Padova nordovest lug2014 n95

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di Padova Nord-Ovest

1994 - 2014

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Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - Terrazze Irrigazione automatica Potatura aeree con piattaforma e Tree climbing Abbattimenti Trattamenti antiparassitari con Endoterapia

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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.95 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Vigonza Il Pd chiede più chiarezza nei conti pubblici pag.

Rubano Nuove idrovore per 2 milioni e 250mila euro

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www.lapiazzaweb.it

Salute Sanità Ambulatori Ferie serene pediatrici, se corpo e mente verso la nuova sono saniverifica

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L’EDITORIALE

codiverno, amianto per le strade dopo la pioggia

Turismo, il Veneto nel web di Ornella Jovane*

Amianto delle ex-officine Galato. La rabbia dei residenti è tornata nuovamente sul problema eternit dello stabile abbandonato, quando poche settimane fa uno dei tanti violenti temporali che ha caratterizzato questa “anomalia”. pag. 8

Limena vuole il nuovo ospedale

“Più che favorevole alla progettazione del nuovo ospedale nella zona attigua a corso Australia”. Giuseppe Costa, sindaco di Limena, commenta il cambio di rotta della nuova Amministrazione comunale patavina. pag.

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Cadoneghe aumenta i fondi per il sociale

Nel bilancio risorse in più per 265 mila euro Tasi al 2,1 per mille e modelli precompilati

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resentato al Consiglio comunale il bilancio di previsione 2014. Un dato generale emerge su tutto: il documento programmatico 2014 non solo non taglia il sociale, l’assistenza e l’attenzione ai più deboli, ma anzi aumenta le risorse a disposizione per un settore considerato dall’Amministrazione comunale una voce di spesa ineludibile. “Nonostante il difficile quadro generale, che vede ormai i trasferimenti dello Stato sempre più ridotti rispetto alle esigenze locali – dice il sindaco Miche-

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Un capitolo importante riguarda la Tasi, che per gli immobili adibiti ad abitazione principale avrà un’aliquota fissata al 2,1 per mille: “Questa amministrazione ha tenuto in debito conto le esigenze delle famiglie e in particolare di chi ha difficoltà economiche. – spiega l’assessore al Bilancio Denis Giacomini – E infatti, oltre a fissare una aliquota piuttosto bassa, abbiamo introdotto anche alcune detrazioni: 60 euro per ogni figlio da 0 a 18 anni residente nel nucleo familiare del contribuente”. pag. 9

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le Schiavo –, siamo riusciti a proporre uno schema di bilancio completo, realistico e strutturato, che non va affatto a intaccare i servizi essenziali alla collettività, anzi li implementa: siamo orgogliosi di continuare a dedicare molta attenzione al sociale, tanto che nel 2014 investiremo in questo settore quasi 1.700.000 euro”. Per la precisione, le spese dedicate al sociale passeranno da 1.405.000 euro a 1.670.000 euro, somma che rappresenta il 24% delle spese correnti.

l Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turistico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprezzata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete. Rimbalzando online, cresce la popolarità del Veneto e si diffonde in modo “virale” la sua buona reputazione come meta turistica. Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità. Il web non solo come vetrina di promozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare flussi turistici interpretati da punti di vista diversi. E’ questa la nuova frontiera che riguarda sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza. *o.jovane@lapiazzaweb.it

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane di Salvatore Mazzocca*

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l D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario. *Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

continua a pag.

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L’INTERVENTO

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Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

Dopo una lunga agonia il colpo di scena cancella 104 anni di storia del Calcio Padova. Il mese scorso la società Padova non si è iscritto al campionato di Lega Pro. A questo punto sembra inevitabile il fallimento della società biancoscudata, dopo 104 anni e 6 mesi di storia. Un triste epilogo per la storia squadra cittadina. All’ultimo istante è venuto meno l’apporto fondamentale dei potenziali finanziatori e la società ha gettato la spugna, rinunciando all’iscrizione e sollevando una ridda di polemiche. Continuerà invece l’attività del settore giovanile. Crisi

TERME EUGANEE CURE DIMEZZATE La crisi si fa sentire sulle cure alle Terme Euganee. Per otto anni, dal 2005 al 2013, il polo di Abano e Montegrottto ha dimezzato la quantità di fango ad uso termale pescato dalla cava del lago Costa di Arquà Petrarca. Un dato significativo che, se da un lato consente alle località termali euganee di non dover cercare nuove cave, dall’altro è una spia della crisi che si riflette sull’attività degli stabilimenti. Politica

SALVINI SEGRETARIO DELLA LEGA NORD

Matteo Salvini sarà segretario federale della Lega Nord fino al 15 dicembre del 2016. Lo ha deciso il Congresso federale riunito a Padova lo scorso 20 luglio che ha votato l’estensione del suo mandato. L’assise di oltre 400 delegati ha approvato un ordine del giorno letto da Roberto Calderoli e redatto dalla commissione Statuto in cui si delibera che «il segretario eletto nel congresso straordinario il 15 dicembre scorso a Torino dura in carica fino al 15 dicembre 2016». L’odg è stato approvato a maggioranza, con un solo voto contrario.

I costi, ovviamente sarebbero e sono, a carico delle sole aziende, che dovranno sottoscrivere un contratto di installazione del Pos con un istituto bancario. La norma non è chiara. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Di fatto si introduce una possibilità per il consumatore, ma non si prevede un obbligo diretto per l’impresa che potrà concordare con il cliente le forme di pagamento in tal senso rimane la possibilità di pagamenti in contanti fino a 999 euro. Non essendoci sanzioni per quanti non si adeguassero, il problema per l’impresa è di concordare prima con il cliente la forma di pagamento per evitare equivoci o irrigidimento da parte della clientela. Siamo convinti che non sono queste le forme per combattere l’evasione fiscale, al contrario, appaiono come ulteriori gabelle per le imprese a vantaggio del sistema bancario. Introdurre il pagamento elettronico come avviene in tutto il resto d’Europa, non è solo un fatto tecnico. E’ un fatto culturale, che può trovare una sua diffusione anche grazie a forme di agevolazione che favoriscano e facilitino questa forma di pagamento. Se però i costi dei contratti e le commissioni, saranno solo a carico delle imprese questo non ne agevolerà la diffusione. Se fosse stato un obbligo inderogabile, avrebbe dovuto prevedere il contingentamento dei costi e delle commissioni. Queste norme allontanano e deteriorano il rapporto tra cittadino, imprenditore e il fisco, in quanto si rischia di criminalizzare sia il cliente che non richiede la ricevuta, sia l’impresa. La grande evasione non si annida nel pagamento di somme irrisorie da parte di anziani o giovani che magari non possono permettersi un conto corrente e neppure usare la carta di credito dei genitori. Perché non promuovere una grande campagna promozionale tra i giovani, offrendo gratuitamente l’apertura di un conto corrente con carta di credito a costo zero e zero commissioni? Alle imprese invece permettere l’installazione a costo zero o irrisorio dell’apparecchio elettronico e commissioni zero. Come Associazione Artigiani, l’’idea che proponiamo è di ottenere condizioni particolari per i nostri iscritti garantendo condizioni vantaggiose. Non sarà questa norma a combattere l’evasione fiscale, al contrario, provocherà come abbiamo potuto registrare tra le imprese, un ulteriore allontanamento verso le istituzioni. Meglio sarebbe stato non introdurre nulla. Ciò avrebbe dovuto essere previsto. Ma dove vivono quelli che fanno norme di questo tipo? Salvatore Mazzocca - Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del brenta”

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Padova Nord-Ovest Nordest vigonza Lavori in corso per sistemare le scuole

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Ospedale di padova

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Il sindaco Bitonci rimette tutto in discussione

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La Regione frena e il referendum separatista non aiuta

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La provincia di Padova, come tutte le altre province d’Italia, in seguito alla riforma diventa ente di area vasta di secondo livello, cambiando la modalità d’elezione degli organi, che non è più diretta ma diventa un’elezione di secondo livello. Le elezioni del consiglio e del presidente della Provincia di Padova si terranno il 28 settembre 2014. Con l’elezione dei nuovi organi decadono contestualmente presidente e giunta, prorogati a titolo gratuito. Sono candidati tutti i sindaci dei Comuni della provincia e gli elettori sono i sindaci e tutti i consiglieri comunali. Alla fine di agosto, dunque, saranno resi noti i termini per il rinnovo degli organi. Appuntamenti

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Padova originale anima l’estate 2014 con due suoi itinerari “a data fissa” rivolti a tutti coloro che, singolarmente o in compagnia, vorranno visitare Padova con un occhio diverso. Gli appuntamenti si terranno tutti i sabati pomeriggio e le domeniche pomeriggio di luglio, agosto e settembre. Previste visite guidate, anche in barca, ai principali luoghi della città raccontati in maniera originale e inedita. Info www.padovaunica.it, tel. 049 2010080.

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Provincia

Cinema e arte, anticipazioni di festival e grandi mostre

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Confermato anche per la prossima stagione invernale 2014/2015 il progetto “Sport & Benessere nella terza età” alle Thermae Abano Montegrotto. L’iniziativa dal prossimo dicembre farà convogliare ancora una volta i cittadini dei Comuni del Padovano con più di 55 anni alle Terme Euganee. I corsi avranno una durata di 7 settimane e si svolgeranno nelle mattine e nei pomeriggi dei prossimi dicembre, gennaio e febbraio secondo una suddivisione oraria di lezioni che potranno accontentare tutti i gruppi di adulti ed anziani coinvolti dagli Assessorati alle Politiche Sociali dei paesi richiedenti.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 redazione@givemotions.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza, Limena, Villafranca Rubano per un numero complessivo di 27.079 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 luglio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese I DATI La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Quattro anni dopo, 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni, il divario è stato più che dimezzato e ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata

Veneto, verso l’azzeram

di Alessandro Abbadir

A Venezia si è tenuto il summit europeo “Digital Venice” che ha fissato gli obbiettivi del settore per il 2020

Per creare un’Europa digitale servono 300 milioni di euro. Nel 2013 sono stati investiti 15 milioni

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ecnologia digitale, in Veneto le cose vanno per il verso giusto, ed entro quest’anno dovrebbero essere centrati gli obbiettivi fissati dalla Regione. Sarà azzerato così il “digital divide” a tutti i cittadini e le imprese venete cioè sarà garantita una connettività tra i 2 e i 20 mega. Per il 2020 sono fissate però altre mete ambiziose. L’anno in corso (con un ritardo al massimo per l’inizio del 2015) sarà dunque un anno decisivo, scomparirà finalmente il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso. Il quadro della situazione lo ha delineato con delle analisi ad hoc il Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianificato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati

Le novità emerse aLLa manifestazione di venezia

Arrivano gli evangelizzatori del web

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e sorprese all’interno della prima edizione del “Digital Venice” non sono mancate. Google infatti ha dato la notizia di aver selezionato 104 “evangelizzatori”, cioè 104 giovani laureati pronti a digitalizzare le piccole imprese del made in Italy. I 104 under trenta verranno ospitati per sei mesi in 52 camere di commercio in tutta Italia e saranno a disposizione delle piccole e medie imprese che vorranno. Dopo uno stage, i giovani saranno all’opera dall’1 settembre per integrare le vetrine (già presenti) con la vendita online. Ma l’obiettivo degli “evangelizzatori” sarà anche quello di portare nuove piccole imprese in rete. Le richieste per questi giovani sono disponibili su www. eccellenzeindigitale.it. Infine i numeri di “Digital Venice” sono stati davvero positivi La prima edizione si è conclusa con successo. Dal 7 al 9 luglio il traffico con la rete VeniceConnected è stato aperto senza la necessità di autentificazione. Si è registrato così un incremento del 50% del traffico medio. Mille e cinquecento persone, tra organizzatori ed partecipanti, sono state presenti agli eventi; 800 hanno soggiornato in città per due giorni. Sono arrivate così spese per 2.500 biglietti di mezzi pubblici in più e 350 taxi privati. Il Comune pensa già ad una seconda edizione nel 2015. A.A.

così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, sono stati chiusi 68 cantieri, 61 sono in lavorazione e sono pronti a partire altri 7 cantieri. Il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto, in accordo col ministero dello Sviluppo economico, ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Ed entro la fine dell’anno anche il rimanente 7,2 % del territorio sarà coperto dalla banda larga. Ma come detto, ora gli obbiettivi sono ancora più ambiziosi e sono stati delineati proprio a Venezia ad inizio luglio al summit europeo “Digital Venice”. Sono stati consegnati così alla multinazionali e ai governi presenti al simposio dieci raccomandazioni redatte dai giovani provenienti da 24 paesi d’Europa. Si è stilata la Carta di Venezia, in cui è auspicato per il 2020 priorità come l’accesso libero e indiscriminato al Web da parte dei cittadini, l’eliminazione del roaming telefonico (il sovrapprezzo sulle tariffe), nessuna barriera fiscale su pagamenti e copyright, alta velocità per tutti entro il 2020, cybersicurezza, big data e servizi cloud (le cosiddette nuvole) comuni per le aziende, città intelligenti con contenimento delle spese energetiche, trasparenza

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e partecipazione dei cittadini, e-skills per i giovani, start up efficaci e una pubblica amministrazione moderna. Il summit che ha aperto il semestre Ue a guida italiana ha visto riunito a Venezia il gotha delle aziende tecnologiche internazionali e nazionali. C’erano così accanto al premier Matteo Renzi, Neelie Kroes, commissario all’Agenda digitale per l’Europa, i manager delle Telco europee (Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Vodafone, Wind e Tre), i responsabili europei di Google e Facebook, i rappresentanti delle multinazionali Ict come Microsoft, Hp, Ibm, Cisco, Alcatel, Ericcson. I manager presenti hanno detto la loro però, e ognuno con angolature e visioni diverse delle priorità da raggiungere. Vittorio Colao, responsabile di Vodafone ha ricordato il grande piano di investimenti del gruppo: 3,6 miliardi per i prossimi due anni in Italia con l’obiettivo di portare la connettività 4G al 90% della popolazione e la fibra per la rete fissa a 7 milioni di famiglie. Colao ha chiesto un contesto normativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo e regole comuni per operatori di telecomunicazione. Burocrazia zero è invece la necessità prima per Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind. Infine secondo Cesar Alierta di Telefonica per creare un’Europa digitale per il 2020 servono 300 miliardi, e il settore ne ha investiti 15 nel 2013. Cioè solo il 5%.

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Argomento del mese 5 La storia

mento del “digital divide” Il progetto “Digitali per crescere” Microsoft e l’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme

Il Laboratorio di esperienza digitale per giovani e imprenditori

“E

siste una stretta correlazione tra innovazione e crescita: le piccole imprese italiane che abbracciano il digitale hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore al 13 per cento in termini di fatturato e del 10 per cento in termini di occupazione, rispetto a quelle che lo utilizzano poco”. L’innovazione e le nuove tecnologie come motore propulsivo dell’economia, che smuove e fa reagire anche il mercato del lavoro: è la tesi che ha ispirato il progetto nazionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello dello Sviluppo economico, “Digitali per crescere”, con cui Microsoft si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese puntando sulla formazione di giovani e Pmi. I primi risultati e i dati di uno studio ad hoc sono stati diffusi dall’amministratore delegato Carlo Purassanta che ha illustrato, in occasione di “Digitale Venice”, il summit europeo di inizio luglio, il nuovo Laboratorio di esperienza digitale (Led) realizzato insieme con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che avrà sede a Mestre, in via Torino, nel nuovo campus scientifico dell’Ateneo. Si tratta uno spazio in cui le piccole e medie imprese, i professionisti veneti e i giovani potranno ricevere formazione gratuita sulle tecnologie di ultima generazione. Sarà possibile incontrare partner Microsoft e i suoi esperti ma anche i ricercatori di Ca’ Foscari per ricevere consulenza e dare avvio a progetti di innovazione. Il laboratorio sarà uno spazio di confronto e formazione anche per gli studenti dell’Università. “Siamo entusiasti di collaborare con Microsoft e siamo convinti che il Led di Venezia rappresenterà un importante punto di riferimento per le imprese e i giovani del territorio” ha commentato durante la sua presentazione il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Carraro. L’iniziativa “Digitali per crescere” è stata lanciata a fine ottobre 2013 ed ha già visto l’apertura di 6 Laboratori a Pisa, Roma, Napoli, Milano, Bari e Torino, raggiungendo 600mila imprese e formandone oltre 6mila.

