La Piazza di Padova ovest - 2012sett n126

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di Padova Ovest

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25-26-27-28 ottobre 2012 www.autoemotodepoca.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 126 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

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25-26-27-28 ottobre 2012

La carriera di Gilles in mostra

Asta al ribasso: affari a sangue freddo


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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 126 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Trasporti Treni, l’odissea di studenti e pendolari pagg.

Limena Socialmente utili, indispensabili in municipio

Rubano Grazie al gas sistemate il manto stradale

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EDITORIALE

L’etica e la politica

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Genitori pericolosi per i propri fiGli Stop al parcheggio selvaggio davanti alle scuole, specialmente all’elementare Manzoni. Il Comune di Limena mette un freno alla cattiva abitudine di sostare in maniera disordinata nel momento in cui si accompagnano o si vanno a riprendere i figli a scuola, senza considerare il pericolo che si può causare ai bambini degli altri che camminano a piedi o vanno in bicicletta pag. 10

dall’alluvione alla siccità, che fare?

Dall’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto all’incontro organizzato nella sede del Consorzio di bonifica Adige Euganeo di Este. All’appuntamento hanno partecipato diversi sindaci del territorio padovano pag. 19 pubbliredazionale

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di Ornella Jovane

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Villafranca, ultimati i lavori alla bretella

Il cantiere ora verrà spostato sull’altro lato del cavalcavia

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a bretella di collegamento fra il sottopasso di Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostradale è pronta. L’intervento, le cui fasi di ultimazione si stanno portando a termine in questi giorni a cavallo fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con la sistemazione dell’ingresso alla bretella per chi proviene dal centro di Ronchi, è alle battute finali. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo da parte dell’amministrazione comunale, l’opera del costo di 154 mila euro è stata appaltata ad agosto.

Un intervento che l’amministrazione comunale è riuscita ad appaltare dopo mesi passati a cercare di evitare il contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori del sottopasso. A fine maggio la decisone del Comune di richiedere la risoluzione del contratto in danno. Passo che ha permesso all’amministrazione Salvò di avere in tempi rapidi la disponibilità del cantiere e appaltare l’intervento che mancava per completare il collegamento tra la bretella e il cavalcavia, e per ultimare l’opera del sottopasso ferroviario.

“Gli automobilisti saranno obbligati a percorrere la bretella – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò -, l’intervento di collegamento è ultimato. Dopo questa fase i lavori si sono spostati dall’altro lato del cavalcavia per realizzare il raccordo alla bretella necessario per chi proviene da Ronchi”. Un collegamento necessario per permettere un’adeguata circolazione anche della zona industriale di Ronchi. pagg.

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a una parte il mondo reale. Gli imprenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e trovare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del sistema produttivo in atto, accelerate vertiginosamente dalla crisi economica. Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria disperazione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo. Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giovani, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo. Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed efficaci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale. In mezzo una domanda: a cosa servono le elezioni politiche della prossima primavera? continua a pag.

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o.jovane@lapiazzaweb.it

L’Intervento

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più

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ell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliardi di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento dell’inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%. *Segretario CGIA di Mestre

continua a pag.

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EDITORIALE

L’etica e la politica Enologia

il Gambero rosso premia il “serro” La guida “Vini d’Italia 2013” del Gambero Rosso ha assegnato gli ambitissimi tre bicchieri al “Serro”, annata 2009, prodotto dall’azienda “Il Mottolo” di Baone i cui proprietari sono Sergio Fortin, dentista di Selvazzano, Roberto Dalla Libera, imprenditore di Limena e rispettive mogli. Un primato importante, dunque, sia per i proprietari dell’azienda, che hanno così coronato un sogno, sia per il territorio dei colli Euganei, già rinomato nel mondo dell’enologia per il moscato Fior d’Arancio ma oggi blasonato grazie ai suoi rossi. Infatti, la celebre guida del mondo dell’eno-gastronomia oltre al rosso dell’azienda di Baone ha premiato anche il Rosso Gemola 2007, prodotto da Vignalta di Arquà Petrarca. Autostrada Padova - Bologna

il don: “non cani ma opere di bene”

“Non cani, ma opere di bene”. Ha fatto discutere l’ultimo messaggio-choc lanciato da don Marco Scattolon, 67 anni, vivace parroco di Rustega di Camposampiero e di Fossalta di Trebaseleghe, dalla sua “cartolina”, il bollettino parrocchiale settimanale. IL sacerdote non è nuovo a provocazioni forti, che fanno discutere.

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La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e finalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze. Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è difficile non pensare che sia necessario riflettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese, il quale non potrà essere credibile e affidabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale. Da Venezia, il presidente di Confindustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria… Ornella Jovane

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Padova Ovest rubano

enti locali

Lotizzazione Francesco, acquisizione dell’area pag. 8

tavello

Dopo le cure sono tornati liberi 21 rapaci

villafranca

Provincia

pag.

noi e Gli altri

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Lavoro in carcere, Padova modello unico

10

Un gruppo intercomunale per superare la crisi pag. 13

Regione sociale

La Riviera del Brenta nella futura Provincia pag.

pag.

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palazzo zuckermann In mostra i tesori del convento di Santa Chiara pag.

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Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5% pagg. 24-25

immiGrazione

Regolarizzazione, bassi i numeri della sanatoria 2012

cultura

Limena

prossimamente i nuovi corsi sc.a.p.c.

I nuovi programmi dei corsi Sc.A.P.C. che si terranno a partire da gennaio 2013 saranno disponibili sul sito comunale a partire da metà ottobre. I programmi dei corsi in formato cartaceo saranno disponibili presso l’Ufficio Cultura. Le iscrizioni resteranno aperte fino al 15 dicembre 2012, salvo disponibilità dei posti. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Cultura negli orari di ricevimento di seguito indicati: lunedì ore 9.30-13.00, mercoledì ore 9.3013.00 e 15.30-18.00, sabato ore 9.30-12.30 Limena, nuovo stadio

il no di leGambiente

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automobilisti attenti con il sistema tutor

Automobilisti più disciplinati grazie al sistema di controllo elettronico della velocità “tutor”, installato lungo l’autostrada Padova - Bologna. Secondo i dati forniti dalla polstrada, dall’inizio dell’anno al 20 settembre scorso sono 4.051 le infrazioni registrate nel tratto padovano dell’autostrada A13, appunto quello controllato dal sistema Tutor (a breve il Tutor verrà posizionato anche nel tratto padovano dell’A4 Venezia-Milano, la Serenissima). Nel medesimo periodo del 2011 le infrazioni erano state esattamente duemila in più. Un brusco calo che ha avuto risvolti confortanti nel sensibile calo degli incidenti mortali. Esplode la polemica

segue da pag.

pag.

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A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker pag. 32

Il nuovo stadio per il Padova potrebbe essere costruito a Limena? L’ipotesi non è nemmeno stata presa in considerazione dal circolo locale di Legambiente che si è detta invece preoccupata che un tale cantiere possa avere un impatto ambientale deleterio per la comunità. Ad avviso del circolo ambientalista, infatti, un’ipotesi del genere dovrebbe comunque fare i conti con una viabilità e un tessuto sociale non adatto ai grandi movimenti di persone che le partite di calcio danno luogo, anche se la nuova struttura venisse collocata a ridosso della tangenziale all’interno di un’area già vocata a diventare grande parco commerciale. L’idea invece non dispiace al primo cittadino, Giuseppe Costa, purché oltre allo stadio vengano edificate e aperte nuove attività economiche. Da ottobre i concerti

amici della musica al via la staGione

Si aprirà il prossimo 3 ottobre con il concerto affidato a La Petite Bande, per concludersi ad aprile 2013, la 56° stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova. Un’edizione che si presenta ricchissima di proposte, di percorsi culturali e di approfondimenti tematici nel solco della grande tradizione che gli Amici della Musica. Info su www.amicimusicapadova.org.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

di

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORI L’associazione di categoria ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca. Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa per gli affiliati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi, quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee ferroviarie, in province come Vicenza, Belluno e Rovigo

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Treni, servizi scadenti, po

ervizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi efficienti e li può pagare e chi (la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubblici per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mometti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzione intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel dettaglio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

saranno “cadenzati” ad orari fissi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per migliorare l’efficienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsumatori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

petizione deGli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

I

l pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabilità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto. La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di firme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parlamento ad approvare al più presto la modifica di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e trafficate.

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nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo dimostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffico ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha presentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande evidenziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.

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Argomento del mese 19 5 Trasporto pubblico a Padova e Provincia

oche risorse e investimenti I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana” di Nicola Stievano

L spalla per padovane

’odissea quotidiana dei pendolari veneti finisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info vogliono offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affidare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superficie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed inefficiente”. Altro obiettivo, affrontare finalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infine Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disservizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofica che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

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Nuovi tagli, vecchie polemiche

“Basta doppioni unificare le aziende” B

us strapieni tra le proteste di studenti e pendolari, lunghe attese alle fermate, mugugni per gli abbonamenti, tagli alle corse festive: un autunno caldo per i trasporti locali a Padova. E non serve nemmeno toccare l’argomento treni, una grana che investe tutta la regione. Con la ripresa delle lezioni Padova e provincia si sono trovate di nuovo a fare i conti con i punti deboli della rete di trasporto pubblico, sia che si chiami BusItalia - Sita che Aps. Ad aggravare le già difficili condizioni in cui versano linee e autobus ci si mettono anche i tagli imposti a livello governativo e distribuiti un po’ ovunque. Ecco allora che dalla Bassa Padovana spariscono tutte, ma proprio tutte, le corse festive su alcune linee. I pullman viaggiavano per lo più vuoti, osserva giustamente qualcuno. Ma tagliare del tutto una linea, senza nemmeno provare a ridurre le corse o a usare mezzi con meno posti a sedere, osservano altri, non è una mossa da servizio pubblico. Nei giorni feriali intanto gli studenti prendono letteralmente d’assalto i mezzi pubblici e spesso le “corse bis” non bastano, a patto che non siano state soppresse o dirottate altrove. E così le proteste sono all’ordine del giorno. L’assessore provinciale ai trasporti Domenico Riolfatto sa di avere a che fare con una materia scottante. Più volte è salito sugli autobus strapieni affrontando le ire dei pendolari. Ha anche attivato una mail per raccogliere le lamentele e le rimostranze; driolfatto.trasporti@libero.it. “Quest’anno ci sono qualcosa come 6.500 studenti in più - osserva l’assessore - la maggior parte dei quali viaggiano su pullman e autobus. Dobbiamo fare i conti con questo aumento dell’utenza e fare in modo che le soluzioni che mettiamo in campo possano essere adeguate. Mi rendo conto che non è sempre in questa stagione di tagli ma ci proviamo ogni giorno e invitiamo anche gli utenti a darci una mano”. Nel frattempo nel conselvano infuria la polemica per la soppressione delle corse festive di BusItalia. “Alla faccia del caro carburante, delle domeniche ecologiche e dell’abbonamento, che in un anno arriva a 500 euro per gli studenti e 600 per i lavoratori”, fanno notare alcuni pendolari. Il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon: “capisco le ragioni economiche ma si tratta di un servizio pubblico che viene eliminato del tutto”. A nord di Padova, per la precisione a Vigonza, è nato addirittura un comitato di “appiedati” contro la soppressione del servizio navetta con il capolinea dell’Aps a Ponte di Brenta. Intanto gli amministratori iniziano a chiedersi se per risparmiare, anziché tagliare le corse o aumentare i prezzi di biglietti e abbonamenti, non sia il caso di unificare le due aziende di trasporti pubblici, l’Aps e BusItalia. Fra i primi a parlarne, in tempi non sospetti, il sindaco di Maserà Nicola De Paoli. “Noi ci troviamo ad un chilometro dal capolinea dell’Aps ma spostarlo costa troppo perché ci sono due aziende diverse. Alla gente non importa il marchio, vuole il servizio per il quale paga. Che sia Aps o BusItalia non cambia, con la fusione abbiamo la possibilità di risparmiare sulle spese e soprattutto di ridurre le inefficienze e le sovrapposizioni. A Maserà i pullman BusItalia arrivano strapieni e un chilometro più a nord, a Carpanedo, gli autobus Aps partono semivuoti. E’ ora di cambiare una volta per tutti e di armonizzare i due servizi, anche tagliando poltrone e stipendi”.


6 Rubano Opere pubbliche Un accordo tra Amministrazione comunale ed Edison

Grazie al gas sistemato il manto stradale I lavori hanno interessato via Cavour a Villaguattera, le strade del quartiere Fatima a Sarmeola, oltre alle vie Giotto, Verdi, e un tratto della controstrada

U

Un cantiere stradale

fatti stanziato 40 mila euro per questo tipo di intervento che interesserà le intersezioni più a rischio del territorio. Rubano è attraversato dalla Regionale 11, un’arteria di grande circolazione e ad alta incidentalità. Strada sulla quale si immettono numerose vie secondarie e che necessitano di una costante sistemazione della segnaletica orizzontale. Da qui il progetto dell’amministrazione per rendere maggiormente visibili gli incroci più pericolosi. Nell’intervento di sistemazione della segnaletica stradale orizzontale rientrano alcuni tratti stradali dove l’usura della segnaletica è più evidente. Ad essere interessati dal rifacimento i punti più pericolosi, come appunto gli incroci e le immissioni sulla Regionale 11.

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Solidarietà

fondi per aiutare l’emilia

L

di Barbara Turetta n accordo con Edison gas che permette all’Amministrazione comunale di Rubano di rifare il manto stradale di alcune strade del territorio. Il mese di settembre si è infatti chiuso con il completamento di un piano di interventi che ha interessato numerose strade comunali. I lavori hanno interessato via Cavour nella tura della strada, ha permesso di dare risposte frazione di Villaguattera, le strade del quartiere ad un’esigenza del territorio. “Questo intervenFatima nella frazione di Sarmeola, oltre alle vie to – ha detto il sindaco Gottardo - offre una Giotto, Verdi, e lungo un tratto della controstrada risposta ad una serie di esigenze che da tempo parallela alla principale via Della Provvidenza. Un il territorio manifestava. Lavori che non si sono intervento che l’Amministrazione comunale ha limitati al semplice rifacimento del sedime dello ottenuto con un accordo con Edison gas, che in scavo”. Infatti l’intervento di asfaltatura delle sedi stradali interessano queste vie ha effettuato la tutta la careggiata. Oltre sostituzione delle condotte Il Comune ha i stanziato all’importante intervendella rete del gas. to di asfaltatura che ha Il sindaco Ottorino 40 mila euro Gottardo ha infatti spie- per la segnaletica rimesso a nuovo alcune strade del territorio comugato che avere avuto la orizzontale nale, l’amministrazione di possibilità di unire i due interventi, quello appunto di sostituzione di alcune Rubano ha in progetto anche il rifacimento della condotte del gas da parte di Edison e l’asfalta- segnaletica stradale orizzontale. Il Comune ha in-

neWs

a raccolta fondi dell’associazione dei commercianti “Le botteghe di Rubano” è andata in aiuto ad una giovane mamma emiliana rimasta vedova. Alla donna, mamma di due bambini, che in seguito al terremoto che ha colpito l’Emilia è rimasta senza casa e lavoro saranno consegnati Aiutata una i 3500 euro raccolti recentemente a mamma di due favore dei terremotati. Fin da subito bambini rimasta l’associazione, tramite il suo presiden- vedova prima te Ettorino Mancuso, aveva espresso del terremoto l’intenzione di individuare una singola famiglia a cui consegnare il denaro. Famiglia che è stata individuata con il lavoro dei volontari della protezione civile che si sono impegnati per aiutare la popolazione del Comune di Sant’Agostino in provincia di Ferrara, fra i più colpiti dal terremoto. La donna, che ha perso il marito in un incidente stradale, avvenuto pochi mesi prima del terremoto, vive ora in una casa in affitto e potrà beneficiare anche dei soldi raccolti nei negozi di Rubano. Ma al Comune di Sant’Agostino anche l’amministrazione comunale di Rubano ha rivolto la sua attenzione. All’unanimità il consiglio comunale ha approvato la proposta del sindaco Ottorino Gottardo di erogare un contributo di 5mila euro al Comune in provincia di Ferrara. Contributo che sarà utilizzato per rimettere in piedi la scuola. “Questo contributo è finalizzato all’allestimento e al ripristino delle scuole del Comune ferrarese gravemente colpite dal sisma – ha detto Gottardo – è un aiuto per ridare uno spazio sicuro ai bambini e una prospettiva di futuro alla comunità”. Entrambi i contributi saranno consegnati personalmente dal sindaco di Rubano e dai rappresentanti dell’associazione “Le Botteghe di Rubano” agli amministratori del Comune di Sant’Agostino con i quali si sono già stabiliti contatti.Ba.Tu.

