La Piazza del Piovese - 2012dic n159

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del Piovese

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 159 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Elezioni I veneti impegnati alle Politiche

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Politica Tensioni a palazzo per il “caso Bertani”

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www.lapiazzaweb.it

Territorio Confindustria premia le cooperative sociali

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EDITORIALE

Le parole dei politici

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Il festIval show fa Il bIs a PIove

Una conferma anche per la prossima estate. A fine dicembre il team di Radio Birikina e Radio Bella & Monella rappresentato dal Paola Baruzzo ha fatto visita al sindaco Alessandro Marcolin e gli ha consegnato il poster con le foto più significative della serata del Festival Show. pag. 8

la stagIone del teatro amatorIale

Sabato 19 gennaio alle ore 21 ha preso il via con “Il mondo... in 80 giorni” della compagnia “La Ribalta” regia di Romina Ranzato, commedia brillante ispirata al celebre romanzo di Jules Verne, la nuova stagione 2013 di teatro amatoriale del Filarmonico di Piove di Sacco. pag. 12

di Ornella Jovane

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Il sindaco presenta la Giunta rinnovata Luciano Rostellato, Erika Bisacco e Mario Miotto i nuovi assessori

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ivoluzionata la giunta comunale piovese. Al posto dei due assessori leghisti dimissionari Andrea Recaldin e Lorena Stevanato, e della dimissionaria Lorella Fornasiero, il sindaco Alessandro Marcolin ha nominato due nuove figure. Il primo è Luciano Rostellato cui sono state affidate le deleghe al Bilancio, Scuola, Politiche Ecologiche e Tributi. L’altra new entry è Erika Bissacco che si occuperà dei Lavori Pubblici e Viabilità. Quindi al consigliere dell’Idv Mario

Miotto, proveniente dalla minoranza, sono state affidate le deleghe alle Attività Culturali, Identità Veneta e Turismo. Marcolin ha inoltre rimescolate alcune deleghe degli assessori rimasti. A Giuliano Marella, che prima si occupava del Bilancio sono state affidate le deleghe all’Edilizia Privata, Urbanistica e Pianificazione territoriale. Da registrare anche le dimissioni da consigliere e da presidente del consigio comunale di Giorgio Tortolato. A questo punto Marcolin dovrà prendere

in mano la lista dei non eletti alle precedenti elezioni per poter surrogare Tortolato. In cima a questa lista c’è Anna Rita Doardo eletta nelle fila di Alleanza Nazionale. Questa nuova configurazione del parlamentino piovese è figlia in parte della presa di posizione dei due assessori leghisti Recaldin e Stevanato che non hanno condiviso il comportamento della maggioranza in merito alla vicenda delle indennità dovute ai dipendenti comunali. pag. 6

L’Intervento

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Massimo Pavin*

*Presidente Confindustria Padova

o.jovane@lapiazzaweb.it

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PIOVE DI SACCO e limitrofi

Lo sviluppo, la politica e il bene comune incere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è questo lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammino che abbiamo davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti.

a politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i timori alla vigilia della campagna elettorale. Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione. I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di approfondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnologie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un filo diretto con gli elettori. Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti. La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante.

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EDITORIALE

segue da pag.

Le parole dei politici Operazione a Candiana

bracconaggIo IttIco sotto scacco

Maxi operazione contro il bracconaggio ittico. L’intervento a Candiana è stato coordinato dalla Polizia Provinciale (Nucleo Nautico) con la partecipazione delle Guardie particolari Giurate Volontarie Ittiche appartenenti all’Associazione Federpesca. Sono stati recuperati nelle acque una trentina di attrezzi vietati per la pesca. L’attività di bracconaggio aveva già “fruttato” al bracconiere oltre 30 chili di pesce rimasto intrappolato nelle reti. Due tra le reti da pesca recuperate sono delle vere e proprie trappole in grado di sbarrare oltre tre metri di fiume e di catturare, come fosse un imbuto chiuso, grandi quantità di pesce.

Ma che tipo di comunicazione è quella che hanno scelto i politici? Le tecniche di comunicazione sono raffinate - squadre di esperti comunicatori sono al lavoro febbrile per trovare soluzioni efficaci e convincenti ad orientare il voto degli elettori, soprattutto dei tanti ancora incerti - le parole spese sono tante, ma quali sono i contenuti? Senza scomodare l’umorismo di Pirandello e la sua teoria del sentimento del contrario, la risposta la si potrebbe trovare proprio nelle caricature di comici che quotidianamente sottolineano questa concitata fase pre-elettorale. E così può capitare di sentire per radio, nello spazio degli annunci, l’offerta di una invitante voce che rivolgendosi ai clienti di un improbabile supermercato-Paese esorta gli acquirenti ad approfittare dell’irrinuciabile svedita dell’abolizione dell’Imu, offerta di cui si può beneficiare fino alla fine della campagna elettorale - non dopo -, considerato che da destra a manca tutti i politici te la tirano dietro. Ci si può imbattere nella gara di fantomatici candidati che in un inverosimile faccia a faccia si sfidino a chi sia più bravo a togliere Imu e altre tasse, disoccupazione, disagi, povertà... fino a, presi da euforia del duello, a promettere di togliere tonsille, calli e quant’altro a chi ne ha bisogno, pur di togliere di più dell’avversario. La campagna elettorale e la politica hanno ispirato numerosi film comici nostrani. C’è poi la questione aperta di chi sia più incapace, tema anche questo molto praticato nella campagna elettorale, e quella della quantità di polvere nascosta sotto il tappeto. Non mancano le favole - quanto si è discusso sul pifferaio di Hamelin -, le gag e le presentazioni oltre la veste ufficiale degli stessi politici che umanizzano i candidati e hanno innegabile riscontro mediatico. Si sorride con un po’ di amaro in bocca. Quali sono i programmi? E, soprattutto, non sempre appare chiaro in questa comunicazione - o quanto meno non sempre arriva agli elettori che sia nelle corde della politica in corsa alla campagna elettorale - il principio secondo cui le parole credibili pressuppongono i fatti. di Ornella Jovane

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Cadoneghe, lutto nello sport

addIo a marchIoro e gIacon, InsIeme Lutto per lo sport a Cadoneghe. Nel giro di poche ore sono scommparsi due figuredi spicco della società. Prima è venuto a mancare dopo una lunga malattia Giorgio Marchioro padre di Cristian, segretario dell’Unione Cadoneghe. Nemmeno una dozzina di ore dopo è scomparso dopo una lunga e estenuante malattia Roberto Giacon, vicepresidente e presidente dell’ex US Cadoneghe calcio, vice presidente e ora presidente onorario dell’Acd Unione Cadoneghe 1957. Tutta la società si stringe al dolore delle due famiglie: “persone straordinarie che ci hanno dato tanto”. Agna, nuovo servizio

volontarI cIvIcI c’è ancora Posto

Partito il servizio dei volontari civici del progetto scuole sicure. Ne sono stati arruolati dal Comune ben 7, ma è possibile ancora iscriversi. La polizia locale ha fatto loro addestramento e sono operativi in strada e sugli scuolabus. L’assessore alla sicurezza Piva: “Auspico che altri volontari si aggreghino al gruppo in queste settimane”. Per info 3488827378.

Chiama il numero 049 640371 Agente di zona 393 9383227

Piovese gIunta I nuovi assessori si presentano pag.

servIzI

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Legnaro, cambiano i giorni della raccolta rifiuti

narratIva

pag.

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Il thriller di Edi Corazza pag.

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GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

di

Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

Stangata di inizio anno, arriva la nuova tassa rifiuti pag. 25

mondo scuola

Tempo di iscrizioni, per la prima volta esclusivamente via internet pag. 26

cultura ProvIncIale

Controcampo, la rassegna del montagnanese pag. 29

maxI rotonda alla stanga

Due milioni e 375mila euro sono i fondi stanziati a Padova per quattro progetti: la “rivoluzione” della viabilità alla Stanga con l’eliminazione dei semafori e la costruzione di una grande rotatoria (725.000 euro); la pedonalizzazione e riqualificazione di via Portello che da via Marzolo alla Porta a giudizio del vicesindaco Ivo Rossi diventerà “una delle zone più belle del campus universitario di Padova” (750.000 euro) ; via Avanzo che, grazie al sottopasso e alla pista ciclabile, diventerà strada a scorrimento veloce (600.000 euro); la pista ciclabile di via Facciolati.

laguna veneta PatrImonIo unesco

35020, Saonara (PD)

Regione carnevale

Un Piano di gestione per tutelare e valorizzare Venezia e la sua laguna che, nel 1987, sono state inserite nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il sito individuato dall’Unesco interessa un territorio di 9 Comuni e comprende, oltre a Venezia, anche Quarto d’Altino, Musile di Piave, Mira, Jesolo, Chioggia, Cavallino-Treporti e Campagna Lupia, mentre per il padovano c’è Codevigo. Modificato il piano provinciale

A Venezia il via della kermesse dedicata ai colori pag.

sanItà

azIende eccellentI meno burocrazIa

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Nominati i 22 direttori generali delle Ulss venete pag.

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“Raffaello verso Picasso”, da Vicenza a Verona pag.

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arte

Padova, rivoluzione in strada

Ne fa parte anche Codevigo

Viale Veneto, n.32

Provincia ambIente

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

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Una modifica al Piano territoriale di coordinamento provinciale consentirà alle eccellenze produttive di ampliarsi in deroga ai limiti fissati nelle zone industriali. Tra gli indicatori di eccellenza storica aziendale, investimenti in ricerca e formazione oltre il 3% del fatturato, brevetti e marchi, 30% del personale laureato, certificazioni di qualità e sicurezza. 45 giorni per i pareri dello Sportello unico attività produttive, rispetto ai 90 previsti dalla legge. La norma favorirà anche il trasferimento delle aziende localizzate in zone improprie con un bonus del 20% dell’indice edilizio di copertura.


4 Argomento del mese ELEZIONI Per comporre le liste bloccate della tanto vituperata legge elettorale c’è chi aspetta ordini dall’alto e chi chiede agli elettori. Chi parte per tempo e chi, dovendo attendere a difficili equilibrismi, arriva all’ultimo. Le novità non mancano e arriveranno anche i soliti noti di Maria Pavan

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Pd: tutti veneti in lista. Puppato, Zoggia e Baretta a guidare le formazioni ricche di novità

empo di liste e toto candidati in ogni regione d’Italia. Anche il Veneto ha il suo bel daffare e se Pdl e Lega, al momento in cui andiamo in stampa, non hanno per nulla le idee chiare sul da farsi, altri si sono già ben organizzati. Alcuni partiti, Movimento 5 stelle e Pd hanno fatto una scelta di democrazia partecipativa chiedendo ai propri elettori di scegliere chi volevano nelle loro liste, anche se il segretario Bersani si è poi riservato una bella fetta di nomine inserite proprio nella parte alta delle liste. Cioè tra coloro che certamente saranno eletti. Ma almeno una cosa il partito democratico veneto stavolta l’ha ottenuta: nelle liste tutti rigorosamente veneti, nessuno calato da Roma o da altre regioni a fare il capolista, o peggio, nessuno che non fosse di chiara fede Pd. L’esperienza di Calearo ha insegnato qualcosa e oggi a guidare il Senato ci sarà la capogruppo in regione Laura Puppato, già candidata alla primarie nazionali per la scelta del Premier. Mentre per la Camera in una circoscrizione è capolista il parlamentare uscente Pier Paolo Baretta e nell’altra il veneziano Davide Zoggia. “Il Pd nazionale – ha commentato Rosanna Filippin - ha capito che per essere competitivi in questo territorio bi-

Il professore Monti schiera la Capua, ricercatrice eccellente e Giampiero della Zuanna

berlusconI rItrova maronI

Pdl e Lega, amici-nemici

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’accordo Berlusconi-Maroni, fatto sull’altare della Lombardia, non è piaciuto per nulla ai leghisti Veneti e all’indomani della presentazione dei simboli si è scatenato il putiferio quando su quello del Pdl si leggeva a chiare lettere Berlusconi Presidente. Per quanto riguarda il Pdl due posti nelle liste Pdl sembrano prenotati: il Cavaliere ha espressamente richiesto: una poltrona alla Camera per Niccolò Ghedini, l’altra al Senato per Piero Longo. E se capolista al senato potrebbe essere sempre lui, l’indistruttibile Berlusconi, alla Camera i capilista usciranno dalla quaterna composta da Giancarlo Galan, Renato Brunetta, Alberto Giorgetti e Maurizio Sacconi. Per il Carroccio solo indiscrezioni sui capilista alla Camera che potrebbero essere Matteo Bragantini, deputato uscente di Verona e Marco Marcolin, sindaco di Cornuda. Al Senato la situazione è più aggrovigliata: in lizza per il primo posto c’è Giampaolo Dozzo, capogruppo a Montecitorio nell’ultimo scorcio della legislatura. Nel partito della Marca però, c’è molta resistenza a ricandidarlo - ha già alle spalle cinque mandati parlamentari. Massimo Bitonci, segretario della sezione di Padova, sarà confermato in lista in posizione “utile” mentre andrà in pensione l’estense Paola Goisis, fedelissima di Bossi.

Elezioni politiche: ch sognava valorizzare chi lo vive e vi opera. La sfida con Lega e Pdl è tutta da giocare, e i nostri giocatori vengono dalle file di casa nostra. Non poteva andare meglio”. Filippin fa notare inoltre che sono stati “rispettati in pieno i risultati delle primarie. La quota nazionale è spalmata: in Veneto i territori e i militanti contano davvero. Puntiamo alla vittoria anche al Senato - conclude il segretario - Diversamente dalla Lega che torna all’ovile di Berlusconi noi diamo voce ai militanti”. Anche Monti in Veneto fa un bell’acquisto come capolista alla Camera: Ilaria Capua, la virologa padovana di fama internazionale, che afferma di essere scesa in campo per senso del dovere visto che, a differenza di molti, un mestiere ce l’ha. E il suo nome e la sua fama sono di sicuro una grande perdita per il Pd che non le ha proposto una candidatura nonostante lei sia una delle migliaia di persone che hanno votato alle primarie del centrosinistra. Infatti afferma che se fosse stato Renzi a chiederle di candidarsi ci avrebbe pensato seriamente. Monti, poi, valorizza come capolista al Senato un altro padovano eccellente, professore universitario, editorialista del Corriere e già stretto collaboratore del ministro Riccardi: Gianpiero della Zuanna.

Ancora con Monti anche Antonio de Poli e Stefano Valdegamberi. Sono molti, invece, i mal di pancia all’interno del neonato partito Italia Futura che, dovendo far confluire i suoi candidati nelle liste del Professore, ha riscontrato non poche difficoltà al punto che alcune segreterie provinciali hanno ritirato i propri candidati. E’ in lista invece, Andrea Causin, che dopo essere stato eletto in regione con i voti del Pd ha visto bene di cambiare aria e oggi trova un probabile seggio in parlamento. Dal Veneto vorrebbe approdare a Roma Indipendenza Veneta, il cui programma principale è già nel nome del partito e che schiera capolista in Senato un docente di Politica economica a Ca’ Foscari, Lodovico Pizzati. Anche Antonio Ingroia fa campagna acquisti in regione: dalla sua parte l’ex magistrato Tamburini, il capogruppo Idv in regione Gennaro Marotta e Nicoletta Zago, conosciuta come la “pasionaria”, perito chimico della Vinyls in cassa integrazione da quattro anni e protagonista assoluta delle proteste dei lavoratori sacrificati dalla crisi. Per 40 giorni è stata sulla torre a 150 metri d’altezza con un collega, per poi scendere, parlare col Papa e con Vasco Rossi!


Argomento del mese 5 Richieste al mondo politico

hi mettiamo in lista? Contrazione dei consumi Subito misure per aiutare le famiglie in difficoltà

Sindacati, Confcommercio e Consumatori insistono: tagliare le tasse di Maria Pavan

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opo la pubblicazione degli ultimi dati dell’Istat sulla perdita del potere d’acquisto delle famiglie, le associazioni dei consumatori appaiono concordi nel dire che la situazione è pesantissima e se sarà confermata su base annua, peserà sulle famiglie come fosse una tassa invisibile. Già nel 2012 una famiglia di 3 persone ha speso 1.433 euro in più rispetto all’anno prima, addirittura per 1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone. E’ palese l’impoverimento degli italiani che nel 2013, se le cose non cambieranno, sarà la causa principale di un ulteriore calo dei consumi e di una nuova ondata di povertà che trascinerà migliaia di famiglie nel baratro. E’ un coro unanime di sindacati e associazioni di categoria quello che si alza verso tutti gli schieramenti politici che si confronteranno alle prossime elezioni e che, a fronte dei gravi problemi che i cittadini si trovano a vivere, devono rispondere prontamente su come intendono affrontare il tema della pressione fiscale giunta a livelli insostenibili, anche per l’effetto combinato delle addizionali regionali e locali. Far ripartire con slancio l’economia che sta morendo di troppe tasse è una priorità anche per i sindacati e la Cisl in particolare sottolinea che “per alzare i salari e sostenere i consumi c’è solo una strada: una riforma fiscale organica e strutturale, da finanziare anche attraverso una più efficace azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Un fisco più leggero sul lavoro e sugli investimenti è lo strumento per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Confcommercio che sottolinea come di fronte al permanere di dinamiche congiunturali negative difficilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento. Confcommercio giudica prioritario per il nuovo governo che si insedierà a Palazzo Chigi cancellare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell’aliquota Iva che rappresenterebbe, altrimenti, il colpo di grazia per i consumi.

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Industriali

“Subito il rilancio dell’economia” S

ono mesi e mesi che gli industriali veneti chiedono alla politica nazionale un’attenzione particolare, un piano complessivo per il rilancio dell’economia. “Abbiamo tutte le capacità per ridare al nostro Paese e alla nostra regione il futuro che meritano – aveva detto il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat - ma bisogna agire subito e in fretta con risposte programmatiche e rapide”. Due le priorità poste dagli industriali della nostra regione: che il governo intervenga con una vera politica industriale e dello sviluppo e che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito a costi accessibili e gli istituti si impegnino in questa direzione, sia a livello nazionale che territoriale. Bisogna rapidamente mettere in campo strumenti incisivi: una riprogrammazione delle risorse del bilancio regionale e dei Fondi europei è necessaria per sostenere le imprese e le loro trasformazioni. L’altro capitolo su cui Confindustria Veneto lancia l’appello alla classe politica che andrà a governare il paese è la mobilità. Gli industriali si sono uniti, infatti, pochi mesi fa alla richiesta del mondo politico ed economico veneto per la proroga della gestione commissariale della Pedemontana Veneta e della Terza corsia dell’autostrada Venezia – Trieste. “Le due infrastrutture in discussione – sostengono gli industriali - sono fondamentali per la competitività del nostro sistema industriale. Serve che siano Pedemontana realizzate in tempi brevi come richiesti Veneta e Terza dall’economia. Un esempio concreto ci è corsia dell’autostrada fornito dal Passante di Mestre che è una Venezia – Trieste sono tra le poche opere prevista dalla legge delle priorità Obiettivo portata a termine nei tempi previsti”. Un successo che secondo molti è stato possibile solo grazie alle procedure più snelle consentite dalla gestione commissariale. La imprese del territorio giudicano la Pedemontana Veneta altrettanto essenziale per collegare una delle aree più industrializzate ed urbanizzate del Paese alle grandi reti nazionali e pensano che non si possa ritardare nemmeno di un giorno la realizzazione della terza corsia sull’autostrada Venezia -Trieste, per riuscire ad organizzare e gestire il massiccio flusso di tir in transito dall’Est Europa e dai Balcani. E certamente non dovranno essere sottovalutati i dati positivi registrati da alcuni distretti produttivi locali che nell’ultimo trimestre del 2012 hanno visto incrementare il proprio business con l’estero e i propri rapporti con i mercati emergenti, prima fra tutti la Cina. Tutta un’altra pagina scritta e da scrivere rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia. Certo non tutti i 24 distretti della regione vanno bene ma sono in crescita ben 17. La notizia più importante che emerge da queste cifre è che il sistema produttivo della regione ha la forza per confrontarsi con successo con le economie più forti. Nonostante la drammaticità degli ultimi dati su occupazione e produzione industriale, questo scenario fa pensare che l’Italia non è condannata al declino, ma può affrontare con spirito positivo il problema dello sviluppo. A fronte di tutto ciò il sistema produttivo veneto chiede che non si continui con politiche depressive che aggravano le conseguenze negative della crisi, ma che si investa tutto il possibile per rafforzare i dati positivi là dove intanto ci sono. Saranno un volano per l’intero Paese come è già Ma.Pa. avvenuto in passato.


6 Piove di Sacco Politica Nomine e nuovi assetti

La nuova Giunta Marcolin

news Le interviste

rostellato e mIotto: “lavoreremo Per la cIttà dI PIove”

Gli assessori: Luciano Rostellato ed Erika Bisacco; il primo cittadino al consigliere dell’Idv Miotto affida le deleghe alle Attività produttive, Identità Veneta e Turismo di Gianni Patella

R

ivoluzionata la giunta comunale piovese. Al posto dei due assessori leghisti dimissionari Andrea Recaldin e Lorena Stevanato, e della dimissionaria Lorella Fornasiero, il sindaco Alessandro Marcolin ha nominato due nuove figure. Il primo è Luciano Rostellato cui sono state affidate le deleghe al Bilancio, Scuola, Politiche Ecologiche e Tributi. L’altra new entry è Erika Bissacco che si occuperà dei Lavori Pubblici e Viabilità. Quindi al consigliere dell’Idv Mario Miotto, proveniente dalla minoranza, sono state affidate le deleghe alle Attività Culturali, Identità Veneta e Turismo. Marcolin ha inoltre rimescolato alcune deleghe degli assessori rimasti. A Giuliano Marella, che prima si occupava del Bilancio sono state affidate le deleghe all’Edilizia Privata, Urbanistica e Pianificazione territoriale. Da registrare anche le dimissioni da consigliere e da presidente

del consigio comunale di Giorgio Tortolato. A questo punto Marcolin dovrà prendere in mano la lista dei non eletti alle precedenti elezioni per poter surrogare Tortolato. In cima a questa lista c’è Anna Rita Doardo eletta nelle fila di Alleanza Nazionale. Questa nuova configurazione del parlamentino piovese è figlia in parte della presa di posizione dei due assessori leghisti Recaldin e Stevanato che non hanno condiviso il comportamento della maggioranza in merito alla vicenda delle indennità dovute

Il sindaco Alessandro Marcolin

ai dipendenti comunali. Anche se c’è da registrare l’invito venuto dalla stanza dei bottoni regionale della Lega che invitava i suoi a rompere le alleanze politiche e amministrative nel centrodestra. Sotto l’aspetto prettamente politico la mossa del sindaco di chiamare nella sua amministrazione Mario Miotto pescato dalla minoranza appare abbastanza evidente che il suo coinvolgimento potrebbe essere decisivo per la sopravvivenza della stessa maggioranza che ormai ha un numero di voti assai risicato per poter affrontare questo ultimo anno con una certa tranquillità. Ad ogni consiglio comunale che viene convocato, insomma, la prima attenzione di maggioranza e minoranza si accentrerà sul numero dei consiglieri presenti. Da una parte per poter assicurarsi il numero di voti necessari per far votare le delibere, dall’altra per essere pronti a mettere i bastoni tra le ruote di sindaco e maggioranza tutta.

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Da sinistra Rostellato, Bisacco e Miotto

A

seguito delle dimissioni dell’assessore al Bilancio Lorella Fornasiero e dello staccarsi dalla maggioranza della Lega che aveva in giunta gli assessori Andrea Recaldin e Lorena Stevanato, il sindaco ha provveduto a sostituirli prendendo Luciano Rostellato e Erika Bisacco e attingendo dal consiglio l’unico rappresentante dell’Idv Mario Miotto. Del tutto nuovo alle vicende comunali Rostellato, piovese, 66 anni, sposato con un figlio cui sono state affidate le deleghe al Bilancio, Tributi, Politiche Ecologiche e alla scuola, ha un nutrito ed edificante curriculum nell’amministrazione sanitaria di ben 41 anni di lavoro amministrativo. Nell’ospedale piovese all’interno dell’Asl 23, poi nell’Asl 14 con Chioggia come responsabile della ragioneria. Nel 2008 è andato fuori dai confini del Veneto, in Friuli come direttore amministrativo nell’azienda sanitaria Vigontina che comprendeva le città di Gorizia e Monfalcone fino al 2010 quando è andato in pensione. “Ho potuto veramente avere una grande soddisfazione – ha dichiarato - in occasione dell’inaugurazione del nuovo ospedale di Gorizia costato 60 milioni di euro”. Come si sente ora assessore nella sua città? “Abbastanza tranquillo, in quanto la gestione di una Usl è molto complessa ed affine a quella di un’amministrazione comunale, pertanto credo di avere le capacità di poter assumermi l’onere rappresentato dalla gestione in un comune come Piove di Sacco”. Lei dovrà gestire il bilancio in un momento difficile per le amministrazioni locali. “E’ vero, ma è altrettanto vero che il Comune di Piove avrebbe molta liquidità che viene vanificata dal patto di stabilità, che crea difficoltà anche nel pagamento dei fornitori, qui c’è un paradosso perché la legge obbliga di pagarli entro 30 giorni vedremo cosa si può fare”. Miotto: “L’Idv si è fatta E per quanto riguarda la prendere scuola? dall’emotività, sono 20 “Ho già preso contatti con anni che lavoro per le direzioni scolastiche, esiste il il patrimonio culturale” problema dell’istituto complessivo della scuole medie, elementari e materne con Pontelongo, cercherò la più ampia collaborazione con le tre direzioni esistenti” E per quanto riguarda i tributi? “Entrerà in vigore la nuova Tares per i rifiuti e i servizi, che sostituisce le vecchie Trasu e Tia, con la novità che viene calcolata in base ai metri quadri, vale a dire 0,30 euro per metro quadro, segnerà un aumento in quanto congloba anche le spese per i servizi che lo stato non finanzierà più, vedremo di far quadrare i conti senza incidere troppo sulle tasche dei cittadini”. Come detto altre deleghe che appartenevano alla Lega sono state affidate al consigliere Mario Miotto che fa parte della minoranza. Si tratta delle deleghe alle Attività Culturali, all’Identità Veneta e al Turismo. Gli abbiamo chiesto di spiegarci l’alzata di scudi dell’Idv e la sua espulsione dal partito per aver accettato di occuparsi di questi referati pur essendo in minoranza. “Intanto preciso - afferma Miotto - che il consiglio comunale ha accettato questa situazione senza clamore, mi pare che in questa vicenda l’Idv sia rimasto solo ed è stato preso dall’emotività, credo che nessuno possa impedire di lavorare per la sua città e lo stesso sindaco Marcolin ha detto che sono una persona capace ed interessata ad occupare questo ruolo in quanto tengo molto all’identità veneta e alla nostra gente.” Per la cultura cosa farà? “Cercherò di far prendere coscienza il più possibile dell’importanza di essere piovesi, sono 20 anni che sto dietro al patrimonio storico culturale della mia città, voglio valorizzarlo al massimo, voglio coinvolgere le giovani generazioni e gli studenti nella difesa del nostro patrimonio dando spazio alla forte creatività che hanno per far emergere le loro molteplici espressioni e potenzialità”. G.P.



8 Piove di Sacco L’Intervento

Primo piano Politica L’ampliamento della ditta piovese diventa un caso politico

Tensioni a palazzo per il “caso Bertani” di Gianni Patella

O

rmai in città la vicenda che ha coinvolto maggioranza e minoranza, viene individuata come il “caso Bertani” ovvero un ampliamento dell’omonima ditta piovese nella zona industriale del Piano Norma 21. Vicenda che ha aumentato di molto le tensioni all’interno della maggioranza e messo in mano alla minoranza un’arma da usare per scardinare chi sta amministrando palazzo Jappelli sindaco Marcolin compreso. Ci sono stati due consigli comunali convocati su questo argomento, uno sabato 12 mattina poi rimandato per la mancanza del numero legale, il secondo “fantasma” così definito dalla minoranza e che doveva tenersi il lunedì successivo. Giornata che ha visto la presenza sugli scranni di palazzo Jappelli dei consiglieri di minoranza mentre mancava sindaco e maggioranza. Inutile dire che c’è stata un’alzata di scudi della minoranza che per il “caso Bertani” che non ha risparmitato dure critiche nei confronti del sindaco e relativa richiesta di dimissioni. A questo punto Marcolin ha preso carta e penna ed ha stilato un documento nel quale afferma che “Non esiste alcun caso Bertani” e spiega che “si deve prendere in considerazione il quadro d’insieme in cui collocare il Piano norma 21 e i suoi 124 mila mq di Zona industriale bloccata da anni per il mancato accordo tra gli oltre 30 proprietari dei terreni. All’interno di questa situazione - aggiunge Marcolin - si deve collocare la richiesta di ampliamento della ditta Bertani attraverso lo sportello unico comunale e che ha ottenuto una preliminare approvazione”. E riferendosi al rinvio del famoso consiglio comunale Marcolin spiega che “è stato deciso per la richiesta dei consiglieri di un adeguato tempo per valutare il contenuto della delibera” e precisa che “tale argomento era la prima volta che veniva iscritto all’ordine del giorno del consiglio”.

news

U

Dopo le vicissitudini dei due consigli comunali convocati sul tema, la minoranza critica duramente il sindaco Marcolin che non ci sta

“Da parte delle minoranze - aggiunge Marcolin - è stata scelta la contrapposizione frontale nel tentativo di accreditarsi come forze capaci di decidere, ma alla luce di fatti è emerso che cercano di scaricare su altri ogni tipo di responsabilità”. Poi Marcolin ne ha anche per l’ex assessore Andrea Recaldin e precisa “Non capisco come Recaldin possa chiedere le mie dimissioni dal momento che per due anni ha gestito lo sportello unico delle attività produttive senza riuscire a portare a termine questo problema”. Difficile immaginare che da parte del Pd e precisamente del capogruppo Lino Conte non sarebbe arrivato la risposta a quanto affermato dal sindaco. Difatti ecco arrivare contro comunicato di Conte inviato a Marcolin e ai consiglieri: “Da un sindaco scrive Conte - ci si aspetterebbero comportamenti e dichiarazioni improntate alla serietà. Cosa possiamo aspettarci da un sindaco e da una maggioranza che indicano un consiglio comunale che inseriscono l’ar-

Palazzo Jappelli gomento nell’ordine del giorno del consiglio e poi se ne vanno facendo mancare il numero legale. Da un sindaco che dichiara di non sapere della convocazione e non si presenta e trascina questo argomento per due anni senza giungere ad una soluzione”? A questo punto tutto è rimandato al prossimo consiglio comunale non solo per il caso Bertani ma anche per constatare se Marcolin avrà ancora la maggioranza, considerato che il consigliere del Pdl Alberto Canova ha esplicitamente dichiarato che non siederà più sullo scranno della sala consiliare ed anche l’altro consigliere Ferruccio Miotto non avrebbe una buona considerazione della tenuta da parte della maggioranza di cui fa parte. Mentre l’assessore dell’Udc Antonio Sartori intende precisare che non è la maggioranza a trovarsi in stato confusionale ma il Pdl, ed è anche logico se si tiene conto che il suo partito attualmente è l’unico a sostenere Marcolin e la sua maggioranza.

