La Piazza di Padova nord - 2012sett n125

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di Padova Nord

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25-26-27-28 ottobre 2012 www.autoemotodepoca.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 125 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

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25-26-27-28 ottobre 2012

La carriera di Gilles in mostra

Asta al ribasso: affari a sangue freddo


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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 125 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Vigonza, politica Movimento 5 Stelle, “serve partecipazione” pag.

Cadoneghe La tecnologia entra in mensa: ecco la “app”

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Vigodarzere Opposizioni all’attacco sui lavori a Tavo

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EDITORIALE

L’etica e la politica

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

vigonza fiorita e anche pulita Sono già iniziate le prime fasi del “Progett-One Vigonza Fiorita e Pulita”, proposto e coordinato dall’assessore alla cultura Stefano Innocente Marangon, con l’obiettivo di trasformare la cittadina di Vigonza in un comune vivo e rigoglioso, soprattutto dal punto di vista floreale. Da qui un nuovo progetto pag. 6

autodifesa declinata al femminile È tra i corsi più gettonati tanto che, finito il primo, si terrà subito uan seconda edizione. Stiamo parlando del corso di “Autodifesa Globale” riservato a sole donne, organizzato dal Comune di Cadoneghe che inizierà a ottobre. Il corso prosegue il primo ciclo di lezioni che l’anno scorso si è occupato di prevenzione. pag. 9 pubbliredazionale

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di Ornella Jovane

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Sicurezza idraulica “il territorio è fragile” Allarme dai Comuni a nord di Padova rete fognaria e fossati vanno sistemati

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utunno, stagione di piogge per antonomasia. “Cadoneghe non è un’isola e affinché tutto funzioni anche in presenza di “anomalie” meteorologiche occorre che anche i territori e gli enti contermini facciano il loro dovere in termini di raccolta e regimazione di acque nere e bianche”. Ad affermarlo è il primo cittadino di Cadoneghe, Mirco Gastaldon che non ha dubbi sul fatto che sistema idraulico del territorio sia particolarmente fragile e complesso, soprattutto in questa stagione.

“A monte di Cadoneghe, in alcuni Comuni dell’Alta padovana – aggiunge il primo cittadino -, la rete fognaria è mista. Quindi, quando arrivano forti piogge le acque arrivano da noi senza controllo e i tombini esplodono in quanto la rete fognaria recapita al depuratore ubicato a Cadoneghe e che serve ben 65 mila abitanti equivalenti. Ma vediamo cosa accade: le fogne si riempiono d’acqua e a Cadoneghe si riversa anche lo sporco delle fognature. Le ondate d’acqua che si finiscono per riversar sul nostro terri-

torio comunale sono, a dir poco, impressionanti”. Il sindaco punta quindi l’attenzione sull’assetto idraulico del territorio ad elevato rischio per la sua fragilità. “Questo sistema, purtroppo, ha una tenuta limitata ed ogni potenziamento ha costi elevati ai quali non ci sottraiamo in quanto sono sotto la nostra responsabilità la progettazione e l’individuazione delle possibili soluzioni. Con grande sacrificio economico realizzeremo ulteriori opere idrauliche”. pag. 10

a una parte il mondo reale. Gli imprenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e trovare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del sistema produttivo in atto, accelerate vertiginosamente dalla crisi economica. Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria disperazione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo. Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giovani, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo. Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed efficaci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale. In mezzo una domanda: a cosa servono le elezioni politiche della prossima primavera? continua a pag.

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o.jovane@lapiazzaweb.it

L’Intervento

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più

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ell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliardi di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento dell’inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%. *Segretario CGIA di Mestre

continua a pag.

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EDITORIALE

L’etica e la politica Autostrada Padova - Bologna

automobilisti attenti con il sistema tutor

Automobilisti più disciplinati grazie al sistema di controllo elettronico della velocità “tutor”, installato lungo l’autostrada Padova - Bologna. Secondo i dati forniti dalla polstrada, dall’inizio dell’anno al 20 settembre scorso sono 4.051 le infrazioni registrate nel tratto padovano dell’autostrada A13, appunto quello controllato dal sistema Tutor (a breve il Tutor verrà posizionato anche nel tratto padovano dell’A4 VeneziaMilano, la Serenissima). Nel medesimo periodo del 2011 le infrazioni erano state esattamente duemila in più. Un brusco calo che ha avuto risvolti confortanti nel sensibile calo degli incidenti mortali.

segue da pag.

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La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e finalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze. Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è difficile non pensare che sia necessario riflettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese, il quale non potrà essere credibile e affidabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale. Da Venezia, il presidente di Confindustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria… Ornella Jovane

matite e pennarelli maxi sequestro

La guardia di finanza di Padova ha scoperto una rete di commercio illegale di articoli pericolosi di cancelleria, stroncando sul nascere l’immissione in commercio di 1.664.657 prodotti non conformi agli standard di sicurezza e in parte riportanti marchi contraffatti. Al termine dell’operazione due cinesi sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e commercializzazione di prodotti contraffatti. I controlli rientrano nelle operazioni messe in campo dalla Guardia di Finanza ad inizio dell’anno scolastico.

La bretella di collegamento tra corso Stati Uniti a via Nuova Zelanda alla Zip sarà pronta a primavera e collegherà in modo rapido il lato ovest di corso Stati Uniti con l’Interporto. Lunga un chilometro e mezzo, correrà parallela a corso Argentina ed incrocerà via del Progresso, via Inghilterra e via Nuova Zelanda. “Tutto procede nei tempi e la strada dovrebbe essere pronta tra sei mesi” afferma l’assessore Ivo Rossi. La bretella è finanziata dal Consorzio Zip e l’intervento è stato diviso in due stralci, uno da 4.021.943 euro e l’altro da 2.972.279 euro.

amici della musica al via la stagione

il don: “non cani ma opere di bene”

Operazione Fiamme Gialle

bretella zip pronta a primavera

Da ottobre i concerti

Esplode la polemica

“Non cani, ma opere di bene”. Ha fatto discutere l’ultimo messaggio-choc lanciato da don Marco Scattolon, 67 anni, vivace parroco di Rustega di Camposampiero e di Fossalta di Trebaseleghe, dalla sua “cartolina”, il bollettino parrocchiale settimanale. IL sacerdote non è nuovo a provocazioni forti, che fanno discutere.

Nuova strada di collegamento

Padova Nord vigonza, trasporti Bus navetta dalle frazioni all’ospedale

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vigonza

enti locali

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Laboratorio teatrale per ragazzi e giovani al “Quirino De Giorgio” pag. 8

vigodarzere insieme Tutto fermo da quattro anni

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Provincia

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Regione sociale

La Riviera del Brenta nella futura Provincia pag.

noi e gli altri

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Integrazione con l’Università

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5%

Lavoro in carcere, Padova modello unico pag.

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palazzo zuckermann In mostra i tesori del convento di Santa Chiara pag.

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cultura

Si aprirà il prossimo 3 ottobre con il concerto affidato a La Petite Bande, per concludersi ad aprile 2013, la 56° stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova. Un’edizione che si presenta ricchissima di proposte, di percorsi culturali e di approfondimenti tematici nel solco della grande tradizione che gli Amici della Musica. Info su www.amicimusicapadova.org.

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A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker pag. 27

nuova carta giovani raddoppia

“Carta Giovani” e “Studiare a Padova card” uniscono le forze e ampliano le agevolazioni per la cultura, lo shopping e il tempo libero dei ragazzi a partire dai 14 anni. L’idea nasce dalla collaborazione tra Provincia e Università di Padova, che hanno deciso di offrire ai giovani più sconti e più opportunità attraverso un unico progetto. L’iniziativa riunisce due tessere già conosciute, in modo da incentivare i giovani a fruire di servizi culturali, formativi e aggregativi. La nuova Carta Giovani sarà disponibile da ottobre nelle scuole e nei tradizionali punti di distribuzione. Tutte le agevolazioni su www.provincia.pd.it.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl

Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE: Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORI L’associazione di categoria ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca. Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa per gli affiliati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi, quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee ferroviarie, in province come Vicenza, Belluno e Rovigo

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Treni, servizi scadenti, po

ervizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi efficienti e li può pagare e chi (la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubblici per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mometti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzione intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel dettaglio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

saranno “cadenzati” ad orari fissi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per migliorare l’efficienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsumatori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

petizione degli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

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l pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabilità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto. La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di firme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parlamento ad approvare al più presto la modifica di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e trafficate.

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nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo dimostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffico ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha presentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande evidenziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.

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Argomento del mese 19 5 Trasporto pubblico a Padova e Provincia

oche risorse e investimenti I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana” di Nicola Stievano

L spalla per padovane

’odissea quotidiana dei pendolari veneti finisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info vogliono offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affidare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superficie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed inefficiente”. Altro obiettivo, affrontare finalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infine Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disservizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofica che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

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Nuovi tagli, vecchie polemiche

“Basta doppioni unificare le aziende” B

us strapieni tra le proteste di studenti e pendolari, lunghe attese alle fermate, mugugni per gli abbonamenti, tagli alle corse festive: un autunno caldo per i trasporti locali a Padova. E non serve nemmeno toccare l’argomento treni, una grana che investe tutta la regione. Con la ripresa delle lezioni Padova e provincia si sono trovate di nuovo a fare i conti con i punti deboli della rete di trasporto pubblico, sia che si chiami BusItalia - Sita che Aps. Ad aggravare le già difficili condizioni in cui versano linee e autobus ci si mettono anche i tagli imposti a livello governativo e distribuiti un po’ ovunque. Ecco allora che dalla Bassa Padovana spariscono tutte, ma proprio tutte, le corse festive su alcune linee. I pullman viaggiavano per lo più vuoti, osserva giustamente qualcuno. Ma tagliare del tutto una linea, senza nemmeno provare a ridurre le corse o a usare mezzi con meno posti a sedere, osservano altri, non è una mossa da servizio pubblico. Nei giorni feriali intanto gli studenti prendono letteralmente d’assalto i mezzi pubblici e spesso le “corse bis” non bastano, a patto che non siano state soppresse o dirottate altrove. E così le proteste sono all’ordine del giorno. L’assessore provinciale ai trasporti Domenico Riolfatto sa di avere a che fare con una materia scottante. Più volte è salito sugli autobus strapieni affrontando le ire dei pendolari. Ha anche attivato una mail per raccogliere le lamentele e le rimostranze; driolfatto.trasporti@libero.it. “Quest’anno ci sono qualcosa come 6.500 studenti in più - osserva l’assessore - la maggior parte dei quali viaggiano su pullman e autobus. Dobbiamo fare i conti con questo aumento dell’utenza e fare in modo che le soluzioni che mettiamo in campo possano essere adeguate. Mi rendo conto che non è sempre in questa stagione di tagli ma ci proviamo ogni giorno e invitiamo anche gli utenti a darci una mano”. Nel frattempo nel conselvano infuria la polemica per la soppressione delle corse festive di BusItalia. “Alla faccia del caro carburante, delle domeniche ecologiche e dell’abbonamento, che in un anno arriva a 500 euro per gli studenti e 600 per i lavoratori”, fanno notare alcuni pendolari. Il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon: “capisco le ragioni economiche ma si tratta di un servizio pubblico che viene eliminato del tutto”. A nord di Padova, per la precisione a Vigonza, è nato addirittura un comitato di “appiedati” contro la soppressione del servizio navetta con il capolinea dell’Aps a Ponte di Brenta. Intanto gli amministratori iniziano a chiedersi se per risparmiare, anziché tagliare le corse o aumentare i prezzi di biglietti e abbonamenti, non sia il caso di unificare le due aziende di trasporti pubblici, l’Aps e BusItalia. Fra i primi a parlarne, in tempi non sospetti, il sindaco di Maserà Nicola De Paoli. “Noi ci troviamo ad un chilometro dal capolinea dell’Aps ma spostarlo costa troppo perché ci sono due aziende diverse. Alla gente non importa il marchio, vuole il servizio per il quale paga. Che sia Aps o BusItalia non cambia, con la fusione abbiamo la possibilità di risparmiare sulle spese e soprattutto di ridurre le inefficienze e le sovrapposizioni. A Maserà i pullman BusItalia arrivano strapieni e un chilometro più a nord, a Carpanedo, gli autobus Aps partono semivuoti. E’ ora di cambiare una volta per tutti e di armonizzare i due servizi, anche tagliando poltrone e stipendi”.


