La Piazza del Miranese Sud mag2021

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Ecobonus p.41

MAGGIO 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.85

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Pet p.43

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del Miranese Sud

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Concorsi a Premi

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Spinea si candida a “Città Europea dello sport 2023” L’annuncio della sindaca Martina Vesnaver. Dovrà competere con realtà come Busto servizio a pag 12 Arsizio (Va), Padova, Schio (Vi), Trapani, Rende (Cs), Fondi (Lt) e Catanzaro

MIRANO

Il parco “Francesca Morvillo” si allarga MIRANO

Il Comune si dota di un nuovo regolamento edilizio MIRANO

Vetrego piange Don Pietro Mozzato SPINEA

Chiude lo storico “Contatto Club” SANTA MARIA DI SALA

Commercianti e residenti uniti per la colletta alimentare SANTA MARIA DI SALA

“Norme anti Covid penalizzano gli ambulanti”

Recovery, occasione da non sprecare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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a maratona è già iniziata: il nostro Paese ha davanti a sé cinque anni per realizzare gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per investire al meglio i 248 miliardi di euro che l’Europa destina all’Italia. “Sbaglieremo tutti a pensare che sia solo un insieme di progetti, numeri e scadenze. Nell’insieme dei programmi c’è anche il destino del Paese” ha sottolineato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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Portale del Miranese, boom di contatti

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’è voglia di ripartire, tornare a muoversi e riscoprire il territorio che per lungo tempo è rimasto nascosto. Lo si capisce anche dai primi dati degli accessi registrati nella nuova Sezione Turismo del Portale del Miranese, la piattaforma che mette in collegamento con i clienti i servizi e le attività commerciali del territorio. In due mesi e mezzo la piattaforma ha registrato un incremento delle visite pari al 17,6%, con oltre 5 mila visitatori e più di 6 mila sessioni di collegamento. Parliamo di un Portale che era già intensamente utilizzato prima, soprattutto durante i periodi di lockdown, quand’era utile per contattare, ad esempio, le attività commerciali che svolgevano servizi di consegna a domicilio o take away. Degli utenti che hanno scoperto il Portale e la Sezione Turismo, l’88,7% non aveva mai effettuato prima un accesso alla piattaforma, mentre l’11,3% erano già frequentatori assidui del Portale, fino a quel momento riservato appunto solo al commercio e ai servizi. Per quanto riguarda la provenienza del pubblico, al primo posto troviamo la città di Milano (19,90%), seguita da Venezia (19,02%). Altri picchi di rilievo arrivano dalle città di Treviso, Vicenza, Roma e Padova. In ultima istanza, una piccola parte del pubblico si concentra su Mogliano Veneto, Udine e Bologna. Per il Presidente di Confcommercio del Miranese Ennio Gallo e la direttrice Tiziana Molinari: “C’è voglia di ricominciare e la riscoperta, per ora solo online, delle bellezze del Miranese mostrano, da un lato un nostalgico sguardo agli angoli del territorio vicini a noi, da troppo tempo preclusi ai nostri occhi e alle nostre abitudini, dall’altro è un chiaro segnale di interesse e scoperta in vista di possibili future fruizioni, riscontrabile anche dalla provenienza non sempre locale dei visitatori. Siamo impegnati a spingere in direzione di una graduale e sicura riapertura delle nostre attività e il turismo è un settore che rientra a pieno titolo in questo obiettivo”.

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La provenienza: al primo posto Milano con il 19,90%

È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala per un numero complessivo di 15.595 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Il Recovery Plan è senz’altro destinato a lasciare il segno non solo a breve termine, sulla nostra economia fiaccata dalle conseguenze Covid, ma soprattutto sulla generazione che verrà, in molti dei suoi aspetti più significativi, dall’innovazione alle ricadute ambientali, dall’istruzione alle infrastrutture. Un fiume di miliardi che si riverserà su svariati settori, attraverso i rivoli delle “missioni” e delle loro declinazioni pratiche. Risorse vere, concrete, da gestire al meglio da qui al 2026. Gettate le fondamenta, ora questo piano epocale va calato nella concretezza dei progetti e degli interventi, indirizzando al meglio le risorse nelle loro ripartizioni. Perché non possiamo certo permetterci di sprecare una simile occasione o di vanificarne le potenzialità. Sbagliare significa rendere ancora più difficile e incerto il futuro che attende i nostri figli, perdere un’occasione preziosa per imprimere un cambio di passo e anche di mentalità, per costruire quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. A partire dalle sei “missioni” - ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute - il cammino è già tracciato nelle sue direttrici principali, dalle quali derivano le linee di intervento che comprendono progetti, investimenti e riforme collegate. Un piano complesso e ambizioso, da declinare anche a livello locale, aggiustando il tiro, se necessario: pensiamo alle potenzialità del Veneto sul fronte della digitalizzazione e della competitività, missione che abbraccia anche il turismo e la cultura insieme all’innovazione e alla sicurezza nella pubblica amministrazione. E questo vale per tutte le altre voci, nelle quali il Veneto può esprimere il meglio e cogliere l’occasione per dare un impulso nuovo alla produzione industriale, anche in chiave green e sostenibile, per valorizzare la ricerca a partire delle eccellenze dell’Università e della sanità. Inevitabilmente ci sarà da fare molta attenzione alle criticità, al rischio di sprechi e cattiva gestione che potrebbero vanificare anche le migliori intenzioni.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 21 maggio 2021


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Mirano

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Ambiente. Accordo tra Comune di Mirano e l’azienda Gasparini nelle scorse settimane

Il parco “Francesca Morvillo” si allarga dietro la Casa della Musica A

ccordo tra Comune e Gasparini: sorgerà una nuova area verde a Mirano, l’allargamento del parco Morvillo dietro la Casa della Musica. In cambio, l’azienda potrà espandersi a sud della sua attuale sede, in viale Venezia. L’accordo è stato raggiunto nelle scorse settimane e riguarda la sottoscrizione tra l’ente pubblico e l’azienda che produce impianti di profilatura di un “Protocollo d’intesa per il conseguimento di obiettivi programmatici condivisi di valorizzazione ambientale di un contesto urbano da destinare a spazio inclusivo di interesse pubblico”. In pratica il documento prevede la nascita di una nuova area di verde pubblico, boscata e attrezzata, che costituirà l’ampliamento del parco Francesca Morvillo, tra la fine di via Gramsci e viale Venezia. A firmare per il Comune, in un incontro in municipio, è stata

Il procedimento avviato prevede inoltre che venga costruito un ponticello scavalcando lo scolo Caltressa la sindaca Maria Rosa Pavanello, mentre per l’azienda era presente l’amministratore delegato Filippo Gasparini. L’iniziativa parte dal procedimento relativo all’ampliamento del sito produttivo della ditta, che ha sede di là di viale Venezia e prevede, tra le altre cose, la cessione al demanio comunale di un’area da destinare a verde pubblico attrezzato. Il terreno in questione è quello compreso tra il confine sud dell’attuale parco Morvillo e la provinciale: il progetto permetterà al Comune di aumentare la disponibilità di verde

pubblico in un’area fortemente urbanizzata e densamente popolata di Mirano. Comune e Legambiente del Miranese hanno già concordato che l’area in questione venga piantumata con nuovi alberi. Sarà proprio Legambiente a occuparsi di reperire le piante e provvedere alla loro messa a dimora: le nuove essenze, collocate lungo il lato sud dell’area, costituiranno una sorta di barriera boschiva tra la camionabile e il quartiere Gramsci. Il procedimento prevede inoltre che la Gasparini realizzi alcune opere per rendere maggiormente fruibile il parco ai cittadini: verrà costruito un ponticello che, scavalcando lo scolo Caltressa, collegherà la nuova area verde all’attuale parco Morvillo e la zona verrà dotata anche di un’area cani, percorsi di collegamento ciclo-pedonali ed elementi di arredo urbano. Inoltre è prevista un’area da destinare a orti urbani. La piantumazione avverrà a partire dall’autunno, periodo maggiormente indicato per questo tipo di operazioni. Il documento firmato in municipio tuttavia permette al Comune e a Legambiente di intervenire fin da subito sull’area, già prima della cessione vera e propria, così da rispettare i tempi utili alla nascita del nuovo bosco. Nei prossimi mesi dunque, cominceranno i lavori per aumentare la dotazione di verde pubblico a servizio di uno dei quartieri più densamente popolati di Mirano. In città la firma è stata accolta con soddisfazione e qualche perplessità: alcuni residenti hanno fatto notare come il problema non sia tanto quello di realizzare, ma di manutentore e tenere in efficienza e sicurezza, i parchi attrezzati. Filippo De Gaspari

L’area del parco con l’azienda Gasparini

Il Comune si dota di un nuovo regolamento edilizio Il Comune di Mirano si dota di un nuovo Regolamento edilizio che, assieme al Piano Regolatore, rappresenta lo strumento per normare gli interventi edilizi sul territorio. Si tratta di un obbligo, ma la novità consente al Comune di fornire a professionisti e costruttori la possibilità di studiare e osservare normative uniformi per determinate materie: il nuovo regolamento disciplina in particolare le modalità costruttive e le caratteristiche degli edifici, il rispetto delle normative tecnicoestetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili, le pertinenze degli stessi, gli spazi scoperti, il verde e l’arredo urbano, sia negli ambiti privati che nelle aree, nelle attrezzature e nei servizi pubblici. Il Regolamento edilizio riguarda anche l’organizzazione e le procedure interne al Comune, nonché alla qualità, sicurezza, sostenibilità delle varie iniziative edilizie sia nuove che di recupero dei fabbricati, alle attivi-

tà di cantiere e all’ambiente urbano. I principi generali di riferimento che hanno sostenuto il rinnovamento del Regolamento, si propongono di garantire la semplificazione, l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, un ordinato sviluppo edilizio riguardo la funzionalità, l’estetica e l’igiene pubblica, un adeguato livello di sostenibilità ambientale ed energetica e l’armonizzazione della disciplina dei rapporti privati di vicinato. Il recepimento delle definizioni uniformi non comporta la modifica delle previsioni del Piano Regolatore che invece continuano ad essere normate dal piano urbanistico vigente. Per il Comune: “Si è colta l’occasione per aggiornare il regolamento alle numerose novità intervenute nel corso degli anni in ambito edilizio e curare le connessioni con le norme tecniche per ottenere una semplificazione dei procedimenti amministrativi riguardanti le trasformazioni urbanistico-edilizie”. (f.d.g.)



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Mirano

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Territorio. L’imprenditore miranese Antonio Marinato ha brevettato un sistema innovativo a livello mondiale

Moda, nasce “Burned” la T-shirt bruciata L

a moda casual dell’estate potrebbe essere nata a Mirano ed è opera dell’ingegno locale in piedo periodi di pandemia: la novità è la T-shirt bruciata e a idearla è stato un imprenditore miranese, Antonio Marinato. Ha costituito un team di esperti per lavorare a un nuovo sistema di tintura della stoffa e invece la squadra ha ideato una tecnica innovativa che utilizza, unica al mondo, il fuoco per stampare i tessuti. Il prodotto si chiama “Burned” ed è la prima T-shirt impressa a fiamma viva, che Marinato ha subito brevettato. Nessuno prima d’ora lo aveva fatto. “La linea - spiega l’imprenditore - è venuta da un team di specialisti della tintura. Il progetto, in verità, è del 2018, nato con la precisa volontà di creare un prodotto che fosse unico al mondo, ma sono serviti due anni di ricerca, con il lavoro degli esperti, per arrivare finalmente a realizzare questo progetto”. Per farlo, una normale T-shirt viene prima sottoposta a un trattamento ignifugo, in modo da poter poi essere sottoposta a un disegno grafico a fuoco senza essere rovinata. Poi viene messa a riposo per almeno due settimane e infine confezio-

Bruno Perale, una vita per la comunità

nata. Nessuno ci aveva mai pensato, almeno su scala industriale e infatti Burned è stata subito coperta da brevetto. A produrla è la società Snatch, con sede a Marano di Mira, ma per prendersi il mercato Burned ha colto anche la sfida dell’ordine online, con consegna a 5 giorni. Alla novità della stampa a fuoco, Snatch ha unito la qualità, garantendo la lavorazione sartoriale del capo di abbigliamento Made in Italy e con la lavorazione fatta a mano. In questo modo ogni capo è unico e originale. “La lavorazione con il fuoco – spiega ancora Marinato- è risultata fin da subito una strada affascinante e siamo rimasti stupiti

del fatto che nessuno al mondo l’avesse mai percorsa prima. Certo per ottenere questo risultato abbiamo dovuto lavorare molto, sia nella prima fase che nella successiva di post produzione: sono servite centinaia di prove e la scelta della tipologia di fiamma è risultata fondamentale nei test. Abbiamo iniziato a produrre Tshirt bruciate, per poi evolvere le lavorazioni con tecniche che ci hanno portato a realizzare scritte e figure. Abbiamo anche una linea particolare realizzata con la sovrapposizione di due T-shirt cucite a mano, che danno un effetto straordinario”. Filippo De Gaspari

Una vita per le auto, ma anche per la famiglia e la sua città. Bruno Perale, carrozziere per 50 anni e appassionato di auto d’epoca, compie 78 anni e resta uno dei miranesi più amati: nel 1956, appena 14enne, iniziò a lavorare nella carrozzeria PattaroPesce. Appena raggiunta l’età pensionabile dei due titolari, divenne fondatore e socio della Carrozzeria Miranese, marchio noto a Mirano che condusse dal 1982 fino al 2004, età della sua di pensione. Me Perale ha sempre mostrato la sua passione per le auto anche fuori dall’ambito lavorativo: nei primi anni Ottanta ha infatti fondato, insieme ad altri, lo storico Club Topolino Club San Marco, legando ancor più il suo nome al mondo dell’auto. Appassionato del suo lavoro, ha speso più della metà della sua vita al servizio della comunità, facendo crescere la sua azienda e l’associazione. Oggi Bruno si gode la pensione con la passione di sempre, ringraziando tutti i suoi dipendenti e collaboratori che lo hanno aiutato a realizzare il suo sogno, oltre alle famiglie Pattaro e Pesce grazie alle quali tutto è potuto cominciare. (f.d.g)


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Mirano

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Frazioni. Il Covid ha provocato nelle scorse settimane un altro grave lutto

Vetrego piange don Pietro Mozzato L

’addio di Vetrego a don Pietro Mozzato, pastore per quasi 45 anni della frazione. L’amato parroco si è spento ad aprile a causa del Covid dopo essersi ammalato alla Casa del clero di Treviso: l’anziano sacerdote, 93 anni, è stato dal 1971 al 2015 parroco della parrocchia di San Silvestro Vetrego, il paese che l’aveva adottato e per il quale è diventato figura di riferimento e guida. La comunità non lo ha mai dimenticato, al punto da mantenere stretto il legame con lui anche dopo il suo “pensionamento”. Tre anni fa don Piero, com’era chiamato dai suoi parrocchiani, era tornato a Vetrego per festeggiare con loro il suo 90esimo compleanno e allora in paese era stata festa grande. Gli auguri da Vetrego gli erano arrivati anche lo scorso 15 febbraio, in piena pandemia, per i suoi 93 anni. Originario di Martellago, dov’era nato il 15 febbraio 1928, fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1951 ed è stato cappellano a Castello di Godego, Sant’Agnese di Treviso e Ponte di Piave, prima di essere nominato parroco di San Silvestro a Vetrego. E’ stato anche assistente del Segretariato diocesano malati alla fine degli anni Ottanta e responsabile vicariale della Caritas per quasi 10 anni durante il suo ministero miranese. In paese è stato un’istituzione e un pezzo di storia: ha vissuto la trasformazione della frazione da piccolo borgo di campagna a snodo strategico della viabilità, dopo l’avvento del Passante. Ha sempre tenuto un rapporto aperto e accogliente con tutti, indicando anche come porsi di fronte alle pur legittime preoccupazioni per il futuro del paese: pacato ma scrupoloso, era la voce della comunità, anche di fronte a temi come i furti nelle case e nella stessa chiesa

Aveva 93 anni, fu ordinato sacerdote nel 1951 ed è stato cappellano a Castello di Godego, Sant’Agnese di Treviso e Ponte di Piave, poi parroco di San Silvestro

o l’incendio della sacrestia. Gli rubarono anche la macchina e il paese gli dimostrò tutto il suo affetto ricomprandogliela. “Ha servito questa parrocchia con dedizione, passione, perseveranza e fedeltà - l’ha ricordato l’attuale parroco don Mario Da Ros - e si è rivolto a ciascuno con uno sguardo diretto e incoraggiante. Ha mostrato anche con noi confratelli del vicariato di Mirano una sensibilità spirituale sempre vivace e profonda, cercando di comprendere e inserirsi in questo tempo di grandi cambiamenti”. Soltanto poche ore prima di spegnersi, la comunità aveva pregato per lui insieme al vescovo Michele Tomasi, giunto a Vetrego per celebrare le cresime. Filippo De Gaspari

Tratti a senso unico per moderare la velocità Tratti di via Vetrego a senso unico per rallentare le auto. La nuova viabilità sperimentale nel centro del paese fa discutere: il Comune era a caccia di accorgimenti per obbligare i veicoli a rallentare. L’idea è venuta dopo un monitoraggio sul traffico in via Vetrego: a segnalare problemi, soprattutto con l’alta velocità, erano stati i residenti, che da tempo lamentano non solo la presenza di traffico abusivo, che invece di percorrere la bretella a nord della ferrovia, sceglie il centro del paese, ma anche il fatto che la maggior parte dei veicoli non rispetta i limiti di velocità. A Vetrego centro sono molto bassi, perchè anni fa è stata istituita una zona di moderazione del traffico con limite di 30 orari. Le verifiche hanno confermato l’impressione dei residenti: si transita a una media di 70 chilometri orari, con punte anche di 90 e 100. Inutili, da questo punto di vista, i disassamenti creati a suo tempo con aiuole spartitraffico. Il Comune è così dovuto correre ai ripari: realizzati due tratti a senso unico alternato, sulla falsa riga di analoghe sperimentazioni già adottate in via Bollati a Zianigo e in via Roma nel capoluogo.

