI A SPINEA, E’ SCONTRO A TRE PER LA CONQUISTA
Alle urne dell’8 e 9 giugno si confronterranno da una parte il centrosinistra con il canditato Franco Bevilaqua mentre nell’area di centrodestra correranno gli ex sindaci Martina Vesnaver e Claudio Tessari
Servizi a pag 11 e 14
Elezioni
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APPUNTAMENTO ALLE URNE PER COMUNI E UNIONE EUROPEA
Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future
Servizio a pag. 27
ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”
In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore”
Servizio a pag. 32
IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando segue a pag. 5
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Periodico d’informazione localeAnno XXXI n. 115
DEL MUNICIPIO
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Polittica
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messaggio politico elettorale
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GIUSEPPINA BRUNO
LUCA COTECCHIA
LEDA COSTANTINI
GIOACCHINO DE MARCO
DINO PEDUZZI
MARCO VIVIAN CRISTIAN ZARA
IL PROGRAMMA CHE PROPONIAMO AI CITTADINI DI SPINEA È FRUTTO DI UN LAVORO CORALE, FATTO DAI COMPONENTI DELLE NOSTRE LISTE, CHE SI SONO RITROVATE INSIEME A SOSTENERE IL CANDIDATO SINDACO FRANCO BEVILACQUA, PERCHÉ HANNO TROVATO UN’AMPIA CONVERGENZA SULL’IDEA DI CITTÀ DA PORTARE AVANTI, RICONOSCENDO IN LUI LA PERSONA GIUSTA PER CONCRETIZZARLA.
IL NOSTRO OBIETTIVO È QUELLO DI GARANTIRE STABILITÀ E CONTINUITÀ AMMINISTRATIVA PER I PROSSIMI CINQUE ANNI ED OLTRE UNITI NELL’INTENTO DI FAR PREVALERE L’INTERESSE PER IL BENE COMUNE.
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IGara di solidarietà per Matteo Dei Rossi
l sogno di tutti gli atleti: partecipare alle Olimpiadi con la speranza di arrivare anche a medaglia. E per lo schermidore Matteo Dei Rossi, atleta paraolimpico di Spinea tra i migliori dieci del mondo nelle categorie sciabola e spada, quel sogno rischia purtroppo di arenarsi per problemi di natura puramente finanziaria. Per questo, il padre Giovanni ha iniziato una raccolta fondi on line per sostenere il sogno di Matteo e aiutarlo a partecipare alla Paralimpiade di Parigi. Matteo è disabile dalla nascita a causa di una paralisi ostetrica al braccio destro ed è un atleta della nazionale paraolimpica italiana di scherma: Il suo obiettivo sono le Paralimpiadi di Parigi 2024 ma nonostante Matteo sia stabilmente nel giro della nazionale maggiore, la maggior parte delle spese per trasferimenti ed allenamenti sono a carico proprio, in quanto appartiene a una società la Scherma Treviso, che non facendo parte dei gruppi sportivi militari non ha copertura tale da poter concorrere alle spese. “Per necessità ed allenamenti - spiega il padre Giovanni - ci spostiamo molto tra Treviso presso il “Circolo scherma Treviso Ettore Geslao” per la specialità spada e Scaltenigo per la specialità sciabola all’Officina della Scherma del maestro Vittorio Carrara, ovviamente tutto ciò a spese nostre. Gli allenamenti convocati dalla nazionale sono fortunatamente rimborsati, ma il resto è tutto sulle sue e nostre spalle. I materiali d’uso comune, quali lame ed accessori che gli servono per praticare la scherma per le due discipline con cui gareggia hanno dei costi per rotture ed ammodernamenti, essendo un atleta paralimpico e per regolamento deve gareggiare con una carrozzina con delle ruote ed una struttura particolare personalizzata. Non abbiamo aiuti, e purtroppo Matteo in questo momento non ha nemmeno un lavoro”. Da qui, dopo il consulto con altre realtà del settore, l’idea della raccolta fondi da finalizzare tramite il sito retedeldono.it, piattaforma di crowdfunding per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da enti del terzo settore. “Sarebbe bello - conclude Giovanni - avere la possibilità di vederlo sfilare nello stadio Olimpico di Parigi e gareggiare al Grand Palais”.
Allo schermidore paralimpico di Spinea serve aiuto economico
continua da pag. 1
Montanelli e Fortebraccio
nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”.
Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.
La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.
Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.
Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.
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Massimo Tonizzo
Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala per un numero complessivo di 15.595 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
del Miranese Sud
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di Srl
1994 da
Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione il 27 maggio 2024
Redazione:
Periodico fondato nel
Giuseppe
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Territorio. Nelle scorse settimane
Sanità locale in difficoltà, ex medici ed amministratori si uniscono
L a cronica carenza di camici bianchi, personale infermieristico e spesso di infrastrutture adeguate all’interno dei presidi ospedalieri, oltre agli strascichi della pandemia che hanno messo a dura prova il servizio sanitario nazionale preoccupano non solo i pazienti ma anche gli stessi addetti ai lavori. E’ nata pertanto una nuova associazione, a Mirano, formata da medici, ex medici e semplici cittadini intenzionati a imprimere un cambio di rotta allo stato in cui versa la sanità pubblica, nello specifico nei nosocomi di Mirano e Dolo. Associazione Diritto alla Salute Ads – Odv è il nome di questa realtà lanciata nelle scorse settimane con una presentazione avvenuta presso la sala conferenza Paolo e Nella Errera a Mirano e di
Ci sono l’ex sindaco Gianni
Fardin Daniela Licori, ginecologa, Anna Toppan, cardiologa, Andrea Bruscagnin, radiologo
cui fanno parte, tra gli altri, l’ex sindaco Gianni Fardin e diversi luminari della sanità del territorio come Daniela Licori, ginecologa, Anna Maria Toppan, cardiologa, Andrea Bruscagnin, primario di Radiologia e molti altri. Per il primo mandato, la carica di presidente del consiglio direttivo è stata assegnata allo stesso Fardin. Le azioni che muoveranno gli iscritti saranno finalizzate a garantire, ai cittadini della “Ulss 3 Serenissima”, ed in particolare ai cittadini del territorio del Miranese e Riviera del Brenta, ove sono ubicati i due presidi ospedalieri di Mirano e Dolo la tutela della salute come diritto dell’individuo e
interesse della collettività, sancito dall’art. 32 della Costituzione e il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona con disabilità di cui all’art. 1 della Legge 05/02/1992 n. 104 e all’art. 1 della Legge 22/06/2016 n. 112. Come si legge nello statuto, nell’azione concreta verranno proposti interventi ed iniziative finalizzati ad assicurare alle persone e alle famiglie un sistema integrato di servizi sanitari e socio-sanitari che riduca o elimini le difficoltà derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia e promuova la partecipazione attiva dei cittadini per il raggiungimento di tali obiettivi, monitorare la situazione dei servizi sanitari erogati nei presidi ospedalieri di Mirano e Dolo e dei servizi sanitarie e sociali erogati nelle strutture territoriali nelle quali si articola l’attività della “Ulss 3 Serenissima”. Si incaricherà di organizzare e gestire attività culturali di interesse sanitario e sociale, incluse attività, anche editoriali, per la promozione e la diffusione della cultura della salute fisica, psichica e relazionale e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui all’art. 5 del decreto legislativo 117/2017. Si occuperà di interloquire con le autorità locali e regionali competenti, al fine di promuovere lo sviluppo ed il miglioramento dei Servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, erogati nel territorio. Infine parteciparà all’Assemblea Permanente delle organizzazioni dei cittadini e dei pazienti e alla cabina di regia della sanità partecipata della Regione Veneto.
Riccardo Musacco
Mirano-Nairobi sempre più unite in progetti di solidarietà e cooperazione in campo medico. Un’iniziativa le cui radici risalgono al 2000, tra Monselice e Mirano, per la precisione. Tutto nacque da una collaborazione con il Catholic Hospital di North Kinangop, 2.400 metri sul livello del mare, 1 90 chilometri a nord est di Nairobi, in Kenya, lanciata dal dottor Francesco Lunghi, primario di otorinolaringoiatria a Monselice, presidente della Svo (Scuola Veneta Ospedaliera di Otorinolaringoiatria) con il dottor Gabriele Petrolito, anch’egli specialista in Orl e presidente del consiglio comunale di Mirano. Il governo locale negli anni ‘60 decise di utilizzare le case coloniche per le attività pubbliche e, al vescovo di Nyeri affidò il compito di avviare un ospedale. Essendo in con-
tatto con i missionari della Consolata di Padova, il prelato chiese aiuto alla diocesi veneta. Lentamente l’ospedale è diventato una struttura di livello sempre più elevato, grazie a benefattori europei, italiani in particolare. Il progetto prevede l’invio di una piccola equipe ogni 2-3 mesi con una permanenza di 2-3 settimane per la chirurgia del capo-collo. Di lì a poco questa attività è stata resa autonoma con la creazione della Onlus “Strategie per la Terra” braccio operativo della Svo. Dallo scorso anno è stato potenziato il progetto protesi acustiche grazie all’attivazione in Italia di una catena di solidarietà nel settore protesico che consente di avere gratuitamente un cospicuo numero di protesi acustiche. (r.m.)
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6 www.lapiazzaweb.it IUGNO 2024 - Apertura seggi: Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00 IUGNO 2 Sabato 8 dalle 14:00 alle 22:00 - Domenica 9 dalle 7:00 alle 23:00
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Un momento dell’incontro di presentazione
presentata l’Associazione Diritto alla Salute a villa Errera
Mirano e Nairobi unite in iniziative di solidarietà medica
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Servizi. Dopo l’ennesimo episodio nelle scorse settimane
Lettera anonima sul Mariutto, stavolta scatta la querela
“O ra basta, quereliamo”. E’ il commento di Gianangelo Favaretto, presidente dell’Ipab Mariutto di Mirano, all’ennesima lettera anonima inviata all’assessora regionale Manuela Lanzarin, ai media e ai sindacati in cui si spargono veleni sull’operato dei vertici dell’ente e si mette in dubbio la capacità di rilancio della struttura. Nella missiva, firmata semplicemente “un cittadino” con in calce una sigla illeggibile, si afferma che gli attuali presidente e direttore non sarebbero all’altezza del loro compito. Il Piano di Rientro 2023-2026 allegato al Bilancio di Previsione, è giudicato fumoso e non in grado di rispettare, gli obiettivi di occupazione dei posti letto. Secondo l’ autore della lettera, infatti, l’aumento del livello di occupazione letti, 244,7 nel 2024, 257 nel 2025 e 258 nel 2026 sarebbe irrealizzabile, per la concorrenza sul mercato delle Rsa sul territorio, per la chiusura del padiglione Quercia e con il Magnolia vetusto e poco appetibile. Inoltre l’anonimo denuncia la carenza di programmazione e di fonti certe di finanziamento per la ristrutturazione dei padiglioni Quercia e Magnolia, la trasformazione degli im-
mobili che l’Ulss riconsegnerà in vista di un progetto di senior housing, l’avvio del servizio domiciliare e altro. Infine, sempre secondo la lettera, il direttore Antonio Rizzato, oltre a non aver dato prova di grandi capacità anche in passato, non sarebbe in possesso della qualifica di dirigente a tempo indeterminato a seguito di un concorso pubblico da almeno cinque anni. In realtà Rizzato, prima della normativa del 2016, era in possesso della qualifica data dal concorso vinto e ha accumulato sette anni di funzioni dirigenziali. La Regione ora chiede al Mariutto un nuovo bando per allinearsi con la nuova norma, cosa che l’Ente ha provveduto a fare. “Sono falsità, procederemo per via legali - dice il presidente Favaretto. Non è il primo caso ma stavolta vogliamo che si
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Primi 20 minuti di parcheggio gratuito, prosegue l’iniziativa
arrivi a una conclusione. Stiamo facendo importanti investimenti, i posti nel Quercia saranno disponibili nel 2025, sono partiti i lavori di demolizione dell’Ortensia e siamo in attesa dalla Regione che ci vengano assegnati i posti come Ospedale di Comunità. Noi tutti del Cda siamo uniti, il sindaco ci è vicino, andiamo avanti”. “Ho piena fiducia - aggiunge il sindaco Tiziano Baggio - nell’operato di tutti i consiglieri di amministrazione e del presidente che amministrano con competenza, capacità professionale, onestà e profondo senso etico, tutti i giorni. Così come documentano i risultati ottenuti a servizio della comunità. Non vi è preoccupazione e i numeri si possono spiegare ma non ai vigliacchi che agiscono nell’anonimato”.
Prosegue a Mirano l’iniziativa dei primi 20 minuti di parcheggio gratuito nel centro cittadino per agevolare lo shopping e il disbrigo veloce di pratiche burocratiche. La locale Confcommercio plaude a tutto questo sottolineando come l’intenzione sia per l’appunto di “promuovere il vivace tessuto commerciale della città”. Per usufruire del servizio la procedura è molto semplice. Una volta posteggiata l’auto, è sufficiente selezionare “Sosta breve gratuita” alla colonnina per il pagamento del parcheggio, inserire la targa e confermare. “Questa iniziativa conferma il nostro impegno continuo nel promuovere azioni e proposte in linea con le esigenze e le aspettative della nostra comunità - afferma Roberto Rossato, vice presidente e delegato di Confcommercio Mirano. L’offerta dei venti minuti di parcheggio gratuiti non solo facilita l’accesso alle attività commerciali locali, ma rafforza anche il nostro impegno nel garantire un ambiente accogliente per tutti coloro che scelgono di visitare Mirano. Auspichiamo che in futuro i 20 minuti possano diventare 30, per rendere ancora più conveniente la permanenza in centro”. (r.m.)
