Messaggio elettorale
di Padova Ovest
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 14 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Elezioni politiche Seggi aperti il prossimo 24-25 febbraio pag.
Occupazione Report sul lavoro al tempo della crisi
4-6
pag.
Comm. resp.: Antonio Magnan
VALORE ALLE PERSONE
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07/02/13 20.07
24-25 EDITORIALE
L’aspirazione di diventare un paese normale
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
A RubAno AumentA lA popolAzione
Una crescita demografica che per lo più è data da fenomeni migratori. La popolazione nel 2012 è cresciuta di 249 persone, crescita che ha permesso al Comune di fare un salto in avanti passando dai 15.949 cittadini del 2011 ai 16.195 del 2012 pag.
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100 milA euRo peR lA lineA milAno-veneziA
Il Comune di Villafranca Padovana riceverà dalla Regione un contributo integrativo di 100 mila euro per coprire le maggiori spese connesse alla realizzazione della viabilità alternativa necessaria all’eliminazione del passaggio a livello al km 219+988 pag. 10
di Mauro Gambin*
L
V.I.A. libera per parco commerciale di Limena
45 giorni di tempo per le osservazioni. Non ancora presentate le garanzie fideiussorie
U
n insediamento di grande distribuzione delle dimensioni di 19mila metri quadrati nella famosa area industriale, convertita dall’amministrazione Costa in commerciale, “non crea impatti tali da determinare significabilità”. Questo ciò che in sostanza dice la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A) presentata dai tecnici incaricati dalla Sara srl, la società che raccoglie la maggior parte dei proponenti che hanno chiesto l’attivazione dell’area commerciale
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ricompresa fra la tangenziale e via Breda. Uno studio fatto su un’ipotesi di insediamento commerciale perché fino ad oggi non è ancora stata sottoscritta la convenzione fra l’amministrazione comunale e i proprietari dei terreni. Due anni fa il consiglio comunale ha approvato la tanto discussa variante che trasformava l’area da industriale a commerciale e direzionale. Alla base l’accordo che permetteva al Comune di incassare complessivamente 10 milioni di euro. Tutto da attivare con la firma della convenzione, a cui però
non si è ancora giunti. Intanto i tecnici della Cs Azienda hanno presentato la Via. Ora scattano i 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni che verranno discusse dalla Provincia. Ma a due anni dall’approvazione della variante da parte dell’amministrazione a che punto è l’iter di questa operazione? A spiegarlo l’assessore all’Urbanistica Stefano Tonazzo. “Se non vengono presentate le garanzie fideiussorie non c’è la firma della convenzione – ha detto l’assessore -”. pagg. 9
’Italia della crisi, cioè quella repentinamente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consapevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, competente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’unica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla burocrazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creatività, figlia dell’antichità classica e del Rinascimento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insomma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
In condizioni disastrose e senza mezzi
CAMERA VALORE ALLE PERSONE
SENATO Comm. resp.: Antonio Magnan
di Franco Maccari*
U
n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
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L’aspirazione di diventare un paese normale
Operazione trasparenza
l’univeRSità mette on line i compenSi
Con la pubblicazione sul sito internert di una gran mole di informazioni l’Università di Padova vuole essere casa di vetro trasparente per farsi osservare da chiunque ne abbia interesse. Trasparenza intesa come accessibilità totale, sempre aggiornata, mettendo a disposizione indicatori relativi agli andamenti gestionali, all’utilizzo delle risorse, ai risultati dell’attività di valutazione svolta da organismi interni ed esterni, alle sovvenzioni, contributi, crediti, sussidi e benefici di natura economica, gestione dei pagamenti, incarichi e consulenze, con l’obiettivo di favorire forme di controllo all’insegna di una efficiente amministrazione.
Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere finalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfida per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Difficile anche non lasciarsi andare al bisogno fisiologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fine mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffici gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse. di Mauro Gambin
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Un successo 65^ edizione del Carnevale del Veneto. Casale di Scodosia ha confermato la sua lunga tradizione con grandi carri allegorici, spettacoli, animazione, musica e tanto altro. In apertura iil concorso canoro “Voci nuove”, quindi la grandiosa sfilata di carri allegorici musica e animazione con la scuola di hip hop New Project. I sindaci: siamo al collasso
immigRAzione comuni in cRiSi
“La situazione sui territori è al collasso, aspettiamo il rimborso per spese che i Comuni hanno responsabilmente sostenuto nei mesi scorsi, sulla base di un accordo preciso con il Governo. Si tratta di competenze dello Stato centrale che deve garantire la copertura economica”. E’ quanto è tornato a denunciare il sindaco di Padova e delegato dell’Anci all’Immigrazione, lo scorso mese surante il Tavolo interistituzionale sul tema dei minori stranieri non accompagnati, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Regione occupAzione
Piccole imprese scendono in piazza “siamo in mutande” pag. 16
Ambiente
Padova e provincia con il “fiato corto” preoccupa la qualità dell’aria pag. 17
mondo ScuolA
L’autonomia scolastica si apre al territorio pag. 18
nidi ApeRti in città peR genitoRi e bimbi Il Settore Servizi Scolastici promuove anche quest’anno l’iniziativa “Nidi aperti alla città”. La proposta vuole offrire ai genitori la possibilità, nella giornata di sabato 2 marzo dalle ore 10.30 alle ore 12.30, di visitare gli Asili Nido in relazione all’iscrizione e alla scelta della struttura per settembre 2013. Non è necessaria la prenotazione. Le visite guidate dal personale educativo, potranno aiutare i genitori a soddisfare le prime curiosità e a trovare le rassicurazioni necessarie per la loro scelta. Le educatrici illustreranno le strutture e l’attività in programma. Fino al 26 maggio a Padova
l’ARte di de nittiS A pAlAzzo zAbARellA
Oltre 120 capolavori di Giuseppe De Nittis in esposizione a Palazzo Zabarella a Padova fino al 26 maggio. Le opere, provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiscono il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo. A Padova con le Acli
Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere pagg. 24-25
economiA
Maggiore potere d’acquisto per far ripartire i consumi
SAnità
A Padova il 2 marzo
pag.
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Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori pag. 29
mASteR Sull’iSlAm peR l’integRAzione
“Per il secondo anno consecutivo le Acli regionali del Veneto promuovono delle borse di studio per il Master in Studi sull’Islam d’Europa. Si tratta della prima iniziativa formativa di alto livello in Europa che affronti la tematica attuale sulla fisionomia sociale, culturale e religiosa della presenza islamica in Europa e nel nostro Paese”. Con queste parole il delegato della Presidenza delle Acli del Veneto per le Politiche dell’Immigrazione, Marco Ferrero, ha presentato la borsa di studio messa a disposizione dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani.
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ELEZIONI POLITICHE Appuntamento con il voto i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione, il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse i temi più “battuti” in campagna elettorale
Il Veneto verso le elezio
di Giovanni Giovetti
Le nuove facce della politica non rimuovono dubbi e scoramento
Attese risposte per far ripartire la locomotiva del Nord Est dopo la recessione
D
a anni laboratorio politico sotto osservazione nazionale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, insieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fini della stabilità di governo. Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, definita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comunque il suo contributo non è per nulla trascurabile. Un interesse, del resto, manifestato nel corso della campagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra. La sfida tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centrodestra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequentatissimo fin dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affiancati da quelli locali in corsa. In tutto
in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera. Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piuttosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfiducia verso i partiti e la politica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfida della globalizzazione. Le facce nuove messe in campo, in ambito della promessa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano sufficienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.
Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovrebbe riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti. La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quello 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”. Il Partito democratico insieme con Sel, che non demordono e che fino all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affidati alle primarie per la compilazione delle liste. Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifico ed economico. Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il declino di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.
vAdemecum
E
lezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18 anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione (il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Senato della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.
foto: roberto beani
Come si vota
sul fu
200 milioni di bambini o Anche in Italia stiamo viv la vita non è difficile, è im Per questo è importante Con soli 5 euro puoi cont
dona 5 e
Argomento del mese 5 Tutte le promesse per alleggerire il fisco
oni fra previsioni e sfide L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013
“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” di Nicola Stievano
A
ltro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fisco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifiuti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i figli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fiscale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie”. Speriamo.
uturo, non si gioca.
oggi nel mondo soffrono la fame. vendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, mpossibile. e che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco. tribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.
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Dall’Imu alle aliquote sui redditi
“Le nostre tasse restino in Veneto” Candidati convinti M
eno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le promesse fioccano generose e la riduzione della pressione fiscale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche difficoltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fisse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le realtà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fiscale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una graduale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Beppe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fisco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere Ni.St. giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”.
18 6 Approfondimento Partito Democratico
Piva e Narduolo, in pole per la Bassa
Il Pdl punta a tenere le posizioni
con i big lA legA ScHieRA bitonci e lA novità cAon
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ersani, D’Alema, Renzi. A Padova hanno fatto tappa i pesi messimi del Pd. Sia i rottamati che i rottamatori, i seggi del Veneto, del resto, sono fondamentali per il Senato e la città del Santo, come quella del Palladio sono le uniche città rosse in una Regione a predominanza Lega e Pdl. Padova, dunque, conta e lo si nota anche nelle liste dove buona è la rappresentanza di candidati padovani sia alla Camera che al Senato. Dalle primarie dello scorso dicembre sono usciti in buona posizione oltre al già deputato e navigato Alessandro Naccarato, due rappresentanti della Bassa Padovana: il sindaco di Este, Giancarlo Piva, al Senato e la coordinatrice del Pd del Montagnanese, Giulia Narduolo, per la Camera. Un vero e proprio “pieno” per questa parte del territorio che, se si esclude Sergio Manzato, di Stanghella per trovare gli ultimi rappresentanti in parlamento bisogna far tornare indietro le lancette dell’orologio agli anni ’90 con Carlo Fracanzani, per Este, e addirittura agli anni ’50 con Gigliola Valandro, per Montagnana. Entrambi appartenenti alla sinistra, certo, ma quella dentro alla Dc. Dunque un bel colpo merito delle primarie? “L’attuale legge elettorale è stata giudicata pessima da tutti - anche da coloro che l’avevano votata, tipico esempio di “amnesìa all’italiana” – ha spiegato Giulia
centRodeStRA
Giancarlo Piva e Giulia Narduolo Narduolo -ma l’unico che ha cercato di trovarvi una soluzione riportando la scelta del 90% dei candidati nelle liste ai cittadini elettori è stato il Partito Democratico”. Il punto centrale del programma che sostieni? “Nel Montagnanese la crisi ha toccato livelli terribili, basti pensare al distretto del mobile di Casale - nei numeri, una piccola Termini Imerese - e alle decine di piccoli esercizi e microaziende che in questi 4-5 anni hanno chiuso. L’Italia deve ripartire dal lavoro, questa è la linea del Partito Democratico. I maggiori sforzi del nuovo governo guidato da Bersani dovranno quindi essere concentrati sul liberare risorse da investire nel mercato del lavoro, aprire l’accesso al credito, detassare le
imprese che investono in sostenibilità e innovazione, tagliare il costo del lavoro a tempo indeterminato”. Il lavoro è centrale anche per l’agenda Piva. “Tutto il mio impegno rivolto a lavoro e sociale. I cittadini non chiedono privilegi, vogliono solo avere la possibilità di lavorare e avere una casa. C’è un’Italia viva che ancora crede nella possibilità di farcela a superare questo momento difficile. Un’Italia fatta da cittadini onesti che hanno il diritto di costruire un futuro migliore. I cittadini non ne possono più dei parrucconi della politica e hanno il diritto di sapere chi è presente o no in aula. Propongo che i parlamentari dichiarino la loro presenza in aula con un post su Twitter”.
enere le posizioni il più possibile, anche sfruttando l’alleanza con la Lega che, fra alti e bassi, a Padova non è mai venuta meno. Puntare tutto sui “big” della panorama locale. Il Pdl padovano schiera per le politiche, nei posti sicuri, l’ex Governatore Galan, capolista alla Camera, gli avvocati di Berlusconi Massimo Bitonci Roberto Caon Piero Longo alla Camera e Niccolò Ghedini al Senato, giusto dietro al Cavaliere. Marco Marin e Maria Elisabetta Casellati devono sperare in una netta vittoria per farcela. La Lega Nord conferma l’alleanza con il Pdl ma rivendica la propria autonomia. Oltre al deputato uscente Massimo Bitonci, ora candidato al Senato, tra gli otto padovani in lizza, spicca il nome anche di Roberto Caon, in posizione utile per essere eletto. L’ex candidato sindaco al comune di Vigonza alle scorse elezioni comunali ha dato ampia disponibilità al partito lumbard, decidendo di seguire in prima persona la campagna elettorale di questi ultimi giorni. “Sono davvero orgoglioso di poter rappresentare il mio partito. – afferma molto emozionato Roberto Caon – So bene che non sarà facile riuscire a cambiare questo nostro Paese in poco tempo, ma dobbiamo iniziare, anche perché, come si suol dire, chi prima inizia è già a metà dell’opera”. Continua il futuro onorevole: “I punti focali sui quali si basa il programma elettorale di noi leghisti è innanzitutto diminuire la pressione fiscale in Italia, abbassare le tasse ai contribuenti, portare a compimento finalmente il tanto agognato federalismo fiscale, e cercare di imporci come Paese credibile in Europa. Tutti insieme possiamo farcela, anche se il percorso sarà lungo e purtroppo anche impervio”. “Inoltre, - conclude Caon – siamo convinti che sia fondamentale dare un sostegno alle famiglie italiane sempre più in difficoltà in quest’ultimo periodo. Vogliamo garantire l’ordine pubblico e combattere la criminalità, ma soprattutto ci imporremo per un’assoluta trasparenza nella gestione della cosa pubblica”. Proprio da Padova è partita la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, con la leader Giorgia Meloni affiancata da Raffaele Zanon, candidato al Senato e Romano Pedrina capolista padovano alla Camera. L’alleanza con il Pdl è confermata ma Fratelli d’Italia rivendica la propria autonomia. “Vogliamo dare nuova credibilità alla politica. - dichiarano i candidati padovani - Siamo il centrodestra che si può votare a testa alta, senza compagni di viaggio di cui ci si deve vergognare”. M.G.M.
nÈ A deStRA nÈ A SiniStRA A Padova entusiasmi per i leader e grande impegno
l’AlteRnAtivA Ai due poli dA monti A gRillo
M
ario Monti e Beppe Grillo accomunati dalla stessa entusiastica accoglienza a Padova. Pur con stili diversi i due leader “alternativi” al sistema bipolare si sono trovati di fronte, in “location” completamente differenti, ovviamente, migliaia di padovani pronti ad applaudirli e, in maggioranza, a sostenerli. Ilaria Capua e Domenico Menorello Il Presidente del Consiglio da quando ha scelto di “salire” in politica alla guida dell’alleanza con Udc e Fli, si è sentito a suo agio, ha confessato, per la prima volta proprio a Padova, di fronte ai duemila che l’hanno accolto al Centro Congressi Papa Luciani. Al suo fianco Ilaria Capua, capolista alla Camera, la virologa che da anni lavora e dà lustro alla ricerca scientifica Padovana, al centro negli ultimi mesi delle polemiche sul trasferimento del suo staff dallo Zooprofilattico alla nuova Torre della Ricerca. Finché non ha risposto alla “chiamata” di Monti, il quale l’ha convinta di persona a candidarsi e a misurarsi nell’impegno politico. “Non abbandonerò la ricerca - ha promesso più volte la scienziata - anzi mi impegnerò a portare in Parlamento proprio una maggiore attenzione per la comunità scientifica. E’ un impegno temporaneo, non penso proprio di abbandonare il mio lavoro”. Tra i candidati padovani, oltre ad Antonio De Poli, nella lista Monti troviamo Domenico Menorello ed Elisa Gelmini. Lo “tsunami” di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle ha fatto il tutto esaurito a Padova, dove piazza delle Erbe non è bastata a contenere le diecimila persone che hanno voluto seguire dal vivo l’ex comico e gridare con lui “a casa” all’attuale classe politica. “Saremo il disinfettante naturale, rivolteremo il Parlamento come un calzino”, promette Grillo, prima di presentare la squadra dei candidati. Gente comune, tanti giovani, diversi precari, incensurati, finora parecchio lontani dalla politica. Sono stati scelti con le “parlametarie” on line, non senza qualche polemica e scintilla interna. Ma a garantite su tutti ci pensa Grillo. Tante facce nuove anche per “Rivoluzione Civile”, il cui leader Antonio Ingroia non ha voluto mancare l’appuntamento con Padova. Del resto è padovano, di Conselve per la precisione, il suo “braccio destro”, Giorgio Ghirello, già segretario organizzativo e oggi referente della campagna elettorale. Non è candidato ma segue da vicino tutta la macchina elettorale di “Rivoluzione Civile”: “un’esperienza appassionante”, assicura. Nella Padova delle imprese e delle mille attività ha fatto breccia anche “Fare per fermare il declino”, ora si tratterà di capire fino a che punto l’interesse per l’iniziativa di Oscar Giannino, accolto con interesse nel territorio, si tradurrà in voti utili per cercare di entrare in Parlamento. M.G.M.
