di Padova Nord
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 117 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Vigonza Autovelox “finti” e prevenzione, è ancora polemica pag.
Limena “Sentinelle” al Tavello per la qualità dell’aria
Noventa P.na Elena Cerchiaro trionfa a “Miss Mamma Italiana”
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a cadoneghe telecamere per i “furbi” dei rifiuti
veneto in primo piano la buona Scuola entra in claSSe
Tempi duri per i furbetti delle immondizie. Amministrazione comunale e Polizia dell’Unione hanno messo in atto un piano di sorveglianza con le telecamere per individuare i trasgressori colpevoli di abbandonare rifiuti. pag. 9
ampliamento alla media Santini di noventa
All’interno del giornale
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+80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it
L’informazione locale è sempre con te:
Un inizio d’anno scolastico accompagnato da grandi novità per gli studenti attuali e futuri della Scuola media G. Santini, sede dell’Istituto Comprensivo con l’arrivo del progetto di ampliamento dell’edificio scolastico. pag. 14
Settembre 2015
da pagg.
Accordo con i sindacati per il welfare comunale
Cadoneghe sigla l’intesa con le organizzazioni per realizzare politiche solidali e valorizzare il ruolo della rappresentanza sociale, attenta ai diritti dei cittadini
U
n passo avanti sulla strada dei diritti. Firmato da Comune e organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil) un nuovo protocollo d’intesa per la piena realizzazione delle politiche solidali e la valorizzazione del ruolo delle rappresentanze sociali e dei cittadini. Rilevando come le politiche amministrative incidano concretamente sui diritti di cittadinanza, sui diritti sociali, sullo
sviluppo, sulle condizioni di reddito e sulla qualità della vita dei cittadini, l’accordo si pone l’obiettivo di individuare di volta in volta, di fronte alle scelte amministrative più importanti, le politiche di welfare che più salvaguardino le figure deboli della società, come le famiglie monoreddito, i disoccupati, gli anziani, i giovani, e che in generale sappiano dare alla comunità la consapevolezza di essere tale. Si tratta di
un documento di concertazione che coinvolge le parti nell’adozione di una serie di azioni finalizzate a rendere il più possibile partecipata e solidale l’attività amministrativa” ha sottolineato il sindaco Michele Schiavo. Il cosiddetto “welfare state” si è affermato negli ultimi due secoli, ma quasi esclusivamente nei Paesi avanzati. In linea di principio vorrebbe favorire il “benessere” dei cittadini. pag. 10
Editoriale
Migranti, un dramma senza confini
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di Germana urbani*
asciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.
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i nuovi consiglieri alla prova dell’aula
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La quotidianità dei senza tetto è un film
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news da laPiazzaweb 3
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate
di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia,
invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata:
Scorzè, nuovo volto per il centro città
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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fine estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane
di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidio
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Apple tv e il sogno della casa sempre connessa Arriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica
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e tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200 euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno. Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera. La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fino a riuscire a controllare
e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fili. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfino vestiti e cibo. Nel 2020, di questo passo, si prevede saranno 30 miliardi. Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
Il BLOG DEL DIRETTORE Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino significhi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale? .seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
ADOTTAMI, I NOSTRI AMICI ANIMALI
L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvano
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TURISMO E SAPORI
La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite!
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Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza, Limena, Villafranca, Rubano, Noventa Padovana, per un numero complessivo di 27.079 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
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Direttore responsabile (ad interim)
Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione l’11 settembre 2015 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese I DATI DI UNIONCAMERE Per il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fine del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi
Riparte l’economia crescono i
di Alessandro Abbadir
Solo il 7,8% delle imprese venete vende online contro l’8,2% della media italiana
Il Piano operativo regionale 20142020 porta 600 milioni di euro, metà comunitari
L
’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fine del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in difficoltà per motivi specifici. Agroalimentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al solito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro
i dati di confinduStria padova
Avanti adagio, qualcosa si muove
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vanti adagio, ma finalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un recupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confindustria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova - la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi accelerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fiscale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fiscale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fiscale” annunciato dal premier Renzi, da finanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, N.S. soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”.
l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre imprese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture sufficienti, come nel caso della direttrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffico merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffico merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffico nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo
gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fine stagione hanno fatto registrare un andamento positivo, che si è riversato sul dato finale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fino al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.
Argomento del mese 5 Turismo
Estate 2015, il bilancio degli operatori
Il sole splende con qualche nuvola
consumi, è arrivata la ripresa Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”
Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori di Nicola Stievano
A
preoccupare sono i riflessi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e 733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fino agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno beneficiare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, significa che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.
E
state 2015 all’insegna del sole e non soltanto perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista “economico” per gli operatori turistici che possono tornare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai finora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fine luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fine stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fiscale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni promozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classificate” che sono imprese e per questo vessate dal fisco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risultati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera flessione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due velocità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fidelizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve flessione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi. Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazionale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza. Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.
6 Vigonza Sociale Il progetto ha trovato terreno fertile anche a Vigonza
Al nido come in famiglia
L’APPELLO Dopo i recenti furti l’iniziativa di alcuni cittadini
sicurezza, petizione con 1500 firme
Iscrizioni in aumento per la formula alternativa di accoglienza dei bimbi fino ai 3 anni, tutti i dettagli di Manuel Glauco Matetich
V
igonza apre le porte ai nidi in famiglia ed è già boom di iscrizioni. L’idea dei nidi in famiglia è nata nell’Europa settentrionale dove è chiamata “Tagesmutter” (mamme di giorno) e negli ultimi anni si sta diffondendo anche nel nostro paese. L’asilo nido in famiglia (o in casa) è un nido domiciliare che offre un servizio alternativo rispetto agli asili nido pubblici e privati. Durante il giorno le mamme accolgono altri bambini nella propria casa (fino a un massimo di sei di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni), per accudirli mentre i loro genitori sono al lavoro. I costi vanno da 3 a 6 euro l’ora, secondo la regione di riferimento. Non esiste una quota d’iscrizione e si pagano solo le ore di presenza effettiva. Anche la Regione Veneto ha aderito all’iniziativa dando la propria autorizzazione al via libera di questo sano progetto. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito web www.venetoperlafamiglia.it. I nidi in famiglia attivi nel territorio comunale di Vigonza sono: “Dire Fare Fan-
In paese sono nati dei gruppi on line per segnalazioni
“S
In casa possono essere ospitati fino ai sei bambini tasticare”, attivo dal 2008, accoglie i bambini dalle 8 alle 17. La collocazione in Via Luganega 101 a Vigonza, in una casetta fuori dal centro abitato, circondata da tanto verde, permette di coinvolgere i bambini in un percorso creativo-esperienziale dove il gioco, i libri, la musica, l’orto, gli animali diventano fantastici compagni di viaggio e di avventure. Per maggiori informazionisi veda il sito internet http://direfarefantasticare.wordpress.com Il “Nido Verde” di recentissimo avvio,
si trova in frazione Perarolo, in via S. Gregorio Barbarigo, n. 56, ed accoglie i bambini dalle 7.30 alle 16.00. Nella casa spaziosa circondata da un grande giardino, tra l’angolo del morbido per i più piccoli, lo spazio per l’espressione creativa, quello per l’ascolto di storie e filastrocche, i bimbi possono trascorrere il tempo in un clima sereno che favorisce la loro crescita, in armonia con le loro famiglie. L’orto biologico fornisce le verdure per il pranzo dei bambini.
iamo stanchi di dover vivere nel terrore e non poterci più sentire sicuri a casa nostra”. Sono queste le parole che descrivono lo stato d’animo di Francesca Dermati, che come molti cittadini di Vigonza si sentono letteralmente “bersagliati” dall’ultima ondata di furti in atto. Infatti, sembra proprio che nelle ultime settimane il comune di Vigonza sia caduto nell’occhio del ciclone, dato l’esponenziale incremento di furti in abitazioni registrato dai carabinieri. “Abbiamo consegnato una petizione con oltre 1500 firme al sindaco Nunzio Tacchetto, – ci racconta Francesca - dove chiediamo che vengano mandati degli aiuti ai carabinieri di zona. Attualmente infatti sono solo in 10 e devono coprire un territorio troppo esteso, ovvero da Villanova di Camposampiero a San vito di Vigonza”. E così dove lo Stato non interviene, i cittadini si organizzano e si alleano. Infatti, sono stati fondati dei gruppi segreti sia in Facebook che tramite l’applicazione di messaggeria “Whatsapp”, dove i residenti segnalano furti, movimenti sospetti, e altro ancora. Conclude Francesca, amministratore del gruppo segreto “Vigonza Sicura” in Facebook: “In sostanza siamo normali cittadini che stanno rafforzando il valore del vicinato in modo da cercar di limitare i furti e scoraggiare ladri o truffatori. Siamo contenti della partecipazione di tante persone e continueremo a fare del nostro meglio per tenere alta l’attenzione nei confronti di un problema molto sentito quale quello dei furti. Siamo fiduciosi che il prefetto di Padova possa comprendere la nostra apprensione e le relative nostre richieste. Attendiamo quindi una risposta quanto prima per risolvere questa drammatica situazione”. M.G.M.
agricoltura sociale a “km 0”
Laboratorio formativo in un terreno donato dal Comune
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igonza inaugura un’agricoltura sociale a chilometro zero. Finalmente dopo un intenso periodo di lavoro, l’amministrazione comunale di Vigonza, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, è riuscita a realizzare uno dei progetti più significativi di tutto il 2015 per il territorio vigontino, cioè una fattoria sociale. L’idea è di mettere a disposizione, con la collaborazione della cooperativa Gruppo Solidalia di Mirano, una superficie agricola pari a 8 mila metri quadrati per persone disoccupate o con basso reddito, residenti nel comune di Vigonza, con l’obiettivo di essere un’importante opportunità formativa per coloro che vogliono ricollocarsi sul mercato del lavoro. L’appezzamento terriero offerto dal comune di Vigonza si trova in via Luganega, a pochi metri dalla già esistente “Città dei Ragazzi”, e verrà attrezzato interamente dalla cooperativa Solidalia, incaricata ad essere il gestore del progetto sperimentale, chiamato “Laboratorio formativo in attività agricola”. Il
laboratorio agricolo avrà anche un’area dedicata esclusivamente alla vendita al pubblico dei prodotti agricoli, e il ricavato delle vendite verrà utilizzato per l’autosufficienza economica della fattoria sociale. Il progetto di agricoltura sociale prevede inoltre anche una formazione professionale con diversi corsi, tra cui la gestione di un’impresa agricola, l’agricoltura biologica, l’orticoltura biologica e la frutticoltura biologica. La fattoria sociale è un progetto di solidarietà pilota e avrà un costo di circa 63 mila euro. Il contributo pari a 15 mila euro da parte della Fondazione Cariparo è riuscito ad abbattere parzialmente il costo di avviamento di questo grande ed ambizioso progetto. Gli obiettivi finali di questa bella iniziativa sono: dare una vera opportunità alle persone in difficoltà lavorativa e di riuscire ad arrivare entro un anno ad un livello di autosufficienza economica, non solo tramite aiuti economici da terze parti. M.G.M.
