La Piazza del Piovese - 2012ag n103

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del Piovese

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 103

Economia Un bilancio dal mondo dell’agricoltura pagg.

Spettacoli Piove di Sacco si candida ai grandi eventi

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Arzerello Entra in funzione l’autovelox

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EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

NUOVA SEDE UFFICI ACEGASAPS E EST ENERGY

Dal 3 settembre gli uffici di AcegasAps e Est Energy per gli utenti della Saccisica hanno una nuova sede. AcegasAps e Est Energy mettono a disposizione i propri sportelli in un accogliente ufficio a Piove di Sacco, in via Alessio Valerio 47/A. pag. 6

I VALORI E I GIOVANI AMMINISTRATORI

Integrità morale, trasparenza, chiarezza e onestà; attenzione alle esigenze del territorio e del cittadino; politica come servizio e non come professione. Questi alcuni degli obiettivi della “Carta dei valori”. pag. 8

di Nicola Stievano

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Ostetricia e Ginecologia, contro la chiusura il rilancio

L’Ulss 16 mette in atto nuovi progetti per riportare il reparto negli standard necessari a salvarlo

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ebbene la minaccia di chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia rimanga all’orizzonte, i vertici dell’Ulss 16 stanno mettendo in atto una serie di progetti per adeguarsi agli standard nazionali e per rilanciare il reparto sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Da aprile di quest’anno è partito un nuovo progetto del dipartimento funzionale interaziendale, area materno-infantile. Nel concreto l’unità operativa piovese e quella patavina lavoreranno a stretto contat-

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dolescenza e per le diagnosi prenatale. L’obiettivo è quello di creare un ospedale amico del bambino con una serie di iniziative a sostegno sia del neonato che del genitore. Non ultimo per la fine dell’anno è previsto l’arrivo di una nuova vasca per il travaglio in acqua. Una dotazione fortemente voluta dal nuovo Primario del reparto, la dottoressa Daniela Truscia. pag.

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L’Intervento

049 9705597 CORREZZOLA, Loc. Villa del Bosco progetto di casa singola di modeste dimensioni con 1500mq. di area di pertinenza e adiacente terreno agricolo di altri mq. 5350 c.a. Possibilità di vendita frazionata. Prezzo complessivo Euro 75.000 Rif. 121324

to: i casi ostetrici ad alto rischio vengano inviati a Padova mentre quelli considerati a basso e medio rischio verranno trattati a Piove di Sacco, con protocolli e modalità condivise. In previsione anche il rafforzamento della struttura piovese con l’ampliamento degli spazi a disposizione per le gestanti e la realizzazione di nuovi ambulatori, da quello per la gravidanza fisiologica a quello per le gravidanze a termine, l’ambulatorio ecografico e per le gestanti con diabete, ambulatorio ginecologico, per l’infanzia, l’a-

opo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali commerciali - residenziali, spuntate accanto ad ogni campanile, dopo l’ubriacatura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modificare per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri figli. Ad aprire la discussione è stato, a sorpresa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così. È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È assurdo continuare ad approvare nuove lottizzazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore.

Riforma mancata di Luca Scalabrin*

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’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologiche, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

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18

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EDITORIALE

segue da pag.

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

Lutto

L’ULTIMO SALUTO ALLO STILISTA NICOLA BARDELLE

L’intera città di Cavarzere si è stretta attorno alla famiglia per l’ultimo saluto in Duomo al noto stilista Nicola Bardelle che lo scorso 3 agosto ha perso la vita a Saint Tropez, in seguito ad un incidente stradale. Imprenditore di moda, Nicola Bardelle era conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il marchio Jacob Cohen che, ideato dal padre nel 1985, aveva rilanciato con il progetto dei jeans, definiti sartoriali, di fine fattura e perfetta vestibilità. Nicola Bardelle, 45 anni, cavarzerano di nascita, e cresciuto a Villa del Bosco di Pontelongo, viveva da alcuni anni a Padova, in Prato della Valle, con la moglie Jennifer e due figli, di 4 e 2 anni. Era figlio d’arte, il padre Tato Bardelle era stato l’ideatore, fra gli altri, del marchio Americanino che negli anni Ottanta aveva riscosso grande successo. Nicola, divideva il proprio impegno di lavoro fra Adria, dove ha sede l’azienda di famiglia, e Londra. Da poco aveva aperto un negozio a Saint Tropez, dove aveva scelto di trascorrere un po’ di tempo quest’estate per coniugare le vacanze con l’esigenza di dare visibilità al nuovo store. Conselve, sit-in del Comitato

CASO DISTILLERIA RACCOLTA DI FIRME

Una raccolta firme per bloccare il progetto di ampliamento e riqualificazione della Distilleria Bonollo. Mentre continua il presidio ad oltranza davanti allo stabilimento di via Padova, tutti i giorni dalle 8 alle 20, il Comitato “Lasciateci Respirare” apre anche un nuovo fronte e avvia la sottoscrizione per chiedere al Comune di fare marcia indietro sull’ok all’ampliamento della distilleria e individuare delle ipotesi alternative da condividere con la cittadinanza. Gli attivisti annunciano anche una diffida a tutti gli enti coinvolti nel progetto.

Una riflessione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio. Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture. Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e urbanisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano. Nicola Stievano

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Piovese SANITÀ

RISPARMIO

Piove sotto i mille parti, nella “lista nera” pag.

TERRITORIO

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Il progetto Baby-sitter comunale

COMMENTI

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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E

CONCESSIONARIA

DI

pag.

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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Festival show, un successo per Piove di Sacco pag. 8

Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Luci a basso consumo per il caro estinto pag.

NOI E GLI ALTRI

CULTURA

Regione SCUOLA

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Sos servizio civile,spedite 2500 cartoline

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it

Provincia

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Sul grande chermo l’emigrazione veneta pag. 27

Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato pagg. 30-31

INTORNO A NOI

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi

ARCHEOLOGIA

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Arzergrande

LA VISITA ALLA DIGA DEL VAJONT

A 50 anni dal disastro in cui persero la vita migliaia di persone, l’amministrazione comunale propone Una visita alla diga del Vajont, in programma il prossimo 14 ottobre. Si parte alle ore 7,30 davanti al Municipio, l’arrivo è in programma a Longarone. Sarà possibile visitare il coronamento della diga, Erto, il cimitero monumentale e altri luoghi significativi. Il rientro ad Arzergrande è in programma per le 19,00. Le iscrizioni si effettuano in Biblioteca e sono aperte fino al 6 ottobre. La quota di partecipazione di 22 euro prevede il viaggio in pullman e la guida. Il pranzo è al sacco. Este, c’è tempo fino al 31/10

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Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa pag. 36

Prorogata la campagna di raccolta dicellulari usati per realizzare cucine solari in Ciad, un’iniziativa benefica appoggiata dal Comune di Este. C’è tempo fino al 31 ottobre per depositare i telefoni cellulari usati (solo gli apparecchi, non gli accessori) al Polisportello. I cellulari raccolti verranno destinati alla Fondazione Magis dei Gesuiti Italiani che li consegnerà ad una società che recupera le parti utilizzabili e smaltisce adeguatamente le restanti, a fronte di un corrispettivo destinato alla realizzazione di 300 cucine solari in Ciad. Per info rivolgersi in Comune. Agna, al via a settembre

CORSO BABY SITTER ULTIMI POSTI LIBERI

Ancora aperte le iscrizioni al corso di formazione per baby sitter ad agna, organizzato dalla coop sociale Sos Educazione con il patrocinio del comune di Agna. “Il corso di una quarantina di ore, si svolgerà presso la sala polivalente adiacente alle scuole medie e partirà il 13 settembre. Una bella iniziativa“. spiega l’assessore alle politiche sociali e familiari Gianluca Piva.


4 Argomento del mese AGRICOLTURA Settembre è per tradizione il mese della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo: “Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina”

Veneto a secco, crollo de

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori e le perdite più gravi registrate tra Venezia, Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti per salvare le nostre imprese agricole”

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ranai vuoti, filari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è drammatico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensibile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà difficile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 3040 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superficie interessata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello nazionale, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vincoli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fine stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’anticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre iniziative accessorie di carattere fiscale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avversità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

STUFE A PELLET, A LEGNA E CAMINETTI

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enaro contante per dare fiato alle aziende agricole alle prese con l’emergenza siccità e le difficoltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei beneficiari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Europea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infine, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifico sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

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Argomento del mese 5 Nel Padovano si contano i danni

della produzione agricola Censimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del reddito di Nicola Stievano

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l bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti alle nuove forme di business. Se la superficie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superficie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/ pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superficie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale. I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminativi risentono di una lieve flessione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superficie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’allevamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

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Vendemmia Amara

Dove non c’è acqua la campagna è un deserto D

ai campi della Bassa Padovana si leva la polvere e le crepe che si aprono sul terreno fanno capire come l’acqua sia ormai un miraggio da diversi mesi. Il caldo di luglio e agosto ha fatto il resto, cuocendo letteralmente le colture, dai cereali agli ortaggi, dalla frutta al vino. Anche sui Colli Euganei la siccità sta condizionando la vendemmia, anticipata nei filari dove si è potuto irrigare con regolarità, posticipata dove l’acqua non arriva per vie artificiali. Per diversi produttori sarà una vendemmia amara, ma non tutto è perduto, specie sul fronte della qualità e del prezzo. difficile Ovviamente la produzione è data in deciso calo, soprattutto per chi non ha potuto irrigare, o lo ha fatto senza la necessaria regolarità, con una perdita media prevista che oscilla fra il 20-30%, secondo le prime stime. “I vigneti che hanno avuto disponibilità irrigua - spiega Antonio Dal Santo, presidente Consorzio Vini Doc Colli Euganei - hanno meno problemi e daranno dei vini di qualità. Ben diversa, purtroppo, la situazione per i viticoltori che si trovano nelle zone dove l’acqua non arriva, in particolare tutta la parte alta di Teolo, Faedo di Cinto, Boccon di Vo’. Qui e’ a rischio il Moscato bianco, che risente della carenza idrica. Va un po’ meglio invece per i rossi, sperando che la stagione possa ancora cambiare. Ad essere in difficoltà sono soprattutto le vigne giovani, che non possiedono un apparato radicale Dal Santo: “Sui in grado di penetrare in profondità nel Colli Euganei chi irriga terreno e trovare così un nutrimento non ha problemi, sufficiente per lo sviluppo dei grappoli. ma gli altri si trovano Almeno un quarto dei vigneti dei Colli in seria difficoltà” Euganei avranno un calo di produzione di circa il 60 per cento”. Al momento non è a rischio il moscato Fior d’arancio Docg, fiore all’occhiello dei viticoltori euganei. Ormai portare acqua anche nei vigneti più alti dei Colli è una necessità, troppo a lungo trascurata, osserva dal Santo. “Da una decina d’anni si parla di mettere a punto una rete di tubature in pressione che permetta di portare l’acqua dove non c’è. Con il Consorzio di Bonifica “AdigEuganeo” ci siamo confrontati in più occasioni, ribadendo che i viticoltori sono pronti a sostenere anche degli investimenti per risolvere il problema dell’irrigazione. Ma finché non c’è qualcosa di concreto non facciamo altro che mettere a repentaglio il lavoro di tante aziende. È il momento di darsi da fare e di partire subito con dei progetti da realizzare al più presto”. “Non tutti avranno la possibilità di trasformare la migliore uva in vino. – aggiunge Marco Calaon, viticoltore di Vo nonché presidente provinciale della Coldiretti - Il caldo, il vento e le alte temperature hanno contraddistinto questo periodo, ma sicuramente i viticoltori impiegheranno la loro massima conoscenza tecnica e naturale per aver il miglior risultato. Le condizioni climatiche, anche avverse, non sono per fortuna l’unico fattore che incide sull’annata viticola. Molto del risultato lo si deve al lavoro e all’intervento dell’uomo”. Anche in pianura la siccità incide negativamente sulla vendemmia: la Cantina Sansovino di Conselve prevede un calo di almeno il 20 per cento. Per frutteti e ortaggi la parola d’ordine è irrigare, costi quel che costi, anche giorno e notte se necessario, per non perdere il raccolto nel periodo più importante dell’anno.


6 Piove di Sacco Sanità Ostetricia e Ginecologia a Piove di Sacco

Contro la chiusura il rilancio L’Ulss 16 mette in atto nuovi progetti per adeguare il reparto dal punto di vista qualitativo e quantitativo agli standard per salvarlo

di Martina Maniero

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ebbene la minaccia di chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia rimanga all’orizzonte, i vertici dell’Ulss 16 stanno mettendo in atto una serie di progetti per adeguarsi agli standard nazionali e per rilanciare il reparto sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Da aprile di quest’anno è partito un nuovo progetto del dipartimento funzionale interaziendale, area materno-infantile. Nel concreto l’unità operativa piovese e quella patavina lavoreranno a stretto contatto: i casi ostetrici ad alto rischio vengano inviati a Padova mentre quelli considerati a basso e medio rischio verranno trattati a Piove di Sacco, con protocolli e modalità condivise. In previsione anche il rafforzamento della struttura piovese con l’ampliamento degli spazi a disposizione per le gestanti e la realizzazione di nuovi ambulatori, da quello per la gravidanza fisiologica a quello per le gravidanze a termine, l’ambulatorio ecografico e per le gestanti con diabete, ambulatorio ginecologico, per l’infanzia, l’a-

dolescenza e per le diagnosi prenatale. L’obiettivo è quello di creare un ospedale amico del bambino con una serie di iniziative a sostegno sia del neonato che del genitore. Non ultimo per la fine dell’anno è previsto l’arrivo di una nuova vasca per il travaglio in acqua. Una dotazione fortemente voluta dal nuovo Primario del reparto, la dottoressa Daniela Truscia. Negli ultimi mesi di attività, il reparto, sotto la guida del nuovo Primario appunto, ha segnato un trend positivo nelle nascite, aumentate ben del 30%.

Sono 639 i nati nel 2010, scesi a 530 nel 2011. Da gennaio a marzo 2012 sono stati registrati 99 parti, 138 quelli nel secondo trimestre con la punta più alta nel mese di giugno che ha segnato ben 54 nascite, quasi il doppio rispetto alle 30 di giugno 2011. A luglio sono 45 i bambini nati e più di 30 nel mese di agosto. Numeri, questi, che mostrano le potenzialità della struttura ma soprattutto fanno ben sperare per il futuro del reparto piovese.

NEWS Servizi

NUOVA SEDE DEGLI UFFICI ACEGASAPS E EST ENERGY

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al 3 settembre gli uffici di AcegasAps e Est Energy per gli utenti della Saccisica hanno una nuova sede. AcegasAps, per il servizio idrico integrato, e Est Energy, per gas naturale ed energia elettrica, mettono a disposizione i propri sportelli in un accogliente ufficio a Piove di Sacco, in via Alessio Valerio 47/A, per effettuare le seguenti operazioni contrattuali: stipule, disdette, subentri, variazioni, accettazione preventivi, nuove attivazioni, informazioni su bollette, informazioni su pagamenti, rettifica dei consumi, sospensioni per morosità. L’ufficio protocollo e gli uffici tecnici di AcegasAps, invece, si trovano al secondo piano dello stesso stabile, a cui si accede da via Kennedy, 2, secondo piano agli interni 4 e 5. L’ufficio tecnico acqua provvede ai nuovi allacci e alle nuove lottizzazioni. L’ufficio tecnico fognature fornisce informazioni pratiche e si occupa di nuovi allacci, nuove lottizzazioni e di autorizzazioni allo scarico. L’ufficio tecnico impianti infine si occupa della gestione operativa. Per informazioni sono a disposizione i numeri verdi: AcegasAps 800 237 313 e Est Energy 800 046 200.

Piovega

AL VIA IL CORSO DEL PROGETTO BABY-SITTER COMUNALE

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artirà, se si raggiungerà il numero di 15 iscritti, il 18 settembre prossimo alle ore 14.00 il Corso di formazione per Collaboratori Educativi Progetto Baby-Sitter Comunale. Il Corso è tenuto dalla Sos. Educazione Cooperativa Sociale di Bovolenta e patrocinato dai 21 Comuni della Provincia di Padova. Si terrà presso la Sala Polivalente di Piovega al martedì dalle ore 14.30 alle ore 17.00. Le iscrizioni sono aperte fino ad esaurimento dei posti o fino alla data di inizio del corso. Il costo è di 160 euro. Il superamento positivo del corso da diritto all’ingresso nelle liste Comunali dei Collaboratori Educativi Baby-sitter.

TRATTORIA

PIOVE SOTTO I MILLE PARTI, NELLA “LISTA NERA” Eliminare il servizio significherebbe dirottare le partorienti a Chioggia o a Padova

da Mario e Katia Cucina Veneta a base di carne di cavallo costate e fiorentine

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azionalizzazione dei servizi e delle risorse per il contenimento dei costi ospedalieri. Sarebbe questa la linea che i dirigenti della sanità veneta intendono perseguire in fase di attuazione del nuovo Piano sociosanitario regionale. Il documento prende in considerazione la possibilità di chiusura dei reparti di Ostetricia e Ginecologia negli ospedali del territorio regionale che non raggiungo la quota dei mille parti l’anno, così come indicato nelle linee guida nazionali, dettate dal Ministero della Salute, che prevedono la graduale chiusura dei punti nascita dove vengono effettuati meno di 500 parti all’anno e l’accorpamento delle strutture che non raggiungono le mille nascite. Politiche di revisione della rete ospedaliera territoriale che in Veneto metterebbero a rischio 11 dei 42 punti nascita della Regione in 6 delle 7 province (Verona è esclusa). Nella “lista nera” anche il reparto dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco che con i 639 parti registrati

A rischio 11 dei 42 punti nascita nel 2010 e i 530 dello scorso anno è ancora lontano dai requisiti richiesti. Eliminare il servizio nel territorio della Saccisica significherebbe dover dirottare le partorienti all’ospedale di Chioggia, nel veneziano (che pur avendo numeri ridotti resterà in piedi a presidio dell’area piovese) o alla struttura di Padova (che supera i 4000 parti l’anno). Ma non mancano le resistenze. Un “tetto funzionale”, quello dei mille parti l’anno, al di sotto del quale la struttura è ritenuta inadeguata rispetto agli standard di sicurezza. Il punto nascita, in linea generale, si rivela oneroso per le casse della sanità pubblica perché richiede la presenza permanente di figure specialistiche e di personale ostetrico non inferiore alle tre unità, con il circuito di apparecchiature previsto dai protocolli clinici. Secondo le previsioni la chiusura dei reparti veneti dovrebbe portare ad un risparmio di alcune centinaia di milioni di euro nel giro dei prossimi tre anni. M.M.



8 Piove di Sacco Spettacoli

La carta dei valori

Il caso La seconda tappa padovana del Festival Show entusiasma il pubblico e gli amministratori

GLI AMMINISTRATORI UNDER 35 PUNTANO SUI VALORI IN POLITICA

Piove si candida per i grandi eventi

Il presidente della Consulta Giovani amministratori di Anci Veneto Andrea Recaldin

di Martina Maniero

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Il successo per la serata musicale e la perfetta tenuta della macchina organizzativa incoraggiano ad organizzare nuovi importanti eventi

ltre quindicimila persone hanno affollato il centro cittadino per la seconda tappa padovana del Festival Show, il tour estivo Radio Birikina e Radio Bella&Monella a Piove di Sacco il 6 agosto scorso. Ad esibirsi sul palco allestito in piazzale Serenissima artisti del calibro di Angelo Branduardi, Bobby Solo ed Eugenio Finardi ma anche volti giovani come Irene Fornaciari e Julia Lenti. La scaletta ha visto alternarsi anche gruppi musicali noti per aver partecipato ai talent show “Amici” ed “X-Factor”, le band The Sun, B-Twins, La Differenza e il gran finale con il soul del Summer Gospel Choir. A presentare l’evento l’attrice e cantante Serena Autieri, accompagnata dal corpo di ballo Summer Crew e dall’Orchestra Ritmico Sinfonico Italiana. Sul palco oltre ai famosi cantautori italiani anche le bellezze in gara per il concorso Kaos. A far da cornice alla manifestazione i negozi del centro storico aperti fino a tarda ora, il mercatino enogastronomico in via Roma e il maxischermo in piazza Vittorio Emanuele per seguire lo spettacolo in diretta. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Camera di Commercio e la collaborazione delle asUn momento della manifestazione a Piove di Sacco sociazioni Piove Amica e Avis, ha avuto anche uno (foto tratta dal sito www.festivalshow.it) scopo benefico: la raccolta fondi organizzata dall’associazione Città della Speranza zione delle migliaia di persone sposto un attento piano per segnalare e monitorare e l’iniziativa “Corri per donare Oltre 15mila persone attese per l’evento, l’ammi- i principali parcheggi nell’area circostante l’evento”. un sorriso” il cui ricavato andrà hanno affollato nistrazione ha messo a punto “Il servizio reso dalle forze di Polizia, Vigili, Cail centro cittadino al Dottor Clown di Padova. un apposito piano per regolare rabinieri e associazione degli Ex Carabinieri, è stato Una manifestazione ben per assistere viabilità, commercio e ordine eccellente – continua Recaldin - non solo hanno riuscita, tanto che il capoluogo allo spettacolo pubblico. messo in campo tutte le risorse a disposizione ma della Saccisica si ricandida ad “Il sistema della viabilità la loro professionalità, unita alla programmazione, ospitare la kermesse musicale anche per il prossimo ha funzionato molto bene – il commento il vicesin- hanno fatto sì che l’evento e le piazze di Piove di anno. daco e assessore al Commercio, Andrea Recaldin - Sacco fossero monitorate attentamente fin dal matMerito dell’imponente macchina organizzativa con i tecnici del Comune e volontari della Protezione tino. E i risultati si sono visti”. messa in piedi dal Comune. Proprio in considera- civile, oltre al gruppo Radio piovese, avevamo predi-

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ntegrità morale, trasparenza, chiarezza e onestà; attenzione alle esigenze del territorio e del cittadino; politica come servizio e non come professione. Questi alcuni degli obiettivi della “Carta dei valori”. Si tratta di un protocollo d’intesa elaborato dal gruppo di lavoro dei giovani amministratori veneti diretti dal Presidente della Consulta Giovani Amministratori di Anciveneto e vicesindaco di Piove di Sacco, Andrea Recaldin. La sigla del documento è avvenuta a margine del meeting che si è svolto a Conegliano (Treviso) il 7 e l’8 luglio scorso a conclusione di un progetto formativo che ha visto impegnati durante l’anno in una serie di incontri numerosi sindaci, assessori e consiglieri comunali veneti, under 35. “L’attuale siUn protocollo d’intesa tuazione politica ci elaborato dai giovani dimostra quotidiaamministratori veneti namente come sia per sostenere la importante dare un politica come servizio segnale di positività e credibilità ai cittadini – il commento di Recaldin – ecco il perché di questo documento: dimostrare che noi giovani amministratori del Veneto abbiamo valori basati sull’onestà e la trasparenza”. “Bisogna ridare credibilità – ha aggiunto – i cittadini devono riacquistare fiducia degli amministratori e vogliamo che questo messaggio parta dal Veneto”. Per i comuni del padovano hanno sottoscritto il documento, in ordine alfabetico; Emiliano Baessato, assessore al Comune di Bovolenta; Roberto Bazzarello, consigliere comunale a Tribano; Ilenia Desolei assessore a Pontelongo; Alberto Fornasiero, consigliere comunale ad Este; Fabio Magagnato, assessore di Pontelongo; Alberto Moretto, consigliere comunale di Agna ed Enrico Zennaro assessore a Piove di Sacco. Il documento è stato quindi inviato a tutti i comuni del Veneto per essere diffuso tra gli amministratori degli enti municipali. M.M. Duchenne

NEWS

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Le dichiarazioni

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AVIS, COMMERCIANTI E AMMINISTRAZIONE: TUTTI CONTENTI

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ositivo e unanime il giudizio degli enti e delle associazioni che hanno collaborato per l’organizzazione dell’evento. “Abbiamo creduto fin da subito in questa iniziativa che si è rivelata un successo” ha commentato il presidente dell’Avis di Piove di Sacco, Vinicio Righetto. “In questa manifestazione abbiamo visto un’opportunità per lanciare un appello alla donazione. In modo particolare abbiamo cercato di sensibilizzare i giovani, la maggior componente del pubblico presente, perché siano indirizzati verso una scelta di generosità e di solidarietà”. “Nella nostra realtà – ha aggiunto Righetto - le persone che donano sangue sono molte.

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Anche negli ospedali della provincia di Padova i consumi sono maggiori delle disponibilità e annualmente mancano all’appello 10.000 unità di sangue. Per poter rispondere alle richieste quindi è fondamentale poter contare sempre su nuovi donatori”. Soddisfatto “in modo particolare per la larga partecipazione dei commercianti aderenti a Piove Amica” il vicepresidente dell’associazione, Simone Sporzon. “L’iniziativa ha richiamato migliaia di persone in città e l’apertura serale dei negozi ha fatto da cornice alla manifestazione, riuscendo ad animare non solo piazzale Serenissima, luogo dell’evento, ma anche via Roma e le principali strade del centro storico.

