di Piove
LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 19
È DISTRIBUITA DA
Canali e idrovore Interventi per la salvaguardia del territorio pag.
Sanità Sempre meno ospedale e più servizi territoriali
Economia Contro la crisi vince il “sistema” Saccisica
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EDITORIALE
Conti pubblici ora è battaglia
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
di Nicola Stievano
VINCITA MILIONARIA A SANT’ANGELO DI PIOVE
Vincita milionaria a Celeseo. In paese è caccia al fortunato vincitore che lo scorso 26 febbraio acquistando un biglietto “gratta e vinci” da 10 euro della serie “Mega turista per sempre” ha vinto ben 3 milioni e 900 mila euro. Il monte premio massimo messo in palio. pag. 14
IL PIOVESE SOSTIENE MADE IN ITALY A TAVOLA
A
Sì alla pista ciclopedonale da Piove a Legnaro
Si fa strada un progetto condiviso tra i Comuni per la realizzazione di un percorso di collegamento lungo la 516
U L’amministrazione comunale ha aderito all’invito della federazione provinciale Coldiretti Padova in difesa del Made in Italy agroalimentare. L’appello lanciato a protezione e tutela dei prodotti agroalimentari simbolo del paniere italiano è stato accolto. pag. 22
n percorso ciclopedonale di collegamento lungo la Strada Statale 516 tra il comune di Piove di Sacco e la cittadella universitaria “Agripolis” di Legnaro. Con una delibera di giunta è stato approvato lo schema d’intesa tra i Comuni di Sant’Angelo e Legnaro per proporre al tavolo di concertazione dell’I.p.a (Intesa Programmatica d’Area) un progetto condiviso per la realizzazione di questa importante opera viaria. Della necessità di promuovere percorsi
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di concorso per accedere ai finanziamenti”. “Si tratta indubbiamente, vista la lunghezza di diversi chilometri, di un’opera molto costosa e che dovrà necessariamente essere realizzata in vari stralci con tempi non ancora definibili ma che servirà ad aumentare in maniera determinante la sicurezza stradale oltre che portare un beneficio in termini di sviluppo ed utilità per tutto il territorio dei comuni che ne saranno attraversati”. pag. 4
L’Intervento
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ciclopedonali intercomunali si discute da anni e in questo senso i Comuni si erano dotati di uno studio di fattibilità delle piste ciclabili come strumento di riferimento e di coordinamento per lo sviluppo organico dei singoli piani comunali. “Questo protocollo d’intesa – spiega il sindaco di Piove di Sacco Alessandro Marcolin – nasce dalla volontà di farsi trovare pronti con una proposta concreta, valida e di interesse per tutto il territorio non appena sarà pubblicato dalla Regione il bando
Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo*
C
on il Decreto “Salva Italia” esiste ancora la programmazione dei pubblici esercizi? E quali orari? Ce lo siamo chiesti come Appe, associazione che rappresenta i pubblici esercizi, in occasione di Tecno& Food a Padova Fiere. Per quanto riguarda l’orario non ci sono dubbi che l’apertura potrà effettuarsi 24 ore su 24. *Presidente Appe Padova
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gli inizi di marzo la maggioranza dei Comuni non aveva ancora approvato il bilancio 2012. Idem le Province, oltretutto alle prese con prospettive di “sopravvivenza” non ancora definite. Insomma la situazione è incerta e quantomai controversa. Quasi tutti i sindaci, alle prese con la necessità di far quadrare i conti tenendo presente il patto di stabilità, l’Imu, i minori trasferimenti dello Stato, i servizi pubblici da garantire, il personale da pagare, i cantieri da mandare avanti, i nuovi progetti, hanno scelto di prendere tempo e sperare in un “ravvedimento” del Governo. L’Anci Veneto ha lanciato una proposta - provocazione: lasciateci tutta l’Imu (e non solamente la metà, come previsto dall’esecutivo nazionale) e tenetevi i trasferimenti. Difficile che l’idea venga raccolta, anche perché la nuova tassa che va a sostituire l’Ici è stata concepita proprio con l’obiettivo di ridare ossigeno alle casse centrali, soprattutto. Comunque se ne discute, perché in gioco, ora più che mai, c’è proprio l’autonomia degli enti locali. continua a pag. 3
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EDITORIALE
segue da pag.
Conti pubblici ora è battaglia Cooperativa Magnolia
LO SPETTACOLO DI SOLIDARIETÀ
Il ballo come occasione per realizzare un obiettivo importante. E, come ogni coreografia che si rispetti, il risultato si ottiene muovendosi tutti in sinergia. Si è svolta a fine febbraio la terza edizione dello spettacolo benefico “Sinergie...per i ragazzi della Magnolia”, organizzato dalla scuola di ballo Vitality Fitness Club. I ballerini e alcuni ragazzi dell’Arzerello Calcio si sono esibiti in una serie di coreografie. Il ricavato della serata, 960 euro, integrato dalla somma raccolta dai ragazzi del calcio, è stato devoluto a favore della Cooperativa Magnolia di Piove di Sacco. Hanno preso parte all’evento presentato da Laura Battistello l’assessore ai Servizi sociali del Comune, Antonio Sartori e la presidente della cooperativa Magnolia Antonietta Ranzato. Giulia Bertani ha curato i balletti e le coreografie “Un iniziativa – ha affermato l’assessore - che è andata crescendo negli anni; dalla sinergia che si crea tra i ragazzi della Magnolia e il corpo di ballo emerge un messaggio importante: ciascuno di noi può contribuire a favore di chi ha bisogno”. Compleanni a tre cifre
MARIA GIORDAN HA COMPIUTO 100 ANNI Un bel sorriso che trasmette entusiasmo e una energia inesauribile. La signora Maria Giordan, residente a Piove di Sacco, lo scorso 25 febbraio ha festeggiato il suo centesimo compleanno. Un traguardo cui anche il sindaco Alessandro Marcolin ha voluto fare omaggio presenziando al taglio della torta e, a nome di tutta la cittadinanza, facendo gli auguri alla longeva signora che dal primo cittadino ha ricevuto anche un colorato mazzo di fiori.
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Dopo vent’anni in cui si sente parlare di federalismo, applicato in maniera più o meno maldestra, il cammino verso una reale autonomia (e non solo dichiarata sulla carta, scritta in qualche documento che nessuno legge e nessuno mette in pratica, relegata ad ordinanze che hanno più il sapore della trovata pubblicitaria) non sembra ancora cosa semplice ma piuttosto pieno di ostacoli. I sindaci, di fronte alle drastiche decisioni di Monti e i suoi ministri, affermano di avere le mani legate, di essere degradati al ruolo antipatico di “esattori”. Molti amministratori locali svolgono con passione e competenza il proprio lavoro, si spendono senza sosta per fare in modo che lo scuolabus passi tutte le mattine, che i lampioni si accendano ogni sera, che gli anziani abbiano un posto accogliente per ritrovarsi. Altri però, in questi anni, si sono limitati ad amministrare senza avere il coraggio di imporre una nuova visione, non hanno fatto altro che preservare l’esistente pur sapendo che prima o dopo non sarebbe stato più possibile mantenere certe situazioni. Nei prossimi mesi tra nuove tasse e maggiori costi le famiglie dovranno affrontare notevoli sacrifici. Anche l’amministrazione pubblica dovrà fare altrettanto, cercando di ridurre gli sprechi (e ce ne sono), di tagliare i doppioni (che non mancano), di guardare oltre il proprio particolare. Alcuni piccoli Comuni si stanno già guardando attorno, perché entro giugno dovranno condividere con altre amministrazioni almeno un servizio, come prevede la legge. E si stanno accorgendo che si può fare anche qualcosa di più per tagliare alcune spese senza per questo privare i cittadini di servizi essenziali. Anche le Province saranno costrette, controvoglia, a cambiare pelle, ad alleggerirsi di infrastrutture che, per quanto relativo, hanno un peso sui bilanci. Le prese di posizione degli amministratori provinciali, invece, pur dimostrando la volontà di essere propositivi per razionalizzare i costi, all’opinione pubblica rischiano di apparire come l’estrema, disperata difesa del proprio “particulare”. Sentir palare di passaggio di comuni per “salvare” le province più piccole non è un bel segnale. La gente si aspetta altro dalla politica. di Nicola Stievano
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INFRASTRUTTURE
Multe e sanzioni nel 2011 fruttano 350mila euro pag.
COMMERCIO
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Shopping di domenica, sospese le ordinanze comunali
RUGBY
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Giuseppe Vivarini super arbitro internazionale pag.
Provincia
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ECONOMIA
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Credito difficile per sette aziende su dieci pag.
ARTE
Regione Mafia in Veneto, attraverso le imprese in crisi pagg. 40-41
TECNOLOGIA
A Palazzo del Monte la collezione Cariparo pag. 38
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VENETO STRADE
Si svolgerà il prossimo 25 marzo la cerimonia di premiazione del concorso “Sport e solidarietà” riservato ai bambini delle scuole elementari del territorio chiamati ad esprimersi attraverso il disegno sul tema proposto. L’iniziativa è finalizzata alla Settimana dello sport, “un’occasione di festa – racconta l’assessore allo Sport Enrico Zennaro – di promozione sportiva e socializzazione che nelle scorse edizioni ha avuto un grande riscontro, non solo tra i giovani”. La premiazione avverrà alle 11 presso il Teatro Filarmonico di Piove di Sacco. Il disegno vincitore - decretato dal giudizio di una competente giuria – andrà a rappresentare il logo della manifestazione. Per i primi 5 classificati è previsto anche un premio in denaro( di 200, 100 e 50 euro).
“SERATE A TEMA” SULLA DEMENZA SENILE
Un piano per superamento del “digital divide”
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IL 25 MARZO LA PREMIAZIONE
Pontelongo
LEGALITÀ
Revamping, sì da Consiglio di Stato pag.
Concorso “Sport e solidarietà”
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La società partecipata è a un passo dal default pag. 44
Si terrà il prossimo 20 marzo la seconda delle tre “Serate a tema”, un ciclo di incontri organizzato con il Comune di Pontelongo presso la Casa di riposo “A.Galvan” con la finalità di informare le persone che si trovassero in difficoltà o che avessero la necessità di conoscere il mondo della demenza degli anziani. Nella seconda serata si parlerà della “Malattia di Parkinson” con la dottoressa Negrisolo e la partecipazione della dottoressa Amoruso. Nell’appuntamento successivo, in calendario il prossimo 17 aprile, il tema d’approfondimento sarà “Il sintomo come alleato da saper leggere ed intepretare per comprendere e affrontare”. Info presso la casa di riposo “A. Galvan”, tel. 0499775046, www. csgalvan.it. Gli incontri avranno inizio alle ore 20.45.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
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Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 febbraio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese INFRASTRUTTURE Si fa strada un progetto condiviso tra i Comuni per la realizzazione di un percorso ciclopedonale di collegamento lungo la Statale 516 tra Piove di Sacco e la cittadella universitaria di “Agripolis”. Verrà proposto al tavolo di concertazione dell’Ipa per ottenere i finanziamenti regionali ed europei. Marcolin: “Una proposta concreta e valida per tutto il territorio”
La pista ciclabile che
di Martina Maniero
Catelan: “Una strada che mette in sicurezza pedoni e ciclisti. Necessarie alcune rotatorie”
Boischio: “Un progetto condiviso non solo dai Comuni interessati ma dalla Saccisica”
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n percorso ciclopedonale di collegamento lungo la Strada Statale 516 tra il comune di Piove di Sacco e la cittadella universitaria “Agripolis” di Legnaro. Con una delibera di giunta è stato approvato lo schema d’intesa tra i Comuni di Sant’Angelo e Legnaro per proporre al tavolo di concertazione dell’I.p.a (Intesa Programmatica d’Area) un progetto condiviso per la realizzazione di questa importante opera viaria. Della necessità di promuovere percorsi ciclopedonali intercomunali si discute da anni e in questo senso i Comuni si erano dotati di uno studio di fattibilità delle piste ciclabili come strumento di riferimento e di coordinamento per lo sviluppo organico dei singoli piani comunali. “Questo protocollo d’intesa – spiega il sindaco di Piove di Sacco Alessandro Marcolin – nasce dalla volontà di farsi trovare pronti con una proposta concreta, valida e di interesse per tutto il territorio non appena sarà pubblicato dalla Regione il bando di concorso per accedere ai finanziamenti”. “Si tratta indubbiamente, vista la lunghezza di diversi chilometri, di un’opera molto costosa e che dovrà neces-
INQUINAMENTO ATMOSFERICO MISURE DI PREVENZIONE
Limitazioni alla circolazione fino al 16 aprile
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ontro l’inquinamento atmosferico il Comune di Piove di Sacco ha fatto scattare il blocco del traffico per auto e motorini non catalizzati. Il provvedimento resterà valido fino al prossimo 16 aprile, dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi infrasettimanali, dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18. Divieto di circolazione ai veicoli a benzina “no kat” euro0, diesel euro0, euro1, euro2, motoveicoli e ciclomotori a due tempi immatricolati prima del gennaio 2000 o non omologati ai sensi delle direttive euro1, 2, e 3. Dal divieto sono esclusi i veicoli alimentati a Gpl o metano e veicoli con almeno tre persone a bordo. Il provvedimento viene applicato su tutto il territorio comunale con alcune eccezioni: zona industriale; Strada Provinciale “dei pescatori” (via A. Valerio); Ss516 (vie Borgo Padova, Carrarese, Circonvallazione, Pio X, Borgo Rossi, Vivaldi, Borgo Botteghe ); le Strade Provinciali 64 “via Piave”; 53 (vie Marconi, J. Da Corte, Provinciale per Corte, Sampieri e Salvo D’Acquisto); 93 (vie Paolo VI e Scardovara); 4 “Porto” (vie Cristo, Montegrappa e San Rocco) e la Ss516 (Superstrada dei Vivai). M.M.
sariamente essere realizzata in vari stralci con tempi non ancora definibili ma che servirà ad aumentare in maniera determinante la sicurezza stradale oltre che portare un beneficio in termini di sviluppo ed utilità per tutto il territorio dei comuni che ne saranno attraversati”. “Del progetto si discute da tempo – fa notare il sindaco di Sant’Angelo Romano Boischio – e l’istituzione dell’I.p.a ci consentirà di accedere ai finanziamenti regionali ed europei. Credo che su questo progetto ci sia la condivisione non solo dei tre Comuni interessati ma di tutta la Saccisica perché l’opera è da ritenersi indispensabile per lo sviluppo dell’intero territorio. Sempre più dovremo stare attenti alle problematiche della mobilità perché queste sono le aspettative dei cittadini: dotarsi di viabilità adeguata sarà determinante in futuro”. “Nonostante il completamento fino a Piove di Sacco della “Strada dei Vivai” abbia tolto buona parte del traffico pesante dalla Strada Statale, resta comunque particolarmente intenso il numero di veicoli che durante il giorno si spostano lungo questa importante arteria di collegamento
– commenta il sindaco di Legnaro Ivano Oregio Catelan sia Legnaro che Sant’Angelo come Piove di Sacco nel tempo hanno realizzato tratti di pista ciclabile nei rispettivi territori di competenza, nel tentativo di mettere in sicurezza pedoni e ciclisti. E’ dunque con particolare interesse che abbiamo accolto l’idea di inserire fra le opere pubbliche intercomunali, da realizzarsi attraverso l’I.p.a del Piovese, il completamento del percorso ciclabile fra Piove di Sacco e Legnaro”. “Questa strada - aggiunge il primo cittadino - ha bisogno anche della realizzazione di alcune rotatorie per essere considerata sufficientemente sicura e su questo si dovranno impegnare le amministrazioni interessate. Purtroppo alcune recenti disposizioni del decreto “Salva Italia” rappresentano un freno pesante per la realizzazione di queste opere; tutti ci auspichiamo che a livello centrale si riesca a capire quali sono le reali e legittime istanze che vengono dagli enti locali più vicini alla gente, come i Comuni, e si faccia ogni sforzo per dare risposte rapide e positive”.
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Argomento del mese 5 Piove di Sacco
e attraversa il Piovese Piove di Sacco I pilomat vanno in “pensione”
Telecamere per la regolamentazione dell’accesso alla Ztl di Martina Maniero
I
n pensione i pilomat. I paletti a scomparsa utilizzati per regolare l’accesso alle zone a traffico limitato o pedonalizzare il centro storico saranno sostituiti dalle telecamere. E’ questo l’orientamento espresso dall’amministrazione comunale di Piove di Sacco, anche a seguito dei numerosi incidenti collegati all’uso dei paracarri elettronici. I problemi infatti si sono ripetuti con una certa frequenza tanto che negli ultimi anni il contenzioso da pilomat ha aperto una sfilza di cause. Da qui l’idea di cambiare. Il primo varco verrà attivato tra la fine di marzo e l’inizio di aprile in via Cavour, all’altezza di piazza San Martino. “Il sistema installato dalla precedente amministrazione si è dimostrato costosissimo - ha commentato il vicesindaco Andrea Recaldin - oltre all’investimento inziale ogni anno il Comune è costretto a spendere soldi per la manutenzione e il funzionamento, senza dimenticare la sicurezza per i cittadini stessi: non si contano più gli incidenti causati da questo sistema di apertura e chiusura del traffico, pericoloso per l’incolumità anche nei giorni di mercato quando, il mancato funzionamento, lascia momentaneamente aperto il varco”. La zona a traffico limitato sarà attiva nel periodo invernale, indicativamente da metà settembre a maggio, il mercoledì e il sabato, dalle 7.30 alle 15; le domeniche e i festivi dalle 15 alle 20. Nel periodo estivo invece, da giugno a settembre, il mercoledì e il sabato sempre dalle 7.30 alle 15; tutte le sere per l’isola pedonale, dalle 20.30 alle 2.30; la domenica e i festivi dalle 15 alle 2.30. Deroghe sono concesse a favore dei residenti all’interno della Ztl e ai titolari di posti auto in via Cavour ma anche agli invalidi con contrassegno e ai veicoli adibiti a particolari utilizzi, subordinate all’esibizione di un apposito permesso.
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Multe e sanzioni nel 2011
Incassi per 350 mila euro R
icavati 355 mila euro dalle multe. E’ la cifra che il Comune ha accertato per violazioni al Codice della strada. I dati si riferiscono all’attività del comparto della Polizia municipale, in capo al comandante Francesca Prota, svolta nel 2011. Un anno intenso, quello appena trascorso, per la Polizia municipale: le violazioni al Codice della strada sono state più di 5000 e per buona parte - oltre 2000 – per infrazioni alla zona a traffico limitato di via Barchette anche se, va detto, il 25% di queste è stato annullato perché si trattava di automobilisti invalidi o muniti di permesso. Le sanzioni restano una delle più importanti voci d’entrata per le casse comunali. Lo conferma il calcolo sulle infrazioni alla zona a traffico limitato del centro che, anche grazie all’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza a guardia delle zone pedonalizzate, hanno fruttato guadagni per 154 mila euro. Sono 700 le contravvenzioni notificate per parcheggi irregolari su strisce pedonali, sosta su strade urbane a senso unico e per la mancata esposizione della ricevuta del parcometro. 600 i verbali per, oltre 45 mila euro d’incasso, per parcheggi negli spazi riservati agli invalidi o in doppia fila. 24 le patenti ritirate, 15 per guida in stato di ebbrezza. Pizzicati al volante senza le cinture di sicurezza 51 automobilisti, 56 senza patente di Oltre 5mila le violazioni guida al seguito, 23 mentre usavano il al Codice della strada, cellulare. 33 i conducenti fermati con per la maggior parte la revisione del veicolo scaduta (con infrazioni alla ztl di via conseguente sequestro del veicolo), Barchette 14 le auto senza assicurazione. Numerose anche le attività di controlli legate al settore commercio: sono 50 gli accertamenti per violazioni dei regolamenti comunali, 155 i controlli effettuati nel campo dell’Edilizia e dell’Ambiente e ben 3500 le ore di sorveglianza per manifestazioni, fiere e mercati. L’accertato è pari a 335 mila euro, al momento sono stati incassati 250 mila euro, pari cioè a 3600 verbali notificati. “L’attività della Polizia locale nel corso dell’ultimo anno non solo si è rafforzata ma si è anche ulteriormente diversificata – il commento del vicesindaco e assessore alla Sicurezza Andrea Recaldin - al di là infatti del maggior incasso derivante dalle sanzioni comminate, sono stati intensificati i controlli, soprattutto in ambito di regolamenti inerenti al commercio e all’ambiente. Un monitoraggio del territorio costante, aiutato anche dalla tecnologia quale il progetto videosorveglianza che oggi garantisce un controllo del territorio urbano sia in centro che nelle frazioni”. Sempre nell’ambito della sicurezza sulle strade l’amministrazione ha bandito la gara per l’installazione di due autovelox lunga la Piovese ad Arzerello e sulla Superstrada dei Vivai. “Il sistema di rilevazione di velocità su queste due importanti arterie – ha aggiunto Recaldin – è ormai una priorità: i rilievi che con cadenza effettuiamo con la Polizia municipale evidenziano come lungo queste strade la velocità di alcuni veicoli sia eccessiva e pericolosa per gli utenti. La strada dei Vivai, poi, è stata anche recenM.M. temente teatro di gravissimi incidenti”.
6 Approfondimento I progetti La Regione stanzia risorse per salvare il territorio e la Laguna
Acqua pulita e “amica” Tra Conselve e Monselice cantieri sugli argini e costruzione di bacini per l’autodepurazione di Nicola Stievano
C
on l’arrivo della primavera si intensificano gli interventi del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo su tutto il territorio di competenza, dalle pendici dei Colli Euganei passando per Este, Monselice e Conselve. In particolare il conselvano è interessato da cantieri di dimensioni ragguardevoli. Vediamone un paio. Proseguiranno per tutto l’anno i lavori di sistemazione idraulica ambientale dei “bacini centrali” fra Anguillara e Bagnoli progettati dal Consorzio Adige Euganeo che ha ottenuto un finanziamento di oltre 3,1 milioni di euro dalla Regione. Un intervento pianificato da anni con i due Comuni interessati e le organizzazioni agricole ed imprenditoriali proprio per ridurre il rischio alluvione in un’area già finita sott’acqua in più occasioni nel passato. “I lavori sono stati appaltati alla Alissa Costruzioni di Padova, associata alla Gmt di Porto Viro (Rovigo) - spiega il presidente Antonio Salvan - e consistono nell’allargamento di alcune decine di chilometri di canali esistenti ma anche nello scavo ex novo
di alcuni chilometri di corsi d’acqua, oltre alla costruzione di ponti di varie dimensioni. A Prejon vedrà la luce un impianto idrovoro nuovo di zecca che sostituirà i vecchi impianti privati San Bonaventura, San Bovo e Pascoletti. In questo modo andiamo a mettere in sicurezza oltre duemila ettari di
Lo scavo di un corso d’acqua
terreno dei bacini idraulici “Arca del Santo” e “Dominio di Bagnoli”, ormai compromessa in modo cronico”. A vigilare sui cantieri ci sarà anche un “pool” di archeologi inviati dalla Soprintendenza del Veneto visto che sono interessate zone abitate fin dall’antichità. Se verranno alla luce dei reperti sarà così immediatamente segnalati. A nord di Bagnoli, invece, nel bacino idraulico “Sorgaglia” il Consorzio sta costruendo invece la più vasta area umida per la depurazione naturale dell’acqua grazie alla presenza delle piante (fitodepurazione). Il nuovo invaso, costruito non lontano dalla zona industriale, servirà anche come scorta d’acqua per l’irrigazione. Poco più ad est il Consorzio sta costruendo una nuova idrovora automatizzata e telecontrollata, in grado di sollevare oltre tremila litri al secondo, che andrà a sostituire tre vecchie pompe a servizio di tre bacini che sversano nel Canale dei Cuori. Da qui l’acqua raggiunge poi l’idrovora Ca’ Bianca di Chioggia.
NEWS Nel Piovese interventi per gestire al meglio la rete di scolo
LAVORI IN CORSO A CANALI E IDROVORE
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’area del Piovese è una delle più fragili dal punto di vista idrogeologico, per questo gli interventi per la salvaguardia del territorio si concentrano in questa zona. Di recente la regione ha disposto un finanziamento aggiuntivo di 400 mila euro per completare i lavori di riscavo dei “Rii di Piove” da parte del Consorzio di Bonifica Bacchiglione. “E’ quanto ha previsto il provvedimento votato dal Consiglio veneto – ha Lavori lungo i canali di Piove ricordato l’assessore Renato Chisso – che ha ripartito 80 milioni della Legge Speciale per Venezia, per lavori di disinquinamento della Laguna e del territorio del bacino scolante. Gli interventi in questione sono già stati finanziati con i riparti 1999 e 2004 e sono in fase di ultimazione. L’ulteriore finanziamento serve a completarli, con riferimento all’aumento dei prezzi delle lavorazioni e all’adeguamento delle apparecchiature elettromeccaniche alle nuove normative e a standard di qualità più elevati per aumentarne l’affidabilità e consentirne la completa automazione e telecontrollo”. I lavori hanno interessato gli scoli Liettoli, Rio Primo Ramo, Rio Ramo Principale e Saverga, per una estesa di circa 17 km. I corsi d’acqua sono stati ricalibrati e sono state realizzate ampie golene, con la duplice funzione di trattenere i nutrienti e i maggiori volumi d’acqua in caso di piena, incrementando l’attività auto depurativa naturale dei corsi d’acqua. Nel frattempo la Giunta veneta ha dato il via libera al progetto del nuovo impianto idrovoro nel canale Altipiano, a monte dell’imbocco della botte a sifone di Conche, nel comune padovano di Codevigo. L’impianto permetterà di alleggerire la portata che dal canale Altipiano. La capacità massima di sollevamento verso il fiume Brenta sarà di 11 metri cubi d’acqua al secondo. Costo 3 milioni e mezzo di euro: 2,5 messi dalla Regione e un milione dal Magistrato alle Acque
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’acqua fa ancora paura e la sicurezza idraulica resta un miraggio, a lungo inseguito, in buona parte del territorio padovano. A distanza di oltre un anno dall’alluvione abbattutasi sulla bassa padovana, con conseguenze drammatiche per la popolazione e le attività commerciali, cosa è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio ed evitare che situazioni simili si ripetano? Partendo da questo interrogativo FlaiCgil, tra le organizzazioni sindacali con il compito di tutelare le sorti dei lavoratori dei consorzi di bonifica, Legambiente e il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha promosso un partecipato incontro sul tema della sicurezza idraulica, all’auditorium di Piove di Sacco. Tra i relatori anche Luigi D’Alpaos, docente di Idrodinamica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, ilq uale ha ribadito che la strada per risolvere i problemi del territorio è ancora tutta in salita e che finora è stato fatto ben poco per i grandi fiumi come Brenta e Bacchiglione. Francesco Veronese, direttore del Consorzio di Bonifica Bacchiglione, si è soffermato invece sugli interventi quotidiani nella rete interna di scolo, per gestire l’ordinario. “Rispetto all’alluvione del ‘66 - spiega Marco Ugolini, delegato del Consorzio Bacchiglione - il nostro territorio è messo peggio. Il terreno, infatti, non è più in grado di trattenere l’acqua a causa della sempre crescente urbanizzazione. La sicurezza di un’area non può prescindere da una bonifica efficiente e funzionante”.
Al centro del dibattito l’appello fatto da Flai Cgil e da Legambiente ad enti locali e istituzioni in generale, affinchè provvedano ad inserire nei propri bilanci una programmazione concreta dell’uso ottimale delle risorse, come evidenzia Alessandra Stivali, segretario confederale Cgil: “Chiediamo ai comuni di tenere nella dovuta considerazione la questione della sicurezza idraulica, attraverso il ripristino dei finanziamenti per la manutenzione ordinaria della rete”. Per Sandro Pagliaro, presidente del circolo Legambiente della Saccisica, gli amministratori locali non sarebbero sensibili alla problematica: “I sindaci e altri rappresentanti istituzionali hanno reagito bene al momento dell’emergenza, ma poi sembrano essersi dimenticati dell’accaduto”. Un’emergenza che oggi sarebbe ancora più difficile da gestire, come specifica Ugolini: “I tagli regionali incombono sui consorzi di bonifica, e se arrivasse un’altra alluvione ci troveremmo davvero in grossa difficoltà: al momento non ci sono i soldi nemmeno per porre rimedio alle urgenze”.
8 Piovese Economia Operatori del mondo economico, della politica e della finanza a confronto nel convegno del Pd
FOCUS
Contro la crisi, vince il “sistema” Saccisica C
Il presidente di Confindustria Piovese
VEGGIAN: “IPA, IMPORTANTE STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE “
di Alessandro Cesarato
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na via di uscita dalla situazione di stagnazione economica è possibile solo pensando ad un “sistema Saccisica” condiviso da amministrazioni comunali, associazioni imprenditoriali, parti sociali, banche, volontariato civile e sociale. E’ questo il sunto di quanto emerso nell’incontro pubblico: “Il Piovese di fronte alla crisi”, organizzato dal circolo locale del Partito Democratico coordinato da Quinto Montanari, tenutosi alla fine di febbraio nella sala polivalente Sant’Antonio di via Bassa ad Arzergrande. Alla serata, oltre al sindaco Luca Sartori, hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente di Confindustria del Piovese Severino Veggian, il presidente del Credito Cooperativo Leonardo Toson e la segretaria provinciale della Cgil Alessandra Stivali. I dati presentati da Roberto Franco, esperto di problemi del mercato del lavoro, sono emblematici. Nel 2011, a fronte di una realtà dove la percentuale di attività imprenditoriale è comunque più elevata della media regionale e nazionale, il Piovese ha dovuto registrare una disoccupazione che ha interessato 2400 unità, con un forte ricorso da parte delle imprese della mobilità e degli ammortizzatori sociali. Come uscire da questa situazione di impasse e rilanciare un territorio? Prima di tutto la soluzione discussa nella serata e prospettata è quella della necessità di istituire un sistema unitario della Saccisica, che conta su un bacino di oltre sessanta mila persone, capace di pianificare e programmare organicamente uno sviluppo per i prossimi anni. Il contenitore esiste: si chiama Ipa (Intesa Programmatica d’Area) che costituisce un nuovo modello di definizione dei programmi di sviluppo locale, da attuare in parternariato con la Regione; uno strumen-
News
Nel 2011 anche le imprese del Piovese hanno fatto ricorso alla mobilità e agli ammortizzatori sociali, 2400 i disoccupati. Per rilanciare il territorio serve pianificare insieme uno sviluppo Il rilancio delle zone indistriali è una delle priorità. Si deve puntare alla formazione non solo delle classi dirigenti ma anche degli operai to di cooperazione tra enti pubblici e di concertazione con le parti sociali, nonché di raccordo tra la programmazione locale e la programmazione regionale. Si tratta ora di saperlo riempire con proposte e progetti seri. Per questo è indispensabile un’entità territoriale coesa e forte, capace di fare sintesi di tutte le istanze amministrative, imprenditoriali e sociali, in grado di proporre progetti capaci di intercettare importanti finanziamenti, specie europei, necessari per ridare slancio all’economia locale. I trampolini per il rilancio?
Sfruttare ed implementare da una parte nuovi settori come quello turistico, culturale ed enogastronomico, intercettando il flusso turistico verso il Veneto e Venezia, ai vertici delle preferenze turistiche nelle mete nazionali. Dall’altra pensare anche ad un rilancio delle zone industriali, puntando alla formazione non solo delle classi dirigenti ma anche di operai e tecnici in un’ottica di competizione basata sulla qualità e sull’alta efficienza economica e produttiva.
I BAMBINI DELLA “UMBERTO I” DONANO 800 EURO ALLA “CITTÀ DELLA SPERANZA”
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ambini delle elementari impegnati per raccogliere fondi con lo scopo di aiutare con il loro contributo altri bambini, meno fortunati, che si trovano ad affrontare la difficile esperienza della malattia. Lo scorso 17 febbraio gli alunni della scuola elementare di Piove di Sacco, Umberto I, insieme ai loro insegnanti e ad alcuni genitori, e l’assessore alla Cultura del Comune, Lorena Stevanato, hanno consegnato un assegno di 800 euro a Stefania Fochesato, vicepresidente della Fondazione “Città della Speranza”. I soldi sono stati raccolti durante le festività natalizie con l’attività della pastorella svolta dai bambini stessi insieme ai genitori. “A Padova - ha affermato Stefania
Fochesato - stiamo costruendo la Torre della Speranza, un edificio di 14mila mq per un valore di 25 milioni di euro, soldi che si raccolgono dalla solidarietà di tante persone generose come voi. Questa Torre, che il prossimo 4 maggio riceverà la visita del Presidente della Repubblica, ospiterà 350 ricercatori, che lavoreranno per trovare una cura a tutte quelle malattie ancora incurabili”. L’assessore Stevanato ha ringraziato l’amministrazione e la Provincia di Padova “che si sono uniti per questo nobile scopo” e poi rivolgendosi ai bambini ha detto: “i valori che ci guidano devono essere: l’altruismo, l’aiuto e il pesanre sempre che c’è chi sta peggio di noi”.
onsiderato che ormai l’Ipa (Intesa programmatica di area) è stata adottata da tutti i Comuni della Saccisica e non solo, ora si deve iniziare a programmare progetti validi da far finanziare dalla Regione. Il presidente di Unindustria Piovese, Severino Veggian Severino Veggian, è più che mai convinto della bontà di questo importante strumento di pianificazione a 360gradi. ”Ora - spiega - devono essere i soggetti attivi dell’Ipa, vale a dire i Comuni, che si devono dare da fare e mettere in essere progetti e azioni che siano valide per i rispettivi territori. A questo proposito non bisogna scordarsi che nel 2015 si apre a Milano l’Expo, un’opportunità importante per tutto il Nord d’Italia, ed in particolare per Padova ma soprattutto per Venezia, visto che si prevede un grande flusso di gente transitare nel Veneto e, di conseguenza, per Piove di Sacco che si situa proprio nell’asse Padova-Venezia. Riuscire a dirottare una parte del fiume di persone che transiteranno su quest’asse e fermarlo in Saccisica credo sarebbe un grande risultato economico e culturale per tutti. A Piove tra l’altro c’è la ferrovia che porta direttamente a Venezia, quindi occorre operare per raggiungere questo risultato. La Saccisica è in grado di attirare e soddisfare tutti gli stranieri con le sue peculiarità culturali, architettoniche e paesaggistiche. Insomma dobbiamo muoverci tutti per non perdere questo importante treno”. E nell’ambito della promozione della Saccisica, Veggian ricorda anche un’altra opportunità. “In Unindustria – spiega – stiamo portando avanti un progetto che sarà finanziato dalla Camera di Commercio, si tratta di “Turista-Economista” un percorso nella nostra terra per imprenditori che prevede anche un risvolto culturale e industriale. Creare un tragitto su cui incanalare economisti ed industriali e far loro apprezzare le dotazioni del nostro territorio vale a dire visitare le nostre aziende più significative che hanno fatto la storia della Saccisica e quelle che si sono insediate ed hanno ottenuto significativi risultati grazie alla capacita di inserimento sui nuovi mercati e nel contempo portarli a visitare quello che c’è di accattivante sotto l’aspetto culturale e architettonico nell’intera Saccisica, vedi i monumenti, la valle Millecampi e i suoi casoni, il museo delle idrovore di Codevigo, lo zuccherificio di Pontelongo, le aziende agricole come quella di Scacco, ne abbiamo di cose che raccontano la nostra storia ed evoluzione industriale”. Un tasto delicato per Veggian è l’edilizia in crisi: molte aziende dell’indotto sno in ginocchio: “Considerato che costruire oggi è difficile - lo si è fatto abbondantemente fino al 2007- , vedrei opportuno incentivare l’adeguamento degli immobili esistenti alle norme di sicurezza e di risparmio energetico. Gianni Patella
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10 Piove di Sacco Shopping “festivo” Il Tar del Veneto rimanda la questione alla Corte costituzionale
Liberalizzazioni: sospese le ordinanze comunali Dal 4 marzo Piazzagrande è aperta la domenica di Martina Maniero
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rdinanze comunali sospese e questione di competenza rimessa alla Corte Costituzionale. Così si è espresso il Tar del Veneto in merito ricorsi presentati da alcuni esercizi commerciali della grande distribuzione, contro la Legge Regionale e le relative ordinanze comunali, che limitano a sedici le aperture domenicali in deroga rispetto alla legge nazionale (Decreto “Salva Italia”) che liberalizza giorni e orari di apertura. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto la richiesta di sospensione delle ordinanze sindacali “limitative delle possibilità di apertura domenicale degli esercizi
Frazioni
commerciali al dettaglio” ritenendo che il danno derivante ai ricorrenti e ai consumatori dall’obbligo di chiusura nei giorni festivi sia superiore a quello subito dagli esercizi commerciali di minori dimensioni. Rimessa alla Corte Costituzionale, che comunque non si esprimerà prima di qualche mese, la questione della costituzionalità e competenza della Legge Regionale. In attesa della pronuncia dell’organo di giustizia supremo la situazione rimarrà congelata. E i negozianti che lo vorranno potranno tenere aperto. Non un pieno “via libero” dunque ma un pronunciamento che consente di proseguire sulla strada delle aperture
VIDEOSORVEGLIANZA. DUE TELECAMERE A CORTE E PIOVEGA
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a rete di videosorveglianza già esistente si arricchisce di altre due telecamere che consentiranno alla centrale operativa, al comando della Polizia locale in via Ortazzi, di controllare anche il centro abitato delle frazioni di Corte e Piovega. Soddisfazione per questo ulteriore passo in avanti è stata espressa dall’assessore alla Sicurezza Andrea Recaldin.
festive senza grandi preoccupazioni e soprattutto senza il rischio di venire multati. Al centro commerciale Piazzagrande infatti alcuni punti vendita erano stati multati con un’ammenda di circa mille auro per aver tenuto aperto una domenica di gennaio, nonostante l’apertura non fosse stata autorizzata dall’ordinanza comunale. “Come amministratori locali, non possiamo far altro che prendere atto ed attendere – il commento del vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin – siamo però al rovesciamento della logica federalista e al paradosso: mentre i Comuni, come il nostro, si battono per far vivere e
valorizzare i centri storici e il loro tessuto economico la normativa del Governo centrale avvantaggia le grandi multinazionali, molte delle quali straniere. Una decisione incomprensibile”. Per effetto della sospensiva del Tar il centro commerciale Piazzagrande, a partire da domenica 4 marzo, aprirà regolarmente tutte le domenica con orario continuato dal-
“Il progetto iniziale non prevedeva l’installazione di alcun dispositivo nelle frazioni di Piove – evidenzia l’assessore – la volontà dell’amministrazione, avallata anche da alcuni consiglieri comunali, era quella di trovare le risorse economiche per poter arrivare anche alla periferia del centro e così abbiamo fatto: nonostante lo spostamento delle antenne radio nel punto di via Botta, infatti, abbiamo investito ulteriori risorse per implementare questo progetto, arrivando così a coprire anche due punti periferici. Lo strumento tecnologico consentirà ora alle forze dell’ordine di poter mo-
le 10 alle 20. “Un servizio in più per i consumatori – ha commentato il direttore del centro commerciale Flippo Lazzarin che aggiunge – abbiamo scelto di ridurre di due ore, una all’apertura e una alla chiusura, l’orario continuato tradizionale 9-21 per andare in contro alle esigenze del personale”.
nitorare al meglio il territorio. Carabinieri e Polizia locale lavorano già in modo coordinato tra loro e le telecamere non potranno che rendere più efficace questo ottimo rapporto di lavoro”. L’intervento va a completare un progetto iniziato nel 2009, costato complessivamente 300 mila euro e finanziato per il 70% dalla Regione. Il rimanente lo hanno messo a disposizione i Comuni, ciascuno per la propria quota-parte. Complessivamente sono 33 le telecamere installate a Piove di Sacco e nei Comuni di Arzergrande, Brugine, Pontelongo e Sant’Angelo. M.M.
