Padova nord marz2015 n39

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di Padova Nord

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Marzo 2015

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.39 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Vigonza, sanità Ambulanza notturna, al via la sperimentazione pag.

Limena “Bati Marso” fra divertimento e tradizione

Vigodarzere Casetta dell’acqua, un successo i primi nove mesi

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L’informazione locale è sempre con te: turni serali, polemica con la polizia locale dell’unione

Febbre da gioco, una malattia seria

Nuovi orari e turni serali per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma chi pensa alla sicurezza di chi deve svolgere questo compito? Verte su questo il braccio di ferro tra vigili dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta. pag. 9

Gioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici. pagg. 20-21

NOVEnTA: “IL MIO RICORDO DEL 25 APRILE 1945”

politica, si candida tosi e spacca la lega

“Il 25 aprile 1945 mi trovavo ad Arre, in campagna, dove mi ero rifugiato con la famiglia per scappare dai bombardamenti che colpivano Padova. Ero poco più di un bambino, ma mi è chiarissimo in mente cosa è successo”. pag. 15

All’interno del giornale

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Sportello di “ricollocamento” arrivano le prime assunzioni A Cadoneghe tre disocccupati “over 50” trovano un nuovo impiego, altri invece hanno seguito un percorso di aggiornamento e formazione per un nuovo lavoro

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distanza di poche settimane dalla chiusura del progetto realizzato dalla cooperativa sociale Il Sestante e finanziato dalla Camera di commercio, l’amministrazione comunale di Cadoneghe valuta i risultati dello “Sportello over 50”, un progetto sperimentale rivolto all’orientamento nel mercato del lavoro di persone che, a 50 anni o più, cercano lavoro, e dunque disoccupati, esodati, persone in mobilità o

in cassa integrazione. “Siamo riusciti a reinserire nel mondo del lavoro tre beneficiari, due dei quali collocati in importanti realtà del territorio. - spiega l’assessore comunale alle Politiche sociali Augusta Parizzi - Iniziative come questa danno risposte adeguate al bisogno di ricollocazione professionale in questo periodo di crisi. A Cadoneghe hanno chiesto aiuto più donne che altrove (40 per cento

a sentenza del Tar può non piacere. E’ magari giusto non piaccia. Ma è sacrosanta. Del resto, la differenza tra una democrazia e una dittatura sta proprio in questo: in democrazia, è permesso tutto ciò che non è esplicitamente vietato, in una dittatura è vietato tutto ciò che non è esplicitamente permesso.

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contro il 19 a livello provinciale). Il livello di scolarizzazione a Cadoneghe si conferma medio-basso: ciò significa che soltanto una piccola parte di persone continua ad aggiornarsi e quindi in qualche modo si predispone a un ricollocamento”. Cadoneghe ha collaborato al progetto istituendo, da ottobre a fine dicembre, uno dei sei sportelli attivi nel territorio provinciale. pag. 10

Editoriale

La Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. pag. 23

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news da laPiazzaweb 3

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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di febbraio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Sport, dell’Isis Rovigo hacker, e di Chiara Schiavon che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni, e Stefano Callegaro vincitore di Masterchef! seguici su www.lapiazzaweb.it

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EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO:

Renzi ci regala la banda ultra larga. Arrivasse almeno la banda larga…

L’Italia è il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo

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on so se capita a tutti ma capita certamente a molti. Internet non è per nulla veloce in tanti, troppi comuni del Veneto. Una regione che già rispetto ad altre è avanti su tutto, figuriamoci su questo. Eppure! La banda larga è lontana a venire persino nelle zone industriali figuriamoci a casa mia! Ora però, promette il premier, tutto cambierà perché “la comunicazione sulla banda ultra larga – ha affermato Matteo Renzi – è l’abc del nuovo alfabeto economico” del Paese. Come dire che la banda larga è un genere di prima necessità per le nostre imprese che, per competere su scala mondiale hanno bisogno, come minimo, di essere veloci e al passo con i tempi della tecnologia. Purtroppo però l’Italia sconta un ritardo mostruoso, tanto che nel 2014 risultava ancora il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione (Nga) in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo; con la prospettiva di giungere solo nel 2016 al 60% di copertura a 30 Mbps e in assenza di piani di operatori privati per avviare la copertura estensiva a 100 Mbps. Una realtà dura da capire prima ancora che da accettare. E noi veneti dovremmo essere i primi a lamentarcene vista la nostra

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Chioggia, Miranese nord, Rovigo. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!

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propensione al lavoro veloce e all’efficienza ad ogni costo. Ben venga dunque lo sforzo del governo Renzi che ha varato il piano per la banda larga con obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione a 100 Mbps (Megabyte per secondo) entro il 2020. L’investimento sarà ingente Il piano prevede investimenti pubblici per 6 miliardi da qui al 2020 “che – ha spiegato il ministro Delrio – avranno un effetto moltiplicativo”, spingendo i privati a investire a loro volta e “permetteranno all’Italia di superare gli obiettivi europei”. Altri 2 miliardi saranno messi dalle aziende in base ai piani di investimento già annunciati. Infine il governo spera di riuscire a “sollecitare” le imprese a investire ulteriori 4 miliardi. L’impegno dei privati, putroppo e per forza di cose è fondamentale e da questo dipenderà la copertura dell’intero territorio italiano. “Il piano sulla banda ultra larga - ha spiegato il ministro Guidi - garantirà al Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali”. Ottimo a dirsi, difficile a farsi visto che ancora oggi navighiamo in rete non attraverso autostrade digitali ma attraverso sentierini accidentati di campagna, ogni tanto incespicando su “una buca intergalattica” che ci disconnette e addio al resto del mondo!

Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza, Limena, Villafranca, Rubano, Noventa Padovana, per un numero complessivo di 27.079 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 16 marzo 2015 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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Il BLOG DEL DIRETTORE La lettera di una lettrice fornisce lo spunto per parlare di un argomento di grande attualità: è bene fidarsi dei vaccini oppure no? Come ci si informa davvero? Una delle Ulss del Veneto va a trovare le mamme a casa loro? Un’ingerenza o giusta informazione? seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

IL SONDAGGIO E’ entrata nel vivo la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Vien da chiedersi, però, viste gli esiti di altre elezioni regionali degli ultimi tempi, se i veneti ci credono ancora. Votare serve? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/

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4 Argomento del mese OCCUPAZIONE IN POSITIVO Finalmente arrivano segnali incoraggianti sul fronte dell’occupazione, con nuove assunzioni nei primi mesi del 2015. La conferma, però, arriverà solo con le ricadute positive per i lavoratori e i fatturati delle aziende. Intanto funziona l’esperienza di formazione per le persone con disabilità che possono così trovare un impiego stabile di Martina Celegato

Un percorso “mirato” permette ai disabili di acquisire competenze utili

Confindustria Padova certifica un incremento di fatturati per le grandi aziende

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eramente sboccia la “primavera” per il mondo del lavoro? Siamo sul serio di fronte alla tanto agognata svolta che dovrebbe far ripartire l’economia e favorire l’occupazione? Secondo gli addetti ai lavori i primi segnali ci sono tutti: dall’incremento dei posti di lavoro a Padova e in Veneto all’aumento dei ricavi delle grandi aziende. Per ora si tratta di riscontri “statistici” che dovranno trovare conferma le prossime settimane e i prossimi mesi. Intanto è un primo spiraglio, accanto al quale trovano posto anche le buone notizie per i disabili alla ricerca di un posto di lavoro. Lo conferma l’esperienza di Niuko, la società per la formazione valuta da Confindustria e che opera nel territorio con diverse tipologie di attività per l’integrazione al lavoro e la formazione mirata all’inserimento professionale. La formazione continua proposta non si limita all’inserimento di giovani figure professionali, disoccupati o inoccupati ma spazia anche all’inserimento di persone affette da disabilità che possono trovare attraverso la formazione professionalizzante e mirata all’inserimento all’interno dell’azienda all’interno della quale si volge il tirocinio formativo un posto del lavoro. “Nel periodo 2011-2014 quattro persone con disabilità su

“MiMprendo” da padoVa 17 progetti

“L’incubatore” di idee vincenti

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Disabili e lavoro: la formazione aiuta a

ono 81 i progetti innovativi proposti dalle aziende di ogni settore e dimensione, comprese le multinazionali, per l’edizione 2015 di Mimprendo Italia, il progetto ideato promosso dai giovani imprenditori di Confindustria Padova. Non a caso dalla nostra provincia arrivato ben 17 progetti (su 29 veneti). Dal distributore automatico di minuteria Lean all’app per l’illuminazione efficiente in galleria, dalla linea innovativa di prodotti per go-kart alla cassa audio in ceramica per un sound sofisticato. Su questi progetti si misureranno in una competizione di sei mesi team multidisciplinari di studenti, laureati e dottorandi che affiancheranno l’imprenditore nello sviluppo della propria idea offrendo il valore aggiunto dell’accesso alla ricerca e della creatività. Una sfida per collegare le idee imprenditoriali con le menti creative degli universitari, che da quest’anno può contare sul network con Comune ed Esu di Padova. Mimprendo è un l’incubatore di imprenditorialità ideato a Padova nel 2009 e dall’anno scorso alla ribalta nazionale, che permette a giovani universitari in tutta Italia di misurarsi con l’innovazione e di sviluppare idee nel cassetto degli imprenditori. Trasformando l’intuizione in nuovi progetti o prodotti con ricadute industriali (e commerciali), come è avvenuto nel 70% dei casi. Come per Experenti, la piattaforma di realtà aumentata made in Italy che ha mosso i primi passi con Mimprendo, o lo sviluppo di una valvola criogenica che ha già trovato clienti in Russia e Asia. M.C.

cinque fra quelle inserite nei progetti curati da Fòrema, il “ramo” padovano di Niuko, hanno trovato lavoro: sulle 53 che hanno completato il percorso, infatti, 43 hanno oggi un impiego. E i numeri fanno ben sperare anche per i progetti 2014-2015, che hanno coinvolto in totale 20 persone: le previsioni di assunzione, infatti, fanno pensare a risultati simili a quelli già registrati. Per le persone con disabilità inserite nei progetti, tutte iscritte nelle liste provinciali, sono state messe a punto tra il 2011 e oggi 8 azioni formative, nate sulla base di un’attenta analisi dei fabbisogni delle imprese del territorio e strutturate in un percorso di formazione, counselling e stage in azienda. Tra le figure professionali formate: esperto del processo produttivo, con competenze di utilizzo e assemblaggio di componenti elettriche e meccaniche, addetto al magazzino con competenze di gestione del magazzino, addetto alla segreteria e front-office con competenze di utilizzo dei più diffusi applicativi per l’automazione d’ufficio e competenze di segreteria generale, gestione delle vendite e del cliente,. In totale, i piani prevedono quasi 3mila ore di formazione, oltre 3mila di stage e circa 300 ore di counselling.” Aggiunge Marino Malvestio, presidente di Niuko: “Da quest’anno “esportiamo” anche a

Vicenza le buone prassi maturate a Padova nel campo dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.” Un progetto all’avanguardia che va ad inserirsi in un contesto che sembra finalmente riprendere una spinta positiva come dimostrano i datidi Confindustria Padova che finalmente registrano un andamento in crescita dopo la stazionarietà degli ultimi due anni. “Se il 46,4% delle imprese manifatturiere padovane - spiegano i vertici di Confindustria - ha ritrovato nel 2013 ricavi superiori a quelli pre-crisi (2008), il dato sale al 72,4% per la chimica, 68,5% per l’alimentare, 60% per la farmaceutica. Le medie imprese (tra 10 e 50 milioni di euro di ricavi) registrano nel 2013 ricavi superiori a quelli pre-crisi (+2,1%). Le grandi (oltre 50 milioni di ricavi), che dopo la brusca caduta nel 2009 (-28%) hanno mostrato una maggiore capacità di recupero, hanno tuttavia ricavi più bassi del 2008 (-1,8%). A soffrire di più sono le imprese micro (sotto i 2 milioni) che nel 2013 registrano ancora un -19,4% rispetto ai livelli pre-crisi. Tra i settori che invece guidano la risalita, registrano performance dei ricavi a due cifre alimentare (+32,6%), farmaceutica (+25,9%), chimica (+20,4%), riparazione (+18,3), legno, carta e stampa (+14,6).”


Argomento del mese 5 Piove di Sacco

Economia

a trovare un posto Nuova gruppo dirigente E’ affiancato dai vice Mario Ravagnan e Luca Iazzolino

Massimo Finco guida Confindustria Padova di Martina Celegato

C

onfindustria Padova ha scelto il nuovo presidente nel corso dell’ultima assemblea, durante la quale ha “investito” il successore di Massimo Pavin. A prendere le redini dell’associazione è Massimo Finco, eletto quasi all’unanimità. Ha ottenuto infatti il 96,1% dei voti favorevoli ossia 675 voti espressi. Su proposta del presidente, l’Assemblea ha poi eletto vice presidenti gli imprenditori Mario Ravagnan, 51 anni, consigliere delegato Ravagnan Spa (Limena) e Luca Iazzolino, 43 anni, amministratore delegato Plastotecnica Spa (Bagnoli di Sopra). Completa la vice presidenza, come componente di diritto, il presidente dei Giovani Imprenditori Rodolfo Cetera. Una novità è stata portata durante l’assemblea ossia l’elezione diretta da parte dei soci, a seguito della modifica dello statuto del 2013, dei nove componenti elettivi del Consiglio Generale. Sono stati quindi eletti Sara Bellini (Mik Italia Srl), Isabella Chiodi (IBM Italia Spa), Graziano Debellini (Hotelturist Spa), Francesca Facco (Elle Emme Srl), Luca Giuman (Infonet Solutions Srl), Stefano Griggio (Sapiselco Srl), Annalisa Marchetti (MCM Marchetti Srl), Roberto Reffo (La Meccanica Srl), Sandro Vecchiato (Interbrau Spa). Chiare e decise le prime dichiarazioni del presidente Finco “La fiducia degli associati ci motiva e ci sprona a dare il massimo per rispondere alle attese. Questo è il momento in cui serve l’impegno di tutti, a partire dalla classe dirigente. Il momento di “fare associazione” per trovare insieme le risorse per reagire e ritrovare la via della crescita. Padova ha tutte le possibilità di ripartire grazie alla forza straordinaria della sua imprenditoria, a una rete di saperi e competenze unica. Lo faremo con un’associazione partecipata e aperta, che operi con efficienza, indipendente e coraggiosa nella rappresentanza”.

Arte, cultura enogastronomia, si riparte dal territorio A

rte, cultura ed enogastronomia: sono questi i punti di forza da cui partire per rilanciare l’economia del territorio attraverso progetti e interventi mirati a promuovere e valorizzare la Saccisica e le sue strutture. Queste sono anche le linee guida condivise dai i sindaci del Piovese al tavolo dell’Ipa (Intesa programmatica d’area) che insieme alle categorie economiche e ai sindacati sono chiamati a studiare strategie per restituire nuova attrattività al territorio, anche in vista dell’Expo di Milano. L’obiettivo - al di là dell’esposizione universale - è ancora più ambizioso perché si cerca di realizzare un sistema di rete capace di creare reddito e, allo stesso tempo, attrarre il turismo, puntando a valorizzare quanto di buono offre il territorio. E non solo in senso figurato. Ci sono già due progetti allo studio e discussi in occasione dell’ultimo incontro di marzo. Il primo punta a promuovere piatti della cucina locale e produzioni caratteristiche della zona come la gallina, fiore all’occhiello del Comune di Polverara; lo zucchero, prodotto negli stabilimenti di Pontelongo; l’asparago e il radicchio, ortaggi tipici delle colture di Codevigo. Prodotti che verranno inseriti in una smart box promozionale. Accanto a questa verrà pubblicata anche una guida turistica che comprende un pratico elenco di chiese, palazzi, ville, casoni e monumenti da visitare. Per le spese di funzionamento dell’Ipa, l’acquisto dei materiali, delle Si vuole creare attrezzature e tutto quello che sarà un sistema di rete necessario allo viluppo dei progetti, enti capace di produrre pubblici e soggetti privati hanno deciso reddito e attirare di contribuire anche a livello economi- il turismo co. I Comuni destineranno allo scopo 50 centesimi per abitante (per un totale di 29.227 euro). Anche le associazioni di categoria interverranno con un contributo di mille euro ciascuna. Hanno aderito Confesercenti; Ascom; Upa; Cna; Confindustria; Cgil; Cisl; Uil; Cia; Coldiretti; Confagricoltura e Circuito Wigwam per un totale di 12 mila euro. Faranno la loro parte anche i due istituti bancari che siedono al tavolo Ipa (Bcc di Piove di Sacco e Cassa di risparmio del Veneto) che metteranno a disposizione 3 mila euro a testa. A Piove di Sacco resterà la sede operativa e, sempre il capoluogo piovese, si farà carico di tutte le utenze e delle attrezzature necessarie in questa prima fase di avvio. Il sindaco Davide Gianella è tornato parlare dell’importanza della concertazione come metodo per programmare lo sviluppo socio-economico, in una collaborazione costante tra chi amministra e il mondo produttivo locale. “L’Intesa programmatica d’area - ha detto - è uno strumento indispensabile al servizio del territorio per la realizzazione di una progettualità capace di reperire finanziamenti da impiegare per la modernizzazione e lo sviluppo della Saccisica. Allo scopo ci siamo strutturati in una organizzazione in modo da poter sviluppare progetti, interfacciarsi con altri Comuni, concertare le azioni con il direttivo e seguire l’iter della Martina Maniero progettualità dall’inizio alla fine in ogni aspetto”.


6 Vigonza Sanità Dopo la mobilitazione del Partito Democratico di Vigonza

Ambulanza notturna In via sperimentale per un anno sarà a disposizione un mezzo di soccorso pronto per le emergenze di Manuel Glauco Matetich

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inalmente dopo tante battaglie il Partito Democratico di Vigonza è riuscito a raggiungere uno degli obiettivi da sempre prefissato e ben definito per il comune di Vigonza. Sarà infatti disponibile in via sperimentale per circa un anno un ambulanza notturna, che avrà il compito di assistere le persone che chiameranno per qualsiasi problema di salute durante la fascia oraria notturna. La richiesta del PD di Vigonza è partita dalla considerazione che il comune di Vigonza fa parte del territorio dell’Usl 15 che più dista dalle sedi ospedaliere di Camposampiero e di Cittadella, rispettivamente 25 e 35 chilometri. Ad oggi le ambulanze operative durante il giorno sono 6, delle quali 2 sono dislocate a Cittadella, 2 a Camposampiero, una a Piazzola sul Brenta ed una a Vigonza, mentre quelle in orario notturno sono soltanto 2 e coprono il territorio di Cittadella e Camposampiero. Anche la disponibilità di auto mediche in supporto al servizio di ambulanza sono molto limitate.

Finalmente Vigonza avrà un’ambulanza anche di notte Se ne contano appena due, che riescono a coprire solamente Cittadella e Camposampiero. E proprio per questo motivo il territorio vigontino risultava scoperto di un’assistenza medica immediata e veloce di un ambulanza e/o di un auto medica. Solitamente il servizio di ambulanza veniva fornito dall’ospedale di Padova, ma essendo oberato di chiamate, non riusciva a garantire una risposta efficiente. Oggi invece le cose sembrano essere cambiate. E infatti grazie alla vittoria del Partito Democratico, i residenti potranno avere il “privilegio” di avere un’ambulanza a disposizione, pronta

a correre immediatamente ad ogni soccorso richiesto in una delle sette frazioni del comune di Vigonza. Sempre dal centrosinistra è sottolineata da tempo la contraddizione di Vigonza che, pur trovandosi alle porte della città, deve far riferimento all’Uls di Cittadella - Camposampiero per le chiamate d’emergenza. Ai pazienti infatti non è concesso di scegliere dove essere trasportati dal 118, i cui operatori sono tenuti al trasporto nell’ospedale più vicino ma all’interno del territorio della stessa Uls. Anche in questo caso il Pd si è mobilitato per cambiare una consuetudine che penalizza i cittadini.

VERSO LE ELEZIONI Il Movimento ha scelto Vigonza per l’assemblea

indipendenza veneta candida morosin

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ndipendenza Veneta ha scelto il teatro Quirino De Giorgio di Vigonza per l’assemblea dei soci ordinari (rappresentanti degli oltre 5.000 soci del Movimento) durante la quale è stato deliberato che il Movimento Indipendenza Veneta parteciperà alle elezioni del Consiglio Regionale veneto. La decisione Un momento dell’assemblea è stata approvata all’unanimità con uno spirito che mai si era riscontrata nel Movimento, se non alla fine del congresso del 26 gennaio dello scorso anno, quando il Movimento adottò quei cambiamenti allora necessari che gli hanno permesso di raggiungere ad oggi risultati positivi. Il Consiglio direttivo Nazionale ha indicato l’avvocato Alessio Morosin come candidato Presidente e Primo Consigliere. Questa scelta è stata ben condivisa da tutta l’ assemblea presente all’evento, ricordando come ancora oggi, Alessio Morosin sia l’ unico consigliere regionale veneto su 226, ad aver rinunciato al vitalizio previsto dalle normative vigenti, pari a circa duemila euro al mese. “Indipendenza Veneta non cambierà di una sola virgola il proprio programma in seguito alla decisione maturata dall’ Assemblea. – come riporta uno dei portavoce del movimento politico - Il nostro programma prevedeva un solo punto, e rimarrà sempre tale: Indipendenza punto fermo. I nostri ragazzi sono già al lavoro con un entusiasmo coinvolgente. La macchina organizzativa, grazie al nostro ufficio comunicazione e al nostro ufficio stampa, si è già messa in moto per questa nuova sfida”. Continua il portavoce indipendentista: “Ora con la proposta lanciata da Indipendenza Veneta denominata AMI Veneto , che vedrà coinvolte tutte le amministrazioni comunali del Veneto e l’imminenza delle elezioni, il Movimento Indipendenza Veneta sarà sicuramente protagonista ancora una volta della scena politica del nostro Veneto”. M.G.M.