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Essere riusciti a portare l’attenzione anche verso le altre zone del centro – Duchenne ha concluso Sporzon – rappresenta un successo oltre che un’occasione di visibilità per l’intera città”. “Credo che la buona riuscita del Festival Show sia emblematico di come il lavoro di squadra e di concerto di ogni attore porti a risultati positivi - ha aggiunto il vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin - un risultato tanto più centrato se si considera che il Comune non ha stanziato risorse economiche per l’evento coordinandone semplicemente la programmazione”. DuchenneM.M. o

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10 Piovese Viabilità In funzione ad Arzerello dal 3 agosto, dopo un periodo di prova

L’autovelox “pizzica” troppi automoblisti di corsa

Sono oltre 400 nelle prime due settimane, l’auto più veloce correva a oltre 150 Km orari Presto saranno installati due autovelox nella Strada dei Vivai

di Martina Maniero

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anto odiati dagli automobilisti, specie quelli a cui piace premere il piede sull’acceleratore, quanto utili a limitare la velocità e quindi a diminuire il rischio di incidenti stradali. Parliamo di autovelox. L’ultimo è stato installato ad Arzerello, lungo la Sr516 che da Pontelongo porta a Piove di Sacco. Dopo il periodo di prova, conclusosi il 3 agosto scorso, la postazione fissa per il rilevamento della velocità è ora in funzione. Oltre 400 gli automobilisti fo-

Focus

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tografati dall’occhio elettronico nelle prime due settimane di funzionamento. Il numero più elevato di sanzioni è stato registrato nel primo giorno: 66 le foto scattate ad altrettanti veicoli che hanno superato il limite di velocità consentito che, in questa strada, è dei 90 chilometri orari. Il primato, in negativo, spetta all’automobilista che è stato immortalato mentre sfrecciava ai 157,9 chilometri orari. Ma il recordman è in buona compagnia. Il dispo-

sitivo ha rilevato passaggi a 148, 140 e 130 chilometri orari. Si attende il via libera da parte di Anas invece per l’installazione di due autovelox lungo la Superstrada dei Vivai. Gli apparecchi verranno montati nei rispettivi tratti di pertinenza dei comuni di Sant’Angelo e Piove di Sacco. Nel tratto piovese il limite da rispettare per non incorrere in sanzioni è di 70 chilometri orari. 90 invece a Sant’Angelo.

“Le strade sulle quali da tempo abbiamo pensato di installare due rilevatori di velocità sono state scelte dopo una valutazione attenta e precisa, di concerto con la Polizia locale che, sulla base della tipologia di infrazioni e degli incidenti rilevati, ha indicato queste due arterie tra quelle più pericolose - spiega il vicesindaco di Piove di Sacco e assessore alla Sicurezza, Andrea Recaldin – e i primi rilievi dell’autovelox in funzione ad Arzerello, in effetti, stanno

AUTOVELOX, IL CODICE DELLA STRADA PREVEDE...

imiti di velocità: sono fissati dall’art.142 del Codice della Strada. In generale il limite massimo è di 130 km/h per le autostrade, 110 km/h per le strade extraurbane principali, 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e locali e 50 km/h per le strade nei centri abitati. Sanzioni: se si supera il limite massimo di velocità di 10 km/h la sanzione va da 39 a 159 euro. Multa da 159 a 639 euro se si supera il limite da 11 a 40 km/h. In questo caso si rischia la decurtazione di 3 punti dalla patente. Per il superamento dei limiti da 41 a 60 km/h l’ammenda

va da 500 a 2000 euro. E’ prevista anche la sospensione del documento di guida da 1 a 3 mesi e la decurtazione di 6 punti dalla patente. In caso si superi il limite di velocità di oltre 60 km/h la sanzione prevista va da 779 a 3119 euro. Si rischia la sospensione della patente da 6 a 12 mesi e la decurtazione di 10 punti dalla patente. Tutte le sanzioni raddoppiano se le violazioni sono commesse alla guida di mezzi particolari così come se alla guida si trova un neopatentato. Autovelox: tutte le apparecchiature di rilevazione della velocità devono essere approvate dal Ministero

mettendo in luce in modo chiaro come il problema dell’alta velocità sia concreto e reale”. “Ritengo doveroso – aggiunge Recaldin - sanzionare chi passa per quel tratto a folle velocità, incurante del fatto che oltre alla multa, mette a repentaglio anche la vita di altri automobilisti. La sicurezza dei nostri concittadini era ed è sempre la nostra priorità e intendiamo garantirla anche con questi strumenti”.

dei Trasporti e omologate in modo che al valore rilevato sia applicata una riduzione del 5% (minimo 5 km/h). La regola generale è che tutte le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità devono essere ben visibili e i segnali posizionati con adeguato anticipo rispetto alla postazione di controllo. Posizionamento: gli apparecchi fissi automatici possono essere installati su autostrade e strade extraurbane principali. Per le strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento occorre la disposizione del Prefetto. Per gli apparecchi a funzionalità automatica a distanza non è obbligatoria la presenza degli agenti e non è prevista la necessità di fermare il veicolo. M.M.



12 Piovese Economia Intervista a Severino Veggian

Saccisica, un marchio vincente per il territorio Il presidente di Confindustria Piovese e portavoce del Coordinamento categorie economiche: “Pensiamo ci sia lo spazio per una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato di Gianni Patella

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PERIN MARIO dei F.lli PERIN & C. SNC MARIO dei F.lli PERIN PERIN

Pensate di sostituirvi ai Comuni propria carta intestata. residente Veggian, rieccoci a parlare Un’idea che ci è venuta è proprio di marketing territoriale e turismo nell’attività di marketing territoriale? “Questo assolutamente no: pensiamo questa: finanziare iniziative di promozione della Saccisica. Quali sono le novità però che ci sia lo spazio per una collabo- turistica e di valorizzazione del territorio che vengono dalle Associazioni? Manzoni 13virtuosa tra pubblico e privato che attraverso la concessione agli imprenditori razione “La novità è che il tavolo delVia Coordinarispetti i ruoli edigliArzergrande obiettivi di entrambi(PD) mol- dell’uso (chiaramente regolato e controllamento Categorie della Saccisica 35020 non mollaVALLONGA tiplicando il beneficio fi nale della comunità. to) del marchio Saccisica. I modi per poter sul tema della valorizzazione delTel/Fax nostro ter- 049-5800109 – Abit. 049-5800014 - Cell 335-1325492 Via Manzoni 13 Le faccio un esem- realizzare quest’idea sono ancora allo ritorio e che presenterà E-mail perinsnc@alice.it 35020 VALLONGA di Arzergrande (PD) studio (chiaramente deve trattarsi di un pio:/ ilperinsnc@nipec.it marchio d’area a breve un progetto “Non C.F. e P.I. 00039020284 – N. REA PD “Saccisica”, è stata244634 ente -senza di lucro e che operi sotto organico sul’argomen- molliamo Tel/Fax 049-5800109 – Abit. 049-5800014 Cellscopo 335-1325492 un’intuizione eccezio- l’egida delle Associazioni del territorio) ma to all’Intesa Program- sulla E-mail perinsnc@alice.it / perinsnc@nipec.it valorizzazione nale che i sindaci del sono convinto che l’operazione può avere matica d’Area. e P.I. 00039020284territorio – N. REA territorio” successo. Questa sarà sicuramente una delle hanno PD avuto244634 Noi imprenditori del C.F. una decina d’anni fa. partite su cui punteremo cercando il dialopensiamo che non basta più delegare la promozione turistica ed Ora è depositato e utilizzato per tutte le ini- go con gli amministratori locali”. Altri temi che avete all’ordine del economica del territorio ai soli amministra- ziative culturali, le manifestazioni e gli eventori. Primo perché il pubblico non ha in que- ti che i comuni organizzano. Questo è una giorno? “Sempre all’interno del nostro piano sto momento risorse da investire, secondo buona cosa; noi imprenditori siamo convinti perché i tempi di operatività della Pubblica che il marchio possa essere un valore anche c’è l’idea cui crede molto il mio amico amministrazione sono spesso troppo lunghi per le imprese, e che le imprese del territorio Vincenzo Nizzardo presidente mandaper poter cogliere certe opportunità di valo- sarebbero disposte a dare un contributo per mentale di Upa: attrarre a Piove i flussi di rizzazione delle risorse locali”. poterlo utilizzare sui propri prodotti o sulla turisti verso Venezia (bus, auto, camper)

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costruendo un parcheggio scambiatore ad est della stazione di Piove di Sacco. Questo parcheggio, collegato anche al centro di Piove con un sottopassaggio, sarebbe molto competitivo rispetto ai costi ad esempio di Piazzale Roma o del Tronchetto e creerebbe un passaggio importante di turisti sul nostro territorio anche come pernottamento. Infine segnalo che stiamo collaborando e patrocinando un convegno del FAI (Fondo Ambiente Italiano) per sabato 13 ottobre

2012 alle ore 10 presso il Teatro Filarmonico di via Cardano dal titolo “La cultura: un valore che produce benessere”. Relatori molto preparati verranno a raccontarci come il patrimonio culturale del nostro territorio (si parlerà in particolare di Palazzo Gradenigo) può diventare volano di sviluppo economico per tutta la comunità. Come vede non siamo i soli a pensarla così…”

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14 Sguardo al Conselvano Conselve Tanta gente alla storica manifestazione, ma acquisti in calo

LA POLEMICA

Fiera in tempo di crisi

L’Ascom diserta il palco delle autorità in contrasto con il sindaco

COMMERCIANTI CONTRO IL MARKET CINESE

Bagno di folla per la dieci giorni di attrazioni, in vetrina le aziende, ungheresi ospiti d’onore

di Nicola Stievano

T

anta gente, tanto interesse per la Fiera ma acquisti e affari in calo. La crisi si fa sentire anche sulla manifestazione clou di fine estate che porta a Conselve migliaia di persone e ne fa per dieci giorni un formidabile polo d’attrazione. Quest’anno il bel tempo ha favorito il bagno di folla sia il giorno della Fiera vera e propria che nelle altre sere, ma la propensione a mettere mano al portafoglio è stata più limitata negli anni precedenti. Nelle bancarelle si spende di meno e davanti alle “betoe” con le specialità enogastronomiche ci sono state code ben più corte delle passate edizioni. Interesse per l’esposizione dei prodotti dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato “Città di Conselve in mostra”, ottime le presenze, numerose le richieste di informazioni. Poi si vedrà se si trasformeranno in affari e opportunità concrete per le imprese. Il giorno della Fiera migliaia di persone hanno preso d’assalto, in maniera ordinata, la città fin dalle prime ore del mattino. Intesa l’attività di controllo e prevenzione della

microcriminalità in centro come nei quartieri residenziali, con pattuglie per strada fino a notte inoltrata. Costante anche la presenza fra le bancarelle, nei giorni di mercato, e nella vasta area divertimento ed esposizione in Prato Comunale. Attenzione anche al rispetto degli orari per il volume delle attrazioni. A parte un infortunio il giorno dell’inaugurazione su una giostra non si sono registrati altri particolari problemi e tutto è andato per il meglio. La festa è stata animata anche dalla

presenza della delegazione ungherese di Ja-

szbereny, da molti anni città gemellata con Conselve. Gli ospiti guidati dal vice sindaco Daniel Juhasz e dal capo delegazione Mihaly Szentesi sono stati protagonisti dell’inaugurazione, con le creazioni dell’intagliatore del legno Sisa Istvan, del lattoniere Lajos Redei e del bottaio Pal Kalla, affiancati dal presidente degli artigiani Laszlo Szabo. Gli ungheresi hanno partecipato anche all’inaugurazione del punto vendita della Conselve Vigneti e Cantine.

C

ommercianti in rotta di collisione l’amministrazione Ruzzon sul caso del bazar cinese di prossima apertura in zona industriale, nel capannone convertito da artigianale a commerciale. Per protesta i rappresentanti dell’Ascom hanno disertato l’inaugurazione della Fiera di Sant’Agostino, creando un caso che non ha precedenti nella storia recente della manifestazione. Un’assenza polemica che il presidente mandamentale Leo- Il capannone commerciale poldo Toffano spiega in una lettera inviata ai commercianti conselvani ricordando il braccio di ferro che da mesi sta contrapponendo l’Ascom al sindaco Antonio Ruzzon sulla questione della nuova area commerciale in zona industriale. “L’Ascom ha collaborato anche quest’anno molto attivamente nell’organizzazione della Fiera - afferma Toffano - nella convinzione che essa rappresenti un momento vitale per la valorizzazione delle eccellenze del Conselvano, che rischiano di esser messe ancora più in difficoltà dall’irragionevolezza di chi non vuole riconoscere la loro importanza e si preoccupa solo di incassare oneri di urbanizzazione. La variante che ha trasformato in commerciale un capannone artigianale è stata adottata con sorprendente velocità. Inoltre il sindaco ha opposto un netto rifiuto ad ogni tentativo di confronto. Questo inspiegabile comportamento ci ha costretti ad intraprendere un’azione giudiziaria per approfondire i molti lati oscuri del provvedimento. Ora il Tar Veneto dovrà pronunciarsi e siamo fiduciosi che verranno accolte le nostre ragioni. Anche in questa occasione abbiamo voluto dare un segnale forte - conclude Toffano - per cercare di salvaguardare le nostre imprese, poco considerate da questa amministrazione”. Il sindaco ha fatto presente che il punto vendita avrebbe comunque aperto nei paraggi, in un altro stabile o terreno già destinato al commercio.

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apportata al fiin ne Piazzale di favorire la riqualificazione del tessuto evento edilizio IlVariante 6 Agosto in migliaia Serenissima per l’eccezionale

IL COMUNE APPROVA LA VARIANTE FESTIVAL SHOW DI RADIO BIRIKINA AL PIANOBELLA DEGLIEINTERVENTI E RADIO MONELLA BUONA ESTATE IN CITTA’! Le proposte dell’Isola Pedonale 2011

Come ogni anno anche quest’estate non mancano ottime proposte per trascorrere le afose serate estive in città; serate, quelle piovesi, che continueranno anche nei mesi di agosto e settembre ad essere animate dalle varie iniziative dell’Isola Pedonale Il programma di agosto inizia mercoledì 3 con l’Esibizione di giovani gruppi musicali in Piazza Vittorio E. II, venerdì 5 Piazza Incoronata sarà animata da Piano bar con Silvia B, sabato 6 invece sarà la volta di Radio Easy Network in Piazzale Serenissima per una serata all’insegna della musica, si prosegue il 13 agosto con il Tributo degli U2, domenica 14 Serata “Country” unita al tradizionale Mercatino dei Portici, il 15 agosto si potrà festeggiare il Ferragosto con lo spettacolo “Serata Cubana” per finire il 27 agosto con una Notte di fitness e di musica organizzata dall’Associazione sportiva Crazy Body. Per la prima volta la Città di Pio- zionamento di gonfiabili mentre in 20. questo grande evento. A tutti coloro Nel mese di settembre non mancheranno altri imperdibili ve di Sacco ha ospitato il Festival via Roma hanno trovato posto le La presentatrice Serena Autieri con che hanno lavorato va una parte di appuntamenti tra cui: un concerto il 17 questo settembre al Teatro orgoglio per successo otteha presentato il cast Show di Radio Birikina e Radio Bella bancherelle di carattere commercia- grande talento Filarmonico per celebrare l’anno europeo del volontariato, il nuto. le. di artisti che si è esibito che come Monella. È stato un grande apL’Amministrazione Co- denza dell’avviso fissato tracciato alcune linee gui18 settembre sarà la volta della Fiera delle Associazioni e il puntamento preparato con alnumeMa i timori per la prendeva munale di Piove di Sacco 15 luglio sono erano state soprattutto da di orientamento per la le melodiche canzoni di Anche il Vice-Sindaco Andrea Recal10° radunoil auto moto storiche il 25 settembre. Angelo coro eGospel din ha espresso agli organizzatori, a viabilità considerato l’enorme affl usrose riunioni preliminari di carattere con avviso pubblico del depositate 148 richieste formulazione delle richie- Branduardi, dei Summertime, Bobby Solo con i quanti hanno lavorato e agli sponso previsto per lo spettacolo. Ed il organizzativo che hanno coinvolto, Non rimane che augurare a tutti una buona estate in Città! 13 maggio scorso ha reso e proposte, un numero ste.

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lavoro preliminare è stato proprio successi, Irene Fornaciari e al- sor, piena gratitudine dell’amminitutti i la settori del comune interessati, noto volontà di proceche ha superato anche le “Questa variante suoi urbaniin particolare lavori pubblici e poli- quello di organizzare e pubblicizza- tri gruppi di giovani talenti. La chiu- strazione comunale. dere ad una Variante al più rosee previsioni degli stica si inserisce nelle dezia locale. Sono state però coinvolte re le possibilità di parcheggio e di sura delle esibizioni è stata affidata Il Presidente del Consiglio Regionale Piano degli Interventi con Amministratori. Di queste cisioni dell’Amministraziotutte le forze dell’ordine e le asso- prevedere una chiusura allargata a Eugenio Finardi che ha coinvolto Valdo Ruffato, intervenuto per l’ocl’obiettivo riqualificarecherichieste: 96centro riguardano ne che ha19 adottato ed appassionato il pubblico casione ha augurato altre significain modo ciazioni di di volontariato hanno del storico sin dallegiàore ilfornito tessutoun’indispensabile edilizio esisten- supporto l’identificazione di nuovi approvato la Variante per tive tappe di successo per la Città. creando nel contempo la viabilità presente. te, seguirà mi- lotti a volumetria Grande soddisfazione è stata Piena soddisfazione inoltre anche per ala cui vigilanza e laun viabilità. alternativa.prede- gli insediamenti produttiglioramento qualità fianche nita, 37Grazie la variazione fuori zona, l’accordo di dal Sindaco Alessandro da parte degli organizzatori del feespressa Ma l’evento della ha catalizzato all’impegno vi profuso da tutMARCOLIN che ha ritenuto la ma- stival, che hanno potuto apprezzacoinvolti la viabilità l’impegnoanche dell’associazione dei ti gli attori abitativa attraverso di destinazione d’uso di pianifi cazione ha in zona inretto bene all’evento e migliaia di nifestazione come un vero e proprio re l’entusiasmo “della prima volta” commercianti di Piove Amica e della la realizzazione di edilizia annessi rustici, mentre dustriale per lo sviluppo  esameleche la Città ha saputo supe- che l’intera Città ha messo in camhanno godere dello Pro Loco che hanno provveduto ad persone sostenibile e l’utilizzo del- 15 sembrano essere nonpotuto di attività produttive, rare grazie alla capacità di mettere po. animare un maxischermo piaz- spettacolo programmato ed affl uire Sportello le fonti dicon energia rinno- pertinenti con l’avviso procedure dello assieme tutte le forze disponibili per in Piazzale Serenissima sin dalle ore za Vittorio Emanuele e con il posivabile. pubblicato. Unico per gli insediamenLa Variante riguardava “Si raccolgono i frutti di ti produttivi e la variante nitiva la lavoro rotatoria commerciale Piazzagrande determinate Defi tematiche: un buon prepara- aldel Centro centro Storico che sarà l’individuazione di nuovi torio svolto in preceden- sottoposta a breve all’ap      lotti a volumetria predefi- za”, hanno affermato l’as- provazione del Consiglio Prende forma delle definitiva la alla stati ripartiti al 50% tra il Comune A cura dell’Anas partirà anche a bre- nei fine settimana. nita all’interno aree oramai sessore Pianifi cazione Comunale”. Gli aggiorna  svolti gli incontri prelimirotatoria per l’accesso al Centro e la Società del Centro Commerciale ve un’altra di urbanizzazione consoli- Territoriale Giuliano MA- menti degli strumenti ur- realizzazione di primaria Si sono già   importanza nella strada dei pescatori nari con i proprietari interessati agli Commerciale tratta e Piazzagrande mentre l’attualehanno siste- consentidata e di edifiPiazzagrande. cazione dif- Si RELLA il sindaco Alesbanistici di un’opera che era stata avviata lo mazione in forma defi nitiva è a comche sostituirà l’attuale incrocio reespropri mentre il consiglio comunafusa; l’individuazione e la sandro MARCOLIN che to di avviare “un percorso scorso anno ed ha pienamente su- pleto carico della Società Piazzagran- golato da semaforo nella frazione di le ha approvato in forma definitiva la disciplina delle costruzioni hanno organizzato uno teso a favorire lo svilupperato la fase sperimentale. La ro- de. Albora. Si tratta di un punto partico- variante urbanistica di approvazione esistenti in zona agricola specifico incontro con tut- po equilibrato del territotatoria si è rivelata di grande utilità E’ un’importante opera per la viabili- larmente delicato nel periodo estivo dell’opera specifica. (annessi rustici) enon più ti i Tecnici settore- ha perdichiarato rio contribuendo a l’arteria è interessata dal L’avvio dei lavori, per un importo di per l’immissione la circolazione di tàdel cittadina il Sindaco anche in quanto funzionali esigenzeconspiegare nalità dell’Av- alle supportare settore accesso conalle l’intersezione la sta- le – fiche si aggiunge altre già ilreatraffiedico turistico diretto verso il mare circa 300.000 euro completamente a delle Aziende agricoli. viso e assieme ai Dirigenlizio che come noto versa tale piovese. lizzate e che contribuisce a facilitare e che genera code molto consistenti carico dell’Anas è previsto nel mese Entro termine sca- ti Comunali hanno eanche stato di grave crisi”. I costiil della fase diprovvisoria sono la viabilità a ridurreinl’inquinamento. in alcune situazioni ed in particolare di settembre od ottobre.

AL VIA I LAVORI PER LA ROTATORIA DI ALBORA 


Sguardo al Conselvano 17 ll Gemellaggio Ospitati in 57 da Warmeriville per celebrare lo storico sodalizio

Arre accoglie i francesi nel segno della solidarietà di Cristina Lazzarin

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rganizzato nei minimi dettagli come vuole la tradizione di questo comune, anche quest’anno l’appuntamento dedicato al gemellaggio con Warmeriville si è svolto nei migliori dei modi con la novità del week end della solidarietà. La manifestazione è stata organizzata con la collaborazione dell’associazione Goccia su Goccia, che si occupa di raccogliere fondi per delle missioni in Kenia. Agli inizi di agosto la comunità di Arre ha ospitato una sessantina di francesi accogliendoli con un rinfresco di benvenuto presso villa Papafava dove hanno potuto anche assistere al concerto degli “Aironi Neri”, cover dei Nomadi. La settimana è trascorsa allegramente tra bagni a Sottomarina e serate di musica collettiva presso la villa Papafava (tra i gruppi: i Velvet Dress, e gli Havana Club). Nelle settimana successiva i francesi sono stati accompagnati in visita a Venezia e a Pedavena, con la visita alla storica birreria. I 57 francesi sono stati ospitati con grande cortesia presso venticinque famiglie di Arre. Per cause di forza maggiore sono mancati all’appuntamento, per la prima volta, il Presidente storico del Gemellaggio Liesch Benoit ed il sig. Bianchi Bertand e signora Silvia. L’attività del Gemellaggio ha coinvolto, oltre ai francesi, molti italiani: centocinque alla cena del sabato sera, ottanta al pranzo della domenica, diciasette nella visita a Venezia e quarantadue per Pedavena. La collaborazione con Goccia su Goccia e la Pro Loco di Arre ha permesso di mettere in piedi un interessante e valido programma di intrattenimento, identificato dal Weekend della Solidarietà con le tre cover band di assoluto valore. Il Comitato del Gemellaggio ha ringraziato con grande riconoscenza le famiglie ospitanti, tutto lo staff di amici che si sono prodigati per la buona riuscita dell’evento, i vari sostenitori pubblici e privati, le Associazioni Goccia su Goccia e Pro Loco, la Protezione Civile e l’Amministrazione Comunale. Durante la cerimonia ufficiale di domenica 5 agosto sono state consegnate alle rispettive famiglie due targhe ricordo a due sostenitori del Gemellaggio, scomparsi recentemente: Sartori Luigino e Tasinato Danilo, la cui partecipazione nel tempo è stata fondamentale per la vita del Gemellaggio. E’ stata inoltre inaugurata, alla presenza della delegazione francese e degli autori dell’intervento, Mastellaro Mario e Favaro Ruggero, la nuova collocazione e sistemazione del monumento di Warmeriville con annessa pompa dell’acqua, su via Roma, all’ingresso della via della palestra. Il presidente del gemellaggio di Arre, Dario e il suo direttivo hanno dato appun-

L’Onlus “Goccia su goccia” ha raccolto fondi a sostegno delle missioni in Kenya

Un’immagine “storica” del gemellaggio fra Arre e Warmeriville occasione di incontro con gli amici francesci e di scambio anche con le associazioni di volontariato

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tamento a tutti al prossimo anno, quando saranno gli abitanti di Arre ad essere ospitati a Warmeriville seguendo le tappe di avvicinamento che il comitato del Gemellaggio proporrà (cene, gite, incontri ed altre attività).

