di Padova Ovest
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 84 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Riforma della sanità Niente tagli, pronto anche il nuovo ospedale padovano pag.
Villafranca Wi-fi in arrivo su tutto il territorio comunale
Limena Naufraga il progetto del parco commerciale
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EDITORIALE
a rubano un contributo per smaltire l’eternit
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano
Un contributo che copra il 60% della spesa a favore dei cittadini intenzionati a smaltire vecchie coperture in cemento amianto, comunemente noto come eternit. La giunta comunale di Rubano ha approvato l’erogazione di un contributo raccolta amianto riferito alla copertura di manufatti di modeste dimensioni. pag. 8
il sogno di un padovano diventa realtà a sydney
Padova - Sydney solo andata. Può sembrare solamente un fantomatico biglietto aereo (anche se a Padova non esiste un aeroporto internazionale), ma in realtà è il radicale cambio di vita di un giovane studente padovano. pag. 20
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Veggiano esce dal Consorzio di Polizia Municipale Servizio insoddisfacente, il sindaco Lazzarin pensa all’unione con Saccolongo e Rovolon
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o avevamo anticipato qualche mese fa, ora la notizia è ufficiale: dal 1 gennaio 2014 Veggiano non farà più parte del Consorzio di Polizia Municipale di Padova Ovest. L’ha deciso quasi all’unanimità il Consiglio comunale, insoddisfatto dei servizi offerti finora. Per l’approvazione della richiesta è ora necessario solo il sì dei Sindaci dei comuni che aderiscono al Consorzio: Selvazzano Dentro, Rubano, Mestrino e Cervarese Santa Croce. Il comune di Veggiano non si aspetta difficoltà a ottenere il via libera, anche se l’assemblea ha,
secondo lo statuto del Consorzio, la possibilità di porre il veto. L’amministrazione di Veggiano ha inoltre intenzione di chiedere l’estensione dei servizi che fanno riferimento all’Unione Retenus anche all’ambito della sicurezza locale. Dell’Unione Retenus fanno parte i comuni di Saccolongo, Rovolon e appunto Veggiano. La decisione di allontanarsi dal Consorzio per entrare nell’Unione non giunge inaspettata: il Sindaco Anna Lazzarin aveva già accennato di come, nonostante gli onerosi investimenti nel progetto di unificazione del comando di poli-
zia, i servizi destinati al suo territorio si fossero rivelati inferiori alle aspettative. Per citare un esempio, a Veggiano i vigili hanno prestato solo 1300 ore di servizio, contro le 9000 di Rubano e le 12.000 di Selvazzano. “Ci rendiamo conto delle differenze tra il traffico delle arterie di questi paesi - afferma Anna Lazzarin - tuttavia vogliamo avere dei vigili più vicini e presenti. Secondo il nostro progetto, uscendo dal Consorzio ci sarà un risparmio notevole, che potremo investire nello stipendio di uno o pag. 6 due agenti di polizia”.
L’Intervento
Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*
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uasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica *Presidente Confesercenti Padova
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ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembrano intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e potrebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e anche le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Comune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi. continua a pag. 3
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EDITORIALE
segue da pag.
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano
Amico dell’Ambiente
gia’ raccolte 103 tonnellate di tappi
La raccolta dei tappi in plastica sostenuta dal progetto Amico dell’Ambiente ha già registrato nel primo semestre 2013 l’eccezionale risultato di 103 tonnellate, ottenuto con il prezioso contributo di associazioni, scuole e di molti privati. La media calcolata è di 500 mila tappi al giorno, cinquantamila in più rispetto al 2012. Si è stimato che con il numero raccolto lo scorso anno si sarebbero potuti riempire 46 vagoni di un treno merci, ma le previsioni per quest’anno si preannunciano ancora più straordinarie. La possibilità di ricevere un compenso per ogni chilogrammo di tappi raccolto permette di contribuire attivamente al recupero e al riciclo.
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La gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni. Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verificò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di finanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori. Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i microcomuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime. Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefici. di Nicola Stievano
bilancio in utile per due milioni
Nonostante la crisi l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, con sede a Legnaro, non solo tiene i Conti in ordine, ma chiude il bilancio del 2012 con un utile che supera i 2 milioni di euro. Non è un risultato di poco conto se si considera il difficile momento economico vissuto anche dalla pubblica amministrazione. Oltre due milioni di utile rappresentano infatti, in termini percentuali, il 5% del valore della produzione complessiva, rendimento molto simile a quello di un’industria e che fa dell’Istituto un centro d’eccellenza.
Anche quest’anno la Provincia di Padova firma la convenzione per tenere aperti sul territorio gli “sportelli CISI”, i centri di formazione e servizi agli immigrati. Il servizio è stato attivato per la prima volta nel 1998 in collaborazione con l’associazione Migranti Onlus, consentendo alle persone straniere e italiane di avere dei punti di informazione per il disbrigo delle pratiche burocratiche. I primi sportelli furono aperti nel 1999 nei Comuni di San Giorgio in Bosco, Camposampiero e Monselice. I risultati positivi permisero di aprire lo sportello anchea a Padova.
turisti di terme e padova alla fenice
donne imprenditrici padova e’ “capitale”
Istituto Zooprofilattico Venezie
sportello immigrati 15 anni di servizi
Accordo con il teatro veneziano
Prima città nel Veneto
In crescita del numero di imprenditrici attive nella Provincia di Padova, che ha toccato quota 38.647 aumentando dello 0,4% ,in piena controtendenza con le chiusure generalizzate. Padova è la nona città in Italia per numero di imprenditrici, la prima nel Veneto con 20,4 donne imprenditrici su 100, tra le più alte in Italia, nonostante la crisi.
La Provincia rinnova l’accordo
Padova Ovest limena
Provincia sanità locale
Pugno duro contro atti vandalici e rifiuti nei parchi pag. 10
villafranca
Ripristino degli scoli: se necessario interverrà il Consorzio pag. 12
villafranca
A novembre il via ai lavori per la nuova pista ciclabile pag.
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Regione sicurezza
Nuove schede ospedaliere, cosa cambia a Padova pag. 16
ambiente
Al via la Bonifica della “C&C”, bomba ecologica da “disinnescare” pag. 17
estate giovane
Centri estivi per tutte le età, tra sport e avventura pag. 18
Fino al 26 settembre
Morti bianche in calo perchè è calato il lavoro pagg. 26-27
società
Il Veneto una delle regioni dove si sta meglio pag.
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Padiglione Italia alla Biennale di Venezia pag.
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arte
Avviata un’inedita collaborazione tra la Fondazione Teatro La Fenice, il Consorzio Terme Euganee ed il Consorzio di Promozione Turistica di Padova. Attraverso questo accordo sarà possibile fornire ai numerosi ospiti italiani e stranieri delle località termali e patavine la possibilità di assistere agli spettacoli del Festival estivo “Lo spirito della musica di Venezia”.
summer run, 12 serate.... di corsa
Fino al 26 settembre si corre con la Summer Run, terza edizione dell’iniziativa organizzata dall’ A.S.D. Boomerang Runners con il patrocinio del Comune di Padova. Dodici serate per i runners, sempre al giovedì, con partenza alle 20.30: percorsi di circa 8 chilometri, alla scoperta di sette comuni padovani: Ponte San Nicolò, Rovolon, Piove di Sacco-Arzergrande, Galzignano Terme, Poverara, Maserà di Padova, Casalserugo-Bovolenta, con possibilità di concludere la serata, con tuffo o meno, in piscina. La corsa è gratuita, la serata in piscina costa 3 euro.Info www. www.boomerangrunners.com.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore
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Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 giugno 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ECONOMIA In attesa di agganciare la ripresa il Veneto conta i danni della più lunga crisi economica della sua storia. I dati del 2012 e le stime per il 2013 presentati da Unioncamere del Veneto sono ancora critici. Quest’anno si registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo nel 2014 si tornerà a crescere Il 2013 continuerà a registrare contrazioni per i consumi delle famiglie pari a -2,4%
Bianchi: “Se ci sarà inversione di tendenza, sarà a fine anno grazie alle politiche per la crescita”
“I
l 2012 è stato un anno di recessione, ma anche il 2013 sarà difficile. L’economia del Veneto sta attraversando la crisi più lunga della sua storia”. Esordisce con queste parole il presidente di Unioncamere del Veneto, Alessandro Bianchi in occasione, lo scorso 18 giugno, della presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla sua 46esima edizione. In cinque anni la crisi ha sottratto al Veneto 23 miliardi di euro di Pil e nel 2013 la flessione proseguirà con un -1,2%. In questo quadro l’aumento dell’aliquota Iva al 22% comporterebbe una ulteriore flessione dei consumi. Secondo le stime più recenti, nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo dal 2014 tornerà a crescere con un +0,9%. Da traino saranno ancora le esportazioni, previste in aumento del +4,4% (+2,7% per l’Italia) quest’anno, mentre il 2014 dovrebbe riservare una crescita del +5,2%. Di contro, il 2013 continuerà a registrare contrazioni per consumi delle famiglie (-2,4%) e investimenti delle imprese (-4,6%), sebbene in ripresa rispetto ai valori 2012. Le ripercussioni sull’occupazione porteranno, nel 2013, a un calo del -1,1% delle unità lavoro, col tasso di
il vicepresidente commissione europea antonio taJani
“Veneto cuore pulsante dell’imprenditoria, va sostenuto”
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In 5 anni persi in Ven
l Veneto è il cuore pulsante dell’imprenditoria. E per questo va sostenuto e incoraggiato. Sono le considerazioni del vicepresidente della Commissione Europea e commissario per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani (in foto), in Veneto a inizio giugno per un tour regionale di confronto proprio con le categorie produttive. “E’ una delle regioni più industrializzate d’Europa, che rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la specificità e la qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche decennio un territorio che viveva in condizioni economiche difficili in un territorio all’avanguardia” ha sostenuto, ospite di Unioncamere del Veneto, in occasione del tavolo di lavoro organizzato con le imprese e gli enti locali del territorio, cui hanno partecipato il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, e il segretario generale Gian Angelo Bellati oltre all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. Di fronte a questa platea il vicepresidente della Ce ha sollecitato la politica a fare la sua parte. “Penso – ha sostenuto – alla riduzione della burocrazia, al ritardo dei pagamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla tutela del marchio e qualità dei prodotti. Penso alla piccola e media impresa, così forte e importante, che vive però momenti di difficoltà”. G.G.
disoccupazione che salirà al 7,6%. Il Veneto ha chiuso il 2012 con una flessione del Pil del -2,3%, annullando la crescita del biennio 2010-2011 (+1,3%). La caduta è in linea con quella di Emilia Romagna (-2,4%), Piemonte (-2,3%), Toscana (-2,3%) e Lombardia (-2%). Complessivamente, dal 2008 al 2012, la crisi ha comportato una perdita di Pil pari a 23 miliardi di euro: 130 miliardi del Pil reale, senza crisi, avrebbero raggiunto i 153 miliardi. Il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità (poco più di 450mila unità). Il mercato del lavoro ha registrato un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti: perdite più ingenti nelle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%). La produzione industriale ha segnato una flessione media annua del -4,3%. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%). E’ proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario (-2%). Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni. A seguito delle manovre finanziare di austerità del biennio 2011-2012, nel 2013 il Veneto avrà una perdita di
Pil di 1,9 miliardi di euro (-1,3%). Le misure di austerity spiegano una caduta dei consumi di circa 1,3 miliardi di euro (-1,4% rispetto alla tendenza “ante manovre”) e una flessione degli investimenti di 700 milioni di euro (-2,1%). Stimando l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (ciò che resta per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), le famiglie venete hanno subìto un’erosione di 397 euro ciascuna. “Se l’inversione di tendenza ci sarà, - commenta il presidente Bianchi - sarà sicuramente più spostata verso fine anno e comunque legata ad auspicabili politiche per la crescita decise in ambito europeo. Finché l’Europa continuerà ad imporre solo politiche economiche volte al contenimento dei debiti sovrani e al risanamento dei conti pubblici nazionali, difficilmente potrà esserci spazio per un vero rilancio”. “Gli enti pubblici, i loro amministratori e i soggetti che muovono lo sviluppo e la crescita - ha osservato Giuseppe Fedalto, il presidente della Camera di Commercio di Venezia che ha fatto gli onori di casa ospitando la presentazione nella rinnovata sede in centro storico a Venezia - sono chiamati ad uno sforzo straordinario e a un gioco di squadra per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.
Argomento del mese 5 Il presidente Confindustria Padova Massimo Pavin col ministro Flavio Zanonato, sullo sfondo il presidente nazionale degli industriali Giorgio Squinzi
Camera di Commercio di Padova
Da sx Serafino Pitingaro, Ufficio Studi Unioncamere, Roberto Furlan, Camera di Commercio di Padova, Alessandro Bianchi, Unioncamere Veneto, Giuseppe Fedalto, Camera di Venezia, Fabrizio Pezzani, professore ordinario all’Università Bocconi, Gian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto
neto 23 miliardi di Pil
Gli industriali padovani in asseblea Pavin: “Daremo al governo le chiavi delle nostre imprese”
“I debiti della pubblica amministrazione vanno restituiti al più presto” di Giovanni Giovetti
L
spalla pag 5 per padova
e imprese venete sono al limite e gli imprenditori hanno perso la pazienza. Eloquente la reazione di disappunto manifestata nei confronti del ministro “di casa” Flavio Zanonato, sindaco di Padova fino a qualche mese fa e che ora si occupa del dicastero dello Svilluppo, contestato dagli industriali padovani nel corso dell’ultima Assemblea annuale, lo scorso 5 luglio. Non un attacco personale ma una manifestazione di disappunto sintomatica di un malessere profondo del Nordest che produce e che reclama risposte dalla politica. Gli imprenditori padovani di Confindustria avevano esordito in assemblea con la sfida lanciata dal loro presidente Massimo Pavin di restituire al governo le chiavi delle loro imprese in segno di protesta. Una provocazione per sottolineare la necessità che il governo ascolti la voce dell’impresa. Il decreto sblocca debiti, la riduzione della spesa pubblica, più sobrietà nella politica: questi sono i segnali che si aspettano gli imprenditori ponendo “la questione industriale” come vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa, e chiedono ora uno shock fiscale, con l’abolizione dell’Irap, meno tasse sull’occupazione e il taglio dell’Imu sui capannoni. La voglia di fare non manca, la speranza neppure, ma non si può resistere a lungo di fronte ad uno scenario di grande desolazione economica. Fra le risposte sollecitate alla politica, prioritaria risulta la necessità di rendere più efficiente la macchina pubblica e in particolare il dito è puntato sul netto ritardo del pagamento dei debiti. “I debiti scaduti della pubblica amministrazione - si legge in una nota all’indomani dell’assemblea di Confindustria Padova - sono soldi delle imprese, che vanno restituiti al più presto, rimuovendo ogni genere di ostacolo per sanare una ferita che è solo italiana”. messaggio pubblicitario
Fernando Zilio nuovo presidente
“Dobbiamo aiutare le imprese in difficoltà” “C
i attendono 5 anni di impegni gravosi, e dobbiamo lavorare tutti uniti, nella piena trasparenza e raccogliendo tutti i nostri sforzi per aiutare le imprese padovane sempre più in difficoltà a causa della crisi. Dobbiamo dare un messaggio di forza e speranza, perché la Camera di Commercio è la casa delle imprese”. Con queste parole Fernando Zilio ha esordito come presidente della Camera di Commercio di Padova, in rappresentanza di oltre 100.000 imprese. Il numero uno di Ascom-Confcommercio Padova, nonché portavoce provinciale di Rete Imprese Italia è stato vicepresidente dell’ente camerale stesso nel precedente quinquennio. Imprenditore nel campo dell’abbigliamento, titolare della ditta Cipa Padova Srl, Zilio è presidente dell’Ascom-Confcommercio Padova dal 2005. Attualmente è anche presidente di Infocert, società Spa specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni informatiche ad elevato valore tecnologico per la dematerializzazione dei processi documentali. Il neo presidente è stato eletto alla terza votazione, con 18 voti su 32. “Ringrazio tutti e non nascondo un po’ di preoccupazione per questo nuovo impegno. – ha aggiunto Zilio - Ci attendono 5 anni molto difficili e avrò bisogno di lavorare con tutti i consiglieri. Sarà un Consiglio camerale impegnato, perché fuori da queste mura la crisi è sempre più aggressiva e le imprese chiedono risposte urgenti. Questa Camera è da sempre una delle più importanti d’Italia, per questo dobbiamo portarla rapidamente ai livelli che merita. Il mio obiettivo immediato è sviluppare un programma che coinvolga tutti e con un Consiglio intero che si incontra frequentemente, anche in via non ufficiale, se serve. La Camera di Padova rappresenta più di 100.000 imprese appartenenti al mondo produttivo, dei servizi, dell’agricoltura, delle cooperative e di tutti gli altri settori dell’economia, per questo dobbiamo mettere insieme tutte queste componenti nell’interesse di tutti”. Poi Zilio ricorda che fuori c’è chi ancora si toglie la vita a causa della crisi: “Non posso non pensare che ci sono imprenditori che si uccidono, anche se in questi ultimi anni ho ricevuto in Ascom soci arrivati alla disperazione. Non sarò un presidente che accumula cariche, ma il presidente trasversale della Camera di Commercio, in grado di rappresentare tutti e non una singola categoria”. Uno sguardo quindi al passato per tracciare però il binario futuro: “Quanto fatto nel precedente quinquennio non è da buttare, anzi. Ringrazio anche il presidente Roberto Furlan e ricordo il Numero Verde Anticrisi, i 3,5 milioni per le imprese alluvionate, i 5 milioni sul credito. E anche i 18 milioni erogati per la realizzazione del futuro Centro Congressi. E’ una Camera che ha fatto cose concrete, e da lì bisogna ripartire nella totale e completa trasparenza, puntando a creare un ente nuovo, innovativo, diverso. Insieme, insomma, saremo sopra le parti, guardando sempre all’interesse della città e del Sistema impresa”. Per il neo presidente è importante perciò puntare al “bene del territorio, con le categorie economiche al centro dell’azione per portare Padova fuori dal guado”.
