La Piazza di Padova Sud_Nov24

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Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Nell’affollata galleria di immagini su alluvioni e disastri naturali di vario genere, alla quale contribuisce in buona parte anche il nostro Veneto, hanno trovato posto le terribili istantanee e sequenze rimbalzate quasi in tempo reale da Valencia. L’onda di acqua e fango che travolge una città intera e che non lascia scampo a centinaia di persone ci annichilisce e ci spaventa, non solo per le drammatiche conseguenze ma anche perché solleva in noi una domanda: “Ma questo, potrebbe accadere anche da noi?”. A rispondere ci penseranno gli esperti e gli addetti ai lavori, pur consapevoli che gli effetti dei cambiamenti climatici, al di là delle contrapposte posizioni, tendono sempre ad alzare l’asticella della nostra percezione di ciò che viene definito “straordinario”. Negli ultimi anni, questo è un dato di fatto, gli eventi estremi si sono moltiplicati, la quantità d’acqua che cade dal cielo è via via cresciuta e i tempi si sono accorciati, i chicchi di grandine si sono fatti sempre più grossi e distruttivi, i periodi di siccità più lunghi e ravvicinati. Prima della Spagna c’è stata l’Emilia Romagna, con i vasti e ripetuti allagamenti, e anche nel nostro Veneto facciamo spesso i conti con la fragilità dei nostri centri urbani, dei nostri territori sempre più cementificati, della rete di scolo che non regge.

di Padova Sud

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ATTIVATO L’ASILO NIDO

INTEGRATO A MASERÀ CON L’OBIETTIVO

Inaugurato il nuovo asilo nido integrato all’interno della scuola dell’infanzia, aumentando i posti per i bambini fino ai 3 anni a un totale di 60

Servizio a pag. 12

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Governatore Regione Veneto segue a pag. 5

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LLuca Zaia

LE SFIDE DEL VENETO, GLI ASSESSORI RISPONDONO

Federico Caner e Cristiano Corazzari ospiti a Radio Veneto24 fanno il punto su turismo, agricoltura, edilizia residenziale

Servizio a pag. 25

AUTONOMIA, ANCORA SCONTRO TRA LE FORZE IN CAMPO

Sette anni dopo il referendum in Veneto prosegue il cammino per definire le competenze in capo alle Regioni

Servizio a pag. 23

Difendere l’identità veneta per guardare al futuro

’identità del Veneto non è solo la celebrazione di un passato straordinario: è la spinta propulsiva per il nostro futuro culturale ed economico. Pensate ai Colli Euganei appena riconosciuti dall’UNESCO: un patrimonio che non rappresenta solo una bellezza naturale, ma una promessa di crescita sostenibile e innovativa, capace di attrarre turismo e investimenti. segue a pag. 5

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Regolamentazione degli impianti agrovoltaici

Il Consiglio Regionale ha approvato, lo scorso 29 ottobre, un importante progetto di legge che introduce disposizioni di adeguamento per la regolamentazione degli impianti agrovoltaici, un tema cruciale per il futuro dell’agricoltura locale.

Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha espresso soddisfazione per l’approvazione di un emendamento da lei presentato, in collaborazione con il collega Roberto Bet, che mira a garantire la continuità delle attività agricole e pastorali sui terreni destinati a tali impianti.

“Il primo principio di questa legge è il rafforzamento della caratteristica agricola degli impianti, che possono essere realizzati esclusivamente da imprenditori agricoli con un fascicolo aziendale registrato nel sistema informativo del settore primario”, ha dichiarato Venturini.

Inoltre, il secondo principio stabilisce l’obbligo di mantenere l’attività agricola o pastorale sull’area interessata, evitando che gli impianti agrovoltaici diventino un’alternativa alle coltivazioni tradizionali.

La Giunta regionale avrà ora il compito di definire criteri specifici per garantire la sostenibilità e la produttività della coltivazione, promuovendo anche la transizione verso produzioni di qualità superiore.

Venturini sottolinea l’importanza di collegare strettamente gli impianti agrovoltaici con le attività di coltivazione e pastorizia, per assicurare che queste ultime non vengano compromesse dalla crescente diffusione delle energie rinnovabili. Anche nel territorio a sud di Padova non sono mancati i progetti di grandi estensioni di pannelli fotovoltaici, ad esempio a Casalserugo.

Difendere l’identità veneta per guardare al futuro

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

E non dimentichiamo le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Venezia, le Dolomiti, o le opere palladiane di Vicenza. Questi luoghi fanno del Veneto una regione da record per siti UNESCO, una terra unica che combina natura, cultura e architettura. La nostra forza è un’identità vibrante, che unisce tradizione e modernità, dalle produzioni artigianali che sono emblema del “saper fare” italiano, fino alla nostra capacità di fare impresa, da sempre motore economico del Paese. Il turismo nel Veneto, con un trend di crescita costante, si intreccia con la nostra tradizione enogastronomica e artigianale, offrendo un’esperienza unica che valorizza il territorio. Oggi più che mai, è fondamentale proteggere e valorizzare questa identità, anche attraverso strumenti come l’autonomia differenziata. Questa non è una riforma solo per il Veneto, ma un nuovo modo di gestire le risorse in modo più efficace, rispondendo meglio ai bisogni locali e promuovendo il potenziale di ogni regione. In un contesto globale incerto, l’autonomia è una chiave per moltiplicare le opportunità, garantendo che le eccellenze venete siano sostenute e che le nostre tradizioni siano un trampolino di lancio per l’innovazione. Siamo pronti a guardare avanti, con i piedi ben radicati nella nostra storia e lo sguardo deciso verso un futuro in continua evoluzione.

Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Venturini
“continuità dell’attività agricola”

L’evento “eccezionale” ormai è un fenomeno sempre più ricorrente, con il quale fare i conti. Certo, i drammi del passato ci hanno spinto a reagire e a mettere in campo opere e iniziative per rendere più sicuro il nostro territorio. Dalle alluvioni del 2010 qualcosa è cambiato, in meglio, ma che questo possa bastare è una pia illusione. Il rischio c’è, anche se non vorremmo pensarci. Ma ce ne rendiamo conto ormai quasi ad ogni perturbazione. Accanto alle grandi opere come i bacini di laminazione, necessarie per raccogliere subito l’acqua in eccesso, gli esperti ricordano che va garantita anche una manutenzione costante e capillare, per tenere viva la nostra rete di scolo e tenere all’asciutto zone residenziali e industriali. A questo servono i Consorzi di Bonifica, realtà poco conosciute al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e del mondo agricolo. A metà dicembre tutti i proprietari di terreni e abitazioni della nostra regione saranno chiamati al voto per il rinnovo dei consorzi. Cinque anni fa ci andarono in pochi, invece sono in ballo temi e decisioni che riguardano molti.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

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Direzione, Amministrazione e Concessionaria
Padova
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione l’11 novembre 2024

L’annuncio del sindaco Giacinti: in arrivo un’unità cinofila locale

L’occasione per l’annuncio non è stata delle migliori, ma la notizia va nella direzione giusta: tra qualche mese la Polizia Locale di Albignasego sarà dotata di una Unità Cinofila. Lo ha reso noto con un post sui social il primo cittadino Filippo Giacinti che ha spiegato: “la dotazione servirà per controllare, in via continuativa, parchi ed aree di aggregazione giovanile, per renderle sempre più sicure, allontanando i malintenzionati”.

Il riferimento del sindaco è a un episodio accaduto a metà ottobre in un parco cittadino. I carabinieri locali stavano pattugliando l’area assieme a Zaco, un cane dell’unità cinofila di Torreglia. La zona era già nota per essere stata luogo di spaccio e anche quel giorno l’odore di hashish nell’aria faceva immaginare la presenza di qualche criminale. Il quadrupede ha immediatamente indirizzato i militari verso un baby pusher che aveva in uno zainetto quasi 80 grammi della sostanza stupefacente. Difficile immaginare che quel quantitativo potesse essere per uso personale e, infatti, il minorenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio mentre il giorno successivo la procura dei minori di Venezia ha disposto l’affidamento ai servizi sociali. Resta da capire il “volume d’affari” del giovane e quante persone si rifornissero da lui per acquistare fumo: in particolare l’attenzione sarà rivolta a giovani e giovanissimi di Albignasego e dei comuni nei dintorni. “La lotta alla droga, anche al piccolo spaccio, è una priorità per salvaguardare i nostri ragazzi; per questo il controllo del territorio è fondamentale” ha aggiunto il sindaco Giacinti al termine dell’operazione.

Affianco alle azioni repressi-

ve, l’amministrazione negli scorsi anni aveva attivato anche iniziative preventive rivolte in particolare ai giovani. A marzo del 2022 era stato avviato il progetto “Scuole sicure” che prevedeva il presidio degli agenti della Polizia locale Pratiarcati di fronte agli ingressi dei due plessi scolastici alle scuole secondarie di primo grado come forma di controllo e deterrenza e alcune lezioni sull’uso e abuso delle sostanze stupefacenti, e sulle leggi in materia di contrasto allo spaccio. Già allora il sindaco aveva dichiarato: “ Il gran numero di adolescenti presenti sul nostro territorio, e la vicinanza alla città di Padova, aumentano l’attenzione al fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Grazie al finanziamento di cui siamo risultati beneficiari, potremo avviare alcune importanti iniziative preventive e repressive attraverso gli agenti di polizia locale dell’Unione Pratiarcati”.

Andrea Benato

anno dal 1999 quando fu istituita dalle Nazioni Unite. Anche quest’anno il comune di Albignasego ha scelto di celebrare questo giorno con una serie di iniziative, la più significativa delle quali si terrà il 24 novembre alle 15, quando da Villa Obizzi partirà la marcia “Porta la tua luce”. Si tratta di una manifestazione voluta da una ragazza di Albignasego che frequenta la classe terza della scuola secondaria Vagimigli e che, lo scorso anno, colpita dalla tragica vicenda di Giulia Cecchettin, ha proposto dall’amministrazione di organizzare un

momento di riflessione condivisa e itinerante. Attraverso alcune tappe trali della città. Si potranno ascoltare e leggere le riflessioni degli studenti e delle studentesse dell’Istituto comprensivo e si potrà assistere alle performance culturali di alcune associazioni del territorio. Nel corso della marcia, cittadini e cittadine sono invitati/e a portare la propria luce sotto qualsiasi forma: una lanterna, un pensiero da appendere, un fiore. In questo modo, ciascuno/a potrà tenere accesa la luce della coscienza collettiva sul buio della violenza di genere. (a.b.)

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QUALITÀ DELLA VITA:

LAVORI IN CORSO

le nuove linee del tram ridisegnano la città

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Inclusione. Abbattute le barriere per una cultura accessibile a tutti

Biblioteca comunale vince

il Premio Maria Abenante 2024

La biblioteca comunale ha recentemente ricevuto il prestigioso Premio Maria Abenante 2024. Questo riconoscimento, promosso dall’Associazione Italiana Biblioteche, è stato assegnato per la capacità del progetto di abbattere le barriere, non solo architettoniche, ma anche cognitive e sociali, rendendo la cultura accessibile a tutti. Il progetto della biblioteca di Albignasego è stato concepito con l’obiettivo di trasformare la biblioteca in un luogo di apprendimento e benessere aperto a tutti. Come ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, Anna Franco, l’iniziativa mira a creare uno spazio senza barriere, dove l’inclusione diventa la norma. Grazie a un finanziamento di oltre 91.000 euro proveniente dal Pnrr, la biblioteca ha potuto realizzare interventi significativi, come l’installazione di stanze Snoezelen, progettate per favorire il rilassamento e l’interazione di persone con disabilità cognitive. La biblioteca di Albignasego non è solo un luogo di lettura, ma un vero e proprio centro di inclusione sociale. Agnese e Annalisa, responsabili del progetto, han-

no spiegato come l’offerta si sia ampliata con corsi di formazione, gruppi di lettura e attività culturali per tutte le età. Il personale ha ricevuto una formazione specifica per accogliere utenti con disabilità, e sono stati introdotti strumenti come la segnaletica in LIS e CAA, oltre a una collezione di libri ad alta leggibilità, in Braille e audiolibri.

La giuria ha apprezzato l’approccio olistico del progetto di Albignasego, che ha saputo coniugare l’ampliamento degli spazi con la formazione del personale e

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daco Filippo Giacinti ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento, sottolineando come il vero premio sia vedere la biblioteca sempre più frequentata e arricchita da eventi inclusivi. Durante l’estate, la biblioteca ha accolto ospiti con disabilità cognitive, offrendo loro un ambiente confortevole e stimolante. Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di come le biblioteche possano diventare luoghi di incontro e crescita per tutta la comunità, senza alcuna esclusione.

Nuovo progetto nelle mense scolastiche

A partire dal 16 ottobre, tutte le scuole primarie e secondarie di Albignasego hanno dato il via alla seconda fase di un progetto innovativo, promosso dalla Regione del Veneto, per combattere lo spreco alimentare nelle mense scolastiche. Questo programma, parte del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, si focalizza sulla proposta del

“Piatto Sano” o “Piatto Nut”, un pasto bilanciato una volta alla settimana per otto settimane. Il Piatto Sano, realizzato in materiale biocompostabile e in formato grande, mira a promuovere la sostenibilità alimentare e a garantire una corretta alimentazione. Il menù iniziale, intitolato “Piatto del Cow Boy”, consiste in pasta integrale al pesto, fagioli e pomodorini, e sarà servito a partire dal 16 ottobre, grazie alla collaborazione tra Camst e il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ULSS. L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Marco Mazzucato, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, non solo come servizio essenziale per le famiglie, ma anche come opportunità educativa.Gli scarti alimentari saranno monitorati per valutare l’efficacia del progetto.

Con 5.000 aziende aderenti Confindustria Veneto Est è la seconda associazione di imprese italiana.

Aderisce a Confindustria, la Confederazione nazionale delle Associazioni dell’industria e dei servizi che con 222 Associazioni confederate rappresenta oltre 150.000 aziende con

più di 5.300.000 lavoratori.

