di Padova Ovest
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 112
Rubano Evasione fiscale. Pugno duro con i “furbetti” pag.
Lavoro Storia delle aziende uscite dalla crisi
Limena Riaprono le scuole, novità per gli alunni
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EDITORIALE
Stop al cemento, il Veneto cambia rotta
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
SICCITÀ. CROLLO PRODUZIONE AGRICOLA Settembre è per tradizione il mese della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvigionamento delle materie prime pag. 4-5
PERDE IL LAVORO, LUI SE LO REINVENTA
Fino a qualche anno fa lavorava come disegnatore di occhiali, ma la crisi economica, che ha ridotto al lumicino il settore dell’occhialeria, gli ha tolto il lavoro. Silvio Sichel, 58 anni, però non si è perso d’animo e si è “inventato” una nuova professione pag. 6 pubbliredazionale
Terme e sordità rinogena in età pediatrica pag. 14
di Nicola Stievano
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Consorzio dei vigili, chiuso il distaccamento di Rubano La sede resterà a Selvazzano, aperto uno sportello a Mestrino
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l suo destino sembrava ormai segnato e avviato a fine certa: ma il Consorzio di vigili Padova Ovest è rimasto in piedi, vivo e vegeto, anche se con delle condizioni diverse. La sede resterà a Selvazzano, ma verrà chiuso il distaccamento di Rubano, che ospita gli uffici dei vigili di quartiere, mentre sarà aperto uno sportello a Mestrino. Ed è finito così il lungo braccio di ferro tra le due diverse “fazioni”: da un lato i sindaci di Rubano, Mestrino e Veggiano che chiedevano un distaccamento anche lungo la regionale
11, per la comprovata pericolosità e il traffico intenso che la attraversa. E dall’altro Selvazzano e Cervarese, che preferivano mantenere una sede unica a Selvazzano. Le sedi, comunque, non costeranno più oltre 80 mila euro alle casse del Consorzio, ma saranno pressoché gratuite. Finora al Comune di Selvazzano, per l’uso della sede, veniva corrisposto un affitto annuo di 50 mila euro, che adesso diventerà di mille euro simbolici. Altri 35 mila euro venivano spesi per mantenere gli uffici di Rubano, che saranno chiusi, con il
trasferimento degli agenti alla sede centrale, nell’ala dell’edificio che attualmente ospita il centro anziani. Il sindaco di Mestrino, Marco Pedron, avrebbe voluto una sede nel suo Comune: troppo pericolosa la regionale 11, con tre ragazzi morti nel giro di pochi giorni in questa estate funestata dagli incidenti stradali. Ha ottenuto invece l’apertura al pubblico di uno sportello per 10 ore settimanali, arredato con mobili e computer presi dalla sede di Rubano, che sarà, appunto, smantellata. pagg. 8
L’Intervento
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’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologiche, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia
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opo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali commerciali - residenziali, spuntate accanto ad ogni campanile, dopo l’ubriacatura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modificare per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri figli. Ad aprire la discussione è stato, a sorpresa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così. È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È assurdo continuare ad approvare nuove lottizzazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore. continua a pag. 3
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EDITORIALE
segue da pag.
Stop al cemento, il Veneto cambia rotta
Villafranca
SCUOLA DI RONCHI TINTEGGIATA DA UN VOLONTARIO
Lo scorso anno era toccato al sindaco e alla sua giunta ritinteggiare le classi di un plesso scolastico cittadino, quest’anno invece l’amministrazione non ha dovuto fare nessuno sforzo, nemmeno economico, il “bianco” lo ha dato gratuitamente un quarantenne disoccupato. In 12 giorni il volontario ha penellato le pareti di tutte e sette le classi, compreso l’atrio e la mensa della scuola primaria “Francesco Baracca” di Ronchi. Limena
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Una riflessione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio. Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture. Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e urbanisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano. Nicola Stievano
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Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
Provincia RISPARMIO
Cantieri stradali aperti fino a metà settembre pag.
Un colpo di fortuna alla tabaccheria “Take it easy di Taggì di Sotto. Un cliente abituale, infatti, acquistando un tagliando della serie Maxi miliardario da 20 euro ne ha vinti 50 mila. Il fortunato vincitore userà la somma per estinguere un piccolo mutuo.
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NOI E GLI ALTRI
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Sos servizio civile,spedite 2500 cartoline
CULTURA
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Regione
Sul grande chermo l’emigrazione veneta pag. 23
Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato pagg. 26-27
INTORNO A NOI
Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi
ARCHEOLOGIA
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RITROVATE LE OPERE DI CASTELLI
Verranno collocati nell’oratorio della Beata Vergine del Rosario i sei quadri di Gustavo Castelli ritrovati nella soffitta della chiesa di Limena, in occasione dei recenti lavori di restauro che hanno interessato l’edificio sacro. Il pittore aveva donato le grandi tele a soggetto religioso diversi anni fa alla parrocchia e poi vennero immagazzinate nel sottotetto. Le opere verranno presentate dall’Amministrazione comunale il prossimo 13 settembre in occasione della serata “I castelli ritrovati“, in programma alle ore 21 Villafranca
SCUOLA
Luci a basso consumo per il caro estinto pag.
Limena
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Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa pag. 33
100 MILA EURO PER I MARCIAPIEDI
Con delibera di Giunta la Regione Veneto ha finanziato un programma di 239 opere comunali, 62 delle quali nella provincia di Padova, 17 nell’Alta. A beneficiare della somma saranno anche i comuni dell’area Padova Ovest che potranno dare avvio ad alcuni interventi. Nella fattispecie il comune di Vigonza ha ricevuto 100 mila per opere di viabilità per la messa in sicurezza ambientale, mentre al comune di Villafranca sono stati accordati 100 mila euro da impegnare in lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche dei marciapiedi cittadini.
4 Argomento del mese AGRICOLTURA Settembre è per tradizione il mese della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo: “Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” di Nicola Stievano
Nella mappa della siccità i danni maggiori e le perdite più gravi registrate tra Venezia, Padova e Rovigo
L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti per salvare le nostre imprese agricole”
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ranai vuoti, filari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è drammatico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensibile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà difficile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-
L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA
Alle aziende anticipi per 13 milioni
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enaro contante per dare fiato alle aziende agricole alle prese con l’emergenza siccità e le difficoltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei beneficiari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Europea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infine, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifico sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.
Veneto a secco, crollo de prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 3040 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superficie interessata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello nazionale, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vincoli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a
credito sementi e mezzi tecnici, che a fine stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’anticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre iniziative accessorie di carattere fiscale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avversità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.
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Argomento del mese 5 Nel Padovano si contano i danni
della produzione agricola Censimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono
Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del reddito di Nicola Stievano
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l bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti alle nuove forme di business. Se la superficie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superficie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/ pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superficie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale. I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminativi risentono di una lieve flessione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superficie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’allevamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.
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Dove non c’è acqua la campagna è un deserto D
ai campi della Bassa Padovana si leva la polvere e le crepe che si aprono sul terreno fanno capire come l’acqua sia ormai un miraggio da diversi mesi. Il caldo di luglio e agosto ha fatto il resto, cuocendo letteralmente le colture, dai cereali agli ortaggi, dalla frutta al vino. Anche sui Colli Euganei la siccità sta condizionando la vendemmia, anticipata nei filari dove si è potuto irrigare con regolarità, posticipata dove l’acqua non arriva per vie artificiali. Per diversi produttori sarà una vendemmia amara, ma non tutto è perduto, specie sul fronte della qualità e del prezzo. difficile Ovviamente la produzione è data in deciso calo, soprattutto per chi non ha potuto irrigare, o lo ha fatto senza la necessaria regolarità, con una perdita media prevista che oscilla fra il 20-30%, secondo le prime stime. “I vigneti che hanno avuto disponibilità irrigua - spiega Antonio Dal Santo, presidente Consorzio Vini Doc Colli Euganei - hanno meno problemi e daranno dei vini di qualità. Ben diversa, purtroppo, la situazione per i viticoltori che si trovano nelle zone dove l’acqua non arriva, in particolare tutta la parte alta di Teolo, Faedo di Cinto, Boccon di Vo’. Qui e’ a rischio il Moscato bianco, che risente della carenza idrica. Va un po’ meglio invece per i rossi, sperando che la stagione possa ancora cambiare. Ad essere in difficoltà sono soprattutto le vigne giovani, che non possiedono un apparato radicale Dal Santo: “Sui in grado di penetrare in profondità nel Colli Euganei chi irriga terreno e trovare così un nutrimento non ha problemi, sufficiente per lo sviluppo dei grappoli. ma gli altri si trovano Almeno un quarto dei vigneti dei Colli in seria difficoltà” Euganei avranno un calo di produzione di circa il 60 per cento”. Al momento non è a rischio il moscato Fior d’arancio Docg, fiore all’occhiello dei viticoltori euganei. Ormai portare acqua anche nei vigneti più alti dei Colli è una necessità, troppo a lungo trascurata, osserva dal Santo. “Da una decina d’anni si parla di mettere a punto una rete di tubature in pressione che permetta di portare l’acqua dove non c’è. Con il Consorzio di Bonifica “AdigEuganeo” ci siamo confrontati in più occasioni, ribadendo che i viticoltori sono pronti a sostenere anche degli investimenti per risolvere il problema dell’irrigazione. Ma finché non c’è qualcosa di concreto non facciamo altro che mettere a repentaglio il lavoro di tante aziende. È il momento di darsi da fare e di partire subito con dei progetti da realizzare al più presto”. “Non tutti avranno la possibilità di trasformare la migliore uva in vino. – aggiunge Marco Calaon, viticoltore di Vo nonché presidente provinciale della Coldiretti - Il caldo, il vento e le alte temperature hanno contraddistinto questo periodo, ma sicuramente i viticoltori impiegheranno la loro massima conoscenza tecnica e naturale per aver il miglior risultato. Le condizioni climatiche, anche avverse, non sono per fortuna l’unico fattore che incide sull’annata viticola. Molto del risultato lo si deve al lavoro e all’intervento dell’uomo”. Anche in pianura la siccità incide negativamente sulla vendemmia: la Cantina Sansovino di Conselve prevede un calo di almeno il 20 per cento. Per frutteti e ortaggi la parola d’ordine è irrigare, costi quel che costi, anche giorno e notte se necessario, per non perdere il raccolto nel periodo più importante dell’anno.
6 Rubano Evasione fiscale Il comune ha siglato un protocollo d’intesa con l’Agenzia delle entrate
Pugno duro con i “furbetti” Accertamenti e controlli incrociati di Polizia locale e uffici comunali su auto e beni di lusso
di Cristina Salvato
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ontro l’odioso crimine dell’evasione fiscale, il Comune di Rubano va a caccia di chi non paga le tasse, cercando di stanare i “furbetti” anche quando si trovano alla guida di auto di lusso. I vigili del Consorzio Padova Ovest, infatti, hanno il compito di fermare le auto lussuose e di grossa cilindrata, per verificare se siano intestate ad aziende e a finanziarie o persone reali. Il nome di chi si trova alla guida e i dati dell’auto saranno poi trasmessi all’Agenzia del- I vigili del Consorzio Padova Ovest, hanno il compito le entrate, che potrà correlare pertanto le vetture ai di fermare le auto lussuose reali utilizzatori. Spesso, infatti, macchine importati e di grossa cilindrata risultano intestate non a persone, ma alle finanziarie, perché i clienti le hanno acquistate in leasing. industriali, non sarà difficile fermare bolidi costosi. “Nei mesi scorsi abbiamo siglato un protocollo di Pertanto, correlare un veicolo “fantasma” ad una persona che lo guida e che ne è a tutti gli effetti il intesa con l’Agenzia delle entrate – spiega Ottorino Gottardo, sindaco di Rubano vero proprietario, sarà utile – per incrociare i dati dei reall’Agenzia delle entrate per Gottardo: “Non si sidenti con quelli in possesso scoprire i possibili evasori tratta di fare la spia, al fisco. Serve a verificare, ad fiscali e avviare una serie di quanto di giustizia esempio, che “falsi poveri” accertamenti. Con l’intenso ed equità. Le tasse traffico di auto che ogni gior- le devono pagare tutti” chiedano sussidi comunali no transitano attraversano anche se poi magari vivono in Rubano, specialmente lungo la Regionale 11 che col- una villa o girano su auto fuoriserie. Recentemente lega Padova ovest con Vicenza, disseminata di zone l’Agenzia delle entrate ha convocato tutti i Comuni
che hanno sottoscritto con lei il protocollo, per dettare alcune nuove linee guida di intervento, al fine di individuare eventuali evasori fiscali. Avute le direttive, i caposettore del nostro municipio hanno formato un groppo di lavoro e una procedura interna, che stabilisce quali compiti ogni ufficio debba svolgere”. Mentre i vigili del Consorzio Padova ovest cercheranno di risalire a chi possiede le auto lussuose, in occasione degli accertamenti di nuovi residenti l’ufficio anagrafico esaminerà i contratti di affitto. “Potendo accedere al portale del fisco – prosegue Gottardo – siamo in grado di verificare se i nomi del proprietario dell’alloggio e quello dell’affittuario corrispondano a chi effettivamente compare sulla porta di casa. I dati incongruenti saranno pertanto segnalati. Non si tratta di fare la “spia”, quanto di giustizia ed equità, perchè le tasse le devono pagare tutti”. Ma c’è anche una curiosità nelle richieste di verifica: tra le segnalazioni che il Comune di Rubano deve inoltrare all’Agenzia delle entrate, c‘è anche l’elenco delle agenzie di pompe funebri che operano sul territorio. A quanto pare il fisco ritiene che nell’organizzazione dei funerali ci possa essere, ad esempio, la mancata emissione delle fatture relative alle spese.
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INTERVENTI SULLE STRADE, DISAGI FINO A METÀ SETTEMBRE
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lcune strade di Rubano si rifanno il look: fino a metà settembre resteranno pertanto chiuse al transito delle auto oppure vi si potrà circolare soltanto a senso unico alternato nella fascia centrale del giorno, per consentire alla ditta incaricata di posare il nuovo manto di asfalto. Soltanto ai frontisti sarà consentito di passare in deroga agli orari. Le strade che saranno completamente interdette alla circolazione stradale sono le vie comunali Giotto, Fatima, Verdi, Valeri, a Sarmeola, e la controstrada parallela alla regionale 11, che va dall’incrocio con via Verdi fino all’intersezione con via Giotto. Si correrà invece a senso unico alternato su via Boschetta e su via Cavour, dall’incrocio con via La Pira fino a quello con via Boschetta, nella frazione di Villaguattera. La circolazione alternata si svolgerà dalle 6 del mattino fino alle ore 19. “Si tratta di ripristinare il manto stradale nelle vie in cui Edison ha realizzato di recente la manutenzione e la sostituzione di alcuni tratti della condotta del gas – spiega il sindaco Ottorino Gottardo – e pertanto la spesa è a carico della società di energia”. E con l’arrivo di settembre, il mercato agricolo tornerà nella sua consueta sede in piazza della Repubblica e lascerà il tratto di via Rossi che lo ha ospitato durante i mesi estivi. I mercoledì pomeriggio di luglio e agosto, infatti, le bancarelle che vendono prodotti agricoli rigorosamente tipici veneti e a chilometro zero, sono state dislocate nel tratto di via Rossi di fronte al condomino Euganeo. Il mercato agricolo si svolge ogni mercoledì pomeriggio dalle 14.30 alle 19.30. Cr.Sa.
