del Miranese Sud
Periodico d’informazione locale. Anno XX n.74 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Territorio Autostrada, nessun aumento per i pedaggi
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Mirano Arriva la scuola con l’orario corto
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Spinea Il nuovo volto di piazza Marconi
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EDITORIALE
A tre Ponti lAvori Pubblici Per mesi
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano
Nella località di Tre Ponti i lavori di sistemazione della viabilità sono stati completati e a breve sarà inaugurata la rotonda, nel frattempo è stato firmato l’accordo di programma tra Comune, Veneto Strade e la Provincia con il quale si porteranno avanti altre opere e cantieri. pag. 16
rAssegnA estivA “PAesAggi con uomini”
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L’ospedale di Mirano diventa polo chirurgico L’Intervento
Duemila spettatori, 17 appuntamenti che hanno portato in 22 luoghi diversi il lavoro di 89 artisti, raccontano la cifra di Paesaggio con Uomini che si consolida come strumento di condivisione culturale e sociale della comunità. La settima edizione del programma di teatro, danza, musica e letteratura ideata ... pag. 22
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Resteranno ancheCommercio, Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio dateci una mano a non “spegnere” le nostre medica città analisi, visite polispecialistiche e direzione
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di Nicola Rossi*
ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembrano intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e potrebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e anche le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Comune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi.
uove schede di dotazione ospedalie- via è potenziare la medicina territoriale, au- stica che figureranno come centro di riferiuasi settecento commercianti, sindaciintermedella Provincia ra-territoriale, come ne esce l’Ulss 13 mentando tra i posti letto in strutture mentodianche per l’Ulss 14 di Chioggia. La Padova associazioni partecipato lostruttura scorso vedrà aumentare i posti letto per e in particolare l’ospedale di Mirano? diee enumerose rafforzando le formehanno di integrazione primotra luglio alla fiaccolata per le vieil della cittàcure di Padova Il dibattito è il tormentone dell’estate, dopo l’assistenza domiciliare, nucleo acuti,per36 in più e manterrà servizi territoriali sensibilizzare l’opinionei centri pubblica anni di attesa per conoscere il destino dei palliative, specialistici, l’ospedale di come Pronto soccorso, Radiologia, Laboratre ospedali. La parola spetta di diritto al comunità e le strutture residenziali”. Gumi- torio analisi, visite polispecialistiche e DirePadova direttore generale dell’azienda *Presidente sanitaria Confesercenti rato lo ha spiegato insieme con i nuovi fidati zione medica. Perderà, destinazione Dolo, di Mirano e Dolo, Gino Gumirato. continua Arrivato direttorea sanitario Fabbri e il Neurologia, Oncologia e Medicina, che però pag. Alessandro 8 da pochi mesi a Mirano in sostituzione di direttore amministrativo Patrizia Mangione. manterrà un presidio in città. L’ospedale Arturo Orsini, il manager della sanità locale Ecco cosa cambia. L’ospedale di Mirano avrà della Riviera infatti diventerà, anche per il INlegge RETE NOI! Troverai il nostro giornale prima chechirurgica, venga distribuito con nuove news così CON la riorganizzazione dei presidi una vocazione prevalentemente Miranese, polo medico, con Chirurgia soloche pag. 6 ospedalieri e sanitari nei 17 comuni: “La con Cardiologia ed emodinamica interventi- di giorno e Ginecologia, ...
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uasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica... *Presidente Confesercenti Padova
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EDITORIALE
segue da pag.
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano
Progetto Life +
le soluzioni DellA ProvinciA All’intrusione sAlinA
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La gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni. Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verificò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di finanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori. Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i microcomuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime. Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefici. di Nicola Stievano
Venerdì 14 giugno la giunta Zaccariotto ha approvato la partecipazione al progetto europeo Life +, con l’obiettivo di trovare soluzioni efficaci per arginare la progressiva salinizzazione delle falde superficiali costiere. Questo fenomeno è particolarmente dannoso per l’agricoltura e gli ecosistemi locali. Il progetto cerca quindi di risolvere il problema dell’intrusione salina con interventi mirati, ancora in fase di definizione. Anche l’assessore Lucio Gianni conferma come “sia importante individuare sistemi efficaci per evitare la contaminazione delle falde costiere”.
A torcello 400 milA euro DAllA ProvinciA
Il museo di Torcello sarà rimordenizzato e riallestito con le più recenti tecnologie entro il 2014. Il progetto Open Museums, che coinvolge gallerie italiane e slovene, ha l’obiettivo di valorizzare i reperti di maggior interesse e di trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, modernizzandoli e riqualificandoli. Torcello vedrà quindi l’installazione di pannelli multimediali, una libroteca interattiva, una vetrina espositiva con illustrazioni olografiche 3D e la realizzazione di applicazioni per smartphone e tablet. I fondi necessari, per un totale di 390 mila euro, sono già stati stanziati dalla Provincia.
Sicurezza idraulica
l’iDroviA PADovA-veneziA Per evitAre le esonDAzioni
Lo studio di fattibilità commissariato dalla Regione ha confermato l’ipotesi di poter sfruttare l’idrovia Padova-Venezia come canale scolmatore in occasione di piene eccezionali. Gli esiti dello studio hanno dato inoltre indicazioni sul completamento dell’idrovia che, oltre a favorire il deflusso delle acque e a limitare il rischio di esondazioni, sarà anche un canale navigabile. “L’ultimazione dell’idrovia - secondo l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte - potrà costituire un importante strumento e una garanzia contro i rischi e le criticità che si sono evidenziate nell’area padovana dopo l’alluvione del l’autunno 2010. La sicurezza idraulica è una delle priorità della Regione. Ora vanno solo trovate le risorse adeguate, non solo per il 2014, ma almeno per il prossimo quinquennio”.
Progetto Open Museums
Miranese mirAno
sPiAgge
Il sindaco Pavanello scrive all’Anas per protesta pag. 9
sPineA
Aree verdi sistemate da decine di volontari
s.m. Di sAlA
Provincia
pag.
Troppe liti in famiglia, serve la mediazione pag.
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Regione
Formazione
un corso Per tecnici Del restAuro
sicurezzA
Commercianti abusivi, la Polizia provinciale vigila pag.
scuolA
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Caro libri,esistono opportunità per spendere meno pag.
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Da Cavarzere in Cina con il dragon boat pag.
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PersonAggio
Morti bianche in calo perchè è calato il lavoro pagg. 32-33
Arte
Padiglione Italia alla Biennale di Venezia
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L’Istituto Veneto per i Beni Culturali di Venezia proporrà a breve un corso triennale di formazione professionale per tecnici del restauro. Le lezioni si articoleranno in 900 ore annue, con fasi teoriche in aula e pratiche nei laboratori e stage. Gli apprendisti si specializzeranno nel restauro, conservazione e manutenzione di superfici decorate dell’architettura (materiali lapidei, marmorini, intonaci e dipinti). La qualifica professionale conseguita al termine dei tre anni sarà valida in tutta l’Unione Europea.
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Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 giugno 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ECONOMIA In attesa di agganciare la ripresa il Veneto conta i danni della più lunga crisi economica della sua storia. I dati del 2012 e le stime per il 2013 presentati da Unioncamere del Veneto sono ancora critici. Quest’anno si registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo nel 2014 si tornerà a crescere Il 2013 continuerà a registrare contrazioni per i consumi delle famiglie pari a -2,4%
Bianchi: “Se ci sarà inversione di tendenza, sarà a fine anno grazie alle politiche per la crescita”
“I
l 2012 è stato un anno di recessione, ma anche il 2013 sarà difficile. L’economia del Veneto sta attraversando la crisi più lunga della sua storia”. Esordisce con queste parole il presidente di Unioncamere del Veneto, Alessandro Bianchi in occasione, lo scorso 18 giugno, della presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla sua 46esima edizione. In cinque anni la crisi ha sottratto al Veneto 23 miliardi di euro di Pil e nel 2013 la flessione proseguirà con un -1,2%. In questo quadro l’aumento dell’aliquota Iva al 22% comporterebbe una ulteriore flessione dei consumi. Secondo le stime più recenti, nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo dal 2014 tornerà a crescere con un +0,9%. Da traino saranno ancora le esportazioni, previste in aumento del +4,4% (+2,7% per l’Italia) quest’anno, mentre il 2014 dovrebbe riservare una crescita del +5,2%. Di contro, il 2013 continuerà a registrare contrazioni per consumi delle famiglie (-2,4%) e investimenti delle imprese (-4,6%), sebbene in ripresa rispetto ai valori 2012. Le ripercussioni sull’occupazione porteranno, nel 2013, a un calo del -1,1% delle unità lavoro, col tasso di
il vicePresiDente commissione euroPeA Antonio tAJAni
“Veneto cuore pulsante dell’imprenditoria, va sostenuto”
I
In 5 anni persi in Ven
l Veneto è il cuore pulsante dell’imprenditoria. E per questo va sostenuto e incoraggiato. Sono le considerazioni del vicepresidente della Commissione Europea e commissario per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani (in foto), in Veneto a inizio giugno per un tour regionale di confronto proprio con le categorie produttive. “E’ una delle regioni più industrializzate d’Europa, che rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la specificità e la qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche decennio un territorio che viveva in condizioni economiche difficili in un territorio all’avanguardia” ha sostenuto, ospite di Unioncamere del Veneto, in occasione del tavolo di lavoro organizzato con le imprese e gli enti locali del territorio, cui hanno partecipato il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, e il segretario generale Gian Angelo Bellati oltre all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. Di fronte a questa platea il vicepresidente della Ce ha sollecitato la politica a fare la sua parte. “Penso – ha sostenuto – alla riduzione della burocrazia, al ritardo dei pagamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla tutela del marchio e qualità dei prodotti. Penso alla piccola e media impresa, così forte e importante, che vive però momenti di difficoltà”. G.G.
disoccupazione che salirà al 7,6%. Il Veneto ha chiuso il 2012 con una flessione del Pil del -2,3%, annullando la crescita del biennio 2010-2011 (+1,3%). La caduta è in linea con quella di Emilia Romagna (-2,4%), Piemonte (-2,3%), Toscana (-2,3%) e Lombardia (-2%). Complessivamente, dal 2008 al 2012, la crisi ha comportato una perdita di Pil pari a 23 miliardi di euro: 130 miliardi del Pil reale, senza crisi, avrebbero raggiunto i 153 miliardi. Il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità (poco più di 450mila unità). Il mercato del lavoro ha registrato un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti: perdite più ingenti nelle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%). La produzione industriale ha segnato una flessione media annua del -4,3%. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%). E’ proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario (-2%). Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni. A seguito delle manovre finanziare di austerità del biennio 2011-2012, nel 2013 il Veneto avrà una perdita di
Pil di 1,9 miliardi di euro (-1,3%). Le misure di austerity spiegano una caduta dei consumi di circa 1,3 miliardi di euro (-1,4% rispetto alla tendenza “ante manovre”) e una flessione degli investimenti di 700 milioni di euro (-2,1%). Stimando l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (ciò che resta per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), le famiglie venete hanno subìto un’erosione di 397 euro ciascuna. “Se l’inversione di tendenza ci sarà, - commenta il presidente Bianchi - sarà sicuramente più spostata verso fine anno e comunque legata ad auspicabili politiche per la crescita decise in ambito europeo. Finché l’Europa continuerà ad imporre solo politiche economiche volte al contenimento dei debiti sovrani e al risanamento dei conti pubblici nazionali, difficilmente potrà esserci spazio per un vero rilancio”. “Gli enti pubblici, i loro amministratori e i soggetti che muovono lo sviluppo e la crescita - ha osservato Giuseppe Fedalto, il presidente della Camera di Commercio di Venezia che ha fatto gli onori di casa ospitando la presentazione nella rinnovata sede in centro storico a Venezia - sono chiamati ad uno sforzo straordinario e a un gioco di squadra per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.
Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Il presidente Confindustria Padova Massimo Pavin col ministro Flavio Zanonato, sullo sfondo il presidente nazionale degli industriali Giorgio Squinzi
Nel Veneziano
foto da archivio di un impiegato
Da sx Serafino Pitingaro, Ufficio Studi Unioncamere, Roberto Furlan, Camera di Commercio di Padova, Alessandro Bianchi, Unioncamere Veneto, Giuseppe Fedalto, Camera di Venezia, Fabrizio Pezzani, professore ordinario all’Università Bocconi, Gian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto
neto 23 miliardi di Pil
Gli industriali padovani in asseblea Pavin: “Daremo al governo le chiavi delle nostre imprese”
“I debiti della pubblica amministrazione vanno restituiti al più presto” di Giovanni Giovetti
L spalla pag 5 per vene-
e imprese venete sono al limite e gli imprenditori hanno perso la pazienza. Eloquente la reazione di disappunto manifestata nei confronti del ministro “di casa” Flavio Zanonato, sindaco di Padova fino a qualche mese fa e che ora si occupa del dicastero dello Svilluppo, contestato dagli industriali padovani nel corso dell’ultima Assemblea annuale, lo scorso 5 luglio. Non un attacco personale ma una manifestazione di disappunto sintomatica di un malessere profondo del Nordest che produce e che reclama risposte dalla politica. Gli imprenditori padovani di Confindustria avevano esordito in assemblea con la sfida lanciata dal loro presidente Massimo Pavin di restituire al governo le chiavi delle loro imprese in segno di protesta. Una provocazione per sottolineare la necessità che il governo ascolti la voce dell’impresa. Il decreto sblocca debiti, la riduzione della spesa pubblica, più sobrietà nella politica: questi sono i segnali che si aspettano gli imprenditori ponendo “la questione industriale” come vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa, e chiedono ora uno shock fiscale, con l’abolizione dell’Irap, meno tasse sull’occupazione e il taglio dell’Imu sui capannoni. La voglia di fare non manca, la speranza neppure, ma non si può resistere a lungo di fronte ad uno scenario di grande desolazione economica. Fra le risposte sollecitate alla politica, prioritaria risulta la necessità di rendere più efficiente la macchina pubblica e in particolare il dito è puntato sul netto ritardo del pagamento dei debiti. “I debiti scaduti della pubblica amministrazione - si legge in una nota all’indomani dell’assemblea di Confindustria Padova - sono soldi delle imprese, che vanno restituiti al più presto, rimuovendo ogni genere di ostacolo per sanare una ferita che è solo italiana”.
ziane
Gli impiegati nell’industria e nei servizi percepiscono stipendi del 3-4% superiore alla media
L’indagine sulle retribuzioni
Nel Veneziano gli stipendi più alti A
Venezia si guadagna di più che nel resto del Veneto o d’Italia. Può sembrare incredibile, e invece è davvero così: chi ha un’occupazione in provincia riceve un compenso mediamente superiore del 4,6% dei colleghi veneti e del 3,3% di quelli italiani. Tuttavia, dei 27.830 euro lordi l’anno, nel portafogli ne rimangono ben pochi. Il fisco ne assorbe tra il 27 e il 44%, a seconda della qualifica. Inoltre, la rapida inflazione sui beni ad alto consumo (4,6% nel 2012) fa diminuire ulteriormente il potere d’acquisto e, assieme alla crescita della disoccupazione (8,4%) soprattutto giovanile (uno su tre è senza lavoro), determina un quadro perlopiù negativo della nostra economia. I principali risultati del “Rapporto 2013 su lavoro e retribuzioni in provincia di Venezia”, stilato dalla Camera di Commercio, delineano chiaramente le dinamiche dell’economia veneziana, mostrando come siano ancora una volta le grandi industrie a trainare il territorio. I dipendenti delle grandi aziende (cioè con oltre 249 lavoratori) guadagnano infatti quasi il 40% in più degli occupati nelle piccole imprese (con al massimo 49 impiegati). Analizzando invece i vari settori dell’occupazione, e confrontandoli col Ma aumentano resto d’Italia, solo l’agricoltura segna i disoccupati e cala uno scarto negativo nelle retribuzioni il potere d’acquisto. (10,8%), mentre gli impiegati nell’in- La parità di genere dustria e nei servizi percepiscono sti- rimane un miraggio pendi del 3-4% superiori alla media. All’interno della regione, le differenze in termini di qualifica sono notevoli: si va dai 23.320 Euro lordi percepiti all’anno dagli operai agli oltre 84.000 dei dirigenti, passando per gli impiegati (26.900) e i quadri d’azienda (53.880). Il livello di studio è determinante per ottenere uno stipendio più alto: in genere, c’è corrispondenza tra il numero di anni di studio e la retribuzione, tranne per i laureati di 1°livello (laurea triennale). Allo stesso modo, anche l’età contribuisce a ottenere un salario maggiore. Tra l’inizio e la fine della carriera, l’aumento medio è del 55%, con un picco del 123% nel settore terziario. A livello di pari opportunità tra maschi e femmine si riscontra ancora un disavanzo notevole: il gap di genere è addirittura del 23%, contro il 12% in Italia e il 16,7% in Veneto. L’andamento di questo differenziale è rimasto pressoché simile al trend ondulatorio degli anni scorsi, senza produrre nessuna riduzione sostanziale del divario. Il rapporto della Camera di Commercio si focalizza inoltre sull’evoluzione dell’economia veneziana, segnalando come anche nel primo trimestre 2013 il numero delle imprese attive in provincia sia calato sensibilmente. Quasi 400 aziende hanno chiuso i battenti, in linea con la dinamica dell’ultimo semestre 2012. Anche nel Veneto e in Italia il trend generale è lo stesso, con un aumento della rapidità con cui le imprese sono costrette a chiudere (in Italia nei primi tre mesi del 2013 ben 11.000 imprese attive in meno, contro le 30.000 totali dell’anno scorso). Andrea Zambolin
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L’ospedale di Mirano a vocazione chirurgica La struttura aumenterà i posti letto per acuti, e manterrà servizi territoriali come Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio analisi, visite polispecialistiche e direzione medica di Filippo De Gaspari
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uove schede di dotazione ospedaliera-territoriale, come ne esce l’Ulss 13 e in particolare l’ospedale di Mirano? Il dibattito è il tormentone dell’estate, dopo anni di attesa per conoscere il destino dei tre ospedali. La parola spetta di diritto al direttore generale dell’azienda sanitaria di Mirano e Dolo, Gino Gumirato. Arrivato da pochi mesi a Mirano in sostituzione di Arturo Orsini, il manager della sanità locale legge così la riorganizzazione dei presidi ospedalieri e sanitari nei 17 comuni: “La via è potenziare la medicina territoriale, aumentando i posti letto in strutture intermedie e rafforzando le forme di integrazione tra l’assistenza domiciliare, il nucleo cure palliative, i centri specialistici, l’ospedale di comunità e le strutture residenziali”. Gumirato lo ha spiegato insieme con i nuovi fidati, il direttore sanitario Alessandro Fabbri e il direttore amministrativo Patrizia Mangione. Ecco cosa cambia. L’ospedale di Mirano avrà una vocazione prevalentemente chirurgica, con Cardiologia ed emodinamica interventistica
che figureranno come centro di riferimento anche per l’Ulss 14 di Chioggia. La struttura vedrà aumentare i posti letto per acuti, 36 in più e manterrà servizi territoriali come Pronto soccorso, Radiologia, Laboratorio analisi, visite polispecialistiche e Direzione medica. Perderà, destinazione Dolo, Neurologia, Oncologia e Medicina, che però manterrà un presidio in città. L’ospedale della Riviera infatti diventerà, anche per il Miranese, polo medico, con Chirurgia solo di giorno e Ginecologia, con l’istituzione di 25 posti letto. Perderà, gradualmente, Chirurgia generale, Ortopedia e Urologia, destinati a Mirano, mantenendo però un servizio (medico) cardiologico. Noale infine sarà ospedale a vocazione territoriale. Possibile il suo utilizzo in senso riabilitativo ma è tutta da decidere la dislocazione dei 40 posti letto previsti. “È un dibattito aperto ammette Gumirato - sia il vecchio ospedale che la nuova casa di riposo sono strutture all’avanguardia: distano appena 500 metri, non credo cambi molto”. Nel nuovo assetto
così delineato sono previsti, rispetto al piano precedente, tre primariati in meno. Si tratta di Otorino, in realtà già dismessa a Dolo da alcuni anni, Chirurgia generale, presente in entrambi i nosocomi e destinata solamente a Mirano in virtù della nuova vocazione e soprattutto dell’area Materno-infantile: sarà unica in ambito dipartimentale, con posti letto sia a Mirano che a Dolo, ma con un unico primario e un’unità semplice dipartimentale per il day-surgery ginecologico. Progressivamente il punto nascite diventerà unico a Mirano, per la necessità di essere in rete con l’area chirurgica (Terapia intensiva e Chirurgia). C’è poi la questione dei posti letto, che si presta inevitabilmente a diversi punti di vista. Complessivamente l’Ulss 13 guadagna dalla riorganizzazione 69 posti letto: ne perde 42 per acuti, ma ne arriveranno 111 per il territorio, da dividersi tra ospedali di comunità e altre strutture, case di riposo incluse. Segni dei tempi di una sanità che guarda sempre più alle cure sul territorio che al ricovero in ospedale, secon-
L’ingresso all’ospedale di Mirano do i promotori. Segno di una progressiva riduzione dei livelli minimi di assistenza, secondo le voci critiche. Gumirato la vede così: “Sono incomprensibili certe polemiche sulla specializzazione dei due ospedali di Dolo e
Mirano: campanilismi a parte, motivo della riorganizzazione è aumentare le competenze e i casi d’equipe. Mantenere due prestazioni identiche in entrambe le sedi, invece, non è un servizio ai cittadini”.
