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Vigonza Pionca saluta il servizio “Piedibus”
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Cadoneghe Car - pooling scolastico, si parte a settembre
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Vigodarzere Lavori anti allagamenti in quartiere Papi
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EDITORIALE
appello del sindaco “date una mano”
L’Italia, le urgenze, le tasse ... di Mauro Gambin*
Un progetto tutto orientato verso il prossimo e l’assistenza alle persone in gravi difficoltà, non solo economiche. Ecco come si potrebbe descrivere in poche parole il nuovo Fondo di solidarietà, dall’amministrazione comunale con la finalità di finanziare iniziative di carattere solidaristico. pag. 8
retta materna, un aiuto alle famiglie
Contributi per le famiglie con bambini che vanno alle materne paritarie, un aiuto importante soprattutto per le famiglie a basso reddito, che spesso hanno bisogno di una mano per garantire i pagamenti. Li mette a disposizione delle famiglie residenti a Cadoneghe con bambini che frequentano la materna. pag. 10
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Rinasce l’ex Grosoli in estate la bonifica
Per l’area da 200 mila metri quadrati un centro commerciale e spazi di verde
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x Grosoli in dirittura d’arrivo. È stato protocollato in Comune, per l’esattezza venerdì 22 marzo, il progetto di riqualificazione dell’area ex Grosoli, atteso da tempo e da molti. Il progetto è stato approvato dopo una lunga serie di aggiustamenti, correzioni e revisioni fino alla stesura definitiva e finale. Per la cronaca ci sono anche dei tempi e una tabella di marcia dei lavori: entro l’estate saranno demoliti i vecchi capannoni in stato di abbandono: Nel giro, poi, di un anno è prevista la rea-
lizzazione del centro commerciale previsto in quell’area. Si tratta di quasi 200 mila metri quadrati. Il progetto prevede, inoltre, lo spostamento del mercato settimanale, che non occuperà più via Gramsci e Castagnara. Queste, dunque, alcune delle novità più rilevanti che si possono trovare nel progetto. Un progetto vasto e non solo per dimensioni, ma anche per la complessità di quanto realizzato. Per questa ragione verrà realizzato per stralci.
La complessità sta nel fatto che esso andrà a disegnare il futuro dell’area centrale di Cadoneghe con la conseguente destinazione dell’area della lottizzazione di 186 mila metri quadrati denominata “Grosoli-PL4”. Il Comune, oltre alla riqualificazione di un’area abbandonata da vent’anni, ricaverà sette milioni e mezzo di euro da investire in opere pubbliche. Gran parte dell’area è già stata acquistata dal gruppo immobiliare Alì. pag. 9
’Italia nel dopo voto avrebbe dovuto trovare risposte. Invece. Si sono moltiplicati gli interrogativi. I partiti bisticciano sulle priorità: prima il governo, prima le commissioni speciali o prima il presidente della Repubblica? Pd, Pdl, M5s che oggi si divino quasi in proporzioni uguali il Parlamento, giocano a “morra cinese” e più spesso alle “tre carte” ma non vince nessuno. Non c’è intesa su niente, tutti aspettano che la prima mossa la facciano gli altri e si dicono spazientiti ripetendo ossessivamente come in una “reclame” che “L’Italia non può più aspettare”. Lo dicono a noi che di pazienza ne portiamo più di Giobbe e non ci nascondiamo nemmeno l’eventualità che questo clima di incertezza possa rianimare da un momento all’altro la corsa dello spread e la sfiducia dei mercati. Forse sarà rimasto deluso chi da questa nuova stagione politica si aspettava tutti i nodi al pettine, una distinta riga di demarcazione nell’Emiciclo tra il “nuovo” e il “vecchio” o la buona politica sciolta dall’ideologia, ne è uscito invece un Parlamento diviso tra “Il buono, il brutto e il cattivo” a “geometria variabile” nel senso che è facoltà vostra assegnare di volta in volta il ruolo a chi vi pare. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
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di Leonardo Padrin*
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orse è utile dare alcune informazioni relative al dibattito in corso sulla sanità privata nel Veneto. Le polemiche di questi giorni riguardano le strutture private ambulatoriali convenzionate, cioè operatori privati che vengono pagati dalla Regione per erogare ai cittadini dei servizi sanitari con il solo pagamento del ticket. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
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EDITORIALE
segue da pag.
L’Italia, le urgenze, le tasse...
Le attività nel padovano
agriturismi e delizie geografia del gusto
La rete degli Agriturismi padovani e dei punti di vendita diretta ha un nuovo ed agile strumento di promozione, una pubblicazione che aggiorna e promuove la “geografia del gusto” nella nostra provincia. La guida, un’iniziativa della Camera di Commercio di Padova in collaborazione con Coldiretti Padova, riporta le schede aggiornate di 66 aziende agrituristiche del territorio oltre alle informazioni sulla vendita diretta. Ad oggi sono 90 le aziende agricole padovane del “Punto di Campagna Amica” che svolgono attività di vendita diretta, le cui informazioni sono riportate nel dettaglio nella guida insieme alle indicazioni sui 12 mercati settimanali.
Tanto il risultato pare non cambiare più di tanto. A spadroneggiare è la strategia: quella delle elezioni, non quella delle priorità da affrontare. Tuttavia, l’Italia non è solo la sua classe politica e sarebbe sbagliato addossare a quest’ultima ogni responsabilità della situazione attuale, molte sono responsabilità dirette della così detta “società civile” la stessa che è diventato di moda citare in politica come slogan del candore. Tra qualche settimana, dopo la dichiarazioni dei redditi, sono sicuro resteremo basiti da qualche notizia sulle cifre che la società civile dichiarerà al fisco. Ogni anno con disinvoltura, come si trattasse di una nota di colore o di una “freddura” un po’ volgare vengono diffuse notizie sulle evasioni fiscali: gli orafi vicentini con redditi sotto i 12 mila euro (annui!), i grandi capitali nei paradisi fiscali, il professionista del nero: il bestiario degli evasori è vario e vasto, tanto da stare agli italiani come il detto che ci vuole un popolo di “santi, poeti e navigatori” o “grandi amatori”. Il problema c’è, se la media dei redditi dischiarati all’erario dagli imprenditori si aggira attorno ai 19 mila euro annui. Perché si deduce che il peso fiscale sta quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati. E’ così, infatti, il gettito arriva per il quasi il 55% dai lavoratori dipendenti, quasi il 24% dai pensionati, solo per il 7% contribuisce il lavoro autonomo e per meno del 4% l’impresa. Certo, chi obbietta che Italia si pagano tasse come in uno stato del Nord Europa e si ottengo servizi come in una paese dell’africa, dice una cosa vera, chi sostiene che il costo per il lavoro dipendente è troppo alto, parla di sacrosanta verità, e chi chiede un patto per il fisco più equo chiede una cosa giusta, le tasse vanno abbassate ma intanto gli italiani, senza necessariamente aspettare che la politica si metta d’accordo, inizino a pagarle. Anche questa è un’urgenza. di Mauro Gambin
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Ondata di maltempo a Padova
primavera bagnata fra piogge e frane
Primavera bagnata tra allagamenti e frane. Non è certo iniziata sotto i migliori auspici la cosiddetta “bella stagione”, segnata invece da una serie di perturbazioni che hanno portato per tutta marzo e la prima decade di aprile piogge intense e temperature al di sotto della media. Disagi per gli allagamenti e gli smottamenti. Nuova clinica a Pozzonovo
sanita’ privata arriva mediclinic
La nascita di una struttura sanitaria all’avanguardia a livello internazionale, l’attenzione ad un nuovo modello di sanità, la creazione di nuovi posti di lavoro fa notizia in questo periodo difficile. Che poi la nuova struttura apra nella Bassa Padovana è un ulteriore elemento di novità. Si tratta della clinica sanitaria MediClinic che ha iniziato l’attività il mese scorso a Pozzonovo, con l’offerta di un’ampia gamma di prestazioni all’avanguardia per la prevenzione, la diagnosi e la terapia, un nuovo modello di sanità.
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la polemica
sanità e ricerca
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Codiverno per tre giorni senza linea telefonica e internet causa guasto pag. 6
cadoneghe
“Labor-attorio” ragazzi alle prese con il palcoscenico pag. 10
Regione tagli
Staminali, passo avanti nella lotta alle malattie pag.
ambiente
Dalle escursioni d’arte ai percorsi avventura nei boschi dei Colli pag.
solidarieta’
Run for Children nuova sfida al record mondiale pag.
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tasse
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archeologia
Dopo il successo dell’edizione 2012 torna a Padova dal 3 al 12 maggio il Festival della Cittadinanza.Anche quest’anno il centro storico diventa teatro di un ricco programma culturale di mostre, spettacoli, convegni, tavole rotonde, animazioni di piazza, eventi, performance che rendono il Festival un laboratorio permanente, un cantiere sempre aperto e partecipato. Seconda edizione in cantiere
Sanità convenzionata a rischio chiusura, pagg. 22-23
In arrivo la stangata di primavera
Al via, dall’8 aprile al 13 maggio, la seconda edizione di Veneto Film Tour, rassegna dedicata al cinema veneto promossa da Regione del Veneto e organizzata da Veneto Film Festival in collaborazione con AGIS e FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai). In programma un ciclo di proiezioni che coinvolgerà le sale d’essai di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Este e Venezia in 11 appuntamenti, tutti alla presenza degli autori. Biglietto d’ingresso 3 euro. Il programma completo con tutti gli appuntamenti è disponibile sul sito www.venetofilmfestival.it.
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Venetkens, il viaggio tra gli antichi veneti pag. 28
cinema e viaggio al detour festival
Detour è un festival dove il cinema e il viaggio si fondono e si incontrano in modi imprevedibili e sempre nuovi. Saranno cinque giorni densi non solo di film, ma anche di incontri, workshop e altri eventi per vivere un’esperienza unica. Per chi ci seguirà, l’idea di viaggiare al cinema, con il cinema, non potrà essere più concreta. Marco Segato - direttore artistico del festival. Dopo il successo della prima edizione di Detour festival del cinema di viaggio ecco alcune anticipazioni della nuova edizione che si svolgerà sempre a Padova dal 15 al 20 ottobre, info www. detourfilmfestival.com.
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Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 marzo 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ENTI LOCALI L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali. In Veneto arriveranno 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, che diventano 7 miliardi se si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende
Sbloccato il Patto di stabilità, p
di Alessandro Abbadir
S
Dal Negro: ”Si aiutano i sindaci più furbi, che hanno fatto soffrire le imprese”
i allenta il Patto di stabilità e finalmente i comuni veneti possono tornare a respirare, ma non troppo. Le cifre ci sono e a livello nazionale sono imponenti. L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei. Nel bilancio dello Stato viene istituito un unico Fondo da 26 miliardi di euro, articolato in tre sezioni comunicanti tra loro, per il pagamento dei debiti degli enti locali (2 miliardi nel 2013 e nel 2014), delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014) e sempre delle Regioni ma per debiti sanitari (5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014). Comuni e Province, entro il 30 aprile, faranno richiesta di autorizzazione al ministero delle Finanze per i pagamenti da effettuare che dovranno essere autorizzati entro il 15 maggio e finanziati con le disponibilità liquide degli enti. Entro il 15 giugno le amministrazioni dovranno comunicare importi e tempistiche alle imprese. Ma quanti soldi arriveranno in Veneto? 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, secondo gli uffici studi delle associazioni di categoria, che diventano 7 miliardi se
Un giudizio definitivo sul decreto si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi edilizia scolastica
Servono 111 milioni
I
vincoli del Patto di Stabilità avevano bloccato anche gli interventi nel settore dell’edilizia scolastica mettendo a rischio la sicurezza dei bimbi che si trovano all’interno. Anci Veneto ha condotto un’indagine in cui chiedeva alle municipalità di indicare gli importi necessari per la sistemazione dei plessi ma bloccati dal patto. Con risposte da parte di 84 Comuni da tutto il Veneto che rivelano una cifra complessiva molto alta: ben 111.254.099,26 euro. Nell’ambito del questionario, le spese maggiori giudicate necessarie sono per i 18 comuni della provincia di Treviso che hanno risposto, con 37 milioni di euro in totale. A seguire le 19 municipalità veronesi con quasi 18 milioni e le 7 veneziane con 21.643.000 euro. Non si scherza neppure nelle 17 municipalità del vicentino (14,5 milioni) e nelle 15 del padovano (8.636.000). 1.169.200 euro costituisce il fabbisogno delle 6 bellunesi, 325mila euro quello delle 2 rodigine, La stessa Anci ha parlato del problema nelle scorse settimane con il prefetto di Verona Perla Stancari. “Il prefetto si è dimostrato sensibile a questo tema – spiega il presidente dell’Anci regionale Giorgio Dal Negro. Legge che ci prescrive tutti gli adeguamenti antisismici e migliaia di bambini che dentro quegli immobili hanno lezione ogni giorno. Continueremo i confronti sull’argomento con gli altri prefetti della regione”.
si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende. “La scelta di sbloccare 40 miliardi di pagamenti per le aziende è un’ottima notizia. Come Anci Veneto abbiamo preteso con forza questo provvedimento, che salutiamo con favore. In questo modo si ridà fiato alle tante aziende in difficoltà e si liberano risorse fondamentali per far tornare a crescere la nostra economia. Occorre proseguire su questa strada, allentando il patto di stabilità, in modo da consentire ai Comuni di avviare tante piccole e medie opere pubbliche, che renderanno più moderne le nostre città e creeranno lavoro”, ha detto Flavio Zanonato sindaco di Padova. I malumori però ci sono, e sono a tutti i livelli. Il governatore Zaia parla di “nuove blindature” del patto di stabilità che di fatto non permettono di spendere alla Regione un euro in più. “Anche per chi potrà entro il 30 aprile fare richiesta per ammorbidire i vincoli del Patto di Stabilità per pagare i debiti arretrati – spiega Giorgio Dal Negro all’Anci Veneto - il decreto potrebbe rivelarsi poco efficiente”. Facciamo esempio di grosso comune nella nostra regione. Il Comune di Venezia, per esempio, ha saldato circa un centinaio di milioni di euro di arretrati, ma non è detto che potrà stornarli nel calcolo del Patto. Il governo infatti prevede un tetto totale di
5 miliardi di euro da suddividersi per tutti i debiti arretrati di tutti i Comuni italiani. Se dovesse venir fuori che il totale dei debiti da saldare è di più di 20 miliardi di euro, allora il tetto di spesa per ogni Comune sarà ridotto a un quarto del debito effettivo da saldare. Il presidente dell’Anci Veneto Giorgio Del Negro che è sindaco del comune di Negrar è stato chiaro. “Il decreto va bene - spiega il presidente dell’Anci - ma senza provvedimenti in programma per allentare il Patto di stabilità, lo strumento serve solo ad aiutare i sindaci più furbi, quelli che hanno fatto soffrire le imprese perché hanno commissionato lavori che sapevano di non poter pagare. I sindaci veneti, in genere, hanno invece bloccato i lavori che sapevano di non poter saldare e quindi l’ammontare dei debiti arretrati è davvero basso. Insomma un decreto che pare fatto per altri”. L’impressione è che per l’ennesima volta, invece di sanzionare certe condotte amministrative, si rischi di aiutare chi si è comportato peggio. Aree del territorio nazionale, fa capire l’Anci Veneto, che si trovano ben distanti da qui. Comunque un giudizio definitivo sul provvedimento si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi perché così non è ancora chiaro a quanto ammontano le somme che potranno essere liberate.
Argomento del mese 5 Gli effetti in Provincia di Padova
per i comuni i problemi restano L’analisi Interviene Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre
“In questa fase, a disposizione solo 500 milioni di euro” di Alessandro Abbadir
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spalla pag 5 per padova
a Cgia di Mestre, con il suo segretario Giuseppe Bortolussi, dopo aver letto il nuovo decreto sullo sblocco dei primi 40 miliardi di euro di debiti che la Pubblica amministrazione deve onorare nei confronti delle imprese italiane, si pone una domanda precisa “Lo Stato centrale continua a non pagare?”. Bortolussi fa un’analisi al dettaglio. “Ebbene - dice Bortolussi - al netto dei 6,5 miliardi di rimborsi fiscali - tasse che i contribuenti italiani hanno ‘pagato in più’ - e dei 26 miliardi di euro che il Ministero dell’Economia e delle Finanze farà confluire in un apposito fondo a disposizione degli enti locali e delle regioni prive di liquidità, risorse che dovranno comunque essere recuperate tra le pieghe dei loro bilanci e restituite con gli interessi, pare di capire che l’amministrazione centrale metterà a disposizione solo 500 milioni di euro all’interno del pacchetto relativo all’allentamento del Patto di stabilità interno”. Prendendo come buona la stima di 91 miliardi di euro quale debito della P.A nei riguardi delle imprese, la Cgia è convinta che siano molti di più perché nell’indagine campionaria della Banca d’Italia non si tengono conto delle imprese al di sotto dei 20 addetti che costituiscono il 98% di tutte le aziende presenti in Italia e di quelle operanti nei servizi sociali e sanitari. Pertanto, dei 91 miliardi di debito complessivo, ben 44 miliardi sono in capo a Regioni ed Asl. Gli altri 47 miliardi, invece, si distribuiscono tra Comuni, Province e Stato centrale. “Purtroppo, dalle stime della Banca d’Italia non è possibile misurare quant’è il debito da attribuire all’amministrazione centrale. “Tuttavia – conclude Bortolussi – non c’è sicuramente proporzione tra lo sforzo richiesto alle Regioni, alle Ulss ed agli enti locali e quello che dovrà fare lo Stato centrale, visto che di suo sborserà, in questa prima fase, solo 500 milioni di euro”.