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Da “smanettone” a imprenditore

Creatività e tecnologia un connubio vincente “N

on avrei mai pensato che sarei diventato imprenditore, ma la mia passione per la tecnologia e i computer mi ha fatto fare il salto di qualità, e ora gestisco una impresa con un collega, che fa dell’aggiornamento all’innovazione un punto di forza”. A dirlo è Giorgio Scocco 42 anni tipografo residente a Camponogara (Venezia), sposato con due figli, che con i primi computer e mac ha cominciato a lavorarci dalla fine degli anni Novanta, quando cioè l’accesso alla tecnologia era visto dai più come un affare per iniziati, cioè per pochi appassionati. Il “lavoro vero” era opinione comune allora, si basava su altro. Ora tutto è capovolto rispetto alla mentalità di quegli anni, e le urgenze sono chiare. ”Troppo spesso - spiega Scocco - sento dei colleghi lamentarsi per lo scarso accesso a sistemi di banda larga e internet veloce nei territori dove hanno la loro attività e hanno ragione. Il discrimine nel futuro in campo lavorativo non sarà più l’abbassamento del costo del lavoro stile anni Novanta e 2000, ancor oggi perseguito con insistenza da imprenditori miopi e che ha portato il sistema produttivo veneto nel baratro, ma l’adeguamento costante a tecnologia ed innovazione. Solo su questo versante la creatività italiana potrà continuare ad essere competitiva e a non avere rivali sul mercato“. Scocco racconta la sua storia, un esempio di come la passione per la tecnologia possa realizzare un sogno, quello di fare l’imprenditore. “La mia passione per i computer – dice – è nata quando avevo 13-14 anni perché di pc e tecnologia sono sempre stato appassionato. Ho cominciato ad utilizzarlo per giocarci. Il primo Pc lo condividevo con una amica. Ho capito fin da subito però che poteva essere uno strumento formidabile nel mondo del lavoro. Ora quasi nessuna azienda può farne a meno, ma allora chi proponeva questi strumenti di lavoro alle aziende della nostra zona, veniva considerato spesso uno stravagante”. Scocco racconta l’evoluzione del suo lavoro nel corso degli anni, un’evoluzione che ha seguito di pari passo l’innovazione tecnologica dell’ultimo quarto di secolo. “Ho Iniziato a lavorare – spiega – molto presto. Nel 1987 a quindici anni ho mosso i miei primi passi, come apprendista tipografo, in una storica tipografia della Rivera del Brenta. Nel 1990 vi è stata una svolta molto importante poiché si è finalmente passati al sistema computerizzato per la creazione e l’impaginazione di elaborati (acquistando il vecchio “Macintosh IIci, antenato degli attuali Imac). Questo ha segnato il mio futuro in quanto sono andato ad apprendere con tanto entusiasmo le nuove tecnologie formandomi a Verona, alla società leader allora per Apple Italia”. Si è trattato però solo di una prima tappa. “Da qui in poi, professionalmente con lo sviluppo dei sistemi tipografici e i vari aggiornamenti del Mac Apple, e, soprattutto con l’esplosione di internet è stata un’escalation”. L’arte grafica si è migliorata con l’uso di mac e programmi specifici che hanno permesso in questo settore la realizzazione di lavori, prima su incisione su pellicole sviluppate per la creazione di lastre, poi direttamente su lastre, per la stampa litografica. E’ arrivato così il salto di qualità, da tecnico sempre aggiornato a imprenditore. “Nell’agosto del 2010 - continua Scocco - assieme ad un mio collega, ho rilevato l’attività dove lavoravo. Ho realizzato il sogno di diventare imprenditore. Qui svolgo il mio lavoro di grafico cercando di essere sempre il più aggiornato possibile. I miei clienti immaginano e io creo e do sostanza ai loro desideri, con l’aiuto della tecnologia. Un connubio quello fra tecnologia e creatività, che è esplosivo e che sarà il vero motore di sviluppo dei prossimi anni. Prospettive che un tempo sembravano fantascienza. Questo mi ha permette di pensare in grande”. Lavorare con la tecnologia fa impresa insomma .Da anni nel nostro territorio gli esempi di chi ha fatto dell’aggiornamento informatico un motivo di avanzamento professionale sono tantissimi. Non si tratta più di giovani appassionati di Pc, i classici “smanettoni” stile anni Novanta, pionieri appassionati di tecnologia per passione. Ora sono cresciuti in tutti i settori professionisti che con l’informatica hanno aggredito il mercato e A.A. sul mercato ci sono rimasti riuscendo a fare impresa e con profitto.


6 Vigonza Manifestazione del Pd Presentati anche due esposti alla Corte dei Conti

“Chiarezza sui bilanci” Nel mirino le operazioni immobiliari della società pubblica e le recenti attività finanziarie locali di Manuel Glauco Matetich

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n una situazione di “spending review” e di austerità, il Partito Democratico di Vigonza non ci sta e batte i pugni sul tavolo della politica vigontina contro la gestione amministrativa e territoriale dell’attuale amministrazione in carica, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto. Di recente il Pd ha voluto organizzare una manifestazione di protesta davanti al municipio di Vigonza per chiedere chiarezza sui conti pubblici e contestare l’operato del consiglio comunale. “Abbiamo presentato due esposti alla Corte dei Conti circa la difficile situazione contabile del Comune di Vigonza – afferma l’avvocato Andrea Levorato, segretario della sezione del Partito Democratico vigontino - che è esposto finanziariamente per sostenere le operazioni immobiliari della STU Vigonza Sviluppo spa (società a totale partecipazione pubblica). Il rischio è che il Comune possa diventare insolvente e possa essere commissariato”. Sono queste le righe di denuncia che si leggono nel notiziario del Partito Demo-

La manifestazione del Pd davanti al municipio di Vigonza cratico: “Da anni il Partito Democratico denuncia quanto sta accadendo con interventi in Consiglio Comunale, articoli sui giornali, esposti alla Corte dei Conti. Non è una denuncia isolata perché sono seguite anche quelle di altre forze di opposizione ed adesso si sono aggiunte le dimissioni di persone che hanno un ruolo istituzionale all’interno della società. Il fatto grave è che il Comune di Vigonza, e quindi ciascun cittadino di Vigonza, sta garantendo le operazioni finan-

ziarie e le esposizioni bancarie della società in mano al Sindaco. Il Comune, nella prospettiva di dover tirare fuori i soldi, sta cercando finanziamenti. E come lo fa? Nel modo più classico: vendendo il patrimonio pubblico (quindi il nostro patrimonio) o trasformando aree agricole in aree da cementificare. La battaglia tra Pd e amministrazione comunale si presenta bella agguerrita, e vedremo come si concluderà.

I CANTIERI Intervento anche alla materna di San Vito

MATERNA DI PIONCA, LAVORI A BUON PUNTO

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nche se è agosto il comune di Vigonza non si ferma e continua quindi i diversi lavori pubblici già messi in programmazione o avviati. Infatti, l’agenda dei lavori in corso vede in primis la scuola materna di Pionca, ove la parte strutturale è oramai quasi definitivamente completata, La scuola materna di Pionca e anche i lavori sugli impianti funzionali di gestione sembrano essere arrivati a un buon punto. Il costo totale per la scuola di Pionca è ad oggi pari a circa 350 mila euro. Per l’area Comunale di Pionca, l’amministrazione di concerto con la società, predisporrà per fine estate un concorso di idee per giovani architetti per la riqualificazione urbanistica del centro. Anche un edificio scolastico è fermo con le “quattro frecce”, e sono già stati avviati i lavori per l’ampliamento della sua metratura totale. Lo stabile in questione è la scuola materna di San Vito. I lavori iniziati a maggio 2014 e costati circa 400 mila euro, dovrebbero terminare nel mese di settembre, dando così l’opportunità di usufruire della parte nuova destinata a spazi per le attività libere e per il riposo dei bambini. L’ultimo intervento sul fabbricato risale al 1995 e risultava quindi quanto mai opportuno procedere con l’intervento. Verranno realizzate due aule da 60 mq ciascuna su una superficie di circa 200 mq. Il nuovo edificio avrà la struttura portante interamente in legno e si conformerà secondo criteri energetici ottimali. Sono stati invece appena conclusi i lavori per la costruzione del terzo stralcio della pista ciclabile di via Carpane, percorso che collega Vigonza con la frazione di Barbariga, per una lunghezza totale di circa 1 kilometro e mezzo, e un costo totale pari a 800 mila euro. Altri progetti in via di definizione per una nuova viabilità, sono le rotatorie di via Foscolo e via Roma a Vigonza. M.G.M.

biblioteca aperta anche on line

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nche quest’anno la biblioteca del comune di Vigonza è aperta nelle domeniche estive. Visto il successo dello scorso anno e tenendo conto del grande afflusso di famiglie e di persone davvero appassionate della lettura che hanno frequentato la biblioteca comunale, l’assessorato alla Cultura del comune di Vigonza ha deciso di riproporre anche per quest’anno l’apertura straordinaria della biblioteca vigontina. La domenica dalle 9.30 alle 12.30 verrà data l’opportunità a tutti i cittadini vigontini di usufruire della biblioteca comunale. Saranno garantiti i normali servizi di prestito, consultazione e lettura in sede, iscrizione e di informazione bibliografica. Si potrà accedere al prestito di romanzi, saggi, manuali, fiabe, poesie, fumetti, cd, videocassette, dvd, audiolibri, alla lettura di giornali e riviste. Ma le novità non si fermano qui, è a disposizione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il nuovo portale online che consente l’utilizzo dei portali bibliotecari direttamente da dove ci si trova, oltre che dalle postazioni internet presenti nelle biblioteche che hanno aderito al progetto. Con questo servizio è anche possibile

prendere a prestito, direttamente da casa, con l’utilizzo del proprio dispositivo (computer, tablet) gli ebooks (libri in formato elettronico) che le biblioteche avranno acquisito, comprese le novità editoriali che il mercato normalmente offre. Il sistema digitale consente infatti di affiancare alle collezioni già disponibili per consultazione e prestito nelle biblioteche (libri, periodici, DVD, ecc.) anche le collezioni digitali, accessibili dagli utenti direttamente dalle loro postazioni personali, in autonomia e in modo gratuito. Per accedere al servizio è necessario possedere la tessera d’iscrizione ottenuta presso una qualsiasi delle cinquanta biblioteche associate nelle Reti provinciali PD2 e PD3. Per chi non fosse a conoscenza di dove sia situata, la biblioteca comunale di Vigonza è inserita in una splendida cornice all’interno del grande parco del Castello dei Da Peraga, in via Arrigoni 1, dove i visitatori possono trascorrere una domenica all’insegna del relax, con lo spazio giochi destinato ai bambini e la splendida opportunità di scegliere una lettura per il loro tempo libero. M.G.M.



8 Vigonza L’allarme La protesta dei residenti Preoccupazione a Codiverno per lo stato delle ex Officine Galato

Una minaccia quotidiana di Manuel Glauco Matetich

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on ne possiamo davvero più. Ormai questa situazione che dura da anni è divenuta insostenibile e noi residenti tutti insieme siamo pronti a fare un esposto alla Procura della Repubblica per disastro ecologico. Dobbiamo tutelare la salute nostra e dei nostri figli”. Sono le parole che uno degli abitanti di via Monte Nero a Codiverno di Vigonza ha voluto rilasciare in merito alla questione senza fine della presenza di amianto come copertura delle ex-officine Galato. La rabbia dei residenti è tornata nuovamente sul problema eternit dello stabile abbandonato, quando poche settimane fa uno dei tanti violenti temporali che ha caratterizzato questa “anomala” estate si è riversato veementemente sul quartiere, andando a scoperchiare e a catapultare pezzi di copertura di amianto per le vie residenziali del paese. Continua il cittadino: “Calcolando che in questa zona residenziale abitano all’incirca 1.000 e più persone, nei prossimi anni la sanità regionale molto probabilmente registrerà un numero affine di tumori. Non voglio allarmare nessuno, ma la probabilità di incidenza tumorale è altamente correlata con l’esposizione di fibre d’amianto incontrollate. Questo non lo dico io, che non sono nemmeno un chimico o un dottore specializzato, ma l’OMS, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’amministrazione comunale al corrente dello stato precario della copertura dello stabile ha sempre temporeggiato per l’intervento e per una bonifica totale”. Come ci conferma uno dei referenti del movimento “Lasciateci respirare”, gruppo di cittadini formatosi con l’intento di bloccare i danni causati dalla presenza di eternit, le polveri sottili formatesi dal deterioramento delle lastre di amianto del tetto, sospinte dal vento e dall’aria, diventano una minaccia concreta, ponendo così a rischio di esposizione un

L’EVENTO

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Si mobilita il comitato “Lasciateci respirare” che ha raccolto diverse lamentele da parte delle famiglie

L’area adiacente all’ex officina, i residenti sono preoccupati per la dispersione di polvere di amianto numero considerevole di famiglie, ma ad oggi molte persone del paese sembrano non aver ancora capito la gravità della situazione. “Noi non abbiamo nessun colore politico – afferma uno degli appartenenti di “Lasciateci respirare” – ma vogliamo solo vivere in un ambiente sano, e quindi speriamo che qualche partito politico in lizza per le elezioni comunali sappia ascoltare la nostra voce e prendere la nostra causa come vero impegno da realizzare. A differenza di quanto creda la maggior parte delle persone, la questione Eternit non riguarda solo il centinaio di famiglie dei nuovi quartieri residenziali di via Monte Nero, Monte Santo e Monte Bello, che per primi hanno aderito al movimento, ma l’intero

paese”. E’ noto purtroppo analizzando i recenti rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità, come risulti in Italia un alto numero di decessi all’anno per tumore alla pleura causati dall’amianto. Risulta infatti accertato ormai da tempo che la dispersione delle fibre nell’ambiente circostante assume carattere di incontrollata pericolosità e riguarda un illimitato numero di persone, quali possibili destinatari che possono venire a contatto con l’amianto, si rende necessario un intervento risolutivo in grado di ridurre il rischio che le fibre possano venire respirate. E’ proprio la struttura del materiale a costituire un pericolo a causa del persistente sfaldamento dell’eternit.

REAZIONI Contestato anche il primo intervento

“Serve una bonifica seria”

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ltre il danno la beffa, verrebbe da dire. A fronte del violento temporale che a luglio ha colpito l’intero paese di Codiverno di Vigonza, e che ha provocato soprattutto il riversamento per le vie cittadine di pezzi e frantumi sbriciolati di eternit proveniente dalla vecchia copertura delle ex officine Galato in via Monte Nero, i residenti della zona hanno dovuto subire quella che definiscono l’ennesima “presa per i fondelli”. Infatti, dopo gli scandali della vicenda dei pezzi di amianto sparsi per il paese sembrava che una soluzione fosse imminente. Tutti ora penseranno che finalmente dopo anni e anni e soprattutto dopo l’ultima disavventura, sia stata fatta una bonifica ambientale per tutelare la salute di un intera comunità, composta non solo dalle circa 60 famiglie residenti nelle vie adiacenti lo stabile, bensì dei 2.300 mila circa abitanti di Codiverno, che nonostante non abitino a diretto contatto con l’ex industria sono tuttavia a rischio. La risposta è che la bonifica non è stata fatta, e forse non rientra neanche nel prossimo futuro, a meno che la “class action” che i residenti stanno mettendo in piedi riesca a dare i suoi frutti in un breve periodo, ma è stata fatta una raccolta con tanto di scopa e paletta. I residenti sono rimasti attoniti che l’eternit sia è stato raccolto grossolanamente da persone non addette ai lavori, non autorizzate e non professioniste, inviate solamente con il fine di calmare le acque. “Io non raccolgo neanche la polvere a casa mia in questo modo. – ci racconta un testimone oculare – E questa sarebbe una bonifica ambientale? Sono rimasto incredulo nel vedere che l’amministrazione comunale non abbia comunicato niente a noi residenti e che sia avvenuto un tale scempio, una vera presa in giro per noi cittadini. Inoltre, ho visto con i miei occhi, che solamente i pezzi più piccoli sono stati raccolti in alcuni sacchi neri, mentre i pezzi più grandi di eternit sbriciolato sono stati lanciati al di là della recinzione dello stabile come se niente fosse. Sono senza parole, e amaramente deluso dalla condizione in cui ci tocca vivere”. M.G.M.

Soddisfatti gli organizzatori: “E’ un’occasione per stare in compagnia”

serate rock a codiverno tra musica e divertimento

ome da tradizione anche quest’anno a luglio sono ritornate a Codiverno di Vigonza le tanto attese ‘Serate Rock’, che festeggiano la loro 7° edizione consecutiva, con un programma ricco di tanta buona musica live, di stand gastronomici, di birra e di divertimento. Ad aprire l’evento sono stati i “Shaman’s Blues”, gruppo rock tributo ai “The Doors”, che hanno infiammato il palco e i cuori del numeroso pubblico presente.

Nelle serate successive si sono esibite grandi band come i “Magic Bus”, i “Free Way” e i “Rotti per Caso”, musica di alta qualità che ha risuonato e allietato le serate di tutto il paese. La chiusura dell’evento della festa della birra di Codiverno ha visto la presenza dell’orchestra “Marini Bandana”, da anni professionisti nel settore. “Siamo contenti che anche l’edizione di quest’anno – commenta uno degli organizzatori dell’evento – è stato un grande

successo, dovuto soprattutto alla qualità indiscussa della musica live delle band chiamate ad esibirsi e alla nostra efficientissima organizzazione. Le Serate Rock, oltre ad essere una bella festa della birra che ogni anno registra sempre più presenze soprattutto di persone che non risiedono nel comune di Vigonza, è un’occasione per tutto il paese di ritrovarsi insieme e stare in compagnia, trascorrendo così delle piacevoli serate.” M.G.M.