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8 Rubano in bReve
Demografia Presentate le statistiche relative all’anno 2012
Cresce il numero della popolazione
Missioni umanitarie
lA fAmigliA mARAngoni in KenyA
di Barbara Turetta
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Nel corso dello scorso anno 249 persone hanno scelto Rubano per la propria residenza.In aumento la popolazione straniera
Rubano la popolazione è in crescita. Una crescita demografica che per lo più è data da fenomeni migratori. Le statistiche relative all’anno 2012 portano infatti un segno positivo mostrando un aumento dei residenti che scelgono questo Comune della cintura urbana per la propria residenza. La popolazione nel 2012 è cresciuta di 249 persone, crescita che ha permesso al Comune di fare un salto in avanti passando dai 15.949 cittadini del 2011 ai 16.195 del 2012. Il trend positivo di sviluppo che Rubano ha avuto nell’ultimo anno conferma i dati del triennio 20092011. Il Comune ha avuto un aumento di 600 unità: è passato da 15.347 residenti nel 2009, (15.606 nel 2010) a 15.949 residenti nel 2011. Dati che sono stati approvati dall’amministrazione nel Bilancio Sociale di metà mandato. La crescita demografica è dovuta prevalentemente a fenomeni migratori, in particolare da movimenti che dalla città vanno verso la periferia, oltre che da altri Comuni, piuttosto che ad un reale aumento della popolazione per nascita. In questi quattro anni le nascite non hanno registrato infatti una particolare crescita demografica, che anzi nel 2012 mostra una leggere regressione. I nati sono stati 155, mentre i morti se ne sono verificati 156, rimane intorno al 18% del totaquindi con un saldo di meno 1. In Negli ultimi quattro le, e confermata la fascia di poleggero aumento la popolazione anni le nascite non polazione più numerosa che sta straniera, soprattutto cittadini co- hanno registrato nell’età compresa tra i 30 e 49 munitari e non comunitari dell’Eu- un particolare anni (arriva nel 2012 intorno al ropa dell’Est. Un aumentano deci- aumento 35%). Per la composizione dei sivo degli stranieri che balzando nuclei familiari è confermata dai 1633 del 2011 ai 1755 dello scorso anno. Stabili la prevalenza di famiglie monoparentali e di quelle nel quadriennio tutte le fasce di popolazione, sia quella con due componenti (per lo più coppie senza figli). dei giovani (dai 0 ai 29 anni) che degli adulti (sia quel- Un aumento della popolazione che per il primo cittala dai 30 ai 49 anni che dai 50 ai 65). Invariata anche dino Ottorino Gottardo è stato anche favorito non solo la percentuale degli anziani (dai 65 anni ai 100) che dall’offerta di nuove abitazioni, ma anche dai servizi
neWS
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Aumentati in modo decisivo gli stranieri, balzati dai 1633 del 2011 ai 1755 dello scorso anno
che non solo il capoluogo ma anche le frazioni offrono. “L’aumento è legato principalmente allo sviluppo del nostro piano regolatore che ha favorito la realizzazione di nuove abitazioni e di nuove infrastrutture, sia nel capoluogo che nelle frazioni – ha spiegato il Sindaco - chi decide di trasferirsi dalla città verso la prima periferia sceglie considerando soprattutto il contesto urbanistico e sociale, la qualità dei servizi forniti insieme ad altri fattori legati anche all’ambito della sicurezza. Tutti elementi che caratterizzano la vivibilità di un territorio e la percezione benessere da parte delle persone”.
L
’ultima nata in famiglia Marangoni ha compiuto un anno lo scorso 8 novembre. La piccola Teresa è nata a Nairobi, in Kenya. Papà Mauro e mamma Chiara Marangoni sono saliti sull’aereo assieme ai due figli, Giosuè di 3 anni e Pietro di 2, nel gennaio del 2011. La famiglia è impegnata in una missione laica nella comunità del Saint Martin, nel territorio di Nyahururu in Kenya, seguita dalla Diocesi di Padova. Un’esperienza di vita che colpisce. La decisione di prendersi un’aspettativa dal lavoro e di affrontare questo impegno di volontariato con i bambini molto piccoli non è certo da tutti. Mauro ha 33 anni ed è laureato in Scienze Statistiche e lavora nel controllo di gestione in un’azienda di Limena. Mentre Chiara, 32 anni, è laureata in Lettere e in Teologia e fa l’insegnante. A spingerli la convinzione di poter donare, ma anche ricevere tanto in termine di umanità, relazioni vere e vita semplice. “Lo stile della nostra presenza e’ quello della condivisione del pane quotidiano con i più poveri, nell’arricchimento reciproco – spiegano Mauro e Chiara - perché crediamo che non esista nessuno così povero da non avere un pane da spezzare e nemmeno nessuno così ricco da non aver bisogno di ricevere del pane”. Fra un anno l’esperienza si concluderà la famiglia tornerà a Villaguattera con un grosso bagaglio di umanità e relazioni vere da condividere. Mauro ha l’aspettativa dalla sua azienda mentre Chiara era un’insegnante precaria e vedrà cosa fare. Ma ciò che li conforta è vedere crescere felici i propri bimbi, confermando che la scelta fatta è un bene prima di tutto per la propria famiglia e per le persone che vengono aiutate. Ba.Tu.
Biblioteca
Al viA unA SeRie di viSite guidAte Alle pRincipAli moStRe d’ARte
a biblioteca del Comune di Rubano propone un nuovo ciclo annuale di visite guidate alle mostre e ai luoghi d’arte, a cura della società culturale Rosso di Marte. Il progetto comunale intitolato “Per capire l’arte contemporanea”, aprirà nei prossimi mesi primaverili con l’arte moderna, in stretto dialogo con la precedente esperienza autunnale, per continuare, poi, con l’arte contemporanea concentrandosi soprattutto sul passaggio tra Otto e Novecento, momento cruciale per la definizione della modernità
sia dal punto di vista artistico, sia da quello del cambiamento sociale. Anche quest’edizione ha un programma molto ricco e abbastanza variegato, con alcune tappe davvero interessanti. Si parte domenica 10 marzo 2013 con la visita guidata alla mostra “Giambattista Tiepolo”, presso Villa Manin a Passariano di Codroipo, in provincia di Udine. Domenica 7 aprile è prevista una visita guidata alla mostra “De Nittis” presso Palazzo Zabarella, via San Francesco 27, Padova. Domenica 5 maggio, invece, ci sarà l’occasione
di poter prendere parte alla mostra “Il successo italiano a Parigi negli anni dell’Impressionismo: la Maison Goupil”, di Palazzo Roverella a Rovigo. Il servizio di guida alle mostre verrà curato dalle dottoresse Selena Favotto, Daniela Giordani e Silvia Zava. Per ulteriori informazioni si può contattare la Biblioteca pubblica del Centro culturale di Rubano al numero telefonico 049.633766, oppure all’indirizzo email info@rossodimarte.it. M.G.M.
Limena 9 Zona industriale di via Breda Responso dei tecnici incaricati dalla Sara srl
V.I.A. libera per parco commerciale Ora 45 giorni di tempo per le osservazioni ma non sono ancora state presentate le garanzie fideiussorie, in assenza delle quali ci sarà la cancellazione della grande struttura di vendita di Barbara Turetta
U
n insediamento di grande distribuzione delle dimensioni di 19mila metri quadrati nella famosa area industriale, convertita dall’amministrazione Costa in commerciale, “non crea impatti tali da determinare significabilità”. Questo ciò che in sostanza dice la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A) presentata dai tecnici incaricati dalla Sara srl, la società che raccoglie la maggior parte dei proponenti che hanno chiesto l’attivazione dell’area commerciale
Focus
ricompresa fra la tangenziale e via Breda. Uno studio fatto su un’ipotesi di insediamento commerciale perché fino ad oggi non è ancora stata sottoscritta la convenzione fra l’amministrazione comunale e i proprietari dei terreni. Due anni fa il consiglio comunale ha approvato la tanto discussa variante che trasformava l’area da industriale a commerciale e direzionale. Alla base l’accordo che permetteva al Comune di incassare complessivamente 10 milioni di euro. Tutto da attiva-
re con la firma della convenzione, a cui però non si è ancora giunti. Intanto i tecnici della Cs Azienda hanno presentato la Via. Ora scattano i 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni che verranno discusse dalla Provincia. Ma a due anni dall’approvazione della variante da parte dell’amministrazione a che punto è l’iter di questa operazione? A spiegarlo l’assessore all’Urbanistica Stefano Tonazzo. “Se non vengono presentate le garanzie fideiussorie non c’è la firma della
pAleStRA comunAle in viA veRdi Al viA i coRSi di yogA
T
utti pazzi per lo yoga, verrebbe da dire. E il gran numero di iscrizioni finora raccolte lo dimostrano eccome. I nuovi corsi si terranno a Limena presso la palestra comunale in via Verdi a partire dal prossimo 25 febbraio. E’ possibile scegliere tra diversi turni: lunedì dalle 18.30 alle 20 (corso base)
convenzione – ha detto l’assessore – e se questo non avviene ci sarà la cancellazione della grande struttura di vendita nell’area interessata con l’adozione del Pat. Per quanto riguarda la presentazione della Via è stata una iniziativa autonoma, tramite Sportello Unico, della Società Sara srl, la legge regionale prevede che il procedimento ambientale sia completamente indipendente dalla volontà del Comune, non ha ripercussioni urbanistiche e/o commerciali. Attualmente
o dalle 20.15 alle 21.45 (corso intermedio), mercoledì dalle 18.30 alle 20 (corso intermedio) o dalle 20.15 alle 21.45 (corso base). Durante le lezioni verranno esposte le pratiche in modo progressivo con indicazioni su benefici e controindicazioni, ponendo l’accento sullo sviluppo della consapevolezza e sull’analisi della corretta postura corporale. I corsi si rivolgono sia a chi già pratica o ha praticato in passato lo yoga (livello intermedio) sia ai principianti (livello base); comprendono la
il procedimento è all’attenzione del preposto ufficio della Provincia di Padova. La Via ha ribadito ciò che gli studi ambientali allegati alla variante al Prg già sostenevano, cioè la compatibilità della presenza della Grande struttura di vendita con il tessuto urbano del nostro territorio che contempla la presenza del Sic del Brenta. La presentazione pubblica può essere fatta in qualsiasi momento senza nessuna possibilità di restrizioni o costrizioni da parte del Comune”.
pratica di pawanmuktasana (scioglimento articolare e tonificazione dell’apparato digestivo), asana (posture del corpo), pranayama (tecniche di respirazione), yoga nidra (rilassamento profondo) e tecniche di concentrazione e meditazione. E’ possibile frequentare una lezione di prova su prenotazione, e si consiglia di indossare abiti comodi e di portare con sé una copertina e un cuscino piccolo. M.G.M.
10 Villafranca Sicurezza I dispositivi per il controllo della velocità verranno installati a breve
Sono in arrivo cinque nuovi autovelox di Barbara Turetta
A
ree residenziali più sicure con l’arrivo a Villafranca Padovana di altri cinque autovelox. I dispositivi per il controllo della velocità verranno installati a breve in alcuni punti del territorio, dopo aver valutato i risultati dell’analisi che sta eseguendo la polizia locale dell’Unione dei Comuni Padova NordOvest sulle vie del capoluogo e delle frazioni. Una mappatura del territorio che permette di monitorare la frequenza dei veicoli e la velocità con cui transitano, per poi decidere dovere posizionare gli autovelox. L’iniziativa è stata presa a seguito delle segnalazioni fatte dai residenti, che lamentano come durante il giorno molte auto sfrecciano davanti alle abitazioni. Spesso infatti, per evitare i centri abitati e le arterie principali, molti veicoli si infilano nelle strade secondarie mettendo a rischio la sicurezza di chi ci vive. “Si tratta prevalentemente di traffico di passaggio - spiega il sindaco di Villafranca– gli automobilisti evitano il centro passando per le aree di quartiere. Per questo si è deciso di monitorare la situazione per un periodo, individuando quelle che sono le vie più critiche, su cui si rende necessario intervenire. Indicativamente si tratterà di cinque postazioni dislocate sul territorio”. Le strade monitorate sono: via Matteotti, Madonna, Bassa a Taggì di Sopra e le strade vicino alle scuole di Ronchi. I nuovi autovelox andranno ad aggiungersi ai due già funzionanti nel territorio comunale: in via Campodoro e in via Roma. Il terzo autovelox che spunta in zona è appena dopo il confine, in via Piazzola. Ma in tema di viabilità gli interventi per il completamento della bretella di collegamento fra il sottopasso di Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostradale sono definitivamente ultimati. E’ stato effettuato il collaudo definitivo dell’opera. “La bretella è aperta dallo scorso ottobre con il rilascio di collaudi parziali – ha spiegato Il Sindaco –, ma con il sopralluogo definitivo dove sono intervenuti i collaudatori regionali, i professionisti che hanno redatto il progetto e i tecnici comunale, su questo intervento è stata messa la parola fine”. Un’opera che l’amministrazione comunale è riuscita ad appaltare dopo mesi passati a cercare di evitare il contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori del sottopasso. A fine maggio la decisone del Comune di richiedere la risoluzione del contratto in danno. Passo che ha permesso all’amministrazione di avere in tempi rapidi la disponibilità del cantiere e appaltare l’intervento che mancava per completare il collegamento tra la bretella e il cavalcavia. Opera che l’amministrazione aveva calcolato di realizzare con una spesa di 150mla euro e che ha ottenuto un contributo regionale di 100 mila euro per coprire, appunto, le maggiori spese sostenute dall’amministrazione per completare la viabilità di collegamento. Il Comune di Villafranca Padovana riceverà
Le strade monitorate sono: via Matteotti, Madonna, Bassa a Taggì di Sopra e le strade vicino alle scuole di Ronchi
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dalla Regione un contributo integrativo di 100 mila euro per coprire le maggiori spese connesse alla realizzazione della viabilità alternativa necessaria all’eliminazione del passaggio a livello al km 219+988 della linea Milano – Venezia, lungo via Mestrino. Lo ha deciso la Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità. La vicenda nasce ancora nel 2001 – ha ricordato l’Assessore – quando Regione, Comune e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. sottoscrissero un Accordo per l’eliminazione del passaggio a livello in questione, sostituito da un sottopasso ferroviario carrabile e dalla viabilità di raccordo in variante a via Mestrino. Il costo complessivo dell’intervento era stato allora quantificato, poi rivisti nel 2007, con il progetto definitivo, in 4.385.000 euro, dei quali 1.913.673,71 sono stati impegnati a carico della Regione, mentre la quota restante era a carico di Rfi e dell’amministrazione comunale. La Regione ha inoltre impegnato altri 400 euro per coprire le spese di bonifica del terreno, dove durante i lavori di scavo è stato rinvenuto cemento amianto proveniente da demolizioni edilizie. Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha evidenziato ulteriori maggiori spese sostenute nella realizzazione dei lavori, richiedendo un contributo aggiuntivo che la Giunta regionale ha accordato, in aggiunta ai contributi già concessi. I ritardi procurati da iniziali difficoltà giuridico – amministrative hanno peraltro comportato la radiazione dalla contabilità regionale del primo contributo, impegnato ancora nel 2002, di 1.213.673,71 euro complessivi, a causa dell’impossibilità di utilizzare il finanziamento nei termini utili. Risulta ora necessario provvedere ai dovuti reimpegni per corrispondere quanto spetta al Comune di Villafranca Padovana sulla base dei fondi che saranno resi disponibili dal bilancio regionale. Interventi idraulici
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a soluzione alle emergenze allagamenti, che anche il territorio di Villafranca Padovana si trova ad affrontare ogni volta che piove, sta tutta nell’importante intervento di sistemazione idraulica che interessa la vasta area fornata dai Comuni di Villafranca, Campodoro Piazzola sul Brenta e Limena. Soluzione che i quattro Comuni, assieme al Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta, hanno ricercato con lo studio idraulico predisposto dalla Nordest Ingegneria. Studio che indica una serie di interventi di sistemazione idraulica della rete con un costo totale delle opere di 13milioni di euro. A ricordarlo è il presidente del Consorzio Danilo Cuman nella lettere di risposta inviata al sindaco di Villafranca Luciano Salvò. Il primo cittadino aveva scritto al Consorzio proprio sulla scia degli ultimi allagamenti, che si sono verificati con le piogge di metà novembre. Ritorna dunque la necessità di avviare il prima possibile gli interventi idraulici più urgenti. A fine del 2010 i quattro sindaci e il preside del Consorzio hanno firmato una richiesta di finanziamento alla Regione Veneto per un primo stralcio dei lavori per un importo di 4milioni e 600 mila euro. Ba.Tu.
