La Piazza di Padova Ovest - 2012ott n 140

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di Padova Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 140 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Rubano Concorso tra Comuni: Sfida all’ultima sporta

Imposte Imu, il 17 dicembre il saldo. Ovunque rincari pag.

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Limena Stadio Padova, l’idea piace al Sindaco

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EDITORIALE

Nuovo Veneto firmato Monti

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Urbanistica. Pat in dirittUra d’arrivo

Sarà essenzialmente confermativo il Piano di Assetto del Territorio di Limena (Pat) in dirittura d’arrivo. Entro la fine dell’anno sarà infatti adottato dal consiglio comunale il Pat. Un piano che stabilisce lo sviluppo del territorio per i prossimi dici anni e che, come precisato dall’amministrazione comunale, “sarà confermativo del Piano Regolatore Generale pag. 12

villafranca, Ultimata la rete del gas

Concluso un primo intervento di ampliamento della rete del gas da parte di Edison, che ha permesso di raggiungere con il servizio un centinaio di famiglia che risiedo in area agricola pag. 16

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di Nicola Stievano

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Aperto il collegamento tra il sottopasso e il cavalcavia A Villafranca la nuova strada toglierà da via Capitello il transito dei mezzi pesanti

L

’intervento di collegamento fra il sottopasso di Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostradale è stato ultimato. E così da alcune settimane la viabilità a Ronchi di Villafranca è cambiata. Per chi deve raggiungere il centro della frazione arrivando dalla zona industriale di Ronchi, una volta uscito dal sottopasso è obbligato a salire sulle bretella collegandosi direttamente con il cavalcavia. Lo stesso sono obbligati a fare anche gli automobilisti che provengono dal senso opposto di marcia e che, una volta

saliti sul cavalcavia, devono imboccare la bretella per raggiungere il sottopasso ferroviario. Collegamento atteso dai residenti, e in particolare dai residenti della zona a ridosso dell’ex passaggio a livello della ferrovia, che per mesi hanno sopportato il traffico di passaggio in entrata e in uscita dal sottopasso di Ronchi. Infatti, i mezzi di passaggio per la frazione erano “costretti” a percorrere via Capitello, unica strada che fino a questo momento collegava il cavalcavia autostradale con il sottopasso di Ronchi. Strada quest’ul-

tima che l’amministrazione ha provveduto ad allargare nel tratto a ridosso dell’ex passaggio a livello, intervento conseguente al famoso divieto di transito dei camion istituito da Mestrino ma attualmente sospeso dopo il ricorso al Tar di Villafranca, e che ora si presenta fortemente dissestata. Ma il nuovo collegamento toglierà dalla “massacrata” via Capitello il transito dei mezzi pesanti e delle auto di passaggio, riconsegnando la strada ad una circolazione locale. pag. 14

oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3

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n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. *Segretario CGIA di Mestre

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EDITORIALE

segue da pag.

Nuovo Veneto firmato Monti Ambiente

misUre anti Polveri sottili Torna la brutta stagione e l’allarme polveri sottili. Come sempre, anche se dimostrato che è l’espediente meno risolutivo, al Tavolo tecnico zonale che coinvolge il comune di Padova e quelli dell’area metropolitana, si è parlato di diminuzioni del traffico tra i provvedimenti anti-inquinamento da adottare a partire dal prossimo 12 novembre. Una scelta, tuttavia, che come sempre si è scontrata con l’endemica assenza del trasporto alternativo, quello pubblico per esempio, e dunque senza vere vie di uscita per i sindaci del territorio. Così, la proposta dell’assessore all’ambiente Alessandro Zan,di fermare il traffico dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18, per le auto euro zero (diesel e benzina), euro uno (diesel e benzina) ed euro due (diesel), ha ottenuto la secca bocciatura del sindaco di Veggiano, Anna Lazzarin, in quanto tale stop avrebbe complicate ripercussioni sul piccolo comune scarsamente coperto tra tram e autobus. A Villafranca, invece, il primo cittadino si è limitato a manifestare l’intenzione di bloccare le auto più vecchie. Faccia a faccia con gli esperti

oPen day donna imPresa in rosa

Un successo il primo Open Day Donna, un evento ideato dal Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Padova, presieduto da Stefania Brogin. Le donne che ambiscono ad avviare una attività imprenditoriale, o che sono già imprenditrici, nella fase iniziale di start up, hanno potuto consultarsi gratuitamente sugli adempimenti necessari. Messa a disposizione una task force di oltre 30 esperti, scelti tra funzionari della Camera, addetti allo sviluppo di nuova impresa, esperti delle Associazioni di categoria professionali.

1

In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano

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Padova Ovest rUbano

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Commercio: Orario continuato sperimentale pag.

limena

6

Vigili hanno devuluto i soldi ottenuti da una causa

villafranca

Provincia

pag.

Sostegno agli asili e alla residenzialità pag.

10

16

Regione Politica

Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up pag. 18

mondo scUola

Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio pag. 20

cUltUra

SecondoMè Fest, Soldini a Padova pag.

23

Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni pagg. 26-27

economia

La green economy nel futuro della regione

cUltUra

pag.

30

Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere pag. 34

“Limenamente”

rassegna di sPettacoli

“Limenamente”, il contenitore culturale d’autunno, è ripartito e tutti gli appuntamenti si possono trovare sia nel libretto distribuito nei luoghi di interesse del Comune di Limena sia sulla pagina Facebook. Gli appuntamenti teatrali vedranno il 9 novembre “L’imbriago de Sesto” e “La scorseta de limon” con la compagnia Sotto Sopra di Bagnoli. Il 23 novembre, invece, la compagnia: “La gioiosa” di Solesino metterà in scena “Don Checo”. Il 10 novembre si terrà il concerto dei cantori veneti, mentre il 17 Carlo & Giorgio saranno di scena con “Visti da vicino”, il 25 l’associazione Aigor proporrà uno spettacolo teatrale per bambini ed infine il 30 novembre l’associazione Down Dadi presenterà il suo nuovo spettacolo, “Cirano de noialtri”. Sperimentazione a Padova

videosorveglianza all’avangUardia

E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengineerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità. Entro la primavera 2013

arte alla fermata del tram Padovano

Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comunichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

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Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche l’aliquota sulla prima casa

Ansia da Imu per

di Ornella Jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza mantengono l’aliquota sulla prima casa allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base entro il 10 dicembre prossimo

A

nsia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto definita la situazione e di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calcolati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fissate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno definito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli stabilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelievo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Veneto è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fissata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stangata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fino al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono amministrazioni - anche in Veneto - che “infieriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

beni della chiesa

Imu dal 2013

B

eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

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totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i proprietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’aumento delle aliquote - che alla fine hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cittadini del Carroccio che si rifiutavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.

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Argomento del mese 27 5 La scelta della maggioranza dei Comuni Padovani

famiglie e imprese L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti” di Alessandro Abbadir

S spalla per padovane

ulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifici di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifici tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono beneficiare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”. MEJANIGA: centrale in quartiere resid. comoda ai servizi app.to in bifamiliare ultimo piano ristrutturato completamente di 105 mq con ingr. indipendente, cucina di 16 mq, sogg., 3 camere, 2 bagni, poggiolo, veranda, cantina, garage, p. auto, giard. privato. Da vedere. ACE: F-IPE: 202,55 RIF. 509 EURO 232.000

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Aumentano le aliquote per seconde case, negozi e fabbriche