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SChEDE OSPEDALIERE LE REAZIONI
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on mancano le reazioni alle nuove schede ospedaliere della Regione, che aprono, da qualunque parte le si guardi, a diversi cambiamenti per l’Ulss 13 di Mirano e Dolo. Nel giorno stesso in cui il direttore generale Gino Gumirato spiega le ragioni del riassetto sanitario locale, il Pd era davanti ai tre ospedali a manifestare contro l’offerta socio-sanitaria giudicata “al ribasso” per Miranese e Riviera. I Democratici puntano il dito in particolare contro il sottofinanziamento cronico dell’Ulss 13: 1500 euro pro capite contro una media regionale di 1640 euro. A Mirano il sindaco Maria Rosa Pavanello è con i colleghi di Spinea Silvano Checchin e Salzano, Alessandro Quaresimin. “Si tratta di scelte economiche: Mirano diventa polo chirurgico perché ha le sale operatorie già a norma. Ma la linea della conferenza dei sindaci è diversa: Mirano e Dolo dovevano restare completi nelle loro tipologie, non si è mai voluto far prevalere una vocazione sull’altra” spiega Pavanello. “La differenza di finanziamenti rispetto al resto della Regione rappresenta una disparità da eliminare soprattutto visti i livelli di eccellenza di quest’Ulss” rilevano Giuseppe Rodighiero e Leandro Favaro del Pd di Santa Maria di Sala. “Le nuove schede ospedaliere confermano le nostre preoccupazioni - spiega il responsabile sanità del Pd provinciale Gabriele Scaramuzza - scelte come la presunta divisione di competenze tra polo medico e polo chirurgico indeboliscono la possibilità di mantenere adeguati i livelli di assistenza e non si capisce perché
abbassare ancor più la dotazione di posti letto, già tra le più basse in Veneto”. “La nostra è una posizione di equità di risorse rileva Bruno Pigozzo, consigliere regionale ed ex presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 - vogliamo allineare i livelli di finanziamento alla media regionale per mettere a norme le strutture”. E aggiunge: “Le specializzazioni di Dolo quale ospedale medico e Mirano come polo chirurgico ora sono nero su bianco e per me questa rimane una forzatura che rischia di complicare invece che agevolare l’erogazione dei servizi. Non ne trarrà vantaggio nessuno dei due ospedali, mentre saranno penalizzati tutti i cittadini dell’Ulss”. “Noale chiude e la sanità veneziana è fanalino di coda nella testa di chi sta in Regione: perché i tagli dei posti letto ospedalieri non sono stati bilanciati dai posti letto nelle strutture intermedie? - aggiunge anche il leader veneto dell’Udc Antonio De Poli Mirano, alla fine, perde Cardiochirurgia. Gli annunci di Zaia sulla rivoluzione epocale per la sanità veneta si sono già sgonfiati: ciò che conta è la realtà, la sanità veneziana è all’ulF.D.G. timo posto”.
8 Mirano L’Intervento
Territorio Infrstrutture La decisione del Cav fa infuriare i residenti della frazione di Mirano
Nessun aumento al casello di Vetrego di Filippo De Gaspari
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Resta sempre lo stesso ticket: 0,80 euro per la tratta che va da Mirano a Padova est
rrivato giugno, ma le tariffe al casello non sono aumentate. Saranno contenti gli automobilisti, ma gli adeguamenti annunciati da Cav per eliminare il tornello? Se ne riparlerà, forse, a settembre. Solita storia, ancora un rinvio, Vetrego dopo anni di battaglie si trova a dover affrontare un’altra estate con il traffico fuori porta. Le ultime previsioni parlavano di adeguamenti tariffari a decorrere dal 1 giugno. Il 3 del mese, primo giorno lavorativo, tutti in fila al casello come gli altri giorni. Si paga sempre lo stesso ticket: 0,80 euro per la tratta MiranoPadova est. Per i pendolari tutto di guadagnato, per carità, anche perché gli aumenti saranno di non poco conto. Ma per residenti è l’ennesima beffa. Avevano sospeso le proteste sulla promessa che da giugno sarebbero scattati gli aumenti, tali da rendere vano il tornello per chi percorre la tratta Padova-Villabona. Così Vetrego ribolle: “Presi in giro un’altra volta” mormorano in paese. Da Cav, la concessionaria autostradale incaricata di disporre le tariffe, allargano le braccia: “Siamo in attesa dell’approvazione del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture. Gli aumenti vengono decisi a Roma”. Da via Bottenigo tra l’altro fanno sapere che il ritardo non sarà nemmeno breve. Nessuno lo e quindi anche il fenomeno del dice apertamente ma adesso il La soluzione tornello dovrebbe sgonfiarsi, rischio è che gli aumenti e quin- della questione in paese la protesta rischia di di anche la soluzione al tornello, potrebbe arrivare infiammarsi proprio sotto il solarrivi solo dopo l’estate. Per due solo dopo leone estivo. Tutti ricordano il ordini di motivi. Primo, difficile il periodo estivo blocco della rotonda di una setche gli aumenti scattino in piena timana, a marzo. Venti giorni stagione di ferie ed esodi. Secondo, Cav ha necessità fa Opzione Zero ha protestato sotto la sede di Cav e e interesse a intraprendere, prima di praticare qualsi- nei giorni scorsi anche i Cat, Comitati ambiente e terasi ritocco delle tariffe, una campagna informativa a ritorio della Riviera, sono passati all’azione, presentappeto e allo stato attuale non se ne vede l’ombra. tando una diffida legale contro Cav e il prospettato Tutto fa pensare che se ne riparlerà fra due mesi, aumento tariffario. Il sindaco di Mirano Maria Rosa almeno. E se è vero che d’estate il traffico è ridotto Pavanello, già scesa in strada a fianco dei comitati,
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Un’immagine del casello a Vetrego
incalza: “Avevamo chiesto soluzioni, non il silenzio – afferma – mi pare che non sia questa la linea di urgenza concordata nelle sedi istituzionali”. Così il paese si è ritrovato in riunione e ha deciso nuove forme di protesta, anche se più pacifiche: una delegazione potrebbe scendere presto a Roma e marciare sulla Capitale per chiedere direttamente al Ministero di sbloccare la questione. Il comitato Rinascita Vetrego ha già avviato i contatti con i parlamentari veneti per arrivare diritto alla sede romana del governo, a cui spetta l’ultima parola sull’aumento delle tariffe e, di conseguenza, sull’eliminazione del traffico alla rotonda del casello.
Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*
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le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitivamente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiranno mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni: la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostata partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta girare per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova
Rifiuti
i cAssonetti A cAlottA APProDAno in centro
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cassonetti a calotta approdano in centro. Il nuovo sistema di apertura a chiave dei contenitori per il rifiuto secco non riciclabile giunge alla sua ultima fase, che interessa il cosiddetto lotto 3, quello dell’area del capoluogo comunale: ad est fino al canale Taglio, ad ovest fino agli impianti sportivi comprese via don Minzoni e via Leonardo da Vinci, a sud fino a viale Venezia e a nord fino a via Belvedere-via Scortegara. Il Comune, in accordo con Veritas, aveva attuato il primo lotto del progetto
nel luglio 2011 a Scaltenigo, Ballò e Vetrego. Il secondo lotto era partito nell’ottobre 2012 a Zianigo, Luneo, via Miranese e Campocroce. Ora si completa il quadro con il centro città, dove con l’occasione sono state sistemate 129 piazzole attrezzate con contenitori per il conferimento delle frazioni recuperabili (carta e cartone, vetro plastica lattine, umido). Sono coinvolti 9.142 abitanti per 3.762 utenze domestiche (famiglie residenti) e 459 non domestiche (aziende, negozi, uffici, eccetera). Gli utenti
interessati dal progetto hanno ricevuto una lettera nominativa d’invito a una delle serate informative dedicate al nuovo sistema e alle corrette modalità di raccolta differenziata. I cassonetti senza calotta verranno sostituiti verso la metà del mese di luglio. Il nuovo sistema permette il conferimento solo agli utenti del Comune di Mirano ed ha portato ad una riduzione di qualche punto percentuale del totale dei rifiuti conferiti confermandosi come un valido sostegno alla raccolta differenziata: Mirano è passato dal
48% del 2010 all’attuale 67%, con un incremento del 19 % in tre anni a tutto vantaggio dell’ambiente. La percentuale di raccolta differenziata raggiunta a maggio in tutto il territorio è infatti del 67%. Con il sistema a regime, nel 2014, si punta a raggiungere e superare l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata. F.D.G. messaggio pubblicitario
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Mirano 9 Lavori pubblici Maria Rosa Pavanello scrive all’Anas
Strade colabrodo, la rabbia del sindaco Via Porara e Vetrego in uno stato di abbandono, come tante altre arterie del territorio di Filippo De Gaspari
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anutenzioni assenti, strade colabrodo, pericoli a non finire. Pavanello perde la pazienza e scrive ad Anas. Stanca di ricevere solo lamentele da parte di cittadini infuriati, il sindaco ha preso carta e penna e inviato all’ente gestore di alcune strade non comunali una dura lettera di protesta: “Percepiamo un progressivo scemare d’interesse e dell’impegno nelle strade di competenza della vostra società all’interno del nostro comune” fa notare Maria Rosa Pavanello all’Anas. Il riferimento è soprattutto alle zone di via Porara e Vetrego dove,
Salute
con strade a pezzi ed erba alta, si potrebbe parlare di vero e proprio abbandono. “Tutto questo - prosegue Pavanello nella sua requisitoria - ha comportato un generale degrado degli assi stradali e delle relative pertinenze per l’assoluta mancanza di manutenzione, ordinaria e straordinaria, della segnaletica orizzontale e verticale, dei presidi di sicurezza, di piste ciclabili invase da vegetazione infestante oltre che degli usuali trattamenti antighiaccio da attuare in inverno”. Il Comune insomma è stanco di provvedere al posto di Anas. Pavanello lo aveva già detto
a chiare lettere, citando ad esempio l’incredibile vicenda dell’11 febbraio scorso, quando via Porara fu abbandonata letteralmente al suo destino sotto la copiosa nevicata finché non fu il Comune a intervenire nonostante non di sua competenza. Adesso il reclamo del Comune che non intende farsi ulteriore carico dei compiti altrui: lo dice a chiare lettere anche nei confronti di Veneto Strade, per quanto riguarda la ciclabile tra Vetrego Ovest e via San Silvestro, di competenza della società regionale. “Ci sono accordi nero su bianco che obbligano Anas e Veneto Strade
un orto DiDAttico Per i mAlAti PsichiAtrici
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n orto didattico, oltre le cure in clinica. L’idea è venuta a medici ed educatori del Centro di salute mentale dell’Ulss 13 di Mirano. L’orto è stato creato in un appezzamento di terreno di proprietà dell’azienda sanitaria, dietro i locali dell’Unità operativa complessa di Psichiatria comunitaria. Lo hanno voluto
a farsi carico della gestione e manutenzione di queste opere - ricorda il sindaco - obblighi assunti giuridicamente dal 1 giugno 2012 in sostituzione del commissario delegato al Passante e finora disattesi”. Per ora Anas non ha risposto alla lettera del sindaco, anche se miracolosamente, dopo la sfuriata, Pavanello ha visto l’erba tagliata proprio in alcune delle aree indicate nella sua missiva. “Eppur qualcosa si muove” verrebbe da
gli educatori, in particolare Monica Di Mascio e il dottor Ivan Pertile. Un “orto comune” tra pazienti, operatori e volontari, che hanno iniziato dissodando e fresando una parte del giardino, poi piantando verdure di stagione. Sono stati coinvolti negozi e vivai del territorio, che hanno partecipato donando attrezzi e materiale, come la ferramenta Destro di Spinea, la ferramenta Cecchinato di Mirano, l’emporio Renzi di Marano e il vivaio Righetto di Stigliano. Di Mascio ha coinvolto nel progetto anche un paio
dire. Anche se Vetrego e Porara sono ben lontani dalla normalità: ciclabili impraticabili, guard-rail pericolosi, punti luce insufficienti, segnaletica praticamente assente, soprattutto quella orizzontale. Gli interventi a spot non piacciono né al sindaco né tantomeno ai residenti. Pavanello nella sua lettera ha messo anche un termine: 30 giorni. Scadono a luglio, in piena estate. Dopo il Comune potrebbe scegliere anche le vie legali.
di volontari esperti in orticoltura. Tra i volontari anche Rodolfo Agostini, dell’Auser di Mirano, che offre il suo tempo alla cura dell’orto ben tre volte a settimana. “E’ un’attività ci permette di intervenire nel percorso di cura e riabilitazione con attività estranee ai consueti contatti clinici e farmacologici - spiega Di Mascio - favorendo la relazione, il contatto con la natura e le sue cadenze temporali, l’attività al sole e all’aria aperta e la possibilità di vedere la realizzazione concreta di fatica e sudore”. F.D.G. SEAT-ITALIA.IT
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10 Mirano Istruzione Alla scuola media Mazzini una sperimentazione innovativa
Arriva la scuola con la settimana corta di Filippo de Gaspari
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ecisione storica a Mirano: per la prima volta si va a scuola cinque giorni alla settimana. Accadrà dal prossimo anno scolastico e ad aprire le porte alla settimana corta sarà la scuola media Mazzini di via Giudecca. Qui, nel Consiglio di istituto del 19 giugno, si è deciso di partire dal prossimo settembre con un orario strutturato su 5 giorni di lezione e il sabato a casa. Lo spunto è venuto durante l’incontro di presentazione della scuola media Mazzini di Mirano alle future classi prime. Per alzata di mano la stragrande maggioranza ha chiesto che fosse valutato un orario basato sulla settimana corta. È stato proposto un sondaggio tra le future classi seconde e le future classi terze. Quindi i risultati complessivi sono 204 favorevoli e 146 contrari all’ipotesi di nuovo orario. La discussione ha coinvolto tutti gli organi scolastici e anche il collegio dei docenti si è a larga maggioranza espresso a favore della nuova ipotesi di orario. Alcuni docenti della Mazzini hanno addirittura contattato la scuola media di Camponogara (ironia della sorte è anch’essa intitolata a Mazzini) dove da più di cinque anni viene proposto un orario scolastico con il sabato a casa su orario antimeridiano e l’esperienza è risultata assolutamente positiva. Tanto che a fronte della richiesta di alcuni di tornare all’orario scolastico di sei giorni la risposta è stata negativa. L’impatto delle 6 ore su 5 giorni è stato discusso anche da un punto di vista didattico dai docenti. Dato che non si possono proporre rientri pomeridiani, in
L’unica scuola della zona che ha già avviato questo orario è quella di Camponogara quanto la scuola non è dotata di locali per la mensa, restano le sei ore giornaliere. Troppo per bambini in età da scuola media? Per alcuni sì, per altri no. Durante le fasi della discussione è intervenuta anche una circolare della Provincia Di Milano che invita le scuole della provincia a considerare una articolazione su cinque giorni. Insomma la settimana corta, è proprio il caso di dirlo, sta facendo scuola. Molti i fattori che la fanno preferire agli organi scolastici, non ultimo il risparmio energetico, che visti i tagli alla scuola pubblica, non è cosa di poco conto. Tenendo contatori e riscaldamento spenti un giorno in più si possono destinare i risparmi così ottenuti ad attività didattiche e manutenzioni. Ma a Mirano i favorevoli hanno scelto anche per altri motivi: “Soprattutto per darci la possibilità di stare con i nostri figli un giorno in più alla settimana”, spiega un genitore, “e per
Fra gli alunni, sono 204 i favorevoli, mentre 146 hanno esprsso parere, contrario al nuovo orario
L’ingresso della scuola media Mazzini a Mirano messaggio pubblicitario
adeguarci a uno standard europeo che da anni ormai è orientato su settimane scolastiche da cinque giorni”. Rimane comunque il problema delle sei ore giornaliere: si sta lavorando per “ammorbidire” l’orario che sarebbe dunque 8-14, roba da liceo, magari anticipando di qualche minuto l’orario di inizio per chiudere prima a pranzo. Anche in questo caso però ogni decisione riguarderà da vicino le famiglie, vincolate da orari di lavoro spesso diversi. Il dibattito è dunque aperto.
