La Piazza di Padova ovest - 2013apr n56

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di Padova Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 56 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 56 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Rubano Un distretto commerciale sulla Regionale 11

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Limena Sei nuove telecamere e un vista-red

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Villafranca Urbanistica: stop alla dissipazione del territorio

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EDITORIALE

piazza costituzione, tutto come un anno fa

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano

Le transenne impediscono l’accesso ancora oggi, dopo un anno dalla conclusione dei lavori. E’ l’assurda vicenda di piazza Costituzione, lo spazio aperto di Bosco di Rubano con inclusi parcheggi, area pedonale e area verde che da dodici mesi attende di essere ceduta all’amministrazione comunale pag. 6

marta czok, una mostra di dipinti da ascoltare

Dopo il grande successo ottenuto a Roma la mostra di Marta Czok “Dietro le Quinte” si sposta in Veneto: dall’11 al 31 maggio i suoi grandi quadri saranno esposti nell’oratorio seicentesco dedicato alla Beata Vergine del Rosario, situato nel territorio del comune di Limena pag. 12

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Visite in ospedale anche di notte

Secondo Zaia una rivoluzione culturale che accorcerà le liste d’attesa

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na rivoluzione culturale”: così il governatore veneto Luca Zaia ha definito la scelta di aprire gli ospedali anche di notte, dalle 20 alle 24, per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Si parte da settembre ma la macchina si è già messa in moto, perché tutto dovrà essere pronto per il primo di settembre. Da allora si farà su serio e si capirà quanto sarà apprezzata l’iniziativa che ha lo scopo di ridurre le liste di attesa per esami e visite e agevolare chi lavora. Sulla carta l’idea di non dover ricorrere

paVimenTaZioni

a permessi o a ferie sembra piacere a molti, poi ci sarà la prova del nove direttamente “sul campo”. In alcune città i pazienti sono già abituati alla “sanità serale” con l’apertura fino all’ora di cena degli ambulatori medici e di alcuni servizi privati convenzionati. Ora la Regione vuole fare un passo avanti e prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere pronta a partire entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono

quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche, sofisticati e costosi, che restano spenti per lunghe ore. L’intera operazione sarà finanziata con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori è garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, se necessario, ci saranno anche delle nuove assunzioni. pag. 4-5

L’Intervento

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

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a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i lavoratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica... *segretaria Cisl Veneto

continua a pag.

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atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indicazione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tassazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che finalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il declino. continua a pag. 3

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EDITORIALE

segue da pag.

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Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere

Padova, testimone a Rossi

zanonato chiamato dal governo letta

Il sindaco Flavio Zanonato è stato chiamato da Enrico Letta nel suo governo per superare l’impasse politico. Al primo cittadino padovano un ministero chiave, quello sviluppo economico, con portafoglio per gestire alcune delle più delicate questioni. L’annuncio è stato dato dallo stesso Letta dopo un colloquio di oltre due ore con il capo dello Stato e pare che sia stato proprio l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani a fare il nome di Zanonato per la nuova squadra di governo. A Padova novità in municipio: spetta al vicesindaco Ivo Rossi traghettare la città in questo anno, fino alle prossime elezioni amministrative previste per giugno 2014.

Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano

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Il dibattito nel cuore di Padova

festival cittadinanza “occupiamoci!”

Nell’Anno Europeo dedicato al Cittadino e alla Lotta agli sprechi, il Festival della Cittadinanza 2013 che si è tenuto a Padova la prima metà di maggio ha fatto di “occupiamoci!” la sua parola chiave, una esortazione a mettere in campo i propri talenti, per occuparci del territorio, salvaguardando risorse e beni comuni, occupare e riqualificare spazi. Confindustria Padova allarme

emergenza lavoro escalation di crisi

Oltre 1.500 crisi aziendali (1.502) l’anno scorso in Veneto, 4 al giorno, il 41,3% in più rispetto al 2011, quasi 500 negli ultimi tre mesi del 2012, con un’escalation dell’80,6% . Un quadro in costante peggioramento negli ultimi cinque anni, dalle 335 crisi aziendali nel 2008, e il periodo più nero è stato proprio l’anno scorso. Oltre 36 mila lavoratori (36.092) sono stati licenziati l’anno scorso in Veneto, quasi 10 mila negli ultimi tre mesi del 2012. È grave l’emergenza a Padova, denunciano i vertici di Confindustria.

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Padova Ovest limena

trasporti pubblici

Troppe famiglie dimenticano di pagare i buoni pasto pag. 11

territorio

Sfmr, opera da completare secondo il Pd pag.

12

spettacoli

Il Piazzola Live Festival diventa Hydrogen pag.

15

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. E’ un marchio registrato. Editore

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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

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di

Provincia

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

economia

Fusione di società e nuovi tragitti per i pendolari pag. 16

scuola padovana Un freno alle gite costose e di più giornate pag.

il personaggio

Regione

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Nicola Zampieri racconta il successo delle “Anime in Plexiglass” pag. 20

Decrescita per virtù e per necessità pagg. 24-25

turismo

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo pag. 26

arte

A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento pag.

30

Padova, quartiere Camin

al parco di villa berta cani accolti Nel parco di Villa Berta a Camin, quartiere padovano, c’è una nuova area per i cani per la soddisfazione dei molti cittadini e dei moltissimi cani che l’aspettavano. Almeno un’area cani in ciascun quartiere: è questo l’obbiettivo a cui puntano gli amministratori padovani. È un gesto di civiltà sia per i tantissimi cani e conduttori di cani che ci sono in città, ma anche per chi non ha un cane e che vive con timore e sospetto la presenza degli amici a quattro zampe nelle aeree verdi. Una forma di convivenza possibile e che porterà solamente benefici.

“I colori della salute”

un ciclo di opere dedicate agli alimenti Resteranno esposte fino al prossimo 18 giugno le opere della pittrice Barbara Bruscagin presso il ristorante “Per Bacco” di Ponte Corvo. Si tratta di ciclo di opere dal titolo “I colori della salute” e ha come protagonisti assoluti degli alimenti, quali il cavolo e la curcuma, le cui proprietà terapeutiche e purificatrici sono essenziali componenti dell’alimentazione antitumorale. Lo scopo principale di queste opere è per l’appunto mostrare come si possa associare il cibo all’arte: la figura umana, anche se talvolta sembra essere impercettibile, è invece onnipresente in tutti i quadri; e ad essa viene associato un alimento ogni volta diverso che ha delle proprietà benefiche per il nostro organismo. “Il piacere del gusto” è il secondo ciclo di opere dedicato al culto del cibo. Un’alimentazione salutare non è sinonimo di un’alimentazione senza sapore; infatti è possibile nutrirsi con cibi sani che possano comunque stimolare il piacere dei sensi e farci mantenere una forma fisica vigorosa. Tali sensazioni sono evocate nelle tele dando maggior importanza alla figura umana e creando una personificazione dell’alimento.

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese OSPEDALI Vede la luce un’potesi di taglio di oltre 1800 posti letto Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 posti letto. Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso che ne perderà 244, Venezia con 222. Il presidente Luca Zaia però non condivide i numeri. “Diminuzione reale - dice non superiore a 400 posti letto ospedalieri in tutto”. Ci saranno meno primari, il loro numero passerà dagli attuali 864 a 725. Invariata l’area privata con 3.020 assegnazioni

Sanità, meno posti let

di Alessandro Abbadir

Da luglio sarà istituita “l’impegnativa di cura domiciliare”. Stanziato un fondo da 90 milioni di euro

Pigozzo (Pd): “Ci spieghi come vuole comportarsi la Regione con le strutture intermedie”

T

agli ai posti letto e potenziamento del servizio domiciliare, è su questi due versanti che la Regione ha intenzione di agire per razionalizzare e rendere più efficaci i servizi della sanità veneta. Si tratta, è bene sottolinearlo, di ipotesi di tagli che non sono ancora stati deliberati dalla giunta e quindi da prendere con la massima cautela. Da queste stime qualcosa comunque si capisce: i tagli riguarderanno tutte le province, in particolar modo quelle di Padova e Verona. Emergono dalla bozza delle nuove schede ospedaliere tagli ai reparti di degenza previsti dal nuovo piano socio sanitario, da un anno “congelato”. I posti letto che la Regione avrebbe intenzione di tagliare sono oltre 1800. Si passerebbe da 19.040 posti letto a 17.202. Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 e quasi 500 posti letto. Diversi però sono i conti fatti dal presidente della Regione Luca Zaia che ha confutato i numeri. “Attenzione - ammonisce - perché il taglio reale alla fine non supererà, nel complesso, i 400 che, divisi per gli ospedali esistenti fa 7 letti ad ospedale”. C’è poi una suddivisione importante. Gli ospedali saranno, secondo questo piano in hub (alta specialità) e spoke (intensità di cure medio-bassa). Saranno hub Vicenza, Treviso,

Venezia, Padova e Verona mentre diventeranno spoke Belluno e Rovigo, che guarda caso sono le attuali province venete meno popolate. Negli ospedali ad alta specializzazione non saranno toccati i reparti di rianimazione, mentre succederà per gli ospedali spoke. Vediamo, ora, nel dettaglio provincia per provincia le ipotesi che la Regione ha messo in campo per poter snellire la sanità, ipotesi che dovranno fare i conti con le forze politiche in consiglio regionale prima di diventare realtà. Le più colpite saranno Padova e Verona Padova perderà 418 posti letto passando a 3.590 (3,87 per mille), Verona 492, arrivando 3.462 (3,81 per mille). Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso me perderà 244, Venezia perderà 222 posti letto arrivando a 3,21 posti letto ogni mille abitanti. Rovigo di posti letto ne perderà 202 ma in percentuale il taglio sarà cospicuo passando da 4,24 a 348 per mille. Belluno di posti letto ne perderà 103. Ovviamente con questo piano e questi tagli, ci saranno anche meno primari, che passeranno da 864 a 725, mentre l’area dei posti letto privata resterà invariata (3020) che però diminuendo quelli pubblici alla fine peseranno di più a livello percentuale. Un commento arriva subito dal consigliere regionale del Pd in commissione sanità Bruno Pigozzo: “Queste cifre – com-

il poliambulatorio emergencY a marghera

Richieste in continuo aumento

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el dicembre del 2010 Emergency aveva aperto, non senza difficoltà e vari bastoni tra le ruote, l’ambulatorio a Marghera per garantire assistenza sanitaria gratuita a chi non poteva permettersela. Extracomunitari, migranti “di passaggio”, poveri: questa la “clientela” a cui sembrava dovesse rivolgersi il nuovo servizio, prestato da medici e operatori volontari. Ma la crisi ha cambiato tutto e ora “l’ospedale di Emergency”, come lo chiamano tutti, è un centro di riferimento per l’intero quartiere, e non solo. In coda per una medicazione e un accertamento non si trovano solamente le persone da sempre e un po’ frettolosamente considerate “ai margini” della nostra società, ma anche pensionati che faticano a pagarsi le cure, disoccupati di lungo corso, giovani coppie alle perse con troppe spese e poche entrate. Molti italiani dunque, molte persone che comunque ottengono una risposta e un servizio che ormai si è radicato in una realtà del tutto particolare come quella di Marghera e del suo tessuto sociale. Dai residenti l’ospedale di Emergency è visto come un servizio che mancava, come la possibilità di trovare sotto casa assistenza sanitaria e non solo. Il Poliambulatorio ha aperto in uno stabile messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Venezia ed è stato avviato grazie al finanziamento di Fondazione Smemoranda.”Svolgiamo un servizio di orientamento dei pazienti verso le strutture pubbliche, qualora ne avessero bisogno. – precisano i responsabili - Lo spirito del Poliambulatorio, infatti, è di collaborazione e integrazione con il Sistema sanitario nazionale. Sono sempre presenti mediatori culturali”.

FORCELLINI: mini appartamento al piano terra con ingresso, soggiorno-cottura, camera matrimoniale, bagno finestrato, posto auto coperto, gas autonomo. Ristrutturato recente, grondaie, tinteggiatura, impianto elettico, impianto idraulico. Arredato completamente. ACE: E-IPE: 132,7. RIF. 119 EURO 100.000

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menta Pigozzo - vanno prese con le pinze e saranno credibili solo quando saranno deliberate dalla giunta e portate in consiglio. Va detto poi che in questa operazione non si parla di realizzazione delle strutture di ricezione intermedie Si è colpito il settore pubblico salvando quello privato”. Se da un lato la Regione punta ad un taglio sostanziale dei posti letto, dall’altro vuole potenziale la domiciliarità. Sarà istituita entro luglio 2013 “l’impegnativa di cura domiciliare”. Sarà di fatto una rivoluzione per la famiglia che vorrà curare in casa un anziano o un disabile. Sarà istituito un percorso basato su cinque livelli, erogati dal servizio sanitario regionale. Le categorie saranno: basso bisogno assistenziale, medio bisogno assistenziale , alto bisogno assistenziale disabilità gravissime con necessità di assistenza a domicilio, grave disabilità psichica e intellettiva; grave disabilità fisico-motoria. Si punta a deospedalizzare gli anziani, seguendo un orientamento medico che vede fare notevoli progressi a queste persone fra le mura domestiche. Per questo c’è uno stanziamento di 90 milioni di euro. “E’ una rivoluzione culturale - dice l’assessore Remo Sernagiotto - con questa riforma le persone potranno essere assistite dai loro famigliari, ottenendo risultati migliori rispetto ad una ospedalizzazione e facendo risparmiare risorse”.

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Argomento del mese 5 A Padova e provincia

tto e più domiciliarità Servizi sanitari La Regione stanzia 30 milioni di euro l’anno e, se necessario, assumerà personale

Esami e visite anche a tarda sera, a settembre dovrà essere tutto pronto di Nicola Stievano

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spalla pag 5 per padova

na rivoluzione culturale”: così il governatore veneto Luca Zaia ha definito la scelta di aprire gli ospedali anche di notte, dalle 20 alle 24, per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Si parte da settembre ma la macchina si è già messa in moto, perché tutto dovrà essere pronto per il primo di settembre. Da allora si farà su serio e si capirà quanto sarà apprezzata l’iniziativa che ha lo scopo di ridurre le liste di attesa per esami e visite e agevolare chi lavora. Sulla carta l’idea di non dover ricorrere a permessi o a ferie sembra piacere a molti, poi ci sarà la prova del nove direttamente “sul campo”. In alcune città i pazienti sono già abituati alla “sanità serale” con l’apertura fino all’ora di cena degli ambulatori medici e di alcuni servizi privati convenzionati. Ora la Regione vuole fare un passo avanti e prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere pronta a partire entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche, sofisticati e costosi, che restano spenti per lunghe ore. “E’ una nuova filosofia – ha detto Zaia – che si rivolge prima di tutto ai 5 milioni di veneti che ci chiedono tempi più veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma anche per la definizione del percorso di controlli ed esami dopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle al minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori è garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, se necessario, ci saranno anche delle nuove assunzioni. MORTISE: bella 1/2 bifamiliare in verticale di 135 mq totali su piani sfalsati con ingresso, soggiorno con caminetto, cucina abitabile, 3 camere, 2 bagni finestrati, poggiolo, terrazza solarium di 30 mq, garage, giardino privato piantumato, ben curato con impianto d’ irrigazione, aria condizionata. ACE: E-IPE: 158,1 RIF. 530 EURO 300.000 TRATT.LI

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Più servizi e risparmio

Intanto nella Bassa c’è attesa per l’Ospedale unico

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i farà o non si farà il nuovo ospedale di Padova? Da Venezia Zaia è più che convinto del progetto e lo rilancia almeno una volta ogni 15-20 giorni. Nella città del Santo aleggiano ancora dei dubbi ma i prossimi mesi saranno decisivi, lo sperano ardentemente anche ai vertici di Uls 16 e Azienda Ospedaliera. Intanto però ancora per un bel pezzo i padovani (e non solo, visto l’indice di attrazione fuori provincia e regione) dovranno continuare a fare i conti ancora per un bel po’ con il “vecchio” ospedale. Un’azienda mastodontica retta, da alcuni mesi, dal direttore generale Claudio Dario. Vale la pena ricordare alcune cifre: 4.459 dipendenti, suddivisi in ruolo sanitario (3.218), professionale (14), tecnico (854) e amministrativo (374). Il costo annuo per il personale è di 215 milioni di euro, pari al 52% dei costi complessivi. Nel 2012 sono stati eseguiti 310 trapianti: 20 al cuore, 118 al rene, 10 a rene e pancreas, 79 a fegato e intestino, 24 al polmone e 59 al midollo. In calo il numero delle operazioni assestate a 31.657: erano più di 35 mila nel 2004. L’azienda ospedaliera conta quattro reparti di pronto soccorso: quello aziendale ha registrato 100.636 accessi, il Sant’Antonio 26.543, Piove di Sacco 28.509, la casa di cura di Abano Terme 29.369, per un totale di oltre 185 mila. Quanto ai bilanci, la situazione è critica ma non disperata: il risultato di esercizio nel 2012 si è chiuso con un passivo di 50 milioni di euro, erano 41 l’anno precedente. Invariato il risultato di gestione da due anni a meno 46 milioni i euro. Il patrimonio netto è sceso a causa dell’erosione progressiva del fondo di dotazione. I debiti invece l’anno scorso ammontavano a 490 milioni, a breve termine, di cui 270 relativi ai fornitori. “Nel futuro dell’azienda ospedaliera - afferma Dario, - va messo in conto sicuramente il rafforzamento della sinergia con l’università, così come con le altre Usl padovane e venete. È necessaria una revisione della rete delle alleanze, strutturando rapporti di collaborazione con le altre aziende sanitarie. Si è voluta rivedere l’interaziendalità dei servizi amministrativi, particolarmente in ambito economico e finanziario, per chiarezza organizzativa e di responsabilità. Al momento non sono in discussione, invece, i servizi assistenziali in regime di interaziendalità. Per quanto riguarda i tagli dei posti letto le disposizione regionali sono chiare. Il nuovo ospedale prevede mille posti letto, a Padova ne abbiamo 1.500: se saranno progressivamente ridotti lo vedremo a partire dalle prossime schede ospedaliere. Nel frattempo stiamo lavorando per il nuovo ospedale, al punto che l’Azienda si è candidata come stazione appaltante. Il nostro obiettivo resta quello di mantenere alti standard di servizio per le migliaia di persone che si rivolgono alle nostre strutture ogni giorno”. Nella Bassa Padovana l’ospedale unico prende corpo giorno dopo giorno, nel rispetto della tabella di marcia. Lo conferma Giovanni Pavesi, al suo secondo mandato ai vertici dell’Uls 17: “In questi mesi ci attendono obiettivi importanti, dal completamento e trasferimento nel nuovo ospedale a Schiavonia alla creazione di una rete sempre più efficace di assistenza territoriale, sempre mantenendo al centro dell’attenzione il cittadino con le sue legittime aspettative e garantendo standard di qualità per tutti i servizi, sia ospedalieri che territoriali”.


