La Piazza di Padova ovest - 2012dic n168

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di Padova Ovest

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 168 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Elezioni A grandi passi verso le elezioni del 24-25 febbraio pagg.

Rubano La Giunta si è decurtata lo stipendio

4-5

pag.

Economia Ossigeno per le imprese soffocate dal Ptcp

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pag.

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EDITORIALE

Le parole dei politici

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Stangata sui rifiuti, ecco la tares

“La nuova tariffa sui rifiuti, che farà il suo ingresso ufficiale il primo aprile, sarà maggiore rispetto a quelle del passato perché destinata a finanziare anche i “servizi indivisibili” quali l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade”. pag. 17

Viaggio nella terra dei veneti antichi

Palazzo della Ragione a Padova ospita, dal 6 aprile al 17 novembre 2013, la mostra “Venetkens. Viaggio nella Terra dei Veneti Antichi”: il racconto di un popolo, quello dei Veneti Antichi, attraverso i reperti più importanti trovati nel corso di più di un secolo di ricerca archeologica pag. 32

di Ornella Jovane

L

Servono più mezzi pubblici per uscire dal traffico

La Conferenza dei sindaci propone anche la delocalizzazione dei servizi da Padova

I

l Congestionamento della viabilità e l’altissimo inquinamento atmosferico sono le due facce dello stesso problema che attanaglia Padova e la sua cintura. Da tempo se ne parla e da altrettanto tempo si attendono risposte ma in realtà finora non si è andati oltre alla girandola delle proposte. Così, se da una parte le associazioni ambientaliste, e in particolare Legambiente, continuano a battere con insistenza il tasto dei pedaggi urbani (road pricing), in quanto ritenuti lo strumento più adatto per disincentivare il traffico

privato e diminuire i volumi di auto, dall’altra i primi cittadini della Conferenza dell’area metropolitana di Padova sembrerebbero, invece, più orientati verso soluzioni diverse e meno onerose per chi con motivi diversi è costretto a prendere l’auto e dirigersi verso il capoluogo. Una delle osservazioni sollevate, infatti, riguarda la necessità che Padova inizi a delocalizzare i servizi. Questo, ad esempio, è il parere del primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò, convinto del fatto che per la Città del Santo sia arrivato il tempo di abban-

donare il proprio atteggiamento accentratore. Insieme al sindaco di Albigansego, Massimiliano Barison, condivide l’idea che fino a quando la città continuerà a mantenere antro i propri confini comunali la fiera, le scuole, l’ospedale sarà scontato il persistere dei problemi legati al traffico. Quindi delocalizzare i servizi potrebbe essere una delle risposte utili per decongestionare le vie del centro ma per quanto riguarda invece la strade della cintura le proposte insistono sul potenziamento dei pag. 9 mezzi pubblici.

L’Intervento

Lo sviluppo, la politica e il bene comune Massimo Pavin*

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V

incere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è questo lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammino che abbiamo davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti. *Presidente Confindustria Padova

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a politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i timori alla vigilia della campagna elettorale. Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione. I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di approfondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnologie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un filo diretto con gli elettori. Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti. La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante.

o.jovane@lapiazzaweb.it

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EDITORIALE

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Le parole dei politici Operazione a Candiana

bracconaggio ittico sotto scacco

Maxi operazione contro il bracconaggio ittico. L’intervento a Candiana è stato coordinato dalla Polizia Provinciale (Nucleo Nautico) con la partecipazione delle Guardie particolari Giurate Volontarie Ittiche appartenenti all’Associazione Federpesca. Sono stati recuperati nelle acque una trentina di attrezzi vietati per la pesca. L’attività di bracconaggio aveva già “fruttato” al bracconiere oltre 30 chili di pesce rimasto intrappolato nelle reti. Due tra le reti da pesca recuperate sono delle vere e proprie trappole in grado di sbarrare oltre tre metri di fiume e di catturare, come fosse un imbuto chiuso, grandi quantità di pesce.

Ma che tipo di comunicazione è quella che hanno scelto i politici? Le tecniche di comunicazione sono raffinate - squadre di esperti comunicatori sono al lavoro febbrile per trovare soluzioni efficaci e convincenti ad orientare il voto degli elettori, soprattutto dei tanti ancora incerti - le parole spese sono tante, ma quali sono i contenuti? Senza scomodare l’umorismo di Pirandello e la sua teoria del sentimento del contrario, la risposta la si potrebbe trovare proprio nelle caricature di comici che quotidianamente sottolineano questa concitata fase pre-elettorale. E così può capitare di sentire per radio, nello spazio degli annunci, l’offerta di una invitante voce che rivolgendosi ai clienti di un improbabile supermercato-Paese esorta gli acquirenti ad approfittare dell’irrinuciabile svedita dell’abolizione dell’Imu, offerta di cui si può beneficiare fino alla fine della campagna elettorale - non dopo -, considerato che da destra a manca tutti i politici te la tirano dietro. Ci si può imbattere nella gara di fantomatici candidati che in un inverosimile faccia a faccia si sfidino a chi sia più bravo a togliere Imu e altre tasse, disoccupazione, disagi, povertà... fino a, presi da euforia del duello, a promettere di togliere tonsille, calli e quant’altro a chi ne ha bisogno, pur di togliere di più dell’avversario. La campagna elettorale e la politica hanno ispirato numerosi film comici nostrani. C’è poi la questione aperta di chi sia più incapace, tema anche questo molto praticato nella campagna elettorale, e quella della quantità di polvere nascosta sotto il tappeto. Non mancano le favole - quanto si è discusso sul pifferaio di Hamelin -, le gag e le presentazioni oltre la veste ufficiale degli stessi politici che umanizzano i candidati e hanno innegabile riscontro mediatico. Si sorride con un po’ di amaro in bocca. Quali sono i programmi? E, soprattutto, non sempre appare chiaro in questa comunicazione - o quanto meno non sempre arriva agli elettori che sia nelle corde della politica in corsa alla campagna elettorale - il principio secondo cui le parole credibili pressuppongono i fatti. di Ornella Jovane

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Cadoneghe, lutto nello sport

addio A marchioro e giacon, insieme Lutto per lo sport a Cadoneghe. Nel giro di poche ore sono scommparsi due figuredi spicco della società. Prima è venuto a mancare dopo una lunga malattia Giorgio Marchioro padre di Cristian, segretario dell’Unione Cadoneghe. Nemmeno una dozzina di ore dopo è scomparso dopo una lunga e estenuante malattia Roberto Giacon, vicepresidente e presidente dell’ex US Cadoneghe calcio, vice presidente e ora presidente onorario dell’Acd Unione Cadoneghe 1957. Tutta la società si stringe al dolore delle due famiglie: “persone straordinarie che ci hanno dato tanto”. Agna, nuovo servizio

volontari civici c’è ancora posto

Partito il servizio dei volontari civici del progetto scuole sicure. Ne sono stati arruolati dal Comune ben 7, ma è possibile ancora iscriversi. La polizia locale ha fatto loro addestramento e sono operativi in strada e sugli scuolabus. L’assessore alla sicurezza Piva: “Auspico che altri volontari si aggreghino al gruppo in queste settimane”. Per info 3488827378.

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“Sfida all’ultima sporta”, la gara è iniziata bene pag.

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Villafranca

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Contrastare l’inquinamento luminoso pag.

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Tempo di iscrizioni, per la prima volta esclusivamente via internet

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Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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cultura provinciale

A Venezia il via della kermesse dedicata ai colori pag.

Sanità

La rassegna cinematografica di Montagnana pag.

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maxi rotonda alla stanga

Due milioni e 375mila euro sono i fondi stanziati a Padova per quattro progetti: la “rivoluzione” della viabilità alla Stanga con l’eliminazione dei semafori e la costruzione di una grande rotatoria (725.000 euro); la pedonalizzazione e riqualificazione di via Portello che da via Marzolo alla Porta a giudizio del vicesindaco Ivo Rossi diventerà “una delle zone più belle del campus universitario di Padova” (750.000 euro) ; via Avanzo che, grazie al sottopasso e alla pista ciclabile, diventerà strada a scorrimento veloce (600.000 euro); la pista ciclabile di via Facciolati. Ne fa parte anche Codevigo

laguna veneta patrimonio unesco

Un Piano di gestione per tutelare e valorizzare Venezia e la sua laguna che, nel 1987, sono state inserite nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il sito individuato dall’Unesco interessa un territorio di 9 Comuni e comprende, oltre a Venezia, anche Quarto d’Altino, Musile di Piave, Mira, Jesolo, Chioggia, Cavallino-Treporti e Campagna Lupia, mentre per il padovano c’è Codevigo.

aziende eccellenti meno burocrazia

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“Raffaello verso Picasso”, da Vicenza a Verona pag.

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arte

Padova, rivoluzione in strada

Modificato il piano provinciale

Nominati i 22 direttori generali delle Ulss venete

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

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Una modifica al Piano territoriale di coordinamento provinciale consentirà alle eccellenze produttive di ampliarsi in deroga ai limiti fissati nelle zone industriali. Tra gli indicatori di eccellenza storica aziendale, investimenti in ricerca e formazione oltre il 3% del fatturato, brevetti e marchi, 30% del personale laureato, certificazioni di qualità e sicurezza. 45 giorni per i pareri dello Sportello unico attività produttive, rispetto ai 90 previsti dalla legge. La norma favorirà anche il trasferimento delle aziende localizzate in zone improprie con un bonus del 20% dell’indice edilizio di copertura.


4 Argomento del mese ELEZIONI Per comporre le liste bloccate della tanto vituperata legge elettorale c’è chi aspetta ordini dall’alto e chi chiede agli elettori. Chi parte per tempo e chi, dovendo attendere a difficili equilibrismi, arriva all’ultimo. Le novità non mancano e arriveranno anche i soliti noti

Elezioni politiche: ch

di Maria Pavan

T

Pd: tutti veneti in lista. Puppato, Zoggia e Baretta a guidare le formazioni ricche di novità

empo di liste e toto candidati in ogni regione d’Italia. Anche il Veneto ha il suo bel daffare e se Pdl e Lega, al momento in cui andiamo in stampa, non hanno per nulla le idee chiare sul da farsi, altri si sono già ben organizzati. Alcuni partiti, Movimento 5 stelle e Pd hanno fatto una scelta di democrazia partecipativa chiedendo ai propri elettori di scegliere chi volevano nelle loro liste, anche se il segretario Bersani si è poi riservato una bella fetta di nomine inserite proprio nella parte alta delle liste. Cioè tra coloro che certamente saranno eletti. Ma almeno una cosa il partito democratico veneto stavolta l’ha ottenuta: nelle liste tutti rigorosamente veneti, nessuno calato da Roma o da altre regioni a fare il capolista, o peggio, nessuno che non fosse di chiara fede Pd. L’esperienza di Calearo ha insegnato qualcosa e oggi a guidare il Senato ci sarà la capogruppo in regione Laura Puppato, già candidata alla primarie nazionali per la scelta del Premier. Mentre per la Camera in una circoscrizione è capolista il parlamentare uscente Pier Paolo Baretta e nell’altra il veneziano Davide Zoggia. “Il Pd nazionale – ha commentato Rosanna Filippin - ha capito che per essere competitivi in questo territorio bi-

Il professore Monti schiera la Capua, ricercatrice eccellente e Giampiero della Zuanna

sognava valorizzare chi lo vive e vi opera. La sfida con Lega e Pdl è tutta da giocare, e i nostri giocatori vengono dalle file di casa nostra. Non poteva andare meglio”. Filippin fa notare inoltre che sono stati “rispettati in pieno i risultati delle primarie. La quota nazionale è spalmata: in Veneto i territori e i militanti contano davvero. Puntiamo alla vittoria anche al Senato - conclude il segretario - Diversamente dalla Lega che torna all’ovile di Berlusconi noi diamo voce ai militanti”. Anche Monti in Veneto fa un bell’acquisto come capolista alla Camera: Ilaria Capua, la virologa padovana di fama internazionale, che afferma di essere scesa in campo per senso del dovere visto che, a differenza di molti, un mestiere ce l’ha. E il suo nome e la sua fama sono di sicuro una grande perdita per il Pd che non le ha proposto una candidatura nonostante lei sia una delle migliaia di persone che hanno votato alle primarie del centrosinistra. Infatti afferma che se fosse stato Renzi a chiederle di candidarsi ci avrebbe pensato seriamente. Monti, poi, valorizza come capolista al Senato un altro padovano eccellente, professore universitario, editorialista del Corriere e già stretto collaboratore del ministro Riccardi: Gianpiero della Zuanna.

berluSconi ritroVa maroni

Pdl e Lega, amici-nemici

L

’accordo Berlusconi-Maroni, fatto sull’altare della Lombardia, non è piaciuto per nulla ai leghisti Veneti e all’indomani della presentazione dei simboli si è scatenato il putiferio quando su quello del Pdl si leggeva a chiare lettere Berlusconi Presidente. Per quanto riguarda il Pdl due posti nelle liste Pdl sembrano prenotati: il Cavaliere ha espressamente richiesto: una poltrona alla Camera per Niccolò Ghedini, l’altra al Senato per Piero Longo. E se capolista al senato potrebbe essere sempre lui, l’indistruttibile Berlusconi, alla Camera i capilista usciranno dalla quaterna composta da Giancarlo Galan, Renato Brunetta, Alberto Giorgetti e Maurizio Sacconi. Per il Carroccio solo indiscrezioni sui capilista alla Camera che potrebbero essere Matteo Bragantini, deputato uscente di Verona e Marco Marcolin, sindaco di Cornuda. Al Senato la situazione è più aggrovigliata: in lizza per il primo posto c’è Giampaolo Dozzo, capogruppo a Montecitorio nell’ultimo scorcio della legislatura. Nel partito della Marca però, c’è molta resistenza a ricandidarlo - ha già alle spalle cinque mandati parlamentari. Massimo Bitonci, segretario della sezione di Padova, sarà confermato in lista in posizione “utile” mentre andrà in pensione l’estense Paola Goisis, fedelissima di Bossi.

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Ancora con Monti anche Antonio de Poli e Stefano Valdegamberi. Sono molti, invece, i mal di pancia all’interno del neonato partito Italia Futura che, dovendo far confluire i suoi candidati nelle liste del Professore, ha riscontrato non poche difficoltà al punto che alcune segreterie provinciali hanno ritirato i propri candidati. E’ in lista invece, Andrea Causin, che dopo essere stato eletto in regione con i voti del Pd ha visto bene di cambiare aria e oggi trova un probabile seggio in parlamento. Dal Veneto vorrebbe approdare a Roma Indipendenza Veneta, il cui programma principale è già nel nome del partito e che schiera capolista in Senato un docente di Politica economica a Ca’ Foscari, Lodovico Pizzati. Anche Antonio Ingroia fa campagna acquisti in regione: dalla sua parte l’ex magistrato Tamburini, il capogruppo Idv in regione Gennaro Marotta e Nicoletta Zago, conosciuta come la “pasionaria”, perito chimico della Vinyls in cassa integrazione da quattro anni e protagonista assoluta delle proteste dei lavoratori sacrificati dalla crisi. Per 40 giorni è stata sulla torre a 150 metri d’altezza con un collega, per poi scendere, parlare col Papa e con Vasco Rossi!

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Argomento del mese 5 Richieste al mondo politico

hi mettiamo in lista? Contrazione dei consumi Subito misure per aiutare le famiglie in difficoltà

Sindacati, Confcommercio e Consumatori insistono: tagliare le tasse di Maria Pavan

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opo la pubblicazione degli ultimi dati dell’Istat sulla perdita del potere d’acquisto delle famiglie, le associazioni dei consumatori appaiono concordi nel dire che la situazione è pesantissima e se sarà confermata su base annua, peserà sulle famiglie come fosse una tassa invisibile. Già nel 2012 una famiglia di 3 persone ha speso 1.433 euro in più rispetto all’anno prima, addirittura per 1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone. E’ palese l’impoverimento degli italiani che nel 2013, se le cose non cambieranno, sarà la causa principale di un ulteriore calo dei consumi e di una nuova ondata di povertà che trascinerà migliaia di famiglie nel baratro. E’ un coro unanime di sindacati e associazioni di categoria quello che si alza verso tutti gli schieramenti politici che si confronteranno alle prossime elezioni e che, a fronte dei gravi problemi che i cittadini si trovano a vivere, devono rispondere prontamente su come intendono affrontare il tema della pressione fiscale giunta a livelli insostenibili, anche per l’effetto combinato delle addizionali regionali e locali. Far ripartire con slancio l’economia che sta morendo di troppe tasse è una priorità anche per i sindacati e la Cisl in particolare sottolinea che “per alzare i salari e sostenere i consumi c’è solo una strada: una riforma fiscale organica e strutturale, da finanziare anche attraverso una più efficace azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Un fisco più leggero sul lavoro e sugli investimenti è lo strumento per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Confcommercio che sottolinea come di fronte al permanere di dinamiche congiunturali negative difficilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento. Confcommercio giudica prioritario per il nuovo governo che si insedierà a Palazzo Chigi cancellare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell’aliquota Iva che rappresenterebbe, altrimenti, il colpo di grazia per i consumi.