Imu in salita arriva la stangata O

rmai sono già più della metà i Comuni padovani che hanno ritoccato, ovviamente verso l’alto, la tanto temuta Imu, ma sicuramente prima il numero di enti locali che avranno imboccato questa strada sarà cresciuto ancora. Pertanto per la maggioranza dei padovani la rata del 17 dicembre sarà la più temuta perché la più pesante, un bel regalo natalizio. Probabilmente quasi 3 Comuni su 4 metteranno mano alle aliquote dell’imposta sugli immobili per recuperare almeno in parte le risorse erose dalla “spendig review” che ha tagliato con l’accetta i trasferimenti dello stato agli enti locali. La maggior parte andrà a ritoccare l’aliquota sulle seconde case e gli altri edifici, compresi quelli commerciali e produttivi, portandola addirittura oltre l’1 per cento. Altri invece metteranno mano anche alla percentuale sull’abitazione principale, sostenendo che le detrazioni non penalizzeranno le fasce più deboli. Chi invece sceglie di mantenere le aliquote di base rimanda ogni eventuale modifica al prossimo anno, con il bilancio in mano. La scelta che fa più discutere è quella del comune di Padova che ha portato l’imposta sulle seconde case e edifici produttivi e commerciali all’1,02 per cento. “L’aliquota sulle seconde case non è fra le più alte – ribatte Umberto Zampieri, la In alcuni Comuni scelta di fondo è di non toccare la prima l’aliquota supera casa”. Stesso ragionamento fatto da la soglia dell’1%, qualche altra decina di amministratori e un salasso sindaci padovani che hanno preso più o per le imprese meno la stessa decisione. Preoccupate non solo le famiglie, alle prese con un nuovo esborso, ma anche commercianti, artigiani e industriali, visto che gli aumenti più consistenti riguardano proprio i fabbricati produttivi o commerciali. “Si andrà a pescare nelle solite tasche - è l’amaro commento di Ferdinando Zilio, numero uno dell’Ascom - quelle dei commercianti, facendo morire il commercio cittadino. Oltre ad aver sempre pagato le tasse si troviamo ad affrontare la concorrenza sleale del commercio abusivo che non paga l’Imu. E i tanti centri o bancarelle cinesi cosa pagano?”. Preoccupata anche Confindustria, che ha calcolato un aggravio del 75 per cento per le imprese padovane, che si troveranno a sborsare quasi 103 milioni di euro, 44 milioni in più rispetto alla vecchia Ici. “Insomma si profila una super tassa di fine anno per le imprese, - commenta il presidente Massimo Pavin - che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricità e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. L’aliquota media dell’8,15 per mille per i fabbricati produttivi è il risultato delle elaborazioni condotte su un campione di 25 Comuni della provincia di Padova, a maggiore densità di imprese o dove insistono aree produttive a valenza provinciale. Il saldo Imu presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità. Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere”.


6 Rubano Iniziative Un concorso tra Comuni per diminuire il numero degli shoppers

Anche Rubano partecipa a “Sfida all’ultima sporta” Coinvolti municipi tra gli 8 mila e i 16 mila abitanti. Chi vince riceverà 20 mila euro da investire per le scuole

Commercio

l’amministrazione Pensa ad Un mercatino di natale

di Cristina Salvato

P

ronti, sacchetti, via! Dal primo novembre è partita a Rubano “Sfida all’ultima sporta”, una vera e propria gara tra Comuni a chi diminuisce il numero di sacchetti della spesa distribuiti dai negozi del proprio territorio. Chi vince avrà in premio la somma di 20 mila euro da destinare alle proprie scuole. In lizza ci sono quattordici Comuni italiani, che hanno aderito alla campagna di “Porta la sporta”, e ben tre sono quelli padovani: con Rubano, infatti, ci sono anche Teolo e Noventa. In Veneto c’è anche Chiampo (VI), mentre in Lom- dell’Ambiente e dell’Anci. Si tratta di una compebardia gareggiano Inzazo (MI), Vanzago (VA), tizione riservata ai Comuni che hanno raggiunto il Caronno Pertusella (VA), Vaprio D’Adda (MI), in 60% di raccolta differenziata nel corso del 2011 Emilia Romagna Nonantola (MO) e Sorbolo (PR) e che abbiano una popolazione compresa tra gli 8 e in Friuli Venezia Giulia scendono in campo Pra- mila e i 16 mila abitanti. Le regole sono piuttota (PN) e Azzano Decimo sto semplici, ma necessita(PN). Il Piemonte è rappre- Dall’1/11 al 30/4 sentato da Santena (TO) per fare la spesa no della collaborazione di tutti i cittadini e dei clienti e le Marche da Corridonia è necessario che arrivano anche da fuori (MC). Tutti questi quattordici usare borse Comune a fare acquisti nel municipi partecipano quindi riutilizzabili alla prima edizione di “Sfiterritorio. Dal primo di noda all’ultima sporta“, promossa dall’Associazione vembre e fino al 30 aprile le persone sono invitate dei Comuni virtuosi, con il patrocinio del ministero ad andare ad effettuare i propri acquisti portandosi

Per far vincere il Comune è necessaria la collaborazione di tutti i cittadini e anche dei clienti che vengono da fuori da casa le shoppers riutilizzabili. Lo scopo è quello di ridurre i sacchetti di plastica e mater-Bi monouso distribuiti dai negozi. Tra sei mesi il Comune in cui sarà registrata la maggior percentuale di riduzione di sacchetti e borsette distribuiti dagli esercizi commerciali, sarà decretato il vincitore e riceverà i soldi da destinare alle sue scuole. “Avevamo già coinvolto anni fa i negozi per cercare di ridurre il numero delle borsette di plastica – ricorda il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo – e adesso ripartiamo con una nuova campagna, coinvolgendo l’Interspar del centro commerciale Le Brentelle, l’Alì e i negozi aderenti all’associazione Le botteghe di Rubano”.

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uest’anno tra le iniziative per festeggiare il Natale, a Rubano potrebbe esserci anche la prima edizione del mercatino natalizio. Sempre che commercianti, collezionisti, artigiani e antiquari aderiscano all’iniziativa promossa dal Comune, che sta attendendo il loro interesse a partecipare. Si tratterebbe si allestirlo sabato 15 dicembre, dalle 10 alle 19, tra piazza Martin Luther King e via Europa, che, di fatto, sono un centro commerciale per la presenza di numerosi negozi e attività commerciali. “Abbiamo pensato a questa iniziativa come incentivo alla promozione del nostro commercio locale – spiega il sindaco Ottorino Gottardo – e se la risposta sarà soddisfacente, in termini di gradimento e di partecipazione, potrebbe diventare un appuntamento mensile fisso, con artigiani, antiquari e collezionisti in mostra nella piazza e nelle vie del quartiere“. Il primo banco di prova sarà appunto il mercatino di Natale, destinato a 42 postazioni, 22 delle quali saranno destinate ad artigiani e negozianti anche locali e 20 ad hobbisti e collezionisti. “Se l’esperimento andrà in porto e l’iniziativa riscontrerà un certo gradimento – continua il primo cittadino – chiederemo alla Regione Veneto di poter istituire regolarmente un mercatino dell’antiquariato e del collezionismo, presumibilmente il secondo sabato di ogni mese, a partire da febbraio dell’anno prossimo”. E sempre in tema di mercati, è sempre più che mai attivo in piazza della Repubblica il mercato agricolo di Campagna amica, ogni mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18, con quindici banchi, alcuni dei quali ogni settimana vengono visitati da 250 clienti. Cr.Sa.

“I TEMPI GIUSTI DELLO ShOPPING” ORARIO CONTINUATO SPERIMENTALE

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on ci sarà da stupirsi se per l’intero mese di novembre alcuni negozi di Rubano e Mestrino, che prima abbassavano le serrande durante la pausa pranzo, li si troverà aperti con orario continuato il martedì e il venerdì. Sono gli esercizi commerciali che hanno aderito alla campagna “I tempi giusti dello shopping”, promossa dall’ufficio studi Ascom su un progetto della Camera di commercio. Un modo per fornire ai clienti l’opportunità di effettuare i propri acquisti nei negozi vicini a casa, senza dover fare le corse o doversi recare nei centri commerciali alla domenica. Ipotesi, questa, contro cui si sono sempre scagliate le associazioni di categoria dei commercianti. “La liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi – commenta il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, che non si è mai espresso favorevolmente verso le aperture domenicali – non hanno avuto ricadute positive sul piccolo commercio. Ci sono, è vero, da tenere in considerazione le esigenze di chi lavora e che pertanto ha poco tempo per effettuare i propri acquisti, ma anche il tempo libero delle persone ha la sua importanza, così come dedicare la domenica ad attività che non siano lo shopping”. Per testare il gradimento dei cittadini, per tutto il mese di novembre quindi, alcuni negozi proveranno a tenere aperto sempre, sperando di far cosa gradita alla clientela. Si tratta di diciannove negozi e bar a Rubano (in via Einaudi, piazza Martin Luther, viale Po e nelle vie Cavallotto, della Provvidenza e

Solo 9 intervistati si sono espressi in favore delle aperture domenicali Rossi) e diciassette a Mestrino (nelle vie Aquileia, Candeo, De Gasperi, Galilei, Marco Polo, Martignon, Negri e IV novembre), riconoscibili dall’adesivo appeso alla vetrina. L’iniziativa prende il via dalla campagna di indagine “I tempi giusti dello shopping”, promossa da Ascom e Camera di commercio, già avviata a Saonara e che ha fornito alcuni dati interessanti. Innanzitutto i negozi di vicinato e le aperture “umane” vincono rispetto ai centri commerciali e alle aperture domenicali. Mentre il 72,5% dei 175 intervistati ha dichiarato di effettuare i propri acquisti di sabato, solo 9 intervistati si sono espressi in favore delle aperture domenicali. Il 35,4% del campione gradirebbe comunque orari continuati o prolungati nei negozi per poter effettuare la spesa e Cr.Sa. gli acquisti più agevolmente.