FINANZIAMENTI REGIONALI AI COMUNI: LEGA: “PERSA UN’OCCASIONE IMPORTANTE”

E

ssersi fatta sfuggire un finanziamento regionale da 100 mila euro a fondo perduto. E’ questa l’accusa che la Lega Nord di Rubano muove nei confronti dell’amministrazione comunale. Un finanziamento a fondo perduto messo a disposizione dei Comuni e da utilizzare per la manutenzione del territorio allo scopo di dare un po’ di respiro alle imprese nel momento di grave crisi economica che stiamo attraversando. La Lega Nord spiega che la legge regionale dotata di un fondo di 23 milioni di euro, esauriti in 48 ore, in favore dei Comuni prevedeva la presentazione della domanda di contributo entro l’8 giugno scorso e che Rubano ha presentato domanda solo il 4 luglio. “Un ritardo inconcepibile – commenta Stefano Garavello rappresentante del Carroccio - tanto che il Comune risulta tra gli ultimi in graduatoria e, quasi certamente fuori tempo massimo anche per il previsto rifinanziamento della legge. In questo momento di crisi riteniamo che questa mancanza sia gravissima”. Per Fabio Targa, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale si tratta di vera inefficienza da parte del Comune di Rubano considerato il fatto che, ad esempio, il Comune di Barbona, nella Bassa Padovana, più piccolo rispetto a Rubano e con soli due dipendenti risulta il primo in graduatoria per accedere ai finanziamenti. Targa ricorda che Rubano ha “ben altra dotazione di personale nel settore preposto e ha un direttore

Stefano Garavallo generale eppure non è riuscito a presentare la domanda entri i termini del bando”. “La domanda che bisogna porsi è come faceva il sindaco di Barbona a sapere del bando considerato che ha inviato la domanda un minuto dopo la mezzanotte – ha replicato il sindaco Ottorino Gottardo - inoltre bisognerebbe anche chiedersi se sia giusto che si emanino dei bandi regionali che prevedono l’assegnazione in ordine cronologico dell’arrivo delle domande. Come esce il bando c’è la necessità di approntare un progetto e richiedere il finanziamento, ed è quello che noi abbiamo fatto. E questo Ba.Tu. richiede del tempo”.


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8 Rubano Il caso Alcune delle piante del parco sono rinsecchite perché non abbeverate

Lottizzazione Francesco, il Sindaco pretende alberi vivi Il Municipio dovrebbe acquisire l’area entro breve ma la dotazione di verde dovrà essere come era all’origine di Cristina Salvato

G

li alberi della lottizzazione ”Francesco” hanno Ottorino Gottardo – i quali non hanno ancora ceduto sofferto particolarmente la sete in questa estate al Comune né la piazza né il parco giochi. Abbiamo torrida appena trascorsa, sollecitato spesso la cessione da dove per mesi non ha piovuto e Non essendo parte loro di questi spazi pubblidurante la quale la Regione Vene- proprietà pubblica ci, ma adesso pretendiamo che to ha imposto limitazioni ristrette il Comune non ha nel momento della consegna, nell’uso dell’acqua per innaffia- potuto occuparsi le piante siano tutte vive e che re, in modo da salvaguardare le dell’irrigazione quelle che sono morte o stanno risorse idriche a favore dell’agrimorendo vengano sostituite”. coltura. E così alcuni degli alberi già piantati lungo la Non essendo di proprietà pubblica, il Comune non piazza e nel parco retrostante sono morti o comunque ha potuto occuparsi direttamente della loro irrigazione, bene non stanno, tutti rinsecchiti accanto a quelli che come ha fatto invece per le piante del resto del terinvece sono riusciti a sopravvivere. ritorio. “Abbiamo speso 4 mila euro per abbeverare “Gli alberi erano stati piantati un anno fa dai direttamente gli alberi più giovani piantati da poco costruttori della lottizzazione ”Francesco” nel centro lungo alcune strade – prosegue il sindaco – per saldella frazione di Bosco – spiega il sindaco di Rubano, varli dall’arsura causata dalla protratta siccità. Avevamo

neWs

chiesto poi ai lottizzanti dei quartieri in fase di costruzione di fare altrettanto, ma non tutti hanno avuto il medesimo scrupolo. Pertanto mentre i lottizzanti della “Fornace”, al confine con Mestrino, hanno invece provveduto ad abbeverare le piante già messe a dimora, sebbene gli edifici le stiano costruendo solo da qualche giorno, per la “Francesco” non è stato così”. Per i propri alberi il Comune ha affidato ad una ditta l’incarico di abbeverare le piante di recente piantumazione, e quindi più deboli, in via Toscana, agli impianti sportivi di via Borromeo, alla nuova scuola Pascoli, in via Genova e in viale Strasburgo. In tutto circa 250 piante. L’impresa le ha innaffiate portando con delle autobotti l’acqua, rigorosamente prelevata da pozzo e non da acquedotto, come chiesto dalla Regione per non intaccare le riserve idriche.

L’Intervento

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più di Giuseppe Bortolussi*

segue da pag.

1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono finite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustificate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importanza di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capovolto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamente citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscendo che perdurano sprechi, sperperi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente. Infine, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per finanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’assistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro. *Segretario CGIA di Mestre

Alloggi Ater

Gottardo contrario alla vendita delle case. “non ci sarà più offerta per i bisoGnosi”

I

l sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, chiede alla Regione Veneto di rivedere il piano di dismissione degli alloggi pubblici in atto, secondo il quale chi abita nelle case popolari, ha la possibilità di acquistare l’alloggio in cui vive. “Gli enti pubblici non dovranno più occuparsi della manutenzione di questi edifici – sottolinea Gottardo – ma resta il problema di dove trovare altre case da destinare a chi ha difficoltà economiche”.

Per questo il sindaco di Rubano ha preso carta e penna e ha scritto alla Regione. “Ho risollecitato l’amministrazione regionale a rivedere il piano di vendita degli alloggi Ater –spiega il primo cittadino – e a luglio ho scritto anche ai nostri rappresentanti politici e alla seconda commissione, che si occupa di edilizia residenziale pubblica. A fronte di 116 alloggi pubblici presenti nel nostro territorio comunale, ne andrebbero venduti 91, annullando così la possibilità di un turnover, di un avvicendamento all’interno di questi spa-

zi da parte di chi attende un alloggio pubblico. Attualmente, su una lista di 70 domande, ogni anno diamo riposta al 2 o 3 per cento dei casi”. Azzerando la disponibilità di alloggi pubblici, vista la domanda in continua crescita anche a causa della crisi economica, si renderebbe necessario provvedere a ricostruirne di nuovi. “Edificare case nuove – conclude Gottardo – significa però necessariamente trovare risorse economiche e occupare nuovo territorio“. Cr.Sa.

Ottorino Gottardo

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Limena 9 Lavoro Sono 17 le persone impiegate presso gli uffici comunali

Socialmente utili, indispensabili in municipio La loro opera si dimostra fondamentale, il comune non riuscirebbe ad erogare i servizi perché è bloccato dal patto di stabilità di Cristina Salvato

Stefano Tonazzo

I

l cinquanta per cento in più delle mansioni, in municipio a Limena, si riescono a svolgere grazie all’impiego di lavoratori cosiddetti “socialmente utili”. Con reciproco beneficio per queste persone, che si trovano in un momento di difficoltà economica o sono in mobilità, e anche per il Comune, che ha bisogno di affidare dei servizi, ma è ostacolato dal patto di stabilità ad assumere nuovo personale. “Attualmente ne abbiamo impiegati diciassette – illustra l’assessore ai servizi sociali, Stefano Tonazzo – che vanno a supportare la trentina di dipendenti pubblici in

Focus

Impiegati in diversi uffici pubblici, come la segreteria e i tributi dove aiutano il personale dipendente

riprenda la normale attività. Il Comune di Limena li ha impiegati in diversi uffici pubblici, come la segreteria e i tributi dove aiutano il personale dipendente, oppure seguono la segreteria al centro anziani, puliscono le scuole, fanno vigilanza nelle palestre durante le ore di lezione degli alunni. Sono tre donne e quattro uomini, sei italiani e uno straniero, impiegati e operai in aziende attualmente in difficoltà. Poi ci sono dieci persone, che si sono rivolte al Comune per avere un aiuto economico in cambio di un lavoro o che si sono messe

dotazione nell’organico del nostro municipio o a svolgere mansioni che altrimenti non sapremmo come coprire o a chi affidare”. Sette di queste persone, ad esempio, lavorano e sono pagate dall’Inps, perché sono in mobilità e attendono di poter rientrare al loro vecchio impiego nel caso la loro azienda

“restoration project” barichello: “un’esperienza da rifare”

C

on un “Restoration project” Limena si è riappropriata della sua zona industriale anche nelle ore notturne, durante le quali, chiuse le aziende, compare tutto un via vai di auto alla ricerca di scambi di coppie o amore a pagamento. Sabato 22 settembre con un grande concerto la zona industriale in via

a disposizione della collettività: sono state occupate a fare i custodi al cimitero, pulire gli edifici pubblici, portare i pasti a domicilio agli anziani o sorvegliare l’ingresso l’uscita degli alunni davanti alle scuole. Questi ultimi, i ”nonni vigili”, da quest’anno sono diventati tre, perché il Comune ne ha incaricato uno di sorvegliare gli scolari davanti alla scuola elementare Petrarca: la stessa persona è pagata anche dalla parrocchia per vigilare nel pomeriggio all’interno del vicino patronato. “Da qualche mese, infatti – prosegue Tonazzo – durante l’apertura pomeridiana del

Tamburin è tornata ai limenesi e non solo. “Quasi quattrocento persone hanno partecipato al grande concerto – racconta Jody Barichello, titolare dell’assessorato alla sicurezza limenese – organizzato dal Comune insieme a Radar festival e Ottavo miglio e col patrocinio dell’associazione Familiari e vittime della strada. Oltre alla musica dei The men, quartetto americano punk rock di Brooklyn, sono stati distribuiti circa 150 etilometri monouso”. Per invitare i giovani alla guida responsabile, la fe-

I ”nonni vigili”, da quest’anno sono diventati tre, estesa la vigilanza anche al patronato patronato si erano verificati casi di bullismo e vandalismo, tanto che, d’accordo con la parrocchia, abbiamo trovato qualcuno che potesse svolgere un servizio di vigilanza. Da giugno a luglio ha funzionato bene, a tal punto che dopo la pausa estiva è ripreso a settembre.

sta prevedeva un servizio di bus navetta da piazza Insurrezione a Padova fino a Limena. Anche alcuni assessori limenesi si erano messi a disposizione dei ragazzi con le auto del Comune, per riportare a casa chi avesse bevuto troppo per guidare da solo. “Fortunatamente non c’è stato bisogno di accompagnare nessuno – precisa Barichello – e la festa si è svolta nel migliore dei modi. Visto il successo, potrebbe essere la prima di una serie di iniziative simili. Cr.Sa.

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10 Limena Cattive abitudini Parcheggio selvaggio davanti alle scuole, specialmente all’elementare Manzoni

Genitori pericolosi per i propri figli Per regolamentare il traffico è arrivato un nonno vigile, ma il Comune è pronto a chiudere il parcheggio per evitare gli ingorghi di Cristina Salvato

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top al parcheggio selvaggio davanti alle scuole, specialmente all’elementare Manzoni. Il Comune di Limena mette un freno alla cattiva abitudine di sostare in maniera disordinata nel momento in cui si accompagnano o si vanno a riprendere i figli a scuola, senza considerare il pericolo che si può causare ai bambini degli altri, che camminano a piedi o vanno in bicicletta. Per cercare di regolare la situazione è arrivato un nonno vigile, ma il Comune è pronto a chiudere il parcheggio per evitare gli ingorghi. Con i primi giorni di quindi ingranano la retromarcia, senza badare al fatto scuola, infatti, sono fioccate anche le prime polemiche che lungo la strada (via San Francesco) corre una pista e i disagi causati dai parcheggi selvaggi davanti agli ciclabile dove a quell’ora sono numerosi i bambini che istituti scolastici. I genitori sono indisciplinati e ai vigili si stanno recando a scuola in sella alle loro biciclette. tocca intervenire, anche con fermezza, perché la sicu- Oppure parcheggiano la macchina direttamente sulla ciclabile, obbligando i bimbi a correre in mezzo alla rezza dei bambini è prioritaria. strada. Incidenti pare non esserA Limena dopo la prima setsene mai verificati, ma, come si timana di scuola, è stato chiuso Parcheggiano dice, non bisogna certo attendere dagli agenti di polizia locale, con la macchina sulla delle transenne, il parcheggio ciclabile, obbligando la tragedia prima di porvi rimedio. L’amministrazione, così, ha recluretrostante la scuola Manzoni. I i bimbi a correre vigili hanno provato per qualche in mezzo alla strada tato un nonno vigile per regolare l’accesso al posteggio, sperando giorno a tentare di convincere con le buone i genitori particolarmente indisciplinati, che basti a scoraggiare gli irriducibili. “Avevo ricevuto diverse segnalazioni da alcuni geabituati a parcheggiare non in modo corretto nei pressi dell’edificio. E visto che i richiami non sono serviti a far nitori arrabbiati – spiega l’assessore ai lavori pubblici, cambiare le cattive abitudini, hanno chiuso il piccolo Marco Selmin –, perchè un posteggio così fuori controlposteggio posteriore: essendo cieco, se le auto vi si lo metteva a repentaglio l’incolumità dei bambini che infilano ma non trovano posto, non riescono a girarsi e si recano a scuola. Ho deciso pertanto di intervenire in-

in breve Incontri

simona atzori tornerà a febbraio

“C

osa ti manca per essere felice?” è il libro di Simona Atzori, pittrice e danzatrice priva delle braccia, che all’inizio di settembre è stata ospite del Comune di Limena per parlare di sé e raccontare della sua esperienza di vita. Un incontro toccante ed intenso, che si ripeterà a febbraio nelle scuole, perchè Simona Atzori ha dato la sua disponibilità ad incontrare gli alunni che Simona Atzori frequentano la scuola media. “Conoscere Simona e ascoltare la sua storia è stata un’esperienza emozionante – racconta l’assessore all’istruzione Stefano Tonazzo, che col collega alla cultura Stefano Toubaì e alla fondazione Fontana, ha organizzato la serata – e sono riuscito a strapparle l’impegno di venire a parlare con i nostri ragazzi”. Simona Atzori balla e dipinge fin da piccolissima, pur essendo totalmente priva delle braccia dalla nascita. Ed è felice, smodatamente, spudoratamente felice, come scrive nel suo libro autobiografico. Una giovane donna, che vive la sua disabilità trasformando ciò che non ha, in arte e poesia, dipingendo e danzando il suo amore per la vita. È anche ambasciatrice del centro Saint Martin, che promuove progetti di sviluppo in Kenya. “Non si sente diversa e nemmeno speciale – prosegue Tonazzo – e l’incontro con lei, seguitissimo anche da gente rimasta in piedi, ha lasciato nei presenti la consapevolezza che ogni persona sia speciale a modo suo. Ho ammirato la sua grande fede e apprezzato la sua voglia di ballare quasi fosse una preghiera di ringraziamento per avere delle ali al posto delle braccia“. Cr.Sa.

Ecco come si presenta la pista ciclabile di via San Francesco nel momento in cui si accompagnano o si vanno a riprendere i figli a scuola

viando i vigili“. Che appunto, dal momento che con gli ammonimenti non hanno ottenuto un posteggio disciplinato, sono arrivati a chiudere il parcheggio. “Il provvedimento era temporaneo – precisa Alessandro Crivellari, comandante della polizia locale –, ma siamo pronti a renderlo definitivo nel caso questa situazione pericolosa continuasse a verificarsi”. In Comuni vicini, come Cadoneghe e Vigodarzere, per ovviare a problemi simili, è stata istituita una Zona a traffico limitato di fronte a due scuole, col divieto di transito alle auto negli orari di ingresso degli alunni.