Relax e svaghi primaverili a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. D´inverno si copre di un candido mantello che si riflette in una cornice romantica, d´estate invece la parola d´ordine è la frescura. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano progetti futuri e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni desiderano fare shopping nei centri commerciali dei paesi limitrofi (Italia, Austria) altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento.
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A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora d’estate diventa una piacevole valle verde dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia.
Pasqua a Kranjska Gora Sci a Kranjska Gora Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione sono presentate qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest´ anno anche di notte), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata, giro con slitta trainata da renne per i bambini. Venga quindi a Kranjska Gorae scopra le sue magie primaverili!
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12 Sguardo a Padova Nord L’Intervento
L’iniziativa
In condizioni disastrose e senza mezzi
Vigonza Il Comune cerca di agevolare i nuclei familiari in difficoltà economica
Fondo solidale per l’Imu
di Franco Maccari*
segue da pag.
di Manuel Glauco Matetich
N
ella difficile condizione economica generale, infatti, per gli italiani la scadenza dell’Imu ha seriamente inciso senza alcun dubbio sulle tredicesime, e di conseguenza sui consumi. Tutti questi dati vengono ampiamente confermati dall Cgia di Mestre che riscontra un calo netto delle transazioni commerciali, tanto da far riportare il nostro belpaese agli anni ’70. Ma la tassa sui beni immobili, in particolare le tanto amate prime case, nel comune di Vigonza, intacca un po’ di meno gli stipendi, rispetto a quelli del resto della provincia di Padova. Con l’approvazione del regolamento comunale relativo all’Imu, Vigonza si è confermata come il Comune con le aliquote più basse di tutto il territorio padovano: 3,7 per mille, quella che riguarda l’abitazione principale, il l’7,6 per mille quella per l’abitazione non principale. L’obiettivo è quello, non facile, di mantenere basse le aliquote che più incidono sulle economie familiari dei cittadini. Procedendo sulla stessa linea, al regolamento Imu si affianca l’assenza dell’addizionale comunale Irpef sulle buste paga dei lavoratori. “Un risultato importante, insieme a quello relativo alle aliquote Imu, dal punto di vista tributario – spiega l’amministrazione comunale –. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie ad una costante e continua attenzione al sistema tributario locale e ad un buono stato di salute del bilancio comunale”. Si sa molto bene infatti come la tassa più odiosa per gli italiani sia riuscita a mettere k.o. molte famiglie italiane, che oggi si trovano incapaci di pagare una nuova pesante tassa sul proprio bene di rifugio, ovvero la prima casa, costata il più delle volte non solo tanti bei soldini ma tanti sacrifici. L’amministrazione vigontina ha deciso inoltre di
StoRiA
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L’aliquota per la prima casa fissata al 3,7 per mille, stanziati 20 mila euro per le famiglie a basso reddito con detrazioni da 50 a 400 euro Il Comune sceglie di allentare la morsa della tassazione sulla prima casa e di dare un aiuto alle famiglie con maggiori difficoltà
istituire un fondo di solidarietà per chi non riesce a saldare la tassa in questione. Sono stati stanziati, infatti, più di 20.000 euro per aiutare i cittadini in difficoltà. I cinque requisiti richiesti per concorrere all’assegnazione dei contributi sono: essere possessori diretti solo della prima casa ed eventuale garage, avere un reddito familiare Isee non superiore a 14.000 euro annui; aver pagato l’imposta municipale; la
presenza di un minore con necessità di assistenza continua; la presenza di un componente con invalidità riconosciuta superiore al 74%, cieco o sordo. Inoltre a seconda della situazione privata di ogni nucleo familiare sono state previste delle detrazioni da applicare all’importo totale dell’Imu, che vanno dai 50 euro fino ad arrivare ai 400.
L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturatori da seguire… Però! Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto meglio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo intervento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai? Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa? Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guadagnarci l’immancabile etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprattutto quando alle porte ci sono le elezioni? *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)
Il professor Zanella ha presentato a Vigonza il libro “Nessun giusto per Eva” di Selmin
StoRie SconoSciute dellA peRSecuzione ebRAicA nel pAdovAno
er la Giornata della Memoria, in commemorazione di tutte le vittime del nazismo è stato presentato il libro di Francesco Selmin “Nessun Giusto per Eva: la Shoah a Padova e nel Padovano”. La serata è stata presentata dal professor Patrizio Zanella. “Nei tre capitoli di Nessun giusto per Eva – afferma Zanella - si dipana il racconto della persecuzione degli ebrei di Padova e provincia tra il 1943 e
il 1945. Basandosi su una minuziosa esplorazione archivistica e su un’ampia raccolta di testimonianze scritte e orali, l’autore ricostruisce una tragica vicenda, ancora in gran parte sconosciuta, dando voce a numerosi protagonisti: dai direttori del campo di Vo’ al parroco del luogo, dal questore ai tedeschi. E naturalmente alle vittime: da Eva Ducci ad Ada Levi, da Giovanna Colombo al rabbino Coen Sacerdoti, da Ester Hammer Sabbadini a Emma Ascoli Zevi.
1
Un posto di primo piano spetta ai bambini e in particolare a Sara Gesess, che per ben due volte tentò di sfuggire alla deportazione. Furono tentativi disperati e vani: non ci fu alcun “giusto” che salvasse dall’inferno di Auschwitz i bambini internati nel campo di Vo”. Conclude l’ideatore della serata: “Mi auguro che noi tutti possiamo imparare dai nostri errori con la speranza che tragedie come queste non Villa Renier a Vo Vecchio, simbolo della accadano mai più”. M.G.M. persecuzione degli ebrei nel padovano
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26 Personaggio
Sguardo a Padova Nord 13
Il libro sulla memoria di Elsa Marchiori Pagine di storia locale Cadoneghe L’anno scorso i residenti sono arrivati a quota 16.276
La “Rosa di Lalo”, La popolazione cresce il “confessionale” di Mira Cadoneghe si conferma un centro vivace anche se preoccupa di più la crisi del lavoro Una tradizione da più di un secolo e che da tre generazioni di Nicoletta Masetto si è tramandata di padre in figlio. Lalo, 81 anni, raccontando ontinua a crescere la popolazione di comunitari la percentuale femminile è del to delle nascite, i nuovi residenti stranieri delCadoneghe. suo locale effetti storia sonopaese aumentati di 98 unità (in diminuzioLa confermaparla arriva da in53,3% mentre perdella gli extracomunitari è la del
C G
Giovanni Biasolo detto “Lalo Parigin”
In municipio a Cadoneghe il bilancio demografico è positivo ma ci sono timori per il calo dell’occupazione
di Padova) per una media annua di circa le e sociale con buoni risultati (completa 300 persone. Passando ai matrimoni quelli frequenza scolastica, buona partecipazione un elemento inconfutabile come le percentuale maschile quella superiore con il ne rispetto all’ultimo decennio, segno che religiosi sono stati 25 (15 nel 2011) e 15 alla vita sociale) pur registrando comunque di Alessandro Abbadir statistiche demografiche aggiornate. Al 31 51,1%. Per quanto riguarda le nascite, nel la situazione economica difficoltosa rende quelli laici (16 nel 2011). Il numero degli le difficoltà che questo processo comporta. dicembre scorso i residenti del Comune 2012 sono state 161 (+37 su 2011, in più difficile l’occupazione e il conseguente aventi diritto al voto ha superato di qualche I dati sull’impiego sono invece complessivalibro - in un giorno non somiglia nientei decina pregnatile di12.000 confidenze, mico con prima televisione chehacalamitava iovanni Biasiolo e la suacon trattoria “La crescita 81 anni,rispetto detto “Lalo Parigin”, nellechenostre aree), per mentre unità.di pareti dalle grandi mente piùlapreoccupanti: la crisi segnato di Cadoneghe sono 16.276 un increalla media degli nomignolo anni pre- stanziamento alla primavera, al pieno inverno. È uno orecchie pronte raccogliere sensazioni emo- un decine decine di clienti ai tempi moderni, Mira Porte, del cedenti) ereditato 114 dal nonno il modo di vestire alla residenti italianimadecrescono di 10 unità, “Questi datia dimostrano come il nostro serioe arretramento dell’occupazione nementoRosa“ di 135a unità rispettoprotagonisti al 2011. Un sono per italiane e 47 straniere, di queipari giorni che restano nella storia(-9) per ail comune tive. Noncontinui offrivanoil proprio quell’aspetto di cambiarifugio e gli La ultimi Rosa ha sempre nuovo libro di Elsa Marchiori rosa mentre francese.per quanto riguarda i decessi questi quasi al saldo nascite/decessi continuo dieci anni.conservato una sua idenaumento contenuto in linea con la“La media grande gelo che la copre uno spessogiovastrato mento di intimità, accoglimento conoscenza”. è sempre stato uneconomica punto di riferimento, di Lalo”.registrata negli ultimi 10 anni. La sonoL’avventura del bar-trattoria123 “La(+Rosa“ partedi soprattutto che di vede oggi oltre eil di50% della po- tità,Una situazione nazionale annua stati complessivamente 20 testimoniare di ghiaccio la Brenta la laguna Venezia, Attraverso risiedere la storia in di Cadoneghe Giovanni, si da ripercorre un approdo sicuro, un luogo familiare.a Quasi Un libro chetra la scrittrice dedicavede con rispetto inizia piùaldi2011) un secolo fa grazie di residenti italianieche emigradiverso altri polazione meno lungamente mal gestita evidenzia livelscomposizione italiani mirese e stranieri senza alcunoall’intraprenstraniero: ne tanto che(inè particolare possibile raggiungere città sci- dianche la storia di un paese e delle sue Gatra- lounalocale specie di confessionale affetto alitaliani proprietario dellastranieri trattoria(12,9% gestita entrambi denza di iGiovanni, nonno di laLalo, per contidi secondala cintura) 25 anni. – afferma il sindaco Mirco la necessità di porreperal alcuni, centro perdel 14.165 e 2.111 dati evidenziano giovane età comuni sformazioni. ché parlavano e siil confi con eLalo. per totale). tre generazioni dalla sono stessa930 famiglia, te- della nuarepopolazione poi con il figlio Ferruccio e quindi con il èvolando”. pubblico temadavano del lavoro delloE compensata dall’immigrazione di pari staldon – Una popolazione che prosegue dibattito sul Gli stranieri comunistraniera. ”Il mio bar rimase negli annidal ‘60Comune - spiega il proprio Da dietro il banco sua trattoria (ora sviluppo”. lui li ascoltava, guardava il volto e le mani, stimone di une 1.181 secolo diextracomunitari. avvenimenti e grandi Giovanni-Lalo, che migratorio, decide di prendere di italiani (soprattutto percorso di della integrazione culturatari europei Per i nipote, In merito all’aspetto al net- numero cambiamenti . in mano le redini del locale dopo la morte del Giovanni Biasiolo - uno dei pochi nel territorio con una diversa gestione), Giovanni, che dagli ma soprattutto gli occhi che sono l’apertura a conservare il suo stile originario di apertura anni ‘50 fino agli anni ‘90 fu un punto di dell’interiorità. E ritrovava in tutti qualcosa “Ne ha conosciute di storie il bar-trattoria padre avvenuta nel 1952. Grazie“leggeRe” a tanti sacrifici e all’imprescindibi- al sociale, di calore comunicativo,Rosaria di storieCifarelli, che riferimento Porte,è ripercorre in modo di migliorare se stesso, leidentifi candosi in loro, facendo “La Rosa” di Mira Porte - spiega la scrittrice coRSo peR psicologa e psicoterapeuta specialista ain Mira percoruno strumento utile per proprie relazioni nell’amle aiuto della moglie Lalo, ha gestito si intrecciano e si conducono Gli altri a tratti poetico le vicissitudini di persone, sbocciare unaSono empatia misteriosa e benefi ne ha visti di clienti entrare e uscire da si di crescita personale einsieme. di gruppo e in psicoterapia individuale bito del lavoro econ della vita privata. previsti momenti inte- ca. ilquella linguAggio delAnna, coRpo erano diventati sono di iscrizione una visionedipersonale avvenimenti . Questospiega è Lalo”.i contenuti dell’iniziativa: porta; tra mille avvenimenti, belli e brutti, con successo per molto tempo il locale, pron- localie di coppia. Il corsoluoghi – cheforbiti ha une costo 40 euro degli rattivi. La dottoressa Cifarelli to aeservire un’ombra o deliziosi a servirsi in piedi, a consumare e fuggi-che desiderano “La Rosaimparare è un luogo“Con di ritrovo per molti, il decimo lavoro sulla grandi cambiamenti, gioie, tempi difficili. omeE capire “parlare” il linguaggio nonmanicaretti, verbale, ossiaadattiper persona – è rivolto a tutti coloro le parole si può non “La dire,Rosa madiil Lalo” corpoè non sa mentire. con il sorriso sulledellabbra, Da essi si usciva come si del era corpo, entrati,si articola un luogo ha accompagnato di i segnali memoria, Elsa Marchiori edcièconsente stato presenun’ombra di bianco e un folpeto a conciliare conosceresempre e utilizzare il lessico corpo.adAascoltare marzo la bi-re via.a interpretare il linguaggio in treche incontri di Imparareuna secolo decifrare che diarrivano dal corpo storie, a raccontare averoredato e aver ricevuto di Mira e della del Brenta rac- non tato viene insieme al suo verbale”. protagonista scorse gli animi”. blioteca comunale Pasolini instorie. sala Italo Calvino ospiterà unsenzadue e prevede l’analisiqualcosa dei vari che livelli divitaespressione incon-Riviera di capire anche– quanto espresso”. Perleinfo Dietro al “mitico” bancone noncorso lavorasulpiùlinguaggio“Inizio il mio 3viaggio a Mira Porte il 17 il 5,cambia possedevano quell’odore conta Marchioriil -. Dall’inizio dell’attività settimanetel.in 049 villa Principe a Mira Porte. del corpo: incontri (in programma sciadentro. delle Non emozioni e dell’atteggiamento internoElsa attraverso e iscrizioni: Biblioteca Pasolini, 706986,Piobiblioteca@ il suo proprietario-simbolo, Giovanni febbraio spiega protagonista nel dalladi casa, di mobilinon vissuti, di muri e im- il agli anni duri dal boom econo12Biasiolo e 19 marzo, sempre1929 dalle – 20:45 alleil 22:45) condotti linguaggio verbale. Sapermuti “leggere” linguaggio deldella corpoguerra, cadoneghenet.it. N.M.