Lo sviluppo, la politica e il bene comune Massimo Pavin* segue da pag.

1

Le previsioni indicano che la recessione dovrebbe proseguire per tutta la prima metà del 2013 e poi cedere il passo a una ripresa gracile, più robusta dal 2014. Per molte aziende la sopravvivenza è ancora l’obiettivo primario. Ci sono però anche segnali selettivi di vitalità, che vanno colti e amplificati, come la proiezione all’estero. Ci sono aziende che investono, crescono e assumono - nei settori avanzati e anche in quelli più maturi - puntando su qualità, esclusività e presidio dei mercati. Per queste realtà la ripresa è un obiettivo alla portata. Per tutte, infine, è in atto un impegno coraggioso volto a riposizionare le proprie attività nel nuovo scenario globale. Pur consapevoli della durezza della crisi, siamo perciò fermamente convinti delle possibilità di rovesciare la tendenza. Una convinzione che non è un atto di fede, ma di ragionata e ragionevole fiducia nell’impresa, nel lavoro e, nello stesso tempo, nella società civile. E poggia su tre pilastri: il valore dei prodotti e della filiera, la qualità del capitale umano, la coesione sociale. Il ruolo della Politica è fondamentale e irrinunciabile. Innanzitutto una Politica che dica la verità, che smetta di nascondere la polvere sotto il tappeto, che abbandoni il populismo di facili promesse - avulse dall’entità del debito e dai vincoli che esso impone - e assuma impegni credibili, con la serietà dell’esempio. La società civile - imprese, Associazioni datoriali, Sindacati, Terzo settore, cittadini - non possono certo assumere un ruolo di attesa ma, al contrario, di partecipazione e propulsione. Siamo chiamati a vigilare e a pungolare la Politica, oltre che inchiodarla alle proprie responsabilità. Occorre che chi è impegnato in Politica dia segni inequivocabili di dedizione disinteressata al bene comune. Protagonisti responsabili, liberi da secondi fini, convinti nel voler servire la causa del bene comune con trasparenza, competenza e spirito di sacrificio. Di questo ha bisogno la Politica per rigenerarsi e favorire la crescita del Paese intero, iniziando dall’alleggerire quei fardelli che oggi offendono il lavoro e l’impresa. Questi valori e questo esempio vogliamo ritrovare, in vista dell’imminente confronto elettorale, nei candidati di ogni schieramento. Augurandoci che dal voto emerga una maggioranza chiara e stabile, capace di coniugare in maniera credibile all’indispensabile rigore la via urgente e irrinunciabile dello sviluppo. *Presidente Confindustria Padova

A dicembre il team di Radio Birikina e Radio Bella & Monella in visita a palazzo Jappelli

festIval show, la ProssIma estate sI fa Il bIs

na conferma anche per la prossima estate. A fine dicembre il team di Radio Birikina e Radio Bella & Monella rappresentato dal Paola Baruzzo ha fatto visita al sindaco Alessandro Marcolin e gli ha consegnato il poster con le foto più significative della serata del Festival Show che si è svolta a Piove di Sacco il 6 agosto scorso. Non solo un omaggio per ricordare il successo di quella serata msicale che ha attirato in Piazzale

Serenissima decine di migliaia di persone, ma anche per preannunciare la volontà di ripetere l’esperienza la prossima estate. Per Piove di Sacco è stato l’evento dell’anno considerato il grande successo per il cast artistico e per la risonanza promozionale che ha dato alla città dlla Saccisica. Piove di Sacco entra perciò nel circuito dei 10 appuntamenti dello spettacolo tinerante dell’estate,

ritenuto nell’ambito musicale uno dei più importanti a livello nazionale. Il sindaco ha voluto ricordare anche il fondamentale supporto dato dall’Associazione Piove Amica e dall’Avis per la realizzazione dell’evento. A fare gli onori di casa a fine dicembre assieme al sindaco anche il presidente Avis Vinicio Righetto. G.G.

Il sindaco con il team di Radio Birikina e Radio Bella & Monella


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10 Piove di Sacco Il riconoscimento “Impresa per la Saccisia”

Confindustria premia le cooperative sociali Quest’anno il premio viene consegnato dal presidente Severino Veggian alle cooperative del territorio che si occuopano dei disabili di Gianni Patella

L

’annuale cena di Natale della delegazione piovese di Confindustria si è caratterizzata per l’attenzione degli industriali nei confronti delle cooperative sociali che lavorano con i disabili. “Abbiamo sempre sostenuto ed apprezzato il lavoro che le cooperative del Piovese esplicano a favore dei disabili soprattutto nell’alleviare situazioni di disagio e disabilità attraverso il lavoro – è stato il pensiero del presidente Severino Veggian - e per questo motivo quest’anno abbiamo voluto dare il nostro premio “Impresa per la Saccisica” a tre di queste cooperative in quanto anche loro, anche se in modo particolare, fanno impresa e

Brevi

sono sul pezzo come e più di noi imprenditori”. Così Veggian ha consegnato il premio ad Antonietta Ranzato, presidente della cooperativa Magnolia, ad Antonio Faggioni presidente della cooperativa Germoglio e a Sara Tognato presidente della cooperativa Caresà. Un’altra targa è stata consegnata al capitano dei carabinieri di Piove Bruno Affinito ricordando come l’Arma abbia celebrato i trent’anni di presenza della tenenza e poi della compagnia a Piove di Sacco. Veggian ha poi ricordato ai colleghi industriali il lavoro svolto con il coordinamento delle categorie economiche del Piovese nel portare

dIfferenzIata

Legnaro. Differenziata, a partire da febbraio cambiano i giorni della raccolta. Il secco che veniva raccolto giovedì, sarà invece raccolto il martedì, la carta sarà raccolta il giovedì anzichè il sabato, plastica e lattine il giovedì e non più il mercoledì; verde e elegno il lunedì al posto del martedì.

avanti il progetto di marketing territoriale che si avvale dell’utilizzo del “marchio della Saccisica”. A questo proposito i premi della sottoscrizione natalizia consistevano in 20 “kit Saccisca”, tutti prodotti locali provenienti dalla ditta Rossetto per le farine, dalla ditta Monteversa per il vino, dal circolo Wigwan per il lardo della Saccisica, e dolcetti di Pontelongo e dalla cooperativa Caresà per la zuppa di Natale. Il ricavato della sottoscrizione è stato devoluto alle tre cooperative sociali piovesi. “Mi piacerebbe dire che tutto va bene – ci ha dichiarato Veggian a cena finita – che le aziende sono piene di ordinativi, che la buro-

servIzIo counselIng

Il presidente Veggian con i tre presidenti delle cooperative sociali. In alto i prodotti a marchio Saccisica crazia è snella e ci aiuta, ed invece devo purtroppo constatare che le nostre aziende hanno uno zaino pesantissimo sulle spalle e fanno molta fatica a competere con i mercati europei e mondiali. Devo constatare che il governo non è riuscito ad avviare le riforme e riavviare la ripresa economica, mentre sono state au-

Pontelongo. Un nuovo spazio per la famiglia. L’assessorato ai Servizi sociali in collaborazione con la dottoressa Stefania Zonin offrono il servizio di counselling, rivolto al singolo, alla coppia e ai componenti della rete familiare. Si tratta di un servizio di accoglienza e ascolto competente. Il servizio è attivo il martedì dalle 15,30 alle 18,30 presso i Servizi sociali del Comune in Corte Benedettina. Si accede al servizio per appuntamento, telefonando al 3271247788, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18.

mentate le tasse e la pressione fiscale. Auspico che il nuovo governo si prenda carico di questi problemi e che si instauri un’unione di intenti con le associazioni industriali per riscrivere nuove regole capaci di far ripartire il mercato e di conseguenza creare nuova occupazione”.

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Legnaro. Dallo scorso 17 dicembre è attivo lo Sportello Informativo per i cittadini migranti. Ogni lunedì dalle 17 alle 19, presso la Saletta De Andrè nella sede Informagiovani di via Roma, i cittadini migranti potranno ricevere informazioni su ingresso e soggiorno nel territorio italiano, per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno,... Info 0496482254

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12 Piove di Sacco Teatro Al Filarmonico di Piove di Sacco

Va in scena il teatro amatoriale Quattro appuntamenti in cartellone fino al prossimo 16 marzo: dalla letteratura all’attualità i temi ispiratori di Gianni Patella

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abato 19 gennaio ha preso il via la nuova stagione 2013 di teatro amatoriale del Filarmonico di Piove di Sacco con quattro imperdibili appuntamenti. Il prossimo appuntamento in cartellone è previsto per il 16 febbraio con la compagnia Teatropercaso con lo spettacolo “Xe rivà ed badante” , un testo di Elsa Marchiori con la regia di Ornella Marin. Una commedia che porta in primo piano temi di estrema attualità quali la vecchiaia e la malattia, condizioni che i figli non sono in grado di gestire e per questo vengono criticati con feroce severità. Sabato 2 marzo andrà in scena “La Compagnia della Torre” con il nuovo spettacolo “Le impiegate” un testo di Antonio Zanetti, esilarante commedia che racconta le vicende di tre impiegate alle prese con un titolare tiranno e di come queste finiranno per trovare fiducia nella propria forza e nella propria determinazione. Chiuderà la rassegna sabato 16 marzo “La muger dell’ottoman” di Aristide Geno-

“La muger dell’ottoman”, uno degli spettacoli inseriti nella rassegna vese, messa in scena dalla compagnia “la Moschea”. Uno spettacolo che riesce a conciliare i tratti essenziali del teatro di tradizione con le forme tipiche della commedia all’italiana e narra di come una vispa dama veneziana si burla di un suo adoratore trasformandolo in un uomo ironico e malizioso in cerca di vendetta. E’ ancora possibile acquistare l’abbonamento per i quattro spettacoli a 20 euro. Inoltre sono già in vendita i biglietti per i singoli appuntamenti (7 euro il biglietto in-

tero e 6 euro il ridotto) presso la biglietteria del Teatro Filarmonico (mercoledì e sabato 9.30-12.30) e presso il Cinema Politeama (mercoledì-sabato 21.00-22-30, domenica 15.00-22-30); oppure la sera stessa dello spettacolo. Potranno godere della riduzione: le persone oltre i 65 anni e sotto i 25 anni, gli studenti universitari, i soci della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. Informazioni per il pubblico tel. 0495840177 - 0499708356 - 0499709319 teatrofilarmonico.wordpress.com.

news La stagione teatrale in lingua veneta

sI recIta In veneto con la rassegna “terra nostra”

E

’ partita lo scorso 12 gennaio e si concluderà il prossimo 20 aprile la rassegna teatrale in lingua veneta, articolata in 5 spettacoli che si terranno al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco. La rassegna è diretta da Luisa Baldi presidente dell’Accademia del teatro in lingua veneta che ha anche organizzato con Ada Marcantoni l’evento. Una rassegna tutta veneta che si pone l’obiettivo di valorizzare la tradizione del teatro di casa nostra, delle sue espressioni, con l’obiettivo di divulgarne la conoscenza ad un pubblico sempre più vasto. Il prossimo spettacolo andrà in scena il 2 feb- La locandina braio prossimo alle 21: Satiro teatro presenta la pièce comica “Diversamente pettinabili (cinquanta sfumatura comiche). In scena Gigi Mardegan e Mario Girotto, una coppia consolidata del teatro in lingua veneta. Il 23 marzo Minimiteatri e il Teatro Sociale di Rovigo presentano la commedia “La venexiana” di autore anomino del Cinquecento. In scena E.M. Piva, Licia Navarrini, Laura Cavinato, Beatrice Bello, Andrea Zanforlin e Paolo Rossi diretti da Gabbris Ferrari. Si prosegue il 6 aprile prossimo alle 21 con la commedia di Theama Teatro “Leto grando (letto matrimoniale)” con Aristide Genovese, Anna Zago e Pier Giorgio Piccoli. Piacevolissimo spettacolo teatrale sull’amore, sui valori perduti della coppia, sui figli, la vecchiaia, la morte e tutte le piccole e grandi cose che connotano la vita a due. Il quinto e ultimo spettacolo sabato 20 aprile “SetNordEst2-Corti teatrali in lingua veneta” presentato dall’Accademia del teatro in lingua veneta. In scena quattro testi, selezionati dal bando per la scrittura dei corti teatrali 2011, riuniti in un unico spetacolo per la regia di Toni Andreetta. Lo spettacolo vuole essere una fotografia del veneto contemporaneo, un Veneto legato alle tradizioni ma che convive con aspetti diversi della civiltà di oggi. O.J. L’inizio degli spettacoli è alle 21. Info 3484238334; 3479756989.


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14 Sguardo al Conselvano Il caso Il Consiglio comunale adempie ad un obbligo previsto dalla legge

Azioni Attiva in vendita Il valore del “pacchetto” crollato a 700 mila euro, assai improbabile che vi siano acquirenti

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n altro capitolo della saga dell’ex Cosecon si è consumato a Palazzo Zen. Finiscono sul mercato, infatti, le azioni di Attiva di proprietà del Comune di Conselve. Il consiglio comunale ha approvato infatti la delibera per la cessione delle quote dell’ex Cosecon, di cui Conselve è il primo dei soci pubblici con il 9 per cento del pacchetto azionario. Una scelta obbligata, stabilita dal decreto legge 78 del 31 maggio 2010 che prevede appunto che i Comuni sotto i 30 mila abitanti non possano detenere quote di società, fatta eccezione per quelle interamente pubbliche. Quindi la quasi totalità dei 98 Comuni soci di Attiva dovranno mettere in vendita le proprie azioni entro il settembre di quest’anno. Che poi ci sia qualcuno disposto a comprarle, questo è un altro discorso. “La legge ci obbliga a vendere - ha ricordato Antonio Ruzzon, sindaco di Conselve e amministratore di Attiva - se poi non ci saranno dei potenziali acquirenti tutto rimarrà come prima. Intanto però come Comune siamo tenuti a fare questo passaggio, anche per metterci al riparo da future contestazio-

La sede di Attiva Spa in centro a Bagnoli ni”. Conselve è proprietario di 323.718 azioni che fino a prima della svalutazione valevano quasi due milioni di euro. Ma negli ultimi anni il capitale di Cosecon, poi diventata Attiva, è stato ridotto di circa due terzi per appianare parte delle perdite. Così il valore delle azioni è passato da 6 euro l’una agli attuali 2,13 euro. Pertanto il pacchetto azionario di proprietà del Comune di Conselve è sceso sotto i 700 mila euro. Una cifra comunque impegnativa. Assai improbabile che ci sia qualcuno disposto ad investire una simile somma, a maggior ragione i questo periodo di incertezza per la società, alle pre-

se con il piano di “salvataggio” approvato dal Tribunale. Un’operazione ancora in corso, il cui esito positivo e indolore non ancora del tutto scontato, lascia nell’incertezza i soci. Non mancano le critiche dalle opposizioni. Luca Martinello, del Movimento 5 Stelle, sottolinea come l’avventura di Attiva sia costata centinaia di migliaia di euro alle casse comunali senza portare alcun beneficio per i cittadini e si augura che venga fatta chiarezza sulle responsabilità di chi ha amministrato la società portandola alla drammatica situazione finanziaria attuale.

la PolemIca Il Partito Democratico critica le scelte dell’amministrazione

resPonsabIlI deglI uffIcI: “un balletto”

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l gran valzer degli uffici comunali”: così il gruppo di opposizione del Partito Democratico ha ribattezzato gli avvicendamenti dei responsabili di settore in municipio a Palazzo Zen negli ultimi cinque anni. Un continuo cambiamento di tecnici e dirigenti che, a detta dell’opposizione, non giova all’efficienza della macchina amministrativa, oltre a crea- Il Municipio di Conselve, Palazzo Zen re un certo disorientamento e a far lievitare i costi. A suscitare le maggiori perplessità è il destino dell’Ufficio tecnico, il cui responsabile è cambiato già due volte negli ultimi anni. Ora per quel posto l’amministrazione ha bandito un avviso pubblico per assegnare l’incarico a contratto, per un periodo di 9 mesi rinnovabile fino al termine del mandato, fra quattro anni. “Con questo bando - afferma Maria Luisa Nucibella di “Insieme per il bene comune” - il sindaco istituisce, a suo insindacabile giudizio un nuovi incarico di responsabilità per l’ufficio tecnico. Nel frattempo il precedente responsabile resta al suo posto, senza una posizione organizzativa, visto che qualche mese a il sindaco aveva assegnato la guida dell’ufficio alla segretaria comunale. Per non parlare di cosa è accaduto in precedenza con la segreteria, dove non sono mancati ripensamenti. Ci chiediamo quanto siano costati in termini di tempo e denaro questi continui avvicendamenti di tecnici, responsabili e segretari. Non si può cambiare tecnico ogni due anni perché non va bene al capo, una delle conseguenze è la perdita di memoria storica delle azioni intraprese. Gli errori di valutazione delle persone sono un indicatore chiaro dell’incapacità di amministrare”.


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Sguardo alla Bassapadovana 17 Gestione dei rifiuti La società estense protagonista in due eventi legati alla green economy

Sesa tra gli esempi positivi del riciclo Al Congresso mondiale sui rifiuti solidi di Iswa è stato citato il progetto del teleriscaldamento di Este

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esi importanti quelli vissuti da Sesa, la società pubblica-privata estense che si occupa della raccolta differenziata, del recupero rifiuti e dello sviluppo di progetti per le energie rinnovabili, in questa fine d’anno. Due, infatti, le partecipazioni di prestigio in ambiti internazionali che l’hanno confermata una società all’avanguardia per quanto riguarda il riciclo e l’economia verde: il Congresso Mondiale sui Rifiuti Solidi di Iswa, che si è svolto a Firenze, e la partecipazione ad ‘Ecomondo’, la manifestazione più importante per il settore delle green economy. Ed è proprio il notevole risultato ottenuto in termini di presenza da quest’ultima, 84.351 i visitatori professionali (+11% sul 2011), a dimostrare quanto sia accresciuto l’interesse attorno alle tematiche dello sviluppo sostenibile in questi anni. Durante i tre giorni della rassegna, sono stati protagonisti dello stand Sesa, oltre al presidente Mario Sandrin e allo staff societario, anche diversi esponenti dell’amministrazione comunale di Este e della Giunta regionale, particolare interesse hanno riscosso, tra i visitatori, i progetti che in questi anni stanno impegnando la società ad Este, ad iniziare dalla realizzazione del teleriscaldamento e dalla estensione della relativa rete. Sesa, inoltre, è stata ospitata nel progetto più importante dell’ evento “Città Sostenibile” oltre che nei padiglioni del consorzio italiano compostatori. La Società con grande orgoglio ha rappresentato Este e il Veneto, ricevendo da più parti il riconoscimento della sua eccellenza e la visita, dalle più alte cariche istituzionali Venete, come detto, ma anche del Governo italiano. Non meno significativa è stata la presenza della società estense al Congresso Mondiale sui Rifiuti Solidi di Iswa, il più grande congresso in Italia sulla materia con oltre 1200 le persone presenti, soprattutto stranieri. Il tema del Congresso era principalmente focalizzato sulla globalizzazione, su come questo fenomeno sta influenzando il settore rifiuti, e sulle emergenze del pianeta tra cui la continua urbanizzazione della popolazione. Secondo le stime riportate sarebbero oltre 300.000 le persone che al giorno si trasferiscono dalla campagna alla città in tutto il mondo, con il conseguente e preoccupante incremento delle problematiche

Nella foto piccola il presidente della Sesa Mario Sandrin e lo stabilimento della società

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connesse alla gestione e smaltimento dei rifiuti. “I paesi in via di sviluppo, - è stato detto - stanno affrontando una vera emergenza: oltre 7 milioni di tonnellate di plastica ogni anno finiscono nei mari”. E’ proprio nel contenimento di questo fenomeno che si pone l’attività dell’Iswa (l’istituto mondiale che si occupa nel favorire e diffondere le migliori pratiche del trattamento dei rifiuti) attraverso la sensibilizzazione delle organizzazioni internazionali, affinché vengano destinate maggiori risorse alla questione rifiuti. “In un mondo che sta consumando le risorse a un ritmo insostenibile – è stato spiegato - è logico andare a recuperare le risorse proprio dai rifiuti” e Robert Newman, il presidente di Iewa, ha citato proprio Sesa come esempio positivo nell’ambito del riciclo. “Oggi il 70% dei rifiuti a livello mondiale – ha commentato Newman - viene smaltito in discarica; l’obbiettivo è di invertire la tendenza, dando vita al recupero di materia e energia, creando occupazione e ricchezza, proprio come ha fatto Sesa nel suo territorio. La rete del teleriscaldamento e il sistema dei biodigestori sono un esempio di come in futuro si dovranno trattare i rifiuti, perché i dati lasciano poco spazio alla fantasia: la quantità di rifiuti è destinata a crescere e non si può pensare di risolvere il problema bruciando i rifiuti o realizzando delle discariche: bisogna puntare al rifiuto zero”.


18 Cultura Amarcord I primi fiocchi di neve richiamano alla memoria tempi lontani

Le nevicate di un tempo che portavano... cibo e festa C’era all’epoca chi benediceva la neve scesa dal cielo perché, occultando essa ogni tipo di nutrizione per gli affamati volatili, li induceva ad approdare a quei pezzettini di pane che persone astute avevano infilato al gancio di una “fereta” nell’intento di acchiapparli

Una nevicata rievoca ricordi e atmosfere lontane

di Paolo Tieto

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n montagna, come ognuno ben sa, la neve ha sempre fatto la sua prima comparsa fin da novembre, mentre nel basso Veneto l’appuntamento era di norma a Natale, o giù di lì. Quest’anno la bianca coltre ha voluto fare invece la sua prima apparizione e quindi ammantare di bianco edifici e campagne fin dalla vigilia della Vergine Immacolata. Chissà se un tale anticipo vorrà essere preludio di altre abbondanti nevicate o se si esaurirà in questa fuori tempo per lasciare magari spazio, successivamente, ad altri fenomeni atmosferici giacché, come dice un vecchio adagio, “ogni inverno, par la testa o par la coa, fa la soa”. L’inverno è sempre stata una stagione carica di disagi, soprattutto per le persone poco abbienti, manchevoli di cibo per sfa-

marsi e di fuoco per riscaldarsi. Ed erano molte fino a pochi anni addietro, anche se non si parlava allora di crisi incombenti, di scarsità di risorse economiche e mangerecce per cui tante volte riusciva difficile poter mettere sul fuoco un paio di verze per approntare un “sbroeton” (una zuppa) o impastare e cucinare una modesta polenta di mais. C’era pertanto all’epoca chi benediceva la neve scesa dal cielo perché, occultando essa ogni tipo di nutrizione per gli affamati volatili, li induceva ad approdare a quei pezzettini di pane che persone astute avevano infilato al gancio di una “fereta” (tagliola) nell’intento di accalappiarli e, una volta spennati e puliti delle interiora, metterli ad arrostire in un tegame con un po’ d’olio ed un ramoscello di rosmarino. Era un

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piatto gustosissimo, anche se le “seleghete” (passerottini) non presentavano coscia polpose e men che meno petti formosi, ma solo ossicini, che però non mancavano affatto del profumo e del sapore dell’arrosto, per cui, mescolati alla polenta, davano l’impressione d’un piatto regale. Ed inoltre era una portata alternativa all’abituale polenta e fichi secchi o polenta e fagioli, che costituivano il menù per antonomasia d’ogni santo giorno dell’anno. In coincidenza con una nevicata poi non mancava mai la “polenta infasolà” vale a dire una polenta impastata nel paiolo con fagioli cucinati a parte precedentemente, polenta che, a cottura avvenuta, rovesciata sul “taoliero” (tavoliere) dava l’impressione d’essere una appetitosa “smeiassa” (dolce campagnolo

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a base di melassa), quindi quanto di meglio si potesse sognare e desiderare in momenti d’appetito o meglio di grande fame. Appetenza che nel secolo passato rappresentava il filo conduttore della vita di tante persone anche a Piove dove, ora per una guerra in corso e ora per scarsezza di attività lavorative, i disoccupati erano assai numerosi, così che, per superare contingenze e accidentalità, bisognava fare talora cose per nulla in armonia con il proprio spirito, con le

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personali inclinazioni al rispetto e alla pietà nei confronti di innocue bestiole, di aggraziati e piacevoli animaletti. I quali oggi si avvicinano con minor timore a resti di cibo disseminati in un’aia o addirittura su un davanzale di casa, perché nessuno più è tanto miserevole da doversi cibare con tali bestiole che con il loro svolazzare di qua e di là e con il loro festoso cinguettio rendono meno uggiose e grigie le giornate dell’inverno.

a cura di Paolo Tieto

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Il prezioso volumetto raccoglie una sessantina di poesie di media lunghezza ma tutte, in eguale misura, dotate di singolare raffinatezza letteraria e di contenuti che ora tendono a riflessione sovrannaturale e ora considerano il dolore, la sofferenza umane. Liriche scritte in punta di penna, analizzando i drammi della vita, umani, e più ancora indagando sul mistero che avvolge ogni singola persona, l’umanità. La lievità e scorrevolezza espositive indurrebbero a leggerle tutte d’un fiato, ma l’enigmatica profondità dei concetti trattati frena l’attenzione per una ricerca personale, per ulteriori individuazioni di sottili pieghe che celano spesso la bellezza di talune attese, di intense speranze. Capita poi talora che la poesia si faccia preghiera e trasporti l’anima in sfere celesti, respirando atmosfere sovrumane, quiete profonda e pace. L’autrice, Indubbiamente, parte per la formulazione dei propri componimenti poetici da una solida formazione letteraria, ma perviene poi anche a determinate conquiste di ordine lirico, grazie proprio ad una personale sensibilità, ad un individuale modo di concepire l’esistenza umana. Soavi e accattivanti anche i disegni di Vico Calabro, ispirati ad una ventina di poesie della gradevolissima raccolta. M.B. rigoBeLLi aUtizzi, iL PoLigrafo, 2012

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Il volume inizia con un accurato saggio di Maria Beatrice Rigobello Autizi, che traccia un esaustivo profilo della lunga operosa vita artistica di Giancarlo Milani già allievo del celebre e noto scultore Amleto Sartori il quale, a metà secolo scorso insegnava scultura alla Scuola d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova. Fanno seguito numerose illustrazioni che testimoniano la vasta operosità di Milani, ovvero i tanti tanti lavori realizzati in circa cinquant’anni di attività artistica, servendosi prevalentemente di gesso, terracotta e bronzo e ttaendo ispirazione dall-a figura umana e da concetti e narrazioni mitologiche. Lavori conservati oggi in collezioni pubbliche e private e pigi ancora, forse, in chiese e luoghi di culto. Sì, perché detto artista ha atteso continuamente alla effettuazione di sculture ispirate al sacro, a lavori che hanno trovato spesso collocazione in grandi chiese e luoghi vari di culto. Basterà ricordare il fonte battesimale, il lambone, il candelabro per il cereo pasquale di Santa Giustina in Padova, che costituiscono preziosi gioielli dell’arte contemporanea. Non vanno dimenticati quindi da ultimo taluni ritratti di personaggi illustri e di alcuni suoi familiari, attuati con forme segniche tradizionali, ma con spirito anche nuovo, con sapore di grande modernità. Il volume chiude con alcune annotazioni critiche stilate da personaggi di chiara fama nel campo dell’arte del nostro tempo.



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22 Cultura Il libro Un appassionante thriller psicologico di Graziano Edi Corazza

“M”, ovvero un viaggio dentro la psiche umana di Ornella Jovane

“M

”, c’è molto di più dietro la semplice lettera dell’alfabeto che apre ad un mondo affascinante di intepretazioni all’interno di una intricata vicenda psicologica. La semplice lettera dell’alfabeto, dai profili indefiniti di un segno di pennello, campeggia col tratto rosso acceso su uno sfondo giallo della copertina di un libro. Si tratta dell’ultima fatica di Graziano Edi Corazza, musicologo giornalista editore, che ora si mette alla prova anche come scrittore di romanzi. “M” è infatti il titolo del romanzo uscito da poche settimane, pubblicato da Book edizioni e stampato da Atenanet, che l’eclettico autore veneziano sta presentando in giro per il Triveneto e che, dopo aver conquistato la critica, sta riscuotendo anche un buon successo di pubblico. Ma perché intitolare un romanzo semplicemente e misteriosamente “M”? “M” può essere tante cose - spiega Corazza - sinceramente non lo so nemmeno io”. La risposta volutamente evasiva spinge a più di una interpretazione, come suggerisce peraltro lo stesso autore. “M come l’iniziale di musica” tema presente e a suo modo preminente nel testo, ma anche come Magrate, l’agiata città della provincia padovana dove la vicenda è ambientata, e ancora come le iniziali del protagonista e dei personaggi principali che gli ruotano attorno, o infine come Ma-

Il protgonista e tutti i personaggi che hanno a che fare con lui hanno il nome che inizia per M rianna, la psicologa che in un certo senso tiene le fila di tutte le vicende dei singoli personaggi. “M” è un appassionante thriller psicologico, “un percorso denso e strutturato - è il commento de La Riflessione Edit - all’interno della psiche umana di uomini e donne che hanno in comune tra di loro l’iniziale del loro nome”. “Un percorso - scrive Seneca Edizioni - dentro la mente dei personaggi sviscerandone le insicurezze che covano latenti ed incoffessate”. La storia: “A Magrate vive e lavora Marianna, - racconta Corazza - psicologa con un trascorso sentimentale incredibile alle spalle. M, il bello della piazza, viene brutalmente assassinato. Sul muro del mix pub da lui frequentato qualcuno aveva scritto a vernice rossa una grossa M. In analisi dalla psicologa ci sono diversi pazienti che nel corso della loro vita hanno lamentato antipatie nei confronti di M. Fra questi l’a-

La copertina del volume: una M dai tratti incerti di un pennello campeggia rosso fuoco su un fondo giallo

Il giornalista musicologo ed editore debutta come scrittore di romanzi gialli

Corazza: “Sono già molti gli amici e i lettori che mi invitano a scrivere un seguito”

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mante di lui, Melissa. Mara, sorella di Marianna, ha pure lei avuto un intenso flirt con M. Ci sono poi le amicizie di M con il mondo della droga e del titolare del mix pub... E le antipatie che M si è procurato negli anni”... Il giallo, che è in distribuzione nel Triveneto e che da maggio lo sarà nelle librerie di tutta Italia, sarà presentato il prossimo 27 gennaio a Piove di Sacco, quindi ad Abano il 12 febbraio, ad Adria il 24, a Bovolenta il 27. Poi l’autore farà tappa a Chioggia il 3 marzo e quindi a Cittadella il 9 marzo. Il 4 aprile il libro sarà presentato a Papozze e a seguire in altre località venete.

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raziano Corazza nel 2012 ha festeggiato i suoi primi 25 anni di attività giornalistica e i suoi primi 1000 concerti, da esperto musicologo, con un viaggio il 5 ottobre a Liverpool, in occasione dei 50 anni dei Beatles. E sempre nel 2012, a dicembre, ha fatto uscire nelle librerie il suo primo libro. “Ormai - osserva divertito - qualcuno non mi chiama più Graziano o Edi, ma M”. “Mi stanno arrivando - conclude - da lettori e amici decine e decine di email che mi chiedono già il seguito! Cosa mi inventerò?” si chiede, piacevolmente stupito Corazza.