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Mobilitata l’associazione “Sellaronda Pionca”, attese decine di appassionati delle due ruote su e giù per gli argini

na vera e propria invasione di bikers è in arrivo nel territorio di Vigonza. Tutti pronti a partecipare alla prossima edizione della “Tergola Cup”, con tanta voglia di divertimento, di competizione e di trascorrere una giornata di sano sport tutti insieme. E’ infatti questo lo straordinario e formidabile evento previsto per domenica 22 marzo alle ore 10 a Pionca di Vigonza. Sono già iniziate le iscrizioni per la prossima edizione della famosa Tergola Cup, gara di mountain bike valida per il campionato regionale ciclistico. L’A.sd Sellaronda Pionca in collaborazione con l’assessorato allo sport del Comune di Vigonza ha organizzato a Pionca l’ottava edizione della Tergola Cup, aperta ai cicloamatori Acsi settore ciclismo - Fci e a tutti gli Enti riconosciuti dal CONI. “Siamo giunti al nostro dodicesimo anno di attività e all’ottava edizione della Tergola Cup. – ci racconta il responsabile dell’associazione sportiva Sellaronda Pionca, Francesco Manfrotto – Questa competizione è una gara regionale di mountain bike il cui percorso interessa anche quest’anno il territorio di Pionca. La gara parte da via Medi prosegue Foto di gruppo per i ciclisti dell’Asd Sellaronda Pionca che anche lungo gli argini del fiume Tergola e attraversa, con quest’anno organizzal’attesa“Tergola Cup” autorizzazione, terreni privati”. E’ dunque sulle rive del fiume Tergola che si svolgerà questa emozionan- lungamento del tracciato portandolo a circa 11 km provvedendo anche allo sfalcio dell’erba. Personalte avventura per tutti i ciclisti in gara, che li vedrà a giro rendendolo cosi molto gradevole e adatto a mente ringrazio tutti i Soci dell’Asd Sellaronda che impegnati in una delle tappe più faticose del torneo tutte le persone che decideranno di prendere parte da sempre si impegnano affinché la manifestazione regionale ciclistico. alla gara. si svolga nei migliori dei modi, salvaguardando l’inFrancesco Manfrotto, Vigonza ospita Continua Manfrotto: “La columità degli atleti, e regalando anche al pubblico responsabile dell’evento, sta una delle tappe realizzazione dell’iniziativa è momenti di autentico spirito sportivo”. continuando a lavorare fati- più faticose del possibile grazie al contributo Sembra ci siano tutte le premesse necessarie per cosamente con tutto lo staff torneo ciclistico del sindaco del comune di vivere una bella giornata di sport e di allegria e per dell’associazione sportiva regionale Vigonza, Nunzio Tacchetto, non mancare a questo evento è possibile chiamare il dilettantistica Sellaronda per dell’amministrazione comunale seguente numero telefonico per potersi iscrivere alla definire tutti i dettagli sul percorso e l’intera logistica e di tutto il personale degli uffici preposti, in par- competizione ciclistica ed ottenere maggiori informache daranno il via al circuito tanto amato dai bikers, ticolare la Polizia Municipale. Un grazie va anche zioni: 338/7588000. Il costo dell’iscrizione è pari ovvero dai ciclisti, veneti e non solo. a tutti i proprietari dei terreni che ci permettono di a 12 euro e il ritrovo per la verifica delle iscrizioni Per il percorso della Tergola Cup l’esperto Man- preparare un bellissimo percorso, al Consorzio Ac- sarà presso il Centro Parrocchiale di Pionca, in via frotto ha predisposto con i suoi collaboratori un al- que Risorgive che ci concede l’utilizzo degli argini Meucci, dalle ore 7.30 alle 9.

SOCIALE

Editoriale

Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!? di lorenzo Zoli* segue da pag.

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Quindi, in mancanza di una legge che impedisca la ricerca di idrocarburi in Alto Adriatico con la metodologia del vibroseis, i giudici hanno fatto ciò che dovevano: annullare il “no” della Regione alla esplorazione, basato su una norma appunto regionale non più al passo con i tempi. Certo: anche una bambino capirebbe che la ricerca è quasi certamente finalizzata allo sfruttamento dei giacimenti. Ma questo non è un problema dei magistrati: è giusto che non lo sia. E’ un problema dei politici. Sta a loro ora difendere il territorio. E magari trovare una volta per tutte una via per lo sviluppo che non passi necessariamente per lo sfruttamento intensivo, per le grandi infrastrutture, per l’attesa di qualche investitore che si metta le mani sul cuore e dirotti qui i suoi progetti. E’ una via facile, questa. Ma costellata di disillusioni. Pensiamo al caso Enel: 10 anni di promesse, di annunci mirabilanti per la centrale di Porto Tolle. Avrebbe dovuto essere convertita prima a combustibile tipo Orimulsion, poi a carbone. Si è parlato di investimenti per oltre 2 miliardi di euro, di centinaia di posti di lavoro. Alla fine, Enel ha mollato: non se ne farà nulla. Non si può sempre dipendere dagli altri. Il territorio va difeso, valorizzato, tutelato, pensato 365 giorni all’anno. Non solo quando all’orizzonte si palesa una possibile minaccia. Bello – davvero – che ora il mondo politico faccia quadrato contro le estrazioni e la subsidenza. Ma non deve essere questo il movente, perlomeno quello prioritario, per capire che nel Delta abbiamo un tesoro. Un Parco che è un tesoro vero. Rendersene conto, pianificare, investire, anche creare. Trovare una strada per lo sviluppo che in altri paesi è realtà per decenni. E all’improvviso, quasi senza accorgersene, le trivelle non faranno più paura.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it

Portata in scena la commedia “Lisistrata” di Aristofane al Quirino De Giorgio

TUTTI A TEATRO PER SOSTENERE L’ASSOCIAZIONE “NOI E IL CANCRO”

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e il teatro è gioia, allora lo spettacolo teatrale andato in scena lo scorso 13 marzo è stato la quintessenza della vita. Ed è per questo che l’amministrazione comunale ha invitato tutta la cittadinanza al Teatro Quirino De Giorgio per vedere uno dei migliori spettacoli di questa stagione. “Lisistrata”, commedia tratta da Aristofane, è stata presentata dall’associazione “Noi e il cancro - Volontà di vivere”, con il Gruppo “Crescere con Arte” e “Bel

Teatro” Associazione Professionalità Spettacolo. L’associazione Noi e il Cancro nasce nel 1979 per volontà di un gruppo di donne operate di cancro alla mammella, che sentivano il bisogno di incontrare persone guarite per il recupero e il mantenimento della speranza. L’associazione organizza e promuove tutto ciò che può essere utile per migliorare la qualità della vita del paziente oncologico. Si propone di essere

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un punto di riferimento preciso al quale rivolgersi per qualsiasi problema di ordine psicologico, fisico e di altro genere: un aiuto che serva a rendere meno traumatizzante possibile l’impatto dei pazienti con il ritorno alla vita normale. Realizza, presso la propria sede, una serie di servizi mirati e continuativi che vengono offerti gratuitamente ai numerosi pazienti che ne fanno richiesta e la cui efficacia è da tempo scientificamente comprovata. M.G.M.

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Cadoneghe 9 La polemica I rappresentanti sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione

Turni serali, è scontro

Braccio di ferro tra gli agenti e l’Unione Medio Brenta sui nuovi orari e le condizioni di lavoro di Nicoletta Masetto

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uovi orari e turni serali per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma chi pensa alla sicurezza di chi deve svolgere questo compito? Verte su questo, e non solo, il braccio di ferro tra vigili dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta e l’amministrazione da cui dipendono. A rischio servizi serali, ma anche festivi o comunque straordinari. Già da qualche settimana i vigili dell’Unione (in tutto 14 agenti sul territorio dei tre Comuni di Cadoneghe, Vigodarzere e Curtarolo), sono entrati in stato di agitazione. Hanno affidato le loro ragioni a un

La replica

comunicato congiunto tra le varie sigle sindacali di appartenenza. La protesta riguarda l’ipotesi di nuovi orari e le condizioni di insicurezza in cui i turni serali e notturni andrebbero svolti. I primi segnali si erano avuti già durante le festività natalizie con la mancata presenza ai mercatini di Natale o al falò della Befana serale a Cadoneghe. La nota è stata spedita al prefetto e al presidente dell’Unione, il sindaco di Cadoneghe Michele Schiavo, da parte dei rappresentanti sindacali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil e Diccap.

“Le motivazioni che hanno portato allo stato di agitazione partono innanzitutto dalla carenza di personale per un territorio vasto tre Comuni e comprendente 36.550 abitanti - hanno scritto i sindacati -. La sede del comando è inadeguata per dimensione e sistemazione, con una continua commistione tra le funzioni di polizia locale e i servizi scolastici, che non sono separati. Il locale della videosorveglianza potrebbe essere di facile accesso a chiunque e il locale armeria è posto in uno scantinato che si è allagato più volte”.

il sindaco schiavo: “stiamo lavorando ad una intesa”

“A

bbiamo proposto un accordo a partire da puntuali risposte alle richieste dei vigili, ma il tentativo di conciliazione per ora non è andato a buon fine”. Interviene sulla vicenda dei Vigili il sindaco di Cadoneghe Michele Schiavo. La speranza per il primo cittadino è che “si possa trovare presto

A creare i maggiori problemi l’organizzazione dei servizi. L’amministrazione avrebbe ipotizzato di coprire i turni delle 24 ore con soli 14 uomini. Difficile, a detta degli agenti, riuscire ad andare in ferie o anche ammalarsi. Altro problema chiave: la mancanza di un collegamento a una centrale operativa. Durante il turno di notte gli agenti si troverebbero esposti a rischi, ad esempio senza poter controllare direttamente, attraverso un collegamento alla centrale, chi fermano anche solo per un normale controllo. “C’è una carente pro-

un’intesa, nell’interesse di tutti”. In merito all’eventualità di uno sciopero dei vigili, Schiavo aggiunge: “Nonostante le numerose risposte che abbiamo fornito ai rappresentanti sindacali in merito ai lavori di sistemazione della sede, all’istituzione di nuovi percorsi formativi e di addestramento e a numerose migliorie tecniche e organizzative utili a migliorare sia le condizioni professionali dei lavoratori sia la sicurezza del territorio, ci sembra che dall’altra parte vi sia una sorta di chiusura pregiudiziale.

grammazione del personale che porta all’emanazione di ordini di servizio all’ultimo momento, pur in caso di attività programmabili per tempo” concludono gli agenti di polizia nella nota. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale di Vigodarzere, Enrico Pavanetto. “Da sempre sostengo l’inadeguatezza della gestione del servizio di polizia locale nell’Unione Medio Brenta – ha sottolineato Pavanetto - che mette a repentaglio l’incolumità degli agenti, lasciati soli per strada senza mezzi adeguati”.

Da parte dell’Unione, deve essere chiaro che nessuno vuole “schiavi” sulle strade. Ma non è nemmeno auspicabile un disequilibrio tra diritti e doveri dei vigili. La professionalità, l’efficienza e la prontezza dei servizi svolti dalla polizia locale è sempre stata garantita, e di questo ringraziamo tutti i vigili, dal primo all’ultimo. Nel 2014 sono stati svolti dai vigili 91 servizi serali: un dato più che soddisfacente, ma al quale non si può rinunciare”. N.M.

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10 Cadoneghe Sportello over 50 Progetto sperimentale della coop sociale “Il Sestante” con Camera Commercio e Comune

Tre disoccupati trovano lavoro

Il bilancio dell’assessore Parizzi: “L’aggiornamento professionale permette l’inserimento”. Ora il corso di italiano per donne straniere di Nicoletta Masetto

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distanza di poche settimane dalla chiusura del progetto realizzato dalla cooperativa sociale Il Sestante e finanziato dalla Camera di commercio, l’amministrazione comunale di Cadoneghe valuta i risultati dello “Sportello over 50”, un progetto sperimentale rivolto all’orientamento nel mercato del lavoro di persone che, a 50 anni o più, cercano lavoro, e dunque disoccupati, esodati, persone in mobilità o in cassa integrazione. “Siamo riusciti a reinserire nel mondo del lavoro tre beneficiari, due dei quali collocati in importanti realtà del territorio. - spiega l’assessore comunale alle Politiche sociali Augusta Parizzi - Iniziative come questa danno risposte adeguate al bisogno di ricollocazione professionale in questo periodo di crisi. A Cadoneghe hanno chiesto aiuto più donne che altrove (40 per cento contro il 19 a livello provinciale). Il livello di scolarizzazione a Cadoneghe si conferma medio-basso: ciò significa che soltanto una piccola parte di persone continua ad aggior-

narsi e quindi in qualche modo si predispone a un ricollocamento”. Cadoneghe ha collaborato al progetto istituendo, da ottobre a fine dicembre, uno dei sei sportelli attivi nel territorio provinciale. Il risultato, in termini di risposta e di efficacia, è stato superiore alle aspettative, tanto che delle 108 persone (l’80 per cento italiani) che hanno effettuato un primo accesso a uno degli sportelli di orientamento lavorativo provinciali, il 12 per cento si è rivolto a quello di Cadoneghe. Fra il 20 ottobre e il 17 dicembre sono state prese in carico 10 persone (6 uomini e 4 donne) con un percorso individuale. Il 30 per cento dei soggetti ha frequentato, parallelamente al percorso individuale, anche un percorso di gruppo. A sette persone su dieci è stato proposto un percorso di accompagnamento diretto all’interno delle aziende. Sempre l’assessorato alle politiche sociali ha proposto un’altra iniziativa. In collaborazione con l’associazione Unica Terra e con la cooperativa sociale e-Sfaira è

L’assessore alle politiche sociali Augusta Parizzi

stato organizzato un nuovo corso di lingua italiana per donne straniere. L’iniziativa, che ha preso il via il 2 marzo e terminerà l’8 giugno, si rivolge principalmente alle madri di famiglia che non padroneggiano la lingua italiana o che vogliono approfondirne la conoscenza. Il corso è gratuito e vi possono partecipare le donne straniere residenti ; le lezioni si terranno il lunedì e il venerdì dalle

ore 9 alle 12 (dal 2 marzo al 4 maggio) e dalle 9.30 alle 11.30 (dall’8 maggio all’8 giugno) presso la biblioteca Comunale. Le iscrizioni si raccolgono presso lo Sportello del Cittadino del Comune di Cadoneghe (Piazza Insurrezione, 4, tel. 049/8881923 – 049/8881951, sociale@cadoneghenet. it) dal lunedì al venerdì 8:30 – 13, lunedì e mercoledì anche 15:30 – 18.

SOCIALE Comunità del Bangladesh

un monumento per shahid minar

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isita ufficiale a Cadoneghe del console generale della Repubblica Popolare del Bangladesh, signora Rezina Ahmed. Il console, accolto dal sindaco Schiavo e dai membri della giunta, ha inaugurato l’opera Shahid Minar, monumento alla lingua ufficiale della Repubblica Popolare del Bangladesh e simbolo di interculturalità e di dialogo fra i popoli. Il console è stato ricevuto in sala Italo Calvino della Biblioteca Civica Pier Paolo Pasolini per il saluto di benvenuto, alla presenza della comunità locale di nazionalità bangladeshi. Al Parco Breda c’è stato, quindi, il disvelamento del monumento Shahid Minar, che celebra la lingua e la cultura del Bangladesh e il rapporto di questo popolo con l’Italia. Corone di fiori sono state deposte in memoria dei martiri del movimento per la conservazione della lingua madre nel 1952. Il monumento è stato finanziato e realizzato dalla comunità di nazionalità bangladeshi di Cadoneghe, una delle più radicate del territorio. La cerimonia di inaugurazione è avvenuta in occasione della giornata internazionale della lingua N.M. madre indetta dall’Unesco.

agricoltura, risorsa da sostenere

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SEDE: Z.I. CAMPAGNA LUPIA (VE) FILIALE: VIA S. MARCO, 135 · PADOVA

T. 335 7491369 T. 347 2500056 T. 348 5235221

alorizzare le di di euro, posizionanproduzioni agrido il Veneto al terzo cole di qualità posto, equivalente al venete, capisaldi del 10.3 % della produmade in Italy, attrazione nazionale. Da verso gli accordi di non dimenticare come prodotto e di filiera. il Veneto in questo L’agricoltura deve escampo si collochi ai sere considerata una primi posti per le prorisorsa e un’opportuduzioni di eccellenza, nità per il territorio potendo annoverare veneto. A esserne 14 vini DOCG su un convinto Mirco Gatotale di 73 a livello staldon, vicesindaco nazionale e 27 vini di Cadoneghe e canDOC su un totale di didato alle prossime 330. MIrco Gastaldon regionali. Stessa cosa vale “Gli imprenditori agricoli sono i garanti per le produzione agroalimentari con 18 della manutenzione del territorio e della DOP su un totale di 158. Si tratta dunque di conservazione del paesaggio - afferma un campo in cui il Veneto, ha le potenzialità Gastaldon-. Occorre agevolare l’inserimento per primeggiare, ma poco è stato fatto negli dei giovani in agricoltura, attraverso l’asse- untimi vent’anni e molto ancora si deve fare. gnazione privilegiata dei terreni demaniali e Importante dunque sostenere l’agricoltura, un credito garantito da Veneto Sviluppo. Il valorizzando le produzioni agricole di qualità sostegno alla giovane imprenditoria e l’ac- venete, capisaldi del made in Italy, attraverso cesso ai contributi regionali ed europei non gli accordi di prodotto e di filiera. L’agricolvengono facilitati, ma resi sempre più dif- tura deve essere considerata una risorsa e ficoltosi ingenerando spese e complicanze un’opportunità per il territorio Veneto e gli per quanti vorrebbero nuovamente trovare imprenditori agricoli, garanti della manutennel settore primario una forma di sviluppo zione del territorio e della conservazione in passato troppo rivolto all’edilizia con il del paesaggio, devono assumere in questo conseguente consumo di territorio che ci contesto un ruolo di attori principaali. Dovrà lascia in eredità”. inoltre essere agevolato l’inserimento dei gioPer il nostro territorio, prosegue Gastal- vani in agricoltura, attraverso l’assegnazione don, il dato importante è che la produzione privilegiata dei terreni demaniali e un credito N.M. agricola del 2013 ha raggiunto i 5,7 miliar- garantito da Veneto Sviluppo.



12 Vigodarzere L’iniziativa Il distributore di piazza Bachelet funziona a pieno ritmo

Acqua a “km 0”, che risparmio In nove mesi erogati oltre 100 mila litri: un risparmio per le famiglie con risultati positivi per l’ambiente di Nicoletta Masetto

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l Comune di Vigodarzere è sempre in prima linea in fatto di attenzione all’ambiente e nuove strategie green. Tanti gli esempi e le attività promosse a difesa del territorio, dal suolo alle acque. Tra queste spicca, anche per l’apprezzamento e l’ottimo indice di gradimento registrato dai cittadini, la scelta della casetta dell’acqua. Ottimo e in continuo aumento, infatti, l’ utilizzo della casetta che si trova in piazza Bachelet a Vigodarzere. L’impianto propone acqua dell’acquedotto microfiltrata, declorata, sterilizzata e refrigerata, gasata o naturale. “La casetta è stata inaugurata il 29 maggio 2014 e ai primi di marzo abbiamo raggiunto i 100 mila litri di acqua erogata tra frizzante e naturale, pari a 67 mila bottiglie da litro e mezzo non prodotte, che equivalgono a 2.680 chilogrammi di plastica in meno” spiega l’assessore all’ambiente e vicesindaco Moreno Boschello. Considerando poi, prosegue l’assessore, che per produrre 1 kg (circa 25 bottiglie da 1,5 litri) di bottiglie realizzate in pet (polietilene tereftalato) vengono utilizzati, solo per la produzione, 2 chilogrammi di petrolio e 17,5 litri di acqua, con immissione nell’atmosfera di 40 grammi di idrocarburi, 25 grammi di ossidi di zolfo, 20 grammi di ossidi di azoto,18 grammi di monossido di carbonio, 2,3 chilogrammi di anidride carbonica, si

fa presto a fare due conti sia in fatto di rispetto per l’ambiente che di energia sostenibile e ancora di lotta all’inquinamento. “Con i 2680 chilogrammi di pet che, grazie alla casetta, siamo riusciti a non produrre – prosegue il vicesindaco Boschello - sono stati risparmiati l’immissione in aria di 6.578 chilogrammi di anidride carbonica, il consumo di 5.360 chilogrammi di petrolio, il consumo di 46.900 litri di acqua, l’immissione in aria di 107,20 chilogrammi di idrocarburi, l’immissione in aria di 48,24 chilogrammi di monossido di carbonio”. Da pochi giorni nella casetta è stata inserita la gettoniera che permette di ricaricare le tessere già in possesso dei cittadini o di acquistare direttamente l’acqua inserendo monete direttamente sul distributore. Oltre al beneficio ambientale, per la casetta dell’acqua si configura anche il concetto di servizio a “chilometro zero”. Le tessere sono disponibili presso Alimentari Fratelli Sandrin e Caffè Roma a Vigodarzere; quindi, alla tabaccheria Simonetto nella frazione di Saletto. “L’acqua naturale costa 3 centesimi di euro al litro, mentre quella gasata costa 6 centesimi al litro. – conclude l’assessore - Un bel segnale anche in fatto di risparmi da parte dell’ente pubblico visto che all’am-

meSSaGGIo polItICo a paGamento a CUra Del GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto

Verso le elezioni

Il Pd ha fatto la lista per le elezioni regionali, Claudio Sinigaglia è il primo

La casetta dell’acqua ministrazione comunale l’installazione della casetta dell’acqua non è costata nulla. Il Comune, infatti, ha messo a disposizione solo lo spazio”.

candidata alla presidenza, Alessandra Moretti, è brava! Coraggiosa e determinata per mettersi alla guida del cambiamento che è necessario nella nostra Regione”. “Dobbiamo riconquistare Padova”, ribadisce Sinigaglia: “a distanza di un anno l’asse Bitonci – Zaia ha prodotto danni incredibili alla crescita di Padova. Grande fallimento sul grande ospedale di Padova, persi i finanziamenti per la nuova linea del tram, saltato l’auditorium, nebbia sul centro congressi, sistema sociale devastato… Le elezioni regionali devono diventare l’occasione per la riscossa!”

piano idraulico di tavo stop agli allagamenti

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anno preso il via i lavori del piano idraulico di Tavo. È iniziata nei giorni scorsi ricalibratura della canaletta Veronese, inserita nel progetto di messa in sicurezza dell’abitato della frazione e dell’area a nord del Terraglione. Un territorio che, in occasione di piogge molto intense, è spesso oggetto di allagamenti, in particolare lungo le vie Chiesa, Cavino e Fornace. Il progetto prevede una serie di interventi di adeguamento della rete di fognature bianche e di riequilibrio del sistema di bonifica per un importo complessivo di 1.260 mila, di cui 860 mila a carico della Regione Veneto e 400 mila a carico del Comune di Vigodarzere. Il primo lotto di lavori interesserà il tratto di canaletta che va da via San Francesco a via Terraglione, con l’allargamento di oltre 2 chilometri (e relativi espropri), alcuni tombinamenti, l’apertura di un nuovo ramo della canaletta e la pulizia dello scolo Salgaro. Il successivo intervento riguarderà circa 220 metri della canaletta Veronese nel tratto parallelo a via San Francesco. Lavori che dovevano partire all’inizio del 2009 e che, a causa anche di alcuni ricorsi presentati da privati e lottizzanti, sono iniziati soltanto dopo sei anni. Soddisfatto l’assessore ai Lavori pubblici di Vigodarzere, Demetrio Zattarin. “Si tratta di un’opera attesa da tempo. Finalmente il primo fondamentale passo verso la soluzione dei frequenti e cronici problemi di allagamento di larga parte del centro di Tavo”. N.M.

