del Piovese
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 47 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Liceo Eistein Indirizzo classico a rischio: solo 13 iscrizioni
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Codevigo Elezioni, ci provano in quattro a diventare sindaco
Strada dei Vivai Controllo della velocità: installato il secondo autovelox
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19-22 EDITORIALE
Il gIro Intorno al mondo dI rachele e gàbor
Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano
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I nomi: Andrea Recaldin, Piergiorgio Zampieri, Carlo Valerio, Davide Gianella, Chiara Patrizia Tardivello e Maristella Penazzo
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i conferma una corsa a sei alle elezioni amministrative del prossimo 26 e 27 maggio. I Piovesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale.Lo scenario politico si presenta quanto mai variegato, a testimonianza – anche – della frammentazione politica provocata dalla crisi che ha portato al commissariamento del Comune a gennaio di quest’anno. La prima candidatura, in ordine di tempo, è quella di Andrea Recaldin, vicesindaco
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e assessore per tre anni nella precedente amministrazione, che correrà con l’appoggio della Lega Nord e della civica “Forza Piove di Sacco”. Il Popolo della Libertà punta tutto su Piergiorgio Zampieri, capogruppo uscente del Pdl in consiglio comunale, sostenuto anche dalla lista “Corte civica”. Torna sulla scena politica piovese anche Carlo Valerio, ex sindaco della città, candidato con due liste civiche: “Piove bene comune” e “Piove civica”. Sarà invece Davide Gianella, fresco di primarie, il candidato
sindaco per il centrosinistra. Consigliere comunale uscente, si presenta con l’appoggio del Partito Democratico, Italia dei Valori e le due civiche “Un nuovo inizio” e “Per Corte”. Due anche le candidate donne. Chiara Patrizia Tardivello, impegnata nel sindacato con la Fiom, si presenta con la Federazione della sinistra. Volto nuovo, alla prima esperienza politica, quello di Maristella Penazzo, geometra, che corre per il “Movimento cittadini attivi piovesi”. pagg. 4-6
atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indicazione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tassazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che finalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il declino. continua a pag. 3
L’Intervento
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a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i lavoratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica...
anno scolastico 2013/2014 per i bambini nati tra il 1° maggio e il 30 settembre 2011
Il lavoro è vita, anche per il Veneto
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Dopo quasi mezzo secolo è stato riconsegnato alla comunità l’antico oratorio di San Filippo Neri. Grazie infatti all’interessamento dell’associazione “Amici del Gradenigo” è stato riaperto uno dei luoghi più significativi. pag. 27
Amministrative, a Piove sono sei i candidati in corsa
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EDITORIALE
segue da pag.
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Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere
Padova, testimone a Rossi
zanonato chIamato dal governo letta
Il sindaco Flavio Zanonato è stato chiamato da Enrico Letta nel suo governo per superare l’impasse politico. Al primo cittadino padovano un ministero chiave, quello sviluppo economico, con portafoglio per gestire alcune delle più delicate questioni. L’annuncio è stato dato dallo stesso Letta dopo un colloquio di oltre due ore con il capo dello Stato e pare che sia stato proprio l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani a fare il nome di Zanonato per la nuova squadra di governo. A Padova novità in municipio: spetta al vicesindaco Ivo Rossi a traghettare la città in questo anno, fino alle prossime elezioni amministrative previste per giugno 2014.
Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano
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Nel mondo c’è un miliardo di persone che oggi non ha mangiato. Adesso basta! Cambiare tutto questo dipende da me... e dipende anche da te.
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Oltre 1.500 crisi aziendali (1.502) l’anno scorso in Veneto, 4 al giorno, il 41,3% in più rispetto al 2011, quasi 500 negli ultimi tre mesi del 2012, con un’escalation dell’80,6% . Un quadro in costante peggioramento negli ultimi cinque anni, dalle 335 crisi aziendali nel 2008, e il periodo più nero è stato proprio l’anno scorso. Oltre 36 mila lavoratori (36.092) sono stati licenziati l’anno scorso in Veneto, quasi 10 mila negli ultimi tre mesi del 2012. È grave l’emergenza a Padova, denunciano i vertici di Confindustria.
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Il Comune aderisce al Fondo di solidarietà e assume tre operai
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Provincia traSportI pubblIcI
Riconoscimento alle attività che... “tengono duro” pag. 8
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Una nuova classe per la scuola dell’infanzia pag.
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Nel parco di Villa Berta a Camin, quartiere padovano, c’è una nuova area per i cani per la soddisfazione dei molti cittadini e dei moltissimi cani che l’aspettavano. Almeno un’area cani in ciascun quartiere: è questo l’obbiettivo a cui puntano gli amministratori padovani. È un gesto di civiltà sia per i tantissimi cani e conduttori di cani che ci sono in città, ma anche per chi non ha un cane e che vive con timore e sospetto la presenza degli amici a quattro zampe nelle aeree verdi. Una forma di convivenza possibile e che porterà solamente benefici.
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Nell’Anno Europeo dedicato al Cittadino e alla Lotta agli sprechi, il Festival della Cittadinanza 2013 che si è tenuto a Padova la prima metà di maggio ha fatto di “occupiamoci!” la sua parola chiave, una esortazione a mettere in campo i propri talenti, per occuparci del territorio, salvaguardando risorse e beni comuni, occupare e riqualificare spazi.
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“I colori della salute”
Il dibattito nel cuore di Padova
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Fusione di società e nuovi tragitti per i pendolari pag. 28
Scuola padovana Un freno alle gite costose e di più giornate pag.
Il perSonaggIo
Regione
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Nicola Zampieri racconta il successo delle “Anime in Plexiglass” pag. 33
Le imprese in “rosa” reggono meglio la crisi pag. 36
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Zanonato e Zaia, intesa sullo sviluppo pag. 37
arte A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento pag.
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Resteranno esposte fino al prossimo 18 giugno le opere della pittrice Barbara Bruscagin presso il ristorante “Per Bacco” di Ponte Corvo. Si tratta di ciclo di opere dal titolo “I colori della salute” e ha come protagonisti assoluti degli alimenti, quali il cavolo e la curcuma, le cui proprietà terapeutiche e purificatrici sono essenziali componenti dell’alimentazione antitumorale. Lo scopo principale di queste opere è per l’appunto mostrare come si possa associare il cibo all’arte: la figura umana, anche se talvolta sembra essere impercettibile, è invece onnipresente in tutti i quadri; e, ad essa viene associato un alimento ogni volta diverso che ha delle proprietà benefiche per il nostro organismo. “Il piacere del gusto” è il secondo ciclo di opere dedicato al culto del cibo. Un’alimentazione salutare non è sinonimo di un’alimentazione senza sapore; infatti è possibile nutrirsi con cibi sani che possano comunque stimolare il piacere dei sensi e farci mantenere una forma fisica vigorosa. Tali sensazioni sono evocate nelle tele dando maggior importanza alla figura umana e creando una personificazione dell’alimento.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. E’ un marchio registrato. Editore
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Elezioni a Piove di Sacco I candidati sindaci si presentano Programmi e liste
A Piove di Sacco sfida a sei per la pol
Appuntamento con le urne il prossimo 26 e 27 maggio, con eventuale ballottaggio il 9 e 10 giugno Davide Gianella
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l centrosinistra candida a sindaco Davide Gianella. 32 anni, avvocato, alle spalle un’esperienza amministrativa al tavolo del consiglio comunale. Tra i banchi della maggioranza prima, durante la giunta guidata da Mario Crosta e all’opposizione poi, nei tre anni e mezzo di mandato del sindaco Alessandro Marcolin. Il nome di Gianella è uscito dalle urne alle primarie di centrosinistra dello scorso 7 aprile e sarà sostenuto nella corsa a Palazzo Jappelli dal Partito Democratico, due liste civiche e l’Italia dei Valori. Il suo programma elettorale è articolato in “10 cambiamenti”. Trasparenza, partecipazione e tagli ai costi della politica tra le scelte strategiche. Gianella propone l’eliminazione dello staff del sindaco (ovvero il direttore generale e l’ufficio stampa), al suo posto un ufficio contratti con il personale dipendente. Rendicontazione semestrale dell’attività amministrativa dell’ente, diretta web dei consigli comunali e dei principali incontri amministrativi per rendere trasparente l’attività dell’ente. E ancora, creazione di comitati civici di partecipazione con i rappresentanti di zona (centro storico, Madonna delle Grazie e frazioni) per facilitare il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione. Altrettanto importante, nel programma elettorale, il concetto di Saccisica, intesa come unione dei Comuni del territorio: un comprensorio che conterebbe oltre 50 mila abitanti, e che potrebbe usufruire di una rete economica, socio assistenziale e culturale potenziata. Un’unione che permetterebbe quindi di ridurre le spese e, al contempo, avrebbe maggiore forza decisionale nelle questioni extracomunali. Tra le modifiche proposte da Gianella ce n’è anche una allo statuto comunale per impedire ai consiglieri qualsiasi doppio incarico negli enti partecipati e controllati. Il primo consiglio comunale Gianella lo vuole all’interno dell’ospedale. La struttura andrà potenziata, non si toccheranno reparti, personale e investimenti. Anzi, si propone di ripristinare la commissione comunale sanità.
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i candida a sindaco, alla prima esperienza politica, Maristella Penazzo che si presenta con il “Movimento cittadini attivi piovesi”. 31 anni, nata a Tognana, neomamma, geometra libera professionista e amministratrice di condomini. Nel suo programma elettorale priorità al mondo della scuola. Nel concreto vengono proposte una serie di misure a sostegno dei giovani e altre utili ad inserire gli studenti nel mondo del lavoro. La revisione dell’offerta formativa, nel programma, passa anche attraverso la messa in sicurezza dei plessi scolastici e di tutte le strutture comunali. Interventi che potrebbero incentivare il rilancio dell’economia locale e creare nuove opportunità occupazionali. Altro tema centrale è quello del lavoro che andrebbe incentivato attraverso la realizzazione di nuove reti imprenditoriali, capaci di attirare l’interesse degli investitori sul territorio. La ripresa del commercio invece va di pari passo al rilancio del turismo. Allo scopo viene proposta l’istituzione di una Azienda Promozione Turistica Piovese capace di pianificare eventi, attirare turisti e dare la giusta visibilità al territorio. Altro argomento centrale è quello della sicurezza. “Nelle precedenti amministrazioni – evidenzia Penazzo - il tema è stato affrontato pensando fosse risolutivo installare telecamere, ma questo non è stato sufficiente. Nel nostro programma proponiamo quindi di utilizzare la tecnologia per registrare, monitorare e censire gli episodi di disagio sociale e rendere una visione immediata alle forze dell’ordine delle problematiche del territorio. In secondo luogo – aggiunge - proponiamo il recupero dell’area dell’ex foro boario, per concentrare lì le forze dell’ordine e dare pronto intervento al cittadino. Molti si chiederanno come sarà possibile realizzare un intervento di questa entità visto che non abbiamo soldi in cassa. Semplice – dice – basterebbe vendere quello di cui l’amministrazione non ha bisogno, che costa in termini di manutenzioni e perdite di tempo”.
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avide Gianella si presenta sostenuto dal Partito Democratico, le civiche “Un nuovo inizio” e “Per Corte” e l’Italia dei Valori. In lista anche Lucia Pizzo e Ornella Beccaro, rispettivamente per Pd e Idv, sfidanti di Gianella alle primarie di coalizione. Molte facce nuove accanto a nomi noti della politica locale, a cominciare da Lino Conte, Stefano Chinaglia e Paolo Zatta, consiglieri comunali uscenti e Simone Sartori, vicesegretario del Pd della sezione locale. A sostenere Gianella anche l’ex presidente del consiglio, Giorgio Tortolato e il consigliere regionale Idv, Antonino Pipitone. Gli altri nomi. Pd: Alessio Dante, Gabriele Giraldo, Giancarlo Schiavon, Giorgia De Paoli, Giulio Rigato, Laura Trovò, Luca Carnio, Lucrezia Nenna, Manlio Zecchin, Martina Rostellato, Paola Ranzato e Stefano Mancin. “Un nuovo inizio”: Lino Battistello, Andrea Cavalletto, Anita Cavalletto, Gessica Coccato, Davide Comunian, Anna Donegà, Anna Grigoletto, Carlo Odorizzi, Marco Pengo, Paola Pinton, Andrea Scarso ed Elisa Spinello. “Per Corte”: Stefano Albertin, Lorenzo Cesarato, Erika Chinazzi, Giusto Da Re, Fausto Franceschin, Paola Franceschin, Alessandro Franchin, Carmencita Frison, Romeo Fornasiero, Costantino Lazzari, Sarah Mingotto, Leandro Rossi, Martina Sigolo, Fortunato Spinello e Renato Sporzon. Idv: Marco Blandina, Roberto Colombrita, Roberto di Pietro, Patrizia Dossa, Alessandro Favero, Annalisa Ferrara, Marina Franchini, Fabrizio Marangoni, Silvia Meneghetti, Gabriele Mingotto, Bruno Rampazzo, Paola Sartori, Nicoletta Zara ed Elena Zilio.
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aristella Penazzo si candida a capo della lista “Movimento cittadini attivi piovesi”. “L’unica lista civica – precisa la candidata - non appoggiata a partiti politici. Ci definiamo movimento perché non vogliamo essere assimilati ad alcuna realtà politica”. “La nostra – spiega - è una libera scelta in quanto reputiamo che i favoritismi o le opportunità concesse dai partiti non rendano libere le singole persone di decidere e fare sul territorio ciò che è necessario. Essere vincolati ad un partito, nel bene o nel male equivale ad essere una pedina”. “Da queste considerazioni – spiega Penazzo - nasce la voglia di non allearci con nessuno. Ciò non toglie che se emergono buone idee da altre persone, che siano un bene per Piove di Sacco, potremo appoggiarle”. “Questa lista nasce dalla voglia comune di ricreare il bene del paese e non il bene del singolo, effettuando scelte libere e non vincolate da interessi personali. Vogliamo essere indipendenti e siamo consapevoli che senza l’appoggio di nessuno le possibilità di amministrare il nostro paese sono remote, ma ci auguriamo che quello che abbiamo fatto, per quanto poco, dia delle soddisfazioni sia al gruppo di lavoro, sia alla popolazione di Piove di Sacco”. I nomi della squadra: Leonardo Alberetti; Sandra Bertin; Marica Castegnaro; Franco Cervaro; Giuliana Comunian; Noal; Catia Padovan; Simone BojonEmanuela di Campolongo Maggiore (Ve)Piron; Margherita III Strada Salmaso; Ermes Siorini (presidente del Zona consiglioArtigianale, comunale dal 21999 al 2004); Dario Tel./Fax 049 97 25 636 Toffanello; Michele Zorzi. Cell. 329 88 92 024 / 328 42 64 253 info@ciottolidifiumesrl.it - www.ciottolidifiumesrl.it
a cura di Martina Maniero
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i conferma una corsa a sei alle elezioni amministrative del prossimo 26 e 27 maggio. I Piovesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. Lo scenario politico si presenta quanto mai variegato, a testimonianza – anche – della frammentazione politica provocata dalla crisi che ha portato al commissariamento del Comune a gennaio di quest’anno. La prima candidatura, in ordine di tempo, è quella di Andrea Recaldin, vicesindaco e assessore per tre anni nella precedente amministrazione, che correrà con l’appoggio della Lega Nord e della civica “Forza Piove di Sacco”. Lista, quest’ultima, composta in prevalenza da esponenti del centrodestra. Il Popolo della Libertà punta tutto su Piergiorgio Zampieri, capogruppo uscente del Pdl in consiglio comunale, sostenuto anche dalla lista “Corte civica”. Torna sulla scena politica piovese anche Carlo Valerio, ex sindaco della città, candidato con due liste civiche: “Piove bene comune” e “Piove civica”. La squadra che lo affiancherà conta
Elezioni a Piove di Sacco
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ltrona di sindaco andrea recaldIn. le lISte
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anche esponenti del gruppo dei Moderati. Sarà invece Davide Gianella, fresco di primarie, il candidato sindaco per il centrosinistra. Consigliere comunale uscente, si presenta con l’appoggio del Partito Democratico, Italia dei Valori e le due civiche “Un nuovo inizio” e “Per Corte”. Due anche le candidate donne. Chiara Patrizia Tardivello, impegnata nel sindacato con la Fiom, si presenta con la Federazione della sinistra. Volto nuovo, alla prima esperienza politica, quello di Maristella Penazzo, geometra, che corre per il “Movimento cittadini attivi piovesi”. Alla fine ha rinunciato alla propria candidatura Bruno Luciano Sanavia, che non è stato contattato da un gruppo di cittadini strutturati e già organizzati in una lista civica. Condizione, quest’ultima, che Sanavia aveva posto per la sua discesa in campo. Stessa scelta per Sergio Broggio. A persuaderlo a non partecipare alla competizione la candidatura della Tardivello. Fuori dai giochi, nonostante il buon risultato delle elezioni politiche di febbraio, anche il Movimento Cinque Stelle.
ndrea Recaldin è sostenuto da due liste: quella della Lega Nord e dalla civica “Forza Piove di Sacco”. Entrambe si caratterizzano per una un gran numero di giovani, con una età media bassa e molti volti nuovi. Alcuni alla prima esperienza politica, come Andrea Carraro, Alessandro Chinello, Elisa Friso e Giampietro Rampazzo. Altri con un passato amministrativo, tra questi Antonio Zorzi, segretario della Lega Nord di Piove e i consiglieri uscenti Elisa Bacchin e Luca Rosso. Il gruppo del Carroccio ha voluto puntare sulla rappresentatività del territorio. Forte infatti è la componente di chi proviene dalla frazione di Corte. “Forza Piove di Sacco” è l’altra lista che appoggerà il candidato. I nomi e il programma delle lista, dove è molto forte la componente femminile, sono di chiaro riferimento all’area cattolica e moderata del centrodestra, in particolar modo nelle file più giovani del Pdl. Carlotta Vettorato, Enrico Vidale piuttosto che Gabriele Scalise sono candidati che hanno già esperienza, in tal senso. Anche qui, tuttavia, troviamo una forte rappresentatività delle frazioni: Alessia Molena, per Piovega, Silvia Doro e Riccardo Viola, per Sant’Anna, oltre ad Alberto Spinello per Tognana, sono persone che porteranno con Recaldin le istanze di chi vive fuori dal centro. Gli altri nomi della squadra che appoggerà Recaldin: Samantha Bellesso, Renato Brugiolo, Denis Quartiani, Veronica Gobbi, Michele Maniero, Linda Soffiato ed Umberto Frison per la Lega Nord. Enrico Boran, Peruzzi Silvana, Michela Rubin e Roberto Contrino per la civica.
chIara patrIzIa tardIvello. la lISta
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hiara Patrizia Tardivello si presenta con la Federazione della Sinistra, che unisce Rifondazione e Comunisti italiani. La Federazione Sinistra Piovese ha deciso di presentarsi alle elezioni comunali di Piove di Sacco con una propria lista e un proprio candidato sindaco dopo che è naufragata ogni ipotesi di alleanza con il Partito democratico e le liste che sostengono la candidatura di Davide Gianella. “Lo facciamo - scrivono in un comunicato - dopo aver cercato un confronto sul programma con la coalizione di centro sinistra ed il suo candidato uscito vincitore dalle primarie. Confronto che non è stato possibile. Ancor prima di entrare nel merito della discussione del programma è stata avanzata la pregiudiziale sul nostro simbolo, sgradito al gruppo dirigente del Pd perché è il simbolo della tradizione comunista e della sinistra socialista del nostro paese: falce e martello”. “Richiesta – precisano - per noi inaccettabile. Cambiare un simbolo si può, rinnegare la propria storia no. Falce e Martello sono per noi il simbolo di tante battaglie per libertà e uguaglianza che generazioni di militanti della sinistra hanno condotto nel nostro paese”. Sostengono la candidatura della Tardivello, in ordine alfabetico, Pierluigi Avella; Elisabetta Baratto; Fabio Bordigato; Vittorio Di Leone; Erika Fava; Giancarlo Fava; Giordano Padovan; Martina Pasqualetto; Lucia Plesca; Luigi Santoro; Gerolamo Turato; Armando Tono.
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Andrea Recaldin
tanto Impegno, dISponIbIlItà e preSenza per I mIeI cIttadInI
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ndrea Recaldin, 32 anni, nato a Corte. Vicesindaco e assessore nella precedente amministrazione, laurea in economia e un Master MBA, è oggi funzionario del gruppo Lega Nord al Senato e consulente esperto di finanza locale all’Anci Veneto. “Il mio programma – ha esordito - si basa su quello che ho dimostrato in questi 3 anni di amministrazione: tanto impegno, disponibilità e presenza per i miei concittadini. Per fare il sindaco oggi bisogna essere sempre in prima linea, camminare nelle piazze e ascoltare i cittadini. Ed è quello che intendo fare per i prossimi 5 anni”. “I cittadini – spiega - devono recuperare fiducia nella politica, per questo, se eletto, gestirò con trasparenza le risorse del Comune: chi ha amministrato male i soldi dei cittadini ne dovrà rispondere ai Piovesi.” Il tema della sicurezza è tra i primi obiettivi. “Al mercato come nelle frazioni – spiega – dove il monitoraggio del territorio dovrà essere potenziato. Accanto la manutenzione delle strade, l’analisi delle priorità e il completamento dei grandi lavori in cantiere. Sono nato e cresciuto in una frazione – ricorda - e so di cosa hanno bisogno le località fuori dal centro storico”. La ripresa economica, per Recaldin, passa dal rilancio del commercio e del ruolo di Piove all’interno della Saccisica, per questo nel programma dà ampio spazio all’Ipa e alle manifestazioni che promuoveranno il piovese, le aziende e il turismo. Quanto al sociale due le priorità: anziani e lavoro. “Voglio favorire la relazione tra le diverse realtà che tutelano le attività sociali del territorio, mentre sul lavoro voglio pianificare, con associazioni di categoria, enti locali e scuole, il reinserimento nel mondo del lavoro dei disoccupati”. Recaldin intende poi utilizzare le conoscenze tecniche per rimodulare le aliquote Imu, un’imposta centralista ed iniqua per il candidato. “Abbiamo le idee chiare – conclude - tanto entusiasmo e vogliamo trasmettere ai cittadini un’idea di una Piove che guarda al domani, pur in una situazione economica molto difficile, con ottimismo”.
Chiara Patrizia Tardivello
Il candIdato che vuole “InvertIre la rotta”
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a Federazione della Sinistra punta su Chiara Patrizia Tardivello, 58 anni, da sempre militante della sinistra. Ha lavorato 37 anni alla Hiross, poi diventata Parker, si è dedicata all’attività sindacale, è stata membro del comitato centrale della Fiom e fra i fondatori del circolo piovese di Legambiente della cooperativa Chiarotondo. Lo slogan con cui lancia la sua campagna elettorale è “Invertire la rotta”. La sua proposta politica parte dall’aiuto alle famiglie in difficoltà, per sostenere le quali il Comune dovrà reperire risorse attraverso i tagli alle spese. La valorizzazione del territorio, dal punto di vista del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, dovrà andare di pari passo alla ripresa dell’attività artigianale e commerciale del territorio. Ecco perché, nel programma elettorale, si cerca il coinvolgimento delle associazioni di categoria per creare nuove forme di lavoro per i giovani e per rivalorizzare socialmente il territorio piovese, a partire dalle piccole attività artigianali e commerciali. Tra le scelte programmatiche anche l’impegno ad opporsi al cambiamento di destinazione d’uso delle aree dismesse di attività produttive, se orientate alla delocalizzazione o ad operazioni di tipo speculativo. E ancora, moratoria sulle concessioni di nuove lottizzazioni e netta opposizione agli impianti biogas e al rilascio di concessioni per quelle attività di produzione di energia finalizzate alla sola ricerca del profitto. Nel programma anche un maggior coinvolgimento dei cittadini nella discussione del bilancio comunale e in ogni scelta rilevante di natura urbanistica; nuovi spazi per i giovani; la ri-pubblicizzazione del servizio idrico; la messa in sicurezza idrogeologica del territorio e la verifica della sicurezza di tutti edifici scolastici. Maggiori risorse dovranno infine essere impiegate per ampliare il numero dei posti per gli accessi agli asili nido, così da agevolare i genitori a lavoro o in cerca di un’occupazione.
6 Elezioni a Piove di Sacco I candIdatI SIndacI SI preSentano a cura di Martina Maniero Carlo Valerio
le prIorItà: rIpreSa economIca, IncentIvI alla famIglIa, SIcurezza, ImpulSo all’ImmagIne della SaccISIca
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orna sulla scena politica anche Carlo Valerio, che si presenta in questa tornata elettorale appoggiato da due liste civiche. 61 anni, già sindaco dal 1999 al 2004 alla guida di una giunta di centrodestra che vedeva insieme Forza Italia e Alleanza Nazionale, Valerio è pronto oggi a rimettersi in gioco. Nessuna “soluzione miracolosa”, nel suo programma elettorale, le priorità di azione, spesa ed investimento per i prossimi 5 anni saranno incentrate al mantenimento di beni e servizi pubblici già acquisiti. Le risorse disponibili saranno dunque impegnate, in ordine di priorità, per la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici, sistemazione della viabilità stradale e pedonale, manutenzione di fossi e canali per la sicurezza idraulica del territorio e degli impianti tecnologici esistenti, posa della rete in fibra ottica per la distribuzione della banda veloce. In questo senso centro storico e frazioni avranno pari opportunità. Quindi rilancio del commercio, attraverso azioni che rendano il centro storico più appetibile; nuovi incentivi al settore agricolo, come volano per nuove vie di sviluppo e ripresa dell’attività produttiva a partire dalla zona industriale di Tognana, che dovrà divenire il centro unico produttivo della città. Questa la ricetta per uscire dalla crisi. Accanto alla ripresa economica, nel
programma, non mancano gli incentivi alla famiglia, attraverso azioni di sostegno della natalità, con politiche pro asilo e accesso alla casa, ma anche una rete di assistenza domiciliare per gli anziani e non autosufficienti. E ancora: sicurezza, da aumentare attraverso un maggior presidio del territorio; istruzione, da favorire con un percorso formativo verticale della scuola dell’obbligo;
tutela dell’ambiente; valorizzazione del patrimonio artistico e culturale e, non ultimo un nuovo impulso all’immagine del Comune all’interno dell’area della Saccisica. Tempi maturi anche per una profonda revisione della “macchina comunale” compito, nella proposta di Valerio, spetterà ai nuovi amministratori eletti.
carlo valerIo. le lISte
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arlo Valerio si presenta con due civiche: “Piove bene comune” e “Piove civica”. Due liste “svincolate dai legami di partito” precisano ma, all’interno delle quali, si ritrova anche una buona rappresentanza dell’area dei Moderati. Tra i nomi in lista, appunto, i centristi Antonio Sartori, assessore al Sociale nella precedente amministrazione, Enrico Zennaro, ex assessore allo Sport, Matteo Balistreri, consigliere comunale uscente e segretario Udc della locale sezione e il vicesegretario Emanuele Boso. In lista anche Alberto Canova, consigliere di maggioranza uscente in quota al Pdl. Molte, comunque, le facce “nuove alla politica”. Le due liste, con un candidato consigliere per frazione e uno per quartiere, ben rappresentano il territorio piovese. Non a caso è questo uno degli slogan scelti per la campagna elettorale. Anche in questo caso l’età media dei componenti della squadra è bassa: 36 anni. Tante anche le donne: sono ben 13 le candidate consigliere. Gli altri nomi in corsa per la civica “Piove bene comune”: Laura Benvegnù, Andrea Botton, Alexa Buggio, Lorenza Cervaro, Monica Figari, Cinzia Gabbatore, Emanuele Gobbi, Michele Gobbo, Flavio Luvisolo, Simone Pianta, Paolo Rostellato e Simone Visentin. “Piove civica” conta, tra gli altri: Filippo Coccato, Claudia Corrieri, Andrea Cortivo, Elettra De Pietri, Fabio Ferrara, Monia Michiante, Marco Pegoraro, Paola Pianta, Matteo Pizzeghello, Veronica Polato, Morena Rostellato, Naida Sfriso, Andrea Zamboni, Orlando Zecchin, Monica “Catia” Zoppello.