8 Vigonza Il caso Attacco del Movimento Cittadini per Vigonza, critico nei confronti del provvedimento
Gli autovelox delle polemiche di Manuel Glauco Matetich
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Sull’acquisto dei nove rilevatori di velocità ancora critiche: “Operazione spettacolo che non risolve nulla”
volte ritornano, si potrebbe proprio dire. E infatti è scoppiata ancora una volta un’incessante e accesa polemica sugli autovelox installati in diverse vie del comune di Vigonza qualche mese fa. Questa volta fautore della lotta alle colonnine di rilevamento di velocità è il Movimento Cittadini per Vigonza che rilancia la battaglia social a queste “pagliacciate”, come si legge sul profilo Facebook del movimento politico, e alla gestione di denaro pubblico a disposizione dell’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto. Vigonza è infatti uno dei tanti comuni che ha deciso di comprare con i soldi comunali ben 9 rilevatori di velocità, meglio conosciuti come autovelox, per una spesa complessiva di circa 11 mila euro. Queste unità mobili vuote, di colore arancione ed alte circa 1 metro e 20 cm, con la predisposizione per il posizionamento di strumenti di autovelox all’interno, non risultano omologati dal Ministero dei Trasporti, che ne sconsiglierebbe l’utilizzo, soprattutto a causa della loro non adatta conformità prevista e disciplinata dal vigente codice della strada. Il progetto di installazione dei rilevatori di velocità è stato presentato dalle autorità comunali alla cittadinanza con il nome “Noi sicuri a Vigonza”, con la promes- gli automobilisti hanno capito che i presunti autovesa da parte del sindaco Tacchetto di continuare ad lox installati sono dei meri specchi per le allodole, installare altri autovelox per la sicurezza stradale e quindi continuano a sfrecciare a velocità elevate lungo le vie più trafficate del lungo queste vie frazionali. territorio vigontino. “L’attenzione alla Ecco come commenta il Le colonnine arancioni, che sicurezza passa Movimento Cittadini per Vigonriportano a chiare lettere i limiti per una adeguata za la spesa pubblica per questi di velocità e la possibile pre- sorveglianza autovelox, attaccando senza senza di apparecchi autovelox, sulle strade” tanti giri di parole l’amministrasono delle semplici “scatole zione Tacchetto. vuote”, ma all’interno di una di loro può essere “Ci sono Comuni a cui le pagliacciate piacciopiazzato un rilevatore di velocità. Nel dubbio vige no. E i cittadini pagano. Dice, ma sono contributi la sicurezza: l’automobilista al primo box rallenta e della Regione! E allora? Secondo voi questo Paese sapendo che ce ne saranno altri, si mantiene sotto (l’Italia) e questa Città (Vigonza) hanno bisogno di il limite dei 50 all’ora. Il problema è che ora tutti dispendiose pagliacciate? Un piccolo esempio tra
L’EVENTO
E
Uno dei totem installati a Vigonza per indurre gli automobilisti a rallentare, gli autovelox sono attivi solo in presenza di una pattuglia cento: In via Barbarigo le auto corrono come saette e passando davanti agli Autovelox fanno “cheese”. E ancora continua il Movimento: “Purtroppo questi apparecchi sono fasulli e fuori legge. Per essere attivi è necessaria la presenza fisica dei vigili accanto all’apparecchio. I nostri vigili sono dotati di apparecchiature anche sofisticate per il controllo della velocità e per la verifica dell’assicurazione attiva del mezzo. Tutte cose buone perché pensiamo che l’attenzione alla sicurezza sulle strade passi per una sorveglianza adeguata che noi appoggiamo con convinzione. Quello che non sopportiamo è lo spreco di risorse pubbliche per piccole operazioni di spettacolo senza alcun contenuto reale”.
Editoriale
Migranti, un dramma senza confini di Germana urbani* segue da pag.
... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accogliere tutti i poveri che potrebbe contenere. Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente. Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabilmente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini. Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associazioni e cittadini di buona volontà. La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le frontiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante. Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano stabilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua. Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan. Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare. Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve. E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami populistici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it
Affollato concerto a Villa Bettanini lo scorso 13 settembre
I NOMADI sul palco nel SEGNO DELLA BIOSOSTENIBILITA’
’ stata la sontuosa e verdeggiante cornice del Castello dei Da Peraga, ex villa Bettanini a Peraga di Vigonza, ad ospitare il tanto atteso “Nomadi Day”. L’evento è stato organizzato da Radio Gamma 5 e dall’associazione Amici di Franco Carraro. Come ci racconta Luca Trevisan, speaker di Radio Gamma 5: “L’idea era quella di coniugare sostenibilità e Musica, e nel nostro piccolo mostrar che un altro mondo è possibile, distinto e distante dall’omologazione socia-
le informativa. Il colore principe della giornata è statp quello all’insegna della Biosostenibilità – continua Luca - e infatti sin dal mattino i partecipanti hanno trovato di banchetti informativi, bio eco espositori e angoli di naturali consigli, dalle piante innovative alle sementi antiche, dall’abbigliamento eticamente consapevole ai cereali d’un tempo, dal mondo della canapa a tanti bio prodotti per la nostra casa e la nostra tavola”.
oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
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La giornata è stata scandidta da una serie di conferenze, riguardanti diverse tematich, riguardanti diverse tematiche, tra le quali l’utilizzo di vaccini e cure naturali per i nostri animali, piante edibili, pillole di rivoluzione monetaria, fino allo scoccare dell’ora dei grandi Nomadi, saliti sul palco con la formazione titolare da Sergio Reggioli a Daniele Campani, da Massimo Vecchi a Cico Falzone, da Cristiano Turato al fondator Beppe Carletti M.G.M. Tappa a Vigonza per i Nomadi
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Cadoneghe 9 Ambiente Piano di intervento dell’Unione Medio Brenta
Telecamere anti vandali Riprese nelle isole ecologiche per individuare chi abbandona i rifiuti, arriva la app di Etra di Nicoletta Masetto
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empi duri per i furbetti delle immondizie. Amministrazione comunale e Polizia dell’Unione hanno messo in atto, infatti, un piano di azione per individuare i trasgressori colpevoli di abbandonare rifiuti al di fuori dei contenitori ubicati nelle isole ecologiche delle vie Vecellio, Franco, Pisana e Leopardi. E sarà davvero difficile non essere pizzicati e riuscire così a passarla liscia. Per effetto di una serie di controlli effettuati nei mesi di giugno e luglio sono state comminate una ventina di contravvenzioni, che mediamente
Il caso
si aggirano sui 50 euro ciascuna. “Com’è noto, le isole sono sotto il controllo delle telecamere – dice l’assessore all’ambiente, Enrico Nania –. Questo ci permette di individuare e sanzionare i trasgressori, per i quali vengono decretate sanzioni amministrative commisurate all’entità della trasgressione. Siamo convinti che anche questo intervento serva a diffondere e radicare la cultura del rispetto ambientale”. Lotta senza quartiere, dunque, agli abbandoni irregolari di rifiuti lasciati presso le isole ecologiche senza alcuna diffe-
renziazione. “Le percentuali di raccolta differenziata sarebbero in ulteriore crescita se non ci fossero cittadini (non molti, per fortuna) che con poco senso civico si ritengono liberi da qualsiasi vincolo – commenta il sindaco Michele Schiavo –. Vorrei ricordare che se a Cadoneghe le bollette sono inalterate da anni, nonostante l’aumento generale dei prezzi (carburante, costo del lavoro, energia), è proprio grazie al conferimento generalmente corretto da parte della cittadinanza. Chi si comporta
profughi, il sindaco schiavo “accoglienza con un piano”
“C
adoneghe non dirà mai “no” all’accoglienza. Lo abbiamo affermato in ogni sede, ribadendo però che deve essere un’accoglienza pianificata, come già accaduto in passato, per dare una risposta dignitosa a chi cerca rifugio”. Mette i puntini sulla il sindaco Michele Schiavo, all’indomani dalle polemiche sui i
da incivile non solo dimostra di essere un irresponsabile nei confronti dell’ambiente, ma anche rischia di causare aumenti tariffari che poi ricadono su tutti”. Nel frattempo Etra ha lanciato un’applicazione per smartphone dedicata alla raccolta differenziata. Si chiama “Etra Servizio rifiuti” e si può scaricare dal sito Etra, alla pagina “App mobile” presente all’interno della sezione “Raccolta differenziata” in Area Clienti. L’applicazione, scaricabile gratis e disponibile per tutti i sistemi operativi,
presunti profughi che avrebbero affollato il palazzetto sportivo comunale, mentre partecipavano semplicemente a un evento religioso. “Cadoneghe - prosegue il primo cittadino - insieme a Vigodarzere e Curtarolo, attraverso l’Unione Medio Brenta si sta organizzando per ospitare in modo contenuto e pianificato alcuni profughi”. Si dovrà in ogni caso decidere dove saranno ospitati ossia se strutture pubbliche o private visto dal momento che i Comuni hanno affermato che alloggi pubblici non ne hanno a disposizione. Tutto dipenderà da
è stata installata già da quasi 4.000 utenti ed è molto apprezzata: si tratta dell’unica app ufficiale, con dati garantiti e periodicamente aggiornati, a tutela di una corretta e puntuale informazione ai cittadini. Al momento della registrazione, l’utente dovrà indicare il proprio Comune di residenza, e ciò gli consentirà di ricevere informazioni personalizzate in funzione delle proprie esigenze, ad esempio il calendario di raccolta specifico per la zona di riferimento e il centro di raccolta più vicino.
quando verrà deciso a livello superiore. “Posso solo dire che alcune decisioni non dipendono da noi - prosegue Schiavo - per quanto ci riguarda posso comunque assicurare che il nostro progetto di di accoglienza sarà gestito come Unione dei Comuni del Medio Brenta”. Tra i primi cittadini le posizioni non sono unitarie: c’è dice “no” a priori e chi, ad esempio, è disposto ad accogliere, ma solo a patto che si tratti di un periodo limitato e che le persone accolte si possano impiegare in qualche mansione lavorativa. N.M.
10 Cadoneghe Sociale Coinvolte le organizzazioni sindacali nel documento di concertazione
Qualità della vita, arriva l’intesa Siglato il protocollo che impegna le rappresentanze sociali e l’amministrazione ad organizzare azioni a tutela delle persone di Nicoletta Masetto
U
n passo avanti sulla strada dei diritti. Firmato da Comune e organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil) un nuovo protocollo d’intesa per la piena realizzazione delle politiche solidali e la valorizzazione del ruolo delle rappresentanze sociali e dei cittadini. Rilevando come le politiche amministrative incidano concretamente sui diritti di cittadinanza, sui diritti sociali, sullo sviluppo, sulle condizioni di reddito e sulla qualità della vita dei cittadini, l’accordo si pone l’obiettivo di individuare di volta in volta, di fronte alle scelte amministrative più importanti, le politiche di welfare che più salvaguardino le figure deboli della società, come le famiglie monoreddito, i disoccupati, gli anziani, i giovani, e che in generale sappiano dare alla comunità la consapevolezza di essere tale. Si tratta di un documento di concertazione che coinvolge le parti nell’adozione di una serie di azioni finalizzate a rendere il più possibile partecipata e solidale l’attività amministrativa” ha sottolineato il sindaco
Michele Schiavo. Il cosiddetto “welfare state” si è affermato negli ultimi due secoli, ma quasi esclusivamente nei Paesi avanzati. In linea di principio vorrebbe favorire il “benessere” dei cittadini, garantendoli contro i rischi della malattia, invalidità, disoccupazione. Lo fa erogando “prestazioni” di welfare sotto forma di pensioni, interventi sanitari, assistenziali, ecc. Vorrebbe essere un “sistema” di protezione che riguarda tutti - cioè il bene di tutti e di ciascuno, anche se spesso ciò non avviene. La crisi ha avuto effetti negativi. Sono cresciuti i bisogni ad esempio con l’aumento della disoccupazione. L’effetto congiunto della contrazione delle risorse e della domanda di aiuto sta facendo il resto e mettendo a dura prova la sostenibilità complessiva di un sistema di welfare che fa fatica a mantenere le proprie promesse soprattutto sul fronte di queste mutate esigenze. “In pratica è una dichiarazione d’intenti che volentieri abbiamo sottoscritto,
La fiema del protocollo d’intesa con i sindacati - conclude Schiavo - perché ispirata agli stessi principi che guidano la nostra linea amministrativa, come la piena realizzazione delle politiche “solidali”, la cittadinanza attiva, l’orientamento allo sviluppo equilibrato, l’idea di un bilancio presentato e “partecipato”.
Per quanto riguarda i servizi educativi, ci siamo impegnati a mantenere alta l’attenzione alle richieste giovanili, così come le politiche per la casa e il lavoro rappresentano oggi più che mai settori la cui tutela è fondamentale per il benessere di persone e famiglie”.