Ora l’automobilista si trova la corsia sbarrata da dei segnalatori, costretto a rallentare per invadere quella opposta, dando ovviamente la precedenza a chi proviene dal senso inverso. L’esordio però è stato accompagnato da poca soddisfazione e più qualche perplessità. “Se non porterà i risultati sperati - assicura il vicesindaco Giuseppe Salviato - verrà tolto, ma non ci sono molte possibilità per rallentare i veicoli: gli autovelox necessitano di un passaggio in prefettura ed è raro che siano autorizzati in centro abitato, mentre i dossi provocano vibrazioni, rumori e lesioni agli edifici”. (f.d.g)

Don Pietro Mozzato


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Mirano

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Patrimonio. Gli ambientalisti si mobilitano per fermare la riduzione dell’area verde

Un comitato contro il restauro di villa Bianchini avviato di recente A

mbientalisti contro le strutture sportive e il parcheggio previsti vicino a Villa Bianchini, sorge anche un comitato: “Progetto in contrasto con il restauro della villa, appena cominciato”. La polemica a Mirano va avanti, anche dopo la bocciatura, da parte della Sovrintendenza, del progetto di realizzare tribune e spogliatoi a servizio del campo da calcio recintato nel parco I Maggio. “Incompatibili con i valori paesaggistici” le ragioni del no avanzate del sovrintendente e così il Comune ha presentato un nuovo progetto che prevede gli spogliatoi al posto dell’attuale parcheggio di via Scortegara e i posti auto, forse, allargati all’area verde a lato. In una lettera inviata al Comune, Italia Nostra esprime tutte le sue perplessità anche sul nuovo progetto: “Non sono venute meno - spiega il rappresentante Adriano Marchini - le considerazioni che abbiamo espresso con la prima bozza: restiamo contrari alla realizzazione dello spogliatoio e alla riduzione dell’area verde per

tà il contesto della villa si sviluppi verso sud e non a nord dove c’è il parco pubblico, ha espresso un parere che a dire il vero fa riferimento al principale vincolo dell’area, che è il Graticolato romano, non la villa e per questo la seconda versione sposta gli spogliatoi a rispettare la linea delle case, in corrispondenza del parcheggio e utilizza solo una piccola porzione del parco per le auto”. Filippo De Gaspari

Via Fossa, il t-red dà oltre duecento sanzioni Ben 210 multe al semaforo della Fossa: la polizia locale li ha scoperti con il Vistared che, dopo anni di servizio all’incrocio del capolinea Actv, ora diventato rotatoria, è stato installato proprio tra via Miranese e via Vittoria. Il bilancio del primo mese di operatività del sistema nel nuovo sito non lascia spazio a dubbi: in appena 28 giorni, dal 3 marzo, giorno di attivazione del dispositivo, al 30, 210 automobilisti sono transitati con il rosso e si sono visti perciò recapitare a casa una multa da 167 euro (chi lo ha fatto di notte, tra le 22 e le 7 del mattino, maggiorata di un terzo: 222,67 euro). Una media di 6-7 sanzioni ogni giorno, con punte di 8. Tanti i veicoli che passano con il rosso o giallo inoltrato: spesso succede perchè si corre troppo, come confermano

Il Comune ha presentato un progetto che prevede spogliatoi al posto del parcheggio il nuovo parcheggio. Con questo progetto si mortifica il contesto di Villa Bianchini e la sua possibile rinascita e Zianigo merita una riqualificazione del suo centro partendo proprio dalla bellezza e dell’importanza della villa e dello scenario d’insieme di Parco 1 Maggio”. La sindaca Maria Rosa Pavanello però avanza una visione diversa: “Parco e villa - spiega la sindaca - sono una zona ferita da anni, che necessita quanto prima possibile di essere risanata. Da tempo quell’area non è sicura, le segnalazioni su cattive frequentazioni continuano ad arrivare e i progetti puntano a superare questa situazione, ripristinando la frequentazione del parco in maniera stabile e pulita. L’investimento è volto ad un’operazione di rigenerazione urbana, promuovendo la frequentazione dell’area: i parchi presidiati e frequentati sono gli unici sicuri. La costruzione degli spogliatoi è un intervento di minima, obbligatorio per poter omologare l’uso del campo per le associazioni sportive. La Soprintendenza, che ha messo in luce come in real-

altri rilevamenti effettuati dalla polizia locale del Miranese su quel tratto. Probabile dunque, che chi arriva a forte velocità non riesca a fermarsi in tempo e in sicurezza, scegliendo di passare comunque anche con il rosso appena scattato. Ma c’è un altro aspetto che potrebbe confermare l’alto numero di violazioni: il posizionamento del dispositivo in quel punto non è casuale, né determinato dal solo fatto che ormai i semafori a Mirano si contano sulle dita di una mano, a causa del proliferare di nuove rotatorie. La conformazione dell’incrocio alla Fossa è particolare: non un crocevia tradizionale, ma a “Y”, dove spesso chi arriva da Spinea ha la visuale aperta su tutte le strade. Qualcuno, incautamente, sceglie di passare anche con il rosso per il solo fatto di non vedere arrivare auto da via Miranese. Il Vistared infatti pizzica chi transita su entrambe le direzioni, da via Miranese a via Vittoria e viceversa (direzioni Mirano e Spinea). (f.d.g)



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Spinea

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Territorio. L’annuncio del sindaco Martina Vesnaver e dell’assessore allo Sport Elia Bettin

“Città Europea dello sport 2023” Spinea lancia la candidatura P

restigiosa possibilità per Spinea che si candida come “Città europea dello sport 2023” e dovrà vedersela con Busto Arsizio (Va), Padova, Schio (VI), Trapani, Rende (Cs), Fondi (Lt) e Catanzaro. Il sindaco Martina Vesnaver e l’assessore allo sport Elia Bettin hanno presentato al Coni a Roma la proposta di candidatura per il riconoscimento assegnato da Aces Europe di Bruxelles, che si basa sullo stato attuale di impianti, strutture e associazioni sportive presenti nel territorio e sullo spazio riservato allo sport nei programmi della giunta. In palio ci sono fondi dedicati per lo sviluppo dello sport per un traguardo difficile, ma non impossibile. “Candidarci a Città Europea dello sport 2023spiega il sindaco Martina Vesnaver- proprio quest’anno e con una pandemia in corso, rappresenta per noi un aspetto importante, il coraggio di affiancarci a realtà più grandi e farci ispirare. Lo sport, infatti, per noi è agenzia

educativa, assieme alla scuola e alla famiglia. Lo sport è motivazione, la stessa motivazione che mettiamo in questa candidatura, che ha unito più realtà della nostra città: l’amministrazione, le dirigenti scolastiche, le associazioni di categoria dei commercianti, ConfCommercio e Confe-

Dovrà competere con realtà come Busto Arsizio (Va), Padova, Schio (Vi), Trapani, Rende (Cs), Fondi (Lt) e Catanzaro sercenti. Tutti responsabilizzati nel saperci meritare questo premio, nel trascinare una città intera sul tema dello sport, della salute, dell’impegno, dell’autostima, dell’orgoglio e dell’identità”. Nel programma presentato, l’impegno a rendere le strutture efficienti e compatibili, con una serie di investimenti in modo da valorizzare ancora di più l’intera Spinea. “Nuovi sport- prosegue

il sindaco- si stanno affacciando nel nostro panorama e siamo pronti a coglierli. Lo sport è salute, sacrificio, coraggio, passione: scuola di vita soprattutto per i giovani, agenzia educativa che va costruita da tutti attraverso un patto comune. La nostra città è cresciuta rapidamente in questi anni, e ha bisogno di conquistare la propria identità: essere “Città Europea dello Sport 2023 “sicu-

ramente può essere una grande motivazione. Noi ci siamo” .“Lo sport ha pagato un tributo molto alto alla pandemia - dice invece l’assessore Bettin. Quante società sportive saranno ancora funzionanti alla fine della pandemia? Noi vogliamo fortemente rispondere: tutte e anche di più. Noi non vogliamo arrenderci, vogliamo avere uno stimolo in più per combattere, avere uno

La panchina rossa contro la violenza sulle donne spostata fra le polemiche La panchina rossa contro la violenza sulle donne posizionata davanti al municipio diventa un caso dopo i lavori nell’area che hanno portato allo spostamento pochi metri più avanti. “Un punto a caso, di fronte a un bar e privata del significato che aveva in precedenza- la protesta dell’opposizione in Comune, e di parte degli abitanti di Spinea dopo il riposizionamento. La risposta del sindaco Vesvaner è immediata e secca: “Mi sorprende- spiega che in molti abbiano perso la memoria del fatto gravissimo accaduto il 6 luglio

2010 nei pressi della nuova collocazione della panchina. Non è stata messa davanti a un bar, ma davanti all’edificio commerciale dove è avvenuto il caso più grave di femminicidio di Spinea. Roberta, si chiamava, la 43enne che è stata uccisa barbaramente con 63 coltellate dall’ex, proprio lì in via Roma. Pertanto la nuova collocazione la riteniamo più che adatta. Inoltre è stata completamente ristrutturata. E’ passato il tempo dei simboli, messi e poi dimenticati: bisogna rimboccarsi le maniche e produrre azioni e poli-

tiche”. La panchina è stata spostata anche perché l’arredo urbano attorno al Municipio è soggetto a rinnovo e riqualificazione. “Stiamo restaurando altre panchina- prosegue la sindacache verranno personalizzate a tema e distribuite su tutto il territorio della città per dare maggiore diffusione al messaggio. Servono azioni e progetti reali che partano dall’educazione nelle scuole, nelle famiglie. Tolleranza e cultura vanno insegnate e divulgate, e non certo facendo solo demagogia”. (m.to)

scopo preciso in mente per arrivare al 2023 non solo mantenendo tutti gli sport attualmente presenti in città, ma con altri di nuovi e con tanti affiliati, tanti allievi e tanti allenatori che scambino relazioni educative e sociali”. Insomma la sfida è lanciata e a Spinea non hanno paura di gareggiare per vincere Massimo Tonizzo


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Spinea

Società. Il Covid spegne la storica attività in via del Commercio dei maestri di tango Gilberto e Silvana

La musica è finita: chiude il “Contatto Club” “L

a musica è finita/gli amici se ne vanno”. Le note di Ornella Vanoni (che, peraltro, di tango e musica sudamericana in generale è sempre stata appassionata e ottima interprete) non possono che accompagnare con un velo di tristezza il termine di un’avventura durata oltre venticinque anni. Il Covid ha fatto una vittima culturale illustre in città. Nelle scorse settimane è iniziato l’impacchettamento dei ricordi di una intera vita tra musica e costumi, quella del Club Contatto, un vero e proprio pezzo della storia non solo della città, dato che era conosciuto ed apprezzato da tanti appassionati del tango in tutta Italia, con maestri che spesso, per venire a ballare il sabato e la domenica nel capannone di via del Commercio, affrontavano anche centinaia di chilometri e la stima di tangueri di almeno tre generazioni. Il titolare del capannone ha deciso di vendere, i responsabili del Contatto non se la sono sentita di portare avanti una attività che, causa virus, è ferma da un anno e, vuoi l’avanzare dell’età (Gilberto, fondatore del club, va ormai sopra gli ottantacinque), vuoi una forma di sconforto, la musica si è de-

si era affermato nel corso del tempo come uno dei principali locali del nordest per chi voleva avvicinarsi all’arte del tango, con la presenza come ospiti di numerosi maestri italiani e sudamericani e selezioni musicali classiche. I suoi ricordi, però, non andranno dispersi: molti dei vestiti e degli arredi sono stati già donati ad altre scuole e milonghe in Italia con le quali il club era gemellato, con l’intenzione di aiutarle in un periodo difficile per tutti. Massimo Tonizzo

Settore alimentare, nuovi percorsi per i giovani Nuovi percorsi per i giovani del settore alimentare finalizzati all’inserimento lavorativo in arrivo anche per il Comune di Spinea, che ha una lunga tradizione dal punto di vista della scuola culinaria e immprenditoriale. Sbarca in città “Foodtech Expert”, il progetto per giovani finalizzato all’inserimento lavorativo e all’autoimprenditorialità. Attraverso un percorso formativo di 150 ore, alle quali seguiranno altre trenta ore di sostegno all’autoimpiego e all’imprenditorialità, gli utenti iscritti potranno sviluppare e concretizzare le competenze per l’avvio di una start-up nell’ambito del Foodtech, in particolar modo per il processo relativo al “Delivery&Retail” e delle start up che rispondono all’e-commerce nel settore alimentare. Il percorso formativo di FoodTech Expert finanziato dal Programma Garanzia Giovani è rivolto a 8 destinatari che, dovranno possedere almeno al diploma di Laurea Triennale ed il raggiun-

I ricordi, non andranno dispersi: molti dei vestiti e degli arredi sono stati già donati ad altre scuole in Italia finitivamente fermata. ”Da febbraio dell’anno scorso- spiegano i due soci fondatori, Gilberto e Silvana- non c’è più musica tra queste pareti. Siamo riusciti ad organizzare solo tre serate di ritrovo tra amici per mangiare assieme e parlare del nostro futuro, ma senza il ballo manca il senso stesso del ritrovo”. Non c’è traccia di stanchezza negli sguardi dei due “vecchi” compari, ma un velo di tristezza. “Avremmo continuato ancora per chissà quanto tempo, sempre con la stessa voglia di fare. Nel corso della nostra esistenza il club non ha significato solo il piacere di ballare, ma soprattutto l’orgoglio di unire a questo anche molti appuntamenti di solidarietà e beneficenza, come le raccolte fondi per Emergency e per i terremotati emiliani”. Il Contatto Club, nato nel 1995,

gimento quindi di un livello Eqf 6. Considerando la tipologia di percorso, che abbraccia differenti settori di specializzazione (Agroalimentare, Ict, logistico), il progetto si rivolge ai neo-laureati Neet ad alto tasso di scolarizzazione che siano fortemente motivati sul fronte dell’autoimprenditorialità, e che al termine del percorso possano sviluppare e concretizzare le competenze acquisite con l’avvio di start-up in ambito FoodTech. La fase di selezione si baserà, dunque, sull’analisi del curriculum e su un colloquio volto a verificare oltre ai requisiti preferibili indicati, anche il livello motivazionale di imprenditorialità e passione Per iscriversi,contattare la sede Enaip di Conegliano, referente per l’intera regione, al numero 0438 427182 o inviare a sara.zuliani@ enaip.veneto.it. (m.to)


