Padova nord feb2015 n26

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Febbraio 2015

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.26 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Vigonza Meritato premio al “Teatro dei curiosi” pag.

Noventa, l’accordo Alleanza commerciale con la vicina Stra

Noventa Un mese intero di appuntamenti sul mondo donna

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+300% di visitatori www.lapiazzaweb.it

L’informazione locale è sempre con te: sanità, vigonza vuole poter scegliere

Il benessere torna a splendere in veneto

E’ ancora battaglia viva nel consiglio comunale di Vigonza per uno dei temi più delicati e più sentiti dall’intera cittadinanza, ovvero la Sanità. Si fanno sentire Partito Democratico di Vigonza e la lista civica “Cittadini per Vigonza”. pag. 8

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 20-21

limena si interroga sulla casa di riposo

La campagna elettorale entra nel vivo

Limenattiva e Democratica è contraria al progetto della nuova casa di riposo, che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Limena. Dovrebbe sorgere su un terreno di 10 mila metri quadrati, in via Breda, di proprietà di un privato. pag. 16

All’interno del giornale

dei nostri amici

A nimali a pag.

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“Il nostro territorio cresce, ora le risposte”

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 24

Sanità, infrastrutture e trasporti: queste le priorità indicate da Mirco Gastaldon

I

l territorio a nord di Padova cresce. E con la crescita aumenta pure il bisogno di risposte concrete su grandi priorità. Quali? Trasporti e infrastrutture, ma anche sanità. A esserne convinto Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta, già sindaco di Cadoneghe e oggi vicesindaco. “L’Alta padovana è un territorio in forte crescita, numerica ma non solo – spiega Gastaldon -. È passata dai 225 mila abitanti del 1993 ai 248 mila del 2003 ai 270 mila del

2013”. Dati che, però, sembrano non essere presi sufficientemente in considerazione dall’attuale politica. “Pensiamo ai trasporti – prosegue Gastaldon -: la viabilità stradale è la stessa da quasi 20 anni e nessuna nuova progettualità punta ad un adeguamento della SR308, della 307, della Valsugana o Contarina a causa di continui veti incrociati che vedono le ipotesi nascere e morire il tempo di una amministrazione comunale. Non c’è alcuna viabilità circolare che possa portare il traffico pesante, generato dall’in-

dustria dell’Alta, ad evitare queste radiali che arrivano, inquinando, fino a Padova”. Ma il tema dei trasporti non si esaurisce qui. “Che dire, poi, del trasporto su rotaia? Alla scarsa qualità e quantità dei treni regionali nella direttrice Padova-Castelfranco segue la tanto celebrata Metropolitana di superficie (SFMR) della quale abbiamo assistito alle inaugurazione di diverse stazioni (Vigodarzere 2001) senza poi mai vedere i treni per l’esercizio: nel frattempo la Regione paga 40 milioni di penale”. pag. 16

Editoriale

“Io sto con il benzinaio”

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“I

di Ornella Jovane*

o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.

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aspettando la biennale di venezia Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 25

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news da laPiazzaweb 3

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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino! seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo. seguici su www.facebook.com/ lapiazzaweb

EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO:

Digitali, ma col cuore tra la gente vera Ad un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfida: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

L

o scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri dicono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite sono quadruplicate, con un significativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media. Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affiancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondimenti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamente il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fin dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta. I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assieme. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di rimanere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche notizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!

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REDAZIONE: REDAZIONE: Direttore responsabile (ad interim)

Direttore responsabile (ad interim) G ermana Urbani direttore@lapiazzaweb.it GERMANA URBANI direttore@lapiazzaweb.it O rnella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso Chiuso in in redazione redazione ilil 16 16 febbraio febbraio 2015 2015 C Centro ENTRO S Stampa TAMPA:: R Rotopress OTOPRESS IInternational NTERNATIONAL LLoreto ORETO,, via VIA breccia BRECCIA (A (AnN))

Il BLOG DEL DIRETTORE Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no. Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

IL SONDAGGIO Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori. Che facciamo? Una pistola ad ogni veneto? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/

I NOSTRI AMICI ANIMALI Dolci, divertenti, sorprendenti e bisognosi di affetto. Se avete a cuore i nostri amici animali vi preghiamo di mandarci le foto di cuccioli abbandonati che cercano casa. Vi aiuteremo a trovarne uno per ognuno. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/animali/

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anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet. I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di video secondo le statistiche guarda il filmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber. Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e protagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica redazioneweb@givemotions.it per inviare fotografie, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

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4 Argomento del mese LA SANITA’ NELLA BASSA Buona la posizione dell’Uls 17 per le prestazioni entro i 10 giorni, va peggio invece nella classe intermedia, per le visite o gli esami da eseguire entro massimo 60 giorni. L’anno scorso la “rivoluzione” dell’Ospedale Unico ha richiesto sforzi notevoli sia dal punto di vista organizzativo che diagnostico, non senza iniziali problemi

Liste d’attesa ok m

di Nicola Cesaro

Garantito anche il servizio di diagnosi serale due giorni alla settimana

Nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste entro i tempi stabiliti

U

n Azienda sanitaria pronta e virtuosa per le prestazioni urgenti, da aggiustare invece per quelle meno impellenti. E’ questa la fotografia dell’Usl 17 che arriva dall’indagine della Regione Veneto sui tempi di attesa negli ospedali nostrani, richiesta direttamente dal governatore Luca Zaia. L’Azienda sanitaria locale 2 di Feltre è la migliore tra le aziende venete nel rispetto dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche. La peggiore, invece, è la numero 5 Ovest Vicentino (Arzignano e Valdagno), fanalino di coda di tutte le classifiche. “Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi di attesa per larghissima parte, diciamo tra l’85% e il 100% dei casi”, è il commento all’indagine dello stesso Zaia, che ha passato al setaccio le liste e i tempi di attesa di tutte e 22 le Usl del Veneto. Nella classe di priorità B, quella che richiede tempi brevi (massimo 10 giorni di attesa), la vetta della speciale graduatoria di efficienza va a Feltre, seguita da Chioggia (99%), dallo Iov di Padova (97%), quindi dall’Usl di Bassano del Grappa (95%). L’Usl 17 si ritaglia un buon posto, il dodicesimo: nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste, peraltro meno del 2013

(95%) e del 2012 (93%). E’ una posizione più scomoda, invece, quella nella classe di priorità D, con le prestazioni che vanno eseguite entro 30 giorni: ai primi posti compaiono Feltre, Chioggia e Treviso, mentre l’Azienda della Bassa Padovana è al diciannovesimo posto (83%), meglio solamente di Legnago, Verona, Bussolengo, Aoui Verona e Ovest Vicentino. Di poco migliore è la piazza occupata nella graduatoria per le prestazioni di categoria P, che possono essere fissate entro i 180 giorni: diciottesimo posto con il 95%, percentuali comunque che molte altre regioni e Usl italiane invidierebbero. La sanità veneta si conferma non a caso un’eccellenza nazionale: nel 2014 la Regione ha rispettato nella quasi totalità dei casi i tempi d’attesa, che numericamente parlando toccano quota 68.260.125 in un anno. Sottolinea Zaia: “Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale e quindi il nostro dovere è puntare all’eccellenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fissa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del monitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza”.

La stessa Usl 17, protagonista del grande approdo verso l’ospedale unico, conferma sforzi notevoli: nel 2013 l’Azienda della Bassa ha fatto registrare 19.033 Tac (le macchine disponibili per il 2013, anno di riferimento, erano due: una a Este e una a Monselice), 4.769 risonanze magnetiche (una sola macchina a servizio di medici e utenti) e circa 4.500 prestazioni con mammografo. Le prestazioni di radiologia sono state in tutto 175.726, di cui 104.788 per pazienti esterni. L’Usl 17 garantisce inoltre attività diagnostica serale (spesso anche per Orl e Neurologia) fino alle 24 il lunedì e il mercoledì, e poi dalle 14 alle 20 del sabato e dalle 8 alle 14 della domenica. Due focus specifici sono stati dedicati da Zaia e dalla Regione proprio alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospedali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sempre più sensibile: le mammografie. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.

LE CRITICITA’ DA RISOLVERE PADOVA FA I CONTI

Bilanci in rosso per le Aziende

T

empi duri per i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Padova che risulta essere una di quelle più in difficoltà con il bilancio nel Veneto. Nel complesso sanitario del Veneto risultano essere in rosso ben 22 aziende ospedaliere su 24, una percentuale allarmante che vede come capofila Venezia seguita da Padova, finora nota per l’eccellenza fra le corsie. Seguita da Verona. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha chiuso infatti l’esercizio 2013 sotto di 25, 6 milioni di euro quadruplicando la cifra registrata nell’esercizio 2012. Il debito è stato appianato dalla regione Veneto attingendo la cifra, non solo quella di Padova ma anche tutte quelle degli altri ospedali in rosso, dal fondo per la Gestione Sanitaria accentrata. Una situazione che, secondo gli analisti e manager del settore riunitisi agli Stati Generali della Sanità, viene causata da delle dinamiche che ormai si discutono da anni. Nell’ambito delle analisi di settore infatti il 25% della popolazione assorbe il 75% delle risorse causando una situazione che può essere arginata esclusivamente con la medicina integrata nel territorio, unica via di welfare in grado di arginare la situazione debitoria attuale dei poli ospedalieri più noti e funzionanti del Veneto. La medicina integrata sul territorio rappresenta ad oggi l’unica alternativa possibile alla classica degenza ospedaliera ma sembra trovarsi in una situazione di stallo che non permette di sfruttarla al meglio almeno nelle aree segnalate da buchi di bilancio. Martina Celegato

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Argomento del mese 5 Piovese

L’ospedale di Camposampiero

ma si può migliorare Alta Padovana Il commento del direttore generale Francesco Benazzi

L’Uls 15 conferma i propri punti di forza e si migliora di Nicoletta Masetto

“A

essere prese in considerazione sono le prime visite e prime prestazioni diagnostiche-terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema - spiega il direttore generale dell’Uls 15 dell’Alta Padovana, Francesco Benazzi -, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo, quelle di screening e le prestazioni con classe U, ossia quelle urgenti con percentuale di adempienza obbligata stabilita al 100 per cento”. I dati parlano chiaro: l’Usl 15 dell’Alta padovana rimane tra le migliori in fatto di risposta e percentuali di adempienza. Il dg Benazzi fornisce gli ultimi dati inviati in Regione, non inclusi nel report, e riferiti al terzo e ultimo trimestre 2014. “Sono state ampiamente superate le soglie previste di adempienza per molte specialità” commenta. L’adempienza prevede, oltre alla fascia U, altre tre fasce: la B entro 10 giorni; la D entro 30-60 giorni e la P entro 180 giorni. Tra le eccezioni, ossia quelle specialità le cui percentuali rimangono inferiori al tetto obbligato: Urologia che si attesta al 57% nella fascia B rispetto alla percentuale di adempienza obbligata del 90% (il dato era comunque peggiore nel terzo trimestre 2014), 87% nella fascia D (soglia al 90%) e al 96% nella fascia P (soglia al 100%). Un dato negativo di cui bisogna, però, leggere anche l’altra faccia della medaglia: Urologia rimane un’eccellenza e un centro di riferimento anche per pazienti da fuori Usl. “Non è un caso che la Regione ci abbia autorizzato ad assumere un altro medico”. Altre criticità: Dermatologia che, però, dal 44 % del terzo trimestre, a fine 2014 è passata all’84%; e ancora, Gastroenterologia, in particolare nelle colonscopie (56%), altra specialità che rappresenta un’eccellenza e un polo di attrazione; quindi Oculistica, altra eccellenza, fiore all’occhiello nella diagnosi e cura della retinite pigmentosa), Cardiologia, Angiologia ed Endocrinologia.

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Il sindaco Davide Gianella

Futuro dell’ospedale

I sindaci della Saccisica chiedono rassicurazioni G

aranzie. I sindaci della Saccisica tornano a chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e lo fanno con una lettera (sottoscritta da Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’Angelo) inviata al presidente della Regione, Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. Nella missiva i sindaci esprimono preoccupazione in ordine all’accorpamento dei reparti, alla carenza di personale e per la mancanza di investimenti, in particolare per il completamento dei lavori al pronto soccorso. La questione è stata affrontata anche all’ultimo consiglio comunale di Piove di Sacco su richiesta del consigliere di maggioranza Alessio Dante. In quell’occasione il sindaco Davide Gianella ha ripercorso le tappe che hanno portato alla definizione delle schede ospedaliere che hanno previsto un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera Piovese in termini di primariati, reparti e posti letto. Il primo cittadino ha ricordato che le schede ospedaliere sono state riviste dalla Giunta regionale a novembre del 2009 e che in quel documento gli ospedali Sant’Antonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove vengono definiti come nosocomi di rete a forte integrazione con l’azienda ospedaliera padovana, destinati quindi a rispondere alle esigenze di oltre 500 mila abitanti. La più popolosa di tutto il Veneto. Ha sottolineato Gianella. Oltre che per la riduzione dei posti letto, dei reparti e il taglio alle figure apicali, il primo cittadino ha espresso preoccupazione per l’accorpamento dei reparti. In particolare per Chirurgia e Ortopedia che vedrebbero ridotta l’attività a week surgery. Richiesta, quella di non procedere all’accorpamento, finita nelle istanze inviate in Regione insieme a quella di rivedere la scelta di depotenziare il reparto di Pediatria; la ripresa del piano degli investimenti; un nuovo piano delle assunzioni per garantire il personale nei reparti in sofferenze e il rinvio delle scadenze previste dal cronoprogramma regionale. “Purtroppo – ha rilevato Gianella - sono evidenti forti squilibri per quanto riguarda il nostro territorio. Situazione che ho avuto modo di evidenziare in più occasioni e in più sedi esprimendo giudizio negativo per le schede e per la loro attuazione ma anche per quelle garanzie che avevamo chiesto per quanto riguarda le competenze dell’ospedale di Piove al momento della stesura delle schede. Promesse che ci sono state fatte a parole ma a cui non sono seguiti i fatti”. Posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Dante che ha parlato di aree di serie A e altre di serie B, dove le prime vengono potenziate a scapito delle altre. “Questa situazione di estrema difficoltà è stata condivisa anche con gli altri i sindaci – ha concluso Gianella - con le elezioni regionali alle porte il tutto rischia di ingessarsi ma noi continueremo a vigilare perché la sanità non ha colore politico e merita attenzione, indipendentemente dalla campagna elettorale”. Martina Maniero


6 Vigonza La storia La compagnia di Vigonza porta a casa il prestigioso concorso

Attori da premiare Il “Teatro dei curiosi” si aggiudica il primo posto alla competizione “Grotta Azzurra” nel vicentino di Manuel Glauco Matetich

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n trionfo eccezionale per la compagnia teatrale “Teatro dei Curiosi” di Vigonza che si è aggiudicata la vittoria al concorso teatrale Grotta Azzurra, organizzato dalla compagnia “La Valigia” in collaborazione col comune vicentino di Orgiano, conquistando il primo posto in classifica. La compagnia teatrale con sede presso il teatro Quirino de Giorgio a Vigonza è riuscita a strappare il titolo del concorso grazie alla presentazione dello spettacolo “Uomini con la Valigia”, scritto e diretto da Andrea Masiero, con la preziosa collaborazione di Gianni Mazzucato, entrambi interpreti della stessa commedia. Uno spettacolo originale, che pur utilizzando il dialetto propone un teatro moderno, con scelte registiche e narrative decisamente inusuali per il genere. La commedia e la sua lingua veneta propone una serie di vicende inaspettate, realistiche, attuali e concrete, che progressivamente si spogliano di stereotipi e di cliches, al cui interno sono contenuti il già premiato corto teatrale “El tòco che manca”, uno

Tre attori della compagnia teatrale vigontina

spettacolo davvero unico nel suo genere. La compagnia teatrale “Teatro dei Curiosi” è un’Associazione Culturale che si occupa di spettacoli di natura teatrale, cabarettistica e musicale. Nasce nel 2004 da un gruppo di appassionati teatranti con alle spalle un’esperienza ventennale, avendo portato in giro per il Triveneto operette e commedie brillanti, partecipando a festival e rassegne e collezionando vari premi, sia a titolo collettivo che individuale. La compagnia ha portato in scena in questi anni spettacoli di varia natura, spaziando dal teatro brillante, alla radio, dal teatro classico al cabaret dialettale. Ecco infatti come si descrivono gli stessi protagonisti della compagnia teatrale:

“Siamo il Teatro dei Curiosi e quindi per forza Curiosi di Teatro. Curiosi di vedere e capire cosa ci emoziona e ci diverte e come riusciamo ad emozionare e divertire. Curiosi di provare sempre cose nuove con passione, entusiasmo ed un pizzico di sana follia. Curiosi di vedere fin dove arriva la voglia di stupire e di stupirsi. Perché ogni volta che si spengono le luci in sala e si apre il sipario, la magia del Teatro resta autentica e sempre nuova”.

