di Padova Nord
Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 139 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Vigonza, politica Zanon e la forza delle idee per migliorare
Sicurezza stradale Totem autovelox: accesi o spenti, funzionano pag.
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Cadoneghe Mensa a scuola tra polemiche e verifiche
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EDITORIALE
Nuovo Veneto firmato Monti
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
materna e nido ecco i contributi
La scuola al centro degli investimenti e dell’attenzione degli amministratori di Vigodarzere. Materna e nido sono state, infatti, al centro di due provvedimenti di recente approvati dalla giunta comunale di Vigodarzere. Iniziative molto attese dalla cittadinanza, in particolare dalle tante famiglie del territorio. pag. 13
unione medio brenta istanze suap on line
Rivoluzione telematica al Suap (Sportello unico attività produttive), a servizio di Cadoneghe e Vigodarzere. Dalla metà di ottobre la trasmissione della documentazione e degli atti può avvenire solo in modalità elettronica. Una novità che riguarda tutte le richieste presentate allo sportello unico. pag. 13
di Nicola Stievano
P
“Sogno” metropolitano condiviso con Padova
Passo avanti di Cadoneghe e Vigodarzere sulla strada della fusione, ma è polemica
U
na firma che fa discutere. E’ quella apposta sulla convenzione per la verifica della fattibilità della fusione in un Comune unico. A sottoscriverla i rappresentanti dei Comuni di Padova (214 mila abitanti), Cadoneghe (16 mila) e Vigodarzere (13 mila). Tempistica stretta per la verifica di fattibilità visto che, entro il 15 novembre, Cadoneghe, a cui spetta il ruolo di capofila dell’operazione, dovrà conferire l’incarico e trasmettere alla Regione la richiesta di contributo. Dal canto suo, la Regione dovrebbe
finanziare il 70% della spesa, fissata in 20 mila euro. Nel frattempo Padova ha anticipato 10 mila euro, gli altri soci 5 mila a testa. Grande sostenitore del progetto, per Padova l’assessore Ivo Rossi. “Per arrivare a sottoscrivere il Piano di assetto del territorio intercomunale ci sono voluti 120 incontri e cinque anni di lavoro – ha detto Rossi -. Putroppo questi sono i tempi della politica. Noi vogliamo costruire una città metropolitana di 450 mila abitanti. C’è bisogno di aggregarsi per garantire l’erogazione dei
servizi mentre le risorse scarseggiano: basti pensare al differenziale tra l’Imu prevista e l’Imu che incasseremo”. Schierati sul fronte del sì anche gli altri due sindaci: Mirco Gastaldon per Cadoneghe e Francesco Vezzaro per Vigodarzere. “Rischiamo di perdere la sovranità locale, ma lo facciamo per i nostri cittadini. – spiega Gastaldon - I vantaggi? Li vedono soprattutto in tema di trasporto pubblico”. Ben diversa la posizione dei contrari, che pag. 10 temono solo disagi.
oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3
L’Intervento Non toccate l’Imu
di Giuseppe Bortolussi*
I
n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. *Segretario CGIA di Mestre
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Nuovo Veneto firmato Monti Battaglia fra i genitori
bambino conteso un dramma che divide
Hanno fatto discutere a lungo e suscitato un’ondata emotiva senza precedenti a Padova le immagini del bambino prelavato in una scuola di Cittadella come stabilito da un’ordinanza del giudice che ha affidato il ragazzino al padre. Il filmato racconta solo l’ultimo e più eclatante capitolo di una battaglia legale che da anni contrappone i due genitori e coinvolge in prima persona il bambino. Le immagini, trasmesse dalle reti nazionali, hanno colpito per la loro drammaticità e hanno diviso le opinioni fra chi riconosce le ragioni del padre o quelle della madre. A Cittadella è stata organizzata anche una fiaccolata per chiedere il ritorno a casa del bambino. Padova, Camera di Commercio
la giunta si taglia lo stipendio del 25%
Dopo le polemiche dentro e fuori il palazzo della Camera di Commercio sui compensi percepiti dagli amministratori, la giunta dell’ente camerale ha deliberato un’auto riduzione che ben oltre ai criteri di calcolo più restrittivi previsti dalle ultime circolari ministeriali. Per l’indennità del Presidente l’ipotesi prevede un tagio sarà superiore al 25 %. Faccia a faccia con gli esperti
open day donna impresa in rosa
Un successo il primo Open Day Donna, un evento ideato dal Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Padova, presieduto da Stefania Brogin. Le donne che ambiscono ad avviare una attività imprenditoriale, o che sono già imprenditrici, nella fase iniziale di start up, hanno potuto consultarsi gratuitamente sugli adempimenti necessari. Messa a disposizione una task force di oltre 30 esperti, scelti tra funzionari della Camera, addetti allo sviluppo di nuova impresa, esperti delle Associazioni di categoria professionali.
1
In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano
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2013
7 GIORNI
1^ EDIZIONE 16-22 GIUGNO 2013
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Provincia provincia
Trova un portafoglio con la pensione e lo restituisce pag. 6
vigonza, lezioni
Università Aperta e l’italiano per gli stranieri
Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up pag. 14
mondo scuola
Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio pag. 16
6
Regione politica
cultura
pag.
Dal 12 novembre entrano in vigore i provvedimenti per ridurre l’emergenza Pm10. In particolare: la limitazione del traffico infrasettimanale, giornate di sensibilizzazione delle quali ancora non è stata decisa la data, l’istituzione di zone a velocità limitata nei quartieri, l’estensione della Ztl alla domenica. Per quanto riguarda le limitazioni del traffico infrasettimanale dal 12 novembre al 14 dicembre dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18, saranno bloccate le auto Euro 0 e 1 diesel e benzina, le Euro 2 diesel, i ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del Duemila.
videosorveglianza all’avanguardia
ACCETTA QUESTA SFIDA DI MOUNTAIN BIKE ESTREMO PER I BAMBINI CON LA DUCHENNE
buona notizia
lotta al pm 10, stop alle vecchie auto
Sperimentazione a Padova
1 OBIETTIVO
Padova Nord
Dal 12 novembre le misure
SecondoMè Fest, Soldini a Padova pag.
19
Entro la primavera 2013
Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni pagg. 22-23
economia
La green economy nel futuro della regione
cultura
E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengineerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità.
pag.
26
Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere pag. 30
arte alla fermata del tram padovano
Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comunichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl
Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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REDAZIONE: Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche l’aliquota sulla prima casa
Ansia da Imu per
di Ornella Jovane
Padova, Venezia, Treviso e Vicenza mantengono l’aliquota sulla prima casa allo 0,4 per cento
Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base entro il 10 dicembre prossimo
A
nsia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto definita la situazione e di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calcolati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fissate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno definito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli stabilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato
l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelievo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Veneto è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fissata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stangata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fino al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono amministrazioni - anche in Veneto - che “infieriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un
beni della chiesa
Imu dal 2013
B
eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).
CAMPODARSEGO: ottimo veramente carino appartamento su 2 livelli esposto al sole in piccola palazzina con ingresso, soggiorno-cottura, bagno, ripostiglio, terrazza, mansarda pavimentata tutta in legno con bagno e terrazza, garage. Libero subito. ACE: F; IPE: 201,13. RIF. 113 EURO 118.000
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totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i proprietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’aumento delle aliquote - che alla fine hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cittadini del Carroccio che si rifiutavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.