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VIAGGIO IN

PROVINCIA

Colpo di scena La decisione dell’azienda ha suscitato reazioni contrastanti

PADOVA

Revamping a Monselice Polemica sul gran rifiuto

Un dettaglio del progetto Revamping di Italcementi a Monselice

Italcementi annuncia la chiusura dei forni, però lascia aperto uno spiraglio: “potremmo restare”

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evamping di Italcementi? Ormai pare proprio di no. Ma ancora una volta non è detta l’ultima parola anche se il futuro della cementeria di Monselice sembra legato ad uno stop imminente. I FATTI. Italcementi ha annunciato di chiudere i forni, mantenendo solo il reparto macinazione e spedizione. Una decisione presa a causa della lunga attesa sul Revamping. Ma la direzione Italcementi ha lasciato trapelare uno spiraglio sul futuro dello stabilimento: “Se si fa il Revamping, noi restiamo”. Ma intanto il “Progetto 2015”, presentato nei giorni scorsi, prevede il “declassamento” dell’impianto di Monselice con una perdita di circa 200 posti di lavoro. I VERTICI ITALCEMENTI. “Tutte le considerazioni sul futuro dell’impianto di Monselice sono subordinate allo scenario che si verrà a creare con la decisione ancora pendente presso il Consiglio di Stato – spiegano i vertici in una nota - Con un iter approvativo bloccato, il destino dell’impianto sarebbe quello di essere trasformato in un centro di macinazione. In uno scenario differente, dopo una sentenza positiva, l’azienda potrà trarre le sue valutazioni basandosi su tre aspetti: l’andamento del mercato dei materiali per le costruzioni; l’opportunità di finanziare in modo sostenibile l’intervento; la possibilità di un dialogo costruttivo tra il territorio e l’impianto”. Insomma, tutto e niente. GLI INDUSTRIALI. “Il caso Italcementi è la fotografia

della realtà che ci circonda, l’evidente e irreversibile china cuore la salute dei lavoratori e degli abitanti, la notizia che che sta prendendo il fare industria in Italia – ha commen- si va verso lo spegnimento di questi camini, è accolta con tato Massimo Pavin, Presidente di Confindustria Padova giusta preoccupazione per il futuro occupazionale, ma nel - Come Italcementi, ci sono altre decine, centinaia di piccole contempo risponde alla domanda di non accettare il ricatto e medie imprese nella nostra provincia bloccate nei loro salute-occupazione”. I FAVOREVOLI. “Quella del lavoro è davvero una emerpiani di sviluppo, ampliamento e nuova occupazione dalla norma urbanistica, dal cavillo burocratico, dal comitato, genza. Le imprese messe in difficoltà dalla crisi sono codal Tar. Sono guardate con sospetto, anziché con rispetto. strette a fare dei tagli – ha affermato il vicesindaco Gianni Mamprin - è ovvio che al momento Senza industria, però, non c’è lavoro, non di farlo, decidono di rimanere in c’è benessere e la coesione sociale viene A rischio circa 200 posti di posti in cui hanno meno problemi, messa a dura prova”. chiudendo le situazioni complicate. GLI OPPOSITORI. “Sono anni che la lavoro, il clima Io credo che le lacrime che oggi produzione del cemento è in fortissimo si fa subito versano questi dipendenti che percalo e di sicuro non potrà più tornare ai incandescente dono il posto, ricadranno su chi ha livelli precedenti, poiché in questa Regione si è cementificato quasi il doppio che nel resto del paese – causato questa situazione”. E’ sulla stessa linea anche Santino Bozza, consigliere ha commentato Francesco Miazzi, consigliere comunale di opposizione - Solo una visione miope ed interessata, poteva regionale della Lega Nord. “Le responsabilità sono molto pensare che il revamping avesse come scopo il rilancio della precise – ha spiegato - Una cosa è dialogare con l’azienda produzione di cemento. per ottenere miglioramenti all’intervento e cercare di portaL’obiettivo era ben altro e lo dimostra la richiesta dell’al- re vantaggi alla comunità. tro cementificio Zillo di utilizzare 225.000 tonnellate/anno Altra cosa, ben diversa, è quella di ostacolare l’azienda di rifiuti speciali. fino a farla chiudere, con costi sociali enormi per il territorio. Si è preferito invece esasperare lo scontro per portare Ci sono politici che verranno ricordati per questo, per aver avanti ad ogni costo un progetto che avrebbe condizionato fatto chiudere, nel bel mezzo di una crisi gigantesca, uno in modo negativo il futuro di questo territorio. Per chi ha a degli stabilimenti più grandi di questa città”.

Il sindaco Francesco Lunghi

“salteranno anche le oPere PubblIche”

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er il primo cittadino di Monselice è un’occasione persa per dare respiro ai lavoratori di Monselice, già gravati dalla crisi economica. “Dobbiamo iniziare a fare i conti anche con problematiche che investono direttamente l’amministrazione comunale – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi - Con il disimpegno di Italcementi da Monselice, infatti, possiamo dire definitivamente addio a tutte le opere che sarebbero state compiute dalla multinazionale se fosse rimasta qui, a partire dalla bretella che avrebbe completato in via definitiva la circonvallazione di Monselice. Inoltre Italcementi ci ha già confermato che tutte le somme che ha sempre destinato a sostenere le iniziative sociali, culturali e sportive della nostra città, subiranno una riduzione del 50% per il prossimo anno. In un futuro molto prossimo spariranno del tutto”.

DUE ANNI DI CASSSA INTEGRAZIONE I LAVORATORI ATTACCANO CHI SI È OPPOSTO

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a decisione di Italcementi di bloccare, nei prossimi mesi, la produzione del cemento ricorrendo alla cassa integrazione per due anni, è arrivata come una doccia fredda per i dipendenti della cementeria monselicense. In un periodo di congiuntura economica, la reazione delle sigle sindacali è stata netta e precisa. “Riteniamo necessario che Italcementi debba dimostrare un forte senso di responsabilità – affermano Fillea Cgil di Padova e Filca Cisl di Padova – chiediamo la messa in cigs di un numero minimo di lavoratori, l’integrazione salariale da parte del gruppo Italcementi e le previsioni della continuità dell’attività dello stabilimento per l’attuale prospettiva di centro di macinazione. Purtroppo il “declassamento” dello stabilimento di Monselice nel piano strategico di Italcementi, e la decisione di congelamento

dell’investimento per il revamping degli impianti, è dipeso oltre che dalla crisi del mercato, molto dalla pesante contrarietà dei comitati locali e dei sindaci di Este e Baone. Dobbiamo però tutti considerare che la maggioranza della comunità e delle amministrazioni locali hanno sostenuto il progetto del revamping”. L’assemblea dei lavoratori non risparmia una critica a chi si è opposto al revamping. “Noi rifiutiamo lo spirito di “resa di conti” tra contrari e favorevoli al revamping su cui in molti oggi cercano di soffiare e trasportare anche noi lavoratori – continuano le sigle sindacali - Ma allo stesso tempo siamo molto risentiti nei confronti di chi ha voluto dipingere il revamping come un “cataclisma”, chi ha rifiutato di entrare nel merito delle questioni tecniche, chi ha creato un clima così pesante sull’attività dei cementifici”.

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Nuova stangata sui rifiuti: ecco la Tares Prevista una maggiorazione fra i 30 e i 40 centesimi al metro quadrato, alcuni sindaci cercheranno di limitare i danni

In complesso i cittadini pagheranno almeno 20 euro in più a testa

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nizio d’anno più amaro del solito visto che dal primo zio rifiuti sarà commisurato in tutti i Comuni della provingennaio è arrivata la Tares, un tributo nuovo di zecca. cia alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti Cambia tutto ancora una volta e, dal punto di vista da cittadini, attività commerciali e imprese (cosa che per dell’utente, si va in peggio. Il nuovo tributo sui rifiuti e ser- ora valeva solo per i Comuni con la Tia). La Tares probabilvizi, è chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l’igiene urbana mente si pagherà in 3 rate: le prime saranno commisurate e a finanziare i servizi detti “indivisibili” come illumina- a quanto pagato come Tarsu o Tia nel 2012. I conguagli con le decisioni locali saranno versati zione pubblica, manutenzione strade con l’ultima rata di dicembre. e così via. L’unica consolazione, arriva L’aumento I CALCOLI La nuova tariffa sarà per chi produce meno rifiuti perchè va a coprire commisurata all’80% della superficie finalmente pagherà davvero qualcosa i servizi catastale, un dato che però oggi non in meno di chi ne produce di più. Ma “indivisibili” di consolazione molto parziale, perché ciascun Comune hanno tutti i Comuni. Per questa ragione, l’emendamento prevede che in alla fine, sia pure non per colpa dei Comuni ma del Governo Monti, quasi tutti ci troveremo a prima applicazione la base imponibile sarà rappresentata spendere più di quanto abbiamo speso fino ad oggi. Il det- dalle superfici dichiarate ai fini Tarsu o Tia. LA RISCOSSIONE Nel 2013 le società che svolgono taglio della norma è un prodigio della burocrazia e risulta di una complessità quasi assurda. La sostanza però è di il servizio di gestione dei rifiuti, potranno continuare a una semplicità disarmante: il tributo prevede una maggio- vedersi affidata la riscossione della Tares. Insomma poco razione che andrà dai 30 ai 40 centesimi di euro al metro cambia per Aps-Hera, Etra e Padova Tre, che continuequadro. Maggiorazione che servirà appunto a coprire i ranno ad essere i punti di riferimento per la provincia di servizi indivisibili visto che il Comune dovrà fare i conti Padova. con mancati trasferimenti da parte del governo centrale. PAROLA D’ORDINE, SEMPLIFICARE Nel 2013 i verIL PARAMETRO Con la Tares il pagamento del servi- samenti delle rate di Tares relativa ai rifiuti potranno esse-

CALDAIE A NORMA NUOVO ACCORDO

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n nuovo patto per la messa a norma delle caldaie e di tutti gli impianti termici che rappresentano una delle fonti di inquinamento ambientale più diffuse. Tra le novità spicca l’utilizzo del “Bollino verde” anche per le caldaie sopra i 35 kw. E’ stato firmato nella sede della Camera di Commercio di Padova il nuovo accordo volontario fra Provincia di Padova, Comune di Padova e Camera di Commercio, l’Enea, le associazioni di categoria più rappresentative nel campo dell’installazione e della manutenzione degli impianti termici e le associazioni dei consumatori padovane con l’obiettivo di promuovere la diffusione di campagne di manutenzione e controllo degli impianti termici situati nel Comune di Padova e in tutti i comuni della provincia. La normativa vigente prevede obblighi per i cittadini e per gli enti controllori (Comuni e Province) relativamente alla progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici, con l’obiettivo di contenere il consumo di energia, migliorare le condizioni ambientali e di aumentare la sicurezza degli impianti. Solo in Italia i casi di morte per intossicazione da monossido di carbonio causata da impianti non controllati sono più di 200 all’anno. Non va dimenticato inoltre, che un generatore in grado di bruciare bene genera un minore consumo di combustibile, poiché il processo avviene in condizioni ottimali, con conseguente risparmio economico, anche sulla bolletta, ed una minore emissione di inquinanti. L’accordo coinvolge più di 500

Il controllo di una caldaia imprese artigiane del territorio padovano e di altre province ed il numero totale stimato di impianti su cui effettuare la manutenzione è pari a 310 mila unità. I controlli effettuati nell’ultimo biennio hanno accertato che solamente il 30% degli impianti verificati sono negativi mentre il restante è positivo, quindi tendenzialmente si nota un miglioramento rispetto ai bienni precedenti. Questo conferma la validità dell’accordo volontario il quale, raggruppando tutti i portatori di interessi mira, oltre che a salvaguardare l’ambiente e a ridurre i consumi di energia, anche a incidere sul piano economico, calmierando i costi delle manutenzioni. Infine l’accordo prevede un tavolo di confronto permanente sulle problematiche riscontrate quotidianamente dalle imprese artigiane, nonché una formazione costante e puntuale per tutti i sottoscrittori.

La raccolta dei rifiuti da quest’anno sarà ancora più salata a causa dell’introduzione della nuova tassa la Tires

re effettuati tramite bollettino di conto corrente postale o tramite F24, consentendo quindi anche le compensazioni fra crediti e debiti fiscali. Si tratta, in pratica, degli stessi strumenti di pagamento oggi previsti per l’Imu. LA MAGGIORAZIONE Complessivamente i contribuenti pagheranno di più rispetto ai prelievi fiscali sui rifiuti attualmente in vigore (Tia o Tarsu). Infatti, per legge il gettito della Tares dovrà coprire integralmente non solo i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma anche quelli dei servizi comunali “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade.

I COMMENTI Da Sant’Angelo di Piove, il sindaco ha promesso di fare il possibile per “limitare i danni” anche rivedendo il calendario di raccolta dei rifiuti. Stesso discorso per Selvazzano, dove il primo cittadino sta prospettando aumenti considerevoli che colpiranno anche le fasce considerate deboli. Non va meglio nel resto della provincia dove, in alcuni Comuni, l’aumento sfiorerà il 25%. Brividi anche per i cittadini di Padova: sarà praticamente vanificata la riduzione della tariffa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani da 124 a 123 euro a tonnellata, approvata nelle scorse settimane.


26 Mondo scuola

Mondo Scuola 15

Elementari, medie e superiori. Dal 21 gennaio al 28 febbraio via Internet

Diecimila studenti si iscriveranno on line

Scuole padovane alle prese con il nuovo sistema, chi non ha il computer potrà andare in segreteria di Giovanni Giovetti

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ivoluzione informatica nel rito dell’iscrizione scolastica, che quest’anno si farà solo sul web. Basta carta e moduli, per iscriversi serviranno un computer collegato ad internet. Il governo ha deciso che le iscrizioni per le prime classi di elementari, medie e superiori per il prossimo anno scolastico 2013-2014 dovranno essere effettuate esclusivamente online. Le procedure saranno disponibili sul sito del ministero www.iscrizioni.istruzione.it oppure www.istruzione.it al link “iscrizioni on line” o “scuola in chiaro”, dove si troveranno tutte le informazioni necessarie e le strutture disponibili. Il tutto avverrà a partire dal 21 gennaio e fino al 28 febbraio, ultima data utile per le operazioni. Anche a Padova c’è fermento per il nuovo sistema di iscrizione on line, fra i timori di sovraccarico della rete e osservazioni sul fatto che non tutte le famiglie saranno in grado di

Nella foto l’indirizzo del sito per l’iscrizione scolastica on line fare l’iscrizione da casa e dovranno appoggiarsi a strutture pubbliche o private. Sono oltre diecimila gli studenti coinvolti e, di conseguenza, le famiglie che dovranno misurarsi con questa novità, comoda per molti se tutto filerà liscio, un po’ più problematica per chi non ha dimestichezza con computer e internet. Ma, assicurano i dirigenti scolastici padovani, le scuole saranno pronte a dare una mano, sperando che non ci sia l’assalto alle segreterie proprio i primi giorni. La norma indica il web quale strumento di cui le famiglie dovranno usufruire per le iscrizioni al primo anno delle scuole statali paritarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, compresi i corsi opzionali del secondo biennio e quinto anno; nonché i percorsi di istruzione e formazione professionale integrativi o complementari erogati negli istituti professionali statali.

L’utilizzo del sistema di iscrizioni on line è facoltativo invece per le scuole private di tipo paritario. Restano esclusi dal processo telematico tutte le scuole dell’infanzia (statali e paritarie) e i corsi di istruzione per gli adulti attivati anche presso le sezioni carcerarie. Le “immatricolazioni” alle classi successive a quelle iniziali vengono eseguite d’ufficio dalle istituzioni scolastiche come consuetudine. Saranno invece le singole segreterie, su impulso dei dirigenti scolatici, ad attivare le procedure online entro il 19 gennaio predisponendo i moduli personalizzati sul portale ministeriale. E proprio le segreterie avranno il compito di controllare le domande pervenute al sistema, convalidarle, smistarle ad altri istituti o respingerle in caso di inesattezze o informazioni incomplete. In quest’ultimo caso sarà la segretaria ad allertare i

genitori via email. Il ministero ha tenuto in considerazione l’eventualità che non tutte le famiglie italiane dispongano di un pc o di un collegamento internet. Un’ipotesi che anche a Padova sta suscitando qualche preoccupazione. Saranno quindi ancora le segreterie a dover fornire supporto accogliendo i genitori e mettendo a disposizione i computer. “I genitori che non possiedono un pc, il web o che non hanno dimestichezza con la tecnologia – affermano i responsabili dell’Ufficio scolastico provinciale di Padova – possono rivolgersi alle scuole già frequentate da figli, in caso di istituti comprensivi, oppure in quelle prescelte”. Il meccanismo è comunque semplice: bisognerà riempire una scheda non molto diversa dai moduli su carta, per poi seguire una procedimento guidato utile a recapitare correttamente l’iscrizione via web. La procedura online permetterà, inol-

tre, di eliminare il fenomeno delle doppie iscrizioni, un problema frequente che spesso non consentiva di stabilire con esattezza il fabbisogno di cattedre per l’anno scolastico. Proprio per aiutare i ragazzi e i loro genitori a compiere una scelta il più possibile consapevole, che possa coniugare le diverse esigenze e aspettative, la Provincia di Padova torna a proporre la guida “Liberi di scegliere”, sia nella versione cartacea che on-line, sul sito www.provincia.padova. it, che si propone di fornire una “bussola” a quanti devono orientarsi nel panorama sempre più complesso, ma anche ricco ed articolato, nell’istruzione o della formazione dopo la scuola dell’obbligo. Per ogni istituto di istruzione o formazione professionale, una scheda esaustiva che risponde a tutte le domande in materia, dalle più semplici alle più complesse.


Cultura provinciale 17 Spettacoli Fino al 24 aprile, 14 titoli dedicati a diversi temi

Controcampo la rassegna di Montagnanafilmforum 636/12

La selezione di film è giocata attorno argomenti affrontati con prospettive differenti

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ontrocampo è il titolo scelto dal circolo cinematografico Montagnanafilmforum per la stagione cinematografica 2013, partita lo scorso 17 gennaio al cinema Bellini. Ogni giovedì, fino al 14 marzo e poi di mercoledì e giovedì fino al 11 aprile, “la sala” dietro al Duomo di Montagnana tornerà, come di consuetudine ad animarsi, e a confrontarsi sulle pellicole proposte dagli organizzatori della rassegna. “Quest’anno – spiega Sante Pirondini, tra i promotori dell’iniziativa – abbiamo scelto il titolo di Controcampo per la rassegna, in quanto per ogni tema proporremo due racconti con prospettive differenti”. La Storia, il valore della vita, della famiglia, delle tradizioni e il dolore, sono solo alcuni dei campi di indagine che verranno affrontati dai 14 film selezionati dagli organizzatori in una rosa di alta qualità. “Pensiamo di aver raccolto i migliori film – chiosa Pirondini - non certo i più conosciuti ma sicuramente simpatici e importanti per il tema proposto, per la regia, per la magistra-

14 febbraio, “La parte degli angeli” di Ken Loach. Una riflessione sulla commedia umana le interpretazione o per i premi ricevuti”. Il prossimo appuntamento sarà il 31 gennaio con “Venuto al Mondo”, il film di Sergio Castellitto tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, vincitore del premio Campiello, nel quale vengono toccati i grandi temi, (l’amore, la maternita’ a tutti i costi, gli orrori della guerra) con una narrazione asciutta e senza mai cedere alla retorica. Il 7 febbraio “Argo” di Ben Affleck; il 14 febbraio invece sarà la volta de “La parte degli angeli” il film con il quale Ken Loach torna a riflettere sulla commedia umana con un ritratto di uomini segnati dalla vita ed irrecuperabili ai quali affida una possibilità di riscatto. 21 febbraio: “Il primo uomo” un biografia di Gianni Amelio sullo scrittore francese Albert Camus: il 28 febbraio “Tutti i nostri desideri”, di Philippe Lioret; il 7 mar-

zo “La bicicletta Verde”, il primo film che arriva dall’Arabia, tra tradizione e coraggio di cambiare. Il 14 marzo sullo schermo verrà proiettato “Di nuovo in gioco”, un film di Robert Lorenz che i curatori della rassegna hanno dedicato al tema “ricominciare”; il 20 e il 21 marzo “Chi vuole essere amato?”, il film di Anne Giafferi che tratta con umorismo il desiderio religioso, “Mi interessava – spiega la regista - mostrare perchè e in che modo una persona normale possa essere suo malgrado toccata dalla fede”. Il mese di aprile, invece, si aprirà con “Monsieur Lazhar, mercoledì 3 e giovedì 4, dedicato al superamento del dolore, il 10 e l’11 “La sposa Promessa” appartenente al tema “Il valore delle tradizioni”, il 17 e il 18 “Le nevi del Kilimangiaro”. mentre il 18 aprile verrà proiettato sul grande schermo un “Week end reale” La rassegna si concluderà il 24 aprile con il film “Troppo amici” di Oliver Nakache ed Eric Toledano i registi di “Quasi amici”.

Alcuni dei film presenti nella rassegna

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Cultura provinciale 29 17 Spettacoli Fino al 24 aprile, 14 titoli dedicati a diversi temi

Controcampo la rassegna di Montagnanafilmforum La selezione di film è giocata attorno argomenti affrontati con prospettive differenti

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ontrocampo è il titolo scelto dal circolo cinematografico Montagnanafilmforum per la stagione cinematografica 2013, partita lo scorso 17 gennaio al cinema Bellini. Ogni giovedì, fino al 14 marzo e poi di mercoledì e giovedì fino al 11 aprile, “la sala” dietro al Duomo di Montagnana tornerà, come di consuetudine ad animarsi, e a confrontarsi sulle pellicole proposte dagli organizzatori della rassegna. “Quest’anno – spiega Sante Pirondini, tra i promotori dell’iniziativa – abbiamo scelto il titolo di Controcampo per la rassegna, in quanto per ogni tema proporremo due racconti con prospettive differenti”. La Storia, il valore della vita, della famiglia, delle tradizioni e il dolore, sono solo alcuni dei campi di indagine che verranno affrontati dai 14 film selezionati dagli organizzatori in una rosa di alta qualità. “Pensiamo di aver raccolto i migliori film – chiosa Pirondini - non certo i più conosciuti ma sicuramente simpatici e importanti per il tema proposto, per la regia, per la magistra-

14 febbraio, “La parte degli angeli” di Ken Loach. Una riflessione sulla commedia umana

zo “La bicicletta Verde”, il primo film che arriva dall’Arabia, tra tradizione e coraggio di cambiare. Il 14 marzo sullo schermo verrà proiettato “Di nuovo in gioco”, un film di Robert Lorenz che i curatori della rassegna hanno dedicato al tema “ricominciare”; il 20 e il 21 marzo “Chi vuole essere amato?”, il film di Anne Giafferi che tratta con umorismo il desiderio religioso, “Mi interessava – spiega la regista - mostrare perchè e in che modo una persona normale possa essere suo malgrado toccata dalla fede”. Il mese di aprile, invece, si aprirà con “Monsieur Lazhar, mercoledì 3 e giovedì 4, dedicato al superamento del dolore, il 10 e l’11 “La sposa Promessa” appartenente al tema “Il valore delle tradizioni”, il 17 e il 18 “Le nevi del Kilimangiaro”. mentre il 18 aprile verrà proiettato sul grande schermo un “Week end reale” La rassegna si concluderà il 24 aprile con il film “Troppo amici” di Oliver Nakache ed Eric Toledano i registi di “Quasi amici”.

le interpretazione o per i premi ricevuti”. Il prossimo appuntamento sarà il 31 gennaio con “Venuto al Mondo”, il film di Sergio Castellitto tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, vincitore del premio Campiello, nel quale vengono toccati i grandi temi, (l’amore, la maternita’ a tutti i costi, gli orrori della guerra) con una narrazione asciutta e senza mai cedere alla retorica. Il 7 febbraio “Argo” di Ben Affleck; il 14 febbraio invece sarà la volta de “La parte degli angeli” il film con il quale Ken Loach torna a riflettere sulla commedia umana con un ritratto di uomini segnati dalla vita ed irrecuperabili ai quali affida una possibilità di riscatto. 21 febbraio: “Il primo uomo” un biografia di Gianni Amelio sullo scrittore francese Albert Camus: il 28 febbraio “Tutti i nostri desideri”, di Philippe Lioret; il 7 mar-

Alcuni dei film presenti nella rassegna

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LO volleY

SPORT in PRIMO PIANO 350 atletI della carrarese euganea Per Il nuovo anno

Ciclismo amatoriale. L’Udace padovana tira le somme della stagione

2500 iscritti e 82 società

di Walter Lotto

E

Il presidente Casumaro durante la relazione conclusiva

L

a Pgs Carrarese Euganea volley ha riunito dirigenti tecnici e atleti per il classico convivio che di tiene in occasione della pausa per le feste natalizie. Cerimoniale in linea con le tradizioni, messa dell’atleta presso la chiesa di S. Giorgio a Due Carrare, di seguito gli oltre 350 invitati sono stati ospiti presso lo stand allestito all’interno del patronato Don Bosco. A far gli onori di casa il presidente biancoazzurro Patrizio Casumaro, ha relazionato i presenti sull’andamento dei vari campionati, e ringraziato gli sponsor che nonostante la stretta economica sono vicini alla società. A rappresentare la comunità l’assessore allo sport Mario Romanato e il vice sindaco Claudio Garbo, ospite d’eccezione Carlo Calgaro, tecnico esecutivo della nazionale russa e presidente dell’Eurovolley School Trieste. L’allegra giornata si è conclusa con i classici auguri per l’anno 2013 e con una mega lotteria con in palio prodotti tipici del territorio Carrarese. W.L.

ntusiasmo e voglia di fare ciclismo, questo è il motto che ha animato la 34ma edizione della “Festa dell’Udace padovana” che ha riunito, al ristorante Gambero di Cadoneghe 170 tra atleti e dirigenti per celebrare e premiare i protagonisti della stagione appena conclusa. “Nonostante la stretta della crisi - ha detto Giuseppe Andreose presidente del comitato provinciale padovano - il ciclismo amatoriale del dopolavoro gode di buona salute, possiamo contare su oltre 2500 iscritti e 82 società, la stagione che va in archivio ci ha riservato grandi risultati, e auspico per tutti che anche il 2012 confermi questa tendenza”. Molti gli atleti padovani premiati, dai vincitori della coppa del mondo Walter Padovan e Monica Squarcina, ai conquistatori dei titoli europei Marco Toffolo, Gianmarco Agostini e Adriano Zecchinato. E’ stata poi la volta dei campioni tricolori, titoli vinti da Renato Sergio e Andrea Pinos su pista, Mirco Marin (Avis) Franceso Grasselli (avvocati)

Il saggio Prossimi appuntamenti in programma il 20 e il 27 gennaio

Ginnastica ritmica da favola applausi per le giovani atlete E leganza, musica, allegria e colori nella magica serata avvenuta all’interno dell’arcostruttura Azzurri d’Italia a Due Carrare in occasione del saggio di Natale di ginnastica ritmica della PGS Carrarese denominato “ Forme d’arte”. Presentate da Pamela Pescante, in veste di spiker, e dirette con maestria dalla coordinatrice Elena Favarin, unitamente alle insegnanti Virginia Tarantino, Giorgia Passarin e Ylenia Destro le piccole ginnaste si sono esibite in armoniosi e spettacolari esercizi che hanno trascinato all’entusiasmo il numeroso pubblico assiepato nelle gradinate dell’impianto. La manifestazione che ha avuto come ospite Mario Romanato, assessore allo sport locale, è stata l’occasione per ricordare i risultati ottenuti nel corso dell’anno: su tutti spiccano le vittorie di Lisa Pitton e Lucrezia Piva in gare regionali Aics e i piazzamenti di Gaia Parisotto 7. in una gara regionale Acse Categoria Joy e 11. nella stessa categoria nel campionato nazionale di Rimini. Miglior piazzamento di squadra il settimo posto ottenuto da Banzato, Crivellari, Ernesti, Moro, Fasolato, e Parisotto in una gara regionale Acse cat. Jolly Joi giovanile. Diramate anche la date per i prossimi appuntamenti che vedranno le ginnaste Carraresi impegnate il 20 gennaio nell’esi-

Le ragazze della ginnastica ritmica della Pgs Carrarese bizione presso il locale Re di Mezzo a Due Carrare, in occasione della raccolta fondi “Progetto Bangladesh” lo stesso giorno Gaia Parisotto sarà protagonista a Campagnalupia nella prima prova regionale categoria Silver campionato Acse. Il 27 Gennaio è in programma la partecipazione alla manifestazione “Padova

Ginnastica” (Dba) e il 24 febbraio le atlete saranno in scena a Padova (Dba) nella prima prova individuale Joy campionato Acse. La manifestazione è terminata con un dirigente travestito da babbo Batale che ha consegnato un dono ad atlete ed insegnanti a ricordo di una serata davvero speciale. W.L.

Il presidente dell’Udace Giuseppe Andreose Angelo Bella tra i non vedenti, nel tandem con Giorgio Danesi alla guida, Paolo Dal Molin e il giovanissimo Giovanni Sergiano nel ciclocross. Premi e riconoscimenti anche a molte società, citiamo quelle più attive in campo organizzativo a cominciare dal Gs Massanzago con 5 eventi organizzati, seguono l’Asd S.Eufemia e l’Asd Cartuga con 4, al terzo posto il Gs Tecnoimpianti con 3. Premio

speciale per l’Asd Biciverde di Monselice, società padovana con il maggiore numero di iscritti (130). Nutrito e qualificato il parterre degli ospiti tra i quali: Riccardo Dal Ben, responsabile dell’Udace regionale, Antonio Facciolo, presidente onorario dell’Udace padovana, Mario Magro ex presidente CTP e Matteo ed Elisabetta Rampin, con Adriano Foffano in rappresentanza della Due Effe Sport.

TRIBANO. Associazione Metafisica, ottimi risultati

sul PodIo le Promesse delle artI marzIalI PremI e aPPlausI anche Per I musIcIstI

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ioggia di premi e medaglie per la scuola d’arti coreografiche, musicali e marziali “Metafisica”. Il mese scorso sono saliti sul podio i giovani atleti al campionato nazionale di karate dell’Acli. Primo posto cintura gialla a Alberto Grandesso, secondo a Marco Lazzarini e terzo a Vasile Oanta. Per la cintura gialla esordienti primo posto a Laura Meneghetti, cintura verde terzo posto a Mattia Pertile e gialla categoria speranze terzo posto a Michele Ongarelli. Buoni piazzamenti fra il quarto e sesto posto per Giacomo Delon, Saverio Se- I campioni dell’associazione “Metafisica” con gato e Alessandro le medaglie Berto. L’associazione ha conquistato inoltre tre titoli regionali nella selezione Pgs per la danza classica, hip hop e modern jazz con le squadre senior. La flautista Irene Sassaro ha vinto il concorso “Giovani musicisti monselicensi” in cui si sono esibiti anche Laura Sassaro (flauto) e Francesco De Poli (pianoforte).