Tavello

in breve Viabilità

ultimata la rotatoria lunGo via del santo

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nnunciata e promessa, in questi giorni la rotatoria lungo via Del Santo, all’altezza della chiesa, è diventata una realtà. Sono terminati, infatti, i lavori della sua realizzazione in cemento, andato a sostituire i new jersey di plastica bianchi e rossi che la delimitavano da alcuni anni. I lavori di stabilizzazione della rotatoria tra la provinciale Valsugana e viale della Rimembranza, come annunciato, sono terminati in concomitanza con l’apertura delle scuole. “Abbiamo potuto realizzare l’intervento – spiega l’assessore ai lavori pubblici limenese, Marco Selmin – grazie ai soldi recuperati all’interno del bilancio da parte dello staff del sindaco. Per rendere definiva anche l’altra rotatoria vicina, quella all’altezza di via Beato Arnaldo, però, dobbiamo attendere di recuperare i soldi necessari”. E sono partiti anche i lavori alla mensa della scuola Manzoni, dove sarà realizzata una struttura con grandi vetrate in cui far mangiare i bambini. Essendosi protratto il cantiere, gli alunni hanno iniziato l’anno scolastico andando a pranzare provvisoriamente in un’aula attigua alla mensa. Prima di dicembre dovrebbe essere tutto completato. L’avancorpo che ospiterà la mensa ha dovuto sacrificare il vecchio ciliegio, che da anni troneggiava nel giardino all’ingresso della scuola. “E’ stato un dispiacere – ammette Selmin – ma necessario, sia per far spazio alla mensa sia perché l’albero è risultato molto malato ed eroso internamente e pertanto pericoloso per Cr.Sa. la sicurezza dei bambini“.

Iniziative

liberati 21 rapaci

partecipata la Giornata dedicata all’arte

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ossono volare liberi nel verde del Tavello: sono due gufi, quattro civette e quindici gheppi liberati a metà settembre nell’area naturalistica lungo il Brenta dalla polizia provinciale. Si tratta di animali trovati feriti in diversi punti del territorio e affidati alla polizia provinciale. Dopo le cure adeguate, una volta guariti, è giusto rimetterli finalmente in libertà. Dopo un’analoga liberazione nell’oasi dell’ex polveriera ad Albignasego ad agosto dell’anno scorso e alla certosa di Vigodarzere a metà maggio, la polizia provinciale ha scelto un’altra area verde incontaminata per la reintroduzione in natura di questi animali salvati. Alla liberazione, avvenuta al crepuscolo trattandosi di rapaci notturni, erano presenti gli amministratori comunali di Limena, l’assessore provinciale alla sicurezza Enrico Pavanetto e gli agenti della polizia provinciale, molti alunni delle scuole limenesi e l’associazione Cave canem. Un’emozione poter prelevare gli animali dai contenitori, guardarli da vicino e prenderli in mano per poi lasciarli andare, liberi di volare e di trovare una nuova casa immersa in un’oasi incontaminata. “Abbiamo voluto coinvolgere gli alunni delle scuole – precisa l’assessore all’istruzione Stefano Tonazzo – per poter dare ai ragazzi di Limena l’opportunità di assistere ad un evento unico, che si ripete difficilmente, e di conoscere l’area naturalistica protetta del Tavello, che adesso è stata arricchita di nuovi animali, oltre a quelli che vi vivono già”. Cr.Sa.

imena per un giorno si è trasformata in una galleria a cielo aperto, con la quarta edizione della manifestazione “Il risveglio dell’arte” promosso Nella foto l’assessore Toubaì dall’assessore alla cultura con il writer Axe Alex Ermini Stefano Toubaì. Una manifestazione artistica che e un momento dell’esposizione si è consolidata negli anni e che in questo 2012 ha abbinato all’esposizione degli artisti “on the road “anche la mostra di alcune tele del pittore Gustavo Castelli, cui è intitolato il premio legato alla manifestazione, e che erano state donate alla chiesa, ma che da qualche tempo giacevano in un magazzino. Il Comune le ha recuperate ed esposte all’oratorio della Beata vergine del Rosario. Durante la manifestazione, poi, l’artista writer Axe Alex Ermini ha eseguito un grande murales sotto gli occhi del pubblico. Complice anche una bella giornata di sole, la mostra che si è snodata lungo la via centrale di Limena, davanti alla barchessa che ospita il municipio, è stata visitata da numerose persone, che hanno potuto ammirare quadri, foto e sculture passeggiando. Essendo anche un concorso, una giuria ha premiato come miglior artista Nicola Giacomello, seguito da Ezio Arosio e Davide Gasparetti a comporre la terna dei vincitori. Il quarto premio alla memoria di Gustavo Castelli è andato invece a Pietro Argenti, mentre il premio Imprimenda è stato assegnato a Marco Peotta. Gianmario Battaglino si è aggiudicato il premio Fotolito Express, Alessandro Bisello quello de I giovani del Brenta, Maurizio Turlon il premio Guido Melato e Carlo Inglese quello assegnato dall’associazione Jeos. Una menzione è stata assegnata infine a Valeria Giordano e Mirto Testolin. Cr.Sa.


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12 Villafranca Opportunità 18 mila euro per far lavorare chi è senza ammortizzatori sociali

Progetto “Pubblica utilità”, il Comune può dare una mano Villafranca ha anche aderito all’iniziativa di Etra, che intende offrire un’opportunità di lavoro a 300 persone utilizzando il proprio avanzo di amministrazione di Barbara Turetta

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a ridipinto la scuola di Ronchi di Villafranca da solo. La gnarsi in qualcosa di utile per la comunità. Alla ripresa dell’anno sua condizione di disoccupato non gli ha tolto la voglia di scolastico gli alunni dell’elementare di Ronchi sono entrati nella fare e soprattutto la voglia di mettersi a disposizione del aule ridipinte di nuovo. Ma il mese di settembre ha visto anche suo territorio, gratuitamente. Quest’estate l’ex operaio quaran- l’avvio del progetto di “pubblica utilità” che l’amministrazione taquattrenne ha incontrato il sindaco Luciano Salvò e gli ha chie- comunale ha colto al volo, dando così un lavoro a tre cittadini sto se poteva essere utile in qualche modo, magari ridipingendo disoccupati che non godono di alcun ammortizzatore sociale. Il progetto del costo di oltre 18 mila euro, un plesso scolastico. Proposta accolta dal di cui 7mila concessi dalla Fondazione primo cittadino di Villafranca, potendo Due anni fa era Cariparo, 6.300 dalla Regione e i restanti anche inserire il quarantaquattrenne stato il primo 5.165 euro stanziati dal Comune, è stato disoccupato nella fase propedeutica del cittadino “pensato” questa estate assieme ad una progetto di pubblica utilità attivato con a tinteggiare una cooperativa sociale. L’obiettivo è quello di una cooperativa e che ha preso il via in scuola cittadina far lavorare per sei mesi dei disoccupati questi giorni. E così in una decina di giorni di lavoro, e circa 400 litri di colore consumati, i muri e i soffitti di di Villafranca di età superiore ai trent’anni senza reddito, senza otto aule, della mensa, di due blocchi di bagni, i locali destinati alcun ammortizzatore sociale e segnalati dai servizi sociali, ima servizi, corridoi, ingresso e androne, sono stati ridipinti. La pegnandoli in attività utili al territorio e percependo uno stipenscorsa estate erano stati Salvò e i colleghi di giunta, assieme ad dio mensile. Inizialmente il progetto coinvolgeva cinque cittadini alcuni genitori, ad impegnarsi in prima persona ridipingendo l’e- senza lavoroi, ma strada facendo due di loro hanno avuto la lementare di Villafranca. Iniziativa che ha permesso al Comune fortuna di trovare un impego. E così l’iniziativa di “pubblica utidi risparmiare alcune migliaia di euro e che forse ha “ispirato” il lità” è stata confermata per i tre cittadini rimasti, che saranno cittadino di Villafranca che, costretto a casa a causa della man- regolarmente assunti dalla cooperativa che lì farà lavorare nel canza del lavoro, ha deciso di rimboccarsi le maniche e impe- territorio. “Stiamo cercando di muoverci su più fronti per aiutare

Il volontario che ha ridipinto la scuola di Ronchi di Villafranca le famiglie in difficoltà – ha detto il sindaco Luciano Salvò -, e oltre a questo progetto abbiamo avviato un tavolo di lavoro con parrocchie e associazioni del territorio impegnate nel sociale con famiglie e anziani, lo sportello Informalavoro e una collaborazione con l’Upa”. Villafranca ha anche aderito all’iniziativa di Etra, che intende offrire un’opportunità di lavoro a 300 persone utilizzando il proprio avanzo di amministrazione, indicando sei cittadini disoccupati da inserire in questo progetto.

Pedibus a scuola

sicuri e in compaGnia facendo un pò di moto

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essanta bambini dell’elementare di Villafranca Padovana a scuola a piedi. Nessun disguido nel servizio del trasporto scolastico, ma l’avvio dell’iniziativa “Piedibus” che ha coinvolto alunni e genitori. L’obiettivo è quello di coniugare il movimento della camminata con il piacere di raggiungere la scuola in compagnia. Ovviamente il tutto in pena sicurezza. All’iniziativa che ha preso il via questo mese partecipano anche una ventina di genitori che si turneranno nell’accompagnare il nutrito gruppo di bambini a scuola. A bambini e genitori è stata fornita dal Comune di Villafranca Padovana, una casacca a catarifrangente, che permette di essere bel visibili. Due i percorsi pensati: uno copre il tragitto via Piazzola, via Matteotti fino all’elementare, l’atro parte dal quartiere Anna, via Madonna e via Pirandello. Ogni percorso è dotato di fermate dove i bambini attendono il passaggio del Piedibus. Un’iniziativa che potrebbe essere anche estesa ad altre zone del territorio. Ba.Tu.


Villafranca 13 Viabilità Ultimati i lavori sulla strada fra il sottopasso e il cavalcavia autostradale

Bretella, pronta all’inaugurazione I lavori ora si sposteranno sull’altro lato del cavalcavia per realizzare il raccordo alla bretella necessario per chi proviene da Ronchi di Barbara Turetta

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a bretella di collegamento fra il sottopasso di tare l’intervento che mancava per completare il Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostra- collegamento tra la bretella e il cavalcavia, e per ultimare l’opera del sottopasso ferroviario. “Gli dale è pronta. L’intervento, le cui fasi di ultimazione si stan- automobilisti saranno obbligati a percorrere la no portando a termine in questi giorni a cavallo bretella – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con -, l’intervento di collegamento è ultimato. Dopo la sistemazione dell’ingresso alla bretella per chi questa fase i lavori si sono spostati dall’altro lato del cavalcavia per realizzare proviene dal centro di Ronil raccordo alla bretella nechi, è alle battute finali. Cantiere cessario per chi proviene da Dopo l’approvazione appaltato Ronchi”. del progetto esecutivo da ad agosto, costo Un collegamento necesparte dell’amministrazione dell’intervento sario per permettere un’adecomunale, l’opera del costo 154 mila euro guata circolazione anche della di 154 mila euro è stata appaltata ad agosto. Un intervento che l’ammi- zona industriale di Ronchi. La bretella dovrebbe nistrazione comunale è riuscita ad appaltare dopo dunque garantire la salvaguardia di via Capitello, mesi passati a cercare di evitare il contenzioso con strada a circolazione locale che fino ad ora ha perla ditta esecutrice dei lavori del sottopasso. A fine messo il collegato fra il sottopasso e il cavalcavia maggio la decisone del Comune di richiedere la subendo un forte dissesto. Proprio sulla circolazione dei mezzi pesanti risoluzione del contratto in danno. Passo che ha permesso all’amministrazione Salvò di avere in il Comune di Mestrino aveva instituito il divieto tempi rapidi la disponibilità del cantiere e appal- di transito sulle sue strade comunali, di fatto imIntesa tra comune e Upa

un Gruppo intercomunale per superare la crisi

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a costituzione di un gruppo intercomunale per fronteggiare la crisi che le aziende stanno vivendo. Questo quanto prevede il protocollo d’intesa firmato fra il Comune di Villafranca Padovana e l’Unione Provinciale Artigiani (Upa), per costituire un gruppo intercomunale per l’economia locale. Un gruppo di lavoro, aperto anche alle altre associazione, che ha lo scopo di individuare le priorità sul fronte delle opere pubbliche, degli interventi sociali e di promozione del territorio che possano dare un aiuto anche alle aziende artigianali in difficoltà. Il gruppo intercomunale, che sarà appunto costituito da amministratori, referenti tecnici comunali e rappresentanti dell’associazione di categoria, offrirà l’opportunità al Comune di conoscere ulteriormente le imprese del territorio e condividere con loro le prospettive di crescita, ma sarà anche l’opportunità per creare nuove sinergie. In sostanza l’obiettivo è quello di unire le forze, ottimizzare idee e risorse per realizzare progetti comuni che possano anche sostenere l’economia locale. “Per il nostro territorio si tratta di un ulteriore tassello che si aggiunge alle iniziative che abbiamo avviato su più fronti per affrontare questo difficile momento – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò –, in municipio è attivo lo sportello territoriale dell’informalavoro che si occupa di

Offrirà l’opportunità al Comune di conoscere meglio le imprese del territorio dare le giuste informazioni a chi è in cerca di lavoro mettendo anche in relazione le realità locali. E anche questa proposta che ci è arrivata dall’Upa ha concluso il sindaco - ci permette di avviare un confronto fra l’ente locale e le realtà produttive del territorio”. Su questo tema l’amministrazione comunale ha organizzato un incontro fra i soggetti che sono a stretto contatto con le famiglie, ossia le parrocchie, la Caritas, l’Aido, la cassa peota, il gruppo terza età, la pro loco e l’assistente sociale proprio con lo scopo di rafforzare l’attività di monitoraggio delle situazioni di difficoltà economica che vivono le famiglie. Ba.Tu.

Il primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò pedendo il collegamento fra l’area produttiva di Ronchi e la Regionale. Divieto contro il quale ha fatto ricorso Villafranca Padovana, accogliendo le preoccupazioni degli imprenditori della zona industriale.

Taggì di Sotto

rotonda sperimentale fra via balla e luison

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nterventi per la messa in sicurezza di via Balla a Taggì di Sotto, la strada che collega Provinciale 12 con la frazione di Ronchi di Campanile. All’incrocio fra via Balla e via Luison è stata realizzata una rotonda sperimentale con la sistemazione a terra di new jersey, che presto diventerà definitiva. “Quello via Luison è un incrocio piuttosto pericoloso – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò -, ed era necessario porlo in sicurezza”. Ma il nuovo rondò non ha solo il compito di porre in sicurezza l’intersezione, in particolare poco visibilità si ha quando ci si immette in via Luison provenendo dalla provinciale 12, ma anche di far rallentare le auto che dalla strada principale scendono in via Balla per raggiungere Ronchi. Via Balla attraversa l’interno della frazione di Taggì di Sotto passando davanti al polo scolastico e alla casa di risposo delle suore elisabettiane “Casa Maran” che da tre anninospita anche una Rsa per anziani, un centro prelievi per i cittadini di Villafranca e un servizio di fisioterapia. A monte e a valle della nuova rotatoria saranno realizzati dei rallentatori di velocità. “Siamo nel cuore di un quartiere residenziale – spiega ancora Salvò -, e le auto che scendono dalla Provinciale, ma anche quelle che arrivano da Rochi, percorrono via Balla ad alta velocità. La nuova rotatoria contribuisce a spezzare la velocità delle auto, ma anche i due rallentatori sono necessari. Sono interventi che saranno realizzati con un accordo con i privati”. Ba.Tu.


14 Territorio Trasporti Linea istituita in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale

Navetta per l’ospedale L’autobus collega le frazioni di Vigonza i giorni feriali con il nosocomio di Camposampiero di Manuel Glauco Matetich

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na delle novità più interessanti messe in campo dalla confermata amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, concerne un servizio sociale che è stato richiesto a gran voce dalla cittadinanza vigontina. La richiesta della popolazione è stata finalmente esaudita. Infatti, l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Ulss 15 dell’Alta Padovana, ha deciso di istituire una linea di trasporto per il collegamento tra tutte le frazioni di Vigonza e l’Ospedale civile di Camposampiero. Il servizio pubblico di collegamento è stato inaugurato lo scorso 10 settembre, e risulta già attivo e disponibile. Questo servizio di trasporto è in via sperimentale, ha la durata di un anno, salvo rinnovo, e vanta le seguenti caratteristiche: è rivolto ai cittadini residenti nel Comune di Vigonza, cui è chiesto un contributo di euro 1 per una corsa semplice (solo andata) e di 2 euro per andata e ritorno, da pagarsi a bordo del veicolo.