6 Rubano Urbanistica A causa di lungaggini burocratiche il Comune non è ancora proprietario dell’area

Piazza Costituzione, tutto come un anno fa Da dodici mesi si attende la cessione all’amministrazione comunale affinché possa diventare a tutti gli effetti area pubblica di Barbara Turetta

Concorso per riqualificare il centro

la giuria si È riunita

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e transenne impediscono l’accesso cittadini in occasione della sagra paesana ancora oggi, dopo un anno dalla con- di fine giugno. Ma anche per quella data clusione dei lavori. E’ l’assurda vicenda nulla di fatto. Ed è passato quasi un anno. di piazza Costituzione, lo spazio aperto di Su un lato della piazza si affacciano delle Bosco di Rubano con inclusi parcheggi, area attività commerciali, un bar, un salone di pedonale e area verde che da dodici mesi at- parrucchieri, un negozio di abbigliamento, tende di essere ceduta all’amministrazione una fioreria e una pizzeria per asporto, che non hanno ancora comunale affinché possa potuto beneficiare diventare a tutti gli effetti Per alcuni a pieno di questi area pubblica. Si tratta del- esercenti spazi. Poco il pasla bella piazza realizzata la situazione in centro paese e ottenuta attuale rappresenta saggio delle persone che appunto dal Comune di Rubano con un disagio sono inibite dalle la lottizzazione privata “Francesco” che ha realizzato edifici resi- transenne. Da tempo i commercianti non denziali e commerciali nell’area compresa sanno più nulla di ciò che riguarda il futuro fra la nuova piazza, le vie Falcone e Bor- della piazza, e per alcuni di loro la situaziosellino e il nuovo parco pubblico Del Do- ne attuale rappresenta un disagio. Dal lato natore. Esattamente un anno fa sembrava delle vie Belle Putte e Gioberti ci sono le imminente la cessione da parte del costrut- transenne che impediscono l’accesso alla tore, tanto che l’amministrazione aveva già piazza, mentre l’area verde centrale dove immaginato di poterle rendere accessibile ai l’erba è cresciuta è delimitata da una rete

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arancione. Ad impedire il definitivo passaggio della piazza nelle mani dell’amministrazione sono le lungaggini dovute al collaudo, agli accatastamenti delle aree da parte del costruttore, a cui si è aggiunto un intoppo legato ad una pertinenza che ha portato a rivedere i frazionamenti necessari per l’atto notarile. Ma il sindaco Ottorino Gottardo è fiducioso nel veder concluso presto questo iter. L’avvio della fase di ultimazione degli accatastamenti delle aree fa sperare per una veloce chiusura di questa fase della pratica necessaria per il passaggio di proprietà. Iter che potrebbe concludersi entro maggio con il definitivo passaggio dell’area da spazio privato a pubblico.

a giuria che ha il compito di designare il vincitore, è composta da due rappresentanti del Comune, da uno dell’Ordine degli ingegneri e uno dell’Ordine degli architetti, più un membro dell’Istituto nazionale di urbanistica. La giuria si è riunita per la prima volta ad inizio maggio. Sul tavolo i quindici progetti che sono stati elaborati in questi mesi da professionisti, che hanno potuto prendere parte al bando partecipando singolarmente o in gruppo. Al progetto migliore sarà assegnato un premio da 5 mila euro, ma le idee tracceranno la strada che l’amministrazione comunale intende seguire per la riqualificazione del centro di Rubano. Semmai l’amministrazione decidesse di ridare un nuovo volto all’area che comprende il municipio, il parco storico, la casa del fascio e l’ex distretto sanitario, trarrà spunto dal progetto vincitore del concorso di idee indetto dal Comune ad inizio anno. A fornire alcune direttive il Comune di Rubano che ha in testa l’idea di ridisegnare l’area centrale di Rubano rendendo più omogenea la presenza dei diversi edifici pubblici esistenti e di collegare in sicurezza le due aree che si trovano da un lato e dall’altro della Regionale 11. Da una parte della strada di trova il municipio, con alle spalle il parco storico e poi di seguito l’ex distretto sanitario e la casa del fascio che fino ad un anno fa era occupata dalla sede dell’Anciveneto, trasferitasi a Selvazzano in villa Cesarotti. Aree che sono in gran parte comunali, ma anche private di proprietà della Spes e dell’Istituto per il sostentamento del clero della diocesi di Padova. Dall’altro lato della strada si trova invece la piazza, la chiesa e i negozi. Ba.Tu.

NEL SITO COMUNALE PIÙ SPAZIO PER LE ASSOCIAZIONI

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’ stata completamente rinnovata nel sito web del Comune la sezione dedicata alle associazioni presenti nel territorio. Una nuova veste grafica, più accattivante e facile da consultare, un “layout” semplice e definito, una suddivisione per 5 settori di attività: queste le novità che caratterizzano le nuove pagine. Ciascuna associazione è pubblicata nel sito con una propria scheda, che contiene semplici informazioni e riferimenti di carattere generale coma da esempio la sede, i recapiti, il presidente e sintetizza le attività proposte. Le schede sono raggruppate nei cinque settori di attività definiti dal Regolamento per l’Albo delle libere forme associative: risultano 17 le associazioni che operano nell’ambito delle attività culturali, 5 quelle del settore educazione e formazione, 2 quelle che operano per la salvaguardia dell’ambiente, 20 nel campo della solidarietà sociale e sanitaria e 26 per lo sport e il tempo libero. “Il rinnovamento - spiega il sindaco Ottorino Gottardo - deriva dalla possibilità che l’amministrazione ha dato alle associazioni, con il nuovo Regolamento per l’iscrizione all’albo delle libere forme associative (approvato alla fine del 2011), di partecipare attivamente alla vita e alle scelte della comunità rubanese”. Sono state infatti costituite delle “assemblee di settore”, cioè degli organismi di partecipazione che raggruppano le associazioni di uno stesso ambito di attività per permettere loro di conoscersi, di confrontarsi e indirizzare proposte e osservazioni all’Am-

Una nuova veste grafica, più accattivante e facile da consultare ministrazione Comunale. Le assemblee hanno designato dei loro rappresentanti per costituire un coordinamento. “Da quelle riunioni – aggiunge il primo cittadino - sono emerse alcune esigenze, tra cui quella di offrire più visibilità ai gruppi di volontariato del territorio, alle associazioni e alle loro attività. Una delle proposte è stata quindi quella di produrre o un opuscolo a stampa (forse ci si arriverà, sponsor permettendo) o anche alcune pagine web nel sito del Comune con più informazioni, più leggibili rispetto a quelle già inserite in passato. Da qui la novità e il rinnovamento della sezione dedicata alle associazioni“. Questo il link da cliccare: www.rubano.it\ cultura, sport e tempo libero\associazioni. Ba.Tu.



8 Rubano L’Intervento

Economia L’Ascom sta pensando di promuovere attività e iniziative utili agli esercenti

Un distretto commerciale sulla Regionale 11 L’unione delle piccole forze, in quest’area insistono circa un migliaio di attività fra commercio e servizi, sembra poter essere la strada percorribile per frenare l’impero della grande distribuzione di Barbara Turetta

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n distretto del piccolo commercio che abbracci le attività che si affacciano sulla Regionale 11. E’ lungo quest’asse viaria che attraversa i Comuni di Rubano, Mestrino e Veggiano, includendo nel distretto anche Villafranca Padovana, che l’Ascom sta pensando di promuovere attività ed iniziative che possano essere utili allo sviluppo delle attività commerciali, rafforzandone anche il lavoro. Anche lungo l’asse della Regionale 11 forte è la presenza dei centri commerciali che minacciano costantemente i piccoli negozi di vicinato. E l’unione delle piccole forze, in quest’area insistono circa un migliaio di attività fra commercio e servizi, sembra poter essere la strada percorribile per frenare anche l’impero della grande distribuzione. E’ di questo che si è parlato in un incontro dedicato al commercio che si è tenuto a Rubano, a cui hanno preso parte il presidente Ascom Confcommercio Fernando Zilio, il vice Franco Pasqualetti, il sindaco Ottorino Gottardo e i commercianti associati ad Ascom. Una serata che è servita anche per fare il punto sulla normativa regionale per ziale – ha detto Pasqualetti il commercio che deve essere No alle grandi aree – sono scelte che il territorio commerciali. varata entro aprile. non può più sostenere e tanto Per Ascom importante è Pasqualetti: meno il piccolo commercio”. ribadire il proprio “no” all’in- “Il territorio non Posizione che l’associazione di sediamento di grandi aree può più sostenerle” categoria sostiene anche in Recommerciali. gione in vista dell’emanazione “Basta veder sorgere centri commerciali ad ogni del nuovo regolamento. L’attenzione si è poi rivolta casello autostradale e ad ogni uscita della tangen- al commercio locale.

in breve

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Nella foto il presidente Ascom Confcommercio Fernando Zilio e il primo cittadino Ottorino Gottardo

“Stiamo percorrendo in accordo con l’Ascom la strada del distretto del commercio – ha detto il sindaco Ottorino Gottardo –, ritenendo che questa iniziativa possa permettere la crescita del lavoro. Siamo anche in una fase di trasformazione della normativa sul commercio, e lo scenario può cambiare. Per quanto riguarda la limitazione della nascita dei centri commerciali, è un problema che noi non abbiamo”.

Il lavoro è vita, anche per il Veneto di Franca Porto*

segue da pag.

...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità. *segretaria Cisl Veneto

Scuola media Buonarotti

una giornata all’insegna della solidarietÀ

utti insieme per solidarietà. E’ stata una giornata a dir poco ricca e divertente quella vissuta pochi giorni fa dagli studenti della scuola media Buonarotti di Sarmeola di Rubano. I ragazzi ce l’hanno messa davvero tutta per raccogliere abbastanza fondi da devolvere interamente a progetti umanitari. I giovani allievi di ben 15 classi diverse, muniti di spugna, acqua e sapone, hanno lavato per un intero sabato le automobili dei passanti, chiedendo in cambio solo una simbolica offerta libera per sostenere il nobile progetto che

li ha spinti a mettersi letteralmente in campo. Inoltre sono stati venduti anche prodotti culinari, cucinati da loro stessi al mercato di Sarmeola. Non si sono fermati qui gli allievi della scuola media. Hanno infatti deciso di mettere in scena all’Opera della provvidenza Sant’Antonio una rappresentazione teatrale, che è già in fase di realizzazione avanzata. I soldi raccolti aiuteranno alcuni progetti di cooperazione internazionale gestiti dall’associazione “Fratelli dell’Uomo”. Quest’opera di beneficienza fa parte di un insieme molto

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più ampio di iniziative sociali che troveranno spazio nella 7° settima edizione nazionale del “Social Day”, evento che coinvolgerà i ragazzi e i cittadini in iniziative solidali, nelle province di Padova, Treviso e Vicenza e anche nelle regioni Lombardia, Trentino, Umbria, Basilicata e Sicilia. Fratelli dell’Uomo è un’organizzazione non governativa di cooperazione internazionale nata in Italia nel 1969 e appartenente al gruppo Frères des Hommes, sorta in Francia nel 1965, con affiliazioni in Belgio e Lussemburgo. M.G.M.

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Limena 11 Servizi I progetti dell’Amministrazione sul fronte della sicurezza

Sei nuove telecamere e un vista-red La video sorveglianza ha già dato dei buoni risultati permettendo l’arresto di un malvivente e scoraggiando i clienti delle prostitute di Barbara Turetta

Jody Barichello

I

l potenziamento del sistema di videosorveglianza, ma anche l’implementazione del vista red in via Roma e l’apertura di uno sportello dedicato alle “donna”. Sono queste le novità che l’amministrazione comunale di Limena ha in cantiere sul fronte sicurezza. “Il secondo stralcio del progetto di videosorveglianza prevede l’installazione di 6 nuove telecamere per una spesa di 70 mila euro – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Jody Barichello -, un sistema di controllo

Scuola

Monitorate Taggì di Sotto e Taggì di Sopra, in località Del Medico e in via Sabbadin che ci ha dato ottimi risultati. Non solo ha permesso di arrestare un pregiudicato, ma anche la clientela delle prostitute è diminuita sensibilmente”. Nel 2012 i vigili hanno rilevato 19 multe a clienti di prostitute, a fonte

tonazzo: “troppe famiglie si dimenticano di pagare i buoni pasto”

E

’ l’assessore all’Istruzione Stefano Tonazzo a spiegare che l’amministrazione comunale di Limena è stanca di dover sempre rincorrere le famiglie che regolarmente si dimenticano di pagare i buoni pasti. “Fino alla fine dell’anno scolastico i pasti saranno garantiti a tutti gli alunni. Ma da settembre le famiglie che non hanno ancora regolarizzato i pagamenti per la mensa scolastica si vedranno smagnetizzare la tessera che serve per accedere al servizio”. E non si

delle 50 contravvenzioni del 2011. Non si esclude che anche qui ci sia il peso della crisi economica, ma di certo il timore di essere multati per 500 euro e le telecamere che osservano hanno probabilmente avuto il loro peso. Proseguiranno infatti anche quest’anno i servizi serali e notturni della polizia locale in collaborazione con i carabinieri per contrastare il fenomeno della prostituzione. Le nuove telecamere saranno invece installate nelle frazioni di Taggì di Sotto e Taggì di Sopra,

in località Del Medico e in via Sabbadin. Altro punto che verrà monitorato sarà il campetto delle medie, uno spazio pubblico molto frequentato dai giovani. Non diminuisce poi l’attenzione alla sicurezza stradale. Immancabili saranno i corsi di educazione stradale che coinvolgono tutti i ragazzi del territorio, ma arriverà anche un nuovo vita red a controllare il semaforo di via Roma. Attualmente infatti nella direzione verso Padova non è installato il sistema di rilevazioni delle infrazioni, e

tratta delle famiglie che vivono situazioni di disagio economico, e che già sono conosciute e seguite dal meccanismo sociale del Comune, ma di nuove situazioni di cui l’amministrazione non riesce a sapere il perché di queste dimenticanze. Sono circa 300 le famiglie che utilizzano il servizio della mensa scolastica che è attivo nella scuola materna Melograno e all’elementare Manzoni. E i mancati pagamenti dei pasti della mensa scolastica sembrano essere molto più frequenti fra le famiglie che hanno i bambini iscritti alla scuola elementare a tempo pieno. “Ci sono alcune situazioni che addirittura hanno un centinaio di pasti arretrati ancora da pagare – commenta Tonazzo – ma media-

ancora forte sembra essere l’abitudine degli automobilisti di passare con il rosso. “Il nostro sforzo economico non vuole essere un pretesto per far cassa – ha concluso Barichello – ma riteniamo fondamentale educare il cittadino al rispetto delle leggi e francamente rilevare che in alcuni momenti di picco si elevano fino a venti contravvenzioni al giorno a causa di automobilisti che passano con il rosso desta molta preoccupazione per l’incolumità di tutti”.

mente rimangono sempre indietro dai 20 ai 30 pasti per un numero abbastanza importante di famiglie. Ricordo che il Comune continua a pagare il servizio, ma anche noi fatichiamo a trovare i fondi per saldare i mancati pagamenti. Non riusciamo poi a capire quali siamo i problemi che ritardano così tanto il saldo dei buoni pasto. Abbiamo chiesto che ci vengano comunicati i problemi che queste famiglie hanno in modo che possiamo affrontarli, ma qui sembrano prevalere le dimenticanze”. Nessun provvedimento verrà dunque attuato fino alla fine dell’anno, ma da settembre le tessere magnete per qualcuno potrebbero non funzionare più. Ba.Tu.