News Il ritorno alle stoviglie lavabili:

la svolta eco-sostenibile delle sagre

Claudio Sinigaglia

Il primo in lista dei nove candidati del PD è Claudio Sinigaglia, area cattolica, spina nel fianco di Zaia sul fronte socio-sanitario; si candida al secondo mandato come consigliere regionale dopo aver ricoperto la carica di Assessore al Sociale e allo Sport nel Comune di Padova. Le prime dichiarazioni di Sinigaglia sono improntate all’ottimismo. “Possiamo vincere la Regione Veneto perché la Destra è divisa, litigiosa e frammentata. Ha sicuramente governato male! Ma soprattutto perché abbiamo le idee chiare sul futuro del Veneto e la nostra

Al via i lavori alla canaletta Veronese

Giovanni Follador

“F

este sostenibili”, ovvero la svolta eco delle sagre che ha preso avvio lo scorso 21 febbraio con la prima giornata di formazione sul progetto green realizzato dall’Unione delle pro loco del Veneto in collaborazione con l’assessorato regionale all’Ambiente. Con l’iniziativa s’intende far sì che le sagre diventino a rifiuti zero e per questo motivo, con il coordinamento tecnico del Consorzio Pro loco Valpolicella, si punta a formare i vertici delle singole Pro loco chiamate a rivoluzionare, nell’ambito organizzativo, il sistema i gestione e conferimento dei rifiuti. La scuola di “buone pratiche ambientali“ avrà un programma itinerante che toccherà tutte e sette le province del Veneto e che si concluderà il prossimo 28 marzo a Rovigo e Venezia. Si tratta in definitiva di un ritorno alla tradizione, con l’utilizzo di bicchieri e stoviglie lavabili, per l’acquisto dei quali sono previsti anche incentivi economici. Si torna perciò ai piatti in ceramica, alle forchette in acciaio e ai bicchieri di vetro con l’intento ambientalista di far sparire tonnellate di plastica - sotto forma di bicchieri e piatti - prodotte

ogni anno e conferite in discarica alla fine di eventi frequentati da migliaia di persone. In alternativa alle stoviglie lavabili si potranno usare stoviglie compostabili nell’umido, oppure riciclabili. Per la rete delle 520 Pro loco Unpli conseguire l’attestato di “Festa sostenibile” porterà tra i vantaggi anche quello di arrivare allo azzeramento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. “Le nostre sagre - osserva il presidente Unpli Venet, Giovanni Follador - voglion porsi come avanguardia virtuosa, consapevoli della possibilità di coinvolgere migliaia di persone indirizzandole verso buone pratiche civiche”. “L’esigenza di realizzare Feste sostenibili - aggiunge Rino Furlan, membro della giunta regionale Unpli e coordinatore del progetto - nasce dalla constatazione pratica che non è più accettabile trovarsi a gestire quintali di materiali, plastica in particolare, da portare in discarica alla fine di ogni sagra. Se è vero che promuoviamo il nostro territorio dobbiamo innanzitutto imparare a rispettarlo”. Ornella Jovane



14 Noventa Padovana La cooperativa A Noventa la principale delle cinque sedi operative in tutto il Veneto

Dieffe si prepara per l’Expo

Non è necessaria alcuna formalità

internet libero e gratis con “noventa wifi”

I percorsi di formazione più richiesti sono quelli legati al cibo, tema dell’esposizione di Milano. Tra le novità il birraio artigiano di Cinzia Agostini

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i sarà anche un frammento di Noventa Padovana all’Expo di Milano che si aprirà il 1 maggio: per presentare l’offerta didattica rivolta al mercato internazionale, la cooperativa Dieffe presenzierà con le sue iniziative. Dieffe è una cooperativa sociale, accreditata presso la regione Veneto come organismo di formazione sui settori orientamento, formazione di base, formazione superiore e formazione continua. È presente su tutto il territorio regionale, con cinque sedi operative in quattro province: quella di Padova si trova a Noventa, in via Risorgimento. “Ci occupiamo anche di accompagnamento al lavoro e di consulenza per l’impresa - spiegano i responsabili della cooperativa -, ma i settori per cui siamo più conosciuti sono quelli dell’istruzione e della formazione professionale”. La cooperativa gestisce l’istituto alberghiero, una scuola professionale (triennio per cucina, sala bar, pasticceria e ristorazione), e numerosi corsi di formazione, anche serali. Quelli più ricercati, per cui spesso Gli studenti della Dieffe hanno presentato la loro birra artigianale vi sono lunghe liste di attesa, sono legati al cibo. Da qui il nazionale ed europeo. “Si tratta di un profilo professionale Esposizione culinaria 2015” - notano -. Per la prima volta collegamento con il tema di Expo “Nutrire il pianeta. Energia richiesto sia nella microproduzione, sia nelle grandi aziende” nella gara, svoltasi a Marina di Carrara a fine febbraio, si per la Vita”. commentano gli organizzatori. è abbinata una birra artigianale a un cibo in competizione. “Organizziamo corsi, sia pro- I giovani allievi Nella cooperativa, nata nel 1985 Per i più giovani addetti del settore è stata una possibilità fessionalizzanti sia amatoriali, per hanno avuto quando subentra nella gestione di due concreta di misurarsi con i propri colleghi e farsi notare in cuoco, pasticcere, pizzaiolo, gelatiere. la possibilità centri di formazione professionale fon- una prestigiosa vetrina, sotto gli occhi attenti di un pubblico - aggiungono alla Dieffe - Quest’anno di confrontarsi dati dai francescani a Marghera nel competente e di una giuria di fama internazionale”. abbiamo aggiunto anche un percorso con gli esperti 1945, la birra viene anche prodotta. La Patavina è una birra rossa creata attraverso l’impiansulla cucina naturale, vegetariana e “E la qualità “Patavina” è stata scelta to didattico pilota di Noventa Padovana: una waisse prodotta vegana, un tipo di mangiare ultimamente molto ricercato”. da Antonio Bicego, docente dell’Accademia dei birrai artigia- da un birrificio fondato da un ex allievo dell’Accademia, e A raggiungere rilevanza e prestigio internazionali è stato il ni, per accompagnare la squadra di chef dell’Associazione una di provenienza belga alle ciliegie. Nell’occasione, gli chef loro corso per birraio artigiano, il primo riconosciuto a livello cuochi Padova e Terme Euganee agli “Internazionali d’Italia. padovani hanno vinto la medaglia d’argento.

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elle scorse settimane è stato attivato a Noventa il servizio “Noventa PadovanaWiFi”, che offre la possibilità di navigare in internet gratuitamente, senza bisogno di effettuare alcuna registrazione o login e senza limiti di tempo. “Per accedere alla rete senza fili è sufficiente cercarla dai propri strumenti (cellulari, tablet o computer portatili) e connettersi, senza alcuna formalità. - spiegano i responsabili - Le aree hotspot sono state predisposte per garantire a tutti i cittadini, dotati di un dispositivo wireless, la connessione gratuita e veloce a qualunque ora e senza particolari autorizzazioni o specifiche licenze”. L’installazione rientra nel programma di finanziamento della Regione dei progetti riguardanti la realizzazione, l’estensione o il potenziamento di tali reti pubbliche. Attualmente le postazioni usufruibili sono quattro: nei versanti opposti di piazza Europa, presso la biblioteca comunale e il municipio. “Il collegamento è garantito all’aperto e a una distanza massima di 100 metri dagli apparati che forniscono la connettività wireless” aggiungono i referenti. Nel sito web www.noventapadovanawifi.it è predisposta un’apposita sezione che spiega come configurare i propri strumenti e accedere al sistema. C.A.

La storia Chiara Stecca, “Respiri sospesi in uno scatto”

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arà aperta sabato 11 aprile in biblioteca comunale, la mo- al momento dello scatto”. Per questo per lei è importante la post stra “Respiri sospesi nel tempo di uno scatto” della fotografa produzione (e tutte le foto in mostra lavorate con l’Hdr sono segnaChiara Stecca, da quindici anni residente a Noventa Pado- late), anche se sottolinea: “Per essere bella la fotografia non deve vana. Si tratta del suo primo allestimento essere perfetta in tutto, ma deve far percepire pubblico “ufficiale”, anche se l’autrice conta La biblioteca l’emozione di chi la scatta e, magari, coinvolgere collaborazioni e numerosi estimatori in tutta ospita la mostra in emozioni chi la guarda”. Italia e le sue fotografie sono ammirate e fotografica dove Qual è il significato del titolo dell’esposiziole immagini si molto cliccate in internet. ne? “La fotografia deve aiutare a guardare con “Da sempre ho avuto questo interesse, - fanno narrazione occhi diversi il quotidiano, a scorgere le piccole e spiega Stecca - che da hobby si è trasformato grandi cose con una luce diversa. - risponde l’auin vera passione nel 2009, in seguito a un viaggio in Scandinavia”. trice - Le mie foto sono quello che io sono. E il titolo vuole richiamare I suoi temi sono vari, come la sua curiosità per il mondo che la cir- il momento della scoperta, dello scatto, il respiro trattenuto, i gomiti conda: fotografa paesaggi, momenti, persone, animali. “Mi piace stretti al corpo per generare un’immagine che è sempre diversa nel riprendere tutto ciò che cattura la mia attenzione, che sento di dover tempo”. Le foto, una quarantina sia a colori sia in bianco e nero, fissare nell’immagine. A volte capita che, guardando il materiale in rimangono esposte dall’11 al 18 aprile: da mercoledì a venerdì ore una seconda fase, ci si accorga di un particolare che non si era notato 10-12, sabato ore 16-18, domenica ore 10-12, 16-18. C.A.

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Chiara Stecca abita a Noventa ed espone le sue foto

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Noventa Padovana 15 Anniversario della Liberazione La testimonianza di Gian Antonio Crestanello

“La gente si abbracciava e le donne ballavano” di Cinzia Agostini

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l 25 aprile 1945 mi trovavo ad Arre, in campagna, dove mi ero rifugiato con la famiglia per scappare dai bombardamenti che colpivano Padova. La liberazione, nelle diverse zone del Paese, è avvenuta in giorni differenti, perché gli alleati avanzavano a sacche. Ero poco più di un bambino, ma mi è chiarissimo in mente l’arrivo degli americani. Dai cingolati lanciavano gomme americane e arance a noi, accalcati sui bordi delle strade sterrate. I soldati che procedevano a piedi raccoglievano fiori dai campi e le ragazze e gli anziani della zona applaudivano. Ricordo un soldato che, dalla torretta del carro armato, suonava la fisarmonica. Dopo non so quanto tempo, ho visto donne ballare. La gente gridava “Siamo liberi!” e si abbracciava per strada. È stata una liberazione, anche interna, da una dittatura, da un incubo”. Gian Antonio Crestanello, padovano di nascita, da quasi quarant’anni vive a Noventa, dove negli anni Novanta è stato assessore alla cultura e alla pubblica istruzione e vicesindaco, poi presidente del comitato di biblioteca. Oggi ha 84 anni e il suo tempo libero lo dedica, in qualità di segretario, all’associazione Combattenti e Reduci, la cui prima sezione di Noventa compie 80 anni, essendo stata fondata il 29 aprile 1935. Il 25 aprile ’amministrazione comunale, in collaborazione con la sezione locale dell’associazione nazionale Combattenti e Reduci, organizza un momento pubblico di commemorazione. “L’associazione collabora con l’amministrazione comunale nella celebrazione di alcune manifestazioni annuali spiega Crestanello -. Oltre al 25 aprile, il 2 giugno (per la festa del volontariato locale), il 4 novembre (festa delle forze armate), il 4 dicembre (festa di santa Barbara), nella Giornata della Memoria e in quella del Ricordo. A Padova, inoltre, partecipiamo il 14 agosto alla commemorazione di padre Kolbe nella basilica del Santo, il 17 agosto alla quella dell’eccidio fascista di via santa Lucia e della fucilazione dei partigiani alla caserma Pierobon, a fine settembre a quella dei deportati nei lager nazisti nel tempio dell’Internato ignoto”. Soprattutto, i novanta soci sono sempre disponibili a portare la loro testimonianza diretta nelle scuole del comune. “Per noi è importante educare i giovani alla pace - aggiunge il segretario -. A loro spiego di avere tenuto un diario quotidiano dei miei giorni da sfollato: ho dovuto abbandonare presto la scuola e, per non perdere l’abilità alla scrittura, mi esercitavo ogni giorno. Leggo loro di quando sono state scardinate le cancellate di ferro di tutte le abitazioni, perché il duce voleva venissero fuse per produrre armi, o del mio compagno di banco che il 16 dicembre 1943, subito dopo essere scappati da scuola poiché era suonato l’allarme bombe, ha perso l’uso

Volontario dell’associazione combattenti e reduci, 84 anni, ricorda i giorni dell’aprile 1945

La commemorazione del 25 aprile a Noventa Padovana

delle gambe rimaste schiacciate sotto le macerie. Quando conoscono le persone che certe situazioni le hanno vissute davvero, i ragazzi prestano attenzione, si informano, riflettono”. Nei giorni tra il 28 e il 29 aprile 1945 Noventa Padovana fu teatro di piccoli scontri, in cui gruppi isolati di nazisti, in parte autori del contemporaneo sterminio di Saonara e di Villatora, tra via Camin e il ponte di Noventa uccisero Pietro Polato e Cesarino Masiero (considerati partigiani), Orfeo Bettini, Gino Bisato, Camillo Bettini (considerati resistenti), Carla Canova ed Enrico Zanin (cittadini); ferirono Pietro Maretto e Bruna Lazzaro (cittadini).

NEWS Giochi all’ex Fornace

al pomeriggio festa per famiglie

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i aprirà in via Roma, alle ore 10, la celebrazione della festa della Liberazione, il prossimo 25 aprile: a dare il via saranno l’inno d’Italia e l’alzabandiera presso il municipio, con la deposizione di una corona a ricordo delle vittime di guerra. Di seguito, i partecipanti si sposteranno nel parco della Rimembranza, vicino al centro anziani, per lasciare una nuova corona in memoria dei caduti menzionati nelle lapidi lì presenti. Accompagnati dalla banda musicale “Grest Band” di Vigodarzere, il corteo dei presenti giungerà infine in piazza Europa (o, in caso di brutto tempo, presso l’auditorium della scuola media “Santini”), dove interverranno, con due brevi prolusioni, il sindaco Luigi Alessandro Bisato e il segretario dell’associazione combattenti e reduci Gian Antonio Crestanello. La festa continuerà per le famiglie presso il parco Ex Fornace di via Noventana, dove le associazioni della Consulta del volontariato intratterranno adulti e bambini con giochi e attività manuali per tutto il pomeriggio. In caso di bel tempo è previsto anche il pic-nic nel parco, per salutare la stagione primaverile. C.A.


16 Limena Il caso Convocate due assemblee con i cittadini, le opposizioni non sono d’accordo

“Manca un milione, che fare?” Il Sindaco chiede la partecipazione dei cittadini per individuare insieme le soluzioni per coprire il disavanzo dei conti pubblici di Nicol Stefani

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ue appuntamenti per coinvolgere la cittadinanza nel dibattito sul Bilancio di Previsione 2015. Il primo a Limena e il successivo a Taggì di Sotto, per intercettare i cittadini più lontani dal centro. “Due momenti per capire insieme ai cittadini come affrontare il disavanzo di oltre un milione di euro dovuto ai tagli e alla crisi che ci impone di dover mettere mano sia ai costi dei servizi sia all’aumento delle aliquote di nostra competenza”, afferma il Sindaco Giuseppe Costa. Dati alla mano e slide sui monitor, l’Assessore al Bilancio, Daniela Favaro, ha spiegato come le entrate a disposizione del Comune siano drasticamente diminuite a 2 milioni di euro (quota di previsione 2015). Nel 2009 si superavano i 3 milioni e mezzo. Gli amministratori hanno lamentato la difficoltà di non poter usufruire del gettito dei capannoni di categoria D, cifra che si aggirerebbe intorno ai 2,5 milioni. Seppur i cittadini siano tenuti a pagare 3.600.000 euro di IMU, di questi ultimi, solo un milione e 100 mila euro rimarrebbero a beneficio del territorio. Tutto il resto lo incasserebbe il Governo centrale. Le voci di spesa maggiormente onerose risultano essere le utenze energetiche degli edifici pubblici, la mensa scolastica e il trasporto scolastico. “Ci hanno chiesto di valutare con attenzione quali meSSaGGIo

Il municipio di Limena, è tempo di scelte impegnative siano i servizi essenziali e di tagliare quelli meno importanti – spiega Favaro - Per quanto riguarda le aliquote, è emerso che se l’aumento ci deve essere, questo non deve colpire le famiglie a basso reddito”. Il Sindaco ha espresso alcune possibilità di intervento: “Si potrebbe aumentare la Tasi al 2,5 per mille, introiettando 750 mila euro o evitare di utilizzare il pulmino scolastico nel centro del paese, risparmiando 30 mila euro, ma non vogliamo decidere senza un confronto”. Il gruppo di Limenattiva e Democratica non nasconde il proprio dissenso sulla scelta di coinvolgimento della comunità cittadina, come spiega Riccardo Zanon,

polItICo a paGamento a CUra Del

capogruppo di LAD: “Discutibile la messa a bilancio, nel 2014, di entrate straordinarie per coprire le spese correnti, entrate che ovviamente quest’anno mancano all’appello. Lamentare un buco di quasi 1 milione e 200 mila euro, quando le minori entrate da parte del Governo sono state di 300 mila euro vuol dire ammettere di aver sbagliato qualcosa. Triste riscontrare come l’anno scorso in previsione delle elezioni, per evitare tagli ai servizi o aumenti di tasse, ci si sia esibiti con un bilancio forzato e già a pochi mesi dalle elezioni si intervenga chiedendo soldi ai cittadini”.

GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto

Claudio Sinigaglia (Pd)

Intanto Lad interviene sul disagio

internet libero e gratuito pensato per i giovani

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imena si fa più tecnologica e digitale, grazie all’installazione di una serie di antenne che rendono possibile l’accesso libero al wi-fi. Si potrà usufruire della rete Internet per navigare gratuitamente in diverse zone del territorio comunale: in via Sabbadin, nel parco giochi a Taggì di Sopra e nell’area antistante la chiesa di Limena, compreso il centro parrocchiale. Oltre ad incrementare il numero delle aree dotate di wi-fi gratuito, l’amministrazione ha implementato il segnale già esistente nel campetto delle scuole medie, estendendolo fino alle due palestre, spalti compresi e rendendo possibile l’utilizzo della rete a un numero maggiore di utenti. Per l’installazione delle strutture e la dotazione delle antenne sono stati stanziati 15 mila euro, costo coperto dal contributo regionale, che finanzierà anche il primo anno di servizio. Dal 2016 la spesa spetterà al Comune. “Si tratta di un servizio pensato soprattutto per i più giovani – spiega l’assessore Stefano Tonazzo – e proprio per questo abbiamo scelto aree tra quelle maggiormente frequentate dai ragazzi”. Di tematiche giovanili s’interessa anche il primo gruppo all’opposizione, Limenattiva e Democratica: “Riteniamo che – fa sapere Riccardo Zanon, capogruppo di LAD - alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto i giovanissimi del nostro paese invischiati in situazioni difficili, lo sportello di supporto dello psicologo nella scuola secondaria debba rimanere gratuito in quanto una priorità per la comunità”. N.S.

“bati marso” festa della tradizione

“Zaia Assicuri l’integrazione dei disabili sensoriali” I 570 ‘lettori’ o ‘assistenti alla comunicazione’, che affiancano nelle attività scolastiche e parascolastiche un migliaio di bambini e ragazzi ipovedenti, audiolesi o con altri deficit sensoriali del Veneto, rischiano di interrompere il loro servizio a causa dei ritardi della Regione che deve decidere quali deleghe assegnare alle Province e quali tenere per sé! Uno scandalo afferma Sinigaglia, che lancia l’appello alla Regione affinchè chiarisca a chi spetta occuparsi di questa delega tra Regione, Province, Ulss e Comuni e, soprattutto, chi pagherà i 9 milioni annui necessari per dare continuità stabile al servizio. La soluzione strutturale e definitiva al problema potrà venire solo dall’approvazione della legge di riordino delle competenze delle Province che Zaia sta inspiegabilmente ritardando. Un primo segnale il Consiglio regionale l’ha già dato approvando in commissione Bilancio lo stanziamento di mezzo milione di euro per assicurare lo stipendio sino a maggio ai cento ‘lettori’ della provincia di Padova, ai quali da gennaio era già stato interrotto il rapporto di collaborazione. E sempre il PD, attraverso le indicazioni di Sinigaglia , ha predisposto un secondo emendamento, del valore di 5 milioni di euro per garantire la

Due immagini significative della manifestazione

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Claudio Sinigaglia

continuità del servizio dei lettori sino a fine 2015 in tutte le sette province venete. Le risorse dovranno essere ritagliate dal Fondo Sociale nazionale. “Non possiamo stare a guardare in attesa che la giunta predisponga la legge di riordino delle deleghe, afferma Sinigaglia, ma dobbiamo subito, nel bilancio regionale, stanziare i fondi necessari per non interrompere i servizi essenziali per le persone più fragili e vulnerabili.” Da parte loro, i rappresentanti dei ‘lettori’ stanno continuando a presidiare i lavori del Consiglio regionale sintantoché gli impegni assunti non diventeranno provvedimento di legge.

l Bati Maso Extreme 2015 è stata l’edizione che ha riscontrato più successo e partecipazione di pubblico, con uno dei quattro carri giunto addirittura da Villanova di Camposampiero. Un appuntamento iniziato quattro anni fa grazie all’associazione Ottavo Miglio che ha organizzato la prima edizione per poi passare il testimone all’Assessorato all’Identità Veneta e al Comitato per le Belle Costumanze Venete, di cui Michele Corso è il Presidente:“Lo scopo principale di questa festa è coinvolgere il maggior numero di giovani nell’iniziativa volta a ricordare le antiche arti e i mestieri. Sono davvero soddisfatto e voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a dar vita alla bellissima giornata: la Pro Loco di Limena, i ragazzi di Ottavo miglio, le percussioni di Bloko Intestinhao, La terra degli Asini e gli antichi mestieri della Pro Loco di Correzzola”. “Una festa all’insegna del ricordo delle tradizioni ma rivisitata, per rendere l’evento appetibile anche ai più giovani” dice Massimiliano Lazzarotto, del Direttivo di Ottavo Miglio. Nelle terre venete si usava celebrare il Bati Marso per “risvegliare” la bella stagione dopo il pe-

riodo invernale, scatenando il baccano lungo le strade, percuotendo lamiere, pentole, bidoni e pignatte. E così, domenica 2 Marzo, lungo le vie di Limena hanno sfilato i carri, rievocando le antiche arti e la vita contadina, al ritmo delle percussioni dei Bloko Intestinaho. Gran finale in Barchessa Fini con le delizie degli stand gastronomici, del Mercato a Km0 e la visita alla Mostra dell’Antiquariato. N.S.