Patto di immobilità
Bloccati interventi per quasi 85 milioni Q
ualcuno lo ha ribattezzato “patto di immobilità”, “patto di stupidità”, “palla al piede”, “tagliola”: a Padova il Patto di Stabilità è visto dagli amministratori come la bestia nera dei bilanci. Ora i sindaci si aspettano che il decreto approvato a Roma permetta di dare corso a pagamenti e investimenti per sbloccare opere e interventi, anche a Padova, dove proprio i comuni più virtuosi si trovano penalizzati e “ingessati”. Stando ad un primo conteggio ufficioso nella nostra provincia sfiora gli 85 milioni di euro la somma di denaro bloccata nei casse degli enti pubblici, contante disponibile ma non utilizzabile per non andare contro i dettami del patto di stabilità. Circa 64 milioni sono nella disponibilità dei Comuni, di cui 7 al solo Comune di Padova, mentre la Provincia si trova con 20 milioni di euro “congelati”. Eppure proprio i Comuni non riescono a chiudere i bilanci e si trovano in forti difficoltà economiche. Nelle prossime settimane si valuteranno gli effetti del decreto che ha dato il via libera ai pagamenti, anche se si tratta per lo più di vecchi debiti, accumulati diversi mesi o anche anni fa, una situazione che riguarda marginalmente le amministrazioni padovane. La conta delle somme che attendono di essere investite è deprimente: a Monselice 2 milioni di euro giacciono in banca mentre, denuncia il sindaco Francesco Lunghi, le imprese aspettano di essere pagate per lavori già eseguiti. A Este non possono essere toccati oltre 5 milioni di euro, con i quali si potrebbero costruire piste ciclabili, asflatare strade e sistemare scuole. A Terrassa Padovana è bloccato l’ampliamento del cimitero e non c’è più posto per i defunti, mentre a Conselve i soldi in cassa bastano appena per pagare gli stipendi ai dipendenti fino a maggio e ci sono 800 mila euro di debiti da saldare alle imprese per lavori già eseguiti. A Piove di Sacco il futuro sidnaco che uscirà dalle elezioni amministrative si troverà in portafoglio, nella migliore delle ipotesi, al massimo un milione di euro, bruscolini per un Comune di simili dimensioni. Montagnana invece non potrà spendere 3 milioni e mezzo di euro. Ogni sindaco ha la sua storia da raccontare, le sue cifre da snocciolare, insieme alla preoccupazione di vedere la macchina amministrativa ormai impantanata tra patto di stabilità e stretta dei conti pubblici. Vittime del sistema anche le scuole, specie gli istituti superiori, per i quali la provincia non può spendere la bellezza di 14 mila euro già preventivati per sistemazioni, messe a norma e ristrutturazioni in venti scuole. Solo all’Istituto Duca D’Aosta di Padova la Provincia potrebbe finanziare opere indispensabili di messa in sicurezza per 1 milione 100 mila euro di cui 300.000 arrivano dal Miur come contributo concesso. Il patto di stabilità, però, non lo permette e il rischio è che si perda persino il finanziamento del Ministero dell’Istruzione. “Ci sono moltissimi progetti già approvati e finanziabili con i soldi in cassa della Provincia che non possiamo far partire. – spiega l’assessore all’edilizia scolastica Gilberto Bonetto – Dobbiamo partire dalla riqualificazione degli edifici pubblici per garantire prima di tutto ai nostri ragazzi di frequentare scuole sicure e funzionali, dando anche respiro all’economia locale. Per questo ho lanciato una petizione disponibile anche online per chiedere a tutti i cittadini di aiutarci ad avere a disposizione i finanziamenti già disponibili”. Nicola Stievano
6 Vigonza Cantieri aperti Al via la riqualificazione degli impianti di illuminazione
Risparmio con i led Eliminati i vecchi impianti di alcune strade entro tre mesi il termine dell’intervento di Manuel Glauco Matetich
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igonza si rinnova con l’arrivo della primavera. E infatti sono già iniziati, e tuttora in corso, i lavori di adeguamento normativo e di riqualificazione tecnologica degli impianti di illuminazione pubblica. Questa nuova “ristrutturazione comunale” toccherà principalmente alcuni dei quartieri più residenziali. Le strade urbanistiche con i cosiddetti “work in progress” (lavori in corso) sono via Puccini, Mascagni, Rossini, Leoncavallo, Paganini, Vivaldi, Paolo VI e viale Verdi. I lavori consistono essenzialmente nella rimozione dei vecchi impianti, ovvero pali, linee elettriche, apparecchi di illuminazione stradale, e nell’installazione di nuovi impianti con tecnologia a Led, che consentirà di avere un minor impatto ambientale e contemporaneamente un maggiore risparmio energetico. La tecnologia a Led infatti, che sta sostituendo negli ultimi anni i vecchi tradizionali impianti, è progettata per ridurre i costi energetici dell’utilizzazione finale. La durata complessiva dei lavori di rin-
Via Mascagni, una delle strade interessate dai lavori novamento energetico è stata prevista per almeno 3 mesi. Il tutto dovrebbe essere completato in linea di massima con l’inizio dei mesi estivi. Precisando che i lavori sono finalizzati a migliorare la qualità del servizio di illuminazione pubblica in termini di sicurezza di esercizio, affidabilità e minori oneri gestionali, l’amministrazione comunale e l’assessorato ai Lavori pubblici di Vigonza, coordinato dal neo assessore Isabella Turet-
ta, si scusa in anticipo con i propri cittadini per i disagi che potranno essere procurati dal cantiere stradale, compresi temporanei fuori servizio degli impianti e magari la momentanea non erogazione di alcuni servizi privati. In caso si voglia ricevere maggiori informazioni è possibile contattare il servizio lavori pubblici del Comune al numero telefonico 049/8090243, oppure inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo mail:lavori.pubblici@comune.vigonza.pd.it
ambiente Cosa deve fare chi non intende più usufruire del servizio
raccolta del verde, come rinunciare
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l 15 aprile 2013 è la nuova data ultima, dopo la proroga avvenuta qualche settimana fa, per il termine di rinuncia al servizio di raccolta a domicilio del rifiuto verde e ramaglie. L’azienda di servizi al cittadino Etra Spa- ha deciso di concedere qualche giorno in più per riflettere ai suoi La raccolta porta a porta del verde clienti. Chi intende, infatti, rinunciare al servizio offerto dall’azienda dovrà compilare un modulo disponibile allo sportello Etra Spa, dal lunedì al venerdì con orari di apertura 8.30-13 e 14.30-17, e riconsegnare il contenitore di raccolta al magazzino della stessa sede, in via Grandi n.52 a Vigonza, dal lunedì al giovedì con orari 9-12 e 14-17; il venerdì però solo 9-12. In caso di riconsegna l’importo addebitato per il servizio verde e ramaglie sarà quello previsto per l’anno 2012, calcolato proporzionalmente rispetto alla data di riconsegna del contenitore vuoto. Ma in che cosa consiste il servizio di raccolta del verde a domicilio? Tale servizio prevede, per coloro che non hanno la possibilità di conferire i rifiuti direttamente all’Eco-centro del proprio comune, il ritiro del verde e ramaglie (rifiuti organici provenienti dallo sfalcio di erba, scarti vegetali di giardino (esclusi sassi e pietrisco), ramaglie, scarti da potatura di siepi, ecc.) a domicilio dell’utente. Il verde (erba, scarti organici di orto, residui da potature di siepi) dovrà essere confezionato in sacchi di plastica resistenti e ben chiusi con capacità massima di 110 litri nel numero massimo di 10 colli. Le ramaglie, invece, dovranno essere ben legate in mazzi aventi circa lo stesso volume massimo del sacco per l’erba. Sarà cura dell’utente depositare i sacchi ben chiusi o le ramaglie ben legate all’esterno della propria abitazione in un luogo facilmente accessibile ai mezzi che effettuano il servizio. M.G.M.
PIANGE IL TELEfONO, L’IRA DEI RESIDENTI
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ono state numerose le famiglie rimaste senza linea telefonica e senza possibilità di connettersi ad internet per circa tre giorni, verso la fine di marzo. La vicenda è accaduta a Codiverno di Vigonza e il problema ha toccato le principali vie del paese, tra cui via Monte Nero, viale Vittorio Veneto, via Monte Santo, ed anche alcune abitazioni di via Campolino. Molte le chiamate ricevute dal gestore telefonico Telecom da parte di residenti infuriati vittime di un blackout immotivato e specialmente senza alcun preavviso. Il problema è stato dovuto ad un guasto importante che ha interessato un cavo sotterraneo della zona comunale limitrofe. I tecnici, inviati nell’area colpita dal blackout, della Telecom hanno prontamente allestito un mini cantiere, con l’obiettivo principale di risolvere la situazione, nel minor tempo possibile, lavorando nel sottosuolo. A quanto pare il cavo sarebbe marcito a causa delle abbondanti infiltrazioni di acqua delle ultime settimane, che ha “bruciato” il filo facendo saltare i collegamenti telefonici. E’ stata necessaria ovviamente la sua sostituzione. A quel punto sono state immediatamente riallacciate tutte le utenze. Visto l’alto numero di linee interessate, l’operazione si è annunciata piuttosto complicata. I tecnici impegnati hanno riferito che non il guasto è stato risolto e che tutte le utenze telefoniche sono state riattivate grazie al collegamento con il nuovo cavo installato e sostituito. “Non è possibile oggigiorno stare
Nella frazione di Codiverno diverse famiglie sono rimaste “isolate” per tre giorni senza telefono, – afferma un cittadino abbastanza seccato dal guasto telefonico che ha inevitabilmente coinvolto anche la sua abitazione – e credo, inoltre, non sia affatto tollerabile che un blackout simile a questo, che ha coinvolto per di più un intero quartiere, non sia stato risolto subito. La Telecom non è riuscita ad avvisare con anticipo le persone che si sono trovate in quattro e quattr’otto letteralmente fuori dal mondo, non avendo più in casa, per più di 2 giorni, la linea telefonica privata. E’ un fatto serio, non essendo la prima volta che capita. Il rischio maggiore, infatti, scaturisce proprio dal fatto che, in caso di malore, non sarebbe possibile chiedere aiuto mediante M.G.M. telefono”.
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8 Vigonza L’Intervento
Dalle frazioni
Sanità privata serve una svolta
L’iniziativa Con l’arrivo della bella stagione è partito il nuovo servizio per i bambini
Piedibus conquista Pionca di Manuel Glauco Matetich
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’ partito pochi giorni fa nel paesino di Pionca del comune di Vigonza il nuovo servizio “Pedibus” per i bambini della scuola primaria, fortemente voluto dall’assessorato alla pubblica istruzione, guidato dal neo assessore Isabella Turetta, e grazie alla fattiva collaborazione tra insegnanti e genitori. Il progetto, promosso dai rappresentanti di classe delle famiglie degli allievi, dalla dirigente scolastica e dai docenti dell’istituto scolastico in collaborazione con l’amministrazione comunale, rappresenta un’iniziativa concreta diretta a salvaguardare il futuro delle nuove generazioni attraverso piccoli gesti quotidiani, come appunto un nuovo modo di andare a scuola sicuro, salutare e divertente. Il progetto prevede l’accompagnamento a scuola dei bambini disposti in fila, come una sorta di “autobus umano”, sotto l’occhio vigile di due o più genitori che aprono e chiudono questo singolare trenino. Il tutto, all’interno di un percorso casascuola assolutamente sicuro, con tanto di capolinea e fermate, individuato con l’aiuto dei vigili urbani. Ogni fermata ha un orario preciso, e qui i bambini attendono il passaggio dei loro compagni. Man mano che si procede la fila si allunga ma, agli attraversamenti pedonali, nessun automobilista protesta e qualche amico saluta dal finestrino. I bambini, muovendosi in sicurezza, giorno dopo giorno, diventano più autonomi e responsabili. Imparano le vie del proprio paese ed i punti in cui bisogna prestare particolare attenzione. L’obiettivo è quello di far andare i bambini a scuola, in compagnia e in sicurezza, in modo eco-compatibile, con lo scopo di ridurre l’inquinamento e la pericolosità del traffico davanti alle scuole, incrementare l’attività fisica, la socializzazione e la riappropriazione del territorio da parte dei ragazzi. L’iniziativa è nata a Padova nel lontano 2003, e via via ha iniziato a prendere
sociale
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Coinvolta la scuola primaria con la collaborazione fra insegnanti e genitori nell’accompagnare i figli Il simpatico serpentone del Piedibus, ora è presente anche per i bambini della scuola primaria della frazione di Pionca
piede anche a livello nazionale. L’organizzazione dei Pedibus è infatti curata da comuni, Asl, scuole o associazioni ed è generalmente affidata a volontari che assicurano il servizio di accompagnamento. Questo servizio è semplicemente una sorta di “mobilità alternativa” con fermate predefinite e segnalate da appositi cartelli, accompagnatori capofila ecc., dedicata principalmente agli scolari per raggiungere la scuola a piedi, per educare ad una cultura ambientale e salutistica. Il progetto è infatti nato con lo specifico scopo di combattere il crescente fenomeno dell’obesità infantile, ma si è rivelato utile anche per promuovere la
socializzazione e l’autostima dei bambini e cosa non secondaria ridurre il traffico veicolare nei pressi delle scuole. In pratica, i bambini, anziché prendere l’autobus o lo scuolabus, alla fermata si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni addetti fino a scuola, e viceversa al ritorno a casa. Il Pedibus è organizzato come un vero autobus, con linee, fermate, orari, autista, controllore e regolamento: “trasporta” i bambini dalla fermata più vicina a casa fino a scuola in modo sicuro, ecologico e salutare, e sicuramente molto meno inquinante dei vecchi autobus che circolano quotidianamente per le nostre strade.
di Leonardo Padrin*
segue da pag.
Nel territorio sono inoltre presenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche autorizzative ma non sono convenzionate. Cioè vendono servizi sanitari rivolgendosi ad un mercato totalmente privato ed il cittadino deve pagare interamente la prestazione che riceve. Il dibattito di queste settimane nasce per due motivi ben precisi: uno strategico ed uno economico. Quello strategico riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per conto della Regione acquista i servizi sanitari dai privati convenzionati. In passato era la Regione che decideva da chi e quanto si acquistava e poi calava questo accordo nel territorio senza che i direttori generali delle Ulss avessero un ruolo operativo. Non esistevano criteri se non la discrezionalità di accogliere o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato la concentrazione dell’offerta dei servizi sanitari del privato convenzionato dove più ricco era il mercato, secondo una legittima logica d’impresa. Quello economico riguarda invece la diminuzione del budget, cioè della cifra che la Regione intende investire nell’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati convenzionati. Su questo aspetto va detto che la diminuzione è stata significativa ma soprattutto il tempo intercorso fra la decisione della Giunta Regionale e la sua applicazione è stato talmente breve che coloro che hanno una organizzazione complessa (e per questo spesso molto qualificata) non sono nelle condizioni di adeguarla senza traumi occupazionali e logistici. È quindi necessario intervenire allungando ragionevolmente i tempi di applicazione delle nuove norme. La questione strategica è invece fondamentale per la Regione perché la delibera della Giunta propone un cambio di mentalità epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità della gestione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che il Direttore debba agire secondo criteri resi pubblici e che saranno verificati dalla Giunta Regionale e dalla V Commissione, entrambi gli organi potranno modificare le decisioni del Direttore Generale di ogni singola Ulss con delle pubbliche motivazioni. Un percorso trasparente alla determinazione del quale tutti i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo che l’obiettivo della sanità pubblica o pagata dal pubblico è quello di fornire ai cittadini i migliori servizi possibili in base alle risorse disponibili perché per farlo vengono usati i soldi di tutti. Gli altri aspetti, occupazionali ed aziendali, vanno comunque affrontati e risolti ma necessariamente in modo consequenziale alla programmazione regionale del resto è evidente che chi beneficia dell’essere fornitore della Regione non può agire in modo difforme da quanto prevede il proprio committente. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
Il finanziamento avviene attraverso versamenti volontari dei cittattini
fondo di solidarietà, il sindaco chiede di donare
n progetto tutto orientato verso il prossimo e l’assistenza alle persone in gravi difficoltà, non solo economiche. Ecco come si potrebbe descrivere in poche parole il nuovo Fondo di solidarietà, dall’amministrazione comunale di Vigonza, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, con la finalità di finanziare iniziative di carattere solidaristico (minori, anziani, diversamente abili ecc.) Il progetto del Fondo di solidarietà prevede che il finanziamento
di quest’ultimo avvenga tramite versamenti volontari effettuati da privati cittadini, imprese, associazioni ed enti. Il comune di Vigonza ritiene sia comunque più opportuno, e prioritario, dare un contributo a chi ha bisogno, rinunciando magari a qualche manutenzione pubblica di qualsiasi natura. L’appello è quindi rivolto ai cittadini, che se la sentono e/o hanno la possibilità di contribuire in prima persona, facendo un’offerta,
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anche di un solo euro per famiglia, per incrementare il fondo pubblico. Chi fosse interessato può rivolgersi direttamente all’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di Vigonza, situato in via Cavour n. 16, con orari di apertura dal Lunedì al Venerdì 9:00-13:00, e il mercoledì pomeriggio 15:30- 18:00, oppure chiamare al numero 049/8090213, o inviando un’e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica urp@comune.vigonza.pd.it. M.G.M.