6 Vigonza Trasporti Linea istituita in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale

Navetta per l’ospedale L’autobus collega le frazioni di Vigonza i giorni feriali con il nosocomio di Camposampiero di Manuel Glauco Matetich

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na delle novità più interessanti messe in campo dalla confermata amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, concerne un servizio sociale che è stato richiesto a gran voce dalla cittadinanza vigontina. La richiesta della popolazione è stata finalmente esaudita. Infatti, l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Ulss 15 dell’Alta Padovana, ha deciso di istituire una linea di trasporto per il collegamento tra tutte le frazioni di Vigonza e l’Ospedale civile di Camposampiero. Il servizio pubblico di collegamento è stato inaugurato lo scorso 10 settembre, e risulta già attivo e disponibile. Questo servizio di trasporto è in via sperimentale, ha la durata di un anno, salvo rinnovo, e vanta le seguenti caratteristiche: è rivolto ai cittadini residenti nel Comune di Vigonza, cui è chiesto un contributo di euro 1 per una corsa semplice (solo andata) e di 2 euro per andata e ritorno, da pagarsi a bordo del veicolo.

L’ospedale di Camposampiero, ora più “vicino” a Vigonza

Il biglietto andata e ritorno costa due euro. E’ richiesta la prenotazione È richiesta la prenotazione telefonica ai numeri 049/8090211 oppure 049/8090208 (sino a esaurimento posti disponibili sul mezzo di trasporto) dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00. Inoltre, è garantito dal lunedì al venerdì, con sospensione nei giorni festivi, a partire dalle

ore 7.00 sino alle ore 14.00 secondo l’itinerario e gli orari che si possono trovare nelle locandine affisse alle fermate della navetta comunale. La tratta stradale dell’autobus prevede una tappa-fermata obbligatoria in ogni frazione del comune di Vigonza, ad esempio a San Vito nel parcheggio del mercato, a Busa di Vigonza nel piazzale della Cassa di Risparmio di Via Regia, a Perarolo di fronte alla Chiesa, a Vigonza in Piazza Zanella, a Peraga di fronte alla Chiesa, a Pionca di fronte alla Chiesa, e a Codiverno di fronte alla Chiesa.

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frazioni la navetta effettua il servizio solo nelle ore di inizio e fine lezioni

trasporto scolastico busa - linea 18

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’Amministrazione Comunale ha attivato, per l’anno scolastico 2012/2013, dal 17/09/2012 sino al 08/06/2013, il servizio di trasporto scolastico per il collegamento tra le frazioni di Busa di Vigonza e di Perarolo con il capolinea del 18 APS a Ponte di Brenta per permettere l’accesso alle scuole della città di Padova. Gli orari in via di sperimentazione, fino a collaudo definitivo, sono i seguenti: Le partenze da via Diaz sono alle 6:50, 7:15, e 7:40, con fermate in via S. Antonio, Gli studenti possono arrivare al capolinea Aps in via Aldo Moro con l’incrocio di via Bachelet, e in via Bachelet sull’incrocio con la statale regionale 11. Le partenze da Ponte di Brenta, al capolinea n.18, sono alle 13:40, 14:10, 14:30, 14:50. Le fermate sono le medesime dell’andata con partenza da via Diaz. Le tariffe da versare, previa iscrizione all’Ufficio Pubblica Istruzione presso il Castello dei Da Peraga in via Arrigoni 1, sono le seguenti: 70 euro per il periodo dal 17/09 al 22/12/2012; e 140 euro per il periodo dal 07/01/2013 all’08/06/2013 da versare entro il 18/12/2012. Sono previste le seguenti agevolazioni: una riduzione del 50% nel caso in cui usufruisca del servizio di trasporto scolastico del Comune di Vigonza anche un altro figlio; un’esenzione totale per persone che hanno una disabilità pari al 100%; e un’esenzione totale anche per le famiglie con reddito inferiore ai criteri Isee, pari a circa 10.632,94 euro all’anno. Per avere maggiori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Pubblica Istruzione al numero telefonico 049/8090325-326, oppure all’indirizzo e-mail ass. cultura@comune.vigonza.pd.it. Gli orari di apertura al pubblico sono il Lunedì, il martedì e il Giovedì dalle 9:00 alle 13:00, e il Mercoledì pomeriggio dalle 15:30 alle 18:00. M.G.M.

vIGONZA FIORITA E ANChE PUlITA

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ono già iniziate le prime fasi del “Progett-One Vigonza Fiorita e Pulita”, proposto e coordinato dall’assessore alla cultura Stefano Innocente Marangon, con l’obiettivo di trasformare la cittadina di Vigonza in un comune vivo e rigoglioso, soprattutto dal punto di vista floreale. A tal proposito l’obiettivo principale cui tende questo progetto comunale consiste nel migliorare sostanzialmente: il decoro delle aree pubbliche (sfalcio delle aree verdi e cigli, diserbo in corrispondenza della segnaletica stradale, pulizia marciapiedi e piazze), la manutenzione delle siepi e piante, l’efficienza nello svuotamento dei cestini, verificando la possibilità di sostituire gli stessi, l’allestimento delle aiuole nei pressi di rotonde e luoghi aree fiorite e l’allestimento di nuove; la fruidistintivi di grande visibilità. zione a costo zero dell’apporto straordinario “Siamo consapevoli delle difficoltà eco- di 3 lavoratori a 20 ore lavorative settimanali nomiche che stiamo ciascuno per la durata attraversando – affer- Gli imprenditori di due mesi in base ma l’assessore Stefano e i negozianti al bando di concorso Innocente Marangon potranno anche “Voucher Buoni Lavo-, e per questo abbiamo “adottare” un’aiuola ro”; la sponsorizzapensato di procedere per la sistemazione zione delle rotonde; ricercando ed indivila sottoscrizione di duando idee e strumenti progettuali diversi- convenzioni con associazioni, gruppi di cittaficati ma complementari, ispirati da un nuovo dini, esercenti ed imprenditori per dar vita al approccio metodologico che vede il decoro progetto “Adotta un Aiuola” (le associazioni dell’ambiente e dell’arredo urbano come un metteranno a disposizione la mano d’opera, ambito di impegno comune, ove convergono mentre gli esercenti il materiale decorativo); e collaborano amministrazione, cittadinanza, la creazione del gruppo-associazione “i Volonesercenti ed imprenditori.” tari del Verde e delle Buone Maniere” (lavori Le idee e gli strumenti per realizzare tale di manutenzione del verde, vigilanza parchi progetto sono: l’attivazione di una direttiva pubblici, attraversamento strade nei mercati M.G.M. per un riordino e riprogettazione delle attuali pubblici).


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8 Vigonza L’Intervento

L’intervento Movimento 5 Stelle Il “portavoce” Giovanni Pasqualotto tira le somme dei primi mesi di attività

“Cittadini da coinvolgere” di Manuel Glauco Matetich

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opo le elezioni comunali dello scorso maggio, a Vigonza sembra essere calata l’attività politica. In un silenzio che per certi versi è preoccupante, una delle poche voci rimaste attive è quello del Movimento 5 stelle. I “grillini”, come sono stati definiti dalla stampa nazionale, dai posti conquistati nel consiglio comunale vigontino proseguono nelle loro iniziative. “Stiamo portando avanti diverse proposte molto valide per il comune di Vigonza, – ci racconta Giovanni Pasqualotto, portavoce del movimento e candidato sindaco alle scorse elezioni comunali – ma farsi sentire dai pochi posti che abbiamo in Consiglio comunale risulta spesso difficile, se non quasi impossibile.” Ma quali sono le idee e le proposte che il Movimento 5 Stelle di Vigonza si sforza per affermare? “Innanzitutto la telecamera in consiglio comunale. Abbiamo trovato fino ad ora un buon atteggiamento da parte sia di maggioranza che minoranza nell’ipotesi di introduzione delle riprese del consiglio, quindi non dovrebbe essere troppo difficile renderla realtà. Stiamo al momento utilizzando la rete creata con gli altri gruppi locali del Movimento per confrontarci con chi la telecamera l’ha già introdotta nel regolamento del consiglio ed avere una stesura definitiva da presentare in commissione, in modo che le videoriprese siano regolamentate e sistematicamente autorizzate ad ogni Consiglio Comunale.” “Un’altra idea cardine del nostro Movimento per Vigonza – continua Pasqualotto - è l’installazione di una linea internet wi-fi gratuita in villa Bettanini, frequentata sempre di più da famiglie con bambini ma anche da giovani e studenti. Grazie a questa innovazione, visto l’utilizzo sempre più massiccio di internet nello studio, vorremmo dare ai cit-

teatro

L

Internet wi-fi gratis a villa Bettanin ma anche attenzione all’ecocentro e riprese video dei consigli comunali Giovanni Pasqualotto insieme alla squadra che lo ha sostenuto alle recenti elezioni amministrative

tadini (e agli studenti in special modo) la possibilità di navigare senza fili dalle zone del parco della villa, ricordando un po’ quello che succede nei campus universitari più moderni.” “Oltre a questo, ci stiamo anche impegnando per: tenere sotto controllo l’efficienza del nuovo ecocentro di Peraga, in modo da ottimizzare il riciclaggio e se possibile ridurre il costo del servizio per i cittadini; tenere sotto controllo la questione dei costi accessori che i cittadini devono sostenere nel caso di ricovero di un parente a Cittadella (Uls 15) anziché a Padova (Uls 16); cercare di trovare una

soluzione funzionale e ottimale per l’ex servizio di Bus Navetta Perarolo-Busa verso il capolinea del 18 a Ponte di Brenta, la cui soppressione ha sollevato tante polemiche e che è stato sostituito da un servizio molto più costoso per i cittadini. Vogliamo trovare una soluzione non eccessivamente onerosa per il Comune, anche perché il servizio non riguarda tutte le frazioni, ma solo Busa e Perarolo in particolare, ma neanche troppo costosa per i cittadini”.

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più di Giuseppe Bortolussi*

segue da pag.

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono finite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustificate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importanza di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capovolto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamente citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscendo che perdurano sprechi, sperperi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente. Infine, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per finanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’assistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro. *Segretario CGIA di Mestre

Iniziativa dell’associazione culturale “Amor vacui” di Padova

bambini e ragazzi ai laboratori dedicati al palcoscenico

’Associazione culturale “Teatrotergola” in collaborazione con l’Associazione “Amor vacui” di Padova, e con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del comune di Vigonza, organizzano per la stagione 2012-2013 i Laboratori teatrali presso il Teatro comunale “Quirino De Giorgio”, con l’obiettivo di avvicinare i partecipanti al teatro, pensato prima di tutto come luogo di confronto, crescita e sperimentazione, come uno spazio abitato da attori

e attraversato da relazioni. Il lavoro di gruppo sarà lo strumento di partenza, per poi dedicarsi allo sviluppo e approfondimento delle attitudini individuali. Si lavorerà sull’espressione del corpo, della voce, si studieranno i personaggi e le proprie caratteristiche individuali, con l’obiettivo di affrontare, nella seconda metà del corso, una piccola messa in scena / dimostrazione del lavoro svolto. I corsi attivati saranno 3: il corso

1

per giovanissimi (10-13 anni), il corso ragazzi (1418 anni, il corso adulti (19-101 anni). I corsi sono aperti a tutti, non è necessaria alcuna precedente esperienza teatrale, e sono aperti fino ad un massimo di 15 iscritti per corso. Per maggiori informazioni si può contattare direttamente il responsabile dei laboratori teatrali, all’indirizzo e-mail amorvacui. teatro@gmail.com, oppure al recapito telefonico 349/1362495. M.G.M. Il teatro comunale Quirino De Giorgio

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Cadoneghe 9 La novità Direttamente sul cellulare o sul computer dei genitori menù e informazioni utili

Una “app” per la mensa scolastica Per i pasti degli studenti previsto l’impiego di prodotti biologici e a “km zero”, attivata una mail