TRIBANO Urbanistica, la novità

APPROVATO IL PAT “ORA LE ASSEMBLEE”

N

ell’ultimo consiglio comunale oltre all’approvazione del bilancio di previsione 2012, e’ stato adottato il Pat del Comune di Tribano con nove voti favorevoli e quattro astenuti. Dopo ampia illustrazione dei contenuti tecnici e un ampio dibattito consigliare, e’ partito finalmente l’iter di approvazione che si spera contenuto nei tempi. L’ipotesi è che sia definitivamente approvato e pubblicato nel Bur entro il mese di aprile-maggio 2013. L’iter prevede adesso i 60 giorni dalla pubblicazione per le osservazioni e successivamente l’approvazione definitiva da parte del comune e successivo invio in Provincia. In questi 60 giorni, l’amministrazione comunale prevede di pubblicare sul sito le caratteristiche essenziali del piano dando la possibilità ai cittadini di scaricare il modulo per le eventuali osservazioni. Sono previste almeno tre riunioni pubbliche, nelle frazioni di Olmo e San Luca e nel centro. “Finalmente anche il nostro comune avrà lo strumento per poter incidere, sulle possibili espansioni/riclassificazioni delle aree residenziali- spiega il sindaco Piergiovanni Argenton- Presto inizierà anche l’iter in commissione, del regolamento Imu, che, oltre a rimodulare le aliquote IMU seconde case, per i vari soggetti e attività produttive, formulerà i nuovi valori da attribuire alle aree residenziali e C.L. produttive”.


18 Sguardo al Conselvano L’evento Torna l’atteso appuntamento con l’ottava edizione della manifestazione

Sapori & tradizioni in piazza Il sindaco Ezio Betto: “E’ l’occasione per riconoscere il valore del lavoro nelle nostre campagne e per trovarci con le tante associazioni del paese”

di Cristina Lazzarin

S

i rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la tradizionale “Festa dei Sapori e delle tradizioni” giunta ormai all’ VIII edizione e che anche quest’anno avrà luogo la terza domenica di settembre, prevedendo tre giorni molto intensi di manifestazioni per un vero tuffo nel passato. L’evento, previsto il 14, 15 e 16 settembre, è organizzato dall’associazione Pro Loco Terrassa, con il patrocinio del comune di Terrassa Padovana e della Provincia di Padova e della Regione Veneto, in collaborazione con le numerose associazioni di volontariato del paese. “Come sempre l’intento è quello di sostenere e mantenere vivi i valori della nostra cultura- spiega il sindaco Ezio Betto- il lavoro nelle campagne e tutti i sacrifici che ciò comportava, nonché la promozione e la valorizzazione delle colture locali”. Presso il campo sportivo parrocchiale ed il parco comunale Giulio Gasparotto, venerdì 14 settembre, alle ore 21.00, si apriranno i festeggiamenti con il Gruppo folkloristico “Quei del Pajaro” che con i loro canti, i loro balletti e le filastrocche di una volta allieteranno il pubblico di grandi e piccini. Sabato 15, la serata si apre alle ore 21.00 con la sfilata degli abiti da sposa, e non solo, dagli anni ’20 ai giorni nostri. Si tratta di una serata ricca di emozioni, che ogni anno riscuote sempre più successo, tanto sentita dalle ragazze più giovani che con orgoglio indossano il vestito della mamma o della nonna, e con ammirazione

seguono lo spettacolo tra il pubblico. In entrambe le serate e per tutta la giornata di domenica 16, funzionerà uno stand gastronomico dove verranno proposti in particolare piatti della cucina tipica della zona. Momento rievocativo con l’allestimento della grande area attrezzata sarà la giornata di domenica 16: presenti oltre trenta produttori locali con i gazebo delle associazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), il gruppo antichi mestieri di Terrassa Padovana denominato “Le Origini Contadine”, gli stand dei volontari delle associazioni del paese. In un’unica area sarà possibile ammirare la scenografia dei banchi espositori, l’area dei trattori di una volta, il lavoro artigianale; sarà emozionante, per i piccoli, vedere cose mai viste e l’entusiasmo degli anziani nello spiegare il funzionamento dei vecchi macchinari e l’organizzazione del lavoro, sottolineando le curiosità e la vita semplice di un tempo. Nel pomeriggio della domenica ci sarà la dimostrazione dell’aratura, della battitura dei fagioli, la pigiatura dell’uva, riproposta anche per quest’anno la visita guidata all’impianto a biogas della Stalla Sociale (la visita si terrà nel pomeriggio, prenotazione obbligatoria entro le ore 17.00). Novità di quest’anno, l’allestimento, a cura dell’ex sindaco Antonio Gobbato, della mostra di documenti storici inerenti il comune di Terrassa dal titolo “Dal regno Lombardo Veneto alla Repubblica” ( spazio allestito presso P.zza Romano ).

L’Intervento

Riforma mancata di Luca Scalabrin* segue da pag.

1

Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali. In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la soglia dei 15 dipendenti. Un grande sforzo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazione che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, assente completamente in questa riforma. In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere. Fidelizzare il lavoratore con l’intento di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occupabilità dei cittadini. Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni. Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualificazione del rapporto di lavoro, può avvenire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico. Si sono introdotti nuovi adempimenti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato. Quello che però rimane è un’occasione perduta con un modello senza crescita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia


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20 Cultura locale

Libri

a cura di Paolo Tieto

LUCIA MEZZALANA

LA MASCHERA NUDA EDITRICE LA

RIFLESSIONE,

SANTE BORTOLOMI

ANTONELLA MAZZO

PARROCCHIA

PANDA EDIZIONI, 2011

SONO VENUTO A RACCONTARVI...

2012

Anche in questo nuovo libro Lucia Mezzalana costruisce l’individualità della protagonista - Henriette - in continuo bilico tra una realtà possibile e continui sprazzi immaginativi, di fervida fantasia. E lo fa con tanta naturalezza e spontaneità da non far nascere mai nel lettore il sospetto di quando possa dirsi finita l’invenzione per lasciare spazio essa ad accadimenti reali, attendibili, a segni di credibilità. Indubbiamente la Mezzalana ha talento non comune, sia quando si propone quale scrittrice, ovvero per gli argomenti che intende trattare, sia nel momento in cui conferisce forma al proprio pensiero o, per meglio dire, quale letterata. A tali prerogative unisce quindi quella della brevità, per cui non si perde mai in inutili lunghi discorsi ma chiarisce sempre le proprie convinzioni in nitide e precise sintesi, afferrabili immancabilmente nei loro nessi profondi da chichessia.

DI

VOLTABAROZZO, 2011

Le lezioni tenute da Sante Bortolami all’Università di Padova (nonché le innumerevoli conferenze svolte in varie parti del Paese) sono ben note agli appassionati e ai cultori di storia medioevale; ma pochi sono al corrente di questa stupenda “lectio” da lui tenuta ai ragazzi di scuola media inferiore del proprio paese natale, ovvero di Voltabarozzo. Una pagina di storia lunga secoli, esposta con semplicità e limpidezza oltre. beninteso che con precisione e indole scientifica, giacché questo singolare docente aveva innato il pregio di attenersi sempre con scrupolo ai documenti reali e di porgere le proprie conoscenze con estrema linearità e chiarezza. Naturalmente l’ottimo storico, che nel sopraccitato luogo era nato ed era cresciuto, ha saputo conferire al racconto un tocco tutto particolare di umanità, di velata nostalgia, in grado di scendere nel profondo dell’animo e di toccare il cuore.

SCELTE DI VITA

Il volumetto si compone di tredici capitoli, qualcuno più qualcuno meno lungo, i quali trattano argomenti diversi. Differenti sono anche le ambientazioni così che ci si trova ora in Vai di Flemme, ora nell’isola di Burano e altre volte in differenti località ancora. Comunque sempre in ambienti assai belli, ricchi di fascino e di mistero, che fanno da cornice alle narrazioni della scrittrice, alle sue riflessioni e constatazioni. Particolarmente interessanti appaiono quelle sul vino le quali, in poche concise righe, inducono la mente a serie valutazioni. Non mancano le pagine con riferimenti alla famiglia, ai suoi componenti e alle attività esercitate dagli stessi. Particolarmente toccante appare quindi la storia di “Dodo” che trova sviluppo in situazioni di miseria e di degrado d’altri momenti storici, pure se autentici e reali.

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22 8

VIAGGIO IN

PROVINCIA

Occupazione Evento delle associazioni Speranzallavoro e Oltre Veneto

PADOVA

“Prima il lavoro” come uscire dalla crisi

Le autorità sul palco durante la manifestazione dedicata al mondo del lavoro ad Albignasego

Le storie delle aziende che ce l’hanno fatta all’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco di Laura Organte

L

a parola a chi lavoro l’ha salvato, sfidando la crisi con la tenacia e la voglia di non arrendersi di fronte alle difficoltà economiche, la capacità di fare squadra e di saper mettere a frutto anni di esperienza e di relazioni. Anche correndo il rischio di sbagliare, ma con la consapevolezza c che una soluzione va trovata. A salire sul palco è stato chi il lavoro l’ha perso ma ha saputo ritrovarlo e crearlo. Fine estate dedicata al mondo dell’occupazione con “Prima il Lavoro”, l’evento organizzato in piazza del Donatore ad Albignasego dalle associazioni “Speranzaallavoro” e “Oltre Veneto” con il patrocinio della Provincia di Padova e del Comune di Albignasego. Per la prima volta è stata organizzata una manifestazione in cui musica e intrattenimento sono stati abbinati a storie di ordinaria autogestione della crisi. Si sono alternate infatti le testimonianze dei lavoratori che ci hanno creduto e hanno portato avanti l’attività dell’azienda fallita fondando una cooperativa e gli imprenditori stranieri che hanno rilevato imprese capaci di tenere alto il nome del made in Italy nel mondo. Start up a compartecipazione pubblica nate sulle ceneri di aziende che hanno scelto di delocalizzare e società costituite da operai e manager per “riprendersi la fabbrica dall’interno”. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore al Lavoro della Provincia di Padova Massimiliano Barison – ha voluto evidenziare il fatto che la crisi, in tutta la sua gravità, può

essere anche e comunque un’occasione per rimettersi in particolare attenzione ai giovani. Nonostante la crisi, ci gioco e per creare nuove opportunità. In questo momento sono imprese che ce l’hanno fatta e che riescono ad andi grande difficoltà per il lavoro, l’unica strada che si può dare avanti. Abbiamo scelto di mettere sotto i riflettori le percorrere per uscire dalla crisi è quella della solidarietà e esperienze positive, ricordando che si potrebbe fare molto della collaborazione: i casi aziendali che andremo a pre- di più impegnandosi a non lasciare soli gli imprenditori sentare lunedì in questo senso sono emblematici, dei veri e i lavoratori proprio nel momento in cui avrebbero più e propri sogni che si sono trasformati in realtà. Quando bisogno di un sostegno”. Dopo il concerto degli Hell Boys il lavoro sembrava perduto, la forza seguito dall’esibizione del giovane e la determinazione delle persone e “Abbiamo scelto tenore Daniele, le testimonianze sul delle istituzioni sono riuscite a vincere di mettere sotto tema “Ripartire dal lavoro si può e si le difficoltà, dimostrando che la col- i riflettori deve”. Ecco allora la storia di Alberto laborazione tra lavoratori e istituzioni le esperienze Grolla, consigliere d’amministrazione è l’unica ricetta per uscire da questa positive” della D&C Modelleria, cooperativa di crisi”. Speranzaallavoro è l’associazione promossa da Filca Vigodarzere nata per volontà dei lavoratori in seguito al Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza fallimento della azienda in cui lavoravano. Antonio Barbieal lavoro presieduta da Laura Tamiozzo. Oltre Veneto è ro ha raccontato invece lo start up della Galileo Refrigerapresieduta da Paolo Messori e ha come presidente ono- zioni, nata sulle ceneri della delocalizzata Carrer grazie rario lo stesso Barison: è un’associazione nata lo scorso alla caparbietà di tre manager, fra i quali Barbiero, e il anno dalla spinta di tanti giovani che si incontrano e si sostegno della Provincia di Padova e di Veneto Sviluppo. confrontano nella rete e vogliono essere protagonisti di un Michele Pra e Marco Distefano, direttore dello stabilimento futuro migliore incardinato sulla meritocrazia, la partecipa- e presidente della cooperativa dei lavoratori delle Fonderie zione e il ricambio generazionale. Zen di Albignasego, hanno spiegato come sono riusciti a “Si tratta – hanno aggiunto Tamiozzo e Messori - salvare l’azienda con un innovativo esperimento societario di un’iniziativa concreta per il territorio che riserva una grazie alla collaborazione fra dirigenti e operai.

FERRAGOSTO AMARO ALLE TERME EUGANEE MENO TURISTI DEGLI ALTRI ANNI

E

state non proprio esaltante negli alberghi delle Terme Euganee, soprattutto a Ferragosto e dintorno. “Peggio delle aspettative!” il giudizio di Alessandro Borile, titolare del più lussuoso hotel della zona termale, stupito dalla diminuzione di pernottamenti e di richieste nonostante l’ottimo calendario di intrattenimenti culinari e di animazione previsti per l’intera settimana. Insoddisfatti anche alcuni titolari di hotel 3 stelle della zona pedonale di Abano che lamentano un 30% in meno di fatturato rispetto agli anni passati. Luca Tognin, invece, esprime un giudizio diverso tra la clientela aponense, costante e di buona disponibilità di spesa, che ha riempito le stanze dell’hotel di famiglia, il 4 stelle Europa, e i turisti sampietrini che hanno lasciato vuote alcune camere dell’hotel di pari categoria Terme Neroniane.

Il Presidente dell’Assoalbergatori Gianluca Bregolin chiosa: “Abanomontegrottosì, il nostro centro di prenotazioni alberghiere ha segnalato disponibilità di stanze nella stragrande maggioranza delle strutture anche per un paio di giorni. Non serve tornare ai tanto sbandierati e felici anni ’70 per trovare una situazione ben diversa. Basta ricordare quanto anche solo nel 2008, anno di nascita del sito, in questo periodo fossimo subissati di richieste e si dovessero rifiutare le domande inferiori alle 3 notti. Non sono certo Pasqua, Capodanno, Ferragosto o i ponti che risollevano le nostre aziende. Ma il fatto di non riuscire a riempire le strutture neppure in queste occasioni è sintomatico di una situazione che ci impensierisce non poco. E, come hanno segnalato i miei colleghi, l’autunno inizia sotto i peggiori auspici.”

Corsa contro il tempo

RIORDINO PROVINCE ENTRO OTTOBRE

C

orsa contro il tempo per il “riordino” delle Province. Anche la presidente padovana Barbare Degani ha partecipato, a Venezia, alla riunione della Conferenza permanente Regione-Autonomie Locali del Veneto per esaminare la normativa che riguarda le amministrazioni provinciali, in seguito al riordino del governo del territorio, introdotto dall’approvazione definitiva della legge sulla Spending review. “Non possiamo nasconderci le grandi difficoltà che ci attendono nel costruire una ipotesi di riordino territoriale che coinvolge di fatto tutto il sistema delle autonomie del Veneto e per di più in tempi ristrettissimi” ha sottolineato l’assessore regionale Ciambetti, ricordando che il termine entro il quale il Consiglio Regionale è chiamato a trasmettere al Governo la propria proposta di riordino delle Province è il prossimo 24 ottobre.


Spazi aperti 23 9 Energie alternative Approda anche a Padova la campagna nazionale “VotivA+” per la riduzione dei consumi elettrici

Luci a basso consumo per il caro estinto Con le lampade a Led la bolletta dei cimiteri cala drasticamente insieme alla manutezione, Padova in prima linea

L’assessore Marcato: “Nella nostra provincia risparmi fino a 550 mila euro”

di Emanuele Masiero

U

n progetto innovativo e totalmente gratuito per i Comuni per ottenere il risparmio energetico anche nelle strutture cimiteriali. Si chiama “VotivA+” ed è una campagna nazionale per il risparmio energetico che la Provincia di Padova, attraverso l’Agenzia per l’Energia, sta promuovendo nei confronti dei Comuni del territorio. Il progetto è gratuito grazie al patrocinio del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e consiste nella distribuzione di lampade a led per l’illuminazione votiva e di interruttori orari elettronici che dimezzano il numero di ore annue di accensione. I nuovi dispositivi a basso consumo potranno così essere installati nelle strutture cimiteriali di ciascun Comune. “Abbiamo aderito a questo progetto – ha spiegato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani – perché il risparmio energetico oggi è fondamentale sia per la salvaguardia ambientale, sia per il contenimento delle spese sostenute dai Comuni e dagli enti locali per il funzionamento delle proprie strutture o dei servizi. Per questo siamo da tempo impegnati a dare massima diffusione territoriale a tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di rendere più efficienti gli edifici pubblici

e di ridurre quanto più possibile i costi delle utenze”. Secondo i calcoli dell’Autorità per l’energia nazionale, l’installazione delle lampade votive a led al posto di quelle tradizionali, comporterà un risparmio sulla bolletta cimiteriale fino a 3,07 euro per punto luce all’anno. Se si applicano anche gli interruttori orari, il risparmio arriva fino a 6,14 euro per punto luce. Si aggiungono poi le riduzioni di costo legate alla minore manutenzione visto che le lampadine a incandescenza hanno una durata non superiore a 2 mila ore, mentre i led distribuiti con il progetto “VotivA+” durano almeno 50 mila ore. Gli interventi di sostituzione necessari diminuiscono di ben 25 volte. “La nostra Agenzia per l’Energia ha elaborato i calcoli di risparmio per il territorio provinciale – ha evidenziato il vice presidente e assessore provinciale alle Politiche energetiche Roberto Marcato – È emerso che questo intervento farà risparmiare ai nostri Comuni oltre 500 mila euro l’anno. Sono soldi che rimarrebbero nelle casse degli enti locali senza contare i benefici ambientali. Questo sistema, infatti, contribuisce ad abbattere circa 1,2 milioni di chili di Co2 all’anno, l’equivalente di quello che assor-

INCENERITORE PRIMA LINEA DA CHIUDERE

I

l tema inceneritore resta di scottante attualità. L’impianto di Padova è infatti l’oggetto di una discussione che prosegue da mesi sull’opportunità di chiudere la prima linea. Anche secondo l’Assessore all’Ambiente di Padova, Alessandro Zan è giunto il momento di prendere in seria considerazione la sua chiusura. Decisione che arriva in un momento tutt’altro che semplice visto che si sta consumando una fusione mastodontica tra Aps e il gruppo Hera. “E’ importante che la presa di posizione sia arrivata adesso, mentre è nel vivo il percorso per l’accorpamento di AcegasAps con Hera – ha commentato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - infatti questa fusione rischia di azzerare il potere contrattuale del nostro territorio nelle scelte della nuova azienda. Se poi aggiungiamo che il nuovo piano provinciale dei rifiuti e il Dgrv regionale del 15 maggio, di fatto sdoganano lo smaltimento in provincia di Padova dei rifiuti provenienti da fuori, c’è il rischio che per motivi puramente economicisti Padova diventi il “distretto dell’incenerimento” a partire dalla realizzazione della quarta linea. Quando invece, i numeri della raccolta differenziata ci dicono che nel giro di poco tempo si potranno chiudere tutte le discariche e basterà solo la terza linea a bruciare tutto il secco non differenziato della provincia. Pertanto ha ragione l’Assessore Silvia Clai quando chiede di inserire nel piano industriale, in vista dell’aggregazione con Hera, una clausola che prevede la chiusura della prima linea e, aggiungiamo noi

L’inceneritore a San Lazzaro

Legambiente teme che la fusione possa rallentare il percorso di Legambiente, serve anche l’impegno a non costruirne altri nel padovano”. Ma per Legambiente bisogna frenare sulla fusione per fare un ragionamento complessivo e maggiormente allargato. “Ce n’è abbastanza per frenare sull’operazione ed avviare un vero dibattito che coinvolga la città – conclude Passi - Non basta il Consiglio Comunale previsto tra settembre ed ottobre. Su un tema di tale importanza per il futuro della città andrebbe istituito un forum pubblico ad hoc, che guidi il processo decisionale, nel quale si confrontino i decisori politici con esperti del settore, categorie, associazioni e comitati ei cittadini, organizzazioni sindacali”. E.M.

Le lampade a led consentono di tagliare i costi per punto luce e di ridurre al minimo la manutenzione. Vengono fornite gratuitamente dal progetto nazionale ai Comuni che ne fanno richiesta

birebbero in un anno circa 62 mila alberi. Sono numeri davvero consistenti che non possono essere ignorati”. La Provincia ha quindi inviato una lettera ai 104 sindaci del padovano con le istruzioni per aderire a “VotivA+”. Per partecipare all’iniziativa e ricevere in omaggio le lampade votive a led, gli interruttori orari e un kit di informazioni da diffondere ai cittadini, basta compilare un modulo allegato alla missiva della Provincia. Una volta inviato il materiale l’Agenzia provinciale inoltrerà la richiesta all’Autorità nazionale e il materiale sarà consegnato all’indirizzo specificato dal Comune. I dispositivi andran-

no montati entro e non oltre 90 giorni dalla consegna che avverrà gratuitamente e con corriere espresso. Nello stesso arco di tempo, il Comune dovrà anche inviare il modulo di avvenuta installazione. L’iniziativa è finanziata dal programma d’incentivazione nazionale per l’incremento dell’efficienza energetica. Sil sito www.votiva.it è possibile reperire maggiori informazioni tecniche ed è anche disponibile un contatore dei risparmi per quanto riguarda costi e inquinamento. Inoltre, è disponibile un utile strumento per verificare l’entità di risparmio tra lampade a incandescenza e lampade a led.


24 Noi e gli altri

Noi e gli altri 11

Appello a Napolitano Parte da Padova il movimento veneto

NEWS

Sos servizio civile spedite 2500 cartoline

Premio “Gattamelata”

SOLIDARIETA’ E VOLONTARIATO

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Ampia mobilitazione dei giovani ed operatori dei diversi settori per salvare il volontariato

di Laura Organte

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a Padova parte il movimento veneto per la difesa del Servizio Civile, con un’iniziativa originale e incisiva: un’azione di “mail bombing” attuata non per via telematica ma con vere e proprie cartoline. Con questo singolare atto 2.500 giovani ed operatori di vari settori del pubblico e del privato in Veneto hanno scelto di far giungere la propria richiesta d’aiuto al Presidente del Consiglio Monti. L’idea nasce a seguito di un convegno dedicato al Servizio civile nazionale come esperienza di valore, dal titolo eloquente “Torno subito”, tenutosi l’ateneo patavino. Primo atto di una “lotta” (rigorosamente nonviolenta), portata avanti in Veneto grazie all’istituzione del coordinamento spontaneo Enti e Volontari del Veneto (il CSEV), questo convegno, che ha ospitato gli interventi di alcuni tra i massimi esperti ed esponenti del Servizio Civile in Italia, ha visto la presenza di oltre 400 giovani volontari. Una partecipazione che la dice lunga sulla preoccupazione che la critica situazione del Servizio Civile ha destato in molti, ma soprattutto nei giovani, che vedono in pericolo una grande opportunità educativa, lavorativa e di crescita personale.

Figlio della leva obbligatoria e dell’obiezione di coscienza il Servizio Civile Nazionale è un servizio volontario di 12 mesi svolto dai giovani tra i 18 ed i 28 anni che così scelgono di dedicare un periodo della propria vita impegnandosi nella difesa non armata e non violenta dello Stato. Dalla sua nascita nel 2001 sono stati circa 200 mila i giovani che hanno svolto servizio civile su tutto il territorio nazionale; si tratta di una storia ormai decennale che ha visto questi cittadini dedicarsi in settori strategici dello sviluppo delle comunità e nella promozione e preservazione del patrimonio culturale, ambientale e sociale italiano. Ma i tagli che negli ultimi anni hanno pesato sul settore sociale non hanno risparmiato neppure questa realtà: sono ormai lontani i tempi nei quali per il bando annuale venivano avviati quasi 50.000 giovani. Ad oggi, con il continuo taglio dei fondi, si assiste al contraddittorio fenomeno di un costante aumento delle domande di partecipazione a cui risponde un inversamente proporzionale taglio dei posti disponibili. Stante così le cose c’è chi parla di un futuro non troppo lontano in cui il Servizio Civile Nazionale sarà solo

L’immagine di una delle campagne di sensibilizzazione per il “reclutamento” di volontari per il servizio civile nazionale un ricordo. Ecco il perché in tutta Italia si stanno moltiplicando appelli, eventi, petizioni, proposte per salvare il servizio civile, ed ecco il perché dell’originale e creativa iniziativa nata in seguito al convegno patavino, che ha visto recapitate all’indirizzo del nostro Presidente del Consiglio 2.500 cartoline, ciascuna firmata da un giovane o da un operatore, contenenti un testo in cui si richiede di non abbandonare il servizio civile al suo destino. “La dissoluzione e l’indebolimento del servizio civile implicano il mancato supporto a realtà fondamentali di assistenza e salvaguardia della popolazione e delle bellezze del nostro Paese – afferma Niccolò Gennaro - La speranza è quella che quest’atto possa attirare l’attenzione su questa realtà e spinga ad una più oculata gestione della spesa al fine di salvare un’istituzione unica nel suo genere”.