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12 Limena Oratorio Beata Vergine del Rosario Una mostra aperta fino al 31 maggio

Marta Czok, dipinti da ascoltare

Secondo la pittrice stiamo vivendo una terza guerra mondiale: economica. Toubai: “Le sue opere portano chiarezza in un momento tragico e drammatico di questa deriva sociale” di Manuel Glauco Matetich

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opo il grande successo ottenuto dalla mostra alle Scuderie Aldobrandini a Frascati (Roma) la mostra di Marta Czok “Dietro le Quinte” si sposta in Veneto: dall’11 al 31 maggio, i suoi grandi quadri saranno esposti nell’oratorio seicentesco dedicato alla Beata Vergine del Rosario, situato nel territorio del comune di Limena. Da sempre i conflitti sono al centro delle tematiNella foto l’artista e alcune delle sue opere che affrontate dalla pittrice Marta Czok. Le vicende belliche e i loro effetti sulle nostre vite sono apparsi ripetutamente nei suoi dipinti. Ma la sua analisi più ciali e politiche del contemporaneo in cui agisce ma, nuovi lavori di Marta Czok si inseriscono a pieno titolo spiccatamente rivolta alla guerra è iniziata usando il nel caso di Marta Czok, direi che la grande artista è nella poetica dell’artista che da sempre indaga temafiltro della satira: lo strumento più prezioso in mano stata quanto mai profetica. Marta Czok ha due grandi tiche sociali e umane legate ai temi della storia. In all’uomo, e all’artista in particolare, per trasmettere doni: sa vedere e sa dire. Vede il passato e quindi questi nuovi lavori si coglie fortemente l’auto-eredità la drammaticità di ciò che non si può dire. Attraverso necessariamnete il futuro – io lo ricordo sempre che concettuale dell’artista: una via imboccata da Marta la satira l’artista racconta i conflitti, ma, soprattutto, senza memoria non possiamo capire il presente e in- Czok con coraggio e che si spinge verso una metafotervenire sul futuro – e sa dire rizzazione del dipinto, che diventa quindi rappresensvela i giochi di potere - economitativo della sua critica sociale. le cose come stanno”. ci, politici, sociali - che sono dietro La satira: V’è, però, in questi nuovi dipinti di Czok, un ri“Questa sincerità del dire a ogni guerra e che in realtà sono lo strumento mi ha veramente colpito – con- torno alla complessità scenica del dipinto che ricorda i veri propugnatori di ogni batta- più prezioso tinua l’assessore alla cultura di l’approccio figurativo più “barocco” dell’artista. Sono glia. E che hanno come vittime in mano all’uomo principiali, da sempre, soprattutto e all’artista Limena -. Marta Czok usa la sa- di nuovo molti i personaggi che tornano a popolare tira, ci fa sorridere, ma è un riso la trama narrativa dei dipinti di Czok, eppure semi deboli, gli indifesi e i bambini. brano trovare ora il perfetto equilibrio - una sezione Come ci spiega Stefano Toubai, assessore alla molto amaro quello che ci lascia in bocca. Per Czok stiamo vivendo una terza guerra mon- aurea - tra preponderanza linguistica e concettuale del Cultura del Comune di Limena e direttore artistico della mostra: “Dietro le quinte è un titolo quanto mai diale: economica. Io credo che i dipinti di Czok portino segno e lo spazio del colore che incornicia e chiosa il chiarezza sul momento tragico e drammatico di que- concetto scenico. emblematico e attuale. Quando un artista è un grande artista il suo lavo- sta deriva sociale, economica, dei valori. Sono dipinti ro è un’utile chiave di lettura delle trasformazioni so- che, più che guardare, noi tutti dovremmo ascoltare. I

in breve Corsi di cucina

a scuola dalla chef ghirardini

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a cucina va di moda in TV, e sono sempre di più le persone che decidono di iscriversi, per passione o meno, a dei veri e propri corsi di cucina. Dalla Parodi, a Cotto e Mangiato, a Hell’s Kitchen fino al coking show televisivo più seguito, ovvero Masterchef Italia, la cucina fa audience e tendenza. Nel comune di Limena ha luogo una delle scuole culinarie più riconosciute nel territorio padovano, ed è la sede padovana di Peccati di Gola. Sotto l’attenta guida della pluripremiata chef Barbara Ghirardini, gli amanti della buona cucina hanno la possibilità di scegliere quale dei diversi corsi di gastronomia frequentare, per perfezionarsi sempre più nella cottura di squisite pietanze ed imparare anche i cosiddetti trucchi del mestiere. I laboratori gastronomici proposti sono nove e comprendono vari corsi, tra cui: il corso base, pesce, pasticceria, pane e pizza, carne, primi piatti, antipasti di pesce, rustici dolci o salati. Non mancano le serate a tema, che basano l’intera lezione su un ingrediente in particolare, ad esempio il cioccolato, il radicchio, il risotto o la zucca. Il corso con più iscritti è quello base: amanti della cucina e neofiti toccano con mano l’essenza dei piatti che cucinano e che poi, ovviamente, assaggiano tutti insieme. Cucinare per molte persone non è solo una passione, ma diventa un’occasione per organizzare delle cene con amici e trascorrere del tempo in compagnia. Come scrisse George Meredith nel 1859 nel suo famoso romanzo “La prova di Richard Feverel”: i baci non durano, saper cucinare sì! M.G.M.

in breve Letteratura

riflessioni attorno all’universo femminile

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a collettiva “Voglio essere”, esposizione di arte contemporanea promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Limena, coordinato dall’assessore alla cultura Stefano Toubai, in collaborazione con l’associazione Artemisia, ha incontrato in queste ultime settimane un largo ed inaspettato consenso di pubblico e critica. L’esposizione - a cura di Chiara Coltro, Barbara Codogno e Nicoletta Furlan – percorso tutto al femminile allestito nello stupendo Oratorio della Beata Vergine del Rosario, è stata significativamente inaugurata lo scorso 8 marzo, in occasione della festa della donna. L’esposizione è inoltre patrocinata da Turismo Padova Terme Euganee e Aidda Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda. Un evento correlato alla mostra di arte contemporanea è stata la presentazione, avvenuta nell’Oratorio che ospita l’esposizione “Voglio Essere”, dell’ultima fatica letteraria del sociologo Filiberto Tartaglia e dello psicoanalista Alberto Turolla, intitolato: Che Paura!? (Aracne Edizioni, Roma). Fra i 22 capitoli di questo libro, che vuole essere una sorta di vademecum per il singolo lettore, dedicati alle paure degli italiani indagate dai due studiosi (il sottotitolo del saggio è Dialogo fra un sociologo ed uno psicoanalista sulle paure contemporanee) ve ne sono due intitolati “Paura delle donne” e “Paura di donne”. Argomenti che si prestano a una riflessione conclusiva su un percorso d’arte il cui scopo dichiarato – come aveva ben ricordato l’Assessore Toubaì – era quello di “stimolare la riflessione sull’universo femminile che ancora oggi paga il prezzo della violenza e della discriminazione e sottolineare la possibilità che ogni donna possa diventare ciò che M.G.M. sogna e desidera”.

Sistema metropolitano

opera da completare

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ogliamo la metropolitana di superficie”. A chiederlo ufficialmente il Partito Democratico che, nei giorni scorsi, ha promosso una marcia. Una manifestazione pacifica che la pioggia non ha fermato snodatasi lungo via Roma, in direzione della stazione di Vigodarzere. La richiesta è stata rivolta alla Regione perchè attui la metropolitana di superficie da anni sulla carta. A sfilare c’erano i rappresentanti, iscritti e simpatizzanti dei i circoli di Cadoneghe, Vigonza e di Vigodarzere, uniti nella richiesta e vicini nei territori che sarebbero serviti dal sistema ferroviario che unirebbe velocemente i tre Comuni a Padova, evitando così traffico, code e paralisi del trasporto. Il progetto di metropolitana di superficie prevede il collegamento dia Venezia con Padova e Treviso. Per tale ragione, negli anni scorsi, sono stati eliminati molti dei passaggi a livello esistenti a raso sul territorio, realizzando sottopassi e sovrappassi. Secondo il progetto sono previsti treni ogni 15 minuti per Padova, ogni venti per Treviso e ogni mezz’ora per Castelfranco. “Chiediamo che la Regione mantenga ciò che ha promesso oltre dieci anni fa - ha detto Daniele Giuffrida, segretario del Pd di Vigodarzere-; e,soprattutto che, il Sistema ferroviario metropolitano regionale sia avviato. Nell’ambito del progetto della SFMR la stazione di Vigodarzere sarebbe una delle fermate. Ciò consentirebbe di eliminare, finalmente, il traffico nel nodo di Castagnara, si tratta per lo più delle migliaia di pendolari che in auto devono raggiungere la città. Se la metropolitana di superficie fosse operativa in molti potrebbero optare per questo tipo di trasporto che consentirebbe di raggiungere in cinque minuti la stazione di Padova con treni che dovrebbero avere una frequenza di almeno un quarto d’ora uno dall’altro”. Secondo il Partito Democratico, inoltre, ciò consentirebbe di rivedere a 360 gradi l’intero assetto della mobilità locale. Ad esempio, l’attuale ponte ferroviario potrebbe essere riservato solo al transito delle automobili. In questo modo si potrebbe così realizzare un nuovo accesso alla città alternativo a Castagnara. Se così fosse, ovviamente, bisognerebbe realizzare un ponte ferroviario nuovo. Nella battaglia per vedere finalmente realizzata la metropolitana di superficie, promessa da anni, si è unito anche il Comune di Cadoneghe con una richiesta specificamente legata al proprio territorio. “Il Comune di Cadoneghe, da almeno dodici anni, è compreso tra due fermate metropolitane - afferma il sindaco Mirco Gastaldon - : si tratta di quella di Vigodarzere e quella di Busa di Vigonza (ancora chiusa). Entrambe ben potrebbero servire il territorio di Padova nord, oltre al nostro Comune, in direzione di Venezia e di Castelfranco. Queste incompiute sono la conferma della scarsaa attenzione dedicata all’utenza del trasporto pubblico e all’incentivazione del trasporto privato, sempre più intasato. Un paradigma di sviluppo che oramai è superato”. Ni.Ma.


Villafranca 13 Urbanistica Il Piano degli Interventi punta a non dissipare altro territorio

Parola d’ordine: recupero del patrimonio edilizio Salvò: “Vogliamo che si possa recuperare l’esistente che è stato dismesso perché non più funzionale di Barbara Turetta

125 mila euro da investine per l’abbattimento delle barriere architettoniche

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Luciano Salvò

Iniziato il percorso per il Piano degli Interventi, incontri nei quattro centri cittadini ha in programma anche l’organizzazione di incontri con i tecnici del territorio per spiegare il funzionamento delle legge edilizia. Mentre in consiglio si è approvato uno schema di accordo fra pubblico e privato che possa essere applicato a tutti i casi, come quello per la perequazione urbanistica.

ra i primi lavori che il Comune intende avviare c’è la sistemazione del marciapiede lungo via Firenze a Taggì di Sotto. Qui infatti si rende necessaria l’eliminazione del cordolo del marciapiede che ostacola le discese. Il gradino impedisce, infatti, che le discese possano essere utilizzate agevolmente anche da anziani, o da persone che hanno problemi di deambulazione. Un intervento per abbattere le barriere architettoniche che ancora esistono lungo i marciapiedi, e per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali più pericolosi. E’ a questo che ha sta lavorando l’amministrazione comunale di Villafranca Padovana destinando risorse pubbliche per 125mila euro. Ma gli interventi non si limitano alla sistemazione dei marciapiedi, si interverrà anche per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali. “In via Lissaro si provvederà alla realizzazione di un passaggio pedonale rialzato – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò – e sarà posto in sicurezza anche l’attraversamento delle scuole di Ronchi di Villafranca. Intervento che verrà realizzato anche in via Luison”. L’amministrazione, inoltre, sta valutando anche la possibilità di rialzare il passaggio pedonale di fronte alla piazza del Municipio. Intervento che deve ottenere l’approvazione della Provincia che ha competenza sulla strada che dal centro di Villafranca conduce a Campodoro. Ba.Tu.

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a una parte incentivare il recupero del il Piano degli Interventi con incontri in tutti patrimonio edilizio dismesso, e dall’al- e quattro i centri di Villafranca. Stiamo lavotra il recupero degli annessi non più rando sulle impostazioni iniziali che daranno funzionali. Sono due le linee che danno l’im- vita a questo importante strumento”. Salvò precisa che la prima fase postazione iniziale al Piano degli Interventi Per l’approvazione sarà quella di rendere il Piano Regolatore Geneche l’amministrazione del Pat manca rale omogeneo con le comunale di Villafranca ancora indicazioni normative Padovana sta predispo- il parere del Pat, per poi dare una nendo. In sostanza il della Regione formulazione concreta Piano degli Interventi di Villafranca punta a non sfruttare altro territo- alle due linee che l’amministrazione comurio, ma a riqualificare l’esistente. A spiegare a nale di Villafranca ritiene strategiche per il che punto sta la redazione degli strumenti ur- proprio Piano degli Interventi. “Abbiamo banistici che modificheranno il volto del territo- edifici che nel 1996 sono stati sottoposti a rio per i prossimi anni è il sindaco di Villafranca tutela – ha spiegato ancora Salvò - e questa Luciano Salvò. “Il nostro Piano di Assetto del rigidità ha fatto in modo che non si mettesse Territorio è stato adottato – ha spiegato il mano a questi edifici. Invece noi vogliamo sindaco – oggi siamo in fase di Valutazione che si possa recuperare l’esistente che è stato ambientale strategica (Vas) da parte della dismesso perché non più funzionale alle attiRegione, e una volta che la Regione si sarà vità di un tempo. E questo anche per ridare al espressa potremmo passare in consiglio co- territorio un migliore aspetto estetico, invece munale per l’approvazione definitiva del Pat. di vedere caseggiati e annessi abbandonati un Nel frattempo abbiamo iniziato il percorso per po’ dappertutto”. A breve l’amministrazione

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14 Villafranca Economia e consumo critico Martedì 21 maggio un incontro pubblico

Appuntamento con i Gas

Il sindaco ha invitato l’associazione “Altagricolutura Nord-Est” e “Tutto GAS Acli Mestre” per parlare di esperienze d’acquisto solidale di Manuel Glauco Matetich

S

ono arrivati finalmente anche nel territorio di Villafranca Padovana i famosi Gas (gruppi di acquisto solidale) che cercano di affrontare e sfidare l’attuale profonda crisi economica. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luciano Salvò, ha organizzato martedì 21 maggio un incontro pubblico, in collaborazione con l’associazione “Altagricolutura Nord-Est” e “Tutto Gas Acli Mestre”, per cercare di fornire a tutta la cittadinanza alcuni “rimedi” e soluzioni al fine di combattere il disagio eco-

Taggì di Sotto

L’obiettivo è di accorciare la filiera tra chi produce e chi vende nomico che si sta vivendo anche nel NordEst italiano. Con il fine di realizzare quest’obiettivo, i Gas possono essere senz’altro un toccasana per le famiglie padovane. Ma che cos’è un gruppo di acquisto solidale? I Gas sono organizzazioni spontanee che

“emergenza sanitÀ, le attese del territorio, le risposte delle istituzioni”