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Eventi Ricco calendario di appuntamenti in laguna dal 27 gennaio al 12 febbraio

Venezia, il Carnevale dei colori Maria Marta Finotto si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo

Manifestazione:il programma

di Alessandro Abbadir

“V

ivi i colori - Live in colour”. Il Carnevale dei colori, i colori del Carnevale: questo il filo conduttore del Carnevale 2013 di Venezia. A presentarlo è stato direttamente Davide Rampello il direttore artistico. Un evento che porterà in laguna centinaia di migliaia di visitatori dal 2 al 12 febbraio 2013 con un prologo il 26 e il 27 gennaio. “Venezia - hanno spiegato gli organizzatori – è stata l’unica città a colori prima dell’invenzione del colore: Canaletto, Guardi, Bellotto, Tiziano, Giorgione, Bellini, Veronese perfezionarono l’arte della pittura prospettica, e a colori, in laguna. Non potrebbe essere altrimenti: non c’è città al mondo in cui lo spettro cromatico dia il meglio di sé riflettendosi sull’acqua dei canali e sulla laguna”. E nel segno del colore saranno tutti gli appuntamenti del calendario, dai concerti in Piazza San Marco ospitati dalla spettacolare macchina scenica del Gran Teatro, rigorosamente ognuno dedicato a un tema cromatico differente, alle danze storiche e performance nei campi, passando per aperitivi in musica ed eventi dedicati ai più piccoli. Una “vertigine” visiva che travolgerà anche i grandi appuntamenti della tradizione a partire dalla Festa Veneziana sull’Acqua proseguendo con il Corteo e Festa delle Marie. La Maria “eletta” lo scorso anno, Marta Finotto, sarà quella che si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo, replicato anche quest’anno altre due volte: il 10 febbraio, quando scenderà un artista del mondo dello spettacolo e il 12 martedì grasso, quando la discesa sarà quella del Leone alato. Sempre martedì grasso a mezzanotte, ci sarà la Vogata del Silenzio, corteo silenzioso di gondole dal Ponte di Rialto fino al Bacino di San Marco, chiuderà il Carnevale 2013. Il palco in Piazza San Marco sarà utilizzato anche per serate musicali a tema” cromatico”, da Azzurro a Yellow Submarine. Entusiasta il direttore artistico. “Il Carnevale 2013 di Venezia sarà il Carnevale del colore perché ogni colore comunica e suscita un’emozione e a questa ciascuno di noi associa uno stato d’animo - ha spiegato Rampello - I colori sono quanto di più soggettivo vi sia, e condividono con lo spirito del Carnevale l’infinita varietà e il numero dei mascheramenti, a propria volta corrispondendo alle nostre infinite

E

Martedì Grasso alle 23.30 ci sarà la Regata del Silenzio diverse attitudini. La bellezza, come il colore, è davvero nell’occhio di chi guarda. E così è il Carnevale, dove tutto è permesso in nome di una temporanea sospensione dei ruoli. Il mascheramento, azione simbolo del vivere il Carnevale, è la sintesi di questa liberazione. I colori, con le loro variazioni di brillantezza, tono, saturazione creano un pantone inesauribile di caratteri, metaforicamente simboleggiando la varietà e la diversità umana. Il Carnevale è la festa delle culture per eccellenza, soprattutto a Venezia, prima metropoli cosmopolita d’Europa”. Ci sarà la collaborazione al Carnevale delle principali istituzioni culturali cittadine con tre appuntamenti particolarmente interessanti. La mostra di libri antichi sul colore, nelle Sale Monumentali della Marciana con letture teatrali musicate in tema commentate da un finissimo teorico del colore come il professor Manlio Brusatin.

Una mostra sull’utilizzo storico dei colori presentata all’Archivio di Stato. E una rassegna cinematografica sui colori nel cinema all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti e alla Casa del Cinema. Spettacoli e concerti anche nei musei civici. Anche Venezia Marketing & Eventi fra i promotori spiega il perché di un calendario di eventi lungo. Una motivazione pensata anche per battere la crisi. “Abbiamo deciso un allungamento del palinsesto su un arco di tre settimane con ricadute positive in termini di promozione turistica sulla città e sul suo indotto economico – ha sottolineato Piero Rosa Salva, Presidente di Venezia Marketing & Eventi - Abbiamo inoltre potenziato il programma culturale in sinergia con le istituzioni locali, che si svilupperà in maniera diffusa su tutto il territorio rendendo il calendario degli eventi realmente sostenibile per Venezia, con numerosi poli di aggregazione. Non a caso il primo weekend, dedicato alla “Festa Veneziana” sull’acqua si svolgerà nel Sestiere di Cannaregio. Ci sarà inoltre un calendario di iniziative in sinergia con il Carnevale di Verona e Jesolo”.

cco il programma del Carnevale di Venezia 2013 nel dettaglio. Si parte il 26 gennaio dalle 9 con l’apertura in Campo San Polo di una pista di pattinaggio su ghiaccio nel cuore del centro storico veneziano. Nel campo da sempre dedicato, per tradizione, al divertimento dei più piccoli attorno alla pista, un villaggio di stand offrono prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato tipico. Nel Sestiere di Canareggio dalle 17 alle 19 la Festa Veneziana. Un grande spettacolo serale sull’acqua ed un corteo di maschere annuncerà l’arrivo del Carnevale alla città. Domenica 27 dalle 11 alle 13, il corteo acqueo del Coordinamento Associazioni Remiere mollerà gli ormeggi da Punta della Dogana e navigherà lungo tutto il Canal Grande sino a giungere nel popolare Rio di Cannaregio, dove sfilerà in un tripudio di pubblico assiepato sulle rive. All’arrivo delle barche si apriranno gli stand eno-gastronomici, che offriranno al pubblico cicheti, specialità veneziane e i dolci della tradizione del Carnevale per antonomasia: le fritole e galani. Il primo febbraio all’Hotel Danieli ci sarà un Cotillon di inizio Carnevale. Con balli in maschera d’epoca e minuetti. Fitto il programma del 2: dalla mattina Il Concorso della Maschera più bella, seguirà la Festa delle Marie, Cioccolata calda in costume al Gran Caffè Lavena, e infine Cena con Ballo il Minuetto al Danieli, Cena di Gala con Ballo e spettacolo. “Al Ridotto”, “The Best of Il Ballo del Doge… Frames of a dream, e Il Gran Ballo Della Serenissima Opera “Don Giovanni”, Omaggio a Wolfgang Amadeus Mozart. Il 3 febbraio dalle 12 alle 13 Il Volo dell’Angelo. In serata in Piazza San Marco Ballo di Arlecchino e Pulcinella, musiche e canzoni veneziane e napoletane. Il 4, 5. 6 febbraio gli appuntamenti dei giorni precedenti si ripeteranno. Il 7 ci sarà il Ballo Tiepolo, un gran ballo in maschera dalle 20,30 al Palazzo Pisani Moretta. Alle 21 “gran ballo della Dolce Vita Burlesque” e caffè-concerto. L’8 febbraio ballo in omaggio a Franz Lehàr con l’opera “La Vedova Allegra”. Il 9 febbraio “Il Gran Ballo della Dogaressa”. Il ballo si svolgerà dalle 21 al Palazzo Pesaro Papafava, sul primo piano nobile del XIV secolo. Il palazzo sarà interamente illuminato con candele per creare un’atmosfera indimenticabile. Il 10 febbraio alle 12 Il volo dell’aquila, alle 16,30 cioccolata in costume al Gran Caffè Lavena. Dalle 21 “Gran ballo mascheranda” a Palazzo Pisani Moretta. Dalle 21 al Teatro la Fenice l’opera “La Traviata” di Verdi. L’11 febbraio dalle 19 alle 23 sul Canal Grande “Gondola Tour con Cena”. Dalle 21 “Gran Ballo della Belle Epoque”. Martedì Grasso: dalle 17 premiazione della Maria del Carnevale 2013, alle 18 Lo “svolo del Leon”, alle 21 al Danieli Cena con ballo Il minuetto. Dalle A.A. 23,30 La Regata del Silenzio.



34 Voci da palazzo Sanità Zaia ha nominato i nuovi direttori generali

22 nomi per 22 Ulss

Undici sono andati al Carroccio, dieci al Pdl, uno al Pd. Padrin: “Privilegiata la competenza non il colore della casacca politica” di Fortunato Marinata

Voci da palazzo 13

L’opinione Stefano Valdegamberi, Udc

“Persa l’occasIone dI rIdurre Il numero delle ulss”

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eccato che la Regione Veneto abbia perso l’occasione di ridurre il numero delle aziende socio-sanitarie venete, perseguendo una necessaria razionalizzazione dei costi amministrativi”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Stefano Valdegamberi che prosegue: “Auguro, comunque, un buon lavoro a tutti i neo Direttori delle Ulss Venete. Vedo con piacere che sono stati Stefano riconfermati molti professionisti che hanno ben operato nel passato e di Valdegamberi cui ho avuto modo di apprezzarne le qualità manageriali ed umane. Le sfide che li aspettano non sono semplici e l’augurio che faccio è che sia sempre posto al centro delle loro attenzioni il benessere e la salute dei cittadini, sia premiato il merito e si faccia un uso sempre più responsabile delle risorse, al di sopra ed al di fuori di ogni logica di bottega politica”. Dario Bond, Pdl

“Il governatore zaIa ha fatto ottIme scelte”

“P

A

spettando la definizione delle schede a corredo del Piano Socio Sanitario del Veneto, il presidente Luca Zaia ha nominato l’elenco deI dIrettorI generalI i nuovi direttori generali delle Ulss venete. Un’operazione non facile in quanto di solito le poltrone vengono distribuite con il manuale Cencelli, in osservanza degli equilibri politici che reggono Ulss 1 di Belluno, Pier Paolo Feronato Giunta e Consiglio di Palazzo Ferro Fini. Non così per Zaia, secondo Ulss 2 di Feltre, Adriano Rosi Caldogno le parole del presidente della commissione Sanità Leonardo PaUlss 3 Bassano del Grappa, Fernando Antonio Campostela drin, che invece avrebbe scelto gli uomini da mettere a guida degli Ulss 4 Alto vicentino, Daniela Carraro ospedali veneti secondo il principio della competenza. “In fase di Ulss 5 Ovest vicentino, Giuseppe Cenci nomine - ha spiegato – Zaia ha fatto sua fino in fondo quell’auUlss 6 Vicenza, Ermanno Angonese tonomia decisionale che gli è conferita dalla legislazione veneta. Ulss 7 Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos Le nomine, infatti, avvengono per decreto presidenziale. E prima Ulss 8 Asolo, Bortolo Simoni di tutto Zaia ha ascoltato tutti ma poi ha deciso autonomamente Ulss 9 Treviso, Giorgio Roberti privilegiando la competenza piuttosto che il colore della casacca Ulss 10 Veneto Orientale, Carlo Bramezza politica”. Se così è stato, l’equilibrio che ne è conseguito tra Pdl e Ulss 12 Venezia, Giuseppe Dal Ben Lega deve essere stato plaudito all’interno della maggioranza come Ulss 13 Mirano, Gino Gumirato un’inattesa casualità. Undici, infatti, i manager ascrivibili all’orbita Ulss 14 Chioggia, Giuseppe Dal Ben del carroccio, dieci quelli del Pdl, uno del Pd ma gradito anche Ulss 15 Alta Padovana, Francesco Benazzi alla Lega. Anche l’equilibrio all’interno dello stesso partito di Zaia Ulss 16 Padova, Urbano Brazzale sembra essere stato rispettato con un numero di uomini “vicini” al Ulss 17 Este, Giovanni Pavesi “Presidente” di coloro che sono “vicini” al sindaco, Flavio Tosi. Ma Ulss 18 Rovigo, Arturo Orsini anche in questo caso deve essersi trattato di semplice casualità. Ulss 19 Adria, Pietro Girardi Così nelle Ulss scaligere, quella del Capoluogo e di Bussolengo, Ulss 20 Verona, Giuseppina Maria Bonavina sono stati sistemati gli uomini del sindaco: Maria Giuseppina BoUlss 21 Legnago, Massimo Piccoli navina nell’Ulss 20, e Alessandro Dall’Ora nella 22 e nell’Ulss 6 Ulss 22Bussolengo, Alessandro Dall’Ora dell’Ovest Vicentino, invece, ha preso posto l’ex uomo di Galan ma Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario ora “tosiano” inossidabile Ermanno Angonese. Lo stesso vale per Fernando Antonio Compostella nell’Ulss 3 di Bassano del Grappa andata a Bartolo Simoni; l’Ulss 10 del Veneto Orientale andata e Giuseppe Cenci nell’Ulss 5 dell’Ovest Vicentino. I suoi uomini, a Carlo Bremezza; l’Ulss 13 di Mirano con Gino Gumirato; l’Ulss invece, il Governatore li ha piazzati all’Ulss 1 di Belluno, Pietro 15 dell’Alta Padovana andata a Francesco Benazzi; l’Ulss 16 di Paolo Faronato; Ulss 7 di Pieve di Soligo, Padova con Urbano Brazzale; l’Ulss 17 di Este Gian Antonio Dei Tos; all’Ulss 9 di Treviso, Dieci andata a Giovanni Pavesi e l’Ulss 19 di Adria Giorgio Roberti e Giuseppe Dal Ben nelle Ulss dei nuovi con Pietro Girardi. Al Pd l’Ulss 18 di Rovigo con direttore generale Arturo Orsini in arrivo da veneziane 12 e 14 in quest’ultima in veste di direttori Mirano. “Il nuovo Piano Socio Sanitario – ha commissario. Sempre di area leghista anche il sono di prima spiegato Luigino Schiavon, in rappresentanza direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova, nomina dei Collegi degli Infermieri del Veneto – sarà Claudio Dario, la cui candidatura era stata sostenuta dal Carroccio trevigiano, Mentre al Pdl sono andate l’Ulss il banco di prova dei nuovi direttori generali, una nuova fase riorga21 di Legnago dove Massimo De Piccoli ha preso il posto di Daniela nizzativa che auspichiamo venga colta dai nuovi dirigenti e rivolta Carraro che invece è stata spostata all’Ulss 4 dell’Alto Vicentino; al potenziamento dei servizi territoriali soprattutto in tutela delle l’Ulss 2 di Feltre andata ad Adriano Rasi Caldogno; l’Ulss 8 di Asolo fasce meno facoltose della popolazione”.

ietro Paolo Faronato e Adriano Rasi Caldogno sono nomi di valore che sono certo faranno del bene alla sanità bellunese. Il governatore Zaia ha fatto due ottime scelte”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond commentando le nomine ai vertici della sanità bellunese comunicate dal governatore del Veneto Luca Zaia. “Il loro sarà un Dario Bond compito delicato - afferma Bond - dovranno dare corpo e sostanza al nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoriali in corso di elaborazione. La sanità di montagna è stata blindata con importanti strumenti normativi, toccherà a loro ritagliare le soluzioni pratiche più incisive sulle singole realtà”. “Al direttore generale dell’Usl 1 - spiega il capogruppo del Pdl - toccherà in particolare preservare il policentrismo della rete sanitaria, un tesoro prezioso ricordato anche dal nuovo piano socio-sanitario, mentre il nuovo direttore dell’Usl 2 dovrà occuparsi di dare una dimensione “extraregionale” all’ospedale feltrino, altra formula prevista dal nuovo piano, senza dimenticare i lavori sulla piastra chirurgica e il rilancio effettivo dell’ospedale riabilitativo di Lamon”. Piergiorgio Cortellazzo, Pdl

“la sanItà del veneto è In manI sIcure”

“I

l governatore Zaia ha fatto un ottimo lavoro, scegliendo persone preparate e qualificate. La sanità del Veneto è in mani sicure”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale. “Toccherà a loro traghettare la sanità veneta nel mare tempestato dalla crisi e dare attuazione alle linee Piergiorgio guida del nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoCortelazzo riali in corso di elaborazione. Sarà un compito delicato ma collaborando tutti insieme, ognuno nelle proprie competenze, possiamo raggiungere l’obiettivo di mantenere il sistema sanitario veneto sui livelli di eccellenza che lo hanno fatto conoscere in tutta Europa”. Matteo Toscani, Lega Nord

“le azIende bellunesI rafforzIno la collaborazIone”

“D

ue manager di grande esperienza alla guida delle aziende sanitarie della nostra provincia”. Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, commenta, così, la nomina di Pierpaolo Faronato e di Adriano Rasi Caldogno a direttore generale rispettivamente della Ulss 1 di Belluno e della Ulss 2 di Feltre. “Prima di tutto - afferma Toscani - voglio ringraziare AntoMatteo nio Compostella e Bortolo Simoni per l’ottimo lavoro svolto: fa piacere Toscani che entrambi possano continuare a prestare servizio a capo di altre due aziende sanitarie importanti come Bassano ed Asolo. Con Compostella, in particolare, c’è stato un rapporto di fattiva collaborazione che ha portato ad avviare importanti progetti come, ad esempio, la collaborazione con l’Università di Verona. Progetti che, ne sono certo, saranno portati avanti anche dalla nuova direzione dell’Ulss di Belluno. Venendo da un’esperienza importante come quella di direttore sanitario a Treviso, Pierpaolo Faronato potrà sicuramente gestire nel migliore dei modi anche una Ulss complessa come quella di Belluno. Ho già avuto modo di sentire telefonicamente sia Compostella che Faronato, per ringraziare il primo e per salutare il secondo”. “Il mio auspicio - conclude il vicepresidente dell’assemblea veneta - è che le due aziende sanitarie rafforzino ulteriormente la collaborazione, nell’ottica di un sistema sanitario provinciale di eccellenza che metta al centro la salute dei cittadini, evitando i campanilismi e i personalismi”.


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36 14 Cultura veneta Mostre Nel Palazzo della Gran Guardia da 2 febbraio 2013

“Raffaello verso Picasso”, dopo Vicenza la mostra approda a Verona Le opere saranno le medesime già esposte alla Basilica Palladiana con l’aggiunta di Memling, Van Eych e Antonello Da Messina

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iaprirà il 2 febbraio 2013, nel Palazzo della Gran tesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell’arte fiamminGuardia, nel cuore di Verona davanti all’Arena, la grandiosa mostra sul ritratto e la figura che Marco ga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Crocefissione datata 1460. Le opere fiamminghe sono Palladiana di Vicenza dove, dopo appena due mesi di di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest’ultimo sarà apertura, è già stata ammirata da oltre 125 mila per- esposto il bellissimo Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429, straordinario ritratto che, non a caso, sone. Goldin ha scelto come immagine Le opere che saranno presenufficiale della mostra veronese. Di tate nell’edizione veronese (che Tra le novità Memling sarà presente un dittico chiuderà i battenti il primo aprile) quattro tavole con un Ritratto di uomo che legge saranno sostanzialmente le mede- di autori e un Ritratto di donna in preghiera, sime già esposte a Vicenza (solo fiamminghi entrambe opere del 1490. sei non saranno presentate nella del ‘400 Sviluppata in quattro ampie città scaligera), con l’aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti prove- sezioni tematiche e quindi senza seguire semplicemennienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul te la pura cronologia, anche questa nuova edizione National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della veronese racconterà, con un profluvio di autentici capoTransilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale lavori, volti e figure che hanno affascinato gli artisti dal Quattrocento a oggi. Europea della Cultura. Dai ritratti e dalle figure per esempio di Botticelli, Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, giungono a Verona 4 opere quattrocen- Beato Angelico, Mantegna, Bellini, Bramantino, Lippi,

Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo giungendo agli impressionisti da Manet a Monet, da Cézanne e Gauguin a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fino a Giacometti e Bacon. Solo per dire di alcuni tra i moltissimi che comporranno a Verona, dopo averlo fatto a Vicenza, questo superlativo museo dei musei. Ma non generico e invece dedicato all’immagine universale dell’uomo tra sacro e profano. Tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresentazione della propria immagine negli autoritratti soprattutto tra Ottocento e Novecento. A comporre una mostra che, nella sua riedizione a Verona, potrà essere visitata da chi non l’avesse fatto a Vicenza ma anche da chi volesse rivederla con l’ingresso di altri capolavori. La mostra alla Gran Guardia è promossa dal Comune di Verona, dalla Fondazione Cariverona e da Linea d’ombra. Come sempre Linea d’ombra si affianca

La mostra aprirà i battenti il prossimo 2 febbraio a Palazzo del Monte, a Padova

PIetro bembo, storIa dI un uomo del rInascImento

E

’ una mostra “made in Vicenza” quella su “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” che aprirà i battenti il 2 febbraio prossimo a Palazzo del Monte, a Padova. Un’esposizione ambiziosa che ha visto lavorare fianco a fianco il Direttore del Cisa, Guido Beltramini, ideatore del progetto, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo come promotore della mostra e Mauro Zocchetta con Aldo Cibic nella veste di allestitori. Una mostra ritenuta impossibile per l’ambiziosità dei prestiti che il curatore si proponeva di ottenere, ma che invece è realtà, costruita com’è attormo alla storia di un uomo, alla sua fedeltà ad un sogno e a una passione. L’uomo si chiama Pietro Bembo, e il sogno è vivere d’arte e poesia, contro consuetudini familiari e sociali. La passione è la bellezza: assoluta, senza tempo, cercata nel passato e proiettata nel futuro. L’esposizione riunisce insieme le opere straordinarie degli artisti di cui Bembo fu amico, mentore, talvolta complice come Giovanni Bellini, Giorgione, Raffaello, Tiziano, Michelangelo, Jacopo Sansovino, Valerio Belli. Accanto ad esse i capolavori dell’archeologia di cui Bembo si circondò nella sua casa di Padova: la testa di Antinoo, l’arcana Mensa Isiaca proveniente dall’Egitto dei faraoni, l’antichissimo manoscritto di Pindaro, la gemma di Dioscoride appartenuta a Lorenzo il Magnifico. E insieme gli esemplari più belli al mondo dei capolavori

Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429 scelto come immagine dell’esposizione non solo quale società organizzatrice ma anche come partner importante nella produzione della mostra. Main sponsor di questo grande progetto è UniCredit, che ha individuat nella doppia proposta a Vicenza e Verona territori in cui è presente in modo profondo e diffuso - la qualità necessaria per una nuova, forte partnership.

Arte

Elio Armano, ambasciatore d’arte tra Veneto e Marrakech

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Un ritratto di Pietro Brembo tipografici che Bembo inventò con l’editore Aldo Manuzio. Per la prima volta dopo cinquecento anni queste opere eccezionali ritornano a Padova dai grandi musei d’Europa e Stati Uniti. Una parata di capolavori per raccontare una storia, quella non di un semplice collezionista, ma di uno dei registi di quello che oggi chiamiamo Rinascimento.

Il viaggio ha inizio nella Venezia di fine Quattrocento, attraversa la Ferrara dove Bembo amò Lucrezia Borgia, giunge a Urbino e nella Roma dei Papi, per poi tornare a Padova, la città dove scelse di vivere e conservare i propri tesori, nella casa di via Altinate che fu il primo museo del Rinascimento.

aturata all’Accademia de Belle Arti di Venezia negli anni ‘60 e passata attraverso fasi diversissime, l’esperienza artistica di Elio Armano è approdata all’inizio del duemila a Marrakech. Qui, portatovi dallo stilista Massimo Giacon, ha trovato forme, colori e materiali che sembravano come aspettarlo, vista la repentina congenialità di tanto lavoro precedente con l’ambiente scoperto nell’antica medina e nel territorio circostante, dalle antiche fortezze di terra fino alla cultura berbera abbarbicata alle montagne dell’Atlante. Così, viaggio dopo viaggio, intervallando il lavoro nello studio padovano, dove sono nati il “Giardino dei Giusti” di quella città, il Segno per i cinquecento anni dalla nascita di Andrea Palladio e tante altre sculture in cemento, in acciaio, in legno e terracotta, lo scultore ha sviluppato un lavoro parallelo fino alla mostra dell’anno scorso nei locali immacolati del riad di rue Daar El Pacha a due passi dal palazzo del re. Da quell’evento, al quale hanno partecipato tanti italiani, nonostante seguisse di pochi giorni l’orrendo attentato terroristico che insanguinò la celebre piazza Jemaa el–Fna, è nata l’idea di un libro, o meglio di un libro-scultura colmo di sorprese come la medina, tutto bianco come il riad che, insieme ad un documentario sull’attività più complessiva dell’artista, è stato presen-

tato sabato 8 dicembre nei medesimi locali dello scorso anno in una Marrakech colma dei tanti eventi che la vedono centro dell’ormai celebrata settimana del cinema giunta alla sua dodicesima edizione. La presentazione del duplice evento che, non a caso ha avuto il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Italiano di Cultura in Marocco è venuta a costituire l’esordio concreto e significativo di un rapporto tutto nuovo tra il Veneto e la Regione di Marrakech, così come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra le due regioni lo scorso febbraio a Venezia, allo scopo di intensificare i reciproci rapporti turistici, culturali e soprattutto economici in un’area attualmente in forte sviluppo.



38 16 Cultura veneta Mostre archeologiche Dal 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova

Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi Con duemila reperti e attraverso video e postazioni multimediali verrà ricostruita la vita dei nostri antenati di Mauro Gambin

I

l Veneto di tremila anni fa era molto diverso da quello che conosciamo oggi. Anche se le Dolomiti erano già le Dolomiti, il Lago di Garda era già stato scavato dai ghiacciai e i colli Berici, Euganei e Lessini avevano già smesso la loro veste di atolli e barriere coralline, il mare era più grande e l’Adige e il Po un po’ più corti. Venezia non c’era ancora in compenso c’era Adria: un complesso di capanne e palafitte attorno ad un porto ononimo del mare. Anche Padova non era ancora la città che è, all’epoca forse molto più interessante era Este e i suoi dintorni, compresi i colli che diedero il nome ai primi abitanti di queste zone: gli euganei. Non si sa che fine fecero, secondo Tito Livio vennero scacciati in malo modo dai paflagoni perché questi avevano persero la loro patria nella guerra di Troia contro gli achei. Omero, infatti, ci informa che questi paflagoni avevano abbandonato la Paflagonia, in Asia Minore, e avevano preso casa nella parte più interna del mare Adriatico e insieme alla terra avevano preso anche

Il mare era un po’ più grande, l’Adige e il Po’ un pò più corti nuovo nome: “evetoy” che tradotto in latino divenne “heneti” e poi veneti. Degni di lode, significa in greco e non si sa nemmeno il perché, visto che schermiti come perdenti e si sono rifatti su un popolo tra i più mansueti del mondo antico. Questa è la leggenda, la storia vera dei veneti, invece, avrà la forma di una mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Gruppo Icat, Agenzia di marketing e comunicazione, che aprirà i battenti il prossimo 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova. I dati archeologici, infatti, parlano di una realtà culturale con remote radici nelle società preistoriche locali, che, dopo un periodo di crisi nel XII secolo a.C. conseguente a sconvolgimenti che investono l’intero mondo mediterraneo, rifioriscono intorno al 1000 a.C. Si configurò così una nuova civiltà con radici estese su un territorio corri-

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spondente alle attuali regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte del Trentino che avrà vita florida fino al II secolo a.C., quando con l’arrivo dei Romani tutto finì con il sovrapponimento delle due culture. La mostra padovana si colloca in questi quasi mille anni, indagando come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divinità, come si rapportava ai popoli confinanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto. Come sempre, quando si parla di storia, il raccontoaverrà attraverso l’esposizione di quasi duemila reperti archeologici emersi durante le campagne di scavo ma anche attraverso una serie di video e postazioni multimediali per una navigazione virtuale finalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tecnologie avanzate di interfaccia. Di grande impatto saranno anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzione e soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Sarà possibile vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmosfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fluire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una sepoltura equina da un lato, e dall’altro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto.



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del Piovese Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.159 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it www.lapiazzaweb.it

Le famiglie pagheranno il conto salato della Sanità

Scuola

Concorsone: in cinquemila per 509 cattedre pagg.

6-8

Interviste

La ricetta di Faccincani: sogno, semplicità e ironia pag.

10-11

Rubriche

Per centomila cittadini, per almeno 3 mesi, sospesi contributi ed esenzioni

L

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Sì, viaggiare Il monastero dei sogni

ei, Bianca Sharma, se ne innamorò tredici anni fa durante un’escursione in barca. Quel monastero diroccato di Conca dei Marini, abbarbicato su una rupe a picco sul mare tra Amalfi e Positano, la colpì a tal punto da volerlo acquistare subito. Ad ogni costo. Dicono che lo abbia soffiato a Caltagirone, resistendo in seguito anche alle offerte di Berlusconi. Ma questo poco importa. Ciò che conta è che quel monastero del Seicento, appartenuto alle suore domenicane di clausura del Conservatorio di Santa Rosa da Lima, le stesse che crearono le omonime sfogliatelle, sia oggi uno degli hotel resort più belli del mondo. continua a pag. 18-20-21

Violette e primule aspettando la primavera alle pagg. 3-4-5

pag.

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Sanità in ginocchio, ora si risparmia colpendo i più deboli

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Stop a contributi ed esenzioni di cui godevano sino ad oggi categorie fragili come anziani non autosufficienti, famiglie con disabili fisici o psichici, invalidi e mutilati, celiaci o affetti da malattie rare di Germana Urbani

S

tavolta sono le famiglie più sfortunate ad essere chiamate a pagare il conto salato della sanità veneta. L’ennesima scure decisa dalla giunta leghista guidata da Luca Zaia riguarderà circa 100 mila cittadini a cui, per almeno tre mesi, saranno sospesi contributi ed esenzioni che sino ad oggi erano stati garantiti dalla nostra Regione. 35 mila famiglie venete non riceveranno più l’assegno di cura per il sostegno ad un congiunto non autosufficiente ospitato a casa anziché in casa di riposo. Questa scelta però potrebbe comportare un maggior numero di inserimenti in casa di riposo alzando notevolmente i costi sia per le famiglie che per la Regione che anziché trovarsi a pagare un assegno variabile tra i 200 e i 500 euro al mese ne dovrebbe stanziare 1500 per il ricovero.

