La Piazza di Padova ovest - 2012mrz n42

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di Padova Ovest

LA PIAZZA

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 42

È DISTRIBUITA DA

Consorzio vigili Muro contro muro tra i primi cittadini pag.

Raccordo Si cerca un’alternativa al tratto Nord

6

pag.

Viabilità Salvò protesta per la chiusura di via Aquileia

8

pag.

12

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

PUNTA SPERON PARTONO I RECLAMI

Le prime domeniche di sole hanno portato la primavera a Limena, ma anche i disagi legati agli schiamazzi sull’argine a Punta Speron. E i residenti, ormai all’esasperazione, hanno manifestato il loro malessere alla riunione della commissione sulla sicurezza pag. 9

LIMENA. POLVERI SOTTILI OLTRE I LIMITI

Con l’arrivo della bella stagione e dell’alta pressione il problema dell’inquinamento atmosferico dovrebbe sentirsi di meno; invece, forse a causa del prolungato periodo senza piogge, le centraline di Legambiente hanno rilevato livelli di polveri sottili oltre i limiti previsti pag. 10

di Mauro Gambin*

I

La Lega se ne va ma gli assessori restano

Jody Barichello e Michele Corso disobbediscono e rimangono al loro posto La Lega è uscita dalla maggioranza che amministra il Comune di Limena. A comunicarlo è stato il segretario del Carroccio limenese, Mario Cecchini, annunciando il ritiro del sostegno e del simbolo dalla lista del sindaco Giuseppe Costa, formata da Pdl, Udc e, appunto, Lega, a pochi giorni dal consiglio comunale in cui si doveva votare il bilancio. Alla base della decisione c’è il mancato rispetto degli accordi e del programma elettorale, a quanto ha affermato il Carroccio, e l’impossibilità a ricucire lo strappo che si è

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dichiarato di essere allineato alla decisione della segreteria locale, i due assessori leghisti, Jody Barichello e Michele Corso, sono rimasti dentro la maggioranza. “Sono molto tranquillo – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Costa – io sto con la Lega che lavora, che collabora, che non pugnala alle spalle. In ogni caso, se anche i due assessori leghisti passassero un giorno all’opposizione, con 7 consiglieri a 10 non avrei problemi di maggioranza”. pagg. 4-5

L’Intervento

VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno

venuto a creare tra la Lega e il resto della maggioranza. Lo strappo è iniziato quando il sindaco Giuseppe Costa ha ritirato la delega di vicesindaco e di assessore ai lavori pubblici a Edoardo Ruzza, relegandolo al ruolo di assessore all’agricoltura e identità veneta. Assessorati ritiratigli qualche mese fa per assenteismo. Al consiglio comunale sull’approvazione del bilancio, primo banco di prova della possibile spaccatura, la frattura si è verificata all’interno del Carroccio limenese: mentre l’ex assessore Edoardo Ruzza ha

di Amos Luzzatto*

N

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

continua a pag.

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direttore@lapiazzaweb.it � CARTOLERIA � ARTICOLI DA REGALO � LOTTO, 10 e LOTTO, SUPERENALOTTO � GRATTA E VINCI, WINFORLIFE E SNAI � PAGAMENTO DI TUTTI I TIPI DIBOLLETTINI � SERVIZIO FAX � BIGLIETTI APS � WESTERN UNION � BIBITE E ALIMENTI

Crisi e caccia agli untori ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori.

l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andranno alle votazioni per il rinnovo dei sindaci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Veneto saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gradi, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attirano i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. continua a pag. 3

TABACCHERIA di Golin Massimo

LIMENA (PD) Piazza Diaz, 24 Tel. e Fax 049 767839

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EDITORIALE

segue da pag.

1

Sindaci eroi o parafulmini? Vigodazere, la consulta

SARA MOZZO VOCE DEI GIOVANI

Sarà l’organismo consultivo di riferimento per l’Amministrazione comunale per quanto riguarda tutte le diverse attività di politica giovanile. È la Consulta per i giovani, organismo che ora, dopo essere stato regolarmente istituito, si è dotato del suo primo presidente. Sarà infatti Sara Mozzo, 24 anni, residente a Tavo, studentessa laureanda in scienze della comunicazione, a dare d’ora in avanti voce istituzionale ai giovani del territorio. L’elezione è avvenuta l’altra sera all’unanimità nel corso dell’assemblea dei ragazzi d’età compresa dai 16 ai 30 anni, e ha coronato un lavoro partito anni fa, quando la precedente Amministrazione, partendo dal censimento e dal coinvolgimento dei gruppi informali, ha favorito la nascita di una “platea” di ragazzi interessati alla realizzazione e condivisione di progetti con l’Amministrazione comunale. “Ora i ragazzi hanno acquisito piena consapevolezza del loro ruolo di proposta e collaborazione, assumendo piena veste istituzionale”, spiega Daniele Giuffrida, consigliere delegato con delega alla Politiche Giovani, che ha accompagnato il lavoro del gruppo in questa fase. Cadoneghe, l’iniziativa

GIOVANI E ANZIANI NESSUNO ESCLUSO

Arricchimento e collaborazione fra le generazioni: è questa l’idea di fondo che ha spinto il Comune di Cadoneghe a partecipare al bando della Regione Veneto “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato”. Il target di riferimento riguarda giovani fra i 15 e i 30 anni, da indirizzare verso attività di supporto verso anziani in difficoltà. Il progetto inviato dal Comune di Cadoneghe è intitolato “Nessuno escluso! Un ponte tra giovani e anziani” e composto da vari sottoprogetti: accompagnamento anziani, laboratori di pet therapy, percorsi di lettura e molto altro.

I veri stipendifici sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato. E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fiumi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli amministratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fienili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più definire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffici della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefiniva simil-teutonico e per questo irreprensibile. La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fino a alla fine di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è difficile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato. di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Padova Ovest RUBANO

PROVINCIA

Dieci lavoratori socialmente utili in municipio pag.

LIMENA

6

Matrimonio civile, chi si sposa in comune paga

VILLAFRANCA

Provincia

pag.

SICCITÀ

Occupazione e sviluppo le priorità dei padovani pag. 16

SPAZI APERTI

Monselice ora affronta il Revamping

10

Superati i 10 mila abitanti. Ora è una città pag. 12

17

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile pagg. 24-25

SOCIALE

A Padova i grandi maestri del ‘900 italiano pag. 23

pag.

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Spiagge e laghi promossi a pieni voti pag.

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TURISMO

SOGGIORNI ESTIVI C’È LA CONVENZIONE Il Comune di Vigodarzere accoglie l’offerta dell’associazione Anteas, che ha espresso la volontà di organizzare i soggiorni climatici per anziani per l’anno 2012. Onlus di Vigodarzere già diventata affidataria di servizi di utilità sociale come il servizio di trasporto rivolto a persone in condizione di mobilità debole, Anteas assumerà direttamente tutti i costi organizzativi e gli oneri logistici dell’iniziativa (prenotazioni alberghiere, oneri assicurativi e delle garanzie di partecipazione dei partecipanti, spese di trasporto e della connessa attività di assistenza ed animazione in loco). A fronte di ciò, l’associazione naturalmente introiterà le quote partecipative dei partecipanti. La proposta di gestione dell’Associazione Anteas prevede: l’organizzazione di un soggiorno marino in località Torre Pedrera dal 15/6 al 29/6/2012; l’organizzazione di un soggiorno montano a San Lorenzo in Banale dal 19/8 al 2/9/2012; l’organizzazione di un soggiorno termale a Riolo dal 16/7 al 30/7 2012. Le adesioni saranno raccolte presso il municipio per tutto il mese di aprile e fino all’11 maggio. Info in municipio.

Cadoneghe, 20 aprile

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati pag.

CULTURA

Regione

Vigodarzere e Anteas

POETI IN ERBA C’E’ IL CONCORSO

il Comune di Cadoneghe promuove un nuovo concorso di poesia rivolto a giovani e giovanissimi. Possono partecipare al concorso tutti gli alunni che frequentano le scuole elementari e medie del Comune di Cadoneghe. Il tema è libero e si può partecipare con una sola opera. Le fasce d’età sono due: alunni del secondo ciclo elementari (3 e, 4 e,5 e); alunni della Scuola Media (1°, 2° e 3°). Ogni componimento deve essere scritto chiaramente ed essere presentato in quattro copie; le poesie devono pervenire alla Biblioteca comunale entro il 20 aprile.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E

CONCESSIONARIA

DI

PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese AMMINISTRAZIONE Il Carroccio limenese ha annunciato che non sosterrà più la maggioranza guidata da Giuseppe Costa. Ma i due assessori leghisti, Jody Barichello e Michele Corso disobbediscono e rimangono al loro posto. Esce solo Edoardo Ruzza spogliato dalle sua cariche dallo stesso Sindaco per asssenteismo

Lega esce dalla maggioranz

di Cristina Salvato

Costa: “Io sto con la Lega che lavora, che collabora, che non pugnala alle spalle”

“Se anche i 2 assessori leghisti passassero all’opposizione non avrei problemi di maggioranza”

L

a Lega è uscita dalla maggioranza che amministra il Comune di Limena. A comunicarlo è stato il segretario del Carroccio limenese, Mario Cecchini, annunciando il ritiro del sostegno e del simbolo dalla lista del sindaco Giuseppe Costa, formata da Pdl, Udc e, appunto, Lega, a pochi giorni dal consiglio comunale in cui si doveva votare il bilancio. Alla base della decisione c’è il mancato rispetto degli accordi e del programma elettorale, a quanto ha affermato il Carroccio, e l’impossibilità a ricucire lo strappo che si è venuto a creare tra la Lega e il resto della maggioranza. Lo strappo è iniziato quando il sindaco Giuseppe Costa ha ritirato la delega di vicesindaco e di assessore ai lavori pubblici a Edoardo Ruzza, relegandolo al ruolo di assessore all’agricoltura e identità veneta. Assessorati ritiratigli qualche mese fa per assenteismo. Al consiglio comunale sull’approvazione del bilancio, primo banco di prova della possibile spaccatura, la frattura si è verificata all’interno del Carroccio limenese: mentre l’ex assessore Edoardo Ruzza ha dichiarato di essere allineato alla decisione della segreteria locale, i due assessori leghi-

sti, Jody Barichello e Michele Corso, sono rimasti dentro la maggioranza. “Sono molto tranquillo – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Costa – io sto con la Lega che lavora, che collabora, che non pugnala alle spalle. In ogni caso, se anche i due assessori leghisti passassero un giorno all’opposizione, con 7 consiglieri a 10 non avrei problemi di maggioranza”. Edoardo Ruzza, ora consigliere, si era già astenuto su alcuni punti durante gli ultimi consigli comunali, dimostrando già la sua intenzione a fare da opposizione. Il nuovo assessore all’identità veneta e all’agricoltura, Michele Corso, è esterno, per cui non vota. L’unica posizione difficile è quella di Jody Barichello, assessore alla sicurezza, emergenza abitativa ed energie rinnovabili. Ma per ora ha dichiarato di restare in maggioranza. Perdere la Lega, comunque, per il sindaco Costa significa perdere un cospicuo bacino di voti. Alle ultime elezioni è stato il partito più votato con 1066 preferenze. Il rapporto tra Pdl-Udc e la Lega è sempre stato tormentato: non era passato neanche un anno dall’insediamento

LA POLITICA IN NUMERI

8 militanti, 1066 preferenze

L

a sezione della Lega Nord-Liga Veneta a Limena non conta grandi numeri né grosse attività nel territorio, anche se alle ultime elezioni amministrative, quelle del giugno del 2009, che hanno sancito la vittoria della coalizione di centrodestra che sosteneva il sindaco Giuseppe Costa insieme a Udc e PdL, è stato il partito più votato. Aveva ottenuto, infatti, 1066 preferenze, una in più rispetto al Partito Democratico, diventando il partito di maggioranza a Limena. La sezione è stata avviata dall’ex assessore e ora consigliere di opposizione Edoardo Ruzza (in foto) per anni, che ne è stato lo storico segretario. Con il suo ingresso in amministrazione, nel novembre 2010, è stato eletto come nuovo segretario Mario Cecchini, che la regge tuttora. Come soci attivi, la sezione del Carroccio limenese conta 8 militanti, ovvero coloro che possono fare politica attiva e che si sono spesi per la crescita del partito in paese. Solo tra loro possono essere scelti i nomi da proporre come assessori. Ventiquattro invece sono gli iscritti sostenitori. Il boom di tesseramenti si è registrato dopo il 2009, con l’ingresso della Lega all’interno dell’amministrazione comunale. Cr.Sa.

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dell’amministrazione, che a Edoardo Ruzza venne tolta la delega a seguire i lavori pubblici e gli vennero date quelle all’agricoltura e all’identità veneta. Perse anche la carica di vicesindaco, che venne data a Maurizio Martinello (Udc). I lavori pubblici passarono ad un altro assessore leghista, Adriano Mazzucato, che durante le elezioni non era riuscito ad ottenere i voti necessari ad entrare in consiglio comunale, per cui, per rispettare i patti preelettorali, il sindaco Costa dovette nominarlo come assessore esterno, con possibilità di votare in giunta ma non in consiglio. Passato un anno, ad Adriano Mazzucato vennero ritirate le deleghe ai lavori pubblici, che passarono a Marco Selmin del Pdl. Otto mesi dopo, a novembre dello scorso anno, il sindaco ritirò a Edoardo Ruzza tutti i suoi assessorati, nominando al suo posto un altro assessore esterno leghista, Michele Corso. Il motivo furono le frizioni createsi tra Ruzza e gli altri assessori e il fatto che nei mesi precedenti non partecipasse più alle giunte né si facesse vedere in municipio.

