La Piazza di Padova - Gennaio 2023

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AMMINISTRAZIONE

Il sindaco Giordani guarda ai progetti per il futuro

EVENTI Il Carnevale padovano torna fra le vie cittadine

I LUOGHI

Prosegue il dibattito sul destino di Piazza Insurrezione

RETE TRAMVIARIA Bentsik: Sir3 lavori conclusi per primavera 2025

SANITÀ Il progetto del nuovo ospedale in arrivo ad aprile

PADOVA GUARDA AL FUTURO: ARCIPELAGO GREEN CON 33 RIONI

Il piano di Boeri guida la “rivoluzione” nell’assetto urbanistico e scommette sulla “città dei 15 minuti”, variazioni decise dopo le segnalazioni dei cittadini

Le principali sfide da affrontare del 2023: tra interventi, progetti, idee e suggestioni il centro si accinge a costruire una nuova identità Servizio a pag.

In guerra con Bruxelles

Sostenere che il vino uccide, con tanto di etichetta sulla bottiglia, come ha voluto l’Irlanda e come l’Europa ha lasciato fare per ignavia è un segno pericoloso di quella crisi delle istituzioni europee che ha già incassato un brutto colpo con il Qatargate. In quest’ultimo caso, che è finito un po’ in disparte dopo la polemica, gli arresti e la figuraccia dell’Unione europea, si parla di un milione e mezzo di euro ritrovati, ma le dimensioni della corruzione e la sua durata non sono ancora note. Altre sorprese potrebbero arrivare. segue a pag 5

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OBIETTIVO QUARTIERI Al via le riunioni delle Consulte di quartiere
TRAM, PRANDINA, PIAZZA INSURREZIONE: COME CAMBIA MUOVERSI IN CITTÀ
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GENNAIO 2023 Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 13 di Padova

NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

Padova cresce e scala le classifiche

In guerra con Bruxelles

Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it

Nel caso delle etichette che vogliono paragonare il vino al fumo (proprio nel ventesimo anniversario della legge Sirchia che eliminò le sigarette dai locali pubblici d’Italia) l’impatto con il Veneto è micidiale. In fatto di vino, la nostra regione ha un export che vale 2.8 miliardi. E le conseguenze possono terremotare l’intero settore produttivo, in quanto la scelta dell’Irlanda potrebbe avere un effetto domino in molti altri Paesi.

Sulle confezioni dei prodotti, secondo la nuova disposizione, dovranno essere riportate indicazioni del tipo “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”, usando una modalità finora contemplata solo per le sigarette.

Ormai la possiamo considerare una tradizione: gli ultimi giorni dell’anno siamo invasi da classifiche. Non quelle del calcio o di altri sport, ma “fotografie” che raccontano come stanno il nostro Paese e le nostre Città. Tutti giurano di non guardarle, ma la realtà è che a pochi giorni dall’uscita dei risultati qualche rito scaramantico si consuma e in un clima da fiato sospeso. Se tutto rimane invariato rispetto all’anno precedente, infatti, non cambia molto, ma se gli indicatori dovessero sancire delle bocciature, apriti cielo. Ci sono poi alcuni, pochi per la verità, casi nei quali le cose migliorano e allora, in un tempo di tante brutte notizie, è giusto gioirne. È il caso della città di Padova, fresca di conferma del sindaco Giordani, addirittura scala quattro posizioni nell’annuale classifica redatta dal Sole24ore e dedicata alla qualità della vita. La Città del Santo, infatti, è l’unica in Veneto a crescere passando dalla 33esima alla 29esima posizione. Mentre gli altri capoluoghi retrocedono (Verona scende dall’ottava alla 16esima posizione, Venezia dalla 16esima alla 20esima posizione, Treviso dalla decima alla 21esima posizione, Belluno dalla 18esima alla 35esima posizione, Vicenza dalla 28esima alla 38esima posizione e Rovigo dalla 61esima alla 77esima posizione) Padova segna un balzo particolarmente interessante.

A completare un inizio anno assolutamente lusinghiero per la Città del Santo ci ha pensato la ricerca condotta dalla società “Preply” che l’ha proclamata la Città più educata d’Italia, quella più rispettosa e accogliente. Che dire? Una bella iniezioni di fiducia per l’anno appena iniziato e per i tanti progetti in corso che contribuiranno, certamente, a tagliare altri importanti traguardi.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Educazione e qualità della vita: le rilevazioni indicano una città in crescita

È un’idea da combattere. Ogni alimento puà essere, in teoria dannoso. Dipende dalla qualità e dalla quantità, come in questo caso. Gli eurodeputati Variati e Berlato hanno già annunciato battaglia. Sarebbe anche da chiedersi come un’idea del genere sia passata senza che loro, o meglio senza che nessuno se ne accorgesse, ma lasciamo perdere. Il governatore Zaia ha già alzato la bandiera di guerra e speriamo che in questa battaglia l’Ufficio della Regione Veneto a Bruxelles diventi un avamposto dell’assalto in terra nemica. Forse la metafora militare è un po’ forte, ma ormai in fatto di agricoltura, anzi di enologia, le battaglie perse (o che si rischia di perdere) sono parecchie. Il Veneto ha già sofferto per l’eliminazione del nome Tocai (chi se lo ricorda? Avvenne 16 anni fa) e dovemmo cambiare il nome in “Tai”: fu una palese ingiustizia perché i vitigni, il Tokaj ungherese e quello veneto, sono diversi. Adesso il Veneto deve combattere con la Croazia che, con il suo Prosek vuole creare confusione. Quello dell’italian sounding, cioè dei prodotti che assomigliano solo nel nome a quelli italiani (dal parmesan americano oppure i vini Barollo e Montecino) è un affare che ci costa settanta miliardi l’anno. Se riuscissimo a recuperarne almeno la metà potremmo regalarci una finanziaria a costo zero. Combatteremo anche questa battaglia. I veneziani sono stati capaci di trasportare le navi attraverso pianure e montagne (“galeas per montes” nel 1439) per farle navigare sul lago di Garda e combattere a proprio agio, i veneti riusciranno anche ad avere ragione in questa guerra. Che è davvero insulsa.

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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it <

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Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Chiuso in redazione il XX mese 2022

Il futuro della città. Il sindaco fa il punto sui progetti che guideranno il suo mandato fino al

Giordani: “Padova sarà sempre di più la Città delle persone”

“Padova deve diventare la città del buon vivere, il luogo dove le cittadine e i cittadini trovano una dimensione accogliente e sicura per abitare”

A bbiamo presentato, proprio in questi giorni, le linee strategiche di mandato che ci guideranno sino al 2027.

Padova deve diventare la città del buon vivere, il luogo dove le cittadine e i cittadini trovano una dimensione accogliente e sicura per abitare, una città dove è bello stare ed è possibile costruire i propri progetti e coltivare le proprie relazioni.

Per fare questo garantiremo sempre più attenzione all’ambiente e alla salute.

Da un lato questi sono gli anni in cui costruiremo una delle reti tranviarie più efficienti e capillari d’Europa: tre linee di mobilità sostenibile per abbattere in maniera drastica lo smog e aumentare la comodità per tutti di spostarsi in sicurezza e velocità.

Estenderemo le aree verdi e i grandi parchi, con l’ampliamento del nuovo parco Iris, il Parco Guizza, la nuova area verde nel cuore di San Carlo e un piano degli interventi che sposa il principio consumo di suolo zero e rigenerazione delle aree degradate.

Procede intanto la strategia integrata per fare di Padova città carbon free entro il 2030: una scommessa che stiamo portando avanti

con altre 100 città europee.

Continueremo la cura e la piantumazione i nuovi alberi, stiamo per inaugurare piastre attrezzate in tutti i quartieri per fare sport in libertà e nuove aree gioco per i nostri bambini.

La città policentrica diventerà realtà con una cura sempre maggiore dei rioni e la costruzione di nuove piazze e spazi di socialità e incontro per dare un cuore ai tanti fulcri che ha il nostro territorio. Investiremo in sicurezza e deco-

“Procede la strategia integrata per diventare carbon free entro il 2030: una scommessa che stiamo portando avanti con altre 100 città europee”

ro, aumentando le iniziative ricreative e culturali e al contempo offrendo una strategia integrata tra tutte le forze dell’ordine per garantire ai padovani tranquillità e serenità e aumenteremo ancora la videosorveglianza.

Investiremo nel nostro patrimonio culturale, con la finalizzazione di un grande polo completamente rigenerato nella suggestiva cornice del Castello Carrarese e aprendo al pubblico la torre degli anziani dopo

900 anni.

Continueremo a investire per aumentare l’attrattività di Padova. Il turismo dopo il riconoscimento Unesco ha fatto un balzo in avanti anche grazie a grandi campagne di marketing nazionale e internazionale che raccontano al grande pubblico le bellezze della nostra città: questo sforzo va ora mantenuto e implementato.

Padova sarà sempre di più la Città delle persone. Attenzione particolari agli anziani in questo momento così duro e particolare legato a costi energetici spropositati e all’inflazione, opportunità per i giovani e sostegno alle loro aspirazioni, accesso alla casa e ai servizi per le giovani coppie

in un contesto nazionale in cui la denatalità è sempre più una drammatica realtà. Investiremo sempre più nei rapporti con la nostra università, per creare competitività e innovazione. Per Padova saranno anche gli

“Investiremo sempre più nei rapporti con la nostra università, per creare competitività e innovazione”

anni della salute, gli anni in cui vedremo sorgere il nuovo ospedale a Padova est e la rigenerazione completa dell’ospedale del centro in via Giustiniani. Diventeremo uno dei poli ospedalieri più eccellenti a livello in-

ternazionale con strutture finalmente d’avanguardia e la nostra grande scuola di medicina a prestare il consueto eccellente servizio di cura e ricerca. Attorno a questa sfida si gioca anche la riconversione di un pezzo della nostra economia e del tessuto produttivo, oltre che una grande opportunità di riqualificazione e ripensamento della strategica zona est del nostro territorio. Per Padova sono gli anni delle sfide decisive, quelle che ci faranno fare un grande salto di qualità imponendoci come capitale del nord est. La coesione istituzionale e l’impegno dell’intera nostra comunità saranno decisive per vincerle.

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2027
Amministrazione
Il sndaco Sergio Giordani

Torna il Carnevale a Padova: in Prato della Valle la tradizionale parata

Dopo due anni di stop per il Covid, torna a Padova il Carnevale con importanti novità e con una voglia di ripartire più forte che mai. Archiviata l’Epifania, che ha concluso anche una straordinaria stagione del Natale con il record di presenze turistiche, è subito Carnevale a Padova.

Dopo le feste natalizie cominciano nella città del Santo ad apparire nelle vetrine delle pasticcerie i dolci della tradizione: dalle frittelle ai crostoli, le vie del centro si stanno preparando ad accogliere la festa in maschera più colorata dell’anno. Il Carnevale, quindi, è alle porte e il Comune di Padova non si è fatto trovare impreparato. Domenica 12 febbraio Prato della Valle e le vie del centro storico diventeranno teatro di un pomeriggio all’insegna del divertimento e dell’allegria, per i più piccoli e le loro famiglie.

Tra le manifestazioni cittadine più importanti, rientra la tradizionale sfilata dei carri allegorici, che si tiene ogni anno a febbraio e che attira migliaia di persone, non solo residenti del capoluogo padovano ma anche provenienti dai comuni limitrofi. L’ultima edizione, quella del 2019, ha visto il coinvolgimento di 70.000 presenze, 10 carri allegorici con oltre 600 figuranti e 4 parate itineranti per la città. A partire dalle 14:30, domenica 12 febbraio,dieci spettacolari Carri Allegorici, accompagnati da centinaia di figuranti, provenienti dalla provincia di Padova, realizzeranno un carosello coloratissimo, tra satira e ironia, nell’affascinante atmosfera di Prato della Valle.

“Il carnevale del 2020 fu il primo grande evento annullato a causa del sopravvento del Covid. Per questo il ritorno di questa spettacolare iniziativa

ha un grande valore simbolico e di definitiva rinascita insieme al successo delle attività natalizie – commenta l’Assessore ai Grandi Eventi, Antonio Bressa –. L’idea è quella di offrire ai padovani e ai visitatori della città una giornata di grande festa gratuita in grado divertire e stupire con gli appariscenti carri in concorso, come è stato fatto negli anni che hanno preceduto la pandemia sempre con grande partecipazione di pubblico”. Una grande parata di carri allegorici si contenderanno l’ambito premio del Carnevale di Padova. Gran finale con la premiazione del carro più bello, valutato da Autorità ed esponenti delle varie Associazioni di Categoria. L’evento sarà coordinato da un presentatore professionista che intratterrà il pubblico raccontando caratteristiche e aneddoti dei carri in concorso. Inoltre, in tutto il centro storico

circolerà l’immancabile trenino già apprezzato durante le festività natalizie.

Quest’anno un segnale di attenzione maggiore all’ambiente viene dalla decisione dell’Amministrazione di adottare mezzi ecologici. “Ora come per gli altri grandi appuntamenti l’attenzione è ancora una volta rivolta all’impatto ambientale. Quest’anno abbiamo deciso di coinvolgere solo carri spinti con mezzi ad alto standard ecologico – conclude l’assessore Bressa –. Padova è considerata sempre di

più meta turistica anche grazie a un palinsesto ricco di eventi che permette di vivacizzare il centro storico e sostenere l’indotto economico. Motivo per cui l’iniziativa vede il coinvolgimento delle associazioni di categoria”.

Padova diventa così teatro di un pomeriggio all’insegna del divertimento e dell’allegria per i più piccoli e le loro famiglie. È ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per bambini e adulti per il costume di carnevale.

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La festa. Spettacolari Carri Allegorici realizzeranno un carosello coloratissimo Domenica 12 febbraio le vie del centro storico diventeranno teatro di un pomeriggio all’insegna del divertimento e dell’allegria La parata di Carnevale a Prato della Valle Sara Busato

Verde pubblico e Auditorium: il rebus dell’Ex Caserma Prandina

Tutti ricordano la firma della permuta tra via Anelli e l’ex caserma Prandina. Era il 12 luglio 2021, nel pieno dell’emergenza sanitaria, quando a Palazzo della Ragione il sindaco Sergio Giordani, il direttore dell’Agenzia del Demanio Veneto e il prefetto Raffaele Grassi hanno siglato il patto che ha sancito il passaggio dell’area di Via Anelli allo Stato, e in cambio l’ex caserma di via Orsini al Comune. Con questo Padova è diventata proprietaria di un’area di oltre 35 metri quadri posando la pietra miliare sul futuro di Padova. Con la sua piena proprietà, la giunta Giordani potrà realizzare tutti gli interventi necessari alla sua valorizzazione e inserirla nel più ampio progetto di riqualifica delle mura e dell’asse di corso Milano fino a piazza Insurrezione.

Il futuro dell’area dell’ex caserma Prandina ha portato la città e la politica a sviluppare appassionati dibattiti. Non ultimo il primo cittadino quando in occasione del bilancio di fine anno 2022, rompe il silenzio sul tema Prandina, proponendo una suggestione. “Ho un sogno - ha esordito Sergio Giordani - avere un grande Auditorium alla Prandina.

Immagino Corso Milano in cui passa il tram, con un viale alberato e un parco spettacolare con un Auditorium. A me piace sognare, ma un progetto del genere vorrebbe dire cambiare il volto della città”.

Una dichiarazione che per alcuni membri della sua maggioranza è stata vista come una cosa inaspettata e forse prematura. “La presenza di uno spazio culturale è ovviamente una bella suggestione in quella che però è un’area vincolata, ma deve essere compatibile con la vocazione naturale dell’ex caserma, che è a parco delle Mura. Servono approfondimenti - ha evidenziato l’Assessore all’Urbanista e Verde

Andrea Ragona - per capire se auditorium e parco siano compatibili con il fatto che sono presenti degli edifici vincolati. Ma il ragionamento non deve partire dai posti auto, argomento che dovrà essere affrontato solo alla fine, cioè nel momento in cui si capirà cosa può diventare la Prandina”.

La destinazione urbanistica a verde pubblico che il nuovo piano d’invertenti assegna a questa area, ha aperto una discussione su un tema

La destinazione urbanistica a verde pubblico ha aperto una discussione su un tema che unisce le diverse sensibilità

che unisce le diverse sensibilità: il tema è sempre quello del parcheggio.

“Se l’idea dell’auditorium ci lascia perplessi, - commenta Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova - è perché temiamo che un’opera così importante rischi di soffocare il parco multifunzionale previsto dal percorso partecipato di Agenda 21 e dal Piano degli Interventi. Se si trattasse di un grande parcheggio da 500 posti auto si tratterebbe di un salto indietro di almeno 10 anni.

Alla Prandina è meglio fare un parco per tutte le stagioni, dove dare spazio ad attività culturali e non per ospitare grandi parcheggi

sotterranei”.

Il “sogno” di Sergio Giordani viene bocciato anche da Europa Verde che da Coalizione Civica. Anche la stessa minoranza non approva il progetto e ne fa da una parte una questione di metodo dall’altra sulla necessità di parcheggi a raso. La suggestione del primo cittadino di dotare l’ex caserma Prandina di una nuova struttura con park sotterraneo è la stessa dell’Orchestra Padova e del Veneto (Opv). “Padova necessita di uno spazio per la musica – commenta l’On. Paolo Giaretta, Vicepresidente Opv - Pensiamo che la Prandina possa essere un luogo adatto a costruire il nuovo auditorium salvaguardando tutto l’aspetto ambientale e diventare una grande area per il futuro della città. Ne abbiamo bisogno”.

Molto netta la risposta dell’Assessore alla cultura. “E’ un’ipotesi molto seria da prendere in considerazione con costi finanziari contenuti – aggiunge Andrea Colasio –. Si apre oggi una discussione confortati dal fatto che le grandi istituzioni culturali musicali di questa città hanno condiviso con l’Amministrazione un percorso che prevede una reinvenzione di quell’area del Parco che vogliamo sia parco ma anche luogo vissuto partecipato, aperto alla cittadinanza”.