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12 Piove di Sacco Sanità Il sindaco Marcolin dopo l’incontro con il direttore generale Cestrone
“Dobbiamo potenziare i servizi del territorio” di Gianni Patella
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opo l’incontro a palazzo Jappelli col direttore dell’Asl 16 Adriano Cestrone, il sindaco di Piove Alessandro Marcolin fa il punto sull’ospedale piovese. “Ora – spiega Marcolin – abbiamo elementi sufficienti per valutare il nostro nosocomio. Voglio partire dal necessario processo di integrazione con la rete sanitaria padovana con una premessa: siamo in una evoluzione che deve tenere conto dell’intera modificazione della sanità, e posso assicurare che nel piano sanitario regionale il nostro nosocomio mantiene tutta la sua dotazione e la sua qualifica di ospedale di rete. Quindi posso affermare che è iniziato un lavoro di integrazione e collaborazione con la Direzione padovana per analizzare il contesto, noi come Comune per quel che serve al territorio, l’Asl 16 come gestore dei servizi”. “Da questa analisi - prosegue - è emerso, ad esempio, che nel confronto tra il 2010 e il 2011 che la sanità piovese si muove verso un perfezionamento della risposta al bisogno di sanità. Questo deriva dal fatto che c’è uno spostamento tendenziale dalle prestazioni di ricovero rispetto a quelle sul territorio, ovvero abbiamo registrato meno ospedalità e le cifre lo dicono visto che nel 2010 si sono avuti 9.328 ricoveri complessivi contro gli 8.712 del 2011, con una diminuzione di 616 ricoveri. Così come i ricoveri ordinari, quelli giorno e notte sono passati dai 7.304 del 2010 a 6632 del 2011. Difatti sono aumentati di 56 unità i ricoveri in day hospital”. Marcolin passa ad esaminare l’attività specialistica ambulatoriale verso gli utenti esterni aumentata dell’1% con 189.322 nel 2010 passati nel 2011 a 191.084. Il primo cittadino considera gli interventi chirurgici effettuati; nel 2010 sono stati 1.589 su degenti ospedalizzati e 1.322 in day hospital mentre nel 2011 le cifre parlano di 1.474 e 1.452, vale a dire che sono calati quelli su pazienti ricoverati e cresciuti quelli in day hospital. Così come sono cresciuti gli interventi in regime ambulatoriale: nel 2011 se ne sono effettuati 889 contro i 732 dell’anno precedente. “Pertanto – rileva – abbiamo avuto più globalità, più interventi in fase di non degenza. Si registra anche una diminuzione della spesa farmaceutica ma la vera scommessa del futuro è rappresentata dal necessario incremento del servizi per gli anziani perché dobbiamo tener conto dell’aumento dell’età media, quindi occorre uno sforzo per pianificare e prendere in carico questo problema pensando ad interventi per gli anziani sia nelle loro abitazioni che nelle case di riposo”. Ne consegue quindi che è da potenziare la rete dei servizi domiciliari. “Un’altra cosa che apprezzo – chiosa
Si va verso una minore ospedalizzazione e un potenziamento dell’attività extra ospedaliera: queste le linee guida della sanità prossima ventura, anche per Piove
aperto anche lunedì mattina - chiuso sabato pomeriggio
L’ospedale di Piove di Sacco. In alto Alessandro Marcolin Marcolin – è l’impegno e l’appropriatezza delle prestazioni, occorre quindi eseguire in loco con quelle che si può, rispondere alle richieste che ci pervengono dalla gente migliorando sempre più la qualità dei servizi tenendo conto che se oggi abbiamo 5,4 letti per mille abitanti, si va verso i 3 per mille abitanti, perciò dobbiamo già da oggi pensare ad incrementare l’attività extra ospedaliera, negli ambulatori e col potenziamento delle residenze sanitarie assistite”. Nell’incontro avuto col sindaco piovese Cestrone ha assicurato che sono in atto le procedure per l’assunzione dei primari di Pediatria e Ostetricia e la pubblicazione del bando di concorso per la posizione del primario di Medicina Generale, Anestesia e Rianimazione e Geriatria.
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on è piaciuto l’intervento sulla stampa locale, in materia di sanità: sotto il titolo “tira aria di tagli” appariva la foto dell’ospedale piovese. All’unisono Giuliana Marini e Molena Giovanni del Centro per i Diritti del Malato e Giuseppe Rubin del Comitato per la Sanità Saccente in una lettera precisano che “nel Veneto sulla cinquantina di ospedali pubblici ce ne sono almeno trenta più piccoli di quello piovese se ci si riferisce ai posti letto ma, soprattutto, perché l’attività del nosocomio piovese presenta numeri che altri nemmeno sfiorano. Se poi dovessimo considerare il rapporto tra costi e produttività, il nostro ospedale può competere anche a livelli più alti, nonostante per anni sia stato messo in atto un sistematico depauperamento delle risorse. Non è la prima volta che sulla stampa si tenta di convincere il lettore che l’ospedale piovese rappresenta un problema per la sanità veneta”. Secondo i tre firmatari, insomma, ci sarebbe un vero e proprio attacco al nosocomio piovese. G.P.
14 Sant’Angelo di Piove -Polverara Sant’Angelo A Celeseo vinti con un “Mega turista per sempre”
Vincita milionaria al “Gratta e vinci” di Martina Maniero
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incita milionaria a Celeseo. In paese mila euro al termine. Del nuovo “paperone” si sa solo che è è caccia al fortunato vincitore che lo scorso 26 febbraio acquistando un bi- un operaio, sposato, quarantacinque anni glietto “gratta e vinci” da 10 euro della se- passati da poco, padre di famiglia e residenrie “Mega turista per sempre” ha vinto ben te nel comune di Sant’Angelo di Piove. “Chiederò la consulenza di un nota3 milioni e 900 mila euro. Il monte premio massimo messo in palio da questa nuova io per gestire al meglio questa fortuna” categoria di biglietti a rendita. Il tagliando avrebbe fatto sapere il fortunato vincitore, milionario è stato acquistato nell’ edicola- tornato alla ricevitoria il giorno seguente per ringraziare il gestore. tabaccheria gestita da Ad una meta caraibica Felice Ricigliano in via Il vincitore insomma, il nuovo miSan Marco 71 nella è un operaio di 45 lionario, preferirebbe frazione di Celeseo. anni, sposato con un’amministrazione L’uomo, la cui identità figli e residente oculata della vincita: rimane ancora nell’om- a Sant’Angelo prima di tutto l’estinbra, si è fermato alla ricevitoria, ha acquistato il tagliando e, una zione del mutuo della casa. E per quanto casella dopo l’altra, ha grattato per due vol- riguarda il lavoro, dopo l’iniziale e istintiva te consecutive la scritta “Mega turista per voglia di licenziarsi subito, ci va più cauto: sempre” assicurandosi così una rendita di “Non lo so, ci penserò se licenziarmi o 15 mila euro al mese per i prossimi 20 anni meno”, avrebbe aggiunto. (che equivalgono a 180 mila euro l’anno), Il milionario ha fatto sapere che non di200 mila euro al momento della riscossio- menticherà di ricompensare il gestore della ne della vincita e un ulteriore bonus di 100 fortunata tabaccheria. I commenti raccolti
Il gestore dell’edicolatabaccheria Felice Ricigliano dopo questa vincita da sogno sono più o meno univoci, riassumibili, non senza un po’ di invidia, con un sospirato “Beato lui”. Quella di Celeseo, ad oggi, è la seconda vittoria importante registrata con un “gratta e vinci” della serie “Mega turista per sempre”. Questi biglietti sono in circolazione soltanto da febbraio di quest’anno.
NEWS Sant’Angelo di Piove
IL SINDACO SOTTOSCRIVE INIZIATIVA LEGAUTONOMIE CONTRO L’ACQUISTO DA PARTE DEL GOVERNO DEI CACCIABOMBARDIERI F35
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’amministrazione comunale ha fatto fronte comune contro la decisione del Governo di acquistare 131 cacciabombardieri d’attacco F35 (in foto). Una spesa che graverebbe sul bilancio statale per ben 20 miliardi di euro: 15 per il solo acquisto e altri 5 – in parte già spesi – per lo sviluppo e le strutture di assemblaggio. Al Governo Monti invece (che recentemente ha deciso di rinunciare a 41 dei veicoli militari rispetto a quelli inizialmente previsti) il documento chiede che la trattativa venga totalmente annullata. Il sindaco Romano Boischio ha così aderito alla campagna promossa da Legautonomie (associazione senza scopo di lucro a cui aderiscono Regioni, Province e Comuni). “I Comuni con un contributo assolutamente spropositato rispetto al peso reale degli enti locali sul debito totale della Pubblica Amministrazione, ed i lavoratori, soprattutto quelli delle fasce popolari, stanno sostenendo lo Stato nel faticoso percorso di “rigore” sui conti pubblici per il rientro dal notevole indebitamento del nostro Paese – rilevano i promotori dell’iniziativa – in questo contesto i Comuni stanno facendo la loro parte è però importante che anche lo Stato faccia altrettanto impegnandosi a ridurre le spese di propria competenza e non prioritarie”. “Sarebbe insensato – prosegue l’appello di Legautonomie – sperperare somme così ingenti e non prioritarie per il futuro del nostro Paese quando agli italiani si stanno chiedendo e si continueranno a chiedere enormi sacrifici”. L’iniziativa, sottoscritta dal primo cittadino di Sant’Angelo, punta invece a destinare i fondi risparmiati alla riduzione del debito pubblico e al sostegno della ripresa economica del Paese. La controproposta prevede investimenti nel pareggio dei conti dello Stato e in spese pubbliche necessarie a fronteggiare situazioni di emergenza quali il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza degli istituti scolatici. Ma.Ma.
Polverara. Il convegno dell’Upa Piovese
NIZZARDO: “C’È TANTA DISOCCUPAZIONE, MA LE AZIENDE FATICANO A TROVARE PERSONALE”
“O
ltre la crisi: insieme per lo sviluppo del territorio”, è il titolo del convegno organizzato nelle scorse settimane dall’Upa (Unione provinciale artigiani) del Piovese a Polverara. Primi interlocutori i giovani che si affacciano al mondo del lavoro o che hanno già avuto un periodo lavorativo breve o lungo e che sono a casa in cerca di occupazione, ma anche ai ragazzi delle classi quinte delle superiori del territorio e agli istituti professionali. All’incontro sono intervenuti anche un referente di un’agenzia interinale del lavoro e un rappresentante dell’Inps. Le elaborazioni sulla base degli indicatori Istat e Unioncamere aggiornati ad ottobre 2011 per la provincia di Padova tracciano una disoccupazione degli under 35 al 9,6% rispetto a una media nazionale del 15,5%. “C’è alta disoccupazione ma riscontriamo difficoltà delle imprese a reperire personale – ha riferito il presidente dell’Upa del Piovese, Vincenzo Nizzardo - Aumentano gli iscritti nei licei, negli istituti tecnici, ma calano in quelli professionali. La difficoltà di reperimento di manodopera è elevata (intorno al 30% su dati nazionali, ndr) nei settore del legno e del mobile, nella metallurgia, della chimica. C’è poi la stragrande maggioranza delle persone che ha capito che il mestiere artigiano offre tante possibilità ai giovani ma sono
L’invito ai giovani: FABI GEOX il lavoro manuale offre FABI GEOX buone opportunità per trovare CLARKS CAFÈNOIRCAFÈNOIR CLARKS un’occupazione DE ROBERT NERO GIARDINI NERO GIARDINI DE ROBERT MANIFACTURE D’ESSAI JANETSPORT MANIFACTURE D’ESSAI BARRACUDA GALIZIO TORRESIJANETSPORT w w w . g i a n nBARRACUDA i c a l z a t u r e . i t GALIZIO TORRESI
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sempre in molti, soprattutto gli stessi giovani, a considerarlo un lavoro meno nobile di quello intellettuale”. Il lavoro manuale, dunque, come opportunità per i giovani per trovare occupazione, questo il messaggio lanciato dall’Upa. Ma anche l’importanza del contratto di apprendistato. “Nel Nordest la percentuale degli apprendisti sul totale degli occupati dai 15-24 anni è del 51% mentre al Sud è di solo 19% - continua Nizzardo - Si deve fare leva sulla flessibilità del mercato del lavoro valorizzando questo particolare tipo di contratto di inserimento lavorativo”. Gloria Cesarotto
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Nuovo impianto riscaldamento scuola “Boschetti Alberti” Variante apportata aldi fine di favorire lanella riqualifi cazione del tessuto edilizio
IL COMUNELA APPROVA LA VARIANTE INAUGURATA NUOVA CALDAIA A PELLET AL PIANO DEGLI INTERVENTI
Alcune Venerdì 17 febbraio presso la scuola eleimmagini dell’imentare di Piove di Sacco “Boschetti Alnaugurazione berti” alla presenza del Sindaco di Piove con il sindaco di Sacco, del Presidente della Regione Marcolin e altre Veneto Ruffato e di altri rappresentanBUONA ESTATE IN CITTA’! autorità polititi politici è avvenuta l’inaugurazione del a fianco il Le proposte dell’Isola Pedonaleche, 2011 nuovo sistema di riscaldamento, un imsito contentenenpianto che produce energia termica da Come ogni anno anche quest’estate non mancano ottime te l’impianto di fonti rinnovabili (pellet). proposte per trascorrere le afose serate estive riscaldamento in città; se“Siamo felici ed orgogliosi – ha afferrate, quelle piovesi, che continueranno anche nei mesi di mato il Sindaco – di inaugurare questa agosto e settembre ad essere animate dalle varie iniziative Caldaia a pellet, la scelta è stata queldell’Isola Pedonale la di alimentare il complesso scolastico Il programma di agosto inizia mercoledì 3 con l’Esibizione con un impianto non inquinante e che di giovani gruppi musicali in Piazza Vittorio E. II, venerdì 5 mantiene la stessa produzione di enerPiazza Incoronata sarà animata da Piano bar con Silvia B, gia degli impianti che bruciano combusabato 6 invece sarà la volta di Radio Easy Network in Piazstibili”. L’impianto, come ha spiegato il zale Serenissima per una serata all’insegna della musica, si sindaco Marcolin, è stato possibile grazie al sostegno economico della Regione prosegue il 13 agosto con il Tributo degli U2, domenica 14 Veneto, con decreto regionale n.4 del 16 Serata “Country” unita al tradizionale Mercatino dei Portici, febbraio 2011, infatti, il comune di Piove il 15 agosto si potrà festeggiare il Ferragosto con lo spettadi Sacco è stato ammesso a beneficiare colo “Serata Cubana” per finire il 27 agosto con una Notte del contributo di € 84.589,20 classificandi fitness e di musica organizzata dall’Associazione sportiva dosi al secondo posto della graduatoria Crazy Body. dei beneficiari. “È un esempio di come un cambiamento di cultura: produrre tare risorse di cui la nostra Regione già pari a zero, le Amministrazioni devono Nel mese di settembre non mancheranno altri imperdibili si possano raggiungere risultati di eccel- calore da energie rinnovabili, in questo dispone, anche in questa occasione investire su queste tipologie di impianappuntamenti tradicui: un concerto il 17 essere settembre al Teatro lenza. Un ringraziamento – ha continua- modo si cresce con l’idea del risparmio Piove di Sacco trova un posto rilievo ti, che devono installati sui tetti Filarmonico per celebrare l’anno europeo del volontariato, il to il Sindaco va rivolto ad Antonio Zorzi, in un Veneto con una nuova coscien- dei capannoni, non sui campi, il terreno energetico.fiFaccio personali com- linee L’Amministrazione Co- denza dell’avviso ssato i mie tracciato alcune gui18 settembre sarà la volta della Fiera delle Associazioni e il capogruppo della Lega Nord a al Piove plimenti all’Amministrazione Comunale zaper ecologica. Ci auguriamo che questo buono deve servire per produrre cibo”. munale di Piove di Sacco 15di luglio sono state da di orientamento la 10° raduno auto e possa moto storiche il 25 Sacco che tanto si è battuto per questo di Piove di Sacco che è riuscita a metteesempio di risparmio energetico La caldaia è settembre. provvista di un sistema con avviso pubblico del depositate 148 richieste formulazione delle richieprogetto, all’Amministrazione Provinciale computerizzato che estate capiscein in ogni re in atto le nuove direttive regionali in essere mutuato in tanti altri luoghi delNon rimane che augurare a tutti una buona Città! 13 maggio scorso ha reso e proposte, un numero ste. e alla dirigenza scolastica nella persona termini di risparmio energetico”. nostra laboriosa regione Veneto”. momento quanta aria emettere. “un noto la volontà di proce- che ha superato anche le “Questa variante la urbanidella dottoressa Milani”. “Fare squadra – Ai complimenti si è unita anche il con- “Con questo impianto – ha concluso sistema che può essere replicato e che dere ad una Variante al più rosee previsioni degli stica si inserisce nelle deha affermato il presidente Ruffato - por- sigliere Regionale Arianna Lazzarin: “Si l’assessore provinciale all’Energia Mar- consentirà di non importare più petroPiano degli risultati; Interventi con Amministratori. queste cisioni dell’Amministraziota a grandi la realizzazione di tratta diDiun’inaugurazione molto impor- cato – si dimostra che la capacità emis- lio: fa bene all’ambiente e al portafol’obiettivo di riqualifi care richieste: 96 riguardano che già adottato ed impianti a biomassa sono gli”. questo impianto di riscaldamento segna tante che dimostra lanevolontà di ha sfrutsiva degli
il tessuto edilizio esisten- l’identificazione di nuovi approvato la Variante per te, a cui seguirà un mi- lotti a volumetria prede- gli insediamenti produttiglioramento della qualità finita, 37 la variazione vi fuori zona, l’accordo di abitativa anche attraverso di destinazione d’uso di pianificazione in zona inla realizzazione di edilizia annessi rustici, mentre dustriale per lo sviluppo sostenibile l’utilizzo sembrano nondi luglio di attività produttive, 2011), la pagina dellalerubrica Ditelo Nell’arco dele2011 sonodelstate 15 117.641 le visiteessere al metà webdidelenergia Comunerinnodi Piovepertinenti di Sacco. Uncon dato l’avviso al Sindaco (5.505 visite) Rassegna Stampa lesito fonti procedure dellodella Sportello soddisfacente per l’Amministrazione che conso(2.363 visite). L’aggiornamento e l’alimentazione vabile. pubblicato. Unico per gli insediamenlida Variante il nuovo modo di comunicare e di informadelledinotizie del sito rientra tra gli impegni che La riguardava “Si raccolgono i frutti ti produttivi e la variante l’Amministrazione Comunale aveva re i cittadini. Il numero dei visitatori è stato di determinate tematiche: un buon lavoro prepara- al Centro Storico che saràassunto all’inizio del sottoposta mandato. Il Sindaco Marcolin 61.562. L’accessodial sito è avvenuto per il in 77,81 l’individuazione nuovi torio svolto precedena breveAlessandro all’ap% tramite motori di ricerca, per il 14,93% per ha commentato positivamente questi importanti lotti a volumetria predefi- za”, hanno affermato l’as- provazione del Consiglio traffico diretto ed il restante 7,25% tramite siti risultati perché “dimostrano, da un lato l’impegno nita all’interno delle aree sessore alla Pianificazione Comunale”. Gli aggiornareferenti. Gli accessi sono per la quasi totalità mantenuto dell’Amministrazione e dall’altro il rididall’Italia urbanizzazione Territoriale Giulianolevante MA- interesse menti degli strumenti ur(114.834)consolima non mancano i visitatori da parte della cittadinanza che data e di edifi cazione difRELLA e il sindaco Alesbanistici hanno consentistranieri in particolare dalla Gran Bretagna (625), usufruiscono dell’opportunità informativa veicolafusa; la Francia sandro (248) MARCOLIN avviare “un sicuramente percorso più utilizdagli l’individuazione Stati Uniti (256) edalla dalla ta che tramitetoil di sito”. Il servizio disciplina costruzioni hanno unoe consultato teso a favorire lo svilupThailandiadelle (247) dalla Germania (242)organizzato dal Bra- zato è la rubrica “Ditelo al Sindaco”. Neltutcorsopodelequilibrato 2011 i quesiti sono stati 63. sile (173)inSpagna (93) Romania (90) e, in mi- con esistenti zona agricola specifi co incontro del posti territosura inferiore, da non altri Paesi. Pochissimi a cui non si anche è data risposta e che (annessi rustici) più tiAll’interno i Tecnici del del sito settore per rioi casi contribuendo a possono essere ricondotti a contenuti riguardanti più specifi catamente sono state visitate le pagine funzionali alle esigenze spiegare le finalità dell’Av- supportare il settore edidel Polisportello per i servizi viso demografi ci e alla possibili lizio profiliche legali e/o noto giudiziari. delle Aziende agricoli. e assieme ai Dirigencome versaVariegate le persona (11.330 visite – datiti rilevati solo hanno dalla anche materie poste perdilegrave quali crisi”. si chiede riscontro: la Entro il termine di scaComunali in stato
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viabilità, la manutenzionedegli spazi pubblici, l’i sola pedonale, la sicurezza, il defl usso delle ac que con gli allagamenti che si sono verificati, ecc. Ben 122 sono stati i comunicati stampa pubblicati nel 2011 dall’Amministrazione Comunale. “È un impegno - ha sottolineato il Sindaco Alessandro Marcolin -, che viene ripagato dall’apprezzamento che i nostri visitatori dimostrano visitando il sito e che per quanto ci riguarda desideriamo mantenere e se possibile migliorare in contenuti e qualità”.
Pontelongo 17 Risparmio energetico Pontelongo fra i primi ad utilizzare il servizio
Consumi comunali sotto controllo Il sistema di monitoraggio della società Keywoord consente di controllare mensilmente i consumi di energia elettrica degli immobili del Comune di Alessandro Cesarato
Il municipio di Pontelongo
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onsumare meno e consumare meglio. Il controllo sui consumi energetici negli edifici pubblici è diventato una realtà. Con l’inizio del 2012, infatti, il Comune, attento già con altre iniziative alle tematiche del risparmio energetico e alle riduzioni delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra, ha iniziato il monitoraggio dei consumi energetici avvalendosi della società Keyword che offre il servizio “Energy Feedback” per il controllo e il monitoraggio dei consumi energetici delle Pubbliche amministrazioni. Si tratta di un primo passo verso il completo monitoraggio dei consumi di energia con l’auspicio che l’esperienza possa essere prima o poi estesa accessibile a tutte le utenze pubbliche e private. L’obiettivo è quello, da una parte di ridurre i costi inutili, dall’altro calibrare i consumi ottimizzandone l’efficienza. Con un occhio anche alla responsabilizzazione di chi questa energia la utilizza. Il servizio in questione è in grado, in pratica, di controllare mensilmente i consumi di energia elettrica degli immobili comunali (ad esempio il municipio, le scuole, la biblioteca, gli impianti sportivi, ecc.), e il funzionamento di interruttori crepuscolari, orologi astronomici e riduttori di flusso dell’illuminazione pubblica
I controlli vengono eseguiti in tempo reale via internet grazie ad un software e un portale per contenere al massimo lo spreco di energia. I controlli possono essere eseguiti comodamente ed in tempo reale via internet, grazie all’ausilio di un software e un portale di semplice consultazione, dove effettuare download di grafici e attivare e-mail con report di consumo e di allarme in caso di aumenti oltre la soglia stabilita o scostamenti rispetto al normale utilizzo di energia, con l’obiettivo di stimolare il senso civico dei responsabili degli edifici. Pontelongo è tra i primi comuni italiani ad utilizzare questa tecnologia. Con esso troviamo, nel Nord Italia, Vigevano, Rimini, Ferrara, Cormons, Portogruaro, Lonato del Garda, Villafranca Padovana, Rivarolo Mantovano, Monte San Pietro e Bazzano. Al Sud, invece, i comuni di Alberobello, Gallipoli, Bitritto, Melissano, Botrugno nonché la Provincia di Brindisi.
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cell. 389 45 24 145 Il sistema fotovoltaico trasforma i raggi solari in corrente elettrica necessaria a far funzionare l’ascensore, l’illuminazione dei vani comuni, l’apertura dei cancelli... e soprattutto al funzionamento delle pompe geotermiche che ricavano energia (entalpica) dal sottosuolo a mezzo di sonde, questa energia viene distribuita agli alloggi d’inverno per riscaldare, d’estate per raffrescare a mezzo di un impianto radiante a pavimento. Un sistema di deumidificazione consente di vivere in un microclima, da te personalizzato, risparmiando il 50% (minimo) sulle spese di riscalmamento, raffrescamento, acqua calda sanitari, energia elettrica e sulle spese condominiali.
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na scuola di politica per formare gli amministratori del domani ma anche per educare i cittadini ad una maggiore consapevolezza sulle dinamiche della macchina amministrativa. E’ partita alla fine di febbraio l’iniziativa organizzata dal circolo locale del Partito Democratico, indirizzata principalmente ai giovani del paese ma che è comunque aperta a tutti i cittadini. Cinque lezioni, distribuite sino alla fine di aprile, che si terranno nella sede delle associazioni di via Ungheria a partire dalle 21, durante le quali saranno affrontati temi che spazieranno dal ruolo e funzioni del sindaco e del consiglio comunale, all’analisi del bilancio comunale, al legame tra etica e politica, al rapporto tra enti pubblici e cittadini. Alle serate saranno presenti, di volta in volta, personaggi di spessore della vita politica ed amministrativa locale e nazionale. Si inizia con il tema: “Vita da sindaco”, con la partecipazione del sindaco di Padova Flavio Zanonato. “L’indicazione che il Pd a livello provinciale – spiega il segretario Federico Ossari - ha dato ai territori è stata quella di tentare di intervenire sull’aspetto formativo dei giovani nella prospettiva di creare una nuova generazione di amministratori. L’iniziativa di Pontelongo si aggiunge alle esperienze positive già messe in campo a Piove di Sacco, Cittadella e nel Montagnanese, tutte promosse con l’obiettivo di coniugare l’aspetto tecnico della formazione alla riscoperta della passione e l’impegno civico - amministrativo in un momento in cui il fare politica è stato messa al bando”. “L’invito è aperto a tutti – aggiunge il segretario del circolo locale Giulia Cecconello – anche se il nostro obiettivo è coinvolgere in modo particolare la fascia d’età tra i 20 e i 35 anni. Il nostro impegno è mirato ad un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani, invitandoli a superare pregiudizi e pigrizia, in un’ottica di maggiore consapevolezza e conoscenza A.C. della realtà in cui vivono”.
18 Brugine Servizi sociali Due nuovi servizi gratuiti alla cittadinanza
Donne e famiglia, un aiuto per chi è in difficoltà Spazi a disposizione con professionisti qualificati per chi ha bisogno di aiuto psicologico e legale
ATTIVO IL CLUB ACAT
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di Martina Maniero
L
’assessorato alle Politiche sociali e Pari opportunità ha inaugurato due nuovi servizi gratuiti per la cittadinanza. “Spazio Famiglia” è uno sportello rivolto alle famiglie tradizionali, genitori, coppie, singoli cittadini, giovani e ragazzi per promuovere, sostenere e sviluppare la famiglia. Il servizio si configura come un breve percorso di ascolto durante il quale affrontare diverse tematiche: educazione dei ragazzi, difficoltà nella comunicazione genitore-figlio, problematiche nel rapporto coniugale. “Spazio donna” Il servizio è affidato alla psicologa e Educazione dei ragazzi, è un servizio articolato e rivolto a tutte psicoterapeuta Ales- comunicazione le donne maggiosia Tabasso. Per fissa- tra genitori renni residenti nel re un appuntamento e figli, problematiche comune di Brugine. è necessario contat- nella coppia Lo scopo è quello di tare direttamente la fornire una consulenza, sia psicologica che dottoressa al numero 346.8681113. Gli incontri si terranno nei locali del legale, a chi si trovi in difficoltà. Per fissare Comune nel rispetto delle regole della riser- un appuntamento con un esperto, messo a disposizione dal Comune, basterà telefonavatezza.
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re al numero 347.8801122. Il professionista nel corso del colloquio fornirà tutte le indicazioni necessarie precisando gli eventuali percorsi da seguire per risolvere al meglio la problematica nel rispetto della assoluta riservatezza e nella tutela dei dati personali. Per ulteriori informazioni si può contattare l’ufficio Servizi Sociali del Comune allo 049.9734147. Mail: servizi_sociali@comune.brugine. pd.it.
ttivo anche Brugine il club Acat (Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento). Questo circolo è aperto a coloro che sentano o siano interessati al problema dell’alcol. L’Acat è un’associazione di volontariato senza scopi di lucro che si propone di prevenire e affrontare, anche attraverso attività con i club associati, i problemi legati all’alcolismo, lavorando in stretto contatto con il Comune e con i servizi sanitari. Le attività del gruppo possono contribuire a diffondere una giusta sensibilità in merito all’alcolismo e ai rischi ad esso legati: i volontari offrono informazioni e assistenza a coloro che direttamente o indirettamente hanno problemi con l’alcol. Il gruppo si avvale della consulenza di un esperto che aiuta a prendere coscienza delle proprie difficoltà per affrontare progressivamente il cambiamento. Spesso infatti si fa fatica a riconoscere il problema stesso. “L’alcolismo è una malattia che va curata come tutte le altre – spiega l’asses-
sore alle Politiche sociali Sabrina Baldin, impegnata nell’iniziativa – consiste in tutti quei problemi, di vario ordine e natura, causati e legati al consumo episodico o abituale di bevande alcoliche. Le attività del club si basano sulla solidarietà, l’amicizia e l’aiuto reciproco. E’ un valido punto di riferimento ed un efficace aiuto per tutti coloro che desiderano star bene”. Il club si riunisce tutti i mercoledì alle ore 18 nei locali della biblioteca comunale. Il servizio è gratuito e aperto non solo ai residenti a Brugine ma a tutti i cittadini del circondario. Per informazioni si può contattare il presidente Acat Veneto, Antonio Cappellato, al numero 340.8810656; altre informazioni sul sito internet del Comune www.comune.brugine.pd.it. M.M.
20 Legnaro Manifestazioni Sagra paesana: disciplinare in gestazione suscita polemiche
Con le nuove regole escluso il Pd Gli esponenti del Partito denunciano: “Atto di bullismo politico”, il sindaco Catelan e l’assessore Callegaro rispondono: “Non è una festa per partiti” di Martina Maniero
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Il capogruppo della lista di centrosinistra “Vivere Legnaro nuove regole per lo svolgimento della sagra paesana: questo il disciplinare a cui sta- Legnaro”, Lorenzino Collesei, parla di un documento rebbe lavorando l’amministrazione comunale. Il “pretestuoso e discriminatorio”, promettendo battadocumento è di interesse. Per la Pro loco (alla quale glia in consiglio Comunale e minacciando ricorso al verrebbe affidata la gestione della fiera), associazio- Tar. “Oltre ad essere una mancanza di rispetto verso ni, gruppi sportivi ma soprattutto per i partiti politici ai quali verrebbe vietata la partecipazione all’evento i legnaresi è un insulto alla società civile – gli fa eco il coordinatore del circolo Pd, Antonio D’Alessio - è che si svolge a settembre. Rabbia e delusione è stata espressa dal Partito nostra intenzione rispondere sul piano politico con Democratico che da due decenni prende parte alla una raccolta firme e successivamente presentare una mozione di sfiducia verso l’assessore Callegaro”. manifestazione con uno stand gastronomico. Concorde la presa di posizione “Un atto di bullismo polidel sindaco Ivano Oregio Catelan tico che evidenzia un’allergia “Da 20 anni siamo alla libera partecipazione – presenti con il nostro e dell’assessore alla Promozione commentano i responsabili stand. Contribuiamo del territorio Mario Callegaro. “A questa amministrazione – ha detto - da oltre 20 anni il nostro alla valorizzazione il primo cittadino – interessa far capartito partecipa a pieno tito- dei prodotti locali” pire che la sagra di Legnaro ha una lo a questa festa essendone uno dei fondatori storici. Con l’organizzazione dello tradizione più che secolare, cosa che non può dire il stand durante la sagra, oltre a fornire un servizio ben Pd e per questo, confondere la sagra con la Festa gradito ai legnaresi, il Pd contribuisce alla valorizza- dell’Unità non è opportuno. Fino a qualche anno fa la zione dei prodotti locali. Nonostante questo indiscuti- Festa dell’Unità si svolgeva tra luglio e agosto e nesbile curriculum sociale l’amministrazione ha messo in suno ha mai avuto niente da dire, perché non tornare atto una politica di persecuzione nei nostri riguardi”. alle tradizioni?”.
“I 15 giorni della fiera devono essere riservati alle associazioni del territorio e il ricavato delle iniziative va impiegato per il finanziamento delle attività di volontariato – aggiunge Callegaro – i partiti hanno altri 350 giorni l’anno per organizzare le proprie manifestazioni”. Una volta redatto il regolamento verrà presentato alle associazioni locali e successivamente discusso in consiglio comunale.
NUOVA APERTURA presso
NEWS Un compleanno speciale
NONNA ITALIA FESTEGGIA 104 ANNI
U
n compleanno davvero speciale quello festeggiato l’8 marzo. E’ quello di Italia Lampioni (in foto) che si appresta a oltrepassare un nuovo e invidiabile traguardo di longevità. Italia nasce nel lontano 1908, cresce in una famiglia unita, dedita al lavoro e fortemente disponibile verso gli altri insieme al fratello Clemente e alla sorella Maria. Nel 1930 sposa Ariosto e con lui a Volparo, nel Comune di Legnaro, cresce la propria famiglia forte dei valori tramandati dai suoi genitori. Affronta gli anni difficili della guerra, dei sacrifici e delle sofferenze che questa ha comportato ma il momento più duro è la prematura scomparsa del marito che a soli 51 anni muore lasciandola sola con i quattro figli. La vita in famiglia le ha regalato la felicità infinita prima di moglie poi di madre, nonna e bisnonna, quei valori che oggi sembrano avere il sapore di qualcosa di poco moderno ma che racchiudono invece il vero senso della vita. La simpatica e distinta signora (guai a chiamarla “vecchietta”) ha varcato la soglia dei 104 anni ed è a tutti gli effetti e con grande onore la persona più anziana di Legnaro. Nonna Italia vive con il figlio Giuseppe e la nuora Miranda che l’assistono quotidianamente. Un grazie a Palmira fonte inesauribile di vitalità e ilarità e agli altri figli e nipoti che si stringono intorno a lei con amore e devozione coscienti dell’inestimabile fortuna che hanno nel poterla avere ancora accanto e ascoltarla dispensare perle di saggezza.