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F


Argomento del mese 5 Opposizione

nza ma gli assessori restano Le ragioni di un divorzio annunciato

Edoardo Ruzza: “Costa non ha rispettato i patti” di Cristina Salvato

A

d ogni cambio di assessorato, che aveva visto i leghisti perdere deleghe importanti, la sezione della Lega di Limena non aveva mai preso una posizione pubblica. Stavolta, invece, è uscita con un comunicato duro pochi giorni prima del consiglio comunale in cui si sarebbe approvato il bilancio. E anzi, è uscita proprio dalla maggioranza. “La sezione della Lega Nord-Liga Veneta di Limena ha deliberato a maggioranza che ritirerà il simbolo e l’appoggio all’amministrazione comunale, con decorrenza immediata – aveva dichiarato Mario Cecchini, il segretario della sezione del Carroccio limenese –. Le motivazioni di tale decisione, dopo svariati tentativi di ricucire lo strappo, sono dovute alla mancanza di rispetto da parte dell’amministrazione del programma elettorale sottoscritto e al perdurare di azioni unilaterali da parte del sindaco Giuseppe Costa”. Stando a quanto aveva affermato lo stesso Cecchini, “La decisione è stata presa ed approvata dopo aver consultato il Commissario provinciale, il senatore Federico Bricolo, e i vertici della Lega del territorio”. In virtù della decisione di revocare l’appoggio e di uscire dalla maggioranza, la Lega diventa “opposizione costruttiva e vigilerà attentamente sull’operato dell’attuale amministrazione comunale”. Durante il consiglio comunale sul bilancio, il consigliere Edoardo Ruzza ha ribadito che il programma elettorale, secondo la Lega, non è stato rispettato, e, rispondendo alle affermazioni fatte dal sindaco, ha negato di aver mai pugnalato gli ex colleghi amministratori alle spalle. “Il sindaco Costa ha usato parole pesanti – ha detto Ruzza la sera del consiglio –, mentre noi non abbiamo né diffamato né pugnalato nessuno. La nostra scelta di staccarci dall’amministrazione e passare all’opposizione dipende tutta dal sindaco, che non ha rispettato i patti”. CADONEGHE: centralissima ottima 1/2 bifamiliare di 140 mq totali con ingresso, cucina, soggiorno, 3 camere, 3 bagni, 2 poggioli, ripostiglio, garage, giardino privato con pompeiana con impianto d’irrigazione, impianto allarme. Libera a breve. ACE: E; IPE: 154,20. RIF. 501 € 280.000

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Lucio Fanton al centro col microfono

Cesaro e Fanton

“Non hanno più i numeri per governare” G

ià da tempo la lista di opposizione di centrosinistra, formata dalla civica il Ponte e dal Partito Democratico, sentiva aria di maretta all’interno della maggioranza, commentando sempre negativamente i cambi di assegnazione degli assessorati e l’estromissione di Edoardo Ruzza dalla carica di vicesindaco. Dopo l’annuncio dell’uscita della Lega dalla maggioranza, anche le opposizioni hanno voluto dire la loro. “Con l’uscita della Lega dalla gestione amministrativa del Comune, il sindaco non ha più i numeri della democrazia – dichiara Adriano Cesaro, segretario del Partito Democratico di Limena –. Togliendo la percentuale della lega dal 59 per cento di preferenze percentuale con la quale il centrodestra ha vinto le elezioni, l’amministrazione va ben al di sotto del 41 per cento che è stato il risultato dell’attuale minoranza. I numeri della democrazia non ci sono, le persone per continuare a governare probabilmente sì. Ma in questa fase sono più importanti i numeri, le persone o i principi democratici?”. Con il Partito Democratico, a formare la lista Il Ponte-Insieme per Limena c’è anche il movimento de Il Ponte i cui esponenti sono entrati anch’essi nella discussione. “La Lega di Limena ha dichiarato di aver abbandonato la Lista Costa perché il centrodestra di Limena non sta realizzando il programma elettorale – ha fatto sapere tramite il suo coordinatore, Lucio Fanton –. Ma noi sappiamo che vi sono anche altri motivi altrettanto e forse più determinanti: PdL e Udc non hanno mai condiviso l’ideologia secessionista della Lega e hanno progressivamente marginalizzato il ruolo politico e amministrativo della Lega stessa, come dimostrano le due revoche agli assessori leghisti e la sostituzione del vicesindaco leghista con l’attuale dell’Udc. Con l’abbandono della Lega, l’amministrazione guidata da Giuseppe Costa non rappresenta più la maggioranza dei cittadini. Ma la compagine amministrativa che oggi non poggia più sulla maggioranza dei voti ricevuti nel 2009, che titolo ha per rimanere alla guida del Comune di Limena? Il sindaco Giuseppe Costa ha fin qui dimostrato doti di grande incassatore e una notevole capacità di minimizzare o coprire difficoltà evidenti, errori politici e amministrativi, fin dall’inizio del mandato: un’incapacità ad elaborare un piano delle opere pubbliche lungimirante e fattibile, l’introduzione di una nuova zona commerciale per grandi strutture di vendita che non riesce a far decollare, la scarsa capacità di fare squadra tra gli assessori. Ma ora l’abbandono della Lega Nord è un segnale forte che evidenzia il fallimento dell’amministrazione Costa, anche se conserva la maggioranza dei consiglieri comunali. Chiediamo al sindaco Costa di rendere conto ai limenesi del deterioramento che si creato nella sua amministrazione, che ha appena superato metà del suo mandato elettorale. O forse Costa si sente ancora forte perché i due assessori leghisti sono pronti a passare armi e bagagli nella maggioranza PdL-Udc pur di mantenere la loro poltrona?”. Cr.Sa.


6 Rubano Servizi Ancora si dibatte della gestione della Polizia locale

Muro contro muro tra i sindaci Selvazzano e Cervarese Santa Croce hanno proposto la possibilità di trasformare il consorzio in convenzione di Barbara Turetta

A

metà febbraio la presa di posizione dei sindaci di Rubano, Mestrino e Veggiano all’interno del Consorzio dei vigili di Padova Ovest. I primi cittadini hanno puntato i piedi chiedendo al presidente del Consorzio, il sindaco di Selvazzano Enoch Soranzo, di discutere la chiusura della sede distaccata dei vigili a Rubano, solo se contestualmente veniva concessa l’apertura di un distaccamento lungo la Regionale 11. Punto di forza dei tre Comuni la possibilità di avere a disposizione a Mestrino un edificio pubbli- cui si aggiungono i 17 mila della sede di Rubano. co totalmente gratuito e di poter risparmiare il ca- Il contratto scade il 30 aprile e nella richiesta di none d’affitto della sedi di Selvazzano e Rubano. convocazione di una nuova assemblea i tre Comuni Una richiesta sulla quale i tre primi cittadini non chiedono a Soranzo di procedere anche alla disdetta della sede di Rubano. intendono mollare. Una proposta che per i tre E fra le ultime proposte avanzate, chiedendo L’affitto della sede sindaci permetterebbe un risparmio annuo di oltre 60mila euro, ai colleghi di Selvazzano di Selvazzano con grande vantaggio per i cite Cervarese Santa Croce prevede una tadini. Selvazzano e Cervarese di metterla in discussione spesa annua Santa Croce hanno invece rilanal più presto, quella di di 49.115 euro non rinnovare il contratto ciato proponendo ai tre Comuni di affitto della sede del Consorzio di Selvazzano, la possibilità di trasformare il Consorzio dei vigili che prevede una spesa annua di 49.115 euro a in convenzione.

Il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, Anna Lazzarin di Veggiano e Marco Valerio Pedron di Mestrino Capofila della convenzione Selvazzano, che in questo caso offrirebbe il servizio di polizia locale agli altri quattro enti avendo la sede nel suo territorio. Una proposta che per Selvazzano e Cervarese permetterebbe di mantenere il lavoro fatto fino ad ora all’interno del Consorzio e di abbattere il costo dell’affitto della sede e della gestione, che andrebbero in carico a Selvazzano. Per i due Comuni miope è inoltre la proposta dei colleghi di voler portare lungo la Regionale 11 la sede del Consorzio, perché non considera l’esigenze del distretto di polizia di cui fanno parte anche Saccolongo e Rovolon.

NEWS In Minucipio

DIECI LAVORATORI DANNO UNA MANO AGLI UFFICI

P

er il Comune di Rubano l’impiego di dieci lavoratori socialmente utili, vuol dire avere forza in più da inserire negli uffici quando il blocco delle assunzioni per gli enti pubblici è una delle grosse difficoltà da affrontare. La giunta ha approvato il progetto che prevedere di utilizzare in differenti settori i lavoratori socialmente utili, e in Municipio ne sono già attivi otto dei dieci previsti. Per le persone in attesa di occupazione che si mettono al servizio dell’ente non c’è solo l’occasione di rendersi utili, mentre si è in attesa di un lavoro e di uno stipendio, ma c’è anche la possibilità di poter vedere integrata la propria indennità di disoccupazione se l’impiego in Municipio supera le 20 ore settimanali. A Rubano il progetto prevede di integrare il lavoro che si svolge nel settore segreteria, al commercio, agli interventi sociali, al settore sport e cultura, in biblioteca, al servizio ambiente e manutenzione del patrimonio. Mansioni che permettono al lavoratore di rendersi utile. Ad esempio nel settore segreteria il lavoratore deve svolgere l’attività di reception allo sportello polifunzionale e di accettazione ed orientamento dell’utente. Nel commercio l’obiettivo è quello di sviluppare il monitoraggio delle attività economiche comunali, attraverso l’informatizzazione dei processi di apertura e subentro delle attività commerciali. Nel settore degli interventi sociali la mansione del lavoratore socialmente utile è quella del trasporto delle persone individuate dai servizi sociali e supporto ai nuclei familiari seguiti. Ba.Tu.

SEDE DEI VIGILI SI TROVI UNA SOLUZIONE ECONOMICA

“C

’è una cosa molto importante da ricordare al cittadino che paga le tasse in modo serio e onesto, è quella della responsabilità di quegli amministratori che a testa bassa hanno voluto la costituzione a tutti i costi di questi enti e consorzi esosi e di difficile gestione per la loro architettura interna, che hanno ogni anno una forte ricaduta sulle casse comunali. Questi enti e consorzi hanno una prerogativa in comune: l’enorme esborso di denari pubblici per i loro dirigenti e consigli di amministrazione”. E’ Luigi Tarquini, capogruppo di Futuro e Libertà (Fli) di Rubano, ad intervenire nella polemica sul futuro del Consorzio di polizia municipale Padova Ovest. “Oggi i nostri amministratori devono fare molta più attenzione e magari riuscire in tempo a correggere il tiro, proprio per quelle ristrettezze economiche che stanno attanagliando sempre di più le famiglie italiane – continua Tarquini-, i primi cittadini e gli amministratori dei comuni limitrofi si dovrebbero confrontare seriamente, per andare a ricercare le unioni di servizi per abbattere gli elevati costi. Ma se l’esempio sono le “baruffe chioggiotte” fra i primi cittadini a cui stiamo assistendo da più di un mese per la questione delle sedi del Consorzio dei vigili di Padova Ovest, diciamo auguri”. “La necessità di affrontare il futuro del Consorzio dei vigili di Padova Ovest non è più rinviabile ed ora diventa urgente a seguito delle divergenze insorte all’interno dell’assemblea consorziale composta dai sindaci di Cervarese Santa Croce, Mestri-

no, Selvazzano, Veggiano e Rubano”. Anche il consigliere di minoranza del Popolo della Libertà di Rubano, Michela Gottardo, interviene sulla querelle che si è aperta sul Consorzio, concordando sull’opportunità di avere una sede dei vigili lungo la Regionale 11. “Non ha più senso sacrificare le esigenze di una efficace gestione in forma consorziata dei servizi ad esclusivo vantaggio del solo Comune di Selvazzano - commenta Gottardo - , sia l’amministrazione Fortin che l’attuale amministrazione Soranzo si sono sempre opposte alla ricerca di una soluzione più dignitosa e decorosa per la sede dei Vigili ad Ovest di Padova”. Questione che il consigliere del PdL, ancora in tempi non sospetti, ha chiesto di discutere in consiglio comunale. A sollevare forti perplessità sulla proposta di Mestrino, ossia di mettere a disposizione gratuitamente un edificio pubblico per accogliere i vigili, è il consigliere leghista di Rubano, Gianluca Mingardo. “L’edificio di cui parla Pedron è un’ex asilo – attacca Mingardo - struttura che deve essere messa a norma e non ne conosciamo i tempi e le spese. E se anche queste fossero a carico Mestrino ci domandiamo cosa accadrebbe se ci volessero mesi per completare la messa a norma dell’edificio di Mestrino. Continuiamo a mantenere in piedi la sede di Rubano, che è inutile e costa annualmente circa 40mila euro?. E perché ora i tre sindaci sono d’accordo nel chiudere la sede di Rubano quando per due anni si sono rifiutati di disdirla, buttando via i soldi dell’affitto?”. Ba.Tu.


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8 Rubano L’Intervento

Viabilità Cadoneghe rischia di trovarsi soffocata dal traffico

Alla ricerca di un’alternativa al tratto Nord del Gra di Cristina Salvato

I

Rinuncini e Gastaldon: “Si stralci la Bovolentana e si realizzi un raccordo tra la strada dell’Olmo e la statale Piovese

l Tavello è salvo, sull’area golenale lungo il Brenta non passerà più il viadotto del Grande Raccordo Anulare di Padova, ma resta il problema per i sindaci dei paesi di trovare una soluzione per poter uscire dai propri territori. Vigodarzere, ad esempio, si trova stretta tra due fiumi, con due piccoli ponti intasati di traffico attraverso cui raggiungere Padova. Senza il Gra, poi, anche Cadoneghe rischia di trovarsi soffocata dal traffico, da un lato al nodo di Castagnara, la porta di accesso a Padova. Dall’alto sul tratto di strada regionale 308 del Santo, già intasata di auto e camion oggi. Dovesse riversarsi lungo questa strada anche il traffico del Gra, sarebbe impossibile riuscire ad uscire da Cadoneghe tramite questa tangenziale, col pericolo aggiunto di trovarsi pure il traffico per le strade del paese, con automobilisti alla ricerca di possibili scorciatoie. “Ci stiamo muovendo con l’assessore regionale alla viabilità Renato Chisso, per chiedere se esiste un’alternativa al tratto nord del Gra sul Tavello, che è stato bocciato – annuncia il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon – un’alternativa deve esserci, altrimenti non si comprenderebbe come mai questo tratto di strada fosse previsto e ritenuto fondamentale rio, dovrebbe pur essere prevista per un’opera disegnata in origine Lo sviluppo futuro un’ipotesi alternativa. Altrimenti come un anello circolare”. Con lo degli insediamenti re- significa che necessario non era”. stralcio del tratto nord che attra- sidenziali e produttivi Gastaldon si trova poi d’acversa il Brenta nell’area da salva- sarà nella zona nord cordo col sindaco di Ponte San guardare del Tavello, l’anello si è ovest del padovano Nicolò, Errico Rinuncini, che interrotto. “Mi rivolgo agli enti aveva avanzato una proposta: superiori, come Provincia di Padova, Regione Veneto e stralciare dal progetto del Gra la realizzazione della società Gra spa – prosegue Gastaldon – se quel tratto strada Bovolentana, che Ponte San Nicolò non vuole, e non si può più fare, perchè il Ministero dell’Ambiente dirottare il denaro previsto per la sua realizzazione per ha emesso un parere negativo, la proposta alternativa costruire un’alternativa al tratto nord, passando in un qual è? Se all’interno del Piano Provinciale del Traffico punto diverso del Tavello e congiungendo così Limena era segnato come un tratto invariante, ovvero necessa- a Cadoneghe. D’altronde la Bovolentana rischia di di-

NEWS

Il sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon e quello di di Ponte San Nicolò, Errico Rinuncini

ventare una cattedrale nel deserto, perchè, dati alla mano, si vede che lo sviluppo futuro degli insediamenti residenziali e produttivi sarà nella zona nord ovest del padovano e non quindi a sud, dove è prevista la Bovolentana. Il primo tratto di questa strada inizierebbe nel punto di congiunzione tra la strada dell’Olmo e la statale Piovese nel territorio di Ponte San Nicolò. Dopo aver attraversato 2 chilometri e mezzo di territorio di campagna e dopo essere passata sotto l’autostrada A13, tra via Orsaretto e via Petrarca, troverebbe il suo sbocco terminale. Due strade, queste ultime, che sono molto strette e sul cui utilizzo Ponte San Nicolò ha già espresso la propria contrarietà.