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Argomento del mese 27 5 La scelta della maggioranza dei Comuni Padovani
famiglie e imprese L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale
“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti” di Alessandro Abbadir
S spalla per padovane
ulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifici di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifici tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono beneficiare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”. MEJANIGA: centrale in quartiere resid. comoda ai servizi app.to in bifamiliare ultimo piano ristrutturato completamente di 105 mq con ingr. indipendente, cucina di 16 mq, sogg., 3 camere, 2 bagni, poggiolo, veranda, cantina, garage, p. auto, giard. privato. Da vedere. ACE: F-IPE: 202,55 RIF. 509 EURO 232.000
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Aumentano le aliquote per seconde case, negozi e fabbriche
Imu in salita arriva la stangata O
rmai sono già più della metà i Comuni padovani che hanno ritoccato, ovviamente verso l’alto, la tanto temuta Imu, ma sicuramente prima il numero di enti locali che avranno imboccato questa strada sarà cresciuto ancora. Pertanto per la maggioranza dei padovani la rata del 17 dicembre sarà la più temuta perché la più pesante, un bel regalo natalizio. Probabilmente quasi 3 Comuni su 4 metteranno mano alle aliquote dell’imposta sugli immobili per recuperare almeno in parte le risorse erose dalla “spendig review” che ha tagliato con l’accetta i trasferimenti dello stato agli enti locali. La maggior parte andrà a ritoccare l’aliquota sulle seconde case e gli altri edifici, compresi quelli commerciali e produttivi, portandola addirittura oltre l’1 per cento. Altri invece metteranno mano anche alla percentuale sull’abitazione principale, sostenendo che le detrazioni non penalizzeranno le fasce più deboli. Chi invece sceglie di mantenere le aliquote di base rimanda ogni eventuale modifica al prossimo anno, con il bilancio in mano. La scelta che fa più discutere è quella del comune di Padova che ha portato l’imposta sulle seconde case e edifici produttivi e commerciali all’1,02 per cento. “L’aliquota sulle seconde case non è fra le più alte – ribatte Umberto Zampieri, la In alcuni Comuni scelta di fondo è di non toccare la prima l’aliquota supera casa”. Stesso ragionamento fatto da la soglia dell’1%, qualche altra decina di amministratori e un salasso sindaci padovani che hanno preso più o per le imprese meno la stessa decisione. Preoccupate non solo le famiglie, alle prese con un nuovo esborso, ma anche commercianti, artigiani e industriali, visto che gli aumenti più consistenti riguardano proprio i fabbricati produttivi o commerciali. “Si andrà a pescare nelle solite tasche - è l’amaro commento di Ferdinando Zilio, numero uno dell’Ascom - quelle dei commercianti, facendo morire il commercio cittadino. Oltre ad aver sempre pagato le tasse si troviamo ad affrontare la concorrenza sleale del commercio abusivo che non paga l’Imu. E i tanti centri o bancarelle cinesi cosa pagano?”. Preoccupata anche Confindustria, che ha calcolato un aggravio del 75 per cento per le imprese padovane, che si troveranno a sborsare quasi 103 milioni di euro, 44 milioni in più rispetto alla vecchia Ici. “Insomma si profila una super tassa di fine anno per le imprese, - commenta il presidente Massimo Pavin - che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricità e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. L’aliquota media dell’8,15 per mille per i fabbricati produttivi è il risultato delle elaborazioni condotte su un campione di 25 Comuni della provincia di Padova, a maggiore densità di imprese o dove insistono aree produttive a valenza provinciale. Il saldo Imu presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità. Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere”.
6 Vigonza Totem anti velocità E’ dimostrato che la loro presenza rende le strade più sicure
Attivi o no, funzionano Non sono sempre in funzione gli autovelox installati lungo le strade dei centri abitati di Manuel Glauco Matetich
L
’importante non è sapere se siano finti oppure veri, se siano in funzione ed attivi o se siano spenti e vuoti. La cosa più importante è che ci siano. Stiamo parlando degli autovelox che l’amministrazione comunale di Vigonza, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, ha voluto aumentare di numero in diverse strade trafficate di tutto il territorio vigontino. L’installazione dei rilevatori di velocità a Vigonza fa parte di un progetto provinciale, lanciato circa un anno e mezzo fa, per limitare la velocità sproporzionata della maggior parte degli automobilisti indisciplinati lungo le vie dei centri abitati. Gli autovelox sparsi per le frazioni di Vigonza sono caratterizzati dal fatto che non sempre sono attivi 24 ore su 24, ma alcune volte invece sono spenti ed assolvono così la funzione ed il compito di essere dei semplici dissuasori, mettendo in tal modo in allerta i guidatori con il piede un po’ pesante sull’acceleratore. Le colonnine arancione, che riportano
Uno dei totem arancioni presenti a Vigonza a chiare lettere i limiti di velocità e la possibile presenza di apparecchi autovelox, sono delle semplici “scatole vuote”, ma all’interno di una di loro può essere piazzato un rilevatore di velocità. Nel dubbio vige la sicurezza: l’automobilista al primo box rallenta e sapendo che ce ne saranno altri, si mantiene sotto il limite dei 50 all’ora. Il sistema è nato in Inghilterra, producendo subito risultati sorprendenti: gli incidenti nelle zone abitate sono diminuite di oltre il 45%. E dati simili arrivano da
alcuni Comuni del Veneto che per primi in Italia si sono dotati di queste apparecchiature mobili all’avanguardia. In Veneto a fare da apripista è stato il comune di Padova, capofila di un progetto che ha coinvolto una dozzina di Comuni più piccoli. Ma l’iniziativa si sta allargando anche a diversi altri comuni che hanno scelto di adottare questa strategia per cercare di ridurre la velocità dei veicoli stradali, ed ovviamente di conseguenza incassare anche qualche soldino per le casse comunali.
buona notizia C’era la pensione, protagonista una giovane marocchina
trova un portafoglio e lo restituisce
S
iamo abituati a leggere ogni giorno notizie che riportano fatti negativi commessi da cittadini non italiani, ma non tutti gli extracomunitari sono dei delinquenti e delle persone poco affidabili. Non possiamo fare di tutt’un erba un fascio. Alcune storie, invece, sono positive ed evidenziano l’onestà di queste persone. La conferma di quanto detto arriva dal fatto accaduto in via Manara a Vigonza. Arturo Senise, pensionato di 73 anni e residente a Busa di Vigonza in via Aldo Moro, si era recato alla stazione di servizio lungo la strada per fare rifornimento alla propria automobile. Preso dalla confusione di dover fare benzina in modalità self service, poiché erano circa le 13 e non era presente nessun addetto, ha appoggiato il portafoglio e le chiavi di casa sopra il distributore automatico, dimenticatoli inavvertitamente una volta fatto il pieno. Il portafoglio conteneva tutta la pensione del mese di settembre, ritirata all’ufficio postale poche ore prima. Per fortuna la scena è stata vista anche da una giovane marocchina di 27 anni, Zora M., residente nel comune di Padova da 8 anni, che si era appena fermata al distributore con il suo motorino. La ragazza è corsa immediatamente ad avvisare il pensionato della sua dimenticanza, ma l’uomo era già partito. A quel punto la giovane non ci ha pensato due volte: ha raccolto gli oggetti, è montata in sella al suo scooter e ha inseguito a tutta velocità l’automobile dell’anziano, fino a quando non si è fermato davanti a un semaforo rosso, dove una volta raggiunto gli ha riconsegnato i suoi averi. Il pensionato, dopo aver ricevuto dalla ragazza il portafoglio con dentro tutti i soldi, è rimasto talmente colpito ed incredulo dal gesto altruista della giovane, che le ha voluto dare come ricompensa, ed anche per sdebitarsi, della sua gentilezza una banconota da 100 euro. M.G.M.
