Miranese sud sett2014 n112

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del Miranese Sud

1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n 112 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Territorio Dissesto idrogeologico, nuovi allagamenti pagg.

Salute Sanità Ambulatori Ottobre è il mese della pediatrici, ilverso prevenzione: cancro laseno al nuova si vince verifica così

Mirano “Prima dei profughi servono alloggi pubblici”

4-5

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www.lapiazzaweb.it

pagg. pag. 41-44 10

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L’EDITORIALE

Ca’ perale, Tempi lunghi per la bonifica

Genova ci fa paura di Germana urbani*

Lievitati i tempi per mettere in sicurezza la discarica di Ca’ Perale, a sud di Mirano: a chiedere spiegazioni ora c’è anche Alfeo Babato di Federconsumatori. “Nel cartello di cantiere - afferma - è indicata come data di inizio lavori il 3 maggio. pag. 11

Andrea mottura, una voce dall’argentina

Andrea Mottura è nata il 3 ottobre 1985 a Rafaela in Argentina, è una cantante e da 6 mesi vive a Santa Maria di Sala. Mottura ha cominciato a studiare canto all’età di 8 anni, ha cantato con un coro di bambini fino a 14 anni. pag. 21

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Pendolari, continuano i disagi sui treni

I regionali veloci hanno fatto guadagnare 8 minuti a scapito di alcune fermate cariche di passeggeri

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endolari di nuovo dal sindaco di Spinea per lamentare i continui disagi sulla linea ferroviaria Venezia-Bassano. Stavolta il Comitato pendolari di Spinea ha messo nero su bianco le soluzioni che, a suo avviso, andrebbero adottate per evitare i problemi portati in dote dal nuovo orario cadenzato. L’orario attuale infatti, prevede treni regionali veloci in fasce orarie delicate per i pendolari. Da quanto l’orario cadenzato è entrato in vigore, i tempi si sono sicuramente accorciati sulla tratta Venezia-Bassano, a scapito però

delle fermate in tutte le stazioni. Insomma: treni più veloci sì, ma un po’ meno locali. “I regionali veloci – protestano i portavoce del comitato Andrea Pruner, Laura Mezzacapo e Nicola Barbiero – hanno fatto guadagnare 8 minuti a scapito di alcune fermate che servono un numero di utenti maggiore di altre. Un esempio? I treni che fermano a Maerne ma non a Salzano-Robegano e Spinea, per le quali occorrerebbero tre minuti ciascuna. Sei minuti in tutto, che tra l’altro rientrano nel tempo “cuscinetto” richiesto per recuperare

un eventuale ritardo accumulato. Non chiediamo modifiche d’orario ma l’inserimento delle fermate di Salzano e Spinea. I servizi navetta dalla stazione di Noale a Mestre non bastano: sono poco frequentati e sono i primi a essere soppressi se serve”. Ma non sono solo i regionali veloci a far perdere la pazienza, e spesso la coincidenza, ai pendolai di Spinea. L’obiettivo del comitato è anche quello di ottenere migliorie nella revisione dell’orario, già prevista per il 13 dicembre. pag. 16

e foto apocalittiche che arrivano da Genova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei politici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state finite, (alcune mai appaltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti. Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quella città allora aveva anche pianto sei morti. Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe accadere la stessa cosa. Basta seguire le cronache locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, secondo un censimento ufficiale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni. Contro il dissesto idrogeologico la Regione, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi. Basteranno? *direttore@lapiazzaweb.it redazione@givemotions.it

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L’EDITORIALE

segue da pag.

Genova ci fa paura

bilancio della stagione estiva

i dAti Sul contrASto Al commercio AbuSivo

Contrasto del commercio abusivo, la Polizia provinciale ha reso noto il bilancio dell’attività nell’estate 2014. Sono stati 134 i servizi ordinari e straordinari di pattuglia che hanno interessato tutte le località. Tra i materiali sequestrati durante l’attività svolta con il supporto delle polizie locali di Chioggia, Eraclea, Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo e Caorle, sono stati contati 709 aquiloni, 55 anelli, 163 bandane, 252 borse, 82 borse con griffe falsificate, 11 bottiglie di olio per massaggi, 5944 braccialetti, 2785 cappelli, 232 cavigliere, 606 collane, 94 girandole, 69 macchine giocattolo, 2051 occhiali, 162 occhiali con marchi falsificati, 318 orologi, 25 palline luminose, 51 palloncini, 280 pezzi di cocco, 97 portafogli, 4 set di tatuaggi, 7 specchi, 653 teli mare e 30 zaini.

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E come mai interi quartieri delle nostre città continuano ad andare sott’acqua e la lista dei danni a cose e persone si allunga ad ogni temporale? Servono le grandi opere, serve il canale scolmatore tra Padova e Venezia, per esempio, serve una visione d’insieme, serve su questo delicatissimo argomento una legge obiettivo come quella che è servita a costruire il passante di Mestre. Serve qualcuno che capisca che siamo tutti al “fronte”, che c’è da combattere una “guerra” perché la natura continua a colpirci a colpi di “bombe d’acqua” e non possiamo vivere a lungo pensando “si salvi chi può”! Ci aspettiamo dai nostri politici nazionali, regionali, locali un coraggio nuovo. Non si può più restare inerti in balia degli eventi votandosi a Sant’Antonio sperando che non accada mai nulla di troppo grave. Lo Stato non può più spendere ogni giorno solo 200 mila euro per la prevenzione e 800 mila per tamponare e riaggiustare alla meno peggio ciò che è stato distrutto, allagato, infangato, divelto. Occorre che faccia il contrario: ne metta a bilancio 800mila al giorno per la prevenzione e 200mila, casomai, per i danni. I nostri giornali sono pieni di discussioni su strade e autostrade da costruire. Opere assolutamente necessarie, dicono. La vera domanda però è questa: necessarie a chi, per cosa? E per finire una riflessione davvero banale. A questo punto, forse, sarebbe meglio costruire canali, navigabili magari. Pensiamoci, pensateci. *direttore@lapiazzaweb.it - redazione@givemotions.it

accaduto accadra venezia

un nuovo pArcheggio per i cAmion Al terminAl

Si è chiuso il bando di gara pubblicato dall’Autorità Portuale di Venezia per la gestione del nuovo parcheggio per camion e servizi per gli autisti, in un’area di 14 ettari di proprietà del Demanio, prossima al nuovo varco di accesso al porto commerciale in via dell’Azoto a Marghera. La proposta dell’Autority portuale è di garantire un’area in sicurezza 24 ore su 24 per i suoi rimorchi, e prevedere un amplissimo parcheggio per chi necessita di sostare prima del porto in attesa del via libera per accedere al terminal. Dalle ultime rilevazioni, sotto il varco di via dell’Azoto transitano circa 550 mila camion all’anno. La nuova area di sosta si aggiungerà, quindi, al sistema di gestione del traffico dell’Autority veneziana, che sarà attivo dal prossimo mese, cioè novembre.

Anci Veneto

mAriA roSA pAvAnello primA donnA Anci Veneto punta per la prima volta ad una guida in... “rosa”. Lo scorso 4 ottobre l’assemblea dei sindaci ha eletto Maria Rosa Pavanello nuovo presidente per i prossimi 5 anni. Il primo cittadino di Mirano sarà affiancata da tre vicepresidenti, Angelo Tosoni sindaco di Valeggio sul Mincio (Vr), il collega di Monselice Francesco Lunghi e da quello di Casalserugo Elisa Venturini. Maria Rosa Pavanello, 44 anni, del Partito Democratico, ha ottenuto 176 voti. Fiscalità locale e relativa modifica del Patto di stabilità rappresentano per il neoleletto presidente Anci le priorità, condivise anche dal collega nazionale Piero Fassino che ha sottolineato, in occasione della elezione veneta, la necessità di rivedere il rapporto tra Stato e Comuni in direzione di una maggiore autonomia di questi ultimi.

Venezia

Riviera sud

Regione

Miranese Sanita’ Arrivano gli steward al Pronto Soccorso

Mirano

sanità

pag.

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La frazione di Vetrego rinasce con i fiori

santa maria di Sala Il costo dei trasporti scolastici non aumenta

provinciAle chiuSA fino novembre

Un capitolo davvero pesante

turismo

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24-25

Il vero motore dell’economia veneta pag.

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Cultura Arte da vedere e da godere

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29

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Fino al 3 novembre 2014, festivi e fine settimana compresi, ci sarà la chiusura temporanea al traffico lungo della strada provinciale 16 a Campagna Lupia, per consentire la realizzazione di una nuova rete di progetto acque bianche. Il dirottamento del traffico durante il periodo di sospensione della circolazione avverrà: per i veicoli in arrivo da ovest su via F.lli Cervi – deviazione su via Baracca, via Verdi, via Giovanni XXIII, via Repubblica e via Marconi; per i veicoli in arrivo da nord su via Manin - deviazione su via Marconi, via Repubblica, via Giovanni XXIII, via Verdi e via Baracca. Per i veicoli in arrivo da sud, su via Giovanni XXIII ci sarà la deviazione su via Verdi e via Baracca. La strada è molto utilizzata dai residenti dell’area sud della Riviera per raggiungere la statale Romea

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 settembre 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese DISSESTO IDROGEOLOGICO In Riviera la zona che ha avuto più problemi a metà settembre è stata quella di Oriago, mentre nel Miranese è stato Caltana di Santa Maria di Sala il paese che si è trovato con le strade sotto decine di centimetri d’acqua. A Oriago sono state colpite le strade contigue a via Ghebba e laterali, una delle principali della frazione più popolosa di Mira. Quest’estate problemi di allagamenti si erano verificati anche nell’area del Sandonatese e a Mestre

Allagamenti, ancora dan

di Alessandro Abbadir

Nel 2007 era stato nominato dalla Regione un commissario straordinario agli allagamenti ora decaduto

Gli ambientalisti: ”Danni causati dalla cementificazione selvaggia del territorio”

D

issesto idrogeologico, è ancora allarme nel veneziano. Sono bastati anche nelle scorse settimane pochi temporali e piogge più intense del solito, per fare andare sott’acqua interi quartieri e frazioni, soprattutto nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese. In Riviera la zona che ha avuto più problemi a metà settembre, è stata quella di Oriago, mentre nel Miranese è stato Caltana di Santa Maria di Sala il paese che si è trovato con le strade sotto decine di centimetri d’acqua. A Oriago sono state colpite le strade contigue a via Ghebba e laterali, una delle principali della frazione più popolosa di Mira. I guai maggiori sono arrivati nel momento in cui la rete di scolo delle acque meteoriche non ha funzionato perché non più in grado di ricevere l’acqua caduta. Durante la notte del nubifragio le pompe idrauliche sono state azionate in ritardo o hanno funzionato male, e alla fine decine di famiglie si sono ritrovate con gli scantinati e anche i primi piani invasi dall’acqua. Ci sono stati danni per centinaia di migliaia di euro anche ad attività commerciali e produttive, e molti titolari sono intenzionati ad agre legalmente contro il Comune di Mira e gli enti preposti (Veritas e consorzio di bonifica) se emergeranno delle precise responsabilità in merito a questo fenomeno. A Caltana di Santa Maria di Sala, sono tracimati invece i canali e corsi d’acqua attorno al paese, e il centro si è risvegliato alla mattina con l‘acqua alta una trentina di centimetri sulle principali arterie. Pareva

federconSumAtori

“Pronti ad agire legalmente contro gli enti locali”

“A

giremo legalmente contro il Comune di Mira ed enti come Veritas e Consorzio Acque Risorgive se saranno individuate delle precise responsabilità negli allagamenti di Oriago”. Ad annunciarlo è stato il referente di Federconsumatori della riviera del Brenta e del Miranese Alfeo Babato dopo i recenti allagamenti nell’area di via Ghebba e laterali. “Va accertato - dice Babato - il perché le pompe di sollevamento idraulico che il Comune aveva la competenza di azionare non sono entrate in azione. Sembra che siano entrate in azione in ritardo o addirittura ne siano state portate di funzionanti solo dai pompieri e dalla protezione Civile. Le pompe sono state messe per dare una mano alla rete idrica a scaricare parte del precipitazioni nel canale Lusore, visto che è stato constatato che è palesemente inadeguata alle necessità del quartiere”. A coordinare l’azione legale di Federconsumatori sarà il legale dell’associazione l’avvocato Carlo Pognici. Intanto il Comune di Mira prova a difendersi. Il sindaco Alvise Maniero ha spiegato di aver investito centinaia di migliaia di euro per la sicurezza idraulica del territorio e che compatibilmente alle disponibilità del bilancio continuerà ad essere fatto anche nei prossimi anni. A.A.

di essere a Venezia con l’acqua alta. Problemi sono stati registrati anche, sempre nel Miranese, nelle frazioni di Campocroce di Mirano e Vetrego ma in misura minore. Non è la prima volta che fatti del genere si verificano. A Mira, la frazione di Marano va ciclicamente sott’acqua, ed è successo anche quest’estate in via Galvani e laterali. Negli ultimi anni, i fenomeni delle bombe d’acqua hanno provocato danni enormi. Si tratta di fenomeni metereologici estremi che vedono precipitazioni intensissime concentrate in poco tempo e un’area ben precisa. Le reti idriche e consortili in questi casi fanno fatica a farvi fronte. Quest’estate problemi di allagamenti si erano verificati anche nell’area del Sandonatese e a Mestre. Anche in quelle occasioni danni per centinaia di migliaia di euro con garage allagati, scantinati seminterrato e anche abitazioni. Non si tratta però per gli esponenti ambientalisti, solo di un problema legato al meteo impazzito, che pure c’è. Qui c’è anche una sbagliata gestione del territorio protattasi per decenni. “In questi anni – spiega Francesco Vendramin storico esponente ambientalista del veneziano – ci sono state cementificazioni selvagge che i comuni non hanno frenato in alcun modo, anzi hanno incentivato per ricavarci denari dagli oneri di urbanizzazione. Si pensi sempre per fare gli esempi in Riviera del Brenta e nel Miranese, ai tanti quartieri residenziali costruiti nuovi si zecca con decine di palazzine ed appartamenti ancora da vendere a

causa della crisi economica, che nel frattempo è arrivata dal 2008. Si pensi alle aree industriali e ai tanti capannoni ora vuoti. Tonnellate e tonnellate di cemento che costituiscono al momento della caduta di piogge copiose o nubifragi un acceleratore per l’acqua che a quel punto diventa inarrestabile. Bisogna ripensare il territorio radicalmente”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i comitati Opzione Zero e Cat . “Invece di imparare dalle lezioni di questi ultimi anni con le disastrose alluvioni ed allagamenti in tutta la Regione – spiega il presidente di Opzione Zero Mattia Donadel – i nostri politici locali promuovono opere come Veneto City o la Romea Commerciale, dei mostri di cemento che tagliano falde acquifere, deviano il corso di fiumi e canali e contribuiscono se ancora ve ne fosse bisogno ad un consumo di suolo aberrante”. Qualcosa, a dire il vero, per cambiare senso di marcia è stato fatto. Nel 2007 dopo una disastrosa serie di allagamenti nell’area del veneziano era stato nominato dalla Regione un commissario straordinario agli allagamenti, l’ingegner Mariano Carraro. Carraro ha avviato una serie di interventi davvero importanti come la realizzazione di canali e nuovi scoli, aree golenali, pulitura dei principali corsi d’acqua, rafforzamento delle reti fognarie e di raccolta delle acque meteoriche. L’arrivo della crisi ha messo buona parte dei progetti nel cassetto. Sarebbe tempo di portarli a compimento capendo che si tratta di una priorità più importante per il territorio.


Argomento del mese 5 Litorali

nni ingenti nel veneziano Sensibilizzazione Le iniziative del comitato Brenta Sicuro

Una manifestazione per ricordare l’alluvione del 1966 di Alessandro Abbadir

“S

tiamo preparando con grande cura l’evento che si propone di ricordare la grande alluvione del 1966. La data prevista è il giorno 8 novembre sul punto, lungo il Piovego, in cui ci fu la rottura dell’argine. Ci saranno anche molti imprenditori. Tutti oramai sanno che non c’è futuro economico senza sicurezza idraulica, a causa dai danni provocati dalle sempre più frequenti alluvioni”. A spiegarlo è il comitato ”Brenta Sicuro” che da sempre è promotore della realizzazione dell’idrovia Padova Venezia, come opera in grado sia di essere alternativa ad una nuova strada, sia in grado di fungere da scolmatore in caso delle piene del Brenta e del Bacchiglione. Per organizzare queste iniziative ci sono stati in questo periodo tanti incontri settimanali aperti ai cittadini sia della riviera del Brenta che del Piovese: ogni venerdì dalle 21 alle 23. La sede è quella del Gruppo Archeologico Mino Meduaco in via Lova, 139 a Campolongo, cioè poco distante dalla frazione di Santa Maria Assunta. Nel frattempo tanti appuntamenti e eventi in calendario del Comitato intercomunale Brenta Sicuro hanno riscosso successo. “Da inizio settembre - spiega il portavoce del comitato Marino Zamboni - ogni domenica continuiamo a fare sopralluoghi sui punti critici dei fiumi tappe nell’alta padovana e del Piovese. Abbiamo partecipato con oltre un centinaio di persone inoltre all’evento, organizzato da Legambiente, “Puliamo il mondo” che si è tenuto a Vigonovo e Saonara e, contemporaneamente all’importante festa delle associazioni a Piove di Sacco.

Demanio marino

Una legge per salvare gli arenili D

emanio marittimo: entro questo mese arriva una legge ad hoc. Una legge molto attesa dai comuni veneti (soprattutto veneziani), di Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti, Chioggia e Rosolina (in provincia di Rovigo). Il problema è noto da tempo. Ai comuni servono fondi ad hoc per far fronte al problema dell’erosione dei litorali e dello spiaggiato, cioè i detriti che i fiumi scaricano alle foci e che poi si arenano sulle spiagge. Ad assicurare che entro questo mese il disegno di legge potrebbe essere presentato è stato nelle scorse settimane il sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta. L’impegno di Baretta è emerso dopo l’incontro che si è svolto a Roma con una delegazione di sindaci della costa veneta. Il disegno di legge, assicura Baretta ”affronterà il problema del demanio marittimo e del demanio più in generale, compresi i canoni demaniali, fornendo quegli strumenti di cui Regioni e Comuni dovrebbero avvalersi, per poi avere più risorse da impegnare sul fronte dell’erosione o dello spiaggiato”. Nell’occasione i primi cittadini della costa veneta hanno ribadito la richiesta di ridurre al 10 per cento l’Iva nel settore balneare, come avviene in altre realtà europee. Il sottosegretario Baretta di fronte a questa richiesta, si è impegnato a valutare la questione. La sensazione emersa è però secondo i sindaci presenti all’incontro, che potrebbe essere uno scoglio assai più duro da superare, considerato che la partita tra l’Italia e l’Europa sulla finanza pubblica non lascia margini di manovra. I sindaci sono andati a Roma per chiedere fondi dopo un’estate trascorsa in maniera burrascosa con un tempo inclemente, freddo, e mareggiate che si sono letteralmente mangiate chilometri di spiaggia. I comuni di fronte a questi dissesti e le casse vuote, non hanno strumenti efficaci per poter intervenire. Proteste erano arrivate dalle zone di Sottomarina, Jesolo e Bibione, con il lamento degli albergatori per il calo dei clienti. Sulla questione dell’erosione degli arenili era intervenuto nei mesi scorsi anche il consigliere del Pd Lucio Tiozzo. La giunta regionale grazie proprio ad un emendamento del Pd aveva approvato un maxiemendamento che prevede anche un finanziamento di 7 milioni e 500 mila euro, per opere di pulizia, smaltimento e ripristino degli arenili e di difesa a mare. A inizio ottobre una bella sorpresa. Oltre 3 milioni di euro sono stati stanziati per interventi di ripascimento del litorale bibionese. Verranno utilizzati però da qui ai prossimi tre anni. Il protocollo d’intesa prevede che la Regione Veneto realizzi le opere fisse, cioè un sabbiodotto e una stazione di rilancio delle sabbie, mentre gli altri soggetti firmatari (Comune e enti che gestiscono l’arenile) dovranno accollarsi gli oneri dei ripascimenti manutentivi annuali e il monitoraggio. Il corso del progetto è di 3.225.000 euro, così ripartiti: 2.100.000 saranno a carico della Regione Veneto e di questi 1.000.000 farà fronte all’anno in corso; il Comune di San Michele Bibione, invece, spenderà 120mila euro. Il grosso delle spese degli enti concessionari dell’arenile lo sosterrà la Bibione Spiaggia, che poi è l’ente gestore principale. Per l’assessore all’ambiente regionale Maurizio Conte la Regione Veneto, ha sostenuto il progetto “per dare soluzione a un problema molto sentito a Bibione. Ci voleva una regia unica poi per gli interventi necessari, resi più urgenti dai problemi di maltempo registrati quest’anno”. Se Bibione ride, invece Chioggia piange visto che nei giorni scorsi è stato comunicato il taglio di 1 milione su tre dei fondi stanziati all’interno della legge speciale per Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson ne chiede la restituzione in tempi rapidi. Importanti opere nella cittadina lagunare senza quei fondi resterebbero bloccate. Problemi erano stati lamentati a gran voce durante la stagione estiva anche dai comuni di Jesolo e Cavallino. Ad ogni mareggiata denunciavano la scomparsa di metri e metri di spiaggia. A.A.