’ giunto all’ottava edizione il “Premio Gattamelata”, nato per promuovere la cultura e la pratica del volontariato e della solidarietà. Come da consuetudine il premio consiste in un’opera ad edizione limitata o unica realizzata grazie alla collaborazione con artisti locali, per offrire nuove raffigurazioni del “Gattamelata”. Hanno collaborato finora Paolo Saetti, Francesco Lucianetti, Vico Calabrò e Vittorio Riondato. Quattro le categorie in gara, tra cui verranno scelti altrettanti soggetti che si sono distinti negli ultimi 12 mesi per l’attività di impegno sociale e di solidarietà: un volontario, un’associazione, un’impresa che abbia promosso o attivato iniziative di sostegno del volontariato e della solidarietà, un’istituzione, che si sia fatta promotrice di progetti o azioni rivolti a migliorare o salvaguardare la qualità della vita ambientale o sociale del proprio territorio. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 5 novembre 2012 al Centro di Servizio per il Volontariato provinciale di Padova L.O.



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Cultura provinciale 27 13 La rassegna Tre cortometraggi raccontano l’epopea dei veneti oltre confine tra lavoro e riscatto

Storie di emigrazione al cinema

A PADOVA

Dopo Piove di Sacco proiezioni a Villafranca il 21settembe e a Battaglia Terme il 5 ottobre di Laura Organte

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torie di emigrazione veneta sul grande schermo grazie a tre cortometraggi proiettati nelle sale del territorio padovano. Testimonianze della gente veneta che, grazie alla realizzazione dei film, prodotti dalla casa di produzione Belle Epoque, racconteranno con le immagini la storia dei nostri emigrati in Australia, Brasile, Europa. Si tratta di testimonianze della gente veneta che con il duro lavoro si è fatta onore all’estero, raggiungendo spesso posizioni di prestigio. In Australia, i tagliatori di canne da zucchero e minatori sono diventati oggi costruttori e imprenditori. In Brasile molte persone che si erano trovate costrette a sostituire gli schiavi nelle piantagioni di caffè, hanno saputo nel tempo costruire aziende leader in diversi settori come quello del vino e delle piccole forniture per la cucina. In Europa, percorrendo le classiche rotte dell’emigrazione italiana, fra le quali la Francia, il Belgio, la Germania, la Danimarca e la Svizzera, sono numerosi gli esempi di gente veneta che ha saputo distinguersi per la vo-

lontà, creatività, impegno. I film che, oltre a favorire la tutela e la divulgazione della memoria storica dell’emigrazione dei veneti nel mondo, sapranno stimolare progetti e collaborazioni di cooperazione internazionale. La prima proiezione lo scorso 8 agosto, a Piove di Sacco, in ricordo della tragedia avvenuta nella miniera di carbone di Marcinelle in Belgio l’8 agosto 1956. La seconda serata sarà venerdì 21 settembre alle 21 in sala polivalente, piazza Marconi a Villafranca Padovana, mentre l’ultima si terrà venerdì 5 ottobre alle 21 nella biblioteca comunale C. Marchesi, in piazza della Libertà a Battaglia Terme. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato l’assessore provinciale alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Pavanetto, il presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin, l’assessore di Piove di Sacco Lorena Stevanato, l’assessore di Villafranca Padovana Guido Rebustello, l’assessore di Battaglia Terme Lucia Boaretto e il regista Tiziano Biasioli della casa di produzione “Belle Epoque” film.

Memorie ritrovate dall’antico convento

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La presentazione dei tre corti dedicati all’emigrazione padovana “L’impegno – ha detto Pavanetto – è di continuare a sostenere i veneti che risiedono all’estero, affinché il rapporto con il paese d’origine non diventi solo folklore culturale. Compito delle istituzioni è proprio quello di creare delle opportunità, favorire e potenziare, attraverso mezzi idonei, lo sviluppo dei rapporti culturali, sociali, turistici, nonché commerciali, industriali e dei servizi”. “Sono due principalmente – ha detto Rozzi Marin – i periodi storici delle emigra-

zioni dei veneti nel mondo. La prima tra il 1890 e il 1920 e la seconda dal 1945 al 1975. Ora si parla di una nuova emigrazione dei giovani soprattutto verso l’est, ma l’esperienza ci ha dimostrato che la cultura veneta rimane viva nelle città estere e la lingua italiana continua ad essere parlata. I veneti si contraddistinguono per il loro spirito di sacrificio, la loro onestà e semplicità, valori fondamentali che vanno tramandati anche alle nuove generazioni”.

opo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, la mostra “Le memorie ritrovate”, approda ora a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografici e iconografici. Dall’inizio di settembre al 18 novembre a Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi 33, ingresso libero. Le “memorie” esposte sono state ritrovate nell’antico e perduto Convento di Santa Chiara de Cella Nova a Padova che fiorì tra il XIV e il XVIII secolo, ma che negli anni Sessanta del secolo scorso venne demolito per erigere la Questura. Nel 2000 l’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. L.O.

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LO OLIMPIADI

SPORT in PRIMO PIANO GALIAZZO UOMO D’ORO JESSICA, MIRA DA RECORD

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a prima medaglia d’oro all’Italia l’ha conquistata l’arciere padovano Marco Galiazzo, sotto gli occhi del mondo. Il campione di Ponte San Nicolò, già medaglia olimpica nel tiro con l’arco individuale ad Atene 2004, è salito sul gradino più alto del podio assieme a Michele Frangilli e Mauro Nespoli dopo aver Messico e Stati Uniti, per una sola freccia. Ottima la prova del Robin Hood padovano che noGaliazzo e compagni esultano dopo nostante l’ultimo brivido, un 8 la medaglia d’oro a Londra su 10 che ha costretto Frangilli all’ultimo punteggio straordinario, ha messo a segno tre bei 10 regalando alla squadra una medaglia d’oro che in questa specialità mancava. Bassa Padovana in tripudio per Jessica Rossi, bolognese di Crevalcore, che si allena a Ponso, e ora ha trovato casa a Santa Margherita d’Adige. Proprio nel poligono padovano la giovane campionessa ha perfezionato la sua abilità puntando il fucile della fossa olimpica. Nella finale ha sbagliato un solo colpo su 100, agguantando medaglia e record del mondo e dedicando la vittoria ai terremotati della sua Emilia. Da non dimenticare, poi, l’impresa del padovano Ruggero Pertile, secondo al traguardo della maratona fra gli atleti europei. L’uomo di punta di Assindustria Sport ha chiuso al decimo posto la sua Maratona alle Olimpiadi di Londra, un buon risultato per Padova e per Pertile.

Triatlhon Ottimo decimo posto del carabiniere di Arzercavalli di Terrassa

Fabian, sogno olimpico A

rzercavalli, frazione di Terrassa Padovana, ha vissuto il suo sogno olimpico. L’intero paese ha fatto il tifo per il giovane compaesano Alessandro Fabian, uno dei tre atleti chiamati a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi nella specialità del triathlon. E le soddisfazioni non sono mancate visto che il giovane ha conquistato un ottimo decimo posto, il miglior risultato mai raggiunto dall’Italia in questa disciplina. I genitori Elia e Rita, insieme ai fratelli Viviano ed Eleonora, sono volati a Londra con un seguito di almeno trenta fra parenti ed amici per assistere dal vivo al coronamento del sogno di Alessandro: gareggiare con i più grandi sotto gli occhi del mondo. Alessandro, classe 1988, è già abituato alle competizioni europee ed internazionali e quest’anno ha centrato il quinto posto in una tappa del campionato del mondo. Ma le Olimpiadi sono senza dubbio l’appuntamento più importante della sua vita. Una competizione durissima che Alessandro ha affrontato con grinta, sostenuto da tutti i suoi cari. Del resto sono i fratelli Viviano ed Eleonora i

Calcio a 7 Accanto all’antica abbazia di S. Stefano di Due Carrare

Trionfa “Volontà di sapere” in campo anche vecchie glorie S

i è concluso con notevole successo di consensi l’ottava edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano di Due Carrare. La kermesse calcistica, un significativo ritorno al passato di quando i tornei notturni di calcio erano, per gli appassionati il sale dell’estate, si è disputato nel campetto adiacente all’antica abbazia, dove tra l’altro sono conservati i resti di Marsilio da Carrara che fu signore di Padova nel 1329. In un mix di sport e cultura 16 team ( suddivisi in 4 gironi) sponsorizzati da bar e ditte varie, composti da rose di atleti in attività con squadre dilettantistiche ed ex calciatori di spessore, su tutti l’ex bomber biancoscudato Pippo Maniero, arruolato nella MB di Due Carrare, hanno regalato divertimento e spettacolo al numerosissimo pubblico che per quattro settimane ha affollato l’impianto sportivo. Dopo la scrematura delle eliminatorie, le finali hanno visto prevalere la squadra sponsorizzata dalla cooperativa “Volontà di sapere” che vince il trofeo “vivai piante Paolo Bottin” battendo nella finalissima (3-1) i campioni in carica della ZR impianti elettrici di Terrassa Padovana, a cui va la coppa “Antonio Volpin”. I vincitori hanno dedicato il successo al compagno Daniel Barzadigheanu (eletto miglior calciatore del torneo) che non ha potuto prendere parte alla partita

Alessandro Fabian ( in nero) a Londra con i familiari di Terrassa suoi “manager”, da anni al suo fianco nella dura e competitiva ascesa in una disciplina che in Italia si sta facendo conoscere. Al suo ritorno ad Arzercavalli il carabiniere è stato accolto da oltre 300 persone. “E’ stato bellissimo salutare tutti questi amici e ancor più bello trasmettere le emozioni della gara, commentando insieme il video, passo dopo passo. Quando sono arrivato non credevo ai miei occhi, tutta questa

gente ad accogliermi mi ha fatto ripensare alle fatiche fatte negli ultimi quattro anni, e qui mi è venuta ancor più voglia di festeggiare assieme a loro”. Ora, dopo questa piccola parentesi, l’attività è già ripresa a Stoccolma, dove Alessandro ha gareggiato nel circuito di World Triathlon Series, valido per il campionato del mondo, conquistando l’ottavo posto. Il sogno continua.

CICLISMO ALLIEVI. La gara sulle celebri rampe dei Colli Euganei

MEMORIAL RENZO BIONDI CONQUISTATO DAL BOLOGNESE LORENZO FORTUNATO

La salita degli atleti al Sassonero durante la competizione

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I vincitori del torneo con lo staff degli organizzatori perché colpito dal grave lutto causato dalla scomparsa della mamma poche ore prima della finale. Prima della finalissima si è disputata la gara valevole per il terzo gradino del podio, vinta dalla squadra sponsorizzata dal bar El Bàcaro di Due Carrare, a loro il trofeo “AC Termoidraulica” che ha prevalso, sull’ MB verde per 6-4 dopo l’esecuzione dei calci di rigore. Sul trono dei cannonieri è salito Marco Zamborlin (6 gol) centrocampista dell’Azzurra Due Carrare per l’occasione inglobato nel team terzo classificato, mentre la palma per il miglior portiere è stata assegnata a Emanuele Menoncin (ZR impianti). Coppa disciplina, offerta dall’impresa edile

Davide Baù, al Barracuda. Alla fine della serata premiazioni per tutti, a cura del comitato organizzatore rappresentato da Fabio Gambarato ed Andrea Moscardo, coadiuvati dall’assessore allo sport Mario Romanato. La manifestazione ha vissuto di una gustosa appendice con la disputa del tradizionale confronto tra le tifoserie di Inter, Milan e Juventus che rigorosamente addobbati con le maglie di club si sono sfidati in un triangolare. Hanno prevalso i tifosi bianconeri, vittoriosi sul Milan (2-1) e (3-0) sui nerazzurri, ai quali è andato il secondo posto grazie alla netta vittoria (5-2) nel derby. Walter Lotto

traordinario successo per il memorial Renzo Biondi e Carmine Lambertucci, gara riservata alla categoria allievi organizzata dal Gs Monselicense-Rodigino Delta del Po Colli Euganei in collaborazione con la Bici verde di Monselice. La vittoria è andata al bolognese Lorenzo Fortunato che nell’arrivo in salita posto all’interno del ristorante “il Canzoniere” di Arquà Petrarca ha preceduto Stefano Salmistraro, atleta estense del Gs EsteBosaro e altri dieci compagni di fuga con il quale si era involato sull’ultimo passaggio sullo strappo del Sassonero. Corsa d’altri tempi, condizionata dal gran caldo e da un percorso caratterizzato da continui saliscendi: prima un circuito che prevedeva il passaggio sulla salita di Arquà Petrarca per 4 volte, poi un successivo anello, da ripetere 3 volte con lo scollinamento del temibile Sasso Nero, prima dell’impennata finale con pendenze vicine al 10%. Gara subito vivace con un attacco del Bolognese Cinti,

che faceva da lepre per una decina di Km, sul fuggitivo si portavano successivamente Alessio Soster ( Scuola ciclismo di Vò) e il padovano Alessandro Barbato (Fiumicello). Il terzetto raggiungeva un vantaggio massimo di 26” con il gruppo che non si faceva sorprendere e al km 38 annullava il tentativo. Nasce a questo punto l’azione di Marco Dalle Fratte (Fiumicello) che transitava tutto solo per due volte sull’impennata del Sasso Nero, aggiudicandosi il Gran Premio della Montagna, il suo sogno di vittoria veniva infranto dalla reazione dei migliori che prima dell’ultima asperità rinvenivano annullando il generoso tentativo, e si giocavano allo sprint l’ambito trofeo. Come detto era il bolognese Fortunato ad esultare, davanti a Salmistraro, da segnalare il quinto posto di Manuel Masiero (Fiumicello) con l’atleta di casa Giacomo Lazzaro, settimo, e Alessio Magarotto (Cartura Nalin) che coglieva un buon nono posto. W.L.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio di Alessandro Abbadir

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iparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiuti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione difficile degli edifici scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ultima volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa. Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di partenza il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno. La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte finale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab- Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nuHa protestato contro questo atteggiamento del mero delle materne statali”. Ministero l’assessore alla Pubblica Sul tappeto restano però Istruzione della regione Veneto In difficoltà anche i problemi sollevati con il Elena Donazzan. I docenti sono le materne nuovo concorsone per l’immissione complessivamente circa 45.000. parrocchiali: a ruolo degli insegnanti. In tutta Bidelli, impiegati e tecnici sono sono il 67% Italia, saranno circa 21.000 inse15.716. La Cisl si fa portabandiera del totale gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto dei problemi degli istituti paritari. “I due terzi delle scuole materne in Veneto sono il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo, parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differenza del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche molto meno numerose di quelle statali. Non si possono ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che 1500 nuovi insegnanti. I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma- Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regioterne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a favore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare prioritariamente”. Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola. La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

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rganizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifici scolastici, problemi davvero importanti nella nostra regione sul versante scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifici scolastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifici che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifico per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a norma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante riforma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata altissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia minima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infine i presidi a scavalco. “E’ un problema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” . A.A.


Il Veneto in primo piano 31 7 Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usato di Ornella Jovane L’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

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a corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da genitori che, ancora più degli altri anni, fanno fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri figli a scuola. Da una indagine svolta dall’Assaciazione Difesa dei Consumatori Adico in collaborazione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fine agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano. Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lievitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

NEWS

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Dall’indagine condotta da Adico, sem- centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valupre nel territorio mestrino, risulta che i ge- tando la tendenza degli ultimi anni - sono nitori che hanno un figlio iscritto al primo contenuti ma inesorabili sul libro singolo, anno delle scuole superiori di Mestre dovran- ma incidono su una lista totale, raramente no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a inferiore ai 10 libri”. “Un fenomeno - è seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri I libri di testo aumentano, dunque la conclusione - nel quale è difficile di testo. La media i dizionari sono onerosi, capir dove finisca la sull’aumento del tota- il corredo scolastico legittima esigenza di le è di 20 euro, con non costa quasi mai rinnovamento e aggiorun rincaro dei prezzi meno di 100 euro namento e dove inizi sul singolo tomo che la speculazione delle case editrici. L’unica oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%. “Su un testo che l’anno scorso costava certezza è che agosto e settembre restano 30 euro - esemplifica il presidente dell’Asso- mesi neri per le famiglie, con le spese per ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co- mandare i figli a scuola a fare la parte del pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50 leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi. Insomma far studiare i propri figli rimane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è difficile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

a prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 settembre e si andrà a scuola fino al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno. Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile. E poi sarà un tour de force fino alla fine dell’anno, con le sole “interruzioni” giornaliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

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32 Voci da palazzo Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio” In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare di Mauro Gambin

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aglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la definizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico composto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge TesserinToniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spiegato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi significativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affidare la riorganizzazione dei diversi livelli istituzionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi carico di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto

L’opinione Dario Bond, PdL

“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

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nche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il processo di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specificità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond

Piergiorgio Cortelazzo, PdL

“NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

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al canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la Piergiorgio questione delle province a 360 gradi”. Cortellazzo Bruno Pigozzo, PD

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

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’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge presentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo- Bruno Pigozzo nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbligatoriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legislatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimostrato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”


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10 Intorno a noi 34 Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi di Ornella Jovane

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n intero ordine professionale si mette a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortizzare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente. Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psicologi del Veneto ha formalizzato un protocollo d’intesa con l’associazione Speranzaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli imprenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in difficoltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e finanziaria. Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’iniziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un percorso psicoterapeutico a costi accessibili: saranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse. Non si tratta solo di agevolazioni economiche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capillare e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a difficoltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fino a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza. “Attraverso questa convenzione – spiega Laura Tamiozzo, presidente dell’Associazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori significa innanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportunità di sostegno e affiancamento alle situazioni di difficoltà”. I casi e le storie di “ordinaria” disoccupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo conferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Veneto soltanto tre mesi fa. “La crisi – racconta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipendenze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimento perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”. Da qui la convenzione con l’Ordine degli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

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le. “Una rete di psicologi professionisti rivolta espressamente al supporto delle persone in difficoltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, fornendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli interventi più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affinché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaallavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere bisogno anche di un approccio di carattere psicologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fronte della prevenzione del disagio, per costruire assieme benessere sociale e familiare”.

NEWS L’associazione

SPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

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scolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaallavoro s’impegna in Veneto dallo scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la figlia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle difficoltà economiche che avevano investito la sua azienda. L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con difficoltà, chi improvvisamente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e difficile da gestire sul piano economico ma sopprattutto emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favorendo agganci col mondo politico, istituzionale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed efficacemente sul territorio. O.J.


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provinciale 12 36 Cultura veneta Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Musica Gran Teatro Geox

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Banco e Orme insieme al progressive rock

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

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ue acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra finora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i croNella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi- in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se- di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di Padova - prima del presente studio, ricerche. “È sorprendente come la conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime però, le più vecchie inclusioni di or- Nel Triassico morfologia di tali acari triassici sia piante con fiore, quindi, questi artropodi modificarono ganismi animali in ambra risalivano esistevano organismi simile a quella delle specie odierne le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento a circa 130 milioni di anni fa: la animali persistenti appartenenti alla famiglia Erio- ambientale hanno superato le grandi estinzioni al terminuova scoperta sposta quindi le anche a cambiamenti phyoidea - prosegue Guido Roghi ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i lancette indietro nel tempo di ben enormi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co- ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si 100 milioni di anni rispetto a ogni muni - corpo lungo e segmentato, erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di precedente ritrovamento di organismi inglobati in am- due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre- quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organidue dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe- piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

A

ll’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu proclamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un finale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Museo Correr

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

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ynn Davis è considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana. Allieva di Berenice Abbott, un mito della fotografia, e amica di Robert Mapplethorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffinate raccolte di grandi fotografie, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il senso dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio significato: le fotografie non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffinati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

I raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fisico di Lynn Davis trova finalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografica, diventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre state”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

n occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra, allestita nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un itinerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qualitativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di figura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua originalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fino alle splendide vedute di Venezia degli anni della maturità, dove il suo stile

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785 personalissimo si fa sempre più libero e allusivo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzione familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvviso quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografia di valore scientifico. Negli anni successivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezionisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.



38 Cultura veneta

Cultura veneta 13

Inaugurazioni Il 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza

PalladioMuseum, una nuova strada verso la conoscenza Non sarà un contenitore di reperti ma un centro in cui venire a contatto con un’epoca, una terra, i suoi artisti e mecenati

I

l prossimo 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza, verrà inaugurato il PalladioMuseum. Non si tratta di un museo, così come lo abbiamo conosciuto finora cioè un contenitore di reperti, si tratta invece di una nuova strada che gli architetti Alessandro Scandurra, Guido Beltramini Howard Burns e tutta l’equipe del Cisa Andrea Palladio hanno deciso di intraprendere, ossia dare vita ad un luogo un’opportunità esperienziale, dove il visitatore entra per condividere una storia che così diventa parte della propria storia. Il PalladioMuseum - dichiara Amalia Sartori, presidente del Cisa Andrea Palladio - è il compimento delle mostre del Cinquecentenario palladiano, che hanno portato Palladio in Europa e Stati Uniti. Da ottobre in avanti, il mondo che ama Palladio avrà la sua casa a Vicenza”. I visitatori, infatti, potranno compiere un viaggio emotivo nella vita di Palladio e il suo tempo, conoscerne la storia mentre viene scritta dai grandi specialisti, condividere

le nuove scoperte, assistere alle controversie dibatterle attraverso la “rete”. Il PalladioMuseum sarà anche il centro propulsivo per il viaggio alla scoperta dei capolavori palladiani nel territorio veneto, finora nella nostra regione è mancato un centro propulsore da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere: ville; palazzi; edifici pubblici; chiese; teatri; ponti. Tuttavia la storia raccontata nel PalladioMuseum non sarà una storia di cose, per quanto bellissime, ma di uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l’architettura abbia il potere di migliorare il mondo intorno a noi. La stessa storia di Palladio non è quella di un genio solitario, ma di una comunità che ha scommesso sul cambiamento e l’innovazione. Nella sala dedicata alla Vicenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani verrà allestita una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano prodotto la miglior seta d’Europa generando la

ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana. E nella sala delle ville ci sarà il grano, prodotto grazie ad esse nelle campagne rese fertili dalle bonifiche e che permise al Veneto di non dover più importare il grano turco dal proprio peggior nemico. Al piano nobile del palazzo, invece, sarà allestita una mostra permanente sull’opera di Palladio, con disegni originali autografi, dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno (saranno gli stessi studiosi, da Jim Ackerman a Howard Burns a illustrare le sale, comparendo in effige come custodi o fantasmi) ma non verrà raccontata sempre la stessa storia, l’allestimento delle altre sale cambierà con il procedere delle ricerche. Un’area sarà dedicata a mostre temporanee, che si susseguiranno con continuità mentre al pianoterreno del palazzo sarà liberamente aperto ai visitatori - una nuova piazza della città - e ospiterà una biblioteca specializzata in architettura, servizi di accoglienza e punti

Finora è mancato un centro da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere informativi dove si potrà anche entrare in contatto con tutte le eccellenze dei prodotti del territorio palladiano, comprese quelle della produzione agroalimentare. Insomma il PalladioMuseum è una sfida: l’idea che

El Greco, ritratto di Andrea Palladio XVI secolo, Statens Museum for Kunst di Copenaghen

l’alta cultura non debba essere patrimonio di pochi ma essere condivisa e raccontata a tutti e al tempo stesso che non bisogni per forza vendere le solite cose per fare cassetta.