PROPOSTE Organizza l’Università aperta vigontina

tornano gli attesi “pomeriggi in villa”

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on l’arrivo della bella stagione iniziano nuovamente i tanto attesi “Pomeriggi in Villa”, organizzati dall’Università Aperta Vigontina (UAV), presso il Castello dei Da Peraga, conosciuto dalla maggioranza dei La “villa” del Castello dei Da Peraga vigontini come Villa Bettanini, in via Arrigoni 1 a Peraga di Vigonza. Le visite guidate sono organizzate per vivere momenti di cultura, di amicizia e di condivisione sociale. I prossimi appuntamenti sono: giovedì 19 Marzo 2015 con Laura Caon, architetto padovano, e Selena Favotto, dottoressa in storia dell’arte contemporanea, riguardante la vita e lo stile artistico di Antonio Canova e le famose ville venete lungo la riviera del Brenta; giovedì 16 Aprile 2015 con il tema del ruolo degli Alpini nella prima Guerra Mondiale e i combattimenti avvenuti sul Monte Grappa. L’associazione culturale UAV, promossa nel 2004 dall’Istituto comprensivo “Don Milani” e da alcuni cittadini con storie ed esperienze culturali diverse, si avvale del sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Vigonza e ha l’obiettivo di dare occasioni di conoscenza e approfondimento a tutti i cittadini del comune di Vigonza. E’ possibile partecipare al ciclo di tutti gli eventi culturali primaverili organizzati dall’associazione vigontina tramite il pagamento di una quota simbolica di iscrizione, pari a 10 euro. Per ottenere maggiori informazioni sull’intero programma di visite culturali che proseguirà fino a fine giugno, è possibile telefonare la segreteria dell’associazione il lunedì e il giovedì dalle 17.00 alle 19.30 al seguente numero telefonico: 349/2246085. In alternativa, si può inviare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica: uniapertavigo@gmail.com M.G.M.

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“L

a dimenticanza porta all’esilio, il ricordo porta alla libertà”. E’ questa una delle frasi simbolo di Israel ben Eliezer, meglio noto come Baal Shem Tov, rabbino polacco fondatore del movimento ebraico del Chassidismo, che il “Centro Artistico Padovano” ha voluto utilizzare e riproporre per introdurre la stupenda serata di ricordo, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del comune di Vigonza. Lo scorso venerdì 30 gennaio, infatti, il teatro Quirino de Giorgio di Vigonza è diventato il luogo d’incontro per moltissime persone che hanno voluto partecipare ad un’intensa serata in memoria della tragedia umana dell’olocausto, ovvero il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d’Europa. Lo spettacolo culturale ha affrontato una delle tematiche più spinose del secolo scorso con il contributo di suoni, parole e immagini, dando voce a creazioni artistiche contemporanee al periodo storico trattato. I protagonisti della serata sono stati Sebastiano Andreose, ai sassofoni e al clarinetto, Cristiano Zanellato al pianoforte e Tito Pavan, attore principale dello evento in memoria.

Al Quirino De Giorgio emozioni con il duo dei solisti Andreose e Zanellato Il repertorio letterario e musicale selezionato si è accostato alle vicende legate alla Shoah. La serata si è articolata in una sequenza di musiche e testi scelti appositamente dai tre esecutori. Il risultato è stato un mix di entusiasmo e di riflessione personale, un percorso di grande intensità, coadiuvato da videoproiezioni che hanno accompagnano lo spettatore nell’evolversi del programma. Basandosi su una minuziosa esplorazione archivistica e su un’ampia raccolta di testimonianze scritte e orali, lo spettacolo ha ricostruito una tragica vicenda, ancora in gran parte sconosciuta, dando voce a numerosi protagonisti. E come disse lo scrittore italiano Primo Levi, sopravissuto al campo di concentramento di Auschwitz: “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.” M.G.M.


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8 Vigonza Sanità

Editoriale

La polemica Anche il Movimento 5 Stelle si schiera con il Pd e “Cittadini per Vigonza”

“Liberi di scegliere Padova” di Manuel Glauco Matetich

E

’ ancora battaglia viva nel consiglio comunale di Vigonza per uno dei temi più delicati e più sentiti dall’intera cittadinanza, ovvero la Sanità. Il Partito Democratico di Vigonza e la lista civica “Cittadini per Vigonza” hanno nel Movimento 5 Stelle vigontino un nuovo alleato nella battaglia contro gli ospedali irraggiungibili. La diatriba è tornata in primo piano con la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, che proponeva di presentare all’USL 15 un documento sottoscritto da tutti i consiglieri comunali. Il documento proponeva di chiedere al Direttore dell’USL 15 che i cittadini di Vigonza avessero la libertà di scelta nei ricoveri ospedalieri e di non perdere la priorità nelle visite specialistiche in strutture esterne all’USL. “ Vigonza è un comune di confine nel territorio dell’USL 15 di Cittadella – afferma Giuseppe Zanon, esponente della lista civica vigontina. Sono anni che i nostri compaesani chiedono che venga loro riconosciuta la peculiarità di questa posizione geografica permettendo loro di usufruire della possibilità di utilizzare anche i servizi ospedalieri e specialistici di Padova. Non si può non prendere atto che l’ospedale di Padova è molto più vicino di quello di Camposampiero per non parlare dell’enorme distanza di quello di Cittadella dove sono dislocati alcuni importanti servizi e reparti specialistici. Al di là della distanza chilometrica non si può sottacere l’assenza di servizi pubblici di trasporto tra Vigonza e Camposampiero e, ancor peggio tra Vigonza e Cittadella”. Su questa vicenda si sono spesi negli anni il Partito Democratico e il Movimento Cittadini per Vigonza. Oltre duemila sono state le firme di cittadini raccolte circa due anni fa. Firme che furono portate a tempo debito all’attenzione del presidente della Commissione Regionale Sanità, Leonardo Padrin, e al vicepresidente della stessa commissione, Claudio

LA REPLICA

Alleanza trasversale per riportare alla ribalta la richiesta di potersi ricoverare nell’ospedale cittadino

La consegna delle duemila firme raccolte dal Pd sulla questione della scelta dell’ospedale a Vigonza Sinigaglia. Continua Zanon: “ Anche il Movimento Cinque Stelle di Vigonza si è ultimamente mosso ribadendo in Consiglio Comunale attraverso una mozione la necessità che l’Amministrazione di Vigonza si impegnasse per tentare di ottenere un trattamento diverso per i propri cittadini: la libertà di poter essere ricoverati a Padova e la libertà di poter usufruire delle consulenze specialistiche anche presso gli ambulatori ospedalieri padovani, con riconoscimento delle priorità indicate dai medici curanti”. “Purtroppo anche questa volta – conclude Giuseppe Zanon - sono prevalse nella maggioranza le motivazioni economiche imposte dai vertici dell’ULS

rispetto ai bisogni dei cittadini con il voto contrario della maggioranza che ha bocciato la mozione presentata. Tale mozione è stata, ovviamente, fortemente sostenuta anche dal Partito Democratico e dalla lista civica “Cittadini per Vigonza”. A nulla è valso il richiamo al Sindaco con il quale si evidenziava che in altre aree di confine esiste un protocollo tra diverse USL attraverso il quale i cittadini possono rivolgersi alle strutture sanitarie ritenute più idonee ai loro bisogni. Inoltre non sono cambiate minimamente le motivazioni del Sindaco Tacchetto che ha ribadito l’impegno della USL Cittadellese nel potenziare i servizi del Distretto sanitario di Vigonza”.

“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*

segue da pag.

Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gioielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”. Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha definito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” . Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebook a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente efficaci? E’ giusto che i cittadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto efficaci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportunità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine? E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ultime maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it

Il sindaco Nunzio Tacchetto risponde ricordando le iniziative per migliorare i servizi

“QUESTE POLEMICHE ORMAI SONO VECCHIE E SENZA FONDAMENTO”

“S

tiamo continuando a rafforzare i collegamenti tra il distretto sanitario di Vigonza e l’ospedale di Cittadella, e ritengo che le polemiche attorno alla medesima questione siano oramai obsolete e prive di ogni fondamento”. Sono queste le parole che il sindaco di Vigonza, Nunzio Tacchetto, ha voluto fermamente asserire in merito ai ricoveri ospedalieri e la possibilità di scelta delle diverse strutture sanitarie padovane. Le diverse correnti politiche di opposizione sostengono il contrario. Uno dei problemi maggiormente discussi concerne

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la dislocazione di molti servizi ospedalieri importanti, come ad esempio il servizio di cardiologia d’urgenza e quello delle malattie neurologiche acute, dislocati attualmente a Cittadella. Il comune di Vigonza è nel territorio dell’USSL 15 e questa fa capo a Camposampiero e Cittadella. Ecco come risponde Tacchetto a riguardo: “L’amministrazione comunale vuole portare avanti lo sviluppo e il miglioramento della sanità qui a Vigonza, ad esempio abbiamo recentemente messo in piedi un bando per l’implementazione della casa di

riposo con annesso l’ampliamento del distretto sanitario. Accettiamo tutte le eventuali critiche riguardo i nostri progetti, perché crediamo che si possa sempre migliorare, ma siamo convinti che ad oggi abbiamo cercato di ottimizzare al meglio le risorse e le strutture a noi disponibili. Il compito dell’amministrazione comunale è quello di cercare di migliorare e di potenziare i servizi sanitari che l’USSL 15 offre nel nostro territorio e maggiore professionalità nell’assistere i nostri concittadini”. M.G.M. Nunzio Tacchetto

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Cadoneghe 9 Dal consiglio comunale Tutto è iniziato con una richiesta del Movimento 5 Stelle

“Collaborazione attiva” Via libera al bilancio partecipativo, strumento di confronto fra maggioranza e forze di opposizione di Nicoletta Masetto

Il consiglio comunale di Cadoneghe

S

trumento di straordinaria democrazia. Questo il significato del bilancio partecipativo la cui prima esperienza è partita, di recente, anche a Cadoneghe. Il tutto è partito a seguito di una richiesta del Movimento 5 Stelle, come ha spiegato il consigliere comunale di M5S Renza Mavolo. “Maggioranza e minoranze hanno iniziato a lavorare insieme a questo impegnativo progetto di reale coinvolgimento dei cittadini. – afferma il consigliere Mavolo -Uno strumento di democrazia diretta che consentirà di far progettare, scegliere e stabilire le

Intervento

priorità direttamente ai cittadini, compatibilmente con le disponibilità economiche del Comune e negli ambiti consentiti, di alcune delle opere pubbliche da realizzare”. Il Bilancio Partecipativo, dunque, si pone come terreno di confronto e collaborazione fra maggioranza e minoranza. “Siamo soddisfatti che sull’argomento vi siano molte possibilità di convergenza – ha detto l’assessore alla Programmazione finanziaria, Denis Giacomini –, ma vorrei anche ricordare che l’amministrazione non è arrivata a parlare di Bilancio Partecipativo

Mavolo: “Insieme lavoriamo a questo progetto che coinvolge i concittadini” per caso o semplicemente perché sollecitata da interlocutori politici, ma proprio perché questa opzione è presente fin dall’inizio nel nostro programma. In realtà forse sarebbe più esatto dire che si è dato inizio a un percorso che ci porterà a parlare di Bilancio Partecipativo nei prossimi anni. Il percorso

rilievo georeferenziato dei numeri civici

E

’ in corso sul territorio comunale l’attività di rilievo georeferenziato dei numeri civici, che servirà ad adeguare la cartografia del territorio con tutte le relative informazioni e sarà funzionale fra l’altro all’aggiornamento della classificazione acustica delle varie zone. Ad eseguire il lavoro – che consiste

non è così immediato, ma da parte dell’Amministrazione comunale c’è una precisa volontà ad approdarvi nel modo più condiviso possibile”. Il sindaco Michele Schiavo interviene sull’argomento: “Vorrei solo ricordare che i Comuni sono l’istituzione pubblica a più diretto contatto con i cittadini e che il principale compito dell’amministrazione locale è portare al centro dell’interesse del cittadino il bene pubblico proprio attraverso la partecipazione. Un’amministrazione comunale trasparente mette in atto tutti gli strumenti

nella rilevazione anche fotografica dei numeri civici di tutti i fabbricati – sono i tecnici incaricati dal Comune, identificabili attraverso un apposito cartellino. “Per il Comune è di fondamentale importanza riuscire a conoscere dettagliatamente il territorio – spiega il sindaco Michele Schiavo – perché solo lavorando su dati certi è possibile programmare e gestire servizi in modo efficace e rispondere in modo adeguato alle reali esigenze dei cittadini. In particolare,

TRIDELLO PASQUALE

possibili per seguire un modello di “democrazia partecipativa” che non intende sostituirsi a quella rappresentativa, ma ad essa affiancarsi, per permettere la più ampia partecipazione di tutti alla vita pubblica. In questo senso, il Bilancio Partecipativo sarà uno strumento prezioso, sul quale abbiamo puntato fin dall’inizio”. La strada comunque è tracciata e il confronto è solo all’inizio, nella speranza che possa ravvivare il dialogo politico e portare a dei risultati concreti in questa non facile fase di gestione dei conti pubblici.

una corretta e aggiornata gestione della numerazione civica ha oggi un ruolo sempre più importante per l’attività del Comune. Si trattai della base indispensabile per la programmazione di attività istituzionali fondamentali come l’organizzazione di trasporti scolastici e mense. Anche la Protezione Civile, per la formazione dei piani di intervento in caso di calamità, ha necessità di avere dati precisi sulla concentrazione e la distribuzione della popolazione presente nella zona”. N.M.

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10 Cadoneghe L’intervento Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta, indica le priorità per il territorio

“L’Alta cresce, ora le risposte” Dalla sanità alle infrastrutture, dai trasporti all’agricoltura, urgono interventi concreti di Nicoletta Masetto

L

’Alta Padovana cresce. E con la crescita aumenta pure il bisogno di risposte concrete su grandi priorità. Quali? Trasporti e infrastrutture, ma anche sanità. A esserne convinto Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta, già sindaco di Cadoneghe e oggi vicesindaco. “L’Alta padovana è un territorio in forte crescita, numerica ma non solo – spiega Gastaldon -. È passata dai 225 mila abitanti del 1993 ai 248 mila del 2003 ai 270 mila del 2013”. Dati che, però, sembrano non essere presi sufficientemente in considerazione dall’attuale politica. “Pensiamo ai trasporti – prosegue Gastaldon -: la viabilità stradale è la stessa da quasi 20 anni e nessuna nuova progettualità punta ad un adeguamento della SR308, della 307, della Valsugana o Contarina a causa di continui veti incrociati che vedono le ipotesi nascere e morire il tempo di una amministrazione comunale. Non c’è alcuna viabilità circolare che possa portare il traffico pesante, generato dall’in-

dustria dell’Alta, ad evitare queste radiali che arrivano, inquinando, fino a Padova”. Ma il tema dei trasporti non si esaurisce qui. «Che dire, poi, del trasporto su rotaia? Alla scarsa qualità e quantità dei treni regionali nella direttrice Padova-Castelfranco segue la tanto celebrata Metropolitana di superficie (SFMR) della quale abbiamo assistito alle inaugurazione di diverse stazioni (Vigodarzere 2001) senza poi mai vedere i treni per l’esercizio: nel frattempo la Regione paga 40 milioni di penale verso i vincitori della gara per la realizzazione del sistema di trasporto. La sanità non fa differenza per mancanza di programmazione e risposta alle nuove esigenze”. Il caso sanità è emblematico. “Parliamo ancora di Usl 15 e Usl 16 mentre ciò che darebbe risposta veloce e non burocratica alle esigenze della cittadinanza sarebbe l’Usl unica provinciale evitando così la difficoltà provata dai cittadini nello spostarsi con grandi difficoltà amministrative tra diverse Usl, con tassi di esodo anche del 66% (Vi-

MIrco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta

gonza, Vigodarzere, Villafranca). Purtroppo il dibattito regionale si è soffermato a lungo sulle nomine dei direttori, mentre si rimaneva con zone con 3 ospedali nell’arco di 16 km (Bassano, Cittadella, Castelfranco) ed altre zone, come Vigonza o Villafranca, che distano oltre 35 km (senza trasporto pubblico) dall’ospedale di riferimento per la cardiologia. Ora gli stessi che governano la sanità da vent’anni parlano di ULS provinciali e finanziano eliporti a Camposampiero e Cittadella senza curarsi che vi sia prima un trasporto pubblico o della necessità di una

sanità che accompagni gli anziani nel post degenza domestica con gli ausili oggi necessari dove mancano le famiglie a supporto”. Gastaldon conclude sottolineando la necessità di sostenere l’agricoltura e i giovani. “Oggi l’accesso ai contributi regionali ed europei non viene facilitata ma resa sempre più difficoltosa ingenerando spese e complicanze per quanti vorrebbero nuovamente trovare nel settore primario una forma di sviluppo in passato troppo rivolto all’edilizia con il conseguente consumo di territorio che ci lascia in eredità”.