6 Rubano Sicurezza Il Sindaco: “Così risparmieremo e miglioreremo il servizio”
Veggiano uscirà dal Consorzio di Polizia Padova Ovest Il comune, insoddisfatto dei servizi del Consorzio, si rivolgerà a Saccolongo e Rovolon di Andrea Zambolin
neWs Beni pubblici
all’asta l’eX casa del fascio
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o avevamo anticipato qualche mese fa, ora la notizia è ufficiale: dal 1 gennaio 2014 Veggiano non farà più parte del Consorzio di Polizia Municipale di Padova Ovest. L’ha deciso quasi all’unanimità il Consiglio comunale, insoddisfatto dei servizi offerti finora. Per l’approvazione della richiesta è ora necessario solo il sì dei Sindaci dei comuni che aderiscono al Consorzio: Selvazzano Dentro, Rubano, Mestrino e Cervarese Santa Croce. Il comune di Veggiano non si aspetta difficoltà a ottenere il via libera, anche se l’assemblea ha, secondo lo statuto del Consorzio, la possibilità di porre il veto. L’amministrazione di Veggiano ha inoltre intenzione di chiedere l’estensione dei servizi che fanno riferimento all’Unione Retenus anche all’ambito della sicurezza locale. Dell’Unione Retenus fanno parte i comuni di Saccolongo, Rovolon e appunto Veggiano. La decisione di allontanarsi dal Consorzio per entrare nell’Unione non giunge inaspettata: il Sindaco Anna Lazzarin aveva già accennato di come, nonostante gli onerosi
Nella foto un posto di blocco con gli agenti della polizia locale
investimenti nel progetto di unificazione del comando di polizia, i servizi destinati al suo territorio si fossero rivelati inferiori alle aspettative. Per citare un esempio, a Veggiano i vigili hanno prestato solo 1300 ore di servizio, contro le 9000 di Rubano e le 12.000 di Selvazzano. “Ci rendiamo conto delle differenze tra il traffico delle arterie di questi paesi - afferma Anna Lazzarin - tuttavia vogliamo avere dei vigili più vicini e presenti. Secondo il nostro progetto, uscendo dal Consorzio ci sarà un risparmio notevole, che potremo investire nello stipendio di uno o due agenti di polizia”. Questi si unirebbero
agli attuali tre di Saccolongo e a quello di Rovolon, garantendo ai cittadini dei turni pressoché continuati durante il giorno. Resta tuttavia aperto il problema del servizio serale: con un personale così esiguo, sarà quasi impossibile da gestire. Infine, prima dell’ufficialità dell’uscita di Veggiano dal Consorzio (nel quale, stando al regolamento, non potrà più rientrare), c’è da verificare se il risparmio paventato dall’amministrazione riuscirà effettivamente a coprire l’ingaggio dei nuovi agenti, al fine di migliorare o quantomeno mantenere gli standard di sicurezza offerti finora ai cittadini.
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l comune di Rubano cerca nuovi inquilini per l’ex Casa del Fascio. L’amministrazione comunale ha deciso di indire nella giornata di martedì 30 luglio 2013 alle ore 10:00 un bando di asta pubblica per la concessione in locazione onerosa dell’immobile de- Sopra la Casa del Fascio Foto di Riccardo Dubrini nominato “ex Casa del Fascio”. L’edificio è situato in via A. Rossi n.35, in pieno centro del Comune di Rubano. La struttura immobiliare è disposta su due piani con una superficie totale di circa 489 mq totali, suddivisi in 309 mq per il primo piano, con un canone annuo di locazione a base d’asta di 22.500,00 euro, e di circa 180 mq totali per gli uffici del piano terra, con un canone annuo di locazione a base d’asta di 13.125,00 euro. Questo stabile era in origine una delle diverse sedi, dislocate in giro per i comuni italiani, del Partito Nazionale Fascista, centro di propaganda e di aggregazione per i sostenitori del movimento di Benito Mussolini. Durante il Ventennio fascista le case del Fascio istituite furono in tutto circa 11.000. Nel secondo dopoguerra, tali immobili furono devoluti allo Stato per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 38 del DLL 27 luglio 1944, n.159, recante il titolo “Sanzioni contro il fascismo”. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione al bando comunale è venerdì 26 luglio 2013 entro le ore 13.00. Per ulteriori informazioni sull’asta pubblica, è possibile contattare direttamente la signora Giovanna Guerra presso la Segreteria dell’Area Pianificazione del Territorio del comune di Rubano, il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 9.00 alle 10:00, e il martedì e il giovedì dalle 17.00 alle 18:00, oppure chiamando al numero di rete fissa 049.8739222 o inviando un fax allo 049.8739245. M.G.M.
POLITICA RACCOLTA FIRME DEL PARTITO RADICALE L’obiettivo: convocare 12 referendum abrogativi
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È
iniziata in questi giorni la raccolta di firme da parte del Partito Radicale per chiedere la convocazione di 12 referendum abrogativi. Anche presso il PuntoSi del Comune di Rubano, a partire dallo scorso giovedì 27 giugno, è possibile sottoscrivere i moduli per la raccolta delle firme per 12 richieste di referendum. I referendum riguardano: la responsabilità civile dei giudici, i magistrati fuori ruolo, la custodia cautelare, l’abolizione dell’ergastolo, la separazione delle carriere per i giudici, il divorzio breve, le droghe, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, l’otto per mille, il lavoro e l’immigrazione. Ma che cos’è un referendum? Il referendum abrogativo è la richiesta al corpo elettorale di pronunciarsi sull’abrogazione di una norma giuridica contenuta in una legge dello Stato. Il referendum abrogativo è previsto dall’articolo 75 della Costituzione Italiana. Il referendum popolare può essere chiesto da 500.000 elettori o 5 Consigli regionali per sottoporre all’abrogazione parziale o totale di una legge o di un atto avente valore di legge. Il referendum abrogativo può essere richiesto per le leggi ordinarie dello Stato e per le leggi regionali. Non è
invece ammesso per le leggi tributarie, per le leggi di bilancio, per la richiesta di amnistia o indulto, per la ratificazione dei trattati internazionali. Possono partecipare alla consultazione popolare tutti i cittadini aventi diritto di voto (corpo elettorale). Il referendum abrogativo è approvato soltanto se almeno il 50%+1 degli aventi diritto al voto partecipa alla votazione del referendum e se tra gli elettori votanti viene raggiunta la maggioranza dei voti espressi validamente sulla richiesta di abrogazione contenuta nel testo del referendum. I cittadini interessati alla sottoscrizione, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità, potranno rivolgersi agli uffici del PuntoSi dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 13.00, il martedì e il giovedì fino alle ore 18.00. La raccolta delle firme per la sottoscrizione ai referendum abrogativi scade il 15 settembre 2013. M.G.M.
8 Rubano L’Intervento
Amministrazione Approvato un regolamento per incentivare l’eliminazione dei materiali pericolosi
Un contributo per smaltire l’eternit
Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*
di Barbara Turetta
segue da pag.
U
Verrà coperto il 60% della spesa per interventi su edifici adibiti a abitazione civile fino ad un massimo di 75 metri quadrati
n contributo che copra il 60% della spesa a favore dei cittadini intenzionati a smaltire vecchie coperture in cemento amianto, comunemente conosciuto come eternit. La giunta comunale di Rubano ha approvato un regolamento per l’erogazione di un contributo - progetto di micro raccolta amianto riferito alla copertura di manufatti di modeste dimensioni. “Tutti ormai conoscono la pericolosità dell’amianto e le conseguenze che questo materiale può avere sulla salute dei cittadini e sull’ambiente – spiega il sindaco Ottorino Gottardo – le fibre anche microscopiche di amianto disperse nell’aria possono essere inalate dall’uomo e diventare pericolose per la salute. Il cemento-amianto, o eternit che noi conosciamo, è stato un materiale molto usato in passato anche nel nostro territorio, soprattutto come copertura, perché leggero e facile da sagomare. Bonificare e risanare una proprietà privata è importante per il territorio e per salvaguardare la salute dei cittadini. L’eternit è comunque un materiale compatto, molto meno pericoloso dei materiali friabili, ma quando diventa vecchio può creare dei pericoli. Coloro che si ritrovano a dover smaltire l’eternit ora possono contare su un contributo messo a disposizione del Comune grazie alla Regione del Veneto. Il Comune di Rubano ha appena approvato la delibera che stabilisce i criteri e le modalità per erogare i contributi messi a disposizione dei cittadini rubanesi”. I fondi Il cemento-amianto Rubano. Saranno ammessi a sono stati messi a disposizione è stato molto contributo gli interventi su edidalla Regione del Veneto (Dgrv usato in passato fici adibiti a civile abitazione o 2878 del 28.12.2012 ), che anche nel nostro sue pertinenze con superficie in ha accolto il progetto del Co- territorio cemento amianto da bonificare mune di Rubano per raccolta come ad esempio coperture, dell’amianto. tettoie, lastre, pannelli per coibentazione, tubazioLa somma stanziata è stata erogata ad Etra ni, canne fumarie fino ad un massimo di 75 metri ed ammonta in totale a 240.0000 euro, di cui quadrati. Gli interventi devono essere eseguiti da un 30.287,22 euro (Iva inclusa) sono destinati a soggetto autorizzato (anche Etra spa). L’entità del
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le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitivamente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiranno mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni: la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostata partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta girare per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle.
Nella foto, personale specializzato durante le operazioni di bonifica di un tetto in eternit
contributo è pari al 60% dell’importo totale speso dai privati, fino ad un limite massimo di 605 euro Iva inclusa per immobile. Il bando e la modulistica sono disponibili presso il Punto Si e sul sito internet del Comune. Dell’iniziativa l’amministrazione comunale di Rubano ha informato la cittadinanza anche attraverso un incontro pubblico. Il Comune ricorda inoltre che l’erogazione del contribuito sarà possibile fino all’esaurimento dello stesso.
*Presidente Confesercenti Padova
Cantiere della scuola
il comune ricorre. mingardo: “non otterranno nulla”
ancora la vicenda che riguarda la costruzione della scuola di Rubano a sollevare le osservazioni della Lega Nord. Il Comune di Rubano ricorre alle vie legali per riuscire ad incassare i 25mila euro di risarcimento dalla Repo srl per il ritardo nelle consegna dei lavori della scuola elementare di Rubano. Un passo criticato dalla Lega che fin dai primi accordi fra il Comune e la società ha sempre manifestato le sue perplessità. Le prime denunce della Lega arrivano con il
mancato versamento da parte della società delle fideiussioni, con la consegna in ritardo di 400 giorni delle scuola e con il Comune che si accorda per 25mila euro di danni. “Già il Comune era arrivato ad un accordo ridicolo – ha detto il consigliere di minoranza della Lega Gianluca Mingardo –, e adesso per cercare di chiudere questa vicenda viene incaricato lo stesso legale che l’altra volta aveva detto che non erano necessarie le fideiussioni per incassare i 25mila euro che il Comune
attende da un anno. Una conclusione a cui poteva arrivare anche un direttore generale del Comune che percepisce uno stipendio di tutto rispetto. Va ricordato che questi incarichi legali vengono pagati con i soldi dei cittadini”. Per la Lega la situazione della Repo era chiara e lampante sin dalla sottoscrizione dell’accordo con l’amministrazione, e anche in questa occasione il Carroccio è convinto che il Comune di Rubano non porterà a casa nulla. Ba.Tu.
Gianluca Mingardo messaggio pubblicitario
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Limena 9 Sanità Niente tagli, assistenza più organizzata e rafforzata
Approvata la riforma della sanità veneta
Nella foto l’ospedale di Padova
Zaia: “In programma anche il nuovo ospedale padovano”
S
ta iniziando a prendere corpo l’attesa riforma della sanità veneta delineata dal nuovo Piano Sociosanitario Regionale. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato pochi giorni fa le nuove schede di dotazione ospedaliera e territoriale. I temuti tagli, che tanto avevano fatto discutere nei mesi scorsi, sono stati abilmente evitati: la riforma punta infatti a migliorare il sistema assistenziale veneto, ricucendo il buco di 1 miliardo di euro nel
Sanità
bilancio esclusivamente con un’organizzazione moderna e all’avanguardia in Italia. I punti chiave prevedono innanzitutto un importante rafforzamento della sanità territoriale, con la nascita degli ospedali di comunità (dove verranno ricoverati i medio e lungodegenti) e delle medicine di gruppo integrate (team di esperti che sostituiranno i medici di base, garantendo alla popolazione le cure primarie 24 ore al giorno per tutto l’anno). Verrà inoltre potenziata l’unità di primo soccorso urgenza-emergenza, mentre
saranno confermati i centri Hub e Spoke. Sembra essere anche molto vicina anche la posa in opera della prima pietra del contestato ospedale che dovrebbe sorgere nell’area di Padova Ovest. Ad affermare l’inizio dei lavori nel 2015 è il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha confermato il preaccordo siglato da Regione Veneto, Istituto oncologico veneto, Azienda ospedaliera, Comune, Provincia e Università di Padova per assegnare ad ogni soggetto le attività preliminari necessarie ad arrivare, nel giro
il parere dell’assessore toubai “deve prevalere il diritto del cittadino a curarsi nel miglior modo”
P
er comprendere appieno i risvolti della nuova riforma in materia di sanità riguardante la regione Veneto e il territorio di Padova Ovest, abbiamo dato la parola all’assessore di Limena, Stefano Toubai. “Credo debba prevalere innanzitutto il diritto del
di tre mesi, al vero accordo di programma e quindi alla successiva gara d’appalto. I comuni che verranno inglobati dentro la sfera sanitaria del nuovo polo ospedaliero saranno senza alcun dubbio quelli di Limena, Rubano, Mestrino, Villafranca Padovana e Piazzola sul Brenta. L’ammontare complessivo per la realizzazione di questa nuova struttura sanitaria all’avanguardia (viene portata avanti anche l’idea di costruire un campus universitario biomedico) è stato calcolato indicativamente sui 643
cittadino a curarsi nel miglior modo. Con questa condizione garantita è possibile avviare un’analisi attenta dei costi, che preveda una riflessione sui servizi e sulle strutture. I cittadini si rivolgono ai centri ospedalieri capaci di assicurare loro le migliori cure, al di là del luogo di residenza, ma le liste d’attesa spesso relegano in coda chi proviene da un’Ulss diversa. È assurdo tanto più che nel 2014 scatterà la libera circolazione dei pazienti su scala europea. Ritengo fondamentale si valuti attentamente la scelta del nuovo ospedale - commenta
milioni di euro, di cui 318 coperti dal finanziamento pubblico, anche con l’utilizzo dei fondi Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). I costi sono stati ripartiti in modo diverso a seconda della destinazione di utilizzo: ad esempio, 410 milioni costituiranno la reale spesa di costruzione degli edifici, 132 saranno destinati ad attrezzature e attivazione, mentre a 55 ammonteranno le spese generali, più ovviamente la tanto amata Iva.
l’assessore - soprattutto perché l’aspetto che più mi preoccupa è che, se tra l’annuncio e l’appalto passano sette anni, probabilmente arriveremo alla realizzazione di un’opera ormai vetusta e non al passo coi tempi. È necessario aprire un tavolo di confronto soprattutto sulla ricerca, sugli investimenti necessari per prevenire le patologie: solo così avremo una reale diminuzione dei costi della sanità.” M.G.M.
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10 Limena Urbanistica 260mila metri quadrati di area depennati dal Pat
Parco commerciale, non se ne fa più niente Dopo tre anni l’Amministrazione ha deciso di non aspettare oltre le polizze fideiussorie bancarie
in breve Servizi
in comune l’albo delle baby sitter
di Barbara Turetta
L
a potenzialità commerciale concessa nel dicembre del 2010 ai 260mila metri quadrati di ampliamento della zona industriale ovest di Limena è stata cancellata dal Piano di Assetto del Territorio (Pat). Questa la volontà della maggioranza del consiglio comunale, che ha atteso quasi tre anni la firma della convenzione e la presentazione delle polizze fideiussorie bancarie per garantire i primi 5 milioni di euro che il Comune avrebbe incassato con l’attivazione dell’operazione. Alla data del 13 di giugno una parte dei proponenti aveva presentato fideiussioni bancarie per un valore di circa 2 milioni di euro, assente sempre la fetta più grossa dell’impegno finanziario. Più di due anni fa l’approvazione da parte del Comune di Limena di una variante parziale al Piano Regolatore Generale che aveva “trasformato” la vocazione industriale, artigiana, direzionale e commerciale di quell’area in una Gsv, sua squadra ha precisato di aver affrontato per la prima volta (Grande Struttura di Vendita). Alla base della trasformazione due anni fa, e che le opere pubbliche sono state realizzate e la richiesta di attivazione dei proprietari che fin da subito ave- sono in programma grazie alle risorse economiche recuperate vano assicurato che non ci sarebbero stati problemi. Invece in questi anni. La decisione dell’amministrazione comunale di le cose sono andate diversamente, fino Limena di cancellare dal Pat la potenziaalla cancellazione della potenzialità Soddisfatti lità commerciale concessa nell’area di commerciale. Neppure la richiesta da Confesercenti espansione della zona industriale ovest parte di una società di costruzioni di e Ascom, ha raccolto da subito le reazioni delle asposticipare di 90 giorni la decisione di da sempre contrarie sociazioni di categoria dei commercianti. cancellare la “bollinatura” di Gsv dal al progetto Soddisfatto della decisione è Nicola Pat, giunta in municipio il 14 giugno, Rossi, presidente di Confesercenti Padoha fatto cambiare idea dell’amministrazione comunale. Una va. “La decisione – ha detto Rossi – è frutto della crisi ecodecisione che l’opposizione “Il Ponte-Insieme per Limena” nomico finanziaria globale e quella degli investitori che fino ha definito un “fallimento politico” sostenendo che in cam- ad oggi non sono stati in grado di adempiere alle garanzie pagna elettorale l’amministrazione Costa aveva fatto credere bancarie come richiesto. La decisione non è purtroppo frutto alla cittadinanza di avere un “tesoretto” con cui realizzare della volontà politica dell’amministrazione Costa di bloccare le opere. Un’operazione che il sindaco Giuseppe Costa e la insediamenti della grande distribuzione. Emerge chiaramente
in breve Educazione civica
pugno duro contro atti vandalici e abbandono rifiuti
È
guerra aperta a Limena agli atti vandalici nei parchi pubblici, all’abbandono di rifiuti e a chi non raccoglie le deiezioni dei propri animali abbandonandole nelle aree pubbliche. Comportamenti irrispettosi dei beni che appartengono a tutti contro i quali l’amministrazione comunale ha già in programma delle azioni. Maurizio Martinello Anche quest’anno, com’era successo l’anno scorso nello stesso periodo estivo, è giunta la segnalazione in municipio della rottura del seggiolino dell’altalena del parco pubblico vicino alle palestre. “C’è la cattiva abitudine di utilizzare in modo non idoneo i giochi del campetto – ha spiegato l’assessore all’Ambiente e all’Arredo Urbano Maurizio Martinello -, appena è giunta la segnalazione abbiamo provveduto ad avviare la procedura per la sostituzione. E’ un comportamento che non intendiamo più tollerare”. A sorvegliare i parchi pubblici ci sarà un incaricato del Comune, ma l’amministrazione si appella al buon senso delle persone affinché ci sia una maggiore attenzione al rispetto delle cose pubbliche. Un’azione di controllo sistematica contro l’abbandono dei rifiuti nel territorio è già stata avviata nei mesi scorsi, una ventina infatti le multe che i vigili hanno emesso contro cittadini che hanno abbandonato in modo improprio i rifiuti. Ma sarà prestata attenzione anche al comportamento di chi accompagna il proprio cane al parco. Ba.Tu.
Se l’operazione fosse andata in porto il comune avrebbe incassato ben 5 milioni di euro
la volontà di riservarsi in futuro la possibilità di accompagnare nuove pratiche e nuovi iter se sorretti da forti impegni economici”. Confesercenti prende atto con soddisfazione che a Limena a breve non sorgerà un nuovo parco commerciale. Ma non intende abbassare la guardia. Cancellazione che raccoglie i consensi dell’Ascom Confcommercio, da sempre contraria al progetto dell’amministrazione Costa di attivare il parco commerciale. “Ci sarebbe piaciuto che il sindaco Costa e la sua amministrazione avessero fatto ammenda - commenta Franco Pasqualetti vicepresidente Ascom - e con la cancellazione dal Pat della grande struttura di vendita avessero riconosciuto che l’idea sarebbe stata un disastro per l’economia e per l’ambiente. Invece hanno lamentato solo la mancata sottoscrizione delle fidejussioni confermando, in questo modo, che a loro interessavano solo i denari e non certo la vivibilità di Limena e dei comuni limitrofi né, tantomeno, il futuro di decine di negozi destinati a soccombere di fronte all’ecomostro”.