Crisi e caccia agli untori di Amos Luzzatto* segue da pag.

C’è la forte tentazione di attribuire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifiche categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identificabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo. Storicamente gli “untori” a cui veniva attribuita la diffusione della peste o di altre calamità, sono stati identificati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chiaramente identificabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione. Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state oggetto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”. I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemitismo in Europa sono un monito importante. Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi. In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifichino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia. Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole. Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni. Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per prevenire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia. *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

Pasquetta con polemica

PDL CONTRARIO ALLA CHIUSURA AL TRAFFICO

I

l giorno di Pasquetta a Rubano è coinciso con la Festa dell’ambiente, organizzata dal Comune. Una giornata ecologica, all’insegna delle attività dedicate alla famiglia, ma anche alle passeggiate e alle competizioni in bici o a piedi. Durante la giornata, infatti, si è tenuta la gara podistica “Corri per Rubano” lungo le strade del territorio e una pedalata in biciclettata. Al parco etnografico, invece, sono stati inaugurati il nuovo spazio

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dedicato alle famiglie e l’impianto fotovoltaico, la cui installazione è stata completata in questi giorni mentre nelle piazze e nei quartieri si sono tenuti diversi concerti. Per garantire la massima sicurezza ai partecipanti delle iniziative l’Amministrazione ha fatto chiudere tutte le strade comunali, statali e provinciali dalle 9 del mattino fino al pomeriggio incontrando però il biasimo da parte del PdL, all’opposizione in Comune. “Quello che

mi ha lasciata completamente senza parole è la decisione di chiudere anche la Strada Regionale 11, dalle 9 alle 12, per consentire la gara podistica – commenta il consigliere Michela Gottardo –. Chiudere la regionale ha significato creare disagi alla viabilità e soprattutto alle famiglie in visita alla casa di riposo in via Treponti che per far visita ai loro parenti ospitatti nella struttura hanno dovuto fare un giro lunghissimo”. Cr.Sa.

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Limena 9 Sicurezza Lamentele dei residenti di via Bocche, troppi schiamazzi e fumo

Punta Speron, il Sindaco chiede aiuto alle associazioni Per contenere il disagio l’Amministrazione sta pensando di concedere l’accesso solo su prenotazione e di organizzare eventi ogni fine settimana di Cristina Salvato

L

e prime domeniche di sole hanno portato la primavera a Limena, ma anche i disagi legati agli schiamazzi sull’argine a Punta Speron. E i residenti, ormai all’esasperazione, hanno manifestato il loro malessere alla riunione della commissione sulla sicurezza, indetta dall’assessore Jody Barichello. “Durante i fine settimana gli abitanti di via Bocche sono costretti a rimanere blindati in casa – racconta l’assessore Barichello – per evitare che il fumo delle grigliate entri dalle finestre e affumichi la biancheria stesa

Società

Costretti in casa con le finestre chiuse per difendersi dal fumo dei barbecue all’aperto. La strada davanti alle loro case viene bloccata dalle auto e un’ambulanza rischia di non poterci passare. I garage spesso vengono usati come bagni e se i residenti protestano vengono minacciati”. Al termine delle domeniche, a testimonianza dei bivacchi mangerecci, restano i rifiuti e

la sporcizia. Il parco di Punta Speron si trova nel punto di confluenza tra il fiume Brenta e il canale Brentella: si tratta di un’area privata, ma può essere utilizzata pubblicamente grazie ad una convenzione firmata con i proprietari dalla passata amministrazione. Dentro il parco ci sono dei tavoli e un gazebo in legno per fare dei picnic. Da un paio d’anni l’area è utilizzata durante i fine settimana esclusivamente da gruppi di stranieri dell’est europeo. “Purtroppo queste persone continuano

SMANTELLATO UN BIVACCO SOTTO IL PONTE DELLA LIBERTÀ

E

’ stato smantellato e ripulito un bivacco trovato sotto il ponte della Libertà sul Brenta, tra Limena e Vigodarzere, costituito da un alto cumulo di rifiuti. Era stato avvistato da tempo ed era ormai chiaro che fosse abbandonato. Ragion per la quale il Comune di Vigodarzere ha chiesto ad Etra di recuperare

ad accendere i fuochi, nonostante i divieti, creando pericolo e disagio ai residenti – aggiunge il sindaco Giuseppe Costa – anche se i vigili vanno a controllare e a far spegnere i fuochi, non sono in grado di garantire un controllo continuo per l’intera giornata. Per cercare di estendere la vigilanza al parco di Punta Speron, abbiamo chiesto a carabinieri, vigili e guardie rurali di eseguire dei controlli congiunti e stiamo pensiamo di regolare l’accesso al parco solo su prenotazione”. Un altro progetto sui cui sta lavorando

la montagna di rifiuti abbandonati. Gli operatori hanno portato via quasi una decina di sacchi neri, pieni di pentole, vestiti e oggetti d’uso comune, alimenti sigillati ed altri già aperti, una borsa piena di coperte. Forse il bivacco era stato utilizzato nei mesi invernali da qualcuno che per ripararsi durante le sere rigide e sotto zero, non aveva trovato di meglio che scendere sotto le arcate del ponte e allestire dei giacigli e una cucina improvvisata. C’erano, infatti, i segni di fuochi, accesi per scaldarsi e cucinare.

il Comune di Limena è quello di organizzare eventi e manifestazioni durante i fine settimana a Punta Speron, a cura delle associazioni del territorio, in modo da occupare l’area prima che arrivino le comitive. Se il Demanio concedesse al Comune l’utilizzo dell’ex casa dell’inglese (una costruzione presente in mezzo alla vegetazione e attualmente diroccata), questa potrebbe diventare sede delle associazioni, che aiuterebbero così a controllare il parco.

Non è la prima volta che persone senza fissa dimora utilizzano le nicchie sotto il ponte per andarvi a dormire. L’anno scorso, ad esempio, durante la campagna elettorale, l’attuale sindaco di Vigodarzere, Francesco Vezzaro, insieme ad alcuni membri della sua lista, aveva organizzato una giornata di pulizia sull’argine del Brenta. Anche allora trovarono segni inequivocabili di bivacchi, insieme ad una quantità enorme di rifiuti abbandonati, tra cui persino lo sportello di un’auto. Cr.Sa.

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10 Limena Inquinamento I rilevatori di Legambiente registrano livelli oltre i imiti di legge

Allarme polveri vicino alle scuole

In via Roma e davanti alla scuola elementare Manzoni, lungo la provinciale del Brentella, la quantità registrata era al di sopra dei livelli di legge, stabiliti in 50 µg/mc di Cristina Salvato

C

on l’arrivo della bella stagione e dell’alta pressione il problema dell’inquinamento atmosferico dovrebbe sentirsi di meno; invece, forse a causa del prolungato periodo senza piogge, le centraline di Legambiente hanno rilevato livelli di polveri sottili oltre i limiti previsti dalla legge. Verso la metà del mese di marzo Legambiente ha controllato, infatti, la qualità dell’aria a Limena, specialmente nei luoghi significativi, come le scuole, le strade principali e il Tavello. I risultati, purtroppo, non lasciano dubbi sulla scarsa qualità dell’aria limenese. La campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio della qualità dell’aria, chiamata “Mal’aria di città”, ha fatto quindi tap- Diego Bellone del circolo Legambiente di Verona con il campionatore portatipa a Limena. Per un’intera giornata un rilevatore, Diego le durante i rilevamenti Bellone del circolo Legambiente di Verona, ha raccolto e analizzato dei campioni di aria, con uno zainetto sulle Limena –. In ogni caso, sapere che l’aria è inquinata e i Limena e per l’altra metà sotto Villafranca, di manifestare spalle da cui usciva un’antenna. Si tratta di un campio- punti in cui le polveri si concentrano maggiormente, potrà la propria preoccupazione per l’inquinamento acustico e aiutare l’amministrazione comunale atmosferico che sarà causato dalla nuova complanare, natore portatile, il Personal dust ad orientare le sue scelte in materia che dovrebbe essere costruita parallelamente all’autostramonit, in grado di misurare i livelli Marcolongo: di viabilità, in questo momento in da A4 (facente parte del Grande Raccordo Anulare) e che delle polveri Pm10, Pm2,5 e Pm1. “I dati serviranno cui si sta pianificando il Pat, il nuovo attraverserà il quartiere. “Taggì di Sotto è stata sin troppo Anche se i dati ufficiali saranno ela- all’amministrazione piano di assetto territoriale”. Il mo- devastata dalla cementificazione, con la realizzazione borati e resi noti tra qualche tempo, per redigere è già possibile affermare che nelle il Pat” nitoraggio è stato effettuato anche delle tangenziali e dell’autostrada – spiega il portavoce ore del mattino lungo via Roma e vicino la scuola media e la materna, del comitato Giorgio Pancotti –, per cui siamo contrari alle davanti alla scuola elementare Manzoni lungo la provin- al semaforo del Ponte della Libertà, sul Tavello, nel nodo due complanari autostradali previste dal progetto del Gra. ciale del Brentella la quantità di polveri sottili registrata di Ponterotto e davanti al micronido Andersen a Taggì. E E agli attuali disagi si unirà forse anche il traffico nel nodo era al di sopra dei livelli di legge, stabiliti in 50 µg/mc proprio a Taggì è sorto un comitato di cittadini, stanchi di di Ponterotto, attirato dal centro commerciale previsto (microgrammi per metro cubo). “Ero abbastanza certo inquinamento e rumore. Il “Comitato per lo sviluppo so- nella zona industriale di Limena”. Per portare avanti le che avremmo registrato simili dati – commenta Maria- stenibile di Taggì di Sotto”, così si chiama, è nato per con- loro istante, i residenti del Comitato hanno in programma no Marcolongo, coordinatore del circolo Legambiente di sentire a chi abita nella frazione, che per metà ricade sotto diverse iniziative di protesta.

IN BREVE Il caso

IL MATRIMONIO CIVILE SI PAGA

A

Limena non sarà più possibile sposarsi gratuitamente in Municipio. Sono in forte aumento le unioni civili rispetto a quelle religiose e il sindaco di Limena, come del resto accade anche per altri primi cittadini, è chiamato a un lavoro extra come del resto i dipendenti comunali. E così è stata introdotta una tariffa per l’uso delle sale e il lavoro straordinario dei dipendenti. E come spesso accade anche per gli atri servizi offerti dal Comune, a pagare di più saranno i cittadini non residenti. Per le cerimonie con al massimo 20 invitati, il matrimonio sarà celebrato in sala giunta. Se si è residenti a Limena da almeno un anno non si spenderà nulla, se invece si proviene da un altro Comune e si è scelto il Municipio di Limena si pagheranno 30 euro. Se, invece, gli sposi vengo accompagnati da un centinaio di invitati il matrimonio verrà celebrato nella sala consiliare e si pagheranno 50 euro se almeno uno dei due sposi è limenese, altrimenti la cifra sale a 150 euro. Se il matrimonio vede la partecipazione di 200 invitati ci si sposa in sala teatro Falcone Borsellino, che costa quindi 250 o 300 euro. Ci si sposa dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e 30 e il sabato dalle 9 a mezzogiorno. Solo il sindaco può derogare casi eccezionali di sabato pomeriggio o la domenica, e se così fosse per i tre mesi successivi non ci saranno altri matrimoni fuori dagli orari stabiliti. Dentro al municipio niente buffet o brindisi, addobbi solo floreali da concordare con l’ufficio tecnico. Ba.Tu.

Politiche residenziali

PRESTO ALLOGGI AD EDILIZIA CONVENZIONATA

I

l Comune di Limena potrebbe presto realizzare degli alloggi ad edilizia convenzionata (Peep), dando così una risposta concreta ad una trentina di famiglie che vivono un’emergenza abitativa. Una possibilità che l’amministrazione comunale di Limena sta studiando lavorando direttamente nei Piani urbanistici attuativi (Pua) di iniziativa pubblica, che contengono già queste destinazioni urbanistiche. La normativa vigente non consente infatti al Comune di deliberare variazioni al Piano regolatore generale (Prg) per l’individuazione di aree Peep. Da qui l’iniziativa del Comune di accordarsi con l’Ira, l’ente pubblico proprietario di un terreno in via Sabbadin a Taggì di Sotto nel quale è previsto un Pua. All’interno del piano ci sono due lotti con una superficie complessiva di 2.392 metri quadri e con una capacità edificatoria di 5.826 metri cubi che il Comune può destinare ad edilizia convenzionata. Lotti che però si trovano al centro dell’area, posizione che difficilmente li rende realizzabili in modo indipendente dall’avvio del Pua. Da qui la decisione dell’amministrazione di proporre alla proprietà di spostare i lotti Peep fronte strada, in modo che l’intervento di edilizia convenzionata possa essere avviato indipendentemente dalle scelte che farà l’Ira. Ciò permetterà di rispondere alle esigenze di molte famiglie limenesi che con la costruzione di edifici, tramite cooperativa, avranno la possibilità di abbattere i costi di costruzione. Ba.Tu.