Giordani: “Ho un sogno, avere un grande Auditorium alla Prandina. Immagino Corso Milano in cui passa il tram, con un viale alberato e un parco spettacolare con una sala per la musica”

www.lapiazzaweb.it 9 La città che cambia Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Il futuro dell’area. La maggioranza trova il progetto prematuro, la minoranza non lo approva

Piazza Insurrezione: un luogo in cerca di una nuova identità

Bressa: “Abbiamo realizzato una festa di Capodanno sostenibile e innovativa che ha mostrato per una sera Piazza Insurrezione in una nuova veste. E’ uno spazio da valorizzare”

I naugurata nel 1932 come piazza Spalato, Piazza Insurrezione ospita i contributi di alcuni importanti architetti italiani del Novecento: Mansutti, Miozzo, De Giorgio e Peressutti, solo per citarne alcuni. Diverse amministrazioni e diversi piani urbanistici si sono alternati nell’arco degli anni fino a quando alla fine degli anni ’80, la piazza ha raggiunto la sistemazione attuale.

È dal primo mandato della giunta Giordani, la volontà di restituire alla città questo spazio eliminando il parcheggio di 126 posti auto in centro storico. La prova del cambiamento è avvenuta nove mesi

Ragona: “Manca una piazza per gli eventi L’obiettivo è quello di togliere definitivamente le automobili e restituire la piazza ai cittadini e al commercio”

fa in occasione della domenica ecologica di marzo scorso. Per la prima volta la piazza è stata resa completamente pedonale. “Manca una piazza dove svolgere gli eventi – aveva commentato l’assessore all’urbanistica Andrea Ragona –. L’obiettivo è quello di togliere definitivamente le automobili e restituire la piazza ai cittadini e al commercio”. È stata quindi la prima occasione per la Giunta Giordani di tracciare la direzione del cambiamento.

In questi mesi, poi, diversi sono stati i tentativi di far rivivere anche i negozi sfitti che si affacciano alla Piazza.

Il primo è ideato dall’Ufficio Progetto Giovani. Le vetrine dell’edificio “Ex Inps” sono diventati spazi espositivi per i giovani artisti.

Arriviamo a dicembre quando l’evento di Capodanno si è spostato da Prato della Valle a Piazza Insurrezione, un luo-

go più adatto per dimensione e conformazione ad ospitare un evento musicale. Il format e la location sono cambiati, riscuotendo grande successo. A testimoniarlo i numeri: 6mila persone si sono dati appuntamento per il concerto gratuito di Max Gazzè. La data del 31 dicembre verrà ricordata dall’Assessore An-

tonio Bressa come una prova d’esame superata a pieni voti : “Abbiamo realizzato una festa di Capodanno sostenibile e innovativa che ha mostrato per una sera Piazza Insurrezione in una nuova veste. – ha affermato l’Assessore ai Grandi Eventi -. Più in generale questo evento ha acceso un faro su un concetto che cerchiamo da tempo di sviluppare e adesso abbiamo fatto un primo passo importante. Piazza Insurrezione non è un “non luogo”. Piazza Insurrezione è un magnifico spazio da vivere e da valorizzare”. Il concerto di Capodanno ha riaperto, quindi, la discussione politicasul futuro della piazza. Alcuni sostengono che, come Coalizione Civica, la città sia pronta al cambiamento. “È emerso in modo chiaro che il sentire della città è quello di riconsegnare quel luogo alla sua essenza: una piazza e non un parcheggio – hanno spiegato le consigliere Nalin e Gallani - La città è pronta e l’alternativa di parcheggio già esiste: il nuovo park interrato delle porte Contarine è ad oggi senza dubbio capace di assorbire il centinaio di posti tolti”. Altri, invece, come il presidente dell’Associazione commercianti del centro Massimiliano Pellizzari e il presidente Ascom Patrizio Bertin che pur non essendo contrari a prescindere all’eliminazione dell’area di sosta sottolineano: “Quest’operazione deve essere affiancata da due interventi. Il primo è la realizzazione di 700-800 posti auto alla Prandina e il secondo è l’estensione dell’area pedonale anche alla seconda parte di via San Fermo”. Il dibattito continua tra botta e risposta. Piazza Insurrezione è pronta a questo cambiamento? Sogno o realtà? Solo il tempo, si presume entro l’anno, potrà darci una risposta. Ma quando si dice: buona la prima.

www.lapiazzaweb.it 10 La città che cambia
Iniziative. Continua il dibattito sul futuro dell’area: zona per la socialità o parcheggio?
Sara Busato
L’evento di Capodanno organizzato dall’amministrazione comunale in Piazza Insurrezione.

Una vera rivoluzione nell’assetto della “città dei 15 minuti”

Un piano integrato anche da alcune variazioni decise dopo le osservazioni dei cittadini

Una città dei rioni. Una città dei 15 minuti. Ma soprattutto una città che non consuma più suolo. Ecco la Padova del futuro pensata e progettata dal Comune di Padova insieme all’architetto Stefano Boeri. Stiamo parlando del Piano degli interventi (Pi) che disciplina l’assetto edilizio e lo sviluppo del territorio.

Il Comune di Padova è dotato del Piano dal 1954, uno strumento in parte modificato con varianti generali che ne hanno modificato la struttura e varianti parziali volte a risolvere problemi specifici, fino alla formulazione attuale del Pi vigente del 2016.Un lungo percorso che ha portatoin consiglio comunale,il 12 aprile 2022,l’adozione del Piano degli Interventi. Successivamente, l’8 novembre, sono state trasmesse, al competente ufficio della Regione del Veneto, le osservazioni pervenute per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica, con il via libera della Regione il 27 dicembre 2022.

Un piano integrato anche da alcune variazioni decise dopo le osservazioni dei cittadini. Ultima tappa l’approvazione in Consiglio comunale del Piano degli Interventi che potrebbe auspicabilmente avvenire entro febbraio. Data in cui

la città si troverà di fronte ad una tappa fondamentale per la nuova conformazione urbana dei prossimi dieci anni.

IL PIANO DEGLI INTERVENTI

La Padova del futuro è stata ridisegnata da uno degli architetti più affermati a livello nazionale e internazionale. A Stefano Boeri –quello del Bosco verticale di Milano– è stato infatti affidato l’incarico, insieme a MATE Società Cooperativa,di redigere il nuovo piano strutturale della cit-

I rioni: nuovi epicentri delle comunità locali, non solo sotto l’aspetto geografico e spaziale, ma anche secondo criteri storici, di identità dei luoghi e dei servizi

tà.Il Piano degli Interventi si basa su una prospettiva diversa rispetto ai modelli del passato: non più nuovi quartieri intorno al centro storico, ma una forma urbana ad arcipelago, dove l’elemento cardine è il rione attorno al quale risiedono sistema del verde e mobilità pubblica.

RIONE

Per costruire la carta d’identità futura di Padova, l’architetto parte dai 33 rioni ridefiniti come “or-

ganismi che strutturano la forma e la morfologia sociale della città in quanto ognuno dotato di proprie caratteristiche dovranno essere in grado di assorbire il verde e lo e ospitarlo all’interno del tessuto urbani”.

Nuove centralità, nuovi epicentri delle comunità locali, non solo sotto l’aspetto geografico e spaziale, ma anche secondo criteri storici, di identità dei luoghi e dei servizi. I principi che portano Boeri a individuare un numero così importante di isole sono la prossimità dei servizi e degli spazi pubblici, l’identità storica e culturale e la centralità dei luoghi aggregativi.

Il cuore del rione è lo spazio pubblico potenziato attraverso la realizzazione di 65 nuove piazze urbane e 55 isole pedonali. La rigenerazione di Padova come

città di rioni parte proprio dall’applicazione di questo principio anche a tutti gli altri aspetti.

FORESTAZIONE URBANA

Con il nuovo progetto del verde pubblico e agricolo si parte da un superamento dell’idea dei cunei verdi per garantire un incremento del verde pubblico e messa a sistema di 170 ettari di corridoi verdi, 100mila metri quadrati di nuovi parchi e 70 chilometri quadrati di strade alberate. Infine,l’aumento della qualità ambientale in ambito urbano con la piantumazione di 40.000 nuovi alberi.

Nel complesso, Padova potrebbe nel prossimo futuro dotarsi di 16 ettari di nuove aree verdi ad uso pubblico, di una nuova rete di connessioni pedonali e ciclabili e di un tessuto misto di residenze e servizi per la comunità dei cittadini.

Le azioni del Piano degli Interventi mirano al contenimento del consumo di suolo, con una diminuzione del 63% rispetto al Piano attuale e la rigenerazione di 550.000 mq di aree sottoutilizzate.

MOBILITÀ SOSTENIBILE

Un’attenzione particolare è infine rivolta al tema della mobilità sostenibile. L’obiettivo è una città in cui tutti i servizi siano raggiungibili in 15 minuti senza necessità di salire in macchina. potenziamento del trasporto pubblico tra i rioni con 23km di nuovi tracciati tramviari, 55 nuove isole pedonali e la creazione di un sistema ciclabile orbitale lungo 56km, che non penalizza la mobilità pubblica e privata e, anzi, insieme alla forestazione ricostituisce in modo netto i limiti della città.

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Un arcipelago green composto da 33 Rioni. Il nuovo disegno urbanistico di Padova
La
città che cambia
Sara Busato Padova in vista aerea

Le linee. In primavera i lavori del Sir3 entrano nel vivo, aggiudicati i lavori del Sir2 a fine dicembre 2023

Il 2023 sarà l’anno del tram: si va verso il progetto SMART

Il nuovo sistema prevede l’utilizzo di 55 mezzi, che possono effettuare fino a 450 corse al giorno e che consentiranno di spostare fino a 12mila persone l’ora

Molti cittadini padovani si staranno chiedendo quando inizieranno i cantieri della linea del tram Sir3 che collegherà la Stazione a Voltabarozzo. Già a gennaio nella zona dell’ospedale sono iniziati alcuni interventi legati ai sottoservizi. Entro febbraio al via le operazioni di bonifica bellica e di indagine archeologica per verificare insieme al Genio militare e alla Soprintendenza, l’eventuale presenza di reperti bellici o archeologici su alcune parti della tratta.

Ad aprile, i lavori veri e propri per la predisposizione della via guidata e la realizzazione del capolinea. Si parte dalla

Nuovi fondi dalla Banca europea: 34 milioni di euro per la nuova linea StazioneVoltabarozzo e 9,5 milioni per ammodernare i convogli del Sir 1 e per ampliare il deposito della Guizza

zona di Voltabarozzo e poi la realizzazione della pista ciclopedonale in prossimità del Parco Iris. Terminata questa parte, verso primavera la posa della rotaia che da cronoprogramma dovrebbero durare 19 mesi, ma potrebbero servire 24 mesi. L’intera tratta di 6 km collegherà entro il 2026 l’area Sud-Est della città toccando i principali poli ospedalieri cittadini e il polo fieristico.

Un paio di settimane fa, intanto, dalla Banca europea per gli investimenti è arrivato un finanziamento da 43,5 milioni di euro: 34 milioni serviranno per la realizzazione della nuova linea tranviaria Stazione-Voltabarozzo e 9,5 milioni saranno utilizzati per l’ammodernamento dei convogli del Sir 1 e per l’ampliamento del deposito della Guizza.

Situazione diversa per la linea Sir2 che collegherà Rubano a

Vigonza passando per Padova est. Al momento l’Amministrazione sta ultimando il progetto definitivo ed iniziando il percorso per la variante urbanistica. Entro l’estate si potrà bandire la gara per l’assegnazione lavori e successivamente l’aggiudicazione prima della scadenza prevista al 31 dicembre 2023.

L’infrastruttura, che si sviluppa per 17,5km, è coperta dai finanziamenti europei del Pnrr e del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per oltre 335 milioni di euro, di cui 116 destinati all’acquisto del materiale rotabile e 219 per tutte le rimanenti attività, dalla progettazione agli espropri, per arrivare alle forniture e alle opere civili. Nel frattempo, in questi mesi negli uffici di Aps è stato siglato il contratto per la fornitura dei convogli. Sono stati acquistati 20 mezzi a quattro carrozze e 6 mezzi a tre casse. I mezzi, forniti da Alstom, sono di seconda generazione e perfettamente interoperabili con la flotta esistente per garantire i vantaggi del sistema a rete previsto dal progetto approvato. I miglioramenti vanno dalla revisione dei telai, alla modifica di motorizzazione e convertitori. Nuovi anche gli assali, la gestione frenaggio e le sospensioni per garantire un maggiore comfort e minore impatto acustico. Saranno anche implementati i dispositivi di sicurezza e di sorveglianza. Il layout interno prevede inoltre modifiche per una più razionale gestione degli spazi e un aumento dei servizi resi ad esempio, ci saranno le prese Usb.

Le nuove tratte sono parte integrante del più ampio progetto SMART - Sistema di Mobilità A Rete Tranviaria. Il nuovo sistema prevede l’utilizzo di 55 mezzi, che possono effettuare fino a 450 corse al giorno e che consentiranno di spostare fino a 12mila persone l’ora. La città avrà così a disposizione otto linee di trasporto. Il progetto SMART permetterà, infine, di ridurre il tempo di ingresso in città fino al 25%. Un intero sistema che cambia radicalmente il modo di spostarsi in città, permettendo di raggiungere qualsiasi capolinea senza cambi e mettendo in rete i principali punti strategici della città.

www.lapiazzaweb.it 13 La città che cambia
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Il rendering della linea Sir2 di Padova

Bentsik: “La rete tranviaria cambierà radicalmente la mobilità di Padova”

Il 2023 sarà l’anno del tram.

Aps Holding, società in-house del Comune di Padova, è soggetto attuatore dell’intera infrastruttura.

Dott. Bentsik, in primavera i lavori del Sir 3 entrano nel vivo. Riuscirete a rispettare i tempi?

Per il SIR3 non ci sono scadenze imposte, ma prevediamo di concludere i lavori entro la primavera del 2025. È pur vero che molto probabilmente, con la novità del progetto SMART, sarà necessario coordinare i cantieri di entrambe le linee al fine di creare il minor disagio possibile e, di conseguenza, bisognerà mettere nel conto un po’ di elasticità. Come noto, la linea SIR3 beneficia di un finanziamento ministeriale di 56 milioni di euro, che però non saranno sufficienti per coprire l’intero fabbisogno. Per questo, dopo una lunga e complessa

fase istruttoria, abbiamo sottoscritto un importante accordo con la Banca Europea degli Investimenti, con copertura SACE a garanzia (siamo tra i primi in Italia ad aver avuto accesso a tali fondi per progetti “Green”), che ci ha concesso un mutuo a eccellenti condizioni che ci permetterà di portare a termine l’opera e di programmare gli interventi di ammodernamento della flotta esistente.

Diverso il progetto Sir2. Entro l’estate si potrà bandire la gara per l’assegnazione lavori e successivamente l’aggiudicazione prima della scadenza prevista al 31 dicembre 2023.

Qualcuno ha sollevato dubbi sulla modernità dei mezzi: ci sono novità in merito?

Sì. I mezzi previsti per il SIR2 sono mezzi di nuova generazione, frutto dei dati ricavati dall’esperienza decennale dei vari gestori e dell’implementazione

di altri elementi innovativi, legati soprattutto alla sicurezza e all’affidabilità, sviluppati nel corso degli anni. Molti parlano impropriamente di mezzi obsoleti, ma in realtà il TransLohr ha pagato errori di gioventù che sono stati poi corretti grazie a unaradicale opera di reingegnerizzazione. Ricordo, inoltre, che oggi la produzione è passata da NTL ad Alstom, che è tra i primi produttori mondiali di mezzi ferrotranviari, di sicuro il più importante in Europa. Ai padovani piace il Tram?

Il tram è in assoluto il mezzo di trasporto più apprezzato dai cittadini. Non lo dicono solo le indagini di mercato e le analisi condotte da società specializzate nei sondaggi, ma parlano i numeri: faccio presente che la linea 1 del SIR assorbe, da sola, oltre il 25% dell’intero trasporto pubblico locale, con picchi di 33.000 passeggeri al giorno; un

dato, questo, che supera le più ottimistiche previsioni avanzate in occasione degli studi trasportistici preliminari, effettuati in occasione del progetto SIR.

Come sarà la mobilità del futuro?

La rete tranviaria cambierà radicalmente la mobilità di Padova e, si auspica, le abitudini dei padovani, e non solo, il che significa ridurre anche il flusso del traffico proveniente da direttrici che partono dai comuni limitrofi. Già questa è una sfida ambiziosa: creare un sistema

efficiente di trasporto pubblico che induca i cittadini che gravitano su Padova a limitare l’uso del mezzo privato.

Non è difficile ipotizzare incrementi della mobilità “leggera”, e visti i dati dell’ultimo anno vedo spazi di crescita per la mobilità condivisa. Questo richiede uno studio approfondito sulla viabilità del futuro, unito a un razionale disegno della politica della sosta. E c’è l’incognita dei mezzi a guida autonoma, sarà quella la vera rivoluzione?

www.lapiazzaweb.it 15 Infrastrutture
Aps Holding. L’intervista a Riccardo Bentsik, l’ad della società attuatrice del tram
“Per il SIR3 prevediamo di concludere i lavori entro la primavera del 2025. I mezzi previsti per il SIR2 sono mezzi di nuova generazione”
Riccardo Bentsik.
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Ad aprile pronto il progetto del nuovo ospedale di Padova

L’intervento prevede la costruzione di un polo della salute di oltre 192mila metri quadrati. Inoltre, un’area verde e opere pubbliche per l’integrazione con la mobilità

Marcia spedito l’iter per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Padova Est. L’importante lavoro svolto dal Presidente della Regione Luca Zaia e dal Sindaco Sergio Giordani negli scorsi anni, ha rotto quell’impasse che durava da tanto, probabilmente, troppo tempo producendo una perfetta integrazione tra il nuovo Polo e il Giustinianeo.

Si tratta del primo fondamentale tassello per l’effettiva realizzazione di uno dei principali poli sanitari italiani, voluto dal Comune e dalla Provincia di Padova e dalla Regione del Veneto, che, in base al cronoprogramma, sarà costruito a partire dal 2025. Nei prossimi 120 giorni il gruppo di aziende di progettazione, vincitore della gara d’appalto dell’Azienda Ospedale Università di Padova, con la consegna del Progetto di fattibilità tecnica ed economica, porrà le basi per la progettazione, definitiva ed esecutiva, di quello che sarà il più grande polo sanitario del Veneto, uno dei principali in Italia, con vocazione all’innovazione e al trasferimento tecnologico.

Il progetto prevede la costruzione di un polo della salute di oltre 192.000 metri quadrati, di cui circa 144.000 destinati alle funzioni sanitarie e di supporto – con 963 posti letto previsti e 58 primari in ser-

vizio – ed oltre 48.000 metri quadrati saranno destinati a edifici in cui si effettueranno ricerca e didattica.