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Spinea

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Territorio. L’assessore Edmondo Piazzi annuncia una serie di interventi

Cimitero di via Matteotti, in arrivo due nuovi ossari Ci saranno 98 celle divise in due ossari da 49 posti ciascuno

I

l cimitero di Spinea si amplia con una attesa nuova area. Dopo la delibera di fine marzo scorso, sono ora in fase di realizzazione i due nuovi ossari per il cimitero comunale di via Matteotti, aree rese necessarie ormai da qualche tempo per la crescente richiesta della popolazione di interventi di cremazione, principalmente causa conseguenze del Covid, come alternativa alla sepoltura tradizionale. Per questo motivo, il Comune ha deciso di deliberare una disposizione per nuove strutture adeguate ad ospitare le urne cinerarie, che andranno a fornire anche supporto allo spazio tradizionale di sepoltura, liberando terreno in conseguenza delle esumazioni. Attualmente, gli spazi disponibili al cimitero di Spinea sono una quarantina circa, numero già insufficiente anche solo a soddisfare le richieste previste in corso d’anno. Con la nuova delibera, si andranno ad aggiungere come prima fase 98 nuove celle divise in due ossari da 49 posti ciascuno, che andranno ad essere posizionati nel lato nord-ovest del cimitero. In seguito, a questi si aggiungeranno altri due blocchi, sempre da 98 posti ciascuno, per un totale di circa trecento ossari posizionati a completare l’area. Il totale di spesa previsto per il Comune è di 45.00 euro, spese che comprenderanno messa in posa delle strutture, adeguamento dell’impiantistica e nuova pavimentazione. Lavori in corso anche per l’ossario di via Gioberti, anche in questo caso con il posizionamento di una nuova struttura da 49 posti a completare quella già esistente. Qui la spesa preventivata è di 13.500 euro, sempre con l’adeguamento strutturale compreso. “Eravamo consapevoli -spiega l’assessore

Edmondo Piazzi - che l’ampliamento degli ossari nei due cimiteri comunali non potesse attendere oltre. Abbiamo passato gli ultimi mesi a risolvere alcuni problemi di natura tecnica assieme agli uffici del Comune, ed ora consegneremo alla cittadinanza nel tempo più breve possibile un numero di loculi adeguato alle crescenti esigenze per garantire il miglior riposo a tutti i propri cari” Insomma una buona risposta in termini di offerta di servizi che in questo periodo non poteva certo essere ignorata Massimo Tonizzo

Urbanistica, al via la riclassificazione delle aree verdi Inizia la riclassificazione delle aree verdi a Spinea sulle quali sarà possibile da ora in avanti anche bloccare la potenzialità di edificazione. Il Comune di Spinea ha reso noto che è possibile per gli aventi titolo, richiedere la riclassificazione delle aree edificabili ai sensi di quanto previsto dall’articolo 7 della Legge Regionale affinché siano private della potenzialità edificatoria loro riconosciuta dallo strumento urbanistico vigente, presentando entro 60 giorni dalla data dell’avviso, una specifica richiesta (su modulo predisposto dal Comune). Successivamente, il Comune valuterà le istanze presentate e accoglierà quelle coerenti con le finalità di contenimento del consumo di suolo e compatibili con le scelte urbanistiche in corso di definizione a livello operativo del piano degli interventi. La variazione della destinazione urbanistica delle aree per le quali verranno accolte le richieste, verrà quindi attuata riconducendo questo procedimento all’interno della redazione del piano stesso, attualmente in fase di elaborazione. La richiesta, sottoscritta da parte dei

proprietari, comproprietari o aventi titolo, dovrà essere presentata preferibilmente a mezzo Posta Elettronica Certificata all’indirizzo: protocollo@pec.comune. spinea.it oppure all’Ufficio Protocollo di Spinea, presso lo Sportello Comune nella sede municipale. Per ulteriori informazioni, è possibile chiedere appuntamento con l’ufficio urbanistica telefonando al n. 041/5071111 interno 5 chiedendo dell’architetto Fiorenza Dal Zotto. (m.to)


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Santa Maria di Sala

Sociale. Il plauso del sindaco Nicola Fragomeni ad una importante iniziativa

“Colletta alimentare”, residenti e commercianti uniti L

’emergenza coronavirus aguzza l’ingegno e mette in moto la solidarietà. A Santa Maria di Sala dove, oltre ai tradizionali buoni alimentari distribuiti dal Comune, è scattata una vera e propria gara di generosità da parte degli esercenti del territorio, in collaborazione con l’associazione no profit Labs (Laboratorio solidale). Si tratta di un progetto, denominato “Colletta alimentare”, che vede coinvolti alcuni punti vendita del territorio (l’obiettivo è quello di arrivare almeno ad un punto di raccolta per frazione). I negozi mettono a disposizione il “carrello della solidarietà”, posto all’interno del punto vendita, nel quale i cittadini che vogliono donare qualcosa, possono mettere generi alimentari di prima necessità a lunga scadenza e prodotti per l’igiene (pasta, riso, scatolame, saponi, detersivi, bagnoschiuma). L’associazione Labs provvederà a fornire i punti di raccolta di cartelli esplicativi dell’iniziativa e una volta alla settimana, e successivamente ogni due settimane, a passare per il ritiro dei generi raccolti. A questi negozi si è aggiunta anche un ortofrutta di

Fragomeni – della generosità dei nostri concittadini e devo sottolineare che anche altri benefattori, che vogliono rimanere anonimi, hanno dato piena disponibilità a sostenere situazioni di necessità delle nostra famiglie a causa del Covid-19”. Insomma dei bei gesti in favore di chi da questa pandemia è rimasto rovinato anche dal punto di vista economico. Filippo De Gaspari

Sant’Angelo, da settembre torna la classe prima Sant’Angelo tornerà ad avere per il prossimo anno scolastico la classe prima. Lo ha comunicato al sindaco la dirigente scolastica Elena Zampieri, dopo aver avuto comunicazione formale dall’Ufficio scolastico di Venezia che ha autorizzato la formazione della classe prima alla scuola primaria della frazione. Attualmente, in quel plesso, c’è una pluriclasse (seconda e terza insieme) che conta 18 alunni e una classe quinta con 12 alunni. “L’obiettivo è stato raggiunto – sostiene il sindaco Nicola Fragomeni – grazie alla sinergia profusa a tutti i livelli, dall’assessore Morosin alla dirigente scolastica, dalla parrocchia alla popolazione”. Le preoccupazioni dei residenti, espresse già lo scorso anno, hanno indotto l’amministrazione ad operare delle scelte che per il prossimo settembre riporteranno la prima con 15 iscrizioni. Tra le tante, quella di ridare impulso al paese favorendo la ristrutturazione ed il

Già nella prima settimana sono state consegnate alle famiglie 29 borse Santa Maria di Sala che metterà a disposizione dell’associazione le eccedenze di frutta e verdura. “Già dall’avvio del progetto – sottolinea l’assessore alle Attività produttive Alessandro Arpi – si registra una grande solidarietà da parte dei cittadini salesi e questo ci inorgoglisce ed esprime il grande cuore della nostra comunità”. “In questo modo – interviene l’assessora ai Servizi sociali Natascia Rocchi – potremo andare incontro a quelle famiglie che, per vari motivi, sono state escluse dai buoni alimentari, o perché non hanno fatto domanda o perché non hanno letto gli avvisi del Comune sul tema”. Già nella prima settimana del progetto, sono state preparate 26 borse spesa e distribuite alle famiglie indicate o direttamente dai servizi sociali o dalle varie Caritas parrocchiali. “Sono veramente contento – conclude il sindaco Nicola

completamento delle palazzine tra via Stradona e via don Milani che da anni versavano in abbandono. “Il fatto di aver recuperato questi immobili – interviene Fragomeni – ha consentito l’insediamento tra le 50 e le 60 famiglie (molte delle quali giovani) che consentiranno un futuro alla scuola”. E pensare che la scuola primaria “Pascoli” di Sant’Angelo è uno dei plessi meglio attrezzati del Comune: l’unico con cucina interna che permette una migliore qualità della mensa, servizi di pre-scuola e dopo-scuola e un’ottima palestra. “Per rilanciare la scuola – dice l’assessore all’Istruzione Luca Morosin – concorderemo con la dirigenza e le insegnanti del plesso nuovi servizi, come il potenziamento linguistico e laboratori perchè riqualificazione e rilancio non siano solo slogan vuoti”. (f.d.g)



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Santa Maria di Sala

Economia. La denuncia del salese Walter Sartore rappresentante dell’associazione di categoria Fiva

“Regole anti covid incomprensibili per il commercio ambulante” A

mbulanti in prima linea nel sottolineare le incongruenze dei decreti anti-Covid. Nei mesi scorsi sono scesi in campo quelli del Miranese capitanati dal salese Walter Sartore, rappresentante della Federazione Italiana Venditori Ambulanti del Miranese, chiedendo alle istituzioni di farsi sentire per salvare una delle più antiche forme di commercio, determinante per tenere in vita le piazze e i paesi, specie nei piccoli comuni. Sartore, che gestisce parallelamente un negozio a Caselle e un banco ambulante di calzature nei mercati di Mirano, Noale, Salzano, dipinge bene il non senso di regole diverse che nelle scorse settimane non hanno guardato ai rischi ma solo al prodotto: “Chi come me gestisce fisso e ambulante insieme - spiega - si è trovato nel paradosso di poter aprire il negozio perché commercia scarpe per ragazzi, ma non poteva farlo, con gli stessi articoli, in un mercato, dove tra l’altro viene da pensare che i rischi sanitari siano minori rispetto a un negozio, visto che siamo all’aperto. Ma non basta: gli ultimi decreti hanno imposto di vendere solamente articoli 0-16 anni: nel caso delle calzature capita, per esempio,

che un ragazzo di 16 anni porti un 45 di piede e la stessa scarpa, con lo stesso numero, può essere venduta a un adolescente ma non a un adulto. Questo ci fa capire come il nostro lavoro sia condizionato da criteri di chiusura che non riguardano realmente aspetti sanitari”. Le ripercussioni, nonostante poche settimane di zona rossa, sono state diverse, perché per un ambulante il mercato è l’unica attività e la fidelizzazione del cliente l’unica garanzia di successo: sparire per alcune settimane dal solito posto, nello stesso mercato, può voler dire perdere i clienti storici e dover ricominciare tutto da capo. “Ancora una volta – spiegano il presidente di Confcommercio del Miranese Ennio Gallo e la direttrice Tiziana Molinari – non si capisce quale sia stata la ratio di queste chiusure: costringiamo intere categorie, in questo caso gli ambulanti non alimentari, a non lavorare, dopo averli costretti a rivedere misure e dimensioni dei loro banchi e quando questi adottano le stesse misure degli altri. Auspichiamo per il futuro che chi decide interpelli la nostra associazione, che conosce le vere problematiche di settore e può quindi essere di supporto

per trovare le giuste soluzioni. Come per i negozi, anche la questione ambulanti dimostra che non si guarda al reale rischio sanitario ma ad aspetti che nulla hanno a vedere con la possibilità di favorire contagi o assembramenti”. Per Mirco Zanchetto,

Informagiovani, un aiuto per orientarsi all’università e sul lavoro “Informagiovani a vostra disposizione”. Si chiama così l’iniziativa che il Comune rivolge ai ragazzi nati nel 2002. Il progetto, nato in collaborazione con il servizio Informagiovani attivo dal 2015, aspira a sostenere tutti i ragazzi in odore di diploma e che dovranno confrontarsi con il proprio futuro: “Siamo consapevoli delle difficoltà vissute dai giovani nel corso dell’ultimo anno scolastico – afferma l’assessore Luca Morosin – ed è per questo che vogliamo sostenere i ragazzi in questo loro momento decisivo. L’ufficio Informagiovani è a

disposizione per colloqui gratuiti di orientamento post diploma, sia sulla scelta universitaria più adatta, sia in merito alla ricerca attiva di lavoro e alla compilazione del curriculum, se proiettati verso una scelta professionale”. Lo sportello Informagiovani potrà guidare i ragazzi anche alla corretta attivazione dello Spid – Sistema Pubblico di Identità Digitale - indispensabile per poter usufruire dal 1 aprile dell’edizione 2022 del Bonus cultura: 500 euro stanziati dal Ministero da spendere entro il 28 febbraio 2022 in attività legate

a cinema, musica, concerti, libri, musei e molto altro. Per accedere al servizio è sufficiente prendere appuntamento scrivendo a “informa.giovani@comune-santamariadisala.it” o contattando il 348.6538629. Molti altri sono i servizi offerti, tra cui la ricerca per una formazione continua e le opportunità di mobilità all’estero. L’ufficio Informagiovani è aperto tutti i martedì dalle 16 alle 19 in Villa Farsetti ed offre la possibilità di svolgere colloqui anche in videochiamata. (f.d.g)

presidente provinciale Fiva: “La questione pandemica è gestita male dalla testa: il Governo pare non riuscire a prendere una direzione chiara. Se vogliamo continuare ad avere mercati di qualità, dobbiamo trattare gli operatori come tutti gli altri”.


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L’intervista

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Giancarlo Fabiano Di Gregorio. Una grande passione e una sfida vinta nel lockdown

“Tra cielo e terra”: successo d’esordio A

pochi mesi dalla pensione Giancarlo Fabiano Di Gregorio, cittadino di Quinto, porta a termine un sogno, una sfida, a cui aveva sempre ambito: scrivere un romanzo. In questa intervista ci racconta di “Tra cielo e terra”, suo romanzo di esordio. Da quando si è scoperto scrittore? “Ho sempre avuto, fin da bambino, la passione per la lettura e la scrittura. Ma mai il tempo per potermi cimentare in un romanzo o nella sua espressione nella scrittura creativa. Il lockdown, come è successo a molti, ha permesso di “scoprire” il tempo e la passione per farlo”. Il romanzo parte da fatti di cronaca nera e si immerge in temi molto attuali. Quali sono? “Tre temi centrali nella nostra società: quello delle persone anziane unito a quello delle diversamente abili. Di come le trattiamo e le viviamo. Poi certamente quello della presenza e convivenza con i c.d. extra comunitari e infine quello della spiritualità”. Qual è la tesi del romanzo? “La tesi, la verità che il libro propone riguarda certamente il disagio economico, tra l’altro accentuato notevolmente con il Covid. Ma quello che preoccupa maggiormente e su cui il romanzo si focalizza è l’anomia (per dirla con i sociologi) che imperversa. La vittoria sulla solitudine e l’isolamento sono le vere sfide che dobbiamo riuscire a vincere in questo particolare momento. Capita anche ai giovanissimi che vivono il peso della mancanza degli amici a scuola. Figuriamoci alle persone anziane e ammalate, inferme. E sole! Occorre riscoprire il valore della saggezza che hanno gli anziani, i loro valori. Molti personaggi del libro vivono questa situazione. E molti sono i modi, non tutti centrati, per risolverla”. Sullo sfondo delle vicende c’è anche la comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Crede

“Un linguaggio corretto rappresenta rispetto per chi legge. Un romanzo così lo possono leggere tutti. È un messaggio che si ribalta in uno stile”

che sia validamente presente e attuale nella vita spirituale delle persone? “Sì, credo che si stia vivendo un dualismo. Non antitetico ma ugualmente presente. La fede classica e la vicinanza alla Chiesa, ma anche una religione più intimistica, un fideismo che guarda non a figure astratte ma presenti, o perlomeno che sono state presenti. E ci rivolgiamo a loro come alle figure classiche della fede (Dio, Maria, i Santi, ecc.) non spostando l’orizzonte ma accavallandolo. La pandemia con la chiusura delle Chiese e dei riti ha accentuato un fenomeno intimistico che era sul nascere, ma che si sta espandendo. Non siamo ad una “eclissi del sacro” ma a una rivisitazione, un bilanciamento, del rapporto tra i due modelli”. Un romanzo dallo stile pulito, senza scurrilità o volgarità. Quasi contro corrente rispetto alla normalità attuale. Solo stile o anche un messaggio? “Si tratta certamente più di un messaggio. Si possono dire le stesse cose anche con un linguaggio più corretto e meno volgare. Assistiamo molto spesso, anche nei giovani, ad un modo di interloquire ed esclama-

re che porta forse alla perdita di ideali, alla negazione dell’educazione e quindi tutto risulta meno rispettoso. Ecco, un linguaggio corretto rappresenta rispetto per chi legge. Un romanzo così lo possono leggere tutti. È un messaggio che si ribalta in uno stile. Non credo che lo abbandonerò perché sarebbe fare violenza a me stesso e tradire il mio credo. L’essere sguaiati, indecenti e grossolani, non aiuta a risolvere i mali della società. Li accentua senza risolverli”. Romanzo ambientato totalmente a Treviso con un finale a Zero Branco. Come mai? “Descrivere i luoghi ove sono vissuto e vivo, luoghi che amo e conosco, mi pareva un buon inizio. Ma soprattutto descrivere uno spaccato “vero di Treviso” era una questione a cui tenevo parecchio”. Può dirci cosa ha in serbo per il futuro? “Sul futuro credo proprio che continuerò a scrivere, di tempo e volontà ce ne sarà sicuramente. Piacendomi le sfide creerò nuove storie e probabilmente un giorno seguirà la continuazione di “Tra cielo e terra”. Per il momento posso dire che il secondo romanzo dovrebbe uscire verso fine

anno. Una storia di Ecomafia in Veneto in tempi di Covid. E poi delle Novelle dedicate alla Donne, che dovrebbero uscire alla volta diun grande giorno: l’8 marzo del prossimo anno”. Un’ultima domanda. Cosa significa per lei “fare cultura”? “Certamente trasmettere idee ed ideali. Non esiste solo la cultura del c.d. apprendimento o dello studio dei testi scolastici. È molto di più. È vita”.