SOCIALE Al via la nuova edizione del corso
Italiano per straniere
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isto il successo conseguito è pronta già una nuova edizione. Si è concluso con l’estate, riscuotendo molte adesioni e altrettanto apprezzamento, il corso di lingua italiana per donne straniere organizzato dal Comune di Cadoneghe in collaborazione con l’associazione Unica Terra e con la cooperativa sociale e-Sfaira. Quest’anno il corso, istituito come sempre per fornire le basi della lingua italiana, ma anche per far conoscere gli strumenti operativi per potersi integrare e conoscere i servizi per il cittadino e per la famiglia a disposizione sul territorio, è stato frequentato per complessive 80 ore da 26 partecipanti, suddivise secondo le seguenti nazionalità: marocchina 14, bengalese 4, quindi 1 per le altre 8 nazionalità iscritte vale a dire tunisina, burkinabè, congolese, colombiana, albanese, cingalese, nigeriana e moldava. “Nonostante il momento di difficoltà generale – ha affermato l’assessore ai Servizi sociali. Augusta Parizzi – l’amministrazione comunale continua a promuovere i processi di accoglienza, di rispetto e di convivenza all’interno della comunità locale. Questa iniziativa, che il Comune porta avanti da qualche anno, ha sempre un ottimo riscontro, non solo in termini didattici, ma anche e soprattutto sotto il profilo dell’integrazione”.
progetti di lavoro per disoccupati
Attività di manutenzione del verde tra le forme di impiego
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uscito il bando del Comune di Cadoneghe per l’inserimento lavorativo di giovani e adulti in condizione di disoccupazione. Due gli ambiti previsti: “Start up” (12 cittadini residenti, di età fino a 34 anni, avranno la possibilità di svolgere un’esperienza di tirocinio formativo con borsa lavoro) e “Formalavoro” (8 cittadini residenti, di età superiore agli anni 50, saranno coinvolti in percorsi lavorativi di sostegno al reddito mediante voucher). I progetti sono realizzati in cofinanziamento con la Fondazione Cariparo e affidati al Gruppo Cooperativo Solidalia. Le attività previste nell’ambito di Formalavoro spazieranno dalla manutenzione di edifici pubblici e strutture sportive (tinteggiatura, falegnameria, etc.) agli interventi di cura del verde pubblico. Ciascun lavoratore sarà impegnato al massimo per 6 mesi con un contratto di lavoro accessorio (voucher) e riceverà un sostegno al reddito pari a € 1.762,50 netti. Per quanto riguarda invece il progetto Start up, verranno attivati percorsi di
formazione per disoccupati e inoccupati fino ai 34 anni in ambiti come servizi culturali e biblioteca, servizi alla persona, interventi di manutenzione di edifici e aree di verde pubblico. Il percorso avrà una durata di 6 mesi, con una borsa lavoro mensile di 400 euro. “Questo bando rappresenta gli sviluppi dei progetti intrapresi qualche mese fa con l’adesione al Fondo Straordinario di Solidarietà della Fondazione Cariparo – annuncia l’assessore ai Servizi sociali Augusta Parizzi –. Il tutto nasce con l’intento di fornire una risposta alle crescenti richieste di sostegno ai Servizi Sociali comunali. È la prima volta che viene proposta sul nostro territorio un’iniziativa del genere, che riteniamo molto significativa”. “Occupazione e coesione sociale sono strettamente collegate – aggiunge il sindaco, Michele Schiavo –. Per questo i progetti di inserimento lavorativo possono produrre una positiva ricaduta anche in termini di benessere della collettività”. N.M.
12 Vigodarzere Il riconoscimento Premiazione del concorso nazionale di Legambiente
Vigodarzere riciclone “top”
Quinto classificato in Veneto fra i Comuni di medie dimensioni Andrea Levorato (Etra): “premiati i nostri cittadini virtuosi” di Nicoletta Masetto
S
ono ancora fra i più efficienti d’Italia, in materia di raccolta differenziata, i Comuni serviti da Etra. Si è svolta di recente la premiazione del concorso nazionale «Comuni ricicloni» indetto come ogni anno da Legambiente. Nella classifica del Veneto, per la categoria «Città oltre i 10 mila abitanti» è degna di nota la conferma di Vigodarzere ai primissimi posti (5° classificato, il miglior Comune in assoluto nella Provincia di Padova), seguito dal buon piazzamento di Villafranca Padovana (35°), Cassola (40°), San Martino di Lupari (48°), Mestrino (49°) e San Giorgio delle Pertiche (50°). Possono ritenersi soddisfatti anche i Comuni di Campodarsego, Cadoneghe, Romano d’Ezzelino, Bassano del Grappa, Piazzola sul Brenta, Tezze sul Brenta, Trebaseleghe, Vigonza, Cittadella, tutti entro le prime 100 posizioni. Tra i «Piccoli Comuni con meno di 10 mila», Rossano Veneto e Mussolente guadagnano il 53° e il 58° posto; si segnalano inoltre Cartigliano al 115° e Loreggia al 128°. Posizioni di tutto rispetto, se pensiamo che sono oltre 7 mila i Comuni italiani rientranti, per dimensione, in questa fascia. Complessivamente il territorio di Etra si dimostra virtuoso e permane tra le migliori esperienze nazionali: grazie ai risultati dei propri Comuni, il Consorzio di Bacino di Padova Uno è 20° nella classifica dei cento migliori Consorzi italiani.
Raccolta differenziata, Vigodarzere premiata
La percentuale minima di raccolta differenziata da raggiungere per entrare in classifica è il 65 per cento. Ma anche altri parametri sono presi in considerazione per giudicare le prestazioni dei Comuni. Legambiente assegna, infatti, un indice di buona gestione che rappresenta un «voto» alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento ed efficacia del servizio. Questo valore, compreso tra 0 e 100, è calcolato a partire da 23 parametri, tra cui la produzione procapite di rifiuti, l’attivazione del servizio porta a porta, la presenza dei Centri di raccolta, il numero di mesi all’anno con flussi turistici significativi. I padovani Vigodarzere e Santa Giustina in Colle, insieme con i vicentini Mussolente e
Cartigliano, sono gli unici che possono fregiarsi, inoltre, della «stellina» assegnata da Legambiente ai “Comuni rifiuti free”, che registrano una produzione di rifiuto secco non riciclabile inferiore ai 75 kg/anno procapite. Una vera conquista, considerando che la media italiana supera i 300 kg/anno. “Siamo una società virtuosa in un territorio virtuoso sotto il profilo ambientale. – commenta Andrea Levorato, presidente del Consiglio di gestione di Etra – La raccolta differenziata è un’abitudine sempre più consolidata nelle nostre case, al punto da aver raggiunto il 70 per cento. Ciò significa che i servizi ambientali di Etra funzionano, i cittadini rispondono con entusiasmo e la comunicazione che viene loro rivolta è sufficientemente chiara e incisiva”.
L’invito del vicesindaco Boschello
un numero verde attivo per segnalare disservizi
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apita spesso che gli utenti lamentino i disservizi Etra sui social ancor prima di farlo all’apposito numero verde. Il disservizio andrebbe invece segnalato prioritariamente al numero verde dedicato. A chiederlo il vicesindaco e assessore all’ambiente, Moreno Boschello. “Il porta a porta “spinto” che abbiamo a Vigodarzere è un servizio molto dettagliato, capillare e costoso. Abbiamo 5700 utenze complessive (domestiche e non domestiche) iscritte che vengono raggiunte con mediamente 5 raccolte alla settimana. 2010 sono state 590, nel 2011 687, nel 2012 843 (anno dell’introduzione del bidone con microchip per il secco non riciclabile), nel 2013 670, nel 2014 640, nel 2015 (fino ad oggi) 570. Di fatto, una percentuale irrisoria, mediamente lo 0,045%. Questo comunque non ci rassicura, margini di miglioramento ce ne sono e devono essere raggiunti”. Con l’obiettivo e l’impegno di continuare a migliorare il servizio, dal 1° novembre 2015, annuncia Boschello, sarà introdotta una novità: il rifiuto «carta e cartone» dovrà essere conferito in contenitori carrellati da 120 litri. I contenitori potranno essere ritirati nei punti di distribuzione nel territorio comunale nel mese di ottobre, senza spese o oneri aggiuntivi, secondo comunicazione ed elenco di siti e date che verranno recapitati a breve ad ogni utente. La sede operativa della distribuzione sarà nell’ex caserma dell’Aeronautica Militare di via Roma 23. I condomini potranno scegliere di tenere i contenitori condominiali, se già in uso, o richiederli. N.M.
14 Noventa Padovana L’intervento Inizio d’anno scolastico all’insegna delle novità con l’ok al progetto
Maquillage alla media Santini
Decolla l’accordo con i vigili di Stra
strade da sistemare spesa per 300 mila euro
Con il contributo arrivato fuori patto di stabilità possibili lavori che doteranno l’edificio di spazi idonei per l’attività scolastica di Nicol Stefani
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n inizio d’anno scolastico accompagnato da grandi novità per gli studenti attuali e futuri della Scuola media G. Santini, sede dell’Istituto Comprensivo di Noventa Padovana, con l’arrivo del benestare al progetto per l’ampliamento dell’edificio scolastico. La necessità di dotare la struttura di spazi più ampi per l’insegnamento emerge dall’aumento del numero di studenti che si ritroveranno a popolare le aule dell’Istituto secondario di primo grado. Il Sindaco Luigi Alessandro Bisato si dice soddisfatto dell’operazione che era in elenco tra i punti del proprio programma elettorale e che ha finalmente ottenuto l’ufficialità per avviarsi: “Il contributo arrivato fuori patto di stabilità ci permette di partire con i lavori che doteranno l’edificio degli spazi idonei all’attività scolastica poten- La scuola media “Santini” sarà oggetto di un ammodernamento ziando, inoltre, la qualità dell’istruzione. Negli ultimi arte, musica e informatica, nonché di una sala riunioni e, normalmente, con il consueto passaggio dei ragazzi e anni il trend demografico ha subito un incremento e un infine, sono previsti nuovi servizi igienici. Il Sindaco ras- degli insegnanti dal retro della scuola per raggiungere la ampliamento dei locali si è rivelato sempre più urgente”. sicura in merito ai possibili disagi causati dalle operazioni palestra di via XXV Aprile, evitando il traffico di via Valdi cantiere che saranno effettuate manara. Se negli anni precedenti gli investimenti si sono L’assegnazione dell’appalto è previsul lato posteriore della scuola, in concentrati sul potenziamento della scuola elementare, sto per fine anno, mentre si prevede Il sindaco Bisato: modo tale da non interferire con il portandola a un indiscutibile livello di qualità, ora è il che l’inizio dei lavori coinciderà con “L’ampliamento l’arrivo della prossima primavera, dei locali ormai normale svolgimento dell’attività turno delle medie. I prossimi step, per raggiungere un completo amcon l’intento di concludere le opere è urgente, opera scolastica. di ammodernamenti entro il 2016. da 350 mila euro” Bisato precisa che, sebbene le modernamento della struttura, prevedono i lavori di Parlando di cifre, il costo dell’intera nuove aule sorgeranno lungo il pe- manutenzione straordinaria della parte esterna, ormai operazione ammonta a 650 mila euro, di cui 380 mila rimetro dell’edificio, le aree verdi della scuola verranno datata. Sono inoltre previsti alcuni interventi necessari euro finanziati da contributi statali e il restante a carico salvaguardate, garantendo la possibilità agli studenti alla sistemazione dell’auditorium. L’amministrazione ha del Comune. La struttura scolastica sarà dotata di nuove di effettuare la ricreazione all’aperto. Infine, il Sinda- già approvato un progetto che considera il rifacimento aule speciali che ospiteranno lo spazio per i laboratori di co precisa che l’attività di educazione fisica procederà delle murature e la sostituzione delle poltroncine.
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trade particolarmente dissestate e causa di disagi per la normale circolazione delle vetture. La presenza di buche e le pessime condizioni dell’asfalto caratterizzavano le strade che l’Amministrazione Comunale si sta impegnando a sistemare con lavori di manutenzione straordinaria del manto stradale e di alcuni marciapiedi partiti nella scorsa primavera. Gli interventi interessano: via Cappello, via Leopardi, i due tratti di via Marconi, via Monteverdi, via Noventana, via Tasso, via Camin. Nel progetto è inserita la sistemazione di un’area adibita a parcheggio lungo via Venezia SS 11. Il costo complessivo dell’intervento, coperto da risorse comunali, ammonta a 330 mila euro. Una novità che sembra prender forma è il progetto che vede la sinergia e la collaborazione tra la Polizia locale di Noventa con quella facente capo al Comune limitrofo e confinante di Stra. L’ufficialità della collaborazione pare ancora lontana ma le due amministrazioni stanno organizzandosi per dar luce alla cooperazione, ostacolata dall’appartenenza dei due territori a due province diverse. La volontà dei due Sindaci fa ben sperare di raggiungere un accordo già entro l’anno. La soluzione si rivelerebbe una scelta strategica per la sicurezza dei cittadini. N.S.