A Confindustria Veneto Est partecipano non solo le imprese manifatturiere, ma anche quelle dei servizi e delle costruzioni. La sua missione è offrire rappresentanza e tutela alle associate nei confronti dei decisori pubblici, delle Istituzioni e degli stakeholder locali.

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Albignasego

Riparte il Piedibus: oltre le 140 adesioni

Con l’avvio delle scuole è ripartito anche quest’anno il progetto “Piedibus”, rivolto alle scuole primarie di Albignasego. Dopo il successo degli anni scorsi, a grande richiesta è stato riproposto il servizio che permette ai bambini di raggiungere la scuola, accompagnati, in modo sicuro ed ecologico. A spiegare come sarà strutturato quest’anno è una nota del comune: “Per l’anno scolastico in corso sono attive 9 linee, con un totale di 143 alunni iscritti. Ogni mattina, gruppi di studenti si riuniscono nei punti di raccolta segnalati, per percorrere insieme il tragitto verso le scuole, guidati da volontari adulti. Questo servizio consolidato offre numerosi benefici alla comunità: riduce il traffico e l’inquinamento nelle zone scolastiche, rendendo più sicure le strade negli orari di punta. Inoltre offre ai bambini un’importante opportunità di socializzazione all’aperto prima di entrare in classe, favorendo uno stile di vita sano e attivo. Per garantire la sicurezza dei partecipanti, il comune e l’Ulss 6 forniscono a bambini e accompagnatori gilet ad alta visibilità e mantelline impermeabili per i giorni di pioggia, permettendo loro di affrontare il percorso a piedi in qualsiasi condizione atmosferica” conclude la nota. L’iniziativa incontra dunque l’approvazione dei bambini e delle loro famiglie ma è fortemente voluta e promossa anche dall’amministra-

zione comunale, come ha sottolineato l’assessore all’istruzione

Marco Mazzucato: “I bambini comprendono quanto sia importante il loro piccolo gesto quotidiano, un’azione che contribuisce sia al benessere della comunità che alla tutela dell’ambiente. Il Piedibus si inserisce all’interno di un programma più ampio di sensibilizzazione, promosso dall’Istituto Comprensivo di Albignasego, dove attraverso pratiche semplici e virtuose si lavora per formare cittadini più consapevoli e responsabili” ha concluso l’assessore. “Non si tratta soltanto di un progetto per ottimizzare la mobilità, che riduce il traffico nelle ore di punta, ma di un vero e proprio esempio di

come, unendo le forze, sia possibile promuovere interventi capaci di migliorare la qualità della vita nel nostro territorio” ha aggiunto il sindaco Filippo Giacinti. Soddisfatto anche il comitato genitori che ha puntualizzato: “I benefici del progetto sono ogni anno più evidenti perché il traffico si riduce notevolmente, i bambini iniziano la giornata col sorriso e in modo più attivo, vengono favorite le occasioni di socializzazione e il movimento, non dimenticando che l’iniziativa rappresenta un passo concreto verso la promozione della sostenibilità. È possibile aderire al progetto in qualsiasi momento rivolgendosi ai referenti di plesso”. Andrea Benato

Avviso Pubblico e il Comune uniti contro la mafia

Proseguono le iniziative di sensibilizzazione alla lotta alla Mafia di Avviso Pubblico e del comune di Albignasego. Il 25 ottobre, presso il Palazzetto Polivalente, è andato in scena lo spettacolo “Il Sequestro: gli 831 giorni di Carlo Celadon”, che racconta la storia di uno dei sequestri più lunghi della storia italiana, avvenuto tra il 1988 e il 1990 ad opera della ‘Ndrangheta. L’opera teatrale è prodotta dalla compagnia Teatro Bresci ed è scritta da Marco Gnaccolini. Ad interpretare Celadon è Giacomo Rossetto, diretto da Anna Tringali, che sul palco racconta le fasi più drammatiche dell’episodio avvenuto in anni terribili per i sequestri di persona. Grazie alla legge del 1991, che

bloccava i beni delle famiglie delle vittime, questo fenomeno è progressivamente scomparso in Italia,

ma continua a rappresentare una minaccia in altre parti del mondo. “Questo spettacolo rappresenta un’occasione importante per ribadire l’impegno del comune nella promozione della giustizia e nella

Dopo i risultati incoraggianti delle edizioni precedenti, famiglie, scuole e amministrazione promuovono nuovamente il servizio Piedibus. Obiettivi: diminuire traffico e inquinamento nei pressi delle scuole primarie e favorire uno stile di vita sano

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lotta contro le infiltrazioni mafiose” ha dichiarato il consigliere con delega alla legalità Gaetano Grandi. “La collaborazione con Avviso Pubblico, un’associazione nazionale nata con l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità nelle amministrazioni pubbliche, è parte integrante di questo percorso. Avviso Pubblico fornisce formazione continua ad amministratori e dipendenti pubblici, affinché siano sempre pronti a riconoscere e contrastare eventuali rischi di infiltrazione criminale. Oggi, oltre 500 comuni italiani fanno parte di questa rete, contribuendo allo sviluppo di strategie condivise per la prevenzione delle attività mafiose a livello locale e nazionale” ha concluso il consigliere. (a.b.)

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Bambini arrivano a scuola a piedi

Dimostrazioni e incontri per la Protezione Civile

S ono stati festeggiati nel corso del weekend del 19-20 ottobre i 40 anni della Protezione Civile del comune di Albignasego. Per celebrare la ricorrenza è stato organizzato un evento aperto alla cittadinanza che ha offerto al pubblico l’opportunità di assistere a dimostrazioni pratiche di salvataggio e gestione delle emergenze. Due le aree scelte dalla Protezione Civile per incontrare i cittadini: sabato 19 ottobre, presso il parco Cavalieri di Vittorio Veneto di Maserà, sono state illustrate le modalità per ricercare una persona scomparsa; in concomitanza, ad Albignasego all’esterno del Palazzetto Polivalente, si è tenuta un’esercitazione congiunta Italia - Croazia per la messa in sicurezza in altezza di beni e persone con funi e imbraghi e c’è stato un momento di incontro con le scuole. Sempre ad Albignasego, nel pomeriggio, si è svolta la vera e propria festa, accompagnata dalla musica della banda locale. Inoltre, i cittadini di passaggio in Piazza del Donatore hanno potuto vedere da vicino una torre di manovra da 10 metri con dimostrazione teleferiche; alcuni maxi schermi con immagini in diretta dalle zone sorvolate con droni; la Croce Rossa italiana con operatori per il primo soccorso; varie unità cinofile.

“È molto emozionante celebrare questo anniversario così significativo per la nostra comunità” ha dichiarato il sindaco di Albignasego, Filippo Giacinti. “La Protezione Civile di Albignasego è divenuta, nel corso degli anni, un pilastro essenziale per la sicurezza e la prevenzione della città, grazie al prezioso contributo di tutti i volontari che, con dedizione e professionalità, operano quotidianamente per il bene comune. Un sentito grazie va a coloro che, 40 anni fa, hanno avuto la lungimiranza e il coraggio di fondare questa realtà, e a chi, oggi, ne porta avanti i valori con lo

stesso impegno e passione. Come amministrazione, il nostro desiderio è continuare a investire in risorse, formazione e infrastrutture” ha concluso il sindaco.

“La Protezione Civile non è solo sinonimo di intervento tempestivo nelle situazioni di emergenza - ha aggiunto Daniele Maran, consigliere delegato - ma è anche un punto di riferimento fondamentale nella prevenzione e nella formazione dei cittadini”.

Andrea Benato

Scuola Falcone e Borsellino: inaugurato il murales

La foto è sempre la stessa: Giovanni Falcone sussurra qualcosa all’orecchio di Paolo Borsellino. I due magistrati sembrano sorridere, sebbene entrambi fossero a conoscenza del rischio che correvano per il loro incessante lavoro di lotta alla Mafia. Dal 22 ottobre scorso quella foto è diventata un murales, dipinto dall’artista Alessio B su un un muro della scuola a loro intitolata, nel comune di Albignasego. L’inaugurazione ha visto la presenza dell’amministrazione comunale, dei genitori, dei bambini e delle bambine della scuola primaria che hanno riflettuto sul valore della legalità. “Insieme continuiamo a coltivare

È sempre dalla vostra parte e con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

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(Noventa Padovana, Ponte San Nicolò) via Papa Giovanni XXIII, 16/18 | 35020 Ponte San Nicolò (PD) spi.pontesn@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 1/5 (Padova Centro, Sacra Famiglia, Mandria) via Riello, 4 | 35122 Padova spi.padova1@cgilpadova.it

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la cultura della legalità e ricordare chi ha dato la propria vita per combattere la mafia” ha dichiarato il primo cittadino Filippo Giacinti. Il grande murales rappresenta dunque i due magistrati, ma l’artista ha aggiunto dei tocchi di colore e modernità che ben s’intonano con il contesto scolastico. È lo stesso Alessio Bautodidatta padovano - a spiegare che “la sua street art combina immagini di bambini, cuori disegnati sui muri e figure iconiche. Le sue opere trasmettono messaggi di pace e amore, arricchiti da un sottile tocco di ironia, ispirandosi alla Pop Art e alla cultura urbana”. Più piccolo, ma non meno significativo, l’albero della legalità dipinto su un altro muro della scuola. Lo scorso anno scolastico, in occasione della ricorrenza della strage di Capaci, si è tenuto un analogo momento commemorativo con la deposizione di una corona nei pressi del piccolo murales. Il comune aveva allora sottolineato che si trattava di “un gesto per non dimenticare e per trasmettere la memoria alle nuove generazioni, assieme a un messaggio forte contro tutte le mafie”. I bambini erano stati coinvolti nella lettura di alcune poesie che avevano composto in classe. (a.b)

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Nasce il Distretto urbano del commercio per rivitalizzare i negozi della città

Ad oggi sono 35 le attività economiche che hanno aderito al Distretto del commercio

Casalserugo entra ufficialmente tra i 34 nuovi Distretti urbani del commercio riconosciuti dalla Regione Veneto, Il Comune, in sinergia con le principali associazioni di categoria e gli attori locali, ha lavorato per adottare questo “modello di successo per rivitalizzare i centri urbani” - come lo ha definito l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato - e creare un sistema che supporti concretamente il commercio e le imprese locali. “È una straordinaria opportunità per il nostro territorio - dichiara il sindaco Matteo Cecchinatoe l’adesione di 35 attività commerciali del territorio dimostra il forte coinvolgimento della comunità e delle imprese locali in questo progetto per creare nuove opportunità per rendere il nostro

centro più vitale e attrattivo”. Il Distretto è stato realizzato con il fondamentale contributo della Camera di Commercio di Padova, in collaborazione con Ascom Servizi Padova S.p.a., Confesercenti P.V. S.r.l., CE.S.CO.T. Veneto, CIA – Agricoltori Italiani, Federazione Provinciale Coldiretti Padova, Confartigianato Imprese Padova e Istituto Commercio Servizi SB S.r.l..

Il Distretto è un vero strumento operativo per sostenere e far crescere le attività economiche locali, attraverso, ad esempio, la rigenerazione del commercio di vicinato: saranno promosse iniziative per supportare i piccoli negozi locali con campagne di promozione, digitalizzazione e innovazione, inclusa l’implementazione di piattaforme di e-commerce per ampliare la clientela. Il Distretto favorirà la crescita della competitività delle

imprese grazie a corsi di formazione e workshop sul marketing digitale e l’accesso a incentivi e agevolazioni.

In linea con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums Comepa), sarà potenziata la mobilità dolce, con la creazione di

La festa delle famiglie e dei bimbi al centro parrocchiale

l centro parrocchiale Ave di Casalserugo ha ospitato quest’anno la Festa delle famiglie e dei bimbi, organizzata oggi dal Centro per l’affido e la solidarietà familiare (Casf). Insieme a momenti di gioco, spettacolo e laboratori, si sono potute ascoltare le testimonianze di alcune famiglie affidatarie e del loro importante percorso a sostegno dei minori in difficoltà, i cui genitori non riescono temporaneamente ad occuparsi di loro in maniera adeguata. L’affido familiare dura due anni (prorogabili di altri due per decisione del Tribunale

piste ciclabili e aree pedonali che faciliteranno l’accesso alle attività commerciali. Saranno organizzati eventi tematici e manifestazioni per promuovere i prodotti locali e favorire l’attrattività turistica.

Il Distretto, infine, si impegne-

rà a riconvertire gli spazi vuoti, incentivando nuove attività o destinando gli spazi a funzioni comunitarie come laboratori o mostre. La prima seduta del tavolo di coordinamento del Distretto sarà convocata a breve per nominare i rappresentanti e dare avvio alle prime iniziative, auspicando che molte delle attività sopraelencate possano essere cofinanziate dalla Regione Veneto tramite bandi specifici. “Questo distretto è un impegno concreto - aggiunge l’assessore al Commercio e Turismo, Stefania Barbieri - per migliorare la competitività delle nostre imprese e promuovere il commercio di vicinato. Lavoreremo fianco a fianco con i commercianti per mettere in campo iniziative innovative che rispondano ai nuovi stili di vita e alle esigenze della nostra comunità”.

per i minorenni) perché punta al reinserimento dei bambini e dei ragazzi nel nucleo familiare originario. Ma lascia in loro, così come nelle famiglie che li accolgono, un segno importante di un’esperienza che arricchisce entrambi. Al Casf Saccisica aderiscono, oltre ai Comuni di Casalserugo e Maserà, anche Arzergrande, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo e Saonara. Nel mese di novembre il Casf organizza anche un percorso di formazione per persone interessate all’affido familiare, che consta di quattro in-

contri che si svolgeranno a Piove di Sacco. Il corso è aperto a tutti, sia a coppie sposate o non sposate, con o senza figli così come a persone single. Al corso possono partecipare anche eventuali figli degli iscritti, che saranno accompagnati alla scoperta dell’affido da un’educatrice professionale. L’anno scorso sono stati 23 i bambini e i ragazzi che sono stati accolti nel territorio della Saccisica, sia in modalità residenziale, abitando stabilmente con una famiglia, che in affido diurno, tornando poi a dormire a casa propria. (cri.s.)