FORMAZIONE AllA PORTATA DI TUTTI
E
’ iniziata in questi giorni l’ottava edizione dell’Università aperta Vigontina (Uav). L’offerta dell’Uav è suddivisa in due ambiti: quello dei corsi e quello del tempo libero. I primi, affidati a docenti esperti, richiedono continuità di presenza e studio, invece, le iniziative del tempo libero sono aperte liberamente a chiunque voglia iscriversi. L’Associazione Università Aperta Vigontina si è costituita nel 2004 con sede presso l’Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” di Vigonza su iniziativa della scuola e di un gruppo di cittadini con storie ed esperienze di varia cultura. L’associazione opera in collaborazione con il Comune di Vigonza, promovendo le proprie iniziative in sinergia soprattutto con l’Assessorato alla Cultura, coordinato dall’assessore Stefano Innocente Marangon. E’ stata chiamata aperta perché tutti, dai diciotto anni in su, possono accedervi. L’Uav si colloca ed agisce in un territorio che ha manifestato in questi anni profondi cambiamenti sul piano sociale, economico e culturale. L’Associazione ha come finalità contribuire alla educazione e formazione permanente della popolazione attraverso la promozione e l’organizzazione di corsi disciplinari, concerti, convegni, iniziative di ricerca. In contemporanea sono partiti lo scorso 8 ottobre dei corsi di lingua e di cultura italiana rivolti a ragazzi ed adulti stranieri, organizzati dall’Assessorato ai Servizi Sociali, in collaborazione con l’Associazione Benes-
Al via le lezioni dell’università aperta e i corsi di lingua e cultura per gli stranieri sere & Società onlus. I corsi per adulti sono un servizio della sezione dell’educazione, della cultura e dello sport del Comune di Vigonza e sono aperti a tutti. I corsi sono gratuiti e si paga solo 10 euro per l’iscrizione del proprio nominativo. Ci sono 3 livelli (principiante, intermedio e avanzato), il lunedì e il mercoledì dalle 19 alle 20.30, e hanno luogo nella scuola media “Don Milani” di Vigonza, in via Roma 35. L’iniziativa si svolge ormai da 11 anni e si avvale di insegnanti professionisti esperti. Ai corsi possono iscriversi sia persone residenti nel comune di Vigonza che quelli fuori comune. Inoltre, il comune di Vigonza ha messo a disposizione dell’iniziativa un mezzo di trasporto per i residenti nel Comune, per chi non ha mezzi propri per recarsi M.G.M. a scuola.
8 Vigonza L’Intervento
L’intervento
Non toccate l’Imu
Politica La parola al consigliere del Partito Democratico vigontino Giuseppe Zanon
Pd, una fucina di proposte di Manuel Glauco Matetich
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na delle più grandi novità in casa del Partito Democratico sono sicuramente le primarie. La possibilità di far scegliere ai propri elettori il candidato premier del partito di appartenenza è senz’altro una cosa positiva e soprattutto democratica. Questo risveglio a livello nazionale del Pd non ha minimamente influenzato il circolo del comune di Vigonza, che da sempre, invece, ha continuato a combattere per una Vigonza migliore e più vicina alle esigenze dei cittadini. “Il partito democratico di Vigonza cerca di portare avanti le proprie idee e le proprie proposte, - afferma Giuseppe Zanon, già candidato sindaco di Vigonza - che riguardano tutti gli aspetti di un comune vivo e dinamico come quello nel quale risiediamo.” “Abbiamo un serbatoio di novità – continua Zanon - che vorremmo far conoscere ai cittadini di Vigonza per rendere più vivibile, più moderno e più eco-solidale il nostro territorio. Sui temi più importanti, ad esempio l’ambiente, è fondamentale che la comunità locale sia messa in condizione di prendere coscienza degli impegni assunti e dei successivi adempimenti in una logica di trasparenza e democrazia. Il Bilancio Ambientale (già sperimentato in altre realtà) potrebbe risultare lo strumento qualificante di una politica attenta al territorio. Gli scopi sono innanzitutto monitorare lo stato dell’ambiente; valutare concretamente le conseguenze ambientali (positive e negative) delle principali attività del Comune; ed infine comunicare alla collettività i risultati assunti dalla pubblica amministrazione in campo ambientale.” “Per quanto riguarda la mobilità sostenibile – dichiara Zanon – i nostri obiettivi strategici concernono il promuovere la mobilità sostenibile anche attraverso il potenziamento della rete interna delle ciclabili, ed aumentare la sicurezza stradale.
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Fra i temi in primo piano l’attenzione all’ambiente, alla mobilità sostenibile e al coinvolgimento dei cittadini Giuseppe Zanon, già candidato sindaco a Vigonza per il centro sinistra
Anche lo sviluppo urbano è un tema molto importante, si deve porre al centro delle politiche di sviluppo la sostenibilità ambientale, sia come fattore di miglioramento delle condizioni di vita, sia come fattore di competitività e di attrattività per il sistema economico; e dobbiamo prestare un maggiore attenzione alla cura dell’esistente, del patrimonio culturale e architettonico, del paesaggio e delle emergenze ambientali.” “Le risorse idriche sono essenziali per il nostro territorio e non sarebbe affatto male aver la possibilità di risanare qualitativamente i corpi idrici presenti. Vorremmo inoltre adottare delle politiche che consentano di contenere il livello fiscale e tariffario dei rifiuti urbani, senza limitare l’erogazione dei servizi e la capacità di investimento; introdurre obiettivi
di incremento del tasso di raccolta differenziata; incentivare il mercato degli “acquisti verdi” attraverso le scelte della Pubblica Amministrazione; introdurre piantumazioni di alberature per compensare le emissioni di anidride carbonica.” “Una delle cose che riteniamo essere un punto cardine dei nostri valori – conclude il leader del Pd – è riuscire a valorizzare il Consiglio Comunale dei Ragazzi come forma di partecipazione e di educazione civica. Ci piacerebbe inoltre rafforzare le modalità di comunicazione, informazione e partecipazione della cittadinanza nei processi decisionali, dare un impulso ai criteri di sostenibilità ambientale nelle politiche di acquisto della pubblica Amministrazione, ed anche favorire forme innovative di sostenibilità ambientale”.
di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.
Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita. *Segretario CGIA di Mestre
Inizitativa rivolta ai ragazzi delle scuole primarie
al via il progetto spazio bimbo fra laboratori, compiti e gite
’Assessorato alle Politiche Sociali ha voluto riproporre anche per quest’anno il progetto Spazio Bambino, presente nelle frazioni di Busa, Peraga, Perarolo e Vigonza con attività pomeridiane rivolte a tutti i bambini che frequentano le Scuole Primarie del territorio comunale. Da quest’anno, grazie alla disponibilità dimostrata dalla Parrocchia di Pionca, le attività di Spazio Bambino verranno avviate anche in quest’ultima frazione.