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Piergiorgio Zampieri
famIglIa e lavoro le parole chIave del Suo programma
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l Popolo della Libertà sceglie Piergiorgio Zampieri. 63 anni, capogruppo uscente del Pdl in consiglio comunale, è primario dal 1998 del pronto soccorso all’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco, all’interno del quale lavora dal 1977. Famiglia e lavoro sono le due parole chiave attorno le quali ruota il suo programma elettorale che individua, tra gli obiettivi prioritari, la diminuzione della pressione fiscale e il rilancio occupazione. Tema caro al Pdl è la riduzione dell’Imu, una misura che servirà a dare sostegno concreto alle aziende e alle attività commerciali, al fine di incentivare nuovi investimenti nel territorio. Un aiuto al mercato del lavoro arriva dalla proposta di inserimento, all’interno del sito internet del Comune e in municipio, di un punto “cerco e offro lavoro”, utile a mettere in diretto contatto la domanda e l’offerta presente nel territorio della Saccisica. Nello stesso senso va la proposta di sviluppo di una piattaforma è-commerce per tutti i commercianti del centro storico, che potranno quindi pubblicizzare le loro
offerte on line. L’Imu e la riduzione dell’imposta sulla prima casa torna anche quando si parla di famiglia. Una soluzione che, per i piovesi, si potrebbe realizzare anche attraverso opportune alienazioni del patrimonio comunale. A tutela delle famiglie alle prese con la crisi economica il programma di Zampieri si impegna a mantenere le rette invariate per gli asili e le scuole materne e a garantire in essere il trasporto scolastico. Per i giovani sviluppo di affitti e mutui agevolati da attuarsi in convenzione tra il Comune, gli Istituti di credito e i proprietari degli appartamenti sfitti. E ancora, svincolo dei 3 milioni di euro per nuove abitazioni di edilizia convenzionata; sblocco immediato dei lotti di completamento rendendoli edificabili e revisione del Piano Regolatore e del Piano degli Interventi. Le famiglie e i malati saranno agevolati grazie l’estensione di attività di radiologia e ambulatoriale sia al sabato che nelle ore serali al fine di abbattere le liste di attesa.
pIergIorgIo zampIerI le lISte
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iergiorgio Zampieri si presenta appoggiato dalla lista del Popolo delle Libertà e da “Corte civica”. La parola d’ordine, nella scelta della squadra, è stata “rinnovamento”. Solo due candidati, infatti, hanno avuto un incarico politico nella passata amministrazione: Elisabetta Conte e Cristian Viola, entrambi consiglieri comunali uscenti. Erika Bisacco e Luciano Rostellato invece sono stati nominati assessori poco prima del commissariamento del Comune, ma l’effettivo passaggio di consegne di fatto non c’è stato. Un peso considerevole nella formazione delle liste è stato dato alla competenza professionale: molti infatti i laureati. La maggior parte dei candidati consiglieri fanno parte della società civile e del mondo dell’associazionismo locale. La lista “Corte Civica” invece è caratterizzata da un forte legame con il territorio e la comunità di Corte, i cui si ritrovano i valori e gli ideali dei moderati di centro. Anche questa lista è impostata sul “nuovo” con sei “giovani”, di cui tre donne. Gli altri nomi dei candidati nella lista del Pdl sono: Marco Balasso, Gledis Beltramin, Dario Bianchi, Giuseppe Boscaro, Emanuele Canova (membro del coordinamento provinciale Pdl e consigliere comunale a Pontelongo), Emanuele Cesarato, Valeria Chiericato, Paolo Grigoletto, Salvatore Musumeci, Roberta Pittarello, Marco Ravazzolo e Paolo Silvestri. Per la lista “Corte civica”: Beatrice Berton, Leonardo Buggio, Amalia Friso, Giorgio Frison, Antonio Longhin, Sante Longo, Elena Miotto, Giorgio Montagner, Matteo Peruffo, Doriano Rudellin, Cristian Terrani, Regina Zennaro detta Nadia.
8 Piove di Sacco Economia
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Commercio Premiati i negozi storici della Saccisica
Riconoscimento alle attività L che... “tengono duro”
Le migliori produzioni locali
le Star dell’agrIcoltura regIonale al prImo feStIval delle dop venete
di Martina Maniero
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i è tenuta il 9 aprile scorso, nella sala della Magnifica Comunità del municipio di Piove di Sacco, la cerimonia di premiazione dei negozi storici della Saccisica. Un’iniziativa di Confesercenti e della Fondazione Negozi Storici che ogni anno, con il contributo della Camera di Commercio e la collaborazione delle amministrazioni locali, premia i negozi della provincia di Padova in attività da almeno 40 e 70 anni. Sei le attività storiche piovesi premiate quest’anno. A consegnare i riconoscimenti il direttore di Confesercenti, Maurizio Francescon, il presidente della sede di Piove di Sacco, Walter Puato, il responsabile di area, Andrea Ferrara e il sindaco di Sant’Angelo, Romano Boischio. “Questa iniziativa non rappresenta soltanto un momento di riconoscimento alle attività storiche del nostro territorio – ha esordito Francescon – piuttosto un percorso, che vuole difendere la qualità della vita e un modello di sviluppo alla base del sistema economico veneto”. La targa d’oro per aver superato i 70 anni di attività è andata alla “Rosticceria Mogicato” di Legnaro, avviata nel 1911. Gli altri negozi hanno ricevuto la targa argentata per i 40 anni di attività continuativa. A Piove di Sacco sono stati premiati la “Pasticceria Milanese”, avviata nel 1971 da Ernesto Cecchinato. Dal 2003 sono entrati a far parte della società anche i suoi familiari: la moglie Franca, la figlia Soo Mee e il figlio Heros. Sempre in città è stato premiato l’ “Ortofrutta Piovese”, aperto nel 1958 da Fedora Chiuso e dal figlio Gianni Benvegnù. Negli corso degli anni, assieme a Gianni, hanno lavorato in negozio anche la moglie e il figlio Luca. Tre dei sei riconoscimenti sono andati a Sant’An-
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Una iniziativa della Fondazione Negozi Storici insieme con Confesercenti che vuole sottolineare il valore dei negozi di vicinato all’epoca dei grandi centri commerciali. Piove al secondo posto nella provincia di Padova
Foto di gruppo dei premiati titolari dei negozi della Saccisica gelo. Premiati due panifici: “Il Forno”, bottega avviata nel 1960 da Vincenzo Fornasiero, dal 1999 gestita dal figlio Fabrizio e il “Forno De Goti”, attività avviata nel 1970 da Luigino Sorgato e dal 2001 in mano al figlio Loris. Il terzo riconoscimento è andato alla “Macelleria Zanella”, rivendita di carne equina inaugurata nel 1968 e ora gestita da Cristina Zanella. La Fondazione Negozi Storici nasce nel 2006. E’ un’idea di Confesercenti che parte dall’esame della situazione territoriale, economica e commerciale della provincia, dove si assiste alla nascita di numerosi centri commerciali di grandi dimensioni accanto ai centri storici, nei quali sono presenti in preminenza negozi
medio-piccoli, specializzati e di vecchia data. Con la costituzione della Fondazione, Confesercenti ha voluto valorizzare quei negozi che, con la loro storia e il loro radicamento nel tessuto urbano, sono stati e continuano ad essere una testimonianza di tradizione, qualità e cultura. Ad oggi la Fondazione, presieduta da Daniela Bettella, ha censito, e premiato, 270 esercizi storici distribuiti in tutta la Provincia. Piove di Sacco, con le sue 28 attività storiche riconosciute, si piazza al secondo posto della classifica dei Comuni con il maggior numero di attività premiate. Il capoluogo della Saccisica è preceduto soltanto dalla città di Padova con 32 esercizi premiati.
e star dell’agricoltura regionale al primo Festival delle Dop venete, svoltosi lo scorso 9 maggio al Circolo di Campagna Wigwam di Arzerello di Piove di Sacco. L’evento, promosso da Veneto Agricoltura-Europe Direct e patrocinato dalla Regione Veneto, ha riunito i migliori prodotti dell’agricoltura regionale col marchio europeo di origine protetta. Proprio nel giorno della Festa dell’Unione Europea, oltre una ventina di Consorzi di Tutela hanno potuto presentare al pubblico le loro preziose produzioni elaborate per l’occasione dagli allievi dell’Istituto Enogastronomico Alberghiero per il Turismo “Andrea Barbarigo” di Venezia. La manifestazione si è svolta all’insegna delle degustazioni e della comunicazione. Presenti l’assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato e il Commissario Straordinario di Veneto Agricoltura Paolo Pizzolato. “Il Veneto è in assoluto la regione d’Europa con il maggior numero di produzioni di qualità certificate, con 17 Denominazioni d’Origine Protetta (Dop) e 18 Indicazioni Geografiche Protette (Igp) – ha ricordato Manzato – cui si aggiungono 28 vini di Denominazione d’Origine Controllata (Doc), 14 Docg (Controllata e Garantita) e 10 Indicazioni Geografiche Tipiche (Igt), espressione del primato produttivo nazionale di vino”. Tra gli ospiti del Festival anche le scuole della zona, nonché gli studenti dell’Istituto Agrario di Piove di Sacco, ai quali sono stati illustrati il funzionamento dell’Unione Europea e le sue politiche principali, con particolare attenzione per quelle agroalimentari. Durante tutta la giornata i numerosi visitatori hanno potuto raccogliere informazioni su radicchio, insalata, asparagi, aglio, vini, formaggi, prosciutti e sopresse Dop, sulla loro lavorazione e area di provenienza. Sara Boscolo Marchi
Verso il voto. Le associazioni imprenditoriali incontrano i candidati sindaco
veggIan: “ImpreSe e IStItuzIonI devono Imparare a fare SQuadra”
arketing territoriale, uso del marchio Saccisica, turismo e attrazione di flussi di visitatori sul nostro territorio, piano di rilancio del Centro Storico di Piove, riqualificazione della Zona Industriale, valorizzazione dei prodotti tipici, preservazione del suolo agricolo, investimenti sul turismo enogastronomico, lavori pubblici attualmente bloccati (ex Foro Boario, pa-
cheggio scambiatore). Queste alcune priorità che le Categorie Economiche porteranno all’attenzione dei candidati sindaco del Comune di Piove di Sacco nel faccia a faccia di martedì 21 maggio, alle ore 21, nell’Auditorium Giovanni Paolo II (via Ortazzzi – Piove di Sacco). L’incontro-dibattito organizzato dal Coordinamento delle Categorie Economiche
del Piovese, composto da Appe, Ascom, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confesercenti, Confindustria Padova, Unione Provinciale Agricoltori e Upa, vedrà la partecipazione dei candidati a sindaco: Davide Gianella, Maristella Penazzo, Andrea Recaldin, Chiara Patrizia Tardivello, Carlo Valerio, Pietro Giorgio Zampieri. Moderatore sarà Severino Veggian, portavoce del Coordi-
namento e presidente della Delegazione Piovese di Confindustria Padova. “Per affrontare gli effetti della crisi è indispensabile che istituzioni e imprese imparino a fare squadra – sottolinea Veggian – per individuare le priorità su cui concentrare progettualità e risorse” Ma il faccia a faccia servirà anche a ribadire la volontà delle categorie economi-
che di un rapporto dialongante e costruttivo con il Comune. “Vogliamo ribadire la piena disponibilità del Coordinamento – continua Veggian - a collaborare in forte sinergia con gli enti locali per conseguire insieme risultati concreti a beneficio del territorio, come già dimostrato nell’attività proposta nell’ambito dell’Intesa programmatica d’Area”.
10 Piove di Sacco Scuola Liceo Einstein
Indirizzo classico a rischio: solo 13 iscrizioni di Martina Maniero
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ono appena 13 le iscrizioni all’indirizzo classico del liceo Einstein per il nuovo anno scolastico. Un numero insufficiente per attivare il corso. Il preside dell’Istituto, Simone Meggiolaro, vede nella formazione di una classe articolata la sola via percorribile per confermare l’indirizzo di studio a settembre. Si tratta in sostanza di una classe composta da studenti di due indirizzi di studio differenti (nella stessa aula per le materie comuni, divisi per quelle specifiche) che, per legge, deve arrivare almeno a 27 iscritti. Tutto sommato un numero raggiungibile e una soluzione già sperimentata con successo negli anni precedenti. Ma l’Ufficio scolastico provinciale storce il naso: più indirizzi equivalgono a più insegnanti. E di conseguenza a più spese. Nulla di certo al momento, perché una decisione definitiva arriverà soltanto nei prossimi mesi. Ma il preside ha deciso di non arrendersi di fronte ai numeri e lavorare per mantenere a Piove di Sacco l’opzione classico. Per questo motivo, con una lettera, Meg-
Il preside Meggiolaro pensa ad una classe composta da due indirizzi ma l’ufficio scolastico provinciale storce il naso
La sede del Liceo Einstein giolaro si è rivolto ai sindaci della Saccisica, affinché inseriscano all’ordine del giorno dei rispettivi consigli comunali un punto per trattare la questione. Il primo a rispondere è stato il sindaco di Sant’Angelo Romano Boischio, ma a ruota tutti i primi cittadini del comprensorio stanno raccogliendo l’appello. “La mancata formazione della classe al ginnasio – ha evidenziato Boischio - potrebbe mettere seriamente a rischio la sussistenza di questo indirizzo nel quadro formativo del liceo”.
“Considerato che a suo tempo abbiamo lottato per ottenere l’indirizzo classico a Piove di Sacco – ha ricordato - sarebbe davvero una sconfitta per tutti vedere vanificare tanti sforzi”. È ancora difficile stabilire se sarà la soluzione proposta dal preside a risultare vincente o se prevarrà invece il lato economico-finanziario della faccenda. Di certo si tratta di una questione della quale si dovrà occupare l’amministrazione che, a presto o tardi, si insedierà a palazzo Jappelli.
L’Intervento Il lavoro è vita, anche per il Veneto di Franca Porto* segue da pag. 1 ...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità. *segretaria Cisl Veneto
Messaggio politico elettorale
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ELEZIONI COMUNALI PIOVE DI SACCO 26/27 MAGGIO 2013
ZAMPIERI Giorgio Zampieri Sindaco
zampierisindaco@libero.it
UN RINNOVATO MOVIMENTO POLITICO UN GRANDE SINDACO UNA GRANDE SQUADRA DI LAVORO
Comm. Responsabile: Giorgio Zampieri
Giorgio
12 Piove di Sacco La storia Lei di Piove, lui ungherese: viaggiatori per un anno e mezzo
Il giro intorno al mondo di Rachele e Gàbor di Martina Maniero
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l mondo è un libro, e chi non viaggia legge solo una pagina”. Rachele Cervaro riassume così, con un aforisma di Sant’Agostino, il suo viaggio e quello del fidanzato, Gábor Kovács. Un viaggio in torno al mondo, il loro, stile backpackers, ovvero zaino in spalla. Lei, 32 anni, è nata a Piove di Sacco, laureata con un Master in Global Marketing. Lui è ungherese, 33 anni, laureato con un dottorato in Chimica Quantistica. Da qualche tempo vivono insieme a Barcellona e da qui sono partiti a febbraio dello scorso anno con un itinerario molto semplice in mente: visitare i paesi che più li affascinano. Ma come nasce l’idea di un viaggio di questo genere? “Quando ci siamo conosciuti abbiamo scoperto di avere la stessa passione per i viaggi, le lingue straniere e le culture diverse, e ogni volta che se ne presentava l’occasione partivamo per un viaggio verso qualche nuova località - raccontano - il trasferimento a Barcellona poi ha cambiato molto la nostra maniera di vedere le cose: conoscere tante persone con le quali scambiare opinioni ci ha fatto capire che un viaggio attorno al mondo era possibile, e che non c’era bisogno di spendere tanto quanto ci si immagina”. “Il nostro è un viaggio backpackers – spiegano - dormiamo in ostelli, in tenda, a casa di chi ci ospita, negli aeroporti e in au-
“Abbiamo conosciuto tanti amici, abbiamo scambiato idee ed esperienze. Soprattutto abbiamo imparato a rispettare tutte le culture”
Rachele Cervaro e Gàbor Kovàcs
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Il comune vende le ultIme Quote della SocIetà farmacIa vIgorovea Srl
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“Non abbiamo girato da turisti ma vissuto da viaggiatori, adottando le abitudini locali” tobus. Insomma, ci adattiamo molto e cerchiamo la soluzione più economica, tanto per l’alloggio quanto per il cibo. Viaggiamo poi con un budget limitato che, se non ti dà la comodità della vacanza, ti offre di sicuro l’opportunità di vivere pienamente il luogo. Questa è la grande differenza tra un turista e un viaggiatore”. La prima tappa del viaggio è stata Londra, a seguire, in ordine, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Perú, Bolivia, Nuova Zelanda passando per l’isola di Pasqua e le Fiji fino a raggiungere l’Australia. Da qui hanno continuato per l’Indonesia e Bangkok, poi Laos, Cambogia, Birmania e Filippine. Ora si trovano in Thailandia. “L’idea è quella di proseguire in Malesia e visitare l’isola di Sumatra in Indonesia”. E poi? “Poi si vedrà” rispondono con tanta naturalità. La coppia tiene un blog (www.surfingtheplanet.com) e una pagina Facebook, che aggiorna costantemente con i racconti delle loro esperienze e tante foto. L’anno e mezzo che avevano prefissato per la durata del viaggio sta per terminare. Tor-
neranno consapevoli “di una grande esperienza di vita e di conoscenza intima del genere umano” dicono. “Dal punto di vista personale siamo cresciuti, ci siamo messi alla prova e abbiamo vinto. Non eravamo sicuri di poter resistere tanto tempo senza le nostre piccole comodità – ammettono - ma questo viaggio ci ha senza dubbio permesso di conoscere e visitare luoghi incredibili. Più di tutto ci ha permesso di conoscere nuove culture e di vivere veramente da persone locali. Abbiamo conosciuto molti nuovi amici, ci siamo scambiati idee ed opinioni e la cosa più importante: abbiamo imparato ad apprezzare tutto e a rispettare tutte le culture, per quanto strane e diverse possano sembrare”.
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l consiglio comunale, nell’ultima riunione di aprile, ha dato il via libera alla dismissione delle ultime quote (il 5%) che il Comune detiene nel capitale sociale della “Farmacia di Vigorovea Srl”. Un atto dovuto, perché previsto dai patti parasociali contenuti nel disciplinare di gara, che di fatto ufficializza anche il trasferimento della titolarità del servizio alla Farmacia Monaco. “Si tratta di un’operazione molto vantaggiosa per il Comune – ha spiegato il sindaco Romano Boischio – infatti, secondo quanto stabilito dalla nuova normativa nazionale, gli enti locali che hanno a disposizione “nuove farmacie” non potranno più costituire società a capitale pubblico per poi venderne le quote, ma potranno solo concedere, per un certo periodo di anni, la sede farmaceutica”. Con la cessione delle ultime quote ancora in mano al Comune, l’ente riuscirà a reperire nuove risorse economiche, all’incirca 100 mila euro, che potrà impiegare in altri interventi ed investimenti. L’iter per l’istituzione della farmacia di Vigorovea è stato lungo e complesso. La licenza per una seconda sede farmaceutica a Sant’Angelo era stata ottenuta nel 2002. Contro la delibera regionale alcuni farmacisti locali presentarono ricorso al Tar del Veneto, e il Comune, a sua volta, rispose con ricorso in appello al Consiglio di Stato. Alla fine a spuntarla è stato l’ente comunale che nel 2009 ha indetto la gara per la vendita del 95% delle quote della società. Cessione che ha fruttato al Comune ben 1 milione 140 mila euro. Ma.Ma.
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14 Piove di Sacco-Sant’Angelo Viabilità Controlli della velocità
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Installato il secondo autovelox sulla Strada dei Vivai I
Sant’Angelo
Il nuovo dispositivo non è ancora in funzione perché in fase di collaudo, riattivato invece quello installato a dicembre di Martina Maniero
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hissà quanti, in questi giorni, in auto lungo la strada dei Vivai, avranno frenato bruscamente alla vista di quel palo arancione che svetta a bordo strada. Si tratta del nuovo autovelox, il secondo sulla Vivai, installato nel tratto di competenza del Comune di Sant’Angelo. Ma gli automobilisti, al momento, possono tirare un sospiro di sollievo: il dispositivo (al momento in cui andiamo in stampa) non è ancora stato acceso. Certo, il conto alla rovescia è partito. Proprio in questi giorni infatti è stata completata la sistemazione dell’apparecchiatura fissa. Per l’avvio vero e proprio si dovrà attendere ancora un po’. La prassi prevede infatti che l’effettiva entrata in funzione del dispositivo sia preceduta dalla taratura dei sensori e dal collaudo delle strumentazioni. In questa fase l’amministrazione deci-
La Strada dei Vivai derà se tenere l’autovelox attivo 24 ore su 24 o limitarne l’accensione ad alcune fasce orarie, magari durante gli orari di punta, quando il traffico è più intenso. Una volta superati i controlli di routine le telecamere saranno pronte a fotografare, e multare, tutti gli automobilisti beccati a superare i 70 chilometri orari lungo quel tratto di strada. L’autovelox è stato posizionato in direzione Padova–Piove di Sacco. Lungo lo
stesso tratto di strada, ma dall’altra parte della carreggiata, nel Comune di Piove di Sacco, da qualche settimana è tornato in funzione un altro autovelox, quello installato a dicembre, spento solo otto giorni dopo per “eccesso di multe” e infine tranciato da un vandalo a gennaio. Il sindaco di Sant’Angelo Romano Boischio ha sempre sostenuto che non si tratta di necessità di far cassa per il Comune, ma di limitare fortemente il numero di incidenti che, sulla Vivai, è drammaticamente alto. A dar credito alle sue dichiarazioni, più che le parole, sono i numeri. Lungo questa strada, nel giro di appena quattro anni, hanno perso la vita ben dieci persone. L’autovelox diventa quindi una questione di sicurezza. E se da solo non basta a risolvere i problemi di una strada ritenuta pericolosa, di certo funge da deterrente contro l’alta velocità.
Il comune aderISce al fondo SolIdarIetà e aSSume tre operaI
l Comune ha assunto tre nuovi operai attraverso il Fondo di solidarietà, iniziativa promossa e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio e Antonveneta, in collaborazione con la Diocesi e la Provincia di Padova. Un progetto che pone l’alternativa al più classico dei modi di fornire aiuto ai più svantaggiati: ovvero quello dell’assegnazione una tantum di un contributo economico. Attraverso le risorse messe a disposizione dal Fondo, il Comune è riuscito ad assumere, in via temporanea e per attività di lavoro occasione, tre persone, che verranno impiegate per compiti e servizi utili alla collettività. Due operai si occuperanno della manutenzione delle aree verdi dei quartieri del capoluogo e delle frazioni, ma anche della pulizia delle strade comunali, lungo le quali spesso capita di trovare sacchi di rifiuti abbandonati. Il terzo lavoratore invece verrà impiegato in attività di supporto e sviluppo delle iniziative culturali organizzate dalla biblioteca comunale. La soluzione adottata dal Comune risponde così ad una duplice funzione. Da una parte l’ente riesce a dare un supporto finanziario alle famiglie in difficoltà, alle prese con la crisi economica e occupazionale in atto, e dall’altra potrà contare su un valido
aiuto, in termini di forza lavoro, utile a soddisfare le tante piccole esigenze quotidiane del territorio. I progetti, seguiti dall’assessorato alle Politiche sociali e Servizi alla persona, sono partiti ad aprile e si concluderanno a giugno. “Il Comune – ha spiegato il sindaco Romano Boischio - di fronte alla gravissima crisi che ha colpito anche il nostro territorio, si è attivato per dare una risposta, seppur piccola, alla sempre più pressante richiesta di lavoro. I progetti hanno l’obbiettivo di valorizzare le persone in difficoltà lavorativa e nel contempo far beneficiare la comunità di un servizio importante”. “E’ una prima esperienza – ha concluso il primo cittadino - che si spera possa essere ripetuta in futuro, coinvolgendo altri lavoratori”. Ma.Ma.
Il Comune ha varato il nuovo regolamento di Polizia urbana
da oggI baSta con le pubblIcItà SuI parabrezza delle auto, I pannI SteSI dalle terrazze
Fra le regole per gli amici a quattro zampe il divieto di entrare in cimitero
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l volume della tv dovrà essere tenuto in modo tale da non disturbare i vicini. I tappeti non andranno più sbattuti dai balconi e non sarà più possibile stendere la biancheria in bella vista sul terrazzo di casa. Principi di buon senso, utili al quieto vivere comune, ma spesso alla base di screzi e litigi tra vicini di casa. Ecco allora che l’amministrazione interviene varando il nuovo regolamento di polizia urbana. Un vademecum in 93 articoli che va a sostituire il precedente del 1992. Da oggi rischia la multa chi verrà beccato a gettare a terra cartacce, gomme da masticare o mozziconi di sigaretta. Basta anche con le pubblicità sui parabrezza delle automobili in sosta che poi, quasi sistematicamente, finiscono a terra. D’ora in avanti sarà davvero il caso di imparare ad usare i cestini. Chi si sposta sulle due ruote invece dovrà stare attento a dove parcheggia: è vietato lasciare cicli e motocicli sotto i portici, nei sottopassi, a ridosso delle vetrine o degli accessi ai locali. I proprietari dei fondi
agricoli dovranno invece provvedere alla periodica pulizia e allo sfalcio dell’erba. Anche dai fossati. Rami e siepi che danno sulla strada andranno regolarizzati in modo da evitare di creare pericolo per i passanti. E in inverno proprietari, affittuari, inquilini di case ed esercenti pubblici avranno l’obbligo di provvedere allo sgombero della neve e del ghiaccio dai marciapiedi antistanti gli immobili di rispettiva competenza. Non mancano però divieti curiosi. Per esempio è vietato raccogliere acqua dalle fontane, arrampicarsi sugli alberi, sdraiarsi sulle panchine, sedersi a terra o bivaccare sui gradini dei monumenti. Non che ci fosse il bisogno di metterlo nero su bianco ma è vietato, nelle aree pubbliche, eseguire la pulizia personale, di cose o animali. Regole precise anche per l’amico a quattro zampe che d’ora in avanti non potrà entrare nei negozi, nei locali in cui si vendono cibi e bevande, e curiosamente nemmeno al cimitero. Ai trasgressori sanzioni che vanno da 50 a 500 euro. Ma.Ma.