Il sindaco Tacchetto lancia un appello
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Cadoneghe 9 Lotta al degrado Presentato il progetto di riqualificazione dell’area del vecchio macello
Ex Grosoli verso una nuova vita Entro l’estate sarannno demoliti i vecchi capannoni abbandonati, in un anno il nuovo complesso
sociale Ludoteca “Albero Magico”
conflitti risolti con la mediazione
di Nicoletta Masetto
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x Grosoli in dirittura d’arrivo. È stato dimensioni, ma anche per la complessità protocollato in Comune, per l’esattez- di quanto realizzato. Per questa ragione za venerdì 22 marzo, il progetto di verrà realizzato per stralci. La complessità sta nel fatto che esso riqualificazione dell’area ex Grosoli, atteso da tempo e da molti. Il progetto è stato ap- andrà a disegnare il futuro dell’area cenprovato dopo una lunga serie di aggiusta- trale di Cadoneghe con la conseguente menti, correzioni e revisioni fino alla stesu- destinazione dell’area della lottizzazione ra definitiva e finale. Per la cronaca ci sono di 186 mila metri quadrati denominata anche dei tempi e una tabella di marcia “Grosoli-PL4”. Il Comune, oltre alla ridei lavori: entro l’estate saranno demoliti qualificazione di un’area abbandonata da i vecchi capannoni in stato di abbandono: vent’anni, ricaverà sette milioni e mezzo Nel giro, poi, di un anno è prevista la rea- di euro da investire in opere pubbliche. Gran parte dell’area è già stata aclizzazione del centro commerciale previsto quistata dal gruppo in quell’area. Si tratta immobiliare Alì. Oltre di quasi 200 mila metri Interessata un’area da 200 ad avere comprato quadrati. Il progetto preve- mila metri quadrati l’ex macello in disuso della Grosoli (74 de, inoltre, lo sposta- dove sorgerà mila metri quadrati), mento del mercato un ipermercato il gruppo immobiliare settimanale, che non occuperà più via Gramsci e Castagnara. Alì ha acquistati altri 30 mila da alcune Queste, dunque, alcune delle novità più delle decine di proprietari in cui è suddiviso rilevanti che si possono trovare nel pro- il resto delle porzioni. Sarà proprio questa getto. Un progetto vasto e non solo per porzione la prima a partire con la riqualifi-
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L’area ex Grosoli durante un biltz delle forze dell’ordine, sotto, il dettaglio del progetto di riqualificazione cazione, dando priorità al centro commerciale e alle opere pubbliche. “I proprietari hanno interesse a daere avvio all’opera partendo dalla con la parte commerciale”- Ha illustrato il sindaco, Mirco Gastaldon. L’accordo prevede che, come prima tappa, vengano abbattuti i capannoni diroccati entro l’estate. Poi, nel giro di un anno, dovrebbe sorgere l’ipermercato con annessi alcuni negozi più piccoli, su un’estensione di 7.500 metri quadrati. Sarà un Alìper, con l’ingresso su via Marconi, dove ora si affaccia il grande portone chiuso dell’ex macello”.
ffrontare e risolvere i conflitti in famiglia: un incontro e un nuovo servizio di mediazione. Questo il motivo conduttore dell’inziativa che ha portato, in via del tutto straordinaria ed eccezionale, all’apertura della Ludoteca del Centro per le Famiglie che si trova in Villa Ghedini del Comune di Cadoneghe. Il Centro per le Famiglie Villa Ghedini del Comune di Cadoneghe ha organizzato, infatti, tre sabati di apertura straordinaria della Ludoteca All’Albero Magico (dopo sabato 23 marzo sono previste aperture sabato 6 e 13 aprile dalle 10 alle 12). In programma letture animate, laboratori e giochi per i bambini dai 3 ai 5 anni e le loro famiglie. L’ingresso è gratuito. È gradita l’iscrizione da inviare a centrofamigliecadoneghe@bottegadeiragazzi. it o rivolgendosi in Ludoteca in orario di apertura (martedì è giovedì dalle 16 alle N.M. 18.
Menù
Ristorante
Alla Fornace Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta.
Aperitivo della casa con sala tini Schiette fritte - Polentina Baccalà fresco aglio prezzem olo Antipasto Gamberetti, p olipi, insalata di mare, latticini di sep pia, gambero ni Primi a vass oio Risotto alla p escatora Farfalle con sa lmone e gam beri Grigliata di p esce a perso na Orata, Coda pescatrice, S campo Vassoi di fritt ura con polent a Contorni misti di stagione Sgroppino so rbetto - Caff è corretto
Ampia sala per banchetti. Specialità Pesce con tutte le ricette della Tradizione Veneta.
Vino e mineral e compresi
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€ 30,00
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Info 041 932127
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10 Cadoneghe Sociale Il Comune conferma l’aiuto ai nuclei con basso reddito
Contributi alle famiglie
la novita’ Da settembre al via il servizio in collaborazione con i genitori
car pooling scolastico: ecco “scuol@bis”
Va da 115 a 200 euro la somma destinata ai bambini che frequentano le scuole paritarie di Nicoletta Masetto
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ontributi per le famiglie con bambini che vanno alle materne paritarie, un aiuto importante soprattutto per le famiglie a basso reddito, che spesso hanno bisogno di una mano per garantire i pagamenti. L’Unione dei Comuni del Medio Brenta mette a disposizione delle famiglie, residenti a Cadoneghe, che hanno bambini che frequentano scuole dell’infanzia paritarie un contributo straordinario che va da 115 a 200 euro. Tale contributo riguarda per l’anno scolastico in corso (2012/2013). Come stabilito nel bando per l’assegnazione, requisito essenziale per poter accedere al contributo un ISEE del nucleo familiare relativo ai redditi anno 2012 non superiore a 18.292 euro. Più in dettaglio, l’importo del contributo può variare con queste modalità: per i nuclei la cui attestazione ISEE sia entro i 14.035 euro il valore corrisponde a 200 euro; per i nuclei la cui attestazione ISEE presenta un valore compreso tra 14.035 euro e 18.292 euro, l’importo sarà determinato proporzionalmente e in base
S Bambini alla materna, Cadoneghe conferma il contributo alle risorse residue. Le domande dovranno essere formulate utilizzando l’apposito modulo. La domanda va compilata su un modulo di richiesta che è disponibile rivolgendosi allo Sportello dell’Unione – Viale della Costituzione, 3 a Cadoneghe (Pd), aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – o scaricabile dal sito Internet www.mediobrenta. it e dovranno essere firmate in presenza dell’incaricato alla ricezione dell’atto, oppure dovrà essere allegata la fotocopia di
un documento di riconoscimento del richiedente. L’attestazione ISEE da allegare alla domanda viene rilasciata gratuitamente da tutti i Centri di Assistenza Fiscale (Caf). Le domande dovranno pervenire all’Unione dei Comuni del Medio Brenta entro il 30 aprile 2013, anche a mezzo fax (0498881732) o raccomandata postale (farà fede la data del timbro postale). Per eventuali chiarimenti è possibile contattare lo Sportello dell’Unione (tel. 049-8881802) nell’orario di apertura.
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i chiama “Scuol@BIS - Bambini Insieme a Scuola” il progetto di car pooling scolastico che l’Unione Medio Brenta intende proporre per l’anno scolastico 2013/2014 ai genitori degli alunni delle scuole primarie e secondarie e dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia dei Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere. L’innovativa iniziativa – che è ora nella fase di studio di fattibilità – coinvolgerà tutta la popolazione scolastica, ovvero sia le famiglie che attualmente utilizzano lo scuolabus che le famiglie che, fino ad ora, si sono auto-organizzate. Il progetto prevede, almeno in parte, l’adozione della formula del “car pooling” (auto di gruppo) e la costituzione di equipaggi per effettuare il percorso casa-scuola. I Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere, coordinati dall’Unione dei Comuni del Medio Brenta, intendono eseguire una seria e puntuale fase di conoscenza delle disponibilità e dei bisogni delle famiglie avviando innanzitutto una campagna di informazione e di confronto con gli interessati. Per questo i genitori degli alunni delle scuole primarie e secondarie dei Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere, eccetto terza media, ed i genitori dei bambini frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia hanno partecipato nei giorni scorsi alle riunioni pubbliche, organizzate sia a Cadoneghe che Vigodarzere, nelle quali è stato illustrato il progetto ed è stato avviato un confronto sulle eventuali modalità di realizzazione. N.M.
“LAbOR-ATTORIO”, TuTTI IN SCENA
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vvicinare i giovani al teatro e alla piena espressione di sé, senza passare attraverso le strettoie del classico corso di recitazione, ma proponendosi fin da subito come un work in progress, un laboratorio dove i ragazzi, tutti giovanissimi con un’età media dai 15 ai 18 anni, mettono in gioco idee e progetti con l’energia e l’entusiasmo, l’esuberanza e le contraddizioni che contraddistinguono l’adolescenza. È il progetto a lungo termine del Labor-Attorio, ciclo di incontri organizzato dal 2005 dal Piccolo Teatro del Ponte, in collaborazione con la parrocchia di San Bonaventura e il Comune di Cadoneghe. Un progetto che, già in fase di predisposizione e idea, ha riscosso molto successo. I giovani attori si cimenteranno con autori e opere che rappresentano dei capisaldi della messa in scena teatrale, oltre a essere tra i più conosciuti e amati dal pubblico che va a teatro. “L’invito ai ragazzi e alle loro famiglie è quello di avvicinarsi al magico mondo del palcoscenico, alla ricerca prima di tutto di se stessi e delle proprie capacità espressive prima ancora che di un metodo consolidato di recitazione – afferma Giuliano Bison, socio della compagnia fin dalla sua fondazione e principale animatore di questa iniziativa –. Ma anche il risultato tecnico vero e proprio ha saputo darci grosse soddisfazioni: i nostri ragazzi hanno già messo in scena numerosi spettacoli, che vengono rappresentati due volte l’anno – ottobre e marzo ‒ in occasione del cambio dell’ora. Lavori importanti, fra i quali “Come vi piace” di Shakespeare, “La
Uno spettacolo teatrale bottega del caffè” di Goldoni, “La macchina infernale” di Cocteau, “Tutto per bene” di Pirandello, “Il rifugio” di Agatha Christie e “Non sparate sul postino” di Benfield. I ragazzi vengono stimolati a cimentarsi fin da subito con l’aspetto creativo e con il lavoro sui testi, anche sui classici, e invogliati a lavorarci sopra, a filtrarli, ad adattarli alla propria sensibilità, perché l’affronto peggiore che si possa fare a un classico è quello di lasciarlo ammuffire sotto le campane di vetro delle accademie”. Gli incontri del Labor-attorio, patrocinato dal Comune di Cadoneghe, si tengono ogni martedì e venerdì dalle 18.30 alle 20.00 nella Parrocchia di San Bonaventura a Cadoneghe, e ogni sei mesi, quindi dopo ogni spettacolo, il Labor-attorio riapre nuovamente le porte a qualunque ragazzo sia interessato a partecipare. Per informazioni sui corsi si può telefonare al 338 6198498. N.M.
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antieri aperti in tutto il territorio di Vigodarzere. Si comincia con le fognature. Tra la fine di marzo e i primi di aprile sono, infatti, iniziati i lavori di sistemazione idraulica nel quartiere dei Papi. L’obiettivo degli interventi è quello di cercare di evitare i frequenti allagamenti che martoriano la zona dietro la chiesa di Vigodarzere. Per la verità si tratta di un’opera necessaria e improrogabile, una delle poche che il Comune era riuscito a finanziare e a mettere in cantiere nel piano triennale approvato nel giugno dello scorso anno. “È stato da poco firmato il contratto con l’impresa che si è aggiudicata l’appalto - ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Demetrio Zattarin - per un importo di 172 mila euro”. Con i lavori si dovrebbe riuscire a sistemare definitivamente il problema delle fognature che, in quel tratto, impedisce il corretto scarico delle acque piovane le quali finiscono per riversarsi negli scantinati delle case e allagare le strade. “Procederemo alla posa della nuova condotta di fognatura bianca in via Alessandrini e alla sostituzione di un tratto di condotta attualmente in contropendenza – conclude l’assessore - che causa l’impedimento del regolare deflusso degli scarichi tra via Giovanni XXIII e via Papa Luciani”. La gravità della situazione è, peraltro, sotto gli occhi di tutti. Basta una pioggia più abbondante perché le vie Giovanni XXIII, Papa Luciani e San Pio X finiscano sott’acqua. Tre anni fa, proprio la mancanza di una soluzione aveva fatto dimettere il consigliere comunale Vittorio Rossi che abita proprio in questo quartiere. Rossi, tra l’altro, era stato eletto dai residenti proprio perché si facesse portavoce delle loro istanze. Quando sembra che il problema potesse avere una soluzione grazie a un progetto di risanamento, la giunta aveva destinato i fondi ad altre opere. Scelta che aveva fatto dimettere Rossi per protesta. Non è certo migliore la situazione di quella che è stata denominata “la strada delle buche” e per la quale necessita davvero un intervento urgente. Stiamo parlando di via Ca’ Zusto. L’arteria, di fatto, è abbandonata a se stessa a causa di anni di incuria, mancanza di denaro da parte delle amministrazioni comunali e di conseguenti interventi di ripristino. Sia l’amministrazioni in carica che le precedenti erano in attesa di risolvere il problema confidando sul passaggio del Grande raccordo anulare, che da Limena doveva passare lungo il Terraglione collegandosi a Cadoneghe. In questa soluzione di progetto via Ca’ Zusto era stata individuata come via di accesso e pertanto sistemata con i soldi della grande arteria viaria. Quel tratto di Gra, però, non si farà più. E così la sua manutenzione è tornata tutta a carico al Comune, il quale, per la
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verità, ne ha appena messo a posto un pezzettino. È stato rinsaldato un tratto di bordo che costeggia il fosso e si è consolidata una porzione della strada per rafforzare ulteriormente l’intervento. Nel resto della strada rimangono buche e crepe. Chi, invece, non l’ha mai tradita sono le centinaia di camionisti e automobilisti che, tutti i giorni, la percorrono. Anche se stretta, con numerose curve e fiancheggiata, lungo il ciglio, da fossati via Ca’ Zusto viene sempre dpiù sepsso percorsa più come scorciatoia per chi proviene chi dal centro di Vigodarzere e deve recarsi verso la strada la provinciale del Terraglione. Purtroppo, in alcuni tratti le buche, soprattutto all’altezza del ciglio stradale, sono talmente rischiose che è necessario correre in centro strada.
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Lungo il Muson dei Sassi
piene sott’occhio grazie ad internet
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iene eccezionali e pericolo alluvioni: cresce l’impegno delle istituzioni. A palazzo Santo Stefano, sede della Provincia, è stato presentato il progetto europeo “Smart Water”, che mira a realizzare un modello per prevedere in tempo reale e con dati diffusi via web le piene del Muson dei Sassi. La Provincia di Padova, ente capofila del progetto di Protezione civile, ha come partner l’Istituto nazionale per la ricerca e lo sviluppo sul Delta del Danubio (Romania), l’Università e la Regione di Tessaglia (Grecia) e l’Istituto delle tecnologie di informazione e comunicazione dell’Accademia bulgara di Scienze (Bulgaria). Obiettivo del questo progetto, ammesso a contributo europeo, è fare squadra per ottenere un’applicazione accessibile che sia in grado di monitorare e prevedere in tempo reale, nel modo più preciso possibile, le emergenze derivanti dalle piene di fiumi. Pericoli tristemente noti a chi vive lungo il Muson dei Sassi. L’applicazione che sarà sviluppata verrà resa accessibile a ogni livello territoriale e agli enti responsabili della gestione delle emergenze in materia di alluvioni N.M.
12 14
VIAGGIO IN
PROVINCIA
Città della Speranza La ricerca condotta dallo scienziato veneto Paolo De Coppi
PADOVA
Importante passo avanti nella lotta alle malattie
Lo scienziato Paolo De Coppi, ora primario a Londra
Le cellule staminali del liquido amniotico sono in grado di riparare l’intestino e salvare i neonati di Emanuele Masiero
P
adova fa ancora notizia per la ricerca medica più avanzata grazie alla Città della Speranza, che ha sostenuto un lavoro che segna un fondamentale passo avanti nella lotta alle malattie pediatriche. Protagoniste, ancora una vota, le cellule staminali presenti nel liquido amniotico, scoperte dal ricercatore veneto Paolo De Coppi, che ora firma anche questo nuovo passo avanti della scienza. Si è scoperto infatti che le cellule staminali del liquido amniotico sono in grado di riparare l’intestino in un modello animale di enterocolite necrotizzante. L’enterocolite necrotizzante è una grave malattia necroinfiammatoria dell’intestino che colpisce i neonati, soprattutto prematuri, con una mortalità del 15-30%, nei casi più gravi. Allo stato attuale non è disponibile alcuna cura specifica ma il trattamento è limitato a terapie mediche di supporto e alla rimozione chirurgica delle porzioni di intestino necrotico. L’asportazione di ampie porzioni di intestino può causare, nei bambini che sopravvivono, una sindrome da intestino corto con necessità di nutrizione parenterale permanente o di un trapianto intestinale. L’importante scoperta è il risultato di una ricerca cofinanziata dalla Fondazione Città della Speranza, che fornisce nuove prospettive di cura. “Questo risultato - ha commentato il ricercatore Paolo De Coppi, lo scopritore delle cellule staminali amniotiche - apre nuovi orizzonti per la cura di
Data la possibilità di ottenere le cellule staminali dal molte patologie intestinali soprattutto dell’età pediatrica. Negli ultimi 5 anni le cellule staminali derivanti da liqui- liquido amniotico senza danneggiare il feto, in futuro si do amniotico hanno dimostrato di possedere ampie poten- potrebbe ipotizzare un utilizzo autologo di queste cellule: zialità terapeutiche in diversi modelli di malattia. In questo ovvero ogni neonato potrebbe beneficiare delle cellule stastudio, per la prima volta, viene dimostrato che queste cel- minali ottenute dal proprio liquido amniotico per il trattamento di eventuali patologie congenite o perinatali. Oltre a lule staminali sono anche in grado di riparare l’intestino”. tutto ciò il lavoro testimonia le grandi Lo studio, pubblicato sulla prestipotenzialità che può generare il consogiosa rivista Gut, è stato condotto da La Fondazione lidarsi dei rapporti tra il Great Ormond ricercatori del Great Ormond Street padovana ha Street di Londra e l’Ospedale Materno Hospital di Londra, in collaborazione partecipato alla Infantile di Padova”. con Fondazione Istituto di Ricerca Pe- ricerca in Le cellule staminali derivanti da diatrica Città della Speranza, Padova, campo pediatrico liquido amniotico sono una particolare Research and Innovation s.r.l., Padova ed il Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, USA. popolazione di cellule di origine fetale isolata per la prima La Fondazione Città della Speranza di Vicenza e la Great volta circa 5 anni fa dagli stessi autori dello studio pubblicaOrmond Street Charity di Londra hanno cofinanziato il pro- to su Gut. Si tratta di cellule staminali multipotenti (ovvero in grado di differenziarsi in diversi tipi cellulari) che è possigetto di ricerca. “I risultati dello studio - ha dichiarato Giorgio Perilon- bile isolare dal liquido amniotico senza danneggiare il feto. go, direttore della Clinica Pediatrica di Padova - nato dalla Nell’articolo pubblicato su Gut è dimostrato che le celcollaborazione fra il Dipartimento di Salute della Donna e lule staminali ottenute dal liquido amniotico sono in grado, del Bambino dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova una volta iniettate in ratti neonati affetti da enterocolite e l’Ospedale Pediatrico Great Ormond Street di Londra, co- necrotizzante, non solo di riparare l’intestino a livello istostituiscono la prima prova del potenziale terapeutico delle logico, macroscopico, radiologico e funzionale ma anche cellule staminali derivanti da liquido amniotico per la cura di aumentare la sopravvivenza e ridurre la mortalità degli animali trattati. delle patologie pediatriche del tratto gastrointestinale.