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Cadoneghe 9 Presentato il bilancio 2014 La spesa per il settore cresce di 265 mila euro

“Più risorse al sociale”

Tasi al 2,1 per mille, con moduli precompilati e detrazioni. Il sindaco: “proteggiamo i più deboli” di Nicoletta Masetto

Il consiglio comunale di Cadoneghe prende in esame il bilancio

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resentato al Consiglio comunale il bilancio di previsione 2014. Un dato generale emerge su tutto: il documento programmatico 2014 non solo non taglia il sociale, l’assistenza e l’attenzione ai più deboli, ma anzi aumenta le risorse a disposizione per un settore considerato dall’Amministrazione comunale una voce di spesa ineludibile. “Nonostante il difficile quadro generale, che vede ormai i trasferimenti dello Stato sempre più ridotti rispetto alle esigenze locali – dice il sindaco Michele Schiavo –, siamo riusciti a proporre uno

Opposizione

principale avrà un’aliquota fissata al 2,1 per mille: “Questa amministrazione ha tenuto in debito conto le esigenze delle famiglie e in particolare di chi ha difficoltà economiche – spiega l’assessore al Bilancio Denis Giacomini –. E infatti, oltre a fissare una aliquota piuttosto bassa, abbiamo introdotto anche alcune detrazioni: 60 euro per ogni figlio da 0 a 18 anni residente nel nucleo familiare del contribuente e altrettanti per ogni portatore di handicap. Si tratta di provvedimenti in linea con la nostra intenzione di proteggere le fasce più deboli di reddito”.

schema di bilancio completo, realistico e strutturato, che non va affatto a intaccare i servizi essenziali alla collettività, anzi li implementa: siamo orgogliosi di continuare a dedicare molta attenzione al sociale, tanto che nel 2014 investiremo in questo settore quasi 1.700.000 euro”. Per la precisione, le spese dedicate al sociale passeranno da 1.405.000 euro a 1.670.000 euro, somma che rappresenta il 24% delle spese correnti. Un capitolo importante riguarda la Tasi, che per gli immobili adibiti ad abitazione

elezioni unione medio brenta borella scrive al prefetto

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e l’amministrazione procede a passo spedito le opposizioni non stanno certo a guardare. Si sono schierate tutte compatte, ad esempio, contro la decisione della passata assemblea consiliare di modificare il regolamento dell’elezione dei rappresentanti all’interno dell’Unione Medio Brenta. La modifica ha fatto sì che la

Come già sperimentato per la prima rata dell’Imu, arriverà a casa di ciascuno l’F24 già compilato in tutte le sue parti per facilitare e rendere comprensibile il pagamento. “Sono ben pochi i Comuni a farlo – sottolinea l’assessore Giacomini –, ma a noi è sembrato un gesto di attenzione doveroso verso i nostri concittadini”. Un altro dato significativo riguarda la crescita (praticamente del doppio) rispetto al 2013 delle entrate degli oneri di urbanizzazione, che lo scorso anno ammontavano a 384.000 euro: quest’anno sono stati

maggioranza abbia potuto avere 4 rappresentanti su 5 e che abbia pure votato il delegato delle minoranze, che si erano tutte astenute dal voto. “Ho scritto al Prefetto – ha detto Silvio Borella della lista Insieme per Cadoneghe - perché questa elezione viola i nostri diritti. Vorrei sapere se è legittimo, poi, modificare il regolamento con un emendamento urgente e sulla base di quale sentenza lo abbiano fatto, avendo fornito a ogni gruppo consiliare sentenze differenti”. E altra questione che ha infiammato le opposizioni è quella

previsti a bilancio 720.000 euro, e secondo le previsioni tale denaro sarà suddiviso in modo quasi eguale fra spese di investimento (370.000) e spese correnti (350.000). Dopo essere stato anticipato in Consiglio comunale, prima dell’approvazione nella seduta successiva, il bilancio di previsione è stato illustrato dalla giunta ai cittadini in un incontro pubblico lunedì 21 luglio.E’ stata l’occasione per conoscere nel dettaglio il documento programmatico più importante dell’amministrazione comunale, dal quale deriveranno i futuri interventi.

riguardante la selezione del direttore dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta. Il Movimento 5 stelle vuole vederci chiaro. Tanto che una delle candidate ha protocollato, tramite i suoi avvocati, richiesta formale di accesso agli atti oltre a una lettera di diffida inviata all’Unione. La candidata sostiene che non è stata motivata la scelta del vincitore, il quale risulterebbe sprovvisto di uno o più requisiti richiesti per l’ammissione. Stessa richiesta di accesso agli atti anche da parte degli attivisti pentastellati di Cadoneghe. N.M.

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10 Cadoneghe - Vigodarzere Raccolta differenziata I dettagli della classifica elaborata da Legambiente

Vigodarzere fra i “ricicloni” E’ sesto in Veneto fra i centri con più di diecimila abitanti, ottimo risultato che premia i cittadini di Nicoletta Masetto

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ono ancora fra i più efficienti d’Italia, in materia di raccolta differenziata, i Comuni serviti da Etra. Si è svolta a Roma la premiazione del concorso nazionale “Comuni ricicloni” indetto ogni anno da Legambiente. Quest’anno le classifiche sono suddivise per Regione, diversamente dalle precedenti edizioni, dove i Comuni erano raggruppati per macroaree (nord, centro, sud). Nella classifica del Veneto, per la categoria “Città oltre i 10.000 abitanti” è degno di nota il piazzamento di Vigodarzere al 6° posto, seguito qualche posizione più indietro da Cassola al 47° e San Martino di Lupari al 49°. Possono ritenersi soddisfatti anche i Comuni di Campodarsego, Bassano del Grappa, Mestrino, Piazzola sul Brenta, Tezze sul Brenta, Romano d’Ezzelino, Vigonza, San Giorgio delle Pertiche, Trebaseleghe, Rosà, Cittadella e Selvazzano Dentro, tutti entro le prime 100 posizioni. Tra i “Piccoli Comuni con meno di 10.000 abitanti”, Rossano Veneto guadagna il 50° posto; si segnalano inoltre Nove

che si colloca al 77° posto, Cartigliano al 125° e Mussolente al 127°. Posizioni di tutto rispetto, se pensiamo che sono oltre 7.000 i Comuni italiani rientranti, per dimensione, in questa fascia. Complessivamente il territorio di Etra si dimostra virtuoso e permane tra le migliori esperienze nazionali: grazie ai risultati dei propri Comuni, Bacino Vicenza 5 e Bacino di Padova 1 sono rispettivamente 18° e 22° nella classifica dei cento migliori Consorzi. La percentuale minima di raccolta differenziata da raggiungere per entrare in classifica è il 65%. Ma anche parametri sono presi in considerazione per giudicare le prestazioni dei Comuni. Legambiente assegna, infatti, un indice di buona gestione che rappresenta un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento ed efficacia del servizio. Questo valore, compreso tra 0 e 100, è calcolato a partire da 23 parametri, tra cui

Nella raccolta differenziata Vigodarzere è ai primi posti la produzione procapite di rifiuti, l’attivazione del servizio porta a porta, la presenza dei Centri di raccolta, il numero di mesi all’anno con flussi turistici significativi. E ancora un altro ottimo risultato sempre con Vigodarzere. Insieme con Santa Giustina in Colle, Cartigliano e Nove può fregiarsi, inoltre, della “stellina” assegnata da Legambiente ai “Comuni rifiuti free”, che registrano una produzione di rifiuto secco non riciclabile in-

feriore ai 75 kg/anno procapite. Una vera conquista, considerando che la media italiana supera i 300 kg/anno. “Il risultato del nostro lavoro e l’impegno dei cittadini vengono ancora una volta riconosciuti a livello nazionale, nonostante i criteri di valutazione applicati da Legambiente siano di anno in anno più stringenti e precisi”, spiega Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra.

NEWS Raccolta firme di Zordan

“ridateci il bus 19 alla domenica”

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na petizione con cui chiedere il ripristino della corsa dell’autobus Aps numero 19 nei giorni festivi. A farsi promotrice la Lega Nord che ha organizzato numerosi banchetti. Solo il primo giorno in appena due ore, spiega il consigliere leghista Adolfo Zordan, sono state raccolte oltre un centinaio di firme. La richiesta è che vengano rimesse almeno alcune corse per chi altrimenti non ha altri mezzi con cui muoversi. A forza di tagli, il Comune non ha sottoscritto con Aps il funzionamento dell’autobus 19, che collega Vigodarzere al capolinea del metrotram a Pontevigodarzere, durante i giorni festivi, dove la frequenza dell’utilizzo è di sicuro minore. Di domenica e nei festivi, però, non esiste proprio alcuna corsa e specialmente gli anziani, ma anche i ragazzi, sono pertanto impossibilitati a spostarsi se si muovono solo con i mezzi pubblici. “Per questo motivo chiediamo che siano ripristinate almeno alcune corse festive. Il malumore tra la gente è grande: i cittadini si sono visti aumentare la pressione fiscale (Irpef e Tasi in primis) e diminuire i servizi” conN.M. clude Zordan.

bimbi bielorussi accolti con gioia

I bambini ospitati a Cadoneghe per alcuni giorni

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ono 11 i bambini bielorussi che, per qualche settimana sono stati ospiti di Cadoneghe, nel quadro del progetto di accoglienza promosso dal Comitato locale “Goccia dopo goccia di Cadoneghe”, che aderisce alla fondazione “Aiutiamoli a vivere” onlus finalizzato a consentire loro nei mesi estivi un periodo di soggiorno con ospitalità presso alcune famiglie volontarie. La delegazione bielorussa, composta dai piccoli ospiti e da una interprete, è stata ricevuta in municipio dal sindaco Michele Schiavo e dagli assessori Augusta Parizzi e Paola Venturato. “L’amministrazione comunale – spiega il sindaco –, nell’ambito delle iniziative e dei programmi di solidarietà e di integrazione sociale promossi nel territorio, valorizza il contributo e l’impegno offerto dalle molteplici esperienze associative e di volontariato, di cui la realtà locale è espressione e testimonianza, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di una comunità aperta e sensibile. Accogliere questi bambini è per noi una gioia e un onore, e questa rappresenta certamente una delle esperienze di solidarietà più significative”. Si tratta di un’attività quella di accoglienza

che Cadoneghe promuove ormai da anni. In passato erano stati ospitati ad esempio bambini provenienti da Chernobyl. Per favorire il periodo di permanenza dei ragazzi, sono state programmate numerose iniziative, momenti di accoglienza e di affiancamento all’attività svolta dal Comitato “Goccia dopo goccia”. Attività e momenti di aggregazioni sono stati svolti in collaborazione con l’ufficio del Comune che si occupa dei Servizi alla Persona. “I ragazzi hanno trascorso qualche pomeriggio in ludoteca e in biblioteca – ha detto l’assessore ai Servizi sociali, Augusta Parizzi –, che ci sembrano luoghi perfetti per socializzare. Visto che i colori della bandiera bielorussa sono gli stessi di quella italiana, abbiamo anche invitato i ragazzi a scambiare con noi dei disegni dedicati ai rispettivi vessilli. Anche questo un modo per rompere il ghiaccio e far sentire i ragazzi accolti come a casa”. E non è mancata una bella uscita per gli ospiti. Grazie all’intervento del servizio di trasporto scolastico dell’Unione, i piccoli ospiti sono stati accompagnati al mare, in località Bibione, per una giornata da trascorrere all’aperto, molto gradita. N.M.



12 Rubano Rischio idro-geologico Il progetto interessa i comuni di Rubano, Veggiano, Mestrino, Saccolongo e Selvazzano

Nuove idrovore, un progetto da 2milioni e 250mila euro Si attende ad ottobre il progetto esecutivo: si tratta di potenziare la capacità idrovora dell’impianto di pompaggio di Brentelle con nuovi impianti perché quelli esistenti sono insufficienti a fronteggiare gli alti regimi di assorbimento delle acque in eccesso di Nicol Veronica Stefani

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n progetto esecutivo da 2 milioni e Brentelle, comporterebbe l’allargamento 250 mila euro per risolvere la situazio- del bacino di ricevimento delle acque e ne di rischio idro-geologico nei comuni l’abbassamento dello sfioro sul Mestrina, in di Rubano, Veggiano, Mestrino, Saccolongo concomitanza della confluenza con lo scolo e Selvazzano che prevede il potenziamento Lazzaretto. Queste, le azioni pianificate dall’assesdella capacità idrovora dell’impianto di pompaggio Brentelle, attraverso l’installazione sore alla Difesa del suolo della Regione, di nuovi apparecchi da alloggiare in collabo- Maurizio Conte, dai dirigenti Tiziano Pinato razione con quelli già esistenti e insufficienti e Marco Dorigo, dal presidente del Consorzio di bonifica Brenta a fronteggiare gli alti Danilo Cuman e dagli regimi di assorbimento La Regione amministratori dei Codelle acque in ecces- ha aumentato so. La Delibera del l’investimento, da 500 muni, nella sede del Genio civile di Padova, Consiglio dei Ministri e 800mila euro. del 16 maggio 2014, Mancano 750mila euro il 30 giugno scorso. Secondo lo studio pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.131 del 9 giugno, dichiara lo sta- idraulico effettuato dall’ingegnere Vincenzo to di emergenza in conseguenza agli eventi Bixio la potenza delle attuali idrovore non atmosferici verificatesi tra il 30 gennaio e sarebbe sufficiente, pertanto si è previsto il superamento dei 5 metri/secondo attuali il 18 febbraio 2014 nella Regione Veneto. Ora si attende ottobre, mese in cui dell’impianto di pompaggio. La Regione Vedovrebbe essere pronto il progetto esecuti- neto ha aumentato l’investimento, portando vo che, oltre a prevedere l’installazione di il budget da 500 a 800 mila euro. Alla conuove idrovore nell’impianto di pompaggio pertura totale mancano altri 750 mila euro.

In alto il sindaco di Rubano Sabrina Doni A Rubano spetterebbero 300 mila euro, mentre a Selvazzano andrebbero i restanti 500. Il sindaco di Selvazzano Dentro, Enoch Soranzo, avrebbe proposto di adottare la soluzione utilizzata nel 2001 per l’idrovora di Lissaro. In questo modo, ad ogni Comune competerebbe la quota parte relativa alla superficie delle aree urbanizzate e da urbanizzare. Il sindaco di Rubano, Sabrina Doni, concorda con il collega e auspica che

anche le altre Amministrazioni esprimano al più presto le proprie intenzioni, in termini di cifre. “E’ bene mantenere i criteri adottati nel 2001 declinandoli alla situazione attuale ed è corretto che i Comuni limitrofi partecipino ad un’opera che non fa il bene solo del territorio di Rubano o Selvazzano, - afferma - cioè dell’area in cui viene installata l’idrovora, ma di tutta la zona Ovest di Padova”.

Doni, infine, ricorda che Rubano nel 2001 aveva contribuito all’idrovora di Lissaro, seppur non rientrava nel territorio comunale di competenza. Nel frattempo sono state avviate le procedure per la redazione del progetto preliminare dell’idrovia Padova-Venezia, il canale navigabile per le merci con funzione di scolmatore del fiume Brenta, con uno stanziamento regionale di 1 milione e 200 mila euro.

Sarmeola di Rubano

Scuola primaria Leonardo Da vinci, entro il nuovo anno scolastico bagni completamente ristrutturati

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agni completamente ristrutturati e conformi al numero degli studenti in arrivo per il nuovo anno scolastico, alla scuola primaria Leonardo Da Vinci di Viale Po a Sarmeola di Rubano. I lavori, partiti a metà luglio, dovrebbero concludersi a fine agosto, in tempo per accogliere gli alunni. L’Amministrazione ha assegnato i lavori per il rifacimento e l’adeguamento normativo dei servizi igienici, collocati al primo piano dell’edificio, all’impresa Edilmesi Srl di Albignasego per un costo complessivo, approvato dalla Giunta comunale a settembre 2013, di oltre 52.800 euro. L’appalto era stato vinto dalla ditta edile nel mese di febbraio e il costo dell’opera sarebbe finanziato, oltre che da alcuni fondi comunali, anche da un cospicuo contributo statale, erogato sulla base della Legge n.98 del 9 agosto 2013, contenente misure urgenti per la riqualificazione delle istituzioni scolastiche. “L’intervento conferma l’impegno

della nuova Amministrazione, come lo è stato negli ultimi cinque anni, per la messa in sicurezza delle scuole del territorio frequentate da 1300 alunni – sottolinea il sindaco Sabrina Doni - La loro manutenzione e ammodernamento risponde non solo ad obblighi di legge, ma ad una precisa scelta politica, tra le priorità del nostro mandato, per la tutela dei nostri ragazzi e di tutto il personale scolastico. In partenza gli interventi per l’insonorizzazione della mensa della scuola Agazzi di Villaguattera e i lavori per l’irrigazione automatica del campo di allenamento C del complesso sportivo di via Borromeo a Sarmeola”. “Si tratta di interventi che rendono più efficienti e fruibili gli impianti sportivi – spiega il vice sindaco Ermogene Gatto, con delega ai Lavori pubblici – un vero patrimonio a disposizione dei cittadini e delle numerose realtà sportive del territorio in cui ogni anno si praticano quasi 13mila ore di attività fisica e ricreativa”. N.V.S.