Il progetto Spazio Bambino è nato dal desiderio, condiviso dall’Assessorato, di creare uno spazio extrascolastico in cui i bambini possano giocare in libertà con i propri coetanei, partecipare ad alcuni laboratori creativi, ricevere un piccolo aiuto nello svolgimento dei compiti. “Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione delle Parrocchie, delle Istituzioni Scolastiche, e soprattutto dei volontari – afferma l’assessore alle Politiche Sociali, Cesare Paggiaro -
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che con entusiasmo e dedizione rinnovano di anno in anno il proprio impegno con i bambini. E’ un’iniziativa davvero meritevole, e ne siamo fieri.” Mantenendo come capisaldi il gioco libero e, ove possibile, l’aiuto compiti, i volontari e le volontarie di Spazio Bambino hanno in programma anche dei laboratori dedicati a numerose discilpine e abilità. Sono previste delle uscite stagionali per scoprire insieme il territorio. M.G.M. Doposcuola ma anche divertimento
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Cadoneghe 9 Il caso Il responsabile del servizio di refezione dell’Unione Medio Brenta fa il punto
Mense scolastiche, avvio turbolento
“La data di inizio è stata concordata con la dirigenza degli istituti” apportati alcuni aggiustamenti di Nicoletta Masetto
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a fatto discutere l’avvio del servizio di refezione scolastica negli istituti che si trovano nei Comuni dell’Unione Medio Brenta, dove qualche meccanismo va di sicuro oliato. Non sono mancate ad inizio anno infatti alcune polemiche e prese di posizione da parte di genitori che lamentavano ritardi e qualche disservizio nella prima fase di avvio. Per la cronaca sono già stati messi in cantiere alcuni aggiustamenti e altri ne seguiranno. “Il servizio sta entrando a regime, ed è inevitabile, in una prima fase, un periodo di “aggiustamento”. – spiega Roberto Pinton, responsabile dei servizi alla Persona dell’Unione – Se però sento parlare di “lungaggini burocratiche” per quanto riguarda il servizio a Vigodarzere, allora mi corre l’obbligo di precisare che la data d’inizio non è frutto di artifici procedurali, ma è stata esplicitamente concordata con la dirigenza scolastica, dopo che quest’ultima aveva avvisato l’Unione di non essere in grado di disporre prima delle nomine definitive degli
insegnanti, con ciò rendendo impossibile l’avvio del servizio mensa”. In merito alle difficoltà riscontrate nella consegna delle quantità corrette di pasti, Pinton precisa: “Abbiamo riscontrato qualche malfunzionamento nel sistema informatico che regola le prenotazioni, che a quanto pare un giorno non ha registrato le ordinazioni di un’intera classe, ed è questo Il servizio mensa è gestito dall’Unione dei Comuni il motivo per cui sono stati stornati i pasti. A questo si aggiunga il fatto che alcuni zione di tutti. Invito chi ha criticato perfino Tanto che posso già annunciare che abbiano già avviato la procedura di sostituzione utenti che usufruiscono già del servizio non la temperatura troppo elevata dell’insalata hanno ancora presen- a ricordare che fino a pochi mesi fa molte con un nuovo sistema. tato formalmente la erano state le proteste perché la verdura Una certa confusione è Sostituito domanda di iscrizione cruda veniva servita troppo fredda. Inoltre, stata determinata dal il programma al servizio, con ciò ricordo che le grammature indicate dalle lifatto che l’elenco degli informatico creando ulteriori disagi nee guida regionali sulla refezione scolastica insolventi, ora esclusi per il conteggio dal servizio mensa, è dei pasti nel servizio. Voglio an- (che l’Unione è tenuta a rispettare) vanno stato comunicato alle che precisare che ogni intese a crudo. Una volta cotti, i cibi reagiscuole il 21 settembre, ma effettivamente giorno viene fornito ad ogni mensa circa il scono in modo diverso: la pasta aumenta di registrato da queste ultime soltanto la set- 10% di pasti in più rispetto a quanto effetti- peso (che quasi raddoppia), la carne invece perde circa il 40% del peso. Quando si parla timana successiva, il che ha creato qualche vamente presente nelle ordinazioni”. disagio nella contabilizzazione del numero “Insomma – conclude Pinton –, tutto di giuste quantità è a queste tabelle che si di pasti da erogare. funzionerà a pieno regime, con la collabora- deve fare riferimento”.
l’ispezione Vigodarzere, alla Don Bosco
l’assessore si siede a tavola
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nche l’assessore alla scuola del Comune di Vigodarzere Lisa Zanovello si è seduta tra i tavoli della mensa per verificare di persona l’efficienza del servizio e la qualità degli alimenti, nonché il gradimento da parte di più di cento alunni alla primaria “Don Bosco”.“Senza nessuna pretesa di sostituire il Comitato Mensa, prezioso aiuto per controllare e tarare ogni anno il servizio di ristorazione scolastica, volevo essere presente in rappresentanza dell’amministrazione comunale sul luogo di tante polemiche – dichiara l’assessore –. Quello che ho visto sono state pulizia, efficienza, corrette temperature degli alimenti secondo le norme Haccp e pasti non solo bilanciati dal punto di vista calorico ma anche appetitosi. E per i più affamati c’è la possibilità di chiedere il bis. I commenti dei bambini, diretti fruitori del servizio, e molto spesso più obiettivi di quanto crediamo, sono stati unanimi nel rilevare che verdura e la frutta quest’anno sono molto più buoni La pasta dovrebbe essere un po’ più cotta, e di questo suggerimento terranno conto gli addetti alle cucine”. N.M.
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10 Cadoneghe Sottoscritto l’accordo Il primo passo è la convenzione per la verifica di fattibilità
Obiettivo metropolitano Un passo avanti per l’ipotesi della fusione fra Padova, Cadoneghe e Vigodarzere di Nicoletta Masetto
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na firma che fa discutere. E’ quella apposta sulla convenzione per la verifica della fattibilità della fusione in un Comune unico. A sottoscriverla i rappresentanti dei Comuni di Padova (214 mila abitanti), Cadoneghe (16 mila) e Vigodarzere (13 mila). Tempistica stretta per la verifica di fattibilità visto che, entro il 15 novembre, Cadoneghe, a cui spetta il ruolo di capofila dell’operazione, dovrà conferire l’incarico e trasmettere alla Regione la richiesta di contributo. Dal canto suo, la Regione – com’è accaduto per altre realtà analoghe - dovrebbe finanziare il 70% della spesa, fissata in 20 mila euro. Nel frattempo Padova ha anticipato 10 mila euro, gli altri soci 5 mila a testa. Grande sostenitore del progetto, per Padova l’assessore Ivo Rossi. “Per arrivare a sottoscrivere il Piano di assetto del territorio intercomunale ci sono voluti 120 incontri e cinque anni di lavoro – ha detto Rossi -. Putroppo questi sono i tempi della politica. Noi vogliamo costruire una città metropolitana di 450 mila abitanti. C’è bisogno di
Il municipio di Padova e, a fianco, quello di Cadoneghe aggregarsi per garantire l’erogazione dei servizi mentre le risorse scarseggiano: basti pensare al differenziale tra l’Imu prevista e l’Imu che incasseremo”. Schierati sul fronte del sì anche gli altri due sindaci: Mirco Gastaldon per Cadoneghe e Francesco Vezzaro per Vigodarzere. “Rischiamo di perdere la sovranità locale, ma lo facciamo per i nostri cittadini – spiega Gastaldon -: per fare un esempio, sul Gra, le divisioni tra undici Comuni hanno reso impossibile decidere. I vantaggi? Li vedono soprattutto in tema di trasporto pubblico”.
“Non è solo uno studio di fattibilità – afferma Vezzaro -. Ogni ente ha confini che non sono sovrapponibili con quelli degli altri. E quindi è necessaria una semplificazione”. Sull’altro fronte, ossia quello del no, si sono schierati a più riprese, in particolare i gruppi di opposizione consigliare che sottolineano la mancanza di reali vantaggi derivanti dalla fusione per le singole realtà territoriali. Insomma il confronto è aperto più che mai e questo accordo altro non è che un primo passo al quale dovranno seguirne altri.