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE
PIOVE DI SACCO 26/27 MAGGIO
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SINDACO
Comm. Responsabile: Gianstefano Rodella
Messaggio politico elettorale
Brugine 17 Il caso La Giunta si autotassa per il “Progetto scuola di Cittadinanzattiva”
Una colletta per raccogliere i soldi necessari per aderire al Progetto Si tratta di una iniziativa che impegna gli enti pubblici nella diffusione della legalità e democrazia. Non è la prima volta che i politici locali, di entrambi gli schieramenti, si ingegnano per limitare le spese di Martina Maniero
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n tempi in cui le polemiche sui costi della politica sono all’ordine del giorno, fa piacere scoprire che nella giunta comunale di Brugine hanno deciso di fare colletta per coprire le spese di adesione al “Progetto scuola di Cittadinanzattiva”, iniziativa promossa dall’Istituto superiore “Enrico De Nicola” di Piove di Sacco che impegna gli enti pubblici nella diffusione della legalità e della democrazia. Con l’adesione al progetto il Comune è entrato a far parte dell’associazione “Avviso pubblico”. Partnership che richiede il pagamento di una quota annua di 500 euro e che gli amministratori locali hanno deciso di sborsare di tasca propria. A conti fatti sindaco e assessori hanno tirato fuori dal portafoglio poco meno di 100 euro a testa. Una goccia nell’oceano rispetto alle spese che quotidianamente il Comune si trova ad affrontare. Ma pur sempre denaro che, specie di questi tempi, sta bene in ta-
L’estate scorsa sindaco e assessori hanno sistemato il giardino del nido e della scuola parrocchiale sca a chiunque. Non è la prima volta che l’amministrazione si ingegna per limitare spese che altrimenti dovrebbe sostenere l’ente. L’estate scorsa sindaco e assessori, per un giorno, hanno smesso le vesti istituzionali per indossare quelle di giardinieri e sistemare l’area verde del nido e della scuola parrocchiale. E ancora nel 2010 si sono improvvisati imbianchini tinteggiando i locali della biblioteca comunale. Tra i primi provvedimenti della giunta guidata dal sindaco Davide Zanetti anche il taglio del 10% alle indennità di carica. Questo tipo di iniziative, va detto, sono bipartisan. Ad aprile dello scorso anno anche i consiglieri di minoranza hanno deciso di rinunciare per tre sedute consiliari consecutive al gettone presenza (circa 18 euro a persona). Lo fecero in segno di protesta contro quella che definirono una cattiva organizzazione delle convocazioni consiliari. Certo si tratta di piccoli risparmi dal punto di vista economico. Ma sono fondi comunque preziosi in periodo in cui le casse comunali sono sempre più vuote.
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i questi tempi n o n è facile, né scontato, avere un’opera pubblica da inaugurare. Ma l’amministrazione comunale conta di riuscire a tagliare il nastro prima dell’estate. Sono partiti in questi giorni i lavori di realizzazione di un campo da beach volley a Campagnola. Il terreno da gioco, il primo in paese, troverà spazio nell’area vicina alla palestra comunale della frazione e verrà realizzato attraverso i meccanismi della perequazione, a compensazione della lottizzazione Monte Rua. Si tratta di una pratica urbanistica seguita dalle amministrazioni comunali che, quando non hanno le possibilità finanziarie per espropriare e costruire un’area per realizzare un’opera pubblica, possono ottenerle concedendo a privati diritti di costruzione equivalenti. Stando agli accordi i lavori non si fermeranno alla realizzazione del campo sportivo ma interesseranno anche il parco verde della zona. Qui non solo è prevista la sistemazione del percorso vita, ma è in programma l’installazione di nuove attrezzature per l’attività fisica degli utenti. Il beach volley è uno sport molto gettonato nella stagione estiva. Anche a Brugine che, sebbene lontana dal mare, ormai da qualche anno è impegnata con le associazioni locali nell’organizzazione di un torneo a squadre. L’auspicio del sindaco Davide Zanetti è che i lavori possano concludersi entro l’estate, prima dell’avvio del torneo. “Quello della perequazione è uno strumento importante - ha detto il primo cittadino - perché con questa operazione potremmo realizzare nella zona opere e strutture di interesse pubblico”. Ma.Ma.
18 Brugine-Codevigo Ecologia A Brugine la manifestazione dedicata alla salvaguardia del territorio
Tanti volontari e associazioni hanno partecipato alla Giornata dell’Ambiente
Codevigo. Territorio
IntenSIfIcata l’azIone dI monItoraggIo della polIzIa provIncIale SuI peScatorI lungo Il brenta
Contolli programmati a seguito di segnalazione di bivacchi utilizzati per attività di pesca
di Martina Maniero
I controlli sono in programma per tutta la stagione
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i è svolta sabato 27 aprile la seconda edizione della Giornata dell’ambiente, appuntamento primaverile dedicato alla salvaguardia del territorio, organizzata dal Comune. Una giornata di volontariato ecologico che ha visto impegnati oltre una sessantina di volontari e tante associazioni: gruppo Scout, associazione Mille Campi, Protezione civile, Caritas, Avis e Biblioteca Campagnolese. In tutta la giornata, nonostante le cattive condizioni meteo, sono stati raccolti oltre un centinaio di sacchi di spazzatura, per un peso medio di 30 chilogrammi ciascuno. I punti di raccolta più significativi: pulite tutte le aree verdi pubbliche del capoluogo e della frazione di Campagnola; il parco di Villa Roberti e le principali strade del centro abitato, in particolare le vie Roma, Marconi, Rialto, Aldo Moro, Arzerini, Ardoneghe, Porto e Buffa. “La giornata dell’ambiente è un iniziativa nata per sensibilizzare i cittadini ad una maggiore attenzione e rispetto nei confronti
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I volontari che hanno preso parte alla seconda edizione dell’iniziativa organizzata dal Comune
Raccolti oltre un centinaio di sacchi di spazzatura per la pulizia di aree verdi, strade dei centri abitati del territorio in cui vivono – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Michele Giraldo – oltre ad essere un momento di educazione per tutti diventa anche uno strumento per creare nuove sinergie e rafforzare il
senso di rispetto per l’ambiente”. “L’iniziativa – ha aggiunto – è stata realizzata a costo zero per il Comune, in quanto il materiale per la raccolta è stato messo a disposizione del Bacino Padova Tre. E’ davvero una grande soddisfazione vedere strade e centri abitati perfettamente puliti grazie all’impegno dei cittadini che, per primi, si danno da fare e si rimboccano le maniche”.
ntensificati i controlli ai pescatori lungo le rive del fiume Brenta. La Polizia provinciale, in collaborazione con i Carabinieri di Codevigo e le Guardie particolari giurate volontarie ittiche dell’associazione Federpesca, della Padova Carp Team e delle Guardie Ambientali d’Italia, con l’inizio della bella stagione ha iniziato a passare al setaccio i pescatori accampati lungo il corso del fiume. Certo, una capillare attività di vigilanza sulla pesca, ma anche una verifica attenta a che gli accampamenti siano usati effettivamente per l’esercizio della ludica attività di pesca sportiva. “Abbiamo deciso di intervenire in forze - ha spiegato l’assessore alla Polizia provinciale Enrico Pavanetto - perché sono giunte molte segnalazioni di bivacchi utilizzati soprattutto da cittadini della Repubblica Ceca, della Slovacchia e della Moldavia per svolgere un’attività di pesca al siluro che, talvolta, dura per più giorni”. Il comandante della Polizia provinciale Cino Augusto Cecchini ha aggiunto: “Era da qualche tempo che tenevamo monitorata la situazione creatasi lungo gli argini del fiume Brenta. L’attività informativa è stata molto importante per capire che, talvolta, lungo i corsi d’acqua non si incontrano solo i pescatori. Sta di fatto che, con la collaborazione dei Carabinieri, sono stati identificati tutti i presenti”. Durante i primi controlli non è stata elevata comunque alcuna sanzione. “Occorre però dire che qualcuno - ha detto Cecchini - appena avvistati gli uomini in divisa si è allontanato rapidamente e ciò a conferma che la situazione deve essere tenuta costantemente sotto controllo”. “Sono stati ispezionati - ha continuato il comandante - anche i natanti in uso ai pescatori, comprese le assicurazioni sugli stessi”. La Polizia provinciale assicura che i controlli continueranno per tutta la stagione. A.C.
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Codevigo 19 Elezioni amministrative
Sindaco, quattro i candidati in corsa
Con questa tornata elettorale si ridisegneranno in toto gli equilibri tra le forze in campo. I candidati: Annunzio Belan, Maurizio Ruzzon, Francesco Vessio e Sara Zoppellaro di Alessandro Cesarato
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nno zero per il comune con una tornata elettorale che ridisegnerà in toto gli equilibri tra le forze in campo. Con il sindaco uscente di centrodestra Graziano Bacco che ha rinunciato a ricandidarsi, la partita per la carica di primo cittadino è, infatti, più che mai aperta. I 5201 cittadini aventi diritto al voto che saranno chiamati alle urne potranno scegliere tra quattro candidati: Annunzio Belan, Maurizio Ruzzon, Francesco Vessio e Sara Zoppellaro. Caratteristica comune di questo appuntamento sarà che tutti i candidati cercheranno fondamentalmente un voto trasversale visto che a sostenerli saranno liste civiche che hanno cercato di emanciparsi il più possibile dai tradizionali e consolidati schemi. Segno dei tempi, in un momento in cui il fascino della politica è ai minimi storici. I candidati quindi cercheranno di fare valere più la loro personalità, il loro programma e le loro capacità, più che il loro più o meno presunto orientamento. Di certo, il fatto che il sindaco Graziano Bacco abbia in tempi non sospetti espresso la volontà, poi confermata, di non ricandidarsi ha notevolmente rimescolato le carte in tavola. La sua è stata una scelta personale, dettata dalla convinzione
Elezioni amministrative, appuntamento con il seggio elettorale il 26 e 27 maggio prossimo che dopo più di venti anni di vita amministrativa fosse arrivato il momento di un ricambio. Sicuramente, anche avesse voluto ricandidarsi, avrebbe dovuto tuttavia fare i conti con il suo gruppo di maggioranza che nel tempo ha mostrato più di qualche crepa. Avrebbe voluto invece candidarsi il vice sindaco uscente Claudio Giraldo che invece alla fine si è ritrovato da solo con il cerino in mano, messo alla porta dal
SUPERENALOTTO: 5+1 A CODEVIGO, VINTI 436MILA EURO Ci si interroga sul misterioso vincitore: molto probabilmente si tratta di uno della zona
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l Superenalotto regala 436 mila euro. E’ accaduto con l’estrazione dello scorso 20 aprile. Dell’identità del vincitore, neanche a dirlo, neppure l’ombra. Di certo in paese a chiedersi chi sia il fortunato giocatore baciato dalla dea bendata sono stati in tanti a chiederselo. Anche perché una vincita da 436.815,93 euro, frutto dell’unico 5+1 al Superenalotto in tutta Italia, non è cosa da tutti i giorni. La combinazione vincente del concorso n° 48 (29-33-67-75-83-86, numero jolly 40, superstar 19) è stata giocata alla ricevitoria del bar Centrale di via Vittorio Emanuele III, in pieno centro. Peccato che al momento dell’estrazione, il sabato sera, il bar fosse già chiuso. “Ho saputo della vincita solo la mattina successiva” ha gongolato sorridente Luca Urban, da una decina di anni dietro al bancone del locale. Pochi, se non nulli, gli indizi per risalire all’identità del vincitore. “Si è trattato di una giocata singola, da due o cinque euro - ha spiegato Urban - per
nuovo gruppo che già da un anno stava cercando di costruire a suo sostegno. Chiunque tra i candidati dovesse spuntarla dovrà subito fare i conti con alcune priorità: l’asfittica disponibilità di risorse dell’ente, un Pat bloccato in Provincia e che è decisivo per disegnare le future linee di sviluppo del territorio comunale, la sopravivenza delle frazioni e delle loro comunità.
Una iniziativa de “L’isola dei tesori”
un nuovo progetto per raccoglIere fondI per coStruIre un centro SanItarIo In burKIna faSo
L
’associazione culturale “L’isola dei tesori” ha presentato il suo nuovo progetto per raccogliere fondi per la costruzione di un centro sanitario a Tonon in Burkina Faso. L’ha fatto con una mostra fotografica, allestita nel centro di arte e cultura di Piove di Sacco, dei lavori prodotti dalla sezione volontariato dell’associazione, il laboratorio solidarietà. L’associazione, che ha la sua sede in paese, è attiva già dal 2001 e ha come obiettivo fondante il recupero della tradizione veneta del ricamo e del merletto a tombolo e mira a promuovere la pratica e la diffusione di attività artistiche e artigianali. Per questo organizza corsi di decoupage, decorazione, maglia, rete veneziana, uncinetto, ricamo, (sfilati, intaglio, merletto a tombolo, hardanger, punto croce, patchwork) nei vari comuni del Piovese. A partire dal 2005 sostiene inoltre vari progetti insieme con l’associazione Asca (Associazione per la cooperazione allo sviluppo dell’Africa). In particolare, acquistando fasce di cotone (la cosiddetta “Fascia Burkina”) coltivato e tessuto a mano nel villaggio di Satonewi, “L’isola dei tesori” realizza manufatti esclusivi. All’evento di inaugurazione del progetto benefico hanno partecipato rappresentati politici e dell’associazionismo e naturalmente le tante volontarie che operano nel laboratorio solidarietà. E’ possibile naturalmente continuare a sostenerlo. Tutte le informazioni a proposito si possono trovare consultando il sito: www.isoladeitesori. blogspot.it e telefonando al 349/0926417. A.C.
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Luca Urban, della ricevitoria del bar Centrale, espone soddifatto il cartello che comunica la fortunata vincita cui potrebbe essere stato chiunque”. Niente sistemisti quindi, ma una puntata secca, giocata presumibilmente il sabato pomeriggio, momento di grande afflusso dei giocatori. Con molta probabilità il denaro sarà intascato da qualcuno della zona, visto il posizionamento del bar rispetto alle vie di comunicazione e la tipologia di clientela usa a frequentare la ricevitoria. “Soprattutto gente del paese - ha confermato Luca Urban - e dei comuni limitrofi. Per me è naturalmente una soddisfazione - aggiunge - e la dimostrazione che qualche volta la fortuna passa anche da queste parti”. Per il bar Centrale si tratta della vincita più alta, ma nel corso degli anni la ricevitoria ha già dispensato un bel gruzzoletto. A fine aprile del 1999 sempre il Superenalotto dispensò mezzo miliardo di lire, e ancora in aprile – ma del 2003 – un sistema fece dividere a una decina di giocatori del paese quasi 85 mila euro. A.C.
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22 Codevigo a cura di Alessandro Cesarato
I candIdatI SIndacI SI preSentano Annunzio Belan
“cI rIvolgIamo aI deluSI della polItIca locale”
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a dipendente comunale a sindaco nel giro di sei mesi. E’ l’obiettivo di Annunzio Belan che così si appresta ad affrontare la sua prima esperienza politica. Residente nella frazione di Rosara, Belan ha 61 anni, è coniugato e ha una figlia. Attualmente in pensione, sino allo scorso ottobre ha ricoperto in municipio l’incarico di responsabile del settore finanziario. Negli anni ha avuto incarichi anche in gran parte degli altri uffici comunali. Nella sua attività lavorativa è sempre stato un forte sostenitore dell’informatizzazione degli uffici comunali e di tutte le forme innovative utili a migliorarne l’efficienza. Ha maturato con la sua professione quindi un’esperienza e una profonda conoscenza delle dinamiche e delle problematiche della macchina amministrativa che ora intende mettere a disposizione della sua comunità. A sostenerlo nella corsa elettorale sarà la nuova lista “Cambiare si può”. “Si tratta di una squadra giovane - spiega il candidato - composta da persone nuove, libere da vincoli politici e partitici. Persone ricche di idee e fortemente motivate, rappresentative di tutte le categorie della società civile, che hanno accettato di buon grado questa sfida soprattutto in un momento così complicato”. Il programma di Annunzio Belan sarà all’insegna della politica dei piccoli passi, ma sicuri. Un occhio al bilancio per affrontare i problemi uno alla volta. “Ci rivolgiamo - continua Belan - ai delusi dalle ultime amministrazioni. E’ palese lo scontento dei cittadini nei confronti della vecchia politica locale”. Francesco Vessio
“rInnovamento, traSparenza, SoStenIbIlItà e partecIpazIone
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rancesco Vessio è un volto nuovo ai più. Avvocato civilista di 42 anni, nato a Padova e cresciuto ad Abano Terme, vive in paese dal 2005 con la moglie, originaria proprio di Codevigo, e il figlio di 4 anni. Esercita la professione in uno studio associato a Este e da qualche tempo ha anche un recapito in paese. Fa parte del consiglio direttivo della Camera degli Avvocati di Este Monselice e Montagnana, un’organizzazione senza fini di lucro e di utilità sociale che raccoglie e rappresenta le problematiche degli avvocati della Bassa Padovana. Alla sua prima esperienza politica, sarà sostenuto dalla lista civica “ La svolta”. “Ciò che mi ha portato ad accettare la candidatura - spiega Vessio - è stata la percezione che tutto il giovane gruppo che mi sostiene è animato da uno spirito ampiamente condiviso”. Partendo dalle sue esperienze professionali e associative Vessio si propone di fare da catalizzatore di tutte le istanze provenienti dai cittadini e dunque farsi portavoce delle medesime all’interno dell’amministrazione comunale. Ambizione di perseguire i suoi ideali e l’entusiasmo che si è creato intorno alla sua candidatura lo hanno convinto ad accettare la sfida nonostante la consapevolezza delle difficoltà oggettive che essa presuppone. “Parole chiavi del mio programma - aggiunge - saranno rinnovamento, trasparenza, sostenibilità e partecipazione. Un nuovo modo di fare politica, un comune con le “porte aperte”, amministrare al meglio le risorse a disposizione e creare un canale diretto di discussione con la cittadinanza”.
la lISta “cambIare SI puÒ”
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ista “Cambiare si può”: Bacco Sergio, Bartella Daniela, Crocco Alessandra, Fiammetta Loredana, Frison Nicolas, Meneghin Silvia, Previati Alberto, Rizzonato Valentina, Temporin Gildo, Visentin Olives. La squadra che sostiene la candidatura di Annunzio Belan rispetta in pieno, almeno sulla carta, la denominazione della lista e in particolare uno dei suoi obiettivi principali: rappresentare il rinnovamento della classe politica locale. Tutti i candidati consiglieri, infatti, tranne Sergio Bacco che ha avuto un’esperienza amministrativa con la Dc molti anni fa, sono, politicamente parlando, dei veri e propri debuttanti. Equamente suddivisi tra uomini e donne, i candidati consiglieri rappresentano un po’ tutti i settori della società civile: c’è il pensionato, lo studente, il commerciante, il professionista, l’artigiano, l’impiegato e l’operaio. Il più giovane è Nicolas Frison con i suoi 22 anni, mentre il più anziano è Gildo Temporin, che ha già toccato le 77 primavere. Nella lista sono rappresentate tutte le frazioni anche perché tra gli impegni dichiarati c’è anche quello di garantire una presenza continua in ogni angolo del territorio comunale, tramite anche un rappresentante locale, per tentare di raccogliere le necessità dei cittadini e verificare la perfetta esecuzione dei lavori a costi congrui. La lista ha anche i suoi presidi sulla rete: un sito internet (https://sites.google.com/site/cambiaresipuocodevigo/) e un’omonima pagina Facebook per informare degli appuntamenti in calendario durante la campagna elettorale e per interagire direttamente con chi volesse avvicinarsi al progetto di Belan.
la lISta “la Svolta”
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ista “ La svolta”: Bacco Erik, Baseggio Nicolò, Brocadello Valentina, Pagan Matteo, Ponchio Enrico, Rubin Monia, Sambo Alessandro, Toffanello Mauro, Tognon Giuliano, Visentin Samantha. Fanno parte della squadra a sostegno del candidato Francesco Vessio gli unici due consiglieri di maggioranza dell’amministrazione uscente di centrodestra che hanno deciso di ricandidarsi. C’è infatti Enrico Ponchio, che in realtà ha semplicemente surrogato per onor di firma un consigliere dimissionario a poche settimane dalla scadenza della legislatura. C’è soprattutto però Monia Rubin, assessore leghista di punta della passata giunta di Graziano Bacco e che negli ultimi cinque anni si è occupata del settore dei servizi sociali. Tra gli auspici c’è quello di migliorare il rapporto con i cittadini, attraverso un canale diretto di discussione, pensato per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte che maggiormente potrebbero ricadere sulla collettività. Scorrendo il programma, questo gruppo di persone presterà primaria attenzione a chi si trova in condizione di svantaggio sociale ed economico attraverso il potenziamento dei servizi di assistenza sociale e domiciliare. Tra i desiderata, nei limiti delle disponibilità finanziarie, ci sarebbe l’ampliamento e la riqualificazione della Piazza Mercato del capoluogo, per farne uno spazio favorevole all’aggregazione dei giovani e allo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.
Maurizio Ruzzon
“Il noStro obIettIvo Sono le SoluzIonI”
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opo cinque anni passati sui banchi dell’opposizione Maurizio Ruzzon ci riprova. A 56 anni, con la lista “Un Comune amico” tenterà di ritornare a ricoprire la carica di primo cittadino che ha dovuto suo malgrado lasciare nel 2007 quando il comune è stato commissariato. Una vicenda che alla fine si è risolta in una bolla di sapone, con alcun strascico civile e penale per l’interessato. Ruzzon, che alle spalle ha anche due mandati da vice sindaco dal 1995 al 2004, punta sulla sua pluriennale esperienza politica e amministrativa. Pochi fronzoli e idee ben chiare sin dall’inizio. “Proprio perché sappiamo di ciò che parliamo - dice - non vogliamo fare promesse a vuoto. Ci impegneremo per la crescita, il lavoro, i giovani e l’innovazione. Il nostro obiettivo sono le soluzioni”. Qualche ricetta è già pronta. “I nostri impegni - spiega Ruzzon - andranno subito nella direzione di un abbassamento drastico dei costi della politica di almeno il 50-60% rispetto agli attuali e alla predisposizione di un nuovo piano generale di risparmio su tutti i fronti, partendo da quello energetico. Le risorse che si potranno liberare in questo modo dovranno essere investite sul settore delle manutenzioni di strade, illuminazione, scuole, verde pubblico e cimiteri. Stiamo rischiando di perdere il nostro patrimonio”. “Siamo contrari a un nuovo aumento delle imposte comunali - aggiunge - perché le risorse si possono comunque reperire anche per sostenere settori sempre più importanti come quello del sociale”. Sara Zoppellaro
“un programma con poche promeSSe e neSSuna bugIa”
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a presentato la sua lista all’ultimo momento, quando più nessuno se lo aspettava. Non per questo però Sara Zoppellaro intende fare la parte della comparsa. Anzi, la sua intenzione è di giocarsela sino all’ultimo con gli altri candidati. “Le mie aspettative? Di vincere, naturalmente!”, esordisce l’interessata con un sorriso carico di determinazione. Psicologa libera professionista, Sara Zoppellaro ha 39 anni. Da un paio d’anni si è trasferita a Piove di Sacco, dove ha anche il suo studio professionale. Le sue radici tuttavia sono ancora a Cambroso, frazione dove ancora risiede la sua famiglia. Ha partecipato senza molta fortuna alle elezioni 2008, inserita nella lista che sosteneva Ruzzon. Questa volta ha deciso di affrancarsi e di presentare una proposta tutta sua, denominata “Insieme alla gente noi ci siamo”. Una lista civica che, come rivendica con orgoglio Sara Zoppellaro, “è l’unica fuori dalle tradizionali linee di potere del paese. Non abbiamo l’appoggio di nessuno, tanto meno di partiti”. Nonostante il 2008 non fosse entrata in consiglio comunale, Sara Zoppellaro, ha comunque continuato a mantenere vivo il suo impegno politico, organizzando anche incontri informativi con la cittadinanza. “Il mio sarà un programma semplice - spiega - con poche promesse e nessuna bugia. Sarà basato soprattutto sulla trasparenza dell’attività amministrativa e sulla condivisione delle scelte con la cittadinanza”.
la lISta “un comune amIco”
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ista “Un Comune amico”: Fontana Gerardo, Chiggiato Luigino, Ponchio Marino, Maniero Mauro, Ferrara Maddalena, Lazzaro Ettore, Andreello Ornella, Donola Marika, Borgo Renato, Marchiori Giovanni. Nel logo della lista è stata inserita l’immagine di un mulo, simbolo del lavoro. Come a dire: poche chiacchiere e tanto impegno a testa bassa. Si legge anche lo slogan “Fidati”, un invito all’elettore a risaldare e rinnovare fiducia e legame con istituzioni e suoi rappresentanti. Scorrendo i nomi della compagine di Ruzzon non si può non notare la riconferma di Luigino Chiggiato, suo “fedelissimo”. Capolista è Gerardo Fontana, già sindaco dal 1995 al 2004. Con la presenza di anche di Ettore Lazzaro, che è stato nell’ultimo lustro con Fontana in consiglio comunale, la lista “Un Comune amico” ricompatta così le due minoranze espresse dal voto amministrativo del 2008. La scissione, riguardando le percentuali delle preferenze, spalancò di fatto le porte, nella corsa a tre, alla vittoria di Graziano Bacco che trionfò con il 47,8% dei consensi. “Soluzioni” è il concetto chiave di un programma elettorale che dal punto di vista generale strutturale si impronta su parole d’ordine come accoglienza, ascolto e risposte. Tra i temi più sentiti da affrontare immediatamente l’eredità problematica riguardo alcuni uffici e il loro funzionamento. Attenzione anche alle frazioni, da non spogliare e inaridire. In esse ci sono associazioni che vi operano, che le tengono vive e che quindi vanno coinvolte nelle scelte decisionali.
la lISta “InSIeme alla gente noI cI SIamo”
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ista “Insieme alla gente noi ci siamo”: Morin Marco, Cavalletto Nicla, Barison Matteo, Pinato Loredana, Zanellato Denis, Pichelan Raffaela, Pichelan Ottorino, Conte Gianni, Faresin Marina. Il simbolo della mano aperta del logo ha diversi significati: sta a indicare la presenza attiva, chiara e semplice come una mano che non ha niente da nascondere. Indica anche Codevigo con le quattro frazioni, tutte importanti e insostituibili come le dita di una mano. L’obiettivo della lista è la tradizionale suddivisione di un territorio che è vario nella sua conformazione ma che ha bisogno di senso di coesione. Tra i più giovani in lista ci sono Nicla Cavallini e Marco Morin. La prima è una studentessa di 22 anni con esperienze nel sociale, nell’Acr e nelle scuole materne. Il secondo di anni ne ha 26 ed è un falegname con la passione dell’organizzazione di eventi sportivi. Il carico di esperienza è portato invece da Ottorino Pichelan con la sua militanza da decenni nel sindacato. In mezzo Denis Zanellato, vivaista di 39 anni residente a Rosara; Loredana Pinato, geometra di 42 anni e dirigente di una società sportiva; Raffaela Pichelan, casalinga e mamma con ruoli di rappresentanza nelle scuole elementari e medie, oltre che impegnata in parrocchia. Il tecnico del gruppo è Matteo Barison, ingegnere per l’ambente e il territorio, oltre che consulente aziendale per le tematiche ambientali. Volti noti sono, infine, quelli di Gianni Conte, gestore di un bar del centro, e Marina Faresin, impiegate alle Poste del paese da oltre un decennio.