Libri scolastici Entro il 9 ottobre la richiesta dei “buoni”
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tudenti chiamati nuovamente sui banchi di scuola e torna il Situazione Economica Equivalente (calcolato su criteri unificati a problema della spesa dei libri scolastici, che anno dopo anno livello nazionale), rientrante nella fascia da 0 euro fino a 10.632 sembra sempre più aumentare, sia dal punto di vista del prez- mila euro, a cui è concessa una copertura totale della spesa. Per zo che della mole di “tomi” che i ragazzi la fascia che arriva a 15 mila euro il contributo devono portare negli zaini. C’è tempo fino al Il contributo è concesso in proporzione alle risorse disponi9 Ottobre per usufruire del Buono-libri messo assegnato alle bili. In realtà anche la prima fascia deve fare a disposizione dalla Regione Veneto per l’an- famiglie entro i conti con il budget reale a disposizione, ma no scolastico 2015-16. Il contributo prevede un determinato tentar non nuoce. I Comuni, una volta ricevuto la copertura parziale o totale della spesa per reddito Isee il contributo statale, si occuperanno di distribul’acquisto dei libri di testo e degli strumenti irlo a chi ne avesse fatto richiesta. E’ possibile didattici alternativi indicati dalle Istituzioni scolastiche di riferimen- effettuare domanda solo in modalità telematica, tramite web, dal 9 to. Fanno eccezione i dizionari, i tablets e gli e-readers, ovvero i Settembre fino al 9 Ottobre 2015. Qualora non si disponesse di un libri elettronici. Attenzione a conservare la documentazione della computer o di una connessione Internet è possibile recarsi presso spesa per i cinque anni successivi, al fine di non incappare in brutte gli uffici comunali di Noventa Padovana, L’URP di Padova o presso sorprese e di ottenere il contributo. Possono richiedere il buono- le Istituzioni scolastiche. L’iniziativa è regionale, quindi ne possono libri le famiglie residenti in Veneto con un ISEE, Indicatore della beneficiare tutti gli studenti dei comuni veneti. N.S.
Un aiuto alle famiglie per l’acquisto dei testi scolastici
16 Noventa Padovana Il concorso Originaria di Noventa si è imposta alle fasi finali della gara
La grinta di Elena “miss mamma solare” Mamma e casalinga si è fatta notare alla competizione di bellezza e simpatia a Ravenna di Nicol Stefani
E
’ arrivata seconda alle selezioni per Miss Mamma Italiana 2016, aggiudicandosi la fascia di “solare”, la bellissima Elena Cerchiaro, originaria di Noventa Padovana. Il concorso nazionale di bellezza e simpatia, a marchio registrato, è riservato a tutte le madri tra i 25 e i 45 anni di età, ha anche una sezione “gold” per le grintose dai 46 ai 55 anni, e giungerà alla sua 23esima edizione. Come recita la mission del concorso lo scopo principale è quello di valorizzare al massimo la figura della donna e, in modo particolare quello della mamma, colei che con amore e dedizione si occupa dell’educazione dei figli e della cura della casa. In 19 si sono sfidate, dandosi appuntamento venerdì 21 agosto, presso il lido Adriano di Ravenna e, a suon di sfilate e prove di abilità, hanno gareggiato divertendosi. C’è chi ha sfoderato come cavallo di battaglia una canzone, chi ha addolcito il pubblico con una ricetta di cucina, chi ha ballato a perdifiato e chi ha coinvolto la famiglia, il marito e i figli. Tutto all’insegna del divertimento e dell’allegria. Elena, mora e due grandi occhi chiari, casalinga di 44 anni, madre di Tommaso e Sebastiano, rispettivamente di 13 e 10 anni, aveva già sbaragliato le sue avversarie conquistando il primo posto alle selezioni del 6 giugno, svoltesi nel centro commerciale Piazza Grande a Piove di Sacco. Successivamente, in occasione della tappa romagnola, ha scalzato nuovamente le sue avversarie aggiudicandosi il secondo posto, grazie a
una grande determinazione e al suo charme. Una donna che ha molto da raccontare e che dedica a se stessa questo primo (speriamo di una lunga serie) traguardo. Elena racconta di come l’avventura del concorso sia nata per caso e del significato che riveste per lei il conferimento della fascia: “Per me significa davvero tanto. E’ un modo per dimostrare che anche a 44 anni, con qualche ruga in più e senza essere dotate dell’altezza di una top model si possono ugualmente ottenere quei cinque minuti di notorietà nei quali sentirsi femminile e desiderabile”. Elena vive bene il rapporto con la sua fisicità, precisando di mantenersi in forma senza troppe fatiche o rinunce essendo un’amante di dolci e aggiunge: “Essere madre è il lavoro più difficile che si possa fare, almeno per me che sono sola perché divorziata ormai da 8 anni. Sono stata in grado di crescere due bimbi in una società in cui oltre a fare la mamma c’è bisogno di essere amica dei propri figli”. Elena racconta la sua vita quotidiana da mamma nella quale è chiamata a calarsi in vari ruoli, come quello del soldato - “perché bisogna lottare e avere grinta, oltre a saper riconoscere i veri amici”- o quello di Cenerentola, essendo amante dell’ordine e del pulito, ma soprattutto si sente gratificata nella parte di Miss (“E’ giusto mettere in risalto la propria bellezza e sensualità anche a 40 anni”). E come darle torto? Incrociamo le dita per Elena per la finalissima di Giugno 2016.
A sinistra Elena Cerchiaro, originaria di Noventa, tra le finaliste di Miss Mamma Italiana 2015
NOVITà
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Servizio internet veloce
BANDA ULTRA LARGA CON LA FIBRA OTTICA
Noventa Padovana è possibile navigare in Internet fino a 50 Megabit al secondo, con la possibilità futura di estendere la potenza e arrivare a raggiungere i 100 Megabit al secondo. Cittadini e imprese potranno disporre dei servizi in fibra ottica, grazie a una copertura che ad oggi raggiunge quasi 7mila unità abitative, circa il 70% della popolazione, attraverso il collegamento con la fibra di 39 armadi stradali alle rispettive centrali. Tradotto in termini spiccioli, l’operazione permetterà una più elevata qualità nella fruizione di contenuti video HD, nonché una migliore esperienza nella navigazione. L’iniziativa fa parte del nuovo programma di sviluppo dell’infrastruttura della rete in fibra ottica tramite l’architettura di rete FTTH, che permette di raggiungere direttamente le abitazioni e gli uffici. Noventa Padovana è uno dei Comuni inserito nella lista delle città italiane scelte da Tim, brand unico del Gruppo Telecom Italia, che beneficeranno dei servizi a banda ultralarga. L’obiettivo è incentivare i processi di digitalizzazione del Paese e favorire il raggiungimento degli obiettivi indicati dall’Agenda Digitale. N.S.
Limena 17 Il caso Nuova iniziativa per tenere sotto controllo gli odori molesti nella zona
Sentinelle volontarie al Tavello
Pro Loco e associazione Experimenta
due concerti per la riviera devastata dal tornado
Entra in azione un gruppo di cittadini addestrato dall’Arpav per monitorare le emissioni provenienti dagli impianti di biogas di Nicol Stefani
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opo l’esposto a firma di 1.300 cittadini e un incontro in Regione qualcosa si è mosso e, così, ora si attende l’intervento di sentinelle volontarie che metteranno a disposizione tempo e olfatto per monitorare la situazione degli odori molesti presenti nelle zone del Tavello, del quartiere Arcobaleno e di via Sabbadin. Si è da poco esaurita una torrida estate che ha enfatizzato il disagio, mettendo in risalto l’impossibilità dei residenti di godere degli spazi all’aria aperti delle proprie abitazioni, non potendo nemmeno aprire una finestra o pranzare in giardino, pena il disgusto provocato dalle cattive esalazioni provenienti dai due impianti a biogas situati nel comune. Le sentinelle sonderanno le zone segnalate per individuare le fonti odorigere e ottenere dati tecnici da fornire all’ARPA Veneto. La soluzione è stata individuata nel corso di un incontro voluto dal Sindaco Giuseppe Costa, al quale hanno partecipato i Consiglieri di minoranza Riccardo Zanon, capogruppo di Limenattiva e Democratica e Silvia Compagnin, per Limen, oltre a rappresentanti della Provincia, dell’ARPAV e dell’ULSS16. L’ARPAV, oltre a formare le sentinelle, si è impegnata ad offrire un corso di formazione per la Polizia municipale mirato al riconoscimento degli odori legati al funzionamento degli impianti
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La zona del Tavello è interessata dalla presenza di impianti di biogas a biogas. In un successivo incontro in Regione, a cui hanno partecipato il Sindaco Costa, l’Assessore all’ambiente Maurizio Martinello e l’Assessore della Regione Veneto Giampaolo Bottacin, insieme a Flavia De Rossi, del Comitato contro gli impianti, che ha consegnato le 1.300 firme dell’esposto dei cittadini, sono state ribadite le linee di intervento in precedenza predisposte. “Nel primo incontro – spiega Martinello - abbiamo concordato di costituire un gruppo di cittadini volontari, non più di otto persone residenti nell’area, che dovranno seguire un corso di formazione di una giornata tenuto dall’Arpav a metà settembre. Avranno il compito di mo-
con il nuovo anno wifi a scuola
Il collegamento senza fili utile per il registro elettronico
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rogrammati per l’anno in corso e supportati da un investimento di 30 mila euro si sono conclusi tre importanti interventi volti a garantire la messa in sicurezza di un ugual numero di zone del Comune limenese. “Interventi, anche strutturali, volti a garantire e/o mantenere lo smaltimento delle acque piovane, che hanno permesso il ripristino della funzionalità della rete acque meteoriche di superficie”, spiega il Sindaco Giuseppe Costa. L’operazione più corposa ha riguardato l’area del Tavello che, nella zona golenale di via Marconi, risultava spesso inaccessibile perché completamente allagata dall’acqua piovana. Spiega l’Assessore all’urbanistica Stefano Tonazzo: “Si è provveduto a realizzare un tratto di condotta a collegamento del fossato esistente in via Marconi con il fossato di Via Tavello che scarica direttamente nel Canale Poretta all’esterno dell’area golenale. Per migliorare la fluidità della condotta abbiamo pulito un tratto di circa 100 metri del fossato di via Tavello e, per evitare fenomeni di riflusso delle acque, è stata installate una valvola di non ritorno in testa alla nuova condotta su via
Tavello”. Una seconda operazione ha consentito lo scarico del canale lungo il confine tra Limena e Villafranca Padovana, in via del Medico, realizzando un breve tratto di condotta per conferire maggiore sfogo al fossato stesso con il ri-sezionamento del tratto tra via Del Medico e l’intersezione della ciclabile su via Trento. L’ultima opera ha riguardato via Ceresara con il ri-sezionamento e lo sfondamento del fossato, al fine di ripristinare la funzionalità idrica dei canali. Si festeggia l’inizio del nuovo anno scolastico con il Wi-Fi alla Scuola media, che grazie a un nuovo contratto telefonico, stipulato nel novembre scorso, sarà accessibile da tutto l’edificio scolastico e a costo zero per l’Amministrazione. “Il segnale copre quasi tutto l’edificio scolastico – precisa il Sindaco Giuseppe Costa – ma stiamo valutando accorgimenti tecnici che permettano di coprire completamente tutta l’area interna”. Una scuola sempre più tecnologica che potrà dotarsi anche del registro elettronico, che offre la possibilità di seguire da casa l’andamento scolastico degli alunni, visualizzando i voti, le assenze e il programma scolastico. N.S.
nitorare gli odori provenienti dagli impianti di biogas”. E aggiunge il Sindaco: “Nell’occasione abbiamo sottolineato che esistono forti carenze normative in merito alla gestione di questi impianti, agli odori da questi emessi e alle ricadute sul territorio e l’Assessore ha quindi preso atto che in assenza di una idonea normativa l’Arpav sta predisponendo delle linee guida che ci si auspica verranno poi tradotte in Legge dalla Regione Veneto, come peraltro già fatto in altre Regioni italiane”. Chi fosse intenzionato a unirsi alle sentinelle volontarie può contattare via mail l’Ufficio ambiente all’indirizzo ambiente@ comune.limena.pd.it.
’emergenza maltempo ha dimostrato ancora una volta lo grande spirito di solidarietà del Veneto e anche Limena si è resa partecipe di un’iniziativa di beneficenza volta a sostenere i Comuni della Riviera del Brenta che a Luglio sono stati colpiti da un violento tornado che ha devastato i territori di Pianiga, Dolo e Mira. “Nelle scorse settimane abbiamo organizzato due concerti per raccogliere fondi, in collaborazione con la Pro Loco e l’associazione Experimenta – spiega il sindaco Giuseppe Costa – In quelle occasioni abbiamo raccolto 1.303 euro, che abbiamo versato nel conto corrente aperto dalla Regione Veneto. Invitiamo tutti a contribuire per aiutare persone e attività a riprendere la loro vita normale, anche in considerazione della scarsità degli aiuti promessi da Stato e Regione”. I concerti si sono svolti nell’atrio della Barchessa, il 24 e 25 Luglio scorso e hanno avuto come protagoniste band del territorio locale come i Poor Dogs, i Craven o i Pensione Garibaldi. A suon di rock sono stati raccolti ben 1.330 euro. N.S.