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sostA grAtuitA Per i DisAbili in centro
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iù facile per i diversamente abili parcheggiare in centro. Nelle scorse settimane la giunta ha deliberato infatti la gratuità della sosta, per i veicoli muniti del contrassegno invalidi, nei parcheggi del centro storico previsti a pagamento se gli stalli appositamente riservati agli invalidi sono occupati. Se dunque non ci sarà disponibilità nei parcheggi segnalati con le righe gialle, i disabili potranno gratuitamente lasciare l’auto munita di contrassegno nei posti con le righe blu. Per ridurre ulteriormente i disagi degli invalidi la giunta è intervenuta anche aggiungendo due stalli riservati alle categorie protette in via Barche, vicino alla piazza centrale. Con l’occasione il Comune ricorda che l’accesso in centro per le persone con disabilità, quando vige la Ztl, è riservato a chi deve usufruire dei servizi all’interno di tale zona e chi ha questa necessità deve sempre segnalare alla polizia locale il numero di targa del mezzo preventivamente o entro le 24 ore dopo l’avvenuto accesso. F.D.G.
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Programma MAB e riserve della biosfera Il Programma MAB è promosso da UNESCO
Che cos’è una “Riserva della Biosfera”? Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.
L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utilizzata una denominazione più adatta a dimostrare le qualità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po. Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno parzialmente. La Riserva deve includere diverse zone indipendenti? Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti, e precisamente: •Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno. •Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi. •Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-
Che cos’è l’UNESCO?
È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.
Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?
Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).
toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente. Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello normativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer prevedono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sottoposte a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva. Che funzioni hanno le aree della Riserva? Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conservazione, sviluppo e supporto logistico. •Funzione di conservazione: contributo alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche. •Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo sviluppo sostenibile. •Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un miglioramento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evidenza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.
L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione. I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 20142020, ad esempio, considerano appositi canali di finanziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il sostegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riserva della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile. Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione. Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Come funziona la candidatura? Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promotori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi. In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppano ed iniziano ad implementare il progetto per la gestione della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il riconoscimento. Possono le comunità locali concorrere alla creazione della Riserva? Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il
proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
2007-2013
Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?
cooperazione territoriale europea programma per la cooperazione transfrontaliera
Italia-Slovenia
evropsko teritorialno sodelovanje program čezmejnega sodelovanja
Slovenija-Italija
Investiamo nel vostro futuro! Naložba v vašo prihodnost! www.ita-slo.eu Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale Projekt sofinancira Evropski sklad za regionalni razvoj
Spinea 13 Urbanistica Arrivano i risultati del concorso di idee indetto dal Comune mesi fa
Ipotesi per Piazza Marconi La realizzazione dell’intervento è ancora lontana ma ora ci sono diverse idee dalle quali prendere spunto
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in spazi urbani collegati che comprendono anche una piazza Fermi, dove a farla da padrone tornano i pochi ma suggestivi edifici antichi, come villa del Majno, oggi nascosti dal nuovo cemento. Particolare la bozza arrivata seconda, firmata dal gruppo di progettazione composto da Simone Ruschi, Gesuè Domenico Ariganello e Aldo Cipriani: immaginano una via Roma che scompare letteralmente sotto la nuova piazza, attraversando la zona pedonale in un lungo sottopasso per sbucare alle spalle della chiesa dei Santi Vito e Modesto. Il loro progetto individua anche un nuovo asse, per collegare via Fermi con via Matteotti, redistribuendo i flussi di traffico urbano. Terzo classificato il progetto degli architetti Fabio Mancini, Silvia Kliti e Stefania Quintili: il sogno per loro è spostare il traffico dall’asse della Miranese deviandolo in corrispondenza di via Cici per chi proviene da Mirano e di via Cattaneo per chi proveniente da Mestre. L’area centrale diventa così una grande area con Ztl, dove transitano solo residenti e mezzi pubblici.
AREE vERDI vOLONTARI CONTRO IL DEGRADO
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n’associazione culturale, un gruppo scout, una squadra di calcio amatoriale e una di calcio femminile. Tutti insieme appassionatamente per il bene comune. In particolare per il decoro del quartiere. C’è sempre più bisogno di volontariato, in particolare in questi momenti di crisi dove gli enti locali faticano anche a fare il loro lavoro. Così i più vicini alla gente diventano le associazioni. A Spinea, quartiere Graspo d’Uva, è nato un esperimento che potrebbe presto far scuola. Le quattro principali associazioni di quartiere, nonostante diverse finalità e competenze, si sono consorziate e si sono messe a disposizione della città. Associazione culturale Amici del Graspo de Ua, scout, calcio amatori e calcio femminile hanno fondato l’associazione Asd Graspo d’Uva e stipulato con il Comune una convenzione per fare manutenzione di strutture pubbliche e parchi. Insomma, dove l’ente pubblico non arriva, ci pensano i volontari. Una vera e propria task-force che in questi primi mesi di collaborazione si è rivelata indispensabile in un momento in cui il Comune fatica a far quadrare i conti. Nella convenzione stipulata con il Comune i volontari si sono impegnati nella manutenzione del Parco delle Stagioni e delle aree verdi del quartiere, sia negli sfalci d’erba che nella sistemazione delle recinzioni e si sono resi disponibili, con il consenso degli uffici comunali, a sistemare i giochi. Il Comune ha affidato all’associazione la manutenzione ordinaria e la gestione del campo da calcio, della pista di pattinaggio, del campo da basket, del Parco delle Stagioni,
della zona scout, dell’ex bocciodromo e dei fabbricati dell’area socio-sportiva. I residenti sembrano gradire tanto che il parco è tornato ad essere frequentato dalle famiglie come una volta. “Senza la presenza dei volontari come intermediari e organizzatori di eventi, tutto questo non sarebbe possibile - spiegano per l’Asd Graspo d’Uva Barbara Barbuti e Ennio Ferraresso - in questo modo si facilita la gestione di tutte le attività difficili da sostenere per il Comune e la presenza dei volontari serve anche da esempio per i nostri giovani”. Il loro lavoro non è affatto finito, tempo di riorganizzarsi e partiranno nuovi interventi per rendere sempre più decoro e vivibile il quartiere. Senza bisogno di aspettare gli operai del Comune. Qualcosa di simile accade per la verità già da diverso tempo in centro città, dove però a facilitare il volontariato è stato proprio il Comune: Spinea è uno dei primi Comuni ad aver sperimentato le squadre di volontari denominate “Mi prendo cura della mia città”, dedite alle piccole manutenzioni. Potrebbero presto essere seguiti da altri comuni vicini, a cominciare da Mirano. F.D.G.
Il progetto che riguarda il futuro assetto dello spazio cittadino
Per fornire materiale utile al dibattito, ogni partecipante ha presentato tre diverse idee di piazza, prevedendo un progetto a bassa densità, circa 5500 metri di superficie netta di pavimento, uno a media densità, 7 mila metri e una ad alta densità, 9500 metri, con due possibilità: edifici fino a 4 o fino a 10 piani. L’orientamento della giunta Checchin è tuttavia chiaro: “La nostra idea è realizzare una tipica piazza veneta, con densità medio-
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gli AnniversAri Dei negozi
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di Filippo De Gaspari cco la nuova piazza Marconi. Almeno come la immaginano i professionisti, che per mestiere disegnano per tutta Italia angoli di città da riqualificare. Il Comune aveva indetto alcuni mesi fa un concorso di idee per disegnare la nuova piazza centrale. Hanno partecipato in oltre 60 tra studi di architettura e ingegneria, professionisti che hanno deciso di misurarsi con un difficile progetto di riqualificazione urbana che chiedeva di immaginare il futuro cuore pulsante di una delle città più densamente popolate del Veneto. Serviranno anni per vedere la nuova piazza e forse il progetto scelto non sarà nemmeno uno di quelli in mostra nelle tavole del concorso di idee. Chi decide infatti, probabilmente la prossima giunta, avrà la mano libera, potrà prendere spunti da tutti i progetti o da nessuno di essi. Intanto però c’è stato di che sbizzarrirsi. A vincere è stato il gruppo di architetti Roberto Costantini, Mara Paitowschi e Francesco Zalunardo. Il loro progetto mostra una Spinea articolata
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bassa - spiega l’assessore Riccardo Da Lio - perché per noi realizzare la piazza è dare un’idea di città che vogliamo. Speriamo di incassare il progetto preliminare prima della scadenza del nostro mandato, tra un anno, anche se il momento non è proprio favorevole per il mercato”. A valutare i progetti è stata un’apposita commissione composta dall’architetto Fiorenza Dal Zotto del Comune, in qualità di presidente, da Franco Mancuso, Silvia Bortolozzo e Vincenzo Manes.
nniversari importanti in tempi di crisi per due negozi famosi e in qualche modo storici di Spinea. Di fronte al calo dei consumi, loro festeggiano, premiati dalla fedeltà dei clienti. Il punto vendita di materiale elettrico “Centro elettricità” di piazza Marconi ha festeggiato nelle scorse settimane i suoi 30 anni di attività. E’ aperto dal 1983 e apprezzato per la gestione di Ennio Scatto, che per festeggiare con i clienti ha offerto brindisi per tutti. Nello stesso periodo la famiglia Bettin ha inaugurato la rinnovata osteria “Da Semoin 1942”, che festeggia così il settantesimo anniversario di questo storico locale di Fornase. L’osteria Semoin è da decenni punto di riferimento per il paese, unico posto dove c’era il telefono quando ancora la strada non era asfaltata e tappa obbligatoria per chi andava a lavorare a Marghera in bicicletta. In quell’osteria, oggi rinnovata, Spinea ha festeggiato la fine della guerra nel 1945 e la mitica vittoria ai mondiali di calcio nel 1982. Oggi la famiglia Bettin-Belluco, sempre in via Fornase 45, gestisce bar, osteria, griglieria ed è specialista in cicchetti veneziani. Un punto di riferimento ieri, come oggi, per tutta la città e non solo. F.D.G.
14 Spinea Diritti civili Il consiglio comunale apre la strada al Dat (dichiarazione anticipata di trattamento)
Sì al testamento biologico
Solidarietà
DonAzioni Avis in ricorDo Di michele mAnzo
Il sindaco Checchin: ”Non è stata una decisione dal sapore ideologico”. Opposizioni all’attacco di Filippo De Gaspari
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l Consiglio comunale di Spinea apre al testamento biologico, in città ora ogni cittadino maggiorenne potrà sottoscrivere la propria dichiarazione anticipata di trattamento (Dat). Dopo Marcon, qualche giorno prima anche di Venezia, Spinea è dunque il secondo comune della provincia ad aprire la strada ai Dat. Il dibattito in aula, dopo mesi di scontri, si preannunciava teso e così è stato, anche se nel quasi totale disinteresse dei cittadini, con appena 8 persone presenti tra il pubblico. Il Comune ha approvato così il registro delle “dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica”. Ora i cittadini maggiorenni potranno esprimere anticipatamente la loro volontà rispetto ai trattamenti a cui desiderano o non desiderano essere sottoposti nel caso in cui, per infortunio o malattia invalidante, non fossero più in grado di esprimere il loro consenso o dissenso informato al medico. Dall’opposizione Claudio Tessari (civiche) punge: “La giunta ha fatto prevalere fin dall’inizio una posizione sull’altra. Nel confronto pubblico don Dino Pistolato è stato invitato solo due giorni prima, tanto che il suo nome non compariva neppure nelle locandine. Tirare in
ballo il cardinal Martini puzza di strumentalizzazione e la delibera dà l’impressione di essere solo una bandierina che la maggioranza vuole piantare per essere tra i primi della classe”. Carmelo Sebastiano Ruggeri, medico, anche lui delle civiche, rincara la dose: “Il contenuto è ideologico, il centrosinistra vuole disciplinare una materia che si perde nel buio del dibattito nazionale. Sembra che i cittadini a Spinea facciano la fila dal sindaco per chiedere il testamento biologico, quando invece lo fanno per problemi ben più importanti. In tutto questo il regolamento non chiarisce se è prevista l’obiezione di coscienza del medico e chi tra il personale del Comune avrà la responsabilità di comunicare la volontà del dichiarante in caso di urgenza”. Centrosinistra che ovviamente replica a tono. Per Gianni Garbin: “Nessuna ideologia: è stato intrapreso un confronto sentendo tutte le posizioni e se proprio vogliamo buttarla nel confronto tra cattolici e laici allora andiamo a guardare cosa dice la Chiesa”. E tira fuori il Catechismo degli adulti, laddove si ammette la rinuncia all’accanimento terapeutico. Per il sindaco Silvano Checchin: “C’è il tentativo di creare confusione. Non
territorio Urbanistica, dimensioni ridotte e più verde nell’area commerciale
ACCORDO SUL PIANO NORMA 22
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onsiglio comunale convocato in seduta urgente per l’ex Piano norma 22. Serve mettere ai voti la proroga fino al 30 settembre dell’accordo preliminare di pianificazione sottoscritto tra Comune, Regione e Consorzio Pn22 nel dicembre 2011 per l’area edificabile a ovest della stazione Sfmr, dopo che l’iter non è ancora stato completato nei tempi utili: scaduta anche la prima proroga, che terminava il 30 giugno. Serve dunque altro tempo e così maggioranza e opposizione hanno prorogato per altri tre mesi la convenzione, all’unanimità. Per Claudio Tessari (centrodestra): “Tra tre mesi siamo punto e a capo, a luglio e agosto difficile concludere un accordo già prorogato. Nel merito la superficie netta di pavimento commerciale è eccessiva: molti negozi a Spinea stanno chiudendo, avremo forse un altro ipermercato a scapito dei piccoli esercizi”. Replica del sindaco Silvano Checchin: “La superficie commerciale è comunque minore del
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approviamo nessun provvedimento per obbligare o condizionare la libertà di qualcuno ma il contrario: aiutiamo i cittadini venendo incontro alla loro volontà e dandogli la possibilità di esprimerla prima di quando non potranno più farlo”. L’assessore Loredana Mainardi, estensore del regolamento in questi mesi, aveva già detto la sua: “È un servizio che offriamo a partire dall’articolo 32 della Costituzione, non per dividere ma per dare un segno di civiltà. Il nostro intendo è di de-ideologizzare la questione, lasciando ai cittadini la possibilità di scegliere se essere accompagnati a fine vita o continuare, sempre dichiarandolo, la nutrizione in caso di invalidità”.
La superficie commerciale complessiva è minore del progetto del 2009
progetto del 2009, abbiamo migliorato l’intervento, creando i presupposti per la nascita di un corridoio verde che dal Pn 22 raggiungerà via Costituzione. Per quanto riguarda i tempi, i tre mesi in più sono quelli concessi dai privati”. “Manteniamo fede agli impegni assunti dalla precedente giunta - aggiunge l’assessore all’Urbanistica Riccardo Da Lio - verso la Regione e i proprietari dell’area. La serietà ci impone di rispettare gli impegni presi e farci carico delle ingenti spese sostenute per la realizzazione delle opere pubbliche inerenti la costruzione della stazione. Abbiamo comunque il merito di aver sottoscritto un accordo che risulta molto più vantaggioso per la città di quello del 2009: quell’accordo proponeva 8000 metri quadrati di commerciale mentre quello sottoscritto nel dicembre 2011 da noi solo 4500. Nel precedente accordo erano previsti circa 5000 metri quadrati di verde, ora ne sono previsti oltre 23000. L’espansione commerciale residenziale e terziaria prevista è finalizzata a sostenere i costi delle numerose opere di urbanizzazione come il parcheggio della Sfmr, la rotonda di via Asseggiano, il sottopasso del Graspo de Ua che gli enti stanno ancora sostenendo. L’accordo inoltre consentirà al Comune di dotarsi di una piscina aperta al pubblico e di una nuova area verde di circa 23000 metri quadri”. Ma per il Movimento 5 stelle, non presente in Consiglio, ma che da tempo denuncia lo scempio a cui è soggetta da anni la città, si tratta di un accordo bipartisan di cementificazione: “Convocano una seduta d’urgenza perché sono in ritardo con l’approvazione di una nuova devastante lottizzazione - afferma il portavoce Massimo De Pieri - in un momento di crisi del mercato immobiliare causato anche dall’eccessiva quantità di edifici costruiti e invenduti, non ci si vuole arrendere alla fine dell’era dei metri cubi: solo a Spinea il partito unico del cemento non si ferma mai”. G.Pip. F.D.G.
uarantunesima Giornata del donatore di sangue organizzata dalla sezione comunale Avis di Spinea, una delle più attive del territorio, con un pensiero speciale alla famiglia di Michele Manzo, stroncato a 39 anni da una grave malattia. Alla cerimonia ufficiale della consegna degli attestati di benemerenza a 20 donatrici e 68 donatori della sezione hanno presenziato lo scorso 26 maggio il sindaco di Spinea Silvano Checchin, l’assessore alla Cultura Loredana Mainardi, l’assessore provinciale Claudio Tessari, i rappresentanti dell’Avis Provinciale, dei Centri immuno-trasfusionali di Mestre e Mirano, dell’Aido e dell’Admo. E’ stata l’occasione anche per ringraziare sentitamente la famiglia Manzo di Spinea che, in ricordo del proprio figlio Michele, recentemente scomparso in seguito ad una leucemia fulminante, ha voluto contribuire generosamente all’acquisto di un’apparecchiatura che sarà utilizzata per l’esecuzione degli elettrocardiogrammi nelle visite di idoneità previste per gli aspiranti donatori e nelle giornate della prevenzione che saranno effettuate sul territorio, a difesa della salute dei cittadini e allo scopo di individuare e valutare eventuali fattori di rischio. “L’obiettivo - ha spiegato il presidente dell’Avis di Spinea Giuseppe Barba - è difendere la salute dei nostri cittadini e individuare e valutare eventuali fattori di rischio”. Da parte della famiglia Manzo un esempio concreto di beneficenza e di stimolo alla cultura del dono a tutto tondo. F.D.G.