“Tra cielo e terra” Romanzo di Giancarlo Fabiano Di Gregorio Braccato! Pur non avendo commesso un omicidio. Ricercato dalla polizia, incalzato dalla malavita TRA CIELO E TERRA dell’est che vuole incastrarlo, pressato dalla ex fidanzata che ha lasciato perché innamoratosi della figlia di colui che avrebbe ucciso, e soprattutto sferzato dalla propria coscienza che non riesce a scendere a patti con un misfatto non commesso ma di cui tutti lo accusano e di un amore sbocciato ma impossibile. Tra rapine in villa e colpi di scena mentre altri delitti gli vengono addebitati, in una “Treviso e dintorni” che continua la propria vita provinciale scandalizzandosi per quanto succede e la polizia sembra non venire a capo di nulla, riuscirà Adrian a dimostrare la sua estraneità ai fatti e vivere sereno la sua nuova e vera storia d’amore? Per far ciò, pur non credente, dovrà rivolgersi ai cari defunti scendendo ancora a patti con una conversione inaspettata. E “dall’alto” anche colui che è la causa del suo tormento lo aiuterà nell’impresa, oltre a quanti nella Terra credono alla sua innocenza. Un romanzo che lega e tocca parecchi temi: da quello della presenza degli extra comunitari a quello della spiritualità intimistica e il rapporto tra vivi e defunti. Oltre al problema degli anziani e dei diversamente abili. Con uno stile “pulito” l’autore ci accompagna, attraverso un romanzo coinvolgente, al centro della vita trevigiana che sembra scorrere tranquilla. In un romanzo che è anche una storia d’amore. GIANCARLO

FABIANO DI GREGORIO

romanzo


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Territorio

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Turismo. Al via la stagione estiva con una promozione mirata per migliorare la visibilità

Le spiagge venete sono pronte a partire U

na promozione mirata sui mercati tedeschi nella prima metà di giugno, per migliorare anche all’estero la visibilità delle località del litorale veneto, e un filo diretto col ministro Massimo Garavaglia, per affrontare il tema del turismo nelle città balneari, sono tra le priorità della pianificazione che gli amministratori di Chioggia, Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle, Jesolo, Eraclea, Caorle, San Michele al Tagliamento e Cavallino-Treporti, hanno individuato nell’ambito della “Conferenza dei sindaci del Litorale Veneto”, già al lavoro dallo scorso aprile per far decollare questa stagione turistica e ripartire dopo la crisi innescata dall’emergenza sanitaria che ha colpito in modo significativo le attività imprenditoriali del comparto. La riapertura degli alberghi, dello scorso 15 maggio, ha rimesso in moto aspettative ed entusiasmo per la stagione che sta per cominciare e le speranze di risalire la china per un settore che, solo nelle spiagge, conta oltre 50mila addetti. “Siamo pronti a ripartire” ha più volte ribadito Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento e presidente della Conferenza dei sindaci del Litorale veneto, sottolineando come già nella scorsa stagione gli amministratori della costa veneta si siano dimostrati pronti per accogliere in piena sicurezza, nel rispetto dei protocolli sanitari previsti per far fronte all’emergenza, i turisti. Una proposta quella del litorale veneto che non vuole limitarsi alla spiaggia ma che l’associazione della “Conferenza dei sindaci” vuole, in prospettiva, far crescere con la messa a punto di nuove strategie, valorizzando sempre di più anche il patrimonio storico, artistico ed am-

Gli amministratori delle nove città balneari della Costa veneta sono al lavoro per far ripartire, dopo la crisi legata all’emergenza sanitaria, le attività imprenditoriali del comparto. Si chiedono regole chiare su protocolli anticovid, vaccini e spostamenti bientale che il territorio offre. “Una questione da porre al Ministro è anche la valutazione dell’opportunità di introdurre nell’elenco delle zone urbanistiche, che possono beneficiare dell’agevolazione del cosiddetto bonus facciate, anche quelle delle strutture ricettive classificate come zona D” commenta il primo cittadino di Chioggia, Alessandro Ferro, a margine della riunione dei sindaci del Litorale veneto tenutasi ad aprile. “Il tema del bonus facciate è stato dibattuto a lungo, perché per beneficiare dell’agevolazione è al momento indispensabile che gli interventi siano effettuati su immobili ubicati all’interno delle zone A e B, ovvero centro storico o area limitrofa – aggiunge – in comuni balneari quale è il nostro, sono molti gli edifici che fanno capo a strutture ricettive che insistono nelle aree centrali dei territori e che, essendo datati, necessitano di ristrutturazione. Come ha spiegato la vicepresidente dell’Associazione Sindaci del Litorale Veneto, Roberta Nesto, sindaco di Cavallino-Treporti, le agevolazioni introdotte dal Governo potrebbero sostenere il nuovo decoro delle città, aggiungendo pregio storico, artistico e ambientale e favorire in generale il restyling degli edifici situati nei centri urbani”. E, tuttavia, armonizzare le re-

gole per contenere la diffusione del Covid-19 con le esigenze dei turisti rappresenta una delle sfide più significative di questa stagione, anche per le località balneari del Litorale veneto che denunciano la forte concorrenza di Paesi esteri. In particolar modo fa notare anche Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, tra le maggiori difficoltà vi sono quelle delle strutture alberghiere, tenute all’osservanza di rigidi protocolli che hanno in qualche modo scoraggiato i turisti, i quali in questa fase ancora un po’ confusa di programmazione hanno dimostrato di preferire per lo più le case in affitto, molto più ambite e richieste. Tenuto presente che il nostro Paese deve garantire seri criteri per presentarsi come sicuro agli occhi dei turisti, anche stranieri, è necessaria quindi una programmazione precisa e chiara attraverso un filo diretto con il Ministro Garavaglia per definire con regole certe i temi fondamentali, quali i protocolli da seguire in materia covid, la questione dei vaccini e degli spostamenti, così come si sollecita anche dal G20s delle principali località balneari italiane, attualmente 26, di cui fanno parte anche le spiagge venete di Bibione, Caorle, Cavallino-Treporti, Chioggia, Rosolina e Jesolo che ospiterà l’edizione 2021 del summit.

Sul litorale sventola ancora la Bandiera Blu Il litorale veneto può vantare anche quest’anno l’ambito “sigillo di qualità” per le sue località balneari, una carta in più da giocare per catturare consensi e attenzioni dei turisti. Chioggia, Rosolina, Caorle, Cavallino Treporti, Eraclea, Venezia, Jesolo, San Michele al Tagliamento e Porto Tolle ottengono la conferma, infatti, della Bandiera Blu, il riconoscimento internazionale istituito nel 1987 che viene assegnato annualmente dalla Foundation for Environmental Education (Fee). I criteri valutati da una giuria nazionale, di

cui fanno parte anche i ministeri della Transizione ecologica, delle Politiche agricole e del Turismo, tengono in considerazione una serie di parametri nell’ottica dell’accoglienza, dei servizi di eccellenza per cittadini e visitatori e della sostenibilità ambientale. Vengono dunque valutate anche le strutture alberghiere, i servizi d’utilità pubblica sanitaria, la gestione dei rifiuti, la depurazione delle acque reflue, la regolamentazione del traffico veicolare, le informazioni turistiche, la segnaletica aggiornata e l’educazione ambientale.

In Italia questa stagione turistica estiva si apre con l’assegnazione di ben 201 Bandiere Blu ad altrettanti comuni del litorale, sei in più rispetto al 2020, con 416 spiagge e 81 porti turistici.


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Economia

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Commercio. Dopo settimane di attesa arriva una buona notizia dall’area del miranese

Santa Maria di Sala, il Centro Tom riapre C

’è una novità che arriva dal veneziano nel campo del commercio. A Santa Maria di Sala il Centro Tom riparte e lo fa per circa 6 mesi. Tutto è scaturito dalla decisione della curatrice fallimentare, che ha affidato con un bando l’affitto del ramo d’azienda dei negozi all’interno del centro commerciale che per decenni è stato un punto di riferimento nel veneziano. Ma facciamo un passo indietro. A decretare la chiusura del Centro Tom era stato il Tribunale fallimentare di Venezia: una misura ritenuta necessaria in considerazione dei troppi debiti cioè per circa 39 milioni di euro, che era maturata. E’ stato così pubblicato un bando per trovare potenziali investitori interessati al ramo d’affitto temporaneo dei locali per sei mesi. Il bando è stato aggiudicato a Igor Clementi, titolare del negozio “Hello Sport srl” che si trovava dentro il Centro Tom. Dei 140 su 170 lavoratori dell’ex Centro Tom rimasti in cassintegrazione, solo 12 sono stati assunti per ripartire con le attività dalla prossima settimana. Complessivamente le nuove attività occuperanno 60 lavoratori che saranno però assunti al di fuori dei 140 che si trovano in cassa integrazione. Le attività che sono ripartite sono Hello Sport, Non solo Sport, la Gioelleria dal Mas, la profumeria Beauty Star, il negozio Generazione Z, l’azienda di arredamento Tom House, i negozi di donna uomo e bambino del vecchio centro Tommasini che è ampio 1800 metri e nel quale le attività si occuperanno anche del confezionamento dei capi. La situazione occupazionale è particolare. E’ stata offerta una soluzione lavorativa per 6 mesi a 140 cassintegrati dell’ex Centro Tom, ma solo 12 fra loro hanno accettato di ripartire con un contratto semestrale. Gli altri continueranno la cassa integrazione fino al 2022 e poi avranno altri due anni di Naspi. I passaggi obbligati sono diversi. In questo momento si punta a rimettere in moto la macchina commerciale dell’ex Centro Tom. Questo affitto di ramo d’azienda avrà la durata di 6 mesi, poi la curatrice fallimentare potrà o rifare un bando per riassegnare l’affitto di ramo d’impresa, o mettere all’asta i negozi e le proprietà. Contetento della soluzione che è stata trovata è il sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni. “Speriamo che tutto vada -spiega- per il verso giusto e che d’ora in poi al Centro Tom i problemi siano ricordi dietro le spalle”.

Tamponi negli alberghi per ripartire Tamponi in camera per una ripartenza in sicurezza. È l’iniziativa promossa della Sezione Turismo di Confindustria Venezia e rivolta agli hotel associati siti nel centro storico della città lagunare, dove gli spostamenti risultano più complessi rispetto alla terraferma. Le strutture alberghiere offriranno ai propri ospiti la possibilità di effettuare uno screening a domicilio per poter viaggiare, soggiornare e partecipare ad eventi congressuali riducendo al minimo il rischio del contagio. Il servizio sarà attivo tutti i giorni su prenotazione e permetterà ai clienti di scegliere tra test rapido e molecolare, la data e l’ora in cui sottoporsi al tampone. Consentirà, inoltre, di ricevere il referto entro 24 o 48 ore, in base all’offerta selezionata. “In questa fase di graduale ripartenza del settore turistico, è fondamentale mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire ai visitatori un soggiorno in piena sicurezza e un adeguato supporto nello svolgimento degli adempimenti richiesti ai viaggiatori. la nostra Associazione fornirà un aiuto concreto agli

albergatori e ai loro ospiti- dichiara il Presidente di Confindustria VeneziaVincenzo Marinese. “Il nostro comparto ha subito più di altri gli effetti della pandemia. dice Salvatore Pisani presidente della Sezione Turismo di Confindustria Venezia. Bisogna ripartire in sicurezza e, l’iniziativa dei test in camera rappresenta una importante leva per la ripresa. Questo servizio personalizzato sarà particolarmente utile in caso l’ospite sia tenuto ad esibire, al rientro, il referto di un tampone. La prestazione costituirà pertanto, insieme alla campagna vaccinale, un ulteriore strumento per favorire un riavvio più veloce del settore e per incrementare la competitività della nostra destinazione”.