SOCIALE Fraternità Missionaria

vent’anni a fianco dei più poveri

I

l 1 marzo prossimo, alle 17 il Palasport Olof Palme di Cadoneghe in via Donizetti ospita la celebrazione per i 20 anni di attività dell’associazione Fraternità Missionaria onlus. In programma lo spettacolo musicale “Il Risorto”, opera rock. Si tratta di un musical suonato e cantato dal vivo. Un evento realizzato grazie al contributo del Comune di Cadoneghe che da sempre mostra grande sensibilità ai temi sociali ed appoggia le attività dell’associazione. La storia di Fraternità Missionaria è ricca di aiuti portati a termine in campo educativo, sanitario e socio ambientale. Africa, Sudest Asiatico, Sudamerica, sono le aree di intervento, grazie ai volontari e ai soci che prestano la loro opera gratuitamente, grazie alla sensibilità dei donatori, degli enti e delle associazioni che sostengono i progetti di Fraternità Missionaria. Nel campo dell’istruzione sono stati costruiti scuole primarie, centri di accoglienza per giovani, centri per i ragazzi di strada, centri di formazione agraria, tecnica e professionale femminile visto il ruolo centrale delle donne nelle famiglie e nella società. Info: www.framiss.it. N.M.

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nziani spesso vittima di truffe, furti e raggiri. Per fare prevenzione, come hanno accertato casistica e studi compiuti sul territorio, risultano fondamentali l’informazione e la condivisione. Per questa ragione ’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, ha voluto promuovere un incontro sulla sicurezza degli anziani nel territorio. L’evento, aperto non solo agli anziani, ma a tutta la cittadinanza, si è svolto nella sala consiliare del municipio di Cadoneghe. L’incontro è stato condotto dal comandante della stazione di Cadoneghe, maresciallo Fabio Fattore. “Da sempre Cadoneghe è una collettività coesa e solidale, che non lascia sole e isolate le persone, in particolare quelle più deboli – ha detto il sindaco Michele Schiavo –. L’idea di questo incontro è nata dall’esigenza di suggerire ai cittadini alcune precauzioni, informando in particolare le persone anziane sui rischi che si possono correre, anche in casa propria, a causa di comportamenti poco prudenti o troppo ac-

condiscendenti verso chi non si conosce. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione su questo argomento, stimolando domande, curiosità, perplessità e cercando di recepire anche eventuali situazioni di rischio vissute sul nostro territorio». Attraverso l’intervento del comandante Fattore, sono stati condivisi con i presenti semplici suggerimenti e importanti regole di buon senso che possono aiutare ad affrontare con più consapevolezza e tranquillità la vita di tutti i giorni. “Condivisione e informazione sono la base essenziale per una società sicura, in cui le persone si sentano protette e ascoltate – ha concluso il sindaco –. Nella sua attività di comunicazione e di vicinanza alle famiglie, il Comune, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, ritiene importante contribuire a diffondere la cultura della legalità e della sicurezza, per consentire a tutti i cittadini, e in particolare agli anziani e alle persone sole, di sentirsi garantiti e protetti nel luogo in cui abitano”. N.M.


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12 Vigodarzere Ambiente La classifica di Legambiente assegna il primato per il secondo anno

Differenziata, numeri record

“Indagine” del Comune

passeggiate con i cani presto un’area ad hoc

Vigodarzere al primo posto tra i “ricicloni” padovani con più di diecimila abitanti: “Il merito è di tutti i nostri concittadini” di Nicoletta Masetto

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igodarzere è risultato il primo comune riciclone del 2014 secondo i parametri di Legambiente della provincia di Padova, tra quelli con più di 10 mila abitanti. È il secondo anno consecutivo che Vigodarzere conquista questo primato. Sempre per i dati relativo al 2014 Vigodarzere risulta poi il sesto comune in Veneto e il cinquantacinquesimo nella classifica nazionale assoluta. La normativa comunitaria e quella nazionale indicano come la gestione dei rifiuti urbani, in un determinato ambito territoriale, debba essere valutata non solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma considerando anche altri fattori. Tra questi, ad esempio, la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio, attraverso un indice di buona gestione, che rappresenta un «voto» alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti. L’indice di buona gestione è compreso tra 0 e 100. È calcolato considerando i valori di 23 parametri. Per Vigodarzere questo indice, relativo ai dodici mesi dello scorso anno, è risultato pari al 73,76 per cento, mentre la raccolta differenziata si è attestata al 77,65%. Entrambi i valori sono ampiamente al di sopra della me-

N Vigodarzere è il sesto comune veneto nella classifica di Legambiente dia nazionale. Le regioni del Triveneto sono quelle che vantano in assoluto, sul territorio nazionale, il maggior numero di Comuni ricicloni con percentuali di raccolta differenziata e gestione del ciclo rifiuti. Il miglior Comune in Italia è risultato Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno; al secondo posto si è classificato Borso del Grappa, in provincia di Treviso e al terzo posto Vattaro, in provincia di Trento. “Riuscire a ottenere tali risultati in un Comune della prima cintura urbana della grande Padova con una popolazione superiore a 13 mila abitanti con tutte le problematiche del porta a porta «spinto» è motivo di

orgoglio e grande soddisfazione – spiegano gli amministratori comunali -. Il ringraziamento va a tutti i cittadini di Vigodarzere che ogni giorno si impegnano per differenziare e a conferire correttamente i rifiuti; il merito è tutto loro. Oltre al riconoscimento cartaceo di comune riciclone bisognerebbe introdurre una premialità per le gestioni più virtuose e per i cittadini che quotidianamente si impegnano per ottenere questo ambizioso e prestigioso risultato, ad esempio aumentando il contributo per la raccolta differenziata, o quantomeno fornendo gratuitamente ai cittadini le diverse tipologie di sacchetti indispensabili per il corretto conferimento dei rifiuti”.

el territorio comunale di Vigodarzere ci sono quasi 2000 cani iscritti all’anagrafe canina. Vale a dire che almeno un terzo delle famiglie di Vigodarzere possiede un cane. Per questo motivo l’amministrazione comunale vuole individuare e realizzare per il 2015 un’ area attrezzata per lo sgambamento dei cani nell’ambito delle aree a verde pubblico disponibili. L’amministrazione comunale, spiega il vicesindaco Moreno Boschello, ha diffuso un avviso allo scopo di conoscere preliminarmente il livello di interesse e le reali esigenze della cittadinanza, nonché eventuali possibili offerte di sponsorizzazioni o sottoscrizioni per eseguire i lavori necessari. “Dimensioni e luogo dell’area di sgambamento, forma di sponsorizzazione, modalità e ogni dettaglio - prosegue Boschello - verranno definiti in appositi incontri tra quanti abbiano manifestato l’intenzione di partecipare come sponsor. La manifestazione di interesse non è vincolante”. L’avviso è rivolto a privati cittadini, ditte e aziende di Vigodarzere, ma anche da fuori territorio comunale. Per ogni informazione rivolgersi all’assessorato all’ambiente. N.M.

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lla fine si sa, è sempre questione di stile. Ma spesso il lusso è sinonimo di costi elevati. E allora come si può fare? La risposta arriva da due ragazzi di Monselice che hanno dato vita ad una startup tanto semplice quanto geniale: noleggiare oggettistica di lusso per le attività di ristorazione, negozi, centri estetici e in generale ovunque sia d’obbligo curare l’immagine. Il progetto, operativo da qualche mese, si chiama “Stile a Noleggio” ed ha richiesto più di due anni di duro lavoro. L’idea è nata dai suoi due fondatori Stefano Giraldo, 32 anni, progettista informatico e Mirco Trovò, 40 anni, di professione vetrinista. Alla base di tutto c’era la necessità di utilizzare i prodotti realizzati da Mirco e rimasti invenduti. Spesso questi oggetti di alto livello avevano un costo di vendita elevato e non è stato sempre possibile piazzarli nel mercato. Scaffalature, composizioni e oggettistica realizzate con materiali particolari in alcuni casi naturali come la roccia, il legno e il plexiglass. Il progetto si basa su un innovativo sito web di e-commerce dove i prodotti non si comprano, ma si noleggiano. In pratica quindi si scorre il catalogo, si verificano le caratteristiche del prodotto e si scegli il periodo e la durata del noleggio. Il minimo richiesto è una settimana, ma si può estendere a proprio piacimento. Naturalmente il costo varia dalla durata del periodo e il prezzo finale è già comprensivo del doppio trasporto per garantire la consegna al cliente e la riconsegna al magazzino alla fine del noleggio. Il materiale arriva

Alcuni oggetti a noleggio sempre il lunedì successivo all’ordine perchè il periodo di noleggio è settimanale. “In Italia la pratica del noleggio, coniugata a questo settore è ancora abbastanza nuova – hanno commentato gli ideatori di Stile a Noleggio - ma in altri stati europei è una cosa che si fa da un bel po di tempo. Ovviamente i prodotti che noleggiamo sono pezzi unici che normalmente avrebbe un prezzo d’acquisto elevato. Invece in questo modo il lusso diventa alla portata di tutti e diamo la possibilità a chi ne ha bisogno di dare un’immagine nuova del proprio locale”. Stefano e Mirco hanno già nuovi progetti: “Nel prossimo futuro introdurremo anche altri settori di noleggio come l’arredo da giardino e i prodotti da matrimonio e guarderemo all’estero”. E.M.


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Non solo festa della donna: approfondimenti, esposizioni ed incontri in un grande contenitore rivolto a tutti di Cinzia Agostini

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n marzo denso di iniziative per festeggiare la donna è quello che vivrà Noventa Padovana, nel solco di una tradizione portata avanti da anni dall’amministrazione comunale. “Un vero e proprio contenitore, che segue una specifica tematica - lo definisce l’assessore alla scuola e alle politiche sociali Loretta Pasquato, che da molti mesi sta curando la rassegna di eventi - La donna a Noventa la celebriamo in maniera particolare in due ricorrenze: il 25 novembre, giorno della lotta contro la violenza di genere, e a marzo, in relazione alla festa internazionale dell’8, con una carrellata di approfondimenti mirati, a carattere per lo più sociale e culturale”. Slogan e tema del 2015 è “Donna è... Medicina”. “Il nostro contenitore è creato dalla sensibilità delle donne per le donne - prosegue Pasquato - Cominciamo Noventa a marzo propone un ricco calendario di appuntamenti perciò dalle emozioni, con l’allestimento in biblioteca Fornasiero e la presidente dell’associazione “Volontà di sione “Le politiche della concilizione sono possibili?”, della mostra fotografica “L’essenza della mia passione”, vivere” Caterina Tanzella; tema della conferenza “Cancro con focus sulla difficile scelta per le donne tra carriera mentre mercoledì 4 marzo si svolge l’incontro “Il cibo è al seno: conoscere per prevenire e curare”. Mercoledì 18 e cura della famiglia, tra part time o tempo lavorativo marzo il chirurgo Rolando Tasinato pieno; sono invitati lavoratori, imprenditori e responsabili medicina. I benefici di una corretta tratta “Il pericolo pubblico numero delle risorse umane. Giovedì 26 marzo si approfondisce alimentazione vegetariana”, con Pasquato: uno. Fattori di rischio e stili di vita il tema “La salute delle differenze. Politiche e orientarelatore il gastroenterologo Alberto “Abbiamo voluto Fantin”. Sabato 7 marzo, presso la privilegiare nella prevenzione delle malattie menti per la medicina di genere” con relatrice la docente scuola media “Santini”, allieta la se- l’aspetto sociale cardiovascolari”. La serata sarà dell’università di Padova Giovannella Baggio e l’intervenrata la proposta di “MovieTrio”, con e culturale” animata da intermezzi musicali to dell’onorevole Margherita Miotto. Il mese si conclude un concerto dedicato alla musica di curati da Miriam Guglielmo e il suo martedì 31 marzo con il concerto di chitarra “To a certain grandi interpreti e voci femminili come Aretha Franklin, violino: “Perché il corpo ha una sua musicalità” precisa mister Palladio: 20 composizioni per 20 ville” con il mael’assessore Pasquato. stro Franco Guidetti. Dove non diversamente specificato, Ella Fitzgerald, Witney Houston, Mina. Giovedì 19 marzo, presso il centro civico “Brugno- gli eventi si svolgono a villa Valmarana, con inizio alle Giovedì 12 marzo è previsto il secondo incontro sulla medicina, con ospiti il primario oncologo Adriano lo”, esperti della cooperativa Now introducono alla rifles- ore 20.45; sono a ingresso libero.

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a compiuto 104 anni il 7 febbraio Pierina Bottazzo, la cittadina di Noventa Padovana con il primato di longevità. Pierina vive nella sua abitazione con il figlio e la nuora e per la speciale ricorrenza ha ricevuto gli auguri dal sindaco a nome di tutti i compaesani. Ma il comune conta altri casi di persone che hanno superato il traguardo dei cent’anni. Vi sono Luigina Fasolo, di 103, e Rita Ceoldo, di 102, entrambe ospiti della casa di riposo; Antonia Minarello, di 101 anni, residente nella sua casa con la nuora. Ma il “record” del paese lo detiene la coppia formata da Egidio Zanella e Maria Testa, entrambi centenari a fine 2014, che hanno festeggiato i loro “primi” 73 anni di matrimonio a inizio 2015. Si sono sposati il 7 gennaio 1942, anni in cui la guerra rendeva dura l’esistenza, ma il loro matrimonio - come i coniugi hanno affermato durante i festeggiamenti loro riservati dal comune e dalla parrocchia - ha trovato la forza per superare le normali difficoltà della vita a due proprio a partire dal ricordo di tutti gli ostacoli già affrontati insieme. Oggi vivono a Noventana con la famiglia di un loro figlio. La coppia ha gestito per anni un negozio di alimentari e nel 2013 Egidio è stato nominato dal prefetto Cavaliere del lavoro. C.A.

Sportello Donna Dal concorso alla mostra fotografica

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urante le iniziative relative al “mese della donna” sarà visita- quentatrici - continua Banzato - Esse possono confrontarsi con una bile nella biblioteca comunale la mostra “L’essenza della mia nostra operatrice e, in caso di necessità, con uno specialista”. Sportelpassione”, frutto del concorso fotografico organizzato dallo lo Donna si occupa, infatti, anche di orientamento per la ricerca di laSportello Donna di Noventa, Ponte San Nicolò voro e per percorsi di formazione professionale, e Sant’Angelo di Piove di Sacco. “Abbiamo L’esposizione di consulenza psicologica e legale. invitato a partecipare le donne residenti nei “L’essenza della Qual è la situazione del territorio riguardo le tre comuni in cui opera lo Sportello - spiega mia passione” richieste femminili? “Abbiamo notato che nell’ulla coordinatrice Enrica Banzato - Il tema del ha coinvolto timo periodo è migliorato il reinserimento lavoraconcorso prevedeva la capacità di cogliere numerose donne tivo: la maggior parte dei nostri casi coinvolge l’attimo nelle passioni, declinate in ambito donne che, dopo una maternità o un licenziasociale, lavorativo, familiare e ambientale. E di coinvolgere nell’emo- mento, desiderano reinserirsi nel mercato professionale, ma ora tale zione chi guarda le foto”. Promuovere momenti di socializzazione, esigenza pare minore. Piuttosto prendiamo atto di un incremento di di approfondimento culturale e di benessere per le donne è tra gli difficoltà personali o familiari”. A Noventa le consulenze si svolgono obiettivi dello Sportello, gestito dal 2010 dalla cooperativa sociale il giovedì, dalle ore 15 alle 18.30, presso il settore Servizi Sociali; opNow. “Negli anni è aumentata la conoscenza delle nostre iniziative, pure su appuntamento: tel. 331 6443000, mail: sportellodonna@ cresciute nel numero: perciò sono più numerose anche le nostre fre- comune.pontesannicolo.pd.it. C.A.