8 www.lapiazzaweb.it per il p e r i l VENETO in i n EUROPA E U R O PA Onisto Tajani Comm. Resp. Flavio Tosi (scheda marrone)
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Mirano
Edilizia. La decisa presa di posizione dell’Associazione Artigiani del Miranese
“Patente a punti? Norma sbagliata”
L a recente conversione in legge del decreto Pnrr 4 ha sancito in maniera definitiva la partenza dal prossimo 1° ottobre della cosiddetta “patente a punti”, il nuovo meccanismo di qualificazione a cui dovranno sottostare tutte le imprese e i lavoratori dei cantieri temporanei e mobili, che rappresenterà una piccola rivoluzione per tantissime imprese della filiera delle costruzioni. È una norma che potenzialmente interesserà (dati Ccia al 31 dicembre 2023 di quelle presenti sul territorio) circa 5.000 imprese nel solo Miranese (almeno), coinvolgendo più o meno direttamente circa 13500 addetti, molti dei quali artigiani. “Le sedi d’impresa del settore delle costruzioni nel Miranese (dati Ccia) sono 1871, delle quali 1300 artigiane, per un totale di addetti coinvolti di 4772, dei quali 2800 lavoratori dell’artigianato, il 58,68% - spiega Andrea Dal Corso, funzionario dell’associazione artigiani del miranese - potenzialmente tutti destinatari della “patente a punti”, ai quali vanno aggiunti imprese e lavoratori della filiera ovvero impiantisti, falegnami e altri, che possono far aumentare il numero dei destinatari dalle 3 alle 4 volte, quindi 6-7 mila imprese e 1415 mila lavoratori, 2/3 dei quali di realtà artigiane o piccole imprese”. Sarà il committente a dover verificare, quindi il cittadino privato, che tutte le imprese del cantiere, anche quelle in subappalto, siano in regola con la patente, e saranno le imprese stesse a doverla richiedere. “Di fatto
Il
dell’edilizia in difficoltà con la nuova norms in arrivo
quindi si esporranno cittadini ignari a rischi ulteriori senza semplificare alcunchè dal lato delle imprese, ma anzi rovesciando come sempre il peso burocratico sulle stesse con il rischio concreto di nuovi costiaggiunge Dal Corso. Il meccanismo, infatti, prevede che l’iter di rilascio sia a carico delle aziende. “Si tratta di una norma sbagliata, nata sull’onda emotiva di un evento tragico, pensata male, e piena di criticità, sulla cui piena attuazione peraltro mancano molti passaggi, che non darà alcun contributo tangibile in tema di sicurezza - aggiunge Maurizio Munaretto, presidente dell’Associa-
zione - ribadiamo il nostro giudizio negativo, già espresso in occasione della nostra audizione in senato durante l’iter, e vigileremo da qui al 1° ottobre fornendo ai nostri associati tutto il supporto necessario. Al tempo stesso continueremo a far sentire le nostre perplessità sull’utilità di tale strumento”. A far pendere per un giudizio negativo tanti motivi. “In primis - conclude Dal Corso - è incomprensibile il motivo dell’esonero dall’applicazione in caso di Soa quando invece sarebbe stato corretto prevedere dei meccanismi premianti sulla base dello storico degli infortuni delle aziende”.
Interesserà circa 5.000 imprese nel solo Miranese , coinvolgendo più o meno direttamente circa 13500 addetti, molti dei quali artigiani
Nelle scorse settimane, in occasione della Giornata dell’Ostetrica, anche a Mirano l’Ulss 3 Serenissima ha presentato alcune iniziative aperte al pubblico per rilanciare i servizi con cui proprio le ostetriche accompagnano la donna al parto, e non solo. Alcuni incontri si sono tenuti nella sala corsi presso il Punto Prelievi del nosocomio miranese con argomenti che spaziavano dal travaglio e parto, al travaglio e parto in acqua, il”belly mapping”, cioè la mappatura del ventre in gravidanza e il massaggio neonatale.
A Villa Belvedere è stato presentato il reparto e la gestione della gravidanza a basso rischio, gli esercizi di respirazione, il movimento in gravidanza e dopo il parto, il tema del pavimento pelvico e infine, si è lavorato sulle manovre di disostruzione pe-
diatrica. Presso il consultorio si sono affrontati i temi dello spazio 0-1 anno con la fascia e “l’e-
sperienza piccole pance”. “L’obiettivo - sottolinea la dottoressa
Francesca Rossi, direttrice delle professioni sanitarie dell’Ulss
3 Serenissima - era di aiutare le
Gestione della gravidanza, sempre più servizi a disposizione
donne a riconoscere e a utilizzare al meglio quella vasta serie di servizi a disposizione prima durante e dopo la gravidanza e il parto. Sono proprio le ostetriche, ad esempio, le attrici principali dell’assistenza alle donne che hanno una gravidanza a basso rischio; ancora, le ostetriche costituiscono il nerbo dei corsi di formazione pre-parto e di tutte le iniziative volte ad insegnare le migliori pratiche in fatto di allattamento e di gestione del neonato; infine, possono essere il riferimento importante per i problemi di salute che la donna affronta proprio nel periodo della gravidanza e dopo il parto”. Insomma dei servizi e dei corsi fatti a favore delle donne in stato di gravidanza in modo da ridurre i rischi a questa collegati per a madre e per il nascituro. (r.m.)
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Territorio. Organizzato al Teatro Villa Belvedere Legambiente con il Comune
Festival dello Sviluppo Sostenibile, un successo
S
i è tenuto a Mirano nelle scorse settimane il Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso annualmente da Asvis, alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, associazione selezionata dall’Onu per l’Italia per l’organizzazione del Festival dello Sviluppo Sostenibile che ha respiro internazionale. Selezionati per il Veneto, l’appuntamento è stato organizzato dal Circolo Legambiente del Miranese in co-organizzazione con il Comune di Mirano. L’inaugurazione si è tenuta al Teatro Villa Belvedere, con saluti istituzionali del sindaco Tiziano Baggio e dell’assessora all’ambiente Elena Spolaore, seguiti da un’esplorazione dell’evoluzione delle comunità energetiche a Mirano e l’impegno per la riforestazione. Questa iniziativa si è proposta di sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. L’edizione 2024 è nata con un nuovo format innovativo grazie alla partnership con le amministrazioni locali e gli atenei del territorio in diverse città in tutta Italia. “Guardiamo al futuro” è il messaggio chiave della campagna di comunicazione che ha accompagnato questa edizione. Per Mirano il programma ricco e coinvolgente ha offerto una varietà di eventi che hanno toccato diversi aspetti cruciali della sostenibilità, dalla tutela dell’ambiente alla parità di genere nell’agricoltura, dal cambiamento climatico alla creatività artistica e si è rivolto e pensato per coinvolgere un po’ tutti, dagli studenti con interventi nelle scuole, agli amanti dell’arte, ai cittadini in genere. Il titolo scelto da Legambiente e dal team di professionisti che ha realizzato il programma è stato: ”Terra, la nostra unica casa”. Il programma ha incluso anche concerti di musica classica e da camera, conferenze su temi cruciali come la tutela della risorsa idrica e il cambiamento climatico, nonché attività coinvolgenti come la degustazione di prodotti locali e visite guidate a progetti ecosostenibili. La chiusura è stata affidata alla presentazione del libro “Il respiro della danza” di Marilena Busolin e Sandro Gasparini, seguita da emozionanti performance di danza. Questo festival non sarebbe stato possibile senza il lavoro e l’impegno del gruppo, composto oltre che dal presidente del circolo Pierluigi Paloscia e i volontari del Circolo Legambiente del Miranese anche da altri professioni-
sti che hanno contribuito con il loro tempo e le loro competenze a rendere possibile questa manifestazione. Team organizzativo: Elvira de Poli, Alessandro Bizzotto che hanno curato le conferenze e i rapporti con i relatori, Sandro Gasparini responsabile della fotografia di tutti gli eventi, Franca Franzin addetta alle relazioni esterne, Enrico Mazzuccato responsabile della parte tecnica e Leonardo Paloscia responsabile della parte grafica. Riccardo Musacco
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Liceo Majorana, studenti al top in matematica in Italia
Risultati a dir poco eccellenti per i team di studenti del Liceo Majorana di Mirano i quali, in occasione del concorso di comunicazione matematica, svoltosi nelle scorse settimane presso l’aula magna del dipartimento di matematica dell’Università di Perugia hanno raggiunto il primo e secondo posto nella categoria avanzata e il secondo in quella intermedia. I lavori dei ragazzi sono stati coordinati dai docenti Mario Puppi e Loris Bianchi. Nella categoria avanzata, per studenti del 4° e 5° anno delle scuole secondarie di II grado ha ottenuto il 1° posto la squadra formata da
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Cosimo Furlanetto (4°A), Aurora Pellizzon (4°A), Davide Baruzzo (4°D) e Andrea Pistolato (4°A), mentre al 2° posto si è classificata la squadra formata da Francois Lebon (4°D), Gaia Garbin (4°D), Davide Baruzzo (4°D), Edoardo Zanon (4°D) e Simone Salvalaio (4°D). Nella categoria intermedia (per classi terze e quarte) ha guadagnato il secondo gradino del podio la squadra formata da Vittoria Calzavara (3°C), Alessandra Contin (2°A), Elena Grasselli (3°C). Alessandro Damiani (3°C) e Sara Azzalin (3°B). Molto interessanti e fuori dal comune le tematiche trattate dagli alunni e che hanno permesso loro di arrivare a un risultato così prestigioso. La squadra vincitrice della categoria avanzata ha descritto un modello per la previsione del risultato nella gara SinnerMedvedev nella finale dell’Australian Open 2024. La seconda classificata della categoria avanzata ha descritto un modello ipotetico su quello che poteva essere il tempo di Bolt nella gara di Pechino 2008 se non avesse rallentato alla fine. La squadra della categoria intermedia ha presentato un lavoro per descrivere il modello matematico del profilo Dna nella scienza del crimine. Tutto ciò dimostra ancora una volta il prestigio e l’alto livello di insegnamento che da sempre caratterizza il polo scolastico miranese.(r.m.)
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Mirano
Franco Bevilaqua e Claudio Tessari
Sarà una sfida a tre per la conquista del municipio di Spinea
S
fida tra ex sindaci nel centrodestra spaccato a Spinea, con il centrosinistra che tenta di riprendersi in mano la città dopo il commissariamento dell’ultimo anno. Sono 3 i candidati che lottano per diventare il prossimo sindaco di Spinea, ma per due di loro si tratterebbe in realtà di un ritorno ad una carica già occupata in passato, Martina Vesnaver per una volta (seppure incompleta, causa caduta della giunta un anno prima della fine effettiva del mandato), Claudio Tessari per due mandati consecutivi prima della “svolta a sinistra” con il governo, a sua volta per due mandati, di Silvano Checchin.
MARTINA VESNAVER (SIAMO PER SPINEA -DC – FORZA ITALIA)
Dopo la caduta della sua giunta poco più di un anno fa, e il conseguente commissariamento, Martina Vesnaver si ripresenta per “ripartire da dove era stata interrotta”, come ripete fin dall’inizio di una campagna elettorale per lei partita in salita e con l’appoggio di solo parte del centrodestra che l’aveva sostenuta la scorsa tornata. Architetto con laurea allo Iuav, 52 anni, Martina Vesnaver era stata eletta sindaco al ballottaggio nella scorsa tornata elettorale a centrodestra unito per poco meno di sessanta preferenze di distacco, ed allora era alla sua prima esperienza attiva in politica con il sostegno effettivo soprattutto della Lega, alla quale era peraltro tesserata. Per queste elezioni, dopo il dietrofront di parte del vecchio schieramen-
to, si presenta invece con la sua nuova lista civica, “Siamo per Spinea protagonista”, gruppo formato principalmente da persone a loro volta alla prima esperienza politica attiva. Al fianco della civica, l’appoggio di due liste di partito: Forza Italia, che le è rimasta fedele assieme al vicesindaco Edmondo Piazzi dopo
Scenderanno in campo da una parte il centrosinistra mentre nell’area di centrodestra corrono due ex sindaci
la divisione del centrodestra in città, e la novità per Spinea della Democrazia Cristiana, che punta su Spinea per un primo rilancio nell’entroterra veneziano. FRANCO BEVILACQUA (PD –E’ TEMPO SPINEA – PROGETTO SPINEA – AZIONE ITALIA VIVA)
Si presenta invece unito il centrosinistra, che negli ultimi mesi ha molto lavorato per questo obiettivo comune tra le varie realtà locali e politiche e che affida le sue speranze di tornare al governo della città (ultimo mandato quello di Silvano Checchin nel 2009 poi rieletto nel 2014) a Franco Bevilacqua. Sessantotto anni, ingegnere, figlio del campione del ciclismo del passato, Toni “Labron” Bevilacqua, grande esperienza politica alle spalle, anche se non sempre nelle prime file e soprattutto con una assenza dalla politica attiva cittadina che dura ormai da qualche anno, ha dalla sua,
oltre alla “voglia di cambiare” di parte della città, un curriculum di rilievo: ufficiale di complemento nella Marina Militare, con ruoli tecnici nei cantieri di Monfalcone, esperto di questioni ambientali e sulla sicurezza del lavoro, dirigente nell’ Uisp (Unione italiana sport per tutti), prima a livello provinciale e poi nazionale. A sostenerlo, oltre al Pd, saranno Azione e Italia Viva (che in città si presentano con una lista unica) e le civiche “È Tempo” e “Progetto Spinea”, civica quest’ultima che alle scorse elezioni si presentò al primo turno con un suo candidato per poi apparentarsi con il centrosinistra al ballottaggio.