6 Approfondimento Novità A Dolo e Mirano l’Ulss13 punta a maggiore umanizzazione ed accoglienza

Arrivano gli steward per il Pronto Soccorso Ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungeranno progressivamente altri quattro di Filippo De Gaspari

S

di attesa per codice di priorità. “Gli steward – spiega il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – sono figure importanti di comunicazione che fanno da collegamento tra i sanitari del Pronto soccorso e i famigliari che accompagnano il malato. Figure preparate a rassicurare e dare conforto: necessarie per evitare anche equivoci e malumori che spesso nascono a causa di attese prolungate, che alla fine si rivelano tali solo

Fra le novità c’è anche il pagamento delle prestazioni on-line per gli approfondimenti diagnostici che ha richiesto un caso piuttosto che un altro”. I pazienti e i loro famigliari potranno immediatamente riconoscerli: non saranno infatti “barricati” all’interno di uno sportello, ma gireranno per la sala di attesa, sempre a disposizione tra i malati e i loro accompa-

gnatori per fornire informazioni e, nel caso del bisogno, anche pronti a rassicurare e regalare una parola di conforto. L’Ulss 13 però è andata oltre, inaugurando anche novità dal punto di vista del servizio ai cittadini: ora, infatti, il pagamento delle prestazioni si può fare anche online. Meno burocrazia e meno code agli sportelli delle casse: l’utente che dovrà eseguire un esame, non è più costretto a pagare la prestazione in ospedale, perché potrà farlo direttamente da casa. Basterà, infatti, connettersi al sito internet dell’Ulss (www. ulss13mirano.ven.it, tra l’altro rinnovato di recente), cliccare sul link “pagamenti online” e seguire le istruzioni (in caso di difficoltà è attivo un servizio di assistenza). Si tratta di uno strumento innovativo, che va a pari passo con le nuove esigenze e abitudini dei cittadini, sempre più avvezzi alla rete e ai consumi online. E’ gratuito, cioè non prevede costi aggiuntivi per l’utente ed è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Può accedervi chi è titolare di una carta di cre-

Personale e steward del Pronto Soccorso di Mirano dito con cui potrà finalmente pagare online tutte le prestazioni specialistiche (anche in libera professione), gli esami di laboratorio ed eventuali ticket di Pronto soccorso. Una novità che si affianca a quella attivata circa un paio di anni fa, sempre online, nell’Ulss 13, cioè quella dei cosiddetti referti online. L’obiettivo è chiaro: in futuro l’utente dovrà recarsi in ospedale solo per eseguire l’esa-

me (attualmente lo scarico dei referti riguarda gli esami di laboratorio, ma in previsione sarà possibile scaricare ogni tipo di referto), dopodiché sia il pagamento (da effettuarsi di regola prima di effettuare l’esame o la visita), che lo scarico del referto, potrà effettuarlo da casa con un semplice click.

ospedale di dolo INTERVIENE PICCOLO

G NU ES O TI VA ON E

ono arrivati gli steward nei Pronto Soccorso di Dolo e Mirano. Anche l’Ulss 13 punta a una maggior accoglienza e “umanizzazione”, come suggerito dalla delibera regionale sulla gestione delle attese. I nuovi “assistenti di sala” hanno preso servizio lo scorso 2 settembre, negli ospedali di Miranese e Riviera del Brenta. Il progetto prevede che ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungano progressivamente altri quattro, in modo da poter coprire un’ampia fascia di orario dalle 10 del mattino alle 22 di sera, tutti i giorni della settimana, festivi compresi. Si tratta di personale adeguatamente formato per fornire tutta l’assistenza necessaria a un paziente o ai famigliari in attesa: informazioni sui tempi d’attesa, sui motivi della stessa, sulle condizioni della persona che si trova in trattamento. Il tutto abbinato a un miglior confort, come il collegamento wi-fi, prese per la ricarica di apparecchi elettronici, distributori d’acqua e bevande varie, monitor dove appare il tempo medio

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n questi mesi sono numerosi gli interventi per chiedere la salvaguardia dell’ospedale di Dolo. L’ultimo in ordine di tempo è quello di Francesco Piccolo, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della V Commissione Sanità. “Ritengo che la questione del plesso ospedaliero di Dolo afferma Piccolo - possa avere da subito atti concreti a partire dalla conferma del piano finanziamento che prevede fondi annuali da un milione e mezzo per quindici anni, e chiederò l’immediato sblocco delle risorse. L’intero blocco necessita di urgenti ed importanti interventi strutturali tanto che varrebbe la pena pensare ad un nuovo ed innovativo monoblocco che potrebbe avere anche costi minori e tempi celeri”. Si passa poi al tema dei trasferimenti. “L’Ulss 13 - prosegue Piccolo - è l’azienda sanitaria che riceve minori contributi pro capite, quota capitaria pari a 1500 euro che la fa risultare fanalino di coda sia nel Veneto che a livello nazionale, e nonostante questa registri un risultato d’esercizio attivo (anno 2013) pari a 7 milioni e mezzo di euro. I soldi per riqualificare l’ospedale erano stati stanziati attraverso l’articolo 55 della Legge Regionale 2010 da erogare in quindici anni, per un complessivo di 22 milioni di euro. L’unico contributo previsto è stato erogato nel 2010, ma risultano ancora da finanziare ed impegnare 21 milioni euro a favore della stessa Azienda. Nello stesso periodo, ad esempio, alle Ulss confinanti risultano finanziamenti complessivi e impegnati per euro 12,2 milioni a Chioggia (Ulss 14) e

13,1 milioni Camposampiero e Cittadella (Ulss 15), con residuo da impegnare pari a 3,7 milioni di euro”. Infine un appello al governatore Luca Zaia. “Chiedo di garantire e onorare il mantenimento del piano di finanziamento stabilito nella Legge Finanziaria regionale del 2010, per permettere all’ospedale di Dolo di avere le risorse necessarie per la messa in sicurezza delle strutture esistenti, ovvero di poter programmare la realizzazione di un nuovo e innovativo Monoblocco”. Nel frattempo prosegue la petizione per la difesa dell’ospedale di Dolo promossa dal comitato Bruno Marcato assieme ad altri comitati, associazioni e gruppi consiliari. Finora sono state raccolte quasi 5 mila firme, e si conta di aumentarle nelle prossime uscite. “I cittadini rivieraschi - spiega Emilio Zen - stanno confermando ogni giorno di più che l’ospedale di Dolo è sentito come il loro ospedale, e lo vogliono completo di strutture e servizi, rinnovato e valorizzato”. Le firme saranno consegnate nelle prossime settimane in Regione chieG.P. dendo un incontro.



8 Mirano Intervento

Territorio

Vincere il tumore al seno si può

Emergenza Il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello prende posizione

“Prima gli alloggi, poi i profughi” di Filippo De Gaspari

“A

Alcuni edifici potrebbero ospitare fino a una ventina di persone, ma sono inagibili

ncora profughi a Mirano? Prima ci diano la possibilità di rimettere a posto gli alloggi pubblici inagibili”. Non le manda certo a dire il sindaco Maria Rosa Pavanello, che ha così risposto al prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, in mandato esplorativo per chiedere ai Comuni di mettere a disposizione nuovi spazi in vista dell’arrivo di ulteriori ondate di disperati. Non è una questione di solidarietà, che peraltro Mirano ha già dimostrato di non rifiutare, accogliendo migranti attraverso ben due progetti distinti: una dozzina i rifugiati ospitati con il progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), una decina a settimana invece quelli che transitano al Villaggio Solidale di via Miranese, provenienti dall’operazione “Mare nostrum”. Il problema riguarda invece gli edifici inagibili e l’impossibilità per il Comune di metterli a posto. Insomma: gli alloggi ci sarebbero, ma non si possono utilizzare, nemmeno per i miranesi bisognosi. Colpa anche del Governo che oggi li vorrebbe per ospitare i migranti. A ben guardare, il Comune di Mirano è tra quelli nel circondario con il più alto patrimonio disponibile di immobili. Non solo per situazioni di emergenza come quella dei disperati in arrivo dal Mediterraneo, ma per gli stessi cittadini che chiedono da anni I migranti idem. “A Mirano - spiega Pavanello - gli l’assegnazione di una casa pubblica. Il problema è unici locali agibili sono già stati occupati dal progetto che sono tutte a pezzi: sottotetti Sprar e non ne abbiamo altri”. sfondati, pavimenti sconnessi, Altri spazi Di agibili, appunto. Perché di impianti rotti, locali impraticabi- potrebbero essere liberi ce ne sarebbero eccome, li. Situazioni che richiederebbero ricavati in via ma malconci: in via dei Dori, interventi radicali e costosi, che dei Dori e alle altri a Scaltenigo e Vetrego, il Comune non può fare. Soldi ce ex scuole di Luneo all’ex scuola elementare, semne sarebbero, ma Mirano non li pre a Scaltenigo, alle ex scuole può spendere, a causa dei vincoli imposti dal patto di Luneo, l’ex liceo Corner, poi pertinenze di ville e di stabilità. E così le graduatorie sociali di chi chiede barchesse. Edifici che potrebbero ospitare fino a una una casa si allungano, i locali rimangono vuoti e fa- ventina di persone, forse anche di più. Ma niente da tiscenti e i miranesi restano fuori con i loro problemi. fare, né per i miranesi in emergenza abitativa, né per

NEWS

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La ex-scuola di Scaltenigo

migranti in fuga dalla guerra. Una situazione più volte segnalata dal sindaco al Governo, ma adesso che il richiamo a fornire un tetto ai profughi arriva anche dalla prefettura, che minaccia pure di requisirli, Pavanello ribadisce come stanno le cose: “Siamo costretti a tenerci alloggi inagibili, che non riusciamo neppure a vendere. Non possiamo dare risposte né a cittadini né ad altri soggetti. Forse le prefetture, che sono il tramite con il Governo, dovrebbero spingere per permettere di allentare qualche vincolo e permettere ai comuni come il nostro di mettere a posto alcuni alloggi”. Allora, magari, potrebbero arrivare dei sì. Per ora, non se ne parla.

Campagna Nastro Rosa segue da pag.

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L’attrice Nicoletta Romanoff (nella foto) sarà la testimonial italiana di questa edizione 2014. La Campagna Nastro Rosa, ideata negli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 Nazioni, ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sulle abitudini di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare. La diagnosi precoce del tumore al seno: 20 anni di progressi. Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere femminile registrando un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio. Sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografico. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute. “Da recenti dati e studi si stima – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale della LILT - che in Italia siano circa 46.000 i nuovi casi annui di carcinoma mammario. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a circa il 14% negli ultimi sei anni e, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato del 29% circa”. “Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging sempre più precise e sofisticate, insieme alla risonanza magnetica mammaria (RMM), consentono oggi di poter individuare lesioni millimetriche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l’indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizzazione è pressoché nullo. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a beneficio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”. Risultati impensabili solo 30 anni fa quando il cancro al seno era considerato una malattia “incurabile”, con una percentuale di guarigione del 40-45%.

Servizi

Inaugurata la nuova scuola materna “Wolf Ferrari”

naugurata la nuova materna “Wolf Ferrari”. Il taglio del nastro è avvenuto nel vecchio plesso del quartiere Moro dopo lavori radicali di manutenzione e ristrutturazione. Lavori eseguiti in due fasi: la prima tra ottobre e dicembre, la seconda dal primo luglio al 9 settembre scorsi. La prima fase dei lavori ha riguardato il rifacimento del tetto dell’edificio principale e dell’ex-centro cottura, con opere di manutenzione straordinaria. Per gli spazi dell’ex-centro cottura sono stati eseguiti anche

interventi di isolamento termico per un importo totale di 57 mila euro. Durante la seconda fase sono stati realizzati lavori di ristrutturazione dell’edificio e altri interventi di manutenzione, per un costo di 148.800 euro. Denaro che il Comune ha potuto stanziare grazie al nuovo piano di edilizia scolastica con cui il premier Matteo Renzi ha permesso ad alcuni enti di derogare al patto di stabilità. Grazie ai fondi sbloccati si è potuto così trasformare in aule gli spazi dell’ex-centro cottura, dipingere i muri

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esterni e interni, sistemare i marciapiedi nel cortile e adeguare l’edificio alle ultime normative antincendio per 108 mila euro. A questa spesa vanno sommati altri 2.500 per oneri di sicurezza e circa 36 mila per l’acquisto arredi e spese tecniche. In aggiunta, gli operai del Comune hanno realizzato alcuni lavori nel giardino della scuola e ridipinto la recinzione esterna. “Sono molto soddisfatta del risultato - ha detto il sindaco Maria Rosa Pavanello - ringrazio quanti con il loro lavoro hanno

permesso questo, dal dirigente Lumine alla dirigente scolastica Cuzzolin: si è creata un’ottima sinergia che ha permesso di arrivare all’inizio dell’anno scolastico con una scuola in perfetto ordine”. F.D.G.

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Mirano 9 Territorio La frazione più martoriata del miranese da strade e cemento, prova a ripartire

Vetrego rinasce con i fiori

35 le aiuole comunali lungo la via principale del paese, 17 nell’area Peep di via Ca’ Rezzonico di Filippo De Gaspari

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a rinascita di Vetrego? Parte dai residenti. La frazione, isolata e vittima di un’inesorabile desertificazione dopo la realizzazione di strade, snodi viari e ferrovia ad alta velocità, non è nuova a iniziative partite dagli stessi cittadini che la abitano. Questa volta l’obiettivo è rendere il paese più bello: perché se è vero che, contro asfalto e traffico si può ormai fare ben poco, è anche vero che la quiete del centro può diventare un punto di forza, se resa più gradevole. Così, seppur alla fine della bella stagione, il locale comitato Rinascita Vetrego ha siglato un accordo con il Comune per trasformare la piccola frazione, nel paese più bello del Miranese. Come? Con i fiori: ogni famiglia potrà prendersi a carico un’aiuola comunale e adottarla, curandone ordine e manutenzione a proprie spese, un po’ come molti paesi di montagna fanno con i balconi fioriti. Una piccola oasi nel deserto: questo potrebbe diventare la più piccola frazione di Mirano nella prossima primavera, se la risposta dei residenti, sarà massiccia. Il comitato ha già iniziato a promuovere l’iniziativa, chi non avrà tempo materiale per curare l’aiuola, potrà adottarla “a distanza”, finanziandone la manutenzione e incaricando lo stesso comitato o altri volontari, di eseguire materialmente i lavori. Per capire come potrebbe diventare Vetrego basta osservare il centro del paese: sono almeno 35 le aiuole comunali lungo la via principale del paese, altre 17 si trovano nell’area Peep di via Ca’ Rezzonico. Dopo un accordo con l’assessore al Verde pubblico Federico Vianello, il comitato di Vetrego ha ottenuto l’autorizzazione per intraprendere l’iniziativa floreale: il Comune si renderà disponibile a stipulare un’assicurazione gratuita contro eventuali infortuni che potrebbero capitare a coloro che si occuperanno della manutenzione delle aiuole. Dopodiché ogni residente, contattando il comitato (allo 041-436154) potrà farsi carico di curare una delle aiuole pubbliche. Basterà attenersi a un piccolo regolamento, che impone per esempio, tra le altre cose, di piantare e curare solo fiori e piantine basse, per non limitare la visuale stradale, poi l’adozione sarà a carico delle famiglie adottive per un anno. Inoltre il comitato ha deciso di applicare a ogni aiuola una targhetta con il nome e cognome della “propria” famiglia: in questo modo sarà ben chiaro a tutti, il legame (e la responsabilità) dell’aiuola con chi avrà ricevuto l’incarico di curarla. “In

Il centro di Vetrego questo modo - spiegano dal comitato - nel vedere le aiuole fiorite, oltre ad avere un paese più bello, ci sarà anche una nota di merito per chi gestisce ogni singola aiuola, che porterà il suo stesso nome”.

NEWS Aggregazione

un nuovo pub, innovativo e sostenibile per i giovani

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olla di curiosi per l’attesa inaugurazione a Vetrego centro, il nuovo e innovativo locale aperto al posto del vecchio Good Fellows. Una festa per tutto il paese, che cerca così il rilancio dall’isolamento grazie anche ai giovani da fuori, e a cui hanno voluto partecipare il sindaco Maria Rosa Pavanello, il suo vice Annamaria Tomaello e il parroco del paese Don Pietro Mozzato. Tutto sarà servito al metro: birre, panini e quant’altro. Ci sarà anche una sala destinata agli amici a quattro zampe, con tanto di croccantini e menù per celiaci. Ma soprattutto il braccialetto del guidatore: nelle compagnie di almeno cinque persone con un’auto soltanto e con guidatore designato, colui che sceglierà di non bere alcolici per riportare a casa in sicurezza gli amici dopo la serata al Metro Pub, sarà ospite del locale. Un locale del bere sostenibile dunque, come lo hanno definito in molti. Una novità per il paese ma non solo, capace di attirare molti giovani da fuori e contribuire ad animare Vetrego, soprattutto di sera. F.D.G.


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Mirano 11 Ambiente Federconsumatori punta l’indice su un’operazione infinita

Discarica di Ca’Perale, i tempi si allungano di Filippo De Gaspari

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ievitati i tempi per mettere in sicurezza la discarica di Ca’ Perale, a sud di Mirano: a chiedere spiegazioni ora c’è anche Alfeo Babato di Federconsumatori. “Nel cartello di cantiere – afferma – è indicata come data di inizio lavori il 3 maggio 2012 e un tempo utile per la loro esecuzione di 365 giorni”. Se la matematica non è solo un’opinione, qualcosa non torna, visto che il cantiere è formalmente ancora in piedi. Babato non solo rileva che i lavori non sono ancora terminati, ma ha calcolato un tempo di esecuzione dei lavori che, ad oggi, si aggira intorno ai 900 giorni. “Ci sono problemi? A cosa sono dovuti i ritardi? Quando verrà ultimata l’opera e a quale nuovo costo? – si chiede ora il referente locale di Federconsumatori. Sarà che la mia attività in un’associazione di consumatori mi mette continuamente a contatto con situazioni simili, ma non vorrei che anche a Ca’ Perale ci fosse una sindrome Mose”. Ritardi dunque, ma non sono i primi. La vicenda della discarica risale agli anni Settanta, quando parte dell’area veniva utilizzata dai comuni di Mirano, Mira e Spinea per lo smaltimento di vari materiali. In zona furono versati abusivamente anche rifiuti industriali, alcuni con presenza di mercurio. Il processo penale per l’uso illegittimo del terreno si concluse poi con un’amnistia. La cava rimase però in attività: vennero eseguite operazioni di bonifica, sotto il controllo di enti pubblici, che si conclusero nel 1978. Poi la cava diventò legale, con due ampliamenti nel 1992 e

Nella discarica furono versati abusivamenti rifiuti industriali, compreso il mercurio nel 1994. Proprio in quell’anno fu riscontrata ancora presenza di mercurio, con un nuovo intervento di bonifica. Nel frattempo lo stoccaggio di rifiuti solidi urbani è proseguito fino al 1996. A distanza di 18 anni dall’ultimo scarico e dopo 8 anni di attività e circa 400 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani stoccati, la discarica è stata utilizzata anche per la produzione di biogas. Ora l’atteso intervento di messa in sicurezza prevede opere di copertura, confinamento e sigillatura dell’ex discarica, con il successivo rinverdimento della calotta: insomma, un intervento di recupero ambientale, tecnologico e paesaggistico. Immediata la risposta di Veritas, che ha in gestione la cava, a Babato, con tanto di date e termini di spesa: “Il ritardo dei lavori è dovuto a più cause - spiega Claudio Ghezzo, direttore commerciale Smaltimenti, bonifiche e discariche di Veritas - nell’e-

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I lavori alla discarica Ca’Perale

state 2012 per attendere il nulla osta per la bonifica bellica del sito, a inizio 2013 per le precarie condizioni delle scarpate e delle zone perimetrali e altre sospensioni dovute al continuo maltempo. Il termine ora è previsto per novembre, con il rinvio alla primavera 2015 della semina e piantumazione del verde. In questi giorni saranno invece ultimati i lavori di copertura. Il costo finale dell’opera resta invariato: 4 milioni e 900 mila euro, finanziati dalla Regione con i fondi della legge speciale per Venezia”.

NEWS In piazza Aldo Moro

Festambiente, un successo

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n successo, nonostante il maltempo, la nuova edizione di Festambiente, ha avuta tre giorni di incontri, musica, gastronomia e soprattutto sensibilizzazione, organizzata da Legambiente Miranese in piazza Aldo Moro a Mirano. Aperitivi, conferenze e dibattiti a tema, cucina tradizionale e vegana, spazio per bambini e laboratori creativi. Poi ancora musica, cinema, danza, dibattiti e buona tavola in una piazza che per tre giorni è stata ecologica e sostenibile. Sono soddisfatti gli organizzatori, anche se il tempo, come in molte altre occasioni quest’anno, non ha dato una mano. Interessanti soprattutto i dibattiti: quello con l’oncologo Giuseppe Azzarello e il pediatra Paolo Regini sul tema delle conseguenze dell’inquinamento su adulti e bambini, il docufilm “Biutiful Cauntri”, sul tema scottante della crisi dei rifiuti in Campania, discariche abusive ed ecomafia. Ecomafia e corruzione sono state anche il tema dell’incontro con il coordinatore dell’Osservatorio ambiente e legalità della Provincia Gianni Belloni, il giornalista Antonio Pergolizzi e l’avvocato Luca Tirapelle. Presentato anche il Gruppo d’acquisto solare, risultato del lavoro dello Sportello Energia gestito da Legambiente Mirano, con responsabili e assessori comunali. F.D.G.


12 Spinea Chiesa Sostituzione della chiesa di San Vito e Modesto dopo 15 anni

Don Antonio Genovese lascia di Filippo De Gasperi

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l saluto commosso di Spinea a don Antonio Genovese, il parroco-istituzione della chiesa di San Vito e Modesto, che a fine settembre ha lasciato la comunità che per 15 anni ha guidato. Un periodo in cui il sacerdote, ora nuovo parroco di Montebelluna e Busta Contea, in provincia di Treviso, è stato voce importante di tutte le più grandi questioni morali e religiose, tra cui anche alcuni dolorosi fatti di cronaca e che lascia un’eredità importante, testimonianza di crescita per la città. Lo hanno riconosciuto in molti, tra cui il sindaco Silvano Checchin e rappresentanti di associazioni, nella giornata dei saluti, lo scorso 28 settembre. “Ringrazio il Signore alla fine di questa esperienza – ha scritto don Antonio nel suo ultimo foglietto parrocchiale – era il 26 settembre del 1999, 15 anni fa esatti, che sono arrivato qui. Sono stati gli anni della maturità umana e di fede, in una condivisione di cammino di speranze e attese. Il sentimento che oggi nasce dal cuore è la riconoscenza e la gioia: grazie per le persone incontrate, seguite e alle quali ho cercato di annunciare il Vangelo. Ma è vero che tante volte il Vangelo stesso mi è stato annunciato da voi, da esemplari testimonianze di tanti che hanno voluto bene al Signore, alla Chiesa e a noi preti. Arrivando a Spinea ho visto tante case e condomini e mi chiedevo come avrei fatto ad arrivare a tutti e infatti non ce l’ho fatta, anche se nella preghiera ci siete sempre stati tutti. Ho voluto bene a questa comunità come fosse la mia famiglia”. Nei suoi saluti

Anche il sindaco Silvano Checchin ha voluto mandare un messaggio di saluto al sacerdote don Antonio non ha voluto dimenticare la madre, mancata pochi anni fa, proprio a Spinea. Il sindaco Silvano Checchin ha voluto mandare un messaggio di saluto al sacerdote: “Vorrei ringraziarlo per la collaborazione e gli stimoli che ha saputo dare alla vita civile della città – ha detto Checchin – in un momento così difficile la parrocchia ha svolto un ruolo importante, praticando impegno civico, solidarietà sociale, relazioni feconde sul territorio. Don Antonio non ha mancato di stimolare la riflessione da parte nostra e inoltre ha valorizzato la chiesa curando il restauro di pregevoli opere d’arte, che oggi sono un prezioso patrimonio culturale di tutta Spinea”. Anche il circolo Acli ha voluto omaggiare don Antonio ringraziandolo della sua presenza e della ricchezza spirituale donata in questi anni alla città. “Don Antonio è stato molto vicino al circolo – spiegano dal direttivo – con lui abbiamo

Arriva don Flavio Gobbo, finora parroco di Caposile, Passarella e Santa Maria di Piave

Don Antonio Genovese

affrontato molti temi soprattutto in campo sociale, economico e del lavoro”. Al parroco le Acli hanno donato una targa che, insieme ai ringraziamenti, cita: “Ci sentiamo legati a te, caro don Antonio, con sentimento di sincero affetto e riconoscenza, rimarrai sempre nei nostri cuori”. Don Antonio già in passato aveva svolto parte del suo ministero a Montebelluna, dove ora è tornato come parroco di una delle parrocchie più importanti della diocesi. A San Vito e Modesto è arrivato invece nelle vesti di nuovo parroco don Flavio Gobbo, finora parroco di Caposile, Passarella e Santa Maria di Piave.

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I volontari del decoro

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on l’autunno tornano in campo anche i volontari di “Mi prendo cura della mia città”, le squadre di cittadini gratuitamente impegnati del garantire il decoro della città e delle scuole. Proprio in una scuola, la Vivaldi di via Fornase, il sindaco Silvano Checchin ha incontrato i volontari per ringraziarli dei lavori svolti nei mesi scorsi, in piena estate, all’interno del plesso, ridipingendo le aule per arrivare pronti all’inizio del nuovo anno scolastico. Alla festa erano presenti anche i bambini, per sottolineare il valore civile di un progetto che, tra l’altro, è stato presentato anche allo Iulm, l’Università di lingue e comunicazione di Milano, come “Best practice (buona prassi)” nell’ambito della pubblica amministrazione. Il Comune ha ringraziato in particolare i volontari Rosanna Stevanato, Luigi Bellio, Diego Bertazzo, Irina Bazeliuc, Sergiu Calancea, Gianni Tonello, Daniele Tacchetto, Andrea Ongaro, Giuseppina Basile, Daniela Facchin, Martina Tolomio, Cristiano Bugno, Lucia Veccia, Lorenzo Zaja, Massimo Furlan, Lucy Forte, Valentina Sandonà, Claudio Valente, Giuseppe Sifanno e Laura Favaretto. Alla cerimonia hanno presenziato anche l’assessore alla Pubblica istruzione Loredana Mainardi e il consigliere, delegato dal sindaco proprio per seguire il progetto “Mi prendo cura”, Paolo Barbiero. F.D.G.