18 1 Cultura provinciale Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fino a tutto novembre la mostra
Svelata “l’armonia del vero”
AI MUSEI CIVICI
“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento di Laura Organte
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illa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e paesaggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di Luisa Turchi, in esposizione fino al 30 novembre. Un percorso scandito da sessantacinque magnifici dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, provenienti da importanti collezioni. Due i filoni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nelle sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete domestica delle case, nell’affaccio alle finestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversazioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eternati da una pittrice di fama europea dalla vocazione paesaggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della
TEATRO E MUSICA
Un’opera di Felice Casorati mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da influssi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro. La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atemporali silenziose e rarefatte, di luce riflessa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “impressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fino a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel filone del sintetismo decorativo ed espressionista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea. a cura di Laura Organte
GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fino all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architettonico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.
STOMP AL GEOX A NOVEMBRE Arriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.
MATTEO BOATO IN MOSTRA La mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 settembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fin da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.
Felice Casorati: il percorso dagli esordi padovani
Napoleone Nani: Passeggiata sul lago
Ciardi: Vele in laguna
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a non perdere l’antologica dedicata Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana del Novecento. La mostra, in esposizione fino al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannodare i fili con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: figlio di un ufficiale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza. L.O.
Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione
“Le ali di un sognatore” Da Zara, avventura in volo D
ebutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il documentario di su Leonino Da Zara, pioniere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’anticipazione del docufilm diretto da Mauro Vittorio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campagna di Ronchi, al confine con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografica aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insieme al sostegno di Regione e Fondazione Cariparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento. “E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, morto senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è intrecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”. Leonino Da Zara dedicò la sua vita
Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara avventurosa principalmente al volo, impegnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi. Eroe della prima guerra mondiale, campione di automobilismo ma anche scrittore e filantropo, dalla vita sentimentale burrascosa, Leonino ha donato terreni e denaro, trovandosi alla fine ridotto in povertà. E’ morto
nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita finalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personaggio così complesso” ricorda il regista.
Sport 19 2 Calcio Il racconto della presentazione della nuova squadra al debutto in Seconda Categoria
La rinascita del glorioso Monselice di Walter Lotto
Il conselvano Mazzocco centra il sesto successo
CICLISMO TRIONFO IN TERRA FRIULANA
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ra quel sogno annunciato, in una serata di mezza estate, di un anno fa dentro ad una piazza Mazzini gremita e festante, assume contorni più nitidi e ben definiti. Da quella magica notte il Monselice 1926, risorto dalle ceneri di un fallimento, ha concretizzato le sue ambizioni vincendo il campionato di terza categoria e ora, presso la nuova location Pizzeria Stuzzico 19.26 Fight club, che sarà anche la nuova sede presenta la nuova avventura in seconda categoria. Dopo l’esibizione dei tamburini di San Giacomo l’atmosfera è elettrizzata dalla proiezione di un video che ripercorre la fantastica cavalcata della vittoria dello scorso campionato, quindi sul palco sale l’assessore allo sport monselicense Andrea Tasinato: “il comune è molto vicino a questa realtà e appoggerà il progetto che sta nascendo”. Poi in rapida successione parola al presidente Bepi Ruzzante e al presidente onorario Mario Boetto. Non solo calcio, ma anche solidarietà di questa società che non vuole vivere solo di calcio ma vuole rendersi protagonista anche in ambito sociale, aiutando persone in difficoltà: consegnata una busta, offerta al parroco del Duomo e due borse spesa a Ketty, responsabile solidarietà
PER VERZA, “L’AIRONE DI GRANZE”
P Un momento della presentazione della squadra Monselice 1926 nazionale di Padova e provincia. Emozione allo stato puro quando dall’autoparlante esce il vocione di Edy Reja, tecnico dell’Atalanta, che qui a Monselice cominciò la sua carriera da allenatore: “Saluto gli amici di Monselice a cui resto molto legato - ha detto l’allenatore friulano in collegamento telefonico - a tutti un grosso in bocca al lupo, con la raccomandazione di creare oltre una prima squadra anche un settore giovanile indispensabile per durare nel tempo”. Detto e fatto e dopo l’intervento di Nunzio Molon, con capitan Stefano Loverro promotori della rinascita, che spende parole sugli aspetti gestionali e la necessità di reperire risorse umane e economiche, il dirigente Stefano Sguotti presenta la squadra Juniores nata in collaborazione con il San Pietro Viminario del presidente Dario Fortin
CALCIO A SETTE. Torneo di Santo Stefano a Due Carrare
IL TEAM BARRACUDA SBARAGLIA TUTTI
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on il fascinoso sfondo dell’antica abbazia di San San Stefano a Due Carrare, il team Barracuda spazza la tenue resistenza del Ristorantino (Battaglia Terme) imponendosi nettamente per 7-2 nella finale che assegnava l’11. edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano. Per il team arancionero sponsorizzato da Diego Ferrari patron della Termoidraulica è il secondo successo consecutivo nella kermesse calcistica carrarese, andata in scena con la collaudata formula di sempre: 16 squadre, con nomi di fantasia,o sponsorizzate da bar o ditte, suddivise in quattro gironi che per un mese danno vita a combattute eliminatorie attirando l’attenzione degli sportivi locali che giungono numerosi per godersi lo spettacolo e per passare all’aperto le canicolari serate estive. Il tasso tecnico è garantito dalla presenza di numerosi giocatori in attività che oltre a competere per il trofeo si tengono
La formazione del team Barracuda vincitrice dell’ormai classico torneo Santo Stefano in attività nella pausa estiva dei vari campionati. Prima della finale che ha incoronato il Barracuda è andata in scena la “finalina” che assegnava il terzo posto vinta dal team Vivai piante Paolo Bottin che ha piegato 4-2 la Razza Bergamasco dopo i tempi supplementari. Nei premi individuali hanno brillato Stefano Uccia (Barracuda) cannoniere con 8 gol, Nicola Sorgente granata dell’Albignasego, che nell’occasione ha vestito i colori della vivai piante Paolo Bottin, premiato come miglior giocatore, e Tommaso Tognon dell’Azzurra Due Carrare che inserito nel team dell’Ac Termoidraulica ha vinto il trofeo riservato al miglior portiere. Oltre a coppe e trofei le premiazioni sono state arricchite con la consegna di prodotti tipici della terra carrarese e salumi in collaborazione con la macelleria di Due Carrare di Ettore Businaro. W.L.
e annuncia l’apertura di una scuola calcio che sarà seguita da Matteo Zerbetto e farà attività sui campi sintetici del Fight-club. Poi presentazione dei giocatori e dichiarazioni del capitano Stefano Lo Verro: “ricordo che siamo una squadra a costo zero, la nostra forza nasce dalla sete di rivincita dopo gli sberleffi e le derisioni post fallimento, abbiamo cambiato molto e tutti dicono che siamo la squadra da battere ma i nomi non fanno punti, dobbiamo essere uniti umili solo così possiamo perseguire i nostri obiettivi, non prometto vittorie ma che daremo tutto per questa maglia sì.” Poi un grazie ai tifosi anche in questa occasione tantissimi: “siete il valore aggiunto della società e come lo scorso anno se arriveranno i risultati saranno frutto anche del vostro tifo e della vostra dedizione verso i nostri colori”.
lanando direttamente dai 1800 metri di Livigno, dopo due settimane in altura, Riccardo Verza “l’airone” di Granze firma la decima affermazione stagionale imponendosi dopo un assolo solitario nel 3. Trofeo turismo 85 –Buttrio-disputato a Ravascletto in provincia di Udine. L’atleta della Contri-Autozai ha risolto la contesa con un perentorio allungo, su un tratto di falsopiano, a 13 chilomeVerza taglia il traguardo tri dalla conclusione e ha agevolmente controllato gli avversari nello strappo finale giungendo in perfetta solitudine con 35” di margine su Zandomenghi ( Northwave) terzo a 46” Camerini (San Vendemiano). “E’ una vittoria che mi rende felice - ha detto il vincitore - un grazie alla squadra che mi ha supportato, e una dedica speciale all’ex professionista Fred Morini che un anno fa, per un banale incidente rischiava la paralisi e che ora ha appena concluso l’impresa di coprire i 2500 chilometri che separano Milano da Stoccolma in 10 giorni il tutto per raccogliere fondi da destinare ai bambini malati, il suo coraggio e la sua forza d’animo nel superare le difficoltà della vita è un esempio per tutti”. Non c’è solo Verza a dare risalto al ciclismo giovanile padovano, da segnalare tra gli allievi il sesto successo stagionale di Fabio Mazzucco. L’atleta di Conselve che gareggia con l’Uc Mirano dopo 25 chilometri di fuga solitaria ha trionfato a Scorzè nel 35. Gp Piemme infliggendo pesanti distacchi a tutti: Matteo Marin (Fiumicello) è secondo a 3’01” terzo Priconi (Libertas Floridia) a 3’10”. W.L.
20 1
IL VENETO
in PRIMO PIANO
Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti
Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”
A
ltro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre. A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più correttamente, di stabilizzazioni. Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo finale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad introdurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti. In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila studenti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diventata terreno di scontro politico, con il governatore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,
la voce del Sindacato Salvatore Mazza, segretario regionale della flc - Cgil
a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia. “La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - marginalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanificandone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affidato”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il compito di definire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costituzione affida la competenza esclusiva alle Regione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la definizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della popolazione scolastica e del numero di istituti. Infine Zaia contesta “la fitta rete di interferenze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione professionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”. Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato. “Ci sono tutte le condizioni - aveva affermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”. L’esponente An della Giunta Zaia, in
oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti assegnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Ufficio scolastico regionale. Considerati insufficienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commentato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”. Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea. “Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo sposato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozione per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade. Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.
“nuovi organici? gli effetti Si vedranno Solo nel 2016”
“L
e nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti. Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infine dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”. Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inverso cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”. Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono nettamente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla figura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno. A.A.
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Il Veneto in primo piano 21 1 La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto
“Discrete le intenzioni, appena sufficiente ciò che si è visto” Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso
di Germana urbani
“N
essuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione scolastica complessiva che sfiora i 2000 alunni e i 200 dipendenti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma firmata dal Governo Renzi. Come inizia questo anno scolastico dopo l’operazione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma? “Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fine agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustificazioni che reggano. L’affanno delle assunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, particolarmente inefficiente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”. Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla
faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose? “Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle finestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”. Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà? “Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”. Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi istituti grazie alla fase C della maxi assunzione? “Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’inefficienza di una amministrazione e la superficialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fine novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener
conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!” Come giudica la riforma nel suo complesso? “Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa altro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fino ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la flessibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei docenti. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedimento si recuperano risorse umane e finanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fioroni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”. Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei dirigenti. Che ne pensa? “L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che
il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”. Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”? “Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tutto sufficiente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”. Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale? “Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed efficiente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocrazia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profilo economico e professionale”.
22 4 Il Veneto in primo piano Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene
Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi di Germana urbani
E
’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo accelerava sulla riforma della Buona scuola, più i messaggini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupazione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comunicazioni per spiegare che nulla di quanto viene propagandato è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifiutarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli strumenti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino figlio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un
bambino figlio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’ufficio scolastico della Diocesi di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Camera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divulgazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento specifico al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratificata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straordinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato
recentemente approvato, la partecipazione attiva alla settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione, promossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha finanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono contenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensificazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.
la voce della politica
la regione: “neSSuno Spazio in aula per ideologie deStabilizzanti”
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voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consigliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’articolo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei figli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Veneto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intrapresa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è figlia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma definita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole venete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni preventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità G.U. alcuna nell’educazione scolastica”.
NO All’IDEOlOGIA GENDER, MA SENZA CROCIATE NEllE SCuOlE Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”
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isto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, difficilmente il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via ufficiale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimozione “il vero problema, non la soluzione”. Ma lo avrebbe fatto anche in via ufficiosa e più specifica durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzettino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materiale in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro figli”. Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento firmato dall’ufficio per la pastorale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della riflessione, non solo i libri che parlando di matematica finiscono per descrivere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-
ta di firme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola. Una evidente strumentalizzazione criticata dalla diocesi, che punta però nella sua riflessione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’argomento. “Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’ufficio don Lorenzo Celi in una intervista al settimanale diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiegazioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri allarmistici da cui le famiglie escono disorientate. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non possiamo trovare spazi di dialogo?”. G.U.
24 1 Voci da palazzo Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle
“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta” Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni di Nicola pavan
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l padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia. Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffici di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata soddisfatta”. A proposito di compensi, che ne è della crociata contro costi della politica? “Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrticolare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e finché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Quali i primi risultati che avete ottenuto?