Pontelongo-Arzergrande 23 Arzergrande Servizi e cittadinanza: il Comune lo scorso anno ha investito 490mila euro
Il 25% del bilancio destinato al sociale Scuole, disabilità, anziani e sostegno alle famiglie con difficoltà economiche sono le priorità dell’assessorato. Quest’anno ci sarà l’attivazione della “Carta dei Servizi” di Alessandro Cesarato
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’ambito dei Servizi sociali, con la relativa azione di sostegno e promozione, rimane un punto qualificante e imprescindibile dell’attuale amministrazione. A parlare sono i numeri, presentati direttamente alla cittadinanza nel corso dell’annuale resoconto preparato nei giorni scorsi dall’assessore competente nel Comune di Arzergrande Elisabetta Favaron. In un’ottica di trasparenza e corresponsabilità è stato rendicontato l’utilizzo delle risorse, specificando tutti gli ambiti di intervento. In sintesi, anche nel 2012, circa il 25% del bilancio dell’ente è stato destinato all’ambito del sociale. “L’intenzione è quella di continuare con la stessa quota anche per il 2013 - esordisce la Favaron - nonostante le prospettive generali siano tutt’altro che rosee. Cercheremo comunque di mantenere questi standard che sono frutto di un lavoro attento e ponderato degli uffici comunali, oltre che si oculate scelte di spesa e investimento”. Il Comune lo scorso anno ha investito nel settore quasi 490 mila euro di risorse proprie. “La maggior parte delle risorse - spiega l’assessore - sono state destinate all’area relativa ai minori e alla scuola nel suo complesso (nido, materne, primaria e secondaria di primo grado), contribuendo sia a sostegno dell’offerta formativa che educativa, con particolare riguardo a particolari situazioni di criticità. Questo soprattutto nelle nostre scuole statali dove la presenza economica dello Stato
L’assessore Elisabetta Favaron ha presentato i numeri nel corso dell’annuale rendiconto attraverso il comune è davvero debolissima a fronte di un impegno di gestione molto elevato. E’ stato per noi un importante fattore di novità l’attivazione di un doposcuola pomeridiano che sta dando ottimi risultati e un buon sostegno anche sul piano educativo alle famiglie che hanno necessità di lasciare i bambini in mani sicure e competenti almeno nelle prime ore del pomeriggio”. L’altro grande blocco contributivo è quello destinato agli anziani e all’ambito della disabilità, con il servizio di assistenza domiciliare e il trasporto per visite mediche e commissioni. Non vanno poi dimenticati anche i sostegni economici a famiglie in difficoltà. Il 2013 porterà la novità dell’attivazione della “Carta dei servizi”, servizio indicato dalla legge ma ancora disatteso dalla maggior parte dei Comuni. “Si tratta di uno strumento operativo - aggiunge la Favaron - che permetterà ai cittadini di conoscere direttamente i servizi erogati nel territorio e a quali hanno diritto”.
neWS Pontelongo
zucchero, nonoStante la SemIna delle barbabIetole SIa Stata rItardata per la pIoggIa la StagIone promette bene
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onostante le precipitazioni che hanno caratterizzato l’inizio di questa primavera abbiano ritardato e rallentato la semina delle barbabietole, anche per il 2013 sono comunque attesi buoni risultati. Ne è convinto Claudio Gallerani, presidente della Cooperativa Produttori Bieticoli, proprietaria dello stabilimento di via Zuccherificio. La cooperativa produttrice di zucchero 100% italiano ha, infatti, avviato la campagna bieticola-saccarifera nei bacini veneti ed emiliani con una programmazione di semine attorno ai 35 mila ettari. “Le difficoltà contingenti provocate dall’imprevista piovosità - afferma Gallerani - saranno certamente gestite al meglio, congiuntamente con i nostri bieticoltori che hanno già manifestato la loro fiducia in Coprob sottoscrivendo per oltre il 90% un contratto triennale cui è legato un ulteriore premio aggiuntivo al prezzo della barbabietola”. La coltivazione della barbabietola rappresenta, infatti, un’opportunità per l’attività economica delle aziende agricole alle prese con le difficoltà commerciali e le continue oscillazioni di prezzo delle altre colture. “Anche in passato abbiamo avuto stagioni piovose - continua il presidente - come quella del 2004 quando, dopo un 2003 estremamente siccitoso, la pioggia allungò i tempi di semina fino ad aprile, ottenendo comunque produzioni bieticole eccellenti. Senza contare, poi, che grazie alle piogge di questi giorni si stanno ricostruendo le riserve idriche l’anno scorso insufficienti in molte zone del Paese”. “Le promesse della filiera bieticolo-saccarifica di Coprob sono quindi positive e non sarà la pioggia a rovinare tutto - conclude - anche perché oltre al buon avvio della campagna nei bacini veneti ed emiliani arrivano notizie confortanti da Roma e da Bruxelles”. Sono stati parzialmente sbloccati, infatti, gli attesi contributi di Stato ai bieticoltori e a livello comunitario il Parlamento Europeo si è espresso favorevolmente per il mantenimento delle quote di produzione sino al 2020. A.C.
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Legnaro-Polverara 25 Legnaro Territorio
Il Comune dice no al biogas Negata la richiesta presentata a giugno dello scorso anno dalla Società Agricola Legnaro Energia srl per la costruzione e l’esercizio di un impianto da 999Kw di Martina Maniero
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ratica archiviata. E con questa si dovrebbe chiudere in modo definitivo la dibattuta questione sull’impianto biogas di via Ardoneghe. Il Comune, alla fine, ha negato alla Società Agricola Legnaro Energia Srl la richiesta presentata a giugno dello scorso anno per la costruzione e l’esercizio di un impianto da 999Kw. Il “no” definitivo del Comune arriva a quasi un anno di distanza. E senza passare per la Conferenza dei servizi. Nel mezzo ci sono state accese riunioni pubbliche, consigli comunali partecipati come mai, raccolte firme e soprattutto molta tensione. Alla base del diniego la mancanza di alcuni requisiti fondamentali. In primis la distanza minima dell’impianto dalle abitazioni, dai confini di proprietà e dalla zona agricola, così come richiesto dalla normativa regionale di riferimento. In secondo luogo le caratteristiche della strada di accesso all’impianto, ovvero via Ardoneghe, limitata per grandezza e incompatibile con il volume del traffico previsto a servizio della centrale. A questo, e a molte altre questioni tecniche, vanno aggiunte le modifiche al regolamento edilizio, approvate dal consiglio comunale a dicembre, e utili a limitare l’insediamento di questi impianti nel territorio. Soddisfazione è stata espressa da Ivo Faggian, tra i promotori del Comitato “Il ponte”, secondo il quale l’amministrazione aveva
Il Comune di Legnaro tutte le carte in mano per chiudere la partita già alcuni mesi fa. Lo stesso avrebbe optato per una normativa più stringente in materia, condizionando, per esempio, l’insediamento di questi impianti ad una filiera a chilometro zero. Mettendo mano al regolamento invece, Faggian sostiene che l’amministrazione abbia lasciato comunque aperta la possibilità di costruire queste centrali in altre parti del territorio, seppur limitate. Rivendica il corretto operato dei funzionari comunali invece l’assessore all’Ambiente Eugenio Righetti, a detta del quale gli uffici hanno avuto bisogno di “tempi tecnici” per studiare in modo approfondito la materia e quindi formulare una soluzione valida che incontrasse le esigenze dei cittadini.
neWS Polverara
la Scuola dell’InfanzIa “aI glorIoSI cadutI” Inaugura la QuInta SezIone
E’
ufficiale: la scuola dell’infanzia “Ai Gloriosi Caduti” già da settembre potrà contare su una nuova sezione. La quinta. L’ufficio scolastico provinciale ha accolto la richiesta formulata dall’amministrazione comunale, in accordo con Dal prossimo settembre ci sarà una la dirigenza dell’Istituto comprensivo classe in più di Legnaro, che chiedeva l’istituzione di una nuova sezione, così da poter dar seguito alla crescente richiesta di servizi per l’infanzia. Per il nuovo anno scolastico, infatti, erano già 18 i bambini in lista d’attesa, che ora verrà azzerata. C’è di più. Con la nuova classe, sempre a settembre, la scuola potrà contare su un nuovo insegnate, che verrà assunto a tempo pieno. A darne notizia, non senza una buona dose di soddisfazione, è il sindaco Sabrina Rampin. “Per noi questo costante aumento della richiesta non può che essere motivo d’orgoglio - ha detto il primo cittadino - significa che il servizio funziona e viene scelto non solo dalle giovani coppie di Polverara, ma anche da chi, residente in Comuni vicini, trova qui una buona offerta formativa. Solo due anni fa – ricorda il sindaco - abbiamo istituito la quarta sezione e oggi ci troviamo ad inaugurare la quinta”. “Questa operazione – ha aggiunto – non solo aiuterà anche a risolvere il problema delle liste d’attesa che, ormai da qualche anno a questa parte, si registra, ma andremo a garantire a tutte le famiglie pari possibilità di accedere al servizio, dando così una mano anche a quei genitori che devono mantenere un’occupazione, specie in un momento difficile questo”. I lavori verranno eseguiti durante il periodo estivo ma per i piccoli attualmente a scuola cambierà poco o nulla dal momento che la nuova sezione verrà ricavata all’interno dei locali dell’istituto attraverso una ridistribuzione degli ambienti. Il cambiamento più significativo sarà lo spostamento dell’aula insegnanti al piano superiore che servirà a recuperare un piccolo ma utile spazio al piano terra. Ma.Ma.
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26 Cultura locale Ricostruzioni storiche Andrea Gloria e la “Serie cronologica dei podestà”
I “sindaci” di Piove di Sacco a partire dal XVI secolo
Tra il 1474 e il 1790 sono stati 194. I primi cittadini di un tempo erano selezionati tra gli uomini di maggior spicco delle famiglie patrizie venete
Nella foto Palazzo Priuli, barchesse e cappella
di Paolo Tieto
A
ndrea Gloria, dotto professore pado- destà di Piove la storia lo assegna al casato vano, nell’Ottocento ha scritto interes- dei Barbaro, che ne hanno avuto nell’arco santi pagine di storia relative anche al di tempo succitato ben dodici, i quali si preterritorio piovese. Tra le tante nozioni ripor- sume abbiano risieduto nella splendida villa tate figura pure un capitolo con la “Serie omonima, posta agli inizi di via Davila, oggi cronologica dei podestà” (termine sostituito di proprietà della signora Mirella Doardo in tempi moderni con quello di sindaco) a Lorenzoni. partire dal secolo XVI, ovverosia da una Poco da meno è stata, ce lo dice ancora settantina d’anni dal passaggio del manda- la storia, la famiglia dei signori Zane, con mento di Piove dalla Signoria padovana dei le prestazioni amministrative, sempre nel Carraresi alla dominazione veneziana. corso dei tre secoli citati, di dieci compoDa sottolineare che all’epoca il primo nenti. Assai meno ne hanno avuti invece le cittadino veniva nomifamiglie dei Pasqualigo nato non, come si fa Per i suoi servigi, e dei Priuli - solo due oggi, dalla comunità egli veniva ciascuna - le quali, di rilocale, mediante ele- remunerato mando, hanno lasciato zioni popolari, bensì mediante regolare all’urbanistica del terda apposita autorità stipendio ritorio due complessi costituita, che lo seleedilizi di eccezionale zionava e sceglieva sempre tra gli uomini portata, sia per dimensioni sia per valenza di maggior spicco delle tante famiglie del architettonica. In particolare il secondo, unipatriziato veneto. co esemplare nel territorio fornito di doppie Per i suoi servigi, egli veniva remunera- grandi barchesse, di esedra e di straordinari to mediante regolare stipendio. Tra il 1474 ornamenti nel giardino, nel brolo, al limite e il 1790 si sono avuti 194 podestà, alcuni dei terreni coltivati a cereali e a foraggi. con ricordo vivo ancora oggi, in quanto il Palazzi entrambi conservati ottimamente loro nome legato ad un palazzo tuttora esi- nel tempo e pertanto giunti ai nostri giorni stente o al nome di una strada, altri invece pressoché in tutto il loro splendore. finiti nell’anonimato o addirittura scomparsi, Poco sappiamo piuttosto dei Michiel se perdutisi nel nulla. Il maggior numero di po- non che Antonio ha esercitato il suo manda-
to verso la fine del Cinquecento e Pietro ai primi albori del Seicento. Ma sicuramente devono aver operato bene, perché è stato loro dedicata una via, al di là del vallo, in direzione orientale, che conserva ancor oggi l’originario toponimo. Niente è rimasto invece dei Corner (o Cornaro) nonostante l’insigne dinastia (ha dato tra l’altro numerosi vescovi alla diocesi di Padova) sia stata presente a Piove, tra metà Cinquecento e metà Settecento, con ben sei podestà. Probabilmente (almeno Alvise) essi hanno preferito erigere le loro dimore dominicali in zone più prossime alla laguna, nelle ultime propaggini della Saccisica, in territorio di Codevigo dove del resto possedevano vasti latifondi (anche se in gran parte malsani e improduttivi) avuti in eredità dal congiunto abate Angelieri. Sono stati indubbiamente quelli, grazie a tali uomini colti e lungimiranti, amanti dell’arte e del bello in generale, anni di arricchimento culturale e di progresso per il territorio del Pievado, anni contrassegnati da avanzamenti con connotazioni incisive, con migliorie efficaci, vive ancora alla nostra epoca, all’età presente.
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Le incisioni di Giampaolo Dal Pra stupiscono sempre, così anche questa breve raccolta ci lascia meravigliati. Per la singolarità dei temi, tratti in buona parte da dipinti di celebri maestri (De Nittis, Fragiacomo, Da Molin ecc.) come anche per la tecnica esecutiva che attesta una volta di più la singolare bravura di questo raffinato Maestro. E’ quanto sostiene lo stesso Paolo Bellini in un suo dotto e puntuale saggio quivi inserito. Altro scritto importante, sempre qui riportato, è quello del compianto Giorgio Segato il quale, a sua volta, sottolinea di Dal Pra l’eccezionale bravura nell’attuare l’acquatinta e la ricca gamma e varietà delle sue tematiche. Tutte colte con bravura disegnativa e con individualità, e più ancora con quell’afflato che rimarca in modo tanto determinato e preciso l’essere intimo dell’artista nel conferire concretezza alle individuali ideazioni, alle proprie progettazioni artistiche. JONE SUARDI,
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Volume monografico realizzato allo scopo di documentare e di fare meglio conoscere l’arte plastico-coloristica d’una singolare maestra del colore e del vetro. Il tomo presenta una cospicua antologia di giudizi critici di valenti studiosi, testificazioni a cui si affiancano di continuo lavori sempre diversi dell’artista Suardi, la quale, accordando forma e tonalità al vetro, conferisce aspetto ora ad una figura umana e ora ad una pianta o a un fiore, a volte ad un insieme di frutta e altre volte ancora ad un simbolo sacro. Sempre con tratti geniali e con iridescenze di stupenda luminosità e di brillante effetto. Il tomo riporta quindi alcuni disegni che, seguendo i canoni di esecuzione prevalentemente tradizionale, evidenziano non solo tutta l’abilità dell’artista, ma anche la sua diligente e scrupolosa preparazione tecnica.
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Cultura locale 27 Piove di Sacco E’ uno dei luoghi più significativi del patrimonio artistico della città
Dopo mezzo secolo riapre l’oratorio di San Filippo Neri Fu costruito nei primi decenni del 1600, inutilizzato da decenni è stato riportato all’antico splendore grazie all’interessamento dell’associazione “Amici del Gradenigo”
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poeSIe, canzonI e dISegnI per Imparare a conoScere e amare l’ambIente
Alessandro Cesarato
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opo quasi mezzo secolo è stato riconsegnato alla comunità l’antico oratorio di San Filippo Neri. Grazie infatti all’interessamento dell’associazione “Amici del Gradenigo” è stato riaperto uno dei luoghi più significativi del patrimonio artistico della città di Piove di Sacco. Collocato nella parte meridionale della chiesa di Santa Giustina (meglio conosciuta come chiesa di San Rocco) la costruzione dell’oratorio risale ai primi decenni del 1600. Chiuso e inutilizzato da decenni, aveva finito per diventare con il tempo un locale di disbrigo per l’attigua chiesa. Ora invece potrà servire per necessità di culto ma anche per ospitare eventi culturali. L’oratorio conserva quasi intatto il suo patrimonio storico e artistico fatto di tele del Seicento, dossali lignei scolpiti e un altare di magnifica fattura. Per celebrarne degnamente la riapertura,
L’interno dell’oratorio San Filippo Neri disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Caritas. “La sua funzione sarà prevalentemente liturgica - spiega Mario Miotto, presidente dell’associazione “Amici del Gradenigo” - ma costituirà un sito di interesse anche per la collettività”. Nell’iniziativa sono stati coinvolti anche gli studenti della sezione turistica dell’istituto superiore De Nicola che hanno promosso una specifica campagna informativa e promozionale del monumento.
l’associazione nelle scorse settimane ha organizzato un convegno in cui sono state messe in luce tutte le potenzialità culturali. Sono intervenuti don Ermanno Caccia della congregazione degli oratoriani di Chioggia, lo storico dell’arte Laura Facchin, esperta di beni culturali legati alla figura di San Filippo Neri, e Stefano Marchioro, esperto del turismo nel Padovano. Gli “Amici del Gradenigo” hanno messo in condizione di fruibilità l’oratorio dando lavoro per tre mesi a tre persone disoccupate grazie a un fondo straordinario di solidarietà messo a
esta dell’albero alle scuole medie “Manzoni”. In continuità con il progetto “We love nature” iniziato nello scorso anno, gli alunni sono stati coinvolti anche in questi mesi in alcune iniziative didattico educative per imparare ad amare, conoscere e rispettare l’ambiente in cui vivono. A conclusione dell’esperienza c’è stata la festa finale alla presenza anche dei genitori. Sono state lette poesie, suonate e cantate canzoni inerenti la tematica. Gli alunni hanno inoltre presentato i loro lavori che hanno svariato dallo studio degli alberi autoctoni, alla produzione di carta riciclata, allestimento di una mostra con disegni e altri lavori artistici. Alla fine c’è stata la piantumazione nel giardino della scuola di un acero campestre donato dall’Aliper di cui si prenderanno cura gli alunni, proprio come hanno fatto con l’albero piantato lo scorso anno. Iniziative analoghe sono state organizzate anche nelle scuole elementari di Civè, Pontelongo e Candiana. L’interessante iniziativa è stata ideata e realizzata da Alì Spa con la collaborazione degli operatori didattici dell’Associazione ImmaginArte di Padova. Per incentivare la partecipazione delle classi si è pensato a un concorso con la premiazione della migliore “festa dell’albero” in cui i bambini piantano gli aceri nella propria scuola. Una commissione seguirà le piantumazioni e stilerà una graduatoria: la scuola che organizzerà l’evento più coinvolgente e simpatico riceverà 1800 Punti Scuola per la raccolta punti di Ali, per completare la raccolta oppure per ricevere dieci risme di carta per la scuola. A.C.
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I servizi a Padova e Provincia La difficile partita della fusione fra società
PADOVA
Trasporto pubblico una “rivoluzione” a metà
Alcune linee BusItalia si fermeranno al capolinea del tram alla Guizza e a Pontevigodarzere
Spicca la novità: alcune corse di Busitalia non arriveranno in centro ma al capolinea del tram di Martina Celegato
S
ta diventando sempre più realtà la fusione dei trasporti locali ed extra provinciali della Provincia di Padova. E’ datata 29 gennaio 2013 infatti la lettera d’intenti che mira a creare una partnership tra i vari enti ed aziende che si occupano dei servizi di trasporto e che ha visto coinvolti i sindaci di Padova, Venezia e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiano e alcune settimane fa si è tenuto l’incontro che ha definito le varie operazioni e le tempistiche che andranno a scandire le fasi dell’accorpamento tra Actv, Aps e Busitalia. Ultime importanti novità sono arrivate ad aprile quando è stato ufficializzato il fatto che molti degli autobus di Busitalia (ex Sita) non arriveranno più in centro ma si fermeranno al capolinea del tram che aumenterà la frequenza delle corse da 8 a 5 minuti. Una prima importante conseguenza della fusione che andrà a coinvolgere tutte le tratte dei bus, sia quelle che provengono dal nord della provincia che quelle che provengono dal sud. In definitiva tutte le corse che attualmente partono dai capolinea di Candiana, Agna e Bagnoli di Sopra non arriveranno più al capolinea vicino alla stazione ma si fermeranno al capolinea del tram situato a pochi metri dalla tangenziale al quartiere Guizza così come le corse provenienti da Trebaseleghe, Tombolo e Galliera si fermeranno al capolinea di Pontevigodarzere. Per sopperire all’inevitabile disagio che questo cambia-
mento porterà nella quotidianità dei viaggiatori verrà anche ta, un netto miglioramento della qualità a bordo e a terra.” introdotto il biglietto integrato, che molto probabilmente Con un successivo incentivo a coinvolgere anche le provincie prenderà il nome da altre realtà simili esistenti in Italia limitrofe come Treviso e Rovigo (che già sarà coinvolta nel come Napoli e tutta la regione Campania, che si chiamerà progetto in un secondo momento). Per quanto riguarda le tempistiche l’accorpamento l’o“Padova Unico”. Tale biglietto sarà disponibile, ovviamente con fasce di prezzo diverse, in varie tipologie di durata che peratività del progetto dovrebbe svilupparsi attraverso due step, che andranno quindi a scandire spazieranno dai 90 ai 140 minuti, per anche a livello temporale le varie fasi supplire a tutte le necessità di sposta- I sindacati sono del passaggio. Il primo step dovrebbe mento. Grande è il dubbio sull’effetti- favorevoli ad portare entro luglio alla fusione fra Aps va efficienza e capacità di affrontare una fusione il grande flusso di pendolari che ogni a patto che porti e Busitalia mentre il secondo step vedrà la fusione fra questa nuova realtà giorno si recano in città, sia lavoratori vere migliorie e Avm e verrà realizzato secondo le che studenti, da parte del tram, che già ad oggi, solo con gli spostamenti cittadini viaggia sempre ipotesi entro fine 2013. Secondo le ipotesi delle autorità pieno e a poco sono servite le rassicurazioni da parte delle coinvolte questa fusione dovrebbe portare ad una comistituzioni sull’aumento della frequenza senza contare l’ef- petitività a livello nazionale dei trasporti pubblici e la loro fettivo disagio che questa scelta porterà a livello di tempo di gestione proprio perché andrà a coinvolgere delle realtà raggiungimento del punto preciso in città. già molto importanti che collegano zone strategiche per il Fin dalla sottoscrizione della lettera di intenti i sindacati tessuto industriale e imprenditoriale del Veneto. L’obiettivo territoriali si sono dimostrati favorevoli alla fusione “purché è sicuramente quello di una maggiore efficienza, obiettivo porti degli effettivi miglioramenti”. Dalla lettera ufficiale irrinunciabile vista la quantità di persone che sempre più diramata in merito dalle segreterie provinciali dei maggio- scelgono di spostarsi con autobus e tram anziché con l’auto ri sindacati si legge infatti “Riteniamo che l’integrazione propria e quelle che da anni subiscono disagi a causa del acqua-gomma-ferro, servizi urbani ed extraurbani possa con- cattivo funzionamento dei mezzi e della loro mancata insentire l’efficienza del servizio, il potenziamento dell’offer- terconnessione.
L’IMPRENDITORIA FEMMINILE PARLA CON IL TABLET, SEMINARI FINO A GIUGNO
E’
stato presentato durante l’ultima edizione dello Smau a Padova il programma formativo roadshow di If, ossia il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova, partito lo scorso 17 aprile che mira ad una formazione trasversale per utilizzare al meglio gli strumenti di comunicazione digitale e che prende il nome di “i-Economy- new media per il business”. Stefania Brogin, presidente di IF ha spiegato come “il nostro road show sulla I-Economy, l’economia basata su tablet e smartphone che sta diventando cruciale, è la nostra attività formativa di punta per il 2013. Le oltre 100 imprenditrici che hanno partecipato al 1°incontro testimoniano che l’argomento è sentito e che siamo in sintonia con ciò che chiedono le imprenditrici oggi”. Il programma formativo in itinere, visto che i vari incontri non avranno
un’unica sede ma si sposteranno di volta in volta andando a coinvolgere le varie sedi locali, presenta un calendario di 8 incontri in ognuno dei quali verrà trattato un tema di attualità e aiuterà comprendere al meglio delle tematiche e tecnologie sempre più indispensabili per essere competutivi nel mercato e all’avanguardia per la propria proposta commerciale. Dall’utilizzo dei Social Network per lavoro, fino all’uso dell’Ipad e dell’Iphone come strumenti di business, tutte le tematiche verranno sviscerate tenendo però sempre in primo piano le peculiarità della zona in cui si opera e si lavora. Dopo il primo incontro tenutosi il 17 marzo i seminari si articoleranno con cadenza settimanale per concludersi il 19 giugno, incontro di chiusura, in cui verranno analizzate le potenzialità dell’Ipad nelle reti di vendita. M.C.
Confesercenti Padova
crollano I conSumI negozI In affanno
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l primo problema è quello del crollo dei consumi, dichiara il Presidente di Confesercenti Padova Nicola Rossi: tra tasse varie, aumento dei servizi e crisi occupazionale negli ultimi 5 anni ( dall’inizio della crisi) si sono persi quasi 20 punti percentuali nella capacità di spesa delle famiglie padovane. Il secondo problema è lo strapotere dei colossi della grande distribuzione, continua Rossi, non solo si è riempito (con la compiacenza di tanti sindaci) il territorio di mega centri commerciali, di ipermercati e di outlet ma nel 2012 per completare l’opera si è regalato alla grande distribuzione la deregolamentazione degli orari di apertura con il risultato di avere ulteriormente impoverito il sistema commerciale del territorio. La sfida oggi non è più tra grande distribuzione e negozi ma bensì tra sistemi distributivi e ludici, tra centri commerciali e sistema città.