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(Nuove attività e promozioni grazie al Distretto del commercio

Casalserugo

Nuova apertura. La struttura in piazza Aldo Moro è diventato centro sanitario

Inaugurato il Polo della salute all’interno dell’ex municipio

I l mese scorso, con il tradizionale taglio del nastro, è stato inaugurato ufficialmente il nuovo Centro medico Polo della salute di Casalserugo, all’interno dell’ex municipio in piazza Aldo Moro, riconvertito a centro sanitario. Erano presenti il sindaco di Casalserugo Matteo Cecchinato e il collega di Maserà, Gabriele Volponi, i medici che operano nella struttura e tutti i vari soggetti che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. La nuova struttura ospita tre medici di medicina generale del territorio – i dottori Paolo Fortin, Mirco Gobbato e Antonia De Romeo – che aderiscono alla forma associativa della medicina di gruppo integrata “Marco Bernuzzi” di Maserà di Padova, che ha sede in via Conselvana 110, e dove sono presenti un medico, un infermiere e un assistente fino alle 20 nei giorni feriali e fino alle 10 il sabato mattina. Questo consente di potersi recare da un altro medico associato nel caso il proprio non fosse in servizio e si avesse una necessità urgente. Il Polo della salute è un’importante risorsa per la

Il taglio del nastro all’inaugurazione del Polo della salute

comunità, nata con l’obiettivo di offrire servizi sanitari essenziali e di migliorare l’accesso alle cure per tutti i cittadini. Offre infatti un servizio di segreteria con orari estesi per la prenotazione di visite e il ritiro delle impegnative, prestazioni infermieristiche in base alle esigenze del paziente, assistenza per le malattie croniche, con un approccio integrato e coordinato con il supporto infermieristico.

“L’inaugurazione è stata un momento importante per tutta la comunità di Casalserugo - dichiara il sindaco Matteo

Cecchinato - che può ora beneficiare di un servizio sanitario più completo e vicino. Un traguardo fondamentale, che offre servizi sanitari integrati e di facile accesso per tutti i cittadini. Siamo orgogliosi di aver realizzato questo progetto, che si inserisce in una più ampia visione di cura e benessere per il nostro territorio. Ringrazio tutti i medici, i professionisti, i progettisti e i lavoratori che hanno reso possibile questa realtà”. I lavori per realizzare il Polo della salute sono iniziati un paio di anni fa, con il trasferimento degli uffici comunali che erano al pianterreno nell’ex scuola materna e il trasloco della farmacia All’Angelo. A breve si doterà anche di altri servizi sanitari, che troveranno posto al primo piano, dopo il trasferimento degli uffici comunali (sala consiliare, uffici degli amministratori, ragioneria e segreteria) che ancora li occupano e che saranno trasferiti all’interno dell’ex canonica, i cui lavori di ristrutturazione prenderanno avvio il mese prossimo.

Cristina Salvato

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Novità: nasce il Campus alla scuola primaria “E. De Amicis” Grazie al contributo della Fondazione Cariparo il Comune di Casalserugo potrà realizzare un intervento di riqualificazione dell’area esterna alla scuola primaria “E. De Amicis” di via Firenze: nascerà infatti il “Campus di Casalserugo,” uno spazio verde e sostenibile, che collegherà la scuola primaria alla scuola secondaria e diventerà un punto di riferimento per la comunità intera. L’inizio dei lavori è previsto per l’estate prossima. Il parco sarà intitolato a Santina Salotto in Pastore, che per molti anni ha guidato il Centro Italiano Femminile (CIF) di Casalserugo e ha insegnato nelle scuole elementari del paese, che ancor oggi la ricorda con affetto e stima. “Dedicare il parco a una figura così rilevante - dichiara il sindaco Matteo Cecchinato - è un modo per tramandare ai giovani i valori di responsabilità e impegno verso gli altri”. Il progetto prevede l’estensione della pista ciclabile, la riqualificazione delle aree di parcheggio e l’integrazione di nuove aree verdi con alberi e piante che creeranno un ambiente naturale accessibile a tutti. La pavimentazione colorata e il design inclusivo garantiranno uno spazio multifunzionale, pensato per attività didattiche, ricreative e per l’aggregazione sociale e culturale. Il coinvolgimento dei ragazzi è stato centrale: con il supporto del Collegio dei Geometri di Padova, attraverso il coordinamento del consigliere comunale Andrea Spolon, gli studenti delle scuole hanno contribuito attivamente alla progettazione, offrendo idee innovative per rendere l’area più accogliente e funzionale. (cri.s.)

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Servizi all’infanzia. Stop alle liste di attesa per accedere alla scuola dell’infanzia

Sostegno alle famiglie per il nido

Il Comune sosterrà con un contributo annuo di 600 euro l’abbattimento delle rette a carico delle famiglie

Sintonizzati sul futuro.

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Nnido significa che sono molte le coppie di giovani lavoratori che scelgono di stabilirsi a Maserà, considerandolo un paese vivibile e dotato di servizi essenziali”.

iente più liste di attesa per le famiglie che necessitano di inserire i loro bambini all’asilo nido: da qualche giorno è attivo il nido integrato alla scuola dell’infanzia paritaria di Maserà. Anche il capoluogo ha così un suo nido, che consta di 28 posti, che vanno ad aggiungersi ai 32 del nido già attivo nella frazione di Bertipaglia. Sale così a sessanta la possibilità di posti disponibili per i bimbi di età compresa tra zero e tre anni, che diminuiranno considerevolmente le liste di attesa. Da un paio d’anni, infatti, il nido di Bertipaglia non riesce a soddisfare tutte le richieste che gli pervengono. Proprio questa alta domanda ha fatto propendere la parrocchia, di concerto con l’amministrazione comunale, ad attivare un nido integrato. “Il mio ringraziamento va al parroco don Roberto Barotti - dichiara soddisfatto il sindaco Gabriele Volponi - e a tutto il comitato della scuola d’infanzia e al comitato affari generali, per aver saputo interpretare al meglio l’esigenza emersa negli ultimi anni nella comunità di Maserà ed aver collaborato sinergicamente con l’amministrazione comunale, per fornire questo servizio aggiuntivo a tutto il Comune. La continua richiesta di inserire i proprio figli all’asilo

L’asilo nido integrato è stato ricavato all’interno della scuola dell’infanzia, che era dotata di ampi spazi inutilizzati; anche se, di fatto, il nido è una parte indipendente dal resto della scuola. E anche per questo nuovo servizio il Comune di Maserà contribuirà in maniera concreta a sostegno delle famiglie che ne usufruiranno. “Considerando che la spesa per il nido incide in maniera significativa sul bilancio delle famiglie - aggiunge il sindaco Volponi - anche per il nido integrato di Maserà il

Comune interverrà con un sostegno economico. Abbiamo già convenzionato il servizio che prevede il versamento alla scuola di 600 euro all’anno per ogni bambino frequentante, per contribuire all’abbattimento delle rette a carico dei genitori. La medesima cifra è corrisposta anche al nido di Bertipaglia. È un modo per venire incontro alle esigenze dei genitori che devono lavorare e che sono costretti ad affidare i propri bambini per alcune ore a una struttura. L’asilo nido integrato offre loro un servizio sicuro e di qualità, anche dal punto di vista educativo”.

Intrattenimento e cultura con Bertipaglia d’autunno e il pianista

La sesta edizione di “Bertipaglia d’autunno” è stata baciata dal sole: un folto pubblico di persone ha visitato i numerosi i banchetti creativi, le esposizioni delle aziende agricole e dei vivaisti, degli artigiani e degli artisti, gustando le proposte culinarie dei commercianti dello street food. Gli agricoltori hanno partecipato alla mostra dei mezzi agricoli benedetti da don Stefano Baccan con tanto di processione lungo la piazza. Larga la partecipazione di genitori e insegnanti delle scuole dell’infanzia e della primaria Ca’ Murà, insieme al nutrito gruppo delle signore del Patronato di Bertipaglia. Così come numerose sono state le associazioni: la sezione Fidas di Maserà, il gruppo Alpini, il coro Mortalisatis, Lo Scrigno danze mediorentali e Casf Saccisica centro per l’affido, Orange Bowl e Stella polare.

“Complimenti all’associazione

Tempo e misura e a Massimiliano Cecchinato per l’esibizione di

combattimento con spade storiche - dichiara l’assessore Silvia Borghetto, che ha organizzato e coordinato la manifestazione - e all’associazione Cuore e musica, che ha permesso a cinque

talentuosi ragazzi di cantare allietando il pubblico presente. La manifestazione, davvero riuscita, è stata possibile grazie anche all’impegno e alla collaborazione delle botteghe della piazza, degli uffici comunali e della polizia locale, dell’associazione Il paiolo dell’arte di Roberto Scarcioffolo e dell’Associazione nazionale carabinieri, insieme al gruppo volontari sicurezza antincendio e primo soccorso”. Il 26 ottobre, invece, la sala polivalente Corte da Zara ha ospitato il concerto “Diventare musica” del pianista Paolo Zanarella, che davanti ad un pubblico numeroso, oltre alla presentazione del suo secondo libro, ha incantato ed emozionato con brani di sua composizione intervallati dalla lettura di brani del romanzo recitate dell’attrice Rachele Zanarella. (cri.s.)

Cristina Salvato

750mila euro per rinnovare e rendere più sicuro il centro

L a Giunta comunale sarà chiamata ad approvare entro breve tempo il progetto del rifacimento del centro urbano di Maserà. “Un progetto che valorizzerà il nostro paese - illustra il sindaco Gabriele Volponi - con maggiore decoro urbano e che farà ordine sui sensi di marcia per garantire la sicurezza all’utenza debole. Prevede infatti la realizzazione lungo la provinciale 92 Conselvana di una pista ciclabile dal lato destro procedendo da Padova verso sud, di un marciapiedi dal lato sinistro, passaggi pedonali in protezione e dei parcheggi paralleli alla strada”. Quest’opera rientra nella Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile-SISUS dell’Area urbana di Padova, che comprende altri dieci Comuni, e che prevede la promozione della rete di piste ciclabili interconnesse tra loro. La pista potrebbe infatti collegarsi alle ciclovie di interesse regionale, che attraversano il territorio di Maserà, quali l’itinerario cicloturistico denominato “I2 – Anello del Veneto”, dove vengono collegate le città di Treviso, Bassano, Vicenza, Maserà di Padova, Chioggia e Venezia; e l’itinerario escursionistico denominato “E2 – Anello dei Colli Euganei”, che attraversa le località padovane che circondano i Colli Euganei come Maserà di Padova, Montegrotto, Battaglia, Monselice, Este, Lozzo, Vò. La pista ciclabile sarà protetta da una cordonata, per garantire la sicurezza dei ciclisti rispetto al traffico veicolare. Il progetto non prevede solo la ciclabile, bensì anche la riorganizzazione e il riordino dell’intero sistema viario e pedonale del capoluogo con attraversamenti pedonali razionalizzati e protetti e nuovi posteggi per i veicoli a quattro e a due ruote. Sono previsti infatti 50 posti auto, 30 parcheggi per biciclette e 10 per moto. Da reperire infine, in ingresso alla nuova viabilità, un eventuale parcheggio scambiatore dotato di colonnine di ricarica. La ciclabile sarà realizzata a partire dalla rotatoria all’ingresso di Maserà fino al semaforo, sia su terreno pubblico che privato; e infatti si renderà necessario per alcuni tratti demolire recinzioni e marciapiedi pertinenziali.

“Per realizzare questo intervento - aggiunge Volponi - abbiamo ottenuto un contributo di circa

350 mila euro su una spesa totale di 750 mila. Siccome il tratto di strada interessato dalla riqualificazione è caratterizzato da una fitta residenzialità e da un’intensa attività commerciale, nel corso del mese di novembre promuoveremo degli incontri con i proprietari di case e negozi che si affacciano sulla strada, per mostrare il fantastico progetto che farà risplendere il nostro centro”.

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Sabato a teatro: gli appuntamenti di novembre

Dopo le tre date di ottobre, la rassegna culturale “Sabato a teatro” continua anche nel mese di novembre. Sabato 9 novembre, alle 20.45 nella sala polivalente Corte da Zara, la compagnia Archibugio ha messo in scena “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare per la regia di Giovanni Florio: uno spettacolo pluripremiato, che la compagnia ha in repertorio dal 2016 Il 16 novembre sarò la volta della compagnia Cast con la rappresentazione “Marco Polo, la vita è un viaggio” con Simone Toffanin nel ruolo di regista:

spettacolo celebrativo in occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ripercorre il suo fantastico viaggio da Venezia fino alla corte dell’imperatore mongolo Kublai Kan. Infine sabato 23 novembre un viaggio musicale tra i grandi cantautori italiani insieme al gruppo I Remix. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. (cri.s.)

Via Conselvana sarà riqualificata

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coltà e a gioire con loro nei momenti di successo.

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I corsi formativi propedeutici all’avviamento allo sport

Il gioco, il divertimento, la creatività, la musica sono gli ingredienti che costituiscono il live motive dei corsi di pattinaggio proposti dalla Scuola di Pattinaggio di Maserà di Padova.

E’ un peccato non provarli considerato che sono previste delle prove gratuite con utilizzo sempre gratuito dei pattini forniti dalla società.

Quartetto Senior Dejavu Vice campione europeo 2024 e medaglia di bronzo ai campionati mondiali 2022. Lisa Carlesso, Martina Mannino, Arianna Godina , Giulia Froncolati.

regionale, necessaria per poter partecipare al Campionato Italiano di federazione (FISR) previsto per la stagione agonistica 2025. Le atlete sono: Arianna Mazzucato, Maya Pinato, Caterina Turco, Sofia Zuppa, Gaia Bragagnolo, Vittoria Zaggia, Aurora Banzato, Emma Quadrini, Ludovica Furlan, Matilde Tremolada, Martina Zorzato.