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8 Rubano L’Intervento

Criminalità A più di due mesi dalla distruzione del bar Oasi

Dopo lo scoppio il parco è tornato fruibile di Barbara Turetta

U

L’area è stata ripulita dal proprietario Filippo Peraro, dopo aver ricevuto decine di disegni dai bambini

no scoppio devastante che ha raso al suolo il piccolo bar del parco pubblico di viale Po nel cuore della frazione di Sarmeola . E anche se oggi quello che resta della struttura è stato schermato dai proprietari, ciò che è accaduto nella notte fra il 27 e il 28 settembre è difficile da dimenticare. Un atto incendiario ha completamente distrutto il bar All’Oasi di Sarmeola. La mattina di venerdì 28 settembre i residenti hanno visto con la luce del sole ciò che era successo. Al centro del parco lo scheletro del bar e tutt’attorno, spinti lontano dall’onda d’urto della deflagrazione, pezzi di lamiere, vetri, e le saracinesche che chiudevano le finestre del chiosco. Uno scoppio avvenuto poco dopo le 3 di notte che inizialmente si pensava riconducibile ad una fuga di gas. Ipotesi che però con il passare delle ore e le serrate indagini dei carabinieri ha lasciato spazio all’atto incendiario. Accanto ai resti del bar non solo è stato trovato un ferito, un marocchino che è risultato poi essere implicato nella vicenda assieme a due italiani, ma anche i resti del materiale infiammabile te del 28 settembre. I resti del bar sparsi per tutto il utilizzato per cospargere il tetto e dargli fuoco. Un parco e le giostrine transennate e vietate ai bambini. episodio che ha profondamente In molti si chiedevano quando sconvolto i residenti di Sarmeo- Identificati il parco avrebbe potuto riaprire la, frazione nella quale vive ed i tre esecutori ai bambini, ed è qui che si è è molto conosciuta la famiglia i carabinieri ancora inserita la buona volontà del Peraro che da 18 anni gestisce cercano il mandante proprietario Filippo Peraro e il bar del parco pubblico di viale e il movente della sua famiglia. Messa da Po. E se le indagini hanno rapiparte l’angoscia e la preoccudamente potato all’identificazione dei tre esecutori pazione per ciò che era accaduto, e che di fatto dell’atto incendiario, le indagini dei carabinieri sono ha messo in ginocchio un’attività, il gestore Filippo ancora concentrate per ricercare il mandante, o i Peraro si è rimboccato le maniche e si è dato da fare mandanti, e il movente. Molto difficili sono stati pri- per poter garantire ai bambini di poter utilizzare al missimi giorni dopo lo scoppio del chiosco. Per una più presto il parco giochi e le giostrine. A farlo decidecina di giorni tutto è rimasto “congelato” alla not- dere di tornare presto a sistemare il parco sono stati

focUs

Nella foto quanto è rimasto del bar dopo l’eplosione (foto tratta dal sito PadovaOggi)

i tanti disegnini che ha ricevuto nei giorni successivi all’atto incendiario. I bambini hanno disegnato il bar com’era prima dell’esplosione e poi com’è ora. Un gesto che l’ha colpito moltissimo. Per assicurare la serenità dei più piccoli mentre giocano al parco il gestore ha voluto anche che ciò che rimane del chiosco venisse subito schermato con dei pannelli. L’intervento di pulizia dell’area è durato per alcuni giorni. Oltre al taglio dell’erba, sono stati raccolti tutti i detriti che sono stati accatastati all’interno dell’area schermata. Intervento che è stato verificato dall’amministrazione comunale, trattandosi di uno spazio pubblico. E il parco pubblico è stato riaperto.

Non toccate l’Imu

di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.

Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita. *Segretario CGIA di Mestre

Bollette acqua

recaPitati gli arretrati Per il servizio delle bocche antincendio

U

na bolletta dell’acqua più salata per 233 utenze non domestiche dell’area dell’ex Consorzio Euganeo Berico. E fra i destinatari delle bollette dell’Etra anche utenze di Rubano. Le bollette che sono state consegnate in questo periodo sono relative al servizio idrico integrato e chiudono il capitolo “arretrati” relativamente al servizio delle bocche antincendio. Un servizio che interessa molte utenze non domestiche come aziende e scuole. Utenze che avevano già trovato nella precedente bolletta il conteggio dei consumi fino

al 2011 e la quota fissa fino al 31 dicem- 233 le utenze possibilità di collegarsi per attingebre 2010. Nelle bollette predisposte da Etra non domestiche, re l’acqua occorrente e alla giusta sono stati ricompresi i consumi del 2012 e comprese pressione. Il servizio comprende un la quota fissa fino al 30 settembre 2012, alcune attività contatore speciale per le emergenze portando quindi i pagamenti in linea con tut- di Rubano a cui sono collegati diversi dispositite le altre utenze. Le utenze interessate sono vi: idrante, manichetta o sprinkler. tenute a pagare una quota fissa annua per essere allacciate L’eventuale utilizzo dell’acqua per altre ragioni prevede l’adalla rete idrica e quindi per l’uso potenziale del servizio. In debito in bolletta dell’effettivo consumo secondo le tariffe e caso di incendio, infatti, i vigili del fuoco devono avere la le fasce di consumo previste per l’uso produttivo. Ba.Tu.

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1

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Limena 9 Infrastrutture Limena si candida ad ospitare le partite del Padova

Stadio, l’idea piace al Sindaco Pronta anche la collocazione: 80 mila metri quadrati nella zona industriale. Anche Villafranca vorrebbe fare suo il progetto Giuseppe Costa

di Cristina Salvato

L

imena si candida ad ospitare il nuovo stadio di calcio del Padova. E se ci fossero dei problemi a posizionarlo all’interno del territorio limenese, è già pronta Villafranca. L’ipotesi di spostare lo stadio cittadino fino a Limena piace al sindaco Giuseppe Costa, che ha già pronto lo spazio, ovvero 80 mila metri quadrati adibiti ad impianti sportivi dentro la zona industriale, vicino alla tangenziale (e quindi al casello autostradale) e al futuro parco commerciale. Un’area adatta ad ospitare uno stadio

Il no di Legambiente

Il costo dell’impianto sarebbe a carico degli imprenditori commerciali di nuova concezione, sul modello di quello di Utrecht, in Olanda, come auspicherebbe il dirigente biancoscudato, Luca Baraldi. Attorno allo stadio sorgerebbero delle strutture commerciali, in modo da far vivere l’impianto sportivo anche oltre le giornate in cui si disputano le partite. E il

costo dello stadio sarebbe a carico degli imprenditori commerciali. Cosa che sarebbe consentita dalla nuova legge sugli stadi. “Sono entusiasta all’idea del nuovo stadio qui a Limena – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Costa – perché darebbe al nostro territorio una connotazione sovracomunale. In fondo ci eravamo già candidati ad ospitare anche il nuovo polo ospedaliero. Ma a Limena gli ambientalisti di Legambiente hanno già espresso le loro perplessità ad accogliere un progetto di così ampio impatto.

sarebbe Una strUttUra troPPo imPattante

C

ontrari all’ipotesi di uno stadio in territorio limenese sono i volontari della locale sezione di Legambiente. Il timore è che uno stadio di quelle dimensioni, con tutta una struttura di edifici economici attorno, possa causare un impatto eccessivo sul territorio, sul commercio e sulla viabilità. “La proposta avanzata candidamente senza alcun confronto democratico da parte del sindaco è quanto mai allarmante - scrive in una nota Legambiente di Limena - e non trova

“Se a Limena ci fossero difficoltà ad ospitare il nuovo stadio – interviene il primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò – ci candidiamo noi, che abbiamo un vasto territorio e un’area agricola molto estesa attorno a Ronchi. Dove è previsto un casello autostradale, inserito nel progetto del Grande raccordo anulare, che ci collegherebbe alla rete di autostrade e di tangenziali”. Villafranca, inoltre è destinata ad ospitare una delle fermate della Metropolitana di superficie, che fornirebbe alle persone l’opportunità di raggiungere lo stadio anche attra-

riscontro in nessun ambito amministrativo, tantomeno nel Piano di assetto territoriale in corso di redazione. Auspichiamo che i cittadini e i consiglieri comunali chiedano al sindaco di ponderare con maggiore oculatezza scelte univoche e non partecipate, fortemente impattanti sul territorio agro-paesaggistico, sulla viabilità, sulla qualità dell’aria, sul già precario tessuto socio-economico di Limena. Dispiace inoltre che politici locali e provinciali accolgano, senza battere ciglio, proposte che, contro ogni buona prassi amministrativa, vogliono mettere in discussione l’utilizzo dello stadio Euganeo, un’opera realizzata con

Per ravvivare l’area, Costa prevede delle arre deputate al commercio verso i mezzi pubblici. Si tratta di infrastrutture che ancora devono concretizzarsi, ma nel caso di una dislocazione dello stadio oltre i confini di Padova, Villafranca sente di avere tutte le carte in regola per candidarsi a nuova sede.

fondi pubblici appena 18 anni fa, e sulla quale si è continuato ad investire in tutti questi anni con il completamento della curva sud, la copertura della tribuna, la sistemazione della viabilità e dei parcheggi, ora anche coperti. Il problema naturalmente non riguarda solo Limena: la cosiddetta “legge stadi” può diventare, per chi vuole realizzare facili speculazioni edilizie, uno strumento per costruire in ogni Comune italiano, rendendo edificabili aree che oggi, in base ai piani vigenti, non lo sono e prevedendo “attività residenziali, direzionali, turisticoricettive e commerciali”. Niente a che vedere con lo sport”. Cr.Sa.