IN BREVE Associazioni

E’ NATO IL COMITATO CONTRO IL GRAP

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i chiama “Comitato per lo sviluppo sostenibile di Taggì di Sotto” ed è formato da residenti che vogliono dire “no” alla “devastazione del territorio”. La nuova complanare del Grande Raccordo Anulare (Grap), che dovrebbe essere costruita parallelamente all’autostrada A4 e attraversare proprio la frazione, solleva forte preoccupazione per l’inquinamento acustico e atmosferico è “Abbiamo deciso di costituirci in Comitato dopo mesi di mobilitazione spontanea – spiega Giorgio Pancotti, uno dei portavoce del comitato -, abbiamo intenzione di promuovere l’iniziativa con tutti i mezzi leciti che abbiamo a nostra disposizione”. A far “tremare” i residenti la realizzazione delle due complanari all’autostrada A4 e l’impatto che avranno nel territorio. “Gli attuali disagi sono evidenti per chiunque transiti in quell’area – continua Pancotti –, e ora ci parlano di ulteriore impatto con altre strade o con un nuovo centro commerciale di dimensioni mega che attirerebbe un ulteriore enorme traffico veicolare”. Il portavoce sottolinea poi che si parla degli indennizzi delle abitazioni coinvolte direttamente nell’opera, perché abbattute o perché la strada passerà vicino ad esse, ma non si parla per nulla dell’inquinamento acustico ed atmosferico che dovranno subire i residenti. “Al riguardo non si fa menzione di alcun indennizzo per il disagio e le conseguenze sulla salute che subirà tutta la popolazione di Taggi di Sotto divisa tra Limena e Villafranca – conclude Pancotti - , l’inquinamento conseguente a queste opere è un problema di tutti, non solo dei proprietari delle abitazioni limitrofe alle nuove strade”. Ba.Tu.

Sicurezza di ciclisti e pedoni

INTERVENTI LUNGO VIA FORNACE

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iclisti e pedoni più sicuri a Limena con la realizzazione di due progetti voluti dall’amministrazione comunale. Costerà 6mila euro l’acquisto di 60 paletti che serviranno per completare la messa in sicurezza della pista ciclabile lungo via Fornace. La strada è un lungo rettilineo che collega il nodo viario di Ponterotto con la Provinciale 47. E lungo questo collegamento la pista ciclabile, nel tratto che da via Cà Rossa a Taggì corre verso Ponterotto, è priva di protezioni. Un’opera realizzata anni fa, ma non completamente ultimata. “Saranno presto disponibili i paletti che permetteranno di mettere in sicurezza anche quel tratto di pista ciclabile – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici di Limena Marco Selmin -, mentre proprio in centro alla frazione di Taggì di Sotto abbiamo installato un semaforo a chiamata per mettere in sicurezza il passaggio pedonale lungo la provinciale 12, come ci chiedevano i residenti”. Dal lato della strada che ricade sotto al comune di Villafranca Padovana si trova la parrocchia, mentre dall’altro lato sotto al comune di Limena alcuni negozi e la piazza Pretto. A collegare in sicurezza parrocchia e piazza esiste un sottopasso pedonale, che però non è utilizzato dai residenti per timore di spiacevoli incontri, e perché allunga di un bel po’ il tragitto. Molto più veloce è invece attraversare la provinciale. Ora a garantire la sicurezza dei pedoni che attraversano la provinciale il nuovo semaforo a chiamata, costato al comune di Limena 18mila euro. Ba.Tu.


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12 Villafranca Viabilità Salvò biasima la scelta del comune di Mestrino

Pedron chiude ai camion via Aquileia di Barbara Turetta

I

l sindaco di Villafranca Padovana, Luciano Salvò, è al fianco degli imprenditori che hanno le loro aziende a Ronchi di Villafranca e che ritengono di subire un danno dall’ordinanza emessa dal vicino Comune di Mestrino. Ordinanza che Villafranca potrebbe anche decidere di impugnare. Il sindaco Marco Valerio Pedron ha vietato il passaggio dei camion in via Aquileia, strada che ricade sotto a Mestrino ma che rappresenta l’unico collegamento diretto fra la Rgionale 11 e la zona industriale di Ronchi. L’ordinanza del sindaco di Mestrino vieta ai camion di transitare lungo le comunali via Aquileia e Pordenone. Lungo queste strade il passaggio è garantito solo ai camionisti residenti, e per le operazione di carico e scarico delle merci. “Abbiamo colto il disagio manifestato dai frontisti di via Aquileia – ha spiegato il sindaco di Mestrino – e constatando il dissesto causato da un flusso di traffico particolarmente pesante che va verso la zona industriale di Ronchi abbiamo voluto quantificarne l’entità rilevando che quoti-

700 camion al giorno. Troppi disagi per i frontisti delle due strade comunali dianamente lungo la strada transitano circa 700 camion”. “Un atto incomprensibile che mette in difficoltà le aziende – ha detto Salvò -, la zona industriale di Ronchi non è un’esclusiva del territorio di Villafranca Padovana. Qui ci lavora anche gente di Mestrino. Un divieto che isola completamente la zona industriale di Ronchi sia che si provenga da nord con direzione Regionale11, sia che dalla strada principale si scenda verso Ronchi. Il divieto dei 300 metri di via Aquileia crea difficoltà agli imprenditori”. Per andare in aiuto alle aziende Salvò ha attivato un intervento urgente per allargare un tratto della stretta via Capitello per permettere ai camion di poter uscire dalla zona industriale in direzione nord. Un intervento urgente, ma che non è risolutivo della situazione. Infatti, finché rimarrà in vigore l’ordinanza su via Aquileia, le aziende di Ronchi non possono più avere la possibilità di accedere velocemente alla Regionale 11. Strada principale che collega al vicino casello autostradale di Grisignano di Zocco da dove arrivano la maggior parte dei camion diretti a Ronchi.

L’ordinanza ha isolato la zona industriale di Ronchi. In difficoltà le aziende

PETALI IN LUCE e CHICCHI D’ARANCIO

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Il primo cittadino Luciano Salvò

NEWS Superati i 10 mila abitanti

VILLAFRANCA POTREBBE DIVENTARE CITTÀ

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oom demografico nel Comune di Villafranca Padovana che supera i 10mila abitanti. Crescita che potrebbe spingere l’amministrazione comunale a chiedere il titolo di Città. A fine gennaio la popolazione totale di Villafranca superava di 27 unità i dieci mila abitanti, popolazione che risulta essere suddivisa in 4.947 maschi e 3.682 femmine. La popolazione straniera è il 7% e conta 680 persone (325 maschi e 355 femmine), e la comunità più presente è quella romena (297), seguita da quella moldava (91), albanese (55) e cinese (40). Una crescita demografico importante, anche se già nel decennio la tendenza andava nella direzione della crescita, destinata peraltro a continuare nei prossimi anni. Comune dell’area metropolitana, Villafranca rimane però ad una dimensione sostenibile nella cintura urbana e offre un buon livello di servizi ai residenti. Dall’offerta formativa, 4 scuole primarie di cui 1 a tempo pieno e 2 secondarie di 1° grado, a quella culturale, dai servizi socio-sanitari ai trasporti, che attraverso bus, corriere e treno garantiscono un ottimo collegamento con Padova. “Una crescita demografica importante che sottolinea come nell’interland padovano il nostro Comune sia “appetibile” non solo sotto l’aspetto abitativo – ha detto il sindaco Luciano Salvò -, ma anche per i servizi che offre. E questo è certamente l’elemento principale che rende un territorio interessante per chi decide di venirci ad abitare”. Per il primo cittadino la crescita del paese è fondamentale, ma con una grande attenzione alla qualità della vita che viene offerta. Ba.Tu.


Approfondimento 13 Sanità A Vigonza esplode il “caso” sulla scelta dell’ospedale al momento dell’intervento del 118

Vivere ai confini dell’Uls, tra “fughe” e polemiche Al via la sperimentazione sulle emergenze con il possibile “scambio” di pazienti nelle aree vicine

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rovarsi a pochi chilometri da Padova e dover rivolgersi a Camposampiero o Cittadella per le cure o il ricovero ospedaliero. Rientrare nell’ambito territoriale di un Uls sentita come “estranea” alle proprie abitudini quotidiane. E’ la situazione spesso vissuta da chi vive nelle zone di “confine” dell’area di competenza fra due aziende sanitarie e trova più comodo rivolgersi alla

I dirigenti sanitari ricordano: l’ultima parola spetta ai medici che scelgono l’ospedale struttura più vicina ma non appartenente alla propria Uls. Lo sanno bene nel nostro territorio i cittadini di Vigonza, Vigodarzere e Villafranca, per fare un esempio, che pur trovandosi alle porte del capoluogo ricadono nell’ambito dell’Uls 15 per quanto riguarda i servizi sanitari. Una situazione che in particolari momenti può dare vita ad iniziative pubbli-

che come raccolte di firme o petizioni per cambiare Uls oppure alimentare dibattiti più o meno polemici. In questo contesto va inserita anche la “querelle” scoppiata a Vigonza sulla scelta dell’ospedale in caso di emergenza sanitaria. Tutto è partito dal il protocollo sottoscritto dai direttori sanitari dell’azienda ospedaliera di Padova e da quelli dell’Usl 15, 16 e 17 dal quale si evince che “la Regione Veneto ha disposto la sperimentazione dell’avvio del Dipartimento Funzionale Provinciale delle urgenze ed emergenze”. In pratica le 4 aziende sanitarie “si impegnano a dare indicazioni alla centrale provinciale del Suem per far portare, in caso di ricovero, i pazienti residenti nelle aree di confine tra le Usl secondo il criterio della facilità di accesso agli ospedali della Provincia”. Una volta sperimentato, il nuovo sistema renderà più efficiente la rete delle urgenze. A Vigonza l’accordo è stato accolto con soddisfazione ma ha generato anche degli equivoci nell’interpretazione, con le immancabili polemiche politiche all’inizio

della campagna elettorale. A fare chiarezza ci hanno pensato i direttori generali delle Uls 15 e 16. Francesco Benazzi, direttore generale dell’Uls di Cittadella, ha affermato che la possibilità di poter usufruire dell’eventuale ricovero a Padova viene riservata solamente ai cittadini di Vigonza che risiedono nelle frazioni di Busa, Perarolo e San Vito. Un paziente che risiede a Vigonza centro, ad esempio, non potrà essere trasportato a Padova. “L’accordo con l’Uls – aggiunge Benazzi – prevede che nel momento in cui da Padova telefonano per dire che c’è un paziente che deve venire trasportato da noi abbiamo l’obbligo di accettarlo. Lo stesso vale per Padova, che in cambio si dovrà fare carico di un paziente di Vigonza. Più semplicemente: per un paziente di Vigonza che entra col Suem ne esce uno di Padova verso l’Usl 15, sennò i posti letto di Padova non riescono a far fonte a tutti gli arrivi di Vigonza”. In ogni caso si tratta di un servizio sperimentale per 6 mesi, che interessa appunto la cosiddetta “area vasta” di Pado-

A PADOVA OVEST SORGERÀ L’OSPEDALE

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e commissioni tecniche a suo tempo istituite per definire i vari aspetti connessi alla realizzazione del nuovo Ospedale di Padova (il gruppo di lavoro tecnico, il comitato scientifico ed il gruppo operativo ristretto) si sono riunite in seduta congiunta recentemente a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, formalizzando la propria indicazione sull’area più idonea nella quale collocare il nosocomio. La scelta, effettuata sulla base di un approfondito lavoro di valutazione delle caratteristiche delle varie aree ipotizzate, ha indicato come la più idonea quella denominata “Padova Ovest”, rispetto all’altra ipotesi sul tappeto (Brusegana-Ospedale dei Colli). L’istruttoria effettuata in relazione alle due aree ha evidenziato alcune importanti caratteristiche che hanno fatto pendere l’ago della bilancia su Padova Ovest. Sul piano dell’indice di edificabilità, è emerso ad esempio che la zona prescelta presenta un parametro dimensionale più adatto anche in prospettiva futura, potendo assicurare un eventuale ulteriore sviluppo nel tempo. Inoltre, l’area di Brusegana, più limitata nella sua estensione, avrebbe richiesto concentrazioni edilizie maggiori rispetto a quelle già oggi esistenti all’attuale ospedale di Padova. L’onere economico derivante dai necessari espropri è stato approfonditamente valutato, concludendo peraltro che la notevole dimensione dell’area di Padova Ovest offre fin da subito un’ampia gamma di soluzioni progettuali anche in relazione alla quantità

di spazio da destinare alle attrezzature, al verde, ai parcheggi ed a tutti i servizi che afferiscono all’opera; inoltre, l’evenienza che in futuro possano essere promossi ulteriori interventi a favore di strutture integrate (formazione, ricerca, residenziali di assistenza, riabilitative o altro) rende l’area particolarmente apprezzabile anche alla luce di eventuali successivi ampliamenti realizzabili sui terreni circostanti. Particolare attenzione è stata posta anche agli aspetti infrastrutturali delle due aree valutate. Secondo i tecnici, Padova Ovest risulta inserita in una logica di pianificazione infrastrutturale in parte già realizzata, mentre nel caso di Brusegana-Ospedale dei Colli gli imprescindibili interventi viabilistici di raccordo e di accesso ridurrebbero la superficie disponibile e sarebbero condizionati dallo stato di fatto del contesto urbanistico esistente. Per quanto riguarda le risorse necessare alla realizzazione del nosocomio è intervenuto il governatore Luca Zaia. “Si tratterà di realizzare un Policlinico universitario da 650 milioni di euro, una base di partenza c’è già – ha detto – e sono i 35 milioni disponibili dai fondi Cipe nazionali ex articolo 20. La Regione farà la sua parte e per il resto valuteremo quale sarà lo soluzione migliore, senza escludere in partenza nessuna opzione, nemmeno la finanza di progetto, a condizioni però diverse dal passato, quando gli interessi hanno raggiunto anche l’11 o 12%, creando non poche difficoltà”. Gi.Gi

va. “Volevamo favorire i cittadini di Vigonza che soffrono e chi non riesce a percorrere i 50 chilometri che portano a Cittadella visto che non ci sono mezzi pubblici adeguati – conclude Benazzi – E’ da mesi che lavoriamo con Padova per raggiungere un accordo, che limiterà le fughe verso altre Usl”. Da Padova Adriano Cestrone, manager dell’azienda ospedaliera e dell’Usl 16, aggiunge “che la richiesta degli utenti dell’area di Vigonza di accedere al pronto soccorso di Padova potrà essere accolta dal 118 in base alla gravità del paziente da soccorrere, alla disponibilità dei mezzi

di soccorso, tenendo sempre presente la copertura del servizio su tutto il territorio. Si sottolinea che la richiesta del paziente non comporta un automatismo di ricovero al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera, ma deve essere vagliata dal Suem”. Dunque l’ultima parola spetta sempre agli operatori sanitari, che non scelgono l’ospedale di destinazione solamente in base al criterio della distanza ma anche tenendo conto del problema del paziente e delle cure di cui ha bisogno. I medici dunque scelgono l’ospedale più appropriato per l’emergenza, che non è detto sia quello più vicino.