Allarme di Confindustria Pd
“costi energia alle stelle, +30%”
A
llarme di Confindustria Padova sui costi dell’energia, cresciuti nell’ultimo anno fino al 30%. Sono gli oneri impropri, slegati dalla fornitura di energia in senso stretto, denunciano gli imprenditori, a dilatare in modo insostenibile i prezzi, più cari del 30-40% rispetto alla media europea. “Nel 2012 il prezzo dell’energia all’ingrosso ha raggiunto i 75,5 euro per megawattora (MWh) per la media tensione, contro i 43,5 della Germania, a cui vanno aggiunti oneri di sistema, accise e imposte, il cui peso è pari al 53% della bolletta energetica. - afferma il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin - Un livello che affossa ogni speranza di ripresa. Il paradosso è che mentre nell’ultimo anno il prezzo dell’energia all’ingrosso è sceso del 20%, la curva degli oneri impropri si è impennata: negli ultimi tre anni sono aumentati del 174%. E.M.
fONDATORE DELLA CARITAS ITALIANA IL TESTAMENTO SPIRITuALE DI MONS. NERVO
“P
regare e offrire”: con queste parole, pronunciate al vescovo di Padova Antonio Mattiazzo due giorni prima di morire, Giovanni Nervo si è congedato dal mondo. Un motto che ricalca uno stile di vita, un testamento spirituale degno del fondatore della Caritas, di un sacerdote che ha consacrato la sua vita a favore degli ultimi. Mons. Nervo, fondatore e primo presidente di Caritas Italiana si è spento il primo giorno di Primavera all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Sarmeola di Rubano, dove era ospite a seguito della sua salute sempre più compromessa. Il Vescovo di Padova lo ricorda come: “una figura emblematica della Chiesa padovana e italiana, a cui ha dedicato la sua vita di prete e di uomo; si è impegnato strenuamente per l’affermazione di una pedagogia della carità così come doveva essere la Ca-
ritas nel pensiero di Paolo VI e non ha mai mancato di denunciare ingiustizie o incoerenze. Ma il suo impegno è stato anche avvalorato da un alto senso di responsabilità civile, governata dai valori del cattolicesimo sociale, di cui è stato uno dei protagonisti. Il suo operato è stato più volte riconosciuto anche dalla società civile”. Alla celebrazione delle esequie la Cattedrale di Padova si è riempita di amici, conoscenti, autorità civili ed ecclesiali. Un messaggio di vicinanza e cordoglio, firmato dal cardinale Angelo Bagnasco e da mons. Mariano Crociata è giunto dalla Conferenza Episcopale Italiana al vescovo di Padova, in cui si esprimeva il desiderio di “far grata memoria dell’opera generosa che il compianto mons. Giovanni ha svolto per la Chiesa in Italia nel servizio della carità, con l’esempio luminoso della sua dedizione evangelica ai più poveri”. E.M.
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Spazi Spazi Aperti aperti 13 15 Escusioni fuori porta Numerose le proposte con l’arrivo della bella stagione, dalle passeggiate alle visite guidate ai luoghi d’arte
Primavera sui Colli, natura e avventura Caccia al tesoro sulla Strada del Vino, riapre il Castello del Catajo e a maggio tornano le escursioni al chiaro di luna
Novità di quest’anno il parco attrezzato con percorsi sospesi
di Emanuele Masiero
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on l’arrivo della primavera, i Colli Euganei diventano la meta preferita per centinaia di persone. Per questo riprendono le numerose iniziative messe in campo da ente parco, associazioni e Comuni. Per prima le “passeggiate domenicali” organizzate dal Gruppo Escursionisti di Battaglia Terme. Per tutte le uscite il ritrovo è alle ore 8.45 al parcheggio presso il punto di partenza dell’itinerario. Prossimo appuntamento il 28 aprile con il giro cantina Callegaro, carbonara di Rovolon e Monte Madonna. Il 12 maggio invece il tuor prevede chiesa del Carmine di Monselice e Monte Ricco. Riprendono anche gli itinerari enogastronomici: domenica 21 aprile andrà in scena la nona edizione della caccia al tesoro sulla Strada del Vino: un itinerario con domande sul territorio, prove di abilità e degustazioni, a piedi, in bici o in auto. Sempre il 21 aprile riapre il parco del Castello Catajo dalle 15 alle 19 con l’intero giardino delle Delizie. Aspettando l’inaugurazione, con visite guidate si andrà a riscoprire l’antico giardino che con i suoi 14 mila mq è uno dei più grandi parchi storici del Veneto. Le visite, della durata di circa un’ora,verranno effettuate durante tutto il pomeriggio con partenza fino ad
un’ora prima della chiusura. Sono pronti al via anche i riuscitissimi “Campi Avventura”: tra i boschi del monte Venda ed ai piedi del monte Gemola, il Parco Regionale e la cooperativa Terra di Mezzo organizzano anche per l’estate 2013 la proposta rivolta ai bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni che avranno la possibilità di vivere una straordinaria esperienza di vacanza a stretto contatto con la natura. I campi sono distinti in 3 fasce di età: dai 7 ai 10, dagli 11 ai 14 e dai 15 ai 17 anni. Bambini e ragazzi, suddivisi in squadre da 8 componenti, vivranno un’esperienza in un clima di vita comunitaria per divertirsi, ma anche per stimolare la socializzazione. I giochi nel bosco, le uscite in kayak, l’arrampicata, le escursioni, le attività creative e manuali saranno il tempo del divertimento per i ragazzi in vacanza, ma saranno anche le occasioni per misurare le proprie capacità e i propri limiti, per stare insieme agli altri, per giocare con adulti educatori che curano con attenzione le dinamiche di crescita personale e di relazione tra i ragazzi. Per i più grandi, dai 14 ai 17 anni, saranno organizzate due proposte molto particolari: la condivisione del campo avventura (della durata di 13
RISORSA ACQuA DA PROTEGGERE
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’acqua sta diventando una risorsa sempre più importante. Un patrimonio da tutelare e controllare: sempre più spesso si registrano periodi di siccità alternati da forti alluvioni. Il problema è noto anche nella bassa padovana dove ancora permane una rilevante vocazione agricola che deve fare i conti con la gestione idrica. Di questo si è parlato ampiamente anche alla fiera Sep di Padova dove sono state presentate grandi innovazioni tecnologiche per i consorzi di bonifica. Proprio in quest’ambito va ricordato che il consorzio Adige Euganeo alla fine del 2012, ha concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il finanziamento di un progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione. Un progetto da 3 milioni di euro che servirà a risparmiare e ottimizzare l’uso della risorsa acqua. Sempre in quest’ambito prendono vita progetti ad alta innovazione che sono già realtà operative in tutto il Veneto. E’ il caso del cosiddetto “micro-idroelettrico”, vale a dire la possibilità di produrre energia rinnovabile anche con salti d’acqua di solo un metro e mezzo. Già operativo nel Consorzio di bonifica Piave, nel trevigiano, che utilizza le potenzialità delle reti irrigue in pressione. La rete idraulica dei Consorzi di bonifica (quasi 200 mila chilometri in tutta Italia) possono così essere interpretate come un grande serbatoio d’energia, trasformando l’acqua in un vero proprio “Oro blu”. Altro caso sono i pannelli solari galleggianti, sperimentati con successo dal Consorzio di bonifica Romagna Occidentale e già
Il Consorzio Adige Euganeo ha ottenuto il via libera per nuove opere installati da alcuni Comuni: permettono la produzione di energia rinnovabile, evitando conseguenze invasive paesaggistiche grazie alla quasi scomparsa dall’orizzonte visivo. L’attivazione ha permesso di verificare che la perdita di efficienza, dovuta ad una minore esposizione angolare ai raggi solari, viene compensata dalla maggiore rifrazione dovuta alla vicinanza dell’acqua. Non mancano infine, le tecnologie legate al web e alla geolocalizzazione: gli impianti vengono dotati di georeferenziazione e nei mezzi vengono inseriti ricevitori Gps, che permettono, attraverso internet, di monitorare l’operatività o di elaborarne i dati per valutazioni E.M. di tipo ambientale.
Il Parco Avventura è aperto tutti i sabati e le domeniche e permette a ragazzi e adulti di provare forti emozioni lungo i percorsi attrezzati giorni) con 12 coetanei turchi, provenienti dal liceo italoturco di Istanbul, con cui vivere questa esperienza col valore aggiunto dello scambio culturale. Oppure i campi itineranti: 6 giorni a piedi con lo zaino in spalla, per attraversare tutto il gruppo dei Colli Euganei, scoprendone i segreti e le ricchezze lungo i sentieri. Riprendono anche le escursioni “al chiaro di luna”. Il 25 maggio “profumi di primavera”: sul Monte Vendevolo, fino al buso della Casara. Ritrovo alle ore 21 presso il parcheggio della chiesa di Valnogaredo. Il 22 giugno il tema sarà “osservando il cielo stellato”: da Villa Beatrice al Monte Gemola. Ritrovo alle ore 21.00 presso il parcheggio di Villa Beatrice. Per entrambe le escursioni il costo è di 5 euro ed è richiesto abbigliamento adeguato per la notte, scarponi e torcia elettrica. Novità fresca di quest’anno, l’apertura del Parco Av-
ventura, tutti i sabati dalle 15 alle 19 e le domeniche dalle 10 alle 19. Il Parco è una fitta giungla di percorsi sospesi per grandi e piccini che regala divertimento ed emozioni immersi nella natura. “Le attività più avventurose come le escursioni, il kayak, l’arrampicata, saranno stimoli per i ragazzi per vincere le proprie paure o per conoscere e affermare il proprio carattere – ha spiegato Gaetano Battocchio, Presidente della cooperativa Terra di Mezzo - Saranno occasioni per i ragazzi per incontrarsi ed entrare in relazione, per collaborare, chiedere aiuto, supportarsi e, ancora una volta, per scoprire se stessi e gli altri. Il ricordo di queste attività, delle serate attorno al fuoco e degli amici conosciuti al campo, rimarrà nei ragazzi come segno forte di un’esperienza di vacanza giocata all’aria aperta, sempre in compagnia di una grande protagonista: la natura”.
16 Noi e gli altri
Noi e gli altri 15
Solidarietà Il primo giugno la maratona sulla pista di atletica in Prato della Valle, l’obiettivo è battere il record del mondo
“Run for Children” ricorda Mennea di Emanuele Masiero
D
opo l’impresa del 2011, che ha portato sulla pista di Prato della Valle 4.531 partecipanti, regalando a Padova il Guinness World Records per il maggior numero di persone che hanno corso ininterrottamente per 24 ore, quest’anno torna Run for Children per ritentare la sfida sulle 12 ore, mancata di un soffio lo scorso anno (2209 staffettisti). Sarà intitolata a Pietro Mennea la nuova staffetta per battere il Guinness World Records e raccogliere fondi a favore dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Dalle ore 8.00 alle ore 20.00 del primo giugno prossimo si correrà dunque sulla pista di atletica inaugurata nel 2011 in Prato della Valle. L’obiettivo è percorrere 100 metri a testa in un tempo medio di 18 secondi per riuscire battere il record delle 2.395 persone in 12 ore detenuto da Gaza (23 ottobre 2010, stadio Al-Yarmook). Confermata la partecipazione per il quarto anno di Moreno Morello come testimonial e commentatore della gara. La novità di questa edizione è la sinergia instaurata con il Coni Padova, creando un bellissimo mix di sport e solidarietà. Run for Children si svolgerà infatti in concomi-
tanza con la manifestazione “Tuttosport in Prato”, il tradizionale appuntamento organizzato dal Coni Padova, che dal 31 maggio al 2 giugno porterà in Prato della Valle lo sport padovano giovanile. Sport e solidarietà si uniscono più che mai quest’anno grazie al doppio appuntamento e all’intitolazione a Pietro Mennea, il grande velocista azzurro scomparso lo scorso 21 marzo. Anche quest’edizione di Run for Children è organizzata dal Comitato Padova for Children, nato con l’intento di realizzare grandi eventi sportivi per raccogliere fondi per la ricerca pediatrica. Il Comitato esecutivo di Run for Children 2013 è composto da Francesco Peghin, Gianfranco Bardelle, Stefano Bellon e Nicola Maioli. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione del Coni Padova e del Coni Regionale, di Assindustria, delle Fiamme Oro, della Federazione Italiana Cronometristi – Ficr - e della Federazione Italiana di Atletica Leggera – FIDAL. Alla presentazione hanno partecipato Francesco Peghin, Presidente del Comitato Padova for Children, il Sindaco di Padova Flavio Zanonato, l’Assessore allo Sport del Comune di Padova Umberto Zampieri, l’Assessore allo Sport della Provincia di Padova
Leandro Comacchio, il prof. Giuseppe Basso, Direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, Guido Taglia in rappresentanza di Gianfranco Bardelle, Presidente del Coni Veneto, il dott. Scognamiglio in rappresentanza del Questore Montemagno e il prof. Gianluca Gini, Delegato del Rettore. In collegamento da Roma è intervenuto Dino Ponchio, Presidente del Coni provinciale di Padova che ha sottolineato come questo sia un momento in cui lo sport fa sinergia, fa sistema e crea un meccanismo virtuoso di collaborazione: “Abbiamo deciso di intitolare la manifestazione alla memoria di Pietro Mennea, che non è stato solo un grandissimo atleta ma ha dato un messaggio fortissimo allo sport. Ha mostrato che, lavorando e senza scorciatoie, si possono ottenere alti risultati”. Ha concluso la Presidente della Fondazione Città della Speranza Stefania Fochesato, che ha consegnato il Mattone della Città della Speranza a Maria Pia Bergamaschi, capo Settore Tributi del Comune di Padova, per l’attenzione rivolta alla Fondazione. “Il Comitato Padova For Children ringrazia tutti coloro che contribuiranno al successo della manifestazione, divenuta un appuntamento
Gli organizzatori e le autorità alla presentazione dell’edizione 2013 di Run For Children atteso da tutti gli sportivi sensibili ai temi della solidarietà. Un ringraziamento e un invito a partecipare a tutti gli iscritti delle scorse edizioni, 13.036 nelle tre Guinness precedenti, agli oltre 100 volontari che hanno lavorato e lavoreranno alla prossima manifestazione e alle 50 aziende che hanno sostenuto la nuova sfida”. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito www.runforchildren.it, versando un contributo di 10 euro. Per le squadre che iscrivono almeno 10 atleti il contributo è di 5 euro a testa.
L’intero ricavato delle iscrizioni andrà a sostenere la ricerca scientifica pediatrica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, il più grande centro di ricerca in Europa sulle malattie infantili inaugurato l’8 giugno 2012 in via della Ricerca Scientifica a Padova. Nel 2012 i 54.250 euro raccolti sono stati devoluti a tre progetti dedicati all’infanzia: le attività di ricerca pediatrica della Fondazione Istituto di Ricerca Città della Speranza e la missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia.
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Il personaggio 18 16 Personaggio La scrittrice. Nuova edizione del libro dedicato alle massime sull’uva e il vino
Proverbi da ricordare “erano i nostri tweet”
Luisella Fogo ne ha raccolti ben 470 in dialetto insieme a “chicchi di poesia e calici di prosa” di Nicola Stievano
R
accontare il mondo dell’uva e del vino con 470 proverbi in dialetto veneto, regalare al lettore un viaggio fra le tradizioni popolari ancora vive nel nostro territorio. E’ quanto propone Luisella Fogo, dinamica scrittrice padovana, nonché instancabile animatrice culturale, nella nuova edizione, rivista e ampliata, della raccolta “Proverbi veneti su l’ua e sul vin”. Un omaggio appassionato ad un genere intramontabile, quello dei proverbi, “la saggezza di un popolo”, consegnati alla storia ma non del tutto scomparsi. “In fondo i proverbi sono i messaggini di oggi - afferma Luisella Fogo - all’epoca non c’erano né telefonini né sms, né facebook o twitter. Erano i proverbi il mezzo più veloce e sintetico per comunicare, per tramandare sottili arguzie e battute di spirito, ma anche consuetudini della vita quotidiana.