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18 1 Cultura provinciale L’esposizione fino al 2 giugno A Villa Contarini di Piazzola la più estesa mostra personale del grande artista

Cominetti racconta le trincee

“chronicae”

Con i suoi disegni ha documentato l’esperienza vissuta in prima persona sui fronti più sanguinosi Andrea Molesini

di laura Organte

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ontinuano nel padovano le celebrazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, occasione, tra le altre cose, per riscoprire un artista che con i suoi disegni ha saputo raccontare questo tragico conflitto al di là di ogni retorica. A Piazzola sul Brenta, gli splendidi spazi di Villa Contarini ospiteranno infatti fino al 2 giugno la più estesa personale di Giuseppe Cominetti mai allestita dagli anni Trenta, quando le opere dell’artista vercellese furono esposte al ridotto del Teatro Quirino di Roma. Caratteristica particolare dei disegni in mostra è la natura documentaristica oltre che artistica: Cominetti visse in prima persona l’esperienza delle trincee, prima sul fronte francese delle Ardenne e poi, volontario, sul Grappa, e seppe tradurre con grande efficacia la propria esperienza in un racconto figurativo universale. Nei disegni, di diversissima dimensione, numerosi i molto grandi, egli fa sintesi di infinite realtà che lui e gli altri vivono quotidianamente: i corpo a corpo dei fanti, i cumuli di morti, le sortite della cavalleria, le cadute degli aeroplani, gli scoppi delle granate, i momenti di riposo, meglio di abbandono, nelle trincee e nei ricoveri. Ma anche l’esodo dei profughi veneti sotto i loro carichi di masserizie, lo sfacelo delle case, i buoi abbandonati tra i solchi sotto le granate. Insomma il volto tremendo

teatro e Musica

e vero della guerra, reso con l’essenza del bianco e nero della semplice matita. Quelle di Cominetti sono certo pagine documentarie, che come tali sono entrate in musei e centri di documentazione in tutta Europa. Ma sono anche e soprattutto opere d’arte, di un artista che trovò una strada autonoma tra divisionismo e futurismo e nuove avanguardie, dimostrando l’eccellenza come pittore, disegnatore, scenografo, costumista e persino designer tra l’Italia e Parigi. Il tratto di Cominetti va oltre l’urgenza realistica assumendo toni espressionistici laddove rappresenta il grido muto dell’orrore che trascorre dagli uomini agli animali attraversando reticolati e fili spinati, o quando gli alberi stecchiti di un paesaggio desolato diventano simili a quelli di un calvario infinito e senza tempo, metafora della grande carneficina della guerra. Un diario pittorico per cercare, alle Ardenne al Grappa, dalla Francia all’Italia, quell’umanità che la guerra nega e sottrae, e che soltanto attraverso l’arte può essere recuperata. Come nei versi di Ungaretti dal Carso, anche nei disegni di Cominetti si avverte un grido di speranza, oltre il dolore e la sofferenza, oltre la paura e lo sgomento. a cura di Laura Organte

INTERNATIONAL MEETING Compie 25 anni l’International Music Meeting, incontro musicale e culturale tra Cori, Orchestre e musicisti, provenienti da ogni parte del mondo, organizzato dall’Orchestra giovanile del Veneto. L’edizione 2015 vede in cartellone ben 18 appuntamenti che si protrarranno fino al 23 giugno con un gran finale a dir poco esotico: sul palco del Teatro Don Bosco di Padova ci sarà infatti il trio Hawaiian Music, Ukulele and Dance proveniente dalle Hawaii.

IL RITORNO DI JAMES TAYLOR Nel 2012 ha saputo incantare, con la sua voce vellutata, il pubblico del Teatro Geox: torna, a tre anni dal suo ultimo concerto padovano, il cantautore James Taylor con la sua band, in scena il 24 aprile. In oltre 40 anni di carriera ha collezionato 5 Grammy awards, venduto 100 milioni di album, guadagnandosi 40 dischi d’oro oltre a molteplici dischi di platino e multi – platino per i suoi classici che vanno da Sweet Baby James del 1970 a October Road del 2002. È stato inoltre inserito sia nella Rock and Roll Hall of Fame che nella Songwriter’s Hall of Fame.

LA CHITARRA DI FORD Sabato 16 maggio il Teatro Geox ospiterà un grande artista, inserito tra i “Migliori 100 chitarristi del ventesimo secolo” dalla prestigiosa rivista Musician e insignito di cinque nomination ai Grammy Awards: Robben Ford si fermerà a Padova nel corso del suo tour mondiale di presentazione dell’album “Into the sun”, uscito a marzo. Un pezzo di storia della musica, con oltre una ventina di dischi alle spalle dal 1972 ad oggi e un carnet di collaborazioni che spazia da Miles Davis a Joni Mitchell, da Jimmy Witherspoon a John Mayall, da George Harrison a Bob Dylan, fino agli Yellow Jackets, John Scofield e molti altri.

Piove di Sacco per 3 giorni capitale del romanzo storico

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L’acquerello “Fra i reticolati” del 1918

er tre giorni, dal 17 al 19 aprile, Piove di Sacco sarà la capitale del romanzo storico, con la kermesse internzaionale “Chronicae”. Il festival, organizzato dal Comune e dall’Associazione Sugarpulp, porterà nella cittadina del padovano alcuni tra i più celebri e amati scrittori del genere, da Valerio Massimo Manfredi a Jason Goodwin, dai Wu Ming a Roberto Giacobbo e fino ad Andrea Molesini, Marcello Simoni, Carlo A. Martigli, Simone Sarasso e il padovano Matteo Strukul, che racconteranno le loro opere tra rievocazioni storiche, cene a tema e spettacoli teatrali. I esibiranno infatti sabato 18 Wu Ming 1 con “Zo Bot”, reading-spettacolo tratto dal romanzo storico “L’armata dei sonnambuli” e il padovano Andrea Pennacchi con “Eroi” il giorno seguente. Per il programma completo: festivalromanzostorico.it L.O.

Il percorso a Padova Dai Musei Civici Eremitani ai manufatti del Tesoro del Santo

Donatello e la sua lezione su scultura e oreficeria D onatello giunse a Padova nel 14431444 e vi rimase per un decennio, innovando profondamente il linguaggio della scultura in Italia e facendo della città uno dei centri d’irradiazione del Rinascimento. La lezione del Maestro rivive ora in uno straordinario percorso, che dai capolavori di Donatello conduce alla scoperta di preziose sculture in bronzo e terracotta degli artisti che continuarono e svilupparono la sua rivoluzione nell’ambito della Serenissima. Testimonianze dell’altissima qualità raggiunta da Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco detto il Riccio e Severo da Ravenna sono esposte ai Musei Civici Eremitani, mentre l’influenza del nuovo linguaggio rinascimentale nelle oreficerie sacre risplende nel vicino Palazzo Zuckermann con i preziosi manufatti del Tesoro del Santo. Punto di partenza della mostra “Donatello e la sua lezione. Riflessioni su scultura e oreficeria nella Padova tra Quattrocento e Cinquecento”, sono le opere del maestro, uno dei rilievi della base del monumento al Gattamelata, una inedita crocifissione bronzea e i fondamentali calchi ottocenteschi con i rilievi dell’altare del Santo.Il percorso prosegue poi con gli allievi, tra i quali il padovano Bartolomeo Bellano entrato giovanissimo nella bottega del maestro, che nei rilievi con le storie bibliche per

La Pietà scolpita da Donatello con l’allievo Bartolomeo Bellano il presbiterio di Sant’Antonio esibisce la sua abilità nel narrare episodi di carattere corale. A risentire dell’influenza di Donatello è anche il più grande artista del bronzo dell’Italia del nord, Andrea Briosco detto il Riccio: i suoi modelli dalla matrice espressionistica approdano a una precisione antiquaria e classicista, che trova poi riscontro nelle terrecotte con San Canziano, San Girolamo e Sant’Agnese (o Canzianella) della chiesa di San Canziano a Padova. E ancora Severo da Ravenna, ideatore

e diffusore di una notevole quantità di soggetti classici, iniziatore della produzione di piccoli manufatti in bronzo. L’influsso di Donatello si manifestò anche nelle arti applicate e in particolare nell’oreficeria. Negli spazi per esposizioni temporanee di Palazzo Zuckermann si espone una importante selezione di oreficerie sacre del Quattrocento e del Cinquecento, reliquiari e oreficerie a uso cultuale eccezionalmente prestate dal tesoro del Santo. Laura Organte


Sport 19 2 Ciclismo Bertazzo, figlio del patròn della squadra, conquista il titolo su pista

Liam vicecampione del mondo di Walter lotto

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rima dell’abitato di Tribano si svolta a sinistra, dentro la zona industriale, e subito si trova l’Italtecnica azienda che produce pressostati meccanici. Un marchio noto per i conoscitori del ciclismo nostrano, quello del patron Demetrio Bertazzo che nel 2004 costruì una squadra dove far gareggiare tra gli Juniores i figli Omar e Liam. Destini diversi per i due fratelli, che sognavano il professionismo insieme. Omar 26 anni, dopo 4 stagioni nella massima serie, con due vittorie, la scorsa stagione ha chiuso l’attività, Liam di tre anni più giovane è tornato in questi giorni dal mondiale professionisti di pista disputati in Francia con in valigia la medaglia d’argento conquistata in un infuocata americana in coppia con il veronese Elia Viviani. L’oro è andato alla coppia francese sospinta sulla pista di casa dal tifo indiavolato dei seimila presenti ma la gara è stata incertissima fino all’ultimo sprint e dopo 50 chilometri (200 giri di pista) volati sul filo dei 55 orari i transalpini hanno prevalso per un solo punto 21-20. Siamo andati a trovare il vice campione del mondo nell’azienda di famiglia per sentire le sue impressioni sulla sua imprese: ”Innanzi tutto - esordisce Liam Bertazzo - devo un pubblico grazie a Coledan, era lui l’atleta designato a far coppia con Viviani, ma alla vigilia della gara il mio compagno

este non stava benissimo e molto onestamente si è tirato fuori cedendomi il posto, questo fa capire il clima di grande amicizia e famigliarità che si è creato tra noi, devo dire però che non ero la per caso, nel 2013 ho vinto l’europeo, sempre in coppia con Viviani, nell’americana e l’anno scorso sono stato secondo nella corsa a punti sempre valevole per il titolo continentale è stata una chance che meritavo”. Un misero punto ti ha diviso dall’oro come ti sei sentito? “E’ stata una corsa pazzesca, bastava che nell’ultimo sprint, vinto dal mio compagno, un avversario si fosse piazzato tra lui e il francese, in tal caso avremo vinto noi, sul podio Viviani piangeva di rabbia, io ero più contento perché era il primo risultato davvero importante, ora a mente fredda sento un po di rammarico, ma ho anche la consapevolezza di aver dato davvero tutto”. Ora per Liam comincia l’avventura su strada con la Southeast la sua nuova squadra professional a cui si è legato con un contratto biennale. Quali sono i tuoi programmi e il tuo ruolo nel team? “Il 4 marzo parto per il giro di Malesia, il mio ruolo sarà inizialmente quello di apripista per i velocisti Mreczko e l’inossidabile Alessan-

Il numero uno degli arbitri si racconta

la lezione tecnica di rizzoli

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dro Petacchi, poi spero di crescere di condizione per cercare di entrare tra i prescelti che disputeranno il giro d’Italia”. Qual è la corsa che stuzzica principalmente i tuoi appetiti? “Sarebbe facile dire la Sanremo o qualche altra corsa monumento, ma non è così, mi va bene qualsiasi corsa per entrare nei primi posti degli ordini d’arrivo, dopo tanti sacrifici va bene tutto e poi bastano anche pochi piazzamenti su strada per avere più notorietà di quello che ti da la pista, che in Italia ultimamente, a torto, è poco valorizzata”. Gira e rigira il discorso torna sempre sulla pista. “Si - conclude Liam - sto gia pensando ai mondiali 2016 di Londra dove o nell’americana o nella corsa a punti voglio conquistare la maglia iridata”. Forse dopo quasi un ventennio all’orizzonte si intravvede l’erede di Silvio Martinello.

etti una sera in compagnia con Nicola Rizzoli, numero uno degli arbitri italiani, avvenuta presso la sala Fumanelli di Este dentro una platea di rappresentanti dirigenziali di tutte le sezioni del Veneto, arbitri e ragazzi delle scuole superiori, invitati per stimolarne la vocazione all’arbitraggio. Il celebre fischietto bolognese, arbitro dell’ultima finale mondiale Argentina -Germania, avvalendosi di diapositive e filmati ha parlato per circa due ore spaziando in vari argomenti:” innanzitutto- ha detto Rizzoli- non si arriva in cima al mondo da soli, fondamentale il gioco di squadra, la coesione e l’intesa tra tutti i componenti impegnati a dirigere una gara, assistenti, addizionali e quarto uomo: ”Contrariamente a Pierluigi Collina suo illustre predecessore che non amava avere conoscenza delle squadre da arbitrare Rizzoli afferma che gli arbitri devono conoscere più informazioni possibili su squadre e giocatori in campo: ”questo non per avere pregiudizi pro o contro, l’arbitro oltre a conoscere il regolamento deve essere uno studioso del calcio conoscendo gli attori e le dinamiche di gioco si riesce ad interpretare al meglio le varie situazioni e si trova più facilmente l’equilibrio per prendere la decisione giusta.” Interrogato sull’episodio di Udinese- Roma del 2008 in cui Totti inveì più volte contro di lui senza subire subirne fino in fondo le sanzioni disciplinari Rizzoli si difende così:” quell’episodio rischiò di troncarmi la carriera, purtroppo le riprese televisive sembrano darmi torto, ma non sempre sono veritiere, in quel caso il capitano giallorosso non inveiva contro di me, ma contro se stesso per aver sbagliato una facile occasione è stato un clamoroso equivoco che fortunatamente si chiarì.” W.L.

Il presidente Enzo Rango annuncia le novità della stagione

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ontinuità e novità nel vernissage della Cartura Nalin che ha aperto ufficialmente la 59. stagione agonistica consecutiva. Il presidente Enzo Rango ha annunciato un per la prossima stagione il ritorno della squadra allievi, il nuovo sponsor tecnico che sarà lo storico marchio Olympia di Piove di Sacco e nuove entrate nel consiglio direttivo: “oltre a questo- ha aggiunto Rango-grazie ad un vero concorso di ideee e con la collaborazione di amici del club e di tutti i dirigenti abbiamo messo in atto iniziative con le quali siamo riusciti ad alleggerire il bilancio, il che ci consente di essere operativi in campo organizzativo con l’organizzazione della giornata del pedale di Cartura programmata per il 3 maggio quando sul circuito delle ex distillerie di Cagnola andranno in scena il Gp comune di Cartura riservato agli esordienti e nel pomeriggio il Gp Eurotermoidraulica per Giovanissimi.” Edy e Francesco Sturaro, Massimo Betto e Mirko Fornasiero i volti nuovi entrati nel direttivo, quest’ultimi due hanno recentemente superato il corso di 1. livello di direttori sportivi e stanno af-

frontando quello di livello superiore, a loro il compito di guidare gli esordienti, gli allievi saranno seguiti da Stefano Segiano, che accompagnerà il figlio Giovanni nel passaggio di categoria, mentre confermato Massimo Berto alla guida dei Giovanissimi. LA SOCIETA’. Predidente Enzo Rango; vice presidenti: Giorgio Nalin, Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan; segretario Francesco Bernardi; Medico sociale Silvestro Bazza; staff tecnico: Renzo Tolando, Antonio Capuzzo, Annalisa Cardin Salin, Silvano Corso, Gabriele Fabbian, Lucio Fornasiero, Massimo Betto. LA SQUADRA. Giovanissimi: Demis Berto, Nicolo’ Berto, Manuel Berto, Marco Bortolaso, Sebastiano Brigo, Alex Oloni, Pietro Pincerato, Luca Rango, Fabio Sadocco, Daniele Tosello. Diesse Massimo Berto. Esordienti: Davide Huaang, Nicolas Pizzeghello, Riccardo Sabbion, Alex Sturaro, Alessandro Tosatto. Diesse Mirko Fornasiero. Allievi: Tommaso Businaro, Giovanni Sergiano, Davide Stangalini, Giacomo Tasso. Diesse Stefano Sergiano. W.L.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Salute e società

Febbre da gioco, una malattia seria Ludopatia, il Veneto è tra le prime regioni d’Italia colpite dalla patologia. Cos’è e come se ne può uscire

Lino Busato Psicologo e psicoterapeuta

di Ornella Jovane

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ioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici - i dati sono ricavati dal dossier di Sistema Gioco Italia di Confindustria - per un giro d’affari in regione stimato in 5,3miliardi di euro. Il Coordinamento nazionale gruppi per Giocatori d’Azzardo calcolava che in Veneto nei primi dieci mesi del 2014 erano stati spesi per videolottery e slot machine oltre 3,3miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 670 euro. Se a livello nazionale il gioco d’azzardo patologico coinvolge circa 800mila soggetti, è proprio nel Nord-Est che fa segnare il suo record di penetrazione, registrando il 38 per cento dei giocatori a rischio di dipendenza. Ma cosa s’intende con ludopatia e quando il comportamento di un giocatore diventa patologico? Lo abbiamo chiesto allo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato. “La dipendenza dal gioco d’azzardo - spiega - è un fenomeno sociale alimentato dalla proliferazione di punti gioco che generano un eccesso di offerta di facile accesso la quale può essere pericolosa nelle persone più ricettive a questo tipo di messaggio”. “All’inizio - prosegue lo specialista - l’interesse per gioco d’azzardo è di un certo tipo, poi può diventare patologico”. Ci sono persone appartenenti a fasce d’età particolarmente a rischio? “In realtà il gioco d’azzardo e la sua deriva patologica può coinvolgere tutte le fasce d’età. Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il craving, ovvero l’impossibilità di resistere alla spinta a giocatore. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente in realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti - continuando a giocare. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco: se non gioca sta male, è nervoso, sta male fisicamente, agitato. Spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco, ma nella realtà è il suo pensiero centrale che lo assorbe talmente tanto da allontanarlo da tutte le altre dimensioni della vita, ad es. non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli,

fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare. Insomma una vita d’inferno. Questo stile di vita stressante porta a pesanti conseguenze sulla salute fisica e a disturbi psichici come l’ansia. Il giocatore patologico diventa irrequieto, litigioso, teso e aggressivo. Quando arrivano alla disperazione alcuni crollano e tentano il suicidio, infatti ci sono casi di suicidio nei giocatori patologici. La crisi economica ha contribuito a far lievitare i numeri dei giocatori d’azzardo? “La povertà spinge al gioco d’azzardo, a considerarlo nell’immaginario come unica occasione di riscatto. Si attiva così una sorta di meccanismo primitivo del tipo: o la va o la spacca”. E i mass media che ruolo hanno? “La pubblicità di lotterie, slot machine, gratta e vinci... sono troppo presenti anche nella tv di Stato. Il fatto di assegnare a personaggi famosi il messaggio promozionale non aiuta. La gente fragile e sensibile ci casca”. Che cos’è esattamente la ludopatia? “Ha tutte le caratteristiche della dipendenza, senza sostanze. Si crea una sorta di schiavitù da una realtà che si subisce senza possibilità d’intervento. Nelle slot machine, o col gratta e vinci e similari il giocatore non ha un ruolo attivo, nè può intervenire per modificare nel gioco la sua posizione. Si perde perciò lo spirito autentico del gioco e ci si può trovare in trappola”. Come si riconosce il giocatore patologico? “Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il crading, ovvero l’impossibilità di resistere. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente ma questo tipo di ragionamento non coinvolge l’inconscio. In realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti dal gioco più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti di gioco - con il gioco. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco. Anche se spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco. In

realtà, e queste sono le conseguenze, è il suo pensiero centrale, non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli, fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti, quando non si arriva ai criminali. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare, con evidenti ricadute anche psicologiche e fisiche”. Qual è la via d’uscita? “Come ogni forma di dipendenza patologica esiste la via della terapia. La percentuale di coloro che decidono di uscirne è però ancora molto bassa, ovvero chi decide di intraprendere la strada della terapia spesso lo fa quando ormai la situazione è giunta alle estreme conseguenze”. Quali sono i passaggi da compiere e quali sono le strutture a cui rivolgersi? “Il primo ostacolo è riconoscere di avere un problema: il primo passo importante è la consapevolezza, è prendere coscienza da parte del giocatore di avere un problema e quindi dover ricorrere ad un aiuto. La persona deve superare la vergogna e farsi aiutare se no da soli non si esce. Le strade da percorre sono molteplici: dalla psicoterapia, ai Ser.T. delle Uls che hanno un servizio specifico e gratuito per il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo. Ci sono infine i gruppi di auto-aiuto dei giocatori anonimi composti da persone accomunate dallo stesso problema. Ciò che va affrontato è il meccanismo del “pensiero magico” che porta a far credere che il gioco risolva ogni problema, che indichi la scorciatoia per arrivare prima e meglio alla meta, che invece richiede la fatica e il sacrificio del costruire”. Qual è l’augurio che si può fare a chi è incappato in questa forma di dipendenza? “L’augurio e l’invito è quello di riappropriarsi della propria vita, di uscire dalla trappola del gioco malato, che provoca isolamento, schiavitù e sofferenze. Il gioco è bello, nella sua dimensione sana: è conoscenza, creatività, occasione di crescita, è socializzazione e divertimento. Dal gioco patologico si può uscire per ritornare ad essere liberi e padroni della propria vita”.

in regione Contrasto e prevenzione

un iter lungo per la legge

I

l Veneto osservato speciale per il comportamento del gioco d’azzardo patologico ma, ad oggi, una delle poche regioni senza una legge regionale di riferimento e contrasto, nonostante sia stata tra le primissime (già nella primavera del 2013) ad aver registrato proposte legislative in merito. Nel corso degli ultimi 15 mesi sono state presentate 5 proposte già trasformate nell’estate 2014 in un testo unico “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza dal Gioco d’Azzardo Patologico”. Unendo le forze Antonino Pipitone (Idv), Claudio Sinigaglia (PDV), Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) e Stefano Peraro (Udc) con la condivisione della Lega (Cristiano Corazzari) - gli autori delle 5 proposte di legge - hanno in più occasioni sollecitato il presidente della Quinta Commissione Leonardo Padrin e il governatore Luca Zaia a fare in modo che il Consiglio regionale approvi questa legge prima della fine della legislatura. O.J.