Regole della strada
I
l Comune di Limena ospita l’Albo comunale delle baby sitter. Il servizio vuole agevolare i genitori, nella ricerca di una baby sitter, proponendo un elenco di nominativi messo a disposizione dall’Associazione “Genitorialità” di Padova, che garantisce anche la preparazione delle iscritte cui rilascia l’attestato di frequenza al corso. La formazione prevede infatti corsi specifici che, a fianco agli aspetti teorici, attivano un tirocinio presso gli asili nido e le scuole dell’infanzia comunali. Il rapporto di collaborazione che si viene eventualmente a creare tra genitore e baby sitter iscritta all’Albo intercorre esclusivamente tra i soggetti citati e ha natura privatistica. Il Settore Servizi Sociali provvede unicamente all’inserimento dei nominativi nell’Albo. Nel sito del Comune sono inseriti i nominativi delle baby sitter, che forniscono i propri riferimenti, oltre a precisare la disponibilità e l’orario in cui possono prestare il proprio servizio. Ba.Tu.
Commercio
distribuito un vademecum ai cittadini
il mercato Ha cambiato sede
L
I
e oltre 4000 famiglie del territorio riceveranno a casa un libriccino realizzato dall’amministrazione comunale di Limena, con la collaborazione della polizia locale e del comandante Alessandro Crivellari, dove viene specificato punto per punto tutto ciò che non si deve fare quando ci si mette alla guida di un’auto. Diventerà dunque difficile accampare scusa per giustificare la guida con il cellulare in mano, la violazione di divieti e semafori rossi, o il superamento dei limiti di velocità. Ogni famiglia avrà infatti in casa il piccolo vademecum della sicurezza stradale, dove sono chiaramente spiegate le principali infrazioni al codice della strada che vengono commesse dagli automobilisti, e le relative sanzioni. Un progetto realizzato in economia dall’assessore alla Sicurezza di Limena, Jody Barichello, che ha lavorato per diversi mesi alla stesura dei testi, ovviamente con l’aiuto della polizia locale, e all’inserimento delle foto che sono state scattate nel territorio. “Le infrazioni al codice della strada, unite alla distrazione, sono la causa principale degli incidenti stradali – ha detto Barichello – ho deciso di realizzare questo libretto per raccogliere le principali infrazioni commesse dagli automobilisti e le relative sanzioni con cui saranno punite. E questo sperando che, se non per coscienza ma almeno per paura di dover mettere mano al portafoglio, qualcuno decida di spingere meno sull’acceleratore, o di utilizzare l’auricolare invece di tenere il telefonino in mano mentre guida”. Ba.Tu.
l mercato settimanale di Limena ha cambiato sede. I 37 ambulanti che da vent’anni avevano la loro collocazione in via via Beato Arnaldo hanno traslocato lungo la controstrada parallela a via Del Santo, nel tratto compreso fra le due rotonde ossia fra il rondò del viale della chiesa e quello di via Beato Arnaldo. Come annunciato dall’assessore al Commercio Stefano Toubaì i banchi sono stati collocati con le spalle alla strada principale, e rivolti verso i negozi che si affacciano lungo la strada bassa. Il primo giorno di spostamento è avvenuto mercoledì 26 giugno, e i prossimi saranno mesi di sperimentazione. “La prima giornata di spostamento è andata piuttosto bene – ha detto l’assessore Toubaì – inizialmente ci sono state alcune problematiche legate alla sistemazione degli ambulanti che sono state seguite, ma poi la mattinata è andata avanti bene. Devo dire che l’iniziativa ha raccolto diversi commenti di approvazione, e ci sono state anche delle critiche. Ma ricordo che questa fase di sperimentazione serve proprio per raccogliere tutte le posizioni e per migliorare l’iniziativa”. Via Beato Arnaldo, liberata dalle bancarelle, è stata utilizzata come zona di parcheggio, come era stato suggerito. Il mercato si può ora raggiungere da due ingressi, dalla rotonda del viale della chiesa e dalla rotonda di via Beato Arnaldo. Fra i miglioramenti che potrebbero già essere attuati nei prossimi giorni anche l’apertura di un accesso al mercato dal vicolo Bachelet, in modo che possa esserci un’altra area parcheggio da utilizzare nelle vicinanze del mercato. Ba.Tu.
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12 Villafranca Canali di scolo Protocollo d’intesa tra Sindaco e presidente Danilo Cuman
Ripristino degli scoli, interviene il Consorzio
Sicurezza
a villafranca padovana l’ambito territoriale di polizia locale
Nel caso non fossero i cittadini ad occuparsi della rete di competenza interverranno i mezzi consortili, ma il costo ricadrà sui proprietari di Barbara Turetta
S
e i proprietari non puliscono gli scoli minori precipitazioni che hanno caratterizzato questi ultimi che interessano i propri fondi, l’amministra- anni – ha spiegato il sindaco di Villafranca Luciano zione comunale potrà incaricare il Consorzio Salvò – abbiamo evidenziato la necessità di contedi Bonifica del Brenta. Ma il costo dell’intervento nere la frequenza e la gravità del rischio idraulico del ricadrà sugli stressi proprietari. A stabilirlo è il pro- bacino scolante del territorio, attuando un accordo di tocollo d’intesa sottoscritto fra il sindaco Luciano pianificazione condivisa fra il Comune e il Consorzio. Salvò e il presidente del Consorzio Danilo Cuman Accordo che disciplina anche gli interventi nella rete di scolo minore”. Protocollo che disciplina la manutenzione che è il risultato di diverse ridei canali minori del territorio L’abbondanza unioni che si sono tenute fra comunale. L’incremento dell’in- delle precipitazioni amministrazione e Consorzio tensità delle precipitazioni ha ha messo come conseguenza una maggio- in evidenza l’urgenza dove si è esaminato lo stato medio di manutenzione dei re frequenza degli allagamenti di un intervento canali minori, l’attuale condel territorio. Criticità di cui soffre anche Villafranca Padovana, territorio attra- dizione di pulizia e di smaltimento dei sedimenti versato da numerosi corsi d’acqua. A gestire gli scoli accumulatisi nel tempo e la generale trascuratezza principali è il Consorzio di Bonifica Brenta, mentre i della pulizia di questi scoli da parte dei privati. Il canali minori sono gestiti dai privati o da altri enti. A sindaco ricorda che i proprietari hanno l’obbligo di promuovere il protocollo d’intesa la continua caren- eseguire le opere minori che interessano i propri za nella manutenzione della idraulica minore e la fondi per dare scolo alle acque, nel caso i proprietari poca sensibilità dimostrata dai privati cittadini nella non eseguano questi interventi a loro si sostituirà il gestione dei canali minori. “Proprio con le insistenti Consorzio. Ma il conto lo pagherà il privato.
L’
Unione dei Comuni di Padova Nord Ovest ha deliberato: a Villafranca Padovana verrà costituito l’ambito territoriale di polizia locale. Nelle prossime settimane quattro vigili in forze all’Unione, che da oltre un anno collabora con il comando della polizia locale della Federazione dei Comuni del Camposampierese, avranno la loro base logistica nei locali che si affacciano in piazza Marconi. Per i quattro agenti non ci sarà alcuna modifica sulle competenze, che rimarranno sempre gestite dal Comando, ma per il territorio di Villafranca sarà un modo per avere i vigili “più vicini”. “Questo è un risultato che abbiamo ottenuto dopo un percorso avviato due anni fa – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò – per Villafranca avere l’ambito territoriale di polizia locale significa avere una presenza più radicata, che al momento ha qui il suo punto logistico. Ma si sta valutando di avere anche l’operatività per alcuni servizi. Già si svolgono qui le pratiche per ottenere il parcheggio per le persone disabili, ma stiamo anche ragionando per poter collocare qui la centrale operativa del sistema di videosorveglianza dell’Unione”. Ma per il sindaco è già importante per Villafranca, che ha superato i 10mila abitanti, avere ottenuto una presenza più visibile degli agenti. Intanto l’amministrazione comunale sta lavorando per recuperare lo spazio da destinare alla base logistica del distretto di polizia locale. Ba.Tu. messaggio pubblicitario
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14 Villafranca Opere pubbliche Definito il progetto per la connessione rapida ad internet
Wi-fi ad altà velocità a Villafranca Saranno attivate anche 4 postazioni gratuite in biblioteca. Nessuna spesa a carico del comune di Andrea Zambolin
C
onnettersi a internet sfruttando la velocità e l’affidabilità della banda larga sarà presto possibile anche a Villafranca Padovana, grazie al progetto “Villafranca Padovana wi-fi”. L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con la ditta Ne-t by Telerete Nordest srl (appartenente al gruppo Aps Holding) e prevede la messa in posa dei cavi, necessari al sistema di telecomunicazione a banda larga, all’interno dei cavidotti già presenti nel sottosuolo comunale. La sistemazione dei nuovi cavi causerà quindi disagi minimi ai cittadini; non
Sociale
ci sarà inoltre bisogno di erigere antenne per il collegamento wi-fi, dato che tutte le informazioni viaggeranno via cavo. Solo la diffusione finale del segnale potrà avvenire con la classica architettura router-switch, su richiesta dei cittadini interessati. Il comune ha già approvato l’esecuzione del progetto e non dovrà sborsare un centesimo per la sua realizzazione: tutte le spese saranno a carico di Telerete che, in compenso, potrà beneficiare delle attivazioni della rete richieste dai cittadini. Il Sindaco Luciano Salvò
nuovi aiuti in arrivo per le famiglie in difficoltà
V
illafranca Padovana è sempre più vicina ai poveri e alle persone in difficoltà. È stato finalmente approvato l’accordo tra l’amministrazione comunale di Villafranca Padovana, la Caritas parrocchiale locale, rappresentata da Don Giuseppe Alberti, il Gruppo Terza Età di Villafranca Padovana, coordinata da Maria Grazia Zaccaria, le parrocchie di Santa Cecilia, Santi Cosma e Damiano, San Nicolò, San Giacomo con i loro rispettivi parroci e la Pro Loco di Villafranca Padovana, che vede l’impegno da parte dei firmatari di allestire un nuovo servizio sociale
ritiene il progetto “un’ottima opportunità per proseguire sulla strada, peraltro già avviata, dell’alfabetizzazione informatica, anche con l’attivazione di 4 postazioni wi-fi gratuite in biblioteca”. Nella presentazione del progetto, Telerete si è anche impegnata a attivare la rete wi-fi per gli studenti universitari (Unipd wi-fi) e Padova wi-fi, l’insieme di hot spot gratuiti che uniscono le varie piazze e fermate del tram patavine. Gli abitanti di Villafranca potranno quindi richiedere
dedicato esclusivamente all’assistenza alimentare ed economica delle persone indigenti di tutto il territorio di Villafranca Padovana. Negli ultimi anni si sono sviluppate sul territorio numerose associazioni di volontariato, che rappresentano una ricchezza di idee e iniziative preziosa per lo sviluppo culturale, ricreativo, sportivo e socio-economico dell’intero comune di Villafranca Padovana. Lo scopo di queste associazioni è soprattutto combattere le varie forme di povertà ed indigenza presenti sul territorio, tematiche da sempre sensibili anche per l’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luciano Salvò. Già da un po’ di tempo comunque il comune di Villafranca Padovana si era rimboccato le maniche, partecipando in prima persona all’as-
Il progetto wi-fi verrà realizzato in collaborazione con la ditta Ne-t by Telerete Nordest srl a Telerete l’attivazione del collegamento diretto presso il loro domicilio nell’ambito del progetto, sostenuto dal comune, di adozione e impiego delle tecnologie più avanzate per le telecomunicazioni e l’accesso ai servizi pubblici e privati. Con questa iniziativa, Villafranca si porta all’avanguardia rispetto a molti altri comuni del padovano, dove le grandi compagnie che offrono navigazione internet ad alta velocità hanno finora investito davvero poco.
sistenza di situazioni familiari complicate attraverso il proprio servizio sociale e, grazie anche al lavoro della Caritas parrocchiale di Villafranca Padovana, aveva distribuito, con l’ausilio dei propri volontari, vestiario e prodotti alimentari alle persone in gravi difficoltà economiche. L’attuazione del progetto comunale ha come obiettivo primario assicurare la fornitura di aiuti in generi di prima necessità, oltre che economici, alle persone in stato di bisogno, mantenendo una stretta collaborazione con i servizi sociali. Questo intervento, fondandosi sul principio di sussidiarietà, si integrerà alla pluralità degli altri servizi e interventi di competenza del servizio sociale, diventando parte della progettualità sociale. M.G.M.
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.750.000 euro. È questo l’ammontare complessivo del quadro economico, previsto dal comune di Villafranca Padovana, per la ricostruzione di un tratto di fognatura nera, che costerà 1.050.000 euro, e la realizzazione della tanto famosa pista ciclabile lungo la strada provinciale 12, che collegherà i centri di Villafranca Padova e la frazione di Taggì di Sopra, con un costo di circa 700.000 euro. Il progetto, discusso dall’amministrazione comunale, vede l’unione di queste due infrastrutture, sia per la sovrapposizione del tracciato di queste due realizzazioni, sia per la concomitanza dei tempi di messa in opera concordati dall’azienda Etra e il comune di Villafranca Padovana. Etra ha infatti in fase di programmazione la ricostruzione della vecchia condotta terminale della fognatura nera che è a servizio dei comuni di Villafranca Padovana e di Campodoro. Tale condotta, che parte dal centro di Villafranca Padovana e arriva al depuratore di Taggì di Sopra, risulta in precario stato di conservazione e deve quindi essere urgentemente ricostruita per non interrompere i servizi erogati ai cittadini delle zone interessate. Dall’altra parte, invece, il comune di Villafranca Padovana ha da tempo programmato la realizzazione della pista ciclabile in questione, che
dovrebbe potenziare inoltre la rete stradale già esistente. Il percorso della pista ciclabile dovrebbe iniziare precisamente da via della Madonna, passando al vicino impianto di depurazione delle acque e al ponte Pozza, per collegarsi infine con il percorso ciclopedonale già esistente a lato della strada provinciale. Ecco allora che i due Enti, ovvero Etra Spa e il comune di Villafranca Padovana, nell’obiettivo di unificare le forze e non disperdere risorse con opere scollegate tra loro, hanno deciso di unificare gli interventi e di programmare un’opera il più possibile completa, la quale, in base alle risorse finanziare attualmente disponibili, possa essere realizzata anche per stralci funzionali. I lavori di realizzazione di questo unico progetto funzionale dovrebbero iniziare all’incirca verso novembre. M.G.M.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
Sanità Dopo 17 anni riorganizzata la rete dei servizi sul territorio
PADOVA
Piano socio sanitario cosa cambia a Padova L’ospedale di Piove di Sacco paga il prezzo più alto a causa della vicinanza con il Sant’Antonio di Martina Celegato
H
a finalmente preso una forma definitiva la tanto attesa riforma sanitaria del Veneto. Con l’approvazione da parte della Giunta Regionale lo scorso 18 giugno delle schede ospedaliere sembra proprio che il Piano Socio Sanitario Regionale stia prendendo forma anche se ora spetta la Consiglio Regionale l’approvazione finale. La riforma giunge dopo mesi di discussioni che hanno suscitato anche molte polemiche da parte di provincie che si sentivano, o prevedevano di essere, “declassate” a favore di altre. I dettagli del Piano si andranno a definire nelle prossime settimane ma sicuramente tutti gli allarmi che erano stati lanciati da diverse voci politiche e cittadine si sono placati una volta ottenuti i numeri. In particolare molte erano le tensioni che si erano create per le tre strutture più a rischio ossia Piove di Sacco, Conselve e Montagnana, ognuno dei quali rischiava di perdere il suo ruolo sul territorio con conseguente calo dei servizi e dismissione degli stabili. In salvo Conselve, che manterrà un ruolo da protagonista nella riabilitazione, e Montagnana che continuerà a elargire servizi come ad oggi, la struttura che senza dubbio ha risentito di più della riforma è stata Piove di Sacco a causa della vicinanza con il Sant’Antonio. Proprio per preservare l’ospedale e il suo ruolo nel territorio nelle settimane successive all’approvazione delle schede ci sono stati incontri fra i vertici e manifestazioni a difesa della struttura che hanno
portato in luce non solo le necessità del territorio ma anche primato che ci rende orgogliosi e che con questa riforma rafforzeremo, avendo come stella polare la miglior cura il legame stretto fra politici locali e cittadini. La riforma tecnicamente andrà a ristrutturare tutto da offrire ai nostri cittadini”. Anche Coletto, Assessore alla l’assetto socio sanitario regionale che è stato riprogettato Sanità del veneto ha rilasciato alcuni commenti a riguardo prendendo ad esempio i modelli più avanzati in Europa. del Piano Socio Sanitario Regionale “Tre anni fa eravamo “Una riforma epocale” ha commentato il presidente della davanti ad una montagna attraverso la quale andava costruito un traforo. Oggi è caduto l’ultimo Regione Luca Zaia, ”non solo perché diaframma e vediamo la luce dall’altra viene dopo 17 anni dal precedente Pia- Confermate parte. Grazie a tutta la squadra dal no Sociosanitario, ma perché disegna le strutture della un’organizzazione sanitaria moderna e Bassa Padovana, presidente Zaia ai colleghi assessori, capace di essere efficiente per vari anni a Camposampiero dal segretario Mantoan ad ognuno dei il traumatologico direttori generali, che nel tempo ha a venire.” portato il proprio contributo. Tre sono i grandi ambiti che si anAdesso guardiamo avanti con fiducia e con la voglia di dranno a rivedere, in particolare per il loro ruolo nel territorio e nella gestione della salute dei cittadini anche in casi di mettere a disposizione dei veneti una macchina sanitaria emergenza: l’assistenza territoriale, l’assistenza ospedalie- moderna ed efficiente. Questa è anche la risposta conra e la rete di urgenza. Per ciascuna di queste tre macro aree creta di una Regione virtuosa come il Veneto ai pesanti è stata definita una forma e un bacino di utenza, parametri tagli finanziari che arrivano da Roma: loro tagliano e noi che dovrebbero aiutare a gestirla al meglio mantenendo i rilanciamo con più efficienza, ancora minore costosità, una servizi di eccellenza nel territorio se non aumentandoli. qualità di cure intatta ed anzi migliorata grazie al poderoso “Già oggi” ha aggiunto Zaia nel comunicato che ha rafforzamento dell’offerta di cure sul territorio”. Il Piano si seguito l’approvazione da parte della Giunta delle schede struttura essenzialmente in tre macro aree di intervento che ospedaliere “siamo il sistema sanitario più qualitativo e andranno ad essere ridimensionate e riviste sia per quanto meno costoso d’Italia, con una durata media di ricovero di riguarda le competenze sia per quanto riguarda la capillarità 7 giorni contro i 30 in altre Regioni ad altre latitudini. Un del servizio.
I servizi dell’Uls 17
“salvi” conselve e montagnana
R
imangono nella mappa della Sanità veneta Conselve e Montagnana, le due strutture più a rischio per dimensioni e per bacino d’utenza. Conselve in particolare manterrà il suo ruolo d’eccellenza nel campo della riabilitazione, che alcuni mesi fa’ era stata oggetto di intense discussioni con i vertici locali, con una vocazione non solo locale ma anche extra provinciale. Tecnicamente il Presidio Ospedaliero rimarrà in mano al polo di Este-Monselice nel nuovo ospedale unico e i posti letto saranno così ridistribuiti: 100 per Medicina Generale, 20 per Neurologia, 159 chirurgia con 5 primariati di riferimento, 48 materno infantile (Ginecologia, Ostetricia, Patologia Neonatale e Pediatria) e Terapia Intensiva. Montagnana diventerà una struttura mono specialistica con un primariato e 45 posti letto. M.C.