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14 Spinea Sicurezza La gente non ci sta dopo gli ultimi fatti di cronaca

Il Villaggio dei Fiori reagisce al crimine I residenti :“Non siamo il “Bronx”, vogliamo illuminazione e recupero urbano, stop ai luoghi comuni” di Filippo De Gaspari

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urti, aggressioni, arresti, ma il Villaggio dei Fiori si ribella: “Non siamo il Bronx”. Commercianti e residenti del popoloso quartiere di Spinea ottengono dal sindaco un’assemblea pubblica dove sfogare tutta la loro rabbia per i continui riferimenti dei media al quartiere simbolo del degrado. Silvano Checchin non si fa pregare e convoca subito l’assemblea: “Sono andato di persona a fare un giro nel quartiere dopo gli ultimi fatti di cronaca, per rendermi conto del sentore della gente, dopo che era stato paragonato il Villaggio al Bronx – spiega – molti mi hanno detto: sindaco reagisci, noi non siamo quello che dicono. L’assemblea è nata proprio sulla spinta di molti cittadini, che vogliono pubblicamente riaffermare la peculiarità e le caratteristiche positive del quartiere. Ci sono problemi, è vero, ma come da altre parti. Qui al Villaggio però c’è anche il meglio di Spinea: scuole di ogni ordine e grado, una cittadella della salute, parchi e giardini e tanti volontari impegnati in numerose iniziative e associazioni”. L’assemblea, tenutasi davanti alla pasticceria Ceccato, è stata così l’occasione per ribadire che il Villaggio vive, ma anche per elencare i problemi: “C’è poca illuminazione – annota una residente – la sera, quando chiudono i negozi, abbiamo paura”. “Piazza Cortina è nel

degrado, possibile non si possano sistemare i gradini? Si rischia di farsi male” aggiunge un’altra. Da scudiero del buon nome del quartiere a Checchin tocca così difendersi. Sull’illuminazione il sindaco riconosce che la rete di Spinea è datata: “Sostituire 3300 punti luce non è cosa immediata, ma lo faremo. La piazza? Se avessimo soldi li spenderemo volentieri, facciamo quello che è possibile”. E sui controlli: “Siamo in costante contatto con i carabinieri, che hanno più personale delle caserme vicine e svolgono un lavoro più che egregio”. Sul fronte criminalità il sindaco invita però i cittadini a frequentare di più il territorio: “Solo in questo modo potrà essere più sicuro – afferma. Faremo la nostra parte tornando a riproporre manifestazioni pubbliche e spazi di aggregazione, ma più importante di tutto è essere cittadini attivi”. Sui recenti fatti di cronaca Checchin scaglia la sua crociata: “Se succede un fattaccio, sta sicuro che viene sempre riportato – tuona – invece rispetto al 2012 Spinea è il comune che ha avuto meno episodi di criminalità”. Rincara la dose la consigliera Marzia Marastoni: “Ho l’impressione che i problemi si concretizzino quando li troviamo scritti sui giornali”. In alcune vetrine dei negozi è anche apparso un cartello: “Basta! – si legge – viviamo tra brava gente, in un quartiere di bell’aspetto,

degrado Stop alle elemosine

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egrado a Mestre, ne soffre anche Spinea. Problema accattoni sempre in prima linea in città, e il sindaco detta la linea ai cittadini: “Aumenteremo i vigili in campo, ma evitate di foraggiare il racket con l’elemosina”. E’ un intervento a tutto campo quello di Silvano Checchin ai suoi cittadini: “Purtroppo Mestre è sempre più sofferente delle complesse problematiche attinenti il sociale e la sicurezza – spiega Checchin – spesso questi episodi hanno come tristi protagonisti i “barbanera”, avvistati anche a Spinea. Il caso di Mestre, sempre più nonluogo e mutilata nel suo tessuto economico con tanti negozi chiusi e abbandonati da anni, deve far riflettere. Il fenomeno dell’accattonaggio come organizzazione che sfrutta i più deboli merita risposte articolate e condivise. Si fa presto a firmare un’ordinanza, ma affrontare il problema è più complesso. Occorre quindi un approccio plurale mettendo in campo strategie di contrasto mirate ed efficaci, non solo mediante l’attivazione di polizia locale e forze dell’ordine, ma con comportamenti civici specifici”. A questo punto Checchin chiede ai cittadini di fare la loro parte: “Evitare di fare l’elemosina e avvertire le autorità della presenza degli accattoni sono strumenti utili. Di fronte al fenomeno dello sfruttamento dell’accattonaggio ed all’organizzazione malavitosa di tale attività, è essenziale essere una comunità che accoglie e supporta chi ha veramente bisogno d’aiuto, utilizzando in modo appropriato i servizi sociali, ma è ferma nell’esigere il rispetto delle regole ci-

ci sentiamo parte fondamentale di Spinea. Chiediamo maggior rispetto”. Dall’opposizione interviene Ernesto De Bei, di Spinea Civica, nonché portavoce dei condòmini del Villaggio: “Va bene, non è il Bronx, ma a sentire il sindaco pare che al Villaggio dei Fiori non vi siano problemi. Eppure gli interventi dei cittadini durante l’assemblea ci hanno mostrato un quartiere inascoltato, con problemi di illuminazione, vandalismi, scarsa presenza dei vigili e una piazza senza manutenzione. Su certe questioni sarebbe gradita più sensibilità e disponibilità. Troppo comodo giustificarsi dicendo che i grandi problemi sono generati dai media e per i piccoli non ci sono i soldi, quindi arrangiatevi. Il degrado e la paura ci sono al Villaggio dei Fiori. Inutile liquidare tutto con battute, come quelle della consigliera Marastoni: di certi problemi è una vita che ne parliamo e non certo solo se e quando salgono all’evidenza delle cronache”.

Convenzioni Vigilanza

Al via “Mille Occhi sulla Città”

vili”. Poi annuncia alcune novità in termini di controlli sul territorio: “Sono entrati in servizio due nuovi agenti di polizia locale – spiega Checchin – a breve ne entreranno in servizio altri due, e saranno attivate nuove telecamere, nell’ambito del progetto “La piazza lunga un chilometro”. La sicurezza del territorio si costruisce giorno dopo giorno con scelte coerenti e strutturate”. La presa di posizione del sindaco provoca la replica immediata dell’ex primo cittadino e consigliere di minoranza Claudio Tessari: “Meglio tardi che mai – insorge – quando oltre un anno fa denunciai il fenomeno dei mendicanti in città, il sindaco minimizzò, dicendo che era tutto sotto controllo. Da allora un’escalation culminata quest’estate con il parco Nuove Gemme, scambiato per riparo per la notte, dove dormire, lavarsi e far i propri comodi con una situazione igienica insostenibile. Senza contare i furti nelle abitazioni e gli scippi in città. L’obiettivo del mio intervento di allora non era penalizzare le persone che versano in una situazione di disagio economico, ma intervenire quando la questua diventa molesta, e mette a rischio la sicurezza F.D.G. e l’incolumità pubblica”.

Guardie giurate

S

pinea aderisce, unico comune del Miranese, al progetto “Mille occhi sulla città”: a presidiare il territorio ora ci saranno anche le guardie giurate. Si tratta di un’intesa triennale, sottoscritta in Prefettura tra le forze dell’ordine e sei società di vigilanza privata (Axitea, Rangers, Cds-Costantini divisione sicurezza, Castellano, Serenissima e Civis): le loro guardie in servizio sul territorio saranno campanelli di allarme, in contatto diretto e costante con la Questura o la centrale operativa dei carabinieri, per garantire un controllo più capillare del territorio. Dunque vigilanza privata a servizio della sicurezza pubblica: le guardie potranno infatti segnalare movimenti sospetti o veri e propri reati in corso, senza intervenire, ma permettendo alle forze dell’ordine una pronta risposta, grazie a una segnalazione tempestiva da parte

Associazioni Vivibilità

L’esempio del “Graspo de Ua”

V

ivere il quartiere per renderlo più sicuro: l’esempio arriva da molte parti di Spinea, il Graspo de Ua, ai confini con Chirignago è uno dei più attivi. La zona, tra il centro di Spinea e la periferia di Mestre, ha trovato una sua identità grazie all’operosa attività dei volontari dell’Associazione Amici del Graspo de Ua, che ogni anno organizza feste, attività di volontariato, incontri e occasioni di ritrovo, incentrate soprattutto sullo sport, la cultura e il volontariato. A riguardo l’ultima Sagra dell’uva e dei vini pregiati è stato un esempio. Il quartiere si è incaricato di organizzare la prima mostra antologica di Vinicio Stocco, artista di Spinea recentemente scomparso, affiancando altre curiose esposizioni e organizzando corse podistiche, animazioni per bambini insieme agli scout e altre associazioni, cucina, mercatini e stand. Una sagra di paese in città, per riconfermare la dimensione di quartiere. Tanto da diventare punto di riferimento anche per la Pro Loco, che qui ha deciso di chiudere la sua Fiera di Spinea con l’estrazione della lotteria collegata. Non solo feste però: l’associazione Amici del Graspo, costituita nel 2008 per migliorare la qualità della vita dei residenti in termini di servizi sociali, culturali e ricreativi, opera costantemente anche nel rivalutare il degrado del quartiere e così è riuscita a fare, dopo anni di lavoro, per la riqualificazione dell’ex bocciodromo, rimesso in piedi grazie al lavoro di molti volontari o per la manutenzione dell’area verde del quartiere. F.D.G.

Intesa triennale, sottoscritta in Prefettura tra le forze dell’ordine e 6 società di vigilanza privata

di addetti professionalmente formati sul tema. Già positivamente testato nel Comune di Venezia, il protocollo è stato ora esteso anche a Caorle, Chioggia, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Stra, Cavallino-Treporti, Eraclea, San Donà di Piave e, appunto, Spinea. Le sei società private, che hanno sottoscritto l’intesa, hanno circa 700 guardie giurate alle loro dipendenze, d’ora in poi coinvolte, dopo un’opportuna formazione della Questura di Venezia, nell’opera di monitoraggio del territorio. Se assisteranno a movimenti sospetti nel territorio si metteranno in contatto, nel caso di Spinea, con il comando dei carabinieri di Mestre, che attiverà subito le pattuglie in servizio (stazioni di Spinea, Mirano o Nucleo radiomobile), guadagnando così minuti preziosi nell’intervento. Con la firma dell’intesa Spinea punta a implementare il progetto di sicurezza urbana, dopo aver varato quello relativo alla videosorveglianza, con l’aumento dei siti sensibili da sorvegliare. Il progetto è a costo zero per il Comune, che potrà però in questo modo sfruttare anche in ambito pubblico la presenza dei metronotte in città. Già codificati i casi di intervento dei vigilantes, che potranno chiamare le forze dell’ordine per segnalare la presenza di mezzi di trasporto o di persone sospette, l’eventuale fuga di mezzi o persone dal luogo di un delitto, auto, moto e mezzi nautici risultati di furto o in stato di abbandono, presenza di bambini, anziani e persone in stato confusionale o in evidente stato di difficoltà. Ma anche: presenza di ostacoli sulle vie di comunicazione, interruzione di servizi di fornitura di fonti energetiche, allontanamento dai presidi ospedalieri di persone anziane o in trattamento sanitario obbligatorio, e infine situazioni particolarmente significative di degrado urbano e disagio sociale. “Si tratta di un protocollo importante – spiega il sindaco Silvano Checchin – che ci aiuterà a controllare meglio il territorio coordinando e gestendo le persone e i mezzi disponibili”. F.D.G.


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Pagina a cura Servizi Informativi Comunicazione Supporto Organi di Governo

www.spinea.gov.it - Posta Certificata: protocollo.comune.spinea.ve@pecveneto.it

gli Alberi di SpineA un pAtrimonio dA vAlorizzAre La Piazza lunga un Chilometro prende vita. Il parcheggio di Piazza Marconi sta per cambiare volto diventando una area polivalente adatta ad ospitare anche manifestazioni ed eventi. Si tratta di un’opera importante che permetterà alla città di avere uno spazio aperto, polifunzionale da utilizzare per rivitalizzare il centro cittadino. “A Spinea – spiega il neo Assessore all’Urbanistica Stefania Busatta – abbiamo uno straordinario patrimonio di associazioni e una intensa progettualità culturale che però ha bisogno di spazi adeguati per connotare di sé la città attraverso iniziative coordinate, di qualità che hanno lo scopo di rafforzare il senso d’appartenenza con una speciale attenzione per le attività commerciali situate lungo via Roma e che dialogano con le frazioni”. La Piazza lunga un chilometro è lo strumento per ridisegnare Spinea in modo ottimale rispetto alle sue caratteristiche urbanistiche peculiari. L’intervento su Piazza Marconi interessa una

mobilitA’ dolce: il SindAco incontrA i pendolAri

Foto di repertorio: il Sindaco e l’Assessora all’Urbanistica e Ambiente Stefania Busatta alla piantumazione del bosco dei nuovi nati

superficie di circa 2000 mq ed anche il patrimonio arboreo presente sarà oggetto di intervento. “La priorità è sempre la sostenibilità ambientale – spiega l’Ass. Busatta. Coerentemente con tutte le azioni ambientali realizzate dal Comune in questi ultimi 5 anni, nessun albero sarà tolto senza che vi sia la piantumazione di una altra essenza arborea più adatta e coerente con l’area specifica ed il disegno urbanistico complessivo.

I Pini marittimi che con le radici rovinano la pavimentazione, rendendo pericolose le strade, i marciapiedi e danneggiando i sottoservizi, saranno sostituiti saranno sostituiti con piante autoctone per contrastare le polveri sottili. La valorizzazione del patrimonio ambientale è al centro del programma amministrativo e negli ultimi cinque anni ricordiamo che il Comune ha piantumato oltre 3000 essenze arboree.

Il Sindaco ha incontrato la scorsa settimana il gruppo di pendolari che si è costituito a Spinea per ascoltare le richieste. Il gruppo ha fatto pervenire un documento d’intenti che riassume le esigenze di miglioramento del servizio ferroviario sotto tre differenti aspetti: proposte a breve termine, a medio termine ed a lungo termine. Il Sindaco ha sottolineato durante l’incontro che le richieste dei pendolari sono importanti perché permettono di realizzare la mobilità sostenibile che è essenziale nelle città di oggi. Il Sindaco ha ricordato che dal 2011 ha sollecitato più volte la Regione Veneto e le Ferrovie dello Stato per ottenere un aumento delle corse nella stazione ferroviaria di Spinea, chiedendo il passaggio dei treni diretti a Treviso-Udine. Dopo l’entrata in vigore dell’orario cadenzato, Silvano Checchin, in data 4 dicembre 2013, ha chiesto che il treno regionale veloce fermasse anche nelle stazioni di Spinea. Lo scorso dicembre lo stesso Sindaco aveva realizzato un video in cui, in veste di “pendolare per un giorno”, verificava di persona orari e coincidenze delle linee ferroviarie che passano per la stazione di Spinea. La verifica “sul campo” ha confermato che la fermata del treno regionale veloce è assolutamente possibile, necessaria e motivata, in base al numero dei pendolari che usano la linea da Castelfranco a Venezia

vivA il volontAriAto: lA città pArtecipAtA creSce

I Volontari “Mi prendo cura” alla Scuola Vivaldi e a destra le volontarie dello Sportello Alzheimer

Il progetto Mi prendo cura cresce. Nella prima riunione di coordinamento dopo la pausa estiva, i volontari coordinati dal Cons. Delegato Paolo Barbiero hanno fatto il punto della situazione quartiere per quartiere, raccogliendo suggerimenti, proposte, osservazioni. L’obiettivo è migliorare l’organizzazione del progetto per ottenere una operatività più incisiva sul territorio consolidando al tempo stesso i rapporti fra i cittadini. “L’aspetto più interessante di questo progetto – spiega il Sindaco Silvano Checchin – è nelle relazioni feconde che si creano fra i volontari che si trovano ad operare insieme. Risistemare una panchina, migliorare un parco urbano, ridipingere una aula di una scuola aiutare a scrivere un curriculum per

chi ha perso il lavoro, non sono solo attività preziose per la collettività, sono azioni che creano fiducia nelle istituzioni attraverso la partecipazione concreta alla vita della città”. Lo scorso 1 ottobre intanto la Scuola Vivaldi, alla presenza del Sindaco, ha espresso il suo grazie ai volontari di Mi prendo cura che per tutta l’estate hanno operato nel plesso ridipingendo completamente le aule. Alla festa hanno partecipato anche tanti bambini per sottolineare il valore civile di questo progetto che è stato presentato la settimana scorsa anche allo IULM di Milano come Best practice nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Oltre a questo progetto, sono davvero tante le esperienze di costante collaborazione del Comune con le varie as-

L’Assessora ai Servizi Sociali Laura Rosanova con le Associazioni che collaborano al programma Ottobre Mese dell’Anziano, Le Volontarie Ricomincio da Qui e Giogio Corò Presidente Centro d’Ascolto A. Scocco

sociazioni di volontariato che rendono migliore la nostra città. Con le varie associazioni che si dedicano agli anziani (Centro Studi Bachelet, G.A.I.A., Auser, Anteas) l’Assessorato ai Servizi Sociali ha costruito tutti i vari appuntamenti ed iniziative di Ottobre mese dell’Anziano. Sono consolidate anche le relazioni con i volontari dello sportello Alzheimer e di “Ricomincio da qui”, oltre che con le associazioni che si occupano di minori come i volontari del Fanciullo. Il 9 novembre prossimo intanto al Cinema Bersaglieri il Centro d’Ascolto Attilio Scocco propone la Rassegna del Teatro Comico d’Autore con il patrocinio del Comune. Nel prossimo numero parleremo di altre associazioni di volontariato che collaborano con il Comune.

Ricomincio da qui Info: tutti i giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18 presso il Municipio Sportello Ascolto Lavoro Info: tutti i mercoledì dalle 15 alle 18 Piazza Marconi 64 tel 041 999777 Sportello Alzheimer: ogni secondo lunedì del mese dalle 18.30 alle 20.30 e ogni quarto lunedì del mese dalle 9,30 alle 11,30. Tel 041.5413625


16 Spinea Trasporti I residenti lamentano problemi sulla linea Venezia - Bassano

Pendolari, ancora disagi sui treni

I regionali veloci hanno fatto guadagnare 8 minuti a scapito di alcune fermate cariche di passeggeri di Filippo De Gaspari

P

endolari di nuovo dal sindaco per lamentare i continui disagi sulla linea ferroviaria Venezia-Bassano. Stavolta il Comitato pendolari di Spinea ha messo nero su bianco le soluzioni che, a suo avviso, andrebbero adottate per evitare i problemi portati in dote dal nuovo orario cadenzato. L’orario attuale infatti, prevede treni regionali veloci in fasce orarie delicate per i pendolari. Da quanto l’orario cadenzato è entrato in vigore, i tempi si sono sicuramente accorciati sulla tratta Venezia-Bassano, a scapito però delle fermate in tutte le stazioni. Insomma: treni più veloci sì, ma un po’ meno locali. “I regionali veloci – protestano i portavoce del comitato Andrea Pruner, Laura Mezzacapo e Nicola Barbiero – hanno fatto guadagnare 8 minuti a scapito di alcune fermate che servono un numero di utenti maggiore di altre. Un esempio? I treni che fermano a Maerne ma non a Salzano-Robegano e Spinea, per le quali occorrerebbero tre minuti ciascuna. Sei minuti in tutto, che tra l’altro rientrano nel tempo “cuscinetto” richiesto

per recuperare un eventuale ritardo accumulato. Non chiediamo modifiche d’orario, ma l’inserimento delle fermate di Salzano e Spinea. I servizi navetta dalla stazione di Noale a Mestre non bastano: sono poco frequentati e sono i primi a essere soppressi se serve”. Ma non sono solo i regionali veloci a far perdere la pazienza, e spesso la coincidenza, ai pendolari di Spinea. L’obiettivo del comitato è anche quello di ottenere migliorie nella revisione dell’orario, già prevista per il 13 dicembre. “L’orario cadenzato deve permettere una quantità maggiore di corse anche durante i giorni festivi e oltre gli orari oggi in vigore, con fermate in tutte le stazioni previste, così come succede nel servizio metropolitano delle grandi città. Solo così si otterrà maggiore efficienza del servizio” chiede in una lettera il comitato. Nel lungo periodo le richieste contingenti dei pendolari di Spinea si sommano a una miglioria dell’infrastruttura, in grado di eliminare i problemi frequenti e rendere più utilizzabile la tratta in questio-

La stazione dei treni a Spinea ne: “Serve il raddoppio del binario almeno fino a Castelfranco – scrivono i pendolari – la previsione del biglietto unico elettronico e un sistema di trasporto locale integrato”. Tre richieste, che il comitato ha presentato al sindaco Silvano Checchin, perché se ne faccia portavoce in Regione, titolare della mobilità ferroviaria. Il comitato ritiene insensata una ferrovia a binario unico e non accetta che la dorsale venga considerata secondaria in ragione delle migliaia di persone che ogni

giorno vi transitano. “Il biglietto unico elettronico deve ovviare al problema di pagare due biglietti nel caso un treno in ritardo o soppresso costringa i pendolari a servirsi dei bus. E poi non possiamo pensare a stazioni ferroviarie metropolitane che, seppur con importanti parcheggi, non prevedano una fermata per i bus: quella di Spinea non è collegata ai mezzi pubblici, nonostante la presenza di due corse (la linea 6 e 7) che passano a fianco”.

Grandi opere

“No alla nuova Romea”

“S

pinea coinvolta, bene o male, dalla Nuova Romea”. A prendere posizione il Movimento 5 stelle, che nei giorni della protesta contro la Orte-Mestre, torna sugli effetti negativi che la nuova strada potrebbe avere sul traffico e la viabilità locale. “Anche il Miranese e Spinea saranno interessati dagli effetti della più grande opera infrastrutturale d’Italia – denuncia il capogruppo Massimo De Pieri – il progetto prevede la realizzazione ex-novo di una autostrada a quattro corsie nel tratto Ravenna-Mestre e l’adeguamento con varianti della superstrada E45. L’innesto al nodo viario della A4 però non è ancora stato deciso”. Tra le opzioni ce n’è una che prevede la deviazione dell’autostrada, lungo il confine di Oriago e a proseguire sul confine sud del comune di Spinea, per innestarsi nel Passante all’altezza del casello di Crea. E’ stata respinta dalla Provincia, ma ciò nonostante, anche se l’opera non inciderà fisicamente sul territorio di Spinea, potrebbe generare effetti negativi per il Miranese e Spinea, soprattutto sotto l’aspetto ambientale. “Si riverserebbero su Spinea gli effetti dell’inquinamento atmosferico e acustico, andando ad aggravare ulteriormente una situazione già fortemente compromessa”, spiega De Pieri. F.D.G.

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A

utomobilisti in allarme per la possibile chiusura di via Roma al traffico di attraversamento: quasi pronte le tangenziali esterne di Spinea, che serviranno a incanalare fuori del centro il traffico di passaggio. I pendolari dell’automobile però protestano: “Percorrerle, per noi, significa aumentare chilometri, consumi e tempi di percorrenza”. Anche se per ora il Comune ribadisce che non c’è l’intenzione di ostacolare fisicamente, ma solo disincentivare il traffico proveniente da fuori città, la preoccupazione resta. A manifestare il disagio di molti è stato nelle scorse settimane un automobilista di Mirano: Antonio, ma il nome è di fantasia, percorre ogni giorno per lavoro la Miranese (a Spinea denominata appunto via Roma), verso Mestre al mattino, in direzione opposta la sera. “Come me – afferma – centinaia di pendolari si muovono ogni giorno lungo il percorso Mestre-Mirano-Noalese e viceversa. Producono traffico, ma anche ricchezza per le attività in centro a Spinea. Se è nelle idee del Comune chiudere, anche parzialmente, via Roma, approfittando dei nuovi bypass esterni e creando magari una sorta di zona a traffico limitato in centro a Spinea, si sono chiesti che cosa significherebbe questo per le migliaia di lavoratori che ogni giorno percorrono la Miranese? I disagi sarebbero notevoli: ogni giorno saremmo costretti a percorre una decina di chilometri in più, tra andata e ritorno, con aggravi di costi per il carburante e tempi allungati per completare il percorso casa-lavoro. Capiamo le esigenze di Spinea nel volersi liberare dal traffico, ma non pos-

sono fare come Mirano o Noale, chiudendo un centro senza influire su chi deve muoversi”. Il Comune per ora assicura che via Roma non sarà chiusa al traffico, almeno fisicamente: “Ogni decisione sarà graduale e suffragata dai numeri – spiega l’assessore alla Viabilità Gianpier Chinellato – Spinea si doterà presto di un Piano urbano del traffico, con flussi e tempi studiati a tavolino e nella realtà. Ovvio che l’obiettivo è alleggerire il traffico su via Roma, togliendo parte di quello di attraversamento, ma la tangenziale nord incanalerà principalmente i flussi provenienti da Martellago. E comunque anche chi arriva da Mirano, pur allungando il percorso, non dovrebbe metterci più del tempo perso ogni giorno in code, semafori e rallentamenti incontrati lungo via Roma. Insomma dovrà convenire a tutti”. Le tangenziali che dovrebbero consentire di liberare il centro di Spinea dal traffico di attraversamento sono quella a nord, realizzata lungo la ferrovia, dalla Sp 36 ad Asseggiano, con l’allargamento della camionabile dai confini con Maerne alla Fossa, e la bretella sud da via Martiri a via Capitanio, che intercetterà invece soprattutto F.D.G. il traffico locale.