Spazi Spazi Aperti aperti 29 13 Luoghi da conoscere A Stroppare di Pozzonovo, nel cuore della bassa
Val Corba, il parco che aiuta a conoscere Negli ultimi 10 anni il parco si è reso disponibile per aiutare gli animali ma anche le persone di Fortunato Marinata
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l leone, poi l’antilope, lo struzzo e l’ippopotamo a meno dietro un vetro garantendo la massima discrezione nel farsi di non trovarci in Africa, ci troviamo dentro ad uno zoo. vedere e dagli animali nell’essere visti. Se qualcuno di loro Quest’ultima è la risposta giusta è oltre a questi animali mancherà all’appuntamento con il visitatore, non è un limite ce ne sono molti altri al parco faunistico Val Corba di Poz- del parco è invece un diritto che deve essere riconosciuto zonovo nel cuore delle Bassa Padovana ma non si tratta di agli amici ospitati nel parco: “Anche loro – spiegano gli acuno zoo. I proprietari ci tengono a precisare che non si tratta compagnatori - possono andare incontro a forme di stress come accade alle star o ai vip condi un’esposizione di animali, il parco tinuamente inseguite dai fotografi. faunistico è invece uno strumento 200.000 metri Quindi innanzi tutto il parco informa nato per insegnare il rispetto della quadrati, del rispetto necessario nell’approcciarnatura in tutte le sue forme. I lavori 220 animali si agli animali, con l’auspicio che quenecessari per fornire una un habitat il di circa 70 sto possa trasformarsi nella consapepiù possibile confortevole per le spe- specie diverse volezza che il futuro della “natura” cie ospitate sono durati ben 10 anni, i ricoveri, i recinti gli spazi sono stati pensati e progettati dipende esclusivamente dai nostri piccoli gesti quotidiani. appositamente per ogni una di esse. E dal 2000, quando Del resto all’interno dei 200.000 metri quadrati del parco e sono stati aperti i cancelli del parco ai visitatori, ogni angolo tra i 220 animali, di circa 70 specie diverse, ospitati, l’occaallestito ha cominciato a vivere in simbiosi con la campagna sione di un incontro davvero esclusivo si propone di certo. La circostante. Il verde è il colore predominante, la fauna non è proposta del parco, ovviamente, è rivolta alle famiglie con il solo aspetto al quale si è dato risalto, grande spazio è stato attività didattiche rivolte ai più piccoli per far conoscere loro dato alla flora incorniciando il percorso con alberi e piante tutte le curiosità del mondo animale e l’importanza della che garantiscono la privacy anche agli stessi animali. Non ci biodiversità. Anche per le scuole sono a disposizione pacsono gabbie, ci sono spazi ai quali e possibile affacciarsi da chetti didattici, legati a diversi temi, comprensivi di percorsi
TERRITORIO PER AZIONI IDEE GIOVANI
U
n polmone verde per riqualificare l’area ospedaliera di Padova in vista del suo trasferimento, un veicolo elettrico autoguidato capace di rivoluzionare la mobilità, una comunicazione fresca e accattivante per valorizzare l’area naturale Palazzina a Pieve di Curtarolo. Sono i tre progetti vincitori della sesta edizione del Concorso di idee “Territorio per Azioni” promosso da Confindustria Padova e Camera di Commercio di Padova, nato per stimolare la partecipazione attiva di studenti universitari e professionisti alla valorizzazione del territorio, elaborando modelli di sviluppo innovativi ed eco-sostenibili. Progetti fattibili, corredati di planimetrie e piani di lavoro dettagliati, a disposizione di enti e istituzioni. Sedici i lavori presentati dai team composti da 40 studenti dell’Ateneo di Padova (Dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale - DICEA), dello IUAV di Venezia (facoltà di architettura e design), dell’istituto di formazione superiore Irigem di Rosà (Vi) e da 37 studi di architettura. Entusiasta per la qualità dei progetti Enrico Berto, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Padova: “Si tratta di soluzioni originali, creative e fattibili che partono dai veri fabbisogni delle comunità. Con Territorio per Azioni sollecitiamo giovani e professionisti a mettere in circolo le idee e sentirsi parte attiva nel progettare il futuro del territorio in chiave sostenibile. I loro progetti dettagliati sono da oggi a disposizione di enti e amministrazioni, pronti per essere adottati, segno di una progettazione partecipata che le imprese vogliono
Enrico Berto: “Soluzioni fattibili e originali, giovani mettono in circolo iniziative vincenti” incoraggiare”. Per la categoria “progettare il territorio” ha vinto il progetto “Padova: un nuovo polmone verde” realizzato da Ilaria Fantin, 24 anni di Cittadella, Giovanna Marchioro, 25 anni di Dolo, Angela Martini e Silvia Tarallo, 24 anni di Padova. Le studentesse, al quinto anno di ingegneria edile-architettura all’Università di Padova, hanno valorizzato l’attuale area ospedaliera di Padova in vista del prossimo trasferimento. Al centro una “Green Belt” che segue il perimetro della città per un museo di Padova all’aria aperta. La proposta è creare un “polmone verde” con 5 macroaree La riqualificazione prevede una nuova linea di metrobus.
Le classi in visita e alcuni degli animali ospitati nel parco di Stroppare di Pozzonovo educativi e laboratori che consentono l’osservazione ma anche la possibilità di maneggiare reperti animali, giocare in modo creativo in modo da entrare in contatto con il mondo naturale nel modo più adeguato possibile per un bambino. Insomma si tratta di una risorsa per il territorio e di una risorsa anche per gli animali. Qualche anno fa infatti, qualcuno ricorderà l’episodio del quale ne parlò anche Striscia la notizia, vennero sequestrati alla mafia una leopardo e una pantera tenuti in condizioni a dir poco tragiche, bene: i due felini hanno trovato casa qui e oggi si sono completamente ristabiliti. “Nessuno ci ringraziò per quel gesto – spiega il proprietario del parco Andrea Mazzonetti – noi ci speravamo ma è andata così”. Parlare di aiuto agli animali, tuttavia, per la famiglia Mazzonetti potrebbe risultare riduttivo, certo in anni passati ha aderito a progetti per la salvaguardia dell’orso marsicano ma oggi è impegnata a sostenere an-
che le persone meno fortunate. “Qualche anno fa – spiega Andrea – abbiamo conosciuto un Padre Canossiano, si chiama Pierantonio Valente, e da alcuni anni è in India (Vasai) e segue un progetto (denominato ASHADEEP) per aiutare i bambini del luogo a studiare. Lui dice che lì c’è “fame di scuola” e noi siamo qui a pensare su come rendere piacevoli ed educative la gite scolastiche dei nostri bambini. Noi non siamo un ente caritatevole, non ci occupiamo di volontariato e non raccogliamo fondi, ma una mano al nostro caro amico Pierantonio (e ai suoi amici indiani) ci è parso giusto darla darla. Da allora terremo una corrispondenza con Pierantonio e pubblicheremo le sue mail, le foto e tutto il materiale che ci viene inviato in modo da rendere noto il suo progetto alle scolaresche, con l’auspicio di far riflettere anche i più giovani che spesso considerano la scuola come un peso e non come un’opportunità”.
Noi e gliscuola altri 14 Mondo 30 Viaggi di istruzione Quasi il 20% in meno gli studenti coinvolti
Costi e crisi cancellano le gite dal calendario Anche le scuole padovane preferiscono mete“casalinghe”, meglio se nell’arco della giornata Una scolaresca in gita a Venezia, una delle mete più gettonate perché richiedere appena un giorno e una spesa contenuta
di Martina Celegato
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a crisi entra fra i corridoi scolastici non solo per essere analizzata e studiata ma anche a livello concreto. Su scala nazionale moltissimi saranno gli alunni delle scuole superiori che non partiranno per le gite scolastiche e in molte scuole addirittura si sono eliminate le uscite dalla classe per evitare discriminazioni e per scarsa partecipazione a causa dei costi elevati. Da quello che emerge dallo studio dell’Osservatorio Turistico del Touring Club Italiano quest’anno nemmeno uno studente su tre partirà con la classe, ben un 20% in meno rispetto a ai 930mila che sono partiti nel corso dell’anno scolastico 2011/2012. Le gite scolastiche hanno sempre rappresentato un ottimo momento di socializzazione e cultura, un diversivo alla vita di classe e alla formazione tradizionale. Come si è arrivati quindi a questa drastica situazione? Sicuramente le cause che hanno portato alla scelta di non aderire o addirittura non proporre le gite scolastiche sono di diversa natura e vanno ricercate sia all’interno della situazione socio economica che stiamo vivendo sia al particolare ambito
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scolastiche ha fatto crescere a dismisura i docenti che non si rendono più disponibili spingendo alcuni istituti a eliminare le uscite del tutto o a orientarsi, come già visto verso destinazioni raggiungibili in giornata e senza necessità di pernottamenti o pasti fuori. I costi per una gita scolastica sono senza dubbio impattanti per le famiglie, come del resto lo sono sempre stati, anche se in tempi di crisi questa spesa sembra inaffrontabile, in particolar modo per le uscite di più giorni che sono sempre state prerogativa delle quarte e quinte classi delle scuole superiori. Cinque o sei giorni fuori porta possono costare ad alunno fino a 400 euro e se a questi si aggiungono le spese di equipaggiamento, a volte considerevoli per escursioni sulla neve o soggiorni sportivi, la gita può venire a costare fino a 700-800 euro ad alunno. Per molte destinazioni inoltre l’utilizzo dell’aereo è fondamentale, e l’incertezza vigente fino all’ultimo costringe ad acquistare biglietti costosi ai quali si devono aggiungere i costi di bagaglio e navetta per raggiungere l’hotel.
Sempre di più le famiglie che non si possono permettere una spesa troppo alta
Gli insegnanti scelgono i Colli Euganei, oppure i musei cittadini e l’Orto Botanico
dell’istruzione e dei docenti che vi operano. La crisi ha portato le famiglie a non poter più affrontare una spesa così alta, innalzatasi anche in seguito al rincaro dei viaggi di studio, motivi per cui molte scuole hanno deciso di non proporre più viaggi all’estero o prettamente ludici ovviando su scampagnate ed escursioni naturalistiche, in molti casi anche in giornata. A Padova e provincia molte sono le classi che hanno scelto i Colli Euganei o escursioni all’Orto Botanico e Musei cittadini, tagliando quindi le spese sia per il pernottamento che per lo spostamento. La seconda causa che ha portato a questa situazione è invece da ricercarsi, come segnala sempre la ricerca del Touring club, fra i docenti che non si vedono più riconosciuta l’indennità per le uscite con i ragazzi. La mancanza di questo incentivo e la pesante responsabilità e stress a cui i docenti vengono sottoposti durante le uscite
Per le poche classi che riescono ad organizzare la gita all’estero cambiano quindi le destinazioni: se fino a pochi anni fa’ Londra e Barcellona erano il sogno degli studenti delle scuole superiori padovane il rincaro dei prezzi, fra i 400 e 500 euro ad alunno per cinque giorni, ha fatto tornare in voga negli ultimi due anni mete più vicine e raggiungibili in pullman come Praga e Berlino che ad una stima finale arrivano a costare anche 100-150 euro in meno ad alunno e sono molto meno costose per vitto e alloggio.
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16 Il personaggio
Personaggio 33
Musica Intervista a Nicola Zampieri, leader delle “Anime in Plexiglass”, la band conta oltre 800 concerti
Quando il “live” diventa consapevolezza di Martina Celegato
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on 11 anni su e giù dai palchi, 800 concerti all’attivo le Anime in Plexiglass sono leader indiscussi delle cover band locali e continuano a spopolare come e più degli esordi. Grande passione, la testa ben salda per terra e un cantante che nella voce supera l’originale: Nicola Zampieri. La band nasce da una vecchia promessa fra amici. Da dove nasce invece la tua passione per le performance live? “La passione nasce dal live stesso. Da timido all’inizio significava dovermi vergognare come un cane e affrontare complimenti ma anche giudizi e critiche. Fortunatamente la prima cosa che ti arriva addosso sul palco è “godimento allo stato puro”, che con adrenalina e autostima formano una vera e propria droga e quando smetti devi fare i conti con la crisi d’astinenza che è sempre una gran battaglia. Insomma...questa passione non è altro che la consapevolezza di star bene là mentre fai quello che ami fare. Noi, prima di essere componenti di un gruppo, siamo persone che si vogliono parecchio bene tra di loro e questo è molto importante...altrimenti i problemi li porti inevitabilmente sul palco. Quando ci divertiamo tra di noi, si diverte anche il pubblico ed escono belle serate”.
Spopolate ormai da più di 10 anni, come te lo spieghi? “Eh...sinceramente non me la so spiegare, anche se ci provo. Credo derivi dal fatto che lo facciamo come passione e dalla scelta di un cantautore molto amato e presente. Spero duri il più possibile, ma credo viaggi in parallelo con la nostra voglia di divertirci e con la presenza di Ligabue. Quando si è in ascesa è tutto bello, poi arriva la discesa, per ora vivo bene il periodo. Sicuramente ci sono stati miglioramenti sia a livello tecnico e musicale, ci siamo impegnati mettendo del nostro meglio, che scenico, in particolare dopo l’arrivo di Mauro Cattelani al basso, due anni fa, che ha portato uno scossone scenografico e artistico”. Come influisce questo successo nella quotidianità? “Non passi inosservato ma le persone si limitano a salutarti e chiederti dei concerti. Mi è capitata la richiesta di fare una foto e lì sinceramente sono diventato di tutti i colori, non ne sono abituato. Non siamo vip siamo semplicemente musicisti locali....tutto qui! Per il resto, tutto è com’è sempre stato!” Come conciliate lavoro e musica? Come vi preparate?
“Ci prepariamo prima di ogni stagione, con prove prima dell’inverno e dell’estate. Poi smettiamo e le prove le facciamo nei live. Di noi 5 persone su 6 hanno un lavoro che non c’entra con la musica. Beviamo tanti caffè... e dormiamo quando possiamo. Finché il fisico tiene....avanti sempre!”. Hai mai pensato di dedicarti solo ed esclusivamente alla musica? “Finché posso tengo la musica come passione, anche perché è ..di un altro artista!”. Ci sarà un seguito alla tua esperienza da cantautore? “Due anni fa ho inciso un demo con tre miei brani, prodotti e arrangiati con Max Cottafavi e suonati da un gruppo di musicisti scelti da me, alcuni delle Anime e altri no. Una bella squadra che non intendo cambiare e che mi ha dato molte soddisfazioni. In quei brani ho messo la mia voce originale, quella che nessuno sente con le Anime. Ora continuo a scrivere e produrre canzoni, molto presto uscirò con altri brani inediti, alcuni di quest’ ultimo anno e altri un po’ più vecchiotti”. Qual è il concerto che ha dato il via al vostro successo? Quello che ricordi con
più piacere? Quello che invece non ti è proprio piaciuto? “Il concerto che ha dato il via a tutto è stato senza dubbio quello del 3 luglio 2003 ad Arre, quella sera ho effettivamente capito che stavo facendo una cosa che amavo fare, che avrei voluto farla per sempre e mi ha anche sfiorato il pensiero di sentirmi molto fortunato. Sono tanti i concerti che ricordo con piacere, ma le prime serate passate con i musicisti di Ligabue siano state speciali. Ci sono stati concerti che non ricordo con piacere ma quasi sempre per colpa nostra e non di altri.” Se dovessi dare un nome, chi sarebbe la persona che maggiormente vi ha sostenuto quando ancora non eravate così noti? “Sai, una delle cose più belle per uno che fa questo “mestiere”, è conoscere un sacco di belle persone che viaggiano con te per un po’ poi le perdi e ne trovi delle altre. Ma è l’ordine naturale delle cose, ci sono situazioni che ti appassionano e le vivi finché non si consuma qualcosa. Poi ci sono quelli che non demordono, che stringono con te una sincera amicizia e vengono a vederti. Potrei fare più di un nome a partire dai miei
Nicola Zampieri genitori e da chi ha sempre messo il cuore per noi ossia Enrico Zatta più volte ospite sul palco nelle vesti di “Mario” il barista”. Che ne pensi dei reality musicali? Hai mai pensato di partecipare? “Semplicemente le cose cambiano e si evolvono. Ero un po’ scettico sui programmi tv che ti fanno diventare famoso prima di dimostrare cosa sai fare. Da sempre sono fan di chi bussa alle porte con i demo in mano ma purtroppo quei tempi sono passati. Pazienza....ci si adatterà!”.
34 Cultura provinciale
Cultura provinciale 17
L’esposizione Dal primo giugno al 20 agosto la città ospita le opere di due grandi artisti contemporanei
I grandi della scultura a Padova
appuntamentI
Colloquio inedito tra le opere di Novello Finotti, veronese, e quelle del coreano Kim Yuong-Won Palazzo Zuckermann
di Laura Organte
L
’arte come linguaggio universale, che consente l’incontro e il dialogo tra culture e sensibilità diverse. A partire dal 1 giugno e fino al 20 agosto, Padova sarà teatro del colloquio inedito tra due maestri della scultura contemporanea, che animerà diversi spazi cittadini: le opere di Novello Finotti, artista italiano, originario di Verona, costituiranno assieme a quelle di Kim Young Won, scultore coreano, il materiale espositivo che darà vita alla mostra “Scultori a confronto nella città di Padova”, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Padova - Musei Civici, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Corea e della Regione del Veneto. Una mostra diffusa, che si articolerà lungo un percorso all’aperto tra le bellezze cittadine, generando una sorta di scambio e fusione tra l’opera e il luogo che la ospita. Le sculture esposte saranno quaranta in totale, tra quelle di grandi dimensioni collocate soprattutto all’esterno e altre più piccole che troveranno collocazione negli spazi per esposizioni temporanee di Palazzo Zuckermann. Ci sono opere
eventI e moStre
che pesano oltre una tonnellata, mentre alcune sono alte oltre i due metri. Non sarà perciò difficile trovarsi faccia a faccia con l’arte di Finotti e Kim Young- Won, che con la sua imponente eleganza abbraccia Padova nei siti di maggior interesse culturale. Il punto di partenza del percorso artistico sarà in via VIII Febbraio, davanti al Municipio, dove si potranno ammirare le prime sculture. Poi si proseguirà con una camminata di una decina di minuti per arrivare all’altro snodo della mostra: i musei civici di piazza Eremitani e gli spazi circostanti vicini alla Cappella affrescata da Giotto. Le sculture saranno collocate nei giardini e nel chiostro del museo, oltre che all’interno del vicino Palazzo Zuckermann. Una sezione della mostra troverà collocazione nella Galleria d’arte La Teca, all’interno della quale verranno esposte circa venti opere - marmi e bronzi - di piccola dimensione. Filo rosso di questo percorso saranno i temi della vita e del movimento, declinati da Finotti e Kim Young -Won, attraverso i loro personali linguaggi, che guideranno il visitatore attraverso una a cura di Laura Organte
GRANDE MUSICA IN MACELLO Dura fino al 13 giugno al seconda edizione del Macello Festival. Il festival sarà animato anche quest’anno da performance musicali di grande livello nazionale e internazionale che non mancheranno di realizzare il tutto esaurito. Tra i nomi di maggior spicco l’islandese Ólafur Arnalds, i Diaframma, con i Litfiba una delle band più note della new wave italiana e il duo statunitense A Hawk and a Hacksaw. La manifestazione è organizzata da La mela di Newton in collaborazione con Pulse e Movement, e realizzata con il contributo e l’attiva partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.
CHIARA GALIAZZO A PIAZZOLA Sarà a Piazzola sul Brenta la prima vera esibizione live di Chiara Galiazzo, che sarà sul prestigioso palco dell’Hydrogen Festival sabato 29 giugno. L’artista padovana si è imposta, dopo X-Factor, non solo per la sua voce straordinaria, che le è valsa la benedizione di Mina e di Ornella Vanoni, ma anche per una personalità semplice e spontanea, che l’ha resa sin dall’inizio un personaggio amato dal pubblico. Chiara farà pochi concerti in Italia, forse solo 5, come una grande star. Non poteva ovviamente mancare Padova, sua città natale, dove la Galiazzo terrà un concerto speciale.
CANTIERE D’ARTE AMBIENTALE Torna anche quest’anno, dal 26 maggio 23 giugno all’Ex Macello di via Cornaro, l’appuntamento con la manifestazione eco-sostenibile “Riciclarti cantiere d’arte ambientale”, un contenitore artistico e culturale che promuove un dialogo fra l’uomo e l’ambiente attraverso l’arte contemporanea e il design. Per l’edizione del 2013 l’evento diventa Biennale Internazionale affermando sempre di più la sua importanza a livello sociale e culturale.
Allo Zuckermann incontro arte-cultura
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Le opere di Finotti e di Young Won nella locandina della mostra riscoperta della città come luogo dell’interiorità. Non a caso saranno esposte sculture che raccontano l’uomo e l’equilibrio tra esistenza e aldilà: dalle varie sfaccettature del tema
“Shadow e shadow” e “Gravity Nongravity ”di Kim Young- Won alle “Compenetrazioni” e “Anatomico che cammina” di Finotti, per citarne alcune.
l giovedì il rito padovano si trasferisce a Palazzo Zuckermann, dove incontra l’arte e la cultura. Quattro percorsi tematici guidati consentiranno alla cittadinanza di scoprire altrettante sezioni delle raccolte artistiche e numismatiche conservate in questa sede dei Musei Civici. Al termine delle visite verrà offerto un aperitivo. Il primo appuntamento è giovedì 23 maggio: Elisabetta Gastaldi guiderà i visitatori attraverso l’evoluzione del mobilio dal Medioevo all’Ottocento. Giovedì 30 maggio sarà la volta delle opere di Pietro Magni nella collezione del Museo Bottacin, illustrate da Valeria Vettorato. Gli ultimi due appuntamenti, giovedì 7 e 14 giugno, saranno dedicati rispettivamente ai gioielli delle collezioni Trieste e Sartori Piovene e al ritratto nelle monete rinascimentali italiane. Un pezzo di storia che si racconta. L.O.
A Padova fino al 30 giugno Quattro sezioni espositive in altrettante sedi
Quel filo rosso che unisce la città all’antico Egitto U
na mostra svela il nastro che unisce Padova e Rovigo all’antico Egitto: un nastro d’acqua che lega le terre venete al Nilo, un filo azzurro che apre le porte alla scoperta. A cura di Paola Zanovello ed Emanuele M. Ciampini, l’evento espositivo sarà visitabile fino al 30 giugno, e si articola in quattro sezioni per altrettante sedi: all’Orto Botanico sarà ospitata la sezione “Esplorando l’Egitto: viaggio nella cultura egizia”, mentre ai Musei Civici agli Eremitani si potrà visitare quella dedicata a “ Il Veneto e l’Egitto nell’antichità: relazione e scambi” e, al Pedrocchi, “L’Egittomania a Padova”. Al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo fino al 16 giugno sarà inoltre in esposizione la sezione “L’Egitto all’Accademia dei Concordi di Rovigo”. Con l’occasione verrà poi riallestita e sarà visitabile la sezione egizia del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte in palazzo Liviano , cui si aggiungerà una sezione dedicata a “Lo scavo e la ricerca archeologica patavina in Egitto”. La mostra rappresenta un’occasione unica per conoscere le tappe. Le modalità e i risultati di un’indagine scientifica sulle orme di uno studio realmente seguito da un’équipe di studiosi delle Università di Padova e Venezia nei diversi musei del nostro territorio, affiancati dal personale e dalle strutture della
Il frammento di un rilievo raffigurante un volto maschile Regione del Veneto. Nata dai primi interessi del padovano Belzoni, del rodigino Valsé Pantellini e dalle indagini condotte, all’inizio del Novecento, dal professor Carlo Anti dell’ateneo patavino, la ricerca continua oggi nell’ambito del progetto EgittoVeneto, coordinato dall’Università degli Studi di Padova (prof.ssa Paola Zanovello, Archeologia delle Province Romane) e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia (prof. Emanuele Ciampini, Egittologia), che ha come fine la conoscenza e la progres-
siva valorizzazione dell’ingente patrimonio egittologico ed egittizzante conservato in Veneto. Egitto Veneto è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che lo ha selezionato fra i vincitori del “Bando Progetti di Eccellenza”. L’emozione della scoperta, l’attenzione verso il passato e la ricostruzione di un mondo perduto permetteranno quindi di far riaffiorare gli straordinari reperti dell’antica civiltà egiziana dall’ombra dei depositi ad una nuova luce. L.O.
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO
nile Fila San Martino di Lupari prima padovana ad arrivarci volleY e’ matematIco, la SerIe d
Pallacanestro femminile Fila San Martino di Lupari prima padovana ad arrivarci
upe” volano in A/1 Le “Lupe” volano in A/1
n Martino padovana massimo mminile. La Abignente vincendo Sanga Mivata dopo to le Lupe condo poana Reyer irone) ed Muggia e n le menevittoria del mpi suppledi Milano. a che una /1. Anche atavina, il il Padova dovettero nazionale.
È una realtà per l’aSd arre
di Nicola Cesaro
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attendo con un perentorio 3-0 la Casual volley, dentro alla magica atmosfera del palazzetto dello sport di Bagnoli, assiepato in ogni ordine di posto, lAsd Volley Arre ha conquistato matematicamente la promozione in serie “D”. “Siamo felici e orgogliosi – ha detto il presidente Matteo D’Anna – coroniamo un sogno e ora possiamo dire che grazie al volley abbiamo fatto sognare tante persone che con la loro presenza ci hanno regalato una cornice da grandi palcoscenici”. La neopromossa società nasce nel 20082009 da una collaborazione tra il volley Arre del presidente D’Anna e Asd Giovani 2000 di PerBagnoli la società luparense del Bozza. presidentissimo Erika Aleotti, Martina Sanpresieduto da Luisa Il sodalizio èValentina cresciuto Stoppa, con il contributo di Renato Zanin, dri, Lea diJagodic, Beatrice Mognon, Marianna Francesco Cordiano è il coronamento un volontà, titolare della ZR impianti e grazie alladi forte dare voce a questa società, da Morao, Fassina, Veronica progetto che assessorati ha visto, traallo le altre la evit-Bagnoli. parte degli sportcose, di Arre UnaGiulia sinergia vincente che haCarlan, formatoMaria Luisa eSbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: toria dello scudetto Underspinto 17 e l’inserimento un gruppo eccezionale, dalla grande competenza professionalità del tecnico Luca Gianluca Vice:bassa Francesco Nasato. nella primachesquadra, cheuna oggipagina si è guadagnaTraversi ha scritto indelebile nella storia Abignente. del volley della Padovana. Presidente: Il basket rosa taPresidente la serie A,Matteo di numerose atlete cresciuteGiovani nel 2000 D’Anna; presidente Luisa Francesco Bozza; viceCordiano. presidente Roberto padovano, inoltre, festeggia un altro traguarvivaio. Su tutte la capitana Valentina consiglieri: Stoppa, Gloria Banzato; segretario Elia Ruzzarin; Barbato, Anna Barbierato, Eleonora la Pallacanestro infattiPaolo staccache ha seguito il FilaSguotti, dalla serie C alla A, e di Glido: Bianzale, Monia Davide Gomiero. atleti: Luca Vegro, Cadelfa Stefano ha Sattin, to ilVoltan, pass per le finali nazionali programma Alessia Cattapan. Roncon, Riccardo Gregolin, Nicola Siviero, Mattia Massimiliano Costa,inAlessandro 10 al 16Simone maggioBerto, a Mosciano Questo roster delle neopromosse: Vino, PaoloilMarcheluzzo, Nicola Brunoro,So-Diegodal Gallocchio, MauroSant’Angelo Manfrin, (Teramo). La squadra patavina è allenata da phia Costacurta, Sara Scappin, Maria GiuliaBottaro. Davide Caldon, Francesco Scalfari, Davide Allenatore Luca Traversi. Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan, Alberto Antonello e MarcoWalter Volpato. Lotto TENNIS TAVOLO. Duro allenamento per l’atleta diversamente abile
andrea borgato dI trIonfo In trIonfo SI prepara alla SfIda deglI europeI
E’
un’ascesa senza fine. Andrea Borgato, 40 anni, residente a Solesino, ha fatto l’abitudine al primo gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversamente abili ha portato a casa una medaglia d’oro. Andrea, campione nazionale, porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quarto in Europa e ottavo nel mondo. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Un gladiatore che affronta ogni sfida deciso a combattere fino all’ultimo istante. Negli ultimi campionati italiani, che si sono tenuti a Lignano Sabbiadoro in aprile, Andrea ha stravinto mettendo in mostra il meglio della sua forma, anche grazie ad una nuova tecnica di allenamento. Il campione, che normalmente si allena nella palestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha aggiunto una giornata in più di allenamento in una palestra atestina per garantirsi una forma fisica migliore a vantaggio della lucidità durante le sfide ufficiali. Una strategia che ha già dato i suoi frutti vista la medaglia d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno 3 volte a settimana con regolarità e costanza – ha spiegato Andrea – A marzo avevo preso un bronzo in team con l’amico Marco Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare bene a Lignano. E’ stata una sfida difficile, ma è servita anche a capire il mio attuale livello di preparazione”. Andrea ha disputato le olimpiadi portando il vessillo azzurro per il tennis tavolo, dove ha mancato per poco
e Lupe nella storia. Il Fila San Martino di Lupari è la prima squadra padovana a partecipare alla serie A/1, il massimo campionato della pallacanestro femminile. La squadra allenata da coach Larry Abignente ha guadagnato la massima serie vincendo la sfida playoff di A/2 contro il Sanga Milano. La storica promozione è arrivata dopo un campionato trionfale, che ha visto le Lupe chiudere la stagione regolare al secondo posto (dietro la corazzata dell’Umana Reyer Venezia, l’altra promossa del girone) ed eliminare poi ai playoff l’Interclub Muggia e il Delser Udine. L’epilogo finale con le meneghine si è concluso con la doppia vittoria del Fila, 70-62 in casa (dopo due tempi supplementari) e 56-62 al PalaGiordani di Milano. Come già ribadito, è la prima volta che una padovana mette il piede in serie A/1. Anche nei fasti della palla a spicchi rosa patavina, il Thermal Abano di Giorgio Leone e il Padova ’81 allenato da Roberto Bosello si dovettero accontentare della seconda serie nazionale.