NUOVO OSPEDALE LA PRIMA PIETRA ENTRO IL 2015, L’ACCORDO NERO SU BIANCO
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ntro il 2015 la prima pietra del nuovo ospedale di Padova. La promessa è nero su bianco nell’accordo che definisce la tabella di marcia per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova. Il costo totale dell’investimento è stimato in oltre 643 milioni di euro, di cui 318 milioni di finanziamento pubblico, anche utilizzando i fondi Cipe per l’edilizia sanitaria. Rispetto al totale, 410 milioni costituiranno il costo di costruzione, 132 milioni il costo per attrezzature e attivazione, a 55 milioni le spese generali, più Iva. Per quanto riguarda le procedure per la realizzazione della struttura, l’accordo prevede che si valuti la proposta di project financing a iniziativa privata già pervenuta, per l’eventuale dichiarazione di pubblico interesse. “Poniamo una pietra miliare, - ha sottolineato Zaia -
perché da oggi si parte per realizzare un Policlinico Universitario di livello europeo, grazie al quale saremo attrezzati per rispondere alla sfida della libera mobilità dei pazienti in Europa. Due anni e mezzo fa siamo partiti da zero, senza una carta sul tavolo. Abbiamo seguito tutte le procedure di legge, ci siamo affidati ad un tavolo tecnico importante”. “Questa firma – ha spiegato la presidente Degani – rappresenta un importante passo avanti e conferma che il nuovo ospedale è fondamentale per tutti gli enti padovani. In un momento economico come questo la Regione ha fatto una scelta difficile, ma lungimirante perché a breve saranno aperte le frontiere europee anche in campo sanitario. Il nuovo ospedale sarà in linea con i moderni standard di un polo d’eccellenza europeo”. M.C. messaggio pubblicitario
Spazi Spazi Aperti aperti 17 13 Emergenza ambientale Siglata la convenzione tra Comune e Bacino Padova 3 tra notevoli difficoltà burocratiche
Verso la bonifica nella fabbrica dei veleni Al via l’indagine per classificare i rifiuti presenti nello stabilimento della “C&C”, 52 mila tonnellate di materiale tossico
Il sito di Pernumia è una bomba ecologica anche per Due Carrare e Monselice
di Emanuele Masiero
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2 mila tonnellate di rifiuti pericolosi. Esattamente 2 tonnellate per abitante se consideriamo Pernumia, Battaglia Terme e Monselice, ovvero i Comuni più vicini alla C&C. La fabbrica dei veleni continua a fare paura. Ma la firma di un accordo tra Comune di Pernumia e Bacino Padova 3 sembra dare il via alla definitiva bonifica di questo sito ormai tremendamente famoso. LA SITUAZIONE. Quando nel 2005 venne a galla il problema della C&C non era nemmeno immaginabile che si trattasse di una massa di rifiuti di tali proporzioni. Con l’aiuto di Provincia e Regione si è giunti ad un piano di caratterizzazione dei rifiuti nel 2007 che ha permesso di avere un quadro generale della portata del problema: da una stima dei costi per la bonifica è emersa una cifra di 12 milioni di euro. I RIFIUTI. La situazione è tutt’altro che banale o di semplice soluzione. Il motivo principale non è tanto la natura pericolosa dei rifiuti, quanto la loro commistione indiscriminata che rende davvero ardua una selezione. Dalle prime analisi risulta evidente che i 2/3 dei rifiuti possono essere classificati come rifiuti pericolosi per la
presenza fuori norma di idrocarburi. Le analisi hanno altresì evidenziato che non c’è possibilità di recuperare i rifiuti perchè superano i limiti di cloruri, fluoruri, solfati, cromo, nichel e rame, richiedendo quindi un pretrattamento. Smaltire questo tipo di rifiuti richiede un costo finale di circa 200 euro a tonnellata. Motivo per cui la bonifica totale dell’ex fabbrica si aggira intorno ai 12 milioni di euro. DISASTRO IMMINENTE. Il materiale stivato all’interno dei capannoni sta premendo con forza sulle pareti della struttura: questa situazione anomala unita alla mancanza di manutenzione, al deterioramento delle strutture portanti e alla stessa copertura, potrebbe causare il collasso degli edifici. Un’ipotesi agghiacciante che significherebbe una dispersione nel suolo e nell’aria dei rifiuti. Per questo è più che fondamentale agire sulla struttura e mettere in sicurezza i capannoni: se oggi il problema della C&C è complesso, ma gestibile, domani potrebbe diventare un disastro ambientale di proporzioni neanche immaginabili. LA CONVENZIONE. L’accordo è il risultato di un percorso durato un anno e mezzo, segnato da enormi
FLAGELLO CINGHIALI ALLARME NEI CAMPI
E
mergenza cinghiali sui Colli Euganei, un fenomeno che ormai è sfuggito di mano e che sta mettendo in ginocchio centinaia di imprese agricole. Vigneti e uliveti, ma anche campi di mais, ortaggi e frutteti: non c’è coltivazione che si salvi dalla razzia incontrollata e sistematica di questi animali, un vero e proprio flagello che sta causando danni ingenti alle imprese e compromettendo anche quest’anno la stagione. L’allarme del mondo agricolo è stato al centro del recente incontro in Prefettura con i rappresentanti di Coldiretti Padova, Confederazione Italiana Agricoltori Padova e Confagricoltura Padova. Il Prefetto Ennio Mario Sodano ha ascoltato con attenzione gli interventi di Ettore Menozzi Piacentini e Walter Luchetta per Coldiretti, Claudio D’Ascanio e Maurizio Antonini per la Cia, Leonardo Granata e Gianfranco Simonetto per Confagricoltura, che si sono fatti portavoce del grave disagio degli imprenditori alle prese con un’emergenza finora rimasta senza una soluzione apprezzabile. Le contromisure adottate in questi anni, hanno osservato i rappresentanti delle tre organizzazioni agricole padovane, si sono dimostrate del tutto insufficienti ad arginare un fenomeno che cresce di anno in anno. Ormai i cinghiali scendono regolarmente dalle colline per razziare ogni genere di coltivazioni, causando danni irreparabili, sia alle produzioni che di tipo strutturale e idrogeologico, di fronte ai quali, tra l’altro, gli agricoltori hanno scarse possibilità di accedere ad indennizzi o parziali rimborsi.
Vertice con gli agricoltori in Prefettura a Padova per una soluzione Al termine dell’incontro gli esponenti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura Padova hanno espresso soddisfazione per la forte sensibilità dimostrata dal Prefetto che si è impegnato a valutare con gli organi preposti le iniziative da adottare e ad individuare concrete soluzioni per dare una risposta ad un problema avvertito dagli imprenditori agricoli come una vera e propria calamità. Le organizzazioni agricole, ringraziando il Prefetto per l’attenzione dimostrata, ribadiscono la piena disponibilità a collaborare per il bene dell’agricoltura padovana e di un territorio naturale da preservare, messo a E.M. dura prova dai cinghiali.
Nei cappannoni della C&C sono stoccate decine di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici
difficoltà burocratiche e amministrative. Inizia così la seconda fase con il Bacino Padova 3 che dovrà redigere un’indagine ambientale per la caratterizzazione dell’area e garantire la messa in sicurezza del capannone dove sono visibili crepe e bombature dovute alla spinta esercitata dalla massa di rifiuti depositati addosso alle pareti. Questa fase è stata finanziata dalla Regione Veneto con 500 mila euro. Ma presto potrebbero essere disponibili altri 200 mila euro, di cui è beneficiaria la Provincia. Le operazioni della fase 2 si concluderanno entro fine anno. Nei primi 7 giorni dalla consegna delle aree del sito dovrà essere avviata l’attività di indagine compresa la caratterizzazione dei rifiuti. Entro 30 giorni saranno individuate le modalità di messa in sicurezza e
saranno eseguite conseguentemente. I COMMENTI. “Per il nostro Comune è una data storica – hanno affermato Luciano Simonetto sindaco di Pernumia e l’Assessore Marco Montin – Si tratta di un rischio ambientale che grava sul centro della bassa padovana a ridosso del Parco Colli Euganei. Senza contare il rischio idraulico: davanti alla C&C scorre il canale Vincenzone che poi confluisce nel Bacchiglione fino ad arrivare in laguna. Provate a pensare cosa significherebbe un inquinamento di queste acque”. “Il problema della C&C è una bomba ecologica complessa – ha commentato Simone Borile, Commissario del Bacino Padova 3 – La nostra esperienza nella gestione dei rifiuti ci permette di garantire un impegno proficuo per mettere la parola fine alla questione C&C”.
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Mondo scuola 15
Centri estivi nel padovano Viaggio tra le proposte più originali e divertenti
Tra gioco e avventura è l’estate dei ragazzi
Attività sportive e all’aria aperta per tutte le età, sui Colli Euganei gare di orienteering ed escursioni Attività all’aria aperta e proposte per ogni età ai centri estivi promossi da istituzioni e associazioni nel padovano
di Emanuele Masiero
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a giugno a settembre, con rette e vamente private che offrono soluzioni con offerte diverse: sono i centri estivi fasce di prezzo diversificate. Passando al organizzati ormai in tutta la provincia, territorio provinciale l’offerta diventa estredalle parrocchie ma anche dai Comuni. In mamente eterogenea: A Teolo per esempio, principio si chiamavano “colonie estive”, il Comune ha aperto le iscrizioni ai centri estivi per bambini e un luogo organizzato ragazzi dai 3 ai 14 dove mandare i bam- Il Grest ormai anni offrendo attività bini mentre i genitori è un fenomeno sportive (calcio, bmx, lavoravano. Erano i di massa che volley, basket, danza, primi esperimenti di coinvolge migliaia pattinaggio) creative e centri estivi, nati nel di giovanissimi artistiche (pittura, sculdopoguerra, insieme al boom economico. Oggi la situazione è tura creazione oggetti, canto e percussioni, completamente diversa e il Grest come vie- ricicleria) e ludicomotorie. A Baone invece il nucleo anti-falsi done chiamato, è diventato un fenomeno di massa, spesso una sostituzione alla scuola cumentali della polizia Megliadina ha pornel periodo estivo per tenere occupati i pro- tato competenze e strumentazioni al centro pri figli nell’orario di lavoro. A Padova città estivo Sportiviamoci. I ragazzi di elementari sono 19 le strutture consigliate dal settore e medie hanno provato a scovare un docuservizi scolastici del Comune. Tutte esclusi- mento contraffatto, una banconota falsa
e un certificato fasullo. L’agente Riccardo atelier artistico a cielo aperto, una libreria Evangelista ha insegnato ai ragazzi del sull’albero. A completare l’offerta in provincentro ricreativo come si usano ultravioletti, cia di Padova ci sono le uscite al parco avfotocamere a infrarossi, microscopi con tele- ventura e ai musei provinciali: destinazioni camera per smascherare documenti e soldi perfette per scatenare l’energia di bambini e ragazzi, con coinvolfalsi. I ragazzini hanno genti attività. Al parco scoperto dispositivi di Al Castello avventura è possibile sicurezza di patenti e di Cervarese sperimentare le proprie passaporti come la fi- c’è la “street qualità fisiche sospesi ligrana, gli ologrammi, archeology” stile tra gli alberi. l’ultravioletto, la micro- Indiana Jones scrittura. Nella zona A Villa Beatrice va dell’alta padovana va ancora meglio: a Fon- in scena l’orienteering: orientarsi nell’amtaniva vengono accolti bambini e ragazzi da biente circostante utilizzando gli indizi messi uno a 14 anni in uno spazio innovativo in a disposizione dalla natura. Ci sarà inoltre la grado di ospitare attività estive. Si tratta di sfida a cerbottane: con le armi di un tem4.500 mq, di cui 450 al coperto, con ampie po, dando il via ad una battaglia di diverzone gioco in erba e in sabbia, due pisci- timento. Per finire, sempre a Villa Beatrice, ne con acqua riscaldata, una pista ciclabile si possono programmare anche escursioni che lo attraversa in tutta la lunghezza, un alla scoperta degli “abitanti” dei boschi. A
Cava Bomba invece si può organizzare la caccia dei fossili: armati di martelli e scalpelli i bambini andranno alla ricerca di fossili in giro per il museo. Ma non è finita: vista la presenza dell’antica fornace, le cooperative Terra di Mezzo ed Ecofficina che gestiscono il museo, organizzano itinerari tra le mura degli edifici in cerca di indizi e tracce lasciate dagli ultimi cavatori e operai che lavoravano la roccia. Parola d’ordine avventura anche al Castello di San Martino a Cervarese Santa Croce: grazie alla “street archaeology” si potrà scoprire il mondo di Indiana Jones immersi nella terra da capo a piedi. Tra le varie offerte non poteva mancare la caccia al fantasma: un tesoro da scoprire e innumerevoli ostacoli da superare. Gran finale con la giornata nell’antichità sperimentando la vita antica immergendosi nei secoli della preistoria, dell’età romana o del Medioevo. messaggio pubblicitario
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Il personaggio 20 16 Personaggio Intervista Simone Felice, un giovane padovano che ha trovato lavoro a Sydney
The Australian dream
Con un diploma di maturità scientifica in tasca, nel luglio 2008 ha lasciato l’Italia per inseguire il sogno: lavorare come creatore di effetti e animazioni digitali cinematografici di Manuel Glauco Matetich
P
adova - Sydney solo andata. Può sembrare solamente un fantomatico biglietto aereo (anche se a Padova non esiste un aeroporto internazionale), ma in realtà è il radicale cambio di vita di un giovane studente padovano. In questi ultimi anni l’Australia sembra essere diventata la nuova terra promessa, e molti giovani italiani lasciano il nostro belpaese, carichi di speranze e aspettative, in cerca di un futuro migliore nella Terra dei canguri. E questa è la storia di Simone Pietro Felice. Con un diploma di maturità scientifica in tasca, nel luglio 2008, Simone, ha preso l’ardua decisione di partire per la capitale del Nuovo Galles del Sud, Sydney. Qui il giovane padovano è riuscito ad inseguire il sogno di una vita: lavorare come creatore di effetti e animazioni digitali cinematografici. “Sono molto soddisfatto della scelta
Nonostante sia ancora uno stagista, ha ricevuto l’offerta di un vero contratto di lavoro che ho fatto, e credo senza il minimo dubbio che la rifarei altre mille volte – ci racconta al telefono Simone -. Qui a Sydney le possibilità di trovare un posto di lavoro, specie nel mio settore riguardante le “Digital Media” (animazioni digitali, ndt) sono numerose e, anche se c’è abbastanza competizione tra i vari candidati, non si può fare assolutamente un paragone con le prospettive lavorative che ci sono attualmente in Italia. Ora sto terminando un tirocinio agli Studio 20th Century della casa di produzione cinematografica americana Fox, ove creo effetti speciali e animazioni digitali per i film che poi
Nell’immagine Simone Pietro Felice
vengono proiettati nei cinema. Nonostante sia ancora uno stagista, i miei supervisori mi hanno già comunicato che, una volta terminato il periodo di prova, dovrei ricevere un’offerta di un vero contratto di lavoro, e ciò mi fa ben sperare”. Una delle questioni più controverse in Australia riguarda il riconoscimento di un titolo di studio, ad esempio una laurea, ottenuta nel proprio paese di provenienza. “Io ho avuto una grande fortuna, – confessa lo studente padovano – ed è stata quella di avere il pieno sostegno da parte dei miei genitori che mi hanno permesso di frequentare, non certamente senza sacrifici, una delle migliori università di Sydney. Mi sono laureato da poco più di un anno e ho trovato immediatamente un posto di lavoro tramite l’ateneo. Altri miei connazionali, invece, che giungono in Australia con la sola
laurea italiana non riescono il più delle volte a sfruttare le conoscenze acquisite durante gli studi universitari, e sono costretti quindi a fare i più disparati lavori per sbarcare il lunario. Non è tutto oro quel che luccica”. Conclude Simone: ”Mi è dispiaciuto davvero molto essere stato costretto a lasciare l’Italia ma se fossi rimasto a Padova non avrei di sicuro avuto la possibilità di arrivare dove sono adesso, e di lavorare non solo per dovere, ma soprattutto per passione”. Secondo i dati dell’Australian Education International (Aei) il numero delle richieste di visti studenteschi da parte di cittadini
italiani che già si trovavano nel Paese dei canguri è aumentato del 42,8% in appena 12 mesi, dal dicembre 2011 al dicembre 2012. Un aumento maggiore è stato registrato per i visti rilasciati a studenti italiani per un corso intensivo di inglese, detto “Elicos”: nello stesso periodo di tempo, i nostri connazionali che hanno ottenuto un visto studentesco temporaneo (il “570”) sono aumentanti del 15,4% (dato relativo alle richieste provenienti da persone situate al di fuori dell’Australia) e del 51,3% (dato relativo alle richieste di coloro che si trovavano già nel continente). messaggio pubblicitario
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Cultura provinciale 23 17 La rassegna Fino al 15 luglio protagonista Euganea Film Festival tra proiezioni ed eventi in cantina
Cinema, musica, vino sui Colli Cortometraggi in concorso, concerti e spettacoli nelle piazze e tra le bellezze del territorio di Laura Organte
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usica, cinema, teatro, arte, letteratura e molto altro nella suggestiva cornice dei Colli Euganei. Nasce quest’anno Euganea Festival, un progetto a cura di Marco Segato, Marco Trevisan, Roberto Tombesi, Vasco Mirandola e Franco Zanovello, che ospita al suo interno eventi già riconosciuti e consolidati, come Euganea Film Festival, giunto alla dodicesima edizione, e realtà nuove, come il festival Paesaggi con vista, quest’anno al suo esordio. Un’iniziativa nata dall’associazione Euganea Movie Movement, per dare forma concreta alle tante sinergie artistiche e organizzative che si sono raccolte intorno all’Euganea Film Festival in questi dieci anni. Ma anche una risposta alla necessità per associazioni e amministrazioni di comunicare e promuovere il territorio e i suoi eventi in modo organico e economicamente sostenibile. Euganea Festival 2013 si snoda nell’arco di 8 settimane, dal 28 giugno al 15 agosto. Novità di quest’anno è il progetto
eventi e mostre
Cinema in cantina, con il coinvolgimento di alcune tra le più importanti cantine e aziende agricole dei colli. Negli spazi messi a disposizione verranno proiettati film legati a temi ambientali ed enogastronomici. Per ogni serata sarà possibile degustare il vino della cantina e godersi il film. La musica è vera co-protagonista della rassegna grazie alla partecipazione dell’ensemble acustico degli Zephyros (14 luglio), all’evento Venetian Women in Blues (27 luglio), e alle suggestioni dell’Orchestra Popolare delle Dolomiti (12 agosto) tutti e tre presso l’Anfiteatro del Venda a Galzignano. Alla prima edizione anche Paesaggi con vista a cura di Vasco Mirandola e Roberto Tombesi: quattro giorni (dal 12 al 15 agosto), di performance musicali, tetarali, spettacoli di danza e molto altro. Questa innovativa esperienza chiuderà il Festival con la Notte Bianca del 14 agosto, un ‘occasione unica in cui i direttori artistici invitano amici, pensatori, camminanti, naturalisti, artisti, musicisti, attori di varie a cura di Laura Organte
CATERINA, STREGA DEL ‘500 L’attrice padovana Lucia Schierano sarà in scena sabato 20 luglio con lo spettacolo “Caterina, una strega del Cinquecento”, alla Loggia e Odeo Cornaro. Ricostruita sulle testimonianze dei processi per stregoneria, la vicenda di Caterina, ambientata in un villaggio della Valcamonica dove nel 1518 furono bruciate diverse “streghe”, porta alla luce una realtà di cui c’è traccia nei documenti ma che gli inquisitori vollero occultare o travisare. La strega non è quella descritta da una lunga tradizione, bensì la saggia che, depositaria di un sapere trasmesso al femminile, cura con le erbe e con la parola. Caterina, l’adolescente scontrosa e ribelle, ci propone un’altra accezione di stregoneria.