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Cultura

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Eventi. Dal 1 giugno al 12 settembre prossimo

“Andy Warhol: an american artist”

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n percorso espositivo di oltre 50 opere per raccontare la rivoluzione del genio Andy Warhol, l’artista americano protagonista della mostra che a partire dal 1 giugno e fino al prossimo 12 settembre si terrà nei locali del Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia. “Attraverso l’esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Campbell’s Soup e Interviews racconteremo la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative” sono le parole di commento di Matteo Vanzan, il curatore della mostra, realizzata dall’assessorato alla Cultura di Chioggia in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza, ha pronunciato per presentare il progetto sull’artista di Pittsburgh. “Il percorso di mostra – prosegue Vanzan nella sua presentazione - sarà composto non solo dalle opere d’arte ma anche da una stretta selezione di video, documentari della Factory e da alcuni film dell’artista. Il nostro obiettivo è quello di raccontare l’uomo prima dell’artista, con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità

di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima degli anni Sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete”. “Andy Warhol: an american artist” è il titolo dell’allestimento che si snoda lungo un percorso espositivo in cui le sue 50 opere amdranno ad inserirsi all’interno della collezione del Museo, creando un intreccio sensoriale tra cultura materiale e arte contemporanea. “Si dà vita così – spiega l’assessore alla Cultura Isabella Penzo - ad un’opportunità di fruizione dell’arte irripetibile nello spazio e nel tempo. Non si è pensato di far trovare, a chi visita, un doppio percorso culturale e nemmeno di allestire un padiglione esclusivo per la Pop Art del suo genio fondatore, le delimitazioni avrebbero segnato confini, mentre le differenze vengono a confluire in un’unica chiave di lettura: la rappresentazione della realtà. L’espressione della contemporaneità in Andy Warhol con la Pop Art trova il suo legame con la narrazione della storia di una Città, delle sue tradizioni, su cui poggia l’ancora attuale centralità del mondo della pesca e dei pescatori, che il museo sapientemente racconta. La visita al Museo è al tempo stesso visita alla mostra, un percorso di eccezionale capacità attrattiva per tutti, in questo periodo, in cui investire nell’offerta culturale risulta tanto complesso per via della pandemia, quanto significativo di un voler guardare oltre”. “Chioggia Città d’Arte vede all’interno del Museo Civico della

Un percorso espositivo di oltre 50 opere allestito nei locali del Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia. La contemporaneità della Pop Art si fonde con la narrazione della storia della città lagunare Laguna Sud un allestimento temporaneo diffuso, per coniugare la bellezza del patrimonio locale con l’opportunità di promuoverlo in chiave anche turistica - afferma il sindaco Alessandro Ferro, - La nostra Città, che da sempre è laboratorio per artisti di richiamo con le sue caratteristiche calli, coreagrafici ponti e canali celebra la Pop Art di Andy Warhol che, in quanto strumento di trasmissione di messaggi, potrà essere colta dai residenti per riscoprire le radici con il territorio e dai visitatori per ammirare le tante meraviglie, tra cui mercati del pesce, canali su cui si specchiano case e palazzi, spiagge e molto altro ancora, partendo proprio dal suo Museo. Questa mostra rappresenta un contributo importante per tutti, nell’intento che sperimentare modalità innovative di fruizione museale contribuisca a creare una nuova consapevolezza e coscienza collettiva di rispetto e valorizzazione dei luoghi della cultura cittadina”. La mostra, con biglietto d’ingresso di 4 euro, sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 22 (sabato e domenica solo su prenotazione al numero di telefono 041-5500911 o alla email: info.prenotazionimuseo@chioggia.org.v

Teatro la Fenice, il cartellone di appuntamenti dal 2 giugno al 31 ottobre “Dopo mesi di programmazione annunciata mese per mese, a causa delle incertezze provocate dall’emergenza epidemiologica, siamo finalmente in grado di definire un cartellone a lungo termine, che si svilupperà nell’arco di cinque mesi, da giugno a ottobre” esordisce con queste parole il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina nel presentare gli eventi della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, in programma dal 2 giugno e fino al 31 ottobre prossimo. “Nel comporlo, - prosegue - abbiamo voluto innanzitutto onorare le promesse fatte, nei confronti sia degli artisti sia del pubblico, e recuperare tutti quegli spettacoli e quei progetti che erano stati annunciati o ai quali stavamo lavorando e che abbiamo dovuto sospendere o cancellare per le cause di forza maggiore. È un po’ come ripartire da dove ci eravamo lasciati”. Ed eccoli dunque gli eventi programmati, in tutto 16 appuntamenti dal vivo, con il pubblico in sala nel pieno rispetto delle norme di contenimento della diffu-

sione del Covid-19: cinque produzioni liriche a partire da “Faust” di Charles Gounod, “Farnace” di Antonio Vivaldi, “Rinaldo” di Georg Friedrich Händel, “Rigoletto” di Giuseppe Verdi ed “Engelberta” di Tomaso Albinoni. Sei concerti: il tradizionale recital pianistico per la Festa della Repubblica del 2 giugno; il ritorno in Fenice di Riccardo Muti con la sua Orchestra Cherubini. Quattro concerti sinfonici dell’Orchestra del Teatro La Fenice con interpreti di prestigio come Umberto Benedetti Michelangeli, Hartmut Haenchen, Mario Venzago e Jonathan Brett con Maxim Vergerov al violino. E ancora, i progetti artistici nati da importanti collaborazioni: l’omaggio a Stravinskij nella Basilica di San Marco, organizzato insieme alla Biennale e alla Procuratoria di San Marco sotto l’egida del Comitato per i 1600 anni della fondazione di Venezia; i concerti al Marghera Opera Estate e al Festival di Mantova; la tradizionale “Opera Giovani” con il Conservatorio di Venezia.


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Sport

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Calcio. Una giovane promessa 16 anni del Veneziano si sta facendo strada a livello nazionale

Davide Fasan alla ribalta con il Chievo Verona

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na giovane promessa calcistica di Spinea si sta mettendo in luce nelle file del Chievo Verona. Sta rapidamente bruciando le tappe il giovanissimo Davide Fasan, classe 2006, che da quest’anno milita nel settore giovanile della formazione scaligera del presidente Campedelli. Dopo aver iniziato a giocare nel 2012 nell’Accademy del Padova, società nella quale dove è rimasto per due anni, Davide è poi passato a giocare nel settore giovanile del Venezia rimanendovi per quattro stagioni. Dalla società lagunare si è, quindi, trasferito al Cittadella nella scorsa stagione prima di trasferirsi nuovamente questa volta nel club gialloblù veronese del Chievo Verona. Un trasferimento che lo ha costretto a lasciare la famiglia a Spinea perché ora Davide vive in convitto a Verona e che lo ha costretto a superare anche la nostalgia.Ora

si è integrato perfettamente e con profitto nella nuova realtà. Nonostante la giovane età non gli difetta già una discreta maturità e un buon senso del sacrificio, doti che ha acquisito grazie all’educazione ricevuta in famiglia. Ha iniziato a giocare come difensore centrale ma crescendo ed esprimendo grande fisicità e buona tecnica, è stato anche utilizzato sugli esterni sia a destra che, nella scorsa stagione con i granata castellani. a sinistra. In quest’ultimo ruolo ha giocato quasi sempre nello scorso torneo, fornendo un contributo importante alla squadra. Durante la scorsa stagione, infatti e nonostante l’inconveniente del blocco dovuto al covid19, Davide ha dimostrato di poter calcare palcoscenici importanti del calcio giovanile professionistico, segnando anche qualche gol (da difensore non è cosa da poco conto) e for-

A fianco Davide Fasan

nendo numerosi assist gol. Tutto questo ha attirato le attenzioni degli osservatori del Chievo che hanno deciso di acquisirne le prestazioni sportive. Dal punto di vista tecnico e comportamentale Davide Fasan è un giocatore di cuore, potente, dotato

di una gran corsa, senso della posizione, buona visione di gioco, destro naturale anche se si disimpegna bene anche col piede sinistro. In passato è stato visionato anche dal Valencia che l’aveva notato durante un campus estivo ma la corte del Chie-

Gli arcieri di Spinea vincono il titolo italiano Grande soddisfazione a Spinea per l’ottimo risultato ottenuto dai tiratori con l’arco della società sportiva Asd Arcieri e Balestrieri di Spinea che si sono brillantemente comportati al 48°campionato italiano indoor di tiro con l’Arco - FSN Fitarco, svoltosi a Rimini Fiera. Tommaso Seno si è confermato campione italiano per la categoria ragazzi, compound mentre alla dolese Caterina Gallo è andata la medaglia d’argento per la categoria ragazze compound. Risultato di assoluto valore visto il lotto dei partecipanti e la presenza degli atleti di punta della nazionale

italiana che hanno gareggiato alla manifestazione riminese. Entrambi i tiratori sono anche campioni regionali di specialità. A rendere ancora più sostanzioso il palmares della società di Spinea l’oro ottenuto dalla squadra ragazzi composta da Caterina Gallo, Tommaso Seno, Alessandra Marin tecnico, Leonardo Comelato e Maksim Kindrat. Grande soddisfazione per i tecnici e gli accompagnatori Alessandra Marin , Mario Marin e Chiara Miorin che hanno visto, con i risultati conseguiti, riconfermata l’eccellenza della scuola. A complimentar-

si per i risultati della società è stato l’assessore allo sport di Spinea Elia Bettin mentre per i risultati di Caterina Gallo e degli altri componenti la formazione di Spinea anche nelle parole del sindaco pro tempore di Dolo Gianluigi Naletto. “Faccio i miei più sentiti complimenti agli atleti e ai tecnici, per i sensazionali risultati raggiunti che riempiono di orgoglio tutta la cittadinanza e l’amministrazione. Gli Arcieri e Balestrieri di Spinea, presenti nel nostro territorio, sono ormai diventati una consolidata eccellenza sportiva su cui contare”. (l.p)

vo Verona è stata convincente, e così ha firmato un contratto quadriennale con la società scaligera che gli sta dando l’opportunità di vivere una nuova esperienza giocando nella squadra giovanile dell’Under15. Lino Perini


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#Regione

Il dibattito. Dopo i toni accesi in Consiglio Regionale lo scontro si è spostato in Commissione affari istituzionali

L’inchiesta sulla gestione della pandemia infiamma il confronto fra i consiglieri M

entre finalmente il Covid sta allentando la presa, in termini di contagi e ricoveri, arde ancora il fuoco della polemica sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata che ha visto il Veneto alle prese numeri importanti e decisioni contestate. Dopo il dibattito in consiglio regionale il confronto si è spostato in commissione Affari istituzionali sull’istituzione e si è fatto particolarmente vivace sull’istituzione della commissione regionale di inchiesta sulla gestione della pandemia. Motivo del contendere, le due distinte iniziative legislative per l’avvio di una commissione speciale di studio e approfondimento. La prima proposta, primo firmatario il capogruppo del Pd Giacomo Possamai e sottoscritta dagli altri consiglieri di opposizione, presentata a seguito della seduta ‘fiume’ della commissione Sanità di confronto con il presidente Zaia, chiede di mettere sotto i riflettori la gestione in Veneto della seconda fase della pandemia e, in particolare, l’impennata nel numero di contagiati e di morti che si è verificata in Veneto tra ottobre 2020 e marzo 2021. Periodo nel quale “sono morte per Covid in Veneto il quadruplo delle persone morte nei sette mesi precedenti”. La seconda proposta di delibera, presentata dai due capigruppo della coalizione leghista Alberto Villanova e

Luciano Sandonà

Giuseppe Pan, chiede, invece, la riattivazione della commissione speciale di inchiesta sulle case di riposo, avviata a maggio 2020 sul finire della precedente legislatura e decaduta con il suo termine. La commissione d’inchiesta, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe allargare il raggio di studio e approfondimento a tutto il periodo della pandemia “al fine di comprendere le azioni adottate dalla Regione del Veneto nel contrasto della pandemia”. Quattro pertanto i punti di divergenza evidenziati nel primo confronto in commissione: il ‘focus’ della commissione d’inchiesta; la pubblicità dei lavori; gli interlocutori da ascoltare; e, infine, la collaborazione diretta con l’autorità giudiziaria. Nel corso della discussione il

capogruppo del Pd Possamai e la vicepresidente dem della commissione Vanessa Camani hanno definito una ‘forzatura’ l’iniziativa della maggioranza di presentare un provvedimento istitutivo che si sovrappone a quello presentato dalle opposizioni, sottraendo alla minoranza una delle prerogative democratiche. È un sopruso gratuito, un messaggio prevaricatore per rendere ancora più difficoltosi i rapporti - attacca il capogruppo Giacomo Possamai - I veneti attendono risposte: la commissione d’inchiesta deve avere un perimetro d’azione chiaro e preciso, per consentire di arrivare rapidamente ad affrontare le questioni più rilevanti. Per quanto riguarda la pubblicità, di solito le commissioni d’inchiesta sono a porte chiuse

per un motivo semplice: tutelare i soggetti sensibili che andiamo ad ascoltare. La commissione d’inchiesta non è un talk show né un tribunale”. Il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni e la consigliera Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) hanno ribadito la natura di studio e approfondimento della commissione, invitando a non equipararla ad un “tribunale’ e a garantire alle persone convocate la possibilità di esprimersi liberamente, con la scelta di secretare i lavori. Dai banchi della maggioranza il capogruppo della lista Zaia Villanova, i consiglieri della Liga veneta Marzio Favero, Enrico Corsi e Laura Cestari, Tomas Piccinini di Veneta Autonomia e Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratel-

li d’Italia, hanno contestato la natura ‘politica’ e ‘pregiudizievole’ della richiesta delle opposizioni, sostenendo che la loro proposta istitutiva è volta ad isolare un singolo aspetto nella gestione della pandemia e a delimitare il campo degli interlocutori da ascoltare allo scopo di dimostrare un ‘teorema’ accusatorio più che di perseguire la ricerca della verità. Ancora più diretto Luciano Sandonà (Zaia Presidente), che oltretutto presiede la commissione affari istituzionali: “Chiederemo al Consiglio regionale che la commissione d’inchiesta sia accessibile a tutti, senza filtri, secondo un dovere di trasparenza e informazione che è diritto di tutti i veneti. Proponiamo anche di estendere l’inchiesta all’intero periodo Covid, non solo agli ultimi mesi come chiede la sinistra. Chiameremo a testimoniare i più autorevoli scienziati italiani e non è escluso che chiederemo l’intervento anche degli studiosi inglesi che hanno diffuso nei giorni scorsi un’importante ricerca che illustra che, in un’ottica di sanità pubblica, la diagnosi di riferimento non è rappresentata dal tampone molecolare, bensì dal test rapido. Risponderemo così con i fatti ad una sinistra che vorrebbe scienza e medicina al servizio della più becera strumentalizzazione politica”.

Zaia: “Nulla da nascondere, sempre agito nella legalità; chi non è convinto vada in Procura” “Non abbiamo nulla da nascondere e non ci sentiamo neanche nella condizione di essere trattati come dei lazzaroni o di poco di buono”. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo giorni di polemiche sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata, in quasi un’ora di intervento in Consiglio Regionale ha ricostruito passo passo, scelta dopo scelta, i 15 mesi segnati dal Covid, spiegando nel dettaglio le misure, le decisioni, i cambi di

rotta, i passi avanti. Quindi la conclusione accorata: “Fin dal primo giorno sono stato criticato per la quarantena dei ragazzi, siamo stati criticati per il pungidito che non serve a niente, siamo stati criticati per i tamponi, siamo stati criticati per tutto quello che abbiamo fatto: non c’è nulla che abbia funzionato. Mi spiace perché abbiamo cercato di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non c’erano le istruzioni per l’uso, hanno sbagliato gli scienziati, ma noi non siamo perfetti. Io

non vengo qua né a giustificarmi e né a farmi processare, ma vengo qua a dirvi come è stata questa storia”. Zaia ha ricordato anche l’impatto sociale della pandemia, l’impegno del mondo sanitario, le tragedie familiari. “Guardate, noi ci mettiamo la faccia tutti i giorni. Abbiamo preso decisioni codificate, comunque sancite dalla legge, perché i miei tecnici sanno che la mia parola d’ordine è sempre una, gliela potrei far dire a tutti, che è legalità, ma comunque van-

no prese le decisioni. A me quelli che giocano la schedina lunedì mattina mi fanno sorridere: non è facile gestire questa tragedia, mai avrei pensato da amministratore di trovarmi davanti a questa tragedia. Se siete così convinti, che ci sia qualcosa di illegale, gestito in maniera maldestra, che ravveda responsabilità personali, metteteci la faccia una volta: andate in Procura e fate una denuncia. Almeno chiariremo una volta per tutte la verità”.


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Regione

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Economia. A colloquio con Luigi Sposato, alla guida di Eurointerim

“Il mercato del lavoro si è rimesso in moto, richieste per informatici e metalmeccanici”

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ltre 700 dipendenti, cinquemila lavoratori collocati, 100 milioni di fatturato, sede legale a Padova, quasi una quarantina di filiali in Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana: è la Eurointerim spa, presieduta da Luigi Sposato. Nasce nel 1998, subito dopo l’entrata in vigore della legge 196/97 voluta per incentivare ma anche per normare il mondo del lavoro e dell’occupazione in rapida trasformazione. Prende forma per iniziativa di un gruppo di consulenti del lavoro e si caratterizza, come si legge sul sito aziendale, per essere “l’unica agenzia per il lavoro autorizzata dal ministero, che coniuga la flessibilità e i servizi per le risorse umane con la conoscenza e il rispetto del diritto del lavoro”. Come funziona un’agenzia per il lavoro e che tipo di rapporto stabilisce con il lavoratore? “Il lavoratore che si rivolge a noi sa che sarà tutelato in tutti i numerosi aspetti legali ed economici. Di fatto diventa un nostro dipendente, riceve da noi lo stipendio, avrà rispettati tutti gli adempimenti previdenziali e contrattuali, e sarà un professionista che, una volta inserito con la formula del lavoro somministrato nell’azienda che ci ha chiesto quello specifico profilo professionale, avrà il medesimo inquadramento, e quindi la mede-

sima dignità, di un dipendente interno. Dei 5 mila lavoratori collocati, circa il 25% è dipendente nostro a tempo indeterminato”. Siete quindi un’agenzia di lavoro che assume in proprio e a tempo indeterminato? “Esatto: noi assumiamo con contratto indeterminato molti lavoratori il cui profilo è molto richiesto: con noi hanno un rapporto stabile, mentre di volta in volta sono impiegati temporaneamente laddove le aziende ci segnalano averne la necessità. In questo modo si garantisce serenità e continuità al lavoratore, ma insieme siamo al fianco delle imprese che devono gestire gli alti e bassi della produzione”. Com’è la situazione nel Veneto ore che stiamo uscendo dal tunnel del covid? “In questo momento il mondo del lavoro è dopato: siamo in una situazione di stallo perché non si può licenziare e quindi non si assume. Se da una parte, e capisco, si tutelano i lavoratori, dall’altra però non li si incentiva a intraprendere nuove esperienze. Voler cambiare lavoro non è più, come vent’anni fa, indice di difficoltà, ma un chiaro segnale di dinamicità e di voglia di migliorarsi, di crescere. Un tratto personale che gli imprenditori ormai cercano e apprezzano moltissimo”. Avete comunque segnali che qualche cosa si muova?