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Industriali

“Subito il rilancio dell’economia” S

ono mesi e mesi che gli industriali veneti chiedono alla politica nazionale un’attenzione particolare, un piano complessivo per il rilancio dell’economia. “Abbiamo tutte le capacità per ridare al nostro Paese e alla nostra regione il futuro che meritano – aveva detto il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat - ma bisogna agire subito e in fretta con risposte programmatiche e rapide”. Due le priorità poste dagli industriali della nostra regione: che il governo intervenga con una vera politica industriale e dello sviluppo e che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito a costi accessibili e gli istituti si impegnino in questa direzione, sia a livello nazionale che territoriale. Bisogna rapidamente mettere in campo strumenti incisivi: una riprogrammazione delle risorse del bilancio regionale e dei Fondi europei è necessaria per sostenere le imprese e le loro trasformazioni. L’altro capitolo su cui Confindustria Veneto lancia l’appello alla classe politica che andrà a governare il paese è la mobilità. Gli industriali si sono uniti, infatti, pochi mesi fa alla richiesta del mondo politico ed economico veneto per la proroga della gestione commissariale della Pedemontana Veneta e della Terza corsia dell’autostrada Venezia – Trieste. “Le due infrastrutture in discussione – sostengono gli industriali - sono fondamentali per la competitività del nostro sistema industriale. Serve che siano Pedemontana realizzate in tempi brevi come richiesti Veneta e Terza dall’economia. Un esempio concreto ci è corsia dell’autostrada fornito dal Passante di Mestre che è una Venezia – Trieste sono tra le poche opere prevista dalla legge delle priorità Obiettivo portata a termine nei tempi previsti”. Un successo che secondo molti è stato possibile solo grazie alle procedure più snelle consentite dalla gestione commissariale. La imprese del territorio giudicano la Pedemontana Veneta altrettanto essenziale per collegare una delle aree più industrializzate ed urbanizzate del Paese alle grandi reti nazionali e pensano che non si possa ritardare nemmeno di un giorno la realizzazione della terza corsia sull’autostrada Venezia -Trieste, per riuscire ad organizzare e gestire il massiccio flusso di tir in transito dall’Est Europa e dai Balcani. E certamente non dovranno essere sottovalutati i dati positivi registrati da alcuni distretti produttivi locali che nell’ultimo trimestre del 2012 hanno visto incrementare il proprio business con l’estero e i propri rapporti con i mercati emergenti, prima fra tutti la Cina. Tutta un’altra pagina scritta e da scrivere rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia. Certo non tutti i 24 distretti della regione vanno bene ma sono in crescita ben 17. La notizia più importante che emerge da queste cifre è che il sistema produttivo della regione ha la forza per confrontarsi con successo con le economie più forti. Nonostante la drammaticità degli ultimi dati su occupazione e produzione industriale, questo scenario fa pensare che l’Italia non è condannata al declino, ma può affrontare con spirito positivo il problema dello sviluppo. A fronte di tutto ciò il sistema produttivo veneto chiede che non si continui con politiche depressive che aggravano le conseguenze negative della crisi, ma che si investa tutto il possibile per rafforzare i dati positivi là dove intanto ci sono. Saranno un volano per l’intero Paese come è già Ma.Pa. avvenuto in passato.


6 Rubano Costi della Politica Un taglio del 15% sull’indennità del Sindaco e degli Assessori

La Giunta rinuncia a parte dello stipendio La somma che verrà risparmiata sarà destinata all’aiuto di chi ha perso il lavoro di Fortunato Marinata

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Il primo l tema relativo ai costi della politica conticittadino nua a tenere banco in queste settimane di Ottorino campagna elettorale. Nella fattispecie sono Gottardo gli emolumenti d’oro di senatori e deputati ad essere sotto la lente d’ingrandimento dei cittadini, la sperequazione tra ciò che percepiscono gli onorevoli e il dilagare delle difficoltà economiche causate dalla crisi tra i “non eletti”, sta diventando un vero affronto alla decenza. Se ne parla tanto ma di concreto, in tal senso, finora, in Italia, non è stato fatto molto. Più che altro si è trattato di iniziative individuali, come quella del presidente della Repub- (circa 800 euro) in una modesta casa con la blica, Giorgio Napolitano, che ha restituito 15 moglie, senza un conto in banca e non ha nemmilioni di euro e rinunciato, fino a fine manda- meno una carta di credito nel suo portafoglio. Il to, all’adeguamento automatico all’indice dei presidente dell’Uruguay, Josè Mujica Cordano, non lo fa per costrizione prezzi del proprio assegno ne’ per propaganda ma o quella dei consiglieri 3.253, 68 semplicemente per una regionali siciliani del Movi- gli euro libera scelta di vita. Un mento a cinque stelle che percepiti ogni hanno notevolmente dimi- mese, ora ridotti esempio lontano? nuito i loro stipendi. Nel di 488 Forse nemmeno tanto, infatti non è raro mondo c’è un presidente della repubblica che restituisce ogni mese il trovare tra i nostri sindaci e assessori comunali 93% della busta paga: vive con 20 mila pesos chi ha deciso di portare avanti il proprio manda-

to e il proprio impegno anche con emolumenti con cifre irrisorie. Va detto anche che gli emolumenti dei componenti delle amministrazioni comunali sono già per se irrisori, se confrontati con quelli dei loro colleghi in Regione o seduti a Palazzo Madama e Montecitorio, e comunque sia, finora, l’esempio è arrivato quasi sempre dai municipi. Quello di Rubano non ha fatto eccezione. Il sindaco Ottorino Gottardo e la sua Giunta, infatti, hanno deciso di dare una sforbiciata all’assegno mensile. Sulla “busta paga” del primo cittadino, a dirla tutta, pesava anche l’imbarazzo per una classifica stilata da un quotidiano locale, per la sua indennità era risultata essere la più alta se raffrontata con le dovute proporzioni con quella degli altri sindaci del padovano. 3.253, 68 gli euro percepiti ogni mese, ora ridotti di 488 che uniti a quelli decurtati dagli stipendi degli assessori comporranno, da qui a fine mandato, la significativa cifra di 19.500 euro da destinare alle famiglie in difficoltà per mancanza di lavoro.

In breve In municipio. Mingardo querela il segretario Segretario comunale e consigliere Gianluca Mingardo ai ferri corti. E’ successo lo scorso mese quando a seguito di una richiesta di chiarimenti, per una interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Michela Gottardo e non inserita all’ordine del giorno di un consiglio comunale, tra i due è quasi scoppiata una rissa. La vicenda si è conclusa con una querela da parte del Consigliere al segretario comunale.

Polizia locale. Nuovo ufficio a Mestrino Definitivamente chiusi da inizio anno gli uffici di Rubano, è stato contestualmente attivato a Mestrino uno sportello della Polizia Locale del Consorzio Padova Ovest. Il nuovo front-office si trova in adiacenza alla palazzina municipale ed è attivo tre giorni la settimana: il lunedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e il sabato dalle 9.00 alle 12.

Commercio. McDonald’s e viabilità La recente apertura del McDonald’s di Rubano ha di fatto sveltito anche le operazioni di apertura di alcune vie della lottizzazione Fornace, di cui il fast-food fa parte. Per il nuovo locale, infatti, con i suoi 140 posti a sedere interni e 84 esterni ma soprattutto visto che sarà servito di McDrive, cioè il servizio che consente ai clienti di ordinare e pagare direttamente dalla propria auto, si è resa necessaria l’apertura di via Pria Fosca e via Giacomo Poletto.

“Sfida all’ultima sporta” Incoraggianti i primi risultati

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ecine di migliaia di sacchetti di plastica risparmiati in un mese. È questo l’incredibile risultato ottenuto in solo 30 giorni nel comune di Rubano per la gara “Sfida all’ultima Sporta”, l’ambizioso programma che vuole ridurre il numero di sacchetti monouso in circolazione. “I risultati di questo primo mese sono stupefacenti - commenta il sindaco Ottorino Gottardo -Abbiamo aderito a “Sfida all’ultima sporta” per incentivare i nostri cittadini a non utilizzare più sacchetti monouso. Siamo in gara con altri 13 comuni d’Italia fino al 30 aprile, e questi primi dati ci fanno ben sperare di poter vincere il primo premio, 20.000 euro che andranno alle nostre scuole”. L’adesione all’iniziativa è il segno che c’è una sensibilità crescente dei cittadini verso l’ambiente. Ogni sacchetto monouso non venduto significa minor inquinamento e meno rifiuti. Nel territorio di rubano numerosi esercizi commerciali hanno aderito alla proposta del Comune, chiedendo ai clienti di acquistare senza chiedere sacchetti monouso, preferen-

do borse riciclabili portate da casa o tenute in macchina o in borsa. “La competizione sarà sostenuta, quindi dobbiamo fare di più e meglio - Continua il sindaco - Invito tutti a portare con sè borse riutilizzabili e a non chiedere sac-

In gara con altri 13 comuni d’Italia fino al 30 aprile chetti al momento dell’acquisto, aiutandoci in questa sfida, e ringrazio le attività commerciali per la sensibilità dimostrata”. Vincere è semplice: quando si fanno acquisti basta non farsi dare il sacchetto dal negoziante. Un sistema di rilevazione conta i sacchetti risparmiati ogni mese e al 30 aprile, il comune che avrà consumato meno sacchetti per abitante riceverà un sostanzioso premio che l’amministrazione ha deciso di utilizzare per le proprie scuole.


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8 Limena L’Intervento

Economia Incontro tra Regione, Provincia e Confindustria

Lo sviluppo, la politica e il bene comune

Ossigeno per le imprese soffocate dal Ptcp

Massimo Pavin* segue da pag.

di Fortunato Marinata

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uando era verso la Romania la chiamavano delocalizzazione, ora che è verso la Carinzia la chiamano fuga. Ma non per questo gli imprenditori che hanno deciso di portare oltre confine le loro linee di produzione di sentono dei vigliacchi, anzi possono contare sulla comprensione di molti. In Carinzia del resto le tasse sono congrue, i servizi efficienti, i sindacati utili, le infrastrutture all’avanguardia. Il contrario di quello che succede in Italia, compresa quella parte dell’Italia, il Veneto, che paga un conto da 20 miliardi di euro l’anno sotto forma di residuo fiscale. Di più: tra gli inciampi che condizionano il cammino delle imprese verso l’uscita dal tunnel della crisi, ci sono anche i bizantinismi della burocrazia. L’articolo 35 del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Padova (Ptcp) è tra questi, perchè di fatto impedisce l’ampliamento delle attività industriali. Di una sua modifica se ne è parlato recentemente nella sede di Confindustria Padova tra Tiziano Nicolini presidente Ance Padova e delegato Confindustria Padova all’Urbanistica, Marino Zorzato vice presidente e assessore al Territorio Regione del Veneto, Barbara Degani presidente Provincia di Padova, Mirko Patron assessore provinciale all’Urbanistica. La via d’uscita dalla stretta dell’articolo 35 del Ptcp potrebbe essere una nuova norma, già passata in Giunta provinciale, che attribuisce alle “imprese d’eccellenza”, ossia quelle che rispondono con requisiti del tipo: una storia aziendale di almeno 10 anni, più di 10 addetti e certificazione di qualità Iso 9001, storicità dei rapporti di lavoro e numero di addetti residenti nel territorio, almeno il 30% del personale laureato, certificazioni internazionali di sistema e prodotto, premi e riconoscimenti di chiara fama e responsabilità sociale d’impresa, la possibili-

NEWS

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Discussa una legge per ridurre i lacci burocratici a quelle aziende che vogliono espandersi Tiziano Nicolini e Barbara Degani

tà di derogare ai limiti di ampliamento consentiti dal Ptcp nelle zone produttive (il 5%, e il 10% nelle aree di interesse provinciale), ai vincoli sui parametri edilizi (costruzione in altezza, distanze da confini, parcheggi) e al parametro Sau sui limiti alla superficie agricola utilizzata. La norma, che attende ora l’approvazione del Consiglio provinciale, quindi la ratifica entro 30 giorni della Regione Veneto, favorirà anche il trasferimento delle aziende localizzate in zone improprie con un bonus del 20% dell’indice edilizio di copertura. Ma anche tempi più brevi (45 giorni, rispetto ai 90 previsti dalla legge) per il rilascio dei pareri dello Sportello unico attività produttive. “Nonostante il perdurare della crisi, ci sono aziende determinate a crescere - sottolinea Tiziano Nicolini

– ma spesso penalizzate da lacci burocratici e vincoli urbanistici. Negli ultimi sette anni abbiamo presentato ben 25 osservazioni dettagliate agli strumenti di pianificazione territoriale, facendo emergere molti di questi casi. Dal 2010 ad oggi sono state 219 le pratiche di varianti urbanistiche presentate allo sportello Suap della Provincia di Padova. Solo in Zona Industriale di Padova, da un sondaggio condotto nel 2011 da Confindustria su un campione di aziende associate, 15 imprese hanno dichiarato l’intenzione di ampliarsi. L’auspicio è che la modifica al Ptcp venga resa operativa in tempi rapidi e che il suo impianto, più favorevole alle istanze della crescita, possa essere seguito anche nel livello della pianificazione comunale”.

Le previsioni indicano che la recessione dovrebbe proseguire per tutta la prima metà del 2013 e poi cedere il passo a una ripresa gracile, più robusta dal 2014. Per molte aziende la sopravvivenza è ancora l’obiettivo primario. Ci sono però anche segnali selettivi di vitalità, che vanno colti e amplificati, come la proiezione all’estero. Ci sono aziende che investono, crescono e assumono - nei settori avanzati e anche in quelli più maturi - puntando su qualità, esclusività e presidio dei mercati. Per queste realtà la ripresa è un obiettivo alla portata. Per tutte, infine, è in atto un impegno coraggioso volto a riposizionare le proprie attività nel nuovo scenario globale. Pur consapevoli della durezza della crisi, siamo perciò fermamente convinti delle possibilità di rovesciare la tendenza. Una convinzione che non è un atto di fede, ma di ragionata e ragionevole fiducia nell’impresa, nel lavoro e, nello stesso tempo, nella società civile. E poggia su tre pilastri: il valore dei prodotti e della filiera, la qualità del capitale umano, la coesione sociale. Il ruolo della Politica è fondamentale e irrinunciabile. Innanzitutto una Politica che dica la verità, che smetta di nascondere la polvere sotto il tappeto, che abbandoni il populismo di facili promesse - avulse dall’entità del debito e dai vincoli che esso impone - e assuma impegni credibili, con la serietà dell’esempio. La società civile - imprese, Associazioni datoriali, Sindacati, Terzo settore, cittadini - non possono certo assumere un ruolo di attesa ma, al contrario, di partecipazione e propulsione. Siamo chiamati a vigilare e a pungolare la Politica, oltre che inchiodarla alle proprie responsabilità. Occorre che chi è impegnato in Politica dia segni inequivocabili di dedizione disinteressata al bene comune. Protagonisti responsabili, liberi da secondi fini, convinti nel voler servire la causa del bene comune con trasparenza, competenza e spirito di sacrificio. Di questo ha bisogno la Politica per rigenerarsi e favorire la crescita del Paese intero, iniziando dall’alleggerire quei fardelli che oggi offendono il lavoro e l’impresa. Questi valori e questo esempio vogliamo ritrovare, in vista dell’imminente confronto elettorale, nei candidati di ogni schieramento. Augurandoci che dal voto emerga una maggioranza chiara e stabile, capace di coniugare in maniera credibile all’indispensabile rigore la via urgente e irrinunciabile dello sviluppo. *Presidente Confindustria Padova

Raccolta rifiuti

Da febbraio nuovi bidoni per secco e vetro

n incontro tra Etra e la cittadinanza si è tenuto lo scorso otto gennaio per informare sulle nuove modalità con cui nei prossimi mesi si procederà con la raccolta del secco non riciclabile e del vetro. Da febbraio, infatti, per il conferimento delle due tipologie di rifiuti, dovranno essere usati specifici contenitori carrellati da 120 litri mentre quello per il “secco” dovrà anche essere dotato di microchip. Si tratta di un dispositivo che consente di registrare il numero di svuotamenti e quindi, in maniera indiretta, di monitorare

la quantità di rifiuto prodotta. Ogni utenza dovrà utilizzare il proprio contenitore personale, anche nei condomini, dove i contenitori condominiali del secco presenti attualmente saranno rimossi. Anche le ditte dovranno dotarsi dei contenitori per il secco, qualora non ne siano già provviste. La raccolta verrà effettuata ogni 2 settimane, secondo un calendario che sarà consegnato insieme al contenitore. Ci sono novità anche per quanto riguarda il calcolo della tariffa, che verrà attivato dal 1°maggio 2013, in quanto l’imponibile

sarà conteggiato non solo in base al numero dei componenti del nucleo familiare, come fatto finora, ma anche tenendo conto del numero di svuotamenti del contenitore del secco. Nella tariffa base sarà compreso un determinato numero di svuotamenti annui, rapportato al numero dei componenti. Per ogni svuotamento aggiuntivo verranno addebitati tre euro e per questo è consigliabile esporre il bidone per il secco solo quando è pieno, in modo da ottimizzare il numero di svuotamenti.