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LO CICLISMO KICK BOXE

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SPORT in PRIMO PIANO IL MUSASHI PEZZO IN ATTESA TEAM MIETE SUCCESSI IN VALPOLICELLA

’ stato un weekend di grosse ell’am soddisfazioni per il Musashi Team in trasferta il 17 e 18 marzo nella Valpolicella per la partecipazione al Campionato Italiano Fekam e Iaksa: per l’occasione si sono unite tutte le forze delle palestre di Ponso, Carceri, Saletto ed Este. Le specialità presentaaaaaaa te sono state molteplici, I promettenti atleti del Musashi Team dalle forme al kickboxing: in tutto hanno partecipato 27 gli atleti che hanno tenuto alto il valore della bassa padovana. La gara di forme è stata disputata il primo giorno con circa 600 iscritti, provenienti da tutta Italia. Le categorie sono finite a tarda sera e il team Musashi ha conquistato ben tre titoli: Alessandro Greggio campione italiano nella categoria cinture nere, Erika Cibin terza classificata e Marco Morato terzo classificato. Il giorno seguente si è passati dalla rappresentazione della forma del karate tradizionale, in cui le tecniche portate devono essere perfette ed armoniose, al kickboxing, nella quale l’atleta che porta più tecniche a bersaglio passa il turno. I parterre di gara erano 8 e il Musashi ha conquistato 4 campioni d’Italia: Alessio Pavan, Riccardo Pavan, Stefania Cappellozza e Marco Morato. Inoltre, il team della bassa padovana ha ottenuto anche 7 vice-campioni: Riccardo Mori, Riccardo Businaro, Alessio Visentini, Erika Cibin, Geremia Maistrello, Daniela Cesaro e Filippo Gioachin. Un weekend quindi, molto ricco Emanuele Masiero di medaglie: 6 d’oro, 9 d’argento e 14 di bronzo. W.L.

Danza Vigodarzere Applausi Associazione per le esibizioni sportiva delle “Corriamo atlete Carraresi Insieme”

Arcobaleno La stagionealdell’atletica Teatro Verdi

di di Walter ManuelLotto Glauco Matetich

CL

aonprimavera l’entusiasmo è il momento di sempremigliore prosegue per iniziare l’attivitàladell’Asd pratica Arcobaleno. di una attività Le atleti sportiva Carraresi comesono l’atletica state protagoniste, leggera. Spesso presentando ingiustamente 40 atlete, trascurata dai 6a favore ai 16 di anni, sportalla di prima squadraprova più “famosi”, del campionato questaregionale disciplina,AICS derosa finitadeila venti reginasud, degli svoltosi sport,al rimane palazzetto la guida dello sport per qualsiasi di Correzzola. attivitàE’dastata praticare poi lainvolta futuro. della partecipazione Ed è per questo alla 10. motivo edizione che l’associadel galà della zionedanza sportiva delle“Corriamo scuole Aicsinsieme” avvenuto di all’inViterno godarzere del prestigioso ha volutoteatro organizzare Verdi di dei Padova. corsi La educativi manifestazione di atleticaarricchita leggera,dae non uno solo, stagesodi danza prattutto classica rivolticon verso Antonio i più Aquila, piccoli, maitre i bambini de balle con un’età di famacompresa internazionale, dai 6 aiaveva 12 anni, lo scopo che di si svolgeranno presentare una per selezionata tutto il periodo rassegna primaveridel livello le ed estivo, di preparazione stabilendotecnica la datafantasia di inizioecorsi coreografi a lunedìa 16 delle aprile. scuole di danza e ginnastica affiliate Come all’Aics ci racconta del Veneto.Adele Lo staff Francesca dell’Asd Arcobaleno, Mantovani,diretto responsabile dalla responsabile dei corsi sportivi Valèrie Rasine, dell’associazione sul tema della sportiva: serata “È “Danziamo utile iniziareil carnevale” a praticare ha questo presentato, sana attività sulle verso note della gli 8 colonna – 10 anni, del che film èBurlesque, l’età “giusta” unaperelegante fornire ealsensuale ragazzo coreografi una pluralità a che di stimoli ha riscosso finalizzati molti consensi allo sviluppo e i complimenti delle sue capacità delle responsabili coordinative ar-

Una delle suggestive coreografie dell’Asd Arcobaleno tistici della serata Giulia Martinello e Roberta nifestazioni”. Riccobini. La serata era dedicata al progetNote positive anche per il comparto di to Tamandarè, in Brasile e ai 500 bambini pattinaggio artistico, che cresce in qualità I ragazzi “Corriamo insieme” durante un ha saggio come confermato il “Gran ospitati graziedella alle offerte e alle adozioni a e quantità, metriche andato e cronometriche. recentemente inPerscena superare pressoi distanza e delle dei qualità “Padrini fisiche Italiani” (forza, “Sono resistenza, fiero del galà” propri impianti limiti,sportivi ad ognidi livello, Cornegliana. è necessaria Dentro lavoro velocità). svolto Nella dallofase staffdideiaddestramento nostri insegnan-il gli unauna lunga eccezionale applicazione, cornicee diquindi pubblico l’atletica oltre tigioco – daè detto preponderante, Marino Penello il bambino presidente ‘gioca del ad diventa atletiuna di casa vera sie propria sono esibiti scuola la “Rabiosa” di volontà. sodalizioall’atletica’, sempre ma così alla ricerca facendo della finperfezione da subito agli Ed è soprattutto di pattinaggio questo di Correzzola, il punto di differene la On per si mette dare continuamente alla prova, si confronta nuovi imput e sialle rende at- scuola ziazione floor con dell’asd gli sport Arcobaleno di squadra, di San forse Pietro più lete, responsabile grazie a questo della sua lavoro prestazione.” stiamo ottenendo the idonei allaParticolarmente socializzazioneammirati ed al rapporto tra l’alrisultati “In soddisfacenti, atletica il confronto un doveroso è immediato, grazie va Viminario. con legliesibizioni altri, masingole che offrono delle campionesse al bambino anche - continua ai genitori l’insegnante che seguono Adele - ogni con grande miglio- tro, meno responsabilità Beatrice e Valentina e più alibi Carlon di di fronte Giadaa entusiasmo ramento ottenuto la costante è subito crescita comparabile dei loro afigli se italiane partecipando stessi e agli con altri entusiasmo attraverso le a tutte misurazioni le ma- Cavazzana un eventualee Nicolò insuccesso.” Gentile. SPORT PER TUTTI. Incontro della Pgs Carrarese con gli studenti

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otto la regia organizzativa della Pgs Carrarese, del presidente Patrizio Casumaro, in collaborazione con l’istituto comprensivo e il comune di Due Carrare (assessorato allo sport) si è svolto, all’interno della palestra Aldo Moro la 9. edizione del convegno “Lo sport è per tutti” un progetto rivolto agli alunni delle suole medie. L’argomento dibattuto è stato “chi fa sport ha sempre vinto” con Chiara Ceccarello, campionessa di Twirling e Luigi Capuzzo ex calciatore professionista, ora allenatore delle giovanili del calcio Padova in veste di relatori. Dopo i saluti di benvenuto della preside d’istituto Federica Silvoni, una scolaresca attenta e interessata ha sottoposto ad un interminabile fuoco di fila di domande i due atleti sui più svariati temi che attraversano lo sport, compresi il problema doping e delle scommesse che stanno snaturando il calcio. Luigi Capuzzo ha raccontato la sua storia, dai primi calci sul campo del paese natale alle grandi platee di stadi con migliaia di spettatori: “Mi ritengo una persona fortunata, perché ho fatto della mia passione un mestiere, il tutto reso possibile da rinunce e sacrifici e dall’appoggio della mia famiglia, vincere imbrogliando con il doping o con le partite truccate non è veritiero, non da felicità e non è onesto, molto meglio star lontani da queste piaghe che infestano lo sport”. Sulla stessa lunghezza d’onda le risposte di Chiara Ceccarello, che dopo aver

Un momento del convegno deliziato la platea con un elegante esercizio ha raccontato il suo percorso fatto di lunghe ore di allenamento in palestra fino all’emozione di vestire la maglia azzurra. Presente all’evento anche Gianni Meggiolaro, ex vice commissario F.I.G.C, ora responsabile amministrativo del Beach Soccer, il dirigente federale si è soffermato sulla crisi dei vivai in Italia: “se vogliamo dare opportunità ai nostri giovani bisogna ristrutturare e investire sui vivai, purtroppo a differenza di altri paesi, da noi manca la cultura la volontà e la voglia di farlo, auspico un rapido cambio di tendenza”. Alla presenza del primo cittadino Carrarese Sergio Vason, e dell’assessore allo sport Mario Romanato, il convegno si è chiuso con la consegna di ceste di prodotti tipici Carraresi a relatori e ospiti, che hanno contraccambiato firmando centinaia di autografi. W.L.


Sport 15 La competizione Ciclismo Presentazione Prima tappa ufficialea Vigonza degli atletidelpronti torneo adCoppa animareColli unaEuganei stagione promettente

Tergola la festa dei biker Al via laCup, stagione numero 56 Il presidente tracciato è Rango: stato allungato “Ripartiamo di 11 dal chilometri bottino dei in un 70percorso podi entusiasmante del 2011 per fare ancora meglio” di Walter ManuelLotto Glauco Matetich

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ernissage uella delloalla scorso Cartura 18 marzo Nalin che è stata ha presentato una giornata uf- mentre è attesissimo l’esordio in questa categoria di fiacialmente dir poco magnifi l’organico ca echetutta difenderà all’insegna i coloridella bianco na- Ivan Berto, 12 volte vincitore nella scorsa stagione tra rossi tura nella e dello56° sport stagione sano. Sulle agonistica rive delconsecutiva. fiume Ter- i giovanissimi. Giovanni Sergiano, 7 centri nel 2001 gola Cerimoniale si è svolta fedele la prima alla tradizione, tappa del torneo messa della del ciclista, Coppa e campione italiano di ciclocross Udace sarà il faro tra Colli officiata Euganei da Don dell’edizione Valerio presso 2012. il duomo Francesco del paese, Manfrotto, foto i giovanissimi. Tra i molti ospiti intervenuti spicca la responsabile ufficiale dinanzi dell’evento, alla Banca ha Credito lavorato Cooperativo faticosamente di Car- presenza di Flavio Milani, vice presidente vicario Fecon tura ilsponsor suo staffprincipale dell’associazione del team,sportiva di seguito dilettantistica conviviale derazione ciclistica nazionale, ma soprattutto uno dei Sellaronda presso il ristorante per definire Distillerie tutti i dettagli Clan-destine sul percorso di Cagnola. e l’in- fondatori del club: « per me la Cartura Nalin è ragione tera “Il recente logistica2011 che ha hadato riconfermato il via al circuito la nostra tanto realtà amato re- di vita». Presente anche il presidente provinciale del dai gionale biker,e nazionaleovvero dai ha ciclisti, dettoveneti il presidente e non solo. Enzo Rango C.on.i Dino Ponchio. A rappresentare la comunità di I giovani atleti della Cartura Nalin in una Perpausa il percorso del pranzodel XCgrazie TergolaadCup un vivaio l’esperto invidiato Man- Cartura il primo cittadino Massimo Zanardo:« da 56 nella del arcostruttura Capuzzo, Annalisa Cardin Salin, Gabriele Fabian, Ireneo anni questosportivi team è l’orgoglio nostro paese, deldino-Vigonza frotto per qualità ha predisposto ed ottima gestione con i suoitecnica, collaboratori Franzolinun con al- Giovani della Coppa Colli Euganei, sono stati conferiti presso il zioneterritorio.» attuale, visto Attiva cheanche la stagione in campo e appena organizzativo comin- Zangirolami. lungamento le sue imprese delnel tracciato ciclocross portandolo è stata l’espressione a 11 km a giro più stro ATLETI parrocchiale. GIOVANISSIMI: Matteo Bernardi, Denis ciata società e nonannuncia tutti possono l’effettuazione essere al del top 27. dellaG.P forma, Bancae centro rendendolo viva della società, cosi molto ora luigradevole ci lascia, eunaadatto perditaa sofferta tutte le la La Manuel partenzaBerto, della gara Nicolò è avvenuta Berto, Matteo in via Medi Forzan, che di godersi in programma il tracciato durante domenica la Berto, persone alleviata che dal nostro hanno incorruttibile voluto prendere stile di fare da sempre credito cooperativo di Cartura, per l’occasione Nicolè,è stata Alex Oloni, chiusaRiccardo al trafficoSabbion, stradaleGiovane com1 aprile, per esordienti,percorrenza. nello stesso giorno il sodalizio Tommaso parte il ciclismo. alla gara. Impeccabile pletamente Sergiano,transennata. Alex Sturaro, Filippo Tapinato, Giacomo La dilogistica Conselve conallale disputa nume- ni Questo Ripartiremo ha comportato dai 70 podiper della i bi-scorsal’organizzazione stagione con collaborerà con i cicloamatori dei volontari riservatoregistrate alla categoria UnSara grande Tognon, plauso Sergio quindi Tognon. all’Amministrazione D.S. Massimo BerCorose iscrizioni e il Tasso, ker importanti partecipanti programmi di non avere e concrete l’assilloambizioni.” Qualità del 17. G.P Città di Conselve programmato maggio il 5. to. munale ESORDIENTI: che ancheMirco quest’anno Baldin, Emanuele ha credutoBarison, nel evento Ivan sono stateperadibite presso di e quantità poter essere nel parco doppiati atletidagli biancorosso: altri di tra protezione gli allievi allievi. Per i giovanissimiritrovo civileveloce e degli agenti il centro parrocchiale di Pionca Berto, G.P Eurotermoidraulica. organizzato Davidedall’ Tietto. AsdD.S Sellaronda Michele che Zangirolami. avrà anche ALLIEVI: il supconcorrenti al secondo (cosa anno che attesinonexploit piace dal a passista ORGANIGRAMMA:diPresidente Enzo Rango; vice- Federico porto dellaCeladin, Protezione Stefano CivileGrassi, di Vigonza Alessio e della Magarotto, Polizia Vigonza, ed anche le ricche nessuno Alessio Magarotto quando sie dallo è in scalatore gara). InClaudio Mazzucco, Nalin, 5Giancarlo Sanavio, Romano Comunale, Mazzucco, dunque Nicola le premesse Pettenello, per vivere Mnuel una Rampazbella questo tra i ragazzi mododel si èprimo voluto anno darescalpitano ad ognuno Stefano dei parteciGrassi presidenti premiazioniGiorgio per le prime società con il maggiore nu- Claudio mero di iscritti segretario e con Francesco i circa 100Bernardi; premi individuali medico sociacon zo, giornata Domenico di sport Scantamburlo, e divertimento Eros ciSturaro. sono tutte, D.S Tarcisio non si panti “panda” la possibilità e il velocista di correre Eros inSturaro. bici seguendo Tra gli esordienil proprio Terrassan; la Silvestro novità deiBazza; premi staff a estrazione, tecnico Renzo comeTolando, da regolamento Antonio Stefani. può mancare a questo evento. passo ti al secondo di pedalata, annoinEmanuele base al proprio Barison grado saràdiilpreparaleader, le