Anffas: “Famiglie arrabbiate, vergognoso chiedere ancora a chi già sostiene disabili e anziani” Chiusi i rubinetti dei contributi destinati a riabilitazione, cura e assistenza anche per i 15mila disabili fisici e psichici che li ricevevano fino ad oggi. Questo significa che le famiglie pagheranno di tasca propria i centri diurni per i disabili e i progetti di vita indipendente per i disabili gravissimi. “Stiamo cercando di correre ai ripari di questa vergogna terribile - afferma la presidente di Anffas veneto Maddalena Borigo – cercando

Cgil: “Si risparmi riorganizzando i servizi e riconsiderando la costruzione di nuove strutture ospedaliere” dei finanziatori privati ma non è facile. Le famiglie dei ragazzi disabili sono arrabbiatissime. In questo periodo di crisi dove manca anche la sicurezza del lavoro e tutto costa sempre di più, aggiungere spesa alla spesa è davvero una vergogna”. “Di fatto si smantella lo stato sociale – aggiunge Antonino Pipitone, capogruppo regionale di Italia dei Valori -. Le famiglie dei disabili dovranno sbrigarsela da sole e le prestazioni sanitarie specialistiche ambulatoriali saranno totalmente a carico dei pazienti. Passa il principio, ormai chiaro, che chi ha una malattia se la deve pagare e chi ha la sfortuna di avere un famigliare disabile si deve arrangiare. Vengono chiamate prestazioni non Lea - osserva il dipietrista, medico di professione - ma la riabilitazione, le attività dei centri diurni, il sostegno ai disabili, i certificati di idoneità sportiva, gli assegni di cura, le prestazioni per malattie rare sono, nei fatti, servizi indispensabili per un’ampia fascia di cittadini veneti, truffaldinamente inserite come non essenziali”. La decisione di sospendere i livelli di assistenza facoltativi, i cosiddetti extraLea, infatti colpirà anche altre categorie come ad esempio le famiglie


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Attualità

>> Tagli all’Welfare per 126 milioni di euro

RUBRICHE News - si Viaggiare - salute e BeNessere - teNdeNze - esperti & professioNisti - oroscopo e crucipiazza

Sanità in ginocchio, ora si risparmia colpendo i più deboli

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Stop a contributi ed esenzioni di cui godevano sino ad oggi categorie fragili come anziani non autosufficienti, famiglie con disabili fisici o psichici, invalidi e mutilati, celiaci o affetti da malattie rare di Germana Urbani

S

tavolta sono le famiglie più sfortunate ad essere chiamate a pagare il conto salato della sanità veneta. L’ennesima scure decisa dalla giunta leghista guidata da Luca Zaia riguarderà circa 100 mila cittadini a cui, per almeno tre mesi, saranno sospesi contributi ed esenzioni che sino ad oggi erano stati garantiti dalla nostra Regione. 35 mila famiglie venete non riceveranno più l’assegno di cura per il sostegno ad un congiunto non autosufficiente ospitato a casa anziché in casa di riposo. Questa scelta però potrebbe comportare un maggior numero di inserimenti in casa di riposo alzando notevolmente i costi sia per le famiglie che per la Regione che anziché trovarsi a pagare un assegno variabile tra i 200 e i 500 euro al mese ne dovrebbe stanziare 1500 per il ricovero.

Anffas: “Famiglie arrabbiate, vergognoso chiedere ancora a chi già sostiene disabili e anziani” Chiusi i rubinetti dei contributi destinati a riabilitazione, cura e assistenza anche per i 15mila disabili fisici e psichici che li ricevevano

Cgil: “Si risparmi riorganizzando i servizi e riconsiderando la costruzione di nuove strutture ospedaliere” dei finanziatori privati ma non è facile. Le famiglie dei ragazzi disabili sono arrabbiatissime. In questo periodo di crisi dove manca anche la sicurezza del lavoro e tutto costa sempre di più, aggiungere spe spesa alla spesa è davvero una vergogna”. “Di fatto si smantella lo stato sociale – aggiunge Antonino Pipitone, capogruppo regionale di Italia dei Valori -. Le famiglie dei disabili dovran dovranno sbrigarsela da sole e le prestazioni sanitarie specialistiche ambulatoriali saranno totalmente a carico dei pazienti. Passa il principio, ormai chiaro, che chi ha una malattia se la deve pagare e chi ha la sfortuna di avere un famigliare disabile si deve arrangiare. Vengono chiamate prestazioni non Lea - osserva il dipietrista, medico di professione - ma la riabilitazione, le attività dei centri diurni, il so sostegno ai disabili, i certificati di idoneità sportiva,

segue dalla pagina precedente

di quei 50 mila minorenni che ogni anno usufruivano della visita gratuita per avere la certificazione di idoneità all’attività sportiva e le migliaia di partorienti che che ricorrevano al parto fisiologico indolore. “Centoventicinque milioni di tagli al sociale e all’assistenza – attacca Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio veneto - sono un colpo mortale al sistema integrato del welfare veneto. La responsabilità è della Giunta Zaia che non ha saputo avviare i piani di razionalizzazione previsti dal nuovo piano sociosanitario, né cautelarsi preventivamente sul fronte finanziario introducendo

l’addizionale Irpef per i redditi più alti”. “Se la Giunta – continua il consigliere Pd - avesse predisposto le nuove schede di programmazione ospedaliera e territoriale a settembre, come avrebbe dovuto fare per legge si sarebbe almeno cominciato a ridur-

re doppioni, sprechi e servizi inutili arginando le falle della spesa sanitaria e dirottando le risorse risparmiate sui servizi essenziali di assistenza, come gli assegni di cura alle 35 mila famiglie venete che assistono in casa i loro congiunti, anziani o disabili. Invece

Zaia e Coletto hanno preferito temporeggiare e tenere nel cassetto le nuove schede per timori elettorali. Una scelta irresponsabile e colpevole - conclude Sinigaglia - che ora peserà interamente sulle spalle di chi sta già pagando un prezzo altissimo in termini di

salute, reddito e dignità di vita”. “Nessuno voleva tagliare i servizi di assistenza assistita – afferma l’assessore regionale Luca Coletto – ma non siamo più in grado di garantirli a tutti a prescindere dal continua alla pag. seguente

PENSIONI L’IMPS CI PROVA, A RIMETTERCI GLI INVALIDI

N

onostante l’indignazione e proteste ripetute dei cittadini, pensioni d’oro e vitalizi acquisiti da politici potenti non sono stati tagliati ma per i pensionati di casa nostra o chi recepisce un assegno d’invalidità la mannaia potrebbe presto farsi sentire forte. In tutto il Veneto, infatti, ben 55.600 pensionati hanno ricevuto o stanno ricevendo una discussa lettera dell’Imps che richiede l’invio di documentazione Red 2010 entro il 28 febbraio. I toni della lettera sono perentori, quasi vessatori, pena la decadenza delle prestazioni assistenziali percepite quali assegni familiari, maggiorazioni sociali, il trattamento al minimo le pensioni di reversibilità, gli assegni sociali, ecc., tutte misure che vengono pagate attraverso la fiscalità generale e non

attraverso il versamento contributivo. “Molti pensionati – afferma Rosanna Bettella, segretaria generale Spi Cgil di Padova - non hanno gli strumenti culturali, né tantomeno informatici, per verificare da soli la loro situazione previdenziale. Ecco perché è importante rivolgersi nelle nostre sedi o altre, che potranno verificare con cura, con l’ausilio degli operatori del Servizio fiscale, la veridicità o meno della contestazione”. Per gli invalidi civili al 100% con coniuge titolari di una pensione di invalidità le cose potrebbero davvero andare peggio. Per il conseguimento della pensione di invalidità sarà necessario che la coppia non superi il limite dei 16.127, 30 euro lordi l’anno. Per gli invalidi parziali, i non vendenti e i sordi il limite di reddito resta personale.


Attualità

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TEMPO DI FINANZIARIA. PREVISTI TAGLI ORIZZONTALI PERICOLOSI IN TUTTE LE ULSS

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reddito. Li assicureremo ai ceti più deboli e alle categorie protette”. “Quanto al Piano – prosegue l’assessore – si dovrebbe considerare che nessuna pianificazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fino a realiz-

zarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le difficoltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’applicazione del Piano”.

a sospensione del finanziamento di prestazioni socio-sanitarie cosiddette extraLea decisa dalla Giunta regionale del Veneto, è, anche secondo la Cgil del Veneto, un fatto di inaudita gravità. Il sindacato denuncia da tempo la gravità delle conseguenze derivanti da anni di tagli indiscriminati su sanità e soprattutto nel settore sociale, e sollecita la Regione a compiere scelte radicalmente diverse. “Da mesi ormai – affermano le segreterie congiunte – è stato approvato il nuovo Piano Socio Sanitario ma le schede di dotazione ospedaliera e territoriali sono volutamente tenute nel cassetto dalla Giunta regionale, per motivi che appaiono più finalizzati a evitare problemi in piena campagna elettorale piuttosto che alla necessità di avviare un serio confronto che possa portare in tempi definiti e con risorse certe, a rimodulare – per migliorarlo – il Servizio sanitario del Veneto. Per il sindacato occorre rivedere la governance del sistema, anche attraverso la revisione degli ambiti territoriali delle Ulss il cui numero deve diminuire per una più efficace riorganizzazione dei servizi e per realizzare i necessari risparmi. “Anche su questo, invece, - continuano dalla Cgil - nulla di fatto, come dimostra la recente nomina dei 22 direttori generali. In pratica, e come volevasi dimostrare, la cosiddetta “spending review” si sta rivelando come l’ennesimo sistema per praticare tagli indiscriminati su prestazioni, servizi, diritti di lavoratrici e lavoratori ma non incide minimamente sugli sprechi veri, che spesso sono imputabili alla mala-gestione messa in atto dai centri di potere (politici e non) che governano la sanità. Anche Leonardo Padrin, presidente della commissione Sanità del Consiglio veneto, invoca prudenza e ragionevolezza nell’applicazione dei tagli lineari della ‘spending review’ alle Ulss venete e ai diversi comparti della sanità. Con questo obiettivo ha chiesto alla

Giunta regionale e ai direttori generali delle Ulss, di verificare le conseguenze e l’impatto territoriale della riduzione di budget imposta alle Ulss venete per ciascuna delle diverse aree oggetto degli obiettivi di risparmio individuati dalla Giunta: si tratta del personale del servizio sanitario, delle farmaceutica, dell’assistenza integrativa per i diabetici, delle quote di rilievo sanitario nelle strutture residenziali e semiresidenziali, dell’assistenza ospedaliera fornita dalle strutture private accreditate e dell’assistenza specialistica ambulatoriale erogata dai soggetti privati accreditati. In particolare per queste ultime due voci la Giunta regionale ha previsto che il budget programmato sia ridotto rispettivamente dello 0,5 per cento (per l’ospedalità privata) e del 10 per cento (per gli ambulatori del privato accreditato) rispetto alla spesa programmate per il 2011. “E’ positiva la piena responsabilizzazione dei direttori generali delle Ulss nel valutare il fabbisogno sanitario dei loro territori e nel coniugarlo con gli obiettivi di budget prefissati - commenta Padrin - ma credo sia necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate, e in particolare per la sanità privata ambulatoriale, da sempre partner affidabile del pubblico nell’erogare servizi ai cittadini in tempi rapidi e con costi inferiori, per vari motivi, a quelli delle strutture pubbliche”.

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Attualità

>> Insegnati alla prova

Concorsone della scuola: più di cinquemila per 509 cattedre Dall’11 al 21 febbraio si svolgeranno le prove scritte del concorso che nella prima fase ha visto bocciati in tutta Italia due concorrenti su tre di Germana Urbani

A

lberto è un ingegnere informatico di 42 anni che fino a dicembre scorso ha avuto un contratto a tempo indeterminato presso un’azienda milanese che si occupa di software. Era stato assunto subito dopo la laurea e on aveva mai pensato di guardarsi intorno e mandare curriculum per cambiare azienda o lavoro. Nell’ultimo anno, però, aveva assistito con il fiato sospeso a drastiche riduzioni del personale, colleghi in cassa integrazione e via dicendo Dal 1999 ad oggi non era più stato infino a che nell’ufficio del capo del persona- detto alcun concorso per aspiranti docenti. le non è entrato anche lui. Un tempo lunghissimo, che aveva visto, Proprio quando lui e la sua compagna soprattutto in regioni del Nord, alcune grastanno aspettando un bambino gli comu- duatorie esaurite da anni. nicano che da gennaio sarà in mobilità. A dicembre, alle prime prove di seleLo sconforto è massimo ma decide di fare zione si sono presentati 321mila persone una cosa a cui non aveva mai pensato e si in tutta Italia, 13.559 solo in Veneto. E a iscrive al concorlivello regionale gli amResta l’amaro in bocca sone dei docenti messi sono stati il 39% per un posto da per le modalità di selezione con una media supeinsegnate di mariore al dato nazionale che hanno bocciato molti tematica. del 33,7%. insegnati precari Alberto oggi Bocciato oltre il è uno dei 5.278 60% dei concorrenti. che in Veneto Lo scoglio per tutti è hanno superato la prima prova e ora sta stata il test informatico a risposta multipla studiando alacremente per gli step succes- chiamato per la prima volta a scremare l’alsivi. to numero di aspiranti. La sua storia non è unica nel suo geA quanto pare, proprio questa novità, nere. La crisi ha portato moltissimi laureati ha eliminato tante persone precarie della che in questi anni hanno fatto altri lavori scuola da moltissimi anni che, magari prea cimentarsi con l’ardua opportunità mes- paratissime nelle loro materie, con la tecsa in campo dopo 13 anni dal Ministero nologia non avevano acquisito sufficiente dell’Istruzione. continua alla pag. seguente

MODALITÀ DELLA SECONDA PROVA D’ESAME

L

a prova scritta avrà la durata compresa tra le due ore e le due ore e trenta minuti e si articolerà in tre o quattro quesiti a risposta aperta. La differenza sta nel fatto che la prova scritta relativa all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche (A020, A033, A034, A038, A049, A059, A060 e C430), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova successiva di laboratorio, nonché le prove scritte relative all’insegnamento di discipline artistiche (ambito 01: classi A025/A028), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova pratica successiva, avranno la durata di 2 ore e si articoleranno in tre quesiti a risposta aperta. Secondo quanto affermano i sindacati le domande verteranno sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti trasversali indicati nelle avvertenze generali e saranno tese ad accertare il possesso dei requisiti professionali e culturali dei candidati. A ciascun candidato sarà consegnato, subito dopo le operazioni di identificazione, un foglio con quattro facciate prestampate, ognuna per quesito. Stabilita anche la lunghezza delle risposte ai quesiti: ciascuna dovrà essere di 22 righe. Saranno messi a disposizione del candidato fogli bianchi per eventuali brutte copie che però dovranno essere tenuti distinti dal foglio della prova e non inseriti nel plico da consegnare al termine della prova stessa (pena la nullità della prova stessa). Per quanto riguarda il punteggio,

ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio intero da 0 a 10. La valutazione complessiva della prova sarà data dalla somma delle votazioni attribuite a ciascun quesito. Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi dar luogo ad una votazione massimo pari a 40, quelle composte da tre quesiti daranno invece luogo ad una votazione massima pari a 30. Per superare la prova, dunque, ogni candidato dovranno raggiungere una votazione minima pari a 28/ 40 nel caso di prove da quattro quesiti, 21/30 nel caso di prove composte da tre quesiti.

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Le opportunità nella crisi

Il concetto di fare squadra è diventato un bisogno Albert Einstein dice : “E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato”. Einstein in questa come in altre riflessioni famose sulla crisi economica parla delle opportunità da cogliere, quella che la rete di 5 Associazioni Onlus della Saccisica sta mettendo in atto è l’opportunità di riscoprire lo spirito di gruppo, la condivisione, il senso di partecipazione e collaborazione, poiché si sa l’unione che la fa forza! Otto mesi fa 5 Associazioni, operanti nel settore della disabilità e dell’ intercultura, si sono riunite con un obiettivo divenuto ormai necessario, ovvero fare squadra per superare le difficoltà economiche, la scarsità di volontari e la chiusura sociale, che avrebbero portato inevitabilmente ad un ulteriore impoverimento dei servizi e della solidarietà già messa a dura prova. Stiamo parlando di In Volo, Aiutiamoli a Vivere Comitato Brenta Saccisica, ll Grido Alè, Insieme per GrupMagnolia, e Grup po Volontari del AssociaSorriso. Associa conozioni molto cono sciute nel territorio

per il grande lavoro che da molti anni svolgono con passione e tenacia verso le famiglie ed i loro giovani disabili e non, sono presenti nelle scuole a diffondere i valori della solidarietà, inoltre fautori della nascita di cooperative sociali. Aiutiamoli a Vivere è anche a sostegno dei bambini bielorussi per offrire loro un mese di soggiorno in Italia (le ricerche mediche dimostrano che ciò riduce l’80% delle radiazioni di Chernobyl nel loro corpo) oltre ad offrire un’ esperienza di crescita umana indimenticabile a tutta la famiglia italiana che li ospita. Otto mesi fa la Rete di queste 5 preziose Associazioni ha capito che era arrivato il momento di unire le forze, collaborare, costruire fiducia nell’aiuto reciproco, ha capito che non era più tempo di dedicarsi a curare agni una il proprio orticello. La collaborazione tra realtà diverse non è un concetto nuovo, vi sono già tanti gruppi che scelgono intelligentemente di aiutarsi fra loro, ma in quest’Italia sta diventando nuovo il “bisogno indispensabile” di collaborare e lo sarà sempre di più. I nostri cari nonni ci raccontano che “una volta” ci si aiutava e quel che si aveva lo si condivideva anche se era poco, il progresso ed il boom economico hanno poi arricchito le nostre tasche ma anche la nostra coscienza ed il nostro cuore? Chissà cosa

risponderebbero i nostri nonni, loro che hanno visto la differenza! Le Associazioni di volontariato nascono dallo spirito di solidarietà e d’ amore per il prossimo, a volte anche per affrontare insieme a chi è come te, una mancanza istituzionale a rispondere ai reali bisogni del territorio. Negli ultimi decenni sono nate così moltissime associazioni, dove vi sono persone che dedicano il loro tempo a vantaggio di molti. Ora piuttosto che ridurre, anche noi, la nostra azione solidale poiché “c’è crisi e allora non ci sono più nè soldi né tempo a sufficienza” ci uniamo ancora di più e con maggiore passione e tenacia facciamo sentire la nostra voce forte e chiara, la voce dei più deboli, la voce di chi si sente solo ad affrontare le difficoltà, la voce di chi ha speranza, la voce di chi ha il diritto di essere ascoltato. Scrivici o vieni a trovarci, fa sentire la tua voce ! Dr.ssa Prandin Pamela


Attualità

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>> Insegnati alla prova

Dall’11 al 21 febbraio si svolgeranno le prove scritte del concorso che nella prima fase ha visto bocciati in tutta Italia due concorrenti su tre

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di Germana Urbani

lberto è un ingegnere informatico di 42 anni che fino a dicembre scorso ha avuto un contratto a tempo indeterminato presso un’azienda milanese che si occupa di software. Era stato assunto subito dopo la laurea e on aveva mai pensato di guardarsi intorno e mandare curriculum per cambiare azienda o lavoro. Nell’ultimo anno, però, aveva assistito con il fiato sospeso a drastiche riduzioni del personale, colleghi in cassa integrazione e via dicendo fino a che nell’ufficio del capo del persona- visto, soprattutto in regioni del Nord, alcune le non è entrato anche lui. graduatorie esaurite da anni. Proprio quando lui e la sua compagna A dicembre, alle prime prove di selestanno aspettando un bambino gli comuni- zione si sono presentati 321mila persone cano che da gennaio sarà in mobilità. Lo in tutta Italia, 13.559 solo in Veneto. E a sconforto è massimo ma decide di fare una livello regionale gli ammessi sono stati il cosa a cui non aveva mai pensato e si iscri- 39% con una media superiore al dato naziove al concorsone dei docenti per un posto nale del 33,7%. Bocciato oltre il 60% dei da insegnate di concorrenti. Lo scoglio Resta l’amaro in bocca matematica. per tutti è stata il test Alberto oggi per le modalità di selezione informatico a risposta è uno dei 5.278 multipla chiamato per che hanno bocciato molti che in Veneto la prima volta a screinsegnati precari hanno superato mare l’alto numero di la prima prova e aspiranti. A quanto ora sta studianpare, proprio questa do alacremente per gli step successivi. novità, ha eliminato tante persone precarie La sua storia non è unica nel suo ge- della scuola da moltissimi anni che, magari nere. La crisi ha portato moltissimi laureati preparatissime nelle loro materie, con la che in questi anni hanno fatto altri lavori a tecnologia non avevano acquisito sufficiencimentarsi con l’ardua opportunità messa te dimestichezza. in campo dopo 13 anni dal Ministero dell’I“Certamente si potevano cercare strustruzione. Dal 1999 ad oggi non era più menti più mirati, più ricchi e di valenza stato indetto alcun concorso per aspiranti culturale – Afferma Manuela Mazzucato, docenti. Un tempo lunghissimo, che aveva continua alla pag. seguente

Modalità della seconda prova d’esaMe

L

a prova scritta avrà la durata compresa tra le due ore e le due ore e trenta minuti e si articolerà in tre o quattro quesiti a risposta aperta. La differenza sta nel fatto che la prova scritta relativa all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche (A020, A033, A034, A038, A049, A059, A060 e C430), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova successiva di laboratorio, nonché le prove scritte relative all’insegnamento di discipline artistiche (ambito 01: classi A025/A028), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova pratica successiva, avranno la durata di 2 ore e si articoleranno in tre quesiti a risposta aperta. Secondo quanto affermano i sindacati le domande verteranno sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti trasversali indicati nelle avvertenze generali e saranno tese ad accertare il possesso dei requisiti professionali e culturali dei candidati. A ciascun candidato sarà consegnato, subito dopo le operazioni di identificazione, un foglio con quattro facciate prestampate, ognuna per quesito. Stabilita anche la lunghezza delle risposte ai quesiti: ciascuna dovrà essere di 22 righe. Saranno messi a disposizione del candidato fogli bianchi per eventuali brutte copie che però dovranno essere tenuti distinti dal foglio della prova e non inseriti nel plico da consegnare al termine della prova stessa (pena la nullità della prova stessa). Per quanto riguarda il punteggio,

ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio intero da 0 a 10. La valutazione complessiva della prova sarà data dalla somma delle votazioni attribuite a ciascun quesito. Le prove composte da quat quattro quesiti potranno quindi dar luogo ad una votazione massimo pari a 40, quelle composte da tre quesiti daranno invece luogo ad una votazione massima pari a 30. Per superare la prova, dunque, ogni candidato dovranno raggiungere una votazione minima pari a 28/ 40 nel caso di prove da quattro quesiti, 21/30 nel caso di prove composte da tre quesiti.

continua dalla pagina precedente

dimestichezza. “Certamente si potevano cercare strumenti più mirati, più ricchi e di valenza culturale – Afferma Manuela Mazzucato, segretaria generale della Cisl scuola di Padova – Certo è che ci stiamo abituando a queste scremature un po’ selvagge. I concorrenti lo sanno e si adeguano anche a questi esami un po’ particolari. D’altra parte se consideriamo il numero di quanti laureati hanno partecipato in tutta Italia ci rendiamo conto di come non fosse semplice selezionare andando troppo per il sottile”. Ora, gli oltre cinquemila aspiranti veneti dovranno affrontare dall’11 al 21 febbraio le prove scritte. Chi otterrà un punteggio sufficiente potrà accedere alle fasi successive. Le cattedre in palio sono poche, 509,

e divise in molte classi di concorso. Solo per le elementari ci sono 154 posti ma i concorrenti di febbraio su questa cattedra saranno 1.873. “Noi sindacati - conclude Mazzucato – giudichiamo parzialmente positiva l’esperienza. E’ indubbiamente importante che finalmente si sia proceduto a un nuovo concorso per l’immissione in cattedra dopo 13 anni d’attesa. Così si sono riaperte le porte a tanti laureati che da tempo attendevano di poter accedere all’insegnamento. Oltre al fatto che così si possono stabilizzare una parte di persone che da tempo operano all’interno della scuola. Ma si tratta pur sempre di un intervento limitato e non del tutto adeguato”.

EDILIZIA SCOLASTICA SCUOLE SICURE: QUATTRO MILIONI DALLA REGIONE

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li edifici scolastici destano sempre qualche preoccupazione specie come quando, all’indomani di una scossa di terremoto, si aprono delle crepe lungo i muri o cadono rovinosamente i controsoffitti. Per rimediare a tutto questo e a molto altro intervengono gli enti locali: Comuni, Provincie e Regione. Se fino a pochi anni fa gli stanziamenti erano alti, anche 20 milioni di euro, oggi ammontano a circa 4 milioni di euro i contributi che la Giunta veneta ha assegnato con il piano di riparto 2012 relativo alla Legge regionale in materia di interventi per l’ampliamento, il completamento e la sistemazione di edifici delle scuole materne, elementari e medie. “Nel corso di questi anni – spiega Giorgetti – abbiamo attuato un ampio programma di razionalizzazione, recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio scolastico del Veneto, grazie al quale siamo riusciti a modernizzare e a rendere più funzionali le strutture, consentendo in tal modo agli operatori e all’utenza scolastica di svolgere le proprie

attività in ambienti più idonei e attrezzati, a tutto vantaggio della stessa offerta didattica e formativa. In questo caso a beneficiare dei finanziamenti regionali sono soggetti sia pubblici sia privati che, sulla scorta di criteri stabiliti dalla Giunta, hanno fatto richiesta entro i termini prefissati”. Una settantina gli interventi previsti nelle 7 provincie venete ma la parte più consistente dei finanziamenti andrà al territorio della Marca trevigiana che vede arrivare un contributo di quasi due milioni. Agli istituti padovani la regione ha destinato 462mila euro. “Riteniamo strategica l’azione nel campo dell’edilizia scolastica – ha concluso Giorgetti –, perché garantire spazi più idonei e moderni all’insegnamento significa investire sulle giovani generazioni. Ed è quello che stiamo facendo, nonostante le note difficoltà di bilancio che assillano le amministrazioni pubbliche, investendo tutte le risorse possibili per potenziare e migliorare le strutture nelle quali i nostri bambini, ragazzi e giovani crescono, imparano e si formano”.


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10 L’intervista >> Arte. Intervista

La ricetta di Athos: sogno, positività, sem “Questi dipinti del Mediterraneo dovrebbero rappresentare ed essere la finestra che apriamo tutte le mattine” di Alain Chivilò

L

a situazione in cui viviamo attualmente è ogni giorno circondata da negatività. I quotidiani e le televisioni mettono in evidenza, spesso con enfasi, fatti che risaltano aspetti tragici nei risvolti sociali, politici e culturali. Inoltre molti comportamenti volgari hanno più rilievo rispetto a situazioni intellettive e di buone maniere. Sicuramente la situazione che avremo in divenire ha più ombre che luci, però un approccio che esalti maggiormente gli aspetti positivi può aiutare. In quest’ambito il pittore e scrittore Athos Faccincani (Peschiera del Garda il 29/01/1951), con i suoi infiniti paesaggi, ci apre una via di colore, di luce piena, di felicità e speranza. Questo messaggio non arriva per caso, ma da un’artista che ha cercato inizialmente la sofferenza nella sofferenza ed è giunto alla bellezza dopo un introspettivo percorso. Come disse Helmut Kohl, ex Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca appena riunificata con la Germania Est, nel 1991: “questi dipinti del Mediterraneo do-

vrebbero rappresentare ed essere, sfidando chiunque a negarlo, la finestra che apriamo tutte le mattine”. Si crea un sogno pittorico che il Maestro ci piega nelle sue tappe fondamentali. La sua prima fase artistica si sviluppa nella figura nell’ambito di una ricerca di sofferenza nella sofferenza. Una pittura forte, drammatica e introspettiva. Mi parla di questo periodo poco visto oggi anche a livello espositivo? “A vent’anni sono entrato nel mondo dell’arte per una mia necessità. Volevo andare alla ricerca del motivo della mia sofferenza che ho molto patito da ragazzo. Le cause erano principalmente due: da un lato una madre buonissima ma severa, vestita molto di nero sempre in lutto e drammaticamente molto triste, dall’altro l’aver avuto il soffio al cuore che oggi è curato normalmente, ma all’epoca non era così scontato. Pensi che dovevo essere operato, ma per un’indisponibilità di salute

del chirurgo evitai il tutto. Fu un bene perché poco dopo un giovane dottore mi prescrisse il Durabolin, ossia una sostanza considerata oggi nello sport dopante perché allarga il torace. Ecco che per 11 anni posso dire di essere stato dopato e lei ora ha questo scoop. Ovviamente mi piace ricordare quest’aspetto con ironia. Alla fine ho superato tutto facendo anche dello sport che all’inizio mi era stato inizialmente vietato. Fu questo l’inizio della

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sofferenza in cui patii molto. Anche se poi riuscii a liberarmi facendo in un certo senso quello che volevo, la sofferenza e la malinconia erano rimaste nel mio stato d’animo. In quest’ambito ho cercato di andare ad approfondire la sofferenza laddove credevo fosse maggiore della mia. In luoghi come le case di bambini portatori di handicap, il manicomio criminale di Reggio Emilia, il Cottolengo, le carceri. Arrivai così a fare una mostra sui sentimenti nella guerra, cui dedicai tre anni di lavoro. Un momento chiave fu durante una mostra che inaugurai a Verona all’età di 29 anni con la presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Dopo un discorso sul terrorismo che tenne a Mestre, il giorno successivo Pertini alla vernice della mia mostra davanti a un grande quadro, raffigurante le mamme con i bimbi in braccio e gli uomini distesi morti con all’angolo un piccolo albero, mi disse “giovanotto qui c’è la morte, c’è però anche la vita. Ma io per quell’albero nell’angolo che ha tre foglie ed è un ulivo ti faccio Cavaliere e medaglia d’oro della Repubblica”. Per tanti anni non ho parlato di questo titolo, ma nell’ultimo periodo lo ricordo e ci tengo molto perché effettivamente fu un grande riconoscimento. Dopo questa mostra mi sono chiesto quale fosse il mio cammino successivo e per un anno fissai una tela bianca nel mio studio. Dove vado? Che direzione prendere?” Un viaggio nel Salento nel 1978 la porta a comprendere che per capire la sofferenza è necessario scoprire la bellezza. “Tra il 1978/79 feci un viaggio nel Salento dove ebbi delle percezioni positive. La cordialità fu un elemento che notai subito.