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Villafranca 9 Viabilità Le proposte della Conferenza dei sindaci dell’area metropolitana

Traffico e inquinamento, due facce dello stesso problema Per risolvere la questione i primi cittadini propongono la delocalizzazione dei servizi e il potenziamento dei mezzi pubblici

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l Congestionamento della viabilità e l’altissimo inquinamento atmosferico sono le due facce dello stesso problema che attanaglia Padova e la sua cintura. Da tempo se ne parla e da altrettanto tempo si attendono risposte ma in realtà finora non si è andati oltre alla girandola delle proposte. Così, se da una parte le associazioni ambientaliste, e in particolare Legambiente, continuano a battere con insistenza il tasto dei pedaggi urbani (road pricing), in quanto ritenuti lo strumento più adatto per

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disincentivare il traffico privato e diminuire i volumi di auto, dall’altra i primi cittadini, della Conferenza dell’area metropolitana di Padova, sembrerebbero invece più orientati verso soluzioni diverse e meno onerose per chi con motivi diversi è costretto a prendere l’auto e dirigersi verso il capoluogo. Una delle osservazioni sollevate, infatti, riguarda la necessità che Padova inizi a delocalizzare i servizi. Questo, ad esempio, è il parere del primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò, convinto del fatto che per la Città del Santo

sia arrivato il tempo di abbandonare il proprio atteggiamento accentratore. Insieme al sindaco di Albigansego, Massimiliano Barison, condivide l’idea che fino a quando la città continuerà a mantenere antro i propri confini comunali la fiera, le scuole, l’ospedale sarà scontato il persistere dei problemi legati al traffico. Quindi delocalizzare i servizi potrebbe essere una delle risposte utili per decongestionare le vie del centro ma per quanto riguarda invece la strade della cintura

Un milione 250 mila euro per contenere l’inquinamento luminoso

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n milione 250 mila euro dalla Regione per 125 Comuni veneti che devono predisporre il piano dell’illuminazione per contenere l’inquinamento luminoso. “Il Veneto - sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - nel ’97 è stata la prima regione italiana a prendere coscienza del fenomeno dell’inquinamento luminoso. La normativa vigente prevede la possibilità di concedere contributi ai Comuni per la predisposizione dei

le proposte insistono sul potenziamento dei mezzi pubblici. Infatti, per il sindaco di Limena, Giuseppe Costa, il percorso da intraprendere è quello dell’unificazione del trasporto urbano ed extraurbano, scelta che oltre ad avere positive ricadute sulla viabilità potrebbe avere benefiche risoluzioni per il costo del servizio. Anche per il sindaco Salvò è impensabile un ricorso ai mezzi pubblici se il servizio continuerà a non toccare i vari comuni della cintura. “Ricordo – ha precisato il primo

piani ed è quello che abbiamo fatto con questo provvedimento”. Le somme a bilancio hanno permesso di finanziare integralmente le richieste pervenute nella misura massima prevista, pari al 50% della spesa ritenuta ammissibile e comunque per un importo non superiore a 20 mila euro. “Con successivi provvedimenti”, conclude Conte, “la Regione provvederà invece a valutare e finanziare le richieste per interventi di bonifica e adeguamento degli impianti esistenti e per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione pubblica e di illuminazione stradale, sulla base delle disponibilità di bilancio”. Ecco i Comuni della provincia di Padova ammessi e

cittadino – che l’area metropolitana conta circa 450 mila residenti”. Un’affermazione che ha ricevuto anche la sponda del sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, in quanto da tempo lamenta l’assurdità che per quanto riguarda i bus urbani vi sia una linea che collega Padova alla frazione di Sarmeola e non ve ne sia nessuna che arrivi al centro di Rubano. “Serve – ha spiegato – un sistema di collegamento che unisca l’intera area metropolitana”.

la quota di finanziamento regionale. Noventa: 18.513 euro; Selvazzano: 20.000; Campodarsego: 18.876; Rubano:12.100; Maserà: 15.730; Teolo: 9.438; Sant’Urbano:6.050; Abano Terme: 16.940; Due Carrare: 8.620; Monselice: 17.500; Campodoro: 4.628; Veggiano: 11.954; Villafranca Padovana: 17.500; Grantorto: 8.179; Mestrino: 8.808; San Giorgio in Bosco: 12.584; Agna: 9.075; Galliera Veneta: 8.179; Este: 9.500; Gazzo: 8.884; San Martino di Lupari: 20.000; Sant’Elena: 4.781; Cittadella: 19.819; San Pietro in Gu:12.500; totale contributi ai Comuni padovani: 300.000.


10 Cadoneghe Orientamento e formazione Per il secondo anno al via il progetto della Cna

Le aziende fanno scuola I ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” incontrano Unox, La Palma e Maschio Gaspardo

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rientamento scolastico e lavoro per far conoscere ai giovani le opportunità di lavoro offerte dal territorio. Si ripete per il secondo anno il progetto di orientamento scolastico destinato agli alunni e alle famiglie delle classi terze dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Cadoneghe e organizzato dalla Cna Padova Nord, in collaborazione con l’amministrazione comunale. Le aziende coinvolte hanno sede nella zona industriale a Cadoneghe, ma le loro attività superano i confini d’Italia e anche della Comunità Europea: si tratta della Unox, azienda leader nella produzione di forni ad uso professionale; dell’azienda La Palma, leader nella produzione di oggetti per l’arredamento dal sofisticato design; del gruppo Maschio Gaspardo, multinazionale nella produzione di attrezzature agricole; e del Gruppo Parpas, leader mondiale nella produzione di macchine utensili. L’iniziativa si ripropone di creare un legame forte tra le scuole del territorio e le aziende. “Questo è un progetto in cui crediamo moltissimo, perché si tratta di un esempio

Una visita allo stabilimento della Maschio Gaspardo a Cadoneghe concreto di quella sinergia tra scuola e lavoro che da tanto tempo è invocata per l’istruzione italiana - spiega il sindaco di Mirco Gastaldon -. La conoscenza diretta delle attività lavorative del nostro territorio permetterà di apprezzare l’eccellenza tecnica di queste aziende. È un modo concreto per pensare al futuro dei nostri ragazzi, che saranno impegnati in sfide importanti nella formazione e nella scelta del loro lavoro”. Il sindaco esprime poi la sua riconoscenza agli artefici dell’iniziativa: “Voglio ringraziare

i responsabili di Cna Alta Padovana, capofila dell’iniziativa, ma anche i docenti dell’Istituto Comprensivo Don Milani, che investono tempo e attenzione all’orientamento degli studenti, e i responsabili dell’Unione Medio Brenta, che forniscono il servizio di trasporto scolastico per l’iniziativa”. Il progetto è stato voluto dalla sezione locale della Cna; il presidente, Matteo Massarotto, sostiene convinto l’iniziativa: “Anche in tempo di crisi, anzi forse soprattutto ora, il rapporto tra mondo della scuola e del lavoro deve essere sempre più stretto”.

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IL CANTIERE SICUREZZA IDRAULICA. L’invaso ha una capienza di 10.000 mc

vasca anti alluvione in via rigotti

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ono in corso da qualche settimana i lavori per il nuovo bacino di laminazione che servirà a limitare i fenomeni di allagamento che si verificano nella zona tra via Rigotti e via Silvestri. Si tratta di una vasca al servizio dello scolo consortile Cadoneghe. In questo modo risulterà alleggerita anche via Conche. Anche questa un’area che finisce puntualmente sott’acqua quando piove con più copiosità del solito. Sugli interventi il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon ricorda che lo scolo Cadoneghe è esondato in diverse occasioni, “causando, tra l’altro, danni ingenti e gravi, disagi. In particolare, acquazzoni e nubifragi che si sono verificati in tre annate particolari (1995, 2005 e 2006) hanno manifestato senza più ombra di dubbio come lo scolo sia notevolmente sottodimensionato. La stessa crescita urbanistica della frazione di Mejaniga, del centro abitato di Cadoneghe e della frazione di Peraga di Vigonza, hanno reso necessarie nuove, più funzionali e non più prorogabili, opere idrauliche. A questo punto non può che risultare conveniente realizzare una serie di bacini di laminazione dove invasare parte dell’acqua di piena e limitare le portate idriche verso valle”. L’opera è, per così dire, l’avvio di un piano più ampio di “modello idraulico” che il Comune, in accordo con gli enti interessati, vuol mettere a punto per difendere il territorio e porlo in sicurezza. Il bacino nella grande rotatoria posta sotto la strada regionale 308, pertanto, è un’opera strategica, prevista dall’accordo di pianificazione tra i Comuni di Cadoneghe e di Vigonza nell’ambito della realizzazione del “Progetto Cristallo”. Il costo dei lavori, autorizzati dopo aver ottenuto il parere idraulico del consorzio di bonifica “Acque Risorgive” e l’autorizzazione della società Veneto Strade, che ha in concessione le aree sotto la tangenziale, costano 150 mila euro. Si tratta di un invaso di circa 7.500 metri quadri della capacità di circa 10 mila metri cubi. La vasca sarà realizzata abbassando il livello del terreno dentro la rotatoria di un metro e 30 centimetri. In caso di piogge intense, le acque in eccesso dello scolo Cadoneghe (lo scolo di deflusso principale dell’intero paese) saranno dirottate all’interno di un fossato adiacente alla strada e poi dentro l’invaso. Una soluzione che permette di mettere finalmente in sicurezza una vasta area abitata e sempre a rischio.

DUE SENSI UNICI, TRAFFICO AL SICURO

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ambia la viabilità. A Cadoneghe sono stati istituiti due nuovi sensi unici e un divieto temporaneo di circolazione. L’obiettivo è quello di alleggerire la pressione del traffico e rendere, in questo modo, almeno questo è l’auspicio, più scorrevole e sicura la circolazione dei veicoli in tutta la zona coinvolta. I nuovi sensi unici di marcia riguardano Via dei Mille (tratto da via Mario a via Guerzoni), con un senso unico di marcia con direzione Nord-Sud; parcheggi per autoveicoli su entrambi i lati. L’altro invece interessa Via Guerzoni interna (unisce via Guerzoni, in corrispondenza del civico n. 6, all’intersezione con le vie Mario e Rigotti interna), dove è stato senso unico di marcia con direzione Nord-Sud. Il divieto temporaneo di circolazione riguarda invece Via Bixio, dove il transito sarà vietato dalle 7.30 alle 8.45 per chi proviene da via Matteotti. Residenti, frontisti e trasportatori per carico e scarico saranno esentati dal divieto. “Questi cambiamenti – spiega il sindaco Mirco Gastaldon – fanno seguito all’istituzione del divieto temporaneo di sosta e di circolazione per i veicoli a motore nell’area antistante alla scuola primaria Galilei, in via Rigotti, che è stato introdotto dei giorni di attività scolastica per assicurare la massima sicurezza per genitori e studenti nell’orario di afflusso all’istituto (dalle 7,30 alle 8,45). Tale divieto temporaneo ha incontrato il favore delle famiglie, poiché permette di evitare tutte le situazioni di potenziale pericolo dovute al transito e alla sosta con-

Via Dei Mille è a senso unico

Interessati un tratto di via Dei Mille e la parte interna di Via Guerzoni temporanea di decine di veicoli. Ma ci siamo resi conto che questa misura provoca ogni mattina un consistente afflusso di traffico lungo le vie Guerzoni (interna), dei Mille e Bixio, determinato dai veicoli provenienti da via Matteotti e diretti verso la Sr 308 del Santo, che utilizzano queste arterie non potendo più transitare lungo via Rigotti. Perciò, per mettere in sicurezza automobilisti e pedoni, era necessario un intervento di riorganizzazione della circolazione, che permetterà di migliorare le condizioni di transito lungo tali strade. Fortunatamente il sistema viario della zona consente diverse alternative di percorso per raggiungere ogni destinazione senza particolari disagi”.


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12 Vigodarzere Tendenze

SERVIZI

Saletto Ad organizzare le lezioni sarà l’associazione DiversamenteBio

Orti biologici, c’è il corso A

utoproduzione di cibo sano nel rispetto della biodiversità e della stagionalità, rafforzamento del proprio legame con il territorio, con la sua storia e la sua tipicità, conoscenza di sapienze e buone pratiche che possono anche arrivare a un’integrazione del reddito familiare. In tempo di crisi la coltivazione di un proprio orto familiare, tanto più se condotta in modo biologico, aumenta il suo fascino. A Vigodarzere, su iniziativa del Comune, sta per partire un corso che si propone appunto di insegnare a tutti i partecipanti tecniche e conoscenze per ottenere un bell’orto nel giardino di casa o sul terrazzo. Si è tenuto un primo incontro tra gli aspiranti orticoltori biologici di Vigodarzere e l’assessore alle Politiche per la Famiglia Lisa Zanovello in Sala Brenta per la presentazione del corso tenuto da Silvia Ferro, dell’associazione DiversamenteBio. Il corso è rivolto a residenti, neofiti e appassionati, singoli o famiglie che vogliano avviare o convertire un orto famigliare per l’autoproduzione con metodo di agricoltura biologica. Sono previsti 3 incontri di teoria e 3 incontri di pratica, preceduti dalla presentazione di domani ai potenziali iscritti e seguiti da un incontro di verifica dei risultati con assaggio o valutazione delle produzioni avviate. È prevista anche la partecipazione a un’uscita guidata a un’azienda agricola. La sede degli Orti Biologici Familiari non è ancora stata ufficialmente decisa dall’amministrazione comunale, anche se il progetto è già stato annunciato qualche mese fa al Consiglio di frazione di Saletto, designando l’area recintata di circa 10 mila mq di via Dittadi. Anche il Regolamento deve essere ancora approvato. La frequenza del corso darà punteggio per l’assegnazione dei lotti. “Perché orti biologici a Vigodarzere? Perché molte famiglie sono sensibili ai temi della corretta e sana alimentazione, – spiega l’assessore Zanovello - e purtroppo spesso solo ciò che si coltiva con le proprie mani dà l’assoluta

NEWS

Novità anche sul fronte dei pagamenti

mensa scolastica, assenze rilevate direttamente in classe

C

Intanto il Consiglio di frazione ha individuato l’area da 10 mila metri quadrati per assegnare i lotti attraverso la nuova graduatoria A “lezione” in un orto sociale, una forma di produzione sempre più diffusa a Padova e alle porte della città, come è il caso di Vigodarzere

certezza di non essere stato trattato o manipolato. Perché il sapore di un frutto o di una verdura appena raccolti non possono essere paragonati a quelli dei supermercati. Perché la vicinanza con la natura ha in sé un elevatissimo potenziale educativo e formativo (anche nel nostro asilo nido comunale è presente da qualche tempo un orto per i più piccoli). Perché l’orto può essere un momento di socializzazione fra generazioni diverse, nonni, genitori, nipoti. Perché può rappresentare per tante famiglie un’integrazione al reddito e le eccedenze possono essere eventualmente distribuite a chi ha più bisogno. Perché infine “c’è di mezzo la terra” tra noi

e un vivere più lento e più umano, che vorremmo provare a recuperare anche qui a Vigodarzere. Questo è in fondo il vero tesoro che possiamo trovare nel nostro orto”. In quasi tutte le grandi città italiane sta prendendo piede questa nuova forma di aggregazione popolare chiamata orto urbano. L’orto urbano è un luogo pubblico in cui si coltiva, insieme, è uno spazio di aggregazione, di scambio, di confronto e di condivisione. E’ finalizzato dunque non solo alla produzione e scambio di prodotti ma anche a favorire un nuovo modo di stare insieme e di condividere un’attività senz’altro utile, specie in questi frangenti.

on il ritorno a scuola dopo la pausa natalizia sono state introdotte alcune novità nel sistema di gestione della mensa scolastica. In caso di assenza dei figli, non sarà più necessario telefonare: la rilevazione delle presenze e delle assenze sarà gestita grazie alla collaborazione degli operatori Ata direttamente a scuola. In caso di entrata posticipata a scuola o di presenza in classe ma non utilizzo della mensa, i genitori potranno comunicarlo per iscritto sul libretto scolastico o, nel caso delle scuole dell’infanzia, informare direttamente le insegnanti. Per quanto riguarda i pagamenti, che paga in contanti continuerà a farlo come ora presso le filiali della Banca Padovana di Credito Cooperativo. Piccolo aggiustamento, soltanto nominale, per chi paga i pasti tramite Rid: l’Unione sta provvedendo a comunicare ai diversi istituti di credito il nuovo codice per consentire l’addebito bancario. Il passaggio a un diverso sistema di gestione elettronico dei pagamenti, infatti, ha richiesto un aggiornamento dei codici. Dal mese di gennaio, infatti, il soggetto richiedente il pagamento è l’Unione dei Comuni del Medio Brenta. I Rid saranno emessi con cadenza regolare, entro il giorno 5 del mese, e gli utenti che utilizzano questo sistema di pagamento riceveranno mensilmente via mail il resoconto dell’importo addebitato. A tutti coloro che hanno comunicato un indirizzo di posta elettronica, e a chi lo richiederà inviando una e-mail all’indirizzo serviziscolastici@mediobrenta.it, saranno trasmesse le nuove credenziali di accesso e le istruzioni per controllare l’addebito dei pasti consumati. Dal mese di febbraio invece, collegandosi al portale, sarà possibile effettuare il pagamento dei pasti anche tramite carta di credito, prendere visione del menù giornaliero e ricevere informazioni e aggiornamenti sul servizio mensa. Ulteriori informazioni saranno disponibili al sito www.mediobrenta.it. Insomma la mensa scolastica è sempre più “trasparente” e informatizzata, a tutto vantaggio delle famiglie.