Da cinque anni lo Sportello Donna è un riferimento utile

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Noventa Padovana 15 Il distretto Parte il progetto approvato dalla Regione Veneto

Alleanza commerciale tra Noventa e Stra di Cinzia Agostini

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resentato ufficialmente alla cittadinanza le settimane scorse, si trova ora nella sua fase di avviamento il “Distretto commerciale Stile & Qualità - Noventa Padovana & Stra”, progetto approvato sul finire del 2014 dalla Regione Veneto per potenziare l’offerta commerciale dei due comuni. “Abbiamo partecipato al bando regionale che chiedeva, come condizioni necessarie, sinergia tra comuni, associazioni di categoria e commercianti, e una progettualità condivisa - anticipa il sindaco di Noventa Luigi Alessandro Bisato - Il contesto ci ha favoriti: Noventa e Stra possiedono la stessa vocazione imprenditoriale, sono legati da un punto di vista storico-artisticoturistico dalla presenza delle ville venete e di un’importante via d’acqua navigabile, da diffusi laboratori artigianali e di design, dall’aumento della popolazione residente. E, nel contempo, dal calo generale del volume degli acquisti dei piccoli esercizi, dovuto alla crisi economica ma anche alla concorrenza della grande distribuzione organizzata, e dal numero di locali commerciali non utilizzati o in vendita”. Le due amministrazioni hanno così pensato di creare il Distretto, coordinando i vari soggetti aderenti all’iniziativa: 170 imprese dei due territori (ma l’adesione è ancora aperta), le associazioni di categoria, Confesercenti, Confcommercio, i residenti. Dei progetti partecipanti in Veneto 26 sono stati approvati e 16 hanno ricevuto

Bisato: “Noventa e Stra sono accomunate dalla medesima vocazione imprenditoriale”

L’incontro tra i sindaci di Stra e di Noventa

i g g o da INE il -L N O è OVO

L’amministrazione interverrà con opere di riqualificazione immobiliare e dell’arredo pubblico, con conseguenti vantaggi anche per la sicurezza dei cittadini. Soprattutto punterà, aggiunge Bisato, su “un commercio diffuso che rimanga centrato sul mercato, meglio se posto intorno a una piazza aperta, non chiusa. Vogliamo migliorare il mercato settimanale, attualmente confinato su una strada marginale e in sofferenza”. Tra le possibilità di prima scelta - che già hanno suscitato pareri alquanto contrastanti sia tra i commercianti del martedì sia tra i negozianti degli esercizi posti lungo la via principale del paese - spostarlo intorno a piazza Europa, raddoppiando il parcheggio attualmente disponibile.

NU SITO

SOCIALE Gli incontri dell’Acat

“abbracci anziché brindisi”

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Fronte unico con le 170 imprese del territorio e le associazioni di categoria un contributo. Il “Distretto commerciale Stile & Qualità” si è classificato sesto, dopo Belluno, Treviso, Piove di Sacco, Mirano, Sappada: “Tutte località più significative sul versante commerciale”, nota Bisato. Sono stati concessi 259.500 euro sui 261 mila richiesti. Il progetto, che sarà guidato da un manager, una figura esterna appositamente scelta, ha una durata di 18 mesi e si concluderà a dicembre 2016. In pratica cosa cambierà? “Creeremo un’agenda comune con il paese limitrofo, coordinando le iniziative e le manifestazioni commerciali per non sovrapporle - spiega il sindaco - Supporteremo i commercianti aderenti al Distretto attraverso le nuove tecnologie, migliorando l’accessibilità e la mobilità nel territorio; cercheremo di rivalutare i negozi sfitti, agevolando i proprietari con la riduzione di Tari e Imu, con l’organizzazione di temporaly shop per ottenere un flusso commerciale continuo”.

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opo i primi due appuntamenti tenutesi a fine febbraio, prosegue per tutto il mese di marzo, per poi concludersi a metà aprile, il ciclo di incontri organizzati dall’associazione Acat onlus di Padova e inerenti alla scuola alcologica territoriale di primo modulo (cioè quel modulo di base rivolto a tutte le famiglie che entrano a far parte di un club di alcolisti in trattamento o che desiderano iniziare il percorso). Il ciclo porta il titolo “Abbracci anziché brindisi!”, per porre l’accento sull’importanza fondamentale delle relazioni interpersonali nel cammino di superamento delle dipendenze. Gli appuntamenti si tengono i venerdì sera, dalle ore 20.30 alle 22, presso il centro anziani di via Marconi. Il relatore Aldo Agus nelle prossime serate approfondirà i temi: venerdì 6 marzo “Noi e l’alcol, come la mettiamo?”, il 13 marzo “L’approccio ecologico sociale”, il 20 marzo “Il club, l’associazione, il territorio”, il 27 marzo “La famiglia”, il 3 aprile “La ricaduta”, il 10 aprile “Il club e la multidimensionalità antropologica”. C.A.


16 Limena Dall’opposizione Il gruppo Limenattiva e Democratica non condivide la nuova iniziativa

Dubbi sul progetto Casa di Riposo La struttura dovrebbe sorgere in zona industriale, via Breda, Zanon: “pochi benefici diretti per la nostra comunità” di Nicol Stefani

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imenattiva e Democratica è contraria al progetto della nuova casa di riposo, che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Limena. Un terreno di 10 mila metri quadrati, situato in via Breda, di proprietà di un privato, sembra essere il luogo sul quale sorgerà il nuovo centro servizi per anziani. Un’opera promossa in fase di campagna elettorale da parte della Giunta Costa, ma che non ha mai convinto l’opposizione di Limenattiva e Democratica (Lad). Secondo Riccardo Zanon, portavoce del gruppo, il problema sembrerebbe essere l’accordo entro il quale è stata inserita la perequazione posta in essere tra la Giunta e il privato proprietario. Grazie al cambio di destinazione d’uso del terreno sopra citato, classificato come zona a servizi “F7”, la zona acquisterebbe valore. Il proprietario s’impegnerebbe, a sua volta, a garantire quote ridotte ed agevolate ai cittadini limenesi intenzionati ad usufruire della struttura. Zanon spiega: “Dal nostro punto di vista avrebbe avuto più senso un accordo che prevedesse la realizzazione di infrastrutture utili a tutta la comunità”. Secondo il gruppo di opposizione, pochi cittadini potranno beneficiare degli ingressi agevolati: “Premesso che andare in casa di riposo non è un fatto positivo, gli ingressi agevolati faranno il bene di pochi nostri concit-

Anziani in casa di riposo, a Limena ci si interroga sul progetto tadini – lamenta Zanon – inoltre, se stiamo parlando di una casa di riposo per ricchissimi, anche con l’aiuto dell’agevolazione si arriverebbe a pagare una cifra alta”. Limenattiva recrimina un accordo che sembra favorire il privato e che non garantirebbe un effettivo beneficio alla comunità. “Non esiste un patto unilaterale di intenti che vincoli il proprietario a rispettare quanto deciso - conclude Zanon - Sebbene la destinazione d’uso della zona sia vincolata, le tempistiche non risultano esserlo”. Il capogruppo inoltre, volge un plauso ai ragazzi di Ottavo Miglio, che si sono fatti portavoce di un’istanza ecologista, dimostrando che i giovani sono partecipi alle attività

della vita comunitaria e che hanno a cuore le tematiche ambientali. L’associazione limenese ha segnalato una sostanza oleosa e maleodorante galleggiante nel fosso all’interno dell’area golenale del Tavello, zona naturalistica del Brenta. I ragazzi reclamano l’intervento dell’Amministrazione affinché faccia esaminare l’acqua e la sostanza, per evitare rischi cui potrebbero incorrere i terreni adiacenti e le falde acquifere. Lad ha anche segnalato in Consiglio Comunale la problematica della persistenza di olezzi nell’area Peep. “E’ doveroso agire – conclude Zanon – non è possibile sentire tali odori in una zona residenziale”.

Iniziativa della Caritas parrocchiale

una “mano amica” per le famiglie disagiate

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n’iniziativa sociale volta alla raccolta di fondi a sostegno delle famiglie in difficoltà. Con il mercato solidale “Mano Amica”, promosso dalla Caritas parrocchiale, in concerto con il Comune di Limena, è possibile portare gli indumenti usati per metterli in vendita ad un prezzo simbolico. L’introito delle vendite servirà da fondo per le famiglie in disagio economico e in difficoltà, in modo tale da agevolare le stesse nel pagamento delle bollette, del canone di affitto o di visite specialistiche urgenti per minori, nell’acquisto di generi alimentari e altro. “Il progetto Mano Amica è nato dalla volontà di offrire solidarietà concreta alle persone più svantaggiate della nostra comunità e non solo – spiega l’Assessore al Sociale, Cristina Turetta – e si colloca in un ricco contesto di mille piccole iniziative promosse dalle diverse associazioni locali, che qui voglio ringraziare”. La cittadinanza è invitata a visitare la Casa del Villaggio, vicino alla chiesa parrocchiale, il luogo adibito alla vendita degli abiti usati per dare il proprio contributo, attraverso l’acquisto dei capi, in modo da garantire un sostegno a chi si trova in difficoltà. Gli orari di apertura sono il giovedì mattina e il martedì e sabato pomeriggio. Il Progetto “Mano Amica” è alla ricerca di un magazzino, una stanza o un garage da usare a titolo gratuito come deposito vestiti e mobili, a fronte della quantità di merce recapitata per la messa in vendita. N.S.

lavori al teatro e nuovo wi-fi ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00

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n arrivo importanti contributi regionali che doteranno il teatro comunale Falcone Borsellino di una nuova modalità di accesso alla sala, tramite l’installazione di un ascensore, posto a fianco della rampa di scale che consente l’ingresso. Con l’implemento dell’ascensore alla struttura sarà possibile soddisfare l’esigenza di accesso al primo piano per chi ha limitate capacità motorie o per chi ha semplicemente bisogno di un aiuto. I lavori partiranno nel mese di Marzo con un costo complessivo di 50 mila euro. La quota complessiva è coperta per 24 mila euro dal contributo regionale. Previsti ulteriori stanziamenti che finanzieranno, per la cifra di 22 mila euro, l’ammontare dell’investimento necessario all’ammodernamento dell’illuminazione pubblica comunale. “La Regione Veneto ha riconosciuto al Comune un contributo di 20 mila euro su un totale di 44 mila – spiega l’Assessore Stefano Tonazzo – Probabilmente a margine dell’intervento riusciremo a sostituire anche l’intero impianto di illuminazione della ‘Peschiera’ di via Roma”. Il progetto prevede la sostituzione di tutti i punti luce

lungo via Roma e via Beato Arnaldo. L’intento è quello di essere in grado di finire i lavori entro l’estate, installando una tecnologia a led, in modo tale da ottenere un risparmio di oltre il 60% sul costo del consumo energetico. Per concludere, è in arrivo un altro stanziamento regionale di 15 mila euro che renderà possibile l’installazione di reti wi-fi libere nell’area pubblica di via Sabbadin a Taggì di Sopra. La cifra copre interamente il costo dell’opera dei lavori iniziati a metà Gennaio 2015, come spiega Tonazzo: “Verrà potenziata l’attuale capacità nella zona del ‘campetto delle medie’, con la possibilità di incrementare in modo sensibile la velocità di connessione e il numero di utenti che si agganciano alla rete. Verrà creata una rete wi-fi libera nel piazzale della chiesa a servizio del Centro Ricreativo Parrocchiale di Limena”. Il tutto va ad aggiungersi ai contributi regionali già erogati per gli interventi straordinari previsti nella scuola materna statale Melograno (50 mila euro) e per quelli riguardanti la sistemazione dell’area di ingresso esterna delle scuole medie Beato Arnaldo (44 mila euro). N.S.


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18 Cultura L’esposizione senza precedenti Dal 27 marzo al Palazzo Diocesano per la prima volta tre opere insieme

I grandi crocifissi di Donatello

TORREGLIA

Mostra evento al termine del lungo restauro del capolavoro attribuito al grande artista e conservato nella chiesa dei Servi di Laura Organte

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opo una lunga e complessa opera di restauro, iniziata nel 2012, lo straordinario crocifisso della chiesa dei Servi, recentemente attribuito a Donatello, verrà restituito alla città, ma prima di tornare alla sua storica e antica sede, sarà al centro di una mostra-evento di grande rilevanza. Dal 27 marzo al 26 luglio prossimi, per iniziativa della Diocesi di Padova, lo scenografico salone dei Vescovi del Palazzo Diocesano ospiterà infatti, per la prima volta insieme, tre grandi crocifissi che Donatello produsse nel corso della sua vita: quello realizzato per la chiesa di Santa Croce in Firenze (1406-08) - oggetto di una celebre gara con l’antagonista Filippo Brunelleschi raccontata da Giorgio Vasari nelle sue Vite -, quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant’Antonio a Padova (14431449). Un’opportunità assolutamente unica e inedita di osservare da vicino i tre capolavori, leggendo attraverso di essi il percorso compiuto dall’artista dagli anni giovanili alla piena maturità, e di confrontarsi con

La Pieve di San Sabino il fulcro del messaggio cristiano attraverso l’interpretazione che un grande artista del Rinascimento ne ha dato nel corso della sua esistenza. Vero e proprio protagonista dell’esposizione, il crocifisso padovano della chiesa di Santa Maria dei Servi vanta una storia del tutto particolare, che lo vide oggetto di un evento miracoloso. Nel 1512 il manufatto sacro trasudò sangue dal volto e dal costato per oltre quindici giorni, attirando l’attenzione del vescovo vicario di Padova Paolo Zabarella, che raccolse il prezioso liquido in un’ampolla ancora oggi conservata in un reliquiario all’interno della chiesa. La straordinaria devozione popolare che conseguì al miracolo offuscò fino a condannare all’oblio la paternità dell’opera, nientemeno che del grande Donatello. Nel 2008 il colpo di scena: presso la Beinecke Library della Yale University, viene riscoperto il primo volume dell’edizione del 1550 delle Vite di Giorgio Vasari, contenente annotazioni manoscritte fino a quel

Teatro e musica

a cura di Laura Organte

“SNOB” CON PAOLO CONTE Quarant’anni di carriera e un tour per festeggiarli. Paolo Conte, icona del jazz italiano, farà tappa a Padova al teatro Geox venerdì 17 aprile, con i suoi grandi successi e i brani dell’ultimo album “Snob”, 15 brani inediti, uscito a quattro anni dal precedente: un concentrato di ritmi e passioni, di donne ed emozioni lontane.Ogni album di Paolo Conte è il proseguimento di quello precedente, ogni canzone è la continuazione del suo lungo romanzo musicale che ha cominciato a comporre quando ha capito che in un’aula di tribunale si tengono jam session interpretative molto simili alle variazioni musicali in un concerto jazz.

TRAVAGLIO RACCONTA L’ITALIA Ironico e caustico, il direttore del Fatto Quotidiano arriva a Padova il 23 maggio con il suo show di “teatro verità”. Su palco del Teatro Geox, Marco Travaglio catturerà l’attenzione del pubblico con le sue inchieste, il punto di partenza per raccontare una storia d’Italia, più o meno recente, che non tutti hanno il coraggio di ascoltare o di raccontare. In primo piano ovviamente i temi di attualità, non solo poltica, che stanno tenendo banco in questa delicata fase della vita pubblica, con uno sguardo alle grandi inchieste giudiziarie e una vena polemica sempre accesa.

allevi, piano solo Il Piano solo tour 2015 di Giovanni Allevi approda a Padova sabato 11 aprile 2015. Chiuso il 2013 con la sfida di un album interamente dedicato alla magia del Natale, “Christmas for you” e la recente certificazione del Disco di Platino per “Alien”, il pianista e compositore riporta sul palco del teatro Geox un programma musicale di pianoforte solo che abbraccia la sua pluripremiata e ventennale attività compositiva. Allevi eseguirà infatti le melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico, le stesse che lo hanno portato ad essere considerato l’enfant terrible della musica classica contemporanea.