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n questi ultimi tempi sembrano entrati in crisi anche settori che non avevano quasi mai dato segno di pesanti lacune, e anche il fiore all’occhiello della sanità padovana sembra invece purtroppo vacillare. La scure della legge di stabilità ha raddoppiato al 10% i tagli alla sanità nazionale nel 2013. “Emergenza sanità, le attese del territorio, le risposte delle istituzioni” è questo il titolo dell’incon-

partono da un approccio critico al consumo e che vogliono applicare i principi di equità e solidarietà ai propri acquisti (principalmente prodotti alimentari o di largo consumo). I Gruppi di Acquisto Solidali nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una “domanda di eticità” nel mercato, per indirizzarlo verso un’economia che metta al centro le persone e le relazioni. I criteri che guidano la scelta

dei fornitori (pur differenti da gruppo a gruppo) in genere sono: qualità del prodotto, dignità del lavoro, rispetto dell’ambiente. In genere i gruppi pongono anche grande attenzione ai prodotti locali, agli alimenti da agricoltura biologica od equivalenti e agli imballaggi a rendere. L’obiettivo è di accorciare la lunga catena del consumo e di favorire, concretamente, nei cittadiniagricoltori e cittadini-consumatori comportamenti e scelte sostenibili, cioè capaci di garantire futuro. Il progetto dei Gas si rivolge

tro pubblico che avrà luogo il prossimo venerdì 31 maggio alle ore 20.30 presso l’aula magna del polo scolastico di Taggì di Sotto in via Balla, e a cui tutta la cittadinanza è invitata da parte dell’amministrazione comunale a partecipare. Relatore della serata pubblica sarà il dottor Francesco Benazzi, Direttore Generale ULSS 15 “Alta Padovana, che con l’ausilio del sindaco di Villafranca Padovana, Luciano Salvò, cercheranno di spiegare ai cittadini la complessa situazione sanitaria odierna. Difficoltà di accesso a servizi sanitari e a farmaci, nuovi ostacoli anche per i ricoveri in ospedale o per semplici day-

I Gas sono organizzazioni spontanee che partono da un approccio critico al consumo e che vogliono applicare i principi di equità e solidarietà ai propri acquisti a tutti i cittadini che vogliono: sapere cosa mangiano veramente; acquistare a prezzi accessibili alimenti sicuri e buoni, che escludono Organismi geneticamente modificati (Ogm), antibiotici, promotori di crescita, farine animali, residui chimici; salvaguardare la fertilità della terra, l’ambiente e le risorse naturali; valorizzare le produzioni agricole a ciclo corto, espressione di metodi produttivi a conduzione diretta, a basso impatto ambientale.

hospital. E ancora presunti casi di malasanità, liste di attesa lunghe e a volte infinite, la medicina territoriale e locale che non decolla così come la continuità assistenziale post-acuzie. Questi sono alcuni degli aspetti e dei temi più preoccupanti e più gravi che verranno toccati durante la conferenza pubblica di Taggì di Sotto. Queste tematiche sono emerse anche dal XV Rapporto PiT Salute del Tribunale per i diritti del malato, che riporta la fotografia della sanità italiana attraverso il punto di vista dei cittadini italiani, presentato pochi giorni fa a Roma all’Auditorium del Ministero della Salute. M.G.M.

SPORTIVANDO 2013 PICCOLE OLIMPIADI DEI GIOVANI Saranno oltre 20 le discipline sportive che trasformeranno piazza Italia in un grande campo di atletica

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ens sana in corpore sano”. E’ questo il motto che farà da contorno alla festa dello sport che si terrà nella giornata di sabato 25 maggio 2013 in piazza Italia a Villafranca Padovana. La nuova edizione di “Sportivando 2013” nasce all’insegna dei grandi numeri. Saranno oltre 20 le discipline sportive che trasformeranno l’intera piazza Italia di Villafranca Padovana in un grande villaggio olimpico, a disposizione di tutti coloro che vorranno prendere parte alla festa sportiva, assistendo alle esibizioni di giovani atleti, incontrando grandi campioni, ma soprattutto provando direttamente con l’assistenza di istruttori qualificati. E’ questa infatti la vera essenza della giornata di Sportivando, nato qualche anno fa e cresciuto nelle dimensioni e nella qualità, fino a diventare l’evento più partecipato dagli sportivi nell’area territoriale di Padova Ovest, ma senza mai cambiare la finalità e lo spirito di sempre; promuovere, attraverso la partecipazione diretta, il valore della cultura sportiva e la conoscenza di discipline a torto considerate minori. Anche quest’anno la festa dello sport è stata organizzata dalla Pro Loco di Villafranca Padovana, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, e grazie alla collaborazione delle diverse associazioni sportive locali, tra cui Virtus Villafranca, Villfranchese Play and Ground, Agensport, La Via del Ji Quan,

Pro loco, associazioni e amministrazione unite nell’organizzazione Sandy’s Club, Royal Skating, Alice’s Dance, Dance & Power, Roccia Rugby, Associazione Sport e Arte Qwan Ki Do. Inoltre nel corso della manifestazione saranno lanciati in cielo tantissimi aquiloni e palloncini colorati assieme ai ragazzi diversamente abili del Gruppo Regionale Girasole di Villafranca Padovana e di Anffas. “Questa giornata è davvero una grande festa in onore dello sport – dichiara Massimo Zilio, assessore allo sport del comune di Villafranca Padovana – e siamo molto orgogliosi di poter promuovere le associazioni sportive locali che ogni giorno educano i nostri ragazzi e li aiutano a crescere bene con principi nobili M.G.M. e sani”.


Cultura 15 Concerti Al via un calendario di appuntamenti con i big della musica

Il Piazzola Live Festival diventa Hydrogen L’Anfiteatro Camerini sarà il palco di artisti del calibro di Santana, Venditti e Fabri Fibra di Manuel Glauco Matetich

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luglio il mitico Carlos Santana, il 13 luglio l’evento dell’estate, il super concerto allo stadio Euganeo di Jovanotti, il 19 luglio il rapper italiano Fabri Fibra, il 21 luglio Antonello Venditti porta a Piazzola sul Brenta un pezzo di Roma. Un calendario ricco e variegato, con ottima musica di qualità e divertimento assicurato!

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rriva l’estate e con lei torna la tanto attesa kermesse musicale organizzata dall’azienda padovana leader del settore Zed! Il Piazzola Live Festival, alla sesta edizione, diventa Hydrogen Festival. Una denominazione che vuole porre l’accento non solo su un’importante partnership, ma anche sul carattere del Festival che unisce, alla godibilità della proposta musicale, il fascino della location - lo splendido contesto dell’Anfiteatro Camerini - e la suggestione per live esclusivi e di prim’ordine: tutti elementi che creano un connubio perfetto e quasi “amoroso” tra musica, cultura e socialità nelle lunghe notti estive della kermesse padovana. Anche quest’anno l’Hydrogen Live Love Festival conferma la sua vocazione ad essere uno dei più rilevanti appuntamenti culturali italiani dell’estate, e si propone non solo come una festa del live, ma anche come un appuntamento culturale importante, occasione per incontrare artisti mai scontati ed essenziali per capire la musica di ieri e quella di oggi. Il fascino dell’Anfiteatro Camerini, dove le quinte naturali del palcoscenico sono la

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ttimo il risultato ottenuto, in termini di pubblico, della mostra dedicata agli antichi veneti, ospitata al Palazzo della Regione di Padova. I dati parlano chiaro: dall’apertura di sabato 6 aprile al 9 maggio (ultima rilevazione disponibile) hanno visitato la mostra quasi 15 mila persone. Tolti dal compunto i lunedì – giorno di chiusura del Palazzo della Ragione –, ogni giorno circa 500 visitatori hanno ammirato i 2000 reperti esposti. La mostra ha attratto un numero elevato di turisti, sia italiani sia stranieri, ma ha anche portato in Salone molti studenti. Dall’inizio circa 3.400 ragazzi hanno percorso l’itinerario storico e geografico riprodotto nell’allestimento: dai primi insediamenti vicino al mare fino all’arrivo in città, dalla pianura alle alture pedemontane, su fino alle zone alpine. Il tutto accompagnato da suoni, luci, totem touch screen e tecnologie che coinvolgono i giovani e danno loro la possibilità di conoscere in modo nuovo quello che hanno studiato sui libri.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA

I servizi a Padova e Provincia La difficile partita della fusione fra società

PADOVA

Trasporto pubblico una “rivoluzione” a metà

Alcune linee BusItalia si fermeranno al capolinea del tram alla Guizza e a Pontevigodarzere

Spicca la novità: alcune corse di Busitalia non arriveranno in centro ma al capolinea del tram di Martina Celegato

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ta diventando sempre più realtà la fusione dei trasporti locali ed extra provinciali della Provincia di Padova. E’ datata 29 gennaio 2013 infatti la lettera d’intenti che mira a creare una partnership tra i vari enti ed aziende che si occupano dei servizi di trasporto e che ha visto coinvolti i sindaci di Padova, Venezia e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiano e alcune settimane fa si è tenuto l’incontro che ha definito le varie operazioni e le tempistiche che andranno a scandire le fasi dell’accorpamento tra Actv, Aps e Busitalia. Ultime importanti novità sono arrivate ad aprile quando è stato ufficializzato il fatto che molti degli autobus di Busitalia (ex Sita) non arriveranno più in centro ma si fermeranno al capolinea del tram che aumenterà la frequenza delle corse da 8 a 5 minuti. Una prima importante conseguenza della fusione che andrà a coinvolgere tutte le tratte dei bus, sia quelle che provengono dal nord della provincia che quelle che provengono dal sud. In definitiva tutte le corse che attualmente partono dai capolinea di Candiana, Agna e Bagnoli di Sopra non arriveranno più al capolinea vicino alla stazione ma si fermeranno al capolinea del tram situato a pochi metri dalla tangenziale al quartiere Guizza così come le corse provenienti da Trebaseleghe, Tombolo e Galliera si fermeranno al capolinea di Pontevigodarzere. Per sopperire all’inevitabile disagio che questo cambia-

mento porterà nella quotidianità dei viaggiatori verrà anche ta, un netto miglioramento della qualità a bordo e a terra.” introdotto il biglietto integrato, che molto probabilmente Con un successivo incentivo a coinvolgere anche le provincie prenderà il nome da altre realtà simili esistenti in Italia limitrofe come Treviso e Rovigo (che già sarà coinvolta nel come Napoli e tutta la regione Campania, che si chiamerà progetto in un secondo momento). Per quanto riguarda le tempistiche l’accorpamento l’o“Padova Unico”. Tale biglietto sarà disponibile, ovviamente con fasce di prezzo diverse, in varie tipologie di durata che peratività del progetto dovrebbe svilupparsi attraverso due step, che andranno quindi a scandire spazieranno dai 90 ai 140 minuti, per anche a livello temporale le varie fasi supplire a tutte le necessità di sposta- I sindacati sono del passaggio. Il primo step dovrebbe mento. Grande è il dubbio sull’effetti- favorevoli ad portare entro luglio alla fusione fra Aps va efficienza e capacità di affrontare una fusione il grande flusso di pendolari che ogni a patto che porti e Busitalia mentre il secondo step vedrà la fusione fra questa nuova realtà giorno si recano in città, sia lavoratori vere migliorie e Avm e verrà realizzato secondo le che studenti, da parte del tram, che già ad oggi, solo con gli spostamenti cittadini viaggia sempre ipotesi entro fine 2013. Secondo le ipotesi delle autorità pieno e a poco sono servite le rassicurazioni da parte delle coinvolte questa fusione dovrebbe portare ad una comistituzioni sull’aumento della frequenza senza contare l’ef- petitività a livello nazionale dei trasporti pubblici e la loro fettivo disagio che questa scelta porterà a livello di tempo di gestione proprio perché andrà a coinvolgere delle realtà raggiungimento del punto preciso in città. già molto importanti che collegano zone strategiche per il Fin dalla sottoscrizione della lettera di intenti i sindacati tessuto industriale e imprenditoriale del Veneto. L’obiettivo territoriali si sono dimostrati favorevoli alla fusione “purché è sicuramente quello di una maggiore efficienza, obiettivo porti degli effettivi miglioramenti”. Dalla lettera ufficiale irrinunciabile vista la quantità di persone che sempre più diramata in merito dalle segreterie provinciali dei maggio- scelgono di spostarsi con autobus e tram anziché con l’auto ri sindacati si legge infatti “Riteniamo che l’integrazione propria e quelle che da anni subiscono disagi a causa del acqua-gomma-ferro, servizi urbani ed extraurbani possa con- cattivo funzionamento dei mezzi e della loro mancata insentire l’efficienza del servizio, il potenziamento dell’offer- terconnessione.

L’IMPRENDITORIA FEMMINILE PARLA CON IL TABLET, SEMINARI FINO A GIUGNO

E’

stato presentato durante l’ultima edizione dello Smau a Padova il programma formativo roadshow di If, ossia il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova, partito lo scorso 17 aprile che mira ad una formazione trasversale per utilizzare al meglio gli strumenti di comunicazione digitale e che prende il nome di “i-Economy- new media per il business”. Stefania Brogin, presidente di IF ha spiegato come “il nostro road show sulla I-Economy, l’economia basata su tablet e smartphone che sta diventando cruciale, è la nostra attività formativa di punta per il 2013. Le oltre 100 imprenditrici che hanno partecipato al 1°incontro testimoniano che l’argomento è sentito e che siamo in sintonia con ciò che chiedono le imprenditrici oggi”. Il programma formativo in itinere, visto che i vari incontri non avranno

un’unica sede ma si sposteranno di volta in volta andando a coinvolgere le varie sedi locali, presenta un calendario di 8 incontri in ognuno dei quali verrà trattato un tema di attualità e aiuterà comprendere al meglio delle tematiche e tecnologie sempre più indispensabili per essere competutivi nel mercato e all’avanguardia per la propria proposta commerciale. Dall’utilizzo dei Social Network per lavoro, fino all’uso dell’Ipad e dell’Iphone come strumenti di business, tutte le tematiche verranno sviscerate tenendo però sempre in primo piano le peculiarità della zona in cui si opera e si lavora. Dopo il primo incontro tenutosi il 17 marzo i seminari si articoleranno con cadenza settimanale per concludersi il 19 giugno, incontro di chiusura, in cui verranno analizzate le potenzialità dell’Ipad nelle reti di vendita. M.C.

Confesercenti Padova

crollano i consumi negozi in affanno

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l primo problema è quello del crollo dei consumi, dichiara il Presidente di Confesercenti Padova Nicola Rossi: tra tasse varie, aumento dei servizi e crisi occupazionale negli ultimi 5 anni ( dall’inizio della crisi) si sono persi quasi 20 punti percentuali nella capacità di spesa delle famiglie padovane. Il secondo problema è lo strapotere dei colossi della grande distribuzione, continua Rossi, non solo si è riempito (con la compiacenza di tanti sindaci) il territorio di mega centri commerciali, di ipermercati e di outlet ma nel 2012 per completare l’opera si è regalato alla grande distribuzione la deregolamentazione degli orari di apertura con il risultato di avere ulteriormente impoverito il sistema commerciale del territorio. La sfida oggi non è più tra grande distribuzione e negozi ma bensì tra sistemi distributivi e ludici, tra centri commerciali e sistema città.