Rubano-Limena 13 Rubano Amministrazione: gestione dei rifiuti e contributi previdenziali per gli amministratori titolari di partita Iva

Un esposto alla Corte dei Conti dal Movimento 5 stelle

IN BREVE Porto Vecchio Festival Limena. Un bilancio

Divertimento e natura per la terza edizione nella splendida cornice del Tavello

di Nicol Veronica Stefani

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n esposto presentato dal Movimento 5 Stelle di Rubano alla Procura regionale della Corte dei Conti Veneto, sull’operato della precedente e dell’attuale Amministrazione, in merito alla gestione dei rifiuti del territorio ad Etra Spa. Il M5S fa sapere tramite una nota: “Il comportamento contrasta con il principio di economicità che dovrebbe guidare un’Amministrazione Pubblica: Etra applica delle tariffe più elevate rispetto a quelle del “concorrente” Bacino di Padova Sud. Se a questo si aggiunge che Etra nel 2012 ha registrato un utile di 5 milioni di euro emerge che l’affidamento in house providing non stia facendo gli interessi dei cittadini”. A queste parole risponde Sabrina Doni, sindaco di Rubano, precisando che il mandato ad Etra scadrà nel 2017 e che, a quel punto, verranno vagliate le varie opportunità. “È una vera e propria falsità - sostiene il primo cittadino - quanto dichiarato in queste settimane dal Movimento 5 Stelle e cioè che anche Rubano avrebbe affidato il servizio a Etra fino al 2033: assolutamente non è così”. Viene tirata in ballo, poi, la normativa che disciplina il versamento da parte del Comune dei contributi previdenziali per gli amministratori che mantengono l’attività di lavoratore autonomo. Il M5S vuole chiarezza sulla mancata richiesta da parte dell’Amministrazione del rimborso dei contributi pagati agli assessori titolari di Partita Iva. Secondo i dati emessi dal Movimento, il Comune avrrebbe versato a tal proposito 60.000 euro negli ultimi 5 anni per poi sospendere le erogazioni. Il M5S fa sapere: “Riteniamo che si potrebbe configurare un errore più grave ai danni dello Stato e in particolare a scapito dei cittadini

LIMENA

Il sindaco Doni risponde ai pentastellati: “La trasparenza è un valore di riferimento imprescindibile dell’azione di questa amministrazione”

Il municipio di Rubano di Rubano e dato che un parere dell’Anci non sarebbe vincolante, ci siamo attivati con una richiesta formale di controllo”. Doni risponde: “Il Comune ha provveduto da maggio 2014 ad interrompere questo versamento che, va ricordato per chiarezza e onestà, è tuttora previsto dall’articolo 86 del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs 267/2000). Si è deciso di interromperlo alla luce di un nuovo orientamento manifestato all’inizio dell’anno da alcune sezioni della Corte dei Conti e diverso da quello consolidatosi sino ad allora, diverso cioè anche da quelle che erano le indicazioni del Ministero fino a quel momento. Una nuova interpretazione su cui il 26

maggio scorso si è pronunciata, rispondendo ad un analogo quesito sollevato dal Comune di Vo, anche la Corte dei Conti Sezione regionale di controllo del Veneto che ha rilevato che “l’orientamento era mutato”. Alla luce di questo, per l’eventuale recupero dei versamenti pregressi, il Comune di Rubano ha inoltrato puntualmente richiesta di parere sia alla Corte dei Conti, che ha dichiarato che la questione non è di sua competenza, sia all’Anci Veneto il 13 maggio scorso, che però non ha ancora risposto. Richieste queste motivate proprio dalla volontà di giungere ad un’indicazione chiara e condivisa sulle azioni da intraprendere nel rispetto della normativa vigente”.

Bilancio, necessario rimettere mano dopo gli ulteriori tagli di maggio del Governo

ma il sindaco Rassicura: “Sforbiciata alle spese, ma le tasse non aumenteranno”

E

rano scattati in fase di elezioni politiche, i tagli da parte del Governo centrale alle varie Amministrazioni comunali italiane. Una sforbiciata che ha costretto a riprendere in mano quanto elaborato con la chiusura di Bilancio dalla Giunta Costa. L’Amministrazione limenese, che aveva redatto il tutto in anticipo rispetto a molti altri Comuni si è ritrovata a dover rivedere tutto per far quadrare i conti, ma il sindaco Giuseppe Costa assicura: “Non alzeremo le tasse e per il 2014 i nostri cittadini si possono sentire al sicuro da questo punto di vista – e continua, spiegando - Abbiamo avuto qualche problema

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nel bilancio: a maggio purtroppo il Governo centrale ha fatto un ulteriore taglio di 70 mila euro e, quindi, abbiamo dovuto rivedere tutte le voci di spesa per modificarle, apportando tagli per quasi 200 mila euro totali, che per un Comune come quello di Limena non è poco. Due erano le soluzioni: o aumentare le tasse o cercare di tagliare ancora. Abbiamo fatto un’anticipazione sul bilancio dell’Irpef, come la Legge prevede, inoltre abbiamo eseguito una serie di tagli immensa, guardando anche i 200 euro, e spulciando tutte le voci di spesa”. In merito di tagli e risparmio Riccardo Zanon,

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Capogruppo di minoranza di Limenattiva e Democratica, ribadisce che poteva essere evitata la spesa per la figura del Presidente del Consiglio per un Comune che non supera gli 8 mila abitanti e che vede rinnovata la conduzione di un primo cittadino con un’esperienza amministrativa già maturata. Le critiche riguardano anche quanto non è stato fatto dopo la vittoria delle elezioni: “Sono abbastanza deluso da come si è mossa l’Amministrazione. Era stato anticipato che a giugno si sarebbe spostato il mercato cittadino e, invece, siamo a fine luglio e rimane in una zona scomoda”. N.V.S.

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Foto di gruppo degli organizzatori al Porto Vecchio Festival Limena

N

on solo musica e brindisi, ma anche conferenze su tematiche ambientali, dibattiti, passeggiate ed escursioni in canoa, incontri storico-culturali, djset...b e tanto altro. In 11 giorni il programma del Porto Vecchio Festival, organizzato da Ottavo Miglio, in collaborazione con Associazione Brentwood, Canoa Club di Limena, Legambiente Limena ed Ecomobily Center, ha esibito un cartellone a 360 gradi. “Si è conclusa la terza edizione ufficiale del Festival, escludendo la festa di fondazione del 2011 - spiega Massimiliano Lazzarotto, presidente uscente di Ottavo Miglio – Grande soddisfazione perché nonostante il tempo avverso abbiamo riscontrato una grande affluenza di pubblico da varie zone di Padova. Riteniamo importante per il nostro comune diffondere la conoscenza di quest’area invidiabile. Il lavoro svolto dai giovani che hanno collaborato nell’organizzazione di questo evento è encomiabile e sano. Non potevo chiudere il mio mandato in maniera più entusiasmante”. E dire che il festival ha rischiato di non veder mai luce. L’area del Tavello, oggi riconosciuta come zona di protezione speciale, è uno dei pochi polmoni verdi rimasti nel padovano. E’ un’area golenale inserita tra il fiume Brenta e il canale Brentella, popolata da cinerini, aironi bianchi, cinciallegre, salici, olmi, sambuchi e ricca di elementi di valore storico, come le antiche opere idrauliche dei “Colmelloni”. Una zona che ha rischiato di scomparire con il passaggio della strada del Grap, il grande raccordo anulare, previsto tra Limena e Vigodarzere. Nel 2012 la commissione Via del Ministero dell’Ambiente ha bocciato l’opera del Grap, assicurando alla cittadinanza di poter continuare a godere della zona del Tavello. L’Associazione Ottavo Miglio si era battuta sin dall’inizio per preservare e salvare l’area e l’intento è andato a buon fine. Ma l’azione non si conclude, perché è altrettanto necessario divulgare la conoscenza del territorio tutelato. Il Porto Vecchio Festival è un’occasione per i padovani, ma non solo, che vogliono fruire di un contesto incontaminato, di un luogo definito dal giornalista Luca Martinelli, che ha presentato il suo libro “Salviamo il Paesaggio” nella serata di apertura dell’evento, come “una terrazza sul Brenta salvata dai giovani”. Una terrazza da vivere e un motivo in più per andare N.V.S. a Limena e tornarci spesso.

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14 Limena Sanità e infrastrutture Il sindaco Giuseppe Costa e il consigliere Zanon concordi

Il nuovo ospedale va fatto nell’area attigua a Corso Australia Costi, collegamenti, tempi di realizzazione, rischio idrogeologico ed espropri. Ribattono punto per punto alle obiezioni del neo sindaco di Padova, Massimo Bitonci, che si è detto contrario alla realizzazione di una nuova struttura e ha caldeggiato l’ipotesi di ristrutturare l’esistente di Nicol Veronica Stefani

“P

iù che favorevole alla progettazione del nuovo ospedale nella zona attigua a corso Australia”. Con queste parole Giuseppe Costa, sindaco di Limena, commenta il cambio di rotta della nuova Amministrazione comunale patavina, guidata da Massimo Bitonci, ex primo cittadino del carroccio di Cittadella, che sembrerebbe intenzionato a compiere una ristrutturazione dell’attuale area, piuttosto che partire con i lavori ex novo, nella zona di Padova Ovest. Come ammette lo stesso Costa, la sua è una visione “di parte”, in quanto spostare la zona ospedaliera nel limenese, apporterebbe un alto beneficio al territorio, ma ci sono altre considerazioni che il sindaco tira in ballo per avallare la sua tesi: “Ristrutturare un edificio già esistente vuol dire ritrovarsi con una struttura modificata, ma comunque vecchia – e continua - Credo che Padova

L’Ospedale di Padova, a lato il sindaco Giuseppe Costa e Riccardo Zanon abbia davvero bisogno di un nuovo ospedale se vuole mantenere la propria eccellenza in campo sanitario e continuare ad essere competitiva, al di là del luogo in cui verrà costruito”. Tra i luoghi papabili, oltre a Limena, ci

sarebbero Legnaro, Abano Terme e la zona a ridosso dello Stadio Euganeo. Bitonci ha manifestato seri dubbi sulla fattibilità del progetto nella zona Ovest per gli elevati costi e tempi di realizzazione, il rischio idrogeologico, la mancanza di una viabilità

Attiva e Democratica: “Sarebbe una grande opportunità per Padova e una buona occasione per rilanciare la zona industriale di Limena, attraverso la costruzione di nuove strutture, come laboratori di analisi o sistemi di approvigionamento. E’ bizzarro che un amministratore come Bitonci si opponga a un’opera che la Lega ha sempre caldeggiato, portandola addirittura come fiore all’occhiello della propria azione politica”. Silvia Compagnin, Consigliere all’opposizione con Limen – Oltre i confini, concorda sul fatto che il nuovo ospedale sarebbe positivo per Limena, perché apporterebbe un indotto su quegli immobili sfitti, che potrebbero essere destinati allo svolgimento di attività accessorie. Per quanto riguarda il traffico, la consigliera pensa che sarebbe assorbito in maniera efficace dalla tangenziale.

alternativa e le difficoltà relative agli espropri necessari. Su costi e spese, Costa ha una visione diversa: “Con la costruzione di una struttura nuova si andrebbe a risparmiare, perché il modello sarebbe formulato partendo da criteri di risparmio energetico, che probabilmente la struttura di via Giustiniani non riuscirebbe a garantire, se non con investimenti davvero cospicui”. Sul rischio idrogeologico dichiara la propria perplessità, in virtù delle analisi di fattibilità compiute nel corso degli anni, ma ammette che gli espropri potrebbero costituire un fattore di spesa e, conclude, ribadendo la propria adesione al progetto nella zona ovest: “Sarebbe già tutto pronto e si potrebbe partire con i lavori, stiamo perdendo solo tempo prezioso”. Favorevole anche Riccardo Zanon, consigliere di minoranza di Limenamente

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Villafranca 15 Ronchi del Campanile L’Ordine dei farmacisti, l’Usl e la Regione si sono espressi

FOCUS

Via libera al dispensario farmaceutico C

Madre Maritilde Zenere illustra le attività e i progetti

Casa Maran esce nel territorio e mette in relazione gli anziani con i giovani

di Massimiliano Granato

E’

stato dato il via libera per la realizzazione in un dispensario farmaceutico nella frazione di Ronchi del Campanile, all’interno del Comune di Villafranca Padovana. Il parere favorevole è stato dato dall’Ordine dei Farmacisti, dall’Usl di competenza e dalla Regione Veneto. L a Regione stessa ha previsto una sede farmaceutica ogni 3000 abitanti e Villafranca, avendo superato i 10000, ha diritto ad una terza sede. Le due farmacie attualmente presenti seguono l’asse VillafrancaPonterotto. Ronchi, che è il comune meno servito, necessita di un servizio in loco, visto che per reperire i farmaci necessari, gli abitanti sono costretti a spostarsi in auto o con i mezzi pubblici. Proprio per questa necessità impellente verrà istituito un dispensario farmaceutico, in attesa della costruzione di una terza sede vera e propria. Questo dispensario non sarà sempre aperto ma garantirà comunque un servizio, pensato soprattutto per gli anziani e per chi ha problemi di deambulazione. Sarà gestito

Il dispensario farmaceutico rappresenta un servizio allestito in attesa della costruzione di una terza farmacia comunale dalla farmacia geograficamente più vicina qualora dia la disponibilità: in caso contrario si passerà alla seconda più vicina e così via. A tal proposito sono stati incaricati gli uffici di competenza di operare delle misurazioni delle distanze per capire quale farmacia debba ottenere questo incarico. L’obiettivo è avere attivo il dispensario tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. Sarà anche regolato a seconda delle esigenze dei cittadini e l’apertura sarà garantita per almeno due giorni a settimana per la raccolta delle ricette e l’eventuale consegna dei farmaci a domicilio per anziani e disabili. Parere favorevole anche dall’opposizio-

Sanità Il MOvimento 5 stelle dal direttore dell’Ulss 15 con due specifiche richieste

S

i è recentemente svolto un incontro tra alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle con il dottor Francesco Benazzi, direttore dell’Ulss 15 per due richieste riguardanti i comuni di Vigonza, Villafranca Padovana e Vigodarzere a proposito di un argomento fondamentale: l’assistenza sanitaria. Le due richieste riguardano la libertà della scelta dell’Ospedale di cura in caso di chiamata del 118 e il riconoscimento della priorità nelle prestazioni specialistiche se il paziente si rivolge ad un’altra Ulss. Giorgio Pancotti spiega: “Noi pensiamo che gli ospedali di Cittadella e Camposampiero abbiano buone strutture ma i cittadini dei comuni sopra citati non dovrebbero sentirsi obbligati ad avere solo questi due ospedali come riferimento, avendo vicina una struttura importante come quella di Padova: Villafranca, come Vigonza e Vigodarzere, si trovano al confine tra Padova e Cittadella e quindi ci deve essere una libertà di scelta. Non ha senso ad esempio che un anziano che vive a Taggì di sopra debba per

L’ospedale di Cittadella Giorgio Pancotti forza andare a Cittadella o a Camposampiero quando con i mezzi dell’Aps può recarsi a Padova“. Pancotti si inoltra nello specifico: “Nell’impegnativa il medico stabilisce una priorità: questa priorità viene rispettata se si tratta dell’Ulss di competenza, ma se si esce dal territorio di competenza il paziente viene messo in coda agli altri, perdendo la priorità. Noi chiediamo invece che questo criterio di priorità venga mantenuto a prescindere dalla struttura a cui ci si rivolge“. A Padova inoltre si valuta una nuova struttura ospedaliera che dovrebbe essere costruita intorno allo stadio Euganeo: questo porterebbe un enorme vantaggio agli abitanti di Vigodarzere, Villafranca e Vigonza, che potranno contare su una struttura di eccellenza oltre a quella di Camposampiero e Cittadella. A settembre avrà luogo l’incontro decisivo con il dottor Benazzi per la decisione definitiva. A tal proposito Pancotti ha manifestato un certo ottimismo. M.G.

ne e precisamente nelle parole di Roberto Muraro. “E’ necessario istituire al più presto una terza farmacia - ha detto - per venire incontro alle esigenze di chi fa fatica a raggiungere le due farmacie già esistenti: nell’attesa è utile questo dispensario che, anche se non riesce a sostituire completamente il servizio a tempo pieno di una farmacia, può intanto dare un servizio utile a chi è lontano. A tal proposito avevamo pensato, qualora non si potesse istituire il dispensario, ad un pulmino che potesse portare gli anziani e i disabili alle farmacie, oppure ad un servizio di consegna a domicilio“.

asa Maran (in foto) è una struttura delle suore Elisabettine per anziani non sufficienti. La sua attività è però molto simile a quella di un vero e proprio laboratorio, tante sono le iniziative svolte durante l’anno. A parlare è la madre Generale, suor Maritilde Zenere. “Ad ottobre - racconta - sono 7 anni dalla fondazione della nostra struttura ma solo da tre è diventata una casa di riposo per ospiti. Prima era riservata solamente alle suore: la casa ha un corpo centrale adibito a reception e due ali laterali, in tutto sono 140 ospiti e funziona tutto l’anno. Essenzialmente è una struttura per persone non autosufficienti “. Poi prosegue: “Da noi ci sono varie attività previste dalle leggi attuali: casa Maran conta anche di un riconoscimento dal punto di vista regionale. Le nostre attività giornaliere sono di animazione e di ricreazione, oltre che di cure assistenziali necessarie: la casa ha due educatrici che coinvolgono anche il territorio“. Tra i progetti di Casa Maran bisogna ricordare “Educhiamoci alla vecchiaia“, dove gli ospiti della struttura raccontano le proprie esperienze di vita: nell’arco del 2013 e nei primi mesi del 2014 sono stati realizzati in tutto ben 14 incontri. Per la prossima stagione non si conosce però ancora il programma. “Per ora portiamo avanti - dice madre Zenere - l’animazione anche con iniziative personalizzate: ci sono movimenti di gruppo ed anche interventi individuali. Un’iniziativa che ha avuto molto successo recentemente è stata quella relativa alla realizzazione di un orto: qui abbiamo avuto una collaborazione tra anziani, suore e bambini della scuola materna che hanno dimostrato entusiasmo ed hanno ascoltato le esperienze dei nostri anziani. Inoltre c’è stata anche una collaborazione con le scuole superiori per la realizzazione di un recital di fine anno“. M.G.