CONTRO LA PROGRESSIONE ORIZZONTALE DI UN SOLO DIPENDENTE Prosegue lo stato di agitazione dipendenti del Comune di Legnaro
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rosegue lo stato di agitazione dei dipendenti comunali in forza al Comune di Legnaro. Non ha sortito effetto il tentativo di conciliazione esperito dal Prefetto tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e l’amministrazione in carica. Oggetto del contendere la progressione orizzontale per un solo dipendente effettuata senza la selezione aperta a tutti i dipendenti. “E’ necessaria l’apertura di un tavolo di trattativa per la modifica di norme discutibili e penalizzanti per il personale – la dichiarazione dei rappresentanti sindacali - chiediamo il ripristino di normali relazioni sindacali, la sospensione della progressione orizzontale deliberata senza accordo con le parti, l’apertura di una selezione aperta a tutto il personale, il recupero delle somme erogate e il blocco dell’applicazione del regolamento sulla misurazione e valutazione delle performance dei lavoratori che l’amministrazione intende utilizzare per la compilazione delle schede di merito dei dipendenti”. Il sindaco Ivano Oregio Catelan fa sapere di aver delegato al segretario comunale e al responsabile del personale il compito di gestire il rapporto con le rappresentanze sindacali. Ma precisa “Si deve tenere conto delle recenti normative e in particolare della cosiddetta “Legge Brunetta” che ha portato importanti innovazioni anche in materia di gestione del trattamento economico “accessorio”, da legare esclusi-
Il municipio di Legnaro
Non ha avuto effetto il tentativo di mediazione del Prefetto tra sindacati e amministrazione vamente ai “risultati” – ha detto - a questo scopo è stato istituito nel 2011, ed è funzionante, l’organismo interno di valutazione che dovrà fornire tutti gli elementi utili per poter correttamente attribuire il premio incentivante. In parole povere – spiega – si deve superare il vecchio schema che prevedeva una contrattazione “preventiva” per nulla legata al merito, perché questo è quello che vuole la legge, anche se comprensibilmente i sindacati sollevano le loro legittime obiezioni. Da parte mia sono pronto ad adeguarmi alle decisioni superiori se e quando verranno, nel frattempo non ho motivo per dubitare della correttezza dell’opera dei miei dirigenti e responsabili”. M.M.
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22 Arzergrande - Codevigo Polizia locale I numeri del 2011
Mezzi privi di assicurazione, è preoccupante di Alessandro Cesarato
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uello appena concluso è stato un altro anno di intensa attività per il comando di Polizia locale guidato dal comandante Maurizio Bellesso. Tre agenti in tutto impegnati in attività che spaziano dalla vigilanza stradale, al controllo del territorio, all’educazione nelle scuole, agli atti di polizia amministrativa. Sulle strade comunali sono stati fatti oltre 2800 controlli, accertate quasi 600 violazioni del Codice della strada, che significano 87 mila euro per le casse comunali e 1037 punti decurtati dalle patenti di guida. Le violazioni principali hanno riguardato l’eccessiva velocità (245), la mancata revisione del mezzo (35) ed il mancato uso delle cinture (20). Preoccupano i dati sui mezzi trovati privi di copertura assicurativa (11), sui conducenti con patente scaduta (16) e su chi, al momento del controllo, si è dato alla fuga (4). I vigili, oltre al quotidiano servizio davanti agli istituti scolastici, sono stati impegnati poi in un progetto di educazione stradale nelle scuole materne ed elementari. Durante l’attività di controllo del territorio non sono mancate anche operazioni di polizia che si sono concluse con denuncie alle autorità giudiziarie. Le più importanti hanno riguardato una decina di situazioni di smaltimento irregolare di rifiuti, la messa in sicurezza di una lottizzazione abbandonata in via Fermi e soprattutto il fermo in fragranza di reato di un adulto, attualmente in attesa di giudizio, atto a molestare sessualmente le ragazzine della scuola
NEWS Popolazione. I dati
STOP ALLA CRESCITA DEMOGRAFICA
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opo anni di crescita incessante la popolazione del paese di Arzergrande subisce uno stallo. I numeri sull’andamento demografico dicono, infatti, che gli arzergrandesi oggi sono 4759 (2341 maschi e 2418 femmine), solo quattro unità in più rispetto al dato di un anno fa. Un brusco stop nella crescita del paese dopo che nell’ultimo decennio l’incremento si era stabilizzato su più di una sessantina di persone l’anno. Ha influito senza dubbio la crisi nel campo dell’edilizia residenziale che non ha portato a nuove lottizzazioni mentre i nuovi quartieri nati negli ultimi anni hanno raggiunto oramai il loro pieno utilizzo. Altro fattore determinate è stato una diminuzione delle nascite che nel 2011 sono state trentacinque, superate tra l’altro anche dal numero dei decessi che hanno superato la quarantina. Equilibrato invece il rapporto tra immigrazione ed emigrazione con centocinquantasei persone che hanno spostato la loro residenza nel territorio mentre centoquarantasei unità lo hanno lasciato. A.C.
Registrati ben 11 casi. Le violazioni complessive al Codice della strada sono state 600,hanno portato 87mila euro nelle casse comunali Sono stati decurtati 1037 punti. Eccessiva velocità, mancata revisione e mancato uso delle cinture le infrazioni più frequenti
Agenti della Polizia municipale in azione sul territorio media. “Si tratta di risultati importanti – commenta il comandante Bellesso – specie se si considera l’organico ridotto e la dotazione a disposizione. La presenza e il controllo continuo del territorio ha sicuramente avuto effetti positivi per la cittadinanza che ci ha visto più spesso vigilare sul territorio anche in orari durante i quali non era solita vederci. Inoltre anche grazie alla proficua collaborazione con le altre forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato) con i quali in più occasioni abbiamo lavorato, sono stati
raggiunti in alcuni campi dei buoni risultati. Non a caso gli incidenti e gli episodi di microcriminalità nel nostro territorio risultano inferiori rispetto ad altre realtà simili alla nostra, di ciò credo che una parte del merito spetti al nostro operato”. “Il servizio – aggiunge infine - potrebbe essere migliorato ripercorrendo esperienze passate di collaborazione con realtà contigue che permettono di ottimizzare le risorse e coprire orari di servizio più ampi senza dovere aumentare il personale”.
Piove di Sacco, Brugine, Legnaro
Il Piovese sostiene il made in Italy a tavola Approvato un ordine del giorno, proposto da Coldiretti, per la difesa dei prodotti alimentari italiani
L
’amministrazione comunale ha aderito all’invito della federazione provinciale Coldiretti Padova in difesa del Made in Italy agroalimentare. L’appello lanciato dall’organizzazione agricola a protezione e tutela dei prodotti agroalimentari simbolo del paniere italiano contro la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica, è stato prontamente accolto e fatto proprio da diversi Comuni nel Piovese che hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno a tutela del Made in Italy. Tra questi, oltre a Piove di Sacco anche i comuni di Brugine e Legnaro. In particolare il documento sottolinea la scelta giudicata inopportuna, della Società italiana per le imprese all’estero Simest Spa (società finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese all’estero, controllata dal ministero delle Finanze e sviluppo economico) “di iniziative imprenditoriali finalizzate a commercializzare sui mercati esteri prodotti contraddistinti da marchi e confezioni che falsamente fanno ritenere il prodotto come originale italiano, pur non avendo nulla a che fare con le produzioni del nostro territorio”. “Le operazioni di sostegno dell’Italian sounding, da parte della Simest – denuncia Coldiretti – determinano danni gravi in quanto bloccano ogni potenzialità di crescita delle imprese italiane a causa della “saturazione” del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale, impedendo ai consumatori di
L’Intervento
Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo* segue da pag.
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Non può più sussistere il limite minimo di 5 ore, né quello massimo di 20 ore di apertura. Rimane l’efficacia della norma che prevede la limitazione degli orari per esigenze pubbliche. Rimane anche la preventiva comunicazione al Comune così come va fatta comunicazione sulla scelta del giorno di chiusura settimanale e delle ferie. Persiste la necessità dell’esposizione del cartello orario e chiusura, in quanto è una necessità di informazione al pubblico. Attualmente, in materia di orari, il Comune è tenuto ad emanare una disciplina degli orari degli esercizi pubblici. In attesa dei provvedimenti attuativi sulle liberalizzazioni, o altri pronunciamenti dell’Autorità preposta, riteniamo che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle ordinanze già emesse, mantenendo la validità degli orari già comunicati a suo tempo dagli esercenti. Nel caso il titolare dell’attività di somministrazione intendesse modificare, o ampliare, l’orario di apertura, dovrà comunicarlo al Comune, che ne prenderà atto nel caso nulla-osti all’apertura prolungata o modificata, oppure, nel caso sussistano ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, o comunque di interesse pubblico, il Sindaco potrà imporre limitazioni all’orario, in via permanente o per situazioni contingenti, com’è avvenuto finora. Intanto le linee guida regionali di programmazione restano tuttora valide e i Comuni devono continuare a predisporre la programmazione con possibilità di imporre vincoli alle nuove aperture per la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali. Attendiamo però chiarimenti da parte dei Ministeri e le indicazioni delle Regioni. Sulle attività di somministrazione delle bevande, in una battuta “l’unica certezza è che non ci sono certezze” e restiamo in attesa dei pronunciamenti della Magistratura. Fino a quando non verrà rivista e modificata la disciplina regionale rimane uno strumento valido ed indispensabile per dare regole certe ad un settore che svolge un importante servizio al pubblico. In attesa di pronunciamenti ufficiali consigliamo di evitare fughe in avanti o prese di posizione personalistiche. *Presidente Appe Padova
Arzergrande. Protezione civile
DUE NUOVE POMPE IDRAULICHE
D effettuare una corretta comparazione sulla base della diversa qualità e convenienza con prodotti autentici del Made in Italy”. Il Made in Italy agroalimentare è riconosciuto come una delle leve principali di competitività e sviluppo del Paese e rappresenta oltre il 16 per cento del Pil nazionale. Da tempo Coldiretti si batte per la sua difesa, ora coinvolgendo e chiedendo l’impegno delle amministrazioni comunali di tutta Italia. Martina Maniero
ue nuove pompe idrauliche a disposizione del gruppo locale di Protezione civile. Sono state acquistate dal Comune di Arzergrande grazie anche ad un contributo della Provincia. Certamente si tratta di un piccolo investimento ma in talune circostanze di grande criticità dovute a particolari situazioni atmosferiche, la strumentazione disponibile può fare la differenza in termini di velocità di intervento e contenimento del rischio e dei danni. “Viste le ormai sempre più frequenti situazioni di emergenza meteorologica – spiega il sindaco Luca Sartori – abbiamo deciso di dotare la Protezione civile di ulteriore strumentazione per consentire di dare maggiori risposte nei momenti di necessità”. La spesa complessiva è stata di 4 mila euro alla quale la Provincia ha contribuito con 1,5 mila euro. “Fornire ai volontari della Protezione civile strumenti adeguati e migliori aggiunge il sindaco – rappresentano anche una nostra forma di ringraziamento per il loro servizio e la loro sempre pronta disponibilità”. A.C.
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24 Codevigo Il caso Dopo la temporanea chiusura, incerto il servizio
Conche rischia di “perdere” l’ufficio postale La parrocchia che ha ospitato gratuitamente gli sportelli di Poste Italiane chiede di liberare l’edificio, il Comune offre una sistemazione alternativa ma a pagamento. Poste pensa alla chiusura
di Alessandro Cesarato
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a frazione di Conche rischia di rimanere senza ufficio postale. La rottura alla caldaia dell’ufficio che ne ha comportato la temporanea chiusura, ha fatto emergere una situazione latente da tempo. “Il caso – spiega il vicesindaco Claudio Giraldo - risale agli anni scorsi quando la parrocchia, proprietaria, cominciò a nutrire interesse per il vecchio stabile occupato dalle Poste da circa 50 anni in uso gratuito, ipotizzandone di nuovo il possesso, per finalità diverse”. Tant’è che da qualche tempo sono partiti dalla canonica alcuni perentori solleciti, uno molto recente, affinché Poste Italiane riconsegnasse l’immobile. “Quando però Poste Italiane Spa ha dato la disponibilità a lasciare il presidio – continua Giraldo - il problema è stato scaricato tutto sull’amministrazione che, da
L’ufficio postale di Conche
parte sua, non si è mai sottratta dal tenere in considerazione sia le reali necessità della parrocchia che della comunità locale. Abbiamo, infatti, dato la nostra disponibilità, già un anno e mezzo fa e oggi ribadita, ad assegnare in locazione a Poste Italiane uno dei due nuovi immobili di proprietà comunale in centro del paese”. La questione è che Poste Spa ha sempre puntualmente evidenziato che, pur non
classificando lo sportello di Conche fra quelli da chiudere con urgenza, non ha possibilità di orientare nuove risorse (solo per allestire il nuovo sportello servirebbero 60 mila euro) verso il medesimo. “Il futuro è incerto – conclude il vicesindaco – per questo sto tenendo i contatti con la sede centrale di Padova, nell’estremo tentativo di provocare un incontro fra le parti, per esaminare la questione nei vari aspetti”.
NEWS Viabilità. Iniziati a fine febbraio i lavori
ENTRO FINE ESTATE LA PASSERELLA CICLOPEDONALE SUL BRENTA
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on la fine di febbraio ed il miglioramento delle condizioni atmosferiche si è aperto il cantiere per la realizzazione della passerella ciclopedonale a lato del ponte sul fiume Brenta. Il Comune, infatti, ha consegnato i lavori all’impresa che si è aggiudicata l’appalto e che ora avrà a disposizione centottanta giorni di tempo per consegnare l’opera finita. “Si tratta di un risultato importante – commenta soddisfatto il vice sindaco Claudio Giraldo, che ha seguito in prima persona per conto dell’amministrazione il progetto - perché siamo riusciti a concretizzare un sostanzioso finanziamento direttamente dal ministero Infrastrutture e trasporti. Un’occasione unica ed irripetibile in questi anni di ristrettezze economiche per gli enti comunali, giunta dopo oltre due anni di pianificazione e progettazione”. Per realizzare la passerella, il Comune ha ricevuto, infatti, qualcosa come cinquecento mila euro. L’opera, essenziale per collegamento della mobilità lenta e la sicurezza stradale in un punto nero e dalla massima criticità, rientra in un progetto più generale inerente la viabilità comunale e le interferenze di questa con la viabilità di interesse sovra comunale, in un’ottica di miglioramento della sicurezza stradale. “Entro la fine dell’estate quindi – aggiunge Giraldo – i cittadini avranno a disposizione una nuova opera che potrà in seguito essere implementata con piste ciclabili e passaggi pedonali che raggiungano direttamente il centro del paese”. A.C.
26 Cultura locale Giardini in fiore I colori e i profumi della primavera
Il cemento ha spazzato via i piccoli giardini accanto alle case Una volta ogni abitazione aveva un sia pur piccolo fazzoletto di terra dove crescevano ranuncoli, fiordalisi, giacinti e viole mammole
Libri
a cura di Paolo Tieto
ROBERTO VALANDRO
C’ERA UNA VOLTA LA SAN PAOLO
La città di Monselice continua a pubblicare avvincenti saggi storici inerenti il proprio glorioso passato. E’ di turno oggi un accurato ed interessante studio sul complesso di San Paolo, dopo che si è provveduto, qualche anno fa, ad un suo radicale restauro e ad un riuso del grandioso insieme in base alle istanze della nuova era, del tempo presente. Il lavoro storicoletterario è opera del valente e noto studioso Roberto Valandro, che della propria città ha una singolare conoscenza e sulle cui vicende storiche passate ha già molto detto e scritto, offrendo ai propri concittadini possibilità di cognizione e di consapevolezza del proprio territorio come mai, probabilmente, era stato fatto in passato. Il libro, di medio formato e finemente ricercato nella veste editoriale, si articola in tre aspetti fondamentali: la storia, i santi, le leggende, e si avvale, in appendice, d’una ricca bibliografia, di grande rilevanza per quanti volessero approfondire ulteriormente i temi trattati. PANDA EDIZIONI, 2011
I “PADOVANI ECCELLENTI” NEL CORSO DEI SECOLI
Quanti sono i Padovani che hanno lasciato traccia profonda di se stessi? Difficile elencarli tutti senza tralasciarne nemmeno uno. Eppure nell’ardua impresa pare essere riuscito ottimamente Silvano Belloni che, in questo volume, partendo da Asconio Pediano, al tempo delle guerre puniche, e fino al basso Ferrin e al mezzosoprano Lucia Valentini Terrani, cantanti lirici dei nostri giorni (entrambi scomparsi prematuramente) ne passa in rassegna ben 531, suddivisi in parti che, fatta eccezione per i primi, sono contraddistinte da un arco di tempo equivalente a qualche secolo. Nomi soprattutto di uomini, per il fatto che fino a qualche decennio fa alle donne difficilmente era dato di potersi affermare in attività creative o pubbliche. Di tanti si ha palese conoscenza, anche perché figurano segnati nella toponomastica urbana, ma di molti altri non v’era prima d’ora, ufficialmente, alcun indizio, così che le centottanta pagine di detta pubblicazione si rivelano una autentica miniera di notizie preziose e di conoscenze proficue, anche sotto il profilo culturale. Tutti i personaggi riportati, d’altronde, costituiscono un singolare insieme di esseri dotati, al loro tempo, di un talento e di una bravura di altissimo livello, talora addirittura unico.
di Paolo Tieto
L
e abbondanti nevicate dei mesi scorsi (giacinti) che dai giardini di casa emanaci hanno riportato con il pensiero agli vano soavissimo profumo, perché i “fazzoanni passati (in particolare all’inverno letti” di terra d’ogni abitazione, anche la del 1955-56) quando, come del resto più modesta come i casoni, sono scomparsi. quest’anno, la bianca coltre ha raggiun- Pure nel profondo più remoto della solitaria to in particolari zone del Paese altitudini campagna gli orti di casa e le due-tre aiuole da record. Ci consolava allora il fatto che di primule, di fratini (pansé) e di altri fiori non molto più tardi le nostre campagne selvatici, di poco conto, se non di quello di tenue olezzo e di sarebbero riapparcortese amabilità, sono se splendidamente La natura era verdeggianti e in tanto prodiga prima scomparsi. Non si vedono e non si vedranno quell’intenso smeral- che l’uomo mai più perché si sono do sarebbero sboccia- le usasse accanita costruite dappertutto ti, numerosi come le e feroce violenza strutture cementificate, stelle del cielo, tanti tanti fiori. Viole mammole dapprima, fram- dimore dall’aspetto di alveari, dove l’uomo, miste a residue sterpaglie, quindi margheri- rintanandovisi, perde il senso di vasti cieli e tine e più avanti ranuncoli, fiordalisi e i rossi di atmosfere limpide e trasparenti, di libertà papaveri che contentavano l’imminente e, appunto, di vegetazioni ortofrutticole e arrivo dell’estate. floreali di singolare gradevolezza. ErbagSembra non esservi più oggi nel cuore gi, che erano bastanti per accompagnare delle persone l’attesa delle delicate pulcre spesso i pasti fatti non più che di polenta,
e ingenui bouquet di fiori, infilati con industrioso ingegno e con garbo in bossoli di bombe di lontane-guerre, tirati a lustro con tanta cura e pervicacia da sembrare d’oro. La natura era tanto prodiga, prima che l’uomo le usasse accanita e feroce violenza, d’ogni verzura al punto che non solo, i prati apparivano, a primavera, interamente ricoperti di fiori, ma le stesse acque degli scoli, dei rivi e degli stagni ne traboccavano. In particolare qui vi fiorivano i giaggioli e le ninfee, che presentavano tanta originalità nelle forme e tanta raffinatezza nei colori, da qualificarsi al sommo della bellezza. Ma non c’è più tempo oggidì per badare ai fiori e men che meno per coltivarli, per vederli crescere, sbocciare, aprirsi al calore del sole e alla vista delle persone che, da quel prodigio, traevano pur sempre, in passato, insegnamento e affinavano l’animo.
A
CURA DI
FRANCESCO ANACREONTE
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Vigonza, piccolo comune alle porte di Padova (circa 15.000 abitanti) da alcuni anni è sede d’una associazione di incisori distribuiti nell’intero Paese. Vivono essi l’associazionismo soprattutto grazie ad una mostra cui partecipano tutti gli iscritti facenti parte del gruppo, allestita ogni anno, ovviamente con sempre nuovi lavori, per tutto il mese di dicembre nell’antica residenza dei signori Da Peraga. Quest’anno la manifestazione è stata accompagnata dalla pubblicazione di un ponderoso splendido volume, ideato e curato dal fondatore e presidente dell’associazione stessa, Francesco Anacreonte, che ne ha stilato anche l’introduzione. A questa poi fanno seguito alcuni saggi, sempre ispirati all’arte calcografica, fra cui fa spicco quello del noto esperto di questa disciplina, Paolo Bellini, il quale sottolinea con puntuale lucida analisi i criteri da seguire, ai fini di un soddisfacente esito, nei concorsi di grafica. La restante parte del volume (la più consistente ovviamente) è quindi riservata agli incisori stessi - sei intere pagine per ciascuno - i quali, dopo alcune note biografiche, si avvalgono del giudizio di un critico e propongono alcune loro raffigurazioni effettuate servendosi di questa tecnica. Evidentemente, essendo costituito il gruppo di 61 elementi, ciascuno con proprie basi formative, aspirazioni, capacità attuative, il tomo appare molto variegato. E’, ad ogni buon conto, assai piacevole e di soddisfacente livello.
Cultura locale 27 Arzergrande Già presentato dal Comune il progetto
Il Casone azzurro diventerà un centro culturale Un progetto da 200mila euro per realizzare un’aula didattica dedicata in particolare alle scolaresche
Pontelongo
IL CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE
Alessandro Cesarato
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l Casone Azzurro di via San Marco a Vallonga diventerà un vero e proprio centro culturale. E’ stato, infatti, presentato dall’amministrazione un progetto che prevede la riorganizzazione dell’area circostante l’edificio, con la costruzione di una sala didattica, della predisposizione di un parcheggio e l’allestimento dei servizi igienici per i visitatori. Un progetto da quasi 200 mila euro che è già stato in parte finanziato dalla Provincia con un contributo di 44 mila euro. “Ci siamo già attivati – spiega il sindaco Luca Sartori – per richiedere ulteriori finanziamenti ad altri enti e fondazioni confidando nella loro sensibilità”. L’aula didattica sarà uno spazio chiuso dedicato soprattutto alle scolaresche che visiteranno l’edificio, ma anche un luogo per incontri e manifestazioni. Ultimo esemplare di abitazione rurale in erba palustre in tutta la Bassa, il Casone Azzurro è stato abitato da privati sino a pochissimi anni fa. Poi nel 2004 il Comune, con l’allora sindaco Cesarina Foresti, si rese
NEWS
I Il Casone Azzurro conto dell’estremo valore storico culturale della costruzione e decise di acquistarlo e ristrutturarlo. Questo fu possibile grazie ad oltre 150 mila euro di finanziamenti statali, regionali e provinciali. Un’opera di restauro certosina, specie nel recupero della copertura, ricostruita minuziosamente da due artigiani locali. L’inaugurazione dell’opera ristrutturata risale al luglio del 2008
e dal quel momento l’edificio è diventato un punto di riferimento e un simbolo non solo architettonico ma di un intero stile di vita del passato. “Il casone di Vallonga – aggiunge il sindaco – è un vero e proprio monumento storico vista la sua particolarità ed unicità. Per questo motivo è nostra intenzione valorizzarlo il più possibile e fare di esso fulcro di un’intensa attività culturale”.
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LO NEWS
SPORT in PRIMO PIANO Calcio Dopo 21 partite solo 22 punti
Posizione scomoda per la Piovese
KICK BOXING. SETTE MEDAGLIE PER I PIOVESI AL GOLDEN GLOVE
di Gianni Patella
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on soli 22 punti dopo 21 partite la Piovese si trova impegolata nella parte bassa della classifica, vale a dire nella scomoda posizione di dover disputare i play out per non retrocedere. La sconfitta (2-0 in casa del Marano) ha messo la squadra piovese in una scomoda posizione. L’entusiasmo per la vittoria nel turno precedente al Vallini sull’Ambrosiana aveva in qualche maniera sollevato lo spirito nello spogliatoi e nella dirigenza. Allo stato attuale insomma ci sarà da soffrire e appare assai difficile pensare che i biancorossi di mister Sabbadin riescano a togliersi dalla zona play out. Anche perché tra indisponibili e squalificati d’ora in avanti il coach non potrà fruire di molti elementi importante per l’economia del gioco. Di qui in avanti la Piovese è chiamata a test molto importanti e difficili. E’ vero che ha due partite in casa col Ceregnano (20 punti) diretta concorrente per non cadere nei play out e col Somma
Il Maestro Simone Palazzin con Giulio Galiazzo, uno degli atleti di punta della Combat Academy
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ella magnifica scenografia dello Zoppas Arena di Conegliano si è conclusa in due giorni colmi di combattimenti, l’ormai consueta gara internazionale di kick boxino, il Golden Glove, che in questa edizione ha visto cimentarsi sugli otto tatami allestiti per l’occasione ben mille atleti provenienti da ventidue paesi d’Europa. All’appuntamento non poteva mancare la Combat Academy del maestro Simone Palazzin che con un plotoncino di atleti è riuscita a conquistare sette medaglie. Nella disciplina del semi contact Giorgio Russo, Claudia Moro e Giulio Galiazzo, quest’ultimo con un tour de force di otto combattimenti, sono riusciti a conquistare la medaglia di bronzo. Nel settore light contact invece, Giacomo Galiazzo tradito dall’emozione per aver disputato la finale domenica sera davanti le telecamere di “Raisport 1”, conquista la medaglia d’argento; argento anche per Andrea Marangon, mentre conquistano la medaglia di bronzo Ilaria Previati e Jacopo Riccardi. G.P.
Rugby
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L’ARBITRO INTERNAZIONALE DI PIOVE GIUSEPPE VIVARINI SEMPRE PIÙ IN ALTO
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quando c’era veramente da buttare il cuore oltre all’ostacolo. Al presidente Claudio Dalla Pria diciamo di stare vicino alla squadra e a Sabbadin di riuscire a motivarli nel migliore dei modi. Il girone A di eccellenza appare assai più difficile di quanto messo in preventivo. La nostra speranza è che la squadra reagisca e che riesca a togliersi dagli impicci il più presto possibile.
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(23 punti) anche questa invischiata nella stessa lotta. Poi arriva lo scontro col Trissino, seconda in classifica e squadra davvero temibile. Per non parlare poi del derby infuocato del 1 aprile in casa col Monselice. Quattro appuntamenti non certo facili per i ragazzi di Sabbadin. Che dire, la speranza è che riescano a mettere in campo la tenacia e la volontà sempre dimostrata anche negli anni passati
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L’arbitro Giuseppe Vivarini
ontinua l’escalation verso il Gotha degli arbitri di rugby del 32enne piovese Giuseppe Vivarini. Nonostante il 2012 sia iniziato da pochi mesi Vivarini, arbito internazionale di rugby, ha già fatto il pieno di soddisfazioni. Il giovane direttore di gara si è distinto ancora una volta in ambito nazionale ed internazionale facendo fronte con brillante abilità ad una serie di importanti traguardi sportivi. Venerdì 24 marzo dirigerà la gara tra Scozia e Francia under 20 del “Sei Nazioni” ripresa in diretta dalla Bbc. Sabato 25 marzo sarà giudice di linea del torneo “Sei Nazioni” under 20. Domenica 4 marzo ha arbitrato Mogliano-Parma del “Super 10” ( trasmessa su rai Sport 2). Altro impegno molto importante lo ha visto in campo come direttore di gara dell’incontro Aquila-S.Gregorio Catania nel Super
La Piovese in campo (immagine tratta dal sito www.piovesecalcio.it)
10. Ma Vivarini è stato chiamato a superare un importante test tra gli arbitri “adulti” vale a dire la direzione delle nazionali maggiori Belgio-Repubblica Ceca a Bruxelles per la coppa europea. Test che lo può lanciare
L’arbitro si è distinto in ambito nazionale e internazionale. Dirigerà importanti match sempre più in alto nella classifica dei direttori di gara nel pallone ovale. “I miei più sentiti complimenti a Giuseppe, non finisce mai di stupire - è il commento dell’assessore piovese allo Sport Enrico Zennaro - con la sua professionalità porta alto il valore dell’Italia e di Piove di Sacco nel mondo, i suoi risultati ci inorgogliscono. Ci attendiamo da lui ancora grandi cose”. G.P.
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30 Sport Hockey su pista La Polisportiva si impone nella quarta tappa della Coppa Veneto Indoor Under 14
Sculdascia conquista il Trofeo
DUE CARRARE. Il ricavato in beneficenza
MARCIA DEI MULINI, IL GELO NON FERMA 450 PODISTI
Con tre partite vinte e una pareggiata il gruppo ha fatto centro e può sperare in altri importanti risultati a breve
di Nicola Cesaro
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’ andata alla Polisportiva della Sculdascia la quarta tappa della Coppa Veneto Indoor Under 14 di hockey su pista. Anche se decimato nelle presenze - la neve purtroppo ci ha messo del suo - il “Trofeo della Scodosia” dello scorso 5 febbraio ha dato buoni risultati. Con 3 partite vinte e una pareggiata, il gruppo della Sculdascia ha guadagnato la vittoria e i primi posti in classifica generale. La tappa rientrava infatti all’interno del circuito “Trofeo Kappaesse Hockey”, organizzato in collaborazione con l’Hockey Team Merlara, in cui i ragazzi della Bassa Padovana compaiono tra i favoriti. Le squadre iscritte sono dieci: la Polisportiva della Sculdascia (Pd), Hc Rovigo, Hc Riva (Tn), Hc Bondeno (Fe), Uhc Adige (Tn), Us Grantorto (Pd). Sono iscritte anche formazioni femminili: Cus Padova, Hcf Villafranca (Vr), Hc Rovigo e Hc Riva (Tn). “Non sarà facile per il nostro gruppo ripetere i buoni risultati ottenuti fino ad ora durante tutta la competizione – commentano con consapevolezza dalla società casalese - Non sarà facile soprattutto per merito degli avversari, squadre con molta grinta e determinazione, e il risultato finale non è mai scontato fino al suono della sirena. Questa caratteristica obbliga il nostro gruppo a non abbassare mai la guardia, ad essere sempre
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La formazione Under 14 della Polisportiva Sculdasica attento e concentrato. Certo, un punto forte a nostro favore sta nell’affiatamento tra i ragazzi, che non manca mai e che è maturato nel tempo”. D’altra parte questi ragazzi con l’Ht Merlara hanno giocato più di qualche finale, come quella Nazionale Under 14 lo scorso anno (con un quarto posto), un primo posto a Lignano Sab-
biadoro con la categoria Under 12, e un primo posto nell’Hockey Promotion Under 12 nel 2010, oltre che a due finali d’Area negli ultimi due anni. Senza poi dimenticare il primo posto provvisorio del girone “A” Under 14 prato di questo campionato. Insomma, le premesse per l’ennesimo successo ci sono tutte.
uon successo di partecipazione alla 17ma edizione della “ Marcia dei mulini”, organizzata dall’associazione Riviera di Pontemanco, non competitiva andata in scena con partenza e arrivo presso il suggestivo “Borgo antico di Pontemanco” di Due Carrare. Nonostante il grande gelo (la colonnina del mercurio segnava -6 alla partenza dei primi concorrenti) oltre 450 podisti sono sfilati tra le campagne, i vigneti spogli e gli argini sterrati di Due Carrare. La palma per il gruppo più numeroso è andata ai podisti di Tribano (65) davanti ai rappresentanti della Croce Verde (55) terzi i podisti Monselicensi (52). L’organizzazione fa sapere che gli introiti della manifestazione saranno devoluti ad attività benefiche. Walter Lotto
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VIAGGIO IN
PROVINCIA PADOVA
A Padova Fiere Fissati gli impegni economici di Comune, Camera e Provincia
Centro Congressi raggiunto l’accordo
Un rendering del nuovo Centro Congressi in Fiera a Padova
Tremila posti, 33 milioni di spesa per cambiare il volto all’area nord del polo fieristico cittadino di Nicola Stievano
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opo mesi di polemiche, piccati botta e risposta, distin- Gl Events che già controllano la Fiera. Il Flavio Zanonato, il guo e prese di posizione il nuovo Centro Congressi in presidente della Camera Roberto Furlan e della Provincia Fiera acquista concretezza. Raggiungo l’accordo tra Barbara Degani hanno trovato l’intesa al termine dell’assemComune di Padova, Camera di Commercio e Provincia d’ora blea dei soci di Fiera di Padova Immobiliare. “E’ stato un incontro positivo – ha in poi la strada dovrebbe essere tutta spiegato la presidente Degani – poiché in discesa per quella che probabilmente Entro tre anni i tre soci hanno dimostrato di voler lasarà l’opera pubblica più rilevante dei l’opera dovrebbe vorare assieme e con convinzione per prossimi anni, in attesa dell’ospedale a essere realtà realizzare questo progetto. Il turismo Padova Ovest. Il Centro Congressi da con ricadute congressuale rappresenta una fetta tremila posti, in grado di fare della città positive importante per l’economia della nostra il polo regionale per il settore sempre florido della convegnistica legato all’intesa attività di Padova città e della nostra provincia, esistono delle strutture per l’orFiere, verrà a costare 33 milioni: il Comune ne sborserà 12,5 ganizzazione dei congressi, ma diventa indispensabile fare (la somma del valore del Palazzo delle Nazioni in Fiera, che un salto di qualità costruendo un grande centro. In questa sarà abbattuto, stimato 8 milioni, più 4,5 in contanti); la Ca- riunione si è cercato tutti di fare mezzo passo indietro per mera di Commercio altri 12,5; la Provincia 6,2. Infine Fiera risolvere alcune questioni e farne due in avanti per realizImmobiliare accenderà un mutuo per 2 milioni di euro. L’ac- zare il centro congressi. Il Comune ha infatti deciso di farsi cordo dovrebbe essere ratificato in questi giorni. A seguire la carico di alcune criticità dando così la possibilità all’iter di proseguire. “Poiché la vendita di eventi congressuali richiede pubblicazione del bando dell’appalto-concorso. Tempo due, al massimo tre anni e il nuovo Centro Con- tempi lunghi – ha concluso la presidente Degani – la nostra gressi sarà realtà. Contribuirà anche a cambiare il volto del sfida è di arrivare, anche attraverso il Dmo, ad avere già settore nord del quartiere fieristico, attualmente occupato dal la programmazione pronta e funzionante all’indomani della Palazzo delle Nazioni e dalla Sala dei Carraresi. Gli edifici realizzazione del centro congressi”. Soddisfazione anche da saranno abbattuti per far posto al nuovo, avveniristico sta- parte dell’assessore comunale al Patrimonio e al Turismo bile che sarà gestito, con tutta probabilità, dai francesci di Marta Dalla Vecchia: “Mi pare un bel passo in avanti. Un
Centro Congressi potrà rappresentare un volano importante per la convegnistica, e di conseguenza per gli alberghi e i ristoranti. Senza dimenticare le positive ricadute sul versante della cultura e degli spettacoli”. Ora restano da chiarire alcuni dettagli, fra questi i canone che Gl Event pagherà per gestione del Centro. Pare si aggiri sul milione di euro. Poi c’è la gestione del parcheggio. Ovviamente Padovafiere potrebbe ricavarne appunto circa un milione l’anno, anziché i 300 mila attuali, se venisse usato come parcheggio scambiatore. Qui la trattativa si sposta tra i francesi e il Comune, perché è il ballo il prolungamento della linea del tram. Una parte dell’incasso resterebbe ai francesi, una parte andrebbe a Fiera di Padova Immobiliare una terza coprirerebbe il mutuo acceso dal Comune per i 4,5 milioni di euro da spendere. Ora Comune, Provincia e Camera formalizzeranno l’accordo raggiunto. Quindi serviranno almeno tre settimane perché il consiglio di amministrazione di Fiera di Padova Immobiliare (Giampaolo Negrin, Sebastiano Arcoraci e Maurizio Pirazzini) possa tornare a riunirsi per approvare il bando dell’appalto-concorso. “Abbiamo dato mandato al cda di stilare un documento riepilogativo - conclude il presidente della Camera Furlan Restano da precisare i criteri di determinazione del canone”. Ma ormai il più è fatto.
24FORCHILDREN A GIUGNO
DOPPIO RECORD PER SOLIDARIETÀ
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opo Swim for Children nel 2010 e Run for Children nel 2011, quest’anno arriva 24forChildren: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno ben due nuovi tentativi di record: su pista e in vasca. Per il primo record si correrà sulla pista già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi il testimone dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da battere è quello delle 2395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio AlYarmook di Gaza, hanno corso a staffetta 100 metri a testa ininterrottamente per 12 ore. La vera novità è che in Prato della Valle, dopo aver corso, si potrà anche nuotare. Per l’occasione verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi.
LA SCOMMESSA DEL TURISMO DMO, ALLEANZA PROVINCIA, COMUNE E CAMERA
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i chiama Dmo, che sta Destination Management Organization: è il consorzio creato dalla Provincia di Padova e dalla Camera di Commerciocon l’obiettivo di diventare la cabina di regia e coordinamento di tutti i soggetti e i settori, pubblici e privati, che si occupano di turismo. A fine febbraio è arrivata anche l’adesione del Comune di Padova. “L’obiettivo della Dmo – ha spiegato la presidente della Provincia Barbara Degani - è quello di coordinare, programmare e gestire unitariamente gli eventi, i servizi, le manifestazioni, l’accoglienza e l’immagine del territorio provinciale padovano. La sfida per attrarre turismo, infatti, è quella di creare motivazioni e suscitare emozioni per far sì che i turisti scelgano il nostro territorio”. Il Consorzio non ha scopo di lucro e ha carattere volontario, è
una struttura snella che si relaziona con l’Azienda Provinciale Turismo, i Consorzi e le Associazioni imprenditoriali del settore. “Il Dmo rappresenta l’unica possibilità che abbiamo per lanciare nel mondo Padova come città d’arte, città dello shopping e città della cultura.– ha detto il vice presidente della Camera di Commercio Zilio – Abbineremo la convegnistica, la fiera, i grandi eventi e le terme, dunque è fondamentale che la Provincia e il Comune abbiano creduto in questo strumento”.“Da subito – ha concluso l’assessore Marta Dalla Vecchia – abbiamo dato la nostra disponibilità ad entrare nel Dmo perché il turismo è un sistema complesso che ha bisogno della sinergia dei vari enti per mettere a frutto le proprie risorse. Vogliamo portare il marchio Padova in giro per il mondo”.