Spazi Spazi Aperti aperti 17 13 Luoghi da conoscere A Stroppare di Pozzonovo, nel cuore della bassa

Val Corba, il parco che aiuta a conoscere Negli ultimi 10 anni il parco si è reso disponibile per aiutare gli animali ma anche le persone di Fortunato Marinata

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l leone, poi l’antilope, lo struzzo e l’ippopotamo a meno dietro un vetro garantendo la massima discrezione nel farsi di non trovarci in Africa, ci troviamo dentro ad uno zoo. vedere e dagli animali nell’essere visti. Se qualcuno di loro Quest’ultima è la risposta giusta è oltre a questi animali mancherà all’appuntamento con il visitatore, non è un limite ce ne sono molti altri al parco faunistico Val Corba di Poz- del parco è invece un diritto che deve essere riconosciuto zonovo nel cuore delle Bassa Padovana ma non si tratta di agli amici ospitati nel parco: “Anche loro – spiegano gli acuno zoo. I proprietari ci tengono a precisare che non si tratta compagnatori - possono andare incontro a forme di stress come accade alle star o ai vip condi un’esposizione di animali, il parco tinuamente inseguite dai fotografi. faunistico è invece uno strumento 200.000 metri Quindi innanzi tutto il parco informa nato per insegnare il rispetto della quadrati, del rispetto necessario nell’approcciarnatura in tutte le sue forme. I lavori 220 animali si agli animali, con l’auspicio che quenecessari per fornire una un habitat il di circa 70 sto possa trasformarsi nella consapepiù possibile confortevole per le spe- specie diverse volezza che il futuro della “natura” cie ospitate sono durati ben 10 anni, i ricoveri, i recinti gli spazi sono stati pensati e progettati dipende esclusivamente dai nostri piccoli gesti quotidiani. appositamente per ogni una di esse. E dal 2000, quando Del resto all’interno dei 200.000 metri quadrati del parco e sono stati aperti i cancelli del parco ai visitatori, ogni angolo tra i 220 animali, di circa 70 specie diverse, ospitati, l’occaallestito ha cominciato a vivere in simbiosi con la campagna sione di un incontro davvero esclusivo si propone di certo. La circostante. Il verde è il colore predominante, la fauna non è proposta del parco, ovviamente, è rivolta alle famiglie con il solo aspetto al quale si è dato risalto, grande spazio è stato attività didattiche rivolte ai più piccoli per far conoscere loro dato alla flora incorniciando il percorso con alberi e piante tutte le curiosità del mondo animale e l’importanza della che garantiscono la privacy anche agli stessi animali. Non ci biodiversità. Anche per le scuole sono a disposizione pacsono gabbie, ci sono spazi ai quali e possibile affacciarsi da chetti didattici, legati a diversi temi, comprensivi di percorsi

Le classi in visita e alcuni degli animali ospitati nel parco di Stroppare di Pozzonovo educativi e laboratori che consentono l’osservazione ma anche la possibilità di maneggiare reperti animali, giocare in modo creativo in modo da entrare in contatto con il mondo naturale nel modo più adeguato possibile per un bambino. Insomma si tratta di una risorsa per il territorio e di una risorsa anche per gli animali. Qualche anno fa infatti, qualcuno ricorderà l’episodio del quale ne parlò anche Striscia la notizia, vennero sequestrati alla mafia una leopardo e una pantera tenuti in condizioni a dir poco tragiche, bene: i due felini hanno trovato casa qui e oggi si sono completamente ristabiliti. “Nessuno ci ringraziò per quel gesto – spiega il proprietario del parco Andrea Mazzonetti – noi ci speravamo ma è andata così”. Parlare di aiuto agli animali, tuttavia, per la famiglia Mazzonetti potrebbe risultare riduttivo, certo in anni passati ha aderito a progetti per la salvaguardia dell’orso marsicano ma oggi è impegnata a sostenere an-

che le persone meno fortunate. “Qualche anno fa – spiega Andrea – abbiamo conosciuto un Padre Canossiano, si chiama Pierantonio Valente, e da alcuni anni è in India (Vasai) e segue un progetto (denominato ASHADEEP) per aiutare i bambini del luogo a studiare. Lui dice che lì c’è “fame di scuola” e noi siamo qui a pensare su come rendere piacevoli ed educative la gite scolastiche dei nostri bambini. Noi non siamo un ente caritatevole, non ci occupiamo di volontariato e non raccogliamo fondi, ma una mano al nostro caro amico Pierantonio (e ai suoi amici indiani) ci è parso giusto darla darla. Da allora terremo una corrispondenza con Pierantonio e pubblicheremo le sue mail, le foto e tutto il materiale che ci viene inviato in modo da rendere noto il suo progetto alle scolaresche, con l’auspicio di far riflettere anche i più giovani che spesso considerano la scuola come un peso e non come un’opportunità”.

TERRITORIO PER AZIONI IDEE GIOVANI dejavu.it

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n polmone verde per riqualificare l’area ospedaliera di Padova in vista del suo trasferimento, un veicolo elettrico autoguidato capace di rivoluzionare la mobilità, una comunicazione fresca e accattivante per valorizzare l’area naturale Palazzina a Pieve di Curtarolo. Sono i tre progetti vincitori della sesta edizione del Concorso di idee “Territorio per Azioni” promosso da Confindustria Padova e Camera di Commercio di Padova, nato per stimolare la partecipazione attiva di studenti universitari e professionisti alla valorizzazione del territorio, elaborando modelli di sviluppo innovativi ed eco-sostenibili. Progetti fattibili, corredati di planimetrie e piani di lavoro dettagliati, a disposizione di enti e istituzioni. Sedici i lavori presentati dai team composti da 40 studenti dell’Ateneo di Padova (Dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale - DICEA), dello IUAV di Venezia (facoltà di architettura e design), dell’istituto di formazione superiore Irigem di Rosà (Vi) e da 37 studi di architettura. Entusiasta per la qualità dei progetti Enrico Berto, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Padova: “Si tratta di soluzioni originali, creative e fattibili che partono dai veri fabbisogni delle comunità. Con Territorio per Azioni sollecitiamo giovani e professionisti a mettere in circolo le idee e sentirsi parte attiva nel progettare il futuro del territorio in chiave sostenibile. I loro progetti dettagliati sono da oggi a disposizione di enti e amministrazioni, pronti per essere adottati, segno di una progettazione partecipata che le imprese vogliono

Enrico Berto: “Soluzioni fattibili e originali, giovani mettono in circolo iniziative vincenti” incoraggiare”. Per la categoria “progettare il territorio” ha vinto il progetto “Padova: un nuovo polmone verde” realizzato da Ilaria Fantin, 24 anni di Cittadella, Giovanna Marchioro, 25 anni di Dolo, Angela Martini e Silvia Tarallo, 24 anni di Padova. Le studentesse, al quinto anno di ingegneria edile-architettura all’Università di Padova, hanno valorizzato l’attuale area ospedaliera di Padova in vista del prossimo trasferimento. Al centro una “Green Belt” che segue il perimetro della città per un museo di Padova all’aria aperta. La proposta è creare un “polmone verde” con 5 macroaree La riqualificazione prevede una nuova linea di metrobus.

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Noi e gliscuola altri 18 14 Mondo Viaggi di istruzione Quasi il 20% in meno gli studenti coinvolti

Costi e crisi cancellano le gite dal calendario Anche le scuole padovane preferiscono mete“casalinghe”, meglio se nell’arco della giornata di Martina Celegato

L

a crisi entra fra i corridoi scolastici non solo per essere analizzata e studiata ma anche a livello concreto. Su scala nazionale moltissimi saranno gli alunni delle scuole superiori che non partiranno per le gite scolastiche e in molte scuole addirittura si sono eliminate le uscite dalla classe per evitare discriminazioni e per scarsa partecipazione a causa dei costi elevati. Da quello che emerge dallo studio dell’Osservatorio Turistico del Touring Club Italiano quest’anno nemmeno uno studente su tre partirà con la classe, ben un 20% in meno rispetto a ai 930mila che sono partiti nel corso dell’anno scolastico 2011/2012. Le gite scolastiche hanno sempre rappresentato un ottimo momento di socializzazione e cultura, un diversivo alla vita di classe e alla formazione tradizionale. Come si è arrivati quindi a questa drastica situazione? Sicuramente le cause che hanno portato alla scelta di non aderire o addirittura non proporre le gite scolastiche sono di diversa natura e vanno ricercate sia all’interno della situazione socio economica che stiamo vivendo sia al particolare ambito

Una scolaresca in gita a Venezia, una delle mete più gettonate perché richiedere appena un giorno e una spesa contenuta

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scolastiche ha fatto crescere a dismisura i docenti che non si rendono più disponibili spingendo alcuni istituti a eliminare le uscite del tutto o a orientarsi, come già visto verso destinazioni raggiungibili in giornata e senza necessità di pernottamenti o pasti fuori. I costi per una gita scolastica sono senza dubbio impattanti per le famiglie, come del resto lo sono sempre stati, anche se in tempi di crisi questa spesa sembra inaffrontabile, in particolar modo per le uscite di più giorni che sono sempre state prerogativa delle quarte e quinte classi delle scuole superiori. Cinque o sei giorni fuori porta possono costare ad alunno fino a 400 euro e se a questi si aggiungono le spese di equipaggiamento, a volte considerevoli per escursioni sulla neve o soggiorni sportivi, la gita può venire a costare fino a 700-800 euro ad alunno. Per molte destinazioni inoltre l’utilizzo dell’aereo è fondamentale, e l’incertezza vigente fino all’ultimo costringe ad acquistare biglietti costosi ai quali si devono aggiungere i costi di bagaglio e navetta per raggiungere l’hotel.

Sempre di più le famiglie che non si possono permettere una spesa troppo alta

Gli insegnanti scelgono i Colli Euganei, oppure i musei cittadini e l’Orto Botanico

dell’istruzione e dei docenti che vi operano. La crisi ha portato le famiglie a non poter più affrontare una spesa così alta, innalzatasi anche in seguito al rincaro dei viaggi di studio, motivi per cui molte scuole hanno deciso di non proporre più viaggi all’estero o prettamente ludici ovviando su scampagnate ed escursioni naturalistiche, in molti casi anche in giornata. A Padova e provincia molte sono le classi che hanno scelto i Colli Euganei o escursioni all’Orto Botanico e Musei cittadini, tagliando quindi le spese sia per il pernottamento che per lo spostamento. La seconda causa che ha portato a questa situazione è invece da ricercarsi, come segnala sempre la ricerca del Touring club, fra i docenti che non si vedono più riconosciuta l’indennità per le uscite con i ragazzi. La mancanza di questo incentivo e la pesante responsabilità e stress a cui i docenti vengono sottoposti durante le uscite

Per le poche classi che riescono ad organizzare la gita all’estero cambiano quindi le destinazioni: se fino a pochi anni fa’ Londra e Barcellona erano il sogno degli studenti delle scuole superiori padovane il rincaro dei prezzi, fra i 400 e 500 euro ad alunno per cinque giorni, ha fatto tornare in voga negli ultimi due anni mete più vicine e raggiungibili in pullman come Praga e Berlino che ad una stima finale arrivano a costare anche 100-150 euro in meno ad alunno e sono molto meno costose per vitto e alloggio.

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16 Il personaggio 20 Musica Intervista a Nicola Zampieri, leader delle “Anime in Plexiglass”, la band conta oltre 800 concerti

Quando il “live” diventa consapevolezza di Martina Celegato

C

on 11 anni su e giù dai palchi, 800 concerti all’attivo le Anime in Plexiglass sono leader indiscussi delle cover band locali e continuano a spopolare come e più degli esordi. Grande passione, la testa ben salda per terra e un cantante che nella voce supera l’originale: Nicola Zampieri. La band nasce da una vecchia promessa fra amici. Da dove nasce invece la tua passione per le performance live? “La passione nasce dal live stesso. Da timido all’inizio significava dovermi vergognare come un cane e affrontare complimenti ma anche giudizi e critiche. Fortunatamente la prima cosa che ti arriva addosso sul palco è “godimento allo stato puro”, che con adrenalina e autostima formano una vera e propria droga e quando smetti devi fare i conti con la crisi d’astinenza che è sempre una gran battaglia. Insomma...questa passione non è altro che la consapevolezza di star bene là mentre fai quello che ami fare. Noi, prima di essere componenti di un gruppo, siamo persone che si vogliono parecchio bene tra di loro e questo è molto importante...altrimenti i problemi li porti inevitabilmente sul palco. Quando ci divertiamo tra di noi, si diverte anche il pubblico ed escono belle serate”.

Spopolate ormai da più di 10 anni, come te lo spieghi? “Eh...sinceramente non me la so spiegare, anche se ci provo. Credo derivi dal fatto che lo facciamo come passione e dalla scelta di un cantautore molto amato e presente. Spero duri il più possibile, ma credo viaggi in parallelo con la nostra voglia di divertirci e con la presenza di Ligabue. Quando si è in ascesa è tutto bello, poi arriva la discesa, per ora vivo bene il periodo. Sicuramente ci sono stati miglioramenti sia a livello tecnico e musicale, ci siamo impegnati mettendo del nostro meglio, che scenico, in particolare dopo l’arrivo di Mauro Cattelani al basso, due anni fa, che ha portato uno scossone scenografico e artistico”. Come influisce questo successo nella quotidianità? “Non passi inosservato ma le persone si limitano a salutarti e chiederti dei concerti. Mi è capitata la richiesta di fare una foto e lì sinceramente sono diventato di tutti i colori, non ne sono abituato. Non siamo vip siamo semplicemente musicisti locali....tutto qui! Per il resto, tutto è com’è sempre stato!” Come conciliate lavoro e musica? Come vi preparate?

più piacere? Quello che invece non ti è proprio piaciuto? “Il concerto che ha dato il via a tutto è stato senza dubbio quello del 3 luglio 2003 ad Arre, quella sera ho effettivamente capito che stavo facendo una cosa che amavo fare, che avrei voluto farla per sempre e mi ha anche sfiorato il pensiero di sentirmi molto fortunato. Sono tanti i concerti che ricordo con piacere, ma le prime serate passate con i musicisti di Ligabue siano state speciali. Ci sono stati concerti che non ricordo con piacere ma quasi sempre per colpa nostra e non di altri.” Se dovessi dare un nome, chi sarebbe la persona che maggiormente vi ha sostenuto quando ancora non eravate così noti? “Sai, una delle cose più belle per uno che fa questo “mestiere”, è conoscere un sacco di belle persone che viaggiano con te per un po’ poi le perdi e ne trovi delle altre. Ma è l’ordine naturale delle cose, ci sono situazioni che ti appassionano e le vivi finché non si consuma qualcosa. Poi ci sono quelli che non demordono, che stringono con te una sincera amicizia e vengono a vederti. Potrei fare più di un nome a partire dai miei

“Ci prepariamo prima di ogni stagione, con prove prima dell’inverno e dell’estate. Poi smettiamo e le prove le facciamo nei live. Di noi 5 persone su 6 hanno un lavoro che non c’entra con la musica. Beviamo tanti caffè... e dormiamo quando possiamo. Finché il fisico tiene....avanti sempre!”. Hai mai pensato di dedicarti solo ed esclusivamente alla musica? “Finché posso tengo la musica come passione, anche perché è ..di un altro artista!”. Ci sarà un seguito alla tua esperienza da cantautore? “Due anni fa ho inciso un demo con tre miei brani, prodotti e arrangiati con Max Cottafavi e suonati da un gruppo di musicisti scelti da me, alcuni delle Anime e altri no. Una bella squadra che non intendo cambiare e che mi ha dato molte soddisfazioni. In quei brani ho messo la mia voce originale, quella che nessuno sente con le Anime. Ora continuo a scrivere e produrre canzoni, molto presto uscirò con altri brani inediti, alcuni di quest’ ultimo anno e altri un po’ più vecchiotti”. Qual è il concerto che ha dato il via al vostro successo? Quello che ricordi con

Nicola Zampieri genitori e da chi ha sempre messo il cuore per noi ossia Enrico Zatta più volte ospite sul palco nelle vesti di “Mario” il barista”. Che ne pensi dei reality musicali? Hai mai pensato di partecipare? “Semplicemente le cose cambiano e si evolvono. Ero un po’ scettico sui programmi tv che ti fanno diventare famoso prima di dimostrare cosa sai fare. Da sempre sono fan di chi bussa alle porte con i demo in mano ma purtroppo quei tempi sono passati. Pazienza....ci si adatterà!”.

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Cultura provinciale 21 17 L’esposizione Dal primo giugno al 20 agosto la città ospita le opere di due grandi artisti contemporanei

I grandi della scultura a Padova

appuntamenti

Colloquio inedito tra le opere di Novello Finotti, veronese, e quelle del coreano Kim Yuong-Won Palazzo Zuckermann

di Laura Organte

L

’arte come linguaggio universale, che consente l’incontro e il dialogo tra culture e sensibilità diverse. A partire dal 1 giugno e fino al 20 agosto, Padova sarà teatro del colloquio inedito tra due maestri della scultura contemporanea, che animerà diversi spazi cittadini: le opere di Novello Finotti, artista italiano, originario di Verona, costituiranno assieme a quelle di Kim Young Won, scultore coreano, il materiale espositivo che darà vita alla mostra “Scultori a confronto nella città di Padova”, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Padova - Musei Civici, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Corea e della Regione del Veneto. Una mostra diffusa, che si articolerà lungo un percorso all’aperto tra le bellezze cittadine, generando una sorta di scambio e fusione tra l’opera e il luogo che la ospita. Le sculture esposte saranno quaranta in totale, tra quelle di grandi dimensioni collocate soprattutto all’esterno e altre più piccole che troveranno collocazione negli spazi per esposizioni temporanee di Palazzo Zuckermann. Ci sono opere

eventi e mostre

che pesano oltre una tonnellata, mentre alcune sono alte oltre i due metri. Non sarà perciò difficile trovarsi faccia a faccia con l’arte di Finotti e Kim Young- Won, che con la sua imponente eleganza abbraccia Padova nei siti di maggior interesse culturale. Il punto di partenza del percorso artistico sarà in via VIII Febbraio, davanti al Municipio, dove si potranno ammirare le prime sculture. Poi si proseguirà con una camminata di una decina di minuti per arrivare all’altro snodo della mostra: i musei civici di piazza Eremitani e gli spazi circostanti vicini alla Cappella affrescata da Giotto. Le sculture saranno collocate nei giardini e nel chiostro del museo, oltre che all’interno del vicino Palazzo Zuckermann. Una sezione della mostra troverà collocazione nella Galleria d’arte La Teca, all’interno della quale verranno esposte circa venti opere - marmi e bronzi - di piccola dimensione. Filo rosso di questo percorso saranno i temi della vita e del movimento, declinati da Finotti e Kim Young -Won, attraverso i loro personali linguaggi, che guideranno il visitatore attraverso una a cura di Laura Organte

GRANDE MUSICA IN MACELLO Dura fino al 13 giugno al seconda edizione del Macello Festival. Il festival sarà animato anche quest’anno da performance musicali di grande livello nazionale e internazionale che non mancheranno di realizzare il tutto esaurito. Tra i nomi di maggior spicco l’islandese Ólafur Arnalds, i Diaframma, con i Litfiba una delle band più note della new wave italiana e il duo statunitense A Hawk and a Hacksaw. La manifestazione è organizzata da La mela di Newton in collaborazione con Pulse e Movement, e realizzata con il contributo e l’attiva partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.