“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuola che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricorso sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato. Altra sfida che attende al varco la Regione è la riforma della sanità. “La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una riforma mastodontica che influirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, consapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azienda zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei
veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul territorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Significa poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”. In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto? “È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Europa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso ironico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi partiti, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”. In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35
Jacopo Berti
“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere” euro ad immigrato. Il conflitto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clandestino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infine chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfitta della nostra posizione geografica, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.
la consigliera veneziana M5s
l’unica voce di chioggia dice “Stop alla corruzione”
C
om’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto: chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo? “Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, artigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di
Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”. Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano? “Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il territorio, la necessità di un efficiente sistema ferroviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confinanti. Ritengo che l’isolamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifica anche molte potenzialità economiche. Trovo che la necessità più
urgente sia quella di mettere in sicurezza la Romea. Inoltre condivido la battaglia per far ritornare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme bacino di utenza che serviva e la difficoltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasformazione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del territorio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fiume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di aumento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.
Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale? “Sono principalmente tre. Reddito di cittadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni imbarazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e finché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-
Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA, e i notAi ti invitAno A pArtecipAre AgLi inconTri grATuiTi per ricevere risposTe ALLe Tue doMAnde.
PER INFORMAZIONI suglI INCONtRI:
Erika Baldin tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vigili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immigrazione”. O.J.
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26 Voci da palazzo
Voci da palazzo 1
Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero
Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo di Germana urbani
L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto
zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la mancanza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappresentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-
Movimento cinque stelle
“troppa fretta. Si riSchia di improvviSare”
I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori” vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver finalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.
n quarto d’ora a testa. Neanche il tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissione le istanze del territorio. Così si sono svolte a palazzo Ferro-Fini le audizioni dei rappresentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie venete. Molti incontri in una manciata di ore, per ascoltare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale. “E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Moretti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefonicamente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprimere fino in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofinanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulteriormente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.
Gruppo Tosi in Consiglio
“uNA RIfORMA EpOCAlE: NESSuNA AZIENDA ZERO”
“C
i sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una divisione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confini arbitrari. La gente si muove su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima soluzione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”. “Già la faccenda è abbastanza intricata – concludono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-
Alessandra Moretti, pd
U
L
’efficienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero. “La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - risponde alle finalità di unificare e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sanitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecnico-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nessun dato ufficiale sulle aperture degli ambulatori in orario serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulatori serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fiume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripensamento territoriale delle ULSS stesse. Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-
L’opinione
“CI pREOCCupA lO “ZERO fONDI” pER I DISABIlI!”
“A
pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cucina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.
zienda Zero e zero fondi per i disabili”. La riflessione arriva dai consiglieri tosiani Negro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economico-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle disposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autorizzata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’assegnazione di un contributo alle province del Veneto quantificato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con figli disabili sensoriali continuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-
dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”. “I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori assistenziali di rimanere senza lavoro”.
28 Cultura veneta
Cultura provinciale 1
Rassegna Icaro La pellicola è realizzata da una artista 28enne belga
La quotidianità dei senza tetto è un film di Melania Ruggini
l’idea
D
opo la pausa estiva, il progetto culturale itinerante Icaro torna in città con la presentazione del film Kaos, incentrato sulle persone senzatetto della città, realizzato dall’artista belga Sophie Samyn in collaborazione con Mattia Buzzarello. L’iniziativa è promossa dall’Arci nell’ambito del bando Culturalmente 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’anteprima del film sarà presentata all’Archivio di Stato di Rovigo venerdì 2 ottobre alle ore 21 e andrà poi in tour nei comuni di Bosaro, Ceregnano, Grignano Polesine e Polesella. L’ispirazione è tratta dal lavoro a stretto contatto con i senzatetto di Rovigo che Sophie Samyn ha condotto grazie ad un tirocinio con l’associazione Arcisolidarietà. “Le persone arrivano qui in città di notte e lasciano la città all’alba - spiega l’artista belga - Mi ha sorpreso in particolare la diversità delle persone che arrivano da noi: donne, bambini, stranieri, italiani, tutti con percorsi di vita molto differenti e particolareggiati, ma alla fine molto simili al mio percorso”. Il videodocumentario è un viaggio poetico, della durata di 20 minuti. Un viaggio attraverso Rovigo e i suoi luoghi vuoti, come le case abbandonate, il
vividelta, non Solo peScaturiSmo
A Nella foto Sophie Samyn vecchio ospedale, la scuola in disuso, attraverso gli occhi di 2 o 3 protagonisti: i senza tetto che vivono in città, anche solo per una notte. Il film segue queste persone nel loro quotidiano vagabondaggio e dà loro voce. L’obiettivo non è realizzare un documentario sociale ma creare un viaggio emotivo nel cuore di Rovigo, che rompa con la tranquilla facciata della città e dia ai senzatetto un’opportunità di esprimersi creativamente. I protagonisti dialogano davanti alla videocamera di Sophie tramite interviste condotte in maniera informale che focalizzano l’attenzione sulla loro situazio-
A Ca’ Vendramin le foto di Marco Zanta
la magia del delta catturata con un clic
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n una delle sale del Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin è possibile visitare, dal 28 agosto al 1 ottobre, la mostra “Another Landscape”, ideata dall’associazione culturale Città Invisibili di Porto Viro. L’ambito su cui è stato invitato a lavorare Marco Zanta è il contesto urbano, periurbano e agricolo, situato lungo il tratto polesano della statale Romea e corrispondente all’area dell’antica linea di costa prima della formazione del Delta del Po moderno. Attraverso lo sguardo di uno dei protagonisti della fotografia italiana contemporanea, quale è Marco Zanta, si è voluto apportare un nuovo contributo all’immaginario legato al Delta, offrendo una lettura attualizzata del territorio, fuori dai luoghi comuni circoscritti al paesaggio naturale. Zanta, abituato per lo più ad ambienti metropolitani, ha prodotto tra le cittadine del Delta un lavoro nuovo sviluppato sulla traccia delle sue più recenti riflessioni fotografiche. A proposito di questo progetto dice l’autore: “Oltre a rappresentare i luoghi m’interessa maggiormente capire le relazioni che s’instaurano nel territorio. Credo che l’aspetto che mi ha maggiormente colpito di queste aree sia stato il tipo di sospensione temporale che pare circondare tutto. L’identità iconografica di questi luoghi continua a essere apparentemente simile a qualche decennio fa. Sembra non capitino grandi stravolgimenti. Ma quello che mi attira è il contesto nel quale tutto questo avviene. Siamo a
la proposta elaborata dal polesinelab
ne, compresi speranze, incubi, rimpianti. Parte del film è ripresa dopo il tramonto, mediante inquadrature espressive. “Mi sono sentita fortunata ad incontrare queste persone e parlare con loro - racconta la giovane artista ventottenne - Ho sempre pensato a dove vadano durante il giorno, ma soprattutto dove dormano quando abbandonano il ricovero. La vita in strada, sia scelta che imposta, mi affascina molto e da qui ho preso spunto per creare questo film. Rovigo è una città apparentemente calma e pulita. Ma dietro questa facciata armoniosa, si nasconde il Kaos”.
lla scoperta del Delta del Po grazie a ViviDelta, il nuovo progetto di promozione delle attività di turismo cooperativo, che promuove i valori della cooperazione, sostenibilità, socialità e collaborazione andando a creare sinergie e reti tra i diversi attori locali. L’iniziativa, gestita da PolesineLab in collaborazione con Confcooperative Rovigo, è una vetrina di promozione e una piattaforma di e-commerce per le attività che il mondo della cooperazione locale può offrire, favorendo occasioni di confronto e di metodi collaborativi tra le diverse realtà. Si tratta di un progetto in vero stile slow ad alto impatto ambientale, sociale ed educativo per riscoprire il Delta del Po come patrimonio oltre che dell’umanità e della comunità locale, anche di turisti e viaggiatori che vogliano scoprire appieno il territorio. Dal sito www.vividelta. it è possibile quindi prenotare e acquistare le prime 10 attività di pescaturismo proposte da un team di pescatori professionisti. La pescaturismo è un‘attività svolta dall’imprenditore ittico che attraverso la propria imbarcazione accompagna i turisti nella magia della navigazione nei luoghi dove quotidianamente lavorano, raccontando aneddoti e facendo scoprire luoghi inesplorati come lagune, scanni e sacche. Vi sono differenti tour da 2 a 4 ore divisi in tutto il territorio deltizio, che offrono escursioni ed esperienze uniche a contatto con la natura e il divertimento, attività usufruibili non solo per singole persone e piccoli gruppi ma anche per comitive e gite organizzate. Il progetto prevede di ampliare le proprie attività anche nel settore enogastronomico attraverso l’ittiturismo che permette ai turisti di pranzare e cenare nelle cavane e nelle abitazioni che i pescatori metteranno a disposizione preparando piatti con i loro prodotti coltivati e pescati. Me. Ru.
Deltarte La manifestazione è ormai arrivata alla terza edizione e funziona
Arrivederci alla kermesse Il bilancio è più che positivo
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poche decine di chilometri da centri urbani e aree commerciali che hanno contribuito a creare il modello del Nord Est”. “Modello che oggi pare fallito - prosegue l’artista nella sua analisi - Qui ci si catapulta in un altro tempo, quasi un periodo senza nostalgia. Insomma, mi sono sentito in bilico tra una difficile contemporaneità e un insieme di mondi più lenti e attenti”. L’esposizione presenta una selezione dei lavori prodotti dai partecipanti al workshop tenutosi nell’autunno-inverno 2014. Sono esposti lavori di: Marco Bovolenta, Maurizio Callegarin, Flavio Castellani, Marco Davolio, Denis Giusti, Lorenzo Lotti,Maria Nella Marangon, Fabio Morassutto, Barbara Munerato, Daniele Soncin, Patrizia Tironi, Nicola Tramarin, Piero Turk,Moira Vespasiani, Silvia VespasiaMe. Ru. ni, Lucio Zambon.
opo 8 appuntamenti e 4 residenze d’artista lungo il Delta del Po, che hanno arricchito il territorio con mostre, murales e installazioni da aprile a settembre, il festival itinerante DeltArte chiude la manifestazione salutando da Rovigo il suo pubblico e dando appuntamento al prossimo anno. L’ultimo appuntamento è sabato 26 settembre alle ore 18 alla Sala della Gran Guardia per i festeggiamenti finali. Per l’occasione sarà presentato il catalogo dell’intera manifestazione dal titolo “DeltArte si racconta” a cui seguirà il brindisi finale offerto dall’azienda la Galassa di Gavello sulle note della giovane musicista Sarah Convento e dei suo quartetto d’archi. Una delle novità importanti della III edizione è proprio la realizzazione del catalogo del festival, testimonianza tangibile dei progetti e degli artisti partecipanti non solo a questa ma anche alle edizioni passate, nonché l’elemento ideale per una divulgazione più capillare delle attività del festival. Una carrellata di immagini e di testi accompagnerà il lettore in questi tre anni di intensa e capillare attività, grazie alla vincita del bando Culturalmente indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha visto quali capofila le associazioni Centro Studi Agnese Baggio di Adria e Voci per la Libertà di Rovigo. I numeri delle tre precedenti edizioni possono essere così riassunti: 90mila euro devoluti dalla Fondazione al progetto per artisti, staff organizzativo e materiali necessari alla realizzazione dei progetti; 10 comuni partecipanti; 90 artisti coinvolti; 15 sedi espositive; 30 mostre; 23 concerti; 6 murales realizzati; 17 installazioni sitespecific; 3 workshop; 60 associazioni coinvolte. Un ottimo risultato, considerando la giovanissima età del festival. Un mondo di opere, una rete di artisti e un universo di colori che le persone vivono direttamente sui muri, nelle strade o nei
Alcuni momenti della manifestazione Deltarte musei delle proprie, prendendosi cura degli artisti e del lavoro che questi ultimi regalano alla comunità e al territorio, in luoghi prima dimenticati o scarsamente vissuti. Il rapporto con la persona è centrale per DeltArte: installazioni, mostre e murales vanno progettati pensando al fruitore, con una visione olistica, che tenga conto dell’ambiente, del paesaggio, delle funzioni del luogo in cui essi sono collocati. In questo gli artisti possono rivoluzionare il territorio in cui i loro progetti si innestano. Me. Ru.