AGONISMO 5

Un gruppo agonistico che si è formato quest’anno, composto da nove ragazze determinate, unite dalla stessa grande passione. Entusiaste del nuovo progetto, non vedono l’ora di imparare e migliorare la loro tecnica, in vista delle gare previste per la stagione 2025.

resiste per due anni. Rimasto con sole 3 componenti, a settembre del 2024 si ricompatta. E così nasce il quartetto Roll Black, che dai primissimi allenamenti si mostra agguerrito e pronto ad affrontare la nuova stagione. Alice Frigo, Martina Morellato, Chiara Capitanucci, Valentina Zulian

Sanità. Si va sempre più a delineare la Cittadella della salute

Prende forma la Casa di comunità futura sede dei medici di base

È

ormai in fase di costruzione avanzata la Casa di comunità di Maserà: un edificio posto di fronte alla residenza per anziani Tiziano, dove troverà posto la sede della Medicina di gruppo integrata “Marco Bernuzzi”, che ha sede attualmente in via Conselvana. I lavori di edificazione sono partiti in primavera, su un’area di 25mila metri quadrati: l’edificio attualmente è arrivato al tetto. “Si tratta di un intervento finanziato completamente dal Pnrr - illustra il sindaco Gabriele Volponi -, che prevede lo spostamento della medicina di gruppo all’interno di questo stabile, dove sono stati realizzati degli ambulatori e dove il sistema sanitario provvederà ad allestire alcuni servizi primari per la popolazione”. Mentre è già pronta per essere consegnata all’Ulss6 euganea la nuova sede della Guardia medica, posta a fianco della casa di riposo, che sarà al servizio di un ampio territorio e che fornirà un servizio dalle 20 alle 8 tutti i giorni feriali, mentre al sabato e alla domenica sarà operativo per l’intero arco delle 24 ore. “Passeremo poi alla costruzione della sede della Croce rossa-Comitato di Maserà - annuncia il sindaco Volponi - che si svilupperà in maniera da garantire un ampio spazio coperto per i veicoli di soccorso e anche le stanze necessarie ai volontari dedicate ad uffici di coordinamento e a sala riunioni”. Il progetto del complesso sanitario prevede infine l’edificazione della Clinica del disagio giovanile, che comprende sia attività di cura esclusivamente diurne che il ricovero notturno. Un progetto previsto dal Piano di zona sociosanitario 2024 e approvato dalla Conferenza dei sindaci: la clinica per il disagio giovanile si occuperà - grazie alla presenza di specialisti - delle problematiche dell’adolescenza legate alla dipendenza da videogiochi e da social. “Insieme al Centro servizi anziani Tiziano - conclude il primo cittadino - che abbiamo inaugurato il 20 aprile scorso, il nostro sogno di realizzare una cittadella socio-sanitaria, che abbiamo perseguito per anni, va verso il completo compimento”.

Marciapiedi e fossati tra le opere in corso Alcuni cantieri in esecuzione e altri in procinto di iniziare consentiranno di mettere alcuni tratti del territorio di Maserà in sicurezza idraulica e viaria. Il Comune ha avviato infatti un programma di interventi di pulizia e risezionamento di alcuni chilometri di fossi comunali. Vista l’importanza della pulizia dei corsi d’acqua per garantire il più possibile la sicurezza idraulica ed evitare gli allagamenti durante le piogge, l’amministrazione comunale ha stanziato centomila euro per effettuare la pulizia di alcuni fossi comunali e tombinature di ogni passo carraio, per un’estensione di dieci chilometri di lunghezza. Per consentire un

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agevole scorrimento dell’acqua, i fossati saranno sgomberati dalla vegetazione e allargati nella loro ampiezza, rimuovendo il terreno in eccesso. Il programma ha preso avvio da via Rovere per proseguire successivamente nelle vie Casolina, Caim, Trieste, Ronchi e Chiusure. L’iniziativa è regolata da un’apposita ordinanza, che permette l’appoggio e la successiva stesura del terreno sui campi prospicienti allo scavo. In tema di sicurezza viaria, invece, è prossimo l’inizio dei lavori della continuazione del marciapiede sul lato destro di via Chiusure. Un’opera da 250 mila euro interamente finanziata dal Comune, che completerà il lavoro iniziato negli anni precedenti e che permetterà a pedoni e biciclette di percorrere la strada, che è lunga circa tre chilometri, in completa sicurezza partendo dal semaforo di via Conselvana fino alla “madonnina”, un capitello votivo storico del Comune. (cri.s.)

Cristina Salvato
La casa di Comunità in fase di costruzione

per dare un futuro ai giovani “nuovi italiani”

Dare un futuro ai minori migranti che entrano in Italia, costruire, accanto all’accoglienza, anche un percorso sociale, educativo e lavorativo, all’insegna dell’inclusione. Questo l’obiettivo di “InclusiON”, l’iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per stimolare proposte concrete e innovative in risposta ai bisogni del territorio sul tema dell’accoglienza e dell’inclusione sociale, educativa e lavorativa di minori con background migratorio. Attraverso il bando da 2,1 milioni di euro sarà attivato un percorso formativo a favore di chi, sia nel pubblico che nel privato, svolge attività di accoglienza, inclusione e supporto.

Da Paese di emigrazione, l’Italia è diventato ormai stabilmente un punto di arrivo dei flussi migratori globali. Nei prossimi decenni si prevede un aumento dei flussi migratori verso i paesi europei, dovuto in particolare ai cambiamenti climatici. Un fenomeno che comporta anche l’arrivo, in Europa e in Italia, di un numero sempre crescente di minori stranieri non accompagnati.

“I minori di seconda e terza generazione incontrano difficoltà ad accedere alle stesse opportunità dei loro coetanei di nazionalità italiana. - spiega Gilberto Muraro, Presidente di Fondazione Cariparo - Nonostante spesso

nel discorso pubblico si tenda ad enfatizzare i lati problematici dei fenomeni migratori, questi possono essere un motore di crescita prezioso per il Paese. Dal punto di vista economico, l’inverno demografico ha cominciato a causare difficoltà alle aziende nel reclutare manodopera qualificata e non. L’ingresso di lavoratori di nazionalità straniera presenterebbe dunque un indubbio vantaggio, anche nel Veneto, dove si stima la mancanza di 200.000 persone in età lavorativa nei prossimi dieci anni. Per proseguire con i vantaggi sociali e culturali derivanti da una maggior inclusione dei giovani migranti, in termini di arricchimento culturale delle società di arrivo e di una maggiore sostenibilità del sistema di welfare. Tutti moti-

vi, questi, che ci hanno spinto a stimolare, con un bando e con un percorso formativo ad hoc, progettualità specifiche e innovative per dare risposte efficaci ai bisogni del territorio sul fronte dell’accoglienza e dell’inclusione sociale, educativa e lavorativa dei ‘nuovi italiani’.”

Il progetto “InlcusiON” della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo prevede un bando da 2,1 milioni di euro e un percorso di accompagnamento rivolto alle realtà interessate a potenziare le loro competenze in materia di progettazione. La partecipazione al bando è riservata a partenariati costituiti da soggetti con sede legale o operativa nelle province di Padova o di Rovigo che rientrino in queste tipologie: enti e istituzioni di natura pubblica; enti e istituzioni di natura privata, senza scopo di lucro; organizzazioni rappresentative delle comunità di migranti, che supportano i processi di accoglienza e integrazione dei minori stranieri. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il prossimo 19 dicembre. Il percorso formativo, iniziato alla fine di ottobre, proseguirà fino a dicembre ed è rivolto agli stessi soggetti destinatari del bando, interessati a potenziare le competenze in materia di coprogettazione.

Attività enologiche e agroalimentari al “ Duca Degli Abruzzi”

L’Istituto Superiore di Istruzione Agraria “Duca degli Abruzzi” di Padova con i suoi 150 anni di storia, rappresenta un’eccellenza non solo nel panorama educativo, ma anche nel mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare. Il motto della scuola “Sub Sidere Vernant” — “Crescere rigogliosi sotto le stelle” — racchiude l’impegno nel coltivare conoscenza, innovazione e valori profondamente radicati nella nostra storia.

L’Istituto, fondato nel 1874, è una delle scuole agrarie più antiche d’Italia. Combinando tradizione e innovazione, la scuola è il più grande polo agrario del Veneto, con una duplice offerta formativa: l’Istituto Tecnico Agrario “Duca degli Abruzzi” e l’Istituto Professionale per l’Agricoltura

“San Benedetto da Norcia”. Uno degli aspetti più distintivi dell’istituto è l’azienda agraria didattica, un’autentica risorsa per gli studenti. Qui, si ha la possibilità di lavorare su produzioni reali e di qualità, che rappresentano le eccellenze del nostro territorio. Partendo dai vigneti didattici, si producono vini pregiati che hanno ricevuto riconoscimenti importanti. Nel settore lattierocaseario, il formaggio “Il mezzano del Duca”, prodotto nel caseificio scolastico, ha recentemente conquistato il primo posto nella categoria “Pasta semidura 3-6 mesi” alla manifestazione Caseus Veneti. Un riconoscimento che sottolinea il livello di eccellenza raggiunto dalle produzioni dell’Istituto. Ma l’azienda agraria non si fer-

ma qui: si coltivano ortaggi freschi nelle serre ortoflorovivaistiche, viene preservata la biodiversità dei cereali antichi nei campi cerealicoli e mantenuta viva una tradizione secolare con la conservazione della razza storica della Gallina Padovana. Oltre all’importante ruolo che la scuola svolge nella produzione agricola e alimentare, tutto il corpo docente punta molto sulla formazione tecnica degli studenti, preparando i futuri professionisti del settore agroalimentare. Gli studenti sperimentano l’utilizzo delle nuove tecnologie agricole e apprendono la gestione sostenibile delle risorse naturali. Il “Duca degli Abruzzi” non è solo una scuola, ma una comunità che, da oltre un secolo, coltiva eccellenza e valori. (v.g.)

Un bando da 2,1 milioni di euro e un percorso formativo per potenziare i soggetti, pubblici e privati, che svolgono attività di accoglienza, inclusione e supporto dei minori migranti

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Gilberto Muraro

L’intervista. Pietro Zangheri, già presidente e attuale componente dell’Ordine dei Geologi del Veneto

Rischio idrogeologico: “non possiamo prescindere dalla manutenzione del territorio”

Il nostro territorio deve gran parte della sua bellezza all’immensa varietà di fiumi che lo attraversano. Dai torrenti delle Dolomiti alla laguna veneziana, il Veneto è una delle regioni italiane più ricche dal punto di vista idrico. L’acqua è presente in maniera capillare, in superficie come nel sottosuolo, dove le risorse vengono sfruttate dagli acquedotti e dalle realtà produttive. Ma la ricchezza di acque, che rende la nostra regione così straordinaria dal punto di vista paesaggistico, è la stessa responsabile dei disastri idrogeologici che da sempre hanno interessato il territorio. Ce lo conferma Pietro Zangheri, che allo studio di questi fiumi ha dedicato gran parte della sua vita: “La fragilità è insita nella natura del territorio, fin dalle origini. Lo sappiamo dalle elementari: la nostra è una pianura alluvionale, formata proprio dall’accumulo di detriti depositati durante le esondazioni. L’abbondanza di acque è dunque proporzionale alla necessità di gestire il rischio idrogeologico”.

Dottor Zangheri, quali interventi possono essere attuati per mitigare le esondazioni?

“Il rischio zero non esiste, ma nella nostra pianura sono stati fatti diversi interventi. Le opere più note sono le casse di espansione, che possiamo considerare una sorta di serbatoio di emergenza in caso di esondazione. Sebbene utilissime, non sono un toccasana a qualsiasi evento pluviometrico. Le grandi opere non bastano, è importante fare manutenzione attraverso interventi diffusi e misure preventive”.

Quali sono le principali criticità nella gestione dell’acqua e del rischio idrogeologico in Veneto?

“Lo sanno bene gli addetti ai lavori ma anche chi, per qualche motivo, si trova coinvolto in questioni idrogeologiche: la competenza sull’acqua è divisa tra una miriade di istituzioni. Per una banale costruzione, bisogna attendere la concessione di minimo cinque enti tra comuni,

province e consorzi di bonifica. E questo è un grosso limite in termini di ritardi e spese inutili. Inoltre, ciò che manca nel nostro paese è una maggiore attenzione alla manutenzione del territorio, dai grandi fiumi ai piccoli corsi d’acqua”.

Una nuova stagione per il casone Millecampi, nel cuore della laguna veneta

Una “nuova stagione” per il casone di Isola Millecampi, ristrutturato e recentemente affidato a un nuovo gestore. Sono numerose le particolarità del luogo che ne sottolineano la valenza storica e culturale. Raggiungibile esclusivamente via mare, l’Isola, con il suo casone, costituisce il punto di sbocco della provincia di Padova sulla laguna. A seguito di una selezione pubblica, il complesso immobiliare Valle Millecampi è stato assegnato dalla Provincia di Padova in gestione alla società agricola Baba di Camponogara (VE).

Sergio Giordani, presidente della Provincia di Padova ha sottolineato: “Inaugurare la “nuova vita” dell’Isola significa celebrare tutti gli sforzi fatti finora e partire con rinnovato entusiasmo.Quando la

Provincia di Padova ha acquisito la motta e il casone nel 2007, questo luogo si trovava in uno stato di abbandono. La ristrutturazione è durata molto tempo: sono stati necessari interventi radicali di ricostruzione del casone e di ripristino in sicurezza dell’isola con l’innalzamento della motta. Il casone era in parte crollato. Ma era doveroso non abbandonare questo luogo, anche se sapevamo che sarebbero stati necessari tanti anni di lavoro. Un progetto di tale portata ha richiesto ingenti risorse e tantissime energie da parte delle persone che vi hanno lavorato nel corso degli anni. Tutto questo oggi è possibile grazie alla volontà di numerosi Enti che hanno collaborato insieme: oltre alla Provincia di Padova, la Regione Veneto, la Fondazione

Cariparo e il Magistrato alle Acque. L’unione di intenti di riportare in vita l’Isola e la Motta, ha permesso di ristrutturare l’area e di ridare nuova vita e nuovo slancio, nel segno della tradizione”. Giuseppe Toffoli, vice presidente di Fondazione Cariparo, ha aggiunto: “La tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del territorio, salvaguardia dell’ambiente e promozione di un turismo di qualità sono alcuni degli ambiti in cui la Fondazione realizza la propria missione. E la rinascita del Casone di Isola Millecampi, li tocca tutti”. Devy Chinazzi, formatosi alla scuola di pesca di Coldiretti, è il nuovo gestore di Casone Millecampi: “Attraverso il nostro progetto vorremmo ridare vita a questo luogo mantenendo l’identità e la funzione

Il 2 novembre ricorre la tragica alluvione di Ognissanti, che nel 2010 ha messo in ginocchio i residenti della Bassa Padovana. Quali misure preventive avrebbero potuto ridurre l’impatto dell’evento?