Luisella Fogo alla presentazione del suo ultimo libro C’era un proverbio per ogni situazione, per descrivere ogni persona, per interpretare il bello o il cattivo tempo, per i lavori della terra, per i momenti di svago. E il mondo del vino ne ha ispirati tantissimi”. Così. dopo una prima pubblicazione con 264 proverbi, stampata in edizione tascabile su iniziativa della Provincia, Luisella Fogo ha intensificato le ricerche e dato alle stampe il nuovo libro, diviso in sei capitoli: “La vigna e l’ua”; “La vendemia e el vin”; “A l’Osteria”; “El vin e la Cusina”; “El vin e la Dona”; “El vin e la Vita”. Situazioni della vita quotidiana che rendono al meglio queste espressioni di uso comune, sempre a metà strada fra la “perla di saggezza” il moto di spirito, fra la considerazione di buon senso e la battuta goliardica. E’ la stessa autrice ad offrici una selezione dei proverbi migliori: “Mejo spusare
de vin che de cera”, oppure “A trincar sensa misura, tanto tempo no se dura”, “Chi ga inventà el vin se no ‘l xé in paradiso el ghe xé ła visin”, “Aqua de apriłe, frumento e vin nel bariłe”, “Vin, done e maroni bisogna godarli so ła so’ stajon”, “Ła vigna sensa paeo no stà su”, “A on pranso perfeto, vin s-cieto”. L’opera è arricchita da una parte finale letteraria e poetica dal titolo “Chicchi di poesia e calici di prosa”, un viaggio di 3500 anni e metafore di grandi personaggi della Storia che regalano una parentesi culturale da scoprire. “Ho voluto rendere omaggio ai grandi della letteratura - spiega Fogo - che in ogni tempo hanno cantato il vino, da Mosè a Pablo Neruda, passando per Mario Soldati e Federico Garcia Lorca, dei quali riporto alcuni brani celebri. A dimostrazione che il vino è da sempre una
fonde di ispirazione. Amo il Veneto, amo questa terra e con questo libro ho voluto rendere omaggio alla ricchezza e alla fantasia di chi ci ha preceduto e ci ha lasciato un’eredità da non disperdere”. Luisella Fogo, originaria di Este, vive a Padova da oltre quarant’anni. Dopo un intensa attività come insegnante, critica d’arte, gallerista, articolista, redattrice, organizzatrice di mostre socio - storico educative per le scuole della sua città, realizza molteplici iniziative culturali. Alla fine del 2008 ha presentato la prima ed unica raccolta di proverbi veneti sul vino dal titolo “Proverbi veci su l’ua e sul vin” con la quale per la narrativa edita ha vinto l’ottava edizione del Concorso Nazionale “Il vino nella letteratura, nell’arte, nella musica e nel cinema”, a Santo Stefano Belbo, in Piemonte.
Tre anni fa ha dato alle stampe un interessante contributo su “Padova nel centenario delle prime scuole all’aperto d’Italia”. E’ il racconto documentato e appassionato della nascita, agli inizi del Novecento, sui bastioni delle mura cittadine, delle scuole all’aria aperta per accogliere e istruire i bambini malati di tubercolosi. “Per guarire questi ragazzi - spiega Fogo - avevano bisogno di respirare aria pulita, di uscire dalle case malsane nelle quali vivevano e trascorrere le giornate in mezzo al verde. In queste speciali scuole, “Camillo Aita”, “Francesca Randi” e “Luzzato Dina” venivano istruiti, curati e anche sfamati. Padova è stata la prima ed unica città a scolarizzare in questo modo i bambini ammalati di tubercolosi, contribuendo a vincere quella che era una vera e propria piaga sociale”.
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Cultura provinciale 19 17 L’evento Fino a metà maggio un ricco programma di spettacoli e iniziative coinvolge l’intera città
Prospettiva Danza Teatro a Padova
scienza & co.
“Oltre il visibile” è il tema della quindicesima edizione, opportunità per incontrare artisti e ballerini Sergio Pistoi a Padova
di Laura Organte
U
n mese di eventi, spettacoli, incontri dedicati alla danza, per esplorare questa arte a 360°. Prospettiva Danza Teatro è ormai un appuntamento fisso nel calendario culturale padovano, e torna quest’anno con la XV edizione dal titolo Oltre il visibile. Il programma, che si declinerà tra metà aprile e metà maggio, non comprende solo spettacoli di danza, molti in prima regionale, ma anche occasioni di incontro con artisti e coreografi, laboratori di danza e suono, sulla danza di comunità e stage di tango. Padova sarà dunque, per un mese, la città della danza, luogo in cui potranno accadere incontri inattesi, come quello con Alessia Garbo e Vasco Mirandola, che martedì 16 aprile alle 19 trasformeranno il Caffè della Piazzetta in Via Martino e Solferino 49 nel palcoscenico della loro performance di teatro e danza, Un giorno la cosa diventerà seria. Una inconsueta e suggestiva overture del calendario degli spettacoli che prende il via la sera stessa al verdi con La Compagnia
eventi e mostre
Bodyvox (USA) in prima regionale presenta “Reverie”, una creazione fondata sull’armonia e la forza della bellezza, creata in risposta all’orrore dell’11 settembre. La kermesse prosegue il 20 aprile, sempre in prima regionale, con “Scattered. Un’improvvisa pioggia di momenti imprevisti” della Compagnia Motiohouse (GB), una coreografia innovativa eseguita su un grande piano ricurvo che scompare verso il cielo, utilizzando la tecnologia delle proiezioni e avvalendosi di imbracature aeree per i numeri più audaci. Un gradito e atteso ritorno è quello di Aterballetto - Fondazione Nazionale della danza, che il 12 maggio porta a Padova una serata con due coreografie d’eccezione: il balletto “Workwithinwork” di William Forsythe composto sui ritmi incalzanti dei Duetti per due violini, vol. 1 (1979-83) di Luciano Berio e “Rossini cards” di Mauro Bigonzetti su musica di Gioachino Rossini, creazione stratta e libera da qualsiasi gabbia drammaturgica. A perfetta conclusione di questa carrellaa cura di Laura Organte
GEK TESSARO E LA GRANDE ARTE All’interno del progetto Città invisibili, per la Biennale di Letteratura e Cultura per l’infanzia, il Museo Diocesano ospita fino al 2 giugno una mostra in cui l’artista e illustratore Gek Tessaro “incontra” con disegni, schizzi e tavole illustrate le opere che hanno segnato la storia dell’arte e che si trovano oggi nei più importanti musei italiani. È un viaggio lungo la nostra penisola durante il quale Gek, davanti a Leonardo, Giotto, Caravaggio e altri artisti, si lascia provocare intessendo con essi e le loro opere un dialogo vivo e appassionato, fatto di parola, colore e segno. Un’esposizione da non perdere per conoscere da vicino l’artista.
“COLORADO CAFÉ” A PADOVA Arrivano a Padova, il 17 maggio al Geox, i protagonisti di Colorado cafè, la trasmissione nata nel 2002 da un’idea di Diego Abatantuono che ha riscosso negli anni un enorme successo, riscontrando l’entusiasmo del grande pubblico televisivo. Oggi i comici di Colorado escono dagli studi televisivi per toccare dieci tra i più importanti palazzetti italiani: a farsi applaudire al Gran Teatro Geox di Padova saranno i Fichi d’India, Didi Mazzilli, i Panpers, Andrea Viganò, i Gem Boy, Baz, Apetta e Pintus. Tutti capitanati da Paolo Ruffini, che presenterà la serata in compagnia della simpatica Luna.
MENGONI FA TAPPA AL GEOX Dopo la vittoria a Sanremo, arriva a Padova Marco Mengoni, che si esibirà il 24 maggio al Gran Teatro Geox. Sarà l’occasione per ascoltare live anche i nuovi brani di Marco Mengoni contenuti nell’album #PRONTOACORRERE (etichetta Sony Music), che uscirà il 19 marzo ed è già il primo album su Amazon in prenotazione. Il nuovo disco contiene 15 brani, tutti inediti, prodotti da Michele Canova e registrati tra Los Angeles e Milano.
Premio Galileo incontra i finalisti
I
Per un mese Padova sarà la “capitale” della danza contemporanea ta di grandi artisti il 16 maggio il palcoscenico del Teatro Verdi traboccherà di sensualità e passione grazie allo spettacolo di musica e danza “Zotto en concierto de tango”. Sul palco Miguel Angel Zotto, stella indiscussa e carismatico interprete delle diverse sfumature di questo ballo sensuale e poetico, e considerato dai cultori della materia “uno dei
tre massimi ballerini di tango del secolo”. Il grande danzatore argentino terrà al anche uno stage di Tango il 15 maggio. Solo alcuni degli appuntamenti e delle iniziative, rivolte anche a chi non ha mai avuto esperienza nel campo della danza ma desidera conoscerlo. Informazioni e calendario completo su sito www.prospettivadanzateatro.it.
cinque finalisti del Premio Galileo per la divulgazione scientifica 2013 incontrano i padovani al Centro Culturale Altinate San Gaetano per raccontare le loro opere. Il primo incontro è stato il 9 aprile 2013, ore 21.00, con Frank Close che presenterà il volume “Neutrino”. Seguiranno Giorgio Vallortigara con “La mente che scodinzola”, il 17 aprile, Sergio Pistoi con “Il DNA incontra Facebook - Viaggio nel supermarket della genetica”, il 24 aprile, i tre autori di “Il telescopio di Galileo”, Massimo Bucciantini, Michele Camerota, Franco Giudice, il 29 aprile, e, il 7 maggio, Sam Kean con “Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola periodica degli elementi”. L’attesa premiazione del concorso avverrà invece nel pomeriggio del 9 maggio nell’Agorà del Centro culturale Altinate/San Gaetano. L.O.
Al Teatro Verdi di Padova e al Teatro Elios di Scorzè
Zuzzurro e Gaspare, “Tutto Shakespeare in 90 minuti” “T utto Shakespeare in 90 minuti”? Certo che è possibile, parola di Zuzzurro e Gaspare. E’ questo il nome del nuovo spettacolo di una delle coppie comiche più amate dal pubblico italiano che è riuscita a portare in scena un sunto dell’opera omnia del Bardo nel lasso di tempo di una partita di pallone, un’ora e mezza per l’appunto. Uno dei tanti palcoscenici toccati in territorio veneto dal duo artistico è stato poche settimane fa il Teatro Verdi di Padova e il Teatro Elios di Scorzè, quest’ultimo grazie alla preziosa collaborazione offerta dal Circuito Teatrale Arteven. Un titolo sicuramente azzeccato che non tradisce le speranze dei tanti spettatori accorsi a vedere Zuzzurro e Gaspare (alias Andrea Brambilla e Nino Formicola) alle prese con il riadattamento delle migliori opere del drammaturgo inglese William Shakespeare. Questa la trovata del regista, maestro della comicità, Alessandro Benvenuti: portare sui palcoscenici italiani una versione riadattata di “The complete works of William Shakespeare (Abridget)”, opera teatrale di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, i quali hanno deciso di rischiare, stravolgendo un vero e proprio simbolo della cultura del loro Paese. E come i tre giovani inglesi irriverenti sono riusciti a toccare i tasti giusti per istigare complicità e divertimento nel proprio pubblico, successo testimoniato da 30
Il celebre duo Gaspare e Zuzzurro in scena a teatro anni di tour nei teatri di Londra, così è riuscito a fare, a partire dal titolo che richiama lo sport sicuramente più popolare in Italia, anche il trio tricolore, composto da due bravissimi attori di alto calibro come Zuzzurro e Gaspare, che proprio con questo spettacolo festeggiano i 35 anni insieme sulle scene. La loro impresa è però ben più ardua di quella del trio di geniali autori inglesi: non tutto il pubblico italiano conosce a menadito vicende e personaggi della sterminata opera del grande drammaturgo, per cui c’è da sudare per riuscire a catturare l’attenzione e suscitare il sorriso con
inverosimili caratterizzazioni dei personaggi, strani intrecci di trame ed irriverenti giochi di parole. Improbabili “Romeo e Giulietta”, balletti rap, partite di calcio in cui tutti i sovrani evocati da Shakespeare si passano e si rubano la corona invece del tradizionale pallone, hanno coinvolto il pubblico presente in un “tour de force” estenuante, che si rivela per i protagonisti una vera e propria prova fisica decisamente impegnativa. Insomma uno spettacolo davvero eccezionale, come forse non se ne vedevano più ormai da anni! L.O.
A Kranjska Gora, dalla parte divertente delle Alpi!
Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora in primavera diventa una piacevole valle verde, dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia. È un ottimo punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale di rara bellezza e per trascorrere del tempo in mezzo alla natura ancora incontaminata.
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Kranjska Gora, il miglior centro sportivo, ricreativo e d´intrattenimento di tutte le Alpi Giulie, ospita il 26 aprile il grande Fausto Leali in concerto. Il concerto avrà luogo al Teatro Korona, presso il Casinò & Hotel Korona.
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO
li atleti cheKarate scenderanno in metafisica pista nelle competizioni tribano brilla
Ciclismo Sono 25 gli atleti che scenderanno in pista nelle competizioni
Ciclistico Este al via Club Ciclistico Este al via
rrocchiale ammi del tri di parvo di stonderanno esordienti, non è mai 6 allievi, l marchio mellaggio ma società inato pregiallorosso amente a nente del a filosofia che il note nulla a nesto che a è altresì uesto scopagnatori edicano il
al trofeo di pasQua
di Walter Lotto
P I vincitori del Trofeo mostrano con orgoglio le medaglie vinte el palazzetto dello sport di via XXV aprile l’Us Acli di Padova e l’asd Karate di Noventa hanno organizzato il “Trofeo di Pasqua” di karate, patrocinato dal Comune e dalla Federazione Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti I ciclisti in occasione presentazione ciale risermarziali) schierati Comitato regionale veneto. La della gara, che ha visto quasi 300uffi partecipanti, loro liberodaiai 4ragazzi senzasuddivisi secondi nelleestensi che sibambini, adoperano in questo contesto vatatempo agli atleti ai 14 anni, categorie ragazzi ha costituito e al l’occasione mantenimento del club: lelagesta Revicar, finipere la abbiamo scelto non collaborare scuola d’ arti di marziali Metafisicapiù di Tribano per sfoggiare dei l’ Trepi,Vasekova. l’Isbe, la Veronese meccanica, con cheiscritti in realtà solo EugasMirka suoipersone numerosi direttilavoravano dalla pluricampionessa Ecco i premiati alla Vittoria, la Cementi Zillo, permanifestazione. il singolo atletaPrimo o per posto. mettersiWilliam in mostra Lionellol’assicurazione (Rovigo), Laura Meneghetti e Michele alloGiacmo sport, vanno citati tralasciando il beneSecondo comune”. Purtroppo Ongarelli (Olmo). posto: Giacomo l’assessorato Bido (Rovigo), Belon inoltre (Granze), l’Avesani pastifi di Verona e Gottardo laAndrea crisi economica sempre Emilio più stringente Manfio (Rovigo), Spoladore (Rovigo). Terzocioposto: Alessandro Bertoimpianti (Olmo). di Vò. PerQuarto quanto riguarda l’aspetto rischia di farMatteo saltare Canton gli appuntamenti che Puozzo (Granze), (Rovigo), Pietro posto: Saverio Seocchi puntati(Olmo). sui ragazzi che la annualmente venivano anche gato (Granze), Eduardoorganizzati, Tasso (Olmo). Quindiagonistico posto: Pietro Ghiarldo Categoria scorsa stagione hanno in Lazzarin; crescendo, sepiùla numerosa, dirigenza sta lavorando per reperire da 30 iscritti, tutta per la squadra di Omo. Primo postofinito Marco modoVasile. è atteso qualche glisecondo aiuti economici per dare agli ineparticolar Stefano Piva; terzocontinuità Giulio Meneghetti quarto Oanta Quinto postoexploit paRiccardo Verza che per ha dimostrato doti di eventi, a questo proposito la società rimerito di Daniel Shimi con AlbertoindirizGalesso didaGranze. Sesto posto Alberto Zanetti. za un pubblico grazie alle realtà economiche scalatore di razza.