Poesia religiosa “parola e mistero”

G Un particolare del crocifisso ligneo della chiesa dei Servi momento sconosciute, tra le quali una in particolare fa saltare sulla sedia gli studiosi responsabili della scoperta, Marco Ruffini e Francesco Caglioti. La nota recitava: “Ha [Donatello] ancor fato il Crucifixo quale è ora in chiesa di Servi di Padoa”. Se in un primo momento l’attribuzione ha suscitato qualche perplessità e un atteggiamento di prudenza all’interno della comunità scientifica, oggi i risultati del restauro, realizzato con il finanziamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, non lasciano più dubbi. E un’al-

tra sorpresa attende i padovani abituati a vedere il crocifisso sotto le finte spoglie di un manufatto bronzeo: rimossa la ridipintura a finto bronzo che la ricopriva, l’opera rivela ora tutta la qualità dell’intaglio e della policromia originaria, in buona parte conservatasi, restituendo a Padova un capolavoro che va ad aggiungersi alle altre opere che Donatello ha lasciato durante la sua permanenza in città, tra cui la celebre statua equestre del Gattamelata, aggiungendo un ulteriore tassello nella vicenda biografica dell’artista.

iunge quest’anno all’ottava edizione il Premio internazionale di poesia religiosa San Sabino, concorso a scadenza biennale ispirato alla Pieve di San Sabino, antica pieve di Torreglia sui Colli Euganei che custodisce al suo interno il sepolcro dell’abate e letterato Giuseppe Barbieri, allievo del Cesarotti. Il titolo del premio, “Parola e Mistero” suggerisce come l’esperienza poetica sia quella soglia tra suono e silenzio, dicibile e indicibile, finitezza e infinità, che il premio desidera promuovere ed esplorare. La scadenza per l’invio degli elaborati (da spedire a premiosansabino@teatroperla.it) è il 21 marzo, data significativa in cui ricorre la Giornata Mondiale della Poesia Unesco, mentre la premiazione avrà luogo il giorno sabato 30 maggio 2015 alle ore 17 presso la pieve di San Sabino a Torreglia. Info e regolamento: 049 5211544. L.O.

Il concorso Università Popolare e associazioni, entro il 15 maggio

“Correva l’anno 1915...” un racconto per “Il Sigillo” C ’è tempo fino al 15 maggio per partecipare al concorso “Il Sigillo”, indetto dall’Università Popolare di Padova e dalle Associazioni Casa di Cristallo, Gabinetto di Lettura, Italia-Israele, Italia-Armenia assieme al Museo Diocesano. Nato con l’edizione 2012/2013, a celebrare il centenario dell’Università Popolare patavina, istituzione nata nel 1903 con lo scopo di “diffondere la moderna cultura scientifica e letteraria nelle varie classi del popolo”, il concorso ha per tema quest’anno “Il 1915”, un anno tragico, segnato dalla Grande Guerra e dal secondo massacro armeno, ma caratterizzato da un grande fermento culturale: nel 1915 Einstein presenta la sua Teoria della relatività all’Accademia prussiana delle scienze, Kafka pubblica il suo racconto più famoso La metamorfosi e in Italia viene dato alle stampe il Manifesto del teatro futurista. I partecipanti al concorso sono quindi chiamati a mettere in luce con racconti, fotografie e illustrazioni questo periodo, segnato non solo dai massacri e dalle devastazioni che portarono alla fine del periodo chiamato poi belle époque, ma anche da importanti scoperte scientifiche e dall’affermarsi delle avanguardie artistiche. Le tre sezioni del concorso, racconti, fotografie e illustrazioni, vantano altrettante

La scrittrice Antonia Arslan presiederà una delle giurie prestigiose giurie chiamate a decretare i vincitori, presiedute rispettivamente dalla scrittrice Antonia Arslan, dal fotografo Gustavo Millozzi e dal direttore del Museo Diocesano

La fine della belle époque e l’inizio della guerra attraverso testi, foto e illustrazioni Andrea Nante. Ma la selezione delle opere avverrà anche con la partecipazione del pubblico, che potrà esprimere il suo giudizio on line.

I risultati verranno pubblicati entro il 30 luglio nel sito www.unipoppd.org, dove è possibile trovare anche il regolamento completo. Venti fotografie e 12 illustrazioni segnalate dalla giuria saranno esposte in una mostra che inaugurerà a ottobre prossimo in occasione della premiazione del concorso. Il titolo del concorso non è stato scelto a caso: il sigillo è infatti il simbolo dell’Università Popolare, disegnato per l’associazione alla sua ricostituzione nell’immediato secondo dopoguerra da Amleto Sartori, lo scultore e poeta cui è intitolato il Museo della Maschera di Abano Terme e di cui quest’anno Padova celebra il centenario della nascita. L.O.


Sport 19 Nuoto Soddisfazioni per la squadra legata a Monselice e Casale di Scodosia

Amatori ancora sul podio

PADOVA E GRANZE Lo sport antico sta tornando in voga

tamburello, una passione che cresce

Tra gli Esordienti si impongono Cervellin, Pulin e Costantin, gli altri hanno migliorato i tempi di Nicola Cesaro

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on solo promesse ma veri e propri risultati. Continua l’ascesa del gruppo Amatori Nuoto, la squadra legata agli impianti natatori di Monselice e Casale di Scodosia e al gruppo Canova Sport. Lo scorso 25 gennaio ha avuto luogo nella piscina di Monselice la terza giornata dell’attività interzonale dedicata agli Esordienti. Oltre ai padroni di casa dell’Amatori Nuoto erano presenti altre cinque società venete: Adria Nuoto, Rovigo Nuoto, Promosport Clodia Sottomarina, Swim Conselve e Acquambiente. La manifestazione è stata organizzata in due distinte fasi, la prima dedicata agli Esordienti B e la seconda agli Esordienti A. Lo spettacolo e l’agonismo non sono mancati: sono state quattro ore di competizione piuttosto intensa, in cui i ragazzi hanno battagliato affrontandosi a partire dalle gare più corte e veloci, come i 50 rana, fino alla maratona delle gare acquatiche in piscina, i 1500 stile libero. Tra i ragazzi della squadra di casa si sono messi particolarmente in luce Tommaso Cervellin, argento nei 100 farfalla

Gli atleti premiati alle gare di Monselice

B, Martina Pulin, seconda nei 200 dorso B e Davide Costantin alla piazza d’onore nei 100 farfalla, ma anche bronzo nei 200 stile libero della categoria Esordienti A. La bravura di un atleta non si misura solamente dalle medaglie conquistate, ovviamente, ed è per questo che anche il bilancio degli altri ragazzi è stato decisamente positivio. Hanno notevolmente migliorato i loro personali Maddalena Fecchio, Caterina Panziera e Giorgia Masiero (13 secondi) nei 200 stile libero A femminile; e ancora Luca Picotin, Cristian Ramazzotto, Matteo Barotti, Federico Ambrosi e Alessandro Panziera nei 200 stile libero e 100 farfalla A maschi; Daniel Vanzan, Marcello Masina, Riccardo

Sacco, Milan Tahir, Pietro Canazza, Girardi Riccardo, Beatrice Businaro, Greta Rosina e Aurora Baldo nei 100 misti, 50 rana e 200 dorso Esordienti B. Contemporaneamente a questa categoria, a Sant’Urbano – nell’altro importante centro natatorio della Bassa Padovana - hanno gareggiato Federica Vanzan e Leonardo e Chiara Bettini, ben figurando nei 200 stile libero, 50 dorso e 100 rana. “L’invito è di seguire quanto compiuto dalla nostra società. - spiegano dalla Amatori Nuoto - Stiamo facendo tanto per questi ragazzi e i nostri atleti ci ricompensano con ottimi risultati. Le nostre gare e la nostra attività sono aggiornate costantemente sia sul sito della società che sulla pagina Facebook”.

La formazione di Granze

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a passione per il tamburello ritorna in auge. Domenica 8 febbraio la tensostruttura di Granze ha ospitato un doppio incontro amichevole fra le società del Tamburello Granze e Tambueo Padova. Uno sport antico, questo, che sta tornando in voga grazie all’impegno e alla passione di giovani atleti che si dedicano con dedizione ad uno sport elegante e coinvolgente. Coinvolgente la disciplina, coinvolgenti gli incontri che sono andati in scena qualche settimana fa a Granze. Infatti se l’incontro femminile è stata una cavalcata trionfale delle granzesi, che si è conclusa con un perentorio 13 a 3 per le ragazze della Bassa Padovana, l’incontro maschile è stato da cardiopalma con una caparbia compagine patavina che in svantaggio ha saputo riagganciare sul 12 a 12 i padroni di casa, costringendoli al tie-break che ha visto trionfare gli ospiti. Commentano dalla Tamburello Granze: “Al di là del risultato sportivo è da sottolineare il bellissimo clima di sportività e piacere di condivisione che ha contraddistinto i giocatori in azione e gli spettatori a bordo campo. Un clima che fa ben sperare per il prosieguo delle attività e l’affermarsi di uno sport che, seppur considerato minore, sa estasiare ed affascinare”. In Italia l’attività del tamburello è regolata dalla Fipt, che organizza, sia in ambito maschile che femminile, i campionati di serie A, B, C, D, di categoria giovanili, amatori, veterani, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Potrebbe sembrare uno sport semplice, ma in realtà richiede una grande forza e soprattutto riflessi sempre pronti. N.C.

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PALLACANESTRO. Anniversario del record del 1995

IL TOTEM CONSELVANO BRIGO RACCONTA QUEL GIORNO STORICO A FIANCO DI MYERS

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o scorso 26 gennaio il mondo della pallacanestro ha celebrato l’anniversario di un record che resiste ormai da vent’anni. Carlton Myers, indimenticabile leader della nazionale azzurra, segnava ben 87 punti in un’unica partita di pallacanestro. Era il 26 gennaio 1995, sesta giornata di ritorno di A/2: con 14/22 da due, 9/19 da tre e 32/35 ai liberi, Myers e i suoi mitici 87 punti assicurarono alla Teamsystem Rimini la vittoria per 147-99 la Libertas Udine. Quel record, in parte, è legato anche alla palla spicchi della Bassa Padovana. Già, perché nel quintetto che scese in campo quel giorno c’era anche un campione patavino: Damiano Brigo, il totem conselvano che arrivava dagli straordinari successi con la Virtus Bologna e che in quella stagione aveva l’onore di giocare con uno degli atleti più rappresentativi della storia del basket italiano. Ricorda ancora quella partita? “E’ uno dei momenti che in una carriera è difficile dimenticare. Ricordo che dopo un quarto d’ora di gioco Carlton aveva già messo 30 punti. Bombardava da ogni angolo del campo: lui tirava almeno un metro più indietro alla linea dei tre punti, aveva già misure da Nba. A 60 punti lo speaker gridava al record. Carlton aveva la bava alla bocca”. Continua il cestista conselvano: “Che dovesse essere una domenica speciale lo si era capito subito. Il sabato prima, in allenamento, Carlton

Carlton Myers in azione si era avventurato in una sessione di tiro da metà campo, segnando con un’incredibile continuità”. In quell’occasione Myers ebbe l’appoggio di un’intera squadra e – forse – anche degli avversari… “Si andava sull’onda dell’entusiasmo e non si poteva che affidarsi a Myers, che però non aveva vita facile. Era letteralmente triplicato, perché ovviamente Udine non ci stava a farsi calpestare così. Non a caso subì 21 falli e finì per 35 volte in lunetta. Quegli 87 punti li ha sudati tutti”. Oggi Myers si è avventurato in un nuovo percorso, quello di conduttore televisivo: è infatti il nuovo volto di “Wild Oltrenatura”. Lo sente ancora? “Certo, Carlton è una persona chiusa ma se gli entri in grazia diventa veramente affabile”. Brigo, che calca ancora i parquet e cattura rimbalzi nelle minors padovane, oggi punta tutto sulla carriera di allenatore, che oggi gli regala importanti soddisfazioni soprattutto nel mondo del N.C. minibasket.

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Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Sinigaglia: “Questa norma riconosce lo sport come un valore per la crescita personale e delle comunità”

Legge sullo sport: approvato il testo! Via libera alla nuova Legge sullo sport della regione Veneto. La VI Commissione a fine Gennaio ha approvato il testo unificato (PDL 457 e 408). “Questo è un grande passo avanti – afferma Claudio Sinigaglia, consigliere regionale e primo firmatario del PdL presentato dal PD – ma la mia corsa non è ancora finita: manca un ultimo “sprint” prima del traguardo, la sua approvazione!” Con l’approvazione dell’articolato è proseguito in Commissione Sport l’iter del progetto di Legge per l’attività motoria e sportiva, sintesi di due distinti PdL, il n.457 presentato dalla Giunta regionale e il n. 408 presentato da Sinigaglia del Gruppo democratico. “Con questo provvedimento – spiega Sinigaglia – la Regione, nel ribadire il riconoscimento dello sport come funzione sociale per la crescita e lo sviluppo individuale e l’aggregazione sociale, intende dotarsi di un adeguato strumento normativo in grado di porre in essere azioni sempre più mirate ed incisive per soddisfare le mutate esigenze del mondo sportivo”. Il provvedimento si rivolge infatti non solo alle 11.200 società sportive del Veneto e ai quasi 2 milioni di pratiche sportive, ma anche ai circa 700 mila studenti dei 1.900 istituti scolastici. Tra le novità previste dal provvedimento, il Piano pluriennale per lo sport, la costituzione della Consulta e dell’Osservatorio regionale per lo sport, la Carta etica dello sport veneto, la definizione dei criteri per la gestione degli impianti sportivi comunali, il piano pluriennale dell’attività antidoping. Riconosciuto anche lo sport di cittadinanza come attività motoria e ricreativa svolta in spazi aperti anche in assenza di specifici impianti. A livello finanziario previsto l’ampliamento dei possibili soggetti beneficiari dei contributi re-

gionali, sia in materia di impiantistica sia di pratica sportiva, la promozione di eventi, progetti e campagne promozionali a favore dello sport, la promozione della pratica sportiva in ambito scolastico, contributi per la pratica sportiva degli atleti con disabilità. Previste infine norme a tutela della salute delle persone che frequentano impianti sportivi in cui venga praticata attività motorio-ricreativa, nonché l’introduzione di requisiti di sicurezza degli impianti stessi. “Si tratta di un provvedimento importante – ha sottolineato Claudio Sinigaglia – che modifica la precedente normativa del 1993, riconoscendo allo sport valore agonistico, educativo e relazionale per la crescita personale e della comunità, in grado di superare disagi e discriminazioni. Mi auguro quindi, vista anche l’ampia condivisione a questo testo di legge emersa in Commissione, che possa essere approvato dal Consiglio nel più breve tempo possibile”.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classificaa del benessere, tante luci ma qualche ombra Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore FOCUS

di Ornella Jovane

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uovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifiche rivisitate e fotografie più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fine gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della classifica del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete. In definitiva nel 2014 il Veneto si conferma una regione in cui si continua a vivere ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istruzione e sicurezza. Nello specifico Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifica delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete. Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione. Per quanto riguarda il benessere materiale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equivalente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosiddetti Neet, coloro che non studiano né lavorano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppure il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei. Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali. Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “partecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B. Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differenziata dei rifiuti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazionale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcuni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media. In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella classifica italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

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Oltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionali

UNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE PER CREARE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO

soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esemplificare il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”. “Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo definisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha finito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni. L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”. Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifiche sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema economico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fisico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”. O.J.


Il Veneto in primo piano 21 1 Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro di Ornella Jovane

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veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica categoria in flessione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ventunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, superiore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

NEWS

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Le province più ricche si confermano Padova e Belluno, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scorso anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale. I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumi

I GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

copro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sintetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occasione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fluttuanti e instabili, alle tappe pianificate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo fornisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa. Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considerano di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio difficile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorativa e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le difficoltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di acquisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping. O.J.