Inoltre, un’area verde e opere pubbliche per l’integrazione con la mobilità e più in generale con lo sfidante contesto urbano circostante.

La prima fase di fattibilità tecnico-economica prevede un team di progettazione di oltre 100 professionisti, che porteranno le loro

“Il nuovo Polo della Salute di Padova sarà sostenibile dal punto di vista energetico e ambientale, vivibile in quanto integrato in un contesto urbano”

competenze multidisciplinari a servizio della fase più importante di tutto l’iter; è infatti in questa prima fase che le idee si confrontano con i bisogni espressi e inespressi della Committenza, con i budget di spesa stanziati, con le esigenze della comunità che fruirà dell’opera, valutando pro e contro di diverse soluzioni tecniche e tecnologiche per coniugare al meglio ogni necessità.

Politecnica, che coordinerà l’opera, vanta una competenza pluridecennale nella progettazione ospedaliera in Italia e nel mondo, tra cui uno dei più importanti poli sanitari in

Europa come il New Zealand University Hospital nella regione di Køge (Danimarca), che sarà terminato nel 2024. “Siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione di un progetto così importante, sia sotto il profilo dimensionale che simbolico, la nostra storica esperienza nella progettazione sanitaria, ulteriormente arricchita da esperienze in oltre 10 paesi al mondo negli ultimi anni di emergenza Covid – ha spiegato Francesca Federzoni presidente di Politecnica –. Il nuovo Polo della Salute di Padova sarà sostenibile dal punto di vista energetico e ambientale, vivibile in quanto integrato in un contesto urbano, fruibile perché diventi luogo della comunità, in cui cura, ricerca, formazione e vita urbana convivano in uno spazio inclusivo e aperto”. Giungono anche buone notizie, oltre che per Padova est e per pediatria, anche per le prestazioni sanitarie: le liste di galleggiamento sono quasi abbattute in Azienda Ospedaliera. Le prestazioni “sospese”, nei difficili mesi di Covid, sono passate da 2.121 a poco più di 500. E’ uno dei risultati fiore all’occhiello. Un risultato decisamente importante soprattutto per le visite per l’osteoporosi e per le prestazioni di Radiologia che risultavano essere tra le situazioni maggiormente complesse.

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Ospedale di Padova Est. Cantieri aperti a partire dal 2025 Rendering del nuovo Ospedale di Padova Est.

riconoscimento. Un premio alla vivace realtà cittadina

L’assessore Bonavina: “Un anno con i campioni e i grandi eventi”

Un ricco calendario di eventi nel corso del 2023 per celebrare “Padova città europea dello sport”, un riconoscimento ottenuto in sede europea che premia lo sport padovano e che offrirà, nel corso dell’anno, grandi appuntamenti sportivi. Padova è una città sportiva: un padovano su due sopra i tre anni pratica una qualsiasi attività sportiva, l’offerta è amplissima, le discipline sportive sono tante e le società e i club padovani primeggiano: rugby, ciclismo, ginnastica, canoa, pallanuoto, hockey sul ghiaccio, per dirne alcuni.

La candidatura per Padova città europea dello sport è stata portata avanti dall’assessore allo sport Diego Bonavina, che ha ricevuto il riconoscimento a Bruxelles. “Abbiamo ricevuto il riconoscimento con il massimo dei voti”, ci ha dichiarato Bonavina, “è piaciuto moltissimo soprattutto l’efficientamento energetico delle tecnostrutture, sulle quali stiamo intervenendo.

E poi il potenziamento delle piastre pubbliche e il fatto che tutti gli impianti sportivi sono tra i 10 e i 15 minuti dai trasporti pubblici, infine l’ottimo rapporto con l’Università”.

A Padova si tengono molte manifestazioni sportive di massa, basti pensare alla Padova Marathon che raccoglie maratoneti di tutte le taglie, dagli agonisti ai passeggiatori, e lavorano moltissime società sportive, sono tenute da volontari che dirigono, amministrano le società, si impegnano. Il riconoscimento europeo ha visto anche tutto questo?

“Nel 2023 siamo la città europea dello sport, è una logica conseguenza della nostra passione per il volontariato, perché senza il volontariato lo sport non esisterebbe, e abbiamo una grande passione per la cultura, perché sport e cultura sono le forze su cui deve fondarsi la civiltà moderna. Siamo già al lavo-

ro, assieme alle associazioni sportive, alle federazione e agli enti, per arricchire il già intenso programma di eventi e manifestazioni cittadine e rendere il 2023 un anno importante per lo sport padovano a tutti i livelli”.

Il riconoscimento di “Padova città europea dello sport” sarà anche l’opportunità per portare a Padova grandi eventi sportivi, cosa si sta preparando?

“Tantissime cose, oltre alle manifestazioni che si svolgono ogni anni a Padova

abbiamo come certi i campionati nazionali di scherma femminile giovanile, ci saranno dal 24 al 27 maggio in Fiera, verranno tutti i campioni nazionali; poi abbiamo in programma di portare i campionati europei di freesbe, uno sport in grandissima evoluzione, tutti eventi che porteranno a Padova molto pubblico; solo il freesbe porterà oltre 800 atleti. Siamo in ballottaggio per avere i campionati nazionali di pingpong, per avere i campionati europei di sitting volley, uno sport che si pratica in due squadre da tre che si gioca da seduti con tre disabili e tre normodotati. Anche Parigi aveva

chiesto di ospitare questa manifestazione, e la portiamo a Padova. Poi a Luglio al Colbacchini avremo i campionati italiani assoluti paralimpici d’atletica leggera. Padova ospiterà anche una sorta di Olimpiade paralimpica, nella prima settimana di ottobre, con 7 discipline che si svolgono nei nostri impianti, un grande impegno. Poi avremo il campionato del mondo di ciclismo; una tappa dei campionati nazionali di paddle. Ho tantissimi progetti sul tavolo. Abbiamo riunito il Comitato organizzatore, con i rappresentanti delle categorie sportive e abbiamo iniziato a condividere i progetti”. Quale sarà la prima manifestazione in programma? “Sarà la tappa di campionato del mondo di scherma, il trofeo Luxardo, che si svolgerà in Fiera dal 3 al 5 marzo”.

Com’è costituito il budget? “Il budget è costituito da sponsorizzazioni. C’è un bando per le aziende che vogliono sponsorizzare: si va da mille a diecimila euro, la mia idea è di coinvolgere più aziende possibile in modo da dare la possibilità di partecipare, anche con poco, in molti. Poi ci sarà un budget da parte dell’amministrazione comunale. Abbiamo visto che è un investimento: come l’impianto culturale anche quello sportivo può portare a Padova pubblico e turismo”.

“Abbiamo ricevuto il riconoscimento con il massimo dei voti, è piaciuto moltissimo soprattutto l’efficientamento energetico delle tecnostrutture, sulle quali stiamo intervenendo”

www.lapiazzaweb.it 19 Città
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europea dello sport
Il
L‘assessore Diego Bonavina con la bandiera dell’ ”European City of Sport 2023”
“Senza volontariato lo sport non esisterebbe, abbiamo anche una grande passione per la cultura”

“Ripartire dai tavoli di confronto aperti a tutti i nostri concittadini”

L a Consulta del Quartiere 4A Città Giardino - S. Osvaldo - S. Rita - Madonna Pellegrina - S. Croce - S. Paolo è stata la prima a riunirsi con l’intervento dell’assessore al decentramento Francesca Benciolini, e a eleggere il suo presidente, Celestino Giacon di Coalizione Civica. “Si tratta di un organismo di partecipazione che ha l’obiettivo di dare voce ai territori nello spirito dell’amministrazione condivisa che caratterizza, oggi, il rapporto tra istituzioni e cittadinanza”, ha detto l’assessore Benciolini.

“I l fatto che il regolamento preveda la nomina dei componenti da parte di maggioranza e minoranza a partire dalla disponibilità delle persone che si sono iscritte agli albi, non significa che le Consulte debbano lavorare in spirito di contrapposizione, quanto che si è voluto dare a tutti i consiglieri democraticamente eletti la possibilità di nominare le persone che ritengano più significative. Personalmente credo che tanto più il meccanismo di nomina sia lontano dalle logiche dei gruppi consiliari e vicino alle realtà presenti nei diversi territori, tanto più questi organismi sapranno essere davvero luoghi di partecipazione”.

Celestino Giacon è al suo secondo mandato alla presidenza della Consulta, e ha voluto ringraziare “l’esperienza che ci ha lasciato la prima consulta 4a e prima ancora il Consiglio di Quartiere 4 del periodo 2009-2014 (allora comprendeva il 4a e il 4 b assieme), in particolare per l’aver dato vita a numerosi tavoli aperti sulle tematiche proposte dai cittadini che si sono rivelate un formidabile momento d’ascolto e di proposizione. Quella sperimentazione, che è stata segnata e limitata dall’esplodere della pandemia da Covid-19, ha visto l’approvazione di importanti progetti: dell’amministrazione della città (piano del verde, bilan-

cio partecipato, regolamento dei beni comuni, il proseguo nella realizzazione della bicipolitana), l’attuazione della prima casa di quartiere all’Arcella, l’attivazione della partecipazione su alcuni progetti dell’Amministrazione tramite Agenda 21, la seconda linea del tram con il confronto con la cittadinanza limitato ,purtroppo, nella nostra consulta dalla fase pandemica”.

I l Programma è ripartire dai molti tavoli tematici aperti ai cittadini che prevedono “la rivisitazione della mobilità con moderazione della velocità a 30 chilometri all’ora; incoraggiamento del progetto di bicipolitana per la realizzazione di percorsi in bicicletta centro-periferia; favorire il transito ciclabile e pedonale al Bassanello; incentivazione degli accessi agli argini per percorsi ciclabili per raggiungere le scuole, sicuri, in bicicletta; puntuale informazione , anche assieme alle consulte limitrofe 3b e 4b sul proseguo dei lavori della seconda line dal tram e su possibili osservazioni”.

Ci sono poi tutta una serie di questioni aperte che vanno riprese e affrontate con l’amministrazione comunale: “La rigenerazione della zona Alicorno; la rivisitazione della zona della tribuna est dell’Appiani una volta che questa verrà abbattuta; fare del lungaggine scaricatore il “Liston verde” della Consulta; il problema della “aggressione” delle nuove costruzioni al verde sulla base dei piani casa regionali e nazionali. E poi nuove iniziative culturali, la valorizzazione di corso Vittorio Emanuele come “arteria viva” del quartiere; le attività nei parchi tenendo conto che l’Iris adesso è triplicato, far vivere i parchi di via Landucci, di via Comino, di Santa Rita, il Pio X, il Margherita Hack, il lungo argine e anche Piazza Esedra. Per lo sport: portare avanti il finanziamento da parte del Comune per la sistemazione della piastra da basket presso il patronato della Parrocchia. “Cominciamo con il piede giusto, pensando ad esempio a molte attività da fare assieme alla consulta “al di là del fiume” ossia al la 4 B della Guizza e non restando chiusi né entro recinti politici né entro piccoli interessi particolari ma pensando soprattutto al futuro. Tutto questo dipende dalla partecipazione di tutte e tutti: in modo concreto per sentirsi davvero parte di un progetto in cui noi crediamo molto”. Diego Buonocore

www.lapiazzaweb.it 20 Obiettivo quartieri
L’insediamento. Celestino Giacon al secondo mandato nella Consulta Quartiere 4A
In primo piano la rivisitazione della mobilità con interventi per la sicurezza
Giacon e Benciolini alla riunione della Consulta 4A.

Obiettivo quartieri

Decollano le dieci Consulte di Quartiere, padovani protagonisti

Per le città con meno di 250mila abitanti occorreva intervenisse in consiglio comunale, ma con la prima amministrazione Giordani sono state introdotte

L e Consulte di Quartiere sono state introdotte dalla prima amministrazione del sindaco Giordani, perché per le città con meno di 250mila abitanti occorreva intervenisse in consiglio comunale. Sono gli organismi di raccordo con l’amministrazione comunale per consentire ai cittadini di partecipare attivamente alla vita e alle scelte che riguardano i singoli rioni, alla gestione dei beni comuni, alla vita sociale e culturale dei luoghi in cui si vive e si opera.

Il regolamento comunale prevede 10 Consulte: la Consulta Quartiere 1 Centro rappresenta il Centro cittadino all’interno delle mura, la presidente è Francesca Verrecchia (lista Giordani); la Consulta Quartiere 2 Nord comprende i rioni ArcellaSan Bellino - San Carlo - Pontevigodarzere, presidente

Carlo Forner (Lista Giordani);

le due Consulte del Quartiere 3 Est comprendono rispettivamente Stanga - San Lazzaro - Mortise - Torre - Ponte di Brenta (presidente Silvia Bresin, della lista Giordani) e Forcellini - TerranegraCamin - Granze (presidente Fabio Casetto, PD); la Consulta 4A: Città Giardino - S. Osvaldo - S. Rita - Madonna Pellegrina - S. Croce - S. Paolo presidente Celestino Giacon di Coalizione Civica); la Consulta 4B VoltabarozzoCrocefisso - Salboro - Guizza, presidente Alessandro Sanco del PD. Le due Consulte del Quartiere 5 Sud-Ovest comprendono rispettivamente Mandria - Armistizio - Voltabrusegana (il presidente è Valentino Fontolan (Per Padova) e Sacra FamigliaPalestro - Porta Trento presidente Mila Masciandri per Padova Insieme. La Consulta

A del Quartiere 6 Ovest: Brusegana - Cave - Chiesanuova, presidente Luciano Sardena, del PD; la Consulta 6B Sant’Ignazio - Montà - Sacro Cuore - Altichiero - Ponterotto, presidente Andrea Cesaro del PD. Sono circa 900 i padovani che si erano resi disponibili a far parte delle 10 Consulte di Quartiere. Complessivamente i membri delle 10 Consulte sono 160, 100 fanno riferimento alla maggioranza che regge l’am-

ministrazione comunale, 60 all’opposizione. Otto delle dieci Consulte sono formate da 16 membri, una, la 5A ne ha solo 11, mentre la 2Nord che fa riferimento ad Arcella, San Carlo e Pontevigodarzere ne ha 21. Ogni Consulta può contare su un fondo di 35mila euro.

Le attività messe in campo in questi anni sono state molte, anche al di là del Bilancio Partecipato, e hanno permesso di affrontare problemi

e trovare loro soluzione in collaborazione con l’Amministrazione comunale. “Ringrazio tutte le persone che si sono messe a disposizione e tutte quelle che sono state nominate”, ha dichiarato l’assessore al decentramento del Comune di Padova Francesca Benciolini, “il lavoro che ci attende è impegnativo ed importante e, ricordo, di volontariato civico”.

Carlo Forner è al suo primo mandato di presidenza alla Consulta quartiere 2 che comprende Arcella, San Bellino, San Carlo e Pontevigodarzere, il territorio più popolato di Padova. Nell’amministrazione precedente è stato consigliere della Consulta, negli anni 90 è stato consigliere in Quartiere con il Sindaco Gottardo. Forner ha 65 anni, è funzionario di banca in pensione ed è stato eletto da una maggioranza composta da Lista Giordani e Partito democratico e, secondo gli accordi tra i due gruppi, sarà probabilmente un presidente “a termine”, costretto alla staffetta a metà mandato. La Consulta 2Nord che fa riferimento ad Arcella, San Carlo e Pontevigodarzere ha 21 consiglieri, mentre le altre ne hanno

16. “Per la nostra Consulta si sono presentati 150 cittadini oltre alla cinquantina di consiglieri uscenti; il segno di un grande interesse e di vivacità”, spiega il presidente della Consulta quartiere 2 Carlo Forner.

Quali sono i problemi dell’Arcella?

“Ci sono le cose positive non solo i problemi: Pensate a cosa c’è per lo sport all’Arcella, non c’è in nessun’altra città: un campo da baseball e da softball, piscine comunali con la squadra di pallanuoto in nazionale, abbiamo campi da tennis, da squash, tiro con l’arco, poi abbiamo la ginnastica con l’Ardor, un bocciodromo a livello nazionale, la pista d’atletica rinnovata, campo da rugby, campi da calcio, pattinaggio sul ghiaccio: un’infinità di

sport che ci invidiano tutti”.

In Arcella ci sono anche problemi legati ad episodi di criminalità ?

“Sì, c’è lo spaccio che funziona alla luce del sole, e non si riesce ad intervenire, e anche le micro gang

che fanno le spaccate alle automobili, vandalizzano, agiscono in gruppo, è un fenomeno a cui stare attenti”.

Cosa può fare la Consulta per il territorio?

“La Consulta può ascoltare le esigenze del territo-

rio e portarle in Comune. Adesso stiamo seguendo il progetto dell’area Valli, dove sorgerà un parco e dei servizi, poi avremo tutta la parte del piazzale Azzurri d’Italia, poi tutte le questioni di viabilità. Ascoltiamo i consigli dei cittadini e cerchiamo di intervenire. Poi raccogliamo le proposte per migliorare la città, promuovere le aree verdi e mediare le esigenze tra pubblico e privato. Ad esempio l’idea dell’area verde nella zona Valli è stata proposta dalla Consulta, il Comune l’ha raccolta e ha acquistato l’area dai privati e ha avviato la progettazione, adesso siamo nella fase esecutiva e stiamo seguendo il progetto dell’area verde”.

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Partecipazione. Sono gli organismi di raccordo con l’amministrazione comunale
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La Consulta del Quartiere 2, che comprende Arcella, San Bellino, San Carlo e Pontevigodarzere L’intervista al presidente della Consulta Quartiere 2, Forner: “Non solo problemi, ecco cosa funziona” Il presidente Carlo Forner.