CROSBY, STILLS E NASH INSIEME Arriva l’atteso live delle leggende Crosby, Stills e Nash, che sarà in concerto il 20 luglio al Piazzola Live Festival. Dopo più di 4 decadi dalla prima volta in cui i CSN hanno armonizzato le loro voci a Laurel Canyon e hanno suonato il loro primo concerto come un trio al leggendario Woodstock Festival, i suoi membri continuano quella che è una delle più lunghe ed influenti partnership creative della scena musicale. La musica dei CSN è divenuta una pietra angolare del Rock ‘n roll a partire dall’ omonimo album d’esordio del 1969, inserito da Rolling Stone nei 500 migliori album di tutti i tempi.
“THE WALL” CON ROGER WATERS Venerdì 26 luglio lo stadio Euganeo ospita un evento che è già entrato nella leggenda del rock. Il ritorno della produzione “The Wall”, annunciato da Roger Waters, il co-fondatore e principale autore dei Pink Floyd, farà tappa a Padova dopo essere stato messo in scena in 192 spettacoli in tutto il mondo davanti a più di 3,3 milioni di fans facendone uno dei tour di maggior successo della storia del rock.
Una proiezione all’Euganea Film Festival generazioni per raccontare insieme le bellezze e le contraddizioni di questo territorio. Notte ricca di contributi: racconti, leggende, musiche, documenti video, visioni, ricordi, riflessioni, esplorazioni notturne. La “nottata” vedrà alternarsi: Calicanto, la Piccola Bottega Baltazar, Giuliano Scabia,
Vasco Mirandola, Giulio Mozzi, Toni Mazzetti, Loris Contarini, Stefano Pettenella, Alessandro Tombesi, Alberto Campagnaro, Bruno Donà, Alessandra Viola, Franco Zanovello, Piero e Piera Brombin. Il programma completo del Festival è consultabile sul sito: http://www.euganeafilmfestival.it
musei civici La “Maddalena” di Pietro Damini
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ent’anni fa Padova dedicava un’importante rassegna nel Palazzo della Ragione a Pietro Damini, il pittore più rappresentativo del primo Seicento Il dipinto esposto padovano, al quale è dovuto a Padova un rinnovamento in senso barocco dell’arte in città sulla scia dei dettami in materia d’arte del Concilio di Trento. Negli ultimi anni sono apparsi suoi dipinti inediti sul mercato dell’arte. Alcuni, usciti dal nostro paese ancora nell’Ottocento, sono rientrati grazie ad acquisti compiuti da privati raccoglitori. Proprio una di queste tele, una intensissima Maddalena, sarà ospitata per un lungo periodo nella sale del Museo. Con l’occasione, sarà allestita fino al 25 agosto una piccola mostra che presenterà anche alcuni importanti dipinti di proprietà privata - e dunque sconosciuti al pubblico - nelle sale per esposizioni temporanee dei Musei Civici. L.O.
Cent’anni di esperanto
La lingvo de la estonteco la lingua del futuro L
a lingua del nuovo millennio è l’Esperanto. Parola di Adamo Vallese, padovano doc e convinto sostenitore di una lingua internazionale ai più sconosciuta. “Faccio parte del gruppo esperantista padovano da oltre 35 anni – ci racconta Adamo - il nostro obiettivo principale è diffondere la conoscenza dell’esistenza della lingua ausiliare internazionale dell’esperanto. L’associazione padovana è nata nel 1913 e quest’anno festeggeremo il centenario assieme alla cinquantina di gruppi esperantisti presenti in tutta Italia. A Padova circa una ventina di persone parlano già l’esperanto”. L’Esperanto è una lingua pianificata nata tra il 1872 e il 1887 in Polonia dall’ideatore Ludovico Lazzaro Zamenhof. Le radici di questa lingua affondano in un ambito culturale e un periodo storico abbastanza particolari, caratterizzate dall’avanzare di una crisi a livello comunicativo sopraggiunta tra le classi colte europee con la decadenza e poi il graduale abbandono del latino. “L’esperanto è una lingua costruita ad arte e sta iniziando a costruirsi parallelamente una sua storia identificativa, anche a livello locale. Anche Google ha iniziato a parlare esperanto, e questo spinge noi esperantisti a portare avanti il nostro ideale, che vede l’esperanto come seconda lingua per tutti gli essere umani”.
“Siamo ben consci che l’inglese è la lingua effettivamente più parlata al mondo, soprattutto perché viene usata negli scambi economici e commerciali, ma il futuro è l’esperanto. L’esperanto vuole essere una lingua internazionale, e a differenza delle altre lingue, ad esempio l’inglese e il cinese, non ha un background nazionale, ma nasce con l’intento di essere un mezzo di comunicazione internazionale, una cultura comune, e quindi usufruibile da tutti”. Quali sono allora i tre buoni motivi per imparare l’esperanto? Ecco come ci risponde un vero esperan-
A fianco Adamo Vallese
tista: “Innanzitutto, l’esperanto è una lingua regolare e facile, ha un alfabeto con solo 28 lettere e non ha suoni foneticamente complessi. Oltre alla semplicità del linguaggio, anche l’apprendimento è davvero alla portata di tutti. Se questa lingua venisse adottata nelle scuole, credo che in circa 1 anno gli studenti sarebbero in grado di parlare l’esperanto perfettamente. Inoltre, l’internazionalità della lingua dell’esperanto permette la condivisione di una cultura internazionale, abbattendo magari nazionalismi e stupidi xenofobismi, ma mantenendo pur sempre vive e preservate le lingue e i saperi di ogni nazione”. M.G.M.
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Ferragosto in montagna a Kranjska Gora! Quest’anno, non le andrebbe di fare qualcosa per la propria salute, e recarsi in vacanza in un luogo noto come centro climatico? Da poco l´offerta e stata arrichita anche dai trattamenti iperbarici e dai trattamenti di bellezza (botox). Kranjska Gora si trova vicino al confine con Italia, distante a 10 km da Tarvisio, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione e intrattenimento di tutte le Alpi Giulie. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni decidono di sfidare la dea bendata ai centri del gioco ed intrattenimento. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora è la scelta giusta per scapare dal caldo delle città durante l’estate. Agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia. È un ottimo punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale di rara bellezza e per trascorrere del tempo in mezzo alla natura ancora incontaminata.
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Casale di Scodosia
Conse di Nicola Cesaro
E’
stato il quinto “Trofeo Sport” a suggellare l’entus stagione agonistica degli Nuoto Casale di Scodosia. Alla man ne dello scorso 16 giugno hanno pa 200 atleti di sette società, dai 7 ai I nuotatori di casa si sono misurat versari da Conselve, Sottomarina, NOVITÀ ico t ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione edi t s e o r iuscitissimo “Gran galà Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfa t n al Ce ! esaltante, quello andato in scena nella piazza del municipio a Due Carrare, sotto gli graduatoria assoluta, è stato il gr ik p Š occhi del presidente Pgs Patrizio Casumaro, dell’assessore alla cultura Roberta Amati Conselve Nuoto, che per un solo e di una cornice di pubblico numerosissima. Tra coreografie e musiche incantevoli le ele166 a 165 – ha prevalso sulla Free ganti ginnaste carraresi, orchestrate con maestria dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia Lonigo. Il vero exploit degli atleti c Faccia qualcosa per la salute! Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno suscitato l’entusiasmo avvenuto però al meeting di Confspo Gamma dei servizi estetici al centro estetico Špik è stata arrichita con ossigenoterapia dei presenti ripetendo gli esercizi che in questa annata hanno portato ad esaltanti vittorie. Pescara, a inizio giugno. La squadra iperbarica, O.R.L. servizi e trattamenti di bellezza, che comportano l´applicazione Su tuttedivaacido ricordato l’argento di squadra conquistato al campionato nazionale Acse da: na ha raccolto è anche un oro con la ialuronico e lisciamento delle rughe con botox. Ossigenoterapia iperbarica Isabella destinata Ernesti Moro,a prevenzione Emma Banzato,e/o Letizia Crivellari, Gaia Parisotto e Martina Fasolato, la atleta del gruppo: Eleonora Crem trattamento di varie malattie con ossigeno puro ad alta altri due successi di squadra sono arrivati dal quartetto composto da: Biasia, Zuppa, Gui2007, si è meritata il primo gradin pressione atmosferica. La terapia avviene in particolari costruzioni apposite per tale dolin e Pescante che si sono imposte in due gare regionali Uisp. Individualmente hanno stile Giovanissimi. In saccoccia sono somministrazione chiamate camere iperbariche. Terapie con ossigeno iperbarico brillato Isabella Ernesti Moro e Letizia Crivellari, vincitrici di gare regionali Acse categoria un bronzo nei 100 misti con la soli aiutano a manterere e migliorare la salute, aspetto giovane e contribuiscono a Joy. “Chiudiamo la stagione soddisfatte – ha detto la coordinatrice Favarin- e questa bellisSpigolon , alcuni quarti posti a poc migliore salute fisica e mentale. Poi ossigenoterapia iperbarica e utile anche nei dal podio e tante altre prestazioni sima serata è un grazie pubblico a tutte le persone che ci seguono e ci danno sostegno”. molti casi delle lesioni sportive e malatie come diabete, osteoporosi, anemia, ictus, Walter Lotto livello. Tutti gli atleti hanno migliora
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società carrarese ginnastica ritmica,
Casale di Scodosia Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società
elve Nuoto trionfa Conselve Nuoto trionfa
Canova siasmante Amatori nifestazioartecipato 50 anni. ti con avPieve di are, nella ruppo del punto – ee Time di casalesi è ortitalia a a padovapiù piccoma, classe no nei 25 o poi finiti ita Alyson chi decimi di ottimo rato i pro-
gran galà sotto le stelle
di Nicola Cesaro
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iuscitissimo “Gran galà di ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione Le premiazioni al andato termine delle Trofeo aCanova esaltante, quello in scena nellagare piazzadel del municipio Due Carrare, sotto gli
pri personali, anche grazie alle chedell’assessore hanno portato squadra SeniorAmati tra le occhi del presidente Pgsottime Patriziopiscine Casumaro, allalacultura Roberta undici,edecisamente meglio dell’ultimo (nella da 50dimetri nel 2009 la Pelle- Traprime e di vasca una cornice pubblico numerosissima. coreografi e musiche incantevoli le eleposto dell’anno scorso. grini stabilì il record sui 400orchestrate stile ). con maestria ganti ginnaste carraresi, dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia società: “Questi Al termine competizione, gli Ama- ElenaCommentano Destro, Virginiadella Tarantino e dalla coordinatrice Favarin hannodalla suscitato l’entusiasmo appuntamenti estivi sono stati torideidipresenti Casale ripetendo hanno raccolto il diciottesimo gli esercizi che in questaultimi annatadue hanno portato ad esaltanti vittorie. il coronamento ed il finale di unaAcse stagione posto assoluto, nonostante il numero ridot- conquistato Su tutte va ricordato l’argento di squadra al campionato nazionale da: iniziata adGaia ottobre con 14 atleti eFasolato, terminata toIsabella di atletiErnesti (alcune squadre Roma erano Moro, EmmadiBanzato, Letizia Crivellari, Parisotto e Martina a giugno composto con una squadra lievitata a 35 presenti oltre 50 atleti). Degne di notadal quartetto altri dueconsuccessi di squadra sono arrivati da: Biasia, Zuppa, Gui-atleti agonisti, continua crescita nonostante sono anche lecheprestazioni degli atleti dolinstate e Pescante si sono imposte in due gare regionali inUisp. Individualmente hanno doversi allenareAcse da categoria ottobre ad delle categorie Master con Crivellari, con l’handicap brillato IsabellaAssoluti Ernesti eMoro e Letizia vincitrici di gare regionali aprilela incoordinatrice una vasca Favarinridotta nelle sue bellisdimenmiglioramenti nettiladei tempisoddisfatte personali, –ot-ha detto Joy. “Chiudiamo stagione e questa sioni.che In questo l’amministrazione comunale timi risultati in vasca da a50 metri sima serataindividuali è un grazie pubblico tutte le persone ci seguono e ci danno sostegno”. Walter Lotto esterna, quarti posti e due Medaglie master, purtroppo non ci sta aiutando”. SANT’URBANO. Promozione Triveneto - Emilia Romagna
acQuambiente domina la pallanuoto e conQuista l’accesso in serie c
stato il quinto “Trofeo Canova Sport” a suggellare l’entusiasmante stagione agonistica degli Amatori Nuoto Casale di Scodosia. Alla manifestazione dello scorso 16 giugno hanno partecipato 200 atleti di sette società, dai 7 ai 50 anni. I nuotatori di casa si sono misurati con avversari da Conselve, Sottomarina, Pieve di Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfare, nella graduatoria assoluta, è stato il gruppo del Conselve Nuoto, che per un solo punto – 166 a 165 – ha prevalso sulla Free Time di Lonigo. Il vero exploit degli atleti casalesi è avvenuto però al meeting di Confsportitalia a Pescara, a inizio giugno. La squadra padovana ha raccolto anche un oro con la più piccola atleta del gruppo: Eleonora Crema, classe 2007, si è meritata il primo gradino nei 25 stile Giovanissimi. In saccoccia sono poi finiti un bronzo nei 100 misti con la solita Alyson Spigolon , alcuni quarti posti a pochi decimi dal podio e tante altre prestazioni di ottimo livello. Tutti gli atleti hanno migliorato i pro-
Le premiazioni al termine delle gare del Trofeo Canova pri personali, anche grazie alle ottime piscine (nella vasca da 50 metri nel 2009 la Pellegrini stabilì il record sui 400 stile ). Al termine della competizione, gli Amatori di Casale hanno raccolto il diciottesimo posto assoluto, nonostante il numero ridotto di atleti (alcune squadre di Roma erano presenti con oltre 50 atleti). Degne di nota sono state anche le prestazioni degli atleti delle categorie Assoluti e Master con con miglioramenti netti dei tempi personali, ottimi risultati individuali in vasca da 50 metri esterna, quarti posti e due Medaglie master,
che hanno portato la squadra Senior tra le prime undici, decisamente meglio dell’ultimo posto dell’anno scorso. Commentano dalla società: “Questi ultimi due appuntamenti estivi sono stati il coronamento ed il finale di una stagione iniziata ad ottobre con 14 atleti e terminata a giugno con una squadra lievitata a 35 atleti agonisti, in continua crescita nonostante l’handicap di doversi allenare da ottobre ad aprile in una vasca ridotta nelle sue dimensioni. In questo l’amministrazione comunale purtroppo non ci sta aiutando”.
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na promozione inaspettata ma più che meritata. La società Acquambiente di Sant’Urbano ha vinto il campionato di pallanuoto Promozione Triveneto/ Emilia Romagna, conquistando l’accesso al campionato nazionale di serie C che si disputerà il prossimo anno. Un successo da incorniciare per “le orche assassine, come vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. “The killer whales”, per dirla all’inglese, si sono garantite il salto di categoria con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria interna contro la compagine modenese del Vignola. La squadra, al primo anno di partecipazione, è composta da ragazzi provenienti dalla vicina piscina di Este che, alla ricerca di un allenatore esperto e di una società che li sostenesse, hanno trovato nel coach Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen-
te il tuffo in piscina di giocatori, dirigenti e tecnici, ben lieti di bagnarsi da capo a piedi per festeggiare. “E’ stata un’impresa che non era certamente in preventivo ad inizio stagione - spiegano dalla giovane società frutto del lavoro appassionato dell’esperto tecnico e seguito alla perfezione da una squadra affiatata e molto determinata, che ha affrontato il campionato con grande umiltà e una costante voglia di migliorare”. Ecco la rosa completa dei neopromossi: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca Pasquale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanuele Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tresoldi, Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La società Acquambiente sta vedendo crescere anche il proprio settore giovanile e quello femminile. N.C.
AVVOLGETE IL TUTTO SU UNA CARTA DATEGLI UNA FORMA DI UN PANINO ROTONDO E
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METTETELO A INDURIRE IN FRIGO QUANDO LA GRIGLIA E BEN
promozione CALDA ADAGIATEVI I TURNEDOS PRIMA DA UNAnaPARTE POI
inaspettata ma più te il tuffo in piscina di giocatori, dirigenti e cheFUNGHI meritata. La società Acquambien- tecnici, ben lieti di bagnarsi da capo a piedi SERVIRE SU UN PIATTO CALDO CON te di Sant’Urbano ha vinto il campio- per festeggiare. “E’ stata un’impresa che PORCINI E CIPS DI PATATE GIARDINETTO DI PEPERONI GIALLI E nato di pallanuoto Promozione Triveneto/ non era certamenteMinESSAGGIO preventivo ad inizio ROSSI FINOCCHI E SEDANO BIANCO PUBBLICITARIO Emilia Romagna, conquistando l’accesso stagione - spiegano dalla giovane società al campionato nazionale di serie C che si frutto del lavoro appassionato dell’esperto disputerà il prossimo anno. Un successo da tecnico e seguito alla perfezione da una incorniciare per “le orche assassine, come squadra affiatata e molto determinata, vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. che ha affrontato il campionato con grande “The killer whales”, per dirla all’inglese, umiltà e una costante voglia di migliorare”. Ecco la rosa completa dei neopromossi sono garantite il salto di categoria con by Paolo si: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria Marani interna contro la compagine modenese del Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Vignola. La squadra, al primo anno di partecipa- Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca PaINGREDIENTI: zione, è composta da ragazzi provenienti squale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, 3/10 RUM AGRICOLO 2/10 RUM BACARDI BIANCO 2/10 SUCCO Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanuedalla vicina 2/10 piscinaSUCCO di EsteARANCIO che, alla ricerca CRAMBERRY (RIBES ROSSO) 1/10 CHERRY LUXARDO . S I PREPARA NELLO SHEKER Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tredi un allenatore esperto e di una società DIleVERSA IN CALICI DA DEGUSTAZIONE GRANDI CONche ABBONDANTE TRITATO FRUTTAsoldi, FRESCA Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La li sostenesse,GHIACCIO hanno trovato nel Ecoach PESCHE FRAGOLE BANANE. Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le società Acquambiente sta vedendo crescere basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la anche il proprio settore giovanile e quello PAOLO MARANI INFO@TERRAZZAINPIAZZA.IT vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen- femminile. N.C. MESSAGGIO PUBBLICITARIO DALL ALTRA.