Cultura 25

16 Cultura provinciale La mostra Dal 7 settembre ai Musei Civici degli Eremitani l’itinerario fra le sue opere

L’impronta di Veronese su Padova

La città ospita capolavori importanti del grande artista del Cinquecento, molti gli eredi che nei decenni successivi hanno lasciato altre opere di interesse e pregio di laura Organte

U

n’occasione per riscoprire l’impronta del Veronese sul territorio patavino: dal 7 settembre i Musei Civici Eremitani, a partire da un nucleo di cinquanta dipinti padovani dell’artista invitano a riscoprire con una mostra l’importanza e l’influenza che ebbe nell’arte cittadina e non solo. Paolo Veronese, al secolo Paolo Caliari, a partire dalla metà degli anni cinquanta del secolo XVI, dipinse alcuni dei suoi capolavori per Padova e il suo territorio, lavorando per il potente ordine dei Benedettini e altri enti religiosi. Un itinerario volto a scovare le suo opere porterebbe alle pale per Praglia, per Santa Giustina, per la Chiesa dei Cappuccini e per San Francesco, oltre a opere di minori dimensioni, come il famoso Martirio di Santa Giustina. La sua eredità si ritrova nel Cinquecento in artisti come Zelotti e Varotari, specialisti nella decorazione di ville e nella produzione di pitture religiose, che si espressero sulla scia dello stile del Caliari, con dipinti e reli-

a cura di Laura Organte

eventi e mostre

L’ARTE POSTALE DI PITTARELLO Nel secolo di Internet, dei social network e dei telefoni cellulari, si può ripensare un mezzo di comunicazione quasi in disuso e farne una forma d’arte: l’ “arte postale” di Roberto Pittarello, in mostra presso la Galleria Samonà di Via Roma fino al 14 settembre. Scrive l’artista: «Disegniamo una facciata con penne, pennarelli, matite, cere o dipingiamo con colori brillanti o vellutati con le tempere. Finché la pittura asciuga pensiamo al messaggio da scrivere. Non quelle due povere parole, ma un breve testo, intenso, diretto, che colpirà l’attenzione di chi legge. Se dovessi ricevere una di queste cartoline originali la tratterei con grande cura, come farei con un disegno, una stampa antica o un dipinto».

FABRIZIO BOSSO CON L’ORCHESTRA JAZZ

giosi e affrescando ville come il castello del Catajo e villa Roberti a Brugine. All’inizio del Seicento a Padova, Pietro Damini fu protagonista di una reinterpretazione di Veronese in chiave controriformistica. Qualche decennio dopo, grazie a figure come Girolamo Pellegrini, Valentin Lèfevre e Giovanni Antonio Fumiani, si assiste a un vero e proprio revival, culminato con il grande Sebastiano Ricci nella diffusione su scala europea della pittura del Veronese. Una visita, dunque, che inizia nelle sale dei Musei Civici per poi proseguire su tutto il territorio, per i più curiosi e tenaci, seguendo il filo rosso della mano del maestro, e

dei tratti stilistici che l’hanno reso famoso e hanno influenzato la grande pittura veneziana del Settecento: le sue tinte limpide, brillanti, gioiose e la trasparenza delle sue atmosfere. La mostra è la tappa padovana di un progetto più vasto, che coinvolge tutta la regione con altre 4 mostre a Vicenza, Verona, Bassano del Grappa e Castelfranco Veneto, che riporteranno nel Veneto capolavori che da secoli hanno lasciato questo territorio. Accanto ad esse un itinerario che si allarga a comprendere trentadue siti fra ville, chiese e palazzi, presenterà la storia le opere e la magia dei luoghi di Paolo Veronese.

RISTORANTE•PIZZERIA•BAR

L’Orchestra Jazz del Veneto, diretta da Maurizio Camardi chiude il primo tour estivo della sua attività a Padova, martedì 26 agosto al Parco d’Europa alle 21.30, nell’ambito della rassegna Parco delle Arti-Estate Carrarese e vedrà la partecipazione come special guest del trombettista Fabrizio Bosso, uno degli artisti più rappresentativi del jazz italiano a livello mondiale.

I PIEDI ANIMATI DI VERONICA GONZALEZ Veronica Gonzalez ha due piedi, come tutte le persone di questo mondo, ma i suoi piedi sono speciali: si trasformano in buffi personaggi ogni volta che lei li porta verso il cielo, facendo diventare gambe e piedi dei burattini viventi, in una galleria di fantastici personaggi che interpretano, a ritmo di musica, storie piene di fantasia e poesia. Per la regia di Laura Kibel, il 12 settembre alle ore 21 andrà in scena al Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann lo spettacolo “C’era due volte un piede”. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà il giorno successivo.

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Sport provinciale 17

24 Sport

L’intervista A tu per tu con il campioncino padovano, figlio d’arte di Fabrizio Verza

Il sogno tricolore del promettente Riccardo Verza di Walter lotto

A

casa di Riccardo Verza Juniores al primo anno che recentemente, nelle strade bergamasche, si è fasciato di tricolore nella cronometro a squadre con il team veronese Contri-Autozai insieme ai compagni Cordioli, Affini e Cristofaletti. Quello che colpisce nel talentino di Granze è la grande duttilità tecnica messa in mostra che gli consente di primeggiare in percorsi infarciti di salite, come dimostra la vittoria nell’internazionale di Solighetto ottenuta con un funambolico attacco sul duro strappo di Cà del Poggio, sia su gare dove è necessario sviluppare, per lungo tempo alte velocità, azionando rapporti per molti proibitivi. Le doti di Verza non sono sfuggite agli addetti ai lavori che lo reputano, a ragione , una delle più belle realtà del ciclismo padovano. Doti naturali o da predestinato? Cè da dire che Riccardo è figlio di Fabrizio Verza che nei primi anni ottanta, con le sue doti di scalatore, infiammò i cultori di ciclismo raggiungendo il professionismo dove colse nell’83 la vittoria del Gp industria e commercio di Larciano firmando piazzamenti di rilievo come il secondi posto del giri dell’Appennino 84 e nel giro di Puglia a tappe nell’85. Purtroppo in quello stesso anno un destino crudele aspettava Fabrizio che durante un allenamento si scontrò con un automezzo pesante riportando gravi ferite che lo costrinsero ad abbandonare l’attività. Sogno spezzato, carriera finita, ma il germe della passione è sempre vivo e sboccia nell’unione con Stefania Paluello, ora presidente del Cc Este, e se il seme del ciclismo non attecchisce nel primogenito Nicholas, sembra vivere in Riccardo che arriva nell’agosto del ‘97 e oggi si racconta

Riccardo sfoggia il tricolore insieme a papà Fabrizio, mamma Stefania e il fratello Nicholas

cosi: “Ho cominciato a 7 anni, spinto da Maurizio degli Stefani diesse del Cc Este, e nella trafila dei Giovanissimi ho centrato 5 vittorie, nei due anni tra gli esordienti solo piazzamenti e poi il passaggio tra gli allievi nelle file dell’Este Bosaro”. Tra gli allievi un altro segno inequivocabile del destino? “Vinsi due gare più una notturna, ma quella che mi regalò un intensa emozione fu la vittoria in cima alla salita delle Torricelle a Verona, perché in quella gara tanti anni prima aveva vinto papà”. Ora Juniores, perché hai scelto un team veronese? “Ho avuto proposte anche da altri club, ma ho scelto di sposare il progetto della Contri-Autozai perché prevedeva di sviluppare tutte le specialità, il successo nella crono è frutto di questo cammino, a questo proposito un grazie pubblico ai preparatori Mauro Bissoli e Emiliano Donadello, unitamente al medico Lucio Cordioli che mi ha insegnato l’importanza di

una buona alimentazione per un atleta un ringraziamento lo meritano anche tutti i miei compagni e la società veramente al top per questa categoria”. Cosa significa essere ciclista ai giorni nostri? “Fare tanti sacrifici rinunciare ai divertimenti in voga tra la maggior parte dei ragazzi come me, ma la cosa non mi pesa perché la gratificazione di star bene ed essere competitivo pareggia tutto”. Quando sfoggerai il tricolore? “La prima volta sarà nell’Orobica, corsa a tappe nel bergamasco”. Propositi per l’immediato futuro? “Vorrei in tempi brevi entrare nel giro della nazionale azzurra, ci tengo davvero tanto, e poi mi ripropongo di avere un rendimento più costante, in questa stagione dopo la vittoria di Solighetto sono calato un po’, anche perchè bersagliato dalla sfortuna, mi auguro di star bene perché è mia intenzione lasciare ancora un segno in questa mia prima stagione da Juniores”.

Arti marziali Bovolenta ha consegnato un riconoscimento al suo campione

Nicola Borella primo in Italia, per la terza volta L

a stoffa del campione Nicola Borella l’ha sempre avuta, fin da quando ha intrapreso la carriera sportiva nelle arti marziali. Classe 1986, di Bovolenta, quest’anno ha conquistato, per la terza volta consecutiva, il titolo italiano di Mma (Mixed Martial Arts) in classe A, vale a dire tra i professionisti. Nella disciplina delle “arti marziali miste” si scontrano gli atleti che provengono da varie specialità di combattimento. E’ la forma più completa, nella quale “vale tutto”... o quasi. Ebbene, Nicola ha combattuto nella categoria di peso sotto i 65 chilogrammi e confermato per il terzo anno di fila il titolo di campione italiano. Per questo e molti altri successi la “sua” Bovolenta ha voluto rendergli omaggio premiandolo con una targa durante la giornata conclusiva del torneo di calcio a 5 da 52 ore promosso il terzo fine settimana di luglio dall’amministrazione comunale negli impianti sportivi di piazza Umberto I. “Durante questa importante manifestazione - afferma la consigliere Argenide Favaro - abbiamo voluto consegnare un riconoscimento al nostro

Nicola Borella esulta dopo l’ultima vittoria

Ha confermato il titolo nazionale per le arti marziali miste concittadino Nicola per l’impegno nello sport e i risultati conseguiti nella sua già brillante carriera. Gli auguriamo di continuare sulla strada del successo e, con il suo esempio, di avvicinare tanti nostri giovani alle discipline sportive”. Tornando alla carriera di Borella, lo scorso dicembre l’atleta di Bovolenta

aveva vinto contro Michele Sanchi, ex campione internazionale di Mhay thai che vanta moltissime vittorie negli ultimi dieci anni, al gala “King of the kage” di Rimini. Lo scorso 5 luglio ha vinto anche la finale del torneo “Shot fight championship”, anche questa una gara Mma. Procedendo a ritroso, tra i suoi successi spiccano i titoli italiani in diverse discipline, tra le quali lotta a terra, kick jistu, sub mission. Dopo gli applausi alla premiazione a Bovolenta i sostenitori di Nicola sono pronti ad esultare alle prossime vittorie. E.M.

caLciotto Secondo Memorial Antonio Guberti

i ragazzi deL vigÒ dominano iL torneo

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l team sponsorizzato dal ristorante al Vigò di Padova si è imposto nel 2. Memorial Antonio Guberti, organizzato dalla ZR impianti elettrici di Renato Zanin e disputato presso gli impianti sportivi di Terradura a Due Carrare. Otto le compagini al via sponsorizzate da bar o ditte varie, con rose composte da atleti tuttora in attività che hanno offerto gol e spettacolo. Alla fine hanno prevalso i ragazzi del ristorante al Vigò che nella finale si sono imposti 5-3 sul team denominato I Scampa, di Garbin (3) Baldan e Mascotto i gol risolutori, per i battuti hanno timbrato Grecea, che si è imposto nella graduatoria dei cannonieri, Fontana e Furlan. Premi individuali per il miglior portiere assegnato ad Antonio Olivato, ultimo baluardo del team vincente, e per il miglior giocatore andato a Riccardo Zecchinato, punta della Rocca di Monselice per l’occasione ingaggiato dal bar El Bacaro di Due Carrare. Walter Lotto

Calcio, prima Categoria, novità a la Rocca Monselice

iL diesse tramBaioLi Lascia, pieni poteri ad andrea franzoLin

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a Rocca di Monselice riparte da Andrea Franzolin che oltre ad essere stato confermato tecnico assume anche il ruolo di direttore sportivo dopo l’addio di Renzo Trambaioli, imitato anche da altri dirigenti, il che aveva fatto pensare ad un ridimensionamento della società subito però smentito nei fatti di calcio mercato dove il club neroverde si sta muovendo con intensità tanto da ufficializzare già cinque colpi messi a segno: dal Boara sono arrivati lo stopper Lorenzo Vido e il centrocampista Federico Tognin, il centrocampista El Ambri e l’esterno Stefano Nalin sono stati prelivati dal Conselve, mentre dall’Este è arrivato Pier Maria Carani punta cresciuto nel settore giovanile del Padova. “Chi ci dava in fase di smobilitazione si dovrà ricredere- ha detto Franzolin- stiamo lavorando per attrezzare una compagine competitiva, oltre ai nuovi arrivi sono vicinissimo a concludere con un centrocampista e un difensore centrale di grossa affidabilità, senza contare che anche Petagna, punta esterna l’anno scorso a Noventa Vicentina ci sta strizzando l’occhio, oltre a questo cè da tenere presente la filosofia del club sempre orientato a privilegiare il settore giovanile, il che significa che almeno tre giovani saranno nella rosa

Andrea Franzolin, tecnico e diesse della prima squadra in pianta stabile”. Franzolin annuncia novità anche nell’assetto societario dopo la defezione di alcuni collaboratori: “abbiamo già rimpiazzato i dirigenti che in seguito alle dimissioni di Trambaioli hanno voluto uscire e tra i nuovi entrati voglio segnalare il gradito ritorno di Silvano Facco che in anni passati resse la dirigenza della società, la sua esperienza e il suo carisma sarà fonte di un ulteriore salto di qualità”. W.L.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Il futuro della sanità Il sindaco Bitonci mette in discussione il progetto di Padova Ovest e vuole mantenere l’attuale sede in centro

Ospedale di Padova, siamo di nuovo all’anno zero?

Per mettere mano all’esistente servono almeno 300 milioni di euro ma è guerra di cifre. Istituita una commissione tecnica alla quale partecipano anche Cestrone e Palù, per elaborare una proposta che trovi anche la condivisione di Regione e Università di Padova di Nicola Stievano

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oco più di un anno fa, era il 2 luglio 2013, il protocollo d’intesa sul progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest veniva sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel lungo e tribolato iter, avviato almeno sei anni prima. Comune, Regione, Università, Provincia, Iov, con la firma al protocollo, davano di fatto il via libera alla progettazione del nuovo polo ospedaliero alle porte della città. Una mega struttura da 900 posti letto e un costo di 600 milioni, che avrebbe cambiato il volto della sanità padovana e, nelle intenzioni, messo fine alla precarietà dell’attuale polo ospedaliero alle prese con infinite ristrutturazioni, problemi di logistica e di organizzazione interna, difficoltà nel razionalizzare i costi e garantire una sistemazione all’altezza della fama di eccellenza di cui gode la sanità padovana. Doveva aprirsi una nuova stagione, segnata da una nuova e grandiosa opera pubblica, che avrebbe cambiato il volto della città. Invece era solo un capitolo di una storia che riservava delle svolte impreviste.