SCUOLA ANNA FRANk NO A CLASSI-POLLAIO
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lassi-pollaio alla scuola Anna Frank, ancora una protesta dei genitori a funestare le vacanze estive in vista della ripresa delle lezioni. Fa discutere la decisione di iniziare il nuovo anno scolastico nella scuola spinetense all’insegna del sovraffollamento, con classi che potrebbero contare fino a 29 alunni in aule che ne potrebbero ospitare invece, per motivi di sicurezza, al massimo 22-24. Il comitato genitori non ha tardato a farsi sentire, facendo immediatamente partire le proteste. Dopo la guerra, vinta, per ottenere una classe in più a tempo pieno alla Goldoni, scende dunque in campo il comitato genitori dell’istituto comprensivo Spinea 2, dopo la notizia che con le risorse previste per il prossimo anno non si riuscirà ad istituire due classi a modulo, come era stato richiesto. La questione, a quanto pare, è aritmetica e il rischio è quello di ritrovarsi con classi di alunni in sovrannumero rispetto alla capienza delle aule. I genitori temono che ad essere penalizzata non sia più solamente la didattica, ma anche la sicurezza dei propri figli. Con 29 iscritti, uno solo in meno per fare conto tondo e avere due classi da 15 alunni, l’ufficio provinciale ha fatto i conti delle esigenze presupponendo la formazione di classi di 27, in un caso addirittura 29 alunni. I genitori non ci stanno: “È una circostanza che consideriamo assolutamente impensabile, oltre che dal punto di vista didattico anche dal punto di vista della sicurezza - protesta a nome delle famiglie il presidente del comitato genitori Spinea 2, Gabriele Salviato - infatti le aule delle
nostre scuole, secondo le norme di sicurezza e date le loro dimensioni, non possono contenere più di 22-24 alunni e questo era già stato fatto presente all’Ufficio scolastico dai docenti con una relazione e anche dal Comune”. Pare insomma che prima della sicurezza conti la razionalizzazione delle risorse, tanto per cambiare. Ma siccome nessuno vuole immaginare classi al limite della vivibilità, anche dal punto di vista della salubrità dell’aria respirata, la polemica è servita: “Così avremo classi stipate al massimo e nessuna possibilità di accogliere altri alunni in corso d’anno se venissero nuove famiglie ad abitare a Spinea - prosegue Salviato - visto il numero di abitazioni in costruzione”. Già partita una lettera di protesta agli uffici scolastici provinciale e regionale: i genitori chiedono la concessione all’istituto delle risorse necessarie “per permettere ad alunni ed insegnanti di vivere, lavorare e crescere in un ambiente sano e sicuro”. Attualmente la legislazione in vigore non consente deroghe sull’affollamento di spazi comuni, che prevedono una superficie pro capite di 1,8 F.D.G. metri quadrati.
pagina a cura di barbara Da Pieve
www.comune.spinea.ve.it - Posta Certificata: protocollo.comune.spinea.ve@pecveneto.it
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zioni concernenti l’organizzazione e l’attività del Comune da sempre fa parte degli obiettivi dell’Amministrazione che vuole essere in contatto con i suoi cittadini in modo semplice e chiaro. Il nuovo sito è studiato per rendere più agile la navigazione, con un layout più snello e intuitivo e un motore di ricerca interno che consente di ottenere velocemente l’informazione desiderata. Saranno presenti tutte le informazioni che la legge richiede, un portale di servizio online che consente il pagamento immediato di molti servizi e una sezione di aggiornamen-
ti, news e appuntamenti. Il sito dialogherà, in maniera sempre più integrata, anche con la pagina ufficiale e il profilo Facebook, che illustra quotidianamente tutte le attività della Città organizzate direttamente dal Comune o in collaborazione con oltre 130 associazioni del territorio e non solo. Si tratta di una pagina molto frequentata dove i cittadini quotidianamente lasciano post, commenti e like su tutte le iniziative comunali. Anche l’account Twitter del Comune, sempre più utilizzato, è un agile strumento di informazione apprezzato dai followers insieme a Youtube.
urbAnisticA PArteciPAtA con concorso Di iDee Per PiAzzA mArconi
Ambiente: incontri Pubblici Per migliorAre insieme lA cittÀ Anche in Autunno
In foto: gli architetti vincitori del concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Marconi con i membri della commissione
Oltre 60 diversi progetti provenienti dall’Italia e non solo, hanno partecipato al bando di idee per la riqualificazione urbanistica di Piazza Marconi ed il 20 giugno si è svolta la premiazione. A settembre ci sarà una mostra per presentare le diverse soluzioni progettuali all’insegna di una scelta urbanistica partecipata, condivisa, sostenibile, identitaria. La numerosa partecipazione al concorso è prova del grande successo dell’iniziativa promossa dall’Assessorato all’Urbanistica. L’insieme dei progetti,e specialmente quelli premiati e menzionati, costituiscono un bagaglio di idee e proposte che costituiscono un vero patrimonio per la Città. Scopriamo
insieme quali solo le soluzioni proposte dai progettisti vincitori. Al 1° posto si è classificato il gruppo di partecipazione composto dall’ arch. Costantini Roberto, dall’arch. Paitowschi Mara e dall’arch. Zalunardo Francesco. Al 2° posto si è classificato il gruppo di partecipazione composto dall’ arch. Rusci Simone e dall’arch. Ariganello Gesuè Domenico, con la collaborazione del sig. Cipriani Aldo. Al 3° posto si è classificato il gruppo di partecipazione composto dall’ arch. Mancini Fabio , e dall’arch. Kliti Silvia, con la collaborazione della sig.ra Quintili Stefania.
presenti scuole e altri servizi molA fine giugno l’Assessore alla ViasicurezzA strADAle: to frequentati. Il Comune intende bilità Gianpier Chinellato e il Cons. mettere mano alla viabilità secondelegato alle opere complementari viA cAPitAnio do una visione strutturata e sisteal passante Adriano Bonaventura hanno incontrato un gruppo dei residenti di via Capi- mica perché costi e benefici vanno attentamente valutanio per spiegare il progetto complessivo per la mes- tati. Lo studio dei flussi di traffico effettuato dallo studio sa in sicurezza della strada. Tutta l’operazione avviene Pasetto ha analizzato scientificamente tutte le possibili nell’ambito delle opere complementari al Passante e per alternative viabilistiche e la migliore soluzione è quella di il Comune è a costo zero perché le risorse finanziarie per aggiornare il vecchio Piano Urbano del Traffico. La Delitale operazione derivano dal ribasso d’asta della gara ef- bera di indirizzo è già stata adottata dalla Giunta e il PUT fettuata da Veneto Strade. Il Comune ha ottenuto anche sarà lo strumento per ridisegnare globalmente i sistemi la messa in sicurezza per il sistema di smaltimento delle di viabilità, i parcheggi, i divieti di sosta raccordando acque risolvendo così le criticità idrauliche presenti in via tutto con lo studio Pasetto per implementare lo spazio Capitanio. L’idea di base, che è stata approvata anche indifferenziato promuovendo lo sviluppo della mobilità dalla seconda commissione del Consiglio Comunale, è dolce (bici, mezzi pubblici). I cittadini presenti hanno quella ridurre il traffico su via Capitanio grazie a vari potuto seguire tutto lo sviluppo del progetto complesaccorgimenti tecnici (segnaletica orizzontale e verticale, sivo sulla cartografia con un confronto approfondito e moderatori, sistemi visivi, telecamere, nuovi marciapie- puntuale su tutti gli aspetti progettuali proprio perché di) migliorando la sicurezza. Si tratta di una soluzione l’Amministrazione intende sempre privilegiare un conche permetterà di adeguarsi ad ogni successiva valu- fronto franco e diretto su temi così importanti in modo tazione. Al momento, hanno spiegato Chinellato e Bo- che tutti siano coinvolti e partecipi nella consapevolezza naventura, creare un senso unico significa gravare su che si agisce in un contesto complesso e già saturato da strade già con intenso traffico di passaggio dove sono decisioni urbanistiche risalenti a vari decenni addietro.
L’Ass. alla Pubblica Istruzione Loredana Mainardi con il Sindaco Silvano Checchin e l’Ass. all’Ambiente Stefania Busatta
Dopo aver approvato in Consiglio Comunale il Piano di Azione dell’Energia Sostenibile (Delibera di Consiglio 65/2012) per ridurre le emissioni di anidride carbonica del 20% entro il 2020, l’Assessorato all’Ambiente intende coinvolgere sempre di più i cittadini nell’adottare uno stile di vita sostenibile. Tre le priorità: il risparmio energetico, la riduzione dei rifiuti e la lotta allo spreco alimentare. Per aiutare i cittadini e sostenerli nelle buone pratiche l’Assessorato all’Ambiente, in collaborazione con Veritas e con il contributo dell’ASL, ha organizzato alcuni incontri per suggerire scelte sostenibili da attuare nel quotidiano. Durante le 4 riunioni appena concluse, sono state spiegate da autorevoli relatori in modo semplice e chiaro le scelte da attuare per migliorare il rendimento energetico delle nostre case risparmiando denaro nel medio-lungo periodo e come sfruttare gli incentivi di legge. In ogni incontro sono state distribuite gratuitamente le pastiglie, già disponibili presso il Comune, per disinfestare i giardini dalle larve della zanzara tigre che può essere veicolo di malattie potenzialmente pericolose. Dopo aver concluso questo primo ciclo di incontri lo scorso 18 giugno, altre iniziative di sensibilizzazione sono previste in autunno. “Il coinvolgimento diretto della popolazione - spiega l’Assessora Stefania Busatta - è stato fondamentale per migliorare la raccolta differenziata. Ora Spinea ha raggiunto in questo campo il 77% diventando uno dei comuni più virtuosi del territorio. Pertanto contiamo di ottenere collaborazione dai cittadini anche per diminuire lo spreco energetico a vantaggio di tutta la città. Alcune azioni quotidiane o interventi nelle abitazioni hanno ricadute immediate, non solo sotto il punto di vista ambientale, ma anche sui consumi di ciascuno e, quindi, direttamente sul bilancio familiare”.
16 Santa Maria di Sala Lavori pubblici Firmato l’accordo di programma tra Comune, Veneto Strade e la Provincia
Tre Ponti, al via cantieri per mesi di Roberta Pasqualetto
N
ella località di Tre Ponti i lavori di sistemazione della viabilità sono stati completati e a breve sarà inaugurata la rotonda, nel frattempo è stato firmato l’accordo di programma tra Comune, Veneto Strade e la Provincia con il quale si porteranno avanti altre opere e cantieri. Tra questi: la messa in sicurezza e realizzazione del percorso ciclabile tra Caltana e la Sr 515; l’adeguamento e messa in sicurezza dell’intersezione tra la Sr 515 e la Sp 32 in corrispondenza della curva denominata “Beccante”. E poi l’intervento e la realizzazione delle pista ciclo-pedonale lungo la Sr 515 posta tra l’intersezione Sp 30 in località “Madonna Mora” e la Sc-via Fratella - centri commerciali facente parte del più ampio intervento di completamento del progetto generale di sistemazione della SR. 515 nel tratto compreso tra la Sp30 - via Caltana e la Sc - via Cognaro nella frazione di Caselle (227S4). Inoltre sarà realizzata anche la pista ciclabile lungo la Sr 515 nel tratto compreso tra la Sp 33 via Desman in località Treponti e la Sc - via Fracasso nella frazione di Stigliano. I lavori di sistemazio-
A breve verranno attivati cantieri sulla Sr 515, la Sp32 e la Sp30 La rotonda Tre Ponti zi. L’area non coperta dall’edificio diventerà uno spazio verde, con attrezzature che consentiranno un permanente svolgimento delle attività educative e ginnico-sportive e una manutenzione semplice. Tutti i vani saranno accessibili ai portatori di handicap e l’ampliamento si svilupperà lungo il lato nord dell’attuale edificio per una profondità di ml. 18.38 e una lunghezza di ml. 21.39. Sarà demolito l’attuale blocco servizi e sarà spostata la scala di sicurezza.
neWs Educazione Civica
lA consegnA DellA costituzione
In programma interventi sulle provinciali nelle frazioni di Veternigo e Sant’Angelo ne dell’istituto comprensivo Cordenons sono partiti e, al momento, si stanno rispettando i tempi per la ristrutturazione della struttura e la messa a norma degli impianti. “La manutenzione ordinaria è stata complicata all’inizio di maggio a causa della forte piovosità - dice l’assessore ai lavori pubblici Fabio Semenzato - ma poi siamo intervenuti sul verde e abbiamo iniziato con opere di manutenzione che riguardano i percorsi pedonali più vecchi dove la pavimentazione e parte delle cordonate sono danneggiate dalla presenza delle radici degli alberi, opere realizzate dai nostri operai, abbiamo iniziato dalla frazione di Caltana e procederemo negli altri punti critici del territorio”. Per quanto riguarda la viabilità principale, lungo la noalese, sono stati fatti dei lavori con il contributo della Regione e anche lungo le provinciali come nel centro di Veternigo e in quello di Sant’Angelo. Lì sarà ampliata la scuola elementare per ricavare, al piano terra, la scuola materna: un totale di sedici nuove aule con stanze polifunzionali e una mensa. La scuola dell’infanzia sarà collocata al piano terra e avrà tre sezioni di ventidue bambini ciascuna, un refettorio, una cucina e i relativi servizi con la palestra già esistente. La scuola elementare sarà collocata al primo piano e sarà composta di sei aule, un laboratorio, un refettorio e dai relativi servi-
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elle scorse settimane è stata consegnata la Costituzione ai diciottenni del Comune di Santa Maria di Sala evento realizzato dalla consulta Giovani Salesi. L’evento si è tenuto nel pomeriggio ed è stato pensato proprio per i giovani utilizzando musica e proponendo l’aperitivo. “Siamo soddisfatti dell’esito dell’evento, – dice la presidente della consulta Serenella Bettin – abbiamo trovato degli sponsor e così non abbiamo gravato sulle casse del comune, inoltre siamo riusciti a coinvolgere molti più giovani rispetto alle edizioni precedenti”. Quest’anno c’erano circa 200 persone, di cui molti giovani che poi hanno bevuto l’aperitivo e ascoltato la musica del deejay. I volontari della consulta oltre ad aver pensato al progetto hanno lavorato in prima persona: servendo gli aperitivi e allestendo gli spazi. “Ci sono state alcune cose che potevamo fare meglio – conclude il presidente Bettin – per l’anno prossimo vogliamo sensibilizzare di più i giovani alla Costituzione e alla sua importanza per il nostro paese”. La Consulta Giovani sta già programmando il prossimo evento: una mostra fotografica per settembre. R.P.