CLAUDIO TESSARI (LISTA
TESSARI . LEGA – CORAGGIO ITALIA – FRATELLI D’ITALIA)
A contrastare il possibile ritorno della ex sindaca, l’altro schieramento di centrodestra propone a sua volta un ex sindaco della città, con alle spalle due mandati. Claudio Tessari, nato a Mirano nel 1957, dipendente comunale in pensione, Tessari è tra i volti più noti della politica locale. Sindaco per il quinquennio 1999- 2004 con successiva rielezione nel 2004-2009, nella sua carriera politica è stato anche varie volte assessore comunale, presidente del consiglio proprio nella giunta Vesnaver, ma anche assessore provinciale con deleghe all’istruzione, al personale, all’informatica, componente
dell’esecutivo della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13, componente del consiglio nazionale e della consulta nazionale dell’Anci dal 2005 al 2009 e componente della commissione regionale appalti. A sostenere Tessari, oltre alla sua storica civica omonima “Lista Tessari”, il resto dei partiti del centrodestra: Fratelli d’Italia (che fino all’ultimo è stata l’ago della bilancia tra i due schieramenti, per scegliere poi, nelle parole del capogruppo, “l’esperienza politica”) Coraggio Italia e Lega che tenteranno di ottenere il terzo mandato consecutivo in una città che tradizionalmente ha sempre presentato alternanza politica.
Massimo Tonizzo
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Elezioni/1. In corsa alle comunali di giugno Martina Vesnaver,
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I candidati sindaci Martina Vesnaver, Franco Bevilacqua e Claudio Tessari
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TUnit dell’Ulss 3 Serenissima garantisce la presa in carico immediata, e poi l’accompagnamento completo e continuo. “La rapidità nella presa in carico da parte dei nostri specialisti - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato - è uno dei motivi per cui l’Ospedale di Mestre è stato giudicato dall’Agenas come la prima struttura in Italia per qualità delle cure oncologiche. Nel trattamento del tumore della mammella, i dati degli ultimi due anni certificano la piena puntualità del lavoro della nostra Breast Unit: nel
714, e per il 99% sono state operate entro 30 giorni dalla visita; nel 2024 le pazienti operate di tumore della mammella sono state fin qui 310, e la percentuale di interventi effettuati entro 30 giorni è salita al 100%”.
Filo diretto con il medico di famiglia
“E’ importante che le donne conoscano l’efficienza del nostro servizio
ché vi si affidino con consapevolezza, già a partire dall’eventuale sospetto. Sentiamo di offrire le migliori garanzie già dalla prima presa in carico, anche attraverso meccanismi e percorsi precisi e condivisi: è importante che si sappia che i medici di medicina generale e gli specialisti ai quali ogni donna può rivolgersi per la comparsa di una sintomatologia senologica, ad esempio il ginecologo di fiducia, possono contattare direttamente la Breast Unit, attraverso il numero telefonico della segreteria messo a disposizione.
Serenissima: presa in carico immediata, interventi è stato effettuato entro 30 giorni dalla visita” www.aulss3.veneto.it SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta
Nelle foto, alcune immagini da un intervento della Breast Unit
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mento della prognosi, e in questi casi
mografia e l’ecografia di controllo annuale si avvale di agende dedicate che permettono di agevolare il controllo radiologico programmato. Il follow up chirurgico è anch’esso programmato annualmente con agende riservate per gestire le visite di controllo annuali.
L’équipe della Breast Unit ricorda infine che tutte le donne tra i 50 e i 74 anni, in quanto in età di screening, hanno accesso gratuito alla visita senologica come anche gli eventuali controlli diagnostici prescritti.
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Elezioni/2. Gli aspiranti sindaci illustrano i punti principali dei loro programmi per il paese
Sicurezza, lavori, ambiente, le priorità dei candidati
P
rogetti ben chiari per i primi piani dei tre candidati sindaci a Spinea. Per Martina Vesnaver, le tre priorità sono i giovani, l’ambiente e la sicurezza. “Vogliamo una riorganizzazione dei servizi dell’unione dei comuni - spiega - con la revisione del regolamento della polizia urbana e la promozione di una consapevolezza civica con un maggior presidio e controllo del territorio. Come primo passo faremo installare delle telecamere blacklist per la sicurezza passiva e daremo maggior risalto alle attività di controllo del vicinato. Abbiamo poi pronto un piano di manutenzione urbana con la costituzione di nuovi boschi urbani, l’ampliamento del parco Nuove Gemme e la sfida da sostenere del Passante verde con il recupero simultaneo del patrimonio arboreo esistente. Per i giovani invece vogliamo dare vita a un nuovo concetto di aggregazione con la promozione di eventi attrattivi e l’individuazione e creazione di spazi aggregativi dedicati, il wi-fi gratuito in tutto il territorio comunale e la sistemazione della nuova area spettacoli viaggianti e giostre”. Claudio Tessari, invece, punta come primo intervento sui
lavori pubblici. “La complessità della viabilità nel centro di Spinea ha trovato una prima risposta nella rotatoria realizzata in piazza Marcon che ha snellito molto il flusso di mezzi che attraversano il centro città. Molto deve essere ancora fatto per ridurre il traffico cittadino per consentire la diminuzione dell’inquinamento ambientale e acustico. E’ nostra intenzione proseguire su questo percorso che vedrà, oltre al completamento del già avviato ripristino del doppio senso su via Matteotti, il ripensamento e sistemazione delle aste di via Capitanio e via Cici”. “Quando sarò sindaco mi batterò per la ciclabile - la prima presa di posizione di Franco Bevilacqua. La delusione nei confronti della preceden-
te amministrazione è tanta per rifiuto di creare un attraversamento sicuro e una pista ciclabile che attraversasse via Costituzione, per la quale c’era anche la disponibilità della Città Metropolitana di Venezia. Ma nulla è stato fatto in proposito e l’attraversamento per bici e pedoni in quel punto resta altamente pericoloso. Spinea merita un’amministrazione più lungimirante. Meno cemento e più attenzione al territorio per un programma concreto e solido: nessun parolone altisonante ma solo proposte reali e che rispecchiano le vere esigenze della città e dei suoi abitanti che vogliamo coinvolgere attivamente da subito”.
Massimo Tonizzo
Nel 2019 la Vesnaver aveva prevalso al ballottaggio per qualche decina di voti
Per Spinea, un turno elettorale decisamente insolito, dato che la città è reduce da più di un anno di commissariamento, sotto la guida del commissario cittadino Paola de Palma, dopo la caduta della giunta Vesnaver dovuta alle dimissioni di nove dei suoi consiglieri. A Spinea sono 22.125 gli elettori, dei quali 10.573 uomini e 11. 552 donne, e ventisei le sezioni dove si potrà votare con una percentuale di votanti che nelle ultime elezioni era stata abbastanza alta al primo turno (quasi il settanta per cento) per poi precipitare al ballottaggio sotto il cinquanta. Nel 2019 si era imposta Martina Vesnaver, che al ballottaggio aveva ottenuto i1 50.3% per cento delle preferenze contro il 48.7% dello sfidante Emanuele Ditadi. In pratica, a decidere la contesa erano stati solo 56 voti di differenza (5396 contro 5340). Primo partito all’epoca la Lega con il 25.8% delle preferenze seguita dal Partito democratico con il 14.9%, ma almeno la metà dei restanti voti si divise tra le liste civiche, presenti in gran numero in entrambi gli schieramenti. Assenti in questa tornata, nel 2019 i Cinque Stelle restarono sotto il cinque per cento e non ottennero posti in consiglio. (m.t.)
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Cantieri Pnrr. E’ botta e risposta fra posizioni opposte su un progetto molto atteso
Sulla realizzazione della nuova media Ungaretti scoppia la polemica
Il progetto della nuova scuola media Ungaretti, il principale progetto finanziato dal Pnrr a Spinea, continua a creare dibattito e prese di posizioni opposte. E se il Pd contesta che stante i documenti ufficiali la consegna dei lavori doveva avvenire entro il 31 marzo 2024 e dell’inizio del cantiere ancora non c’è traccia, l’ex sindaca Martina Vesnaver risponde: nessuna riduzione al progetto originario ma piuttosto una progettazione esecutiva rispettosa delle indicazioni fornite dalla direzione scolastica. Insomma un netto botta e risposta in previsione della realizzazione di un’opera molto attesa da tutta la cittadinanza. “Abbiano potuto vedere e valutare il progetto definitivo - lancia l’accusa il Pd cittadino - che dovrebbe essere realizzato, e sono emersi elementi di novità che raccontano una storia diversa da quella finora narrata, di come sarà veramente questa nuova scuola, di quali impatti avrà sul territorio e probabilmente anche sui conti del Comune. Quello che ci preoccupa maggiormente, è come verrà realizzata questa scuola per le tre critiche che si erano espresse in merito all’area scelta: la presenza di un elettrodotto industriale che attraversa l’area, e che pone un vincolo su gran parte della sua superficie, il timore che quell’area potesse riservare delle sorprese, es-
sendo un’area ex-cave e quello che l’intervento andasse ad impattare negativamente sull’area dell’oasi posta a nord del sito in questione. Ora vediamo che la scuola, a fronte di un aumento del costo di oltre 2 milioni di euro, avrà un giardino pari a meno di un terzo dei quanto era stato previsto, sarà più piccola e non verrà fatta la riqualificazione del parcheggio di via Pascoli”. “Spiace constatare - la risposta di Martina Vesnaver - ancora una volta che l’ottenimento dei fondi finalizzati alla progettazione e realizzazione di una nuova scuola per la città di Spinea, diventi semplice arena politica, anziché importante e condivisibile obiettivo per l’intera comunità. E’ importante precisare che il nuovo edificio non
comporta incremento alcuno al consumo di suolo in quanto la superficie coperta della nuova scuola non supera quella della scuola oggetto di delocalizzazione. Premesso quanto sopra, nessuna riduzione al progetto originario ma piuttosto una progettazione esecutiva rispettosa delle indicazioni fornite dalla direzione scolastica che ha manifestato la volontà di mantenere i propri uffici presso il plesso di via Buonarroti. La soluzione esecutiva del progetto così ideata garantisce pertanto pieno rispetto della normativa, non prevede target inferiori rispetto a quelli inizialmente indicati in sede di proposta progettuale e non prevede un aumento del contributo assegnato”.
Massimo Tonizzo
Lorenzo Dinon, giovane ballerino dell’Academia Veneta alla Scala
Nuovo successo per l’Academia Veneta di danza e balletto di Spinea, che porta un suo allievo tredicenne alla scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Sogno che si realizza per Lorenzo Dinon, allievo tredicenne dell’Academia di Spinea. Il giovanissimo talento ha superato le audizioni (classe di tecnica maschile e visita medica) ed è stato ammesso al quarto corso della prestigiosa Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro della Scala di Milano. Entrato nella scuola spinetense di Clara Santoni nel 2012, il giovane allievo ha iniziato lo studio professionale, frequentando le classi collettive di balletto classico, di repertorio, di contemporaneo, di potenziamento e le lezioni di tec-
nica maschile tenute dal ballerino primo solista di San Pietroburgo Dimitry Sovinov, dimostrando fin da subito il suo talento tanto da vincere solo un anno dopo il pre-
stigioso premio Mab (Maria Antonietta Berlusconi) come solista. Quest’anno la scelta di prepararsi per sostenere l’audizione alla scuola di ballo della Scala, con
l’ammissione al quarto corso e da settembre il trasferimento a Milano. Lorenzo frequenterà il liceo Coreutico e inizierà il percorso professionale riservato ai talenti della danza. “É un giorno di festa per noi - commenta Clara Santoni - per un Academìno tanto benvoluto da tutti. Un allievo esemplare che ha riposto fiducia nei suoi insegnanti, ascoltando consigli preziosi e correzioni, seguendo alla regola ciò che loro trasmettevano. E i risultati si sono visti, culminando in questo primo grande traguardo. Non è un arrivo, è una partenza in grande stile riservata ai talenti nella scuola tra le più prestigiose al mondo”. L’auspicio è insomma che arrivino nuovi e importanti successi. (m.t.)
Per il Pd la scuola “a fronte di un aumento del costo di oltre 2 milioni di euro, avrà un giardino pari a meno di un terzo dei quanto era stato previsto”. La ex sindaca: “la soluzione esecutiva del progetto così ideata garantisce pieno rispetto della normativa, non prevede target inferiori rispetto a quelli inizialmente indicati”.