LAVORO LA CRISI GLI HA TOLTO IL LAVORO, LUI SE L’È REINVENTATO
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ino a qualche anno fa lavorava come disegnatore di occhiali, ma la crisi economica, che ha ridotto al lumicino il settore dell’occhialeria, gli ha tolto il lavoro. Silvio Sichel, 58 anni, però non si è perso d’animo e si è “inventato” una nuova professione, quella di scrittore di libri per bambini “su misura”: gli bastano poche notizie sul bambino ed ecco spuntare fuori dalla sua penna e dalla sua matita favole che parlano del bimbo stesso, dei suoi familiari, delle cose che gli piacciono e di quelle che riempiono la sua piccola vita. Silvio Sichel, 58 anni, fino a qualche anno fa lavorava E tutto, come nelle favole, è iniziato per caso. come disegnatore di occhiali “Ho cominciato a scrivere libri “su misura” per fare un regalo ad una coppia di amici – spiega nuova famiglia, avvertono dei bisogni e delle Silvio Sichel – che hanno adottato una bam- necessità. “Il libro ha come protagonista il tobina russa. Il tribunale prima di affidargliela polino Semen – prosegue Sichel –, cui capita ha chiesto loro di presentare alcune fotografie di incontrare una formica, un porcospino e una che li ritraessero insieme. E così è nata l’idea castora. Dalle loro avventure scoprirà che ciò di realizzare, al posto di un tradizionale album di cui ha bisogno sono le tre cose importanti fotografico, un libro con per lui come per i bimbi i loro scatti accompa- Bastano adottati: una casa e due gnati da una storia”. E poche notizie genitori amorevoli”. I ha preso così vita “Sme- sul destinatario testi e i disegni sono morina e la bacchetta per scrivere un di Sichel, mentre le magica”, di cui esiste libro “su misura” poesie in rima le ha soltanto quell’unica composte Rosabianca copia data in dono agli amici. L’aver avuto Finazzi. Visto che disegnare gli viene facile contatti, però, con l’associazione padovana e scrivere ancor di più e che la fantasia non Arcobaleno, che si occupata dell’adozione, gli manca, ha pensato di far diventare questa ha permesso a Silvio Sichel di pubblicare il la sua nuova professione: scrivere fiabe per secondo libro “Quanti sapori ha il formag- chiunque volesse fissare per sempre un ricordo gio?”. Un libro dedicato proprio ai bambini o un momento speciale oppure fare un regalo che vengono adottati e che, arrivando in una originale. Cr.Sa.
8 Rubano Consorzio di vigili Padova Ovest Nuovo assetto logistico sul territorio, chiuso il distaccamento di Rubano
La sede a Selvazzano e uno sportello a Mestrino
NEWS Finanziamenti regionali
500 MILA EURO PER I COLPITI DA CALAMITÀ NEL 2008 E 2010
Finito il lungo braccio di ferro tra le due diverse “fazioni”. Risparmiati i soldi per gli affitti delle sedi
di Cristina Salvato I cinque sindaci: Ottorino Gottardo, Marco Valerio Pedron, Anna Lazzarin, Claudio Chiarello ed Enoch Soranzo
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l suo destino sembrava ormai segnato e avviato a fine certa: ma il Consorzio di vigili Padova Ovest è rimasto in piedi, vivo e vegeto, anche se con delle condizioni diverse. La sede resterà a Selvazzano, ma verrà chiuso il distaccamento di Rubano, che ospita gli uffici dei vigili di quartiere, mentre sarà aperto uno sportello a Mestrino. Ed è finito così il lungo braccio di ferro tra le due diverse “fazioni”: da un lato i sindaci di Rubano, Mestrino e Veggiano che chiedevano un distaccamento anche lungo la regionale 11, per la comprovata pericolosità e il traffico intenso che la attraversa. E dall’altro Selvazzano e Cervarese, che preferivano mantenere una sede unica a Selvazzano. Le sedi, comunque, non costeranno più oltre 80 mila euro alle casse del Consorzio, ma saranno pressoché gratuite.
NEWS
I
Finora al Comune di Selvazzano, per l’uso della sede di Rubano, che sarà, appunto, smantellata. Altri cambiamenti sono auspicati dagli altri sede, veniva corrisposto un affitto annuo di 50 mila euro, che adesso diventerà di mille euro simbolici. sindaci: Anna Lazzarin di Veggiano chiede la ridefinizione delle quote dei Altri 35 mila euro venivano spesi per diversi Comuni interno mantenere gli uffici di Rubano, che Selvazzano al Consorzio, basate sul saranno chiusi, con il trasferimento de- e Cervarese gli agenti alla sede centrale, nell’ala preferivano numero di abitanti: non dell’edificio che attualmente ospita il mantenere una sede sono aggiornate e non unica a Selvazzano consentono una magcentro anziani. gioranza netta in caso Il sindaco di Mestrino, Marco Pedron, avrebbe voluto una sede nel suo Comune: di pareri contrapposti. Il primo cittadino di Rubano, Ottorino Gottardo, troppo pericolosa la regionale 11, con tre ragazzi morti nel giro di pochi giorni in questa estate fu- invece, ha chiesto di tornare alla presidenza del Connestata dagli incidenti stradali. Ha ottenuto invece sorzio con rotazione annuale tra i cinque sindaci, in l’apertura al pubblico di uno sportello per 10 ore set- modo da avere tutti un’equa rappresentatività. timanali, arredato con mobili e computer presi dalla
L’assessore regionale Maurizio Conte
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a Giunta regionale ha determinato in 500 mila euro le risorse da destinare come contributo straordinario ai Comuni della provincia di Padova colpiti da calamità naturali nel 2008 e 2010. “L’approvazione di questa delibera – ha sottolineato l’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte – compenserà, almeno in parte, i danneggiamenti a immobili privati, compresi fabbricati rurali, alle attività produttive e ai beni mobili registrati, causati dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito alcuni Comuni padovani negli anni passati”. Con il provvedimento vengono definiti i criteri che saranno adottati per l’assegnazione dei fondi; ci si baserà comunque sulle domande già depositate dai cittadini e titolari d’impresa nei termini allora previsti, cioè entro il 13 agosto 2009, relativamente all’evento del 6 e 7 luglio 2008; entro il 3 marzo 2011 relativamente all’evento del 23 luglio 2010. Potranno beneficiare di queste risorse i cittadini dei Comuni d: Abano Terme, Albignasego, Casalserugo, Due Carrare, Legnaro, Maserà di Padova, Montegrotto Terme, Padova, Ponte San Nicolò, Rubano Saccolongo, Sant’Angelo di Piove di Sacco, Saonara, Selvazzano Dentro, Teolo e Torreglia. Potranno essere ristorati, nella percentuale che verrà stabilita con successivo provvedimento, solamente i danni ripristinati e supportati da apposita documentazione fiscale, che dovrà essere depositata al proprio Comune entro 90 giorni. In caso di interventi di privati o di attività produttive non ancora eseguiti, gli interessati dovranno presentare ai Comuni, sempre entro 90 giorni, preventivo di spesa e autocertificazione circa la presentazione di documentazione finale entro i prossimi 18 mesi.
Regolamento
COSA SI PUÒ E COSA NON SI PUÒ FARE A RUBANO
l Comune di Rubano ha un nuovo regolamento di polizia urbana, che stabilisce i comportamenti di civile convivenza tra i cittadini e disciplina cosa si può e cosa non si può fare. “E’ un regolamento completamente nuovo – spiega il sindaco Ottorino Gottardo – che sostituisce quello in vigore dal 1982. Si tratta di norme che garantiscono la sicurezza nel territorio e il rispetto tra le persone, includendo tutte le iniziative atte a promuovere la crescita culturale della cittadinanza: la multiculturalità ha portato con sé nuovi compor-
tamenti”. Il regolamento stabilisce, ad esempio, il divieto di imbrattare e rompere oggetti di uso pubblico o quello di impedire alle persone su sedia a rotelle di poter accedere alle rampe a loro dedicate. Occhio a come si gira vestiti (mai in maniera indecorosa) e se scappa un “bisognino” occorre rivolgersi ad un bagno pubblico. Niente affissione di foto e annunci di ricerca di lavoro o manifesti che non vengano autorizzati dal Comune. Bambini e ragazzi non possono scoppiare i petardi, specie se in prossimità delle case, e a
nessuno è consentito mettersi a mollo nelle fontane. Fuori dalle terrazze non si sbattono tappeti o tovaglie né si stendono i panni ad asciugare. Una sezione del regolamento disciplina i comportamenti da tenere dentro i parchi pubblici e un’altra è dedicata alle tende da esterno. Chi ha un giardino deve ricordarsi di tagliare l’erba almeno tre volte all’anno per evitare che la vegetazione alta intralci la circolazione e favorisca la presenza di insetti fastidiosi. I trasgressori rischiano multe da 25 a 500 euro. Cr.Sa.
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10 Limena Lavori pubblici L’amministrazione ha concluso una serie di interventi
Riaprono le scuole con novità per gli alunni Una mensa più grande alla Manzoni, un nuovo giardino per i piccoli della scuola dell’infanzia “Il melograno” di Cristina Salvato
T
ra pochi giorni inizia la scuola e gli alunni di Limena troveranno delle novità nei loro edifici scolastici. Ma dei cambiamenti sono stati apportati anche alla viabilità stradale cittadina. Innanzitutto gli alunni della scuola elementare Manzoni avranno una nuova mensa, tutta di vetro, ma che purtroppo non sarà pronta per l’inizio delle lezioni. Rispetto a quanto pensato inizialmente, infatti, l’amministrazione ha allargato la pianta della nuova mensa, in maniera da farci mangiare contemporaneamente non più 36 bensì 46
News
Cantieri stradali: partiti i lavori alla rotatoria tra Valsugana e viale della Rimembranza alunni, evitando così i tripli turni del pranzo come accade oggi. La modifica del progetto e la necessità di aggiungere un sistema di filtraggio e depurazione dell’aria, hanno allungato i tempi della sua realizzazione. Hanno già un nuovo giardino, invece, i piccoli alunni
della scuola dell’infanzia “Il melograno”: il Comune ha ricavato una nuova area gioco in uno spazio verde di circa 350 metri, attiguo alla scuola e finora non utilizzato, sistemandoci un nuovo gioco e una casetta di legno. Novità anche per la scuola elementare Petrarca, dove da quest’anno le quarte elementari frequenteranno le lezioni nella sede centrale, abbandonando la succursale di via Beato Arnaldo. Adattando e sistemando due locali, sono state ricavate infatti due aule, pronte ad ospitare le quarte.Gli alunni, poi, avranno l’au-
la di informatica, provvista di dieci computer, che il Comune ha trasferito dalla succursale alla sede centrale e che saranno usati anche dai corsi serali dedicati agli adulti. Per quanto riguarda i cantieri stradali, sono partiti i lavori di stabilizzazione della rotatoria tra la provinciale Valsugana e viale della Rimembranza, con l’eliminazione dei new jersey provvisori e la realizzazione di un anello in cemento. E’ previsto che i lavori terminino in concomitanza con la riapertura delle scuole. L’altra rotatoria resterà provvisoria finché il Comune non trove-
rà i soldi necessari alla sua sistemazione. Nuova viabilità anche in via Fratelli Cervi, dove da alcuni giorni si viaggia a senso unico alternato grazie ai due passaggi pedonali con un’isola in calcestruzzo che si allunga fino in mezzo alla carreggiata. Impediscono alle automobili di correre troppo, in quanto vengono costrette a fermarsi e a dare la precedenza a chi proviene in senso contrario, e pertanto proteggono i pedoni mentre attraversano la strada. In autunno vi saranno piantati nel centro un paio di alberi.
ASSOCIAZIONE DI SOFTAIR LONE WOLF ARMATI DI DECESPUGLIATORI E TOSAERBA HANNO SISTEMATO PUNTA SPERON
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membri dell’associazione di softair Lone Wolf hanno ripulito il grande parco di Punta Speron, alla confluenza tra il fiume Brenta e il canale Brentella. Armati non di pistole ad aria compressa, bensì di decespugliatori e tosaerba, hanno tagliato tutta la vegetazione incolta, che ora è diventata un bel prato verde. Prossimamente inizieranno anche a sistemare il gazebo, i tavoli e le panche di legno, che negli anni si sono deteriorati e rotti con
l’uso. La sistemazione del parco e la manutenzione dell’area e del suo arredo fanno parte della convenzione che l’associazione ha sottoscritto con il Comune, in base alla quale viene concesso all’associazione Lone Wolf di poter usare il parco di Punta Speron per poter giocare al softair, la guerra simulata con armi finte, la domenica mattina e i giorni festivi. In cambio dell’utilizzo del parco, l’associazione deve mantenerlo pulito e sfalciato.
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E il Comune ci guadagna una manutenzione a costo zero e un presidio dell’area verde, per allontanare i “gitanti molesti” ovvero i gruppi di stranieri che avevano preso a ritrovarsi a fare i picnic nel parco, creando tanto disagio agli abitanti della zona. Sarà la presenza dei giocatori di softair o forse che sono tutti in vacanza, sta di fatto che da un paio di mesi i residenti non soffrono più per gli schiamazzi e il fumo in casa. Cr.Sa.
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12 Sguardo a Padova Nord Scuola Cresce la domanda delle famiglie, ogni anno 140 nuovi nati
Nuova classe all’Aquilone
Concessa la sezione in più alla materna di via Conche, arrivano bambini anche da fuori
di Nicoletta Masetto
O
gni anno nascono almeno 140 bambini. E così, a Cadoneghe, una delle maggiori richieste da parte delle famiglie è quella riguardante gli asili nido. Richieste che risultano, per fortuna, soddisfatte al 100 per cento. In parole povere significa che nessuno dei residenti deve portare il proprio bambino in una scuola dell’infanzia lontana da casa. Ovviamente questa piena rispondenza tra domanda e offerta riguardo un servizio primario come la scuola sin dai primi anni di vita costituisce, a ragione, uno dei motivi d’orgoglio dell’amministrazione comunale. A differenza dei Comuni contermini, che non ne hanno o al massimo possono disporre di due sezioni di scuola materna, a Cadoneghe invece le sezioni a disposizione delle famiglie – fra offerta pubblica (3 scuole) e offerta privata (2 scuole) – sono addirittura 13. Il che attira una massiccia domanda da parte di famiglie non residenti, che magari nel loro Comune non trovano risposta: sui circa 340 bambini iscritti alle
Uno scorcio della scuola dell’infanzia materne del territorio, negli ultimi anni un 15-16% proviene da altri Comuni. Ma la richiesta continua a salire, segno che l’offerta di Cadoneghe per gli asili nido è sempre più apprezzata anche sotto il profilo qualitativo. Tanto che le 3 scuole dell’infanzia statali e le 2 private di Cadoneghe attualmente non riescono a soddisfare tutte le domande provenienti da famiglie di altri Comuni: nell’anno scolastico in corso non hanno trovato accoglienza circa 70 bambini. Ma ora dal Comune giunge una nuova risposta a queste richieste. A partire da
settembre, la scuola statale dell’infanzia L’Aquilone di via Conche avrà una sezione in più. Il sindaco Mirco Gastaldon non nasconde la propria soddisfazione: “Da tempo lo chiedevamo, di concerto con il dirigente scolastico Giorgio Di Marco, e ora finalmente è arrivata la comunicazione ufficiale: la direzione regionale Miur dell’ufficio scolastico regionale ha ritenuto congrua e appropriata la nostra richiesta e così dall’anno scolastico 2012-13 la scuola statale dell’infanzia L’Aquilone di via Conche avrà una sezione in più”.