COLPO DI SCENA

ll mese scorso almeno due fatti rilevanti hanno contribuito prima ad incrinare e poi a mettere in discussione la scelta di Padova Ovest. Da una parte lo scandalo del Mose e le sue ricadute su tutta la Regione, e non solo, ha lasciato un grande punto interrogativo proprio sulle opere in project financing come il nuovo ospedale e il sistema delle imprese che gira intorno a queste iniziative. Dall’altra, mentre la magistratura procedeva con gli arresti e gli indagati eccellenti per le grandi opere venete, Padova consegnava la fascia tricolore di sindaco al leghista Massimo Bitonci, uscito vittorioso dal ballot-

taggio con Ivo Rossi e dal confronto con il centrosinistra che per dieci anni aveva governato la città. Tra le molte iniziative del predecessore Zanonato messe in discussione da Bitonci il nuovo ospedale è stata una di quelle che più ha fatto clamore e che ha dato il via ad una ridda di polemiche e infiammato l’estate politica padovana. Nella partita gioca un ruolo fondamentale la Regione, guidata dal leghista Luca Zaia che se lo scorso anno aveva siglato l’accordo ora non può non tenere conto della posizione del Comune di Padova. Poi c’è l’Università, con il rettore Giuseppe Zaccaria, che da tempo chiede di recuperare il ritardo accumulato in questi anni e teme di dover dipartire di nuovo da zero. La partita sull’ospedale di Padova si gioca su più tavoli e coinvolge soggetti e interessi che vanno ben oltre i confini cittadini.

IL NO DI BITONCI

Il neo sindaco di Padova ha articolato in più riprese il suo no al progetto di Padova Ovest e puntualmente le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, sollevando numerose reazioni dal mondo politico. Ma Il sindaco leghista delle ordinanze tira dritto. “La volontà dell’Amministrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l’8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull’attuale area”, questo il suo assunto. Perché? “Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione anche più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo,

Home

In alto l’ospedale di Padova, a fianco Massimo Bitonci perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e ristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le difficoltà che que- Inoltre viene mantenuta una contiguità spaziale con aree disto tipo di operazione comporta”. Il sindaco di Padova rispon- dattiche, didattico-scientifiche, laboratori di ricerca biomedica de anche a chi mette sul tavolo altre ipotesi, prima fra tutte e clinica, recentemente progettati, edificati, attrezzati o riche il nuovo ospedale potrebbe essere costruito in un’area di- strutturati dal parte dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera versa e alternativa a quella dell’attuale sede di Padova Ovest, per la Facoltà di Medicina”. come per esempio a Legnaro, oppure a sud della Guizza. “Un’opera realizzata ex novo, su un terreno non edificato, I COSTI è più costosa e necessita di un project financing, strumento Una delle questioni più controverse è quella legata ai che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subotti- costi. “Ad oggi la Regione potrebbe contribuire, per la realizzamale, a danno dell’utenza – spiega Bitonci - Comporterebbe zione del nuovo ospedale nell’attuale, - osserva Bitonci - con altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collega- uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, nel decreto mento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto della giunta regionale del Veneto del 3 agosto 2011, il costo pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria”. Il primo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su quecittadino padovano pone poi la questione di cosa ne sarebbe sto punto le nostre stime sono diverse. Tutte le stime più dettadell’attuale grande area ospedaliera di via Giustiniani e din- gliate le presenteremo a Venezia nell’incontro con la Regione, torni. “Rischierebbe di diventare un centro di attrazione per insieme alle motivazioni specifiche, e non solo politiche, per balordi. Attorno ad essa, gli edifici perderebbero il loro valore cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell’attuale immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrereb- sede”. Alla stesura di questo documento parteciperà una combero in crisi e tutta l’area sarebbe sconvolta dal punto di vista missione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ci saranno due un eventuale nuovo plesso in un’area alternativa, peraltro, tecnici che ben conoscono la sanità padovana, chiamati perciò la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attua- a dare il loro contributo alla nuova progettualità. Si tratta di le, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento Adriano Cestrone e Giorgio Palù, rispettivamente ex direttore e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, generale dell’Azienda Ospedaliera ed ex preside della Facoltà disservizi a carico dell’utenza”. Quindi il sindaco passa ad di Medicina. Ma proprio dal mondo accademico sono piovute elencare gli aspetti positivi nel mantenere l’ospedale dov’è. feroci critiche sulla scelta del Comune. Saranno settimane di “Anzitutto il vantaggio di preservare la specificità e le caratte- fuoco e l’esito del braccio di ferro è tutt’altro che scontato.

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Il Veneto in primo piano 19 11 Le reazioni Il mondo politico si divide, da quello accademico invece sale la preoccupazione

Zaccaria: “La scelta più economica è il nuovo ospedale” Richiamo del rettore dell’Università di Padova sugli accordi sottoscritti e sulla procedura avviata di Nicola Stievano

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l “blitz” con il quale Bitonci ha scompaginato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest ha scatenato una serie di reazioni più o meno polemiche. Mentre il Governatore del Veneto Luca Zaia sceglie, almeno in questa prima delicatissima fase, la strada del silenzio, preso com’è tra i due fuochi dell’accordo sottoscritto un anno fa e della volontà del neo sindaco di Padova, oltretutto del suo stesso partito. Non si sottraggono al confronto invece gli altri esponenti politici, chi a favore e chi contro le tesi di Bitonci. Tutti comunque, pur dalle diverse posizioni, sottolineano la necessità di mettere mano alla struttura sanitaria padovana, ormai sull’orlo del collasso. Ancora più netta, e preoccupata, la posizione del mondo accademico che aveva appoggiato

La svoLta

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Barbara Degani

il progetto del nuovo polo e che ora invita a non buttare all’aria anni di lavoro. Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria non fa tanti giri di parole. “La posizione mia e dell’ateneo rimane molto ferma agli accordi presi proprio un anno fa, da rispettare e portare avanti. Esiste una procedura ben definitiva e che è in stato molto avanzato. Una procedura sottoscritta da vari enti istituzionali e che ha preso atto di come sia economicamente più conveniente la costruzione di una struttura “ex novo” piuttosto che la ristrutturazione di quella esistente. Questo anche dal punto di vista del trattamento dei pazienti rispetto al prolungato periodo necessario alla ristrutturazione. Allora, insomma, è stata fatta una scelta ben precisa. E, se oggi qualcuno ha cambiato

idea, deve evidentemente motivarlo”. Sui costi Zaccaria precisa: “Affermare che la ristrutturazione dell’esistente costi molto meno – rincara il rettore – significa non aver letto la relazione di 180 pagine, che è da tempo depositata in Regione e sottoscritta dal comitato tecnico che dice l’esatto contrario. Va poi considerato un punto fondamentale, cioè quello dei pazienti: ristrutturare l’esistente vorrebbe dire esporre per vent’anni gli stessi pazienti ricoverati a lavori e cantieri all’interno dell’area ospedaliera, senza soluzione di continuità. Io, sinceramente, non lo ritengo ammissibile”. Anche sui dettagli finanziari il rettore invita a non fermarsi all’idea del project financing: “Esistono infinite altre forme di finanziamento. L’importante è che ci sia la volontà politica di farlo e di mantenere così alto il livello della sanità e del-

Giuseppe Zaccaria la scuola medica padovana. Non possiamo permetterci di restare indietro. Verona sta correndo, Treviso sta correndo, solo Padova è ancora ferma”. Gran parte del mondo accademico condivide le parole del rettore e nutre dei dubbi anche sulla commissione voluta dal sindaco e composta, fra gli altri, da Cestrone e Palù.

Il sottosegretario barbara Degani rilancia il sito di brusegana

La regione non finazierà iL progetto Bitonci

opo un confronto serrato avvenuto in sede regionale, a Venezia, è stata posta la parola fine sul progetto di un polo della salute a Padova Ovest. Il neo-sindaco Massimo Bitonci, ha ribadito la volontà di radere al suolo il vecchio policlinico per ricostruirlo nellos stesso posto e ha escluso qualsiasi altra proposta. Dal canto suo, il governatore Luca Zaia ha difeso con fermezza la linea favorevole alla realizzazione ex novo dell’opera. Posizioni inconciliabili, dunque, che hanno costretto la Regione a sciogliere l’accordo di programma, revocando il ruolo di stazione appaltante all’Azienda ospedaliera e invitando l’amministrazione comunale ad annullare tutti gli atti in materia fin qui delibe-

rati. Sottolineando anche che la Regione giudica impraticabile il disegno di Bitonci e non lo finanzierà. Tra le altre voci si alza quella del sottosegretario Barbara Degani che ritiene necessario e opportuno mantenere il progetto del nuovo polo della salute a Padova città e in collegamento con la grande viabilità padovana. “Ad esempio in zona Brusegna – ricorda il Sottosegretario Degani - lì ci sono circa 350 mila metri quadrati di terreno utilizzabile. Si tratta dei campi dietro l’Ospedale ai Colli, lungo corso Australia. Quello è territorio della provincia, in più la Regione è già proprietaria dell’ex ospedale psichiatrico e i terreni sono di gestione comunale a destinazione socio-sanitaria”.


20 Il Veneto in primo piano 12 Territorio Con l’arrivo del commissario a Venezia la riorganizzazione non si ferma

Città Metropolitana, è scontro con la Regione Sulla aggregazione amministrativa di Padova, Venezia e Treviso arriva anche l’ostacolo del referendum separatista fra Mestre e Venezia

di Alessandro Abbadir

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ittà Metropolitana, il futuro passa da Venezia, e ora dopo il commissariamento del comune è battaglia. I prossimi mesi per la realtà amministrativa che dovrebbe sorgere entro l’inizio del 2015 fra Venezia Padova e Treviso, saranno decisivi. Da una parte i fautori di sempre della città Metropolitana cioè il Pd e i suoi sindaci appoggiati dal Governo, dall’altra la Regione Veneto con il governatore Luca Zaia che ritiene la realizzazione della Città Metropolitana sbagliata addirittura uno “sfregio alla democrazia”. Contro la Città Metropolitana si era schierata anche l’ormai defunta Provincia di Venezia con la sua presidente Francesca Zaccariotto. Ma torniamo a Venezia. Il commissario Vittorio Zappalorto, nominato dal Prefetto Domenico Cuttaia, dovrà traghettare la città lagunare fino alle elezioni. Elezioni causate dall’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni coinvollto nello scandalo Mose e dallo scioglimento della giunta. Zappalorto però sul fatto che sulla Cit-

tà Metropolitana si debba procedere in fretta non ha dubbi. “La città metropolitana si farà - ha detto subito il commissario presentandosi pubblicamente a Venezia. Come commissario potrò fare molto, anche se alcune decisioni strategiche sul futuro della città spettano alla politica. Resterò a Venezia fino alla primavera del 2015, a meno che non ci sia una legge

“Il commissario Zappalorto resterà a Ca’ Farsetti fino a Primavera 2015” per anticipare le elezioni amministrative in autunno (ma questo ormai sembra altamente improbabile). Per realizzarla però ci sono scadenze di legge e vanno rispettate. Prima c’era il sindaco, adesso deciderò io. Non vedo problemi”. Al progetto della Città Metropolitana, ha sottolineato al suo arrivo a Venezia Zappa-

lorto, ha lavorato per dieci anni al ministero dell’Interno come responsabile dell’ufficio del Viminale. Insomma il percorso è inserito in un binario preciso che non può subire alcun tipo di deragliamento. Ma sulla Città Metropolitana arriva lo stop secco del presidente del Veneto Luca Zaia. ”La Città Metropolitana – ha detto Zaia dopo la presa di posizione del Commissario - è uno sfregio alla democrazia. Mi auguro che il Governo la blocchi. Il nuovo commissario è stato nominato, non eletto”. Il ragionamento di Zaia è semplice: è l’impianto della Città Metropolitana che è poco democratico. Per Zaia, infatti, il Governo ha chiuso la Provincia, dichiarandola inutile e sostituendola con la Città Metropolitana: insomma per la Regione il rischio è che “ci sarà un sindaco metropolitano che non viene eletto dai cittadini, ma è espressione di accordi tra le segreterie dei partiti”. Proprio dal Governo potrebbe arrivare un rinvio di un anno o di sei mesi dell’entrata in vigore della Città Metropo-

Palazzo Balbi litana che era stato fissato al primo gennaio del 2015. Ma intanto a far saltare (o perlomeno congelare) la Città Metropolitana alla fine, potrebbe esserci anche un’altra mina: il referendum di separazione fra Venezia e Mestre presentato dai cittadini con 7 mila firme . Su questo punto lo scorso 8 luglio il consiglio regionale, riunito a Palazzo Ferro Fini, con voto unanime, ha ritenuto meritevole di istruttoria la proposta di legge popolare presentata dai promotori separatisti riuniti nel comitato “Mestre e Venezia due grandi

città” che chiede una nuova consultazione pubblica sul progetto di separare dal punto di vista amministrativo la Venezia lagunare dalla terraferma. Sarà ora compito della commissione Affari istituzionali condurre la procedura istruttoria che potrà portare all’indizione del referendum. Insomma per capire come procederà il percorso di “aggregazione metropolitana“, bisognerà aspettare che si chiariscano una serie di variabili nel capoluogo veneto, che nessuno aveva previsto fino a qualche settimana fa.

I DATI DEllA FONDAZIONE PEllICANI CEMENTIFICAZIONE SElVAGGIA E CASE FATISCENTI

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paventose colate di cemento hanno urbanizzato in maniera forsennata nel corso dei decenni, i territori delle tre città Padova, Treviso e Venezia che formeranno la Città Metropolitana. I dati che sono stati discussi nelle scorse settimane, e che danno la cifra di come sia ridotto il nostro territorio, sono arrivate dalla Fondazione Pellicani che ha sede a Mestre. Il periodo più prolifico dal punto di vista del mattone? Gli sviluppi sono diversificati. Se le città hanno visto il boom del mattone dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nei territori all’interno delle province, invece, il periodo più prolifico dell’edificazione è stato quello che va dal 1996 al 2007. Cioè gli anni prima della lunga crisi economica che ancora non è finita. In quel periodo in alcuni paesi si è costruito la metà del patrimonio immobiliare esistente. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Ad avere il primato di città più urbanizzata è Padova con 9.330 ettari di “cemento” e il 61% del suolo occupato. Al secondo posto si piazza un altro comune

patavino, Noventa Padovana, che si ritrova con una occupazione di suolo pari al 58% dell’esistente. Il capoluogo veneto, Venezia, ha la maggiore superficie urbanizzata, con 15mila e 700 ettari, che corrisponde però a poco più della metà della propria superficie totale (esclusa Laguna). Meno urbanizzata (ma non troppo) Treviso. La città della Marca registra al catasto 5.552 ettari urbanizzati, cioè il 48% del territorio. Un quinto delle case presenti sul territorio della città metropolitana è stato costruito fra il 1962 e il 1971, il 16% fra il 1972 e il 1981, un 14% fra il 1946 e il 1961 e una percentuale identica fra il 2002 e il 2011. Ma tutte queste abitazioni in che stato sono? Pessimo. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Pellicani nel territorio della Patreve le case abitate, costruite fra il 1946 e il 2001 e ridotte in mediocre o pessimo stato di conservazione, sono esattamente 109.557, il 10% del totale: oltre 42mila nel veneziano, circa 37mila nel padovano e 30.685 nel trevigiano. A.A.


14 Cultura veneta

Cultura veneta 21

Eventi Al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre

Mostra del Cinema, parte la 71esima edizione Leoni d’oro alla carriera a due cineasti statunitensi: alla montatrice Thelma Schoonmaker e al documentarista Frederick Wiseman. Il film d’apertura sarà “Birdman” di Alejandro Iñárritu di Alessandro Abbadir

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i terrà dal 27 agosto al 6 settembre la 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e le novità anticipate sono già molte. I Leoni d’oro alla Carriera, sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documentarista Frederick Wiseman. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera. Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (“Toro scatenato”, “The Aviator”, “The Departed”) e due Bafta (“Toro scatenato”,” Goodfellas”), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di “Chi sta bussando alla mia porta?”. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente “The Wolf of Wall Street” (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio. Frederick Wiseman è un documentarista indipendente.