Attenzione a chi propone l’acquisto di apparecchi per i rubinetti, spesso si tratta di raggiri

depuratori acqua, etra mette in guardia dai soliti furbi

L

a nuova truffa è quella della purificazione dell’acqua. Prima chiamano al telefono, poi si presentano anche a casa, fingendosi collaboratori di Etra. Propongono l’acquisto di apparecchi per purificare l’acqua del rubinetto. Acqua che, però, come confermano analisi e test, è tra le migliori, dunque assolutamente buona. Ancora tentativi di truffa dai quali mette in guardia Etra al cui centralino arrivano continue segnalazioni intal senso. Alcuni casi si sono verificati

anche a Vigodarzere. A una persona, ad esempio, hanno telefonato a casa all’ora di cena, spacciandosi come “Consorzio” e proponendo la visione di apparecchi per il trattamento dell’acqua e i relativi incentivi economici cui si poteva avere diritto. La persona non si è fatta trarre in inganno e ha segnalato l’episodio. “Persone che utilizzando il nome di Etra per introdursi nelle case - spiega il presidente Stefano Svegliado -sono purtroppo frequenti. A volte

chiedono soldi per servizi inesistenti, o di controllare l’impianto o vendono apparecchi di depurazione. Occorre fare attenzione, perché i tecnici Etra hanno un tesserino di riconoscimento e non chiedono soldi, in quanto gli interventi vengono addebitati in bolletta. Inoltre non servono depuratori, perché l’acqua non necessita di ulteriori trattamenti per essere potabile”. In caso di dubbio è possibile rivolgersi al numero verde Etra 800 566766, dalle 8 alle 20.

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14 Vigodarzere Sicurezza stradale Vigonza conta ben 13 colonnine arancioni anti velocità

“Mai stati autorizzati” scoppia il caso VelOk S

ul territorio comunale di Vigonza ce se sono ben 13. Ma il Comune della cintura urbana non è l’unico. Sono ben trecento i Comuni italiani dove sono stati ubicati, di questi quaranta in Veneto. Siamo parlando delle colonnine arancioni per il controllo della velocità chiamate «VelOk». Ma ora sono diventate una vera e propria bomba. Il ministero, infatti, ha stabilito che “non sono mai state autorizzate” e soprattutto che “sono utilizzabili solo se c’è il vigile”. Ad affermarlo, senza mezzi termini, il parere 4295 del 24 luglio scorso a firma di Sergio Dondolini, direttore generale del Dipartimento per i trasporti del Ministero delle Infrastrutture, parere richiesto stavolta dal prefetto di Bergamo. “I manufatti in oggetto – ha ribatutto Dondolini - non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo codice della strada e dal connesso Regolamento di esecuzione e di attuazione, e dunque per essi non risulta concessa alcuna approvazione da parte di questa Direzione Generale. La legge “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, rinvia ad apposito decreto ministeriale, non ancora

Tacchetto va su tutte le furie: “Noi diamo delle risposte per la sicurezza” emanato, la definizione delle caratteristiche degli impianti da impiegare per la regolazione della velocità”. Ma non è finita qui: i velok non possono essere classificati come impianti. Per le colonnine, infatti, nessuno ha mai richiesto al ministero dei Trasporti l’omologazione, in più non possono essere paragonati ai dissuasori fatti secondo le indicazioni di legge e non sono nemmeno cartelloni stradali anche se riportano il limite di velocità perché non hanno le dimensioni previste. Sono validi solo come contenitori di autovelox, se però hanno il vigile vicino. “Siamo il solito paese delle banane - ha replicato il sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto - da una parte abbiamo la richiesta della sicurezza a cui dobbiamo dare risposte, dall’altra c’è sempre il problema di andare a ledere qualche diritto. Ma di cosa stiamo discutendo? Qui si tratta di far rispettare le leggi che ci sono, non certo di fare prevaricazione. Perché di multe, in due anni di uso del velok, ne abbiamo fatte davvero poche, penso una decina. Il nostro obiettivo è di fare educazione stradale, qui nessuno vuole fare cassa. L’effetto ottenuto è dissuasivo, per cui noi siamo a posto con i velOk”. Numerose le prese di posizione sulla

Il ministero conferma che possono essere usate solo con il vigile. Polemico il sindaco: “Servono per fare prevenzione”

Uno dei 13 VelOk presenti sul territorio di Vigonza

Villa Momi’s

ristorante·pizzeria

BEAUTIFUL DAY

vicenda. Per Nicola Mazzonetto, direttore di Conservizi Veneto “i VelOk non sono né illegali né illegittimi, rispettano tutte le normative in vigore e svolgono una funzione deterrente per la sicurezza stradale che sicuramente salva delle vite. Gli effetti dell’installazione ci sono stati riconosciuti persino dall’Associazione utenti auto, che certo non è tenera con chi fa i controlli sulle strade, e pareri autorevoli delle autorità lo attestano. I box VelOk sono semplici dissuasori e non contengono, di per sé, apparecchiature di sorta. Ne consegue che non sono inquadrabili nelle norme del Codice della strada che trattano le tecnologie per la rilevazione della velocità”.

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se le istituzioni sfidano l’esercito

D

ue squadre d’eccezione in campo: da una parte i rappresentanti delle istituzioni, dall’altra, niente meno che l’Esercito. In particolare, il Reparto supporti generali del Comando logistico nord. Presente poi anche il mondo dell’associazionismo e del volontariato. L’iniziativa è stata voluta per una ragione ben specifica, aiutare le famiglie in difficoltà. “In tempi difficili, come l’attuale, abbiamo pensato che un’iniziativa semplice come una partita di calcio possa essere il modo migliore per favorire l’incontro della nostra comunità.” ha detto il sindaco Nunzio Tacchetto. Presenti anche i primi cittadini di Campodarsego, Mirko Patron, Francesco Cazzaro di Villa del Conte, Alessandro Bisato di Noventa padovana, Pierluigi Cagnin di Piombino Dese, Enrico Rinuncini di Ponte San Nicolò e Andrea Martellato di Fiesso d’Artico. Per le istituzioni, Vittorio Gianbrunid ell’Ater e Giancarlo Agostini per l’Avis, Simone Massarotto della Proetzione Civile, Marco DalCorso della Polizia locale, Valter Brigo degkli Alpini, Massimo Andreozzi dei Carabinieri, don Alberto Baldan della parrocchia; tra i consiglieri Andrea Barutta, Alessandro Ruzza, Giovanni Pasqualotto; infine tra i tecnici Nico Cardin, Andrea Simionato, Enzo Ferrara. N.M.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA

Colpo di scena La decisione dell’azienda ha suscitato reazioni contrastanti

PADOVA

Revamping a Monselice Polemica sul gran rifiuto

Un dettaglio del progetto Revamping di Italcementi a Monselice

Italcementi annuncia la chiusura dei forni, però lascia aperto uno spiraglio: “potremmo restare”

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evamping di Italcementi? Ormai pare proprio di no. Ma ancora una volta non è detta l’ultima parola anche se il futuro della cementeria di Monselice sembra legato ad uno stop imminente. I FATTI. Italcementi ha annunciato di chiudere i forni, mantenendo solo il reparto macinazione e spedizione. Una decisione presa a causa della lunga attesa sul Revamping. Ma la direzione Italcementi ha lasciato trapelare uno spiraglio sul futuro dello stabilimento: “Se si fa il Revamping, noi restiamo”. Ma intanto il “Progetto 2015”, presentato nei giorni scorsi, prevede il “declassamento” dell’impianto di Monselice con una perdita di circa 200 posti di lavoro. I VERTICI ITALCEMENTI. “Tutte le considerazioni sul futuro dell’impianto di Monselice sono subordinate allo scenario che si verrà a creare con la decisione ancora pendente presso il Consiglio di Stato – spiegano i vertici in una nota - Con un iter approvativo bloccato, il destino dell’impianto sarebbe quello di essere trasformato in un centro di macinazione. In uno scenario differente, dopo una sentenza positiva, l’azienda potrà trarre le sue valutazioni basandosi su tre aspetti: l’andamento del mercato dei materiali per le costruzioni; l’opportunità di finanziare in modo sostenibile l’intervento; la possibilità di un dialogo costruttivo tra il territorio e l’impianto”. Insomma, tutto e niente. GLI INDUSTRIALI. “Il caso Italcementi è la fotografia

della realtà che ci circonda, l’evidente e irreversibile china cuore la salute dei lavoratori e degli abitanti, la notizia che che sta prendendo il fare industria in Italia – ha commen- si va verso lo spegnimento di questi camini, è accolta con tato Massimo Pavin, Presidente di Confindustria Padova giusta preoccupazione per il futuro occupazionale, ma nel - Come Italcementi, ci sono altre decine, centinaia di piccole contempo risponde alla domanda di non accettare il ricatto e medie imprese nella nostra provincia bloccate nei loro salute-occupazione”. I FAVOREVOLI. “Quella del lavoro è davvero una emerpiani di sviluppo, ampliamento e nuova occupazione dalla norma urbanistica, dal cavillo burocratico, dal comitato, genza. Le imprese messe in difficoltà dalla crisi sono codal Tar. Sono guardate con sospetto, anziché con rispetto. strette a fare dei tagli – ha affermato il vicesindaco Gianni Mamprin - è ovvio che al momento Senza industria, però, non c’è lavoro, non di farlo, decidono di rimanere in c’è benessere e la coesione sociale viene A rischio circa 200 posti di posti in cui hanno meno problemi, messa a dura prova”. chiudendo le situazioni complicate. GLI OPPOSITORI. “Sono anni che la lavoro, il clima Io credo che le lacrime che oggi produzione del cemento è in fortissimo si fa subito versano questi dipendenti che percalo e di sicuro non potrà più tornare ai incandescente dono il posto, ricadranno su chi ha livelli precedenti, poiché in questa Regione si è cementificato quasi il doppio che nel resto del paese – causato questa situazione”. E’ sulla stessa linea anche Santino Bozza, consigliere ha commentato Francesco Miazzi, consigliere comunale di opposizione - Solo una visione miope ed interessata, poteva regionale della Lega Nord. “Le responsabilità sono molto pensare che il revamping avesse come scopo il rilancio della precise – ha spiegato - Una cosa è dialogare con l’azienda produzione di cemento. per ottenere miglioramenti all’intervento e cercare di portaL’obiettivo era ben altro e lo dimostra la richiesta dell’al- re vantaggi alla comunità. tro cementificio Zillo di utilizzare 225.000 tonnellate/anno Altra cosa, ben diversa, è quella di ostacolare l’azienda di rifiuti speciali. fino a farla chiudere, con costi sociali enormi per il territorio. Si è preferito invece esasperare lo scontro per portare Ci sono politici che verranno ricordati per questo, per aver avanti ad ogni costo un progetto che avrebbe condizionato fatto chiudere, nel bel mezzo di una crisi gigantesca, uno in modo negativo il futuro di questo territorio. Per chi ha a degli stabilimenti più grandi di questa città”.

DuE ANNI DI CASSSA INTEGRAZIONE I lAVORATORI ATTACCANO CHI SI È OPPOSTO

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a decisione di Italcementi di bloccare, nei prossimi mesi, la produzione del cemento ricorrendo alla cassa integrazione per due anni, è arrivata come una doccia fredda per i dipendenti della cementeria monselicense. In un periodo di congiuntura economica, la reazione delle sigle sindacali è stata netta e precisa. “Riteniamo necessario che Italcementi debba dimostrare un forte senso di responsabilità – affermano Fillea Cgil di Padova e Filca Cisl di Padova – chiediamo la messa in cigs di un numero minimo di lavoratori, l’integrazione salariale da parte del gruppo Italcementi e le previsioni della continuità dell’attività dello stabilimento per l’attuale prospettiva di centro di macinazione. Purtroppo il “declassamento” dello stabilimento di Monselice nel piano strategico di Italcementi, e la decisione di congelamento

dell’investimento per il revamping degli impianti, è dipeso oltre che dalla crisi del mercato, molto dalla pesante contrarietà dei comitati locali e dei sindaci di Este e Baone. Dobbiamo però tutti considerare che la maggioranza della comunità e delle amministrazioni locali hanno sostenuto il progetto del revamping”. L’assemblea dei lavoratori non risparmia una critica a chi si è opposto al revamping. “Noi rifiutiamo lo spirito di “resa di conti” tra contrari e favorevoli al revamping su cui in molti oggi cercano di soffiare e trasportare anche noi lavoratori – continuano le sigle sindacali - Ma allo stesso tempo siamo molto risentiti nei confronti di chi ha voluto dipingere il revamping come un “cataclisma”, chi ha rifiutato di entrare nel merito delle questioni tecniche, chi ha creato un clima così pesante sull’attività dei cementifici”.

Il sindaco Francesco lunghi

“Salteranno anche le opere pubbliche”

P

er il primo cittadino di Monselice è un’occasione persa per dare respiro ai lavoratori di Monselice, già gravati dalla crisi economica. “Dobbiamo iniziare a fare i conti anche con problematiche che investono direttamente l’amministrazione comunale – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi - Con il disimpegno di Italcementi da Monselice, infatti, possiamo dire definitivamente addio a tutte le opere che sarebbero state compiute dalla multinazionale se fosse rimasta qui, a partire dalla bretella che avrebbe completato in via definitiva la circonvallazione di Monselice. Inoltre Italcementi ci ha già confermato che tutte le somme che ha sempre destinato a sostenere le iniziative sociali, culturali e sportive della nostra città, subiranno una riduzione del 50% per il prossimo anno. In un futuro molto prossimo spariranno del tutto”.


Spazi Spazi Aperti aperti 13 17 Rincari di inizio anno. Introdotta dal Governo, si traduce in un aggravio per chi ha una maggiore superficie

Nuova stangata sui rifiuti: ecco la Tares Prevista una maggiorazione fra i 30 e i 40 centesimi al metro quadrato, alcuni sindaci cercheranno di limitare i danni

In complesso i cittadini pagheranno almeno 20 euro in più a testa

I

nizio d’anno più amaro del solito visto che dal primo zio rifiuti sarà commisurato in tutti i Comuni della provingennaio è arrivata la Tares, un tributo nuovo di zecca. cia alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti Cambia tutto ancora una volta e, dal punto di vista da cittadini, attività commerciali e imprese (cosa che per dell’utente, si va in peggio. Il nuovo tributo sui rifiuti e ser- ora valeva solo per i Comuni con la Tia). La Tares probabilvizi, è chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l’igiene urbana mente si pagherà in 3 rate: le prime saranno commisurate e a finanziare i servizi detti “indivisibili” come illumina- a quanto pagato come Tarsu o Tia nel 2012. I conguagli con le decisioni locali saranno versati zione pubblica, manutenzione strade con l’ultima rata di dicembre. e così via. L’unica consolazione, arriva L’aumento I CALCOLI La nuova tariffa sarà per chi produce meno rifiuti perchè va a coprire commisurata all’80% della superficie finalmente pagherà davvero qualcosa i servizi catastale, un dato che però oggi non in meno di chi ne produce di più. Ma “indivisibili” di consolazione molto parziale, perché ciascun Comune hanno tutti i Comuni. Per questa ragione, l’emendamento prevede che in alla fine, sia pure non per colpa dei Comuni ma del Governo Monti, quasi tutti ci troveremo a prima applicazione la base imponibile sarà rappresentata spendere più di quanto abbiamo speso fino ad oggi. Il det- dalle superfici dichiarate ai fini Tarsu o Tia. LA RISCOSSIONE Nel 2013 le società che svolgono taglio della norma è un prodigio della burocrazia e risulta di una complessità quasi assurda. La sostanza però è di il servizio di gestione dei rifiuti, potranno continuare a una semplicità disarmante: il tributo prevede una maggio- vedersi affidata la riscossione della Tares. Insomma poco razione che andrà dai 30 ai 40 centesimi di euro al metro cambia per Aps-Hera, Etra e Padova Tre, che continuequadro. Maggiorazione che servirà appunto a coprire i ranno ad essere i punti di riferimento per la provincia di servizi indivisibili visto che il Comune dovrà fare i conti Padova. con mancati trasferimenti da parte del governo centrale. PAROLA D’ORDINE, SEMPLIFICARE Nel 2013 i verIL PARAMETRO Con la Tares il pagamento del servi- samenti delle rate di Tares relativa ai rifiuti potranno esse-

La raccolta dei rifiuti da quest’anno sarà ancora più salata a causa dell’introduzione della nuova tassa la Tires

re effettuati tramite bollettino di conto corrente postale o tramite F24, consentendo quindi anche le compensazioni fra crediti e debiti fiscali. Si tratta, in pratica, degli stessi strumenti di pagamento oggi previsti per l’Imu. LA MAGGIORAZIONE Complessivamente i contribuenti pagheranno di più rispetto ai prelievi fiscali sui rifiuti attualmente in vigore (Tia o Tarsu). Infatti, per legge il gettito della Tares dovrà coprire integralmente non solo i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma anche quelli dei servizi comunali “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade.