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Il Veneto in primo piano 21 1 Il Consiglio di Stato mette fine alla guerra giudiziaria

Padova, legittima l’ordinanza sui limiti di orario delle sale slot

Altri Comuni intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento Il sindaco di Padova Massimo Bitonci

di Nicola Stievano

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opo una “guerra giudiziaria” durata alcuni mesi il Consiglio di Stato legittima definitivamente l’ordinanza del Comune di Padova che ha imposto limiti di utilizzo delle slot machine, stabilendo due fasce orarie, al mattino e alla sera. Verso la fine di febbraio è arrivata la sentenza definitiva sul regolamento impugnato da alcuni proprietari di sale gioco: l’ordinanza di Bitonci è legittima, può limitare gli orari di funzionamento delle “macchinette”. Con questo pronunciamento dunque il Consiglio di Stato conferma quanto deciso dal Tar Veneto:

news

il provvedimento adottato dal sindaco di Padova per porre un limite al funzionamento delle slot a precisi orari rispetta la legge e non mette in pericolo l’attività dei proprietari di apparecchi. E’ quanto hanno stabilito i giudici di Palazzo Spada che hanno respinto il ricorso di una sala bingo padovana: “I motivi di appello non appaiono idonei a scalfire le ragionevoli conclusioni cui è pervenuta l’ordinanza impugnata”, si legge nell’ordinanza della Quinta sezione del Consiglio di Stato. Una “vittoria” dunque per il fronte “anti slot” che

da tempo chiede provvedimenti concreti che mettano un freno al dilagare degli apparecchi di gioco d’azzardo – legalizzato ovviamente – presenti ormai in quasi tutti i bar oltre che nelle tanto discusse sale da gioco. Ora non è escluso che altri sindaci padovani seguano le orme di Bitonci ed emanino per proprio Comune delle ordinanze simili. Proprio nei giorni della sentenza del Consiglio di Stato il Comune di Casalserugo, guidato da Elisa Venturini che è anche consigliere provinciale, ha pubblicato un provvedimento che stabilisce appunto delle fasce orarie e

limita il funzionamento delle slot a 7 ore al giorno. Una strada imboccata anche da altri Comuni, in particolare da quelli che già avevano regolamentato, e soprattutto limitato, l’apertura delle sale slot. “La nostra non è una crociata – spiega il sindaco Elisa Venturini – ma un provvedimento dettato dal buonsenso e dalla volontà di trovare una soluzione a quella che ormai è un’emergenza sociale. Il gioco d’azzardo praticato su questi apparecchi sta creando seri problemi a numerose famiglie del nostro territorio”.

Siglato a fine febbraio un protocollo d’intesa tra i sindaci e il prefetto Cuttaia

contro il gioco d’azzardo patologico, nel Veneziano una battaglia condiVisa

I

n provincia di Venezia la battaglia contro il gioco d’azzardo patlogico è comune ad associazioni ed istituzioni. Fra i comuni che più si sono contraddistinti su questo tema c’è quello di Mira guidato da un sindaco del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero. A novembre 2014 ad Oriago e Mira Taglio aderirono in 400 alla manifestazione che si tenne a livello provinciale contro la ludopatia. In quell’occasione le associazioni ed i manifestanti decisero consumare in un bar che ha scelto “la disinfestazione dalle slot o altri giochi d’azzardo”. Questi bar furono premiati dal Comune. A schierarsi per una legge più dura sono il senatore del Movimento 5

Stelle Sergio Endrizzi e il consigliere del Pd Bruno Pigozzo. Intanto a fine febbraio è stato siglato un protocollo d’intesa tra i Sindaci del veneziano e il Prefetto Domenico Cuttaia “per contenere la diffusione del gioco d’azzardo, in particolare presso i giovani, attraverso un controllo più attento delle autorizzazioni e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sui rischi del gioco on line”. Un impegno a cui hanno aderito la Provincia, le Ulss, le forze dell’ordine, i rappresentanti dei Monopòli, dei tabaccai, dei consumatori e delle tante associazioni impegnate su questo fronte Non mancano però le preoccupazioni sull’efficacia delle azioni individuate.

“L’impegno delle amministrazioni veneziane – osserva il sindaco di Mira Alvise Maniero – rischiano di rivelarsi inutili. La bozza del decreto legislativo che su questo tema sta circolando non pare accogliere la richiesta di una maggior tutela dei luoghi sensibili (scuole, chiese) ampliando le distanze minime da rispettare per le nuove autorizzazioni di sale giochi o per l’installazione di videopoker nei locali pubblici. Anzi amplia lo spazio per ricorsi contro le ordinanze dei Sindaci da parte dei potenti mezzi legali delle lobby del gioco d’azzardo”. Fra i primi a schierarsi contro la diffusione del gioco d’azzardo anche i comuni di Scorzè e Mirano. Alessandro Abbadir

LAVORO La regione Veneto si conferma un territorio fertile

BOOM DI START UP INNOVATIVE

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l Veneto è la quarta regione in Italia zione speciale del Registro delle imprese per numero di start-up innovative, dopo delle Camere di Commercio sono 73 a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. A Padova, 51 a Treviso, 47 a Verona, 6 a sottolinearlo è il vicepresidente della Re- Rovigo e 3 a Belluno. Quasi il 73% opera gione Marino Zorzato, rendendo note le nei servizi (prevalentemente di produzioultime elaborazioni della sezione Sistema ne di software e attività connesse), il 23% Statistico su questo aspetto dell’economia circa nell’industria e il 4,5% nel commerveneta. cio. Il fatto di essere imprese giovani, con “Se l’impresa tradizionale fa fatica elevate esigenze di flessibilità e autononell’attuale stagnazione del ciclo econo- mia, ha spinto più dell’80% delle start-up mico – fa presente Zorzato - si registra innovative venete ad adottare la natura una vigorosa crescita delle start-up inno- giuridica di Società a responsabilità limitavative venete che ta, la più adatta sono fortemente Sono giovani, flessibili a soddisfare aumentate nell’ul- e autonome. Queste tali necessità. timo anno, pas- le nuove imprese ad alto Solo 7 invece sando dalle 144 valore aggiunto che fanno le start-up innodi inizio 2014 alle ben sperare nel futuro vative Società 246 del 2015, per azioni. Ad con un incremento del 71%. Allo sviluppo accompagnare e a sostenere le start-up di tali imprese, fondamentale per favorire innovative dal concepimento dell’idea la crescita economica, lo sviluppo tecnolo- imprenditoriale al suo primo sviluppo ci gico e l’occupazione, in particolare quella pensano gli incubatori certificati. Strutgiovanile, punta anche l’Agenda Digitale ture che permettono alle nuove imprese della Regione a cui stiamo dando attua- innovative di lanciare la propria attività sul zione”. Si tratta di particolari società, co- mercato in modo efficace e in tempi rapistituite da non più di 48 mesi, il cui scopo di. In Veneto sono presenti 3 incubatori primario è quello di sviluppare, produrre certificati che tutti noi conosciamo: il Parco e vendere prodotti e servizi considerati a scientifico e tecnologico VEGA (Venezia), tutti gli effetti innovativi e ad alto valore l’ H-Farm S.r.l. (Treviso) e M31 Italia S.r.l. tecnologico. Al 19 gennaio 2015 le start- (Padova). up innovative venete registrate nella seMaria Pavan

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22 4 Il Veneto in primo piano Manifestazioni Gli appuntamenti maggiori tra Padova, Venezia e Rovigo

Fiori e piante in mostra nelle piazze delle nostre città Torna la primavera e porta con se’ le nuove fioriture. Gli appassionati di giardinaggio potranno scegliere tra moltissimi appuntamenti di Nicola Stievano e lorenzo Zoli

M

oltissimi in tutto il Veneto le manifestazioni che riempiranno le piazza di fiori, piante e giardini.

FIORI NEL PADOVANO Così, nel Padovano, è soprattutto nelle città medievali della Bassa Padovana che fiorisce la primavera. Fra gli eventi “di stagione” che portano alla ribalta il mondo floreale nel padovano spiccano gli appuntamenti conla “Fiera di Primavera” a Montagnana e “Este in Fiore”. Sabato 11 e domenica 12 aprile la magica cornice murata della città di Montagnana si colora con splendidi fiori e piante. A distinguere la nuova edizione sarà un’incantevole esposizione floreale che si snoderà tra le vie fuori le mura da Porta Vicenza a Porta Legnago arricchendo di colore le strade della città. L’appuntamento ospiterà produttori e rivenditori di piante e fiori del settore florovivaistico locale, articoli per il giardinaggio e coinvolgerà tutta una

serie di aziende legate alla produzione, lavorazione e trasformazione dei prodotti tipici verrà inoltre predisposta una zona per le bancarelle di oggettistica artigianale. Non mancheranno numerosi eventi culturali. Tutti i dettagli su www.montagnaneseinfiera.org. Appuntamento a Este invece la settimana successiva, dal 17 al 19 aprile, nella consueta cornice dei Giardini storici del Castello con “Este in Fiore”, a cui anche quest’anno parteciperà una selezione di importanti vivaisti italiani. “I giardini e l’acqua”, questo il tema conduttore dell’edizione 2015, la quattordicesima. Una riflessione per trovare un nuovo equilibrio e generare attitudini ed azioni più responsabili, ispirandosi simbolicamente ancora una volta all’Eden, originaria oasi verdeggiante nel deserto. Sarà ancora una volta il disegno dell’artista Oreste Sabadin a rappresentare Este in Fiore: quest’anno la sua illustrazione è un vivace racconto dal sapore naif che ha come

protagonista la città di Este con il celebre castello e gli edifici storici lambiti dall’acqua ed avvolti da una fantasiosa vegetazione. Da segnalare le conversazioni musicate con importanti personalità, condotte dalla giornalista e scrittrice di giardini Mariagrazia Dammicco, fondatrice e presidente del Wigwam Club Giardini Storici Venezia, con letture di brani ed improvvisazioni musicali al clarinetto offerte da Oreste Sabadin.

Un’immagine di Este in fiore

FIORI NEL RODIGINO Due le manifestazioni in Polesine tutte dedicate ai fiori e all’arrivo della Primavera. A Rovigo si parte con i “Sapori in fiore”, programmati dal 17 al 19 aprile in tutto il centro, da Corso del Popolo a Piazza Garibaldi. Ci saranno giochi e iniziative per i più piccoli, ma anche bancarelle, con protagonisti assoluti i fiori, ma non solo: ci saranno anche prodotti tipici, soprattutto alimentari. Non mancherà infine l’attenzione per la moda,

con la sfilata che già l’anno precedente aveva raccolto consensi. Una decina di giorni neppure e poi toccherà ad Adria in fiore, organizzata dalla Pro loco di Adria domenia 26 aprile in centro. “Non pensare alla solita fiera dei fiori – si legge nella presentazione dell’iniziativa – Immagina una piazza allegra, profumata, variopinta e piena di sorprese, aromi, profumi e colori di primavera”. Per maggiori informazioni è possibile fare riferimento al

sito www.adriainfiore.com. Oppure è possibile mettersi in contatto direttamente con la Pro loco, che tradizionalmente si occupa di organizzare e allestire l’appuntamento. Due iniziative ormai diventate un appuntamento fisso con le quali le due maggiori città del Polesine non solo salutano l’avvento della Primavera, ma si fanno anche vetrina delle eccellenze locali. Non solo fiori, infatti: ma anche spazio a ciò che di buono il territorio produce.

Manifestazioni a Venezia

anche il Veneziano si colora di priMaVera

N

Piazzale Vittoria, 1 (difronte Municipio) 35043 Monselice (PD) Tel. 345 2270093 EnotecaCaveau

el veneziano sono numerosi gli eventi e le manifestazioni che a primavera caratterizzano il periodo, come le fiere dei fiori e del benessere. Si parte da Oriago di Mira, lungo il Naviglio, in Riviera san Pietro. Domenica 29 marzo si terrà “Oriago in fiore” con la mostra mercato Florovivaistico che raccoglie quasi 100 espositori da tutto il Veneto. Ci sarà la mostra fotografica “Fiori e Colori”, i Madonari, le fattorie didattiche e il mercato a chilometro 0. Sempre in Riviera del Brenta va ricordata anche “Rivale in fiore” a Pianiga che si tiene il 7 aprile. Odori di fiori e profumo di primavera si respireranno domenica 12 aprile a Noale con la mostra mercato “Noale in fiore” della Pro loco. Previste 60 mila presenze. Ci sarà un’area espositiva di oltre 10 mila metri quadrati. A Venezia importante appuntamento è Open Air Expo, rassegna, organizzata da

Expo Venice, dal 17 al 19 aprile a Forte Marghera. Presenterà proposte per star bene e vivere meglio attraverso la cura del corpo, l’alimentazione e le discipline sportive. A Mirano si terrà il 25 aprile la Festa dei Fiori in Piazza Martiri. Negli stessi giorni (25 – 26 aprile) a San Donà di Piave in via Cesare Battisti, da mattino a sera invece c’è la Festa di Primavera, con uno stand enogastronomico finalizzato alla promozione dei prodotti e vini tipici locali. A Dolo in Riviera del Brenta, in via Mazzini è in programma il primo maggio la tradizionale “Dolo in fiore”. Chiude gli eventi di rilievo a Noale l’Infiorata dove il 7 giugno c’è la manifestazione organizzata in occasione della celebrazione del Corpus Domini. Si tratta di una sfida fra contrade a colpi di petali, essenze erboree, cereali, gambi e materiali naturali. A.A.


1 Voci da palazzo

Voci da palazzo 23

Elezioni regionali Si vota il 31 maggio

Flavio Tosi si candida Governatore e spariglia il gioco Il sindaco di Verona scende in campo e la partita delle prossime regionali cambia davvero volto. Niente alleanze scomode, però, vuole andare solo di Maria Pavan

L

a Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. Ora occorrerà capire se gli elettori che cinque anni fa hanno regalato a Luca Zaia una eccellente vittoria sono disponibili a cambiare e a votare Tosi, ormai ex leghista. I sondaggi, a più di due mesi dalle elezioni, contano relativamente. E difatti Tosi ha presto fatto spallucce di fronte a quelli sfoderati da Salvini dopo il consiglio federale della Lega che vedevano il partito in vantaggio di otto punti sul Pd anche con Tosi in campo. “Tosi candidato? – ha sbottato Salvini – Auguri, perché in democrazia scelgono gli elettori e in Veneto non ho dubbi che sceglieranno Zaia”. “In Veneto – ha detto ancora – l’alleanza la facciamo con i veneti e Luca Zaia ha un progetto per altri cinque anni”, ma qualche alleanza cercherà di stringerla perché il “popolo” di Tosi piace molto soprattutto ad un certo centro destra veneto che mal digeriva il linguaggio populista di certa Lega. Tra loro Antonio De Poli che considera la candidatura di Tosi “un’opportunità che può mettere insieme chi concepisce la politica del fare contro il linguaggio del populismo”. La candidatura del sindaco di Verona pia-

Flavio Tosi

Luca Zaia

Certo la discesa in campo di Flavio Tosi è piaciuta ce anche a una parte del nuovo centro destra, Mario molto ai suoi sostenitori presenti Sacconi, infatti, si dice convinto che in Fiera a Verona il giorno dell’ansia possibile costruire “una coali- Tosi: “Eccomi nuncio. zione vincente tra liberalpopolari e qui da uomo libero E’ piaciuto cogliere le sue autonomisti” che riesca a mettere per candidarmi incertezze e la sua commozione in minoranza l’estrema destra po- a governatore pulista”. Certo anche Forza Italia della Regione Veneto” mentre ricordava il passato nel giocherà la sua partita ma le allemovimento e annunciava la sua anze non si decideranno in Veneto, probabilmente sa- uscita. ranno decise ad Arcore e, soprattutto, con uno sguardo E’ l’hanno acclamato con calore vero quando ha nazionale. pronunciato le fatidiche parole: “E allora eccomi qui da

news

“I

Se ne riparla nella prossima legislatura

stop ceMentiFicazione: la nuoVa legge aspetterÀ

l contenimento del consumo del suolo è un obiettivo urgente e ampiamente condiviso, ma le modalità operative proposte rischiano di essere contradditorie o addirittura di generare effetti opposti. Per cui è meglio fermarsi e ripensare in modo più approfondito l’impianto delle proposte di legge in discussione”. E’ questo il punto di arrivo del lavoro di studio e approfondimento svolto dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Andrea Bassi (Lega) sui due testi di legge abbinati, uno di iniziativa della Giunta proposto dall’assessore all’urbanistica Marino Zorzato e uno del Pd, che hanno messo nero su bianco la proposta di nuove regole per fermare la cementificazione del territorio e avviare processi di riqualificazione dell’esistente e di rigenerazione urbana. Le due proposte di legge, all’attenzione dei consiglieri di palazzo Ferro-Fini da un anno e mezzo, non

i g g da oINE il -L N O è OVO NU SITO

uomo libero per candidarmi a governatore della Regione Veneto”. “Liberalismo, popolarismo e federalismo” sono oggi le tre stelle polari del movimento di Flavio Tosi che le usa per spiegare che cosa significa essere moderati e non demagogici: “Sono un moderato – ha sottolineato – perché ho rispetto per le persone e la verità. È demagogico l’atteggiamento di Tsipras in Grecia che in campagna elettorale sosteneva l’uscita dall’euro e poi, dopo essere stato eletto, si è arreso all’evidenza e ha ammesso che al massimo avrebbe potuto rinegoziare condizioni meno vincolanti dei trattati europei. Bisogna essere seri e concreti. Lo stesso vale per la flat tax: noi non siamo l’India o la Croazia. Come si fa ad abbassare le tasse se prima non si taglia la spesa pubblica?”. E indirettamente le manda a dire proprio a Salvini che propone di portare la tassazione unica al 15 per cento. “Basta con le promesse da marinaio”, affonda il sindaco di Verona da candidato governatore del Veneto. Intanto il governatore uscente Luca Zaia, con l’amaro in bocca, non ha potuto che augurare all’ex compagno di partito un in bocca al lupo, sottolineando però che “se qualcuno si perde per strada è affar suo, non mio. Io non ho mai diviso tra tosiani e non tosiani e a giudicare dalle liste saremo più di prima. Non sono affatto preoccupato”.

taglieranno il traguardo dell’approvazione in questa legislatura. “Le abbiamo esaminate attentamente, avviando un confronto serrato con urbanisti, ordini professionali, categorie economiche, parti sociali, università, rappresentanti dell’ambientalismo – dichiara Bassi – Ed è stato proprio il grande lavoro corale di approfondimento nazionale e internazionale avviato da 19 istituzioni e associazioni dell’urbanistica, culminato nel manifesto elaborato dal coordinamento “UrbanMeta Metamorfosi urbane”, a convincerci che le proposte di legge in discussione rischiavano di ottenere addirittura l’effetto opposto, come è successo con la legge ‘blocca capannoni” che ha innescato la corsa all’edificazione di magazzini e capannoni prima che entrasse in vigore il blocco. Con il risultato che il Veneto si è riempito di grandi strutture rimaste vuote e deserte”. Va detto che grazie a queste due iniziative legislative per la prima volta nella storia delle politiche urbanistiche della Re-

gione è stata messa a fuoco l’esigenza di abbandonare la “logica incrementale” e di pianificare un recupero del territorio a fini diversi da quello edilizio. Professionisti, costruttori e ambientalisti ci avvertono però che le modalità proposte (come la moratoria e le varianti verdi), senza una tempistica certa, risorse dedicate, strumenti di impegno come i ‘contratti di rigenerazione urbana” e una forte regìa pubblica, non consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il grande lavoro svolto e le indicazioni unanimi degli ‘stakeholders’ raccolte durante l’ istruttoria non sono affatto persi: sono l’eredità che sarà consegnata ai consiglieri della prossima legislatura. Il manifesto di UrbanMeta metamorfosi urbane e il lavoro di studio e confronto sul tema della rigenerazione urbana svolto da ordini, enti e associazioni – annota Bruno Pigozzo (Pd), vicepresidente della commissione - costituisce una preziosa sintesi e anticipa un utile binario di lavoro per il nuovo Consiglio.