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Ha realizzato 39 documentari e 2 film di finzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano “Titicut Follies” (1967), “Welfare” (1975), “Public Housing” (1997), “Near Death” (1989), “La Comédie Française ou L’amour joué” (1996), “La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris” (2009) e “At Berkeley” (2013, presentato a Venezia). Wiseman, che è stato presente 7 volte a Venezia, ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacArthur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. È anche regista di teatro. Intanto è già noto il film d’apertura: sarà “Birdman o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza” diretto da Alejandro G. Iñárritu (“Amores perros”, “21 grammi”, “Babel”, “Biutiful”), con Michael Keaton. E poi: nella Sala Darsena, completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti, si terrà il 26 agosto la preapertura del Festival con l’anteprima di “Maciste alpino” (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano (Maciste), in nuova copia restaurata, in occasione del Centenario della Grande Guerra. Supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Cabiria).“Maciste alpino” è probabilmente il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della

Frederic Wiseman e Thelma Scoomaker Prima guerra mondiale. Ma la mostra vedrà anche altre presenze. E’ data per scontata quella de “Il giovane favoloso” di Mario Martone (dedicato a Giacomo Leopardi, con Elio Germano) e di Abel Ferrara con il film dedicato a Pier Paolo Pasolini a 30 anni della morte (con Willem Dafoe nel ruolo principale, Riccardo Scamarcio in quello di Pino Pelosi, Valerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Giada Colagrande). Ci sarà “Anime nere”, il nuovo film di Francesco Munzi che torna alla regia dopo “Il resto della notte”. Troveranno posto poi anche il nuovo film di Ivano De Matteo “I nostri ragazzi”, interpretato da due coppie, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.

La curiosità da un fiLm di truffaut iL manifesto

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ispirato all’ultima inquadratura de “I 400 colpi” (Les quatre cents coups, 1959) di François Truffaut il manifesto della 71esima Mostra di Venezia, realizzato per il terzo anno da Simone Massi. Nel nuovo manifesto della Mostra, il ragazzo raffigurato in primo piano è Antoine Doinel, il personaggio protagonista del capolavoro d’esordio di Truffaut, “I 400 colpi”, e alter ego del regista in altri titoli memorabili (sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud). Scappato dal riformatorio, il ribelle Antoine nell’ultima inquadratura guarda in macchina. Sullo sfondo, il mare che non aveva mai veduto. Nel manifesto della Mostra, Massi immagina il ragazzo contornato da pesci volanti: un elemento fantastico che mitiga la dimensione interrogativa del suo sguardo, prima del tuffo nel mare della vita. Simone Massi, premiato col David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio, è l’autore della sigla che dal 2012 introduce le proiezioni ufficiali della Mostra di Venezia. La sigla ha una durata di 30 secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Anghelopulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko, Truffaut. Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi. La musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese e Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione. A.A.

Festa dell’Agricoltura

L’esposizione Palazzo Zabarella dal 6 settembre ospita la nuova mostra sull’onda del precedente successo

Padova rende omaggio ai fasti della Belle Époque

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MIRANO!!!

A Padova gli appuntamenti ripercorrono duemila anni di storia

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a cultura non va in vacanza. A Palazzo Zabarella è già tutto pronto per il grande evento della prossima stagione, che il 6 settembre accoglierà i cittadini al ritorno dalle ferie e i turisti tardivi. Si tratta della mostra dedicata al pittore livornese Vittorio Corcos (1859-1933), che prosegue il filone dedicato alla pittura dell’Ottocento italiano che ha visto, l’anno scorso, il successo della mostra su Giuseppe de Nittis. L’esposizione presenterà oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la vicenda del pittore livornese, attraverso un considerevole nucleo di capolavori, affiancati a numerose opere inedite, provenienti dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni pubbliche e private. La fama di Corcos era peraltro già notevole nella prima metà del secolo scorso, se Ugo Ojetti, nel 1933, ebbe modo di scrivere: “Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono”. Il percorso ruoterà attorno al grande

Due opere di Corcos: “In lettura sul mare” 1910 e “Sogni” del 1896

capolavoro “Sogni”, l’opera più celebre di Corcos: espo- dell’editore milanese Emilio Treves e quello del critico sto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Yorick. Un capitolo particolare sarà poi dedicato a Parigi, Firenze 1896, il quadro aveva destato un “chiasso india- città in cui visse dal 1880 al 1886 e che lo vide uno volato” e provocato un acceso dibattito sul significato da dei maggiori interpreti della cosiddetta pittura della vita attribuire a quell’intenso ritratto di moderna, assieme a Boldini e De giovane donna, ora definito “spiri- Oltre cento dipinti Nittis. tualista” ora “realista”, ma infine di Vittorio Corcors Il legame con la capitale peruniversalmente ammirato per da ammirare, durerà anche oltre il suo soggiorl’originalità della composizione e fra capolavori no, come testimonia “Le istitutrici ai Campi Elisi” del 1892, uno dei l’inquieto carattere della protago- e inediti vertici dell’artista livornese, che nista, fino a diventare una delle raffigura una scena ambientata in una dorata giornata immagini emblematiche della Belle Èpoque . La prima sezione della mostra è dedicata ai luoghi d’autunno in uno dei luoghi più affascinanti di Parigi. Non che hanno visto scorrere l’esistenza di Corcos, gli amici mancherà, all’interno del percorso di Palazzo Zabarella, e le importanti personalità che ha frequentato, tra cui un confronto con artisti quali Giuseppe De Nittis, Léon l’Imperatore Guglielmo II di Germania, Giosuè Carduc- Bonnat, Ettore Tito e altri, coi quali Corcos ha intrattenuto ci, Silvestro Lega e molti altri, dei quali ha tramandato un rapporto di lavoro e di amicizia. l’immagine ai posteri. Di particolare rilievo sono i ritratti Laura Organte

AREA IMPIANTI SPORTIVI I capolinea A C T V dal 29.8.2014 all’8.9.2014 notturni d’arte aLLa scoperta dei personaggi iLLustri

l mese di agosto è, come ogni anno consacrato al fitto programma di visite guidate, spettacoli teatrali, concerti e reading dei “Notturni d’arte”, quest’anno dedicati ai personaggi illustri di Padova. Dalle testimonianze dell’antica Patavium sotto l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto, di cui ricorre il bimillenario della morte e della cui corte faceva parte lo storico padovano Tito Livio, fino alle testimonianze artistiche e storiche del Novecento, alla scoperta di personaggi illustri che hanno rivoluzionato il modo di pensare, di agire, di esprimersi e di cui è testimone il ricco patrimonio artistico, letterario e scientifico presente in città. Dai più noti (Giotto, Mantegna, Galileo, il Ruzante, e molti ancora), sino a personaggi la cui valenza culturale è ancora poco conosciuta, come nel caso del grande esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni o del cartografo e geografo Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. La.Or.


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L’Editoriale

Buone regole per una vacanza in salute

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Ferie serene se corpo e mente sono sani Studio Dentistico Salus 2.0: I nuovi materiali odontoiatrici Continua a pag. 25

Dott. Francesco Sacco: Il piede diabetico; segnali da non trascurare, come curarlo Continua a pag. 26

apita, a volte, che l’estate e le vacanze siano accompagnate dal rischio di piccoli e fastidiosi disturbi che rischiano di rovinare il meritato periodo di riposo o il rientro. E’ importante perciò seguire delle buone regole per prevenire ogni malanno possibile. Sicuramente evitare la disidratazione è la prima, perché durante l’estate occorre bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Il caldo e il sudore, infatti, portano a perdere molti più liquidi, i quali devono essere reintegrati. Scegliete acqua liscia e non gassata e soprattutto a temperatura ambiente e non gelata per evitare blocchi di digestione e congestioni. L’altra buona regola per non piangere poi sul latte versato è moderarsi a tavola. Questo perché con il caldo, anche i processi digestivi sono meno efficienti. Sono da preferire, quindi, cibi leggeri. Aumentate il consumo di frutta e verdura che permettono di evitare problemi di cattiva digestione, stipsi, diarrea o bruciore di stomaco. Con gli alcolici, poi, bisognerebbe andar più piano del solito mentre in vacanza, si sa, una buona bottiglia di vino durante le cene a lume di candela o qualche cocktail a bordo piscina non mancano mai.

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Dott.ssa Rita Smanio: Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza Continua a pag. 26

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Hanno collaborato: Studio Dentistico Dott. Mauro Rubinato Via Don Eugenio Bellemo Chioggia (Ve) tel. 041405006 Fax. 04155091055

MEdicina Dott. Francesco Sacco Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) Tel. 041 421836

Studio dentistico Dott. Lucio Vianello V.le Verona 3/A- Sottomarina di Chioggia (Ve) tel. 041 401133

Studio dietistico Dott.ssa Rita Smanio Rovigo, Badia Polesine, Solesino, Monselice, Battaglia Terme, Megliadino San Vitale Tel. 3491250982

Psicologia Dott.ssa Cristina Zago Riceve per appuntamento ad Adria (Ro) e Rovigo Cell. 3483468022 Fisioterapia Centro fisioterapico di Tribano Dott. Mario Agujari Stoppa Piazza Martiri della Libertà, Tribano (Pd) tel. 049 5342366

L’Editoriale Segue da pag.

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erto poi, al ritorno dalle vacanze, si dovà fare i conti con tutte le calorie di troppo ingerite e allora, come suggeriscono i migliori dietisti, meglio mettersi subito al lavoro per tornare in forma. Qualche chilo in più dopo gli “anta” è faticosissimo da smaltire.

Se siete dei patiti dell’abbronzatura e vi esponete alla luce del sole nelle ore più calde, mettetevi in testa di proteggere la vostra cute. Portate con voi le creme solari con fattori alti da applicare, al mare, almeno un quarto d’ora prima di fare il bagno e possibilmente essere specifiche per il tipo di pelle. Un’eccessiva esposizione al sole, può provocare scottature importanti e essere anche causa di melanoma ossia tumore della pelle. Riguardo a questo argomento è bene essere informati, come sottolineano i dermatologi, e fare spesso un autocotrollo della cute specie se sono presenti nevi. Un altro consiglio molto utile dal punto di vista della salute è proteggere gli occhi. Luce del sole, acqua del mare e vento possono metterli a dura prova. Usare dei buoni occhiali da sole, con lenti anti UV, ed alleviare le eventuali irritazioni, se non molto intense, con colliri decongestionanti dovrebbero essere le regole di base. Se il problema fosse più importante, però, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. Gli occhi sono delicatissimi e sottovalutare qualcosa potrebbe non essere la scelta giusta da fare. E se soffrite di pressione bassa, ricordate che il caldo contribuisce ad abbassare la pressione e che potreste subire particolarmente gli effetti del caldo. Sentirvi spossati, accusare mal di testa e nausea…Un po’ di zucchero può essere utile, per rialzare un piccolo sbalzo di pressione, ma è consigliabile recarsi dal proprio medico per farsi indicare i medicinali opportuni. Finchè siete in viaggio potrebbero capitare anche strappi e distorsioni dolorose. Proprio il dolore si può alleviare in qualche modo con antidolorofici, di cui non abusare, mentre per la causa del dolore occorre provare a intervenire con alcune pomate, creme o unguenti specifici. Sempre tenendo presente che se la parte interessata si gonfia molto è meglio rivolgersi ad un medico. Dolori muscolari come il torcicollo, invece, vanno valutati alla luce della conoscenza del proprio corpo: nella gran parte dei casi, si tratta solo di contratture muscolari, che si curano con una ginnastica per la parte interessata, ripetuta più volte al giorno. Certo un fisioterapista esperto potrebbe essere un toccasana. Ricordatevi che anche in vacanza è possibile usufruire dell’assistenza medica. In Italia ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, che però è presente solo in alcune località di villeggiatura. Altrimenti bisogna rivolgersi, pagando, ad un medico di medicina generale. La ricevuta di pagamento, in alcune Regioni, può essere rimborsata dalla Asl. Altrimenti va inclusa tra le spese mediche detraibili con la dichiarazione dei redditi. In Europa è possibile usufruire di cure sanitarie gratuite o a costi ridotti, ma bisogna avere con sé la tessera sanitaria. Prima di partire è sempre meglio passare dal dentista: niente può rovinare la vacanza come il mal di denti! Prevenire è meglio che curare…e non si tratta solo di slogan!

Sommario Fisioterapia

Odontoiatria 100x100 bianco: i gioielli “metal free”

Il piede diabetico

pag. 25

I segnali da non sottovalutare; 4 approcci per curarlo pag. 25

Psicologia clinica

L’ansia può complicare molto la vita di una persona pag. 26

L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei pag. 26

Odontoiatra

Affidarsi al medico odontoiatra per un quadro clinico completo pag. 26

Dietista

Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza pag. 26

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BENDAGGIO NATURALE, DIURETICO, TONIFICANTE, DRENANTE, LIPOLITICO, DISINTOSSICANTE, ANTIOSSIDANTE,TERMOGENO ED INOLTRE AD AGOSTO E SETTEMBRE: densitometria ossea, fisioterapista in farmacia, esame dell’insufficienza venosa, esame del cuoio capelluto, giornata di consulenza sull’alimentazione, giornata della cosmesi con promozione Fillerina Labo, giornata Medela dedicata all’allattamento FARMACIA SAN MARTINO sas della Dott.ssa Giovannoni Via Onaro 7/A - Rio San Martino di Scorzè (VE) - Tel. 041446200 www.farmaciariosanmartino.it


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Nuovi materiali odontoiatrici Zirconia e Disilicato di Litio, nuovi materiali che garantiscono una totale biocompatibilità e una estetica incomparabile

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irettamente collegati alle nuove tecnologie digitali che stanno invadendo in modo positivo il mondo Odontoiatrico ed Odontotecnico ci sono dei materiali che hanno cambiato profondamente il modo di fare Odontoiatria e di conseguenza anche gli Odontotecnici hanno iniziato con estrema soddisfazione ad utilizzarli. Vediamo quindi quali sono, le loro caratteristiche ed il tipo di applicazioni che possono avere. Il primo ed il più conosciuto anche dai pazienti è la Zirconia, questo materiale si ricava dall’ossido dello Zirconio, Lo zirconio è l’elemento chimico di numero atomico 40. Il suo simbolo è Zr. È un metallo di transizione bianco-grigio, duro, il cui aspetto ricorda quello del titanio. Con la polvere della sua ossidazione si ricavano delle cialde o dischi di aspetto gessoso che vengono lavorati con le macchine fresatrici che fresano in tre dimensioni gli elementi dentali, questi ultimi vengono poi inseriti in un forno particolare che raggiunge temperature molto elevate, attorno ai 1400 1500 gradi centigradi, cuocendo di fatto la struttura in zirconia che si trasforma in un materiale ceramico con una resistenza elevatissima ed un colore molto naturale che si avvicina a quello dei denti. Il vantaggio di questo materiale è che va usato senza metallo, diventando quindi altamente bio-compatibile ed estetico in modo fino a poco tempo fa impensabile. Dato l’alto valore di resistenza alla frattura la zirconia viene utilizzata per protesizzare soprattutto i settori posteriori del cavo orale, cioè la parte dei molari, nulla vieta però ad oggi, con i nuovissimi tipi di zirconia ad alta traslucenza di protesizzare anche la parte puramente estetica della bocca, cioè dove si trovano gli incisivi ed i canini. Un altro tipo di materiale molto performante ma un po’ meno conosciuto

della zirconia è il Disilicato di Litio, questo materiale fa parte dei Silicati, materiali ceramici altamente resistenti. Questo materiale non è altro che una ceramica rinforzata con cristalli di Litio che conferiscono un tipo di riflessione della luce che si avvicina talmente a quella del dente naturale da non riuscire a notarne la differenza. Anche il disilicato è altamente biocompatibile ma a differenza della zirconia è molto meno resistente, è quindi caldamente consigliato utilizzarlo nei settori anteriori della bocca dove non si corre alcun rischio di frattura e si è sicuri di ottenere un risultato estetico che soddisferà

sia il paziente che l’équipe Odontoiatrica. Il Disilicato per le macchine fresatrici si trova in forma di blocchetti detti metadisilicato, una volta fresato, anche questo viene poi cotto in un forno particolare e si trasforma in disilicato assumendo la colorazione del dente predefinita. In conclusione, tutti questi materiali, chiamati comunemente ceramiche integrali, si prestano a essere adoperati in quasi tutti i tipi di protesi fissa, sia su protesi implantare sia su denti naturali, garantendo una totale biocompatibilità ed una estetica incomparabile.