“Certamente: rispetto a marzo 2020 nello stesso mese del 2021 abbiamo registrato un incremento del 110% di fatturato, chiaro segnale che il mercato del lavoro si sta positivamente rimettendo in movimento. Preciso che metà del nostro fatturato lo realizziamo in Veneto. E come sempre sono ricercatissimi gli ambiti della metalmeccanica e della information tecnology. Purtroppo continuiamo a scontare una cronica carenza formativa del nostro sistema scolastico. I ragazzi devono uscire dalle aule e imparare davanti alle macchine e ai sistemi di automazione industriale avanzata, a contatto con chi può trasmettere loro conoscenze, esperienza e trucchi del mestiere”. Quali cambiamenti auspica per rilanciare l’occupazione? E quale ruolo possono giocare le agenzie ben strutturate come Eurointerim? “Mi aspetto maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti a tempo determinato: in questo periodo è stato sospeso l’obbligo che imponeva all’azienda di motivare e argomentare l’assunzione temporanea. Ma dal 1° gennaio si ritornerà a dover sottostare a questa norma che complica e mortifica le assunzioni a tempo. Sono dell’idea che realtà come la nostra siano fondamentali per offrire assistenza a quanti cercano un impiego, anche

Luigi Sposato

per la prima volta, per districarsi nella palude della burocrazia. Ma è pure evidente che il nostro servizio alle aziende rimane prezioso e cruciale perché è in grado di proporre e gestire il valore aggiunto della contestualità della prestazione, non vincolante, perché il mercato non dà mai nulla e niente per scontato e definitivo. In questo senso, siamo fieri di poter aiutare e sostenere, insieme, lavoratore e azienda”. Silvio Scacco

Bollo auto, proroga a settembre. Calzavara: “più tempo agli automobilisti per versare il contributo” Su proposta dell’assessore ai tributi, bilancio e programmazione Francesco Calzavara, la Giunta veneta ha approvato un nuovo disegno di legge, poi ratificato dal Consiglio Regionale, che proroga al 30 settembre il pagamento del bollo auto dovuto per qualsiasi scadenza compresa tra il primo gennaio e il 31 agosto 2021. “L’impatto economico della pandemia è evidente e continua a pesare sui bilanci di imprese e famiglie Venete - spiega Calzavara -. Rinviare a settembre il pagamento del bollo auto è una soluzione concreta pensata

per aiutare i nostri contribuenti, dando loro più tempo per il pagamento della tassa automobilistica dovuta per l’anno di imposta 2021”. “Già con la legge di stabilità 2021 abbiamo introdotto la norma sul rinvio del versamento del tributo al 30 giugno - continua l’assessore – e dai dati è emerso che a fine gennaio il 28% dei contribuenti ha avuto bisogno di questa agevolazione rimandando il pagamento della tassa auto a un momento successivo, dimostrando l’utilità dell’iniziativa regionale”.

“I numeri ci confermano che i contribuenti del Veneto non sono mai stati evasori – sottolinea ancora Calzavara -. Le percentuali di soggetti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali sono sempre state molto elevate, ma quando una pandemia colpisce così duramente i redditi e i risparmi dei cittadini bisogna saper trovare nuove soluzioni per non gravare ulteriormente sulla loro situazione economica”. “La norma approvata lo scorso 18 maggio dal Consiglio Regionale, non recherà danno alle entrate della Regione - conclude l’as-

sessore veneto -. Questo ulteriore rinvio va inteso come un supporto agli impegni tributari di imprese e cittadini, con la garanzia di non vedersi applicare sanzioni o interessi aggiuntivi”. Sul portale www.infobollo.regione.veneto.it è sempre attivo il servizio che permette a tutti i contribuenti di registrarsi, fornendo i propri dati, per ricevere non solo gli avvisi di scadenza del proprio bollo auto comodamente tramite mail, ma anche per contatti rapidi ed efficaci con l’Amministrazione regionale.


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Regione

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Stagione estiva. Prospettive positive sulla ripartenza del settore turistico e degli stabilimenti balneari

“Confermata la Bandiera Blu e prenotazioni in arrivo per le spiagge del Delta”

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a stagione estiva è ormai alle porte. Un altro anno segnato dalla pandemia, ma nel territorio del Delta si respira finalmente aria di ottimismo, complici i dati sull’andamento delle prenotazioni e della stagionalità per il 2021 e la conferma del riconoscimento della Bandiera Blu. Nel 2021 sono state 416 le spiagge premiate con il riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) ai comuni che garantiscono qualità delle acque, dei servizi offerti e di gestione ambientale. “Tra queste – evidenzia Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione turistica Delta del Po –, anche quest’anno ci sono quelle di Rosolina e Porto Tolle. Un motivo di orgoglio per tutto il territorio”. Inoltre, “il bel tempo, il miglioramento della situazione epidemiologica e il progressivo allentamento delle restrizioni, nelle ultime settimane, hanno avuto un impatto positivo sulle prenotazioni, che stanno arrivando a ritmo costante. Siamo molto soddisfatti, perché prevediamo che questa stagione estiva si riveli nettamen-

te migliore di quella passata” continua il presidente. “Il territorio del Delta del Po sta riscuotendo sempre più interesse nella popolazione veneta e straniera. Siamo dotati

di spazi ampi e spiagge profonde, oltre a offrire escursioni di tipo naturalistico. Non bisogna infatti dimenticare che la natura e la salvaguardia dell’ambiente, due aspetti su cui la destinazione punta

molto, stanno assumendo sempre più valore per i turisti” aggiunge. A ciò si sono poi sommate le recenti novità introdotte a seguito della cabina di regia del 17 maggio: “Anche se la speranza era quella di poter aprire i ristoranti al chiuso anche prima del 1° giugno – afferma Ghezzo –, questa data è incoraggiante. Lo stesso si può dire dello spostamento del coprifuoco alle 23, che poi verrà allentato alle 24 e, infine, dal 21 giugno abolito. Per questo, per la stagione estiva, nonostante il danno, la prospettiva è positiva”. Niente di nuovo poi in termini di distanziamento tra ombrelloni e norme di comportamento rispetto al 2020: “Le regole – aggiunge il presidente del Consorzio – sono le stesse dello scorso anno. Si tratta di dinamiche collaudate e che ormai rappresentano un dato di fatto. In più, gli ospiti hanno imparato ad apprezzarne gli aspetti positivi”. E conclude: “Non è un liberi tutti. Dobbiamo continuare a rispettare le regole con consapevolezza e attenzione, ma ci si può comunque rilassare e divertire”. Gaia Ferrarese



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on-line: MAGGIO 2021

Salute Le campagne di sensibilizzazione

Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni

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Da Tik Tok a Instagram, influencer e vip parlano ai ragazzi del vaccino anti-Covid La ricerca. Un questionario per affrontare il dopo Covid a pag 36

Fibromialgia, le terme possono curare o alleviare i dolori a pag 37

i può raccontare il concetto di immunità di gregge con un musical? Si può raccontare la matematica che sta dietro al funzionamento dei vaccini passando da “Sarà perché ti amo” al “Pulcino Pio” o, per la variante inglese, da Bohemian Rhapsody a The final countdown? Noi ci abbiamo provato, insieme a un Comitato Scientifico di primo ordine”. Sensibilizzare al vaccino e spiegare l’obiettivo da raggiungere ovvero l’immunità di gregge è diventato ormai un tema ispiratore per più di un’artista. Molti personaggi del mondo dello spettacolo e della musica si sono messi a disposizione per comunicare in un linguaggio più leggero e diretto, soprattutto rivolto alle giovani generazioni, ma non solo, l’importanza della vaccinazione in questa lotta contro il Covid. Prosegue alla pag. seguente

Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi a pag 38


Salute

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Consulenza scientifica Un questionario per affrontare il dopo Covid LA RICERCA. Iniziativa dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion

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n veloce questionario on line, rivolto a tutti i veneti, per capire quale impatto ha avuto questo lungo periodo di pandemia sul tessuto sociale. A metterlo a punto e proporlo è l’Osservatorio della coesione sociale Hyperion dell’Università di Padova, come primo passo di una ricerca relativa al grado di “salute circolare” dei cittadini della Regione Veneto. Parallelamente al monitoraggio dell’andamento della coesione sociale, unico in Veneto e in Italia, portato avanti da aprile 2020 con una costante rilevazione settimanale dell’indice di coesione della comunità, Hyperion ha predisposto uno strumento per osservare ciò che viene “messo in circolo” in termini LAdella RICERCA. dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion di promozione salute tra Iniziativa i cittadini, da qui l’espressione di “Salute circolare”. Ne parliamo con il professor Gian Piero Turchi, docente di psicologia clinica e psicologia delle differenze culturali all’Università di Padovaon nonché direttore dell’Osservaton veloce questionario line, rivolto re la diffusione del contagio. Vogliamo rio Hyperion. a tutti i veneti, per capire quale imaiutare i cittadini a capire la distinzione Professore, come nasce l’idea didiquesto sondaggio? patto ha avuto questo lungo periodo fra l’emergenza sanitaria e il modo in cui “Dopo aver mappato dueAmilioni pandemia sul tessuto sociale. metterlodi forme testuali per interagiamo con gli altri. Adesso ci stiamonitorare in questo anno il grado a punto e proporlo è l’Osservatorio della di coesione sociamo affidando al vaccino come soluzione le, abbiamo deciso di estendere la ricerca e chiedere la coesione sociale Hyperion dell’Universifinale, ma il vaccino non risolverà tutto. collaborazione dei primo cittadini, tà di Padova, come passoinvitati di una a compilare il queSe non coinvolgiamo la comunità dei stionario. E’ sufficiente un quarto ricerca relativa al grado di “salute circo-d’ora per rispondere Il professor Gian Piero Turchi cittadini e le loro forme di interazione il alle sull’impatto del Covid nella nostra vita lare”25 deidomande cittadini della Regione Veneto. vaccino potrebbe rivelarsi una soluzione quotidiana. I dati che raccoglieremo Se non coinvolgiamo Parallelamente al monitoraggio dell’an-ci saranno molto uti- ma il vaccino non risolverà posticcia etutto. temporanea”. lidamento per dare indicazioni comeunico guardare oltre alla fase la comunità dei cittadini e le loro forme della coesione su sociale, Il questionario comedisi interazione lega al lavoroil dell’emergenza sanitaria e concentrarsi una soluzione posticcia e temin Veneto e in Italia, portato avanti da sulla dimensione vaccino potrebbe rivelarsi di Hyperion? sociale, sulle frarilevazione le persone. Il questionario si poranea”. aprile 2020 coninterazioni una costante “Siamo bombardati di informazioIl professor Gian Piero Turchi trova sulla pagina Facebook e sul sito web dell’OsservaIl questionario come si lega almalavoro di Hyperion? settimanale dell’indice di coesione della ni sanitarie sappiamo pochissimo torio Hyperion, al cittadino è richiesto di leggere ciascuna “Siamo bombardati di informazioni sanitarie ma sapcomunità, Hyperion ha predisposto uno sulle interazioni fra le persone. Il que- dell’impatto che questa pandemia ha domanda e selezionare la risposta che maggiormente si piamo pochissimo dell’impatto che questa pandemia ha strumento per osservare ciò che viene stionario si trova sulla pagina Facebook sulla nostra vita quotidiana e sulla socieavvicina ciò cheindirette. il nostra vitaoccupando quotidiana e sulla “messo ina circolo” terminiChiude di promonessuno si sta di questo, e sul sito web dell’Osservatorio Hype- tà,sulla questionario un’unica domanda a società, nessuno si sta occupando zione della salute tra i cittadini, da qui rion, sporadicamente. Chiediamo il cittadino richiesto di leggere Onalline 25 èdomande per se dinon risposta aperta”. questo, se diretto non sporadicamente. l’espressione di “Salute circolare”. delle persone: ciascuna domanda e selezionare la ri- coinvolgimento Cosa si intende “salute Chiediamo il coinvolgimento indicazioni Ne parliamo con il per professor GiancirPie- raccogliere perché senza questi datidiretnon sposta che maggiormente si avvicinasu a aiutateci colare”? to delleaiutarci, persone: aiutateci perché ro Turchi, docente di psicologia clinica ciò possiamo diteci che cosa è sucche dirette. Chiude il questionario come guardare oltre alla senza questi dati non possiamo aspetto chedifferenze l’emergenza ha e “Un psicologia delle culturali cesso, raccontateci che impatto ha avuto un’unica domanda a risposta aperta”. messo in luce è comenonché spessodirettore sanifase dell’emergenza aiutarci, diteci sulle che cosa succesCosa si intende per “salute circolare”? questa all’Università di Padova emergenza vostreèvite”. tà e salute vengano considerati dei so, raccontateci che impatto ha “Un aspetto che l’emergenza ha mesdell’Osservatorio Hyperion. Quali gli sviluppi futuri della ricerca? sanitaria e concentrarsi sinonimi. Un conto è la sanità, quel avuto questa emergenza sulle voProfessore, come nasce l’idea di so in luce è come spesso sanità e salute “Dalle risposte vogliamo dare delle che accade all’interno del corpo, sulla sociale stre vite”. venganodimensione considerati dei sinonimi. Une indicazioni questo sondaggio? partendo da cosa sta succequando colpito dal Undi conto è la sanità, quel che accade all’in- dendoQuali gli ambiti. sviluppi futuri trovati della “Dopo viene aver mappato duevirus. milioni nei vari Ci siamo l’interazione fra le persone altro la salute, che ininvece ricerca? forme conto testualiè per monitorare questo terno del corpo, quando viene colpito dal completamente spiazzati, facciamo virtù riguarda gli aspetti interattivi, come “Dalle vogliamo dare anno il grado di coesione sociale, ab- virus. Un altro conto è la salute, che in- di certi erroririsposte e giochiamo d’anticipo, noi interagiamo con gli altri. La salute è qualcosa che cirdelle indicazioni partendo da cosa sta succedendo nei biamo deciso di estendere la ricerca e vece riguarda gli aspetti interattivi, come prepariamoci alle prossime fasi. Non cola, che sta in mezzo alle persone, fra i corpi, non dentro vari ambiti. Ci siamo trovati completamente spiazzachiedere la collaborazione dei cittadini, noi interagiamo con gli altri. La salute è entriamo nel merito delle scelte politiai corpi.a Siamo statiilinformati moltissimo sulla dimensiovirtù diche certi e giochiamo d’anticipo, che circola, ti, chefacciamo sta in mezzo invitati compilare questionario. E’ qualcosa maerrori vorremmo metter a disposizione ne sanitaria individuale ma non ci siamo occupati dell’inprepariamoci alle prossime fasi. Non entriamo nel merito sufficiente un quarto d’ora per rispon- alle persone, fra i corpi, non dentro ai dei dati con i quali poi si facciamo delle terazione, è lì che siamo stati colpiti, che siamo più fragili delle scelte politiche ma vorremmo metter a disposizione dere alle 25 domande sull’impatto del corpi. Siamo stati informati moltissimo scelte politiche, anche comunicare alla eCovid deboli. lavorando Inei di dimensione interazione sanitaria dei datiindividuale con i quali poi si facciamo politiche, sulla nellaSolamente nostra vita quotidiana. dati modi cittadinanza che delle cosa scelte è successo, che possiamo gestire la diffusione del contagio. anche comunicare alla cittadinanza cosa è successo, ci siamo occupati dell’interazioche raccoglieremo ci saranno molto utili ma non Vogliamo impatto ha avutochel’emergenza, aprire aiutare cittadini a su capire distinzionene, fraè l’emergenza impatto ha avuto l’emergenza, aprire questo dialogo lì che siamo statiche colpiti, che siamo per darei indicazioni comelaguardare questo dialogo con la cittadinanza, non sanitaria e il modo in cui interagiamo con gli altri. Adescon la cittadinanza, non solo sui numeri sanitari, macomusulla oltre alla fase dell’emergenza sanitaria più fragili e deboli. Solamente lavorando solo sui numeri sanitari, ma sulla so ci stiamo affidando al vaccino come nei soluzione comunità sé”. nità in sé”. modi difinale, interazione possiamoingestie concentrarsi sulla dimensione sociale,