i contrari Critiche dure da parte dei gruppi di centrodestra
“consegnamo le comunita’ a zanonato”
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Gruppi Consiliari di opposizione “Centro Destra Insieme Per Vigodarzere” “Cadoneghe per la Libertà – Lega Nord- Liga Veneta” di Vigodarzere adducono una serie di motivazioni per il loro “no” al progetto “Grande Padova”. Questo studio comporterà un esborso di 20 mila euro pagato con le tasse dei cittadini. L’ennesimo incarico destinato a fallire e che comunque consolerà il relatore con una cifra pari a uno stipendio medio annuo di un lavoratore; già da ora sono ben chiari quali saranno gli appetiti che stanno realmente sotto quest’operazione. Viene, infatti, propagandata la sparizione di Vigodarzere e Cadoneghe, che sarebbero inglobati con Padova. Tutto ciò è fatto passare come un’operazione di elevata politica economica che garantirà risparmi di scala e migliore programmazione territoriale: in realtà i costi dei servizi e delle tasse sono già oggi più elevati a Padova che nei comuni limitrofi e quindi tutto si tradurrà in un ulteriore carico fiscale per i cittadini di Vigodarzere e Cadoneghe, che perderanno per sempre l’identità secolare dei loro storici Comuni. Da rilevare che Isola di Torre da anni chiede di passare da Padova a Cadoneghe. Questo la dice lunga sulla valutazione fatta dal consigliere di minoranza Giovanni Bottechia, “forse alla ricerca di una nicchia per una candidatura a Sindaco con il Centro Sinistra alle prossime elezioni di Cadoneghe?. E’ evidente che se le spese sono allontanate dai cittadini, invece di ottenere un risparmio, si aumentano le corruzioni e le clientele che prosperano proprio dove la capacità di spesa è maggiore, mentre i servizi ai cittadini decadono perché in genere il centro storico prevale sempre sulla periferia. Vigodarzere e Cadoneghe scomparirebbero per sempre come comuni autonomi e diventerebbero l’estrema periferia di Padova, con un degrado ancor maggiore di quello che già oggi possiamo osservare nei quartieri Pontevigodarzere, Arcella e zona Stanga, tanto per citarne alcuni. Per quanto riguarda i servizi pubblici e la pianificazione del territorio, se questa fosse la vera motivazione, non si vede il motivo perché finora non si sia già fatto un valido coordinamento, chiamando in causa sia gli organi territoriali sovracomunali oggi esistenti. Infine, ma non meno importante, l’assurda politica sull’immigrazione di Padova, che pochissimo ha fatto per contrastare la delinquenza importata dal nord dell’Africa e dall’Est Europa, riverserà anche sulla nostra comunità le sue conseguenze”. N.M.
GASTAlDON: “E’ UN’OPPORTUNITà”
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ul progetto di fusione tra i Comuni di Padova, Cadoneghe e Vigodarzere il centro destra che ha avanzato una serie di ragioni, non ultime proprio quelle di natura politica. Il centrodestra aveva sostanzialmente affermato che “tre Comuni di centro-sinistra si sarebbero coalizzati per far pagare 20 mila euro ai cittadini sotto forma di tasse per un progetto privo di realizzabilità e per di più dannoso per il territorio”. Pronta la replica da parte dei Comuni. Cadoneghe, ad esempio, per voce del suo sindaco Mirco Gastaldon: “In realtà gran parte del costo del progetto (il 70%) viene da soldi già stan- Il sindaco Mirco Gastaldon ziati a questo scopo dalla Regione Veneto, ridotto i costi: è questo il miglior biglietto da che mi risulta essere di colore politico diver- visita per la messa in rete e la condivisione so. Nel merito, si vuol far credere che questo secondo l’approccio di città metropolitana. tipo di aggregazioni si tramutino in costi più Un’idea che non nasce per rendere qualcuno elevati per i cittadini, quando invece si va in periferia di qualcun altro, ma per rendere più direzione esattamente funzionali e capillari i opposta. Tanto che la Il sindaco ricorda servizi ai cittadini, elilegislazione nazionale che il 70 per cento minare sprechi e inefe regionale, e non dei costi sono ficienze, accedere a soltanto tre Comuni di coperti con risorse aggiuntive per i centro-sinistra, vanno fondi regionali bilanci pubblici, ridurre in questa direzione”. sensibilmente i costi A difesa del progetto viene citato anche della politica, conferire maggiore velocità al l’esempio virtuoso. “È quello dell’Unione percorso decisionale per opere sovracomuMedio Brenta, nata in tempi non sospetti (6 nali. Chi non capisce questo è in malafede anni fa) sulla scorta di un progetto politico e e va contro la storia: in un momento in cui amministrativo condiviso da diverse parti in unioni, convenzioni e fusioni fra enti locali campo, certo meno miopi di quelle che ora si sono incentivate e promosse a livello legiarroccano nel localismo come ultimo baluar- slativo, la posta in gioco è alta, così come do contro i mutati tempi. I servizi messi in gli obiettivi: migliorare l’efficienza della comune dall’Unione hanno aumentato l’effi- macchina amministrativa in una dimensione N.M. cienza degli stessi, e al contempo ne hanno territoriale ottimale”.
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Vigodarzere 13 I provvedimenti L’assessore Lisa Zanovello illustra le due iniziative
“Madri di giorno” sostegno ai progetti di Nicoletta Masetto
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a scuola al centro degli investimenti e dell’attenzione degli amministratori comunali. Materna e nido sono state, infatti, al centro di due provvedimenti di recente approvati dalla giunta comunale di Vigodarzere. Iniziative molto attese dalla cittadinanza, in particolare dalle tante famiglie del territorio. “Le politiche educative e il sostegno alle attività scolastiche e all’istruzione sono sempre state e restano fra le priorità di questa Amministrazione. I due provvedimenti approvati ieri in giunta vanno in questa direzione e dimostrano come anche in un momento di crisi e di ristrettezze economiche si possa governare un territorio avendo ben presente la scala delle priorità sociali”. L’assessore alla Scuola Lisa Zanovello è soddisfatta per le due delibere di giunta approvate. La prima riguarda l’implementazione del progetto “Madri di giorno”, nato su iniziativa della Regione e conosciuto anche come Nido in Famiglia, che prevede la creazione di unità di offerta a conduzione familiare rivolte a bambini da 0 a 3 anni, con funzioni educativa, di cura e di socializzazione. “A Vigodarzere è attivo da alcuni anni il nido in famiglia “La casa
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le famiglie dei bambini del secondo anno ci sarà un’esenzione del 60%”. “Nido e materna rappresentano momenti educativi fondamentali per i bambini – conclude l’assessore Lisa Zanovello –, ma sono anche importantissimi per offrire alle persone la possibilità di conciliare i tempi dedicati rispettivamente alla famiglia e al lavoro: ecco perché sostenere le politiche educative rappresenta una necessità inderogabile per chi abbia a cuore il tessuto sociale di una comunità”.
novita’
Il contributo di 5.500 euro destinato alle famiglie in ragione del reddito Isee Dei Topolini” in via Cesare Battisti – spiega l’assessore l’assessore Zanovello –. A favore delle famiglie che frequentino un nido in famiglia con almeno tre bambini e con contratti di almeno 6 mesi e 80 ore mensili di frequenza la Regione assegna un buono famiglia. Ora, grazie a un nuovo protocollo di intesa firmato con la Regione e con altri 39 Comuni veneti, viene ad aggiungersi un ulteriore contributo regionale di 5500 euro; il contributo verrà erogato tramite il Comune con i criteri stabiliti, che per la prima volta saranno legati alla spesa sostenuta dalla famiglia in ragione del suo reddito Isee. Ci sembra un piccolo ma importante esempio di equità, che andrà ad aiutare chi ne ha davvero bisogno”. L’altra misura approvata riguarda l’erogazione di contributi per le famiglie i cui figli frequentino la Scuola materna. “Il Comune viene in aiuto ai casi documentati di basso reddito o di disagio del nucleo familiare, – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Valerio Scotton – per le famiglie dei bambini del terzo anno abbiamo previsto l’esenzione totale dalle quote di iscrizione e frequenza, mentre per
Alla materna esenzioni e sconti per le famiglie in situazione di difficoltà
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14 8
VIAGGIO IN
PROVINCIA PADOVA
OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti
Giovani idee crescono ecco le dieci start-up A due mesi dal debutto arrivano i primi risultati Al via il corso di comunicazione nel mondo web I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali
di Emanuele Masiero
A
nche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presidente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala riunioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Space, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare definitivamente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili efficacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà
anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei peuna volta scritto, un testo online va promosso attraverso riodi più difficili, puntiamo ad investire sull’innovazione, strumenti come social news, comunicati stampa e arti- sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso e “accelerate” attraverso una serie di attività formative Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe e di mentoring: individuazione della forma giuridica più appropriata, redazione del busiinsediare un comitato di supporto ness plan, attività di promozione, che a titolo gratuito, darà supporto Alla base incontro con attori economici ai coworker nella loro idea imprendi- c’è il concetto pertinenti al business (istituzioni, toriale. “Questi sono gli spazi ideali del “co-working” associazioni di categoria, impren– ha detto la presidente Barbara della condivisione ditori, potenziali clienti). “OnspaDegani – per creare un lavoro e per di esperienze ce è un progetto unico, nel quale crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili. di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra- un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. continua comunicazione e ricezione di richieste di parteciAlla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con- pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorrendivisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo il network che creeremo sarà un beneficio per gli ospiti convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www. la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in onspace.org.