LIBRI DA LEGGERE

CAlDAIE A NORMA NuOVO ACCORDO

U

n nuovo patto per la messa a norma delle caldaie e di tutti gli impianti termici che rappresentano una delle fonti di inquinamento ambientale più diffuse. Tra le novità spicca l’utilizzo del “Bollino verde” anche per le caldaie sopra i 35 kw. E’ stato firmato nella sede della Camera di Commercio di Padova il nuovo accordo volontario fra Provincia di Padova, Comune di Padova e Camera di Commercio, l’Enea, le associazioni di categoria più rappresentative nel campo dell’installazione e della manutenzione degli impianti termici e le associazioni dei consumatori padovane con l’obiettivo di promuovere la diffusione di campagne di manutenzione e controllo degli impianti termici situati nel Comune di Padova e in tutti i comuni della provincia. La normativa vigente prevede obblighi per i cittadini e per gli enti controllori (Comuni e Province) relativamente alla progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici, con l’obiettivo di contenere il consumo di energia, migliorare le condizioni ambientali e di aumentare la sicurezza degli impianti. Solo in Italia i casi di morte per intossicazione da monossido di carbonio causata da impianti non controllati sono più di 200 all’anno. Non va dimenticato inoltre, che un generatore in grado di bruciare bene genera un minore consumo di combustibile, poiché il processo avviene in condizioni ottimali, con conseguente risparmio economico, anche sulla bolletta, ed una minore emissione di inquinanti. L’accordo coinvolge più di 500

DOMENICO MAISTO Il controllo di una caldaia imprese artigiane del territorio padovano e di altre province ed il numero totale stimato di impianti su cui effettuare la manutenzione è pari a 310 mila unità. I controlli effettuati nell’ultimo biennio hanno accertato che solamente il 30% degli impianti verificati sono negativi mentre il restante è positivo, quindi tendenzialmente si nota un miglioramento rispetto ai bienni precedenti. Questo conferma la validità dell’accordo volontario il quale, raggruppando tutti i portatori di interessi mira, oltre che a salvaguardare l’ambiente e a ridurre i consumi di energia, anche a incidere sul piano economico, calmierando i costi delle manutenzioni. Infine l’accordo prevede un tavolo di confronto permanente sulle problematiche riscontrate quotidianamente dalle imprese artigiane, nonché una formazione costante e puntuale per tutti i sottoscrittori.

I COMMENTI Da Sant’Angelo di Piove, il sindaco ha promesso di fare il possibile per “limitare i danni” anche rivedendo il calendario di raccolta dei rifiuti. Stesso discorso per Selvazzano, dove il primo cittadino sta prospettando aumenti considerevoli che colpiranno anche le fasce considerate deboli. Non va meglio nel resto della provincia dove, in alcuni Comuni, l’aumento sfiorerà il 25%. Brividi anche per i cittadini di Padova: sarà praticamente vanificata la riduzione della tariffa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani da 124 a 123 euro a tonnellata, approvata nelle scorse settimane.

Mi sono perso… ma ho trovato Dio STORIA D’AMORE, CATENE, TRADIMENTI E POESIE

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18 Mondo scuola

Mondo Scuola 15

Elementari, medie e superiori. Dal 21 gennaio al 28 febbraio via Internet

Diecimila studenti si iscriveranno on line

Scuole padovane alle prese con il nuovo sistema, chi non ha il computer potrà andare in segreteria di Giovanni Giovetti

R

ivoluzione informatica nel rito dell’iscrizione scolastica, che quest’anno si farà solo sul web. Basta carta e moduli, per iscriversi serviranno un computer collegato ad internet. Il governo ha deciso che le iscrizioni per le prime classi di elementari, medie e superiori per il prossimo anno scolastico 2013-2014 dovranno essere effettuate esclusivamente online. Le procedure saranno disponibili sul sito del ministero www.iscrizioni.istruzione.it oppure www.istruzione.it al link “iscrizioni on line” o “scuola in chiaro”, dove si troveranno tutte le informazioni necessarie e le strutture disponibili. Il tutto avverrà a partire dal 21 gennaio e fino al 28 febbraio, ultima data utile per le operazioni. Anche a Padova c’è fermento per il nuovo sistema di iscrizione on line, fra i timori di sovraccarico della rete e osservazioni sul fatto che non tutte le famiglie saranno in grado di

Nella foto l’indirizzo del sito per l’iscrizione scolastica on line fare l’iscrizione da casa e dovranno appoggiarsi a strutture pubbliche o private. Sono oltre diecimila gli studenti coinvolti e, di conseguenza, le famiglie che dovranno misurarsi con questa novità, comoda per molti se tutto filerà liscio, un po’ più problematica per chi non ha dimestichezza con computer e internet. Ma, assicurano i dirigenti scolastici padovani, le scuole saranno pronte a dare una mano, sperando che non ci sia l’assalto alle segreterie proprio i primi giorni. La norma indica il web quale strumento di cui le famiglie dovranno usufruire per le iscrizioni al primo anno delle scuole statali paritarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, compresi i corsi opzionali del secondo biennio e quinto anno; nonché i percorsi di istruzione e formazione professionale integrativi o complementari erogati negli istituti professionali statali.

L’utilizzo del sistema di iscrizioni on line è facoltativo invece per le scuole private di tipo paritario. Restano esclusi dal processo telematico tutte le scuole dell’infanzia (statali e paritarie) e i corsi di istruzione per gli adulti attivati anche presso le sezioni carcerarie. Le “immatricolazioni” alle classi successive a quelle iniziali vengono eseguite d’ufficio dalle istituzioni scolastiche come consuetudine. Saranno invece le singole segreterie, su impulso dei dirigenti scolatici, ad attivare le procedure online entro il 19 gennaio predisponendo i moduli personalizzati sul portale ministeriale. E proprio le segreterie avranno il compito di controllare le domande pervenute al sistema, convalidarle, smistarle ad altri istituti o respingerle in caso di inesattezze o informazioni incomplete. In quest’ultimo caso sarà la segretaria ad allertare i

genitori via email. Il ministero ha tenuto in considerazione l’eventualità che non tutte le famiglie italiane dispongano di un pc o di un collegamento internet. Un’ipotesi che anche a Padova sta suscitando qualche preoccupazione. Saranno quindi ancora le segreterie a dover fornire supporto accogliendo i genitori e mettendo a disposizione i computer. “I genitori che non possiedono un pc, il web o che non hanno dimestichezza con la tecnologia – affermano i responsabili dell’Ufficio scolastico provinciale di Padova – possono rivolgersi alle scuole già frequentate da figli, in caso di istituti comprensivi, oppure in quelle prescelte”. Il meccanismo è comunque semplice: bisognerà riempire una scheda non molto diversa dai moduli su carta, per poi seguire una procedimento guidato utile a recapitare correttamente l’iscrizione via web. La procedura online permetterà, inol-

tre, di eliminare il fenomeno delle doppie iscrizioni, un problema frequente che spesso non consentiva di stabilire con esattezza il fabbisogno di cattedre per l’anno scolastico. Proprio per aiutare i ragazzi e i loro genitori a compiere una scelta il più possibile consapevole, che possa coniugare le diverse esigenze e aspettative, la Provincia di Padova torna a proporre la guida “Liberi di scegliere”, sia nella versione cartacea che on-line, sul sito www.provincia.padova. it, che si propone di fornire una “bussola” a quanti devono orientarsi nel panorama sempre più complesso, ma anche ricco ed articolato, nell’istruzione o della formazione dopo la scuola dell’obbligo. Per ogni istituto di istruzione o formazione professionale, una scheda esaustiva che risponde a tutte le domande in materia, dalle più semplici alle più complesse.

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Cultura provinciale 21 17 Spettacoli Fino al 24 aprile, 14 titoli dedicati a diversi temi

Controcampo la rassegna di Montagnanafilmforum La selezione di film è giocata attorno argomenti affrontati con prospettive differenti

C

ontrocampo è il titolo scelto dal circolo cinematografico Montagnanafilmforum per la stagione cinematografica 2013, partita lo scorso 17 gennaio al cinema Bellini. Ogni giovedì, fino al 14 marzo e poi di mercoledì e giovedì fino al 11 aprile, “la sala” dietro al Duomo di Montagnana tornerà, come di consuetudine ad animarsi, e a confrontarsi sulle pellicole proposte dagli organizzatori della rassegna. “Quest’anno – spiega Sante Pirondini, tra i promotori dell’iniziativa – abbiamo scelto il titolo di Controcampo per la rassegna, in quanto per ogni tema proporremo due racconti con prospettive differenti”. La Storia, il valore della vita, della famiglia, delle tradizioni e il dolore, sono solo alcuni dei campi di indagine che verranno affrontati dai 14 film selezionati dagli organizzatori in una rosa di alta qualità. “Pensiamo di aver raccolto i migliori film – chiosa Pirondini - non certo i più conosciuti ma sicuramente simpatici e importanti per il tema proposto, per la regia, per la magistra-

14 febbraio, “La parte degli angeli” di Ken Loach. Una riflessione sulla commedia umana le interpretazione o per i premi ricevuti”. Il prossimo appuntamento sarà il 31 gennaio con “Venuto al Mondo”, il film di Sergio Castellitto tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, vincitore del premio Campiello, nel quale vengono toccati i grandi temi, (l’amore, la maternita’ a tutti i costi, gli orrori della guerra) con una narrazione asciutta e senza mai cedere alla retorica. Il 7 febbraio “Argo” di Ben Affleck; il 14 febbraio invece sarà la volta de “La parte degli angeli” il film con il quale Ken Loach torna a riflettere sulla commedia umana con un ritratto di uomini segnati dalla vita ed irrecuperabili ai quali affida una possibilità di riscatto. 21 febbraio: “Il primo uomo” un biografia di Gianni Amelio sullo scrittore francese Albert Camus: il 28 febbraio “Tutti i nostri desideri”, di Philippe Lioret; il 7 mar-

zo “La bicicletta Verde”, il primo film che arriva dall’Arabia, tra tradizione e coraggio di cambiare. Il 14 marzo sullo schermo verrà proiettato “Di nuovo in gioco”, un film di Robert Lorenz che i curatori della rassegna hanno dedicato al tema “ricominciare”; il 20 e il 21 marzo “Chi vuole essere amato?”, il film di Anne Giafferi che tratta con umorismo il desiderio religioso, “Mi interessava – spiega la regista - mostrare perchè e in che modo una persona normale possa essere suo malgrado toccata dalla fede”. Il mese di aprile, invece, si aprirà con “Monsieur Lazhar, mercoledì 3 e giovedì 4, dedicato al superamento del dolore, il 10 e l’11 “La sposa Promessa” appartenente al tema “Il valore delle tradizioni”, il 17 e il 18 “Le nevi del Kilimangiaro”. mentre il 18 aprile verrà proiettato sul grande schermo un “Week end reale” La rassegna si concluderà il 24 aprile con il film “Troppo amici” di Oliver Nakache ed Eric Toledano i registi di “Quasi amici”.

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22 18

LO VolleY

SPORT in PRIMO PIANO 350 atleti della carrareSe euganea per il nuoVo anno

Ciclismo amatoriale. L’Udace padovana tira le somme della stagione

2500 iscritti e 82 società

di Walter lotto

E

Il presidente Casumaro durante la relazione conclusiva

L

a Pgs Carrarese Euganea volley ha riunito dirigenti tecnici e atleti per il classico convivio che di tiene in occasione della pausa per le feste natalizie. Cerimoniale in linea con le tradizioni, messa dell’atleta presso la chiesa di S. Giorgio a Due Carrare, di seguito gli oltre 350 invitati sono stati ospiti presso lo stand allestito all’interno del patronato Don Bosco. A far gli onori di casa il presidente biancoazzurro Patrizio Casumaro, ha relazionato i presenti sull’andamento dei vari campionati, e ringraziato gli sponsor che nonostante la stretta economica sono vicini alla società. A rappresentare la comunità l’assessore allo sport Mario Romanato e il vice sindaco Claudio Garbo, ospite d’eccezione Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della nazionale russa e presidente dell’Eurovolley School Trieste. L’allegra giornata si è conclusa con i classici auguri per l’anno 2013 e con una mega lotteria con in palio prodotti tipici del territorio Carrarese. W.L.

ntusiasmo e voglia di fare ciclismo, questo è il motto che ha animato la 34ma edizione della “Festa dell’Udace padovana” che ha riunito, al ristorante Gambero di Cadoneghe 170 tra atleti e dirigenti per celebrare e premiare i protagonisti della stagione appena conclusa. “Nonostante la stretta della crisi - ha detto Giuseppe Andreose presidente del comitato provinciale padovano - il ciclismo amatoriale del dopolavoro gode di buona salute, possiamo contare su oltre 2500 iscritti e 82 società, la stagione che va in archivio ci ha riservato grandi risultati, e auspico per tutti che anche il 2012 confermi questa tendenza”. Molti gli atleti padovani premiati, dai vincitori della coppa del mondo Walter Padovan e Monica Squarcina, ai conquistatori dei titoli europei Marco Toffolo, Gianmarco Agostini e Adriano Zecchinato. E’ stata poi la volta dei campioni tricolori, titoli vinti da Renato Sergio e Andrea Pinos su pista, Mirco Marin (Avis) Franceso Grasselli (avvocati)

Il saggio Prossimi appuntamenti in programma il 20 e il 27 gennaio

Ginnastica ritmica da favola applausi per le giovani atlete E leganza, musica, allegria e colori nella magica serata avvenuta all’interno dell’arcostruttura Azzurri d’Italia a Due Carrare in occasione del saggio di Natale di ginnastica ritmica della PGS Carrarese denominato “ Forme d’arte”. Presentate da Pamela Pescante, in veste di spiker, e dirette con maestria dalla coordinatrice Elena Favarin, unitamente alle insegnanti Virginia Tarantino, Giorgia Passarin e Ylenia Destro le piccole ginnaste si sono esibite in armoniosi e spettacolari esercizi che hanno trascinato all’entusiasmo il numeroso pubblico assiepato nelle gradinate dell’impianto. La manifestazione che ha avuto come ospite Mario Romanato, assessore allo sport locale, è stata l’occasione per ricordare i risultati ottenuti nel corso dell’anno: su tutti spiccano le vittorie di Lisa Pitton e Lucrezia Piva in gare regionali Aics e i piazzamenti di Gaia Parisotto 7. in una gara regionale Acse Categoria Joy e 11. nella stessa categoria nel campionato nazionale di Rimini. Miglior piazzamento di squadra il settimo posto ottenuto da Banzato, Crivellari, Ernesti, Moro, Fasolato, e Parisotto in una gara regionale Acse cat. Jolly Joi giovanile. Diramate anche la date per i prossimi appuntamenti che vedranno le ginnaste Carraresi impegnate il 20 gennaio nell’esi-

Le ragazze della ginnastica ritmica della Pgs Carrarese bizione presso il locale Re di Mezzo a Due Carrare, in occasione della raccolta fondi “Progetto Bangladesh” lo stesso giorno Gaia Parisotto sarà protagonista a Campagnalupia nella prima prova regionale categoria Silver campionato Acse. Il 27 Gennaio è in programma la partecipazione alla manifestazione “Padova

Ginnastica” (Dba) e il 24 febbraio le atlete saranno in scena a Padova (Dba) nella prima prova individuale Joy campionato Acse. La manifestazione è terminata con un dirigente travestito da babbo Batale che ha consegnato un dono ad atlete ed insegnanti a ricordo di una serata davvero speciale. W.L.

Il presidente dell’Udace Giuseppe Andreose Angelo Bella tra i non vedenti, nel tandem con Giorgio Danesi alla guida, Paolo Dal Molin e il giovanissimo Giovanni Sergiano nel ciclocross. Premi e riconoscimenti anche a molte società, citiamo quelle più attive in campo organizzativo a cominciare dal Gs Massanzago con 5 eventi organizzati, seguono l’Asd S.Eufemia e l’Asd Cartuga con 4, al terzo posto il Gs Tecnoimpianti con 3. Premio

speciale per l’Asd Biciverde di Monselice, società padovana con il maggiore numero di iscritti (130). Nutrito e qualificato il parterre degli ospiti tra i quali: Riccardo Dal Ben, responsabile dell’Udace regionale, Antonio Facciolo, presidente onorario dell’Udace padovana, Mario Magro ex presidente CTP e Matteo ed Elisabetta Rampin, con Adriano Foffano in rappresentanza della Due Effe Sport.