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Santa Maria di Sala 19 Famiglia Convegno organizzato dai Servizi Sociali dell’ente locale
Troppe liti, serve la mediazione
In villa Farsetti
bibliotecA, AumentAno i servizi
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Una valida alternativa al tradizionale procedimento giudiziario di Roberta Pasqualetto
A
Santa Maria di Sala, a fine giugno, si è tenuto un convegno intitolato “La risoluzione dei conflitti familiari. Mediazione: gestione e opportunità”. L’iniziativa è stata realizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Società Mediazioni Sapienza di Mestre e ha affrontato temi interessanti e attuali come la mediazione familiare, civile e commerciale. Al convegno era presente il Prefetto Domenico Cuttaia, il quale ha valorizzato il senso civico della mediazione, sottolineando l’importanza che i cittadini giungano a una conciliazione senza necessariamente ricorrere alle istituzioni. Il Prefetto ha, inoltre, sottolineato l’importanza dei Servizi Sociali nell’affiancare le famiglie e i soggetti deboli che vivono situazioni di conflittualità e crisi. A tal proposito l’intervento della dottoressa Ilaria Da Lio, assistente sociale del Comune di Santa Maria di Sala, ha fornito una panoramica delle problematiche familiari che si presentano ai servizi sociali e degli interventi professionali che si realizzano. I relatori di “Mediazioni Sapienza” hanno tracciato, poi, le caratteristiche della mediazione nei diversi ambiti d’azione. Nelle situazioni in cui avviene un contenzioso fra due o più soggetti, l’intervento di un mediatore facilita la risoluzione del conflitto attraverso un accordo condiviso tra le parti. Il ricorso all’istituto della mediazione si può configurare come una valida alternativa al tradizionale procedimento giudiziario. “Per quanto riguarda i problemi famigliari, penso che ci sia una tendenza a non trattenere in famiglia i problemi e si tenda a rivolgersi ai servizi piuttosto che
neWs
Un momento del convegno all’avvocato o al consultorio – dice l’assistente sociale Giorgia Goffo – la tolleranza, tra i membri, è diminuita rispetto a una volta. Le situazioni che si configurano adesso sono figli che mal si accordano nella gestione dei genitori anziani nelle strutture o in casa. Nelle famiglie e con minori le situazioni che vediamo più spesso, sono di genitori che litigano, problema a volte acuito dalla crisi e dall’aumento delle difficoltà di sbarcare il lunario a fine mese”. La dottoressa Goffo conclude dicendo che è importante intervenire in situazioni di disagio piuttosto che attendere esiti incerti o catastrofici: i servizi sociali offrono ascolto e del personale preparato con cui confrontarsi.
rendono piede nuovi progetti di ammodernamento della biblioteca di Santa Maria di Sala che ha partecipato al bando Regionale, di provenienza Europea, inerente l’apertura di centri di pubblico accesso ad internet. Questo secondo bando ha trovato seguito positivo per la nuova amministrazione, la precedente era stata scartata, e il progetto del comune è stato riconosciuto tra i primi 5 del Veneto, ottenendo il massimo del risultato: un finanziamento di 18 mila euro. All’interno di Villa Farsetti sarà istituito un centro di pubblico accesso ad internet e servizi similari gestito dall’associazione Onlus Labs che, all’interno dei vari curriculum di cittadini in difficoltà, ha selezionato giovani con esperienza per essere punto di riferimento per l’acculturazione e sostegno informatico finalizzato a ridurre il divario digitale di cittadini e famiglie; non mancheranno due postazioni mobili per i portatori di handicap al piano terra. “Assieme ai ragazzi di Labs si organizzeranno mini lezioni e seminari volti ad ampliare ed arricchire la cultura informatica dei cittadini più in difficoltà con questi nuovi strumenti – dice il consigliere Luca Morosin – il servizio di acculturazione è gratuito per i cittadini. Il comune di Santa Maria di Sala ha investito circa cinque mila euro nella risistemazione della sala di Villa Farsetti”. Per il futuro si pensa di integrare ulteriormente questo polo culturale, fra due anni, si accorperanno altri servizi nella biblioteca che, dopo 30 anni, riuscirà a trovare spazi più consoni offrendo così ai cittadini un servizio di qualità migliore. Gli orari di apertura sono giovedì e venerdì, dalle 15 alle 19, e sabato dalle 9 alle 13. R.P. messaggio pubblicitario
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22 Cultura Rassegna estiva Positivo il bilancio dell’iniziativa voluta da Echidna e Arteven
“Paesaggi con uomini”, 2000 spettatori I 17 appuntamenti programmati hanno portato in 22 luoghi diversi del comprensorio il lavoro di 89 artisti di altissimo livello di Alessandro Ragazzo
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uemila spettatori, 17 appuntamenti che hanno portato in 22 luoghi diversi il lavoro di 89 artisti, raccontano la cifra di Paesaggio con Uomini che si consolida come strumento di condivisione culturale e sociale della comunità. La settima edizione del programma di teatro, danza, musica e letteratura ideata dall’Associazione Echidna in collaborazione con Arteven, realizzato con l’Accordo di Programma promosso dalla Regione e sottoscritto da 13 Comuni, consolida un dialogo territoriale che parte dalla cultura per aprire a nuove relazioni. Un percorso di lavoro che coinvolge una moltitudine di persone e di categorie sociali, amministratori, operatori pubblici, imprenditori e conduttori dei luoghi, che di fatto non si interrompe mai e continua tutto l’anno, attraverso oltre 45 ore di sopralluoghi e quasi 60 incontri che si traducono 30 ore di spettacolo. Promosso dai Comuni di Campagnalupia, Campolongo Maggiore, Dolo, Fiesso D’Artico, Fossò, Martellago, Mirano, Noale, Pianiga, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea, in
collaborazione con la Fondazione di Comunità Riviera-Miranese, Paesaggio con Uomini è proposto con il contributo della Provincia ma anche con il sostegno di privati. Così 89 artisti hanno partecipato a tre mesi di programmazione portando l’arte nei luoghi produttivi del lavoro e in quelli della comunità. “Quella di Paesaggio con Uomini - dicono Renzo Niero e Cristina Palumbo di Echidna - è stata un’edizione sorprendente, a partire dalle tante persone che hanno frequentato con noi il programma dando vita a una comunità nuova, composta da un pubblico quasi totalmente inedito. Il progetto ha comportato un lavoro imponente, sia sul piano artistico che organizzativo, producendo risultati importanti”. Lella Costa e il suo reading dedicato alle poetesse, Laura Curino con Bakhita nella Chiesa arcipretale di Zianigo, l’appassionate viaggio nella memoria di Aida Talliente e le intense parole di Paolo Rumiz sono solo alcuni dei momenti significativi di questa edizione. La sezione del programma Luoghi del lavoro fatti di cultura ha coinvol-
Un momento della danza del gruppo Arearea to cinque fabbriche, una villa-ristorante e un’azienda agricola, con i divi in cellulosa di Ennio Marchetto, la danza di Francesca Foscarini, i burattini di Gigio Brunello, i cristalli di Gianfranco Grisi, la cena con delitto sulle parole di Davide Busato, la cucina di Mariella Fabbris e la danza in site specific degli Arerarea. Significative l’interazione tra i cittadini nel laboratorio di teatro di comunità condotto da Laura Moro e la sezione dedicata alle
famiglie, per arrivare al gran finale sulla Vaca Mora, l’evento speciale Un treno per guardar lontano carico di 250 passeggerispettatori e oltre 50 artisti. “Crediamo - dice l’assessore alla Cultura di Spinea Loredana Mainardi - che l’aggregazione di più soggetti in un unico progetto culturale oggi sia la strada da percorrere per ottimizzare le risorse ma soprattutto per sviluppare nuovi modi di pensare politicamente il territorio”.
A Noale
ArrivA circovAgAnDo
A
tenere compagnia chi rimarrà a casa in estate nelle serate del Miranese Nord, ci sarà “Circovagando”, un viaggio spettacolare tra circo, danza e teatro organizzato da Arteven, Regione Provincia, Ministero per i Beni e le Attività culturali e Reteventi. In quest’area del comprensorio saranno sei gli avvenimenti, tutti alle 21.15 con cinque a ingresso gratuito. A Noale, giovedì 18 luglio in Rocca dei Tempesta, arriverà “Cirk” con Pantakin circo teatro (5 euro più prevendita), mentre a Scorzè saranno tre gli appuntamenti; si partirà giovedì 11 luglio in via dei Soranzo (allo stand parrocchiale), con il Five Quartet Trio che proporrà “Bus stop”, mercoledì 17 in piazza Aldo Moro arriverà “Fiesta” con il teatro Due mondi e, sempre nello stesso posto ma martedì 30 luglio, spazio a “La dritta via”, la Divina Commedia in sidecar con Francesca Grisenti, Alberto Branca e Piergiorgio Gallicani. Nel comune di Martellago, due le serate in programma; la prima è in agenda venerdì 19 luglio in piazza Giotto a Maerne con “Clown in libertà” del Teatro Necessario e, infine, all’anfiteatro di Olmo di via Damiano Chiesa, giovedì 8 agosto la Piccionaia-I Carrara metterà in scena A.R. “Due allegri vagabondi”. Informazione pubblicitaria
Pro Loco Venezia: Lasciati incantare dal loro amore volumetto della quarta edizione del Premio letterario, che raccoglie le poesie e la sintesi dei racconti che hanno vinto lo scorso anno i due settori del premio. Alla Presenza dell’Assessore Comunale Narciso Girotto, dell’Assessore Provinciale Lucio Gianni e del Padrino Edizione 2012 Luca Ginetto è stato presentato il tema della 5^ edizione anno 2013 e cioè “Chioggia: le silenziose presenze dell’acque nelle lingue del territorio”; la scadenza del bando, sia per la poesia che per la narrativa, sarà il 30 Ottobre prossimo. E’ questo un importante concorso, che ha in pochi anni raggiunto dimensioni nazionali, attirando l’attenzione su Chioggia e promuovendola, allo stesso tempo. PALIO DI NOALE: Ancora un grande successo della Pro Loco di Noale nonostante le sempre più limitate risorse a disposizione degli Enti Pubblici! Il 16 Giugno migliaia di persone si sono tuffate a piè pari nel Medioevo assiepando le strade del centro storico. Noale si è vestita a festa ed ha vissuto giornate indimenticabili tra arcieri, donzelle, nobili ma anche popolani, concubine, appestati e l’immancabile boia. Il palio è stato vinto dalla Contrada della Cerva con Francesca Smiderle e Diego Avon ma il momento più atteso da turisti ed ospiti è stato il maestoso corteo storico che ha attraversato tutta la città per la gioia di adulti e bambini! PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI CHIOGGIA: Sempre il 16 Giugno, a Chioggia, è stato presentato il
MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA, DA NON PERDERE: • SCORZE’: dal 19 al 29 luglio Festa del Pomodoro • SPINEA: 21 Luglio Festa del Redentor • SALZANO: dal 23 al 27 Agosto Sagra di San Bortolo • MARTELLAGO: 04 Agosto a Maerne Festa degli uccelli • PELLESTRINA: dal 27 Luglio al 04 Agosto -
Festa della madonna dell’Apparizione • PORTOSECCO DI PELLESTRINA: dal 10 al 15 Agosto - Sagra di Santo Stefano • DOLO: dal 09 al 19 Agosto Festa di San Rocco e Fiera del Bestiame • CHIOGGIA: dal 12 al 21 Luglio Sagra del Pesce • CAMPONOGARA: 08 Agosto Cena sotto le stelle • CAORLE: 25 LUGLIO - Griglie Roventi • SAN DONÀ DI PIAVE: 7 AGOSTO Festa Medioevale Patto d’Amistà (Informazioni inviate da LUCIO GIANNI, ass. Provinciale Pro Loco)
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Sicurezza Potenziati i controlli sul litorale veneziano
Commercianti abusivi alle strette
Da metà giugno fino al 30 agosto gli agenti pattuglieranno le spiagge del litorale veneziano
di Andrea Zambolin
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Iniziative anti-criminalità
icurezza potenziata sulle spiagge del litorale veneziano nel periodo estivo tra il 17 giugno e il 30 agosto. Per contrastare il dilagante fenomeno del commercio abusivo e per garantire la tranquillità ai vacanzieri sui nostri lidi, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, assieme agli amministratori di Jesolo, Eraclea, Caorle, Cavallino, Chioggia, San Michele al Tagliamento e al comandante della polizia provinciale Alessio Buie, ha presentato il nuovo piano per la sicurezza estiva, realizzato in collaborazione con la polizia provinciale. È il quinto anno consecutivo che viene organizzato il servizio di potenziamento dei pattugliamenti nel litorale. Gli agenti garantiranno 54 giorni di servizio attivo, con l’ausilio di 108 pattuglie. Il progetto si inserisce nell’ambito dei
controlli di sicurezza in spiaggia e nella lotta al commercio abusivo, una vera piaga per l’economia del territorio. Come sottolineato nella conferenza stampa di presentazione, il problema del commercio abusivo è dilagato negli ultimi anni ed è condiviso da sindaci, forze dell’ordine e cittadini. È anche grazie alle segnalazioni di questi ultimi se le forze dell’ordine sono spesso riuscite a individuare e fermare i trafficanti abusivi, sequestrando le merci pronte per essere vendute illegalmente. Come sottolinea la presidente Francesca Zaccariotto “ci sono arrivati elogi anche da turisti e associazioni di categoria, soddisfatti del nostro servizio”. Solo l’anno scorso, ben 5462 oggetti sono stati sequestrati: “Cittadini e turisti si sentiranno finalmente al sicuro sulle spiagge, grazie
alla presenza e all’efficienza delle forze dell’ordine”. Dichiarazioni condivise anche da tutti gli amministratori dei comuni interessati, tra cui il sindaco di San Michele del Tagliamento, Codognotto: “È un servizio molto importante, da ampliare. Ad oggi, i turisti vengono disturbati ogni 55 secondi da un venditore ambulante che vuole costringerli a acquistare merce di dubbia provenienza. L’unico modo per fermarli è il sequestro, dato che la multa resta spesso inevasa”. Per l’assessore alla sicurezza di Jesolo, Rizzo, i controlli “serviranno a migliorare l’immagine e la sicurezza delle nostre spiagge per i turisti. In questo periodo di crisi, l’abusivismo è aumentato ancora e arreca un danno alla nostra economia: va combattuto”.
ProvinciA in PrimA lineA Per combAttere lA contrAFFAzione
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erminato il progetto “Giovani originali”, proposto come l’anno scorso in sei istituti superiori della provincia di Venezia. L’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento di circa 900 studenti, si inserisce nel progetto di cultura della legalità e di lotta alla contraffazione sostenuto da Provincia, Forze dell’Ordine, Camera di Commercio e altri enti. Tra gli obiettivi del percorso formativo, la sensibilizzazione degli studenti ai molteplici effetti negativi che derivano dalla produzione e dal consumo di prodotti contraffatti per l’economia del territorio. Grande la partecipazione e la risposta dei giovani ai colloqui con gli esperti: spesso gli incontri si sono protratti oltre l’orario previsto per la quantità di domande e spunti di riflessione offerti dai ragazzi. Al termine di questi due mesi di attività in difesa del commercio locale e della sana economia del territorio, un altro progetto è stato approvato dalla Provincia per tutelare e salvaguardare i nostri prodotti. Si tratta della realizzazione di 10mila manifesti/locandine e 20mila volantini che saranno affissi e consegnati nelle zone turistiche più a rischio. Un servizio rivolto non solo ai cittadini italiani, ma anche ai turisti, i più vulnerabili all’acquisto di prodotti falsificati, come sottolinea l’assessore Gianni: “I volantini saranno tradotti in sei lingue e avranno degli slogan inequivocabili: “La contraffazione è un trucco, scegli l’originale” e “La contraffazione non ha qualità né garanzie, scegli l’originale”. Per noi, la difesa del consumatore e la tutela del nostro commercio sono delle priorità assolute”. A.Z.
SANITÀ A ChIOGGIA “vACANZE SICURE” TORNA IN SPIAGGIA
A
nziani e turisti più tranquilli in spiaggia con il nuovo progetto dell’Ulss 14 di Chioggia, denominato “Vacanze sicure”. Il servizio, attivo dal 1 giugno al 15 settembre, porterà assistenza sanitaria e ambulatoriale direttamente nelle spiagge clodiensi che, nei giorni di punta dell’estate, vedono affollarsi quasi 250mila turisti, pari a cinque volte la popolazione residente. “Dopo l’esperienza dell’anno scorso – sottolinea Massimo Boscolo Nata, direttore del dipartimento di Prevenzione – abbiamo deciso di riorganizzare il servizio, incrementando la fascia oraria di attività e il personale medico e infermieristico”.
Obiettivo principale, quindi, offrire un’assistenza sanitaria di qualità ai turisti sia dentro che fuori l’ospedale, come ha ricordato nella conferenza stampa Giuseppe Dal Ben, direttore generale del comprensorio. Tra le novità di quest’anno, il monitoraggio degli anziani in spiaggia, per scongiurare il rischio della disidratazione. Vengono inoltre riproposti gli ambulatori lungo il litorale, dislocati al “Granso Stanco” e in Zona Diga, per medicazioni semplici e il controllo della pressione arteriosa. A Isola Verde sarà invece attivato un presidio. Un ambulatorio medico, accanto al Pronto Soccorso, sarà aperto tutti i giorni e dedicato
esclusivamente ai turisti. Sarà utile a decongestionare il Pronto Soccorso e a ridurre i tempi di attesa per i villeggiatori che, al posto di affrontare code interminabili, potranno rivolgersi all’ambulatorio apposito o a un qualsiasi medico di base del Comune di Chioggia. Verrà attivato anche un servizio di interpretariato e traduzione telefonica nei principali reparti ospedalieri, nei quali, prevedendo un maggiore accesso, è già stato potenziato il numero del personale medico. Infine, verranno distribuite 10mila brochure contenenti tutte le informazioni utili ai turisti e l’elenco dei servizi attivati dall’Ulss 14. A.Z.