News
“anche fido arriva a tuttinfiera”
S
abato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofilo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vostri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfilata coreagrafica in abiti dell’ 800 del Gruppo dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofilo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.
concorso “mani in auto”
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adovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfiera, dal 17 al 18 novembre 2012, metteranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più! Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfidanti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 finalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.
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entinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di Tuttinfiera, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Padova. Una formula, quella di Tuttinfiera, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che esprimono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni
della fiera. Si parte dal padiglione Mito America e con tutto ciò che è il vivere Made in USA (http://www.tuttinfiera. it/settori/mitoamerica.html): dalle scintillanti Cadillac alle esuberanti muscle cars, i “mostruosi” Big Food, le auto e le moto che fanno a tutt’oggi la storia americana. Ma non solo, Mito America è tutto quello che circonda questo mondo. Con i suoi sport come rollerblade, skateboarding, surfing che sono nati proprio lì, con il suo food tra big burger e hot dog, l’abbigliamento in pelle in tessuto, la sua musica e
danza Rock and Roll, Country, Breakdance fino all’arte di writers e aerografisti. E ancora il settore vintage americano: dall’abbigliamento all’arredamento con juke box, auto trasformate in divani, pompe di benzina convertite in distributori di bevande o porta cd per abbellire il salotto. E ancora! L’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) riporta all’interno di Tuttinfiera la convention di Fitness (http://www.tuttinfiera. it/Pdf/CONVENTION%202012%20ARANCIONE.pdf) che per anni ha richiamato in città nel mese di novembre un
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Spazi Spazi Aperti aperti 15 9 La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”
Cinghiali, agricoltori assediano il Parco Primo blitz di un centinaio di produttori stanchi delle scorribande degli ungulati tra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei
Marco Calaon: “Stavolta siamo pronti a tornare se non avremo delle risposte”
di Emanuele Masiero
S
arà la crisi economica. O forse la siccità dell’estate. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è finita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchiere”. Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite finora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricoltori che pretendono non più parole ma fatti, il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al
problema e finora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infinita di vacue dichiarazioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusciranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”. Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - concludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pianificazione, nello sviluppo del territorio attraverso indirizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenunciando l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato
“RIPENSARE Il PARCO PER Il TERRITORIO”
“S
e si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, rimandando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affidata ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e procedere nel modo inverso”. Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità importanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una provocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di valorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni hanno dato vita a prodotti di qualità unica esportabile in tutto il mondo. Certo non si possono
Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiare fisionomia all’ente pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”. La parte più preoccupante resta comunque la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vicino si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da tenere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto ambientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindibile in ogni Comune che insiste nell’area del E.M. Parco, senza se e senza ma”.
l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungulati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la sistemazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà. “Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assessore all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per ristorare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo flagello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero
Due immagini del blitz degli agricoltori della Coldiretti nella sede del Parco Colli Euganei di Este per chiedere fatti concreti di fronte all’emergenza cinghiali
dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono alimentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.
16 Mondo scuola
Mondo Scuola 11
Taglio ai finanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne
“Materne paritarie a rischio chiusura” di Manuel Glauco Matetich
“L
a situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – afferma Ugo Lessio, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiusura immediata per mancanza di fondi pubblici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”. Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. Descrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno. I finanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio. La Fism, che opera in ambito provinciale, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine generale, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica
Gli istituti garantiscono quasi il 70% dei posti disponibili per la scuola dell’infanzia, un servizio insostituibile
Istruzione, e creare specifici servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazione delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispirazione cristiana di tutto il territorio padovano. 14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussidiario alla scuola pubblica e da sempre integrato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato finanziamento pubblico. La situazione è “fluida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono
consapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana. La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Numerosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-
no determinanti per decidere quali azioni intraprendere per fare valere il giusto diritto al finanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole popolari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la finanza pubblica. “Ci sono frazioni che, per la prima vol-
ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione. La Fism è in ginocchio. Il governo vorrebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contributi alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolventi e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”
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18 Noi e gli altri L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani
Con il “cuore in mano” primo soccorso a scuola
Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti di laura Organte
N
on è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entrare nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dunque con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”. Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle manovre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di intervenire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla
comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association). “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta individuati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a disposizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Esercito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.
la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato
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R
Associazione Valentina Penello
affrontare il lutto con il mutuo aiuto
iprendono a padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giunta al secondo anno è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’appuntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti. “Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompagnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”. L.O.
Cultura provinciale 19 13 SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”
Il cinema di Soldini a Padova
musica
Omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e figli della commedia all’italiana di laura Organte
T
orna dal 21 al 24 novembre il SecondoMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’enogastronomia: una specie di monografia a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno mette al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con film come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”. L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema italiano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e figli della “commedia all’italiana”. Con una anteprima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-
La pianista e cantautrice
In programma anche una lezione del regista all’Università aperta a tutti tisala MPX è in programma una maratona cinematografica di grandi classici scelti da Soldini e da Scola. Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola provenienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiatore del suo ultimo film, il padovano Marco Pettenello. A seguire, la proiezione di uno dei più importanti film diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con
eventi e mostre
a cura di Laura Organte
PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONI Domenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Centro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.
“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATE Torna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affiancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.
LA VOCE DELLE STELLE Per i più piccoli, ma non solo, in esposizione fino al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della figura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.
Debora Petrina presenta l’album
D Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospiterà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espositivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola. E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai film di Scola, pranzi con gli artisti, e
un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL. Insomma, un’occasione di approfondimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune proiezioni sono a pagamento (4 euro).
i ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautrice e pianista Debora Petrina presenta, in esclusiva per i padovani, un’anteprima del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. L.O.
Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione
Gli affreschi di Pompei in mostra all’Orto Botanico G emme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affreschi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fino al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche divenute eterne. La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’edizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”. Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achille, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri. “Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsabile scientifico della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della metamorfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straordinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori. Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografia degli allestimenti”. La ricerca scientifica si apre al grande pubblico, rendendo fruibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-
Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifica e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non mancheranno positivi riscontri”. L.O.
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SPORT in PR
intervista
tarcisio stefani: “cartura nalin promette bene”
C
on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e competente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin? “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”. Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro? “Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”. Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esuberanza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provinciale tra gli esordienti”. Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”. W.l.
I weekend dei ponti
Nazionale Ginnastic
Campi
di Manuel Glauco Matet
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nasce la asd monselicense: in serie d per portare vittorie sotto la rocca
Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo
Campionesse alle Terme
di Manuel Glauco Matetich
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’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnastica ritmica trovano casa alle Terme Euganee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, firmando un accordo con il Consorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Savrayuk e Romina Laurito hanno intrattenuto i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squadra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,
La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classificati alle ultime Olimpiadi rispettivamente al corpo libero e cavallo con maniglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’assalto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.
Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefici delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto interesse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.
CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparati
nasce la asd monselicense: in serie d per portare vittorie sotto la rocca
DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.