“I disastri causati da intense precipitazioni in tempi brevi sono tra i più complessi da gestire. Un esempio più recente è l’esondazione che nel maggio 2023 ha causato la rottura degli argini del Muson Vecchio, nel Camposampierese. In questi casi si può intervenire mediante la costruzione di bacini di laminazione, che rallentano il deflusso dell’acqua verso la rete scolante. A livello di misure preventive, dovremmo imparare a stoccare l’acqua immagazzinandola nel sottosuolo, per poi utilizzarla nel momento in cui scarseggia, proprio come facciamo con i nostri risparmi. Ancora una volta, la prevenzione passa per una gestione intelligente della risorsa idrica”.

per il quale era stato realizzato, guardando al futuro. Isola Millecampi vuole essere un luogo di attività e di accoglienza per le nuove generazioni di pescatori. Intendiamo ridare vita a una comunità di pesca impareranno a gestire le risorse della laguna, un avamposto dedicato alla pesca in cui accogliere e proporre esperienze legate alla tradizione lagunare e locale”. Vincenzo Gottardo

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Provincia
Pietro Zangheri

La rassegna. Ricco il cartellone padovano del Teatro Stabile del Veneto

“Colpo di scena”: apre la stagione al Verdi tra classico e moderno

Torna, puntuale come ogni autunno, la sempre attesa stagione del Teatro Verdi, che come ogni anno porta in città un programma vario, con opere sia classiche che moderne.

La stagione teatrale del Teatro Stabile del Veneto (di cui fanno pare, oltre al Verdi di Padova, il Goldoni di Venezia e il Teatro del Monaco di Treviso) segna sempre un appuntamento immancabile per gli appassionati di teatro, di ogni epoca e origine, e promette anche quest’anno di stupire gli avventori del Verdi, storico teatro cittadino: non a caso il nome scelto per la stagione 2024/2025 è “Colpo di scena”.

La nuova stagione teatrale è iniziata il 6 novembre e ci accompagnerà fino alla primavera inoltrata, con l’ultimo spettacolo previsto in maggio. L’opera scelta per inaugurare la stagione al Verdi ha visto recitare sul palcoscenico il Direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto, Filippo Dini, protagonista de I parenti terribili, celebre opera di Jean Cucteau, che a Padova ha debuttato in anteprima nazionale. L’appuntamento inaugurale sarà seguito da altre 12 rappresentazioni che porteranno in scena opere celeberrime accanto a rappresentazioni più raramente rappresentate, a creare una colorata e variegata tavolozza in cui troveranno spazio varie forme di espressione teatrale. Non man-

cheranno i classici, a cominciare da Shakespeare; due le opere del bardo in programma: la godibilissima Molto rumore per nulla, una delle pièce più celebri del drammaturgo inglese, e Aspettando Re Lear, una riflessione sul teatro che parte proprio dalla tragedia shakespeariana. Parlando di classici, i teatri veneti non possono rinunciare a portare in scena Goldoni, presente in cartellone con La moglie saggia, una delle sue opere più scandalose, e il capolavoro Sior Todero Brontolon. Da Venezia a Napoli, in programma anche Re Chicchinella, con cui Emma Dante conclude la trilogia dedicata alle fiabe di Giambattista Basile. Spicca inoltre, in cartellone, la rappresentazione de L’ultima domenica di Agosto, pièce ispirata a La potenza delle tenebre, opera teatrale di Lev Tolstoj portata in scena solo di rado.

Molte le rappresentazioni ispi-

rate a grandi opere letterarie, come Il caso Jekyll, tratto da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, e Moby Dick alla prova, rielaborazione di Orson Welles del classico di Melville.

Spazio inoltre alla drammaturgia contemporanea, a cominciare da Ancora Tempesta del premio Nobel Peter Handke. Verrà inoltre rappresentata per la prima volta con un allestimento italiano Cose che so essere vere di Andrew Bovell. Sempre parlando di prime volte, il Verdi ospiterà Perfetti Sconosciuti, l’adattamento dell’omonimo film di Paolo Genovese che si cimenta nell’inedito ruolo di regista teatrale. È già un classico, invece, L’anatra all’arancia; rappresentata in Italia per la prima volta nel 1973, la commedia tornerà quest’anno a far sorridere e riflettere gli spettatori del Verdi.

Francesca Tessarollo

La nuova stagione dell’Orchestra di Padova e del Veneto

È iniziata lo scorso 31 ottobre la 59ª stagione concertistica dell’Orchestra di Padova e del Veneto, un percorso d’ascolto in 14 concerti tenuti all’Auditorium Pollini. Guidata dal Direttore artistico e musicale OPV Marco Angius e organizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova e dei Mecenati “Art Bonus” Fondazione Cariparo, APS Holding e l’Associazione Amici OPV, la stagione concertistica porta quest’anno un nome che solo all’apparenza può stranire: “Integrali e derivate”. Un titolo che vuole sottolineare il collegamento fra il mondo del calcolo e quello musicale, che da sempre sono in connessione,

Molte le rappresentazioni ispirate a grandi opere letterarie, come Il caso Jekyll, tratto da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, e Moby Dick alla prova, rielaborazione di Orson Welles del classico di Melville.

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ma che vuole anche suggerire l’intento dell’Orchestra di Padova e del Veneto, ossia offrire all’ascoltatore un profilo competitivo completo (ossia “integrale), a volte addirittura in una sola serata. Il concetto di “derivate” allude invece ai collegamenti trasversali fatti di volta in volta fra opere e compositori diversi.

Ad esibirsi al Pollini ci saranno, come di consueto, alcuni dei solisti più affermati a livello internazionale, come i pianisti Louis Lortie e Martina Filjak, i violinisti Ilya Gringolts, Giuseppe Gibboni e Nurit Stark, i direttori Renato Renzetti, Daniel Cohen, Francesco Cilluffo e Hannah von Wiehler. Oltre ai concerti ospitati al Pollini, che permetteranno al pubblico di ascoltare dal vivo opere di Puccini, Mahler, Brahms e Beethoven, solo per citare alcuni dei protagonisti della stagione, il programma prevede l’ormai tradizionale concerto di Natale: l’11 dicembre la Basilica del Santo ospiterà La Creazione; Oratorio per soli, coro ed orchestra di Joseph Haydn. (f.t.)

Un momento de “il caso Jekyll”
Marco Angius (foto di Silvia Lelli)

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Calcio. Il top player dell’Eccellenza racconta la sua esperienza e gli obiettivi per la stagione

Michelotto: “Albignasego è la mia nuova casa, il nostro segreto? L’umiltà”

L ’Albignasego Calcio ha sorpreso tutti con una partenza sprint nel girone A di Eccellenza veneta. Tra i protagonisti di questo brillante cammino c’è Andrea Michelotto, esterno sinistro, top player della categoria con un curriculum di tutto rispetto: 11 stagioni in Serie D e 3 in Eccellenza, contando quella di quest’anno in maglia granata. “Quest’estate è arrivata la chiamata dell’Albignasego. Conoscevo alcuni ragazzi e sapevo che si trattava di una società seria. L’intesa con il presidente e il mister è stata immediata, una sorta di amore a prima vista”. Michelotto non si sbilancia sull’obiettivo stagionale: “Sono uno che non si pone limiti, ma bisogna pensare step by step. Prima dobbiamo raggiungere i fatidici 40 punti, poi potremo divertirci. Il girone di ritorno è sempre più duro, ma la partenza è stata ottima”.

Michelotto ha anche parlato

del suo ruolo in campo: “Stiamo provando diversi sistemi di gioco, il 4-2-3-1 o il 4-3-1-2. Il mister mi sta provando spesso come seconda punta, più vicino alla porta, insistendo sul fatto che in questo modo potrei trovare di più la rete.

Le parole del fantasista

Andrea Michelotto, neo acquisto dell’ambizioso

Albignasego 2024/2025. Si è svelato ai nostri microfoni, raccontando obiettivi e curiosità

Ho sempre giocato esterno, ma sto tentando di adattarmi alle richieste dello staff”. Assist o gol? Michelotto si definisce uno specialista dell’ultimo passaggio: “non sono mai stato un goleador, mi piace dribblare l’avversario, tentare il cross

Rollclub Asd, un’eccellenza nel pattinaggio

Il Rollclub Asd è una delle realtà più prestigiose del pattinaggio artistico in Italia. La società nasce negli anni ‘70, quando l’attuale presidente Sandro Morandin scoprì questo sport e ne rimase folgorato. “Sono rimasto subito affascinato dalla dedizione dei giovani atleti, nonostante le difficoltà che avevano all’epoca: lo sport era poco conosciuto e mancavano gli spazi adeguati per allenarsi” racconta il presidente.

Così nacque l’idea di costruire una pista di pattinaggio con l’aiuto di amici e atleti. “Era il 1976 quando, spinto dall’incoscienza della gioventù, creai la mia prima pista e fondai il Rollclub. Da lì abbiamo vinto a livello provinciale, nazionale e internazionale guidati dai valori dell’amicizia e del rispetto”.

La sede del Rollclub è situata a Bertipaglia di Maserà di Padova, immersa nella campagna. Comprende una pista coperta di 1.250 metri quadri, un’arcostruttura comunale e

e trovare il compagno più libero. Quest’anno, però, mi pongo l’obiettivo della doppia cifra di gol”. Michelotto, rispetto alle sue esperienze passate, sta riscontrando ad Albignasego una differenza che lo ha piacevolmente colpito: “Il nostro segreto è l’umiltà. La

Serie D è diversa. Molti giocatori si sentono superiori, calciatori a tutti gli effetti, cosa che in realtà non sono. Qui in Eccellenza si vede subito che l’atteggiamento è diverso. Mi sono sin dall’inizio sentito a mio agio con questa attitudine, che rispecchia il mio carattere”. I

granata sono uniti, dentro e fuori dal campo: “siamo una squadra coesa, mangiamo spesso insieme e ci divertiamo. Il gruppo fa la differenza”. Sul suo futuro, Michelotto è chiaro: “Nella mia carriera ho cambiato tante società, senza mai trovare stabilità. Ora, sento che è arrivato il momento di mettere le radici in una nuova casa. Mi piacerebbe trovare la giusta tranquillità e concludere la mia carriera in una società che mi faccia sentire in famiglia. Albignasego potrebbe significare questo per me”. L’esperienza del fantasista granata potrà dare quel qualcosa in più ad un gruppo di grande qualità: “vorrei migliorare la squadra ed essere un esempio per i più giovani, trasmettendo ciò che ho imparato negli anni”, ha concluso Michelotto. L’Albignasego non vuole smettere di sognare sulle ali dell’entusiasmo e di Andrea Michelotto.

Stefano Parpajola

un gazebo per la preparazione atletica. Gli atleti possono beneficiare anche del Palasport Comunale di Albignasego e del palasport di Teolo. “La società non fa selezioni, ma lavora per adattare il percorso di ogni atleta alle proprie capacità, creando un ambiente dove principianti e campioni collaborano e si sostengono a vicenda”.

Il segreto del Rollclub? “La parola chiave è armonia. Siamo una squadra di oltre 100 agonisti e ogni membro ci mette energia ed entusiasmo. Abbiamo vinto molto, ma guardiamo sempre a realtà più prestigiose per crescere ulteriormente.”La fucina di talenti del Rollclub continua a lanciare nuove generazioni di campioni: “Il Rollclub è una famiglia, un luogo dove i valori contano quanto i risultati. E la soddisfazione di vedere gli atleti crescere è il vero traguardo che ci motiva ogni giorno”. Dal 1976 ad oggi: “È proprio vero: se ci credi, anche i sogni diventano realtà!”, ha concluso il presidente Morandin.(s.p)

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Andrea Michelotto in azione

#Regione

Il dibattito. L’anniversario tra celebrazioni e vivaci polemiche

Autonomia, a sette anni dal referendum

lo scontro politico è più acceso che mai

Per Zaia e i partiti di centrodestra era doveroso celebrare il settimo anniversario del referendum sull’autonomia regionale e fare il punto sulla realizzazione di un progetto a lungo inseguito. Per l’opposizione invece è stato l’ennesimo evento propagandistico a spese dei cittadini, che nulla ha portato di concreto. Insomma il tema continua ad infiammare lo scontro politico e ad accendere gli animi, dentro e fuori il Consiglio Regionale.

Sette anni fa oltre due milioni di cittadini si sono espressi a favore di una maggiore autonomia regionale, un vero plebiscito che ha dato il via a un percorso politico e legislativo culminato nella legge approvata il 26 giugno scorso. Venezia ha ospitato la celebrazione dell’anniversario , alla Suola Grande di San Giovanni Evangelista. Anche in questa occasione il presidente Zaia, ha sottolineato come il referendum del 201 7 sia stato un momento storico per il Veneto, un punto di partenza per un percorso che ha trovato compimento nella recente legge sull’autonomia differenziata. “Oggi discutiamo di autonomia grazie all’ardore dei veneti- ha detto Zaia - che hanno sostenuto

il referendum. È tempo di guardare avanti. Non possiamo tornare indietro. E per quanto riguarda il federalismo fiscale, finalmente sta prendendo slancio. Altre regioni, come Emilia-Romagna e Toscana, sono pronte a unirsi a questa richiesta. L’autonomia non è solo un aspetto giuridico o amministrativo. È un’opportunità per coinvolgere tutti i cittadini, non solo i veneti. Dobbiamo superare le leggende metropolitane, come quella della secessione dei ‘ricchi’, che nascono dalla non conoscenza. La spesa pubblica veneta è tra le più basse in Italia. Questo ci rende virtuosi nella gestione delle risorse. Dobbiamo fare in modo che altre regioni si uniscano a noi in questo percorso”.