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14 Sguardo a Padova Nord Vigodarzere In -primo piano la sicurezza del territorio e dei cittadini
Muson dei Sassi finalmente le opere di Nicoletta Masetto
S
icurezza e tutela dell’ambiente sono tra le priorità degli interventi sul territorio. Anche il Comune di Vigodarzere è in prima linea. Due, in queste settimane, i cantieri e le inziative più importanti: la prima, riguarda la tanto attesa realizzazione di opere idrauliche sotto al fiume Brenta e al canale torrentizio Muson dei Sassi; la seconda, riguarda la rimozione dell’amianto dalle abitazioni. Per quanto riguarda le opere idrauliche è possibile notare, nelle ultime settimane, il cantiere aperto, tra ruspe e grossi tubi, in prossimità del Brenta a Tavo di Vigodarzere e in via San Leopoldo a Terraglione. Si tratta, nel dettaglio, dei lavori di allacciamento della condotta fognaria nel tratto da Piazzola sul Brenta fino a Cadoneghe. A eseguirli è “Veneto Acque Spa”. L’intervento prevede il passaggio di grosse tubazioni sotto il letto del fiume Brenta e del torrente Muson dei Sassi. Finalmente, dopo quattro anni, il progetto è divenuto definitivo e sono stati eseguiti gli espropri. E così sono potuti partire i lavori. “Veneto Acque Spa” ha avuto l’incarico dalla Regione di realizzare il cosiddetto “acquedotto del Veneto centrale” che, partendo da Piazzola sul Brenta, in questa parte di territorio, attraverso i comuni di Campo San Martino, Limena, Vigodarzere e Campodarsego arrivando a Cadoneghe. Attraversando la Roggia Contarina a Piazzola sul Brenta si giunge a Campo San Martino, si
Il Comune è stato compreso nel bando regionale per i kit di smaltimento procede poi scavando dal Tavello di Limena, sotto il Brenta, fino a Tavo di Vigodarzere, passando sotto la ferrovia a Terraglione, il Muson dei Sassi a Campodarsego, la SR308, via Roma e, infine, il Tergolino fino all’allacciamento con la torre dell’acquedotto a Bagnoli di Cadoneghe. Per quanto riguarda lo smaltimento dell’amianto, l’intervento si collega allo stanziamento della Regione pari a 240 mila euro voluto per agevolare la rimozione dell’amianto nelle case di alcuni Comuni padovani e vicentini. Tra questi Vigodarzere che era stato escluso dal precedente stanziamento. Il contributo sarà “girato” a Etra. Ora si tratterà di capire meglio l’entità e verificare se, magari con una partecipazione economica del Comune, i cittadini potranno arrivare a non pagare alcuna spesa per il kit di smaltimento. Soddisfatto l’assessore all’ambiente, Moreno Boschello: con l’ultima delibera della Regione, datata 28 dicembre scorso, Vigodarzere avrà finalmente il denaro per avviare la sua seconda
Al via i lavori di collegamento della condotta fognaria per un lungo tratto, favorita anche la rimozione di amianto in casa
Un precedente intervento sulle sponde del Muson dei Sassi in seguito alle frane causate dal maltempo
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campagna di bonifica. La precedente delibera ci aveva escluso nonostante avessimo già espresso urgenza ad ottenere il denaro, per far fronte alle 45 domande che sono già giunte in municipio. Contiamo sul contributo regionale per incrementare i 250 euro che ci mettiamo noi come Comune e far risparmiare il più possibile i cittadini. Adesso però ci vorrebbe l’incentivo alle aziende. Ricevo tutte le settimane imprenditori che, in tempo di crisi drammatica, mi dicono di non avere, purtroppo, i soldi per tirare avanti e, ancor meno, per bonificare le coperture dei loro capannoni”.
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A
l via un corso di orticoltura biologica. Il corso è rivolto a neofiti e appassionati, singoli o famiglie che vogliano avviare o convertire un orto famigliare per l’autoproduzione con metodo di agricoltura biologica. Sono previsti 3 incontri di teoria e 3 incontri di pratica, e seguiti da un incontro di verifica dei risultati con assaggio o valutazione delle produzioni avviate. È prevista anche la partecipazione a un’uscita guidata a un’azienda agricola. Il corso è tenuto da Silvia Ferro dell’Associazione “Diversamentebio”. Gli incontri teorici si tengono a Villa Zusto (sede municipale in Via Ca’ Pisani 74) ore 20.45-23. I prissimi appuntamenti: 1 marzo “Difesa dalle avversità delle produzioni, per l’orto famigliare biologico”. A seguire tre incontri pratici, questi di sabato, presso l’orto didattico (aree concordate), ore 9-12: 23 marzo, allestimento dell’orto; sistemazioni agrarie (aiuole, irrigazione); prime semine e trapianti nell’orto didattico scelto; 20 aprile “Semine e trapianti, per colture primaverili, manutenzione e monitoraggi nell’orto didattico scelto”; 11 maggio “Manutenzione e monitoraggi, prime raccolte nell’orto didattico scelto. Le date degli incontri pratici potranno subire spostamenti in base all’andamento climatico. Tel. 0498888306 - cultura@ vigodarzerenet.it. N.M.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA PADOVA
La protesta. Rete Imprese Italia porta nel capoluogo gli imprenditori arrabbiati
Piccole imprese locali “ridotti in mutande”
Un’immagine della protesta degli imprenditori di fronte al Municipio di Padova
Anche i saldi non hanno dato i risultati sperati Zilio: “Bilanci in rosso e le banche non aiutano”
L
e piccole imprese, se la politica continuerà a guardare più ai propri interessi che a quelli del Paese, rischiano di finire a fare la fame. Da questa amara considerazoione è nata l’idea della mobilitazione di Rete Imprese Italia, declinata “alla padovana” ha visto le quattro organizzazioni di artigiani e commercianti (Ascom Confcommercio, Confesercenti, Upa Confartigianato e Cna) denunciare una colpevole disattenzione nei confronti del mondo della piccola impresa. “Ridotti così” era scritto, lettera dopo lettera, sulle mutande maschili e femminili stese di fronte a Palazzo Moroni, sede del municipio di Padova, dove un nutrito numero di piccoli imprenditori, incuranti di pioggia e neve, hanno ascoltato dapprima il discorso diffuso in streaming che Carlo Sangalli, leader di Confcommercio e presidente di Rete Imprese Italia, ha pronunciato in avvio di manifestazione e poi quello di Fernando Zilio, presidente di Ascom Confcommercio Padova e presidente, per questo semestre, di Rete Imprese Italia Padova. “Seppur in periodo di saldi – aveva esordito Sangalli – non faremo sconti a nessuno” e Zilio ha rincarato la dose nei confronti di antichi, più recenti e futuri governanti, ricordando l’angoscia che attanaglia lavoratori dipendenti e titolari d’azienda che guardano con forte preoccupazione al futuro. “Le imprese che stanno chiudendo i bilanci – ha detto
Zilio – li chiuderanno in rosso e con quei conti in rosso an- e Roberto Boschetto per Upa Confartigianato, i quali, nel dranno in banca dove gli verrà rifiutato il credito. E di fronte sottolineare la comunione d’intenti, hanno ribadito che l’economia è di fronte ad un’ultima spiaggia: o la politica si fa a tutto questo la politica cosa fa?” Poco, ma meglio sarebbe dire, nulla. E allora ecco l’ar- carico del grido di sofferenza che viene dalle piccole imprese ringa di Zilio che ha chiesto unione d’intenti per costringere o dalla crisi non sarà possibile venir fuori. Altro fronte “caldo” è quello relativo alla lotta all’illela politica a confrontarsi con questo mondo che non è marginale se è vero, come è vero e come documentava il aper- galità e alle situazioni poco chiare, soprattutto in ambito commerciale. Ultimo capitolo la revoca tura di manifestazione il servizio sui dell’agibilità al centro ingrosso Cina in numeri di questo grande comparto, più “Intorno a noi zona industriale a Padova. della metà degli occupati in Italia sono vediamo solo “Il comune, nel revocare l’agibilità tali perché occupati in piccole imprese. crisi, e la politica Lavoro, tasse, credito, allegra fi- cosa sta facendo dei tre capannoni dell’ingrosso cinese oggetto, nei giorni scorsi, dell’ordinannanza, Imu che drena le risorse ed i cui di concreto?” za di chiusura del Prefetto, ha voluto proventi non si sa dove finiscano: tutti temi affrontati dal presidente di turno di Rete Imprese Italia ribadire un concetto a noi molto caro: la libertà economica è Padova che ha addossato alla politica distratta da mille altre un diritto, ma deve essere svolta all’interno del rispetto più faccende, la gran parte delle colpe della recessione in atto rigoroso delle regole”. nel Paese. Zilio nei confronti della “cittadella dell’illegalità” sorta “Un Paese – ha detto ancora, e provocatoriamente, e sviluppata in zona industriale, si sta spendendo da anni. Zilio – che ha otto milioni di poveri e che dovrebbe avere “Questa dell’ordinanza – continua Zilio – segna un punto anche un “equitometro” per sapere che fine fanno i soldi di non ritorno nell’atteggiamento del governo cittadino e che arrivano nelle casse dello Stato”. ribadisce, che sono tutte le istituzioni e non solo la Guardia Concluso il suo intervento, più volte sottolineato dagli di Finanza coi suoi meritevoli controlli e sequestri, a puntare applausi dei presenti, Zilio ha ceduto la parola ai colleghi dritte verso un ristabilimento del diritto anche in quelle aree presidenti e direttori delle altre organizzazioni: Maurizio che, fino ad oggi, sono state appannaggio dell’illegalità più Francescon per Confesercenti, Guerrino Gastaldi per Cna sfrontata”.
“Libera la domenica”
migliAiA di fiRme AllA petizione
P
rosegue con successo in tutta la provincia la mobilitazione di Confesercenti e Diocesi di Padova “Libera la domenica” contro l’apertura no-stop di centri commerciali e negozi lanciata nei mesi scorsi con la raccolta di firme davanti al sagrato delle chiese e anche in diversi municipi. I promotori sottolineano che la domenica non è un giorno come gli altri e che lo scopo dell’iniziativa non è fare una “crociata” contro le attività commerciali ma ribadire la necessità di un giorno di festa e di condivisione da dedicare alla famiglia e a sé stessi. Per sottoscrivere la richiesta di una legge che metta un freno all’apertura indiscriminata delle attività commerciali, penalizzante per la stragrande maggioranza degli addetti del settore, basterà presentarsi davant alle chiese durante la raccolta firme o in municipio. E.M.
UNO SCOUT ALLA GUIDA DELLA COLDIRETTI FEDERICO MIOTTO ELETTO PRESIDENTE
“A
bbiamo un progetto per il Paese, molto chiaro e ben definito, per il quale siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, con senso di responsabilità e partecipazione. Ciascuno di noi sarà chiamato a fare la propria parte, io mi metto al servizio di tutti”. Con queste parole Federico Miotto si è insediato alla guida di Coldiretti Padova di fronte al Consiglio provinciale della più grande organizzazione agricola della provincia, convocato per eleggere la giunta esecutiva. Laureato in Agraria, 31 anni, giovane allevatore di Piove di Sacco, un passato da scout, titolare dell’azienda di famiglia da tre generazioni dedicata all’allevamento di vitelloni da ingrasso, sposato con Elisa e padre di due bambini, il neo presidente di Coldiretti Padova ha esposto al Consiglio Provinciale il
programma di lavoro e il metodo d’azione sulla strada del Progetto di Coldiretti per una Filiera Italiana firmata dagli Agricoltori. “E’ la grande sfida che ci aspetta – afferma Miotto – è una strategia che va oltre il particolare e che si propone come un disegno più ampio per il nostro Paese. Per troppi anni siamo stati condizionati da particolarismi e logiche individualistiche, ora siamo chiamati invece ad una visione collettiva che superi le posizioni settoriali. Dobbiamo ricreare uno spirito di comunità, metterci al servizio di un’azione collettiva e condivisa, perché non ha più senso ragionare in termini di comparti separati e in contrapposizione tra loro. E’ al sistema agricolo nel suo complesso che dobbiamo guardare se vogliamo essere protagonisti sul mercato e nella società civile”. E.M.
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Spazi Aperti 17 11 Qualità dell’aria Le recenti rilevazioni dell’Arpav confermano i continui sforamenti dei limiti di legge, allarme polveri sottili
Padova e provincia con il “fiato corto” Dopo un calo degli anni scorsi adesso la situazione si è cristallizzata, servono nuove misure per risanare l’atmosfera
Quest’anno potrebbe vedere la luce anche il nuovo piano cave
di Emanuele Masiero
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Padova e provincia l’aria non è delle migliori, è tempo di correre ai ripari. La Giunta regionale ha adottato infatti il Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera. Il provvedimento è stato pubblicato sul bollettino ufficiale aprendo così la fase della consultazione pubblica. Le linee del piano sono state presentate a Teolo, nella sede del Centro Meteorologico dell’Arpav, dall’assessore veneto alle Politiche Ambientali Maurizio Conte che ha fatto il punto sull’attività svolta negli ultimi mesi. “Il nuovo Piano Aria – ha commentato l’Assessore insieme ai tecnici dell’Arpav - rispecchia dieci anni di lavoro e di confronto con le amministrazioni provinciali e comunali. Il Veneto, comunque, si trova in una posizione sfavorevole alla dispersione degli inquinamenti atmosferici. In questi ultimi cinque anni si è registrato un calo complessivo degli inquinanti primari e secondari, mentre dal 2010 al 2012 la situazione si è stabilizzata. I dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili-pm10 superiore ai 35
giorni per anno”. Per quanto riguarda l’ozono, inquinante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un’estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto. Le centraline Arpav hanno registrato 219 episodi di superamento della soglia di informazione contro i 192 dell’anno precedente. Oltre agli inquinanti tradizionali il monitoraggio dell’ultimo triennio ha permesso di individuarne di nuovi, come il benzoapirene che fa registrare un aumento probabilmente dovuto anche all’utilizzo di biomasse, vale a dire legname e pellet, per il riscaldamento. “Il nuovo piano per la qualità dell’aria prevede una nuova zonizzazione e attenzione per i nuovi inquinanti e per le azioni più appropriate per il risanamento dell’atmosfera – ha detto l’assessore – a partire dalla riduzione dei consumi, dall’utilizzo delle migliori tecnologie sul mercato e dalla differenziazione delle fonti energetiche, guardando anche agli aspetti economici”. Nel 2013 dovrebbe vedere la luce anche il nuovo piano cave del veneto, atteso ormai da trent’anni.