10 Limena Polizia locale Novità per il comando cittadino

in breve

Due vigili hanno devoluto i soldi ottenuti da una causa

Interpellanza delle minoranza

chiesti chiarimenti Per PUzza e tabellone lUminoso

O

Andrea Scarso e Alessandro Crivellari erano stati querelati qualche anno fa per falso ideologico di Cristina Salvato

V

igile che va, vigile che arriva. Col mese di set- te un servizio di controllo stradale, nel settembre del tembre Limena ha salutato uno dei suoi storici 2003, i due agenti avevano fermato un automobilista agenti di polizia locale, Paolo Bonetti, che dopo che stava viaggiando col telefonino in mano, senza tanti anni di servizio nel territorio è andato in pensio- auricolare. Non potevano che multarlo, ovviamente, ne. Si dedicherà al suo passatempo, costruire telai per con un’ammenda da 68,75 euro, ma l’uomo non ha elicotteri, ma resterà comunque presente nella vita del inteso sentire ragioni, convinto di non avere torto. Ha paese, continuando a rimanere all’interno del gruppo di minacciato di querelarli e, infatti, dalle parole passò ai volontari della Protezione civile comunale, dove svolge fatti: qualche giorno dopo l’uomo presentò una denunincarichi importanti e di responsabilità. Per ringraziarlo cia contro i due agenti per falso ideologico, perché a dell’impegno profuso in favore della sicurezza del ter- suo dire avevano inventato tutto, e per di più in manieritorio di Limena, il sindaco Giuseppe Costa, durante ra “consapevole”, in quanto lui non sarebbe stato alla il consiglio comunale, lo ha omaggiato di una targa guida della sua auto col telefono in mano. La querela diede pertanto l’avvio ad una causa ricordo. E sempre in quell’occasione ha presentato il nuovo agente, arrivato a sostituire Bonetti: è Marco legale, che però il giudice ritenne di dover archiviare. Ma i due agenti querelarono Forcignanò, finora in servizio nei a loro volta l’automobilista per vigili della città di Verona. Paolo Bonetti calunnia, visto che lui li aveva Ma una buona notizia ha rag- dopo tanti anni ingiustamente accusati, dando giunto anche il comandante dei di servizio nel vigili limenesi, Alessandro Crivel- territorio è andato loro dei bugiardi. Dopo diversi rinvii, alcuni mesi fa si è finalmente lari: insieme all’ex collega Andrea in pensione giunti alla sentenza, che ha dato Scarso ha vinto una causa contro un automobilista, che è stato condannato a risarcirli ragione agli agenti Crivellari e Scarso, condannando economicamente. Soldi che i due agenti di polizia loca- l’automobilista a risarcirli delle spese legali e dei danni morali. Il magistrato ha stabilito che ad ognuno anle hanno versato in beneficenza. Il fatto risale a nove anni fa, quando il Comune dassero 1.500 euro di risarcimento, che però i due di Limena era membro dell’Unione di vigili Padova vigili non hanno tenuto per sé, ma li hanno devoluti in Nordest, insieme a Villafranca e a Campodoro. Duran- beneficenza, perché con la causa volevano dimostrare

in breve Operazione “Cieli bui”

barichello: “abbiamo aPPena sPeso 300mila eUro in led”

N

on si può dire che l’assessore alla sicurezza di Limena, Jody Barichello, le mandi a dire e non le risparmia nemmeno al Governo, specie se si tratta di tagli e sicurezza. A ricevere le critiche di Barichello è la proposta del Governo di spegnere i lampioni cittadini, per cercare di contenere la spesa pubblica. Per l’assessore, infatti, il buio è incompatibile con la serenità Jody Barichello della cittadinanza, perchè è nell’oscurità che si annidano i malintenzionati. Barichello si riferisce ai provvedimenti contenuti nella legge di stabilità approvata dal Governo, che comprende anche la discussa operazione “Cieli bui”, la quale prevede l’obbligo dei Comuni a spegnere una parte dei lampioni cittadini durante le ore notturne, in modo da ridurre le spese energetiche. Sono diversi gli enti pubblici insorti contro questo provvedimento e tra questi c’è anche Limena. “Obbligare gli enti locali a spegnere i lampioni di notte per risparmiare - dichiara Barichello suona per noi come una beffa, avendo appena investito più di 300 mila euro nell’ammodernamento dei lampioni della pubblica illuminazione, che sono stati sostituiti con quelli a Led. Abbiamo già ottenuto un’efficienza energetica di più del 60 per cento e non abbiamo intenzione di tenere spenti i nuovi impianti, lasciando i cittadini nell’oscurità, in mano ai banditi e ai balordi. Se il Governo vuole che stacchiamo la luce, che mandi qualcuno a farlo, perchè io non lo farò di certo”. Cr.Sa.

Durante un servizio di controllo stradale, nel settembre del 2003, i due agenti avevano fermato un automobilista che stava viaggiando col telefonino la loro innocenza e la loro buona fede e non certo ricavarci un guadagno economico. E così, mentre Andrea Scarso ha devoluto i soldi a favore della Città della Speranza, Alessandro Crivellari li ha donati all’associazione Nuova famiglia, che si occupa di adozioni a distanza. E alla fine, l’automobilista anziché pagare una multa da appena 68,75 euro, ha dovuto sborsare diverse migliaia di euro.

Protezione civile

esercitazioni in acqUa

I

l gruppo di volontari di Protezione civile di Limena è uno dei pochi esperto in salvataggio fluviale ed è per questa sua specializzazione che è stato molto importante il suo contributo in occasione dell’alluvione di due anni fa. Professionalità che si acquisisce con corsi e addestramenti continui, come quello realizzato lo scorso mese di ottobre. Il gruppo di Limena è sceso nelle acque del canale Brentella insieme ai colleghi del Distretto Medio Brenta, che raggruppa anche i Comuni di Campodoro, Campo San Martino, Curtarolo, Piazzola sul Brenta e Villafranca Padovana. Addestramento pratico, cui sono seguite due giornate di corso di Assistant rescue wild water presso l’Onda selvaggia, il centro di formazione nazionale in località Merlo a San Nazario, in provincia di Vicenza. Durante l’addestramento i volontari si sono allenati in diverse attività in acqua, per valutare la prestanza fisica e il coraggio di eseguire varie operazioni. E il Brentella, vicino alle chiuse dei Colmelloni, è ideale anche per la forte corrente contro cui bisogna “lottare”. L’esercitazione in acqua ha previsto la realizzazione di un percorso a nuoto con tuffi, recupero di una persona utilizzando una corda e un’imbragatura, l’esecuzione di un percorso con doppio imbraco, la costruzione di una “zip mobile” per traghettare le persone da una parte all’altra del canale. Oltre ad avere bisogno di un allenamento pratico e fisico, i volontari necessitano anche di una preparazione efficiente con un continuo addestramento anche sulla “terraferma” e per questo due volte al mese all’interno della loro sede ripassano nodi, paranchi e protocolli operativi. Cr.Sa.

perato dell’amministrazione messo sotto la lente da parte dalle opposizioni. All’ultimo consiglio comunale sono state presentate diverse interrogazioni a chiedere spiegazioni su alcune Nadia Celeghin questioni locali. Le richieste più numerose rivolte all’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Costa sono arrivate dalla capogruppo di minoranza Nadia Celeghin. Il consigliere ha segnalato innanzitutto il persistente odore acre che si avverte lungo il “percorso vita” a fianco del canale Brentella. “Utilizzo frequentemente il bel percorso – dichiara il consigliere Celeghin – prevalentemente in ore serali. Da più mesi a questa parte avverto in prossimità di via Ca Rossa, un persistente odore acre, che ammorba l’aria e rende assolutamente sgradevole il transito in quel tratto di percorso. Vorrei conoscere se sia noto questo fenomeno, se vi siano state altre segnalazioni, se sia stata appurata la causa per escludere che vi siano emissioni insalubri o pericolose”. Da quanto ha risposto l’assessore all’ambiente Maurizio Martinello, altre segnalazioni non ne sono arrivate. Nadia Celeghin ha sollevato anche la questione relativa al tabellone luminoso che l’amministrazione ha installato lungo la controstrada, per fornire le comunicazioni istituzionali. “Da molti cittadini viene segnalato che la collocazione del tabellone luminoso lungo via del Santo – rivela – non consente l’agevole visione dei messaggi proposti, data la sua collocazione parallela all’asse stradale”. Il sindaco Giuseppe Costa ha convenuto con il consigliere, annunciando che si sta cercando una nuova Cr.Sa. collocazione al tabellone.