È

l’iniziativa ha successo

donne pronte a difendersi

È

di Nicoletta Masetto partito ufficialmente, nei giorni scorsi, il servizio di refezione scolastica dei Comuni dell’Unione Medio Brenta, Da quest’anno – sia a Cadoneghe che a Vigodarzere – sarà gestito da Dussmann Italia, aggiudicataria dell’appalto. Il servizio avrà valore green, vale a dire che tutti i pasti serviti agli alunni delle scuole del territorio saranno a base di prodotti ortofrutticoli biologici e a chilometri zero. Dussmann Italia ha anche la certificazione e le attrezzature tecniche per preparare e servire, a chi fosse affetto da celiachia, cibi totalmente privi di glutine. Tutti i pasti usciranno dalle cucine del nuovo Centro Cottura che ha sede a San Pietro Viminario che apre le sue porte alle famiglie sabato 29 settembre per una giornata pubblica di conoscenza del servizio e delle modalità di preparazione e consegna dei pasti. Nel frattempo, l’Unione invita fin d’ora tutte le famiglie interessate alla refezione scolastica a intervenire a uno dei due incontri pubblici fissati per illustrare le modalità

il corso

del servizio e le novità in arrivo, nonché per consegnare materiali informativi utili. I due incontri sono in programma rispettivamente per il 16 ottobre a Vigodarzere e per il 17 ottobre a Cadoneghe, entrambi nelle rispettive sale consiliari del Comune e in orario preserale (che verrà comunicato). A partire da gennaio molte saranno le novità migliorative del servizio, che verranno Tante le novità per il servizio mensa a Cadoneghe presentate e illustrate nel dettaglio nel corso degli incontri pubblici. Innanzitutto, verrà dedicata serviziodieteticomediobrenta@ e dimostrazioni pratiche sul mondo del cibo messa a disposizione degli famiglie utenti dussmann.it attraverso la quale gli utenti e della cucina. Saranno distribuiti alle famipotranno chiedere glie libri e materiali educativi riguardanti la una app per smartphoconsigli nutrizionali stagionalità dei prodotti, i corretti metodi ne, cellulari, tablet e Durante l’anno a una dietologa. In di cottura degli alimenti, le proprietà delle pc che permetterà di progetti pratica si tratterà di un diverse materie prime. conoscere giorno per di educazione servizio di consulenza Nel corso degli incontri pubblici sarà langiorno sia il menu som- alimentare e ministrato nelle mense, laboratori pratici alimentare gratuito e ciato un concorso di idee rivolto a bambini e ragazzi, cui verrà chiesto di proporre un sia i suggerimenti per personalizzato. integrare correttamente, la sera, una dieta Altra novità l’organizzazione, nel corso disegno o un’immagine che potrà poi divenequilibrata. Presto sarà anche possibile, per dell’anno scolastico, di progetti di educazio- tare il logo del servizio di refezione scolastichi lo vorrà, pagare il servizio mensa diret- ne alimentare e laboratori che, nello spirito ca dell’Unione Medio Brenta, riportato poi tamente dal telefonino. Sarà inoltre messa di coinvolgere bambini e famiglie in mo- su vetrofanie, serigrafie e su tutti i materiali a disposizione delle famiglie una mail menti ludici e educativi, proporranno corsi inerenti il servizio.

tra i corsi più gettonati tanto che, finito il primo, si terrà subito uan seconda edizione. Stiamo parlando del corso di “Autodifesa Globale” riservato a sole donne, organizzato dal Comune di Cadoneghe che inizierà a ottobre. Il corso prosegue il primo ciclo di lezioni che, nella scorsa stagione, con la guida dell’istruttore Giorgio Martellozzo, ha trattato particolarmente l’aspetto della prevenzione: al primo corso hanno aderito circa 40 iscritte, giovani e meno, che hanno partecipato con costante attenzione alle 12 lezioni dimostrando spiccato interesse per i temi trattati. Oltre a ciò, le allieve hanno appreso, con prove ripetute con gli istruttori, le tecniche basilari della difesa personale, relativa alle più comuni situazioni di pericolo. Considerando l’andamento generale dell’iniziativa e l’interesse dimostrato, è alle porte dunque per l’inizio dell’autunno una seconda edizione corso con il livello successivo. Il corso di 2° livello comprende lezioni di ripasso ed introduzione al livello. Pertanto, in presenza di posti disponibili, saranno ammesse anche coloro che non avessero avuto modo di frequentare il 1° livello. Informazioni e iscrizioni in biblioteca comunale. N.M.

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10 Cadoneghe Sicurezza idraulica Il sistema di scolo è particolarmente fragile

“Il territorio è a rischio” L’allarme del sindaco Gastaldon: “Non siamo un’isola ma in rete con altri corsi d’acqua” di Nicoletta Masetto

A

utunno, stagione di piogge per antonomasia. “Cadoneghe non è un’isola e affinché tutto funzioni anche in presenza di “anomalie” meteorologiche occorre che anche i territori e gli enti contermini facciano il loro dovere in termini di raccolta e regimazione di acque nere e bianche”. Ad affermarlo è il primo cittadino di Cadoneghe, Mirco Gastaldon che non ha dubbi sul fatto che sistema idraulico del territorio sia particolarmente fragile e complesso, soprattutto in questa stagione. “A monte di Cadoneghe, in alcuni Comuni dell’Alta padovana – aggiunge il primo cittadino -, la rete fognaria è mista. Quindi, quando arrivano forti piogge le acque arrivano da noi senza controllo e i tombini esplodono in quanto la rete fognaria recapita al depuratore ubicato a Cadoneghe e che serve ben 65 mila abitanti equivalenti. Ma vediamo cosa accade: le fogne si riempiono d’acqua e a Cadoneghe si riversa anche lo sporco delle fognature. Le ondate d’acqua che si finiscono per riversar sul

Un fossato di Cadoneghe bisognoso di un intervento radicale

Il depuratore serve ben sessantacinquemila abitanti nostro territorio comunale sono, a dir poco, impressionanti”. Il sindaco punta quindi l’attenzione sull’assetto idraulico del territorio ad elevato rischio per la sua fragilità. “Questo sistema, purtroppo, ha una tenuta limitata ed ogni potenziamento ha costi elevati ai quali non

ci sottraiamo in quanto sono sotto la nostra responsabilità la progettazione e l’individuazione delle possibili soluzioni. Con grande sacrificio economico realizzeremo, comunque, ulteriori opere idrauliche – conclude Gastaldon -. Lo abbiamo chiesto e continueremo a chiederlo: Etra e il Consorzio acque risorgive devono fare la loro parte in termini di vigilanza e di investimenti. Occorre bloccare i sistemi di sollevamento a monte, applicare valvole di intercettazione e chiusura della condotta fognaria, allargare gli scoli consortili”.

interventi Collaborazione fra Etra, Comune e Consorzio di Bonifica

i fossi vanno scavati e tenuti puliti

I

n tema di tutela ambientale, in particolare di messa in sicurezza dei corsi d’acqua il Comune sta facendo la sua parte. È stata, infatti, prevista la realizzazione di nuovi scoli. Nel nuovo Piano Regolatore vengono individuate previsioni per fossati in grado di aumentare la capacità di deflusso delle acque piovane. Nel contempo sono stati vietati pure gli interrati con accesso dall’esterno per evitare la conta di Un tombino quasi del tutto interrato rappresenta un pericolo concreto danni futuri. “Si tratta di opere già progettate e finanziate – spiegano in Comune -, ma spesso i privati (quelli non danneggiati da allagamenti…) oltre agli enti pubblici coinvolti creano infiniti rallentamenti. Vasterà solo citare alcuni esempi come le opere già avviate per l’allargamento dell’SP34, il bacino nella rotatoria posta sotto la 308, il collegamento del rio Franceschina con il Bagnoletti, solo per ricordarne alcuni”. Nel frattempo il sistema rimane fragile. Per questo la collaborazione tra enti e cittadini deve migliorare: pulizia di caditoie, segnalazioni di incurie e mantenimento in funzione degli scoli pubblici e privati devono essere fronti di impegno comune. Un sistema complesso deve essere vigilato da tutti gli attori coinvolti per non dovere poi rincorrere negligenze. “Appena avremo i dati ufficiali di Etra non mancheremo di coinvolgere nuovamente i cittadini nella speranza di poterli ristorare almeno parzialmente dei danni subiti”, concludono gli amministratori. Etra ha compiuto a sue spese interventi di sanificazione e di piccoli lavori in oltre 100 garage-interrati. A seguito di segnalazioni ad Etra e Comune continueranno questi interventi. Infine il Consorzio, in quanto responsabile della gestione dei fossati ha diffidato i privati residenti per la scarsa manutenzione e si sostituirà nei lavori a breve. N.M.

AllAGAMENTI, vERIFIChE SUI DANNI

I

l Comune di Cadoneghe ha convocato in ha dichiarato che a tutt’oggi non vi è evidenza sala consiliare, nel corso di due incontri, tecnica di una loro responsabilità diretta ma le parti coinvolte negli allagamenti causati che le verifiche non sono ancora terminate. dal fortunale abbattutosi sul territorio il 21 Gli accertamenti hanno comunque evidenziato maggio scorso. Ai due appuntamenti sono l’eccezionalità dell’evento piovoso: ricordiamo intervenuti in tutto una novantina di cittadini, che secondo i dati forniti da Arpav si parla di che si sono confrontati con le controparti, Etra oltre 17 centimetri d’acqua calati in 16 ore. Spa e il consorzio di bonifica “Acque Risorgi- Detto questo, i cittadini sono stati coinvolti per ve”. Al centro della discussione la possibilità di evidenziare le modalità corrette con le quali segnalare ad Etra, con ottenere risarcimenti per documentazione fotoi danni causati dall’eson- Summit tecnico grafica, i danni subiti. dazione avvenuta in più in municipio, Etra esclude Ora si tratta di stabilire punti del paese. quali responsabilità ci “Abbiamo convo- responsabilità siano davvero da parte cato le parti per farci dirette degli enti gestori. promotori di un confronSperiamo che si giunga presto a una conto aperto e civile. Ci siamo resi parte attiva fra i cittadini danneggiati e gli enti gestori del clusione in quanto non è accettabile attendere ciclo delle acque superficiali e di fognatura, tempi ancor più lunghi comprendendo il disa– spiega il sindaco Mirco Gastaldon – pur gio ed il disappunto di alcuni cittadini coinvolti. non essendo l’Amministrazione comunale Purtroppo – e questo non facilita l’iter degli parte in causa nella gestione dei due sistemi. accertamenti – c’è qualche segnalazione non Come deve essere infatti noto il Comune non chiara o evidentemente non legata agli eventi gestisce alcun impianto di sollevamento né le del 21 maggio, segno questo che la cautela pompe idrauliche, perché questi sono in carico deve comunque essere massima”. a Etra mediante convenzione. L’ente gestore N.M.


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Vigodarzere 13 Il dibattito Decisa presa di posizione del gruppo di centrodestra

Per proteggere Tavo va rifatta la condotta di Nicoletta Masetto

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l gruppo consigliare “Centrodestra insieme per Vigodarzere” prende posizione in merito al pogetto di sistemazione idraulica di Tavo -Nord Terraglione. E lo ha fatto inviando una lettera al sindaco e distribuendo un volantino pubblico. “Siamo a conoscenza che il Settore Tecnico del Consorzio Acque Risorgive in collaborazione con l’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Vigodarzere, è in fase di progettazione definitiva di un primo stralcio del citato progetto. – affermano i consiglieri - Nel progetto sono previsti in parte l’allargamento della canaletta Veronese e in parte una nuova “inalveazione” di circa ottocento metri di lunghezza per otto di larghezza in sommità e ulteriori duecento metri circa di condotta scatolare. L’intervento di sistemazione idraulica è stato determinato per gli allagamenti che coinvolgono il centro di Tavo, “inizio via Cavino”, (solo in presenza di abbondanti precipitazioni). Per sopperire a questa situazione, nel marzo 2006 l’amministrazione Zanovello, dette mandato al Consorzio di effettuare uno studio sulla situazione idrica. Il tecnico incaricato presentò tre scelte progettuali possibili, una delle quali prevedeva un costo di massima pari a 2 milioni 400 mila euro. Approvato in Consiglio Comunale nel lontano 2008. Il finanziamento complessivo di tale opera ora è di circa di 1 milione 200 milae uro di cui 860 mila concessi dalla Regione Veneto, per cui si è costretti a procedere per stralci. La priorità per noi (supportata da perizie tecniche) è il rifacimento della tubazione delle acque bianche e nere di Via Cavino. Il progetto in via di approvazione si dimentica in modo totale di Via Cavino, quindi, di fatto, non risolve assolutamente il problema degli allagamenti in centro Tavo. Siamo convinti che il progetto che prevede una costosissima inalveazione in prolungamento con una deviazione dall’attuale sede della “canaletta Veronese” non potrà che essere e rimanere nel futuro “una cattedrale nel deserto”, inutilizzata con conseguente ed evidente spreco di denaro pubblico, almeno fino a che non si riesca ad ottenere un altro finanziamento o mettere a bilancio i rimanente 1 milione 200 mila euro circa per completare l’opera. Con i tempi che corrono, è facile prevedere che questo non sarà possibile, salvo miracoli”. Secondo i consiglieri, Il problema assume una forte rilevanza di responsabilità politico-amministrativa che “deve essere oggetto di pubblico dominio e di discussione immediata in Consiglio Comunale. Siamo convinti, dopo un’attenta valutazione con tecnici esperti in materia, che la

“Il progetto messo a punto dimentica del tutto via Cavino, non risolve il problema”

Il centro della frazione di Tavo di Vigodarzere

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Separazione, depressione, perdita ingiusta della libertà, frustrazione, rimorsi, rimpianti e non vuol ferire

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nessuno ma solo condividere un percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guardarci dentro e ad avvicinarsi all’unico bene immenso che tutti noi abbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scambio di lettere la storia di un uomo che ad un certo punto della sua vita apparentemente normale e felice si è perso ed ha cercato rifugio, amore e conforto sbagliando spesso strada.