L’ospedale di Camposampiero, ora più “vicino” a Vigonza

Il biglietto andata e ritorno costa due euro. E’ richiesta la prenotazione È richiesta la prenotazione telefonica ai numeri 049/8090211 oppure 049/8090208 (sino a esaurimento posti disponibili sul mezzo di trasporto) dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00. Inoltre, è garantito dal lunedì al venerdì, con sospensione nei giorni festivi, a partire dalle

ore 7.00 sino alle ore 14.00 secondo l’itinerario e gli orari che si possono trovare nelle locandine affisse alle fermate della navetta comunale. La tratta stradale dell’autobus prevede una tappa-fermata obbligatoria in ogni frazione del comune di Vigonza, ad esempio a San Vito nel parcheggio del mercato, a Busa di Vigonza nel piazzale della Cassa di Risparmio di Via Regia, a Perarolo di fronte alla Chiesa, a Vigonza in Piazza Zanella, a Peraga di fronte alla Chiesa, a Pionca di fronte alla Chiesa, e a Codiverno di fronte alla Chiesa.

frazioni La navetta effettua il servizio solo nelle ore di inizio e fine lezioni

trasporto scolastico busa - linea 18

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’Amministrazione Comunale ha attivato, per l’anno scolastico 2012/2013, dal 17/09/2012 sino al 08/06/2013, il servizio di trasporto scolastico per il collegamento tra le frazioni di Busa di Vigonza e di Perarolo con il capolinea del 18 APS a Ponte di Brenta per permettere l’accesso alle scuole della città di Padova. Gli orari in via di sperimentazione, fino a collaudo definitivo, sono i seguenti: Le partenze da via Diaz sono alle 6:50, 7:15, e 7:40, con fermate in via S. Antonio, Gli studenti possono arrivare al capolinea Aps in via Aldo Moro con l’incrocio di via Bachelet, e in via Bachelet sull’incrocio con la statale regionale 11. Le partenze da Ponte di Brenta, al capolinea n.18, sono alle 13:40, 14:10, 14:30, 14:50. Le fermate sono le medesime dell’andata con partenza da via Diaz. Le tariffe da versare, previa iscrizione all’Ufficio Pubblica Istruzione presso il Castello dei Da Peraga in via Arrigoni 1, sono le seguenti: 70 euro per il periodo dal 17/09 al 22/12/2012; e 140 euro per il periodo dal 07/01/2013 all’08/06/2013 da versare entro il 18/12/2012. Sono previste le seguenti agevolazioni: una riduzione del 50% nel caso in cui usufruisca del servizio di trasporto scolastico del Comune di Vigonza anche un altro figlio; un’esenzione totale per persone che hanno una disabilità pari al 100%; e un’esenzione totale anche per le famiglie con reddito inferiore ai criteri Isee, pari a circa 10.632,94 euro all’anno. Per avere maggiori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Pubblica Istruzione al numero telefonico 049/8090325-326, oppure all’indirizzo e-mail ass. cultura@comune.vigonza.pd.it. Gli orari di apertura al pubblico sono il Lunedì, il martedì e il Giovedì dalle 9:00 alle 13:00, e il Mercoledì pomeriggio dalle 15:30 alle 18:00. M.G.M.

VIGONZA FIORITA E ANChE PULITA

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ono già iniziate le prime fasi del “Progett-One Vigonza Fiorita e Pulita”, proposto e coordinato dall’assessore alla cultura Stefano Innocente Marangon, con l’obiettivo di trasformare la cittadina di Vigonza in un comune vivo e rigoglioso, soprattutto dal punto di vista floreale. A tal proposito l’obiettivo principale cui tende questo progetto comunale consiste nel migliorare sostanzialmente: il decoro delle aree pubbliche (sfalcio delle aree verdi e cigli, diserbo in corrispondenza della segnaletica stradale, pulizia marciapiedi e piazze), la manutenzione delle siepi e piante, l’efficienza nello svuotamento dei cestini, verificando la possibilità di sostituire gli stessi, l’allestimento delle aiuole nei pressi di rotonde e luoghi aree fiorite e l’allestimento di nuove; la fruidistintivi di grande visibilità. zione a costo zero dell’apporto straordinario “Siamo consapevoli delle difficoltà eco- di 3 lavoratori a 20 ore lavorative settimanali nomiche che stiamo ciascuno per la durata attraversando – affer- Gli imprenditori di due mesi in base ma l’assessore Stefano e i negozianti al bando di concorso Innocente Marangon potranno anche “Voucher Buoni Lavo-, e per questo abbiamo “adottare” un’aiuola ro”; la sponsorizzapensato di procedere per la sistemazione zione delle rotonde; ricercando ed indivila sottoscrizione di duando idee e strumenti progettuali diversi- convenzioni con associazioni, gruppi di cittaficati ma complementari, ispirati da un nuovo dini, esercenti ed imprenditori per dar vita al approccio metodologico che vede il decoro progetto “Adotta un Aiuola” (le associazioni dell’ambiente e dell’arredo urbano come un metteranno a disposizione la mano d’opera, ambito di impegno comune, ove convergono mentre gli esercenti il materiale decorativo); e collaborano amministrazione, cittadinanza, la creazione del gruppo-associazione “i Volonesercenti ed imprenditori.” tari del Verde e delle Buone Maniere” (lavori Le idee e gli strumenti per realizzare tale di manutenzione del verde, vigilanza parchi progetto sono: l’attivazione di una direttiva pubblici, attraversamento strade nei mercati M.G.M. per un riordino e riprogettazione delle attuali pubblici).


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LO memorial

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SPORT in PRIMO PIANO trianGolare fra amici per ricordare Gianluca

Volley La presentazione delle atlete della Pgs Carrarese

Le promesse dell’Euganea

di Walter Lotto

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La famiglia Servadio premia il capitano della squadra vincitrice

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i è svolto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare il triangolare imperniato sul terzo memorial Gianluca Servadio, giovane scomparso tre anni fa in seguito ad un tragico incidente stradale. I locali dell’Azzurra, Albignasego e Maserà, compagini dove lo sfortunato atleta aveva militato, si sono confrontate per ricordare e per testarsi in vista degli ormai imminenti impegni ufficiali. Il triangolare articolato in mini partite di 45’ ha registrato la vittoria dei granata di Albignasego, apparsi già in possesso di una manovra fluida e incisiva. I ragazzi di mister Crivellaro hanno battuto nettamente (3-0) il Maserà, in gol Sorgente con una doppietta e Turiaco, e hanno poi regolato (7-6) ai calci di rigore i padroni di casa, l’incontro era finito a reti inviolate. Al posto d’onore l’Azzurra Due Carrare, (1-0) sul Maserà, gol di Baldon, che ha giocato con buona padronanza per quanto riguarda il possesso palla ma è mancata sulla verticalizzazione della manovra, più ombre che luci per i biancorossi del Maserà, ma a questo punto della stagione c’è ampio tempo per migliorare. Alla fine premiazioni per tutti operate dal presidente della locale società, organizzatrice dell’evento, Massimo Carraro con la partecipazione della famiglia dello sfortunato atleta ricordato. W.L.

Due Carrare, con la regia organizzativa del neo coordinatore tecnico Cristiano Discardi e del dirigente Loris Ragona è andata in scena, presso la sala consiliare della casa dei Carraresi, la presentazione ufficiale di squadre e progetti della Pgs Carrarese Euganea volley. Sfarzosa e di grande impatto emotivo la serata è iniziata con la proiezione di filmati e foto inerenti alla storia della società presieduta da Patrizio Casumaro, giunta al 47. anno di attività. Quindi la sfilata delle numerose squadre biancoazzurre, intramezzata dalle esibizioni delle piccole atlete della ginnastica ritmica, che sotto lo sguardo attento della coordinatrice Elena Favarin, e delle allenatrici Virginia Tarantino, Giorgia Passarin ( ex campionessa regionale) Beatrice Pevarello, Ylenia Destro, e Angela Farinazzo, hanno infiammato l’entusiasmo degli oltre 300 convenuti. Tocco di internazionalità nel numerosissimo parterre ospiti per la presenza di Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della

La prima squadra della Pgs Carrarese Euganea Volley federazione nazionale Russa, attualmente anche presidente dell’Eurovolley school Trieste, con lui Sergio Busato, trevigiano assistente allenatori, che ha cominciato la sua carriera da tecnico, nella pallavolo Padova, e che con la nazionale maschile dei Balcani ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nelle olimpiadi Londinesi. Per la Fipav presente il presidente Stefano Camporese: “questa serata è la testimonianza che il movimento volley nel nostro territorio gode di buona salute”. I saluti istituzionali sono arrivati per bocca del sindaco Sergio Vason, ac-

compagnato dall’assessore allo sport Mario Romanato. Da Montegotto Terme è arrivato anche il primo cittadino Massimo Bordin, e tanti altri dirigenti in rappresentanza di club limitrofi. Alla fine abbiamo registrato un soddisfatto Casumaro: “anche in questa stagione saremo presenti in tutti i campionati dal mini volley alla seconda divisione, in più parteciperemo con una squadra al campionato Csi, questo grazie ad un lavoro di un gruppo di dirigenti e tecnici straordinari che ringrazio pubblicamente unitamente a genitori, volontari e sponsor”.

ARTI MARZIALI. Ripresa l’attività autunnale della Free Fighting

dopo la pioGGia di medaGlie europee Gli allievi di andrea speciale alla ribalta

Una recente premiazione dei piccoli atleti di Andrea Speciale

È

da poco iniziata la nuova stagione agonistica della Free Fighting Academy, la scuola di arti marziali del maestro 6° Dan, Andrea Speciale, che tanti allori ha raccolto nella passata annata sportiva, caratterizzata da 6 titoli europei Iska (International sport kickboxing association), 5 titoli mondiali Iaska (International amateur kick-boxing sport association) e 7 titoli italiani Iska–Iaska. A distanza di mesi sono ancora vivi i ricordi delle splendide prestazioni di cui sono stati protagonisti i sedici atleti della Free Fighting Academy, partecipanti dal 27 al 29 aprile ai campionati mondiali per club, disputati nella Repubblica di San Marino. Alessandro Baraldo ha conquistato l’oro nel semi-contact categoria cadetti - 45 kg e due argenti nelle categorie di peso superiori: – 50 e -55 kg, mentre Alessandro Lain, alla sua prima esperienza internazionale ha ottenuto 2 bronzi. Superlativo è stato Luca Bin che ha vinto il titolo light-contact sia nella categoria -86 kg sia in quella –91 kg. Sempre nel light-contact la pluricampionessa

europea e mondiale Silvia Breda è giunta seconda, imitata dalla collega Deborah Zaggia, che ha portato a casa 2 medaglie d’argento. A San Marino la Free Fighting Academy si è presentata anche nella specialità self defence demo (difesa personale dimostrativa) con il team composto dai giovanissimi Alex Speciale, Karim Zaraa, Michele Zattin, Giacomo Creuso, Davide Picello e Cristian Paccagnella e con il senior team (Silvia Breda, Riccardo Cesaro, Laura Violato, Anna Speciale, Mattia Longato), entrambi applauditissimi e vittoriosi con le loro esibizioni. Altre soddisfazioni per la scuola del maestro Speciale sono giunte a maggio, alle finali dei campionati italiani Iska - Iaska di Roma. Nell’occasione gli atleti della Free Fighting Academy hanno conquistato 7 ori rispettivamente con Alessandro Baraldo nei 50 kg semi-contact, Alessandro Lain, 2 ori, nei –55 e +55 kg, Silvia Breda nei -60 e -63 kg, Deborah Zaggia nei –66 kg, per lei anche un argento nei -63 kg, e Luca Bin nei -86 kg. Francesco Sturaro


10 18

VIAGGIO IN

PROVINCIA

Riorganizzazione. Grandi manovre per ridisegnare i confini dell’ente

PADOVA

La Riviera del Brenta nella futura Provincia

Barbara Degani, presidente della Provincia di Padova

Possibilista la presidente padovana Degani “Abbiamo voluto dare un supporto ai Comuni”

di Emanuele Masiero

U

n incontro con i sette presidenti delle Province venete sul futuro dell’amministrazione provinciale in vista della riforma prevista dalla “spending review”. È quanto si è svolto a palazzo Ferro Fini, per discutere il progetto di legge firmato dai presidenti delle commissioni affari istituzionali, Costantino Toniolo, e della commissione statuto, Carlo Alberto Tesserin. All’audizione, che si è trasformata in un confronto a tutto campo sul futuro delle province, era presente anche la presidente dell’amministrazione provinciale padovana, Barbara Degani. Il progetto di legge al centro del dibattito, intende stabilire le modalità di trasferimento ai Comuni di alcune funzioni attualmente delle Province. Inoltre vengono definire le funzioni che rimarranno alle quattro Province che, assieme alla città metropolitana di Venezia, formeranno la nuova carta geografica istituzionale del Veneto sulla base di quanto predisposto dalla normativa del Governo. “Nel medio e lungo termine, ridisegnare la mappa delle province con criteri di razionalizzazione e riduzione porterà ad un risparmio – spiega la presidente Barbara Degani - Le principali funzioni statali italiane (prefetture, questure, tribunali, comandi di carabinieri, guardia di finanza) sono organizzate su base provinciale. Il problema che spetta all’amministrazione regionale è fare in modo che i tagli imposti dal governo non penalizzino una regio-

ne come il Veneto che, anche in fatto di enti locali provin- altri territori provinciali. “Il dibattito – ha spiegato la presidente Degani – è ciali, si è dimostrata ragionevole e virtuosa. Per esempio, nel recente passato, è stato detto no alle sollecitazioni che molto acceso ed è in atto un’ampia discussione. Ci sono puntavano alla creazione di nuove Province a Bassano del stati diversi incontri, l’ultimo a Venezia con l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti che ha inviato una lettera Grappa e nel Veneto Orientale”. Ma nel frattempo si è aperto un altro fronte. È sta- ai Comuni veneziani invitandoli a deliberare in consiglio ta infatti votata dal consiglio provinciale la mozione che comunale al più presto. I tempi sono molto ristretti quindi era necessario dare un’indicazione. I dà appoggio ai Comuni veneziani Comuni veneziani sono in una situaintenzionati a unirsi alla provincia di In discussione zione molto difficile e con questa moPadova. Il documento che affronta il anche la fusione zione abbiamo voluto dare supporto tema del riordino delle Province de- del territorio alle iniziative che dovessero adottare ciso dal governo con il decreto sulla di Rovigo e il nei propri consigli comunali per aggre“spending review”, è stato presenta- nuovo assetto garsi con noi. Nel contempo, abbiamo to dalla presidente della Provincia di Padova Degani. L’obiettivo è quello di dare “pieno e incon- voluto predisporre un testo che eviti di mettere ulteriore dizionato sostegno in tutte le sedi opportune affinché sia pressione a questi Comuni”. L’attuale conformazione delle garantita la massima considerazione a eventuali iniziative Province venete è destinata a cambiare. Solo Verona e promosse dai Comuni veneziani per aggregarsi all’attuale Vicenza, infatti, rispettano entrambi i parametri imposti circoscrizione territoriale della Provincia di Padova”. Il de- dal Governo (350mila abitanti, 2.500 chilometri quadrati creto del Governo prevede infatti che dal 1 gennaio 2014 di superficie). A Padova manca il secondo requisito e si la provincia di Venezia sia abolita e sostituita dalla Città va verso l’accorpamento della Provincia di Rovigo, mentre metropolitana. I Comuni veneziani, a differenza di tutte le Treviso dovrebbe unirsi a Belluno. Insomma i giochi sono altre amministrazioni locali, sono gli unici a poter decidere ancora aperti e il dibattito è più che mai acceso: si tratta (con deliberazione del consiglio comunale) se rimanere non solo di ridisegnare i confini ma anche di stabilire i nella Città metropolitana di Venezia oppure passare sotto giochi di forza nello scacchiere regionale.