ISTRUZIONE Il sindaco Gastaldon guarda all’anno scolastico 2013-2014
“ORA PENSIAMO ALL’ORARIO PROLUNGATO”
L
a scuola è un investimento prioritario per una comunità locale. Ne è fortemente convinto il Comune di Cadoneghe che, proprio nella scuola, continua a investire, sostenendo l’impegno pubblico ma anche dando appoggio, nei limiti delle proprie possibilità finanziarie, all’attività delle scuole paritarie, che concorrono a completare l’offerta del territorio. “Per citare l’esempio recente della scuola Aquilone – spiegano sindaco e assessori - l’istituzione di una nuova sezione Mirco Gastaldon nella scuola pubblica si è resa necessaria per poter almeno parzialmente soddisfare le numerose richieste di iscrizione che giungono da parte di famiglie di altri Comuni e che sono in lista d’attesa. Non va dimenticato che, per la sua posizione e la presenza storica di servizi, il Comune di Cadoneghe riceve tantissime richieste di iscrizione da parte di utenti dei Comuni limitrofi, privi di scuole per l’infanzia statali, nonché dai residenti di Isola di Torre. Per tutte queste ragioni, l’istituzione della nuova sezione giunge in un momento quanto mai opportuno e fornirà un miglioramento di un servizio fondamentale per la collettività”. Nell’anno scolastico 2012/2013 la scuola dell’infanzia L’Aquilone – inaugurata nell’anno scolastico 2007-2008 conterà dunque su sei sezioni, che potranno ospitare un numero massimo di 150 bambini (contro i 133 precedenti). “Ci stiano inoltre attivando – conclude il sindaco Gastaldon – per organizzare, a partire dall’anno scolastico 2013-14, un servizio scolastico per l’infanzia a orario prolungato, che venga incontro alle esigenze dei genitori che lavorano. Faremo un’indagine conoscitiva fra le famiglie interessate, e in base alle risultanze vedremo come agire. E il Comune, in conformità al suo ruolo di responsabilità sociale, si accollerebbe le maggiori spese derivanti dal prolungamento di orario”. N.M.
PIANO INTERVENTI, VIA ALLE OSSERVAZIONI
D
a qualche settimana il consiglio comunale di Cadoneghe ha adottato il primo adeguamento del Piano degli Interventi completa la fase della pianificazione degli atti di gestione del territorio secondo quanto previsto dalla Legge Urbanistica Regionale “Norme per il governo del territorio”. Con l’adozione del piano degli interventi, il Comune di Cadoneghe raggiunge dunque l’obiettivo di dotarsi di una pianificazione urbanistica in linea con le innovazioni introdotte appunto dalla legge regionale vigente. L’adozione del primo adeguamento è intervenuta con deliberazione del Consiglio Comunale n.34 del 30 luglio scorso, consultabile insieme con gli elaborati del Piano nel sito istituzionale del Comune - Servizi e Uffici - SST -Urbanistica. Le osservazioni e gli eventuali elaborati grafici a corredo vanno presentati all’Ufficio Protocollo del Comune di entro il 2 ottobre 2012, tramite il modello appositamente predisposto e reperibile nella sezione del sito internet. Il nuovo piano è stato presentato in consiglio comunale dal vice sindaco Giovanni Petrina che ha proposto l’adozione del primo aggiorna-
C’è tempo fino al 2 ottobre per presentare in Municipio tutti i documenti mento del Piano degli interventi che completa così la fase di pianificazione degli atti di gestione del territorio secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 11 del 2004 sulle norme per il governo del territorio. Con l’adozione del Piano degli interventi, ha sottolineato Petrina, il Comune di Cadoneghe raggiunge l’obiettivo di dotarsi di una pianificazione urbanistica in linea con le innovazioni introdotte dalla Regione. Di fatto, il concetto di Piano regolatore generale va definitivamente in pensione: le nuove regole per il governo del territorio seguono una nuova tabella di marcia, anche concettuale, che parte dal Piano regolatore comunale, articolato in disposizioni strutturali (queste ultime contenute nel Pati, Piano di assetto del territorio intercomunale) e in disposizione operative (queste altre, invece, contenute nel Piano degli interventi). N.M.
Sguardo a Padova Nord 13 L’Intervento
Trasporti
Riforma mancata
La protesta Chiesto un tavolo congiunto con le aziende Aps e Actv
Appiedati e arrabbiati di Nicoletta Masetto
S
ettembre, tempo di rientri, ma anche di disagi soprattutto nei trasporti. Se per il collegamento tra Vigonza e l’ospedale di Camposampiero, finalmente si tira un sospiro di sollievo, non altrettanto potrà avvenire per quello tra Perarolo e il capolinea del 18 a Ponte di Brenta. Quest’ultima linea è tra quelle storiche del servizio di trasporto urbano della città di Padova, tra le prime a essere istituite. E così la notizia ha avuto sui tanti pendolari l’effetto della classica doccia fredda. Da poche settimane, infatti, è stato soppresso il servizio di collegamento tra frazione e capolinea del bus cittadino. La decisione è stata assunta dal Comune. Le motivazioni? “I tagli alla spesa pubblica previsti dalle vigenti normative – è la riposta degli amministratori - non ci consentono di attivare per l’anno scolastico 2012/2013 il consueto servizio di bus navetta fra le frazioni di Busa-Perarolo e il capolinea del 18”. I cittadini delle due frazioni bistrattate non ci hanno pensato un attimo decidendo di mobilitarsi in vari modi. Come prima azione è stato subito costituito un Comitato di pendolari che si è dato il nome di “Appiedati al Via”. Il neonato Comitato ha manifestato a più riprese le proprie proteste e il proprio disappunto contro la soppressione chiedendo il ripristino del servizio. Gli aderenti hanno dato vita a numerose iniziative, da lettere raccomandate ai vari interessati fino a una marcia pacifica di protesta. Durante il corteo studenti e lavoratori pendolari hanno percorso le vie delle due frazioni, sostando a ogni fermata del bus, per protestare contro la decisione della giunta comunale. Quest’ultima continua a ripetere di avere le mani legate e di essere stata costretta, suo malgrado, ad azzerare il servizio perché non più in grado,
SPORT
I pendolari di Busa e Perarolo, senza il bus navetta con il capolinea dell’8 a Ponte di Brenta, hanno costituito un comitato e sono scesi in piazza
La marcia di protesta del neo comitato “Appiedati al Via” a causa dei tagli alla spesa pubblica, di far fronte al costo del servizio che ammonterebbe a circa 90 mila euro per nove mesi di gestione Actv. I pendolari hanno chiesto al primo cittadino di Vigonza, Nunzio Tacchetto di aprire un tavolo congiunto attorno al quale siano chiamati a confrontarsi maggioranza e opposizione insieme ai sindacati e alle associazioni maggiormente rappresentative della popolazione direttamente interessata dai disagi conseguenti alla soppressione. A essere maggiormente penalizzati di sicuro ci sono le persone anziane, quelle diversamente abili e, proprio in avvio di nuovo anno scolastico, purtroppo numerosi studenti. “Certo, capiamo il Comune, comprendiamo che deve far quadrare i conti alle prese con tagli ingenti che impongono di stringere la cinghia – concludono
i pendolari -, ma le “sforbiciate” dovrebbero sempre presupporre un confronto tra le parti, un dialogo fra tutti i soggetti interessati, tra istituzioni che pagano il servizio, enti che lo gestiscono e cittadini che ne usufruiscono”. La richiesta del Comitato è quella della convocazione di un tavolo congiunto attorno al quale partecipino in prima linea anche Aps e Actv. L’impatto nuovo che ci sarebbe sul traffico, con la circolazione di mezzi privati al posto di quelli pubblici, un aumento del traffico veicolare e dell’inquinamento. “Danni e costi, poi, non sarebbero solo sociali, ma anche di carattere economico – concludono i pendolari – visto la vocazione produttiva dell’intera zona che verrebbe privata di un servizio usufruito anche da tanti lavoratori”.
di Luca Scalabrin* segue da pag.
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Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali. In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la soglia dei 15 dipendenti. Un grande sforzo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazione che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, assente completamente in questa riforma. In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere. Fidelizzare il lavoratore con l’intento di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occupabilità dei cittadini. Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni. Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualificazione del rapporto di lavoro, può avvenire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico. Si sono introdotti nuovi adempimenti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato. Quello che però rimane è un’occasione perduta con un modello senza crescita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia
A “Ginnastica in festa”, rassegna nazionale a Pesaro, tre delle quattro giovani atlete sono salite sul podio
GRANDI SUCCESSI ESTIVI PER LE RAGAZZE DELLA LA POLISPORTIVA UNION VIGONZA
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randi successi estivi per le atlete della Polisportiva Union Vigonza, allenate da Laura Cogato e Angela Rossato. Le promesse in erba sono state protagoniste di importanti risultati e ottime prestazioni alla manifestazione «Ginnastica in Festa 2012», la rassegna nazionale di ginnastica artistica svoltasi di recente a Pesaro. Successi osannati da striscioni e fotografie nella sede della polisportiva.. Delle quattro ragazze qualificate ai campionati italiani, in rappresentanza di una società che anno-
vera una settantina di allieve, tre sono salite sul podio a Pesaro. Il risultato più importante è stato ottenuto da Elisa Tagliapietra, 9 anni, vero talento della ginnastica artistica. Si è qualificata nona per la finale corpo libero (categoria Gpt primo livello, prima fascia), in finale ha ottenuto 11,850 su 12,000 salendo sul gradino più alto del podio e guadagnandosi il titolo di campionessa italiana. Medaglia d’oro in fascia argento (finale B) per Elena Cazzaro (GPT primo livello, terza fascia) nel corpo libero,
con 11,300 su 12,000, oltre al sesto posto nella finale A (fascia oro) alla trave. Primo posto anche per l’undicenne Anna Ingegneri (Gpt secondo livello, prima fascia) vincitrice nella fascia argento (finale B) della prova al volteggio, con punteggio di 12,550 su 12,700 che le sarebbe valso il primo posto anche nella finale per il titolo italiano. Emily Conte, dieci anni, si è classificata diciannovesima nella fascia argento (finale B) della gara assoluta (quattro attrezzi). N.M.
Un’immagine di repertorio della gara nazionale di ginnastica artistica a Pesaro
ABBIGLIAMENTO BAMBINI/E E RAGAZZI DA 0 A 14 ANNI DI TUTTE LE MARCHE
di Stefania Piovan
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14 Sguardo a Padova Nord La proposta Da oltre sei anni prosegue l’esperienza dell’Unione Medio Brenta
Referendum per la fusione Roberto Zanovello lancia l’idea della consultazione di Nicoletta Masetto
Roberto Zanovello e, a destra, il municipio
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n comitato referendario per chiedere direttamente ai cittadini di esprimere il loro parere pro o contro la fusione tra Vigodarzere e Cadoneghe. A lanciare al proposta è Roberto Zanovello, consigliere di opposizione a Vigodarzere, che risponde così alla proposta che circola con insistenza negli ultimi mesi. “La decisione è di estrema importanza. Gli impegni in agenda sono molti, così come gli interventi da realizzare; dall’approvazione del Piano degli interventi alla sistemazione della viabilità all’attesa elaborazione gli accordi pubblico-privato. La priorità, però, è anche un’altra: se vogliamo andare avanti come Comune, il passaggio
Solidarietà
è unico e obbligato dobbiamo fonderci. Abbiamo già iniziato un percorso mettendo insieme diversi servizi nell’Unione del Medio Brenta. Si parla sempre più di Europa unita, e non solo in fatto di moneta. Erigere ulteriori campanili è davvero anacronistico in tempi in cui solo l’unione fa la forza, aiuta a ottimizzare le risorse e a crescere. Soldi, poi, ce ne daranno sempre meno. Prima di venire obbligati, quasi d’ufficio, alla fusione, sarebbe forse il caso di avviare un percorso condiviso anche con la popolazione. Ecco perché è ora di partire col piede giusto, istituendo per prima cosa un Comitato che avvii inizia-
tive e proposte per arrivare al referendum che sancisca o meno la volontà popolare di trasformare Cadoneghe e Vigodarzere in un Comune unico. La parola spetta d’obbligo ai cittadini”. Lo stesso sindaco di Vigodarzere Francesco Vezzaro ha sottolineato più volte che, in merito a questo tema,e il dibattito sulle unioni e fusioni dei Comuni non è cosa nuova. Risale ad almeno vent’anni, a partire dalla legge 142/90, quando si parla già di unioni destinate a diventare, di lì a breve, effettive fusioni. Il sindaco ricorda anche quello che è già una realtà: l’Unione Medio Brenta con i suoi 29 mila abitanti
CENA PRO TERREMOTATI TREMILA EURO PER MEDOLLA
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remila euro: questo il risultato tangibile della cena di beneficenza a favore dei terremotati organizzata o alla Sagra del Capitello di Sant’Antonio di Saletto dal comune di Vigodarzere (Assessorato alla Protezione Civile) e dalla Provincia di Padova (Assessorato alla Polizia Provinciale e al Volontariato),
complessivi (16 mila Cadoneghe, 13 mila Vigodarzere), 32,76 km quadri di estensione territoriale, 2.782 imprese. Il preventivo 2011 prevede 3,6 mln di euro di spesa. Le funzioni associate sono otto (record regionale) a fronte di una media di 4,5 servizi condivisi (trend in crescita). L’Unione dei Comuni del Medio Brenta si è costituita il 10 aprile 2006 con la sottoscrizione dell’Atto Costitutivo da parte dei Sindaci dei due Comuni aderenti all’Unione. Essa è un ente locale con autonomia statutaria nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione, dalle norme comunitarie, statali e regionali. Il suo ambito territoriale coincide
in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio e il gruppo Sant’Antonio. Il ricavato (per l’esattezza 3050 euro) è stato interamente devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna, andando a finanziare quanto richiesto dai gruppi di protezione civile che gestiscono i campi degli sfollati dei 2 Comuni delle zone terremotate dell’Emilia Romagna (Medolla e san Felice in Panaro) tutt’ora in contatto con la Provincia e col
con quello dei Comuni che la costituiscono. Lo Statuto determina le norme fondamentali dell’organizzazione e dell’attività dell’Unione che svolge una pluralità di funzioni e servizi dei Comuni aderenti. Il suo compito è quello di promuovere l’integrazione dell’azione amministrativa tra i Comuni e garantire un coordinamento delle politiche di programma e sviluppo del territorio, migliorando la qualità dei servizi erogati ai cittadini, e sviluppando nello stesso tempo economie di scala. Della possibile fusione se ne era già parlato la primavera scorsa. Probabilmente il dibattito continuerà nei prossimi mesi.
distretto di Protezione Civile di Padova. “Il Municipio di Medolla è inagibile, come tutto il centro abitato – dice Moreno Boschello, assessore alla Protezione civile di Vigodarzere –. Abbiamo accolto volentieri la richiesta di acquisto di una televisione per il centro operativo Coc. Cercare di tornare alla normalità vuol dire essere aggiornati su quanto accade e, perché no, anche seguire gli eventi sportivi dell’estate appena terminata”. N.M.
Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica
pubbliredazionale
La sordità in età pediatrica nell’ otite catarrale L’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predisposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.
E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito
infatti in termini clinici viene anche chiamata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedono il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole. Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base. Il trattamento termale consiste nell’eradicare le cause che maggiormente predispongono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: 1 Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba2
rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orecchio medio; 3 Prevenzione delle riacutizzazioni delle flogosi delle vie aeree superiori. Tali risultati possono essere ottenuti attraverso la terapia termale; ciò lo posso affermare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insufflazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL . In alcuni casi viene utilizzato il Politzer secondo la metodica di Salimbani. Nel 90/95% dei casi si assiste ad una risoluzione del problema uditivo, molto spesso
con recupero totale e a riduzione consistente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale. Una revisione della nostra casistica ci permette di affermare che nei bambini sottoposti a cure termali (Inalatorie, insufflatorie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie mediche chirurgiche. Il Direttore Sanitario Specialista ORL Dott. ChIappetta Antonio
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VIAGGIO IN
PROVINCIA PADOVA
Occupazione Evento delle associazioni Speranzallavoro e Oltre Veneto
“Prima il lavoro” come uscire dalla crisi
Le autorità sul palco durante la manifestazione dedicata al mondo del lavoro ad Albignasego
Le storie delle aziende che ce l’hanno fatta all’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco di Laura Organte
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a parola a chi lavoro l’ha salvato, sfidando la crisi con la tenacia e la voglia di non arrendersi di fronte alle difficoltà economiche, la capacità di fare squadra e di saper mettere a frutto anni di esperienza e di relazioni. Anche correndo il rischio di sbagliare, ma con la consapevolezza c che una soluzione va trovata. A salire sul palco è stato chi il lavoro l’ha perso ma ha saputo ritrovarlo e crearlo. Fine estate dedicata al mondo dell’occupazione con “Prima il Lavoro”, l’evento organizzato in piazza del Donatore ad Albignasego dalle associazioni “Speranzaallavoro” e “Oltre Veneto” con il patrocinio della Provincia di Padova e del Comune di Albignasego. Per la prima volta è stata organizzata una manifestazione in cui musica e intrattenimento sono stati abbinati a storie di ordinaria autogestione della crisi. Si sono alternate infatti le testimonianze dei lavoratori che ci hanno creduto e hanno portato avanti l’attività dell’azienda fallita fondando una cooperativa e gli imprenditori stranieri che hanno rilevato imprese capaci di tenere alto il nome del made in Italy nel mondo. Start up a compartecipazione pubblica nate sulle ceneri di aziende che hanno scelto di delocalizzare e società costituite da operai e manager per “riprendersi la fabbrica dall’interno”. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore al Lavoro della Provincia di Padova Massimiliano Barison – ha voluto evidenziare il fatto che la crisi, in tutta la sua gravità, può
essere anche e comunque un’occasione per rimettersi in particolare attenzione ai giovani. Nonostante la crisi, ci gioco e per creare nuove opportunità. In questo momento sono imprese che ce l’hanno fatta e che riescono ad andi grande difficoltà per il lavoro, l’unica strada che si può dare avanti. Abbiamo scelto di mettere sotto i riflettori le percorrere per uscire dalla crisi è quella della solidarietà e esperienze positive, ricordando che si potrebbe fare molto della collaborazione: i casi aziendali che andremo a pre- di più impegnandosi a non lasciare soli gli imprenditori sentare lunedì in questo senso sono emblematici, dei veri e i lavoratori proprio nel momento in cui avrebbero più e propri sogni che si sono trasformati in realtà. Quando bisogno di un sostegno”. Dopo il concerto degli Hell Boys il lavoro sembrava perduto, la forza seguito dall’esibizione del giovane e la determinazione delle persone e “Abbiamo scelto tenore Daniele, le testimonianze sul delle istituzioni sono riuscite a vincere di mettere sotto tema “Ripartire dal lavoro si può e si le difficoltà, dimostrando che la col- i riflettori deve”. Ecco allora la storia di Alberto laborazione tra lavoratori e istituzioni le esperienze Grolla, consigliere d’amministrazione è l’unica ricetta per uscire da questa positive” della D&C Modelleria, cooperativa di crisi”. Speranzaallavoro è l’associazione promossa da Filca Vigodarzere nata per volontà dei lavoratori in seguito al Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza fallimento della azienda in cui lavoravano. Antonio Barbieal lavoro presieduta da Laura Tamiozzo. Oltre Veneto è ro ha raccontato invece lo start up della Galileo Refrigerapresieduta da Paolo Messori e ha come presidente ono- zioni, nata sulle ceneri della delocalizzata Carrer grazie rario lo stesso Barison: è un’associazione nata lo scorso alla caparbietà di tre manager, fra i quali Barbiero, e il anno dalla spinta di tanti giovani che si incontrano e si sostegno della Provincia di Padova e di Veneto Sviluppo. confrontano nella rete e vogliono essere protagonisti di un Michele Pra e Marco Distefano, direttore dello stabilimento futuro migliore incardinato sulla meritocrazia, la partecipa- e presidente della cooperativa dei lavoratori delle Fonderie zione e il ricambio generazionale. Zen di Albignasego, hanno spiegato come sono riusciti a “Si tratta – hanno aggiunto Tamiozzo e Messori - salvare l’azienda con un innovativo esperimento societario di un’iniziativa concreta per il territorio che riserva una grazie alla collaborazione fra dirigenti e operai.
Corsa contro il tempo
RIORDINO PROVINCE ENTRO OTTOBRE
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orsa contro il tempo per il “riordino” delle Province. Anche la presidente padovana Barbare Degani ha partecipato, a Venezia, alla riunione della Conferenza permanente Regione-Autonomie Locali del Veneto per esaminare la normativa che riguarda le amministrazioni provinciali, in seguito al riordino del governo del territorio, introdotto dall’approvazione definitiva della legge sulla Spending review. “Non possiamo nasconderci le grandi difficoltà che ci attendono nel costruire una ipotesi di riordino territoriale che coinvolge di fatto tutto il sistema delle autonomie del Veneto e per di più in tempi ristrettissimi” ha sottolineato l’assessore regionale Ciambetti, ricordando che il termine entro il quale il Consiglio Regionale è chiamato a trasmettere al Governo la propria proposta di riordino delle Province è il prossimo 24 ottobre.
FERRAGOSTO AMARO ALLE TERME EUGANEE MENO TURISTI DEGLI ALTRI ANNI
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state non proprio esaltante negli alberghi delle Terme Euganee, soprattutto a Ferragosto e dintorno. “Peggio delle aspettative!” il giudizio di Alessandro Borile, titolare del più lussuoso hotel della zona termale, stupito dalla diminuzione di pernottamenti e di richieste nonostante l’ottimo calendario di intrattenimenti culinari e di animazione previsti per l’intera settimana. Insoddisfatti anche alcuni titolari di hotel 3 stelle della zona pedonale di Abano che lamentano un 30% in meno di fatturato rispetto agli anni passati. Luca Tognin, invece, esprime un giudizio diverso tra la clientela aponense, costante e di buona disponibilità di spesa, che ha riempito le stanze dell’hotel di famiglia, il 4 stelle Europa, e i turisti sampietrini che hanno lasciato vuote alcune camere dell’hotel di pari categoria Terme Neroniane.
Il Presidente dell’Assoalbergatori Gianluca Bregolin chiosa: “Abanomontegrottosì, il nostro centro di prenotazioni alberghiere ha segnalato disponibilità di stanze nella stragrande maggioranza delle strutture anche per un paio di giorni. Non serve tornare ai tanto sbandierati e felici anni ’70 per trovare una situazione ben diversa. Basta ricordare quanto anche solo nel 2008, anno di nascita del sito, in questo periodo fossimo subissati di richieste e si dovessero rifiutare le domande inferiori alle 3 notti. Non sono certo Pasqua, Capodanno, Ferragosto o i ponti che risollevano le nostre aziende. Ma il fatto di non riuscire a riempire le strutture neppure in queste occasioni è sintomatico di una situazione che ci impensierisce non poco. E, come hanno segnalato i miei colleghi, l’autunno inizia sotto i peggiori auspici.”
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Spazi aperti 17 9 Energie alternative Approda anche a Padova la campagna nazionale “VotivA+” per la riduzione dei consumi elettrici
Luci a basso consumo per il caro estinto Con le lampade a Led la bolletta dei cimiteri cala drasticamente insieme alla manutezione, Padova in prima linea
L’assessore Marcato: “Nella nostra provincia risparmi fino a 550 mila euro”
di Emanuele Masiero
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n progetto innovativo e totalmente gratuito per i Comuni per ottenere il risparmio energetico anche nelle strutture cimiteriali. Si chiama “VotivA+” ed è una campagna nazionale per il risparmio energetico che la Provincia di Padova, attraverso l’Agenzia per l’Energia, sta promuovendo nei confronti dei Comuni del territorio. Il progetto è gratuito grazie al patrocinio del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e consiste nella distribuzione di lampade a led per l’illuminazione votiva e di interruttori orari elettronici che dimezzano il numero di ore annue di accensione. I nuovi dispositivi a basso consumo potranno così essere installati nelle strutture cimiteriali di ciascun Comune. “Abbiamo aderito a questo progetto – ha spiegato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani – perché il risparmio energetico oggi è fondamentale sia per la salvaguardia ambientale, sia per il contenimento delle spese sostenute dai Comuni e dagli enti locali per il funzionamento delle proprie strutture o dei servizi. Per questo siamo da tempo impegnati a dare massima diffusione territoriale a tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di rendere più efficienti gli edifici pubblici
e di ridurre quanto più possibile i costi delle utenze”. Secondo i calcoli dell’Autorità per l’energia nazionale, l’installazione delle lampade votive a led al posto di quelle tradizionali, comporterà un risparmio sulla bolletta cimiteriale fino a 3,07 euro per punto luce all’anno. Se si applicano anche gli interruttori orari, il risparmio arriva fino a 6,14 euro per punto luce. Si aggiungono poi le riduzioni di costo legate alla minore manutenzione visto che le lampadine a incandescenza hanno una durata non superiore a 2 mila ore, mentre i led distribuiti con il progetto “VotivA+” durano almeno 50 mila ore. Gli interventi di sostituzione necessari diminuiscono di ben 25 volte. “La nostra Agenzia per l’Energia ha elaborato i calcoli di risparmio per il territorio provinciale – ha evidenziato il vice presidente e assessore provinciale alle Politiche energetiche Roberto Marcato – È emerso che questo intervento farà risparmiare ai nostri Comuni oltre 500 mila euro l’anno. Sono soldi che rimarrebbero nelle casse degli enti locali senza contare i benefici ambientali. Questo sistema, infatti, contribuisce ad abbattere circa 1,2 milioni di chili di Co2 all’anno, l’equivalente di quello che assor-
INCENERITORE PRIMA LINEA DA CHIUDERE
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l tema inceneritore resta di scottante attualità. L’impianto di Padova è infatti l’oggetto di una discussione che prosegue da mesi sull’opportunità di chiudere la prima linea. Anche secondo l’Assessore all’Ambiente di Padova, Alessandro Zan è giunto il momento di prendere in seria considerazione la sua chiusura. Decisione che arriva in un momento tutt’altro che semplice visto che si sta consumando una fusione mastodontica tra Aps e il gruppo Hera. “E’ importante che la presa di posizione sia arrivata adesso, mentre è nel vivo il percorso per l’accorpamento di AcegasAps con Hera – ha commentato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - infatti questa fusione rischia di azzerare il potere contrattuale del nostro territorio nelle scelte della nuova azienda. Se poi aggiungiamo che il nuovo piano provinciale dei rifiuti e il Dgrv regionale del 15 maggio, di fatto sdoganano lo smaltimento in provincia di Padova dei rifiuti provenienti da fuori, c’è il rischio che per motivi puramente economicisti Padova diventi il “distretto dell’incenerimento” a partire dalla realizzazione della quarta linea. Quando invece, i numeri della raccolta differenziata ci dicono che nel giro di poco tempo si potranno chiudere tutte le discariche e basterà solo la terza linea a bruciare tutto il secco non differenziato della provincia. Pertanto ha ragione l’Assessore Silvia Clai quando chiede di inserire nel piano industriale, in vista dell’aggregazione con Hera, una clausola che prevede la chiusura della prima linea e, aggiungiamo noi
L’inceneritore a San Lazzaro
Legambiente teme che la fusione possa rallentare il percorso di Legambiente, serve anche l’impegno a non costruirne altri nel padovano”. Ma per Legambiente bisogna frenare sulla fusione per fare un ragionamento complessivo e maggiormente allargato. “Ce n’è abbastanza per frenare sull’operazione ed avviare un vero dibattito che coinvolga la città – conclude Passi - Non basta il Consiglio Comunale previsto tra settembre ed ottobre. Su un tema di tale importanza per il futuro della città andrebbe istituito un forum pubblico ad hoc, che guidi il processo decisionale, nel quale si confrontino i decisori politici con esperti del settore, categorie, associazioni e comitati ei cittadini, organizzazioni sindacali”. E.M.
Le lampade a led consentono di tagliare i costi per punto luce e di ridurre al minimo la manutenzione. Vengono fornite gratuitamente dal progetto nazionale ai Comuni che ne fanno richiesta
birebbero in un anno circa 62 mila alberi. Sono numeri davvero consistenti che non possono essere ignorati”. La Provincia ha quindi inviato una lettera ai 104 sindaci del padovano con le istruzioni per aderire a “VotivA+”. Per partecipare all’iniziativa e ricevere in omaggio le lampade votive a led, gli interruttori orari e un kit di informazioni da diffondere ai cittadini, basta compilare un modulo allegato alla missiva della Provincia. Una volta inviato il materiale l’Agenzia provinciale inoltrerà la richiesta all’Autorità nazionale e il materiale sarà consegnato all’indirizzo specificato dal Comune. I dispositivi andran-
no montati entro e non oltre 90 giorni dalla consegna che avverrà gratuitamente e con corriere espresso. Nello stesso arco di tempo, il Comune dovrà anche inviare il modulo di avvenuta installazione. L’iniziativa è finanziata dal programma d’incentivazione nazionale per l’incremento dell’efficienza energetica. Sil sito www.votiva.it è possibile reperire maggiori informazioni tecniche ed è anche disponibile un contatore dei risparmi per quanto riguarda costi e inquinamento. Inoltre, è disponibile un utile strumento per verificare l’entità di risparmio tra lampade a incandescenza e lampade a led.