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Spazi aperti 33 9 Monselice Riconosciuta la legittimità del progetto di ampliamento presentato da Italcementi, ribaltata la sentenza del Tar veneto
Revamping, sì dal Consiglio di Stato Soddisfazione diffusa sul territorio ma restano i due ricorsi di Este e Baone, a favore i lavoratori e Confindustria
Il sindaco Lunghi: “Finalmente ho visto un po’ di serenità, freno alle tensioni”
di Emanuele Masiero
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osì sia scritto, così sia fatto. Il Consiglio di Stato ha dato il suo parere favorevole al Revamping. Un progetto pienamente legittimo. L’alto organo giurisdizionale ha ribaltato clamorosamente la sentenza del Tar Veneto che aveva definito incompatibile il progetto di ristrutturazione del cementificio Italcementi. Secondo il Consiglio di Stato, il revamping altro non è che “un generale rinnovamento degli impianti con conseguenti miglioramenti dell’impatto ambientale e delle emissioni”. Sempre a detta del supremo organo giudiziarioamministrativo, la convenzione tra Italcementi, Parco e Comune di Monselice (quella che di fatto sanciva la via della ristrutturazione dell’impianto) era pienamente legittima. Insomma, via con il Revamping. Ma anche no, perchè restano in piedi in realtà altri due ricorsi, entrambi portati avanti dai Comuni di Este e Baone. Il primo è stato presentato al Tar contro la delibera della Provincia di Padova che ha autorizzato il revamping, il secondo al Consiglio di Stato (dopo che il Tar lo ha respinto) per contestare l’esclusione di Este e Baone dalla convenzione a tre tra cementificio, Parco e Monselice. Ma per
il momento è lo spirito di esultanza a farla da padrone. “Ho visto una sensazione di distensione da parte degli operai che non vedevo da anni – spiega Francesco Lunghi, sindaco di Monselice – Penso che in un momento di crisi generale questa sentenza apra uno spiraglio per far ripartire questa area. Dal mio punto di vista anche con un forte miglioramento ambientale. Ci sono ancora dei passaggi da fare, ma credo sia il momento di mettere un freno alle tensioni e capire il momento storico che stiamo vivendo”. Sulla stessa linea anche la Presidente della Provincia Barbara Degani. “Credo che prima di esprimere un giudizio completo sulla decisione presa dal Consiglio di Stato, sia opportuno leggere con attenzione le motivazioni della sentenza – afferma - Tuttavia, mi pare importante sottolineare come il Consiglio di Stato riconosca con questo provvedimento il buon lavoro svolto dalla Commissione Via della Provincia, un’analisi che è stata condivisa e fatta propria dalla giunta provinciale. Questa sentenza riconosce il corretto operato dell’Amministrazione provinciale in ogni fase del percorso. In più mette una parola definitiva alle molte speculazioni
IL DIBATTITO SU LAVORO E AMBIENTE
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assata l’euforia per la sentenza positiva al progetto Revamping di Italcementi, resta la discussione sui due temi più importanti: lavoro e ambiente. Ottimismo arriva dalle sigle sindacali. “Abbiamo sempre sostenuto che questo progetto di importante rinnovamento tecnologico coniuga in modo positivo le prospettive di continuità del lavoro con un netto miglioramento dell’impatto ambientale – spiegano Marco Benati di Fillea Cgil di Padova e Fabio Graziotto di Filca Cisl di Padova - a nostro avviso si tratta di un importante intervento di “green economy” progettato per il raggiungimento degli obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2 stabiliti da accordi internazionali, nonché in linea con le indicazioni dei maggiori organismi internazionali per la promozione dello sviluppo sostenibile. Per questo siamo convinti che la prospettiva del rinnovamento di questo impianto, sia un patrimonio da difendere e da sostenere da parte di tutta la comunità locale, anche perché di fronte alla grave crisi industriale della bassa padovana l’investimento potrà rappre-
sentare un notevole stimolo per il lavoro e l’economia locale”. Di tutt’altro avviso resta il consigliere comunale Francesco Miazzi, che non ha mai nascosto la sua contrarietà al progetto. “Per noi rimane incredibile che il Revamping possa essere paragonato alla stregua del cambio di una semplice caldaia o che una torre di 89 metri in piena area Parco possa essere considerata un manufatto di “qualità architettonica apprezzabile, in linea con le tendenze dell’architettura contemporanea” - ha affermato Miazzi - Resta sullo sfondo l’amara constatazione della scarsa lungimiranza che la classe politica sta dimostrando, appiattendosi alle logiche di una multinazionale e svendendo il futuro ambientale e produttivo di questo territorio. Non intendiamo rassegnarci a vedere questi cementifici trasformarsi in inceneritori di rifiuti per sopperire all’evidente crisi del mercato del cemento, una crisi irreversibile che colpirà quegli stessi lavoratori ora utilizzati come ariete per rompere l’opposizione sociale a questo progetto”. E.M.
Un dettaglio di come sarà trasformato il cementificio di Monselice con il progetto “revamping” al centro di battaglie giudiziarie e aspri scontri sul territorio circolate: l’impianto così ristrutturato ha una grande rilevanza dal punto di vista ambientale e contribuisce al miglioramento della qualità delle emissioni nell’aria. Il tutto senza penalizzare l’occupazione del nostro territorio: credo che la posizione della Provincia sia stata condivisa in pieno da parte dei giudici”. Soddisfazione arriva ovviamente anche dalla dirigenza Italcementi. “Siamo sempre stati convinti delle nostre buone ragioni – afferma Eric Goulignac, Direttore della Cementeria di Monselice - e la sentenza del massimo organo della Giustizia Amministrativa conferma, anche nel merito e in modo inequivocabile, la correttezza della posizione di Italcementi, non solo sotto il profilo della piena conformità al diritto dell’iter
fin qui seguito, ma riconoscendo altresì la coerenza del progetto industriale con le normative di ogni livello”. Deciso anche il plauso di Confindustria. “La sentenza del Consiglio di Stato sul revamping restituisce fiducia nella certezza del diritto e pone le basi per un clima di collaborazione indispensabile per uscire dalla recessione in atto e compiere le scelte indispensabili per lo sviluppo – dichiara Massimo Pavin, Presidente di Confindustria Padova - Un investimento di 160 milioni nel nostro territorio, che darà sicurezza di continuità aziendale e occupazionale ai lavoratori che in questi mesi hanno sfilato accanto agli imprenditori contro un paradosso del formalismo amministrativo”.
34 Economia
Economia 11
Confindustria Padova Il 2011 si è chiuso con dati per lo più negativi e per il primo trimestre le preoccupazioni non mancano
Credito difficile per sette aziende su dieci di Gloria Cesarotto
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n anno da domenicare, il 2011, per l’industria padovana. Nel quarto trimestre scivolano la produzione e gli ordini, cedono le vendite in Italia, con saldi di opinione negativi (non accadeva da inizio 2010). Rallenta anche la corsa dell’export. E Confindustria non prevede nulla di buono all’orizzonte per gli imprenditori, che delineano una debolezza dell’attività nel primo trimestre di quest’anno. Incertezza dei mercati, tensioni su liquidità e accesso al credito, effetti delle manovre correttive raffreddano la domanda e gli investimenti. Fra ottobre e dicembre la produzione aumenta per il 30,8% delle aziende (37,5 nel trimestre precedente), il valore più basso da inizio 2010. Prevale la quota di chi ha ridotto l’attività, pari al 38,8%. La contrazione riguarda le imprese di ogni dimensione, in particolare quelle tra i 2049 addetti. Tra i comparti, flessione per il metalmeccanico con produzione in aumento per il 32,6% (dal 45,2). Gli indicatori qualitativi anticipano ulteriori difficoltà per i prossimi mesi. Diminuiscono sensibilmente gli ordinativi, più consistenti per il 25,8%, mentre balza dal 29,9 al 40,5% la quota di chi li riduce. Peggiora l’oriz-
zonte di lavoro assicurato: per il 74,6% non supera i tre mesi e di questi il 34,3 non arriva a un mese. Gelata della domanda interna, con il 44,1% delle aziende che riduce le vendite in Italia e il 22,9 che le aumenta. Il traino maggiore viene ancora dall’export, che però rallenta la sua corsa per il quarto trimestre consecutivo: il 33,7% delle aziende aumenta le vendite all’estero, il 23,2% le riduce. Arretrano le esportazioni sia nei mercati extra-europei (in aumento per il 25,5), che nell’area Ue (aumento per il 26,4). L’occupazione si mantiene stabile per il 63,8% delle imprese; la quota di chi ha ridotto gli organici (20,4%) torna a superare quella di chi ha fatto nuove assunzioni (15,8%). Diminuiscono, dal 54 al 43,9%, le assunzioni a tempo determinato, aumentano quelle a tempo indeterminato (da 23 a 29,5%) e il ricorso al lavoro interinale (da 22,5 a 26,6%). Lo scivolone del quarto trimestre conferma il profilo a due facce del 2011, dove ad un primo semestre positivo è seguita una seconda parte d’anno in decisa frenata. Si allentano le tensioni sui costi di materie prime e semilavorati,
in aumento per il 62,4% delle imprese (dal 66,3%). Non si arresta invece per il quinto trimestre consecutivo il rialzo dei tassi di interesse applicati dalle banche, con credito molto selettivo e più caro per il 67,4% (60,1 nel trimestre precedente, ma 34,9% nel quarto 2010). Peggiorano i problemi di liquidità, giudicata tesa dal 37,6% del campione, anche a causa dell’allungamento dei tempi di pagamento: il 63,9% lamenta ritardi. Le previsioni per il primo trimestre 2012 delineano una sostanziale debolezza dell’attività. La produzione è attesa in crescita dal 19,3% delle aziende padovane, in calo dal 31% (saldo da +5 a -12). Attese negative sugli ordini interni; minore fiducia anche sulla tenuta della domanda estera, in crescita per il 24% (in discesa per il 17,5). Il 72,4% giudica stabili le prospettive dell’occupazione. “Il quarto trimestre e le previsioni di inizio anno confermano il momento di forte difficoltà delle imprese, - afferma Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova - anche se con ampie differenze settoriali tra chi ha tenuto meglio grazie alla propensione internazionale e chi,
Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova “Le imprese stanno attraversando un momento drammatico” operando prevalentemente sul mercato interno, soffre di più. Sono prospettive non rosee, perché in termini reali siamo prossimi a una crescita negativa. Ma non sono dati scolpiti nella pietra. Dobbiamo attivarci con tutte le energie possibili per farli mutare. Con la stessa determinazione mostrata finora, il Governo deve mettere sul piatto la carta della crescita. Parliamo di infrastrutture, di mercato del lavoro più flessibile e inclusivo, di banda larga, di incentivi alla ricerca, di misure concrete
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Scrittore per passione A 92 anni Giuseppe Braga pubblica il suo “diario”
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“I
l bello è che si arrovellano nella mia testa tanti ricordi, così tanti che non so da dove cominciare”. C’è da scommettere che, condensare in una quarantina di pagine 91 anni di vita vissuta intensamente non sia stata un’impresa semplice. Ma Giuseppe Braga ci ha provato, col risultato di un “Diario personale” che si legge d’un fiato tra aneddoti personali e ricordi ormai parte della memoria collettiva di un piccolo paese di provincia. Residente in via Ca’ Ferrante nella frazione di Ronchi a Casalserugo, classe 1920, l’ultranovantenne è noto in paese oltre che per la veneranda età portata ancora con disinvoltura, per essere consigliere del direttivo Combattenti e reduci e dell’associazione del fante locali. Giuseppe è sposato dal 1966 con Leti-
zia Mandolaro, originaria di Bovolenta. Ha considerate ormai perdute in fondo a libri tre figli: suor Maria Letizia, missionaria in polverosi, espressioni di carattere romanzeKenia dove è già arrivato il libro del padre; sco o di derivazione dialettale, tipiche del Gabriella e Giancarlo. Cinque i nipoti. Uno di racconto orale e qui fissate su carta”. questi, Giovanni, ha avuto il merito di sproIl libro, corredato anche da foto di fanare il nonno a tradurre su carta i racconti miglia, ripercorre la vita di Giuseppe dall’inorali di una vita. fanzia ai giorni nostri A un’altra nipote, “Non mi stanco con il racconto di fatti Monica Cognolato, il mai di imparare: e persone che hanno compito di introdurre il dallo scrivere saputo portare nella lettore alle pagine del a macchina a fare sua vita forti emozioni e grandi interrogativi. nonno. “Un uomo di le iniezioni” Un’esistenza inun’altra epoca – così lo descrive la parente - che l’ha amata e pie- tensa e riassunta così per decadi con prenamente vissuta. Un uomo della campagna, cisione ed ironia dallo stesso protagonista: avvezzo alle ciclicità della vita contadina e “Nel 1920 sono nato. Nel ‘30 ho compleda queste modellato. Un uomo che non ha tato gli studi con la quarta elementare, dal avuto un’istruzione continuata e feconda ‘40 ho iniziato il servizio militare. Durante come quella delle nostre generazioni ma la guerra ero in Sardegna, dove per mia da cui sentirai parole che potranno stupirti, fortuna sono scampato ai combattimenti,
Giuseppe Braga mostra il suo libro “Diario personale” quindi al ritorno a casa ho fatto il bracciante macchina, mentre nel 2000 ho imparato a agricolo. Dal ‘50 sterratore a Bovolenta: fare le iniezioni a mia moglie”. quasi dei lavori forzati Nel 2010 Giusepche, se non portavi A Casalserugo pe cominciò la stesura diciotto carrelli di terra ha trascorso del libro, proprio in concomitanza dei al giorno, non prende- la sua vita, giorni della terribile vi la paga. Nel 1960 impegnato con divenni manovale edile, il lavoro e tre figli alluvione che a inizio novembre ha colpito lavoro che ho fatto per pesantemente Casalserugo e la frazione di 30 anni. Nello stesso anno ho imparato a guida- Ronchi. L’autore si concede quindi una paure la Vespa. Nel 1970, ormai muratore, ho sa nella sua narrazione a ritroso per lasciare costruito la casa in cui vivo con mia moglie e spazio all’attualità che chiede, con la stessa i figli come manovali. Nell’80, a sessant’an- prepotenza con cui ha travolto argini e insini, ho conseguito la patente di guida per diato le case di centinaia di compaesani, di l’auto. Nel 1990 ho imparato a scrivere a essere raccontata.
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38 Cultura provinciale
Cultura provinciale 13
Padova Palazzo del Monte Fino a giugno l’esposizione di 60 opere d’arte di sicuro richiamo
La collezione Cariparo si svela
LA MOSTRA
Selezionati con cura i capolavori custoditi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
di Laura Organte
L
a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo celebra i suoi primi vent’anni di attività, traguardo che ha scelto di festeggiare schiudendo al pubblico fino alla fine di luglio le porte del cinquecentesco Palazzo del Monte, storica sede del Monte di Pietà, rivelandone per la prima volta tutti gli spazi in occasione di un eccezionale evento espositivo. Con il titolo di “Ritratto di una collezione”, la Fondazione racconta attraverso un’accurata selezione di 60 opere d’arte della propria collezione, l’antica storia della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ed in particolare del suo ruolo di custode di opere d’arte di grande valore svolto negli anni. “Ciò che presentiamo in questa mostra è solo una parte della nostra collezione. – chiarisce il Presidente della Fondazione Antonio Finotti – Complessivamente la Fondazione ha un patrimonio di 400 opere di pittura, insieme a diversi nuclei di sculture e a incisioni, disegni, manoscritti”. Un patrimonio che si è costituito nel tempo a segui-
EVENTI E MOSTRE
Emilio Baracco to di mirati acquisiti sul mercato, finalizzati alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio artistico del territorio, ma anche grazie alle acquisizioni che la banca ha compiuto in occasione di insolvenze, di pegni non ritirati, vicende, spesso, di difficoltà economica di famiglie di prestigio, di nobili e di imprenditori. Non stupisce quindi che la mostra presenti alcune discontinuità, data l’origine naturalmente eterogenea della raccolta, che proprio per questa ragione si propone come termometro del gusto collezionistico e artistico della nobiltà e della borghesia del Veneto, in particolare di Padova e di Rovigo, negli ultimi secoli. Un elemento salta subito all’occhio scorrendo l’elenco degli artisti esposti: quello della presenza emiliana, accanto alla naturale e dominante presenza di artisti veneti, con opere quali il grande telero raffigurante l’intercessione di San Domenico per porre fine alla peste che colpì Padova nella prima metà del Seicento dipinto da Luca da a cura di Laura Organte
MILLE E UNA... MONETA C’è tempo fino al 10 aprile per visitare la mostra “Mille e una…moneta”, in esposizione negli spazi di Palazzo Zuckermann. La mostra è l’occasione per conoscere gli esemplari più significativi e importanti della collezione di monete islamiche custodita nel caveau del Museo Bottacin, considerata dagli studiosi una delle più importanti raccolte presenti in Italia, seconda solo alle analoghe raccolte di Palermo e di Milano. Tale collezione è composta da 579 pezzi in oro, argento e bronzo, che coprono un arco cronologico tra il VII e il XX secolo, con un’estensione geografica degli esemplari che va dalla penisola iberica fino all’India.
PROSPETTIVA DANZA TEATRO Apre sabato 31 marzo alle 19 con lo spettacolo “Atto bianco work in progress” la rassegna Prospettiva danza Teatro 2012. La Compagnia Il Posto Danza si esibirà in un’emozionante performance di danza verticale nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Moroni. La coreografia verticale è contatto con il muro e architettura dell’aria, nella quale il movimento delle danzatrici conferisce ai luoghi una dimensione diversa mettendo in comunicazione ogni singolo spazio dell’architettura. Agli spettacoli della Compagnia Il Posto si affianca l’esecuzione delle musiche di scena di Marco Castelli.
ROCCO PAPALEO AL TEATRO GEOX Dopo il successo riscosso al festival di San Remo, l’attore lucano Rocco Papaleo arriva al Teatro Geox per presentare al pubblico padovano il suo spettacolo “Una Piccola Impresa Meridionale”, scritto a quattro mani con il regista, Walter Lupo. Un esperimento di teatro-canzone dove la narrazione entra ed esce dal modulo canzone. Canzoni alternate da piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. Storie buffe e romantiche che vogliono divertire ma non solo. L’appuntamento, da non perdere, è per sabato 31 marzo.
Omaggio padovano a Emilio Baracco
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Domenico Tintoretto: Ritratto di condottiero in armatura Reggio, e la drammatica raffigurazione di Assalonne che fa uccidere il fratello Amnon, mirabile opera di Guercino. Ma il gusto per l’area emiliano toscana sembra continuare anche in epoca unitaria com’è confermato dalle opere di Silvestro Lega e Giovanni Fattori in collezione e in mostra. A far la parte del leone, e non pareva essere altrimenti, è la pittura veneta con
protagonisti e comprimari: tra i nomi citiamo Tintoretto, Strozzi, i Da Ponte, Marco Liberi, Pellegrini e Pagani, Marco Ricci, Giovan Battista Pittoni, Rosalba Carriera, Giambattista Piazzetta, Zais e Bison, Zanchi. II secondo dopoguerra offre, infine, una sequenza notevolissima di opere, a ricordare l’importanza del gruppo N e dell’optical, con Biasi, Castellani e gli altri protagonisti.
a città di Padova rende omaggio al talento di Emilio Baracco con una mostra allestita alla Galleria Cavour fino al 1 aprile. Dopo varie esposizioni personali tenute sia in Italia che all’estero, l’artista ritorna nella sua città - dove vive e lavora - con questa esposizione in cui presenta sculture, disegni, acquerelli, incisioni e gioielli, una selezione degli ultimi venti anni del suo lavoro creativo. Baracco è interprete di un’inquieta sperimentazione, in cui recupera il patrimonio dell’antichità classica denunciando al contempo i turbamenti dell’attualità e proiettando le sue visioni in un futuro possibile dove, misteriosamente, le immagini di questo Olimpo perfetto si sono disgregate e infrante in un perenne metamorfismo. Un’arte contraddistinta dalla sapiente fusione dell’antica tecnica del pastello e della fusione e dell’incisione. L.O.
La rassegna Fino a giugno spettacoli coinvolgenti, finale su Dio e Hawking
“Sacre Armonie”, da Vecchioni alle danze dei monaci tibetani S arà Roberto Vecchioni ad aprire, mercoledì 21 marzo, la rassegna Sacre Armonie, appuntamento culturale che ambisce a fondere l’anima sacra e quella profana, quella della scienza e della cultura, della città di Padova. Il grande cantautore italiano si proporrà all’Auditorium Pollini, con lo spettacolo “Ex Cathedra”, in una veste un po’ inedita, eppure fortemente legata alla sua biografia professionale: quella di studioso e docente di letteratura Classica. Un viaggio attraverso la lirica di Saffo e Catullo, impreziosito dall’accompagnamento al pianoforte di Patrizio Fariselli, virtuoso del jazz e della musica popolare, già protagonista della storica formazione degli Area. La rassegna prosegue poi sabato 14 aprile alla chiesa Santa Maria dei Servi con “Canti dall’Inferno”, un’immersione nell’opera dantesca accompagnato dalla voce di Fabio Gemo e la musica di Davide Ferraio. La Sala dei giganti di Palazzo Liviano accoglierà poi venerdì 20 aprile, in prima regionale, lo spettacolo “Cello Songs”, frutto dell’incontro di Sarah-Jane Morris con il violoncellista e compositore Enrico Melozzi. Martedì 15 maggio ironia e riflessione si fondono nello spettacolo “Gioele legge Gioele”. Sul parlco del teatro Verdi Gioele Dix,
il 26 maggio in piazza delle Erbe protagonisti i monaci tibetani dopo la fortunata esperienza de “La Bibbia ha quasi sempre ragione”, riprende il filo delle sue divagazioni a sfondo biblico con un omaggio al profeta che, per ovvie ragioni, sente più vicino. Sabato 26 maggio la splendida cornice di Piazza delle Erbe e del Palazzo della ragione ospiteranno una serata-evento spirituale scandita da canti dall’alto potere evocativo, danze sacre e rituali e da preghiere buddiste. A proporre la suggestiva rappresentazione “Il potere della compassione” sono i monaci del Monastero tibetano di Tashi-Lhunpo, protagonisti di una drammatica fuga dalle
persecuzioni del loro Paese. A chiudere la kermesse, sabato 9 giugno, la prima assoluta dello spettacolo “Dio e Stephen Hawking”, di scena al Verdi, per la regia Alessandro Gassman, tratto dal testo di Robin Hawdon Dio e Stephen Hawking. Due attori di grande forza interpretativa, Manrico Gammarota e Sergio Meogrossi, danno voce e corpo ai due protagonisti, in una serie di quadri creati da una giovane artista, Simona Gandola, che lavora con le mani e usa la sabbia evocando, a secondo dei momenti, comete, pianeti, galassie, formule L.O. matematiche, esplosioni nucleari.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
La Giornata della Legalità Una risposta corale alla criminalità organizzata
La mafia in Veneto attraverso le piccole imprese in crisi
di Ornella Jovane
L
a presenza della criminalità organizzata in Veneto, le infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale, le iniziative di istituzioni, mondo economico e società civile per arginare il fenomeno e contrastarlo. Lo scorso 9 marzo ha preso il via il processo ai 27 dell’organizzazione riconducibile al clan dei Casalesi che prestava a piccoli imprenditori veneti in crisi denaro a usura costringendoli alla lunga a cedere loro la propria attività o altri beni. Il tema è faticoso e impegnativo ma l’impellenza dell’attualità detta la necessità di dare segnali visibili di un impegno consapevole, vigile e attivo. E un segnale concreto è anche quello che la Camera di Commercio di Venezia, insieme con Provincia e Prefettura, ha voluto lanciare lo scorso 23 febbraio a Mestre: un’intera giornata - destinata a diventare un appuntamento annuale - dedicata al tema della legalità scandita in due passaggi salienti, il primo educativo riservato ai ragazzi del quinto anno delle scuole superiori, il secondo “operativo” con la firma del protocollo di legalità tra Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’associazione di Don Luigi Ciotti che dal 1995 è impegnata contro le mafie, e Unioncamere Veneto. In due momenti diversi sono stati chiamati a testimoniare il proprio impegno il mondo delle imprese e dell’econo-
mia, della scuola, le istituzioni e la politica, ciascuno a fare la propria parte nella lotta alla mafia. Un cancro che ha attaccato anche il tessuto economico veneto, diagnosi che non può più essere taciuta nè sottovalutata e che con delicatezza ma schiettezza è lo stesso don Luigi Ciotti a formulare nel corso del suo primo intervento davanti a circa 300 studenti presenti all’auditorium della Provincia di Venezia - ente che nella prima parte dell’evento ha fatto gli onori di casa - e un’altrettanto affollata platea di ragazzi in collegamento streaming dalle scuole superiori del territorio provinciale. Una diagnosi che il sacerdote originario di Pieve di Cadore ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano con gli imprenditori, le associazioni di categoria e il mondo dei consumatori. Si rifà all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia don Ciotti e cita proprio i circa 50 piccoli imprenditori e commercianti di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Vicenza e Verona caduti vittime dell’organizzazione vicina ai Casalesi, quella dell’inchiesta Veneto Gomorra del processo appena iniziato. Altro caso eclatante quello di Treviso dove, attraverso un’impresa attiva nel settore degli appalti pubblici intestata alla moglie del figlio di un prestanome del boss Bernardo Provenzano, operava un’organizzazione mafiosa dedita alle attività
Un momento della Giornata della Legalità alla quale ha preso parte Don Luigi Ciotti il presidente dell’associazione Libera
Firmato un protocollo della Legalità tra Libera, l’associazione di Don Ciotti, e Unioncamere Veneto di riciclaggio e reimpiego del denaro sporco. Due casi noti ma non isolati, come potrebbe invece sembrare dal numero esiguo di inchieste, di una realtà - quella dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale veneto - molto più capillare, più estesa di ciò che appare. Del resto la fragilità delle imprese, in crisi di liquidità e in difficoltà di accedere al credito in questo periodo di recessione economica rappresenta un fattore di debolezza che facilita la penetrazione delle organizzazioni malavitose. E l’inquietante silenzio delle vittime non aiuta, anche se denuncia un’assordante situazione di disagio che spesso emerge soltanto nei casi più tragici dei numerosi suicidi di imprenditori disperati. Il quadro del resto è inequivocabile: il Veneto è al sesto posto per i beni confiscati alla mafia, al quinto per operazioni finanziarie sospette, al decimo per il traffico di droga. E poi c’è il fenomeno della contraffazione. E di fronte a questo panorama la risposta non può
che essere corale e trasversale. Questo il senso della Giornata della Legalità che da parte delle Camera di Commercio che insieme con la Provincia e la Prefettura ha organizzato l’evento, intende essere anche un segnale di incoraggiamento verso gli imprenditori a non sentirsi soli. “Ci sono le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria - scrive il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta agli imprenditori - che guardano, aiutano e sostengono in particolar modo le imprese che hanno maggiori difficoltà rispetto alle altre”. La firma del protocollo di legalità prevede, tra i vari impegni, la promozione del progetto “Sos giustizia” che è un servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata. Sarà gestito da Libera - che oggi è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base distribuiti nel territorio nazionale-, operativo presso le sedi delle Camere di Commercio aderenti e che realizzerà anche attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie nel Veneto, avrà a disposizione dal sistema camerale dati e informazioni di carattere economico e statistico per studiare il fenomeno della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio.
I COMMENTI LA LEGALITÀ, UN’IMPEGNO ORDINARIO DI MOLTI
“E
’ tempo di andare avanti, non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con l’impegno ordinario di tutti”. Il presidente di Unioncamere Veneto, Alessandro Bianchi, sceglie le parole di Giovanni Falcone per esprimere lo spirito dell’iniziativa che ha portato alla firma del protocollo di legalità e suggellato l’impegno a collaborare con l’associazione Libera per unire le forze in un’azione congiunta per la legalità. “Coerenza, responsabilità, cultura - osserva - questi i principi cardine cui si richiama la nostra azione per la legalità, convinti che sia compito fondamentale delle Camere di Commercio tutelare la fiducia alla base
del mercato”. “Quella di oggi è stata una giornata fondamentale - è il commento del presidente Giuseppe Fedalto e del segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - per il messaggio che è stato lanciato alle scuole e alle imprese in ordine alla necessità di rispettare sempre le regole e la legalità e di mettere al centro del proprio operato la persona, nella vita di ogni giorno come nella conduzione di un’attività economica”. Rivolgendosi agli studenti don Luigi Ciotti ha parlato dell’impegno per la legalità e della lotta alle mafie promossi attraverso l’associazione Libera. Ed ha espresso l’auspicio e
l’invito affinché “garantire il rispetto delle regole sia impegno di tutti perché si arrivi alla giustizia come obiettivo principale, e alla responsabilità come testimonianza, come esperienza”. “Il nostro impegno su questo tema - ha assicurato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto - è costante e senza sosta. Fra le inizative cito i controlli per la sicurezza sulle spiagge effettuati dai nostri agenti di polizia provinciale, con il sequestro e la sanzione per il commercio di merce contraffatta, ed il progetto collegato di educazione all’acquisto consapevole, La firma del protocollo realizzato con la prefetura e le scuole, “Giovani originali”. della Legalità
Il Veneto in primo piano 41 7 Etica e legalità La lezione di Don Luigi Ciotti, una sveglia per le coscienze
“Siamo qui per costruire giustizia” di Ornella Jovane
Don Luigi Ciotti durante il suo intervento
“S
iate coraggiosi: vivete e non lasciatevi vivere”. In questa esortazione - esordio e chiusura del suo discorso - c’è tutto il senso dell’intervento che don Luigi Ciotti ha rivolto ai giovani delle scuole superiori nel corso della “Giornata della legalità”. Parole espresse con passione e calore, che hanno catturato una platea di ragazzi rimasti attoniti di fronte all’autorevolezza e alla credibilità di quel sacerdote esemplare, che ha fatto della lotta alle mafie la propria ragione di vita. In religioso silenzio, prima stupiti e poi conquistati, erano lì intenti a seguire il ragionamento e poi a riflettere sul messaggio del fondatore di Libera. “La legalità è un mezzo e non un fine - andava spiegando il sacerdote -, è tuttavia uno strumento indispensabile che serve a raggiungere l’obiettivo vero, la giustizia. Questo è il fine, il valore cui dobbiamo
NEWS
C
ambire. Questo è il motivo perchè siamo qui: per costruire giustizia”. Ma - sottolineava - non vi è legalità senza la responsabilità di ciascuno e di tutti, intesa come impegno collettivo e condiviso al rispetto delle regole. Le regole vanno rispettate per il bene comune, e per questo devono garantire il principio di uguaglianza e quindi i diritti di tutti. Ai giovani don Ciotti ha raccomandato di essere intellettualmente attrezzati per potersi con efficacia assumere questa responsabilità alla legalità. “Continuate ad approfondire, - ripeteva - siate curiosi, abbiate coscienza critica, indispensabile per poter distinguere e quindi reagire a ciò che non è giusto. E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze”. Una sveglia che è necessario far suonare in un contesto di generale “coma etico - lo ha definito il presidente di Libera - che esiste nel nostro Paese”.
Il riferimento è a quelle zone grigie della società, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è sfuma pericolosamente, diventando fertile terreno per la mafia. “La forza della mafia - ha denunciato don Ciotti - è fuori dalla mafia, si alimenta in quelle connessioni ambigue tra corpo sociale, tra segmenti del mondo della politica, e criminalità”. Di qui l’invito a diventare professionisti dell’etica, per assumere ciascuno la propria responsabilità a portare un contributo al cambiamento di un sistema sbagliato e diffuso che, attualmente, si fonda su un pericoloso concetto di “legalità sostenibile”. Una legalità malleabile, di convenienza che non di rado tracima nella non legalità, di fronte alla comune e passiva accettazione o quantomeno colpevole indifferenza sociale. La professione dell’etica richiede invece coerenza morale, una risposta in prima persona di cia-
scuno e di tutti. L’etica è una condizione da cui non può prescindere alcun tipo di sviluppo, compreso quello economico. “Ogni forma di sviluppo - ha concluso don Ciotti - è impossibile senza persone rette e se non è finalizzato al benessere sociale; qualsiasi forma di benessere è a tempo determinato senza il rispetto dei diritti di tutti”. Vivete e non lasciatevi vivere dunque è l’esortazione ad essere professionisti dell’etica, a unire le forze e le energie migliori della società per costruire percorsi concreti della speranza di un mondo più giusto. Un messaggio che è un balsamo per le coscienze ancora acerbe degli adolescenti in crescita, e uno scossone per le coscienze degli adulti spesso distratte dalla effimera lotta per la sopravvivenza di ogni giorno. Sopravvivenza, appunto, che non è vivere.
LIBERA CELEBRA LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”
’è una giornata in cui, una dopo l’altra, le vittime innocenti delle mafia vengono ricordate, una ad una. Gli oltre 900 nomi vengono pronunciati nel corso di un appuntamento che da 17 anni si rinnova. E’ la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” promossa dall’associazione Libera che si celebra il 21 marzo. Una data emblematica, il primo giorno di primavera, a simboleggiare quella speranza che attraverso il sacrificio di quelle vittime innocenti trova il contenuto di un impegno concreto, vitale e rigoglioso. Vengono nomi-
nati, in un lungo elenco, i 900 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché hanno compiuto il loro dovere. In questa occasione i famigliari si ritrovano e insieme rinnovano il loro impegno a trasformare il loro dolore in un comune e coraggioso percorso di ricerca di una giustizia vera e profonda, in uno strumento concreto di impegno e azione di pace. Quest’anno l’appuntamento è a Genova, per motivi organizzativi il 17 marzo.
Veneto in in primo primo piano piano 42 8 Il veneto Nuove forme di comunicazione Dal prossimo anno scolastico obbligo di testi digitali
Occupazione e istruzione, il futuro è on line Linkedin, Facebook, Twitter creano opportunità di lavoro, ma bisogna fare attenzione ai dati sensibili
Circa il 40 % delle famiglie è sprovvisto di Pc. Ancora meno quelle con e-book e IPad
di Alessandro Abbadir
I
nternet, IPad, Twitter, Facebook, ma anche libri digitali e curriculum digitali. I nuovi sistemi di comunicazione, che regolano la vita di tutti e tutti i giorni, vedono un futuro solo on line. Fra le novità per il prossimo anno scolastico vi è l’introduzione del libro digitale nelle scuole, mentre nella ricerca del lavoro, un buon curriculum on line è già indispensabile. Veniamo alla scuola. Con una circolare inviata ai dirigenti scolastici regionali a febbraio sul sito del Miur, il ministero dell’Istruzione ricorda l’imminente scadenza: “Per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”. È già dal 2008-2009 che “i libri di testo in adozione devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet”. Ma ora, ribadisce la circolare 18, tutti i libri (vecchi e nuovi) dovranno avere una versione digitale. Il problema maggiore è quello delle famiglie che non hanno ancora un collegamento internet e, quindi, delle scuole che dovrebbero farsi carico di procurare agli studenti i libri digitali. In Italia e in Veneto, le famiglie senza Pc e internet sono in media il 40 %. Molte meno poi quelle dotate di Ipad o lettori e-book. L’obiettivo della
legge di fatto è la scomparsa dei libri di carta, ma dovrebbero esserci delle deroghe alla scadenza 2012-2013. In Veneto per rispettare questa circolare, stanno lavorando alacremente all’Ufficio Scolastico Regionale, le varie direzioni didattiche ed istituti comprensivi di tutto il territorio. Un altro settore dove le forme veloci di comunicazione dovranno diventare la regola, è quello della ricerca del posto di lavoro, soprattutto in tempo di crisi. Una questione che è stata affrontata nelle scorse settimane anche dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan a Padova, all’Archivio Antico dell’Università Palazzo del Bo’. La Donazzan è intervenuta al convegno nazionale dal titolo: “Lavori di qualità per laureati: analisi e proposte per migliorare formazione e mercato”. “Dobbiamo immaginare i futuri scenari del lavoro quando facciamo politiche di istruzione formazione professionale e lavoro - ha detto la Donazzan. Se guardassi al solo dato statistico del Veneto, direi che non c’è da preoccuparsi. Siamo in un momento di crisi, certamente, tuttavia il 65% della popolazione veneta è occupata mentre la disoccupazione si attesta al 5,2%. Ma il dato preoccupante sta nei profili professionali. Oggi
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dobbiamo pensare più alla qualità che della quantità. Il problema c’è, e lo dimostra il fatto, che sul mio tavolo si presentano due situazioni contestuali: da un lato la mancanza di futuri lavoratori qualificati, dall’altro l’arrivo di tantissimi curriculum di neolaureati in cerca di impiego”. L’assessore regionale spiega come i tempi sono radicalmente cambiati rispetto a 5 anni fa. “Nel 2007- ha detto la Donazzan - la disoccupazione nel Veneto era al minimo storico e quei pochi che non trovavano lavoro erano aiutati dalle istituzioni. Oggi, bisogna partire dai posti di lavoro che sono richiesti dal mercato, puntando a dare a ciascuno, secondo i propri talenti e competenze, la miglior occupazione possibile”. Un fatto su cui hanno posto l’accento gli esperti nell’ultimo periodo, è anche la questione di come cambia il modo di selezionare i curri-
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culum da parte delle aziende e datori di lavoro. E quindi per mostrare sempre di più i propri talenti, è necessario saperli descrivere on – line. Ormai le ricerche vengono effettuate via web. Dati che arrivano dal Politecnico di Milano spiegano come grazie a siti come LinkedIn, usato dal 30% dei direttori delle Risorse umane, con un altro 30% che pensa di usarlo entro il 2012, curare la propria identità in rete sia diventata la regola numero uno per trovare lavoro. E poi il social network Facebook: in Europa ha determinato la nascita di 230 mila posti di lavoro, 34 mila dei quali in Italia. Ma c’è il rovescio della medaglia. Bisogna stare attenti ai dati che si lasciano on line. Internet ha una memoria di elefante e qualcuno, i dati sensibili (foto compromettenti, opinioni politiche nette, ecc.) potrebbe usarli anche per scartare profili.