Selezione di impiegati

minifiera lavoro 79 i candidati

S

ono 79 i candidati che hanno partecipato all’ultima minifera del lavoro che si è svolta al Centro per l’Impiego di Padova in collaborazione con l’agenzia Manpower. Per la prima volta il “recruitment day”, di solito focalizzato per la ricerca di operai, è stato organizzato con l’obiettivo di selezionare figure da inserire nelle aziende padovane. In particolare i colloqui hanno coinvolto impiegati specializzati in area amministrativa e contabile con conoscenze della lingua inglese, competenza nella gestione della contabilità e nella redazione del bilancio; addetti all’amministrazione del personale con conoscenze nell’elaborazione delle buste paga, aspetti fiscali, pratiche amministrative; impiegati commerciali estero con buona conoscenza sia scritta che parlata di inglese, tedesco e di un’ulteriore lingua straniera. E.M.

APRE LA STAGIONE DELLA CACCIA POLIZIA PROVINCIALE IMPEGNATA NEI CONTROLLI

A

perta ufficialmente la caccia, con le doppiette che sono state tenute d’occhio, dalle pattuglie della Polizia Provinciale di Padova e da un folto numero di guardie particolari giurate volontarie venatorie. Non a caso, i controlli hanno portato all’identificazione di quasi 200 cacciatori in un solo giorno a garanzia di un sereno svolgimento dell’attività sportiva. Qualche cacciatore è stato sanzionato per comportamenti non in linea con le normative, ma la maggioranza ha svolto con diligenza l’attività venatoria. “Grazie alla collaborazione fornita dalle associazione venatorie – ha spiegato l’assessore alla Polizia Provinciale Enrico Pavanetto – alla sensibilità dimostrata dai vertici degli Ambiti Territoriali di Caccia e agli incontri preventivi nei quali abbiamo avuto modo di informare sul nostro spiegamento di forze, è stato possibile

• MERCERIA • INTIMO UOMO E DONNA • ABBIGLIAMENTO DONNA

L’Antica Merceria

• TAGLIE FORTI • COPPE DIFFERENZIATE • BORSE

sorvegliare il tessuto extra-urbano della provincia di Padova fino all’area lagunare e valliva. Tutti i cacciatori si sono sottoposti agli accertamenti di rito, senza alcun ostruzionismo verso gli addetti alla vigilanza. Inoltre, la vigilanza ittica, compiuta dalle guardie volontarie ittiche, ha permesso di identificare numerosi pescatori”. Le pattuglie della Polizia Provinciale e quelle dei volontari hanno cooperato, per un controllo capillare dei 1.600 ettari della Valle Millecampi. Nella zona paludosa della Provincia di Padova, nei pressi del Cason delle Sacche di Codevigo, gli agenti hanno impartito le direttive per il coordinamento delle pattuglie di guardie volontarie ittico venatorie. Pochissime le segnalazioni di cacciatori nelle pertinenze abitative delle case di campagna, a testimonianza di una maggiore disciplina dei cacciatori. E.M.

di Lanaro Ornella Ghiro

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Spazi aperti 19 11 Emergenza idrogeologica. Confronto tra addetti ai lavori al Consorzio di Bonifica Adige Euganeo

Dall’alluvione alla siccità, che fare? Salvan: “Dobbiamo costruire evitando gli sprechi, garantendo l’irrigazione ma anche il rapido deflusso dell’acqua”

Finanziato dal ministero un progetto da 3 milioni di euro per nuovi lavori

di Emanuele Masiero

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all’alluvione alla siccità. Un tema più che mai attuale che è stato dibattuto all’incontro organizzato nella sede del Consorzio di bonifica Adige Euganeo di Este. All’appuntamento hanno partecipato i sindaci del territorio, i rappresentanti del Consorzio, l’assessore provinciale all’Agricoltura Domenico Riolfatto e quello regionale all’Ambiente Maurizio Conte. “Stiamo assistendo all’estremizzazione dei fenomeni naturali – ha detto Riolfatto – che mette in grossa difficoltà la nostra agricoltura. Dopo l’alluvione di due anni fa, abbiamo appena affrontato una siccità disastrosa per il nostro territorio, che in alcuni casi ha portato alla perdita di gran parte dei raccolti. Proprio per riuscire a controllare questi fenomeni, garantendo un rapido deflusso delle acque o la loro migliore gestione, è necessario puntare sulla progettazione di opere strategiche partendo proprio dai consorzi”. Non è un caso, ad esempio, che quest’estate pur in presenza di una buona portata d’acqua dell’Adige, non corrispondesse un adeguato utilizzo della risorsa idrica a favore della campagna. “Ci sono dei vincoli di prelievo che dobbiamo rispettare – ha spiegato il presidente del Consorzio Antonio Salvan – ma

che con una rimodulazione delle derivazioni potremmo gestire meglio. Quindi i punti sono due: creare nuove derivazioni, in grado di raggiungere aree in cui oggi non ci sono, e costruirle in modo da evitare gli sprechi. L’incontro con i sindaci e gli assessori è servito proprio per affrontare questi problemi”. D’accordo anche Giancarlo Piva, sindaco di Este. “Ci sono due aspetti molto importanti da tenere presenti – ha commentato il primo cittadino – Da un lato la necessità di portare più acqua nei nostri Colli dove si sta creando ormai da anni, un’agricoltura di qualità molto elevata. Dall’altro, non è più procrastinabile dover pensare alla creazione di grandi bacini di raccolta delle acque. Non possiamo avere 15 giorni di allagamenti e 2 mesi di siccità totale. Dobbiamo lavorare su questo frangente per garantire l’irrigazione nelle situazioni di emergenza”. Intanto si è concluso favorevolmente l’iter istruttorio per l’approvazione e il finanziamento da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di un importante progetto per la realizzazione di opere di pluvirrigazione nei Comuni di Noventa Vicentina e Poiana Maggiore. Il

12 MILIONI DI SACChETTI IN MENO

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odici milioni di sacchetti di rifiuti in meno. In pratica un grattacielo di 750 metri di altezza pieno di immondizia. E’ questa la diminuzione registrata nei Bacini Padova 3 e Padova 4 tra 2010 e 2011 per quanto riguarda la produzione di rifiuti. Dati che fanno riflettere, evidenziando che la crisi economica ha colpito pesantemente anche la bassa padovana. In totale la diminuzione si è attestata al -11,9% ovvero 12.750 tonnellate in meno, di cui 5.988 del Bacino Padova 3 e 6.762 del Bacino Padova 4. Per quanto riguarda la produzione pro capite ogni cittadino ha prodotto circa 457 kg di rifiuti nel 2010 e 400 kg nel 2011. Ovvero 1,25 kg al giorno nel 2010 e 1,1 kg nel 2011. Il dato oltremodo interessante riguarda macchine frigo e condizionatori: è stato infatti registrato un -6% tra 2010 e 2011 (nel 2011 ogni cittadino ha prodotto 5 kg di Raee). A fronte di una riduzione generale di rifiuti sono però rimasti costanti gli imballaggi che non hanno registrato una flessione o un aumento. “La riduzione di produzione dei rifiuti non è circoscritta ai comuni dove è attiva la rilevazione degli svuotamenti – ha spiegato Simone Borile, Presidente del Bacino Padova 3 - Al contrario, la contrazione ha colpito anche le municipalità ancora a Tarsu. Inoltre non è stato registrato un aumento di rifiuti abbandonati, anzi, una prima rilevazione sembra dimostrare il contrario. Questo anche grazie a progetti e soluzioni innovative come Città Pulita che hanno permesso di contrastare più energicamente il

In calo la produzione dei rifiuti nel territorio a sud di Padova fenomeno. D’altronde sarebbe ridicolo pensare che 12.750 tonnellate di rifiuti siano finite abbandonate lungo la strada”. Tra luglio e agosto del 2011 sono state registrate 3.096 telefonate al front-office, mentre nello stesso periodo del 2012 sono state registrate 3.942 telefonate. Segno evidente che gli utenti hanno fatto meno ferie. “La raccolta dei rifiuti Raee è aumentata, ma solo nel caso di macchine frigo e condizionatori è diminuita – ha continuato Borile - La scelta di acquistare un elettrodomestico nuovo è stata rinviata a data da destinarsi. Ma la conferma dell’incidenza della crisi economica è data anche dalla controtendenza degli imballaggi: ovvero più alimenti venduti dalla grande distribuzione e meno prodotti dei piccoli distributori”. E.M.

Un’immagine dell’incontro organizzato a Este dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo

progetto dell’importo di 3 milioni di euro elaborato dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo di Este è considerato tra gli interventi strategici di rilevanza nazionale per il miglioramento dei sistemi irrigui, il risparmio e l’ottimizzazione dell’uso della risorsa acqua ed è appunto inserito nel Piano Irriguo Nazionale. Si tratta della conversione delle infrastrutture idrauliche esistenti a cielo libero in rete tubata sottosuolo a media pressione a servizio del bacino denominato Ponticello, avente una superficie di 415 ettari. Le opere previste consistono nella realizzazione di una presa irrigua dallo scolo consortile Alonte che garantirà una portata di 300 litri al secondo e nella realizzazione di circa 18 chilometri di condotte tubate fino a servire le utenze irrigue delle aziende agricole

della zona. L’acqua potrà poi esser fruita direttamente da ogni singola ditta consorziata ad una pressione di 5-7 atmosfere, mediante appositi punti di prelievo aziendale, per aspergere le colture tramite irrigatori aziendali. In periodi come questi, caratterizzati anche da cicliche carenze delle disponibilità d’acqua sui fiumi demaniali, diventa prioritario ed indispensabile riprogettare il sistema di irrigazione, al fine di ridurre gli sprechi idrici e assicurare un efficiente ed efficace distribuzione del servizio irriguo, più consona anche alle esigenze di un’agricoltura che mira a produzioni qualitativamente migliori e diversificate. Il progetto potrà iniziare nella tarda stagione autunnale del 2012 e i lavori potranno concludersi presumibilmente nell’arco di 24 mesi.


20 12 Noi e gli altri Incontro con il ministro Boscoletto conferma: “Chi lavora non torna a delinquere”

focus

“Lavoro in carcere Padova modello unico”

Detenuti impegnati

un’esperienza da esportazione

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Paola Severino in visita ai laboratori del “Due Palazzi” che coinvolgono ben 130 detenuti

Paola Severino durante la visita al carcere di Padova

di Laura Organte

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adova è un modello unico in Italia per il recupero dei detenuti in carcere: farò di tutto per impegnare il governo a rifinanziare la legge Smuraglia” con queste parole il ministro Paola Severino, ha concluso la sua visita al carcere penale Due Palazzi dello scorso 16 settembre, confermando una realtà ormai nota. Accompagnata dal presidente del Consorzio Rebus Nicola Boscoletto, il Ministro ha potuto conoscere i progetti messi in campo dalla cooperativa Giotto: dalle lavorazioni che con il marchio Officina Giotto coinvolgono circa 130 detenuti, al call centre, con un nuovo impegnativo progetto che potrebbe potenziare call center e pasticceria con 40 nuovi posti di lavoro, dalla valigeria alla catena di montaggio delle biciclette, fino alle pen drive per le camere di commercio, la cucina, e la rinomata pasticceria, i cui famosi panetto-

ni hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Da non dimenticare poi il lavoro culturale della rivista “Ristretti orizzonti”. Il lavoro al Due Palazzi non è assistenzialismo o benevolenza: “I miei 21 esami in diritto penale e criminologia non mi avevano insegnato nulla dell’utilità del lavoro in carcere” afferma Severino “Oggi in carcere ho visto dei lavori straordinari, non i soliti pezzetti messi insieme per far passare il tempo ai detenuti. Le biciclette, i panettoni, i call centre che funzionano. Non elemosine, ma qualcosa di attrattivo per gli imprenditori e utile per l’economia del paese”. Il primato padovano ha una lunga storia alle spalle, lo testimonia, tra gli altri, anche Lorenzo Contri, docente universitario 90enne, il primo volontario a livello nazionale a portare il profumo dell’università dietro le sbarre (oggi i laureati detenuti

a Padova sono decine). “L’impegno per promuovere il lavoro nelle carceri ha una tradizione importante in città – ricordaa Boscoletto - fino agli anni Ottanta la Rizzato ha costruito biciclette nel penitenziario di piazza Castello, e poi è stata costretta alla ritirata da una legislazione infelice. Fino ad arrivare all’oggi, con le cifre incredibili (ma dovrebbero essere normali!) sulla recidiva di chi lavora, inferiore all’uno per cento”. E se i numeri non bastassero, le voci di chi sta sperimentando sulla propria pelle questa realtà non lasciano dubbi: “La mia vita qui in carcere è migliore di prima di entrare – racconta Dinja, albanese, in modo spiazzante. “Sono condannato per reati brutti. Mi vergogno, giorno dopo giorno, per le brutte cose che facevo prima. Io ho tolto la vita a un essere umano che oggi poteva essere mio fratello. Ho distrutto due

famiglie: la famiglia della vittima e la mia famiglia”. Eppure la coscienza del male non è l’ultima parola. “Due anni fa ho adottato un bambino in Uganda. Si chiama Cristiano Dinja. Ho fatto questo piccolo gesto perché vorrei, come posso, dare e sostenere un’altra vita, perché tutto il rispetto va alla famiglia della vittima”. “Spero che questo possano farlo tantissimi altri detenuti nelle varie carceri Italiane” - conclude Michele del call center “Io non vengo dal mondo della delinquenza, non posso dire d’essere stato uno stinco di santo, ma la vita che facevo non era indirizzata a farmi finire qui dentro, ero un imprenditore e lavoravo nell’azienda di famiglia. Dico questo per farvi capire che non è impossibile finire dietro le sbarre. Ora, da quando ho iniziato a lavorare, la mia vita detentiva è migliorata.”

ar lavorare i detenuti conviene a tutti”. E’ il titolo di un recente articolo di Luigi Ferrarella apparso in prima pagina del Corriere della Sera dal quale esce un quadro tutt’altro lusinghiero per la realtà carceraria italiana: sono ben 66mila i detenuti in Italia, ben oltre la capacità delle carceri, attualmente di 45mila posti. E sono cifre in forte ripresa. L’edilizia penitenziaria? Arriveranno presto altre 6400 posti. “Che servono però solo a prendere tempo”, spiega Ferrarella. Ciò che può cambiare veramente la situazione sono altri provvedimenti: ad esempio quello sulle misure alternative. Che però incontrano una scarsa propensione delle forze politiche. Oggi i detenuti che lavorano veramente in carcere (non si considerano cioè i cosiddetti “lavori domestici”) sono solo 900 su 66mila. E pensare che, ad abbattere la recidiva grazie a questo impegno, il risparmio stimato per lo stato sarebbe di 35milioni di euro l’anno, visto che il costo del mantenimento di un mantenuto è di circa 140 euro al giorno. L.O.