1 Turismo
Turismo 29 SÌ, viaggiare
Alto Adige
I Pizzinini, la Val Badia nel cuore di Renato Malaman
S
e vogliamo risalire alla fatidica prima pietra bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1850. Il Rosa Alpina nacque come Vidum, una casa parrocchiale aperta, e venne edificato grazie a una donazione della famiglia Crazzolara. Furono i parrocchiani a gestire allora anche l’osteria e le poche camere ricavate per gli ospiti. All’epoca San Cassiano era un puntino sulla carta geografica, cento anime in tutto. E come l’intera Val Badia era sotto il Tirolo austriaco e la corona degli Asburgo. La famiglia Pizzinini, ladina come i Crazzolara e come le tante altre famiglie che da generazioni costituiscono l’anima più vera della valle, proveniva dal mondo dell’artigianato. Fu Michelangel negli anni Venti ad avere per primo l’intuizione che il turismo avrebbe potuto diventare il futuro di quell’ area dolomitica, dispensando benessere a quanti avessero saputo investire con saggezza e lungimiranza. In un libro “Mariangel Pizzinini d’Rungg - Memorie di un Kaiserjager e albergatore” raccontando la sua storia personale svela com’è nato quello che oggi è uno degli alberghi più famosi delle Dolomiti, e non solo. Il Rosa Alpina di San Cassiano, appunto. Orgoglio della famiglia Pizzinini e luogo d’incontro privilegiato di personaggi di primo piano (fra cui anche teste coronate e sceicchi) ma anche di semplici appassionati della montagna. L’ospitalità della famiglia Pizzinini, un patrimonio che si tramanda da generazioni e oggi nella mani di Paul (l’ottavo dei dieci figli di Michelangel) e di suo figlio Hugo, è un sentimento sincero. Un valore immediatamente percepibile. Michelangel combattè la prima guerra mondiale. Come tanti altri ladini visse la contraddizione di doversi arruolare e vestire la divisa del leggendari Kaiserjager (i cacciatori dell’imperatore) per combattere contro quello che alla fine della guerrà divento il loro nuovo paese: l’Italia. Non meno amato dell’Austria, a conferma dell’assurdità della guerra. Michelangel dopo il conflitto si dedicò al commercio del legname e anche all’agricoltura. Poi divenne esattore delle tasse. Nel frattempo aveva aperto a Pedraces anche la sua prima pensione, a cui dette il nome della moglie: Theresa. L’occasione della vita capitò in un momento drammatico per l’Alto Adige – Sud Tirolo: le opzioni. Una decisione presa da Hitler e Mussolini per risolvere una volta per tutte il problema della regione. Entro il 1939 gli altoatesini che lo avessero voluto avrebbero potuto vendere i loro beni ed emigrare in Austria (nel frattempo diventata parte del Terzo Reich). Fra optanti e Dableider , ovvero gli altoatesini che invece volevano rimanere, si creò una frattura profonda. La Val Badia era l’unica valle in cui i Dableider erano maggioranza. Michelangel Pizzinini acquistò, sfruttando il diritto
La famiglia proprietaria dell’Hotel Rosa Alpina l’albergo di San Cassiano nato come pensione e oggi tra i più famosi Relais & Chateaux d’Europa trae la sua fortuna dalle intuizioni di Michelangel che dopo la prima guerra mondiale capì che il turismo era il futuro della valle
ALCUNE IMMAGINI STORICHE DELL’HOTEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO E DELLA FAMIGLIA PIZZININI CON IL CAPOSTIPITE MICHELANGEL E I SUOI DIECI FIGLI. QUI SOPRA, DA SINISTRA: HUGO PIZZININI CON LA SUA FAMIGLIA, LO CHEF STELLATO NORBERT NIEDERKOFLER E PAUL PIZZININI, A CUI SI DEVE LA CONSACRAZIONE FRA I RELAIS & CHATEAUX. NELLE DUE IMMAGINI PIÙ RECENTI: L’ESTERNO DEL ROSA ALPINA, IL 5 STELLE LUSSO DI SAN CASSIANO, E UNA CAMERA DELL’HOTEL
Il suo ottavo figlio Paul completò l’opera negli anni Ottanta scommettendo sul lusso come gli suggerì saggiamente suo padre L’azienda, ora guidata dal nipote Hugo ha un altro fiore all’occhiello di prestigio: il ristorante St. Hubertus, due stelle Michelin di prelazione, quello che oggi è il Rosa Alpina da un optante, anzi dall’ente Tre Venezie che aveva liquidato questo optante, Rudolf Schifferegger. Così da affittuario Pizzinini diventò proprietario di quell’albergo che allora aveva 50 letti ed era stato ammodernato nel 1927. Spese 725.000 lire. Il dopoguerra non fu facile. Il turismo in Badia cominciò a crescere solo dopo le Olimpiadi invernali di Cortina. Nel 1957 anche San Cassiano ebbe il suo primo sklilift. Le bombe degli indipendentisti sudtirolesi negli anni ’60 provocarono un calo delle presenze italiane, ma dopo il 1969 quando la regione potè avvalersi del pacchetto di autonomie concesso dal Governo italiano, queste ripresero a crescere. Per effetto del fatto che la Val Badia, a differenza di Cortina e della Val Gardena, non subì il saccheggio edilizio. Il Rosa Alpina, nome po-
polare del rododendro di montagna, crebbe in sintonia con l’armonico sviluppo turistico della valle, frutto del rispetto per l’ambiente nutrito dai badioti, intimamente rimasti contadini nel senso nobile del termine. In pochi anni l’albergo da pensione di paese divenne un albergo blasonato e poi anche un ristorante stellato. “Negli anni Ottanta” ricorda Paul Pizzinini, nel frattempo rientrato da Wupperthal in Germania, dove si era fatto le ossa “anche il bar faceva la sua parte. Le serate di musica con il cocktail giusto garantirono ottimi incassi”. Nel 1993 avvenne il salto di qualità, sempre con la regia di Paul. E il Rosa Alpina diventò quello che è oggi, un albergo di lusso. Nel 2000, dopo sette anni di attesa, entrò a far parte della prestigiosa associazione dei Relais & Chateaux. Paul, che nel frattempo si era risposato con Daniela Steiner dopo il lutto della
perdita della prima moglie, ricorda che papà Michelangel gli diceva sempre di imitare i migliori. “Un inverno ci permettemmo di aumentare i prezzi due volti” confessa Paul “tanto il turismo di alto profilo tirava. Il segreto per fidelizzare i clienti è quello di offrire loro quello che vogliono. E così è stato anche nella ristorazione”. Il Rosa Alpina oggi vanta anche il primato nella ristorazione della valle. Il ristorante “St. Hubertus”, dove opera Norbert Niederkofler (animatore di tutte le iniziative di valorizzazione gastronomica dell’Alto Adige), si fregia di due stelle Michelin. E’ uno dei tre stellati storici della Val Badia. Paul Pizzinini nel frattempo ha ceduto il timone del Rosa Alpina al figlio Hugo e alla nuora Ursula, mentre la moglie Daniela dirige la lussuosa beauty farm. L’hotel comprende anche una suite, in realtà un appartamento, su cui si favoleggia molto, poiché ospita
spesso personaggi di alto rango che con gli altri clienti non condividono nemmeno il garage. In pubblico non si fanno mai vedere. Oggi il Rosa Alpina è l’unico albergo di alta gamma in Alto Adige ad aver abolito la mezza pensione, non ritenendola più adeguata al profilo dell’hotel e all’obiettivo di puntare ad un hotellerie di gran classe. Seppure l’albergo conserva un’anima fortemente legeta alla valle e lo si vede dall’utilizzo di materiali tradizionali negli arredi: legno, lana, loden e mobili dell’artigianato contadino. Paul ha anche costruito una centrale idroelettrica ed è stato il fondatore del Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano, inaugurato nel 2011 e dedicato all’orso preistorico dolomitico. Dire che la famiglia Pizzinini ama la Val Badia è persino riduttivo, perché la valorizzazione di questo territorio alpino straordinario è il suo stesso motivo di vita.
dei nostri amici
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L’ESPERTO
A nimali
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IL VETERINARIO
Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*
www.lapiazzaweb.it/category/animali A cura del dott. Gildo Baroni
I vermi intestinali del cane e del gatto
Educazione e cani (prima parte)
“Educato correttamente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa affermazione dell’umorista americano Ford contiene una grande verità, ovvero educare un cane significa prima di tutto educare se stessi a capire il proprio amico a quattro zampe, imparare a conoscerlo, a rispettarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di seguire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispettare le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’attività che riguarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fondamentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quotidiana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e addirittura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educativo, io consiglio di rivolgersi ad un professionista appena il cane arriva a casa, sia che si tratti di un cane adottato già
con il patrocinio di
adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sottoposto ai vaccini): impartirgli sin dall’inizio corrette abitudini è senza dubbio più semplice rispetto ad una rieducazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatto. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addirittura obbligatoria, se si vive in città o se si tratta di cani impegnativi che mal guidati possono diventare difficili da gestire e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal proposito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto timoroso che scappa. Collegandoci alla massima iniziale, non dimentichiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gestito e ben voluto dalla collettività.
Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intestinali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo: 1. Ascaridi: sono i vermi intestinali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase finale della gravidanza e con il latte materno. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I vermi si insediano nell’intestino dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avviene prevalentemente attraverso le pulci. 3. Tricuridi: infettano animali di tutte le età. Gli adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. Le larve possono anche entrare nell’organismo attraverso la pelle o trasmesse con
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
il latte materno. Le verminosi intestinali rivestono particolare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove possono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fino ad arrivare, in caso di infestazioni massive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggetto. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infestazione non mostra sintomi particolari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, dimagrimento e diarrea di varia entità. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglottidi della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intestinali il veterinario di fiducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi ottimi prodotti, compresse o creme per via orale, fialette da applicare sulla cute o soluzioni iniettabili contro i parassiti più comuni. Normalmente effettuando un paio di trattamenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ulteriori terapie.
Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: gildo.baroni@clinicaveterinariabaroni.com
ADOTTAMI APO è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ un cane buonissimo! E’ adatto a famiglie anche con bambini piccoli e persone anziane, va d’accordo con gli altri cani. Adora le coccole e stare in compagnia delle persone.
CORTEZ è un segugio maschio sterilizzato. E’ strepitoso!! Buono, coccolone e socievole. E’ un vero tesoro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatto a famiglie anche con bambini.
LILLA è una meticcia sterilizzata, taglia media. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in difficoltà. E’ un cane a cui piace tanto stare in compagnia delle persone.
MASCÒ è un meticcio di taglia media. Adora stare in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie composte da adulti. Venite a conoscerlo!
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KENZO è un cucciolone di 7 mesi. Allegro, vivace e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Adatto a famiglie anche con bambini. Venite a conoscerlo!
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DIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE
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diritto civile
Risarcimento del danno da morte per omicidio colposo
Danno da vacanza rovinata
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Avv. Giovanni Fiaccabrino
a morte improvvisa di un proprio caro è sempre un riportata Tabella adottata dal Tribunale di Milano: A favoevento che lascia un vuoto e apre un dramma inso- re di ciascun genitore per morte di un figlio e viceversa stenibile dal punto di vista psicologico e a volte anche da 164.000 euro a 328.000 euro, a favore del coniueconomico. La legge riconosce ai prossimi congiunti di una ge (non-separato) o del convivente da 164.000 euro a vittima di omicidio colposo (incidente stradale, sul lavoro o 328.000 euro, a favore di ciascun fratello per morte di malasanità), il diritto ad ottenere il risarcimento dei danni un fratello da 23.750 euro a 142.400 euro, a favore di subiti. Il risarcimento del danno non corrisponde, come ciascun nonno per morte di un nipote da 23.750 euro a spesso si ritiene, ad una divisione tra gli eredi di una som- 142.400 euro. La quantificazione economica del risarcimento viene ma astrattamente corrispondente al valore della vita persa, ma ad “una moltiplicazione di risarcimenti per quanti sono proporzionata tenendo in considerazione i criteri correttivi: età (della vittima e del parente), convivenza (della vittima i parenti” anche se non sono eredi. Ad esempio, il risarcimento di un fratello o di un ge- con il parente) ed esistenza in vita di altri familiari dello nitore della vittima non diminuisce in alcun modo il risarci- stesso grado di parentela della vittima. Il risarcimento può mento del coniuge o dei figli poiché ogni singolo parente subire una diminuzione percentuale per eventuale concorso ha diritto a ricevere il ristoro del proprio dolore per la per- di colpa della vittima. Per quanto riguarda la prescrizione dita subita senza che venga intaccato quello di un altro del diritto al risarcimento del danno, la richiesta va inviata congiunto. Il risarcimento deve comprendere sia il Danno per la prima volta entro il termine massimo di 14 anni (o non patrimoniale (danno morale, danno alla salute etc.) 20 anni in caso di omicidio colposo aggravato da guida in sia il Danno patrimoniale (spese funerarie e perdita delle stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti), salvo il utilità economiche che il defunto destinava alla famiglia). caso di sentenza penale passata in giudicato. Per la quantificazione del risarcimento del danno Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it morale da morte viene prevalentemente applicata la sotto Avv. Giovanni Fiaccabrino - Tel. 049/8713351 – giovanni.fiaccabrino@studiofiaccabrino.it Piazzetta della Garzeria, 8 – Padova
fiscalita’, norme e tributi
a cura di A.P.I.V.