CHIARA GALIAZZO A PIAZZOLA Sarà a Piazzola sul Brenta la prima vera esibizione live di Chiara Galiazzo, che sarà sul prestigioso palco dell’Hydrogen Festival sabato 29 giugno. L’artista padovana si è imposta, dopo X-Factor, non solo per la sua voce straordinaria, che le è valsa la benedizione di Mina e di Ornella Vanoni, ma anche per una personalità semplice e spontanea, che l’ha resa sin dall’inizio un personaggio amato dal pubblico. Chiara farà pochi concerti in Italia, forse solo 5, come una grande star. Non poteva ovviamente mancare Padova, sua città natale, dove la Galiazzo terrà un concerto speciale.

CANTIERE D’ARTE AMBIENTALE Torna anche quest’anno, dal 26 maggio 23 giugno all’Ex Macello di via Cornaro, l’appuntamento con la manifestazione eco-sostenibile “Riciclarti cantiere d’arte ambientale”, un contenitore artistico e culturale che promuove un dialogo fra l’uomo e l’ambiente attraverso l’arte contemporanea e il design. Per l’edizione del 2013 l’evento diventa Biennale Internazionale affermando sempre di più la sua importanza a livello sociale e culturale.

Allo Zuckermann incontro arte-cultura

I

Le opere di Finotti e di Young Won nella locandina della mostra riscoperta della città come luogo dell’interiorità. Non a caso saranno esposte sculture che raccontano l’uomo e l’equilibrio tra esistenza e aldilà: dalle varie sfaccettature del tema

“Shadow e shadow” e “Gravity Nongravity ”di Kim Young- Won alle “Compenetrazioni” e “Anatomico che cammina” di Finotti, per citarne alcune.

l giovedì il rito padovano si trasferisce a Palazzo Zuckermann, dove incontra l’arte e la cultura. Quattro percorsi tematici guidati consentiranno alla cittadinanza di scoprire altrettante sezioni delle raccolte artistiche e numismatiche conservate in questa sede dei Musei Civici. Al termine delle visite verrà offerto un aperitivo. Il primo appuntamento è giovedì 23 maggio: Elisabetta Gastaldi guiderà i visitatori attraverso l’evoluzione del mobilio dal Medioevo all’Ottocento. Giovedì 30 maggio sarà la volta delle opere di Pietro Magni nella collezione del Museo Bottacin, illustrate da Valeria Vettorato. Gli ultimi due appuntamenti, giovedì 7 e 14 giugno, saranno dedicati rispettivamente ai gioielli delle collezioni Trieste e Sartori Piovene e al ritratto nelle monete rinascimentali italiane. Un pezzo di storia che si racconta. L.O.

A Padova fino al 30 giugno Quattro sezioni espositive in altrettante sedi

Quel filo rosso che unisce la città all’antico Egitto U

na mostra svela il nastro che unisce Padova e Rovigo all’antico Egitto: un nastro d’acqua che lega le terre venete al Nilo, un filo azzurro che apre le porte alla scoperta. A cura di Paola Zanovello ed Emanuele M. Ciampini, l’evento espositivo sarà visitabile fino al 30 giugno, e si articola in quattro sezioni per altrettante sedi: all’Orto Botanico sarà ospitata la sezione “Esplorando l’Egitto: viaggio nella cultura egizia”, mentre ai Musei Civici agli Eremitani si potrà visitare quella dedicata a “ Il Veneto e l’Egitto nell’antichità: relazione e scambi” e, al Pedrocchi, “L’Egittomania a Padova”. Al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo fino al 16 giugno sarà inoltre in esposizione la sezione “L’Egitto all’Accademia dei Concordi di Rovigo”. Con l’occasione verrà poi riallestita e sarà visitabile la sezione egizia del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte in palazzo Liviano , cui si aggiungerà una sezione dedicata a “Lo scavo e la ricerca archeologica patavina in Egitto”. La mostra rappresenta un’occasione unica per conoscere le tappe. Le modalità e i risultati di un’indagine scientifica sulle orme di uno studio realmente seguito da un’équipe di studiosi delle Università di Padova e Venezia nei diversi musei del nostro territorio, affiancati dal personale e dalle strutture della

Il frammento di un rilievo raffigurante un volto maschile Regione del Veneto. Nata dai primi interessi del padovano Belzoni, del rodigino Valsé Pantellini e dalle indagini condotte, all’inizio del Novecento, dal professor Carlo Anti dell’ateneo patavino, la ricerca continua oggi nell’ambito del progetto EgittoVeneto, coordinato dall’Università degli Studi di Padova (prof.ssa Paola Zanovello, Archeologia delle Province Romane) e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia (prof. Emanuele Ciampini, Egittologia), che ha come fine la conoscenza e la progres-

siva valorizzazione dell’ingente patrimonio egittologico ed egittizzante conservato in Veneto. Egitto Veneto è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che lo ha selezionato fra i vincitori del “Bando Progetti di Eccellenza”. L’emozione della scoperta, l’attenzione verso il passato e la ricostruzione di un mondo perduto permetteranno quindi di far riaffiorare gli straordinari reperti dell’antica civiltà egiziana dall’ombra dei depositi ad una nuova luce. L.O.


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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO

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Pallacanestro femminile Fila San Martino di Lupari prima padovana ad arrivarci

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attendo con un perentorio 3-0 la Casual volley, dentro alla magica atmosfera del palazzetto dello sport di Bagnoli, assiepato in ogni ordine di posto, lAsd Volley Arre ha conquistato matematicamente la promozione in serie “D”. “Siamo felici e orgogliosi – ha detto il presidente Matteo D’Anna – coroniamo un sogno e ora possiamo dire che grazie al volley abbiamo fatto sognare tante persone che con la loro presenza ci hanno regalato una cornice da grandi palcoscenici”. La neopromossa società nasce nel 20082009 da una collaborazione tra il volley Arre del presidente D’Anna e Asd Giovani 2000 di PerBagnoli la società luparense del Bozza. presidentissimo Erika Aleotti, Martina Sanpresieduto da Luisa Il sodalizio èValentina cresciuto Stoppa, con il contributo di Renato Zanin, dri, Lea diJagodic, Beatrice Mognon, Marianna Francesco Cordiano è il coronamento un volontà, titolare della ZR impianti e grazie alladi forte dare voce a questa società, da Morao, Fassina, Veronica progetto che assessorati ha visto, traallo le altre la evit-Bagnoli. parte degli sportcose, di Arre UnaGiulia sinergia vincente che haCarlan, formatoMaria Luisa eSbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: toria dello scudetto Underspinto 17 e l’inserimento un gruppo eccezionale, dalla grande competenza professionalità del tecnico Luca Gianluca Vice:bassa Francesco Nasato. nella primachesquadra, cheuna oggipagina si è guadagnaTraversi ha scritto indelebile nella storia Abignente. del volley della Padovana. Presidente: Il basket rosa taPresidente la serie A,Matteo di numerose atlete cresciuteGiovani nel 2000 D’Anna; presidente Luisa Francesco Bozza; viceCordiano. presidente Roberto padovano, inoltre, festeggia un altro traguarvivaio. Su tutte la capitana Valentina consiglieri: Stoppa, Gloria Banzato; segretario Elia Ruzzarin; Barbato, Anna Barbierato, Eleonora la Pallacanestro infattiPaolo staccache ha seguito il FilaSguotti, dalla serie C alla A, e di Glido: Bianzale, Monia Davide Gomiero. atleti: Luca Vegro, Cadelfa Stefano ha Sattin, to ilVoltan, pass per le finali nazionali programma Alessia Cattapan. Roncon, Riccardo Gregolin, Nicola Siviero, Mattia Massimiliano Costa,inAlessandro 10 al 16Simone maggioBerto, a Mosciano Questo roster delle neopromosse: Vino, PaoloilMarcheluzzo, Nicola Brunoro,So-Diegodal Gallocchio, MauroSant’Angelo Manfrin, (Teramo). La squadra patavina è allenata da phia Costacurta, Sara Scappin, Maria GiuliaBottaro. Davide Caldon, Francesco Scalfari, Davide Allenatore Luca Traversi. Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan, Alberto Antonello e MarcoWalter Volpato. Lotto TENNIS TAVOLO. Duro allenamento per l’atleta diversamente abile

andrea borgato di trionfo in trionfo si prepara alla sfida degli europei

E’

un’ascesa senza fine. Andrea Borgato, 40 anni, residente a Solesino, ha fatto l’abitudine al primo gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversamente abili ha portato a casa una medaglia d’oro. Andrea, campione nazionale, porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quarto in Europa e ottavo nel mondo. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Un gladiatore che affronta ogni sfida deciso a combattere fino all’ultimo istante. Negli ultimi campionati italiani, che si sono tenuti a Lignano Sabbiadoro in aprile, Andrea ha stravinto mettendo in mostra il meglio della sua forma, anche grazie ad una nuova tecnica di allenamento. Il campione, che normalmente si allena nella palestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha aggiunto una giornata in più di allenamento in una palestra atestina per garantirsi una forma fisica migliore a vantaggio della lucidità durante le sfide ufficiali. Una strategia che ha già dato i suoi frutti vista la medaglia d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno 3 volte a settimana con regolarità e costanza – ha spiegato Andrea – A marzo avevo preso un bronzo in team con l’amico Marco Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare bene a Lignano. E’ stata una sfida difficile, ma è servita anche a capire il mio attuale livello di preparazione”. Andrea ha disputato le olimpiadi portando il vessillo azzurro per il tennis tavolo, dove ha mancato per poco

una medaglia. Ma ora la concentrazione è tutta puntata sugli europei. “A maggio ci sono i campionati open in Slovenia e Slovacchia propedeutici per la qualificazione ai mondiali 2014 di Pechino – ha continuato – Mentre a settembre ci saranno gli europei. Attualmente sono molto contento e sento di avere buonissime possibilità di farcela a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un obiettivo possibile anche grazie a sessioni di allenamento molto dure: riscaldamento con qualche scambio e poi schemi di partita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong per provare servizi per un’oretta o due. E per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non demordo. I primi 4-5 atleti nella classifica mondiale sono ancora un gradino più avanti di me, ma in passato sono riuscito a battere il campione olimpico quindi niente è scritto. Di certo continuerò ad allenarmi duramente. Davanti a me ho ancora tante gare”. Emanuele Masiero

e Lupe nella storia. Il Fila San Martino di Lupari è la prima squadra padovana a partecipare alla serie A/1, il massimo campionato della pallacanestro femminile. La squadra allenata da coach Larry Abignente ha guadagnato la massima serie vincendo la sfida playoff di A/2 contro il Sanga Milano. La storica promozione è arrivata dopo un campionato trionfale, che ha visto le Lupe chiudere la stagione regolare al secondo posto (dietro la corazzata dell’Umana Reyer Venezia, l’altra promossa del girone) ed eliminare poi ai playoff l’Interclub Muggia e il Delser Udine. L’epilogo finale con le meneghine si è concluso con la doppia vittoria del Fila, 70-62 in casa (dopo due tempi supplementari) e 56-62 al PalaGiordani di Milano. Come già ribadito, è la prima volta che una padovana mette il piede in serie A/1. Anche nei fasti della palla a spicchi rosa patavina, il Thermal Abano di Giorgio Leone e il Padova ’81 allenato da Roberto Bosello si dovettero accontentare della seconda serie nazionale.

Per la società luparense del presidentissimo Francesco Cordiano è il coronamento di un progetto che ha visto, tra le altre cose, la vittoria dello scudetto Under 17 e l’inserimento nella prima squadra, che oggi si è guadagnata la serie A, di numerose atlete cresciute nel vivaio. Su tutte la capitana Valentina Stoppa, che ha seguito il Fila dalla serie C alla A, e di Alessia Cattapan. Questo il roster delle neopromosse: Sophia Costacurta, Sara Scappin, Maria Giulia Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan,

Valentina Stoppa, Erika Aleotti, Martina Sandri, Lea Jagodic, Beatrice Mognon, Marianna Morao, Giulia Fassina, Veronica Carlan, Maria Luisa Sbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: Gianluca Abignente. Vice: Francesco Nasato. Presidente: Francesco Cordiano. Il basket rosa padovano, inoltre, festeggia un altro traguardo: la Pallacanestro Cadelfa ha infatti staccato il pass per le finali nazionali in programma dal 10 al 16 maggio a Mosciano Sant’Angelo (Teramo). La squadra patavina è allenata da Alberto Antonello e Marco Volpato.

LA SOLIDARIETA’ E’ LE TASCHE PER TUTTE

TENNIS TAVOLO. Duro allenamento per l’atleta diversamente abile

andrea borgato di trionfo in trionfo si prepara alla sfida degli europei

un’ascesa senza fine. Andrea Borgato, 40 anni, residente a Solesino, ha fatto l’abitudine al primo gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversamente abili cinque ha portato a casa una medaglia Bastano euro al mese per partecipare d’oro. Andrea, campione nazionale, porta aiil progetti di sostegno a distanza del Cesvitem. vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quartoeuro in Europa e ottavo nel monCinque per garantire do. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha una medaglia. Ma ora la concentrazione è i diritti a migliaia nel sangue. Un fondamentali gladiatore che affronta ogni tutta puntata di suglibambini europei. “A maggio ci Sud del mondo mondo. sfidel da deciso a combattere fino all’ultimo sono i campionati open in Slovenia e Sloistante. Negli ultimi campionati italiani, che vacchia propedeutici per la qualificazione ai per costruire un futuro migliore. si Cinque sono tenuti a euro Lignano Sabbiadoro in apri- mondiali 2014 di Pechino – ha continuato le, Andrea ha stravinto mettendo in mostra – Mentre a settembre ci saranno gli euroil meglio della sua forma, anche grazie ad pei. Attualmente sono molto contento e senuna nuova tecnica di allenamento. Il cam- to di avere buonissime possibilità di farcela pione, che normalmente si allena nella pa- a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai lestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un aggiunto una giornata in più di allenamento obiettivo possibile anche grazie a sessioni in una palestra atestina per garantirsi una di allenamento molto dure: riscaldamento forma fisica migliore a vantaggio della luci- con qualche scambio e poi schemi di pardità durante le sfide ufficiali. Una strategia tita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai 68elastici, - Mirano (VE) che ha già dato i suoi fruttivia vista Mariutto la medaglia pesi bastoni di legno e attrezzi vari. d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong 3 volte a settimana con regolarità e costan- per provare servizi per un’oretta o due. E info@cesvitem.it za – ha spiegato Andrea – A marzo avevo per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non preso un bronzo in team l’amico Mar- 10008308 demordo. I primi 4-5 atleti nella classifica c/cconpostale co Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare mondiale sono ancora un gradino più avanti 90022130273 bene a Lignano. E’ C.F. stata una sfida difficile, di me, ma in passato sono riuscito a battere ma è servita anche a capire il mio attuale li- il campione olimpico quindi niente è scritto. vello di preparazione”. Andrea ha disputato Di certo continuerò ad allenarmi duramente. le olimpiadi portando il vessillo azzurro per Davanti a me ho ancora tante gare”. Seguici anche su facebook!Emanuele Masiero il tennis tavolo, dove ha mancato per poco

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10 24

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sfide al colosso liberal-produttivista

Decrescita per virtù e per necessità

Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto di Germana Urbani

E

’ possibile in un momento storico in cui Già lo scorso anno, infatti, Confcomin Italia non si fa che invocare la cresci- mercio, Confartigianato, Confindustria e ta perchè l’economia possa riprendere, Confcooperative Veneto hanno lanciato una il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro campagna il cui slogan è “basta sprecare considerare seriamente l’utilità delle teorie territorio!”. L’obiettivo era proprio impee pratiche della Decrescita felice? gnare la Regione ad affermare un modello Soprattutto in un territorio come il Ve- di sviluppo basato non più sul consumo di neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzala propria fortuna con una rete di piccole zione delle città e dei territori. e medie imprese famigliari, la questione “Come denunciato da Cia-Confederazioè ancora più difficile. Sull’altare del pro- ne italiana agricoltori – spiega la senatrice gresso, della produzione e della ricchezza del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi- il settore primario ha dovuto rinunciare solo cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di in pochissimo tempo, hanno visto franare ettari, una superficie pari all’intera regione il miracolo economico che avevano costru- del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovaito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è na che oggi scivola invece veloce su km di bloccata sul binario e asfalto e cemento, per non riparte nonostante Negli ultimi poi fermarsi da qualtutto. Difficile accetta- 10 anni che parte con un urto re che probabilmente cementati tremendo e produce non ripartirà mai più, tanti ettari quanto disastri. In Veneto, poi, almeno così come l’a- l’intero Veneto si è costruito ovunque vevano conosciuta. e oggi il vero obiettivo In molti stanno ragionando su quale po- è, prima di tutto fermare lo scempio e poi trà essere il modello di sviluppo del futuro e riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a in questo modello sono tante le parole in cui costruire ai ritmi odierni tra vent’anni farela Decrescita può essere intesa e coniugata. mo i conti con un consumo di suolo superioPer esempio la tutela del territorio è re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio una di queste e addirittura le associazioni di un patrimonio paesaggistico di inestimabile categoria la invocano, proprio loro che solo valore e rischiando la non autosufficienza pochi anni fa chiedevano più terra per i loro alimentare”. capannoni. E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”! Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.