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Fidas Coast to Coast: il tour dei donatori di sangue È
sbarcata anche a Chioggia l’iniziativa Fidas Coast to Coast, una sorta di tour della solidarietà che coinvolge 41 porti in 14 regioni italiane. Due barche a vela stanno attraversando l’Italia, una con partenza da Trieste, l’altra da Imperia, per incontrarsi a Reggio Calabria il 27 luglio, in occasione della 7° edizione della Traversata della Solidarietà. A Chioggia l’imbarcazione Savage è approdata il 9 luglio, accolta dal presidente regionale Fidas Fabio Sgarabottolo, il presidente Fidas di Venezia Mauro Carlo, il direttore del Crat del Veneto (il Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali) Antonio Breda, il sindaco Giuseppe Casson e l’assessore al bilancio e allo sport Narciso Girotto, oltre ai tantissimi giovani presenti all’appuntamento. Era presente anche il presidente nazionale Fidas, Aldo Ozino Caligaris. La Fidas è un’organizzazione che riunisce e coordina 73 associazioni italiane per la donazione del sangue, garantendo un apporto considerevole per soddisfare il fabbisogno nazionale di emotrasfusioni. I donatori Fidas sono quasi mezzo milione ma, per poter continuare ad assicurare il contributo, è fondamentale proseguire nell’opera di sensibiliz-
Le autorità presenti all’appuntamento di Porto San Felice. All’evento hanno partecipato anche moltissimi giovani
zazione e coinvolgere sempre più volontari. Proprio questo è l’obiettivo delle tappe della traversata: attirare l’attenzione sulla realtà della donazione del sangue e diffondere il più possibile la cultura del volontariato nella popolazione. Il progetto cerca perciò di coinvolgere soprattutto i giovani: solo le nuove generazioni possono incrementare ancora l’adesione alla federazione del volontariato. Lo ricorda anche il presidente nazionale Aldo Caligaris: “In Italia l’andamento demografico sta portando a un invecchiamento generale della popolazione, che ha sempre più bisogno di interventi medici con trasfusioni. All’opposto, la bassa natalità riduce il numero di potenziali donatori giovani. È proprio per incentivare il loro approccio al volon-
MONTAGNA ALCUNI CONSIGLI PER ChI vA A FUNGhI IN vACANZA
E
state, tempo di vacanza non solo al mare ma anche in montagna; sono in tanti infatti coloro che si recano al fresco dei monti. A questi turisti, in particolare a chi coltiva la passione della micologia, l’associazione A.M.B. Gruppo di ChioggiaSottomarina presieduta da Walter Boscolo Buleghin propone alcune segnalazioni affinchè si possano gustare deliziose specie evitando a priori le pericolose. Attualmente il più presente è il Boletus Edulis che tutti chiamano comunemente Porcino. E’ un fungo dal cappello brunocastano o nocciola ed ha un gambo obesoclavato dotato di fine reticolo, la parte che si trova sottostante il cappello, l’imenio, è a tuboli bianchi per poi trasformarsi in verdastra, verde oliva; la carne è bianca. E’ un fungo che cresce un po’ dappertutto ed è ottimo, commestibile, si presta benissimo per essere essicato e conservato. La Russula Dorata invece non deve essere assolutamente confusa con la Russula Emetica. La Russula Dorata ha il gambo e le lamelle con riflessi giallo solforino; la seconda, invece, ha il cappello rosso vivo, il gambo e le lamelle bianco candido ed è altamente tossica. Un altro fungo ora particolarmente presente è il Cantharellus Cibarius comunemente definito Finferlo: cresce abbondantemente nei boschi di conifere e anche in quelli di latifoglie, non deve essere confuso con il pericoloso Omphalotus Olearius che in
tariato e coinvolgerli che abbiamo disegnato Fidas Coast to Coast all’insegna dello sport e delle buone abitudini alimentari”. Il presidente regionale Sgarabottolo, soddisfatto dalla buona riuscita della manifestazione, sottolinea che “anche in questo periodo di tagli al bilancio della sanità pubblica, il sistema trasfusionale veneto sarà in grado di mantenere le performance attese. Garantiremo anche quest’anno l’autosufficienza regionale e l’apporto di 12.000 unità di sangue alle regioni carenti. Confido inoltre che quest’iniziativa, voluta fortemente da tutta la Fidas, possa contribuire a espandere in altre regioni questo modello di collaborazione”. A.Z.
Campagna Lupia in Riviera del Brenta
PIÙ INFORMAZIONI PER I TURISTI CON IL NUOvO PUNTO INFORMATICO Il cicloturismo, una delle pratiche che in Riviera del Brenta ha avuto un grande sviluppo
L
a Pro Loco di Campagna Lupia ha presentato il nuovo “Punto informatico turistico Lova“, una iniziativa, in collaborazione con il Comune di Campagna Lupia, che intende informare tutti i cittadini e i turisti delle molteplici metodologie per trascorrere una gradevole vacanza nel territorio provinciale e in particolare della Riviera del Brenta. Occhio di riguardo per tutte le iniziative, gli eventi, che promuoveranno il turismo nel territorio; si vorrà dare maggiore attenzione al turismo culturale, religioso, enogastronomico e al settore collegato al cicloturismo. Proprio il cicloturismo è il fenomeno che maggiormente si è sviluppato negli ultimi anni, tutto questo non solo perchè permette di scoprire ogni angolo del territorio, ma ulteriormente è un turismo sostenibile che non inquina nella maniera più assoluta. Parole di elogio per l’iniziativa sono state elargite dall’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni, dai rappresentanti del Comune di Fossò che hanno auspicato che queste iniziative possano sempre più rinsaldare la collaborazione tra le varie “anime“ della Riviera per conseguire un unico obiettivo comune. Marco Lanza
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NUOVE SPORTING CLUB NOALE! l’Estate piu ’amata dai ragazzi
Da sinistra il Boletus Edulis, comunemente Porcino, di seguito il Cantharellus Cibarius, più noto come Finferlo
alcuni casi si è rilevato mortale. Nel mese di ottobre riprenderà l’attività dell’associazione con i corsi che si terranno all’Istituto Cavanis di Chioggia. M.L.
Dal 10 giugno al 23 agosto ritornano le Vacanze in Piscina, i centri estivi dello Sporting Club Noale più amati da bambini e genitori, che quest’anno si rinnovano completamente per offrire un’esperienza indimenticabile! Una scelta vincente per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni. • Nuove attività in acqua: per imparare a nuotare divertendosi in compagnia dell’allegro staff di Istruttori. Oltre al nuoto tante altre attività: “Sub per un giorno”, speciale Aquazumba, Aquagol, Snorkelling, tecniche di Salvamento “Baywatch” e tanti giochi in acqua. • Nuova animazione: in compagnia della mascotte Ricky, musiche e coreografie per scatenare la voglia di muoversi e ballare. • Nuovi giochi e attività: giochi in acqua, cacce al tesoro, calcio, beachvolley, rugby, basket e ZumbAtomic sono solo alcune delle tantissime attività proposte quest’anno.
• Nuovo Camp Notturno! I ragazzi vivranno l’emozionante esperienza di un campeggio notturno in tenda con gli animatori.
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26 Mondo scuola
Mondo scuola 5
Istruzione Nei mercatini dell’usato si risparmia fino al 50%
Soluzioni alternative al carovita sui testi scolastici Anche supermercati, cartolerie e internet propongono offerte vantaggiose. Scambi di libri organizzati dal Comitato Genitori negli Istituti di Andrea Zambolin
I
l 12 settembre ricomincerà l’anno scolastico e, anche questa volta, il consueto salasso per le famiglie al momento dell’acquisto dei libri di testo non si è fatto attendere. Il tetto di spesa, fissato dal Miur (Ministero dell’Istruzione), si aggira attorno ai 200 euro per le scuole medie, mentre per le superiori è differenziato a seconda dell’indirizzo e supera spesso i 300 euro. Esistono tuttavia delle opportunità d’acquisto a portata di tutti con la sicurezza di un risparmio considerevole. Nei mercatini dell’usato, dove il prezzo di scambio è determinato solamente dalle condizioni di usura dei libri e viene stabilito assieme al venditore, spesso si raggiungono sconti del 50%. Negli ultimi anni, probabilmente anche spinti dall’onda della crisi economica, questi mercatini si sono diffusi a macchia d’olio nella nostra Provincia e vengono organizzati per tutta l’estate sia nelle scuole (in particolare con la partecipazione del Comitato Genitori e degli studenti interessati), sia in aree predisposte dalla Provincia. Dal Comune di Venezia e dalle Municipalità viene infatti riproposta a inizio settembre, per il quarto
Uno dei tanti mercatini di libri usati nati negli ultimi anni
anno consecutivo, l’iniziativa “LibrocontroLibro”, durante la quale gli studenti delle secondarie di 1° e 2° grado dell’area Venezia-Mestre potranno scambiarsi i libri usati. Per chi invece non volesse cercare nell’usato, altre offerte interessanti arrivano dalle catene di supermercati della grande distribuzione che, al posto di applicare gli sconti (di solito nell’ordine del 15-20%) direttamente sul prezzo di copertina, li tramutano in buoni utilizzabili nei giorni successivi per la spesa. Anche varie cartolerie del Veneziano hanno adottato lo stesso sistema per contrastare il carovita sui libri scolastici, dando alle famiglie la possibilità di sfruttare i buoni-spesa per comprare materiale di cancelleria. Infine, per i più
tecnologici, il business della compravendita online di testi, sia nuovi che usati, ha conosciuto in questi anni una crescita rapidissima, con la comparsa di numerose bacheche online gratuite dove poter mettere il proprio annuncio. Spulciando su alcuni siti internet, si riescono a trovare sconti sui libri di nuova adozione persino fino al 35-40%, ma solo in determinati periodi dell’estate. Per le famiglie ci sono quindi moltissime opportunità per cercare di risparmiare qualche decina di euro sull’acquisto del materiale scolastico per i propri figli, in attesa di quella famigerata “riforma digitale” della scuola che, secondo le stime del Miur, dovrebbe tagliare già dal 2014-2015 i prezzi di almeno un 30%.
neWs Pari opportunità
concluso il Progetto scolAstico “che genere Di culturA”
L
a pubblicità trasmessa dai mass media è uno dei principali strumenti per introdurre vari stereotipi nelle nuove generazioni, come per esempio quelli di genere. Il progetto “Che genere di cultura”, rivolto a 550 studenti tra i 9 e i 14 anni, si pone proprio l’obiettivo di contrastare questo fenomeno, facendo sviluppare ai giovani le capacità critiche per riconoscerlo e superarlo. La scuola, su proposta del Miur (il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e del Dipartimento delle Pari Opportunità, riesce a svolgere al meglio il suo ruolo educativo, sensibilizzando gli alunni alle differenze di genere in qualsiasi ambito, dalla scuola alla famiglia, dalla tv al lavoro. Con gli interventi delle formatrici Daniela Rossi e Julia Di Campo, gli studenti hanno affrontato il problema del ruolo della donna nella nostra società, presentando i risultati durante il seminario conclusivo. Tra le attività proposte, anche l’analisi di alcune pubblicità trasmesse dalla tv, alla ricerca degli stereotipi che vi sono inseriti, e la compilazione di due questionari, uno prima e un altro al termine del percorso formativo. Dall’analisi delle risposte risulta come gli studenti siano riusciti a comprendere e interiorizzare gli insegnamenti più importanti del progetto. Marina Baleello, Presidente del Consiglio Provinciale, sottolinea che è stato raggiunto l’obiettivo prefissato all’inizio dell’attività, mentre ora “si auspica di poter trasformare gli elaborati degli studenti in una pubblicità progresso”. A.Z. messaggio pubblicitario
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28 6 Personaggio Diletta Finotto medaglia d’oro con la squadra dell’Università Ca’ Foscari
Da Cavarzere in Cina con il dragon boat
La storia di una sportiva poliedrica che per caso intraprende la pratica di una disciplina poco conosciuta in Italia. Un’esperienza che le ha regalato tante soddisfazioni e che l’ha portata fino all’estremo oriente Paola Teson
C
hi l’avrebbe detto che, vogando vogando, da Boscochiaro di Cavarzere si sarebbe potuti arrivare fino in Cina? Eppure è proprio quello che è successo ad una giovane studentessa dell’università Ca’ Foscari, Diletta Finotto, residente a Boscochiaro e sbarcata nella città cinese di Suzhov, gemellata con Venezia, dove assieme alla sua squadra ha disputato ben due competizioni internazionali, entrambe vinte con successo. Diletta ha sempre amato lo sport, avendo anche nel suo trascorso una brillante carriera nell’ambito calcistico, sport che ha praticato per ben 11 anni. Da un paio d’anni però, pratica lo sport del dragon boat, disci-
La squadra di Diletta Finotto nella foto in alto plina cinese che si disputa a bordo di una canoa più lunga del normale, dove vogano 10 coppie, guidate da un timoniere e da un tamburino che detta il ritmo delle vogate. Ma come è nata questa nuova e particolare passione? “Tutto è nato per caso. – racconta la giovane, iscritta alla laurea magistrale in filologia e letteratura italiana – Avevo letto un annuncio nel sito dell’università, in cui si diceva che volevano provare a creare una squadra che praticasse il dragon boat. Era un periodo in cui non stavo praticando nessuno sport, così ho deciso di provare. Poi ci hanno proposto di praticare la disciplina a livello agonistico ed ho accettato”.
Da quando Diletta fa parte della squadra denominata “Università veneziane” ha già avuto occasione di svolgere delle gare in trasferta, come a Firenze dove la squadra si è aggiudicata la Coppa Italia, ma anche a Venezia dove si è svolta la maratona sull’acqua “Voga Longa”. Ma di certo la più emozionante è stata in Cina. “Per la Cina è partita sia la squadra femminile che quella maschile. La nostra squadra è composta da studentesse universitarie e da personale docente o parascolastico. Solitamente una gara di Dragon Boat viene disputata in 20, mentre in Cina eravamo solo in 12 per imbarcazione. Dapprima
abbiamo gareggiato con altre tre squadre provenienti da tutto il mondo: Germania, America e Corea. Poi ci siamo cimentate direttamente contro la squadra di Suzhov. In entrambi i casi abbiamo vinto. Poi, ho avuto anche una particolare soddisfazione personale perché mi hanno incaricato di fare il tamburino nella squadra maschile”. Il tamburino è infatti una figura di fondamentale importanza, perché deve dare il ritmo giusto alle vogate, cosa basilare per la squadra. Cosa ti appassiona di più di questo sport, ancora poco conosciuto da noi? “Quello che amo di più di questo sport è che si sente il valore della squadra: l’esi-
to della competizione non dipende mai dal singolo, ma dal ritmo della squadra, dalla sinergia. Inoltre questo sport mi ha sempre dato l’opportunità di viaggiare e di fare esperienze che mai avrei pensato di poter vivere”. Fiera della medaglia d’oro che ha portato a casa dalla Cina, Diletta si sta già allenando per le prossime sfide, la prima delle quali sarà di nuovo a Firenze e, nel frattempo, sogna il dottorato. Non ci resta che augurarle che tutte le sue sfide terminino sempre con un posto d’onore sul podio così come è stato finora.
Cultura provinciale 29 9 Animazione estiva In cartellone 272 spettacoli tra giugno e ottobre
Reteventi, programma ancora più ricco Circo, cinema, danza e teatro in 36 comuni del Veneziano coinvolgeranno grandi e piccini per tutta l’estate di Andrea Zambolin
R
iproposta anche nell’estate 2013 dalla Provincia di Venezia la rassegna di appuntamenti a sfondo culturale “Reteventi”, che porterà ben 272 spettacoli di musica, danza, teatro e divulgazione della cultura (come presentazioni di libri, mostre e incontri con gli autori) in 36 Comuni del Veneziano. L’offerta è ricchissima e rivolta a tutte le fasce d’età: dalle acrobazie del circo alla musica classica, dalla visione di film al teatro, tutti avranno modo di partecipare a una serata in compagnia a due passi da casa. 23 sono le associazioni che organizze- Villa Pisani, sede di “Cinema sotto le stelle“, uno degli eventi più attesi della rassegna ranno gli spettacoli, tra in cinque ville tra Mira in vista della futura candidatura di Venezia a espresso piena soddisfazione del progetto, cui Arteven (il Circuito L’assessore e Venezia, giunta alla Capitale Europea della Cultura 2019. Nasce che riesce a “rivitalizzare le piazze e dare Teatrale Regionale) e Speranzon: “Con 18° edizione, il teatro oltre 10 anni fa, limitato a alcuni comuni ai cittadini che non vanno in ferie la posAmici della Musica. Tra questo progetto in lingua veneta e, infi- della provincia di Treviso, per poi espandersi sibilità di divertirsi assieme e, nello stesso i Comuni aderenti all’i- rivitalizzeremo ne, il “Cinema sotto le in tutte le province venete. Dal 2011 anche tempo, conoscere angoli suggestivi della niziativa, e che ospite- le piazze” stelle” in Villa Pisani a Venezia ha riconosciuto l’importanza di rac- nostra realtà”. Promozione del territorio, ranno la maggior parte degli eventi, Mira, Stra, Jesolo e Chioggia. Stra. Reteventi è un progetto, sostenuto e cogliere tutti i maggiori eventi estivi sotto un cultura e coinvolgimento dei cittadini: queGli eventi, iniziati il 1 giugno, si protrarran- promosso in coordinamento con la Regione unico cartellone. Nel corso della conferenza sta la sintesi di Reteventi, da oltre 10 anni no fino al 31 ottobre. Tra le proposte più Veneto, che mira a far conoscere tutto il po- stampa di presentazione, l’assessore pro- espressione della cultura del nostro territorio attese, la serie di concerti di musica classica tenziale artistico del nostro territorio, anche vinciale alla Cultura Raffaele Speranzon ha a livello regionale.