Arrivai a Ischitella nel Gargano e poi proseguii nel Salento. Feci un giorno di spiaggia e poi mi guardai intorno: gli olivi, le foglie argentee, il mare, la terra rossa. Andai a Gallipoli dove comprai dei cartoni e del colore e mi recai in un uliveto. Ricordo una piccola casa rosa dove giocavano dei bambini, i genitori, le galline e nel mentre mi dissi: questa è la vita. Proprio da qui ho cominciato a percepire i colori, il sud, la luce, il sole alto che è la vita, le tonalità che dipingo. Sono stato successivamente in Sicilia, nella costiera Amalfitana e in altri posti. Auguste Renoir afferma: perché la pittura deve essere per forza sofferenza? Ecco che parto da qui. Amo anche affermare che la mia formazione avviene soprattutto per chiacchiere letterarie umane e filosofiche, fatte con personaggi quali Nantas Salvalaggio, Cesare Marchi, Indro Montanelli, Luca Goldoni nel periodo in cui abitavo a Cortina dopo aver visto un effetto benefico del posto sulla mia salute. Parlavamo un linguaggio semplice che ho associato a quella pittura nascente di luce, colore e sole che stavo svolgendo. Eravamo convinti, dopo mille sperimentazioni, in un ritorno a un figurativo semplice, perché l’uomo grande è l’uomo semplice che non ha bisogno di arzigogolamenti mentali per comprendere l’essenza delle cose”. Analizzando la sua produzione pittorica, c’è una costante la realtà del paesaggio interiorizzata per un sogno da vivere che non ha mai fine. “Ho fatto mostre in tutto il mondo ed effettivamente l’Italia e il Mediterraneo piacciono sempre. Sicuramente è stato per me molto importante intuire che era necessario lavorare a memoria, non essendo un paesagcontinua alla pag. seguente


L’intervista 11

mplicità e ironia gista come Angelo Gamba che, una volta visto il soggetto, lo dipingeva all’aperto essendo comunque influenzato da esso. Eseguo soggetti che esistono, li sviluppo in studio attraverso la fantasia e diventano così sogno. Cadono così tutte le possibili teorie perché è solo sogno. Negli ultimi incontri pubblici affermo che mai come oggi noi tutti abbiamo bisogno di sognare. L’intero mondo ha bisogno di sognare, perché c’è troppo dramma, sofferenza e morte. Purtroppo la notizia deve fare notizia negativa perché altrimenti non è una vera notizia. Il mio successo è quello d’infondere speranza, gioia, felicità, sogno, colori e luce. Viene da una pittura semplice, frutto di anni e anni di studio e cultura come diceva il mio amico Indro, fatta da colori esistenti in natura. Un consiglio che do sempre è di soffermarsi, anche per 10 minuti, a guardare la natura perché è lei che fa dei bei fiori e non certo io. Se si fa questo ogni giorno s’acquisisce quel

pizzico di gioia per passare una giornata forse migliore. Lo affermo sempre”. La sua prima esperienza letteraria ha avuto molti consensi. Ora ci sono due nuovi lavori tra l’auto-biografia e l’ironia. Cosa ci può anticipare? Il primo lavoro “Virgo fidelis” è stato molto autobiografico tra ironia e riflessioni con l’editore Mursia. Ho avuto molti riscontri positivi con la peculiarità, come indicato da Piscopo dell’università di Napoli, di riuscire a portare dentro il lettore dalla prima all’ultima pagina come fosse un quadro. Il mio intento è stato di scrivere nel modo in cui dipingo, ossia in maniera semplice. Il secondo “Il figlio del padre” parte dal fantastico rapporto che ho avuto con mio figlio e da quanto afferma Socrate che l’unico grande vero amore è quello di una madre nei confronti del proprio figlio, ma la madre non si aspetti mai il ritorno dello stesso amore dal proprio figlio. In questa sede

sostengo che un vero padre può amare e avere gli stessi conflitti che una madre ha con un figlio. Ecco che in questo romanzo il discorso diventa più ampio. Invece il terzo è un gioco che parte da una vecchia battuta di risposta a mia madre e alle sue amiche, che facevo da giovanetto, alla domanda su che cosa avrei fatto da grande: il santo. Un romanzo dunque ironico, dove l’ironia è sintomo di riflessione, la cui copertina ha l’ala di un’aquila che guarda di sbieco ed io sotto in versione nuda ma con un libricino ovviamente davanti. Abbiamo fatto un manifesto di lancio non volgare ma piacevole, in cui si leggeva più o meno una scritta: tutti hanno un sosia, forse anche il diavolo, ma quello che racconterò di me è tutto vero. Questo ha avuto numerosi complimenti e consensi, tra i quali ricordo quello di mia suocera che con i suoi 84 anni, quando entrò in studio, vedendolo disse: “che bello questo manifesto ma il libro li è troppo piccolo”.

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12 Luoghi da scoprire >> Tradizioni venete poco conosciute

Sappada: antico carnevale delle Dolomiti Maschera tipica: il rollate. Una volta era l’occasione per vendicarsi dei torti subiti durante l’anno: i ragazzini venivano gettati nell’acqua ghiacciata delle fontane

S

di Germana Urbani

lòrvn, scolpite a mano ancora oggi da abili artigiani che durante la festa si possono ammirare al lavoro. Le maschere vengono usate dagli abitanti delle diverse contrade per camuffarsi completamente e non farsi riconoscere dai compaesani e sono così preziose da essere tramandate spesso di generazione in generazione. In altri tempi, ma in parte ancora oggi, il divertimento maggiore dei valligiani era quello di andare a far visita a conoscenti e amici senza essere riconosciuti dagli stessi e proporre loro qualche bello scherzetto! I festeggiamenti del Carnevale sappadino si svolgono come un tempo in tre domeniche, dedicate ai tre diversi ceti della società: la Domenica dei poveri, Pèttlar sunntach, in cui si usa vestire abiti dimessi e svolgere i lavori più umili per guadagnarsi da vivere; la Domenica dei contadini Paurn sunntach, che rievoca gli antichi lavori agricoli e la Domenica dei signori, Hearn sunntach, espressione della classe benestante e occasione di

© Foto di Erika Crosara

e amate la montagna, lo sci ma anche il piacere di unire allo sport la conoscenza di antiche culture rimaste intatte nel tempo, Sappada e i suoi meravigliosi misteri innevati fanno al caso vostro. Se non avete ancora idea del periodo in cui potreste partire vi consigliamo di farlo a cavallo di uno dei tre fine settimana in cui si svolge ogni anno il tipico carnevale sappadino, nel dialetto locale Plodar Vosenòcht. Si tratta di una vera e propria festa tradizionale tra maschere, sapori tipici, musiche e usanze di antica memoria che si ripropongo con rinnovato trasporto. Il Carnevale sulla neve delle Dolomiti si svolge quest’anno dal 27 gennaio al 12 febbraio ed è veramente un’occasione da non perdere. Protagonisti assoluti sono le maschere di legno,

sfoggio dei costumi più raffinati. Le maschere indossano vestiti appropriati a seconda della domenica e inscenano situazioni divertenti in cui coinvolgono gli spettatori e le persone delle case a cui fanno visita. Tutti i protagonisti di questa messa in scena, anche i bambini, parlano in falsetto per non farsi riconoscere. Se avete a disposizione un’intera settimana di tempo allora approfittate delle strutture offerte agli amanti dello sci che contano complessivamente 20 km di piste di discesa e snowboard. E chi ama il fondo può godersi un tracciato che complessivamente raggiunge i 15/20 km tra i boschi e sugli anelli per i principianti. Anche i pattinatori possono dar prova di sé su tre piste di ghiaccio naturale situate in tre diversi punti del paese o divertirsi nel parco dei divertimenti sulla neve Nevelandia, con lo snow-tubing e i giochi per bambini e adulti. La mattina sport e il pomeriggio stupore. Sì perchè in calendario il Carnevale propone anche altre giornate caratteristiche: il Giovedì grasso, Vaastign pfinzntòk, il Lunedì grasso, Vrèss montach, giornata interamente dedicata al rollate, la tipica maschera sappadina, ed il “Martedì grasso” (Schpaib ertach), con la gara in maschera sugli sci per bambini e adulti, il No club, la cui prima edizione risale al 1934. Il protagonista assoluto, però, del carnevale sappadino è il rollate, rollat, una figura maschile austera che indossa una pelliccia scura di caprone che ricorda il manto dell’orso e porta il volto coperto da una maschera in legno. Il suo nome deriva dalle rolln, le rumorose sfere di bronzo che la maschera porta legate in vita con una catena e che fa risuonare al suo cammino. Indossa pantaloni a righe bianche e marroni di lino e lana ricavati dai teli usati un tempo per coprire gli armenti in inverno e porta scarponi chiodati, grazie ai quali può rincorrere sulla neve e sul ghiaccio i bambini che fuggono tra le case delle borgate.


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Anche quest’anno il Centro di Formazione Professionale Fondazione Cavanis ha ottenuto un largo consenso nel territorio raccogliendo un boom di iscrizioni. L’utenza è arrivata da un ampio bacino compreso tra tre province venete: Venezia, Padova e Rovigo. Per l’Anno Formativo 2013/2014 il Cavanis ripropone i quattro settori storici per l’assolvimento dell’obbligo scolastico con le qualifiche di Operatore Elettrico e Operatore Meccanico, di Operatore del Benessere: Acconciatore e di Operatore del Benessere: Estetista, mettendo a disposizione laboratori attrezzati con le migliori tecnologie di ultima generazione. In particolare, da alcuni anni il reparto meccanico si è dotato di uno dei più moderni

software CAD-CAM che permette di programmare le macchine utensili a controllo numerico con un linguaggio generato da un disegno eseguito con un personal computer. D’altra parte, il settore elettrico si è proiettato verso il futuro mediante il nuovo laboratorio di Domotica-Termoidrulica all’interno del quale gli allievi vengono in contatto con gli impianti civili ed industriali di ultimissima generazione. Inoltre, entrambi i reparti accompagnano gli allievi ad apprendere tutte le principali tipologie e metodologie di saldatura (ad elettrodo, a filo continuo, TIG, a fiamma ossiacetilenica, ecc.) permettendo loro sia di raggiungere delle competenze sempre più rispondenti alle professionalità richieste dal mercato del lavoro odierno, sia di stare al passo con le sfide che il territorio propone.

Per quanto riguarda il settore benessere, si ricorda che già da qualche anno il C.F.P. propone corsi di Abilitazione alla professione di acconciatore ed estetista. Questi “quarti anni”, che solitamente hanno inizio entro la prima metà del mese di ottobre, sono accessibili solo a chi è già in possesso della qualifica professionale del settore e permettono di aprire un’attività in proprio, completando il percorso di formazione intrapreso con la scelta di questa tipologia di scuola. Nei corsi di abilitazione è garantita un’offerta formativa e professionale di altissima qualità ad un costo davvero molto competitivo. Il principio educativo adottato dalla Fondazione Cavanis nel CFP

“Maria Immacolata” di Chioggia è indicato nel Progetto Educativo Cavanis (PEC) e si può riassumere nell’espressione “Essere più padri che maestri”. Tale paternità permette il realizzarsi di quella corresponsabilità e cooperazione nella quale i giovani crescono come soggetti attivi e responsabili di quanto avviene dentro e intorno a loro. Questa pedagogia viene attuata dalla comunità educante che, con fiducia e speranza, si impegna nell’educazione della persona nella sua interezza secondo gli insegnamenti dei Padri

Fondatori Padre Antonio e Padre Marco Cavanis. “Il nostro Centro si propone come obiettivo principale l’educazione dell’uomo nella sua personalità e umanità – ha spiegato il Dott. Gimmy Fabris Direttore del C.F.P. – L’attuazione di questa linea pedagogica è resa possibile dalla creazione con i ragazzi di rapporti caratterizzati da attenzione, fiducia e rispetto, nonché da un dialogo autentico e un lavoro comune tra gli educatori e i Padri della nostra Comunità”. La fiducia nella qualità educativa e formativa offerta si traduce in un rapporto di collab o ra z i o n e con i genitori che, accettando l’identità e il progetto della scuola, condividono le mete che essa propone. Per informazioni e per visitare la scuola rivolgersi alla Segreteria del C.F.P. al numero 041400922.


14 Arte >> Una mostra su Ugo Valeri. Dal 20 aprile al 15 luglio 2013 ai Civici Musei agli Eremitani

Il Toulouse Lautrec italiano Caparbio e ribelle, visse al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico, seguendo la propria indole insofferente che lo costrinse a una vita raminga alla ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati”, con cui condivideva lo stesso stile di vita

U

go Valeri, definito per affinità di vita e rapidità di tratto, il Toulouse Lautrec italiano, sarà protagonista della più approfondita antologica che gli sia mai stata dedicata, all’indomani del centenario della morte che ne troncò la vita a trentasette anni, quanto cadde da un balcone di palazzo Pesaro a Venezia. Commentando la sua scomparsa, Arturo Martini scriveva al fratello di Ugo, il poeta Diego Valeri, “Tuo fratello fu per noi tutti una tromba: la tromba del nuovo mattino”. “Ugo Valeri, pittore, illustratore e artista di genio, anticonformista dichiarato con passioni e frequentazioni avverse al perbenismo dell’epoca - sottolinea Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova - fu uno straordinario interprete (o fautore, creatore) del gusto della modernità che inebriò la nascita del XX secolo”. CHI ERA UGO VALERI Nato a Piove di Sacco, in provincia di Padova il 22 settembre del 1873, Ugo Valeri frequentò l’Accademia di Venezia e quella di Bologna ma, incapace di sottostare a qualsiasi disciplina, fu espulso da entrambe. Caparbio e ribelle, visse al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico, seguendo la propria indole insofferente che lo costrinse a una vita raminga alla ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati”, con cui condivideva lo stesso stile di vita. Padova, Venezia, Bologna, un breve soggiorno a Napoli, poi Milano e quindi nuovamente Venezia, sono le tappe fondamentali della sua vita artistica. L’ambiente stimolante incontrato a Bologna e Milano, lo spirito che aleggiava allora in quelle città, permise a Valeri di maturare la propria particolare visione rispetto la realtà che lo circondava. Divenne il poeta della strada che dipinse senza veli,

attingendo a un campionario di uomini e linea il ruolo di protagonista, una linea che donne assolutamente variegato: le sartine, costruisce i corpi, li fa volteggiare e avvitare ai limiti della caricatui dandies, i ricchi borMorì a trentasette anni ra. Un gusto grafico ghesi, i frequentatori di cadendo da un balcone che lo portò a essere teatri, le ballerine, tutti uno dei maggiori illuimmersi nel proprio di palazzo Pesaro stratori italiani, sue mondo fatto di feste a Venezia opere apparvero nel popolari, rappresentaprimo decennio del zioni teatrali, case di tolleranza. Disegnatore abilissimo si lasciò 1900, su riviste quali “La Lettura”, “Illutrasportare dal proprio estro, affidando alla strazione Italiana”, “Varietas”, “Secolo CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

LA MOSTRA

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al 20 aprile al 15 luglio 2013, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco (sua città natale) e il Comune di Padova Assessorato alla Cultura - Musei Civici, gli dedicano una ampia antologica curata da Virginia Baradel e Federica Luser, con la direzione di Davide Banzato. In mostra le sue opere – oltre un centinaio, tra cui degli inediti - saranno messe a confronto con quelle degli altri protagonisti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e primo decennio del Novecento, stagione di cui Valeri fu effervescente protagonista. Provenienti da istituzioni museali e collezioni private, le opere in

mostra evidenziano come elemento principe il suo segno rapido e corsivo che suscita con formidabile destrezza i moti delle figure: la linea diventa una serpentina che costruisce i corpi, li fa volteggiare e contorcere fino al limite della caricatura, con un ritmo sfrenato che si diluisce d’un tratto, per effetto dell’acquarello, in un’atmosfera rarefatta, come in Ballo popolare: preludio e Ballo popolare: fine. Differente il risultato invece negli splendidi dipinti a olio che hanno un respiro più simbolista, più largo e pacato, anche se non cancellano la veemenza tipica del suo stile come in Autunno e Primavera, La Sagra e La Popolana.


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16 Arte >> Una mostra su Ugo Valeri. Dal 20 aprile al 15 luglio 2013 ai Civici Musei agli Eremitani Arte 33 >> Una mostra su Ugo Valeri. Dal 20 aprile al 15 luglio 2013 ai Civici Musei agli Eremitani

Il Toulouse Lautrec italiano Caparbio e ribelle, visse al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico, seguendo la propria indole insofferente che lo costrinse a una vita raminga alla ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati”, con cui condivideva lo stesso stile di vita

U

go Valeri, definito per affinità di vita e rapidità di tratto, il Toulouse Lautrec italiano, sarà protagonista della più approfondita antologica che gli sia mai stata dedicata, all’indomani del centenario della morte che ne troncò la vita a trentasette anni, quanto cadde da un balcone di palazzo Pesaro a Venezia. Commentando la sua scomparsa, Arturo Martini scriveva al fratello di Ugo, il poeta Diego Valeri, “Tuo fratello fu per noi tutti una tromba: la tromba del nuovo mattino”. “Ugo Valeri, pittore, illustratore e artista di genio, anticonformista dichiarato con passioni e frequentazioni avverse al perbenismo dell’epoca - sottolinea Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova - fu uno straordinario interprete (o fautore, creatore) del gusto della modernità che inebriò la nascita del XX secolo”.

Chi era Ugo Valeri Nato a Piove di Sacco, in provincia di Padova il 22 settembre del 1873, Ugo

attingendo a un campionario di uomini e donne assolutamente variegato: le sartine, i dandies, i ricchi borghesi, i frequentatori di teatri, le ballerine, tutti immersi nel proprio mondo fatto di feste popolari, rappresentazioni teatrali, case di tolleranza. Disegnatore abilissimo si lasciò trasportare dal proprio estro, affidando alla

linea il ruolo di protagonista, una linea che costruisce i corpi, li fa volteggiare e avvitare ai limiti della caricatucaricatu ra. Un gusto grafico che lo portò a essere uno dei maggiori illuillu stratori italiani, sue opere apparvero nel primo decennio del 1900, su riviste quali “La Lettura”, “Illu“Illu strazione Italiana”, “Varietas”, “Secolo

segue dalla pagina precedente

XX”, “Italia Ride” e libri di Marinetti, Neera, Cavicchioli, Notari. Valeri non fu solo un illustratore ma deve essere apprezzato anche per l’alto valore della sua opera pittorica, attraverso cui seppe offrire esempi di grande modernità che gli aprirono le porte a importanti esposizioni quali Premio Francia a Bologna (dove vince nel 1898), il Concorso “I sette peccati” al Circolo filarmonico e artistico di Padova (1904), l’Esposizione

Internazionale per l’apertura del Sempione (1906), la Biennale (1907) e le mostre di Ca’ Pesaro del 1909 e del 1910 a Venezia. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito dalle Edizionitrart corredato da studi storico-critici che approfondiscono, attraverso ricerche e indagini mirate, un periodo della storia dell’arte italiana che ancora necessita di adeguate riflessioni.

INFORMAZIONI UTILI

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GO VALERI (1873 – 1911). Padova, Civici Musei agli Eremitani (Piazza Eremitani), dal 20 aprile al 15 luglio 2013. Mostra promossa dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura – Civici Musei e dalla Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. Diretta da Davide Banzato e curata da Virginia Baradel e Federica Luser. Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19 (lunedì chiuso). Ingresso ai Musei, alla Cappella degli Scrovegni e alla Mostra, interi euro 13, ridotti euro 8. Catalogo edito da Edizionitrart.

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ei, Bianca Sharma, se ne innamorò tredici anni fa durante un’escursione in barca. Quel monastero diroccato di Conca dei Marini, abbarbicato su una rupe a picco sul mare tra Amalfi e Positano, la colpì a tal punto da volerlo acquistare subito. Ad ogni costo. Dicono che lo abbia soffiato a Caltagirone, resistendo in seguito anche alle offerte di Berlusconi. Ma questo poco importa. Ciò che conta è che quel monastero del Seicento, appartenuto alle suore domenicane di clausura del Conservatorio di Santa Rosa da Lima, le stesse che crearono le omonime sfogliatelle, sia oggi uno degli hotel resort più belli del mondo. Lo dicono i turisti che lo ammirano dal mare, lo dicono accreditati opinion leader (soprattutto del mondo anglosassone) e lo confermano autorevoli guide, specie quelle americane che costituiscono, si sa, una delle bussole più importanti nel cogliere e indirizzare i flussi

turistici internazionali. Quella di Bianca Sharma, vedova di Ken Sharma (colui che fondò Texas Instruments), e del Monastero di Santa Rosa Hotel & Spa, ha tutti i connotati di una favola. Una favola contemporanea, dove più che i milioni di dollari spesi (pare una novantina) per completare in un decennio l’ambizioso progetto di recupero, abbia contato l’amore che la miliardaria americana del South Carolina, figlia di profughi arrivati dalla Pomerania tedesca, ha riversato nell’operazione. Curando con gusto ogni dettaglio insieme all’equipe dell’architetto Francesco De Martino e insieme all’altro artefice di questo piccolo-grande miracolo: Flavio Colantuoni, un direttore d’albergo di Abano Terme, trovatosi coinvolto nell’operazione in modo quasi rocambolesco. Anche lui stre-

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Quella di Bianca Sharma, vedova di Ken Sharma (colui che fondò Texas InstruMonastero di Santa Rosa , ha tutti i connotati di una favola. Una favola contemporanea, dove più che i milioni di dollari spesi (pare una novantina)

segue dalla pagina precedente

gato dalla bellezza di questo posto, così da convincerlo a lasciare di colpo quanto stava seguendo al Nord. Ora è lui il general manager del Santa Rosa, è lui il consigliere personale di Bianca Sharma. E’ lui ad aver deciso l’impostazione della cucina, degli impianti, degli arredi delle suites, come pure ad aver condiviso le scelte della proprietaria nel momento di realizzare il bell’orto botanico terrazzato o di acquistare i piatti in ceramica di Vietri o i sottopiatti in vetro soffiato di Murano. Le 33 celle delle suore di clausura oggi sono state trasformate in 8 camere e 12 lussuose suites, tutte con vista mozzafiato sulla costiera amalfitana. Tutte dotate di ogni comfort ma anche abbellite da tocchi vezzosi come le orchidee fresche nel bagno o i sali e le creme prodotti dalle suore di Santa Maria Novella a Firenze. Il fascino del luogo è assoluto, vi si respira l’atmosfera di un tempo. Merito dell’accuratezza maniacale del restauro, portato a termine con la supervisione co-

stante della Soprintendenza di Salerno, e degli arredi d’epoca, compresa la famosa ruota degli esposti dove le suore ricevevano in forma anonima i neonati abbandonati. Ma anche da dettagli come il suono della campana che saluta l’arrivo e la partenza di ogni ospite o come i canti gregoriani che di mattina echeggiano soavi nei saloni dell’ex monastero, creando un’atmosfera di profonda spiritualità. Entrare nell’ex monastero è come entrare in un sogno, quello che Bianca Sharma ha trasformato in realtà dopo dieci anni di strenua lotta contro l’ostruzionismo della

burocrazia. Ora nella costiera amalfitana la ricca ereditiera americana è adorata dalle gente. Primo perchè ha saputo recuperare un brano importante della storia del luogo, secondo (e aspetto non marginale) perchè ha dato lavoro a tanti giovani e a tante aziende della zona. Il Monastero Santa Rosa Hotel & Spa è sì un luogo per straricchi, ma è anche un luogo simbolo della memoria locale, parte stessa del paesaggio della costiera. “E’ stato motivo d’orgoglio per tutti qui - racconta Flavio Colantuoni - avere come primo ospite nel maggio scorso il Principe Alberto Ranieri di Monaco. E non dimentichiamo il ruolo avuto dal Monastero nella riscoperta della sfogliatella di Santa Rosa, a cui Conca dei Marini ora ha deciso di dedicare un concorso gastronomico”. Il resort campano oltre che per la sua posizione da vertigine su una delle coste più celebrate del mondo, colpisce per il suo lusso non esibito, per le viste su Amalfi, per la piscina a sfioro che proietta la superficie dell’acqua sull’orizzonte di mare e cielo, per la qualità dei trattamenti della

sul futuro, non si gioca. 200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame. Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile. Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco. Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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colpì a tal punto da volerlo acquistare subito. Ad ogni costo. Dicono che lo abbia soffiato

Santa Rosa di Conca dei


Sì, viaggiare 21

Marini SEGUE DALLA PAGINA PRECENDENTE

Spa e per la cucina mediterranea curata da Christoph Bob, chef tedesco ex braccio destro di Heinz Beck, già affermatosi al Villa Feltrinelli sul Garda e al Relais Blu in Campania. Il suo talento cristallino ha meritato al Santa Rosa, già pochi mesi dopo la sua apertura, citazioni lusinghiere in tutte le più importanti guide. Impagabile il piacere di fare colazione sulla terrazza con vista mare, con dolci appena sfornati fatti con prodotti freschi e biologici. Come pure cenare sotto le volte della raccolta sala ristorante. Cantina decisamente all’altezza, come pure la pasticceria e soprattutto il servizio. Il Monastero Santa Rosa è una nuvola sospesa nel tempo. Altri restauri, come quello dell’annessa chiesa, e altri prossimi lavori (come la creazione di un ristorante estivo a bordo piscina), faranno sognare ancora di più di chi avrà la fortuna di soggiornarvi.

FLAVIO COLANTUONI, IL CAPITANO A 5 STELLE Capitano di lungo corso, Flavio Colantuoni ha collaborato con prestigiosi hotel in varie parti del mondo, dalla Thailandia a Londra, da Saint Moritz a Bruxelles. Ad Abano Terme è stato alla guida dei migliori “cinque stelle”, ha diretto anche Palazzina Grassi a Venezia. Nell’autunno 2011 quando arrivò quella strana telefonata da un vecchio amico conosciuto in gioventù a Londra, Colantuoni pensò ad uno scherzo. Una ricca americana gli metteva a disposizione il suo jet personale per raggiungerla a Miami e discutere di un eventuale ingaggio al timone di un ex monastero. “Pensai ad uno scherzo e non andai - racconta Colantuoni, che nei modi umili e educati ma anche un po’ ironici manifesta come un valore la semplicità delle sue origini - Qualche giorno dopo mi fu offerto il biglietto aereo per Napoli e mia moglie mi convinse ad andare. Giunsi ad Amalfi e non feci più ritorno... Anch’io sono stato folgorato dalla bellezza del luogo e dallo stimolante progetto. Qui si lavora dall’alba al tramonto, ma i risultati finora raggiunti ripagano abbondantemente di tutti i sacrifici fatti. Ve lo assicuro...”.

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Giardinaggio 23 >> Finalmente tornano i fiori

Violette e primule, primi raggi di primavera E’ tempo di porre a dimora alcune perenni, coltivate come annuali, come le viole e le primule, che fioriranno fino alle prime settimane di caldo

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di Germana Urbani

nche quest’ anno andrai per le violette/ lungo le prode, nel febbraio acerbo./ Quelle pallide, sai, che han tanto freddo,/ ma spuntano lo stesso, appena sciolte/ l’ultime nevi; e fra uno scroscio e un raggio/ ti dicono: « Domani è primavera! ».(...) Passeggiate come quella descritta dalla poetessa Ada Negri rimangono ricordi indelebili nella mente di tante persone che in questi primi fiori spontanei colgono il risveglio della natura dopo un lungo inverno. E anche negli scaffali di garden center e supermarket spuntano copiosi e colorati i vasettini di violette del pensiero e primule, pronti a fare bella mostra di sé sui nostri balconi o giardini. Le viole del pensiero hanno una straordinaria capacità di adattamento che permette loro anche di essere coltivate in vaso, ma se decidete di cimentarvi in coloratissime aiuole non avrete problemi. Si tratta di piante dalla coltivazione molto semplice, che non necessitano di particolari esigenze, se non di un terreno perennemente irrigato. Ricordate di scegliere un terriccio universale, l’importante è che sia ben concimato, con uno strato superficiale costituito da torba. Se il giardino è invece troppo pesante o calcareo, correggete il terriccio sempre con uno strato di torba, aggiungendo terriccio universale e della sabbia, in modo tale che sia ben drenato. Infine, ricordate che le piantine vanno immesse nel terreno ad una altezza di circa venti centimetri. L’esposizione alla luce del sole, dovrà essere diretta o con ombra parziale a seconda della specie che piantiamo. Sono molte le varietà in commercio ma le più frequenti sono quella di colore giallo in-

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el giardino possiamo approfittare delle giornate non troppo soleggiate per porre a dimora i nuovi arbusti ed i rosai. Chi non l’ha fatto approfitti per potare rose e siepi. Per le rose moderne, che producono le gemme da fiore solo sui rami semi legnosi, nuovi e freschi, occorre potare lasciando per ogni ramo soltanto 2-3 gemme, da cui spunteranno nuovi rami. Da questa primavera godremo appieno delle loro fioriture.

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tenso, quella viola con le macchie bianche, e tutti i colori intermedi o screziati. Per ottenere delle aiuole seducenti piantate dei gruppi della stessa varietà o di colore simile, avendo l’accortezza di stabilire una distanza tra le piante di almeno venti centimetri. Da fine febbraio, al termine del gelo, godrete dell’effetto estetico migliore. Le innaffiature sono importanti: il terreno deve essere tenuto umido, ma sono da evitare gli eccessi d’acqua ed il relativo ristagno, in quanto potrebbe provocare malattie fungine, come la ruggine. L’altro fiore che fa decisamente primavera anche alla fine dell’inverno è la primula colorata e leggera si offre a noi in deliziosi cuscinetti fioriti che attraggono gli appassionati dal pollice verde come tanti pasticcini succulenti. Se l’abbiamo piantata in autunno fiorirà all’inizio della primavera e continuerà per molto tempo, a volte rifiorendo ancora in tarda estate. Ma se non le avete piantate fatelo ora. Nel porle a dimora è bene scegliere un luogo esposto alla luce del sole, soltanto nelle prime ore del mattino oppure di sera, in modo che siano riparate dai raggi del mezzogiorno; so-

FACCIAMO IL SEMENZAIO

S

e siamo appassionati di semine prepariamo una composta da semina, costituita di terriccio universale alleggerito con sabbia; riempiamo piccoli vasi o semenzai, annaffiamo e quindi poniamo i piccoli semi a contatto col terreno. Possiamo seminare fiori come Bocca di leone, Calendula, Dalia, Garofano, Petunia e Zinnia. Ma anche alcune annuali o perenni come ad esempio: Salvia Splendida, Lavanda, Papavero e Verbena. prattutto in tarda primavera e in estate è bene che siano protette dal sole diretto e che godano di luoghi ombreggiati e ben ventilati. Prima di interrarle è bene lavorare il terreno e mescolare alla terra da giardino del buon terriccio di foglie, della torba, del concime organico o dell’humus, e una piccola quantità di sabbia, in modo da avere un terreno ricco e in grado di mantenere un poco di umidità, evitando però pericolosi ristagni idrici.


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Benessere 25 >> Dolcezza curativa

Cioccolato, passione e terapia da regalare a San Valentino Dolce più di un bacio, avvolgente come un abbraccio. Il cioccolato resta un must indiscusso per la festa degli innamorati e per la salute di corpo e mente

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di Germana Urbani

o sapevate che molte aziende artigianali venete sono specializzate in cioccolato? Ebbene, nella nostra regione esistono maestri cioccolatieri che noi non conosciamo proprio ma che in altre regioni e Paesi sono molto conosciuti. Val la pena dunque informarsi e sostenere anche questa nicchia di economia locale specie se state pensando a cosa regalare al vostro partner per la festa degli innamorati: San Valentino. Ne vanno matti piccoli e grandi, il suo odore e il suo sapore sono inconfondibili ma soprattutto chi si occupa di benessere naturale sa bene che consumarne almeno un cubetto al giorno fa bene al cuore e al corpo. Il fondente extra per esempio è riconosciuto ormai come rimedio naturale per combattere i radicali liberi. Gli antiossidanti presenti nel cioccolato sono molto più potenti e concentrati di quelli della frutta; essi di fatto contribuiscono a pulire le cellule da tutte quelle sostanze prodotte dall’organismo stesso o dagli agenti esterni che se immagazzinate a lungo possono danneggiarle. Un quadretto di fondente al giorno sembra essere inoltre un valido alleato contro il colesterolo, il cui livello troppo elevato può comportare seri problemi cardiovascolari. Inoltre, presso l’Università di Colonia, in Germania, sono allo studio gli effetti positivi che il cioccolato avrebbe anche sulla pressione arteriosa: gli antiossidanti presenti nel cacao potrebbero infatti contribuire ad aumentare i livelli di ossido nitrico nel sangue, dilatando le arterie e abbassando la pressione. Non ci sono ancora dati certi ma sicuramente questa sostanza cara ai popoli antichi è un toccasana per molte cose. E’ noto ormai come questo “nettare” scuro sia un toccasana anche per chi combatte la tristezza che spesso sfocia in depressione. Il valore antidepressivo di questa sostanza è sostenuto da diverse ricerche mediche che dimostrano come la cioccolata agisce da catalizzatore, facilitando la produzione di endorfine, un gruppo di oppioidi prodotti naturalmente dal cervello, con un’azione simile a quella della morfina stimolando le sensazioni di euforia e attenuando il dolore. Va aggiunto che la cioccolata contiene una certa quantità di feniletilamina, che fa parte delle sostanze cosiddette simil - lisergiche, insomma, simili all’LSD. Il nostro cervello produce naturalmente la feniletilamina in associazione con sentimenti di desiderio fisico e forse addirittura d’amore, ma può arrivarvi per via

ematica dopo aver consumato una tavoletta di cioccolato. La cioccolata diventa desiderabile e a volte indispensabile nei momenti difficili della giornata a causa della sua associazione con la serotonina , uno dei principali neurotrasmettitori , che svolge un’azione inibitoria e tranquillizzante, tanto che una sua diminuzione è messa in relazione con l’aumento di aggressività e

tendenza al suicidio . Il consumo di cioccolato fondente aiuta anche a liberarsi dalla tosse. Da una recente sperimentazione emerge che assumere due volte al giorno, per 15 giorni, medicinali a base di questa sostanza riduce i sintomi della tosse nel 60% dei pazienti. Non solo nei casi di tosse sporadica e passeggera, ma anche nelle situazioni di tosse cronica.