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4 Il Veneto in primo piano 22 Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano” di Miriam Vianello

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onne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mercato del lavoro. “Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove professioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni. Fra le tante storie, abbiamo scelto quella di Chiara Schiavon, una giovane di Chioggia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi verso nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attività nella sua città. “Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Giovanni Paolo II alle donne per introdurre l’intervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’estero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfida poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”. Chiara, guardando indietro c’è qualcosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata? Messaggio

politico a pagamento a cura del

“Guardando indietro non cambierei nulla della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto. Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fine sia inutile pensarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori. Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così difficile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!” Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato finora? “La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fidanzato e che tutt’ora continua a supportarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

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Il Bilancio regionale sotto la lente del Consigliere regionale Claudio Sinigaglia

Sinigaglia: “Perchè la Sanità finanzia la scuola?” Dal bilancio della Regione veneto, in discussione in questi giorni, emerge una triste realtà dei fatti che Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità denuncia fortemente. “Zaia sta demolendo il sociale anno dopo anno! Ho messo a confronto quanto stanziato nei capitoli riferiti al sociale, dal 2010 al 2015 ed emerge un quadro desolante. Tanti capitoli sono stati azzerati, soprattutto quelli per gli investimenti e quelli utilizzati per la pianificazione nell’ambito delle politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indistinto di 20 milioni a favore delle persone con disabilità erogato ai Comuni del Veneto. Quindi ogni Comune per mantenere gli stessi servizi dovrà sborsare una quota procapite maggiore. Sugli stanziamenti per la disabilità, inoltre, vige una grande confusione. Tanto che nei centri diurni per i disabili e nelle comunità residenziali ci sono posti disponibili, ma si creano liste d’attesa dei disabili che non riescono ad entrare in questi centri perché non ci sono sufficienti risorse economiche!” Sinigaglia a questo proposito denuncia anche un caos nel nostro sistema socio sanitario legato all’applicazione della nuova DGR che fa passare gli assegni di cura a impegnative di domiciliarità. “C’è una tale confusione che il numero di quelli che ricevevano l’assegno di cura nel 2014 sono diminuiti e nel 2015 diminuiranno ancora di più, ma non perché non c’è il bisogno, ma perché non sono informati, perché manca la capacità da parte del nostro sistema socio sanitario di raggiungere le persone e di informarle”. “Anche quest’anno - sottolinea Sinigaglia - i finanzimenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono impropriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno

“I disabili e le loro famiglie non sono mai stati così soli e abbandonati a se stessi”

ripartiti fintantoché non sarà possibile usare i soldi del Fondo Sociale Nazionale al posto del Fondo per la Sanità. Nel 2014 è successa la stessa cosa e ad oggi le scuole paritarie non hanno ancora ricevuto un euro di quanto spettava loro nel 2014”. Il Fondo per la non autosufficienza rimane invariato. Nessun aumento di valore delle quote sanitarie per le case di riposo che si vedranno così costrette a chiedere un ulteriore aumento alle famiglie. Nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali che inseriscono i disabili e altre categorie svantaggiate nel lavoro. Mancano 5 milioni per i corsi di prima formazione, una gravissima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione. La Regione non ha ancora legiferato per decidere quali competenze delle Province gestirà in proprio. A rischio da fine febbraio vi sono i servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole!

Chiara Schiavon ogni tanto mi frullano in testa. Ovviamente anche la mia famiglia è stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”. Da cosa è nata la tua passione per l’hand made? “La mia passione per l’handmade credo di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avuto molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far comprendere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”. Hai qualche desiderio per il futuro? “Il mio desiderio per il futuro sarebbe quello di realizzare qualcosa che mi identifichi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI

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nche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio degli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spesso, anche culturali. La figura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione professionale. Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione giovanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con punte del 65-70% nel sud Italia. Quel che preoccupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percentuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi. Dati che secondo gli analisti sono imputabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’influenza esercitata sui comportamenti e le attitudini delle ragazze fin dai primi anni di vita. Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha difficoltà finanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi. Grandi difficoltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percentuali nel caso delle femmine. Colpa degli indirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del fenomeno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro. Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavorativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).


Voci da palazzo 23

1 Voci da palazzo

L’opinione

Manovre di fine mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerlo “E

Clodovaldo Ruffato, Ncd

“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

Veneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione di Maria Pavan

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eccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare. “C’è una società consortile che si chiama Veneto Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la finalità positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”. Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Veneto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico direttamente dagli uffici regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadisce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle funzioni conferite. Per quanto riguarda la norma finanziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantificare le minori spese in

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega

“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“U Costantino Toniolo 350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate immediatamente per incrementare il capitolo di bilancio finalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATE

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“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende produttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografiche protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salvaguardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”. Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in continuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

n ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati, perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole farmacie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario efficiente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV

“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Agroalimentare

tanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affidata ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fine di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”. L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che definisce “di primaria importanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e finanze lontane dal territorio e dalle sue esigenze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affidamento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

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Franco Manzato

n Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fibra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fibra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fibre spontaneamente per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e operatori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.


24 Voci da palazzo

Voci da palazzo 1

Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

COMMENTI

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescita “T Province

DISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Centro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori finora in campo

di Maria Pavan

I

l lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero coalizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i riflettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifica e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

Alessandra Moretti e Luca Zaia continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i figli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pagarsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i figli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project financing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fiera opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’ufficio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arresto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’ufficio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’ufficio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso. Messaggio

ra le conseguenze nefaste del mancato riordino delle competenze da parte della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fino ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendimento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A beneficiare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servizio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”. S.B.M.

politico a pagamento a cura del

Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Intervista al Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità

Sinigaglia: “Zaia ha demolito il sociale lasciando sole le famiglie e i comuni” Stendendo un bilancio del suo lavoro in Consiglio regionale qual è il risultato che ritiene più importante? “Certamente la stesura del nuovo piano Socio-sanitario, un risultato importantissimo ottenuto grazie ad un approccio costruttivo perché credo fermamente che il diritto alla salute viene prima di qualsiasi contrapposizione politica e va salvaguardato per tutti. Il Piano approvato è molto positivo ma adesso va messo in pratica e qui arrivano le note dolenti”. Quali sono le problematicità maggiori che vede nella prossima attuazione del nuovo Piano socio-sanitario 2012-2016? “Il potenziamento dei servizi territoriali è rimasto lettera morta finora. Il Piano, infatti, definisce le nuove schede di dotazione ospedaliera-territoriale che privilegiano la razionalizzazione delle risorse rispetto ai tagli della spesa. L’obiettivo, dunque, è quello di diminuire i ricoveri tramite il rafforzamento delle cure territoriali con la nascita degli ospedali di comunità e delle medicine di gruppo integrate. Tutto questo, però, esiste solo in una minima parte. Non c’è stato il potenziamento di niente nel territorio, zero assoluto, e ciò la dice lunga sull’abbandono delle persone e delle famiglie più fragili e vulnerabili da parte del sistema socio sanitario”. Chi vincerà le prossime elezioni regionali dovrà farsi carico di realizzare quanto sino ad oggi è

ancora solo sulla carta e non a servizio del territorio e dei suoi cittadini. “Bisognerà rivedere le schede e le dotazioni e fare scelte importanti e, forse, impopolari come la riduzione del numero delle Ulss con la riorganizzazione complessiva del Sistema socio-sanitario. Anche in questo si vede la debolezza di Zaia. Ha tergiversato sulle scelte importanti per motivi di convenienza e di gestione del consenso e, intanto, ai veneti vengono tagliati i posti letto senza la dovuta riorganizzazione dei servizi territoriali. Se la politica non decide a rimetterci sono i cittadini”. I cinque anni di governo Zaia hanno visto scendere in piazza a protestare le categorie più deboli della nostra società. Storica la manifestazione dei disabili che chiedevano le dimissioni dell’assessore. Che è successo? “Questa è un’altra nota dolente della pagina scritta da questa maggioranza di governo in Regione: hanno demolito il sociale, un capitolo che prima era il fiore all’occhiello della nostra Regione. Prendiamo ad esempio il fondo per la non autusufficienza ridotto a 717 milioni nell’ultimo bilancio. In tempi di crisi come questi il Fondo dovrebbe aumentare e non calare, specie considerando che in Veneto circa 130mila persone con più di 65 anni vivono da sole. In Giunta ci si inorgoglisce per non aver aumentato le tasse con l’addizionale IRPEF regionale. Quando però non si aumenta la quota sanitaria e si aumenta la quota che la famiglia spende per ricoverare

il proprio caro nella casa di riposo, si va ad applicare una tassa specifica alla famiglia che ha maggiori necessità e bisogni! Oggi inserire un anziano in casa di riposo costa in media 1800 euro al mese ad una famiglia perché i finanziamenti regionali sono gli stessi del 2009”. Le persone in difficoltà non sono solo gli anziani. Anche per i ragazzi con storie difficili alle spalle mancano risposte certe. “Purtroppo questa Giunta ha avuto una scarsa attenzione nei confronti dei minori. E’ mancata totalmente una pianificazione e una programmazione. Una delle ultime Commissioni Sanità ha affrontato la questione rilevando come siano stati chiusi tre dei cinque centri regionali dedicati ai minori vittime di sfruttamento e abusi generando un risparmio di 400mila euro. Pochissimi se consideriamo che l’altra faccia della medaglia però è che abbiamo impedito a questi ragazzi di ricevere una risposta ad una situazione traumatica. Adesso i servizi dovrebbero venire erogati dai consultori familiari, che però a loro volta soffrono di una riduzione del personale anche del 60%. E’ quindi impossibile la presa in carico di questi bambini, di queste bambine, di questi ragazzi e di queste ragazze. Penso sia un dovere da parte del Consiglio regionale ripristinare i 400mila euro e riprendere l’esistenza e il concreto funzionamento dei centri regionali”. Il quadro è desolante. Che risposte sta dando questa Regione alle persone che soffrono per la crisi in corso da troppo tempo?

Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità e Sociale

“Direi che questa Giunta ha amplificato gli effetti della crisi proprio perché è stata assente nell’erogazione dei servizi. Oggi è essenziale aiutare chi non ce la fa a pagare l’affitto, rispondere ai lavoratori senza ammortizzatori sociali. Non può ricadere tutto sulle famiglie e sui comuni come invece sta di fatto avvenendo!” Cosa bisogna fare per invertire la rotta? “Occorre rimettere in piedi l’integrazione socio-sanitaria perché oggi è solo la sanità che tiene in piedi quel poco di sociale che ancora c’è. Non abbiamo bisogno di interventi monosettoriali guidati dalla Regione, che si vanta poi di avere erogato il piccolo contributo alle famiglie numerose, alle famiglie monoparentali o ai genitori separati; questo deve far parte del sistema socio sanitario, non di interventi spot. Mi dovrà spiegare l’assessore Ciambetti come è pensabile che la sanità dia le risorse per pagare i servizi educativi, asili nido e scuole materne. Siccome non potremo assolutamente tagliare i servizi asili e scuole materne, come li finanzieremo? Inoltre bisogna puntare sull’idea del welfare generativo per sostenere le persone disoccupate e prive di ammortizzatori sociali. Lo scorso anno abbiamo dato 5 milioni di euro ai Comuni che poi hanno attivato progetti per queste persone, inserendoli nei lavori di pubblica utilità: abbiamo dato risposta a 1.300 persone e abbiamo coinvolto 393 Comuni. A parer mio quest’anno dobbiamo almeno raddoppiare”.


Cultura 25

1 Cultura veneta La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato

da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo di Alain Chivilò

L

’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slongo ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte figurativa del pittore contamina a livello culturale la filosofia aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fiori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una figurazione originale di stampo impressionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa. L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

passati fino a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curatore Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edizione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sorto durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Carrà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafisiche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una figurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

A

nna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’ottimismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

L

’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mondiale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infiniti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali ufficiali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal considerare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumulatesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esaminarla e articolarla? I cambiamenti radicali verificatisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori e musicisti. Riconoscendo tale condizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che riprende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da filtro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore passionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografico Piero Slongo fin dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

MUSEO DEL VETRO

Parafrasando le titolazioni alle opere esistenti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realizzando nuove sculture, film, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un imponente progetto bibliografico elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verificare se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, mettendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito. A.C.

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UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

n un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare flussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografico totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddoppiati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che definisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofinanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.


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La Corri per Padova tra costumi e mascherine

La Corri per Padova tra costumi e mascherine

Runners e Walkers accolgono con entusiasmo le novità e continuano ad allenarsi seriamente nonostante le temperature siano un po’ rigide

Runners e Walkers accolgono con entusiasmo le novità e continua ad allenarsi seriamente nonostante le temperature siano un po’ rigide

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Sempre di corsa uro divertimento in maschera e di corsa. Questi i cuno sul divano, specie nella serata in cui si partiva da Runners e Walkers che hanno partecipato alla CXP Palazzo Moroni. “Mai un detto fu così veritiero: pochi ma buoni”. del giovedì grasso. La partecipazione non è mancata in zona Padova Così commentano anche gli organizzatori della CXP. Uno. Qua e là, qualche runner mascherato, soprattutto “Al di la dei dati ufficiali – continuano – possiamo con parrucconi. Anche lo speaker Dario Bolognesi era calcolare in circa 200 le persone che erano presenti alla mascherato tanto da sembrare invisibile ma sua voce partenza, più i sempre generosissimi volontari che non hanno mancato neanche questa sovrastava tutti e tutto. volta di offrire la loro presenza; Fra gli ospiti della Corri per Sono vere non finiremo mai di ringraziarli Padova una rappresentanza del e proprie per la grande sportività e senso di comune di Stra e dell’Apt di Vene- kermesse responsabilità che settimana dopo zia: un gruppo di figuranti venuti gli appuntamenti settimana dimostrano a noi e a a presentare il Carnevale in Villa della CXP tutti i partecipanti: siamo certi che Pisani a Stra di domenica 22 febbraio, evento che attira ogni anno decine di migliaia Runners e Walkers che non hanno partecipato il giovedì grasso per paura di soffrire troppo il vento e il freddo, di visitatori. Dida sotto foto di quelli in costume veneziano: I fi- la prossima volta che incontreranno un volontario con guranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni la bandierina lungo il percorso a “proteggere” il loro (fotografie di Sofia Penazzato) divertimento si fermeranno e gli daranno la mano rinMa il freddo di inizio febbraio ha trattenuto qual- graziandolo”.

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I figuranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni (fotografie di Sofia Penazzato)

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I figuranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni (fotografie di Sofia Penazzato)


Turismo 27 sì, viaggiare Friuli Venezia Giulia

Tarvisio, crocevia di culture

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di Renato Malaman

olti la ricordano soltanto per le sue caserme e le per immagini, sfuocate dal tempo ma cariche di nostalgia, legate ai vent’anni. Legate alla naja, quando quel cappello alpino con la penna nera e le insegne della glorosa Divisione Julia significava avventura, campi di addestramento in alta montagna, ma anche il sorriso strappato a tante belle ragazze del posto. Oggi gran parte di quelle caserme sono chiuse e i pochi militari ancora in servizio si mimetizzano con i residenti e i turisti. Sì, perchè Tarvisio più che una cittadella militare come un tempo è sempre più una città turistica, con una forte connotazione naturalistica e culturale. La cittadina che si trova al confine fra Italia, Austria e Slovenia vanta un singolare record: vi si parlano comunemente quattro lingue. Ovvero l’italiano, il tedesco, lo sloveno e, soprattutto, il friulano, il furlan, che è lingua ufficiale e non dialetto come altre parlate regionali. Tarvisio, che prende il nome dai Taurisci, un’antica tribù celtica che l’ha popolata prima dell’arrivo dei romani, è un crocevia di culture e di traffici, di idiomi e di abitudini. Città plurale e culturalmente stimolante. Per poco nel 2006, insieme alle vicine Klagenfurt e Kranjiska Gora non si vide assegnare le olimpiadi invernali (andate poi a Torino). Oggi è pure al centro di un interessante progetto, l’Idago, dedicato alla mobilità sostenibile, all’accessibilità e all’attrattività dell’area montana fra Italia e Slovenia, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e da fondi nazionali. Idago è un acronimo che in lingua slovena significa “Miglioramento dell’accessibilità e dell’attrattiva dell’area transfrontaliera montana”. L’area, che era già importante nel primo millennio a.C. e in epoca preromana, per i suoi giacimenti minerari, dal punto di vista idro-

Un progetto transfrontaliero finanziato dalla Ue punta ad una mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita di residenti e turisti introducendo mezzi di trasporto maggiormante compatibili con l’ambiente

Posta al confine fra Italia, Slovenia e Austria la bella località della montagna friulana dove si parlano comunemente ben quattro lingue punta oggi su un turismo di tipo naturalistico forte del parco naturale della Foresta Tarvisiana di una corona di straordinarie vette alpine e sulle perle costituite dai laghetti di Fusine geografico si colloca nell’area centro-europea in quanto i suoi corsi d’acqua afferiscono alla Drava e al bacino danubiano. E’ caratterizzata da zone alpine poco popolate e difficilmente accessibili, che vantano però un ricco patrimonio naturale e culturale. Il Progetto Idago punta a migliorare i collegamenti attraverso una mobilità dolce e sostenibile (introducendo anche dei servizi con bus navetta), aumentando la qualità del soggiorno dei residenti e dei visitatori, realizzando percorsi e servizi per il ciclismo interurbano e turistico, intensificando l’escursionismo anche con attività accessorie come lo sleddog e il dog-trekking, realizzando infine due importanti punti di informazione a Planina Pod Golico in Slovenia e a Fusine, il paesino famoso per i suoi laghetti color smeraldo e le sue rigide temperature invernali che gli hanno meritato l’appellativo di “Siberia

italiana”. Nella zona già esistono impianti per lo sci alpino e nordico, ma si possono praticare anche l’arrampicata, il pattinaggio su ghiaccio e l’escursionismo con le ciaspole. D’estate il Tarvisiano è il paradiso per gli amanti delle passeggiate. La maggiore attrattiva è il Parco Naturale della Foresta di Tarvisio, la più grande foresta demaniale italiana che ha per corona una costellazione di vette alpine spettacolari, a partire dal Màngart dall’alto dei suoi 2677 metri, vetta che fa da spartiacque fra Italia e Slovenia. Il parco comprende anche il Museo della Foresta con annesso orto botanico, nel quale si organizzano escursioni e visite guidate didattiche. Nella vicina Valbruna parte la strada che conduce al santuario del Monte Lussari, luogo di pellegrinaggio frequentato fin dal Trecento e ancora oggi molto caro a tutti i tarvisiani.