COCKTAILS
I CONSIGLI DI PAOLO
GRAN PRIX D’ESTATE
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sicurezza I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo
Crisi, incidenti sul lavoro in calo
La diminuizione delle morti bianche è proporzionale all’occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che dalla maggiore sicurezza di Alessandro Abbadir
I
nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 registrati nel 2011. Si tratta però esclusivamen-
te in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, ufficio, campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/ mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infine caduta di persone dall’alto (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44% dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore). Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le irregolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chia-
ro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di anziani coltivatori diretti. Anche i dati sui primi mesi di quest’anno sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali verificatisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari
al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indicano che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la flessione della mortalità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza
nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra finalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Speriamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.
Riabilitazione. Verranno ridotti costi e tempi di attesa per gli infortuni sul lavoro
ACCORDO SIGLATO TRA LA REGIONE VENETO E L’INAIL
U
n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazionali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto, dislocati a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le aziende ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa soluzione dopo aver cercato
di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di alta qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più efficacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante aggiornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti. A.A. messaggio pubblicitario
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Il Veneto in primo piano 27 5 Società La Cgil invita a non abbassare la guardia
“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati” di Alessandro Abbadir
“S Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”
e la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno nuovo che vede come principali vittime della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confederale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia. Nel 2012 sono state 745mila le denunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-
artigianato
E’
plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60). Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infine, tra le denunce di legate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi denunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale. “Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella parte relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un
positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’efficacia dell’azione dell’istituto. Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla statistica degli infortuni e va fatta una riflessione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni hanno, infatti, un’incidenza diretta sull’organizzazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”. Sulla stessa linea si colloca anche Roberto Montagner segretario della Cgil di
Venezia. Negli anni scorso la cementificazione e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza “Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggioramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”
nasce il fondo integrativo sani.in.veneto
stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integrativa a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipendenti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea possa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)
e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fine potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplificazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo. messaggio pubblicitario
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28 Il Veneto in primo piano 12 Presentato il piano di ristrutturazione voluto dalla giunta, ora tocca al consiglio regionale esprimersi
Meno ospedali più territorio. Ecco la nuova sanità Calano i posti letto, aumenta l’offerta per i malati cronici. Un solo centro di riferimento per provincia, ma gran parte delle strutture sono ancora sulla carta di Germana Urbani
F
orse, per capire come sta per cambiare la sanità veneta, invece di affrontare il quadro generale è meglio partire da un dettaglio. Nel prossimo futuro, una persona necessaria di cure mediche dovrà fare riferimento alla Centrale operativa territoriale. Questa nuova struttura, che ogni Ulss dovrà attivare, sarà messa in moto su richiesta del medico o dei familiari e avrà il compito di prendere in carico il paziente, garantendogli la risposta più efficace da parte degli ospedali o delle altre strutture presenti nel territorio. È questo il cuore strategico del nuovo modello di assistenza territoriale, attraverso cui il Veneto tenta di superare quel sistema ospedale-centrico su cui si è fin qui imperniata la sanità, con un moltiplicarsi di doppioni, sprechi e costi ormai insostenibili. Al suo posto, promettono il presidente Zaia e l’assessore alla sanità Coletto, avremo in futuro un sistema articolato in più livelli, ognuno dei quali sarà chiamato a
Ogni Ulss si doterà di una centrale operativa territoriale che dovrà farsi carico del paziente intervenire per specifiche richieste. Andando dall’alto in basso, ecco lo schema: due centri d’eccellenza a livello europeo (le aziende ospedaliere di Padova e Verona) che si occuperanno di alte specialità e avranno un ruolo centrale nella didattica e nella ricerca; un ospedale di riferimento per ogni provincia (Mestre, Treviso, Rovigo, Vicenza, Belluno); altri poli sanitari minori che dovranno dare assistenza ciascuno a un bacino di circa 200 mila abitanti (Mirano, Chioggia, Este, Adria, Alta Padovana giusto per fare qualche esempio). Accanto a loro, una serie di strutture intermedie come gli ospedali di comunità, destinate a quei pazienti (malati cronici,
anziani) che non hanno bisogno di cure intensive ma non possono essere riportati a casa. E poi una rete destinata alle emergenze che avrà un coordinamento regionale e una centrale operativa per ogni provincia con l’obiettivo di garantire l’arrivo dei soccorsi entro 20 minuti nel 90 per cento dei casi. Infine, team di medici, pediatri, specialisti, assistenti sociali che dovranno imparare sempre di più a lavorare insieme a servizio del cittadino. “È una riforma epocale – esulta il presidente Luca Zaia – non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere efficiente per vari anni a venire. Siamo già molto più avanti di altri in giro per l’Italia, perché il nostro tasso medio di ospedalizzazione è di 7 giorni contro i 30 di alcune altre Regioni, e con questa riforma manterremo la leadership nazionale”. Ma è tutto
oro quel che luccica? Numeri alla mano, il piano prevede che i posti letto in ospedale per acuti passino da 18.667 a 17.440, con un calo di 1.227 unità. Un taglio significativo ma non dolorosissimo, tanto è vero che la presentazione delle schede è stata accolta da proteste molto minori di quelle di vent’anni fa. Anzi, se si mettono nel conto i 1.263 posti degli ospedali di comunità e degli hospice da attivare, il saldo è perfino positivo. Ma qui, a conti fatti, viene il problema vero. “Mentre si riducono i posti letto negli
ospedali – denunciano i consiglieri del Pd Lucio Tiozzo e Claudio Sinigaglia – contemporaneamente non si dice come e dove collocare le strutture intermedie, dagli ospedali di comunità ai centri alzheimer, agli infermieri per l’assistenza domiciliare». Come dire: i tagli sono concreti, gli investimenti per avere una sanità più vicina ai cittadini nel territorio per ora sono solo sulla carta. Nei prossimi mesi, concluso l’iter in consiglio regionale, i cittadini veneti capiranno che sanità li attende davvero.
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Firmato il pre-accordo
nuovo ospedale di padova al via: prima pietra nel 2015, in funzione nel 2020
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ella nuova sanità veneta sarà un tassello fondamentale, uno dei due centri d’eccellenza a livello europeo assieme a Verona. Ma la strada per il nuovo ospedale di Padova è ancora lunga, e disseminata di punti di domanda. Quando lo vedremo? Lo scorso 2 luglio, alla firma del pre-accordo tra regione, provincia, comune, università, istituto oncologico e azienda ospedaliera, il presidente Zaia ha promesso la posa della prima pietra entro il 2015 e auspicato che la struttura sia pronta per il 2020. Non è domani, ma non è nemmeno un tempo lunghissimo se davvero sarà rispettata la tabella di marcia. Il primo problema, però, rimane quello dei soldi. Progetti alla mano, per vedere l’ospedale in funzione ci vogliono 410 milioni di euro per la costruzione, 132 per le attrezzature, 55 per le spese generali. In totale, una volta aggiunta l’Iva, fanno 643 milioni e spiccioli a cui, tra l’altro,
bisognerà aggiungerne altri 27 per espropriare i terreni nella zona di Padova ovest su cui sorgerà la grande struttura da 970 posti letto. Per questi ultimi la speranza è che la fondazione Cariparo scelga di metter mano al portafoglio, sostenendo l’ospedale invece dell’auditorium cittadino. Per il resto, la regione ha in cassa 318 milioni, e dalla vendita delle aree su cui sorgono le attuali strutture il comune calcola di ricavarne un’altra quarantina. Ne mancano all’appello poco meno di 300, «ma stiamo per avanzare una richiesta ufficiale di finanziamento al governo – sottolinea Zaia – perché si faccia carico dell’intera opera visti i 18 miliardi di tasse che il Veneto paga ogni anno. Rimane poi sempre la strada dei finanziamenti privati, specie se vogliamo fare in fretta». L’importante sarà però fare anche bene: i costi che si stanno pagando ai privati per l’ospedale di Mestre sono una ferita che brucia ancora e che non sarà facile da rimarginare.
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Veneto in primo piano 13 30 Il Veneto in primoIlpiano Studio di Ca Foscari e Camere di commercio per andare “Oltre il Pil”
Il benessere abita qui. Ma fino a quando? Salute, reddito, relazioni sociali: il Veneto è ai primi posti in Italia. Ma scuola, sicurezza, inquinamento sono problemi ancora da risolvere
Tra Pm10 e raccolta differenziata
la delicata partita dell’ambiente
di Germana Urbani
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teorici della decrescita felice, quando vogliono spiegare perché a loro il meccanismo di calcolo del Pil (prodotto interno lordo) pare un imbroglio, ricorrono a esempi come questo: sei imbottigliato in una coda chilometrica in autostrada, passi due ore col motore acceso e così sprechi un sacco di benzina per nulla. Bene, più ne consumi e più aumenti il Pil, visto che presto tornerai dal benzinaio a riempire il serbatoio. Se poi, per caso, fai un incidente, ecco che il Pil aumenterà ancora grazie al conto del soccorso auto, del carrozziere, dell’assicurazione. Insomma, fuor di metafora: non sempre spendere soldi o consumare prodotti aumenta il benessere dell’individuo e la ricchezza della società, mentre se ci si affida solo alla fredda logica delle statistiche da un ingorgo o da un incidente l’Italia sembrerebbe uscire migliore, più vicina alla ripresa dei consumi che tanto aspetta. Bene, ma come andare oltre il criterio del Pil? Al sogno di Latouche e di tanti convinti oppositori dell’attuale logica contabile cerca di dare un solido appiglio il mondo accademico e imprenditoriale veneto, con il rapporto “Oltre il Pil 2013. Misurare il benessere sociale per rilanciare lo sviluppo economico”, i cui risultati preliminari sono stati presentati recentemente a Venezia. Obiettivo del progetto – avviato nell’ottobre del 2009 e che vede insieme i ricercatori del dipartimento di economia dell’università di Venezia Cà Foscari e del centro studi delle Camere di commercio della regione – comprendere come si vive oggi in Veneto, individuando nuovi indicatori che aiutino a rendere più reale il tasso di crescita registrato dal Pil, e che consentano al tempo stesso ai soggetti economici e istituzionali della regione di disegnare politiche davvero sostenibili in tema sociale, economico, fiscale e ambientale. Ma cosa si può aggiungere ai semplici consumi materiali e agli aspetti economici, per andare “Oltre il Pil”? Secondo gli autori del rapporto, una vera “geografia del benessere” ha bisogno di prendere in considerazione ben 41 indicatori elementari e otto dimensioni: benessere materiale, salute, istruzione, lavoro, uso del tempo, sicurezza, rapporti personali e sociali, ambiente. Se lo si guarda attraverso questa particolare lente d’ingrandimento, il Veneto si conferma sì una regione ad elevato livello di benessere materiale, ma non solo. La nostra è infatti la regione italiana con minor disuguaglianza nella distribuzione del reddito e seconda per livello di reddito equivalente. Il Veneto primeggia poi anche per la salute, dove tutti gli indicatori regi-
P Solo in Trentino si vive meglio. Ma la crisi rischia di compromettere il benessere raggiunto strano valori buoni o comunque nella media, e risultati positivi si registrano anche nell’uso del tempo e nelle relazioni personali e sociali: molto buono il tasso di lettura, la pratica dello sport e partecipazione agli spettacoli e buona la partecipazione sociale, malgrado una bassa densità di organizzazioni di volontariato. Detto questo, non mancano però i punti critici. Il più preoccupante in prospettiva futura è forse quello che colloca il Veneto a metà della graduatoria (11°) tra le regioni italiane per scolarizzazione superiore, universitaria e abbandono scolastico mentre per l’indicatore sicurezza è 15°, con un numero di incidenti stradali tra i più alti del Paese. Anche per lavoro e ambiente il Veneto occupa posizioni di retroguardia: entrambi gli indicatori lo collocano al 5° posto, da un lato per effetto dei tassi di disoccupazione e occupazione giovanile ma con un’occupazione femminile più alta della media, dall’altro tra le peggiori per superamento del limite previsto di Pm10, pur essendo leader nella raccolta differenziata. Escluso il Trentino Alto Adige, che sulla base di tutti gli indicatori considerati sembra essere un territorio “oltre confine”, le regioni possono essere classificate
in tre gruppi e il Veneto si piazza in seconda posizione, nel primo gruppo di regioni, davanti a Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Lombardia ed Emilia Romagna. Tutto sommato, dunque, possiamo essere soddisfatti. Ma fino a quando? “La grave crisi economica e finanziaria sta colpendo duramente il Pil, ma anche il benessere del Veneto e dei veneti – commenta Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto – Se poi guardiamo alla tendenza per il futuro, dovremmo preoccuparci ancora di più e spingere il Governo a tagliare le spese inutili che si annidano in alcune regioni e nello stesso Stato al fine di favorire gli investimenti, lo sviluppo, la crescita. In altre parole, Pil e benessere possono essere interdipendenti a fronte di una tassazione sempre più impietosa che sta distruggendo il nostro tessuto produttivo e, di conseguenza, sociale». Insomma, a voler riprendere gli esempi iniziali, sbagliato immaginare che tante ore passate in coda in autostrada facciano davvero crescere l’economia e, per ciò stesso, il nostro benessere. L’uomo è un essere a più dimensioni, almeno altrettanto importanti di quella economica. Ma sarebbe sbagliato anche pensare che il vero benessere risieda in un mondo senza più autostrade trafficate. Perché dove viene meno l’impulso economico, anche gli altri indicatori di benessere peggiorano rapidamente. Qualcuno lo chiama “sviluppo sostenibile”. Ma per il momento la formula magica rimane segreta.
ensi al benessere e subito ti viene in mente il respirare a pieni polmoni. Purtroppo – a meno di non partire subito per la montagna o di vivere in campagna lontano da fonti inquinanti – uno dei principali problemi messi in luce dal rapporto sul “Benessere in Veneto” è proprio quello relativo all’inquinamento ambientale e – in modo particolare – alle alte concentrazioni di polveri PM10 presenti nell’atmosfera in tutti i principali centri urbani. Una situazione annosa, a cui sembra quasi impossibile porre rimedio. E la regione si rifiuta di lasciarsi mettere sul banco degli imputati per inadempienza. “È importante ribadire – afferma Maurizio Conte, assessore regionale all’ambiente – che purtroppo l’inquinamento dell’aria accomuna il Veneto a tutte le regioni della Pianura Padana per motivi geografici, a causa della scarsa circolazione dovuta allo sbarramento di Alpi e Appennini, e per motivi economici per la densità del tessuto produttivo. In ogni caso, dopo un calo complessivo durato un quinquennio, negli ultimi due anni la situazione si è stabilizzata». Che non significa risolta, anzi: i dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno e Feltre, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili–PM10 di molto superiore ai 35 giorni per anno consentiti dall’Unione Europea. Ci sono però anche risultati decisamente positivi messi in luce dal rapporto di Unioncamere, come ad esempio la virtuosità nella raccolta differenziata dei rifiuti che ha raggiunto nel Veneto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa percentuale consente al Veneto di superare ormai da due anni l’obiettivo del 60% dalla normativa nazionale. La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011.
Voci da palazzo 31 15 Amministrative 2013 Dietro la netta vittoria del centrosinistra, il calo dei votanti e le debolezze altrui
E adesso il Pd scommette su palazzo Balbi Da Treviso a San Donà, da Piove di Sacco a Vicenza, successi di prestigio che possono spianare la strada a una candidatura eccellente per il 2015. Magari, quella del ministro Zanonato di Germana Urbani
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on sarà il famoso 61 a 0 che il centrodestra ottenne alle Politiche del 2001 in Sicilia, ma il 16 a 0 con cui si è conclusa la partita delle amministrative lo scorso giugno è comunque risultato di tutto rispetto. Anzi, per un centrosinistra che già si vedeva alla guida dell’Italia ed è uscito a pezzi dalle scorse elezioni politiche, è una di quelle vittorie che restituiscono smalto, tonicità, entusiasmo per il futuro. Anche perché a cadere sono state storiche roccaforti del centrodestra, mentre l’effetto Grillo si è rivelato molto più debole di quanto alla vigilia si potesse ritenere. Il Veneto non fa eccezione: presa Vicenza addirittura al primo turno, il ballottaggio ha riservato successi ancor più di prestigio se non altro sul piano simbolico. Su tutti Treviso, la roccaforte della Lega conquistata da un avvocato quarantenne di estrazione cattolica e osservanza renziana come il suo candidature contrapposte e di lotte intestine. “Siacollega Variati a Vicenza. Ma sono importanti anche mo stati dei coglioni“, ha tuonato Giancarlo Galan le vittorie a Piove di Sacco nel padovano, a San Donà all’indomani della sconfitta a Treviso. “Per noi si è e Martellago nel veneziano, in tanti comuni minori chiuso un ciclo”, ha rincarato la dose il presidente in cui il Pd non si è presentato con suo simbolo ma Luca Zaia, una volta tanto in perfetta sintonia col sinall’interno di liste civiche. La prima novità di questo daco di Verona Flavio Tosi, il principale bersaglio delle turno elettorale in Veneto è dunque proprio il succes- critiche dei dissidenti che già iniziano a parlare di un so del centrosinistra, che oggi governa cinque capo- nuovo partito “padano” mentre il Carroccio è riuscito luoghi su sette (mancano Veronell’impresa di ottenere il 7 per na e Rovigo) e inizia a pensare Netto il calo dei 5 cento a Treviso, il 4 a Vicenza in grande anche per quel che Stelle rispetto alle e addirittura di farsi sconfiggere riguarda palazzo Balbi. Dopo politiche. Nessun a Vedelago dal candidato sindatanti candidati sbagliati e tante sindaco, un solo co di Indipendenza Veneta. Un sconfitte sonore, infatti, la pros- ballotaggio. Perso vero colpo allo stomaco. sima potrebbe essere la volta Di sicuro, a forza di litigi, buona, magari abbandonando la strada degli “ester- spaccature, decisioni imposte dall’alto, il centrodeni” per una candidatura solida come quella dell’ex stra è stato abbandonato da una consistente fetta sindaco di Padova e attuale ministro Flavio Zanonato. di elettori. Che non ha cambiato colore politico, ma Sempre che – almeno a leggere in filigrana gli ultimi ha semplicemente scelto di astenersi. Questo, in risultati – il Pd e i suoi alleati minori possano contare prospettiva futura, è forse il dato che più dovrebbe ancora su due fattori convergenti che rappresentano preoccupare gli attuali governanti del Veneto visto le altre vere novità rispetto al passato. che va a sommarsi al già forte calo di consensi alle A favorire il centrosinistra, infatti, sono stati sia politiche. Senza quel 20 per cento di suoi elettori che il forte astensionismo sia le divisioni tra Pdl e Lega, non sono andati alle urne, ogni risultato è possibile che hanno finito per tradursi in una lunga serie di nel 2015, specie se la competizione non sarà più a
due ma a tre o, addirittura, a quattro. Il risultato del Movimento 5 Stelle, infatti, andrà valutato con attenzione nei mesi a venire. Certo non c’è stato il boom che più di qualcuno aveva profetizzato: a Treviso i grillini sono fermi sotto il 7 per cento; a Vicenza il 22,5 per cento delle Politiche si è ristretto fino al 6,53 per cento, vale a dire oltre 10mila voti smarriti nel giro di pochi mesi; a Martellago Antonio Santoliquido è sì arrivato al ballottaggio col 17 per cento dei voti ma è stato surclassato da Monica Barbiero del centrosinistra. I sindaci del Movimento rimangono così solo due, nella vicentina Sarego e nella veneziana Mira, ma sarebbe sbagliato considerare già concluso il fenomeno. Il radicamento territoriale è cosa molto diversa dal voto d’opinione, e non si costruisce in una notte. Lo sa bene il Pd, che da anni sta cercando le parole giuste per affrontare la “questione settentrionale”, lo sanno benissimo il Pdl e la Lega. Quelli che all’anima profonda del Nord in questi ultimi vent’anni hanno saputo parlare meglio, e che oggi – pur mantenendo una rilevante base elettorale, specialmente nei centri minori – si ritrovano all’improvviso smarriti. Senza più argomenti e senza più uomini capaci di far presa sull’elettorato. Che triste parabola.