Per la società luparense del presidentissimo Francesco Cordiano è il coronamento di un progetto che ha visto, tra le altre cose, la vittoria dello scudetto Under 17 e l’inserimento nella prima squadra, che oggi si è guadagnata la serie A, di numerose atlete cresciute nel vivaio. Su tutte la capitana Valentina Stoppa, che ha seguito il Fila dalla serie C alla A, e di Alessia Cattapan. Questo il roster delle neopromosse: Sophia Costacurta, Sara Scappin, Maria Giulia Pegoraro, Marta Granzotto, Alessia Cattapan,
Valentina Stoppa, Erika Aleotti, Martina Sandri, Lea Jagodic, Beatrice Mognon, Marianna Morao, Giulia Fassina, Veronica Carlan, Maria Luisa Sbrissa, Gloria Artuso. Allenatore: Gianluca Abignente. Vice: Francesco Nasato. Presidente: Francesco Cordiano. Il basket rosa padovano, inoltre, festeggia un altro traguardo: la Pallacanestro Cadelfa ha infatti staccato il pass per le finali nazionali in programma dal 10 al 16 maggio a Mosciano Sant’Angelo (Teramo). La squadra patavina è allenata da Alberto Antonello e Marco Volpato.
TENNIS TAVOLO. Duro allenamento per l’atleta diversamente abile
andrea borgato dI trIonfo In trIonfo SI prepara alla SfIda deglI europeI
E’
una medaglia. Ma ora la concentrazione è tutta puntata sugli europei. “A maggio ci sono i campionati open in Slovenia e Slovacchia propedeutici per la qualificazione ai mondiali 2014 di Pechino – ha continuato – Mentre a settembre ci saranno gli europei. Attualmente sono molto contento e sento di avere buonissime possibilità di farcela a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un obiettivo possibile anche grazie a sessioni di allenamento molto dure: riscaldamento con qualche scambio e poi schemi di partita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong per provare servizi per un’oretta o due. E per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non demordo. I primi 4-5 atleti nella classifica mondiale sono ancora un gradino più avanti di me, ma in passato sono riuscito a battere il campione olimpico quindi niente è scritto. Di certo continuerò ad allenarmi duramente. Davanti a me ho ancora tante gare”. Emanuele Masiero
un’ascesa senza fine. Andrea Borgato, 40 anni, residente a Solesino, ha fatto l’abitudine al primo gradino del podio e anche nei campionati italiani assoluti di tennis tavolo per diversamente abili ha portato a casa una medaglia d’oro. Andrea, campione nazionale, porta il vessillo della bassa padovana. Primo in Italia, quarto in Europa e ottavo nel mondo. Uno di quelli che il ping pong ce l’ha nel sangue. Un gladiatore che affronta ogni sfida deciso a combattere fino all’ultimo istante. Negli ultimi campionati italiani, che si sono tenuti a Lignano Sabbiadoro in aprile, Andrea ha stravinto mettendo in mostra il meglio della sua forma, anche grazie ad una nuova tecnica di allenamento. Il campione, che normalmente si allena nella palestra dell’associazione H81 di Vicenza, ha aggiunto una giornata in più di allenamento in una palestra atestina per garantirsi una forma fisica migliore a vantaggio della lucidità durante le sfide ufficiali. Una strategia che ha già dato i suoi frutti vista la medaglia d’oro. “Ormai è da novembre che mi alleno 3 volte a settimana con regolarità e costanza – ha spiegato Andrea – A marzo avevo preso un bronzo in team con l’amico Marco Pizzurro e sapevo che avrei potuto fare bene a Lignano. E’ stata una sfida difficile, ma è servita anche a capire il mio attuale livello di preparazione”. Andrea ha disputato le olimpiadi portando il vessillo azzurro per il tennis tavolo, dove ha mancato per poco
una medaglia. Ma ora la concentrazione è tutta puntata sugli europei. “A maggio ci sono i campionati open in Slovenia e Slovacchia propedeutici per la qualificazione ai mondiali 2014 di Pechino – ha continuato – Mentre a settembre ci saranno gli europei. Attualmente sono molto contento e sento di avere buonissime possibilità di farcela a piazzarmi bene”. Andrea è più che mai deciso ad ottenere risultati d’eccellenza. Un obiettivo possibile anche grazie a sessioni di allenamento molto dure: riscaldamento con qualche scambio e poi schemi di partita. Acasa continua con un po’ di lavoro ai pesi elastici, bastoni di legno e attrezzi vari. Ovviamente ha pure un tavolo da ping-pong per provare servizi per un’oretta o due. E per i mondiali?”Sarà dura, ma certo non demordo. I primi 4-5 atleti nella classifica mondiale sono ancora un gradino più avanti di me, ma in passato sono riuscito a battere il campione olimpico quindi niente è scritto. Di certo continuerò ad allenarmi duramente. Davanti a me ho ancora tante gare”. Emanuele Masiero
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Economia La ricerca promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e condotta da Confartigianato
Le imprese in “rosa” reggono meglio la crisi In Veneto, come nel resto del Paese, le donne artigiane nel biennio 2011-2012 hanno tenuto meglio degli imprenditori uomini nonostante la congiuntura sfavorevole Capacità di lavorare in team e determinazione i fattori “vincenti”
di Ornella Jovane
L
’impresa in “rosa” dimostra di reggere la crisi con maggiore disinvoltura rispetto alle realtà guidate da imprenditori maschi, in Veneto così come in tutto il resto del Paese. In più, se a “fare impresa” è una donna, allora la probabilità di successo dell’azienda è più alta. Di fatto, i risultati della ricerca - “La “mia” impresa. Nuovi lavori e nuove professioni. L’imprenditoria femminile in Veneto” promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e condotta da Confartigianato - mettono in risalto proprio le capacità di tenuta delle imprenditrici, in particolare delle artigiane, le cui aziende registrano un saldo significativamente positivo nonostante la difficile congiuntura. Lo studio si riferisce al biennio 2011-12: in questo periodo l’Ufficio studi di Confartigianato (rielaborando i dati 2012 di Infocamere) ha contato in Veneto 23.046 imprese artigiane femminili. In Italia sono 243.286, con un saldo positivo pari a +10,1% rispetto alle realtà imprenditoriali maschili il cui saldo negativo, a livello nazionale, si attesta al -4,4%. In linea con il resto del Paese, anche in Veneto l’alto tasso di natalità - +11,2% - rappresenta un indicatore significativo della vivacità del mercato produttivo declinato al femminile soprattutto se messo in relazione con il tasso di mortalità, pari al 2,7%, che fa registrare un conseguente saldo positivo, pari al +8,5%. Un trend opposto, in Veneto come nel resto del Paese, quello registrato, nello stesso periodo, per le imprese maschili, contesto caratterizzato da una mortalità piuttosto elevata che raggiunge il 18,6%, a fronte di un 13,6% di nuove imprese con un saldo che risulta negativo con una percentuale pari al -5%. Quali sono le carte che risultano “vincenti” e che consentono le performance positive alle imprese in rosa? In sintesi, un’attitudine di genere ad ottimizzare risorse, tempi e opportunità, conciliando le diverse esigenze.
neWS
S
Con un tasso di natalità di +11,2% e uno di mortalità pari al 2,7 %, il saldo positivo è di +8,5%
Come i colleghi uomini le donne chiedono attenzione alla politica: meno burocrazia e più puntualità nei pagamenti
Le quaranta imprenditrici artigiane venete di successo in vari settori che hanno risposto al questionario - somministrato per approfondire proprio i fattori che facilitano i buoni risultati - hanno parlato delle modalità con cui interpretano la propria leadership, delle scelte compiute nella conduzione aziendale, degli ostacoli incontrati, degli obiettivi professionali e personali prefissati e raggiunti. Dalle testimonianze raccolte sono emersi alcuni punti di forza: di prim’ordine l’abilità a lavorare in team e in particolare la capicità di valorizzare al meglio il contributo di quanti fanno parte del gruppo di lavoro (socie, collaboratrici e dipendenti). Risultano vincenti anche le capacità organizzative e di gestione dell’azienda manifestate dalle donne. Non da meno, spicca la determinazione nel perseguire il sogno e la realizzazione personale, un fattore altamente motivante che spinge le donne ad andare avanti nell’impresa e ad “arrangiarsi” - affindandosi ad un welfare “fai da te” - sulla conciliazione tra tempi di lavoro e la cura di figli e famiglia.
Negli ultimi due anni una donna su due in Veneto ha continuato a scegliere i settori “tradizionali” per investire nella propria attività, ed in particolar modo quelli legati al genere (estetista, parrucchiera, sarta...). L’altra metà, tuttavia, ha intrapreso percorsi innovativi, a maggior ragione per le donne, cimentandosi nelle costruzioni ecologiche, design industriale e tecnico, grafica, fotografia, informatica, ma anche nella fabbricazione di apparecchiature da illuminazione, riparazione di beni e restauro. Come i colleghi imprenditori uomini, le donne si rivolgono alla politica e chiedono attenzione. Le problematicità, anche se gestite in questo frangente con maggiori risultati dall’universo imprenditoriale femminile, sono sempre le stesse, indipendentemente dal genere di chi intraprende: in primo piano la lentezza e farroginosità della macchina burocratica e quindi la difficoltà ad incassare il dovuto in tempi ragionevoli.
Occupazione
le donne dIpendentI Invece pagano ”caro” glI effettI della congIuntura
e le imprenditrici donne risultano essere le meno colpite dalla crisi, è invece la componente femminile del lavoro dipendente a pagare in maniera più consistente gli effetti della difficile congiuntura economica. Soprattutto nelle regioni del nord, dove più “affollato” è il mercato del lavoro femminile. E’ quanto emerge dall’analisi del centro studi Sintesi di Mestre (che ha rielaborato i dati Istat relativi al 2012 e per alcuni indicatori al 2011 messi in relazione allo
scenario del 2007, ultimo anno prima della crisi) sul mondo occupazionale in “rosa”. Com’è facile aspettarsi la crisi economica si è abbattuta per le donne in misura più intensa nelle regioni settentrionali dove maggiore è la presenza di lavoro femminile. Fra queste il Veneto si colloca al quinto posto, dietro a Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Umbria. Di fatto l’unica regione del nord a resistere è il Trentino Alto Adige, che si colloca nella graduatoria italiana nella seconda po-
sizione tra le regioni meno colpite, al primo posto c’è la Sardegna, regione in cui pare quasi in atto una inversione di tendenza che sta avvicinando le donne al mercato del lavoro. Nelle altre regioni, fra le quali il Veneto, pesa in particolare l’aspetto giovanile, la crescita di giovani donne Neet, ma anche la maggior frequenza di contratto part-time involontari oltre che la crescita della disoccupazione.
Metà delle donne venete punta sull’innovazione
I
n Veneto le aziende guidate da donne (al 31 dicembre 2012) sono 109.750, il 21,9% delle complessive imprese attive (in tutto 501.950), con un tasso di natalità che è del 12,9%, pari a quello di mortalità e un tasso di sviluppo pari a 0 (a livello nazionale è dello 0,3%). Di contro il tasso di natalità delle 392.200 imprese maschili venete è pari al 10,1%, quello di mortalità dell’11,3%, con un saldo negativo di -1,3% (-0,3% il dato nazionale). Le imprese artigiane sono in tutto 139.129, di cui 23.046 femminili (il 16,6%). Servizi per la persona, abbigliamento pelle e pellicceria, e lavori di costruzioni specializzati rappresentano i tre settori più praticati dalle imprenditrici artigiane venete che insieme includono il 55,2% delle imprese artigiane femminili totali. Nelle provincie di Padova, Treviso e Vicenza nonostante una buona parte del tessuto imprenditoriale femminile artigiano appaia per buona parte orientato ai settori tradizionali ovvero ai servizi alla persona e all’abbigliamento, si notano tuttavia alcune dinamiche positive legate ai settori più innovativi. Fra questi sono in espansione le attività professionali, scientifiche e tecniche, ma anche quelle di riparazione di computer, di fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettrico, infine di stampa e riproduzione di supporti registrati. A Verona si registra una presenza non trascurabile di imprese artigiane del mobile guidate da donne (il 2,8%, una delle prosuzioni caratterizzanti l’economia del basso Veronese. Nel Rodigino il settore dell’abbigliamento continua a mantenere un’apprezzabile consistenza. Nel Bellunese crescono il settore alimentare (+14,3%), quello del legno (+14,3) e la fabbricazione di prodotti in metallo (+25%). Nel Veneziano, infine, l’artigianato al femminile manifesta una differenzianione strutturale rispetto al resto della regione.
Voci da palazzo 37 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore
Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro Gambin
I
l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente
Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.
Cristiano Corazzari, Lega Nord
Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista
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“ottIma convergenza zaIa-zanonato”
a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.
“za&za, moderne befane che voglIono regalarcI carbone”
egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.
L’opinione Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd
“le centralI non aumentano l’occupazIone”
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uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.
Antonio Pipitone, Italia dei Valori
“la centrale non È una prIorItà per veneto”
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un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.
16 Cultura veneta 38 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto
Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia
Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale
di Alain Chivilò
I
l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già
dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano
delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza
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www.zanettiautonoleggi.com 049 97 24 679 ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la
F. che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, alla fine della dal 1957 trasportiamo i Vostri affari e dall’inizio divertimenti mostra, accompagna le opere dell’artista alto049 97 20 700 presenza di un tappeto contemporaneo
L
a Fondazione Querini Stampalia di Venezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del cinquantenario di vita del Centro Internazionale della Grafica, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettivamente nel Museo Navale e nella Querini stessa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografia, composta di 6 tavole, che complessivamente raggiunge i 3 metri di lunghezza creando una delle più efficaci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato
dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.
atesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni pri(in Mercedes vate e Viano) dall’artista stesso. Un allestimento sitespecific di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fine. Una riche chiude la cella campanaria, le barche nel cerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che Canal Grande, i mercantili nei pressi della Dofonda il suo fulcro nella percezione attraverso gana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che una vera e propria sensazione tattile data dal i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le calpestio e dal tocco sulla superficie stessa, unimura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le ta a un costante dialogo con l’architettura ospitorri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatante, che si arricchisce di colore, accoglienza tore può godere in diretta trovando il personale e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, tempo, traccia da un lato il legame tra la storia la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’amdella famiglia Querini con il mare. Si inizia con biente unico dello studio viennese di Sigmund una delle prime raffigurazioni di una buzonaFreud in cui i tappeti erano predominanti. Un vis di forma circolare dal Capitulare Nauticum viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di invitato ricercando una personale riflessione Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Prosee dimensione spazio temporale, convalidato guendo immagini di navigli, un settecentesco dalle ultime sale del primo piano che portarilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con no al successivo senza la presenza di opere tutti i settori di attività del cantiere, fino alla dell’artista, attraverso la sola presenza della documentazione cartacea del rapporto tra i moquette. Un equilibrio espositivo che rimane Querini e la marineria. Al.Ch. in bilico tra informale e figurazione, dove i due
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piani della mostra dialogano e si rimandano vicendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italiano, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in posizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo piano al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera figurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artificiale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al
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piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere figurative dal piccolo formato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione scultorea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografie e illustrazioni in bianco e nero personalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico italiano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percorso visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente Al.Ch. raggiunto.
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Intervista
Gianni Berengo Gardin, una vita in pellicola pagg.
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Alleghe, un lago misterioso tra le vette dolomitiche
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Benessere
Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto
Una dieta corretta allunga la vita
alle pagg. 3-4
Sì, viaggiare Toscana, silenzio, parla l’Elba
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le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. continua a pag. 13-14-15
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E
’ possibile in un momento storico in cui in Italia non si fa che invocare la crescita perchè l’economia possa riprendere, il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro considerare seriamente l’utilità delle teorie e pratiche della Decrescita felice? Soprattutto in un territorio come il Veneto che, solo pochi anni fa, ha realizzato la propria fortuna con una rete di piccole e medie imprese famigliari, la questione è ancora più difficile. Sull’altare del progresso, della produzione e della ricchezza i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrificato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, in pochissimo tempo, hanno visto franare il miracolo economico che avevano costruito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è bloccata sul binario e non riparte nonostante tutto. Difficile accettare che probabilmente non
Negli ultimi 10 anni cementati tanti ettari quanto l’intero Veneto ripartirà mai più, almeno così come l’avevano conosciuta. In molti stanno ragionando su quale potrà essere il modello di sviluppo del futuro e in questo modello sono tante le parole in cui la Decrescita può essere intesa e coniugata. Per esempio la tutela del territorio è una di queste e addirittura le associazioni di categoria la invocano, proprio loro che solo pochi anni fa chiedevano più terra per i loro capannoni.
Già lo scorso anno, infatti, Confcommercio, Confartigianato, Confindustria e Confcooperative Veneto hanno lanciato una campagna il cui slogan è “basta sprecare territorio!”. L’obiettivo era proprio impegnare la Regione ad affermare un modello di sviluppo basato non più sul consumo di suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzazione delle città e dei territori. “Come denunciato da Cia-Confederazione italiana agricoltori – spiega la senatrice del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese il settore primario ha dovuto rinunciare solo negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di ettari, una superficie pari all’intera regione del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovana che oggi scivola invece veloce su km di asfalto e cemento, per poi fermarsi da qualche parte con un urto tremendo e produce disastri. In Veneto, poi, si è costruito ovunque e oggi il vero obiettivo è, prima di tutto fermare lo scempio e poi riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a costruire ai ritmi odierni tra vent’anni faremo i conti con un consumo di suolo superiore ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore e rischiando la non autosufficienza alimentare”.
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Attualità
>> Sfide al colosso liberal-produttivista
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Negli ultimi 10 anni cementati tanti ettari quanto l’intero Veneto ripartirà mai più, almeno così come l’avevano conosciuta. In molti stanno ragionando su quale potrà essere il modello di sviluppo del futuro e in
Già lo scorso anno, infatti, Confcommercio, Confartigianato, Confindustria e Confcooperative Veneto hanno lanciato una campagna il cui slo slogan è “basta sprecare territorio!”. L’obiettivo era proprio impegnare la Regione ad affermare un modello di sviluppo basato non più sul consumo di suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzazione delle città e dei territori. “Come denunciato da Cia-Confederazione italiana agricoltori – spiega la senatrice del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese il settore primario ha dovuto rinunciare solo negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di ettari, una superficie pari all’in all’intera regione del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovana che oggi scivola invece veloce su km di asfalto e cemento, per poi fermarsi da qualche parte con un urto tremendo e produce disastri. In Veneto, poi, si è costruito ovunque e oggi il vero obiettivo è, prima di tutto fermare lo scempio e
segue dalla pagina precedente
E’ talmente grave la situazione che esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”!
Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato
Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa
anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.
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Attualità
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Saremo felici con l’equilibrio uomo-natura Alexander Langer, il padre del pensiero ecologista diceva che “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile”
“I
di Vesna Maria Brocca
l progetto di decrescita non propone una semplice riduzione dei consumi, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli esseri umani e tra questi e il loro ambiente, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali, esauribili o comunque alterabili. Quando queste risorse sono indispensabili per la vita di ogni essere umano, vanno considerate “beni comuni” non privatizzabili, per garantirne l’accesso a tutti, come applicazione del diritto alla vita”. A dirlo è Gianni Tamino, biologo padovano e presidente dell’Associazione per la decrescita del triveneto che spiega così alcuni dei principi cardine del movimen-
to per la Decrescita. Secondo gli studiosi e gli economisti che credono nella necessità di rallentare e cambiare stile di vita questa crisi ha come origine proprio l’economia del consumismo, che porta inevitabilmente all’esaurimento delle risorse. Occorre svoltare e scegliere la via della sostenibilità per creare nuovi posti di lavoro e nuova economia. E in Veneto sono già tanti coloro che l’hanno capito. Un dato su tutti deve far pensare. La facoltà universitaria che cresce di più in numeri di iscrizione è agraria. Perché il mondo dell’agricoltura è oggi in grande fermento, soprattutto in Veneto. Sono moltissime, infatti, le aziende
agricole che stanno puntando su qualità dei prodotti, spesso abbracciando il biologico, e vendita al dettaglio di frutta e verdura. Alcune vanno talmente bene, anche in questi tempi di crisi, che cercano disperatamente della terra in cui espandere la propria attività e non la trovano facilmente! Anche l’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali cresce sempre di più nella nostra regione: la gente ordina al contadino gli ortaggi che gli servono risparmiando. Allo stesso tempo il contadino guadagna molto di più che vendere la verdura all’ingrosso. Sono scelte virtuose che, gui-
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date da associazioni come le Acli o la Coldiretti, stanno prendendo piede ad un ritmo impensabile fino a qualche anno fa. Altri fenomeni molto interessanti, sempre legati all’agricoltura, sono ad esempio le associazioni che cercano, piantano, scambiano i semi antichi e si battono per la tutela della biodiversità. In Veneto è molto attiva Rete semi rurali (semirurali.net) e la bellunese Coltivarcondividendo (coltivarcondividendo. blogspot.it) che organizzano fiere di sementi antiche, mostre-scambio e seminari di studio. Certo l’agricoltura di qualità va tutelata, soprattutto dalle multinazionali a cui la Decrescita non va proprio a genio. Qualche mese fa una sentenza della Corte Europea, unitamente a una fortissima pressione svolta dalle multinazionali sementiere sugli organi comunitari, ha di fatto dato “via libera” alla coltivazione di alcune varietà di Organismi
Geneticamente Modificati (le famigerate sementi Frankenstein) anche in quelle Nazioni in cui erano banditi. “Abbiamo esposto alla regione Veneto – riferisce il portavoce del Gruppo Coltivare Condividendo – le forti preoccupazioni legate al rischio che fra poche settimane anche la nostra Terra venga stuprata da semine di mais OGM Monsanto. Cio’ metterebbe a serio rischio il nostro patrimonio di biodiversità. Infatti è acclarato che gli OGM contaminano le altre varietà di mais, e quindi le varietà tipiche di mais Sponcio, Storo, Cinquantino, Fiorentin, Marano, Bianco Perla e molte altre sono in serio pericolo. Ci ha molto rincuorato sentire che la Regione e l’assessore sono decisamente contrari agli ogm e si sono già attivati, nella conferenza Stato Regioni per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia”.
dal rifiuto al lavoro: l’idea giusta contro la crisi
C’
è già chi, con grande ingegno, ha trovato tra i principi della decrescita l’idea giusta per un’impresa economicamente vantaggiosa e allo stesso tempo green. A Padova, l’intuizione ecologica di un gruppetto di giovani universitari ha dato vita ad una avviata officina ciclomeccanica dove riparano biciclette, insegnando anche a cambiarsi da sé un pedale, un freno, una ruota. Qui le biciclette arrivano in tre modi: “Abbiamo una convenzione con l’Esu – spiega Matteo Lenzi dell’associazione che gestisce l’impresa – che, a fine anno accademico, ci permette di fare pulizia nelle rastrelliere delle residenze universitarie recuperando le carcasse abbandonate dagli studenti che, altrimenti, andrebbero al macero. Inoltre, chi conosce la ciclofficina sa che ogni tipo di rottame è bene accetto e, al momento di svuotare garage e cantine, si ricorda di noi. Infine, la cooperativa Mani tese, con le sue periodiche raccolte del ferro, ci tiene da parte i materiali più utili senza smaltirli”. Nel tempo il gruppetto è cresciuto e ha pure diversificato e ampliato la propria attività offrendo anche corsi: dalla sartoria all’artigianato creativo. Alla
base di tutto sta l’idea del riutilizzo intelligente. “Con il nostro lavoro pensavamo di contribuire a ridurre i rifiuti – racconta Lenzi – ma poi le cose sono maturate da sole e, in questo momento di difficoltà economiche, molti partecipano alle iniziative della Mente comune per imparare a risparmiare attraverso il riutilizzo e le riparazioni fai da te”. Esiste da anni ormai, sempre a Padova, un progetto che mette insieme informatica e disabilità e che si basa sul recupero e riutilizzo di vecchi computer definiti “obsoleti” dall’utenza consumer e l’utilizzo degli stessi con software liberi tipo Linux. Le macchine recuperate sono messe a disposizione di persone disabili che ne abbiano la necessità. Il progetto coniuga solidarietà e decrescita ma non solo. Gli obiettivi sono molteplici e oltre al recupero e al riutilizzo è meritoria l’attività di formazione di persone con disabilità all’uso autonomo della tecnologia informatica, spaziando su più sistemi operativi e su diversi software applicativi di editoria elettronica e la creazione di un punto d’incontro accessibile (Compupoint Disabili) dove trovare alcuni computer per le proprie attività.
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L’ associazionismo, non solo “dare” ma anche “ricevere” Sono una ragazza di 24 anni e voglio raccontarvi come sono entrata a far parte di “Il Grido Alè”. Durante la preparazione alla Cresima, si è organizzato con l’Associazione un pomeriggio di giochi di gruppo e di divertimento, sono rimasta subito colpita dall’affiatamento che si respirava tra volontari e ragazzi. Ci avevano accolto con tanta gioia e mi aveva riempito il cuore lasciandomi il desiderio di parteciparvi non appena fossi stata sufficientemente grande. Mentre ero alle superiori ho rotto con il mio ragazzo (sconvolgente a quel tempo), mi sono trovata così a dover gestire molto tempo libero. Inoltre frequentavo il liceo socio-psico-pedagogico, mi stavo creando una visione verso le categorie definite “svantaggiate” e studiavo materie che ampliavano la mia idea del mondo, facendomi anche capire cosa potessi fare per migliorarlo. Quindi durante il 4° anno ho preso contatti con l’Associazione. Il primo incontro, carico di aspettative e tensioni da parte mia, è stato di forte impatto emotivo: immaginate di entrare in un ambiente dove tutti si conoscono e dovervi presentare come la “nuova volontaria”. Si presume che mi stavo proponendo come aiuto ai ragazzi disabili, invece per quel pomeriggio sono stata affiancata da una ragazza che mi ha insegnato a foderare una cornice di polistirolo usata in seguito come portafoto.