Nella foto di copertina il santuario di Monte Lussari (fondato nel 1360), uno dei luoghi più frequentati e amati del Tarvisiano. A destra, dall’alto: una veduta di Camporosso, fiori alpini, uno dei laghetti di Fusine, panoramica su Tarvisio e altre immagini della montagna tarvisiana. Nei Focus: il trenino del Raibl, Nives Meroi e il marito Romani Benet e Ararad Khatchikian, campione di sleddog e direttore della scuola italiana della specialità

Col trenino dei minatori nelle viscere del Raibl

Nives e Romano, una coppia da vertigini

Una delle principali attrazioni turistiche del Tarvisiano è il Parco internazionale Geo-Minerario di Raibl - Cave del Predil, visitabile anche con l’ausilio del trenino dei minatori per vedere da vicino come si estraevano piombo e zinco. La storia della miniera affonda le sue radici in epoca preromana (800 a.C.). Nel 1890 viene realizzata la prima centrale idroelettrica che dà energia all’argano di estrazione del pozzo. E il villaggio di Raibl è uno dei primi in Italia a conoscere l’energia elettrica nelle abitazioni. Nel 1898 prende l’avvio la costruzione della galleria di Bretto considerata dagli studiosi un unicum politico e geografico: i suoi 4884 metri collegano Italia e Slovenia. Nel 1953 inizia la crisi. La cava passa alla società Pertisola. Nel 1965 la Regione ne acquisisce la gestione. Il 6 febbraio 1991 una protesta durata 17 giorni da parte dei minatori fa sì che la miniera chiusa rimanga comunque un luogo da visitare.

A Tarvisio vive anche Nives Meroi, alpinista di caratura mondiale con all’attivo la conquista di ben 12 dei 14 “ottomila” della terra. Gran parte di queste imprese l’alpinista, lombarda di nascita, le ha compiute insieme al marito Romano Benet, suo compagno fisso di cordata. Le 12 vette sono state tutte raggiunte senza l’uso di ossigeno supplementare e di portatori d’alta quota. Di grande valore la conquista della cima del K2 del 2006 attraverso lo Sperone Abruzzi. La Meroi e Benet hanno raggiunto la cima da soli, senza l’ausilio dell’ossigeno e senza aiuti nel battere la traccia su tutto il percorso e sull’ultimo arduo tratto della montagna. Nel 2006 solo quattro alpinisti (i due italiani e due giapponesi con l’ossigeno) hanno raggiunto la vetta del K2. La loro casetta si trova in una radura della foresta tarvisiana, immersa fra gli abeti rossi. Non è raro incontrare la coppia in passeggiata e poter scambiare due parole con loro.

Il personaggio

Ararad, una vita per lo sleddog Si chiama Ararad Khatchikian, è di origine armena (ma è nato nel deserto del Sahara in Sudan) ed è uno dei più grandi protagonisti dello sleddog mondiale. Con i cani da slitta ha realizzato imprese memorabili, fra cui diverse partecipazioni alla leggendaria Iditarod in Alaska, la più famosa mille miglia del mondo con i cani da slitta. La moglie Monica, lombarda, non gli è da meno. Anche lei ha all’attivo imprese da Guinness. Armen Khatchikian è direttore della Scuola italiana Sleddog, che si trova proprio a Tarvisio. Lo sledddog per lui è una scelta di vita. Tutto iniziò nel 1983 quando scese in canoa con un amico il corso dello Yukon, lo stesso che Jack London discese su una zattera di legno dal Canada all’Alaska, percorrendo 3.200 km in 66 giorni. Durante il viaggio, Ararad restò affascinato dai villaggi indiani Athabaska che si affacciano sul fiume; conobbe i cercatori d’oro ma soprattutto si innamorò degli indomiti e infaticabili cani da slitta, unico mezzo di trasporto locale durante l’inverno quando lo Yukon ghiaccia. Rientrato in Italia, la vincita nel 1983 del concorso televisivo “Esprimi un desiderio, Stock ’84 lo realizza” abbinato al programma televisivo “Superflash”, condotto da Mike Buongiorno, gli consente di partecipare, nel marzo del 1984, alla sua prima Iditarod. Nel 1985 disponendo ormai delle attrezzature e dell’esperienza necessaria, fonda con il fratello Arminé, la Scuola Italiana Sleddog a Ponte di Legno, iniziando con 37 Alaskan Husky. Da allora è un susseguirsi di imprese e iniziative. La sua scuola è molto frequentata anche dai bambini che con i cani stabiliscono un rapporto speciale.


dei nostri amici

A nimali

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L’ESPERTO

IL VETERINARIO

A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

A cura del Dottore Andrea Feliciati

Sterilizzazione: perché consigliarla

Anche regole, non solo coccole

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendono all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione. Sicuramente c’è molta differenza tra adottare un cucciolo o un soggetto adulto, proveniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cercando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reciproca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragione mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

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Cani e gatti fanno sempre più parte integrante delle famiglie italiane per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino torna grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veterinario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso maldigerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifichino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veterinario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli: - Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto. Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capita di perdere l’entusiasmo iniziale e di conseguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la mancanza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono problemi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo. E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano abbandonati aumentando così il randagismo; - Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, specialmente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede intervento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi; - Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta; - Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno frequente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie. Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allargare le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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ADOTTAMI Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione assieme. Cerchiamo adozione in coppia. Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fratelli. Taglia medio-piccola, circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori. Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un canile. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata, taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada. Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che vogliono un’amica di gioco instancabile.

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia. Sabbia Maschio, taglia piccola, meno di kg.10. Circa 4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tranquillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una nuova famiglia.

Per le adozioni: Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus - Tel. 3289620233

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Mango Cocker maschio di due anni circa. E’ stato adottato 8 mesi fa, ma per problemi di organizzazione familiare è ritornato al canile. Ha solo due anni, non facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

Per partecipare a questa rubrica scrivete a: redazione@givemotions.it - Tel. 049 8704884

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Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-contenuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate. Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato.

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diritto di famiglia

diritto ereditario

Il mantenimento dei figli maggiorenni Avv. Alberta Garbin

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uello del mantenimento dei figli maggiorenni dentro sato al genitore con cui il figlio convive; egli infatti anticipa o fuori del matrimonio è un tema di grande attualità per il figlio tutte le spese e pertanto ha diritto al rimborso di che continua ad essere fonte di conflittualità giuri- quanto dovuto dall’altro genitore. Per contro nell’ipotesi in dica. Il dovere di mantenere i figli maggiorenni (e non) cui il figlio viva già da solo sarà lui a dover avanzare richieè sancito in primis dalla nostra costituzione che ne ha po- sta di mantenimento ad entrambi i genitori. L’assegno sto il dovere in capo ad entrambi i genitori e dal 2006 durerà all’infinito? Con il raggiungimento della magè espressamente previsto anche dal codice civile. Quali giore età il figlio non perde il diritto al mantenimento che spese sono contemplate nell’assegno di man- però non si protrarrà all’infinito. Tale dovere viene meno tenimento? L’obbligo del mantenimento del figlio ha un con il raggiungimento di un’autosufficienza economica del contenuto molto ampio, ricomprende al suo interno sia le figlio tale da garantirgli di soddisfare le sue esigenze di vita. spese ordinarie della vita quotidiana (vitto, abbigliamento Da tempo il concetto autosufficienza economica corrisponecc), sia quelle relative all’istruzione tra cui rientrano le de a quello di reperimento di un lavoro stabile e non precaspese per i testi scolastici, l’iscrizione universitaria, sia le rio. Altresì l’obbligo al mantenimento viene meno qualora spese per uno sport o un’altra attività di svago come ad il figlio rifiuti ingiustificatamente un’offerta di lavoro o sia esempio il canto o il ballo. Come viene quantificato del tutto inerte nella ricerca dello stesso; viene altresì meno l’assegno di mantenimento? Il Giudice nel quantifi- qualora il figlio studente proroghi oltremisura gli studi senza care l’assegno di mantenimento farà riferimento al tenore un rendimento. Tale requisito non sussiste in ipotesi di un di vita goduto dai figli durante la convivenza con i genitori, semplice ritardo nella fine del percorso di studi come ad altresì vaglierà il tempo che il figlio trascorrerà con ciascun esempio il dover ripetere un anno scolastico o alcuni esami genitore. Altro parametro è il reddito goduto dal genitore universitari. Qualora sussistano i presupposti che fanno obbligato. A chi dovrà essere versato l’assegno cessare l’obbligo al mantenimento tutelatevi rivolgendovi di mantenimento? E ancora pacifico che l’assegno per ad un legale per modificare il provvedimento del Tribunale il mantenimento del figlio maggiorenne dovrà essere ver- che prevede il vostro obbligo. Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@tin.it

Successione e dichiarazione di successione AVV. TOMMASO LA ROSA

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’art. 456 del codice civile prevede che la successione si apra al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto; se il defunto non ha disposto dei propri beni per testamento si fa luogo alla successione per legge. Quando si parla di successione a causa di morte bisogna tener presente che sono necessarie alcune formalità per completare il subentro degli eredi nei beni del defunto (il “De Cuius”). In particolare, una di carattere giuridico (l’accettazione dell’eredità) ed una di carattere fiscale (la dichiarazione di successione). Analizziamo anzitutto quella di carattere fiscale: gli eredi hanno l’obbligo di presentare la “Dichiarazione di Successione” entro un anno dalla data di apertura della stessa (ovvero dalla data di morte del de cuius). La dichiarazione deve essere compilata esclusivamente su apposito modello e va presentata presso l’Agenzia delle entrate competente in base al luogo di ultima residenza del defunto. Nella dichiarazione vengono indicati: - i beni immobili sui quali de cuius aveva un diritto reale (proprietà, nuda proprietà ecc.)

- i depositi bancari intestati o cointestati - i dati dei soggetti cui l’eredità spetta per legge o testamento. Non vanno invece indicati i beni mobili registrati (ad esempio: macchine o motociclette). Per presentare la dichiarazione di successione è necessario pagare le relative imposte; anche se è prevista una franchigia di 1.000.000 di Euro per il coniuge e ciascun figlio erede relativamente alle imposte di successione, restano da corrispondere le imposte ipotecarie e catastali la cui percentuale dipende dalla possibilità di chiedere delle agevolazioni. L’accettazione è invece il vero acquisto dell’eredità: può essere espressa o tacita. L’accettazione espressa è una dichiarazione formale, resa in un atto pubblico innanzi ad un Pubblico Ufficiale (Notaio o Cancelliere del tribunale), a cura dell’erede. E’ tacita quando, in mancanza di un atto formale, il chiamato all’eredità compia uno o più atti che presuppongono la sua volontà di accettare: ad esempio la vendita di un bene ereditario, che il chiamato erede non avrebbe diritto di compiere se non volesse accettare l’eredità.

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Diritto penale

Apologia di reato

I

recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo soggettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati. Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks. Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurisprudenza per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi apparentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o

Avv. Carmelo Sergi

il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti. Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del partito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi. Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera condotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubblicamente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi. Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cassazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con

sentenza del 4.5.1970 n. 65. La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la questione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera manifestazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la commissione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul quale, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personalità, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro

il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settimana fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieudonné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le seguenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinioni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.

Avv. Carmelo Sergi - via Umberto I n. 50 - 45100 - ROVIGO - tel. 0425460463 - fax 0425464763 - mail carmelo.sergi@libero.it

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La solidarietà che salva la vita

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L’Editoriale IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce*

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o partecipato nei giorni scorsi, invitato quale rappresentante della Professione Medica dal dott. Cristiano Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa sociale Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”. Il gruppo nasce, promosso dall’ Associazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra comunità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verificare e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul significato,sulle iniziative e sulle prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco sostegno che Cristiano Draghi così ci racconta:

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze

Le problematiche gastrite Continua a pag. 33

Mal di schiena e le posizioni del sonno Continua a pag. 33

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L’Editoriale Segue da pag.

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IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce* “Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimensione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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L’intervento dentisti: come cambia la professione

di Dott. Bruno Noce*

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a professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale. Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli imprenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie. Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere prestazioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo stracciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi. Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di correttezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le proprie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti. *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

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Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze Perché nelle diete è bene non adottare il metodo “fai da te” e quanto spesso questo è causa di insuccesso? Le diete “fai da te” peso possono essere potenzialmente pericolose in quanto se troppo restrittive e non bilanciate nei macro nutrienti (carboidrati, proteine e grassi) rischiano di mettere a rischio la salute della persona. Inoltre in presenza di alcune patologie (metaboliche, renali, epatiche, cardiache ) oppure in presenza di alcune condizione parafisiologiche quali la gravidanza è l’allattamento è necessario l’intervento del medico nutrizionista per garantire la salute. Spesso, le diete dimagranti “autogestite” sono causa di insuccesso con conseguente recupero del peso perso in breve tempo in quanto la “dieta” così come viene intesa è messa in pratica per un periodo limitato senza il supporto di un attività fisica programmata ne di un educazione alimentare e nutrizionale. Solo l’intervento del medico specialista sarà in grado di indicare al paziente, quali saranno le strategie dietetiche, comportamentali ed eventualmente fitoterapiche e farmacologiche per ottenere una riduzione del peso corporeo duratura nel tempo e per migliorare lo stato di salute. Quali sono le conseguenze delle diete lampo che portano in tempi brevi ad un importante calo di peso? Le conseguenze immediate delle diete “lampo” sono soprattutto una rapida e controproducente perdita di massa muscolare e successivamente di grasso corporeo. Inoltre, le diete molto restrittive allo scopo di

ottenere un rapido calo di peso messe in pratica dalle adolescenti sono a rischio in quanto possono essere causa di insorgenza di disturbi del comportamento alimentare quali anoressia e bulimia nervosa. Qual’è il suo giudizio sulle diete iperproteiche o Dukan? Queste tipologie di diete “sbilanciate” sono caratterizzate da una iniziale abolizione dei carboidrati o zuccheri, da un eccessivo consumo di proteine e grassi, da chetosi non controllata (possibile nausea, vomito, cefalea, alitosi) e soprattutto da un sovraccarico renale ed epatico. Tali diete, molto in voga negli ultimi anni, oltre ad essere diseducative possono essere causa se protratte a lungo di iperuricemia, osteoporosi e disturbi del comportamento alimentare. Inoltre alla sospensione di tali diete si ha inevitabilmente nella maggioranza dei casi un recupero abbastanza rapido del peso perso con enormi sacrifici. Quanto è importante che alla dieta venga abbinata un’attività fisica adatta al paziente? L’ attività fisica oltre a favorire uno stile di vita più attivo, comporta numerosi benefici: favorisce il calo ponderale, mitiga la fame nervosa, migliora la funzione respiratoria, migliora l’apparato cardio-circolatorio, riequilibra la concentrazione dei grassi nel sangue con riduzione dei trigliceridi, del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e con aumento del colesterolo HDL (colesterolo buono), migliora una eventuale ipertensione arteriosa, migliora la tolleranza al glucosio e quindi aiuta a

prevenire il diabete di tipo 2 e a compensarlo meglio se già presente, contribuisce alla prevenzione della osteoporosi, riduce il rischio di tumore al seno e all’intestino. Chi pratica un attività sportiva vive un miglioramento del senso di benessere, perché si riducono l’ansia, la tensione e la depressione, aumentano la percezione e la convinzione di essere capaci di continuare positivamente ad affrontare l’impegno, migliora l’immagine che si ha di sé stessi e infine si affinano tute le strategie inerenti alla modificazione del comportamento alimentare al fine di mantenere il risultato raggiunto. Il mantenimento del peso è un altro aspetto fondamentale della terapia, non sempre facile da conseguire Tre sono gli elementi che consentono di mantenere il peso forma dopo la dieta: l’educazione alimentare, l’attività fisica e il pensiero positivo. Alla fine della dieta messa in atto per perdere il peso in eccesso diventa importante una corretta rialimentazione, in quanto scatta il meccanismo della disinibizione. Il termine sta ad indicare proprio la perdita di controllo alimentare che stimola l’assunzione di una quantità di alimenti maggiore di quella necessaria. Dopo un periodo di restrizione dietetica si assiste sempre a una certa progressiva ma limitata ripresa del peso perduto, che non ha possibili spiegazioni e che presenta una estrema variabilità. Quando una persona in sovrappeso decide di perdere peso affronta il problema con una dieta e con un programma che con il tempo ottiene una modificazione del comportamento e una certa educazione alimentare,

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E’ ATTIVO IL SERVIZIO DI ALLERGOLOGIA Dove vengono effettuate: visite specialistiche ambulatoriali, prick test, patch test per l’inquadramento diagnostico del paziente affetto da: Oculo-rinite atopica, Asma bronchiale, Eczema atopico, Orticaria-angioedema, Dermatite da contatto.