N
resentati, presso la sala parrocchiale del Prà di Este, atleti e programmi del Club ciclistico di Este, ai nastri di partenza del suo 48. anno consecutivo di storia. Saranno 25 gli atleti che difenderanno le gloriose livree giallorosse: 11 esordienti, numero che negli ultimi vent’anni non è mai stato cosi alto, 8 giovanissimi e 6 allievi, questi ultimi gareggeranno con il marchio “EsteBosaro” dopo il fortunato gemellaggio della scorsa stagione con l’omonima società rodigiana, alla quale è stato nominato presidente Mauro Zancanella, atleta giallorosso degli ani 70. Dal neo dirigente unitamente a Stefania Paluello, massima esponente del club estense emerge con forza la filosofia della società: “ci preme ribadire che il nostro ciclismo non ha assolutamente nulla a che vedere con quello sport poco onesto che ultimamente appare nei media, ma è altresì fatto di passione e sani principi, a questo scopo abbiamo reclutato nuovi accompagnatori maggiorenni e responsabili, che dedicano il
ARTI MARZIALI. Il team a Due Carrare, Pernumia e Galzignano
“E’
18 ori 9 argenti e 4 bronzi. Medaglia d’oro specialità Kata a: Andrea e Nicholas Biasiolo; cat. Pulcini: Emanuela Littamè e Alessandro Turchetto,quest’ultimo bissa il successo tra i cat. Master; cat. Senior e Giovani Andrea Gasparini; cat. Cadetti: Serena Toninello e Laura Sessa. Argento a: Nicholas Galante, Domitilla Di Bella, CostanzaFinotti e Elena Stuparich. Bronzo a: Nicholas Biasiolo; cat. Giovani: Anna Eberrini cat. Cadetti e Stefano Greggio. Nel Kumite doppio oro a: Elena Todaro cat. + 58 kg e cat. – 58 kg. Argento a: Emanuela Littame e Matteo Zago; bronzo a: Gianfranco Galante. Nel Kata a squadre ottima la prestazione di Gaia Masiero e Anna Eberrini oro nella categoria fino ai 17 anni cinture nere. Un oro anche nel Kumite a squadre con il trio Turchetto, Todaro, Zago. Al termine della lunga kermesse un’altra sorpresa attendeva la Tiger Dojo con il 2° posto assoluto nella classifica finale per nazioni a soli 6 punti dal titolo. Walter Lotto
loro tempo libero ai ragazzi senza secondi fini e abbiamo scelto di non collaborare più con persone che in realtà lavoravano solo per il singolo atleta o per mettersi in mostra tralasciando il bene comune”. Purtroppo la crisi economica sempre più stringente rischia di far saltare gli appuntamenti che annualmente venivano organizzati, anche se la dirigenza sta lavorando per reperire gli aiuti economici per dare continuità agli eventi, a questo proposito la società indirizza un pubblico grazie alle realtà economiche
estensi che si adoperano in questo contesto e al mantenimento del club: la Revicar, l’ Eugas Trepi, l’Isbe, la Veronese meccanica, l’assicurazione Vittoria, la Cementi Zillo, l’assessorato allo sport, vanno inoltre citati l’Avesani pastificio di Verona e Gottardo impianti di Vò. Per quanto riguarda l’aspetto agonistico occhi puntati sui ragazzi che la scorsa stagione hanno finito in crescendo, in particolar modo è atteso qualche exploit da Riccardo Verza che ha dimostrato doti di scalatore di razza.
ARTI MARZIALI. Il team a Due Carrare, Pernumia e Galzignano
tiger doJo Karate fa incetta di medaglie ai campionati internazionali a verona
un risultato leggendario, mai avvenuto prima per una singola società”. Queste le entusiastiche parole del Maestro della Tiger Dojo Karatè Andrea Biasiolo, dopo la copiosa vendemmiata di medaglia del team che opera a Due Carrare Pernumia e Galzignano ottenute a Verona nel corso della 3. Edizione del World Championship di Karate organizzato dalla Fekda (Federazione Europea Karate e Discipline Associate) e dalla Eureka (Federazione Karate Romania). La competizione riservata alle rappresentative nazionali ha visto oltre 1200 atleti cimentarsi nelle prove di Kata individuale, Kata a squadre, Kumite individuale e Kumite a squadre.Dopo oltre 16 ore di gara tra le nazionali di Arzerbaijan, Brasile, Russia, Francia, Romania, Marocco, Spagna, Croazia, Slovenia, Polonia, Ungheria, San Marino, Germania, Austria e 5 Rappresentative italiane tra cui Italia Go Ju Te Jitsu (alias Tiger Dojo) il team padovano può vantare la conquista di
I ciclisti schierati in occasione della presentazione ufficiale
tiger doJo Karate fa incetta di medaglie ai campionati internazionali a verona
ElectricSheeps.com “E’
Via Dei Martiri 49,
un risultato leggendario, mai 18 ori 9 argenti e 4 bronzi. Medaglia d’oro avvenuto prima per una singola specialità Kata a: Andrea e Nicholas Biasiolo; società”. Queste le entusia- cat. Pulcini: Emanuela Littamè e Alessandro stiche parole del Maestro della Tiger Dojo Turchetto,quest’ultimo bissa il successo tra i Karatè Andrea Biasiolo, dopo la copiosa ven- cat. Master; cat. Senior e Giovani Andrea Gademmiata IdiTmedaglia teamTche S OdelL U I Oopera N aS sparini; & Wcat.ECadetti: B DSerena E SToninello I G Ne Laura Due Carrare Pernumia e Galzignano ottenute Sessa. Argento a: Nicholas Galante, Domitilla a Verona nel corso della 3. Edizione del World Di Bella, CostanzaFinotti e Elena Stuparich. Championship di Karate organizzato dalla Bronzo a: Nicholas Biasiolo; cat. Giovani: Siti internet, E-commerce & Web Application cat. Cadetti e Stefano Greggio. Fekda (Federazione Europea Karate e Disci- Anna Eberrini Sviluppo soft ware, Nel KumiteMobile doppio oro a:soft Elenaware Todaro cat. + pline Associate) e dalla Eureka (Federazione 58 kg e cat. – 58 kg. Argento a: Emanuela Karate Romania). La competizione riservata Consulenza e Assistenza informatica alle rappresentative nazionali ha visto oltre Littame e Matteo Zago; bronzo a: Gianfranco Progettazione aziendali a squadre ottima la presta1200 atleti cimentarsi nelle prove di Kata in- Galante. Nel Katareti Pianificazione Gaia Masieroaziendale e Anna Eberrini oro dividuale, Kata a squadre, Kumite individuale zione di grafica e Kumite a squadre.Dopo oltre 16 ore di gara nella categoria fino ai 17 anni cinture nere. tra le nazionali di Arzerbaijan, Brasile, Russia, Un oro anche nel Kumite a squadre con il Francia, Romania, Marocco, Spagna, Croazia, trio Turchetto, Todaro, Zago. Al termine della Slovenia, Polonia, Ungheria, San Marino, Ger- lunga kermesse un’altra sorpresa attendeva la Tiger(+39) Dojo con320.68.21.774 il 2° posto assoluto nella e 5 Rappresentative italiane - Cell. Cavarzere mania, (VE) -Austria Tel. (+39) 0426.310.691 tra cui Italia Go Ju Te Jitsu (alias Tiger Dojo) classifica finale per nazioni a soli 6 punti dal titolo. ilwww.electricsheeps.com team padovano può vantare la conquista di- info@electricsheeps.com Walter Lotto
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sulla graticola centinaia di posti di lavoro
Sanità convenzionata a rischio chiusura
Una nuova delibera di Giunta diluirà nel tempo i tagli ai privati, ma molti lavoratori rischiano ugualmente il posto di Germana urbani
I
Stefania Rocca per ActionAid - Foto: Francesco Alesi
l taglio di 140 milioni di euro imposto dalla spending review nazionale e regionale pesa non poco sul futuro della sanità privata in Veneto e sugli effetti che sta causando sui posti di lavoro e sulle prestazioni erogate ai cittadini. E le decisioni prese a Palazzo Balbi avrebbero potuto dare avvio ad un vero e proprio tracollo per la sanità convenzionata e ad una conta davvero nera per tutti quegli operatori che avrebbero perso il posto di lavoro. Ora la situazione sembra essersi ridimensionata ma i momenti di tensione non sono stati pochi. Le associazioni dei privati si erano rivolte al Tar, dimostrando che con i tagli “selvaggi” della Regione a rischio c’erano 5 milioni di prestazioni, oltre a buona parte dei 3300 dipendenti. Ma un rischio c’era anche per gli utenti che avrebbero potuto vedere allungarsi a dismisura le liste d’attesa. Invece a metà aprile la Giunta del veneto ha formalizzato con una delibera l’accordo triennale 2013-2015 sui budget da assegnare ai laboratori privati convenzionati che erogano prestazioni sanitarie, sottoscritto al termine di un proficuo incontro tra le parti. L’accordo, come spiega una nota della Giunta Regionale, è suddiviso in due parti. La prima che riguarda una parte specifica per l’anno 2013 ed una seconda per gli anni 2014 e 2015. “Per il 2013 si pre-
vede un nuovo nomenclatore tariffario con una diminuzione del 20% per i laboratori e del 2% per le strutture operanti nelle altre branche e la conferma dei budget assegnati ai direttori generali delle Ulss con la delibera 2621 del dicembre scorso” si spiega. La Regione ha peraltro messo sul piatto una ulteriore disponibilità di 23 milioni di euro per prestazioni che verranno erogate con un ulteriore sconto tariffario del 20% per i laboratori e del 13% per le altre branche. Il tutto nell’ottica di un riequilibrio com-
A Padova il corteo di protesta era stato aperto da una bara: la morte della sanità veneta plessivo del sistema. “Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache”. Secondo l’assessore, l’accordo “contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte
dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature”. Quanto agli anni a venire, il 2014 e il 2015, l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. “Tutti questi extrabudget – sottolinea Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa”. L’accordo, però, non soddisfa tutti, soprattutto gli operatori che fanno parte del Comitato di Crisi Regionale della Sanità Veneta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dichiarato che “l’accordo non risolve
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assolutamente la crisi occupazionale e che, pertanto, gli esuberi rimangono ad oggi in essere non esistendo alcuna alternativa per la conservazione dei posti di lavoro, tanto più che non è consentito neppure il ricorso alla cassa integrazione in deroga poiché questo ammortizzatore sociale non è stato previsto per il comparto in questione”. Nel padovano le strutture convenzionate, Data Medica, Cemes, Euganea medica Srl e centro medico di Fisioterapia Srl hanno dichiarato un esubero di personale pari a cento unità. Sono in prevalenza tecnici e amministrativi che rischiano di rimanere
senza lavoro. Stessa situazione anche nel Veneziano dove resta incerto il futuro di strutture come il Policlinico San Marco, dove sono stati annunciati 54 licenziamenti, e di Villa Salus che, se non porterà a una riduzione del numero di addetti, di sicuro entro qualche mese vedrà passare le attività del Punto nascite, e parte degli addetti, all’ospedale dell’Angelo. Così come non si sa ancora come si risolverà a Rovigo la vicenda dei molti dipendenti per cui il Centro Attività Motorie ha chiesto la mobilità.
e Stefania Rocca
Il Veneto in primo piano 23 9 Tempi ridotti per Tac e Risonanze
Stop liste d’attesa: la strategia di Zaia di Germana urbani
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na rivoluzione culturale. Così l’ha definita il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere del Veneto la delibera di Giunta che prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere attivata con nuovi orari e disponibilità entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche. Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali resterebbero aperti di notte dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi con l’obiettivo di erogare quelle prestazioni ambulatoriali che sono più di altre protagoniste di lunghe liste d’attesa.
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“E’ una nuova filosofia, una vera rivo- L’intera operazione con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa luzione – ha detto Luca Zaia – che sarà finanziata già in atto, destinati al pagamento del si rivolge prima di tutto ai 5 milioni con circa personale e delle spese organizzative. di veneti, che sappiamo curare molto 30 milioni Ai lavoratori, ovviamente, è garantito bene, ma che ci chiedono tempi più di euro l’anno il pieno rispetto degli accordi sindacali. veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero Laddove apparisse necessario, i direttori generali potranno sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico attivare anche nuove assunzioni. “E’ una sfida dell’intera del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, comunità – ha detto ancora Zaia – che lanciamo assieme troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma a tutti gli operatori della sanità che hanno dimostrato tanta anche per la definizione del percorso di controlli ed esami disponibilità e senso civico e che ringrazio sin d’ora”. Cendopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi trale sarà la funzione del Centro Unico di Prenotazione e del più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di Cup Manager, la cui attività dovrà essere anche di vera e chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle propria assistenza al cittadino, fornendo indicazioni e conal minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata sigli sulla via più breve e comoda da seguire per ottenere
la prestazione. Dovranno anche essere attivati sistemi di intercettazione delle prenotazioni con tempi di attesa superiori a quanto prescritto e verifiche immediate se il sistema elettronico dovesse indicare tempi anomali e realizzata un gestione integrata delle agende che comprenda anche il privato convenzionato. Ogni direttore generale dovrà realizzare il “Piano aziendale liste attesa” e attivare un tavolo di monitoraggio sulle attese per visite e prestazioni e per i percorsi diagnostico terapeutici. “Lo spirito – ha sottolineato l’assessore Luca Coletto – è quello di avvicinare l’ospedale al territorio e dare una nuova grande opportunità anche a chi lavora ed è costretto a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale negli orari abituali. Senza contare che più si usano i macchinari e prima si ammortizzano, ottenendo così anche un obiettivo di ottimizzazione dei costi”.
Introdurre più trasparenza e concorrenza e’ tempo di rivedere i rapporti tra pubblico e privato
E
’ già tracciata la scaletta di lavoro per il parlamentino veneto che, secondo Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità in Regione, ora deve ridisegnare completamente, o quasi, tutto il modo di rapportarsi ai privati. “Spetta al Consiglio, attraverso la competente commissione Sanità, definire - spiega il presidente della commissione - regole certe e chiare per l’accreditamento, l’erogazione dei servizi e la ripartizione dei finanziamenti. Regole - specifica Padrin - che devono valere sia per i
manager delle aziende pubbliche sia per gli imprenditori della sanità privata”. Oltre a ciò, sempre secondo Padrin, è necessario aumentare la trasparenza e la competizione nel sistema: “La Regione e i direttori generali delle Ulss devono rendere pubblici i criteri di assegnazione dei budget di spesa ai privati convenzionati e i privati devono essere sottoposti a rendicontazione, verificabile in modo trasparente. L’obiettivo è rendere le Ulss una ‘casa di vetro’, dove ogni euro speso sia rendicontato e verificato. Tutto ciò a garanzia del-
la qualità e dell’efficienza dei servizi erogati, sia da parte del pubblico sia da parte dei privati”. Ulteriore elemento di innovazione del sistema dovrà essere la “liberalizzazione” delle strutture private, superando le “rendite di posizione” delle convenzioni che sinora hanno privilegiato alcuni imprenditori e alcune aree geografiche: per Padrin, i centri e le strutture autorizzate, che rispondono cioè agli standard di qualità, sicurezza ed efficienza del sistema sanitarie, devono poter operare nel territorio, entrando in competizione
tra loro nell’aggiudicarsi il ruolo di partner integrativi della sanità pubblica. “E’ mancata sinora nella nostra Regione una seria programmazione dei rapporti tra pubblico e privato in sanità - conclude Padrin - L’occasione di rimediare a questa carenza del nostro sistema ci viene offerta dalle nuove schede ospedaliere e territoriali, previste dal piano sociosanitario approvato nove mesi fa”. Messaggio pubblicitario Messaggio publiredazionale
Edilizia. Il green building arriva nell’alta padovana
Ca’ San Marco, la casa del futuro oggi!
Il primo residenziale di Trebaseleghe che produce più energia di quella che consuma Il nuovissimo complesso residenziale Ca’ San Marco si colloca nel paese di Trebaseleghe (PD), snodo delle tre province di Padova, Venezia, Treviso, a 300 metri dalla nuova linea di metropolitana di superficie Bassano-Venezia. Ca’ San Marco viene pensata come piccolo quartiere dove accedono solo i residenti e i loro ospiti. Il complesso caratterizzato da forme pure e dal dominio del bianco richiama esteticamente l’architettura di Richard Meier. Le tipologie costruttive prevedono due fabbricati da 5 e da 10 abitazioni ciascuna. Dal punto di vista tecnologico, la scelta è stata di usare soluzioni costruttive semplici e tradizionali. Infatti i fabbricati sono realizzati in muratura con telaio strutturale, e il complesso risulta ovviamente antisismico. L’aspetto di coibentazione prevede un cappotto in EPS da 16 cm. L’intervento ambisce a realizzare delle abitazioni a bassissimo consumo energetico ad un prezzo convenzionato con il Comune di Trebaseleghe per un rapporto qualità prezzo unico nel mercato. Attraverso l’esperienza maturata nei lavori residenziali precedentemente effettuati, scegliendo soluzioni costruttive all’avanguardia e utilizzando fonti di energia rinnovabile la Cazzaro Costruzioni Srl, presenta il primo complesso residenziale a consumo energetico zero. Questo significa spese condominiali irrisorie, abitazioni certificate in classe A+, impatti ridotti sull’ambiente, confort abitativo elevato. Il tutto senza trascurare l’aspetto estetico attraverso la scelta di finiture moderne e di un’area verde ampia e curata. È un
complesso moderno realizzato utilizzando accorgimenti volti all’eliminazione dei ponti termici che, uniti a un isolamento termico importante, all’utilizzo di sistemi a pompa di calore, riscaldamento e raffrescamento a pavimento, ventilazione meccanica controllata, vetrate a basso emissivo con gas, rendono ogni abitazione più salubre e meno dispendiosa dal punto di vista energetico. Sul tetto piano del fabbricato saranno allocati gli impianti fotovoltaici destinati a coprire interamente il fabbisogno energetico delle abitazioni. La potenza di produzione di energia elettrica prevista è infatti sufficiente a garantire l’equilibrio con i consumi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Sicurezza e privacy sono altri due elementi di massima importanza per il progetto come dimostrano la certificazione acustica fornita per ogni unità e l’accesso riservato ai residenti. L’aspetto acustico è stato curato in modo maniacale in tutti i particolari costruttivi, oltre che nelle scelte dei materiali. È importante evidenziare che un vano scala serve al massimo 3 unità per evitare le situazioni condominiali troppo complesse ed impersonali. Inoltre tutte le unità, sia al piano terra che al 1°, sono dotate di ampi spazi da adibire a soggiorno all’aperto, elemento inderogabile del modo di abitare proprio della nostra cultura. Vi è inoltre un attico, realizzato interamente in legno xlam che gode di un giardino pensile e di ampie terrazze. Il complesso è stato inoltre selezionato dal Dipartimento di Tecniche del Controllo Ambientale dell’università di architettura di
Venezia (IUAV) per essere oggetto di studio e di verifica delle più attuali tecniche costruttive e del loro impatto sul benessere degli abitanti. Ca’ San Marco rappresenta lo stato dell’arte dal punto di vista energetico, costruttivo e di confort abitativo e un investimento sicuro che si rivaluterà nel tempo. Le prime consegne sono previste per Giugno 2013.