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Il rendering della nuova scuola Ungaretti
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Santa
Maria di Sala
Ecologia. L’avviso della multiutility Veritas nelle scorse settimane ai residenti
Raccolta dei rifiuti, cambiano i cassonetti e le chiavette
Apartire dai primi di aprile 2024, il Gruppo Veritas aveva inviato agli utenti, anche del salese, le lettere di avviso alla cittadinanza con indicati orari e giorni di consegna delle nuove chiavette per aprire i rinnovati cassonetti. Da fine aprile gli incaricati Veritas, hanno provveduto a consegnare a mano la lettera raccomandata contenente le due chiavette. E’ iniziata così anche a Santa Maria di Sala la sostituzione dei vecchi cassonetti con i nuovi contenitori del rifiuto secco non riciclabile, dotati di calotte a forma di globo, ben riconoscibili e di una moderna fornitura di chiavette che andranno a sostituire le attuali in dotazione alla cittadinanza. Il servizio di raccolta dei rifiuti gestito da Veritas, infatti, nel salese è di tipo stradale e utilizza cassonetti e campane differenziate a seconda dei materiali. I cassonetti sono chiusi da una calotta che si apre solo con una chiave personale, consegnata a ciascun utente. Nel mese di maggio, mano a mano verranno quindi sostituite tutte le vecchie calotte con i nuovi modelli, mentre, sempre nello stesso periodo, Veritas, la multiutility che fornisce i servizi di igiene ambientale in tutto il veneziano, ha provveduto a consegnare a domicilio le nuove chiavette di colore bianco con la matricola stampata sul retro. Ne verranno consegnate due ad ogni utente regolarmente iscritto e attivo per quanto riguarda la Tarip. Essendo in vigore in città questo tipo di tributo, i cittadini pagano una tariffa che tiene conto del numero dei conferimenti di rifiuto secco non riciclabile effettuati. Le vecchie chiavi, di colore verde, ricordiamo, non sono utilizzabili con la nuova calotta. Con la conclusione della consegna massiva delle chiavette, saranno cambiate le calotte. In caso di impossibilità da parte dell’utente a ritirare le chiavette, sarà possibile delegare un’altra persona, un altro familiare o un vicino di casa, utilizzando la delega presente nella lettera che Veritas ha inviato, consegnandola alla persona delegata. In maggio, comunque è stato effettuato anche un secondo passaggio da parte degli incaricati Veritas e in quella fase era possibile lasciare eventuali istruzioni per il recupero delle chiavette la cui consegna non è andata a buon fine in precedenza. Secondo i dati pubblicati da Veritas, la raccolta differenziata a Santa Maria di Sala nel 2023 ha raggiunto l’86,32% ponendo il Comune salese al settimo posto nella classifica dei Comuni del veneziano. Nel quinquennio 2019-
2023, inoltre, i numeri sono stati costantemente in aumento partendo dall’84,29% del 2019, all’85,18% del 2020, fino ad arrivare all’85,39% del 2021, 86,04% del 2022 e l’86,32% per l’appunto, dell’anno scorso. A marzo 2024 il livello si è anche leggermente alzato, arrivando a una quota dell’86,84%. Per informazioni e segnalazioni sul servizio telefono da rete fissa 800.811333, telefono da rete mobile 041.9655533, e-mail ambiente@gruppoveritas.it.
Riccardo Musacco
Addio a nonna Maria
Rosa Zanetti a 109 anni, la più anziana del veneziano
Maria Rosa Zanetti, per tutti Maria, la persona più anziana della provincia di Venezia, originaria di Caltana di Santa Maria di Sala, si è spenta a 109 anni nelle scorse settimane. Nata il 6 aprile 1915, Maria oltre ad essere stata la persona più longeva della provincia di Venezia, era la quinta nel Veneto e cinquantaduesima in Italia. Per lei una vita non priva di difficoltà ma con una famiglia attorno che non le ha mai fatto mancare il sorriso e la voglia di andare avanti. Orfana di padre sin dalla tenera età caduto durante la
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prima guerra mondiale, Maria si caricò sulle spalle la responsabilità dell’intera famiglia. A soli 50 anni rimase vedova con sei figli da dover accudire, ma pur sempre accanto ai suoi concittadini collaborando all’interno della parrocchia. Raggiunto il traguardo del secolo di vita, il parroco don Danilo le consegnò una benedizione del Papa, giunta apposta per l’occasione. In paese era da tutti considerata un po’ la nonna di tutti gli abitanti di Santa Maria di Sala. “Era una donna con una forza incredibile - ricorda la nipote Melania Tanduo - lavoratrice instancabile che ci insegnò l’importanza del darsi da fare nella vita e di non abbattersi mai. Cucinava per tutti e curava la casa in modo impeccabile, si poneva in modo elegante e fine. Era abile col cucito e a maglia, realizzando completini per i bambini e per le nostre bambole. Non dimenticheremo mai l’immagine di lei in giardino a sistemare i fiori, a controllare l’orto. Siamo orgogliosi di aver avuto una bisnonna così forte, riferimento per la nostra famiglia e che ci mancherà tantissimo”. (r.m)
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I nuovi cassonetti sul territorio
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ARGENTI onella A rg e n ti messaggio politico elettorale
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Territorio.
pubblica e asfaltature, servono interventi”
I lluminazione pubblica e interventi sul manto stradale di alcune direttrici cittadine sul tavolo dell’amministrazione comunale di Santa Maria di Sala. Le segnalazioni sui social effettuate da alcuni cittadini su malfunzionamenti degli impianti di illuminazione e sullo stato in cui si trovano alcuni punti delle strade comunali sono giunte in consiglio comunale in una delle ultime sedute dove si è aperta la discussione. La lista Civica Insieme ha, infatti presentato un’interrogazione sul tema dell’illuminazione pubblica. “Il problema era già noto dal 2016 - ha dichiarato Leandro Favaro - ma ad oggi è stato declassato a rattoppo su guasti. Doveva essere ovvio intervenire in maniera programmata e non lasciando che il degrado porti al collasso, con interi quartieri che a turno rimangono al buio”. Sul tema il vice sindaco Alessando Arpi ha replicato che “la rete comunale è composta da 2.900 punti luce suddivisi in 120 impianti, alcuni vetusti e altri recenti. Provvediamo continuamente a intervenire per riparare guasti che avvengono principalmente per corto circuito o dispersione verso massa. Non sempre i tempi sono celeri per il tipo di guasto, perché la ricerca è lunga. Gli orari di funzionamento sono regolati da orologio astronomico con fasce orarie legate al sorgere e tramontare del sole. Può succedere che l’orario segnalato dall’orologio sia diverso da quello reale, per cui si faranno le dovute verifiche per la correzione. Col progetto della Città Metropolitana “Elena Amica-E” (iniziativa promossa dalla Città metropolitana di Venezia e dai comuni aderenti finanziato dalla Commissione Europea) con illuminazione a led, auspichiamo di terminare entro fine anno il progetto. Nel 2023 abbiamo sostituito 500 punti luce con nuove armature stradali a led, con risparmio economico sui consumi”. Sull’altro fronte la consigliera della Lega Simonetta Campanaro, candidata a sindaco nell’ultima tornata elettorale del 2022, ha invece posto l’accento sulla manutenzione stradale. “Sui social ci sono state svariate lamentele - ha ricordato - e in poche ore è arrivato puntualmente un post a riguardo proprio da parte del vicesindaco. I social sono strumenti importanti, ma serve programmazione e non sistemare a spot ciò che non fun-
Una serie di incontri per gestire il proprio cane
ziona”. Arpi ha risposto che “avendo sentito l’ufficio ai lavori pubblici, abbiamo sollecitato la ditta a intervenire. Entro la prossima settimana faremo lavori di rattoppi a caldo per 20 mila euro, da qui la natura della mia comunicazione. Ben 700 mila euro però sono già stati pianificati dallo scorso anno per l’asfaltatura completa delle strade. L’obiettivo è partire coi lavori tra maggio e giugno”. Riccardo Musacco
LA SCUOLA DEL FARE
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Adottare nella propria famiglia un cane, magari dopo averlo preso da uno dei canili del nostro territorio è una vera e propria gioia, specie per i bimbi ma che comporta anche qualche responsabilità. A Santa Maria di Sala, in questo senso, è stato pensato un corso per gestire il proprio amico a quattro zampe in città, con l’obiettivo di educare non solo il cane ma anche i proprietari. Il progetto, dal titolo “Impronta Urbana, Un nuovo modo di vivere il cane in città”, si è tenuto su più incontri nelle scorse settimane in villa Farsetti. L’evento è stato organizzato dal Comune stesso grazie all’idea della consigliera Franca Malaguti la quale detiene anche la delega alla tutela degli animali in collaborazione con l’associazione centro cinofilo l’Impronta di Caltana. Lo
scopo è quello di fornire al proprietario le competenze necessarie per gestire il proprio cane in situazioni prevedibili e non in città, con nozioni teoriche in vari ambiti: giuridico, economico, sanitario, etologico e di benessere generale dell’animale, con riferimento alle regole e regolamenti da osservare per una corretta convivenza civile e sociale. Nel primo incontro, tenutosi nel parco di villa Farsetti, della durata di un paio d’ore, si è svolta una dimostrazione cinofila con possibilità anche di far partecipare il proprio cane. A questo, sono seguiti altri incontri che si sono tenuti per altri tre lunedì consecutivi nella sala consiliare del municipio. Nel primo dei tre incontri del lunedì si è discusso anche di regolamenti e dell’importanza della relazione, nel secondo si è parlato di regolamenti locali pubblici e privati, oltre ad approfondire il tema della comunicazione del cane. Nel terzo e ultimo appuntamento, sono stati forniti cenni di primo soccorso, responsabilità civile, penale e documenti del cane. (r.m.)
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Si è accesa la discussione in uno degli ultimi consigli comunali “Illuminazione
Santa Maria di Sala
Il centro di Santa Maria di Sala
Territorio. Assegnata il prestigioso riconoscimento internazionale della Fee
Sulle spiagge veneziane sventola ancora e sempre più la Bandiera blu
Sono 236 località rivierasche e 81 approdi turistici che potranno fregiarsi, in questa trentottesima edizione, del riconoscimento Bandiera Blu 2024. Analizzando i risultati ottenuti in questa edizione, si nota un trend di crescita delle località Bandiera Blu rispetto al precedente anno. Sono infatti 10 in più rispetto ai 226 dello scorso anno: 14 sono i nuovi ingressi, 4 i Comuni non confermati.
Un riconoscimento che per il Veneto è stato confermato ancora una volta alle spiagge veneziane con San Michele al Tagliamento – Bibione, Caorle – Porto Santa Margherita, Ponente, Duna Verde, Brussa, Levante, Eraclea - Eraclea Mare; Jesolo - Lido, Levante; Cavallino Treporti – Lido; VeneziaLido di Venezia, Alberoni; Chioggia - Sottomarina, Le Dune, Isola Verde. A queste si aggiungono le spiagge di Rovigo: Rosolina - Albarella Capo Nord, Rosolina Mare, Albarella Centro Sportivo, Porto Tolle - Conchiglie, Boccasette, Barricata. La cerimonia di consegna il 14 maggio scorso a Roma, dove è intervenuto il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.
Nell’assegnazione della Bandiera Blu la valutazione passa attraverso 32 criteri che vengono periodicamente aggiornati tenendo conto della gestione del territorio messa in atto dalle Amministrazioni co-
munali che comprende l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti; l’accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l’educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse per una migliore vivibilità nel periodo estivo.
Aumenta il numero dei comuni italiani che hanno ottenuto la Bandiera Blu, ma cresce anche la sensibilità e la consapevolezza dei cittadini. “Ogni Amministrazione Bandiera Blu - ha sottolineato Claudio Mazza, presidente della FEE Italia (Foundation for Environmental Education) - sa bene che una gestione virtuosa del territorio passa necessariamente anche dalla formazione e dal coinvolgimento dei singoli, delle scuole, delle asso-
ciazioni, delle attività locali, di tutti gli operatori. Il programma Bandiera Blu incarna da quasi 40 anni è una nuova visione del mare, inteso non, o comunque non solo, come bene naturale sinonimo semplicemente di vacanza, ma quale punto di partenza per una strategia più ampia, che coinvolga tutti i settori del territorio interessato”. La FEE Foundation for Environmental Education, fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit, registrata come charity nel Regno Unito e con sede centrale a Copenaghen in Danimarca, attualmente presente in 81 Paesi nei cinque Continenti.
Un importante parametro per il conseguimento della Bandiera Blu 2024 è anche l’impegno sociale e l’inclusività in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Eugenio Ferrarese - Ornella Jovane
Navi da crociera nei porti di Venezia e Chioggia, rinnovato l’accordo per ridurre le emissioni inquinantti
Ratificato per la tredicesima volta l’accordo per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera delle navi da crociera nei porti di Venezia e di Chioggia. Venice Blue Flag è un atto volontario che porta le firme dell’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, del sindaco di Chioggia, del direttore marittimo del Veneto - comandante del Porto di Venezia, del comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, del presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale - Porti di Venezia e Chioggia e di 29 compagnie crocieristiche. Presenti anche il presidente di Venezia Terminal Passeggeri e il direttore di Clia Italia. Con la Blue Flag 2024 le compagnie di navigazione si impegnano nuovamente a far funzionare i motori, principali e ausiliari delle navi passeggeri, con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% in massa al momento dell’ormeggio, durante la navigazione prima dell’ingresso in area VTS Venezia e in ogni fase di manovra all’interno dell’area portuale di Venezia, Marghera e
Sono 236 le località rivierasche e 81 gli approdi turistici riconosciuti in Italia, 10 in più rispetto allo scorso anno. Nel Veneziano le località sono state tutte riconfermate
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Chioggia. Il documento, sottoscritto per la prima volta nel 2007 e che ha la durata di un anno, ha assunto un valore rilevante soprattutto a seguito del nuovo contesto, modificato dalle limitazioni al traffico crocieristico nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, introdotte dal Decreto-Legge 20.