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un cambiamento delle abitudini di attività fisica e di alimentazione. Questo programma deve essere mantenuto anche dopo il raggiungimento del peso ottimale, perché avrebbe ben poca efficacia se venisse applicato soltanto durante il periodo di trattamento dimagrante. I principi che aiutano a perdere peso devono essere inseriti permanentemente nella propria vita quotidiana. L’esercizio fisico è certamente essenziale nel processo di mantenimento del peso perduto. Dr. Iacopetta Salvatore - Medico chirurgo Specialista in Scienza dell’alimentazione Dietologo - Nutrizionista Poliambulatori Aquafit Via dei Soranzo, 4 - Scorzè (Ve) Tel. 041 5848500

Le problematiche gastrite

Negli ultimi anni c’è stato un progressivo aumento delle malattie allergiche e malattie allergiche ,o meglio definite sindrome allergiche, sono patologie che si evidenziano clinicamente in forme diverse, ma aventi un meccanismo patogenetico comune dovuto ad una “esagerata”risposta dell’organismo verso allergeni innocui per i soggetti “normali”. Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito ad un progressivo aumento della prevelenza e severità delle allergie, ma grazie alla ricerca scientifica anche ad un notevole miglioramento delle terapie. Tutto questo porta al concetto di “Marcia Allergica” che descrive un collegamento fra patologie cutanee ad esordio spesso molto precoce quali la DERMATITE ATOPICA e malattie dell’apparato respiratorio quali RINITE ed ASMA BRONCHIALE. L’allergologia è la branca della medicina che si occupa anche dello studio e della terapia delle ALLERGIE ALIMENTARI che possono manifestarsi con ORTICARIA, ANGIOEDEMA, SHOCK ANAFILATTICO.

Dott. Iacopetta Salvatore

empre più persone, al giorno d’oggi, sono soggette a diverse problematiche gastriche che se vengono trascurate possono portare anche a conseguenze a lungo termine. I sintomi e le cause di tali disagi sono molti e varie. Il più frequente è lo stress che si collega ad uno stile di vita forsennato e ad un’alimentazione scorretta. Troviamo, poi, il batterio Helicobacter Pylori, uno dei maggiori responsabili dei disturbi gastrici e l’abuso di aspirina e antinfiammatori, a cui si associano bruciori, iperacidità con rischio di ulcere e gastriti. Vediamo alcuni dei disturbi gastrici più frequenti. DISPESIA O CATTIVA DIGESTIONE La dispepsia è un disturbo legato fortemente alle abitudini di vita e di alimentazione tipiche del mondo occidentale. I sintomi tipici cattiva digestione si individuano nella parte superiore dell’addome e possono essere bruciori di stomaco, rigurgito acido, eruttazioni, alitosi, dolore alla parte alta dell’addome, senso di digestione lunga e laboriosa. Sintomi meno comuni sono cefalea, tosse, difficoltà alla deglutizione e a volte vomito alimentare. Le cause di dispepsia possono essere ricercate in uso di medicinali (antinfiammatori non steroidei o FANS come l’aspirina, ferro, teofillina ecc.), helicobacter pylori, ulcera gastrica allo stomaco, gastriti, cattiva alimentazione, obesità e malattia da reflusso gastroesofageo. REFLUSSO E’ la risalita involontaria e ripetuta dei succhi gastrici e di parte del contenuto dello stomaco lungo l’esofago, talora fino alla gola. Se il disturbo si presenta più volte durante la giornata e insorgono altre complicazioni si può parlare di malattia da reflusso gastroesofageo. Il sintomo caratteristico è un senso di rigurgito acido nell’esofago, unito a bruciore al petto e nello stomaco. Questa sensazione diventa acuta durante la notte e quando si è distesi. Essendo molto acidi, i succhi gastrici che passano per l’esofago provocano irritazione, provocando a volta anche problemi alla gola e alle

corde vocali. Il reflusso può dipendere dal rilassamento, della valvola posta alla fine dell’esofago, la quale servirebbe ad impedire il ritorno del contenuto gastrico, e dal prolungato ristagno di cibo nello stomaco. INTERVENIRE AL NATURALE La natura ci può essere d’aiuto anche in caso di problematiche gastriche. L’Erboristeria consiglia gli integratori GSE REPAIR e STOMAC. Il primo è a base di estratto di semi di Pompelmo, i quali contribuiscono all’equilibrio microbico del nostro organismo, e Rutina, Allora, Salicaria, Boswellia, Passiflora e Centella che aiutano il sistema digerente a funzionare in modo corretto e favoriscono la cicatrizzazione. Il secondo oltre ai semi di Pompelmo, contiene estratto di Ananas, Coriandolo, Carvi, Cardamomo, Rabarbaro, Cardo mariano e Frutto-olisaccaridi, i quali compiono effetti benefici sulla funzione digestiva. I FARMACI, TANTI DANNI ALLO STOMACO Frequenti sono le problematiche gastriche che insorgono durante l’assunzione di farmaci, i quali hanno un’azione aggressiva a causa del loro principio attivo verso le mucose dello stomaco. Bruciore, dolore allo stomaco, gastriti, lesioni con ulcerazioni, fino ad arrivare a veri e propri sanguinamenti. Nei casi più semplici, il disturbo si placa attraverso la sospensione del farmaco implicato, ma nel momento in cui le terapie sono protratte per lunghi periodi o quando si è in condizioni di non poter arrestare l’utilizzo del farmaco, il danno gastrico può diventare cronico, arrivando ad avere un’altra malattia da curare. Importante, quindi, è associare le cure farmacologiche con una gastroprotezione, meglio ancora se fatta a livello naturale. La Finestra Naturale Via Pava, 17 - Galta di Vigonovo (Ve) - Tel: 049 9832493 www.erboristerialafinestranaturale.it


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Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il peso. Problema superabile sce-

gliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it

Cancro orale: l’importanza della prevenzione Non vanno sottovalutate lesioni, anche piccole, se non regrediscono entro 15 giorni Dott. Betteto qual’è l’importanza della prevenzione per il cancro orale ? “E’assolutamente indispensabile. Il cancro orale (carcinoma della lingua, della faringe, del labbro e della cavità orale) rappresenta nel mondo circa il 6/10% delle patologie maligne, 10% nell’uomo 4% nella donna. In Italia l’incidenza media è di 8,44 casi l’anno ogni 100.000 individui maschi e di 2,22 tra le donne. I tassi di incidenza sono più elevati nelle regioni dell’Italia settentrionale soprattutto nel nord est. In Italia ogni anno muoiono circa 3000 persone a causa del tumore alla bocca e questo perché spesso viene diagnosticato in ritardo. Una percentuale di pazienti sottovaluta il problema, pensando si tratti di afte o di piccoli graffi, ritardando cosi il controllo dall’odontoiatra e di conseguenza a volte una diagnosi di lesione precancerosa. Bisogna ricordare che anche se non ci sono dolori e fastidi non vanno mai sottovalutate lesioni, anche piccole, del cavo orale che non regrediscono entro 15 giorni, altrettanto in caso di macchie rosse, bianche e rigonfiamenti non bisogna aver paura di farsi visitare dal proprio odontoiatra di fiducia. L’intercettazione in fase iniziale di un tumore del cavo orale è indispensabile e guardarci in bocca è un gesto semplice per la salute che ci salva la vita. Bisogna ricordare alcune delle norme per prevenire il tumore della bocca: non fumare, moderare o eliminare il consumo di bevande alcoliche, si devono

proteggere le labbra se ci si espone spesso al sole, avere un’alimentazione equilibrata con abbondante consumo di frutta e verdura fresca mantenendo un buon livello di igiene orale e visite periodiche di controllo dal dentista”.

Il dr. Andrea Betteto

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Che cos’è il bullismo Il trattamento psicologico aiuta le vittime a rielaborare l’impatto emotivo degli episodi

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l bullismo è un insieme di atteggiamenti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commesse da un soggetto “forte” (bullo) nei confronti di un soggetto percepito come “debole”. Le caratteristiche essenziali sono l’intenzionalità, la persistenza nel tempo e l’asimmetria di potere. Il bullismo, quindi, si configura come un comportamento sistematico e ripetuto in una situazione di disuguaglianza di forza e di potere. Il fenomeno riguarda sia i maschi che le femmine, dai 7-8 ai 14-18 anni e si manifesta soprattutto in ambito scolastico. Le vittime di bullismo possono manifestare il proprio malessere in diversi modi. Alcuni ragazzi cercheranno di evitare di andare a scuola per sottrarsi al ruolo di vittima designata dei bulli, lamentando sintomi da stress, mal di stomaco, mal di testa, incubi e attacchi di ansia. Gli episodi di bullismo possono generare nelle vittime effetti negativi anche sulla concentrazione e sull’apprendimento, o indurre tentativi di allontanamento dalla scuola, paura della scuola e/o di uscire di casa. Talvolta le vittime possono sviluppare fobie specifiche e comportamenti di evitamento. Bulli e vittime sembrano mancare della capacità di gestire correttamente le emozioni: le vittime non riescono a manifestare la rabbia e spesso non la riconoscono bene; i bulli mancano di empatia e di comprensione dei propri stessi sentimenti. Per le sue caratteristiche il bullismo può essere considerato alla pari di un evento traumatico, in quanto è presente l’elemento della minaccia fisica e psicologica della persona. Il trattamento psicologico aiuta le vittime a rielabo-

rare l’impatto emotivo degli episodi di bullismo, focalizzando l’attenzione sulle conseguenze psicologiche di questi eventi così stressanti a cui possono essere sottoposti bambini e ragazzi. E’ possibile lavorare anche con il “bullo”, rielaborando gli eventi e i modelli che possono averlo portato a sviluppare un comportamento aggressivo e traumatizzante, ma anche per fargli sviluppare delle modalità alternative di comportamento più sane per lui e per gli altri.

Dott.ssa Cristina Zago

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 Mail: zago_cristina@virgilio.it

Le lenti progressive

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ono costruite con zone di visione a progressione graduale, garantendo una visione nitida da vicino a lontano con la medesima lente. Una visita oculistica è determinante per valutarne l’uso; utile la valutazione posturale. L’Ottico deve seguire misure precise di montaggio, allineare il centro della pupilla al centro delle lenti progressive perchè siano funzionali. Chi le porta deve adattarsi a nuove condizioni ; ad es. per salire le scale, bisogna spostare leggermente la testa più in basso per vederle attraverso la parte intermedia o superiore . Nella lettura da vicino dobbiamo puntare il mento verso ciò che dobbiamo leggere in modo da utilizzare la parte inferiore della lente. L’adattamento di norma si ha in 2-3 settimane in cui si avrà una visione sfuocata e piccole distorsioni ai bordi della lente, con movimenti della testa soprattutto per lettura poiché il campo di visione per essa è solo nella parte inferiore della lente. E’ necessario adattarsi alle singole aree di visione . E’ importante che la montatura sia stabile poiché in relazione ad essa vi è la centratura delle lenti sull’asse visivo, che cambia se la montatura varia la sua posizione sul naso. Nuove tecnologie hanno permesso di avere a disposizione lenti personalizzate che migliorano il confort del paziente. Le progressive non sono adatte ai pazienti con deficit della motilità, anisometropia importante, problemi posturali cervicali ( le lenti presentano al loro interno dei prismi che possono aumentare le tensioni cervicali), anche se è possibile costruire delle lenti con prismi aggiuntivi secondo le necessità del paziente. Possiamo dire che un paziente neo-presbite è nelle condizioni ideali per poter avere una visione a

tutte le distanze con le lenti progressive. Anche i bimbi con strabismi accomodativi possono usarle, come i piccoli pazienti operati di cataratta congenita. Un cenno alle lenti intraoculari progressive negli operati di cataratta che non hanno la stessa diffusione di quelle da occhiale a causa del costo e della scarsa qualità visiva per il paziente .Possiamo applicare anche lenti a contatto progressive.

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Soluzioni:

RIDIAMOCI SU… Barzellette rapide… • Donna con occasionale amico, sentendo un rumore: “Cielo… mio marito!” “Ma non mi hai detto che eri vedova?”“Oh… sì scusa, la forza dell’abitudine!” • Tra fidanzate di ladri: “Hai visto che bell’anello mi ha regalato Luigi?” “Bello, ci ha messo molto per sceglierlo?” “No, giusto il tempo di far scattare l’allarme.” • In confessionale: “Quante volte hai peccato, figliolo?” “Perché, se si fa il record danno un premio?” Tra amici… • Tra amici: “Ho vinto due milioni di euro al totocalcio, ma non ho cambiato abitudini.” “Davvero?” Dice l’amico. “Certo, la vincita l’ha ritirata mia moglie!” • “Sono settimane che non riesco a dormire. Se non trovo 100 mila euro, dovrò dichiarare fallimento!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire che mi presterai il denaro?” “No, però ho degli ottimi sonniferi!” Uomini… • Che differenza c’è tra un uomo e un gatto? Nessuna, entrambi hanno terrore dell’aspirapolvere.

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4 A tavola

A tavola 37

La rubrica di cucina

RISOTTO MIMOSA Un primo piatto che si rivela di certo perfetto l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna. Prendendo spunto dal fiore omaggio di questa giornata, abbiamo pensato ad un risotto che ne richiamasse i colori e la delicatezza. Ennesima versione del risotto alla zucca, meno dolce rispetto ai più comuni abbinamenti con amaretti e mandorle, invece più fresca e primaverile grazie ai verdi pisellini.

Ingredienti per 5 persone 375g riso Carnaroli

1/4 cipolla bianca

2 spicchi di zucca

3 foglie di salvia

mantovana (circa 360g)

olio evo

3 - 4 cucch. pisellini di

2 dadi da brodo vegetale

Baone

biologico

2 spicchi d’aglio

sale

27g formaggio a fette

Procedimento Mondare e lessare la zucca nella pentola a pressione, con il cestello per la cottura a vapore. Affettare e soffriggere la cipolla in una padella con l’olio, unire i pisellini e portarli a cottura bagnando con acqua; insaporire con il sale. Mondare l’aglio e farlo dorare in un tegame, aggiungere la zucca e schiacciarla con una forchetta, profumare con la salvia sminuzzata. Versare il riso nel tegame con la zucca, farlo tostare, quindi cuocerlo con acqua ed i dadi da brodo vegetale. Quando il riso sarà quasi pronto, unire i pisellini e regolare di sale. Mantecare con il formaggio e servire.

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Oroscopo PRIMAVERA IN ARRIVO: SI RISVEGLIANO

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