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Per la maggioranza si tratta di un modello di governance che garantirà una visione generale dei parchi regionali ma l’opposizione denuncia una volontà di accentramento di poteri con discrezionalità assoluta di Germana Urbani

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uella che la Giunta veneta ha presentato come una complessiva riorganizzazione degli enti parco naturali e delle aree protette della regione, per le forze di opposizione in Consiglio regionale non è altro che una scelta accentratrice di potere che genera un taglio irrisorio di risorse. Insomma una scelta che nasconderebbe dietro ad apparenti obiettivi di risparmio, ben altri scopi. Per ora si tratta solo di un disegno di legge approvato dalla Giunta veneta e all’esame delle competenti Commissioni consiliari e quindi del Consiglio regionale, ma i consigli dei tre Parchi regionali interessati, Delta, Colli e Sile ne stanno discutendo seriamente e, conti alla mano, c’è chi sostiene che questa riforma produrrebbe spese e non risparmi, visto che chi siede nei consigli non percepisce indennità. “Si tratta di una vera e propria operazione di riforma del sistema che governa alcune tra le più preziose risorse naturali della nostra regione – ha spiegato invece l’assessore all’agricoltura, ai parchi e alle aree protette, Franco Manzato –, nella logica di quella spending review sulla quale molti pontificano e che la Regione Veneto non da oggi sta concretamente attuando, al fine di ottenere i necessari risparmi, senza penalizzare pesantemente i cittadini e minare la funzionalità degli Enti”. La ristrutturazione contenuta in questo disegno di legge, così come presentato a luglio, riguarda il profilo giuridico, funzionale e operativo degli enti parco naturali e delle aree protette, incidendo concretamente sugli organi, sui nuovi aspetti concernenti la conservazione della natura e sulla valenza della pianificazione nei parchi, nonché sul ruolo degli stessi in materia autorizzativa. “Il nostro obiettivo – continua Manzato – è la

semplificazione e la razionalizzazione della gestione, nonché del controllo della spesa pubblica, unificando l’attuale disciplina delle singole leggi istitutive dei parchi regionali, stabilendo la composizione degli organi e il numero dei componenti degli stessi in modo univoco”. Il risparmio atteso complessivamente con l’introduzione di questa nuova norma si aggira intorno ai 500 mila euro. La riforma prevede inoltre che i presidenti degli Enti Parco siano eletti con decreto del presidente della Giunta Regionale e che venga eliminato il Consiglio dell’Ente, organo politico assembleare; il Consiglio Direttivo sarà costituito dal presidente dell’Ente e da 4 componenti; è prevista la Comunità del Parco, i cui componenti parteciperanno a titolo gratuito, con funzioni consultive; il Revisore dei Conti sarà unico; la funzione di direttore nei tre parchi del Delta del Po, del Fiume Sile e dei Colli Euganei sarà svolta da un unico dirigente della struttura regionale; unico sarà anche il Comitato regionale tecnico - scientifico, composto da sette esperti. Le autorizzazioni saranno più veloci, probabilmente, perché in materia paesaggistica, è previsto un processo di semplificazione e sburocratizzazione.


Attualità

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>> Una scelta accentratrice poco federale

Puppato: “Una legg affossare un settore

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Spending review: la giunta veneta taglia sui Parchi

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Per la maggioranza si tratta di un modello di governance che garantirà una visione generale dei parchi regionali ma l’opposizione denuncia una volontà di accentramento di poteri con discrezionalità assoluta di Germana Urbani

Q

uella che la Giunta veneta ha presentato come una complessiva riorganizzazione degli enti parco naturali e delle aree protette della regione, per le forze di opposizione in Consiglio regionale non è altro che una scelta accentratrice di potere che genera un taglio irrisorio di risorse. Insomma una scelta che nasconderebbe dietro ad apparenti obiettivi di risparmio, ben altri scopi. Per ora si tratta solo di un disegno di legge approvato dalla Giunta veneta e all’esame delle competenti Commissioni consiliari e quindi del Consiglio regionale, ma i consigli dei tre Parchi regionali interessati, Delta, Colli e Sile ne stanno discutendo seriamente e, conti alla mano, c’è chi sostiene che questa riforma produrrebbe spese e non risparmi, visto che chi siede nei consigli non percepisce indennità. “Si tratta di una vera e propria operazione di riforma del sistema che governa alcune tra le più preziose risorse naturali della nostra regione – ha spiegato invece l’assessore all’agricoltura, ai parchi e alle aree protette, Franco Manzato –, nella logica di quella spending review sulla quale molti pontificano e che la Regione Veneto non da oggi sta concretamente attuando, al fine di ottenere i necessari risparmi, senza penalizzare pesantemente i cittadini e minare la funzionalità degli Enti”. La ristrutturazione contenuta in questo disegno di legge, così come presentato a luglio, riguarda il profilo giuridico, funzionale e operativo degli enti

semplificazione e la razionalizzazione della gestio gestione, nonché del controllo della spesa pubblica, unifi unificando l’attuale disciplina delle singole leggi istitutive dei parchi regionali, stabilendo la composizione degli organi e il numero dei componenti degli stessi in modo univoco”. Il risparmio atteso complessivamente con l’introduzione di questa nuova norma si aggira intorno ai 500 mila euro. La riforma prevede inoltre che i presidenti degli Enti Parco siano eletti con decreto del presidente della Giunta Regionale e che venga eliminato il Consiglio dell’Ente, organo politico assembleare; il Consiglio Direttivo sarà costituito dal presidente dell’Ente e da 4 componenti; è prevista la Comunità del Parco, i cui componenti parteciperanno a titolo gratuito, con funzioni consultive; il Revisore dei Conti sarà unico; la funzione di direttore nei tre parchi del Delta del Po, del Fiume Sile e dei Colli Eu-

segue dalla pagina precedente

E questo è uno dei punti che preoccupa di più chi ha creduto nelle potenzialità turistico-economiche di questi Parchi e si è battuto perché la cementificazione restasse al di fuori dei loro confini. “L’impostazione verticistica e accentratrice – riferiscono Laura Puppato e Graziano Azzalin del Pd – è gravissima proprio in un momento in cui, con la sensibilità ambientale in continua crescita, la strada da seguire per sfruttare la straordinaria opportunità che i parchi offrono passa dal favorire la massima interazione fra parchi e territori che li ospitano. Questa legge lacunosa e affrettata rischia di affossare un settore che può essere trainante per l’intero Veneto”.

Le opposizioni accusano: luta. Ma il problema “E pensare dichiarano i due vero - ribadiscono “Per risparmi irrisori esponenti demo- è che, a fronte di si rischia di affossare cratici - che la Lega quella che è stata un settore trainante” doveva essere il chiamata ‘spending partito del federareview’ del settore lismo, del potere ai territori: con la ‘legge parchi, si produce un risparmio di appena parcata’, ovvero le ‘Norme per la tutela 500mila euro a fronte di una riorganizzadella rete ecologica regionale’ si procede ad zione che non dà alcuna visione in prospetun accentramento di poteri nelle mani della continua alla pag. seguente Giunta, la cui discrezionalità diventa asso-

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L

a riforma dei Parchi rientra nel più generale piano di riorganizzazione degli Enti strumentali della Regione Veneto proposto dalla Giunta, sulla base delle indicazioni della legge finanziaria dello scorso anno. Il piano passa in ricognizione i 36 enti strumentali: Veneto Agricoltura, Avepa, Istituto Zooprofilattico, Arpav, Veneto Lavoro, Istituto Oncologico, Agenzia sociosanitaria, Corecom, Istituto ville venete, Scuola per la polizia locale, 11 consorzi di bonifica, 7 Ater, 3 Esu e i 5 enti parco. All’attenzione della commissione ci sono le proposte avanzate in merito dalla Giunta: commissariare la Scuola regionale per la polizia locale, trasformare Veneto Agricoltura in Azienda regionale per i settori agricolo, forestale e agroalimentare, accorpare le sette Ater in un’unica azienda regionale e semplificare la ‘governance’ degli enti parco riducendo il numero dei componenti dei Consigli direttivi. I 36 enti strumentali “monitorati” dalla Giunta comportano una spesa annua di 487,6 milioni di euro (dati 2011), dei quali circa il 46 per cento destinati agli stipendi del personale, il cui costo ammonta a 219,8 milioni di euro. Significativa anche la voce “consulenze”, che assomma a quasi 10 milioni di euro. Uniche eccezioni, a ‘zero consulenze’, nel 2011 risultavano essere il Corecom e gli Esu di Padova e Verona. Il costo complessivo degli organi direttivi supera i 6 milioni dei euro, un onere comunque in riduzione per effetto dell’applicazione del contenimento dei costi degli apparati amministrativi: il taglio del 10 per cento degli stipendi di direttori e managers, la riduzione a 30 euro dei gettoni di presenza e lo sfoltimento dei consigli di amministrazione ha comportato nel 2011 un risparmio di spesa complessivo di 814.807 euro.


Attualità

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>> Una scelta accentratrice poco federale

ge lacunaosa che rischia di e trainante per il Veneto”

tiva della ‘risorsa natura’, che ovunque nel mondo viene messa a frutto e che in Veneto, che ha un patrimonio universalmente invidiato, risente ancora di una concezione arcaica e vincolistica. Questa legge - aggiungono Puppato e Azzalin - appare sbagliata sotto molteplici aspetti. Fin dalle premesse, visto che nel definire la rete ecologica regionale si guarda unicamente agli aspetti burocratici senza individuare gli obiettivi strategici, che sono conservazione, fruizione, e sviluppo sostenibile. Il secondo passaggio che mina alla

radice questa legge è il fatto che continua a considerare la tutela della risorsa naturale un insieme di vincoli e non un’opportunità da mettere a valore. E non solo dal punto di vista turistico, ma anche degli altri settori, primo fra tutti quello dell’agricoltura.. Come gruppo - annunciano i due consiglieri - stiamo elaborando una proposta di legge per molti versi alternativa a quella della Giunta, a testimonianza del fatto che la nostra è sempre un’opposizione propositiva”.

NUOVA LEGGE: POCA CONCRETEZZA

E

’ inutile per il consigliere regionale dell’UdC, Stefano Peraro, cancellare un ente Parco attraverso un provvedimento legislativo con la scusa di risparmiare. “Occorre invece – afferma il consigliere Udc – farlo funzionare al meglio, definendone con precisione compiti e funzioni, altrimenti la gente penserà sempre che sia un carrozzone inutile”. “ Fare un direttore unico per i parchi Colli Euganei, Sile e Delta del Po? Ottima scelta. Nessuno però dice che tale ruolo sarà ricoperto da un dirigente della struttura regionale appositamente costituita. Se per risparmio - prosegue il consigliere regionale - si intende eliminare il consiglio del parco, giova ricordare che questo organismo è composto dai sindaci o delegati che non prendono indennità. Il loro ruolo è rappresentare il territorio. Perché invece non attiviamo da subito l’iter per la modifica del piano ambientale del Parco svuotandolo dai contenuti urbanistici per farlo diventare un vero piano di gestione come dovrebbe essere?”.

Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica

pubbliredazionale

La sordità in età pediatrica nell’ otite catarrale L’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predisposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.

E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito

infatti in termini clinici viene anche chiamata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedono il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole. Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base. Il trattamento termale consiste nell’eradicare le cause che maggiormente predispongono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: 1 Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba2

rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orecchio medio; 3 Prevenzione delle riacutizzazioni delle flogosi delle vie aeree superiori. Tali risultati possono essere ottenuti attraverso la terapia termale; ciò lo posso affermare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insufflazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL . In alcuni casi viene utilizzato il Politzer secondo la metodica di Salimbani. Nel 90/95% dei casi si assiste ad una risoluzione del problema uditivo, molto spesso

con recupero totale e a riduzione consistente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale. Una revisione della nostra casistica ci permette di affermare che nei bambini sottoposti a cure termali (Inalatorie, insufflatorie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie mediche chirurgiche. Il Direttore Sanitario Specialista ORL Dott. ChIappetta Antonio

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Rendez vous

>> Da Erto a Venezia sbarca in libreria il figlio del più famoso Mauro Corona

Matteo Corona, un figlio d’arte che si divincola di Germana Urbani

Nelle mani dell’uomo corvo è la tua opera d’esordio. Che tipo di romanzo è? “A mio avviso non è un romanzo, ma viviamo in una specie di grande supermercato quindi bisogna inserirlo in qualche modo sugli scaffali: l’hanno definito in vari modi: un thriller psicologico, un thriller giallo, un armony per depravati…Per quanto mi riguarda lo definirei una fiaba non per bambini, lo spirito con cui l’ho scritto è questo. Ho cercato di usare gli elementi classici di questo costrutto narrativo e inserito un personaggio che incarna il bene, la speranza, la lotta per la vita, e un altro che rappresenta il lato oscuro della nostra natura: l’uomo corvo, un personaggio nero, il classico uomo scuro, l’orco”.

“Se usi il cognome di tuo padre e non produci qualcosa che ha del valore, fai la fine del Trota e questo è il mio pericolo, di passare per il Trota della letteratura!”

Tu sostieni che nel libro c’è una storia d’amore a lieto fine ma, soprattutto le tue lettrici non la pensano così, anzi! “Quando penso all’amore mi piace citare Alda Merini che sosteneva che “L’amore è soprattutto coraggio e tutto il resto è coppia”. Credo che nel mio libro ci sia una storia d’amore in quanto rapporto donna-uomo. Certo io l’ho portato a degli estremi che, per fortuna, raramente avvengono nella realtà, infatti il libro racconta la vicenda di una ragazza che è stata rapita, imprigionata e seviziata. Spesso mi chiedono se mi sono ispirato a fatti reali. Io rispondo di non perché credo che queste esperienze dolorose, che alcuni hanno la sfortuna di vivere davvero, abbiano bisogno del massimo rispetto. Io mi occupo di storie e vorrei regalare emozioni e non rovistare nel torbido, usare il dolore reale per generare curiosità come avviene in qualche trasmissione famosa alla presenza di psicologi di fama!” Se non trai ispirazione da un fatto di cronaca, da dove viene l’idea per questo romanzo? “Questa storia è nata a Venezia come tentativo di conquistare una ragazza che mi piaceva molto e studiava allo Iuav. Non le avevo confessato il mio interesse e lei sapeva che io mi dilettavo a scrivere. Un giorno mi chiede se posso scriverle una breve sceneggiatura che potesse diventare un piccolo cortometraggio. L’occasione era ghiotta e mi sono messo di buzzo buono. Al tempo ero affascinato da varie produzioni, una poteva

essere il film The cube, girato in una stanza sola nonostante i protagonisti viaggino in un labirinto di mille stanze quadrate, e il cambio di stanza era ottenuto modificando le luci sul set. Per cui io, sapendo che il corto doveva costare poco, decisi di ambientarlo in una stanza che poi nel corso della scrittura è diventata una casa sotterranea. Quando avrei dovuto consegnare il mio lavoro alla ragazza mi sono accorto che mi piaceva più la storia che lei e le dissi che non avevo combinato nulla. Lei mi ha gelato dicendomi che non importava…Aveva chiesto anche ad un altro!”

La storia di Vanessa nasce dalla fantasia ma tra i suoi ricordi c’è un po’ di te? “Sì, c’è anche del mio e avrei voluto ce ne fosse anche di più. In questo libro, infatti, avevo inserito una parte che ripercorreva il rapporto con mia nonna, la mia seconda madre, e che poi ho accompagnato all’ospedale negli ultimi giorni osservando la vita che piano piano l’abbandonava. Mi pareva una cosa bella inserire questi aspetti miei nel libro attraverso la finzione letteraria. Poi, però, ho dovuto tagliare questa parte su consiglio dell’editor secondo il quale questi frammenti delicati di-

straevano il lettore dal nocciolo del racconto”. Sei nato a Erto e poi ti sei trasferito a Venezia per studiare. I luoghi della tua vita ti hanno aiutato a scoprire che dentro te c’era l’anima dello scrittore? “A Erto si coltiva l’arte del raccontare storie perché vive il pettegolezzo, tutti sanno tutto di tutti. Poco tempo fa una signora è stata lasciata dal marito perché hanno visto nel terrazzo di un altro panni stesi alla sua maniera! In questo paese un po’ fuori dal mondo, continua alla pag. seguente

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>> Da Erto a Venezia sbarca in libreria il figlio del più famoso Mauro Corona 20 Rendez vous >> Da Erto a Venezia sbarca in libreria il figlio del più famoso Mauro Corona

Matteo Corona, un figlio d’arte che si divincola di Germana Urbani

Nelle mani dell’uomo corvo è la tua opera d’esordio. Che tipo di romanzo è? “A mio avviso non è un romanzo, ma viviamo in una specie di grande supermercato quindi bisogna inserirlo in qualche modo sugli scaffali: l’hanno definito in vari modi: un thriller psicologico, un thriller giallo, un armony per depravati…Per quanto mi riguarda lo definirei una fiaba non per bambini, lo spirito con cui l’ho scritto è questo. Ho cercato di usare gli elementi classici di questo costrutto narrativo e inserito un personaggio che incarna il bene, la speranza, la lotta per la vita, e un altro che rappresenta il lato oscuro della nostra natura: l’uomo corvo, un personaggio nero, il classico uomo scuro, l’orco”.

“Se usi il cognome di tuo padre e non produci qualcosa che ha del valore, fai la fine del Trota e questo è il mio pericolo, di passare per il Trota della letteratura!”

Tu sostieni che nel libro c’è una storia d’amore a lieto fine ma, soprattutto le tue lettrici non la pensano così, anzi! “Quando penso all’amore mi piace citare Alda Merini che sosteneva che “L’amore è soprattutto coraggio e tutto il resto è coppia”. Credo che nel mio libro ci sia una storia d’amore in quanto rapporto donna-uomo. Certo io l’ho portato a degli estremi che, per fortuna, raramente avvengono nella realtà, infatti il libro racconta la vicenda di una ragazza che è stata rapita, imprigionata e seviziata. Spesso mi chiedono se mi sono ispirato a fatti reali. Io rispondo di non perché credo che queste esperienze dolorose, che alcuni hanno la sfortuna di vivere davvero, abbiano bisogno del massimo rispetto. Io mi occupo di storie e vorrei regalare emozioni e non rovistare nel torbido, usare il dolore reale per generare curiosità come avviene in qualche trasmissione famosa alla presenza di psicologi di fama!” Se non trai ispirazione da un fatto di cronaca, da dove viene l’idea per questo romanzo? “Questa storia è nata a Venezia come tentativo di conquistare una ragazza che mi piaceva molto e studiava allo Iuav. Non le avevo confessato il mio interesse e lei sapeva che io mi dilettavo a scrivere. Un giorno mi chiede se posso scriverle una breve sceneggiatura che

essere il film The cube, girato in una stanza sola nonostante i protagonisti viaggino in un labirinto di mille stanze quadrate, e il cambio di stanza era ottenuto modificando le luci sul set. Per cui io, sapendo che il corto doveva costare poco, decisi di ambientarlo in una stanza che poi nel corso della scrittura è diventata una casa sotterranea. Quando avrei dovuto consegnare il mio lavoro alla ragazza mi sono accorto che mi piaceva più la storia che lei e le dissi che non avevo combinato nulla.

La storia di Vanessa nasce dalla fantasia ma tra i suoi ricordi c’è un po’ di te? “Sì, c’è anche del mio e avrei voluto ce ne fosse anche di più. In questo libro, infatti, avevo inserito una parte che ripercorreva il rapporto con mia nonna, la mia seconda madre, e che poi ho accompagnato all’ospedale negli ultimi giorni osservando la vita che piano piano l’abbandonava. Mi pareva una cosa bella inserire questi

straevano il lettore dal nocciolo del racconto”. Sei nato a Erto e poi ti sei trasferito a Venezia per studiare. I luoghi della tua vita ti hanno aiutato a scoprire che dentro te c’era l’anima dello scrittore?

continua dalla pagina precedente

“A Erto si coltiva l’arte del raccontare storie perché vive il pettegolezzo, tutti sanno tutto di tutti. Poco tempo fa una signora è stata lasciata dal marito per-

chiuso, la curiosità è uno degli elementi più presenti e ha generato personaggi strani, qual è ad esempio mio padre. Ma ce ne sono di più folli di lui… Mi viene in mente il famoso scultore erotico che avevamo in paese che con le sue sculture inscenava delle orge che teneva in bella vista sul terrazzo e che gli hanno procurato diverse denunce. Un personaggio con battute fulminanti. Diciamo che a Erto ho imparato la curiosità, la scintilla che muove ogni tipo di storia”.

“Sarebbe quasi incestuoso leggere i libri di mio padre”

Prima di essere uno scrittore sei un disegnatore, un grafico, tanto che i disegni delle copertine di tuo padre li hai fatti quasi tutti tu, compreso l’ultimo. “Sì. Vedi, crescere a Erto significa passare tanto tempo da solo e dover trovare delle cose da fare. La cosa bella di tutto questo è che ho scoperto un linguaggio emotivo che forse permette di capire quali sono le cose che accomunano tutti gli esseri umani. La considero una lingua misteriosa che penso possa essere la lingua delle emozioni che nessuno ti insegna ma puoi percepire nella solitudine. L’ho imparato sin dall’infanzia. Per carattere non riuscivo ad aggregarmi ai miei coetanei, avevo quasi paura di dar fastidio. Così dopo la scuola, fin da piccolo, mi chiudevo in camera mia e immaginavo delle storie a fumetti. Da lì nasce la passione per le storie, raccontarmi qualcosa per passare il tempo. Questo poi è diventato desiderio di capire come si costruisce un’immagine e quindi imparare a dipingere. Una disciplina che non esiste neanche più, la pittura figurativa è morta, ora c’è photoshop! Così il mio percorso mi ha portato all’Accademia di belle arti di Venezia. Poi mi sono reso conto che dipingere non mi bastava più. Creare un quadro significa lavorare per strati sovrapposti, modificando via via macchie sempre più piccole una sopra l’altra fino a che non arrivi ai dettagli. In altre parole l’autore non fa altro che ribadire la stessa cosa per ore ed ore, mesi… Ad un ceto punto non mi è più bastato e sono tornato a cercare le parole nella loro dimensione divertente e complessa allo stesso tempo. In questo mio processo artistico le immagini non le metto io ma nascono nella testa di chi legge dove si compie la magia che sempre dovrebbe generare un libro. A tutt’oggi, comunque, lavoro ancora come grafico e illustratore”. Con un papà così “ingombrante” è stato difficile per te presentarti con un tuo libro o in qualche caso questo battistrada ti ha aiutato?

E tuo padre cosa ne dice?

“E’ stato difficile confrontarmi con lui. Ogni tanto ci chiedono di fare delle uscite assieme e lui se ne esce con affermazioni poco simpatiche tipo: “ma come ha fatto un bravo ragazzo, “Ho perso una potenziale cresciuto in una famiglia “Non ho problemi ad che lo amava a scrivere ammettere che dal punto di storia d’amore ma ho una cosa così orribile!”. vista dei contatti che servono guadagnato una storia Se si considera che io per pubblicare essere figlio di di carta” sono timido e ho grandi Mauro Corona mi è servito difficoltà a parlare in pubmolto. All’inizio avevo chiesto blico, si potrà immaginare di usare uno pseudonimo ma la casa editrice non ha voluto perché ha considerato in queste occasioni come mi sento. Poi ho imparato che questa parentale poteva essere un buon volano per a difendermi e racconto un mio vissuto personale. partire perché il fatto genera molta curiosità nei lettori. Una sera mia madre non lo voleva far entrare in casa Detto questo il potere di un cognome finisce lì, perché se perché era troppo su di giri e lui invece di accettare non produci qualcosa che ha del valore, e saranno i lettori la cosa ha usato un passepartout universale: con la a dire se ci sono riuscito, fai la fine del Trota e questo è motosega ha tagliato la porta ed è entrato… Allora dico: da qualche parte mi sarà arrivato l’incubo che il mio pericolo, di passare per il Trota della letteratura!” descrivo nel libro … Non ti lamentare troppo!”

Ma è vero che a casa i libri di papà non si leggono, non li legge nessuno? “Mah! Mi sembra quasi incestuoso leggere i libri di mio padre, poi non sono un suo fan, quindi…” Sei uno dei pochi, lo dice anche la classifica, è molto amato come scrittore! “Benissimo, io sfido chiunque a passare 25 anni con mio padre e poi leggere uno dei suoi libri!” E per il futuro cosa vedi? Il libro nasce dal tentativo di scrivere una sceneggiatura. Ti piacerebbe vederlo trasformato in un film? “Secondo me sarebbe molto noioso. Credo che avrei fallito se la cosa che scrivo si potesse trasformare in qualcos’altro. Significherebbe che non ho sfruttato il mezzo appieno. Con la scrittura io vorrei arrivare al grado zero,

chiudere le porte agli altri mezzi espressivi. Così sempre più cercherò trame che si possano solo leggere. E’ il mio modo di rispettare il lettore, vorrei che succedessero cose nella sua testa possibili solo attraverso le pagine”. Risposta coraggiosa. Quasi tutti gli scrittori si augurano che le loro opere diventino film. La tua è una posizione alla Corona… “Spero che il libro venda, naturalmente, ma non è quello l’essenziale. Io avrei già potuto uscire con un altro libro, la casa editrice mi aveva già indirizzato su quella che poteva essere una trama e i tempi. In altre parole potrei battere una strada un po’ più commerciale ma non me la sento. C’è della gente che ha creduto in me al di là del cognome e ne ho rispetto. Se riuscirò ad approdare di nuovo alla pubblicazione con la storia a cui sto lavorando bene. Se no la rete è grande e troverò spazio lì anche per questa storia. Infatti credo molto nell’web tanto che chi mi volesse conoscere può farlo attraverso la mia pagina https://www.facebook.com/oltreilpassaggio, leggo tutto e rispondo a tutti”.