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Il ministro Musumeci alla cerimonia di assegnazione delle Bandiere blu
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Fim Cisl si afferma alle elezioni per il rinnovo delle Rsu a Fincantieri
L
a FimCisl Venezia ha vinto le elezioni per il rinnovo della Rsu alla Fincantieri di Marghera, dove ha votato oltre il 90 per cento tra i circa 1.000 dipendenti aventi diritto. Ha ottenuto il 44 % dei consensi. L’organizzazione sindacale si conferma la prima tra gli impiegati e diventa la più votata nel collegio degli operai. Una vittoria netta, fa sapere il sindacato, perché la Fim Cisl Venezia ha ottenuto, in totale, 406 preferenze contro i 369 della tornata del 2021, ottenendo cinque delegati e aumentando i consensi del 10 %. Segue la Uilm con 242 voti e 3 delegati, la Fiom con 222 voti e 3 delegati e il Failms con 1 delegato. Il rappresentante Nunzio Molaro della Cisl è il più votato dagli impiegati con 151 voti a favore, Ciro Iaccarino fa altrettanto con 61 preferenze tra gli operai. La nuova Rsu rimarrà in carica per tre anni. Nei giorni della campagna elettorale la Fim Cisl Venezia aveva scelto di non schierare i “big”
sindacali, per un voto considerato fondamentale per gli equilibri interni. “Abbiamo ottenuto un risultato straordinario - commenta segretario generale della Fim Cisl Venezia Matteo Masiero - frutto del lavoro importante fatto nell’ultimo triennio dai delegati, mettendoci passione e dedizione. È una grande soddisfazione per tutta la Cisl Venezia e per
Il sindacato ha ottenuto, in totale, 406 preferenze contro i 369 della tornata del 2021
la nostra categoria”. Masiero spiega i motivi di lasciare spazio durante la campagna elettorale a chi, ogni giorno, è al fianco dei lavoratori. “In tanti ci avevano chiesto perché non abbiamo chiamato in causa anche noi i massimi vertici nazionali dell’orga-
nizzazione come fatto dagli altri - osserva - ma abbiamo deciso di mettere in campo le facce quotidiane. Pur avendo da parte dell’organizzazione la disponibilità a partecipare, abbiamo preferito sottolineare ancora una volta la nostra caratteristica di essere un sindacato di prossimità. Che
La Cgil: “Non basta il credito d’imposta per Porto Marghera”
“Con la definizione del “credito d’imposta” per la Zls la zona logistica semplificata si compie un primo passo utile, ma è necessario che si apra un vero confronto su come creare le condizioni per il rilancio di Porto Marghera”. A dirlo è Daniele Giordano, segretario generale della Cgil Venezia. Giordano fa una chiara analisi della situazione. “Abbiamo - sottolinea - già perso altre occasioni, come avvenuto con l’area di crisi complessa, che dopo la sua istituzione non ha prodotto nessun risultato in termini occupazionali e di rilancio produttivo del nostro territorio”.
Da qui delle chiare conseguenze da trarre. “Per questo il Governo - continua Giordano - deve definire un disegno pluriennale, non solo per il 2024, insieme ad un progetto strategico condiviso tra tutte
le parti. Per la piena operatività della Zls sarà comunque necessario definire il Comitato di indirizzo che dovrà, a nostro avviso, confrontarsi con tutte le parti sociali”.
Chiare anche le conclusioni del segretario Cgil che lancia di fatto un appello. “Serve costruire una regia, tra tutti i soggetti istituzionali e sociali, per fare in modo che - conclude - si creino le condizioni per determinare davvero un reinsediamento produttivo che metta al centro industrie innovative, eco sostenibili e guardando alla costruzione di un vero distretto dell’idrogeno verde”. Insomma innovazioni che vanno nella direzione dello sviluppo sostenibile e dell’apertura di un confronto in cui devono essere valutati diversi elementi.
si parli di una piccola azienda della provincia, di una media-grande industria o di un Gruppo come Fincantieri, per noi le nostre Rsu continuano a essere il riferimento principale, il volto quotidiano delle realtà industriali. Non a caso, per la tornata abbiamo scelto come slogan: “Stare in
cantiere con le persone e per le persone”. Abbiamo preferito che i temi locali non fossero mescolati, con quelli, a livello nazionale”. Masiero spiega il programma per i prossimi anni in Fincantieri. “La sicurezzacontinua Masiero - sarà il tema più importante che impegnerà la futura Rsu. In Fincantieri è stato fatto molto ma altrettanto ci sarà da fare nel prossimo triennio per migliorare le condizioni di lavoro. I processi produttivi dei cantieri navali vanno monitorati per evitare situazioni di pericolo: è importante che ogni operaio possa sentirsi sereno mentre svolge il proprio incarico”. Capolista tra gli impiegati era Nunzio Molaro, coordinatore Fim Cisl della Fincantieri. “Siamo molto contenti e soddisfatti - dice - del risultato ottenuto. Siamo riusciti a raggiungerlo con le nostre forze. Un grazie alle lavoratrici e ai lavoratori del cantiere che premiano il lavoro che abbiamo fatto nell’ultimo triennio”.
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Sindacale. Risultato importante nelle scorse settimane ai cantieri navali a Venezia
Il segretario Fim Cisl Matteo Masiero
Teatro. A Chioggia la rassegna di spettacoli allestiti da insegnanti e studenti
Va in scena un palco per la scuola
Dieci spettacoli in cartellone per il progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per il teatro. Si sono tenuti a Chioggia nella seconda metà del mese di maggio all’interno della rassegna Un palco per la scuola – Vitamine creative 2024, giunta quest’anno alla XIII edizione. Un appuntamento cittadino diventato ormai tradizionale con i ragazzi delle scuole, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Bel Teatro. Gli spettacoli sono stati costruiti durante l’anno con gli insegnanti che hanno frequentato la sesta edizione del corso di formazione a loro dedicato: lo scorso novembre hanno partecipato ad una serie di incontri condotti dal formatore Bruno Lovadina su come allestire uno spettacolo con ragazzi e/o adolescenti, ovvero passare dall’idea al copione, capire e decidere cosa serve per andare in scena e gestire le prove. E finalmente i ragazzi hanno potuto di nuovo calcare il palcoscenico, provando l’emozione della condivisione di questo percorso con i propri amici e i propri cari. “Complimenti a ragazzi ed insegnanti per l’importante percorso di crescita personale che hanno fatto lavorando alla creazione di questi spettacoli. Si sono impegnati molto. E’ stato un piacere vederli sul palco” sono le parole Elena Zennaro, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di
Chioggia. Il calendario degli spettacoli del progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per il teatro - promosso da Città di Chioggia, Città Metropolitana di Venezia e Regione del Veneto con la collaborazione del settore Promozione e formazione del pubblico di Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale - si conclude il 30 maggio con la consueta festa finale di tutte le scuole partecipanti per la consegna di buoni libro e targhe di partecipazione.
A “Un palco per la scuola Vitamine creative 2024” hanno aderito 8 gruppi appartenenti a 8 Istituti scolastici del territorio comunale, mentre due gruppi hanno allesti-
to autonomamente lo spettacolo. A tutti i progetti di messi in scena all’auditorium è stato offerto anche il supporto tecnico per l’allestimento. L’edizione 2024 ha coinvolto un Liceo classico e il relativo Ginnasio, un centro di formazione professionale, due Scuole Primarie, una Scuola Secondaria di Primo Grado, una Scuola Paritaria Primaria e una Scuola Paritaria Secondaria. Sono oltre 500 le ragazze e i ragazzi che nel mese di maggio sono andati in scena all’Auditorium San Nicolò e al Teatro Don Bosco. Sono 20 i docenti che hanno attivamente collaborato alla realizzazione e promozione del progetto nel suo complesso.
Il professor D’Errico racconta le esperienze del turismo emozionale
Sono stati presentati nelle scorse settimane nella sala Colonna del Centro Civico del Rione Pertini a Mestre 3 libri del professor Beniamino D’Errico che, attraverso curiosità, leggende ed aneddoti raccontano le esperienze di un turismo emozionale. Si tratta Di: “I Sistemi Turistici del Veneto”, “Storytelling Turistico” e “Turismo Emozionale in Calabria”. Ha introdotto l’autore la poetessa Lucia Guidorizzi e c’era anche come “padrone di casa” a presentare l’iniziativa il presidente del centro civico di Mestre Giorgio Rocelli. Sono libri, per i promotori dell’incontro, che vogliono rappresentare una bussola culturale e una guida emozionale, utile per accompagnatori turistici, guide turistiche, tour operator e di tutti coloro che desiderano viaggiare consapevolmente. Il professor d’ Errico
ne “I Sistemi Turistici del Veneto “ha proposto un percorso “di scoperta e di conoscenza dell’identità dei luoghi, delle tradizioni. L’itinerario inizia dalla storia della Serenissima di Venezia con le sue bellezze artistiche e architettoniche e si fa riferimento anche alle altre città d’arte del Veneto: Padova, Treviso, Verona e Vicenza palladiana, continuando con i borghi e le città murate. Viene dedicato uno spazio importante
alle monumentali “ville venete” della Riviera del Brenta. Nel libro “Storytelling Turistico” si individuano le strategie da adottare per fare storytelling turistico attraverso narrazioni, seguendo le credenze popolari, le tradizioni, la cultura del territorio. Infine, nel libro “Turismo Emozionale in Calabria” si individuano itinerari culturali sostenibili e responsabili in Calabria. Riccardo Musacco
Al progetto hanno aderito una decina di istituti scolastici: un appuntamento che ormai è una tradizione, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Bel Teatro
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Alcune immagini dell’iniziativa (fonte: profilo Facebook Bel Teatro)
Arti marziali. Una realtà sportiva nata meno di 2 anni fa si mette in evidenza
Shotokan Karate Mirano, arrivano tanti successi dal settore giovanile
U na realtà sportiva miranese nelle arti marziali riportata alla luce dopo la chiusura della storica società che aveva negli anni raccolto notevoli risultati e che ora si propone di seguirne le orme. E possiamo dire che si è già sulla buona strada. Loro sono l’Associazione sportiva dilettantistica “Shotokan Karate Mirano”, fondata il 17 ottobre 2022 dalla volontà dei soci fondatori di costituire un ambiente sano, accogliente ed inclusivo che possa accompagnare bambini, ragazzi e adulti nella pratica del Karate Shotokan. Obbiettivo raccogliere l’eredità umana e tecnicosportiva della storica palestra “La Shotokan”, fondata nel 1976 dal Maestro Paolo Bonora, che ha avvicinato a questa disciplina molti degli attuali atleti e tecnici dell’Associazione. La ferma convinzione è che la pratica sportiva, oltre ad essere un diritto, costitu-
isca una delle più solide opportunità di crescita per la persona e, coerentemente con ciò, Shotokan Karate Mirano si pone quale realtà educativa tanto sul piano tecnico-atletico quanto su quello etico-valoriale. Dopo la chiusura della palestra dove si allenavano, non si sono persi d’animo e hanno proseguito l’attività nella
Presidente è Pietro
Casarin, 24enne, karateka sin da quando aveva nove anni, cintura nera III°
Dan,
sala messa a disposizione dai Padri Giuseppini in via del Murialdo a Mirano. Presidente è Pietro Casarin, 24enne, karateka sin da quando aveva nove anni, cintura nera III° Dan, allenatore assistente, arbitro nazionale e referente
per il corso bambini. A fianco a lui Paolo Carraro, direttore tecnico, cintura nera VI° Dan, maestro referente per il corso agonisti e per il corso ragazzi e adulti. “L’altro maestro, Matteo Niero, purtroppo tempo fa è venuto a mancare - racconta Casarin - e quindi
Per l’arciera Caterina Gallo pioggia di medaglie agli europei
Risultato storico per la società Arcieri San Marco Stigliano grazie alla performance di una sua giovanissima atleta. Lei è Caterina Gallo, classe 2007, originaria di Dolo ma in forza al gruppo sportivo salese, già campionessa italiana di tiro con l’arco giovanile allievi compound, che nelle scorse settimane si è aggiudicata l’oro a squadre, l’argento nel Mixed-Team e il bronzo individuale ai campionati europei che si sono tenuti a Sofia. Mai nessun atleta formatosi nella società sportiva salese era salito su di un podio così prestigioso. Tutto questo nonostante il lungo infortunio subito e lo scarso tempo che ha avuto per allenarsi. Tra i successi: il primo posto a squadre e il secondo individuale nella Coppa Europa 2023 in Slovenia e il primo posto nei Regionali 2023 a Ramera (Tv). Successi ottenuti anche grazie alla mamma Chiara Miorin,
istruttore accompagnatrice sotto la direzione del direttore tecnico Flavio Valesella e dei tecnici azzurri Stefano Mazzi, Andrea Falcinelli e Francesco Gogioso e ai suoi allenatori Pino May e Tullio Bianco. L’arco compound è nato in America, pensato per la caccia poiché grazie a due carrucole rende meno faticoso restare in mira ed è più preciso rispetto all’arco ricurvo mentre l’arco olimpico è l’arco tradizionale il cui nome sarebbe ricurvo ma viene definito olimpico perché è l’unico arco ammesso alle Olimpiadi anche se si sta in realtà attendendo anche l’ingresso del compound. “Caterina ha iniziato a 9 anni, affascinata da questo sport - racconta mamma Chiara - ha iniziato con l’arco olimpico e poi con l’arco compound. E’ stata convocata in nazionale la prima volta nel 2022 e poi dall’anno successivo è entrata in pianta stabile”. (r.m.)
mi è stato chiesto di seguire i più piccoli. Noi puntiamo molto sull’inclusione, abbiamo qualche ragazzo autistico e iperattivo ma li facciamo allenare assieme agli altri per non creare situazioni divisive. Cerchiamo quindi di offrire loro momenti di sereni-
tà. In questi anni abbiamo raggiunto anche risultati importanti con podi a livello nazionale ed europeo. Lo scorso aprile abbiamo anche organizzato il primo memorial Matteo Niero, 8° campionato regionale e ci siamo tolti belle soddisfazioni”. In quell’occasione sono state portate a casa medaglie di bronzo con Riccardo Zubiolo, Lorenzo Zavan e Ridoan Islam e un argento con Irene Casciello. A marzo, invece, a Porcia (Pn), in occasione del Trofeo Provincia di Pordenone, sono stati conseguiti due ori per Riccardo Zubiolo e Lorenzo Zavan. L’anno scorso, invece, all’European Karate Cup a Caorle, Riccardo Zubiolo è salito sul gradino più alto del podio nel Kumite (agonista), argento per Edoardo Zavan nella stessa categoria e Lorenzo Masaro bronzo nella prova del Percorso (giovanile).