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o studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualificato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi dentistici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conservativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello studio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le conoscenze scientifiche attuali. Obiettivo per tutti i professionisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identificare gli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i rischi e massimizzare l'efficacia delle cure erogate. Con la consapevolezza di far parte di una organizzazione complessa capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica clinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è convenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati.

studio dentistico SALUS 2.0 di Rubinato Mauro & C. Via Don Eugenio Bellemo, 14 30015 Chioggia - Venezia Tel: 041.405006 Fax: 041.55091055 info@salusduepuntozero.it Direttore Sanitario: Dott. Ferrari Ruffino Salvatore Aut. San Nr. 85 del 21.05.2013

Il piede diabetico

E’ importante non sottovalutare ogni piccolo campanello d’allarme, quattro approcci differenti per curare efficacemente la patologia

Dott. Francesco Sacco

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na malattia come il diabete può creare notevoli complicanze dovute all’aumento della concentrazione del glucosio nel sangue. Il livello alto della glicemia interessa logicamente tutti gli organi che, quindi, si trovano esposti al rischio di sviluppare patologie legate alla malattia. Oltre che gli occhi, i reni ed il sistema cardio-vasco-

lare in generale, il diabete, sia di tipo I che di tipo II, può portare al cosiddetto piede diabetico, una patologia che costituisce la complicanza più invalidante dell’iperglicemia cronica trascurata. Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente al quale è assolutamente prescritta una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi, supportata anche da frequenti controlli medici. Il piede diabetico è una condizione morbosa dovuta ad un disturbo del sistema nervoso periferico, tale da compromettere la corretta funzionalità degli arti inferiori. Se si considera che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria esistenza ad un’ulcerazione del piede che richiederà un intervento di tipo medico è possibile farsi un’idea della gravità rappresentata da questa particolare complicanza. I sintomi del piede diabetico sono principalmente sensazione di freddo, formicolii, dolori, alterazione della sensibilità, perdita della capacità di percepire il dolore ed i cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori e difficoltà a camminare. Sintomi spesso molto comuni e quindi altrettanto spesso sottovalutati. Le patologie che più frequentemente compromettono la funzione o la struttura del piede sono l’arteriopa-

tia (piede ischemico) e la neuropatia diabetica (piede neuropatico). In molti casi i due quadri clinici coesistono e si parla, pertanto, di piede diabetico neuro-ischemico. Le arterie ed i capillari degli arti inferiori danneggiati dall’iperglicemia finiscono per chiudersi progressivamente e questo fattore, assieme al danneggiamento dei nervi legato sia al negativo impatto degli elevati livelli di glicemia sulle fibre nervose sia alle lesioni che l’iperglicemia provoca nei vasi sanguigni che nutrono le dette fibre, fa sì che non si riesca a percepire l’arto e che il piede, quindi, finisca per venire appoggiato in maniera scorretta favorendo così indurimenti della pelle con formazione di calli e vesciche. La perdita della sensibilità può portare a non riuscire più ad accorgersi di eventuali tagli accidentali, ustioni o ulcere, che possono finire, quindi, per infettarsi portando anche una progressiva gangrena dei tessuti. Per questo motivo è fondamentale la cura dei piedi. Le cure più efficaci del piede diabetico si articolano su quattro fronti differenti: - La chirurgia vascolare con il ripristino della funzionalità delle arterie e dei capillari per permettere al sangue di raggiungere il piede con interventi di rivascolarizzazione mediante by-pass o angioplastiche. - Antibiotici mirati, per risolvere le eventuali infezioni in corso. Plantari e calzature ortopediche che permet-

tono il corretto appoggio del piede, scaricando il peso del corpo su tutta la sua superficie. - Medicazione specifica per le ulcere, se in corso, per guarire in modo efficace. Ogni piccolo campanello di allarme sui piedi è da segnalare se si è affetti da diabete, perché la malattia modifica decisamente la percezione di un piccolo taglio o di una ferita arrossata e, contemporaneamente, il verificarsi di tale complicanza modifica decisamente, in senso negativo, la qualità di vita del paziente e l’evolversi della malattia diabetica. Per questo motivo è bene che venga attuata una attenta sorveglianza dello stato della cute del piede in primis da parte del paziente stesso che dovrà rivolgersi sempre al medico in caso di lesioni e disturbi correlati senza sottovalutare il problema. In ogni caso è regola fondamentale per la prevenzione e la cura delle complicanze, attenersi scrupolosamente alla dieta e norme di igiene di vita corrette oltre che all’auto controllo dei livelli glicemici nel sangue.

Dott. Francesco Sacco Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) tel. 041 421836 frasamed@libero.it


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Ansia: come riconoscerla ed affrontarla

Affidarsi al medico odontoiatra per un quadro clinico completo

Quando questo disturbo raggiunge livelli eccessivi può complicare molto la vita di una persona

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Prevenzione e igiene

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disturbi d’ansia rientrano tra i disturbi del sistema di ansia è ingiustificata o più comuni e frequenti che si risconsproporzionata rispetto alle situazioni, trano al giorno d’oggi. L’ansia è un’esi ha un disturbo d’ansia. mozione universale che non sarebbe inaSono disturbi d’ansia gli attacchi di deguato provare, in quanto rappresenta panico (con e senza agorafobia), le osuna componente necessaria della risposta sessioni e compulsioni, le fobie (paura dell’organismo allo stress. La risposta andi parlare in pubblico, di usare i mezzi siosa agli eventi non ha sempre e necessadi trasporto, ecc), l’ansia generalizzata riamente caratteristiche negative. e il disturbo post-traumatico (in seguito L’ansia risulta patologica quando è ecces- Dott.ssa Cristina Zago ad eventi traumatici o molto stressansiva e ha un’intensità tale da provocare ti). un grado di sofferenza insopportabile complicando no- Per alleviarne i sintomi risultano essere importanti una tevolmente la vita di una persona, rendendola incapace dieta appropriata (ridurre il consumo di caffeina, zucdi affrontare anche le situazioni più comuni. chero, alcol), un sonno adeguato, un regolare esercizio Possono essere identificate quattro fondamentali com- fisico e alcune tecniche di rilassamento. ponenti dell’ansia: una componente cognitiva (carat- Nei casi più difficili è opportuno curare l’ansia con il terizzata dalla capacità/incapacità di comprendere le trattamento psicologico e se necessario, anche farmacause del proprio stato); una componente somatica ceutico. (caratterizzata da una reazione di emergenza che si nota, a livello fisico, con pallore della pelle, sudore, treDott.ssa Cristina Zago more, dilatazione pupillare e respiro difficoltoso); una - Psicologa Clinica componente emotiva (costituita da emozioni negative Riceve per appuntamento quali paura, apprensione, preoccupazione, irritabilità e ad Adria e Rovigo cambiamento di umore); una componente comportaCell.: 348 3468022 - Mail: cristina. mentale (caratterizzata da comportamenti diretti alla zago@ordinepsicologiveneto.it fuga o all’evitare le fonti di ansia). Quando l’attivazione

’incidenza di patologie di interesse odontoiatrico, nonostante gli indubbi miglioramenti ottenuti in termine di salute generale, permane elevata. Pertanto il medico odontoiatra ha il compito di preservare la dentatura naturale. E’ importante quindi promuovere e favorire programmi di prevenzione e cura delle patologie più diffuse della bocca: carie, malattia parodontale (piorrea), neoplasie, al fine anche di evitare l’insorgenza di situazioni cliniche come l’edentulismo che comporta invalidanti menomazioni psico-fisiche con conseguente impegno di cospicue risorse finanziarie per la terapia riabilitativa. Quindi visite periodiche e tecniche di prevenzione quali sigillatura, terapia farmacologica mirata, laserterapia, fluorizzazione, ablazione tartaro, sbiancamento, terapia ortodontica e consigli da parte dell’i-

Centro fisioterapico di Tribano

Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza

L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio

R

ealtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e terapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteotendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso di raggiungere alte percentuali di successo anche grazie alla collaborazione con centri di eccellenza per interventi ortopedici vari, assicurando un recupero ottimale del post operatorio. Grazie alla puntuale disponibilità dei chirurghi specialisti e in sinergia con l’equipe del centro è sempre possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di ciascun paziente. La grande professionalità assicurata dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professionalmente da Mario Agujari Stoppa, nella sua ormai quindicinale presenza nel comune, è testimoniata dal consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che si sono rivolti e continuano a rivolgersi con piena soddisfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle notevole difficoltà economiche del momento, nonostante le spese di gestione continuino ad aumentare, anche per l’anno in corso le tariffe rimarranno invariate. Con l’occasione ci fa piacere chiarire che l’onda d’urto è un

effetto meccanico che si ottiene sia mediante l’apparecchio a percussione balistica sia con onde acustiche e onde pressorie ad alta energia. Presso il Centro Fisioterapico di Tribano è possibile eseguire: · Massoterapia; · Magnetoterapia; · Laser terapia; · Ultrasuoni; · Teca terapia e molto altro ancora... per info 049.5342366 Centro fisioterapico di Tribano: Dott. Mario Agujari Stoppa Piazza Martiri della Libertà, 11 – Tribano (Pd) - tel. 049 5342366

STUDIO DENTISTICO VIANELLO dott. LUCIO V.le Verona 3/A – Sottomarina Tel./fax 041-401133 MEDICO CHIRURGO ODONTORIATRA lucio.vianello@tin.it

gienista sulle tecniche di pulizia, si rendono utili per preservare la dentatura e i tessuti. La prevenzione è quindi fondamentale in termini di efficacia con un favorevole rapporto costo-benefici per una promozione della salute globale del paziente. La figura del medico odontoiatra deve essere un punto di riferimento fondamentale a cui rivolgersi per avere un quadro clinico chiaro dello stato di salute della propria bocca e anche della salute generale. La nostra struttura, attraverso un’equipe professionalmente preparata e grazie ad apparecchiature all’avanguardia: diagnostica intraorale con telecamera, rx digitale, oropantomografia digitale, laser, è in grado di affrontare con serenità e successo le prestazioni necessarie in un ambiente familiare e accogliente.

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Un leggero sovrappeso è difficile da perdere dopo gli “anta”

Le vacanze molto spesso sono un periodo critico frutta con gelato alla frutta 187 Kcal. Con queste per la dieta e spesso capita di tornare a casa con varianti avrete risparmiato circa 823 Kcal. alcuni chili di troppo. Poco male se siete normoPer chi ha problemi di peso consiglierei 10 peso e di giovane età, ma se siete sovrappeso e regole: avete superato gli “anta” disfarsi di 3 o 4 chili - pesarsi prima di andare via e quando si torna non sarà facile. Privarsi dei piaceri della tavola per capire se si è aumentati e quanto e fare in durante le tanto desiderate ferie è un delitto, ma modo di ritornare al peso di partenza in un mese il segreto sta nel mangiare quantità modeste - iniziare il pasto sempre con una bella porzione e cogliere l’occasione del tempo libero per fare di verdura in modo tale da saziarsi Dott.ssa tanta attività. Per cercare di avere un’alimenta- non saltare i pasti (al massimo solo la colazione Rita Smanio zione sufficientemente corretta ed equilibrata e se si è abituati a svegliarsi tardi) in modo tale da mantenere un buon bilancio energetico dobbiamo innanzi- evitare di arrivare a cena o pranzo con troppa fame e quindi tutto sapere: rischiare di non controllarsi: - quante calorie dovremmo introdurre (solitamente è lo spe- - preferire primi o secondi con tante verdure cialista che lo sa calcolare in base al vostro peso, altezza, - condire per conto proprio le verdure perchè molto spesso le sesso .....). verdure già condite presentano più olio - quante calorie apporta ciò che mangiamo. - aproffittare del tempo libero per aumentare l’attività fisica - quanta energia è necessita quando facciamo attività fisica - se siete golosi eventualmente mangiare il dolce a colazione Facciamo un esempio pratico di una cena in un ristorante di anzichè alla sera dopocena perchè si rischia di non consumamare. Antipasto: impepata di cozze circa 150 Kcal. Primo: re le calorie prese ed eventualmente preferire dolci più light tagliolini agli scampi 488 Kcal. Secondo: frittura mista circa come un bel gelato alla frutta 600 Kcal. Dessert: semifreddo ai frutti di bosco 267 Kcal. - se si è in appartamento non mangiare sempre cose veloci e 3 bicchieri (125 ml cad) di prosecco o vino bianco fermo pronte come pizza, alimenti precotti o surgelati 380 Kcal. Per questa cena le calorie complessive che avrete - bere molta acqua anche se non si ha sete ingerito ammontano a 1885 Kcal. Sicuramente siamo in - Usare dei fermenti lattici prima durante e dopo le ferie se si eccesso e quindi dovremmo ridimensionare la nostra cena è soggetti a stipsi, colite o gonfiore addominale come per esempio mangiare: una bella porzione di verdure Studio Dietistico Dott.ssa Rita Smanio di stagione circa 56 kcal (la verdura serve sopratutto per e-mail: rita.smanio@libero.it saziarsi), risotto ai frutti di mare circa 380 Kcal, filetto di tel: 3491250982 branzino al trito di basilico e verdure 439 Kcal. Macedonia di


A tavola 27 29 Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it

INGREDIENTI PER IL BURGER: 10 G. DI FUNGHI PORCINI SECCHI, 100 G. DI FUNGHI PLEROTUS, 20 G. DI OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA, 20 G. DI CIPOLLA BIANCA, 125 G. DI TOFU NATURALE, 80 G. DI GRANO PERLATO COTTO, 6 GDI SALSA DI SOIA, 20 G. DI PANE GRATTUGIATO, 4 G. DI WORCESTER SAUCE, 2 G. DI AGLIO DI POLVERE. PER IL PANE FRITTO: 400 G. DI PAN BRIOCHE, 600 G. DI POMODORI RAMATI, 100 G. DI UOVA, 10 G. DI FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATA, 10 G. DI SALE E PEPE, 30 G. DI SEMI DI SESAMO. PER LA COMPOSIZIONE FINALE: 80 G. DI CETRIOLI AGRODOLCI, 100 G. DI MAIONESE DI SOIA.

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COCKTAILS

L’ESTATE È IL MOMENTO DELL’ANNO IN CUI, GRAZIE ALLA GRANDE QUANTITÀ DI FRUTTA QUINDI COME DOLCE, NON SOLO GELATI O CHEESE CAKE, MA ANCHE SEMPLICI CROSTATE COME QUESTA: FARCITA CON UNA COMPOSTA DI PESCHE E FICHI, LEGGERA, SINGOLARE E PURE FRESCA DI STAGIONE. LA BASE INTEGRALE È INSAPORITA DA INGREDIENTI NATURALI QUALI LO ZUCCHERO DI CANNA, GIÀ PRESENTE ALL’INTERNO DEL PREPARATO, ED IL LATTE DI SOIA, ANZICHÉ IL LATTE VACCINO, PERCHÈ PIÙ LEGGERO E DIGERIBILE. NON SONO PRESENTI ALTRI DOLCIFICANTI IN QUANTO LA FARCIA DELLA CROSTATA È UNA COMPOSTA DI PESCHE E FICHI, FRUTTA CHE GIÀ CONTIENE ZUCCHERI NATURALI. COMPOSTA E NON MARMELLATA PERCHÈ LA CONSISTENZA NON È QUELLA CLASSICA GELATINOSA E PER MANTENERE LA FRESCHEZZA DELLA FRUTTA UTILIZZATA AL MOMENTO. CHICCA DI QUESTA FARCIA È LA PRESENZA DEI PISTACCHI A DARE QUEL TOCCO RICERCATO AD UNA SEMPLICE PUREA FRUTTATA. INGREDIENTI PER TEGLIA 19CM DIAMETRO: PER LA BASE: 110G PREPARATO PER TORTA INTEGRALE CON ZUCCHERO DI CANNA, 85G FARINA 00, 1 UOVO PICCOLO, OLIO EVO, LATTE DI SOIA PER LA COMPOSTA: 445G PESCHE GIALLE (3), 330G FICHI NERI (3), 45G MELA (1/4), 25G PISTACCHI SGUSCIATI NON SALATI, 1 CUCCH MIELE D’ACACIA, SUCCO DI LIMONE, 30G ZUCCHERO SEMOLATO, 1 CUCCH.NO SETACCIARE LE FARINE, MESCOLARLE CON L’OLIO E L’UOVO, QUINDI IMPASTARE CON IL LATTE. OTTENERE UN PANETTO OMOGENEO E LASCIARLO RIPOSARE IN FRIGO. NEL FRATTEMPO PREPARARE LA COMPOSTA: TAGLIARE A PEZZETTI LA FRUTTA E METTERLA IN UN TEGAME BAGNANDO CON IL SUCCO DI LIMONE; AGGIUNGERE IL MIELE, LO ZUCCHERO, IL FRUTTOSIO ED INIZIARE A CUOCERE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ LA FRUTTA NON DIVIENE UNA PUREA DENSA, AGGIUNGENDO UN PÒ DI ACQUA PER EVITARE CHE SI ATTACCHI AL FONDO DELLA PENTOLA. A FUOCO SPENTO UNIRE I PISTACCHI TRITATI (NON TROPPO FINEMENTE) E LASCIARE RIPOSARE PER CIRCA UN’ORA. PRERISCALDARE IL PIATTO CRISP DEL FORNO A MICROONDE PER ALCUNI MINUTI (VA BENE ANCHE IL FORNO TRADIZIONALE). STENDERE LA BASE SU UN FOGLIO DI CARTA DA FORNO, FARCIRE CON LA COMPOSTA DI FRUTTA E CUOCERE IN FORNO A MICROONDE, CON FUNZIONE CRISP, PER CIRCA 15-20 MINUTI, FACENDO ATTENZIONE CHE LA FROLLA NON DIVENGA TROPPO CROCCANTE.

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IL DIALOGO AMOROSO, LE PAROLE GUIDANO IL CUORE VERSO LIDI MAI CONOSCIUTI, UNA VERA SCOPERTA S ALUTE LA SALUTE SI FA ROBUSTA ANCHE GRAZIE AL SOLE DELLE VACANZE CHE COLORA LE GOTE E MOVIMENTA LA VITA


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