La Piazza di Padova nord - 2012apr n55

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di Padova nord

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 55

Cadoneghe Nuovo centro famiglie a Villa Ghedini

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Vigonza, sport Attività fisica per la terza età, un toccasana

Vigodarzere “Libertà di scelta per i ricoveri ospedalieri”

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EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei veneti

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

130 LAMPIONI A LED PER CADONEGHE

di Mauro Gambin

C È in via di ultimazione l’opera di riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica. Saranno portati a termine anche lavori e migliorie inizialmente non previsti che andranno ad aumentare sia l’efficienza e l’economicità degli impianti, sia la qualità complessiva della luce prodotta dai lampioni. pag. 8

PIONCA, SQUADRE SENZA SPOGLIATOI

Con la fine della stagione calcistica 2011-2012 la Polisportiva Pionca e il Real Pionca saranno costretti a fare le valigie, e dovranno, purtroppo, trovarsi un’altra struttura sportiva che li possa accogliere ed ospitare. Questa situazione è frutto del nuovo progetto di costruzione della scuola d’infanzia. pag. 15

Vigonza alle urne sceglie fra 4 candidati Alle battute finali la campagna elettorale i temi e le promesse dei gruppi in corsa

C

ampagna elettorale nel segno della tranquillità, salvo colpi di scena dell’ultima ora a Vigonza. Clima tranquillo e un po’ sottotono, anche se non sono escluse fiammate nell’ultimo scampolo di campagna elettorale. Quattro candidati sindaci che si contendono la guida dell’amimnistrazione comunale per i prossimi cinque anni. Il sindaco uscente Nunzio Tacchetto (sostenuto dalla coalizione di Vigonza Viva, Udc, Pdl, e lista civica Frazioni al Centro), Giuseppe Zanon (Pd, Idv, Sel, e

lista civica Movimento Cittadini per Vigonza ), Roberto Caon (Lega Nord), e Giovanni Pasqualotto (Movimento 5 stelle). Probabilmente questi ultimi giorni di campagna elettorale potrebbero riservare una fiammata di “vivacità” e riaccendere il dibattito politico sui temi presentati dagli stessi candidati al nostro gionale. Il sindaco uscente Nunzio Tacchetto punta principalmente la loro corsa alle elezioni su un programma elettorale ricco di progetti da realizzare per il futuro. Giuseppe Zanon vuole garantire ai

cittadini la possibilità di scegliere la struttura sanitaria a cui accedere, ma anchye valorizzare i servizi territoriali. Roberto Caon della Lega Nord promette il sostegno alle famiglie italiane in difficoltà e alle persone. Vuole anche garantire l’ordine pubblico e combattere la criminalità. Giovanni Pasqualotto mette al primo posto il “vangelo” del Movimento 5 Stelle, ovvero i ambiente, acqua, sviluppo, connettività e trasporti. Al primo posto la salvaguardia dell’ambiente pag. 6 e la trasparenza.

resce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sarebbe giusto aggiungere anche quelli dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancanza di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’azienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evidente che il mestiere è una forma di identità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore. continua a pag.

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direttore@lapiazzaweb.it

L’Intervento

Difesa idraulica, serve prevenzione

di Anna Maria Martuccelli*

“L

a salvaguardia idrogeologica del territorio è un problema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, purtroppo, non è ai primi posti delle politiche italiane”. *Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

La crisi sta nei nomi dei veneti Vigodarzere, centri estivi

AL VIA LE ADESIONI ALLE ATTIVITÀ

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“Era un gran lavoratore”, infatti è la definizione che per prima esce dal cassetto dei ricordi quando ricorre la commemorazione di un caro estinto, perché in forma speculare dice già tutto, aver dedicato molto tempo al lavoro, infatti, significa averne dedicato poco alle stupidaggini, essere rimasto lontano per fisica stanchezza da tentazioni e vizi e di essersi occupati del proprio lasciando stare la “roba” degli altri. Insomma ligio e probo, significa gran lavoratore. Altrove i crumiri sono stati disprezzati ma per i veneti aver lavorato tanto e in silenzio ha significato formarsi un’identità collettiva nel periodo delle grandi migrazioni verso l’Argentina o lo stato di Rio Grande do Sul. Veneto nel mondo significa, gran lavoratore. Nei film della commedia all’Italiana del dopoguerra i veneti sul set hanno quasi sempre interpretato il ruolo di servi o di contadini. Umili ma indispensabili. Il valore positivo riconosciuto al gran lavoratore è rimasto valido anche dopo l’arcadia felix del Veneto rurale, durante gli anni del boom economico, delle partite Iva, del “magna e desmentega” il “lavoratore” non ha subito attacchi morali nemmeno davanti all’evidenza del puro materialismo, dell’accumulo di ricchezza da esibire se non da ostentare. Il lavoro in Veneto è stato usato anche come salvacondotto per svincolare l’obbligo del rispetto dell’ambiente o più semplicemente delle regole. Chi viene nel nome del lavoro, può molto in una terra come la nostra, esiste un’idolatria dell’impiego che è stata efficace anche nel tempo in cui non esisteva la disoccupazione e oggi che di lavoro non ce n’è tanto nei giovani rimane invalsa la volontà di identificarsi nella propria professione tanto da esibirla in forma di status e per questo, in modo paradossale, non appartieni al sistema produttivo, evitano i lavori più umili anche se più remunerativi. Il lavoro in Veneto invece è ancora una forma di identità e per questo la crisi non è solo economica ma sociale e valorale insieme. Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

Il Comune di Vigodarzere prevede anche per la prossima estate l’organizzazione dei Centri Estivi Ricreativi per i bambini delle scuole dell’infanzia e per i ragazzi della scuola primaria e secondaria di 1° grado. Per cercare di fornire alle famiglie un servizio più rispondente alle necessità e superare le eventuali criticità l’assessore agli interventi sociali Valerio Scotton ha promosso un incontro con tutti i genitori interessati.

FOSSI DA PULIRE E DA SISTEMARE

Molte volte il cittadino si chiede cosa fare di fronte a una siepe che invade un terreno pubblico, o come comportarsi quando non sa a chi spetti la cura di un terreno incolto o del bordo di un fossato. Piccoli problemi che però possono creare inconvenienti spiacevoli. L’Amministrazione Comunale di Vigodarzere ha messo due ordinanze, Una relativa all’obbligo di effettuare interventi di pulizia dei terreni incolti, dei fossi, dei canali di scolo. L’altra relativa all’obbligo di adeguare gli scarichi fognari per le abitazioni non fornite dalla pubblica fognatura. Vigonza, il 4 maggio

LATIN TANGO AL TEATRO DE GIORGIO

Cadoneghe, ambiente

DIFFERENZIATA OK SI PUÒ MIGLIORARE

Una diminuzione di circa 230.000 kg di rifiuti non riciclabili e quasi 6000 kg di oli e grassi risparmiati all’ambiente perché raccolti e smaltiti correttamente: sono i numeri più significativi del successo della raccolta differenziata a Cadoneghe nell’anno 2011. Dati che possono e devono ancora crescere, per migliorare sempre più la qualità dell’ambiente e la protezione del territorio. L’obiettivo è ora quello di migliorare ulteriormente la qualità e la quantità di un corretto conferimento. L’assessore all’Ambiente Michele Schiavo è ottimista: “Cadoneghe è attualmente al terzo posto provinciale nella percentuale di raccolta differenziata (74,8%). Dobbiamo ancora migliorare alcuni aspetti quali la corretta separazione dei rifiuti organici e l’abbandono di rifiuti, ma ringraziamo tuttiper l’impegno e l’attenzione quotidiana”.

Anche gli scarichi fognari

Padova Nord CADONEGHE Nel seminterrato della Zanon il centro per i giovani pag. 8

CULTURA, INIZIATIVA

Donne protagoniste con la “scuola di partecipazione attiva” pag. 14

SPORT, VIGONZA

Juniores Perarolo conquistano la finalissima pag. 15

Provincia BILANCIO PROVINCIALE Reinvestiti sul territorio poco più di 41 milioni pag. 16

SPAZI APERTI

Lotta all’illegalità, Padova un modello

ARCHEOLOGIA

Regione SANITÀ

Verifiche Agenzia Territorio

Piano socio sanitario, ospedali in bilico pag. 24-25

SVILUPPO

Veneto Strade non è ancora fuori dal tunnel

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Reperti romani in Corso Stati Uniti pag.

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ARTE

Spettacolo unico nel suo genere nell’ambito della rassegna provinciale Rete Eventi. Al Teatro “Quirino De Giorgio” venerdì 4 maggio alle ore 21, “Latin Tango”, una serata di musica e ballo con il tenore Hector Hernandez e la partecipazione dei campioni mondiali di Tango argentino Matteo e Ludovica Antonietti. Presenta Carla Menaldo. L’ingresso a biglietto unico è di 5 euro.

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Gusmaroli, leggerezza ed invito al sorriso pag. 28

RENDITA PRESUNTA DEI FABBRICATI

Dalla metà dello scorso mese di aprile all’Albo on line del Comune di Vigodarzere sono pubblicati per conto dell’Agenzia del Territorio - Ufficio Provinciale di Padova gli atti relativi all’attribuzione della rendita presunta ai fabbricati non dichiarati in catasto, situati nel Comune di Vigodarzere. Gli atti rimarranno pubblicati fino al prossimo 2 luglio incluso. Gli interessati possono ritirare il proprio avviso di accertamento presso l’Ufficio Messi dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Il provvedimento sta interessando tutti i Comuni del territorio.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl

Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE: Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 aprile CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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56 4 Argomento del mese EDILIZIA Legambiente veneto denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali, che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi da calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi di calcestruzzo MATTONE SELVAGGIO

Colate di cemento. L’impres

di Germana Urbani

I

l mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia. Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemento negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evidenzia episodi allarmanti in questo settore.

L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO

L

’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte percentuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superficie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.

L

a “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la corruzione dell’animo umano, una piaga che in Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia per le imprese venete che per gli stessi veneti. Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo Borsellino, in un incontro pubblico in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafia, voi, oggi, in questa regione, dovete preoccuparvi soprattutto della corruzione, perché la corruzione è l’anticamera della mafia”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da capire: se un esponente delle organizzazioni mafiose va in cerca di punti di riferimento per riciclare o investire nell’economia legale capitali di origine illecita non può che rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che hanno rivelato una certa inclinazione”. E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha

coinvolto la provincia di Venezia, che fecero dire al procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistema radicato, perdurante e organizzato”. Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appello di Venezia in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra regione “la corruzione è aumentata in maniera notevolissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A conferma di queste affermazioni bastano solo pochi numeri: in Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, con un quasi raddoppiamento dei casi di peculato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%). In questo panorama il ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto,

LEGALITÀ

La mafia e l’edilizia veneta

S

ul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi. In particolare il protocollo definisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subappaltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comunichino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.

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Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafiosi: Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifica nera” alla pari con l’Emilia Romagna. La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrutture. L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali. L’inchiesta delle fiamme gialle, denominata “ap-

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Argomento del mese 57 5 Denuncia in Veneto

esa che mangia il territorio paltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbli- che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) che soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada VeneziaPadova, ad opera della Guardia di finanza. L’inchiesta ruota attorno formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi. Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo. contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza. L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la proA seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Vicenza, secuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, avestrettamente legati a un gruppo di imprenditori va arrestato in flagranza di reato il dirigente La corruzione locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare dell’ufficio cave e miniere, Angelo Canalia, con riguarda tutte la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e le fasi: appalto, escavazione, Edilizia, da svolgere nella provincia, senza nepcontinuata. pure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto. Lo si accusa di aver preso tangenti per ri- gestione Il sistema di assegnazione si basava, spielasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori, l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, gano gli inquirenti, sul “cottimo fiduciario”, cioè la vecchia trattativa erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavopoter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la ri da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’impossibile esistenza di un “sistema corruzione”. Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è prenditore di riferimento. rimbalzata sulle cronache giornalistiche di tutta Italia è stata quella RESCHIGLIANO occasionissima: in centro paese ottimo recente appartamento di 180 mq. con ingresso, soggiorno, cucina, 2 bagni, studio, mansarda con 3 camere, bagno, ampio ripostiglio, garage doppio. Da vedere. ACE: D - IPE: 130.54 RIF. 417 € 185.000

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Le strade dell’illecito

Ombre su Valdastico e Passante L

e grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero riflettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifiuti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti significativi. Sotto il profilo dei costi il progetto ha subìto tre varianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo finale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento finale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.

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E

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ra il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile attiva nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che dimostra come l’insediamento mafioso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata. Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”. Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafiosa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, nel capitolo dedicato alle infiltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infiltrate da interessi mafiosi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fin qui maturata”.