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Gruppo vigodarzere Insieme

“tutto fermo da quattro anni”

S

ulla questione del piano idraulico è critico anche l’altro gruppo consiliare «Vigodarzere Insieme». Se non sarà presa a breve una decisione, si correrà infatti il serio rischio di perdere quasi un milione di euro di finanziamento regionale. Parola del capogruppo Roberto Zanovelloc he aggiunge: “è tutto fermo, ormai da quattro anni, per responsabilità del Comune. Va decisa, quanto prima, una soluzione progettuale definitiva. Se non si procederà in tempi stretti, il Consorzio Acque risorgive, che deve appaltare e seguire la realizzazione dei lavori, rischia di perdere il contributo di 860 mila euro ottenuto nel 2008 dalla Regione Veneto”. Il primo stralcio delle opere idrauliche aveva un costo stimato in circa 1 un milione e 200 mila euro, coperti dal contributo regionale per circa 860 mila euro, il resto a carico del Comune. Per colpa dell’incapacità e dell’inerzia politica, secondo i consiglieri comunali del gruppo di opposizione «Vigodarzere Insieme», sarebbero stati persi finanziamenti per più di 30 milioni di euro, riguardanti il sottopasso di via Battisti e il Gra, Grande raccordo anulare. Denoaro prezioso che poteva essere speso anche a Vigodazere. N.M.


10 14

VIAGGIO IN

PROVINCIA

Riorganizzazione. Grandi manovre per ridisegnare i confini dell’ente

PADOVA

La Riviera del Brenta nella futura Provincia

Barbara Degani, presidente della Provincia di Padova

Possibilista la presidente padovana Degani “Abbiamo voluto dare un supporto ai Comuni”

di Emanuele Masiero

U

n incontro con i sette presidenti delle Province venete sul futuro dell’amministrazione provinciale in vista della riforma prevista dalla “spending review”. È quanto si è svolto a palazzo Ferro Fini, per discutere il progetto di legge firmato dai presidenti delle commissioni affari istituzionali, Costantino Toniolo, e della commissione statuto, Carlo Alberto Tesserin. All’audizione, che si è trasformata in un confronto a tutto campo sul futuro delle province, era presente anche la presidente dell’amministrazione provinciale padovana, Barbara Degani. Il progetto di legge al centro del dibattito, intende stabilire le modalità di trasferimento ai Comuni di alcune funzioni attualmente delle Province. Inoltre vengono definire le funzioni che rimarranno alle quattro Province che, assieme alla città metropolitana di Venezia, formeranno la nuova carta geografica istituzionale del Veneto sulla base di quanto predisposto dalla normativa del Governo. “Nel medio e lungo termine, ridisegnare la mappa delle province con criteri di razionalizzazione e riduzione porterà ad un risparmio – spiega la presidente Barbara Degani - Le principali funzioni statali italiane (prefetture, questure, tribunali, comandi di carabinieri, guardia di finanza) sono organizzate su base provinciale. Il problema che spetta all’amministrazione regionale è fare in modo che i tagli imposti dal governo non penalizzino una regio-

ne come il Veneto che, anche in fatto di enti locali provin- altri territori provinciali. “Il dibattito – ha spiegato la presidente Degani – è ciali, si è dimostrata ragionevole e virtuosa. Per esempio, nel recente passato, è stato detto no alle sollecitazioni che molto acceso ed è in atto un’ampia discussione. Ci sono puntavano alla creazione di nuove Province a Bassano del stati diversi incontri, l’ultimo a Venezia con l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti che ha inviato una lettera Grappa e nel Veneto Orientale”. Ma nel frattempo si è aperto un altro fronte. È sta- ai Comuni veneziani invitandoli a deliberare in consiglio ta infatti votata dal consiglio provinciale la mozione che comunale al più presto. I tempi sono molto ristretti quindi era necessario dare un’indicazione. I dà appoggio ai Comuni veneziani Comuni veneziani sono in una situaintenzionati a unirsi alla provincia di In discussione zione molto difficile e con questa moPadova. Il documento che affronta il anche la fusione zione abbiamo voluto dare supporto tema del riordino delle Province de- del territorio alle iniziative che dovessero adottare ciso dal governo con il decreto sulla di Rovigo e il nei propri consigli comunali per aggre“spending review”, è stato presenta- nuovo assetto garsi con noi. Nel contempo, abbiamo to dalla presidente della Provincia di Padova Degani. L’obiettivo è quello di dare “pieno e incon- voluto predisporre un testo che eviti di mettere ulteriore dizionato sostegno in tutte le sedi opportune affinché sia pressione a questi Comuni”. L’attuale conformazione delle garantita la massima considerazione a eventuali iniziative Province venete è destinata a cambiare. Solo Verona e promosse dai Comuni veneziani per aggregarsi all’attuale Vicenza, infatti, rispettano entrambi i parametri imposti circoscrizione territoriale della Provincia di Padova”. Il de- dal Governo (350mila abitanti, 2.500 chilometri quadrati creto del Governo prevede infatti che dal 1 gennaio 2014 di superficie). A Padova manca il secondo requisito e si la provincia di Venezia sia abolita e sostituita dalla Città va verso l’accorpamento della Provincia di Rovigo, mentre metropolitana. I Comuni veneziani, a differenza di tutte le Treviso dovrebbe unirsi a Belluno. Insomma i giochi sono altre amministrazioni locali, sono gli unici a poter decidere ancora aperti e il dibattito è più che mai acceso: si tratta (con deliberazione del consiglio comunale) se rimanere non solo di ridisegnare i confini ma anche di stabilire i nella Città metropolitana di Venezia oppure passare sotto giochi di forza nello scacchiere regionale.

APRE lA STAGIONE DEllA CACCIA POlIZIA PROvINCIAlE IMPEGNATA NEI CONTROllI

A

perta ufficialmente la caccia, con le doppiette che sono state tenute d’occhio, dalle pattuglie della Polizia Provinciale di Padova e da un folto numero di guardie particolari giurate volontarie venatorie. Non a caso, i controlli hanno portato all’identificazione di quasi 200 cacciatori in un solo giorno a garanzia di un sereno svolgimento dell’attività sportiva. Qualche cacciatore è stato sanzionato per comportamenti non in linea con le normative, ma la maggioranza ha svolto con diligenza l’attività venatoria. “Grazie alla collaborazione fornita dalle associazione venatorie – ha spiegato l’assessore alla Polizia Provinciale Enrico Pavanetto – alla sensibilità dimostrata dai vertici degli Ambiti Territoriali di Caccia e agli incontri preventivi nei quali abbiamo avuto modo di informare sul nostro spiegamento di forze, è stato possibile

sorvegliare il tessuto extra-urbano della provincia di Padova fino all’area lagunare e valliva. Tutti i cacciatori si sono sottoposti agli accertamenti di rito, senza alcun ostruzionismo verso gli addetti alla vigilanza. Inoltre, la vigilanza ittica, compiuta dalle guardie volontarie ittiche, ha permesso di identificare numerosi pescatori”. Le pattuglie della Polizia Provinciale e quelle dei volontari hanno cooperato, per un controllo capillare dei 1.600 ettari della Valle Millecampi. Nella zona paludosa della Provincia di Padova, nei pressi del Cason delle Sacche di Codevigo, gli agenti hanno impartito le direttive per il coordinamento delle pattuglie di guardie volontarie ittico venatorie. Pochissime le segnalazioni di cacciatori nelle pertinenze abitative delle case di campagna, a testimonianza di una maggiore disciplina dei cacciatori. E.M.

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Selezione di impiegati

minifiera lavoro 79 i candidati

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ono 79 i candidati che hanno partecipato all’ultima minifera del lavoro che si è svolta al Centro per l’Impiego di Padova in collaborazione con l’agenzia Manpower. Per la prima volta il “recruitment day”, di solito focalizzato per la ricerca di operai, è stato organizzato con l’obiettivo di selezionare figure da inserire nelle aziende padovane. In particolare i colloqui hanno coinvolto impiegati specializzati in area amministrativa e contabile con conoscenze della lingua inglese, competenza nella gestione della contabilità e nella redazione del bilancio; addetti all’amministrazione del personale con conoscenze nell’elaborazione delle buste paga, aspetti fiscali, pratiche amministrative; impiegati commerciali estero con buona conoscenza sia scritta che parlata di inglese, tedesco e di un’ulteriore lingua straniera. E.M.


Spazi aperti 15 11 Emergenza idrogeologica. Confronto tra addetti ai lavori al Consorzio di Bonifica Adige Euganeo

Dall’alluvione alla siccità, che fare? Salvan: “Dobbiamo costruire evitando gli sprechi, garantendo l’irrigazione ma anche il rapido deflusso dell’acqua”

Finanziato dal ministero un progetto da 3 milioni di euro per nuovi lavori

di Emanuele Masiero

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all’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto all’incontro organizzato nella sede del Consorzio di bonifica Adige Euganeo di Este. All’appuntamento hanno partecipato i sindaci del territorio, i rappresentanti del Consorzio, l’assessore provinciale all’Agricoltura Domenico Riolfatto e quello regionale all’Ambiente Maurizio Conte. “Stiamo assistendo all’estremizzazione dei fenomeni naturali – ha detto Riolfatto – che mette in grossa difficoltà la nostra agricoltura. Dopo l’alluvione di due anni fa, abbiamo appena affrontato una siccità disastrosa per il nostro territorio, che in alcuni casi ha portato alla perdita di gran parte dei raccolti. Proprio per riuscire a controllare questi fenomeni, garantendo un rapido deflusso delle acque o la loro migliore gestione, è necessario puntare sulla progettazione di opere strategiche partendo proprio dai consorzi”. Non è un caso, ad esempio, che quest’estate pur in presenza di una buona portata d’acqua dell’Adige, non corrispondesse un adeguato utilizzo della risorsa idrica a favore della campagna. “Ci sono dei vincoli di prelievo che dobbiamo rispettare – ha spiegato il presidente del Consorzio Antonio Salvan – ma

che con una rimodulazione delle derivazioni potremmo gestire meglio. Quindi i punti sono due: creare nuove derivazioni, in grado di raggiungere aree in cui oggi non ci sono, e costruirle in modo da evitare gli sprechi. L’incontro con i sindaci e gli assessori è servito proprio per affrontare questi problemi”. D’accordo anche Giancarlo Piva, sindaco di Este. “Ci sono due aspetti molto importanti da tenere presenti – ha commentato il primo cittadino – Da un lato la necessità di portare più acqua nei nostri Colli dove si sta creando ormai da anni, un’agricoltura di qualità molto elevata. Dall’altro, non è più procrastinabile dover pensare alla creazione di grandi bacini di raccolta delle acque. Non possiamo avere 15 giorni di allagamenti e 2 mesi di siccità totale. Dobbiamo lavorare su questo frangente per garantire l’irrigazione nelle situazioni di emergenza”. Intanto si è concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il finanziamento da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di un importante progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione nei Comuni di Noventa Vicentina e Poiana Maggiore. Il

Un’immagine dell’incontro organizzato a Este dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo

progetto dell’importo di 3 milioni di euro elaborato dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo di Este è considerato tra gli interventi strategici di rilevanza nazionale per il miglioramento dei sistemi irrigui, il risparmio e l’ottimizzazione dell’uso della risorsa acqua ed è appunto inserito nel Piano Irriguo Nazionale. Si tratta della conversione delle infrastrutture idrauliche esistenti a cielo libero in rete tubata sottosuolo a media pressione a servizio del bacino denominato Ponticello, avente una superficie di 415 ettari. Le opere previste consistono nella realizzazione di una presa irrigua dallo scolo consortile Alonte che garantirà una portata di 300 litri al secondo e nella realizzazione di circa 18 chilometri di condotte tubate fino a servire le utenze irrigue delle aziende agricole

della zona. L’acqua potrà poi esser fruita direttamente da ogni singola ditta consorziata ad una pressione di 5-7 atmosfere, mediante appositi punti di prelievo aziendale, per aspergere le colture tramite irrigatori aziendali. In periodi come questi, caratterizzati anche da cicliche carenze delle disponibilità d’acqua sui fiumi demaniali, diventa prioritario ed indispensabile riprogettare il sistema di irrigazione, al fine di ridurre gli sprechi idrici e assicurare un efficiente ed efficace distribuzione del servizio irriguo, più consona anche alle esigenze di un’agricoltura che mira a produzioni qualitativamente migliori e diversificate. Il progetto potrà iniziare nella tarda stagione autunnale del 2012 e i lavori potranno concludersi presumibilmente nell’arco di 24 mesi.