Riccardo Musacco
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L’arciera Caterina Gallo
Gli allievi della scuola di karate miranese
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#Regione
L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia
Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?
Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta Zaia - Brugnaro
M anca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto.
Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.
Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.
Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre
per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.
Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono, infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro
– diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.
Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.
Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle.
Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostan-
te le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo, possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare.
L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)
Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno partiti e più liste civiche
Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.
In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-
to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.
Tra le centinaia di liste che si presenta-
no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto
calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.
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FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE
Antonio Tajani
Sandra Savino
Flavio Tosi
ecco i candidati a Nordest
Matteo Gazzini
Rosaria Tassinari
Cristina Andretta
Giampiero Avruscio
Antonio Cenini (Cenno)
Francesco Coppi
Arianna Corroppoli
Isabella Dotto
Bruno Molea
Deborah Onisto
Antonio Platis
Alessandra Servidori
PACE TERRA DIGNITÀ
Raniero Luigi La Valle
Benedetta Sabene
Michele Santoro
Khaled Al Zeer
SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)
Herbert Dorfmann
Roberta Bergamo
Felix Nagler
Franca Padovan
Otto Von Dellemann
Ursula Thaler
STATI UNITI
D’EUROPA
Graham Robert Watson
Antonella Soldo
ALTERNATIVA POPOLARE
Giulia Pigoni
Davide Bendinelli
Gabriella Chiellino
Muharem Saljihu (Marco)
Maria Laura Moretti
Giorgio Pasetto
Francesco Bragagni
Marina Sorina
Luigi Giordani
Fabio Valcanover
Aurora Pezzuto
Nicola Cesari
Kateryna Shmorhay (Katya)
MOVIMENTO 5 STELLE
Sabrina Pignedoli
Ugo Biggeri
Martina Pluda
Cinzia Morsiani
LIBERTÀ
Cateno De Luca
Laura Castelli
Vito Comencini
Francesco Amodeo
Valeria Allocati
Pier-Giorgio Ardeni
Ginevra Roberta Bompiani
Fiammetta Cucurnia
Francesco Di Matteo
Dario Dongo
Luigi Gallo
Alessandra Guerra
Paolo Rossi
Electra Stamboulis
Elisa Tagliavini
Paola Gori
Maria Angela Ferri
Giacomo Zattini
Paolo Bernini
Mohamad Kamel Malak (Pino)
Stefania Braghetta
Rada Bolognesi
Fulvia Panza
Diego Nicolini
Andrea Bardin
Cesidio Antidormi (Anti)
PARTITO DEMOCRATICO
Stefano Bonaccini
Annalisa Corrado
Ivan Pedretti
FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni (Giorgia)
Sergio Antonio Berlato
Alessia Ambrosi Antonella Argenti
Elisabetta Gualmini
Alessandro Zan
Alessandra Moretti
Sara Vito
Sara Ferrari
Antonio Mumolo
Giuditta Pini
Marcello Saltarelli
Silvia Panini
Lorenzo Gennari
Paola Gazzolo
Andrea Zanoni
Silvia Bolla
Stefano Cavedagna (Cavedania)
Alessandro Ciriani
Elena Donazzan
Guglielmo Garagnani
Valeria Mantovan
Maddalena Morgante
Anna Olivetti
Lucas Pavanetto
Daniele Polato
Piergiacomo Sibiano (Piga)
Stefano Bandecchi
Lucrezia Chermaz
Alberto Bosi
Sabine Gruber
Filippo Bruschi
Miriam Nardelli
Marco Schenardi
Silvia Pilati
Paolo Alli
Barbara Previati
ALLEANZA VERDI E
SINISTRA
Cristina Guarda
Domenico Lucano (Mimmo)
Brigitte Foppa
Nicola Dall’Olio
Mauro Beccari
Sara Cunial
Mirko De Carli
Rehana Kausar
Meryem Khaioui (Maria)
Chiara Vanessa Michelon
Cinzia Pasi
Ugo Rossi
Enrico Rizzi
Paolo Silvagni (Valleverde)
Giorgia Tripoli
Jessica Veronica Cugini
Alessandro Franceschini
Francesca Caprini
Stefano Dall’Agata
Alessandra Filippi
Giulia Giorgi
Alessandra Mion
Emanuel Oian
Jessica Todaro (Jessica Todaro
Bellinati)
Paolo Trande
Francesco Gonella
AZIONE - SIAMO EUROPEI
Carlo Calenda
Elena Bonetti
Federico Pizzarotti
LEGA SALVINI PREMIER
Paolo Borchia
Elena Lizzi
Alessandra Basso
Lara Bisin
Mario Raffaelli
Stefania Cargioli
Giovanni Poggiali
Silvia Fattore
Carlo Pasqualetto
Valeriana Maria Masperi
Riccardo Mortandello
Giuditta Righetti
Paul Köllensperger (Paul)
Federica Sabbati
Umberto Costantini
Rosanna Conte
Anna Maria Cisint
Stefano Bargi
Roberta Conti
Arianna Lazzarini
Alessandro Manera
Morena Martini
Emiliano Occhi
Roberto Paccher (Pacher)
Roberto Pizzoli
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L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova
“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”
Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione
In una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.
Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?
Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli
elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.
Ci spiega perché?
Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.
Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?
Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un
po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere deter-
minante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.
L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?
Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà bisogno di
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grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spinte all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”. a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano
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Mario Rodriguez
Economia. Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione
L
o scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%.
La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.
“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non basta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a com-
prendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.
Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare? Cosa consigliate?
“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli imprenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il
successo”.
Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?
“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro
impresa prima che lo faccia qualcun altro”.
Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializza-
zione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
“Grazie a questa costante attività di miglioramento –afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.
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gnie di assicurazione sono delle società di capitali e ovviamente il loro legittimo interesse è quello di aumentare i guadagni e diminuire le perdite. Per questo il conflitto di interesse
una prima consulenza del tutto gratuita ed un’eventuale assistenza in tutta la procedura di risarcimento fino alla conclusione della pratica e alla definitiva liquidazione del danno.
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Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
fare business in modo sostenibile.
I traguardi
raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio
Il valore della sostenibilità: Despar
Nord presenta il Report Integrato 2023
Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001
Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche
3 Domande a Perché un report integrato e quale il significato per
Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più ne-
virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.
Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro
Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livel-
li occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evo-
luzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.
CSR, vicino ai territori e alle comunità La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.
Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali. Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.
cessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.
Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?
ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023
e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente funzione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.
Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?
La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I ri-
sultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il nostro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro,
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Angelo Pigatto
Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l)
Despar Nord?
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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine
Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.
Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine.
La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne sof-
In Italia sono stati diagnosticati 150.000 casi
fre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.
La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.
Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.
Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia.
“E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i profes-
sionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.
Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca. L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.
GIUGNO 2024 on-line: /category/salute/
Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale
Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita
Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani
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Misurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo. In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.
di obesità”.
Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.
malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg.
Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.
“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza
Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti.
Solo nella metà circa dei casi diagnosticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà,
Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dalla comunità scientifica – prosegue - dicono che l’aderenza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.
Ipertensione arteriosa e conseguenze, l’attività fisica è fondamentale per la prevenzione
Anche il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima conferma la necessità di promuovere un’attenzione costante alla pressione arteriosa, poiché l’ipertensione è uno dei fattori che favorisce le patologie cardiovascolari.
“La prevenzione di queste malattie cardiovascolari, o comunque il tentativo di ritardarne l’insorgenza - spiega la dottoressa Federica Boin, del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - passa anche attraverso l’azione sui fattori di rischio modificabili, come appunto l’ipertensione arteriosa.
Che si può prevenire innanzitutto promuovendo l’attività fisica in tutte le fasce d’età, cercando alleanze con altri soggetti del territorio”.
Per questo il Dipartimento di Prevenzione ha attivato, grazie al Piano di Prevenzione Aziendale, il percorso di promozione e adesione alla rete dei Comuni Attivi.
Ben 8 Comuni del territorio sono stati riconosciuti virtuosi: è risultato particolarmente efficace il loro impegno nel sostenere occasioni, per tutte le fasce d’età, di praticare attività motoria; e ancora si è riconosciuta la loro volontà di effettuare continui interventi di riqualificazione urbana per aumentare gli spazi verdi. “In questo percorso di promozione
dell’attività fisica sono state inoltre riconosciute ben 15 “Palestre della Salute” - un numero molto significativo se confrontato sul territorio regionale - dove è possibile migliorare salute e qualità di vita di persone con patologie croniche e con disabilità, attraverso l’esercizio fisico strutturato condotto da specialisti qualificati”.
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Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust
Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani
Si tratta di una collaborazione che coinvolge
Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli
Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale
Un accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale. E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.
Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.
Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa.
L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati
o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.
L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager,
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proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati.
L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.
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Innovativa metodica bioptica. Ospedale dell’Angelo di Mestre primo in Veneto
Diagnosi del tumore del polmone: la biopsia viene dal ghiaccio
E’ la criobiopsia che consente di individuare la neoplasia allo stadio iniziale per procedere in modo efficace alla sua tipizzazione genetica e molecolare e individuare la cura
Il tumore del polmone è ancora la neoplasia con la più elevata mortalità, dovuta soprattutto alla diagnosi tardiva. Quando la Tac ha individuato la sospetta neoplasia, la moderna oncologia richiede, prima di un qualsiasi provvedimento curativo, una diagnosi preliminare sul tumore, e quindi la sua tipizzazione genetica e molecolare.
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“Occorre innanzitutto prelevare una piccola porzione della massa tumorale. Purtroppo, però, le tecniche di prelievo utilizzate fin qui permettono il raggiungimento di questo obiettivo circa nel 60-70% dei casi, e così, per circa un terzo dei tumori non è possibile ottenere una diagnosi. Quando la neoplasia è collocata in una posizione decentrata rispetto all’albero bronchiale, capita purtroppo non di rado che i prelievi bioptici risultino troppo esigui per consentire all’anatomopatologo tutte le indagini necessarie” spiega il Primario di Pneumologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Lucio Michieletto.
Per gestire al meglio questa fase preliminare, complessa e delicata, all’Ospedale dell’Angelo, Ulss 3 Serenissima, è stata istituita presso la Pneumologia una task force medicainfermieristica, dedicata alla gestione dei pazienti fino alla completa diagnosi, che ha saputo introdurre una metodica di ultimissima generazione.
Si chiama “criobiopsia” ed è la metodica più recente ed innovativa per prelevare campioni di tumore.
Primo tra gli ospedali del Veneto, l’Ospedale dell’Angelo è così sulla scia dei centri eccellenti - le Pneumologie interventistiche di Bologna, Genova, Firenze, Ancona, Forlì - che in Italia hanno già introdotto questo utilizzo della criobiopsia.
“Sulla scorta di alcune esperienze di centri internazionali, con cui collaboriamo, siamo stati in grado di attivare all’Angelo - sottolinea il Primario Michieletto - la metodica bioptica più innovativa e promettente, di recente acquisizione nel panorama ospedaliero italiano, la “criobiopsia” dei noduli polmonari e dei linfonodi mediastinici”.
“Ogni anno 50/60 pazienti del nostro territorio, che rappresentano circa il 30% dei pazienti che afferiscono con un nodulo polmonare alla nostra Unità, risultano candidabili a questa metodica e possono quindi avvalersene ottenendone i vantaggi in termini di diagnosi precoce ed efficace; e ancora, grazie alla criobiopsia vengono in questi casi evitate procedure diagnostiche più invasive, come ad esempio le toracotomie chirurgiche”.
“Con una tradizionale broncoscopia e con tecniche ecografiche endoscopiche - spiega - arriviamo all’individuazione della lesione; poi, anziché procedere alla biopsia con micropinze o aghi, introduciamo fino al tumore una “criosonda” che, attivata in loco per pochi secondi, congela una parte del nodulo e ne permette la asportazione in grossi frammenti. Da questi frammenti prelevati è possibile assicurarsi una diagnosi e una tipizzazione del tumore, riducendo al minimo i rischi”.
Questa metodica permette agli specialisti della Pneumologia dell’Angelo di raggiungere anche le sedi polmonari più ostiche: la resa diagnostica della broncoscopia viene così incrementata, permettendo l’avvio precoce della terapia
La Pneumologia dell’Angelo è giunta all’utilizzo della criobiopsia a partire dalla precedente esperienza con la crioterapia, attualmente utilizzata per le criodisostruzioni bronchiali, e dall’esperienza sviluppata relativamente all’utilizzo della sonda ecografica radiale - la casistica dell’Angelo è la più numerosa in Veneto - che è la metodica necessariamente accoppiata alla criobiopsia.
L’innovativa metodica dell’utilizzo della criobiopsia è gravata, anche se in casi rarissimi, da alcune possibili complicanze; pertanto, viene eseguita nel corso di un breve ricovero.