6 Vigonza Amministrative Si vota per la scelta del sindaco e del consiglio comunale

Poker di candidature

Campagna elettorale in sordina e molto “soft” fra i 4 aspiranti alla carica di primo cittadino

di Manuel Glauco Matetich

H

a girato come una battuta per tutto il mese di aprile fra i cittadini la domanda se si andrà realmente a votare per le elezioni amministrative. Questa stravagante perplessità, non è frutto di una poca attenzione o di un disinteressamento totale dei cittadini nei confronti della vita politica del paese, ma nasce da un fatto concreto: la campagna elettorale per la “poltrona” da sindaco di Vigonza si è svolta in sordina. Difatti, il clima elettorale che si respira a Vigonza è tutt’altro che vivo ed acceso, risulta invece alquanto sottotono, anche se non sono escluse fiammate nell’ultimo scampolo di campagna elettorale, pochi giorni prima delle aperture delle urne. Ed è per questo motivo che i residenti vigontini hanno nutrito questo simpatico dubbio. In effetti, i quattro candidati sindaci, ovvero il sindaco uscente Nunzio Tacchetto (sostenuto dalla coalizione di Vigonza Viva, Udc, Pdl, e lista civica Frazioni al Centro), Giuseppe Zanon (Pd, Idv, Sel, e lista civica Movimento Cittadini per Vigon-

za), Roberto Caon (Lega Nord), e Giovanni Pasqualotto (Movimento 5 stelle), nella prima parte della campagna elettorale non si sono dati battaglia a suon di riunioni o di comizi accaniti e vivaci per la conquista dei voti, ma si sono tenuti molto quieti e distaccati. Pare quasi che abbiano adottando contemporaneamente la tecnica di combat-

Il Municipio di Vigonza

timento del generale romano Quinto Fabio Massimo, passato alla storia come il Temporeggiatore (dal latino Cunctator), che evitava lo scontro diretto con gli avversari, per trovare successivamente un’occasione favorevole alla vittoria. In realtà, il perché di una campagna elettorale con “le quattro frecce” lo si può comprendere molto facilmente. I partiti politici sono oggetto di avversione verso quasi tutti i cittadini italiani in questo momento storico. Dopo gli ultimi scandali nazionali, che “democraticamente” hanno coinvolto sia la sinistra che la destra (caso Lusi della Margherita e caso Lega Nord di Bossi), si è preferito rincorrere la preferenza personale, per ritrovare e rinsaldare un legame di fiducia reale e diretto con i cittadini, ed ovviamente anche con il proprio elettorato. Probabilmente questi ultimi giorni di campagna elettorale potrebbero riservare una fiammata di “vivacità” e riaccendere il dibattito politico sui temi presentati dagli stessi candidati in questa pagina.

LE LISTE E I PROGRAMMI Il Movimento 5 Stelle con Pasqualotto punta sull’ambiente

CORSA IN SOLITARIA DELLA LEGA CON CAON

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a Lega Nord di Vigonza con il candidato Roberto Caon vuole tornare a portare avanti i fini principali sanciti in concomitanza alla nascita del proprio partito, nel lontano 1989. Quindi, il programma elettorale verte su: la riqualificazio- Da sinistra Roberto Caon qui a fianco Giovanni Pasqualotto ne e la valorizzazione del territorio di Vigonza; l’attuazione di politiche di tutela e rispetto delle risorse ambientali; il sostegno alle famiglie italiane in difficoltà e alle persone; garantire l’ordine pubblico e combattere la criminalità; la trasparenza nella gestione della cosa pubblica; ascoltare e dialogare con i cittadini per affrontare meglio i diversi problemi esistenti; sostenere la microimprenditorialità che è stata l’artefice dello sviluppo economico del Nordest; creare lavoro mediante l’utilizzo ed i coinvolgimento di partite Iva; risolvere la questione della sanità vigontina e dell’Ulss 15. Il Movimento 5 Stelle di Vigonza ha dato piena fiducia al giovane informatico Giovanni Pasqualotto, tanto da sostenerlo nella sua corsa a sindaco di Vigonza. Il loro programma amministrativo per il comune di Vigonza si basa essenzialmente su 5 punti cardine: ambiente, acqua, sviluppo, connettività e trasporti. Il primo punto verte sulla salvaguardia dell’ambiente per la salute dei cittadini, e contrasta l’inquinamento e il dissesto idrogeologico. Invece, gli altri punti focali del manifesto elettorale prevedono, più dettagliatamente: lo sviluppo delle fonti rinnovabili; lo sviluppo delle piste ciclabili; il recupero delle acque piovane per il loro riutilizzo; la sensibilizzazione al risparmio dell’acqua potabile; l’aumento ed il miglioramento del verde pubblico; l’ottimizzazione della raccolta differenziata; le limitazioni all’edilizia scellerata; l’attenzione al decoro degli edifici esistenti; il miglioramento energetico per gli edifici di nuova costruzione; la connettività gratuita alla rete internet per tutti i residenti del comune. M.G.M.

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l sindaco uscente Nunzio Tacchetto, e la coalizione formata dal movimento cittadino Vigonza Viva, Pdl, Udc e Frazioni al Centro, hanno voluto puntare principalmente la loro corsa alle elezioni su un programma elettorale ricco di progetti da realizzare per il futuro del comune di Vigonza, nonostante il difficile periodo economico e la complicata situazione riguardante i bilanci di tutti i comuni italiani. In particolare, gli impegni che verranno presi dalla coalizione capitanata da Tacchetto, saranno i seguenti: la costruzione della casa di riposo; l’ottenimento dell’autobus urbano a Vigonza; la programmazione della viabilità sovra-comunale con delle proposte sostenibili; l’attuazione del piano delle acque con gli interventi volti alla messa in sicurezza idraulica del territorio; la qualificazione dell’argine del Brenta con percorsi attrezzati; la qualificazione del Parco del Tergola con percorsi attrezzati e strutture; l’integrazione e sviluppo della rete fognaria; il miglioramento dell’efficienza e la diminuzione dei costi della struttura amministrativa; lo sviluppo del progetto scuola e del centro sportivo comunale di Peraga; il potenziamento delle attività a sostegno della famiglia e delle situazioni disagiate; il miglioramento dei servizi di asili nido e della scuola per l’infanzia; l’incremento e miglioramento delle aree verdi e dei parchi gioco; il completamento delle piste ciclabili di collegamento tra i centri frazionali; la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Giuseppe Zanon, candidato sindaco

Tacchetto e Zanon di Vigonza e sostenuto dalla coalizione di centro sinistra (Pd, Idv, Sel, e Movimento Cittadini per Vigonza), ha presentato il programma elettorale della sua coalizione in alcuni incontri con la cittadinanza vigontina. Gli obiettivi prefissati sono: garantire ai cittadini la possibilità di scegliere la struttura sanitaria a cui accedere; valorizzare i servizi territoriali; potenziare il distretto sanitario locale; promuovere iniziative e mettere a disposizione risorse pubbliche e private; completare le opere iniziate e/o finanziate; catturare i finanziamenti europei, statali o regionali per alimentare il circuito delle risorse territoriali dando così nuove opportunità di investimento in ambito ambientale, turistico, lavorativo; sostenere il mondo dell’impresa, dei lavoratori, dei comuni per ottimizzare le opportunità di occupazione e ridurre gli sprechi; avviare formule di bilancio partecipativo, dando la possibilità ai cittadini di indirizzare la spesa comunale, M.G.M. tramite assemblee.


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8 Cadoneghe Sociale Nuovo servizio Destinato ai bambini e ragazzi del territorio, aperto dall’inizio di maggio

Centro Famiglie a Villa Ghedini di Nicoletta Masetto

Il Comune ne ha ordinati 130

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Svago e momenti di crescita, gioco e laboratori per favorire relazioni e prevenire i fattori di rischio

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ttività ludiche, laboratori creativi, momenti di svago e di crescita interpersonale, consulenza per genitori e famiglie. In pratica, tutti i servizi tipici della ludoteca più una serie di integrazioni rivolte sia ai ragazzi che alle loro famiglie. Sono solo alcuni esempi di quanto potrà offrire il nuovo Centro per le Famiglie che sta per nascere a Villa Ghedini (piazza de Gasperi), la cui gestione sarà affidata a un concessionario. Il nuovo centro-servizio istituito dal Comune – che aprirà i battenti i primi di maggio – nasce allo scopo di promuovere il benessere dei bambini e delle loro famiglie, favorire una cultura dell’infanzia e sostenere la famiglia nei primi anni di vita del bambino. Tra gli altri scopi, valorizzare le risorse della famiglia e dei suoi membri, prevenendo i fattori di rischio nei percorsi di crescita del sistema familiare, favorire lo sviluppo delle risorse della comunità e la costruzione di reti di relazione tra le persone. Destinatari del Centro sono prioritariamente le famiglie con bambini e ragazzi del territorio di Cadoneghe. “L’idea è quella di mettere a disposizione della comunità un insieme di servizi e consulenze improntate al lavoro di rete, promuovendo la sinergia tra le famiglie e le risorse presenti sul territorio. netto dell’Iva. Tutti i servizi del Centro (spazi gioco, – spiega il sindaco Mirco Gastaldon – Questo attività di formazione, attività educative, laboratori approccio consente di realizzacreativi, ecc.) saranno seguiti re un processo di “assunzione La concessione da educatori e da personale di responsabilità” che porti i durerà tre anni, con adeguato titolo di studio genitori a percepirsi non tanto le attività saranno (Laurea in Scienze dell’Educacome “fruitori” di un servizio, seguite zione/Psicologia/ diploma di ma come “cogestori” di una da educatori psicomotricista). possibilità”. Oltre ai servizi essenziali La concessione proposta ora dal Comune avrà la che in passato venivano garantiti dalla Ludoteca e durata di tre anni (dal 2 maggio 2012 al 30 aprile dal Nido Blu, il concessionario potrà di sua iniziativa 2015), con possibilità di rinnovo, e il valore a base organizzare e offrire all’utenza a prezzi di mercato d’asta della concessione è pari ad euro 48.000 al servizi integrativi come percorsi di sostegno alla ge-

GIOVANI

FOCUS

Villa Ghedini in Piazza De Gasperi ospita il nuovo Centro per le famiglie

nitorialità, consulenza educativa, psicopedagogica; percorsi di psicomotricità per i bambini; organizzazione di servizi finalizzati all’implementazione delle reti di famiglie. La frequenza a tutti i servizi del centro avverrà tramite presentazione di domanda di iscrizione da parte dell’utenza direttamente al concessionario. Per il 2012 le tariffe stabilite per i servizi essenziali (attività per bambini da 0 a 3 anni e attività per bambini da 3 a 10 anni) andranno dai 65 euro per lo Spazio 0-3 anni con sconti per più figli (fino a 30 euro), al 60 euro per più grandi, con la possibilità di scegliere anche un singolo periodo da gennaio a luglio o da settembre a dicembre.

È

in via di ultimazione l’opera di riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica. Saranno portati a termine anche lavori e migliorie inizialmente non previsti che andranno ad aumentare sia l’efficienza e l’economicità degli impianti, sia la qualità complessiva della luce prodotta. “Durante l’esecuzione dei lavori si sono verificate economie che abbiamo deciso di destinare all’esecuzione di opere inizialmente non previste. – spiega il sindaco Mirco Gastaldon – Una novità che l’amministrazione comunale accoglie molto positivamente. Le proposte di modifica, concordate con l’appaltatore, tengono conto dell’adeguamento alle disposizioni normative sull’inquinamento luminoso e dell’applicazione di criteri di risparmio energetico. I nuovi apparecchi consentono sia una migliore qualità dell’illuminazione (a luce bianca diffusa) sia risparmio energetico. Inoltre verranno abbattuti anche i costi di manutenzione”. Fra le novità, l’impianto di illuminazione pubblica previsto per il cavalcavia di via Lauro, la cui percorribilità risultava pericolosa per chi utilizzava la pista ciclo-pedonale. Sono invece in corso di ultimazione i lavori di installazione di nuovi corpi illuminanti nella zona delle vie Rigotti e Palladio, che utilizzano le infrastrutture esistenti ma consentono notevoli risparmi. Si tratta di apparecchi più efficienti dal punto di vista energetico, il cui funzionamento potrà essere ottimizzato attraverso l’utilizzo del regolatore di flusso installato nel nuovo insediamento Green Park. Verranno in tutto posizionati 130 nuovi apparecchi per illuminazione urbana a led. Anche per quanto riguarda l’illuminazione di piazza Insurrezione e della piazza antistante la biblioteca in via Pio X, verranno impiegati apparecchi led che permettono il riutilizzo parziale dell’infrastruttura esistente, con un rilevante risparmio economico (che sarà attorno al 40% rispetto agli impianti di illuminazione N.M. tradizionali a mercurio e sodio).

Aperto il nuovo spazio nel seminterrato della scuola Zanon

CENTRO AGGREGATIVO PER ADOLESCENTI DAGLI 11 AI 15 ANNI

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n luogo accogliente in cui socializzare, svolgere attività ludiche e di studio, scambiarsi esperienze e dedicare tempo alle proprie passioni: è il Centro Aggregativo Ragazzi, un nuovo spazio a disposizione di giovani e giovanissimi due volte alla settimana (il mercoledì e il venerdì) dalle 17.30 alle 19 presso il seminterrato della Scuola Zanon. L’inaugurazione il 18 aprile scorso. Il servizio, che rientra nel progetto di educazio-

ne territoriale gestito, per conto del Comune, dalla Coop. Progetto Now, ha la finalità di offrire ai ragazzi e alle ragazze iscritti alle scuole secondarie di primo grado (dagli 11 ai 15 anni) uno spazio di incontro positivo, finalizzato alla promozione del benessere degli adolescenti. L’ingresso al Centro è gratuito, ma sarà necessario che i genitori compilino un modulo di iscrizione disponibile in Comune. È nato anche il gruppo Facebook “Car Cadoneghe”,

che dopo pochi giorni di attività è già frequentatissimo (ad oggi i contatti sono 76). Molte le proposte giunte dai futuri fruitori del servizio: i ragazzi stanno progettando attività da poter svolgere in gruppo, come la creazione di una band musicale e vari generi di attività sportive. La festa di inaugurazione si è aperta con un torneo di Dodgeball e si è conclusa con il gelato. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Cadoneghe. N.M.