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22 14 Personaggio Gaetano Battocchio E’ presidente della cooperativa Terra di Mezzo, che ora gestisce anche i musei della Provincia

Dalla Finlandia il manager delle Coop di Emanuele Masiero

E

’ il guru delle cooperative. Cresciuto tra Finlandia e Germania. Uno stakanovista puro abituato a lavorare 16 ore al giorno. Si chiama Gaetano Battocchio, ha 38 anni, residente a Cinto Euganeo ed è presidente della ormai famosa cooperativa Terra di Mezzo. Gaetano non apprezza i formalismi e per gli appuntamenti ufficiali si veste in camicia con le maniche ben arrotolate. Il suo motto? “Sempre operativo”. Ciao Gaetano, di cosa ti occupi attualmente? “Beh, ormai da 12 anni sono impegnato con la cooperativa Terra di Mezzo e da circa un anno anche con la coop Ecofficina”. Dicono che tu sia un mago dell’educazione e dell’inserimento lavorativo. Ci racconti la tua storia personale? “Devo dire che ho fatto un po’ di tutto! Anche lavori considerati umili solo per pagarmi gli studi. Ma tutto è servito per la mia formazione personale. Forse l’esperienza più importante è stata il periodo di studi all’estero in Finlandia e in Germania. Sono situazioni che ti aprono la mente. Per esempio li si va in aula con gli sci da fondo oppure in bici nelle piste ciclabili in mezzo ai boschi. E tutto quello che fai di buono, lo condividi con gli altri in certi casi

esortandoli a prendere spunto in modo sistematico. E’ il concetto della condivisione della conoscenza. Un’idea che ho impiantato anche nel nostro modus operandi”. Con Terra di Mezzo ed Ecofficina avete da poco ottenuto la gestione dei musei della provincia. “E’ stato un traguardo importante. Ormai siamo circa in 35 tra guide naturalistiche, educatori, biologi, geologi, archeologi più tutto il personale ausiliario. Attualmente riusciamo a gestire Casa Marina, l’Ostello Colli Euganei di Baone, l’Oestello di Monselice, i tre musei provinciali e il Parco Avventura di Teolo”. Niente male davvero. Qual è il segreto del vostro successo? “Intanto la nostra è una realtà no profit, perciò una volta pagati gli stipendi non abbiamo azionisti da accontentare. E poi la nostra dimensione è legata al territorio. Nei colli ormai siamo un punto di riferimento per tante cose, compresa la rete dei produttori, degli agriturismi e delle persone svantaggiate. Quando riesci a crescere e a radicarti nel territorio diventi fermento e vitalità. Anche se devi stare attento ad entrare senza voler colonizzare, ma coinvolgendo altre persone nell’esperienza”. E come ti è venuta l’idea di attivare

un’altra cooperativa? “Tutto è nato dall’esigenza di espandere la parte più educativa di Terra di Mezzo. Per questo abbiamo dato vita a Ecofficina, una cooperativa che si occupa di educazione, asili, dopo scuola e centri estivi. Anche qui, seguo molte cose in prima persona, ma posso contare su uno staff di persone motivate e instancabili”. Ti resta anche del tempo per dormire? “Diciamo che ci provo! Anche Ecofficina sta avendo un rapido sviluppo: siamo in 25 e seguiamo tre asili nido, alcuni dopo scuola e i centri estivi dei Colli Euganei, oltre ovviamente a progetti di inserimento lavorativo. Devo dire comunque che le due cooperative sono molto unite e c’è una fortissima collaborazione”. Quali sono le caratteristiche più importanti per chi desidera lavorare in questo ambito? “Direi che il primo ingrdiente è l’entusiasmo. Tieni presente che l’età media dei nostri operatori è poco più di 30 anni. Sono tutti molto giovani, ma al tempo stesso preparati e determinati. Il loro impegno non è finalizzato solo a prendere uno stipendio. Lavorano perchè credono in quello che fanno e si aiutano l’uno con l’altro. Non voglio dire che sia sempre rose e fiori, ma di sicuro affrontiamo le difficoltà

Gaetano Battocchio durante una recente manifestazione come una squadra”. Cosa ne pensi dei giovani e della precarietà nel lavoro? “Prima di tutto è bene fare chiarezza. Un conto è il posto fisso e un altro è il posto “statale”. Anche da noi i contratti sono a tempo determinato, ma i nostri giovani non hanno una mente chiusa e fissata sugli orari d’ufficio. Si

lavora anche di notte o nei weekend se serve, mettendoci anima e corpo. Ai giovani dico di non pretendere che sia il lavoro a trovarli. Devono essere loro a decidere cosa fare, dandosi degli obiettivi credibili e mettendosi completamente in gioco. Devono proporsi al mercato uscendo dagli schemi “provinciali”, senza temere di affrontare problemi e difficoltà”.

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Cultura provinciale 23 15 L’esposizione Arte contemporanea al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre al 13 gennaio

Il flusso della ragione di Plessi

teatro verdi

Più che una semplice mostra, un’indagine sul funzionamento del “pensiero creativo”

Il teatro di prosa padovano

di Laura Organte

E

vento di punta della stagione culturale padovana, inaugura il 27 ottobre la mostra “Il flusso della Ragione” in esposizione nel Palazzo della Ragione fino al 13 gennaio 2013. Progettata dallo stesso artista, la mostra ripercorre la storia creativa di Fabrizio Plessi, uno tra i più noti ed apprezzati interpreti italiani dell’arte contemporanea, attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni del mondo. I disegni saranno parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori. Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, “Non si limiterà a ripercorrere la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande

eventi e mostre

L’artista si definisce un esperto di “umanizzazione delle tecnologie” sfida, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente”. Esperto di “umanizzazione delle Tecnologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’interno del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione. I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e caratterizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore a cura di Laura Organte

TUTTA LA MAGIA DEI BRIT FLOYD Dopo aver suonato davanti a oltre 250 mila fan nel Regno Unito e in altri paesi europei, i Brit Floyd – The World’s Greatest Pink Floyd Show – approderanno l’11 novembre Gran Teatro Geox di Padova, unico appuntamento del Nord-Italia.Creato dal direttore artistico Damian Darlington per celebrare la prossima uscita del best dei Pink Floyd, intitolato proprio “A Foot in the Door”, questo nuovo show, nato dalla costola principale del “The Australian Pink Floyd Show”, sarà una successione dei migliori lavori della fondamentale formazione inglese, selezionati personalmente dai suoi membri storici.

LIRICA CON TRAVIATA E NABUCCO Al via la Stagione Lirica 2012, due i titoli in cartellone per questa edizione: “La Traviata” di Giuseppe Verdi, in scena il 19, 20 e 21 ottobre, per la regia, scene e costumi di Hugo de Ana, co-produzione Teatro Nazionale di Maribor e Comune di Padova. Secondo titolo in cartellone sarà, il 27 e 27 dicembre, il “Nabucco” di Giuseppe Verdi per la regia, scene e costumi di Stefano Poda, nuova produzione Li.Ve tra Comuni di Padova, Bassano del Grappa-Opera Festival, Rovigo-Teatro Sociale e in co-produzione con Fondazione teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

ELEONORA ABBAGNATO A PADOVA E’ niente meno che la più grande ballerina italiana, un talento che ha conquistato quel tempio della danza che è l’Opéra di Parigi: Eleonora Abbagnato sarà protagonista di uno spettacolo esclusivo, dal titolo “Je suis Eleonora Abbagnato”, un Gran Galà della danza dove alla ballerina palermitana si affiancheranno i più grandi nomi del balletto internazionale. Un evento unico che porterà per la prima volta l’etoile al Gran Teatro Geox di Padova il 17 novembre.

Alessando Gasmann firma la stagione

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Fabrizio Plessi con una sua creazione emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un flusso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per “sovvertire l’ordine statico delle cose” e una “attività naturale e vitale come il respiro”. Un percorso che si snoda appunto come un “flusso” di pensieri, di modifiche, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto

iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione. L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi critici è curato da Annamaria Sandonà.

l via la nuova Stagione di prosa al Teatro Verdi, sotto la direzione artistica di Alessandro Gasmann. Ad aprire il cartellone il 6 novembre sarà “Macbeth” di William Shakespeare, per la regia di Andrea De Rosa. Per proseguire con la produzione di tre spettacoli di autori veneti: “L’Infinito” di Tiziano Scarpa, diretto e interpretato da Arturo Cirillo, “Wordstar(s)” di Vitaliano Trevisan, con Ugo Pagliai e Paola Gassman diretti da Giuseppe Marini e “Oscura Immensità” di Massimo Carlotto, per la regia Alessandro Gasmann, interpretato da, Giulio Scarpati e da Claudio Casadio. Da non perdere anche “Lei dunque capirà” scritto da Claudio Magris. Non poteva mancare Ruzante, con “Moscheta” e due proposte di grandi autori del ’900: “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennesse Williams e “Servo di Scena” di Ronald Harwood. L.O.

La mostra A palazzo Zuckermann fino al 18 novembre i reperti di S. Chiara

Le memorie del monastero salvate dall’oblio e ritrovate U

na mostra a Palazzo Zuckermann svela le vicende dell’antico e perduto Convento di Santa Chiara de Cella Nova a Padova: dopo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, Le memorie ritrovate, presentata per la prima volta al Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia di Noventa di Piave, approda a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografici e iconografici. Questa antica realtà religiosa, che fiorì tra il XIV e il XVIII secolo, negli anni Sessanta del secolo scorso venne demolita per erigere l’odierna sede della Questura. Nel 2000 un’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. Sulla base dei materiali rinvenuti e delle notizie d’archivio che narrano delle vicissitudini del monastero si ipotizza che tale struttura esagonale abbia svolto la funzione di ghiacciaia-dispensa in epoca tardo-medievale (XIII e XIV secolo) e sia stata adibita poi ad immondezzaio in età rinascimentale (XV e XVI secolo).

Palazzo Zuckermann ospita i tesori del convento di S. Chiara Ceramiche maiolicate, graffite e invetriate, reperti vitrei decorati, manufatti metallici, strumenti fittili, in osso, legno e cuoio, costituiscono il “tesoro” perduto, ritrovato e restaurato. Un cuore strappato da due mani, una figura femminile dal volto maschile, un cane in atteggiamento di auto-castrazione accanto a figure prettamente religiose, come l’Annunciazione e il calice con l’Ostia, sono solo alcuni esempi dell’eterogeneità dell’esposizione. Il curatore della mostra Francesco Cozza - grazie anche agli interventi di restauro conservativo

condotti da restauratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da liberi professionisti - ha saputo restituire ai vari oggetti i loro significati, sia funzionali che simbolici. La curata ricostruzione scenica di una stanza del monastero accoglie il visitatore, proiettandolo nella quotidianità del lavoro delle monache e dell’atmosfera del convento, grazie ad arredi antichi, complementi d’epoca e riproduzioni di affreschi. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 18 novembre. L.O.


24 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensa Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura di Germana Urbani

“Q

uel 5% ti tagli preferisco chia- e della gestione dei centri unici di prenotamarlo pizzo piuttosto che spen- zione delle Ulss. ding review”! Esprime così la “Un 5% in meno di fatturato - sottosua rabbia condita di umiliazione e mortifi- linea Loris Cervato, responsabile Settore cazione Nicola Boscoletto della Compagnia sociale Legacoop Veneto - si traduce inevidelle opere che sottolinea il modo brutale tabilmente in un 5% in meno sul costo del usato dalle Asl per comunicare questi tagli. lavoro, dunque meno servizi per tutti. La Nessun incontro, nessun confronto, solo una spending review va ad aggiungersi a una lettera con degli ordini e delle minacce. situazione già pesante per le cooperative, “Si sono dimostrati governanti che usa- fra mancati adeguamenti Istat e continue no la forza del potere come padri padroni e richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A non si consultano più con nessuno”! ottobre molte coop avranno difficoltà ad Uno stile che offende e umilia il mondo applicare la seconda tranche dell’aumento delle cooperative sciali perchè non tiene contrattuale previsto dal contratto collettivo conto della qualità dei servizi che erogano nazionale di lavoro, per questo abbiamo né dell’umanità vasta a cui questi servizi domandato ai sindacati l’applicazione di sono rivolti: minori, disabili e anziani”. accordi di gradualità che ne prevedano lo I numeri in campo sono altissimi. Se slittamento”. si uniscono le realtà E poi, qualunque aderenti a Confcoope- Impossibile grantire buon padre di famiglia rative, Legacoop, Agci la medesima qualità sa che se diminuiscono e Compagnia delle senza avere le entrate le opportuniopere, tutte attive nel i soldi per pagare tà offerte non rimangocampo del sociale, il gli operatori no le stesse. quadro è davvero siCosì per i servizi gnificativo: più di 600 cooperative sociali, erogati. E’ impossibile garantire la medesioltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, ma qualità senza avere i soldi per pagare quasi tremila di questi svantaggiati e un gli operatori. fatturato che supera gli 800 milioni di euro. Così, secondo le stime del sistema coLe loro attività si svolgono nelle case operativo rischiano il posto di lavoro 1500 di riposo, negli asili nido, nelle comunità persone e tra queste almeno 500 sarebbero alloggio per disabili, nei ceod. persone svantaggiate inserite nelle cooperaMa si occupano anche di assistenza do- tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, miciliare, manutenzione del verde pubblico ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della cooperazione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle tabelle Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo. “Uno scenario che ci preoccupa moltissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’impresa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consapevoli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifici, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa impegnata a fare in modo, con un prospubblica si trasforma in una mannaia per le simo provvedimento di Giunta, che i tagli fasce più deboli allora non siamo d’accordo. non penalizzino i servizi gestiti in regime Lo stesso vale per di accreditamento, vala decurtazione degli I dati: oltre 600 lorizzando, oltre alle stipendi: non si può realtà interessate, strutture accreditate, andare a colpire lavora- un fatturato anche i contratti che tori che prendono mille che supera prevedono l’inserieuro al mese, se non gli 800 milioni mento lavorativo delle cinquecento come nel persone svantaggiate caso degli svantaggiati che spesso lavorano e dei soggetti deboli. solo part time. I tagli lineari non sono la “Siamo molto soddisfatti per l’apertura risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche e la disponibilità accordateci. - commenta perché non distinguono fra chi da tempo si Loris Cervato, responsabile del settore sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo per superare la crisi e chi invece non sta fa- a vedere. In attesa del provvedimento, le cendo altrettanto”. cooperative sociali venete non accettino Ora, dopo la levata di scudi congiunta nessuna modifica peggiorativa dei contratti delle Cooperative sociali, la Regione si è in essere chiesta dalle Ulss”.

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Il Veneto in primo piano 25 7 Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod di Germana Urbani

L

a spendig review colpisce anche le famiglie con figli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto. “I ceod sono un salvavita per le famiglie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – questo è un servizio di grande utilità. Le famiglie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

focus

aggiunto - terremo conto del numero di figli rimangono anche la notte”. Sul tema della compartecipazione alla e altro. Non vogliamo perdere i servizi e i traspesa da parte delle famiglie delle persone con disabilità Sernagiotto ha sostenuto sporti che diamo ai nostri concittadini con che “rispetto al reddito ISEE di una fami- disabilità, in primis quelli con disabilità gravi. C’è un grande glia con poniamo 100 dibattito al proposito mila euro di reddito Il contributo all’interno delle stesse l’anno si possa poter della Regione contribuire dai 30 ai è differenziato tra associazioni e delle famiglie”. 100 euro al mese Ulss e Ulss “Oggi - sostiene alle spese sostenute e Ceod e Ceod ancora Sernagiotto - il dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello contributo economico che la Regione versa essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. ai Ceod vede una situazione troppo differenFaremo un ISEE a quoziente familiare – ha ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosufficienza”. “Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipazione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili. E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbiamo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

handicap e costi sociali

L

e associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

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che su altro”. “Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizzato del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria difficoltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta tagliando la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

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26 8 Il Veneto in primo piano Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo

Semplificazione e incentivi: ristrutturare è più facile Vantaggi fiscali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico di Ornella Jovane

S

alutate con entusiasmo dalle associazioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e filiera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edificio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso. Il decreto mette “l’edilizia al centro delle proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplificazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”. Semplificazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, attraverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che finora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati. La semplificazione burocratica. Ri-

duzione e semplificazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentivazione. Per ristrutturare non sarà più necessaria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti sufficiente la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e quindi secondo il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere. Più semplici anche le procedure per ottenere lo sconto fiscale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fattura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati per pagare i lavori. Gli incentivi economici per le ristrut-

turazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fiscale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36 per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro. Un benefit che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fino al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 dicembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modificata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede

il suo inserimento definitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fini Irpef. La detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spesa e in quelli successivi. A beneficiare del bonus le persone fisiche che si assumono a proprio carico gli interventi di ristrutturazione, siano essi proprietari o inquilini in affitto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifici ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ce-

duta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile. Gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica. Per chi effettua interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicembre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fino al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento. Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.

Ance Veneto

buzzetti: “la ripresa economica partirà dall’edilizia”

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iano città, incentivi per le ristrutturazioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le misure contenute nel documento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rappresentano finalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Veneto - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”. “Si tratta di importanti segnali prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Governo anche per progetti di grande portata e

che avranno effetti importanti per la crescita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fiducia e ottimismo”.