12 MIlIONI DI SACChETTI IN MENO

D

odici milioni di sacchetti di rifiuti in meno. In pratica un grattacielo di 750 metri di altezza pieno di immondizia. E’ questa la diminuzione registrata nei Bacini Padova 3 e Padova 4 tra 2010 e 2011 per quanto riguarda la produzione di rifiuti. Dati che fanno riflettere, evidenziando che la crisi economica ha colpito pesantemente anche la bassa padovana. In totale la diminuzione si è attestata al -11,9% ovvero 12.750 tonnellate in meno, di cui 5.988 del Bacino Padova 3 e 6.762 del Bacino Padova 4. Per quanto riguarda la produzione pro capite ogni cittadino ha prodotto circa 457 kg di rifiuti nel 2010 e 400 kg nel 2011. Ovvero 1,25 kg al giorno nel 2010 e 1,1 kg nel 2011. Il dato oltremodo interessante riguarda macchine frigo e condizionatori: è stato infatti registrato un -6% tra 2010 e 2011 (nel 2011 ogni cittadino ha prodotto 5 kg di Raee). A fronte di una riduzione generale di rifiuti sono però rimasti costanti gli imballaggi che non hanno registrato una flessione o un aumento. “La riduzione di produzione dei rifiuti non è circoscritta ai comuni dove è attiva la rilevazione degli svuotamenti – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Bacino Padova 3 - Al contrario, la contrazione ha colpito anche le municipalità ancora a Tarsu. Inoltre non è stato registrato un aumento di rifiuti abbandonati, anzi, una prima rilevazione sembra dimostrare il contrario. Questo anche grazie a progetti e soluzioni innovative come Città Pulita che hanno permesso di contrastare più energicamente il

FERMA LA SCLEROSI MULTIPLA.

In calo la produzione dei rifiuti nel territorio a sud di Padova fenomeno. D’altronde sarebbe ridicolo pensare che 12.750 tonnellate di rifiuti siano finite abbandonate lungo la strada”. Tra luglio e agosto del 2011 sono state registrate 3.096 telefonate al front-office, mentre nello stesso periodo del 2012 sono state registrate 3.942 telefonate. Segno evidente che gli utenti hanno fatto meno ferie. “La raccolta dei rifiuti Raee è aumentata, ma solo nel caso di macchine frigo e condizionatori è diminuita – ha continuato Borile - La scelta di acquistare un elettrodomestico nuovo è stata rinviata a data da destinarsi. Ma la conferma dell’incidenza della crisi economica è data anche dalla controtendenza degli imballaggi: ovvero più alimenti venduti dalla grande distribuzione e meno prodotti dei piccoli distributori”. E.M.

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16 12 Noi e gli altri Incontro con il ministro Boscoletto conferma: “Chi lavora non torna a delinquere”

focus

“Lavoro in carcere Padova modello unico”

Detenuti impegnati

un’esperienza da esportazione

“F

Paola Severino in visita ai laboratori del “Due Palazzi” che coinvolgono ben 130 detenuti

Paola Severino durante la visita al carcere di Padova

di laura Organte

“P

adova è un modello unico in Italia per il recupero dei detenuti in carcere: farò di tutto per impegnare il governo a rifinanziare la legge Smuraglia” con queste parole il ministro Paola Severino, ha concluso la sua visita al carcere penale Due Palazzi dello scorso 16 settembre, confermando una realtà ormai nota. Accompagnata dal presidente del Consorzio Rebus Nicola Boscoletto, il Ministro ha potuto conoscere i progetti messi in campo dalla cooperativa Giotto: dalle lavorazioni che con il marchio Officina Giotto coinvolgono circa 130 detenuti, al call centre, con un nuovo impegnativo progetto che potrebbe potenziare call center e pasticceria con 40 nuovi posti di lavoro, dalla valigeria alla catena di montaggio delle biciclette, fino alle pen drive per le camere di commercio, la cucina, e la rinomata pasticceria, i cui famosi panetto-

ni hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Da non dimenticare poi il lavoro culturale della rivista “Ristretti orizzonti”. Il lavoro al Due Palazzi non è assistenzialismo o benevolenza: “I miei 21 esami in diritto penale e criminologia non mi avevano insegnato nulla dell’utilità del lavoro in carcere” afferma Severino “Oggi in carcere ho visto dei lavori straordinari, non i soliti pezzetti messi insieme per far passare il tempo ai detenuti. Le biciclette, i panettoni, i call centre che funzionano. Non elemosine, ma qualcosa di attrattivo per gli imprenditori e utile per l’economia del paese”. Il primato padovano ha una lunga storia alle spalle, lo testimonia, tra gli altri, anche Lorenzo Contri, docente universitario 90enne, il primo volontario a livello nazionale a portare il profumo dell’università dietro le sbarre (oggi i laureati detenuti

a Padova sono decine). “L’impegno per promuovere il lavoro nelle carceri ha una tradizione importante in città – ricordaa Boscoletto - fino agli anni Ottanta la Rizzato ha costruito biciclette nel penitenziario di piazza Castello, e poi è stata costretta alla ritirata da una legislazione infelice. Fino ad arrivare all’oggi, con le cifre incredibili (ma dovrebbero essere normali!) sulla recidiva di chi lavora, inferiore all’uno per cento”. E se i numeri non bastassero, le voci di chi sta sperimentando sulla propria pelle questa realtà non lasciano dubbi: “La mia vita qui in carcere è migliore di prima di entrare – racconta Dinja, albanese, in modo spiazzante. “Sono condannato per reati brutti. Mi vergogno, giorno dopo giorno, per le brutte cose che facevo prima. Io ho tolto la vita a un essere umano che oggi poteva essere mio fratello. Ho distrutto due

famiglie: la famiglia della vittima e la mia famiglia”. Eppure la coscienza del male non è l’ultima parola. “Due anni fa ho adottato un bambino in Uganda. Si chiama Cristiano Dinja. Ho fatto questo piccolo gesto perché vorrei, come posso, dare e sostenere un’altra vita, perché tutto il rispetto va alla famiglia della vittima”. “Spero che questo possano farlo tantissimi altri detenuti nelle varie carceri Italiane” - conclude Michele del call center “Io non vengo dal mondo della delinquenza, non posso dire d’essere stato uno stinco di santo, ma la vita che facevo non era indirizzata a farmi finire qui dentro, ero un imprenditore e lavoravo nell’azienda di famiglia. Dico questo per farvi capire che non è impossibile finire dietro le sbarre. Ora, da quando ho iniziato a lavorare, la mia vita detentiva è migliorata.”

ar lavorare i detenuti conviene a tutti”. E’ il titolo di un recente articolo di Luigi Ferrarella apparso in prima pagina del Corriere della Sera dal quale esce un quadro tutt’altro lusinghiero per la realtà carceraria italiana: sono ben 66mila i detenuti in Italia, ben oltre la capacità delle carceri, attualmente di 45mila posti. E sono cifre in forte ripresa. L’edilizia penitenziaria? Arriveranno presto altre 6400 posti. “Che servono però solo a prendere tempo”, spiega Ferrarella. Ciò che può cambiare veramente la situazione sono altri provvedimenti: ad esempio quello sulle misure alternative. Che però incontrano una scarsa propensione delle forze politiche. Oggi i detenuti che lavorano veramente in carcere (non si considerano cioè i cosiddetti “lavori domestici”) sono solo 900 su 66mila. E pensare che, ad abbattere la recidiva grazie a questo impegno, il risparmio stimato per lo stato sarebbe di 35milioni di euro l’anno, visto che il costo del mantenimento di un mantenuto è di circa 140 euro al giorno. L.O.

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18 14 Personaggio Gaetano Battocchio E’ presidente della cooperativa Terra di Mezzo, che ora gestisce anche i musei della Provincia

Dalla Finlandia il manager delle Coop di Emanuele Masiero

E

’ il guru delle cooperative. Cresciuto tra Finlandia e Germania. Uno stakanovista puro abituato a lavorare 16 ore al giorno. Si chiama Gaetano Battocchio, ha 38 anni, residente a Cinto Euganeo ed è presidente della ormai famosa cooperativa Terra di Mezzo. Gaetano non apprezza i formalismi e per gli appuntamenti ufficiali si veste in camicia con le maniche ben arrotolate. Il suo motto? “Sempre operativo”. Ciao Gaetano, di cosa ti occupi attualmente? “Beh, ormai da 12 anni sono impegnato con la cooperativa Terra di Mezzo e da circa un anno anche con la coop Ecofficina”. Dicono che tu sia un mago dell’educazione e dell’inserimento lavorativo. Ci racconti la tua storia personale? “Devo dire che ho fatto un po’ di tutto! Anche lavori considerati umili solo per pagarmi gli studi. Ma tutto è servito per la mia formazione personale. Forse l’esperienza più importante è stata il periodo di studi all’estero in Finlandia e in Germania. Sono situazioni che ti aprono la mente. Per esempio li si va in aula con gli sci da fondo oppure in bici nelle piste ciclabili in mezzo ai boschi. E tutto quello che fai di buono, lo condividi con gli altri in certi casi

esortandoli a prendere spunto in modo sistematico. E’ il concetto della condivisione della conoscenza. Un’idea che ho impiantato anche nel nostro modus operandi”. Con Terra di Mezzo ed Ecofficina avete da poco ottenuto la gestione dei musei della provincia. “E’ stato un traguardo importante. Ormai siamo circa in 35 tra guide naturalistiche, educatori, biologi, geologi, archeologi più tutto il personale ausiliario. Attualmente riusciamo a gestire Casa Marina, l’Ostello Colli Euganei di Baone, l’Oestello di Monselice, i tre musei provinciali e il Parco Avventura di Teolo”. Niente male davvero. Qual è il segreto del vostro successo? “Intanto la nostra è una realtà no profit, perciò una volta pagati gli stipendi non abbiamo azionisti da accontentare. E poi la nostra dimensione è legata al territorio. Nei colli ormai siamo un punto di riferimento per tante cose, compresa la rete dei produttori, degli agriturismi e delle persone svantaggiate. Quando riesci a crescere e a radicarti nel territorio diventi fermento e vitalità. Anche se devi stare attento ad entrare senza voler colonizzare, ma coinvolgendo altre persone nell’esperienza”. E come ti è venuta l’idea di attivare

un’altra cooperativa? “Tutto è nato dall’esigenza di espandere la parte più educativa di Terra di Mezzo. Per questo abbiamo dato vita a Ecofficina, una cooperativa che si occupa di educazione, asili, dopo scuola e centri estivi. Anche qui, seguo molte cose in prima persona, ma posso contare su uno staff di persone motivate e instancabili”. Ti resta anche del tempo per dormire? “Diciamo che ci provo! Anche Ecofficina sta avendo un rapido sviluppo: siamo in 25 e seguiamo tre asili nido, alcuni dopo scuola e i centri estivi dei Colli Euganei, oltre ovviamente a progetti di inserimento lavorativo. Devo dire comunque che le due cooperative sono molto unite e c’è una fortissima collaborazione”. Quali sono le caratteristiche più importanti per chi desidera lavorare in questo ambito? “Direi che il primo ingrdiente è l’entusiasmo. Tieni presente che l’età media dei nostri operatori è poco più di 30 anni. Sono tutti molto giovani, ma al tempo stesso preparati e determinati. Il loro impegno non è finalizzato solo a prendere uno stipendio. Lavorano perchè credono in quello che fanno e si aiutano l’uno con l’altro. Non voglio dire che sia sempre rose e fiori, ma di sicuro affrontiamo le difficoltà

Gaetano Battocchio durante una recente manifestazione come una squadra”. Cosa ne pensi dei giovani e della precarietà nel lavoro? “Prima di tutto è bene fare chiarezza. Un conto è il posto fisso e un altro è il posto “statale”. Anche da noi i contratti sono a tempo determinato, ma i nostri giovani non hanno una mente chiusa e fissata sugli orari d’ufficio. Si

lavora anche di notte o nei weekend se serve, mettendoci anima e corpo. Ai giovani dico di non pretendere che sia il lavoro a trovarli. Devono essere loro a decidere cosa fare, dandosi degli obiettivi credibili e mettendosi completamente in gioco. Devono proporsi al mercato uscendo dagli schemi “provinciali”, senza temere di affrontare problemi e difficoltà”.