Quanto al tavolo nazionale già attivo, Zaia ha precisato: “Abbiamo già avviato discussioni sulle prime nove materie di questa legge quadro. Il recente incontro di Bari ha messo in evidenza non solo le questioni legate all’autonomia, ma anche i problemi generali delle regioni.

A fare da sponda il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “I pochi che, miopemente, si ergono contro l’autonomia, si scordano che è la nostra

Costituzione a prevedere questo diritto. Una battaglia contro l’autonomia, pertanto, non è solo una battaglia contro il progresso, ma contro la Costituzione stessa. sarò sempre in prima linea per combattere le falsità e la propaganda contro l’autonomia, e per far rispettare il volere democratico di milioni di veneti”. Alberto Villanova, capo dell’intergruppo Lega, ha accusato il Partito Democratico di voler fare da guastafeste, criticando la loro opposizione a un evento che, invece, celebra la fine di uno stato centralista e dirigista. Sonora la stroncatura di Andrea Martella,

segretario veneto del Pd: “Questa pseudo festa è l’ennesima cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dall’affanno della sua azione di governo e dal fatto che lo stesso Zaia sa che questa autonomia non la vogliono nemmeno i suoi alleati. Noi non siamo contro l’autonomia e abbiamo avanzato in tutte le sedi le nostre proposte ma ribadiamo la nostra contrarietà a quella differenziata proposta dal governo”.

Anche Vanessa Camani, capogruppo del Pd, ha ha accusato la maggioranza di aver trasformato un’occasione di approfondimento

in una kermesse celebrativa della legge Calderoli, con l’aggravante dell’uso di fondi pubblici. Elena Ostanel, di VCV, ha lamentato l’assenza di un contraddittorio, suggerendo che l’evento avrebbe potuto essere finanziato con fondi di partito. Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione, ha definito l’iniziativa come pura propaganda. Intanto la Lega tira dritto non sembra intenzionata a fermarsi, come dimostra il sondaggio lanciato dal presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, sulla percezione del Veneto dal punto di vista linguistico. (n.s.)

Faccia a faccia Camani - Venturini in diretta sull’autonomia a Radio Veneto24

Confronto infuocato in diretta su Radio Veneto24 tra Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale e Vanessa Camani, Capogruppo PD: materia del contendere, manco a dirlo, l’autonomia. Camani è partita subito all’attacco: “Eravamo molto curiosi di sentire quale sarebbe stato l’indirizzo che il presidente della Regione voleva dare a questo percorso verso l’autonomia differenziata. In realtà non ha detto assolutamente nulla, non ha detto quali saranno le funzioni su cui si vorranno concentrare perché ha da una prima lettura sembra che vogliano tutto e soprattutto non ha detto come questi scampoli di funzioni dentro sole nove materie potranno essere utili al Veneto.”

“A livello regionale come Forza Italia – ha replicato Elisa Venturini - abbiamo presentato la proposta di legge che poi ha

portato all’indizione del referendum per l’autonomia e siamo talmente convinti che nel nostro simbolo, in Veneto, compare la scritta autonomia. Ci rendiamo conto della difficoltà nel far condividere questo percorso a livello nazionale, perché Forza Italia è un partito nazionale e all’interno sono presenti varie anime territoriali. È chiaro che noi dobbiamo cercare di fare capire anche alle altre componenti del partito che provengono da altre parti d’Italia qual è la necessità e quali sono le ricadute positive che ci possono essere per l’autonomia con l’autonomia non solo per il territorio veneto, ma anche a livello nazionale”. “Lo abbiamo ripetutamente sottolineato – ha rintuzzato Camani - che la sinistra non è contraria all’autonomia differenziata è contraria all’autonomia differenziata versione Zaia – Calderoli. Peraltro la legge

approvata smonta un grande cavallo di battaglia della destra: non resteranno in Veneto gli otto o i nove decimi delle tasse pagate in Veneto; continueranno ad andare a Roma. Quindi se fossi in Elisa Venturini, della quale apprezzo la coerenza, non rivendicherei troppo quel referendum.”

“Per quello che riguarda la possibilità di trattenere in Veneto - ha rilanciato la capogruppo di FI - la maggior parte delle tasse pagate qui, io credo l’importante sia parti-

re, poi ci arriveremo. Il nostro Presidente sta facendo di tutto per permettere al percorso dell’autonomia di andare avanti. È chiaro che è un lavoro complesso e impegnativo: non si può pensare che si schiacci un pulsante e si realizzi l’autonomia.”

Duello radiofonico Marcato - Montanariello:

le posizioni restano più lontane che mai

L’autonomia e in particolare l’applicazione della legge messa a punto nei mesi scorsi si conferma una materia a dir poco esplosiva, che suscita reazioni a catena, contrastati e inconciliabili. A quanto pare è difficile trovare una sintesi e le posizioni fra gli schieramenti politici restano più lontane che mai. A confermarlo il confronto in diretta radiofonica fra l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato e il vice capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello. Ai microfoni di Radio Veneto24 è andato in onda un vero e proprio duello, tra stoccate e affondi, con vivaci e serrati botta e risposta e reciproci scambi di vedute sulle rispettive convinzioni politiche. Al conduttore Roberto Guidetti l’impegnativo compito di moderare il confronto.

Ad aprire il dibattito l’analisi di Montanariello sulle ricadute dell’autonomia voluta a fu-

ror di popolo dal centrodestra:

“In questi giorni stiamo discutendo un provvedimento dove la legge Calderoli non prevede nessuna risorsa aggiuntiva per la nostra regione, quindi non c’è spazio per tutta la narrazione dei mesi scorsi. Lo stesso ministro Giorgetti ha ribadito che nella manovra di bilancio non ci sono soldi per i Lep, i livelli essenziali di prestazione. Stiamo discutendo di un pannicello caldo che probabilmente serve ad alimentare la propaganda. Se ci

sono soldi una cosa funziona, se non ci sono soldi non funziona. Risulta implicito che per mano dello stesso governo che promuove l’autonomia vengono a mancare proprio le risorse per metterla in pratica. Assistiamo invece a scelte sempre più centralizzate, legate alla vocazione del controllo romano, e intanto in Veneto aumenta la tassazione”.

Non ci sta Roberto Marcato che replica: “Questo pannicello caldo lo ha fortemente voluto il

suo partito, con Bonaccini impegnato a chiedere l’autonomia differenziata. Capisco che è difficile, pur ricorrendo ad iperboli fantasiose, giustificare cambi così repentini. Ricordo poi che proprio il Pd ha proposto, udite udite, di ripristinare le province così come erano state cancellate dal governo Renzi con Delrio ministro. Ha proposto anche di dare meno poteri ai presidenti delle regioni, dettaglio che ovviamente sarebbe una fucilata mortale all’autonomia. Infine chiede di rivedere il Titolo Quinto della Costituzione, che era stato modificato dal Pd quando era al governo. Dove sta la coerenza in tutto questo? Dove sta l’attenzione verso il territorio?

Con questa linea contraddittoria il Pd in Veneto resterà sempre in seconda linea”.

“Stai sul pezzo, Marcato”, replica Montanariello, e l’assessore ribatte: “E tu studia, invece che parlare di alieni e unicorni! Io porto delle questioni concrete”. E così via per alcuni lunghi

e frizzanti minuti di reciproche stoccate, neanche tanto in punta di fioretto.

In chiusura l’assessore Marcato: “Se parliamo di fallimento di autonomia io guarderei ad altre regioni. In Veneto abbiamo il Pil più alto d’Italia, il tasso di occupazione più altro d’Italia e abbiamo la spesa pro capite di spesa pubblica più bassa d’Italia. Io ho posto delle questioni reali, le risposte che ho avuto sono un “bignami” dei comizi del Pd”.

Montanariello invece chiude sottolineando che «in Veneto abbiamo la spesa pubblica più bassa come regione perché i cittadini pagano la sanità due volte. La prima è con la fiscalità generale delle tasse che tutti versiamo, la seconda con la gestione della sanità veneta che, già in piena autonomia, ci porta a non trovare le prestazioni quando andiamo in ospedale e a dover pagare una seconda volta rivolgendoci al privato”.

(a cura di Nicola Stievano)

Smart city: Treviso, Vicenza e Padova si distinguono

Il Veneto si conferma una regione aperta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, ottenendo ottimi risultati nella classifica dei comuni più smart. Questi sono alcuni dei dati emersi dal City Vision Score 2024, la classifica delle città intelligenti d’Italia, presentata a Padova durante gli Stati Generali delle Città Intelligenti. Tra oltre 7mila comuni, Arquà Petrarca (PD) e Soverzene (BL) si posizionano rispettivamente al settimo e ottavo posto. Anche due grandi città venete si distinguono tra i capoluoghi: Treviso è seconda soltanto a Milano, mentre Padova occupa la sesta posizione tra i territori più avanzati d’Italia. “Padova torna ad essere capitale delle Smart city – commenta l’assessora alla smart city Margherita Cera - ha accolto Sindaci e Amministratori da tutta Italia per un confronto sulle buone pratiche, le soluzioni e le esperienze di trasformazione intelligente dei territori. Due giorni fitti di appuntamenti e tavoli di lavoro: come attrarre talenti nella PA, come rendere le città inclusive, come l’intelligenza artificiale sta accelerando il processo di transizione digitale dei Comuni

grandi e piccoli”.

La classifica del City Vision Score 2024 attraverso la misurazione del livello di smartness dei Comuni Italiani aggrega e sintetizza 30 indicatori elementari in riferimento a sei dimensioni del concetto di smart city, misurando l’economia, la mobilità, l’ambiente, l’abitabilità, le persone ed infine la governance dei territori sotto la lente smart. Dai risultati della classifica, sono molti i comuni veneti in vetta, a dimostrazione dell’impegno della Regione nella valorizzazione del tessuto urbano e del loro sviluppo, con uno sguardo rivolto al futuro delle città intelligenti: considerando i primi 50 posti infatti, oltre ai comuni virtuosi nei primi 10 si aggiungono

Zenson di Piave (TV, 18° posizione), Treviso (21°), Codognè (TV, 28°), Vicenza (30°), Silea (TV, 36°) e infine Padova (38°).

“Un risultato che premia il lavoro svolto in questi anni su più fronti, compreso l’elevato grado di digitalizzazione dei nostri under-14, reso possibile dall’essere stato uno dei pochi comuni in Italia ad aver portato la fibra in tutte le scuole durante la

pandemia”, afferma il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, che sottolinea come le buone pratiche messe a terra in questi anni nel capoluogo “possono essere aumentate e migliorate se, invece che ragionare solo in termini di singola città, si inizia a lavorare di concerto con un’area più vasta e diffusa che, nel caso di Treviso, comprende i ventuno comuni della Grande Treviso”. (s.b. e s.s.)

“Semplicemente desiderare”, quinta edizione del premio di narrativa de “Il Circolo Veneto”

C’è tempo fino al 9 febbraio prossimo per partecipare alla quinta edizione del Premio di Narrativa Racconto Breve 2025, organizzato da “Il Circolo Veneto”, il cui tema sarà “Semplicemente Desiderare” nella sua più libera interpretazione.

“L’etimologia di desiderare è “de-sidera”, lontano dalle stelle - spiega il presidente Cesare Campa. - Desiderio, la materia più oscura dell’umano, sfuggente, non catalogabile, colorato di mille mutevoli tonalità. Pensare al “desiderio” come parola, e dunque esperienza, per aprire un varco ai nostri pensieri sul futuro. Ma anche, forse, una delle pietre su cui poggiare per costruire il proprio futuro ”

Anche questa edizione del concorso sarà suddiviso in due sezioni: una aperta agli over 25, l’altra, invece, sarà dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni. L’iscrizione, per quest’ultimi è gratuita. Come per l’edizione precedente, sarà edita un’antologia che conterrà i 15 racconti più meritevoli di ambedue le categorie, selezionati dal gruppo di lettura. Figureranno nel volume anche i nomi dei docenti, degli istituti scolastici e tutti coloro che hanno partecipato. I vincitori verranno premiati a Mestre, nel maggio 2025. Bando e regolamento sul sito www.ilcircoloveneto.eu.

Margherita Cera

Turismo e agricoltura. Intervista a Federico Caner

“Avanti con il piano strategico del turismo”

Federico Caner, assessore regionale al turismo e all’agricoltura in Veneto, fa il punto anzitutto sul piano strategico regionale per il turismo 2025-2027 e sul workshop internazionale Buy Veneto.

Cosa ci dobbiamo attendere?

Ricordiamo che la nostra è la prima regione d’Italia per quanto riguarda i flussi turistici ma anche per i prodotti turistici che ha oltre alle destinazioni perché in Veneto abbiamo tutto: mare, montagna, colline, lago di Garda, città d’arte. Abbiamo toccato i 72 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato. Abbiamo appena chiuso il Buy Veneto, destinato ai buyer internazionali, che è andato molto bene. Per gestire tutte queste presenze ci siamo dotati di un piano strategico sul turismo. In realtà è il terzo piano strategico ed è veramente innovativo. Nasce dal basso, perché concordato con le categorie e gli operatori economici. Mette al centro, l’uomo, il turista e anche il cittadino. Perché ricordiamo che quando parliamo di turismo non parliamo solo di ricettività partiamo di enogastronomia, arte, mobilità e perfino di sanità. Pensiamo ai turisti che cercano servizi di cura nella nostra regione. Negli anni i fondi per la promozione turistica della regione Veneto sono sostanzialmente scomparsi, eppure le cose vanno bene. Come mai?