Ricordate però: il cioccolato fa ingrassare! Per usufruire dei suoi numerosi pregi senza incappare nel difetto basterà controllarne le dosi. Due quadratini di fondente o al latte sono più che sufficienti per uno spuntino stimolante ed energizzante, tenendo sempre conto che il primo fornisce 87 Kcal e il secondo 92 Kcal. Insomma unire l’utile al dilettevole è facile, basta propendere per il fondente, meglio se extra. Ma se per San Valentino volete davvero stupire con effetti speciali al cioccolato e senza incappare in fastidiosi dissidi con la bilancia regalate al vostro amore una splendida vacanza in una Spa che offre trai suoi servigi bagni e massaggi al cioccolato. Oggi questa sostanza è considerata anche un alleato di bellezza, perchè idrata, tonifica e lascia la pelle morbida. La cioccolato-terapia è un insieme di trattamenti per il viso e per il corpo, dove viene usata questa “dolce” crema per massaggi anticellulite, per rinvigorire il viso e per bagni tonificanti. In diversi hotel, stabilimenti termali e centri benessere si può effettuare il bagno al cioccolato, ideale per la cura di stress, ansia, depressione, ritenzione idrica, cellulite ed inestetismi della pelle come le smagliature. Introdotto di recente, e accolto dal pubblico con grande successo, il bagno al cioccolato si realizza sciogliendo in acqua polvere di cacao da coltivazioni naturali. Il Veneto si sta attrezzando su questa offerta innovativa ma a Noventa di Piave qualcosa c’è già, complice il turismo dell’est attirato dalle grandi firme dell’outlet. Approfittiamone.


26 Consigli di bellezza >> A tutta dieta!

Perdere peso senza far fatica: il sogno di tutti Chiuso il carnevale, in molti iniziano a progettare come perdere i chili di troppo. Tra le molte vie percorribili una si chiama Dieta Dukan di Germana Urbani

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a un paio d’anni in Italia, questa dieta ol- se, che lo scorso anno è stato anche radiato. tre a far l’occhiolino dagli scaffali di tutte L’ordine dei medici avrà pure le sue ragioni ma le librerie, ha già al suo attivo 13milioni di pare proprio che il suo menu funzioni davvero. persone in tutto il mondo che l’hanno provata. Se conoscete qualcuno che è dimagrito veloceE, per la maggior parte di loro, ha rappresen- mente e senza sforzo, sarà felice di rispondervi tato l’unico modo per abbandonare l’obesità. quando gli chiederete: dieta Dukan? L’ultima Eppure questa dieta divide le coscienze: c’è chi persona che l’ha confermato a me è stata una dottoressa dell’Ulss del la difende a spada tratta Jennifer Lopez e Gisele mio territorio: 40 chili e chi la definisce inutile e in sei mesi! Era una pericolosa! Jennifer LoBündchen la adottano pez e Gisele Bündchen la quando vogliono calcare super obesa – e difatti questo regime alimenadottano quando voglioil red carpet in forma tare all’inizio era nato no calcare il red carpet in proprio per questi casi piena forma. Ma si dice che questa sia la dieta che ha reso “perfetta” la disperati – ma oggi viene usato anche da chi linea della principessa Kete il giorno delle nozze deve perdere pochi chili. Il successo della Dukan con il principe William d’Inghilterra, anche se lo si coglio anche in rete dove è possibile navisolo la madre, Carole Middleton, ha confessato gare attraverso centinaia di blog e siti ufficiali di averla provata con successo per le nozze della dedicati che, a quanto apre, hanno generato figlia. L’autore di questo programma alimentare quel passa parola utile a renderla un fenomeno è Pierre Dukan, un medico nutrizionista france- internazionale. Niente pasti da saltare, alimenti

da pesare o complicati calcoli calorici: si mangia cinque volte al giorno, quando si vuole e, soprattutto, quanto si vuole. Basta mettere nel piatto solo alcune categorie di alimenti seguendo attentamente il ritmo delle quattro fasi. Fase di attacco: regime iperproteico ipocalorico diviso in cinque pasti giornalieri a base di carne, pesce, crostacei, molluschi e formaggi magri; in questo periodo sono assolutamente vietate frutta e verdura ed è fortemente consigliata un’idratazione forzata di circa 3 litri d’acqua al giorno. Fase di crociera: allo schema precedente sono aggiunte le verdure, e si alternano cinque giorni di sole proteine a cinque giorni di proteine più verdure. Fase di transizione: al regime “proteine più verdure” si aggiungono due fette di pane integrale al giorno, una porzione di frutta, una porzione di formaggio e due porzioni a settimana di amidacei; inoltre, vengono introdotti

due pasti liberi a settimana. Dulcis in fundo, è stabilito il giovedì come “giornata iperproteica” o di ritorno alla fase uno. Fase di stabilizzazione definitiva: alimentazione normale 6 giorni su 7 , sulla base del regime di consolidamento, giovedì iperproteico “a vita”, 3 cucchiai di crusca d’avena al giorno “a vita” , camminare il più possibile. La gente comune che l’ha provata, pur con

qualche rischio per la propria salute, la osanna. Ma prima di iniziare informatevi bene se, in base ai vostri problemi di salute, potete rischiare di appesantire fegato e reni per perdere i chili di troppo. Gli esperti sottolineano quanto l’unico modo di dimagrire sia quello di adottare una dieta mediterranea equilibrata di lungo periodo in associazione all’attività fisica.

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Consigli di bellezza 27 >>

Ombretti: le nuove nuance di primavera

Chanel rinnova gli occhi, creando una base “metallica” coprente con Illusion d’Ombre nella tonalità Platine Precieux, in vendita dalla prossima primavera Palette di ombretti satinati per Shiseido. La polvere contiene perle e pigmenti che assicurano fedeltà del colore e lunga durata

I nuovi ombretti mono Dior accontenteranno le amanti del nude look ed anche quelle degli smokey eyes più intensi. Possono essere utilizzati sia asciutti che bagnati

Grandi maisons per grandi idee

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el mondo della bellezza non sono le rondini a far primavera ma i nuovi colori che di solito in questi primi mesi dell’anno tutte le case produttrici più prestigiose presentano alle loro beauty fans. Nuovi prodotti che giungeranno presto negli store in buona compagnia di rossetti, smalti e molto altro ancora. E così la francesissima Dior lancia diciotto nuovi ombretti mono dal packaging lineare ed elegante, caratterizzato dal classico colore blu intenso che contraddistingue la maison. Le nuance delle nuove palette Shiseido sono ispirate, invece, a due foto scattate da Dick Page: dune

di sabbia che si fondono con i colori del tramonto per un’armonia calda ed elegante e l’isola di Sullivan, Sud Carolina, dove la vegetazione che cresce sulla spiaggia regala inediti accostamenti. Innovativissima anche la nuova collezione make up di Yves Saint Laurent che sta sperimentando moltissimo su texture, prodotti ibridi e colori meravigliosi. La collezione si chiamerà Arty Stone, per l’appunto e sarà declinata nelle sfumature e nei toni del viola e del verde, i colori in assoluto della pietra più asiatica che c’è, un omaggio alla Cina, alla preziosità delle sue pietre e delle sue sete.

Pupa propone la nuova collezione make up Pupa 50’s Dream, un tripudio di colori pastello per un look che rievoca i favolosi anni ’50

La nuova collezione make up di Yves Saint Laurent sta sperimentando moltissimo e propone una collezione ispirata alle sfumature della giada e delle pietre preziose

Lancome palette Kaleidoslove con quattro colori: un arancio tenue, un rosa acceso, un lilla e un viola più scuro, perfetta per le ragazza alla Emma Watson


28 Crucilibro

Legami spesso fugaci, talvolta gravidi di delusioni: tutto ciò che resterà di noi L’amore, sovversivo per definizione, emerge dalla rigidità di giorni bui come forza salvifica che trascende la realtà e le sue contraddizioni

Andrei Makine

Jean-Cristophe Rufin

Nicolas Dickner

Valentina D’Urbano

L’autore stesso

Jacques Coeur, banchiere del re di Francia

Hope Randall, ultima nata di una famiglia di spostati

Beatrice, una ragazza orgogliosa e aggressiva

Alter Ego

Le donne che ha amato

Agnès Sorel, la favorita del re

Genitori e fratelli della ragazzina

Alfredo, un ragazzo dal cuore triste

Location

La Russia del ‘900

la Francia in cui vive è una nazione devastata dalla Guerra dei Cento Anni

Dal Maine al Canada

La Fortezza, un luogo fatto di polvere

I personaggi che hanno fatto la storia della Russia

I nemici di Jacques che complottano per la sua disgrazia

Attesa e paura per la fine del mondo

I personaggi minori che lottano con la miseria

Caricata in fretta sulla vecchia Lada, tra scatolette di conserva, sacchi di riso e una collezione di bibbie, Hope sbarca a Rivière-duLoup, Canada, in fuga dalla fine del mondo

Alla Fortezza Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». A legarli però è un’amicizia ruvida nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare

Il tema storico del socialismo Si s’innamora della favorita del re Hope resiste, affrontando il mondo sovietico, dell’utopia comunista, e la sua vita comincia ad essere in modo razionale e con metodo delle illusioni e disillusioni politiche in pericolo. Carlo VII lo mette al scientifico e, soprattutto, trovando nel corso della vita dell’autore bando e per salvarsi lui fugge conforto nella compagnia del fornisce un ulteriore piano di prima in Italia poi su un’isola greca giovane Mikey Bauermann lettura del libro

L’amicizia si trasforma in amore, nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent’anni tutto sta per cambiare, anche loro

Un romanzo delicato, non un libro politico sulla Russia, ma un diario d’amore. Incontri, istanti di grazia che rischiarano il buio di una vita quotidiana sinistra

Una storia meravigliosa che, pur con uno sfondo storico, pagina dopo pagina ci parla con grande intelligenza dell’attualità e dei problemi del nostro tempo

Un libro divertente e intelligente in cui spesso i personaggi si trovano a vivere sul filo dell’assurdo. Al centro qualcosa di più forte dell’apocalisse: l’amore

Graffiante, pungente, incisivo...e brutalmente ironico. Sono questi gli aggettivi con cui descrivere il romanzo d’esordio dell’autrice che non lesina lirismo e poesia

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Nicolas Dickner Apocalisse per principianti Keller, pp.332 € 14.50

0Valentina D’Urbano Il rumore dei tuoi passi Longanesi, pp. 320 € 14.90

Eroe - Eroina

Co-Protagonisti

Intrigo

Finale

Cosa dire del libro

Leggere… Leggere

Da figlio di artigiano, Jacques L’autore ripercorre la sua storia diventa banchiere del re, attraverso attraverso le donne che incontra la sua intelligenza, i viaggi in ed ama: dalla sua infanzia in Oriente, la scoperta che il denaro orfanotrofio nella Russia staliniana può essere uno strumento di fino all’età adulta all’estero benessere e di libertà

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IN VENETO Niccolò Fabi Giovedì 24 Gennaio a Mestre (VE) – Teatro Toniolo

L’ATTESO RITORNO LIVE DI UNO TRA I PIU’ RAFFINATI CANTAUTORI ITALIANI

Uno degli appuntamenti più attesi dal pubblico di Niccolò Fabi, giovedì 24 Gennaio a Mestre (VE) – Teatro Toniolo, sarà un’occasione speciale per ascoltare il nuovo live che per la prima volta verrà raccontato di fronte ad una platea. Niccolò Fabi presenta “ECCO TOUR 2013” che lo vedrà, in una prima fase tra gennaio e febbraio 2013 sui palchi dei migliori teatri italiani. “Ecco” è stato pubblicato il 9 ottobre 2012 da Universal Music ed ha subito raggiunto la vetta della classifica Album di Itunes, aggiudicandosi il terzo posto nelle classifiche di vendita dei dischi. Un titolo semplice, elementare, come a voler escludere qualsiasi chiave di lettura più articolata di quella della sua semplice esistenza. Realizzato insieme a Roberto Angelini, Gabriele Lazzarotti, Daniele “Mr Coffee” Rossi e Riccardo Parravicini, “Ecco” è stato registrato in tre settimane nel Salento, nello studio Posada Negro di Roy Paci ed è, con ogni probabilità, il disco più collettivo della storia musicale di Niccolò Fabi, sicuramente il più vitale. “Ecco” fa coesistere momenti di folk acustico ad altri in cui emerge una componente soul, ballate rock e sapori reggae. Un disco particolarmente pieno di musica, di sonorità e colori diversi, dove la scrittura cantautorale si presta ad elaborazioni di grande libertà musicale, con un vago sapore antico che molto più di una scelta stilistica di carattere “vintage” è ricerca di uno spirito autentico. Artista multistrumentista, Niccolò Fabi ha da sempre dedicato grande attenzione all’aspetto live della sua carriera artistica. Non a caso ha infatti deciso di affiancare al nuovo lavoro di studio una dimensione live che lo presenti al pubblico in una nuova veste, dopo un’intensa attività concertistica che lo ha visto confrontarsi con differenti linguaggi musicali, dal teatro ai palchi estivi, accompagnato dalla sua band. A dimostrazione

EVENTI

di ciò, l’intenso tour nei teatri, in cui non mancheranno dimensioni acustiche, all’interno di un progetto più ampio che prende il nome di Angelo Mai Sessions. A soli due anni dal successo di Solo Tour, che ha riempito i principali teatri italiani ed ottenuto importanti riconoscimenti di critica, Niccolò Fabi torna con una nuova veste live, accompagnato dalla sua band. Ad aprire i concerti di Niccolò Fabi sarà Roberto Angelini, da anni suo compagno di tour, che ha pubblicato il 2 ottobre 2012 il suo nuovo disco “Phineas Gage”. “Gioia 2013”, il nuovo tour dei MODA’, arriva a Padova, unica data Nord-Est

MODA’ “GIOIA TOUR 2013”

I Modà, dopo l’annuncio delle prime date, aggiungono a grande richiesta, nuove città al “Gioia Tour 2013” che partirà il prossimo martedì 9 aprile 2013 dal Palalottomatica di Roma. Tra i nuovi appuntamenti il PalaFabris di Padova, che ospiterà l’unica data del Nord-Est. La band parteciperà al 63° Festival di Sanremo con i brani “Se si potesse non morire” e “Come l’acqua dentro il mare” che saranno contenuti nel nuovo album “Gioia”, in uscita durante la settimana del Festival. Il grande successo dei Modà, vero fenomeno pop rock degli ultimi anni, è confermato anche dai numeri raggiunti dalla band: dopo la consacrazione con il secondo posto a Sanremo 2011 nella categoria Big, l’album “Viva i romantici” vende oltre 450.000 copie e diventa il secondo album più venduto in Italia nel 2011. Tra i singoli estratti dall’album in formato digitale si contano 4 multiplatino, 1 platino e 2 oro. I Modà hanno superato 1

milione di fan su Facebook e il loro canale YouTube conta oltre 100 milioni di visualizzazioni. Arena di Verona - 3 maggio. In omaggio con il biglietto, il brano inedito che aprirà i concerti dell’INNO Tour 2013

GIANNA NANNINI FARA’ TAPPA ALL’ARENA DI VERONA IL 3 MAGGIO 2013

Per l’Inno Tour un’eccezionale novità che Gianna ha voluto per festeggiare questi nuovi appuntamenti: con il biglietto del concerto, in omaggio, il brano inedito realizzato proprio per l’apertura degli show. Un brano speciale, il cui titolo è ancora top secret, ma che si mormora essere “rivoluzionariamente rock”, composto dalla cantautrice senese in esclusiva per gli spettatori dell’InnoTour2013. Insieme all’acquisto del biglietto infatti, ciascuno spettatore riceverà un codice con il quale a partire dall’8 gennaio 2013 alle ore 8, ha potuto accedere ad una esclusiva pagina web dove effettuare il download gratuito del brano inedito che Gianna Nannini ha composto per questa speciale occasione. A due anni dall’Io e Te Tour, che ha registrato oltre 170.000 presenze, Gianna ha scelto grandi collaborazioni per questo nuovo allestimento internazionale. Per l’architettura musicale delle partiture Gianna è al lavoro con Wil Malone produttore tra gli altri di Black Sabbath, Verve, Depeche mode, Iron Maiden con il quale sta consolidando un team musicale di primissimo livello per gli eventi live 2013 e in cui, come sempre, sarà proprio la musica di Gianna al centro dello spettacolo. Anche la parte visual è affidata ai migliori professionisti del mondo. Si rinnova la collaborazione con Patrick Woodroffe, light designer per gli ultimi show di Rolling Stones, Genesis, Lady Gaga, Bob Dylan, Elton John. Per la prima volta Gianna ha scelto per se e per la sua band in tour, un look moderno ed essenziale creato appositamente per Inno Tour 2013 da Giorgio Armani, “soprattutto perché è un vero Made in Italy”.

L’INCONTRO LA CULTURA COSTA! I GRUPPI “PICCOLI” FANNO FATICA A PRODURRE E VENDERE, I PICCOLI EDITORI ANCHE, ED I CONCERTI COSTANO TROPPO

S

olitamente la persona che legge, ascolta anche musica e frequenta diversi live nell’arco di un anno. I cd costano, i concerti anche, i libri pure. Non solo nel Veneto, ma dappertutto. Nelle regioni autonome, però, piccoli o grandi aiuti economici arrivano anche dalle amministrazioni regionali. Appartengo ad una categoria di professionisti che comprendono benissimo il disagio evidente di chi compra cd costosi, libri altrettanto cari, e magari va anche ai concerti lamentandosi giustamente dell’oneroso biglietto, del parcheggio, eccetera. Sono stato a colloquiare con un funzionario regionale della siae, con un grosso organizzatore di concerti, con un dirigente di una casa discografica ed un piccolo editore di libri. Tutti veneti, mi hanno spiegato cose interessanti. Provo ora a ragionare vestendo i panni di chi organizza concerti, o produce cd, o libri. Ma veniamo alla siae. ESEMPIO. Un biglietto di 20 euro al pubblico si “prende” il dieci per cento di iva, poi il dieci per cento di siae; e l’ottanta per cento va a chi organizza che deve pagare il cachet dello spettacolo: la produzione totale dell’evento, artista o band compresi! Immaginiamo che per assistere allo spettacolo si sia speso 20 euro per il biglietto e che l’evento sia già stato prenotato dalla vendita di

mille biglietti per un totale lordo incassato di 20 mila euro, prevendita esclusa. Bene, due euro vanno allo Stato ed 1 euro ed 80 centesimi vanno alla siae che gira poi l’ottancinque per cento di quei soldi ancora ai firmatari del bordero’ siae ed il rimamente quindici per cento va proprio alla siae per pagare: dirigenti, agenzie, segretarie/i, impiegati, ecc ecc... La quota siae va agli autori dei pezzi suonati suddivisi per sedicesimi ed ai relativi editori. Il produttore del concerto non paga solo la siae e l’iva, però, ma anche le spese di allestimento del tour, i musicisti, i tecnici, i tempi di prova, l’ufficio promozione, l’organizzazione interna ed anche l’artista, che, a sua volta, deve pagare il proprio manager. Per un live poi ci sono spese per l’organizzatore locale, l’affitto dei locali, la pubblicità, le assicurazioni, la percentuale ai rivenditori di tickets, la security, ecc. ecc. Chi organizza: investe parecchio! E rischia! Mette dunque in atto subito le prevendite dei biglietti con aggravio di chi compra il ticket dei diritti di prevendita che “si intascano” circa il 10 o 15 per cento. Vendere con anticipo i tickets assicura all’organizzatore un ottimo incasso che gli permette di sostenere con una certa sicurezza tutte le spese della filiera. La sera dello spettacolo poi l’organizzatore può

anche avere allestito parcheggi a pagamento. Non ci si scandalizzi: è tutto lecito! Sul fronte cd ricevo email, da anni, da parecchi gruppi veneti che cercano visibilità (ce ne sono di veramente bravi!) ma non riescono a farsi produrre da una major; cosicché si autoproducono il proprio cd, ma hanno grossi problemi di distribuzione. Per vendere un cd in effetti ci vuole una grossa major che distribuisca il disco confezionato in tutta Italia, non solo nel Veneto; spesso la major si “prende” oltre la metà di tutto il costo del cd in vendita. Ma ha dei costi iniziali e di distribuzione importanti! Se il cd va nel circuito delle edicole c’è il 4% di iva caricato sull’opera musicale, altrimenti nei negozi si ha il 21%! Ad un gruppo appena nato spetta contrattualmente, se gli va bene, il 10%. Per guadagnare dignitosamente bisogna vendere migliaia di pezzi. Ed i gruppi veneti restano così al palo! E per farsi notare poi, spesso, si fanno ingaggiare dai locali per fare covers! Per i libri la filiera è la stessa solo che l’iva è al 4% e basta! Gli editori veneti reggono un costo del libro che si aggira sul 20/22 per cento, ma la distribuzione ed il guadagno delle librerie oltrepassano globalmente il 55% del prezzo di copertina. Un esempio? Un libro che costa 12 euro (iva 4% compresa). Il guadagno lordo per chi

lo ha scritto è del 10%. Il 90% rimanente è così suddiviso: iva (4%), editore (16%), azienda di distribuzione (20 o 25 o 30 per cento ---> dipende dal contratto con la singola libreria), tipografia (20 per cento), libreria (20 o 25 o 30 per cento ---> dipende dal contratto con la casa di distribuzione). Da precisare che la azienda distributrice deve pagare: i rappresentanti; i camioncini che trasportano pacchi di libri; gli oneri “stradali” (carburanti, pedaggi autostradali, ecc.). L’editore ha invece: i costi di stampa; gli imballaggi; la pubblicità. Ovvio che il prezzo finale grava sull’acquirente del libro, come del cd, come del concerto. La cultura costa? Beh, sì. Concerti, cd e libri sono cultura. Certo! Ma andrebbero sostenuti in parte comunque come si fa nelle regioni autonome. Oppure c’è la “carta” non sempre vincente del vendere tutto via internet. I costi sono nettamente più bassi. Ma anche qui ci vuole una dinamica/importante casa editoriale. Quanto costa quindi un evento, un cd od un libro? E quanti sono gli addetti impiegati per produrlo, editarlo e distribuirlo? Se ne parla domenica 27 gennaio 2013 a Piove di Sacco (Pd). Dove? edi@ecoveneto.it. Scrivete li’. Vi sarà indicato luogo ed orario.



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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA

Figli naturali = figli legittimi A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Approvata la legge

Care lettrici e lettori, come molti di Voi avranno già appreso dalle cronache, é definitivamente diventata legge l’equiparazione tra figli naturali e legittimi. Infatti, la Camera dei Deputati ha approvato a fine novembre del 2012 il disegno di legge “Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali”. Questa legge elimina definitivamente ogni forma di discriminazione, anche terminologica, tra figli nati all’interno del matrimonio e i figli naturali. Tutti i figli, dunque, potranno godere del medesimo status giuridico. Ma ciò, essenzialmente, cosa significa? In sintesi, la legge fornisce una nuova definizione di parentela, specificandola all’art. 74 c.c. come segue: “la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”, con esclusione

di adozione di persone maggiorenni che non saranno considerate parenti. Ciò concretamente vuol dire che anche il figlio naturale, potrà ora godere dello stesso vincolo di parentela (e diritto di successione) con nonni e zii goduto già dal figlio legittimo e in caso di morte dei genitori essere affidato ai nonni piuttosto che dato in adozione o affidato ad istituti. In punto riconoscimento l’art. 250 c.c. viene modificato riducendo da 16 a 14 anni (e anche prima se il Tribunale autorizza) l’età a partire dalla quale è necessario l’assenso del figlio naturale, e al di sotto della quale è necessario il consenso dell’altro genitore che lo abbia già riconosciuto e, nel caso in cui il consenso venga negato spetterà al Tribunale decidere (con una procedura semplificata e veloce), con sentenza anche per quel che concerne le modalità di regolamentazione dell’affidamento e di mantenimento. Il figlio naturale potrà essere riconosciuto anche da genitori

già uniti in matrimonio con altra persona al momento del concepimento. Nel caso di riconoscimento postumo da parte del padre, il cognome della madre non sarà mai cancellato, ma il figlio potrà affiancargli quello paterno. Viene sancito il diritto dei minori, che hanno compiuto 12 anni e anche prima se capaci di discernimento, di essere ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano. Vengono definitivamente attribuite al Tribunale ordinario, previa istituzione di apposite sezioni di famiglia, tutte le procedure che riguardano l’affidamento di minori (senza distinzione), tutte le azioni di accertamento e disconoscimento. Rimarranno di competenza esclusiva del Tribunale dei minori i procedimenti di adozione ed inerenti la potestà genitoriale. La nuova normativa prevede che anche il figlio naturale al pari del figlio legittimo, al quale come detto viene integralmente parificato, ha diritto ad essere

mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle proprie capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni; ha diritto, inoltre, a crescere in famiglia e a mantenere rapporti significativi con i parenti. In questo ultimo concetto e riconoscimento di diritti vanno certamente ricompresi quelli dei nonni a mantenere un rapporto stabile con i nipoti. Diritto che, troppo spesso, viene ingiustamente sacrificato e calpestato senza possibilità, almeno sino ad ora, di trovare giusta tutela. Si tratta di una legge che, adeguandosi finalmente alla rivoluzione culturale e sociale, ha travolto il vecchio concetto di famiglia, prevede un’ampia revisione di tutte le disposizione in materia di filiazione. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. MESSAGGIO PUBBLICITARIO

L’ARCHITETTO

La Tares slitta ad aprile!

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Se il 2012 sarà ricordato come l’anno dell’ Imu, il 2013 sarà probabilmente ricordato come l’anno della “Tares”, che sarà certamente l’imposta che assieme all’ Imu peserà sui bilanci delle famiglie. Ma cosè la Tares, e perché aumenterà rispetto a “Tarsu” e “Tia”, le due vecchie imposte che servivano a coprire fino ad oggi i costi per lo smaltimento dell’immondizia? La Tares sarà la nuova tassa sui rifiuti, MA ANCHE SUI SERVIZI! In base al Dl 201/2011 Salva-Italia dal 1° gennaio 2013 vengono soppressi i prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, di natura patrimoniale e tributaria, perché appunto entrerà in gioco la Tares. Una tariffa commisurata all’ anno solare e alla quantità media ordinaria di rifiuti prodotti per unità di superficie in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Non a caso l’ acronimo è “Tassa per rifiuti e servizi”, perché i sindaci da questa imposta dovranno finanziare anche i “servizi indivisibili” garantiti dai Comuni, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, anagrafe e sicurezza. Questo è uno dei due motivi per cui è il valore della Tares SARÀ SUPERIORE a quello di Tarsu e Tia. Il secondo motivo è che dal 2013 i Comuni saranno tenuti a coprire per intero le spese per la gestione dei rifiuti. Difatti

finora nell’ 80% dei Comuni questo non avveniva, e gli extracosti di gestione venivano pescati dal bilancio statale. Dal nuovo anno invece tutti i Comuni dovranno ricavare per intero dalla Tares le proprie risorse per la gestione rifiuti. Così per finanziare i “servizi indivisibili” i Comuni, in base alle proprie esigenze, potranno applicare una maggiorazione da 30 a 40 centesimi per metro quadro. L’impatto maggiore sarà al Sud, dato che la maggioranza dei Comuni applica ancora la vecchia Tarsu, più economica della Tia. Ma quanto si andrà a pagare in più per una abitazione? Si stimano aumenti medi del 14-15%, con punte massime, calcolate dalla Uil, a Matera +39,5% o Milano +20%. Sempre uno studio della Uil, rileva che una famiglia “media”, per un’ abitazione “di medie dimensioni”, finirà per versare 305 euro, contro i 225 della vecchia Tarsu. Un aggravio medio del 37,5%, per un totale di 80 euro: 53 euro in più per la gestione dei rifiuti e 27 per gli altri servizi municipali! Per molti negozi e piccole aziende l’aumento sarà anche maggiore. Come rilevato da Confcommercio, potrebbe portare un aggravio medio per le imprese del 293%, con punte di oltre il 600% per alcune tipologie di attività. Analizzando i dati nazionali si notano comparti meno

penalizzati, come negozi di abbigliamento (+50%), campeggi e distributori (+100%), edicole e tabaccai (+100%); ed altri con aumenti maggiori, come i ristoranti (+480%), pescherie e fiorerie (+650%), i banchi di generi alimentari nei mercati (+650%) e le discoteche (+680%). Per i Comuni si tradurrà in un gettito di 1,9 miliardi, da sommare ai 7,6 incassati per la gestione dei rifiuti nel corso del 2012. Come si calcolerà la Tares? Fino alla riforma del Catasto la base imponibile sarà quella di Tarsu e Tia, solo in un secondo momento si calcolerà il tributo sulla base dell’80% della superficie catastale, come prevede la norma originaria, ma prima occorrerà che il Catasto abbia trasmesso i dati ai Comuni. Per il pagamento, oltre con il bollettino postale si potrà pagare anche con il modello F24 consentendo la compensazione tra crediti e debiti fiscali. Per le scadenze la nota positiva è che, il Dl “Salva-Italia” di 12 mesi fa fissava il versamento in quattro rate trimestrali: gennaio, aprile, luglio, ottobre. Ora con il subemendamento al Pdl stabilità, il primo versamento slitta ad aprile e riconsegna all’autonomia tributaria ai Comuni, così i sindaci potranno prorogare ulteriormente, variando scadenza e numero delle rate di versamento.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


I nostri esperti 33 DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

Figli & lavoro

Lo studio del fenomeno artigiano che da secoli è parte integrante della nostra cultura, consente di distinguere livelli e gradi diversi che vanno dall’umile produzione di semplici utensili necessari alla vita quotidiana a prodotti raffinatissimi, veri e propri oggetti d’arte. Anzi, per tutto il medioevo e fino al rinascimento inoltrato, non si può distinguere con assoluta certezza l’arte dall’artigianato, poiché non solo le cosiddette arti minori erano annoverate tra le “artes mechanicae”, ma anche la pittura e la scultura: la figura dell’artista e quella dell’artigiano venivano quindi a coincidere nel totale rispetto per il “mestiere” inteso come consumata sapienza delle tecniche e utilizzo dei materiali, acquisita con anni di paziente esercizio e con sempre nuova inventività nell’impiegarli, con instancabile ed ingegnosa sperimentazione, alla volontà creatrice della mente. Il moderno concetto di “mestiere”, che vale per tutte le attività manuali di produzione dopo l’arte, ed è qualificato come “ogni professione che esiga l’impiego delle braccia e che si limiti ad un certo numero di operazioni meccaniche, il cui scopo è la produzione di un oggetto che l’operaio produce di continuo, si tramuta, nella fattispecie artigiana, in un concetto più

ampio e caratterizzante di “professionalità artigiana” che assuma all’abilità manuale di esecuzione una capacità di ideazione e di innovazione e che fa sì che “nell’impresa artigiana si trovi l’utilità unita alle più grandi prove di sagacia. Sono scorrette ed imprecise le considerazioni, diffuse in un passato non troppo remoto, con cui si riteneva che l’attività artigiana fosse circoscritta a settori economicamente superati e quindi sopravvissuti negli interstizi della moderna società tecnologica. Sottoprodotto di decantazione dunque di un modello di sviluppo destinato a scomparire con l’avvento dell’industria, delle macchine ”più produttive dell’uomo stesso” e specialmente, delle sue ferree regole di produzione standardizzata. In effetti, seguendo una vera a propria rivoluzione culturale e produttiva, l’artigianato ha ripreso forza laddove la grande industria ha mostrato i segni di un cedimento “che fosse sbagliato dare per finito l’artigianato, almeno per ciò che riguarda le sue potenzialità, lo dimostra il rapporto complesso che si è instaurato fra modelli culturali, modi di vivere e forme di produzione. La personalizzazione dei consumi deriva dalla frammentazione della società in gruppi al loro interno omogenei

per stile di vita e fra di loro concorrenti nell’occupare le diverse posizioni sociali e composti da individui i quali, dallo stile di vita del gruppo di appartenenza, traggono motivo di differenziazione all’esterno del gruppo e di identificazione al suo interno. Questo fenomeno appartiene alle società, come la nostra attuale, che hanno ormai acquisito soprattutto a livello familiare, un diffuso benessere economico. Colmando i vuoti produttivi lasciati dal rigido percorso della logica industriale, l’artigianato nell’economia svolge la funzione di punto di transito tra passate e future forme di organizzazione produttiva. L’artigianato rappresenta non solo un particolare modo imprenditoriale di produrre, ma soprattutto rappresenta la fase dinamica principale di interazione con un sistema produttivo sempre più industriale, squilibrato e massificato. Inventiva, abilità imprenditoriali personali, capacità di proporsi, di catturare nuovi clienti e nuovi mercati, forte propensione al rischio imprenditoriale e finanziario, spiccato accentramento decisionale della proprietà, fanno dell’artigiano o del piccolo imprenditore, proprio la sua grande capacità di adattamento produttivo, un “essere” variegato e talvolta controverso. Ma indispensabile alla società. Egli

A cura di Lorenzo Sartiè

accompagna i mutamenti sociali, li percepisce e li traduce con immediatezza in modelli organizzativi e produttivi nuovi. In questi termini, l’imprenditore, soggetto attivo di questi processi, ha offerto un’infinità di opportunità e di affermazione sociale a tantissime persone individui, i quali motivati da fattori personali quali il desiderio di autonomia, e spesso più semplicemente la necessità di un’occupazione confacente alle proprie capacità; e da fattori esterni quali le opportunità di investimento, pur in assenza di buona capitalizzazione e di adeguato credito esterno, “inventando” un ruolo di imprenditore più accessibile.