A MESTRE UN PROGETTO DI LEGGE DAL GRITTI
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’è una classe, e 25 studenti delle scuole superiori di Mestre (Venezia) che si stanno distinguendo per acume analitico e proposte, in tema di nuova comunicazione e regolamentazione delle problematiche che sorgono on-line. E’ la 3ª B dell’istituto tecnico per il turismo Gritti di Mestre. Sono andati anche a far visita al Senato della Repubblica a fine febbraio. La classe del Gritti ha superato una decina di istituti nel progetto nazionale promosso dalla Camera dei deputati, dal Senato della Repubblica e dal Ministero della Pubblica istruzione che punta a far fare un progetto di legge con tanto di emendamenti ad una scuola. Hanno scelto come tema vista l’attualità internet e le nuove forme di comunicazione. I ragazzi hanno presentato un loro disegno di legge dal titolo “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”. I ragazzi hanno provato a mettere a punto dei paletti contro i rischi di internet, social network, soprattutto a tutela dei minori. A fare da guida nell’elaborazione di concetti giuridici ancora non compiutamente espressi, è stato il professor Ernesto Brun, docente di Diritto al Gritti. Un concetto chiave di quelli enunciati da questi giovani di 16 anni è questo: “I nativi digitali non hanno coscienza della diversità tra mondo reale e mondo virtuale, per costoro non c’è differenza tra web dentro e fuori”. Tradotto: i ragazzi nati con l’era dell’informatica, cioè dalla metà degli anni 90’ in poi sono persone più fragili da un certo punto di vista di chi internet nascendo non sapeva cos’era. Sono ragazzi, che in rete si svelano
Un bambino davanti al Pc senza segreti, non considerando che a volte in internet si celano dei veri e propri orchi. Ecco che l’obbiettivo principale del nuovo disegno di legge fatto proprio dai ragazzi è quello di imporre delle regole sull’uso sempre più massiccio che fanno i giovani di Internet. Si chiedono regole precise a famiglie, scuola, Stato. I rischi per insegnanti e alunni della classe del Gritti sono molti: dipendenza tecnologica e psicologica. Per questo si propongono tempi massimi da trascorrere davanti a schermo e tastiera. E poi: corsi di formazione per docenti e assistenti tecnici, un codice etico, la massima informazione possibile sull’argomento, ma c’è il terribile problema della pedopornografia. Per gli orchi l’oggetto del loro desiderio malato e criminale è a portata di mano con chat e social network. Non è la prima volta che la scuola di Mestre vince concorsi nazionali. Aveva già collezionato vittorie nel 2007 e nel 2009. A.A.
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Entro l’anno i cantieri in ben Regione del Veneto - Centro di-Competenza sulla Banda Larga. sulla Banda Larga. Regione del Veneto Centro di Competenza Prezzo da 330,- Euro/per prenotazioni: www.therme.at/it Cantieri aperti, in corsoin di attivazione o chiusi (situazione o al 13/02/2012). Cantieri aperti, corso di attivazione chiusi (situazione al 13/02/2012). 280 Comuni ma fra gli industriali N.N. Data Data Data c’è incertezza sulla sorte dello attesa stanziamento coperto con fondi statali cantiere Comune chiusura Tratta Provincia apertura chiusura di Nicola Stievano
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nternet sempre più veloce, ma non per tutti. Nel Veneto locomotiva del Nordest ci sono ancora centinaia di aziende e migliaia di famiglie costrette ad arrangiarsi perché dove risiedono non è ancora arrivata la linea Adsl. Veri e propri “buchi neri” digitali si aprono non solo nelle aree rurali e periferiche ma interessano anche intere zone residenziali e aree produttive tutt’altro che marginali. Nella nostra Regione sono almeno 280 i Comuni in tutto o in parte in “digital divide”, sprovvisti cioè della tecnologia per portare fin dentro le mura domestiche - o aziendali - la connessione ad internet veloce. Per coprire questo “gap” tecnologico quattro mesi fa la Regione aveva annunciato il via libera al “piano tecnico” di investimento con il quale sono stati stanziati 40 milioni per la diffusione della banda larga nelle zone scoperte. Come si può vedere dalla tabella qui a fianco (aggiornata periodicamente dal centro regionale per la banda larga) diversi cantieri sono entrati in attività entro il 2011. Alcuni interventi sono già conclusi e collaudati, altri si avviano alla fase finale. E gli altri? Purtroppo non sono tutte rose e fiori, come hanno denunciato in più occasioni gli stessi industriali. Sulle risorse che dovrebbero essere garantite dallo Stato, in tutto 15 milioni di euro, non ci sono certezze, soprattutto in questa fase. Nei prossimi mesi verranno portati a termine i cantieri già aperti, poi per gli altri si ve-
drà, sperando che i finanziamenti vengano tutti confermati. Altrimenti dovranno passare altri anni prima che tutto il Veneto possa dirsi “libero dal digital divide”. L’investimento stanziato lo scorso novembre ammonta a quasi 40 milioni di euro, dei quali 15 milioni messi a disposizione, appunto, dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e 25 milioni dalla Regione, comprensivi di fondi europei assegnati al Veneto con queste finalità. La delibera è stata portata in Giunta regionale dal vicepresidente Marino Zorzato, di concerto con gli assessori allo sviluppo economico Isi Coppola, all’agricoltura Franco Manzato, ai fondi comunitari Roberto Ciambetti. Le risorse provengono infatti da fonti diverse nei confronti delle quali il provvedimento svolge una funzione di “cabina di regia”. La prima fase degli interventi è giù stata avviata. Grazie all’approvazione contestuale delle convenzioni operative con il Mise, sarà possibile avviare anche le fasi 2 e 3 del programma, con una previsione di apertura dei cantieri entro questa primavera, per un importo di circa 20 milioni di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo rurale e del Fondo europeo di sviluppo regionale. La quarta e ultima fase fa riferimento alle risorse a favore delle Pmi operanti nei distretti produttivi veneti, per una spesa complessiva di oltre 10 milioni di euro, di cui metà a carico del Mise e metà finanziata con le risorse regionali.
cantiere Comune Tratta 1 Villanova di Camposampiero Pionca - Villanova PD 18-lug-2011 25-ott-2011 1 Villanova di Camposampiero Pionca - Villanova 2 Massanzago Giunto Borgoricco/Massanzago - Zeminiana PD 27-lug-2011 26-ott-2011 2 Massanzago Giunto Borgoricco/Massanzago - Zeminiana 3 Arzignano Giunto Montecchio/Valdagno - Tezze di Arzignano VI 22-ago-2011 12-nov-2011 t r u e tti n 3 Arzignano Giunto Montecchio/Valdagno -e Tezze zio p lle d di Arzignano spaVI 4 San Germano dei Berici Sossano - S. Germano dei Berici 1-set-2011 u e te 11-nov-2011 4 San Germano dei Berici Sossano - S. Germano dei Berici rm 5 Arre Giunto G43 - Arre PD 5-ott-2011 11-nov-2011 5 Arre Giunto G43 - Arre e 6 Vigonza Vigonza - Pionca PD 5-ott-2011 28-nov-2011 6 Vigonza Vigonza - Pionca 7 Cerea Cerea - Asparetto VR 28-ott-2011 9-nov-2011 7 Cerea Cerea - Asparetto 8 San Pietro Viminario Pernumia - S. Pietro Viminario PD 10-ott-2011 14-dic-2011 8 San Pietro Viminario Pernumia - S. Pietro Viminario 9 Oderzo Oderzo est - Piavon TV 5-ago-2011 31-dic-2011 9 Oderzo Oderzo est - Piavon 10 10 Godega di Sant'Urbano Pianzano - Bibano TV 1-ago-2011 Godega di Sant'Urbano Pianzano - Bibano 11 Miane Follina - Miane TV 1-ago-2011 11 Miane Follina - Miane 12 12 San Giorgio delle Pertiche 1/3 GD Borgoricco - S. Giorgio delle Pertiche PD 25-ott-2011 17-gen-2012 San Giorgio delle Pertiche 1/3 GD Borgoricco - S. Giorgio delle Pertiche 13 13 Agna Agna Bagnoli di Sopra - Agna PD 2-nov-2011 Bagnoli di Sopra - Agna 14 14 Cittadella Giunto PO - S. Croce Bigolina PD 3-nov-2011 9-gen-2012 Cittadella Giunto PO - S. Croce Bigolina 15 15 Bovolenta Conselve - Bovolenta PD 8-nov-2011 Bovolenta Conselve - Bovolenta 16 16 Brugine Brugine - Campagnola di Piove PD 11-nov-2011 18-gen-2012 Brugine Brugine - Campagnola di Piove 17 17 Piombino Dese Piombino Dese - Levada PD 21-nov-2011 Piombino Dese Piombino Dese - Levada 18 18 SchioSchio Santorso - S. Ulderico di Stretto VI 28-nov-2011 Santorso - S. Ulderico di Stretto 19 19 Mogliano Veneto Mogliano Veneto - Campocroce TV 29-nov-2011 Mogliano Veneto Mogliano Veneto - Campocroce 20 20 Campo San Martino Curtarolo - Marsango PD 29-nov-2011 3-feb-2012 Campo San Martino Curtarolo - Marsango 21 21 San Giorgio delle Pertiche 2/3 S. Giorgio delle Pertiche - Arsego PD 16-dic-2011 San Giorgio delle Pertiche 2/3 S. Giorgio delle Pertiche - Arsego 22 22 CereaCerea 2 Cerea - Aselogna VR 7-dic-2011 2 Cerea - Aselogna 23 23 Campolongo Maggiore 1/2 Piove di sacco - Campolongo Maggiore VE 19-dic-2011 Campolongo Maggiore 1/2 Piove di sacco - Campolongo Maggiore 24 24 Crocetta del Montello Cornuda - Ciano del Montello TV 12-dic-2011 Crocetta del Montello Cornuda - Ciano del Montello 25 25 Tombolo Tombolo - Onara 2 PD 28-dic-2011 Tombolo Tombolo - Onara 2 26 26 Loreggia GD Loreggia - Loreggiola PD 28-dic-2011 Loreggia GD Loreggia - Loreggiola 27 27 Bressanvido Giunto Sandrigo - Bressanvido VI 29-dic-2011 Bressanvido Giunto Sandrigo - Bressanvido 28 28 Barbarano Vicentino Ponte di Barbarano - Barbarano Vicentino VI 29-dic-2011 Barbarano Vicentino Ponte di Barbarano - Barbarano Vicentino 29 29 Salcedo Fara Vicentino - Salcedo VI 29-dic-2011 Salcedo Fara Vicentino - Salcedo 30 30 Gambellara Montebello Vicentino - Gambellara VI 29-dic-2011 Gambellara Montebello Vicentino - Gambellara 31 31 GazzoGazzo 1/2 Camisano/Rampazzo - Grantortino PD 13-feb-2012 1/2 Camisano/Rampazzo - Grantortino 32 32 Arcugnano 1/2 S. Croce di Vicenza- Arcugnano VI Arcugnano 1/2 S. Croce di Vicenza- Arcugnano 33 33 Camisano Vicentino 1/3 Giunto 2 - Camisano S. Maria VI Camisano Vicentino 1/3 Giunto 2 - Camisano S. Maria 34 34 Campolongo Maggiore 2/2 Campolongo Boion VE Campolongo Maggiore 2/2 Campolongo Boion
Therme Loipersdorf
conclusi e collaudati
conclusi e non collaudati
connessi (terminati ad eccezione dei ripristini)
in lavorazione
Provincia PD PD VI VI PD PD VR PD TV 30-apr-2012 TV 29-feb-2012 TV PD 11-mag-2012 PD PD 16-apr-2012 PD PD 23-apr-2012 PD 29-feb-2012 VI 26-apr-2012 TV PD 14-feb-2012 PD 7-feb-2012 VR 24-feb-2012 VE 16-mar-2012 TV 31-mar-2012 PD 12-mar-2012 PD 21-feb-2012 VI 12-mar-2012 VI 19-mar-2012 VI 16-apr-2012 VI 30-apr-2012 PD VI VI VE da iniziare a breve
Banda larga, i nodi da sciogliere L’obiettivo è coprire il 95% del territorio regionale
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nverno 2012: entro questa data dovrebbero partire polverizzati in con decine di “micro zone” mal servite trali e tutti gli apparati di rete dovrebbero essere serviti anche gli ultimi cantieri. L’obiettivo del piano è porta- a causa di problemi strutturali. Il problema sta nelle sin- da fibra ottica. E’ difficile poi che le aree geografiche re la copertura nel Veneto fino al 95% e potenziare il gole centrali telefoniche spesso negli apparati di rete, combacino con i confini comunali perché la stessa censervizio fino a 20 mega di velocità. Perché il problema sperimentare l’ultimo passaggio per portare l’Adsl all’utente finale. trale può servire due Comuni diversi, oppure lo stesso lasciarsi andare rinvigorirsi non è solamente quello di coprire le zone finora non Si tratta di centraline collegano le utenze alla centra- quartiere può essere collegato a due differenti centrali. raggiunte dall’Adsl ma anche fornire un servizio con dei le attraverso un cavo di fibra ottica. Le stesse centrali Quindi capita che lungo la stessa strada c’è chi naviga All’interno della stazione termale potreteinscegliere offerte parametri minimi di efficienza che permettano di avere sono “rilegate” fibra ottica.tra Ma le in diversi casidi que-bensenza problemi e chi non ce la fa. L’effettiva velocità a disposizione una linea effettivamente veloce. Se fi no sta condizione viene a mancare quindi l’Adsl può non di navigazione è anche influenzata dalla distanza del due diverse tipologie termali, chiamate “terme da vivere“ con il nuovo a qualche anno fafun il problema era la totale assenza funzionare correttamente, soprattutto se ci sono molti park e “il mio schaffelbad“. mentre le „terme da vivere“ offrono cliente dalla centrale telefonica, dalla congestione della dell’Adsl in buona parte del territorio, ora i disagi sono utenti collegati. Per risolvere il problema tutte le cen- rete e dal server a cui ci si collega.
molto spazio agli ospiti in cerca di relax e nuove esperienze, sia all’interno che all’esterno, “il mio schaffelbad“ affascina con il suo ambiente intimo e calmo e funge da luogo di “fuga” e oasi di benessere, con un’atmosfera tipicamente regionale. www.therme.at
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apertu 18-lug 27-lug 22-ago 1-se 5-ot 5-ot 28-ot 10-ot 5-ago 1-ago 1-ago 25-ot 2-nov 3-nov 8-nov 11-no 21-no 28-no 29-no 29-no 16-di 7-di 19-di 12-di 28-di 28-di 29-di 29-di 29-di 29-di 13-feb
44 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Società partecipate L’Ad Vernizzi ha dichiarato lo stato di dissesto
Veneto Strade ad un passo dal default Secondo i bene informati si tratta di un regolamento di conti tra Lega e Pdl
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a una parte c’è chi annuncia il via alla te in merito si è espresso l’assessore alla realizzazione di grandi arterie viarie Viabilità Roberto Chisso secondo il quale come la Nogara-mare o la Pedemon- la chiusura dei rubinetti da parte dell’Ente tana, dall’altra chi dice che non c’è un soldo non pregiudicherebbe le grandi opere. “Annemmeno per tappare le buche dell’asfalto. che se l’ultima parola spetta all’assessore In mezzo, gli increduli che fanno fatica a al bilancio - ha osservato Chisso - credo ci capire come mai dalla Regione possano siano i margini per poter intervenire e troarrivare voci così contrastante. Eppure è vare i mezzi necessari all’attività di Veneto stato lo stesso amministratore delegato Strade” Anche infrastrutture come la Pededi Veneto Strade, Silvano Vernizzi, nelle montana e la Nogara Mare non dovrebbero scorse settimane a dare la notizia che la correre rischi, secondo l’assessore alla viabisocietà partecipata da Regione, Provincie e lità, in quanto per la loro realizzazione le diverse società autostradali e che si occupa risorse sono già state accantonate. Ma sebdella manutenzione e degli investimenti sui bene il bilancio previsionale debba essere 2 mila chilometri di rete viaria veneta, è ad ancora approvato l’assessore competente, un passo dal dissesto. Roberto Ciambetti, ha già, annunciato che le “Se la Regione confermerà l’azzera- disponibilità non ci sono. Era stato un altro mento dello stanziamento per il 2012 e so- consigliere della maggioranza, Dario Bond, prattutto se le banche a porre come condiziodovessero chiedere il A rischio ne per l’approvazione rientro dei prestiti – ha gli interventi del previsionale lo spiegato – la società pianificati. Salve stanziamento 100 miandrebbe in default”. Pedemontana lioni di euro a Veneto Illustrando la criticità e Nogara-mare Strade. “Il bilancio è della situazione per la fortemente ingessato società, Vernizzi ha ricordato che le risorse – è stata la risposta dell’assessore – e al regionali per gli investimenti sono passate limite dell’indebitamento”. da 116 milioni di euro del 2009 a 40 del Ma ce chi dice anche che per salvare 2011, mentre le opere appaltate sono Veneto Strade basterebbero dieci milioni di passate dai 208 milioni del 2009 a solo 2 euro e chi ritiene la soglia dei 40 milioni milioni del 2011. posa essere ritenuta sicura per il proseguo L’ad ha anche precisato che il finanzia- delle attività. mento della Provincia di Belluno, in dissesto Ma dietro le difficoltà della società c’è finanziario, è stato ridotto di circa il 70%, chi intravede anche il clima di tensione passando dai 15 mln a 4,5, cifra che con- interna alla maggioranza, con una Lega sente appena il pagamento degli stipendi disposta a prosciugare i fondi ai colleghi di del personale fino ad aprile. Quale futuro, coalizione. dunque, per la viabilità veneta la cui gestioProva ne è l’accorato appello laciato dal ne compete a Veneto Strade? E per quelle capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e opere annunciate la cui realizzazione sareb- il suo vice Piergiorgio Cortelazzo al capobe dovuta avvenire a breve, come nel caso gruppo della Lega Federico Caner: “Probadella Tangenziale ovest di Adria o il Passan- bilmente sono in atto strategie e pressioni te Nord a Rovigo? Secondo lo stesso Verniz- per porre fine all’esistenza di Veneto Strade zi se questa situazione dovesse permanere, - dichiarano - ma chiediamo a te e alla Lega sarebbero a rischio molti nuovi cantieri se di guardare oltre e lavorare perchè le buche non addirittura la manutenzione ordinaria sulle strade di oggi non diventino i crateri alla rete viaria. Decisamente più rassicuran- di domani. Ci appelliamo, con la stima di Unione di Centro
PERARO: “LA LEGA RIDIMENSIONA CHISSO”
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redo - ha evidenziato il consigliere dell’UdC Stefano Peraro - che con il no di Bond a questo bilancio Stefano siano finalmente emersi i problemi dell’allePeraro anza PdL e Lega. Anche lo scorso anno gli stanziamenti per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Sopra Renato Chisso e l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. Sotto il progetto della Pedemontana
sempre, al tuo realismo e al tuo senso di responsabilità. Azzoppare Veneto Strade, nata come esperienza concreta di federalismo stradale, è un’operazione deleteria per tutti”. Convinto che si tratterebbe di un regolamento di conti lo si è detto anche il consigliere dell’Udc Stefano Peraro che nel taglio di risorse nel capitolo che compete a Chisso vede la marcata volontà di contenerne l’azione. “Anche lo scorso anno gli
stanziamenti - ha evidenziato Peraro - per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Partito delle Libertà
APPELLO ALLA LEGA: NON AFFONDATE LA SOCIETÀ
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eneto Strade deve poter andare avanti con dignità - affermano il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo - e con la stessa Dario Bond energia che fino a oggi ha permesso di conseguire grandi rie Piergiorgio Cortelazzo sultati. Condannare a una lenta eutanasia una società, fiore all’occhiello della nostra Regione fino all’altro ieri, non conviene davvero a nessuno”. Bond e Cortelazzo, che per primi avevano sollevato il problema delle casse vuote nella società regionale, minacciando di non votare il bilancio regionale di previsione per il 2012 nel caso la giunta confermasse l’intenzione di non stanziare nessuna risorsa per Veneto Strade, hanno lanciato un appello al capogruppo della Lega Federico Caner: “Probabilmente sono in atto strategie e pressioni per porre fine all’esistenza di Veneto Strade ma chiediamo a te e alla Lega di guardare oltre e lavorare perchè le buche sulle strade di oggi non diventino i crateri di domani”.
L’opinione Laura Puppato, Partito Democratico
“UNO SCENARIO DA INCUBO. ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ”
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ino ad oggi la Lega ed il PdL ci hanno raccontato un sacco di bugie, hanno Laura Puppato mentito sapendo di mentire. Sono persino arrivati al punto di promettere, pochi giorni fa, l’avvio di una serie di opere. Col risultato che oggi non solo si rischia il blocco totale di quelle in corso di realizzazione, ma addirittura il fallimento di Veneto Strade”. Ad affermarlo, in una nota, sono i consiglieri regionali del Pd Laura Puppato, Lucio Tiozzo, Franco Bonfante, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin. “Il fatto che questa realtà di cruciale importanza per il Veneto abbia accumulato un’esposizione bancaria di 90 milioni è di enorme gravità - affermano i consiglieri Pd - il problema è tutto di gestione politica, di fronte al quale Lega e PdL non possono pensare di giocare allo scaricabarile reciproco. Va fatto un approfondimento immediato per individuare, uno per uno, i responsabili di questo disastro dai contorni oscuri”. Gli esponenti democratici evidenziano con preoccupazione i dettagli emersi nel corso dell’audizione: “Se si considera che, secondo le previsioni di bilancio, gli investimenti sul fronte della viabilità saranno pari a zero, vuol dire che non sarà realizzato alcun appalto nel 2012 e che le opere già in cantiere da tempo potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi. Di fatto non c’è un euro per la manutenzione ordinaria e per le situazioni di emergenza, dalle frane ai ponti pericolanti: uno scenario da incubo”.
Antonio Pipitone, talia dei Valori
PIPITONE: “MANCANO SOLDI? CI SONO QUELLI DEL CAV”
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er Veneto Strade siamo passati da 240 milioni a zero – ha spiegato Antonino Antonio Pipitone, consiPipitone gliere regionale dell’Idv - con 30 milioni la società potrebbe sopravvivere ma ce ne vorrebbero almeno 80 per un’attività decente A questo punto chiediamo di usare i soldi della Cav, la società per azioni costituita il primo marzo 2008 da Anas Spa e Regione Veneto e che gestisce il passante di Mestre. L’anno scorso ha fatturato 40 milioni di euro, di cui almeno 20, al netto delle tasse, dovrebbero essere disponibili per essere reinvestiti nelle infrastrutture venete, come aveva stabilito l’allora ministro Antonio Di Pietro. Dove sono questi soldi? A cosa sono destinati?“.
10 Intorno a noi
Intorno a noi 45
L’appello Intervengono associazioni e consiglieri regionali
“Servono più aiuti ai malati di Sla” La consigliera Arianna Lazzarini ha protocollato una interrogazione. Difficoltà per i permessi dell’Inps di Alessandro Abbadir
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malati di Sla del Veneto e i loro famigliari si sentono abbandonati a se stessi e chiedono aiuto alle istituzioni. A salire alla ribalta delle cronache delle ultime settimane sono stati diversi casi in tutta la regione. Fra i motivi del disagio: scarsa assistenza sanitaria ad hoc e scarse possibilità date dall’Inps di assentarsi dal lavoro ai famigliari dei malati. I fondi stanziati per affrontare questa malattia sono troppo pochi, e spesso neanche le Ulss riescono a comprendere le reali esigenze di queste persone. Ma cosa è la Sla? La Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una malattia di tipo degenerativo che interessa il sistema nervoso e che colpisce i motoneuroni (neuroni di moto) sia centrali che periferici. E’ stata descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Jean Martin Charcot. Le conseguenze sono: la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione, dell’articolazione della parola e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un’estensione variabile fino a portare alla morte. La Sclerosi Laterale Amiotrofica non altera le funzioni cognitive. Il malato, resta lucido e cosciente fino alla fine, perfettamente in grado di capire cosa avviene intorno a lui ma impossibilitato a intervenire. Di fronte ad una tragedia del genere e alle sue conseguenze, è intervenuta la consigliera regionale della Lega Nord, la padovana Arianna Lazzarini che ha fatto propria la battaglia dall’associazione Asla (Associazione contro la sclerosi laterale amiotrofica) riguardo a delle vicende di mancati permessi da parte dell’Inps ai famigliari dei malati. Situazioni che sono state riscontrate nei territori delle province di Padova, Venezia e Treviso. Di fatto il problema principale è che i famigliari dei malati di Sla non hanno abbastanza congedi dal lavoro per poter seguire i loro cari, o almeno quanti ne servono per far fronte alle emergenze dettate dall’evolvere della malattia. Concretamente, molti dipendenti rischiano di essere licenziati se si assentano oltre ai permessi stabiliti per legge. L’esponente del Carroccio ha protocollato una interrogazione alla giunta regionale chiedendo un intervento sulla vicenda del difensore civico dell’ente. Un’ altro caso che ha fatto scalpore, è stato quello di Vittorio Bisso esponente veneziano dei Comunisti Italiani ed ex assessore a Dolo(Ve), che ha ammesso di essere malato di Sla, ma ha anche denunciato gli scarsi aiuti ricevuti, chiedendo che su di lui, con il procedere della patologia, non vi sia accanimento terapeutico. La Regione comun-
que, almeno dal punto di vista legislativo non è rimasta a guardare negli ultimi mesi L’impegno a sostegno dei malati di Sla residenti in Veneto è stato aumentato con la delibera regionale del 9 dicembre 2011. Cosa prevede? Punta ad nuova organizzazione del percorso assistenziale condiviso tra i numerosi servizi e livelli medici coinvolti, la completa informatizzazione e l’autorizzazione all’erogazione di particolari ausili. Ma ci sono delle difficoltà. A sottolinearle è il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo. “La quantità di risorse messe a disposizione dalla Regione con la nuova delibera – dice Pigozzo - va a scontrarsi con un aumento delle esigenze dei malati e quindi si rischia spesso di dare solo risposte parziali”. Insomma i soldi previsti non bastano proprio,o bastano solo in parte.
NEWS Iniziativa Ail
UOVA DI PASQUA SOLIDALI
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nche quest’anno non mancheranno nei giorni di Pasqua in Veneto , le iniziative dell’Ail in tutte le principali piazze della regione. Saranno distribuiti dai banchetti dei volontari locali, quasi in ogni comune i banchetti che vendono “Uova di Pasqua” di cioccolato in favore dei malati di Leucemia “Ogni piccolo passo che la ricerca effettua - spiegano gli organizzatori - è merito di un piccolo gesto e le uova, in questi anni, sono diventate un simbolo di solidarietà al quale la gente dà, il suo appoggio. Tutta questa “escalation” che ha permesso di finanziare i progetti di ricerca, è data dall’impegno dei volontari e del loro aiuto non solo nelle manifestazioni nazionali e locali, ma per tutto ciò che riguarda il rapporto diretto con i pazienti. Loro sono la vera “anima” dell’Ail e senza di loro sicuramente non avremmo avuto tutti i risultati che l’Associazione è riuscita ad ottenere. Acquistare un uovo di cioccolato dell’Ail non contribuisce solamente ad addolcire la Pasqua; grazie al vostro aiuto molti pazienti potranno usufruire di cure sempre migliori e potranno guarire in un numero sempre maggiore”. Per ogni informazione si può visitare il sito www.ail.it. A.A.
46 Cultura veneta 12 Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati
Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains
di Alain Chivilò
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’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre
Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e
di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero
Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio
Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”
A Bassano fino al 20 aprile
Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò
L
’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-
curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di
delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.
una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-
tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.
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del Piovese LA PIAZZA
Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.15
È DISTRIBUITA DA
Violenze in famiglia
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L’intervista
Permunian: “La casa del sollievo mentale”
in Veneto un omicidio a settimana
pagg.
6-7
Luoghi da scoprire
Villa Barbaro, capolavoro di Palladio e Veronese pag.
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Rendez-vous
La cronaca non da tregua e riporta con grande frequenza fatti di sangue nati tra le quattro mure domestiche
alle pagg. 2-3-4
La matita indelebile di Galliani pag.
20-22-23
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Una festa per le donne…Non secondo i dati veneti sulle violenze in famiglia
di Germana Urbani
L
a famiglia a tutt’oggi rimane il cardine della nostra struttura sociale, ma sono molti i dati che descrivono quanto sia faticoso per i suoi componenti adattarsi ai tanti cambiamenti che circondano e attraversano il suo nucleo, non da ultima la crisi: tutti fattori che possono sconvolgere soggetti deboli o soli, incapaci di reagire in modo positivo alle tensioni. La cronaca veneta non da tregua ai lettori e riporta con grande frequenza fatti di sangue nati proprio tra le quattro mura domestiche. “Le notizie riportate dai media – afferma Si-
Negli ultimi tre anni in Veneto, ogni settimana quasi una vittima di omicidio o tentato omicidio in ambito familiare. Nella maggior parte dei casi è donna
AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE Direttore sanitario Dott. Giovanni Barbetta specialista in fisiatria, medico federale sportivo Lo studio si avvale di due Fisioterapisti qualificati Elena e Renato Renato, i quali svolgono tutti i trattamenti di fisioterapia sia manuale che con macchinari di ultima generazione, come la rinomata TECAR (diatermia) e HILT (laser ad alta potenza). Terapie effettuate: Elettroterapia: COMPEX, tens, interferenziale, diadinamica, esponenziale, Faradica, ionoforesi, kotz, transdermica. Radar, Magneto, Ultrasuoni, Pressoterapia, Laser i.r., Laser yag (HILT), TECAR. Si svolgono inoltre: Massaggio Tradizionale, Sportivo, e Linfatico, Rieducazione funzionale per i post operati e per qualsiasi problematica, ginnastica correttiva, posturale, antalgica, riprogrammazione posturale. Nel nostro Ambulatorio vengono svolte: VISITE FISIATRICHE, ECOGRAFIE MUSCOLO-SCHELETRICHE, ESAMI POSTURALI con ausilio della POSTURAL EXPERIENCE, TAPING NEUROMUSCOLARE.
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VITTIME E CARNEFICI
I
n alcune province venete la violenza e l’omicidio sono più frequenti che in altre, e spesso non sono le città a soffocare le famiglie fino a farle esplodere. Nel 73% dei casi nei centri piccoli e medio piccoli delle province, solo una minoranza (il 27%) nelle città capoluogo. In provincia di Venezia si riscontra il numero più elevato di omicidi nei tre anni, ossia 10 casi; seguono Verona (8), Treviso (7), Padova (6), Vicenza (3), infine Rovigo (2) e Belluno (1). Vicenza e Verona, invece, detengono la maglia nera dei tentati omicidi, rispettivamente 13 e 12; vengono poi Padova (9), Venezia (8), Treviso (3), Rovigo (2) e Belluno (1). Riguardo all’età, le vittime sono per lo più appartenenti alla fascia dei minori e a quella degli anziani (ultra65enni). L’età media è complessivamente più bassa per gli autori rispetto a quella delle loro vittime, vittime che trovano la massima concentrazione nella fascia dai 31 ai 40 anni, la stessa in cui si riscontra la massima incidenza degli omicidi. L’età media delle donne vittime di violenza è 43,9 anni, mentre degli uomini vittime scende a 37,2. Le donne autrici hanno in media 42,9 anni e gli uomini 46,7. Emerge anche una differenza “socioeconomica” tra vittime e autori, questi ultimi appartenenti alla fascia forte anche sotto l’aspetto produttivo. Le vittime sono in maggioranza italiane, ma si riscontra anche una rilevante presenza di vittime straniere (22,6%). Non italiani sono pure il 36,1%, degli autori dei tentati omicidi, il 19,4 degli autori degli omicidi e l’11,1% delle vittime. L’omicida decide sempre più spesso di usare armi da taglio (41,6% dei casi), più facili da reperire rispetto alle armi da fuoco (17,7%).
Attualità
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>> Una questione culturale e umana CENTRO VENETO ANTIVIOLENZA
S
ono tante, ogni anno sempre di più, per la maggior parte italiane, ma anche molte straniere. Subiscono violenze ripetute e spesso hanno figli minori che devono proteggere e crescere. Arrivano al Centro antiviolenza attraverso vari canali, principalmente inviate dai servizi sociosanitari, dalle forze dell’ordine, ma anche attraverso il web e il 1522, il numero antiviolenza della Presidenza del Consiglio. La paura, l’inadeguatezza, il senso di colpa, la mancanza di prospettive, di lavoro, di legislazioni adeguate, spesso costringono le vittime a rimanere con i loro carnefici, che impuniti agiscono ancora più forti nella loro violenza. “È difficile il percorso di uscita dalla violenza, dallo sfruttamento, dalla schiavitù, perché di quella si tratta quando la tua casa diventa una prigione dalla quale non puoi fuggire perché non ci sono alternative – afferma Patriza Zantedeschi, coordinatrice del Centro Veneto Progetti Donna-. Il sostegno psicologico a volte non basta, soprattutto nei casi più gravi, dove c’è bisogno di proteggere la donna dal rischio di venire uccisa, perché le minacce sono all’ordine del giorno. Ma oggi anche a Padova ci sono delle case di accoglienza per donne che decidono di fuggire da situazioni di violenza. Solo così il sostegno alle donne è reale, efficace e duraturo”. Per chiamare: 049 8721277
monetta Tregnago, presidente della Commissione per di allarme e anche sulla solitudine e sull’abbandono di chi la realizzazione delle Pari opportunità tra uomo e donna vive difficoltà in famiglia”. della Regione del Veneto – ci chiedono di non trascurare Il lavoro, intitolato “Il fenomeno degli omicidi domestil’ambiente domestico come luogo di violenza, anche qui, ci in Veneto nel triennio 2009-2011” ha messo in evidennella nostra regione, che per culza dati allarmanti. La famiglia vive confusa tura, economia, attività sociali e Sono 36 i casi di omicidio di volontariato è tra le prime in in ambito familiare e 48 quelli tra antichi valori e Italia. Perciò abbiamo realizzato di tentato omicidio registrati in una realtà nuova da una ricerca, condotta dall’OsVeneto nel triennio 2009-2011; costruire e da ordinare servatorio nazionale Violenza 39 le vittime per i primi e 53 per domestica (Onvd), che ha inteso i secondi, che significa quasi una fotografare il fenomeno per cercare di comprendere in che vittima di omicidio realizzato o mancato a settimana. modo sia possibile contrastarlo con efficacia. Speriamo Gli autori sono 37 uomini e 9 donne nel caso degli possa contribuire a richiamare l’attenzione di tutti noi – di eventi di omicidio tentato, 27 maschi e 9 femmine nel chi governa e amministra, di chi vive le politiche sociali, caso di quelli compiuti. E le vittime (partner, figli, genitori). soprattutto di chi fa prevenzione sul territorio -, sui segnali 31 le femmine e 22 i maschi ad aver subito un tentativo
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di uccisione; 28 femmine e 11 maschi sono, invece, stati uccisi da persona a loro legata da relazione parentale o affettiva. È la prima indagine, sia in Veneto che a livello nazionale, a prendere in considerazione anche i casi di tentato omicidio. Oltre al rilievo qualitativo e quantitativo, si è voluto anche offrire una lettura interpretativa del fenomeno. E poiché il sistema giudiziario italiano non distingue gli uxoricidi, o più in generale i femminicidi, dagli altri omicidi – sottraendo così dati e informazioni importanti per la prevenzione del fenomeno -, l’indagine è partita dalla valutazione dei fatti di cronaca ripresi dai media, incrociati con dati giudiziari. L’autore di questi gesti efferati è per lo più una persona continua alla pag. seguente
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Attualità
>> Una questione culturale e umana >> Una questione culturale e umana
ha un’incidenza rilevante, raggiunge infatti quota 13%. La motivazione prevalente, invece, è la gelosia per oltre il 20% degli omicidi e dei tentati omicidi; la separazione (già presente o in corso) influisce considerevolmente, costituendo la spinta all’evento omicida in oltre il 20% dei casi, molti dei quali vedono autori gli uomini. Infine, un ruolo non trascurabile (10,7%) sembra giocare il fattore economico. “La nostra continua ricerca sui temi – mette in evidenza Marina Bacciconi, responsabile dell’Onvd - è sollecitata dall’interesse via via cresciuto verso il fenomeno della violenza in ambito familiare, nonché dalla carenza di informazioni complessive e compiute e perciò dalla difficoltà di fondare la lettura critica dell’aspetto “più estremo” della violenza. Viviamo una realtà culturale e sociale sempre più in rapido mutamento – continua – e, in parte, sempre più ambivalente e connotata da ipocrisia, insomma “in mezzo al guado” tra una sponda dove permangono “antichi” valori e gerarchie “superate” e una dove ancora tutto è da costruire, da ordinare. Non vogliamo attribuire esclusivamente all’oggi, alle sue caratteristiche né la violenza familiare nel suo complesso, né le uccisioni che in questo contesto si concretizzano. La violenza in famiglia di certo, pur sotto altre forme e con altre connotazioni, esiste con l’esistere dell’uomo, forse parte costitutiva dell’aspetto dolente dell’umanità”.