La mostra Evento collaterale alla Biennale Internazionale d’Arte
Dall’Asia Ai Weiwei presenta Disposition
La locandina della mostra
S
arà la mostra Ai Weiwei. Disposition (inaugurata il 1 giugno e aperta al pubblico fino al 15 settembre prossimo) l’evento collaterale della 55esima Biennale Internazionale d’Arte, a segnare, per Venezia e il contesto artistico e culturale internazionale in cui la città da sempre si pone, un altro momento di incontro e conoscenza con Zuecca Project Space. In un luogo storico di grande fascino – vicino al convento delle Zitelle nell’isola della Giudecca - questa istituzione senza scopo di lucro, attiva dal 2011 sotto la direzione di Alessandro Possati, si pone come un ulteriore, importante punto di riferimento a Venezia nella ricerca sull’arte contemporanea e nella produzione e promozione di eventi artistici di grande livello. L’obiettivo è proporsi come una realtà che, pur radicandosi nell’identità storica della città, sia in grado di riflettere i
continui cambiamenti che vedono Venezia protagonista del dibattito artistico, grazie all’intenso rapporto con il mondo esterno e la comunità internazionale: un luogo di confronto, occasione per scambiarsi esperienze e costruire un dialogo di civiltà, aperto sul mondo contemporaneo. Venezia è vocata alla cultura e all’arte da secoli; produrre arte contemporanea sarà sempre più la sua missione perché l’arte oggi trasmette un messaggio positivo, d’incontro tra comunità diverse nell’era della globalizzazione, veicolo di democrazia e civiltà. La mostra di Ai Weiwei, oggi forse il più interessante artista asiatico e una delle figure maggiormente riconosciute a livello mondiale per la sua libertà di espressione e la promozione dei diritti umani – mostra realizzata in collaborazione con la storica Lisson Gallery che lo rappresenta - ne è un esempio concreto.
neWs
eventi culturAli
Circovagando al nastro di partenza
U
n viaggio spettacolare tra circo, danza e teatro. Così si presenta la nuova edizione di Circovagando, progetto inserito nel programma di appuntamenti estivi di Reteventi in provincia di Venezia. Promossa da Arteven (il Circuito Teatrale Regionale, da anni in prima linea per la diffusione della cultura nel nostro territorio) e dalla Regione Veneto, è lo sviluppo di “Che Spettacolo in Provincia di Venezia” e porterà performance live di moltissimi artisti, musicisti, acrobati e ballerini in 15 comuni del Veneziano, tra cui Stra, Fiesso D’Artico e Chioggia. Nel calendario, ampliato dopo il successo dell’anno scorso, ci saranno esibizioni per grandi e piccini, si andrà dai clown alle opere teatrali del Novecento, dai prestigiatori alla presentazione di libri, sempre con l’immancabile coinvolgimento del pubblico. La rassegna, iniziata a fine giugno, per oltre due mesi animerà le serate della nostra provincia, fino alla conclusione la prima settimana di settembre.
musicA e culturA
Cultura
inviAte A unA mostrA in Friuli 10 tAvolette lignee Del museo Di torcello
A
pprovato dalla Giunta Provinciale il prestito di 10 tavolette lignee dipinte all’Accademia Musicale-Culturale “Harmonia” di Cividale del Friuli. Le opere, conservate al Museo di Torcello e attribuite a Bonifacio Bembo e aiuti, risalgono al Quattrocento. Raffigurano le “Storie di Giacobbe” e, molto probabilmente, facevano parte della decorazione di un soffitto. Verranno esposte nella mostra “Tabulae Pictae. Pettenelle e cantinelle a Cividale fra Medioevo e Rinascimento”, allestita a Palazzo De Nordis di Cividale del Friuli tra il 13 e il 30 luglio. Il tema principale è dedicato ai cicli pittorici friulani, finora quasi mai presentati al pubblico: oltre all’esposizione di manufatti e opere antiche, anche foto-
riproduzioni, ricostruzioni e modelli accompagneranno i visitatori nella scoperta della tradizione pittorica e iconografica locale. Le tavolette, prima dell’inizio della mostra, verranno ripulite e digitalizzate da un team di esperti. La Giunta, nelle dichiarazioni della sua delibera, afferma che “la concessione delle tavolette alla mostra rappresenta un’importante opportunità di riportarle all’attenzione di studiosi e storici, oltre a valorizzare il patrimonio artistico torcellano con la fruizione pubblica”. Anche l’assessore alla Cultura Speranzon è d’accordo sulla “necessità di tutelare e valorizzare i tesori del patrimonio provinciale e della collezione museale di Torcello, troppo spesso sconosciuti ai cittadini”. A.Z.
Le dieci tavolette che verranno esposte alla mostra di Palazzo Nordis
“Concerti in villa 2013”: la musica classica torna nelle ville venete
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ira, Martellago e Mestre: questi i Comuni che ospiteranno i cinque appuntamenti della 18° edizione di “Concerti in Villa 2013”, progetto inserito dalla Provincia di Venezia in Reteventi e organizzato dall’associazione Amici della Musica Mestre. La rassegna porterà nelle ville storiche venete artisti affermati, come il Quartetto d’archi della Scala (che suonerà delle musiche di Verdi, in onore del suo duecentenario), il mezzosoprano inglese Ida Maria Turri (accompagnata nella sua performance dal pianista Stefano Romani) e i Sonatori de La Gioiosa Marca. Anche i due giovani talenti del pianoforte Martina Consonni e Giulia Rossini, vincitrici della 30° edizione del “Premio Venezia” al Teatro La Fenice, avranno l’occasione di esibirsi in queste location suggestive. Le musiche proposte spaziano tra Chopin, Vivaldi, Beethoven, Bach e molti altri grandi autori del passato. I primi eventi si sono già tenuti a giugno nelle ville mestrine, ma la rassegna riprenderà a inizio settembre per gli ultimi due concerti. A.Z.
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SPORT in PRIMO PIANO
In breve
Calcio Il sogno dei tifosi arancioneroverdi si avvera
Dorina Vaccaroni ( ex schermista) è arrivata terza alla prestigiosa Marcialonga Cycling di ciclismo, in Val di Fiemme. Si è trattato di una prova durissima di 120 chilometri, con continui saliscendi Una gara per la quale l’atleta veneziana si è dimostrata ancora una volta in grado di gareggiare con le prime della classe. Prossimo impegno per la Vaccaroni sarà la gran fondo in programma in Germania a fine mese, quando ad attenderla ci saranno 250 chilometri da correre tutti d’un fiato con molti tra i migliori scalatori d’Europa.
di Alessandro Abbadir
Dorina Vaccaroni terza alla Marcialonga Cycling
Boxe, successo dei chioggiotti Grande successo per la boxe veneziana soprattutto chioggiotta nelle scorse settimane. A Sottomarina nei pesi welter Matteo Penzo, al secondo match agonistico, ha vinto ai punti, mentre nei medi Crescenzo Iannetta, si è aggiudicato il match per ko tecnico alla prima ripresa. Bene l’esordiente Enzo Tobbia, vittorioso per ko tecnico sempre alla prima ripresa, nei medio massimi Alessandro Pavanello ha vinto ai punti.
Festa della solidarietà al parco Albanese Spettacoli ed emozioni, colori e piroette. In questo modo nelle scorse settimane 4NCI 2013 ha rinnovato il ricordo di Davide Ancilotto, una festa per uno dei più grandi campioni della pallacanestro italiana. Il “campetto” del parco Albanese a Mestre si è trasformato in un’arena, basket dalla mattina alla sera. C’era una gigantografia, di Davide, che ha fatto da sfondo a foto di rito. Doppio premio quest’anno, prima a un genitore E’ stato assegnato il Dawn Deterville alla mamma di Lorenzo Ambrosin, e poi a una squadra, quella degli Aquilotti della Reyer, che si sono messi in evidenza nel corso della stagione
Il Venezia promosso in Prima Divisione G
iugno storico per il Venezia del calcio. Dopo 22 anni il 16 giugno scorso la squadra è tornata in Prima Divisione. La partita? il 3-2 più bello dell’anno contro il Monza. Hanno vinto cuore e polmoni, perché la partita il Monza ce l’aveva in pugno, in tasca. L’ha buttata via. Bravo il Venezia che in un pomeriggio di grande sofferenza calcistica ha tirato fuori le ultime energie e rovesciato un risultato che ormai sembrava scritto come una condanna. Bastava poi un pareggio, ma il Venezia ha voluto la vittoria per suggellare una promozione agognata da migliaia di tifosi, da anni. Insomma un giorno di felicità completa per il popolo arancioneroverde. Ci sono poi corsi e ricorsi. Il 16 maggio, di 22 anni fa, correva l’anno 1991, quando il Venezia di Zamparini e Zaccheroni piegava la resistenza del Como allenato da Bersellini e ritornava in serie B dopo oltre 20 anni. Corsi e ricorsi, in con in mezzo altre promozioni, quel bel sogno della serie A durato troppo poco, tre anni, tanto Recoba e Maniero ma anche tante figuracce e retroces-
sioni. Ora però con i nuovi obbiettivi servono anche nuove strutture. Serve uno stadio nuovo, il Penzo non basta più. Anche il sindaco Giorgio Orsoni lo ha detto e in qualche modo promesso. Nel calendario futuro ci sono tanti impegni in programma. Ad esempio il derby con il Vicenza. Ora si spera nella nuova gestione, quella del presidente russo Yuri Korablin l’unico ad averci messo finora la faccia. Poi ci sono i meriti. Quelli di una squadra di atleti guidati da un campione che a 38 anni ha dimostrato quanto contano classe ed esperienza. Un allenatore che ha preso una squadra a metà classifica e l’ha portata al vertice. Una tifoseria compatta. Intanto nelle settimane successive alla promo-
zione sono arrivate delle conferme. Per il Venezia 2013-2014 è stato confermato il direttore sportivo Andrea Gazzoli, ha firmato il contratto anche per la prossima stagione. Ad ora (nel momento in cui scriviamo) il Venezia ha solo sette giocatori sotto contratto: Battaglia, Campagna, Giovannini, Taddei, D’Appolonia, Franchini e Michele Marconi, tutti gli altri sono in scadenza di contratto oppure in scadenza del prestito. Si vedrà nelle prossime settimane come si muoverà nel calcio mercato. Il prossimo passo di Gazzoli è scegliere l’allenatore, dopo la partenza di Stefano Sottili per Varese. Il raduno avverrà il 22 luglio. I posti papabili per il ritiro? Ravascletto e Pieve di Cadore.
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’associazione sportiva dilettantistica “Circolo Della Vela Mestre”, è un’associazione sportiva e culturale fondata a Mestre nel 1981 e ha come scopo la promozione della navigazione a vela in tutte le sue forme. La sua sede è a Punta San Giuliano presso il parco. Dal punto di vista dell’educazione e della formazione, il circolo organizza, corsi per tutte le età, a livello base o perfezionamento sia su deriva che su cabinato. Durante l’estate si tengono i corsi estivi per i ragazzi dai sei ai diciotto anni, con la formula Campus; gli istruttori sono tutti federali di I livello che hanno completato un percorso formativo strutturato della Federazione Italiana Vela. Accanto all’attività formativa c’è quella agonistica con corsi di preparazione alla regata per le diverse tipologie di classi; le regate zonali e nazionali si tengono a Bibione, Santa Margherita, Lido di Venezia e Chioggia, per poi portarsi a Malcesine, Senigallia, con alcune puntate all’estero quali Pirano, Portorose, Pola e Spalato. I prossimi impegni a livello locale sono il Campionato Social: il 15 settembre, il 27 ottobre e il 24 novembre. Ci sarà un campionato Invernale su sei prove dal 19 ottobre al 9 novembre e una prova del Campionato Zonale il 5 ottobre, per la classe Optimist il campionato zonale – Trofeo Porto di Venezia il 21 e 22 settembre e per la Classe Laser , il 6 ottobre sarà la volta di una prova del Campionato Zonale. Il medesimo è organizzato dalla Compagnia
della Vela di Venezia, nei mesi di luglio, settembre e novembre, ed è aperto a tutti i circoli della zona. “Un circolo che in 30 anni di attività ha visto crescere i suoi soci da circa cento negli anni della sua nascita agli oltre cinquecento attuali – dice il presidente Giancarlo Moretto - Nel 2012 gli atleti del circolo nella classe Optimist (Cadetti) si sono classificati 1°, 2° e 3° a livello zonale; nella classe Laser Radial primo classificato in ranking list zonale e nella classe Laser 4.7 3° classificato in ranking list zonale, risultati invidiati da molti circoli. Anche le attività e iniziative a livello di circolo hanno raggiunto una maturità tecnica e sportiva importante”. Il Circolo della Vela Mestre è attento alle specifiche necessità dei diversamente abili ed ha contribuito in modo efficace alla nascita dell’Onlus Velamestrextutti, che avvicina al mondo della vela persone che potrebbero esserne escluse, adottando delle imbarcazioni progettate allo scopo in un ambiente accogliente e dotato delle necessarie attrezzature per dare a tutti la possibilità di utilizzo dei mezzi. Per maggiori informazioni www.circolovelamestre.it R.P.
Villa Momi’s
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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.
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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sicurezza I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo
Crisi, incidenti sul lavoro in calo
La diminuizione delle morti bianche è proporzionale all’occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che dalla maggiore sicurezza di Alessandro Abbadir
I
nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 registrati nel 2011. Si tratta però esclusivamen-
te in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, ufficio, campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/ mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infine caduta di persone dall’alto (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44% dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore). Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le irregolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chia-
ro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di anziani coltivatori diretti. Anche i dati sui primi mesi di quest’anno sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali verificatisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari
al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indicano che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la flessione della mortalità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza
nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra finalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Speriamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.
Riabilitazione. verranno ridotti costi e tempi di attesa per gli infortuni sul lavoro
ACCORDO SIGLATO TRA LA REGIONE vENETO E L’INAIL
U
n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazionali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto, dislocati a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le aziende ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa soluzione dopo aver cercato
di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di alta qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più efficacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante aggiornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti. A.A. messaggio pubblicitario
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Il Veneto in primo piano 33 5 Società La Cgil invita a non abbassare la guardia
“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati” di Alessandro Abbadir
“S Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”
e la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno nuovo che vede come principali vittime della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confederale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia. Nel 2012 sono state 745mila le denunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-
ArtigiAnAto
plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60). Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infine, tra le denunce di legate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi denunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale. “Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella parte relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un
positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’efficacia dell’azione dell’istituto. Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla statistica degli infortuni e va fatta una riflessione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni hanno, infatti, un’incidenza diretta sull’organizzazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”. Sulla stessa linea si colloca anche Roberto Montagner segretario della Cgil di
Venezia. Negli anni scorso la cementificazione e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza “Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggioramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”
nAsce il FonDo integrAtivo sAni.in.veneto
E’
stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integrativa a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipendenti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea possa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)
e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fine potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplificazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo. messaggio pubblicitario
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34 Il Veneto in primo piano 12 Presentato il piano di ristrutturazione voluto dalla giunta, ora tocca al consiglio regionale esprimersi
Meno ospedali più territorio. Ecco la nuova sanità Calano i posti letto, aumenta l’offerta per i malati cronici. Un solo centro di riferimento per provincia, ma gran parte delle strutture sono ancora sulla carta di Germana Urbani
F
orse, per capire come sta per cambiare la sanità veneta, invece di affrontare il quadro generale è meglio partire da un dettaglio. Nel prossimo futuro, una persona necessaria di cure mediche dovrà fare riferimento alla Centrale operativa territoriale. Questa nuova struttura, che ogni Ulss dovrà attivare, sarà messa in moto su richiesta del medico o dei familiari e avrà il compito di prendere in carico il paziente, garantendogli la risposta più efficace da parte degli ospedali o delle altre strutture presenti nel territorio. È questo il cuore strategico del nuovo modello di assistenza territoriale, attraverso cui il Veneto tenta di superare quel sistema ospedale-centrico su cui si è fin qui imperniata la sanità, con un moltiplicarsi di doppioni, sprechi e costi ormai insostenibili. Al suo posto, promettono il presidente Zaia e l’assessore alla sanità Coletto, avremo in futuro un sistema articolato in più livelli, ognuno dei quali sarà chiamato a
Ogni Ulss si doterà di una centrale operativa territoriale che dovrà farsi carico del paziente intervenire per specifiche richieste. Andando dall’alto in basso, ecco lo schema: due centri d’eccellenza a livello europeo (le aziende ospedaliere di Padova e Verona) che si occuperanno di alte specialità e avranno un ruolo centrale nella didattica e nella ricerca; un ospedale di riferimento per ogni provincia (Mestre, Treviso, Rovigo, Vicenza, Belluno); altri poli sanitari minori che dovranno dare assistenza ciascuno a un bacino di circa 200 mila abitanti (Mirano, Chioggia, Este, Adria, Alta Padovana giusto per fare qualche esempio). Accanto a loro, una serie di strutture intermedie come gli ospedali di comunità, destinate a quei pazienti (malati cronici,
anziani) che non hanno bisogno di cure intensive ma non possono essere riportati a casa. E poi una rete destinata alle emergenze che avrà un coordinamento regionale e una centrale operativa per ogni provincia con l’obiettivo di garantire l’arrivo dei soccorsi entro 20 minuti nel 90 per cento dei casi. Infine, team di medici, pediatri, specialisti, assistenti sociali che dovranno imparare sempre di più a lavorare insieme a servizio del cittadino. “È una riforma epocale – esulta il presidente Luca Zaia – non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere efficiente per vari anni a venire. Siamo già molto più avanti di altri in giro per l’Italia, perché il nostro tasso medio di ospedalizzazione è di 7 giorni contro i 30 di alcune altre Regioni, e con questa riforma manterremo la leadership nazionale”. Ma è tutto
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oro quel che luccica? Numeri alla mano, il piano prevede che i posti letto in ospedale per acuti passino da 18.667 a 17.440, con un calo di 1.227 unità. Un taglio significativo ma non dolorosissimo, tanto è vero che la presentazione delle schede è stata accolta da proteste molto minori di quelle di vent’anni fa. Anzi, se si mettono nel conto i 1.263 posti degli ospedali di comunità e degli hospice da attivare, il saldo è perfino positivo. Ma qui, a conti fatti, viene il problema vero. “Mentre si riducono i posti letto negli
ospedali – denunciano i consiglieri del Pd Lucio Tiozzo e Claudio Sinigaglia – contemporaneamente non si dice come e dove collocare le strutture intermedie, dagli ospedali di comunità ai centri alzheimer, agli infermieri per l’assistenza domiciliare». Come dire: i tagli sono concreti, gli investimenti per avere una sanità più vicina ai cittadini nel territorio per ora sono solo sulla carta. Nei prossimi mesi, concluso l’iter in consiglio regionale, i cittadini veneti capiranno che sanità li attende davvero.