RIFIUTI URBANI NOVITÀ IN ARRIVO
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l piano regionale dei rifiuti urbani, risalente al 2004, ha bisogno di essere aggiornato. E’ questo il verdetto dell’assessore regionale all’ambiente. Affermazione che tra l’altro arriva in un momento di forte cambiamento, visto che i Consorzi di Bacino per la gestione dei rifiuti del Veneto stanno chiudendo i battenti in questi giorni e saranno sostituiti da un’unica autorità d’ambito regionale. Anche per questo motivo, si è deciso di uniformare, all’interno di un unico elaborato, tutta la pianificazione in materia di gestione di rifiuti sia urbani che speciali. “La Regione Veneto – ha dichiarato l’assessore Conte - è dotata, oltre che del piano di gestione dei rifiuti urbani del 2004, anche di una serie di altri strumenti che la collocano come una delle regioni più all’avanguardia a livello nazionale sotto l’aspetto della programmazione nel settore dei rifiuti. Nell’ottobre del 2011 è stata avviata una procedura di riscrittura che ha portato alla stesura di un nuovo documento che include nel suo interno i criteri per la definizione delle aree non idonee, le linee guida per la gestione di particolari categorie di rifiuti, il programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica, il programma per la riduzione della produzione dei rifiuti e il piano per la bonifica delle aree inquinate”. La nuova pianificazione è ormai prossima alle presentazione e applicherà una gerarchia di priorità per la gestione dei rifiuti, a partire dalla riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti, sia mediante azioni
Il laboratorio mobile usato dall’Arpav per monitorare la qualità dell’aria e scovare gli agenti inquinanti
L’auspicio è stato espresso dall’assessore regionale alle politiche ambientali. Lo scorso ottobre la giunta regionale ha approvato infatti il documento preliminare del piano regionale dell’attività di cava e il relativo rapporto ambientale preliminare. “Il rapporto non è ancora il piano – ha sottolineato l’assessore - ma è il primo passo, previsto dalla normativa della valutazione ambientale strategica, necessario per la fase di consultazione con tutti i soggetti competenti”. Il documento preliminare prevede che il piano cave sia costituito da tre fasi, strettamente correlate tra loro: la fase conoscitiva, la fase di analisi e la fase propositiva e, soprattutto, individua gli obiettivi strategici, economici ed ambientali, che il piano deve perseguire.
Ma a preoccupare non sono solo le cave. Anche il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sono due temi di strettissima attualità. L’obiettivo di consumo di energia da fonti rinnovabili rispetto a quello totale è pari al 17% su base nazionale mentre per il Veneto l’obiettivo è del 10,3%. Focalizzando l’attenzione sul tema delle rinnovabili si è assistito negli anni più recenti ad una crescita generalizzata: in particolare negli ultimi due anni ha avuto un forte sviluppo il mercato del fotovoltaico, sia nelle istallazioni civili che industriali. Infatti, nel 2011 si è assistito ad incrementi nell’ordine del 600% per quanto riguarda la produzione, del 250% in quanto a potenza istallata e del 120% con riferimento al numero degli impianti.
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Anche a Padova andranno in pensione i “vecchi” consorzi ormai commissariati di prevenzione, sia mediante il riutilizzo e il recupero di materia. Ma non sarà l’unica novità visto che nei prossimi giorni si dovrà procedere con l’istituzione dei consigli di bacino che in qualche modo sostituiranno i vecchi consorzi ormai commissariati e prossimi al pensionamento. “Strategico, sia dal punto di vista economico che di tutela del territorio, sarà garantire lo sviluppo della competitività nel settore del recupero di rifiuti – ha commentato l’assessore regionale - Inoltre il piano rifiuti punterà alla riduzione della pressione sul suolo e del consumo di terreno agricoE.M. lo”.
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18 Mondo scuola
Mondo Scuola 13
L’esperienza All’Euganeo di Este l’esperimento voluto dal nuovo dirigente Francesco Bussi
Quando la scuola si apre al territorio di Nicola Cesaro
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’autonomia scolastica che incontra il territorio. E’ questo il titolo dell’importante convegno organizzato venerdì 1 febbraio dall’Iis Euganeo di Este. Un evento di rilievo che l’istituto atestino ha voluto organizzare per celebrare degnamente un nuovo modo di fare orientamento scolastico. Alle tradizionali “porte aperte” e visite guidate, l’Euganeo ha infatti voluto promuovere una serie di incontri e dibattiti per ognuno degli indirizzi proposti dal plesso scolastico. Eventi molto partecipati, che hanno visto protagonisti non solo docenti e alunni, ma anche professionisti del settore ed esponenti delle istituzioni locali. L’evento ha coronato degnamente “l’esperimento” tanto voluto dal nuovo dirigente scolastico Francesco Bussi: “Il titolo impegnativo “Accoglienza, inclusione, ascolto per il benessere a scuola e nella città” poteva far pensare ad una passerella di luoghi comuni. Al contrario l’attenzione dei partecipanti è stata trascinata per tre ore a partire dalle provocazioni lanciate dalla professoressa Rinalda Montani, dell’Università di Padova, fino alla rilettura democratica e partecipativa degli organi collegiali suggerita dal presidente del con-
siglio di istituto Renato Padovan, passando per i dati sulle prospettive del benessere nel contesto urbano di qui al 2020 presentati dal sindaco di Este Giancarlo Piva”. Il dirigente Bussi ha sottolineato il modo originale di costruire il curricolo per competenze, attivato in quest’anno scolastico dal collegio dei docenti dell’Iis Euganeo: l’obiettivo di formare professionisti capaci passa attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, ma soprattutto attraverso la fiducia nelle nuove generazioni. Elisa Padrin ed Elisa Bussi hanno presentato, quindi, le procedure per l’accoglienza degli alunni nelle classi prime spiegando come si siano andate evolvendo nel tempo accompagnando una crescita di consapevolezza e di assunzione di responsabilità. Cristina Minelle, docente a contratto presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, ha offerto una prospettiva particolare: l’accoglienza dei nuovi docenti per migliorare il benessere organizzativo della scuola. Stefania Della Sala (Usl 17) ed Elisabetta Trivellato hanno valorizzato l’intervento ormai decennale che la scuola
Alle tradizionali “porte aperte” l’Istituto ha preferito gli incontri e i dibattiti dedicati a ciascun indirizzo conduce in collaborazione con l’azienda sanitaria attraverso lo sportello ascolto, rivolto in primo luogo agli studenti, ma anche a docenti e genitori, insieme ad altre iniziative più specifiche, sempre mirate alla prevenzione del disagio. Infine Marino Martignon ha presentato una recentissima esperienza di costruzione di relazioni positive in un contesto di classe problematico. “Il tutto è stato suggellato da un mo-
L’aula di fisica dell’Istituto Euganeo di Este mento di musica- chiude Bussi -con l’esecuzione del Trio opera 11 per clarinetto, pianoforte e violoncello di Ludwig van Beethoven, da parte di tre giovani musicisti del Conservatorio di Rovigo». L’Iis Euganeo metterà a disposizione le presentazioni e la registrazione del Convegno sul proprio sito www.iiseuganeo.it. Per restare in tema e nello stesso territorio, sta spopolando nella rete il video promozionale girato dagli studenti del liceo
G.B. Ferrari per l’Avis di Este. Centinaia di utenti hanno visitato il link di Youtube (il titolo è “Spot per l’Avis di Este - 4a linguistico “G.B. Ferrari” di Este”). Il video è stato girato con i cellulari degli studenti, grazie alla supervisione del docente Nicola Ruzzenenti e alla regia di Claudio Verza, oltre alla collaborazione di Gino Peotta, storico donatore Avis, e del presidente di mandamento Federico Aghi. Il video è stato premiato anche dalla Regione Veneto.
San Valentino
13.–18. 2. 2013
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Cultura provinciale 21 15 La rassegna C’è tempo fino al 30 marzo per inviare i cortometraggi e al 30 aprile per le sceneggiature
il mASteR
Corti d’autore al River Festival
Al Portello saranno proiettati anche i brevissimi filmati realizzati artigianalmente con i telefonini Carla Stella
di Laura Organte
È
già tutto prnto per la settimana edizione del River Film Festival, in programma a Porta Portello, in riva al Piovego, dal 28 maggio al 9 giugno 2013: mancano solo i cortometraggi di chi vorrà partecipare al concorso, da inviare entro il 30 marzo. Per le sceneggiature, invece, scadenza il 30 aprile. Quest’anno, alle categorie storiche, si aggiungono due nuove sezioni competitive: Supercorto (Extreme Short Film, per corti della durata da un minuto e mezzo fino a cinque minuti girati con qualsiasi mezzo, dalla macchina fotografica al cellulare) e Corto locale, riservato a opere prodotte da film-maker dell’area veneta girati e prodotti in questa regione. Quest’ultima, in particolare, rappresenta – unitamente alla seconda edizione del premio di sceneggiatura “River Corto” – la concreta occasione, ormai unica nel Veneto, per sostenere gli autori locali e offrire loro la possibilità di farsi conoscere dal pubblico. Le nuove categorie Supercorto e Corto locale si vanno ad aggiungere alle altre 4 sezioni presenti al Festival: Corto
internazionale, Documentario, Animazione e Scuole di cinema. Tante altre sono le novità per l’edizione di quest’anno, sempre più internazionale: “Il Festival - ha spiegato il direttore artistico della manifestazione, Emilio Della Chiesa - nato come costola del Portello River Festival, ha raggiunto la sua maturità. L’edizione 2013 segna la definitiva acquisizione di una dimensione internazionale: quest’anno infatti i componenti della giuria saranno esponenti del mondo del cinema e della cultura per due terzi provenienti da Paesi stranieri». Ad oggi hanno dato la conferma della loro presenza in qualità di giurati: Amir Emary (presidente della giuria), giornalista e critico cinematografico già due volte in giuria al Festival di Cannes, è uno degli intellettuali di punta impegnati in queste ore nel movimento di piazza Tahrir, al Cairo; Tony Matteucci, manager dell’industria cinematografica; Sourav Sarangi, produttore e regista; Barbara Melega, assistente di regia di Ermanno Olmi ed Ezio Leoni, critico cinematografico e giornalista.
Este dedica una mostra al pittore
IL PENNELLO D’ACCIAIO DI GRADELLA
L’
Full immersion “dentro la poesia”
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Il Portello ìn occasione del River Film Festival Inoltre, la sezione non competitiva Festival of Festivals, porterà a Padova le opere vincitrici dei festival internazionali con cui il River Film Festival è gemellato. Infine, un’idea curiosa, che permetterà a tutta la città di essere coinvolta nell’evento: durante tutta la durata del festival, nei bus, alle fermate Aps, nelle piazze cittadine attrezzate con megaschermi il pubblico potrà vedere a ciclo continuo i Supercorti in concorso e votarli.
Appuntamento, dunque, per la sera del 28 maggio, con l’evento di apertura, la proiezione del film di Marwan Hamed “The Yacoubian building” (Egitto, 2006), pellicola che si ispira al libro “Palazzo Yacoubian” di Alaa Al Aswany (Feltrinelli), il romanzo più venduto nel mondo arabo. Gran finale, invece, previsto per il 9 giugno, con la cerimonia di premiazione. Tutti i dettagli sul nuovo sito del festival: www.riverfilmfestival.org.
opo i primi diciotto master realizzati dal 2008, l’Associazione “Accademia del teatro in lingua veneta”, organizza il master: “Dentro la poesia dei Sillabari di Goffredo Parise”, della durata di una settimana “full immersion”, dedicato a ad attrici e attori che vogliano approfondire la loro capacità di leggere la poesia. Le lezioni saranno tenute da Carla Stella, nota attrice professionista e performer, da sempre interessata alla poesia e alla letteratura. Il master, gratuito, si articolerà nell’arco di una settimana – 5/6 ore al giorno – presso il Ridotto del Teatro Verdi di Padova, e si concluderà con una rappresentazione finale che si svolgerà sabato 9 marzo 2013 alle ore 21.00 in luogo da definirsi. Le domande di iscrizione alla selezione devono pervenire entro il 24 febbraio. Informazioni sul sito www.accademiateatroveneto.it, o ai numeri 348/4238334 - 347/9756989. L.O.
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originalità dell’arte di Marino Gradella raccontata nella mostra “Il Pennello d’acciaio” aprirà il prossimo Progetti edcheimpianti all’avanguardia dal 1963 6 aprile a Este nell’ex Pescheria Vecchia. All’inaugurazione dell’esposizione, aperta i GIO fine▶settimana al mattino e al pomeriggio ANALISI ENERGETICA OMATEGMA DI I e dal lunedì al venerdì al pomeriggio,m SIS IO DE ORAGG IT N I O è previsto anche un intermezzo musicale M M ▶ PROGETTAZIONE IMPIANTI CONSlidUa fino al a del maestro Roberto Bevilacqua. Marino v a offert .01.2013 31 Gradella nasce nel 1920 a Viadana, in pro▶ INSTALLAZIONE vincia di Mantova, e trascorre sei anni della propria giovinezza nell’esercito italiano (II ▶ FINANZIAMENTO guerra mondiale - Croce al Merito guerra); Marino Gradella dai▶ primi anni ‘50, a causa di varie vicissiASSISTENZA BUROCRATICA tudini eper svolgendo svariate attività, si tra- marazzo” detrazione fiscale 55%ha ottenuto risultati davvero sferisce prima a Nogara, successivamente sorprendenti, producendo ritratti, nature a Cinto Euganeo (1970), ove si distingue morte, paesaggi, riproduzioni di quadri sia come imprenditore nel DI settore maglie- famosi; solo percaldo, citarne alcuni: ritratto • LA POMPA CALORE produce fresco ed ria, sia acqua in ambito sociale come benefattodell’ex presidente USA, gen. Ike Eisenhocalda assorbendo energia dall’aria esterna. re, tanto da essere insignito, nel 1970, wer (1960) consegnato all’Ambasciata • E’ un sistema molto efficiente ed in uso in tutti i dell’onorificenza di Cavaliere Ufficiale Americana a Roma e ora custodito nel MuAPPARTAMENTO DI 100MQ: COSTO RISCALDAMENTO ALL’ANNO € 3.700 paesi Italiana; freddi della Repubblica infidel ne, nelNord-Europa. 1991, seo Eisenhower di Abilene in Texas; ritratto • NO carico continuo € 1.750 • Genera fino specie si stabilisce ad Este risparmi ove rimane sino alla aldi40%, Papa Giovanni PaoloseII, abbinata consegnatogli e pulizia caldaia morte, ad avvenuta nell’aprile del 2009.Nel personalmente nelche 1996 produce e ora custodito un IMPIANTO FOTOVOLTAICO • NO stock di legna/ € 1.100 corso degli anni si è fatto conoscere sopratnei Musei Vaticani, una sua opera è inoltre l’energia elettrica necessaria. pellet € 700 tutto per la propria originalità pittorica che presente nei Musei Civici degli Eremitani a € 450 l’ha visto impiegare, per l’esecuzione dei Padova. A partire da POMPA POMPA CALORE + propri quadri, oltre alle tradizionali tecniche La mostra, in concomitanza con la preGPL GASOLIO METANO CALORE IMP. FOTOVOLTAICO € 99,50 al mese* di pittura ad olio, acquerello e china, uno sentazione di un catalogo sulla sua vita e strumento particolarissimo, utilizzandone le sue opere, è un’occasione speciale per * Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Offerta di credito finalizzato valida dal 30/09/2012 al 31/03/2012 come da esempio rappresentativo: Prezzo del bene € 8800,00 iva compr., finanziamento l’ago a guisa di pennello ed i fili di cotone celebrare la figura e l’attività artistica di per 4.000,00 iva compr., Tan fisso 8,98% Taeg 10,41%, in 48 rate da € 99.50 oltre le seguenti spese già incluse nel calcolo del Taeg: spese incasso e gestione rata € 1,5 per ogni mensilità, imposta sostitutiva sulla prima rata €7,5, spese per comunicazioni periodiche (almeno una all’anno) €1,03 Importo totale del credito € 4000,00. Importo totale dovuto dal Consumatore € 4862,12. Al fine di gestire le come tavolozza dalle innumerevoli sfuma- quest’uomo semplice, ma di indubbio va- addebitata tue spese in modo responsabile e di conoscere eventuali altre offerte disponibili, Findomestic ti ricorda, prima di sottoscrivere il contratto, di prendere visione di tutte le condizioni economiche e contrattuali, ture cromatiche: la macchina per cucire! lore umano, che ha lasciato una traccia di facendo riferimento alle Informazioni Europee di Base sul Credito ai Consumatori (IEBCC) presso il punto vendita. Salvo approvazione di Findomestic Banca S.p.A.. SICER IMPIANTI SRL opera quale intermediario del credito per Findomestic Banca S.p.A., non in esclusiva. info@sicerimpianti.it Con questa tecnica, definita “rica- cui si desidera che non si perda memoria.