Sicurezza

in arrivo altre qUattro telecamere

L

e telecamere di sorveglianza servono? Se lo chiede ad ogni consiglio comunale e ad ogni fatto di cronaca il consigliere di minoranza Arturo Tonello, della lista civica “Il Ponte-Insieme per Limena”, attraverso delle interrogazioni dirette all’assessore alla sicurezza Jody Barichello. Tonello ha chiesto in più occasioni se gli occhi elettronici siano serviti a scovare i responsabili di furti in casa oppure negli assalti al bancomat. Ha domandato anche se la videosorveglianza sia stata utile a scoraggiare i clienti delle prostitute, che specialmente d’estate e con lo Sherwood festival nei pressi dello stadio, “migrano“ fino a Limena, quest’anno spingendosi anche oltre la zona industriale e arrivando fin quasi in centro abitato. Nel caso dei reati, Barichello ha risposto che le indagini sono in corso e che non si sa ancora se le forze dell’ordine abbiano individuato qualche responsabile. Però Barichello annuncia che entro fine anno arriveranno quattro nuove telecamere, specie davanti alle scuole, ad aggiungersi alle sette già installate e monitorate dalla polizia locale e che si trovano in piazza Diaz (inquadra chi arriva da Piazzola), al semaforo del ponte della Libertà che va verso Vigodarzere, al semaforo di via Pierobon per chi arriva da Padova, due alla rotatoria della tangenziale che conduce in via Breda (una a sorvegliare l’ingresso al paese e l’altra l’uscita), e due nella barchessa che ospita il municipio, a sorvegliare una la parte anteriore e l’altra il retro dell’edificio. Cr.Sa.


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12 Limena Strumenti urbanistici Direttive di sviluppo per i prossimi 10 anni

Entro fine anno l’approvazione del Pat L’amministrazione annuncia che sarà sostanzialmente confermato il Piano Regolatore Generale di Barbara Turetta

S

arà essenzialmente confermativo il Piano di Assetto del Territorio di Limena (Pat) in dirittura d’arrivo. Entro la fine dell’anno verrà adottato dal consiglio comunale il Pat. Un piano che stabilisce lo sviluppo del territorio per i prossimi dici anni e che, come precisato dall’amministrazione comunale, “sarà essenzialmente conferma-

Serve una convenzione con i privati per il piano commerciale della zona industriale tivo del Piano Regolatore Generale (Prg)”, strumento che è stato approvato nel 2004 dalla passata amministrazione Vettorazzi. Un Pat che garantisce i diritti acquisiti dai privati con il Prg, per quanto riguarda il residenziale, ma solo se queste potenzialità edificatorie vengono attivate con la sottoscrizione delle apposite convenzioni prima dell’adozione del Pat. In sostanza nulla an-

drebbe perduto, ma nel caso l’adozione del Pat avvenisse prima della sottoscrizione delle convenzioni l’amministrazione comunale “rischia” di vedere vanificato il potenziale di crescita concesso, soprattutto per il commerciale. E questo vale anche per la tanto discussa operazione del piano commerciale che l’amministrazione Costa ha attivato, su richiesta dei privati, nella zona industriale di Limena. Infatti la variante semplificata prevede l’individuazione di grandi strutture di vendita su un’area 240mila mq che difficilmente potrebbero essere confermate nel caso in cui non venissero convenzionate. L’operazione commerciale è approdata in consiglio comunale nel dicembre di due anni fa, per l’approvazione finale, e sta appunto attendendo la sottoscrizione della convenzioni con fidejussioni bancarie per 10 milioni di euro. “I professionisti stanno per consegnare le tavole con l’individuazione delle potenzialità di crescita del nostro territorio – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica di Limena Stefano Tonazzo – il piano

La variante semplificata prevede le grandi strutture di vendita su un’area 240mila mq che andremo ad adottare fotografa quello che già stabilisce il Prg. Noi non siamo per la

cementificazione, e di certo un’area che non verrà interessata da nuovi edificazioni è la fascia di territorio che corre lungo la provinciale 12. Ma non possiamo non garantire ai privati i diritti che già sono stati acquisiti con l’approvazione del Prg. E questo vale per ciò che è già stato convenzionato al momento dell’adozione del Pat”.

neWs Associazioni

doWn dadi nel comPlesso riab

L

’associazione Down Dadi ha una nuova sede. L’associazione padovana, che da tempo ha trovato sistemazione nel Comune di Limena per svolgere le sue attività diurne, si è spostata dagli alloggi del complesso Riab alla casetta comunale di via del Donatore di Sangue, ristrutturata recentemente. “Dopo due anni di lavori è stata inaugurata la casetta di via del Donatore – ha detto l’assessore Jody Barichello che ha la delega all’Edilizia Popolare – una casetta di proprietà del Comune che dopo essere stata a lungo abbandonata ha subito una radicale ristrutturazione. Assegnarla all’associazione Down Dadi è stata la cosa più giusta per valorizzare l’immobile che altrimenti sarebbe finito nelle mani di chissà chi, vista l’ampia metratura. I cittadini limenesi devono essere fieri di aver potuto dare la possibilità alla Down Dadi di svolgere le loro attività benefiche nel nostro Comune”. I due appartamenti del complesso Riab liberati dall’associazione sono già stati assegnati a famiglie in Ba.Tu. emergenza abitativa.

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14 Villafranca Viabilità Sottopasso di Ronchi e il cavalcavia autostradale

Finalmente aperto il collegamento La nuova strada toglierà dalla “massacrata” via Capitello il transito dei mezzi pesanti di Barbara Turetta

L

’intervento di collegamento fra il sottopasso di Ronchi di Villafranca e il cavalcavia autostradale è stato ultimato. E così da alcune settimane la viabilità a Ronchi di Villafranca è cambiata. Per chi deve raggiungere il centro della frazione arrivando dalla zona industriale di Ronchi, una volta uscito dal sottopasso è obbligato a salire sulle bretella collegandosi direttamente con il cavalcavia. Lo stesso sono obbligati a fare anche gli automobilisti che provengono dal senso opposto di marcia e che, una volta saliti sul cavalcavia, devono imboccare la bretella per raggiungere il sottopasso ferroviario. Collegamento atteso dai residenti, e in particolare dai residenti della zona a ridosso dell’ex passaggio a livello della ferrovia, che per mesi hanno sopportato il traffico divieto di transito dei camion istidi passaggio in entrata e in uscita dal sottopasso di Ronchi. Infatti, i Al vaglio un’ipotesi tuito da Mestrino ma attualmente sospeso dopo il ricorso al Tar di mezzi di passaggio per la frazione di collegamento Villafranca, e che ora si presenta erano “costretti” a percorrere via “diretto” Capitello, unica strada che fino a del quartiere a sud fortemente dissestata. Ma il nuovo collegamento toglierà dalla “masquesto momento collegava il caval- dell’autostrada sacrata” via Capitello il transito dei cavia autostradale con il sottopasso di Ronchi. Strada quest’ultima che l’amministrazione mezzi pesanti e delle auto di passaggio, riconsegnando ha provveduto ad allargare nel tratto a ridosso dell’ex la strada ad una circolazione locale. Dopo l’apertura passaggio a livello, intervento conseguente al famoso della nuova bretella l’Amministrazione comunale sta

Il Sottopasso di Ronchi

valutando anche un’ipotesi di collegamento “diretto” del quartiere a sud dell’autostrada, l’abitato a ridosso dell’ex casello ferroviario, con il cavalcavia e dunque con il centro della frazione. “Stiamo verificando questa possibilità di collegamento – ha spiegato il sindaco di Villafranca Padovana Luciano Salvò – stiamo capendo se c’è una possibilità in questo senso in modo da garantire ai residenti del quartiere a ridosso dell’ex passaggio al livello di raggiungere direttamente il cavalcavia senza dover effettuare un giro più lungo con la bretella”.