24/10/14

A cena con le Ba

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07 / 11 / 14

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18 Santa Maria di Sala Sociale Il Comune interviene in favore di una situazione difficile

Prestiti fino 5 mila euro per i genitori separati Nel 2013 sono stati 78 i nuclei che hanno beneficiato dei prestiti per le spese sanitarie e 80 per i contributi per gli affitti di Roberta Pasqualetto

S

anta Maria di Sala mette a disposizione un prestito fino a 5 mila euro a tasso zero a favore di famiglie monoparentali e genitori separati o divorziati in situazione di difficoltà, con uno o più figli minori. Questo provvedimento è incluso in un bando della Regione Veneto, a cui ha aderito anche Santa Maria di Sala. Nel 2013 sono stati 78 i nuclei che hanno beneficiato dei prestiti per le spese sanitarie e 80 dei prestiti per le spese di canoni d’affitto, un numero destinato ad aumentare nel 2014, poiché lo stanziamento per il nuovo bando è di un milione e 200 mila euro. “Il fondo è gestito dai comuni, e si propone di aiutare genitori single, o genitori separati o divorziati in situazione di difficoltà con uno o più figli minori – spiega l’assessore Gabriele Ragazzo. E’ finalizzato a far fronte alle spese sanitarie (spese mediche di qualsiasi tipo riguardanti il figlio minore o il genitore convivente, con esclusione degli interventi di chirurgia estetica non conseguenti a traumi e/o incidenti stradali o comunque non necessari per la cura di una specifica patologia. Sono ammesse anche spese per l’acquisto di dispositivi medici), e alle spese per il pagamento dei canoni di affitto per abitazioni non di lusso. Il valore massimo del prestito per ciascun nucleo è di 5 mila euro”. I prestiti, che saranno assegnati sulla scorta della graduatoria regio-

Il municipio di Santa Maria di Sala

nale, sono concessi a un tasso zero in un’unica soluzione. Saranno restituiti dai beneficiari ai comuni sulla base di un piano personalizzato e calibrato alle loro disponibilità economiche, con quote scadenzate nel tempo. Comunque la prima rata non può essere richiesta prima dello scadere dei due anni dalla data di erogazione del prestito. Le somme restituite andranno recuperate sul fondo istituito dai comuni e utilizzate per fare fronte a nuove richieste. Per presentare domanda il nucleo deve avere un valore Isee relativo all’anno 2013 non inferiore a 5 mila e non superiore a 25 mila euro, deve essere residente nella Regione del Veneto (nel caso in cui un membro nel nucleo monoparentale abbia una cittadinanza non comu-

villa farsetti Internazionale di pittura

nitaria deve possedere un titolo di soggiorno valido ed efficace). La Regione provvederà a stilare una graduatoria degli aventi diritto secondo i seguenti criteri: condizione socio-sanitaria (fino a 40 punti), condizione economica (fino a 30 punti), condizione lavorativa (fino a 20 punti), residenza nel Veneto da almeno 2 anni (10 punti). E’ possibile fare domanda fino alle ore 12 del 28 novembre compilando e inviando via web la “Domanda del prestito” nel sito internet www.salute.regione.veneto.it/web/ sociale, nella parte riservata al “Richiedente”, poi bisogna recarsi in comune esibendo una serie di documenti. Per informazioni e aiuto nella compilazione della domanda, si può rivolgersi all’Ufficio servizi sociali del comune.

Finanziamento

Un milione di euro in arrivo

I

l Comune di Santa Maria di Sala ha ricevuto il finanziamento più importante della provincia di Venezia di un milione di euro, di cui 600 mila dalla Regione e 400 mila propri con economie e rinunce per lavori pubblici. Il Comune è molto attento a tutti i bandi regionali, e s’impegna per ottenere fondi da destinare al territorio. Di recente ha vinto un concorso per avere la connessione internet libera. “In agosto abbiamo vinto un concorso free wi-fi per 15 mila euro finanziato al 100% dalla Regione Veneto, e siamo destinatari di un ulteriore concorso vinto a settembre per 20 mila euro, finanziato anch’esso interamente dalla Regione - dice l’assessore Alessandro Arpi. Possediamo idee e risorse umane che perseguono questi concorsi e, con determinazione, cerchiamo di non lasciare nulla al caso. Siamo convinti che cablare le fibre ottiche, implementare il wi-fi e rimettere a nuovo Villa Farsetti con i luoghi a lei storicamente legati, siano frutto di un lavoro di squadra effettuato dai consiglieri, dagli assessori e soprattutto dagli uffici comunali che comprendono appieno le direttive dell’amministrazione”. Questo il prossimo importante investimento dedicato ai cittadini e colto dall’amministrazione. In questi tempi di crisi è importante non tralasciare le occasioni che gli organi di sovragoverno propongono sottoforma di bandi. Sta ai comuni partecipare e cercare di ottenere fondi per creare servizi altrimenti R.P. troppo onerosi da sovvenzionare.

Tariffe Scuole a portata di famiglia

non aumentano i costi dei servizi

I

n villa Farsetti a Santa Maria di Sala, fino domenica 12 ottobre, si è tenuta la quinta biennale d’arte internazionale di pittura. L’evento è stato organizzato dall’associazione “A se stante” che, domenica 5 ottobre, ha proposto la rassegna cinofila amatoriale in concomitanza con la fiera degli uccelli. Ogni artista partecipante ha esposto le opere all’interno della villa. L’evento è culminato quando una giuria, composta di 4 critici d’arte, ha analizzato e assegnato un punteggio da 1 a 100 alle opere. Gli artisti erano divisi in due categorie: Professional e New Entry (bollino colorato). La premiazione è iniziata dalla categoria New Entry. I premi sono stabiliti in denaro: il primo premio professional è di mille euro e new entry 500 euro. In seguito i premi in denaro sono scesi in base alla classificazione. Sergio Favero, il presidente dell’associazione, risponde serenamente alle polemiche lanciate dagli animalisti rivolte alle manifestazioni che coinvolgono gli animali in prima linea. “Chi conosce l’associazione “A se stante” – dice il presidente dell’associazione Sergio Favero – sa benissimo, che c’è grande rispetto per l’ambiente, l’arte, i monumenti, gli animali e la personalità umana. Dio ha dato all’uomo l’intelligenza lasciando a lui la piena libertà di utilizzarla al meglio. Tutto ciò che è stato creato, va amato e rispettato. Questi principi sono gli intenti dell’associazione. Infatti, durante gli eventi della giornata del 5 ottobre, era presente un medico veterinario, due ispettori di “A se stante” “in borghese” e due addetti alle pulizie del parco e dei monumenti. Gli eventi sono creati con un occhio alla bellezza e raffinatezza”. L’associazione culturale “A se stante” è nata a Santa Maria di Sala nel 1996 ed è no profit, organizza eventi di vario genere spaziando nell’arte, nella cultura, nella socialità e nella solidarietà a 360 gradi. Tra gli eventi organizzati, oltre alla “Fiera degli uccelli” e alla rassegna amatoriale cinofila, ci sono la Biennale di Arte Visiva internazionale, attività teatrali, biciclettate, concerti, corsi di primo soccorso con la Croce Rossa Italiana, incontri culturali, mostre d’arte e viaggi culturali in Italia e all’estero. R.P.

S

anta Maria di Sala non aumenta i costi dei servizi scolastici ai cittadini, la spesa del trasposto e della mensa rimarranno invariati rispetto all’anno scorso. Lo ha stabilito l’amministrazione comunale stanziando per il 2014-2015 oltre 192 mila euro per il servizio di trasporto, una cifra solo parzialmente coperta dalle tariffe richieste alle famiglie che non raggiungono il totale di 70 mila euro. “Non intendiamo gravare sui bilanci familiari in questo periodo di grave crisi, e abbiamo preferito tagliare altre poste del bilancio pur di mantenere invariate le tariffe e le agevolazioni – ha spiegato l’assessore Enrico Merlo. Questo nonostante i significativi aumenti dei costi”. La tariffa riguardante il trasporto

scolastico è pari a 32 euro mensili, ridotta del 50 per cento per il secondo figlio, mentre il servizio è gratuito per il terzo. Gli utenti, infatti, sono 234 per la scuola media provenienti da tutte le frazioni, 32 per la scuola elementare di Caltana, 20 per la scuola elementare e materna di Sant’Angelo. Per quanto riguarda la frazione di Caselle, la tratta del ritorno è garantita dal servizio effettuato per la scuola materna. “L’amministrazione – conclude Merlo – ha studiato, insieme alla ditta Bonaventura di Morgano (Tv) che effettua il servizio, le migliori modalità, tragitti e orari per fare fonte a una forte domanda, e consentire così alle famiglie di potersi organizzare. Tra l’altro, da quest’anno la scuola media avrà

Il costo del trasporto scolastico è rimasto invariato: 32 euro al mese un orario diverso: sei ore per cinque giorni la settimana, dalle 7.50 alle 13.55, e non tutti i genitori hanno la possibilità di portare o andare a prendere i figli in questi orari”. La situazione economica dei comuni non è certo facile, e i fondi da reperire sono spesso pochi, e da dividere in molteplici esigenze nel territorio. “I tagli dei trasferimenti erariali – dice il vicesindaco Alessandro Arpi – hanno determinato una riduzione sostanziale alle entrate del comune, le cose non sono facili. Bisogna razionalizzare le spese al massimo per non tagliere ne aumentare i costi dei servizi ai cittadini. Il famoso decreto Irpef, il bonus degli 80 euro, ha avuto un costo elevato per i comuni, nel nostro caso sono stati tagliati 50 mila euro. Quei soldi da mettere in busta paga ai dipendenti è come se li avesse pagati il cittadino perché poi mancano nel suo comune. Questo nuovo taglio di 50 mila euro è andato a sommarsi ai 750 mila euro di trasferimenti statali. Lo stato per far entrare fondi ai comuni ha istituito la Tasi, ancora una volta si mette mano alle tasche dei cittadini. La nostra amministrazione ha stretto più possibile e, per non aumentare i costi dei servizi scolastici, abbiamo utilizzato un decreto istituito da Renzi che permette di ricontrattare gli accordi in essere chiedendo il 5 per cento”. R.P.


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Personaggio 21 Musica Vive a Santa Maria di Sala un’artista eclettica di livello internazionale

Andrea Mottura, una voce dall’Argentina In Messico la Mottura ha partecipato all’inaugurazione al Festival Gourmet Internacional del 2014 di Roberta Pasqualetto

A

ndrea Mottura è nata il 3 ottobre 1985 a Rafaela in Argentina, è una cantante e da 6 mesi vive a Santa Maria di Sala. Mottura ha cominciato a studiare canto all’età di 8 anni, ha cantato con un coro di bambini fino a 14 anni, poi ha studiato in un istituto di musica dove ha imparato a leggerela. Dopo il diploma ha fatto l’università di lingue ed è diventata traduttrice d’inglese e spagnolo. Ha continuato a studiare canto cambiando diversi professori, il suo amore per la musica e il palcoscenico l’accompagnano fin dalla più tenera età. La sua carriera inizia molto giovane quando cantava alle feste e ai matrimoni delle persone che conosceva. All’età di 3 anni ha vissuto per un anno in Piemonte dove ha imparato un po’ di italiano e l’amore per il bel paese. “Dopo l’università sono andata in Messico assieme a Luis Lujan, oggi mio marito, lui aveva un contratto da musicista e cantante. Quando siamo arrivati lì, il manager del gruppo, mi ha fatto un provino e mi hanno presa subito, cosi dopo poco ho lavorato con Luis. Capitava che ci mandassero a fare concerti in duetto perché il gruppo era molto richiesto e cosi noi andavamo in un posto e gli altri musicisti in un altro, ci siamo accorti subito che il nostro

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duetto piaceva moltissimo e cosi, qualche anno fa, abbiamo deciso di formare Bohemiaviva. Il duetto prende il nome dal movimento artistico francese e la parola Viva sta a significare che si vuole rendere attuale la musica”.  Perché siete venuti ad abitare proprio a Santa Maria di Sala? “In realtà abitiamo a Stigliano, qui ci vive mio padre con la sua famiglia. Alcuni mesi fa io e Luis ci siamo sposati in comune a Santa Maria di Sala”.  Quali sono i progetti di Bohemiaviva? “Fare musica per eventi privati e spettacoli. Abbiamo lanciato un tour di luoghi storici dove teniamo dei concerti, abbiamo iniziato venerdì 26 settembre in villa Farsetti: il tour si chiama Historical Venues Tour. Il concerto ha proposto un viaggio musicale dall’America settentrionale, all’Europa e all’America latina, sono arrivati musicisti da altri paesi per realizzare questo concerto”.  C’e un episodio che le ha fatto capire che era fatta per la musica? “A tre anni mi trovavo in Italia e ricordo che ho visto la trasmissione musicale Zecchino d’oro, la guardavo sempre e con grande passione ho imparato a cantare in italiano, an-

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La cantante Andrea Mottura

cora oggi quando l’ascolto mi commuovo perché mi ricorda cosa ho provato”.  C’è una preparazione da fare prima dei concerti? “Nel nostro caso ci vuole grande concentrazione: bisogna pensare alle canzoni, devo decidere come interpretare il brano e capire bene la musica. Luis invece è molto mentale, rimane solo e studia prima della performance”.  Avete inciso degli album? “ll primo lo stiamo registrando adesso. Abbiamo uno studio a casa, finiremo il cd in altri studi italiani”.  Tante difficoltà ma anche tanta voglia di farcela. “Sinceramente la nostra carriera non è facile, anche se il successo in Messico è stato bellissimo e importante per noi. Facevamo musica in un posto turistico, e quindi avevamo spettatori di culture diverse che ci hanno apprezzato sinceramente. In Messico abbiamo partecipato all’inaugurazione del molo Los Muertos a Vallarta, e poi al Festival

Gourmet Internacional 2014, frequentato dai più grandi chef del mondo. A gennaio torneremo a Puerto Vallarta in Messico al The Palm Teatro e dopo pensiamo di andare negli Stati Uniti a Palm Springs”.  Ha scelto un lavoro un po’ particolare, difficoltà? “Io penso che alla fine niente è facile e non credo che un altro lavoro sarebbe stato più facile, bisogna fare le cose fatte bene, e lavorare tutti i giorni per avere risultati. Io potrei fare l’insegnante o la traduttrice, ma amo cantare e in questo campo posso dare un messaggio in più. Inoltre penso che dobbiamo essere felici durante il percorso che abbiamo deciso di intraprendere, perché la vita è il cammino. Io non ho mai pensato di lasciare questa strada, anche se è difficile e, a volte, ho trovato porte chiuse, nel mondo ci sono tante opportunità e bisogna sfruttare quello che viene.


22 Cultura provinciale 26 La rassegna La risposta veneta ad halloween

“Veneto: spettacoli di mistero” Il contenitore di eventi che quest’anno è giunto alla sesta edizione propone un ricco programma anche nel Veneziano

T

via di nuovi elementi e progetti. Dal punto di vista culturale essa rappresenta la risposta nostrana alla tradizione anglossassone di halloween, e proprio grazie a questo tipo di approccio ha offerto lo stimolo e lo spunto per indagare, riscoprire e recuperare antiche storie, leggende e usanze che altrimenti rischiavano di essere perdute per sempre. “Il Veneto dei Misteri riscopre le nostre radici - ci tiene a sottolineare l’assessore all’Identità veneta Daniele Stival in occasione della presentazione della rassegna - ed è la risposta più genuina e più vera ad una festa importata, come quella anglosassone di halloween, che ha trasmesso più contenuti commerciali che cultura”. Storie di streghe e di demoni, di folletti dispettosi e di fate generose, di antichi tiranni la cui vita sanguinaria è diventata leggenda e di mille fantasmi pronti a essere evocati per raccontare i segreti più nascosti, saranno i protagonisti di una festa di piazza lunga un mese, alla riscoperta delle tradi-

Gallerie dell’Accademia a Venezia

DISEGNI DEll’OTTOCENTO E NOVECENTO. DA hAYEZ A VEDOVA

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isegni dell’Ottocento e Novecento. Da Hayez a Vedova”, programmata nell’ambito dell’attività di valorizzazione del fondo grafico del Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, è il risultato di un attento lavoro di ricerca e catalogazione realizzato da Enrico Noè. La mostra, curata da Annalisa Perissa Torrini, si compone di oltre 100 disegni, scelti dal fondo di circa 320 appartenenti allo steso periodo, con opere di Hayez, Appiani, Bossi, Dusi, Camuccini, Pelagi e 20 studi inediti di Vedova, Previati, Santomaso, Rasenfosse e più di 15 eliocopie di

Carlo Scarpa, mai esposte prima. La maggior parte dei fogli esposti, di norma mai visibili al pubblico, ma conservati al buio assoluto, all’interno dei caveaux climatizzati e blindati, sono stati restaurati per l’occasione. La mostra, promossa dal Miniestero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropoligo e per il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare, è stata inaugurata lo scorso 11 ottobre e rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 11 gennaio. Info www.gallerieaccademia.org

Disegni dell’Ottocento e Novecento. Da Hayez e Vedova

La conferenza stampa di presentazione della kermesse zioni e degli aspetti più nascosti, sulla scia dell’incredibile eredità della tradizione veneta, delle sue credenze, delle sue figure fantastiche e della sua essenza più profonda, che affonda le radici alle origini della Storia. “Riscoprire il fascino delle storie antiche attraverso il divertimento è una grande fortuna, - sono le parole del direttore artistico del Festival del Mistero Alberto Toso Fei - verso la conoscenza della terra che ti accoglie per tutta la vita o durante un semplice viaggio. Significa usare la forza della tradizione per gettare uno sguardo al futuro, ed essere cittadini del mondo capaci di aprire le braccia a chiunque altro, forti della nostra identità. A ognuno l’augurio di cogliere a piene mani dall’immenso patrimonio di storia e cultura offerti dal Veneto e dalla sua gente, ma soprattutto di divertirsi; di poterlo

fare innamorandosi dei luoghi; di lasciarsi invadere dal senso di mistero, di guardare al mondo con occhi e cuore nuovi”. Lo scrittore Giancarlo De Cataldo sarà il Testimonial di “Veneto: Spettacoli di Mistero 2014”. Magistrato, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, conosciuto dal grande pubblico per una serie di romanzi (come “Romanzo criminale”, divenuto poi un film diretto da Michele Placido e una serie televisiva di successo) e per essere giudice di “Masterpiece”, il primo talent show letterario al mondo, prodotto da Rai Tre. Per l’edizione 2014 sono stai previsti inoltre il concorso letterario “Racconta la storia dei nonni” e il concorso fotografico che potrebbe essere definito “i selfies del mistero”. Info nel sito www.spettacolidelmistero.it

La mostra Al Museo di Palazzo Grimani

Da Edo a Kyoto: vedute celebri del Giappone I naugurata lo scorso 17 settembre e aperta al pubblico fino al prossimo 11 gennaio la mostra “Hiroshige. Da Edo a Kyoto: vedute celebri del Gioappone”. Il Museo di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa espone l’intero corpus di xilografie policrome di uno dei più conosciuti artisti giapponesi, Utagawa Hiroshige (1797-1858), prezioso materiale conservato presso il Museo d’Arte Orientale di Venezia. La collezione del Museo d’Arte Orientale di Venezia presenta le più note e amate immagini del grande interprete dell’ukiyoe (immagini del mondo fluttuante, della vita che passa), indiscusso maestro del paesaggio, uno dei più grandi protagonisti dell’arte giapponese di tutti i tempi, definito il “cantore della natura”. A fine Ottocento l’arte di Hiroshige affascinò e conquistò l’Europa, i pittori impressionisti e soprattutto Van Gogh, che replicò a olio due delle xilografie presenti in mostra, I pruni di Kameido e il celeberrimo Acquazzone improvviso sul ponte Ohashi ad Atake. Dopo la mostra monografica delle opere di Hokusai al Museo d’Arte Orientale nel 2013, prosegue con questa esposizione l’impegno della Soprintendenza a far conoscere stampe e libri della collezione veneziana: quasi 20.000 stampe, tra le quali quelle realizzate da Hiroshige sono oltre 400. La mostra, prodotta da Venezia Accademia, è in collaborazione con

Nel Veneziano sono sedici gli appuntamenti con mistero

L

di Ornella Jovane orna accresciuta, nel numero di inziative e nella estensione temporale, “Veneto: spettacoli di Mistero”, il contenitore regionale di eventi ispirato all’arcano e alle antiche tradizioni culturali locali nate sul filo ambiguo e affascinante dell’immaginario e del mistero. Dagli itinerari guidati nei luoghi delle streghe, alle rappresentazioni teatrali, ai racconti musicati, alla proiezione di film: l’ampia proposta di questa sesta edizione si articola per la provincia di Venezia in 16 appuntamenti che, da Chioggia a Ceggia, interesseranno tutto il territorio. L’edizione 2014 si presenta molto ricca nelle sue 250 iniziative complessive che dal 18 ottobre prossimo e fino al 7 dicembre animeranno piazze, teatri, ville, giardini, castelli e angoli misteriosi e leggendari di tutte le province venete. Promossa dalla Regione Veneto in collaborazione con le Pro loco dell’Unpli, la rassegna è cresciuta di interesse e partecipazione di anno in anno, arricchendosi via

il programma

l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, e l’Art Research Center, Ritsumeikan University di Kyoto ed ha il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma e del Consolato Generale del Giappone a Milano. In mostra anche preziosi oggetti, sempre appartenenti alla collezione del Museo d’Arte Orientale di Venezia, che compaiono nelle stampe o sui quali sono raffigurati gli stessi luoghi celebri del Giappone e di Edo proposti nelle xilografie di Hiroshige. Per il pubblico e per la scuola sono in programma diverse iniziative per scoprire il mondo che così bene Hiroshige ha ritratto nelle sue opere cogliendo, nell’avvicendarsi delle stagioni, l’incanto dei luoghi amati.

’appuntamento con il mistero nel Veneziano prende il via il prossimo 31 ottobre a Chioggia, nel centro storico, itinerari guidati a caccia delle streghe. Sempre il 31 ottobre a Mira in due diverse location, Villa Valmarana e Villa Valier, “Il mistero del passaggio segreto” con rappresentazione teatrale, itinerari guidati e serata di racconto. Dal 7 novembre e fino al 23 invece a Ca’ Zanardi a Venezia si aprono i battenti della mostra “Venezia Misteriosa Atto V”, aperta al pubblico da mercoledì a domenica, dalle 13 alle 18. L’8 novembre, nella Laguna sud a Chioggia, il fascinoso itinerario guidato in barca, con catastorie, alla ricerca del “Mistero della Valle dei sette morti”. Il 10 novembre presso la scuola materna di Camponogara “Musica e personaggi fiabeschi dai racconti del popolo contadino”, con rappresentazione teatrale, cantastorie e itinerari guidati. Il 12 novembre nella Casa del cinema a Venezia, è in programma la proiezione del film “Il Ponte dei Sospiri”. Il 13 a Mestre presso il Centro Culturale Candiani “Racconta le storie dei nonni”, serata di racconto e musica. Appunatmento clou a Venezia il 14 novembre: il Festival incontra infatti lo scrittore Giancarlo De Cataldo. La kermesse nel Veneziano prosegue domenica 16 a Dolo dove nel centro cittadino sono organizzati itinerari guidati sul tema de “Il miracolo della Madonna dei Molini”. Sempre il 16 a Fiesso D’artico in piazza Marconi andrà in scena la rappresentazione teatrale “L’amore non tramonta mai”. Gli allievi del liceo musicale Giorgione di Castelfranco saranno i protagonisti della serata di venerdì 21 novembre a Noale presso la Sala San Giorgio. Giorgione in musica è una serata di note e lettura. Il 22 novembre a Chioggia in Piazza Granaio teatro di strada con il “Processo e monito per strigarie e malie”. “Requiem per l’omo nero” è il titolo della rappresentazione che andrà in scena il 22 novembre prossimo presso la sala parrocchiale di Martellago. Domenica 23 al Centro culturale Da Vinci a San Donà di Piave appuntamento con “Il fantasma del castello di Mussetta”, rappresentazione teatrale, musica e mostra. Sempre domenica 23 nelle vie del centro di Dolo “Il miracolo della Madonna dei Molini”, itinerari guidati pomeridiani e la sera al Cineteatro Italia musical. Per finire domenica 30 novembre al Teatro Toniolo di Ceggia andrà in scena “Quel rumor de’ pignatei...” spettacolo e mostra.