18 Noi e gli altri
Noi e gli altri 11
Appello a Napolitano Parte da Padova il movimento veneto
NEWS
Sos servizio civile spedite 2500 cartoline
Premio “Gattamelata”
SOLIDARIETA’ E VOLONTARIATO
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Ampia mobilitazione dei giovani ed operatori dei diversi settori per salvare il volontariato
di Laura Organte
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a Padova parte il movimento veneto per la difesa del Servizio Civile, con un’iniziativa originale e incisiva: un’azione di “mail bombing” attuata non per via telematica ma con vere e proprie cartoline. Con questo singolare atto 2.500 giovani ed operatori di vari settori del pubblico e del privato in Veneto hanno scelto di far giungere la propria richiesta d’aiuto al Presidente del Consiglio Monti. L’idea nasce a seguito di un convegno dedicato al Servizio civile nazionale come esperienza di valore, dal titolo eloquente “Torno subito”, tenutosi l’ateneo patavino. Primo atto di una “lotta” (rigorosamente nonviolenta), portata avanti in Veneto grazie all’istituzione del coordinamento spontaneo Enti e Volontari del Veneto (il CSEV), questo convegno, che ha ospitato gli interventi di alcuni tra i massimi esperti ed esponenti del Servizio Civile in Italia, ha visto la presenza di oltre 400 giovani volontari. Una partecipazione che la dice lunga sulla preoccupazione che la critica situazione del Servizio Civile ha destato in molti, ma soprattutto nei giovani, che vedono in pericolo una grande opportunità educativa, lavorativa e di crescita personale.
Figlio della leva obbligatoria e dell’obiezione di coscienza il Servizio Civile Nazionale è un servizio volontario di 12 mesi svolto dai giovani tra i 18 ed i 28 anni che così scelgono di dedicare un periodo della propria vita impegnandosi nella difesa non armata e non violenta dello Stato. Dalla sua nascita nel 2001 sono stati circa 200 mila i giovani che hanno svolto servizio civile su tutto il territorio nazionale; si tratta di una storia ormai decennale che ha visto questi cittadini dedicarsi in settori strategici dello sviluppo delle comunità e nella promozione e preservazione del patrimonio culturale, ambientale e sociale italiano. Ma i tagli che negli ultimi anni hanno pesato sul settore sociale non hanno risparmiato neppure questa realtà: sono ormai lontani i tempi nei quali per il bando annuale venivano avviati quasi 50.000 giovani. Ad oggi, con il continuo taglio dei fondi, si assiste al contraddittorio fenomeno di un costante aumento delle domande di partecipazione a cui risponde un inversamente proporzionale taglio dei posti disponibili. Stante così le cose c’è chi parla di un futuro non troppo lontano in cui il Servizio Civile Nazionale sarà solo
L’immagine di una delle campagne di sensibilizzazione per il “reclutamento” di volontari per il servizio civile nazionale un ricordo. Ecco il perché in tutta Italia si stanno moltiplicando appelli, eventi, petizioni, proposte per salvare il servizio civile, ed ecco il perché dell’originale e creativa iniziativa nata in seguito al convegno patavino, che ha visto recapitate all’indirizzo del nostro Presidente del Consiglio 2.500 cartoline, ciascuna firmata da un giovane o da un operatore, contenenti un testo in cui si richiede di non abbandonare il servizio civile al suo destino. “La dissoluzione e l’indebolimento del servizio civile implicano il mancato supporto a realtà fondamentali di assistenza e salvaguardia della popolazione e delle bellezze del nostro Paese – afferma Niccolò Gennaro - La speranza è quella che quest’atto possa attirare l’attenzione su questa realtà e spinga ad una più oculata gestione della spesa al fine di salvare un’istituzione unica nel suo genere”.
’ giunto all’ottava edizione il “Premio Gattamelata”, nato per promuovere la cultura e la pratica del volontariato e della solidarietà. Come da consuetudine il premio consiste in un’opera ad edizione limitata o unica realizzata grazie alla collaborazione con artisti locali, per offrire nuove raffigurazioni del “Gattamelata”. Hanno collaborato finora Paolo Saetti, Francesco Lucianetti, Vico Calabrò e Vittorio Riondato. Quattro le categorie in gara, tra cui verranno scelti altrettanti soggetti che si sono distinti negli ultimi 12 mesi per l’attività di impegno sociale e di solidarietà: un volontario, un’associazione, un’impresa che abbia promosso o attivato iniziative di sostegno del volontariato e della solidarietà, un’istituzione, che si sia fatta promotrice di progetti o azioni rivolti a migliorare o salvaguardare la qualità della vita ambientale o sociale del proprio territorio. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 5 novembre 2012 al Centro di Servizio per il Volontariato provinciale di Padova L.O.
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Cultura provinciale 23 La rassegna Tre cortometraggi raccontano l’epopea dei veneti oltre confine tra lavoro e riscatto
Storie di emigrazione al cinema Dopo Piove di Sacco proiezioni a Villafranca il 21settembe e a Battaglia Terme il 5 ottobre di Laura Organte
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torie di emigrazione veneta sul grande schermo grazie a tre cortometraggi proiettati nelle sale del territorio padovano. Testimonianze della gente veneta che, grazie alla realizzazione dei film, prodotti dalla casa di produzione Belle Epoque, racconteranno con le immagini la storia dei nostri emigrati in Australia, Brasile, Europa. Si tratta di testimonianze della gente veneta che con il duro lavoro si è fatta onore all’estero, raggiungendo spesso posizioni di prestigio. In Australia, i tagliatori di canne da zucchero e minatori sono diventati oggi costruttori e imprenditori. In Brasile molte persone che si erano trovate costrette a sostituire gli schiavi nelle piantagioni di caffè, hanno saputo nel tempo costruire aziende leader in diversi settori come quello del vino e delle piccole forniture per la cucina. In Europa, percorrendo le classiche rotte dell’emigrazione italiana, fra le quali la Francia, il Belgio, la Germania, la Danimarca e la Svizzera, sono numerosi gli esempi di gente veneta che ha saputo distinguersi per la volontà, creatività, impegno. I film che, oltre a favorire la tutela e la divulgazione della memoria storica dell’emigrazione dei veneti nel mondo, sapranno stimolare progetti e collaborazioni di cooperazione internazionale. La prima proiezione lo scorso 8 agosto, a Piove di
Sacco, in ricordo della tragedia avvenuta nella miniera di carbone di Marcinelle in Belgio l’8 agosto 1956. La seconda serata sarà venerdì 21 settembre alle 21 in sala polivalente, piazza Marconi a Villafranca Padovana, mentre l’ultima si terrà venerdì 5 ottobre alle 21 nella biblioteca comunale C. Marchesi, in piazza della Libertà a Battaglia Terme. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato l’assessore provinciale alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Pavanetto, il presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin, l’assessore di Piove di Sacco Lorena Stevanato, l’assessore di Villafranca Padovana Guido Rebustello, l’assessore di Battaglia Terme Lucia Boaretto e il regista Tiziano Biasioli della casa di produzione “Belle Epoque” film. “L’impegno – ha detto Pavanetto – è di continuare a sostenere i veneti che risiedono all’estero, affinché il rapporto con il paese d’origine non diventi solo folklore culturale. Compito delle istituzioni è proprio quello di creare delle opportunità, favorire e potenziare, attraverso mezzi idonei, lo sviluppo dei rapporti culturali, sociali, turistici, nonché commerciali, industriali e dei servizi”. “Sono due principalmente – ha detto Rozzi Ma-
La presentazione dei tre corti dedicati all’emigrazione padovana rin – i periodi storici delle emigrazioni dei veneti nel mondo. La prima tra il 1890 e il 1920 e la seconda dal 1945 al 1975. Ora si parla di una nuova emigrazione dei giovani soprattutto verso l’est, ma l’esperienza ci ha dimostrato che la cultura veneta rimane viva nelle città estere e la lingua italiana continua ad essere parlata. I veneti si contraddistinguono per il loro spirito di sacrificio, la loro onestà e semplicità, valori fondamentali che vanno tramandati anche alle nuove generazioni”.
A Limena “Il risveglio dell’arte 2012”
MOSTRA E CONCORSO “EN PLAIN AIR”
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l prossimo 16 settembre si terrà presso la barchessa di Limena la 4° edizione del Premio Gustavo Castelli “Il risveglio dell’arte 2012”. L’importante kermesse, ormai diventata punto di riferimento importante tanto da ricevere in questi giorni il Patrocinio del Consiglio della Regione del Veneto , oltre ad essere una mostra “en plain air” rivolta a tutti gli artisti che si esprimono attraverso le arti visive ( pittura, scultura, fotografia) è soprattutto un concorso artistico la cui partecipazione è ambita da diversi artisti di spicco del panorama artistico locale e non solo, visto che il primo premio della scorsa edizione è stato assegnato a Ibrahim Al Khalil, mente il secondo è andato all’artista montagnanese Franco Trevisan. Durante la giornata del 16 infatti gli artisti che prenderanno parte al concorso, infatti, avranno a disposizione circa 10 metri quadrati all’aperto per esibire le proprie opere dalle 10.00 del mattino alle 18.00 di sera mentre alle ore 19.00, in Sala Teatro Falcone Borsellino, si terranno le premiazioni. “Si tratta di un grande evento – ha spiegato l’assessore alla Cultura Stefano Toubai - legato alla memoria del pittore Gustavo Castelli che celebreremo anche attraverso la mostra delle sue opere, venerdì 14 settembre ore 21 all’interno dell’oratorio della Beata Vergine, e di un’importate opportunità per gli artisti che vi prenderanno parte. Infatti verrà redatto un catalogo con tutte le opere dell’esposizione e inoltre verranno registrate brevi interviste ai singoli artisti che saranno caricate nel canale dedicato di youtube e quindi accessibile e visibile in tutto il mondo”.
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LO OLIMPIADI
SPORT in PRIMO PIANO GALIAZZO UOMO D’ORO JESSICA, MIRA DA RECORD
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a prima medaglia d’oro all’Italia l’ha conquistata l’arciere padovano Marco Galiazzo, sotto gli occhi del mondo. Il campione di Ponte San Nicolò, già medaglia olimpica nel tiro con l’arco individuale ad Atene 2004, è salito sul gradino più alto del podio assieme a Michele Frangilli e Mauro Nespoli dopo aver Messico e Stati Uniti, per una sola freccia. Ottima la prova del Robin Hood padovano che noGaliazzo e compagni esultano dopo nostante l’ultimo brivido, un 8 la medaglia d’oro a Londra su 10 che ha costretto Frangilli all’ultimo punteggio straordinario, ha messo a segno tre bei 10 regalando alla squadra una medaglia d’oro che in questa specialità mancava. Bassa Padovana in tripudio per Jessica Rossi, bolognese di Crevalcore, che si allena a Ponso, e ora ha trovato casa a Santa Margherita d’Adige. Proprio nel poligono padovano la giovane campionessa ha perfezionato la sua abilità puntando il fucile della fossa olimpica. Nella finale ha sbagliato un solo colpo su 100, agguantando medaglia e record del mondo e dedicando la vittoria ai terremotati della sua Emilia. Da non dimenticare, poi, l’impresa del padovano Ruggero Pertile, secondo al traguardo della maratona fra gli atleti europei. L’uomo di punta di Assindustria Sport ha chiuso al decimo posto la sua Maratona alle Olimpiadi di Londra, un buon risultato per Padova e per Pertile.
Triatlhon Ottimo decimo posto del carabiniere di Arzercavalli di Terrassa
Fabian, sogno olimpico A
rzercavalli, frazione di Terrassa Padovana, ha vissuto il suo sogno olimpico. L’intero paese ha fatto il tifo per il giovane compaesano Alessandro Fabian, uno dei tre atleti chiamati a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi nella specialità del triathlon. E le soddisfazioni non sono mancate visto che il giovane ha conquistato un ottimo decimo posto, il miglior risultato mai raggiunto dall’Italia in questa disciplina. I genitori Elia e Rita, insieme ai fratelli Viviano ed Eleonora, sono volati a Londra con un seguito di almeno trenta fra parenti ed amici per assistere dal vivo al coronamento del sogno di Alessandro: gareggiare con i più grandi sotto gli occhi del mondo. Alessandro, classe 1988, è già abituato alle competizioni europee ed internazionali e quest’anno ha centrato il quinto posto in una tappa del campionato del mondo. Ma le Olimpiadi sono senza dubbio l’appuntamento più importante della sua vita. Una competizione durissima che Alessandro ha affrontato con grinta, sostenuto da tutti i suoi cari. Del resto sono i fratelli Viviano ed Eleonora i
Calcio a 7 Accanto all’antica abbazia di S. Stefano di Due Carrare
Trionfa “Volontà di sapere” in campo anche vecchie glorie S
i è concluso con notevole successo di consensi l’ottava edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano di Due Carrare. La kermesse calcistica, un significativo ritorno al passato di quando i tornei notturni di calcio erano, per gli appassionati il sale dell’estate, si è disputato nel campetto adiacente all’antica abbazia, dove tra l’altro sono conservati i resti di Marsilio da Carrara che fu signore di Padova nel 1329. In un mix di sport e cultura 16 team ( suddivisi in 4 gironi) sponsorizzati da bar e ditte varie, composti da rose di atleti in attività con squadre dilettantistiche ed ex calciatori di spessore, su tutti l’ex bomber biancoscudato Pippo Maniero, arruolato nella MB di Due Carrare, hanno regalato divertimento e spettacolo al numerosissimo pubblico che per quattro settimane ha affollato l’impianto sportivo. Dopo la scrematura delle eliminatorie, le finali hanno visto prevalere la squadra sponsorizzata dalla cooperativa “Volontà di sapere” che vince il trofeo “vivai piante Paolo Bottin” battendo nella finalissima (3-1) i campioni in carica della ZR impianti elettrici di Terrassa Padovana, a cui va la coppa “Antonio Volpin”. I vincitori hanno dedicato il successo al compagno Daniel Barzadigheanu (eletto miglior calciatore del torneo) che non ha potuto prendere parte alla partita
Alessandro Fabian ( in nero) a Londra con i familiari di Terrassa suoi “manager”, da anni al suo fianco nella dura e competitiva ascesa in una disciplina che in Italia si sta facendo conoscere. Al suo ritorno ad Arzercavalli il carabiniere è stato accolto da oltre 300 persone. “E’ stato bellissimo salutare tutti questi amici e ancor più bello trasmettere le emozioni della gara, commentando insieme il video, passo dopo passo. Quando sono arrivato non credevo ai miei occhi, tutta questa
gente ad accogliermi mi ha fatto ripensare alle fatiche fatte negli ultimi quattro anni, e qui mi è venuta ancor più voglia di festeggiare assieme a loro”. Ora, dopo questa piccola parentesi, l’attività è già ripresa a Stoccolma, dove Alessandro ha gareggiato nel circuito di World Triathlon Series, valido per il campionato del mondo, conquistando l’ottavo posto. Il sogno continua.