La formazione della Asd Monselicense
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ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato
il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto
ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON La formazione della Asd Monselicense RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E del POVERTÀ. ell’emergente panorama cal- il suo quartiere generale presso il palazcio a 5 èÈ INSIEME nata, a Monselice, una zetto dello sport A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER di via Carrubio, dove al nuova società denominata Asd venerdì sera con inizio alle 21.30 gioLE COSE. UNISCIcherà ANCHEle TU LA interne. TUA Per informazioni: Monselicense. ACAMBIARE darne notizia e illustragare SU ACTIONAID.IT re progetti ed VOCE ambizioni è il presidente asdmonselicense @gmail.com- pagina
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Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce facebook: monselicense saint germain da un progetto per il futuro, puntando La società. Presidente Mosè Boron; a diventare nel tempo una realtà impor- direttore geneale Nicola Gugliucci; diritante per Monselice e paesi limitrofi in genti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, e che ora formano un gruppo compatto e Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola biancorossi sta partecipando al campio- Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, CAMBIARE Berloco, Alex Sartori. Allenatore nato di serie D della IL Figc,DIRITTO lega nazionaleDI Piercarlo dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato Luca Dal Compare. Walter Lotto
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Primarie Da sinistra a destra
Dal Veneto verso la guida dell’Italia
Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani
P
er le politiche 2013 scende in campo chi monta i gazebo del Pd la mattina presto il Veneto, nel vero senso della parola. della domenica e, nonostante la disaffezioSì perchè da qui parte addirittura una ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta candidatura alla premiership del Paese. la mia candidatura alle primarie, chiede una Laura Puppato, Capogruppo Pd in con- firma perchè anche io, sconosciuta ai più e siglio regionale ed eletta con quasi 27mila ignorata completamente dalla stampa navoti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila zionale, possa prendere parte alle primarie firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti del centrosinistra. La sua è stata un’impre- questi italiani volonterosi in questi giorni sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. la Puppato. In pochi credevano che ce l’aSarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola vrebbe fatta a raccogliere in una settimana e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, di Centrosinistra che, in larga parte sono a ringraziare tutta la state caratterizzate da “gente di buona vo- Puppato, Galan, partenze e passaggi lontà, che non smette Tosi. Ma anche importanti nella nostra mai di sperare che la Renzi e Bersani regione. politica possa essere partono da qui per Il giovane Renzi, anche altro rispetto a raggiungere il Paese sindaco di Firenze e quello che vediamo rottamatore per ecceloggi”. lenza, ha iniziato la sua campagna a metà “E’ un’onda lunga – racconta Lau- settembre partendo da Verona, cuore della ra Puppato – che preme con la forza dei nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simtantissimi che oggi in Italia credono ancora bolica per lanciare un messaggio a quanti, nella democrazia partecipativa, nella capa- nell’ex compagine di centrodestra non sono cità di cambiare le cose partendo dal basso, più disposti a votare il Pdl e le forze padane. dalla gente comune, da chi si prende una Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delumattinata di ferie dal lavoro per fare un si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio banchetto di raccolta firme al mercato, da magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali
Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso
e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere
da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.
Il Veneto in primo piano 23 7 Voto cattolico cercasi
Il centro si muove di Germana Urbani
Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini
Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo
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nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai
la curiosita’
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ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di
cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,
commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.
marco paolini per laura puppato
orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a
volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”
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24 8 Il Veneto in primo piano Solo un problema culturale?
Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici! Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti di Germana Urbani
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entre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermitana di 17 anni, pugnalata mentre difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato che non accettava la fine della relazione. La settimana prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno. Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confermano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due giorni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra società: chi uccide non sono le mafie, i delinquenti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’arma mortale sono mariti ed ex fidanzati che non accettano la fine di una storia d’amore.
A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non sei libera di vivere senza di me”. Ma le donne morte sono solo la punta di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fisiche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate. Lo sanno bene i centri antiviolenza sparsi in tutto il territorio nazionale e Veneto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in grado di intervenire. Nella nostra regione, se-
condo l’ultimo studio presentato dall’Osservatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state protagoniste questo triste fenomeno: 36 omicidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma anche pochi visto che pochissime donne arrivano a denunciare i propri “carnefici” visto che spesso coincidono con la persona che dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dicono lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che
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DOMENICO MAISTO
stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema. Ma per fermare tutto questo è necessario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il fem-
minicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non basta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.
Contro la violenza
case segrete per donne in pericolo
Mi sono perso… ma ho trovato Dio STORIA D’AMORE, CATENE, TRADIMENTI E POESIE
Questo libro è stato scritto in un periodo particolare della mia vita. Separazione, depressione, perdita ingiusta della libertà, frustrazione, rimorsi, rimpianti e non vuol ferire nessuno ma solo condividere un percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guardarci dentro e ad avvicinarsi all’unico bene immenso che tutti noi abbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scambio di lettere la storia di un uomo che ad un certo punto della sua vita apparentemente normale e felice si è perso ed ha cercato rifugio, amore e conforto sbagliando spesso strada.
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ggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di
Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.
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Veneto in primo piano 9 26 Il Veneto in primo Ilpiano Non solo rinnovabili
La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l´Italia dalla crisi
Una regione abbastanza green: i dati
di Germana Urbani
E
coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti finali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo, dalle risorse primarie alle emissioni finali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’efficienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale. “Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green
Il Veneto si distingue per l’elevato ricorso alla raccolta differenziata e per la densità di piste ciclabili
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Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita” economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occorre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al risparmio energetico, dalle filiere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”. Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato confermato che la green economy è lo strumento giusto
per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone. Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che finanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Forse un po’ di coraggio in più per guardare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.
econdo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occupa la decima posizione nella classifica italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifiuti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifiuti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale). La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superficie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (6,7 ogni 1000 abitanti). Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura biologica (17° con 1,9% di superficie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infine, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).
28 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province
Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin
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arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.
L’opinione Diego Bottacin, Verso Nord
“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane
I
l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. lucio Tiozzo, Partito Democratico
“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva piÙ coraggio”
“D
al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, lega Nord
“belluno, salvato l’ente ma soprattutto i servizi”
Marco Toscani
“L
a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della libertà
“meno burocrazia e’ un punto del nostro programma”
“L
a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo
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Intorno a noi 29
Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia
Leonardo vittima di una guerra di carte bollate Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella
A
molti devono essere rimaste negli occhi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Italia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi apertamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura. Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fin dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Appello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immediato del bambino dalla casa materna e suo affidamento al padre. Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tribunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il figlio. Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustificatamente respinto al mittente sostenendo che fosse Leonardo a non
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Pas: sindrome per la quale i bambini rifiutano il genitore non convivente volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un grave disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli possono diventare vittime dei grandi. Una patologia Genitoriale, infatti l’ha definita il dottor Giuseppe Dimattia, psicologo psicoterapeuta, esperto in psicopatologia forense, “E’ il fenomeno per cui i bambini, figli di genitori separati in situazione di conflitto grave – ha spiegato - sviluppano un rifiuto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei figli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifiuto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni
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Il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del figlio fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopatologici anche della Pas”. Un problema grave, dunque, difficile da rimediare quando l’alienazione si è stabilizzata. Il medicina più efficace sarebbe la prevenzione, con l’informazione preliminare della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il conflitto. Se non è possibile, il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del figlio, ma il tutto resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente efficiente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allontanamento temporaneo dei figli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”. Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia. “L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio assetto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a seguito dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori. L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze. Non v’è dubbio – prosegue il legale che i provvedimenti che dispongono l’allontanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed attenzioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.
30 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura
Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò
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opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso
torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in
Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.
Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante
Autunno d’Arte veneziano
TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI
L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio
I
“A
ldo Rossi. Teatri” presso il Magazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/ Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fino al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti attraverso 120 tra studi, schizzi architettonici, disegni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografie per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Parma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e ancora Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fino al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’occasione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-
sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicamente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny fino al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 artisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), designer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appositamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotografie d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografia per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografia e essa stessa parla con l’oggetto. Al.Ch.
l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore
principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo
mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.
Cultura veneta 31 13 Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori
mostra
“Veneto: Spettacoli di Mistero”
agli eremitani e a palazzo zucKermann 115 libri illustrato del settecento
185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto
A
Vesna Maria Brocca
S
ul filo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e figure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spettacoli di Mistero” che anche quest’anno affida la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresentazioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal significato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand gastronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di
Riproposte le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero
Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lunghe gallerie sotterranee che passano proprio sotto alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei filari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispettosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la misteriosa fanciulla del Malopera” grazie allo spettacolo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi filò di fine Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e situazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www. spettacolidimistero.it
Padova una mostra che si configura come una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Palazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 aprile 2013 si potranno ammirare oltre 115 volumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collaborazione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafica delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffinatezza, ammirati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversificati e privilegiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografico e tematico. V.M.B.
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nuova stagione teatrale 2012-2013
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l Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal vivo, tra grandi spettacoli ed innovazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz. Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data. Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Polegato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un significato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consapevole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la filosofia del Gruppo”. La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellenza, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta. Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero protagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro. M.G.M.
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Vacanze invernali a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. Quando la romantica valle delle Alpi viene ricoperta dal manto nevoso, Kranjska Gora si trasforma in una fiaba invernale dedicata a tutti gli appassionati dello sport e a chi, anche d'inverno, ama godersi la natura.
Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione le presentiamo qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest anno NOVITÀ: sci di fondo notturno!), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata. E dopo tutta la giornata fuori, puo godere dei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora, dove provvederemo al totale relax del vostro corpo. Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e nel centro Vita, potete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas di piscina e massaggi in un’atmosfera un po’ più intima. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 con una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune dispone della sauna finlandese, sauna alle erbe e il bagno turco, di grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino. Alcuni desiderano semplicemente godere della natura e ricreazione al aperto, altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento. A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano. Venga quindi a Kranjska Gora e scopra le sue magie invernali!
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24 Sì, viaggiare GERMANIA
Va dove ti porta il Riesling
VIAGGIO LUNGO LE ROMANTICHE RIVE DELLA MOSELLA E DEL RENO TRAPUNTATE DI VIGNETI DORATI CHE REGALANO UNO DEI VINI PIÙ FAMOSI AL MONDO L’OCCASIONE PER CONOSCERE PITTORESCHI BORGHI MEDIEVALI DALLE CARATTERISTICHE CASE A GRATICCIO CASTELLI E CITTÀ D’ARTE COME LA TREVIRI DI COSTANTINO E KARL MARX E LA MAGONZA DOVE NACQUE JOHANN GUTENBERG LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nella Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imperdibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffinata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!
C
’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un territorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fiume, deve la sua celebrità ai suoi straordinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, perchè il territorio custodisce gelosamente testimonianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro governatori hanno lasciato grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle. L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germania che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religione dell’impero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a partire dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica protestante che un tempo fu l’antica Aula Palatina costantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante
NELLA FOTO GRANDE GRUPPO DI AMICI BRINDANO IN UNA DELLE PIAZZETTE DI BACHARACH. A DESTRA IN ALTO VIGNETI SULLE RIVE DELLA MOSELLA IN AUTUNNO. PIÙ SOTTO: LA PORTA NIGRA DI TRIER-TREVIRI, TRE GIOVANI MISS DEL VINO AL CASTELLO DI JOHANNISBERG, MIMMO E IMMACOLATA CALABRESE, IL TITOLARE DELL’ENOTECA PHILIPPS-MUHLE. A DESTRA: PAESAGGI SUL RENO E SULLA MOSELLA.
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al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai piedi della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capolavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfiteatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comunismo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica.
La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architettura medieva.. le. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrezzata per le visite e offre anche qualche tipica .. pietanza.I paesi di Losnich e Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costanta.. mente affacciata sul fiume. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in posizione panoramica. Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fiume che nasce sul San Gottardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tutte le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Riesling preziosi e keller da visitare. A Loreley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda,
una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distraendoli fatalmente e in quel punto le correnti del fiume sono particolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima enoteca di Philipps .. Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fiabesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria Italia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo figlio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bello d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg
con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad HeltivilleHattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori enologici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mobili e cambiò la storia della cultura e dell’informazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fino ad oggi. Nella chiesa di Santo Stefano si resta ammaliati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo .. vinicolo dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.
34 I nostri esperti DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA
A cura di Lorenzo Sartiè
Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare
su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro
aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non significa solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it
“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!”
Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid
Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente finiti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fino ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fidano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fidate un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fidano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfida è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti
Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!
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ZLP12 Data e luogo
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opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.
36 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) UNISCI I PUNTINI
info@azzurraedizioni.com SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese
I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?
Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.
BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)
CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................
Aforismi Divertenti
Soluzioni:
• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta. • Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.
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A tavola 37 CUCINA
VINO
Denis Meneghini
IL CARMIGNANO D.O.C.G.
U
LTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN
VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’ ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO. IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGONO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE. IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SANGIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ. UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT
CALAMARI RIPIENI ALLE ZUCCHINE CON GHERIGLI DI NOCE CROCCANTI UN PIATTO DI MARE LEGGERO E FRESCO: DEI SEMPLICI CALAMARI FARCITI CON ZUCCHINE E NOCI. LA ZUCCHINA UTILIZZATA GRATTUGIATA PERCHÈ MEGLIO “LAVORABILE” E SCENOGRAFICA; LE NOCI INVECE HANNO SPEZZATO LA MORBIDEZZA DEL RIPIENO ED INSOLITO INGREDIENTE NELLE RICETTE DI PESCE, RISPETTO AI PIÙ COMUNI PISTACCHI O PINOLI. PER ADDENSARE UN RIPIENO UN PÒ TROPPO BAGNATO, OLTRE AL CLASSICO PANE GRATTUGIATO, UN PRODOTTO SANO E NATURALE QUALE IL GERME DI GRANO, CHE TANTO FÀ BENE AL NOSTRO ORGANISMO. QUESTI SFIZIOSI CALAMARI COSÌ FARCITI SI PRESTANO AD OGNI STAGIONE; INOLTRE PICCOLI CALAMARI SI RIVELANO PERFETTI PER UN ANTIPASTO, MA IN MAGGIORE QUANTITÀ E DIMENSIONI SONO OTTIMI ANCHE COME SECONDO PIATTO COMPLETO.
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PROCEDIMENTO
PULIRE I CALAMARI E PRIVARLI, DEI TENTACOLI, DA FRULLARE POI CON METÀ DELLA ZUCCHINA GRATTUGIATA E LE ACCIUGHE; UNIRE I GHERIGLI DI NOCE E L’UOVO QUINDI AZIONARE NUOVAMENTE IL FRULLATORE. ADDENSARE IL COMPOSTO CON IL GERME DI GRANO, LA SEMOLA ED IL PANE GRATTUGIATO, INSAPORENDO CON AGLIO E SALE. AIUTANDOSI CON LA SAC À POCHE FARCIRE I CALAMARI CON IL RIPIENO E DISPORLI IN UNA TEGLIA UNTA CON UN PÒ D’OLIO. COPRIRE CON LA RIMANENTE ZUCCHINA GRATTUGIATA E BAGNARE CON IL VINO BIANCO. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA 32 MINUTI BAGNANDO, A METÀ COTTURA, CON IL SUCCO DI LIMONE. PRIMA DI SERVIRE, SPOLVERARE CON IL PEPE NERO MACINATO. MANUELA E SILVIA BIZZO
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