Il Veneto in primo piano 25 11 Decrescita non significa recessione

Saremo felici con l’equilibrio uomo-natura di Germana Urbani

“I

l progetto di decrescita non propone una semplice riduzione dei consumi, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli esseri umani e tra questi e il loro ambiente, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali, esauribili o comunque alterabili. Quando queste risorse sono indispensabili per la vita di ogni essere umano, vanno considerate “beni comuni” non privatizzabili, per garantirne l’accesso a tutti, come applicazione del diritto alla vita”. A dirlo è Gianni Tamino, biologo padovano e presidente dell’Associazione per la decrescita del triveneto che spiega così alcuni dei principi cardine del movimento per la Decrescita. Secondo gli studiosi e gli economisti che credono nella necessità di rallentare e cambiare stile di vita questa crisi ha come origine proprio l’economia del consumismo, che porta inevitabilmente all’esaurimento delle risorse. Occorre svoltare e scegliere la via della sostenibilità per creare nuovi

esperienze

C’

posti di lavoro e nuova economia. E in Veneto sono già tanti coloro che l’hanno capito. Un dato su tutti deve far pensare. La facoltà universitaria che cresce di più in numeri di iscrizione è agraria. Perché il mondo dell’agricoltura è oggi in grande fermento, soprattutto in Veneto. Sono moltissime, infatti, le aziende agricole che stanno puntando su qualità dei prodotti, spesso abbracciando il biologico, e vendita al dettaglio di frutta e verdura. Alcune vanno talmente bene, anche in questi tempi di crisi, che cercano disperatamente della terra in cui espandere la propria attività e non la trovano facilmente! Anche l’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali cresce sempre di più nella nostra regione: la gente ordina al contadino gli ortaggi che gli servono risparmiando. Allo stesso tempo il contadino guadagna molto di più che vendere la verdura all’ingrosso. Sono scelte virtuose che, guidate da associazioni come le Acli o la Coldiretti, stanno prendendo piede ad un ritmo impensa-

bile fino a qualche anno fa. Altri fenomeni molto interessanti, sempre legati all’agricoltura, sono ad esempio le associazioni che cercano, piantano, scambiano i semi antichi e si battono per la tutela della biodiversità. In Veneto è molto attiva Rete semi rurali ( semirurali.net) e la bellunese Coltivarcondividendo (coltivarcondividendo.blogspot.it) che organizzano fiere di sementi antiche, mostre-scambio e seminari di studio. Certo l’agricoltura di qualità va tutelata, soprattutto dalle multinazionali a cui la Decrescita non va proprio a genio. Qualche mese fa una sentenza della Corte Europea, unitamente a una fortissima pressione svolta dalle multinazionali sementiere sugli organi comunitari, ha di fatto dato “via libera” alla coltivazione di alcune varietà di Organismi Geneticamente Modificati (le famigerate sementi Frankenstein) anche in quelle Nazioni in cui erano banditi. “Abbiamo esposto alla regione Veneto – riferisce il portavoce del Gruppo Coltivare Condividendo – le

Alexander Langer, il padre del pensiero ecologista diceva che “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile” forti preoccupazioni legate al rischio che fra poche settimane anche la nostra Terra venga stuprata da semine di mais OGM Monsanto. Cio’ metterebbe a serio rischio il nostro patrimonio di biodiversità. Infatti è acclarato che gli OGM contaminano le altre varietà di mais, e quindi le varietà tipiche di mais Sponcio, Storo, Cinquantino, Fiorentin, Marano, Bianco Perla e molte altre sono in serio pericolo. Ci ha molto rincuorato sentire che la Regione e l’assessore sono decisamente contrari agli ogm e si sono già attivati, nella conferenza Stato Regioni per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia”.

dal rifiuto al lavoro: l’idea giusta contro la crisi

è già chi, con grande ingegno, ha trovato tra i principi della decrescita l’idea giusta per un’impresa economicamente vantaggiosa e allo stesso tempo green. A Padova, l’intuizione ecologica di un gruppetto di giovani universitari ha dato vita ad una avviata officina ciclomeccanica dove riparano biciclette, insegnando anche a cambiarsi da sé un pedale, un freno, una ruota. Qui le biciclette arrivano in tre modi: “Abbiamo una convenzione con l’Esu – spiega Matteo Lenzi dell’associazione che gestisce l’impresa – che, a fine anno accademico, ci permette di fare pulizia nelle rastrelliere delle residenze universitarie recuperando le carcasse abbandonate dagli studenti che, altrimenti, andrebbero al macero. Inoltre, chi co-

nosce la ciclofficina sa che ogni tipo di rottame è bene accetto e, al momento di svuotare garage e cantine, si ricorda di noi. Infine, la cooperativa Mani tese, con le sue periodiche raccolte del ferro, ci tiene da parte i materiali più utili senza smaltirli”. Nel tempo il gruppetto è cresciuto e ha pure diversificato e ampliato la propria attività offrendo anche corsi: dalla sartoria all’artigianato creativo. Alla base di tutto sta l’idea del riutilizzo intelligente. “Con il nostro lavoro pensavamo di contribuire a ridurre i rifiuti – racconta Lenzi – ma poi le cose sono maturate da sole e, in questo momento di difficoltà economiche, molti partecipano alle iniziative della Mente comune per imparare a risparmiare attraverso il riutilizzo e le riparazioni fai da te”. Esiste da anni

ormai, sempre a Padova, un progetto che mette insieme informatica e disabilità e che si basa sul recupero e riutilizzo di vecchi computer definiti “obsoleti” dall’utenza consumer e l’utilizzo degli stessi con software liberi tipo Linux. Le macchine recuperate sono messe a disposizione di persone disabili che ne abbiano la necessità. Il progetto coniuga solidarietà e decrescita ma non solo. Gli obiettivi sono molteplici e oltre al recupero e al riutilizzo è meritoria l’attività di formazione di persone con disabilità all’uso autonomo della tecnologia informatica, spaziando su più sistemi operativi e su diversi software applicativi di editoria elettronica e la creazione di un punto d’incontro accessibile (Compupoint Disabili) dove trovare alcuni computer per le proprie attività.


26 Il Veneto in primo piano 12 Tempo di vacanze

Turismo allo stremo: prenotazioni in forte calo Stesso copione dalla montagna al mare, dal lago alle terme. La villeggiatura quando c’è dura poco e i pernottamenti sono in strutture a basso costo di Germana Urbani

S

econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat circa un milione di famiglie in Italia sono completamente prive di reddito. Molte altre, invece, vivono l’incertezza del momento, vittime dell’instabilità economica generale che impedisce loro di fare progetti a lunga scadenza. Per tutti questi motivi, probabilmente, sono molti coloro che a tutt’oggi non hanno ancora prenotato le vacanze. Mancano all’appello anche gli stranieri che se non prenoteranno nei prossimi giorni, per il turismo veneto potrebbe essere davvero un anno orribile. Gli albergatori della costa veneziana, infatti, lanciano un grido d’allarme molto serio. Secondo una stima prudenziale, infatti, se il trend delle prenotazioni alberghiere resterà simile a quello dei primi tre mesi dell’anno, a fine stagione si potrebbe registrare un -15% sull’anno scorso in tema di prenotazioni alberghiere complessive. Un dato preoccupante riguarda le prenotazioni dei turisti italiani che fino a metà aprile erano quasi pari allo zero.

Tra le nuove tendenze c’è il ritorno a far visita ai parenti lontani con buona pace della privacy La situazione rispecchia un andamento generale che investe tutta l’Italia: l’andamento dei pernottamenti del primo trimestre 2013 segna -4,4%, per gli stranieri +3,7% con una flessione complessiva dell’1%. A fronte di tale scenario Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, ha lanciato un appello ai primi cittadini delle località turistiche e ha chiesto di “riconsiderare la tassa di soggiorno in questo ‘annus horribilis’ del turismo italiano”. “Si registra una situazione ampiamente prevista, dove l’assenza degli italiani si fa sentire - commenta Michielli - Dobbiamo considerare che non esiste azienda al mondo che possa riposizionare sul mercato il 50% della propria clientela in 2 anni. Un plauso va ai colleghi delle spiagge che

stanno lavorando sul fronte della promozione e della fidelizzazione dei propri clienti, ma i miracoli purtroppo non li fa nessuno. L’altro dato assolutamente preoccupante e’ che le strutture partiranno con almeno 2-3 unita’ di lavoratori in meno ciascuna in attesa di vedere gli sviluppi della stagione. Quindi, dati i circa 1000 alberghi della costa, si possono considerare fra le 2 e le 3mila le unita’ lavorative che non troveranno occupazione almeno a inizio stagione, con le conseguenze che si possono immaginare”. Una tendenza che si registra in tutta Italia dove nei primi tre mesi del 2013 l’occupazione negli alberghi e’ calata del 4,7%. Nel 2012 il dato finale e’ stato pari al -3% ma quest’anno andrà peggio. Già nel primo trimestre del 2013 i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti del 3,8% e quelli a tempo determinato del 6,1%. Eppure gli imprenditori fanno la loro parte abbattendo i prezzi e mantenendo i servizi di sempre, creando indotto e mettendosi in gioco ogni giorno sul piano organizzativo con idee

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in media quattro notti che diventano nove per l’extralberghiero; anche in montagna il periodo si raddoppia da circa quattro a otto notti, ma si notano notevoli differenze anche nelle località affacciate sul lago di Garda (da 3,6 a 6,4) e nelle città d’arte (da 2 a 3,5). Alle terme la situazione si presenta invece ribaltata con una notte in più per la permanenza media negli alberghi, complici le rilassanti Spa. Torna poi di gran moda la vacanza “in famiglia”, molto in voga negli anni del dopoguerra e abbandonata man mano che il benessere riempiva i portafogli. Sono moltissime le persone che, non volendo rinunciare alla villeggiatura, scelgono di visitare qualche parente che abita in altre regioni e che, magari, ha una bella camera per gli ospiti. Un favore che poi si ricambia volentieri rinunciando ad un po’ di libertà e di privacy per godersi per un po’ un orizzonte diverso da quello di casa. E val la pena di approfittare di amici e conoscenti con case vacanza che fino ad oggi rimanevano chiuse per la maggior parte dell’anno. Oggi – a fronte di un piccolo un contributo per pagare l’Imu sulla seconda casa - potrebbero volentieri darvi le chiavi per godere dei loro beni.

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nuove che possano attrarre nuova clientela. A Bibione, per esempio, quest’anno apriranno i «Pet hotel», dedicati agli animali da compagnia che avranno accesso all’albergo, spazi verdi dedicati, tappetino e ciotola in spiaggia. La politica dei prezzi, poi, iniziata già con le vacanze di Pasqua, sta dando qualche risultato solo nei centri storici maggiori e città d’arte come Venezia e Verona, mentre Treviso e Padova, dove gli alberghi risultano, in base a uno studio di Hotel Price Index, i meno cari d’Italia, le prenotazioni sono state pochissime. Pasqua e ponti primaverili non sono stati all’altezza delle aspettative neanche per il lago di Garda, dove si è perso circa il 50-60% di presenze rispetto alla Pasqua degli anni scorsi e così negli hotel delle località termali di Abano e Montegrotto. Se l’estate rispecchierà queste tendenze anche uno dei pochissimi settori che finora aveva retto almeno in parte alla grande depressione. E’ vero però che non bisogna disperare perchè, se dall’estero occorre prenotare vacanze con largo anticipo, gli italiani spesso si decidono all’ultimo momento, specie di questi tempi. Inoltre, spiace dirlo per il settore alberghiero, sempre più spesso scelgono di pernottare in B&B, appartamento o campeggio dove i soggiorni risultano in genere molto più lunghi. Secondo i dati dell’osservatorio regionale, negli alberghi al mare si permane

I

l turismo è uno dei settori economici più importanti sia a livello regionale che a livello nazionale. Operatori e politici veneti sono concordi sul fatto che attuare strategie di crescita sia necessario non solo per il settore in sé ma anche per dare una mano al Paese. Secondo un’indagine del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) di Ca’ Foscari relativa al 2011, il turismo ha generato in Veneto un fatturato di 11 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del Pil regionale, il 13% dei consumi interni e mezzo milione di unità di lavoro. Si tratta di un fatturato che vale tre volte e mezzo quello dell’agricoltura, tre volte e mezzo quello dell’alimentare, tre volte il fatturato del tessile e abbigliamento, il 54% dell’intero fatturato regionale del commercio. Ma non è tutto. In termini di occupazione, il turismo dà lavoro in Veneto al 15% sul totale degli occupati e copre il 10,5% di tutti gli addetti al turismo d’Italia. Va anche sottolineata la trasversalità del turismo rispetto all’economia veneta, dove il Pil turistico è dato da una molteplicità di settori, non dai soli alberghi e ristoranti. Questi ultimi, infatti, rappresentano il 30% del Pil turistico, dove il commercio incide per il 17,1%, la locazione di fabbricati il 15,3% l’agroalimentare il 9,5%, l’artigianato il 7,7% le attività culturali e ricreative il 6,7%, i trasporti il 6,5%. “Il Veneto conserva il suo appeal mondiale come regione ospitale e terra del bello, del buono e dell’accoglienza - sottolinea Marino Finozzi, assessore regionale al turismo che, nel corso della Borsa Italiana del Turismo, ha salutato con orgoglio il primato del Veneto tra le regioni italiane proprio in questo settore. Nel 2012, nonostante la crisi generale, la regione si è confermata prima Regione turistica d’Italia con 62.351.657 presenze, delle quali il 64,8% di ospiti stranieri, e 15.818.525 arrivi, dei quali il 64,7% stranieri. “Anche se, in questo quadro sostanzialmente luminoso per un’annata critica come quella trascorsa, i numeri confermano la pesante crisi economica che morde sempre più gli italiani, che si riflette sulla capacità di spesa delle famiglie. Perciò, per far ripartire il settore occorre che gli operatori diminuiscano i prezzi”.


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Voci da palazzo 29 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro Gambin

I

l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.

Cristiano Corazzari, Lega Nord

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista

“L

“N

“ottima convergenza zaia-zanonato”

a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“za&za, moderne befane che vogliono regalarci carbone”

egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

L’opinione Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd

“le centrali non aumentano l’occupazione”

“A

uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.

Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“la centrale non È una prioritÀ per veneto”

“N

on è

un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.