Sport 27 23 Pallavolo A Campocroce di Mirano la presentazione delle nuove squadre

La Miranese volley punta in alto di Alessandro Abbadir

neWS

A

settembre nella palestra comunale di Campocroce a Mirano, si è tenuta la presentazione del nuovo anno sportivo della Miranese Volley Anche quest’anno la società punta a far crescere il settore giovanile sia il maschile, sia il femminile. Grazie alle collaborazioni con altre società del circondario, Progetto Agorà per i ragazzi e Progetto Synergy per le ragazze, si spera di ripetere gli eccezionali risultati dell’anno passato con il secondo posto provinciale, il terzo regionale e il diciottesimo nazionale nella categoria Under 16 femminile. Alla presentazione erano presenti tutte le squadre della Miranese Volley con i rispettivi tecnici e dirigenti, le squadre Synergy e le squadre Agorà. C’era la presenza inoltre di una squadra in rappresentanza delle società con cui la Miranese collabora da tempo provenienti da Spinea: Chirignago e Borbiago. Soddisfatto il presidente Luca Frasson “Quest’anno a livello sportivo - ha detto - vogliamo ripetere e, speriamo, migliorare i risultati dell’anno scorso. Puntiamo a far conoscere nella zona del circondario questo splendido sport soprattutto ai bambini delle scuole elementari e a quelli delle scuole medie, investendo su tecnici capaci che sappiano trasmettere la loro passione a questi atleti in

G erba. Anche quest’anno saremmo presenti nelle scuole primarie del comune con quasi 1000 ore di gioco con i nostri tecnici federali. Abbiamo in serbo il progetto (già presentato alle varie amministrazioni competenti) per la realizzazione di almeno due campi da beach volley fissi, nell’area degli impianti sportivi e scolastici: speriamo che quest’anno possano essere realizzati. Naturalmente per riuscire ad ottenere questi risultati sportivi e di ampliamento del bacino dei ragazzi, abbiamo bisogno di aiuto, di ogni tipo: da quello partecipativo, alla attività dirigenziale e organizzativa con persone che possano dedicarci un

Da San Giuliano a Venezia

venicemArAthon, ArrivA lA mArAtoninA

1

0 km sono la lunghezza del percorso della nuova maratona legata alla ventinovesima edizione della Venicemarathon. Il 26 ottobre si potrà correre la maratona non competitiva lungo gli ultimi 10 km della gara: da Parco San Giuliano Mestre fino a Riva Sette Martiri Venezia. “Questa nuova 10 km è un omaggio al grande pubblico, a quella di fetta di amanti del movimento e del benessere non competitivo che rappresentano la linfa vitale del nostro movimento – ha dichiarato il Presidente del Venicemarathon Club Piero Rosa Salva - lanciamo questa manifestazione per rispondere alle grandi sollecitazioni ricevute da parte di atleti italiani e stranieri non sempre competitivi per una 42 km ma che vogliono anche godersi le bellezze di Venezia, e per far vivere a un pubblico ancora più vasto emozioni straordinarie”. All’interno della programmazione della Venicemarathon l’evento solidale Venicemarathon Charity Program 2014; un nuovo format di personal fundraising che vede coinvolte ben 15 associazioni no profit, con una raccolta fondi che ad oggi ha già superato i 20 mila euro, e che ha il volto e il cuore del campione Alex Zanardi. “La mia vicinanza alla Venicemarathon – ha commentato Alex Zanardi - nasce da un interesse sportivo. Da quando ho iniziato a correre in handbike ho disputato diverse maratone ma la Venicemarathon mi è entrata subito nel cuore perché per me resta una delle più belle al mondo. In questi anni

ho potuto intavolare con gli organizzatori discorsi legati alla solidarietà e nel corso del tempo questi amici hanno portato avanti una raccolta fondi che per la mia associazione “Bimbingamba” è a dir poco preziosa. Assieme abbiamo ridato il sorriso a moltissimi bambini che non si possono permettere protesi per problemi economici. Per quanto riguarda quest’anno, credo molto in questo nuovo progetto di personal fundraising perché sono convinto che gli eventi sportivi hanno la capacità di coinvolgere tante persone e questa formula ne coinvolgerà davvero molte”. Lusinghiera è stata la raccolta fondi legata all’edizione 2013 della maratona che ha raccolto circa 15 mila euro destinati a Telethon, che finanzia la migliore ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Il nuovo Charity Program 2014 nasce, invece, dal desiderio da parte degli organizzatori di supportare un maggior numero di associazioni e abR.P. bracciare nuovi progetti.

po’ del loro tempo, a quello importantissimo economico e, da non dimenticare, da quello delle istituzioni, in primis l’amministrazione Comunale, le dirigenze scolastiche e la Federazione. All’evento erano presenti il sindaco di Mirano Mariarosa Pavanello, l’assessore alle politiche per i giovani e per lo sport Cristian Zara e il presidente della Fipav Venezia Gianfranco Formentin. La Miranese Volley in queste settimane ha organizzato diversi tornei giovanili in cui le sue squadre hanno avuto anche ottime affermazioni. Si tratta di una società che si sta affermando a livello locale provinciale e regionale

A Camponogara

in bici e A piedi per lA SAlute

rande successo per la 14esima Giornata della Salute dell’Ulss 13, iniziativa che si è svolta a fine settembre. La manifestazione è stata organizzata dal Dipartimento di Prevenzione con la collaborazione dei circoli aziendali, le associazioni di volontariato e i gruppi sportivi del territorio. L’obiettivo era di promuovere dei corretti stili di vita tra cui l’importanza del movimento. In Piazzetta Unità d’Italia a Camponogara si è svolta una marcia non competitiva e una biciclettata per cicloamatori. La camminata prevedeva tre distanze (8 km, 14 km e 30 km) toccando i territori di Camponogara, Campagna Lupia, Campolongo, Fossò, Vigonovo, Strà, fino a far rientro a Camponogara. La biciclettata copriva una distanza di 64 km attraversando i territori comunali di Camponogara, Dolo, Mira, Mirano, Martellago, Noale, Santa Maria di Sala, Pianiga. Inoltre sono stati svolti, sempre in piazzetta Unità D’Italia, dove ha anche sede il distretto sanitario, una serie di controlli gratuiti (misurazione della pressione, del peso, controllo della glicemia con la possibilità di richiedere una valutazione nutrizionale); sono stati inoltre allestiti degli stand grazie alla collaborazione delle associazioni e dei servizi ospedalieri di Dolo. “Una grande occasione di partecipazione - ha dichiarato il direttore del Dipartimento di Prevenzione Flavio Valentini - che permette di promuovere corretti stili di vita a vantaggio della salute condividendo iniziative insieme”. G.P.


14 24

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Bilancio La voce di spesa più pesante

La Sanità veneta è davvero virtuosa?

Roberto Volpe, presidente di Uripa: “Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale” di Maria pavan

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rrivava a maggio l’ok della Corte dei Conti sul bilancio sanitario del Veneto dopo aver passato al microscopio la gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore contenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in difficoltà. Un risultato ottenuto costringendo le Asl a limare, risparmiare e dunque, in verità, a tagliare servizi sul territorio. Qualche riga del bilancio era comunque rimasta in rosso perchè alcune Asl non sono riuscite a portare in pareggio il bilancio. Nonostante ciò avevano migliorato. Tra queste Asl 12 Veneziana (meno 55,2milioni); Asl 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); Asl 20 di Verona (meno 20,5 milioni; Azienda ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (meno 34,2 milioni). Tutto bene dunque. O forse questi risultati vanno riletti alla luce della realtà dei fatti? Alcuni di questi fatti sono macroscopici e i cittadini li conoscono bene. L’ospedale all’Angelo di Mestre è gravato dai costi del project financing: “Rate da circa 15 milioni di euro all’anno, per una ventina d’anni, a carico dei bilanci dell’Ulss 12 - afferma Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori,- sono un macigno opprimente che impone sacrifici e minori servizi.

Ora il braccio di ferro leghista sull’ospedale di Padova ha prodotto come unico effetto certo lo stop al project financing. Ebbene, visto che l’ospedale all’Angelo ha una dimensione provinciale e serve la popolazione di quattro Ulss, sia la Regione a farsi carico delle rate del project, senza che ci rimettano solo i cittadini mestrini e veneziani”. Una posizione che rischia di trovare appoggio e consenso se, come sembra, in altri territori si costruirà il nuovo con finanziamenti pubblici. Rovigo, intanto, subisce un taglio “vergognoso e gravissimo” come lo definisce il Consigliere Pd Azzalin che non esclude di impugnare la recente delibera di Giunta “che disattende non solo le promesse fatte, ma anche quanto contenuto nelle norme approvate dal Consiglio”. L’ospedale di Rovigo, che doveva essere hub provinciale, sarà un ospedale di serie B. Una scelta fatta, secondo il Consigliere polesano, per ammortizzare i costi della costruzione del nuovo ospedale di Monselice, a scapito delle esigenze dei territori. Altra battaglia in corso a Noale dove il consigliere regionale del PD, Bruno Pigozzo chiede “che venga rispettato l’indirizzo della Regione di collocare ospedali di comunità in strutture pubbliche con i posti letto necessari a tenere così attivi i vari servizi ed ambulatori, dalla medicina di gruppo al distretto, dalla

medicina dello sport alla riabilitazione cardiologica. L’eventuale collocazione dei posti letto in una struttura privata - conclude Pigozzo - provocherebbe invece uno svuotamento dell’ospedale. Cosa che penalizzerebbe i cittadini noalesi e smentirebbe le indicazioni della Regione”. E da ultima va raccontata la levata di scudi della commissione Sanità contro la Giunta per il riparto del fondo regionale per la non autosufficienza, deciso il 9 settembre scorso dall’esecutivo senza consultare prima la commissione. L’organo di indirizzo e controllo di palazzo Ferro-Fini, presieduto da Leonardo Padrin, ha deciso di censurare la Giunta, dopo aver ascoltato le preoccupate proteste di Uripa, l’associazione delle case di riposo pubbliche e private. La delibera, secondo le valutazioni di Uripa, azzera ogni forma di contribuzione per le case di riposo per circa 2 mila non autosufficienti accolti senza impegnativa regionale. ”Il fondo per la non autosufficienza non può essere il bancomat della sanità – è insorto Roberto Volpe, presidente di Uripa, durante l’incontro con la commissione Sanità - Quest’anno mancavano alla sanità 10,5 milioni di euro per pagare la quota alberghiera degli ospiti degli istituti psichiatrici e la giunta Zaia li ha presi dal fondo per i non autosufficienti. Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”.

Sopra l’ospedale dell’Angelo a Mestre, a fianco Roberto Volpe presidente di Uripa

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Zaia: “Il meglio è qui non serve andare all’estero”

e’ nAtA lA rete oncologicA venetA

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onostante gli innegabili successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla prevenzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verificano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramificano interessando pressoché l’intera galassia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifica delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – ROV. Questa nuova organizzazione, garantisce le migliori cure a ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. L’obiettivo finale della ROV è di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consapevolezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete.

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Il Veneto in primo piano 15 25 Dibattito infuocato Dopo la bocciatura del progetto di Padova Ovest ecco le ipotesi

Ospedale: Bitonci vuole il “nuovo sul vecchio”, Zaia cerca una mediazione

di Nicola Stievano

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’ stata la telenovela dell’estate che, visto il successo, prosegue più frizzante che mai anche in questa seconda parte dell’anno. Stiamo parlando del destino dell’Ospedale di Padova, uno dei più importanti poli sanitari del Nordest, ma anche dell’Italia intera, da mesi al centro di un continuo botta e risposta tra il nuovo sindaco di Padova, il presidente della Regione, il rettore dell’Università e, di riflesso, l’intero mondo politico e istituzionale. Bitonci pochi giorni dopo il suo insediamento ha stralciato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest e rilanciato la co-

lA Soluzione

struzione del “nuovo sul vecchio”, per lasciare il nosocomio dove si trova e allo stesso tempo rifarlo da cima a fondo. Una soluzione che non trova tutti d’accordo, a partire dal mondo accademico che per Padova sottolinea la necessità di un ospedale grande e moderno, con stantard di qualità e sicurezza molto lontani da quelli attualmente possibili nella struttura di via Giustinani. L’attuale cittadella è caotica e poco efficiente, al punto che la ricostruzione nello stesso luogo verrebbe a costare di più e richiederebbe anche un periodo più lungo. Non la pensa allo stesso modo Bitonci che

di recente ha presentato un suo piano per la ricostruzione “nuovo su vecchio”. Il tutto in cinque passi: il trasferimento dell’obitorio in zona cimiteriale a carico del Comune, l’accentramento della “dorsale dei servizi” nell’area dell’ex Macello, l’abbattimento del vecchio obitorio e la costruzione dell’”Ospedale della mamma e del bambino”, lo spostamento delle cliniche dall’area ovest a quelle est della struttura (dopo l’abbattimento dei reparti materni, infantili e ginecologici), la realizzazione di uffici, un parco ed, eventualmente, strutture di ricerca e campus universitari nell’area ovest

be ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, - ha dichiarato il Governatore - lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città. Dopo 10 anni avremo così due ospedali un policlinico con campus e un hub provinciale”. Parole che aprono un ulteriore scenario, accolte positivamente da Bitonci. Ma la strada è ancora lunga.

Il sindaco di padova presenta il piano che rivoluziona anche la viabilità della Stanga

bitonci rilAnciA: nuovo policlinico univerSitArio nell’AreA cuS - ApS

A

ll’ultimo Bitonci scopre le carte e prende al balzo la proposta di Zaia, presentando il nuovo polo ospedaliero che mantiene mille posti nella sede attuale e una nuova struttura poco lontano, in via Corrado, dove si trovano il Cus e gli Uffici Acegas Aps.“Due ospedali, per la città e per tutta la Regione, in centro, a 600 metri l’uno dall’altro, vicini allo Iov e agli Istituti universitari, collegati all’autostrada da un nuovo sistema di viabilità che consentirà di alleggerire il traffico della Stanga, grazie ad un ponte che collegherà via Corrado con via Longhin. Una proposta che non prevede ulteriore consumo del suolo e rischiose pratiche di esproprio – dichiara Massimo Bitonci – Sull’area giustinianea potrà insediarsi l’Ospedale della città, con il Sant’Antonio, con 1000 posti letto. In via Corrado, dove ora si trovano gli impianti sportivi del Cus e gli uffici di

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liberata. Il costo stimato dall’amministrazione comunale sarebbe di 779 milioni di euro. Quindici gli anni necessari alla realizzazione di tutti i tre blocchi del nuovo complesso (altezza compresa tra i tre e i quattro piani, più uno sotto terra) per un totale di 1320/1700 posti letto dove trasferire anche lo Iov e l’ospedale Sant’Antonio. Ma la discussione è ancora aperta e la settimana dopo arriva, dopo un lungo silenzio, la proposta di Zaia. “Si potreb-

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Acegas-Aps (ex Gasometro), su un’area di quasi 200.000 metri quadri, con possibilità di un ampliamento per altri 50.000 metri quadri sui prospicienti terreni di proprietà del Comune, in via Longhin, sorgerà il Policlinico universitario – prosegue il sindaco di Padova – Aspettare qualche settimana, dopo anni di immobilismo, è stato vantaggioso sia per la Regione, che per i padovani. L’Amministrazione ha prontamente raccolto l’offerta del presidente Zaia, che prevede di mantenere in città, e vicini fra loro, due ospedali e lo Iov. L’abbattimento degli edifici obsoleti, presenti nell’area giustinianea, consentirà inoltre di liberare nuovi spazi, a disposizione dell’Università, per la realizzazione di Istituti di ricerca e per l’ampliamento delle rete, già N.S. esistente, del Campus universitario”.

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26 Il Veneto in primo piano 16 La nuova legge Parte l’interrogazione alla giunta regionale

Estrazioni, ora lo spettro torna a fare paura Il decreto “Sblocca Italia” contiene novità importanti. Secondo ambientalisti e Cinque stelle il rischio è quello di rendere più facili le autorizzazioni

di lorenzo Zoli

“I

l mio no alle trivellazioni è assoluto”. Questa la posizione più volte espressa dal governatore del Veneto Luca Zaia. Nonostante la sua irremovibilità, proprio il Veneto potrebbe essere una delle prime “vittime” delle novità contenute nel decreto legge 133 del 12 settembre 2014 meglio noto come “Sblocca Italia”. Nelle pieghe della norma, che paradossalmente nella sua intestazione reca anche “l’emergenza del dissesto idrogeologico”, si trova infatti una parte definita “sblocca energia”, che il gruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle non ha esitato a definire “sblocca trivelle”. In particolare, quanto contenuto nell’articolo 38 - “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” - ha già sollevato le critiche delle associazioni ambientaliste. Wwf, Legambiente e Greenpeace ne hanno chiesto l’immediata cancellazione, in quanto queste misure “consen-

tono di applicare le procedure semplificate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità, trasferiscono d’autorità le valutazioni d’impatto ambientale sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente e compiono una forzatura rispetto alle competenze concor-

Le norme di tutela della laguna di Venezia dovrebbero salvare le coste renti tra Stato e Regioni”. L’Alto Adriatico, in particolare, sarebbe minacciato in quanto, si legge nel documento, queste novità “trasformano forzosamente gli studi del Ministero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in

‘progetti sperimentali di coltivazione’”. A rendere ancora più “avvelenata” la polpetta per il presidente Zaia il fatto che una delle concessioni riguarda il permesso di ricerca “Carità” che prevede un cantiere di perforazione nel Comune di Nervesa della Battaglia, proprio nella “sua” provincia di Treviso. Se lo “Sblocca Italia” sembra dare la stura alle trivellazioni a terra come in mare, in Veneto come in Sicilia, visto che proprio il premier Matteo Renzi si è augurato che la produzione d’idrocarburi possa raddoppiare e, con essa gli introiti da royalty e tasse, un’ancora di salvezza per le coste venete è comunque rappresentato dalle norme di tutela della laguna di Venezia, che gode di una speciale protezione viste le particolari problematiche legate al suo sprofondamento, connesso al fenomeno noto come subsidenza, ovvero il progressivo abbassamento del terreno, provocato sia da cause naturali

Il presidente della Regione Luca Zaia che da cause antropiche. Un fenomeno che si riscontra in maniera evidente anche nelle zone della pianura Padana e, in particolare, nel Delta del Po, dove è particolarmente accentuato anche per le estrazioni di acque metanifere che hanno interessato questa zone. Il Veneto si è espresso anche a livello di consiglio regionale, con una proposta di legge statale volta a vietare le trivellazioni sul territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Ed è chiamato ora a ribadire ancora

una volta la propria contrarietà dal consigliere regionale del Gruppo Misto ed esponente di Prima il Veneto Giovanni Furlanetto che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere affinché il si blocchino i tentativi di trivellazioni in Adriatico. E’ probabile che il Veneto insieme ad altre Regioni faccia ricorso alla Corte costituzionale contro il rilascio dei permessi minerari centralizzato, ma quello che è certo è che la battaglia sugli idrocarburi è appena iniziata.

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l Veneto ha già detto chiaramente no alle trivelle: il 25 gennaio 2011 il Consiglio regionale ha approvato con consenso unanime e trasversale la proposta di legge statale “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia’”, con la quale si vietano “le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi” nelle province di Padova, Rovigo e Venezia. Un segnale forte, ribadito anche il 9 novembre 2012, in occasione della “tavola rotonda sul mare”, la conferenza internazionale delle Regioni adriatiche e ioniche sulla “Salvaguardia delle coste dall’estrazione di idrocarburi in mare”, che ha riaffermato la volontà delle istituzioni regionali di fermare le trivellazioni al largo delle coste. Alla tavola rotonda era presente anche il consigliere regionale Graziano Azzalin, polesano, primo firmatario della proposta di legge statale. “Purtroppo – dice - nonostante la volontà politico-istituzionale del Veneto sia stata espressa in modo univoco, tutto giace ancora nei cassetti del Parlamento e nonostante qualche segnale da parte della Commissione Ambiente del Senato, che l’estate scorsa mi ha convocato a Roma per delle audizioni in merito, il tema sembra essere contrastato da interessi forti e quanto contenuto nel decreto ‘Sblocca Italia’ ne è la conferma. Credo che ora la strada per questa legge sia ancora più in salita, ma non dispero: riaffermare il principio di precauzione e della sicurezza idrogeologica di un territorio che già soffre

Graziano Azzalin i danni causati dalla subsidenza, Venezia, il territorio lagunare, il Delta del Po e la pianura padano-veneta, è un ragionamento non tanto o non soltanto ambientale, quanto economico”. “Questo – spiega Azzalin - si capisce bene guardando ai costi lasciati in dote dalle estrazioni di metano avvenute nel Delta del Po fino al 1961: cifre vicine ai 5 miliardi di euro, oltre a circa un milione e mezzo annuo per tenere in funzione le idrovore. Questi sono gli effetti delle estrazioni, che nessuna royalty può coprire. La salvaguardia dell’assetto idrogeologico è la più grande opera pubblica che si possa avviare in questo momento e la prevenzione è a costo zero. E’ difficile monetizzare la messa in sicurezza e la tutela, purtroppo però i conti si fanno al negativo quando avvengono diLo.Zo. sastri”.


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18 Voci da palazzo 28 Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia! E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale di Maria pavan

V

orrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embargo. E lo dice convinto, come se fosse davvero possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni. Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “ufficiosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci. Zaia agisce su mandato della Giunta che gli aveva chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire direttamente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a seguito della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più numerosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane. Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Economia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

Clodovaldo Ruffato tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo nazionale e gli Organismi europei affinché vengano valutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positivo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non significa solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Presidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

Matteo Toscani

Massimo Giorgetti

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il terzo Settore È StrAtegico per il veneto

“il governo È il peggiore dei motoScAfiSti”

l terzo settore, soprattutto in un momento di crisi economica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regionale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profit “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e finanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo. L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi filoni di sviluppo per le organizzazioni non profit anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito finanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della cooperazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare attenzione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfida che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

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l Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafisti. Proprio come i motoscafisti scaricano uomini, donne e bambini sulle nostre coste senza alcun scrupolo e senza nessuna pietà, l’Esecutivo nazionale sta scaricando sugli enti locali la gestione di una emergenza umanitaria che si sta aggravando di giorno in giorno. Dobbiamo dire basta: altro che Mare nostrum, Veneto nostrum!”. A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vicecapogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura prova le strutture e lo stes-so volontariato che finora non si è mai tirato indietro”. “La linea di questo Governo è quella di scaricare l’emergenza sui Prefetti, a loro volta sempre più imbarazzati nell’approcciarsi ai sindaci, i veri anelli deboli della catena. Tocca all’Esecutivo as-sumersi la responsabilità degli arrivi; scaricare sugli altri è fin troppo facile”.

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L’opinione Roberto Ciambetti, Assessore agli Enti locali

“dAllo StAto poche riSpoSte e riSorSe”

L

a Giunta veneta ha costituito l’Osservatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che detta norme in materia di Città Metropolitane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di definire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certezza di vederci trasferiti i finanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifici scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

leonardo padrin, (FI)

“politici in regione: due mAndAti bAStAno”!

“U

n aiuto al ricambio generazionale e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale definisce la nuova proposta di modifica della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che sufficiente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presenti nelle istituzioni”. Graziano Azzalin (pD)

tAglio grAviSSimo dellA SAnità poleSAnA

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nvito i polesani ad aprire gli occhi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire l’emorragia dei nostri migliori specialisti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte specialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato definitivamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa definitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, invece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project financing”.