Agility dog

ad anna conte titolo olimPionico “giovani condUttori categoria small”

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a conquistato anche il titolo olimpionico “giovani conduttori categoria small”. La campionessa italiana di agility dog Anna Conte, di Villafranca Padovana, aggiunge un nuovo titolo al suo palmares personale. La studentessa sedicenne di liceo scientifico porta a casa ben tre medaglie: l’oro con l’agility e la combinata e l’argento con il jumping. Con la sua Kira, una femmina Jack Russel Terrier di 3 anni e mezzo, Anna ha sbaragliato tutti i suoi avversari giunti da ogni parte del mondo alle Olimpiadi di Lignano che si sono tenute a fine settembre. Anna è appassionata fin da piccola di animali e da qualche anno coltiva l’hobby dell’agility dog con ottimi risultati. Una vera e propria disciplina sportiva che mette in risalto sia le qualità dei conduttori che quelle dei fedeli amici a quattro zampe. Si tratta di un percorso a ostacoli dove il cane deve superarli senza penalità e nel minor tempo possibile. Il conduttore deve seguire il cane, comunicare con lui, dando comandi e accompagnandolo. Una simbiosi, come quella che c’è tra me e Kira. Una complicità quella che si è creata fra Anna e la sua Kira che è cresciuta nel tempo dando vita ad un formidabile duo. La coppia si allena due volte a settimana a Sandrigo con il Club “Diavoli Rossi”, seguite dall’addestratrice Francesca Fasolo. Ba.Tu.

Asporto rifiuti Un nuovo bidone per il “secco”

Un microchiP consentirà di registrare il nUmero di svUotamenti

N

ovità sono in arrivo per la raccolta differenziata. Il rifiuto secco non riciclabile dovrà essere conferito utilizzando uno specifico bidone carrellato provvisto di microchip, che sarà fornito in comodato d’uso senza oneri aggiuntivi. I cittadini potranno passare a ritirarlo dalle 9.30 alle13 e dalle 14.30 alle 17.30 nei giorni 14-15 e 16 novembre nella sede delle associazioni di via Madonna, il 19 e 20 novembre nel patronato di Ronchi, il 22 novembre ancora nella sede delle associazioni e infine il 24-26-28 e 30 novembre nell’ex scuola elementare di Taggì di Sotto. Ritiro che deve avvenire presentando l’apposito modulo che si scarica dal sito internet del Comune. Ogni utente dovrà utilizzare il proprio contenitore personale, e questo vale anche per i condomini dove gli attuali contenitori condominiali del secco saranno rimossi. Anche le ditte dovranno dotarsi dei contenitori per il secco. Il microchip presente nel bidone è un dispositivo che consente di registrare il numero di svuotamenti e quindi, in maniera indiretta, permette di monitorare la quantità di rifiuto prodotta. In questo modo è possibile realizzare una tariffa sempre più commisurata alla quantità di rifiuto effettivamente prodotta, in linea con quanto previsto dalla normativa in vigore. Il nuovo sistema di raccolta del secco non riciclabile avrà inizio a dicembre. Il rifiuto secco non riciclabile dovrà essere esposto solo all’interno del bidone dotato di microchip, racchiuso in sacchetti trasparenti o semitrasparenti. La raccolta del secco verrà effettuata ogni

2 settimane e il territorio sarà suddiviso nelle due zone A e B già previste per la raccolta del vetro. Il calendario con le date di raccolta sarà consegnato insieme al bidone. Solo per le utenze con esigenze particolari (anziani, disabili, bambini fino a tre anni), il servizio di raccolta si manterrà settimanale e gli interessati potranno farne richiesta compilando l’apposito modulo disponibile agli sportelli di Etra o scaricabile dal sito. Il bidone per il secco va esposto solo quando è pieno, in modo da

La raccolta verrà effettuata ogni 2 settimane ottimizzare il numero di svuotamenti. Differenziando al massimo e in modo corretto i rifiuti, il contenitore si riempirà più lentamente e potrà essere esposto per lo svuotamento solo una volta ogni tanto. Dal 1 marzo del 2013 sarà attivo anche il nuovo calcolo della tariffa, la parte variabile della tariffa non si baserà più solo sul numero di componenti del nucleo familiare, ma anche sul numero di svuotamenti del contenitori. Quattro gli incontri informativi organizzati dall’amministrazione comunale e dai tecnici di Etra: il 13 novembre in sala polivalente, il 15 nella scuola elementare di Ronchi, il 20 nella sala polivalente della parrocchia di Taggì di Sopra e il 23 nel patronato Ba.Tu. Taggì di Sotto.



16 Villafranca Interventi L’amministrazione ha seguito due urgenze

Sostegno agli asili e alla residenzialità di Barbara Turetta

U

na stagione autunnale apertasi con alcune novità per la gestione delle scuole dell’infanzia del territorio e per rispondere alla forte richiesta di alloggi che soddisfi la forte domanda abitativa delle famiglie di fascia media. Una nuova convenzione è stata sottoscritta fra il Comune di Villafranca Padovana e le quattro parrocchie di Ronchi di Villafranca, Taggì di Sotto, Taggì di Sopra e Villafranca capoluogo per la gestione del servizio delle scuole dell’infanzia del territorio. Una convenzione che stabilisce anche le nuove modalità di ripartizione dei contributi che ogni anno il Comune stanzia per gli asili parrocchiali. Contributi che in accordo con i quattro parroci, come ha spiegato il sindaco di Villafranca Padovana Luciano Salvò, saranno ripartiti per il 30% in base al numero delle sezioni di ciascuna scuola materna e per il 70% in base al numero di alunni residenti a Villafranca Padova. “I contributi che annualmente stanziamo alle parrocchie sono stati incrementato negli ultimi due anni – ha spiegato il sindaco Salvò – nel 2009 erano di 62 mila euro all’anno, ad oggi il contributo è aumentato arrivando a 75mila euro. Le scuole materne non solo svolgono una importantissima funzione educativa e sociale rivolta alla formazione del bambino, ma anche soddisfano il servizio educativo pre-scolastico per i bambini dai 3 ai 6 anni. Ma lo sforzo lo abbiamo fatto per tutto il settore scolastico”. Una parte dei contributi annuali stanziati dal Comune alle scuole materne andava a sostenere anche il tra-

“Aumentati i contributi alle parrocchie, 62 mila euro nel 2009, 75mila oggi sporto dei bimbi alla materna, servizio effettuato dalle parrocchie di Ronchi e Villafranca. Servizio che ora viene organizzato dalle due materne in modo autonomo, anche con l’utilizzo di mezzi in dotazione. E’ invece stato cantierato l’intervento per la realizzazione di sessanta appartamenti a canone concordato per rispondere alla forte domanda abitativa delle famiglie di fascia media. Gli appartamenti di varie metrature saranno realizzate in via San Marco a Taggì di Sotto e rientrano in un’operazione di “social housing” per la realizzazione di abitazioni di qualità a prezzi contenuti rispetto al mercato. Un intervento che l’amministrazione ha concordato con la ditta costruttrice, in accordo con il Fondo Veneto Casa che acquisterà gli appartamenti ricavati nelle quattro palazzine di complessivi 10.000 metri quadri. Il 25% degli alloggi verrà venduto subito mentre il 75% verrà

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oncluso un primo intervento di ampliamento della rete del gas da parte di Edison, che ha permesso di raggiungere con il servizio un centinaio di famiglia che risiedo in area agricola, per il 2013 è pronto il secondo stralcio che interesserà altre due vie del territorio. “Con la chiusura dei lavori nelle vie Balla, Villaranza e Bassa Taggì si chiude un anello di lavori molto importanti per il territorio – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò – un intervento a carico di Edison che ha permesso di raggiungere con la rete del gas numerose famiglie che vivono in zona agricola. Ma l’intervento non finisce qui – continua Salvò – l’anno prossimo sarà completato l’ampliamento che interesserà le vie Belle Putte e Zoccole”. Un secondo stralcio che permetterà ad altre ottanta famiglie che vivono in zona agricola di potersi essere allacciare alla rete del gas. Ba.Tu.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti

Giovani idee crescono ecco le dieci start-up A due mesi dal debutto arrivano i primi risultati Al via il corso di comunicazione nel mondo web I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali

di Emanuele Masiero

A

nche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presidente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala riunioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Space, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare definitivamente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili efficacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà

anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei peuna volta scritto, un testo online va promosso attraverso riodi più difficili, puntiamo ad investire sull’innovazione, strumenti come social news, comunicati stampa e arti- sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso e “accelerate” attraverso una serie di attività formative Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe e di mentoring: individuazione della forma giuridica più appropriata, redazione del busiinsediare un comitato di supporto ness plan, attività di promozione, che a titolo gratuito, darà supporto Alla base incontro con attori economici ai coworker nella loro idea imprendi- c’è il concetto pertinenti al business (istituzioni, toriale. “Questi sono gli spazi ideali del “co-working” associazioni di categoria, impren– ha detto la presidente Barbara della condivisione ditori, potenziali clienti). “OnspaDegani – per creare un lavoro e per di esperienze ce è un progetto unico, nel quale crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili. di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra- un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. continua comunicazione e ricezione di richieste di parteciAlla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con- pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorrendivisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo il network che creeremo sarà un beneficio per gli ospiti convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www. la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in onspace.org.