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Il seminterrato della scuola Zanon ospita il centro aggregativo per i giovani

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Vigodarzere 9 Sanità Presentato in Consiglio Regionale uno specifico ordine del giorno

Ricoveri: “Diritto di scegliere” Il presidente della commissione sanità Padrin e il consigliere Sinigaglia assumono l’iniziativa

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I residenti a Vigodarzere e Vigonza spesso vorrebbero essere ricoverati a Padova anziché a Camposampiero o Cittadella concreto, che adesso seguirà l’iter burocratico necessario. Siamo stati criticati per aver raccolto le firme per passare all’Usl 16, ma senza la forzatura e il successo di quella petizione le sensibilità che si stanno manifestando ora, probabilmente, non sarebbero maturate”. I pazienti che abbiano problemi neurologici, ad esempio, se fanno riferimento all’Usl 15 dovranno recarsi all’ospedale di Cittadella - poiché l’anno scorso è stato chiuso il reparto di Neurologia del più vicino ospedale di Camposampiero, così da incrementare e potenziare alcuni ambulatori. Una distanza, quella rispetto a Padova e Cittadella, che in

Ora la sede operativa

CONSULTA AL LAVORO SU NUOVI PROGETTI

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di Nicoletta Masetto icoveri ospedalieri, finalmente sarà hanno partecipato al convegno promosso a possibile scegliere. Questo grazie a un metà aprile dal Partito democratico a Vigoordine del giorno presentato in consi- darzere. L’impegno assunto pubblicamente, glio regionale dai consiglieri padovani Leo- al di là dei rispettivi schieramenti politici, è nardo Padrin e Claudio Sinigaglia. Un ordine quello di presentare un ordine del giorno al del giorno che si prende a cuore al situazio- Consiglio regionale per chiedere che “venga ne più volte lamentata dai cittadini di Vi- accordato ai residenti di questi Comuni periferici alla città di poter godarzere, Vigonza e scegliere l’ospedale in Villafranca. Gli abitanti Luigi Loreggian: di questi tre Comuni, “Anche il direttore cui è più comodo farsi ricoverare in occasioni entro breve, infatti, po- generale Uls 15 di emergenza, in cui tranno decidere di farsi ha riconosciuto interviene l’ambulanza ricoverare negli ospe- alcuni disagi” del “118”, e in caso di dali che preferiscono. Sarà dunque a loro discrezione optare per gravi patologie”. “Il direttore dell’Usl Alta padovana, questo o quell’ospedale, se per quello più vicino di Padova oppure se Cittadella e Cam- Francesco Benazzi, ha riconosciuto i disagi posampiero, dove dovrebbero comunque che i cittadini di Vigodarzere, Vigonza e recarsi perché si tratta dell’Usl di apparte- Villafranca devono affrontare per recarsi nenenza, ossia l’Usl 15 dell’Alta padovana. Ad gli ospedali di Camposampiero e Cittadella assumersi questo impegno nei confronti dei - ha detto Luigi Loreggian, organizzatore cittadini dei tre Comuni il presidente della del convegno - e si è detto favorevole ad commissione regionale sulla Sanità, Leonar- appoggiare la proposta emersa. Possiamo do Padrin, che il vice Claudio Sinigaglia, che dire di essere riusciti ad avviare un percorso

GIOVANI

molti casi diventa un disagio soprattutto se si utilizzano i mezzi pubblici. I collegamenti con i pullman sono insufficienti. Se il Consiglio regionale approverà l’ordine del giorno, si potranno avviare delle formule di accordo tra l’Usl 15 e l’Usl 16”. Sulla questione il gruppo “La Brentana” aveva chiesto un consiglio comunale urgente che si era, però, risolto con un nulla di fatto. Il tema comunque è molto controverso e ormai dibattuto da mesi nei Comuni a nord di Padova. A cominciare da Vigonza dove si è innescata anche una polemica legata alla campagna elettorale che ha portato allo scontro fra i gruppi politici.

arà l’organismo consultivo di riferimento per l’amministrazione comunale per quanto riguarda tutte le diverse attività di politica giovanile. È la Consulta per i giovani, guidata alla presidente Sara Mozzo, 24 anni, residente a Tavo, studentessa laureanda in scienze della comunicazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità nel corso dell’assemblea dei ragazzi d’età compresa dai 16 ai 30 anni, e ha coronato un lavoro partito anni fa con la nascita di una “platea” di ragazzi interessati alla realizzazione e condivisione di progetti con l’Amministrazione comunale. I passi successivi, proseguiti con la nuova giunta eletta un anno fa, hanno condotto all’approvazione dello Statuto e del Regolamento. “Ora i ragazzi hanno acquisito piena consapevolezza del loro ruolo di proposta e collaborazione, assumendo piena veste istituzionale. – spiega Daniele Giuffrida, consigliere delegato con delega alla Politiche Giovani –. Il nuovo presidente lavorerà per progetti diretti alla promozione delle attività giovanili”. Il prossimo obiettivo della Consulta sarà quello di ottenere una sede operativaN.M.

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10 Sguardo a Villafranca Viabilità Incontro tra Salvò e Pedron sul transito dei camion

Via Aquileia, prima del ricorso, riparliamone Il Sindaco di Villafranca non si è ancora rivolto al Tar, intanto ha reso la strada che costeggia la ferrovia accessibile in entrambi i sensi di marcia di Barbara Turetta

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l sindaco di Villafranca Padovana, Luciano Salvò, ha momentaneamente accantonato il ricorso al Tar contro il divieto di transito dei camion voluto da Mestrino per la comunale via Aquileia. Ricorso che non è stato firmato ancora da Salvò, che attende di vedere se l’impegno preso dal collega di Mestrino nell’incontro con gli imprenditori della zona industriale di Ronchi di Villafranca verrà rispettato. Non sembra essere ancora stata messa la parola fine sulla questione del divieto dei camion voluto da Mestrino che ha creato diversi disagi alla zona industriale di Ronchi. “All’incontro che si è tenuto in municipio a Mestrino ero stato invitato a partecipare dagli imprenditori - ha spiegato Salvò -, direi che è stato utile anche per affrontare la questione viabilità sotto un aspetto più ampio”. Per quanto riguarda la vicenda del divieto per i camion lungo la comunale via Aquileia, strada che ricade nel territorio del Comune di Mestrino e che rappresenta un importante collegamento fra la zona industriale di Ronchi di Villafranca

Salvò: “Attendo di vedere se l’impegno preso dal collega verrà rispettato e la Regionale11, Salvò ha precisato di aver fatto a nord della zona industriale quanto è nelle sue possibilità in questo momento. “Via Capitello è stata allargata e il senso unico è stato tolto. Ora attendiamo qualche giorno per vedere se Mestrino modifica la sua ordinanza su via Aquileia”, ha precisato il sindaco di Villafranca. Vista l’ordinanza, Villafranca ha cercato di rendere accessibile ai mezzi pesanti i collegamenti fra la zona industriale e il centro di Ronchi di Villafranca. In attesa che vengano ripresi i lavori della bretella di collegamento fra il sottopasso di Ronchi e il cavalcavia autostradale, Salvò è stato “costretto” ad allargare il tratto finale di via Capitello per togliere il senso unico per i camion che era stato imposto all’uscita del sottopasso. “Ho reso la strada che costeggia la ferrovia accessibile ai camion in entrambi i sensi di marcia – ha detto Salvò – ho provveduto a rimuovere i cartelli che ai confini del territorio indicavano il divieto per i camion. Altro credo di non poter fare al momento. Ora attendiamo di vedere se verrà modificato il divieto da Mestrino”.

Da sinistra il sindaco Luciano Salvò e MarcoValerio Pedron

NEWS Lungo la Sp 12

CINQUE NUOVE PENSILINE PER LE FERMATE DELL’AUTOBUS

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ra possono attendere l’autobus riparati dalla pioggia e non più “stretti” fra la banchina e l’asfalto della pericolosa provinciale12. Le cinque nuove pensiline per le fermate dell’autobus lungo la provinciale, realizzate dall’amministrazione comunale di Villafranca Padovana, hanno messo in sicurezza l’attesa dei mezzi pubblici da parte di studenti, lavoratori e anziani. Da alcune settimane gli utenti che utilizzano la corriera che copre la tratta Alta padovana-Padova, possono attendere il passaggio della corsa riparati dalle intemperie e comodamente seduti su una panchina. La sistemazione ha interessato le fermate di maggior utilizzo lungo la provinciale. Le fermate, che sono state “perimetrate” con l’installazione della pensilina, e arretrate rispetto alla sede stradale, recuperando così uno spazio più sicuro, sono state attrezzate con nuove tettoie e nuova pavimentazione. Oltre ad essere dotate anche di cestino per le immondizie, e rastrelliera per le biciclette. Un intervento molto apprezzato dagli utenti, che oltre ad aspettare l’autobus comodamente seduti e riparati dalla pioggia e dal vento, sono più sicuri. “Abbiamo posto in sicurezza le fermate dell’autobus distribuite lungo la provinciale – ha detto il sindaco Luciano Salvò -, intervento che rientra nell’ampio progetto di messa in sicurezza della provinciale che prevede anche la realizzazione della pista ciclabile nei tratti mancanti”. Prosegue infatti l’iter per completare il collegamento ciclopedonale lungo la provinciale12, garantendo ai ciclisti di pedalare in sicurezza dal capoluogo fino a Taggì di Sotto. Ba.Tu.


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12 Sguardo a Limena NEWS

Sanità Il pool di esperti ha scelto la collocazione del futuro nosocomio

L’ospedale si farà nella zona di Padova Ovest

Comune virtuoso

CONTI IN REGOLA, IL MINISTERO PLAUDE

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di Cristina Salvato

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Rossetto ripropone l’ipotesi di un polo scientifico al posto del futuro parco commerciale: “Ora c’è un motivo in più”

l parere positivo è arrivato dopo anni di discussione dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia lo scorso marzo: il nuovo ospedale cittadino si farà nella zona di Padova Ovest. Vicino alla città, quindi, ma anche ai Comuni di Limena, Rubano, Mestrino e Villafranca. Ospiterà circa mille posti letto e sorgerà in un’area vasta quasi 550 mila metri quadrati, con possibilità di ampliarsi, per ospitare strutture collegate come poli di formazione, ricerca, assistenza e riabilitazione. La localizzazione è stata preferita a Brusegana (che era la proposta avanzata dalla Provincia) dal pool di esperti, presieduto dal segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan e comprendenti i direttori generali ed i rappresentanti delle istituzioni coinvolte (Bo, Comune di Padova e Provincia). Per nascere, adesso, il nuovo ospedale pubblico dovrà passare attraverso la procedura di acquisizione dell’area dai 37 proprietari, il più grande dei quali è il presidente del Calcio Padova, Marcello Cestaro. Un’opera che dovrebbe costare intorno ai 650 milioni di euro, costruita attraverso il project financing con una cordata di imprenditori. E adesso che il nuovo ospedale si è scelto di farlo a Padova Ovest, il consigliere di opposizione Dimitri Rossetto, della lista Il Ponte-Insieme per Li- dell’ambiente e sul nostro commercio locale, che rimena, torna a riproporre l’idea che aveva proposto schia di venire schiacciato. Abbiamo sempre chiesto mesi fa al consiglio comunale: all’amministrazione comunale un polo scientifico al posto del Tra i proprietari di valutare come alternativa la futuro parco commerciale di da espropriare riconversione di quella vasta il patron Limena area da commerciale a polo di “Non abbiamo mai na- del Padova ricerca, collegato all’universiscosto la nostra contrarietà al Marcello Cestaro tà”. D’altronde i terreni su cui progetto del grande parco comdovrebbero sorgere le grandi merciale avviato dall’amministrazione del sindaco strutture di vendita e il centro commerciale distano Giuseppe Costa – dichiara Dimitri Rossetto – a pochi chilometri dalla tangenziale e dalla zona in cui causa del forte impatto che il centro commerciale dove dovrebbe sorgere l’ospedale. e le grandi strutture di vendita avrebbero sulla via“Saremmo ancora in tempo a cambiare la destibilità del nostro Comune, sulla qualità dell’aria e nazione dell’area – continua Rossetto –, visto che

L’Intervento

Difesa idraulica serve prevenzione di Anna Maria Martuccelli* segue da pag.

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L’area sulla quale dovrebbe sorgere il futuro ospedale e nella foto piccola il consigliere della lista Il Ponte-Insieme per Limena, Dimitri Rossetto

il progetto del parco commerciale stenta a decollare e non si è ancora arrivati alla firma della convenzione coi proprietari delle aree, che non sembrano in grado di offrire le opportune garanzie fideiussorie. Pertanto l’amministrazione potrebbe cambiare la destinazione d’uso dei terreni e prevedere altre soluzioni. Penso ad un polo scientifico, con strutture che ospitino gli studenti e i parenti dei pazienti, un campus universitario con laboratori scientifici, un polo tecnologico e l’inserimento di attività produttive a supporto della struttura ospedaliera. Un’alternativa qualitativamente ed economicamente molto più apprezzabile dell’invasivo centro commerciale”.

Dal periodo post-bellico si è vieppiù trascurato il fondamentale rapporto tra sviluppo e compatibilità idrauliche ed i Governi hanno continuato a porre poca attenzione a quella che oggi è un’evidente priorità per qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia del Paese. Non mancano certo le conoscenze e i dati sullo stato del territorio (dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifica) e, accanto alla giusta riforma della Protezione Civile, serve un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, cui deve accompagnarsi l’azione quotidiana di adeguamento del reticolo idraulico; in questo, occorre una forte sinergia con gli enti territoriali, in particolare fra Consorzi di bonifica e Comuni. L’Anbi lo evidenzia da tempo e, da ormai tre

l Comune di Limena è un Comune virtuoso. A dirlo è nientemeno che il Ministero dell’Interno, nella classifica che ha stilato con gli enti locali particolarmente bravi ad amministrare. A livello nazionale sono solo 143 e nel padovano appena 7. Uno di questi è appunto Limena, dove l’amministrazione comunale è giunta a metà del suo mandato. “Quando è arrivata la coIl sindaco municazione, ho accolto la noGiuseppe Costa tizia con grande soddisfazione – dichiara il sindaco Giuseppe Costa – e il risultato mostra il lavoro egregio svolto dal mio staff e dagli uffici comunali. Uno dei parametri su cui si è basato il Ministero per assegnarci il titolo di “virtuosi” è l’aver avuto un equilibrio tra le spese e non aver sforato il Patto di stabilità. Risultato raggiunto grazie anche un’analisi attenta delle voci del bilancio comunale”. Tagliando piccole voci di spesa il Comune di Limena è riuscito a risparmiare sva- I comuni riate centinaia di insigniti sono migliaia di euro. solo 143 in Italia, “Insieme agli uffici appena 7 abbiamo spulciato nel padovano il bilancio voce per voce, andando a sistemare residui sospesi e tagliando su voci di spesa che abbiamo ritenuto non necessarie – illustra il sindaco Costa – come, ad esempio, revocando gli abbonamenti alle riviste cartacee e passando a quelli internet, dove possibile. Oppure rinnovando le convenzioni per i servizi affidandoci alla Consip (la società per azioni del Ministero dell’economia al servizio esclusivo delle pubbliche amministrazioni): grazie a questo abbiamo ottenuto notevoli margini di risparmio, rispetto alle trattative con i privati”. Al di là del titolo di Comune virtuoso e della soddisfazione, l’aspetto più importante dell’aver raggiunto questo risultato è la possibilità di slegare alcune risorse economiche dal patto di stabilità e spendere di più di quanto preventivato, per realizzare alcune delle opere pubbliche più urgenti. Cr.Sa.

anni, produce un Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, tuttora disatteso in un Paese, dove si segnalano 500.000 frane ed oltre un milione di edifici a rischio idrogeologico, tra cui centinaia di ospedali e scuole. In questo quadro – conclude - le donne hanno un compito importante non solo nella diffusione della conoscenza, ma ormai anche nella governance dell’equilibrio ambientale del Paese per evitare che, con un’efficace immagine, a novembre l’Italia sia sempre sott’acqua.”