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ono tante, ogni anno sempre di più, per la maggior parte italiane, ma anche molte straniere. Subiscono violenze ripetute e spesso hanno figli minori che devono proteggere e crescere. Arrivano al Centro antiviolenza attraverso vari canali, principalmente inviate dai servizi sociosanitari, dalle forze dell’ordine, ma anche attraverso il web e il 1522, il numero antiviolenza della Presidenza del Consiglio. La paura, l’inadeguatezza, il senso di colpa, la mancanza di prospettive, di lavoro, di legislazioni adeguate, spesso costringono le vittime a rimanere con i loro carnefici, che impuniti agiscono ancora più forti nella loro violenza. “È difficile il percorso di uscita dalla violenza, dallo sfruttamento, dalla schiavitù, perché di quella si tratta quando la tua casa diventa una prigione dalla quale non puoi fuggire perché non ci sono alternative – afferma Patriza Zante deschi, coordinatrice del Centro Veneto Progetti Donna-. Il sostegno psicologico a volte non basta, soprattutto nei casi più gravi, dove c’è bisogno di proteggere la donna dal rischio di venire uccisa, perché le minacce sono all’ordine del giorno. Ma oggi anche a Padova ci sono delle case di accoglienza per donne che decidono di fuggire da situazioni di violenza. Solo così il sostegno alle donne è reale, efficace e duraturo”. Per chiamare: 049 8721277
“Le notizie riportate dai media – afferma Simonetta territorio -, sui segnali di allarme e anche sulla solitudine e Tregnago, presidente della Commissione per la realizza- sull’abbandono di chi vive difficoltà in famiglia”. zione delle Pari opportunità tra uomo e donna della RegioIl lavoro, intitolato “Il fenomeno degli omicidi domestine del Veneto – ci chiedono di non trascurare l’ambiente ci in Veneto nel triennio 2009-2011” ha messo in evidendomestico come luogo di violenza, za dati allarmanti. La famiglia vive confusa anche qui, nella nostra regione, che Sono 36 i casi di omicidio in per cultura, economia, attività soambito familiare e 48 quelli di tentra antichi valori e ciali e di volontariato è tra le prime tato omicidio registrati in Veneto nel una realtà nuova da in Italia. Perciò abbiamo realizzato triennio 2009-2011; 39 le vittime costruire e da ordinare per i primi e 53 per i secondi, che siuna ricerca, condotta dall’Osservatorio nazionale Violenza domestica gnifica quasi una vittima di omicidio (Onvd), che ha inteso fotografare il fenomeno per cercare realizzato o mancato a settimana. di comprendere in che modo sia possibile contrastarlo con Gli autori sono 37 uomini e 9 donne nel caso degli efficacia. Speriamo possa contribuire a richiamare l’atten- eventi di omicidio tentato, 27 maschi e 9 femmine nel caso zione di tutti noi – di chi governa e amministra, di chi vive di quelli compiuti. E le vittime (partner, figli, genitori). 31 le politiche sociali, soprattutto di chi fa prevenzione sul le femmine e 22 i maschi ad aver subito un tentativo di uc-
cisione; 28 femmine e 11 maschi sono, invece, stati uccisi da persona a loro legata da relazione parentale o affettiva. È la prima indagine, sia in Veneto che a livello nazio nale, a prendere in considerazione anche i casi di tentato omicidio. Oltre al rilievo qualitativo e quantitativo, si è vo luto anche offrire una lettura interpretativa del fenomeno. E poiché il sistema giudiziario italiano non distingue gli uxoricidi, o più in generale i femminicidi, dagli altri omi cidi – sottraendo così dati e informazioni importanti per la prevenzione del fenomeno -, l’indagine è partita dalla valutazione dei fatti di cronaca ripresi dai media, incrociati con dati giudiziari. L’autore di questi gesti efferati è per lo più una persona conosciuta alla vittima: nel 45,6% dei casi il contesto è continua alla pag. seguente
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TRIENNIO NERO
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ei primi sei mesi del 2011 sono ben 1224 sul territorio regionale i casi di violenza domestica: 1174 gli autori e quasi 1500 le vittime dirette o della cosiddetta “violenza assistita”. Si registra pure l’impennata dei tentati omicidi, che toccano quota 23, rispetto ai 13 del 2009 e agli 11 del 2010. Nel corso del triennio, invece, si riscontra una flessione degli omicidi: 14 nel 2009, 12 nel 2010 e infine 10 nel 2011.
QUANDO SI UCCIDE?
È
la primavera la stagione che registra la maggiore incidenza di omicidi o tentati omicidi (31%), giugno il mese con la massima concentrazione (12 casi, 14,2%) e c’è pure un giorno della settimana in cui si perde la testa più facilmente: è il mercoledì con il 22,8%.
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L’intervista
>> Lo scrittore
di Germana Urbani
V
isto il tema del suo libro l’ho subito associato ai libri di un grande scrittore del ‘900, Mario Tobino, che era anche uno psicologo. Della follia egli diceva che “è come le termiti che si sono impadronite di un trave. Questo appare intero. Vi si poggia il piede, e tutto fria e frana. Follia maledetta, misteriosa natura” “Mario Tobino viene infatti citato e ricordato nel corso del mio libro, dal momento che “ La Casa del Sollievo Mentale” altro non è, in fin dei conti, che un grande spartito della follia umana, di cui Tobino fu senz’altro un interprete sensibile e acuto”. Nel suo libro la follia pare strettamente connessa alla corruzione, la via maestra verso gli inferi della nostra cattiva coscienza. E’ così? “Per me la pazzia nasce da una profonda sofferenza psichica, un vero e proprio pathos dovuto all’incapacità di accettare le regole del mondo, del cosiddetto “mondo civile”, di cui vedo con sgomento le tragedie storiche e gli orrori umanitari. E difronte a tale quotidiano teatro della crudeltà purtroppo posso fare ben poco, se non denunciarlo attraverso la mia scrittura grottesca e delirante. Sentendomi infatti assai spesso sull’orlo dell’impotenza, per non sprofondare nella disperazione, alla fine ho scelto di far parlare i personaggi dei miei libri attraverso un lucido delirio, di modo che il reale (che non accetto, ripeto, e che mi addolora e umilia) possa diventare surreale. E l’ironia e il sarcasmo possano così difendermi dalle tristezze della vita”. La provincia che descrive a pennellate forti non ha il gusto dell’ amarcord, anzi! Sembra essere proprio la provincia ad alimentare l’inferno della mente che caratterizza i personaggi che si dibattono tra bigottismo e voglia di trasgressione e spesso si lasciano andare a turpi erotomanie. Una metafora dei nostri tempi o un semplice gioco letterario? “L’ambiente naturale e sociale delle mie storie è quello della provincia, in particolare quella veneta, in cui si riflettono i vizi e i difetti di tutta la nazione
Un romanzo esilarante e grottesco, affresco tagliente su una umanità disperata
Il nuovo libro di Permunian, applauditissimo dai maggiori critici italiani, affronta il tema della follia umana e storica, la follia del Novecento e della sua efferatezza (turpitudini comprese). Anche il vecchio nazista - che si nasconde nella seconda parte del libro- nella realtà storica corrisponde a uno di quei tanti reduci della RSI, collaboratori dei nazisti, che ancora vivono o sono vissuti ben nascosti e protetti in qualche angolo di quelle terre attorno al lago di Garda, sulle cui sponde ebbe
sede l’ultimo baluardo nazi-fascista. Voglio dire insomma che tale virus - il virus dell’intollerenza politica e razziale - è un mostro ancora oggi attuale e che, sia pur sottotraccia, esso scorre sotto la pelle di una certa Italia, di una certa Europa frustrata continua alla pag. seguente
LA BIBLIOGRAFIA
F
rancesco Permunian, nato a Cavarzere nel 1951, vive e lavora come bibliotecario a Desenzano sul lago di Garda. Il suo primo romanzo, Cronaca di un servo felice, è del 1999 (Meridiano Zero). Nel 2001 è uscito Camminando nell’aria della sera e nel 2003 Nel paese delle ceneri, entrambi presso Rizzoli. Seguono nel 2005 Il principio della malinconia (Quodlibet) e nel 2009 Dalla stiva di una nave blasfema (Diabasis). Il suo ultimo libro, La casa del sollievo mentale, è edito da Nutrimenti.
L’intervista
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>> Lo scrittore segue dalla pagina precedente
>> Lo scrittore
di Germana Urbani
V
isto il tema del suo libro l’ho subito associato ai libri di un grande scrittore del ‘900, Mario Tobino, che era anche uno psicologo. Della follia egli diceva che “è come le termiti che si sono impadronite di un trave. Questo appare intero. Vi si poggia il piede, e tutto fria e frana. Follia maledetta, misteriosa natura” “Mario Tobino viene infatti citato e ricordato nel corso del mio libro, dal momento che “ La Casa del Sollievo Mentale” altro non è, in fin dei conti, che un grande spartito della follia umana, di cui Tobino fu senz’altro un interprete sensibile e acuto”. Nel suo libro la follia pare strettamente connessa alla corruzione, la via maestra verso gli inferi della nostra cattiva coscienza. E’ così? “Per me la pazzia nasce da una profonda sofferenza psichica, un vero e proprio pathos dovuto all’incapacità di accettare le regole del mondo, del cosiddetto “mondo civile”, di cui vedo con sgomento le tragedie storiche e gli orrori umanitari. E difronte a tale quotidiano teatro della crudeltà purtroppo posso fare ben poco, se non denunciarlo attraverso la mia scrittura grottesca e delirante. Sentendomi infatti assai spesso sull’orlo dell’impotenza, per non sprofondare nella disperazione, alla fine ho scelto di far parlare i personaggi dei miei libri attraverso un lucido delirio, di modo che il reale (che non accetto, ripeto, e che mi addolora e umilia) possa diventare surreale. E l’ironia e il sarcasmo possano così difendermi dalle tristezze della vita”. La provincia che descrive a pennellate forti non ha il gusto dell’ amarcord, anzi! Sembra essere proprio la caratprovincia ad alimentare l’inferno della mente che carat terizza i personaggi che si dibattono tra bigottismo e voglia di trasgressione e spesso si lasciano andare a turpi erotomanie. Una metafora dei nostri tempi o un semplice gioco letterario? “L’ambiente naturale e sociale delle mie storie è quello della provincia, in particolare quella veneta,
Un romanzo esilarante e grottesco, affresco tagliente su una umanità
Il nuovo libro di Permunian, applauditissimo dai maggiori critici italiani, affronta il tema della follia umana e storica, la follia del Novecento e della sua efferatezza in cui si riflettono i vizi e i difetti di tutta la nazione (turpitudini comprese). Anche il vecchio nazista - che si nasconde nella seconda parte del libro- nella realtà storica corrisponde a uno di quei tanti reduci della RSI, collaboratori dei nazisti, che ancora vivono o sono vissuti ben nascosti e protetti in qualche angolo di quelle terre attorno al lago di Garda, sulle cui sponde ebbe
tollerenza politica e razziale - è un mostro ancora oggi attuale e che, sia pur sottotraccia, esso scorre sotto la pelle di una certa Italia, di una certa Europa frustrata e violenta. Sta alla letteratura, e all’arte in genere, dire e segnalare per tempo queste inquietudini, queste febbri pericolose. Sta però alla politica intervenire con le opportune misure, anche le più radicali.
La bibLiografia
F
rancesco Permunian, nato a Cavarzere nel 1951, vive e lavora come bibliotecario a Desenzano sul lago di Garda. Il suo primo romanzo, Cronaca di un servo felice, è del 1999 (Meridiano Zero). Nel 2001 è uscito Camminando nell’aria della sera e nel 2003 Nel paese delle ceneri, entrambi presso Rizzoli. Seguono nel 2005 Il principio della malinconia (Quodlibet) e nel 2009 Dalla stiva di una nave blasfema (Diabasis). Il suo ultimo libro, La casa del sollievo mentale,
e violenta. Sta alla letteratura, e all’arte in genere, dire e segnalare per tempo queste inquietudini, queste febbri pericolose. Sta però alla politica intervenire con le opportune misure, anche le più radicali. Tornando dunque alla provincia veneta, essa ai miei occhi ha smarrito da un pezzo i tratti del Veneto felix di comissiana memoria, niente oggi vi è più di quel mondo lontano”! Nel libro vengono citati anche altri due grandi scrittori contemporanei: Ceronetti, che ad un certo punto entra in scena tra i personaggi, e Cioran. Un omaggio? E soprattutto perché proprio loro? “Ceronetti e Cioran li ho scelti perchè interpreti, a mio avviso, di quella moderna e ragionevolissima e tutta laica disperazione che insorge sempre “all’apparir del vero”, per ricordare un verso di Giacomo Leopardi che funge da titolo a un gran bel libro di Rolando Damiani”. Quel bambino che verso la fine del libro “ancora grida nella notte, reclamando indietro la vita” è, un po’, Francesco Permunian? “Quel bambino che verso la fine del libro “ancora
Sono terribili i segreti famigliari nascosti tra le mura del manicomio di provincia grida nella notte reclamando indietro la vita” rappresenta l’innocenza dell’infanzia che si contrappone allo sfacelo della vecchiaia degenerata e corrotta, simboleggiata dal vecchio nazista. Rappresenta la vita contro la morte e il silenzio. Rappresenta soprattutto il bisogno primario di un’illusione (sia pur puerile e anarchica) di giustizia e libertà, avendo la consapevolezza di dover vivere purtroppo in un mondo senza Dio e perciò ingiusto e corrotto”. Dio non trova spazio nella sua vita? “Dio l’ho perso da ragazzino anche se sono stato per anni amico di Sergio Quinzio e Padre Turoldo. Io sono laicamente leopardiano, l’homo affida la possibilità di trascendenza alla permanenza delle sue opere, alla letteratura”. Lei è nato a Cavarzere, nel veneziano, a poca distanza dal Delta del Po. Cosa rimane di quella terra in lei e nei suoi romanzi? “Sono talmente legato alla mia terra da considerarmi polesano prima che veneto, pur vivendo da quasi 30 anni in Lombardia. Si tratta di un legame viscerale che credo emerga chiaramente nel mio libro Dalla stiva di una nave blasfema, un testo che ho scritto sentendo che era tempo di mettere agli atti questa memoria per consegnarla ai nipoti, ai posteri. E’ un libro che viene da lontano e che contiene delle foto che io stesso, prima di partire trent’anni fa, avevo commissionato ad un fotografo con l’idea di portare con me un ricordo vivo della terra in cui sono nato. Un mondo contadino, povero, sottosviluppato, una zona depressa dove il benessere è arrivato con molto ritardo. Una terra da cui ho visto partire tanti parenti e amici con cui giocavamo nella via dove abitavo. Solo alcuni dei 300 mila partiti dal Polesine negli anni ’60, dopo la grande tragedia dell’alluvione che alla fame aggiunse altra fame, sono tornati. Io sono nato lo stesso anno dell’alluvione – il 1951
LA TRAMA DEL LIBRO
È
un bibliotecario del lago di Garda il protagonista di La Casa del Sollievo Mentale, un’opera esilarante e grottesca, divertente e blasfema, dolce e terribile, con scene autenticamente hard e noir: sesso di vecchie signore con animali, pie dame che si prostituiscono a fin di bene, balli notturni con bambole di gomma, una zia che parla con la Madonna, marchettari necrofori e ballerine alcolizzate… E poi, orribili segreti familiari nascosti tra le mura di un manicomio di provincia: la Casa del Sollievo Mentale. Storie che rotolano insieme verso un finale cupo nel buio di una soffitta abitata da un vecchio criminale nazista e dalle ombre delle sue vittime. Ma oltre questa sarabanda di fatti più o meno turpi, di personaggi più o meno inetti e spregevoli – medici, confessori, militari, falegnami, donne di carità – si sente scorrere in profondità per tutto il libro – come un vento sotterraneo e infernale – la nostalgia potente per un mondo perduto, per una ‘beltà’ svanita. Nostalgia usata come un’arma che apre, scalza, mette a nudo tic e manie del nostro basso impero. Una scrittura, quella di Permunian, che conosce tutti i registri del grottesco e del farsesco, riuscendo attraverso la sua vena surreale a gettare uno sguardo acuminato sulla realtà e sull’attualità svelandone gli aspetti più incredibili e corrotti. Cresciuto al disincanto di una certa cultura veneta, Comisso e Parise, l’autore felicemente ancor più si accompagna a quegli autori dell’Est europeo che hanno popolato le nostre fantasie e sogni più bizzarri: da Schulz a Gombrowicz fino al grande Gogol. Storia buffa e struggente, feroce e crudele, come a suo tempo aveva già intuito Luca Doninelli che scrisse dell’autore: “Permunian appartiene alla schiva tradizione degli scrittori crudeli per obbligo”.
– e quell’evento mi è rimasto nel Dna come l’estremo disagio sociale in cui sono cresciuto. Anche questo però ha fatto di me l’uomo che sono. E se devo scegliere una definizione direi che sono un anarchico anche grazie al fatto di essere cresciuto politicamente a Cavarzere, un paese che si diceva essere “la spina di sangue nel cuore bianco di Maria”, cioè una roccaforte del Pci nel Veneto bianco! Dentro di me è forte il ricordo di quel mondo alla Peppone e don Camillo, ed è in parte anche quel propulsore che mi spinge a credere di poter cambiare la società attraverso la letteratura. Perché la letteratura fine a se stessa mi annoierebbe!”. Come nasce la sua passione per la scrittura? “La scrittura è il mezzo attraverso il quale cerco una rivincita per le mie illusioni cadute e per il dolore che ne è seguito. I sogni incarnati nel ’68 sono stati fagocitati dalla modernità, ho visto alcuni miei maestri farsi parte di quella borghesia contro cui lottavamo per averne dei vantaggi materiali… Sono rimasto molto deluso!”. Da dove le vengono le idee per le trame dei suoi romanzi? “Io sono un “vampiro di storie”, le raccolgo ovunque ma spesso è proprio la mia terra natale a fornirmele. Quando vado a trovare i miei genitori al paese seguo quasi un rituale fisso: la mattina passo a prendere il giornale, poi il caffè al bar “La Piazzetta” davanti al Duomo. Qui raccolgo le prime storie, la gente mi racconta le chiacchiere e io, come una pettegola ne sono ghiotto. Poi vado in pasticceria da Celio per acquistare la crostata per mia madre e non torno a casa se prima non sono passato a farmi misurare la pressione dal dottor Paolo Pavanato, mio ex compagno di scuola. A volte passo in biblioteca o vado all’archivio di Stato di Rovigo, amo molto documentarmi su questi luoghi legati profondamente all’acqua. A volte passo a trovare lo storico Carlo Baldi e poi parto per il mare, verso la Sacca degli Scardovari che è il mio luogo prediletto. Qui mi seggo, guardo la vasta distesa d’acqua, leggo e a volte scrivo”. Il suo libro preferito? “Don Chisciotte della Mancia, un libro che sta alla base della letteratura moderna e che descrive un personaggio in cui mi ritrovo molto sempre preso da una guerra che non è altro se non la discrasia tra il mondo reale e l’irreale”. Lo scrittore contemporaneo che ritiene andrebbe letto da tutti? “Juan Rulfo, il maggiore scrittore messicano del ‘900. Mi identifico in lui in modo particolare perché anche lui ha radici contadine con uno spunto fortemente visionario. Diciamo che è il mio maestro segreto”. Qual è il suo rapporto con le nuove tecnologie? Lei twitta i suoi pensieri come fanno molti scrittori contemporanei? “No assolutamente. Io amo usare carta e penna, porto sempre con me diversi taccuini e ho una collezione infinita di matite. Naturalmente il computer lo uso ma la prima stesura dei miei scritti è sempre fatta a mano così come le correzioni”. Un sogno nel cassetto? “Uno qualsiasi? Vedere la sinistra unita! Sarebbe davvero un miracolo. Sono stato molto attivo in politica, tesserato con il Pci sono stato eletto anche consigliere comunale ma poi è subentrata la disillusione e dopo la morte di Berlinguer non ho più fatto alcuna tessera. E oggi sono altri giorni perché - come ebbe a scrivere Philippe Jaccottet, un grande poeta francese - “arriva sempre l’età in cui ci si volge indietro per porgere la testa alla corona dei ricordi”. E chi non lo sa fare è un pover’uomo, perchè i ricordi anche se pesano sono un bene prezioso”.
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Luoghi da scoprire
>> Gita fuori porta
Villa Barbaro, capolavoro di Palladio e di Veronese A Maser, tra le colline trevigiane, un gioiello patrimonio dell’Unesco che ancora oggi è anche una tenuta agricola che produce ottimo vino doc
I
di Germana Urbani
mmersa nel verde delle colline trevigiane e poco lontana da Asolo, Villa Barbaro di Maser e il territorio che le sta intorno meritano non solo una visita, a chi può consigliamo, infatti, di fermarsi in zona per un bel fine settimana. Questa Villa è uno dei capolavori di Andrea Palladio, che per la sua bellezza e singolarità è già stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ancor oggi rimane al centro della sua fiorente tenuta agricola, dalla cui cantina storica escono vini di grande pregio. La primavera è davvero il periodo migliore per visitarla e godere, fin dal cortile d’ingresso, dei colori di glicine, rose e begnonie rampicanti che fioriscono in successione da aprile ai primi di luglio. La facciata dell’edificio è imponente e per disegnarla Palladio si ispirò alle forme degli antichi templi romani, dando così religiosa maestosità e importanza ai quartieri di residenza dei Barbaro. Ai lati i porticati uniscono il corpo centrale con le loggie laterali destinate alle attività agricole, che sono sormontate da due colombare. Varcata la soglia della Villa resterete ammagliati dagli splendidi affreschi di Paolo Veronese, uno dei tesori più importanti del rinascimento veneziano. Le sei sale affrescate, con gli stucchi di Alessandro Vittoria, costituiscono il suo più esteso e importante lavoro in affresco dell’artista. La sala di Bacco è sicuramente una delle più maestose. Il dio fa dono dell’uva ai pastori in mezzo ai pergolati: un inno all’abbondanza e la bontà dei frutti dei vigneti
LA COLLEZIONE DI CARROZZE
P
articolarmente preziosa e unica è la collezione di carrozze composta da una trentina di veicoli rappresentativi di quello che fu il trasporto su ruota nel nostro paese nel XIX e XX secolo. Furono raccolti e restaurati dal Conte Enrico Luling Buschetti. Pezzi forti della collezione sono la diligenza postale che abbiamo visto in tanti film western o il brougham, detto brùm, il taxi milanense dell’ottocento.
UN VINO DA DEGUSTAZIONE
L
a Villa si trova nel Veneto settentrionale, nel cuore della D.O.C. Montello e Colli Asolani che include le colline a sud delle Dolomiti, ad ovest del fiume Piave, in provincia di Treviso. Le uve per l’antica cantina sono coltivate secondo le regole della lotta integrata eco-compatibile nei 30 ettari di vigneto attentamente selezionati nel cuore della tenuta di 230 ettari che circonda la Villa. della Villa. Accanto a lui un pastore è quasi appisolato dopo aver goduto della piacevole bevanda, e ascolta il vortice di musica e di putti svolazzanti che ha luogo nella sua testa. Sulla volta di un’altra bellissima stanza è rappresentato il Tribunale dell’Amore. La giovane sposa in ginocchio tra il marito e il difensore sta per essere giudicata per la sua condotta. Il giudice seduto sulla nuvola è assistito dalla giustizia con un mazzo di fiori in una mano e una clava nell’altra pronta ad eseguire la sentenza, e un volo di putti che lanciano fiori suggeriscono il lieto fine alla vicenda. Anche in questa stanza il trompe l’oeil è molto raffinato. Nicchie con statue decorano le pareti, paesaggi in cui Veronese si è divertito a dipingere scene vita quotidiana rispondono a quelli reali fuori dalle finestre, perfino in un angolo un paio di pantofole e una scopetta dimenticate dal pittore. E da un’infilata di porte si vede nel fondo un giovane signore… E’ Paolo Veronese in persona che si è dipinto alla Villa di Maser in segno di affetto per questo luogo a lui particolarmente caro per la sua bellezza alla quale ha contribuito con il suo lavoro. Ma prima di lasciare la villa non mancate di passare nella storica cantina e di concedervi la degustazione degli ottimi vini prodotti dall’azienda. Ad Aprile, maggio e giugno la Villa è visitabile da martedì a sabato 10-18, domenica e festivi 11-18.
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Marsiglia, luce mediterranea
IL PROSSIMO ANNO SARÀ CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA MA GIÀ DA TEMPO LA SECONDA PIÙ GRANDE METROPOLI TRANSALPINA SI STA ATTREZZANDO PER IL FUTURO GRAZIE AD UN GRANDE PROGETTO DI AMMODERNAMENTO LA CITTÀ È TUTTA RACCOLTA INTORNO AL SUO CARATTERISTICO PORTO VECCHIO ALLA DOMINANTE BASILICA DI NOTRE DAME DE LA GARDE E ALLA FORTEZZA DI SAINT JEAN ALL’ORIZZONTE SVETTA IL SUGGESTIVO CHATEAU D’IF DEL CONTE DI MONTECRISTO
IL PANORAMA DI MARSIGLIA CON IL SUO PORTO VECCHIO E LE ISOLE D’IF E FRIOULE.
D
icono che il cielo di Marsiglia sia il più luminoso d’Europa. Di sicuro l’anno prossimo sarà il più ammirato, in quanto la città sarà capitale europea della cultura. Un’occasione in più per dimostrare quanto siano lontani certi stereotipi di cinematografica memoria, che descrivevano Marsiglia come una città pericolosa. La seconda metropoli di Francia, fondata nel VI secolo a.C. dai Focesi (una popolazione di origine greca), è oggi lo specchio ideale di un’integrazione sociale esemplare che ha permesso ai tanti immigrati nordafricani (tra essi anche la famiglia di Zidane...) di costruirsi un futuro migliore. Marsiglia vive intorno al suo porto vecchio, un’insenatura naturale di straordinaria bellezza dominata
dall’alto dalla cupola della grande basilica di Notre Dame de La Garde e, sul versante opposto, dall’antica fortezza di Saint Jean. Nel porto vecchio oggi sono attraccate le imbarcazioni turistiche, mentre navi da crociera e grandi cargo gettano l’ancora nel nuovo terminal che si affaccia direttamente sul mare. All’orizzone svetta il profilo dello Chateau d’If, l’antica prigione costruita su uno scoglio dove è Alexandre Dumas padre ha ambientato il suo famosissimo romanzo “Il conte di Montecristo”. E poco più in là si scorge anche l’isola di Frioule, famosa per le sue insenature naturali color smeraldo. La vecchia Marsiglia, quella cara a tanti romanzieri e artisti, nonchè ai marinai di CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE
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Il prossI prossImo anno sarà capI capItale europea della cultura ma gI gIà da tempo la seconda pIù grande metropolI metropolI transalp transalpIIna sI sta attrezzando per Il futuro grazIIe ad un grande progetto graz dI ammodernamento la cI cIttà è tutta raccolta Intorno al suo caratterI caratterIst stIIco porto vecchI vecchIo alla domI domInante basI basIlIca dI notre dame de la garde e alla fortezza dI dI saInt Jean all’or ll’orIIzzonte svetta Il suggestI suggestIvo chateau d’If del conte dI dI montecr ontecrIIsto
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icono che il cielo di Marsiglia sia il più luminoso d’Europa. Di sicuro l’anno prossimo sarà il più ammirato, in
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crociera e grandi cargo gettano l’ancora nel nuovo terminal che si affaccia direttamente sul mare. All’orizzone svetta il profilo dello
Marsiglia, luce me XIX e XX secolo. Le loro opere restituiscono una città che in parte non c’è più, ma che nell’anima è rimasta la stessa di allora. Prospera e accogliente, vivace e amante della cultura. Nell’ultimo decennio la città ha guardato (e continua a guardare) con decisione al futuro. Il progetto Euroméditerranée ha permesso di ristrutturare i quartieri a nord della stazione marittima, creando anche un importante polo scientifico. Un’articolata linea di metrò permette di raggiungere comodamente ogni punto della città, fino alle pendici dell’Etoile. In superficie corre anche un moderno tram. Marsiglia è stata scoperta in queste settimane anche da tanti tifosi interisti, in occasione della sfortunata partita di Champions League, giocata al mitico stadio Velodrome, tempio dell’Olympique Marsiglia, semplicemente OM per i marsigliesi. I suoi tifosi per tradizione prima di ogni partita importante salgono a Notre Dame de la Garde per chiedere un aiutino in più... Oltre alla grande basilica che domina la città, tappezzata di migliaia di ex voti lasciati soprattutto da marinai usciti vivi da tremendi naufragi, Marsiglia vanta una
passaggio, la si ritrova nel Panier, il quartiere più antico della città che una sapiente politica di riqualificazione urbana sta portando lentamente a nuova vita. Nel cuore del Panier, incastonato fra le sue pittoresche case, c’è la Vieille Carité, l’ex ospizio per l’accoglienza dei poveri costruito alla fine del Seicento. Nelle tante sale che occhieggiano fra le sue arcate sono ospitate mostre temporanee e permanenti. Una è dedicata persino all’antico Egitto.Chiude a fine marzo invece la mostra dedicata alla vecchia Marsiglia vista da grandi pittori del
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crociera e grandi cargo gettano l’ancora nel nuovo terminal che si affaccia direttamente sul mare. All’orizzone svetta il profilo dello
Marsiglia, luce mediterranea XIX e XX secolo. Le loro opere restituiscono una città che in parte non c’è più, ma che nell’anima è rimasta la stessa di allora. Prospera e accogliente, vivace e amante della cultura. Nell’ultimo decennio la città ha guardato (e continua a guardare) con decisione al futuro. Il progetto Euroméditerranée ha permesso di ristrutturare i quartieri a nord della stazione marittima, creando anche un importante polo scientifico. Un’articolata linea di metrò permette di raggiungere comodamente ogni punto della città, fino alle pendici dell’Etoile. In superficie corre anche un moderno tram. Marsiglia è stata scoperta in queste settimane anche da tanti tifosi interisti, in occasione della sfortunata partita di Champions League, giocata al mitico stadio Velodrome, tempio dell’Olympique Marsiglia, semplicemente OM per i marsigliesi. I suoi tifosi per tradizione prima di ogni partita
passaggio, la si ritrova nel Panier, il quartiere più antico della città che una sapiente politica di riqualificazione urbana sta portando lentamente a nuova vita. Nel cuore del Panier, incastonato fra le sue pittoresche case, c’è la Vieille Carité, l’ex ospizio per l’accoglienza dei poveri costruito alla fine del Seicento. Nelle tante sale che occhieggiano fra le sue arcate sono ospitate mostre temporanee e permanenti. Una è dedicata persino all’antico Egitto.Chiude a fine marzo invece la mostra dedicata alla vecchia Marsiglia vista da grandi pittori del
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bellissima cattedrale, Ste-Marie-Majeure la cui facciata policroma in stile neobizantino ricorda certe chiese di stile pisano. Tantissimi i musei, per una visita c’è solo l’imbarazzo della scelta. Oltre a quelli ospitati alla Vieille Carité, vanno ricordati quello delle Belle Arti, il cui restauro sta per essere completato, e il Cantini dedicato alla pittura del Novecento. Cuore pulsante della città è Rue de la Canebière, la via che conduce al Porto Vecchio. Nel Medio Evo vi si affacciavano le botteghe che lavoravano la canapa. Oggi è la via dello struscio. I rapidissimi e comodi collegamenti autostradali e ferroviari permettono di spostarsi con facilità, magari per un’escursione alla vicina Avignone, la città dei Papi, il cui Palazzo, uno dei più imponenti della cristianità, da solo merita la visita nella splendida cittadina provenzale che nel XIV secolo per sessant’anni fu sede pontificia. Richiamando alla corte dei papi artisti del calibro di Francesco Petrarca e Simone Martini. Dal 1995 Avignone, che è anche prestigiosa sede universitaria, è stata proclamata Patrimonio Universale dell’Unesco.
BOUILLABAISSE E FRUTTI DI MARE Marsiglia a tavola è soprattutto la Bouillabaisse, la zuppa fatta con tanti pesci, pregiati e non, crostacei, verdure dai sapori forti e un pizzico di zafferano. Viene cotta a lungo e a bassa temperatura. Ogni ristorantino che si affaccia sul Porto Vecchio apporta qualche variante alla ricetta tradizionale. La zuppa di mare, saporitissima, richiama alla memoria il caciucco livornese. La città pullula di ristorantini. Uno, La Boite à la Sardine, in Rue de La Liberation, propone conchiglie, ricci di mare e crostacei. E’ un posticino molto caratteristico, tappezzato interamente di coloratissime scatole di sardine. All’ingresso c’è un omino che apre in continuazione ostriche. Dentro si sta stretti, ma si respira un’atmosfera marinara unica. Spendendo 20-30 euro al massimo. Grandissimi i vini della regione, dai quelli della Valle del Rodano e al prestigioso Chateneuf du Pape.
Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!
Sarà il prossimo
Einstein?
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Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
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enault non molla e al Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra, presenta al grande pubblico Zoe, prima auto progettata per essere al 100% elettrica, accessibile a tutti, a partire da 15.700 euro, ideale per un utilizzo quotidiano. Le avanzate tecnologie di Zoe, che danno luogo a sei anteprime mondiali, sono al servizio della semplicità di utilizzo, dell’autonomia e della connettività. Dopo Fluence Z.E., berlina distintiva, Kangoo Z.E, veicolo commerciale (entrambi lanciati nel 2011), e Twizy, l’urban crosser, Renault mette, con Zoe, la mobilità Zero Emissioni alla portata di un’ampia platea, in linea con l’impegno iscritto nella firma di Marca “Renault Drive The Change”. Grazie al veicolo elettrico e al lavoro realizzato sulle motorizzazioni termiche, Renault si è impegnata, con il piano “Renault 2016 - Drive the Change”, a ridurre la sua impronta carbonio a livello mondiale del 10% entro il 2013, e di un 10% supplementare tra il 2013 e il 2016. Questa scelta strategica è oggi già visibile su strada. “Zoe, presentata al Salone di Ginevra nella sua versione definitiva, è l’ambasciatrice della gamma Renault Z.E. L’auto, dal design compatto e accattivante, integra tutta l’eccellenza di Renault nella tecnologia elettrica ad un prezzo accessibile, e segna l’ingresso in una nuova era, quella della mobilità elettrica accessibile a tutti, confermando l’impegno che abbiamo assunto a favore del veicolo elettrico. Si tratta di una nuova tappa tecnologica per Renault, che è sempre riuscita, in 110 anni di storia, a rendere accessibili innovazioni fondamentali” ha dichiarato Carlos Ghosn, Presidente Direttore Generale di Renault. “Questo approccio - ha concluso Ghosn - d’innovazione per tutti si rinnova attraverso la nostra gamma di motori Energy. Derivata dalla nostra esperienza e dal nostro successo in F1, questa gamma di otto motori, di cui due svelati oggi, coniuga performance, piacere di guida e sobrietà in termini di consumi ed emissioni di CO2”.
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ia, la 3 porte della Rio, che completa la gamma della compatta nel segno della sportività. Questo ulteriore modello, disegnato per il mercato europeo, arricchisce l’attrattiva della nuova Rio andando incontro alle esigenze di una fascia di clientela del segmento B che può trovare in questa versione un motivo in più per accostarsi al marchio Kia. La 3 porte, che sarà commercializzata dal primo trimestre 2012 rappresenterà nelle previsioni di mercato dal 20 al 25% delle vendite del modello. La vettura conserva le stesse dimensioni della 5 porte e mantiene la stessa linea del tetto, basso e slanciato, che esalta il look sportivo della carrozzeria. Altra novità è la nuova Soul, con un look ringiovanito, nuovi motori e contenuti migliorati. continua alla pag. seguente
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’ una presenza importante quella di Renault. A partire da quella nell’area esterna, la 44. È suddivisa in tre parti, a seconda delle caratteristiche dei modelli delle auto impiegate. Ci sono il “polo sportivo”, che prevede diversi tipi di test drive, dalle prove di slalom cronometrate a quelle di frenata a bordo di Clio Gordini RS, Megane Coupé RS e Wind Gordini, il “polo 4Control”, dove le prove a bordo delle Laguna Coupè faranno conoscere il sistema 4Control a 4 ruote sterzanti, illustrandone i benefici in termini di stabilità, tenuta di strada e performance e il “polo Elettrico”, che offrirà al pubblico in anteprima la possibilità di svolgere test drive a bordo della Renault Twizy, l’innovativo urban crosser che rappresenta un concetto rivoluzionario di mobilità. La rassegna rappresenta l’occasione di mostrare gli sviluppi sul fronte dell’auto elettrica: Renault si appresta a far debuttare il Kangoo Z.E, che sarà offerto a 20.000 euro più Iva, a cui sono da aggiungere 72 euro al mese per il noleggio delle batterie che non vengono vendute insieme alla vettura ma noleggiate.