Io, che volevo essere di aiuto, sono stata aiutata per tutto il tempo da coloro che nella mia testa dovevano riceverlo. Da allora ho completamente cambiato la mia visione e sono consapevole di quanto siano loro ad aiutare me. Il volontariato mi ha cambiato la vita e se tornassi indietro lo ripeterei sicuramente. La gioia che provo ogni volta che vado è talmente grande che non ci rinuncerei. Emanuela Ruzza
Un mese per conoscerci, a partire dal 20 Giugno… Cari lettori, sono Claudio Maniero e vi scrivo a nome delle Famiglie del Comitato Brenta Saccisica, aderenti alla Fondazione Aiutiamoli a Vivere. Come molti sanno a cavallo tra Giugno e Luglio ospitiamo, per un mese di vacanza salutare, i bambini della Bielorussia provenienti dalle zone contaminate di Chernobyl. Per noi è un esperienza arricchente sul piano emotivo e per loro l’occasione di eliminare l’80% delle radiazioni nel loro corpo, solo mangiando sano e respirando aria sana. Quest’anno ospitiamo 34 ragazze/i con 3 interpreti, cogliamo qui l’occasione per raccontarvi cosa faremo in questo mese, invitandovi con molto piacere a venire a
Aiutiamoli a vivere Comitato Brenta Saccisica
conoscerci. Arrivo il 20 Giugno, incontro tra le famiglie ed i ragazzi nella Sala Aldo Moro a Sant’Angelo. Sabato 22 consegna vestiario (materiale che alcuni Sponsor ci regalano per i ragazzi). Domenica 23 alle ore 10.30 Santa Messa a Casalserugo (ogni anno si cambia Parrocchia) con presentazione dei giovani alla comunità, seguirà il pranzo insieme. Durante la prima settimana visite mediche gratuite e organizzate dall’Ass.ne presso la Pediatria di Piove di Sacco, ringraziamo il personale medico e infermieristico per la grande disponibilità. Tutte le mattine i ragazzi frequentano i Centri Estivi di Legnaro, Sant’Angelo e Campagna Lupia, dove con laboratori musicali si sviluppa in tutti i bambini italiani e non, il senso dell’integrazione culturale. Tutti i mercoledì (con il “passaggio” gratuito di Busitalia, che ringraziamo), si va al mare dove potranno usufruire dell’ospitalità dei Bagni Lungomare di Sottomarina. Il 29 Giugno presso il Parco Vita di Ponte S.Nicolo’, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, vi sarà la Festa dell’Accoglienza dove possono partecipare le famiglie che ospitano ma anche simpatizzanti. Sabato 13 luglio tutti in gita a Trieste per visitare il Castello di Miramare e la Grotta del Gigante, così che i nostri piccoli ospiti possano ammirare le bellezze del nostro paese. Infine il 16 luglio tutti a cena per salutare i ragazzi bielorussi e dar loro l’arrivederci al prossimo anno. Il 21 luglio partenza per il rientro nelle loro famiglie con tante emozioni da raccontare da ambo le parti, sapendo di aver fatto quel piccolo gesto che serve per dar loro una possibilità per migliorare la salute, ricevendo un grande/immenso abbraccio da questi stupendi ragazzi. Per info : Claudio 339 3188627
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L’intervista
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Gianni Berengo Gardin: una vi Prima pensare, poi scattare. Il mondo del celebre fotografo è logico, non digitale di Alain Chivilò
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n occasione della mostra dedicata al fotografo Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure 1930), presso la Casa dei Tre Oci alla Giudecca in Venezia, è stato possibile incontrare e intervistare il Maestro degli scatti celebre in tutto il mondo. Dal punto di vista artistico, lo storico e critico della pellicola Italo Zannier riassume Gardin in “quello che meglio ha saputo mediare proficuamente le varie tendenze con un acume visivo oltre la moda, per cercare garanzie soprattutto nella chiarezza dello sguardo”. E’ necessario prima pensare e poi scattare, in controtendenza a tutto quello che il mondo digitale ci permette di fare scegliendo tra svariate pose impresse. Le immagini sono ricercate nell’immediatezza, diventando nel contempo delicate. Scenari di varia natura, come le sezioni della mostra divise in religiosità, Venezia, baci, dentro le case, morire di classe, zingari, figura ambientata e lavoro, definiscono differenti tracce di quotidianità, che possono essere presenti nella strada come in particolari eventi. Foto che nel tempo diventano anche testimonianza permettendo di cristallizzare antichi usi e costumi. Nulla è precostituito, perché in sintesi Berengo Gardin ha creato un personale gusto artistico nel saper impressionare la pellicola, cogliendo l’attimo giusto nel contesto più consono. Perché la foto in bianco e nero è così affascinante anche in quest’era così detta della multimedialità? “Per il mio stile di fotografie, penso sia più efficace il bianco e nero. Però se dovessi fotografare un soggetto floreale, dovrei utilizzare sicuramente il colore perché diventa fondamentale nella resa. Il bianco e nero
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diventa importante per l’equilibrio complessivo, perché il colore distrae e fa passare in secondo piano il contenuto della foto e si tende a evidenziare aspetti che risaltano di più. Per esempio effettua una foto a una persona con un indumento rosso, questo con la pellicola a colori, prende maggiore rilevanza, mentre con il bianco e nero il viso diventa più importante. Un altro aspetto è dato invece dall’essere nato con il bianco e nero dato dalla televisione, dal cinema, dai grandi maestri fotografi di riferimento e dalla fotografia stessa”. A livello d’informazione globale, oggi tutto è pronto e a disposizione di tutti. Il lavoro di foto reporter è ancora contemporaneo? “La televisione arriva sempre prima, ma rimane in superficie a livello di argomentazioni. Invece la fotografia può approfondire maggiormente certe tematiche. Viene sicuramente dopo, però ha ancora una certa importanza”. In che cosa consiste una buona fotografia? “Un pessimo osservatore di una foto di un buon fotografo può non capirla e viceversa un uomo di cultura guardando uno scatto di un fotografo privo di gusto non lo apprezza fino in fondo. Quindi si devono combinare essenzialmente due culture per gradire un certo genere di rappresentazione. La cultura del buon fotografo si deve abbinare a quella di un buon osservatore finale. Cosa mi dice se dovesse effettuare oggi la scelta tra la tradizionale pellicola e il digitale? Non fotografo in digitale. Utilizzo la pellicola che sebbene non abbia la produzione di una volta è ancora facilmente reperibile. Per la tecnica del bianco e nero è superiore ancora la pellicola. Il pericolo del digitale consiste nel scattare a mitraglia senza pensare. A Milano c’è una pubblicità di una macchina digitale con il
messaggio di non pensare ma scattare, invece in modo contrario sostengo l’opposto: prima si pensa e casomai si scatta”. E’ meglio uno scatto immediato del reale che ci sta di fronte, o uno scatto precostituito dove possa esserci una parvenza di posa? “In tutto il mio percorso ho eseguito 3 o 4 foto in posa. A volte dico di guardarmi, ma solo in rare e piccole occasioni. Per me la fotografia deve essere spontanea, naturale e soprattutto non costruita”. E’ stata comunicata la data d’inaugurazione della Biennale di Venezia Architettura del 2014 che per la prima volta sarà in giugno. Qual è il suo rapporto con la scienza che studia la struttura delle costruzioni? “Ho lavorato per quindici anni per Renzo Piano e Zanuso, ma non sono un fotografo d’architettura. Ho avuto occasioni di fotografarla ma il mio interesse è il reportage. Onestamente non vedo elementi che mi attraggono nel fotografare l’architettura, contrariamente a Gabriele Basilico che senza dubbio è competente in questo tema. Non vi sono animali e bambini nelle foto. Eccetto la Magnani non ha ritratto signore. Qual è il soggetto nel quale ha maggiore preferenza a livello personale? “Ricordo Anna Magnani e Peggy Guggenheim per esempio, ma non amo fare ritratti veri e propri perché normalmente il 90% non è contento del ritratto eseguito, tuttalpiù faccio sempre figure in ambienti. Per i bambini ora c’è la legge che li tutela, ma essendo carini la foto che si ottiene rimane in questa dolcezza complessiva, mentre gli animali pur amandoli, avendo avuto io stesso dei cani, non trovano mio interesse. E’ come la natura che è meglio viverla piuttosto che fotografarla in quanto non mi trasmette nulla. Non ho un soggetto preferito perché sono continua alla pag. seguente
L’intervista
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ita in pellicola
di noi mortali? “Forse si. Una situazione è certamente bloccata, ma va puntualizzata con una data fermando maggiormente l’istante. La foto non può vivere da sola perché ha bisogno almeno di 5,10 parole. Lo stesso soggetto fotografato a distanza di anni necessita di una descrizione, perché il tempo cambia valenza e significato allo scatto. In una mostra non mise le didascalie alle foto. Lo stesso museo Mart di Rovereto in una mostra non le mise a fianco delle opere della loro collezione. Qual è il suo pensiero?
“A Torino avevo un tema unico e non misi le didascalie. I visitatori chiedevano sempre in continuazione il dove, il come e soprattutto il quando. Quindi dopo quest’esperienza diretta non sono tanto d’accordo ed è meglio inserire la descrizione”. C’è un progetto che vorrebbe fare e non ha ancora compiuto? “Ne ho tanti e come l’occasione fa l’uomo ladro, l’occasione fa anche l’uomo fotografo e di conseguenza rimango in attesa del momento giusto per poterli realizzare”.
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legato a delle situazioni collegate. Per esempio i soggetti in riferimento all’Inghilterra, all’India e all’Australia li amo molto. Quindi principalmente ambienti rispetto a soggetti che compongono la foto”. Nella storiografia molte foto sono entrate nell’immaginario collettivo sia a livello di propaganda che di testimonianza di eventi passati. In quest’ambito, tra le sue scattate, quale ricorda maggiormente? Mentre e a livello internazionale quale tra i vari maestri ricorda di più? In genere amo tutte le mie fotografie, anche se ho una preferenza per le ultime che ho scattato perché possiedono maggiore freschezza. Per le più vecchie, quando passa il tempo, ci si abitua e ci si stanca immediatamente nel rivederle. A livello internazionale Josef Koudelka, Sebastiao Salgado, Henri Cartier-Bresson e altri. Abbiamo imparato dai fotografi americani, soprattutto dalla scuola degli anni dal’35 al ’50 con la rivista Life, la Farm Security Administration e James Smith per esempio”. Nelle foto si ferma anche il tempo. E’ solo un inganno
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10 Luoghi da scoprire >> Trekking, mountain bike, ciclismo, moto, pesca e vela
Alleghe, un lago misterioso tra le vette dolomitiche Tra altissime quinte ricoperte di abeti e larici viene custodito un piccolo paradiso di relax con orizzonti mozzafiato dove rilassarsi o praticare gli sport preferiti
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di Germana Urbani
n bellissimo specchio d’acqua su cui vegliano alcune delle cime più belle delle Dolomiti: il Civetta, la Marmolada, l’Agnèr, le Pale di San Lucano, le Cime del Focobon e le Cime d’Auta. Si tratta del lago di Alleghe, un piccolo paradiso originatosi da una tragedia. Si formò, infatti, nel gennaio1771, quando un’enorme frana si staccò dal monte Spiz sbarrando il flusso del torrente principale sommergendo interi villaggi. Nel corso di quello stesso anno molte frazioni furono abbandonate man mano che l’acqua saliva e anche la chiesa del Paese venne completamente sommersa. Oggi il lago gode di un fascino particolare, attorniato com’è da una corona di vette davvero unica, e attrae molti turisti, regalando loro pace ma anche molto divertimento. Sono moltissimi gli alpinisti che anno dopo anno giungono qui per sfidare la “parete del-
le pareti”, ovvero il famoso versante nord del Civetta che, con numerose vie aperte, tutte di elevata difficoltà, è una delle superfici verticali più estese delle Dolomiti. Per questa ragione il Civetta è noto nel mondo dell’alpinismo come il “regno del sesto grado”. Tutta la zona, inoltre, è attraversata dall’Alta Via n. 1, caratterizzata da escursioni impegnative che garantiscono agli amanti del trekking grandi sfide. Ma chi pratica questo sport può davvero godere di molti percorsi suggestivi che si snodano nella valle e verso le vette circostanti, paesaggi unici nel loro genere. Ne è un esempio l’itinerario che dai Piani di Pezzè porta al laghetto Coldai, da cui si può godere di una impareggiabile vista di Alleghe e del suo lago. E per chi ama l’ebbrezza della discesa sulle due ruote qui ad Alleghe troverà un vero paradiso. Gli amanti della mountain bike, grazie agli impianti di risalita, giungono rapidamente in quota per lanciarsi in discese mozzafiato o affrontare i numerosi percorsi che s’inoltrano tra i boschi e la natura incontaminata. Gli amanti di questo sport popolano ogni anno il lago e le sue vette, grazie anche ai numerosi appuntamenti a loro dedicati: la ormai famosa Civetta Superbike, gran fondo internazionale di mountain bike e la Civettissima, cronoscalata in notturna
carraro mobili la nostra forza è la QUALITA’
di mountain bike dai Piani di Pezzè a Col dei Baldi. Ma anche i ciclisti da strada o i motociclisti conoscono bene questa realtà che per molti rappresenta il punto di partenza per lunghi viaggi o percorsi tra le cime, trovandosi in posizione centrale rispetto ad alcuni dei più bei passi dolomitici: Duran, Staulanza, Falzarego, Giau, Pordoi, Campolongo e Fedaia. Un modo, per gli amatori del ciclismo, per provare l’ebrezza di scalare come i grandi campioni del Giro d’Italia che attraversa spesso queste località. Va detto che la località è molto gettonata dal turismo invernale perché la neve è tanta, gli impianti di risalita sono moderni ed efficienti e le piste sulle pendici del Civetta sono alla portata di tutti. Ma se avete voglia di conoscere uno dei laghi minori più belli del veneto l’estate è il momento migliore. Nelle sue acque si possono praticare innumerevoli attività sportive, dal windsurf alla vela, dalle gite in canoa o kajak alle più facili gite in barca a remi o pedalò, e, se avete la passione per la pesca, portate le canne, le trote di Alleghe vi aspettano!
il luogo del delitto
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li amanti della cronaca nera e dei gialli tratti dalla realtà, troveranno qui un vero e proprio luogo del delitto. In questo placido paese, infatti, sono stati commessi, prima e dopo della seconda guerra mondiale, alcuni delitti misteriosi divenuti oggetto d’inchiesta del giornalista Sergio Saviane che nel 1953 diede alle stampe un libro intitolato “I misteri di Alleghe”. All’epoca nessuno era ancora stato condannato per quegli omicidi ma il testo, chiamava coraggiosamente per nome gli assassini, ripercorrendo la storia della famiglia Da Tos, e descrivendo le indagini condotte da un coraggioso carabiniere nel paesino di montagna stretto nella morsa dell’omertà. Il libro valse a Saviane prima una condanna per diffamazione e poi – a distanza di sette anni – la completa riabilitazione in seguito alla sentenza che, nel 1960, definì in tre ergastoli e 30 anni di reclusione le pene per i quattro protagonisti della storia.
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LA PIÙ GRANdE ISOLA dELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE dELL’EdIZIONE 2013 dELLA GUIdA RELAIS dU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI dI ACCOGLIENZA dOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA dEL CONTATTO CON LA NATURA E dEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI dEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANdREA E L’OASI dI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE dOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA dORATA
LA PIÙ GRANdE ISOLA dELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE dELL’EdIZIONE 2013 dELLA GUIdA RELAIS dU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI dI ACCOGLIENZA dOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA dEL CONTATTO CON LA NATURA E dEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI dEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANdREA E L’OASI dI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE dOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA dORATA
nella foto grande Uno scorcio di capo sant’andrea; a destra in alto il giardino dell’omonimo albergo e Un dettaglio della costa. sotto, da sinistra in alto: scorcio dell’oasi di capoliveri. nelle pagine segUenti, il mUseo della villa napoleonica vicino a portoferraio, Una delle ville della tenUta delle ripalte, lo chef matteo cantarello (a destra) con il sUo aiUto, Un piatto di saUro del sant’andrea, la vecchia miniera di magnetite a capoliveri, il ristorante calanova e i vigneti della tenUta delle ripalte a capoliveri
E
le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura
materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in continUa alla pagina segUente
nella foto grande Uno scorcio di capo sant’andrea; a destra in alto il giardino dell’omonimo albergo e Un dettaglio della costa. sotto, da sinistra in alto: scorcio dell’oasi di capoliveri. nelle pagine segUenti, il mUseo della villa napoleonica vicino a portoferraio, Una delle ville della tenUta delle ripalte, lo chef matteo cantarello (a destra) con il sUo aiUto, Un piatto di saUro del sant’andrea, la vecchia miniera di magnetite a capoliveri, il ristorante calanova e i vigneti della tenUta delle ripalte a capoliveri
E
le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura
materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in continUa alla pagina segUente
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L’isola toscana nella guida “Relais di silence”
«Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société , di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida
segue dalla pagina precedente
Italia. La presentazione della Guida 2013 dei Relais du Silence www.relaisdusilence. com, è stata organizzata con la collaborazione di Atout France Italie, l’Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance. com, rappresentato dalla Responsabile per i Media, Barbara Lovato, al fine di far conoscere le strutture tutte immerse nella natura che offrono soluzioni uniche di soggiorno. La catena, nata in Francia, a Grenoble, e gradualmente sviluppatasi in tutt’ Europa, ha selezionato fra i suoi soci i proprietari di case patrizie, ville, castelli, fattorie, mulini, antichi “alberghi di posta”, chalet, tutti diversi, ma tutti egualmente accoglienti e ricchi di fascino e di comfort. Ad accogliere gli ospiti all’isola d’Elba sono stati l’ “Hotel Sant’Andrea” tel. 0565908006 www. hotelsantandrea.com, già associato da qualche anno, che si trova sulla costa settentrionale dell’isola a circa 30 km da Portoferraio e la new entry, “La Tenuta delle Ripalte” di Capoliveri tel. 056594211 (www.tenutadelleripalte.it), posizionata
sull’estremità sud-orientale dell’isola. La famiglia Garbati, titolare del Sant’Andrea, da 15 anni punta sull’accoglienza «perché – come ha detto Sauro, il titolare e chef del ristorante – vogliamo, più che un cliente, un amico che possa ritornare». La posizione dell’albergo è straordinaria: una finestra su un golfo dalle acque cristalline e i fondali dai mille colori. Ad aiutare Sauro in cucina è la figlia Serena mentre Elisa e la moglie Teresa si occupano dell’accoglienza. Molto amata dagli ospiti è la terrazza – giardino panoramica che si affaccia sull’incantevole
baia di Capo Sant’Andrea, che con le sue rocce granitiche ricorda scorci dell’isola di La Digue nell’arcipelago delle Seychelles. La cucina è il fiore all’occhiello di Casa Garbati, per l’elevata qualità proposta, per la creatività e per la presentazione di piatti tipici locali, tutti preparati con cura e amore così come vengono coltivate le verdure e la frutta, ricche di tutto il sole e i sapori che contraddistinguono la terza isola d’Italia. Situata nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano è l’ampia struttura della prosegUe alla pagina segUente
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Tenuta delle Ripalte, di proprietà oggi del veronese Paolo Ederle e diretta da Riccardo Pironi, a cui si accede dopo aver attraversato il borgo di Capoliveri percorrendo 9 chilometri di strada panoramica e sterrata che oltrepassa le miniere di Monte Calamita. La Tenuta di 450 ettari è ricca di pini, frutteti, vigne e macchia mediterranea ed è circondata da 12 chilometri di costa, con spiaggette, cale e scogliere. Nel cuore di un verde altipiano sorge la villa ottocentesca, che fu dimora estiva dal 1896 del marchese Tobler che amava la coltivazione della vite. L’intero comprensorio, che rappresentava la più grande azienda agricola dell’Elba, fu poi abbandonato dai successivi proprietari e solo nel 1977 fu rilevata dall’attuale società “Tenuta delle Ripalte” che l’ha poi trasformata in struttura turistica. Le fattorie agricole e la villa padronale furono ristrutturate con le altre ville vicine. La Tenuta oggi
può contare sui quindici ettari di nuove vigne che producono il piacevolissimo Aleatico, il passito della tradizione elbana ed il vermentino profumato e deciso, il rosso di grande carattere nonché l’ ultimo nato, il “Rosato delle Ripalte”, prodotto da uve “aleatico”. Il Ristorante Calanova, al quale si accede anche dal mare, consente di pranzare e cenare all’aperto all’ombra di antiche querce di sughero. Lo chef Matteo Cantarello, padovano di Este (ex Cipriani Londra e con all’attivo uno stage alle Calandre) ha da sette anni la responsabilità della cucina, davvero molto curata ed arricchita dalle gustose marmellate preparate da Simona con i frutti e le spezie del suo orto. Presto la tenuta ospiterà il primo “Glamping” italiano (sta per glamour-camping): dieci tende da safari, molto grandi e dotate di ogni comodità (persino la Jacuzzi), che saranno allestite fra il verde. I turisti
che arrivano dal Nord Europa vanno matti per questa soluzione di accoglienza molto “nature”. Interessante la visita alle miniere di magnetite, chiuse soltanto nel 1981, ma ancora in stand by nel piano minerario nazionale. La visita con guida permette di entrare nei cunicoli dove ancora ci sono le rotaie e i vagoncini che trasportavano all’esterno il materiale… Emozionante! Nell’occasione sono stati presentati da Enrico Ieri, Direttore per l’Italia di Seh, i tre nuovi alberghi indipendenti che faranno parte della catena Relais du Silence, tra questi proprio la Tenuta delle Ripalte, il Relais Pian delle Starze a Marina di Camerota, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Mirador Resort situato in Puglia a Laureto, una frazione di Fasano.
16 Benessere >> Salute e alimentazione
Una dieta corretta allunga la vita e combatte il cancro Grazie ai tanti ricercatori che lavorano nei laboratori di tutto il mondo, il cancro è sempre meno un male oscuro e le speranze di sconfiggerlo aumentano di Germana Urbani
F
orse più di qualcuno il giorno della fe- per entrambi i sessi (anche se i maschi sta della mamma ha scelto di scendere vengono colpiti in percentuali maggiore) in una delle piazze delle nostre città e attorno al 40% tra i 40 e i 69 anni e tra il di comprare una delle azalee dell’Airc, l’as- 45 – 50% negli oltre settantenni. Chi viene colpito ha oggi molte più possociazione italiana per la ricerca sul cancro che finanzia moltissimi progetti in Italia e sibilità di sconfiggere la malattia rispetto ad anni fa e questo fa ben sperare sia la comuall’estero. Un bel modo colorato per festeggiare nità scientifica, che continua ad investire in la vita che le mamme donano ai propri fi- ricerca, sia la popolazione. Certamente di questo male si conogli e per finanziare i ricercatori che con il scono alcuni profili loro lavoro minuzioso Arrivare a cent’anni dati da evidenze cercano di salvare macroscopiche: un moltissime vite colpite si può, limitando ha più dal mal del secolo: il l’apporto quotidiano fumatore possibilità di svicancro. di calorie luppare il cancro al In Veneto, solo lo polmone rispetto scorso anno, si sono diagnosticati 31568 casi, un numero dietro a un non fumatore. Ma non sempre vale il quale si celano storie di persone che co- questa regola. Così chi si alimenta bene donosciamo: parenti, vicini di casa, famigliari. vrebbe rimanere più sano di chi, invece, si Questo male oscuro non guarda in faccia abbandona ai peccati di gola. A confermarlo anche uno studio recennessuno e colpisce per il 5% bambini e ragazzi tra gli 0 e i 19 anni; tra i 20 e i 49 te, finanziato dall’Airc e pubblicato sulla anni, invece, colpisce più le donne (15%) rivista scientifica Cellular and Molecular Life che gli uomini (7,2%). La curva si attesta Sciences che ha permesso la scoperta di una
nuova via metabolica che spiega il legame tra riduzione calorica, longevità e tumori. Secondo i risultati di queste recentissime ricerche alimentarsi meno, senza sconfinare nella malnutrizione e riducendo soprattutto gli zuccheri, aumenterebbero le aspettative di vita. “Inoltre - spiega Cristiano Simone, giovane ricercatore dell’Istituto Mario Negri Sud, che ha coordinato il lavoro – una dieta equilibrata riduce il rischio di malattie legate all’invecchiamento tra cui i tumori”. Limitare l’apporto quotidiano di calorie non fa solo dimagrire, ma allunga la vita e protegge dal cancro. A capo del fenomeno a livello cellulare ci sono alcune proteine antitumorali. Una di queste, FoxO3A, già nota per il suo ruolo nel nucleo delle cellule, è stata recentemente trovata anche nei mitocondri, le cosiddette “centrali energetiche” della cellula. La cellula, infatti, trasforma lo zucchero in energia in due modi. Il più efficiente avviene nei mitocondri, mentre l’altro sfrutta una reazione detta “glicolisi anaerobica” e necessita di grandi quantità di glucosio. Le
cellule preferiscono la prima via ma, quando il glucosio viene meno, per esempio durante la restrizione calorica, sono costrette a sfruttare al massimo il poco zucchero disponibile ricorrendo ai mitocondri. Una scelta controproducente soprattutto per la cellula tumorale, in cronica carenza di ossigeno e incapace quindi di far funzionare i complessi impianti della centrale. “Quando manca glucosio – spiegano Simone - nei mitocondri si forma un complesso di tre proteine chiamate FoxO3A, SIRT3 e mtRNAPol che ne stimola l’attività. Il gene che codifica per FoxO3A è lo stesso
che diversi studi genetici, condotti su gruppi di ultracentenari in varie parti del mondo, hanno associato alla longevità e alla ridotta incidenza di tumori”. I ricercatori stanno ora studiando anche farmaci come la metformina, usato da decenni contro il diabete, o sostanze come il resveratrolo, contenuto nelle bucce d’uva, che agiscono sugli stessi meccanismi cellulari, mimando gli effetti della restrizione calorica. L’obiettivo è capire se, assunti regolarmente in associazione ad un corretto stile di vita, possano contrastare la malattia e far vivere più a lungo.
i nuMeri del cancro in italia
N
el 2012, in Italia, si stimano circa 364 mila nuove diagnosi per tumore maligno (dati che escludono i carcinomi della cute, stimati separatamente in circa 67 mila casi) con un’incidenza maggiore tra la popolazione maschile (56%) rispetto a quella femminile (44%). Escludendo i carcinomi della cute, il tumore più frequente è quello del colon-retto (oltre 50 mila nuovi casi), seguito dal tumore della mammella (46 mila nuovi casi), dal tumore del polmone (38 mila nuovi casi) e dal tumore alla prostata (36 mila nuovi casi). Sono alcuni dei dati che emergono dal nuovo rapporto Airtum “I numeri del cancro in Italia 2012”, pubblicato a settembre 2012. Dal documento emerge inoltre che la prima causa di morte oncologica è il tumore al polmone per gli uomini e quello alla mammella per le donne, tuttavia i dati indicano che la sopravvivenza a 5 anni è aumentata rispetto agli anni passati. La stima per il periodo 2000-2004 è del 52% per gli uomini e del 61% per le donne.
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Consigli di bellezza 21 >> Una pelle da favola
Nere sotto il sole ma con la corazza giusta Le precauzioni non sono mai troppe, specie quando si tratta di esporsi al sole ad inizio estate. Anche se fate solo una passeggiata è bene ripararsi di Germana Urbani
“V
orrei la pelle nera, nera, nera, vorrei la pelle nera come il carbon”! Un ritornello che arriva da lontano e che fa parte del bagaglio culturale di tutti gli italiani che d’estate si stendono volentieri sotto il sole e, a dire il vero, mal sopportano creme e unguenti adatti a proteggere la loro pelle dai pericolosi raggi Uv. Eppure è stato ampiamente dimostrato quanto sia dannoso per la cute essere esposta al sole senza protezione, e ogni anno media e medici tornano a ricordarlo distribuendo consigli perchè ognuno sia in grado di riconoscere il proprio fototipo e di scegliere comportamenti e prodotti adatti a proteggere meglio la propria salute. Nonostante l’abbronzatura color cioccolato fondente non sia più di gran moda, ma vada per la maggiore un colore dorato e ambrato, non mancano coloro che potremmo definire stacanovisti del lettino e che da aprile a ottobre
investono innumerevoli ore a catturare raggi di sole, artificiale o naturale che sia. Il giusto approccio, anche per l’abbronzatura, è diluire i bagni di sole nei primi tempi: poco e spesso ma sempre con la protezione. Meglio se alta, certamente oltre il 20. Purtroppo la fretta è cattiva consigliera, così in molti scelgono di esporsi senza “corazza” o con protezioni basse, convinti di acquistare in fretta il colore desiderato. Eppure l’esperienza insegna che così facendo si guadagna un pericoloso arrossamento che spesso si trasforma in eritema, a cui segue la perdita di tessuto per cui, per esporsi nuovamente occorre aspettare che la pelle sia ben guarita. Come si può constatare non si è guadagnato né tempo né colore! Se state partendo per il mare o, solamente per la piscina, ricordate allora di limitare la durata dell’esposizione nei primi giorni, di non esporvi tra le 11 e le 15 anche a cielo coperto e di
proteggervi adeguatamente, specie testa, orecchie, collo e occhi, ricordando che anche il riverbero ha un alto contenuto energetico. E nella vostra borsa per la spiaggia dovrete sempre portare con voi dei buoni prodotti protettivi. Oramai tutte le migliori industrie di bellezza hanno sul mercato gamme vaste di prodotti pre e post sole: dalla crema protettiva all’olio solare, dall’idratante per la pelle all’idratante per capelli, a cui si aggiungono sciampo, maschere e lozioni rilassanti. Il consiglio giusto è di informarsi bene e scegliere ciò che è più adatto al proprio fototipo e, a seconda della spesa che ci si può permettere, comprare i prodotti giusti. Non si può fare a meno di crema protettiva e crema idratante e, a dire il vero, anche un prodotto per capelli non starebbe male nel beauty. Meglio prevenire che curare, anche quando si tratta semplicemente di bellezza.