CICLISMO ALLIEVI. La gara sulle celebri rampe dei Colli Euganei
MEMORIAL RENZO BIONDI CONQUISTATO DAL BOLOGNESE LORENZO FORTUNATO
La salita degli atleti al Sassonero durante la competizione
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I vincitori del torneo con lo staff degli organizzatori perché colpito dal grave lutto causato dalla scomparsa della mamma poche ore prima della finale. Prima della finalissima si è disputata la gara valevole per il terzo gradino del podio, vinta dalla squadra sponsorizzata dal bar El Bàcaro di Due Carrare, a loro il trofeo “AC Termoidraulica” che ha prevalso, sull’ MB verde per 6-4 dopo l’esecuzione dei calci di rigore. Sul trono dei cannonieri è salito Marco Zamborlin (6 gol) centrocampista dell’Azzurra Due Carrare per l’occasione inglobato nel team terzo classificato, mentre la palma per il miglior portiere è stata assegnata a Emanuele Menoncin (ZR impianti). Coppa disciplina, offerta dall’impresa edile
Davide Baù, al Barracuda. Alla fine della serata premiazioni per tutti, a cura del comitato organizzatore rappresentato da Fabio Gambarato ed Andrea Moscardo, coadiuvati dall’assessore allo sport Mario Romanato. La manifestazione ha vissuto di una gustosa appendice con la disputa del tradizionale confronto tra le tifoserie di Inter, Milan e Juventus che rigorosamente addobbati con le maglie di club si sono sfidati in un triangolare. Hanno prevalso i tifosi bianconeri, vittoriosi sul Milan (2-1) e (3-0) sui nerazzurri, ai quali è andato il secondo posto grazie alla netta vittoria (5-2) nel derby. Walter Lotto
traordinario successo per il memorial Renzo Biondi e Carmine Lambertucci, gara riservata alla categoria allievi organizzata dal Gs Monselicense-Rodigino Delta del Po Colli Euganei in collaborazione con la Bici verde di Monselice. La vittoria è andata al bolognese Lorenzo Fortunato che nell’arrivo in salita posto all’interno del ristorante “il Canzoniere” di Arquà Petrarca ha preceduto Stefano Salmistraro, atleta estense del Gs EsteBosaro e altri dieci compagni di fuga con il quale si era involato sull’ultimo passaggio sullo strappo del Sassonero. Corsa d’altri tempi, condizionata dal gran caldo e da un percorso caratterizzato da continui saliscendi: prima un circuito che prevedeva il passaggio sulla salita di Arquà Petrarca per 4 volte, poi un successivo anello, da ripetere 3 volte con lo scollinamento del temibile Sasso Nero, prima dell’impennata finale con pendenze vicine al 10%. Gara subito vivace con un attacco del Bolognese Cinti,
che faceva da lepre per una decina di Km, sul fuggitivo si portavano successivamente Alessio Soster ( Scuola ciclismo di Vò) e il padovano Alessandro Barbato (Fiumicello). Il terzetto raggiungeva un vantaggio massimo di 26” con il gruppo che non si faceva sorprendere e al km 38 annullava il tentativo. Nasce a questo punto l’azione di Marco Dalle Fratte (Fiumicello) che transitava tutto solo per due volte sull’impennata del Sasso Nero, aggiudicandosi il Gran Premio della Montagna, il suo sogno di vittoria veniva infranto dalla reazione dei migliori che prima dell’ultima asperità rinvenivano annullando il generoso tentativo, e si giocavano allo sprint l’ambito trofeo. Come detto era il bolognese Fortunato ad esultare, davanti a Salmistraro, da segnalare il quinto posto di Manuel Masiero (Fiumicello) con l’atleta di casa Giacomo Lazzaro, settimo, e Alessio Magarotto (Cartura Nalin) che coglieva un buon nono posto. W.L.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO Riparte la scuola, e la lotta dei precari
Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio di Alessandro Abbadir
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iparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiuti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione difficile degli edifici scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ultima volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa. Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di partenza il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno. La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte finale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti
autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab- Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nuHa protestato contro questo atteggiamento del mero delle materne statali”. Ministero l’assessore alla Pubblica Sul tappeto restano però Istruzione della regione Veneto In difficoltà anche i problemi sollevati con il Elena Donazzan. I docenti sono le materne nuovo concorsone per l’immissione complessivamente circa 45.000. parrocchiali: a ruolo degli insegnanti. In tutta Bidelli, impiegati e tecnici sono sono il 67% Italia, saranno circa 21.000 inse15.716. La Cisl si fa portabandiera del totale gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto dei problemi degli istituti paritari. “I due terzi delle scuole materne in Veneto sono il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo, parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differenza del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche molto meno numerose di quelle statali. Non si possono ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che 1500 nuovi insegnanti. I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma- Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regioterne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono
nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a favore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare prioritariamente”. Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola. La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.
CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE
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rganizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifici scolastici, problemi davvero importanti nella nostra regione sul versante scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifici scolastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifici che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifico per le provincie
• MERCERIA • INTIMO UOMO E DONNA • ABBIGLIAMENTO DONNA
istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia minima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infine i presidi a scavalco. “E’ un problema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” . A.A.
L’Antica Merceria
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di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a norma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante riforma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata altissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli
di Lanaro Ornella Ghiro
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Il Veneto in primo piano 27 7 Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano
Libri di testo, quest’anno va l’usato di Ornella Jovane L’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori
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a corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da genitori che, ancora più degli altri anni, fanno fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri figli a scuola. Da una indagine svolta dall’Assaciazione Difesa dei Consumatori Adico in collaborazione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fine agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano. Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lievitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.
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Dall’indagine condotta da Adico, sem- centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valupre nel territorio mestrino, risulta che i ge- tando la tendenza degli ultimi anni - sono nitori che hanno un figlio iscritto al primo contenuti ma inesorabili sul libro singolo, anno delle scuole superiori di Mestre dovran- ma incidono su una lista totale, raramente no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a inferiore ai 10 libri”. “Un fenomeno - è seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri I libri di testo aumentano, dunque la conclusione - nel quale è difficile di testo. La media i dizionari sono onerosi, capir dove finisca la sull’aumento del tota- il corredo scolastico legittima esigenza di le è di 20 euro, con non costa quasi mai rinnovamento e aggiorun rincaro dei prezzi meno di 100 euro namento e dove inizi sul singolo tomo che la speculazione delle case editrici. L’unica oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%. “Su un testo che l’anno scorso costava certezza è che agosto e settembre restano 30 euro - esemplifica il presidente dell’Asso- mesi neri per le famiglie, con le spese per ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co- mandare i figli a scuola a fare la parte del pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50 leone”.
Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi. Insomma far studiare i propri figli rimane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è difficile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.
IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO
a prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 settembre e si andrà a scuola fino al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno. Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-
menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile. E poi sarà un tour de force fino alla fine dell’anno, con le sole “interruzioni” giornaliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.
28 Voci da palazzo Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge
“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio” In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare di Mauro Gambin
T
aglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.
I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la definizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico composto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge TesserinToniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spiegato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi significativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affidare la riorganizzazione dei diversi livelli istituzionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi carico di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.
Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta
Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto
L’opinione Dario Bond, PdL
“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”
A
nche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il processo di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specificità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.
Dario Bond
Piergiorgio Cortelazzo, PdL
“NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”
D
al canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la Piergiorgio questione delle province a 360 gradi”. Cortellazzo Bruno Pigozzo, PD
“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”
E
’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge presentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo- Bruno Pigozzo nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbligatoriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legislatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimostrato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”
Padiglione con il patrocinio di
10 Intorno a noi 30 Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro
Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi di Ornella Jovane
U
n intero ordine professionale si mette a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortizzare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente. Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psicologi del Veneto ha formalizzato un protocollo d’intesa con l’associazione Speranzaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli imprenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in difficoltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e finanziaria. Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’iniziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un percorso psicoterapeutico a costi accessibili: saranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse. Non si tratta solo di agevolazioni economiche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capillare e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a difficoltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fino a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza. “Attraverso questa convenzione – spiega Laura Tamiozzo, presidente dell’Associazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori significa innanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportunità di sostegno e affiancamento alle situazioni di difficoltà”. I casi e le storie di “ordinaria” disoccupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo conferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Veneto soltanto tre mesi fa. “La crisi – racconta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipendenze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimento perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”. Da qui la convenzione con l’Ordine degli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-
Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in difficoltà e si sente solo
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le. “Una rete di psicologi professionisti rivolta espressamente al supporto delle persone in difficoltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, fornendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli interventi più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affinché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaallavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere bisogno anche di un approccio di carattere psicologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fronte della prevenzione del disagio, per costruire assieme benessere sociale e familiare”.
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scolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaallavoro s’impegna in Veneto dallo scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la figlia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle difficoltà economiche che avevano investito la sua azienda. L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con difficoltà, chi improvvisamente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e difficile da gestire sul piano economico ma sopprattutto emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favorendo agganci col mondo politico, istituzionale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed efficacemente sul territorio. O.J.
Parco Regionale Veneto del Delta del Po
Via Marconi, 6 45012 Ariano nel Polesine (RO) Tel. 0426 372202 - 346 6868151 Fax 0426 373035 info@parcodeltapo.org www.parcodeltapo.org
CENTRO VISITATORI Piazza Matteotti, 3 Porto Viro (RO) Tel. 0426/372202
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itinerari in barca per vivere il parco
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12 Cultura veneta
Cultura veneta 33
Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa
Musica Gran Teatro Geox
Tre insetti portano indietro le lancette del tempo
Banco e Orme insieme al progressive rock
Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra
D
ue acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra finora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i croNella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi- in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se- di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di Padova - prima del presente studio, ricerche. “È sorprendente come la conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime però, le più vecchie inclusioni di or- Nel Triassico morfologia di tali acari triassici sia piante con fiore, quindi, questi artropodi modificarono ganismi animali in ambra risalivano esistevano organismi simile a quella delle specie odierne le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento a circa 130 milioni di anni fa: la animali persistenti appartenenti alla famiglia Erio- ambientale hanno superato le grandi estinzioni al terminuova scoperta sposta quindi le anche a cambiamenti phyoidea - prosegue Guido Roghi ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i lancette indietro nel tempo di ben enormi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co- ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si 100 milioni di anni rispetto a ogni muni - corpo lungo e segmentato, erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di precedente ritrovamento di organismi inglobati in am- due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre- quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organidue dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe- piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.
A
ll’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu proclamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un finale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.
Museo Correr
Museo archeologico di Venezia
LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI
L
ynn Davis è considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana. Allieva di Berenice Abbott, un mito della fotografia, e amica di Robert Mapplethorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffinate raccolte di grandi fotografie, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il senso dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio significato: le fotografie non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffinati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la
Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano
Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte
I raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fisico di Lynn Davis trova finalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografica, diventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre state”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.
n occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra, allestita nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un itinerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qualitativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di figura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua originalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fino alle splendide vedute di Venezia degli anni della maturità, dove il suo stile
Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785 personalissimo si fa sempre più libero e allusivo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzione familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvviso quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-
neziano del Settecento ad avere una propria monografia di valore scientifico. Negli anni successivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezionisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.
34 Cultura veneta
Cultura veneta 13
Inaugurazioni Il 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza
PalladioMuseum, una nuova strada verso la conoscenza Non sarà un contenitore di reperti ma un centro in cui venire a contatto con un’epoca, una terra, i suoi artisti e mecenati
I
l prossimo 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza, verrà inaugurato il PalladioMuseum. Non si tratta di un museo, così come lo abbiamo conosciuto finora cioè un contenitore di reperti, si tratta invece di una nuova strada che gli architetti Alessandro Scandurra, Guido Beltramini Howard Burns e tutta l’equipe del Cisa Andrea Palladio hanno deciso di intraprendere, ossia dare vita ad un luogo un’opportunità esperienziale, dove il visitatore entra per condividere una storia che così diventa parte della propria storia. Il PalladioMuseum - dichiara Amalia Sartori, presidente del Cisa Andrea Palladio - è il compimento delle mostre del Cinquecentenario palladiano, che hanno portato Palladio in Europa e Stati Uniti. Da ottobre in avanti, il mondo che ama Palladio avrà la sua casa a Vicenza”. I visitatori, infatti, potranno compiere un viaggio emotivo nella vita di Palladio e il suo tempo, conoscerne la storia mentre viene scritta dai grandi specialisti, condividere
le nuove scoperte, assistere alle controversie dibatterle attraverso la “rete”. Il PalladioMuseum sarà anche il centro propulsivo per il viaggio alla scoperta dei capolavori palladiani nel territorio veneto, finora nella nostra regione è mancato un centro propulsore da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere: ville; palazzi; edifici pubblici; chiese; teatri; ponti. Tuttavia la storia raccontata nel PalladioMuseum non sarà una storia di cose, per quanto bellissime, ma di uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l’architettura abbia il potere di migliorare il mondo intorno a noi. La stessa storia di Palladio non è quella di un genio solitario, ma di una comunità che ha scommesso sul cambiamento e l’innovazione. Nella sala dedicata alla Vicenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani verrà allestita una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano prodotto la miglior seta d’Europa generando la
ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana. E nella sala delle ville ci sarà il grano, prodotto grazie ad esse nelle campagne rese fertili dalle bonifiche e che permise al Veneto di non dover più importare il grano turco dal proprio peggior nemico. Al piano nobile del palazzo, invece, sarà allestita una mostra permanente sull’opera di Palladio, con disegni originali autografi, dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno (saranno gli stessi studiosi, da Jim Ackerman a Howard Burns a illustrare le sale, comparendo in effige come custodi o fantasmi) ma non verrà raccontata sempre la stessa storia, l’allestimento delle altre sale cambierà con il procedere delle ricerche. Un’area sarà dedicata a mostre temporanee, che si susseguiranno con continuità mentre al pianoterreno del palazzo sarà liberamente aperto ai visitatori - una nuova piazza della città - e ospiterà una biblioteca specializzata in architettura, servizi di accoglienza e punti
Finora è mancato un centro da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere informativi dove si potrà anche entrare in contatto con tutte le eccellenze dei prodotti del territorio palladiano, comprese quelle della produzione agroalimentare. Insomma il PalladioMuseum è una sfida: l’idea che
É settembre...solidale!