ESTE. Annunciato il sodalizio ciclistico

NUOVA STAGIONE AI BLOCCHI DOPO L’UNIONE CON BOSARO

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l Club ciclistico di Este che con il motto “l’unione fa la forza” ha annunciato, per l’imminente stagione la fusione, per quanto riguarda la categoria allievi, con il sodalizio rodigino Bosaro Emic. La nuova realtà, denominata EsteBosaro, avrà in Gianmaria Zarantonello, che con la sua ditta Infocars è anche lo sponsor, il presidente, suo vice sarà Franco Pittalis con Marco Bortolato alla segreteria. Fabrizio Verza, Giordano Riato e Paolo Turri i consiglieri. Il parco atleti è così composto: Stefano Salmistraro, Pavel Povoroznivc, Gianmarco Vigato, Alessandro Riato, Riccardo Verza e Daniele Turri. Direttori sportivi saranno: Maurizio Degli Stefani e Gianfranco Pizzardo con Mirvano Mazzetto nel ruolo di accompagnatore. Per quanto riguarda le categorie minori l’attività prosegue con lo storico marchio giallorosso del Club ciclistico Este e presenta al via le nuove leve Francesco Zancanella, Daniele Suin e Nicolò Milan tra gli esordienti, seguiti dagli allenatori Michele Pegoraro e Luciano Chiodin con la collaborazione di Alessandro Mazzetto e Lino Samogizio. I fratelli Davide e Luca Pistore, Marco Boraso, Nicola Graziato e Gianluca Slanzi, seguiti dall’ammiraglia da Alberto Barbirato saranno i giovanissimi. Con la conduzione del segretario giallorosso, Antonio Santinello la presentazione e la foto ufficiale è avvenuta nel salone della concessionaria Infocars di Este alla presenza dei presidenti della Federciclo regionale e provinciale Bruno Capuzzo e Franco Galiazzo, il presidente provinciale del Coni Dino Ponchio, l’assessore allo sport estense Fabrizio Brugin e il presidente del parco colli Gianni Biasetto. Dal punto di vista organizzativo la società annuncia l’effettuazione del G.P Eugas, primi sprint riservato alla categoria giovanissimi, in programma il 15 giugno in piazza Maggiore a Este, e il classico G.P Cementizilio gara riservata W.L. agli Under 23 ed Elite che si svolgerà il 28 luglio.

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La presentazione dei risultati della ricerca in Provincia

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per aiutare a sviluppare tutti i progetti volti ad aiutare uno a presidente della Provincia di Padova Barbara De- giunta, questo dibattito interessa poco i cittadini. “La situazione più pressante in questo momento sviluppo economico immediato.” gani ha presentato i risultati emersi dalla ricerca di Infine, la presidente del consiglio provinciale, Luisa opinione, condotta su un campione di 2.200 perso- guardando al futuro – ha concluso Barbara Degani – per i ne residenti in tutto il territorio padovano, sulle priorità cittadini è l’occupazione, il lavoro e lo sviluppo. E quindi o Serato, ha voluto evidenziare come esiste una specifica queste opere portano queste priorità o richiesta dei cittadini padovani affinché la provincia di espresse dai cittadini padovani. se no la loro rilevanza per i cittadini è Padova continui ad occuparsi anche della questione delL’indagine ha fatto emergere alcuni Sulla viabilità la sicurezza e di azioni di contrasto relative al degrado, davvero minima. spunti per quanto riguarda gli inve- e i trasporti Un tema importante rilevato dimostrando di aver accolto positivamente il Consiglio strastimenti e le attività da inserire nel la gente chiede un servizio dall’indagine è quello dei trasporti e ordinario che è stato organizzato lo scorso settembre nel prossimo bilancio. della mobilità, che necessitano di mi- piazzale della stazione ferroviaria di Padova. “Abbiamo fatto una scelta di in- più efficiente “E più che di nuove opere faraoniche, - afferma la gliorie sostanziali per rendere ancora serimento nel bilancio della Provincia, – ha affermato la presidente Degani - mettendo circa 10 più dinamico ed efficiente il territorio padovano.” Il vice- presidente Serato - i residenti chiedono che vi sia una premilioni di euro per fare da “volano” ai cofinanziamenti che presidente e assessore alla viabilità della provincia di Pado- senza capillare di forze dell’ordine sulle nostre strade, per sentirsi sicuri e protetti a casa loro.” i comuni in un prossimo futuro metteranno, e quindi signifi- va, Roberto Marcato ha commentato La maggior parte dei cittadini paca un investimento territoriale totale di oltre 20-25 milioni così la ricerca sociale effettuata: “Fon- La sicurezza dovani dichiara infatti di non sentirsi di euro, in opere che sono anzitutto sentite come primarie damentalmente questo sondaggio ci resta una delle sicuri nelle strade cittadine, speciale richieste dai nostri cittadini, per mettere in sicurezza le riporta che una delle priorità richieste esigenge più alla provincia, è la viabilità, e noi su sentite in ogni mente al calar del sole, e questo austrade e le piste ciclabili contigue alle strade.” Continua la presidente Degani: “La nostra decisione è questo abbiamo deciso di fare un sfor- parte del territorio mento della percezione di insicurezza è purtroppo direttamente proporzioscaturita dal fatto che diversi comuni hanno progetti esecu- zo reale. Infatti abbiamo triplicato gli stanziamenti economici in nale all’incremento di casi quotidiani di microcriminalità tivi o addirittura definitivi, non hanno i soldi per realizzarli, e quindi abbiamo scelto di attuare questo investimento sul bilancio a favore di progetti realmente utili che i diversi co- (scippi, borseggi, piccoli furti, vandalismo) ad opera di muni padovani molte volte abbozzano, ma sono costretti extracomunitari, il più delle volte immigrati clandestinaterritorio.” L’indagine ha poi toccato anche il problema delle gran- alla fine a non realizzarli per la mancanza di fondi neces- mente e non aventi un regolare permesso di soggiorno. di opere, anche se come ha sottolineato gran parte della sari. Per questo daremo una mano fino a dove possiamo

Presidenti di Quartiere

LA SCURE DEI TAGLI SU PADOVA

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a scure si abbatte anche sui sei presidenti di quartiere (3 di centrosinistra, 2 del Popolo della Libertà e uno della Lega Nord) del comune di Padova. Erano riusciti, fino ad oggi, a scansare e a non rientrare nella fatidica morsa feroce dei tagli ai costi della politica, ma il decreto “Salva Italia” dell’attuale premier Mario Monti, però, è arrivato a toccare anche gli stipendi dei presidenti di circoscrizione nelle città sotto i 250 mila abitanti. D’ora in avanti il comune di Padova, che ha più o meno 220 mila abitanti, risparmierà anche i 2.208,96 euro lordi al mese ancora versati ai presidenti, indipendentemente dal numero di sedute del consiglio convocate. Il vice sindaco Ivo Rossi precisa che al momento le indennità sono congelate in attesa del parere della Corte dei Conti. M.G.M.

VIDEO POKER E SLOT MACHINE PERARO INVITA I SINDACI A MISURE DRASTICHE

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l bando videopoker e slot machine nei bar del Veneto. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, invita tutti i sindaci a mettere a punto una mozione nella quale “si chiede al Governo e al Parlamento di assumere i provvedimenti normativi necessari a determinare l’illiceità dell’installazione e dell’utilizzo di apparecchi elettronici finalizzati al gioco d’azzardo nei locali pubblici ed aperti al pubblico, limitandone la presenza solamente nei casinò”. La schema tipo di mozione predisposta dal consigliere udc recita testualmente: “Il gioco d’azzardo sta diventando una piaga sociale: in alcuni casi porta ad una vera dipendenza psicopatologica con il miraggio di una ricchezza facile ed immediata. Rischia di mandare in rovina le famiglie. Nella sola provincia di Padova si spendono 870

euro a testa all’anno in macchinette mangiasoldi”. Il provvedimento continua: “Risultano particolarmente esposti gli appartenenti alle categorie più deboli quali giovani, disoccupati, famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese ed anziani soli. Pensano di trovare nel gioco d’azzardo la soluzione a tutti i loro problemi”. Quindi la richiesta vera e propria: “Per arginare il grave fenomeno si rende opportuno prevedere un divieto di installazione dei sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni. Si invita la Regione, in accordo con le Ulss, a promuovere nel territorio regionale una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione. I giocatori, molto spesso con una personalità fragile, rischiano di andare incontro alla dipendenza”.

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Spazi aperti 17 9 Il progetto. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato difficilmente l’iniziativa subirà ulteriori fasi di arresto

Monselice ora affronta il Revamping Il sindaco Lunghi sottolinea una novità fondamentale: “Per la prima volta viene stabilito che fra 28 anni si chiuderà”

Il fronte del “no” ha registrato alcune defezioni ma le polemiche restano ben vive

di Emanuele Masiero

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a sentenza che il consiglio di stato ha pronunciato sul ricorso di Italcementi, ha scatenato una lunga serie di commenti tra favorevoli e contrari. In realtà, il fronte del no, ha avuto qualche defezione, forse legata alla paura di diventare troppo impopolari davanti ai cittadini in difficoltà per la crisi economica. Fatto sta che il Revamping va avanti e ora difficilmente subirà una nuova fase di arresto. “Il Revamping ha stabilito prima di tutto, che l’iter seguito per il progetto è stato corretto, nonostante quello che varie volte era stato detto in diverse sedi – ha commentato Francesco Lunghi, sindaco di Monselice - In secondo luogo, viene accertato che il Revamping porterà con sè un sensibile miglioramento ambientale e che l’impatto paesaggistico della nuova torre sarà decisamente contenuto. Inoltre, accogliendo il ricorso di Italcementi, la sentenza del consiglio di stato fissa un altro punto importante e assolutamente nuovo: è stata fissata una data di termine dell’attività e di dismissione dell’impianto”. Ora infatti, è ufficiale che tra 28 anni Italcementi chiuderà per sempre i suoi battenti a Monselice, ripristi-

nerà l’area e la restituirà alla comunità. “Nella storia, non era mai accaduto di fissare un termine come questo – ha continuato il primo cittadino - Tanto per fare un esempio, non esiste una data certa di fine attività per la cementeria di Monselice e per la cementizillo di Este. Anche per questo motivo, ritengo che questa sentenza abbia sancito la prevalenza della legge e della ragione sull’emotività del momento. Certo, adesso bisogna porsi la classica domanda: e ora? Io penso che la crisi economica che stiamo attraversando sia la peggiore dal dopoguerra, una crisi di sistema che ha colpito le radici stesse della nostra società, mettendo in discussione equilibri e certezze che credevamo consolidati e certi, e che invece stanno mutando di continuo. Credo che questa sentenza dia a Monselice e a tutto il territorio, una speranza importante per il futuro, perchè una multinazionale ha deciso di investire in questa zona e non di esportare lavoro e manodopera all’estero come invece fanno moltissime aziende”. L’investimento previsto per il revamping è di circa 160 milioni di euro, almeno metà dei quali verranno destinati ad aziende locali: significa un valore di com-

ETERNIT : UNA MINACCIA DA RIMUOVERE

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18 anni dalla legge che l’ha messo al bando, l’amianto è ancora diffusissimo nel nostro territorio. Pur non essendoci l’obbligo di sostituirlo, in ogni caso, la sua rimozione diventa obbligatoria e addirittura imposta in caso di deterioramento. A tutti i proprietari di coperture in eternit prima o poi converrà fare i conti con la messa in sicurezza dei tetti, senza per forza aspettare accertamenti da parte dei Comuni e degli enti preposti. Le soluzioni ci sono già, sia per le piccole superfici attraverso l’autorimozione, sia per le superfici medie attraverso i Gruppi d’Acquisto Solare, sia per le grandi coperture con interventi a costo zero. Per questo lo Sportello Energia dei Bacini Padova 3 e Padova 4 di Legambiente ha organizzato due convegni con la partecipazione dei Medici del lavoro dello Spisal-Ulss che hanno illustrato innanzitutto i rischi connessi all’esposizione da amianto e il quadro normativo vigente, per chi ci vive o lavora sotto ma anche per la popolazione in genere. Sono state date informazioni sulle procedure per l’autorimozione e la micro raccolta. I Bacini Padova 3 e Padova 4 offrono infatti i servizi per la bonifica di superfici fino ai 75 mq, fornendo ai proprietari interessati il Kit completo per l’autorimozione, in modo da poter ridurre di molto i costi di smaltimento. Alcuni Comuni inoltre aiutano i cittadini volenterosi, con contributi a fondo perduto: è il caso del territorio della Saccisica dove vengono dati tra i 150 e i 250 euro di incentivo ai residenti per la micro

raccolta. Nel corso della serata è stata presentata la nuova campagna della Provincia “Eternit Free”. Questa iniziativa, sviluppata da Legambiente e Azzero CO2 su scala nazionale, ha l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato. Il nuovo Conto energia in vigore dall’1 giugno 2011, introduce infatti un meccanismo di incentivazione molto vantaggioso per chi sostituisce le coperture in eternit dei capannoni industriali o agricoli con impianti fotovoltaici. Sul territorio padovano sono già 60 i capannoni che hanno chiesto di aderire all’iniziativa, che prevede per piccole superfici la creazione di un Gruppo d’Acquisto specifico per l’abbattimento dei costi, mentre per tetti con dimensioni maggiori (sopra i 2.500 mq) si potrà contare su di un fondo di investimento che realizza l’intervento a costo zero per il proprietario mantenendo il E.M. diritto di superficie per 20 anni.

Un particolare del progetto Revamping nello stabilimento di Italcementi a Monselice, un caso molto dibattuto che ha provocato profonde divisioni e spaccature

messe di circa 80 milioni di euro nei prossimi due anni. “Inoltre, la realizzazione del progetto revamping porterà con sé anche altri vantaggi per il nostro territorio, con la realizzazione di opere pubbliche che verranno fatte in collaborazione con Italcementi – ha concluso Lunghi - Da ultimo, ma certamente non meno importante, c’è l’aspetto sociale del provvedimento, quello che riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro. Gli operai di Italcementi sanno benissimo che la loro

occupazione era a rischio proprio in caso di bocciatura del progetto Revamping. Ora che questo pericolo è stato scongiurato, mi auguro che gli animi si rasserenino. Su questo argomento in città c’è stata una profonda spaccatura, ora che su questa storia è stata scritta la parola fine, spero che si cominci tutti insieme a ragionare sul futuro e sul modo migliore di gestire questo progetto, senza continuare una ‘guerra’ che non avrebbe più senso”.