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Guida alla alla mostra mostra di di Palazzo Rovigo Roverella 18 12 Guida SPECIALE MOSTRA
Il 25 febbraio è stata inaugurata la nuova esposizione
Divisionismo un ponte verso la modernità A Palazzo Roverella di Rovigo fino al 24 giugno una mostra che riassume l’arte in Italia tra fine ‘800 e gli inizi del ‘900 di Mauro Gambin
C
ontenere le rivoluzioni dentro a delle date esatte è impossibile, poiché spesso se ne può indicare con precisione l’acme nel suo manifestarsi ma ben più difficile è capire da quanto lo spirito “sovversivo” cova sotto la cenere. Tanto più in arte. Il Rinascimento, ad esempio, per tutti è un fenomeno del ‘400 ma difficilmente si spiegherebbe se nel corso del secolo precedente non vi fossero stati una serie di sconvolgimenti economici, politici, religiosi e sociali che ne hanno posto le basi. Anche in questo caso, tuttavia, il dibattito continua da più di un secolo, tra chi sostiene che tra Medioevo e Rinascimento ci sia stata una frattura e chi invece ne ravviserebbe la continuità. Il Divisionismo non fa eccezione, anch’esso è stato un movimento a suo modo rivoluzionario ma che a prescindere dal desiderio di rinnovamento e modernità, in parte ha affermato anche valori dell’epoca precedente. Quindi comunemente si dice che il Divisionismo è stato un ponte verso la modernità, dove il passato dal quale emanciparsi era il Realismo e il futuro che di li a poco si sarebbe affermato portava il nome scontato di Futurismo. Ma a suo tempo anche il Realismo era stato un movimento rivoluzionario, attorno al 1840 con fermezza aveva affermato la superiorità della verità sul sentimentalismo del Romanticismo, tanto che Gustave Courbet era arrivato a destinare a degli “spacca pietre” lo stesso posto sulla tela che in passato era stato concesso solo a santi o a membri dell’aristocrazia. Rivoluzionarissimi e modernissimi, poi, gli scapigliati che in Italia vent’anni dopo Courbet concepirono come forme di contestazione la disobbedienza, lo sberleffo, il vizio e una certa trasandataggine radical chic. Moderni in quegli anni erano anche i simbolisti la cui ricerca cercava di oltrepassare l’oggettività fotografica degli impressionisti cogliendo tutto ciò che esiste ma che non si vede ad occhio nudo, rispolverando un gusto antiquario classico ma sostituendo alla ieratica compostezza dell’antico le linee ondulate del sentimento contemporaneo. Insomma in quegli anni la Cultura europea era un ingorgo di artisti rivoluzionari che a colpi di gomito cercavano di farsi spazio con lo stesso zelo con il quale le ideologie rivendicavano asilo politico nella società del tempo, con la scusa di affrancarla dal modo in cui aveva pensato a se stessa nella storia. Del resto il “Positivismo”, ossia l’esaltazione della tecnologia e del primato del progresso, e le nascenti rivendicazione di diritti che sarebbero sfociate nella lotta di classe e nel Socialismo di Carlo Marx, costituivano un sistema bipolare dentro al quale si muovevano anche gli artisti di fine Ottocento. Il Divisionismo fu albergo di queste due tendenze apparentemente contraddittorie, fu una “grosse koalition” nella quale confluirono tanto gli artisti di area “simbolista”, come Gaetano Previati o Giovanni Segantini, quanto quelli di area “realista” come Angelo Morbelli, Plinio Nomellini o Giuseppe Pelizza da Volpedo. A riunirli attorno l’insegna della “Modernità” fu Vittore Grubicy de Dragon che con alle spalle un passato di gallerista d’arte, insieme al fratello Alberto, era entrato in contatto con la Scuola di Barbizon e con quella
dell’Aia e aveva una versione aggiornata e moderna sulle ultime scoperte sul colore che i neoimpressionisti francesi, Georges Seurat e Paul Signac stavano mettendo a punto in quegli anni. La “pittura divisa” era il risultato di questa ricerca, ottenuta con la stesura di colori puri e complementari affiancati e sovrapposti in brevi virgole e non più in larghe campiture e sovrapposizioni di velature come nella pittura tonale. Insomma il colore non veniva mischiato sulla tavolozza, veniva steso puro sulla tela lasciando all’occhio il compito di fondere le diverse gradazioni delle tinte sulla retina. Le prove empiriche dimostrarono che con
Il percorso L’alfabeto di Vittore Grubucy De Dragon: la polifonia della natura L’esposizione di Palazzo Roverella prende le mosse da colui che ebbe un ruolo di apripista per il movimento Divisionista. Per il suo lavoro di mercante d’arte aveva vissuto al lungo all’estero, a Londra e nei Paesi bassi, e aveva avuto modo di conoscere la pittura moderna, i paesaggisti della Scuola dell’Aia e quella più famosa di Barbizon ma soprattutto, seppur non avesse mai visto gli esiti raggiunti in materia di colore dai maestri francesi del puntinismo George Seurat e Paul Signac, era entrato in possesso degli scritti di Felix Fénéon su “Les Impressionnistes 1886” nei quali veniva teorizzata la tecnica della “pittura divisa”. Iniziò a dipingere nel 1885 e si dedicò interamente alla pittura e all’attività di pubblicista dopo il 1890 scrivendo articoli e recensioni per “La Riforma”, “La Cronaca d’Arte”, “L’Idea Liberale” nei quali non mancò mai di esprimere i propri legami con la cultura tardo romantica lombarda. Nello stesso anno presentò per la prima volta la sua produzione pittorica a un’esposizione pubblica, prendendo parte alle rassegne della Società Permanente, della Famiglia Artistica fino al 1899 e alle Triennali di Brera; successivamente, non mancò mai alle Biennali veneziane. Tra il 1891 e il 1898 trascorse i mesi invernali a Miazzina, in un isolamento operoso finalizzato alla realizzazione di un ciclo di opere di respiro panteista e definitivo intitolato “L’inverno in montagna”, culminato nel polittico in otto tele ora alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Dopo il 1898, colpito da una grave nevrosi, non realizzò nuovi dipinti, ad eccezione di alcuni ritratti post mortem sollecitati da amici quali Arturo Toscanini, dedicandosi invece alla reintrepretazione in chiave divisionista delle opere eseguite in precedenza, in un processo di rivisitazione emozionale di luoghi e momenti già vissuti.
questa tecnica la luminosità raggiungeva esiti inediti, sia per i realisti che riuscirono ad andare oltre il realismo sostituendo la luce artificiale con quella fenomenica, sia per i simbolisti capaci con lo stesso metodo di creare immagini vibranti quanto una foto alla pancia del cosmo venuta mossa tanto da dare l’idea del respiro. “Che moderno! – urlarono tutti con somma soddisfazione acquistando immediatamente la posizione di neo-naturalisti e postsimbolisti”. La prima occasione per mostrare i risultati raggiunti fu la triennale di Brera del 1891 ma i risultati non furono incoraggianti in termini di vendite, permaneva
L’innovazione tecnica e gli archetipi del paesaggio
La seconda sala è dedicata alla tecnica divisionista e alla sua applicazione ideale nella pittura di paesaggio. Una luce inedita per la pittura, questo era il risultato ottenuto dalla pittura divisa attraverso l’accostamento di brevi pennellate di colori complementari, con riverberi e bagliori che permettevano di affrontare la pittura di paesaggio con nuovi obiettivi. Per certi artisti, è il caso di Giovanni Segantini, la ripresa di momenti agresti o di paesaggi alpini va interpretata in chiave simbolista ossia con significati religiosi o allegorie legate all’esistenza (“Le due madri”, “Ave Maria a trasbordo” “La Natura”, sono i titoli di alcune opere emblematiche del pittore trentino) per certi altri, invece, il paesaggio offre la possibilità di trattare temi più sociali se non addirittura politici, legati al lavoro, alla fatica, allo sfruttamento con accenti di denuncia quando non raramente di rivolta.
il sospetto che il movimento non fosse abbastanza innovativo. Mancava un’ideologia forte e soprattutto sufficientemente condivisa nel gruppo, da fondere le correnti di provenienza. La rivoluzione anche se non percepita era comunque latente e fu la generazione successiva a far deflagrare in tutta la sua modernità il concetto di “luce e movimento”. “Ritmi di archetto”, “Bambina che corre sul balcone”, “Rissa in galleria” o “Lampada ad arco” sono i quadri nati nel segno del Divisionismo e già protesi verso il Futurismo pittorico di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo. Il nuovo movimento pose una
La via antinaturalistica: l’ora del giorno, la melodia delle stagioni Nella terza sezione viene proposto uno dei campi di indagine sui quali la mostra intende fare luce, ossia i rapporti tra gli artisti e le diramazioni che il movimento conobbe al di fuori dei due contesti che tradizionalmente gli vengono riconosciuti, ossia quello lombardo e quello piemontese. In questa sala, infatti, ai maestri storici, in primis Gaetano Previati e Giuseppe Pellizza, si affiancano alcuni protagonisti di ambiti geografici forse finora eccessivamente subordinati all’asse del Nord Italia: ed ecco Plinio Nomellini, icona di un divisionismo trait-d’union tra Toscana e Liguria, che ora, con alcuni capolavori rende necessari ulteriori chiarimenti e riflessioni in margine alla necessità di reimpostare flussi e diffusione di un linguaggio policentrico. Ma il “caso” Lloyd resta davvero esemplare di una rinnovata visione scientifica che rivaluta finalmente il Toscano non più come uno dei tanti “casi disparati”, bensì in quella luce di intellettuale-filtro tra la stagione fattoriana e gli aneliti divisionisti pellizziani e grubicyani. Accanto a quest’ultimo diventa una vera e propria scoperta nell’ambito delle promesse del circuito commerciale di Alberto Grubicy l’inedita personalità di Adriano Baracchini-Caputi, anch’esso coinvolto nel cenacolo grubicyano in Toscana. Nella serie di quadri, inoltre, va ravvisata la componente “suggestiva” legata alla luce. L’ora del giorno si accompagna agli stati d’animo dell’uomo ai suoi sentimenti e alle sue emozioni.
Divisionismo sulla costa: lo studio del mare Il paesaggio divisionista non fu solo di montagna ma anche di mare a testimonianza che il movimento non riguardò solo il Nord Italia ma anche il Centro grazie a pittori toscani come i livornesi Plinio Nomellini o Llewelyn Lloyd, anche se con con origini gallesi, o emiliani come il bolognese Antonio Discovolo o il romagnolo Mario Puccini.
Guida alla Rovigo 13 Guida alla mostra di mostra Palazzo di Roverella 19 SPECIALE MOSTRA
Le scelte dei curatori
Un’indagine dentro e attorno al movimento di Melania Ruggini
L
data per la genesi del nuovo linguaggio, quella del “Manifesto della pittura futurista” del 1910 nel quale viene affermata con una certa veemenza la ribellione a tutto ciò che apparteneva al passato esaltando invece il giovane, il nuovo e il palpitante di vita. In questo dimostrarono di aver imparato la lezione: tagliarono i fili della riconoscenza con chi li aveva preceduti, teorizzarono e annunciarono i contenuti dell’opera ancora prima di realizzarla, demarcarono il profilo netto dell’artista futurista rispetto a tutto ciò che gli stava intorno. Inventarono il “brand”, fu questa la vera rivoluzione.
Il Divisionismo ideologico
Purtroppo questa è la sala che delude di più. Se si pensa che in questo raggruppamento apparterebbero opere come ”Il Quarto stato” e “Famiglia di emigranti” di Pelizza da Volpedo o “L’oratore dello sciopero” di Emilio Longoni, che a tutt’oggi rimangono icone contemporanee per la protesta e la rivendicazione dei diritti sociali e del lavoro, appare opaca la selezione al Roverella in quanto trasmette solo in parte l’attenzione che alcuni divisionisti dedicarono a questi temi. La crisi, le tensioni politiche dell’Italia post unitaria ma anche una certa contestazione al Positivismo e alla Scienza, che invece di sanare la triste condizione delle masse diventò mezzo per accrescerne lo sfruttamento, infatti, furono tra i temi fondanti del movimento. In mostra, al più, viene mostrato la condizione di subordine dei poveri nei confronti dei ricchi, come in “Riflessioni di un affamato” diEmilio Longoni, o “I grassi e i magri” di Enrico Lionne, ma l’urlo di protesta che proprio in quegli anni si stava diffondendo anche nella forma della lotta di classe rimane per lo più soffocato.
o scorso 25 febbraio ha preso il via la nuova mostra a Palazzo Roverella di Rovigo dedicata al Divisionismo. Il periodo preso in analisi si sviluppa tra il 1890 e l’indomani della Grande Guerra; negli anni in cui in Francia Signac e Serautdavano vita al Neo Impressionismo, anche in Italia molti artisti si confrontano con l’uso “diviso” dei colori complementari, approdando ad esiti di notevole efficacia. Mediante la sperimentazione gli artisti affrontano i grandi temi del ‘900, dal mutato rapporto con la realtà naturale allo sviluppo della moderna città, dalle scoperte scientifiche ai prossimi conflitti sociali. Si tratta a ben vedere di una notevole rottura con il passato, ad un passo dal fondamentale avvento delle avanguardie storiche. Nel Divisionismo italiano i puntini e le barrette colorate dei francesi diventano filamenti frastagliati che si sovrappongono, filtrati da uno spirito nuovo, intimo, spirituale, simbolico, politico. La selezio-
ne delle opere, curata da Francesca Cagianelli e Dario Matteoni, intende rileggere la storia di questo momento dell’arte italiana con un’impronta stratificata, sviluppandolo nelle sue molteplici connessioni con gli altri movimenti di fine Ottocento, le elaborazioni contemporanee e gli sviluppi futuri, tra cui proprio il Futurismo. Lo sguardo rivolto agli anni fondativi del divisionismo e ai cosiddetti maestri storici è ampliato per mezzo dei grandiosi protagonisti degli anni Venti del 900 e per mezzo della mappatura geografica, che si allarga ben oltre il classico asse Torino- Milano o il trionfo di una sola regione, diventando invece il dibattito di un’intera nazione. La mostra si propone inoltre di allargare la prospettiva critica, puntando su artisti prima marginalmente annessi al Divisionismo, come Vittore Grubicy de Dragon e in particolare nei contributi apportati nel vibrante e suggestivo percorso, proteso verso la riflessione scien-
tifica, con una predilezione per il contesto europeo. Lo stesso ruolo di Plinio Nomellini, icona di un divisionismo trait-d’union tra Toscana e Liguria, offre l’occasione per mettere in luce le complesse geografie di un movimento che attraversa le diverse tradizioni regionali e impone istanze di mutazioni stilistiche. La riflessione giunge all’esordio delle avanguardie e, anche in questo particolare settore di confine, spazia dalla Toscana alla Liguria, dall’Emilia Romagna al Veneto. A concludere tali serrate tappe di un’inevitabile estensione della questione divisionista resta da apporre il sigillo della Secessione Romana, nella trascrizione di nuovi miti mondani e di inedite mode esotiche. Ultimi, emozionanti bagliori di una vicenda artistica che va a concludersi, per sfociare nel rivoluzionario Futurismo, con l’esordio di un’altra grande storia, tutta italiana
La Psicologia della vita moderna
Il cosmo secondo i divisionisti: la pittura idealista verso la svolta eroica
Prima del Futurismo: l’esperienza della luce all’ultima vibrazione
La sesta sala è una galleria di ritratti. Come è stato detto in proposito della pittura di paesaggio, la tecnica divisionista si prestava perfettamente per le immagini all’aria aperta, forte della capacità di cogliere i riverberi dell’atmosfera e il mutare della luce, ma risultò essere efficace anche per catturare la psicologia dei volti nella ritrattistica. Appaiono già sintonizzati sulla stagione futurista il “portrait” dello scultore Valerio Brocchi a firma di Umberto Boccioni, dove il guizzare del pennello nel primo già anticipa il “movimento”, e quello di Giacomo Balla, “Ritratto all’aperto”, (assunto come icona della mostra rodigina) dove il bianco del vestito indossato dalla signora sul balcone non è più il candore della purezza simbolista ma un semplice contrappunto cromatico che dirige l’occhio dello spettatore verso la città sullo sfondo, protagonista indiscussa della stagione successiva.
Al cosmo vengono dedicate due sale. In rapida successione, negli spazi che anticipano e affiancano la galleria dei ritratti, trovano collocazione in modo prevalente le opere di Pelizza da Volpedo, nella prima, e di Gaetano Previati nella seconda nelle quali è manifesta l’appartenenza al Simbolismo dei due maestri. In queste opere, infatti, viene proposta una visione della natura in forma di specchio della realtà interiore, ossia come metafora di qualcosa di profondo e suggestivo, tanto da dover essere evocata, più che descritta. Il Simbolismo, infatti, ha nelle sue fondamenta le tendenze dell’arte romantica dei primi decenni dell’Ottocento e benché il suo avvento ufficiale abbia una data ben precisa, 1886, anno nel quale Jean Moréas lancia in una pagina di “Le Figaro” il manifesto della poesia simbolista (ma indirizzato anche alla pittura), già molto tempo prima, diversi pittori ostentavano il bisogno di esprimere il mondo reale con un linguaggio che andava oltre la percezione visiva, concentrandosi soprattutto sulla spiritualità del contenuto, sulle analogie e sull’enigmaticità in esso presente. “L’idealismo platonico” presuppone che la realtà sia formata dalla pura idea, e questo comporta che il pittore, in qualità di veggente, traduca i significati profondi e li riporti sulla tela in forme sensibili e comprensibili da tutti: l’artista dunque, deve riuscire ad esprimersi oggettivando il soggettivo. L’Idealista è infatti Pelizza da Volpedo nel ciclo dedicato alla vita, il cui esordio parte con le tappe dall’amore, enunciate sotto la metafora paesaggistica delle stagioni dove l’innamoramento coincide con la primavera di “Prato fiorito” e arriva all’amore carnale nell’intonazione autunnale nel panello centrale del trittico de ”Amore nella vita”, e continua arrivando alla morte invernale de “La vecchia nella stalla”. Ancora più marcatamente Simbolista il ferrarese Previati. Affermatosi precocemente sulla scena dal tardo Romanticismo, la sua opera anche nella fase divisionista fu caratterizzata da una straordinaria forza visionaria, cosmica, mistica, musicale. Il suo Simbolismo, infatti, ricorda le atmosfere della poesia di Pascoli o le musiche di Mascagni, tanto che D’Annunzio ricorse a lui per decorare la Sala della Musica al Vittoriale.
Nella penultima sezione della mostra di Palazzo Roverella si respira già l’aria del futuro movimento. La selezione di quadri infatti inizia dalle fresche brezze che Umberto Boccioni ha fissato sulla tela di “Sera d’aprile” ma due quadri più in la, l’evoluzione della seconda generazione di divisionisti entra già nel vivo della frenesia turbinante e delle luci notturne con Carlo Carrà in “Uscita dal teatro”. I cavalli bianchi che in alto a sinistra della tela si allontanano trainando la scura sagoma di una carrozza, sono già quelli scossi e schiumanti de “La città che sale” mentre le lampade lanciano già spruzzi di luce gialla limone come se il Futurismo fosse già nella sua stagione più matura.
Miti e simbologie Nelle due sale che seguono viene data ancora una testimonianza del forte grado di parentela che lega il Divisionismo al Simbolismo. In opere come “I corsari” (in foto) o “Plenilunio” di Nomellini o Lussuria di Giuseppe Cominetti la maggiore densità espressiva tocca accenti visionaria ed eroici.
In tema di secessioni La mostra si conclude con gli epigoni del movimento, individuati all’interno della Secessione romana del 191317 dove a dire il vero si perdono i riferimenti che avevano caratterizzato il movimento iniziale azionato da Vittore Grubicy se non nella pennellata franta, il cui valore tecnologico era anch’esso superato dalle avanguardie storiche che a partire dall’Astrattismo, Cubismo, Dadaismo, Fauvismo, Futurismo e Surrealismo avevano di fatto distrutto il figurativismo dell’arte per sciogliere il colore dal disegno per affermarlo come valore a se stante, liberare la linea nella ricerca della quarta dimensione e rincorrere il pensiero anche nei suoi aspetti automatici ed istintivi. La pittura come descrizione unitaria era esplosa anche nella sua accezione evocativa, rimasero solo i pezzi che cominciarono ad andare ognuno per conto proprio.
20 Rendez-vous con l’artista >> L’intervista
La matita indelebile di Galliani
Dagli artisti del passato il disegno veniva considerato il progetto di un’opera più grande e più importante. Alla grafite invece Galliani affida tutto, anche l’idea del tempo
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’elemento caratterizzante del lavoro di con Schwarz nel 1986, la mostra alla FonOmar Galliani è l’utilizzo della matita, dazione Querini Stampalia nel 2007 e poi facendo prendere al disegno che ne tanti altri passaggi. Venezia ha, nella mia deriva una dimensione contemporanea e stagione espositiva artistica, un luogo e un d’importanza rispetto alla tradizione artisti- punto nevralgico. Dalla mia prima Biennale ca, che lo classifica come preparatorio e di nel 1982 all’età di ventisette anni, sono misure contenute. Una tecnica riconosciuta partite successivamente le partecipazioni e apprezzata in tutto il mondo. Venezia per alla Biennale di Parigi, San Paolo del Brasile, il Maestro è un luogo speciale e in occasio- Sidney, Londra, Tokyo. Quindi sono gli anni ne di una sua visita, prima della mostra di fondamentali per lo sviluppo del mio lavoro a livello nazionale che Roma al Museo Il lapis è un diamante internazionale. C’è Carlo Bilotti di Vilun precedente legato la Borghese che più giovane che si proprio a Venezia continuerà fino al crea nella profondità quando nel 1977 ero 6 maggio, lo abterrestre studente all’Accadebiamo intervistato. Siamo a Vemia di Bologna, con nezia. Che rapporto ha con questa città docente tra l’altro Concetto Pozzati, dove sia a livello personale che artistico? fui attratto dalla scultura in marmo di Anto“Sono due situazioni che si congiungo- nio Canova “Dedalo e Icaro” del 1777/79 no perfettamente in questa città. Il mio lavo- esposta al Museo Correr, dalla quale partì ro già da molto tempo ha trovato in Venezia l’idea di creare un lavoro a matita composto un punto di riferimento come per esempio la da due tavole molto grandi. Quest’opera Biennale con Trini del 1982, Arte allo spec- partecipò alla I Triennale Internazionale di chio con Calvesi nel 1984, Arte e Alchimia Disegno a Norimberga e fu la continua alla pag. seguente
22 Rendez-vous con l’artista >> L’intervista >> L’intervista
La matita indelebile di Galliani
Dagli artisti del passato il disegno veniva considerato il progetto di un’opera più grande e più importante. Alla matita
continua dalla pagina precedente
La matita indelebile di Galliani mia prima importante occasione espositiva essendo ancora studente. Qui venni invitato da Ernesto Francalanci e vinsi proprio con questo blocco di tavole, segnando un percorso legato al rapporto con l’antico attraverso una rimeditazione nel contemporaneo. In quegli anni c’era nell’aria una concettualità fredda con Paolini e De Dominicis ossia una citazione colta fatta con un mezzo ancora fotografico in più casi, mentre io riprendevo il disegno, la tradizione, la manualità che poi negli anni ’80 vide la Transavanguardia e l’Anacronismo, due movimenti con diversi sviluppi. Quindi Venezia ha un ruolo determinante che continuerà anche nel 2013, con la prossima edizione della Biennale d’Arte, che prevede una mia esposizione presso il Caffè Florian che sto definendo. Agli inizi degli anni’80 è stato esponente del gruppo degli Anacronisti e del Magico Primario. Me né può parlare? Iniziai qualche anno prima dalle grandi mostre che apriranno questi movimenti a Roma e Milano. Achille Bonito Oliva teorizzava la Transavanguardia tra la fine degli anni ’70 e ’80, Flavio Caroli a Milano e Bologna il Magico Primario e Maurizio Calvesi l’Anacronismo con le mostre di Roma e Alessandria. Da studente ricordo Carlo Maria Mariani, Luciano Fabbro, Giulio Paolini ossia il concetto di ricalcare modelli dal passato attraverso una ricognizione concettuale, sdoganando la mano, dando così alla manualità un ruolo preponderante. Nel 1978 c’era anche la possibilità di incontrarsi e condividere un dialogo iniziale, per esempio ricordo che nel 1979 esposi una mia installazione a Roma, “Alternative del nuovo” a Palazzo delle Esposizioni segnalato da Giovanni Maria Came, assieme a Enzo Cucchi segnalato a sua volta da Achille Bonito Oliva. Nello stesso anno, l’incontro con Flavio Caroli mi calamitò a Milano dove feci una mostra alla Triennale, “Nuova immagine”. Quindi due tendenze che caratterizzano gli anni ’80, che furono veramente cruciali. Qual’ è stata la sua interpretazione del disegno fino a oggi?
Fin dagli esordi l’uso del disegno per me è stato fondamentale. La mia prima mostra fu a Bologna nel 1977, “Rappresentazioni di una rappresentazione”, con grandi disegni a matita su carta Fabriano, che ingrandivano un dettaglio della bocca di S. Anna di Leonardo, oppure la manica del ritratto dell’Ariosto fatto dal Tiziano. Questo ingrandimento è legato alla mia vocazione del disegno originaria, perché dagli artisti che vidi in pinacoteca di Parma fu proprio il disegno a colpirmi dal Parmigianino, al Correggio. Un segno che da Rinascimento passa a Manierismo, dove si scioglie questa matassa di rigidità con un segno più sfrangiato, più mosso e fumoso. Il luogo dove abito ha spesso la nebbia e quando cala il paesaggio diventa in bianco e nero in quanto prevale su tutto. Si crea questo tonalismo, che in qualche modo mi ha sempre affascinato e coinvolto in questo dominio del disegno che le dicevo. Un dualismo luce-tenebre di chiaroscuro dove le immagini appaiono e si dissolvono. Esiste una connotazione così fisica della nebbia che ha influenzato molta pittura. Per esempio se pensiamo ai fumi del Parmigianino o del Correggio, andando nella cupola del Duomo di Parma, il turbinio di corpi umani è sostenuto da una grande nube che li porta verso il cielo. Questo alleggerimento di piani, la distanza attraverso la nebbia è presente anche in Leonardo Da Vinci con il sfumato leonardesco. L’utilizzo del bianco e nero ha un elemento di concettualità per una scelta così estrema, sobria e sintetica: l’alchimia. Innanzitutto c’è il rapporto del bianco e nero, quindi ciò che è luce diventa tenebre o viceversa. Io procedo su una
Rendez-vous con l’artista 23
superficie chiara di luce che è data dal pioppo con le sue venature, le sue asperità, i suoi segni di falegnameria, sul quale l’ordito del mio disegno in bianco e nero procede. Quindi attraversando questa superficie di luce, rilevandone queste asperità anche con una preparazione del fondo che eseguo attraverso una raschiatura pesante del legno, mi permette di far fuoriuscire la materia stessa del legno. Rilevo la materia attraverso altra materia, quindi una sublimazione del disegno. Nella storia dell’arte, il disegno è stato considerato un progetto di un’opera più grande e più importante, assumendo una certa marginalità data anche dal formato non molto grande del foglio o del cartone, ma non raggiungeva mai le dimensioni delle mie opere. Inoltre parliamo di matita, di mina, di grafite ossia di carbonio che riflette la luce amplificando il discorso alchemico, perché è un
diamante più giovane che si crea nella profondità terrestre con la compressione. Io uso il massimo della luminosità e della trasparenza per realizzare un disegno, che è di un nero che riflette la luce, quindi cangiante, questo perché alla luce esterna diventa bluastro mentre con quella artificiale diventa giallo/verde a seconda dell’illuminazione. La grafite passando sulla tavola evidenzia anche le venature del legno. Quindi il bianco e nero utilizzato come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità. Una visione concettuale che si lega alla contemporaneità, al costume, all’attualità della moda, del fashion e dell’estetica. In quest’ambito i miei lavori diventano come un’icona per il tempo lungo di realizzazione e di durata che si contrappone alla fugacità odierna. Quindi parto da questa durata in contrapposizione alla marginalità del tempo.
OGGI BAMBINA... DOMANI INFERMIERA Investire nei bambini di oggi è il miglior modo per costruire un domani di giustizia e benessere condiviso. Sostieni a distanza una bambina del Sud del mondo attraverso i progetti del Cesvitem: bastano 20 euro al mese per regalare un futuro migliore, a lei e al suo popolo. Per informazioni visita il sito www.cesvitem.org o chiama lo 0415700843 Ce.Svi.Te.M. Onlus via Mariutto 68 - Mirano (VE) Tel. 0415700843 info@cesvitem.it www.cesvitem.org c/c postale 10008308 Codice fiscale 90022130273
24 Giardinaggio >> Giardinaggio
Le piante si risvegliano vigorose Ad aprile si concima almeno ogni 15 giorni e, se non piove, si annaffiano abbondantemente le piante che ne hanno bisogno. Per i vostri lavori fate attenzione alla luna
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di Germana Urbani
l sole di primavera finalmente è arrivato a baciare la nostra penisola e le temperature, anche quelle notturne, si alzano vistosamente. Le piante sentono la primavera prima di noi e, in questo momento, hanno davvero bisogno di cure. Se non l’avete già fatto cominciate a concimare le piante: periodicamente ogni 12-15 giorni quelle in vaso, mentre le altre trattatele con un concime minerale complesso a lenta cessione o organico (stallatico, cornunghia, sangue di bue) ben maturo distribuendolo sopra la superficie del terreno ad una certa distanza dal tronco così da preservare il colletto della pianta dall’insorgenza di malattie fungine dovute all’umidità. L’irrigazione è fondamentale perché in questo periodo le piante sono in pieno rigoglio vegetativo e necessitano di grandi quantità d’acqua. Aprile è in genere un mese piovoso, e le piante si sviluppano anche senza l’aiuto delle vostre annaffiature ma bisogna stare attenti e non rilassarsi troppo. Non mancano, infatti, le giornate asciutte e particolarmente soleggiate che causano l’evaporazione della gran parte dell’acqua contenuta nel terreno. In questi casi, soprattutto con piante che necessitano di molta acqua, ricordatevi di innaffiare abbondantemente. Fate attenzione alle fasi lunari, non sono proprio così indifferenti come credete. Con la luna crescente, e una temperatura che supera i 16 gradi, seminate in piena terra Alysso, Astri, Aquilegia. Acanthus mollis, Bella
PARASSITI DA ELIMINARE
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l giardino, in questo periodo dell’anno, potrebbero comparire temibili patogeni: dagli afidi su rose ed oleandri, ai tripidi sulla lentiggine, alla processionaria del pino, al mal bianco sul lauroceraso. E’ necessario intervenire subito, appena ci si accorge della loro presenza ma attenzione a non incorrere in errori. Per utilizzare al meglio i prodotti chimici, prima di effettuare interventi, si raccomanda di consultare un esperto.
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di Notte, Bocca di leone, Calendula, Clarkia, Coreopsis, Cosmea, Crisantemo, Digitalis, Elicriso, Fiordaliso, Gaillardia, Garofano,Girasole ornamentale, Gypsophila, Godezia, graminacee ornamentali, Iberis sempervirens, Lavatera, Lino, Lobelia, Lupino, Nasturzio, Nigella, Papavero, Petunia, Phlox, Scabiosa, Tagetes, Zinnia. E’ questo il tempo per mettere a dimora le piantine già fornite dai vivai come: bocca di leone, calendula, campanella rampicante, gladiolo, graminacee ornamentali, Ageratum, Callistephus, Canna, Coleus, Cosmos, dalia, Hedichium, petunie, Nicotiana, Phlox decussata, Salvia splendes, verbena, gazania, margherite, myosotis, aubretia, campanule di vario tipo; nella seconda metà del mese anche le annuali come l’impatiens, l’alisso, i tagetes e le bocche di leone. Ma anche le piante aromatiche che potete piantare sia in fioriere che in piena terra:lavanda, salvia, timo, rosmarino, santoreggia e menta. Approfittate, invece, della luna calante per potare le rose se non l’avete ancora fatto e per rimuovete il legno vecchio dagli arbusti. In questa fase, quando spuntano le foglie nuove, è molto facile stabilire quali sono i rami morti. A partire da aprile si potano, inoltre, le siepi spoglianti e sempreverdi: ligustro, tasso, la buganvillea, gli agrumi, le Clematidi a fioritura estiva. Sempre con luna calante, a fine mese, togliete i boccioli di rose in esubero.
PIANTE AROMATICHE
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uesto è il momento migliore per i trapianti di alcune specie. Tra queste le piante aromatiche, dalla salvia, al timo, al rosmarino, alla lavanda, all’origano, che, se posizionate in luoghi riparati potranno sopravvivere anche agli inverni meno rigidi. Ma è il momento giusto anche per le piante da siepe che già la prossima estate saranno rigogliose.
26 Crucilibro
Val sempre la pena partire? Ci sono viaggi che ci portano lontano anche da noi stessi. Altri che ci riportano dove avremmo sempre dovuto restare
Irène
Julie
Anita
Rykner
Némirovsky
Otsuka
Nair
Arnaud
Thérèse, giovane donna innamorata
Donne che sposarono una fotografia
Akhila, single quarantacinquenne
Un giovane ebreo ventiduenne
Alter Ego
Bernard, partito volontario nel 1914
Emigranti giapponesi
Il mondo oltre il finestrino
Incredibili atrocità subite da milioni di innocenti ad opera dei nazisti
Location
La Parigi cosmopolita del dopoguerra
Gli Stati Uniti dei primi decenni del Novecento
Un treno che viaggia attraverso l’India
Incredibili atrocità subite da milioni di innocenti ad opera dei nazisti
Le grandiose illusioni della Belle Epoque
I bianchi che le discriminano
Cinque donne con cui Akhila condivide lo scompartimento
Duemilacentosessantasei esseri umani. Cento persone per ogni carro merci
Intrigo
Bernard, tornato dalla guerra, non crede più a niente, aspira solo a diventare ricco e per farlo sguazza nel fango parigino. Thérèse lo aspetta sola con 4 figli
Sposate a una fotografia non si sa in quante partirono. Salparono dal Giappone e all’attracco in California le aspettava il marito che, spesso, non era quello della foto
La protagonista realizza il suo sogno: sale su un treno da sola per raggiungere un paesino in riva al mare. Ma qui incontra la vita di altre donne
Un viaggio infernale di tre giorni in treno, iniziato il 2 luglio 1944 dalla stazione di Compiègne, a nord di Parigi, con destinazione il lager di Dachau
Finale
Ci vorrà la rovina finanziaria, la grande guerra, la prigionia e la morte di un figlio perché Bernard ritrovi la sua anima e dunque Thérèse
All’attacco di Pearl Harbour, le donne ormai ambientate saranno costrette alla deportazione. La partenza di massa lascia i bianchi senza “schiave”
L’arrivo al campo di Nelle confidenze sussurrate concentramento diventa, per triste durante la lunga notte Akhila cerca paradosso, quasi una liberazione una risposta alle domande che la dall’inferno vissuto fino al quel turbano da quando era bambina momento
Un romanzo intenso in cui la storia si intreccia ai sentimenti in modo delicato, in cui un grande amore si salva nonostante tutto
Un inno all’umanità in contrasto con la storia che ci riduce tutti a numeri. Il recupero di una vicenda umana che in pochi conoscono
Tradizione e modernità si coniugano fino a toccare le corde più recondite del cuore grazie ad una scrittura emozionante
Un libro che lascia il lettore sgomento, una testimonianza sconvolgente sulla follia che può catturare gli uomini
Irène Némirovsky I falò d’autunno Adelphi, pp. 240 € 18.00
Julie Otsuka Venivamo tutte per mare Boringhieri, pp.142 € 13.00
Anita Nair Cuccette per signora Guanda, pp. 332 € 10.00
Rykner Arnaud Il vagone Mondadori, pp. 152 € 10.00
Eroe - Eroina
Co-Protagonisti
Cosa dire del libro
Leggere… Leggere
di Germana Urbani · info: >www.adelphi.it.< >www.bollatiboringhieri.it< >www.guandai.it< < >www.mondadori.it<
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i nostri Esperti IL NOTAIO
A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle
Fino al 30 giugno 2012 possibile la rivalutazione delle aree fabbricabili
Fino al 30 giugno 2012 sarà ancora possibile la rivalutazione dei terreni edificabili posseduti alla data del 1° luglio 2011. Il tutto nasce dal fatto che la differenza tra il prezzo di vendita di dette aree ed il prezzo di acquisto originario (oltre alle spese sostenute) viene considerata ai fini fiscali una plusvalenza da tassarsi con le ordinarie aliquote IRPEF (l’aliquota minima per i redditi più bassi è del 23%). Così, a titolo esemplificativo, se un soggetto ha acquistato un’area edificabile magari decenni orsono per la somma di Lire 10.000.000 (più o meno 5.000 euro) con delle spese diciamo di circa Lire 1.000.000 (grossomodo 500 euro) e la vende oggi per 50.000 euro, la differenza tra 50.000 euro e 5.500 e cioè 44.500 euro dovrà essere indicata come plusvalenza nella dichiarazione
dei redditi dell’anno con tassazione secondo la propria aliquota. Ad ovviare a questo possibile inconveniente interviene proprio la possibilità di rivalutare il valore dell’area edificabile innalzandolo a cifra prossima al valore attuale. Cioè a dire che tramite una perizia di un tecnico abilitato (iscritti all’albo degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei dottori agronomi, degli agrotecnici, dei periti agrari e dei periti industriali), giurata in Tribunale o innanzi ad un Notaio, potrà rendersi noto ai fini fiscali che il valore di detta area è aumentata, tornando all’esempio di prima, ad Euro 50.000. Ovviamente su tale maggior valore, indice di maggiore redditività del soggetto, lo Stato richiede il pagamento di un’imposta, chiamata sostitutiva della plusvalenza, pari al 4% del valore rivalutato dell’intero terreno
(nel nostro caso il 4% su 50.000 e quindi 2.000 euro). Lampante il possibile risparmio fiscale. Dal punto di vista soggettivo la rivalutazione è ammessa per • persone fisiche residenti, • società semplici, • associazioni professionali ed enti non commerciali residenti Il versamento va effettuato: - entro il 30 giugno 2012, - con mod. F24, - codice tributo 8056, - anno di riferimento “2011”. L’imposta sostitutiva può anche essere rateizzata fino a un massimo di 3 rate annue costanti secondo le seguenti scadenze: - 1^ rata entro il 30.06.2012; - 2^ rata entro il 30.06.2013 + interessi del 3% calcolati dal 30.06.2012; - 3^ rata entro il 30.06.2014 + interessi del 3% calcolati dal 30.06.2012.
Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:gcocito@notariato.it
L’ARCHITETTO
Fabbricati rurali, arriva l’accatastamento obbligatorio
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Nel 2011 i fabbricati rurali sono stati interessati da vari cambiamenti legislativi, tanto forse da averne complicato la comprensione ai diretti interessati. In questo numero mi sembrava opportuno riepilogare i punti essenziali della normativa vigente. Le novità normative per i fabbricati rurali sono essenzialmente tre: L’APPLICAZIONE DELL’ IMU, dal primo gennaio 2012; L’OBBLIGO DI DICHIARARE AL CATASTO FABBRICATI TUTTI I FABBRICATI RURALI attualmente censiti al catasto terreni, con attribuzione delle rendita catastale; inoltre per i fabbricati rurali già censiti al catasto fabbricati, L’OBBLIGO DI PRESENTARE LA DOMANDA DI VARIAZIONE DELLA CATEGORIA CATASTALE, per l’attribuzione della categoria A/6 per gli immobili rurali ad uso abitativo e della categoria D/10 per gli immobili rurali ad uso strumentale. La novità è assoluta ed i numeri coinvolti sono da capogiro! Stando infatti alle stime dell’ Ufficio Studi di Confagricoltura, si tratterebbe di quasi 4 milioni di fabbricati rurali, di cui 1˙100˙000 abitazioni occupate, 350 mila case non occupate, 1˙100˙000 stalle e ricoveri per animali, 1˙380˙000 fabbricati adibiti a vari usi, tra cui 950 mila a depositi di macchine ed attrezzi. Esplicitando il primo punto, diversamente da ciò che avveniva con l’Ici, l’Imu da quest’anno colpisce anche le costruzioni rurali: abitazioni, fienili, stalle e così via. Infatti nel decreto “Salva-Italia” (ormai L. 214/2011) non compare nessuna distinzione per il trattamento fiscale di questo tipo di fabbricati. L’obbligo di dichiarare al “catasto fabbricati” tutti
i fabbricati rurali che ancora risultano iscritti nel “catasto terreni” è in effetti esplicitamente collegato alla nuova imposta. In questo modo infatti a tutti i fabbricati rurali sarà attribuita una RENDITA, che sarà utilizzata per il calcolo del valore ai fini dell’IMU. Le nuove disposizioni hanno suscitato non poche perplessità di molti proprietari di strutture rurali e agrituristiche: sia perché si troveranno a versare un nuova imposta, sia per la difficoltà della normativa, che obbligherà spesso il ricorso ad un professionista. Nella precedente normativa sino al 31-12-2011 potevano rimanere censiti solo al “catasto terreni” i fabbricati rurali per i quali erano presenti tutti i requisiti di ruralità previsti dalla legge, ad eccezione delle nuove costruzioni e dei fabbricati oggetto di trasferimento di proprietà. Oggi, invece, l’obbligo di dichiarazione al catasto fabbricati è stato esteso a tutti i fabbricati rurali. Per l’ ACCATASTAMENTO DEI FABBRICATI RURALI, il termine fissato è il 30 NOVEMBRE 2012. Il Comune, in caso contrario, darà segnalazione all’Agenzia del Territorio, che provvederà all’accatastamento a spese dell’interessato, applicando sanzioni da 258 a 2˙066 Euro per il superamento della scadenza fissata. LA RICHIESTA OBBLIGATORIA DI VARIAZIONE DELLA CATEGORIA CATASTALE DEI FABBRICATI RURALI, da presentare all’Agenzia del Territorio, riguarda la variazione della categoria catastale A/6 per gli immobili rurali ad uso abitativo e D/10 per gli immobili rurali strumentali. Tale obbligo era stato già introdotto
ai fini Ici con scadenza entro il 30-09-2011, ma il termine è stato fortunatamente PROROGATO AL 31 MARZO 2012 (grazie al Decreto Milleproroghe), ma riguarda solo il riconoscimento della ruralità degli immobili ai fini della conferma dell’esenzione dall’Ici per il quinquennio precedente. Le nuove disposizioni stabiliscono le modalità per l’inserimento negli atti catastali della sussistenza del requisito di ruralità, fermo restando il classamento originario degli immobili rurali ad uso abitativo, e dunque rimanendo ferma la rendita già attribuita al fabbricato. Niente invece cambia per l’Imu, dato che appunto la rendita rimane invariata. I proprietari devono quindi presentare una DOMANDA DI VARIAZIONE della categoria catastale. Alla domanda deve essere allegata un’ AUTOCERTIFICAZIONE (differente per le abitazioni e i fabbricati non abitativi) nella quale il richiedente dichiara che l’immobile possiede in via continuativa i requisiti di ruralità previsti dalla legge, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda. La manovra avrà un forte impatto su fabbricati rurali e su terreni agricoli, facendo pagare alle imprese agricole attraverso l’IMU un ulteriore costo stimato sul miliardo di euro. Ad essere interessati saranno, infatti, stalle, fienili, cascine e capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi. Si va in questo modo a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole.
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
30 I nostri esperti AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Stalking, molestie assillanti e persecutorie
Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, come preannunciato, il comportamento assillante e persecutorio che reiteratamente (almeno due episodi) viene posto in essere da un soggetto, di solito un ex patner denominato stalker, ed è tale da ingenerare stati di ansia e terrore perduranti in un’altra persona, suoi famigliari ed amici, costringendola di fatto a modificare in peggio le sue principali abitudini di vita e di relazione quotidiane. In sintesi, la vita per la vittima diventa pressoché impossibile. Il legislatore italiano a fronte dei continui fatti di cronaca, anche cruenta, che vedevano per lo più come vittime “non ascoltate” e non “tutelate” molte donne e ragazze, poi massacrate e/o uccise da ex compagni o corteggiatori rifiutati, decideva di introdurre con il D.L 11/2009, successivamente convertito in legge 38/2009, l’art. 612 bis del codice penale. Questa norma, inserita tra i “delitti contro la libertà morale”, prevede la punibilità della condotta (comportamento) che: “salvo che il fatto costituisca fatto più grave, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte
reiterate, minaccia o molesta taluni in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”. Ma in pratica cosa si intende per condotte reiterate? Quante devono essere in concreto le molestie e le minacce per essere ritenute sufficienti a far ritenere concretizzato il reato di stalking piuttosto che il singolo reato di minaccia o molestia? Dopo i primi dubbi applicativi la Giurisprudenza prevalente si è assestata nel senso di ritenere che possano bastare a far configurare il reato di stalking anche solo due comportamenti persecutori (molestia o minaccia) che siano tra di loro legati. Dunque, l’elemento caratterizzante non sarà tanto la gravità della molestia o della minaccia posta in essere dal soggetto, quanto la serialità dei suoi comportamenti illeciti. Ma come può avvenire la persecuzione della vittima? Di certo la maggior parte delle donne è stata,
prima o poi, oggetto di attenzione indesiderata da parte di un ex fidanzato o di un corteggiatore non voluto che, sentitosi rifiutare ha posto in essere in maniera ripetuta comportamenti insistenti, invadenti, persecutori(molestie e minacce) di vario genere tali da ingenerare nella persona uno stato permanente di ansia e paura per la propria incolumità o quella di un famigliare od amico, influendo negativamente sulle abitudini di vita della stessa. Basti pensare che è punibile per stalking la persecuzione attuata dallo stalker tramite ripetute telefonate, pedinamenti, appostamenti, messaggi anche via facebook o comunque in via telematica. Ma quali le conseguenze sulle vittime delle molestie assillanti e delle minacce perduranti? E’ facilmente comprensibile che il suo portato di danno abbia natura prevalentemente psicologica pur non potendosi escludere che nell’ipotesi peggiore si possa arrivare ad una vera e propria aggressione dell’integrità fisica della vittima. Infatti, paura, angoscia, ansia e cambiamento peggiorativo delle proprie abitudini di vita e di relazione sono le conseguenze immediate e dirette nelle persone che subiscono il comportamento assillante perdurante degli stalker.
Ad esempio non si fa più la stessa strada per andare al lavoro ma si preferisce allungare il percorso anche di chilometri sperando di non incontrare e/o essere eseguiti dallo stalker; non si fa più la spesa nello stesso supermercato, non si esce più la sera con gli amici…e così via. Tuttavia a volte, purtroppo sempre più spesso, fatti di cronaca ci segnalano casi in cui lo stalker ha concretizzato negativamente le proprie minacce, nonostante le segnalazioni effettuate dalla vittima o dai di lei famigliari alle Autorità competenti. Questo lascia chiaramente intendere che nonostante il dettato normativo preveda la punibilità del reato di stalking, la nostra società non è organizzata a tutelare come dovuto le vittime. Nel caso in cui sarà configurabile questo reato la vittima potrà agire sia in sede penale che civile per la tutela delle proprie ragioni e diritti. Ma di questo Vi parlerò la prossima volta. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
Per info su questo articolo m.nuvoletti@gmail.com
L’OTTICO Valentino Micaglio
Illusioni ottiche
vediamo alcuni corpi più grandi Tutto ciò che percepiamo sono di quello che sono o percepiamo radiazioni e dopo essere arrivate un movimento dove ci sono solo alla retina, vi sono dei recettori figure immobili. Le proprietà delle retinici che trasformano queste raimmagini a due dimensioni, gli diazioni in impulsi e trasportati ai inganni e le illusioni ottiche sono due emisferi e qui subiscono varie stati utilizzati da molti artisti per trasformazioni si capovolgono, Una costruzione impossibile svelarci i segreti della nostra si colorano, e sono unite in una visione o per scoprire mondi diversi creando sola immagine dal cervello. Se però il risultato a volte veri e propri capolavori. Quando gli è incompleto o confuso, ci pensa il cervello occhi però vedono cose completamente diffea trasformarlo in un’immagine tridimensionale renti, il cervello salta da un’immagine all’altra, completa. Di norma il nostro cervello ricostruisenza decidere quale sia quella “vera”. A cosa sce rapidamente le scene basandosi su meccasono dovuti questi fenomeni? John Pettigrew nismi innati ed esperienze personali, che creapensa siano le due metà del cervello che lottano nella memoria particolari “modelli”, come no per avere la predominanza. Ha sottoposto immagini a tre dimensioni, figure geometriche i singoli emisferi cerebrali di decine di volontao facce. Elementi da combinare insieme. Se i ri ai trattamenti più strani (acqua gelida in un modelli sono in contrasto con la realtà, o vediaorecchio, campi magnetici per “scombinare” i mo un’immagine diversa da ogni occhio, ecco pensieri, li ha persino fatti ridere a crepapelsorgere le illusioni. Possiamo così riconoscere le). Ha scoperto che quando una parte del in poche macchie una faccia, e per quello che cervello è bloccata, l’altra riesce a imporre la per noi sembra un disegno per altri lo vedono sua immagine, anche se quello che vedono gli un qualcosa di completamente diverso. I moduocchi è del tutto differente. Il risultato prova che li cerebrali si sono evoluti per farci vivere in un il cervello, plasmato dall’evoluzione e dall’edumondo tridimensionale, e per questo ci facciacazione, ha una grossa responsabilità nelle illumo illudere da disegni a tre dimensioni, anche sioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose se sono su un foglio di carta o sullo schermo di come non sono, completare le immagini ed computer. La struttura del mondo reale, ricostruescluderne una parte che non ci interessa. Forita nel nostro cervello, entra in azione anche se non è vero che il mondo è tutto un’illusione, quando i nostri occhi sono indotti in errore dalma spesso ci andiamo molto vicino… la prospettiva o dal movimento; come risultato OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<
I nostri esperti 31 L’OCULISTA
Dott. Valerio Crepaldi
Prevenzione dei deficit visivi del bambino
Il sistema visivo del bambino va incontro ad un processo di maturazione dal momento della nascita fino ai sei/sette anni. La funzione visiva riveste un ruolo di primaria importanza nello sviluppo psicomotorio del bambino. Nel caso siano presenti difetti rifrattivi (astigmatismo, ipermetropia, miopia le immagini che giungono al cervello risulteranno scarsamente nitide. Di conseguenza questo si abituerà ad elaborare immagini sfuocate e non svilupperà la piena potenzialità visiva. Nel caso in cui un solo occhio non veda bene utilizzerà solo le immagini più nitide dell’occhio che vede di più sopprimendo le immagini più sfuocate dell’occhio peggiore. Il bambino allenerà un solo occhio e si arriverà al cosiddetto occhio “pigro” o “ambliope”; se però tale situazione viene corretta entro i primi anni di vita il recupero è completo. Ciò presuppone l’individuazione precoce del difetto visivo, la sua correzione ed eventualmente l’uso del bendaggio oculare dell’occhio “migliore” per stimolare l’uso di quello “pigro”. Anche nello strabismo le immagini trasmesse
dall’occhio deviato non vengono utilizzate dal cervello che privilegia quelle che gli vengono inviate dall’occhio “fissante”. Anche in questo caso il non utilizzo di un occhio contribuirà a rendere pigro, cioè “a non far lavorare“ l’occhio che strabizza con riduzione grave e permanente della vista. Al fine di diagnosticare precocemente gravi malattie oculari è pertanto fondamentale sottoporre i bambini a visita di controllo. Quando la prima visita? Di norma si possono sottoporre i bambini ad una prima visita oculistica entro il primo anno di vita. Ciò è obbligatorio per i nati prematuri a basso peso, o quando si osserva il persistere di lacrimazione e congiuntivite catarrale monolaterale resistente alle terapie antibiotiche. In quest’ultimo caso non va esclusa una stenosi del canalino lacrimale che dovrebbe aprirsi spontaneamente entro il primo anno di vita e se ciò non avviene si dovrà ricorrere ad un sondaggio delle vie lacrimatali da effettuarsi in narcosi. Una visita tra i 2-3 anni di vita all’ingresso nella scuola materna è fondamentale per
prevenire i difetti di vista, l’occhio “pigro” e le alterazioni della motilità oculare. Non vedrete mai un bambino alle elementari con l’occhio bendato!! L età dell’asilo è la migliore per il recupero in quanto il sistema visivo appare “plastico” e sensibile alle cure. Ulteriore controllo verrà programmato all’età di sei anni. Nel caso in cui i genitori notino dei comportamenti particolari del bambino quali strizzare gli occhi quando guarda lontano, la chiusura di un occhio quando guarda la luce, l’inclinazione o rotazione della testa, il fastidio per la luce intensa, lo sfregamento frequente degli occhi, una deviazione oculare, è consigliabile anticipare il momento della visita. Le scadenze dei controlli vengono segnalate dal pediatra anche se non c’è nessun segno o sintomo di difficoltà visiva. Se un oculista prescrive gli occhiali a vostro figlio fateli fare senza contattare altri oculisti nella speranza di trovarne uno che vi dica che l’occhiale per il momento non serve. Le cose non si sistemano da sole come purtroppo ancora qualcuno pensa! L’ oculista è preparato
a visitare vostro figlio a qualsiasi età, ed è in grado di diagnosticare difetti visivi e quantificarli. E’ normale ascoltare il parere di tutti: nonni, suoceri, vicini di casa, quelli che gli occhiali già ce l’hanno. Fate però quello che vi dice l’oculista. Non è fondamentale che questi si occupi esclusivamente di bambini, mentre lo è che abbia un buon rapporto con vostro figlio.
DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it
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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 44 7
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Chiave (4) - Il nome ………...........
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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
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10 lettere RISALUTARE 4 lettere GANA - MAGO MOAB
3 lettere APE - IAN - LEO OHE - PST - RIC SFO - TAU
ti sento! C’è questa marmitta che fa un rumore infernale...” • Perché in curva, allo stadio, si vede meglio? Perché in curva i giocatori rallentano! 19
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Soluzioni:
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• Un gambero, un po’ preoccupato, dice ad un altro gambero: “Sai, ieri sera mia madre è uscita per un cocktail e non è più tornata.” • La donna fatica dieci anni a cambiare le abitudini del marito e poi si lamenta che non è più l’uomo che aveva sposato. • Come si chiama il più professionale cameraman giapponese? Mo Zumo. • Moglie uccide il marito col ferro da stiro: aveva preso una brutta piega. • Lo sapete perchè i carabinieri leccano sempre la loro pistola? Perchè c’è scritto Magnum.
• Ultime dalla società Autostrade: occorre investire di più. • Due tedeschi vanno al bar e dicono:”Due Martini prego” e il barista: “Dry?” e i tedeschi:”No, zwei!”. • Un ragazzo ed una ragazza in motorino: Lei dice a lui: “Questa marmitta fa un rumore infernale!” “Come dici?” “Questa marmitta fa un rumore infernale!” “Che cosa?” “Questa marmitta fa un rumore infernale!!!” “Non
9 lettere ESATONALE INERRANTE RODOMONTE TRAVEDERE
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Barzellette
7 lettere VOLPOCA 8 lettere CASTAGNE ORTAGLIA
ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)
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• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande non sta nel non cadere mai,
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Aforismi
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6 lettere CADUTO TILOMA TUCANO
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INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate
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ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI
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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
AMARE - DE SICA - DORA - LUCA MADRE - MARIA - MARINA - OLGA - OSCAR - PARTI - ROMA - SUORE FRANCESI - ZAMPA - ZIE
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SOPRA E SOTTO
5 lettere AVRAI - CUOCO LAICO - SOREL TECLA - THETA
• Come si chiama il più grande evasore delle carceri rumene? ”Ciau escu” • Ed il più grande carceriere rumeno? ”Selupescu”.
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A tavola 33 CUCINA
VINO
Denis Meneghini
I VINI DELLA VALTELLINA
L
VALTELLINA È DA SEMPRE TERRA DI VINI E MOLTO PROBABILMENTE SI TRATTA DELLA PATRIA DELL’UVA RETICA RICORDATA VIRGILIO. GIÀ PRIMA DEL MILLE ERA UN PRODOTTO MOLTO APPREZZATO. IN EPOCA MEDIEVALE LA PRODUZIONE AUMENTÒ, GRAZIE ALL’OTTIMA QUALITÀ, TANT’È CHE LA VALLE DIVENNE BEN PRESTO IL CENTRO DI SMISTAMENTO DEL VINO NELLA PIANURA PADANA E NELLA PARTE CENTRALE DELLE ALPI, DALLE VALLI BERGAMASCHE ALLE BRESCIANE, A QUELLE DEL TRENTINO E AUSTRIACHE, MA SOPRATTUTTO A QUELLE DELLA SVIZZERA. ALLA FINE DEL ‘700 OLTRE 150.000 ETTOLITRI DI “VELTLINER”ATTRAVERSARONO LE ALPI. DOPO UNA FASE DI CRISI DOVUTA ALLE AVVERSITÀ CHE COLPIRONO I VIGNETI, NELL’OTTOCENTO E ALL’INIZIO DEL SECOLO SUCCESSIVO, LA PRODUZIONE RIPRESE VIGORE E LA QUALITÀ RITORNÒ MOLTO ALTA. I VINI PER LO PIÙ ROSSI PRODOTTI DA QUESTA TERRA SONO OTTENUTI DA UVE NEBBIOLO, DELLA VARIETÀ CHIAVENNASCA, UN VITIGNO NOBILE DALLA MATURAZIONE TARDIVA, CHE NEL CORSO DEI SECOLI HA SAPUTO DARE UN VINO IMPORTANTE COME LO “SFORZATO”O “SFURZAT DELLA VALTELLINA”, A
DA
IL CUI NOME NASCE DALLA TRADIZIONALE PRATICA DI APPASSIMENTO DELLE
QUESTO VINO VIENE OTTENUTO LASCIANDO APPASSIRE LE UVE MIGLIORI SU GRATICCI DI LEGNO, IN UN LOCALE BEN AREATO CHIAMATO “FRUTTAIO” PER ALMENO 110 GIORNI FINO ALLA FINE DI GENNAIO. DURANTE QUESTO PERIODO INVERNALE IL CLIMA DELLA VALTELLINA FAVORISCE L’APPASSIMENTO DEI GRAPPOLI. IL RISULTATO È UNA PERDITA DEL 40% DEL PESO DELL’ACINO E UNO SVILUPPO DI SOSTANZE AROMATICHE CONCENTRATE ED ESTREMAMENTE INTENSE. POI L’UVA VIENE PIGIATA E FATTA FERMENTARE E FATTA MATURARE PER ALMENO 24 MESI. SEMPRE DA VITIGNO NEBBIOLO NASCE IL VALTELLINA SUPERIORE, SUDDIVISO IN CINQUE SOTTODENOMINAZIONI: INFERNO, GRUMELLO, SASSELLA, VAGELLA E MAROGGIA, CHE SI FREGIANO DI BUON MERITO DELLA DOCG AL PARI DELLO SFORZATO.
CANEDERLI TRENTINI AGLI SPINACI ALLONTANANDOCI UN PO’ DALLA TRADIZIONE TRENTINA ABBIAMO PENSATO DI RICREARE I CANEDERLI UTILIZZANDO GLI SPINACI: UNA VERDURA SEMPRE DI STAGIONE E CHE PIACCE PROPRIO A TUTTI. PER UN EFFETTO PIÙ RUSTICO E CROCCANTE, ABBIAMO VOLUTO IMPANARE I NOSTRI CANEDERLI CON PANE GRATTUGIATO, FARINA DI MAIS ED UN MIX DI SEMI VARI. IL MODO SCELTO PER SERVIRLI È MOLTO LEGGERO, MA VOLENDO SI PIÙ PENSARE AD UNA MORBIDA E DELICATA BESCIAMELLA DI ACCOMPAGNAMENTO, OPPURE L’UTILIZZO DELL’UVETTA SULTANINA AL POSTO DEI PINOLI, PER UN TOCCO DOLCE. INGREDIENTI PER 15 CANEDERLI: 340G PANE ROMANO RAFFERMO
1 KG SPINACI FRESCHI
2 CUCCH FORMAGGIO PARMIGIANO GRATTUGIATO FARINA
UVE.
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FARINA DI MAIS PANE GRATTUGIATO SEMI VARI (SESAMO, LINO, PAPAVERO)
2 UOVA
OLIO EVO
260ML LATTE CANNELLA NOCE MOSCATA PINOLI AGLIO IN POLVERE
DENISMENEGHINI@ALICE.IT
SALE, PEPE BIANCO
PROCEDIMENTO: SBATTERE LE UOVA CON IL LATTE. TAGLIARE IL PANE E AMMOLLARLO IN UNA CIOTOLA CON LE UOVA SBATTUTE, ED INSAPORIRE CON SALE E PEPE. AGGIUNGERE IL FORMAGGIO GRATTUGIATO, MESCOLARE BENE E LASCIAR RIPOSARE PER CIRCA 30 MINUTI (DEVE RISULTARE MORBIDO E UMIDO, SENZA PERÒ DISFARSI) LESSARE GLI SPINACI E STRIZZARLI BENE PER PRIVARLI DELL’ACQUA. AMALGAMARE IL PANE CON GLI SPINACI, UNIRE I PINOLI, L’AGLIO, LA CANNELLA E LA NOCE MOSCATA. AGGIUNGERE QUALCHE CUCCHIAIO DI FARINA 00, PER OTTENERE UN COMPOSTO PIÙ COMPATTO. FORMARE LE PALLINE (BAGNARSI LE MANI PER RIUSCIRE A LAVORARE MEGLIO IL COMPOSTO) E PASSARLE IN UN PIATTO CON LA FARINA DI MAIS, MESCOLATA AL PANE GRATTUGIATO ED I SEMI. CUOCERE I CANEDERLI IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SARANNO PRONTI QUANDO VENGONO A GALLA. PER VEDERE SE SONO BEN COMPATTI FARE LA PROVA CON UN CANEDERLO, SE NON VIENE A GALLA AGGIUNGERE ALTRA FARINA. SERVIRE BAGNANDO CON UN FILO D’OLIO.
MANUELA E SILVIA BIZZO
SPIZZICHI E BOCCONI B
34 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO ASCOLTATE LA PARTE DI VOI PIÙ TRADIZIONALISTA PERCHÉ I PIANETI VI SPINGERANNO NELLA CONTINUITÀ DEI RAPPORTI INTRAPRESI · SALUTE CAMBIA LA STAGIONE E PORTA CON SÉ ANCHE LA PIGRIZIA. BANDITE IL DIVANO E SCEGLIETE MUSICA ADATTA A LUNGHE PASSEGGIATE
TORO DAL 21/04 AL 20/05
FASCINO SARETE A L POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO. SAPRETE ESSERE PRESENTI PER CHI AMATE NEL MODO PIÙ DOLCE E OPPORTUNO · S ALUTE ADOTTANTE UN’ALIMENTAZIONE CON INTEGRAZIONI MACROBIOTICHE, VI AIUTERÀ CON IL PESO E, SE DOVETE SCEGLIERE, DATEVI ALLA DANZA
Oroscopo APRILE NON TI SCOPRIRE... LA PRIMAVERA ENTRA NEL VIVO E I SENSI SI RISVEGLIANO E RITROVANO VIGORE. E’ IN ARRIVO UN MESE CHE PORTA CON SÉ PASSIONE PER LA VITA
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO L’EROS IN VERTIGINOSO AUMENTO VI SPINGE IN UNA CACCIA SENZA FRONTIERE. ATTENTI A COME VI MUOVETE PER NON FERIRE NESSUNO · S ALUTE AVETE BISOGNO DI FARE UN’ATTIVITÀ LEGGERA MA CONTINUATIVA, CHE POSSA RESTITUIRVI UNA SENSAZIONE DI BENESSERE GENERALE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO SARETE VITTIMA DI SPINOSI SOSPETTI ANCHE PERCHÉ NON MANCHERETE DI MISURARVI IN SCHERMAGLIE AMOROSE. CALMA!· S ALUTE CERCATE L’EQUILIBRIO FISICO ED EMOTIVO. NON VI FARÀ MALE UNO SCREENING MEDICO CON ATTENZIONE ALL’APPARATO RIPRODUTTIVO
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO EVITATE DI ESSERE TROPPO CRITICI E, SOPRATTUTTO IN COPPIA, PREDILIGETE IL SILENZIO. ASCOLTARE I BISOGNI DELL’ALTRO VI FARÀ BENE · S ALUTE DOVETE RECUPERARE CENTRALITÀ E SALDEZZA, FATELO SEGUENDO I CONSIGLI DI UN PERSONAL TRAINER E IMPONENDOVI LA CALMA
IN ALCUNI MOMENTI VI SENTIRETE PRIGIONIERI DELL’AMORE DI CHI VI STA VICINO. SCAPPARE NON AIUTA, SIATE INVECE SPENSIERATI · S ALUTE DEDICATEVI A UN REGIME DEPURATIVO CHE REGALERÀ SOLLIEVO A FEGATO E APPARATO DIGESTIVO. NON DIMENTICATE DI RIPOSARE FASCINO
CANCRO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO SIETE STRETTAMENTE CONNESSI CON CHI AMATE PERCIÒ OGNI OBIETTIVO È POSSIBILE. ATTENZIONE ALLE GAFFES IN AGGUATO · SALUTE FORMA MUSCOLARE ED ESTETICA INVIDIABILE, ACCOMPAGNATA, PERÒ, DA UN NERVOSISMO CHE POTREBBE SCARICARSI SULLE ARTICOLAZIONI O SULLA SCHIENA
FASCINO DEDICHERETE ALL’AMORE VERO UNO SPAZIO CONSISTENTE: MOSTRATEVI GIOCOSI E APPASSIONATI ASSECONDANDO IL CORPO · SALUTE IL QUADRO PSICOFISICO GENERALE SARÀ PIÙ CHE SODDISFACENTE MA SCEGLIETE LA GINNASTICA PASSIVA, LO YOGA O IL PILATES
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
FASCINO USATE MAG-
CONCENTRATEVI SULLA PARTE PROGETTUALE DEI SENTIMENTI, LA STABILITÀ È UN SOLIDO PUNTO D’APPRODO RISPETTO A MOLTE VOSTRE DERIVE· S ALUTE I PIANETI DISSONANTI POTREBBERO CAUSARE QUALCHE SOMATIZZAZIONE A CARICO DELLO STOMACO. PROVATE A RISOLVERE CON LA FITOTERAPIA FASCINO
GIORE CAUTELA PERCHÉ IL PARTNER POTREBBE MOSTRARSI INTRANSIGENTE E POCO INCLINE A SOPPORTARE LE VOSTRE TIRITERE· S ALUTE ABBIATE COSTANZA E SCEGLIETE UN PROGRAMMA DI FITNESS SOLIDO E PROGRESSIVO, SIA CHE SI TRATTI DI ESERCIZI IN PALESTRA O DI ALTRO L’INTERVENTO
Grandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir
*dottore oculista
L
Campolongo
L’ECOMOBILE PER RIFIUTI INGOMBRANTI
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO VI
ATTENDONO OCCASIONI PICCANTI: FATE ATTENZIONE PERÒ, CHI È IN COPPIA RISCHIA GROSSO, ANCHE FISICAMENTE!· S ALUTE BUONA LA TONICITÀ MUSCOLARE. APPROFITTATENE SCEGLIENDO SPORT COME LA BICICLETTA, L’EQUITAZIONE O LA CORSA
e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1
professionalità risultati
E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo). Sanità
TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.
cortesia
relax
Economia
LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE
La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011
igiene
Territorio
AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ
Chioggia
Provincia
CONRIBUTO AFFITTI
Regione
POLITICA
6XXdaid ^a ,% eZg XZcid YZaaZ YdbVcYZ eV\# 14
PRIMO PIANO
EVgZcideda^ kZcZo^VcV! Xdcigdaa^ ^c Xdghd eV\# 28
SOLIDARIETÀ
INTORNO A NOI
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>bb^\gVo^dcZ! ^a eZg^Xdad jcV \jZggV igV edkZg^
Sanità eV\# 30 Ulss 14 e osped VELA CULTURA ale, quale destin8^cV Z 8]^d\\^V/ >a W^aVcX^d o Y^ :cg^Xd OZccVgd ^cXdcigd Y^ YjZ per Chioggia? XjaijgZ eV\# 16
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10-14
di Chioggia
HigZ\Vi^ YVa lZW# FjVcYd ^ciZgcZi eVidad\^Xd eV\\# 36-37
SCUOLA
L P GVXXdai^ fjVh^ &%%% Zjgd eZg aV J^aYb Y^ 8]^d\\^V
eV\# 41
Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas
MOSTRE A PADOVA
6 EVaVood YZa BdciZ ^ iZhdg^ YZaaV <gZX^V Vci^XV eV\# 43
eV\# 34
Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.
FASCINO IL
www.lapiazz
aweb.it
Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto
eV\# 14
eV\# 26
“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA
EDITORIALE
Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione
Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.
di Alessand
G
ro Abbadir
randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta Velocità nel e la compattezza tra i diversi partiti orientale. i gruppi politici Veneto del partito nella e passata esperienza eV\# 28 sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico coeso, di Tiozzo, “di un grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino procon idee ben di Venezia. Ma ra parte del partito. l’arte anco- si appresta le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa chiare, che tutti i veneti. su la creazione di Si pensi per scheletri alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3 eV\# 21
PARENTOPOLI NEL VENEZIA NO
Elezioni, parti politici in fermeti e gruppi nto
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RONCAGLIA di Ponte San Nicolò, zona residenziale, recente appartamento al piano terra con giardino esclusivo composto da soggiorno-cottura, 2 camere, 2 bagni 2 garage di 34 mq con doppio basculante. Disponibile subito. Classe E – kWh 108,66. � 158.000 Rif. 121310
ARZERGRANDE, Centrale, casa indipendente da ristrutturare con scoperto di c.a. 1700mq ideale per chi desidera la casa con giardino di notevole dimensione a due passi dal centro. Attimo anche come investimento. � 125.000 Rif. 121309
CAMPOLONGO MAGGIORE, loc. Bojon, interessante appartamento al piano terra con giardino privato e garage comunicante, composto da: sogg.-cottura, 2 camere, 2 bagni, garage e posto auto. completamente arredato e accessoriato. Vera occasione! Classe D – kWh 118,51. � 139.000 Rif. 121311
PIOVE DI SACCO loc. Corte, porzione di Trifamiliare su 2 livelli con ingresso, cucina abitabile, soggiorno, 2 bagni finestrati, 2 camere, guardaroba, portico, ricovero attrezzi/garage e piccolo scoperto esclusivo. Ideale per chi cerca confort e tranquillità. � 160.000 Rif. 111307
PIOVE DI SACCO, S.Anna, recente trilocale disposto su 2 livelli, composto da: ingr.-zona giorno-cottura, doppi servizi, rip., 2 camere, 2 poggioli e doppio garage. Disponibile parte dell’arredamento compreso nel prezzo quale: cucina, armadi a muro e arredo bagni. Da non perdere! Classe D kWh 136,17. � 160.000 Rif. 111289
CANDIANA, centro paese villetta a schiera centrale con ampi e funzionali locali abitabili. Dotata di ottime finiture, terrazzasolarium, taverna, sottotetto e doppio garage. da vedere! Classe E kWh 96,13. � 160.000 Rif. 111299
PIOVE DI SACCO, alle porte del centro storico in contesto di residence su palazzina di 5 unità, appartamento luminoso di ampie metrature con cucina abitabile, soggiorno di 35mq, 2 bagni, camera e 3 stanze mansardate. Solai in legno a vista. Classe B kWh 60,436. Info in agenzia Rif. 111304
BRUGINE, centro, appartamento trilocale con doppi servizi, posto al piano primo ed ultimo su palazzina di sole 6 unità con garage doppio e cantinola. Classe E KWh131,43.
BRUGINE, appartamento in ottimo stato al piano terra composto da: ing.- soggiorno-cottura, doppi servizi, 2 camere, cantina/taverna, ripostiglio e garage. Classe D – kWh 87,94. � 145.000 Rif. 111302
BRUGINE loc. Campagnola, in contesto di sole 6 unità, recente appartamento al piano primo e ultimo, con zona giorno di 50mq, camera, bagno, possibilità di ricavare la seconda camera. Ottimamente rifinito. Libero. Da vedere! Rif. 111264
ARZERGRANDE, Centro, appartamento di testa indipendente al piano terra, con soggiorno-cottura, 2 camere, doppi servizi, tettoia – posto auto coperto e rip. Ottimo anche per investimento, completo di climatizzatore con pompa di calore. Classe E kWh 135,72 � 95.000 Rif. 091139
PIOVE DI SACCO, a due passi dal centro, in contesto di 3 unità, recente appartamento al piano primo con garage e cucina al piano terra con scala interna. Caratterizzato da un doppio ingresso, disimpegno con ripostiglio, bagno con ampio terrazzo a sud, camera matrimoniale e soggiorno/stanza pluriuso. No spese condominiali e completo di arredamento a � 128.000. Classe D kWh 107,84 Rif. 111275
ARZERGRANDE, in zona residenziale, recente appartamento con soggiorno-cottura, 2 camere, 2 bagni, garage e rip. Finiture di qualità, in contesto tranquillo e zona ben servita. Classe C kWh 80,403 � 135.000 Rif. 111295
LEGNARO, in contesto residenziale e comode ai servizi si propongono ville bifamiliari con consegna chiavi in mano, disposte su piano terra e sottotetto. Ottima qualità delle finiture, personalizzabili. Classe B kWh 56,977. � 250.000 Rif. 091171
PIOVE DI SACCO
Affiliato: PI.CO. s.a.s. P.tta Japelli, 1 Tel. 049 9705597 - Fax 049 9705601 www.grimaldifranchising.it piovedisacco@grimaldifranchsing.it
PIOVE DI SACCO, lotto di terreno di mq.1223 con edificabilità di 2616mc. Ottima posizione ad angolo su viabilità principale. Info in agenzia. Rif. 121312
� 108.000 Rif. 111288
ARZERGRANDE, in nuova struttura commerciale-direzionale servita da ampio parcheggio, proponiamo in vendita/locazione negozi e uffici di varie metrature. Situato in zona di forte passaggio su primaria viabilità di collegamento. Visibilità garantita. Info in agenzia Rif. C101234