2 sett
niamoci per mano”
“Te Festa del volontariato
MONSELICE
le parco Buzzaccarini - dal
ore 10.00
“Solidareste” Festa del volontariato
TE ore 14.30 16 sett ES piazza Maggiore - dalle
16 sett 16 sett
via Vittorio Emanuele
VE DI SACCO
O ele II - dalle ore 9.00 23 sett PI piazza Vittorio Emanu
29 sett r mano”
“Teniamoci pe Festa del volontariato
CONSELVE
i Fiera delle Associazion
II - dalle ore 9.00
Festa del volontariato
QUARTIERE 3 14 CONSIGLIO DI otti , Maniciati- dalle ore les
Padova - vie Lago, Chi
- 2^ edizione Festa del volontariato
NANA
ONTAG ele II - dalle ore 10.00 30 sett M piazza Vittorio Emanu Festa del volontariato
- 2^ edizione Festa del volontariato
REGGIA le ore 10.00 14 ott LO piazza Papa Luciani - dal
PONTE SAN N11.IC00OLO’ via A. Moro - dalle ore
i in Gioco”
“GeCo - Generazion Festa del volontariato
VA
DO 10.00 23 sett PA centro storico - dalle ore ni tutte le amministrazio Un ringraziamento a
Provincia di Padova
tel. 049 8686817 CSV provinciale di Padova
lizzazione degli eventi.
grammazione e alla rea
no collaborato alla pro
, a vario titolo, han locali e alle realtà che Comune di Padova
Comune di Monselice
Comune di Este
Comune di Piove di Sacco
Comune di Conselve
Comune di Ponte S.Nicolò
Comune di Montagnana
Comune di Loreg gia
El Greco, ritratto di Andrea Palladio XVI secolo, Statens Museum for Kunst di Copenaghen
l’alta cultura non debba essere patrimonio di pochi ma essere condivisa e raccontata a tutti e al tempo stesso che non bisogni per forza vendere le solite cose per fare cassetta.
Sì, viaggiare 35
24 Sì, viaggiare CROAZIA
Rovigno la civiltà della Batana
LA BELLA CITTADINA ISTRIANA PERLA DEL TURISMO INTERNAZIONALE CONSERVA UN’ANIMA STORICA DI IMPRONTA VENEZIANA E UN PATRIMONIO DI TRADIZIONI CHE RIVIVONO GRAZIE ALL’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE VIECIA BATANA PASSATO E FUTURO SI INTRECCIANO FRA SERATE DI PESCE E CULTURA ALLO “SPACIO” E IL DESIGN DELLE NUOVE ARDITE ARCHITETTURE COME QUELLA DELL’HOTEL LONE “PREMIO MASI” A GIOVANNI RADOSSI, CUSTODE DELL’ISTRIA CHE PARLA VENETO
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ello “spacio” di Matika, durante l’estate, ogni martedì e ogni giovedì sera, si riaccende la vecchia Rovigno, quella dall’anima istro-veneta che custodisce le tradizioni autentiche della bella cittadina istriana abbarbicata sul promontorio dominato dal campanile di Santa Eufemia. Quelle tradizioni che dopo il massiccio esodo della popolazione italiana, verificatosi all’indomani della seconda guerra mondiale, rischiavano di andare perdute. Nella vecchia cantina affacciata sul mare, che guarda la riva di Val di Bora, quelli dell’associazione “Viecia Batana” preparano del buon pesce di giornata e lo offrono ai tanti ospiti che affollano i tavoli sistemati fra le botti dello “spacio”, che un tempo era la cantina dove i contadini vendevano il proprio vino. Momenti resi ancora più godibili e culturalmente validi dalla riproposizione di canti popolari rovignesi, fra cui la caratteristica “bitinada” interpretata dal gruppo “Marco Garbin” dove i suoni degli strumenti sono sostituiti dalle voci. L’esperienza va completata con la visita all’Ecomuseo della Batana, dall’altra parte della città (in riva Pino Budicin), ricco di stimoli multimediali, comprese le voci di alcuni vecchi pescatori rovignesi (www.batana.org <http:// www.batana.org/> ). Se questo è uno degli aspetti del passato di Rovigno, un frammento di futuro lo si può cogliere nel nuovissimo Hotel Lone, un cinque stelle del gruppo Maistra, sorto nell’incantevole baia di Val di Lone, raggiungibile con una bella
NELLA FOTO GRANDE UNA PITTORESCA BATANA
IN NAVIGAZIONE DAVANTI AL PROMONTORIO DI ROVIGNO. A DESTRA: MONICA FERRARA, ANIMATRICE DELLA “VIECIA BATANA” ALLO SPACIO MATIKA. SOTTO: LA COSTRUZIONE DI UN ESEMPLARE DELLA TIPICA IMBARCAZIONE ROVIGNESE E LA CITTÀ VISTA DAL MOLO DI VAL DI BORA. PIÙ SOTTO ANCORA: DA SINISTRA DUE IMMAGINI DEL NUOVISSIMO HOTEL LONE, IL 5 STELLE DEL GRUPPO MAISTRA, UN’ALTRA BATANA E ALTRE IMMAGINI DI ROVIGNO
passeggiata lungo le rive, all’ombra della pineta piantata un secolo fa da Carlo Hutteroth, allora proprietario anche della cosiddetta Isola Rossa (ex Sant’Andrea), uno dei luoghi di balneazione più frequentati di Rovigno. Design accattivante (l’ha ideato un pool di giovani architetti croati di successo: sembra una nave da crociera con la prua rivolta verso la pineta), contenuti tecnologici d’avanguardia e anche una cucina di stile fusion istriano-mediterraneo di assoluto rilievo, basata sui prodotti tipici istriani (olio, vini, tartufi). Il Lone è diventato un polo congressistico di importanza europea. Rovigno, ieri e oggi. Regina dell’Alto Adriati-
co, borgo di chiara impronta veneziana, sulle cui calli si affacciano vecchie case di pietra e mattoni dove hanno trovato posto botteghe di artisti e artigiani. E’ l’unica città istriana che vanta due porticcioli: a Val di Bora attraccano i grossi natanti (yacht e navi da crociera), in quello che si affaccia sul centro galleggiano tante “batane” colorate, le pittoresche barche a fondo piatto che si trovano anche nella costa marchigiana. Ogni anno l’associazione “Viecia Batana” ne costruisce una, improvvisando lo squero sul molo. La città vecchia è la principale attrazione di Rovigno, salvata dai bombardamenti tedeschi dalla provvidenziale intercessione degli Hutte-
Giovanni Radossi (nella foto) riceverà il 29 settembre a Verona l’ambito “Premio Masi per la civiltà veneta”. Un riconoscimento che corona una carriera di studioso e una vita dedicata alla salvaguardia della cultura italiana in Istria. Giovanni Radossi, classe 1936, per tutti “il professore”, è stato il fondatore del Centro di Ricerche storiche della Comunità Italiana di Rovigno. Centro che tuttora dirige con grande impegno e passione nonostante l’età non più giovanissima. Radossi con le sue ricerche e le sue numerose pubblicazioni (280, più 80 saggi) ha contribuito in maniera determinante a salvare la memoria della cultura e della lingua italiana e veneta in Istria. L’ultima è dedicata alla toponomastica di Rovigno, quella originaria, prima delle parziali modificazioni imposte ai nomi delle vie e delle località dalle autorità prima jugoslave e poi croate. Il volume “L’Istria nel tempo”, che dà una versione condivisa (la prima) delle drammatiche vicende storiche che hanno riguardato l’Istria, è stato adottato come manuale nelle scuole della regione. Italiane e croate. Il Centro di Ricerche storiche di Rovigno per la sua straordinaria dotazione libraria e multimediale è diventato un crocevia ineludibile per chi deve accostarsi alla storia di questa regione. Il “Premio Masi è un riconoscimento importante al Centro, ma che conferisce maggiore visibilità a tematiche di un territorio per secoli legato a una grande civiltà, quella della Serenissima, con cui abbiamo condiviso momenti umani, culturali ed economici. “Dopo decenni di imposto affievolimento di questo legame – dice Radossi – si colgono ora nuove opportunità di contatto e confronto, di arricchimento, per un’italianità che oggi contribuisce ad avvicinare uomini e Stati, realtà che in passato potevano sembrare contrapposte”. Senza mai dimenticare il difficile cammino degli italiani rimasti, testimoni e depositari di un patrimonio culturale e civile di antica data, che va preservato e rilanciato. roth. Il borgo si sviluppa su un promontorio che fino al 1763 era un’isola. Furono i veneziani ad interrare per motivi igienici il canale che la divideva dalla terra ferma. La città vecchia sorge intorno alla Grisia, la strada lastricata che sale a Sant’Eufemia, su cui convergono le calli dei vari quartieri: il Santa Croce, il Montalban e altri. La salita alla chiesa offre scorci incantevoli e ogni tanto anche qualche “finestra” di luce aperta sul mare. In centro storico c’è ancora il vecchio teatro veneziano, il Gandusio. Tantissimi i ristorantini, alcuni dei quali di lunga tradizione. Come il “Puntulina” della storica famiglia Pellizzer, che d’estate ha piazzato i tavoli sugli scogli. Rovigno
deve la sua fortuna turistica anche al suo mare cristallino, di un blu intenso, che da secoli strega turisti provenienti da tutto il mondo. Un mare che accarezza una costa di straordinaria bellezza, con scogli alternati a spiaggette di ghiaia e a pinete che mimetizzano villaggi turistici e campeggi, complessi alberghieri e altre strutture di accoglienza. Un mare sempre solcato da grandi vele, perchè il campanile di Sant’Eufemia, che i rovignesi chiamano Sant’Ufièma, è una sorta di faro naturale. Da secoli un punto di riferimento sicuro per tutti i naviganti. E un approdo felice per quei viaggiatori perennemente in cerca di luoghi autentici.
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i nostri Esperti DA CHE PARTE L’ECONOMIA AFFARI DIGIRA FAMIGLIA
A cura di Lorenzo Sartiè
I giovani, invisibile Matrimoni la fragenerazione omosessuali e famiglie gay. Diritto
Lorenzo Sartiè Molti anni or sono ho letto un saggio universitario che parlava dei giovani, descrivendoli come A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS una generazione invisibile. Molti vizi, non molte del Foro di ed Rovigo prospettive obiettivi, troppo spesso poca voglia diLettrici fare mascherata Gent.li e Lettori, da vittimismo. Purtroppo l’argomento di sempre è tristemente d’attualità visti i dati sulla disoccupazione giovanile. Ma che rapporto c’è tra disoccupazione giovanile con l’economia ed il mercato attuali? Come sono legati tra loro questi due elementi? Alcuni economisti dicono che il mercato del lavoro è saturo ed in contrazione. Vero. Altri aggiungono che ci sono degli indirizzi formativi poco richiesti o comunque poco adeguati e che i giovani non sono stimolati. Sacrosanto. Ma sono veramente pochi quelli che hanno il coraggio di dire le cose come stanno fino in fondo. La maggior parte non si vuole piegare all’idea ed adattarsi a fare lavori cosiddetti umili. Gli istituti alberghieri stentano a formare le classi perché nessuno vuole fare il cameriere, il cuoco o l’addetto alla reception. In un paese turistico come il nostro. Fare il fornaio? L’idraulico? Il calzolaio? Il vetraio? Il muratore? Sembra che parlando con i giovani si dica una bestemmia. Meglio web manager, addetto al marketing , ecc. Quasi sempre non sanno neppure ciò che significa ma non importa. Forse a questo punto mi viene da dire che il problema potrebbe essere in un ricambio generazionale di idee e cultura che non c’è stato. I nostri nonni e poi i genitori hanno sacrificato tanto per fare e costruire, ma hanno
al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero creato un modo di pensare stagno e retrivo, per nulla propenso all’innovazione ed al cambiamento. Non hanno insomma saputo guardare oltre l’uscio di casa, impedendo spesso ai figli di vedere oltre, di fare quei sacrifici che li avrebbe traghettati nel mondo del lavoro, di lavorare sodo, con un occhio in azienda e l’altro aperto sul mondo, pensando che lo stato del mondo fosse immutabile. Mondo che è cambiato e che ha fatto cambiare il mercato. Non aver saputo cogliere questi cambiamenti ha portato tante aziende e imprese a chiudere. L’imprenditoria italiana ha sempre sofferto di due fattori altamente negativi. Il nanismo imprenditoriale e la sottocapitalizzazione. Una miriade di imprese piccole perennemente in lotta tra loro all’ultimo sangue che hanno utilizzato le banche per fare la maggior parte dell’attività d’impresa. La crisi finanziaria ha portato molte aziende ad avere grossi problemi di liquidità e non avendo capitale, si sono viste costrette a chiudere. Durante il periodo florido l’azienda va capitalizzata, durante i periodi di crisi l’azienda deve investire per proporsi con prodotti innovativi e concorrenziali. Purtroppo il nostro tessuto imprenditoriale non ha fatto così ed i risultati sono visibili a tutti. Ed i figli di questi e molti altri imprenditori? Immensi patrimoni di know how perduti per sempre, perché i figli devono studiare per fare altro. Non è stato tramandato quasi nulla a questa generazione. Solo disoccupazione. I più accorti scappano all’estero (dove in questo sono
molto più avanti di noi), molti invece vivono sotto la bisogna costruire queste prospettive un passo alla commiserazione protettiva dei genitori. Quante volte volta, ma camminando svelti. La maturazione di un abbiamo sentito frasi del tipo: “Se devi andare a individuo avviene attraverso l’esperienza. Il lavoro fare il muratore, l’operaio o l’inserviente piuttosto stai ne è una componente fondamentale. Accettare la a casa”. Bell’educazione, neanche dovesse andare realtà che se si vuole lavorare bisogna accontentarsi a lavorare in una miniera di uranio scavando con almeno all’inizio, e crearsi le opportunità da soli con le mani (e lo facevano nell’ex U.R.S.S. nei Gulag). sacrificio ed impegno. Lo dice uno come me che ha In compenso magari ha studiato psicologia e fatto i lavori più umili e per molto tempo. Lavorando le prospettive di trovare lavoro in quel campo di giorno e studiando di notte. Per raggiungere sono pari a zero, dato che l’Italia ha il più alto l’indipendenza economica o per sfamare la famiglia numero di psicologi procapite a mondo. Poverino non ha importanza. Sono l’ambizione personale, la è disoccupato. In compenso mancano scuole per dignità e l’orgoglio che stimolano la percorrenza di calzolaio, addetto alla sicurezza sul lavoro, sulla quella lunga corsa ad ostacoli dalla quale non ci tutela dell’ambiente, sulle energie alternative, sartoria può ritirare mai e dove si può soltanto correre che e design solo per citarne alcune. Si sono riformate è la vita. Autostima, autodisciplina, rigore morale, distruggendole scuole che servivano, per renderle senso del lavoro e di responsabilità fosse anche meno utili al mondo del lavoro e se ne sotto fatte per fare il cameriere o il calzolaio. Sono le doti altre che non servono praticamente a niente se non personali che non passano inosservate nel mondo creare percorsi di studio lunghi con disoccupazione del lavoro e permettono di tessere quelle relazioni matematica. Mai una volta che chiedessero a dove poi andare a fare ciò che si vuole, non un qualcuno che lavora cosa serve. Ora quello che titolo di studio. A costo di fare la valigie e andare doveva essere fatto e costruito è stato fatto, che all’estero. Ma con in testa progetti più grandi, e se prospettive quindi potrà avere un giovane di questa magari piace fare un lavoro che inizialmente era generazione invisibile, che non riesce a farsi sentire? solo un ripiego, allora si è anche contenti. Del resto Incastrata tra passato remoto dei nonni e genitori un antico proverbio recita: ”Fai un mestiere che ami che hanno creato un modello ormai obsoleto, ma e non lavorerai neppure un giorno in vita tua”. Il immutabile e un futuro tutto da inventare e vivere? Tra lavoro fisso ormai non esiste più, quindi bisogna la certezza di essere prigionieri di un sistema politico cercarlo o crearlo, ma con occhi nuovi, non con ed educativo che non Se li valorizza e la disperazione chi ci ha lepreceduto ai qualidipossiamo lo desiderate segnalatemi quelli i Vs dicasi e/o Vs questioni maggioredire di non riuscire a cambiare le cose? Sicuramente solo grazie, e proseguire nel mondo moderno. interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it