Ecco cosa sono ed a cosa servono gli artigiani, a creare con opportunità, lavoro e benessere. Spesso con sacrifici inimmaginabili. Ed è per questo che vanno sostenuti ed aiutati, non solo a parole. E se non vogliamo perdere tutto questo immenso patrimonio si sapere, di lavoro e di creatività, indipendentemente dal settore di impiego, forse è meglio dire a qualche nostro figlio un po’ pigro, un tantinello viziato e forse zuccone, che è ora di andare ad imparare un mestiere… perché il pane non gli arriva da un post di facebook…

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it


34 I nostri esperti MESSAGGIO PUBBLICITARIO

L’OCULISTA

Occhio e Tiroide

L’OTTICO

di Valentino Micaglio

Lenti a contatto e computer

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it La tiroide è una ghiandola che si trova nella arteriosa. Le manifestazioni oculari possono regione anteriore del collo sotto il “pomo portare alla diagnosi dell’ipotiroidismo in di Adamo”, a ridosso della trachea, ed è tempi precoci; esse comprendono la caduta costituita da due lobi, simili a due noci, uniti delle sopraciglia, specie esternamente, le tra loro nella parte centrale da un ponte detto palpebre si fanno edematose, gonfie. E’ istmo. La tiroide di volume patologicamente presente una ridotta secrezione lacrimale con aumentato si definisce “gozzo”. La ghiandola sensazione di “occhio secco”. Raramente, ma secerne gli ormoni tiroidei che chiameremo non troppo, l’ipotiroidismo può manifestarsi T3 (triodotironina) e T4 (tiroxina) costituiti per con abbassamento lieve di una palpebra. oltre il 60% da iodio. Tali ormoni svolgono Oltre a questi quadri patologici principali vi importanti azioni in quanto aumentano è purtroppo il vasto capitolo sui tumori della la produzione di calore nell’organismo, tiroide e altre malattie minori poco conosciute accelerano il metabolismo di zuccheri e della ghiandola. Compito dell’ oculista è grassi, favoriscono l’accrescimento corporeo conoscere queste malattie e i loro sintomi per nei bambini e inoltre stimolano l’attività del saperle diagnosticare subito. sistema nervoso. La tiroide è avida di iodio e trattiene tutto quello che è in circolo grazie all’azione di un ormone secreto dal cervello (ipotalamo) detto TSH che PIOVE DI SACCO (PD) Via ne regola il deposito e la trasformazione in T3 Co’ del Panico, 77 e T4. T3 è la forma attiva dell’ormone mentre Tel. 049 5842108 T4, è pronto ad essere convertito, secondo Fax 049 9705979 di Leonzio Buggio, Walter, Natalino Silvano le necessità. in T3. Quando si abbassano i T3 e T4 il TSH induce la tiroide a liberarne maggiori quantità, quando invece l’ormone tiroideo in circolazione è elevato, il cervello mette a riposo la ghiandola. La corretta funzione della ghiandola è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio, ma questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile, spesso scarso rispetto ai fabbisogni. La sua carenza è uno dei più gravi problemi di salute pubblica che colpisce soprattutto le donne e i bambini. L’acqua di montagna e dei laghi è più povera di iodio rispetto a quella del mare e per questa carenza è utile una profilassi che introduca lo iodio per mezzo del sale da cucina cosiddetto “iodurato”. Ogni volta che la disponibilità dell’ormone tiroideo è superiore alle necessità si ha l’ipertiroidismo, detto anche gozzo tossico o morbo di Basedow. I sintomi principali si possono così sintetizzare: mani che diventano calde e umide, i capelli fragili che tendono a cadere, palpitazioni, ipertensione arteriosa, diarrea, irregolarità mestruali. Anche l’occhio è colpito e la manifestazione più eclatante è l’esoftalmo; gli occhi sporgono fuori dalle orbite per cause ancora sconosciute. I muscoli deputati ai movimenti dell’occhio sono infiammati e gonfiandosi all’interno dell’orbita spingono l’occhio all’infuori facendo assumere al paziente il caratteristico aspetto. In casi gravi ciò può indurre diplopia, cioè visione doppia, e nei casi più avanzati questi muscoli ingrossati possono addirittura comprimere il nervo ottico alla sua origine con gravi danni alla vista. E’ chiaro che compito dell’endocrinologo è cercare di normalizzare la funzione tiroidea. Compito dell’oculista è il monitoraggio dell’esoftalmo per scongiurare le gravi complicazioni descritte. A volte ciò non è possibile e l’oculista deve intervenire chirurgicamente rimodellando le pareti ossee dell’orbita per permettere all’occhio di rientrare nella sua posizione allentando la compressione sul nervo ottico. Nel caso in cui vi sia invece una carenza di ormoni tiroidei si ha l’ipotiroidismo per carenza di iodio nella dieta o in conseguenza di tiroiditi; è il quadro più frequente. Più colpite sono le donne dopo i 40-60 anni. L’ipotiroidismo si manifesta Ricambi • Vendita e assistenza elettrodomestici con debolezza, apatia, svogliatezza, Forniamo tutti gli accessori per l’installazione tendenza alla depressione, torpore psichico, cute secca, i peli pubici e ascellari non PREVENTIVI GRATUITI A DOMICILIO E PAGAMENTI RATEALI crescono, si ha stitichezza, spesso lingua edematosa, aumento di peso, ipotensione

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Il modo di vivere dei nostri giorni,i moderni ambienti di lavoro, impongono sfide crescenti per i nostri occhi. Da un’indagine britannica svolta tra 2.750 lavoratori è risultato che l’affaticamento provocato dal schermo di un videoterminale colpiva nove utilizzatori su dieci e uno su tre lamentava problemi di secchezza oculare o irritazione oculare. Le caratteristiche e le elevate richieste sotto il profilo del carico visivo di uno studio o un gioco che richieda l’uso del computer , predispongono molte persone a sviluppare problemi oculari e disturbi correlati alla visione. I sintomi oculari associati includono sensazione di occhio secco, irritazione, stanchezza visiva, visione offuscata e sensibilità alla luce, inoltre possono essere riportati disturbi quali cefalee e altri sintomi non oculari come dolori al collo e/o alla schiena. E’ stato inoltre dimostrato che la riduzione della frequenza di ammiccamento durante l’uso del computer porta ad esacerbare i sintomi nei soggetti già predisposti a sviluppare la sindrome da occhio secco , in questo caso si sono dimostrate in grado di migliorare i sintomi l’inserimento di gocce oculari lubrificanti senza conservanti. Cinque consigli fondamentali per chi utilizza il computer allo scopo di prevenire problemi oculari.

• Ridurre l’abbagliamento che è causa delle principali cause di stanchezza visiva per chi usa il computer, evitare di stare di fronte ad una finestra non schermata, poiché la differenza di luminosità tra lo schermo e l’area retrostante può provocare stress e disconfort oculare • Controllare le lenti a contatto, scegliere un materiale con buona trasmissione dell’ossigeno con l’aiuto dello specialista • regolare il monitor, il centro dello schermo dovrebbe essere posto 13-23 cm. più in basso della linea orizzontale che passa per gli occhi dell’operatore • Fare una pausa di 20 sec. ogni 20 minuti • Consultare l’oculista ogni qual volta si avvertono problemi di visione

Bibliografia David Ruston- Optician n.6072 vol.232 OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<


I nostri esperti 35 INFORMAZIONE SOCIALE

La protezione giuridica delle persone fragili Dott. Laura Traversi

Gent.li lettori, le nostre comunità e le nostre famiglie sono quotidianamente impegnate nella cura e nella protezione delle persone più fragili, affiancandole nella loro educazione e assistenza e nelle scelte di vita che le riguardano, nella maggior parte dei casi con la consapevolezza che il loro benessere dipende anche dalla nostra vicinanza e dalla nostra buona volontà. La Sig.ra Agnese è una anziana pensionata che vive sola: i suoi due figli sposati si danno da fare per farle la spesa settimanale, tenerle in ordine i conti di casa, curare i contatti con il suo medico di base; avrebbe bisogno di un aiuto in più, non essendo più capace di prepararsi da mangiare o di spostarsi da sola fuori casa; i figli stanno pensando di presentare la domanda di invalidità civile in ragione della recente diagnosi di demenza fatta alla madre e perché nel breve futuro potrebbe aver bisogno di una assistenza più strutturata, per esempio in un Centro Diurno: la Sig.ra Agnese è una

persona fragile perchè, nonostante due figli premurosi e attenti, non è in grado di attivare le risorse a cui potrebbe avere diritto, né i suoi figli possono sempre a lei sostituirsi nel rapporto con i Servizi. Antonio invece è uno studente con una importante disabilità psicofisica: oggi compie 18 anni e per lo stato e la legge diventa capace di provvedere alla tutela di tutti i suoi interessi e all’esercizio dei suoi doveri; nella vita quotidiana invece Antonio ha ancora bisogno di qualcuno che medi per lui con le istituzioni, si muova al suo posto da un ufficio all’altro, curi i suoi interessi affinchè sia adeguatamente assistito e soprattutto che lo sostenga in alcune scelte importanti come la sua formazione e il suo inserimento lavorativo; anche Antonio è una persona fragile, perché non possiede tutte le abilità per pensare e compiere azioni in completa autonomia. In questi due comuni casi, a supporto di quanto già attivato e alla buona volontà dei familiari o dei Servizi può

Assistente Sociale Laura Traversi

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

essere utile se non necessario attivare una forma di protezione giuridica più completa che individuiamo nello strumento dell’Amministrazione di Sostegno, istituito con la Legge n. 6 del 2004. I familiari, i Servizi e naturalmente lo stesso interessato, possono chiedere all’Ufficio del Giudice Tutelare (GT) la nomina di un Amministratore di Sostegno (ADS) che di preferenza viene scelto tra i familiari che già assolvono a compiti di cura (ad eccezione dei casi in cui siano per situazioni familiari conflittuali si opta per un ADS esterno); l’ADS viene in questo modo autorizzato da un soggetto terzo, il Tribunale, ad affiancare la persona fragile per promuoverne e proteggerne dignità e diritti, assegnandogli specifici compiti di assistenza e/o rappresentanza a seconda delle specifiche esigenze del beneficiario: per Agnese il GT potrebbe disporre che l’ADS gestisca la pensione, il patrimonio, le operazioni di conto corrente, possa accedere alla sua cartella clinica ed esprimere in sua vece un consenso

informato, ovvero possa presentare in caso di aggravamento domanda in ingresso in struttura residenziale; per Antonio invece può ritenere che egli sia in grado di gestirsi in modo autonomo la propria pensione di invalidità, mentre debba essere affiancato nel rapporto con i Servizi Sociali e Sociosanitari e nelle scelte che riguardano la sua salute. In questo modo vengono salvaguardate le aree di autonomia e protette quelle di maggior debolezza e rischio. Svolgere il ruolo di Amministratore di sostegno è un impegno volontario, con il quale si assume un compito di responsabilità anche di fronte al Giudice ma allo stesso tempo si legittimano giuridicamente azioni che probabilmente molti di noi, in buona fede ma non del tutto consapevoli della delicatezza della materia, già svolgono nell’interesse del nostro caro. Per maggiori informazioni segnalo tra gli altri il sito www.amministrazionedisostegno.org e un bel video sul canale dedicato http:// www.youtube.com/user/ProgettoADS . www.percorsi.pd.it

Le principali teorie sull’aggressività ed alcune Latecniche Regolazione Naturale della Fertilità di gestione

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)

della Fertilità (Rnf) e registrare e ad interpretare Nel secolo articolo passatopresenterò si sonounaNaturale Nel seguente breve Alfred Adler sosteneva che l’uomo è aggressivo, La nostra reazione aggressiva, inoltre, non è sempre si basa sui valori della lettera secondo criteri chiari i sintomi sviluppati diversi metodi per trattazione di un argomento molto ampio e in quanto vuole imporsi e realizzarsi, e quindi indirizzata verso la causa della frustrazione. Per enciclica Humanae Vitae, scritta chiave della fertilità femminile. affrontare la questione del complesso, studiato da diverse discipline e che l’aggressività ha una valenza positiva. Si pensi, esempio, ci possiamo arrabbiare con un membro dal papa Paolo VI, pubblicata nel Questi sintomi sono osservabili controllo delle nascite. riguarda la vita di ciascuno di noi: l’aggressività. per esempio, all’aggressività nell’adolescenza, della nostra famiglia per un motivo futile, anche da tutte le donne e sono 1968 e sulla conoscenza della La contraccezione ormonale: Con questo termine si intende un comportamento che nasce appunto dalla necessità di crescere e se la delusione è scaturita nel campo lavorativo. talmente basilari che possono fi siologia del ciclo femminile, pillola anticoncezionale, spirale di attacco fisico e/o verbale di tipo ostile. maturare, liberandosi dalla dipendenza infantile. È bene precisare, che non tutti reagiamo alla pensare a piccoli aggiustamenti da apportare alle apprenderli le donne provenienti la quale permette di defi nire il intrauterina, anello vaginale, L’aggressività può essere diretta o indiretta. Un’altra importante visione è di Erich Fromm, frustrazione con l’aggressività: molto dipende da nostre manifestazioni aggressive, anche pensando iniezione ed impianto ormonali. periodo fecondo ed infecondo. da tutti i ceti sociali. Nel primo caso si manifesta attraverso azioni ritenuta utopica in quanto sosteneva che con le come interpretiamo la situazione. Secondo le teorie in quanti modi diversi si sarebbero potute gestire La contraccezione ormonale in La Rnf non è una forma della Sul terreno nazionale i valori fisiche o verbali, mentre nel secondo si palesa riforme sociali e l’educazione fosse possibile avere dell’apprendimento, l’aggressività si impara come situazioni del passato. Non è bene tenere dentro tutte le applicazioni è anche contraccezione naturale in dell’Humanae Vitae vengono attraverso l’ironia e l’umorismo. Si parla, inoltre, una società priva di aggressività. Secondo Fromm, qualsiasi altro comportamento, per cui chi cresce di sé l’aggressività: se qualcuno ci fa arrabbiare, in numerose abortiva, ma questo non si dice. quanto non è soggetta alla insegnati di un’aggressività attiva quando è espressa sotto l’aggressività benigna di cui parlava Adler viene in ambienti con una forte esposizione a modelli è giusto sfogarsi, utilizzando una comunicazione parrocchie e comunità cristiane mentalità contraccettiva perché: La contraccezione meccanica o forma di attacco, ed una passiva che si esprime distrutta a causa della società, per i rapporti di aggressivi, può essere in molti casi aggressivo. assertiva: in altre parole dire quello che si pensa, come p.e. nella Koinonia 1. Promuove la dignità della di barriera: diaframma, creme come resistenza. Una forma di aggressività dominio e sfruttamento che ci sono al suo interno. L’aggressività può nascere anche dal rancore, per ma senza offendere l’altro. È bene, inoltre, non Giovanni Battista, alla quale io persona. spermicide, preservativo … passiva si manifesta, per esempio, quando una Secondo le teorie etologiche, l’aggressività serve esempio per una persona che ci ha offeso, o non ci rispondere subito, ma lasciare passare qualche appartengo. I valori vengono 2. Fa vivere la sessualità di La contraccezione chirurgica: persona non compie un’azione che le è stata per la distribuzione degli individui nel territorio, per ha trattato con rispetto. Gestire bene l’aggressività minuto per allentare la tensione interiore, che sterilizzazione maschile e coppia come un progetto, vissuti in una graduale crescita chiesta di svolgere. L’aggressività non è rivolta la selezione del partner sessuale, la difesa della non è semplice, poiché è difficile essere razionali altrimenti porterebbe la discussione a non essere quindi in vista di una relazione se viene accolto il progetto femminile. soltanto verso gli altri, ma può anche essere diretta prole e per stabilire le gerarchie. in quei momenti. Tuttavia, delle tecniche ci sono. più controllabile. Se la nostra aggressività sta per duratura e fedele. Favorisce il d’amore che Dio ha in serbo L’aborto chirurgico e verso se stessi, attraverso forme di svalutazione Una delle teorie più importanti sull’aggressività Per prima cosa, è importante conoscere se stessi, scoppiare, usciamo a fare due passi, telefoniamo per ogni persona. In Italia farmacologico viene usato legame di coppia. e/o condotte auto lesive. Per quali motivi l’uomo sostiene che siamo aggressivi in seguito ad una e capire come sono le nostre manifestazioni ad una persona cara, e solo dopo affrontiamo sono stati fondati dei centri 3. Fa vedere il bambino come come misura d’emergenza è aggressivo? Diverse teorie hanno cercato di frustrazione, a qualcosa che ostacola la possibilità aggressive: sono troppo accese? Le indirizziamo il discorso. In questo articolo abbiamo visto solo dove vengono insegnati i un dono, frutto dell’amore. quando il contraccettivo fallisce. fornire una risposta al quesito. Le teorie istintiviste, di soddisfare i nostri bisogni fisici o psicologici. verso il giusto bersaglio, o ce la prendiamo con alcune delle principali teorie sull’aggressività, metodi naturali quali: il metodo l’ultimo diffuso principalmente sempre più facile diffondere Apre ad una genitorialità Esiste un altro modo di gestire per esempio, sostengono che l’uomo è per Se, per esempio, una persona non ottiene la chi non ha colpe? Che sintomi avvertiamo a livello che è un argomento molto vasto, che merita sintotermico del professore responsabile che sa valutare la questione della fertilità Lombardia. Il loro operato una sana consapevolezza della natura aggressivo. Sigmund Freud sosteneva che promozione lavorativa che tanto aspettava, può fisico quando stiamoin manifestando aggressività? La una maggiore riflessione giacché riguarda la austriaco Josef Roetzer, il umana; un modo che consiste le condizioni psicologiche, basa sulla trasmissione dei fertilità tra le nostre connazionali l’aggressività è la manifestazione esterna di impulsi reagire in maniera aggressiva in quanto un suo reazione è consona si al contesto? Come ci sentiamo vita di ciascuno, e se non ben gestita può avere nell’educazione emotiva, sociali, economiche, di salute metodo dell’ovulazione dei dati biologici inerenti al ciclo e questo è solo l’inizio di aggressivi, che sono in noi fin dalla nascita. bisogno non è stato soddisfatto. dopo? Ragionando a mente fredda possiamo conseguenze molto negative. coniugi australiani Billings e il mestruale, i dati psicologici ed un’avventura. razionale e relazionale. Questo nel contesto della famiglia. Camen, modo si chiama Regolazione 4. Insegna a riconoscere, a metodo sintotermico Spero – che sia DOTT. LARA TASSOantropologici. - Psicologo del Lavoro Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it


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............................................................... 4) ......................................................... ...............................................................

AIUTO - APPELLO - ARRESTATA CINEMA - EPOCA - FUTURO GIULIANA - MALIZIA - NAPOLI PARTE - RUOLI - VISO Chiave (5) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. ANIDRO - AU - ED - EREBO - EU FE - ID - IO - LEA - LIA - LO - NAA NEI - NEL - NIT - NONIO - OD ODDO - ONU - OP - PORO PUERPERIO - SUO - TORDO TROFO

The School (la scuola) Impariamo l’inglese

• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.” • Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!”

• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • Il giorno dopo l’acquisto di un acquario la moglie chiede al marito carabiniere: “Caro, hai cambiato l’acqua ai pesci?” “No! Non hanno ancora bevuto quella di ieri.” • “Perché i carabinieri corrono sempre con una mano davanti al berretto?” “Per non spegnere la fiamma.”

CHIAVE (9) - Una materia.............................................................................................

Aforismi divertenti

Soluzioni:

• Fino all’anno scorso avevo un solo difetto: ero presuntuoso. • La filosofia è cercare un gatto nero in una stanza buia.

Giochi e tanto divertimento:

ART (educazione artistica) BOOK (libro) CALENDAR (calendario) CASE (astuccio) CHAIR (sedia) CHALK (gesso) DESK (banco) EXERCISE (esercizi) GLUE (colla) HISTORY (storia) MAP (piantina) MARKER (righello) MUSIC (musica) PAPER (foglio) PEN (penna) PICTURE (immagini) RULER (righello) SCHOOL (scuola) SCISSOR (forbici) TEACHER (insegnante) WRITE (scrivere)

1) Big Ben; 2) covent garden; 3) London eye; 4) Piccadilly circus.

I Carabinieri

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A tavola 37 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

O

L’ALEATICO DELL’ELBA

TORTA DI ROSE AGLI SPINACI, BIETE E RICOTTA

RAMAI LE FESTE SONO PASSATE, C’È CHI HA FESTEGGIATO DI PIÙ E CHI DI MENO, MAGARI CON UN BEL CALICE DI

“CREMANT”. L’EPIFANIA CI HA TRAGHETTATO NEL PERIODO DEL CARNEVALE, QUINDI OGNI REGIONE COI PROPRI DOLCI, NOI VENETI COI CROSTOLI, O GALANI. MI RICORDO CHE A CASA DEI MIEI GENITORI SI FACEVANO ANCHE I CAPPELLETTI CON LA MOSTARDA CHE NOI BAMBINI NON GRADIVAMO MOLTO. A NOI PIACEVANO E CI PIACCIONO ANCORA I CAPPELLETTI CON LA NUTELLA. IN QUESTO ARTICOLO QUINDI VI PARLERÒ DI UN VINO CHE BEN SI ACCOMPAGNA A DOLCI COL CIOCCOLATO. VI PARLERÒ DELL’ALEATICO DELL’ELBA, UN VINO CHE HA PIÙ DI 2000 ANNI DI STORIA, IMPORTATO DAI GRECI E COLTIVATO DAI ROMANI. PENSATE CHE ANCHE NAPOLEONE BONAPARTE, ESTREMAMENTE AFFASCINATO DA QUESTO NETTARE, DURANTE IL SUO ESILIO NE INCREMENTÒ LO SVILUPPO. LA PRODUZIONE DELL’ALEATICO NON È SEMPLICE, INFATTI LE UVE VENGONO LASCIATE SOVRAMATURARE SULLE VITI PER ALCUNE SETTIMANE.

VENGONO POSTE POI SU GRATIC-

UNA VERSIONE SALATA DELLA TORTA DI ROSE CHE, COMPLICE ANCHE IL RIPIENO, SI RIVELA MOLTO PIÙ ALL’INTERNO UNA FARCIA MOLTO CLASSICA QUALE IL MIX DI SPINACI, BIETE E RICOTTA, ARRICCHITA POI CON LA FRUTTA SECCA DI STAGIONE. QUESTO RICCO E QUASI DOLCE RIPIENO HA ESALTATO LA PASTA BRIOCHES, LEGGERMENTE SPEZIATA CON LA NOCE MOSCATA. L’EFFETTO FINALE DI COLORI E CONSISTENZE ASSICURA UN OTTIMO SUCCESSO. SOFFICE E MORBIDA.

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PROCEDIMENTO

CI AL SOLE E GIRATE FREQUENTEMENTE.

SCIOGLIERE IL LIEVITO IN UN PO’ DI LATTE E ACQUA TIEPIDA. SETACCIARE LE FARINE CON I FIOCCHI DI PATATE, UNIRE LO STRUTTO AMMORBIDITO ED IL MIELE. INCORPORARE IL LIEVITO SCIOLTO ED IMPASTARE BENE. INSAPORIRE CON NOCE MOSCATA E SALE ED AGGIUNGERE L’UOVO. OTTENERE UN PANETTO DA FAR LIEVITARE PER QUALCHE ORA IN UN LUOGO UMIDO. SCONGELARE BIETE E SPINACI E MESCOLARLI CON LA FRUTTA SECCA ED IL FORMAGGIO; INSAPORIRE CON AGLIO E SALE. STENDERE LA PASTA FORMANDO UN LUNGO RETTANGOLO, FARCIRLA SU TUTTA LA SUPERFICIE CON IL COMPOSTO DI VERDURE, QUINDI ARROTOLARE A FORMA DI STRUDEL. TAGLIARE LO STRUDEL A FETTE E DISPORLE, IN ORIZZONTALE, UNA AFFIANCO ALL’ALTRA IN UNA TEGLIA ROTONDA CON CARTA DA FORNO (NOI AVEVAMO UNA TEGLIA IN CERAMICA, QUINDI NON CI È SERVITA LA CARTA). SPOLVERARE LA SUPERFICIE CON UN PO’ DI SALE E LASCIAR LIEVITARE PER CIRCA 2 - 3 ORE. CUOCERE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA E 180° PER CIRCA 40 MINUTI.

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

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Oroscopo METTETE AL LAVORO LA CREATIVITÀ ED

BILANCIA 2 3/09 AL 22/10

FASCINO ATTENZIONE AI DIVERBI TROPPO ACCESI, CERTI FUOCHI SONO DIFSPEGNERE. LA TEMPESTA SI SPEGNERÀ NATURALMENTE · S ALUTE LA TENTAZIONE DI CIMENTARVI IN UNA SERIE INTERMINABILE DI ESERCIZI AEROBICI, ISOTONICI E SUPERSONICI SARÀ IRRESISTIBILE

INIZIATE A GUARDARE AL FUTURO CON SPERANZE CONCRETE

LIBRI DA LEGGERE

DOMENICO MAISTO

Mi sono perso… ma ho trovato Dio STORIA D ’ AMORE , CATENE TRADIMENTI E POESIE

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Questo libro è stato scritto in un periodo particolare della mia vita. Separazione, depressione, perdita

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO VI SIETE FATTI CARICO DI RESPONSABILITÀ EXTRA CHE VI APPESANTISCONO INUTILMENTE. SCROLLATEVI DI DOSSO LA RUGGINE· S ALUTE LE DIFESE IMMUNITARIE BASSE VI COSTRINGONO AD ADOTTARE UNA DIETA LEGGERA E FARE MOLTA ATTENZIONE AI COLPI D’ARIA

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

PRENDETEVELA COMODA, IN FUTURO QUANDO TORNERÀ IL VOSTRO ENTUSIASMO DOVRETE ESSERE LIBERI PER RIUSCIRE E COLPIRE AL CUORE· S ALUTE A DISPETTO DEL FREDDO INVERNO, RIUSCIRETE A TROVARE MILLE E PIÙ MODI PER FAR CIRCOLARE LA VOSTRA GRANDE ENERGIA CINETICA FASCINO

ingiusta della libertà, frustrazione, CANCRO 22/06 AL 22/07

rimorsi, rimpianti e non vuol ferire nessuno ma solo condividere un

FASCINO NON ABBIATE PAURA DI COMMETTERE I SOLITI ERRORI, APRITE LE ALI E LASCIATEVI ANDARE. L’ESPERIENZA INSEGNA E AVETE IMPARATO· SALUTE IL CORPO REAGIRÀ MOLTO BENE AGLI STIMOLI E LE DIFESE IMMUNITARIE FARANNO EGREGIAMENTE IL LORO LAVORO

percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guardarci dentro e ad avvicinarsi all’uabbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scam-

VALUTATE IL LATO DIVERTENTE DELLE OPPORTUNITÀ CHE VI SI AFFACCIANO . NON VI MANCANO ENERGIE E SPIRITO · S ALUTE SE VI ASTERRETE DA ESTREMISMI E VI METTERETE IN ASCOLTO DEI BISOGNI DEL CORPO, TRASCORRERETE UN MESE PIÙ CHE GODIBILE FASCINO

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