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L’intervista

>> Intervista a Stefania Amodeo

Quando la donna manager si toglie il tailleu Stefania Amodeo è una mamma, una manager internazionale* ed una scrittrice. Poliedrica indubbiamente e sempre molto concreta, Stefania è soprattutto una donna, veneta, che ha molto da raccontare di sé, del suo mondo e della sua esperienza. Abbiamo fatto un “esperimento”, chiedendole di raccontarsi, sinceramente, in modo quasi viscerale. di Alain Chivilò Sono una donna … … che corre ma che fa quello che le piace. Lo scrittore Robert James Waller dice che “siamo ciò che facciamo”. E in gran parte è vero. Per una donna “manager” la vita quotidiana significa soprattutto impegnarsi su più fronti. Ed io credo che per essere multitasking sia necessario possedere velocità, memoria, organizzazione. Ma alla base della pluri-funzionalità c’è l’energia. E l’energia è alimentata dalla motivazione. In quest’ottica il credere viene appena prima del fare. La convinzione appena prima del “fare meglio”. La fiducia appena prima del “fare di più”. L’entusiasmo appena prima del “fare ancora”. Se si è impegnati su molti fronti, sono fondamentali il tempo per ricaricarsi (buone letture, corsi, meditazione), fonti di energia (apprezzare e ringraziare, amore e buone relazioni, natura…) e un buon algoritmo di scheduling.

… che ama le persone Credo prima di tutto nei rapporti umani, il business viene dopo. Lavoro da decenni con gli stessi partner e spesso i benefici che apportiamo alle nostre aziende sono legati più al desiderio di accontentare il nostro interlocutore che il perseguire la logica utilitaristica. L’affare viene dopo. La persona viene prima. Non c’è un giorno in cui io non dica grazie sinceramente. Ai miei collaboratori, ai miei colleghi, ai miei capi, ai miei interlocutori esterni. Niente è dovuto. La gentilezza e il sorriso sono i più grandi lasciapassare in un mondo che corre. In mezzo al frastuono della fretta una parola dolce o appropriata può far sentir meglio qualcuno. Perché non dirla? … che combatte La vita non è facile. È bella, ma non è facile. Come sosteneva

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Madre Teresa di Calcutta “La vita è una lotta, vivila”. Il sistema richiede prontezza, nervi saldi, velocità, coraggio. E se vogliamo lavorare con onore, ma anche affrontare il nostro giorno con dignità, dobbiamo trasformare la paura in opportunità. La paura del cambiamento, soprattutto, può essere da ostacolo alla nostra evoluzione e alla nostra felicità. Il rischio, ponderato, è affascinante. Buttarsi, crederci, assumere con passione un incarico, accettare la sfida, saper perdere e saper ripartire, ma anche non aver paura di vincere. Molte donne, molte persone, hanno paura di farcela. Hanno paura che riuscendoci, realizzando le proprie aspirazioni, la vita cambierà, loro cambieranno. Dovranno avere maggiore responsabilità. Ma tutto evolve lo stesso. Il divenire è parte di noi. Come dicono i buddhisti, tutto è mutevole. Ed è questo il bello. Anche questo cambierà! … che crede nel potere della creatività

È la più grande nostra facoltà. La poiesi. La creatività va spinta, promossa, apprezzata sin da bambini. Con la capacità di immaginare e realizzare le idee si superano confini e problemi. Si superano i limiti che noi stessi a volte ci poniamo. È una questione di percezione. La capacità di mettere insieme elementi diversi e dare vita al nuovo. Nella mia vita la creatività mi ha permesso di essere poliedrica, di fare la giornalista come la venditrice, di fare la comunicatrice in politica (in staff per 6 anni con l’assessore regionale - Regione Veneto - con più di 11 referati e curatrice di una decina di campagne elettorali, tutte riuscite a 23 anni è stala eletta in Consiglio Comunale ed è risultata la donna più votata della città di Bassano. Ndr) come la manager. … che crede nell’umiltà Alcuni giovani e adulti vogliono subito il lavoro che pensano di meritare. Non si adattano. Molte persone non vogliono continua alla pag. seguente


L’intervista

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ur e si veste di passioni fare downshifting, nemmeno per brevi periodi della loro vita. Non vogliono fare gavetta. Quando ero all’università ho fatto tanti lavori. Dal vendere pentole, mobili, vestiti, viaggi. Grazie a questi lavoretti mi sono pagata il primo viaggio negli Usa, senza chiedere ai miei genitori. Qualsiasi nuova esperienza è stata vissuta con gioia, anche quella più dura. Il mio primo lavoro nel marketing fu con Air Dolomiti. Ero appena uscita dall’università. Credevo di spaccare il mondo, ma non sapevo cosa volesse da me il mondo. Avevo un bell’ufficio e bei vestiti, ma ero completamente impreparata. Ho dovuto lasciare poco dopo e iniziare a rivedere la mia posizione. Dovevo studiare ancora, formarmi ancora e mettermi in discussione. Il dilettantismo non paga e nemmeno la presunzione. Oggi so che non si arriva mai. La bellezza del viaggio è il viaggio stesso. … che suona la batteria e parla al contrario Mi viene automatico parlare al contrario. Più facile per me così. Memorizzo molto facilmente. Una fortuna all’università e durante il periodo di studio. Non ho mai sfruttato questa strana facoltà che pare avesse anche Leonardo Da Vinci. Nel tempo perso sparo al poligono con armi da fuoco, scrivo poesie e testi per gruppi dark rock. Suono la batteria e faccio lezione alla scuola di musica rock Revolution (unica nel Veneto - Ndr) con le mie figlia Ginevra di 8 anni ed Elisabetta che ne ha 9.

Rock in casa. Da noi si canta e si balla sempre. …che scrive romanzi e poesie Grande passione la scrittura. Anche premiata, si può dire. Selezionata tra 12.000 al Premio Creatività Leonardo 2000 a Milano, premiata da Alba Parietti e Gerry Scotti a 23 anni per la saggistica. Pubblicato un libro di poesie. Premi vari della critica in concorsi nazionali e internazionali. Poi lo stop per anni. La passione mitigata per un po’ per dare alle mie figlie motivi di essere, forse, un domani, fiere della loro mamma. Oggi ho ricominciato a scrivere. Probabilmente uscirà qualcosa a breve, ma ho sempre pensato che pubblicare sia un mezzo, non un fine. Io scrivo perché ho angeli e demoni da rinchiudere e liberare. Come diceva Chatwin, per irrequietezza, non per inquietudine. Perché non posso non farlo. Semplicemente. E non importa se questo mi darà o no soddisfazioni pubbliche, perché la scrittura, come ogni passione coltivata, è prima di

TRATTORIA di Giovanni Piran

tutto una scelta. Di dinamismo, fluidità, movimento. È ribellione alla staticità. Ed è questo che mi appaga più di ogni altra cosa. Un essere umano vince quando non perde la curiosità di provare. … che crede nell’ecologia. Solo ritornando alla natura si tornerà veri esseri umani Un po’ alla Rousseau, un amore sconfinato per la natura e la semplicità. Una passeggiata nel bosco, un pellegrinaggio, una sosta meditativa. È tutto qui. È tutto regalato da Dio. Abbiamo la possibilità di trovare la pace a poche centinaia di metri da casa. Di fronte ad un fiume, in un’altura, in un prato. Anche in solitudine, passeggiare tra le pause delle nostre parole. Uscire dal frastuono e parlare a se stessi in maniera calma e gentile. *dirige il Marketing Italia per Falkensteiner Hotels & Residences e cura l’advisory di catene alberghiere internazionali (ndr)

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10 Luoghi da scoprire >> A piedi, in bici o in barca…

Un brulicare verde sulle sponde del fiume Sile Le sue acque sono limpide e pulite, la natura intorno rigogliosa e verde, i siti storico-culturali numerosi e di grande interesse. Questo è i Parco naturale del Sile

E

di Germana Urbani

’ uno dei siti ambientali più preziosi del Veneto, meta di turisti e scolaresche attratti dalle sue tipicità e dalla bellezza dei suoi paesaggi naturali. Il Parco Naturale Regionale del fiume Sile si sviluppa per 4 mila ettari che attraversano le Province di Treviso, Padova e Venezia, estendendosi nei comuni di Vedelago, Piombino Dese, Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Treviso, Silea, Casier, Casale sul Sile, Roncade, Quarto d’Altino. Si tratta di un’area protetta che segue il corso del Sile, il più lungo fiume di risorgiva europeo, che attraversa la pianura veneta. Un viaggio lungo molti chilometri che comincia a monte della città di Treviso, in località Casacorba. Qui l’acqua sgorga spontaneamente dal terreno originando i “Fontanassi”, come vengono chiamate in dialetto trevigiano le risorgive. Laghetti e aree paludose, torbiere e corsi d’acqua che si intersecano in una fitta rete, sono i tratti distintivi di un ambiente naturale di estremo interesse e fascino.

Molti i luoghi attrezzati per accogliere le famiglie con bambini lungo argini incontaminati e freschi

Ma non mancano luoghi incantati di estrema bellezza qual’è l’Oasi Naturalistica del Mulino Cervara, che sorge a Santa Cristina di Quinto su un’isola palustre racchiusa tra i corsi del Sile e del torrente Piovega. La piccola riserva naturale è un biotopo di elevato pregio naturalistico classificato come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) per il rifugio della fauna selvatica e la conservazione della flora spontanea del Sile. L’oasi si può esplorare a piedi oppure ci si può affidare ad uno dei barcaioli che a bordo di una pantana - tipica imbarcazione veneta - vi potrà condurre alla scoperta degli angoli più suggestivi della palude, potendo addirittura risalire il corso del fiume Sile.

L’esperienza di percorrere il fiume dalle acque trasparenti in barca o in canoa è sicuramente da mettere in calendario perché l’imbarcazione è il punto di osservazione privilegiato del fiume Sile. E da questo punto di vista non mancano le proposte da esperti barcari, oggi riconvertiti al turismo, a bordo di splendide motonavi a fondo piatto, oppure noleggiando una piccola imbarcazione ecologica a trazione elettrica o ancora, affittando una houseboat per una escursione in tutta libertà. Se il protagonista del Parco però è il fiume non si può certo dire che l’ambiente circostante non sia ricco di storia e bellezza. Per renderlo maggiormente accessibile è stata realizzata una rete di percorsi - pedonali e ciclabili – per collegare i 94 chilometri che partono dall’area delle Risorgive (Casacorba di Vedelago) e arrivano alla Laguna di Venezia (Portegrandi). Si tratta del “GiraSile”, la greenway del Parco del Sile dove sono segnati i luoghi caratteristici del Parco, come le risorgive, l’antico sedime delle “alzaie”, il percorso abbandonato della ferrovia militare “Treviso-Ostiglia” di cui il Parco del Sile è proprietario per oltre 10 chilometri, la strada militare romana “Via Claudia Augusta Altinate” e le splendide ville che i nobili veneziani fecero costruire tra il 1400 e il 1700 e che continuano a specchiarsi ancor oggi nelle acque di questo fiume. Molti gli antichi mulini che servivano a rifornire Treviso e Venezia di farina e a far funzionare le cartiere e le officine, alcuni dei quali ospitano ogni anno splendide feste a tema. Insomma per gli amanti del verde e del cicloturismo naturalistico ‘slow’, l’itinerario è semplicemente fantastico e cartine e indicazioni abbondano sia sul sito ufficiale del Parco del Sile sia sul sito http://www.magicoveneto.it/Treviso/Sile/Sile.htm


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12 Sì, viaggiare CROAZIA

Rovigno la civiltà della Batana

LA BELLA CITTADINA ISTRIANA PERLA DEL TURISMO INTERNAZIONALE CONSERVA UN’ANIMA STORICA DI IMPRONTA VENEZIANA E UN PATRIMONIO DI TRADIZIONI CHE RIVIVONO GRAZIE ALL’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE VIECIA BATANA PASSATO E FUTURO SI INTRECCIANO FRA SERATE DI PESCE E CULTURA ALLO “SPACIO” E IL DESIGN DELLE NUOVE ARDITE ARCHITETTURE COME QUELLA DELL’HOTEL LONE NELLA FOTO GRANDE UNA PITTORESCA BATANA IN NAVIGAZIONE DAVANTI AL PROMONTORIO DI ROVIGNO. E LA CITTÀ VISTA DAL MOLO DI VAL DI BORA

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N

ello “spacio” di Matika, durante l’estate, ogni martedì e ogni giovedì sera, si riaccende la vecchia Rovigno, quella dall’anima istro-veneta che custodisce le tradizioni autentiche della bella cittadina istriana abbarbicata sul promontorio dominato dal campanile di Santa Eufemia. Quelle tradizioni che dopo il massiccio esodo della popolazione italiana, verificatosi all’indomani della seconda guerra mondiale, rischiavano di andare perdute. Nella vecchia cantina affacciata sul mare, che guarda la riva di Val di Bora, quelli dell’associazione “Viecia Batana” preparano del buon pesce di giornata e lo offrono ai tanti ospiti che affollano i tavoli sistemati fra le botti dello “spacio”, che un tempo era la cantina dove i contadini vendevano il proprio vino. Momenti resi ancora più godibili e culturalmente validi dalla riproposizione di canti popolari rovignesi, fra cui la carat-

teristica “bitinada” interpretata dal gruppo “Marco Garbin” dove i suoni degli strumenti sono sostituiti dalle voci. L’esperienza va completata con la visita all’Ecomuseo della Batana, dall’altra parte della città (in riva Pino Budicin), ricco di stimoli multimediali, comprese le voci di alcuni vecchi pescatori rovignesi (www.batana.org <http://www. batana.org/> ). Se questo è uno degli aspetti del passato di Rovigno, un frammento di futuro lo si può cogliere nel nuovissimo Hotel Lone, un cinque stelle del gruppo Maistra, sorto nell’incantevole baia di Val di Lone, raggiungibile con una bella passeggiata lungo le rive, all’ombra della pineta piantata un secolo fa da Carlo Hutteroth, allora proprietario anche della cosiddetta Isola Rossa (ex Sant’Andrea), uno dei luoghi di balneazione più frequentati di Rovigno. Design accattivante (l’ha ideato un pool di giovani CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE



14 Sì, viaggiare CROAZIA

25 Sì, viaggiare cRoazia

Rovigno la civiltà della Batana

La beLL beLL LLa a cittadina istriana perL per La deL deL turismo internazionaL internazionaLe conserva un’anima storica di impronta veneziana e un patrimonio di tradizioni che rivivono grazie aLL aLL LL’impegno ’impegno deLL de LL’associazione viecia batana LL’associazione passato e futuro si intrecciano fra serate di pesce e cuL cuLtura aLL LLo o “s “spacio” e iL iL design deLL de LLe LL e nuove ardite architetture come queLL queLL LLa a deLL deLL’ oteL L Lone LL’hote

Un pezzo d’Istria sospeso tra pas

nella foto grande una pittoresCa batana in navigazione davanti al promontorio di rovigno. e la Città vista dal molo di val di bora

N

ello “spacio” di Matika, durante l’estate, ogni martedì e ogni giovedì sera, si riaccende la vecchia Rovigno,

teristica “bitinada” interpretata dal gruppo “Marco Garbin” dove i suoni degli strumenti sono sostituiti dalle voci. LL’esperienza va

segue dalla pagina precedente

architetti croati di successo: sembra una nave da crociera con la prua rivolta verso la pineta), contenuti tecnologici d’avanguardia e anche una cucina di stile fusion istriano-mediterraneo di assoluto rilievo, basata sui prodotti tipici istriani (olio, vini, tartufi). Il Lone è diventato un polo congressistico di importanza europea. Rovigno, ieri e oggi. Regina dell’Alto Adriatico, borgo di chiara impronta veneziana, sulle cui calli si affacciano vecchie case di pietra e mattoni dove hanno trovato posto botteghe di artisti e artigiani. E’ l’unica città istriana che vanta due porticcioli: a Val di Bora attraccano i grossi natanti (yacht e navi da crociera), in quello che si affaccia sul centro galleggiano tante “batane” colorate, le pittoresche barche a fondo piatto che si trovano anche nella costa marchigiana. Ogni anno l’associazione “Viecia Batana” ne costruisce una, improvvisando lo squero sul molo. La città vecchia è la principale attrazione di Rovigno, salvata

SINISTRA: MONICA FERRARA, ANIMATRICE DELLA “VIECIA BATANA” ALLO SPACIO MATIKA. NELL’ALTRA PAGINA: LA COSTRUZIONE DI UN ESEMPLARE DELLA TIPICA IMBARCAZIONE ROVIGNESE E LA CITTÀ VISTA DAL MOLO DI VAL DI BORA E DUE IMMAGINI DEL NUOVISSIMO HOTEL LONE, IL 5 STELLE DEL GRUPPO MAISTRA, UN’ALTRA BATANA E ALTRE IMMAGINI DI ROVIGNO

dai bombardamenti tedeschi dalla provvidenziale intercessione degli Hutteroth. Il borgo si sviluppa su un promontorio che fino al 1763 era un’isola. Furono i veneziani ad interrare per motivi igienici il canale che la divideva dalla terra ferma. La città vecchia sorge intorno alla Grisia, la strada lastricata che sale a Sant’Eufemia, su cui convergono le calli dei vari quartieri: il Santa Croce, il Montalban e altri. La salita alla chiesa offre scorci incantevoli e ogni tanto


Sì, viaggiare 15

ssato e presente “PREMIO MASI” A GIOVANNI RADOSSI, CUSTODE DELL’ISTRIA CHE PARLA VENETO

anche qualche “finestra” di luce aperta sul mare. In centro storico c’è ancora il vecchio teatro veneziano, il Gandusio. Tantissimi i ristorantini, alcuni dei quali di lunga tradizione. Come il “Puntulina” della storica famiglia Pellizzer, che d’estate ha piazzato i tavoli sugli scogli. Rovigno deve la sua fortuna turistica anche al suo mare cristallino, di un blu intenso, che da secoli strega turisti provenienti da tutto il mondo. Un mare che accarezza una costa di straordinaria bel-

lezza, con scogli alternati a spiaggette di ghiaia e a pinete che mimetizzano villaggi turistici e campeggi, complessi alberghieri e altre strutture di accoglienza. Un mare sempre solcato da grandi vele, perchè il campanile di Sant’Eufemia, che i rovignesi chiamano Sant’Ufièma, è una sorta di faro naturale. Da secoli un punto di riferimento sicuro per tutti i naviganti. E un approdo felice per quei viaggiatori perennemente in cerca di luoghi autentici.

Giovanni Radossi (nella foto) riceverà il 29 settembre a Verona l’ambito “Premio Masi per la civiltà veneta”. Un riconoscimento che corona una carriera di studioso e una vita dedicata alla salvaguardia della cultura italiana in Istria. Giovanni Radossi, classe 1936, per tutti “il professore”, è stato il fondatore del Centro di Ricerche storiche della Comunità Italiana di Rovigno. Centro che tuttora dirige con grande impegno e passione nonostante l’età non più giovanissima. Radossi con le sue ricerche e le sue numerose pubblicazioni (280, più 80 saggi) ha contribuito in maniera determinante a salvare la memoria della cultura e della lingua italiana e veneta in Istria. L’ultima è dedicata alla toponomastica di Rovigno, quella originaria, prima delle parziali modificazioni imposte ai nomi delle vie e delle località dalle autorità prima jugoslave e poi croate. Il volume “L’Istria nel tempo”, che dà una versione condivisa (la prima) delle drammatiche vicende storiche che hanno riguardato l’Istria, è stato adottato come manuale nelle scuole della regione. Italiane e croate. Il Centro di Ricerche storiche di Rovigno per la sua straordinaria dotazione libraria e multimediale è diventato un crocevia ineludibile per chi deve accostarsi alla storia di questa regione. Il “Premio Masi è un riconoscimento importante al Centro, ma che conferisce maggiore visibilità a tematiche di un territorio per secoli legato a una grande civiltà, quella della Serenissima, con cui abbiamo condiviso momenti umani, culturali ed economici. “Dopo decenni di imposto affievolimento di questo legame – dice Radossi – si colgono ora nuove opportunità di contatto e confronto, di arricchimento, per un’italianità che oggi contribuisce ad avvicinare uomini e Stati, realtà che in passato potevano sembrare contrapposte”. Senza mai dimenticare il difficile cammino degli italiani rimasti, testimoni e depositari di un patrimonio culturale e civile di antica data, che va preservato e rilanciato.

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“Teniamoci pe Festa del volontariato

CONSELVE

i Fiera delle Associazion

II - dalle ore 9.00

Festa del volontariato

QUARTIERE 3 14 CONSIGLIO DI otti , Maniciati- dalle ore les

Padova - vie Lago, Chi

- 2^ edizione Festa del volontariato

NANA

ONTAG ele II - dalle ore 10.00 30 sett M piazza Vittorio Emanu Festa del volontariato

- 2^ edizione Festa del volontariato

REGGIA le ore 10.00 14 ott LO piazza Papa Luciani - dal

PONTE SAN N11.IC00OLO’ via A. Moro - dalle ore

i in Gioco”

“GeCo - Generazion Festa del volontariato

VA

DO 10.00 23 sett PA centro storico - dalle ore ni tutte le amministrazio Un ringraziamento a

Provincia di Padova

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lizzazione degli eventi.

grammazione e alla rea

no collaborato alla pro

, a vario titolo, han locali e alle realtà che Comune di Padova

Comune di Monselice

Comune di Este

Comune di Piove di Sacco

Comune di Conselve

Comune di Ponte S.Nicolò

Comune di Montagnana

Comune di Loreg gia


Padiglione con il patrocinio di


Giardinaggio 17 >> Bulbose da interrare

Una primavera fiorita? Pensiamoci ora Anche chi non possiede per nulla il pollice verde può creare effetti meravigliosi in giardino grazie alla facilità con cui si piantano e crescono queste “patatine” magiche!

P

di Germana Urbani

are impossibile ai non esperti pensare oggi a come saranno giardini o balconi tra sette-otto mesi, eppure questo è il momento giusto per decidere che colori avranno le vostre aiuole fiorite a primavera. I bulbi si interrano in autunno perché richiedono un prolungato periodo di riposo al freddo, che stimola lo sviluppo delle radici. La messa a dimora andrebbe fatta, perciò, il prima possibile subito dopo l’acquisto, e comunque mai dopo il primo gelo. Se volete conservarli per qualche tempo, teneteli in un luogo asciutto e fresco, con temperature fra i 10 e i 15°C. Tulipani, narcisi, giacinti e crocus sono i più adatti ad essere interrati in giardino o sui vasi e, in quest’ultimo caso, si potrebbero anche forzare perché il fiore sia sulle vostre

Acquistate i bulbi, metteteli a dimora e passate l’inverno sognando la primavera mensole già a Natale. Decisa l’operazione primavera fiorita, è necessario acquistare la materia prima: i bulbi. Se non volete cose troppo sofisticate o rare potete rivolgervi ai negozi che conoscete facendo molta attenzione alla qualità: controllate che i bulbi siano ben sodi, non abbiamo ammaccature, non siano pre-germogliati e non riportino segni di muffe o malattie. L’altra strada verso l’acquisto, oggi molto battuta da giardinieri esperti e cultori, sono i

FIORITI A NATALE

S

e volete provare ad avere i giacinti fioriti per Natale oppure alcune varietà di narcisi particolarmente scenografiche, inserite, anche stretti stretti i bulbi scelti sopra un substrato di torba mista a pozzolana, sabbia o argilla espansa, coprendoli leggermente o non coprendoli affatto. Tenete la torba sempre appena umida e mettete il vaso al buio e al fresco per 8-10 settimane.

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cavate una buca unica (se volete fare un’aiuola) o più buche (se volete piantare i bulbi singolarmente o in gruppetti). Per determinare la profondità d’impianto considerate il calibro o la circonferenza del bulbo: quelli grossi (5 cm o più) sono di solito interrati a 15 cm di profondità; i più piccoli (2,5 cm) a soli 7-10 cm.

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numerosi negozi on line che regalano maggior varietà e molti consigli utili. Una volta acquistate le “magiche patatine” e deciso come distribuire i colori nelle diverse aree del giardino da dedicare ai bulbi, rimuovete eventuali sassi o rocce presenti, livellate un po’ il terreno e miglioratelo aggiungendo un po’ di torba e sabbia, soprattutto nel caso si tratti di un terreno argilloso. Non aggiungete letame fresco, che potrebbe bruciare le radichette che presto spunteranno. Aggiungerete a primavera del letamino pellettato per nutrire le bulbose in vista della successiva ‘fatica’ di primavera. La maggior parte dei bulbi da fiore olandese cresce bene in posizione sia soleggiata sia semi-ombreggiata. L’importante è che il terreno sia ben drenato: dove l’acqua ristagna i bulbi marciscono. Scartate perciò zone che possono ricevere molta acqua, come il fondo di collinette o sotto lo scolo di grondaie. Liberate la fantasia e nel seminare i bulbi non siate troppo geometrici. Lasciateli cadere proprio come se fossero semi portati dal vento così che alcuni saranno lontani, altri appiccicati… Oppure affidatevi al colore del fiore, al mese in cui sboccia, all’altezza che raggiunge la pianta. Dopo di che interrateli ad una profondità doppia rispetto alla loro dimensione. Accanto a tulipani e narcisi potete mettere altri bulbi più insoliti, come scilla primaverile, puschkinia, muscari, fritillaria, allium, camassia ed eremurus. Liberate la vostra immaginazione e divertitevi coinvolgendo anche i vostri bambini o nipoti che si sentiranno coinvolti e attenderanno con ansia lo spuntare delle testine verdi dalla terra ancora fredda dell’inverno.