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Voci da palazzo 19 29 Politica ed economia Il dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico regionale

Pd: “Il turismo del futuro in Veneto” Ad un anno dall’approvazione delle legge regionale n.11 del 2013 si riflette su opportunità e criticità per un settore trainante dell’economia veneta che sta cambiando pelle

di Ornella Jovane

Da sinistra De Menech, Fasoli, Rosso, Salvagno e Lucio Tiozzo

L

a politica si confronta con il mondo degli operatori turistici, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, tecnici e addetti ai lavori in un dibattito pubblico organizzato per fare il punto della situazione ad un anno dall’approvazione della nuova legge regionale, la n. 11 del 2013, sul turismo. L’iniziativa, dello scorso 10 ottobre a Sottomarina di Chioggia, è del gruppo regionale del Partito Democratico che si propone di mettere a fuoco opportunità e criticità di una legge che regolamenta un’attività principe dell’economia regionale, in una fase di profondi e radicali cambiamenti. A fare gli onori di casa il capogruppo del Pd Veneto Lucio Tiozzo che ha introdotto i lavori e gli ospiti del convegno: il segretario regionale, Roger De Menech e il consigliere Roberto Fasoli, il direttore del Dipartimento del Turismo per la Regione Veneto, Paolo Rosso; l’assessore al Turismo di Chioggia, Maurizio Salvagno e Stefano Ceci, consigliere del Ministro al Turismo e alla Cultura Franceschini. “Il Veneto - ha esordito Tiozzo - si conferma anche nel 2014, nonostante la stagione controversa per l’inclemenza del tempo, la prima regione in Italia e la quinta in Europa per le presenze turistiche: 62milioni l’anno pas-

116 e 117 si ridefinisce in maniera chiara il rapporto di competenze tra Stato e Regioni anche in materia di turismo. Lucio Tiozzo ribadisce dunque “l’impegno del Partito democratico in questo ultimo scampolo di legislatura verso questo tema che rimane una voce predominate della nostra azione politica” anche in prospettiva di una futura eventuale vittoria alle prossime regionali. L’appello agli operatori e a tutti gli addetti ai lavori è dunque quello di fare squadra, anche in un contesto di rapporto dialettico e talvolta conflittuale, ma sempre profiucuo per rispondere alle sfide del futuro. Il segretario regionale del Pd e deputato Roger De Menech ha insistito sull’azione che il Governo nazionale sta portando avanti attraverso la riforma del titolo V finalizzata a riqualificare il sistema Paese anche a scopo di rilanciare il turismo. “Dobbiamo legare il turismo - ha detto nel suo intervento - alle bellezze del paesaggio, alle infrastrutture che devono essere funzionali e accoglienti. Da questo presupposto di una visione complessiva nasce il concetto nella riforma del titolo V di far sì che alcune funzioni dai Comuni tornino allo Stato, coordinatore centrale del progetto di riqualificazione del sistema Italia.

Per fare bene il turismo, che è una vera e propria industria, bisogna gestire in maniera professionale il Paese”. Più tecnico l’intervento del consigliere regionale del Pd Roberto Fasoli che pur premettendo il buon risultato ottenuto dai lavori che hanno portato alla nuova legge regionale sul turismo ha voluto soffermarsi sulle criticità che ancora interessano il settore. Da quelle contingenti come il futuro dei lavoratori delle Apt, considerata l’imminente chiusura dell’ente, che non possono essere assorbiti dalla pubblica amministrazione essendo assunti con contratti privatistici. Al nuovo assetto delle Odg (organizzazione di gestione delle destinazioni) gestite in cooperazione pubblico-privato, a quello dei finanziamenti che prima erano regionali, al demanio marittimo, alla tassa di soggiorno la cui norma nazionale va cambiata chiarendo che si tratta di una tassa di scopo. Infine un’esortazione guardando al futuro. “Il Veneto - ha concluso Fasoli - è un laboratorio importante, non deve seguire il carro ma dettare le norme a livello nazionale anche in ambito turistico”. Il Pd Veneto strizza l’occhio al settore, promettendo di esserci nelle prossime sfide, pronto a dare risposte di cui c’è bisogno.

L’analisi tecnica Il direttore del Dipartimento regionale del Turismo Paolo Rosso

commenti Dagli operatori turistici al consigliere del Ministero

michielli: “lAvoriAmo SullA promozione” ceci: “StrAtegici mobilità e innovAzione” Da sx Marco Michielli e Stefano Ceci

“E

sato. Un primato che conferma il ruolo trainante che il turismo gioca nell’economia regionale, a maggior ragione se si pensa che rappresenta un’industria che nessuno può delocalizzare”. Alla luce di queste considerazioni risulta perciò strategica la nuova legge regionale che introduce elementi di innovazione nell’ambito di un settore che sta cambiando pelle ed i provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale e dall’attività del Consiglio. “La Legge - prosegue il capogruppo del Pd Veneto - punta al potenziamento di tutti gli asset tradizionali dell’offerta turistica, da Venezia alla montagna, dalle spiagge al Delta, dai laghi ai fiumi per alimentare nuove capacità del comparto e proporsi su scala nazionale e internazionale in modo innovativo”. Un’azione che trova supporto nel Decreto legge 83 presentato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini che su scala nazionale rafforza questa impostazione di valorizzazione di tutte le voci che, aggregate, rappresentano i punti di forza del turismo: la cultura, i centri storici, l’enogastronomia... Importante anche il primo voto al Senato sulla modifica del Titolo V della Costituzione, dove negli articoli

sprimiamo profonda preoccupazione sul lavoro di ENIT – sostiene Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto – che così non funziona e dev’essere trasformato in una macchina da guerra per la promozione del turismo, come succede in altri paesi, Spagna in primis. Non chiediamo alla Regione di aiutare gli albergatori – continua Michielli – ma di attrezzare la logistica del terriorio con servizi di trasporto o navette, pubbliche o private, che dagli aeroporti riescano a portare i visitatori direttamente alle località turistiche. Dobbiamo finalmente rendere facile al turista venire e muoversi in Italia”. Fa eco il consigliere del Ministero del Turismo e alla Cultura, Stefano Ceci: “Il problema del turismo non è una questione di posti letto, ma riguarda gli spostamenti delle persone. La mobilità è diventata un punto strategico e decisivo per lo sviluppo di questo settore – e aggiunge Ceci - da Roma proporremo degli incentivi fiscali ai Comuni che investono nella riqualificazione del loro Piano Urbanistico per migliorare l’offerta turistica anche abbattendo le vecchie strutture ricettive eredi della cementificazione selvaggia dei nostri paesaggi. Con altri sgravi fiscali, invece, cercheremo d’incentivare la digitalizzazione del turismo, diventato il mezzo imprescindibile per ricevere prenotazioni e pubblicizzare l’accoglienza”. S.B.M.

Veneto, volano del turismo nazionale, si prepara alle sfide future Sistemi turistici tematici, commercializzazione di ogni destinazione, la rete e la logistica sono le direzioni su cui si deve lavorare

I

l Veneto si conferma locomotiva dell’economia del turismo nazionale. Prima regione italiana per presenza turistica, a un anno di distanza dall’entrata in vigore della nuova legge regionale sul turismo, il Veneto tira le somme e si prepara ad affrontare nuovi scenari per il futuro. “Il turismo è diventato l’industria più importante del Veneto – afferma Paolo Rosso, direttore del Dipartimento regionale del Turismo – ma necessita di un adeguamento delle sue strutture e infrastrutture di accoglienza per migliorarne offerta e appetibilità turistica. La legge 11 del 2013 aggiorna sicuramente l’approccio governativo di questo settore e sposta finalmente l’attenzione sui suoi due attori fondamentali: le imprese e i clienti turisti”. Non più strutture asettiche, ma sistemi turistici tematici e organizzati secondo le caratteristiche naturali, culturali e artistiche del territorio in cui le imprese s’inseriscono. “La nostra regione è ricca di prodotti turistici da sviluppare – spiega Paolo Rosso – basti pensare a tutti i paesaggi che offre, dalle spiagge alle Dolomiti, Venezia e la sua Laguna fino al Lago di Garda. Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale legate ad ogni particolare territorio che lo motivino a tornare in Veneto”. A questo scopo, la nuova legge regionale sostituirà le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione (OGD) preposte a creare un tavolo permanente tra amministrazione e privati per migliorare

Paolo Rosso

“Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale e così convincerlo a tornare in Veneto” la commercializzazione di ogni destinazione regionale. Le prime sei regioni della classifica nazionale (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino Alto-Adige) rappresentano da sole il 70% delle entrate dell’intero comparto turistico. Il Veneto, capolista italiano, conta il 64% di presenze straniere, si colloca anche tra i primi posti delle mete turistiche internazionali, subito dopo le Isole Baleari e prima della Provenza. Oltre ai fedelissimi tedeschi, in-

glesi, scandinavi, francesi e nordamericani, negli ultimi anni sono i turisti dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ad essere aumentati esponenzialmente. “Un dato di cui tenere assolutamente conto nell’ospitalità – sostiene il direttore del Dipartimento regionale del Turismo – perché i turisti di nazionalità Bric sono anche coloro che spendono di più al giorno sul nostro territorio. Primi in assoluto i russi, con una media di 150 euro al giorno, seguiti da brasiliani, statunitensi, cinesi e tedeschi. Dobbiamo farli sentire a loro agio, perché tornino in Veneto e non vadano altrove”. Fondamentale l’inserimento in rete di tutte le strutture ricettive, perché la prenotazione via web è diventato il metodo d’acquisto turistico più usato a cui gli hotel, bed and breakfast, agriturismi e campeggi devono adeguarsi. “Cambieranno anche i servizi d’informazione e accoglienza turistica– aggiunge Paolo Rosso - di cui si potrà occupare l’amministrazione pubblica o privati in convenzione. L’importante è che le formule varino contestualmente al territorio. Così ritroveremo lo IAT o l’Info Point, pensando anche a sistemi in mobilità dell’utente e alle famose App per smartphone”. Indispensabile, infine, un piano per l’incremento della logistica, di cui si discute anche a livello nazionale, e dei servizi aeroportuali, con un occhio di riguardo ai voli low-cost, da considerare ormai parte integrante nella scelta di una meta turistica. Sara Boscolo Marchi


20 Cultura veneta 30 Venezia La signora dell’arte imperava sugli artisti che spesso dicevano: “Se lo dice Ileana”

La collezione Ileana Sonnabend Un percorso espositivo che conta 72 opere scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta

di Alain Chivilò

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n nuovo capitolo espositivo in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation è proposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Cà Pesaro Venezia, fino al 4 gennaio 2015, dopo l’esposizione dell’anno passato. La mostra “Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend” apre nuovamente un percorso sulla storia dell’arte del secolo scorso, attraverso l’occhio mercantile di una potente gallerista: Ileana Sonnabend, ossia Ileana Schapira (Bucarest 1914 - New York 2007). Moglie di Leo Castelli fino al suo decesso e successivamente di Michael Sonnabend, Ileana aprì in questi sodalizi diverse gallerie: Parigi nel ’39, New York nel ’57 con artisti quali Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, fino alle successive sempre a Parigi nel ’62 e New York 1970. Di carattere tosto, unito a una forte dose di opportunismo, all’epoca la signora dell’arte imperava sugli artisti tanto che da quest’ultimi usciva spesso la frase: “Se lo dice Ileana ..” Il percorso espositivo consta di 72 opere, scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta quali “Inflatable Flower (Yellow)” del 2011 di Jeff Koons, “None Sing/Neon Sign” (1970) e “Eat Death” (1972) di Bruce Nauman. A questi si affianca una sezione dedicata all’arte povera con opere di Jannis Kounellis,

Gilberto Zorio, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari e Giovanni Anselmo. Inoltre si possono ammirare capolavori quali “Figure 8” di Jasper Johns del ’59 e le opere “Interior - Combine painting” del ‘56, “Payload” (1962) e “Kite” (1963) di Robert Rauschenberg artista che Ileana, assieme a Leo Castelli e Alan Solomon, contribuì a portare alla Biennale di Venezia del 1964, facendolo vincere il Gran premio della Pittura grazie anche all’intervento del critico italiano Marchiori. Altri artisti presenti sono Andy Wharol con otto lavori quali “Nine Jackies” (1964), “Triple Rauschenberg” e “Cambell’s Soup Can - Turkey Noodle” (1962), Roy Lichtenstein, Jim Dine, James Rosenquist, Claes Oldenburg e Tom Wesselman. L’esposizione chiude con una sala dedicata alla Minimal Art con alcune impor-

tanti sculture datate anni Sessanta, composte di forme geometriche elementari singole o ripetute, realizzate con materiali di preferenza industriali dagli artisti Dan Flavin, Donald Judd e Robert Morris. Una mostra che testimonia un percorso reale dell’Arte che, dagli anni sessanta, attraverso la via commerciale di mercanti e galleristi ha determinato la forza della produzione artistica maggiormente statunitense. La collezione Sonnabend, come indica la direttrice dei Musei Civici Veneziani, Gabriella Belli, è “diventata parte del patrimonio museale di Cà Pesaro anche se si tratta di un prestito a lungo termine: una prosecuzione delle collezioni che come acquisizioni si è fermato agli anni ‘60”.

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ontinua la rassegna che porta nei migliori teatri e piazze della Regione alcune delle voci più belle del mondo. Tra queste c’è sicuramente quella di Noa una cantautrice e percussionista di origine yemenita/israeliana/americana, che insieme con Gil Dor ha entusiasmato e incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico, appassionato e intelligente stile di scrittura e di interpretazione. Sarà in concerto sabato 25 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Accademia di Conegliano. Al centro dello spettacolo Love Medicine, frutto della collaborazione di Noa con Gil Dor, da sempre al suo fianco come direttore musicale e chitarrista. Un album che nasce da quattro anni di lavorazione: una pausa creativa in cui hanno tradotto in musica tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri significativi e luoghi magici. Noa sarà accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al basso e Gadi Seri alla batteria, insieme a un quartetto d’archi. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo, omonimo CD, e al tempo stesso per ripercorrere le canzoni più amate della carriera di questa straordinaria interprete, capace di conquistare anche l’ascoltatore più esigente con la sua voce angelica e la sua presenza scenica magnetica. La musica per Noa è anche strumento per il suo instancabile e coraggioso lavoro per la pace nel suo Paese. I suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres e molti altri ancora. Ma nel calendario di Veneto jazz sabato 1 novembre c’è Gilberto Gil e ancora il 13 novembre Robert Glasper mentre Cassandra Wilson, la signora del Jazz, sarà al Teatro Nuovo di Verona sabato 13 dicembre. Per i dettagli: http://www.venetojazz.com M.P.

Art or Sound

VENEZIA SI DIFENDE

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A

A conegliAno noA e lA SuA voce per lA pAce

Fondazione Prada

Grande Guerrra 1915-1918

Venezia, isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci sta divenendo anno dopo anno la sede principale per la fotografia d’arte della Serenissima. Fino all’08 dicembre la mostra “Venezia si difende 1915 – 1918” testimonia, a cento anni dall’inizio internazionale della Grande Guerra, le protezioni ideate per far fronte alle incursioni aeree austriache. In totale furono 42 gli attacchi che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione. Le quattro sezioni del percorso espositivo mostrano come Venezia si difese, inserendo un focus sulla più importante azione militare italiana durante la I guerra: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste, compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo. Lungo la mostra si percepisce come fu studiata e attuata un’importante strategia difensiva partendo dalla protezione dei monumenti

veneto JAzz

cittadini. Murature di rinforzo, “saccate”, imbragature di legno, rimozione di monumenti pubblici, palloni frenanti per ostruire lo spazio aereo e altane trasformate in postazioni di avvistamento e di difesa antiarea attraverso fucilieri della Marina e volontari pronti al fuoco sono gli strumenti attuati durante la guerra. Tutto questo ha creato la modifica degli usi e costumi dei veneziani che dovevano sempre pensare a essere vicini ai rifugi in occasione delle frequenti incursioni, ascoltando il suono delle sirene, vivendo anche nell’oscuramento, aiutando la rimozione delle macerie, fino al continuo andirivieni negli ospedali. A conclusione del percorso espositivo un corpus illustrativo pone l’accento sulle cartoline postali e sulle campagna di sostegno e sottoscrizioni. Una mostra dunque che mette in luce una testimonianza sugli effetti della Grande Guerra, che diventano a loro volte documenti indispensabili per approfondire ulteriormente la tragicità dell’evento. Al.Ch.

l rapporto tra arti visive e suono, dal Cinquecento alla nostra contemporaneità attraverso il ruolo dell’artista musicista e degli strumenti musicali, è la tematica della mostra che fino al 3 novembre la Fondazione Prada di Venezia, sede a palazzo Cà Corner, propone durante il periodo della Biennale Architettura. Le sonorità si mettono in relazione con le opere d’arte trovando similitudini e diversità. L’esposizione si sviluppa nei due piani principali di questa storica residenza riunendo più di 180 opere e oggetti, tra dipinti e partiture, strumenti musicali decorati, automi e macchine musicali, sculture e readymade. Un allestimento che rimanda al concetto dello spartito nel quale una struttura lineare crea la planimetria e la disposizione ambientale dei supporti, mentre la scrittura musicale che lo compone è sostituita dagli oggetti e dagli strumenti in mostra. Il XVI secolo inizia il percorso espositivo con dipinti a soggetto musicale realizzati da Bartolomeo Veneto e Nicola Giolfino (1520 – 1530) per proseguire con strumenti musicali realizzati da Giovanni Battista Cassarini e Michele Antonio Grandi nel Seicento. Nella storia i secoli XVIII e XIV evidenziano l’evoluzione musicale che portò

alle esplorazioni del 1900. Il secolo passato, suddiviso tra arte moderna e contemporanea, tocca le principali tappe artistiche attraverso il movimento Fluxus con John Cage, George Maciunas e Joe Jones, il Nouveaux Réealism di Jean Tinguely e Arman: tutti artisti caratterizzati da opere con assemblaggi precostituiti, casuali e dispositivi musicali. Da qui le re-

lazioni che i diversi soggetti hanno avuto con le sonorità sono molti, da Tom Wesselmann, Claes Oldenburg a Coosje van Bruggen per esempio. Relazioni con spartiti, banjo, violini e chitarre fino alle opere interattive con il pubblico di Laurie Anderson con Handphone Table (1978), Loris Gréaud con Crossfading Suitcase (2004) e Doug Aitken con Marble Sonic Table (2011). Una mostra divulgativa che aiuta a comprendere la complessità creativa che contraddistingue tuttora musica e arte. Al.Ch.


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Sì,viaggiare viaggiare 14 Sì, 32 FRIULI VENEZIA GIULIA

Collio

territorio da bere

PER LA QUALITÀ DEI SUOI BIANCHI S’È MERITATO L’APPELLATIVO DI “BORGOGNA D’ITALIA” DOPO L’APERTURA DELLE FRONTIERE CON LA SLOVENIA LO SI PUÒ VISITARE INTEGRALMENTE IN PIENA LIBERTÀ UN’IDEA ORIGINALE È FARLO A BORDO DI UNA VESPA GIALLA CINQUE VIGNERONS UNITI IN “COLLIO VITAE” GUARDANO AL FUTURO PUNTANDO SU UN VINO UNICO CHE DIA PIÙ IDENTITÀ ALLA ZONA NELLA FOTO GRANDE UNA

VISTA PANORAMICA DEL COLLIO DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA, IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E UNA VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. PIÙ SOTTO: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO, DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

V

espe gialle si muovono gaie e leggere tra i filari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza. Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza, rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che ordinatamente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel film “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci racchiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’appellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a catturare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista americana e così l’esperienza è finita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio. La cartina che indica i sentieri per le Vespe è significamente priva dei confini fra Italia e Slovenia. Un modo per esorcizzare e archiviare definitivamente il passato, quando il Collio

era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gorizia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vescovado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confini sono spariti. Attraversarlo in libertà significa non accorgersi nemmeno più dell’assurda lacerazione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprezzata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bisogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avanguardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Damian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostrare i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano. Un unico vino

SIRK, L’ARTE DELL’ACETO

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’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciatore”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto) ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspate fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affinamento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature diverse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso: il suo Collio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla faccia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Malvasia e Ribolla gialla. Il primo affinato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infine il “filosofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lunghe macerazioni sulle bucce, affinamento in botti grandi e poi in bottiglia. L’obiettivo di Collio Vitae è dare un appeal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgogna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insomma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di

darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in alternativa creare un vino unico che connoti fortemente la zona (vedi l’esempio del Franciacorta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differenza di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profilo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sacrario di Oslavia, al museo sul monte San Michele, o a quello ospitato al Castello di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricorda l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del conflitto si avverte nel suo quotidiano incontro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devastato di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fino al mare, fino a Grado, fino al golfo di Trieste.


24 Crucilibro

Crucilibro 33

Bisogna meritarselo l’amore

L’amore per i figli non è un sentimento naturale: arriva e va coltivato così come la verità e la forza che tiene unite le famiglie

Daria Bignardi

Anna Visciani

Marco Franzoso

Alberto Schiavone

Alma

Arianna, un ragazzina cerebrolesa

Padre

Mauro

Alter Ego

Maio, il fratello scomparso di Alma

Alice e Daniele, i fratelli

Una madre assente

Veronica

Location

Ferrara

Una famiglia

La quotidianità della vita

Un ingrosso alimentare

Antonia, figlia di Alma

Anna e Davide, madre e padre

Un neonato

I dipendenti dell’ingrosso

Intrigo

A Ferrara, Alma e Maio, due fratelli adolescenti hanno finito la scuola e, su idea di Alma, provano l’eroina. Maio resta segnato da questa esperienza e un giorno scompare. Di tutto questo Alma non racconta nulla alla figlia Antonia fino a quando lei non aspetta un figlio

Da una gravidanza serena che si ribalta nell’incubo di una patologia senza speranze di guarigione o di miglioramenti, Arianna vive nelle storie di Anna, Davide, Alice e Daniele, sconcertanti per la loro lucidità, tenerezza, crudezza, forza

Veronica e Mauro, una normale coppia di trentenni prossimi a diventare genitori: Gli invincibili sono un padre e un lei lavora come cameriera, lui ha un figlio, un giovane imprenditore e un contratto a termine presso un ingrosso neonato ancora da svezzare. Si ritrovano alimentare. Una sera Mauro investe improvvisamente da soli, e devono un collega, ferendolo: per sostituirlo, imparare a stare al mondo, insieme l’azienda è costretta ad assumere in via definitiva un altro dipendente

Finale

Antonia torna a Ferrara per cercare Maio. Passa attraverso un vortice di incontri e verità nascoste. E mentre il figlio le cresce in grembo lei percorre la discesa che va di madre in figlia e si chiede: come si fa a meritarsi l’amore?

Riflessioni profonde, emozioni forti e drammatiche, situazioni comiche e grottesche, sentimenti sinceri e naturali raccontati senza la censura del ‘’politicamente corretto’’, in un ritmo incalzante che tiene incollati alla pagina. E che ci fa interrogare, inevitabilmente, sulla vita.

Trovarsi soli davanti a quella calamita Veronica, apprendista Lady Macbeth portentosa che è un bambino rischia di provincia, convince allora Mauro a di scompaginare ciò che si era prima, uccidere uno dei lavoranti, in modo spalancando un universo tutto da che questa volta la «fortuna» cada su inventare. E se poi si rifacesse viva la di loro, Ma il padrone del luogo spia i donna che tanti anni prima li aveva dipendenti e scopre qualcosa di grave abbandonati?

Eroe - Eroina

Co-Protagonisti

Cosa dire del libro

Leggere… Leggere

Un giallo pieno di tensione e di colpi di scena ma anche la storia di una famiglia che di fronte a un dolore insopportabile si disgrega fino all’autodistruzione

Daria Bignardi L’amore che ti meriti Mondadori, pp. 252 € 18.00

Una storia vera di una famiglia Uno dei romanzi più belli di questo Un ritratto amaro ma allo stesso tempo “diversamente normale” con inizio autunno 2014, di leggerezza ironico e paradossale del mondo del personaggi vibranti di vita e nel senso inteso da Italo Calvino lavoro di oggi. La precarietà che uccide d’amore che nella difficoltà trovano nelle Lezioni americane il futuro e l’anima delle persone motivo di stare insieme

Anna Visciani Se Arianna Giunti, pp.192 € 12.00

Marco Franzoso Gli invincibili Einaudi, pp. 109 € 15.00

Alberto Schiavone Nessuna carezza Baldini&Castoldi, pp.176 € 14.00

di Germana Urbani · www.inmondadori.it<>www.giunti.it<> www.einaudi.it<>www.guanda.it<>wwwbaldinicastoldi.it< >


40 Concerti e non solo 34

mille e ancora mille...