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LO cicliSmo
SPORT in PRIMO PIANO ASd cASAlSeRugo, 37 Anni di Attività peR 60 iScRitti
Hockey indoor La Polisportiva si piazza al quinto posto nel campionato italiano
Sculdascia, ottimo risultato
di Nicola Cesaro
D I portacolori dell’Asd Casalseugo, guidata da Francesco Zaggia
D
a sempre sulla breccia, con oltre 60 iscritti, guidati da quest’anno dal presidente Francesco Zaggia, coadiuvato dal vice Federico Nicolè e dai consiglieri: Vincenzo Materna, Diego Bertocco e Niveo Piovan, l’Asd Ciclisti Casalserugo ha compiuto i 37 anni di vita. Attivo in tutti i settori del ciclismo amatoriale, il club è diventato famoso per i numerosi raid organizzati , tappe di 5-6 giorni in giro per le regioni d’Italia. La scorsa stagione le livree biancoazzurre sono state di scena in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte dove si raggiunta la città di Alba, nota per il suo tartufo; le Cinque Terre, la Toscana toccando Firenze e Pistoia. Continuando a riavvolgere il film della passata stagione da ricordare il raid in Umbria, dove oltre alla pedalata ad Assisi la comitiva ha reso omaggio alla tomba di Padre Pio, è stata quindi la volta del Salento in Puglia, raggiunto dopo 6 tappe di circa 150 chilometri al giorno. Alcuni componenti del “Casalserugo” amano l’agonismo e partecipano a gare su strada ed a cronometro, lo scorso agosto alcuni di loro hanno partecipato alla coppa del mondo per cicloamatori disputata, come da tradizione, a St. Johann in Tirolo ( Austria). I molti amanti delle Granfondo si sono schierati nella “ Sportfull” a Feltre, la Pinarello a Treviso e anche alla maratona delle dolomiti a Corvara, in Val Bdia. Come ogni fine stagione il gruppo si è ritrovato per rivivere in allegria i momenti salienti e programmare la nuova stagione. Walter Lotto
opo il prestigioso trionfo nella Coppa Veneto Under 14 dell’anno scorso, la Polisportiva della Sculdascia ci prende gusto e centra un altro importante risultato per la stagione in corso. Anche se non è arrivata una vittoria, gli atleti della Scodosia esultano per l’ottimo quinto posto ottenuto nel campionato italiano di hockey indoor. La finali si sono tenute il 2 e il 3 febbraio a Padova, e hanno visto la Polisportiva della Sculdascia a competere per il titolo assieme a Hc Bra (Cn), Hc Pisa, Olimpia Tss (Le), Cus Messina, H. Bonomi (Pv), San Vito Romano (Rm) e Cus Cagliari. I casalesi si sono qualificati dopo aver guadagnato il primo posto del girone nazionale B, davanti a Hc Riva (Tn), Cus Padova, Us Grantorto (Pd), Csp San Giorgio Casale (Pd), Ar Fincantieri (Go). A Padova, nelle qualificazioni i ragazzi della Sculdascia sono usciti con due vittorie e una sconfitta, maturata peraltro dal San Vito Romano che diventerà poi campione d’Italia. Prima a pari punti assieme a San Vito e Bonomi, la Sculdascia è stata condannata dalla differenza reti, che ha costretto a lottare “solamente” per il quinto posto. Nello spareggio, i padovani hanno dominato nettamente (10-4) il
La formazione Under 16 della Polisportiva della Sculdascia Cus Messina. Questa la rosa della Polisportiva della Sculdascia: Edoardo Francescon, Marco Furlan, Nicola Missaglia, Lorenzo Rosa, Nicola Carazzato, Filippo Faggion, Riccardo Formaggio, Luca Zorzan, Andrea Nale, Giacomo Caserta, Hamza El Matraji, Yasir Nasrallah, Luca Mingoia e Nicola Parisato. Allenatori: Emanuele ed Ulisse Missaglia. “E’ l’ennesimo risultato positivo di una polisportiva nata da appena un anno e mezzo. - commenta Ulisse Missaglia - Gli ostacoli tuttavia non mancano. Basti pensa-
CICLI LAZZARIN TERRASSA ZECCHIN CAMPIONE VENETO, MINCHILLO A PADOVA
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entre si stilano programmi e tabelle e si intensifica la preparazione invernale in vista delle stagione 2013 la Asd Cicli Lazzarin, dalla sede di Terrassa Padovana, attraverso il proprio direttivo, formato dal presidente Dino Milani e dai suoi collaboratori Luca Tasinato e Michele Fusari, rende noto il proprio bilancio agonistico maturato nell’annata da poco conclusa. Oltre all’ottimo lavoro di squadra da segnalare le vittorie di Matteo Zecchin, campione Veneto e Triveneto Asci 2.serie; Pietro Minchillo si è laureato campione della provincia di Padova 2. serie Asci, e ha indossato la maglia nel Trofeo ciclistico del Piovese, primo classificato gruppo B. La prestigiosa maglia è stata indossata
anche da Enrico Barison primo classificato nel 1. Gruppo B. Acuti importanti anche per Michele Fusari e Sergio Tasso, campioni provinciali Uisp nelle rispettive categorie, mentre Paolo Berto e Filippo Gallocchio sono andati a segno nei tricolori riservati ai donatori del sangue AVIS. La Cicli Lazzarin è andata a segno anche nella classifica a squadre, imponendosi nel giro della Riviera del Brenta ed è stata nona al Trofeo ciclistico del Piovese. Questo viatico, per una società nata da poco rappresenta a detta della dirigenza, un punto di partenza per stagioni sempre più all’avanguardia, grazie anche a nuovi inserimenti che si stanno concretizzando in questi giorni. W.L.
re che abbiamo ottenuto solamente qualche giorno fa la possibilità di allenarci nella palestra di Casale di Scodosia, dove abbiamo la sede e gran parte degli atleti”. Per tutto l’anno la formazione si è infatti allenata tra Ospedaletto Euganeo e Merlara. “Penso che sia ormai doveroso considerare la nostra presenza, anche se in paese esistono pure altre realtà di hockey. Non rubiamo terreno a nessuno, anzi, siamo pronti a collaborare”. La formazione Under 16 partecipa anche al campionato e per il girone d’andata la squadra guida la classifica. Pallacanestro Montagnana
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La vittoria di Matteo Zecchin a Massanzago, primo al traguardo
i è chiusa con successo l’esperienza del “Winter Camp” organizzato dalla Pallacanestro Montagnana durante il periodo invernale. Il gruppo cestistico della città murata ha infatti evitato di andare in vacanza e ha aperto le porte a tutti i ragazzi, non solo ai propri atleti, anche durante le vacanze natalizie. Una quarantina di iscritti hanno affollato la palestra di viale Trento, nel quale la Pallacanestro Montagnana ha messo a disposizione per una settimana tre dei propri tecnici qualificati. L’esperienza verrà sicuramente ripetuta anche per il prossimo anno. Per l’estate, invece, si pensa già al “Summer Camp”. N.C.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Economia Lavoro e produzione
Una fioca luce in fondo al tunnel
L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine di Ornella Jovane
L
a produzione fa registrare qualche segnale di ripresa, ma sempre in un contesto di contrazione, e la situazione del mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certificano le pesanti ripercussioni della crisi anche in Veneto. Da VenetoCongiuntura, l’analisi congiunturale sul manifatturiero di Unioncamere Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzione industriale ha fatto segnare una nuova flessione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previsioni degli imprenditori, che lasciano intravvedere una fioca luce in fondo al tunnel”. L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microimprese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52249), con una flessione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile
(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’unico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è confermato dal -4,8% del fatturato su base annua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese. L’occupazione è segnata da una flessione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa
Imprenditori orientati per future assunzioni a privilegiare contratti a termine (-2,5%). Gli unici settori con dinamiche positive sono macchine ed apparecchi meccanici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%). In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfiducia in un recupero dell’occupazione
(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente). L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici. Non risparmia settori che avevano sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavoratori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma significativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ricoprono mansioni non qualificate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole imprese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera straniera: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri. Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stranieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).
Va anche precisato che, se finora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il totale degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%). Le 14.670 assunzioni previste nel periodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stranieri, hanno contribuito ad alleviare marginalmente le difficoltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.
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I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze. Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regionale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elaborato dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.
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Il Veneto in primo piano 25 9 La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison
“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione di Nicola Stievano
Massimiliano Barison
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l lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul mondo del lavoro e che ha bisogno di essere adeguatamente formato. L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezzamento dell’allora ministro al Welfare Fornero. L’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale
neWS
quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra generazioni con sgravi fiscali previsti da diverse finanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate. “Questo meccanismo – spiega Barison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I giovani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti difficoltà di inserimento stabile in azienda e
necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acquisite nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assunzioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un problema che sta emergendo in seguito all’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”. Da tempo il Consiglio provinciale, su
proposta del Presidente della Terza commissione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda. Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasformato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azienda avesse assunto (per la differenza tra l’orario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.
La coppia padovana ha messo a frutto una lunga esperienza lA pASSione peR i viAggi tRASfoRmAtA in impReSA
V
iaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno
la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entriamo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.
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Veneto in primo piano 11 26 Il Veneto in primoIlpiano Commercio in difficoltà
Occorre far ripartire i consumi aumentando il potere d’acquisto della gente InLa breve nuova legge regionale Il nuovo piano del commercio regionale varato a fine 2012 blocca di fatto la deregulation voluta dal governo Monti ma ora si attende il regolamento di Germana Urbani
S
ono qualche migliaio le piccole e medie attività commerciali che entro il 2013 chiuderanno le serrande definitivamente. Un dato che viene messo in luciedalle principali associazioni di categoria in prima linea per salvaguardare i negozi di prossimità costretti ad un estenuante concorrenza con i grandi Centri commerciali che, con la nuova legge promossa da Monti, potrebbero tornare liberamente a nascere ovunque come funghi. Confesercenti e Ascom puntano fortemente il dito contro il decreto Salva Italia del Professore perchè la liberalizzazione spinta di orari di apertura che consente di non avere mai un giorno di chiusura, pesa enormemente sui negozi di prossimità che vedono aumentare le spese ma non gli introiti. Eppure sono costretti tante volte a tenere aperto perchè il grande Centro Commerciale che magari si trova a pochi chilometri – e può contare su risorse molto più ingenti – non abbassa mai le serrande. “Per ora in Veneto siamo riusciti a bloccare un altro aspetto di questa tremenda deregulation messa in campo dal governo dei tecnici - afferma Maurizio Francescon, direttore della Confesercenti di Padova -. Il Consiglio regionale ha varato il nuovo Piano del Commercio, l’ultimo risaliva a nove anni fa e prevedeva un numero preciso di superfici a disposizione della grande distribuzione e dal 2007 non era stato più possibile realizzare nuove aree commerciali. Questo nuovo Piano permette di arginare un rischio pesante dovuto, appunto, alla deregulation voluta dal governo Monti. La legge, infatti, lascerebbe mano libera ad ogni singolo sindaco di decidere su tutto, anche sulle superfici a disposizioni da destinare alla grande distribuzione”. Un bell’affare per i Comuni che, strozzati dal Patto di Stabilità, dando il via libera a nuovi centri commerciali incasserebbero milioni di euro attraverso gli oneri di urbanizzazione, Imu etc. Il rischio è che si assista ad un ulteriore consumo selvaggio di suolo e alla cannibalizzazione del piccolo commercio dei centri storici. Per non parlare del problema dei Comuni vicini che spesso vengono interessati dal traffico, dallo smog e dalla chiusura delle proprie attività commerciali senza averne in cambio nulla. Lo sa bene il comune di Padova che, avendo deciso di non autorizzare più centri per la grande distribuzione, ha rinunciato a entrate ingenti ma si è trovato comunque nel giro di pochi anni a gestire traffico, smog e concorrenza ai negozi del centro causati dalle Brentelle e dall’Ipercity,
C Sulla libera domenica Confesercenti ha presentato una proposta di legge popolare entrambi alle porte delle città ma in territorio di Rubano e Albignasego. “Perché queste situazione non possano più ripetersi – Continua Francescon - bisogna che la Regione nel regolamento che la Giunta è chiamata a redarre al più presto preveda una figura o un ente sovracomunale che controlli le autorizzazioni commerciali” “Il nuovo piano regionale – continua Fernando Zilio, presidente di Ascom Padova – ha affermato concetti importanti su cui noi associazioni ci battiamo da anni. E mi riferisco alla valorizzazione dei centri storici e al recupero delle aree dismesse ma questo non basta. Occorre quanto prima che siano messi dei paletti certi attraverso il regolamento che attendiamo a breve e che stabilisca come e chi decide rispetto al via libera per l’insediamento di nuove grandi aree commerciali”. Le associazioni hanno le idee chiare su questo: occorre ci sia un ente o una figura sovracomunale che tenga in considerazione il parere vincolante dei sindaci contermini all’area dove si intende autorizzare il nuovo centro commerciale. “Faremo una battaglia su questo – afferma Zilio – i sindaci dei comuni contermini devono avere voce in capitolo visto che anche i loro commercianti risentiranno inevi-
tabilmente della presenza pesante della grande distribuzione. E poi non pesiamo mai abbastanza le conseguenze del dilagare di queste strutture spesso legate finanziariamente a multinazionali che hanno tutto l’interesse a conquistare il monopolio commerciale su un territorio stabilendo modalità prezzi e prodotti. La libera concorrenza verrebbe certamente annullata. Come può una piccola o media impresa resistere a questo tipo di politiche?” Eppure quando queste grandi strutture vengono proposte in un Comune portano con sé la prospettiva di assunzione per molti giovani disoccupati e di questi tempi non è poco. “C’è questa finta credenza – spiega Zilio – che si assumi più personale per coprire tutto l’orario che interessa il centro commerciale. Ma andiamo a verificare con quali contratti queste persone vengono assunte. La grande distribuzione si avvale di contratti atipici che prevedono facilità di licenziamento. Quindi queste grandi strutture promettono lavoro e producono un triste precariato”. In attesa del regolamento che dovrà varare la giunta veneta restano le linee guida previste dal nuovo Piano del Commercio. Tra le novità va sottolineata la volontà di valorizzare i centri storici attraverso la semplificazione delle autorizzazioni per i negozi fino a 1.500 metri quadrati. L’obiettivo è favorire i negozi di prossimità affinché le città non si svuotino e le luci non si spengano. Mantenere vivi i centri storici significa garantire più sicurezza ai cittadini, perchè un negozio aperto è anche un presidio di zona e avere un “giardino” gradevole dove socializzare e passeggiare all’aria aperta.
on l’approvazione della legge regionale n. 50 del 28 dicembre 2012 il Veneto si è dotato di un nuovo Paino per il Commercio. Ora si attende il varo, entro 4 mesi, del Regolamento di attuazione della legge, che dovrà contenere i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti urbanistici delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture con superficie di vendita superiore ai 1.500 mq. e delle grandi strutture di vendita, le modalità per la valutazione integrata degli impatti e l’individuazione delle misure compensative e di mitigazione atte a rendere sostenibili gli insediamenti commerciali, la definizione degli ambiti territoriali destinati ad ospitare gli in-sediamenti commerciali di rilevanza regionale (le grandi strutture di vendita con oltre 15.000 mq.) e gli altri indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale veneto. Di grande interesse la norma contenuta nell’art. 19, comma 4, che dispone che all’interno dei centri storici l’autorizzazione commerciale per le grandi strutture di vendita è rilasciata non più tramite la Conferenza di servizi, ma direttamente dallo Sportello Unico per le Attivi-tà Produttive secondo le modalità previste per le medie strutture di vendita, che prevedono tra l’altro una regolamentazione da parte del Comune. In questo modo si intende favorire la realizzazione in centro città di grandi strutture di vendita specializzate. Altra norma di immediato interesse è quella contenuta nell’art. 28, comma 4. Si tratta di una norma transitoria che prevede che le grandi strutture di vendita ed i parchi commerciali già autorizzati alla data di entrata in vigore della legge possano essere ampliati in misura non superiore al 20% della superficie autorizzata (e comunque nel limite massimo di 2.500 mq di superficie di vendita), nel rispetto dello strumento urbanistico vigente e della normativa in materia ambientale, edilizia e viabilistica prevista dalla precedente legge regionale sul commercio. Tale facoltà va esercitata entro 60 giorni a partire dal 1° gennaio 2013, con l’impegno ad iniziare i lavori entro e non oltre 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione.