All’Unipd vince la sinistra: Udu Padova prima lista di Ateneo con 15mila voti

“Un forte messaggio quello degli universitari che hanno deciso di sostenere un progetto chiaro di università: libera, aperta e democratica”

Gli scorsi 6 e 7 dicembre si sono tenute le elezioni universitarie per il rinnovo dei rappresentanti dell’Università di Padova. Un risultato storico per l’UDU Padova e la sinistra in università, che ottiene 14646 voti in senato accademico, sbloccando ben tre senatori su quattro ed ottenendo il 65% delle preferenze. “Siamo molto soddisfatti del risultato: un forte messaggio quello degli universitari che hanno deciso di sostenere un progetto chiaro di università: libera, aperta e democratica. Un messaggio rilevante anche considerando il governo in carica oggi – dichiara Domenico Amico, coordinatore dell’UDU Padova –. Gli studenti e le studentesse hanno premiato il nostro costante e quotidiano lavoro negli anni, confermandoci come prima e unica lista di sinistra negli organi maggiori e nelle scuole di ateneo. Siamo soddisfatti ma sentiamo anche una grande responsabilità, continueremo a lavorare ogni giorno forti del 65% dei voti, che rendono ancora più forte la nostra voce”. “Per noi questo è un risultato incredibile, ma frutto del lavoro degli ultimi anni. Come UDU Studenti Per ora vogliamo che le nostre richieste siano ascoltate dall’Ateneo e dalla Regione. 15mila voti in Senato Accademico significano solo una cosa: 7 appelli in tutte le Scuole e come minimo

5 a ingegneria e economia –dichiara Teresa Cozzi, neoeletta Senatrice Accademica –. Quasi 15000 studenti si sono sentiti rappresentati dalle nostre proposte e dai nostri progetti: ora vogliamo delle risposte coraggiose e puntuali da parte dell’Ateneo e della Regione”. “Il lavoro della nostra associazione non si ferma a Padova: vogliamo la copertura totale delle borse di studio in tutto il Veneto, più fondi su residenze e mense, più investimenti sul diritto allo studio. Questa

“Il lavoro della nostra associazione non si ferma a Padova: vogliamo la copertura totale delle borse di studio in tutto il Veneto”

Regione vive dei suoi studenti, ma non può pensare di costringerli a vivere senza servizi a sostegno dell’esperienza universitaria. Da anni denunciamo i tagli dell’assessora Donazzan in diritto allo studio, non possiamo più aspettare, è il momento di rimediare. Come Udu Studenti Per, inoltre, vogliamo lavorare sulla gratuità del sistema universitario, in stretta collaborazione con il CNSU, spingeremo anche nel nostro ateneo perché siano nuovamente ridotte le tasse e perché sia messa una fine alla criminalizzazione dei

fuori corso”, dichiara infine Francesca Pollero, neoeletta in consiglio di amministrazione dell’ESU di Padova.

“Un grazie a tutti e tutte coloro che ci hanno supportato e dato fiducia e a tutte le singole persone che hanno contribu-

ito a rendere questo risultato possibile, partendo soprattutto dai 600 candidati che hanno scelto di partecipare attivamente a queste elezioni. Vogliamo ringraziare anche tutti gli studenti che hanno visto nel nostro progetto una

I festeggiamenti dei ragazzi dell’Udu Padova.

risposta concreta ai problemi di questa Università, con i 500 rappresentanti neoeletti, siamo già al lavoro per un’università migliore, sempre dalla stessa parte”, conclude Domenico Amico.

Dottorato ad honorem per il fisico Giorgio Parisi

La rettrice Daniela Mapelli conferisce il diploma di dottorato di ricerca ad honorem in Physics a Giorgio Parisi, per i suoi pionieristici contributi nella fisica teorica delle particelle elementari, nella teoria quantistica dei campi e nella fisica statistica, in particolare per aver svelato l’interazione fra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici a tutte le scale possibili, risultato che gli è valso il Pre-

mio Nobel 2021 per la fisica. Durante la cerimonia Parisi è inoltre protagonista di una Nobel lecture dal titolo La complessità vista da un fisico, in cui discute i suoi studi, che spaziano in diverse aree della fisica: fisica delle particelle, meccanica statistica, fluidodinamica, materia condensata e supercomputer. Lunedì 30 gennaio alle ore 17 in Aula Magna di Palazzo del Bo. (e.m.)

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Università. Un risultato storico per l’associazione studentesca
Unipd
Emilia Milan
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Alla scoperta dei luoghi fantastici di Padova con Silvia Gorgi

“Questo libro è dedicato ad alcune opere e luoghi ancora un po’ sottovalutati”

Silvia Gorgi, giornalista, scrittrice e sceneggiatrice, è tornata da poco in libreria con il suo sesto saggio dedicato alla città di Padova (Luoghi fantastici di Padova e dove trovarli, Newton Compton). Un volume sorprendente che permette al lettore di ri-scoprire la città del Santo attraverso una serie di itinerari collegati tra loro dal filo rosso dell’arte e della bellezza. L’uscita del libro è stata l’occasione per fare una chiacchierata con Gorgi, per provare ad approfondire i mille spunti offerti dal libro (e da una città che continua a lasciarti a bocca aperta anche quando credi di conoscerla).

L’INTERVISTA

Ciao Silvia,il tuo nuovo lavoro su Padova è incentrato sul rapporto tra la città e l’arte. Ce ne vuoi parlare? Direi che Luoghi fantastici di Padova e dove trovarli è incentrato sull’idea che alcuni pittori e letterati si sono fatti di Padova, e di come questa visione sia divenuta ispirazione e quinta per le loro opere. Questi “luoghi” non solo esistono, ma sono anche “fantastici”, perché rivisitati dalla fantasia degli artisti. È un viaggio alla scoperta di una Padova diversa, che diventa anche distopica e fantascientifica, grazie ad autori come Valerio Evangelisti, o Arthur C. Clarke, l’au-

tore di “2001, Odissea nello spazio”.

Qual è il “tuo” luogo fantastico di Padova?

La Specola, o Torlonga. La Torre del Castello che fu di Ezzelino e poi dei Carraresi ha per me un fascino incredibile. Ogni volta che la vedo ne resto ammaliata. Il “ciclone” Urbs Picta ha investito la città: il patrimonio artistico di Padova è stato riscoperto da parte dei padovani, per non parlare del grande flusso turistico internazionale. Qual è secondo te l’opera o il luogo di Padova che continua a essere un po’ sottovalutata?

Proprio ad alcune opere e luoghi ancora un po’ sottovalutati è dedicato questo libro: gli affreschi della Sala dei Giganti, i lavori sui Miracoli di Sant’Antonio nella Scoletta del Santo di Tiziano Vecellio; ma anche il Paradiso affrescato nella chiesa di San Gaetano da Guy Louis Vernasal. Per arrivare al murales che Milo Manara ha creato all’interno dell’Istituto di Anatomia.

Secondo te dal punto di vista artistico (ma non solo) potremmo dire che la città ha iniziato un processo di rinascita?

Direi senza ombra di dubbio. Credo anche che il claim scelto per rappresentare questa rinascita, “Padova dove la vita è arte”, sia

davvero appropriato. Non solo attraverso i cicli d’affreschi del Trecento, oggi la città è anche un punto di riferimento per la Street art, è al centro di nuovi progetti architettonici firmati da archistar, ha un’Università che è un’eccellenza. Ci sono tutti gli elementi per aspirare a diventare “capitale della Cultura”.

Con l’anniversario degli 800 anni della sua fondazione l’Università si è aperta alla città. Con i tuoi libri sei stata la prima scrittrice a riscoprire e a divulgare il ruolo centrale che ha avuto l’Università nella storia della città. Come valuti

riale dell’Università.

Quali sono le sfide del futuro per Padova per tornare ad essere la città che nel duecento e nel trecento ha incantato il mondo?

Credere che la Cultura, la Scienza, e la loro divulgazione, siano le chiavi più appropriate per presentarsi al Paese e all’Europa.

La copertina di “Luoghi fantastici di Padova e dove trovarli” di Silvia Gorgi

del lavoro “Giotto e il sogno del Rinascimento”, perché Padova in quel periodo era molto più centrale nella storia della nostra Penisola di quanto si potrebbe immaginare, grazie a un modello culturale che nasceva all’interno della sua Università, il “pre-umanesimo” patavino di letterati come Lovato de’ Lovati, e Albertino Mussato. E, quando ancora l’Italia era divisa in Comuni, Padova anticipava il rinascimento con la committenza, prima con Enrico degli Scrovegnie poi con la famiglia dei Carraresi.

questo riscoperto rapporto tra la città e la sua università?

Valuto molto positivamente questo “nuovo dialogo” aperto dall’Università. Nel corso delle celebrazioni sono stata coinvolta con tre reading su figure legate al ‘200, al ‘700, e all’‘800 patavino, e ti confermo che da parte dei cittadini c’è stata grande partecipazione. Penso sia importante, da qui in avanti, programmare nuovi appuntamenti di questo tipo, divulgativi e coinvolgenti, per valorizzare al meglio il patrimonio immate-

Sei la co-sceneggiatrice del documentario d’arte su Giotto e l’Urbs Picta che a marzo uscirà nei cinema di tutta Italia, vuoi darci qualche anticipazione?

Il documentario, prodotto da Magnitudo Film, RedString e Nordest Boulevard, oltre che raccontare il grande sviluppo della pittura trecentesca veneta con l’arrivo di Giotto a Padova, e la realizzazione della Cappella degli Scrovegni, è un viaggio fra gli otto luoghi che sono diventati patrimonio Unesco. La vera anticipazione sta proprio nel titolo

• Chi è Giacomo Brunoro

Nato e cresciuto a Padova, dopo la laurea si trasferisce a Milano.

Lavora a Radio Deejay, Radio Italia Network, Radio Kiss Kiss, Sky TG24, collaborando con Andrea & Michele, Alex Cattelan, Camila Raznovich, Ivan Zazzaroni, Marco Montemagno, Gene Gnocchi e tanti altri. Torna in Veneto nel 2009 e dal 2010 è Editor in Chief di LA CASE Books, casa editrice digitale californiana. È presidente di Sugarpulp con cui organizza festival ed eventi culturali. Da gennaio 2019 è uno dei consiglieri della Veneto Film Commission. Up the irons!

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L’intervista. La scrittrice torna da poco in libreria con un nuovo saggio dedicato alla sua città
Libri
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“È un viaggio alla scoperta di una Padova diversa, che diventa anche distopica e fantascientifica”

L’esposizione. Originale esperienza all’ex Macello di Padova, fino al 12 marzo

Avventura immersiva tra i misteri e la maledizione di Tutankhamon

Acento anni dalla scoperta della tomba di Tutankhamon a opera dell’archeologo ed egittologo britannico Howard Carter, Padova ospita la mostra Tutankhamon - La tomba, il tesoro, la maledizione. Inaugurata lo scorso novembre, la mostra sarà visitabile fino al 12 marzo presso la Cattedrale dell’ex macello di via Cornaro: un evento rivolto ad appassionati di storia ed Egitto di ogni età, che accedendo alla mostra avranno modo di vivere un’esperienza immersiva ed educativa. La mostra si compone di circa 120 repliche ufficiali di reperti rinvenuti nella tomba del faraone certificate dal Ministero delle Antichità Egizie e realizzate a Il Cairo. Organizzata da Discovery Time in collaborazione con il Comune di Padova e curata da Clarissa Decembri, la mostra si propone di accompagnare virtualmente il visitatore all’interno della tomba, cercando di far rivivere le emozioni provate dal fautore di uno dei rinvenimenti più importanti della storia dell’archeologia nel momento in cui si trovò davanti alla grandiosa scoperta. Sarà la voce di Howard Carter stesso, interpretato da Bruno Santini, a raccontare le varie fasi della scoperta, mentre dei QR code posti a fianco dei vari oggetti permetteranno ai visitatori di ascoltare il racconto esplicativo di ogni reperto.

La maggior parte degli oggetti sono posizionati al di fuori delle teche espositive per invitare i visitatori a toccare letteralmente con mano i reperti e vivere così un’esperienza ancora più ravvicinata con un’epoca lontana ma che non manca tuttora di affascinare appassionati di ogni età. Un’esperienza educativa pensata sia per gli adulti che per ragazzi e bambini, grazie ad un percorso espositivo dedicato e concepito per facilitare la comprensione della mostra anche ai più piccoli con l’ausilio di supporti visivi mirati e didascalie. Presente anche una zona dedicata alla mummificazione per capire come avveniva, in epoca egizia, l’imbalsamazione dei cadaveri.

A rendere l’esperienza ancora più immersiva e a contraddistinguere la mostra, l’ausilio della realtà virtuale - realizzata da Unsquare Life - con elaborate scenografie che permetteranno al visitatore munito di visore di venir catapultato nell’ambiente ricostruito della tomba di Tutankhamon e di vederla proprio come la vide per la prima volta Carter. La mostra arriva a Padova, città che vanta una certa familiarità con il mondo egizio grazia alle imprese del padovano Giambattista Belzoni, dopo il

successo già ottenuto a Napoli, a Castel dell’Ovo, in una location, quella dell’ex macello, che grazie anche a eventi come questo può essere maggior-

mente riscoperta e rivalutata, e che mira sempre più a diventare un riferimento per gli eventi dedicati alle famiglie.

Il vetro fra storia, arte e scienza alla mostra al Museo Poleni

Al vetro, uno dei materiali più versatili al mondo, usato nella quotidianità così come nell’arte e nella scienza, è dedicata la mostra Vetro. Dall’antichità romana alle sonde spaziali presso il Museo di Storia della Fisica Poleni di Padova.

La mostra, visitabile fino al 30 aprile prossimo e organizzata nell’ambito del progetto “Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi” dal dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galiei” e dal Museo Giovanni Poleni nell’anno internazionale del vetro indetto dall’Onu, si propone come un viaggio alla scoperta di un materiale straordinario, delle sue caratteristiche e dei suoi molteplici e vari utilizzi.

A PORTATA DI CLICK.

I visitatori potranno quindi scoprire alcuni degli impieghi del vetro in vari ambiti e la sua evoluzione in diverse epoche

storiche, dall’antichità romana all’epoca contemporanea, grazie all’esposizione di diversi reperti archeologici, oggetti d’arte e strumenti scientifici dal Seicento ai giorni nostri, provenienti in parte dalla collezione permanente del museo e in parte dai musei civici di Padova e da vari gruppi di ricerca, in una compenetrazione fra arte e scienza.

Divisa in diverse parti e diffusa in tutte le sale del museo, la mostra comprende una sezione dedicata a oggetti di archeologia e arte fino al Rinascimento; oggetti artistici di grande pregio che per l’occasione affiancano gli strumenti scientifici della collezione permanente del museo. Non solo: sarà possibile ammirare anche un interferometro, speciale strumento che sarà impiegato durante la missione spaziale Plato del 2026 a cui collaborano il dipartimento di Fisica e Astronomia e l’Inaf di Padova. (f.t.)

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L’INFORMAZIONE LOCALE
Cultura

Ciclismo. Commosso il ricordo di Davide Rebellin, che avrebbe dovuto condurre gli juniores

Vent’anni sui pedali, al massimo livello: le sfide della Work Service

L a squadra è nata come “G.S. Brenta” e poi con la sponsorizzazione da parte di Massimo Levorato è cresciuta esponenzialmente fin da subito: parliamo di 20 anni di ciclismo ad altissimo livello. La società sportiva Work Service è sempre stata tra le prime realtà del panorama nazionale e internazionale: la società vanta titoli europei, titoli mondiali ottenuti nelle varie discipline: strada, crono, pista. Sicuramente un’eccellenza.

Massimo Levorato, imprenditore innamorato del ciclismo, ha costruito una squadra che lavora con impegno e serenità garantita dallo sponsor, oltre ad aver avvicinato tanti giovani al ciclismo. Una realtà composta oggi da 15 società giovanili italiane che consentono ad oltre 300 ragazzini, di età compresa tra i 6 e i 16 anni di iniziare a pedalare e a divertirsi in bicicletta.

Un palmares arricchito dai grandi successi ottenuti da Andrea Raccagni Noviero, 22 anni, nel 2022: il titolo europeo ad Anadia (Portogallo) nell’inseguimento a squadre su pista juniores e il titolo mondiale a Tel Aviv (Israele) nella stessa specialità.

“Sono felice di aver ripagato la società con questi successi –ha dichiarato l’atleta – perchè mi ha accompagnato lungo

tutto il percorso che mi ha portato fino a correre gli Europei e i Mondiali con la nazionale italiana”. “Raccagni Noviero è un passista veloce che tiene bene in salita – dice Matteo Berti, che con Fabio Camerin ricopre il ruolo di direttore sportivo della Work Service Speedy Bike –: è un corridore che avrà futuro nelle classiche del Nord: va forte sui tratti brevi e ha un’ottima resistenza. Altri atleti su cui ho ottime speranze sono Alessandro Borgo, un ragazzo di Pieve di Soligo, un elemento veramente interessante, l’anno scorso ha vinto a Passo san Boldo, scalatore di indubbia prospettiva. Poi Jacopo Sasso, di Bassano del Grappa, che ha vinto l’individuale inseguimento categoria allievi, Luca Vettore, di Pado-

va, cresciuto nella Noventana, viene dal nostro vivaio.

Il prossimo anno avremo in squadra Edoardo Cipollini, nipote di Mario Cipollini che sicuramente è un atleta di livello nazionale, ha vinto molto nelle categorie giovanili, un ragazzo veramente interessante”. Work Service ha perso molto, nel 2022. Racconta Matteo Berti: “Davide Rebellin, un valore aggiunto al gruppo, un campione di grande esperienza: ha collaborato allo sviluppo dei telai delle biciclette, e avrebbe dovuto condurre il gruppo degli juniores per la Liegi – Bastogne- Liegi, una classicissima per professionisti che Davide aveva vinto. Abbiamo perso un grande amico.”