18 Noi e gli altri

Noi e gli altri 11

Associazione “I Carraresi” Francesco Silvestrin segue da anni le accoglienze in Italia dei bambini orfani Ucraini

“Genitori in prestito”, il valore dell’affido Gli studenti padovani realizzeranno il prototipo, per farlo verranno coinvolti in una “impresa formativa”

di Emanuele Masiero

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ogliamo soffermarci sull’accoglienza di bambini. Ma per una volta non ci concentreremo sulla gestione italiana delle richieste o sulla normativa da seguire per avere la possibilità di accogliere un bambino. Tenteremo di far invece luce sul rapporto che si crea tra il figlio in affido temporaneo ed i “genitori in prestito” per capire quanto sia forte e importante il legame che si instaura nel tempo. Abbiamo chiesto lumi a Francesco Silvestrin, Presidente dell’associazione “I Carraresi Onlus” di Due Carrare, che da anni segue le accoglienze in Italia di bambini orfani ucraini. Presidente, prima di tutto, la vostra attività sta proseguendo con successo? “Direi assolutamente di si. I risultati in termini di accoglienze ci danno ragione e ormai siamo certi di aver intrapreso la strada giusta. Quello che ci conforta veramente è il rapporto che si crea tra genitori e bambini accolti. E’ qualcosa di speciale”. Vorremmo parlare proprio di questo aspetto. Cosa può dirci? “Volentieri. Ormai quando si parla di accoglienza, l’attenzione è subito rivolta alla possi-

bilità di avere, anche se per periodi limitati, un bambino. Ma prima ancora di parlare di questo aspetto bisognerebbe avere chiaro cosa succede “dopo”. Quando il bambino arriva a casa si apre davvero un nuovo capitolo e il percorso che pareva semplice e collaudato non può dirsi concluso e mette a dura prova le famiglie”. Cosa devono affrontare i genitori “in prestito”? “Prima di tutto preciso che questo vale per tutti i bambini del mondo. Nel caso dei paesi dell’est ed in particolare per l’area geografica dell’Ucraina da noi conosciuta, la questione “famiglia” diventa ancora più rilevante. Il bambino, grande o piccolo che sia, in patria non ha figure di riferimento, e quando arriva in Italia per la prima volta stravolgendo il proprio ambiente di vita, trova una nuova lingua, e un nuovo approccio alla “famiglia” da parte delle persone che lo circondano”. Che consigli si sente di dare? “È importante che i genitori affidatari sappiano immedesimarsi nel figlio, che dedichino tutte le attenzioni ed il tempo possibile alla conoscenza del bambino e alla “scoperta”

del proprio ruolo genitoriale anche se parziale. All’interno della famiglia si deve creare un forte attaccamento per non ridurre il tutto ad alcuni mesi di ferie”. E come si può fare? “In primo luogo è necessaria una ricerca della vicinanza tra la persona attaccata e la persona che offre attaccamento. Prendiamo ad esempio la relazione tra madre e figlio: ogni bambino vuole essere sicuro della sua presenza e, per sentirsi tranquillo, la tiene per mano, la abbraccia oppure la vuole a portata di sguardo. Per contro, quando c’è una separazione, il bambino “protesta” perchè non si sente sicuro e perde la garanzia di attaccamento: pensiamo ad esempio ai primi giorni all’asilo dove i bambini spesso piangono per la paura e la tristezza”. Quindi su cosa devono puntare le famiglie affidatarie? “Dobbiamo sforzarci di creare una base sicura da cui partire, cioè la particolare atmosfera di sicurezza e di fiducia che si instaura tra genitore e figlio in una condizione normale. Anche in questo caso non si tratta di una que-

stione d’età: un adolescente per esempio, non sarà esente dal bisogno di attaccamento. Per affacciarsi al mondo esterno in modo sereno avrà bisogno di sentirsi sicuro e di poter ritornare sapendo che sarà ancora il benvenuto”. E come ottenere questa “base sicura”? “Purtroppo non c’è un decalogo di buone pratiche o una formula magica da pronunciare. Anzi, è ovviamente il contrario. Seguendo uno schema ben preciso, il risultato non è garantito. Ogni bambino è diverso dagli altri e avrà necessità particolari. Ma di certo la base su cui lavorare è uguale per tutti: i bambini desiderano sentirsi amati”. Questi concetti valgono lo stesso anche per i bambini accolti? “Assolutamente. Anzi valgono ancora di più. La famiglia è senz’altro il bene più importante per un bambino accolto”. Perché? “Primo perché rappresenta un amore

che in molti casi non hanno mai avuto. Un’esperienza nuova e senz’altro appagante. Secondo, perché per tutta la loro vita sono stati abituati ad avere qualcosa in cambio di qualcos’altro. Non gli è mai successo di ricevere un bene o un’emozione senza dover corrispondere qualcosa come controvalore. Realizzare di aver trovato una famiglia che ti ama solo perché esisti, è davvero qualcosa di speciale. Una sensazione nuova e incredibile, con la consapevolezza di aver avuto una seconda possibilità davanti ad una vita cruda e difficile”. E se qualche famiglia fosse interessata? “Nulla di più semplice. La nostra associazione organizza momenti d’incontro conoscitivi ed è a disposizione delle nuove famiglie per costruire un percorso di accoglienza. Basta telefonarci al numero 348.8590998 o mandare una e-mail all’indirizzo associazione. deicarraresi@yahoo.it”.

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22 12 Personaggio Danilo Montin Autore della raccolta di racconti umoristici “I Salvadeghi”

Quando ridere di gusto significa anche ricordare

La copertina de “I Salvadeghi” e Danilo Montin

Un mondo di uomini comici vittime dell’equivoco può far riflettere sulla perdita dell’ingenuità

di Mauro Gambin

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uanto fa bene ridere? “Molto”. Quanto è difficile far ridere? “Non è complicato ma non è nemmeno semplice, è tuttavia necessario”. Il rapido botta e risposta è stato l’incipit di un’intervista a Danilo Montin sul suo ultimo libro. In quarta di copertina ha indicato le motivazioni del testo: “Le narrazioni de “I salvadeghi” sono state scritte per stimolare buon umore”. Dunque, Montin, l’obbiettivo di questi racconti è fare ridere? “Far ridere certo ma anche far riflettere su un mondo che sta sparendo. Un mondo più ingenuo e forse per questo più spietato, popolato di figure nate “stambe” e per questo diventate oggetto di scherzi che poi sono diventati aneddoti e infine racconti. Molte delle storie che racconto in questo libro sono episodi di vita vera, tempo fa in molti li conoscevano, appartenevano alla comunità, ma oggi la me-

moria collettiva va sparendo. E’ sempre più spiccato l’individualismo. Il libro serve anche a questo, a colmare questo vuoto che progressivamente si va formando”. I “salvadeghi” dunque sono questi personaggi: selvatici, rustici, ignoranti e abbruttiti dalla vita tanto da diventare comici? “No salvadeghi in realtà era una rivista locale che un tempo era editata dalla tipografia Piovan qui di Este. Il nome si prestava bene all’intonazione dei miei racconti e ai personaggi raccolti e descritti in forma caricaturale. Dunque l’ho preso a prestito per la prima pubblicazione del 1973”. L’edizione che Montin ha recentemente pubblicato, infatti, è “I salvadeghi 2” e segue a quarant’anni di distanza la prima raccolta di racconti umoristici. Come mai così tanto tempo tra i due libri?

“In mezzo ci sono stati altri racconti, non propriamente comici. La mia curiosità mi porta ad indagare le vecchie usanze locali e le tradizioni che vanno sotto il nome di folklore. Così sono nati “Squarci di vita – Este e il suo mandamento fra storia e folclore” del 1977 e “Dall’albero della memoria, storie, leggende, filastrocche, canzoni e usanze dell’estense del 2004” Direi che è proprio questo il mio campo di indagine, il locale, quello che non si è mai spostato, quello che viene e veniva identificato con il “posto” e che dunque a tutti gli effetti appartiene al paesaggio”. L’uomo appartiene al paesaggio? “Cioci Teston, appartiene al paesaggio di Este del dopoguerra. In realtà si chiamava Cirillo Malatesta, famoso per avere una testa deforme e una forza sovraumana. Intelligenza niente. Questo, e alcune indiscrezioni sulla sua vita privata, sono bastate per renderlo un per-

CHI È Danilo Montin è nato a Este nel 1942. Ex agente di commercio oggi è in pensione. Nella sua carriera di scrittore ha pubblicato quattro libri: due edizioni de “I salvadeghi”, “Squarci di vita” e “Dall’albero della memoria”. sonaggio pubblico, vittima di un Gossip spietato anche se pudendo e ingenuo. Ma ogni luogo ha i sui Cioci Malatesta, Piero Mato, Toni Teston. Dino Durante, nel suo “El strologo vicentino”, aveva inserito “Gigetto el Mona”, un personaggio di fantasia ma paradigmatico del “veneto” del pre-boom economico: ignorante, ingenuo, facile all’equivoco e per questo soggetto ad essere deriso. I “mati” o i “mona” delle nostre parti hanno sempre segnato il confine oltre al quale non andare: “Varda che te diventi come…”, “Varda che vien torte…”, sì, sono stati una sorta

di exempla, degli avvertimenti oltre ai quali sarebbe stato opportuno non andare per non incontrare il “mostruoso” o l’imbarazzo che provoca il riso degli altri. In questo il prendersi in giro, può essere molto aducativo”. Chi sono gli altri personaggi del suo libro? “Ci sono personaggi veri, come Cioci, altri di fantasia come il meridionale Mezzasalma vittima di continui equivoci perché non conosce il veneto, poi Giacomin Grasipola e i personaggi strambi come Angelon, Armido el macelaro o la Jole Bombasona”.

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Cultura provinciale 23 13 Al Palazzo della Ragione e al Centro San Gaetano Padova Esposte 110 opere fino al 15 luglio

Un secolo tra realtà e immaginario

MINICI ZOTTI

De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento italiano eccezionalmente insieme La locandina dell’esposizione

di Laura Organte

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on l’arrivo della bella stagione la proposta culturale padovana entra nel vivo: circa 110 opere fra le più belle e preziose dell’arte contemporanea italiana costituiranno il cuore della mostra “De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento, un secolo tra realtà e immaginario”, in esposizione fino al 15 luglio nella suggestiva cornice di Palazzo della Ragione e, con un eventosatellite, al Centro Culturale San Gaetano. Il “Salone”, la spazio pensile più grande e affascinante d’Europa, costituirà lo sfondo per quadri e sculture di circa sessanta artisti il cui enorme valore è riconosciuto a livello internazionale: tra questi, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Luigi Veronesi, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Virgilio Guidi, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Giò Pomodoro, Piero Manzoni, Enrico Baj. L’evento artistico è ideato e organizzato da Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing di Padova in collaborazione con il Comune di Padova ed è curato da Lorenzo

EVENTI E MOSTRE

Respi, che ha avuto l’arduo compito di selezionare le opere in esposizione tra le moltissime che costituiscono il patrimonio della collezione Mazzolini. Di proprietà della Diocesi di Piacenza-Bobbio, la collezione si caratterizza per l’imponenza del suo patrimonio, formato da 872 opere tra dipinti e grafica e 27 sculture di arte contemporanea, suddivisa tra primo e secondo Novecento. Altro elemento che la contraddistingue è l’eclettismo, dato dalla sua genesi. La raccolta è stata spesso legata a logiche occasionali, dovute alle professioni dei collezionisti e all’incontro con Domenica Rosa Mazzolini, signora piacentina tuttora vivente, che ha donato la collezione alla sua diocesi. Di questo prezioso patrimonio sono stati selezionati circa 110 dipinti e sei sculture, ritenuti i più rilevanti dal punto di vista artistico dal curatore della mostra padovana. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la visita alla sala centrale del San Gaetano offrirà la possibilità di ammirare gratuitamente due sculture del celebre artista Giò Pomodoro. a cura di Laura Organte

LA SCIENZA DIVENTA INTERATTIVA Sarà aperta fino al 20 maggio l’undicesima edizione di “Sperimentando”, la mostra interattiva per imparare divertendosi allestita all’Ex Macello di via Cornaro. Con il sottotitolo È questione di equilibrio si illustra il tema degli equilibri nei più vari aspetti. Sono previsti per i visitatori più giovani esperimenti sui cinque sensi e, per i più esigenti, poster e apparati per illustrare le più avanzate ricerche in fisica con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

L’ARTE DI BOSCOLO NATTA C’è ancora qualche settimana per vedere la mostra dedicata a Domenico Boscolo Natta nel decennale della scomparsa dal Comune di Padova. Una importante retrospettiva, allestita al Centro culturale San Gaetano fino al 13 maggio, che darà la possibilità a grande pubblico di ammirare una serie di opere ad olio di grandi dimensioni, molte delle quali poco note o esposte in rare occasioni, fatte uscire in occasione dell’evento dallo studio del maestro. Conviene dunque approfittare delle ultime settimane dell’esposizione per conoscere da vicino l’artista.

IL LAVORO E’ UN BENE COMUNE Il lavoro, tema oggi più che mai alla ribalta dell’attualità, sarà in mostra fino al 24 giugno al San Gaetano in occasione dell’esposizione storica sul lavoro e sulle lotte condotte dai metalmeccanici, dalla Fiom e dalla Cgil per il riscatto del lavoro nel lavoro. Dipinti, manifesti, foto e testi scritti riprodurranno la marcia del lavoro: dal 1901 al 2011. La mostra, costruita da operai e artigiani, illumina la fatica, l’orgoglio, le lotte, le conquiste, le sconfitte, i diritti, la dignità del lavoro, documentando anche i periodi più bui per il lavoro.

De Chirico, “Maestoso Silenzio”

La prima, il “Sole produttore”, è un’opera del 1974-75 in marmo nero del Belgio ed è particolarmente pesante: «Se questa scultura fosse stata posizionata all’interno del Salone di Palazzo della Ragione - racconta Claudio Capovilla, presidente di Gruppo Icat -, avrebbe esposto il pavimento a pericolose sollecitazioni. D’accordo con il Comune di Padova, pertanto, si è deciso di individuare una

collocazione alternativa, nel pieno rispetto dell’edificio monumentale. La scelta naturale è ricaduta sul San Gaetano, vera e propria officina artistica e culturale della città, che potrà essere valorizzata e valorizzare la coppia di marmi neri». Oltre al “Sole produttore”, il San Gaetano ospiterà lo “Studio per albero”, anch’esso in marmo nero del Belgio, risalente alla metà degli anni Settanta.