L’utilizzo della criobiopsia non comporta costi elevati: il costo della criosonda monouso paragonabile a quello di un ago per agoaspirato transbronchiale.
Monte Grappa, il progetto per studenti “Malghe didattiche” in collaborazione con l’Ulss 2 Marca Trevigiana
Monte Grappa, parte la prima edizione del progetto per studenti “Malghe didattiche”, programmato dal tavolo Natura e Salute, in collaborazione con i Servizi Veterinari e il Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 2021-2031. Ma in cosa consiste? Alcune malghe del massiccio ospiteranno studenti delle superiori per un’esperienza lavorativa e didattica durante la stagione dell’alpeggio 2024, un’occasione unica per vivere e imparare direttamente dalla natura. Malga
Mure, Cason del Sol, Val de Foje e Paradiso saranno le prime strutture coinvolte, e accoglieranno quattro studenti delle scuole che si trovano all’interno del territorio compreso nell’area di pertinenza dell’Ulss 2, ciascuna per tirocini di una o due settimane. Saranno proposte attività legate alla gestione dell’ambiente naturale, all’allevamento e alla produzione casearia. Se il progetto avrà successo, verrà esteso a tutto il territorio del Monte Grappa. Un’opportunità imperdibile per scoprire e valorizzare il nostro meraviglioso patrimonio naturale!
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NUOVI ITINERARI UMBRI
Ecco i borghi “resuscitati” Da quello caro a Galileo al regno del benessere
C’è un’Umbria nascosta che riprende vita grazie a progetti visionari: Gualdo Cattaneo ora è un albergo diffuso, Borgobrufa un’oasi di piaceri per corpo, mente e palato; a Bastia Umbra una nobile cascina diventa un food&wine resort “green”. Olioturismo a Bettona fra piante secolari e ad Assisi si cena sopra una domus romana
di Renato Malaman
Quella tozza e solitaria torre cilindrica che domina Gualdo Cattaneo quali segreti cela? Nel 1624 ospitò per due notti Galileo Galilei, più interessato però ad osservare un cielo nero come l’inchiostro che a godersi il letto… E quell’ulivo ultrasecolare dimenticato per anni nella campagna di Bettona, ma che rende poetico l’orizzonte tra l’Abbazia di San Felice e il borgo medievale di Collemancio di Cannara? L’ha riscoperto la famiglia Decimi e gli ha regalato tanti giovani “fratelli”, ricevendo in cambio un olio da premio e tanta pace. E quella grande cascina, immersa in un verde fiorito, che spunta fra distese di seminativi nell’agro di Bastia Umbra? Ci ricorda che per i nobili Bianchi era “La Favorita”… Una famiglia modenese oggi ha ridato significato al suo nome. Ecco, se tutti questi luoghi potessero parlare, che Umbria racconterebbero? Che storie porterebbero a galla? Un’Umbria sicuramente ricca di sorprese… E Brufa di Torgiano, grappolo di case con vista sull’infinito, dove un visionario coltivatore di tabacco ha coronato il sogno di realizzarvi una Spa con l’Umbria intorno? Questo luogo racconta che il progetto “Borgobrufa”, un’idea di resort green all’insegna della sostenibilità, si è rivelata lungimirante, dando lavoro a giovani e a piccoli produttori della zona; com’era nelle intenzioni di Andrea e Ivana Sfascia. L’Umbria delle sorprese, si diceva, perché da quella torre cara a Galileo una coppia di Roma, Giorgiana Guidi e il marito Raffaele Tomaino, è partita nell’audace sfida di ridare vita al borgo antico di Gualdo Cattaneo, trasformandolo in una sorta di originale albergo diffuso, con tanto di ristorante dal camino sempre acceso e dalle dichiarate ambizioni (già arrivata la segnalazione della Michelin). Progetto visionario. “Giunsi qui in una fredda sera di novembre, accolta dal vento e da uno spaurito gatto nero – ricorda Giorgiana - La vecchia osteria era chiusa, la bottega pure. Ma questo borgo mi aspettava”. Giorgiana in quattro anni ha compiuto un mezzo miracolo, resuscitando un paese di cui si ha notizia dal 975, quando Ottone III di Sassonia lo diede in feudo al conte Edoardo Cattaneo. Oggi Gualdo Cattaneo, arroccato su una collina circondata da uliveti e vigneti, grazie al “Grottino Hosteria e Residence” è un modello di ospitalità diffusa: il ristorante è stato realizzato nella vecchia canonica. Sopra ci sono le camere con vista tramonto. Nella piazzetta, in un altro edificio antico, c’è il bistrot, meta di tanti giovani per l’aperitivo ma anche fulcro delle iniziative ideate da Giorgiana: musica, passeggiate, pic nic, risveglio muscolare fra le vigne. Già, l’Umbria in filigrana raccontata da queste realtà pregne di genius loci è capace di andare oltre i luoghi comuni, intrecciando spiritualità a cultura e storia. Metti ad esempio Assisi: nel Palazzo che nel 1549 fu dimora del cardinale Bartolomeo
Roverella ecco un altro sogno realizzato: si deve all’ostinazione del proprietario Roberto Damaschi, una sorta di Indiana Jones locale, il completamento degli scavi che hanno permesso di scoprire una domus romana. Oggi alla “Locanda del Cardinale” si può stare seduti a tavola immersi nella storia dell’arte. Sopra le sale con gli affreschi cinquecenteschi, sotto altre due epoche: quella medievale fatta di mattoni e di volte e sotto ai piedi il pavimento di vetro, con vista mosaici della domus.
E quell’ulivo ultrasecolare, pianta iconica del frantoio “Decimi” di Bettona cosa racconta? Graziano e Romina Decimi vi hanno colto un messaggio di rispetto per il territorio, ergendolo a simbolo della loro proposta di “olioturismo”. “Ci ha mosso la passione. Nel 2004 avevamo 50 piante, oggi sono 2700. Puntiamo alla qualità senza compromessi, aiutati da un territorio straordinario come i Colli Martani e dalle nuove tecnologie. Pur rimanendo intimamente artigiani”. Le porte del frantoio sono sempre aperte, per condividere paesaggio e valori. E perché no? Anche i premi ottenuti, come il recente e prestigioso “The Best 20 Flos Olei 2024.
La visita al frantoio è una delle tante experience proposte da “La Favorita” di Bastia Umbra che la famiglia modenese Capedri ha trasformato in un food&wine resort, senza disperdere il ricordo dei nobili Bianchi. Un’esperienza che spazia dalla mixology ai trattamenti benessere, passando per caseifici e microbirrifici, fino alla norcineria e alla fabbrica del cioccolato. I Capedri hanno scelto questo eremo della natura dopo i tanti fasti modenesi. “Nei nostri locali di Sassuolo e poi di Modena si beveva Champagne fino all’alba. Le notti stavano cambiando stile – dice papà Domenico -. Da noi era di casa anche l’amico Ancelotti”. In Umbria ha voluto venirci il figlio Cesare, poi si sono aggiunti anche il papà e mamma Rosy, famosa per i suoi tortellini e lo gnocco fritto. “Qui stiamo bene noi e vogliamo far stare bene gli ospiti - confessa Cesare – La tradizione di cucina emiliana aiuta”. La gastromixology porta nei cocktail anche il Lambrusco e l’aceto balsamico. Le camere della cascina dispongono di piccole spa e fra le vigne c’è una piscina. Era nato da un’idea di agriturismo etico anche Borgobrufa. La famiglia Squarcia veniva dal tabacco, conosceva la fatica del lavoro nei campi, ma anche la qualità delle produzioni frutto di amore per la terra. Ed ecco l’idea geniale: Borgobrufa diventa un resort, ma dai connotati originali per valorizzare il prezioso paesaggio di colline che ha intorno, per premiare l’impegno di una settantina di piccoli produttori agricoli e per dare anche un respiro artistico al “vendere benessere”. Arrivando si attraversa il Parco delle Sculture. Il paesaggio è il protagonista ovunque: dalle piscine alla fino alla vetrata panoramica del ristorante “Quattro Sensi”.
L’altro ristorante, “Elementi”, uno dei tre “stellati” dell’Umbria, è il luogo dove il giovane chef Andrea Impero, esalta il lavoro degli artigiani del gusto della zona: agricoltori, allevatori, norcini, casari, frantoiani. Borgobrufa propone una linea di cosmesi con i prodotti del luogo e guarda alla qualità totale dell’accoglienza. Le opere di Christofer Domiziani imprezioscono gli ambienti. Una concessione al gossip? La Imperial Emotion Suite, ben 480 metri quadri, è un piccolo wellness hotel privato, con ingresso riservato, check-in in camera, room service e servizi da favola per godere in totale privacy di una Spa personale. Nuovi turismi, appunto. Ma l’Umbria nascosta, per fortuna, è spesso anche accessibile.
41 www.lapiazzaweb.it Turismo - Sì, viaggiare
La piazzetta di Gualdo Cattaneo, vista dalla torre che ospitò Galileo. Sotto: la vetrata panoramica del “Quattro Sensi” di Borgobrufa; Qui a destra l’olivo ultrasecolare del frantoio
“Decimi” di di Bettona. Sopra: Domenico Capedri al banco
dell’Osteria Modenese alla
“Favorita”. a destra la Domus romana sotto il pavimento della Locanda del Cardinale di Assisi
Il primato. Nel 2023 sorpassata Rimini. La sindaca Roberta Nesto: “Premiato il lavoro
di anni”
Cavallino Treporti prima località balneare d’Italia con oltre 6,8 milioni di presenze
Dopo essersi qualificata come la capitale europea dell’open air, Cavallino-Treporti, la prima spiaggia del Veneto, è diventata ora anche la prima località balneare d’Italia. Un primato certificato dalle presenze registrate dalla località, che nel corso della stagione 2023 sono state 6.818.604. «Quello raggiunto è un dato straordinario», commenta la sindaca Roberta Nesto, «Essere la prima località italiana per il turismo balneare è il risultato del lavoro di tutti: operatori, amministratori, residenti. Siamo al primo posto in Italia perché, oltre a confermare gli eccellenti risultati nei mesi chiave dell’estate, quando registriamo il tutto esaurito, abbiamo fatto un grande lavoro per accogliere i nostri ospiti nell’altra stagione, in aprile, settembre e ottobre. L’anno scorso nel mese di maggio, ad esempio, siamo cresciuti del 40%. È la dimostrazione che puntare sulla destagionalizzazione, sulle opportunità esperienziali deve essere sempre più centrale per le località balneari».
F inora questa speciale classifica era guidata da Rimini, che nel
2023 ha avuto 6.731.661 presenze. Grazie al sorpasso, CavallinoTreporti, oltre a essere la prima località balneare, è diventata la quinta destinazione turistica italiana, dietro solo alle grandi città d’arte del calibro di Roma, Venezia, Milano e Firenze. «Non si tratta di fare a gara con Rimini», precisa Nesto, «Far crescere le presenze nella bassa stagione è il nostro obiettivo ed è stato premiato il lavoro di anni che tutta la nostra comunità sta facendo». Se da una parte i mesi centrali dell’estate registrano ormai da anni il tutto esaurito, è sui mesi di bassa e media stagione che si stanno incrementando continuamente i numeri.
G razie alla ricca offerta che Cavallino-Treporti propone ai suoi ospiti. Non solo la spiaggia, ma anche la ricchezza storica (testimoniata dalla presenza delle fortificazioni della Prima Guerra Mondiale), archeologica e le valenze ambientali, che gli ospiti possono scoprire percorrendo la vasta rete di percorsi ciclabili del territorio. Senza dimenticare i tanti eventi che Cavallino-Treporti propone
durante tutto l’anno, grazie alla collaborazione delle associazioni locali.
«L ’aumento delle presenze, secondo l’analisi dei dati, risulta coprire tutto il periodo stagionale, dimostrando quindi un allungamento dei mesi di coda», analizzano il presidente di Assocamping e il presidente del Consorzio Parco turistico, Francesco Berton e
Mattia Enzo, «I dati sulle presenze sono sicuramente un indice di apprezzamento da parte degli ospiti, sia per la tipologia di vacanza, sia per il territorio nel quale sono inseriti i campeggi e villaggi turistici. Non a caso, anche e soprattutto dopo la pandemia da Covid, sia gli arrivi che le presenze sono continuate ad aumentare sensibilmente in questi anni. Ad-
Parco Urbano Cavallino concluso con 183 giorni in anticipo
È stato inaugurato lo scorso 13 maggio il nuovo “Parco Urbano Cavallino”. Si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che, promosso dal Comune di Cavallino-Treporti insieme alla Città Metropolitana, ha visto la completa riqualificazione dell’ex area mercato, che diventerà un punto di riferimento per residenti e turisti. Il progetto è stato concluso in tempi record, con un importante anticipo di 183 giorni rispetto al cronoprogramma. Notevole l’investimento, pari a oltre 5,2 milioni di euro.