TRIBANO. Associazione Metafisica, ottimi risultati

Sul podio le promeSSe delle arti marziali premi e applauSi anche per i muSiciSti

P

ioggia di premi e medaglie per la scuola d’arti coreografiche, musicali e marziali “Metafisica”. Il mese scorso sono saliti sul podio i giovani atleti al campionato nazionale di karate dell’Acli. Primo posto cintura gialla a Alberto Grandesso, secondo a Marco Lazzarini e terzo a Vasile Oanta. Per la cintura gialla esordienti primo posto a Laura Meneghetti, cintura verde terzo posto a Mattia Pertile e gialla categoria speranze terzo posto a Michele Ongarelli. Buoni piazzamenti fra il quarto e sesto posto per Giacomo Delon, Saverio Se- I campioni dell’associazione “Metafisica” con gato e Alessandro le medaglie Berto. L’associazione ha conquistato inoltre tre titoli regionali nella selezione Pgs per la danza classica, hip hop e modern jazz con le squadre senior. La flautista Irene Sassaro ha vinto il concorso “Giovani musicisti monselicensi” in cui si sono esibiti anche Laura Sassaro (flauto) e Francesco De Poli (pianoforte).


s.r.l. Ferrero Legno

R

porte protagoniste


24 8

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Tagli all’Welfare per 126 milioni di euro

Sanità in ginocchio, ora si risparmia colpendo i più deboli

Stop a contributi ed esenzioni di cui godevano sino ad oggi categorie fragili come anziani non autosufficienti, famiglie con disabili fisici o psichici, invalidi e mutilati, celiaci o affetti da malattie rare di Germana urbani

S

tavolta sono le famiglie più sfortunate dente di Anffas veneto Maddalena Borigo ad essere chiamate a pagare il conto – cercando dei finanziatori privati ma non è salato della sanità veneta. L’ennesima facile. Le famiglie dei ragazzi disabili sono scure decisa dalla giunta leghista guidata da arrabbiatissime. In questo periodo di crisi Luca Zaia riguarderà circa 100 mila cittadini dove manca anche la sicurezza del lavoro e a cui, per almeno tre mesi, saranno sospe- tutto costa sempre di più, aggiungere spesa si contributi ed esenzioni che sino ad oggi alla spesa è davvero una vergogna”. erano stati garantiti dalla nostra Regione. “Di fatto si smantella lo stato sociale – 35 mila famiglie venete non riceveran- aggiunge Antonino Pipitone, capogruppo no più l’assegno di cura per il sostegno ad regionale di Italia dei Valori -. Le famiglie un congiunto non autosufficiente ospitato dei disabili dovranno sbrigarsela da sole e a casa anziché in casa di riposo. Questa le prestazioni sanitarie specialistiche ambuscelta però potrebbe comportare un mag- latoriali saranno totalmente a carico dei pagior numero di inserimenti in casa di riposo zienti. Passa il principio, ormai chiaro, che alzando notevolmente chi ha una malattia i costi sia per le fami- Cgil: “Si risparmi se la deve pagare e glie che per la Regione riorganizzando i servizi chi ha la sfortuna di che anziché trovarsi e riconsiderando la avere un famigliare a pagare un assegno costruzione di nuove disabile si deve arvariabile tra i 200 e i strutture ospedaliere” rangiare. Vengono 500 euro al mese ne chiamate prestazioni dovrebbe stanziare 1500 per il ricovero. non Lea - osserva il dipietrista, medico di Chiusi i rubinetti dei contributi destinati professione - ma la riabilitazione, le attivia riabilitazione, cura e assistenza anche per tà dei centri diurni, il sostegno ai disabili, i i 15mila disabili fisici e psichici che li rice- certificati di idoneità sportiva, gli assegni di vevano fino ad oggi. Questo significa che le cura, le prestazioni per malattie rare sono, famiglie pagheranno di tasca propria i centri nei fatti, servizi indispensabili per un’ampia diurni per i disabili e i progetti di vita indi- fascia di cittadini veneti, truffaldinamente pendente per i disabili gravissimi. inserite come non essenziali”. “Stiamo cercando di correre ai ripari di La decisione di sospendere i livelli di questa vergogna terribile - afferma la presi- assistenza facoltativi, i cosiddetti extraLea,

infatti colpirà anche altre categorie come ad esempio le famiglie di quei 50 mila minorenni che ogni anno usufruivano della visita gratuita per avere la certificazione di idoneità all’attività sportiva e le migliaia di partorienti che che ricorrevano al parto fisiologico indolore. “Centoventicinque milioni di tagli al sociale e all’assistenza – attacca Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio veneto - sono un colpo mortale al sistema integrato del welfare veneto. La responsabilità è della Giunta Zaia che non ha saputo avviare i piani di razio- Anffas: “Famiglie di assistenza, come nalizzazione previsti arrabbiate, vergognoso gli assegni di cura dal nuovo piano socio- chiedere ancora alle 35 mila fasanitario, né cautelarsi a chi già sostiene miglie venete che preventivamente sul disabili e anziani” assistono in casa i fronte finanziario introloro congiunti, anducendo l’addizionale Irpef per i redditi più ziani o disabili. Invece Zaia e Coletto hanno alti”. preferito temporeggiare e tenere nel casset“Se la Giunta – continua il consigliere to le nuove schede per timori elettorali. Una Pd - avesse predisposto le nuove schede di scelta irresponsabile e colpevole - conclude programmazione ospedaliera e territoriale a Sinigaglia - che ora peserà interamente sulsettembre, come avrebbe dovuto fare per le spalle di chi sta già pagando un prezzo legge si sarebbe almeno cominciato a ridur- altissimo in termini di salute, reddito e dire doppioni, sprechi e servizi inutili arginan- gnità di vita”. do le falle della spesa sanitaria e dirottando “Nessuno voleva tagliare i servizi di le risorse risparmiate sui servizi essenziali assistenza assistita – afferma l’assessore

regionale Luca Coletto – ma non siamo più in grado di garantirli a tutti a prescindere dal reddito. Li assicureremo ai ceti più deboli e alle categorie protette”. “Quanto al Piano – prosegue l’assessore – si dovrebbe considerare che nessuna pianificazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fino a realizzarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le difficoltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’applicazione del Piano”.


Il Veneto in primo piano 25 9 Tempo di finanziaria

Previsti tagli orizzontali pericolosi in tutte le Ulss di Germana urbani

Padrin: “E’ necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate”

penSioni

N

rimodulare – per migliorarlo – il Servizio sanitario del Veneto. Per il sindacato occorre rivedere la governance del sistema, anche attraverso la revisione degli ambiti territoriali delle Ulss il cui numero deve diminuire per una più efficace riorganizzazione dei servizi e per realizzare i necessari risparmi. “Anche su questo, invece, - continuano dalla Cgil - nulla di fatto, come dimostra la recente nomina dei 22 direttori generali. In pratica, e come volevasi dimostrare, la cosiddetta “spending review” si sta rivelando come l’ennesimo sistema per praticare tagli indiscriminati su prestazioni, servizi, diritti di lavoratrici e lavoratori ma non incide minimamente sugli sprechi veri, che spesso sono imputabili alla mala-gestione messa in atto dai centri di potere (politici e non) che governano la sanità.Anche Leonardo Padrin, presidente

della commissione Sanità del Consiglio veneto, invoca prudenza e ragionevolezza nell’applicazione dei tagli lineari della ‘spending review’ alle Ulss venete e ai diversi comparti della sanità. Con questo obiettivo ha chiesto alla Giunta regionale e ai direttori generali delle Ulss, di verificare le conseguenze e l’impatto territoriale della riduzione di budget imposta alle Ulss venete per ciascuna delle diverse aree oggetto degli obiettivi di risparmio individuati dalla Giunta: si tratta del personale del servizio sanitario, delle farmaceutica, dell’assistenza integrativa per i diabetici, delle quote di rilievo sanitario nelle strutture residenziali e semiresidenziali, dell’assistenza ospedaliera fornita dalle strutture private accreditate e dell’assistenza specialistica ambulatoriale erogata dai soggetti privati accreditati. In particolare per queste ul-

time due voci la Giunta regionale ha previsto che il budget programmato sia ridotto rispettivamente dello 0,5 per cento (per l’ospedalità privata) e del 10 per cento (per gli ambulatori del privato accreditato) rispetto alla spesa programmate per il 2011. “E’ positiva la piena responsabilizzazione dei direttori generali delle Ulss nel valutare il fabbisogno sanitario dei loro territori e nel coniugarlo con gli obiettivi di budget prefissati - commenta Padrin - ma credo sia necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate, e in particolare per la sanità privata ambulatoriale, da sempre partner affidabile del pubblico nell’erogare servizi ai cittadini in tempi rapidi e con costi inferiori, per vari motivi, a quelli delle strutture pubbliche”.

l’inpS ci proVa, a rimetterci gli inValidi

onostante l’indignazione e proteste ripetute dei cittadini, pensioni d’oro e vitalizi acquisiti da politici potenti non sono stati tagliati ma per i pensionati di casa nostra o chi recepisce un assegno d’invalidità la mannaia potrebbe presto farsi sentire forte. In tutto il Veneto, infatti, ben 55.600 pensionati hanno ricevuto o stanno ricevendo una discussa lettera dell’Imps che richiede l’invio di documentazione Red 2010 entro il 28 febbraio. I toni della lettera sono perentori, quasi vessatori, pena la decadenza delle prestazioni assistenziali percepite quali assegni familiari, maggiorazioni sociali, il trattamento al minimo le pensioni di reversibilità, gli assegni sociali, ecc., tutte misure che vengono pagate attraverso la fiscalità generale e non attraverso

il versamento contributivo. “Molti pensionati – afferma Rosanna Bettella, segretaria generale Spi Cgil di Padova - non hanno gli strumenti culturali, né tantomeno informatici, per verificare da soli la loro situazione previdenziale. Ecco perché è importante rivolgersi nelle nostre sedi o altre, che potranno verificare con cura, con l’ausilio degli operatori del Servizio fiscale, la veridicità o meno della contestazione”. Per gli invalidi civili al 100% con coniuge titolari di una pensione di invalidità le cose potrebbero davvero andare peggio. Per il conseguimento della pensione di invalidità sarà necessario che la coppia non superi il limite dei 16.127, 30 euro lordi l’anno. Per gli invalidi parziali, i non vendenti e i sordi il limite di reddito resta personale.

sul futuro, non si gioca. 200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame. Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile. Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco. Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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a sospensione del finanziamento di prestazioni socio-sanitarie cosiddette extraLea decisa dalla Giunta regionale del Veneto, è, anche secondo la Cgil del Veneto, un fatto di inaudita gravità. Il sindacato denuncia da tempo la gravità delle conseguenze derivanti da anni di tagli indiscriminati su sanità e soprattutto nel settore sociale, e sollecita la Regione a compiere scelte radicalmente diverse. “Da mesi ormai – affermano le segreterie congiunte – è stato approvato il nuovo Piano Socio Sanitario ma le schede di dotazione ospedaliera e territoriali sono volutamente tenute nel cassetto dalla Giunta regionale, per motivi che appaiono più finalizzati a evitare problemi in piena campagna elettorale piuttosto che alla necessità di avviare un serio confronto che possa portare in tempi definiti e con risorse certe, a


26 10 Il Veneto in primo piano Eventi Ricco calendario di appuntamenti in laguna dal 27 gennaio al 12 febbraio

Venezia, il Carnevale dei colori Maria Marta Finotto si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo di Alessandro Abbadir

“V

ivi i colori - Live in colour”. Il Carnevale dei colori, i colori del Carnevale: questo il filo conduttore del Carnevale 2013 di Venezia. A presentarlo è stato direttamente Davide Rampello il direttore artistico. Un evento che porterà in laguna centinaia di migliaia di visitatori dal 2 al 12 febbraio 2013 con un prologo il 26 e il 27 gennaio. “Venezia - hanno spiegato gli organizzatori – è stata l’unica città a colori prima dell’invenzione del colore: Canaletto, Guardi, Bellotto, Tiziano, Giorgione, Bellini, Veronese perfezionarono l’arte della pittura prospettica, e a colori, in laguna. Non potrebbe essere altrimenti: non c’è città al mondo in cui lo spettro cromatico dia il meglio di sé riflettendosi sull’acqua dei canali e sulla laguna”. E nel segno del colore saranno tutti gli appuntamenti del calendario, dai concerti in Piazza San Marco ospitati dalla spettacolare macchina scenica del Gran Teatro, rigorosamente ognuno dedicato a un

Martedì Grasso alle 23.30 ci sarà la Regata del Silenzio tema cromatico differente, alle danze storiche e performance nei campi, passando per aperitivi in musica ed eventi dedicati ai più piccoli. Una “vertigine” visiva che travolgerà anche i grandi appuntamenti della tradizione a partire dalla Festa Veneziana sull’Acqua proseguendo con il Corteo e Festa delle Marie. La Maria “eletta” lo scorso anno, Marta Finotto, sarà quella che si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo, replicato anche quest’anno altre due volte: il 10 febbraio, quando scenderà un artista del mondo dello spettacolo e il 12 martedì grasso, quando la discesa sarà quella del Leone alato. Sempre martedì grasso a mezzanotte, ci sarà la Vogata del

Silenzio, corteo silenzioso di gondole dal Ponte di Rialto fino al Bacino di San Marco, chiuderà il Carnevale 2013. Il palco in Piazza San Marco sarà utilizzato anche per serate musicali a tema” cromatico”, da Azzurro a Yellow Submarine. Entusiasta il direttore artistico. “Il Carnevale 2013 di Venezia sarà il Carnevale del colore perché ogni colore comunica e suscita un’emozione e a questa ciascuno di noi associa uno stato d’animo ha spiegato Rampello - I colori sono quanto di più soggettivo vi sia, e condividono con lo spirito del Carnevale l’infinita varietà e il numero dei mascheramenti, a propria volta corrispondendo alle nostre infinite diverse attitudini. La bellezza, come il colore, è davvero nell’occhio di chi guarda. E così è il Carnevale, dove tutto è permesso in nome di una temporanea sospensione dei ruoli. Il mascheramento, azione simbolo del vivere il Carnevale, è la sintesi di questa liberazione. I colori, con le loro variazioni di brillantez-

za, tono, saturazione creano un pantone inesauribile di caratteri, metaforicamente simboleggiando la varietà e la diversità umana. Il Carnevale è la festa delle culture per eccellenza, soprattutto a Venezia, prima metropoli cosmopolita d’Europa”. Ci sarà la collaborazione al Carnevale delle principali istituzioni culturali cittadine con tre appuntamenti particolarmente interessanti. La mostra di libri antichi sul colore, nelle Sale Monumentali della Marciana con letture teatrali musicate in tema commentate da un finissimo teorico del colore come il professor Manlio Brusatin. Una mostra sull’utilizzo storico dei colori presentata all’Archivio di Stato. E una rassegna cinematografica sui colori nel cinema all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti e alla Casa del Cinema. Spettacoli e concerti anche nei musei civici. Anche Venezia Marketing & Eventi fra i

promotori spiega il perché di un calendario di eventi lungo. Una motivazione pensata anche per battere la crisi. “Abbiamo deciso un allungamento del palinsesto su un arco di tre settimane con ricadute positive in termini di promozione turistica sulla città e sul suo indotto economico – ha sottolineato Piero Rosa Salva, Presidente di Venezia Marketing & Eventi - Abbiamo inoltre potenziato il programma culturale in sinergia con le istituzioni locali, che si svilupperà in maniera diffusa su tutto il territorio rendendo il calendario degli eventi realmente sostenibile per Venezia, con numerosi poli di aggregazione. Non a caso il primo weekend, dedicato alla “Festa Veneziana” sull’acqua si svolgerà nel Sestiere di Cannaregio. Ci sarà inoltre un calendario di iniziative in sinergia con il Carnevale di Verona e Jesolo”.

MANIFESTAZIONE Il PROGRAMMA

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cco il programma del Carnevale di Venezia 2013 nel dettaglio. Si parte il 26 gennaio dalle 9 con l’apertura in Campo San Polo di una pista di pattinaggio su ghiaccio nel cuore del centro storico veneziano. Nel campo da sempre dedicato, per tradizione, al divertimento dei più piccoli attorno alla pista, un villaggio di stand offrono prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato tipico. Nel Sestiere di Canareggio dalle 17 alle 19 la Festa Veneziana. Un grande spettacolo serale sull’acqua ed un corteo di maschere annuncerà l’arrivo del Carnevale alla città. Domenica 27 dalle 11 alle 13, il corteo acqueo del Coordinamento Associazioni Remiere mollerà gli ormeggi da Punta della Dogana e navigherà lungo tutto il Canal Grande sino a giungere nel popolare Rio di Cannaregio, dove sfilerà in un tripudio di pubblico assiepato sulle rive. All’arrivo delle barche si apriranno gli stand eno-gastronomici, che offriranno al pubblico cicheti, specialità veneziane e i dolci della tradizione del Carnevale per antonomasia: le fritole e galani. Il primo febbraio all’Hotel Danieli ci sarà un Cotillon di inizio Carnevale. Con balli in maschera d’epoca e minuetti. Fitto il programma del 2: dalla mattina Il Concorso della Maschera più bella, seguirà la Festa delle Marie, Cioccolata calda in costume al Gran Caffè Lavena, e infine Cena con Ballo il Minuetto al Danieli, Cena di Gala con Ballo e spettacolo. “Al Ridotto”, “The Best of Il Ballo del Doge… Frames of a dream, e Il Gran Ballo Della Serenissima Opera “Don Giovanni”, Omaggio a Wolfgang Amadeus

Mozart. Il 3 febbraio dalle 12 alle 13 Il Volo dell’Angelo. In serata in Piazza San Marco Ballo di Arlecchino e Pulcinella, musiche e canzoni veneziane e napoletane. Il 4, 5. 6 febbraio gli appuntamenti dei giorni precedenti si ripeteranno. Il 7 ci sarà il Ballo Tiepolo, un gran ballo in maschera dalle 20,30 al Palazzo Pisani Moretta. Alle 21 “gran ballo della Dolce Vita Burlesque” e caffè-concerto. L’8 febbraio ballo in omaggio a Franz Lehàr con l’opera “La Vedova Allegra”. Il 9 febbraio “Il Gran Ballo della Dogaressa”. Il ballo si svolgerà dalle 21 al Palazzo Pesaro Papafava, sul primo piano nobile del XIV secolo. Il palazzo sarà interamente illuminato con candele per creare un’atmosfera indimenticabile. Il 10 febbraio alle 12 Il volo dell’aquila, alle 16,30 cioccolata in costume al Gran Caffè Lavena. Dalle 21 “Gran ballo mascheranda” a Palazzo Pisani Moretta. Dalle 21 al Teatro la Fenice l’opera “La Traviata” di Verdi. L’11 febbraio dalle 19 alle 23 sul Canal Grande “Gondola Tour con Cena”. Dalle 21 “Gran Ballo della Belle Epoque”. Martedì Grasso: dalle 17 premiazione della Maria del Carnevale 2013, alle 18 Lo “svolo del Leon”, alle 21 al Danieli Cena con ballo Il minuetto. Dalle A.A. 23,30 La Regata del Silenzio.