News

“anche fido arriva a tUttinfiera”

S

abato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofilo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vostri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfilata coreagrafica in abiti dell’ 800 del Gruppo dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofilo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.

concorso “mani in aUto”

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adovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfiera, dal 17 al 18 novembre 2012, metteranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più! Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfidanti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 finalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.

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entinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di Tuttinfiera, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Padova. Una formula, quella di Tuttinfiera, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che esprimono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni

della fiera. Si parte dal padiglione Mito America e con tutto ciò che è il vivere Made in USA (http://www.tuttinfiera. it/settori/mitoamerica.html): dalle scintillanti Cadillac alle esuberanti muscle cars, i “mostruosi” Big Food, le auto e le moto che fanno a tutt’oggi la storia americana. Ma non solo, Mito America è tutto quello che circonda questo mondo. Con i suoi sport come rollerblade, skateboarding, surfing che sono nati proprio lì, con il suo food tra big burger e hot dog, l’abbigliamento in pelle in tessuto, la sua musica e

danza Rock and Roll, Country, Breakdance fino all’arte di writers e aerografisti. E ancora il settore vintage americano: dall’abbigliamento all’arredamento con juke box, auto trasformate in divani, pompe di benzina convertite in distributori di bevande o porta cd per abbellire il salotto. E ancora! L’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) riporta all’interno di Tuttinfiera la convention di Fitness (http://www.tuttinfiera. it/Pdf/CONVENTION%202012%20ARANCIONE.pdf) che per anni ha richiamato in città nel mese di novembre un

grandissimo numero di appassionati e tecnici del settore. Dopo alcuni anni di assenza, torna in Fiera a Padova uno degli eventi più importanti nel panorama del fitness italiano rinnovato e aggiornato. Un’edizione dunque da non perdere, dove novità e tradizione si uniranno per sorprendere habitué e non.

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Spazi Spazi Aperti aperti 19 9 La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”

Cinghiali, agricoltori assediano il Parco Primo blitz di un centinaio di produttori stanchi delle scorribande degli ungulati tra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei

Marco Calaon: “Stavolta siamo pronti a tornare se non avremo delle risposte”

di Emanuele Masiero

S

arà la crisi economica. O forse la siccità dell’estate. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è finita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchiere”. Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite finora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricoltori che pretendono non più parole ma fatti, il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al

problema e finora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infinita di vacue dichiarazioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusciranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”. Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - concludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pianificazione, nello sviluppo del territorio attraverso indirizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenunciando l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato

“RIPENSARE IL PARCO PER IL TERRITORIO”

“S

e si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, rimandando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affidata ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e procedere nel modo inverso”. Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità importanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una provocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di valorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni hanno dato vita a prodotti di qualità unica esportabile in tutto il mondo. Certo non si possono

Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiare fisionomia all’ente pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”. La parte più preoccupante resta comunque la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vicino si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da tenere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto ambientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindibile in ogni Comune che insiste nell’area del E.M. Parco, senza se e senza ma”.

l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungulati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la sistemazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà. “Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assessore all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per ristorare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo flagello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero

Due immagini del blitz degli agricoltori della Coldiretti nella sede del Parco Colli Euganei di Este per chiedere fatti concreti di fronte all’emergenza cinghiali

dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono alimentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.


20 Mondo scuola

Mondo Scuola 11

Taglio ai finanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne

“Materne paritarie a rischio chiusura” di Manuel Glauco Matetich

“L

a situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – afferma Ugo Lessio, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiusura immediata per mancanza di fondi pubblici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”. Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. Descrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno. I finanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio. La Fism, che opera in ambito provinciale, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine generale, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica

Gli istituti garantiscono quasi il 70% dei posti disponibili per la scuola dell’infanzia, un servizio insostituibile

Istruzione, e creare specifici servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazione delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispirazione cristiana di tutto il territorio padovano. 14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussidiario alla scuola pubblica e da sempre integrato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato finanziamento pubblico. La situazione è “fluida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono

consapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana. La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Numerosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-

no determinanti per decidere quali azioni intraprendere per fare valere il giusto diritto al finanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole popolari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la finanza pubblica. “Ci sono frazioni che, per la prima vol-

ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione. La Fism è in ginocchio. Il governo vorrebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contributi alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolventi e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”

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22 Noi e gli altri L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani

Con il “cuore in mano” primo soccorso a scuola

Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti di Laura Organte

N

on è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entrare nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dunque con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”. Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle manovre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di intervenire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla

comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association). “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta individuati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a disposizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Esercito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.

CON IL CONTRIBUTO DELLA

COMUNE DI MIRANO

PROVINCIA DI VENEZIA

Info 041.432433 PROVINCIA DI VENEZIA

la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato

neWs

R

Associazione Valentina Penello

affrontare il lUtto con il mUtUo aiUto

iprendono a padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giunta al secondo anno è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’appuntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti. “Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompagnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”. L.O.


Cultura provinciale 23 13 SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”

Il cinema di Soldini a Padova

mUsica

Omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e figli della commedia all’italiana di Laura Organte

T

orna dal 21 al 24 novembre il SecondoMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’enogastronomia: una specie di monografia a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno mette al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con film come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”. L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema italiano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e figli della “commedia all’italiana”. Con una anteprima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-

La pianista e cantautrice

In programma anche una lezione del regista all’Università aperta a tutti tisala MPX è in programma una maratona cinematografica di grandi classici scelti da Soldini e da Scola. Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola provenienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiatore del suo ultimo film, il padovano Marco Pettenello. A seguire, la proiezione di uno dei più importanti film diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con

eventi e mostre

a cura di Laura Organte

PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONI Domenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Centro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.

“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATE Torna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affiancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.

LA VOCE DELLE STELLE Per i più piccoli, ma non solo, in esposizione fino al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della figura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.

Debora Petrina presenta l’album

D Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospiterà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espositivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola. E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai film di Scola, pranzi con gli artisti, e

un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL. Insomma, un’occasione di approfondimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune proiezioni sono a pagamento (4 euro).

i ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautrice e pianista Debora Petrina presenta, in esclusiva per i padovani, un’anteprima del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. L.O.

Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione

Gli affreschi di Pompei in mostra all’Orto Botanico G emme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affreschi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fino al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche divenute eterne. La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’edizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”. Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achille, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri. “Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsabile scientifico della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della metamorfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straordinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori. Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografia degli allestimenti”. La ricerca scientifica si apre al grande pubblico, rendendo fruibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-

Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifica e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non mancheranno positivi riscontri”. L.O.


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Per il lancio di unLO nuovo prodotto,in PR SPORT STIAMO CERCANDO GIOVANI Campi TRA I 20 E I 25CANNI da avviare alla professione commerciale. L intervista

tarcisio stefani: “cartUra nalin Promette bene”

on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e competente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin? “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”. Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro? “Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”. Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esuberanza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provinciale tra gli esordienti”. Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”. W.l.