La parte più cospicua è stata messa a disposizione dall’amministrazione comunale, quasi 4 milioni di euro. Ma significativo è stato anche il contributo di oltre 1,3 milioni di euro derivante da fondi PNRR, ottenuto grazie alla Città metropolitana di Venezia, che ha inserito l’opera tra quelle finanziabili nel progetto “PiùSprint”. Con grande orgoglio per Comune e Città metropolitana, è stato possibile concluderla con larghissimo anticipo, grazie al coordinamento dell’ufficio tecnico comunale e la sinergia tra le imprese, la Brussi Costruzioni e la I.C.S. Srl,
seguite dalla società di progettazione Planum Srl. «È con grande soddisfazione che annunciamo il conseguimento di un importante risultato per i nostri residenti: la consegna anticipata di un’altra grande opera. Dopo Batteria Pisani e la ciclabile a sbalzo su via Pordelio, presentare questa rigenerazione segna un ulteriore passo avanti nella riqualificazione della nostra località», ha detto la sindaca Roberta Nesto, «Quest’opera non solo contribuisce a migliorare l’aspetto estetico di Cavallino, ma incarna anche i principi fondamentali della sostenibilità, integrando diverse funzioni che vanno dallo sport e il tempo libero fino al settore commerciale. Sarà un luogo di aggregazione che ospiterà anche nuovi eventi». Nel progetto è stata rivolta un’attenzione particolare agli aspetti ambientali e “Parco Urbano Cavallino” si presenta come una realtà polifunzionale, con spazi per attività ricreative come il campo da basket, uno skate park e il luna park estivo. Tutta l’area è stata dotata di arredi, cestini e panchine. Per valorizzare il settore commerciale, si è provveduto a una riorganizzazione del mercato settimanale estivo.
dirittura nella stagione passata, è stato registrato un +12% di turisti stranieri rispetto al periodo prepandemia». Anche quest’anno, inoltre, Cavallino-Treporti potrà fregiarsi della Bandiera Blu. Un importante riconoscimento, attribuito per l’eccellenza ambientale, frutto del lavoro sinergico pubblico e privato che dal 2006 qualifica la località.
42 www.lapiazzaweb.it Turismo
Turismo
La sindaca Roberta Nesto
Confindustria Veneto Est. Con Carlo Scabin focus sull’export delle aziende venete
“Apertura ai mercati e sostenibilità scelte obbligate per le aziende”
“Dopo un 2023 di spinta e assestamento il 2024 è un anno in salita”
La sostenibilità è una via obbligata per le imprese che vogliono continuare a crescere e restare sul mercato. Ne è convinto Carlo Scabin, presidente del gruppo “Agro, ittico, molitorie e zootecniche” di Confindustria Veneto est e presidente e ad di “Delta Group Agroalimentare Srl”.
Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
Cresce la spinta all’interna-
zionalizzazione delle aziende venete?
“Sicuramente oggi le distanze non sono più motivo di preoccupazione e non vengono considerate come un limite. Le aziende dal canto loro devono continuare, pur mantenendo il proprio core business, a diversificare per poter essere sempre più competitive in qualsiasi mercato. Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia, il mercato è diventato unico, globale, senza le tradizionali distinzioni come “il mercato asiatico”, il “mercato americano” e così via… In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente
la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rap-
presenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della classe e non siamo secondi a nessuno”.
Ma cosa chiedono gli imprenditori per rimanere i primi nella classe e per stimolare gli inve-
stimenti?
“C’è molta consapevolezza da parte degli imprenditori che è necessario continuare a strutturarsi, investendo sicuramente in tecnologia ma anche in risorse umane, perché sono le persone che fanno la differenza e che portano le aziende al successo. Inoltre, credo che oggi il tema principale e condivisibile con tutti – spaziando cioè anche agli altri settori – sia quello della sostenibilità”.
In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati – oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
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Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita, ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rappresenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della
In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati –oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
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Fumetti fatti a mano. “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai”, una graphic novel eccezionale
Stefano Tamiazzo torna in libreria
Stefano Tamiazzo è un disegnatore eccezionale. Anzi, il termine disegnatore è riduttivo per l’artista padovano che ha dimostrato negli anni di essere un autore a tutto tondo. Direttore artistico della Scuola Internazionale di Comics di Padova, Tamiazzo ha esordito nel ‘94 la storia “Sogno di una notte di mezza… fuga”, pubblicata in Canada, Stati Unit, Francia, Belgio e anche in Giappone sulla prestigiosa rivista Kodansha. Sono seguiti poi “Niente succede per caso”, la serie di volumi de “La Mandiguerre” (sceneggiatura Jean David Morvan), “Un peu mon neveau” (Edizioni Dupuis) e la “Cynocephales. La Banda dei Mastini” (sceneggiatura di Gris De Payne).
Tamiazzo è tornato da poco in libreria con “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” (Ultima Spiaggia Editore), un volume caratterizzato da una potenza di scrittura e di disegno davvero notevoli. Ho approfittato dell’uscita di questa nuova graphic novel per scambiare due chiacchiere con Stefano.
Con “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” per la prima volta “entri nella storia”, dato che i tuoi lavori precedenti erano legati al mondo del fantastico. Da dove nasce questa svolta?
Nasce dal fatto di essere entrato fisicamente in questo carcere e nelle celle a più riprese negli ultimi 15 anni, aver respirato quell’atmosfera contemporaneamente affascinante e orrendamente brutale. Raccontarlo attraverso una graphic novel è diventata in maniera molto naturale un’esigenza che si è fatta man mano più impellente.
Per questo fumetto hai fatto tutto da solo: scritto, disegnato, inchiostrato, colorato... cosa cambia rispetto al lavoro insieme a uno sceneggiatore?
Non era la prima volta, e quindi avevo già un bel po’ di mestiere alle spalle, ma direi che la parte più potente e interessante è proprio quella di poter decidere ogni singolo aspetto della produzione da solo, e quindi una maggior responsabilità, che da una parte pesa ma dall’altra ti dà una scarica adrenalinica non indifferente, oltre a un milione di dubbi che ti assalgono costantemente. Ovviamente quando lavori in coppia con uno sceneggiatore le dinamiche sono totalmente differenti, il compromesso è la regola, e il risultato finale è un mix dove si spera che 2+2 faccia almeno 5!
Ho notato che anche il lettering è fatto a mano, cosa sempre più rara in un mondo digitalizzato come quello del fumetto. Vuoi parlarci di questa tua scelta di fare i fumetti “alla vecchia maniera”?
Da qualche anno ho fatto una scelta “radicale”, cioè di lavorare solo su carta, senza “effetti speciali” digitali, e l’aspetto del lettering è uno dei più cari per me. È una modalità che sento particolarmente perché – io sono il mio mestiere – e più vado avanti più sento l’esigenza di non rinunciare a nessuno degli aspetti che rendono un’opera il più distinta nel mare immenso delle produzioni a fumetti. Ci sono pagine meravigliose che vengono massacrate da balloon e lettering di serie, come se il segno di un disegnatore fosse uguale all’altro. Sicuramente aver letto anni fa “Conversazioni sul fumetto - Einser/ Miller” mi aprì gli occhi su questi aspetti, così come sul formato e la scelta della carta, spesso considerati se -
condari, ma per me di primaria importanza.
Mi è piaciuto molto il “finto” bianco e nero ricco di una enorme gradazione di grigi, con pochi sprazzi di colore (il blu del mare, del cielo, il rosso del sangue), una scelta stilistica molto diversa rispetto al colore dei tuoi lavori precedenti. Ce ne vuoi parlare?
Da una parte l’esigenza di rendere una vita ristretta e quasi priva di sentimenti, senza colore, grigia in tutti i sensi e quindi anche nella resa effettiva delle pagine, contrastata da alcuni accenni rosso sangue, perché è pur sempre una storia violenta, e da qualche sprazzo di colore dedicato a quel mare meraviglioso che circonda l’ergastolo ma che non poteva essere più visto dai detenuti una volta entrati in carcere aumentando così il rigore della pena.
Oltre a disegnare sei anche il direttore artistico della Scuola Internazionale di Comics di Padova: che consiglio daresti a un ragazzo o una ragazza che vorrebbe iniziare a disegnare?
Semplicemente di farlo, e di non aspettare. Il disegno nasce come un’esigenza, che poi ha la necessità di essere disciplinata con un metodo di lavoro. Senza un metodo, la frustrazione è lì pronta a farti desistere ed è li che una struttura come Scuola Internazionale di Comics interviene con l’esperienza dei docenti che sono sempre dei professionisti della materia che insegnano con esperienze di lavoro che spaziano in tutto il mondo.
Dacci tre buoni motivi per comprare “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai”.
Per conoscere un pezzo di storia fondamentale del nostro paese, spesso misconosciuta; per capire che il carcere ci riguarda tutti, non solo i criminali. Ogni anno in Italia circa 1.000 persone sono vittime di ingiusta detenzione; e perché devo pagare le rate della Lamborghini…e non ho nemmeno la patente!
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
Quest’opera nasce dal fatto di essere entrato fisicamente in questo carcere e nelle celle a più riprese negli ultimi 15 anni, aver respirato quell’atmosfera contemporaneamente affascinante e orrendamente brutale. Raccontarlo attraverso una graphic novel è diventata in maniera molto naturale un’esigenza che si è fatta man mano più impellente
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Libri
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Giacomo Brunoro
L’ultimo libro di Stefano Tamiazzo, “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” e l’autore
Film e serie tv visti da vicino
Approfondimenti speciali e novità sempre aggiornate
Sembra passata un’era geologica dal 2020 ma è innegabile che questo incantesimo fatto di romanticismo saccarino si sia innegabilmente spezzato
La serie ha come protagonista il conte Alexander Rostov che, all’indomani della rivoluzione russa, scopre che il suo passato dorato lo pone dalla parte sbagliata della storia
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Bridgerton, terza stagione Ma la serie non è più quella
Torna Bridgerton coi suoi amori da sogno. La saga Netflix dai romanzi di Julia Quinn debutta la sua terza stagione sovvertendo il paradigma narrativo che è stato colonna portante delle passate stagioni.Sembra passata un’era geologica dal 2020 ma è innegabile che questo incantesimo fatto di romanticismo saccarino si sia innegabilmente spezzato.Non è certo colpa dei suoi protagonisti, Luke Newton e Nicola Coughlan. Pur non condividendo la stessa alchimia di Phoebe Dynevor e Regé Jean-Page, Penelope e Colin cercano di non farci rimpiangere Anthony e Kate, i quali finiscono comunque per rubare loro la scena ogni volta che appaiono sullo schermo.Ritroviamo Penelope senza più il suo grande amore né la sua migliore amica. È una donna con le sue consapevolezze - in primis, quella di lasciare la casa di famiglia il prima possibile - e col desiderio di accasarsi per esorcizzare lo spettro della vecchia zitella che aleggia sulla sua testa.Con un cambio di guardia al timone - Chris Van Dusen ha lasciato il comando a Jess Brownell -, la terza stagione di Bridgerton parte lenta, troppo lenta. La pletora di storie secondarie - il debutto di Francesca, un nuovo amore per Violet, le capriole a letto di Benedict - sembra quasi congegnata per puntellare una trama principale, quella di Penelope e Colin, che non è in grado di tenere in piedi la baracca da sola.A peggiorare le cose ci si mette pure Netflix stesso che - contraria-
mente alle due stagioni precedenti e allo spin-off Queen Charlotte - decide di distribuire la stagione in due parti. Il risultato è che i primi quattro episodi risultano un estenuante preliminare in cui la trama fatica a mantenere un ritmo, trascinandosi verso un climax che non potrà mai definirsi tale. Forse abbiamo preteso troppo da Bridgerton: è una serie tratta da romanzi rosa che ha come solo scopo quello di farci sognare, non ha mai di certo avuto la pretesa di rivoluzionare la televisione. Eppure se si toglie il “pleasure” dal “guilty”, resta solo il senso di colpa di aver forse potuto impiegare meglio meglio quelle quattro ore spese davanti alla tv.
“Un
gentiluomo a Mosca” Così è nata la Russia di oggi
È trasmessa su Paramount+ la miniserie “Un gentiluomo a Mosca”, adattamento del romanzo best-seller di Amor Towles. La serie ha come protagonista il conte Alexander Rostov che, all’indomani della rivoluzione russa, scopre che il suo passato dorato lo pone dalla parte sbagliata della storia.Scongiurata l’esecuzione immediata, il nobile è esiliato da un tribunale sovietico in una mansarda dell’opulento Hotel Metropol, minacciato di morte se dovesse rimettere piede fuori. Mentre gli anni passano e alcuni dei decenni più tumultuosi della storia russa si svolgono al di fuori delle porte dell’hotel, le circostanze gli permettono di entrare in un mondo molto più ampio di scoperte emotive. Mentre costruisce una nuova vita tra le mura dell’hotel, scopre il vero valore dell’amicizia, della famiglia e dell’amore.“Anna Urbanova è una vera diva del cinema degli anni Venti. Al suo incontro col conte Rostov capisce di volerlo anche solo per una notte. È una donna che ama accentrare l’attenzione su di sé e non ama perdere: interpretarla è stato un vero spasso,” racconta l’attrice Mary Elizabeth Winstead che veste i panni della protagonista femminile. Affrontiamo il proverbiale elefante nella stanza: il protagonista nonché produttore della serie è Ewan McGregor, suo marito. Il coinvolgimento di Winstead nella parte della donna che si invaghisce di Rostov/McGregor è l’ennesimo caso di
nepotismo a Hollywood? L’abbiamo domandato alla diretta interessata. Lei semplifica: “Ewan fece il mio nome ai produttori per la parte di Anna Urbanova, e alla fine cedetti e sostenni un provino”.“Un gentiluomo a Mosca” è un racconto che - attraverso il passato - racconta la Russia di oggi. C’è politica in questa serie? “Sarebbe sbagliato pensare il contrario, ma diciamo che nel caso della nostra serie ci soffermiamo a raccontare le origini di quei fenomeni che hanno portato la Russia alla situazione deflagrata che conosciamo purtroppo molto bene,” risponde Winstead.
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Rubrica a cura di Paolo di Lorenzo
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