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20 Cultura provinciale

Cultura provinciale 15

L’esposizione Arte contemporanea al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre al 13 gennaio

Il flusso della ragione di Plessi

teatro verdi

Più che una semplice mostra, un’indagine sul funzionamento del “pensiero creativo”

Il teatro di prosa padovano

di laura Organte

E

vento di punta della stagione culturale padovana, inaugura il 27 ottobre la mostra “Il flusso della Ragione” in esposizione nel Palazzo della Ragione fino al 13 gennaio 2013. Progettata dallo stesso artista, la mostra ripercorre la storia creativa di Fabrizio Plessi, uno tra i più noti ed apprezzati interpreti italiani dell’arte contemporanea, attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni del mondo. I disegni saranno parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori. Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, “Non si limiterà a ripercorrere la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande

eventi e mostre

L’artista si definisce un esperto di “umanizzazione delle tecnologie” sfida, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente”. Esperto di “umanizzazione delle Tecnologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’interno del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione. I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e caratterizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore a cura di Laura Organte

TUTTA LA MAGIA DEI BRIT FLOYD Dopo aver suonato davanti a oltre 250 mila fan nel Regno Unito e in altri paesi europei, i Brit Floyd – The World’s Greatest Pink Floyd Show – approderanno l’11 novembre Gran Teatro Geox di Padova, unico appuntamento del Nord-Italia.Creato dal direttore artistico Damian Darlington per celebrare la prossima uscita del best dei Pink Floyd, intitolato proprio “A Foot in the Door”, questo nuovo show, nato dalla costola principale del “The Australian Pink Floyd Show”, sarà una successione dei migliori lavori della fondamentale formazione inglese, selezionati personalmente dai suoi membri storici.

LIRICA CON TRAVIATA E NABUCCO Al via la Stagione Lirica 2012, due i titoli in cartellone per questa edizione: “La Traviata” di Giuseppe Verdi, in scena il 19, 20 e 21 ottobre, per la regia, scene e costumi di Hugo de Ana, co-produzione Teatro Nazionale di Maribor e Comune di Padova. Secondo titolo in cartellone sarà, il 27 e 27 dicembre, il “Nabucco” di Giuseppe Verdi per la regia, scene e costumi di Stefano Poda, nuova produzione Li.Ve tra Comuni di Padova, Bassano del Grappa-Opera Festival, Rovigo-Teatro Sociale e in co-produzione con Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

ELEONORA ABBAGNATO A PADOVA E’ niente meno che la più grande ballerina italiana, un talento che ha conquistato quel tempio della danza che è l’Opéra di Parigi: Eleonora Abbagnato sarà protagonista di uno spettacolo esclusivo, dal titolo “Je suis Eleonora Abbagnato”, un Gran Galà della danza dove alla ballerina palermitana si affiancheranno i più grandi nomi del balletto internazionale. Un evento unico che porterà per la prima volta l’etoile al Gran Teatro Geox di Padova il 17 novembre.

Alessando Gasmann firma la stagione

A

Fabrizio Plessi con una sua creazione emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un flusso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per “sovvertire l’ordine statico delle cose” e una “attività naturale e vitale come il respiro”. Un percorso che si snoda appunto come un “flusso” di pensieri, di modifiche, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto

iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione. L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi critici è curato da Annamaria Sandonà.

l via la nuova Stagione di prosa al Teatro Verdi, sotto la direzione artistica di Alessandro Gasmann. Ad aprire il cartellone il 6 novembre sarà “Macbeth” di William Shakespeare, per la regia di Andrea De Rosa. Per proseguire con la produzione di tre spettacoli di autori veneti: “L’Infinito” di Tiziano Scarpa, diretto e interpretato da Arturo Cirillo, “Wordstar(s)” di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman diretti da Giuseppe Marini e “Oscura Immensità” di Massimo Carlotto, per la regia Alessandro Gasmann, interpretato da, Giulio Scarpati e da Claudio Casadio. Da non perdere anche “Lei dunque capirà” scritto da Claudio Magris. Non poteva mancare Ruzante, con “Moscheta” e due proposte di grandi autori del ’900: “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennesse Williams e “Servo di Scena” di Ronald Harwood. L.O.

La mostra A palazzo Zuckermann fino al 18 novembre i reperti di S. Chiara

Le memorie del monastero salvate dall’oblio e ritrovate U

na mostra a Palazzo Zuckermann svela le vicende dell’antico e perduto Convento di Santa Chiara de Cella Nova a Padova: dopo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, Le memorie ritrovate, presentata per la prima volta al Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia di Noventa di Piave, approda a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografici e iconografici. Questa antica realtà religiosa, che fiorì tra il XIV e il XVIII secolo, negli anni Sessanta del secolo scorso venne demolita per erigere l’odierna sede della Questura. Nel 2000 un’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. Sulla base dei materiali rinvenuti e delle notizie d’archivio che narrano delle vicissitudini del monastero si ipotizza che tale struttura esagonale abbia svolto la funzione di ghiacciaia-dispensa in epoca tardo-medievale (XIII e XIV secolo) e sia stata adibita poi ad immondezzaio in età rinascimentale (XV e XVI secolo).

Palazzo Zuckermann ospita i tesori del convento di S. Chiara Ceramiche maiolicate, graffite e invetriate, reperti vitrei decorati, manufatti metallici, strumenti fittili, in osso, legno e cuoio, costituiscono il “tesoro” perduto, ritrovato e restaurato. Un cuore strappato da due mani, una figura femminile dal volto maschile, un cane in atteggiamento di auto-castrazione accanto a figure prettamente religiose, come l’Annunciazione e il calice con l’Ostia, sono solo alcuni esempi dell’eterogeneità dell’esposizione. Il curatore della mostra Francesco Cozza - grazie anche agli interventi di restauro conservativo

condotti da restauratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da liberi professionisti - ha saputo restituire ai vari oggetti i loro significati, sia funzionali che simbolici. La curata ricostruzione scenica di una stanza del monastero accoglie il visitatore, proiettandolo nella quotidianità del lavoro delle monache e dell’atmosfera del convento, grazie ad arredi antichi, complementi d’epoca e riproduzioni di affreschi. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 18 novembre. L.O.


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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO

one delle atlete della Pgs Carrarese memorial triangolare fra amici

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

omesse dell’Euganea Le promesse dell’Euganea

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La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

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i è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito La prima dellastradale. Pgs Carrarese Euganea Volley ad unsquadra tragico incidente I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, comfederazione Russa, attualmente compagnato dall’assessore allo sporte Mario pagini dovenazionale lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare per Romanato. Montegotto Terme èinarrivato anche dell’Eurovolley school testarsipresidente in vista degli ormai imminenti impegni ufficiali. IlDatriangolare articolato mini anche il primo cittadino Massimo Bordin, e Trieste, lui Sergio Busato,latrevigiano partitecon di 45’ ha registrato vittoria deias-granata di Albignasego, apparsi già in possesso tanti altri dirigenti in rappresentanza di club sistente cominciato la sua di mister di una allenatori, manovra flche uidahae incisiva. I ragazzi Crivellaro hanno battuto nettamente limitrofi . Alla fiene abbiamo registrato carriera tecnico,innella pallavolocon Padova, (3-0) ildaMaserà, gol Sorgente una doppietta e Turiaco, hanno poi regolato (7-6)un soddisfatto Casumaro: “anche in questa e ai checalci condilarigore nazionale maschile dei Balcani i padroni di casa, l’incontro era finito a reti inviolate. Al posto d’onorestasaremo che presenti in tutti con i campionati hal’Azzurra recentemente conquistato Due Carrare, (1-0)lasulmedaglia Maserà, golgione di Baldon, ha giocato buona dal mini alla seconda divisione, in più d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Perillapossesso Fipav palla padronanza per quanto riguarda ma èvolley mancata sulla verticalizzazione parteciperemo con una al campiopresente il presidente Stefanoche Camporese: della manovra, più ombre luci per i biancorossi del Maserà, masquadra a questo punto Csi,fine questo grazie ad lavoro di un “questa serata è c’è la testimonianza mo- natoAlla della stagione ampio tempoche perilmigliorare. premiazioni peruntutti operate di dirigentiMassimo e tecnici Carraro straordinari vimento volley nel nostro territorio di gruppo dal presidente della locale società,gode organizzatrice dell’evento, con lache pubblicamente unitamente W.L. a genibuona salute”. I saluti istituzionali arri- ringrazio partecipazione della famiglia dellosono sfortunato atleta ricordato. vati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac- tori, volontari e sponsor”. ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fighting

dopo la pioggia di medaglie europee gli allievi di andrea speciale alla ribalta

Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione ufficiale di squadre e progetti della Pgs Carrarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di filmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfilata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibizioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allenatrici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infiammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel numerosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano assistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il movimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arrivati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi. Alla fine abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa stagione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campionato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a genitori, volontari e sponsor”.

e r a f i o Vu ? a l l e b a s una co e.

ARTI MARZIAlI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fighting

dopo la pioggia di medaglie europee gli allievi di andrea speciale alla ribalta

ion s s a p a u alla t e r o l oggetti a v i ealizzare r Da i o u p à s. ject onlu e creativit Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

È

da poco iniziata la nuova stagione agonistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro 6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, caratterizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protagonisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conquistato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internazionale ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta seconda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Speciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle finali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg. Francesco Sturaro

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GENITORI CONTRO LA DISTROFIA DI DUCHENNE E BECKER

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensa Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura di Germana Urbani

“Q

uel 5% ti tagli preferisco chia- e della gestione dei centri unici di prenotamarlo pizzo piuttosto che spen- zione delle Ulss. ding review”! Esprime così la “Un 5% in meno di fatturato - sottosua rabbia condita di umiliazione e mortifi- linea Loris Cervato, responsabile Settore cazione Nicola Boscoletto della Compagnia sociale Legacoop Veneto - si traduce inevidelle opere che sottolinea il modo brutale tabilmente in un 5% in meno sul costo del usato dalle Asl per comunicare questi tagli. lavoro, dunque meno servizi per tutti. La Nessun incontro, nessun confronto, solo una spending review va ad aggiungersi a una lettera con degli ordini e delle minacce. situazione già pesante per le cooperative, “Si sono dimostrati governanti che usa- fra mancati adeguamenti Istat e continue no la forza del potere come padri padroni e richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A non si consultano più con nessuno”! ottobre molte coop avranno difficoltà ad Uno stile che offende e umilia il mondo applicare la seconda tranche dell’aumento delle cooperative sciali perchè non tiene contrattuale previsto dal contratto collettivo conto della qualità dei servizi che erogano nazionale di lavoro, per questo abbiamo né dell’umanità vasta a cui questi servizi domandato ai sindacati l’applicazione di sono rivolti: minori, disabili e anziani”. accordi di gradualità che ne prevedano lo I numeri in campo sono altissimi. Se slittamento”. si uniscono le realtà E poi, qualunque aderenti a Confcoope- Impossibile grantire buon padre di famiglia rative, Legacoop, Agci la medesima qualità sa che se diminuiscono e Compagnia delle senza avere le entrate le opportuniopere, tutte attive nel i soldi per pagare tà offerte non rimangocampo del sociale, il gli operatori no le stesse. quadro è davvero siCosì per i servizi gnificativo: più di 600 cooperative sociali, erogati. E’ impossibile garantire la medesioltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, ma qualità senza avere i soldi per pagare quasi tremila di questi svantaggiati e un gli operatori. fatturato che supera gli 800 milioni di euro. Così, secondo le stime del sistema coLe loro attività si svolgono nelle case operativo rischiano il posto di lavoro 1500 di riposo, negli asili nido, nelle comunità persone e tra queste almeno 500 sarebbero alloggio per disabili, nei ceod. persone svantaggiate inserite nelle cooperaMa si occupano anche di assistenza do- tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, miciliare, manutenzione del verde pubblico ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della cooperazione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle tabelle Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo. “Uno scenario che ci preoccupa moltissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’impresa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consapevoli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifici, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa impegnata a fare in modo, con un prospubblica si trasforma in una mannaia per le simo provvedimento di Giunta, che i tagli fasce più deboli allora non siamo d’accordo. non penalizzino i servizi gestiti in regime Lo stesso vale per di accreditamento, vala decurtazione degli I dati: oltre 600 lorizzando, oltre alle stipendi: non si può realtà interessate, strutture accreditate, andare a colpire lavora- un fatturato anche i contratti che tori che prendono mille che supera prevedono l’inserieuro al mese, se non gli 800 milioni mento lavorativo delle cinquecento come nel persone svantaggiate caso degli svantaggiati che spesso lavorano e dei soggetti deboli. solo part time. I tagli lineari non sono la “Siamo molto soddisfatti per l’apertura risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche e la disponibilità accordateci. - commenta perché non distinguono fra chi da tempo si Loris Cervato, responsabile del settore sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo per superare la crisi e chi invece non sta fa- a vedere. In attesa del provvedimento, le cendo altrettanto”. cooperative sociali venete non accettino Ora, dopo la levata di scudi congiunta nessuna modifica peggiorativa dei contratti delle Cooperative sociali, la Regione si è in essere chiesta dalle Ulss”.