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14 Cultura Cadoneghe Lezioni a maggio e poi a ottobre e novembre in municipio

Spazio pubblico in rosa Al via la scuola per “la partecipazione attiva delle donne”: formazione ma anche confronto

Il corso è organizzato dal Centro documentazione “Lidia Crepet”

di Nicoletta Masetto

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l Comune di Cadoneghe come paradigma, come esempio concreto per le donne che vogliano prendere parola nello spazio pubblico. Nasce una scuola per la partecipazione attiva della donne alla vita pubblica. Il Centro documentazione donna “Lidia Crepet”, col patrocinio del Comune di Cadoneghe, ha organizzato un corso di formazione per le donne che, nel prossimo futuro, intendano agire in modo attivo e competente nello spazio pubblico. “Negli ultimi tempi si è reso visibile nel nostro Paese – spiegano i promotori -, e non

Arte

re aggiunto solo se sapranno dar valore alla lezione con Maria Luisa Boccia, docente di differenza e rifiuteranno facili omologazioni, Filosofia politica a Siena, e il secondo appunpensiamo che molte di loro tamento, lo scorso siano quei soggetti nuovi “Vogliamo aprire 24 aprile “Laboratoin grado di tenere ferma- un dialogo con rio n.1: Riconoscere mente legata la politica le cittadine i propri stereotipi e alla dimensione etica che consapevoli confrontarli. Comè necessaria e ineludibile”. pronte all’impegno” pito: ricostruire, in Il corso si terrà in due gruppo, biografie da periodi, il primo tra aprile e maggio, il secon- indizi dati”, questo il caldemario dei prossimi do tra ottobre e novembre 2012, presso la incontrii: 2 maggio: Francesca Gambarotto, sala consiliare del Municipio di Cadoneghe, di docente di Economia dell’Università di Paregola di martedì, alle ore 18. Dopo la prima dova, “La pluralità nel pensiero economico:

solo, un diffuso desiderio di partecipazione da parte di fasce della popolazione che sembravano da anni indifferenti e disinteressate alla vita pubblica. Noi pensiamo che la partecipazione attiva debba nutrirsi di percorsi di formazione, di studio, di informazione, di discussione puntuale sui problemi che si vogliono affrontare. Le partecipanti alla scuola potranno poi fare scelte diverse: aspirare ad essere elette in consiglio comunale o negli organi della partecipazione scolastica o potranno semplicemente desiderare di essere cittadine consapevoli. Le donne potranno portare alla politica un valo-

CADONEGHE RENDE OMAGGIO AL MAESTRO ADRIANO BALDIN

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cinque anni dalla scomparsa di Adriano Baldin, architetto, insegnante e uomo impegnato nel sociale scomparso nel 2007, il Comune di Cadoneghe e l’Associazione Baldo hanno voluto legare la memoria dell’ex sindaco di Cadoneghe alla mostra dal titolo “Dove portano i passi che facciamo …”,

Vi invitiamo ad assaggiare

in sala Italo Calvino in biblioteca, aperta fino al 2 giugno. Le opere esposte - che fondono pittura, scultura e design rientrano nel campo più ampio dell’arte cinetica, che si propone di rendere lo spettatore attivo nel confronto con l’oggetto d’arte. Vi si coglie una compresenza di passato, presente e futuro dove ogni parte è in stretta unione con le altre e concorre al passaggio da un momento spazio-temporale all’altro. Nessun elemento al loro interno è scelto a caso, dalla struttura verticale in legno,

alla tela dipinta e illuminata, all’uso di tre colori fondamentali ed evocativi: rosso, nero e bianco. Si crea così quasi una “non pittura”, perché il colore dello sfondo è integrato o rotto per contrasto dagli oggetti sovrapposti. Pur avendo forme molto simili, le installazioni di Baldin non sono mai monotone, ma dimostrano una profonda capacità di rielaborare di volta in volta una base comune ottenendo un risultato ogni volta originale e coinvolgente per chi guarda.

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le nostre specialità:

l’egemonia liberista e il paradigma evolutivo e istituzionalista”; 8 maggio: “Laboratorio n.2: Analisi di articoli della stampa quotidiana”; 15 maggio: Lucia Piani, docente di Impatto Ambientale dell’Università di Udine, “La cultura della decrescita verso la conferenza di Venezia 2012”; 22 maggio: Laboratorio n.3 - Compito: produrre, lavorando in coppia, un’analisi critica della lezione precedente. Il programma completo del corso è consultabile anche nel sito www.centrolidiacrepet.it. Ci si iscrive inviando una mail a biblioteca@centrolidiacrepet.it.

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LO ANZIANI

SPORT in PRIMO PIANO GLI ESPERTI PROMUOVONO LO SPORT PER LA TERZA ETA’

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el territorio sono presenti diverse associazioni sportive, dislocate in quasi tutte le sue sette frazioni, che propongono svariati corsi sportivi rivolti soprattutto alle persone della cosiddetta “terza età”. A questo proposito abbiamo voluto dare la parola al professor Vincenzo Baldini, geriatra esperto in traumatologia, residente a Perarolo, per avere dei lumi sul rapporto tra attività sportive e persone over 65 anni. Professor Baldini, il praticare attività sportiva in che modo può incidere sulla vita di una persone anziana? “Lo sport è benefico ad ogni età e nell’anziano è fondamentale per mantenere il benessere psicofisico e per prevenire molte patologie, quali ictus ischemico, diabete tipo II, osteoporosi, depressione, ansia, problemi cardiovascolari. Il praticare un’attività sportiva, infatti, provoca una serie di fenomeni che vanno a modificare diversi meccanismi biologici: il cuore accelera i battiti, la circolazione sanguigna migliora, la respirazione si fa più frequente e profonda, la pressione del sangue sale fisiologicamente”. E per le persone affette da osteoporosi, è consigliabile? “Anche l’osteoporosi, che è una degenerazione del tessuto osseo che provoca la fragilità delle ossa stesse, viene contrastata dall’attività sportiva, poiché provoca un aumento del contenuto minerale delle ossa, con riduzione del rischio di fratture. Quindi gli anziani che praticano attività fisica stanno meglio, sono più forti fisicamente e più longevi”. Cosa ne pensa dei corsi sportivi che vengono rivolti a quest’ultimi? “I corsi collettivi di ginnastica per anziani favoriscono la socializzazione con altre persone e danno la possibilità di essere seguiti da insegnanti di educazione fisica qualificati che sono in grado di correggere errori di esecuzione o esigenze esagerate nei confronti delle proprie prestazioni. Se non vi sono patologie in atto tali da sconsigliarli, quindi, è bene effettuare regolarmente esercizi aerobici di leggera intensità. L’invecchiamento sarà così più equilibrato e lento in quanto l’anziano non solo trarrà beneficio fisicamente, ma avrà anche un miglior atteggiamento nei confronti del proprio corpo”. M.G.M. CALCIO. Alla fine della stagione via gli spogliatoi

POLISPORTIVA E REAL PIONCA CON LE VALIGIE ALLA RICERCA DI UNA NUOVA STRUTTURA

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on la fine della stagione calcistica 2011-2012 la Polisportiva Pionca e il Real Pionca saranno costretti a fare le valigie, e dovranno, purtroppo, trovarsi un’altra struttura sportiva che li possa accogliere ed ospitare. Questa situazione di radicale cambiamento è frutto del nuovo progetto di costruzione della scuola d’infanzia, cioè l’asilo, previsto nella frazione vigontina di Pionca, che prevede l’eliminazione dei vecchi spogliatoi del campo da calcio, attualmente utilizzati ancora dalle due società calcistiche e dai suoi giocatori. Il progetto di costruzione dell’asilo verrà inaugurato nella giornata di sabato 30 giugno dal vescovo di Padova Antonio Mattiazzo in persona, che parteciperà alla manifestazione indetta per quella data e simbolicamente poserà la prima pietra del nuovo asilo, che verrà realizzato su metà campo da calcio parrocchiale e sugli spogliatoi. “Abbiamo ancora circa due mesi di vita, – ha affermato Fabio Pagini, presidente dell’associazione sportiva Real Pionca – e poi i nostri amati spogliatoi verranno rasi al suolo. Le mie dimissioni sono state obbligate perché ci troviamo in una situazione paradossale. Mi sono sentito tradito e messo in disparte, e quindi non ho potuto far altro che prendere questa infausta decisione”. Le parole che ci rilascia il presidente del Real Pionca sono segnate da una grande amarezza: “Nonostante le tante promesse

La Polisportiva in campo – continua Pagini - fatteci dalla parrocchia di Pionca e dall’amministrazione comunale, siamo stati trattati a pesci in faccia e nel nuovo progetto edilizio non siamo stati compresi. Anche il mio collega Gianni Mazzon ha dovuto rassegnare le sue dimissioni, ma ciò non è servito a niente”. Il problema fondamentale per queste due società calcistiche non risiede più di tanto nella questione del campo di gioco, ma più che altro negli spogliatoi, che costituiscono la vera essenza della struttura sportiva di Pionca. Bruno Meneghello, responsabile del direttivo della Polisportiva Pionca dichiara:“Ad oggi le due società non hanno abbastanza fondi per edificare dei propri spogliatoi, quindi l’unica cosa che possiamo ancora tentare è trovare delle società sportive che siano disposte ad ospitarci, dietro ovviamente un giusto compenso per l’affitto del campo e delle relative strutture. Ma le richieste fatte finora hanno avuto, ahimè, un esito negativo.” M.G.M.

Perarolo Vigontina. Conquistato il titolo di categoria nel proprio girone

Juniores alla finalissima di Manuel Glauco Matetich

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onostante la stagione calcistica 20112012 non sia stata tanto rosea per la prima squadra della Vigontina calcio, che milita nella categoria Eccellenza, la squadra della Vigontina di Perarolo, invece, iscritta nella categoria Juniores, ha saputo giocare un’annata che si è rivelata a dir poco esorbitante, ed ha regalato tantissime emozioni e soddisfazioni sia ai tifosi che ai propri dirigenti sportivi. Il risultato mediocre dell’ultima partita di campionato, un pareggio di 3 a 3 con la squadra della Caminese, non ha inciso minimamente al buon operato condotto per l’intera stagione dalla squadra di Vigonza. La Perarolo Vigontina, infatti, è riuscita finalmente a strappare il titolo della categoria del proprio girone, e a conquistarsi in questo modo l’accesso diretto alle fasi finali del campionato Veneto. “Sono molto orgoglioso della mia squadra, – afferma il mister Matteo Cagnin – non riesco ancora a credere che siamo i cam-

La formazione Juniores della Vigontina pioni del nostro girone, e che ora dovremo scontrarci con le prime in classifica degli altri gironi per passare di categoria. Abbiamo lavorato tanto e duramente quest’anno, non ci siamo lasciati influenzare dal risultato alquanto amaro e deludente dell’anno scorso, e per dare nuova vitalità all’organico, abbiamo voluto cambiare tutti i nostri schemi di gioco, le posizioni in campo e le strategie.” Continua l’allenatore Cagnin, spiegandoci come la squadra sia cambiata e cresciuta durante l’anno: “Dal rientro della pausa estiva della scorsa stagione, io e la squadra

abbiamo voluto cogliere una nuova sfida, e non ci saremmo mai immaginati che questa ci avrebbe portato fino a qui, ed ovviamente a questa posizione in classifica. Avevamo bisogno di una nuova ventata di freschezza e l’abbiamo trovata. Ora il nostro obiettivo principale è mantenere la squadra coesa e soprattutto motivata, per vincere le fasi finali del campionato Veneto. Ringraziamo comunque tutto lo staff e tutti i dirigenti della Vigontina calcio per il loro costante aiuto, ed ancor di più tutti i nostri tifosi, per l’immenso sostegno ed il prezioso incoraggiamento che ci hanno saputo dare”.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

I conti di Palazzo Santo Stefano Degani: “Attenti a contenere i costi”

Bilancio della Provincia un quinto per le opere Reinvestiti sul territorio poco più di 41 milioni in testa le strade, le scuole e le piste ciclabili di Manuel Glauco Matetich