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24 Voci da palazzo

Voci da palazzo 1

Lancio della campagna elettorale Sul palco le storie della gente vera, in platea 1500 persone

Moretti decisa a “spegnere” il centrodestra “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra” di Maria Pavan

P

iù di 1500 persone acclamano Alessandra Moretti cattiva gestione della sanità veneta. E proprio su questo tema la Moretti affonda la sua al Centro Papa Luciani in occasione dell’apertura della sua Campagna elettorale, dietro di lei lo slo- lama affilata e presenta la sua ricetta per migliorare: “Ridurre i tempi d’attesa dei pronto soccorso, accorpare gan: “Il coraggio di cambiare”. E cambia tutto Alessandra. Porta sul palco il Veneto le Usl passando da 21 a 8 e nomina di nuovi direttori generali, più medici e meno buautentico: la gente che ha incontrato in questi ultimi mesi durante il “Sanità: ridurre i tempi rocrati”. Cambiamenti non da poco tour nei comuni grandi e piccoli di d’attesa dei pronto soccorso, accorpare come quelli che la candidata tutte le provincie. Perciò non è lei a dire che Zaia le Usl, direttori generali renziana mette nero su bianco nel suo programma pensando non ha fatto nulla per aiutare i cit- medici non burocrati” al mondo delle imprese venete, tadini, in questi anni, ma sono i cittadini stessi, le loro esperienze, le loro gioie e soprattutto strozzate dalla burocrazia e dalla mancanza di credito. “Il 33% degli investimenti per i giovani innovatori i loro dolori. Tra questi Roberta, la cinquantenne che racconta coperti da Veneto Sviluppo, aiuti alle imprese che aprono quanto è difficile occuparsi di una madre di ottant’anni all’internazionalizzazione, agenda digitale del Veneto per non autosufficiente e allo stesso tempo lottare da soli con togliere carta e burocrazia”. Ma è il tema del lavoro che le sta più a cuore di tutto. la mancanza di efficienza del sistema sanitario. Ma questa voce è solo una delle tante testimonianze Perché se riparte il lavoro, ripartono i veneti e le cose raccolte: medici, pazienti e famigliari che denunciano la cambiano davvero.

E’ commovente la storia di Valentina, che a trent’anni è disoccupata e apparentemente senza prospettive. La Moretti lancia la proposta di un Jobs Act veneto, l’uso dei fondi di Garanzia Giovani per dare 500 euro al mese a chi assume a tempo indeterminato giovani sotto i 29 anni e interventi di sostegno per il praticantato dei professionisti. La Moretti è convinta, quello visto fino ad oggi in Veneto è stato un bruttissimo film e occorre cambiare: “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra”. Certo saranno gli elettori a dirlo e la campagna per ora è tutta in salita: “Impossibile è una parola per piccoli uomini, il futuro è una scelta”. Questa la frase su cui si è chiuso l’evento, un ultimo video: un vecchio spot dell’Adidas in cui una donna si batte con il pugile Muhammad Alì. meSSaGGIo

polItICo a paGamento a CUra Del

GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto

Bilancio regionale

Claudio Sinigaglia: “Pochissime le risorse a disposizione per garantire servizi a chi ne ha davvero bisogno. Colpa di scelte sbagliate della gestione Galan/Zaia” Com’è il bilancio di previsione del Regione Veneto 2015? “E’ mesto e inadeguato con poche risorse a disposizione a dimostrazione che il sistema si è ormai inceppato. Ci troviamo in questa situazione perché Galan/Zaia hanno tolto l’addizionale IRPEF applicata a chi ha un reddito che dà un gettito di circa140 milioni. Ciò avrebbe portato ad un risultato di coesione sociale perché quelle entrate collegate ha un reddito maggiore sarebbero state le redistribuite a chi ha maggiormente bisogno, alle persone più fragili e più vulnerabili”. Anche la sanità incide? “Si’, infatti l’altra scelta che penalizza questo e i prossimi bilanci è il mutuo di 1 miliardo e mezzo contratto con lo stato per far fronte ai 3 miliardi di debiti che le ulss hanno nei confronti dei fornitori e che ci impegna per i prossimi trent’anni a restituire 72 milioni all’anno”. Però la Regione è chiamata a dare ri-

Anche la formazione professionale è in difficoltà? “Purtroppo sì: in Veneto abbiamo il poco invidiabile primato del 17% di dispersione scolastica, tra le alte d’Italia. Per fortuna circa 20 mila, ma le richieste sono per 30 mila, ragazzi e ragazze trovano risposta presso i corsi di formazione professionale! I corsi di formazione professionale sono un servizio che la regione deve garantire, un diritto essenziale. Come mai le altre Regioni riescono a garantire la regolarità dei pagamenti, addirittura ad anticipare a inizio, e noi no?” Quest’anno mancano 5 milioni? “Sì, da 83 milioni scendiamo a 78 milioni, impedendo l’attivazione della formazione iniziale! Se la necessità è quella di aumentare il numero di ragazzi e ragazze sposte! attendono ancora i contributi della Regio- che si iscrivono ai corsi di formazione “Certo, Sto pensando, per esempio, alle ne del 2014! Con queste inadempienze professionale, noi stiamo facendo esatscuole paritarie. Nel Veneto il 70% delle gli insegnanti non ricevono gli stipendi e tamente il contrario: dobbiamo assolutascuole d’infanzia sono paritarie ed oggi le scuole rischiano la chiusura”. mente garantire questi 5 milioni!”

”Occorre dare risposte alle persone. Ma non sta avvenendo se consideriamo che in Veneto il 70% delle scuole d’infanzia sono paritarie ed oggi attendono ancora i contributi della Regione del 2014!”


1 Cultura veneta

Cultura veneta 25

Il precedente Nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere

news

L’onirico Rousseau

Narrativa

l’ultiMo libro di perMunian

Le opere del maestro francese, per la prima volta in mostra in Italia, rimarranno esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale, fino al 5 luglio di Alain Clivilò

I

n una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese sono esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale (appartamento del Doge) fino al 5 luglio. Un evento che precede di qualche mese la Biennale, proponendo opere quali “Io: ritratto-paesaggio” (1889/90) definito proprio dall’artista il primo ritratto-paesaggio della storia dell’arte, “Il cortile” (1896/98), “Cavallo assalito da un giaguaro” (1910), “Incantatrice di serpenti” (1907) e “La guerra o la cavalcata della Discordia” (1894) oltre a una selezione di paesaggi, ritratti e nature morte. “Il candore arcaico” è il titolo che racchiude un percorso triennale di studi che sta cercando di mettere nella giusta critica e storiografica l’opera completa di Rousseau. La curatrice della mostra Gabriella Belli indica che si tratta della “prima mostra che si fa in Italia su Rousseau, anche se bisogna ricordare che nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere. Nessuno lo notò allora perché arrivarono i Fauves, Picasso e Kandinskij. Venne considerato di retroguardia e passò inosservato. La rassegna ha un obiet-tivo preciso: cercare di capire come mai questo eccentrico pittore

C

dipingeva in una maniera assolutamente diversa da tutto ciò che avveniva in quegli anni a Parigi”. Infatti Christian Zervos scriveva di lui che “viveva come un monaco del Medioevo nelle sue visioni”. Si indica spesso il termine naif, ma la sua pittura possiede delle arie incantante e sognanti. Un onirico francese che nella sua semplicità ha rappresentato con modernità una personale visione della realtà. Anche il soprannome di Doganiere, che rimanda al suo lavoro nell’ufficio dazi, indica quella consuetudine tuttora esistente, tendente a denigrare al fine di non riconoscere a pieno l’iter artistico. Un’artista non classificabile che l’esposizione veneziana cerca di chiarire a pieno, creando dialoghi anche con diversi artisti al fine d’indagare quell’ispirazione all’arcaismo che nel corso dei secoli è parallela al classici-

Fondazione Querini Stampalia

l’AlfABETO MERAVIGlIOSO DI GRISHA BRuSKIN

L

’alfabeto è definito come una serie di segni grafici, disposti in un ordine preciso, che tendono a rappresentare ognuno un suono di una determinata lingua. Infatti nella teoria della comunicazione il loro insieme crea un codice. Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, fino al 13 settembre, è presente un misterioso alfabeto costituito da 160 personaggi: angeli, demoni con il volto di animali, figure trafitte da un fulmine, uomini che portano sulle spalle la loro ombra, o scrutano nei segreti del libro. “Grisha Bruskin. Alefebet: Alfabeto della memoria” è il titolo della mostra dedicata, per la prima volta città lagunare, a uno dei più importanti artisti russi viventi. Così Bruskin, nato a Mosca nel 1945, descrive il suo progetto: “mi rapporto ad Alefbet come a una concezione artistica e nient’altro, come a una sorta di gioco di biglie. Era importante per me creare qualcosa in forma di pagine, di palinsesto, di scrittura, di notizia, di commento. Alefbet è anche scritture misteriose, rebus, un dizionario mitologico, sviluppa la lingua in un sistema di simboli e mitologemi, allegorie che bisogna essere capaci di decifrare, indovinare. Dove occorre trovare la propria personale spiegazione. Tra i personaggi disegnati non succede nulla, sono solamente rappresentati e sono collegati dal contesto”. Cinque grandi arazzi di misura 2,80 x 2,10 metri rappresentano il fulcro dell’esposizione, giungendo attraverso una disamina dei disegni preparatori dell’artista, i gouaches e 6 interessanti dipinti. Un’opera che testimonia la millenaria tradizione ebraica alla quale Bruskin vi giunge in maniera probabilmente indiretta: proveniva da una famiglia ebrea di scienziati, ma lungi da problematiche religiose. Fu un percorso nato alla fine degli anni ’60 che inserì un soggetto innovativo per la realtà sovietica del tempo. In riferimento alla mostra, l’arazzo è accompagnato da un commentario scritto dall’artista e lo spettatore, seguendo la tradizione del Talmud, dovrà aggiungere i propri commentari a quelli dell’artista: in Al.Cl. questo modo potrà avvicinarsi alla verità.

smo, cui l’opera di Rousseau sembra essere la linea divisoria tra 1800 e ‘900. Nell’allestimento, il visitatore durante il percorso rivive le atmosfere del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore di Henri nel 1908, in occasione dell’acquisto del “Ritratto di donna”: l’opera di Rousseau è esposta di fronte a “La bouteille de Bass” di Picasso, in una stanza animata dal poema che Guillaume Apollinaire dedicò a Rousseau. Immersa nella musica del valzer “Clemence” fu composta dallo stesso Doganiere e suonata proprio in quell’occasione. Non rimane dunque che ammirare le oltre cento opere unite in un progetto della Fondazione Musei Civici di Venezia con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.

Fotografia

avarzerani, adriesi e polesani in genere ma anche chioggiotti e altre tipologie di veneti veraci, sono i protagonisti del nuovo libro del narratore amato da critica e pubblico Francesco Permunian. E’ imminente l’uscita - ad aprile - dell’ultimo lavoro narrativo dello scrittore cavarzerano che ha voluto dichiarare in una dedica, posta a sigillo del libro, La polvere dell’infanzia (Nutrimenti editore), il vero protagonista di questa sorta di “romanzo famigliare”. Questa volta la sua indagine è volta ad indagare il Polesine e la sua gente, soprattutto quella di Cavarzere e dei Comuni limitrofi. La dedica infatti recita così: “A tutti i lunatici del Polesine, miei unici maestri e compagni di strada”. Il libro è illustrato da numerose fotografie in bianco nero a firma di Duilio Avezzù.

Candida Höfer rilegge Rodin C andida Höfer, fotografa nata nel 1944 a Eberswalde in Germania, rilegge “Les Bourgeois de Calais” opera del 1901 di Auguste Rodin. Fino al 29 marzo presso le sale di Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Venezia, nell’ambito del contenitore denominato Paradossi, è proposta ai visitatori una rilettura diversa della grande scultura di gesso che fu esposta da Rodin alla Biennale del 1901 e successivamente acquistata dalla città di Venezia. Un gruppo scultoreo che ha permesso alla Höfer di creare un percorso fotografico, scattando immagini relative ai dodici calchi di Rodin nelle loro installazioni poste in diverse collezioni pubbliche internazionali. L’abilità dell’occhio artistico della Höfer prende vigore nella ripetitività delle opere attraverso una dote che gli consente d’imbrigliare e assimilare l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais, che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, all’interno di un’immagine dall’ariosa percezione. Una sinergia con il lavoro che permette un continuo dialogo con l’opera e i suoi scatti, ottenendo un risultato finale forte, dirompente ma contenuto come da stile Höfer. A Venezia la mostra “Les Bourgeois de Calais à Venise” presenta una selezione di lavori che risalgono al 2001 quando, nel progetto Douze-Twelve commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, fotografò le fusioni esistenti nel mondo. Il realismo, l’emozione e le espressioni si esaltano all’interno del suo stile appartenente alla Scuola di Düsseldorf, caratterizzata da una fotografia diversa, attenta alle idee più che alla semplice documentazione. Quindi un forte linguaggio iconografico, una tecnica perfetta e la serialità sono elementi riscontrabili in questa produzione: fotografie che rappresentano sculture perfette ed equilibrate. Ognuna di queste immagini fornisce l’idea di essere stata costruita e progettata nella mente dell’artista, prima ancora che il tutto fosse visto attraverso i suoi occhi.


sport piazza 26 4 Sport La Corri per Padova è anche solidale

Gli atleti si allenano pensando all’Africa più povera P

adova continua a correre. La Corri X Padova non si ferma e ogni mese gli atleti incontrano nuovi percorsi e nuove iniziative. La location di metà marzo era davvero nuova e si muoveva all’interno della zona industriale sud anche se alcuni percorsi erano in parte gli stessi già utilizzati in passato. Bella la partenza alla ZIP, di fronte alla sede di Radio Padova, la media partner che ogni settimana aiuta il gruppo degli or-

ganizzatori a fornire informazioni utili sulla Corri X Padova. La serata è stata anche l’occasione per ricordare Linda Scattolin, la triathleta padovana morta in Sudafrica dopo un grave incidente mentre si stava allenanando. L’atleta, residente a Ponte San Nicolò e famosissima nel mondo dello sport che continuerà a ricordarla con diverse iniziative tutte promosse sulla pagina Fb della CXP.

SOlIDARIETÀ AllA CXP uN uOVO DI PASQuA NON VAlE l’AlTRO

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’Africa e la CXP sono legate a doppio filo. E’ già iniziata la distribuzione delle uova pasquali per raccogliere fondi a favore del Popolo Saharawi, grazie al dinamismo ed alla efficienza del gruppo di lavoro capitanato da Fabio Giacomini, presidente della Onlus 1514 Oltre il Muro. Lo slogan è: “A Pasqua un uovo non vale l’altro” e quindi con soli 8 euro si potrà fare un bel gesto, gustando una ottima cioccolata, al latte o fondente.

A fianco Linda Scattolin, la triathleta di Ponte San Nicolò morta in Sudafrica Foto di Francesco Pertini


dei nostri amici

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L’ESPERTO

A nimali

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L’ESPERTO

A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Di che razza sei?

La prima classificazione cinofila della storia risale all’antica Grecia, dove Aristotele suddivise i cani secondo l’area di provenienza geografica. Gli antichi romani invece raggruppavano le razze di cani secondo le loro caratteristiche attitudinali e di impiego in cani da pastore (pastorales), cani da guardia (villatici) e cani da caccia (venatici). In epoca medievale si distinguevano quattro tipologie (mastini, levrieri, segugi e cani da cerca) mentre risalgono al Rinascimento diversi trattati sulle varie razze da caccia. Nel 1897 il cinologo Pierre Megnin “inventò” il tipo di classificazione canina usata ancora oggi suddividendo le razze in base alla morfologia, cioè al loro aspetto. Da quel momento si è cominciato a parlare di cani di tipo lupoide, braccoide, molossoide o graioide. Il cane di tipo lupoide, di cui rappresentanti tipici sono il pastore tedesco e l’husky, presenta testa a forma di piramide, orecchie dritte e appuntite, muso allungato e stretto e labbra lunghe e pendenti. Il cane di tipo braccoide, tra cui appunto il bracco, ma anche il cocker e il labrador, ha testa a forma di prisma, muso lungo sia all’estremità che alla base, orecchie cadenti e labbra lunghe e pendenti. Il cane di tipo molossoide, come i mastini o il rottwailer, ha testa voluminosa, di forma rotondeggiante o a cubo, orecchie piccole e ca-

www.lapiazzaweb.it/category/animali Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*

Cani e bambini

denti, muso corto, corpo massiccio e labbra lunghe e spesse. Il cane di tipo graioide, infine, è il tipico levriero, con testa conica, cranio stretto, orecchie piccole e all’indietro, muso lungo e sottile, labbra piccole, corte o serrate, corpo slanciato e ventre retratto. Oltre a questa classificazione Pierre Megnin divise i cani a seconda dell’utilizzo in tre gruppi, che risultano abbastanza simili a quelli adottati dai moderni enti cinofili: cani da guardia, difesa e utilità; cani da caccia, compresi terrier, segugi, spaniel e retriever; cani da compagnia. In Italia le oltre 400 razze riconosciute dall’ENCI (ENte Cinofilia Italiana), organizzazione affiliata al FCI (Federation Cynologique Internationale), sono a loro volta suddivise in dieci gruppi: cani da pastore e bovari (escluso i bovari svizzeri); cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri, terrier, bassotti; cani di tipo spitz e primitivo; segugi e cani per pista di sangue; cani da ferma; cani da riporto, da cerca e da acqua; cani da compagnia; levrieri. Le razze italiane riconosciute in ambito internazionale sono: cane da pastore bergamasco, cane da pastore maremmano-abruzzese, cane corso, mastino napoletano, cirneco dell’Etna, segugio, spinone, bracco, lagotto romagnolo, bolognese, maltese e piccolo levriero italiano.

Un’affermazione che sento fare frequentemente da parte di chi vuole adottare un cane è “prendo un cucciolo per il mio bambino così crescono insieme”. Purtroppo però questa non è sempre cosa buona e giusta. Premetto che sono cresciuta con i cani, sono stati i miei primi compagni di gioco e non mi sono mai separata da loro, tanto che oggi sono i miei compagni di lavoro.Da bambina giocavo sempre con i cani del nonno, il mio preferito si chiamava Tabù, un randagio bianco e grigio arrivato in famiglia già adulto e dove ha vissuto almeno vent’anni. Ho pianto tanto quando è morto perché Lui era il mio migliore amico, sapeva tutti i miei segreti, glieli raccontavo quando andavamo a passeggio. Il primo morso invece l’ho preso da un cocker spaniel, ancora oggi quando mi guardo il braccio penso a quanto me lo sono meritato (anche mamma mi aveva detto così!). Era un batuffolo rosso bellissimo quando è arrivata a casa, siamo cresciute insieme. Poi qualche litigio, pic-

www.dogtrainerpadova.it - dogtrainerpadova@gmail.com - tel: 329 1605558

coli conflitti che lasciano il segno. Quando mi chiedono una consulenza relativa a quale cane prendere per il bambino, io prima di tutto rispondo che è un desiderio da assecondare solo se gli adulti della famiglia sono effettivamente disposti ad occuparsene perché il cane non è per il bambino - che ovviamente non può nemmeno esserne il principale responsabile - ma diventa un nuovo membro della famiglia. Poi, suggerisco sempre la scelta di un cane maturo ed equilibrato. Un cane adulto ha molti vantaggi, si possono conoscere le caratteristiche fisiche e comportamentali ed è certamente meno impegnativo di un cucciolo di per sé vivace, esuberante ed ineducato. Non voglio convincervi, se proprio ve la sentite potete anche adottare un cucciolo, considerando però che l’impegno, soprattutto quando il figlio è ancora piccolo, è di gran lunga maggiore. Comunque scegliate ricordate sempre di insegnare ai vostri bambini a trattare i cani con rispetto e gentilezza, proprio come vorrebbero essere trattati loro.

*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa

ADOTTAMI

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”animali” e guarda le fotogallery Morgan Maschio, taglia media-contenuta di circa 13 chili, 7-8 mesi, è figlio di una mamma pointer e di papà meticcio. Ora Morgan è un ospite A.p.a. ed è in attesa di famiglia. Categoria cacciatori non chiamare. Tobia Maschio di 1 anno, taglia medio-contenuta, di circa kg.10-12. Tobia adesso provvisoriamente è in rifugio, in attesa di essere restituito al mittente. Cerchiamo per Tobia una seconda possibilità, in tempi stretti. Carattere buono, equilibrato e convive tranquillamente con i suoi simili.

Chanel Femmina, 5-6 mesi, taglia piccola di circa kg.6-7. Questa piccolina è stata trovata vicino al rifugio. E’ stata recuperata da un passante pensando che si fosse persa. E’ stata portata in rifugio, priva di chip e collarino. Chanel aspetta una famiglia Eto Bracco tedesco maschio, 2 anni, taglia media di circa kg.20. Esuberante, buono, socializzato, va d’accordo con maschi e femmine. Eto arriva in canile assieme ad altri suoi simili. Non abbiamo storia, ma i segni nel suo corpo parlano da soli. Questa creatura verrà rimessa a nuovo, ma per lui serve una casa e non un recinto di un canile. Cacciatori astenersi dal telefonare.

Sheyla Femmina di 10 anni. Taglia piccola di circa 6 chili. La piccola arriva in Rifugio tra le braccia di una volontaria. Ora serve con urgenza trovarle una nuova famiglia. Carattere buono e socievole con tutti.

Ginger - Fred Due innamorati, maschietto e femminuccia, 2 anni circa, taglia media. Caratteri buoni ed equilibrati. Si tratta di un’adozione che nel tempo è saltata. Hanno vissuto due anni in casa. Cerchiamo un’adozione, se possibile, insieme.

Brilla Femmina di 4 anni circa, tg piccola di kg-8. Carattere molto tranquillo, un po’ timida e coccolona. Brilla è stata recuperata in campagna, ormai luogo tipico per gli abbandoni. La piccolina ha la filaria, curabilissima e non contagiosa. Molti cercano una cagnetta piccina, buona e mite.