Il Veneto in primo piano 23 7 Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod di Germana Urbani

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a spendig review colpisce anche le famiglie con figli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto. “I ceod sono un salvavita per le famiglie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – questo è un servizio di grande utilità. Le famiglie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

focus

aggiunto - terremo conto del numero di figli rimangono anche la notte”. Sul tema della compartecipazione alla e altro. Non vogliamo perdere i servizi e i traspesa da parte delle famiglie delle persone con disabilità Sernagiotto ha sostenuto sporti che diamo ai nostri concittadini con che “rispetto al reddito ISEE di una fami- disabilità, in primis quelli con disabilità gravi. C’è un grande glia con poniamo 100 dibattito al proposito mila euro di reddito Il contributo all’interno delle stesse l’anno si possa poter della Regione contribuire dai 30 ai è differenziato tra associazioni e delle famiglie”. 100 euro al mese Ulss e Ulss “Oggi - sostiene alle spese sostenute e Ceod e Ceod ancora Sernagiotto - il dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello contributo economico che la Regione versa essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. ai Ceod vede una situazione troppo differenFaremo un ISEE a quoziente familiare – ha ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosufficienza”. “Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipazione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili. E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbiamo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

handicap e costi sociali

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e associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

Ristorante

Alla Fornace Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta. Specialità pesce: tutte le ricette della tradizione Veneta. Ampia sala per banchetti. Il Ristorante alla Fornace propone un pranzetto con i fiocchi ad un prezzo eccezionale valido tutti i giorni ed in tutte le occasioni.

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che su altro”. “Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizzato del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria difficoltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta tagliando la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

Menù Aperitivo della c Schiette fr asa con salatini itte - Pole Baccalà fr ntina esco agli o prezzem olo Antipast Gambere o tti, polipi, insalata d latticini d i mare, i seppia, gambero ni Primi a v assoio Risotto a lla pesca Farfalle c tora on salmo ne e gam beri Grigliata d Orata, Co i pesce a person a da pesca trice, Sca Vassoi di m po frittura co n polenta Contorni misti di s tagione Sgroppin o sorbett o - Caffè corretto Vino e min erale com presi

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pubbliredazionale

• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche: (Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00) -

Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.; Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente; Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia; Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana; Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”; Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice, Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE REGIONE del VENETO

• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre); • “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00) • “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra” con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”. Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBRE

Ore 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare: “Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagno a seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)” Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Celebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”. Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBRE

Ore 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore. 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia. Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 16.00: Apertura “InforMARE” Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”. Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

MARTEDI 16 OTTOBRE

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe FEDALTO Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

SABATO 13 OTTOBRE

MERCOLEDI 17 OTTOBRE

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre) Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre) Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella, Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice Boat Service - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

Ore 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012” Scalo Isola Saloni Chioggia Madrina: N.D. Maria Teresa BROTTO Ore 11.00: Apertura esposizione: “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni Chioggia Apertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan. Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Ore 09.30: Convegno: “Città d’Acqua” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero) Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe CASSON Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBRE

Ore 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi” Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero) Relatori: Eugenio Giannini 3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBRE

Ore 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850 Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia” Auditorium San Nicolò, Chioggia Moderatore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della Sera Relatori: Giuseppe ZOLLINO Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Piazzetta Granaio, Chioggia Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBRE

Ore 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare Auditorium San Nicolò, Chioggia Ore 21.00: “Serata OTTOBRE Blu” Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBRE

Ore 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A Scalo Val da Rio, Chioggia Ore 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 17.00: Premiazioni Regate Veliche Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia “Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

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dal 13 al 21 OTTOBRE 2012 Si ringrazia:

GLI EVENTI E GLI ORARI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLENTÀ

EVENTI PERMANENTI CENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE


Voci da palazzo 25 11 Governo del Veneto Due proposte firmate Pdl e Lega

Macro-regione o indipendenza? Nessuna delle due Formigoni e Zaia ambiscono al trattamento fiscale del Friuli ma le strade sono diverse e non convergono

D

Claudio Sinigaglia

“il progetto secessionista era di veneto stato”

“I

l progetto secessionista, naufragato sul nascere, ha in Veneto Stato - ribattezzato in questioni giorni Indipendenza Veneto - il suo principale alfiere. È stato il segretario del movimento, l’economista di Ca’ Foscari Lodovico Claudio Pizzati – spiega il consigliere del Pd, Claudio SiSinigaglia nigaglia - a consegnare a Zaia una petizione corredata da 20 mila che firme che sollecitavano il referendum. Al termine dell’incontro, svoltosi nella sede della giunta regionale il 22 maggio scorso, Pizzati si mostrò estremamente ottimista circa l’esito dell’iniziativa: “Otterremo l’indipendenza a furor di popolo, la vuole la stragrande maggioranza di veneti, è solo questione di compiere i passaggi istituzionali richiesti dalla comunità internazionale. Sarà questo consiglio regionale a indire il referendum e sarà Luca Zaia il primo presidente pro tempore della nuova Repubblica Veneta che dovrà organizzare un’assemblea costituente subito dopo la vittoria del sì”. A conforto delle sue tesi, Pizzati citò le “norme internazionali previste dal Patto di New York del 1977 che sanciscono il diritto inalienabile dei popoli all’autodeterminazione”. Ma i giuristi dell’amministrazione veneta - dove pure, accanto al tricolore, sventola la bandiera di San Marco - sono stati di diverso avviso.

“C

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello della Lombardia, Roberto Formigoni da Stato regionale qual’è attualmente, dovrebbe trasformarsi in un’altra tipologia di Stato. Ipotesi, tuttavia, che richiederebbe quanto meno un procedimento di revisione costituzionale nelle forme previste dall’articolo 138 della Costituzione, non essendo sufficiente una consultazione popolare limitata al territorio regionale del Veneto per modificare l’intero ordinamento costituzionale”. Verdetto incassato dal presidente che con un certo aplomb da politico “scafato” ha comunque rilanciato sulla questione confermando di essere pronto ad inoltrare al Governo una proposta rivolta a trattenere in Regione una parte più cospicua del prelievo fiscale. “Con la costituzione vigente – ha ammesso Zaia – parlare di indipendenza del Veneto e un modo per pungolare il Governo. La situazione tuttavia è grave e richiede un intervento che da parte nostra è stato individuato nel progetto varato dalla commissione Antonini. Il dossier è pronto, aspettiamo il momento giusto per presentarlo, di poter ragionare a bocce fredde col governo. Il modello scelto dalla commissione è quello del Friuli, con i sei-decimi delle tasse che restano nel territorio, perché in base alle norme attuali è il massimo che si può ottenere. Io, però, dico che con tutto quel che abbiamo pagato al resto del Paese fino a questo momento, meriteremmo l’autonomia dell’Alto Adige: otto-decimi di tasse in Veneto e stop alle competenze concorrenti con lo Stato”.

Piergiorgio Cortelazzo, Pdl

“nord italia omogeneo nella gestione dei servizi”

“N

Clodovaldo Ruffato, Pdl

perseguiremo l’autonomia attraverso altre strade

di Mauro Gambin ue idee, finite entrambe nel cestino. Sarà l’avvicinarsi posizionata ad arte per avvicinare l’ex alleato leghista, sendelle elezioni politiche di primavera o la stretta della cri- sibile a cause di questo genere. Il carroccio tuttavia non ha si che tra le tante cose impone nuove scelte anche nel abboccato e il nuovo segretario; Flavio Tosi, ha ricordato che riordino degli enti locali ma nelle scorse settimane ben due le comunicazioni potrebbero riprendere solo se in gioco ci fosipotesi hanno balenato per un attimo nel cielo del governo se la presidenza della Lombardia. Più diplomatico, invece, si è del Veneto, lasciando comunque disatteso il desiderio di chi le dimostrato il presidente della Regione veneto, Luca Zaia, che aveva espresse. Aspirazioni, sogni appunto finiti sul nascere. con toni meno politici, anche per recuperare l’equilibrio dopo Il primo riguarda la fusione delle regioni del Nord ed è stato un mezzo inciampo che lo aveva visto protagonista in merito espresso dal governatore della Lombardia, Roberto Formigo- alla richiesta di un referendum per l’indipendenza del Veneto, ni, in occasione di un “super vertice” del Pdl tenutosi recente- ha dato la sua visione in merito. “La macro Regione – ha mente a Verona e partecipato anche dagli ex-ministri Ignazio spiegato - così come è stata tratteggiata, ossia come una La Russa e Maria Stella Gelmini, oltre che dal vicepresidente semplice fusione ex articolo 132 tra le Regioni del Nord, madella Regione Marino Zorzato e dal capogruppo dei pidiellini gari a trazione lombarda, non ha alcuna speranza di vedere di Palazzo Ferro Fini, Dario Bond. “Una macro-regione – ha la luce e non servirebbe ad un bel nulla. Sì, forse si ridurrebbe spiegato il numero uno del Pirellone – formata da Lombar- il numero dei consiglieri, degli assessori, ci sarebbe qualche dia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma estendibile ufficio in meno, si creerebbero delle economie di scala ma anche a Emilia e Liguria, dotata di un’autonomia almeno pari non si realizzerebbe alcuna autonomia. Senza contare che a quella di cui gode il Friuli”. L’idea, dunque, sarebbe quella come veneti non possiamo accettare di finire schiacciati dai di togliere di mezzo i rispettivi consigli nostri vicini di là del Garda”. Ma insieme regionali, dando luogo a economie di In Alto Adige alla prima proposta è morta anche la sescala e formare un unico consiglio ma otto decimi conda ossia quella dello stesso Zaia che soprattutto ambire al trattamento fisca- delle tasse qualche tempo fa aveva chiesto al presile di cui gode la regione a stato specia- rimangono dente del consiglio regionale - il pidiellino le. In Friuli, infatti, viene trattenuto nel- alla Regione Clodovaldo Ruffato - di fornire alla giunta le casse delle Regione circa il 60-70% un parere giuridico circa la possibilità del prelievo fiscale. “Non si tratta di un progetto secessionista di indire un referendum consultivo sull’indipendenza della – ha spiegato Roberto Formigoni, citando gli studi di Miglio regione. Possibilità decaduta dopo che la direzione assistenma anche quelli della Fondazione Agnelli e perfino quelli del za legislativa del Consiglio regionale ha espresso la propria Pci ai tempi di Guido Fanti – ma di realizzare una realtà che contrarietà in quanto la nascita di un nuovo Stato non solo non avrebbe niente da invidiare alle regioni più innovative, esula dalle competenze del Consiglio regionale, ma contrasta produttive e ricche d’Europa”. La strada a parere dello stesso anche con i principi di sovranita’, unita’ e indivisibilita’ della presidente lombardo sarebbe percorribile oggi stesso, seguen- Repubblica sanciti dagli articoli 1 e 5 della Costituzione. ”Nel do la via Costituzione vigente e applicandone fino in fondo caso di specie – hanno ricordato gli esperti di palazzo Ferrol’articolo 116, oppure intraprendendo il percorso della riforma Fini - la formazione di un nuovo Stato potrebbe derivare da della Costituzione magari inserendoci anche l’elezione diretta un mutamento territoriale dello Stato italiano, a seguito di del Presidente della Repubblica, come ha auspicato Ignazio smembramento, oppure da una modificazione della struttura La Russa. Insomma più che una proposta è parsa un’esca interna e dell’organizzazione politica dello Stato italiano che,

L’opinione

on ci possono essere diversi modelli di gestione in settori cruciali come, ad esempio, i trasporti e la sanità in una realtà omogenea come quella del Nord Italia. Piergiorgio Basta solo guardare a cosa succede sul Cortellazzo fronte ferroviario, dove in Veneto i disagi sono all’ordine del giorno, mentre in Lombardia si è trovata una soluzione con una società ad hoc dedicata ai servizi interni. Adesso dobbiamo essere operativi, per questo ci siamo già messi all’opera consultando dei legali”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto. “Abbiamo già sentito il parere di alcuni legali istituendo un tavolo operativo sono convinto che in un momento di profondi cambiamenti sia giusto premere sull’acceleratore delle riforme, cominciando dal rendere più efficienti i livelli di governo soprattutto all’interno di un ambito omogeneo come quello del Nord. Il Veneto ha tanto da insegnare sul fronte delle buone pratiche ma ha anche tanto da imparare”.