Virtus Basket: “Una stagione con il botto, puntiamo in alto”

Un inizio di campionato in salita poi, una volta che si sono ritrovati in campo e nello spogliatoio, Virtus Basket Antenore Energia ha infilato una serie di vittorie da record, la migliore della sua storia in Serie B, chiudendo il 2022 con il quarto posto in campionato. C’è entusiasmo, tra le maglie neroverdi, per un il risultato ottenuto e per le qualità della squadra. Un 2022 da ricordare: “Non siamo partiti bene, ha commentato il coach di Virtus Basket Padova, Riccardo De Nicolao, “i motivi sono vari, un pò di sfortuna, qualche infortunio durante il pre-season, e poi comunque un gruppo di nuovi innesti da amalgamare che ci ha messo un pò di tempo, però dopo le prime tre partite è arrivata la prima vittoria che ci ha sbloccato, da lì abbiamo fatto un filotto importante, nove vittorie di seguito. Questo ci ha proiettato in un buon posto in classifica. Siamo tutti molto contenti, adesso dovremo fare altret-

tanta fatica a proteggere questa posizione, un traguardo importantissimo, al di là delle aspettative”. Ci sono stati dei giocatori che l’hanno colpita per il periodo di forma, chi si è messo in evidenza secondo lei ?. “E’ cresciuta la squadra; la nostra pericolosità è che non abbiamo mai avuto sempre un singolo protagonista, ci sono partite in cui può fare bene Ferrari, Idehoa, De Nicolao, Paolin. Questa è la nostra forza. Il merito è di tutto del gruppo”. Siamo a metà campionato, vi eravate prefissati di arrivare tra le prime quattro per fare il salto di classifica. Finora avete centrato l’obiettivo. “Sì, quest’anno arrivare tra le prime quattro a fine 2022 Virtus vuol dire vincere il campionato perché vieni automaticamente promosso in B1 e hai la possibilità di giocare i play off per la serie A. Era il nostro obiettivo, dobbiamo lottare ancora metà campionato per raggiungerlo”. (d.b.)

società sportiva Work Service è sempre stata tra le prime realtà del panorama nazionale e internazionale: vanta titoli europei, titoli mondiali ottenuti nelle varie discipline

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La
Il ciclista Andrea Raccagni

Protagonisti

Mariana Epure: è lei il nuovo corso alla “Montecchia”

Da lavapiatti a Vigonza ha salito tutti i gradini sino a questa importante responsabilità.

Ha vinto vari premi gastronomici

Non fate confronti. Sarebbero impossibili da reggere per chiunque. La novità è solo lei, Mariana Epure, 37 anni, mamma di due figli, il primo alle superiori, rumena di nascita e naturalizzata italiana, che ha preso in mano la cucina de La Montecchia” di Selvazzano Dentro, gestita per 28 anni dalla famiglia Alajmo, con Erminio direttore e la sovrintendenza al menu di suo figlio Massimliano. Per questo i confronti sono impossibili. “La Montecchia” di Mariana non può che essere semplicemente diversa da quella di Massimiliano Alajmo.

Maria Paola Casati, della famiglia proprietaria del golf club, ha scelto Mariana per la gestione post Alajmo del nuovo corso alla “Montecchia” dopo la pandemia.

Leiha lasciato la “Posata bianca” di Abano e ha preso in mano il locale a Selvazzano: oltre al ristorante gourmet al primo piano, c’è un affollato bistrot a piano terra che può ospitare anche 2-300 persone al giorno. Mariana è un’immigrata che ha iniziato a lavorare come laviapiatti e s’è costruita un percorso di tutto rispetto nel settore gastronomico. Ha iniziato a lavorare “Ai siegoi” (veneto per “cefali”) di Vigonza. Era il 2007 e Mariana Epure aveva vent’anni. Era arrivata dalla Romania quattro anni prima e nel locale celebre per la carne di cavallo era una semplice lavapiatti. La titolare, Antonella Padoan, si accorse che quella ragazza era una persona curiosa del lavoro del cuoco e disponibile a imparare. Così la spostò di ruolo e invece di usare spugna e detersivo le mise in mano pentole e ingredienti. Il risultato, quindici anni dopo, è una cuoca di intelligenza e

capacità. Gradino dopo gradino, Mariana ha acquisito esperienza e le certificazioni professionali necessarie. Naturalmente ha imparato la lingua ed è diventata cittadina italiana.

La storia di Mariana Epurenon è solo l’esempio di un’integrazione riuscita, ma anche di un innamoramento dei prodotti e delle ricette venete e italiane che realizza con brillantezza. Succede spesso, d’altro canto, che i “foresti” come si chiamano nel Veneto, finiscano per essere più appassionati rispetto ai locali.

Con un diploma di istruzione superiore alle spalle, conseguito al liceo veterinario di Bucarest (“mi stringe il cuore vedere un animale che soffre”) Mariana voleva

Rumena naturalizzata italiana, la sua non è solo una storia di integrazione riuscita ma anche di volontà e impegno

proprio diventare cuoca per amore della cucina italiana: “Sono innamorata degli spaghetti al pomodoro”, spiega. Ma anche altre pietanze le riescono bene, se è vero che a Isola della Scala nel 2019 ha vinto il concorso del miglior risotto e due anni dopo ai campionati della cucina italiana organizzati dalla

Fic ha vinto il 1° trofeo Lady chef. Infine, nel febbraio 2021, assieme ad altri tre colleghi, ha cucinato al festival di Sanremo per duecento persone al giorno. E non s’è fatta nessun selfie con vip e cantanti.

La sua cucina si caratterizza per fresche creazioni attorno a un nucleo di sapori e ingredienti tradizionali.

Provate, per esempio, i cu-

botti di tonno su gazpacho di mela verde e crumble alla mediterranea: tutt’altra cosa rispetto alla semplice tartare di pesce crudo da cui pure nasce. Di grande interesse è l’uovo cotto a 65° gradi su fonduta di Asiago con tartufo nero e porcini, come i bigoli, naturalmente fatti in casa, alla carbonara 2.0, che si presentano con l’uovo intero, cotto sempre a 65°, in cima al piatto e guanciale di Sauris.

A una recente serata, che ha rappresentato il debutto in società alla “Montecchia”, Mariana ha presentato alcuni nuovi piatti, studiati “in rosa” per abbinarli ai vini Costaripa di Mattia Vezzola e dei suoi figli, Nicole e Gherardo. Uno dei piatti

più interessanti è risultato la “rosetta di raviolo con ripieno di baccalà e mirtilii”. Ma anche il “risotto al mascarpone e pepe rosa, scampo al timo, limone, arancia e fiori” s’è rivelato assai interessante, anche perché è stato sfumato con il brut di Costaripa. L’azienda di Vezzola si trova a Moniga del Garda e produce 700mila bottiglie: la scelta è di puntare sul rosé e sul brut. Il rosè perché fu inventato proprio lì, sulla sponda occidentale del Garda, dal senatore veneziano Pompeo Molmenti. Il brut è ancora più semplice da spiegare, perché Mattia Vezzola è l’enologo che ha creato quarant’anni fa le bollicine di Bellavista. Ma torniamo a Mariana.

Prima di approdare a “La posata bianca” e da qui alla “Montecchia” di Selvazzano, Mariana ha lavorato in molti locali: dal Caffè Pedrocchi di Padova al Villa Michelangelo di Vicenza; dal Symposio di Loreggia alla Meridiana di Santa Maria di Sala, dov’è rimasta quattro anni come chef; dall’hotel Sheraton fino al “Da me bistrot” di Lionello Cera, due stelle Michelin, a Dolo. Alla “Montecchia” lavora con lei in sala lavora il sommelier Luca Princiotto, 30 anni. Se alla sera gratifica il palato dei commensali durante la giornata lavora come infermiere all’ospedale, guadagnandosi ben altri meriti.

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Il personaggio. 38 anni, è la nuova cuoca dei ristoranti al golf club di Selvazzano Dentro Nelle foto grandi: in alto Mariana Epure, in basso il suo risotto. Nelle foto piccole: in alto, Nicole Vezzola; al centro un vino Costaripa; in basso, un altro piatto di Mariana.
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“Nel nostro bilancio scelte coraggiose, poche tasse e controllo accurato dei costi”

A ssessore Calzavara, quali sono gli aspetti salienti del bilancio regionale?

La manovra di bilancio approvata a dicembre in Consiglio regionale e che riguarda il prossimo triennio rispecchia la nostra visione politica e strategica. Contiene scelte coraggiose che dimostrano la capacità e la qualità amministrativa, un controllo accurato dei costi e un livello di tassazione contenuto, mantenendo e rilanciando i servizi ai cittadini del Veneto. Il bilancio di previsione cuba 17 miliardi e 316 milioni di euro di cui 9,7 miliardi dedicati alla sanità, capitolo che costituisce il 75% della spesa regionale. Seguono 3,3 miliardi destinati alle partite tecniche, 1,5 miliardi per la politica regionale, 1,4 miliardi legati alla programmazione comunitarie e infine 1,2 miliardi per le anticipazioni di liquidità in ambito sanitario. Questo è il risultato della squadra Veneto, che è fatta di Amministratori pubblici, che è fatta di dipendenti pubblici, che è fatta di imprese, che è fatta di rappresentanze sindacali, che è fatta di volontariato.

Avete scelto di non aumentare l’addizionale Irpef, perché?

A fronte di prestazioni pubbliche in costante miglioramento, da 13 anni il Veneto mantiene un comportamento fiscale di bassa tassazione. Questo significa che a fronte di una leva di gettito mai azionata riusciamo a finanziare linee di spesa che si sono evidenziate anche nelle ultime settimane. Si tratta di interventi di natura culturale, destinati parte al Teatro Stabile del Veneto (750mila ’23;

1 milione nel ’24; e 1,250 mila euro nel ’25), parte destinati all’organizzazione dell’Adunata nazionale degli alpini che si terrà nel 2024 a Vicenza (250mila euro nel ’23, 350mila nel ’24), parte a contributo all’Ana per la messa a norma dell’ex Caserma Montegrappa di Bassano (100mila nel ’23; 100mila nel ’24), nonché per l’abbattimento delle barriere architettoniche a Venezia (200mila euro nel ’23)”.

La sanità impegna gran parte del bilancio, quali le novità per il 2023?

Abbiamo stanziato più di 14,2 milioni di euro nel 2023, 1,97 milioni di euro annui nel 2024 e nel 2025 per il finanziamento dei livelli aggiuntivi di assistenza (Extra-LEA) tra cui ricordo le azioni a favore dei soggetti afflitti dalla sindrome di Sjogren e l’attivazione del corso di laurea in medicina e chirurgia da parte dell’università degli studi di Padova presso l’azienda Ulss n. 2.

Quali gli altri stanziamenti di rilievo?

Abbiamo riconfermato i 31 milioni di euro annui per il prossimo triennio 2023-2025 a favore delle scuole paritarie del Veneto e lo stanziamento di quasi 6,2 milioni di euro per le borse di studio uni-

“Su un totale oltre 17,3 miliardi alla sanità veneta vanno 9,7 miliardi, abbiamo valutato ogni singola voce nella distribuzione delle risorse”

versitarie (incrementati di 2ml euro con l’emendamento presentato e approvato in Prima Commissione consiliare il 30 novembre), oltre ai 10 milioni di euro per il rafforzamento degli ESU e di 3 milioni di euro per il buono scuola. Ricordo anche i 78 milioni di euro stanziati nel triennio 2023-2025 per il sistema della formazione professionale. Altra partita importante riguarda il cofinanziamento regionale a sostegno della programmazione comunitaria. Nello specifico sono 38 milioni di euro per la programmazione comunitaria 2014-2020 che si sta concludendo e 229,89 milioni di euro di cofinanziamenti regionali per la nuova programmazione comunitaria 2021-2027. É stato difficile trovare le risorse in questo periodo di crisi?

per delega. Un intervento significativo riguarda il sostegno alle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB), riducendo dall’8,5 al 3,9% l’aliquota dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) a loro carico, anche al fine di riequilibrare la disparità di trattamento fiscale che sussisteva prima della legge di bilancio, tra attività pubbliche, maggiormente gravate e attività private che offrono servizi di assistenza agli anziani operanti nello stesso settore. Inoltre, è stata aumentata da 45.000 a 50.000 euro la soglia massima di reddito per poter beneficiare dell’agevolazione sull’Addizionale regionale Irpef a favore dei soggetti disabili, che pagano lo 0,9% anziché l’1,23% di base prevista dalla legge statale.

L’autonomia come potrebbe incidere sul bilancio del Veneto?

“L’autonomia sarà una riforma a saldo zero, con un decentramento di competenze, i vantaggi ci saranno per tutti”

La legge di bilancio si articola in diversi interventi che dimostrano non solo la capacità di programmare la gestione finanziaria con una visione a lungo termine, ma anche di saper utilizzare in maniera efficiente le risorse. Abbiamo valutato ogni singola voce di bilancio nella distribuzione degli oltre 17 miliardi così come la spesa discrezionale

L’autonomia significa assunzione di responsabilità. È con questo spirito che è prevista dalla Costituzione. Chi è contro l’autonomia va contro la nostra Carta fondamentale: quella stessa che viene definita la più bella del mondo e di cui non si può esserne paladini a fasi alterne, a seconda dei propri interessi. Si tratta di una riforma a saldo zero con un decentramento di competenze ma spendendo gli stessi soldi. I vantaggi ci saranno sia per i cittadini del Nord sia per quelli del Sud; ci sarà più vicinanza alle esigenze di ognuno, maggior controllo sulle scelte, minori distanze tra i cittadini e alcuni poteri decisionali.

É il principio di sussidiarietà e la vera sfida per un rinascimento del Paese.

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L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara Francesco Calzavara assessore al bilancio

“Dalla Manovra 35 miliardi a famiglie e imprese”

Sottosegretario Bitonci, dalla legge di bilancio quali i benefici per le aziende, le famiglie e anche le ricadute in Veneto?

“È una legge di bilancio importante, di oltre 35 miliardi, di cui 21 vanno in aiuti alle famiglie e alle imprese. Prevede una serie di misure per contrastare il caro energia, tenendo conto che nel mese di gennaio è prevista, ma è già in corso, una forte riduzione del prezzo del gas che porterà anche delle prospettive migliori. Ci ha aiutato moltissimo su questo fronte anche la temperatura mite di questo inverno. Gli aiuti son previsti fino al mese di aprile, ma il governo comunque è pronto e disponibile a finanziare ulteriori aiuti anche per i mesi prossimi, anche fino alla fine dell’anno se dovesse esserci necessità. Poi c’è anche una di riduzione del cuneo contributivo per le imprese. Si tratta di circa il 3% sotto i 25mila euro. La misura è stata indicata come insufficiente da Confindustria e sindacati. Per le partite IVA c’è la novità dell’ampliamento della flat tax, cioè del regime forfettario, da 65 a 85mila euro al 15%. Anche questa è una misura importante, che è stata introdotta quando ero sottosegretario all’Economia nel 2018: sottovalutata all’inizio, in realtà alla fine dello scorso anno abbiamo raggiunto quasi 2 milioni e 100mila partite IVA, su 5 milioni complessive. È un regime molto favorevole perché non si tiene la contabilità, si fanno le fatture senza IVA, si fa solamente la dichiarazione, quindi un regime iper semplificato. È anche quello che noi auspichiamo da molti anni, cioè il taglio della burocrazia. Ci sono poi altre misure che non sono assolutamente minori, come l’assegno unico per la famiglia che è stato ampliato per chi ha più figli, per i portatori di handicap”.

Restando sulla flat tax, la Cgia di Mestre dice che con l’innalzamento a 85mila euro le imprese continuano a pagar di più dei dipendenti. Come risponde?

“Sono due basi imponibili completamente diversi perché per il regime forfettario, e la flat tax per i lavoratori autonomi, bisogna sempre tener conto non si possono dedurre i costi, quindi viene pagata sul fatturato. Io che sono un fiscalista vedo sempre molta confusione quando vengono messi di fianco all’altro due regimi che sono completamente diversi. E poi i lavoratori dipendenti, non si offenda nessuno, hanno una maggior

tutela rispetto a chi ha una partita Iva e un’impresa di carattere individuale, senza nessuna copertura di carattere assicurativo”. Sempre nella legge di bilancio è entrata l’autonomia, quindi una battaglia veneta vinta. Cosa cambierà?

“Intanto diciamo che la bozza è stata presentata al Consiglio dei ministri. È un percorso lungo e, come ho sempre detto, non in contrasto con altri. È opportuno intanto approvare una legge quadro, quindi una cornice, dopodiché si lavorerà competenza per competenza. Certo bisogna rendersi conto che fin-

rissoso, in realtà non è così perché si tratta di esternazioni individuali. In realtà direi che la Lega è il partito più democratico che esista: ci sono partiti dove non c’è un’elezione diretta, dove le nomine vengono fatte direttamente da Roma, mentre la Lega invece ha uno statuto, regolamenti, militanti, congressi, sezioni, una scala gerarchica. I congressi fino adesso sono stati celebrati a Verona, a Rovigo e a Padova. A brevissimo ci sarà quello di Belluno, poi Vicenza, Venezia e Treviso e poi si arriverà all’elezione del segretario regionale. Quindi non c’è una Lega spaccata

città di centro destra e conoscendo bene Mario Conte so che andrà assolutamente bene a Treviso e anche con un ottimo risultato. A Vicenza c’è il Sindaco uscente Rucco: anche là si sta formando la coalizione di centro destra e penso che verrà rinnovato anche lui a Vicenza, quindi son due appuntamenti importanti e facciamo in bocca al lupo a tutti e due i candidati”.

In Veneto nel 2025 ci saranno le regionali. Anche alla luce dei nuovi rapporti con Fratelli d’Italia, a livello dei numeri, come ci state muovendo, che cosa prefigurate?

“Il governatore Zaia, alla luce di un grande successo anche di carattere personale, ha un grandissimo consenso. Il risultato ovviamente delle ultime politiche non è un risultato molto buono, non tanto in Veneto dove abbiamo abbastanza tenuto, ma a livello nazionale. Però io ero in Lega quando era al 2,9 % ed è normale che nel movimento e partito col simbolo più vecchio, dove ci sono continui rinnovamenti anche della classe dirigente, ci siano degli alti e bassi. Quindi io direi di aspettare, lasciamo stare i sondaggi, l’elettorato è molto mobile rispetto a una volta. Poi governando le cose un po’ cambiano, no? Senza nulla togliere ovviamente al lavoro che stiamo facendo adesso al governo, però all’interno dell’equilibrio del centro destra io penso che è un po’ i valori cambieranno”. Un’ultima domanda. Una valutazione da ex sindaco su Padova, a sei mesi dalla riconferma di Giordani.

ché non vengono calcolati i LEP, che sono i livelli essenziali delle prestazioni, è difficile poter portare avanti i decreti attuativi e delegati che corrispondano poi all’assegnazione delle deleghe, perché i LEP sono quell’asticella che segna su ogni competenza ciò che deve essere erogato al singolo soggetto e ciò invece che poi è di competenza di carattere di carattere regionale”. Veniamo alla politica. La Lega ha celebrato i primi congressi, altri ce ne saranno a fine gennaio, un commento su questi primi risultati?

“È un grande segnale di democrazia. Io non scendo mai nelle polemiche, che secondo me sono anche negative per il partito, perché la sensazione che si dà all’esterno è magari che ci sia un movimento

in due?