L’OCULISTA L’ARCHITETTO
Il sisma nella Pianura Padana, tra Domande frequenti sulricostruzione distaccoediprevenzione retina
Dott. Crepaldi Dott.Valerio Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333
Nel corso visita quale può prevenire il distacco retina necessaria PERCHE’ DISTACCO DI 40 RETINA E’ stati PIU’spesiil147 Nel nostroILPaese negli ultimi anni sono miliardi certificare l’agibilità di sismica, per la della riapertura dellepossono sismicaessere ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante identifi cate aree deboli, prima (evento patologico) trattando la rottura con il FREQUENTE NEI MIOPI? di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione attività produttive, ma massima semplificazione nelle procedure leaccennate, strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è che necessitano di delle bruciature retiniche laser. “post La miopia (circa è legata ad un l’anno). allungamento antisismica 3,6 miliardi Fondi per interventi autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione autorizzata previa autocertificazione del mantenimento dei requisiti terremoto”, ementre, si fossero investiti per la progettazione attività perUN far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: iluna prima e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le ottenute attraverso laser, realizzate su retina COME SI di RICONOSCE DISTACCO DI dell’occhio questoseallungamento determina edifitrazione ci antisismici evitato iRETINA? crolli. Così rapida procedura di messa in sicurezza affidata dai aziende possono partire subito e presentare la documentazione sana circostante la titolari lesione.deiLa cicatrizzazione una sulla avrebbero retina che ampliamente lo deve seguire le scosse del 20Ma e 29 scorso e le successive tecnici, per verificare checonsegue l’edificio rinforza non abbia le entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni definire che e previene il distacco Nellarepliche maggior capannoni parte dei aicasi il paziente indopo maniera solidale. la maggio retina non avendo in Emilia Romagna, si corre airiferisce ripari! Case carenze e in caso tali carenze si deve prevedere «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere di retina. Non fa male, non richiede ricovero, la comparsa di strutturali una tendina che abbia si proprietà elastiche siLombardia assottigliae Veneto, aumentando in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! interventi di ripristino autocertifi cati al Comune, ma «è possibile solo concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo finalizzate». dura solo pochi minuti e non comporta rischi pone davanti all’occhio o la perdita di una la sua tendenza a rompersi. Grosso modo Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 per la salute del paziente. parte del campo visivo laterale. Nei casi più possiamo dire che ogni 3 diottrie di miopia il CI dall’accisa VORRA’ sulla PER dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassificata da zona modestissima entità». La seconda fase per poter certificare l’agibilità MILIARDI DI EUROQUANTO CERTI (500 TEMPO milioni di euro CON LESIONI RETINICHE CHE STILE DI gravi si ha improvvisa e importante perdita bulbo è più lungo di circa 1mm. RECUPERARE VISTA DOPO delle UN non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe quindi entrato in vigore è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA benzina e 1 miliardo gli anni 2013LAe 2014 da riduzione VITAdiVA TENUTO? visiva percezione di lampi E’l’obbligo VERO diCHE IL DISTACCO RETNA E’ INTERVENTO DISTACCO RETINA? costruire in quell’areaDIcon criteri antisismici. Le con parole SISMICA PARI di ADluce. ALMENO IL 60% quello previsto per un voci di spesa statale). Da definire, PER invece, le somme DI derivanti dalla Gli accorgimenti da seguire riduzione consistono POSSONO ESSEREcostruito LE CAUSE DI la vigente PIU’ FREQUENTE MESI d’ordine ora sono:NEI stima dei CALDI? danni, valutazioni perQUALI la messa in capannone, secondo normativa antisismica. dei contributi favore dei partiti e dalil Molti pubblici pazientiin rimangono delusipolitici quando nell’evitare i traumi come pugni, pallonate, UN DISTACCO DI RETINA? E’sicurezza, vero, perché la perdita di liquidi con la ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque Fondo di solidarietà Ue. Insuccessivo Veneto vi sono per similaritàtogliendo le stesse giorno all’intervento forzi motocross, pericolosi A parte il già descritto vitreo sudorazione provoca unaè che disidratazione attività aziendali. Il problema molti dei capannoni industriali procederedistacco a verificadel di sicurezza ai sensieccessivi, delle norme vigenti, e sportstrutture colpite inlaEmilia l’esperienza appare bendaRomagna. scopronoData di vedere peggio. Ciò sono vitreo costruiticome senza una tener conto dellestrizzata, norme antisismiche, gli interventia per il raggiungimento della 60% dovranno indispensabile la Regionein Veneto quanto prima proceda comesoglia arti del marziali, tuffi in piscina, calcio, cheè normale, che puòurge accompagnarsi rotture retiniche del spugna quanto il recupero avverrà in quindi un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! le essere eseguiti entro i retiniche 18 mesi successivi giugno attraverso i gruppimodo politicilento per una proposta legislativa in grado di body (inizio building, ecc.2014). Se ricordiamo degenerazioni facilitandone la contrazione e il distacco. Il e graduale, richiedendo a volte Ecco che vede il “D.L.spesso post-terremoto”, n. 74 del 6 giugnoperiferiche e la “bozza (foro per raggiungere 60% serviranno interventi edilizi, basterà SONO incentivareUN il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su LE “MOSCHE VOLANTI” retinico, questo retinoschisi, paziente lampi luminosi e nota diversi mesi. di linee guidavitreali. per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, comunicare l’avvio dei SINTOMO lavori e, solo entro 60 giorni questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e PERICOLOSO? degenerazione retinica aai Comuni “palizzata”), corpi mobili Il distacco del vitreo è IL DISTACCO DI RETINA PUO’ redatte da Protezione civile, e Reluisinterventi chiariscedileestrazione dopo l’inizio lavori, sitraumi dovrà «presentare la documentazione associazioni che però riusciranno ad avere efficacia Non sempre, la presenzaper di qualche puntinodi costruttori, della dei cataratta, quasi sempre fisiologico, maCni, può Assobeton determinare RIPRESENTARSI? procedure post-terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della mobile nel campo visivo è un fatto innocuo e oculari. una rottura della retina per debolezza di Si nel 20%-30% dei casi; se ciò accade è rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione Regione del Veneto. molto comune. Quando la loro presenza è IN CHE COSA CONSISTE IL LASER? FA quest’ultima. E’ importante recarsi dall’oculista necessario un nuovo intervento. improvvisa e massiccia ci si deveall’indirizzo allarmare. mail: cavazzana@tin.it MALE? RICHIEDE IL RICOVERO? Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it
Crucipiazza 37 Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) LE OMBRE Trova l’ombra corretta
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info@azzurraedizioni.com SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
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C
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CHIAVE (8) - Un nome inglese......................................................................................
Aforismi sull’amore
Soluzioni:
• La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi. • La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti. • Nell’amore, un silenzio val più di un discorso.
LE OMBRE:
Giochi e tanto divertimento:
AARON (Aronne) ADAM (Adamo) ALAN ALBERT (Alberto) ARNOLD (Arnoldo) BARNEY BEN BRAD BRYAN CURT DAVE (Davide) JACOB (Giacobbe) JAMES (Giacomo) JOSH KATE LAWRIE LILY MADDISON MARGARET (Margherita) ROSY (Rosa) SALLY TYRON ZOEY
corretta: A
• Pierino rivolto alla maestra: “Signora maestra, non credo di essermi meritato zero nel compito di matematica.” “Nemmeno io lo credo, ma purtroppo voti più bassi non ne esistono.” • Pierino torna a casa e suo padre gli chiede: “Come è andato l’esame?” “Papà non dicevi che era più importante la salute?” • Un amico fa all’altro: “Tua mamma per caso fa l’elettricista?” “No, perché?” “Perché la vedo sempre sotto un palo.” • La maestra a Pierino: “Fammi un esempio di ingiustizia.” “Ehm, quando io prendo un brutto voto perché papà ha sbagliato i compiti.” • Il professore interroga Pierino: “Dimmi il nome di un rettile.” Chiede. “Una vipera.” “Bene, ora dimmi il nome di un’altro rettile.” “Un’altra vipera.” • La maestra indicando Pierino: “Tu, dimmi due pronomi.” “Chi? Io?” “Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro.” • La maestra interroga Pierino in Storia: “Pierino, cosa divenne Carlo Alberto quando morì suo padre?” “Orfano.” • “Pierino, perché hai scritto camino con la ‘k’?” “Perché camini senza cappa non esistono!” • Pierino: “Signora maestra si può punire uno per una cosa che non ha fatto?” “No di certo!” “Bene,
allora non ho fatto i compiti.” • “Pierino, cos’è l’arcobaleno?” “E’ il sole che dopo essersi fatto la doccia, si rifà il trucco.” • “Pierino, cos’è un temporale?” “Sono delle nubi che, spaventate dai tuoni, scoppiano a piangere.” • “Lo sai perché Pierino dorme con il martello?” “Per schiacciare un pisolino.” • La mamma dice a Pierino: “Pierino, vammi a comprare lo spirito in farmacia, per favore.” Pierino va in farmacia e paga. Poi va in chiesa a confessarsi: “Fatti il segno della croce.” Dice il prete. “Nel nome del padre e del figlio, amen.” “Pierino!” Esclama il prete scandalizzato. “E lo spirito?” “Oh no! L’ho dimenticato in farmacia!” • La maestra dice a Pierino: “Se metto nello zaino 5 libri di italiano, 7 di matematica e 2 di storia, quanti libri avrò?” E Pierino risponde: “Abbastanza per rovinarmi le vacanze.” • Pierino chiede alla maestra: “Signora maestra posso andare in bagno?” La maestra risponde: “No.” Pierino torna al posto e la maestra gli chiede: “Pierino qual è il lago più grande d’Italia?” E Pierino: “Quello sotto al mio banco.” • Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”
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38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
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FASCINO MUNITEVI DI UNA BUONA DOSE DI TATTO E DI PAZIENZA. PER CHI FATICA A CONTENERE LE ENERGIE, POSSIBILI ALTI E BASSI · S ALUTE POTRESTE ESSERE VITTIME DI UN AUMENTO DI STRESS A CARICO DELL’APPARATO DIGESTIVO. MANTENETE UN ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO
TORO
DAL 21/04 AL 20/05
F
A S C I N O
SARETE
PIÙ AFFETTUOSI E DISPONIBILI, OLTRE CHE PROTETTIVI E ROMANTICI. MESE PROPIZIO ANCHE PER LE NUOVE CONOSCENZE · S ALUTE VI SENTITE PIGRI E SPOSSATI. L’ATTIVITÀ SPORTIVA PRATICATA IN MANIERA GIOCOSA E “SOFT”, VI AIUTERÀ A DISTENDERVI
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO UN PIACEVOLE DINAMISMO VI GARANTIRÀ INTRAPRENDENZA E GRANDE APPEAL SEDUTTIVO. SARETE IRRESISTIBILI! · S ALUTE GRAZIE AGLI STUPENDI PASSAGGI DEGLI ULTIMI MESI ORA VIVRETE DI RENDITA, LA CURVA DEL BENESSERE NON CONOSCERÀ FLESSIONI
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO VENERE CREA PER VOI ECLATANTI OCCASIONI DI INCONTRO E VEGLIA CON SOLLECITUDINE SUI VOSTRI AFFARI DI CUORE · SALUTE TERAPIE DOLCI, BASATE SU MASSAGGI E PROPRIETÀ DELLE ACQUE TERMALI, VI RESTITUIRANNO UN EQUILIBRIO OTTIMALE
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
FASCINO VI
SENTIRETE DI AVERE UN APPROCCIO AI SENTIMENTI PIÙ DELICATO E INTIMISTA. GESTITE BENE LE ENERGIE, VI SERVIRANNO· S ALUTE POTRESTE ESSERE PREDA DI UN PIACEVOLE INDULGERE NELLA PIGRIZIA, TUTTAVIA, IL TONO MUSCOLARE SARÀ OTTIMALE
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO DECOLLERANNO
EVENTUALI PROGETTI DI COPPIA ACCANTONATI DA TEMPO E AUMENTERANNO GLI INCONTRI PIACEVOLI · S ALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E NON INDUGIATE IN PENSIERI OSSESSIVI, POTREBBERO TOGLIERVI L’ENERGIA DI CUI NECESSITATE
Oroscopo A VOLTE VESTIRE I PANNI DELLA
BELLA ADDORMENTATA PUÒ ESSERE CONTROPRODUCENTE…
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO SARETE RICCHI DI FIDUCIA, COMBATTIVITÀ E CAPACITÀ STRATEGICHE. POTRESTE IMBATTERVI IN CONOSCENZE IMPORTANTI · S ALUTE POTRESTE RISENTIRE DI QUALCHE DISTURBO A CARICO DI SCHIENA O STOMACO. OPPORTUNO GESTIRE CON SAGGEZZA DIETA ED ENERGIE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO RECUPERERETE CHARME E POESIA. IL QUADRO COMPLESSIVO DEI SENTIMENTI SI FARÀ MENO OSTINATO E BELLICOSO · S ALUTE IL TONO MUSCOLARE NON SEMPRE OTTIMALE REGALERÀ RISULTATI A CHI POTRÀ CONTARE SU UN PERIODO DI PREPARAZIONE PREGRESSA
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO MOLTI
DI VOI SPERIMENTERANNO UN DECISO PASSO AVANTI NELLE QUESTIONI DI CUORE, SIATE RAGIONEVOLI E PAZIENTI · S ALUTE SCHIENA E GAMBE, DOPO QUALCHE MESE DI RISTAGNO ENERGETICO, RIPRENDERANNO AD ESSERE SCATTANTI. ATTENTI ALLA MOTIVAZIONE
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO NON DATE NULLA PER SCONTATO E SIATE PIÙ APERTI NEL MANIFESTARE LE EMOZIONI. CONTRASTI DIETRO L’ANGOLO · S ALUTE RIPOSATE MOLTO E DOSATE CON SAPIENZA LE ENERGIE. ADOTTATE UN REGIME SPORTIVO LEGGERO E UNA DIETA NUTRIENTE
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
FASCINO FATE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE E TENETE A BADA AL VOSTRA AUTOSTIMA DAI PICCHI TROPPO ALTI · S ALUTE AFFRONTATE LA STAGIONE ENTRANTE TONICI E SCOPPIETTANTI DI FIDUCIOSE ENERGIE, POTRESTE SORPRENDERE QUALCUNO!
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
SAPRETE RIMETTERE IN MOTO FANTASIA E VITALITÀ, CIÒ VI CONSENTIRÀ DI APPARIRE PIÙ DESIDERABILI E INTRIGANTI · S ALUTE IN ARRIVO QUALCHE PICCOLO RALLENTAMENTO DEL METABOLISMO DA TENERE SOTTO CONTROLLO GRAZIE A DIETA E MOVIMENTO FASCINO