Provincia di Venezia

edilizia eco-compatibile: sarà il futuro

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dilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giornata - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economico e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa

per il risparmio energetico non solo relativamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”. “L’Europa ci ha imposto di cambiare - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.


pubbliredazionale

• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche: (Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00) -

Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.; Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente; Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia; Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana; Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”; Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice, Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE REGIONE del VENETO

• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre); • “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00) • “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra” con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”. Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBRE

Ore 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare: “Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagno a seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)” Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Celebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”. Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBRE

Ore 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore. 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia. Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 16.00: Apertura “InforMARE” Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”. Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

MARTEDI 16 OTTOBRE

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe FEDALTO Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

SABATO 13 OTTOBRE

MERCOLEDI 17 OTTOBRE

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre) Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre) Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella, Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice Boat Service - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

Ore 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012” Scalo Isola Saloni Chioggia Madrina: N.D. Maria Teresa BROTTO Ore 11.00: Apertura esposizione: “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni Chioggia Apertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan. Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Ore 09.30: Convegno: “Città d’Acqua” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero) Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe CASSON Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBRE

Ore 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi” Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero) Relatori: Eugenio Giannini 3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBRE

Ore 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850 Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia” Auditorium San Nicolò, Chioggia Moderatore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della Sera Relatori: Giuseppe ZOLLINO Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Piazzetta Granaio, Chioggia Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBRE

Ore 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare Auditorium San Nicolò, Chioggia Ore 21.00: “Serata OTTOBRE Blu” Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBRE

Ore 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A Scalo Val da Rio, Chioggia Ore 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 17.00: Premiazioni Regate Veliche Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia “Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

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dal 13 al 21 OTTOBRE 2012 Si ringrazia:

GLI EVENTI E GLI ORARI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLENTÀ

EVENTI PERMANENTI CENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE


Veneto in primo piano 9 28 Il Veneto in primo Ilpiano Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe file

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

di Germana Urbani

S

ono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fine settembre hanno iniziato a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le famiglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”. E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immigrati è più che dimezzato. Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Veneto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari. La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la massima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%. Questi bambini si inseriscono bene nella società: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappresentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nella scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro incidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado. Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vicenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

I

Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografia da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina, Bangladesh, India), un paese Ue (la Romania) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania, Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distribuzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Rimangono peraltro forti differenze per nazionalità: i livelli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%). Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro regionale. Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regionale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6). I cittadini stranieri in cerca di occupazione erano 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento. Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione. Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazione delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risultavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto analogo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fine 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza degli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografico registrato negli ultimi 15 anni è stato determinato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunitari si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componente comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al Duchenne genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Molti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel Duchenne 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la flessione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%. Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizioni in Veneto, per un totale del del 13%. Duchenne

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30 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Governo del Veneto Due proposte firmate Pdl e Lega

Macro-regione o indipendenza? Nessuna delle due Formigoni e Zaia ambiscono al trattamento fiscale del Friuli ma le strade sono diverse e non convergono

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Claudio Sinigaglia

“il proGetto secessionista era di veneto stato”

“I

l progetto secessionista, naufragato sul nascere, ha in Veneto Stato - ribattezzato in questioni giorni Indipendenza Veneto - il suo principale alfiere. È stato il segretario del movimento, l’economista di Ca’ Foscari Lodovico Claudio Pizzati – spiega il consigliere del Pd, Claudio SiSinigaglia nigaglia - a consegnare a Zaia una petizione corredata da 20 mila che firme che sollecitavano il referendum. Al termine dell’incontro, svoltosi nella sede della giunta regionale il 22 maggio scorso, Pizzati si mostrò estremamente ottimista circa l’esito dell’iniziativa: “Otterremo l’indipendenza a furor di popolo, la vuole la stragrande maggioranza di veneti, è solo questione di compiere i passaggi istituzionali richiesti dalla comunità internazionale. Sarà questo consiglio regionale a indire il referendum e sarà Luca Zaia il primo presidente pro tempore della nuova Repubblica Veneta che dovrà organizzare un’assemblea costituente subito dopo la vittoria del sì”. A conforto delle sue tesi, Pizzati citò le “norme internazionali previste dal Patto di New York del 1977 che sanciscono il diritto inalienabile dei popoli all’autodeterminazione”. Ma i giuristi dell’amministrazione veneta - dove pure, accanto al tricolore, sventola la bandiera di San Marco - sono stati di diverso avviso.

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Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello della Lombardia, Roberto Formigoni da Stato regionale qual’è attualmente, dovrebbe trasformarsi in un’altra tipologia di Stato. Ipotesi, tuttavia, che richiederebbe quanto meno un procedimento di revisione costituzionale nelle forme previste dall’articolo 138 della Costituzione, non essendo sufficiente una consultazione popolare limitata al territorio regionale del Veneto per modificare l’intero ordinamento costituzionale”. Verdetto incassato dal presidente che con un certo aplomb da politico “scafato” ha comunque rilanciato sulla questione confermando di essere pronto ad inoltrare al Governo una proposta rivolta a trattenere in Regione una parte più cospicua del prelievo fiscale. “Con la costituzione vigente – ha ammesso Zaia – parlare di indipendenza del Veneto e un modo per pungolare il Governo. La situazione tuttavia è grave e richiede un intervento che da parte nostra è stato individuato nel progetto varato dalla commissione Antonini. Il dossier è pronto, aspettiamo il momento giusto per presentarlo, di poter ragionare a bocce fredde col governo. Il modello scelto dalla commissione è quello del Friuli, con i sei-decimi delle tasse che restano nel territorio, perché in base alle norme attuali è il massimo che si può ottenere. Io, però, dico che con tutto quel che abbiamo pagato al resto del Paese fino a questo momento, meriteremmo l’autonomia dell’Alto Adige: otto-decimi di tasse in Veneto e stop alle competenze concorrenti con lo Stato”.

Piergiorgio Cortelazzo, Pdl

“nord italia omoGeneo nella Gestione dei servizi”

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Clodovaldo Ruffato, Pdl

perseGuiremo l’autonomia attraverso altre strade

di Mauro Gambin ue idee, finite entrambe nel cestino. Sarà l’avvicinarsi posizionata ad arte per avvicinare l’ex alleato leghista, sendelle elezioni politiche di primavera o la stretta della cri- sibile a cause di questo genere. Il carroccio tuttavia non ha si che tra le tante cose impone nuove scelte anche nel abboccato e il nuovo segretario; Flavio Tosi, ha ricordato che riordino degli enti locali ma nelle scorse settimane ben due le comunicazioni potrebbero riprendere solo se in gioco ci fosipotesi hanno balenato per un attimo nel cielo del governo se la presidenza della Lombardia. Più diplomatico, invece, si è del Veneto, lasciando comunque disatteso il desiderio di chi le dimostrato il presidente della Regione veneto, Luca Zaia, che aveva espresse. Aspirazioni, sogni appunto finiti sul nascere. con toni meno politici, anche per recuperare l’equilibrio dopo Il primo riguarda la fusione delle regioni del Nord ed è stato un mezzo inciampo che lo aveva visto protagonista in merito espresso dal governatore della Lombardia, Roberto Formigo- alla richiesta di un referendum per l’indipendenza del Veneto, ni, in occasione di un “super vertice” del Pdl tenutosi recente- ha dato la sua visione in merito. “La macro Regione – ha mente a Verona e partecipato anche dagli ex-ministri Ignazio spiegato - così come è stata tratteggiata, ossia come una La Russa e Maria Stella Gelmini, oltre che dal vicepresidente semplice fusione ex articolo 132 tra le Regioni del Nord, madella Regione Marino Zorzato e dal capogruppo dei pidiellini gari a trazione lombarda, non ha alcuna speranza di vedere di Palazzo Ferro Fini, Dario Bond. “Una macro-regione – ha la luce e non servirebbe ad un bel nulla. Sì, forse si ridurrebbe spiegato il numero uno del Pirellone – formata da Lombar- il numero dei consiglieri, degli assessori, ci sarebbe qualche dia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma estendibile ufficio in meno, si creerebbero delle economie di scala ma anche a Emilia e Liguria, dotata di un’autonomia almeno pari non si realizzerebbe alcuna autonomia. Senza contare che a quella di cui gode il Friuli”. L’idea, dunque, sarebbe quella come veneti non possiamo accettare di finire schiacciati dai di togliere di mezzo i rispettivi consigli nostri vicini di là del Garda”. Ma insieme regionali, dando luogo a economie di In Alto Adige alla prima proposta è morta anche la sescala e formare un unico consiglio ma otto decimi conda ossia quella dello stesso Zaia che soprattutto ambire al trattamento fisca- delle tasse qualche tempo fa aveva chiesto al presile di cui gode la regione a stato specia- rimangono dente del consiglio regionale - il pidiellino le. In Friuli, infatti, viene trattenuto nel- alla Regione Clodovaldo Ruffato - di fornire alla giunta le casse delle Regione circa il 60-70% un parere giuridico circa la possibilità del prelievo fiscale. “Non si tratta di un progetto secessionista di indire un referendum consultivo sull’indipendenza della – ha spiegato Roberto Formigoni, citando gli studi di Miglio regione. Possibilità decaduta dopo che la direzione assistenma anche quelli della Fondazione Agnelli e perfino quelli del za legislativa del Consiglio regionale ha espresso la propria Pci ai tempi di Guido Fanti – ma di realizzare una realtà che contrarietà in quanto la nascita di un nuovo Stato non solo non avrebbe niente da invidiare alle regioni più innovative, esula dalle competenze del Consiglio regionale, ma contrasta produttive e ricche d’Europa”. La strada a parere dello stesso anche con i principi di sovranita’, unita’ e indivisibilita’ della presidente lombardo sarebbe percorribile oggi stesso, seguen- Repubblica sanciti dagli articoli 1 e 5 della Costituzione. ”Nel do la via Costituzione vigente e applicandone fino in fondo caso di specie – hanno ricordato gli esperti di palazzo Ferrol’articolo 116, oppure intraprendendo il percorso della riforma Fini - la formazione di un nuovo Stato potrebbe derivare da della Costituzione magari inserendoci anche l’elezione diretta un mutamento territoriale dello Stato italiano, a seguito di del Presidente della Repubblica, come ha auspicato Ignazio smembramento, oppure da una modificazione della struttura La Russa. Insomma più che una proposta è parsa un’esca interna e dell’organizzazione politica dello Stato italiano che,

L’opinione

on ci possono essere diversi modelli di gestione in settori cruciali come, ad esempio, i trasporti e la sanità in una realtà omogenea come quella del Nord Italia. Piergiorgio Basta solo guardare a cosa succede sul Cortellazzo fronte ferroviario, dove in Veneto i disagi sono all’ordine del giorno, mentre in Lombardia si è trovata una soluzione con una società ad hoc dedicata ai servizi interni. Adesso dobbiamo essere operativi, per questo ci siamo già messi all’opera consultando dei legali”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto. “Abbiamo già sentito il parere di alcuni legali istituendo un tavolo operativo sono convinto che in un momento di profondi cambiamenti sia giusto premere sull’acceleratore delle riforme, cominciando dal rendere più efficienti i livelli di governo soprattutto all’interno di un ambito omogeneo come quello del Nord. Il Veneto ha tanto da insegnare sul fronte delle buone pratiche ma ha anche tanto da imparare”.

Dario Bond, Pdl

“sÌ a un’autonomia eQua e responsabile”

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ì all’autonomia, no ai privilegi. Il modello che la macroregione del Nord deve seguire è quello del Friuli VeDario nezia Giulia, un’autonomia Bond responsabile ed efficiente”. Lo ha affermato - in una nota del gruppo Pdl di palazzo Ferro-Fini - il capogruppo Dario Bond intervenendo a Verona nel corso di una riunione dei gruppi del Pdl del Nord. “Sono contento che si sia affrontato questo tema in una riunione così importante - sottolinea Bond - è ora che le regioni del Nord prendano posizione sulla evidente disparità di trattamento che c’è tra i cittadini che vivono in buona parte del Nord Italia e le zone autonome. Noi non siamo contro l’autonomia, ma contro quei privilegi non più giustificabili che troviamo in Trentino-Alto Adige. Un altro conto è il Friuli Venezia Giulia, dove troviamo un’autonomia equa e responsabile

he il Consiglio regionale non avesse nessuna facoltà di indire un referendum consulClodovaldo tivo sulla questione Ruffato in esame era ampiamente scontato. Ritenendo tuttavia la questione di una più ampia autonomia regionale un elemento imprescindibile per il futuro economico e sociale della nostra istituzione - avverte il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - è ora necessario più che mai lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Abbandoniamo quindi - precisa il presidente del Consiglio - l’illusione di strade impercorribili e concentriamoci sugli strumenti istituzionali e politici che i nostri ordinamenti ci mettono a disposizione. Solo così saremo in grado di rispondere alle aspettative della nostra gente”. Laura Puppato, Partito Democratico

“zaia, dovrebbe semplicemente dimettersi”

“L

’esito della consultazione sarebbe stato una sconfitta per Zaia – ha dichiarato la capogruppo del Pd in Consiglio Laura Puppato regionale Laura Puppato, in merito all’ipotesi prospettata da Zaia di una consultazione referendaria sull’autonomia del Veneto e a quanto dichiarato dal presidente del Veneto – perché anche nell’ipotesi che avesse vinto la fronda indipendentista sarebbe stata comunque una bocciatura del modello di Regione che per quasi vent’anni PdL e Lega hanno governato e che, per molti versi, si è dimostrato addirittura più centralista dello stesso Stato. Basti pensare all’arroganza con la quale il centrodestra ha trattenuto competenze di gestione, persino sottraendole ai Comuni, col risultato di produrre una sostanziale paralisi o inefficacia d’azione. A questo va sommata l’incapacità di legiferare in modo innovativo in materie di pressoché esclusiva competenza regionale come i trasporti, l’urbanistica, il turismo, la formazione, il commercio, i rifiuti e l’energia. Zaia per questo dovrebbe fare le valigie e dovrebbe farle anche se l’ipotetico referendum fosse stato vinto dai sostenitori di una Regione nell’alveo costituzionale in quanto ha dimostrato di non credere in questo modello e di certo non ha contribuito, in tutti questi anni, a renderlo più vicino alle aspettative dei veneti”.


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32 12 Cultura veneta Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza di Alain Chivilò

L

a mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In- valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fino al 13 sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento carta, le frecce fino a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseriche vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o conflittualità. Castellani d’argento del ’66, una superficie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estroflessione di Castele ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve- lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che nezia. Due sono anche le provenienze rispettive richiamo vecchi lavori ma con la capacità di catche, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto Se in Castellani turare la luce, assumendo forme diverse in base un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per il chiodo è intimo, all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione perché ricoperto piano terra un’installazione di Castellani richiaper dieci anni di Uecker in Germania. Questo in- dalla tela, contro veneziano, come spiega il curatore Davide in Uecker è esplosivo ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an- rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se letni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una mancato coinvolgimento da parte del curatore.

inteGrazione, sostenibilità e condivisione nella biennale architettura 2012

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

E

rrata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

I

l Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield. Le tematiche proposte, che si possono ammirare fino al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’influenze e aspettative condivise. Partendo da un’apparente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tendenze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in collaborazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realizza un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli architetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze individuali principali alla pianificazione; infine L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifici immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superiori sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fine di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografiche a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gateway di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifici e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visive. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fino al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attraverso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondimenti successivi. Al.Ch.

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l negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tempo riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli eventi collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Programmata che fu commissionata e sponsorizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Marco Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguaggio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’esposizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per approfondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavori adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analoghe alla programmazione in campo elettronico e digitale. Influenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e autenticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a nostro favore come effetti e idee, perché alla fine c’è un approccio e una forte componente scientifica”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani. Al.Ch.