Pippo Maschio, tg medio-contenuta, circa kg.10-12. Pippo ha 15-16 anni. Il suo padrone è mancato da poco. Ed ecco arrivare Pippo in canile. Questa creatura è disorientata all’inverosimile: fatica a stare in piedi e rifiuta il cibo. Grazie a chi aiuterà Pippo con condivisioni, passa parola e sarebbe magnifico se riuscissimo a trovargli un’adozione.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: redazione@givemotions.it - tel. 049 8704884 

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successioni ed eredità

DIRITTO del lavoro

Il testamento di proprio pugno (olografo) Avv. Alberta Garbin

I

l codice civile regolamenta più tipologie di testamento, quello di cui vi andrò a parlare è la forma più semplice, quello fai date di proprio pugno (olografo). Si può redigere su una qualsiasi superficie che ne abbia a trattenere la scrittura, tra cui un qualsiasi foglio di carta, un pezzo di stoffa o altro, la scrittura può avvenire con una penna un carboncino o una matita ma non con il computer, si dirà poi perché. E’ comunque preferibile un foglio di carta ed una penna perché ne facilitano la conservazione. Il suddetto Testamento ha la medesima validità di quello redatto nella altre forme come ad esempio quello davanti al notaio ma necessita del rispetto di una serie di requisiti ben precisi previsti dalla legge I requisiti a pena di nullità sono: autografia, data, sottoscrizione. 1) Per autografia si intende la scrittura tutta di pugno del testatore, non sono ammesse stesure a computer, dattiloscritte o con guida della mano da parte di un terzo. Non sono ammesse stesure nemmeno parziali da parte di un terzo o al computer, attenzione anche la data deve essere scritta di pugno del testatore e mai apposta con timbri. 2) Per data si intende l’indicazione del giorno mese

ed anno, non è necessaria l’ora. La data potrebbe essere indicata in vario modo come ad esempio Natale 2015, purchè dall’indicazione si possa ricavare inequivocabilmente il giorno il mese e l’anno in cui il testamento è stato scritto. 3) Per sottoscrizione si intende apposizione della propria firma per esteso, sconsiglio fortemente l’apposizione di sigle che potrebbero essere contestate da chi contrasta le volontà testamentarie. In caso d’impugnazione del testamento risulterà così più facile confrontare la firma con altre apposte su atti pubblici. Il testamento con questi requisiti sarà formalmente valido. Il contenuto del testamento dovrà essere chiaro, redatto tutto in una unica soluzione, non scritto in più giorni, NON CORREGGETE un testamento già fatto, fatene uno di nuovo. Rivolgetevi comunque ad un esperto che saprà delucidarvi su quali eredi non possano essere estromessi dalla successione e fornirvi alcuni accorgimenti per avvalorare la vostra capacità d’intendere e di volere al momento della scrittura del testamento, soprattutto se siete di età avanzata, o sarete informati di come apporre anche una data certa.

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SICUREZZA SUL LAVORO

N

T

Avv. cristiano Violato e avv. Federico soattin

ra i molteplici motivi di licenziamento nelle aziende vi è il caso di un dipendente che aveva pubblicato on line, sul proprio profilo social di facebook, la lettera della società con cui veniva riammesso al lavoro (a seguito di un contenzioso) ed aveva postato dei pesanti commenti diffamatori verso la medesima azienda, nonché verso le colleghe di lavoro con espressioni volgari (appunto definendole MILF, termine anglo-americano che designa generalmente donne adulte considerate sessualmente appetibili da uomini più giovani). Il giudice sottolineava come fosse difficile comprendere che il dipendente convenuto potesse pensare di mantenere in vita un rapporto di lavoro con colleghe che, senza alcun tipo di provocazione, ma solo in ragione di una accoglienza amicale, aveva sostanzialmente insultato con gravi espressioni sessiste. Secondo il giudice, il rapporto di lavoro, alla luce

della gravità delle espressioni diffamatorie, non poteva avere un seguito (Tribunale Ivrea, Sez. Lavoro, ordinanza 28.1.2015). La predetta ordinanza confermava pertanto l’orientamento giurisprudenziale del licenziamento per giusta causa per post denigratori a danno del datore di lavoro ma anche nei confronti delle stesse dipendenti dell’azienda. Il caso in esame dimostra come l’utilizzo dei social deve essere disciplinato nelle aziende attraverso la redazione di social media policy, regole semplici e trasparenti, non in un’ottica repressiva, ma per rendere consapevoli gli utenti e gli operatori dei possibili rischi e prevenire perdite di dati, nonché danni all’immagine. Tali policy devono essere declinate in base alle attività e caratteristiche delle imprese e devono ricomprendere non solo i dipendenti ma tutti gli attori aziendali (es. stagisti; consulenti, etc.).

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Altre soluzioni consensuali di separazione e divorzio: la negoziazione assistita

Dott. federico valentino cesarin

evolutivo di miglioramento. Il rischio che questi infortuni accadono è strettamente correlato alle scelte organizzative e a comportamenti lavorativi impropri, scorretti, sbagliati solo con il confronto continuo e la riflessione nei quali si incardina l’attività formativa contribuiscono in maniera determinante ad un radicale cambiamento dell’approccio alla prevenzione Quindi l’imposizione stabilita dalla legge nei confronti delle imprese di obbligarle a svolgere i corsi ai propri lavoratori deve essere intesa da parte dell’imprenditore come una opportunità che permetta a tutti i soggetti coinvolti ad acquisire conoscenze e competenze sempre maggiori in materia di tutela della propria e dell’altrui salute creando in molti casi un vantaggio competitivo alle imprese stesse.

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Giusta causa di licenziamento quando si da della “Milf” alle colleghe di lavoro su un social network

Diritto di famiglia

L’importanza della formazione dei lavoratori nei luoghi di lavoro el corso del 2013 ci sono stati 660 casi di infortunio sul lavoro è il numero più basso dagli anni 50 ad oggi in molti dei quali le cause di questi terribili eventi si possono ricondurre al assenza della formazione, della corretta informazione e dell’adeguato addestramento dei lavoratori. Questo dispiace ancor più considerando tutti gli sforzi che si stanno compiendo a tutti i livelli per stimolare un percorso che aiuti a favorire un cambiamento di mentalità creando un nuovo approccio alla tutela della salute e della sicurezza è opportuno che nel posto di lavoro, luogo dove si trascorre una parte rilevante della vita e dove sono svolte importanti attività rappresenti per tutti un contesto di cooperazione, compartecipazione e corresponsabilità tra i vari soggetti coinvolgendo il datore di lavoro e gli stessi lavoratori in un continuo processo

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S

icuramente sul fronte delle separazioni consensuali e divorzi congiunti, il D.L. 132/2014 convertito con modifiche nella Legge 162/2014, ha apportato notevoli cambiamenti. La norma infatti mira a stimolare le parti al raggiungimento di un accordo avente ad oggetto una separazione personale, cessazione degli effetti civili del matrimonio o scioglimento dello stesso o di modifica delle condizioni di separazione o divorzio, senza dover interessare il Tribunale, ma affidando il compito di negoziatore all’avvocato. La conversione in legge del Decreto ha introdotto alcune modifiche: secondo il testo definitivo è necessario che ciascuna parte sia assistita da un avvocato per poter iniziare la procedura; anche i coniugi con prole minorenne, maggiorenne non autosufficiente, incapace o con handicap grave, potranno accedervi. Preliminarmente all’avvocato spetta il compito di favorire e tentare la conciliazione, e solo qualora il tentativo non sortisca buon esito, il professionista provvederà alla stesura delle

Avv. MARTINA ROCCHIO

condizioni di separazione o divorzio, relative all’affidamento o al mantenimento dei figli, all’assegno di mantenimento per il coniuge o ai trasferimenti di tipo patrimoniale. L’accordo - nel caso di coppia coniugata senza figli minori, incapaci o non economicamente autosufficienti- viene quindi inviato alla Procura, che procede a verificarne la regolarità con conseguente rilascio del nullaosta. Nelle altre ipotesi, l’accordo pervenuto alla Procura entro il termine di dieci giorni, verrà vagliato dal P.M. che valuterà se è stato rispettato l’interesse dei figli. In caso contrario, lo trasmetterà al Presidente del Tribunale che fisserà, entro trenta giorni, un’udienza per la comparizione delle parti. Nella fase conclusiva della procedura, ottenuto il necessario nullaosta o l’autorizzazione, spetterà all’avvocato trasmettere entro il termine di dieci giorni, all’Ufficiale dello stato civile, copia autentica dell’accordo. Quest’ultimo verrà annotato ,a cura dell’ufficiale dello stato civile, sia negli atti di nascita dei coniugi che nell’atto di matrimonio.

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L’Editoriale LA PSICOLOGIA PER LA VITA QUOTIDIANA

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La cura giusta per il corpo non sempre cura anche la persona Bella… anzi bellissima… ad un piccolo costo! Continua a pag. 31

Trattamenti laser refrattivi: Lasek

volte capita che la psicologia sia ancora associata esclusivamente al disagio e al malessere della mente. Oggi però la componente legata a questo tipo di cura è soltanto uno degi ambiti di lavoro dello psicologo, professionista formato per prendersi cura della persona sia ristabilendo uno stato di salute psicologica eventualmente ridotta sia lavorando per aumentare il benessere individuale e sociale delle persone. Recarsi da uno psicologo, dunque, può essere un modo efficace per migliorare la propria salute, le proprie relazioni sociali e familiari, ma anche aspetti spesso meno considerati come la propria produttività sul lavoro e la capacità di trovare soluzioni a piccoli e grandi problemi quotidiani. Inoltre, elemento da non dimenticare, questi obiettivi possono essere raggiunti tramite un percorso di crescita personale e consapevolezza, beni sempre più rari nella nostra veloce e complessa contemporaneità. Tutto questo e molto altro è oggi l’ambito professionale dello psicologo, che offre ai propri utenti la garanzia di essere un professionista sanitario con regole, controlli, protocolli scientificamente attendibili, una deontologia e una disciplina assicurativa normate per legge e la capacità di integrazione con i professionisti di altre discipline: una grande sicurezza per chi vuole iniziare seguire un percorso psicologico. Quello che gli psicologi propongono e portano avanti, dunque, è anche un nuovo concetto di sanità più lontana dagli ospedali e dal concetto di malattia e più vicina alla vita quotidiana. L’idea di una professione che mira a non tanto a lavorare su eventuali sintomi di malessere quanto ad essere costantemente ispirata alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “il completo stato di benessere psicofisico della persona”.

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Le difficoltà da affrontare dopo la sostituzione di un’articolazione Continua a pag. 31

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Consulenza scientifica PSICOLOGIA PSICOTERAPIA Dott.ssa Antonella Tinti Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell. 339 3859333 Riceve su appuntamento nei Poliambulatori: - “RovigoMedica” a Rovigo - “San Giusto” a Portoviro (RO)

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L’intervento Troppa burocrazia per aprire uno studio!

di Dott. Bruno Noce*

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’art.193 del TULS(Testo Unico delle Leggi Sanitarie) recita che nessuno può aprire un ambulatorio medico senza autorizzazione ma lascia liberi i medici e gli odontoiatri di aprire uno studio, intendendo con ciò un gabinetto dove il professionista esercita sotto la propria diretta responsabilità, in quanto già abilitato dall’esame di stato. Si evince chiaramente che struttura sanitaria complessa ed ambulatorio non sono dizioni assimilabili allo studio privato del professionista, non aperto al pubblico e non convenzionato. La forzatura dell’introduzione nello studio privato odontoiatrico della legge 22 non rispecchia lo spirito iniziale del regolamento, infatti l’aspetto organizzativo di uno studio privato e’ per definizione secondario all’aspetto professionale, per cui non è omologabili all’ambulatorio sanitario. Nella realtà abbiamo assistito a tutta una serie di soprusi e prevaricazioni nell’applicazione della legge. Ad esempio l’inutile ripetizione di autorizzazioni a cui siamo già soggetti per obbligo di legge(gestione dei rifiuti sanitari, abitabilità, planimetrie e destinazione d’uso, conformità elettromedicali, ispezione periodica dei radiologici, conformità impianti elettrici etc.), la richiesta di informazioni che riguardano l’organizzazione del lavoro o i rapporti con il personale, il tutto connesso ad una pesante violazione della privacy, dell’autonomia dell’imprenditore e della libertà d’azione del professionista già abilitato. Negli ultimi 5 anni si è assistito ad una gravissima disomogeneità di applicazione della legge tra Regioni, Province, Comuni, Asl diversi per cui ai professionisti vengono richiesti differenti requisiti con palese disparità di trattamento. Si è arrivati al punto che i funzionari incaricati delle verifiche, usano criteri di discrezionalità che sfociano nell’arbitrio, arrivando addirittura ad interpretare la legge in modo personale, senza contare poi che alla fine l’autorizzazione viene rilasciata dal Sindaco del Comune e ci sono stati casi in cui paradossalmente, nonostante il parere negativo dei verificatori sia stata concessa ugualmente l’autorizzazione.Quindi sorge spontanea una domanda: ma questa legge serve a far aumentare la qualità degli studi professionali oppure serve ad avere un controllo ed a vessare ulteriormente il professionista? La falsa illusione che la salute del cittadino venga tutelata dalla rispondenza a normative burocratiche anziché essere affidata alla professionalità del sanitario, che non viene ne’ richiesta, ne’ tantomeno verificata da questa normativa e’ un altro punto a sfavore. Questa legge quindi ha manifestato tutte le sue carenze, non ha minimamente scalfito la piaga dell’abusivismo, non ha apportato alcun beneficio al cittadino ed ha creato sconcerto, disorientamento è grave difficoltà all’odontoiatra. La CAO quindi si è impegnata a discutere con le istituzioni preposte per cercare di uniformare su tutto il territorio nazionale la legge che da regionale dovrà necessariamente passare a nazionale.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra

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L’Intervento PARLIAMO DEI FARMACI GENERICI UNA RISORSA PER IL SISTEMA SANITARIO O UN PROBLEMA PER LA SALUTE?

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di Francesco Noce*

empre più spesso,quando ci si reca in farmacia ci viene consegnato,a fronte di una prescrizione medica,un farmaco così detto “generico”. Già dal 1° settembre 2010 infatti in Italia la prescrizione di un farmaco può esser sostituita in farmacia con un farmaco “generico”, se ovviamente è disponibile. Ma cosa sono i farmaci generici? Come farmaci generici,termine entrato nell’ uso comune, sono indicati quei farmaci che hanno perso il brevetto e hanno una bioequivalenza con i farmaci originatori comunemente definiti come farmaci di marca. Per questo motivo già dal 2005 si preferisce indicarli con il nome di farmaci “equivalenti” e devono corrispondere per legge ai seguenti requisiti: avere lo stesso principio attivo del farmaco di riferimento, il principio attivo non deve essere protetto da brevetto, avere la stessa forma farmaceutica e via di somministrazione (per esempio compresse,capsule,fiale sciroppo etc.),avere lo stesso dosaggio unitario,essere bioequivalente al medicinale originatore,aver un costo di almeno il 20% inferiore rispetto al corrispondente medicinale di “marca”. Il costo significativamente più basso si giustifica con il fatto che le aziende produttrici di farmaci equivalenti non devono sostenere tutti i costi che vanno dalla scoperta del principio attivo all’intero processo di sviluppo e sperimentazione che sono sostenuti dall’ azienda che aveva prodotto e brevettato il farmaco originario (stimati in circa 6oomilioni di dollari), e che per questo gode di un periodo di sostanziale monopolio. Essenzialmente il costo del farmaco equivalente è dato dal costo per la produzione e da non rilevanti spese di promozione dal momento che anche queste ricevono un rilevante beneficio dalle attività messe in atto dalle aziende produttrici del farmaco originatore e dal fatto che sono farmaci presenti sul mercato già da anni e sono ben conosciuti dai pazienti,dai medici e da altri operatori sanitari anche se con il nome commerciale. Mentre nei paesi UE il consumo di farmaci equivalenti si aggira sul 50% ,solo di recente in Italia il loro consumo ha avuto un balzo dal 6% al 20% in breve tempo,ma ancora lontano dal 70% della Germania,dal 60% della Danimarca e dal 90% della Polonia,ponendoci al penultimo posto,appena sopra alla Grecia. Fra le molte ragioni e interessi corporativi ed economici il processo si è rivelato lungo e difficoltoso,alimentato dalla percezione che i passaggi tecnico-scientifici su cui poggia la sostituibilità non siano così virtuosi nel nostro paese. Ad iniziare dalle “liste di trasparenza”cui deve attenersi il farmacista, le cui conseguenze sono potenzialmente critiche,visto che una volta inseriti nello stesso elenco anche farmaci con tipologia di forme e di dosaggio così diverse da escludere l’eventualità di una biodisponibilità confrontabile,farmaci con più originatori, vecchie specialità cioè copie autorizzate prima e quindi non testate in studi di bioequivalenza,tutti medicinali che rientrano a pieno titolo nella disponibilità del farmacista alla sostituzione. Per continuare con la differenza di biodisponibilità tollerata da un più 3,5% a un meno 3,5% rispetto all’originatore, per cui entrambi sono bioequivalenti al farmaco di riferimento ma non sono bioequivalenti fra loro. In Italia manca un “Orange book”, come in altri paesi, in cui sono contenuti i farmaci generici bioequivalenti all’originatore e bioequivalenti fra loro:praticamente liste di prodotti utilizzabili in sostituzione equivalenti fra loro.Per non dimenticare l’effetto degli eccipienti,sostanze inerti che stabilizzano le molecole,che possono essere diversi da quelli contenuti nell’originatore e non sempre non producono effetti,come il saccarosio per i diabetici il lattosio per gli intolleranti,i parabeni che possono procurare allergie e sostanze che possono alterare la palatabilità cioè il sapore del medicinale,aspetto rilevante soprattutto per i medicinali per i bambini,così come possono essere importanti i metaboliti e la salificazione diversa. In definitiva farmaci generici SI o NO? Decisamente SI: perché rispondono a criteri di produzione secondo le buone regole della farmacopea e quindi sicuri ed affidabili;sono prodotti da aziende sottoposte a rigidi controlli e spesso sono le stesse aziende che producono il farmaco originario. SI perché il loro avvento ha consentito un risparmio per il Sistema Sanitario di circa il 55% sul costo originario e può consentire ulteriori e ben più consistenti risparmi se si pensa che la maggior parte dei farmaci oggi in uso in breve tempo avrà perso il brevetto,con tutto il vantaggio di avere a disposizione più risorse per terapie innovative e cure più efficaci. SI purchè siano effettivamente bioequivalenti fra loro per la sostituibilità e ponendo attenzione agli eccipienti in essi contenuti, eccipienti che del resto sono ben evidenziati nel foglietto illustrativo. SI con il suggerimento di assumere possibilmente sempre lo stesso farmaco genericato,una volta accertata la sua efficacia e tolleranza,per non assumere sostanze non bioequivalenti fra loro e con eccipienti tali da produrre possibili effetti non desiderati e per non ingenerare confusione,specie in persone anziane che spesso assumono più farmaci, per differenze di forma e di colore della confezione,per nomi diversi dal nome commerciale, per compresse che diventano capsule e viceversa,così da rappresentare seri problemi all’aderenza terapeutica e quindi alla salute dei pazienti. A meno che i criteri di sostituibilità non garantiscano una bioequivalenza accertata, gli eccipienti non possano indurre effetti indesiderati,(a quando un Orange book?) e vi sia una corretta informazione per una terapia efficace e sicura.

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo


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Bella…anzi bellissima… ad un piccolo costo!

Attacchi di Panico? Si Guarisce! E’ un disturbo che colpisce sempre più persone. Ma si può curare con la Psicoterapia

Peeling e biorivitalizzazione: due fantastiche opportunità

Dr. Predebon come è possibile avere ottimi risultati in Medicina Estetica spendendo poco ? “Ma certamente ! Vi sono alcune prestazioni di Medicina Estetica poco conosciute e poco utilizzate che invece possono dare grandi risultati se applicate con costanza e correttezza, dal costo molto contenuto. Sto parlando dei peeling medici e della biorivitalizzazione. Sono due metodiche estremamente semplici, se utilizzate da mani esperte e con la giusta indicazione clinica, che dovrebbero rientrare nel bagaglio di routine di ogni donna, come il parrucchiere o l’estetista”. Il peeling medico ….? “La donna quotidianamente mette “cose” sulla pelle, creme, fondotinta ecc. Come può la pelle del viso di una donna rinnovarsi, rigenerarsi, ringiovanire in queste condizioni? Il peeling medico ha lo scopo di asportare le sostanze accumulate in superficie, la pigmentazione irregolare dell’epidermide e del derma; e, con una azione chimica di lieve esfoliazione, contribuisce a rendere più levigata e più luminosa la pelle del nostro viso”. I peeling sono tutti uguali ? “Sicuramente no: possono contenere singoli o più acidi variamente combinati (mandelico, piruvico, lattico, salicilico ecc.) che vengono utilizzati in relazione al tipo di pelle ed ai problemi della singola paziente. Sottolineo anche in questo caso come sia fondamentale una cor-

Dott. Enzo Predebon

retta diagnosi da parte di un Medico Estetico preparato ed esperto”. …e la Biorivitalizzazione ? “La biorivitalizzazione rappresenta un insieme di metodiche che hanno la finalità di integrare nel derma i componenti che il nostro organismo non riesce più a sintetizzare in quantità adeguata (acido ialuronico, polinucleotidi ecc). Somministrando i precursori dell’acido ialuronico otteniamo un complessivo miglioramento delle funzioni della pelle, la quale acquista più elasticità, più turgore, più luminosità. La metodica inoltre è molto efficace nel preparare la pelle prima dell’uso del filler o di altre tecniche di lifting non-chirurgico”. Cosa e’ il PRX ? “Del PRX Tc33, questo è il suo nome completo, parleremo il prossimo mese!”