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“i cittadini riflettano bene sul paese cHe vogliono”
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rano tanti i riflettori puntati sul Movimento 5 Stelle, per capire se dopo l’exploit delle Politiche sarebbe riuscito a confermarsi anche alle elezioni amministrative. Alla fine Grillo conta 3 nuovi sindaci (Ragusa, Pomezia, Assemi- Alvise Maniero ni) ma anche tante brucianti sconfitte. In Veneto, solo un candidato arrivato al ballottaggio a Martellago e un secco tonfo nei capoluoghi. Eppure appena un anno fa ai grillini era riuscito un doppio colpo: il primo sindaco d’Italia a 5 stelle a Sarego, nel vicentino, e il sindaco più giovane d’Italia a Mira, dove Alvise Maniero era riuscito a sconfiggere il sindaco uscente Michele Carpinetti (Pd) che al primo turno aveva ottenuto il 43 per cento dei voti. E adesso? “Gli elettori non vanno giudicati – sottolinea Maniero – ma quel che preoccupa è la disaffezione al voto. Certo, se qualcuno si aspettava da noi miracoli ha sbagliato, un anno di lavoro quotidiano mi è appena bastato a prendere in mano il nostro comune e ogni cambiamento richiede tempo. Ma se gli italiani smettono di credere nella possibilità di un paese diverso, siamo finiti. Tutti, non il Movimento”.
la sfida all’ultimo voto tra due trentenni
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finita con lui, candidato del Pd, a quota 4.098 voti e Andrea Recaldin, assessore uscente della Lega, fermo a 3.823. Un’inezia, che però riconsegna al centrosinistra Piove di Sacco dopo una tormentata legislatura a guida centrodeDavide Gianella stra chiusa con le dimissioni del sindaco e il commissariamento. Ma fosse anche andata in modo inverso, non sarebbe cambiato il senso ultimo del risultato, visto che a contendersi la guida di Piove di Sacco erano due candidati per molti versi simili: come età, come precoce ingresso in consiglio comunale e come idee, a partire dalla necessità di far lavorare insieme i comuni della Saccisica e di tutelare l’ospedale cittadino. Anche per questo, alla fine, da entrambe le parti non è mancato il fair-play. “Recaldin è stato un avversario stimolante, e mi pare che siamo sempre riusciti a confrontarci sui contenuti più che a fare inutili polemiche. Anche per questo spero che ora nessuno si chiami fuori dalle battaglie che dobbiamo condurre per dare un nuovo inizio alla nostra città. Da parte mia, garantisco che voglio rappresentare tutti i piovesi, senza alcuna differenza”. Cristian Bottaro, Villanova di Camposampiero
nuovo sindaco giovanissimo, ma con alle spalle tutta la famiglia
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si cHiude il ventennio del sindaco-sceriffo gentilini di una Lega dilaniata dalle faide, colpa forse anche del semplice fatto che quasi nessuno resiste al potere per vent’anni. Ma colpa anche di un Gentilini che – per scelta o semplicemente per tentare di nascondere le debolezze della sua parte politica – è sembrato la caricatura grottesca e paradossale del sindaco-sceriffo degli anni migliori. Una campagna elettorale tutta giocata sul pericolo comunista, sull’invasione dei clandestini alle porte, sulla difesa strumentale dell’identità cristiana, gli ha consentito di portare a casa solo 10 delle 77 sezioni cittadine, per un totale di appena 17 mila voti, mentre più del 40 per cento dei trevigiani non sono andati a votare. Ora tocca a Giovanni Manildo, e il vento del cam-
Alvise Maniero, Movimento 5 Stelle
Davide Gianella, Piove di Sacco
Il caso Treviso
l titolo più graffiante – “La caduta degli dei padani” – glielo ha forse riservato il settimanale diocesano La vita del popolo, che pure è sempre molto attento a non inasprire i toni. Nulla a che vedere col Dio Po e con le famose ampolle a cui Gentilini, da buon alpino, non è mai parso particolarmente appassionato. Ma davvero la sua uscita di scena, “finito col rotolare giù per le scale di Ca’ Sugana” come scrive il giornale della diocesi, è qualcosa di più di una semplice sconfitta per quanto dolorosa. È un sistema di potere, quello costruito dalla Lega nella Marca, che è venuto giù tutto d’un colpo e che sarà difficilissimo ricostruire come nulla fosse accaduto. Colpa delle divisioni interne al centrodestra, colpa
Le storie
Giovanni Manildo e Giancarlo Gentilini biamento non riguarda solo il primo cittadino con i suoi 43 anni, renziano, un passato da scout e un profilo da cattolico moderato. Cambia profondamente infatti anche il consiglio comunale, dove tre quarti dei consiglieri sono al primo mandato e molti non hanno ancora compiuto 25 anni. Loro quando Gentilini diventava sindaco e toglieva le panchine dai parchi pubblici erano appena all’asilo, adesso possono ridisegnare il volto della città.
n Veneto c’è ancora un Pdl che vince, solo che quasi sempre bisogna andare a cercarselo ormai in provincia e scrutare ben bene i nomi inseriti nelle liste civiche. È il caso di Villanova di Camposampiero, dove tutti scommettevano sull’ex vice sindaco Lucio Caccin o sull’ex assessore Rina Cristian Bottaro Marfia. E invece, a sorpresa, è spuntato il nome di Cristian Bottaro, 27 anni, laureato in scienze politiche, già consigliere di minoranza, che ha saputo fare incetta di voti tra i giovani. E che, appena eletto, ha voluto spendere le prime parole di ringraziamento per i genitori e il fratello, il cui aiuto è stato certamente prezioso a sovvertire i pronostici. Da dove partire? “Da una ricognizione attenta dei conti insieme alla ragioneria comunale, in modo da capire cosa sia davvero possibile fare a Villanova. Ci siamo dati 100 giorni, tre mesi al termine dei quali torneremo a incontrare la popolazione di tutte le frazioni. E a dialogare con l’opposizione, perché solo lavorando uniti possiamo raggiungere dei risultati”.
32 Cultura veneta 16 Biennale di Venezia Il percorso espositivo di Bartolomeo Pietromarchi
temporanea a venezia
Il “Vice Versa” italiano
un caffÈ nero e bianco con omar galliani
L’enorme area espositiva dello storico Padiglione Italia, all’Arsenale, è stata divisa in 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti, ciascuno espressione di un binomio di Alain Chivilò
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ll’interno della 55. Biennale di Venezia è presente lo storico Padiglione Italia che dalle ultime edizioni è sito nell’Arsenale. Ogni biennio, un curatore diverso cerca di proporre un percorso espositivo fatto di selezione e tematiche ulteriori unite in un unico contenitore. Quest’anno il prescelto in questo ruolo è il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Roma Bartolomeo Pietromarchi e la mostra ideata s’intitola “Vice Versa”. Come afferma Pietromarchi “il Padiglione Italia e il Palazzo Enciclopedico della Biennale hanno vari punti di contatto nell’idea dell’archiviazione e nella volontà di mettere le mani sulla classificazione e sul concetto di enciclopedismo. Situazione destinata comunque a fallire, come nell’opera di Benassi che con un pavimento di 10.000 mattoni paragrafa l’archivio dell’errore in parallelo alla stessa quantità di detriti in orbita attorno alla terra”. Dunque un’unione tra vecchio e nuovo con un’attitudine non storiografica e generazionale per concentrarsi sulla validità dell’opera. Si tratta come indica il curatore di
A fianco Bartolomeo Pietromarchi “un arcipelago d’isole con un tetto comune su cui vivono dialoghi e confronti di artisti dagli approcci diversi”. Nell’enorme area espositiva s’individuano così 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti ciascuno all’interno dei seguenti binomi: sistema/frammento con Gianfranco Baruchello e Elisabetta Benassi, suono/silenzio con Massimo Bartolini e Francesca Grilli, veduta/luogo con Luigi Ghirri e Luca Vitone, prospettiva/superficie con Giulio Paoloni e Marco Tirelli, corpo/storia con Fabio Mauri e Francesco Arena, concludendo in familiare/estraneo per Marcello Maloberti e
Flavio Favelli. Artisti che hanno già raggiunto un certo livello di maturità nella loro carriera, facendo sì che tale mostra diventi un punto fondamentale del personale percorso artistico. Invece molto interessante sottolineare è come il sistema arte italiano si sia unito positivamente in un’opera di crowdfunding, che ha ricevuto 180.000 euro in donazioni per finanziare l’attuale progetto espositivo. Non rimane che effettuare una visita, dalla quale ognuno potrà trovare elementi di condivisione o di lontananza nel personale approccio all’Arte.
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a XII edizione di “Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian” ospita nelle prestigiose sale del più antico Caffè del mondo il Maestro Omar Galliani. Fino al 30 settembre, nella biennale edizione dell’evento, è possibile apprezzare la tecnica sopraffina della sua matita all’interno di un’esposizione site-specific intitolata “Il sogno della principessa Lyu-Ji al Florian”. Un tributo alla femminilità, attraverso un sentito atto d’amore alla donna e quindi a Venezia e alla Cina. La tecnica che ha reso famoso in tutto il mondo Omar Galliani è la grafite che nelle sue mani si trasforma in una forma indelebile di forme e di figure in atmosfere rarefatte, che si possono percepire in quella nebbia che avvolge la sua terra d’Emilia. Ne scaturisce un bianco e nero che il Professore Omar definisce “come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità”. Una fonte che emana e riflette la luce all’interno di una situazione alchemica, che paragrafa il diamante prodotto da compressioni nel sottosuolo. In tutto questo, tra le salette del Florian, il visitatore è invitato a ricercare il luogo delle opere di Galliani giungendo così al doppio ritratto della principessa Lyu-Ji: un ritratto siamese perché la parola stessa implica due, ma come indica il Maestro “in realtà sono uno, quindi la natura che riproduce se stessa attraverso un unico ventre nella maternità”. Si creano due percorribili identità, in quanto il soggetto impresso due volte ha delle differenze perché, umanamente, non può mai essere uguale nelle sue parti. Attorno al fulcro sdoppiato, in elementi tra le pareti e i tavoli, si notano impresse figure come rose, pistole, colombe, mani, tazze, tazzine, cucchiai, teschi attraverso componenti cromatiche che s’insinuano all’improvviso nello sguardo dell’osservatore per aprire simultaneamente nuovi orizzonti. Un’occasione unica per entrare in contatto e in sintonia con il massimo esponente italiano al mondo della figurazione italiana, in concomitanza con gli eventi della 55. Biennale di Venezia. Al.Ch.
Tintoretto e Vedova
Guggenheim fino all’8 settembre
COLLAGE D’ARTE PER MOTHERWELL
Il dialogo mai interrotto alla Scola di San Rocco
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obert Motherwell: i primi collage” è un’interessante mostra, dedicata al lavoro pioneristico eseguito negli anni ’40 sui papiers colleés, presso la sede della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia fino all’8 settembre. Un esordio artistico di Motherwell (Aberdeen, Washington 1915 – Cape Cod, Massachusetts 1991) che venne proprio incoraggiato dalla stessa Peggy. Si creò così un effetto catalizzante per il successivo sviluppo pittorico dell’artista. Infatti nel 1943 nella galleria newyorkese Art of this century, di proprietà Guggenheim, il giovane Maestro espose i primi collage. Sotto anche la tutela di Roberto Sebastian Matta Echaurren, Motherwell pose in questi primi lavori le basi di un percorso che lo porterà a essere uno tra i massimi esponenti dell’Espressionismo Astratto americano.
Quarantotto opere si liberano tra azione compositiva spontanea, pure astrazioni, figure indefinite e influenze surrealiste. Un connubio che si manifesta all’interno di temi inerenti alla lotta umanitaria e a una violenza simbolica insiti nella società di quegli anni. Nelle composizioni appaiono inglobati slogan della resistenza, frammenti di mappe militari, figure stilizzate ferite o morte e sbarre di prigione all’interno di un’azione espressiva che l’artista paragona a un “uccidere”. Pezzi di carta coagulati all’interno di una gestualità innovativa per quegli anni. Un percorso espositivo interessante, che porta il visitatore a entrare in contatto con una produzione artistica primigenia, fonte di collegamento tra Motherwell e Peggy Guggenheim magnate e collezionista. Al.Ch.
e mie opere non sono creazioni, ma terremoti. Non sono pitture, ma soffi”. Ecco in poche parole una possibile sintesi di Emilio Vedova espressa proprio dal Maestro in alcune dichiarazioni. La forza del gesto, l’irrequietezza compositiva, la fisicità fuori ogni limite, la drammaticità poetica colta a opera compiuta, fino a un utilizzo sonoro del colore fanno parte di chiavi di lettura per le dirompenti opere di Vedova. Alcune di questi lavori sono posti, fino al 3 novembre all’interno della Scuola Grande di San Rocco di Venezia, in un interessante dialogo che da titolo al percorso espositivo: “Vedova Tintoretto”. Un progetto curatoriale di alto livello ideato da Germano Celant e Stefano Cecchetto, che hanno pensato di rendere partecipe il visitatore attraverso l’atmosfera e l’attrazione che unì artisticamente Vedova con Jacopo Robusti detto Tintoretto, a partire dalla Sala Terrena tra le colonne della navata centrale. Era il 1936 e a diciassette anni il giovane Emilio avvertiva quell’angoscia che Jan Paul Sartre indicava successivamente nel suo saggio: “lo squarcio giallo del cielo al di sopra del Golgota, il Tintoretto non lo ha scelto per significare l’angoscia, né tanto meno per provocarla; è angoscia e, insieme, cielo giallo. Non cielo d’angoscia, né cielo angosciato; è un’angoscia fatta cosa, è un’angoscia trasformata in squarcio giallo del cielo …” Parole, tratte dall’analisi degli anni ’50, che nascono dalla crocifis-
Nelle foto piccole l’autoritratto del Tintoretto, oggi al Louvre, e un ritratto fotografico di Emilio Vedova, nell’ altra foto la mostra che rimarrà aperta fino al 3 novembre sione di Cristo posta nella Sala dell’Albergo della Scola, la cui essenza è avvertita un decennio prima anche da Vedova. Frasi, tratte da due estratti che il Maestro scrisse nel 1991, quali “Tintoretto è stato una mia identificazione” e “Quella, regia a ritmi, sincopati e, cruenti magmatici di energie, di fondi interni di passioni, di emotività commossa” ben delineano tale simbiosi. Dunque un’esposizione che probabilmente, da un lato a sette anni dalla scomparsa del maestro fa si che la non forma pittorica italiana risenta della sua impossibilità ad avere una guida per le nuove leve al fine di tracciare, con il suo tipico carattere verace, nuove possibili vie aderenti al suo credo, dall’altro profonde analisi e raffronti condurranno i visitatori, italiani e internazio-
nali, ad avvicinarsi a quel meccanismo che permetta di comprendere come inquietudini intellettualmente artistiche possano creare contenuti di alta profondità. Tele di Vedova, come “Ciclo ’62 (B3)”, le serie degli “Oltre” assieme a studi e interpretazioni di tempere e oli, s’innestano nelle atmosfere magiche della Scola creando personalissimi piani diversi dimensionali di raffronto, studio ed emozione con i lavori di “Mosè”, “Ultima cena”, “La strage degli innocenti”, “La visitazione” fino a “La crocifissione” di Jacopo Robusti. Dunque un progetto culturale che in “San Rocco Contemporaneo: in dialogo con Tintoretto” avvicinerà dopo Vedova altri artisti e tematiche cui i due curatori Cecchetto e Baldo stanno già Al.Ch. lavorando.
18 Cultura veneta
Cultura veneta 33
Celebrazioni Il Papa di Riese, Giuseppe Melchiorre Sarto, si spense il 20 agosto 1914
Un anno di eventi nel centenario della morte di San Pio X Il 12 giugno sono state aperte ufficialmente le celebrazioni. La piccola casa natale del pontefice, diventerà meta di continui pellegrinaggi di Vesna Maria Brocca
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apa San Pio X, di origini trevigiane, è morto il 20 agosto 1914. Nel centenario della morte, il vescovo di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin, ha aperto la Casa dei ricercatori, il Centro Studi San Pio X, con sede nel Seminario di Treviso. Dal Centro Studi prenderanno origine le celebrazioni per il centenario e il progetto per mettere in rete luoghi e devozioni che sono intitolati a San Pio X nel mondo. Il 12 giugno sono state aperte ufficialmente le celebrazioni del centenario e per l’occasione il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica papale di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica. Tra i molti eventi in cartellone, si segnala per sabato 20 luglio al Teatro Margherita a Riese, la proiezione del film sulla vita di San Pio X “Gli uomini non guardano il cielo”; regia di Umberto Scarpelli, produzione Cinelia, realizzato nel 1952 e di recente digitalizzato dalla Filmoteca Vaticana. Do-
Nella chiese di Riese e al santuario delle Cendrole si potrà ottenere l’indulgenza plenaria menica 4 agosto sarà la volta poi di una cerimonia a Cima Grappa con sfilata delle borgate storiche di Riese Pio X e inaugurazione del busto dedicato al papa veneto. E ancora, mercoledì 21 agosto (ore 20.45) proprio nel giorno della Festa di S. Pio X, nella chiesa parrocchiale del paese natio, si svolgerà la celebrazione eucaristica presieduta da Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto e seguirà una processione lungo le vie del paese con la proiezione di immagini raffiguranti la vita del santo. Nel corso della serata verrà inoltre presentata la “mappa del pellegrino” sui luoghi di San Pio X, realizzata dal comitato diocesano, con collaborazione del Gruppo Fotografico Vallà - Filò Multivisioni. Le celebrazioni del centenario termineranno giovedì 24 ottobre 2014 con l’esecuzione dell’Oratorio “La resurrezione di Cristo” di Lorenzo Perosi. Si ricorda infine che nelle chiese di Riese Pio X, cattedrale di Treviso, santuario delle Cendrole si potrà ottenere l’indulgenza plenaria per tutto il periodo. Riese è talmente legata alla memoria
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Nelle due foto Giuseppe Melchiorre Sarto, San Pio X, e la sua casa natale a Riese
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del suo figlio, divenuto una delle figure più eminenti della Chiesa cattolica, da aver aggiunto al proprio il suo nome, ribattezzandosi Riese Pio X. Adagiata tra Castelfranco ed Asolo, la piccola cittadina che nel 1835 diede i natali a papa Sarto, conserva dal 1926, a seguito della donazione di Maria Sarto (1846-1930), sorella del papa, la piccola casa natale del pontefice, alla quale ha giustapposto nel centenario della sua nascita un museo ricco di molti cimeli e provenienti da numerosi lasciti. Già nei primi anni seguenti alla morte di Pio X, ma soprattutto dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1954, il complesso è meta di continui pellegrinaggi. Nota per i pellegrini: per celebrazioni eucaristiche, confessioni, momenti di preghiera è possibile contattare la parrocchia di Riese Pio X (tel. 0423 483105) che mette a disposizione la chiesa parrocchiale, il santuario delle Cendrole e la cappella San Pio X presso la casa natale. Gli orari delle messe feriali sono: 8.00 - 18.00. Gli orari delle messe festive sono: 7.30 - 9.00 - 10.45 - 18.00 (quest’ultima presso il santuario delle Cendrole). La chiesa parrocchiale di San Matteo e il santuario delle Cendrole sono aperti tutti i giorni dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ulteriori informazioni: Fondazione G. Sarto: tel. 0423.483929 - 0423.483050.