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Voci da palazzo 13 29 Sanità Zaia ha nominato i nuovi direttori generali

22 nomi per 22 Ulss

Undici sono andati al Carroccio, dieci al Pdl, uno al Pd. Padrin: “Privilegiata la competenza non il colore della casacca politica” di Fortunato Marinata

L’opinione Stefano Valdegamberi, udc

“perSa l’occaSione di ridurre il numero delle ulSS”

“P

eccato che la Regione Veneto abbia perso l’occasione di ridurre il numero delle aziende socio-sanitarie venete, perseguendo una necessaria razionalizzazione dei costi amministrativi”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Stefano Valdegamberi che prosegue: “Auguro, comunque, un buon lavoro a tutti i neo Direttori delle Ulss Venete. Vedo con piacere che sono stati Stefano riconfermati molti professionisti che hanno ben operato nel passato e di Valdegamberi cui ho avuto modo di apprezzarne le qualità manageriali ed umane. Le sfide che li aspettano non sono semplici e l’augurio che faccio è che sia sempre posto al centro delle loro attenzioni il benessere e la salute dei cittadini, sia premiato il merito e si faccia un uso sempre più responsabile delle risorse, al di sopra ed al di fuori di ogni logica di bottega politica”. Dario Bond, Pdl

“il goVernatore zaia ha fatto ottime Scelte”

“P

A

spettando la definizione delle schede a corredo del Piano Socio Sanitario del Veneto, il presidente Luca Zaia ha nominato l’elenco dei direttori generali i nuovi direttori generali delle Ulss venete. Un’operazione non facile in quanto di solito le poltrone vengono distribuite con il manuale Cencelli, in osservanza degli equilibri politici che reggono Ulss 1 di Belluno, Pier Paolo Feronato Giunta e Consiglio di Palazzo Ferro Fini. Non così per Zaia, secondo Ulss 2 di Feltre, Adriano Rosi Caldogno le parole del presidente della commissione Sanità Leonardo PaUlss 3 Bassano del Grappa, Fernando Antonio Campostela drin, che invece avrebbe scelto gli uomini da mettere a guida degli Ulss 4 Alto vicentino, Daniela Carraro ospedali veneti secondo il principio della competenza. “In fase di Ulss 5 Ovest vicentino, Giuseppe Cenci nomine - ha spiegato – Zaia ha fatto sua fino in fondo quell’auUlss 6 Vicenza, Ermanno Angonese tonomia decisionale che gli è conferita dalla legislazione veneta. Ulss 7 Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos Le nomine, infatti, avvengono per decreto presidenziale. E prima Ulss 8 Asolo, Bortolo Simoni di tutto Zaia ha ascoltato tutti ma poi ha deciso autonomamente Ulss 9 Treviso, Giorgio Roberti privilegiando la competenza piuttosto che il colore della casacca Ulss 10 Veneto Orientale, Carlo Bramezza politica”. Se così è stato, l’equilibrio che ne è conseguito tra Pdl e Ulss 12 Venezia, Giuseppe Dal Ben Lega deve essere stato plaudito all’interno della maggioranza come Ulss 13 Mirano, Gino Gumirato un’inattesa casualità. Undici, infatti, i manager ascrivibili all’orbita Ulss 14 Chioggia, Giuseppe Dal Ben del carroccio, dieci quelli del Pdl, uno del Pd ma gradito anche Ulss 15 Alta Padovana, Francesco Benazzi alla Lega. Anche l’equilibrio all’interno dello stesso partito di Zaia Ulss 16 Padova, Urbano Brazzale sembra essere stato rispettato con un numero di uomini “vicini” al Ulss 17 Este, Giovanni Pavesi “Presidente” di coloro che sono “vicini” al sindaco, Flavio Tosi. Ma Ulss 18 Rovigo, Arturo Orsini anche in questo caso deve essersi trattato di semplice casualità. Ulss 19 Adria, Pietro Girardi Così nelle Ulss scaligere, quella del Capoluogo e di Bussolengo, Ulss 20 Verona, Giuseppina Maria Bonavina sono stati sistemati gli uomini del sindaco: Maria Giuseppina BoUlss 21 Legnago, Massimo Piccoli navina nell’Ulss 20, e Alessandro Dall’Ora nella 22 e nell’Ulss 6 Ulss 22Bussolengo, Alessandro Dall’Ora dell’Ovest Vicentino, invece, ha preso posto l’ex uomo di Galan ma Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario ora “tosiano” inossidabile Ermanno Angonese. Lo stesso vale per Fernando Antonio Compostella nell’Ulss 3 di Bassano del Grappa andata a Bartolo Simoni; l’Ulss 10 del Veneto Orientale andata e Giuseppe Cenci nell’Ulss 5 dell’Ovest Vicentino. I suoi uomini, a Carlo Bremezza; l’Ulss 13 di Mirano con Gino Gumirato; l’Ulss invece, il Governatore li ha piazzati all’Ulss 1 di Belluno, Pietro 15 dell’Alta Padovana andata a Francesco Benazzi; l’Ulss 16 di Paolo Faronato; Ulss 7 di Pieve di Soligo, Padova con Urbano Brazzale; l’Ulss 17 di Este Gian Antonio Dei Tos; all’Ulss 9 di Treviso, Dieci andata a Giovanni Pavesi e l’Ulss 19 di Adria Giorgio Roberti e Giuseppe Dal Ben nelle Ulss dei nuovi con Pietro Girardi. Al Pd l’Ulss 18 di Rovigo con direttore generale Arturo Orsini in arrivo da veneziane 12 e 14 in quest’ultima in veste di direttori Mirano. “Il nuovo Piano Socio Sanitario – ha commissario. Sempre di area leghista anche il sono di prima spiegato Luigino Schiavon, in rappresentanza direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova, nomina dei Collegi degli Infermieri del Veneto – sarà Claudio Dario, la cui candidatura era stata sostenuta dal Carroccio trevigiano, Mentre al Pdl sono andate l’Ulss il banco di prova dei nuovi direttori generali, una nuova fase riorga21 di Legnago dove Massimo De Piccoli ha preso il posto di Daniela nizzativa che auspichiamo venga colta dai nuovi dirigenti e rivolta Carraro che invece è stata spostata all’Ulss 4 dell’Alto Vicentino; al potenziamento dei servizi territoriali soprattutto in tutela delle l’Ulss 2 di Feltre andata ad Adriano Rasi Caldogno; l’Ulss 8 di Asolo fasce meno facoltose della popolazione”.

ietro Paolo Faronato e Adriano Rasi Caldogno sono nomi di valore che sono certo faranno del bene alla sanità bellunese. Il governatore Zaia ha fatto due ottime scelte”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond commentando le nomine ai vertici della sanità bellunese comunicate dal governatore del Veneto Luca Zaia. “Il loro sarà un Dario Bond compito delicato - afferma Bond - dovranno dare corpo e sostanza al nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoriali in corso di elaborazione. La sanità di montagna è stata blindata con importanti strumenti normativi, toccherà a loro ritagliare le soluzioni pratiche più incisive sulle singole realtà”. “Al direttore generale dell’Usl 1 - spiega il capogruppo del Pdl - toccherà in particolare preservare il policentrismo della rete sanitaria, un tesoro prezioso ricordato anche dal nuovo piano socio-sanitario, mentre il nuovo direttore dell’Usl 2 dovrà occuparsi di dare una dimensione “extraregionale” all’ospedale feltrino, altra formula prevista dal nuovo piano, senza dimenticare i lavori sulla piastra chirurgica e il rilancio effettivo dell’ospedale riabilitativo di Lamon”. Piergiorgio Cortellazzo, Pdl

“la Sanità del Veneto è in mani Sicure”

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l governatore Zaia ha fatto un ottimo lavoro, scegliendo persone preparate e qualificate. La sanità del Veneto è in mani sicure”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale. “Toccherà a loro traghettare la sanità veneta nel mare tempestato dalla crisi e dare attuazione alle linee Piergiorgio guida del nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoCortelazzo riali in corso di elaborazione. Sarà un compito delicato ma collaborando tutti insieme, ognuno nelle proprie competenze, possiamo raggiungere l’obiettivo di mantenere il sistema sanitario veneto sui livelli di eccellenza che lo hanno fatto conoscere in tutta Europa”. Matteo Toscani, lega Nord

“le aziende belluneSi rafforzino la collaborazione”

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ue manager di grande esperienza alla guida delle aziende sanitarie della nostra provincia”. Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, commenta, così, la nomina di Pierpaolo Faronato e di Adriano Rasi Caldogno a direttore generale rispettivamente della Ulss 1 di Belluno e della Ulss 2 di Feltre. “Prima di tutto - afferma Toscani - voglio ringraziare AntoMatteo nio Compostella e Bortolo Simoni per l’ottimo lavoro svolto: fa piacere Toscani che entrambi possano continuare a prestare servizio a capo di altre due aziende sanitarie importanti come Bassano ed Asolo. Con Compostella, in particolare, c’è stato un rapporto di fattiva collaborazione che ha portato ad avviare importanti progetti come, ad esempio, la collaborazione con l’Università di Verona. Progetti che, ne sono certo, saranno portati avanti anche dalla nuova direzione dell’Ulss di Belluno. Venendo da un’esperienza importante come quella di direttore sanitario a Treviso, Pierpaolo Faronato potrà sicuramente gestire nel migliore dei modi anche una Ulss complessa come quella di Belluno. Ho già avuto modo di sentire telefonicamente sia Compostella che Faronato, per ringraziare il primo e per salutare il secondo”. “Il mio auspicio - conclude il vicepresidente dell’assemblea veneta - è che le due aziende sanitarie rafforzino ulteriormente la collaborazione, nell’ottica di un sistema sanitario provinciale di eccellenza che metta al centro la salute dei cittadini, evitando i campanilismi e i personalismi”.


30 14 Cultura veneta Mostre Nel Palazzo della Gran Guardia da 2 febbraio 2013

“Raffaello verso Picasso”, dopo Vicenza la mostra approda a Verona Le opere saranno le medesime già esposte alla Basilica Palladiana con l’aggiunta di Memling, Van Eych e Antonello Da Messina

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iaprirà il 2 febbraio 2013, nel Palazzo della Gran tesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell’arte fiamminGuardia, nel cuore di Verona davanti all’Arena, la grandiosa mostra sul ritratto e la figura che Marco ga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Crocefissione datata 1460. Le opere fiamminghe sono Palladiana di Vicenza dove, dopo appena due mesi di di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest’ultimo sarà apertura, è già stata ammirata da oltre 125 mila per- esposto il bellissimo Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429, straordinario ritratto che, non a caso, sone. Goldin ha scelto come immagine Le opere che saranno presenufficiale della mostra veronese. Di tate nell’edizione veronese (che Tra le novità Memling sarà presente un dittico chiuderà i battenti il primo aprile) quattro tavole con un Ritratto di uomo che legge saranno sostanzialmente le mede- di autori e un Ritratto di donna in preghiera, sime già esposte a Vicenza (solo fiamminghi entrambe opere del 1490. sei non saranno presentate nella del ‘400 Sviluppata in quattro ampie città scaligera), con l’aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti prove- sezioni tematiche e quindi senza seguire semplicemennienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul te la pura cronologia, anche questa nuova edizione National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della veronese racconterà, con un profluvio di autentici capoTransilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale lavori, volti e figure che hanno affascinato gli artisti dal Quattrocento a oggi. Europea della Cultura. Dai ritratti e dalle figure per esempio di Botticelli, Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, giungono a Verona 4 opere quattrocen- Beato Angelico, Mantegna, Bellini, Bramantino, Lippi,

Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo giungendo agli impressionisti da Manet a Monet, da Cézanne e Gauguin a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fino a Giacometti e Bacon. Solo per dire di alcuni tra i moltissimi che comporranno a Verona, dopo averlo fatto a Vicenza, questo superlativo museo dei musei. Ma non generico e invece dedicato all’immagine universale dell’uomo tra sacro e profano. Tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresentazione della propria immagine negli autoritratti soprattutto tra Ottocento e Novecento. A comporre una mostra che, nella sua riedizione a Verona, potrà essere visitata da chi non l’avesse fatto a Vicenza ma anche da chi volesse rivederla con l’ingresso di altri capolavori. La mostra alla Gran Guardia è promossa dal Comune di Verona, dalla Fondazione Cariverona e da Linea d’ombra. Come sempre Linea d’ombra si affianca

la mostra aprirà i battenti il prossimo 2 febbraio a Palazzo del Monte, a Padova

pietro bembo, Storia di un uomo del rinaScimento

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’ una mostra “made in Vicenza” quella su “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” che aprirà i battenti il 2 febbraio prossimo a Palazzo del Monte, a Padova. Un’esposizione ambiziosa che ha visto lavorare fianco a fianco il Direttore del Cisa, Guido Beltramini, ideatore del progetto, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo come promotore della mostra e Mauro Zocchetta con Aldo Cibic nella veste di allestitori. Una mostra ritenuta impossibile per l’ambiziosità dei prestiti che il curatore si proponeva di ottenere, ma che invece è realtà, costruita com’è attormo alla storia di un uomo, alla sua fedeltà ad un sogno e a una passione. L’uomo si chiama Pietro Bembo, e il sogno è vivere d’arte e poesia, contro consuetudini familiari e sociali. La passione è la bellezza: assoluta, senza tempo, cercata nel passato e proiettata nel futuro. L’esposizione riunisce insieme le opere straordinarie degli artisti di cui Bembo fu amico, mentore, talvolta complice come Giovanni Bellini, Giorgione, Raffaello, Tiziano, Michelangelo, Jacopo Sansovino, Valerio Belli. Accanto ad esse i capolavori dell’archeologia di cui Bembo si circondò nella sua casa di Padova: la testa di Antinoo, l’arcana Mensa Isiaca proveniente dall’Egitto dei faraoni, l’antichissimo manoscritto di Pindaro, la gemma di Dioscoride appartenuta a Lorenzo il Magnifico. E insieme gli esemplari più belli al mondo dei capolavori

Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429 scelto come immagine dell’esposizione non solo quale società organizzatrice ma anche come partner importante nella produzione della mostra. Main sponsor di questo grande progetto è UniCredit, che ha individuat nella doppia proposta a Vicenza e Verona territori in cui è presente in modo profondo e diffuso - la qualità necessaria per una nuova, forte partnership.

Arte

Elio Armano, ambasciatore d’arte tra Veneto e Marrakech

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Un ritratto di Pietro Brembo tipografici che Bembo inventò con l’editore Aldo Manuzio. Per la prima volta dopo cinquecento anni queste opere eccezionali ritornano a Padova dai grandi musei d’Europa e Stati Uniti. Una parata di capolavori per raccontare una storia, quella non di un semplice collezionista, ma di uno dei registi di quello che oggi chiamiamo Rinascimento.

Il viaggio ha inizio nella Venezia di fine Quattrocento, attraversa la Ferrara dove Bembo amò Lucrezia Borgia, giunge a Urbino e nella Roma dei Papi, per poi tornare a Padova, la città dove scelse di vivere e conservare i propri tesori, nella casa di via Altinate che fu il primo museo del Rinascimento.

aturata all’Accademia de Belle Arti di Venezia negli anni ‘60 e passata attraverso fasi diversissime, l’esperienza artistica di Elio Armano è approdata all’inizio del duemila a Marrakech. Qui, portatovi dallo stilista Massimo Giacon, ha trovato forme, colori e materiali che sembravano come aspettarlo, vista la repentina congenialità di tanto lavoro precedente con l’ambiente scoperto nell’antica medina e nel territorio circostante, dalle antiche fortezze di terra fino alla cultura berbera abbarbicata alle montagne dell’Atlante. Così, viaggio dopo viaggio, intervallando il lavoro nello studio padovano, dove sono nati il “Giardino dei Giusti” di quella città, il Segno per i cinquecento anni dalla nascita di Andrea Palladio e tante altre sculture in cemento, in acciaio, in legno e terracotta, lo scultore ha sviluppato un lavoro parallelo fino alla mostra dell’anno scorso nei locali immacolati del riad di rue Daar El Pacha a due passi dal palazzo del re. Da quell’evento, al quale hanno partecipato tanti italiani, nonostante seguisse di pochi giorni l’orrendo attentato terroristico che insanguinò la celebre piazza Jemaa el–Fna, è nata l’idea di un libro, o meglio di un libro-scultura colmo di sorprese come la medina, tutto bianco come il riad che, insieme ad un documentario sull’attività più complessiva dell’artista, è stato presen-

tato sabato 8 dicembre nei medesimi locali dello scorso anno in una Marrakech colma dei tanti eventi che la vedono centro dell’ormai celebrata settimana del cinema giunta alla sua dodicesima edizione. La presentazione del duplice evento che, non a caso ha avuto il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Italiano di Cultura in Marocco è venuta a costituire l’esordio concreto e significativo di un rapporto tutto nuovo tra il Veneto e la Regione di Marrakech, così come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra le due regioni lo scorso febbraio a Venezia, allo scopo di intensificare i reciproci rapporti turistici, culturali e soprattutto economici in un’area attualmente in forte sviluppo.