1134

pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto Gran teatro Geox

morriSSeY, 22 ottobre A pAdovA Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista. Morrissey, l’artista più importante dell’ondata british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfondibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro. Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo scioglimento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che finita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo. Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

eventi

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney. Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per apprezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi. palasport di Verona

15 novembre 2014 pAlASport di veronA i SubSonicA tornAno con un diSco e un tour per uno ShoW innovAtivo Sorprendente inimitAbile

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n questi mesi Samuel, Max Casacci, Boosta, Ninja e Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a confrontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixano in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, potente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni. tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

treviSo “home feStivAl” lA provA-ticKet: Si iniziA A fAre Sul Serio: 62.000 preSenze”. interviStA Ad Amedeo lombArdi, ideAtore del home feStivAl trevigiAno

A

medeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfide per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali. Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli organizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti. Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certificati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio. “Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”. E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

YAvAnnA... QuAndo il clASSico incontrA l’elettronicA tre Sorelle che vogliono AndAre ”dove le portA il cuore” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identificare la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze piemontesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Alchemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - flauto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matrimoni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori appassionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album completo. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fidavamo di nessuno e non volevamo fidarci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affidarci a lui per i suoni e per gli arrangiamenti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nella musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affidiamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andando?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le nostre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengono trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Letizia: “Deriva da un libro di Tolken. Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna significa ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Virginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quando siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affiancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materializzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”. Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonificare l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ultimo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”. Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese, l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fissa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio. Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non significa far dormire delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne. In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.


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I nostri esperti 37 affari di famiglia

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Affidamento dei figli, responsabilita’ genitoriale e accenni sull’assegno di mantenimento a pochi mesi dalla riforma della filiazione (d. lgs. 28.12.2013 n. 154)

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare, così come da alcuni di Voi richiestomi, l’affidamento dei figli con particolare attenzione all’assegno di mantenimento anche a seguito delle modifiche apportate a seguito dell’entrata in vigore a febbraio 2014 della riforma del diritto di famiglia e della filiazione (D. Lgs. 28.12.2013 n. 154). Questa riforma ha, tra le altre cose, abrogato gli artt. 155 – 155 sexies del Codice Civile, che disciplinavano i provvedimento nei confronti dei figli in caso di separazione dei genitori, ed equiparato i figli naturali ai figli legittimi. In sostanza oggi sono gli artt. 337 bis – 337 octies del Codice Civile che disciplinano l’esercizio della responsabilità genitoriale a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio o all’esito di procedimenti relativi i figli nati fuori dal matrimonio. Ma che cos’è l’affidamento dei figli? L’affido dei figli definisce la ripartizione della responsabilità genitoriale sui figli minorenni in situazioni di non convivenza, causata dalla separazione dei genitori o da cessazione di convivenza more uxorio. Peraltro, a partire dal mese di febbraio 2014, non si parla più di potestà genitoriale ma di responsabilità genitoriale. Come ho già avito modo di dirvi in qualche rubrica “fa”, il nostro ordinamento, con la riforma del 2006, predilige l’affidamento condiviso che prevede, in caso di cessazione della convivenza dei coniugi o dei conviventi more uxorio, l’attribuzione stabile ad entrambi i genitori dell’esercizio della responsabilità genitoriale in regime di comune accordo. Nonostante il favore legislativo per l’affidamento condiviso, il giudice che pronuncia la separazione ed i consequenziali provvedimenti relativi ai figli deve valutare, prima di ogni altra, la soluzione che tutela al meglio l’interesse del minore, ragion per cui può disporre l’affidamento esclusivo ad uno solo dei genitori solo ove ciò risponda al superiore interesse del minore. Quali sono i presupposti per l’affidamento condiviso? Il presupposto per tale forma di affidamento è l’assenza di “conflittualità insanabili” tra i genitori, ovvero il permanere di un’ “armonia” tra gli stessi. Il giudice, quando dispone

l’affidamento condiviso, provvede anche sulla residenza dei figli (c.d. collocamento prevalente) e sulle modalità e tempi con cui l’altro genitore può e deve stare con loro. Il genitore cui sono affidati i figli, salva disposizione del tribunale, esercita la responsabilità genitoriale attendendosi alle condizioni determinate dal Tribunale in sede di separazione o nella successiva modifica delle condizioni di

separazione, o con la sentenza di divorzio o nel provvedimento ottenuto ex. 337 bis c.c. Salvo non sia stabilito diversamente, le decisioni di maggiore interesse per i figli (Es. istruzione, educazione, salute, tenendo conto delle inclinazioni e delle aspirazioni dei figli stessi) devono essere concordate da entrambi i genitori. Quali gli spazi per l’affidamento esclusivo?

Con la L. n. 54/2006 il modello dell’affido esclusivo sembrava essere superato e ormai eccezionale, tuttavia la recente riforma attuata dal d.lgs. 154/2013: ha previsto all’art. 337-quater c.c.: 1. La possibilità per il giudice di disporre l’affidamento dei figli ad uno solo dei genitori qualora ritenga, con provvedimento motivato, che l’affidamento all’altro sia contrario all’interesse del minore;

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2. La possibilità per ciascuno dei genitori di chiedere, in qualsiasi momento, l’affidamento esclusivo quando sussistano le condizioni indicate al punto 1). Il giudice, se accoglie la domanda, dispone l’affidamento esclusivo al genitore richiedente, facendo salvi, per quanto possibile, i diritti del minore nei confronti del genitore non affidatario. Attenzione, però, che se la domanda risulta essere manifestamente infondata, il giudice può considerare il comportamento del genitore che ne ha fatto richiesta ai fini della determinazione dei provvedimenti da adottare nell’interesse dei figli. Non sono considerati validi motivi per l’affidamento ad un solo genitore: 1) il conflitto tra i genitori, se questi singolarmente non si comportano in modo contrario all’interesse del minore; 2) la lontananza fisica dei due genitori; 3) la tenera età del minore. Vi segnalo, inoltre, di come il Giudice, nell’adottare i provvedimenti inerenti i minori possa decidere di assumere qualsiasi mezzo di prova che ritenga necessario, anche d’ufficio (ovvero di sua iniziativa). Peraltro, con il d.lgs. 154/2013 è diventato obbligatorio l’ascolto del minore – salvo il caso in cui sia manifestamente superfluo o dannoso per lui – in tutti gli atti in cui devono essere prese decisioni che lo riguardano (per esempio anche nei procedimenti in cui si omologa o si prende atto di un accordo dei genitori). L’assegno di mantenimento: che cos’è? L’assegno di mantenimento è un provvedimento economico che viene assunto dal giudice (ma può anche essere rimesso ad accordi liberamente concordati e sottoscritti dai coniugi) e consiste nel versamento di una somma di denaro, suscettibile di revisione nel tempo, in favore del coniuge economicamente debole o dei figli nati dal matrimonio o fuori dal matrimonio. Il d.lgs. 154/2013 ha riformato alcune disposizioni in tema di assegno di mantenimento a favore dei figli di cui tratterò più ampiamente nella prossima rubrica. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provinciale

Dopo anni di promesse potrebbero venire esaudite le richieste dei res 14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli che collegano via Provinciale alla

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Dottoressa Annamaria Bernardi, Specialista in Nefrologia ed Ematologia, Direttore Sanitario Domus Medica Este e ambasciatrice A.I.D.O.

I nostri esperti 39

Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

il diriTTO PEr il CiTTadiNO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

La cessione di immobili Ater

I c.d. immobili ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) sono la categoria più nota degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, quelli cioè realizzati usufruendo di particolari contribuzioni e deroghe alla legislazione generale di settore allo scopo di fornire alloggi abitativi per i cittadini con scarso reddito. Questo tipo di attività edilizia è realizzata a costi ridotti allo scopo di avvantaggiare i destinatari di questi alloggi. Come contropartita per questo vantaggio vengono solitamente previsti dal legislatore divieti temporanei di alienazione degli alloggi così realizzati, oppure limitazioni varie alla libertà del commercio giuridico del bene realizzato, al duplice scopo di evitare comportamenti

speculativi su queste costruzioni ed altresì per garantire che il bisogno di alloggio, da parte di questi ceti bisognosi e meritevoli di assistenza sia effettivo, in tal modo costringendo il beneficiario ad occupare l’alloggio per un determinato periodo. Per la Regione Veneto la disciplina di questa tipologia di alloggi la si ritrova nella Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, la quale sostanzialmente non fa che recepire quanto già previsto dalla Legge nazionale del 24 dicembre 1993, n. 560. In concreto il soggetto titolare di immobili ATER si vede gravare da due oneri fondamentali: 1) il primo consiste nel divieto di vendita, anche parziale, per un periodo di dieci anni dalla data del contratto di acquisto;

il divieto è a intendersi in senso ampio per cui non solo è vietata la vendita in senso proprio ma pure qualsiasi altro atto che determini un trasferimento del bene (permuta, donazione ecc.); 2) il secondo consiste nel diritto di prelazione riconosciuto in ogni caso di vendita agli enti pubblici anche una volta che siano decorsi i 10 anni. In concreto quindi il titolare di immobile ATER non può cedere ad alcun titolo il bene prima che siano decorsi 10 anni; l’obbligo si trasferisce anche agli eredi che subentrino nella titolarità del bene per morte del suo titolare (es. la moglie che riceve dal marito oppure i figli che ricevono dal genitore). Decorsi i 10 anni, invece, si potrà vendere ma occorrerà prima informare l’ente pubblico

di questa intenzione per garantirgli il diritto di prelazione sull’acquisto; sebbene gli enti pubblici non esercitino quasi mai questa facoltà, la legge riconosce loro 60 giorni di tempo per il suo esercizio.

Soltanto decorso tale termine, e previa esibizione al Notaio della prova dell’avvenuta comunicazione all’ente pubblico, sarà possibile vendere senza rischi l’immobile ATER.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it


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AMLETO ARRESTATO ATTORE GANGSTER HEAT

HUDSON IL PADRINO ITALO MADONNA NEW YORK

NOMINATION OSCAR PERSONAGGI PREMI REGISTA

Chiave (8) - Ha recitato nel film................................................................

RIDIAMOCI SU… Le grandi domande della vita! • Le tende da sole soffrono di solitudine? • Sono le pecore di Murano che producono la lana di vetro? • Se alla fine incontrerò la donna dei miei sogni, che cosa ne

farò di mia moglie? • Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati? Uomini… • Perché gli uomini si vestono di scuro il giorno del matrimonio? Per essere in tinta col telecomando e con il sacco della spazzatura.

Donne… • Cosa hanno in comune i fulmini e le donne al volante? Entrambi vengono attirati dagli alberi. • Quella donna chiacchiera tanto che d’estate le si abbronza anche la lingua. Chuck Norris... • Chuck Norris può distrarre Coccolino Concentrato. • Chuck Norris usa come ventilatore il Mulino Bianco. • Chuck Norris non piange, suda dagli occhi.

All’università... • Lezione di medicina all’università: Il professore: “Il paziente si è fratturato un femore e zoppica; tu cosa faresti?” Lo studente: “Zoppicherei anch’io”. • Due giovani studenti universitari discutono: “Tu cosa fai per vivere?” “Scrivo” “Fai il romanziere?” “No.” “Sceneggiatore?” “No.” “Poeta?” “No.” “Ma allora cosa scrivi?” “Scrivo a mio padre chiedendogli di mandarmi i soldi!”

Computer… • Computer: macchina progettata per velocizzare e automatizzare gli errori. • I computer sono più stupidi degli esseri umani, ma fortunatamente hanno l’interruttore per spegnerli. Aforismi… Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende, vado in un’altra stanza a leggere un libro. (Groucho Marx)

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L’Editoriale

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO di Francesco noce*

D

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così Utilità x delle visite periodiche

Amianto: x un killer invisibile Continua a pag. 42 29

ifficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate dalle liste di attesa e ticket sanitari che in tempi di profonda crisi economica risultano insostenibili per molte persone fanno sì che molti italiani siano costretti a trascurare la propria salute. Delle oltre 24mila segnalazioni pervenute illustrate nel 17mo rapporto Pit Salute (Sanità) nazionale la maggior parte riguarda le difficoltà di accesso alla diagnostica ed alle prestazioni specialistiche dovuta alle lista di attesa, seguono l’aumento dei ticket ed i costi elevati per le stesse prestazioni che spingono molte volte alla loro rinuncia sia attraverso il SSN, nel primo caso, che in regime di libera professione,nel secondo caso, intramoenia o in strutture private. Viene inoltre segnalato che una famiglia in media sostiene già direttamente costi annui per 650 euro per farmaci necessari ma non prescrivibili attraverso il SSN; 901 euro per parafarmaci (pomate, integratori, colliri etc.); 7390 euro per strutture residenziali o semiresidenziali; 11.300 euro per eventuale badante; 1070 euro per visite specialistiche o riabilitative; 537 euro per protesi ed ausili; 737 euro per dispositivi medici monouso: pannoloni, cateteri, materiali per stomie.

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.

Mamma, papà x fatemi soffrire Continua a pag. 43 30

Continua a pag. 43 32

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42 2

Consulenza scientifica scientifica Psicologia stuDio DentistiCo Dr.ssa AlessiaRubinato Marcato PsicologaDott. Mauro Psicoterapeuta specializzata Via Don eugenio Bellemo - in terapie di (Ve) coppia/famigliari ed Chioggia individuali tel. 041405006 Studio Atma via Pozzuoli 13/b Fax. 04155091055 Spinea (Ve) - Cell. 3493610094 stuDio DentistiCo Medicina Dott. lucio Vianello Dott.ssa Ballarin V.le Verona 3/a- Angela via contarini 45014 sottomarina 9c di Chioggia (Ve) Porto Viro tel. 041 401133 ambulatorio 0426 321599 cell 335 8057925 MeDiCina

medicina stuDio DentistiCo Dott.Francesco Mauro Rubinato Dott. Sacco -Medico Via Don-eugenio Bellemo Chirurgo Specialista in Chioggia e(Ve) Ostetricia Ginecologia tel.F.041405006 Via Borromini, 11 - Mira (Ve) Fax. 04155091055 tel. 041 421836 frasamed@libero.it stuDio DentistiCo Dott. lucio Vianello V.le Verona 3/aStudio medico, psicologia, sottomarina di Chioggia (Ve) logopedia, pedagogia tel. 041 401133 via Domenico Piva, 14MeDiCina - Rovigo web: www.logos.rovigo.it Dott. Francesco sacco e-mail: Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) segreteria@logos.rovigo.it tel. 041 421836

Dott. Francesco sacco studio dentistico Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) Dott. Andrea Betteto tel. 041 421836 Via Perosi 5 Robegano di Salzano VE tel 041 5740054 Via Barche DietistiCo 47/D Mirano VE stuDio tel 041 431262 Dott.ssa Rita smanio Convenzionato con Previmedical Rovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia terme, tel. 3491250982

stuDio DietistiCo Dott.ssa Rita smanio Rovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia terme, tel. 3491250982

Utilità delle lo sport come medicina naturale visite periodiche Muoversi a scopo salutare rappresenta

Le visite periodiche sono molto utili uno dei principali elementi della ricetta per stare bene per prevenire malattie del cavo orale Dott. Andrea,ma sono cosi importanti le visite periodiche? Certamente, le visite periodiche di controllo sono di primaria importanza per il paziente. Di solito si fanno ogni sei mesi ma in alcuni casi possono avere maggior frequenza. Sono molto utili per prevenire malattie del cavo orale gravi come ad esempio i carcinomi. Oltre ai denti, la mucosa orale e la lingua, si controlla l’eventuale formazione del tartaro, gli eventuali impianti esistenti e i manufatti protesici. I controlli sono molto utili anche per la prevenzione delle carie, specialmente sui bambini, ai quali vengono spesso proposte le sigillature sia sui denti decidui (da latte) che sui permanenti. Dalle visite ai bambini inoltre si possono notare spesso problemi di tipo ortodontico, che se trattati per tempo possono limitare i danni alla masticazione e diminuire i tempi del trattamento ortodontico a vantaggio dei nostri piccoli pazienti. accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per proPerché importante l’ablazione del tartaro? teggere eè migliorare l’efficienza cardiovascolare, controllando il Il tartaro assiemeHDL, allal’iperovimento placca è il peggior nemico dei nostri denti e colesterolo aumenta il dispendio di calorie, delle Se none viene asportato creasensazione inizialmente delle genattivagengive. il metabolismo contribuisce ad una di benessere giviti che se non trattate si possono trasformare in vere e proprie generale. malattie parodontali gravi. In parole povere si formano degli spazi tra osso e dente dove si insediano colonie batteriche, creando una retrazione gengivale e ossea che può portare alla mobilità e perdita del dente; in più i depositi di placca e tartaro causano la carie che è la malattia piu frequente nel cavo orale.

È

Il dr. Andrea Betteto

A che età si cominciano le visite? Si iniziano dalla comparsa dei denti nel cavo orale, magari con delle “visite gioco” che abituano i bambini all’ambiente del dentista. Dott. Andrea Betteto Via Perosi 5 Robegano di Salzano VE tel 041 5740054 Via Barche 47/D Mirano VE tel 041 431262 Convenzionato con Previmedical

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L’Editoriale 41

segue da pag.

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO

di Francesco noce* In questa difficile situazione sarebbe opportuno evitare ulteriori tagli in Sanità, che rischierebbero di compromettere ulteriormente la salute dei cittadini. Ottenere la diminuzione dei ticket ed effettuare un governo clinico delle patologie,soprattutto croniche, per limitare le liste di attesa, sarebbero scelte che rappresenterebbero una valida risposta alle segnalazioni di disagio per le difficili situazioni economiche delle famiglie e la difficoltà dell’ accesso alle prestazioni sanitarie. Va da sé che in questo contesto prestazioni di esami per la prevenzione, e quindi non esenti ticket, di patologie di soggetti a rischio risulta molto più difficile e complicato con la elevata probabilità dell’ insorgenza di nuove disabilità che andranno ad incrementare un circolo vizioso. La più rappresentativa Associazione dei Medici di famiglia (FIMMG), ha stretto una collaborazione con FederAnziani,una Federazione con oltre 3 milioni di iscritti, per favorire quelle condizioni in cui i pazienti anziani, per lo più affetti da patologie croniche e quindi con necessità di controlli strumentali periodici, possano trovare risposte in tempi brevi presso gli studi dei loro Medici curanti. In pratica si tratta di dotare gli studi dei Medici di famiglia della strumentazione e del personale occorrente per svolgere quell’attività di diagnostica strumentale di primo livello che oggi grazie alla tecnologia ed alla telemedicina possa consentire al paziente di trovare presso il suo Medico curante, che conosce la sua e la storia clinica della sua famiglia, quelle risposte che il suo stato di salute necessita senza sballottamenti continui da una parte all’altra,senza esser visitato ogni volta da professionisti diversi che spesso vede per la prima volta, attraverso un percorso diagnostico-terapeutico adattato alla singola persona, in collaborazione con i Medici specialisti di riferimento. E’ difficile, allo stato attuale, comprendere il silenzio della Regione Veneto ed i gravi ritardi nella adozione dei provvedimenti attuativi degli accordi, ormai codificati da mesi con le Associazioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per attuare una nuova medicina del territorio in linea con i cambiamenti della società e con il progresso della scienza, in grado anche di fronteggiare in modo efficiente ed efficace da un lato l’ aumento esponenziale delle patologie croniche legato all’ aumento della vita media e dall’ altro far fronte ai minori ricoveri e dismissioni precoci, legati ad una revisione strutturale degli Ospedali (minori posti letto) e a tecniche terapeutiche sofisticate che riducono i tempi di degenza. Nel corso dell’anno vengono sostenute diverse iniziative per sensibilizzare la pubblica opinione, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca, su determinate malattie come può essere la Giornata Mondiale sull’ AIDS o sul Diabete o sulle Leucemie o sulla SLA o sulla Sclerosi Multipla e altre. Ci ha sorpreso invece la notizia che il 26 settembre è stata celebrata la “Giornata Mondiale della Contraccezione” Come se la Maternità (la M maiuscola non è casuale) fosse una malattia. Già viviamo in tempi di crisi e di prospettive di un futuro incerto e di denatalità, ma così ci sembra di perdere ogni speranza. Se le intenzioni degli organizzatori sono quelle di organizzare un Convegno Scientifico organizzino un Convegno Scientifico; se sono quelle di approfondire conoscenze sulla sessualità organizzino la “Giornata dell’Educazione Sessuale”, sui comportamenti a rischio, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui comportamenti atti ad evitarle etc.; se sono quelle di divulgare misure contraccettive per evitare gravidanze indesiderate sarebbe più responsabile e più etico organizzare la “Giornata della Maternità Responsabile” in cui vi è anche spazio per le metodiche contraccettive, ma in un contesto e con finalità ben diverse. Non dimenticando che da molte gravidanze indesiderate al momento, sono nati figli che, anche solo per il loro essere, hanno costituito la felicità dei genitori. *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra 049 8704884 - info@givemotions.it


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amianto: un killer invisibile I materiali più pericolosi sono quelli contenenti amianto friabile, che può ridursi in polvere e quindi potenzialmente inalato dall’uomo

L

’ amianto o asbesto e’ una sostanza chimica di natura minerale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso, appartenente alla classe chimica dei silicati che, oltre alla silice, possono contenere elementi quali magnesio, calcio e zolfo. Fra le sue caratteristiche piu’ interessanti l’amianto annovera una buona resistenza termica ed elettrica, resiste alla trazione e poi ha un basso costo di produzione. Facilmente mescolabile con altri prodotti se mescolato al cemento forma l’eternit. Considerate queste caratteristiche esso ha trovato larga utilita’ nel campo dell’edilizia e delle costruzioni, dell’industria e dei trasporti e come materiale isolante e fonoassorbente. E’ stato inoltre utilizzato per coperture di edifici industriali (eternit), per tubazioni, serbatoi, guarnizioni, pavimentazioni (linoleum), cantieri navali e, addirittura, nell’abbigliamento. In Italia l’attivita’ estrattiva veniva svolta presso la miniera di Balangero in Piemonte, adesso chiusa in quanto area sottoposta a bonifica. A Casale Monferrato, dove era attiva la fabbrica di eternit e a Monfalcone presso i cantieri navali si sono verificati innumerevoli casi di gravi patologie da amianto. Nel nostro paese il boom dell’amianto si e’ verificato negli anni che vanno dal 1960 al

1990, in corrispondenza del boom economico. Gia’ nel 1983, in accordo con una direttiva Cee, e’ vietato anche in Italia l’utilizzo dell’amianto in edilizia ma solo nel 1992 (legge 257 ) viene vietata la produzione, l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, il commercio di manufatti contenenti amianto. La pericolosita’ dell’amianto consiste nella capacita’ che il materiale ha di rilasciare fibre potenzialmente inalate dall’uomo. I materiali piu’ pericolosi sono ovviamente quelli contenenti amianto friabile e che cioe’ si puo’ ridurre in polvere e che si rivela percio’ maggiormente pericoloso in quanto le sue fibre vengono disperse nell’ ambiente circostante. Le fibre di amianto sono talmente sottili che l’organismo non riesce a smaltirle e vanno quindi a depositarsi all’interno degli alveoli polmonari anche per venti o quarant’anni dando in molti casi sfogo a varie forme di tumore dell’apparato respiratorio. L’amianto e’ tuttora presente all’interno delle abitazioni e negli impianti costruiti prima degli anni novanta. Le polveri di amianto se aspirate aumentano il rischio di sviluppare un tumore alla pleura, al peritoneo o ai polmoni e queste malattie si manifestano di solito a distanza di anni dalla prima

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Dott. Francesco Sacco

esposizione. A carico del polmone l’amianto puo’ provocare una malattia cronica detta asbestosi e causare anche, il cancro del polmone, grandemente influenzato dalla dose di amianto inalata e dal fumo di sigaretta. A carico della pleura l’amianto puo’ provocare il mesotelioma. Queste patologie compaiono anche molti anni dopo l’esposizione. I prodotti e i materiali contenenti amianto sono un rischio per la salute umana quando sono deteriorati e danneggiati e resi quindi friabili. Per eventuale smaltimento è bene rivolgersi agli enti preoposti e alle ditte specializzate. In quanto malattia professionale e’ obbligo che i lavoratori esposti ad amianto siano sottoposti da parte di un medico competente a controlli sanitari preventivi e periodici.

ippocrate nel 400 a.c…Parliamone! diceva: “tutte adolescenza? le malattieInhanno origine questa fase della vitadall’intestino” risulta importante

Una buona alimentazione e delle di terapie naturalidisagio ed equilibranti cogliere i segnali un possibile possono garantire una buona salute che duri nel tempo evolutivo. Quando non