Un questionario per affrontare il dopo Covid

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Le campagne di sensibilizzazione

Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani. Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni I social media sono per lo più il canale individuato per veicolare il messaggio e, man mano che si avvina l’appuntamento con i vaccini anche per i giovani e i giovanissimi, anche il ministero alle Politiche giovanili sta lavorando ad una campagna di sensibilizzazione specifica che prevede il ricorso a Tik tok, con i suoi influencer, e ad Instagram o Facebook con i suoi vip. Tra i vari artisti che si sono già cimentati in questo campo vi è Lorenzo Baglioni, comico, attore e cantautore, che ha proposto un video-musical di 5 muniti, nel quale tra musica e divulgazione scientifica si parla di pandemia, di R con zero e R con t e di immunità di gregge, ma soprattutto vuole essere una cassa di risonanza per promuovere la campagna di vaccinazione. Lo stile di Baglioni è divertente ma rigoroso, il musical nasce da un’operazione di divulgazione scientifica che vede il supporto, con il patrocinio e la collaborazione, dell’Università di padova, quella di Pavia e l’Università dell’Insubria, di Riemann International School of Mathematics e da un comitato scientifico di eccellenza. Nella sua versione italiana il musical è stato presentato sui canali social di Lorenzo Baglioni, totalizzando in brevissimo tempo quasi 600mila visualizzazioni. Ne ha fatto seguito, di recente realizzazione, la variante inglese, che s’ispira a successi rock e pop internazionali, diffuso dal canali social di varie istituzioni che sostengono l’iniziativa e animato dalla grafica di Teresa Sdralevich e Alssandro Calì. Il tono è quello dei musical, che utilizza, nella doppia versione italiana e inglese, brani famosi, ma i contenuti sono approvati dal comitato scientifico interdisciplinare composto da Antonella Viola e Drio Gregori per l’Università di Padova, Antonietta Mira e Daniele Cassani (Rism), Armando Massarenti, Furio Honsell, Paolo Giudici, Raffaele Bruno, Guido Bertolini, Riccardo Bellazzi e Alan Agresti. “Abbiamo l’obiettivo di portare questo video, ricco di musica e di scienza, tra gli studenti europei usando l’inglese come lingua ponte - dice Dario Gregori, responsabile Unità di Biostatistica Epidemiologia e Sanità Pubblica, Dipartimento di Scienze Cadio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, componente del Comitato scientifico -. È un progetto Made in Italy ma diretto ai giovani della Generazione Erasmus. Sono anche loro, infatti, che devono continuare a muoversi, a viaggiare e a studiare, in modo sicuro ed essere testimonial della fiducia nella scienza”. “Sono fermamente convinta – spiega la professoressa Antonietta Mira - che la musica possa essere un’ottima alleata della scienza soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo affrontando. Penso che con questo progetto riusciremo a comunicare a una fascia significativa della popolazione in modo corretto alcuni concetti di base legati al tema più importante del momento, quello dei vaccini. Per questo ho creato un comitato interdisciplinare con tutte le competenze necessarie per supportare scientificamente Lorenzo”. Il filosofo Armando Massarenti che con il suo libro “La pandemia dei Dati. Ecco il vaccino”, ha ispirato Baglioni, promuove il musical come strumento altrettanto efficace a raggiungere lo scopo di “contrastare il rumore della pandemia dei darti con una informazione mirata e puntuale” Oltre che attraverso i canali social delle istituzioni, la variante inglese del progetto verrà veicolata in Europa grazie al Periscope, una ricerca finanziata dalla comunità europea su un bando H2020 dedicata a studiare le conseguenze socio-economiche oltre che sanitarie del Covid-19. VIDEO IN INGLESE “This is the age of the virus” https://drive.google.com/file/d/1 kWsh6XSHWhG96Qce8G909jvf3ItMB4g9/view?usp=sharing VIDEO VERSIONE ITALIANA “Il vaccino e l’immunità di gregge spiegati con un musical” https://www.youtube.com/watch?v=JvNsllGq9MM


Salute

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Fibromialgia. La diagnosi, i trattamenti e le cure

Le terme possono curare o alleviare i dolori Fangoterapia, bagni all’ozono e bagni in piscina, oltre a riposo e relax, possono essere una efficace risposta alla sindrome, ancora poco conosciuta: sono i risultati del convegno che si è svolto a Montegrotto

Il dottor Livio Pezzato: “Necessari soggiorni lunghi di almeno due o tre settimane”

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e terme possono essere una cura o alleviare i dolori nel trattamento della Fibromialgia? E’ questo il tema conduttore della tavola rotonda che si è svolta lo scorso 12 maggio online, organizzata dal sindaco di Montegrotto terme Riccardo Mortandello e che ha visto la partecipazione di specialisti e rappresentanti di varie associazioni attive sul territorio padovano, ma anche nazionale, per riflettere su questa patologia. Nel giorno in cui l’Italia si è tinta di viola, nella giornata mondiale della Fibromialgia, con l’intento proprio di sensibilizzare l’opinione pubblica su di una patologia per molti versi ancora sconosciuta e su cui, tra indifferenza e ignoranza, continuano a circolare informazioni poco chiare e talvolta anche infondate, nel corso del convegno sono stati presi in considerazione diversi aspetti della malattia e le varie risposte in termini di cure. “Abbiamo visto che di Fibromialgia se ne parla molto, forse troppo ma non in modo completo, né sempre corretto. L’obiettivo di questa campagna di sensibilizzazione nazionale è proprio quello di dare le giuste informazioni. Le varie associazioni hanno dato vita ad un’iniziativa univoca, per parlare con una stessa voce. Abbiamo chiesto aiuto ai sindaci che hanno risposto con grande partecipazione. Spesso i malati di fibromialgia sono definiti malati invisibili: questa sindrome esiste veramente e va riconosciuta anche sul piano dei diritti” ha sottolineato nel corso del dibattito Antonella Moretto, presidente Afi Odv, che ha insistito anche sulla necessità che le varie associazioni del territorio procedano in sincronia per raggiungere in modo questo obiettivo. Elena Gianello, referente Malati Aisf Odv Padova, ha invece concentrato l’attenzione su ciò che il territorio può offrire ai malati di Fibromialgia, in termini di risorse, di informazioni e di assistenza. “La nostra missione è di essere vicini ai pazienti – ha detto – e di renderli consapevoli di quanto il territorio possa offrire. Sebbene non sia ancora stata trovata una cura per la Fibromialgia, e sebbene sia difficile anche diagnosticarla, è importante far sì che professionalità diverse mettano in comune le loro esperienze per dare unità alle azioni di intervento che possano migliorare le condizioni del malato”. Marta Bresciani, del gruppo Operatori volontari Aisf Odv Padova, ha quindi accennato ad una

prima risposta in merito alla domanda posta dal convegno di Montegrotto. “Fra le risorse, - ha sottolineato - le terme rappresentano una opportunità per i benefici comprovati nel trattamento della fibromialgia. I fanghi, i bagni all’ozono e i bagni nelle piscine termali producono significativi effetti positivi a livello fisico ma anche psicologico: sulla contrazione muscolare, sulle parestesie, sulla qualità del sonno, sul recupero di una distensione generale”. Un benessere psicofisico che consente anche di convivere in modo più accettabile con la Fibromialgia. “Il problema – ha spiegato Maurizio Massetti, responsabile scientifico Afi Odv – è che non ci sono linee guida uniche delle società scientifiche del mondo. Prima di procedere ad una diagnosi di Fibromialgia si passa per tante ipotesi: dallo stress, all’esaurimento nervoso, confondendo questi disturbi come cause e non conseguenze, quali esse sono, del problema. La Fibromialgia è stata curata come una forma di reumatismo, poi ci si è resi conto che coinvolgeva il sistema nervoso centrale. Il cervello ha un malfunzionamento arrivando ad attivare dei recettori ipersensibili. Questo approccio ha comportato la necessità di rivedere decenni di ipotesi sulle possibili cure”. Per mitigare gli effetti della disfunzione dei neurotrasmettitori si lavora prima sui cambiamenti dei fattori ambientali e psicologici e quindi si procede con le cure farmacologiche che, tuttavia, non danno la garanzia di gestire la malattia al 100%. Nutrizione e rimedi naturali sembrano tuttavia produrre risultati incoraggianti. Lo sostiene Michela Duregon, referente medico Aisf Odv Padova, almeno sulle infiammazioni croniche di basso grado, che sono insidiose perché silenti. “Moduliamo - ha spiegato – un paniere di interventi, e fra questi anche le cure termali, che ci consentono di evitare o perlomeno contenere patologie croniche degenerative”. Non è semplice gestire questo tipo di malattia anche dal punto di vista psicologico, ed è per questo motivo che il Comune di Montegrotto ha messo a disposizione un servizio di supporto, che l’assessore al Sociale Elisabetta Roetta ha illustrato come sostegno alle ricadute emotive e psicologiche della malattia.

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dare una risposta conclusiva alla domanda che ha ispirato il convegno, “le terme possono essere una cura o alleviare i dolori?”, è stato il medico termalista, Livio Pezzato. Ed è una risposta affermativa. “I trattamenti termali (fangoterapia personalizzata, bagno all’ozono e bagni nelle piscine termali) danno risultati ottimali” sostiene lo specialista. “Il meccanismo d’azione del fango è duplice – spiega ancora – in primo luogo per la stimolazione calorica alla produzione di Cortisolo endogeno ed endorfine che riducono le infiammazioni croniche subdole, a patto però che la terapia del fango sia personalizzata nella temperatura, nella durata e nella quantità di corpo coperta dal fango stesso”. “Vi è poi – prosegue - l’effetto terapeutico e antinfiammatorio delle sostanze contenute nei fanghi, efficaci come rimedio naturale”. A questo tipo di terapia vanno ad aggiungersi i benefici effetti dei bagni all’ozono, efficaci per la loro proprietà di riattivare la circolazione e i bagni nelle piscine termali, ottimali invece per la mobilitazione di muscoli ed articolazioni. A tutto questo si deve aggiungere il valore del riposo, la distrazione, il cambiamento ambientale e di relazioni, tutti “ingredienti” fondamentali a ridurre lo stress. “Le terme quindi – ha concluso il dottor Pezzato - sono un punto di approdo per i malati di Fibromialgia ma i medici di medicina generale non sempre le prescrivono. Oggi, che è più facile individuare questa malattia, sono di fatto pochissime le persone che si sottopongono a cure termali con diagnosi di Fibromialgia”. “Le cure termali tuttavia non possono limitarsi ad un fine settimana ma presuppongono soggiorni di lunga durata, di due o tre settimane, come accadeva un tempo e su questo bisogna sensibilizzare anche gli imprenditori termali, affinché cambino mentalità e approccio relativamente al concetto di vacanza rilassante e curativa”.


Salute

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Trapianto di organi. I vari gruppi di ricerca di Padova fanno squadra

Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi L’obiettivo è di utilizzare in un unico contesto le risorse disponibili, gli spazi di ricerca e le tecnologie e condividere i risultati in un laboratorio per la creazione di tessuti e organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati

CORIS: Il Consorzio per la Ricerca Sanitaria è un’eccellenza internazionale

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l Consorzio per la Ricerca Sanitaria - CORIS è una realtà senza scopo di lucro promossa e supportata dalla Regione Veneto che si propone di promuovere, incrementare e sostenere la ricerca scientifica in senso lato, sia essa di base, traslazionale o clinica, in ambito sanitario e sociosanitario. Ne fanno parte, in qualità di Enti Consorziati, l’ULSS 1 Dolomiti, l’ULSS 2 Marca Trevigiana, l’ULSS 3 Serenissima, l’ULSS 4 Veneto Orientale, l’ULSS 5 Polesana, l’ULSS 8 Berica, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Istituto Oncologico Veneto, l’Università degli Studi di Padova, la Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Sanitaria Unica di Bolzano e gli IRCCS San Camillo e Sacro Cuore Don Calabria. Il Coris sostiene la ricerca sanitaria mettendo a disposizione dei propri consorziati e dei ricercatori un’ampia gamma di servizi, quali il supporto nella ricerca di fondi e per la stesura di progetti regionali, nazionali e internazionali; la gestione amministrativa e finanziaria dei progetti di ricerca, inclusa la selezione del personale necessario e l’acquisto delle strumentazioni e materie prime necessarie; il coordinamento di progetti o tavoli tecnici su specifiche tematiche. Molto importante è anche l’offerta di corsi di formazione finanziati per i ricercatori, così come la messa a disposizione di risorse condivise tra i consorziati come l’accesso a banche dati e a pubblicazioni scientifiche. Enrico Beda

ebbene la pandemia abbia condizionato l’organizzazione sanitaria di tutto il mondo, l’attività trapiantistica in Veneto non si è mai interrotta, anzi, è addirittura cresciuta nel corso del 2020: nella nostra regione gli organi trapiantati sono stati 496, contro 488 del 2019. I dati sono stati elaborati dal Coordinamento Regionale per i Trapianti del Veneto, che fornisce anche maggiori dettagli: i trapianti di rene sono stati 282 (contro 267 dell’anno precedente), quelli di cuore 49 (41 nel 2019), 132 quelli di fegato (141), 12 quelli di pancreas (7) e 21 quelli di polmone (32). Nonostante questo impegno, i pazienti in attesa di trapianto in Veneto a fine 2020 erano 1.208, un dato in miglioramento rispetto ai 1.243 in lista a fine 2019, ma che evidenzia l’annosa questione dell’insufficienza di organi. “Ogni trapianto riuscito è una vita salvata – afferma l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin – dietro alla quale si muovono in perfetto sincrono centinaia di persone, dalla famiglia che decide la donazione, al volontariato che la promuove, alle decine e decine di chirurghi, medici e infermieri che operano in totale multidisciplinarietà. Ma le vite si salvano anche con la ricerca ed è per questo che è nato il progetto di ricerca LifeLab”. Coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto, LifeLab comprende 21 progetti attivi in parallelo sulla rigenerazione dei più diversi tessuti e organi: dal cuore ai polmoni, dall’esofago all’udito, dai condotti urinari ai reni, dalla cute al fegato. Partito nel 2018, il programma vede impegnati complessivamente oltre 60 ricercatori dell’Azienda Ospedaliera e dell’Università di Padova. Gli obiettivi sono ambiziosi: a seconda degli ambiti di applicazione, si studia da una parte come “ringiovanire” e ricondizionare gli organi umani, al fine di rendere idonei al trapianto organi che oggi vengono ritenuti non utilizzabili, dall’altra l’applicazione di metodiche innovative per la creazione di organi artificiali con maggiore biocompatibilità rispetto alle attuali soluzioni. In questi primi anni di attività sono già stati raggiunti importanti risultati, come sottolinea il prof. Gino Gerosa, coordinatore scientifico del programma LifeLab, nonché Ordinario di Cardiochirurgia e Direttore del Centro di Cardiochirurgia V. Gallucci dell’A-

zienda Ospedaliera di Padova: “Lifelab nasce da un’intuizione: raccogliere i diversi gruppi di ricerca che a Padova si occupano di medicina rigenerativa in un unico contesto in modo da ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili quali gli spazi di ricerca e le tecnologie, condividere tra i diversi gruppi di ricerca i risultati ottenuti e creare un laboratorio per la creazione di tessuti ed organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati. Tutto ciò è oggi realtà ed è in coerente visione con lo sviluppo della ricerca traslazionale, ovvero portare il prodotto della ricerca dal laboratorio al letto del paziente”. Per il futuro, le prospettive appaiono particolarmente significative: “Non possiamo fermarci ora quando tanti dei progetti avviati sono vicinissimi al raggiungimento dei risultati attesi - sottolinea il prof. Gerosa - Pensiamo solamente alla capacità di rigenerare gli organi prima del trapianto o all’impiego delle stampanti 3D con l’utilizzo di inchiostri biologici per la creazione di tessuti. Il know-how prodotto ad oggi nei laboratori di LifeLab dai diversi specialisti è un valore aggiunto irrinunciabile a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale”. Enrico Beda

I ricercatori di Lifelab




SUPERBONUS 110%. VERSO L’ULTERIORE PROROGA FINO AL 2023 Arrivano le prime modifiche alla disciplina del Superbonus Il D.L. n. 59/2021 stabilisce che per gli interventi effettuati dagli IACP, e soggetti assimilati, la detrazione nella misura del 110% spetti per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023, prorogando di sei mesi la precedente scadenza fissata al 31 dicembre 2022. Viene, inoltre, separata la posizione delle persone fisiche da quella dei condomini eliminando, solo per questi ultimi, la regola del 60%, con la conseguenza che saranno agevolate le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza prevedere che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Inoltre entro fine maggio è atteso il decreto Semplificazioni, che porterà gli snellimenti burocratici in materia di appalti, valutazioni ambientali, PA e Superbonus, con le diverse richieste avanzate dal Ministero della Transizione Ecologica e della Pubblica Amministrazione, anche e soprattutto nell’ottica di una più efficace attuazione dei progetti e delle riforme imminenti previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in seno al Recovery Plan italiano.