34 8 Sì, viaggiare ESTONIA
Tallinn, Medioevo Live
LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2011 AFFACCIATA DOLCEMENTE SUL MAR BALTICO GUARDA AL FUTURO PUNTANDO SUL SUO PASSATO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ TUTELATO DALL’UNESCO IL CENTRO STORICO RISPOLVERA LE SUE VESTIGIA E LE FA RIVIVERE ATTRAVERSO LOCALI E ANIMAZIONI IL GRIGIORE SOVIETICO LASCIA IL POSTO AL COLORE E IL WI-FI FREE È SIMBOLO DI LIBERTÀ E SVILUPPO NELLE ISOLE DI SAAREMAA E MUHU TANTA NATURA MULINI A VENTO E IL LAGO CREATO DA UN METEORITE L’ARIA È LA PIÙ PULITA AL MONDO I CASTELLI DEI GOURMET Uno dopo l’altro stanno risorgendo tutti gli splendidi manieri estoni. Alcuni hanno legato la loro fama all’alta cucina. Nell’isola di Muhu, il Pädaste Manor, elegante maniero in riva al mare restaurato dal suo nuovo proprietario, l’olandese Martin Breuer, e trasformato in un resort di alto livello, vanta in cucina il cuoco numero uno dell’Estonia. Quel Peeter Pihel che è stato anche fra i relatori di Identità Golose a Milano. Il ristorante si chiama Alexander. Pihel è sostenitore di quella cucina nordica che sta andando per la maggiore, basata su cibi semplici, verdure dell’orto, selvaggina, pescato locale. Elaborati però con grande talento. Un’altra sosta gourmet ospitata in un’aristocratica residenza è il Kau Manor, che si trova a un’oretta d’auto da Tallinn, in direzione del porto di Virstu. Appartiene a un diplomatico in corsa per diventare sindaco di Tallinn, Eerik Niiles. Il ristorante, di ambientazione esotica per via delle riproduzioni dei disegni a carbonicino fatti dal grande esploratore Otto Von Kotzebue (a cui il maniero apparteneva), si chiama Eight Legs. Propone la cucina virtuosa del russo Artur Ovchinnikov, già finalista russo al Bocuse d’Or. Anche il Kau Manor dispone di bellissime camere e suites.
C
hi ha la fortuna di averla visitata durante l’era sovietica, o negli anni immediatamente successivi alla dichiarazione d’indipendenza (20 agosto 1991), oggi rischia di non credere ai propri occhi. Sì, perchè oggi l’Estonia, la più settentrionale delle tre repubbliche baltiche, è tutta un’altra cosa. Cancellato il grigiore di quel periodo cupo e ritrovata l’agognata libertà, il piccolo paese in riva al Baltico, nel frattempo (2004) entrato anche nell’Unione Europea, si presenta oggi come una delle realtà più dinamiche del continente. Basta vedere i grandi passi avanti fatti negli ultimi vent’anni. Un percorso di crescita che, dopo aver subito un rallentamento nel 2008 (in Estonia la crisi ha colpito prima, ma ora è soltanto un ricordo), ha portato il paese verso lo sviluppo di un terziario avanzato, che fa leva sui passi avanti fatti nel settore delle nuove tecnologie. In Estonia il wi-fi è free anche per strada, sui mezzi pubblici, in tutti i locali, i musei, gli edifici pubblici. Una vera e propria rivoluzione, un grande segno di civiltà. Gli estoni votano on line e usufruiscono di molti altri servizi digitalizzati. Sono appena 1.300.000, di cui un terzo russi rimasti dopo la dissoluzione dell’Urss. Un popolo pacifico, che ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 manifestando in modo originale: formando una lunga catena umana di persone che cantavano. Una catena che ha raggiunto anche la Lettonia e la Lituania. Singing Revolution, rivoluzione cantata, l’hanno chiamata. Un popolo che ha grandi motivazioni per guardare al futuro con fiducia. La lingua estone appartiene al ceppo ugro-finnico, lo stesso del finlandese. Ed è proprio la Finlandia il paese a cui l’Estonia è tornata a rapportarsi costantemente, sotto il profilo economico ma soprattutto culturale. Gli estoni amano in modo particolare la natura, per questo il loro piccolo territorio sembra quasi un’oasi naturalistica. Vanta il primato dell’aria più pulita del mondo. La capitale Tallinn, principale approccio all’Estonia arrivando con l’aereo o con la nave, già Capitale europea della cultura nel 2011, è un concentrato di Medioevo. Il suo centro storico è patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Già città della fiorente Lega Anseatica, che dal XII secolo all’Era Moderna raccoglieva tutte le più ricche città commerciali del Baltico, Tallinn (che tradotto significa “città dei danesi”, ovvero i suoi fondatori) ha costruito le sue fortune sui cereali. Questo persino durante gli ultimi anni del “soviet time” (come chiamano qui il periodo di occupazione
SOPRA: UN’IMMAGINE DELLA PIAZZA DEL MUNICIPIO SEMPRE ANIMATA; PIÙ SOTTO UN BANCHETTO MEDIEVALE E UN GIOCOLIERE IN COSTUME D’EPOCA. PIÙ A DESTRA IL CASTELLO DI KURESSAARE, IL SOMMERGIBILE LEMBIT E IL CRATERE FORMATO QUATTROMILA ANNI FA A KHAALI DA UN GRANDE METEORITE. IN ALTO: I MULINI DI ANGLA, UNA VEDUTA DI TALLINN E TORRI LUNGO LE MURA DI CINTA DELLA CITTÀ VECCHIA. PIÙ SOTTO LA TORRE DELLA TELEVISIONE INAUGURATA NEL 1972.
sovietica), quando proprio a Tallinn venne costruito il grande terminal per farvi confluire il frumento americano e canadese destinato a sfamare le repubbliche dell’Urss in difficoltà di approvvigionamenti. Sempre nello stesso periodo (1980), Tallinn ospitò le gare di vela dei Giochi Olimpici di Mosca, quelle boicottate da molti paesi occidentali per l’invasione sovietica dell’Afghanistan. E a quel periodo risale la costruzione più alta della città: la torre della televisione, 170 metri. Dalla sua sommità, che ospita un ristorante panoramico, si può godere di un’impagabile vista della costa estone. Tallinn è un gioiello medievale perfettamente conservato, tanto che sullo sfondo di torri di guardia, mura, palazzi e case dalla facciata molto appuntita (nello stile architettonico in voga nel Medio Evo da queste parti) la città ha costruito il suo brand turistico. Facendo rivivere il Medio Evo attraverso minuziosi restauri, animazioni di strada, locali a tema (l’Olde Hansa, forse il più famoso, ha persino riprodotto stoviglie, bicchieri e altri oggetti dell’epoca utilizzati nel ristorante per venderli ai turisti come originale souvenir). Il centro storico di Tallinn, dove persino durante l’era sovietica sono stati girati molti film (una settantina), va raccontato palazzo per palazzo, chiesa per chiesa (c’è persino una cattedrale ortodossa), leggenda per leggenda. Il punto più ambito della città è il
belvedere da cui durante le notti bianche (che durano fino a Ferragosto) si può ammirare il porto stagliato nella luce color indaco dell’infinito crepuscolo baltico. Un’immagine di struggente bellezza. Tanti sono i luoghi che stregano il visitatore a Tallinn: dalla Torre Margherita all’ingresso della città, alla piazza del municipio, ai palazzi di Toompea, la collina che domina la città con il suo castello. La chiesa di Sant’Olav, con la sua guglia, è stata fino al 1625 l’edificio più alto del mondo. Da non perdere la chiesa di San Nicola dove è conservata l’unica bibbia del mondo per analfabeti. Ma sono belli da vedere anche anche i quartieri periferici, alcuni dei quali (come Kalamaia) conservano le antiche case di legno. Sembra sia nata a Tallinn nel 1441 l’usanza dell’albero di Natale. Da visitare anche l’interessante Museo Navale, dove si può salire a bordo del sommergibile Lembit. E si respira futuro nella galleria Art Design che raccoglie le opere creative di numerosi giovani artisti e designer. Una tappa ineludibile per gli amanti di storia contemporanea è il Patarei, il museo delle ex carceri, dove sono stati rinchiusi anche i dissidenti del regime sovietico e dove l’ultima esecuzione risale al 1991. Un viaggio in un inferno dantesco... E tanto per rimanere in tema va visto il Museo
del Kgb allestito all’Hotel Viru: si entra nella stanza dove i sovietici ascoltavano tutte le registrazioni delle conversazioni dei clienti stranieri carpite attraverso “cimici” nascoste nelle camere dell’albergo internazionale. Un sistema di sofisticato spionaggio attivo dal 1972 al 1991. In Estonia sono meta turistica anche le isole. Muhu è famosa per il suo villaggio etnografico Koguva, un museo all’aperto fatto di vecchie case tradizionali con tetti di paglia tuttora abitato da pescatori. Anche a Saaremaa la natura è incontaminata. La capitale Kuressaare è una cittadina linda piacevole da girare in bicicletta, dominata da un castello che ospita un interessante museo sulla storia antica e recente dell’Estonia. Da vedere i grandi mulini a vento di Angla, simili a quelli olandesi: venivano utilizzati per macinare le granaglie. A Khaali si rimane a bocca aperta davanti alle dimensioni del cratere provocato dalla caduta di un meteorite quattromila anni fa. Il peso dell’asteroide era l’equivalente di otto tonnellate di ferro. Una visita la merita anche la fattoria Good Kaarma dove una giovane coppia inglese produce saponi naturali. E infine non bisogna dimenticare di fare un salto alle terme. Quelle estoni sono rinomate e ripropongono la ritualità che ha reso celebri quelle finlandesi. Per altre informazioni sull’Estonia: www. visitestonia.com
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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.
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Beyoncé Knowles • Era così sofisticata che guidava con le gambe accavallate. • Fra due amiche: “Non c’è niente da fare, non ci capiamo. Pensa che gli ho detto che non volevo più vederlo!” “E lui?” “Ha spento la luce!” • Una ragazza si lamenta con un’amica: “Incredibile come guidi la gente! Anche oggi ho tamponato tre auto!” • Un camionista si ferma ad un semaforo rosso. Da una macchina dietro di lui scende una bionda che si avvicina al finestrino e gli dice: “Buongiorno, volevo avvertirla che lei sta seminando il suo carico lungo la strada.” In quel momento il semaforo diventa verde e il camionista riparte. Ma al semaforo successivo la scena si ripete. E anche a quello dopo, a quello dopo e a quello dopo ancora. Finché
l’uomo esasperato risponde: “Buongiorno a lei signorina. Mi chiamo Giorgio, siamo in inverno e questo è uno spargi sale.” • La maga ad una giovane ragazza: “Lei sposerà presto un uomo meraviglioso, bello, simpatico e intelligente.” La cliente allora domanda: “E del mio fidanzato cosa ne faccio? • Tra amiche: “Voglio provare a entrare nell’ambiente del cinema!” “Allora c’è una sola cosa che tu devi fare.” “Quale?” “Comprarti un biglietto!” • Sulla spiaggia un ragazzo dice ad una ragazza: “Perché non fai il bagno?” La ragazza: “Ho le mie cose.” E lui risponde: “Vai, che te le tengo io.” • Chi è il portiere della squadra femminile di calcio più forte del mondo? Sara Cinesca.
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Programma MAB e riserve della biosfera Il Programma MAB è promosso da UNESCO
Che cos’è una “Riserva della Biosfera”? Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.
L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utilizzata una denominazione più adatta a dimostrare le qualità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po. Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno parzialmente. La Riserva deve includere diverse zone indipendenti? Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti, e precisamente: •Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno. •Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi. •Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-
Che cos’è l’UNESCO?
È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.
Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?
Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).
toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente. Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello normativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer prevedono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sottoposte a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva. Che funzioni hanno le aree della Riserva? Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conservazione, sviluppo e supporto logistico. •Funzione di conservazione: contributo alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche. •Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo sviluppo sostenibile. •Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un miglioramento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evidenza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.
L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione. I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 20142020, ad esempio, considerano appositi canali di finanziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il sostegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riserva della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile. Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione. Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Come funziona la candidatura? Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promotori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi. In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppano ed iniziano ad implementare il progetto per la gestione della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il riconoscimento. Possono le comunità locali concorrere alla creazione della Riserva? Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il
proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
2007-2013
Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?
cooperazione territoriale europea programma per la cooperazione transfrontaliera
Italia-Slovenia
evropsko teritorialno sodelovanje program čezmejnega sodelovanja
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38 Crucipiazza ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO MALINTESI ALL’ORIZZONTE NELLE COPPIE DI LUNGA DATA. QUALCHE ILLUSIONE ROMANTICA PRIVA DI SOLIDE BASI PER I SINGLE · S ALUTE DOVRETE PRENDERVI MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE, MODERANDO CIBI GRASSI O ECCESSIVAMENTE ELABORATI
TORO
DAL 21/04 AL 20/05
ASCINO SCIOLTEZZA NELLE RELAZIONI, EROS CORROBORANTE NELLA SECONDA METÀ DEL MESE, E ANCHE UN PIZZICO DI FORTUNA · SALUTE PUÒ DARSI CHE AGOSTO RIPORTI A GALLA QUALCHE PROBLEMA CIRCOLATORIO, DIGESTIVO O MUSCOLARE. VOGLIATEVI BENE
Oroscopo INTRIGANTI, TRASGRESSIVI,
SCOMMETTERE SU SE STESSI
SERRAMENTI
UN ATTEGGIAMENTO
RILASSATO PUÒ ASSICURARVI PIÙ BUONA OCCASIONE DI INCONTRO. SCEGLIETE CIÒ CHE DURA · SALUTE POTRETE INCONTRARE PERIODI DI NERVOSISMO. IN TAL CASO EVITATE DISCIPLINE PESANTI DAL PUNTO DI VISTA MUSCOLARE
LEONE 23/07 AL 23/08
FASCINO
VERGINE 24/08 22/09
FASCINO PIÙ CHE ALL’EROS
BRUCIANTE, SARETE MOLTO ATTENTI ALLE AFFINITÀ ELETTIVE, ALLA COMPLICITÀ, ALL’ALCHIMIA MENTALE · S ALUTE TENDERETE AD ESSERE NERVOSI E POCO FLESSIBILI, SIA MENTALMENTE CHE FISICAMENTE: NON FORZATEVI O RISCHIERETE STRAPPI
FASCINO LE RELAZIONI GIÀ AVVIATE POTRANNO CONTARE SU UNA RITROVATA INTESA. I SINGLE AVRANNO MODO DI RILANCIARSI SENZA DIFFIDENZE · S ALUTE SIETE TRA I SEGNI FAVORITI DEI MESI ESTIVI, PERVASI DA UNA LEGGERA EUFORIA CHE PREANNUNCIA UNO STATO DI BENESSERE EVIDENTE
NON SIATE PRECIPITOSI, VALUTATE ATTENTAMENTE ANCHE GLI ASPETTI EMOTIVI DELLE RELAZIONI, NE GUADAGNERETE IN COMPLETEZZA S ALUTE CHI DESIDERA SOTTOPORSI A MASSAGGI LINFODRENANTI O STIMOLANTI PER LA CIRCOLAZIONE, SORTIRÀ EFFETTI STREPITOSI FASCINO
VOLTAN GABRIELE Legno - PVC - Legno/Alluminio Scuri - Finestre - Zanzariere - Portoni d’ingresso in legno o blindati Porte interne - Rei 60/120 - Basculanti
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
ASCINO RISCHIATE DI INGAGGIARE UNA SFIANCANTE BATTAGLIA, FATTA DI RECRIMINAZIONI E PRETESE SUI COMPORTAMENTI DEL PARTNER · SALUTE CONCEDETEVI UNA VACANZA, DOSATE LE ENERGIE. IL MESE SI PRESTERÀ AL RIPOSO E ALLA RIGENERAZIONE PIÙ CHE ALLO SPORT
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
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CALDO ABBRACCIO DEL SOLE RINFRANCHERÀ CUORE E SENSI, PERMETTENDOVI DI VIVERE PASMASSIMO DELL’INTENSITÀ · S ALUTE UNA DOSE EXTRA DI ENERGIA ANDRÀ AD INCREMENTARE IL VOSTRO NATURALE ENTUSIASMO. REGALATEVI MASSAGGI E TERAPIE DOLCI
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ASCINO
FASCINO AVRETE UN’ALLURE INTRIGANTE, CARISMATICA E AL CONTEMPO CEREBRALE, CHE VI PERMETTERÀ DI ACCEDERE AD AMBIENTI TOP · S ALUTE RITAGLIATEVI OGNI GIORNO UNA PICCOLA OASI DI PACE E DI RELAX, MAGARI GRAZIE ANCHE ALL’AUSILIO DI TERAPIE TERMALI
APPASSIONATI: QUESTO È IL TEMPO DI
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
CANCRO 22/06 22/07
BILANCIA 2 3/09 AL 22/10
INIZIERETE A GUARDARE CON OCCHI DIVERSI UNA PERSONA CHE NON AVRESTE MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE · S ALUTE MONITORATE RIPOSO E ALIMENTAZIONE E DEDICATE QUALCHE CURA SUPPLEMENTARE AI CAPELLI RINFORZANDOLI FASCINO
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Tecnico Audioprotesista
Sono il direttore del Centro Sordità Elettrosonor, struttura che da quarant’anni opera nella distribuzione ed applicazione di apparecchi acustici e che, grazie ai suoi sette Centri e alla sua equipe di professionisti, è diventata una realtà importante nel settore. La nostra missione è quella di mantenere alti standard di servizio, seguendo il paziente con dedizione, competenza e continuità fino al raggiungimento del risultato ottimale.
Di tutti i cinque sensi, il nostro udito è forse il più prezioso. Perdendolo, perdiamo il contatto con le persone che amiamo e, in generale, con il mondo. L’udito ci permette di ascoltare un’infinità di cose: la risata di un bambino, il clacson di un’auto, lo squillo del telefono, la nostra canzone preferita, una trasmissione televisiva. Ecco perché è importante proteggerlo. Il primo passo utile da fare consiste nel controllare il proprio udito. Il test dell’udito è gratuito, richiede pochi minuti e fornisce un quadro dettagliato della perdita uditiva e delle possibili soluzioni. In oltre il 70% dei casi di perdite uditive, gli apparecchi acustici sono il trattamento indicato. Essi infatti possono far recuperare le abilità di comunicazione, migliorando la qualità della propria vita e il benessere delle nostre relazioni con le persone che ci circondano.
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Via Antonio Rossi, 24
Tel. 049 635600
APERTO I GIORNI: Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00 FORNITURE ULSS ED INAIL AGLI AVENTI DIRITTO
Entrambi lo indossano...
ma è impossibile notarlo!
Nuovo apparecchio acustico IIC:
grazie alle ridotte dimensioni, una volta indossato scompare alla vista garantendo un’ottima qualità di ascolto.
Le filiali del Centro Sordità Elettrosonor: VICENZA - RUBANO (PD) - MONTECCHIO MAGGIORE (VI) - SANTORSO (VI) - BASSANO DEL GRAPPA (VI) - LONIGO (VI) - ASIAGO (VI)