“Io non lo vedo tra i militanti. Ripeto, magari c’è qualcuno che preferisce esternare nei giornali o in tv o alla stampa piuttosto che fare un colpo di telefono o partecipare ai congressi e dire magari quello che pensa. Io penso che finito un congresso bisogna accettare il risultato. Votano i militanti. Nel nostro movimento il voto di Bitonci vale uno e il voto del militante iscritto due anni fa, che ha fatto i gazebo, vale uno allo stesso modo: è la massima espressione della democrazia proprio di carattere popolare”.

Vicenza e Treviso prossimi appuntamenti elettorali di quest’anno, la Lega come si sta muovendo? “Per Treviso si lavora per la riconferma di Mario Conte, che ha ben lavorato. Tra l’altro Treviso è una

“È un momento storico particolare per i sindaci, nel senso che la pandemia li ha molto aiutati, perché non c’è stata la possibilità di confronto elettorale. I sindaci come i governatori hanno avuto una grandissima visibilità, quindi era difficile contrastare qualcosa che era già molto consolidato. Poi la campagna elettorale è anche partita tardi, con il via libera che c’è stato solo a gennaio da Fratelli d’Italia. Insomma tante concause. Poi è logico che i sindaci che sono al secondo mandato, con una pandemia di due anni alle spalle, son stati favoriti. Però sento che non tutto quadra a Padova, che ci sono parecchi temi, che forse non c’è stato il tempo di tirar fuori, quindi vedremo nei prossimi mesi già di cominciare a individuare una compagine che possa al termine del mandato di Giordani, esprimere un candidato contendibile”.

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Giorgia Gay
Regione
Il sottosegretario
L’intervista.
Massimo Bitonci (Lega) sulla Legge di Bilancio
Il sottosegretario Massimo Bitonci

Regione

In Veneto 49 Comuni al voto: test a Treviso e Vicenza

La prossima primavera il Comune di Treviso sarà chiamato al voto e, questo rappresenta, certamente uno dei test più significativi che si terranno, in questa tornata, in Veneto. Il Sindaco, Mario Conte si candiderà alla ricerca del bis a capo di una coalizione di centrodestra. Superata ogni suggestione di costruire una coalizione larga con il Terzo Polo si mantiene, quindi, uno schema tradizionale almeno nel centrodestra certamente, così almeno hanno sancito le ultime politiche, con un riequilibrio di forze tra Lega e Fratelli d’Italia.

Il civico Giorgio De Nardi, imprenditore del settore digitale, sarà l’alfiere del centrosinistra. De Nardi tiene a sottolineare la propria matrice civica e sarà affiancato, in questo senso, da una sua lista assolutamente trasversale.

Il Terzo Polo di Renzi e Calenda ha sancito, come da schema nazionale, il distacco, ad oggi definitivo, con il centrosinistra e si appresta a proporre un proprio candidato sindaco. Il nome che sembra essere il più gettonato è

Anche il Movimento 5 Stelle, che proprio nella Marca ormai diversi anni addietro ebbe una delle sue “culle”, tenterà la corsa in solitaria. È proprio di questi giorni l’ufficializzazione del nome del candidato sindaco: si tratta di Maurizio Mestriner.

Si preannuncia, quindi, una corsa a quattro salvo sorprese delle prossime settimane. Certamente il risultato delle politiche dello scorso settembre, quando il centrodestra si fermò di poco al di sotto del 50% dei consensi, può certamente apparire, data la frammentazione delle forze che si presentano come alternative, un ottimo viatico per la riconferma del Sindaco Conte. Ovviamente “mescolare” elezioni politiche e elezioni comunali non è una pratica corretta; le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo. Staremo a vedere come si svilupperà la campagna elettorale ormai prossima ad entrare nella sua fase più calda.

La corsa elettorale a Vicenza è molto probabile che finirà con un duello al ballottaggio fra Giacomo Possamai (centrosinistra) e Francesco Rucco (centrodestra). Tutti e due si presenteranno con una lista civica appoggiata dai partiti. Questo è lo scenario delle amministrative di primavera indicato da scelte, dichiarazioni e perfino da un sondaggio di un mese fa, commissionato da Claudio Cicero, ex assessore di Rucco.

Il problema, infatti, è che i due fronti non sono compatti. A destra e a sinistra si muovono leader minori e sono annunciate liste che nascono dalla voglia di autonomia o di vendetta. Il primo caso è quello che riguarda il Terzo Polo di Azione e Italia viva, più una lista locale, “Per una grande Vicenza”, costituita in larga parte da ex Pd: hanno già deciso di correre con un proprio candidato. Fuori uno, quindi, dalla coalizione che vuole costruire Possamai, alla quale parteciperà il Pd (del resto Possamai è capogruppo

dei democratici in Consiglio regionale) e poi si vedrà chi: ex radicali, sinistra, verdi? Siamo alle prime trattative.

Anche a destra i movimenti non mancano. S’è detto di Claudio Cicero ma altri sono sulla linea di partenza. Si tratta di ex assessori della giunta Rucco: Matteo Tosetto da un lato e Marco Lunardi e Lucio Zoppello dall’altro.

Si tratta, come si vede di un panorama articolato che contribuirà a disperdere voti: difficilmente un candidato riuscirà ad avere il 50% più uno al primo turno. E la sfida si annuncia interessante perché un sondaggio dà Rucco in testa con il 50,5% e Possamai all’inseguimento con 49.5%. È vero che i sondaggi vanno presi con le pinze, perché un bel 35% di interpellati non si esprime, ma – sempre stando al sondaggio – oltre il 50% degli intervistati non approva la gestione del sindaco uscente.

Éstato approvato in commissione un emendamento alla legge di Bilancio firmato dalla deputata veneta Rachele Scarpa e dalle colleghe Madia, Gribaudo, Quartapelle che mantiene rendendolo strutturale il bonus per l’assistenza psicologica anche per il 2023 e il 2024 oltre ad alzare la soglia di contributo erogabile a 1500 euro dai precedenti 600.

“La conferma del bonus introdotto nella scorsa legislatura – commenta Scarpa - per merito del PD e oggi rifinanziato con uno stanziamento di 13 milioni complessivi sui prossimi

due anni è un segnale importante di riconoscimento dell’importanza del lavoro sul benessere psicologico, sebbene le risorse stanziate siano minori rispetto al 2022 e quindi serva continuare con grande decisione questa battaglia. Rimane una vergogna e un’odiosa discriminazione che ancora oggi milioni di persone, soprattutto giovani e giovanissimi, siano esclusi dall’accesso alle cure psicologiche per i costi delle stesse, del tutto al di fuori della loro portata. Superare questa enorme ingiustizia deve essere una delle principali lotte del Pd nei prossimi

anni. Le stesse numerosissime richieste per il bonus sono un segnale di urgenza: su quasi 400mila richieste ne sono state evase solo una su 10.”

“Questo – continua - è solo un primo passo, che oltre a dare un supporto concreto aiuta anche a scardinare un tabù che permane attorno al benessere psicologico: servirà continuare a lavorare per raggiungere obiettivi sistemici e duraturi che vadano la salute mentale pienamente riconosciuta in un’ottica universalistica di welfare. La mia generazione in particolare ha risentito in maniera devastante dell’e-

mergenza sanitaria, durante la quale sono diminuiti sensibilmente senso di libertà, voglia di fare, allegria, serenità, e aumentati vertiginosamente dei sentimenti di paura, solitudine, ansia, demotivazione e noia. Secondo l’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF, da gennaio ad agosto 2022 si contano 351 suicidi e 391 tentati suicidi registrati, con una grave incidenza tra i giovani. Non ce lo possiamo più permettere, e il governo e tutte le forze politiche hanno il dovere di lavorarci. Prometto il mio massimo impegno su questo fronte anche come promotrice

dell’intergruppo parlamentare sulla salute mentale che ha già raggiunto oltre 50 adesioni di colleghe e colleghi di ogni schieramento: presenterò un ordine del giorno alla legge di bilancio per impegnare ulteriormente il Governo a garantire un impegno strutturale sul tema, – conclude Scarpa - attraverso la creazione di una rete di prossimità territoriale di servizi di assistenza, l’incremento di personale strutturato nel SSN, la promozione di strumenti di supporto psicologico nelle carceri, la creazione di presidi di assistenza e supporto in scuole e università.”

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quello di Nicolò Rocco, consigliere comunale che poche settimane fa ha dichiarato la propria uscita dal Partito Democratico. Antonio Di Lorenzo
L’aiuto. Passa l’emendamento alla legge di bilancio firmato dalla deputata veneta Rachele Scarpa: “Il bonus psicologo riconosce l’urgenza di investire sulla salute mentale” Amministrative 2023. Gli schieramenti scaldano i motori in vista della campagna elettorale Conte cerca il bis, sulla sua strada De Nardi, Terzo Polo e 5Stelle E alla fine ne resteranno solo due
Treviso Qui Vicenza
Sono 49 i Comuni veneti chiamati al voto la prossima primavera, in una data non ancora stabilita, ma entro il 15 giugno. Il test più significativo sarà nei due capoluoghi di provincia, Treviso e Vicenza, dove già si sono già delineate le candidature a sindaco. Otto invece i Comuni sopra i 15 mila abitanti: Piove di Sacco (Padova), Adria (Rovigo), Vedelago (Treviso), Martellago e San Donà di Piave (Venezia), Bussolengo, Sona e Villafranca di Verona (Verona).
Qui

“Le strategie per far fronte agli aumenti”

Il caro energia continua a mettere in difficoltà famiglie e imprese in tutto il Veneto. I costi esorbitanti riportati in bolletta però incominciano a far crescere dubbi e preoccupazioni. Filippo Agostini, amministratore e socio fondatore di Antenore Energia, cerca di dissiparli.

“La parte più difficile da capire – spiega Agostini – è che ogni bolletta ha una variazione, nel senso che nell’ultimo anno e mezzo, oramai, il prezzo varia mensilmente con variazioni anche importanti. A parità di consumo certe volte si trova una bolletta raddoppiata. Questo crea una sorta di instabilità nel mercato e crea anche grande tensione”.

“Le misure studiate dal Governo sono efficaci in parte –continua l’amministratore di Antenore Energia –. Noi che siamo una piccola società e abbiamo circa 100mila utenze, riconosciamo che i bonus hanno calmierato molto le bollette, ma rimane fuori

una buona parte di famiglie e soprattutto le imprese. Le imprese hanno sì alcune agevolazioni, come il credito d’imposta, ma vanno a incidere molto poco. Ci troviamo bollette che sono quintuplicate, è un costo molto importante”.

“Le imprese in qualche modo hanno comunque digerito questo nuovo costo, ma bisogna lanciare un allarme, perché nel mese di dicembre le tariffe sono lentamente salite,

col silenzio assoluto o in parte dei media, ma soprattutto della Comunità Europea: in un anno e mezzo soluzioni non sono state trovate e quindi c’è un’aspettativa di crisi che potrebbe essere potenziale”.

“L’atteggiamento è comunque positivo – aggiunge Agostini –, perché le persone, una volta avuto lo shock all’inizio del 2022 per questo cambio tariffario, si sono organizzate e allineate. Noi avevamo pre-

visto consumi nel mese di ottobre pari a 4 milioni di metri cubi e le famiglie hanno consumato il 60% in meno, nel mese di novembre circa il 55% in meno, quindi hanno utilizzato l’energia in maniera più ottimale. La materia prima che avevamo prenotato è stata consumata al 50%, quindi c’è un segnale forte di presa di coscienza”.

“A contenere il caro bollette, sono cose banali – spiega Agostini –: proviamo a mettere 19 e a vestirci di più; se per cena siamo nella cucina abitabile e stiamo usando un po’ il forno o siamo a tavola, chiudiamo la porta, quell’ambiente tende a scaldarsi molto di più; per guardare la tv, mettiamo la copertina sul divano, e se si dorme la notte col piumone non servono 18 gradi in casa. Se ci sono luci in casa che lasciamo accese perché tanto dobbiamo tornare, spegniamole tutte. Cambiamo le lampadine con quelle a led. Un comportamento virtuoso doveva esserci anche prima,

ma adesso ancora di più. E forse ci servirà da lezione, anche perché abbiamo scoperto che l’energia non è infinita”.

E conclude: “Bisogna guardare al futuro, adeguarsi e organizzarsi. Noi continueremo a sostenere tutte le situazioni in cui lavoriamo proprio perché pensiamo che un futuro ci debba essere. Diverso, più faticoso, ma alla fine col lavoro si risolve tutto, anche la crisi economica”.

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Caro bollette. Filippo Agostini, Antenore Energia, risponde ai dubbi dei consumatori Filippo Agostini, amministratore e socio fondatore di Antenone Energia ASCOLTA QUI ZOOM, IL NUOVO PODCAST DI LA PIAZZA 24
“Famiglie e imprese hanno preso coscienza della situazione e si stanno organizzando anche con comportamenti virtuosi”

Un anno passato al fianco delle persone, delle comunità e del territorio

Un legame importante con il territorio e le comunità in cui l’azienda opera: è quello di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia che, anche per il 2022, nell’ambito delle sue attività di responsabilità sociale, ha scelto di promuovere e sostenere moltissime iniziative a sfondo sociale, per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Un impegno concreto che la concessionaria del marchio Despar ha potuto portare avanti in Veneto, così come nelle altre quattro regioni in cui è presente, coinvolgendo costantemente i suoi clienti e collaboratori attraverso iniziative volte al miglioramento dell’ambiente, del territorio e della vita quotidiana. Nel solo 2022 in Veneto Aspiag Service ha destinato importanti risorse a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Tra le iniziative più significative ci sono “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne, oltre che di

lotta alla violenza di genere e che nel 2022 ha sostenuto la ISSA School (International School of Surgical Anatomy), associazione no profit creata dai medici del Reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR) per progetti di ricerca per la cura dell’endometriosi. Un’iniziativa particolarmente significativa è stata, inoltre, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del mar-

chio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali. Tante anche le iniziative benefiche promosse nel 2022 a sostegno delle persone bisognose che vivono situazioni di solitudine o di disagio economico: nel mese di dicembre Aspiag Service ha donato a sette associazioni ed enti caritativi del Veneto, una per ciascuna provincia della Regione, quasi 30 quintali di beni di

prima necessità alimentari e non, tra cui pasta, biscotti, caffè e detersivi. A beneficiare della donazione sono stati l’Emporio della solidarietà di Venezia, le Cucine Economiche Popolari di Padova gestite dalla Fondazione Nervo Pasini, la Caritas delle Diocesi di Vicenza, Verona e Treviso, il Convento Frati Minori Cappuccini di Rovigo, e il Convento dei Frati di Mussoi di Belluno. Aspiag Service è stata anche al fianco dei piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale di Padova, portando un sorriso e la magia delle feste di Natale fra i bambini ricoverati in pediatria con la donazione dei calendari dell’Avvento e di 50 calze in occasione della festa dell’Epifania. Non da ultimo, Aspiag Service è stata attiva nel campo delle sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio in ambito culturale e sportivo, come Girovagarte e la Pink Run di Padova e ha partecipato attivamente al sostegno di medie e piccole realtà sportive locali, nella consapevolezza che lo sport e la cultura sono alcuni degli ambiti principali di aggregazione, formazione e crescita delle comunità.

Essere un’azienda socialmente responsabile significa anche investire in modo attento puntando su uno sviluppo sostenibile per far crescere il territorio e le sue persone, garantire un’occupazione stabile e tutelare l’ambiente e le peculiarità dei territori in cui l’azienda si inserisce. Ed è quello che Aspiag Service concretizza ogni giorno nella propria politica di sviluppo della rete vendita, scegliendo per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse e progettando i nuovi punti vendita in un’ottica green da punto di vista della riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale; un impegno e un’attenzione che, anche per il 2022, hanno permesso ad Aspiag Service Despar di rinnovare la certificazione ambientale ISO 14001. Queste sono state anche le direttrici dello sviluppo dell’azienda in Veneto che,

nel corso del 2022, ha visto nelle diverse province della regione l’apertura di 8 nuovi punti vendita (6 diretti e 2 affiliati) e la ristrutturazione di 3 negozi (2 diretti e 1 affiliato). Uno sviluppo al quale ha corrisposto anche un incremento degli occupati in Veneto con 648 assunzioni nel solo 2022. Mettere al centro le persone è infatti una delle missioni dell’azienda che oggi vede una presenza femminile che supera il 65% e un turnover in uscita inferiore al 3%, come dimostrano anche le tante persone che ogni anno vengono premiate in occasione dei Giubilei, un omaggio ai dipendenti che hanno raggiunto i 15, 20, 25, 30, 35 e 40 anni di anzianità di servizio o sono andati in pensione. Altra direttrice fondamentale dello sviluppo sostenibile è la valorizzazione delle filiere e dei prodotti locali: per questo nel corso del 2022 Aspiag Service ha rinnovato la collaborazione con

la Regione del Veneto per promuovere i prodotti tipici certificati del Veneto e le filiere corte attraverso il marchio promozionale “The Land of Venice”, un modo concreto per sostenere l’economia del territorio, supportando i produttori locali, dando risalto ai loro prodotti tramite la promozione della catena Despar e garantendo ai clienti un prodotto a prezzo giusto e controllato.

Un 2023 ancora

all’insegna della responsabilità sociale d’impresa

Per Aspiag Service essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Nel corso del 2022 sono state molteplici le iniziative che abbiamo promosso e sostenuto anche in Veneto e questo continuerà ad essere il nostro impegno anche per l’anno appena iniziato: proseguiremo il progetto al fianco delle sette Questure del Veneto per campagne di sensibilizzazione su grandi temi sociali, così come iniziative a sostegno di realtà sportive, enti caritativi e associazioni della regione. Continueranno anche le partnership con università ed enti di formazione che consideriamo fondamentali nel campo della ricerca di personale e del continuo aggiornamento delle competenze dei nostri collaboratori. Tutto questo senza dimenticare due importanti filoni che caratterizzano l’impegno sociale della nostra azienda: la lotta allo spreco alimentare, che vede Aspiag Service in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market e la promozione di stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, come testimonia “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che Aspiag Service dal 2006 offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti in Veneto così come e nelle altre regioni in cui l’azienda opera. Il nostro obiettivo è infatti quello di affermare sempre più il ruolo di attore non soltanto economico, ma anche sociale all’interno delle comunità in cui ci inseriamo, lavorando insieme alle istituzioni e alla rete sociale per creare legami sempre più forti e dare un supporto concreto alla crescita del territorio e del suo tessuto associativo, culturale e sportivo.