Museo Precinema su Dickens in Italia

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el 2012, in occasione del bicentenario della nascita di Charles Dickens, il Museo del Precinema collezione Minici Zotti, un Museo “vittoriano”, propone una mostra relativa al viaggio in Italia, realizzato da Dickens tra il 1844 45. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 23 giugno, comprende una serie di vetri fotografici per Lanterna Magica, prodotti all’epoca da fotografi inglesi, che mostrano le città italiane che Dickens aveva visitato e altri vetri che illustrano i suoi racconti più noti. Durante il periodo della mostra, verranno proiettati in DVD, “The Marley’s Ghost” e “The Chimes”, i primi due noti racconti di Natale, riprodotti dai vetri originali per Lanterna Magica della Collezione Minici Zotti. La mostra, dal 6 al 13 ottobre 2012, verrà ospitata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone. L.O.

Musei Civici agli Eremitani. Fino al 17 giugno una sessantina di opere esposte

Se il collezionismo guarda al grande mercato dell’arte U

n incontro inusuale, quello tra patrimonio museale e mercato antiquario, avrà luogo nelle sale per le esposizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani in occasione della mostra “Ospiti al museo”, evento che che suggerisce una riflessione sul collezionismo e diventa occasione imperdibile per ammirare e confrontare lavori di grandi artisti veneti. Fino al 17 giugno sarà infatti possibile ammirare una sessantina di opere tra dipinti, sculture e bronzetti di grandi artisti, fra i quali Jacopo da Montagnana, Andrea Briosco, Alessandro Vittoria, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Padovanino, i Liberi, Giulio Carpioni, Francesco Guardi e molti altri. Committenti, collezionisti e mercato dell’arte hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nel determinare gli sviluppi della produzione artistica, stabilire le sorti dei suoi protagonisti, delineare i destini delle singole opere: talvolta confluite in raccolte museali destinate alla pubblica conservazione e fruizione, talaltra riservate al godimento privato o fluttuanti di collezione in collezione, di antiquario in antiquario, ancora alla ricerca di una collocazione definitiva. E tra queste ultime non mancano curiosità o novità, originali ritenuti perduti o addirittura autentici capolavori, che il pubblico è ancora in attesa

Un’opera del Padovanino esposta a “Ospiti al Museo” di poter ammirare. Se dunque i depositi dei musei e le grandi collezioni private possono ancora svelare opere sconosciute ai più, è d’altra parte il mercato una linfa vitale per la storia dell’arte e i suoi sviluppi futuri. La mostra è assolutamente nuova per impostazione, le collezioni museali, per la prima volta, sono chiamate a dialogare e a confrontarsi con il “mercato dell’arte” e in particolare con una serie sceltissima di opere - degli stessi autori e dello stesso contesto

artistico - attualmente disponibili presso alcuni fra i più noti e importanti antiquari del panorama nazionale. Accanto ai lavori che il Museo custodisce e tutela, tramandandoli ai posteri, evitando la dispersione e talvolta l’oblio e consentendo la formazione di un’identità collettiva, ecco dunque esposte opere che, per destino o scelte differenti, si muovono in ambito privato, ma che permettono uno stimolante confronto e offrono nuove occasioni di riflesL.O. sione e conoscenza.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO Fa più paura della grande sete del 2003 Siccità record in pianura e montagna

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fiumi e laghi a secco di Nicola Stievano

“P

otrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germoinizio di primavera, dopo un inverno completa- gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca- agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non poter proseguire perché la poca acqua fino ai primi di aprile di pioggia se disponibile non basta per tutti, anzi ne è vista veramente poca. Da metà Allarme dovrà essere razionalizzata. dello scorso novembre sono caduti in per l’agricoltura A fine marzo nella nostra regiomedia fra i 50 e gli 80 millimetri di ma scarseggia ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associapioggia in pianura e in montagna la anche l’acqua zione nazionale delle bonifiche, manneve non si e quasi vista al di sotto ad uso potabile cano all’appello oltre 140 millimetri dei 1800-1500 metri. I laghi alpini e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in di pioggia, che significa 140 litri d’acqua per metro quadrasecca e la portata dei fiumi è ridotta al minimo. Insomma to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco- risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’acd’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio- qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fine di marzo i bacini idrografici del nostro territorio hanno registrato un la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en- deficit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Lemenesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%. i consorzi di bonifica, delle autorità di bacino regionali e Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici. Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappresentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”. In campagna le difficoltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché finché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di approvvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anticipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”. “Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allagamenti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma dovremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risalita del cuneo salino sull’Adige. A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la razionalizzazione dell’acqua. “In base alla specificità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del deflusso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’operatività dei singoli consorzi di bonifica. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serbatoi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verificherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”. Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’acqua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sotterranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a beneficio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

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n “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emergenza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però Franco Manzato attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su questo argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun beneficio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impoverite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già accaduto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

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da Paesi dove il problema non esiste”. Manzato invita tutti a vigilare su eventuali sbalzi e impennate nel prezzo finale delle produzioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffici regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fenomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

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Il Veneto in primo piano 25 7 L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fiumi in secca e “brucia” le colture N

on è solo la mancanza d’acqua a preoccupare perché un’altra minaccia arriva dal mare, soprattutto per il Polesine e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fiumi durante i periodi di magra. L’assenza di piogge e la scarsità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’acqua salata può risalire anche per diversi chilometri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

IL CASO

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fiume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insufficiente perché possa funzionare lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fiume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifica Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche sufficienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo – Il Veneto sta dando un brutto esempio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro territorio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifica dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’acqua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse BrentaBacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giuseppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifica Adige Euganeo - abbiamo già pronto e finanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

T

assa sulla bonifica, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifica per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifica vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifica per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

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anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano direttamente in fiumi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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26 8 Il Veneto in primo piano Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema difficoltà

Pensionati sempre più tartassati Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei figli disoccupati con bimbi piccoli di Alessandro Abbadir

V

ivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pesante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei figli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fine del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensionati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidità civile (210 mila). E poi: le pensioni erogate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati veneti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano essere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a beneficiare dell’adeguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografici) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

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sta diventando un dramma sociale. “Abbiamo avuto – spiega Don Dino Pistolato direttore di Caritas Venezia – tanti casi in tutta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in questo momento di crisi l’unica risorsa per tante giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di essere un dramma, oltre che per loro, anche per i figli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affitto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

Problema esodati

SI CERCA UNA SOLUZIONE

P

roblema esodati, il governo promette una soluzione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incerto, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno accedervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro decine di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diverse ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfiorare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero. A.A.


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Veneto in primo piano 9 28 Il Veneto in primo Ilpiano Turismo

NEWS

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta di Ornella Jovane

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’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finozzi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto. “Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di balneazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”. I dati sono quelli ufficiali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte. Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fiumi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e sufficienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle). “All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno considerate idonee alla balneazione”. “Il Veneto - fa osservare - ha già largamente raggiunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione dovranno essere dal 2015 almeno di qualità sufficiente. Con riferimento alla nuova classificazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

NEWS

G

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento sufficiente

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto. “Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i comandi costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”. L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la difficile fase economico-finanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balneazione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto. “Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - prosegue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende ottimista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale difficoltà economica”. Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’Adriatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fine di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www. arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini periodici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

Ospitalità

UN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

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n turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fine marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando. “Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affermato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenuto assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al presidente dell’asIl turismo dell’accoglienza sociazione Village per tutti prevede nuove for all Roberto Vitali competenze e al presidente del professionali, tra cui Centro servizi per il quella del sorriso volontariato Csv, che organizza l’iniziativa, momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volontariato italiano. “Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, perché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bisogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di difficoltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché significa aiutare nel contempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospitalità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un O.J. fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Turisti stranieri

GLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

li ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro vacanze, estive e al mare soprattutto ma non solo. E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interesse espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’Ukraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per proporre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto. La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte. Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto anche per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occidentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende Anche i negozi venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente e i prodotti made in di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, Veneto “catturano” gli stranieri risultano essere ancora un numero contenuto.


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30 10 Intorno a noi Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare” di Mauro Gambin

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Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

ntonio Tamiazzo di Montecchio Maggiore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla finita. Qualche giorno dopo Umberto Ventura di San Giorgio delle Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di appena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù. Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquanta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto naufragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute. Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secondo quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla crisi aggiungiamo anche che la locomotiva del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo demografico; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla difficoltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressivamente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfida che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando famiglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

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in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”. Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si identifica con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carattere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione principale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervista a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’economia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella aveva confidato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo editoriale - la morale cattolica è piantata profondamente fino ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specialissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padremarito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.


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32 Cultura veneta

Cultura veneta 13

Nel cuore di Porto Marghera Il progetto interessa alla Regione Veneto

Palais Lumière il sogno faraonico di Cardin

TORNANO DI MODA I TRENINI ELETTRICI

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Un edificio alto 244 metri per 60 piani complessivi con hotel, piscine, giardini e centri commerciali di Vesna Maria Brocca

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el 2010, lo stilista di origini trevigia- laghi e piscine (private o pubbliche). Saranne Pierre Cardin aveva proposto il suo no inoltre disponibili uffici, più di 250 camePalais Lumière di Porto Marghera, e re per hotel di lusso, appartamenti disposti ora la giunta veneta si è espressa con la su due piani (e tutti con vista panoramica formula dell’interesse regionale prevista su Venezia), centri commerciali ubicati nel dall’articolo 32 delle norme sulla program- basamento e nei primi 2 piani delle torri, mazione (Legge regionale n. 35 del 2001) bar e ristoranti a 190 m di altezza, centri in deroga alle procedure urbanistiche ordi- benessere e fitness (anche percorsi su parco narie. Il vicepresidente Marino Zorzato ha pensile), 9 sale cinema, 6 teatri-auditorium per un totale di 5.000 inoltre ricordato che sul progetto c’è già un Il valore potenziale posti, un ristorante panoramico a 225 metri “placet” del Sindaco di degli investimenti di altezza (al sesto Venezia ed è stata sen- è pari disco), un pronto soctita anche la Provincia a 1473 corso ospedaliero ed di Venezia. La proposta milioni di euro un eliporto. Infine, ci si concretizza in un edificio alto 244 metri per 60 piani complessi- saranno più di 8.000 tra posti auto e gavi. Nello specifico, il Palazzo della Luce sarà rage collocati sotto il basamento dell’edificomposto di 6 dischi di forma circolare – cio. Il valore potenziale degli investimenti, distanti 35 m l’uno dall’altro - sostenuti da interamente a carico dell’investitore, è pari 3 torri simili ma di diversa altezza disposte a 1473 milioni di euro, di cui 758 milioni a forma di stella. I 6 dischi contempleranno per la realizzazione del Palais Lumière e più di 4 ettari di giardini pensili con relativi delle opere di urbanizzazione strettamente

Hobbies e non solo

Il progetto con le dimensioni e l’aspetto del futuro palazzo connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico (tra cui la bonifica delle acque e dei suoli e i collegamenti) e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualificazione. Il vicepresidente Zorzato ha fatto presente che la costruzione, una volta ultimata la fase procedurale con la conferenza dei servizi, richiederà 4 anni di tempo e l’impiego di circa 10 mila addetti. A lavori compiuti si prevede che l’intervento procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40% con alte professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

l trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepotentemente di moda. Negli ultimi tre anni ha quadruplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’anno. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e La nuova serie Veneto le macroaree maggiormente interessate a di trenini ad imitazione questo boom, regioni che hanno scoperto di avere degli originali un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefici di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro figli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai figli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammirare entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche V.M.B. un bel pò di adulti.

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24 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 35

MARCHE

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

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uesta è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classificato fra le 26 opere d’arte selezionate per la Biennale non trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’opera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha definito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze firmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’albergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre descrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con occhi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture importanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fiore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a alexander@viphotels.it Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversazioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti. SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO. SOTTO: ALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO

Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono soltanto le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali

(dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, anche l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare. L’anno scorso, durante il Festival della felicità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con prima colazione (buffet di prodotti marchigiani),

si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il ristorante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buffet a prezzo fisso (molto ricco, fidatevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season.

Esprime le sue qualità con una cucina basata sulla qualità della materia prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e finger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”. Alexander Museum Palace Hotel viale Trieste 20, Pesaro 0721 34441 www.alexandermuseum.it


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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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6) – Storica casa automobilistica inglese................................................................................... Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta) • L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo. • Amare è breve, dimenticare è lungo.

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po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sapessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!” • Pierino va a trovare la mamma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appena nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.” • Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.” • Pierino è fermo ad una fermata dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quando arriva il bus, si aprono le porte, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fermata, preme il pulsante per prenotare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pierino sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un tizio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.” • Un bambino racconta ad compagno di scuola: “Sai, il mio cavallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

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FASCINO IL PARTNER VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· S ALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO ABBIATE CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · S ALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO L’AUMENTO

DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· S ALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVENTUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SORTIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGALANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

FASCINO COME SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· S ALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDETEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PROPRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZIONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · S ALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

FASCINO SARETE CAPACI DI INTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DIMENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZIONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO NON

FASCINO LE RELAZIONI

CANCRO

FASCINO CHI È IN CERCA DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · S ALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IMPROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

DAL 22/06 AL 22/07

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

tavola la l a d e n o i z a z z i l a Re en t i m a r r e s i d o t i n i f al prodot to La sostituzione dei serramenti esistenti non necessita dell’intervento di opere murarie, con la possibilità della detrazione fiscale del 55% prorogata per tutto il 2012

Siamo al servizio del cliente

dalla progettazione al montaggio!! MASERÀ DI PADOVA (PD) Via Casalserugo, 12 Tel. e Fax 049 8860692 - serramentivoltan@libero.it

FASCINO NUOVO OSSIGENO E SMALTO ALLE VOSTRE STRATEGIE SEDUTTIVE, CON SPLENDIDE OCCASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO· S ALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGALANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO ATTENZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DISARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRINCIPIO. EVITATE!· S ALUTE NON AFFATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOLCIUMI VARI


Ponti 25 aprile e 1 maggio Terme Šmarješke Toplice

25. 4.–1. 5. 2012 Il pacchetto include: • 2, 3, 4 o 5 mezze pensioni in camera doppia • entrata illimitata nelle piscine con acqua termale a 32°C (interne ed esterne) • 1 accesso gratuito nel mondo delle saune • bagno romantico in piscina al lume di candele e con un bicchiere di spumante il venerdì sera • sabato sera ballo con musica dal vivo 2 notti

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Hotel Vitarium**** superior

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