Stiamo utilizzando molto i fondi europei, non abbiamo più fondi diretti regionali per fare la promozione e la comunicazione, che comunque dobbiamo tornare ad avere perché è fondamentale. Abbiamo però imparato a utilizzare molto i fondi europei grazie ai quali finanziamo i cosiddetti club di prodotto, cioè aziende che si mettono insieme, creano un prodotto nuovo e partecipano a questi bandi europei gestiti dalla regione Veneto. Possono ricevere a fondo perduto anche il 70%. Quindi io lancio anche una provoca-

zione ai giovani, se avete idee innovative nell’ambito turistico mettetevi assieme e chiedete questi finanziamenti perché c’è la possibilità di avere di avere un aiuto importante.

Passando all’agricoltura e al tema del cambiamento climatico: cosa state facendo per questo settore?

L’agricoltura è fondamentale, è un altro dei pilastri della Regione Veneto con 8 miliardi di Pil, legato alle produzioni tipiche venete che diventano un volano anche per il turismo. Ricordiamoci che questa è una regione che ha 403 prodotti agricoli tradizionali riconosciuti dal Ministero oltre 90 prodotti certificati tra Dop, Igp e Doc. Il tema è che oggi non è facile fare agricoltura: il cambiamento climatico ci sta mettendo in difficoltà ma grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica stiamo spingendo molto per dare la possibilità di poter fare agricoltura ad esempio attraverso la gestione della risorsa acqua, dai momenti in cui ne abbiamo toppa a quelli in cui scarseggia. Altro aspetto è quello delle fitopatie sul territorio, sul quale stiamo lavorando intensamente.

(a cura di Nicola Stievano)

Cristiano

Numerose le deleghe

“Fondi straordinari per gli alloggi Ater”

Sono numerose le deleghe assegnate all’assessore regionale Cristiano Corazzari: territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca ma anche veneti nel mondo, parchi, edilizia residenziale pubblica.

Assessore, in Veneto ci sono 41 mila alloggi pubblici ma quasi 6 mila sono sfitti per mancanza di manutenzione e ci sono novemila famiglie in attesa di assegnazione. Costa state facendo per questa emergenza?

E’ un’esigenza sempre più sentita. C’è una tensione abitativa sempre più forte e anche categorie che prima non avevano bisogno dell’edilizia residenziale pubblica oggi ne fanno richiesta. Per prima cosa abbiamo dato sostegno con dei fondi straordinari per oltre 130 milioni di euro per ristrutturare gli appartamenti da mettere a disposizione delle famiglie. Anche con il prossimo bilancio sosterremo gli Ater con delle misure specifiche. Certo è che poi come regione abbiamo voluto dare la precedenza ai residenti di lungo corso in Veneto per riuscire a individuare famiglie che poi nella nostra regione volessero instaurare il proprio progetto di vita. Purtroppo la Corte Costituzionale come sapete ha bocciato il requisito dei dieci anni di residenza nella nostra regione per l’assegnazione delle case popolari. Dal nostro punto di vista è un grave problema un grave danno per chi invece vive e storicamente in Veneto. Cosa vi aspettate dall’autonomia anche in termini di fondi di capacità di spesa a proposito delle diverse deleghe che state trattando con il governo centrale?

La Costituzione prevede l’autonomia differenziata che è una reale assunzione di responsabilità: ogni regione potrà migliorare i servizi, impegnare meglio le tasse. Il percorso avviato con il referendum oggi è osteggiato da chi non vuole questo cambiamento. Noi abbiamo già avviato le trattative e puntiamo

a portare a casa delle funzioni e delle materie che siano di reale utilità per migliorare i servizi ai cittadini e utilizzare le risorse sul territorio per la società. Assessore lei ha anche la delega dei veneti del mondo, che non sono pochi, cosa ne pensano della loro regione d’origine?

I veneti hanno un forte attaccamento con la loro comunità di origine. Abbiamo un Veneto fuori dal Veneto nel mondo più di sei milioni di cittadini di origine veneta che sono in tutti i continenti, a partire dal Brasile e dall’America del Sud, che conservano le loro tradizioni e le loro radici, anche il dialetto, la vera lingua veneta che alle volte è andata perduta nella nostra regione, viene ancora parlato in questa comunità. Io penso che per noi siano degli ambasciatori straordinari e che rappresentino i valori sani della nostra comunità, quelli del lavoro quelli della solidarietà. Non è caso che abbiano tutti o quasi tutti fatto fortuna.

Che dire dello sport di casa nostra? Quest’anno il Veneto è regione europea dello sport e abbiamo fatto un grande investimento nell’impiantistica sportiva.

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L’approfondimento.

Messa alla prova: come funziona l’alternativa alla condanna penale

L’istituto della messa alla prova non va confuso con l’affidamento in prova ai servizi sociali che riguarda il condannato con sentenza definitiva a pena eventualmente anche residua (avendone scontata parte in carcere o agli arresti domiciliari) non superiore a quattro anni, che può essere concesso dal Tribunale di Sorveglianza.

La messa alla prova invece si ferma “sulle soglie” del processo, viene chiesta al Giudice dell’udienza preliminare o nei reati a citazione diretta alla prima udienza e, non richiede l’ammissione di responsabilità: in caso positivo comporta l’estinzione del processo penale. Consiglio spesso di ricorrere a tale alternativa, quanto meno per evitare l’alea del processo; essa è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 67/2014 inserendo nel codice penale gli articoli 168 bis, ter e quater e nel codice di procedura penale gli art.464 bis e 657 bis. Successivamente con decreto legislativo n.150/2022 si sono ampliati i casi di possibile messa

alla prova, che, peraltro, può essere concessa una sola volta.

Possono usufruirne anche i recidivi (cioè coloro che hanno avuto altre condanne penali) sono esclusi solo coloro che sono stati dichiarati delinquenti o contravventori abituali o professionali o delinquenti per tendenza; è prevista per tutti i reati con pena detentiva massima di quattro anni e per altri specifici reati (chi volesse leggere il lungo elenco completo, veda tramite Google l’articolo 550 secondo comma codice procedura penale) con pena detentiva massima non superiore a sei anni. Non è condizione indispensabile per la messa alla prova l’intervenuto risarcimento del danno perché l’art.168 bis prevede tale risarcimento “ove possibile”.

L’imputato formula la richiesta prima all’U.E.P.E.(Ufficio esecuzione esterna penale ) poi al Giudice. L’U.E.P.E. elabora un programma di lavoro di pubblica utilità che deve avere durata minima di dieci giorni, anche non continuativi e non può superare le otto ore giornaliere. Le mansioni cui gli impu-

tati possono essere adibiti sono definite dall’art. 2 del D.M. 88/2015:

1. sociali e sociosanitarie (assistenza: tossicodipendenti, anziani, alcolisti diversamente abili, stranieri, malati, minori);

2. protezione civile (soccorso alle popolazioni anche in caso di calamità);

3. patrimonio ambientale (prevenzioni incendi, salvaguardia patrimonio boschivo e forestale, protezione flora e fauna);

4. patrimonio culturale e archivistico (custodia biblioteche e musei);

5. immobili e servizi pubblici(manutenzione);

6. specifiche competenze e professionalità dell’imputato.

Il Giudice esamina il programma, può apportarvi modifiche e, se lo approva, sospende la prescrizione, ne ordina l’esecuzione e fissa una successiva udienza per esaminare la relazione dell’U.EP.E. sull’effettuazione del programma: se l’esito è positivo, pronuncia sentenza d’estinzione del reato e l’imputato resta incensurato.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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novembre

19 novembre

dicembre

Edilizia
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Le auto più vendute in Veneto nel 2024: diesel e modelli pratici dominano il mercato

Golf e Panda in cima alla classifica, mentre il mercato dell’usato cresce dell’11,8%. Bassa ancora la domanda di auto elettriche.

Nel 2024 le auto più vendute in Veneto seguono tendenze simili a quelle nazionali, con una forte preferenza per modelli pratici e accessibili.

In Veneto, il 50,5% delle richieste riguarda auto diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle ibride (10,4%). Le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali. Ecco un riepilogo delle auto più richieste nella nostra regione:

Nuove auto più vendute in Veneto nel 2024

1. Volkswagen Golf - Questa vettura si è confermata la più richiesta in Veneto, evidenziando la sua popolarità tra i consumatori.

2. Fiat Panda - Anche se non è al primo posto, mantiene una po-

sizione forte nelle vendite.

3. Dacia Sandero - Un altro modello molto apprezzato, noto per il suo buon rapporto qualità-prezzo.

4. Jeep Avenger - Ha guadagnato terreno come SUV compatto molto richiesto.

5. Toyota Yaris Cross - Questo modello ibrido ha visto un aumento di richieste, riflettendo l’interesse per veicoli ecologici.

6. Fiat 500 - Iconica e richiesta tra i giovani acquirenti.

7. Renault Clio - Continuamente presente nelle preferenze degli automobilisti.

8. Peugeot 208 - Un altro modello che si distingue nel segmento delle city car.

9. Ford Puma - SUV che ha trovato una buona accoglienza nel mercato.

10. Toyota Yaris - Riconosciuta per la sua efficienza e affidabilità. Crescita del mercato usato

Il mercato delle auto usate ha registrato una crescita significativa nel primo semestre del 2024, con un aumento dell’11,8% nei passaggi di proprietà.

Nel 2024 infatti il mercato delle auto usate in Veneto ha mostrato una crescita significativa, con un aumento del +11,8% nei passaggi di proprietà rispetto all’anno precedente. Il 50,5% delle richieste riguarda vetture usate diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle

ibride (10,4%), mentre le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali del mercato dell’usato. I prezzi medi delle auto usate vendute in Veneto nel primo semestre 2024 sono stati di circa 24.470 euro, con un leggero calo rispetto al 2023 (-1,7%). Auto usate più comprate in Veneto nel 2024

1. Volkswagen Golf - Rimane la più richiesta nel mercato dell’usato.

2. Fiat 500 - Molto popolare tra gli acquirenti, rappresenta il 3,7% dei veicoli controllati.

3. Mercedes-Benz Classe A - Un’altra scelta di alta gamma tra le auto usate.

4. Alfa Romeo Giulietta - Continua a essere una preferenza tra i veneti.

5. Alfa Romeo Stelvio - Apprezzata per il suo design e prestazioni.

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Novità nel mercato 1. Il ritorno di SWM grazie all’accordo esclusivo con Campello SpA

SWM debutta sul mercato italiano con i nuovi SUV, tra tradizione ed innovazione

SWM, rinomata casa motociclistica, è stata fondata nei primi anni ’70 a Palazzolo Milanese da due valorosi piloti uniti dalla passione per il fuoristrada. Inizialmente il nome SWM derivava dai cognomi Sironi e Vergani, con sede a Vimercate di Milano (SVVM). Successivamente, il marchio si affermò come Speedy Working Motors (SWM), conferendogli un respiro più internazionale.

Fin dal suo esordio, SWM ha conquistato rapidamente il favore di appassionati e professionisti, raggiungendo l’apice del successo nel 1979, quando vinse il titolo di miglior moto dell’anno. A coronare ulteriormente i suoi traguardi, nel 1981 SWM si aggiudicò la vittoria nel Campionato del Mondo, divenendo la prima casa motociclistica italiana a realizzare un’impresa del genere.

Nel 2014, SWM è entrata a far parte di Shineray Group, un gigante industriale con una rete completa di ricerca, sviluppo, produzione, vendita

e assistenza per diverse tipologie di veicoli, comprese moto, SUV, MPV, minibus, mini-camion ed EV, con stabilimenti situati in Cina, Vietnam e Italia.

Alla fine del 2023, Shineray Group ha stipulato un accordo esclusivo con Campello Motors per l’importazione e la distribuzione in Italia dei veicoli commerciali elettrici X30L. Questo sodalizio si è recentemente ampliato includendo anche i SUV SWM, che Campello SpA, rappresentante del marchio per il mercato italiano, ha lanciato a partire da settembre 2024. Il debutto della gamma in Italia prevede l’introduzione dei modelli a propulsione termica G01, G03F e G05, capaci di soddisfare le variegate esigenze di mobilità dei clienti.

Il modello di punta, il SUV G01, posizionato nel segmento D, si distingue per le sue dimensioni generose (4610 x 1855 x 1725 mm) e un design che coniuga robustezza ed eleganza. Questo veicolo, dotato di un mo-

tore a benzina, è disponibile sia con cambio manuale che automatico. La G01 è proposto al pubblico al prezzo di € 23.990,00, chiavi in mano e nelle colorazioni bianco, nero, antracite, blu e rosso. Offre un allestimento di serie di alta gamma, che include sedili in pelle, tettuccio panoramico e cerchi in lega da 18 pollici. Il sistema di infotainment, dotato di uno schermo tattile da 10 pollici, garantisce una connettività interattiva grazie alla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.

La G01 è disponibile anche in una versione sportiva, G01F, un D-SUV con dimensioni di 4670 x 1855 x 1740 mm (LxWxH), offerto esclusivamente con cambio automatico e motore a benzina. Contraddistinto da linee esterne più decise, questo modello esprime uno stile sportivo e dinamico, particolarmente evidente nel design posteriore arricchito dalla doppia uscita degli scarichi. G01F è ora accessibile a partire da € 26.990,00 chiavi in mano.

Grazie al mandato esclusivo di Campello SpA, la gamma dei SUV SWM ha esordito ufficialmente sul mercato italiano il 2 ottobre scorso. Tutti i veicoli sono coperti da una garanzia di cinque anni o 100.000 km, e sono ora disponibili presso le concessionarie autorizzate.

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Nuova Lancia Ypsilon: tradizione italiana e innovazione sostenibile per una city car iconica

Lancia celebra 117 anni con la Nuova Ypsilon: design classico, tecnologia avanzata e versioni elettrica e mild hybrid per un futuro sostenibile e innovativo.