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Le iniziative. Anche in Veneto il supporto alla cultura e allo sport, alle raccolte fondi e donazioni di Giovanni Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto IL PUNTO Donazione all’Emporio della Solidarietà di Venezia
Sviluppo sostenibile e strategia di recupero delle aree urbane
Squadra del punto vendita Eurospar di Jesolo (apertura 2022)

Carnevale diffuso, ritorno in grande stile da Venezia alle isole, da Mestre a Marghera

Festeggiamenti in tutta la città tra spettacoli, divertimento e carri allegorici dal 4 al 21 febbraio. I segni dello Zodiaco danno vita a mondi immaginari per far sognare il pubblico. Il sindaco Brugnaro: “Un tuffo nel passato per pensare al futuro”

Parte dalla laguna, ma si allarga su tutto il territorio cittadino, il Carnevale di Venezia che, dal 4 al 21 febbraio, riunirà in un unico palinsesto tutte le iniziative pensate per il divertimento di adulti e bambini. Un Carnevale diffuso, che quest’anno si ispira ai segni dello Zodiaco e ai simboli di terra, acqua, fuoco e aria, per dar voce alla libera espressione del proprio segno originale. “Take your Time for the Original Signs”, che porta la firma del direttore artistico Massimo Checchetto, è il calendario di iniziative promosse dal Comune di Venezia e realizzate da Vela spa per dar vita a mondi immaginari capaci di far sognare il pubblico del Carnevale. L’edizione del 2023 vede il grande ritorno delle sfilate dei carri allegorici mascherati su tutto il territorio cittadino, dalle isole della laguna - Lido, Pellestrina e Burano - alla terraferma - Campalto, Zelarino, Marghera, Dese e la novità di Mestre. In cartapesta, coloratissimi e maestosi, i carri sfileranno per le vie delle isole e delle città in un tripudio di coriandoli, figuranti in maschera, musica e stelle filanti.

Il cuore di Mestre, Piazza Ferretto, e le vie limitrofe saranno protagoniste del “Carnival street show diffuso” con una

programmazione di spettacoli (durante i week end del sabato 4 e domenica 5, sabato 11 e domenica 12 e nei giorni della settimana “grassa” da giovedì 16 a martedì 21) che vedrà esibirsi i migliori interpreti dell’arte di strada. Musica, circo-teatro, clownerie e strabilierie capaci di incantare tutte le fasce d’età. Sempre in Piazza Ferretto verrà allestito un teatrino che farà da palcoscenico per il concorso, rivolto ai bambini, della mascherina più bella, oltre ad ospitare il set fotografico a 360°.

“Il Carnevale di Venezia quest’anno guarda indietro per guardare avanti. Un tuffo nel passato per pensare al futurocommenta il Sindaco Luigi Brugnaro -. Le origini ed il significato di questa che è una delle feste veneziane più famose al mondo prendono spunto dai Saturnali latini e dai culti dionisiaci greci, grandi celebrazioni religiose che prevedevano l’uso di maschere e rappresentazioni simboliche, rielaborandole per i propri fini. Il Carnevale di Venezia del 2023 è questo, è festa di tutta la città e di chi la vive e di chi la ama. Tutti, dai più piccoli ai più grandi, usciranno per le calli e per i campi per divertirsi, ridere e gioire, celando la propria identità dietro una maschera che rende, per quel momento,

tutti uguali. Una festa per tutti, soprattutto per i bambini e per le famiglie con un format che ricalca quello vincente dello scorso anno: tanti spettacoli diffusi e situazioni che si svilupperanno nei diversi luoghi del territorio comunale e metropolitano, dalla città antica e dalle isole fino a estendersi nelle piazze delle Città di Venezia: da Mestre a Marghera, passando per Zelarino, Chirignago, Favaro, Tessera e Malcontenta”.

A Venezia, ad inaugurare le danze sarà invece l’Opening Parade, sabato 4 febbraio alle ore 20.00 sul Canal Grande, per uno spettacolo fatto di colori, giochi di luce e musica riuniti in una grande performance galleggiante, mentre domenica 5 alle ore 11.00 sarà la volta del tradizionale corteo di imbarcazioni tipiche locali, realizzato in collaborazione con il Coordinamento Associazioni Remiere di Voga alla Veneta e capitanato dalla mitica “Pantegana”. Nei giorni successivi, il centro storico sarà invaso dall’arte di strada, dalle maschere che parteciperanno al tradizionale Concorso della Maschera più bella in Piazza

San Marco, dal fascino delle 12 Marie, ambasciatrici del Carnevale stesso, ma anche da performance artistiche indimenticabili che animeranno i Dinner Show & Ball ufficiali a Ca’ Vendramin Calergi. Imperdibile lo spettacolo sull’acqua “Original Signs” all’Arsenale, uno show fatto di visioni immaginifiche, luci, tecnica e sensibilità, che offrirà 30 minuti di pura magia. Una parata di forte impatto visivo e artistico, un luogo mitico dove artisti provenienti dalle più disparate discipline potranno raccontarci i loro segni.

Inoltre, gli spazi culturali della città apriranno le porte al pubblico per ospitare spettacoli, concerti ed eventi capaci di soddisfare anche i palati più esigenti, proponendo un programma declinato sul tema di quest’anno. Tra questi, le aperture straordinarie dei musei del circuito della Fondazione MUVE, oltre alla programmazione proposta dalla Biennale di Venezia e dai teatri cittadini. Per aggiornamenti e programmi consultare il sito ufficiale www.carnevale.venezia.it e i canali social #CarnevaleVenezia2023.

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Regione
Grandi eventi. “Take your Time for the Original Signs” lo slogan dell’edizione 2023

Tornare in forma, bastano alcuni accorgimenti

Sono

trascorse le festività natalizie e la bilancia, implacabile, ci mette di fronte a quei chili in più che abbiamo messo su nel mese di dicembre lasciandoci, inevitabilmente, tentare dalle invitanti leccornie di pranzi e cene, in genere più calorici e ricchi di grassi e zuccheri, delle feste. Se, quindi, non siamo riusciti a superare le feste senza appesantirci è ora il momento giusto per “rimetterci in riga” riprendendo le sane abitudini. A partire dalla spesa. Innanzitutto, è consigliabile evitare di acquistare per un po’ cibi golosi, come dolciumi e patatine, per allontanare le tentazioni e smettere di cedere ai peccati di gola. Dolciumi e altre golosità: si tratta di prodotti che vanno consumati con “parsimonia”, come una piacevole eccezione.

In caso di pranzi un po’ più impegnativi, per evitare gli eccessi di calorie, è opportuno ridurre il consumo di salse, antipasti e frutta secca. Così come bisogna fare attenzione agli stuzzichini che sono molto insidiosi: hanno molte calorie e grassi ma sono una vera tentazione e, poiché uno tira l’altro, può capitare di mangiarne in quantità elevate senza nemmeno rendersene conto.

Prosegue alla pag. seguente

www.lapiazzaweb.it 39 www.cleanitpd.com - info@cleanitpd.com Tel. 049 987 50 56 - Fax 049 981 64 69 Via Leonardo da Vinci, 5 - 35100 Vigodarzere (PD) seguici su clean.it Servizi di Pulizie e Sanificazione Noi arriviamo dove gli altri si arrendono Sponsor ufficiale del Calcio Padova RICERCA PERSONALE 049 987 50 56 Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria Salute Una
GENNAIO 2023 on-line: /category/salute/ Salute
sana alimentazione, alcune buone abitudini e un po’ di moto aiutano a “rimediare” agli eccessi delle feste
Rimettersi in riga per smaltire il “peso” delle feste

Salute

Il disagio della sfera emotiva e i giovani: l’esperienza dell’Unità funzionale distrettuale adolescenti dell’Ulss 2

Un Servizio sperimentale rivolto ad adolescenti, giovani e ai loro genitori per una consulenza e una presa in carico multidisciplinare psicologica-psicoterapica e psicoeducativa integrata

Tornare in forma, bastano alcuni accorgimenti

È bene moderare anche il consumo di bibite zuccherate e alcolici.

Non è corretto, per smaltire le abbuffate delle feste, saltare i pasti nella speranza di compensare in questo modo gli eccessi. I digiuni non sono mai efficaci. Non trascurare l’attività fisica, nonostante la stagione fredda e le temperature che ci indurrebbero a stare a casa.

È invece importante continuare a tenersi in forma. Non è necessario esagerare: è sufficiente anche una passeggiata o un giro in bicicletta, nelle ore più calde della giornata. Possono essere utili per il nostro benessere psicofisico. L’attività fisica, oltre a mantenerci in forma, infatti aiuta anche a ridurre i disturbi dell’umore dovuti alle poche ore di luce durante la giornata e contribuisce, inoltre, a prevenire influenze e raffreddori.

Se le temperature sono proibitive per praticare attività fisica all’aperto, allora si può sempre decidere di cominciare a frequentare una palestra o iniziare a fare attività in casa. A partire dalle… scale. Salire e scendere le scale al posto dell’ascensore può essere già un buon inizio per fare un po’ di moto.

L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di svolgere almeno mezz’ora di attività ogni giorno.

354 ragazzi, nel 15% dei casi con problemi di “isolamento sociale”, presi in carico dall’Unità funzionale distrettuale adolescenti (Ufda) dell’Ulss 2 Marca Trevigiana nei primi sei mesi di attività del Servizio. I giovani, di età compresa tra i 14 e i 24 anni, soprattutto ragazze, provenivano da tipologie familiari diverse e per la maggior parte si sono rivolti al Servizio in maniera spontanea. Sono i dati forniti a inizio gennaio dal direttore dell’Unità operativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori, Nicola Michieletto, presentando il bilancio dell’attività svolta da marzo a novembre 2022.

“L’Ufda rappresenta un Servizio sperimentale nel cui ambito adolescenti e giovani adulti che percepiscono un disagio della sfera emotiva e comportamentale e i loro genitori possono ricevere una consulenza e una presa in carico multidisciplinare psicologica-psicoterapica e psicoeducativa integrata - ha spiegato il dr Michieletto -. I ragazzi vengono presi in carico al massimo entro 12 giorni dal primo contatto che avviene tramite Cup dedicato. Al primo colloquio telefonico, durante il quale viene effettuato un triage, segue un intervento a breve termine (8 sedute che possono essere raddoppiate se necessario) costruito su misura per il ragazzo. Le principali problematiche riscontrate finora hanno ri-

guardato disturbi della sfera affettiva (problemi di comunicazione ambientale familiare distorta) e disturbi legati ad ansia e stress con o senza ritiro scolastico e sociale”.

Due ragazzi hanno voluto portare la loro testimonianza riguardo alla propria esperienza, per far sapere agli altri giovani che c’è un posto, l’Ufda, dove trovare sostegno e risposte alle proprie difficoltà: William e Alessandro, 22 anni il primo e 19 l’altro. “Quando abbiamo capito di avere dei disturbi d’ansia e di stress che non riuscivamo a gestire da soli, abbiamo deciso di chiedere aiuto proprio come quando per un malessere fisico ci si rivolge al medico di famiglia”.

“L’Ufda - ha commentato il direttore generale, Francesco Benazzi - aiuta a combattere l’isolamento che i giovani hanno dovuto subire a causa del difficile periodo della pandemia, che ha portato con sé un incremento del 30% dei disturbi nell’ambito della salute mentale”.

“Si tratta di un progetto particolarmente importante in un periodo, quello della pandemia, che ha lasciato conseguenze importanti, anche se non sempre immediatamente rilevabili, a livello psicologico nei nostri ragazzi - ha ricordato Roberto Rigoli, direttore dei Servizi Socio-Sanitari -. Il progetto è doppiamente importante perché coinvolge, oltre ai ragazzi, anche le famiglie”.

Salire e scendere le scale è un’attività che non richiede particolari accorgimenti o attrezzature, può essere praticata ovunque, anche in ufficio, dove di solito si trascorrono molte ore seduti, e contribuisce a mantenere in salute il nostro apparato cardiovascolare, migliorando la frequenza cardiaca e il consumo di ossigeno. Salire e scendere le scale negli Usa rappresenta l’ultima tendenza del fitness. Lo “stair climbing” è una vera e propria disciplina sportiva con tanto di federazione e campionato del mondo.

Il Ministero della salute ha predisposto un opuscolo informativo che promuove stili di vita più dinamici e salutari. E tra questi è vivamente consigliato l’uso delle scale per i suoi molteplici benefici. Un solo gesto infatti, si legge nell’opuscolo, contribuisce a migliorare l’umore, l’elasticità di arterie e vene, l’equilibrio e la coordinazione. Favorisce inoltre il buon funzionamento dell’intestino e migliora la massa ossea.

Per evitare una vita sedentaria basta adottare alcune sane abitudini. Ritagliarsi uno spazio di tempo per una camminata è una di queste. Non è necessario cercare percorsi ad hoc, può bastare già parcheggiare l’auto un po’ distante dalla nostra destinazione o scendere qualche fermata prima del bus e cominciare a percorrere la strada a piedi. Camminare, anche a un ritmo moderato, riduce inoltre lo stress e aiuta a rilassarsi mentalmente.

Ogni volta che prevale la pigrizia ricordiamoci, sollecita il Ministero della salute, che l’organismo umano non è nato per l’inattività.

Salute

una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria

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Il punto nella Marca Trevigiana dopo i primi sei mesi di servizio

Ospedale “Immacolata Concezione” di Piove di Sacco. Il progetto finanziato dall’Associazione Assi Gulliver

Comunicazione aumentata alternativa per “Sorridere insieme” ai piccoli pazienti

Si chiama “Sorridere Insieme” il progetto che l’associazione Assi Gulliver, da sempre a fianco della ricerca e dell’innovazione scientifica, sta finanziando a favore della sezione pediatrica del reparto di Odontoiatria di Comunità dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco. L’iniziativa mira a rendere il reparto, e l’ospedale più in generale, sempre più inclusivo con un percorso dedicato ai piccoli pazienti non verbali e alle loro famiglie utilizzando il sistema di Caa, la comunicazione aumentata alternativa.

“Questo progetto rappresenta una straordinaria occasione di crescita socio-sanitaria - commenta Claudio Gallo, direttore del reparto - sia professionale sia umana. Sono orgoglioso di sapere che saremo uno dei pochi e primi reparti di Odontoiatria che utilizzerà questa metodica in Italia e questo ci carica di una grande responsabilità e di conseguenti aspettative. Il percorso che inizia in queste settimane con i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie potrebbe diventare nel futuro una metodica condivisa da moltissime strutture sanitarie a valenza pediatrica. La Caa di fatto ci permette di essere ancora più inclusivi nei confronti dei nostri piccoli pazienti speciali”.

Assi Gulliver è la prima associazione italiana che riunisce le famiglie dei

pazienti con sindromi di Sotos e di Malan. “Sorridere insieme” nasce dall’esperienza personale di Elisa Zigno, mamma di Giovanni, che è paziente all’Immacolata Concezione, e membro del consiglio direttivo proprio dell’associazione. La Caa è una pratica clinica che viene messa in campo in ambito pediatrico, riabilitativo ed educativo, per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative. È “aumentativa” perché ha lo scopo di potenziare la comunicazione e il linguaggio supportando tutte le potenzialità comunicative della persona, “alternativa” perché utilizza modalità alternative alla comunicazione tradizionale, avvalendosi di gesti, segni, ausili per la comunicazione e tecnologia avanzata.

“La nostra esperienza con la Caa inizia 3 anni fa - spiega proprio Elisa

Zigno nella doppia veste di mamma e portavoce di Assi Gulliver - quando iniziammo ad avere i primi approcci a questa metodologia di comunicazione. Giovanni aveva da poco compiuto 4 anni e nessun medico sapeva ancora dire se lui avrebbe parlato o meno. Noi genitori però sentivamo che lui aveva bisogno di comunicare. All’inizio non ci credevo viste le sue difficoltà di attenzione e cognitive, ma la prima volta che ha indicato la foto del suo biberon per chiedere di bere il latte ci siamo illuminati. Oggi Giovanni ha 7 anni e non parla, ma grazie alla Caa può chiedere e raccontare tante cose alle persone che fanno parte della sua vita. Sapere che in un ospedale e su una sedia di un reparto odontoiatrico possa sentirsi a suo agio mi riempie di gioia”.

La Medicina narrativa convince il piccolo Dominik a farsi curare il mal di denti

Nel reparto di Odontoiatria di comunità dell’ospedale Immacolata Concezione l’approccio offerto dalla Medicina narrativa aiuta sempre più i piccoli e fragili assistiti a sconfiggere la diffidenza, la paura e l’ansia per l’ambulatorio e le cure. L’ultimo a sperimentarne la bontà è stato Dominik, un bambino di 9 anni con un un disturbo dello spettro autistico ed un’estrema necessità di cure odontoiatriche. Ad incoraggiarlo ad entrare in ambulatorio odontoiatrico per risolvere il suo forte mal di denti sono arrivati tutti insieme i personaggi (interpretarti dai volontari dell’associazione Star Wars Universe di Adria) della sua saga cinema-

tografica preferita, quella di Star Wars appunto, che hanno pacificamente invaso, tra lo stupore generale di Dominik e degli altri bambini, il reparto.

“Ringrazio i nostri eroi, piccoli e grandi - ha detto la mamma di Dominik - questa iniziativa fa parte di un percorso di umanizzazione delle cure. Grazie a questo ospedale, agli medici, alle infermiere, agli igienisti dentali, agli operatori che sono tutti gentili e bravissimi, grazie davvero di cuore per

l’aiuto che ci date con i nostri bambini speciali”.

Attualmente sono 873 i bambini seguiti dall’Odontoiatria di comunità piovese (che vanta 21 anni di attività) diretta da Claudio Gallo. Piccoli pazienti con problematiche che spaziano dall’autismo a disturbi psicomotori o cognitivi, sindrome di down, malattie rare o paralisi cerebrali infantili. Il centro, oltre alle terapie ambulatoriali, effettua settimanalmente interventi chirurgici complessi in sedazione totale, ma organizza anche sedute di ambientamento ravvicinate per potere eseguire su bambini con disabilità cure odontoiatriche alla poltrona. (a.c.)

Consumo di alcol, meno è meglio. É lo slogan che l’Ulss 2 della Marca trevigiana ha promosso in queste settimane, anche attraverso la pagina Facebook dell’azienda sanitaria, nell’ambito di una campagna di comunicazione che intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prevenzione.