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ella nuova sanità veneta sarà un tassello fondamentale, uno dei due centri d’eccellenza a livello europeo assieme a Verona. Ma la strada per il nuovo ospedale di Padova è ancora lunga, e disseminata di punti di domanda. Quando lo vedremo? Lo scorso 2 luglio, alla firma del pre-accordo tra regione, provincia, comune, università, istituto oncologico e azienda ospedaliera, il presidente Zaia ha promesso la posa della prima pietra entro il 2015 e auspicato che la struttura sia pronta per il 2020. Non è domani, ma non è nemmeno un tempo lunghissimo se davvero sarà rispettata la tabella di marcia. Il primo problema, però, rimane quello dei soldi. Progetti alla mano, per vedere l’ospedale in funzione ci vogliono 410 milioni di euro per la costruzione, 132 per le attrezzature, 55 per le spese generali. In totale, una volta aggiunta l’Iva, fanno 643 milioni e spiccioli a cui, tra l’altro,
bisognerà aggiungerne altri 27 per espropriare i terreni nella zona di Padova ovest su cui sorgerà la grande struttura da 970 posti letto. Per questi ultimi la speranza è che la fondazione Cariparo scelga di metter mano al portafoglio, sostenendo l’ospedale invece dell’auditorium cittadino. Per il resto, la regione ha in cassa 318 milioni, e dalla vendita delle aree su cui sorgono le attuali strutture il comune calcola di ricavarne un’altra quarantina. Ne mancano all’appello poco meno di 300, «ma stiamo per avanzare una richiesta ufficiale di finanziamento al governo – sottolinea Zaia – perché si faccia carico dell’intera opera visti i 18 miliardi di tasse che il Veneto paga ogni anno. Rimane poi sempre la strada dei finanziamenti privati, specie se vogliamo fare in fretta». L’importante sarà però fare anche bene: i costi che si stanno pagando ai privati per l’ospedale di Mestre sono una ferita che brucia ancora e che non sarà facile da rimarginare.
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16 Cultura veneta 36 Biennale di Venezia Il percorso espositivo di Bartolomeo Pietromarchi
temPorAneA A veneziA
Il “Vice Versa” italiano
un cAFFÈ nero e biAnco con omAr gAlliAni
L’enorme area espositiva dello storico Padiglione Italia, all’Arsenale, è stata divisa in 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti, ciascuno espressione di un binomio di Alain Chivilò
A
ll’interno della 55. Biennale di Venezia è presente lo storico Padiglione Italia che dalle ultime edizioni è sito nell’Arsenale. Ogni biennio, un curatore diverso cerca di proporre un percorso espositivo fatto di selezione e tematiche ulteriori unite in un unico contenitore. Quest’anno il prescelto in questo ruolo è il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Roma Bartolomeo Pietromarchi e la mostra ideata s’intitola “Vice Versa”. Come afferma Pietromarchi “il Padiglione Italia e il Palazzo Enciclopedico della Biennale hanno vari punti di contatto nell’idea dell’archiviazione e nella volontà di mettere le mani sulla classificazione e sul concetto di enciclopedismo. Situazione destinata comunque a fallire, come nell’opera di Benassi che con un pavimento di 10.000 mattoni paragrafa l’archivio dell’errore in parallelo alla stessa quantità di detriti in orbita attorno alla terra”. Dunque un’unione tra vecchio e nuovo con un’attitudine non storiografica e generazionale per concentrarsi sulla validità dell’opera. Si tratta come indica il curatore di
A fianco Bartolomeo Pietromarchi “un arcipelago d’isole con un tetto comune su cui vivono dialoghi e confronti di artisti dagli approcci diversi”. Nell’enorme area espositiva s’individuano così 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti ciascuno all’interno dei seguenti binomi: sistema/frammento con Gianfranco Baruchello e Elisabetta Benassi, suono/silenzio con Massimo Bartolini e Francesca Grilli, veduta/luogo con Luigi Ghirri e Luca Vitone, prospettiva/superficie con Giulio Paoloni e Marco Tirelli, corpo/storia con Fabio Mauri e Francesco Arena, concludendo in familiare/estraneo per Marcello Maloberti e
Flavio Favelli. Artisti che hanno già raggiunto un certo livello di maturità nella loro carriera, facendo sì che tale mostra diventi un punto fondamentale del personale percorso artistico. Invece molto interessante sottolineare è come il sistema arte italiano si sia unito positivamente in un’opera di crowdfunding, che ha ricevuto 180.000 euro in donazioni per finanziare l’attuale progetto espositivo. Non rimane che effettuare una visita, dalla quale ognuno potrà trovare elementi di condivisione o di lontananza nel personale approccio all’Arte.
L
a XII edizione di “Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian” ospita nelle prestigiose sale del più antico Caffè del mondo il Maestro Omar Galliani. Fino al 30 settembre, nella biennale edizione dell’evento, è possibile apprezzare la tecnica sopraffina della sua matita all’interno di un’esposizione site-specific intitolata “Il sogno della principessa Lyu-Ji al Florian”. Un tributo alla femminilità, attraverso un sentito atto d’amore alla donna e quindi a Venezia e alla Cina. La tecnica che ha reso famoso in tutto il mondo Omar Galliani è la grafite che nelle sue mani si trasforma in una forma indelebile di forme e di figure in atmosfere rarefatte, che si possono percepire in quella nebbia che avvolge la sua terra d’Emilia. Ne scaturisce un bianco e nero che il Professore Omar definisce “come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità”. Una fonte che emana e riflette la luce all’interno di una situazione alchemica, che paragrafa il diamante prodotto da compressioni nel sottosuolo. In tutto questo, tra le salette del Florian, il visitatore è invitato a ricercare il luogo delle opere di Galliani giungendo così al doppio ritratto della principessa Lyu-Ji: un ritratto siamese perché la parola stessa implica due, ma come indica il Maestro “in realtà sono uno, quindi la natura che riproduce se stessa attraverso un unico ventre nella maternità”. Si creano due percorribili identità, in quanto il soggetto impresso due volte ha delle differenze perché, umanamente, non può mai essere uguale nelle sue parti. Attorno al fulcro sdoppiato, in elementi tra le pareti e i tavoli, si notano impresse figure come rose, pistole, colombe, mani, tazze, tazzine, cucchiai, teschi attraverso componenti cromatiche che s’insinuano all’improvviso nello sguardo dell’osservatore per aprire simultaneamente nuovi orizzonti. Un’occasione unica per entrare in contatto e in sintonia con il massimo esponente italiano al mondo della figurazione italiana, in concomitanza con gli eventi della 55. Biennale di Venezia. Al.Ch.
Tintoretto e Vedova
Guggenheim fino all’8 settembre
COLLAGE D’ARTE PER MOThERWELL
Il dialogo mai interrotto alla Scola di San Rocco
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obert Motherwell: i primi collage” è un’interessante mostra, dedicata al lavoro pioneristico eseguito negli anni ’40 sui papiers colleés, presso la sede della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia fino all’8 settembre. Un esordio artistico di Motherwell (Aberdeen, Washington 1915 – Cape Cod, Massachusetts 1991) che venne proprio incoraggiato dalla stessa Peggy. Si creò così un effetto catalizzante per il successivo sviluppo pittorico dell’artista. Infatti nel 1943 nella galleria newyorkese Art of this century, di proprietà Guggenheim, il giovane Maestro espose i primi collage. Sotto anche la tutela di Roberto Sebastian Matta Echaurren, Motherwell pose in questi primi lavori le basi di un percorso che lo porterà a essere uno tra i massimi esponenti dell’Espressionismo Astratto americano.
Quarantotto opere si liberano tra azione compositiva spontanea, pure astrazioni, figure indefinite e influenze surrealiste. Un connubio che si manifesta all’interno di temi inerenti alla lotta umanitaria e a una violenza simbolica insiti nella società di quegli anni. Nelle composizioni appaiono inglobati slogan della resistenza, frammenti di mappe militari, figure stilizzate ferite o morte e sbarre di prigione all’interno di un’azione espressiva che l’artista paragona a un “uccidere”. Pezzi di carta coagulati all’interno di una gestualità innovativa per quegli anni. Un percorso espositivo interessante, che porta il visitatore a entrare in contatto con una produzione artistica primigenia, fonte di collegamento tra Motherwell e Peggy Guggenheim magnate e collezionista. Al.Ch.
e mie opere non sono creazioni, ma terremoti. Non sono pitture, ma soffi”. Ecco in poche parole una possibile sintesi di Emilio Vedova espressa proprio dal Maestro in alcune dichiarazioni. La forza del gesto, l’irrequietezza compositiva, la fisicità fuori ogni limite, la drammaticità poetica colta a opera compiuta, fino a un utilizzo sonoro del colore fanno parte di chiavi di lettura per le dirompenti opere di Vedova. Alcune di questi lavori sono posti, fino al 3 novembre all’interno della Scuola Grande di San Rocco di Venezia, in un interessante dialogo che da titolo al percorso espositivo: “Vedova Tintoretto”. Un progetto curatoriale di alto livello ideato da Germano Celant e Stefano Cecchetto, che hanno pensato di rendere partecipe il visitatore attraverso l’atmosfera e l’attrazione che unì artisticamente Vedova con Jacopo Robusti detto Tintoretto, a partire dalla Sala Terrena tra le colonne della navata centrale. Era il 1936 e a diciassette anni il giovane Emilio avvertiva quell’angoscia che Jan Paul Sartre indicava successivamente nel suo saggio: “lo squarcio giallo del cielo al di sopra del Golgota, il Tintoretto non lo ha scelto per significare l’angoscia, né tanto meno per provocarla; è angoscia e, insieme, cielo giallo. Non cielo d’angoscia, né cielo angosciato; è un’angoscia fatta cosa, è un’angoscia trasformata in squarcio giallo del cielo …” Parole, tratte dall’analisi degli anni ’50, che nascono dalla crocifis-
Nelle foto piccole l’autoritratto del Tintoretto, oggi al Louvre, e un ritratto fotografico di Emilio Vedova, nell’ altra foto la mostra che rimarrà aperta fino al 3 novembre sione di Cristo posta nella Sala dell’Albergo della Scola, la cui essenza è avvertita un decennio prima anche da Vedova. Frasi, tratte da due estratti che il Maestro scrisse nel 1991, quali “Tintoretto è stato una mia identificazione” e “Quella, regia a ritmi, sincopati e, cruenti magmatici di energie, di fondi interni di passioni, di emotività commossa” ben delineano tale simbiosi. Dunque un’esposizione che probabilmente, da un lato a sette anni dalla scomparsa del maestro fa si che la non forma pittorica italiana risenta della sua impossibilità ad avere una guida per le nuove leve al fine di tracciare, con il suo tipico carattere verace, nuove possibili vie aderenti al suo credo, dall’altro profonde analisi e raffronti condurranno i visitatori, italiani e internazio-
nali, ad avvicinarsi a quel meccanismo che permetta di comprendere come inquietudini intellettualmente artistiche possano creare contenuti di alta profondità. Tele di Vedova, come “Ciclo ’62 (B3)”, le serie degli “Oltre” assieme a studi e interpretazioni di tempere e oli, s’innestano nelle atmosfere magiche della Scola creando personalissimi piani diversi dimensionali di raffronto, studio ed emozione con i lavori di “Mosè”, “Ultima cena”, “La strage degli innocenti”, “La visitazione” fino a “La crocifissione” di Jacopo Robusti. Dunque un progetto culturale che in “San Rocco Contemporaneo: in dialogo con Tintoretto” avvicinerà dopo Vedova altri artisti e tematiche cui i due curatori Cecchetto e Baldo stanno già Al.Ch. lavorando.
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AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
L’equa riparazione per l’irragionevole durata dei processi
Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, senza dubbio alcuno, tenuto conto anche dei recenti rinvii al 2014 di moltissime cause gestiti dalle sezioni distaccate dei Tribunali, tocca gli interessi di molti tra coloro che sono coinvolti in procedimenti davanti l’autorità giudiziaria ovvero l’irragionevole durata dei processi e la tutela risarcitoria prevista dalla legge. Come recentemente rilevato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), la durata media di un processo civile in Italia - al termine del terzo grado di giudizio - si attesta in quasi otto anni contro la media europea di 788 giorni, cioè poco più di 2 anni. E’ chiaro che le ragioni di una tale macroscopica divergenza sono molte e questa non è la sede per affrontarle. Tuttavia vorrei porre l’attenzione sulle misure che l’ordinamento riconosce ai soggetti interessati da processi per tutelarli, almeno in parte, dalla eccessiva durata degli stessi. L’Italia infatti, complici anche numerose condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha introdotto, con la Legge n. 89/2001 c.d. Legge Pinto, un sistema per ottenere un’equa riparazione in caso di violazione del termine di ragionevole durata del processo.
che cos’é il diritto all’equa riparazione e cosa prevede la legge n. 89/2001? Il diritto ad una ragionevole durata del processo, specificazione del diritto ad un equo processo, è espressamente riconosciuto tanto nella Costituzione Italiana (Art. 111 Costituzione) quanto nella Convezione Europea dei Diritti dell’Uomo. A sua volta, il diritto all’equa riparazione altro non è che il diritto ad essere risarciti per le lungaggini patite in un qualunque tipo di processo, sia esso civile, penale, amministrativo o di altro tipo ed indipendentemente dall’esito finale della controversia. In tal senso la Legge n. 89/2001 prevede il diritto di richiedere allo Stato un’equa riparazione per il danno, sia patrimoniale che non patrimoniale, sofferto per l’irragionevole durata di un processo. Qual è il procedimento previsto dalla legge Pinto? Nella sua formulazione originaria la legge Pinto prevedeva un ricorso straordinario alla Corte di Appello, in composizione collegiale, nei casi in cui un procedimento giudiziario superasse i termini di ragionevole durata; durata che doveva essere determinata secondo i parametri elaborati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo,
indipendentemente quindi dalla dimostrazione di un danno da parte del ricorrente.
Lo scorso anno il procedimento delineato dalla Legge Pinto è stato profondamente mutato ad opera del decreto legge n. 83/2012, c.d. decreto sviluppo del governo Monti, e ciò al fine di agevolare e rendere più efficace l’accesso al giudizio di equa riparazione ed ottenere in tempi più rapidi il giusto risarcimento. L’autorità competente a decidere è sempre la Corte d’Appello ma non più in composizione collegiale bensì in composizione monocratica; inoltre è prevista una nuova procedura, semplificata rispetto alla precedente. Quando la durata del processo diventa irragionevole? Tra le novità introdotte dal c.d. decreto sviluppo vi è anche l’individuazione di un limite, superato il quale, la durata del processo diventa “irragionevole” facendo così sorgere il diritto all’equa riparazione. Il processo infatti non è svolto in termini ragionevoli quando eccede la durata di tre anni in primo grado, di due anni in secondo grado, di un anno nel giudizio di legittimità. In ogni caso il giudice,
nell’accertare la violazione, dovrà valutare anche la complessità del caso, l’oggetto del procedimento, il comportamento delle parti e del giudice durante il procedimento. Per calcolarne la durata il processo si considera iniziato con il deposito del ricorso introduttivo del giudizio, ovvero con la notificazione dell’atto di citazione e la domanda di equa riparazione che dovrà essere presentata, a pena di decadenza, entro sei mesi dalla sentenza che definisce il giudizio in via definitiva ovvero dal c.d. passaggio in giudicato. Infine si rileva che, in accordo alla logica di semplificare le procedure ed assicurare una tutela effettiva, sono stati puntualmente fissati gli importi per gli indennizzi, commisurati in una somma di denaro, non inferiore a 500,00 euro e non superiore ad 1.500,00 euro per ciascun anno, o frazione di anno superiore a sei mesi, che eccede il termine di ragionevole durata del processo. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. messaggio pubblicitario
Natural Family Planning – La Regolazione Naturale della Fertilità (4) Il lavoro pionieristico del professor Josef Roetzer, iniziato 70 anni fa, ha un valore inestimabile, perché promuove il dialogo della coppia, si basa sui dati scientifici inerenti ai segni della fertilità femminile, rispetta la natura dell’uomo e della donna, dà valore al bambino nascituro e nato, è ecologico, è economico. Con tutti questi valori ed esperienze promuove quindi un benessere sociale; se stanno bene le famiglie, c’è più speranza e solidarietà. Il successore scientifico di Roetzer, il medico Rudolf Ehmann, scrive degli aspetti medici e di salute della donna risultanti dalla RNF, presa come un’ATTITUDINE di vita. L’osservazione del ciclo (il lasso di tempo dall’inizio delle mestruazioni fino al giorno .. rie ione . Sesuccessive) che precede le zmestruazioni è a un punto di PARTENZA per: 1. Cercare una gravidanza. 2. Posticipare, evitare una gravidanza.
3. Rilevare una situazione di infertilità. 4. Intervenire in modo mirato, rispettando le fasi del ciclo, sia per gli esami sia per le cure. 5. Comprendere l’inizio della premenopausa / climaterio. Questi medici, innumerevoli nel nostro Paese, promuovono e appoggiano la conoscenza del ciclo femminile, invece di sopprimerlo con la chimica. Le registrazioni del ciclo forniscono i punti di riferimento per la normalità, quindi anche le deviazioni da questa. I punti di riferimento standard sono: la qualità del muco cervicale, la fase di temperatura bassa che caratterizza la fase preovulatoria, sintomatologia ovulatoria, la fase di temperatura alta che introduce e caratterizza la fase postovulatoria, la tensione mammaria. Poi ogni donna ha le sue esperienze personali da integrare in questo allo scopo di avere un quadro chiaro
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della sua fertilità. I cicli corti ma con una fase di temperatura alta normale (da 10 a 16 giorni) possono essere fecondi, solo che il concepimento può avvenire presto nel ciclo. Parimenti i cicli lunghi ma con una fase di temperatura alta normale ( da 10 a 16) giorni possono essere fecondi, solo che il concepimento può avvenire tardi nel ciclo. Nella scuola di Roezer ci sono le registrazioni dei cicli, nei quali il concepimento avvenne dopo il 100 giorno del ciclo. La fase di temperatura alta, chiaramente accorciata (da 9 giorni a meno), può servire come indicazione di una insufficienza luteinica (insufficienza della fase luteale IFL ). Questa anomalia significa che l’utero non fa in tempo a “preparare” lo spessore adatto all’annidamento dell’embrione. E’ possibile quindi intervenire dal momento all’interno del ciclo in cui scatta il decorso anomalo. Nel caso dei cicli lunghi e con un’ovulazione
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
Il professor Josef Roetzer
tardiva, grazie alle registrazioni del ciclo si può avere la data indicativa del parto. In questo modo si evitano inutili induzioni del parto col rischio di parto prematuro. La registrazione del ciclo, in modo coerente e secondo una scuola, non una confusione di scuole, ha importanza anche nell’epoca dell’ecografia. Essa rende la donna più consapevole; la aiuta a orientare in modo libero le sue scelte e la rende un aiuto per il suo medico.
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