è il ragazzo a chiedere direttamente e’ ’ Dott.ssa convinzione di tutto il presto,aiuto lasciando passare almecomunque importante mondo scientifi co che l’inno 2 ore dall’ultimo pasto. Bere Cristina Zago testino sia il nostro secondo molto, cogliere almeno 2lalitrivalenza di acquacoal municatival’organismo dei compor’adolescenza è unatra i due cervello e che esistono di. Alcalinizzare bitamenti, fase bidirezionali. importante eL’organirapporti lanciando il PH conunico frutta emodo verforseconincibiquel momento sviluppo smodelicata umano dello è abitato da 40.000 dura cioè antinfi ammaper esprimere una diffiedell’individuo, specie diverserappresenta di batteri, che tori. Respirare profondamente coltà oFare unail lavaggio sofferenza. un momento in cui il con le- noi e vivono in comunione non fumare. del l’adolescenza è game con per i genitori lavorano noi, viene partecipando colon Durante (IDROCOLON-TERAPIA) moltoBallarin importante l’usoalmeno del dialogo; un atridefi nito e per questo motivo dei con- Angela ai processi digestivi. Come possono si è emergere una mantenere volta all’anno La Dott.ssa pronto all’ascolto, fldetto itti. L’adolescente si trova in2500 piena trasformazione da un teggiamento accogliente lo stesso IPPOCRATE pere distruggere tutte leaiuta scoriea e aalle ridimensionare problemi punto vista fisico,“CHE psicologico e relazionale; egli deve prevenire eventuali disagi anni fadi sentenziò IL CIBO adese pareti intestinali che Laddovenon questo dialogo poter comprendere i propri Esentimenti, capire che livello che sembrano insormontabili. SIA LA TUA MEDICINA, CHE naturalmente riusciremo risulta difficile e si manifestano un possibile di e identifi care ciò chefare gli il lavaggio LA autonomia MEDICINA può SIA raggiungere IL TUO CIBO”. eliminare.i segni Quindidil’uso sconsiIl consiglio: Unaantibiotiche valutazione interessa e vuole conoscere, Concludendo quindi esistonoattuando po- un processo di dif- disagio è opportuno chiedere derato diaiuto. terapie e colon almeno una volta all’anno psicologica tiene in considerazione i diversi comportaferenziazione genitori.cura La maggior parte dei ragazzi che regole perdaiprendersi del del anti-infiammatorie portano allo menti e aspetti all’interno del funzionamento riesce attraversare il processo adolescenziale e della tutte proprioadintestino: squilibrio della nostra globale buona per distruggere le scorie adese storia, adelscapito contesto giovane età adulta ciente serenità e fiducia, a della personalità, dellaflpropria Alimentarsi concon cibisuffi biologici ora batterica dellain alle pareti cità delPermomento volte può essere vissuto intestinali come cui vengono vissuti e fldella (non invece OGM) questo e non passaggio trattati. Prenora specifi patogena. questo evolutivo. fonte di ansia,probiotici di eccessive tensioni e insicurezze. dere spesso e prebiotici sono convinta che solo delle disagiol’infi giovanile si puòe manifestare attraverso per Ilridurre ammazione ripristinare le giuste terapie naturali ed equilibranti possano garantire una Dott.ssa Cristina Zago comportamenti quali ritiro sociale, fobiefisico e abbandoni popolazioni batteriche. Fare esercizio per al- buona salute che duri nel tempo. - Psicologa Clinica del percorso e universitario) meno 30 min.formativo al dì. Lo (scolastico yoga rappresenta una sceltao Ricevessa perBallarin appuntamento Dott. angela del lavoro,peransia e attacchi didella panico, ottimale il rilassamento mentedipendenze e la giustao ad adria e Rovigo via Contarini 9c 45014 Porto Viro abuso di alcolUsare e droghe, disturbi soprato disorrespirazione. poco depressione, sale, poco zucchero Cell.: 348 3468022 ambulatorio 0426 321599 dini comportamento coltàvaccino affettive tuttodel bianco e grassi raffialimentare, nati, evitarediffi latte e Mail: 335 zago_cristina@virgilio.it Cell. 8057925 elatticini relazionali, di un’impasse di un blocco freschiespressioni e cibi industriali. Coricarsio abbastanza

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oK Dott. Francesco sacco Medico di Medicina generale Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) tel. 041 421836 - frasamed@libero.it

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utilità delle Mamma, papà soffrire!!! trattamenti laserfatemi refrattivi: lasek Quando visitela sofferenza periodiche

un bene prezioso Idiviene Le visite periodiche sono molto utili per prevenire malattie del cavo orale M

primi trattamenti laser refrattivi risalgono settimana, ma nello strato di collagene che ai primi anni 90. Da allora molta strada la forma alla cornea stessa. Nella PRK da è stata fatta soprattutto per quanto (primissima tecnica applicativa) l’epitelio riguarda la tecnologia laser. Sostanzialviene eliminato con una spatolina e succesè capitato spesso disono osservamente i i difetti di refrazione miopia sivamente al trattamento laser si attende re comeei agenitori, di fronte al ed ipermetropia questi può sovrapporsi la ricrescita di quest’ultimo (3-4Betteto giorni); in Il dr. Andrea disappunto alla sofferenza l’astigmatismo. Nellaemiopia l’occhio è un questo periodo l’occhio è infastidito dalla Dott. Andrea,ma sono cosi dei gli, in seguito un castigo oogni una po’fipiù lungo del ad normale (ad mmimportanti le presenza di una abrasione. Nella Lasik la visite periodiche? sgridata, intervengano immediatamencorrispondono circa 3 diottrie di difetto) e Dott. Il Alessia Dr. Massimo Camellin cornea viene tagliata con una lama vibrante Certamente, visite ad periodiche sono te minimizzando il loro la distraendoli, messa a fuoco èlelimitata unadodeter-di controllo o con un laser ed il trattamento effettuato Marcato di primaria importanza per il paziente. Di solito si fan- all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. lore o facendoli un momento minata distanza,ridere tanto inminore quanto è maggiore la miopia. nocuiogni sei ad mesi in alcuni casi corrisponde maginPer il bambino stama ancora dipossono bloccareavere iluna pianto, di te neldisistema comeèi l’indebolimento “fiumi carsici” strutturale passano, esempio una diottria dicercando miopia messa Lo restano svantaggio questa etecnica gior frequenza. Sono molto utili per prevenire malattie allontanare la paura, o tuttodistanza ciò che l’immagine lo ha scosso.si epermanente, vengono consegnati, dai membri di una generazione a fuoco di un metro l’offesa (oltre questa mentre il vantaggio è il poco dolore ed il velodel cavo orale gravi come adaesempio i carcinomi. L’educazione e la disciplina richiedono, coerenza pena acequelli dellavisivo. generazione successiva che1998) spesso l’epitelio si trova sfuoca progressivamente) mentre 10però, diottrie corrisponde recupero Nella LASEK (Camellin Oltredistanza ai denti, lasolimucosa e lafigli: lingua, si così controlla l’emergere deldiseguente “Sono forte, a raccogliere, pure non avendo i mezzi per una 10 pensiero cm.orale Pur nei essendo considerata lieve designata viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente parodontali In parole sitrattato. formano degli l’eventuale formazione tartaro, gli eventuali im- farvi ingestibile tal del punto che i miei temono fronte egravi. sostenere il ricevuto”. Vetere M., (2008) una miopiae dipericoloso 3 diottrie,a questa comporta unagenitori forte limitazioal trattamento si riposiziona sullopovere stroma Il nuovo spazi tra osso e dente dove si insediano colonie batpianti esistenti e i manufatti protesici. I controlli sono lanemia disperazione? sanno reggere un divieto, ge- Ogni genitore quindi, sentirsi dovere diprogresoffrire funzionale in quantoSelanon messa a fuoco è limitata a 33cm. epitelio cresceràdovrebbe, sotto quello vecchio e loinsostituirà teriche, creando una retrazione gengivale e ossea che molto utili anche per la prevenzione delle carie, spestire il mio dolore einvece non sono chiari neicorto loro messaggi, come alsivamente. figlio sicurezza in termini solofastidio di calore e protezioNell’ipermetropia l’occhio è più e generalmente I vantaggi sono unnon minor postoperatorio può portare alla mobilità e perdita del dente; in più cialmente sui bambini, ai quali vengono spesso propoposso io riporre la mia fiducia (l’ipermetropia in adulti insicuri?” ma minor anchereazione di capacità di gestire le Si esperienze stressanti abbiamo a che fare consicurezza difetti piùemodesti ge- ne, ed una infiammatoria. tratta quindi di una i depositi di placca e tartaro causano la carie che è la ste le sigillature sia sui denti decidui (da latte) che sui Ineralmente bambini con chiedono l’intervento evitandole, né tra rimuovendole, è alildiloro sottocomportamento delle 3 diottrie anche se esistono casi non tecnica intermedia PRK e Lasiknéconminimizzandole, un basso rischioma di malattia piu frequente nel cavo orale. permanenti. adulto per porre fine alle loro sofferenze, ma per aiutarli riconoscendole e, assicurandogli così, unacitate solidasono affettività con 10non diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anocomplicanze. Entrambe queste tecniche comun-e Dalle visite ai bambini inoltre si possono amalia riconoscerle, gestirle e superarle. Il costituisce limite, la regola, ilnotare rispetla vita in modo equilibrato. Sadi curvatura della cornea che la prima lente competenza que utilizzateperedcontinuare ogni chirurgo decide in relazione al caso che la età cominciano lepossiamo visite? spesso problemi di tipo ortodontico, che se trattati to del loro pianto, delladiloro angoscia consentono quindi consapevolezza e la capacità d’esprimere dell’occhio che invece essere sferica,e paura risultagli fatta comeper un ranno ed alApaziente. Persiconcludere dunque affermareil iniziano dallamanifestazioni comparsa nel cavo tempo possono i quindi danni allanegative masticazione e dolore, dipallone aver un contenimento delle emozioni e li fanno nelle sueeccimeri varie (sentimento di tecnica vuoto, da rugby. limitare Possiamo avere astigmatismo asche ilSilaser ad ha raggiuntodei unadenti maturità orale, magari con delle “visite gioco” che abituano diminuire i tempi del trattamento ortodontico a vansentire cheipermetropia, ogni loro relazione sia guidata mancanza, perdita, abbandono) sociatoprotetti, a miopiacosì o ad mentresociale ovviamente non isolamento, ed un’esperienza a livellopericolo, mondiale di assoluto rilievo. eOv-il i bambini del pazienti dentista. taggio deiavere nostri piccoli pazienti. da sentimenti d’effi cacia,associata senso d’adeguatezza e diinsicurezil rischio di condividerlo, che diverranno dono superato prezioso possiamo miopia ad ipermetropia quan- correre viamente siall’ambiente possono operare che abbiano za. principale sistema educativo a tale obiettivo sviluppo sanoinedcuiautentico personalità figli. to siIl tratta di difetti opposti! Con preposto un trattamento laser noi per l’etàuno adolescenziale i difetti della miopici possonodeiancora Dott. Perché èlaimportante l’ablazione delessa tarèpossiamo senza dubbio famiglia. I teorici affermano che ha modifi operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, carsi.andrea Betteto Via Perosi 5 Robegano salzano Ve taro? Dr.ssa alessia Marcato di Psicologadue compiti preponderarti svolgere: garantire lo sviluppo mentre per la presbiopia ladaproblematica è più complessa. Dott. Massimo Camellin: tel 041 5740054 Il tartaro assieme alla placca è il peggior nemico dei Psicoterapeuta specializzata in terapie psicosociale e affettivovaporizza di ciascuno dei suoiemembri e gestire Il Laser ad eccimeri il tessuto quindi permette Dunant, 10 Rovigo Via Barche 47/D Mirano Ve nostri denti e delle gengive. Se non viene asportato di coppia/famigliari ed individuali ladi sofferenza doloredella senzacornea che essi modificare elailforma pertravolgano consentirelalamente. messa tel.041 0425 411357 tel 431262 inizialmente gengiviti che se sulla non trattate studio atma via Pozzuoli 13/b spinea Succede spesso indelle terapia arrivino situazioni nellesuperfi qualicie “I acrea fuoco. Questache vaporizzazione non avviene mail: segreteria@sekal.it Convenzionato con Previmedical si possono trasformare in vere e proprie malattie (Ve) Cell. 3493610094 dolori non elaborati persone direttamente coinvolche è ricoperta da unadalle pellicina (epitelio) che si riforma ogni


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studi logos per il benessere psicofisico delle persone

Laboratorio sul metodo di studio

Imparare ad imparare Percorso sul METODO DI STUDIO per ragazzi di 1^- 2^-3^ media Piccolo gruppo di esperienza e di confronto sulle diverse strategie di apprendimento e di risoluzione dei problemi attraverso il Metodo Feuerstein, in particolare per imparare ad individuare le parole chiave in un testo e costruire mappe concettuali. Tutti i martedì dalle 18.15 alle 19.30 da martedì 4 novembre a martedì 10 dicembre 2014 Martedì 4 novembre 2014 PRIMO INCONTRO GRATUITO

Gli Studi Logos propongono attività cliniche e formative per bambini, genitori, adolescenti e adulti

Per informazioni: dott.ssa Claudia Fenzi - cell.333-3604742

Laboratorio esperienzale

Psicosomatica & Bioenergetica Ciclo di 8 incontri esperienziali di gruppo in cui sarà possibile sperimentare semplici ed efficaci tecniche psico-corporee rivolte alla riduzione dello stress psico-fisico attraverso il riconoscimento e la “scarica” delle proprie tensioni ed emozioni accumulate nel corpo, ripristinando una condizione di maggior rilassatezza e vitalità. Conduttore: dott. Matteo Spagnolo, Psicologo e Psicoterapeuta. Date e orari: a partire da venerdi 24 ottobre 2014 dalle 20.00 alle 21.30 per 8 venerdi. Data la natura esperienziale del laboratorio si consiglia un abbigliamento comodo. Iscrizioni entro martedi 21 ottobre 2014. Per informazioni ed iscrizione: dott. Matteo Spagnolo cell.: 347.7969.516

Laboratori di Psicomotricità

I

n un’accogliente casa in stile Liberty nel centro della città di Rovigo nascono nel 2005 gli Studi Logos dall’incontro di quattro professionisti con esperienze nel settore pubblico e privato, le cui attività sono rivolte al benessere psico-fisico della persona attraverso il funzionamento e lo sviluppo delle sue risorse e potenzialità. Ai quattro studi originari (Medico, Psicologico, Pedagogico e Logopedico) si sono aggiunti da tempo uno studio Nutrizionistico e uno studio Neuropsicomotorio. I servizi degli Studi Logos si rivolgono a bambini, genitori e adolescenti e adulti attraverso attività cliniche (diagnosi, terapia, trattamento riabilitativo e consulenza) e attività formative (laboratori di consapevolezza psicocorporea per adulti, laboratori di psicomotricità, di logopedia, di educazione emotivo-affettiva e cognitiva per l’età evolutiva, laboratori per genitori, organizzazione di corsi rivolti agli educatori e agli insegnanti). Uno dei maggiori punti di forza degli Studi Logos consiste nella possibilità di un intervento non solo del singolo professionista, ma anche

di un intervento in équipe nei casi in cui vi sia la necessità di un metodo che veda l’integrazione di più figure professionali, permettendo un approccio multidisciplinare alle problematiche dell’individuo, della coppia o del nucleo familiare sia nell’ambito dell’attività clinica sia nell’ambito della formazione. La fiducia nell’efficacia di tale approccio è il motivo per cui le diverse figure professionali interagiscono attraverso il confronto quotidiano e il lavoro di équipe. L’équipe di LOGOS è formata da i seguenti professionisti: Dott.ssa Maria Cristina Berdusco, Medico Chirurgo, Neuropsichiatra Infantile e Psicoterapeuta, che si occupa di Visite neurologiche, Valutazioni NPI globali, Psicoterapia ad orientamento psicodinamico individuale del bambino, Counselling a genitori nella psicopatologia; Dott. Matteo Spagnolo, Psicologo e Psicoterapeuta, che si occupa di Psicoterapia individuale e della coppia, formato in Psicosomatica, tecniche di Bioenergetica e Ipnosi clinica;

STUDIO MEDICO dott.ssa Maria Cristina Berdusco Neuropsichiatra Infantile Psicoterapeuta Cell.347 4186423 Formazione: laurea in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova e specializzazione in Neuropsichiatria Infantile presso l’Università degli Studi di Firenze

STUDIO NEUROPSICOMOTORIO Dott.ssa Martina Vischi Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva Cell. 349 5244278 Formazione: laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva conseguita presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova

Dott.ssa Claudia Fenzi, Pedagogista e Consulente Familiare, che si occupa di Consulenza Educativa per genitori ed è applicatrice del Metodo Feuerstein per il potenziamento delle funzioni cognitive; Stefania Stabellini, Logopedista, che si occupa di Valutazione e Trattamento Riabilitativo Logopedico Dott.ssa Barbara Marchi, Biologa Nutrizionista, che si occupa di consulenza nutrizionale per obesità, sovrappeso, sottopeso e disturbi del compartimento alimentare; elaborazione di piani alimentari personalizzati in bambini adulti ed anziani; valutazioni bioimpedenziometriche e nutrigenetica Dott.ssa Martina Vischi, Neuropsicomotricista, che si occupa di Valutazione e Terapia NeuroPsicomotoria e di attività preventivoeducative nelle scuole. via Domenico Piva, 14 - Rovigo web: www.logos.rovigo.it e-mail: segreteria@logos.rovigo.it

LE PRIME RELAZIONI Laboratorio di psicomotricità per bambini dai 2 ai 3 anni Promuovere le tappe principali della socializzazione e l’utilizzo del gioco come canale di espressione, in quanto esso è la prima forma di linguaggio, e di sviluppo. DAL PIACERE DI AGIRE AL PIACERE DI PENSARE Laboratorio di psicomotricità per bambini dai 4 ai 5 anni Favorire l’espressività psicomotoria del bambino e a modulazione degli impulsi a sostegno di uno sviluppo armonico sia motorio che espressivo-relazionale. IPERATTIVITA’ E PASSIVITA’ MOTORIA: L’AIUTO IN GRUPPO Laboratorio di psicomotricità per bambini dai 5 ai 6 anni Favorire i processi di apprendimento e la modulazione degli impulsi. IPERATTIVITA’ E PASSIVITA’ MOTORIA: L’AIUTO IN GRUPPO (2° PUNTATA) Laboratorio di psicomotrcità per bambini dai 7 ai 9 anni Favorire, grazie all’esperienza nel piccolo gruppo, la cooperazione tra pari e la modulazione degli impulsi, che vengono poi generalizzate in gruppi più ampi, come il gruppo classe, il gruppo sportivo, ecc.. Tutti i laboratori di articoleranno in 6 incontri, a partire dal mese di Ottobre-Novembre 2014, con date comunicate al raggiungimento del numero di iscritti. Per informazioni: Dott.ssa Martina Vischi - cell. 349 5244278

le figure professionali di logos

STUDIO PSICOLOGICO dott. Matteo Spagnolo Psicologo e Psicoterapeuta Cell. 347 7969516 Formazione: laurea in Psicologia presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Padova e specializzazione in Psicoterapia presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano.

STUDIO NUTRIZIONISTICO dott.ssa Barbara Marchi Biologa Nutrizionista Cell. 346 6223921 Formazione: laurea in Biologia Molecolare e Biologia Sanitari presso la facoltà di Biologia dell’Università degli Studi di Padova

STUDIO LOGOPEDICO Stefania Stabellini Logopedista Cell. 328 7554791 Formazione: diploma universitario in Logopedia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Ferrara

STUDIO PEDAGOGICO dott.ssa Claudia Fenzi Pedagogista e Consulente Familiare Cell. 333 3604742 Formazione: laurea in Scienze dell’Educazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Ferrara; specializzazione presso l’ISFAR Istituto Superiore Formazione e Ricerca di Firenze e presso la Scuola di Formazione per Consulenti Familiari e Operatori di Consultorio “La Famiglia” di Roma, riconosciuta dall’Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari (A.I.C.C.e F.)


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INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

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28 46 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO AVRETE TANTA FORZA CHE CELERÀ LA DOLCEZZA. ATTENTI A DOSARE BENE LA TENEREZZA RISCHIATE LA VOSTRA FRAGILITÀ S ALUTE NON MANCANO I RAFFREDDORI: SCEGLIETE CURE SEMPLICI COME DECOTTI E UNGUENTI NATURALI

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FASCINO ANCHE SE È AUTUNNO IL VOSTRO SORRISO È IN GRADO DI FAR TORNARE L’ESTATE. TUTTI VI ADORANO APPROFITTATENE S ALUTE SIETE UN PÒ TROPPO NERVOSI E, SICCOME NON LO DATE A VEDERE, RISCHIATE CHE NE RISENTA IL FISICO: TRANQUILLIZZATEVI

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO RIUSCITE

A F A R SENTIRE CHI VI STA VICINO IN FORMA COME NON MAI. E VOI NE TRAETE I MAGGIORI BENEFICI S ALUTE IL LAVORO AEROBICO È CIÒ CHE VI SERVE IN QUESTO MOMENTO. DATECI DENTRO E RAGGIUNGERETE LA FORMA SPERATA

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO VI SEMBRA CHE UNA PAUSA DI RIFLESSIONE SIA UNO SPRECO DI TEMPO, MA NON È COSÌ. MEGLIO ORA CHE DOPO SALUTE ARRICCHITE LA VOSTRA DIETA CON ALIMENTI DI STAGIONE: ZUCCA E CAVOLI IN PRIMIS MA ANCHE LA FRUTTA SECCA VI AIUTERÀ.

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO SE

PROVATE DISAGIO ALLA PRESENZA DI UNA PERSONA CHIEDETEVI PERCHÉ. FORSE LA RISPOSTA STA NEL VOSTRO CUORE S ALUTE OCCORRE CHE VI DEPURIATE A FONDO. PENSATE ANCHE AD UN LAVAGGIO INTESTINALE FATTO DA ESPERTI: UN TOCCASANA

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO LA

VOSTRA DOLCEZZA FULGIDA SEMPRE COMPOSTA COLPIRÀ PROFONDAMENTE CHI SAPRÀ COGLIERLA S ALUTE ATTENZIONE ALLO STRESS: NON PRETENDETE TROPPO DA VOI STESSI PERCHÉ ALTRIMENTI PAGHERETE CON GLI INTERESSI

Oroscopo UN AUTUNNO DI BELLEZZA PER TUTTI, VESTITE COLORI CALDI E CURATEVI CON INGREDIENTI NATURALI

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

MARTE E VALORIZZANO LA VOSTRA FIGURA E I VOSTRI PENSIERI. APRITEVI CON TOCCO LEGGERO A CHI VI INTERESSA S ALUTE RISENTITE DELL’UMIDITÀ CHE RISTAGNA IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO. UTILI I MASSAGGI MA ANCHE I BAGNI TERMALI FASCINO

GIOVE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO SIETE INCANTEVOLI IN QUESTO PERIODO, QUINDI ANCHE IL VOSTRO PARTNER SE NE ACCORGE E VI GRATIFICA S ALUTE ATTENTE AL MAL DI DENTI, NON SOTTOVALUTATELO. UNA SEMPLICE NEVRALGIA PUÒ NASCONDERE MOLTO ALTRO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

RINCORRETE QUALCOSA DI TROPPO ALTO. ABBIATE PAZIENZA, LE COSE NON SI RISOLVERANNO IN FRETTA COME SPERATE S ALUTE SIETE IN FORMA E NE APPROFITTATE PER ALLENARE CORPO E SPIRITO CON DISCIPLINE ORIENTALI: ANCHE LA DANZA DEL VENTRE FASCINO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO VI TROVERETE DI FRONTE A GRANDI RESPONSABILITÀ MA SAPRETE ESSERE TRANQUILLE, SAGGE E SOPRATTUTTO EQUILIBRATE S ALUTE ANCHE PER IL BENESSERE LO STILE DEV’ESSERE BILANCIATO. NON STRAFATE IN PALESTRA, I MUSCOLI NE RISENTIREBBERO

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO SIETE COINVOLGENTI E FANTASIOSI, NESSUNO PUÒ RESISTERE AI VOSTRI PROGETTI E CHIUNQUE È PRONTO A SEGUIRVI S ALUTE CURATE RAFFREDDORE E TOSSE PRIMA CHE DIVENTINO BRONCHITI. E NON SEMPRE BASTA BERE LATTE E MIELE

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