L’alcol, si legge nell’infografica, è una sostanza ad altissimo impatto sociale ed è uno dei principali fattori di rischio di malattia, disabilità e mortalità prematura in Italia, in Europa e nel mondo. Nel nostro Paese meno della metà degli adulti tra i 18 e i 69 anni dichiara di non consumare bevande alcoliche e solo il 6% dei consumatori a “maggior rischio” riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno da un operatore sanitario.

Il consumo di alcol va dunque limitato. Come? Le indicazioni nazionali definiscono basso rischio il consumo di due unità alcoliche al giorno per gli uomini e una per le donne. Va precisato che un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di alcol, l’equivalente di un bicchiere di vino, una lattina di birra o un aperitivo.

Oltre alla quantità è inoltre importante considerare come si consuma l’alcol.

É bene dunque, evitare di bere lontano dai pasti o in situazioni a rischio, come ad esempio prima di guidare.

In alcune condizioni, poi, l’assunzione raccomandata di alcol è pari a zero. Ad esempio, è sconsigliato che assumano alcol i giovani che hanno meno di 18 anni e le donne in gravidanza.

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Salute
Il reparto Odotoiatria di Comunità nella sezione pediatrica è uno dei primi e dei pochi in Italia ad utilizzare il sistema Caa per supportare i bambini che presentano difficoltà comunicative
Alcol, meno è meglio. Le indicazioni per limitare il consumo

Chirurgia del piede. Al Policlinico di Abano Terme una nuova tecnica operatoria

Un approccio personalizzato e in 3D per l’impianto di protesi alla caviglia

La metodica utilizzata al reparto di Ortopedia e Traumatologia si basa sulla pianificazione pre-intervento attraverso l’analisi delle immagini tridimensionali della tac, inviate negli Stati Uniti in un laboratorio a Memphis, nel Tennessee, specializzato nella realizzazione di guide per il taglio osseo “su misura”

Al Policlinico di Abano è stata introdotta una nuova tecnica operatoria per l’impianto di protesi totali di caviglia che prevede un approccio “personalizzato” e in 3D. É la prima del genere ad essere adottata in Europa ed è stata già impiegata per dieci pazienti. Questa novità va di pari passo con l’importante traguardo raggiunto dalla struttura sanitaria veneta, nella quale sono stati eseguiti 100 interventi di protesica di questa articolazione negli ultimi due anni. La casistica è tra le più ampie d’Italia.

La metodica utilizzata dall’unità funzionale di Chirurgia del Piede e della Caviglia del reparto di Ortopedia e Traumatologia si basa sulla preparazione di un’accurata pianificazione pre-intervento che utilizza le immagini tridimensionali della tac della caviglia da operare, inviate negli Stati Uniti in un laboratorio

a Memphis, nel Tennessee, specializzato nella realizzazione di guide per il taglio osseo “su misura”.

Questa tecnica innovativa, sviluppata da Stryker, è impiegata in caso di grave artrosi post-traumatica conseguente a pregresse fratture e nell’artrosi avanzata di caviglia, per le quali è indicato il posizionamento di una protesi totale.

Si tratta di patologie che causano molto dolore e limitano in maniera significativa la deambulazione, con conseguente zoppia, e lo svolgimento delle attività quotidiane. L’équipe, fondata dall’ortopedico Antonio Volpe, ora senior consultant della struttura, e gestita da Andrea Valcarenghi dal 2020, referente della chirurgia protesica, e composta anche da Marco Zamperetti, referente della chirurgia mininvasiva e artroscopica, ha fatto da apripista in Italia nell’utilizzo di questa

procedura in continua evoluzione.

L’articolazione

La caviglia è un’articolazione dalla biomeccanica particolare. Ha una superficie molto piccola, che subisce sollecitazioni importanti legate al carico che ciascuno di noi produce a ogni passo. Inoltre, a differenza delle articolazioni di ginocchio e anca che sono isolate, la caviglia è inserita in un contesto di collegamento tra gamba e piede, messi a loro volta in contatto dall’articolazione tibio-tarsica. Ecco perché programmare un intervento di protesi di caviglia non è così semplice e occorre mettere in conto una serie di fattori secondari all’assetto del piede o all’allineamento delle estremità di tibia e perone.

La pianificazione dell’intervento Dopo la valutazione clinica del paziente, si procede all’acquisizione di una tac tri-

dimensionale della caviglia e del ginocchio che permette una rilevazione precisa e accurata dell’arto e all’invio negli Stati Uniti. Una volta studiato accuratamente il caso, gli ingegneri del laboratorio americano progettano le guide che serviranno per il posizionamento della protesi. Solo a seguito dell’approvazione da parte del chirurgo ortopedico verrà avviata la produzione dei componenti “custom made”.

In sala operatoria, infine, si procede

all’intervento grazie all’utilizzo di un sistema di centraggio radiologico che permette un corretto posizionamento delle guide e di collocare la protesi così come è previsto dal modello virtuale.

“Con questa metodica, impiegata da professionisti con lunga esperienza - spiega il dottor Volpe - si limitano al massimo gli errori umani correlati al gesto chirurgico e si ottiene il miglior risparmio possibile di tessuto osseo”.

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Salute

Emilia Romagna

Poetiche “terre delle nebbie”, laddove nascono

“sua maestà” il Culatello e il vivace Gutturnio

Alla scoperta di luoghi, culture e sapori tradizionali lungo la Strada del Po, tra Parmense e Piacentino per visitare ville, castelli e borghi. Degustando cose buone: salumi artigianali, formaggi d’autore e i vini del territorio

Benvenuti nella terra delle nebbie!

Benvenuti nei paesaggi d’Emilia accarezzati dal Po; amati e raccontati da Zavattini e Guareschi; dipinti da Ligabue; messi in musica da Verdi: Paesaggi padani, reali e immaginari insieme, che d’inverno si velano di poesia e regalano silenzi e intimità. Terra delle nebbie che racchiude piccoli mondi di cultura e di tradizioni, dove il particolare microclima invernale contribuisce a rendere unici i prodotti dell’artigianalità e della sapienza contadina. Il culatello è uno di questi. “Sua maestà” il culatello che in fase di stagionatura deve proprio all’insostituibile umidità creata dalle nebbie e dagli umori del fiume la sua unicità e la sua fama universale.

Culatello di Zibello che è uno dei simboli di queste terre del Parmense, famose anche per altri prodotti ricavati dal maiale, come la “cicciolata” di Roccabianca (fatta con i ciccioli di maiale) e per il formaggio stagionato che più di tutti ha guadagnato celebrità nel mondo: il Parmigiano Reggiano. Ma dall’altra parte del fiume c’è il Cacio del Po, meno noto ma sorprendente: lo produce il caseificio Borgonovo della famiglia Palorni. Ideale accompagnarlo ai vini piacentini. “Qui si incontrano felicemente gli antipodi della produzione legata al maiale: culatello e cicciolata, ovvero sacro e profano - dice Alberto Spisni, docente universitario e Priore dell’Eccellente arcisodalizio per la ricerca del Culatello supremo, uomo che ama narrar con ironia –. Prepararli è frutto di una maestria che si tramanda da generazioni”. Dall’altra parte del Po, nel Piacentino, Elisabetta Virtuani, presidente della Strada dei Vini e dei sapori dei Colli Piacentini e responsabile di Emilia Wine Experience, coglie il “guanto di sfida” e rilancia: “La provincia di Piacenza è l’unica a fregiarsi di tre Dop, tutti salumi: il salame, la pancetta e la coppa. Non c’è locale da queste parti che non li esibisca con orgoglio. E anche qui abbiamo vini assai originali, Gutturnio dei Colli Piacentini Doc in primis, sui quali abbiamo costruito interessanti itinerari”.

Già, prima di parlare di rocche, castelli e dimore nobili, ricordiamo alcuni templi della ristorazione di tradizione, partendo dal presupposto che si tratta di locali di solida storia familiare, quasi delle ambasciate dei rispettivi territori. In centro a Zibello, sotto i

portici di piazza Garibaldi, nei locali del monumentale Palazzo Pallavicino, si affaccia il Leon d’oro: era frequentato da Pavarotti e da Cervi. Mario Scaglioni, che con la moglie Villania (e ora anche con la figlia Rosalba) lo gestisce da oltre mezzo secolo, ne ha fatto il santuario del culatello (da visitare la cantina con una ‘siepe’ di culatelli appesi), dello Strolghino (un salame di culatello fresco), degli gnocchi aperti, delle mezze maniche con luganeghe in brodo di terza, della mariola (un salame tondo che è pure Presidio Slow Food) con purè e mostarda. Sull’altra sponda del Po, a Monticelli d’Ongina, a Isola Serafini per la precisione (dove l’Enel ha realizzato il famoso corridoio per la risalita degli storioni verso i laghi lombardi), la storia e i valori enogastronomici di questa terra li troviamo ben rappresentati all’Antica Trattoria Cattivelli, dal nome della famiglia che da decenni gestisce questa bella sosta

di campagna, capace di interpretare con raffinatezza piatti di stratificata tradizione. Immancabile l’anguilla del Po marinata (o fritta), come pure i piacentinissimi “Pisarei e fasò”, i cappelletti verdi ripieni al cacio del Po e il cotechino “vaniglia” di Saronni (macellaio di Castelvetro) con il purè di patate di Bobbio, piatto celebrato anche da Gianni Brera. Il tutto innaffiato dagli esuberanti vini piacentini: dal Gutturnio Doc all’Ortrugo, dalla Malvasia di Candia aromatica, comune a entrambi i territori, al parmense Fortana del Taro Igt.

Il viaggio fra i manieri può iniziare dal Castello di San Pietro in Cerro,nell’omonimo paese della bassa Val d’Arda, nel Piacentino, mirabile struttura quattrocentesca interamente visitabile, parco compreso. La sorpresa è di trovarsi di fronte a un museo di arte contemporanea (il MiM - Museum in motion). Lo si intuisce dalle installazioni esterne. In

particolare da quell’elefante rosso che sembra spingere (o sostenere) le possenti mura esterne del castello. Il proprietario Franco Spaggiari ha collezionati tanti preziosi frammenti d’arte, comprese alcune repliche dei famosi guerrieri di Xi’an, schierati in un suggestivo locale con le volte in mattoni a vista.

Di passaggio, sosta imperdibile alla Rocca Meli di Soragna, splendida e fastosa residenza dei principi Meli Lupi, che ancora la abitano. La dimora, circondata da un grande parco all’inglese, è un tripudio di opere d’arte, affreschi, stucchi e arredi d’epoca..

A Roccabianca, nel Parmense, sempre lungo la Strada del Po, il piccolo e grazioso centro abitato del borgo è dominato dall’imponente Rocca dei Rossi, o castello di Roccabianca, di edificazione quattrocentesca. La visita riserva molte sorprese, a partire dai saloni affrescati. In questo luogo si intrec-

ciano molte storie, fatte di amori, intrighi e lotte di potere. Dalla sommità si ammira una splendida vista sul Po e le sue ampie golene. Durante il “November Pork”, evento clou nel calendario annuale di Roccabianca, il castello è crocevia di molte attività, anche enogastronomiche, come la degustazione di distillati prodotti dalla famiglia proprietaria. Il “November Pork” è una fiera norcina itinerante, dall’atmosfera vagamente felliniana. Dura l’intero mese e tocca tre località della Bassa Parmense: Sissa Trecasali e Polesine Zibello. In venti edizioni l’evento ha portato alla ribalta le “terre delle nebbie” in modo originale, stravagante (mai visto, come succede qui, il “tiro al salame”) e pure gustoso. Nel 2003 il norcino locale Rino Parenti ha stabilito il record dello strolghino di culatello più lungo al mondo: oltre 500 metri! Un omaggio supremo alla proverbiale generosità del maiale…

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di Renato Malaman NELLA FOTO GRANDE: Mario Scaglioni e Alberto Spisni tra i culatelli in stagionatura nella cantina del “Leon d’oro” di Zibello. A LATO: il vivace Gutturnio dei Colli Piacentini DOC e il Cacio del Po in affinamento. SOTTO: un paesaggio in riva al fiume velato di nebbia; il famoso Cotechino di Saronni ai “Cattivelli” di Monticelli d’Ongina; una veduta di Roccabianca durante il “November Pork” e il famoso elefante rosso al Castello di San Pietro in Cerro

tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose per un nuovo anno di gusto

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Perfette da antipasto o come stuzzichino per un aperitivo. Realizzate con pochi e semplici ingredienti per un mix di sapori che unisce il gusto dolce della zucca e del porro al gusto tipico del gorgonzola.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo

Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti.

PASTA PASTICCIATA BROCCOLI E SALSICCIA

Una ricetta facile e gustosa. Un primo piatto che si prepara con pochi passaggi semplici e veloci. Pochi ingredienti per una pasta al forno rustica dal successo assicurato. Ingredienti: 300 g di mezze maniche rigate; 1 cespo di broccoli; 200 g di salsiccia; 250 g di formaggio tipo provola; 1 spicchio di aglio; parmigiano reggiano grattugiato; pangrattato: olio extravergine di oliva; sale q.b

TORTA ALL’ARANCIA

Un profumatissimo dolce sano e genuino. Un dolce soffice e morbido, facile e veloce da preparare. La torta all’arancia è ottima anche con gocce di cioccolato fondente aggiunte all’impasto durante la preparazione.

Ingredienti: 250 g di farina 00; 200 ml di succo di arancia e scorza d’arancia; 150 g di zucchero; 100 g di burro; 3 uova medie; 1 bustina di lievito per dolci; 2 cucchiaini di estratto di vaniglia oppure una bustina di vanillina

Preparazione: Grattugiare la scorza delle arance e poi spremere le arance e filtrare il succo per eliminare i semi. Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere il burro sciolto e il succo d’arancia. Poi la farina e il lievito setacciati mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi. Infine, aromatizzare con la scorza d’arancia e l’estratto di vaniglia. Imburrare ed infarinare una teglia del diametro di 24-26 cm e versare il composto. Cuocere in forno preriscaldato a 180°, modalità statico, per circa 35 minuti.

Preparazione: Sbollentare in acqua salata per 10 minuti i broccoli. Nel frattempo, schiacciare uno spicchio di aglio e soffriggetelo in una casseruola con poco olio di oliva. Aggiungete la salsiccia (rimuovendo il budello) togliendo e sgranatela con una forchetta. Fate rosolare sfumando con mezzo bicchiere di vino bianco fino a farlo evaporare. Aggiungete i broccoli alla salsiccia fino a farle insaporire. Cuocere la pasta al dente e condirla con la salsiccia e i broccoli saltati in padella. In una pirofila da forno mettere la pasta e cospargetela di provola, pangrattato e parmigiano. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 200° per circa 20minuti in modo da ottenere una crosticina.

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A
Rubrica a cura di Sara Busato Gennaio è il mese ideale per portare in tavola tante pietanze sfiziose. Ricette veloci ma dal successo assicurato

Anno nuovo, vita nuova. Tutto all’insegna dell’energia e di un grande entusiasmo che vi ispira e vi guida in questi primi mesi. Le premesse non possono essere che buone.

Chiarezza e prontezza sono le qualità messe in campo in questo inizio d’anno per costruire il cambiamento che da tempo desiderate per la vostra vita. La tenacia non manca.

Vi accontentate delle piccole cose che per il momento vi garantiscono benessere e soddisfazioni. State preparando il terreno per i cambiamenti importanti.

Privilegiate il vostro sesto senso e prendete decisioni senza pensarci troppo su. Avete troppi pensieri nella testa, avete bisogno di leggerezza.

CANCRO

Vi muovete tra luci e ombre alternando a dinamismo e fiducia momenti di sconforto e irritazione. Non sarà comunque difficile ritrovare il giusto equilibrio.

Avete una grande energia che con una certa dose di fortuna vi apriranno tutte le strade per arrivare ai vostri obiettivi. Il sorriso non vi manca e neanche l’approvazione degli altri.

VERGINE

Siete attenti e guardinghi verso il mondo esterno. Vi approccerete agli altri un po’ sulla difensiva ma questo non vi impedirà di conoscere persone che potrebbero diventare anche salde amicizie.

laPiazzaDigital Social

Creazione e gestione dei profili Facebook strategia di comunicazione digitale e organizzazione di ADV sulle piattaforme social. Per le attività già in possesso dei profili social verrà effettuata una revisione degli stessi in un’ottica di miglioramento della brand awareness.

Annunci WhatsApp

Servizio di comunicazione diretta one-to-one per messaggi immediati tra l’azienda e i suoi clienti attraverso un numero geolocalizzato appositamente creato per il servizio e tutelato dalle correnti normative per la privacy. Il numero, gestito attraverso una piattaforma di controllo, può spedire fino a 10.000 messaggi con pacchetti da 3,5 o 12 invii/anno a seconda delle esigenze. L’attivazione, l’invio e il monitoraggio del servizio è a carico degli sviluppatori di Give Emotions Lo stile della comunicazione e le proposte da inviare saranno studiati dall’azienda cliente assieme alla strategist per massimizzare l’efficacia del servizio.

Siti Web Creazione di siti web, dalla landing page al sito web strutturato il tutto ottimizzato per la visualizzazione da cellulare e per motori di ricerca.

Sito a Norma Gestione del sito internet del cliente e della Cookie e Privacy policy Verifica SSN con eventuale configurazione e aggiornamenti annuali. Proposta valida anche per domini già esistenti.

Le questioni rimaste irrisolte devono trovare in questo periodo una soluzione. Non vi mancano razionalità e buon senso che vi aiuteranno a conservare il vostro buon umore.

Sarà questo un periodo estremamente positivo per gli affetti e i sentimenti. Cercate la vicinanza delle persone amate, sapranno regalarvi momenti indimenticabili.

CAPRICORNO

Non vi sono mai piaciute le situazioni ambigue. Farete di tutto per avere chiarezza e lealtà, anche a costo di dover rinunciare a qualcosa. Sarete soddisfatti della vostra condotta.

ACQUARIO

Una certa insoddisfazione condizionerà il vostro umore. Avete bisogno di conferme e di incoraggiamenti che non tarderanno ad arrivare. Siete importanti e non sempre lo tenete presente.

PESCI

È ora di mettere fine alle tensioni e affidarvi con fiducia al futuro prossimo. Siate ottimisti e contate sulla vostra forza d’animo: è sempre stata una risorsa vincente.

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