Dr. Enzo Predebon Master Medicina Estetica Via Ferrari 10 - Ospedaletto Euganeo (Pd) Tel. 0429 90934 cell. 338 5940563

Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il

peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it

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li Attacchi di Panico, si manifestano con l’improvvisa insorgenza di un’intensa ansia, paura o terrore, spesso associati con sentimenti di paura di morire, di avere un infarto, di perdere il controllo, di svenire. I sintomi più comuni esperiti durante l’attacco sono: dispnea (difficoltà a respirare), tachicardia, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi soffocare, stordimento, vertigine, confusione mentale, vampate di calore o sensazioni di freddo… Gli attacchi di solito durano una decina di minuti, molto raramente ore. Ma il paziente ha un senso dilatato del tempo in quella situazione, e anche pochi minuti…sembrano ore!!! Spesso non viene subito diagnosticato come tale, e il paziente, che spesso finisce al Pronto Soccorso, viene sottoposto ad accertamenti, soprattutto della funzionalità cardiaca. Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) non và trascurato. L’ideale sarebbe incominciare al più presto una psicoterapia, per capire che cosa, dei vissuti inconsci o delle situazioni della vita reale del paziente, l’abbia generato. Talvolta, ma non sempre, specie all’inizio della psicoterapia, può essere utile anche un supporto farmacologico. Il ripetersi di questi Attacchi infatti, porta a condizionare sempre più la vita del paziente, che vive in continua attesa che ciò possa accadere di nuovo (Ansia Anticipatoria). Questo comincia a limitare sempre più gli spostamenti della persona e il frequentare i luoghi o

le situazioni in cui è avvenuto l’Attacco, fino al rischio, di impedirgli una vita normale nell’ambito relazionale e anche lavorativo. Tutto ciò può portare, come conseguenza, anche alla depressione. Nel percorso di Psicoterapia, si prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita del paziente, e non solo per risolvere ciò che ha generato l’Attacco di Panico, ma anche per dare al paziente un benessere ed un equilibrio maggiori, per affrontare poi gli inevitabili problemi che la vita riserva a ciascuno. Dott.ssa Antonella Tinti Dott.ssa Antonella Tinti Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell.339 3859333 - “Rovigo Medica” Via Einaudi, 82 Rovigo (0425/474769) - “Poliambulatorio San Giusto” Via Mazzini, 48/A - Porto Viro (0426/324194) antonella.tinti@ordinepsicologiveneto.it

Trattamenti laser refrattivi: Lasek

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primi trattamenti laser refrattivi risalgono nello strato di collagene che da la forma alla ai primi anni 90. Da allora molta strada è cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica stata fatta soprattutto per quanto riguarda applicativa) l’epitelio viene eliminato con una la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti spatolina e successivamente al trattamento di refrazione sono miopia ed ipermetropia laser si attende la ricrescita di quest’ultimo e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del infastidito dalla presenza di una abrasione. normale (ad ogni mm corrispondono circa Il Dr. Massimo Camellin Nella Lasik la cornea viene tagliata con una 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è lama vibrante o con un laser ed il trattamento limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolicorrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma comporta una forte limitazione funzionale in quanto la trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fastil’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug- possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio- una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo miopici possono ancora modificarsi. operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per Dott. Massimo Camellin: la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ecVia Dunant, 10 - Rovigo cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la tel. 0425 411357 forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa mail: segreteria@sekal.it vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta web: www.lasek.it da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma


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Medicina fisica e riabilitazioni: strumentazioni ad alta tecnologia La presentazione della Fisioterapia in Uni-x medica

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er far fronte alla crescente richiesta di salute, UniX Medica offre un moderno servizio di medicina fisica e riabilitazione, dotato di strumentazioni ad alta tecnologia. Qui si svolgono anche la kinesiterapia attiva e passiva (ovvero la cura con il movimento passivo, assistito e attivo), e l’idrokinesiterapia. Il progetto riabilitativo, che mette al centro il paziente, è gestito in equipe dal medico specialista e dal fisioterapista. Sulla base della diagnosi medica viene formulato il percorso personalizzato di trattamento, il quale si svolge nelle diverse aree da cui è composto il reparto: 1. area box, per la prima fase antalgica ed antiinfiammatoria, dove si trovano le terapie strumentali, tra le quali spiccano, per risultati documentati da studi scientifici, il Laser Yag (Hiltherapia), ovvero laser ad alta potenza, la TECAR (trasferimento energetico capacitivo e resistivo), la Sit Therapy, ovvero veicolazione transdermica del farmaco antiinfiammatorio o del fitofarmaco e l’Ipertermia, ovvero terapia col calore; 2. palestra e piscina riabilitative, per la seconda fase, ossia di riattivazione articolare e muscolare della parte dolente e limitata, per ristabilire il gesto più funzionale possibile in base alla patologia del paziente. Ai principi di diagnosi e di cura, consoni alla me-

dicina, non bisogna tralasciare i principi di prevenzione: l’analisi dei gesti e delle posture che hanno contribuito a causare l’attuale limitazione/dolore sono valutati con il fisioterapista, con l’obiettivo di creare una progressione di esercizi utile alla correzione dei fattori lesivi stessi. Per esempio la riabilitazione del post operato, sia esso di arto inferiore, superiore o di colonna vertebrale, prevede, previa visita fisiatrica, l’inizio nei tempi indicati dal medico del trattamento strumentale antalgico, abbinato alla kinesi passiva ed attiva. Una La Dott.ssa riabilitazione precoce Paola Sirena è fondamentale per riresponsabile del servizio di durre dolore e rigidità articolari da immobiliFisioterapia tà, nonché riprendere rapidamente la funzione articolare e la muscolatura. Si ricordi, comunque, che il dolore è sempre un indicatore di qualche meccanismo disfunzionale che si è creato, e preso in esame nei modi e nei tempi adeguati si risolve meglio e con minor rischio di recidive. Dott.ssa Paola Sirena - Fisioterapia Piazza Dossetti 1, Piove di Sacco (Pd) www.unixpoliambulatorio.it Tel. 049 9708688

Le protesi articolari Le difficoltà da affrontare dopo la sostituzione di un’articolazione

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uando la degenerazione di un’articolazione diventa talmente grave che il dolore non è più gestibile con i farmaci antidolorifici e che il movimento dell’articolazione diventa notevolmente limitato, lo specialista ortopedico può prendere in considerazione l’opportunità di sostituire l’articolazione artrosica con una protesi articolare. Molte strutture ospedaliere hanno acquisito ormai una notevole esperienza nella sostituzione articolare, particolarmente per 3 grandi articolazioni: la spalla, il ginocchio e l’anca. L’evoluzione delle tecnologie biomediche ha portato alla costruzione di protesi con leghe sempre più leggere e resistenti e di durata sempre maggiore nel tempo. Il futuro ci porterà il perfezionamento della costruzione di protesi per altre articolazioni: la caviglia (attualmente, pochissimi centri ne effettuano la protesizzazione) ed il gomito (di cui è difficilissimo ricreare la meccanica). L’intervento chirurgico ha una durata ormai minima (meno di due ore) ma, con altrettanta velocità, arriva il tempo della dimissione. Generalmente, dopo 7 giorni dall’intervento (salvo complicazioni), il paziente deve affrontare il rientro a casa. Tale situazione può venir complicata da alcuni elementi: l’utilizzo di ausili, le possibili complicazioni post-chirurgiche, la gestione delle terapie, il confronto con eventuali barriere architettoniche e, soprattutto, la fase riabilitativa. L’uso di ausili per tempi prolungati (soprattutto per le protesi di anca) diventa frequentemente una grossa limitazione nell’eseguire le attività della vita quotidiana, basti pensare ad una casalinga che deve usare le stampelle e compiere le faccende domestiche. Lo svezzamento dall’u-

Dott. Luca Penzo

so degli ausili dev’essere preceduto dal raggiungimento di un adeguato tono muscolare che sostenga l’articolazione sostituita. La sorveglianza della ferita chirurgica e degli eventuali rischi connessi all’intervento (flebiti o trombosi), le medicazioni della ferita chirurgica e la rimozione dei punti di sutura sono altri momenti di criticità che necessitano la presenza di personale sanitario e medico. Sul versante riabilitativo, è fondamentale essere adeguatamente seguiti da personale specializzato perché il progetto riabilitativo deve essere personalizzato e “calato” sulle necessità della persona, tenendo conto delle caratteristiche individuali (altre patologie da cui può essere affetto il soggetto in questione, la presenza di eventuali scale a domicilio, il sostegno di familiari a casa). L’obiettivo finale del progetto è la restituzione al domicilio di un paziente autonomo in tutte le attività della vita quotidiana, che viene raggiunto attraverso programmi individuali che comprendono il rinforzo muscolare specifico ed aspecifico, il recupero ed il mantenimento del movimento articolare, l’educazione a comportamenti corretti (da mantenere) e scorretti (ovviamente, da evitare) per permettere una lunga vita alla protesi ed una qualità di vita buona. Dott.Luca Penzo - Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore Sanitario di Fisiocenter Corte Beggiolini, 7 Cavarzere (VE) Tel. e Fax 0426.53600 email: fisiocenter@tin.it

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Soluzioni:

Barzellette rapide… • Come si può riconoscere il contadino che ha trovato il famoso ago nel pagliaio? Dal cerotto che ha attorno al dito! • Salve dottore, quanto costa estrarre un dente?” “100 euro se si procede con anestesia e 50 euro senza.” “Bene, allora facciamo senza anestesia!” “Complimenti signor Rossi, lei è davvero coraggioso!” “Non si confonda dottore, il dente se lo deve togliere mia moglie!” Donne… • Un gruppo di amiche a cena il momento del conto, come per miracolo, compare la calcolatrice; • In bagno una donna ha mediamente 285 oggetti che qualsiasi uomo non riuscirà ad identificare; • Una donna si veste bene per fare shopping ma anche per buttare la spazzatura, dare acqua alle piante e prendere la posta; • Una donna si preoccupa del futuro finché non trova un marito;

• Una donna sposa un uomo sperando che cambi… e lui non cambierà; Carabinieri... • Un ventriloquo, durante una festa paesana, racconta barzellette a ripetizione sui carabinieri. Nel divertimento generale, si avvicina un signore corrucciato che esclama: “Ora basta con queste barzellette sui carabinieri, noi dell’arma siamo persone serie, difendiamo i cittadini e rischiamo la vita tutti i giorni, per sole 1400 euro al mese!” Il ventriloquo dispiaciuto replica: “Bhe… mi scusi, non se ne abbia a male, ma le barzellette sui carabinieri sono un classico e fanno parte della nostra tradizione umoristica, niente di personale!” “Stia zitto lei e non si intrometta, sto parlando con il pupazzo!” Chuck Norris... • Chuck Norris ha la barba lunga, perché non esiste ancora una lama che la può tagliare. • Ad Heidi le caprette fanno ciao, a Chuck Norris rifanno il letto, stirano, spolverano e puliscono il water meglio della Luisa.

info@azzurraedizioni.com Il Puzzle

Cameron Diaz AGENTE ATTRICE - BELLA CAMERON CARRIERA CINEMA CUBANA DIAZ - DIVA DOLCE - ELLE ESAGERATA ESPERIENZA ESPORTAZIONI GIAPPONE GIRARE - MAGRA MARY - MONDO PREMI - RUOLI PROTAGONISTA SAN DIEGO SCELTA SHREK - SURF Chiave (4,5,7) - Ha recitato nel film .............................................. .................................................... ....................................................

Cruci-filetti

Inserite, incrociandole opportunamente, le parole date. A schema risolto, nelle caselle grigie risulterà la nazione della città

ORIZZONTALI 1 In spalla agli studenti - 6 Il regista Ferrara - 7 Ritrovo - 8 Famoso gangster - 9 Associazione Temporanea di Imprese - 10 Vicenza - 11 Mammifero carnivoro - 13 Canto, lirica - 15 Nazioni Unite - 16 Napoli - 17 Vale per papera e per sciocca 18 Esercito italiano - 19 Nuovo... inglese VERTICALI 1 Crema liquorosa - 2 Priore - 3 Passato 4 Paesi Bassi - 5 Inclinata - 8 Approccio 12 Lampada - 14 Preposizione articolata • Chuck Norris non accende la luce, spegne il buio. • Quando Chuck Norris spegne il computer non arresta solo il sistema… riesce anche a fargli avere la pena di morte. • Alla Madonna è apparso Chuck Norris.

Ridiamoci su... • Dopo ore che facevamo l’amore le ho chiesto se era soddisfatta, mi ha risposto: “Perché, altrimenti vengo rimborsata?” •Vedendo un funerale un signore si ferma e va a vedere. A capo di una lunga fila di

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uomini c’è un signore con un cane. Questo gli si avvicina e gli domanda: “Scusi chi è morto?” “Mia moglie, l’ha sbranata questo cane.” “Ah… e me lo presta?” “Si metta in fila!”

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Giochi e divertimento per tutta la famiglia


A tavola 35 2 La rubrica di cucina CHIOCCIOLINE DI PHILLO FARCITE DI PATATE E CARCIOFI CON BESCIAMELLA AL PARMIGIANO L’ennesima preparazione con la pasta phillo, ma ancora una volta abbiamo cambiato forma. Complice il formato già in fogli distinti, è stata naturale conseguenza la nostra voglia di provare delle chioccioline monoporzione. Per il ripieno abbiamo pensato a degli ingredienti senza stagione, che regalassero una sorta di confort food: abbiamo accostato patate e carciofi, aromatizzandoli con freschezza e leggerezza, e successivamente arricchendoli con croccanti pistacchi ed una saporita besciamella al parmigiano, realizzata a partire da una salsa pronta. Per servire le nostre chiocciole in modo ancora più originale, abbiamo riutilizzato la nostra besciamella al momento della presentazione: un contrasto tra il caldo e morbido sapore della salsa e quello più croccante della nostra pasta.

Ingredienti per 4 Chiocciole 120g pasta phillo in fogli 250g patate (peso già lessate) 170g fondi di carciofo precotti 155g arrosto di pollo alle erbe affettato pistacchi salati 1/3 cipolla bianca 1 cucch gomasio alle erbe coriandolo timo prezzemolo succo di limone

olio evo semi di sesamo semi di papavero Per la besciamella: 180g salsa al parmigiano 120ml latte di soia 1 cucch olio evo 1 cucch farina 00 noce moscata formaggio parmigiano grattugiato sale blu di Persia

Procedimento Lessare le patate e tagliarle a pezzetti. Affettare la cipolla e soffriggerla in padella con olio, unire i fondi di carciofo ed insaporire con gomasio, coriandolo, timo e prezzemolo. Portare a cottura bagnando con acqua e succo di limone. A fuoco spento unire le patate ed i pistacchi sminuzzati. Preparare la besciamella: mettere l’olio in un pentolino, unire la farina e subito dopo il latte; insaporire con con noce moscata e sale. Tenere la besciamella sul fuoco a media temperatura per circa 10 minuti, mescolando continuamente per evitare grumi. Unire la salsa al parmigiano, amalgamare bene e spegnere il fuoco. Unire 4-5 cucchiai di besciamella alle verdure in padella. Stendere i fogli di pasta phillo, spennellarli con un’emulsione di olio e acqua quindi farcire ognuno con alcune fette di arrosto di pollo ed il ripieno di patate e carciofi. Arrotolare formando delle chiocchiole, spennellare la superficie con l’emulsione di olio ed acqua, infine spolverare con semi di sesamo e di papavero. Cuocere le chioccioline in forno, preriscaldato a 200° con funzione statica, per circa 20 minuti. Servire con la besciamella al parmigiano.

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36 1 Oroscopo ARIETE

DAL 21/03 AL 20/04 CON EROS ALLE STELLE, L E OCCASIONI DI NUOVE CONOSCENZE E DI SVAGHI VI TERRANNO PIACEVOLMENTE IMPEGNATI. LA NUOVA STAGIONE VI TROVA IRRESISTIBILI CON UNA FORMA ECCELLENTE

TORO DAL 21/04 AL 20/05

CHISSÀ PERCHÉ AVETE DECISO DI GIOCARE IN RIMESSA, SENZA ESPORVI TROPPO E TENENDO SEGRETI GLI AFFETTI PIÙ CARI. SIATE COSTANTI NELLE VOSTRE COSE, ANCHE IL FISICO SE NE GIOVERÀ

Oroscopo ARRIVA PRIMAVERA, TEMPO DI SONNO, SOGNO E AMORE. L’AMORE, RICORDATE, FA IL NIDO AL RIPARO DAL VENTO!

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07 IN UN PRIMO

PERIODO POTRESTE RITROVARVI SOLITARI E SELETTIVI COME NON MAI. IL CONSIGLIO GIUSTO È DI LASCIARVI TRAVOLGERE DALLE NOVITÀ IN ARRIVO CHE PORTERANNO BELLE SORPRESE

LEONE DAL 23/07 AL 23/08 GRANDI PASSIONI ALL’ORIZZONTE GRAZIE A UN MARTE DI FUOCO ASSAI AVVENTUROSO ED ENTUSIASTA. CI SONO TUTTI I REQUISITI AFFINCHÉ POSSA ACCADERE QUALCOSA DI IMPORTANTE: LASCIATE CHE SIA COSÌ

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09 VENERE IN

TRIGONO VI FORNIRÀ CERTEZZE E DESIDERI DI STABILITÀ. E’ GIUNTO IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA ANCHE SU CERTI SENTIMENTI OSCURI CHE FINO AD OGGI NON AVETE BEN COMPRESO

VAGGIO DI VOI EVITANDO DI FRENARVI PER QUESTIONI DI PRINCIPIO O DI ETICHETTA. SARERETE IN CONTATTO CON I BISOGNI DEL CUORE, MA ANCHE CON QUELLI DEL CORPO E DEI SENSI

SCORPIONE

DAL 23/10 AL 22/11 ATTENTI AGLI AMICI: TRA LORO POTREBBE NASCONDERSI L’ANIMA GEMELLA, BASTA GUARDARE MEGLIO E NON DARE NULLA PER SCONTATO. IL DIALOGO SENTIMENTALE SI FARÀ PIÙ COMPLICATO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12 SIATE RAZIONALI

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FATE FAVILLE

GRAZIE A IRONIA E SEDUZIONE MALIZIOSA, CON LA COMPLICITÀ DI NUOVE AMICIZIE O DI CONTESTI FRESCHI E INTERESSANTI NON AVETE RIVALI: L’AMORE È ALLE PORTE. ATTENTI ALLE CHIUSURE

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10 LIBERATE IL LATO PIÙ SEL-

Mi chiamo ANNA ho 50 anni divorziata, sono una donna giovanile e curata, sto attenta al mio aspetto esteriore così come a quello interiore: non mi piace la superficialità nei rapporti e nella vita. Vorrei ricominciare a sorridere e a vivere, a godere delle cose belle insieme ad un compagno dolce e premuroso. 3442844765

Mi ritengo un teen ager di 66 anni! Ma solo per simpatia e gioia di vivere, per il resto sono fin troppo responsabile e presente. Separato, la vita da single mi sta stretta. Sono un bell’uomo e se sono qui è perchè spero di innamorarmi seriamente e profondamente. Il mio nome PIER LUIGI 3442844765

Ciao sono NATALIA ho 38 anni nubile. Sono una donna dolce, solare e un po’ sognatrice. Amo fare dello sport, ascoltare musica, leggere e ballare. Un sogno è quello di viaggiare, cosa che fino ad ora non ho potuto fare. Spero di conoscere una persona speciale perchè ho bisogno di dare e ricevere affetto. 3442844765

Sono SIMONE, ho 50 anni alto 180 e sono una persona semplice, ma molto scherzosa e dinamica! Gli amici mi trovano un gran simpaticone ed amano la mia compagnia! Mi piace viaggiare e vorrei incontrare una persona con cui condividere questa passione! Ti va di conoscermi? 3442844765

Sono SILVIA una donna divorziata di 58 anni. Vorrei un uomo che abbia chiaro il valore di una unione senza che si senta escluso. Vorrei un uomo maturo, gentile ben intenzionato per valutare una relazione senza pregiudizi. Lo so che non è impossibile. 3442844765

Sono ROBERTO 57 anni divorziato. Può essere un sapore, un profumo, un segreto: il sorriso che spunta ogni volta che ci troviamo a ripetere un gesto capace di riportarci all’infanzia. Sai una cosa? Quel luogo di incanto esiste ancora ed è straordinariamente vicino e per ritrovarlo dobbiamo muoverci all’unisono. Chiamami 3442844765

Il mio nome: LILIANA sono dinamica ho 42 anni divorziata senza figli che ama il contatto con la gente; mi piace viaggiare e appena riesco lo faccio. Ho un carattere estroverso, ottimista. Sono una persona forte e schietta: ma non per questo insensibile, anzi…, a volte lo vorrei essere un po’ meno!! 3442844765 Ciao sono FRANCO 40 anni. Sono dolce e pacifico, ho facilità a relazionarmi con gli altri ma non sopporto l’arroganza. Sono sportivo. Non è vero che siamo tutti uguali, come vedi io sono qui, iscritto alla Feliceincontro, perchè cerco qualcosa di importante, vero ed autentico, un amore sincero… E tu dove sei? 3442844765 Ciao sono LUCIA, 46 anni, laureata, dirigente, donna sensibile, generosa, estroversa e dinamica. Le piace osservare la natura durante le sue lunghe passeggiate. Ama molto leggere. Desidera incontrare un uomo allegro, socievole e dinamico come lei per iniziale amicizia e poi… chissà! 3442844765

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Ciao sono TINA ho 31 anni nubile occhi dolci sono alta 175, minuta fisicamente ma con tanta voglia di amare e costruire. Sensibile, sincera e passionale, coraggiosa e combattiva. . Cerco un uomo pronto a conquistarmi rimanendo se stesso e pronto ad offrirmi la sua sensibilità, dedizione. Conoscimi e non ti deluderò. 3442844765

ANDREINA 55 anni, divorziata, 1 figlio grande, decisamente giovanile, vivo in Friuli, desidero ricominciare a pensare un pò di più a me stessa, regalandomi la possibilità di ritrovare l’amore… Chiamami tel 3442844765

Ciao sono EMILIO 56 anni. Attualmente mi manca la cosa più preziosa: l’amore. Offro serietà e determinazione, ho una vita agiata e senza problemi tranne quello di porre fine alla solitudine. Cerco serenità e dolcezza. 3442844765

Ciao sono LORENZO ho 28 anni. Sono celibe. Amo vivere al contatto con la natura. Credo nell’amore e nei valori veri. Sono solare e dinamico. Cerco una persona interessata ad un rapporto affettivo vero. Chiamami 3442844765

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DAL 22/12 AL 20/01 L’AMORE RALLENTA IL PASSO E SCRICCHIOLA UN POCHINO MA NON DATEVI PER VINTI, C’È TEMPO PER RICONQUISTARE CIÒ CHE AVETE PERDUTO. DAL PUNTO DI VISTA FISICO, NON ABUSATE DELLE VOSTRE FORZE E MONITORATE ALIMENTAZIONE E CICLI SONNO/VEGLIA

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02 LA VITA EROTICA

E SENTIMENTALE VI CONFORTERÀ CON UNA DOSE EXTRA DI PASSIONE E UNA RINNOVATA CURIOSITÀ NEI CONFRONTI DI CHI AMATE. ANCHE PER I SINGLE PROSPETTIVE ECCELLENTI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03 GRANDI SPERANZE E RIDIMENSIONAMENTI. SARANNO FAVORITI TUTTI I RAPPORTI DI LUNGA DATA, MA ANCHE I SINGLE COMINCERANNO AD AVVICINARE CON QUALCHE SUCCESSO LA PERSONA DESIDERATA



BUONA PASQUA Vi ricordiamo che per le prenotazioni i nostri uffici sono aperti dal 4 Aprile tutti i giorni dalle 15,00 alle18,00 anche sabato e domenica dalle 10,00 alle12,30 e dalle 15,00 alle 18,00 Vi Aspettiamo


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