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Veneto in primo piano 27 10 Il Veneto in primoIlpiano Osservatorio Findonestic Banca
anche La sui crisibeni economica durevolisi riflette anche sui beni durevoli
o evidenente, del più conte(- 22,2% no imma2.842 da arte delle 515 auto motoveienduti per famiglia
un peso va, come registrate azionale, compleseuro del pesa per o.
Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti di Ornella Jovane
L
a crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con flessioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici ed elettronica di consumo: tiene solo l’informatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Unasulperformance di quella Banca consumo di peggiore beni durevoli in Vemedia nazionale ilha anche gli neto, presentato 22 riguardato gennaio a Padova. acquisti di elettrodomestici, che socio-econohanno visto In un contesto di fragilità una 8,7%delle contro quella venete naziomica,flessione anche ladelspesa famiglie nale del 6,8% (gli acquisti si sono contrattiI nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. da 366 a sono 334 mln euro; la spesa media consumi stati difortemente penalizzati èdalla scesadinamica da 177euro a 160 euro), e sopratdel reddito disponibile e la tutto sull’elettronica di consumo, la cui flescontrazione della spesa è intervenuta nosione in Veneto, del -17,8%, è risultata benal nostante la riduzione della propensione più marcataNelrispetto media del dell’Italia risparmio. 2012 laallaflessione reddito (-11,8%). consumi 274 disponibile Ipro capitesono nellapassati regionedaè stata adi225 euro edella la spesa pernazionale famiglia pocomln piùdiampia media da 133 contro a 107 -2,3%); euro. l’indicatore si è atte(-2,5% salva solo ileuro comparto dellavalore InformastatoSisui 19.426 pro capite, più
Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo tion Technology, che hanazionale registrato regioelevato della media perin 1.772 ne unper incremento contro un euro calo euro abitante,del ma+2,5%, più basso di 850 dello 0,6% nazionale. La spesa è passata per abitante rispetto a quella del Nord-Est. da 189 a 194 mlnsul di euro e quella mediasi Questa stretta reddito disponibile da a 93 euro a famiglia. Ci sulla si attende è rifl92essa in maniera consistente spesa che nel 2013 le decisioni di spesa delle familiare destinata ai durevoli, la tipologia famiglie venete condizionadi beni più sacrifisaranno cata e il ancora cui acquisto è stato te dagli effetti di bilancio e rinviato quandodella non manovra strettamente necessadella fase recessiva reddito disponibile rio, aumentando cosìsul la vita media dei beni einche, anche se confamiglie: un’attenuazione rispetdotazione delle l’indicatore veto al 2012, la domanda di beni neto si è attestato sui 2.307 euro,durevoli con un resterà moderato calo, in nonItalia, riuscendo a calo delin14,8% (-14,1% -14,5% imboccare un sentiero di recupero delle forti nel Nord-Est). contrazioni degli ultimi anni. settori, le auto Analizzando i principali
IL DETTAGLIO PER PROVINCIA
N
el 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termini di reddito (19.987 euro) che in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito disponibile si configura al di sotto della madia nazionale. Relativamente al mercato automobilistico, Padova resta in testa alla classifica delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Venezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifica delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del comparto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro. Nel settore dei mobili, Padova e Vicenza si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifica. Andamento simile per il settore degli
nuove, usate e i motoveicoli hanno evidenziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più contenuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono immatricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motoveicoli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro. In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate flessioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa complessiva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.
Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una flessione del 8,7% contro quella nazionale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprattutto sull’elettronica di consumo, la cui flessione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro. Si salva solo il comparto della Informa-
tion Technology, che ha registrato in regione un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispetto al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.
IL DETTAGLIO PER PROVINCIA
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elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzialmente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro. Classifica pressoché invariata per i consumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vicenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro). Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifica l’andamento dei consumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Venezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e O.J. Belluno (8 mln euro).
el 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termini di reddito (19.987 euro) che in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito disponibile si configura al di sotto della madia nazionale. Relativamente al mercato automobilistico, Padova resta in testa alla classifica delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Venezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifica delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del comparto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro. Nel settore dei mobili, Padova e Vicenza si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifica. Andamento simile per il settore degli
elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzialmente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro. Classifica pressoché invariata per i consumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vicenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro). Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifica l’andamento dei consumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Venezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e O.J. Belluno (8 mln euro).
Il Veneto in primo piano 29 13 Bilanci La relazione della Corte dei Conti inchioda la Sanità veneta
Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori Ammonta a 2 miliardi e 896,7 milioni di euro l’importo che deve essere saldato alle aziende private. Per i pagamenti si attendono anche più di 500 giorni di Fortunato Marinata
C
resce il debito della Sanità veneta. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti che hanno rilevato come a dicembre del 2011 il saldo delle somme dovute a enti e aziende sanitarie pubblici, fornitori, tesoriere, dipendenti, più i mutui passivi siano aumentati rispetto all’anno precedente del 3,8%. La cifra complessiva è da capogiro: 4 miliardi e 368,2 milioni di euro, 385, 5 milioni dei quali maturati nell’ultimo esercizio. L’esposizione maggiore, informano sempre i magistrati contabili, è nei confronti dei fornitori privati per una percentuale che oscilla attorno al 65% del debito complessivo: 2 miliardi e 896,7 milioni di euro, tanto per essere chiari, ai quali vanno aggiunti i 15,7 milioni di euro degli interessi che dovranno essere pagati agli stessi a causa dell’enorme dilazione dei pagamenti. In questo caso manca un vero e proprio report ma, secondo quanto sostenuto dalle aziende private che avanzano soldi dalle Ulss venete, i saldi arrivano con un ritardo che supera i 500 giorni, ossia un anno e mezzo, mentre la legge stabilisce che le fatture dovrebbero essere onorate
entro 30 giorni. Una situazione insostenibile al 54% del totale) sono in capo alle Aziende secondo la Cgil. “Il mancato pagamento dei sanitarie locali. Sui motivi che invece hanno fornitori – spiega la sigla sindacale in un portato al progressivo indebitamento della comunicato stampa diffuso proprio in questi Sanità veneta la Cgil non ha dubbi, a pesare giorni – è un problema gravissimo che si tra- sarebbe il ritardo con il quale sono state messe scina da troppo tempo, tanto più in una fase in campo le manovre contenitive. “I ritardi di grave crisi come l’attuale, determina a sua nell’attuazione del Piano Socio Sanitario la scelta della Giunta Zaia volta, ricadute pesanti, di tenere nel cassetto in termini occupazionali I peggiori bilanci oltreché di tenuta delle a Verona, Venezia fino a dopo le elezioni le schede di dotazione imprese, già in difficoltà e all’Azienda ospedaliera e territoper l’accesso al credito, Ospedaliera riale, che dovrebbero e lascia spazi pericolosi di Padova costituire lo strumento alle imprese poco pulite e trasparenti, quelle legate alla criminalità, le operativo per porre mano alla necessaria uniche che possono permettersi di aspettare riorganizzazione dei servizi, la mancanza asanni per i pagamenti, perché dispongono di soluta di volontà politica di ridurre il numero fonti illecite di finanziamento”. Che siano le delle aziende sanitarie ridefinendo gli ambiti Ulss a detenere la quota di debito più elevata territoriali di quelle attuali, il persistere di openei confronti delle imprese private, lo con- razioni ad alto rischio come la costruzione di fermano anche i dati elaborati della Cgia di nuovi ospedali facendo ricorso alla finanza di Mestre secondo i quali: dei 70 miliardi circa di progetto, disegnano un quadro sempre più debiti che la Pubblica amministrazione ha nei preoccupante per la tenuta complessiva del confronti delle aziende, ben 37,8 mld (pari sistema, per le ricadute negative in termini di
servizi e di costi aggiuntivi per i cittadini, per le operatrici e gli operatori che lavorano sempre più in condizioni complicate, per mancanza di risorse e di una seria programmazione”. Una serie programmazione che invece per la sigla sindacale dovrebbe incentrarsi attorno alla riorganizzazione degli ambiti territoriali delle Ulss, con una loro sostanziale riduzione numerica, e all’attivazione di una rete territoriale dei servizi di cure primarie, sul modello H24, per ridurre i ricoveri e gli accessi impropri ai Pronto soccorso. “Un obiettivo strategico importante – spiegano - peraltro contenuto nel nuovo Pssr, ma che rischia di restare sulla carta se qualcuno immagina di utilizzare la politica dei due tempi nell’attuazione del Piano e cioè prima si chiudono gli ospedali poi non si sa cosa succede”. Le stesse conclusioni sono contenute anche nella relazione della Corte dei Conti, là dove è indicato in rosso anche la voce che riguarda il patrimonio netto degli enti del Servizio sanitario regionale. Meno 60,2 milioni secondo quanto riportato. Le passività create dalla varie Ulss, viene specificato, vengono ripianate solo
in parte dalla Regione e il passivo viene riportato negli esercizi successivi appesantendo lo stato debitorio e legando di conseguenza l’equilibrio di bilancio a capitali di terzi. A presentare i bilanci peggiori sono le Ulss 12 di Venezia, con quasi 430 milioni di euro di debito, la 20 di Verona, con un saldo passivo di 446,7 milioni di euro e l’Azienda Ospedaliera di Padova, con altri 429,9 milioni di passivo. Insomma ancora una volta troppi debiti a causa di troppe spese che invece andrebbero contenute con l’attivazione immediata del nuovo Piano sociosanitario, intervenendo, dunque, nella riduzione della rete ospedaliera e nel potenziamento del sistema di assistenza territoriale oltre che nell’irrigidimento dei monitoraggi.
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14 Cultura veneta 30 Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”
Il sottile colore ad acqua di Cano Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici di Alain Chivilò
L
’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capacità di rendere atmosfere, accostamenti e nuance di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore efficacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fino al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffigura un viaggio attraverso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici. Ne deriva una rappresentazione introspettiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefanno in un clima umido, in cui si respira la salsedine lacustre. Escono da una sorta di nebbia
Alcune opere presenti alla mostra
magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egitto, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresentazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto metafisico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofia, sono d’effetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,
Arte in breve
POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE
I
n questa sede si propone una rapida carrellata di eventi in corso o che hanno tracciato un interessante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Tibet”, fino al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito figurativo, “Confessioni artistiche” e non figurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Aubertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazione in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservando dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezionismo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Officina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come officina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Al.Ch. Cage 100 anni. Silenzio”.
in un lontano sapore di Magna Grecia, è tracciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di finestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefinite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfia, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano indica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,
tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’immenso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occidentali, dove la diversità culturale, linguistica ed etnografica le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colore, rappresentano il vero percorso e significato della figurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.
Intervista a Piero Slongo
“Il mio paesaggio interiore” Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni
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on un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011, rimarca con fierezza quella presenza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’attenzione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Arte in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Arte dipingendo con discrezione e con una forte capacità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori figurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio
Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Senza dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del paesaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non figurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensità espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una
grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica tendente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di riferimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confine tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fiore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fiori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del paesaggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai standardizzato, è la chiave del paesaggio attuale. Al.Ch.
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32 Cultura veneta
Cultura veneta 15
Letteratura Il libro di Bevilacqua che ricorda Micheletto e il ciclismo di inizio ‘900
“Il Conte di Sacile”
Vinse il Giro e la prima tappa del Tour. Venne chiamato “il Conte” per l’abitudine di soffiarsi il naso -in corsacon un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio di Vesna Maria Brocca
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ato e vissuto a Sacile lungo il fiume Livenza, la carica di presidente dell’Ospedale civile di Sacile a Portobuffolè, il ciclista Giovanni Micheletto portandolo a livelli d’eccellenza. Oggi il Palazzetto fu il più grande asso del pedale del primo dello Sport di Sacile e il Museo del ciclismo di PorNovecento. Cent’anni fa, nel 1912, vinse il Giro tobuffolè portano il suo nome e a 100 anni dalla d’Italia, assegnato in quell’edizione con la formula a vittoria del Giro d’Italia, Giacinto Bevilacqua lo ricorsquadre. Ricordiamo poi la vittoria nel 1910 del Giro da con la biografia “Giovanni Micheletto il Conte di di Lombardia, nel 1911 del Giro di Romagna e nel Sacile” (edizioni Sports15). Tra le chicche di questo 1913 la prima tappa del Tour de France. Sempre volume l’autore ci racconta che ha “antologizzato un testo di un giornalista della nello stesso anno, 1913, è Gazzetta dello Sport che negli stato il primo italiano a vin- Durante anni Cinquanta aveva seguito cere nella storia del ciclismo la seconda una corsa in Belgio. Il giornauna corsa in linea all’estero, guerra lista, di ritorno, aveva riferito la Paris-Menin. Colto e dai mondiale fece con grande meraviglia che in modi sempre garbati che gli parte del CLN un’osteria belga, sentendo i valsero il soprannome de “Il Conte”, viene ricordato per l’abitudine di soffiarsi il commensali parlare italiano, l’oste andò a prendenaso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvi- re una foto di Micheletto scattata nel 1913 alla sare alla meno peggio. Corse da professionista dal Parigi-Menin, testimoniando così la fama duratura di 1908 al 1913, ebbe quindi una carriera ciclistica questo mito del pedale riscossa lungo le sue tappe”. breve, ma importantissima. Durante la seconda Giacinto Bevilacqua prosegue il suo racconto descriguerra mondiale fece parte del Comitato di Libera- vendoci un ciclismo da pionieri in cui i corridori non zione Nazionale di Sacile e poi per dodici anni ricoprì avevano alcun genere di assistenza in gara, anzi,
era assolutamente proibito cambiare bicicletta. Il ciclista si doveva arrangiare a fare tutto lungo tappe anche di 600 chilometri: portava a tracolla il tubolare di riserva e macinava chilometri con il cambio fisso. Anche l’alimentazione era diversa: uova sode e carne di pollo, portate sempre a tracolla. Tutto passa, tranne i grandi come Micheletto.
muSicA e letteRAtuRA “liSzt feRenc 200”, lA biogRAfiA del genio ungHeReSe
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n nuova pubblicazione per gli amanti della musica classica e non. Stiamo parlando di “Liszt Ferenc 200” (Publimedia, 2012) scritto dalla musicologa trevigiana Vesna Maria Brocca, che contiene al suo interno anche la prima edizione assoluta del Vexilla Regis prodeunt per orchestra del 1864 del genio ungherese Franz Liszt. La biografia è preceduta dalla prefazione del compositore e medico Mirco De Stefani, noto anche per le sue numerose collaborazioni con il grande poeta Andrea Zanzotto ed è seguita dalla trascrizione e dalla revisione del brano orchestrale a cura del compositore e direttore d’orchestra trevigiano Francesco Pavan. “Durante gli anni di studio universitario in musicologia storica -spiega Vesna Maria Brocca- sono cominciate le mie ricerche sul celebre inno gregoriano di san Venanzio Fortunato sotto la guida del professor Giacomo Baroffio, ordinario di Storia della musica medievale a Cremona, che mi hanno portata fino a Liszt e a studiare di persona l’autografo al Goethe- und SchillerArchiv di Weimar”. Il volume vanta, inoltre, il patrocinio dell’Anno Culturale Italo-Ungherese 2013, dell’Ambasciata di Ungheria – Roma e del Consolato Generale Onorario di Ungheria – Venezia.