18 Gioielli

Il Corallo di Federica Rossi

S

i nomina il “rosso” e si pensa al rosso Valentino, a quello Chanel o addirittura Ferrari. Ma è il rosso del corallo quello che non può mancare alle signore nell’estate 2012. Da sempre classico ornamento estivo, quest’anno si impone come accessorio di tendenza. Senza contare che è apprezzato anche in inverno, magari per ravvivare il serioso ed eterno nero. Ne esistono di diverse specie: il rosso del Mediterraneo, quello di Sciacca, il momo, diffuso nel Pacifico, e il corallo bambù. Solo per citare i più conosciuti. Comunque tutti ben si sposano con il caleidoscopio di toni forti e decisi che illuminano la stagione calda. Si stima che il 70% del corallo esistente sul mercato sia di origine mediterranea. Viene pescato ad una profondità media di 100 metri e ha un colore più intenso di quello del Pacifico, ormai considerato specie protetta a causa dei metodi di pesca che negli anni hanno danneggiato e impoverito le colonie. L’albero del mare - così chiamato per la sua forma arborescente - è protagonista di numerosi miti. La leggenda più vicina alla nostra cultura collega la sua origine a Medusa, la cui testa, mozzata da Perseo e gettata in mare,

stillò sangue su foglie e ramoscelli nati sott’acqua. Questi si tinsero di rosso e una volta pescati, pietrificarono al contatto con l’aria. Leggende a parte, il corallo si conferma un ornamento sempre più prezioso, affascinante e versatile. Lo spiega Mattia Mazza, titolare dell’omonima azienda di Torre del Greco, dove quasi non esiste famiglia che in qualche modo non abbia a che fare con la lavorazione o la commercializzazione del corallo. La sua è un’attività tramandata di generazion e in generazione, un albero genealogico fatto di corallo. “L’azienda nacque nei primi del Novecento e aveva una natura commerciale. Il mio bisnonno fu tra i primi torresi ad esportare i manufatti in India e nell’Est Europa - soprattutto Polonia e Cecoslovacchia - dove veniva utilizzato per arricchire i costumi tradizionali”. In realtà la storia professionale della famiglia parte da un passato ben più lontano, quando a Torre del Greco l’attività legata al corallo si limitava soltanto alla pesca. “Nell’Ottocento ben 1300 erano le barche dei pescatori dediti alla raccolta delle madrepore. Fu il marsigliese Martin Bartolomeo, nel 1805, ad aprire il primo opificio della città”. Iniziò così la storica vocazione manifatturiera del centro cam-

L’albero del mare così chiamato per la sua forma arborescente è protagonista di numerosi miti.

pano, grazie anche all’apertura di una scuola di incisione. “La scuola è ancora attiva. Ha conosciuto momenti difficili, ma ora le nuove generazioni stanno dimostrando un rinnovato interesse per l’antico mestiere”. Continua Mazza: “Diverse sono le ditte torresi che possono vantare una storia così lunga. A mio nonno il merito di aver creduto subito alle opportunità derivanti dall’esporre ad una fiera del settore. La nostra fu la seconda azienda a partecipare alla Fiera di Vicenza (erano gli anni Cinquanta, ancora nella sede dei giardini Salvi)”. Nella lavorazione del corallo, fondamentali sono la scelta del materiale grezzo e la sua valorizzazione attraverso modelli che ne esaltino appieno le caratteristiche. Nel corso dei decenni, ovviamente, si sono evolute tanto le tecniche quanto i legami con il mondo della moda. Bisogna saper intuire e interpretare i gusti del pubblico, adeguando la propria produzione. Gusto e classe, però, non devono mai mancare. Neppure negli oggetti montati in argento e nella bigiotteria di alta gamma. Queste erano applicazioni impensabili fino a pochi anni fa, ma ora, complici la crisi e l’aumento del costo delle materie prime, il corallo ha ampliato le sue declinazioni. Non resta che scegliere la propria.



20 Benessere >> Moltissime le scuole e i centri culturali in Veneto

Yoga, la medicina alternativa che arriva dall’oriente di Germana Urbani

Dall’emicrania ai cervicali, dall’insonnia all’ansia, dall’artrite all’ipertensione. Questi e molti altri i disturbi fisici che si possono curare grazie alla disciplina indù. A dirlo sono diversi studi scientifici

S

ettembre è alle porte e arriva il tempo di decidere a quali attività dedicarsi durante i mesi invernali. Moltissime le proposte in campo: dalle palestre alle piscine ce n’è davvero per tutti i gusti e le novità non mancano mai. Spesso si è portati a scegliere l’una o l’altra cosa a seconda dei diversi obiettivi che si vogliono raggiungere impegnandosi per mesi: migliorare qualche acciacco fisico, rinforzare una parte del corpo piuttosto debole, scaricare lo stress, perdere peso e così via! A volte però si giunge ad un punto in cui si è provato davvero tutto e i problemi che ci affliggono sono rimasti tali e quali. Se è questa la vostra situazione, allora è tempo di svoltare e provare qualcosa di alternativo e davvero speciale. Yoga: tratti essenziali Lo yoga è una pratica molto diffusa ma la stragrande maggioranza delle persone non sa bene di cosa si tratta e a cosa serva. Chi pensa sia solo un insieme di esercizi fisici dalle posizioni improponibili si sbaglia. Infatti questa disciplina consiste in una completa filosofia e prescrizione per il benessere emozionale e spirituale della persona, prima ancora che fisico. Gli asana, cioè le posture dello yoga furono sviluppate sin dall’antichità per preparare il corpo e la mente a lunghi periodi di meditazione. Secondo i maestri, infatti, la meditazione è l’unico strumento a disposizione per raggiungere la piena consapevolezza delle nostre reali potenzialità. Attraverso la meditazione possiamo risvegliare, sviluppare ed utilizzare la nostra energia per il raggiungimento del benessere sia spirituale che materiale. Le posture dello yoga, dunque, sono importantissime perchè riescono a massaggiare gli organi interni, aumentando e diminuendo il flusso sanguigno in aree mirate. Questo fa circolare il sangue e la linfa, rimovendo così i fluidi corporei dagli organi vitali e aiutando l’eliminazione delle tossine. Il movimento fisico può anche stimolare certi ormoni e neurotrasmettitori, indu-

cendo ad emozioni e sensazioni positive. ta poi da un senso di estremo sollievo e pace. Secondo la medicina Orientale, gli esercizi yoga Anche gli speciali esercizi di respirazione che attensono stati creati, in modo specifico, anche per muovere gono allo yoga, chiamati “pranayama”, servono per nel corpo il “prana” o energia della forza vitale che, dare energia al corpo portando quantità fresche di “pramantenuta pura e viva, diviene indispensabile per il na” attraverso il respiro. Questi esercizi di respirazione benessere. possono anche alleviare l’ansia e creare un senso di Le posizioni yoga, dunque, calma e benessere. Una volta appresa la stimolano certi aspetti del siUna vera e propria cura stema energetico del corpo, alternativa tecnica potrete praticare costituito dai “chakra” o centri Sono tantissimi, oramai lo yoga a casa vostra, energetici e dalle “nadi” o caanche in Italia, gli studi connali energetici. Nel momento dotti da ricercatori che rilevano senza effetti collaterali in cui il “prana” bloccato viene benefici notevoli su diverse rimosso e rafforzato, vecchie ferite emozionali, che si patologie affiancando cure tradizionale alla pratica comanifestano come blocchi nei centri energetici e nei stante di yoga. canali, possono essere rimosse. Questo può spiegare Chi soffre di mal di testa frequenti o terribili emicraperché così tanti praticanti di yoga provano un senso nie dovrebbe sicuramente provare questa disciplina. In di rilascio emozionale nel praticare certe posizioni, tipo alcuni casi, assicurano gli esperti, questi dolori possono una spontanea manifestazione di lacrime, caratterizza- essere alleviati o addirittura risolti con lo yoga.

Il mal di testa è spesso causato da una contrattura dei muscoli della catena dorsale e potrebbe essere prevenuto grazie a tecniche di rilassamento e respirazione che aiutano a sciogliere la muscolatura e a sbloccare il diaframma, spesso rigido, in reazione all’ansia. Anche i dolori cervicali sono frequentissimi per noi occidentali e tentiamo di liberarcene in tutti i modi. I maestri orientali però sostengono che possono dipendere da un’ostruzione al chakra del Vishuddi, situato all’altezza del collo e delle spalle e che governa la nostra diplomazia e la capacità che abbiamo di comunicare in modo dolce, diplomatico e nel contempo sincero. Difficile a farsi durante le lunghe ore di lavoro a stretto contatto con capi e colleghi poco simpatici. Occorre perciò alleggerirci di tutte le tensioni causate dalle nostre cattive abitudini grazie allo yoga. Anche chi soffre di artrite può giovarsi dello yoga. continua alla pag. seguente


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22 Benessere >> Moltissime le scuole e i centri culturali in Veneto

Un’unica cura, tanti i rimedi

>> Moltissime le scuole e i centri culturali in Veneto

Yoga, la medicina alternativa che arriva dall’oriente di Germana Urbani

Dall’emicrania ai cervicali, dall’insonnia all’ansia, dall’artrite all’ipertensione. Questi e molti altri i disturbi fisici che si possono curare grazie alla disciplina indù. A dirlo sono diversi studi scientifici

S

ettembre è alle porte e arriva il tempo di decidere a quali attività dedicarsi durante i mesi invernali. Moltissime le proposte in campo: dalle palestre alle piscine ce n’è davvero per tutti i gusti e le novità non mancano mai. Spesso si è portati a scegliere l’una o l’altra cosa a seconda dei diversi obiettivi che si vogliono raggiungere impegnandosi per mesi: migliorare qualche acciacco fisico, rinforzare una parte del corpo piuttosto debole, scaricare lo stress, perdere peso e così via! A volte però si giunge ad un punto in cui si è provato davvero tutto e i problemi che ci affliggono sono rimasti tali e quali. Se è questa la vostra situazione, allora è tempo di svoltare e provare qualcosa di alternativo e davvero speciale. Yoga: tratti essenziali Lo yoga è una pratica molto diffusa ma la stragrande maggioranza delle persone non sa bene di cosa si tratta e a cosa serva. Chi pensa sia solo un insieme di esercizi fisici dalle posizioni improponibili si sbaglia. Infatti questa disciplina consiste in una completa filosofia e prescrizione per il benessere emozionale e spirituale della persona, prima ancora che fisico. Gli asana, cioè le posture dello yoga furono sviluppate sin dall’antichità per preparare il corpo e la mente a lunghi periodi di meditazione. Secondo i maestri, infatti, la meditazione è l’unico strumento a disposizione per raggiungere la piena consapevolezza delle nostre reali potenzialità. At Attraverso la meditazione possiamo risvegliare, sviluppa-

cendo ad emozioni e sensazioni positive. ta poi da un senso di estremo sollievo e pace. Secondo la medicina Orientale, gli esercizi yoga Anche gli speciali esercizi di respirazione che attensono stati creati, in modo specifico, anche per muovere gono allo yoga, chiamati “pranayama”, servono per nel corpo il “prana” o energia della forza vitale che, dare energia al corpo portando quantità fresche di “pramantenuta pura e viva, diviene indispensabile per il na” attraverso il respiro. Questi esercizi di respirazione benessere. possono anche alleviare l’ansia e creare un senso di Le posizioni yoga, dunque, calma e benessere. Una volta appresa la stimolano certi aspetti del siUna vera e propria cura stema energetico del corpo, tecnica potrete praticare alternativa costituito dai “chakra” o centri Sono tantissimi, oramai

lo yoga casa vostra, senza

Il mal di testa è spesso causato da una contrattura dei muscoli della catena dorsale e potrebbe essere pre venuto grazie a tecniche di rilassamento e respirazione che aiutano a sciogliere la muscolatura e a sbloccare il diaframma, spesso rigido, in reazione all’ansia. Anche i dolori cervicali sono frequentissimi per noi occidentali e tentiamo di liberarcene in tutti i modi. I maestri orientali però sostengono che possono dipen dere da un’ostruzione al chakra del Vishuddi, situato all’altezza del collo e delle spalle e che governa la

continua dalla pagina precedente

Secondo uno studio del ’94 dell’Associazione britannica per la reumatologia, praticare questa disciplina aiuta a risolvere problemi di rigidità articolare e può dunque rallentare nel lungo periodo l’insorgere di artriti. Naturalmente, chi soffre di problemi osteoarticolari importanti deve fare molta attenzione alle asana che esegue e farsi sempre consigliare da un maestro esperto per non aggravare la situazione. Risalgono, invece, a quasi 40 anni fa le prime ricerche scientifiche relative agli effetti dello yoga in chi soffre di ipertensione. Il respiro yogico, spiegano i medici, ha effetti importanti sul sistema neurovegetativo: abbassa il tono simpatico, che tende a far aumentare la frequenza del respiro e il battito cardiaco, e aumenta quello parasimpatico che ha effetti opposti. Ne risulta un riequilibrio favorevole all’abbassamento della pressione. Anche in questo caso è necessario affidarsi ad un buon maestro, altrimenti si rischia la sincope, cioè uno svenimento. Lo Yoga può essere un toccasana anche per chi soffre d’insonnia, un disturbo che affligge un italiano su tre. Essa deriverebbe da un’iperattività del canale energetico destro, deputato alla nostra attività, fisica e mentale. È necessario quindi bilanciare i nostri due canali di energia, azione ed emotività, attraverso l’esercizio e la meditazione. Ci sono poi molte patologie quali l’ansia, gli attacchi di panico e la depressione per cui molti studi occidentali hanno dimostrato che l’esercizio regolare dello yoga può portare un notevole sollievo. Per quel che riguarda la depressione, in particolar modo, pare che le posture dello yoga aumentino il livello di neurotrasmettitori GABA, che sono in grado di alleviare questo male. Per di più, come dicono molti entusiasti praticanti di yoga, questa pratica sembra andare oltre i benefici del generico esercizio fisi-

co, aumentando la felicità complessiva. Non tutto lo yoga è uguale Se avete deciso di provare, ora dovete scegliere perché fin dal suo arrivo in Occidente, lo yoga si è diviso in una varietà di stili e gusti. Il tipo di yoga che sceglierete dovrebbe riflettere le vostre caratteristiche fisiche oltre che i vostri interessi spirituali. Alcuni tipi di yoga sono fisicamente molto faticosi e potenzialmente possono crearvi più stress che benefici: stili di yoga tipo “power yoga” o “ashtanga” possono essere piuttosto impegnativi fisicamente. Tenete conto, inoltre, che nelle palestre convenzionali i corsi di yoga potrebbero essere indirizzati più a dimagrire ed a eliminare calorie, che a produrre chiarezza e pace mentale. Informatevi bene, dunque, sugli obiettivi e i metodi e, se riuscite, anche sulla formazione personale del maestro. Chi è alle prime armi si affidi ad un corso per principianti, spesso ci sono delle serate di prova gratuite organizzate da centri culturali o associazioni attraverso le quali potrete confrontarvi con la disciplina e capire se fa per voi. Ma non scoraggiatevi se non sarete attratti immediatamente dal primo corso che frequentate. Siate consapevoli che non tutti i corsi di yoga sono uguali. Alcuni includono il “pranayama” , il lavoro sulla respirazione, altri no. Alcuni corsi includono il canto dei “mantra”, altri no. Una buona idea sarebbe verificare più centri e corsi e trovare quello che è più in linea con voi e i problemi che attraverso questa pratica affascinate cercate di risolvere. Non sottovalutate, poi, il passaparola. Se conoscete qualcuno che fa yoga da anni saprà sicuramente indicarvi luoghi e centri adatti a voi.



24 Consigli di bellezza >> Metabolismo attivo e alimenti bruciagrassi

Pancia abbondante, anche gli uomini ci soffrono! di Germana Urbani

L

’idea che una pancetta abbondante, accompagnata magari da deliziose manigliette dell’amore, alle donne non dispiaccia affatto è una lampante bugia creata da uomini incapaci di eliminare il grasso localizzato proprio lì. Non è un segreto per nessuno: alle donne piace la tartaruga scolpita, altro che manigliette! E se affermano il contrario è solo per amore! Il problema della pancia abbondante per gli uomini sopraggiunge con l’età, quando il testosterone inizia a diminuire e la pigrizia la fa da padrone. E non si tratta solo di fattori estetici: non riuscite più a guardarvi allo specchio o a chiudere il pantalone preferito, combattere la rotondità addominale è soprattutto un dovere per la vostra salute. E’ opinione comune degli esperti che il grasso che si deposita intorno alla vita è più dannoso di altri perché tende ad affaticare gli organi vitali più importanti, come cuore e fegato, oltre a “inondarli” di sostanze dannose – come il cortisolo, l’ormone dello stress, responsabile di un aumentato fattore di rischio per obesità e ipertensione. L’accumulo di grasso a livello addominale, inoltre, deriva in larga parte da un consumo eccessivo di carboidrati complessi, responsabili di uno dei nemici più subdoli per la salute, il diabete. Curare molto la dieta è perciò uno degli elementi di base per un percorso che abbia come obiettivo l’eliminazione dell’orribile pancetta oltre cintura. Abbassare

Curare molto la dieta è perciò uno degli elementi di base per un percorso che abbia come obiettivo l’eliminazione dell’orribile sporgenza oltre cintura Una donna preferisce sempre la tartaruga… se dice il contrario è perché vi ama

l’apporto calorico, dicono gli alimentaristi, non è la scelta migliore in questo caso. E’ opportuno, invece, aumentare l’apporto degli alimenti bruciagrassi, quelli, cioè che contribuiscono ad aumentare il metabolismo e a potenziare la massa muscolare che brucia calorie anche a riposo. Una altro segreto per mantenere attivo il metaboli-

smo è mangiare spesso: sei piccoli pasti al giorno sono l’ideale. Pensiamo al fuoco nel camino di casa nostra. Per tenerlo acceso non serve a nulla caricarlo di legna alle 12.00 e alle 20.00 ma occorre iniziare con piccoli tronchetti ben forniti di calorie, di lì a poco sostenerlo con qualcos’altro e così via. Lo stesso vale per il nostro me-

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tabolismo. Certo gli spuntini non devono darvi il permesso di svaligiare il distributore automatico che avete in ufficio, lì non troverete nulla di adatto al vostro scopo. Per sgonfiare la pancia è necessario eliminiate del tutto vino, birra, bevande zuccherate e frizzanti e sostituendoli con acqua naturale, tisane o tè amari. La quantità minima consigliata è di almeno otto bei bicchieri al giorno. A tutto questo va, come sempre, abbinata dell’attività fisica ma non necessariamente centinaia di addominali, anzi. Trovare il tempo per camminare ogni giorno con costanza è la cosa migliore, oltre a fare le scale, spostarsi in bici e stare in piedi in autobus. Poi vengono gli addominali: ne bastano una cinquantina al giorno per mantenere i muscoli più tonici e combattere la rilassatezza. Continua alla pag. seguente

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Consigli di bellezza 25 >> Prodotti salvatesta >> Metabolismo attivo e alimenti bruciagrassi

Pancia abbondante, anche gli uomini ci soffrono! di Germana Urbani

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’idea che una pancetta abbondante, accompagnata magari da deliziose manigliette dell’amore, alle donne non dispiaccia affatto è una lampante bugia creata da uomini incapaci di eliminare il grasso localizzato proprio lì. Non è un segreto per nessuno: alle donne piace la tartaruga scolpita, altro che manigliette! E se affermano il contrario è solo per amore! Il problema della pancia abbondante per gli uomini sopraggiunge con l’età, quando il testosterone inizia a diminuire e la pigrizia la fa da padrone. E non si tratta solo di fattori estetici: non riuscite più a guardarvi allo specchio o a chiudere il pantalone preferito, combattere la rotondità addominale è soprattutto un dovere per la vostra salute. E’ opinione comune degli esperti che il grasso che si deposita intorno alla vita è più dannoso di altri perché tende ad affaticare gli organi vitali più importanti, come cuore e fegato, oltre a “inondarli” di sostanze dannose – come il cortisolo, l’ormone dello stress, responsabile di un aumentato fattore di rischio per obesità e ipertensione. L’accumulo di grasso a livello addominale, inoltre, deriva in larga parte da un consumo eccessivo di carboidrati complessi, responsabili di uno dei nemici più subdoli per la salute, il diabete. Curare molto la dieta è perciò uno degli elementi di base per un percorso che abbia come obiettivo l’eliminazione dell’orribile pancetta oltre cintura. Abbassare

Curare molto la dieta è perciò uno degli elementi di base per un percorso che abbia come obiettivo l’eliminazione dell’orribile sporgenza oltre cintura Una donna preferisce sempre la tartaruga… se dice il contrario è perché vi ama

l’apporto calorico, dicono gli alimentaristi, non è la scelta migliore in questo caso. E’ opportuno, invece, aumentare l’apporto degli alimenti bruciagrassi, quelli, cioè che contribuiscono ad aumentare il metabolismo e a potenziare la massa muscolare che brucia calorie anche a riposo. Una altro segreto per mantenere attivo il metaboli-

smo è mangiare spesso: sei piccoli pasti al giorno sono l’ideale. Pensiamo al fuoco nel camino di casa nostra. Per tenerlo acceso non serve a nulla caricarlo di legna alle 12.00 e alle 20.00 ma occorre iniziare con piccoli tronchetti ben forniti di calorie, di lì a poco sostenerlo con qualcos’altro e così via. Lo stesso vale per il nostro me-

tabolismo. Certo gli spuntini non devono darvi il permesso di svaligiare il distributore automatico che avete in ufficio, lì non troverete nulla di adatto al vostro scopo. Per sgonfiare la pancia è necessario eliminiate del tut to vino, birra, bevande zuccherate e frizzanti e sostituen doli con acqua naturale, tisane o tè amari. La quantità minima consigliata è di almeno otto bei bicchieri al giorno. A tutto questo va, come sempre, abbinata dell’attività fisi ca ma non necessariamente centinaia di addominali, anzi. Trovare il tempo per camminare ogni giorno con costanza è la cosa migliore, oltre a fare le scale, spostarsi in bici e stare in piedi in autobus. Poi vengono gli addominali: ne bastano una cinquantina al giorno per mantenere i musco li più tonici e combattere la rilassatezza. Continua alla pag. seguente

Qualche consiglio per non finire i buchi della cinghia

Eliminare il gonfiore si può. La tisana al finocchio drena i liquidi in eccesso mentre per il gonfiore causato da stress, valeriana, melissa e tiglio rilassano mente e intestino. La tisana al carciofo funziona da bruciagrassi

Aumentate l’apporto di proteine che hanno un effetto termico più elevato di altri alimenti: per il corpo è più facile bruciare proteine che elaborare carboidrati e grassi E’ importante ridurre l’assunzione di carboidrati eliminando il pane, specialmente modo quello fresco che gonfia la pancia. Una dieta troppo ricca di zuccheri favorisce l’accumulo di depositi di grasso

La dolcezza del massaggio

S

e avete fretta di tornare piatti i consigli delle operatrici di un buon centro estetico saranno molto utili ma se preferite il fai da te potete provare poche semplici cose. La prima riguarda la respirazione. Prendetevi il tempo e fate ampie inspirazioni ed espirazioni coinvolgendo il diaframma che è collegato direttamente agli addominali. Imparare ad usarlo bene assicura un esercizio fisico che diverrà poi automatico e farete anche senza accorgervene.

Spinaci e ortaggi a foglia larga sono da preferire agli altri ma per sgonfiare la pancia, preferire verdure cotte anziché crude, sono ricche d’acqua e l’intestino funziona meglio

Un altro consiglio utile è quello di massaggiarvi la pancia almeno due volte al giorno. Sdraiatevi con la schiena a terra e, facendo pressione col palmo della mano, descrivete dei cerchi sugli addominali in senso anti-orario prima e orario dopo, per almeno 10 minuti. A tutto ciò sarà utile aggiungere l’uso di una buona crema snellente e rassodante. Sono molti i prodotti in commercio e dedicati proprio ai punti difficili. Fatevi consigliare in una farmacia che ne abbia più di uno da proporre.