La presidente della Provincia Barbara Degani

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enti milioni di euro per la viabilità e 12 per le scuo- viabilità stradale pubblica, 12,3 per l’edilizia scolastica le: questi i maggiori investimenti previsti dal bilan- e 8,6 per interventi sul patrimonio e per la realizzazione cio di previsione dell’anno 2012 della Provincia di piste ciclabili. Gli obiettivi che la Provincia di Padova ha voluto ragdi Padova e dal piano delle opere pubbliche messo a giungere mediante la nuova mapunto dall’amministrazione Degani. novra finanziaria, sono: sostenere Il Consiglio della Provincia di Padova Vantato un mega la tenuta dell’economia e della ha confermato lo schema, proposto credito di oltre coesione sociale dell’area provindalla Giunta provinciale, che stabilisce 38 milioni ciale di Padova proseguendo ed un piano complessivo di circa 211,9 con il Ministero ampliando l’impegno per le pomilioni di euro, dei quali 41,2 milioni dell’Economia litiche del lavoro, per lo sviluppo di euro sono stati previsti per la sistemazione o attuazione di opere di interesse pubblico. E’ imprenditoriale e il welfare; garantire che la transizione questa la voce principale di spesa che è rientrata nel nuo- istituzionale non incida sulla qualità e la continuità dei servizi e sulla programmazione degli interventi per la vo bilancio provinciale da poco redatto. I risultati del bilancio sono stati presentati dalla riqualificazione del territorio provinciale patavino; migliopresidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, e rare l’efficienza della spesa pubblica; la riqualificazione dall’assessore provinciale al Bilancio, Fabio Conte, nel edilizia e la manutenzione delle scuole; la manutenzione corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte ordinaria delle strade con investimenti sostanziosi nella anche il presidente del Consiglio provinciale, Luisa Sera- viabilità. “Nel redigere il bilancio di previsione dell’anno to, e tutti i capigruppo della maggioranza. Nella conferenza stampa sono stati illustrati i set- 2012 – dichiara la presidente della Provincia Barbara tori nei quali verranno destinati alcune parti del bilancio Degani – siamo stati molto attenti al contenimento e redatto per il 2012, in particolare quelle riguardanti lo all’analisi puntuale della spesa, e al rigore dei conti. Abstanziamento di fondi per le opere pubbliche. La Pro- biamo fatto scelte importanti a favore delle imprese, del vincia ha previsto 20, 3 milioni di euro a favore della lavoro e degli enti locali padovani, anche perché siamo

ben consapevoli di essere di fronte ad un periodo non proprio florido per la nostra economia, e quindi abbiamo optato per il sostegno economico verso il mondo del lavoro e verso i lavoratori.” Continua Barbara Degani: “La Provincia ha voluto continuare nell’opera di cofinanziamento di opere infrastrutturali urgenti, che hanno richiesto il deposito, o meglio lo stanziamento, di circa 10 milioni di euro, interventi volti ad assicurare dei lavori per un valore totale di almeno 20 milioni. Inoltre abbiamo previsto 4 milioni di euro di cofinanziamento per le piccole imprese, che si sono prese l’impegno di assicurarci dei piani di investimenti futuri per un totale pari 20 milioni di euro.” “Infine – conclude la Degani – speriamo di rientrare nel breve periodo del credito, più che cospicuo, che anche la provincia di Padova vanta nei confronti del Ministero dell’Economia, in modo tale da poterlo ridistribuire nel territorio e non aggiungere spese che vadano ad incidere sulle tasche dei cittadini padovani, specie in questo periodo di crisi.” Ad oggi la provincia di Padova deve riscuotere i cosiddetti “residui attivi perenti” dal Governo centrale, che sono pari a 38 milioni e 455 mila euro. Un somma tutt’altro che trascurabile, di questi tempi.

L’opposizione è critica

“ANCORA TROPPI DEBITI, 300 EURO A TESTA”

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onora bocciatura del bilancio della Provincia da parte delle opposizioni. Troppi debiti e una gestione che non taglia gli sprechi, queste le principali accuse mosse alla giunta Degani. Il Partito Democratico osserva che il debito per mutui e prestiti ormai ha superato quota 272 milioni, vale a dire circa 300 euro sulle spalle di ogni padovano. Questo inoltre limita le risorse dell’ente che, per aver superato la soglia del 9% tra interessi e debito precedentemente contratto, non potrà stipulare mutui nel 2012. “Questo è il prodotto di 13 anni di amministrazioni Pdl-Lega Nord” sottolinea Fabio Rocco, capogruppo Pd, che ricorda come gli sprechi siano ancora troppi. Per Antonio Albuzio, capogruppo Idv: “E’ una grave irresponsabilità non intervenire sulla riduzione del debito, viste anche le entrate derivanti dalla vendita delle quote autostradali”.

CRISI DEL LAVORO OLTRE 80 PADOVANI SEGUITI IN MENO DI DUE ANNI

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on l’incalzare della crisi economica sono sempre di più i lavoratori che trovano difficoltà ad arrivare a fine mese. Per far fronte alla situazione, Camera di Commercio e Provincia dal 2010 hanno attivato un numero verde anticrisi. “Vogliamo dare un aiuto concreto – dichiara l’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison – alle famiglie dei lavoratori che più hanno risentito dell’influsso negativo della crisi.” Sono state attivate anche delle “antenne” di ascolto in diversi comuni della provincia di Padova, per cercare di dare delle risposte strutturate che possano aiutare gli imprenditori e i lavoratori a trovare soluzioni concrete, oltre ai dieci sportelli Informalavoro già presenti. Sono 80 le persone a rischio psico-sociale per la crisi economica seguite dai Centri per l’Impiego della Provincia

di Padova in meno di due anni. Si tratta perlopiù di lavoratori dipendenti, autonomi ed ex autonomi che hanno perso l’occupazione. Degli 80 casi seguiti (40 dei quali segnalati dalla sola Camera di Commercio), per 60 persone è stato valutato un percorso di reinserimento lavorativo e di riqualificazione professionale nel biennio 2010-2012. Finora per il 20% dei casi è stato possibile attivare gli ammortizzatori sociali e altre forme di contribuzione messe a disposizione della Regione del Veneto; per il 32% dei soggetti è stato trovato un rapporto di lavoro. Quindi risulta che più del 50% dei casi è stata data una soluzione idonea, mentre le persone rimaste sono in carico al servizio che le accompagna per la ricerca di una sistemazione nel tessuto aziendale del territorio. M.G.M.

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Spazi aperti 17 9 Contraffazione & falsi In due anni e mezzo sequestrati quasi un milione di prodotti, molti dei quali dannosi per la salute

Lotta all’illegalità, Padova è un modello La Regione plaude alla collaborazione tra istituzioni per debellare una piaga economica che alimenta la criminalità

Spesso la gente non si rende conto del danno che provoca il mercato del falso

di Emanuele Masiero

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on conosce crisi la “holding” del falso e della contraffazione: dall’abbigliamento all’agroalimentare, dalla componentistica per la casa all’elettronica, non c’è settore del “made in Italy” che non sia immune dalla piaga dei prodotti tarocchi e, il più delle volte, pericolosi per la salute. Senza contare che il falso alimentare vorticosi giri di denaro a favore della criminalità organizzata. I numeri illustrati dal colonnello Ivano Maccani, comandante provinciale della Guardia di Finanza al convegno organizzato dal Consiglio Regionale del Veneto al Palazzo della Ragione a Padova sono da brivido. Borse taroccate, rubinetti cancerogeni, pennarelli tossici, falsi Rolex, luminarie killer, formaggio parmigiano proveniente dal Brasile, Barbera ‘made in Romania’: ammontano a oltre 900 milioni i prodotti contraffatti o tossici sequestrati dalle forze dell’ordine nel padovano in 2 anni e mezzo di applicazione del cosiddetto “modello Padova”, strategia integrata di collaborazione tra istituzioni, guardia di finanza, carabinieri, polizia e associazioni di categoria. I risultati del ‘protocollo’ per il contrasto alla contraffazione e la tutela del ‘made in Italy’ siglato a Padova nel 2009 e che vede coinvolti un’ottantina di comuni, la

Camera di Commercio di Padova, Ulss 16, Arpav, Universita’ e associazioni consumatori, sono stati portati come esempio di una forma di collaborazione istituzionale da applicare in Veneto e non Solo. “Una grande operazione a tutela del made in Italy - ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - che vuole rilanciare su scala regionale e nazionale la strategia di ‘tolleranza zero’ e di investigazioni mirate, guidate dalla lettura incrociata delle banche dati di enti locali e associazioni e da operazioni sistematiche di vigilanza e repressione, messa in atto nel Padovano. E’un lavoro che riteniamo fondamentale per salvaguardare fette importanti di prodotto interno lordo che sono messe a rischio dall’importazione indiscriminata di prodotti che oltre ad essere spesso dannosi, sono sempre in concorrenza sleale con le produzioni della nostra economia. Il prossimo passo del Consiglio regionale sarà la proposta di una legge nazionale che consenta di fregiarsi del marchio “Made in Italy” ai prodotti agroalimentari che siano effettivamente prodotti con ingredienti tutti italiani, e non solo lavorati in Italia”. Ad ascoltare le preoccupate relazioni degli addetti ai lavori c’erano anche oltre 60 sindaci, con tanto di fascia

BRUCIARE RIFIUTI ANCHE NEI CEMENTIFICI

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ltre novità sul fronte cementifici. Questa volta però non riguardano solo la Bassa Padovana, ma tutto il territorio nazionale. Sarebbe infatti in arrivo un provvedimento a firma del ministro dell’ambiente Corrado Clini per far uscire i combustibili solidi secondari dalla gestione dei rifiuti e stabilirne l’impiego nei processi industriali e in particolare nel settore del cemento. Una notizia decisamente rilevante, sopratutto alla luce del recente avallo al Revamping di Italcementi. Tanto più che in Italia ogni anno si butterebbero in discarica circa 2,5 miliardi di euro di potenziali combustibili da utilizzare negli impianti industriali. “Ci voleva un Governo tecnico appoggiato dai maggiori partiti per confezionare una simile nefandezza – ha commentato Francesco Miazzi, consigliere comunale della Nuova Monselice - Nella nostra zona di Este-Monselice, dove sono presenti 3 cementifici e si produce il 60% del cemento veneto, questo provvedimento rischia di generare una sciagura epocale. L’Italcementi ha sempre sostenuto che avrebbe utilizzato il Cdr (combustibile derivato da rifiuti) solo se richiesto, ebbene, ora si troverà con nuove condizioni per farlo”. Miazzi teme che si passi “da Cdr a Css”. “Quando nella convenzione siglata con Comune di Monselice e Parco Colli Euganei, s’impegnava a non utilizzare Cdr affermava il vero – continua Miazzi - Infatti, ora il nuovo combustibile da rifiuti si chiamerà Css (combustibile solido secondario). L’incubo dei cementifici trasformati in veri e

propri inceneritori ormai è sempre più vicino alla realtà, con una differenza sostanziale: i cementifici che bruciano i rifiuti hanno limiti di emissioni fino a 10 volte maggiori di quelli degli inceneritori. E bruciare rifiuti non è la stessa cosa di bruciare combustibili fossili: le emissioni si diversificano in base al contenuto di metalli e plastiche e sono caratterizzate da una forte produzione di diossine. Dobbiamo dire con chiarezza a tutti i cittadini della bassa padovana, che presto potrebbero avere non tre cementifici, ma l’equivalente di decine di inceneritori di rifiuti. In questo modo subiranno un colpo mortale tutte le attività economiche parallele cresciute in questi anni all’interno del Parco Colli, dal turismo ambientale e culturale alle strutture ricettive famigliari, dalle produzioni di qualità e biologiche al circuito E.M. termale”.

Un momento della tavola rotonda organizzata al Palazzo della Ragione a Padova dal Consiglio Regionale del Veneto durante il convegno dedicato alla lotta alla contraffazione tricolore. Con molti di loro la Guardia di Finanza ha stretto degli accordi di collaborazione proprio per contrastare il mercato “inquinato” e stanare anche i tanti “furbetti del fisco”. E sono sempre i sindaci a seguire i controlli sul territorio mirati ad individuare laboratori clandestini nei quali il lavoro viene sfruttato spesso per fini illeciti. Ma c’è anche un problema di carattere culturale, hanno sottolineato i relatori, perché i consumatori, spesso attratti dal prezzo particolarmente conveniente, non si rendono conto che il loro “risparmio” si traduce in un danno collettivo che può avere anche delle ripercussioni sulla salute personale, visto che i prodotti contraffatti sono spesso tossici e dannosi. L’agroalimentare è uno dei settori più colpiti, ha ricordato Sergio Marini, presidente nazionale di Coldiretti:

“Per 20 miliardi di esportazioni di “made in Italy” ci sono almeno 70 miliardi l’anno generati dai prodotti dichiaratamente falsi. Ci troviamo a fare i conti con una zona grigia molto vasta, dove gli interessi si infiltrano anche nelle leggi. E’ giusto ricordare che fino a poco tempo fa bastava aggiungere un po’ di sale e acqua nel pomodoro importato dall’estero per farlo diventare italiano. Poi, finalmente, a smontare questo immaginario collettivo ci ha pensato la sentenza che ha sancito che questa operazione è illegale. Per questo non dobbiamo mai perdere la capacità di indignarci, se non c’è qualcuno che la alimenta questa capacità va nel dimenticatoio. Ovviamente dobbiamo operare anche sul fronte normativo e applicativo ma la battaglia si gioca nella cultura della legalità alla quale non possiamo rinunciare”.


12 Noi e gli altri 18 Dopo i suicidi degli imprenditori Nasce a Vigonza la nuova associazione

“Speranza al lavoro” per sconfiggere la crisi Dopo il dramma della morte del padre, Laura Tamiozzo ha trovato il coraggio di reagire

di Laura Organte

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ntonio Tamiozzo aveva 54 anni quando, il 31 dicembre scorso, si è tolto la vita nel capannone dell’azienda di famiglia, fondata da sua padre quarant’anni fa. Da quel giorno in Italia, secondo i dati dell’associazione artigiani e piccoli imprenditori di Mestre, altri 23 imprenditori, schiacciati dal peso della crisi economica, hanno subito lo stesso destino. Di questi ben 9 (il 40%), nel Veneto. Ed è proprio in questa regione, tanto spesso portata ad esempio di un’economia fondata sulla laboriosità di piccole e medie impresa a gestione familiare, che nasce l’associazione dei familiari degli imprenditori suicidi, iniziativa di Adiconsum e Filca-Cisl pensata per rompere il silenzio e la solitudine in cui sono immersi tanti lavoratori, consumatori, piccoli imprenditori e le loro famiglie a causa della pressione fiscale e della crisi economica.