MA VEDIAMO NEL DETTAGLIO

Il comma 3-bis del DL59 prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c) e cioè: • istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati • nonche’ gli enti aventi le stesse finalita’ sociali dei predetti istituti,

• istituiti nella forma di societa’ che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprieta’ ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica, le disposizioni riguardanti la detrazione fiscale si applicano anche alle spese, documentate e rimaste a carico degli IACP, sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Sostanzialmente si è ottenuta una proroga di 6 mesi rispetto alla normativa precedente, che consentiva la proroga al 30 giugno 2023 solo nel caso di uno stato di avanzamento lavori del 60% (ora invece il termine è prorogato senza condizioni). Per le spese sostenute dal 1° luglio 2022 la detrazione è ripartita in quattro quote annuali di pari importo. In virtu’ delle modifiche apportate dal DL59/2021 al comma 8-bis dell’art 119 del DL34/2020 si hanno le seguenti nuove scadenze: • Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Il nuovo comma specifica soltanto che la norma si applica alle persone fisiche per le quali restano invariati i requisiti che prima si

applicavano anche ai condomini. • Per gli interventi effettuati dai condomini , la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Con il nuovo periodo viene aggiunta una ulteriore specificazione per i condomini ai quali la detrazione spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza il riferimento allo stato avanzamento lavori del 60%. • L’ultimo periodo del comma 8 bis prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c), ossia gli IACP e altri istituti come sopra indicati, per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Ossia per gli IACP spetta una proroga al 31 dicembre 2023 rispetto alla precedente norma che fissava la data al 30 giugno 2023.


GUIDA AL SUPERBONUS

I BONUS PREVISTI PER LE FAMIGLIE DAL DECRETO SOSTEGNI BIS Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Il nuovo provvedimento legislativo introdurrà ulteriori agevolazioni e nuove misure per favorire la ripresa economica del Paese. Vediamo ora i Bonus e gli incentivi per le famiglie e per i cittadini, previsti nel decreto approvato in Parlamento, del quale si attende l’uscita in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore. BONUS SPESA, AFFITTI E BOLLETTE Sono stanziati 500 milioni di euro per l’anno 2021 a favore dei Comuni, da utilizzare per l’attivazione di iniziative di solidarietà alimentare, tramite l’erogazione di buoni spesa e per concedere contributi a sostegno del pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche a favore delle famiglie in difficoltà.

BONUS PRIMA CASA prima casa. L’accesso prioritario al fondo di garanzia sui mutui per l’acquisto della prima casa è esteso ai giovani fino a 36 anni di età per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022. Inoltre il fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui (Fondo Gasparrini) è prorogato fino al 31 dicembre 2021. I giovani under 36 sono esonerati anche dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, e hanno diritto a pagare la metà delle spese notarili, per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022, ad eccezione che per l’acquisto di abitazioni di lusso. BONUS VACANZE Cambia la data di scadenza del bonus vacanze 2021: ora la validità del voucher è stata allungata fino a giugno 2022, dunque di due anni.

Questa è la proroga stabilita dall’emendamento al decreto Sostegni presentata dal Ministro del Turismo Garavaglia e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. consiste in un contributo fino a un massimo 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia. A partire dall’approvazione dell’emendamento, è stato prorogato fino al 30 giugno 2022 il termine ultimo per fruire del Bonus vacanze. L’agevolazione è rivolta a tutti nuclei familiari che presentano un ISEE fino a 40 mila euro. Tuttavia è necessario precisare che la proroga non riguarda l’invio di nuove domande e quindi l’apertura di una nuova finestra temporale di invio delle istanze. Nel Decreto Rilancio figura infatti come data di scadenza per procedere con la richiesta il 30 dicembre 2020, termine che ad oggi

non ha subito alcuna modifica o proroga. BONUS MAMMA DOMANI Pensato per chi diventa genitore nel 2021, è possibile ottenere un bonus dal valore di 800 euro. Per poter beneficiare di tale misura bisogna fare apposta richiesta entro un anno dalla nascita o dalla data di adozione del bambino. BONUS BEBÉ Si presenta come una misura destinata a tutte le famiglie con un bambino di età inferiore ad un anno. Se non si presenta la dichiarazione ISEE, è possibile ottenere un importo minimo di 80 euro al mese, ovvero 960 euro all’anno. In presenza di ISEE particolarmente bassi, invece, con-

viene presentare tale attestazione, in modo tale da ottenere un importo più alto. BONUS ASILO NIDO Come facilmente intuibile dal nome, per poter beneficiare di tale sussidio è necessario che nel nucleo famigliare ci sia un bambino che abbia un’età inferiore ai tre anni e che la famiglia richiedente effettui delle spese per usufruire del servizio di asilo nido. L’importo di tale misura ammonta a 1.500 euro. Così come già detto con il bonus bebè, anche in questo caso è possibile beneficiare della misura senza dover presentare l’ISEE. In caso di valori particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale dichiarazione, in modo tale da ottenere delle cifre maggiori.


MAGGIO 2021

on-line:

LASCIAMOLI ANNUSARE! Per i cani l’olfatto è uno dei primi sensi a svilupparsi, fin dai primi giorni di vita

È

evidente e noto a tutti noi quanto sia importante l’olfatto per i nostri cani. Se pensiamo in astratto ad un cane, di qualunque razza, lo immaginiamo ad annusare, prima ancora che a correre. L’olfatto canino è addirittura il primo dei sensi che i cuccioli sviluppano, prima ancora della vista e del gusto. Sentono l’odore della mamma e soprattutto del latte nelle sue mammelle. In molti lo definiscono un istinto, ma l’odorato nei cani è vera e propria genetica. A differenza da noi umani infatti, i cani hanno una zona specifica nel naso che ospita fino 300 milioni di recettori olfattivi, che consentono di immagazzinare gli odori trasportati dall’aria prima che arrivino ai polmoni, trasformandoli in percezione sensoriale talmente precisa da non avere eguali nel mondo animale. Nel cane, cosi come in altri animali, è presente anche l’organo vomero nasale, detto anche organo di Jacobson, che permette di “sentire” alcune sostanze chimiche, i feromoni, che l’essere umano non può percepire. I feromoni vengono emessi da alcune ghiandole presenti su tutti gli organismi viventi e trasmettono ai nostri amici a quattro zampe ad esempio il segnale di pericolo, oppure la disponibilità per l’accoppiamento sessuale. Tutte queste specificità genetiche

portano dunque il nostro cucciolo ad avere proprio l’olfatto come fondamento per la propria serenità. Ma l’olfatto è anche il primo in assoluto dei suoi sensi, seguito dall’udito, dalla vista, dal tatto e dal gusto. Per noi uomini invece – e questa è la macroscopica differenza – la percezione più importante è data dalla vista, poi dall’udito e dal gusto e solo al quarto posto dei nostri sensi troviamo l’olfatto, seguito dal tatto. Tutto ciò ci porta a capire quanto sia importante permettere al nostro cane di informarsi sull’ambiente in cui vive attraverso l’olfatto, sempre. Impedirgli di annusare durante

le passeggiate ad esempio, per la nostra fretta, equivale a camminare con una benda sugli occhi per noi, il che provoca smarrimento, incertezza e paura se non si è preparati a farlo. Per non parlare poi dell’importanza del “confine odoroso” per i nostri cuccioli, durante le passeggiate o le loro scorribande. Attraverso l’urina infatti ciascun cane traccia il proprio confine, come mettesse il proprio cartello di “proprietà privata”: da qui nasce la necessità per ciascuno di loro di marcare il proprio territorio e di riconoscere, attraverso l’olfatto, i confini.


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Pet

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“CHIAMAMI CON IL MIO NOME” ANCHE L’IDENTITÀ VA ADDESTRATA

P

er noi uomini il nome è la nostra caratteristica distintiva, compone la nostra identità in modo unico. Per gli animali domestici invece il nome è un suono, che può essere come tutti gli altri se non insegniamo al nostro cane o al nostro gatto ad identificarlo come identificativo. I cani e i gatti in questo sono davvero molto simili tra loro, perché per entrambi il nome che assegniamo loro altro non è che un suono. Ma il nostro animale deve arrivare a capire che quando sente quel suono, qualcosa che lo riguarda sta per accadere, che quel suono lo identifica e nel quale deve imparare ad identificarsi.

Ecco 3 modi per insegnare il proprio nome al nostro cucciolo 1 – Sembrerà un trucchetto, ma in realtà è alla base dell’addestramento. Il cane ed il gatto devono associare il suono del proprio nome a qualcosa di piacevole, per ottenere riscontro positivo e dunque perché si identifichino in esso. Un bocconcino, una carezza, l’inizio di un gioco faranno in modo che quel suono diventi per lui importante e non un suono qualunque. 2 – E’ molto importante anche il tono di voce che usiamo per pronunciare il nome del nostro animale, che sia cucciolo o già grande. Un tono neutro lo aiuterà a distinguere sempre e al meglio quel suono rispetto ad altri. Meglio ancora se il tono è neutro e anche allegro. Mai quindi urlare il nome, soprattutto durante un rimprovero. Il nome urlato innanzitutto non verrà subito associato e inoltre si porterà dietro il rischio che lo intenda come qualcosa di spiacevole e che quindi non risponda. 3 - Il nostro compito è quello di aiutare il nostro animale ad associare il suono al proprio nome, per attirare la sua attenzione e distoglierlo da quello che stava facendo. Ripetere il suo nome tante e troppe volte porta ad ottenere l’effetto esattamente contrario, il nostro cane o il nostro gatto inizieranno ad ignorare quel suono ripetuto inutilmente.



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Libri

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Novità letteraria Romanzo d’esordio di Germana Urbani, padovana, giornalista e docente, già direttore de “La Piazza”

“Chi se non noi”: amore e illusione tra cielo e acqua

La testimonianza dell’autrice

“Il Delta nel cuore, che emozione raccontarlo”

Il libro scava nei sentimenti e si immerge nelle pieghe più intime della mente, sullo sfondo il paesaggio del Delta del Po

A

nziché un orologio come ai suoi fratelli, per la prima comunione il nonno regala a Maria una Polaroid: è affascinata dallo spazio intorno a lei e sogna di diventare architetto da grande, di andare a vivere in città e indossare “scarpe violette magari tutti i giorni per andare in giro, a godersi la bellezza, profumando di buono”. E, anche se suo padre le ha detto che “i sogni non si realizzano mai”, Maria ce la fa: si laurea, va ad abitare a Ferrara, lavora a Bologna nello studio di un importante architetto, frequenta i convegni di bioarchitettura e le mostre dei fotografi che tanto ama, insomma ha la vita che ha sempre desiderato. Eppure, ogni venerdì torna nel Delta del Po, quel mondo paludoso che avrebbe preferito dimenticare se Luca, l’uomo che ama con un’intensità febbrile, non fosse stato così legato a quella terra. Lui è criptico, ambiguo, manipolatore, alterna sprezzo a dolcezza. E, quando la lascia, è come se un’onda di piena si rovesciasse sotto quegli “immensi cieli color cicoria”. Germana Urbani, nata e cresciuta a Urbana, in provincia di Padova, è un’insegnante e ha lavorato come giornalista per numerose testate venete, in particolare “La Piazza”, di cui è stata a lungo direttore. Prima di dedicarsi alla narrativa lunga, ha pubblicato numerosi racconti in svariate riviste letterarie. Chi se non noi è il suo primo romanzo che, per dirla con l’autrice, “è rimasto molti anni nel cassetto”. Nel suo romanzo d’esordio, la scrittrice ha voluto immergersi – proprio come un palombaro si inabissa per portare alla luce preziosi reperti – senza remora “nelle pieghe più intime della mente di una donna” e nelle falsità e dolorose contraddizioni che portano allo svilimento dei rapporti umani e alla sofferente rottura. Germana Urbani con il suo tocco che evidenzia una rara e preziosa sensibilità “scova il nodo che può legare l’amore più ingenuo e il dolore più accecante, sfuma i confini opachi tra passione e follia”. Un’altra componente che l’autrice non trascura è la dimensione storica che si intreccia indissolubilmente con la narrazione, presentando un Polesine ancora logorato nel territorio e nelle storie familiari dal ricordo della grande alluvione del ’51. Chi se non

noi si presenta così al lettore: come un vortice in grado di trascinarti e costringerti a confrontarti con “le pulsioni più oscure” della propria mente. Samuele Contiero

Quando ho dovuto decidere dove ambientare la storia che volevo raccontare ho pensato quasi subito al Delta del Po polesano, un luogo bellissimo che ho imparato a conoscere proprio lavorando al giornale La Piazza. Iniziai dal Polesine, infatti, e fu amore a prima vista per questa terra e la sua gente: fui assunta al giornale come redattrice delle edizioni rodigine, curavo Rovigo, Adria, Delta e Basso Polesine, con Badia, Lendinara e Occhiobello. Conoscevo poco le zone e, nei primi tempi, andai diverse volte a intervistare amministratori, commercianti e ad incontrare i collaboratori. Scattavo molte foto, perché si tratta zone bellissime del nostro Veneto, anche se poco celebrate nei romanzi degli scrittori veneti. Grande cantore ne fu sicuramente Gianantonio Cibotto, le cui opere andrebbero sostenute di più sia nelle scuole che negli ambienti letterari. Il Delta, in particolare modo, mi colpì subito per il suo essere una terra lontana, di confine, affascinante per un forestiero come me eppure respingente per i giovani che andavano a studiare fuori con la speranza di non tornare. Forse perché piena di contraddizioni che, come giornalisti, abbiamo cercato di raccontare dando spazio a tutte le voci in campo: amministratori, ambientalisti, imprenditori, persino a Enel quando ancora il dibattito era aperto sul futuro della centrale. Certo è che gli anni in cui ho lavorato a la Piazza e scritto di questi posti, sono stati fondamentali per la scrittura di questo mio romanzo d’esordio. E mi piace ricordarlo, vado fiera del lavoro fatto, e spero che chi leggerà il romanzo senta forte l’impulso a partire per il nostro Delta del Po. Germana Urbani




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