Nazionale Ginnastic

di Manuel Glauco Matet

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Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo

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di Manuel Glauco Matetich

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’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnastica ritmica trovano casa alle Terme Euganee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, firmando un accordo con il Consorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Savrayuk e Romina Laurito hanno intrattenuto i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squadra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,

La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classificati alle ultime Olimpiadi rispettivamente al corpo libero e cavallo con maniglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’assalto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefici delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto interesse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

CALCIO A 5. La rosa dei calciatori composta da giovani preparati

CALCIO A 5. La rosa dei calciatori composta da giovani preparati

La formazione della Asd Monselicense

La formazione della Asd Monselicense

ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato

ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato

nasce la asd monselicense: in serie d Per Portare vittorie sotto la rocca

N

il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto

nasce la asd monselicense: in serie d Per Portare vittorie sotto la rocca

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il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto


26 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Primarie Da sinistra a destra

Dal Veneto verso la guida dell’Italia

Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani

P

er le politiche 2013 scende in campo chi monta i gazebo del Pd la mattina presto il Veneto, nel vero senso della parola. della domenica e, nonostante la disaffezioSì perchè da qui parte addirittura una ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta candidatura alla premiership del Paese. la mia candidatura alle primarie, chiede una Laura Puppato, Capogruppo Pd in con- firma perchè anche io, sconosciuta ai più e siglio regionale ed eletta con quasi 27mila ignorata completamente dalla stampa navoti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila zionale, possa prendere parte alle primarie firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti del centrosinistra. La sua è stata un’impre- questi italiani volonterosi in questi giorni sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. la Puppato. In pochi credevano che ce l’aSarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola vrebbe fatta a raccogliere in una settimana e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, di Centrosinistra che, in larga parte sono a ringraziare tutta la state caratterizzate da “gente di buona vo- Puppato, Galan, partenze e passaggi lontà, che non smette Tosi. Ma anche importanti nella nostra mai di sperare che la Renzi e Bersani regione. politica possa essere partono da qui per Il giovane Renzi, anche altro rispetto a raggiungere il Paese sindaco di Firenze e quello che vediamo rottamatore per ecceloggi”. lenza, ha iniziato la sua campagna a metà “E’ un’onda lunga – racconta Lau- settembre partendo da Verona, cuore della ra Puppato – che preme con la forza dei nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simtantissimi che oggi in Italia credono ancora bolica per lanciare un messaggio a quanti, nella democrazia partecipativa, nella capa- nell’ex compagine di centrodestra non sono cità di cambiare le cose partendo dal basso, più disposti a votare il Pdl e le forze padane. dalla gente comune, da chi si prende una Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delumattinata di ferie dal lavoro per fare un si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio banchetto di raccolta firme al mercato, da magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali

Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso

e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere

da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

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Il Veneto in primo piano 27 7 Voto cattolico cercasi

Il centro si muove di Germana Urbani

A

Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai

la cUriosita’

“C

ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di

cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,

commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

marco Paolini Per laUra PUPPato

orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a

volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”

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28 8 Il Veneto in primo piano Solo un problema culturale?

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici! Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti di Germana Urbani

M

entre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermitana di 17 anni, pugnalata mentre difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato che non accettava la fine della relazione. La settimana prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno. Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confermano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due giorni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra società: chi uccide non sono le mafie, i delinquenti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’arma mortale sono mariti ed ex fidanzati che non accettano la fine di una storia d’amore.

A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non sei libera di vivere senza di me”. Ma le donne morte sono solo la punta di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fisiche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate. Lo sanno bene i centri antiviolenza sparsi in tutto il territorio nazionale e Veneto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in grado di intervenire. Nella nostra regione, se-

condo l’ultimo studio presentato dall’Osservatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state protagoniste questo triste fenomeno: 36 omicidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma anche pochi visto che pochissime donne arrivano a denunciare i propri “carnefici” visto che spesso coincidono con la persona che dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dicono lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che

stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema. Ma per fermare tutto questo è necessario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il fem-

minicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non basta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

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O

ggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di

Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.


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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad” Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, provando i tipici rituali termali dell’epoca romana - naturalmente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amore!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garantiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO: TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.

Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicatamente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applicazione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiro

In questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piacevole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali liberano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relax

Un piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti iniziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’organismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vita

I nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima

“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chiamavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tutto

Liberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spalle la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIA I bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magicamente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, troverete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici. • Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping natalizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini. • Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno. • Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loipersdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline innevate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

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Veneto in primo piano 9 30 Il Veneto in primo Ilpiano Non solo rinnovabili

La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l´Italia dalla crisi

Una regione abbastanza green: i dati

di Germana Urbani

E

coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti finali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo, dalle risorse primarie alle emissioni finali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’efficienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale. “Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green

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S

Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita” economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occorre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al risparmio energetico, dalle filiere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”. Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato confermato che la green economy è lo strumento giusto

per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone. Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che finanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Forse un po’ di coraggio in più per guardare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.

econdo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occupa la decima posizione nella classifica italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifiuti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifiuti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale). La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superficie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (6,7 ogni 1000 abitanti). Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura biologica (17° con 1,9% di superficie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infine, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).

L’Antica Merceria

• TAGLIE FORTI • COPPE DIFFERENZIATE • BORSE

Il Veneto si distingue per l’elevato ricorso alla raccolta differenziata e per la densità di piste ciclabili

di Lanaro Ornella Ghiro

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32 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin

P

arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.

L’opinione Diego Bottacin, Verso Nord

“la regione rimedi al clamoroso aUtogol delle scorse settimane

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l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. Lucio Tiozzo, Partito Democratico

“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva PiÙ coraggio”

“D

al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, Lega Nord

“bellUno, salvato l’ente ma soPrattUtto i servizi”

Marco Toscani

“L

a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della Libertà

“meno bUrocrazia e’ Un PUnto del nostro Programma”

“L

a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo


10 Intorno a noi

Intorno a noi 33

Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

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molti devono essere rimaste negli occhi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Italia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi apertamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura. Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fin dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Appello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immediato del bambino dalla casa materna e suo affidamento al padre. Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tribunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il figlio. Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustificatamente respinto al mittente sostenendo che fosse Leonardo a non

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Questo libro è stato scritto in un periodo particolare della mia vita. Separazione, depressione, perdita ingiusta della libertà, frustrazione, rimorsi, rimpianti e non vuol ferire nessuno ma solo condividere un percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guar-

Pas: sindrome per la quale i bambini rifiutano il genitore non convivente volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un grave disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli possono diventare vittime dei grandi. Una patologia Genitoriale, infatti l’ha definita il dottor Giuseppe Dimattia, psicologo psicoterapeuta, esperto in psicopatologia forense, “E’ il fenomeno per cui i bambini, figli di genitori separati in situazione di conflitto grave – ha spiegato - sviluppano un rifiuto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei figli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifiuto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

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darci dentro e ad avvicinarsi all’unico bene immenso che tutti noi abbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scambio di lettere la storia di un uomo che ad un certo punto della sua vita apparentemente normale e felice si è perso ed ha cercato rifugio, amore e conforto sbagliando spesso strada.

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Il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del figlio fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopatologici anche della Pas”. Un problema grave, dunque, difficile da rimediare quando l’alienazione si è stabilizzata. Il medicina più efficace sarebbe la prevenzione, con l’informazione preliminare della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il conflitto. Se non è possibile, il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del figlio, ma il tutto resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente efficiente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allontanamento temporaneo dei figli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”. Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia. “L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio assetto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a seguito dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori. L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze. Non v’è dubbio – prosegue il legale che i provvedimenti che dispongono l’allontanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed attenzioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.


34 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò

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opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

I

“A

ldo Rossi. Teatri” presso il Magazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/ Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fino al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti attraverso 120 tra studi, schizzi architettonici, disegni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografie per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Parma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e ancora Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fino al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’occasione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicamente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny fino al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 artisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), designer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appositamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotografie d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografia per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografia e essa stessa parla con l’oggetto. Al.Ch.

l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.



36 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) UNISCI I PUNTINI

info@azzurraedizioni.com SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese

I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)

CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................

Aforismi Divertenti

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• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta. • Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.

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A tavola 37 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

IL CARMIGNANO D.O.C.G.

U

LTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN

VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’ ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO. IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGONO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE. IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SANGIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ. UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT

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Lo stile di vita americano, quello che ha accompagnato la crescita di molte generazioni e rappresentato nei vecchi film americani, ora si potrà toccare con mano. A Padova, dal 17 al 18 novembre 2012, si svolgerà la 3a edizione di Mito America, nell’ambito della manifestazione TuttinFiera. L’edizione 2011 con le sue 50.000 presenze, ha confermato l’interesse del pubblico verso gli usi e costumi americani. In Mito America il visitatore potrà immergersi in una realtà ricostruita in perfetto stile USA. Al suo interno sarà presente un’eccezionale esposizione di auto e moto americane curata da Route 66 American Cars Club, che faranno da coreografia al lifestyle Usa. Sarà possibile gustare piatti tipici, assistere a spettacoli musicali, esibizioni sportive, acquistare abbigliamento rockabilly e country, arredamento vintage, gadget e molto altro ancora.



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