28 Sì, viaggiare FRANCIA
Sì, viaggiare 33
Nantes l’audace è già nel futuro L’UNIONE EUROPEA L’HA PROCLAMATA “CAPITALE VERDE D’EUROPA 2013” PER GLI OLTRE MILLE ETTARI DI SPAZI VERDI MA LA CITTÀ AFFACCIATA SULL’ATLANTICO E SUL LUNGO ESTUARIO DELLA LOIRA AMA ANCHE LE FUGHE IN AVANTI: L’ISOLA DEL PORTO È STATA TRASFORMATA IN UN LABORATORIO D’ARTE CONTEMPORANEA E DI ARCHITETTURE AVVENIRISTICHE IN ONORE DI LEONARDO E DI GIULIO VERNE (CHE QUI NACQUE NEL 1828) SONO STATE COSTRUITE DELLE GIGANTESCHE “MACCHINE” FRA CUI L’ELEFANTE CHE CAMMINA SULLE BANCHINE DISMESSE: È LA NUOVA ATTRAZIONE NANTESE CROSTACEI E MUSCADET
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l gigantesco elefante avanza minaccioso, scuote la testa, poi all’improvviso si ferma. Barrisce, alza la proboscide e “sputa” acqua. Tanta acqua. Un getto che spesso colpisce i turisti incautamente fermatisi davanti ad esso quasi per sfidarlo. Il gigantesco elefante, alto 12 metri e pesante 50 tonnellate, è la nuova attrazione di Nantes. E’ la prima grande macchina realizzata nell’isola della città, al centro dell’estuario della Loira. Dove prima c’era il porto oggi c’è una proiezione del futuro. Quello in cui la città ha deciso di immergersi. Il progetto artistico “Le macchine dell’isola” ha dello sbalorditivo. Contrariamente ad un parco d’attrazione chiuso, esso si integra nel tessuto urbano, con strutture meccaniche monumentali in movimento. Sull’elefante ci possono salire 49 persone, in pancia e in groppa. La “passeggiata” dura mezzora ed è un’emozione vedere le zampe gli ingranaggi mettersi in movimento. Prodotto dalla fantasia di Francois Delarozire e Pierre Orefice, il progetto turistico “Macchine dell’isola” si nutre dei mondi inventati da Giulio Verne, dell’universo meccanico di Leonardo da Vinci e della storia industriale di Nantes. Questo “bestiario” fantastico vivente occupa il sito degli ex cantieri navali. Nel 2012 stata inaugurata il carosello gigante “mondi marini” (25 metri di altezza, 20 di diametro) popolato da creature che popolano il mare: è costituito da 35 elementi mobili. All’Atelier si possono ammirare altre macchine e capire come sono state costruite. Un luogo da non perdere. Come pure l’Hangar delle banane, un laboratorio in perenne movimento creativo. Nella stessa isola, vero e proprio crogiolo creativo della città, sorgono le costruzioni più avveniristiche di Nantes: dal nuovo palazzo di
IN COPERTINA L’ELEFANTE MECCANICO A SPASSO PER L’ISOLA. IN ALTO A DESTRA: IL CASTELLO DI CISSON E UNA VEDUTA DI QUELLO DI NANTES (DUCHI DI BRETAGNA); PIÙ SOTTO DETTAGLIO DELLO STESSO CASTELLO, VEDUTE DELLA CITTÀ, IL PARCO DELLE “MACCHINE” LEONARDESCHE E UN’IMMAGINE SERALE DELL’ISOLA. NEL BOX: IL RISTORANTE LE CIGALLE E LA CANTINA DEL CASTELLO DI CASSEMICHÈRE
giustizia al polo d’affari Euronantes. Architetti di fama stanno costruendo nell’isola un nuovo cuore della città nell’ambito di un progetto urbano entusiasmante che tende a trasformare e riutilizzare quanto gi edificato. Intorno sorto il Parco dei cantieri, con percorsi lungo le sponde, pontili, giardini a tema. Persino le vecchie gru del porto sono diventate monumenti di architettura contemporanea. Sempre in tema di arte contemporanea a Nantes va ricordata la biennale Estuaire, con sempre nuove realizzazioni a cielo aperto, lungo il fiume fra la città e Saint Nazaire: la casa nell’acqua, il serpente tra i flutti, la barca inarcata. Installazioni surreali. Nantes quest’anno gode del titolo di “ca-
Crostacei e frutti di mare, come se piovesse. Incastonati in piatti a più piani, come le vecchie torte nuziali. A Nantes la gastronomia è di mare e a dominare la scena gastronomica è il plateau royale. Bello anche da vedere con quella ridondanza di ostriche, tartufi di mare, gamberoni, scampi e altre prelibatezze. Imperdibile la sosta al ristorante “La Cigale” (4 place Graslin), locale storico con sale in stile Art decò. Grandi frutti di mare. Curioso il ristorantino “Les Chants d’Avril” (2, rue Laennec), famoso per il suo menu misterioso che cambia ogni giorno. Tipica la sosta al ristorante “La Civelle” (21 quai Boissard - Trentemoult) con vista sull’isola di Nantes. A “Le Grain de Folie” (150 bd des Ocanides - Pornichet) in faccia al mare, vicino al centro balneare di Le Boule, altri prodotti ittici d’eccellenza. Nell’entroterra due tappe imperdibili: a Cisson, borgo medievale, cena romantica al “Restaurant de la Vallée (1 rue de la Vallèe) vicino al ponte, con vista maniero. Allo Chateau de Cassemichère a La Chapelle - Heulin, piccolo borgo di campagna, si va invece per ammirare lo splendido piccolo castello e per visitare le antiche cantine dove, documenti alla mano, ti dimostrano che vi è nato il Muscadet, il vino simbolo di questa zona. Il bianco ideale per apprezzare crostacei e frutti di mare dell’Atlantico.
pitale verde europea”, titolo meritato per gli oltre mille ettari destinati a verde pubblico e parchi ma anche per il livello di qualità della vita raggiunto. La città, famosa per l’editto di Enrico IV che nel 1598 pose fine alle guerre di religione, diventata esempio di tolleranza. Ne testimonianza anche il Memoriale sull’abolizione della schiavitù con cui la città, guardando in faccia la storia, riconciliata con il suo scomodo passato, dato che proprio da Nantes partivano le spedizioni negriere. Il Memoriale è allestito in Quai de la Fosse, luogo simbolo da dove salpavano le navi che trasportavano gli schiavi. Anche nel Castello dei Duchi di Bretagna, che domina la città vecchia con le sue possenti ed eleganti architetture rinasci-
mentali, c’è un percorso espositivo dedicato agli anni bui della tratta degli schiavi. Il castello costruito da Francesco II, ultimo duca della Bretagna indipendente, annuncia l’architettura dei castelli della Loira. Suggestivo il percorso lungo le mura, sorprendente il museo hi tech: propone anche una stupefacente visita virtuale nella Nantes del 1757. La bellezza e la vastità della città si possono cogliere salendo sulla Torre della Bretagna, dove si trova anche Le Nid, un artistico bar ispirato al nido della cicogna. Dall’alto è più facile capire che il quartiere Feydeau un tempo era un’isola e avere un’idea della ricchezza dei suoi palazzi. Si può vedere La Tour Lu nell’ex fabbrica di biscotti Lu, oggi sede
degli uffici del turismo. Il Passaggio Pomeraye, del XIX secolo, vale invece la pena di vederlo dal basso, passeggiandovi: è l’antesignano del centro commerciale, caratterizzato da una monumentale scalinata e da bei decori liberty. Nantes propone moltissimi percorsi culturali e turistici, puntando sull’ecosostenibilità. Mezzi pubblici e bicicletta. Le Voyage a Nantes (www.levoyageanantes.fr) è un percorso insolito, sfasato, poetico. Altre informazioni si possono ottenere mediante www.paysdelaloire.fr o www.ohlaloireatlantique.com Oltrechè su www.rendezvousenfrance.com Nantes è facilmente raggiungibile da Venezia con i voli low cost di Volotea.
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• Pierino si rivolge a un bambino più piccolo: “Hai dei buoni denti?” “Purtroppo no.” “Perfetto. Allora tienimi il croccante mentre faccio questa partita a pallone.” • Pierino e Michela sono soli nel bosco in una limpida giornata invernale. “Michela, levati il cappotto.” “Si, va bene.” “Brava. Ora levati la gonnellina.” “Si, Pierino” “Ora la sottogonna.” “Va bene.” “E ora levati le mutandine perché mi serve l’elastico per aggiustare la fionda!” • “Ma come?” Dice la mamma a Pierino. “Ti sei mangiato tutte le caramelle senza pensare a tua sorella?” E Pierino: “Ci ho pensato tutto il tempo. Ero preoccupato
che arrivasse prima che io le finissi.” • La mamma a Pierino: “Pierino, hai preso 6 in condotta. Sei stato bocciato! Ma si può sapere come hai fatto? Dicevi che andavi bene a scuola!” “Beh, si vede che si sono accorti che non tiravo mai l’acqua.” • Pierino, non sapendo svolgere il tema d’esame, pensa di fare lo spiritoso e consegna il compito con queste parole scritte: “Dio solo conosce la risposta. Buona giornata!” Otto giorni dopo riceve la risposta: “Dio è stato promosso e tu no. Buon anno!”
BASS (basso) CHOIR (coro) COMPOSER (compositore) DRUMS (batteria) EFFECTS (effetti) HAND (mano) HARP (arpa) MELODY (melodia) MUSIC (musica) NOTE (note) PIANO (pianoforte) POPULAR (popolare) SAXOPHONE (sassofono) SCIENCE (scienza) SINGER (cantante) SONG (canzone) SOUND (suono) THEORY (teoria) TIME (tempo) VOICE (voce) CHIAVE (6) - Uno strumento musicale..........................................................................
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NEL VIAGGIO DI RITORNO, DECISI CHE FORSE SAREBBE
STATA UNA BUONA COSA ALLUNGARE UN PO’ LA STRADA E PASSARE PER LA TOSCANA PER BERMI UN BICCHIERE DI VINO BUONO; INTENDIAMOCI, NON È CHE IN
UMBRIA NON CI SIA IL VINO BUONO, ANZI…RICORDO CHE MI FERMAI IN UN BORGO MOLTO BELLO, MI FERMAI PER IL PRANZO, E PER ASSAGGIARE IL VINO TIPICO DI QUESTA INCANTEVOLE ZONA: LA VERNACCIA. TRA I VINI TOSCANI È QUELLO CON LE ORIGINI PIÙ INCERTE. PROBABILMENTE PRENDE IL NOME DAL LATINO “VERNACULUM”, CHE SIGNIFICA DEL POSTO, NATIVO. QUESTO SPIEGHEREBBE PERCHÉ MOLTE UVE IN ITALIA SI CHIAMANO IN QUESTO MODO. CI SONO IN ITALIA TRE D.O.C. DI VERNACCIA; LA VERNACCIA DI ORISTANO, IN SARDEGNA, LA VERNACCIA DI SERRAPETRONA, NELLE MARCHE, E LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO. INTRODOTTO DALLA GRECIA NEL XIII SECOLO, DI QUESTO VINO SI HANNO TRACCE SIN DAL 1276, IN QUANTO CITATO IN UN DOCUMENTO DEL COMUNE DI SAN GIMIGNANO. VENNE POI DIVULGATO DA LORENZO IL MAGNIFICO CHE LO FECE PIANTARE NEI SUOI POSSEDIMENTI. VIENE NOMINATO PERSINO DA DANTE ALIGHIERI NELLA DIVINA COMMEDIA. AGGIRANDOSI NEL PURGATORIO TRA I GOLOSI, INCONTRA PAPA MARTINO IV, REO DI ESSERE STATO TROPPO SPESSO VINTO DALLA VERNACCIA. LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO VIENE PRODOTTA ESCLUSIVAMENTE DAI VIGNETI SITUATI NEI TERRENI COLLINARI DI SAN GIMIGNANO, DAL VITIGNO OMONIMO ED HA UN BELLISSIMO GIALLO PAGLIERINO CHE DIVENTA DORATO NELLE RISERVE. HA UN PROFUMO MOLTO INTENSO E SI ACCOMPAGNA MOLTO BENE A PIATTI A BASE DI PESCE, PRIMI PIATTI CON SALSE BIANCHE, FRITTURE, UOVA E CARNI BIANCHE ED È MOLTO BUONO ANCHE COME APERITIVO. INSOMMA È UN VINO A 360 GRADI, MOLTO VERSATILE E SE UN GIORNO VI CAPITASSE DI ESSERE IN GIRO DALLE PARTI DI SAN GIMIGNANO NON ESITATE E ANDATE A FARVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO. DENISMENEGHINI@ALICE.IT ERO A SAN GIMIGNANO, LA CITTÀ DELLE TORRI, NELLA PROVINCIA DI SIENA.
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PERIODO DI TENSIONE CHE STATE PASSANDO METTE IN FUGA ROMANTICISMO . DATE UNA STERZATA · S ALUTE SE FATE MOLTO SPORT LIMITATE GLI IMPEGNI. DOSATE MEGLIO LE ENERGIE O POTREBBERO RISENTIRNE SCHIENA E ARTI INFERIORI
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FASCINO ARDETE DAL DESIDERIO DI TRASGRESSIONE CHE POTREBBE PORTARVI SULLA VIA DELL’INFEDELTÀ. CHIEDETEVI SE NE VALE LA PENA · S ALUTE SEDENTARIETÀ AL BANDO: È TEMPO DI MOVIMENTO PER ESSERE IN FORMA SIN DALLA TARDA PRIMAVERA. PISCINA CONSIGLIATA
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FASCINO ENTUSIASMO
E SENTIMENTO CARATTERIZZANO IL MESE E LO TINGONO DI ROSA. ATTENTI A NON INNERVOSIRE IL PARTNER · S ALUTE POTRESTE SOFFRIRE UN PO’ A CAUSA DI UN IMPROVVISO INDEBOLIMENTO DELLE DIFESE. RIGUARDATEVI, RAFFREDDORI IN ARRIVO
FASCINO L’EROS È ALLE STELLE, GLI ORMONI SCATENATI. L’INTESA, PERÒ, A VOLTE COMPLICATA. FATE SPALLUCCE E GODETEVI IL RESTO · S ALUTE QUESTO È IL MOMENTO DI ENTRARE IN PALESTRA E SCATENARE L’ENERGIA VULCANICA CHE PREME DENTRO DI VOI. BRUCIATE CALORIE
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO NON RIUSCITE PROPRIO A TROVARE L’INTESA DESIDERATA E I DUBBI SI MOLTIPLICANO. EVITATE DI PROVOCARE IL PARTNER · SALUTE NONOSTANTE LE BUONE ENERGIE PSICOFISICHE, ALLERGIE E DERMATITI STANNO IN AGGUATO. PREFERITE RIMEDI NATURALI
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