La presentazione dell’associazione a Vigonza Per la presentazione di “Speranzal- (via Piave 7), risponde per ora all’indirizzo lavoro”, avvenuta lo scorso 16 aprile, è mail speranzaallavoro@gmail.com, ma ha stato scelto un luogo simbolico: il Centro in programma l’istituzione di un numero verparrocchiale San Sebastiano di Vigonza, la de e la costituzione di un pool di psicologi stessa sala dove Laura Tamiozzo, 29 anni, che possano far fronte alle richieste d’aiuto. figlia dell’imprenditore Una risposta all’urgenvicentino, e oggi presi- “Tutelare te necessità di rifondadente dell’associazio- le nostre imprese zione morale, culturale, ne, aveva letto la let- significa prima politica ed economica tera “da imprenditrice di tutto tutelare di un sistema che non a imprenditrice” scritta le persone” ha saputo rispondere ai bisogni reali e pressanti di suo pugno e indirizzata a Flavia Schiavon, classe 1980, figlia dei suoi componenti, creando e potenziando di Giovanni Schiavon, titolare dell’impresa ulteriori separazioni, conflittualità, ingiuedile Eurostrade 90 di Vigonza, morto suici- stizie, isolamenti: “Tutelare le imprese e i da lo scorso 12 dicembre. La lettura era av- lavoratori - si legge nel Manifesto costituenvenuta il 28 marzo a Vigonza nel corso del te - significa innanzitutto tutelare le persone toccante incontro-confronto organizzato dal- e la struttura sociale che essi esprimono; a la Filca Cisl regionale sull’indifferenza che questo fine riteniamo urgente la creazione uccide. L’associazione, con sede a Mestre di una rete di riferimenti e di opportunità

di sostegno e affiancamento alle situazioni instabili, delle strutture di emergenza (di assistenza legale, psicologica, finanziaria) che possano sostenere e rispondere alle situazioni di pressante necessità”. Azioni concrete che non solo potranno “consentire di riscattare vite e famiglie”, ma permetteranno di “sottrarre la rete di correlazioni in cui la situazione critica è inserita - dipendenti, fornitori - dalla drammaticità della mancanza di risorse economiche; dalla catena di complessità successive causata dal venire meno dei pagamenti di servizi e beni; dalla desertificazione emotiva ed economica in cui le famiglie e le comunità, sommerse dalle difficoltà, sono costrette a sopravvivere”. Un fenomeno dai contorni preoccupanti: più di 50 suicidi negli ultimi tre anni, nove solo negli ultimi quattro mesi: sono i numeri che raccontano il drammatico impatto della

crisi economica nel Veneto. Vittime designate sono gli imprenditori, messi alle strette da debiti, imposte, pagamenti che chissà quando e se arriveranno: “Si tratta di un vero grido di allarme lanciato da chi non ce la fa più – afferma Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia Mestre - Le tasse, la burocrazia, la stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti hanno creato un clima ostile che penalizza chi fa impresa. Per molti, il suicidio è visto come un gesto di ribellione contro un sistema sordo ed insensibile”. Secondo i dati dell’associazione di categoria mestrina, se nel 2004 le aziende che non superavano i 5 anni di apertura erano il 45,4% del totale; cinque anni dopo la percentuale sale a 49,6%. Tanto basta a immaginare dietro a queste percentuali, altrettanti lavoratori, famiglie, imprenditori lasciati alla solitudine di un destino amaro.

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22 Mondo scuola

Mondo scuola 11

Il progetto Da un’idea dell’architetto Paola Vecchiato nasce una struttura smontabile e trasportabile a moduli

Enaip crea la scuola “mobile” in Etiopia di Gloria Cesarotto

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ortare la scuola in territori che per le loro ostili condizioni climatiche e per il difficile contesto socioeconomico in cui si trovano sono molto povere di infrastrutture. Questo l’obiettivo per il quale saranno presto coinvolti attivamente gli allievi di Enaip Veneto, chiamati a costruire una scuola “mobile” energeticamente sostenibile per il villaggio di Wersege in Etiopia. Un progetto contraddistinto insieme da una forte valenza sociale oltre che da un significativo impatto educativo. Il progetto della “Mobile-School” nasce dall’idea di Paola Vecchiato, architetto che negli ultimi anni ha dedicato la propria esperienza e professionalità ai paesi più poveri e ai contesti abitativi più problematici. Un intervento concreto a favore di bambini e ragazzi a cui spesso è negato il diritto allo studio. “Mobile-School” è una struttura facilmente smontabile e trasportabile, costituita da unità mobili espandibili, con elevati standard di qualità abitativa ed energeticamente sostenibile: un’aula che potrà accogliere dai 24 ai 48 giovani studenti, a seconda delle necessità e dunque dell’utilizzo.

Nel concreto, gli studenti dell’Enaip realizzeranno il prototipo a partire dalla progettazione, con l’obiettivo finale di avviarne poi la produzione e installare la prima unità nel villaggio etiope. I ragazzi saranno dunque impegnati nella progettazione tecnica a fianco dei progettisti, nella definizione delle specifiche tecniche e nei test di laboratorio, costruiranno le parti meccaniche ed elettriche, infine si occuperanno anche della logistica: montaggio, smontaggio e imballaggio, organizzazione dei carichi, trasporto per la collocazione in sito. Gli studenti saranno coinvolti in un’“impresa formativa” ovvero una modalità di “formazione in assetto lavorativo” che permetterà ai giovani partecipanti di cimentarsi in attività concrete finalizzate alla produzione, sperimentando così tempi, modalità organizzative e dinamiche di gruppo proprie di un’attività lavorativa ed economica. Maggiormente interessati saranno gli studenti del comparto elettrico e dei settori della meccanica e della termoidraulica. Un’iniziativa ambiziosa, per cui i promotori lanciano fin da ora un appello ad aziende ed enti affinché diventino partner

Gli studenti padovani realizzeranno il prototipo, per farlo verranno coinvolti in una “impresa formativa”

In alto, uno studente dell’Enaip all’opera (© Enaip Veneto / foto: G.De Sandre), in basso il progetto della scuola “mobile”

per la realizzazione del prototipo. Il progetto, che ha per motto “la scuola costruisce la scuola”, è promosso, oltre che da Enaip Veneto ed Enaip nazionale, anche da Enaip Friuli e Acli. Gode inoltre del patrocinio del comune di Padova e del comune di Trieste e della collaborazione dell’ambasciata d’Italia e dell’associazione italiana di Addis Abeba e di S.E. Project.

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Cultura provinciale 23 13 Archeologia La scoperta durante gli scavi per le fognature in Corso Stati Uniti

Reperti romani tra le fabbriche

FOTOGRAFIA

Tornano alla luce cinque sepolture databili al I secolo dopo Cristo Ora le ricerche in profondità di Laura Organte

Una foto di Marrozzini

N

Giovanni Marrozzini e Daniele Duca

uove tracce della Padova romana gli archeologi hanno fatto riemergere cinque sono venute alla luce – del tutto inat- sepolture databili al I secolo d.C.: “Anche se tese – in zona industriale all’interno non è un ritrovamento cospicuo – ha spiedi un cantiere di lavori commissionati dal gato la responsabile della Soprintendenza Consorzio Zip in corso Stati Uniti. Cinque se- per Padova Elena Pettenò – è però un indipolture romane in un paio di metri quadrati, catore importantissimo del potenziale della con corredi in terracotta, metallo e vetro. zona, che andrà ora studiata come area Una scoperta sensazionale a detta degli centuriata nella parte meridionale di Padoarcheologi della Soprintendenza del Veneto, va, meno nota fino ad oggi rispetto a quella settentrionale”. perché apre nuovi scenari per la comprensio- Ritrovate anfore, Importante anche la qualità del materiale ne della storia di Padova monete, piatti e del suo territorio e dà e vasellame, forse rinvenuto: ossuari fittili contenenti le ossa impulso a nuove ricer- in zona c’era che in una zona non una villa o fattoria combuste dei defunti, chiusi da coperchi, ancora esplorata. “Nel corso di scavi per far passare i tubi sempre in terra cotta. Le tre tombe meglio conservate erano delle fognature – ha raccontato il presidente Zip Angelo Boschetti – un colpo di ruspa state protette da anfore segate e deposte ha fatto riaffiorare i primi resti. Abbiamo capovolte sul fondo delle fosse e in due sesubito avvisato la Soprintendenza arche- polture le anfore poggiavano su una grande ologica per avviare un’indagine di appro- tegola utilizzata come fondo. Al loro interno fondimento”. Utilizzando la trincea scavata oggetti di corredo legati al rituale funebre dagli operai, allargata di un paio di metri, romano. “Abbiamo ritrovato vasellame da

EVENTI E MOSTRE

a cura di Laura Organte

FATIMA ABBADI E LE DONNE Sarà aperta fino al 3 giugno presso la galleria Salmonà la personale della fotografa Fatima Abbadi, una ricerca sulla condizione femminile nel mondo dal titolo “Womens through my lens”. Alla sua indagine regalano in quest’ottica un’originale sensibilità le sue stesse origini, radicate in due mondi differenti ed apparentemente lontani: quello orientale e quello occidentale. Fatima Abbadi è infatti cresciuta in un ambiente e in una famiglia multietnici, che le hanno permesso di maturare vivendo culture e religioni diverse.

L’ARTE DEL RITRATTO MINIATO L’arte del ritratto miniato sarà in mostra fino al 24 giugno a palazzo Zuckermann. Tale tecnica, che si caratterizza per una pittura minuta, descrittiva e analitica, è ben rappresentata nelle civiche collezioni. Le miniature, dovute principalmente ad artisti veneti, lombardi ed emiliani, coprono un arco cronologico che va dalla fine del Cinquecento all’Ottocento, come suggeriscono i dati stilistici e di costume degli effigiati. Si tratta di pezzi di particolare interesse per il loro carattere decorativo, per la cura dei dettagli dell’abbigliamento e dell’acconciatura dei personaggi e per la vivacità fisionomica.

ANGELERI SUONA AGLI EREMITANI Il tradizionale ciclo primaverile di concerti al Museo Eremitani, organizzato dalla Fondazione Musicale Masiero e Centanin in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova giunge nel 2012 alla sua ottava edizione. Nei quattro concerti, dal 23 maggio al 14 giugno, Giovanni Angeleri con i Solisti dell’Orchestra delle Venezie propone interpretazioni di musiche del periodo romantico, classico e barocco con strumenti d’epoca; l’ideale ambientazione nella Sala del Romanino e nel Chiostro Albini contribuisce ad evocare le particolari emozioni suscitate dalle inedite sonorità degli strumenti antichi.

D

Alcuni degli oggetti rinvenuti negli scavi in zona industriale mensa – ha spiegato l’archeologa Cecilia Rossi – come piatti, coppe e olpai, le antiche bottiglie, per le offerte alimentari ai defunti, durante i banchetti allestiti presso le tombe al momento della sepoltura, e poi balsamari vitrei, in origine contenenti gli oli e gli unguenti profumati cosparsi sui resti combusti. Rinvenute anche quattro monete: rappresentavano probabilmente gli oboli per Caronte, il mitico traghettatore delle anime dei defunti, e ci permettono di datare le tombe al I secolo d.C. La presenza in una tomba di una valva di conchiglia, impiegata

come contenitore per cosmetici, suggerisce che si trattasse di una deposizione femminile”. Ma cosa ci facevano lì queste tombe? Per ora è possibile azzardare alcune ipotesi generiche: “Probabilmente – a parlare è Stefano Tuzzato, l’archeologo che ha seguito la ricerca per conto della Soprintendenza – questo nucleo di tombe è legato ad assi viari e a un insediamento del tipo a villa rustica, una sorta di fattoria”. Ma le ricerche non finiscono qui: la Zip ha già in programma una campagna di prospezione tramite georadar che permetterà di vedere fino a 15 metri sotto il livello del suolo.

ue mostre parallele, nell’ambito della rassegna “Padova Photo-Graphia”, curata da Maria Beatrice Autizi e Angelo Maggi, sveleranno l’opera di due grandi fotografi. Di grande rilevanza sarà l’esposizione personale di Daniele Duca “Proximity”, affermato artista della fotografia e copywriter: la mostra, ospitata fino al 10 giugno negli spazi della Galleria Cavour, accompagnata da un catalogo a cura di Angelo Maggi, presenterà una ricognizione sorprendente degli oggetti del nostro tempo, cui lo sguardo ravvicinato dell’autore regala una dimensione poetica, ironica, a tratti visionaria. Un’altra sede cittadina prestigiosa, quella dell’Oratorio di San Rocco, accoglierà invece durante il medesimo periodo l’intenso reportage di Giovanni Marrozzini “La nouvelle Semance”, parte di una lunga ricerca, di valore espressivo e documentario, svolta dal fotografo nella Repubblica del Camerun.