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Lancia, sinonimo di eleganza e innovazione italiana, è un marchio iconico con oltre 117 anni di storia, amato dagli appassionati per modelli leggendari come la Flaminia, la Delta e la Stratos. Oggi, il brand guarda con ambizione al futuro, fondendo tradizione e modernità e abbracciando valori di sostenibilità e responsabilità sociale. La Nuova Ypsilon incarna perfettamente questa visione, combinando elementi stilistici classici, come la calandra “a calice”, con tec-

nologie avanzate. Dettagli di design come i fari posteriori a LED, ispirati alla Stratos, e la scritta Lancia incisa con caratteri storici omaggiano il passato ma rivisitati con un tocco contemporaneo. Gli interni, dal design sofisticato, offrono una sensazione di comfort che richiama l’ambiente di casa, grazie a materiali sostenibili e a una cura nei dettagli tipica di Lancia. La Nuova Ypsilon si distingue anche per il piacere di guida: la piattaforma CMP multi-energia su cui è costruita garantisce

stabilità e dinamismo, con una carreggiata allargata per migliorare la manovrabilità e rendere l’auto perfetta sia in città sia su strade più complesse. Il team di progettazione ha messo a punto un sistema tecnologico best-in-class, pensato per facilitare l’esperienza dell’utente. L’interfaccia S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) consente di controllare facilmente le funzioni di audio, climatizzazione e illuminazione, adattando l’ambiente interno alle esigenze del conducente e dei passeggeri con un semplice tocco.

La gamma della Ypsilon include una versione full electric, la prima 100% elettrica del marchio, con un motore da 156 CV, una batteria da 51 kWh e un’autonomia fino a 403 km in ciclo combinato WLTP, che supera i 500 km in città. È possibile ricaricarla rapidamente in soli 24 minuti (dal 20% all’80%), rendendola ideale per l’uso quotidiano. La versione mild hybrid, pensata per chi cerca efficienza e riduzione delle emissioni, dispone di un motore 1.2L 100 CV con tecnologia 48V, capace di una velocità massima di 190 km/h e consumi ridotti (103104 g/km CO₂), offrendo inoltre una modalità di guida elettrica per il 25% del tempo. Con cambio automatico e sistemi come e-Parking ed e-Start, questa versione unisce praticità e prestazioni.

La Nuova Ypsilon è disponibile a partire da 24.900€ per la versione ibrida, che scendono a 20.900€ con incentivi per la rottamazione, mentre la versione elettrica parte da 22.900€ con rottamazione inclusa. Lancia segna così l’inizio di una nuova era, restando fedele alla sua tradizione ma proiettandosi verso un futuro sostenibile e innovativo.

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VEMBRE

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“Movember”

lo IOV si tinge di blu per la prevenzione dei tumori maschili

Novembre è il mese di “Movember”, la campagna internazionale che invita gli uomini a sensibilizzarsi sulla prevenzione del tumore alla prostata e delle altre neoplasie urogenitali maschili. Per questo, l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS) sostituisce il rosa con il blu, promuovendo una maggiore consapevolezza su queste patologie.

Il termine “Movember” nasce dall’unione di “Moustache”, cioè “baffi” in inglese, e “November”, ovvero il mese dedicato a questa iniziativa mondiale.

Ogni anno, “la campagna dei baffi” richiama l’attenzione dei maschi su un tema cruciale: la diagnosi precoce del tumore alla prostata, che rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili in Italia, con 41.100 nuovi casi stimati nel 2023, di cui oltre 3.000 solo in Veneto. Sebbene meno frequenti, il cancro ai testicoli e al pene completano il quadro delle neoplasie maschili. La prevenzione e la ricerca hanno permesso di migliorare notevolmente le prospettive di vita: oltre il 92% dei pazienti con tumore prostatico vive ancora a 5 e 10 anni dalla diagnosi.

Lo IOV-IRCCS, che sostiene questa campagna dal 2014, invita gli uo-

mini a far crescere i baffi per tutto il mese, come gesto simbolico a supporto della ricerca e delle cure per le neoplasie maschili. “Come per l’ottobre rosa – sottolinea la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dello IOV-IRCCS – anche novembre dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata è un’iniziativa efficace se si rinnova ogni anno e coinvolge numerosi enti, associazioni e istituzioni. Più preveniamo, migliori sono i risultati terapeutici e più efficiente diventa il Sistema sanitario. Grazie alla ricerca scientifica, ora possiamo intervenire con tecniche robotiche mini-invasive, permettendo ai pazienti un rapido ritorno alla vita normale. Prevenire, però, deve essere un impegno condiviso da tutti. Medici e pazienti devono collaborare in questa missione, perché non c’è via più sicura della prevenzione”.

Anche il mondo dello sport è in prima linea. Durante Movember, le squadre Patavium Rugby e Petrarca Rugby di Padova si uniscono alla campagna attraverso un video promozionale, dimostrando sostegno alla cura e alla ricerca sui tumori maschili.

Così, novembre si colora di blu e mette i baffi per ricordare a tutti gli uomini l’importanza della prevenzione.

In aumento i casi di intossicazione alimentare: interventi provvidenziali dei micologi ULSS 3 Serenissima

Alla luce del recente aumento di intossicazioni alimentari in Italia, si rendono sempre più importanti la tempestività e la competenza negli interventi sanitari di emergenza. Di recente una donna è morta per intossicazione da botulino dopo avere mangiato una zuppa “pronta”, ma sono moltissimi ed in continuo aumento i casi di intossicazioni in ristoranti oppure in casa. Continuano inoltre le intossicazioni micologiche, spesso legate all’inesperienza di chi ama raccogliere funghi. L’ULSS 3 Serenissima ha riportato tre interventi provvidenziali svolti nell’ultimo anno dai propri micologi, grazie ai quali una donna, un bambino e un’intera famiglia sono stati salvati da gravi avvelenamenti causati da funghi tossici.

I tre episodi hanno coinvolto una signora, avvelenata dall’Omphalotus olearius; un bambino di appena un anno e mezzo che aveva ingerito un Inosperma adaequatum; e una famiglia intossicata dal Tricholoma pardinum. Tutti sono stati curati tempestivamente grazie all’intervento degli specialisti degli ospedali di Venezia e Mirano, che hanno evitato conseguenze gravi.

L’Ispettorato micologico non si è occupato solo di emergenze: ha esaminato oltre una tonnellata di funghi destinati ai mercati ortofrutticoli veneziani, verificandone la sicurezza per il consumo. Durante i controlli, un commerciante è stato multato per l’uso scorretto di un nome scientifico. Inoltre, il servizio ha rilasciato nove certificati di idoneità per la vendita di funghi e autorizzato trenta cittadini che avevano raccolto correttamente esemplari selvatici.

Questo lavoro di prevenzione è essenziale per evitare rischi legati al consumo di funghi raccolti in natura, promuovendo la sicurezza e la consapevolezza tra i cittadini.

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Prevenzione. Una guida per aiutare i cittadini a ridurre le emissioni

Vademecum anti-smog: azioni quotidiane per respirare tutti un’aria migliore

Il Comune di Padova, con Ulss 6 e Arpav, ha lanciato un vademecum per ridurre l’inquinamento atmosferico in inverno, suggerendo semplici azioni quotidiane per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica.

In un contesto nazionale che registra sempre più casi di intossicazioni e problemi ambientali, il Comune di Padova, con il supporto dell’Ulss 6 e dell’Arpav, ha lanciato un vademecum per aiutare i cittadini a ridurre l’inquinamento atmosferico, particolarmente critico in inverno quando le polveri sottili si accumulano nei bassi strati dell’atmosfera.

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Sosteniamo progetti innovativi per l’inclusione scolastica, sociale, educativa e lavorativa dei minori migranti.

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CHI PUÒ PARTECIPARE?

L’inquinamento atmosferico è legato a numerosi rischi per la salute: l’esposizione prolungata alle polveri sottili (PM10 e PM2,5) può aggravare malattie respiratorie, come asma e bronchite cronica, e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e tumori. Alcuni studi indicano che l’inquinamento può influire negativamente anche sullo sviluppo co-

Il documento promuove pratiche semplici per limitare l’esposizione agli inquinanti e diminuire le emissioni. Sarà distribuito nei luoghi pubblici, come l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, le circoscrizioni e gli uffici comunali. L’obiettivo, ha spiegato Andrea Ragona, assessore all’ambiente di Padova, è aumentare la consapevolezza e favorire azioni concrete per migliorare la qualità dell’aria. “Le domeniche ecologiche”, ha spiegato Ragona, “non riducono lo smog da sole, ma contribuiscono a creare una coscienza collettiva e

gnitivo nei bambini e incrementare i casi di infiammazioni polmonari, rendendo le persone più vulnerabili alle infezioni respiratorie.

Il vademecum suggerisce gesti semplici: abbassare di un grado il riscaldamento, spegnerlo mezz’ora prima o evitare di utilizzare l’auto quando non strettamente necessario. Questi comportamenti, pur non gravando sui singoli, possono ridurre l’inquinamento a livello collettivo. Inoltre, viene fatta una distinzione tra smog e emissioni climalteranti: piantare alberi riduce la CO2, ma non incide direttamente sullo smog, che richiede invece interventi per ridurre le emissioni.

buendo a patologie respiratorie e cardiovascolari. “Cambiare le abitudini è difficile, ma ogni nostro gesto può

Arpav, che monitora i livelli di smog e pubblica bollettini settimanali, ha sottolineato l’importanza della consapevolezza individuale. “Migliorare la qualità dell’aria è possibile anche grazie all’impegno di ciascuno”, ha dichiarato Luca Zagolin, tecnico Arpav. La stagione invernale, ha aggiunto, è particolarmente critica: anche piccoli gesti quotidiani aiutano a non peggiorare la situazione durante i periodi di accumulo.

Crisi demografica: cresce il numero degli anziani, ma i geriatri sono insufficienti

Al Congresso regionale a Venezia esperti lanciano l’allerta sulla carenza di specialisti e la crescente necessità di assistenza per la popolazione fragile

In Italia, le culle si svuotano mentre la popolazione anziana continua a crescere. Questo fenomeno non solo colpisce il Paese nel suo insieme, ma anche regioni come il Veneto, dove la carenza di geriatri è particolarmente preoccupante.

A lanciare l’allerta sono gli esperti della sezione triveneta della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), che si sono riuniti a Venezia per il Congresso regionale, dedicato alle sfide future e ai nuovi modelli di assistenza per gli anziani.

Nel Veneto, la popolazione over 65 è di 1 milione e 200 mila. Di questi, quasi il 40% presenta più di due malattie croniche e il 16% è non-autosufficiente. La richiesta di assistenza è in costante aumento, ma le cure disponibili non sono adeguate.

“Nonostante l’approvazione da parte della Giunta Regionale veneta di fondi superiori a 61 milioni di euro per migliorare l’assistenza agli anziani vulnerabili, il numero di geriatri è estremamente insufficiente. Solo 200 specialisti in Veneto e 50 in Trentino-Alto Adige devono far fronte alle crescenti richieste da parte di 1,5 milioni di over 65”, spiega Alessandra Coin, presidente della sezione Triveneto della Sigg. I modelli assistenziali tradizionali si sono dimostrati inadeguati alle esigenze degli anziani, specialmente quelli più fragili. “Questo porta a frequenti accessi al pronto soccorso e ricoveri prolungati, talvolta inappropriati, poiché i pazienti, pur essendo stati curati, rimangono in ospedale per mancanza di un luogo dove andare”, aggiunge Coin. Le strutture di assistenza e l’assistenza domiciliare, infatti, non sono sufficienti a supportare il ritorno a casa degli anziani, complicando ulteriormente la situazione.

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ARIETE (Voto: 7)

Novembre porta nuove sfide, ma saprete affrontarle con grinta. In amore, attenzione ai malintesi; cercate dialogo aperto per evitare attriti. Siate pazienti e flessibili.

TORO (Voto: 8)

Il mese è positivo, con soddisfazioni in arrivo. Sul lavoro, sfruttate l’occasione per mettere in mostra le vostre capacità. Le relazioni affettive sono stabili e serene.

GEMELLI (Voto: 7)

Con novembre arrivano cambiamenti stimolanti. La curiosità è al massimo, ma occhio a non esagerare. In amore, puntate sulla sincerità e sulla comprensione reciproca.

CANCRO (Voto: 6)

Un mese impegnativo, ma che offre opportunità di crescita interiore. Sul lavoro potrebbe esserci tensione; in amore, cercate di mantenere la calma e comunicare di più.

LEONE (Voto: 9)

L’autunno vi porta ad essere più casalinghi, a cercare la tranquillità delle mura domestiche e un po’ di silenzio. Non sarete soli: le persone che vi amano sanno starvi accanto sempre.

VERGINE (Voto: 7)

Novembre vi vede brillare, soprattutto nelle relazioni. In ambito professionale sarete apprezzati e riconosciuti. Godetevi il periodo, ma restate con i piedi per terra.

Novembre

Il penultimo mese dell’anno porta nuove sfide ma anche passione in amore e cambiamenti stimolanti

BILANCIA (Voto: 8)

Mese equilibrato, ricco di occasioni. In ambito affettivo ci sono sviluppi positivi. Al lavoro, sappiate delegare per alleggerirvi. Novembre sarà gratificante.

SCORPIONE (Voto: 9)

Siete al massimo delle energie. Novembre vi porta successo e passione in amore. Ottimo anche il settore finanziario: è il momento di rischiare con prudenza.

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SAGGITARIO (Voto: 8)

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Mercoledì 08:30 13:30; 15:00 19:00

Giovedì 08:30 - 12:30; 15:00 - 18:30

Venerdì 08:30 - 13:30; 15:00 - 19:00

Sabato 09:00 - 13:00

Piazza Vittorio Emanuele II, 14 35028 Piove di Sacco (PD)

Il vostro spirito avventuroso è al top. Avrete buone opportunità lavorative, mentre in amore l’armonia regna sovrana. Lasciatevi ispirare da questo periodo positivo.

CAPRICORRNO (Voto: 7)

Novembre richiede dedizione al lavoro e alle finanze. Saranno importanti la costanza e l’attenzione ai dettagli. In amore, potreste dover chiarire alcune questioni.

ACQUARIO (Voto: 8)

Il mese è favorevole per realizzare progetti e collaborazioni. Le relazioni sono serene, ma cercate di non trascurare chi vi sta vicino. Crescita e armonia vi accompagnano.

PESCI (Voto: 7)

Un mese di riflessione, ideale per valutare nuovi obiettivi. L’amore richiede pazienza e tatto. Attenzione ai segnali intorno a voi e prendetevi il tempo necessario per voi stessi.

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