30 Cultura veneta 16 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

di Alain Chivilò

I

l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano

Querini Stampalia di Venezia

L’ARZANÀ DELLA SERENISSIMA

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

Palazzo Grassi

Rudolf Stingel: il sottile filo tra figurativo e informale

E

ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fine della mostra, accompagna le opere dell’artista altoatesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. a Fondazione Querini Stampalia di VeLavori provenienti non solo dalla collezione del C. francese, ma anche da collezioni pri& nezia dedica la sala museale, sopra la magnate o ssim a M i in s storica biblioteca, alle celebrazioni del vate e dall’artista stesso. Un allestimento sitedi Ca cinquantenario di vita del Centro Internaziospecific di 7500 metri quadri che si dipana in nale della Grafica, sito nella città lagunare, un tappeto che sembra non avere fine. Una riattraverso una mostra che prende spunto dal che chiude la cella campanaria, le barche nel cerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che pressi dellatante Dovolume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, Canal Grande, i mercantili neiDopo fonda il suo fulcronotti nella percezione attraverso e lunghe insonni, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per gana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che una vera e propria sensazione tattile data dal piani della mostra dialogano e si rimandano vi- piano successivo la visione diventa intima con che farina si scorgono le concluso l’occasione diventa anche il titolo della stessa i veneziani chiamavano Arzanà,abbiamo calpestio e dal tocco sullala superfi cie stessa, uni- cendevolmente. Interessante notare che nella la presenza di opere figurative dal piccolo fore dialogo deveconmaturare i bacini, le tese eèle canadese esposizione. Un libro, tipicamente artigianale mura perimetrali, i velieri,migliore ta a un costante l’architettura ospi- seconda mostra personale in un museo italia- mato. I dipinti rappresentano sculture lignee nell’impaginazione, che evidenzia i particolari torri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatante, che si arricchisce di colore, accoglienza no, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, dal chiaro riferimento alla tradizione scultoper almeno 48 ore. tutte le sere della celebre pianta prospettica di Venezia che tore può godere in diretta trovando il personale e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in po- rea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da Solo così vengono fatte le nostre vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del sizione semi-nascosta dalle colonne poggiando fotografie e illustrazioni in bianco e nero perJacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa dal gusto raffinato tra libri e stampe, tempo,delicato traccia da un latoeil legame tra la storia sul muro che delimita il negozio interno, per sonalizzate ed elaborate su tela con colori ad quale due esemplari sono custoditi rispettiva- e unica sala si sviluppano, pizze, al rapporto di Venezia e la cultura orientale, dall’altro mente nel Museo Navale e nella Querini stes- la sezione dedicata all’Arsenale eche ti farà impazzire, a quello l’am- dare spazio nella sala centrale del primo pia- olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo sudellaprenotazione biente unico dello studio viennese di Sigmund no al ritratto dedicato all’amico scomparso dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. sa. La mappa Fondazione diventa così il della famiglia Querini con il mare. Si inizia con impetuoso che ti farà ammattire... Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un Franz West. Questa è l’unica opera figurativa Una personale che permette al pubblico itafulcro del percorso che il visitatore si trova di una delle prime raffigurazioni di una buzonaviaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è di questa sezione in cui regna l’informale. Le liano e internazionale di approfondire l’arte fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di vis di forma circolare dal Capitulare Nauticum invitato ricercando una personale riflessione opere presenti, create tra Merano e New York, di un’artista nazionale conosciuto anche come una straordinaria xilografia, composta di 6 ta- del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di vole, che complessivamente raggiunge i 3 me- Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Prosee dimensione spazio temporale, convalidato sono dipinte attraverso la stesura di un colore mercato maggiormente all’estero. Un percortri di lunghezza creando una delle più efficaci, guendo immagini di navigli, un settecentesco dalle ultime sale del primo piano che porta- alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre so visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto minuziose e verosimili rappresentazioni di una rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con no al successivo senza la presenza di opere il medium con lampi di luce di colore bianca qualche eccezione, contiene una sola opera cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere tutti i settori di attività del cantiere, fino alla dell’artista, attraverso la sola presenza della in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale PADOVA SS Fabiano Sebastiano, 51 - Tel. 049 623734 Pizzeria documentazione cartacea del e rapporto tra i nei dettagli le genti, gli orti, il campanile diVia moquette. Un equilibrio espositivo che rimane artificiale. -L’astrazione non è presenteAl perchéBorgo che spessoVecio è inseguito ma non così facilmente San Marco privo di cuspide con un tavolato Querini e la marineria. Al.Ch. Al.Ch. in bilico tra informale e figurazione, dove i due siamo nell’area della non forma. Salendo al raggiunto.

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NOVITÀ

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Foto: Archivio LTO Kranjska Gora

Kranjska Gora, dalla parte divertente delle Alpi!

Foto: archivio LTO Kranjska Gora

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The Weather (il clima) • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Come si fa a far impazzire un carabiniere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi

hanno detto che e’ una Beretta.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Carabinieri rischiano di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il motoscafo ed erano scesi per spingerlo.

Impariamo l’inglese

AUTUMN (autunno) DARK (scuro) FOG (nebbia) HOURS (ore) HURRICANE (uragano) LIGHT (chiaro) MISTY (nebbioso) MOMENT (momento) PERIOD (periodo) RAIN (pioggia) SNOW (neve) SPACE (spazio) SPRING (primavera) SUN (sole) THUNDERSTORM (temporale) TIME (tempo) TROPICAL (tropicale) WEATHER (clima) WINTER (autunno) CHIAVE (7) - Un evento atmosferico............................................................................. Aforismi divententi

Soluzioni: 1) Teatro della scala; 2) Duomo; 3) galleria; 4) stadio San Siro.

Sui carabinieri

• Non dite mai ad un uomo che è intelligente. Finirebbe col crederci. • Ad una festa ho portato la mia dolce metà: 60 chili di profiteroles.

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COCKTAILS

SEMPRE PIÙ SPESSO IN CUCINA VENGONO UTILIZZATI PRODOTTI PRONTI E SOTTOLIO, COME SGOMBRI E ACCIUGHE, PERCIÒ ABBIAMO PENSATO AD UN RICETTA CHE LI RENDESSE INGREDIENTI PRINCIPE DEL PIATTO. PER AMALGAMARE IL TUTTO UN FORMAGGIO VACCINO LEGGERO E FRESCO, INSAPORITO DA PREZZEMOLO APPENA COLTO E SAPORITA BOTTARGA. INSOMMA UN PIATTO DI PASTA DA GUSTARE SU UNA TERRAZZA AFFACCIATA SUL MARE E ACCOMPAGNARE CON UN VINO LEGGERO E ALTRETTANTO POCO IMPEGNATO.

INGREDIENTI PER 4 SCHIACCIATINE:

265G LINGUINE TRAFILATE AL BRONZO AL LIMONE 200G MOZZARELLA DI BUFALA 82G FILETTI DI SGOMBRO IN OLIO D’OLIVA 4 ACCIUGHE SOTT’OLIO BOTTARGA DI MUGGINE

I CONSIGLI DI PAOLO

PREZZEMOLO FRESCO SALE

EASY LIGHT

PROCEDIMENTO

100 GR. CAROTE CENTRIFUGATE, 70 GR. ANANAS FRESCO A PEZZETTI. 6 CL. SUCCO DI ARANCIA FRESCA, 6 CL. YOGURT MAGRO AL COCCO. FRULLARE GLI INGREDIENTI E SERVIRE NEL BICCHIERE DA LONGO DRINK DECORANDO CON POMPLEMO E VERDURA RIPRODUCENDO UN BRIGANTINO DI TRE ALBERI. AGGIUNGERE CANNUCCE. IL DRINK HA UN SPETTO MOLTO INVITANTE PER IL COLORE GIALLO PASTELLO CON SFUMATURE ARANCIATE E PER LA DELIZIOSA DCORAZIONE. IL PROFUMO RICORDA GLI AGRUMI ED I FRUTTI TROPICALI MENTRE IL GUSTO FRESCO E CREMOSO HA INTENSI AROMI DI COCCO. INFO@TERRAZZAINPIAZZA.IT

UN PIATTO DI PASTA FRESCO, LEGGERO E DECISAMENTE SEMPLICE E VELOCE DA PREPARARE, GIUSTO PER RIUSCIRE A GODERE DELLE BELLE GIORNATE DI SOLE, SENZA RINUNCIARE A PIATTI GUSTOSI E SFIZIOSI.

SUCCO DI LIMONE

INGREDIENTI :

PAOLO MARANI

CUCINA

LINGUINE AL LIMONE CON BUFALA, SGOMBRI E BOTTARGA

con verza, purea di zucca e scaloppa di fegato grasso d’oca di mortara

INGREDIENTI 6 PIEDINI DI MAIALE, 600 GR. DI SEDANO, CAROTE E CIPOLLE, LAURO, PEPE IN GRANI, GINEPRO, 600 GR. DI VERZA, RETINA DI MAIALE, 300 GR. DI ZUCCA, 300 GR. DI PATATE, 120 GR. DI BURRO CHIARIFICATO, GRASSO D’OCA, FARINA, UOVO E PANE GRATTUGGIATO. ESECUZIONE METTERE A CUOCERE IN ABBONDANTE ACQUA I PIEDINI DI MAIALE CON LE VERDURE E GLI AROMI. NEL FRATTEMPO PELARE, PULIRE, TAGLIARE LA ZUCCA E METTERLA A CUOCERE IN FORNO A 150° IN TEGLIA D’ALLUMINIO COPERTA CON CARTA STAGNOLA PER CIRCA 1 ORA. LESSARE LE PATATE, SCOLARLE E PASSARLE INSIEME ALLA ZUCCA CON UNO SCHIACCIAPATATE, UNIRE IL BURRO FRESCO E IL PARMIGIANO. DOPO CIRCA 3 ORE TOGLIERE I PIEDINI DAL FUOCO E FARLI INTIEPIDIRE NEL LORO BRODO, TAGLIARE CON POCO BURRO E UNA SPRUZZATA DI ACETO, SALARE E PEPARE. PRIVARE I PIEDINI DI TUTTE LE OSSA E DELLA PELLE, UTILIZZARE SOLO I NERVETTI INTERNI E UNIRLI ALLA VERZA. STENDERE 6 RETTANGOLI DI CIRCA CM 15 X 15 DI RETINA DI MAIALE E PORRE ALL’INTERNO I PIEDINI CON LA VERZA. CHIUDERE LA RETINA DANDO AL COMPOSTO UNA FORMA ALLUNGATA. PASSARE NELLA FARINA, NELL’UOVO E NEL PANE GRATTUGGIATO. IN UNA PADELLA CUOCERE A FUOCO VIVO I PIEDINI, CHE QUANDO SARANNO ROSOLATI SI PASSERANNO IN FORNO PER 5 MIN.; NEL FRATTEMPO CUOCERE LE SCALOPPE DI FEGATO GRASSO D’OCA CERCANDO UDI FORMARE UNA CROSTICINA CROCCANTE ALL’ESTERNO E UNA COLORAZONE ROSA ALL’INTERNO. DISPORRE NEL PIATTO IL PUREA DI ZUCCA, IL PIEDINO E LA SCALOPPA DI FEGATO D’OCA A SERVIRE.

by Paolo Marani

CUCINA

LA RICETTA PIEDINO DI MAIALINO FARCITO

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA. IN UNA CIOTOLA MESCOLARE GLI SGOMBRI SMINUZZATI CON LA MOZZARELLA A PEZZETTI MOLTO PICCOLI, LE ACCIUGHE, LA BOTTARGA ED IL PREZZEMOLO, CONDIRE IL TUTTO CON L’OLIO DEGLI SGOMBRI. SCOLARE LA PASTA AL DENTE E VERSARLA NELLA CIOTOLA CON IL CONDIMENTO, UTILIZZARE IL LIQUIDO DELLA MOZZARELLA PER AMMORBIDIRE. SERVIRE GUARNENDO IL PIATTO CON ALTRO PREZZEMOLO FRESCO. MANUELA E SILVIA BIZZO


34 Crucipiazza ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO SIETE PREDA D I UNA TREMENDA GELOSIA, FATE ATTENZIONE E USATE LA VOSTRA CARICA SENSUALE PER RIMEDIARE · S ALUTE OCCORRE ASSOLUTAMENTE CHE STACCHIATE UN PO’ LA SPINA, AVETE ESAGERATO TROPPO CON GLI IMPEGNI PRESI

Oroscopo CONVIENE TEMPERARE

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21/04 AL 20/05 FASCINO

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SIETE SINGLE APPROFITTATE DI QUESTO MOMENTO DI SEDUZIONE E MILLE! PER IL RESTO DOSATE TENEREZZA ED EROS · S ALUTE AVETE UN PIENO DA ENERGIE DA SPENDERE E, PER FAR CONTENTA LA BILANCIA DOVRETE DEDICARVI ALLO SPORT CON CONVINZIONE

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO L’INTESA DI COPPIA POTREBBE SUBIRE DEGLI SCOSSONI...IL LETARGO PRIMAVERILE SI FA SENTIRE UN PO’ TROPPO · S ALUTE RIATTIVATEVI AL PIÙ PRESTO E NON FATEVI VINCERE DALLA STANCHEZZA CHE VI VORREBBE STESI IN POLTRONA. VITAMINE E ARIA APERTA

CANCRO 22/06 22/07

ASCINO LA MAGIA NON MANCA, BUONO IL DIALOGO LA PERSONA CHE AMATE E ANCHE IL RESTO. COGLIETE L’ATTIMO · SALUTE L’INSONNIA POTREBBE ROVINARVI MOLTE NOTTI E DI CONSEGUENZA MOLTI GIORNI. FATEVI CONSIGIARE DEI RIMEDI NATURALI

LEONE 23/07 AL 23/08

FASCINO

SENTIMENTI

IN CRISI A CAUSA DI PIANETI MAL ALLINEATI. MISURATE GESTI E PAROLE, SIATE PRUDENTI E ALUTE E’ TEMPO DI RICORRERE A TISANE E MASSAGGI RILASSANTI PERCHÈ RISCHIATE DI AFFOGARE NELLA VOSTRA IDROFOBIA

VERGINE 24/08 22/09

BELLA STAGIONE RISVEGLIA FANTASIE SCABROSE DA CONDIVIDERE IL PARTNER O CON UNA NUOVA FIAMMA · S ALUTE LA PALESTRA È IL VOSTRO MONDO E LE ENERGIE SONO AL TOP. AGGIUNGETE UNA DIETA EQUILIBRATA E SARETE SUPER ASCINO

LA

E RIORDINARE I PROPRI MODI EVITANDO L’ARBITRIO

BILANCIA 2 3/09 AL 22/10

FASCINO GLI ORMONI SI RISVEGLIERANNO CON MASSIMA SPINTA MA LA TENEREZZA LATITANTE. SIATE PIÙ ATTENTI ALL’INSIEME · S ALUTE NELLE VOSTRE GIORNATE NON C’È TRACCIA DI DINAMISMO MENTRE L’APPETITO È ROBUSTO. UN MIX PER NULLA FAVOREVOLE AL PESO!

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO E’ GIUNTO IL TEMPO PER UN CHIARIMENTO O UNA PAUSA PERCHÈ L’UNIONE TRABALLA E L’INTIMITÀ È ASSENTE, DECIDETEVI · S ALUTE VI ATTENDE UN PERIODO DIFFICILE DI AFFATICAMENTO IN CUI DOLORI MUSCOLARI E INFIAMMAZIONI LA FANNO DA PADRONE

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

LA ROUTINE PESA UN PO’ TROPPO. INOLTRE RICONOSCETE DI ESSERE PASSIONALI COME UNA STATUA. CORRETE AI RIPARI S ALUTE MENO INTERNET E DIVANO E PIÙ MOVIMENTO. CONCORDATE CON GLI AMICI APPUNTAMENTI PER LO SPORT DI GRUPPO FASCINO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO E’ UN PERIODO IN CUI RASENTATE LA PERFEZIONE IN AMORE: SARETE PREMUROSI, PROFONDI CONSIGLIERI E ARDENTI AMANTI · S ALUTE SIETE UNA MERAVIGLIA ANCHE FISICAMENTE, COLMI DI VIGORE E ENERGIA POSITIVA. FATE QUELLO CHE NON AVETE MAI OSATO

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO FORSE CERCHERETE

ALTROVE UN’OASI DI PACE E PASSIONE VISTO CHE IL VOSTRO RAPPORTO È BURRASCOSO. FATE ATTENZIONE · S ALUTE FOLLA E CONFUSIONE POTREBBERO ESSERE FATALI PER I VOSTRI NERVI GIÀ MOLTO TESI A CAUSA DI UN GROSSO CUMULO DI STRESS

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

ASCINO SE SIETE SINGLE PREPARATEVI A MIETERE CUORI GRAZIE A STELLE PARTICOLARMENTE FAVOREVOLI. PER GLI ALTRI FAVILLE · S ALUTE LA VOSTRA IMMAGINE ALLO SPECCHIO MIGLIORA MOLTO GRAZIE ANCHE AL FATTO CHE LO SPORT È TORNATO DI GRAN MODA


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