Avv. Fabiola Fara - studio legale Fara pesetti
on il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve per il disservizio. affrontare il problema del danno cagionato al turista In caso di mancato godimento della vacanza, il predall’impossibilità di godere pienamente del viaggio giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o godere solo parzialmente del soggiorno. ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il viaggiatore. contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i dell’inadempimento di controparte. quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli Il danno esistenziale subito, invece, non può essere inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga- determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere fornire la prova dello stress subito a causa del mancato o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il al momento dell’acquisto del soggiorno). turista manifesta al rientro alla vita quotidiana. Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu- equitativa. zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio- prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rienne perduta. tro dal viaggio. Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email farapesetti.studiolegale@gmail.com
diritto tributario
Il ravvedimento operoso 2015
La prescrizione delle tasse
- dopo 2 anni: sanzione del 4,2%; ontinuando nella nostra disamina dei rimedi esperibili - Oltre 2 anni: sanzione del 5%; nell’ ipotesi che Vi siate trovati nella situazione di aver Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della omesso un pagamento dovuto all’ Erario, o di esserVi dimenticati una scadenza, parleremo, questo mese, del rime- sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare dio, c.d. del “Ravvedimento Operoso”. Anche su tale Istituto anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a la legge di Stabilità 2015 ha inciso profondamente, con la partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere conseguenza che, da quest’anno, i contribuenti possono sana- effettuato e sino al giorno di effettivo versamento. In pratica, con le nuove regole il Fisco concede la possire i mancati versamenti fiscali, con sanzioni ridotte, senza limiti di tempo, e che le cause ostative all’utilizzo del ravvedimento bilità di ravvedersi anche senza limiti di tempo, con sanzioni operoso vengono limitate al solo caso in cui al contribuente sia sempre ridotte, al massimo il 5% e la sanzione piena, del stato già notificato un atto di liquidazione o un avviso di accer- 30%, resta applicabile esclusivamente nel caso di accertamento (con la conseguenza che un contribuente che abbia tamento. In conseguenza, dal 31 Dicembre 2015 viene subito un’attività di ispezione e verifica da parte dell’ Agenzia abrogato l’istituto dell’acquiescenza integrale ai Pvc, gli inviti o della GdF, potrà ancora usufruire del ravvedimento opero- al contraddittorio e a tutti gli atti definibili emessi dall’Agenzia so per sanare la propria posizione, prima che il conseguente delle Entrate (non preceduti da Pvc o invito). Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della accertamento gli venga notificato). I termini per usufruire del sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare ravvedimento e le relative sanzioni, così divengono: - Pagamento entro14 giorni: sanzione dello 0,20% gior- anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere naliero; effettuato e sino al giorno di effettivo versamento - dopo 30 giorni: sanzione ridotta del 3%; - dopo 90 giorni: sanzione ridotta del 3,3%; Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it - dopo 1 anno: sanzione del 3,75%; A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi delle Venezie Centro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Creditizia - Amministrazione del Personale – Successioni Sede: 30030 Martellago (Ve), P.zza Vittoria 97 - Info: apivtrieste-confesercentipartner@yahoo.it - Cell: 348.3161877
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n quanto tempo si prescrivono le tasse? La prescrizione è la sanzione per non aver esercitato un diritto nei termini. Un credito prescritto è dunque un credito estinto. In questo articolo ci occupiamo dei termini di prescrizione dei crediti oggetto di cartelle esattoriali. Decorsi tali termini, senza che sia stato notificato al contribuente un atto interruttivo (lettere di messa in mora, avvisi, cartelle), i crediti si estinguono. Diversa dalla prescrizione è la decadenza, cioè la sanzione per non aver esercitato una determinata azio-
Avv. Alberto FErri
ne necessaria ad acquisire un diritto. In tema di riscossione tramite cartelle esattoriali (quelle cioè notificate da Equitalia), prescrizione e decadenza spesso vengono confuse. Vediamo allora come si traducono: se Equitalia non ha notificato alcun atto interruttivo il diritto si prescrive e non sarà possibile in alcuna maniera pretendere il pagamento; se invece Equitalia non notifica avvisi e cartelle entro certi termini decade comunque dalla possibilità di riscuotere ma il credito rimane in piedi e dovrà essere fatta una causa ordinaria.
Di seguito elenco i termini di prescrizione di determinati tributi • Contributi INPS 5 anni (10 per contributi anteriori al 1 gennaio 1996 e per somme aggiuntive) • Contributi INAIL 5 anni • IRPEF 10 anni • IRAP 10 anni • IVA 10 anni • IMU, ICI 5 anni • TASI, TARSU, TOSAP e altri tributi locali 5 anni
• Sanzioni per violazione al codice della strada 5 anni • Bollo auto 3 anni • Canone RAI 10 anni • Diritti annuali C.C. 10 anni (5 per sanzioni) Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it
Studio legale Avv. Alberto Ferri - Tel. 041 540 2655 – avv.ferri@gmail.com Piazza Vittoria, 97 – Martellago (Ve)
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L’Editoriale PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA dott. alessandro De Carlo*
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Prima di entrare in palestra, passare dal medico Cheratocono x e lente a contatto
xPostura corretta a scuola Continua a pag. 35
’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua identità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e aliena, è necessario costruire una vera cultura europea. Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifiche a regolamenti e statutari comunitari. La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo questo editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se conoscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affidarsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è sufficiente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infinito: 500 milioni di persone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però finché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, finché non sarà normale – ad esempio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire. *Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto
xDifficoltà di apprendimento ed autostima Continua a pag. 35
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L’opinione NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZI
N
di Dott. Bruno Noce*
egli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rappresentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verificano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione. L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fine di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coinvolge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato. Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifico che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica. La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima figura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali. *Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo
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L’intervento CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALI QUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO? di Francesco Noce*
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i sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere l’ obbligo della certificazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argomento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certificazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certificato riguarda a) gli alunni che svolgono attività fisiche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fisiche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affiliate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certificazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certificato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certificato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono specificati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio cardiovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certificato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affinché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fini della sussistenza o meno dell’obbligo del certificato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certificazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affiliate al Coni dovranno esser muniti di certificato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fisiche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certificato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fisico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fisica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa definizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certificato e i costi derivanti hanno reso complesso e più difficile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certificato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,finalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affiliati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certificato medico per la loro frequenza. Di più: il certificato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certificato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certificazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certificato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certificato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato. *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo
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Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista
Difficoltà di apprendimento ed autostima: come interrompere il circolo vizioso
ia per gli agonisti che per gli amatori una preparazione sportiva finalizzata alla ottimizzazione e pianificazione scientifica degli allenamenti deve assolutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desiderano poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per migliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fisiche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile praticare l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzionale è la misurazione di alcuni specifici parametri fisiologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientificamente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali. Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi obbligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo: • La soglia anaerobica • Il VO2 Max • La potenza espressa in Watt
La volta scorsa, abbiamo parlato di difficoltà nell’apprendimento della lettura e della scrittura, nella comprensione del testo e nel rispetto delle regole. Che consigli possiamo dare ai genitori? “Intanto quello di non sottovalutare i segnali che osservano e ciò che viene riportato dagli insegnanti. In alcuni casi le difficoltà possono essere così evidenti da essere già state certificate come Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) da uno specialista; altre volte possono essere più difficili da identificare. Dobbiamo infatti tenere conto che siamo di fronte a bambini spesso molto intelligenti che appena si accorgono di avere delle difficoltà, trovano il modo per distogliere l’attenzione dell’adulto da queste ultime, con tutte le conseguenze che ne derivano”. A che tipo di conseguenze vi riferite? “Proviamo a pensare a quali effetti devastanti possa avere sull’autostima la convinzione di non essere “bravi” quanto i compagni. Si instaura un circolo vizioso per cui questi bambini
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L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di frequenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un
Il Dott. Augusto Brusomini
determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max). In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifici, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità. Buon allenamento. Dott. augusto Brusomini specialista in Medicina dello sport Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd) www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688
Dott.ssa Ilaria Tognon e dott.ssa Maria Valeria Pes
non provano più a fare le cose per paura di sbagliare e deludere nuovamente. D’altra parte se non si esercitano, le difficoltà non migliorano mai!”. Come si può interrompere questo circolo? “Attraverso una valutazione neuropsicologica che analizzi le difficoltà e le potenzialità di ciascun bambino. È il punto di partenza che serve per programmare un trattamento specifico volto a ridurre i deficit individuati e a trovare delle strategie compensative permettendo al bambino di migliorare le sue prestazioni scolastiche”. Dott.ssa ilaria tognon - Psicologa con orientamento neuropsicologico, Psicoterapeuta Dott.ssa Pes Maria Valeria - Psicologa con orientamento neuropsicologico tel. 347 5150001 - Padova e provincia ambulatorioneuropsicologia@gmail.com
Cheratocono e lente a contatto Postura corretta a scuola
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a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: Epitelio membrana di Bowman Stroma membrana di Descement Endotelio Questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa ( problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il Cheratocono che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra- Stromali. E nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono, esso evidenzia , in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido
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e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato. ottico optometrista Barbara Micaglio ottica optometria Barbiero Via Montello 2 30033 Noale (Ve) - tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: otticabarbiero@libero.it - www.otticheriunite.com
Perchè stare attenti alla postura Il bambino o ragazzo raggiunge la maturità fisica solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifica in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educare i bambini ad una postura corretta in modo da: evitare problemi alla schiena in età giovanile; prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro fisico non riuscirà più a compensare: scoliosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni; limitare i vizi posturali che possono provocare problemi anche a livello delle articolazioni; Una posizione scorretta deve essere mantenuta per un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da deficit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto. Studi recenti hanno constatato che il 50-60% delle alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese. Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una buona salute fisica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto importante mantenere una corretta postura a scuola e quindi bisogna comportarsi di conseguenza:
educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche; approfittare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio figlio; evitare di portare gli zaini su una spalla sola; limitare carichi troppo pesanti nelle cartelle; alleggerire gli orari e rendere le lezioni più piacevoli e interattive; migliorare la preparazione dei docenti riguardo la postura; aumentare le ore di educazione fisica, rendendola però anche più professionale; rivolgersi a personale qualificato al di fuori della scuola per consulenze e consigli pratici professionali
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38 A tavola
A tavola 2 la rubrica di cucina
CROSTATINA DI BRISEÈ CON INSALATA DI POLIPO SU CREMA DI SEDANO Perché servire il polipo in insalata nella solita triste ciotolina, quando si può scegliere una base croccantina e stuzzicante?! L’insalata di polipo l’abbiamo preparata in un modo semplice e classico: leggera, ma gustosa e profumata grazie all’utilizzo di ingredienti con un sapore che si distingue (pomodori secchi, olive e limone). Il sedano, sinonimo di freschezza nelle insalate, non è stato mescolato al pesce, ma trasformato in una morbida crema, che ha così aiutato a legare la base con la farcia. Delle tartellette insolite, ma ideali da servire in questa stagione ormai agli sgoccioli: di mare, profumate e decisamente poco impegnative, sia nella preparazione, sia nelle calorie!
Ingredienti per 5 crostatine 230g pasta briseè già stesa 450g polipo intero 20g olive verdi e nere a rondelle 2-3 pomodori secchi scorza di limone 1 spicchio d’aglio e in polvere
alloro sedano fresco prezzemolo tritato peperoncino semi di sesamo olio evo sale, pepe bianco
Procedimento Nella pentola a pressione scaldare l’olio con l’aglio e l’alloro. Aggiungere il polipo, ben lavato, il peperoncino, prezzemolo, sale e pepe e 3 bicchieri d’acqua. Dal fischio della pentola cuocere per circa 20 minuti. Lasciar raffreddare e tagliare a pezzetti; condire con le olive, i pomodori secchi (lasciati in ammollo per qualche ora in acqua e aceto balsamico), le scorzette di limone, i semi di sesamo, peperoncino, olio, sale e pepe. Frullare il sedano con olio, aglio e sale, fino ad ottenere una morbida cremina. Foderare con la pasta briseè gli stampi per tartellette e cuocere in forno, con funzione statico a 180°, per circa 20 minuti, finché non risulta dorata. Farcire le crostatine disponendo alla base un cucchiaio di crema di sedano e poi l’insalata condita di polipo; tenere in forno spento fino al momento di servire.
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MANUELA E SILVIA BIZZO