Cazzaro Costruzioni è un’azienda che opera nel campo dell’edilizia da più di cinquant’anni. L’azienda, a conduzione familiare, vanta un’esperienza di tre generazioni che le permette di possedere una conoscenza molto vasta e differenziata delle problematiche della produzione edilizia. L’attenzione costante allo sviluppo e all’evoluzione dei sistemi costruttivi, unita all’opportunità di realizzare opere di una certa complessità tecnica ha permesso all’azienda di crescere enormemente nell’ultimo decennio raggiungendo standard qualitativi molto elevati nel settore. Il focus aziendale si è concentrato nell’ultimo quinquennio nel settore energetico, dalla costruzione di residenze a bassissimo consumo energetico all’installazione di impianti fotovoltaici conto proprio (1.70 Mw di proprietà) e conto terzi. L’impegno nell’ambito dell’edilizia ha permesso all’impresa di qualificarsi ottimamente in importanti settori produttivi e di spaziare nella realizzazione di interventi industriali, complessi residenziali, centri commerciali e di fabbricati con particolari caratteristiche costruttive strutturali quali sale polifunzionali, chiese, palazzetti dello sport, case di cura ed ospedali. L’azienda opera principalmente nell’ambito delle province di Padova, Venezia e Treviso, sia nel settore privato che in quello pubblico
Veneto in primo piano 11 24 Il Veneto in primo Ilpiano Tasse
E’ in arrivo la stangata di primavera Quasi 40 miliardi usciranno dalle tasche dei contribuenti italiani solo tra maggio e luglio. L’Erario colpisce soprattutto autonomi e artigiani di Germana urbani
S
arà una stangata ma poteva andare anche peggio. Con un Decreto dell’ultimo minuto il Governo ha deciso di rispondere all’appello di quanti chiedevano che l’entrata in vigore della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, venisse sospesa o rimandata. Detto fatto, dunque. Ma il nuovo balzello è stato solo rimandato di pochi mesi e i contribuenti se lo ritroveranno tra le scadenze di fine anno, insieme all’Imu e al conguaglio Irpef. Le associazioni dei consumatori già chiedono che sia rimandato direttamente al 2014, un modo per aiutare famiglie e commercianti che in quel periodo saranno alle prese con le feste natalizie. “Per dare una boccata di ossigeno a famiglie ed imprese - spiega Federconsumatori - la soluzione reale è il rinvio di tale tributo al 2014, continuando a far pagare per il 2013 la Tia/Tarsu”. Su questo fronte il decreto del Governo introduce un elemento importante: la Tares, infatti, viene definita sempre come “tributo” e quindi, in nessun caso, su di essa dovrà essere applicata l’Iva. “Per quanto riguarda il nuovo tributo - dice ancora Federconsumatori - chiediamo che in sede di conversione del Decreto, oltre al rinvio al 2014, vengano mantenute le forme di pagamento attuali e venga prevista una forma di “bonus” per i bassi redditi
o situazioni particolari in cui siano sopraggiunte mobilità, disoccupazione, condizioni di difficoltà, stante il crescente fenomeno della morosità e/o insolvenza”. A maggio comunque le tasse sui rifiuti si pagano, con la vecchia Tarsu o Tia (cresciuta lo scorso anno del 30%) si risparmieranno per ora circa 80 euro rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare se la Tarsu fosse stata riscossa ora. Ma questo risparmio è poca cosa rispetto al salasso complessivo che gli italiani subiranno in soli tre mesi e che è stato
Dopo aver pagato tutte le tasse che lo Stato ci chiede, resteranno i soldi per le vacanze? conteggiato in poco meno di 40 miliardi di euro. I rifiuti porteranno nelle casse erariali i primi 2 miliardi. A giugno va a scadenza il pagamento della prima rata Imu sulla quale potrebbero pesare anche aumenti delle addizionali comunali, ma per ora nessun sindaco le ha annunciate, nonostante le casse dei comuni siano paurosamente al verde. Comunque sia, secondo i calcoli di Cgil, Cisl e Uil, l’imposta sulla casa così com’è oggi peserebbe altri 11,6 miliardi di euro. Sempre a giugno anche le imprese
verseranno lacrime amare: a loro l’onere di versare all’erario 8 miliardi tra saldo 2012 e acconto 2013 dell’Ires. Ma a pagare di più, ben 4,4 miliardi, saranno paradossalmente alcuni soggetti che sentono particolarmente la crisi: lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e imprese per la parte di loro competenza dell’Irpef. E non è tutto. Il piatto della bilancia per loro potrebbe essere ben più pensante visto che le regioni avranno la possibilità di aggiungere alla loro aliquota base fissata dallo Stato all’1,23% un ulteriore 0,5. Una percentuale che nel 2014 potrà salire fino all’1,1%. Aumento che non dovrebbe interessare la regione Veneto, visto che non è soggetta a nessun piano di stabilizzazione finanziaria. Come se non bastasse a luglio arriverà anche un’ulteriore stangata con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% su prodotti di largo consumo, che porterà via negli ultimi sei mesi dell’anno un altro miliardo e ottocento milioni di euro. E che pagheranno tutti i cittadini che ancora possono permettersi di spendere qualcosa. E insieme a loro lo pagheranno i commercianti. Molti di loro non riusciranno a sopportare un nuovo calo dei consumi, tanto che, secondo le nere previsioni di Confesercenti quest’anno chiuderanno bottega in 145mila. Ma a rischiare grosso sono anche le
piccole medie imprese, specie se regione e comuni decideranno di far leva sulle addizionali. “In una fase in cui le piccole e micro imprese sono sempre più stressate dal fisco e a corto di liquidità – afferma il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – l’appuntamento fiscale di inizio estate rischia di spingerne moltissime fuori mercato. Per questo invitiamo i leader politici a trovare un accordo, affinché si costituisca in tempi brevi un Governo che affronti le emergenze economiche che sono sul tappeto. Mi riferisco, per esempio, alla necessità di scongiurare l’aumento dell’Imu sui capannoni, altrimenti molti piccoli imprenditori saranno costretti, loro malgrado, a chiudere definitivamente i cancelli o le saracinesche delle proprie attività. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che dal 1° luglio si verifichi l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%. Se ciò non avverrà, i consumi subiranno
un’ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Infine, bisogna immettere liquidità al sistema economico, agevolando l’accesso al credito e sbloccando da subito i 70 miliardi di pagamenti che la Pubblica amministrazione deve alle imprese”. Uno scenario davvero preoccupante che lascia sul tappeto una domanda non da poco: gli italiani riusciranno quest’anno ad andare in vacanza o pianteranno l’ombrellone in giardino? Il settore turistico del Veneto, da sempre trainante sul fronte economico e nazionale, quanto ne risentirà? Qualcuno, la politica in primis, dovrebbe rispondere a domande come queste, considerando che una vacanza felice serve al buon umore ma anche e soprattutto all’economia generale di un Paese.
STIPENDI E PENSIONI PIÙ LEGGERI, E DI QuANTO?
A
ddizionali regionali e comunali quando e se scatteranno peseranno non poco su stipendi e pensioni, come ha dimostrato uno studio del Centro assistenza fiscale della Cisl. A quanto pare l’aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33 per cento. “Questo vuol dire - spiegano al Caf-Cisl - che chi percepisce un reddito di 1.200 euro lordi al mese (15.600 all’anno) si vedrà trattenuti ulteriori 51 euro in un anno, e se il Comune ha già stabilito l’aumento dell’Irpef comunale, la trattenuta potrà arrivare fino a 98 euro, sempre annui. Naturalmente le cifre crescono al crescere del reddito. Per un lavo-
ratore con reddito basso, 1700 euro lordi al mese, 22.100 all’anno, l’aumento annuo dell’addizionale regionale sarà di 73 euro e con un eventuale incremento massimo, come già deciso ad esempio dal comune di Catanzaro, dell’Irpef comunale, si arriverà fino a 139 euro annui in più. Fortunatamente non tutte le amministrazioni comunali hanno deciso di utilizzare la leva dell’aumento dell’Irpef comunale per aumentare i propri introiti, così come concesso dalla manovra di Ferragosto firmata da Tremonti-Berlusconi che ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, quindi dall’inizio di questo anno, aumenti fino ad un livello massimo dello 0,8 per
cento. Nessuno dubita comunque che prima o dopo tutti, o quasi tutti i Comuni faranno ricorso a questa possibilità, visti i bilanci sempre più in negativo delle città italiane, anche quelle più piccole. Una buona notizia c’è, comunque, ma non si sa fino a che punto sia davvero buona, considerato che riguarda soltanto i percettori di redditi bassissimi. Solo i pensionati e i dipendenti con introiti talmente sottili da non dover pagare neppure l’Irpef principale, non dovranno subire aumenti di addizionale regionale e comunale. I pensionati che prendono fino a 7.535 euro all’anno e quelli oltre i 75 anni con reddito fino a 7.785. E i lavoratori con stipendio fino a 8.030 euro lordi all’anno.
26 Voci da palazzo
Voci da palazzo 13
Consiglio Approvato lo scorso 21 marzo il “Previsionale” delle “grandi ristrettezze”
Zaia: “Il bilancio più difficile della storia della Regione” Al Veneto verranno a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare, il 26% in meno rispetto allo scorso anno
I
l governatore del Veneto lo ha definito il bilancio più difficile della storia emergenza sociale, con la manovra emendativa si è voluto dare risposta della Regione, e non perché per la sua approvazione si è andati avanti anche ad alcune richieste puntuali o di settore: 140 mila euro vanno a fino alle quattro di mattina, ma piuttosto perché con questo esercizio incentivare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi scontando per tre anni la economico la Regione è stata chiamata a mettere mano su alcune delle tassa automobilistica regionale, 100 mila euro all’avvio dei fondi sanitari tante situazioni difficili che il Veneto, come il resto d’Italia, sta attraversan- integrativi regionali, 150 mila per istituire la Fondazione Andrea Zanzotto do. Così, lungo la giornata dello scorso 21 marzo fin dal mattino si sono a Pieve di Soligo, 500 mila euro per sostenere l’attività di promozione avvicendati gli interventi dei vari consiglieri presentando nuovi ordini del teatrale svolta da Arteven, 50 mila euro per aiutare le imprese ortoflorogiorno, emendamenti, chiedendo, ad esempio, venisse ritirata la delibera frutticole a realizzare in sede punti di vendita dei loro prodotti. Il maxiecon la quale è stato tagliato il budget per la sanità privata, di reinserire i mendamento conferma inoltre le risorse destinate al trasporto pubblico fondi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, quelli per il ri- locale su ferro e su gomma (in totale 406 miioni di euro), modificandone pristino delle coste erose dalle mareggiate: un tira e molla estenuante però i criteri di assegnazione: 150 milioni ai treni regionali e 256 milioni malgrado la giunta avesse recepito parte delle richieste giunte dai gruppi al trasporto su bus e su acqua così ripartiti (49,5 per cento per i servizi di minoranza in un maxiemendamento di 24 articoli, tra i quali quello coi extraurbani, 34,5 per cento per i servizi urbani e 16 per cento per i servizi 12 milioni di euro da stanziare a sostegno dei disoccupati e delle famiglie di navigazione). Nel dettaglio i 12,5 miliardi del bilancio 2013 saranno in difficoltà. “Tutti - ha spiegato il presidente Luca Zaia al termine delle così ripartiti: a sanità e sociale quasi 8,8 miliardi di euro, per la mobilità votazioni - abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in regionale (infrastrutture) 759 milioni, per l’istruzione e la formazione passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a 425 milioni, per la salvaguardia di Venezia e della laguna 250 milioni, per rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal le politiche per la casa 174 milioni, per la tutela del territorio 132 milioni, welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla dramma- per il lavoro e l’occupazione 119 milioni, per l’agricoltura 98 milioni, per tica crisi economica. Il lavoro comune - sottolinea Zaia - ha portato buoni le piccole e medie imprese 71,4 milioni, per l’energia 43,4 milioni, 23,4 frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibiper il turismo, 6,7 per il commercio, 3,4 per promole, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere Per la prima zione e fiere. Sul fronte ambientale sono previsti speso per sostenere al massimo le esigenze dei volta in flessione 70 milioni per le politiche per l’ecologia, 46,7 miveneti”. Infatti, il bilancio 2013 risente su tutti i anche il fondo lioni per il ciclo integrato delle acque, quasi 52 mifronti delle “grandi ristrettezze” della finanza pub- sanitario lioni per la protezione civile. I fondi destinati alla blica visto che, tra patto di stabilità e riduzione dei regionale cultura ammontano a 16,8 milioni di euro, allo trasferimenti in Sanità, nel 2013 al Veneto verransport e il tempo libero vengono assegnati 1,8 miliono a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare. Il che ni. Infine per pagare interessi e oneri per mutui e prestiti sono previsti 584 significa che la quota di spesa a libera destinazione per la Regione si ridu- milioni, per il personale, le sedi e le spese di funzionamento della Regione ce così a 993 milioni, “il 26 per cento in meno rispetto allo scorso anno”, 223 milioni e per il funzionamento di Giunta e Consiglio 53,4 milioni. La calcolando anche i 40 milioni di euro di introiti attesi dalla vendita del pa- ‘cura dimagrante’ ha riguardato anche la legge finanziaria, asciugata a trimonio immobiliare regionale (attese dimezzate rispetto allo scorso una ventina di articoli, che introduce specifiche misure di spesa all’interno anno, dopo che due aste sono andate deserte) e per la prima volta, anche del bilancio 2013: 500 mila euro per la tutela dei prodotti a denominazioil fondo sanitario regionale, tradizionalmente sempre in aumento, sarà in ne d’origine protetta, 200 mila euro di contributo al Centro per la ricerca flessione: si passa dagli 8.444,9 milioni del 2012 agli 8.355,1 del in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova (Cirve), 300 mila euro 2013. La manovra emendativa finale apportata alla Finanziaria dal maxi- per la promozione del cicloturismo e del cicloescursionismo, 50 mila euro emendamento della Giunta e dal lavoro del Consiglio è riuscita a recupera- per i 150 anni del Cai, 40 mila euro per il meeting dei giovani veneti resire una cinquantina di milioni di euro, in parte sforbiciando decine di capito- denti all’estero, 100 mila euro per promuovere a livello locale i ‘contratti li del bilancio ordinario sin all’azzeramento di alcune voci (viene cancellata di fiume’. Le novità più consistenti introdotte dall’aula, con un emendala Scuola regionale di polizia locale), e in parte reimmettendo in circolo le mento a sorpresa approvato da una maggioranza ‘trasversale, sono i 2 risorse di vecchi fondi accantonati presso Veneto Sviluppo, nei Confidi o nei milioni di euro stanziati a favore dei pescatori del Basso Polesine e di fondi di rotazione a beneficio dello sviluppo delle piccole e medie imprese Chioggia e la possibilità - proposta dal gruppo della Lega e approvata con e del turismo. Le risorse così recuperate sono orientate in via privilegiata consenso unanime - per i fornitori della Regione e degli enti sussidiari, Ulss alle famiglie e delle imprese, attraverso l’istituzione del nuovo fondo a comprese, di certificare i crediti e ottenere così dal sistema creditizio l’antisostegno dei disoccupati e dei nuclei familiari in difficoltà (come detto cipo delle spettanze. Sul fronte delle entrate la finanziaria 2013 disciplina 12,3 milioni di euro, di cui 4,3 a sostegno degli affitti e del diritto alla le sanzioni per chi viola le prescrizioni stabilite dalla Regione per la costrucasa, 5 di compartecipazione alla spesa dei Comuni per l’inserimento la- zione e l’esercizio di centrali a biomassa, biogas e biometano e riduce vorativo in occupazioni socialmente utili e 2,8 per contrastare le situazioni l’ecotassa a quei comuni che incentivano la raccolta differenziata. Sul di povertà ed emergenza sociale) e 23,1 milioni di euro per lo sviluppo del fronte normativo, la finanziaria 2013, consente di ampliare gli edifici in sistema produttivo, ottenuti accorpando e razionalizzando fondi giacenti zona rurale sino ad un massimo di 800 metri cubi e dimezza a 250 euro presso Veneto Sviluppo. Altre risorse per le aziende, circa 21 milioni di il contributo che le ditte di autonoleggio devono pagare a Regione e Comueuro di cui 15 per lo sviluppo delle aziende polesane, vengono recuperate ni per gli autobus che hanno oltre 15 anni di vita e ne consente la circolasmobilizzando risorse accantonate e non utilizzate in programmi regionali, zione sino a 30 anni dall’immatricolazione senza più distinguere tra autonazionali e comunitari. Analoga operazione è stata fatta anche per soste- mezzi usati per il gran turismo e gli scuolabus. La finanziaria, infine, dà nere progetti turistici innovativi e sinergie tra i diversi comparti per prolun- mandato alla Giunta di predisporre, entro 90 giorni, la ristrutturazione e la gare la stagionalità: le risorse, che ammontano a 6 milioni di euro, vengo- razionalizzazione delle società controllate, anche prevedendo l’uscita della no recuperate dal fondo di rotazione per il turismo istituito nel 2002. Altri Regione da quelle società dove detenga, direttamente o indirettamente, 12 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole colpite dalle eccezio- quote minoritarie. E autorizza la Giunta a mettere in vendita palazzo Tornali avversità atmosferiche. Insieme a imprese, famiglie e situazioni di res-Rossini, la sede ausiliaria del Consiglio veneto acquistata nel 2003.
Palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto
L’opinione Lucio Tiozzo, Partito Democratico
“chisso dia le dimissioni”
“D
ue - dichiara - sono le svolte cruciali di questo bilancio che non sarebbero mai arrivate senza il pressing del Pd: l’aver recuperato ben 62 milioni di euro dormienti, che stavano Lucio Tiozzo nei cassetti della Regione e di Veneto Sviluppo e che ora vengono messi a disposizione delle imprese. Oltre a ciò, l’aver istituito il Fondo per le emergenze sociali. Su un terzo punto, quello del trasporto pubblico, la partita resta drammaticamente aperta. Riteniamo infatti che il riparto approvato sia illegittimo, in contrasto con la legge regionale vigente. Tanto basta per ritenere doverose a questo punto le dimissioni dell’assessore Chisso: un atto di coerenza che, senza equivoci, gli chiediamo di fare. Chisso infatti - prosegue Tiozzo assieme a Bruno Pigozzo, vice presidente della commissione Trasporti - ha previsto ed inserito una ripartizione di risorse prima ancora che le commissioni competenti, che avevano il compito di determinare i costi standard, i servizi e le tariffazioni minime, avessero chiuso il loro lavoro. In questo modo ha completamente scavalcato un percorso che, per legge, prevede la consultazione degli enti locali, delle aziende di trasporto e della commissione Trasporti. Il risultato è che viene penalizzato pesantemente il servizio su gomma regionale e quello di navigazione per Venezia, che in due anni ha subito decurtazioni per 11 milioni di euro”. Antonio Pipitone, Italia dei Valori
“bilancio insoddisfacente, maggioranza irresponsabile”
E’
un commento negativo quello che il consigliere regionale dell’IdV, Antonino Pipitone, dà al Bilancio e alla finanziaria regionale Antonio 2013. “Hanno bloccato per settimane il bilancio - scrive in una Pipitone nota l’esponente dipietrista - occupati a litigare per le loro marchette. In sanità tagli drammatici confermati, nel sociale orizzonte nero, nel lavoro si sono recuperati 40 milioni ma solo perché non erano stati utilizzati negli anni passati. Situazioni che stridono con i 400mila euro da spendere in sagre per l’identità veneta o i 500mila concessi dalla Giunta senza colpo ferire per associarsi ad Arteven. Un esempio lampante dell’ipocrisia della maggioranza prosegue Pipitone - è la bocciatura del nostro ordine del giorno che voleva ritirare la delibera che ha tagliato il budget per la sanità privata convenzionata. Il bilancio - sottolinea Gennaro Marotta - è una coperta corta che non ci soddisfa affatto”. Stefano Valdegamberi, udc
“la finanziaria regionale non taglia gli apparati”
“S
i è fatto un gran parlare di riduzione dei costi degli apparati e delle strutture - ha spiegato in una nota il consigliere Stefano dell’Udc - razionalizzando gli enti, a partire dai consigli di Valdegamberi amministrazione, ma alla fine, come sempre, si è concluso con un nulla di fatto. Le mie proposte di accorpamento delle Ulss, di abolizione della legge pasticciata sulle unioni dei comuni montanti, dell’accorpamento delle Ater, etc, sono state, una dopo l’altra, rigettate. Anzi, invece di ridurre gli enti se ne sono creati di nuovi: è stata costituita una fondazione e si è diventati soci di una società per la promozione del teatro. Tutto al contrario degli indirizzi sulla spending review. Peccato, un altra occasione persa”.
Dario bond, Popolo delle Libertà
“lanciato importanti segnali a imprese e famiglie”
“C
ome Pdl avevamo proposto il sostegno ai fondi di solidarietà già nel dicembre scorso – spiegano Dario Bond e PiergiorDario Bond gio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale - per questo possiamo dire di aver centrato l’obiettivo. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di un insieme di misure di welfare volte al reinserimento lavorativo e al ruolo attivo dei Comuni, che vengono individuati come nuovi centri della solidarietà. Sono poi importanti anche i segnali lanciati al mondo dell’impresa e alle aree più problematiche come il Bellunese e il Polesine”, sottolineano i due esponenti del Popolo della Libertà. “A fine gennaio, in prima Commissione, avevamo auspicato lo “smontaggio” della bozza di bilancio. Oggi, con il lavoro di tutti, possiamo dire di aver fatto un passo avanti, un cambio di mentalità che sarà utile anche per gli anni a venire”.
Villa Momi’s
ristorante·pizzeria
Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.
B E A U T I F U L D AY
Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538
villa momi’s www.villamomis.it
28 16 Cultura veneta Archeologia A palazzo della Ragione fino al prossimo 17 novembre
Venetkens, iniziato il viaggio tra gli antichi veneti di Mauro Gambin
“U
na mostra che non ha precedenti, una mostra che difficilmente potrà essere eguagliata. E’ il meglio del meglio che c’è”. Alla presentazione della mostra dedicata ai Veneti antichi, “Venetkens” ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Padova fino al prossimo 17 novembre, sono state usate parole importanti, sia dall’assessore alla Cultura del comune patavino, Andrea Colasio, sia dal Sovrintendente beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè che, ovviamente, dal promotore del progetto Claudio Capovilla, presidente gruppo Icat. “In passato – ha spiegato l’assessore Colasio – ai Veneti antichi sono state dedicate mostre locali, contingenti al concludersi degli scavi archeologici
e conseguenti convegni. Parliamo comunque di eventi sporadici, l’ultima in termini cronologici è quella tenutasi ad Este, nel ’98, “Lungo l’Adige ridente” ma riguardava esclusivamente i ritrovamenti dell’area atestina e montagnanese. In questa occasione, invece, abbiamo perseguito l’obbiettivo di raccogliere la selezione di tutto ciò che è stato trovato in quell’area vastissima compresa tra Po, Alpi, Tagliamento e mare Adriatico: Veneto antico, la casa per quasi mille anni, dal X al II sec. a.C., di quelli che a tutti gli effetti possiamo considerare i nostri progenitori. Una terra che rappresenta un unicum nella protostoria, l’uomo di 3500 anni fa, infatti, per motivi ancora in larga parte sconosciuti abbandonò la fascia prealpina per trovare rifugio nella pianura veneta ed è l’unico territorio dove non hai mai smesso di dimorare e di esercitare l’arte della palafitticultura nelle lagune adriatiche che è poi l’origine di un singolare e prezioso isolamento dei secoli successivi, quell’isolamento che finì anche con il dare forma a Venezia e il
In mostra la selezione di tutto ciò che appartiene a quei mille anni in cui si è originata e sviluppata una civiltà
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favorire una mentalità molto autonomista che resiste tuttora. Trovare continuità nel carattere dei veneti antichi con gli attuali forse non sarebbe difficile o almeno non lo è più di quanto non sia stato difficile prendere coscienza della presenza di questa civiltà. Solo verso la fine dell’800, infatti, il numero e la qualità di reperti diventarono elementi inconfutabili della presenza di una cultura che andava separata da quella successiva dei romani e non aveva niente da invidiare a quella etrusca, degli osci o degli apuani, coetanei dei veneti. Anzi, per grandezza, per raffinatezza e per la durata di entrambe si può tranquillamente affermare che per troppi secoli i veneti antichi sono stati sottostimati da quelli contemporanei. I principali musei archeologici del veneto hanno messo a disposizione alcuni dei loro oggetti di incredibile bellezza e importanza, reperti, alcuni dei quali, mai esposti prima: l’ambra del baltico che veniva semilavorata nel Polesine prima di riprendere la via del Mediterraneo, le collane di perline in pasta vitrea che oggi si vendono nei principali negozi di souvenir del mondo o il pettine d’avorio identico a quello esposto al museo di Alaior a Minorca attribuito alla civiltà talaiotica: tracce di autentica modernità come se il mondo da allora non avesse mai smesso di essere globalizzato. Vasi, situle in rame (la Benvenuti merita da se il biglietto), bronzetti, schizzi di scrittura, le cose di tutti i giorni e quelle che designavano il rango, presentate in sequenza cronologica, in percorsi educativi, con ricostruzioni virtuali molto efficaci per rivivere quegli antichi riti. Lo spazio dedicato al culto dei morti, quello dei cavalli o ai rapporti con gli altri popoli affacciati al Mare nostrum, restituiscono fin dentro ai particolari le paure, i motivi di orgoglio e i rapporti con il resto del mondo che facevano parte della vita politica e privata di allora. La mostra dunque è di valore, è moderna nella proposta al visitatore (auspicabile una massiccia presenza delle scuole) che attraverso laboratori didattici e di approfondimento ne uscirà sicuramente coinvolto. Ah, per chi lo volesse sarà anche possibile uno scavo simulato e la visita degli scavi sotto il Palazzo della Ragione.
Cultura veneta 29 17 Arte Nel 50esimo della tragedia, un’opera di Cagol invita ad andare oltre
Diga del Vajont: un raggio per nuove prospettive Un lampo, una luce per non dimenticare la tragedia. Un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente di Alain Chivilò
S
ono trascorsi cinquant’anni dal tragico evento del Vajont e tutta l’area conserva e fa traspirare un’aria di pensiero funebre per coloro che vivono, per chi passa vicendevolmente dal Friuli al Veneto e per coloro i quali ritengono la meta “turistica” da visitare. La rabbia, il dolore, la commozione e il rispetto devono essere sempre mantenuti alti, però tutto il territorio è inteso solamente come uno scempio determinato dall’ottusità dell’uomo. Tale ambito è un dato di fatto, però è necessario fare un passo in avanti senza dimenticare. Le potenzialità di ripartenza esistono e l’Arte potrebbe tracciare la via giusta che dalla memoria guarda “oltre”. Da questo concetto parte e si genera la performance artistica dell’artista trentino Stefano Cagol (Trento 1969). Lo scorso 5 marzo è partita la I tappa di un progetto internazionale denominato “La fine del confine (della mente)”. Da una postazione mobile un potente generatore irradia un forte raggio di luce che taglia orizzontalmente il
paesaggio. Ecco che lungo la strada che porta a Erto e Casso, in un’area parcheggiabile proprio sopra e centralmente la diga, Cagol ha fatto partire un lampo improvviso che ha squarciato la fine della vallata, facendosi osservare anche nella parte terminale dell’area di Longarone. Un messaggio che in questo luogo vuole indicare la ripartenza per un possibile ed effettivo slancio futuro grazie anche all’arte. Ecco una testimonianza dell’artista. La fine del confine (della mente). Una performance europea che parte dalla Diga del Vajont. Il luogo diventa effettivamente centrale perché il destino ha fatto si che s’incontrasse con il mio modo d’intendere l’arte. Il progetto è nato per la Barents Art Triennale di Kirkenes in Norvegia ed è un’idea di arte pubblica. Da questa località, posta sul confine della Russia oltre il circolo polare artico sul Mare di Barents, parte un potente raggio di luce che supera questo difficile confine. Un’idea, se vogliamo semplice, che assume connotati storici, simbolici molto forti. Per svi-
luppare la performance anche in Italia ho pensato a Dolomiti Contemporanee che già avevo apprezzato negli anni passati per il loro agire. In successione dopo un incontro con Gianluca D’Incà Levis, aver visitato il museo presso l’ex scuola di Casso e nel contempo aver visto per la prima volta dal vivo il luogo della diga del Vajont, ho capito che questo progetto doveva essere fatto in questo territorio. L’ambiente ha fatto assumere maggiore importanza imprimendo forti significati: un raggio di luce che oltrepassa e supera la diga nel cinquantenario dal tragico evento. Una luce che vuole decretare una fine del confine inteso nella sua totalità, al fine di non dimenticare la tragedia per immediatamente superarla con un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente che si erge ancora immobile. Cercare dunque di andare oltre a quello che è accaduto perché non lo si può distruggere, bensì è possibile superarlo contemporaneamente attraverso segni simbolici dell’arte di oggi, riuscendo così a
Il grande fascio di luce attraversa la valle, teatro della tragedia che costò la vita a oltre 2.000 persone pensare a un futuro che deve esistere per tutta l’area. Non guardarsi sempre indietro, ma oltrepassare nel ricordo questo confine che è in tutti noi. Un luogo che potrebbe essere inteso come ricerca, stimolo, cultura, arte e situazioni positive. Non una visita di turisti per vedere i resti di una tragedia, bensì una meta per un futuro che non si fermi solo a cinquant’anni fa. Dalla Diga del Vajont alla Tofana di Rozes di Cortina. Dalla Tofana di Rozes parte invece il progetto così com’era stato pensato. Ossia un lungo viaggio verso il nord d’Europa toccando la Germania, la Danimarca fino alla Norvegia. C’è un sottotitolo
al progetto “la fine del confine” che ritengo molto importante: “della mente”. Noi essere umani siamo pieni di confini e questa luce che faccio viaggiare traccerà i cieli per un futuro e un superamento ulteriore. A Cortina voglio dare una visione delle Dolomiti diversa dalla classica iconografia a cui tutti siamo abituati. Montagna che diventa futuro centrale del mondo. Nel 2011 la partecipazione alla Biennale di Venezia. Anche nel 2013? Il progetto di due anni fa è legato a questa luce che irradio ora. Si trattava di evocare e provocare il confine. Quindi una stimolazione per essaggio publiredazionale publiredazionale Messaggio
CAF CIA PADOVA Le novità del Modello 730/2013
Quali sono le novità principali del Modello 730 di quest’anno? Il 730 del 2013 presenta alcune importanti novità: le più significative sono quelle riguardanti l’introduzione e la natura sostitutiva dell’Imu. Ma non è tutto: vista l’importanza degli immobili entrano in gioco anche le modifiche alle popolari detrazioni del 36% e del 55%. Come si esplicano le modifiche all’Imu? L’Imu, che dal 2012 sostituisce l’Ici, in molti casi va a sostituire anche l’Irpef e le relative addizionali dovute su terreni e fabbricati. Nella fattispecie, nell’ ambito dei terreni, qualora non affittati, l’imposta municipale comprende anche l’Irpef e le addizionali sul reddito dominicale, mentre il reddito agrario rimane legato alle ordinarie imposte sui redditi (per i terreni affittati, invece, sono dovute sia l’Imu sia l’Irpef). E dunque, relativamente ai fabbricati, come si deve comportare un contribuente? Per quanto concerne i fabbricati, la nuova tassa sostituisce l’Irpef purché gli stessi non siano locati. Inoltre, solo Imu anche per quelli che sono stati concessi in comodato gratuito. Naturalmente l’Irpef con tutte le relative addizionali,
continuano a sussistere nelle ipotesi di terreni e fabbricati affittati. L’Irpef va corrisposta, se dovuta, anche per gli immobili che godono dell’esenzione dall’ Imu, anche se “liberi”. Per indicare questa tipologia esistono le caselle 9 e 12 del modello e sono collocate nel quadro A (terreni) e nel quadro B (fabbricati). Riguardo alle popolari detrazioni 36% e 55% cosa accade quest’anno? La casa, in materia di detrazioni di imposta, rimane regina indiscussa, al punto che le popolari detrazioni del 36% e del 55%, prima sottoposte al rinnovo legislativo annuale, hanno ottenuto la stabilizzazione nel Tuir e, nel 2013, si apprestano alla ricongiunzione in una sola modalità di sconto. Quest’anno parlare di detrazione al 36% è sbagliato, almeno parzialmente, in quanto le spese riguardanti le ristrutturazioni edilizie effettuate dal 26 giugno scorso al 30 giugno 2013 rientrano nella detrazione al 50%, invece il tetto di spesa per il quale si può usare l’agevolazione passa da 48 a 96 mila euro. Come si suddivide lo sconto nel 2013? A partire da quest’anno, lo sconto si divide in 10 quote annuali per tutti i cittadini, indipendentemente dall’ età. Fino all’ anno scorso i contribuenti con età in-
feriore a 75 e 80 anni potevano scegliere una detrazione ripartita in modo abbreviato, 5 o 3 rate. Quali sono le scadenze da rispettare per le agevolazioni e il “risparmio energetico” degli edifici? Il 30 giugno rappresenta il termine ultimo anche per quel che concerne la detrazione Irpef/Ires del 55% relativa ai lavori volti al risparmio energetico degli edifici. Il primo luglio, infatti, il bonus energia si unirà con quello ristrutturazioni(la nuova agevolazione a tempo indeterminato, già determinata nell’articolo 16-bis del Tuir nella misura del 36% su spese non superiori a 48mila euro, si chiamerà “Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici”). Infine va ricordato che, con l’ultimo treno utile, sono rientrati nel 55% anche i costi sostenuti per la sostituzione di boiler tradizionali con scalda acqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Quali sono le altre novità del Modello 730 di quest’anno? I contributi sanitari obbligatori versati al Servizio sanitario nazionale con il premio assicurativo di responsabilità ci-
MassiMo lazzarin, responsabile provinciale servizi alla persona cia
vile per i veicoli (automobili, moto ecc..) potranno essere portati in deduzione soltanto per la parte eccedente i 40 euro. Infine, ultima novità, il modello CUD necessario per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi non verrà più inviato ai pensionati. Il Patronato e CAF della Cia sono a completa disposizione dei pensionati per la stampa gratuita del modello. Tutti i pensionati si possono rivolgere presso gli uffici della Confederazione di Padova.
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