Novità L’Archivio di Stato mette on line i documenti della Certosa di S. Bernardo

Le pergamene del XII secolo consultabili dal computer di casa L

’antico archivio delle pergamene custodite nella Certosa di San Bernardo di Padova rinasce sul web. Grazie alla collaborazione tra l’Archivio di Stato, la Provincia e il Lions Club Padova Certosa, un’intera collezione medievale è stata digitalizzata e resa disponibile su un sito dedicato e accessibile da www.aspd.beniculturali.it. “Si tratta di un evento particolarmente rilevante e unico nel Veneto – ha spiegato l’assessore Leandro Comacchio – perché la documentazione potrà essere consultata ovunque, da casa, a scuola o all’università, attraverso un collegamento internet. L’archivio è costituito da 589 pergamene risalenti al XII secolo e il fondo, tutto inedito, non era inventariato. I documenti sono stati restaurati, riordinati, indicizzati e infine digitalizzati per essere consultabili online. È un’occasione preziosa per venire a conoscere i gioielli custoditi dall’Archivio che rappresentano la nostra storia e identità”. In questa occasione a palazzo Santo Stefano è stata allestita un’esposizione, aperta al pubblico fino a giugno, di alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di

Il dettaglio di una delle pergamente digitalizzate San Bernardo e la donazione del terreno sul quale costruire l’omonima chiesa. “La pubblicazione digitale delle pergamene – ha sottolineato la direttrice Francesca Fantini D’Onofrio – fornisce quindi un agile strumento di ricerca per conoscere, indagare e approfondire il patrimonio documentario medievale padovano. L’utilizzo della tecnologia informatica permette infatti una migliore visualizzazione dello scritto, superando le difficoltà della lettura a occhio nudo e consentendo l’ingrandimento delle immagini per agevo-

lare il riconoscimento dei tratti scrittori. Gli originali, inoltre, saranno maggiormente tutelati dal degrado dovuto alla manipolazione, permettendo così una più adeguata conservazione per i secoli futuri”. Il sito dell’Archivio di Stato di Padova sarà rinnovato entro l’autunno per dare il giusto rilievo alla sala di studio virtuale che s’implementerà con la progressiva immissione di fondi documentari digitalizzati. Entro l’anno è previsto l’inserimento della cartografia storica di Padova e provincia. L.O.


24 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO Sanità, nuovi tagli in vista

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti di Alessandro Abbadir

P

iano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze politiche temono per la chiusura di interi nosocomi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganizzazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi standard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba essere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fissati è di 3 per mille abitanti per quanto riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensiva è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande dispersione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Verona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associazioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pigozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Caner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguardare in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la commissione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze politiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di firme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qualche settimana.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

L

a paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto risulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben difficile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto finanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiudono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffico A.A. sono ad oltre un’ora di strada”.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

S

ono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore generale dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese. Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanitario regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcuno non si fida. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioranza. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestrone nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

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dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuovere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della figura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”. Il documento termina annunciando che il consiglio comunale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali. Gianni Patella


Il Veneto in primo piano 25 7 Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali di Nicola Stievano

N

ello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubicazione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera. Quello di Padova sarà un “hub”, terminologia adottata dalla regione per definire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappresentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

IN POLESINE

I

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e ne anche per le schede relative alla dotazione il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si sentito il parere obbligatorio e vincolante della chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni significative per le tre Uls prevalentemente ad indirizzo riabilitativo. (la 16 cittadina e del Una riorganizzazioPiovese, la 15 del’Alta ne che significherà chiu- Alcuni reparti Padovana e la 17 della sura di reparti (è il caso dovranno chiudere, Bassa), tutte al di sopra ad esempio dei servizi di ora c’è attesa del limite dei 200 mila otorino che troveranno per le schede abitanti e quindi non tocposto solo negli ospedali delle strutture cate dalla riorganizzaziodi riferimento), o riconversione della struttura ospedaliera. Novità ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali anche per i direttori generali poi dureranno tre a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “inanni e per non più di due mandati. Rivoluzio- tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razionalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regionali sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

l Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specificità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per accorpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano sociosanitario è aperta e noi la giocheremo fino in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i risparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustificano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”. Me.Ru.


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Voci da palazzo 27 11 Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni

Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel P

BOTTA E RISPOSTA Laura Puppato e Renato Chisso

“NON VENDETE ILLUSIONI”

Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine

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opo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva denunciato che se la Regione avesse confermato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo momento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tuttavia messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello IL BILANCIO che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata DI VENETO STRADE la soddisfazione espressa dell’assessore eneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila Renato Chisso, anche se in occasione della euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno presentazione del bilancio di Veneto Strade stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha ha cercato di ridimensionare l’entità del destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al rischio corso in precedenza. “La società personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata Giovanni Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro. da opinioni rese in libertà”. Insomma per Vernizzi l’assessore si sarebbe trattato semplicemente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, vero la Società può vantare crediti verso la il 2002 anno di inaugurazione di Veneto nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla Regione per 117 milioni di euro che in Ve- Strade, comprese le opere complementari società avrebbe ravvisato un avvertimento neto Strade sono convinti di riscuotere entro al Passante di Mestre e all´A28, la società o comunque il tentativo da parte della Lega l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi di ridimensionare l’azione del potente as- così non sarà visto che sul bilancio regionale per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui sessore pidiellino. Non è detto, però, che pendono i vincoli imposti dal Patto di sta- 115 già ultimati o in fase di realizzazione. bilità. Il presidente Ver- Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che i problemi siano finiti nizzi infatti è sembrato con i chiari di luna degli ultimi tempi rischiaper Veneto strade, per Ci sono altri mettere le mani avanti no alla grande. il Presidente esiste il 800 milioni Al vaglio dell’assessore Chisso c’è anquando ha parlato di un rischio che le risorse di progetti ridimensionamento del- che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Strasiano poche per por- che rischiano le opere già progettate. de con l’altra società regionale Cav, Contare avanti le opere alla grande “Per il prossimo triennio cessioni autostradali venete, che controlla progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca- – ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen- 55 milioni, per questo stileremo una tabella lo scopo di mettere insieme risorse utili al do che con i 20 milioni di euro stanziati per delle priorità e su queste andremo ad inter- settore e dare fiato alle casse della società l’anno in corso e 120 di debito che pesano venire”. Senza mega piano triennale però con una ventina di milioni all’anno ma ad sulle casse della società, ora ridotti a 32, e quindi non si sa su quali basi verranno oggi si parla di se e ma appesi ai fili del sia fantascienza immaginare un’attività decise queste priorità. Da ricordare che per “forse domani”. che superi il limite dell’ordinario. A dire il i tre piani regionali approvati finora, dopo

NEWS

V

er la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difendendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima finanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebitamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che destino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.

LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”

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n vecchio e guerresco film d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fianco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della finanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata efficienza della struttura di fronte a problemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafiosi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.

“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”

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accio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografica d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un film drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando. Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesantemente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i film dell’orrore...”.


12 Cultura veneta 28 Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli

Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi

di Alain Chivilò

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egli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’autore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal 1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugurazione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografiche, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usati da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio. Com’è nata l’idea delle barchette e degli aeroplanini? “Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’abbiamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”. La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa significano per lei? “Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.

Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’ombra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimentale che l’opera assume sulle persone”. Quale importanza ricopre la fotografia nel suo agire pittorico? “Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fotografia per coprire, ossia quando dipingo la voglio distruggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfici da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocrome. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infinità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.

La provocazione nell’arte. Quale personale opinione e quali sviluppi? “La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere stimolo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”. Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’istinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.

Casa dei Carraresi, Treviso

MANCIÙ ULTIMO ATTO

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a mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la Casa dei Carraresi, continua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quarta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinnovato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sostituiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione finale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande lavoro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mostra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere. Al.Ch.

TRE MOSTRE DA NON PERDERE Gipsoteca Canova a Possagno

LA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI

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anova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno (Tv) fino al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria della danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della figura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Durante la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia finale ha completato definitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di grafica, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fianchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova. Al.Ch.

Contaminazioni artistiche

“GERMINAZIONI E SINESTESIE”

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l secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è possibile visitare gratuitamente la mostra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografia nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Facendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fino alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografie fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socioculturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni. Al.Ch.

Palazzo Loredan, Venezia

FINO AL 10 GIUGNO, 400 BOMBONIERE D’ARTISTA

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a confettiera era il nome, fin dal Quattrocento, del contenitore artistico che veniva donato alle spose per i confetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le nozze del figlio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bomboniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fino al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fino al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infine Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera. Al.Ch.



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24 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 31

PUGLIA

Il Salento greco che balla la pizzica OSPITALITÀ SEMPLICE NELLE CASE A Vignacastrisi, piccolo borgo alle porte di Castro, 16 piccole strutture turistiche si sono costituite in associazione offrendo diverse proposte di ospitalità. Denominatore comune il calore dell’accoglienza salentina. Si va dalle dimore di charme, come il Palazzo Guglielmo di piazza Umberto I, alla casa vacanze, all’affittacamere, all’agriturismo al B&B ricavato nelle abitazioni, dove si è a contatto con la gente del posto. Il mare è a due passi. “Il rapporto qualità-prezzo, la genuinità dei nostri prodotti e il calore e la semplicità dell’accoglienza - dicono al B&B Il Melograno - hanno colpito quanti arrivano a Vignacastrisi per la prima volta”. Infine una dritta gastronomica: il ristorante Zio Tom di Santa Maria di Leuca (nella foto), pesce in riva al mare poco lontano dal faro del capo. Gestione familiare e tanta qualità nel piatto.

I

l conto alla rovescia è già iniziato. Il Salento attende con ansia la notte del 25 agosto. E’ la Notte della Taranta, la notte del raduno dei centomila nelle piazze e nelle vie di Melpignano. Il Festival della Notte della Taranta è giunto alla quindicesima edizione, in un crescendo di numeri che fa capire quanto questi eventi di musica, danza e tradizioni popolari arrivino dritti al cuore della gente, mantendendo intatto nel tempo il loro fascino magnetico. Il festival, in due dense settimane di eventi, coinvolge ben 14 comuni della zona. Siamo in un angolo di Puglia dove si parla ancora greco. Sì, greco. Un greco antico che si chiama Griko ma che i greci di oggi capiscono perfettamente. Questo angolo di Puglia è la Grecìa salentina. Sì scrive proprio così, con l’accento sulla i. Nove comuni soltanto, poco a sud di Lecce e vicino ad Otranto: Calimèra, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. Ma nel XVI secolo il Griko era parlato in gran parte del territorio salentino. In Italia solo nella zona di Bova, in provincia di Reggio Calabria, esiste un’altra comunità ellenofona. Le comunità grike del Salento sono animate dall’attività di tante associazioni culturali, impegnate a valorizzare il patrimonio ancestrale di questa lingua sopravvissuta nel tempo. Come sono sopravvissuti certi riti religiosi, certi canti popolari e certe danze, la più famosa delle quali

IMMAGINI DELLA PIZZICA CHE ANIMA LA NOTTE DELLA TARANTA A MELPIGNANO. SOTTO: TIPICITÀ LOCALI, CASTRIGNANO DEI GRECI, LA MASSERIA CHICCO RIZZO, L’EX TRIBUNALE A NARDÒ E UN FRANTOIO IPOGEO A PRESICCE

è la “pizzica tarantata”, usata per curare dal morso della tarantola (il temuto ragno). Pizzica che è il moto irrefrenabile che anima la lunga notte della Taranta. Ma nella Grecìa salentina, che qualche tempo fa ha ricevuto anche la visita ufficiale del presidente greco Kostis Stefanopoulos, sono sopravvissute anche antiche costumanze gastronomiche. Di natura popolare, naturalmente. Tradizioni che possono essere il filo conduttore di un turismo “slow”, culturalmente motivato. Non può mancare la mussakà a base di patate, pietanza che è parente stretto del piatto simbolo della penisola ellenica. All’insalata grika e alla salsiccia è dedicata persino una sagra, quella di Martignano, che si svolge ai primi di luglio, preambolo alla festa del patrono San Pantaleo di fine luglio e al lungo festival della Notte della Taranta. Un contributo forte al mantenimento di queste tradizioni gastronomiche (ma anche di quelle culturali) lo dà il Parco Turistico Culturale

Palmieri che ha sede nel Palazzo Palmieri di Martignano. Nell’insalata grika esplodono tutti profumi del Mediterraneo: pomodori, “minunceddhe” (cetrioli), peperoni, cipolla bianca, peperoncino piccante, rucola selvatica, olive nere alla “capasa”. E ancora: capperi, origano, cacioricotta. Tutto condito con il profumatissimo olio extravergine d’oliva locale, frutto di quegli ulivi monumentali che adornano il territorio. La salsiccia, la gustosa salsiccia artigianale locale, fa da contorno all’insalata, sovvertendo per una volta i ruoli. Ma l’insalata grika può essere abbinata anche agli ottimi latticini della zona e al pane casereccio, cotto su forni alimentati da legna “profumata”. Un panorama dei sapori locali lo si trova all’agriturismo Masseria Chicco Rizzo di Sternatia, una monumentale, elegante e raffinata masseria di pietra chiara che combina gusto ed eleganza. Per chi voglia approfondire la cultura grika l’associazione Kaliglossa di Calimera ha

un sito sempre aggiornato (www.kaliglossa. it). Ultimamente sta pubblicizzando il Premio Dafne, che è un concorso di poesia, canzone e teatro in lingua grika, e una scuola di lingua grika che inizierà a ottobre. Una vitalità culturale che è garanzia di sopravvivenza per questo straordinario relitto linguistico, miracolosamente conservatosi nei secoli nel Salento. Due escursioni consigliate per chi dalla Grecìa Salentina volessre approfondire la conoscenza del Salento più vero: Nardò e Presicce. Nardò è un trionfo del barocco. Il suo centro storico è una bomboniera ricamata nella pietra, ricca di palazzi e chiese. A lungo la cittadina rivaleggiò con Lecce sul piano artistico e culturale. La cattadrale, il cui primo nucleo risale al 1090, è il punto di partenza ideale per l’escursione nel centro storico, che raggiunge il suo clou di interesse a Piazza Salandra, straordinaria quinta di edifici barocchi. Poco lontano si erge la cosiddetta Osanna, singolare costruzione del 1603 a edicola.