I frullati a base di frutta, yogurt, gelato a basso contenuto di grassi, con frutta secca o cereali sono lo spuntino ideale e possono tranquillamente fungere da pasto sostitutivo

Mangiare alimenti che contengono acidi grassi essenziali come l’olio di pesce ricco di omega3 aiuta ad aumentare i livelli di testosterone e le probabilità di perdere peso


26 Crucilibro

Sospesi nel blu del destino A volte, durante viaggi incredibili e fuori dal tempo, per la prima e ultima volta si riesce a sapere cos’è la felicità assoluta

Francesca

Luigi

Julio Cortázar

Anita

Segal

Carletti

e Carol Dunlop

Nair

Eroe - Eroina

Adam, avvocato ebreo

Filippo Ermini, giovane professore universitario

Julio Cortázar, scrittore

Gowda, ispettore di polizia

Alter Ego

Ellie, la cugina di Rachel

Isidro, l’insostituibile domestico peruviano

Carol Dunlop, scrittrice e moglie di Cortazar

Un serial killer

Location

Hampstead Garden, nordovest di Londra

Villa Magnolia, nel cuore di Roma

L’autostrada Parigi-Marsiglia

Bangalore, India

Rachel, fidanzata di Adam

Rodolfo, un uomo misterioso

La quotidianità che si dispiega negli spazi delle aree di sosta

I sobborghi della città

Co-Protagonisti

Intrigo

Finale

Cosa dire del libro

Leggere… Leggere

Adam e Rachel si conoscono da Costretto su una sedia a rotelle da Ottocento chilometri in trentatre sempre, si amano dall’adolescenza, un incidente motociclistico, Filippo giorni. Ecco il progetto di Cortázar e stanno per fidanzarsi. La trascorre le sue giornate con Isidro, e Dunlop. Trasformare l’autostrada comunità ebraica si aspetta il ma inaspettatamente arriva alla in destinazione di un viaggio, in matrimonio, i figli ma arriva Ellie e villa Rodolfo che conquista tutti uno spazio da abitare nulla è come prima

È il primo di agosto, a Bangalore, quando viene trovato il cadavere di un farmacista. Sembra un caso da archiviare in fretta, ma la settimana dopo viene trovata un’altra vittima

Tra Adam ed Ellie è amore al primo Rudy inizia con Filippo un gioco di sguardo. Cercano di evitarsi ma avvicinamenti, dubbi e rivelazioni il destino li porta ad incontrarsi che li porterà a scavare uno e fornisce ai due innamorati nella vita dell’altro, in una spirale impossibili l’occasione di infrangere destinata a riaprire ferite e insieme le regole a guarirli

I due scrittori sanno di essere gravemente malati e questo viaggio comico e scatenato, diventa per loro, e per noi che ne siamo testimoni, un congedo commovente

L’ispettore Gowda, un uomo dall’intuito formidabile, riesce a cogliere uno schema, dietro i delitti che lo portano a esplorare il mondo dei bassifondi della città

Una storia appassionante in cui il destino disegna delle trame così fitte contro le quali la volontà dei singoli non ha alcun peso

Un giallo dal ritmo serrato, in cui la violenza e la meschinità della vita divampano, passioni a lungo sopite, misteri troppo a lungo celati, conti che chiedono di essere saldati

Il diario surreale e commovente di un viaggio atemporale, scritto a quattro mani da Cortázar e sua moglie per giocare insieme e dirsi addio. Un’invidiabile e toccante storia d’amore

Un giallo tosto in cui si dà spazio alla psicologia dei personaggi e che svela il lato violento dell’India, un paese complesso dai molti volti

Francesca Segal La cugina americana Bollati Boringhieri, pp. 352 € 17.50

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Martin pescatore

itinerari in barca per vivere il parco

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28

i nostri Esperti AFFARI DIGIRA FAMIGLIA DA CHE PARTE L’ECONOMIA

A cura di Lorenzo Sartiè

Matrimoni la fragenerazione omosessuali e famiglie gay. Diritto I giovani, invisibile

al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero

Lorenzo Sartiè Molti anni or sono ho letto un saggio universitario A cura dell’AVVOCATO che parlava FULVIA FOIS dei giovani, descrivendoli come una del generazione Foro di Rovigoinvisibile. Molti vizi, non molte prospettive ed obiettivi, troppo spesso poca Gent.li Lettrici e Lettori, voglia di fare mascherata da vittimismo. Purtroppo di sempre l’argomento è tristemente d’attualità visti i dati sulla disoccupazione giovanile. Ma che rapporto c’è tra disoccupazione giovanile con l’economia ed il mercato attuali? Come sono legati tra loro questi due elementi? Alcuni economisti dicono che il mercato del lavoro è saturo ed in contrazione. Vero. Altri aggiungono che ci sono degli indirizzi formativi poco richiesti o comunque poco adeguati e che i giovani non sono stimolati. Sacrosanto. Ma sono veramente pochi quelli che hanno il coraggio di dire le cose come stanno fino in fondo. La maggior parte non si vuole piegare all’idea ed adattarsi a fare lavori cosiddetti umili. Gli istituti alberghieri stentano a formare le classi perché nessuno vuole fare il cameriere, il cuoco o l’addetto alla reception. In un paese turistico come il nostro. Fare il fornaio? L’idraulico? Il calzolaio? Il vetraio? Il muratore? Sembra che parlando con i giovani si dica una bestemmia. Meglio web manager, addetto al marketing , ecc. Quasi sempre non sanno neppure ciò che significa ma non importa. Forse a questo punto mi viene da dire che il problema potrebbe essere in un ricambio generazionale di idee e cultura che non c’è stato. I nostri nonni e poi i genitori hanno sacrificato tanto per fare e costruire, ma hanno

creato un modo di pensare stagno e retrivo, per nulla propenso all’innovazione ed al cambiamento. Non hanno insomma saputo guardare oltre l’uscio di casa, impedendo spesso ai figli di vedere oltre, di fare quei sacrifici che li avrebbe traghettati nel mondo del lavoro, di lavorare sodo, con un occhio in azienda e l’altro aperto sul mondo, pensando che lo stato del mondo fosse immutabile. Mondo che è cambiato e che ha fatto cambiare il mercato. Non aver saputo cogliere questi cambiamenti ha portato tante aziende e imprese a chiudere. L’imprenditoria italiana ha sempre sofferto di due fattori altamente negativi. Il nanismo imprenditoriale e la sottocapitalizzazione. Una miriade di imprese piccole perennemente in lotta tra loro all’ultimo sangue che hanno utilizzato le banche per fare la maggior parte dell’attività d’impresa. La crisi finanziaria ha portato molte aziende ad avere grossi problemi di liquidità e non avendo capitale, si sono viste costrette a chiudere. Durante il periodo florido l’azienda va capitalizzata, durante i periodi di crisi l’azienda deve investire per proporsi con prodotti innovativi e concorrenziali. Purtroppo il nostro tessuto imprenditoriale non ha fatto così ed i risultati sono visibili a tutti. Ed i figli di questi e molti altri imprenditori? Immensi patrimoni di know how perduti per sempre, perché i figli devono studiare per fare altro. Non è stato tramandato quasi nulla a questa generazione. Solo disoccupazione. I più accorti scappano all’estero (dove in questo sono

molto più avanti di noi), molti invece vivono sotto la bisogna costruire queste prospettive un passo alla commiserazione protettiva dei genitori. Quante volte volta, ma camminando svelti. La maturazione di un abbiamo sentito frasi del tipo: “Se devi andare a individuo avviene attraverso l’esperienza. Il lavoro fare il muratore, l’operaio o l’inserviente piuttosto stai ne è una componente fondamentale. Accettare la a casa”. Bell’educazione, neanche dovesse andare realtà che se si vuole lavorare bisogna accontentarsi a lavorare in una miniera di uranio scavando con almeno all’inizio, e crearsi le opportunità da soli con le mani (e lo facevano nell’ex U.R.S.S. nei Gulag). sacrificio ed impegno. Lo dice uno come me che ha In compenso magari ha studiato psicologia e fatto i lavori più umili e per molto tempo. Lavorando le prospettive di trovare lavoro in quel campo di giorno e studiando di notte. Per raggiungere sono pari a zero, dato che l’Italia ha il più alto l’indipendenza economica o per sfamare la famiglia numero di psicologi procapite a mondo. Poverino non ha importanza. Sono l’ambizione personale, la è disoccupato. In compenso mancano scuole per dignità e l’orgoglio che stimolano la percorrenza di calzolaio, addetto alla sicurezza sul lavoro, sulla quella lunga corsa ad ostacoli dalla quale non ci tutela dell’ambiente, sulle energie alternative, sartoria può ritirare mai e dove si può soltanto correre che e design solo per citarne alcune. Si sono riformate è la vita. Autostima, autodisciplina, rigore morale, distruggendole scuole che servivano, per renderle senso del lavoro e di responsabilità fosse anche meno utili al mondo del lavoro e se ne sotto fatte per fare il cameriere o il calzolaio. Sono le doti altre che non servono praticamente a niente se non personali che non passano inosservate nel mondo creare percorsi di studio lunghi con disoccupazione del lavoro e permettono di tessere quelle relazioni matematica. Mai una volta che chiedessero a dove poi andare a fare ciò che si vuole, non un qualcuno che lavora cosa serve. Ora quello che titolo di studio. A costo di fare la valigie e andare doveva essere fatto e costruito è stato fatto, che all’estero. Ma con in testa progetti più grandi, e se prospettive quindi potrà avere un giovane di questa magari piace fare un lavoro che inizialmente era generazione invisibile, che non riesce a farsi sentire? solo un ripiego, allora si è anche contenti. Del resto Incastrata tra passato remoto dei nonni e genitori un antico proverbio recita: ”Fai un mestiere che ami che hanno creato un modello ormai obsoleto, ma e non lavorerai neppure un giorno in vita tua”. Il immutabile e un futuro tutto da inventare e vivere? Tra lavoro fisso ormai non esiste più, quindi bisogna la certezza di essere prigionieri di un sistema politico cercarlo o crearlo, ma con occhi nuovi, non con Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore ed educativo che non li valorizza e la disperazione quelli di chi ci ha preceduto ai quali possiamo dire interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi di non riuscire a cambiare le cose? Sicuramente solo grazie, e proseguire nel mondo moderno. espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it

L’ARCHITETTO

Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post terremoto”, mentre, se si fossero investiti per la progettazione di edifici antisismici avrebbero ampliamente evitato i crolli. Così dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassificata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, Assobeton e Reluis chiarisce le procedure post-terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per

certificare l’agibilità sismica, necessaria per la riapertura delle attività produttive, ma massima semplificazione nelle procedure autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione delle attività per far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: una prima rapida procedura di messa in sicurezza affidata dai titolari dei capannoni ai tecnici, per verificare che l’edificio non abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali carenze si deve prevedere interventi di ripristino autocertificati al Comune, ma «è possibile solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di modestissima entità». La seconda fase per poter certificare l’agibilità è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO IL 60% di quello previsto per un capannone, costruito secondo la vigente normativa antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere a verifica di sicurezza ai sensi delle norme vigenti, e gli interventi per il raggiungimento della soglia del 60% dovranno essere eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio giugno 2014). Se per raggiungere questo 60% serviranno interventi edilizi, basterà comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, si dovrà «presentare la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione

sismica ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante le strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è autorizzata previa autocertificazione del mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le aziende possono partire subito e presentare la documentazione entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni definire «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo finalizzate». Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa statale). Da definire, invece, le somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza appare indispensabile che la Regione Veneto quanto prima proceda attraverso i gruppi politici per una proposta legislativa in grado di incentivare il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e associazioni di costruttori, che però riusciranno ad avere efficacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Regione del Veneto.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


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30 I nostri esperti DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

A cura di Lorenzo Sartiè

I giovani, la generazione invisibile Lorenzo Sartiè Molti anni or sono ho letto un saggio universitario che parlava dei giovani, descrivendoli come una generazione invisibile. Molti vizi, non molte prospettive ed obiettivi, troppo spesso poca voglia di fare mascherata da vittimismo. Purtroppo l’argomento è tristemente d’attualità visti i dati sulla disoccupazione giovanile. Ma che rapporto c’è tra disoccupazione giovanile con l’economia ed il mercato attuali? Come sono legati tra loro questi due elementi? Alcuni economisti dicono che il mercato del lavoro è saturo ed in contrazione. Vero. Altri aggiungono che ci sono degli indirizzi formativi poco richiesti o comunque poco adeguati e che i giovani non sono stimolati. Sacrosanto. Ma sono veramente pochi quelli che hanno il coraggio di dire le cose come stanno fino in fondo. La maggior parte non si vuole piegare all’idea ed adattarsi a fare lavori cosiddetti umili. Gli istituti alberghieri stentano a formare le classi perché nessuno vuole fare il cameriere, il cuoco o l’addetto alla reception. In un paese turistico come il nostro. Fare il fornaio? L’idraulico? Il calzolaio? Il vetraio? Il muratore? Sembra che parlando con i giovani si dica una bestemmia. Meglio web manager, addetto al marketing , ecc. Quasi sempre non sanno neppure ciò che significa ma non importa. Forse a questo punto mi viene da dire che il problema potrebbe essere in un ricambio generazionale di idee e cultura che non c’è stato. I nostri nonni e poi i genitori hanno sacrificato tanto per fare e costruire, ma hanno

creato un modo di pensare stagno e retrivo, per nulla propenso all’innovazione ed al cambiamento. Non hanno insomma saputo guardare oltre l’uscio di casa, impedendo spesso ai figli di vedere oltre, di fare quei sacrifici che li avrebbe traghettati nel mondo del lavoro, di lavorare sodo, con un occhio in azienda e l’altro aperto sul mondo, pensando che lo stato del mondo fosse immutabile. Mondo che è cambiato e che ha fatto cambiare il mercato. Non aver saputo cogliere questi cambiamenti ha portato tante aziende e imprese a chiudere. L’imprenditoria italiana ha sempre sofferto di due fattori altamente negativi. Il nanismo imprenditoriale e la sottocapitalizzazione. Una miriade di imprese piccole perennemente in lotta tra loro all’ultimo sangue che hanno utilizzato le banche per fare la maggior parte dell’attività d’impresa. La crisi finanziaria ha portato molte aziende ad avere grossi problemi di liquidità e non avendo capitale, si sono viste costrette a chiudere. Durante il periodo florido l’azienda va capitalizzata, durante i periodi di crisi l’azienda deve investire per proporsi con prodotti innovativi e concorrenziali. Purtroppo il nostro tessuto imprenditoriale non ha fatto così ed i risultati sono visibili a tutti. Ed i figli di questi e molti altri imprenditori? Immensi patrimoni di know how perduti per sempre, perché i figli devono studiare per fare altro. Non è stato tramandato quasi nulla a questa generazione. Solo disoccupazione. I più accorti scappano all’estero (dove in questo sono

molto più avanti di noi), molti invece vivono sotto la commiserazione protettiva dei genitori. Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: “Se devi andare a fare il muratore, l’operaio o l’inserviente piuttosto stai a casa”. Bell’educazione, neanche dovesse andare a lavorare in una miniera di uranio scavando con le mani (e lo facevano nell’ex U.R.S.S. nei Gulag). In compenso magari ha studiato psicologia e le prospettive di trovare lavoro in quel campo sono pari a zero, dato che l’Italia ha il più alto numero di psicologi procapite a mondo. Poverino è disoccupato. In compenso mancano scuole per calzolaio, addetto alla sicurezza sul lavoro, sulla tutela dell’ambiente, sulle energie alternative, sartoria e design solo per citarne alcune. Si sono riformate distruggendole scuole che servivano, per renderle meno utili al mondo del lavoro e se ne sotto fatte altre che non servono praticamente a niente se non creare percorsi di studio lunghi con disoccupazione matematica. Mai una volta che chiedessero a qualcuno che lavora cosa serve. Ora quello che doveva essere fatto e costruito è stato fatto, che prospettive quindi potrà avere un giovane di questa generazione invisibile, che non riesce a farsi sentire? Incastrata tra passato remoto dei nonni e genitori che hanno creato un modello ormai obsoleto, ma immutabile e un futuro tutto da inventare e vivere? Tra la certezza di essere prigionieri di un sistema politico ed educativo che non li valorizza e la disperazione di non riuscire a cambiare le cose? Sicuramente

bisogna costruire queste prospettive un passo alla volta, ma camminando svelti. La maturazione di un individuo avviene attraverso l’esperienza. Il lavoro ne è una componente fondamentale. Accettare la realtà che se si vuole lavorare bisogna accontentarsi almeno all’inizio, e crearsi le opportunità da soli con sacrificio ed impegno. Lo dice uno come me che ha fatto i lavori più umili e per molto tempo. Lavorando di giorno e studiando di notte. Per raggiungere l’indipendenza economica o per sfamare la famiglia non ha importanza. Sono l’ambizione personale, la dignità e l’orgoglio che stimolano la percorrenza di quella lunga corsa ad ostacoli dalla quale non ci può ritirare mai e dove si può soltanto correre che è la vita. Autostima, autodisciplina, rigore morale, senso del lavoro e di responsabilità fosse anche per fare il cameriere o il calzolaio. Sono le doti personali che non passano inosservate nel mondo del lavoro e permettono di tessere quelle relazioni dove poi andare a fare ciò che si vuole, non un titolo di studio. A costo di fare la valigie e andare all’estero. Ma con in testa progetti più grandi, e se magari piace fare un lavoro che inizialmente era solo un ripiego, allora si è anche contenti. Del resto un antico proverbio recita: ”Fai un mestiere che ami e non lavorerai neppure un giorno in vita tua”. Il lavoro fisso ormai non esiste più, quindi bisogna cercarlo o crearlo, ma con occhi nuovi, non con quelli di chi ci ha preceduto ai quali possiamo dire solo grazie, e proseguire nel mondo moderno.

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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AARON ADAM ALAN ALBERT ARNOLD

BARNEY BEN - BRAD BRYAN CURT DAVE - LILY

JACOB JAMES JOSH KATE LAWRIE

MADDISON MARGARET ROSY - SALLY TYRON ZOEY

CHIAVE (8) - Un nome inglese.............................................................................

Pierino • Pierino rivolto alla maestra: “Signora maestra, non credo di essermi meritato zero nel compito di matematica.” “Nemmeno io lo credo, ma purtroppo voti più bassi non ne esistono.” • Pierino torna a casa e suo padre

gli chiede: “Come è andato l’esame?” “Papà non dicevi che era più importante la salute?” • Un amico fa all’altro: “Tua mamma per caso fa l’elettricista?” “No, perché?” “Perché la vedo sempre sotto un palo.” • La maestra a Pierino: “Fammi

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un esempio di ingiustizia.” “Ehm, quando io prendo un brutto voto perché papà ha sbagliato i compiti.” • Il professore interroga Pierino: “Dimmi il nome di un rettile.” Chiede. “Una vipera.” “Bene, ora dimmi il nome di un’altro rettile.” “Un’altra vipera.” • La maestra indicando Pierino: “Tu, dimmi due pronomi.” “Chi? Io?” “Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro.”

Aforismi sull’amore • La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi. • La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti. • Nell’amore, un silenzio val più di un discorso. • L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si LE OMBRE

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ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. • Esistono persone che mai si sarebbero innamorate, se non avessero avuto la notizia che questa cosa esiste. • L’amore non ha altro desiderio che quello di realizzarsi, ma se amate ed è inevitabile che abbiate dei desideri, fate in modo che essi siano questi: svegliarsi all’alba con le ali al cuore e ringraziare per un altro giorno d’amore. • Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro.

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BORGOGNA E DELLA CHAMPAGNE, SI È NEL CORSO DEI SECOLI DIFFUSA IN LA ZONA DI PRODUZIONE DEL CHIANTI SI ESTENDE A CAVALLO DELLE PROVINCE DI FIRENZE E SIENA, AREZZO, PISA E PISTOIA. IL VINO CHE QUI VIENE PRODOTTO HA UN CORPO ED UNA LONGEVITÀ CHE LO AVVICINANO PIÙ AI “SUPERTUSCANS” CHE A QUEL VINELLO DA TRATTORIA CHE ERA UNA VOLTA, BUON COMPAGNO DELLA FINOCCHIONA E DELLA RIBOLLITA. IL CHIANTI E UNA TERRA DI ANTICHE TRADIZIONI, IN CUI ESISTONO TESTIMONIANZE ROMANE ED ETRUSCHE. I PRIMI DOCUMENTI RISALGONO AL XIII SECOLO E RIGUARDANO LA LEGA DEL CHIANTI, COSTITUITA A FIRENZE PER REGOLARE I RAPPORTI TRA I PRODUTTORI DI SANGIOVESE DEI COMUNI DI RADDA, GAIOLE E CASTELLINA. COME INSEGNA FU ADOTTATO UN GALLO NERO IN CAMPO DORATO, E QUESTO SIMBOLO È TUTT’ORA L’EMBLEMA DEL CONSORZIO DEL VINO DEL CHIANTI CLASSICO. FINO AL 1700 IL VINO CHIANTI VENIVA PRODOTTO SOLAMENTE COL SANGIOVESE E FU SOLO NEL 1800 CHE SI INCOMINCIO AD UTILIZZARE ANCHE ALTRI VITIGNI. FU IL BARONE RICASOLI IL PRIMO AD INIZIARE A MISCELARE VARIE UVE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL VINO. OGGI LA MAGGIOR PARTE DEI PRODUTTORI UTILIZZA O SOLO SANGIOVESE O SANGIOVESE E MERLOT O CABERNET SAUVIGNON. IL CHIANTI È UN VINO CHE MOLTO BENE SI ACCOMPAGNA AI PIATTI TRADIZIONALI TOSCANI, AI SALUMI, AI FORMAGGI, ALLE CARNI IMPORTANTI ED UNA BUONA “RISERVA” LA SI PUÒ BERE ANCHE DA SOLA. IO NEL CHIANTI CI SONO STATO E POSSO DIRE SENZA PECCARE DI PRESUNZIONE CHE IN UN DI

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34 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO CLIMA AGITATO IN FAMIGLIA E IL PARTNER NON VI SODDISFA COME VORRESTE. ARMATEVI DI PAZIENZA L’ APPAGAMENTO È ALTROVE · S ALUTE DOMINATEVI A TAVOLA E CONCEDETEVI IL TEMPO PER L’OTTIMA GINNASTICA DI COPPIA. CHE PERÒ NON BASTA: INCREMENTATE LO SPORT

TORO DAL 21/04 AL 20/05 FASCINO

NON

SIETE IN VENA DI RINCORRERE IL PIACERE E CON IL PARTNER STATE AFFRONTANDO TROPPE SPESE CHE METTONO TENSIONE. RELAX · S ALUTE VOLTATE PAGINA, VE LO CHIEDE ANCHE LA BILANCIA E, NONOSTANTE LA FORMA DISCRETA, L’UMORE È MALINCONICO

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO GIOVE ILLUMINA QUESTO VOSTRO ANNO POSITIVO. I SENTIMENTI VOLANO VERSO METE SICURE DOVE L’AMORE SBOCCIA · S ALUTE SE SIETE IN VACANZA E DOVETE TORNARE CONCEDETEVI IL LUSSO DI RIMANDARE DI QUALCHE GIORNO. PUÒ SOLO FARVI BENE!

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO LASCIATEVI ALLE SPALLE AMAREZZE E MALUMORI DEGLI ANNI PASSATI. VESTITEVI DI LEGGEREZZA E NON PRENDETEVI SUL SERIO · SALUTE OGNI TANTO LASCIATE CHE GLI AMICI VI DIANO PER DISPERSI E NEL FRATTEMPO RICARICATE LE PILE IN QUALCHE PARADISO DI SILENZIO

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO

Oroscopo COME ALATI PREDATORI

CON AGGRESSIVITÀ NON VI AIUTA ANCHE SE, IN QUESTO PERIODO, L’ISTINTO È QUELLO. VI ASPETTANO TEMPI DURI · S ALUTE SE AVETE INTENZIONE DI FARE UN VIAGGIO SCEGLIETE METE TRANQUILLE, VICINE A CASA. IL PERICOLO È DIETRO L’ANGOLO

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

TUTTO CIÒ CHE LUCCICA

L’AMORE

FASCINO IL

TUO CUORE HA FINALMENTE TROVATO SERENITÀ. LA GELOSIA, UTILIZZATA POSITIVAMENTE, ACCENDE IL DESIDERIO · S ALUTE I PENSIERI NON VI DANNO PACE, UN CONTINUO ASSILLO VI TORMENTA E NON VI AIUTERÀ CERTO SVUOTARE VASCHETTE DI GELATO

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È CONDITO DA SUSPENSE E TRAGICITÀ MA RICORDA CHE È UN’IDEA ROMANTICA, LA REALTÀ È BEN ALTRO CHE QUESTO · S ALUTE LA FASE CRITICA È PASSATA MA NON È ANCORA IL MOMENTO DI ABBANDONARSI ALLA PIGRIZIA. L’ELEMENTO ACQUA TI AIUTERÀ MOLTO

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