Dario Bond, Pdl

“sÌ a un’autonomia equa e responsabile”

“S

ì all’autonomia, no ai privilegi. Il modello che la macroregione del Nord deve seguire è quello del Friuli VeDario nezia Giulia, un’autonomia Bond responsabile ed efficiente”. Lo ha affermato - in una nota del gruppo Pdl di palazzo Ferro-Fini - il capogruppo Dario Bond intervenendo a Verona nel corso di una riunione dei gruppi del Pdl del Nord. “Sono contento che si sia affrontato questo tema in una riunione così importante - sottolinea Bond - è ora che le regioni del Nord prendano posizione sulla evidente disparità di trattamento che c’è tra i cittadini che vivono in buona parte del Nord Italia e le zone autonome. Noi non siamo contro l’autonomia, ma contro quei privilegi non più giustificabili che troviamo in Trentino-Alto Adige. Un altro conto è il Friuli Venezia Giulia, dove troviamo un’autonomia equa e responsabile

he il Consiglio regionale non avesse nessuna facoltà di indire un referendum consulClodovaldo tivo sulla questione Ruffato in esame era ampiamente scontato. Ritenendo tuttavia la questione di una più ampia autonomia regionale un elemento imprescindibile per il futuro economico e sociale della nostra istituzione - avverte il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - è ora necessario più che mai lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Abbandoniamo quindi - precisa il presidente del Consiglio - l’illusione di strade impercorribili e concentriamoci sugli strumenti istituzionali e politici che i nostri ordinamenti ci mettono a disposizione. Solo così saremo in grado di rispondere alle aspettative della nostra gente”. laura Puppato, Partito Democratico

“zaia, dovrebbe semplicemente dimettersi”

“L

’esito della consultazione sarebbe stato una sconfitta per Zaia – ha dichiarato la capogruppo del Pd in Consiglio Laura Puppato regionale Laura Puppato, in merito all’ipotesi prospettata da Zaia di una consultazione referendaria sull’autonomia del Veneto e a quanto dichiarato dal presidente del Veneto – perché anche nell’ipotesi che avesse vinto la fronda indipendentista sarebbe stata comunque una bocciatura del modello di Regione che per quasi vent’anni PdL e Lega hanno governato e che, per molti versi, si è dimostrato addirittura più centralista dello stesso Stato. Basti pensare all’arroganza con la quale il centrodestra ha trattenuto competenze di gestione, persino sottraendole ai Comuni, col risultato di produrre una sostanziale paralisi o inefficacia d’azione. A questo va sommata l’incapacità di legiferare in modo innovativo in materie di pressoché esclusiva competenza regionale come i trasporti, l’urbanistica, il turismo, la formazione, il commercio, i rifiuti e l’energia. Zaia per questo dovrebbe fare le valigie e dovrebbe farle anche se l’ipotetico referendum fosse stato vinto dai sostenitori di una Regione nell’alveo costituzionale in quanto ha dimostrato di non credere in questo modello e di certo non ha contribuito, in tutti questi anni, a renderlo più vicino alle aspettative dei veneti”.


L’Ente Parco del Delta del Po

il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

LE VALLI DEL DELTA DEL PO

Parco Regionale Veneto del Delta del Po Via Marconi, 6 45012 Ariano nel Polesine (RO) Tel. 0426 372202 Fax 0426 373035 info@parcodeltapo.org www.parcodeltapo.org

“Seloscopodellosviluppoèdiprovvedereaibisognisocialiedeconomici,loscopodellaconservazioneèdiassicurarelacapacitàdellaterranelmantenereepermettere talesvilupporazionaleediassicurareilmantenimento dellavita.Laconservazionevienedefinitacomegestione dell’usodellabiosfera,inmododatrarreimaggiorivantaggi,mantenendoilpotenzialeperchèpossafarfronte aibisogniedalleaspirazionidellegenerazionifuture. Quindilaconservazioneèpositivaeicludelasalvaguardia,ilmantenimento,l’utilizzazioneduratura,lariqualificazioneedilmiglioramentodell’ambientenaturale.La conservazione,comelosviluppo.èdedicataall’uomo: losviluppomiraaraggiungerefiniumanisoprattutto attraversol’usorazionaledellabiosfera,laconservazionemiraallarealizzazionedeglistessifiniassicurando

lacontinuitàditaleuso.Laconservazioneelosviluppo sonostatiassociaticosìraramentechetalvoltaappaiono,espessosonorappresentati,comedueprocessiincompatibili.”Inquestolibrol’associazionedirazionale usodellerisorseelacontinuitàdellorousonellalogica dellaconservazionedellanaturaemergonoponendola domandadicosasipuòfareperilfuturo.Quindilascelta dipubblicareilvolumenonèsolounimportantelavoro diricercastoricaedambientalemaancheunmodoper stimolareillettoreaproporredelleideeoafarpensare quantol’uomoabbiafattoperlapreservazionedelnostro Parco del Delta del Po. IL PRESIDENTE Giuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)


12 Cultura veneta

Cultura veneta 27

Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza di Alain Chivilò

L

a mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In- valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fino al 13 sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento carta, le frecce fino a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseriche vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o conflittualità. Castellani d’argento del ’66, una superficie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estroflessione di Castele ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve- lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che nezia. Due sono anche le provenienze rispettive richiamo vecchi lavori ma con la capacità di catche, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto Se in Castellani turare la luce, assumendo forme diverse in base un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per il chiodo è intimo, all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione perché ricoperto piano terra un’installazione di Castellani richiaper dieci anni di Uecker in Germania. Questo in- dalla tela, contro veneziano, come spiega il curatore Davide in Uecker è esplosivo ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an- rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se letni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una mancato coinvolgimento da parte del curatore.

integrazione, sostenibilitÀ e condivisione nella biennale architettura 2012

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

E

rrata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

I

l Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield. Le tematiche proposte, che si possono ammirare fino al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’influenze e aspettative condivise. Partendo da un’apparente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tendenze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in collaborazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realizza un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli architetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze individuali principali alla pianificazione; infine L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifici immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superiori sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fine di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografiche a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gateway di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifici e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visive. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fino al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attraverso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondimenti successivi. Al.Ch.

I

l negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tempo riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli eventi collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Programmata che fu commissionata e sponsorizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Marco Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguaggio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’esposizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per approfondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavori adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analoghe alla programmazione in campo elettronico e digitale. Influenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e autenticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a nostro favore come effetti e idee, perché alla fine c’è un approccio e una forte componente scientifica”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani. Al.Ch.


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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA Mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre. A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente. I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera. Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate. Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di

versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente? La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c.. Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore

inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente. Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice. Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta? L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato. Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte

di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo. Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’ARCHITETTO

Catasto: per i fabbricati rurali contano solo i requisiti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Il tempo stringe per le unità immobiliari che, come previsto dalle novità introdotte nel nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 Luglio 2012, possono essere iscritti al catasto, tra quelli rurali destinati ad abitazione e quelli strumentali all’esercizio dell’attività agricola (diversi da quelli in categoria D/10). I soggetti interessati devono presentare le DOMANDE DI VARIAZIONE CATASTALE relative fabbricati iscritti al catasto urbano (Ceu) entro il 1° ottobre 2012, mentre le DICHIARAZIONI DI AGGIORNAMENTO CATASTALE relative ai fabbricati iscritti al catasto terreni (Ct) che devono essere iscritti al catasto edilizio urbano, entro il 30 novembre 2012. Restano comunque valide le domande presentate in base alle regole (abrogate) del D.L. n. 70/2011 dopo il 30 settembre 2011 e fino al 1° ottobre 2012. L’agenzia del Territorio ha previsto due tipologie di modulistica: la tipologia di DOCUMENTO 1 per la presentazione delle domande di variazione, e la tipologia di DOCUMENTO 2, per la presentazione delle dichiarazioni di aggiornamento catastale. In altre parole la prima tipologia, è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione od oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità. La seconda tipologia di documento, è utilizzata per le dichiarazioni al Ceu di fabbricati rurali già censiti al Ct, purché costituenti unità immobiliari che, nello stato attuale, sono di per sé atti a produrre un reddito. Per

entrambi le procedure, devono essere presentate anche le relative autocertificazioni, utilizzando i moduli B (per le unità abitative) e C (per le unità strumentali), allegati al Dm 26/07/2012. Tra le novità è stata introdotta anche una nuova causale di variazione, denominata “RICHIESTA DI RURALITÀ”, da utilizzare solo con la tipologia di documento 1. Questa causale consente in caso di unità già censite nel gruppo di categoria D (esclusa la D/10), la presentazioni di VARIAZIONI SEMPLIFICATE, per cui sono necessari solo i dati identificativi dell’unità. Fino al 30 novembre 2012, i soggetti interessati potranno continuare a servirsi della procedura Docfa già in uso. Ma già a decorrere dal 4 settembre 2012, è disponibile la nuova versione della procedura automatica “Docfa 4.00.1”. Sul sito dell’agenzia del Territorio (www.agenziaterritorio.gov.it) è quindi possibile compilare la domanda con modalità informatica. E’ anzi consigliabile utilizzare la procedura on-line, che consente subito l’assegnazione dell’identificativo numerico, con la possibilità di trasmettere successivamente, ma non oltre il 1 ottobre 2012, tutta la documentazione all’Ufficio provinciale dell’Agenzia. Con il Dm 26 luglio 2012, i fabbricati per i quali sussistono i requisiti di ruralità, già censiti al Ceu e oggetto delle nuove domande, mantengono la categoria attribuita e gli altri dati di classamento, siano essi a destinazione abitativa o strumentale all’esercizio

delle attività agricole. Perciò ai fini fiscali, e in particolare ai fini dell’Ici non è più necessaria l’attribuzione delle categorie catastali A/6 e D/10. In altre parole il riconoscimento del carattere di ruralità di un immobile è indipendente dalla categoria catastale attribuita, ma solo dai requisiti. Le domande e le autocertificazioni possono essere presentate mediante consegna diretta all’ufficio competente, posta raccomandata, fax o PEC. Inoltre possono essere presentate dai titolari dei diritti reali, da tecnici incaricati (ingegneri, geometri, agronomi, architetti) o tramite le associazioni di categoria degli agricoltori. Ricapitolando le dichiarazioni di aggiornamento dovranno avvenire entro il 30 novembre 2012, in caso di inosservanza scatta l’accertamento con sanzioni da 1.032 a 8.264 euro. Naturalmente gli uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio verificheranno la documentazione presentata. Quindi l’esisto della verifica dei requisiti di ruralità potrebbe essere anche negativo, in caso di mancanza dei requisiti. In particolare in sede di controllo è necessario attribuire il classamento alla categoria del gruppo “A” più appropriata in base alle caratteristiche oggettive del fabbricato e apporre ove possibile, la corrispondente annotazione del carattere di ruralità. E’ chiaro infatti che non è possibile il riconoscimento dei requisiti per fabbricati che hanno caratteristiche appartenenti alle categorie A/1 e A/8 o per le abitazioni con caratteristiche di lusso.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


I nostri esperti 29 L’ARCHITETTO

Vertigine visiva Valentino Micaglio

La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo. Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi

che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli -articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse). Le vertigini si possono avere per altri motivi, quali : problemi otologici, stress emotivi, gli stati di ten-

sione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. l’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

BIBLIOGRAFIA: www.gruppootologico.it

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


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