Nelle vicinanze di Nardò sorge il parco naturale di Porto Selvaggio con la sua preziosa oasi naturalistica. Presicce è la città degli ipogei e dell’olio lampante. Da non perdere la città sotterranea, ovvero il sistema di frantoi ipogei, unico in Italia per ampiezza e fascino, disseminato fra piazza del Popolo e le strade del centro storico. In quei frantoi sotterranei si produceva l’olio utilizzato per alimentare l’illuminazione pubblica. Veniva venduto in anche all’estero. Le condizioni di vita in quei frantoi erano terribili. Gli operai salivano in superficie solo in occasione della grandi feste. Le perle di Presicce sono il Palazzo Ducale con il Museo Demoantropologico, il Museo della civiltà contadina e la Chiesa della Madonna degli Angeli che sorge in posizione appartata, vicino ad un B&B di charme, il “Giardino degli angeli”, dove si produce anche un ottimo olio extrarvergine di oliva. Poco lontano sorge la lunga spiaggia delle cosiddette “Maldive del Salento”, dalla sabbia bianchissima.


32 I nostri esperti RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

Questioni di Giustizia

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Buongiorno Avvocato, ho preso in affitto ad uso turistico per alcuni mesi nel periodo estivo un appartamento in una zona di balneazione, precisamente dal 1 maggio 2011 al 1 settembre 2011 da una società immobiliare, il contratto prevedeva il canone di locazione mensile e, a parte e alla fine, il pagamento delle spese relative alle bollette enel, gas e acqua. Premetto che ho pagato regolarmente tutto l’affitto, ma ho lasciato un assegno in deposito cauzionale per il saldo delle spese suddette. Mi si è presentato il proprietario chiedendomi delle somme molto elevate a titolo di spese condominiali e utenze, senza però portarmi alcuna documentazione giustificativa. Sono obbligato a pagarle?Se le pago posso avere la restituzione dell’assegno? Stefano.

Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it

Caro Stefano, se il contratto di locazione ad uso turistico che Lei aveva stipulato prevedeva che il canone di locazione non fosse onnicomprensivo, ma Lei si impegnava a corrispondere a parte le spese condominiali e le somme relative alle utenze per il periodo in cui Lei ha utilizzato l’appartamento dovrà corrisponderle. Infatti, a seguito dell’entrata in vigore della disciplina sulla locazione degli immobili urbani di cui alla l. 392/1978, l’obbligazione del conduttore, concernente il pagamento degli oneri accessori è divenuta parte integrante della struttura sinallagmatica del contratto, con la conseguenza che il suo inadempimento, solo ove superiore a due mensilità del canone, dà al locatore il diritto di ottenere la risoluzione del contratto, ma in ogni caso ha diritto di pretenderne la rifusione. In questo caso la locazione è cessata, ergo il proprietario ha diritto ad ottenerne la rifusione, il conduttore però ha diritto di ottenere dal locatore l’indicazione precisa e specifica delle spese condominiali, nonché prendere visione dei documenti giustificativi, ciò in base a precisa e concordante giurisprudenza. La documentazione che Lei potrà richiedere è la seguente: il bilancio consuntivo delle spese condominiali, naturalmente scomputando le eventuali voci che riguardano la straordinaria manutenzione, dividendo le somme per i mesi in cui Lei ha avuto possesso dell’immobile; l’esibizione delle bollette integre e non alterate relative ai mesi in cui Lei ha goduto dell’immobile ed eventuali altre fatture. Dopo di che, se tutto è regolare, Lei sarà obbligato a corrispondere le spese, naturalmente se Lei ha consegnato un assegno, può pagare le somme e chiederne la restituzione ovvero autorizzarne l’incasso e, se questo non fosse sufficiente a coprire l’intero debito, aggiungere le somme corrispondenti, ricordandosi di farsi quietanzare per iscritto per le somme inferiori ad € 1000 pagate per contanti. Per info su questo articolo michela. nuvoletto@alice.it

PSICOLOGIA DEL LAVORO Lo stress: principali modelli Dott. Lara Tasso e risposte dell’organismo Il termine stress è entrato a far parte a pieno titolo del nostro vocabolario e, purtroppo, anche della nostra vita. Ma sappiamo realmente cosa di cela dietro questo concetto? Tra i vari modelli di ricerca che cercano di spiegare lo stress, vi è quello dello stimolo, secondo cui le cause vanno ricercate nell’ambiente che pone richieste eccessive alla persona. Per esempio, secondo questo modello lo stress lavorativo è causato da un forte carico di lavoro e dalle difficoltà a conciliare vita privata e occupazionale. Secondo il modello della risposta, invece, lo stress non è spiegato partendo dagli stimoli ambientali, bensì dall’esperienza provata dalla persona. Secondo questa prospettiva, lo stress è desunto da sintomi quali, per esempio, insonnia, mal di testa, problemi digestivi, che la persona sviluppa come risposta alle richieste esterne. Un altro modello, oggi dominante, è quello transazionale, che integra lo stimolo e la risposta in uno stesso processo: l’ambiente e la persona non sono analizzati separatamente ma in reciproca interazione tra

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loro. Lo stimolo ambientale è percepito e valutato dalla persona, che mette in atto delle risposte fisiche, psichiche, emotive e comportamentali per far fronte alla situazione (coping). Tali risposte influenzano a loro volta l’ambiente esterno. Per esempio, di fronte ad un eccessivo carico di lavoro possiamo percepire la situazione al di fuori della nostra portata e le conseguenti risposte del nostro organismo saranno: aumento del battito cardiaco, sudorazione, dolori intestinali, mal di testa, insonnia etc. Possiamo decidere di non affrontare il compito o di svolgerlo in una situazione psicofisica non ottimale che comprometterà il buon esito del nostro lavoro. Non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte allo stimolo: altri, infatti, possono percepire un eccessivo carico di lavorativo come una sfida e rispondere con modalità psicofisiche diverse dal caso precedente, che porteranno ad affrontare al meglio il compito anziché scappare da esso. Non è l’evento in sé, quindi, a causare lo stress, ma l’interazione tra esso e la persona, con tutto il suo bagaglio di esperienze, di caratteristiche fisiche, biologiche, emotive, psicologiche. Il tutto, inoltre, è influenzato dal contesto in cui tale interazione avviene. Dopo aver incontrato i principali modelli sullo stress, vediamo ora come reagisce il nostro organismo davanti ad una situazione percepita come stressante. La prima fase è definita di ALLARME, ed è qui che l’organismo si prepara all’attacco o alla fuga dal compito o dalla situazione. La frequenza cardiaca aumenta, le pupille si dilatano, la digestione si interrompe, i muscoli si tendono. La seconda fase è la RESISTENZA, che si ha quando l’esposizione all’agente stressante è tale da far durare troppo a lungo i livelli di attivazione messi in atto nella fase di allarme. Per far fronte a questa fase il nostro organismo è costretto ad attingere a risorse aggiuntive, che sono sottratte a quelle necessarie al normale funzionamento corporeo, come la digestione o il mantenimento del sistema immunitario. La terza e ultima fase è l’ESAURIMENTO, che avviene quando l’organismo non riesce più a far fronte a livelli così alti di attivazione e sviluppa seri problemi fisici, psichici e comportamentali. A tutti sarà capitato di provare quanto descritto nella prima fase, e questo è del tutto normale e non comporta rischi per la salute. Provare livelli moderati di stress è, infatti, un fattore positivo, attivante. Il problema sopraggiunge quando si passa dallo stress buono (EUTRESS) e quello definito cattivo (DISTRESS), caratterizzato da un’eccessiva e prolungata attivazione dell’organismo. In questi casi la persona, oltre a sviluppare problemi fisici, può mettere in atto comportamenti a rischio come l’abuso di alcool o sostanze, il gioco d’azzardo, eccessi di aggressività, non curanza delle norme sulla sicurezza. E’ quindi importante individuare i sintomi da stress eccessivo, cercando di staccare la spina e chiedendo aiuto a degli specialisti. Sarò lieta di rispondere alle vostre domande all’indirizzo e-mail: lara.tasso@libero.it


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ABBINARE IL CIBO AL VINO

N OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO.

L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO

PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI

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PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA.

SOLAMENTE

UN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO 900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI) 2 ZUCCHINE PICCOLE 2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?

CI

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MARE

IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI

SEDANO FRESCO

CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO,

¼ C IPOLLA BIANCA

OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL

“GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI. ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT

PEPERONCINO IN POLVERE OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO VINO BIANCO SUCCO DI LIMONE DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE

PROCEDIMENTO

PULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO. MANUELA E SILVIA BIZZO

SPIZZICHI E BOCCONI B

MERIDIANA offre il “Cheap and Chic” a soli 38,00€. Nel menù piatti leggeri e dietetici.

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I PUNTINI Colora gli spazi contraddistinti dai puntini

SOPRA E SOTTO

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

AMICA - BRAD - BRATT FIGLI - FRATELLO FULL FRONTAL I PROTAGONISTI PITT - PREMI - RUOLI - STUDI Chiave (5) - Il nome............................. Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AB - ADA - BARE - EL - ELVIO ERO - FE - FE - GERE ITER - IVI - ORARIA - PD PINNA - RE - RUGA - SAN SPIRA - TO - TRII - UOSA USATO - VIP - VISNU THE ANIMALS (gli animali) Impariamo l’inglese

Gli sposi

• “Ieri ho preso un cane per mia moglie” “Ah, sì? E dove fanno questi scambi?” • Fra fidanzati; “Caro, se tu mi amassi!” “Ma no, non aver paura che non ti amasso!” • Un signore dice a sua moglie: “Sai cara, ho pensato che questa sera non potrai venire a teatro con quella tua vecchia pelliccia.” “Oh tesoro!” Esclama tutta felice la donna “E come hai risolto il problema?” “Ho comprato un solo biglietto!” • “Mia moglie ha perso la carta di credito” “E non hai sporto denuncia?” “No, perché ho scoperto che il ladro spende di meno!” • Due pazzi al manicomio: “E se ci sposassimo? L’altro risponde: “Ma sei pazzo!?” • Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcellini” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!”” • Una donna confida alla sua amica: “Anch’io ho un marito che è pazzo di me! Peccato che non sia il mio.” • Tra amiche: “Sai qual è la differenza tra un fidanzato e un marito?” “No quale?” “30 chili!”

• Una signora di una certa età torna a casa dopo essere stata dal parrucchiere. Trova il marito seduto in poltrona e gli dice: “Caro, non ti sembra che adesso con i capelli così corti, non sembro più una vecchia?” Il marito la guarda un po’: “Hai ragione, adesso sembri un vecchio.” • Un giorno una donna dice al marito: “Caro, sono passati 15 anni di matrimonio e se potessi tornare indietro nel tempo e fossi di nuovo sola, sai con chi mi sposerei?” “No, con chi?” chiede il marito. “Con te, tesoro!” “Questo è quello che credi tu.” • Ho spiegato a mio nipote cos’è il compromesso: se per le vacanze tua madre vuole andare al mare e tuo padre invece in montagna, il compromesso è che si va al mare, ma il papà può portarsi gli sci. • Dialogo tra anziani coniugi: Marito: “Chi comanda in questa casa?” Moglie: “Io!” Marito: “Era solo una verifica!” • Un notaio alla vedova: “Nel testamento di suo marito c’è scritto: ‘Ti lascio’.” “’Ti lascio’ che cosa?” Domanda la donna con impazienza. E il notaio: “Niente. Dice soltanto ‘Ti lascio’.” • Molte mogli sono contrarie al divorzio perché non vogliono dividere i soldi del marito con l’avvocato.

ANT - BEAR BEE - CAT CHEETAH CRAB CROCODILE DEER - DOG DUCK - EAGLE FINCH - FLY FOX - FROG GIRAFFE JELLYFISH LIZARD MALLARD OWL - PIG SHARK SHEEP WHALE WOLF

CHIAVE (4) - Un’animale.......................................................................................................... Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo. • Amare è breve, dimenticare è lungo. • C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

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38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MOTIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SERENITÀ E GIOIA DI VIVERE

TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO VOLA T E ALTO SULLE ALI DELL’AMBIZIONE. MA SE NON SAPETE CONCILIARE ENTUSIASMO E PRAGMATISMO FARETE LA FINE DI ICARO · S ALUTE LA BELLA STAGIONE IN ARRIVO POTREBBE ACUIRE CERTE VOSTRE INTOLLERANZE E PROCURARVI PROBLEMI ALLA CUTE. FATE DEGLI ESAMI

Oroscopo UN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO DITE STOP AGLI ERRORI CHE DANNEGGIANO LA VOSTRA COPPIA. SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIMEDIARE E RICOSTRUIRE · S ALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO IL VOSTRO UMORE ALTALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· S ALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RINFORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ESERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO UN MESE RICCO DI SVOLTE PER AFFARI E CARRIERA. IN AMORE POTETE RISCHIARE ANCHE L’IMPOSSIBILE, CUPIDO È CON VOI · S ALUTE SIETE IN FORMA MA L’ARRIVO DEL CALDO POTREBBE FARSI SENTIRE. BERE MOLTA ACQUA E SALI MINERALI, VI AIUTERÀ IN OGNI SITUAZIONE

DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FERMATE UN ATTIMO E RISCHIATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · S ALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POSSANO AIUTARVI FASCINO

CANCRO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

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FASCINO I CONTRASTI NON MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FICCANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LETARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO I

PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· S ALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE ATTENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT

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FASCINO ABILISSIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DISTENSIVO · S ALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA

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E SENSI SI FONDONO MAGICAMENTE E VI REGALANO EMOZIONI MOZZAFIATO. IL DIALOGO CON L’AMATO NON È MAI STATO COSÌ PROFONDO · S ALUTE SE STATE PENSANDO DI ISCRIVERVI IN PALESTRA PREFERITE LA PISCINA E IN PARTICOLARE L’ACQUA-GYM, LE CAREZZE DELL’ACQUA VI FARANNO BENE

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CARICHI DI ENERGIE CHE SAPETE GESTIRE AL MEGLIO RITAGLIANDOVI DOLCI SPAZI DI RELAX CON IL PATER CHE RINGRAZIA· S ALUTE SE VI APPASSIONA FATICARE SUI PEDALI, QUESTO È IL PERIODO GIUSTO PER RIMONTARE IN SELLA E RITROVARE LA FORMA PERDUTA

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