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32 16 Cultura veneta Mostre archeologiche Dal 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova

Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi Con duemila reperti e attraverso video e postazioni multimediali verrà ricostruita la vita dei nostri antenati di Mauro Gambin

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l Veneto di tremila anni fa era molto diverso da quello che conosciamo oggi. Anche se le Dolomiti erano già le Dolomiti, il Lago di Garda era già stato scavato dai ghiacciai e i colli Berici, Euganei e Lessini avevano già smesso la loro veste di atolli e barriere coralline, il mare era più grande e l’Adige e il Po un po’ più corti. Venezia non c’era ancora in compenso c’era Adria: un complesso di capanne e palafitte attorno ad un porto ononimo del mare. Anche Padova non era ancora la città che è, all’epoca forse molto più interessante era Este e i suoi dintorni, compresi i colli che diedero il nome ai primi abitanti di queste zone: gli euganei. Non si sa che fine fecero, secondo Tito Livio vennero scacciati in malo modo dai paflagoni perché questi avevano persero la loro patria nella guerra di Troia contro gli achei. Omero, infatti, ci informa che questi paflagoni avevano abbandonato la Paflagonia, in Asia Minore, e avevano preso casa nella parte più interna del mare Adriatico e insieme alla terra avevano preso anche

Il mare era un po’ più grande, l’Adige e il Po’ un pò più corti nuovo nome: “evetoy” che tradotto in latino divenne “heneti” e poi veneti. Degni di lode, significa in greco e non si sa nemmeno il perché, visto che schermiti come perdenti e si sono rifatti su un popolo tra i più mansueti del mondo antico. Questa è la leggenda, la storia vera dei veneti, invece, avrà la forma di una mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Gruppo Icat, Agenzia di marketing e comunicazione, che aprirà i battenti il prossimo 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova. I dati archeologici, infatti, parlano di una realtà culturale con remote radici nelle società preistoriche locali, che, dopo un periodo di crisi nel XII secolo a.C. conseguente a sconvolgimenti che investono l’intero mondo mediterraneo, rifioriscono intorno al 1000 a.C. Si configurò così una nuova civiltà con radici estese su un territorio corri-

spondente alle attuali regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte del Trentino che avrà vita florida fino al II secolo a.C., quando con l’arrivo dei Romani tutto finì con il sovrapponimento delle due culture. La mostra padovana si colloca in questi quasi mille anni, indagando come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divinità, come si rapportava ai popoli confinanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto. Come sempre, quando si parla di storia, il raccontoaverrà attraverso l’esposizione di quasi duemila reperti archeologici emersi durante le campagne di scavo ma anche attraverso una serie di video e postazioni multimediali per una navigazione virtuale finalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tecnologie avanzate di interfaccia. Di grande impatto saranno anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzione e soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Sarà possibile vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmosfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fluire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una sepoltura equina da un lato, e dall’altro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto.


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Figli & lavoro

Lo studio del fenomeno artigiano che da secoli è parte integrante della nostra cultura, consente di distinguere livelli e gradi diversi che vanno dall’umile produzione di semplici utensili necessari alla vita quotidiana a prodotti raffinatissimi, veri e propri oggetti d’arte. Anzi, per tutto il medioevo e fino al rinascimento inoltrato, non si può distinguere con assoluta certezza l’arte dall’artigianato, poiché non solo le cosiddette arti minori erano annoverate tra le “artes mechanicae”, ma anche la pittura e la scultura: la figura dell’artista e quella dell’artigiano venivano quindi a coincidere nel totale rispetto per il “mestiere” inteso come consumata sapienza delle tecniche e utilizzo dei materiali, acquisita con anni di paziente esercizio e con sempre nuova inventività nell’impiegarli, con instancabile ed ingegnosa sperimentazione, alla volontà creatrice della mente. Il moderno concetto di “mestiere”, che vale per tutte le attività manuali di produzione dopo l’arte, ed è qualificato come “ogni professione che esiga l’impiego delle braccia e che si limiti ad un certo numero di operazioni meccaniche, il cui scopo è la produzione di un oggetto che l’operaio produce di continuo, si tramuta, nella fattispecie artigiana, in un concetto più

ampio e caratterizzante di “professionalità artigiana” che assuma all’abilità manuale di esecuzione una capacità di ideazione e di innovazione e che fa sì che “nell’impresa artigiana si trovi l’utilità unita alle più grandi prove di sagacia. Sono scorrette ed imprecise le considerazioni, diffuse in un passato non troppo remoto, con cui si riteneva che l’attività artigiana fosse circoscritta a settori economicamente superati e quindi sopravvissuti negli interstizi della moderna società tecnologica. Sottoprodotto di decantazione dunque di un modello di sviluppo destinato a scomparire con l’avvento dell’industria, delle macchine ”più produttive dell’uomo stesso” e specialmente, delle sue ferree regole di produzione standardizzata. In effetti, seguendo una vera a propria rivoluzione culturale e produttiva, l’artigianato ha ripreso forza laddove la grande industria ha mostrato i segni di un cedimento “che fosse sbagliato dare per finito l’artigianato, almeno per ciò che riguarda le sue potenzialità, lo dimostra il rapporto complesso che si è instaurato fra modelli culturali, modi di vivere e forme di produzione. La personalizzazione dei consumi deriva dalla frammentazione della società in gruppi al loro interno omogenei

per stile di vita e fra di loro concorrenti nell’occupare le diverse posizioni sociali e composti da individui i quali, dallo stile di vita del gruppo di appartenenza, traggono motivo di differenziazione all’esterno del gruppo e di identificazione al suo interno. Questo fenomeno appartiene alle società, come la nostra attuale, che hanno ormai acquisito soprattutto a livello familiare, un diffuso benessere economico. Colmando i vuoti produttivi lasciati dal rigido percorso della logica industriale, l’artigianato nell’economia svolge la funzione di punto di transito tra passate e future forme di organizzazione produttiva. L’artigianato rappresenta non solo un particolare modo imprenditoriale di produrre, ma soprattutto rappresenta la fase dinamica principale di interazione con un sistema produttivo sempre più industriale, squilibrato e massificato. Inventiva, abilità imprenditoriali personali, capacità di proporsi, di catturare nuovi clienti e nuovi mercati, forte propensione al rischio imprenditoriale e finanziario, spiccato accentramento decisionale della proprietà, fanno dell’artigiano o del piccolo imprenditore, proprio la sua grande capacità di adattamento produttivo, un “essere” variegato e talvolta controverso. Ma indispensabile alla società. Egli

A cura di Lorenzo Sartiè

accompagna i mutamenti sociali, li percepisce e li traduce con immediatezza in modelli organizzativi e produttivi nuovi. In questi termini, l’imprenditore, soggetto attivo di questi processi, ha offerto un’infinità di opportunità e di affermazione sociale a tantissime persone individui, i quali motivati da fattori personali quali il desiderio di autonomia, e spesso più semplicemente la necessità di un’occupazione confacente alle proprie capacità; e da fattori esterni quali le opportunità di investimento, pur in assenza di buona capitalizzazione e di adeguato credito esterno, “inventando” un ruolo di imprenditore più accessibile.

Ecco cosa sono ed a cosa servono gli artigiani, a creare con opportunità, lavoro e benessere. Spesso con sacrifici inimmaginabili. Ed è per questo che vanno sostenuti ed aiutati, non solo a parole. E se non vogliamo perdere tutto questo immenso patrimonio si sapere, di lavoro e di creatività, indipendentemente dal settore di impiego, forse è meglio dire a qualche nostro figlio un po’ pigro, un tantinello viziato e forse zuccone, che è ora di andare ad imparare un mestiere… perché il pane non gli arriva da un post di facebook…

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AIUTO - APPELLO - ARRESTATA CINEMA - EPOCA - FUTURO GIULIANA - MALIZIA - NAPOLI PARTE - RUOLI - VISO Chiave (5) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. ANIDRO - AU - ED - EREBO - EU FE - ID - IO - LEA - LIA - LO - NAA NEI - NEL - NIT - NONIO - OD ODDO - ONU - OP - PORO PUERPERIO - SUO - TORDO TROFO

The School (la scuola) Impariamo l’inglese

• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.” • Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!”

• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • Il giorno dopo l’acquisto di un acquario la moglie chiede al marito carabiniere: “Caro, hai cambiato l’acqua ai pesci?” “No! Non hanno ancora bevuto quella di ieri.” • “Perché i carabinieri corrono sempre con una mano davanti al berretto?” “Per non spegnere la fiamma.”

CHIAVE (9) - Una materia.............................................................................................

Aforismi divertenti

Soluzioni:

• Fino all’anno scorso avevo un solo difetto: ero presuntuoso. • La filosofia è cercare un gatto nero in una stanza buia.

Giochi e tanto divertimento:

ART (educazione artistica) BOOK (libro) CALENDAR (calendario) CASE (astuccio) CHAIR (sedia) CHALK (gesso) DESK (banco) EXERCISE (esercizi) GLUE (colla) HISTORY (storia) MAP (piantina) MARKER (righello) MUSIC (musica) PAPER (foglio) PEN (penna) PICTURE (immagini) RULER (righello) SCHOOL (scuola) SCISSOR (forbici) TEACHER (insegnante) WRITE (scrivere)

1) Big Ben; 2) covent garden; 3) London eye; 4) Piccadilly circus.

I Carabinieri

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A tavola 37 Cucina

Vino

Denis Meneghini

O

L’Aleatico dell’Elba

TORTA DI ROSE AGLI SPINACI, BIETE E RICOTTA

ramai le feste sono passate, c’è chi ha festeggiato di più e chi di meno, magari con un bel calice di

“cremant”. L’epifania ci ha traghettato nel periodo del carnevale, quindi ogni regione coi propri dolci, noi veneti coi crostoli, o galani. Mi ricordo che a casa dei miei genitori si facevano anche i cappelletti con la mostarda che noi bambini non gradivamo molto. A noi piacevano e ci piacciono ancora i cappelletti con la nutella. In questo articolo quindi vi parlerò di un vino che ben si accompagna a dolci col cioccolato. Vi parlerò dell’Aleatico dell’Elba, un vino che ha più di 2000 anni di storia, importato dai greci e coltivato dai romani. Pensate che anche Napoleone Bonaparte, estremamente affascinato da questo nettare, durante il suo esilio ne incrementò lo sviluppo. La produzione dell’Aleatico non è semplice, infatti le uve vengono lasciate sovramaturare sulle viti per alcune settimane.

Vengono poste poi su gratic-

Una versione salata della torta di rose che, complice anche il ripieno, si rivela molto più All’interno una farcia molto classica quale il mix di spinaci, biete e ricotta, arricchita poi con la frutta secca di stagione. Questo ricco e quasi dolce ripieno ha esaltato la pasta brioches, leggermente speziata con la noce moscata. L’effetto finale di colori e consistenze assicura un ottimo successo. soffice e morbida.

Ingredienti per 5 persone:

Per la base: 160g farina 00; 140g farina manitoba; latte; 1 uovo; 1 cucch. fiocchi di patate; 1 cucch. strutto; 1 cucch. miele d’acacia; noce moscata; 25g lievito di birra; sale Per la farcia: 360g spinaci surgelati; 100g biete surgelate; 210g ricotta vaccina; pinoli; uvetta sultanina; aglio in polvere; sale

Procedimento

ci al sole e girate frequentemente.

Sciogliere il lievito in un po’ di latte e acqua tiepida. Setacciare le farine con i fiocchi di patate, unire lo strutto ammorbidito ed il miele. Incorporare il lievito sciolto ed impastare bene. Insaporire con noce moscata e sale ed aggiungere l’uovo. Ottenere un panetto da far lievitare per qualche ora in un luogo umido. Scongelare biete e spinaci e mescolarli con la frutta secca ed il formaggio; insaporire con aglio e sale. Stendere la pasta formando un lungo rettangolo, farcirla su tutta la superficie con il composto di verdure, quindi arrotolare a forma di strudel. Tagliare lo strudel a fette e disporle, in orizzontale, una affianco all’altra in una teglia rotonda con carta da forno (noi avevamo una teglia in ceramica, quindi non ci è servita la carta). Spolverare la superficie con un po’ di sale e lasciar lievitare per circa 2 - 3 ore. Cuocere in forno con funzione ventilata e 180° per circa 40 minuti.

Poi si effettua la fermentazione alcolica e, successivamente, si mette il vino in barrique per 12-14 mesi prima dell’imbottigliamento. L’Aleatico dell’Elba si presenta con un bellissimo colore rosso rubino intenso, con qualche riflesso granato, e sa di frutta secca e di confettura di frutta rossa. In bocca ci regala un velluto e una morbidezza davvero avvolgente. Insomma davvero il vino dell’Elba è una chicca enologica molto importante nel panorama vinicolo italiano e mondiale, assolutamente da consigliare.

Manuela e Silvia Bizzo

denismeneghini@alice.it

spizzichi e bocconi B

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I consigli di Paolo lo sweet girl

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Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 volta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

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VERONICA PIVETTI Testimonial della nostra campagna di sensibilizzazione

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38 Oroscopo Ariete

dal 21/03 al 20/04

Fascino La libertà h a un suo prezzo e così le azioni impulsive. Qualunque cosa vi spinga oltre il cuore ricordatene il prezzo · S alute Usate maggiore cautela nei confronti dell’apparato scheletrico: cercate di mantenere sciolta la colonna vertebrale

Fascino Un

20/05

Toro dal 21/04 al

rapporto importante sta giungendo ad un livello più profondo. L’alchimia fisica non manca ma c’è di più· S alute Rimandate exploit e prodezze atletico/sportive al mese prossimo: rischiate strappi muscolari o problemi alla schiena

Gemelli dal 21/05 al 21/06

Fascino Avrete

successo se vi lascerete guidare da ciò che vi piace di più. Non impuntatevi in ciò che non vi è congeniale · S alute Mese perfetto per chi desideri aumentare frequenza o intensità degli allenamenti:sport favoriti corsa, equitazione e pattinaggio

Cancro

dal 22/06 al 22/07

Fascino Non abbiate paura di commettere i soliti errori, aprite le ali e lasciatevi andare. L’esperienza insegna e avete imparato· Salute Il corpo reagirà molto bene agli stimoli e le difese immunitarie faranno egregiamente il loro lavoro

Leone dal 23/07 al 23/08

Valutate il lato divertente delle opportunità che vi si affacciano all’orizzonte. Non vi mancano energie e spirito · S alute Se vi asterrete da estremismi e vi metterete in ascolto dei bisogni del corpo, trascorrerete un mese più che godibile Fascino

Vergine dal 24/08 al 22/09

Fascino Siate risoluti, seguite l’istinto e cominciate da ciò che conoscete meglio. Avrete uno spirito visionario che pagherà · S alute Sarete assidui e costanti anche nel seguire eventuali terapie, che daranno risultati sicuri. Vitalità e resistenza assicurate

Oroscopo Mettete al lavoro la creatività ed

Bilancia dal 2 3/09 al 22/10

Fascino Attenzione ai diverbi troppo accesi, certi fuochi sono difficili da spegnere. La tempesta si spegnerà naturalmente · S alute La tentazione di cimentarvi in una serie interminabile di esercizi aerobici, isotonici e supersonici sarà irresistibile

iniziate a guardare al futuro con speranze concrete

Scorpione dal 23/10 al 22/11

Fascino Vi siete fatti carico di responsabilità extra che vi appesantiscono inutilmente. Scrollatevi di dosso la ruggine· S alute Le difese immunitarie basse vi costringono ad adottare una dieta leggera e fare molta attenzione ai colpi d’aria

Sagittario dal 23/11 al 21/12

Fascino Prendetevela

comoda, in futuro quando tornerà il vostro entusiasmo dovrete essere liberi per riuscire e colpire al cuore· S alute A dispetto del freddo inverno, riuscirete a trovare mille e più modi per far circolare la vostra grande energia cinetica

Capricorno dal 22/12 al 20/01

F

a

s

c

i

n

o

L’opportunità che aspettavate è alle porte: afferratela al volo e senza esitazioni. La sicurezza paga in amore · S alute Super favoriti gli sport che implichino grande resistenza, come la maratona o lo sci di fondo. Forza, dunque!

Acquario dal 21/01 al 19/02

Fascino Sbarazzatevi

di tutto ciò che è rimasto in arretrato. Sarete così leggeri che l’obiettivo dinnanzi a voi è praticamente raggiunto · S alute La grande energia a disposizione sarà convogliata in qualche full-immersion olistica, che soddisfi mente e spirito

Pesci dal 20/02 al 20/03

Fascino Quando

le cose che vorremmo rimangono fuori portata è perchè non possiamo permettercele. L’emotività vi tradisce · Salute Concedetevi riposo a sufficienza, per neutralizzare eventuali cali energetici o somatizzazioni. Fate danza o di ginnastica artistica


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