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lacontinuitàditaleuso.Laconservazioneelosviluppo sonostatiassociaticosìraramentechetalvoltaappaiono,espessosonorappresentati,comedueprocessiincompatibili.”Inquestolibrol’associazionedirazionale usodellerisorseelacontinuitàdellorousonellalogica dellaconservazionedellanaturaemergonoponendola domandadicosasipuòfareperilfuturo.Quindilascelta dipubblicareilvolumenonèsolounimportantelavoro diricercastoricaedambientalemaancheunmodoper stimolareillettoreaproporredelleideeoafarpensare quantol’uomoabbiafattoperlapreservazionedelnostro Parco del Delta del Po. IL PRESIDENTE Giuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)


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VENETO

Polesine, mosaico fra terra e acque

DAI PAESAGGI DEL DELTA DEL PO COSÌ CARICHI DI SUGGESTIONI E CELEBRATI ANCHE DAL CINEMA AD ADRIA E ROVIGO CITTÀ RICCHE DI ARTE E CULTURA IL TERRITORIO RACCHIUSO DAI DUE GRANDI FIUMI RISERVA TANTI ALTRI PICCOLI TESORI DA SCOPRIRE SENZA FRETTA COME LE VILLE DI FRATTA O IL MUSEO DELLA GIOSTRA ALLESTITO A BERGANTINO

L

’ultimo in ordine di tempo a rimanerne incantato è stato Paolo Rumiz, scrittore e giornalista. Il suo viaggio in barca lungo il corso del Po, raccontato a puntate su “Repubblica” nell’agosto scorso, ha vissuto le tappe finali in Polesine e lì lo scrittore triestino è rimasto stupito nel notare come questa terra abbia conservato la sua anima schietta e ruvidamente autentica. Quindi luoghi naturali di una bellezza struggente che proprio la plurisecolare presenza dell’uomo rende più veri e costantemente sospesi fra poesia e prosa. Fra lirica e disincanto. In particolare il delta ha colpito Rumiz, con le sue osterie frequentate dai pescatori (osannato il piatto di spaghetti alle vongole mangiato a Boccasette, uno dei villaggi più colpiti dalle varie alluvioni), i canneti, i ponti di barche. Ma anche il ricordo lontano della malaria, le zanzare, i silenzi... E poi i casoni di valle, gli isolati e irraggiungibili scani, mete ambite soltanto dagli escursionisti più ardimentosi. Rumiz non è stato colpito dal delta da depliant, insomma. Ma dal delta vero, quello che non a caso ha fatto da sfondo a indimenticati film del neorealismo italiano. Sofia Loren costruì la sua icona posando all’ombra del faro di Pila in occasione del lancio del film “La donna del fiume” di Mario Soldati (1955). Da quando c’è il Parco naturalistico del Delta del Po è cresciuto l’interesse per questi luoghi, non più meta privilegiata dei soli birdwatcher armati di cannocchiali, che da tempo sanno bene quanto sia unico questo ambiente naturale, ricco com’è di oltre 300 specie di fauna acquatica. Meta per tutti, per turisti normali, compresi i gitanti del week end o della domenica. E’ destinato anche a loro il Museo regionale della bonifica nella restaurata idrovora di Ca’ Vendramin, lungo la strada fra Taglio di Po e Porto Tolle. Per i turisti più sensibili all’ambiente è stato istituito

AMOLARA, L’IDROVORA ORA OSTELLO E MUSEO DELLA BONIFICA

TIPICO PAESAGGIO DEL DELTA DEL PO. IN ALTO: UN CASONE E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ADRIA. A METÀ PAGINA: IL PONTE DI BARCHE DI SANTA GIULIA, IL MUSEO DEI GRANDI FIUMI DI ROVIGO, A DESTRA TRAMPOLIERI IN VOLO E IL MUSEO DELLA GIOSTRA DI BERGANTINO. PIÙ SOTTO: VILLA BADOER DI FRATTA POLESINE

il Giardino botanico di Caleri, e sono state moltiplicate le escursioni naturalistiche in barca, in bicicletta, in canoa, a cavallo e a piedi. E poi si è sviluppato il pescaturismo, soprattutto nella pescosa Sacca di Scardovari. Attività sostenute da una fitta rete di agriturismi e semplici osterie, dove ci si può rifocillare a prezzi modici e venendo a contatto con la gente del luogo. Anche qualche villa offre ospitalità, naturalmente di charme. E’ il caso di Ca’ Zen di Taglio di Po, dove dimorò anche il Byron. L’osteria Arcadia di Santa Giulia, dove c’è il ponte di barche più noto del Polesine, affitta camere e organizza diverse uscite per conoscere il tessuto naturale più intimo del Delta. Come la vicina Locanda degli Antichi sospiri, poi riesce a far apprezzare anche i prodotti tipici di questo ambiente di laguna. I mitili, le anguille, i crostacei... Ma anche il riso pregiato delle risaie

vallive. E così anche l’umile Santa Giulia ora è meta turistica. L’isola di Albarella, un piccolo paradiso turistico ora di proprietà Marcegaglia, e le vicine spiagge di Rosolina Mare, rappresentano invece l’alternativa di chi il turismo lo intende in modo più convenzionale, mettendo la spiaggia e il sole al primo posto. Racchiuso fra Adige e Po, il Polesine è anche una terra ricca di storia. Adria era importante già in epoca etrusca e conobbe il suo massimo splendore in epoca romana. Il suo Museo archeologico è una meta irrinunciabile per conoscere il passato remoto della città e del Polesine. Un apparato didattico di recente impostazione rende i tesori del museo fruibili da chiunque. Adria, cittadina adagiata fra i navigli, conserva un fascino vagamente demodè, presenta scorci pittoreschi e atmosfere languide. Stesse piacevoli sensazioni di quando ci si siede a tavola dello storico

Alle porte di Adria un’antica idrovora è diventata un accogliente ostello e un museo sulla storia della bonifica. Si tratta dell’Amolara (nella foto), frutto di un’intelligente opera di recupero e di riuso di una pregevole struttura di archeologia industriale. L’ostello propone anche una ristorazione ispirata alla tradizione e ai piatti tipici della zona ed è il punto di partenza di tante attività. Una parte dell’edificio che ospitava l’idrovora è stato trasformata in museo, il “Septem Mària Museum”, ovvero museo della terra dei sette mari. Septem Mària nasce da una citazione di Plinio il Vecchio ispirata alla zona. In sala da pranzo un affresco realizzato da Elvio Mainardi illustra il territorio di Adria antica. Un luogo di grande suggestione. www.amolara.it ristorante dell’albergo Molteni, a gestione familiare. L’apertura del nuovo autodromo, che ospita manifestazioni motorische a livello europeo, ha dato una scossa adrenalica forte alla città. Rovigo, invece, è più salottiera e più vivace, con le sue piazze di epoca veneziana e i suoi portici dove si affacciano tanti locali frequentatai dai giovani. ma la cultura non è affatto in second’ordine. Basta visitare il Museo dei grandi fiumi o le mostre temporanee ospitate a Palazzo Roverella per renderse conto. A Fratta Polesine è imperdibile il percorso delle ville, a cominciare dalla palladiana Villa Badoera. A Badia Polesine c’è l’antica abbazia della Vangadizza, a Lendinara c’è il Museo del Risorgimento più due santuari. A Villadose uno spazio espositivo dedicato alla Centuriazione Romana, ad Ariano Polesine la chiesetta di San Basilio.

L’Alto Polesine, la parte che confina con la Lombardia e con l’Emilia, presenta invece altri connotati. Melara, Bergantino e Castelmassa sono famosi per la costruzione di giostre e la produzione di fuochi d’artificio, tanto che a Bergantino è sorto il Museo della giostra, dedicato all’artigianato del luna park. A tavola dominano i profumi di zucca e le contaminazioni della cucina mantovana e reggiana. Ma sono tanti i prodotti tipici del Polesine, vedi ad esempio la bondola di Fratta Polesine e le verdure di Lusia (una delle capitali nazionali dell’orticoltura e del commercio del settore), sostenuti da tantissime fiere paesane e da una ristorazione da sempre attenta alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni locali. Info: www.polesineterratraduefiumi.it www. parcodeltapo.org www.rovigoturismo.it www. deltapocard.it


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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA Mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre. A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente. I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera. Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate. Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di

versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente? La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c.. Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore

inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente. Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice. Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta? L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato. Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte

di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo. Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’ARCHITETTO

Catasto: per i fabbricati rurali contano solo i requisiti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Il tempo stringe per le unità immobiliari che, come previsto dalle novità introdotte nel nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 Luglio 2012, possono essere iscritti al catasto, tra quelli rurali destinati ad abitazione e quelli strumentali all’esercizio dell’attività agricola (diversi da quelli in categoria D/10). I soggetti interessati devono presentare le DOMANDE DI VARIAZIONE CATASTALE relative fabbricati iscritti al catasto urbano (Ceu) entro il 1° ottobre 2012, mentre le DICHIARAZIONI DI AGGIORNAMENTO CATASTALE relative ai fabbricati iscritti al catasto terreni (Ct) che devono essere iscritti al catasto edilizio urbano, entro il 30 novembre 2012. Restano comunque valide le domande presentate in base alle regole (abrogate) del D.L. n. 70/2011 dopo il 30 settembre 2011 e fino al 1° ottobre 2012. L’agenzia del Territorio ha previsto due tipologie di modulistica: la tipologia di DOCUMENTO 1 per la presentazione delle domande di variazione, e la tipologia di DOCUMENTO 2, per la presentazione delle dichiarazioni di aggiornamento catastale. In altre parole la prima tipologia, è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione od oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità. La seconda tipologia di documento, è utilizzata per le dichiarazioni al Ceu di fabbricati rurali già censiti al Ct, purché costituenti unità immobiliari che, nello stato attuale, sono di per sé atti a produrre un reddito. Per

entrambi le procedure, devono essere presentate anche le relative autocertificazioni, utilizzando i moduli B (per le unità abitative) e C (per le unità strumentali), allegati al Dm 26/07/2012. Tra le novità è stata introdotta anche una nuova causale di variazione, denominata “RICHIESTA DI RURALITÀ”, da utilizzare solo con la tipologia di documento 1. Questa causale consente in caso di unità già censite nel gruppo di categoria D (esclusa la D/10), la presentazioni di VARIAZIONI SEMPLIFICATE, per cui sono necessari solo i dati identificativi dell’unità. Fino al 30 novembre 2012, i soggetti interessati potranno continuare a servirsi della procedura Docfa già in uso. Ma già a decorrere dal 4 settembre 2012, è disponibile la nuova versione della procedura automatica “Docfa 4.00.1”. Sul sito dell’agenzia del Territorio (www.agenziaterritorio.gov.it) è quindi possibile compilare la domanda con modalità informatica. E’ anzi consigliabile utilizzare la procedura on-line, che consente subito l’assegnazione dell’identificativo numerico, con la possibilità di trasmettere successivamente, ma non oltre il 1 ottobre 2012, tutta la documentazione all’Ufficio provinciale dell’Agenzia. Con il Dm 26 luglio 2012, i fabbricati per i quali sussistono i requisiti di ruralità, già censiti al Ceu e oggetto delle nuove domande, mantengono la categoria attribuita e gli altri dati di classamento, siano essi a destinazione abitativa o strumentale all’esercizio

delle attività agricole. Perciò ai fini fiscali, e in particolare ai fini dell’Ici non è più necessaria l’attribuzione delle categorie catastali A/6 e D/10. In altre parole il riconoscimento del carattere di ruralità di un immobile è indipendente dalla categoria catastale attribuita, ma solo dai requisiti. Le domande e le autocertificazioni possono essere presentate mediante consegna diretta all’ufficio competente, posta raccomandata, fax o PEC. Inoltre possono essere presentate dai titolari dei diritti reali, da tecnici incaricati (ingegneri, geometri, agronomi, architetti) o tramite le associazioni di categoria degli agricoltori. Ricapitolando le dichiarazioni di aggiornamento dovranno avvenire entro il 30 novembre 2012, in caso di inosservanza scatta l’accertamento con sanzioni da 1.032 a 8.264 euro. Naturalmente gli uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio verificheranno la documentazione presentata. Quindi l’esisto della verifica dei requisiti di ruralità potrebbe essere anche negativo, in caso di mancanza dei requisiti. In particolare in sede di controllo è necessario attribuire il classamento alla categoria del gruppo “A” più appropriata in base alle caratteristiche oggettive del fabbricato e apporre ove possibile, la corrispondente annotazione del carattere di ruralità. E’ chiaro infatti che non è possibile il riconoscimento dei requisiti per fabbricati che hanno caratteristiche appartenenti alle categorie A/1 e A/8 o per le abitazioni con caratteristiche di lusso.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


I nostri esperti 37 L’ARCHITETTO

Vertigine visiva Valentino Micaglio

La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo. Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi

che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli -articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse). Le vertigini si possono avere per altri motivi, quali : problemi otologici, stress emotivi, gli stati di ten-

sione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. l’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

BIBLIOGRAFIA: www.gruppootologico.it

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A

B

ALBUM - AMORE - COVER FAMIGLIA - GOSSIP - HIT - VINO ITALIANO - POWER - SOLE PRODUTTORE - PUGLIA - VITA ROMINA - SHOW - SOLISTA Chiave (6) - Il nome.................................. ................................................................

C

D

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - DA - EL - ID - MO - SO - TI TV - UD - ASI - DEI - ORA - REO - SII SUL - TAP - VOI - ALIA - ARNO META - SIAM - VOCE - PRORA ANTICA - IPNOSI - OVIEDO - PISANO SCIATO - MUOIONO - STAPPATURA The profession (le professioni) Impariamo l’inglese ACTOR (attore) BAKER (panettiere) BUYER (compratore) CARER (badante) COOK (cuoco) DANCER (ballerino) DOCTOR (dottore) ENGINEER (ingegnere) LAWYER (avvocato) MODEL (modella) NURSE (infermiere) PAINTER (imbianchino) POSTMAN (postino) RETIRED (pensionato) SOLDIER (soldato) VET (veterinario) WAITER (cameriere) WRITER (scrittore)

CHIAVE (11) - Una professione.....................................................................................

Aforismi divertenti

Soluzioni:

• Il genio è per il 10% ispirazione, e per il 90% sudorazione. • Il cervello è un organo meraviglioso. Comincia a lavorare quando ci si alza dal letto e smette quando si entra in ufficio. • Finché ci saranno gli stupidi, esisteranno i dritti.

LE OMBRE:

Giochi e tanto divertimento:

corretta: C

• Sapete come si chiama la modella giapponese con le misure perfette? Mimi Sury. • Come si chiama il più grande cocainomane giapponese? Hiothiro Nariga. • Come si chiama il più famoso comandante delle frecce tricolori? Gino Vantuno. • Come si chiama il più esperto geologo brasiliano? Pedro Macinho. • Come si chiama il più grande produttore di autoveicoli cinese? Cam Yong Chin. • Come si chiama il più forte saltatore in lungo congolese? Mozombo Nabuca. • Come si chiama il più gentile autista di autobus congolese? Takalasu Chenduma. • Come si chiama il più imbattuto portiere di calcio giapponese? Tutiri Yoparo. • Come si chiama il più assiduo suonatore di citofono vietnamita? Vien Po Ju. • Come si chiama il peggiore avvocato italiano? Massimo Della Pena. • Come si chiama il più sadico bagnino romano? Adamo Rigonfio. • Come si chiama il più grande idraulico italiano? Oscar Dabbagno. • Come si chiama il più turbolento studente italiano? Oscar Manato.

• Come si chiama il più abile scultore italiano? Oscar Pello. • Come si chiama il più bravo calzolaio italiano? Oscar Pone. • Come si chiama l’uomo più conosciuto d’Italia? Rino Mato. • Come si chiama il più accanito fumatore italiano? Nico Tina. • Come si chiama la più grande cinofila italiana? Tornaccasa Alessia. • Come si chiama il più fornito pizzicagnolo arabo? Alì Mentari. • Come si chiama il più maldestro barbiere arabo? Allah Mett. • Come si chiama il più dispettoso bambino arabo? Moustafà Appost. • Come si chiama il più famoso saltatore arabo? Dalì Allah. • Come si chiama il più forte lanciatore di peso arabo? Buth Allah. • Come si chiama il miglior posteggiatore rumeno? Emmo Cumescu. • Come si chiama il più bravo detective rumeno? Silu Pescu. • Come si chiama il più ricercato evaso rumeno? Nicolae Ciauescu. • Come si chiama il più forte tuffatore spagnolo? Casco De Panza. • Come si chiama la più forte tuffatrice spagnola? Maia Chespansada. • Come si chiama il più astuto investigatore spagnolo? Vasco Tesgama.

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SCHIACCIATINE ALL’UVA MOSCATA SARÀ ANCHE PERCHÉ VA DI MODA, MA NELLA STAGIONE DELLA VENDEMMIA QUESTE SCHIACCIATINE ALL’UVA ANDAVANO PROVATE. ABBIAMO SCELTO UN TIPO DI UVA UN PO’ AMAROGNOLA, MA D’ALTRONDE LA NOSTRA È LA TERRA DEL VINO MOSCATO. UN DOLCETTO LEGGERISSIMO SIA PER LA FARINA UTILIZZATA (QUELLA DI RISO È NOTORIAMENTE PIÙ DIGERIBILE) SIA PER L’ASSENZA DI BURRO E OLIO. CON QUESTI POCHI INGREDIENTI SIAMO RIUSCITE AD ESALTARE IL SAPORE DEI CHICCHI D’UVA, OTTENENDO COMUNQUE DELLE SCHIACCIATINE MORBIDE E DELICATE.

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SETACCIARE LE FARINE, UNIRVI LO ZUCCHERO, I CHICCHI D’UVA INTERI ED IL LIQUORE; AGGIUNGERE L’UOVO ED IMPASTARE CON UN CUCCHIAIO. AIUTARSI CON IL LATTE PER OTTENERE UN COMPOSTO MORBIDO. RIEMPIRE GLI STAMPINI IN SILICONE E CUOCERE IN FORNO VENTILATO A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, VERIFICANDO LA COTTURA CON UNO STECCHINO. LASCIARE RIPOSARE IN FORNO SPENTO, PRIMA DI SERVIRE.

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