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22 Consigli di bellezza >> Una pelle da favola
Nere sotto il sole ma con la corazza giusta
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Bella pelle, buone pratiche
P
er arrivare sul bagnasciuga con una pelle preparata ad affrontare le lunghe ore d’esposizione che ci aspettano sotto il solleone occorre cominciare con un programma per tappe mesi prima. Almeno due volte la settimana mettete in agenda uno scrub corpo, fai da te o nel centro estetico, purché vi permetta di levigare la pelle ripulendola da impurità, ispessimenti e cellule devitalizzate. Cercate di scegliere uno scrub che sia anche fitoattivo e rigenerante, cioè con granuli che attivano anche la circolazione, ma sono anche molto delicati e intensamente idratanti, che restituiscono equilibrio e setosità alla pelle.
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24 Giardinaggio >> L’idea originale
Aiuole aromatiche, profumate, belle da vedere e buone da mangiare
A
di Germana Urbani
vete un grande vascone in terrazzo o in entrata nel quale vorreste delle piante perenni, che necessitino di poca manutenzione ma che siano allo stesso tempo colorate e piacevoli allo sguardo? Allora dovete progettare una composizione con piante aromatiche adatte per creare bordure, animare giardini rocciosi ai piedi di grandi alberi o ulivi, ma anche aiuole con terrazzamenti. Il mondo delle piante aromatiche è davvero vario e vasto, nonostante siano spesso le più comuni e conosciute a trovar posto nei terrazzi e giardini. Gli architetti del green oggi sempre più spesso prediligono queste ad altre piante per creare suggestivi angoli di giardino o piccola aiuole d’effetto. Sono piante facili da coltivare, economiche e molto resistenti, che riescono a dare soddisfazione e che risultano anche decorative sia in piena terra che in vaso. Oltre che belle, queste piante, dette “aromatiche” per le loro proprietà benefiche e odorose, sono utili in cucina, nella preparazione di tisane e decotti.
Sono piante molto ornamentali essendo sempreverdi, fiorifere, profumate e perenni Se non siete proprio degli architetti del verde, ma vi piace l’idea di realizzare un angolo mediterraneo, scegliete delle piante armoniose, semplici, profumate, come lavanda, rosmarino, timo, santolina, elicriso e salvia. Le piante aromatiche sono resistenti sia alle basse, che alle alte temperature, alla siccità perciò sono adatte anche a terreni secchi e poveri, richiedono inoltre pochissime cure e manutenzioni. Se andrete a comporre la vostra aiuola in piena terra, prima di mettere a dimora le vostre piante dovete preparare il terreno, che dev’essere ricco di sostanze organiche, liberandolo dall’eventuale presenza di sassi e di erbacce. Il consiglio dei giardinieri, poi, è di create otto rettangoli delle dimensioni di circa 50 x 100 cm delimitandoli con dei mattoni di tufo posizionati uno sopra l’altro. A questo punto avrete disegnato lo spazio entro il quale realizzare il vostro angolo aromatico. Considerando che ogni rettangolo potrà contenere fino a tre piante, recatevi al vivaio per scegliere quali mettere a dimora e in quale disposizione tenendo conto di colore e fioritura così da rendere la composizione finale
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Se vi regalerete tempo e pazienza per visitare un vivaio specializzato scoprirete una realtà ricca e curiosa, molte varietà dai mille profumi movimentata e gradevole. Se volete poi unire il dilettevole all’utile, ricordate che molte aromatiche sono utili ingredienti della buona cucina. Un’aiuola con queste caratteristiche vedrà protagoniste la salvia, il timo, l’erba cipollina, l’origano, il rosmarino, il basilico, il prezzemolo e il dragoncello. Acquistate al vivaio le piantine già pronte al travaso, scegliendo quelle che appaiono più rigogliose e in salute. Per la salvia scegliete quella classica dalle foglie verdi e grandi: sono ottime come antipasto fritto veloce da fare e gustosissimo. Ricordate di potarla sempre in autunno per ridurre la chioma ed assicurare una pianta giovane senza correre il rischio di piantine legnose e vuote. L’erba cipollina non necessita di grandi cure. Occorre innaffiarla regolarmente nel periodo estivo e garantirle una buona pacciamatura con terriccio di letame maturo in inverno. Prestate particolare attenzione al timo. Ha bisogno di terreno calcareo e mai acido. Dev’essere, inoltre, molto ben drenato, sempre in pieno sole. Perciò aggiungete al terreno dell’aiuola ghiaia, sabbia e terra di coltivo per migliorare l’eventuale acidità e migliorare lo sgrondo. L’origano, invece, necessita di molto sole e caldo. Mettete le piantine a dimora distanziate di almeno 30 cm su un terreno calcareo e ben drenato. Anche il rosmarino ha bisogno di sole per garantire una buona produzione. Le altre aromatiche da piantare assolutamente sono il basilico e il prezzemolo, utilissimi in cucina, e il dragoncello, ideale per insaporire diversi piatti e dalle proprietà digestive.
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o n l’arrivo dell’estate l’idea di un buon Mojito fatto in casa può spingere qualcuno a coltivare la menta che, tra le piante aromatiche, è sicuramente quella da maggiori soddisfazioni. Cresce bene sia in pieno sole che all’ombra e si adatta sia alla coltivazione in piena terra che in vaso. E visto che cresce molto rapidamente è consigliabile coltivarla in vaso con terreno leggero e ben drenato. D’estate va innaffiata abbondantemente e in maniera regolare senza bagnare le foglie.
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26 Crucilibro
Le lacrime più amare sono quelle versate per le preghiere esaudite Basta un sogno del destino, un’evanescenza, un’ombra e tutto cambia. Resta il rimpianto, la colpa, un lutto. Resta la vita che continua nonostante...
Marco
Serena
Marcella
Grégoire
Lodoli
Dandini
Serrano
Delacourt
Maria Salviati, settantadue anni
Donne vittime di violenza
Dieci donne diverse e uguali
Jo, una donna intelligente e positiva
Alter Ego
L’amato figlio Pietro
I loro carnefici
Piccoli incidenti rivelatori che cambiano la vita
Il marito, i figli, l’amore
Location
I luoghi del ricordo
L’Italia in chiaro-scuro
Dai Balcani fino a Santiago del Cile, passando per la Mancia di Don Chisciotte
La quotidianità di una vita normale
Gabriele, un agente immobiliare
Una società che assegna regole discutibili
I sentimenti che rendono unico un essere umano
I sogni sognati da sempre
Intrigo
Maria vive sola e per paura di dimenticare la sua storia la ripete continuamente tra se’ e se’. Un giorno arriva Gabriele e le comunica che qualcuno è interessato alla sua casa in campagna
La scrittrice regala alle vittime la libertà, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi
Ci sono fili capaci di unire i mondi interiori delle donne: la forza delle risate, il valore dell’amicizia, l’amore; altre, la paura per un matrimonio inaridito, l’ipocrisia o il timore dell’abbandono
Jo, «un cuore semplice» e un’esistenza quieta nutrita di sogni, che per un colpo di fortuna all’improvviso è in grado di realizzarli tutti. Basta una vincita fortunata alla lotteria, e la sua vita può cambiare in un attimo
Finale
Raccontando a Gabriele la storia della casa Maria racconta del suo grande amore per suo marito, di cui non sa più nulla da 30 anni e per suo figlio, comunista e sognatore
I dati raccontano che dietro le persiane chiuse delle case italiane si nasconde una sofferenza silenziosa e l’omicidio è solo la punta di un iceberg di un percorso di soprusi e dolore
Ogni esistenza attende un Forse a Jo semplicemente non momento in cui tutto cambia e serve avere tutto ciò che ha sempre allora alcune si riappropriano della desiderato; il suo matrimonio, il loro esistenza, altre si ritrovano ad lavoro, i figli l’amore non sono affrontare drammi inattesi, altre beni acquisiti, ma cose vive che le ancora... sfuggono
Eroe - Eroina
Co-Protagonisti
Cosa dire del libro
Leggere… Leggere
Un racconto corale che porta in Un affresco commovente di luce le ragioni e i risentimenti una famiglia non convenzionale, delle vittime di femminicidio e una vaporosa e dura, che nasconde un denuncia della violenza celata nelle drammatico segreto riportato in pieghe di una società benpensante luce con grazia e rara poesia e maschilista
Marco Lodoli Vapore Einaudi, pp. 120 € 14.50
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Concerti e e non non solo solo 28 26 Concerti
Mille e ancora mille...
1060
pagina a cura di graziano edi corazza
in veneto Dopo il sold out a Milano, i Dead Can Dance tornano in Italia a Giugno per 3 concerti: a PADOVA il 6 giugno
dead can dance “anastasis World tour” gran teatro geoX - padova
I Dead Can Dance confermano il ritorno dal vivo in Italia, per 3 nuovi appuntamenti: il 2 Giugno 2013 a Firenze, il 5 a Roma e il 6 a Padova, al Gran Teatro Geox. I Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, hanno dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 ed a quanto pare continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, “Anastasis”, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capace di restituire all’ascolto il suono originario ed allo stesso tempo attuale della band. La dimensione live non ha fatto che confermare le impressioni derivate dall’ascolto dell’album, Brendan Perry conserva intatto un carisma musicale e vocale che lo contraddistingue fin dagli esordi mentre Lisa Gerrard domina la scena come un’algida creatura capace di “dare vita a mondi impossibili con quella sua voce ultraterrena che apre le porte del Paradiso”, come ha commentato la Stampa. Il tour mondiale, partito nell’autunno 2012 e, a grande richiesta, arricchito di nuovi appuntamenti a seguito dei “tutto esaurito” registrati praticamente ovunque, ha segnato il ritorno dal vivo per i Dead Can Dance dopo 7 anni di assenza, mentre l’album “Anastasis” è il primo dopo “Spritchaser” del 1996. “Ho pensato che ‘Anastasis’ fosse un buon titolo per la nostra reunion”, spiega Brendan Perry “La parola vuol dire anche ‘fra due periodi’ e la rigenerazione avviene con la stagione a venire.”
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eventi
A Padova il 22 giugno. Gran Teatro GEOX - Padova
evento 2013: i toto celeBrano i 35 anni di carriera con un tour straordinario Il gruppo musicale statunitense, membro della Hall of Fame del Rock, celebrera’ i 35 anni di carriera con un tour mondiale memorabile ed arrivera’ in Europa nell’estate del 2013. In Italia tre imperdibili appuntamenti: Milano, Roma e il Gran Teatro Geox di Padova, che ospiterà il sound eclettico dei Toto sabato 22 giugno. La loro leggendaria carriera e’ iniziata a Los Angeles nel 1977, include 17 albums e vendite per un totale di oltre 35milioni di copie vendute in tutto il mondo. Hanno pubblicato numerosi singoli di successo raggiungendo i primi posti delle classifiche tra cui: “Africa”, “Hold The Line”, “Rosanna”, “I Won’t Hold You Back”, “I’ll Be Over You”, ecc. Il loro album “Toto IV” li ha fatti entrare nella storia rendendoli i primi artisti a vincere 6 Grammy Awards per un singolo album. Steve Lukather (chitarre e voce), David Paich (tastiere e voce),
sguardo a nordest 26 luglio 2013 Padova Stadio Euganeo – ore 21.15 UN EVENTO UNICO E GRANDIOSO
roger Waters fa il suo trionfale ritorno in europa nel 2013 con il suo straordinario capolavoro sonoro e visivo: tHe Wall
Per i grandi stadi Roger Waters ha ridisegnato ed ingigantito la produzione di The Wall. Waters ha aggiornato il look e il feeling dello show per assicurarsi che si abbinasse al sensazionale sfarzo teatrale per cui l’incarnazione live di The Wall è divenuta leggendaria, permettendo ad un’altra generazione di essere ispirata dalla magnificenza dello spettacolo sonoro e dei visual mozzafiato. La produzione originale del 1980 di The Wall è stata messa in scena nella sua interezza solo 29 volte ed una volta a Berlino in occasione delle celebrazioni per la caduta del muro di Berlino. “Il migliore show di sempre. Punto.” - New York Post “The Wall Live è perfetto. Tutti dovrebbero vederlo almeno una volta prima di morire” - Philadelphia Inquirer Steve Porcaro (tastiere), Simon Philips (batteria), Jospeh Williams (voce), Nathan East (basso): ripercorreranno, durante il concerto, la loro leggendaria carriera attraverso tutti i loro successi.
“L’opera risuona ancora più forte di prima” - The Independent “The Wall è un trionfo di dimensioni e di ambizione....la vetta più alta mai raggiunta dal rock” - The Times, London
grado festival ospiti d’autore
Dal 29 giugno al 16 luglio saranno quattro gli appuntamenti con la musica più apprezzata, che comporranno la sesta edizione di “Grado Festival Ospiti d’Autore”. A esibirsi nella suggestiva cornice della Diga Nazario Sauro di Grado saranno Mario Biondi, Al Di Meola Quartet, Nicola Conte, Brian May & Kerry Ellis. La scenografica Diga Nazario Sauro farà dunque anche quest’anno da cornice alla rassegna musicale ideata e organizzata da Azalea Promotion e Zenit, in collaborazione con il Comune di Grado, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG. Al fine di incentivare la presenza turistica ed elevare ulteriormente il prestigio della rassegna avvicinandola alle più blasonate manifestazioni europee, il Grado Festival conferma anche per la 6° edizione, la “Card d’Autore”, uno speciale abbonamento che al prezzo esclusivo di euro 90,00 consente di assistere a tutti gli appuntamenti.
festivals nel veneto
ualche anno fa parlando con Roberto De Luca, patron del Jamnnin’ Festival (per anni ad Imola, poi a Venezia, quindi nel milanese) mi disse che tre erano le citta’ piu’ frequentate per organizzarci degli spettacoli musicali: Roma, Milano, Venezia. Guardando i comunicati stampa che mi arrivano da anni, direi ormai che anche Padova, Verona, Udine, stanno diventando importantissimi happening per i golosi di musica. In effetti, ormai, i grossi nomi internazionali vengono proprio qui a fare date importanti. E tra un po’ vedremo: Springsteen, Waters, Mc Cartney (ex Beatles), C.S.N., Santana, Kiss, Rammstein, Green Day, 30 seconds to Mars, ecc. Grazie ad agenzie di spettacoli che si chiamano Eventi, Zed, Azalea, ecc. ecc. Ma esistono eventi meno “grandi”, ma non meno importanti, che si organizzano da diversi anni. Si tratta dei festivals... I nomi grossi scritti poche righe sopra hanno un costo del biglietto oneroso: si pensi che per vedere sir Paul Mc Cartney ci sono tickets oscillanti da 60 euro a 200 euro per la data di Verona! Nel Veneto si programmano per l’estate diversi festivals musicali. Spessissimo sono gratuiti. Non per tutte le date... I piu’ conosciuti sono, al momento, questi: VOCI PER LA LIBERTA’ - UNA CANZONE PER AMNESTY: si tiene a luglio 2013: 16esima edizione a Rosolina Mare (Ro). GIUGNO 2013: VERONA PROG FEST: ottava edizione del popolare festival
veronese, cinque giorni con nomi internazionali. VENICE MED FEST che si tiene a luglio/agosto 2013: LUGLIO/AGOSTO 2013 quinta edizione; Venezia World Music (EtnoJazz, Teatro Popolare), per i popoli dell’ Europa Mediterranea con 40 spettacoli tra isole e terra ferma. FESTIVAL VENETO: si tiene a fine agosto 2013 la settima edizione. Un festival musicale con artisti che cantano in lingua veneta. Il Festival Veneto si divide in 3 serate. Le prime 2 nei 2 angoli opposti della provincia di Verona: al Castello di Malcesine nella suggestiva cornice della chiesetta di S. Maria dell’Alzana. La serata finale si svolge al Teatro Romano di Verona. DELTABLUES: si tiene da giugno a luglio principalmente nella citta’ di Rovigo. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna che nel 2013 e’ alla sua 26esima edizione. SCONCERTANDO il mega - festival polesano dell’estate a Ceregnano, in provincia di Rovigo. 2013: nella prima settimana di agosto: la 24esima edizione. INDIPENDELTA: Musica Indipendente nel Cuore del Delta Polesano a Grimana in un Agriturismo di Loreo. Si tiene principalmente nei primi giorni di settembre 2013: sesta edizione. VENICE MUSIC AWARDS: a Venezia al PalaGalileo, si tiene principalmente alla fine di giugno 2013 : ottava edizione.
VENETO JAZZ: si tiene da giugno ad agosto in cento citta’ venete con oltre cento concerti. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna organizzata da Veneto Jazz che nel 2013 e’ alla sua 22esima edizione. Festa della Birra e Musica dal vivo: si tiene a Fontigo Di Sernaglia in provincia di Treviso tra la fine di giugno ed i primi di luglio. 2013: 23esima edizione. MARGHERA ESTATE VILLAGE 2013 - 15esima EDIZIONE x 50 giorni durante giugno/luglio/agosto. MARCON FESTIVAL a fine giugno, nel 2013, alla sua 14esima edizione. Buona Estate e Buona Musica a Tutti!
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30 aFFari Di FaMiGLia
Cari lettrici e lettori, in questo edizione affronterò una questione che si pone sempre più di frequente in una realtà economica, quale è quella del Nord – Est, caratterizzata dalla presenza di numerose imprese di dimensioni più o meno piccole, generalmente a gestione familiare, ovvero tratterò del passaggio generazionale dell’impresa. Questa fase rappresenta un momento particolarmente importante e delicato della vita di un’azienda che, se mal gestito, potrebbe addirittura pregiudicarne la prosecuzione. Per far fronte a tali difficoltà, il legislatore, con Legge del 14.02.2006 n. 55 ha introdotto nel Codice Civile l’istituto del Patto di Famiglia disciplinato dagli artt. 768 bis e seguenti.
che cos’è il patto di famiglia? Ai sensi dell’art. 768 bis c.c., il patto di famiglia è “il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti”. Il patto di famiglia costituisce una deroga espressa al divieto di patti successori, così come previsto dall’art. 458 c.c. A questo contratto plurilaterale inter vivos ad effetti reali, a titolo gratuito, prendono parte, necessariamente, il titolare dell’impresa o delle partecipazioni societarie, in qualità di disponente, il beneficiario scelto tra i suoi discendenti, nonché il coniuge e coloro che sarebbero considerati legittimari all’apertura della successione. Dunque, i predetti soggetti devono essere tutti presenti ed esprimere unanimemente il loro consenso al patto di famiglia, considerato che questo loro consenso determina in via anticipata l’attribuzione a favore del beneficiario della quota di legittima. a cosa serve? La finalità del patto di famiglia
è pertanto quella di assicurare, dunque, la continuità nella gestione dell’impresa, preservando l’integrità della stessa senza dover ricorrere a strumenti quali la donazione o consimili che rendono più difficile ed oneroso il trasferimento della ricchezza. In tal modo si vanno ad escludere, inoltre, in via anticipata, possibili liti ereditarie che si
verificherebbero all’apertura della successione con il rischio evidente di disgregare il patrimonio aziendale. Questo perché i futuri legittimari espressamente rinunciano, con la sottoscrizione del patto di famiglia, a partecipare alla successione ed alla divisione ereditaria sui beni formanti oggetto dell’azienda o sulle quote sociali.
come si attua? Tramite contratto che ai sensi dell’art. 768-ter deve essere concluso per atto pubblico a pena di nullità. Si attua in concreto con l’individuazione di uno o più discendenti (figli, nipoti) dell’imprenditore ritenuti idonei alla gestione dell’impresa ai quali viene disposto il trasferimento
© Foto di Erika Crosara
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Il patto di famiglia: come gestire responsabilmente il passaggio generazionale di un’azienda
della stessa, o di partecipazioni societarie, realizzando così una specie di “anticipata successione” a titolo particolare. Data la delicatezza ed importanza degli interessi oggetto del patto di famiglia è opportuna, in sede di stipula notarile, la presenza dei testimoni e ciò per scongiurare le conseguenze derivanti da un’eventuale conversione del contratto in esame come donazione. Quali gli obblighi/oneri del beneficiario? Ai sensi dell’art. 768 quater, comma 2 c.c., gli “assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie sono tenuti a liquidare, in denaro od in natura, gli altri partecipanti al contratto, a meno che questi ultimi non vi rinunzino in tutto od in parte, con il pagamento di una somma”. Il patto di famiglia può essere modificato o sciolto? Ai sensi dell’art. 768-septies c.c. il patto di famiglia può essere sciolto o modificato, fino alla data di apertura della successione del disponente, ad opera delle medesime persone che lo hanno concluso e ciò può avvenire mediante un nuovo e diverso contratto oppure con il recesso, solo se espressamente previsto nel patto di famiglia. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
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Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto
Gli edifici energeticamente efficienti e la corretta progettazione I costi di realizzazione e di gestione di un edificio a basso consumo energetico sono in diretta relazione con il progetto: un progetto accurato assicura il risparmio di energia ed un ritorno economico. Lo standard costruttivo di edifici a basso consumo energetico non richiede la scelta di predeterminati tipi di costruzione; l’edificio può essere una costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo, oppure una costruzione massiccia in legno oppure una costruzione leggera a telaio. Nella costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo i materiali hanno una massa elevata; sono caratterizzati da una buona capacità di accumulo dell’energia, conferendo alla costruzione un’ottima condizione di confort sia d’inverno, con l’irraggiamento di calore verso gli ambienti interni, sia d’estate quando, con la ventilazione nelle ore più fresche, si “scaricano” dell’energia accumulata durante le ore più calde, contribuendo così ad abbassare la temperatura interna degli ambienti. La costruzione massiccia in legno, costituita da pannelli in tavole incollate, chiodate o impilate per pareti, coperture e solai, si comporta allo stesso modo con effetti un po’ attenuati rispetto la costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo. In entrambi i casi, per raggiungere gli standards di efficienza energetica richiesti, la costruzione viene coibentata con un isolamento termico continuo sul lato esterno degli elementi costruttivi, che può essere realizzato con materiali sintetici o naturali come vedremo prossimamente. La costruzione leggera è caratterizzata dal sistema portante a telaio in legno o acciaio e pannelli di irrigidimento e chiusura sui due lati; in questo caso l’isolante è situato all’interno degli elementi costruttivi. Quasi sempre, ed in particolare se il telaio portante è in legno, si tratta di edifici ad elementi prefabbricati, già completi degli impianti, costruiti in stabilimento su progetto del cliente, che in poco tempo vengono montati in cantiere. Per questi edifici, con poca massa, è necessaria l’installazione di un sistema di riscaldamento che reagisca in poco tempo alle variazioni di temperatura esterna per garantire una temperatura interna costante di confort; per l’estate deve essere progettato con cura il sistema di ombreggiamento e l’edificio va ventilato adeguatamente per evitare il surriscaldamento. Nelle costruzioni leggere a telaio si devono adottare opportuni accorgimenti per evitare la formazione di condensa all’interno degli elementi costruttivi (pareti, solai, tetto) che pregiudicherebbe la durabilità dei materiali. Si può dire che la progettazione accurata di un edificio energeticamente efficiente inizia già dalla scelta dell’area: se possibile, infatti, è opportuno costruire l’edificio in siti adatti per sfruttare al meglio l’energia gratuita offerta dal sole e per ridurre le dispersioni termiche. Una posizione favorevole ottimizza il comportamento energetico dell’edificio col conseguente risparmio di energia, che si traduce in una riduzione delle emissioni nell’ambiente ed in risparmio economico. Gli aspetti che devono essere considerati sono l’orografia del luogo (orientamento, quota e pendenza del terreno nelle zone collinari e montuose) e la presenza di ostacoli (rilievi, edifici, alberature considerando anche le evoluzioni future) che possono limitare l’irraggiamento solare utilizzabile per il riscaldamento dei locali, per la produzione di acqua calda con i pannelli solari e per la produzione di energia elettrica con i pannelli fotovoltaici. Per limitare, quindi, le dispersioni termiche durante l’inverno vanno evitate le posizioni esposte al vento e
quelle dove può accumularsi aria fredda con aumento dell’umidità e formazione di nebbie e foschie che riducono la radiazione solare. L’orientamento dell’edificio è di particolare importanza per determinare la sua efficienza energetica: è ottimale esporre ampie superfici vetrate verso sud per captare l’energia solare. Durante l’inverno l’irraggiamento è contenuto ma la bassa inclinazione sull’orizzonte garantisce comunque un flusso di energia significativo; per contro in l’estate, quando l’irraggiamento solare è intenso, l’inclinazione sull’orizzonte è elevata ed i raggi solari sono quasi radenti alla facciata sud, limitando così gli apporti di calore
all’interno. In ogni caso, per l’estate, devono essere previsti idonei sistemi di schermatura. Nelle aree geografiche con clima temperato la forma migliore degli edifici è quella allungata in direzione est ovest con una variazione di più o meno 20°; ciò consente di disporre i locali principali (soggiorno, pranzo, studio ecc.) verso sud per godere della migliore esposizione al sole, mentre quelli di servizio dovrebbero essere disposti sugli gli altri affacci. A nord l’ampiezza delle finestre dovrà essere la minima necessaria per contenere le dispersioni termiche; ad est ed ovest le superfici finestrate dovranno essere limitate ed opportunamente
Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it
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schermate per evitare il surriscaldamento estivo per il fatto che, su questi orientamenti, l’irraggiamento è intenso ed incide sulle superfici vetrate per la bassa inclinazione dei raggi solari rispetto l’orizzonte. Una buona soluzione, da valutare comunque attentamente, è quella di prevedere la piantumazione di essenze a foglia caduca che d’estate consentano un buon ombreggiamento mentre d’inverno, per essere spoglie, assicurano comunque lo sfruttamento dell’irraggiamento solare. Una diversa disposizione dell’edificio rispetto la direttrice est ovest comporta un bilancio energetico sfavorevole poiché aumentano le dispersioni termiche e diminuiscono gli apporti solari gratuiti; in questo caso si dovranno adottare opportuni accorgimenti ad esempio ruotando le superfici vetrate rispetto l’allineamento di facciata con la costruzione di bow-window, usando vetrate più performanti, aumentando lo spessore del materiale isolante del cappotto, usando pannelli isolanti con una minore conducibilità termica ecc. Una condizione importante per la corretta progettazione di un edificio a basso consumo energetico è la previsione di una forma possibilmente compatta per ridurre le superfici disperdenti a parità di volume costruito; la condizione è espressa dal rapporto tra le superfici disperdenti ed il volume: minore è il rapporto più l’edificio è compatto, minori sono le dispersioni termiche e minore sarà il fabbisogno di energia. Un edificio ad un solo piano consumerà di più di un edificio a due piani a parità di volume, così pure unità abitative isolate consumeranno di più di un edificio a schiera o a blocco sempre a parità di volume; un edificio a torre disperde di più di un edificio a schiera, a parità di rapporto tra la superficie disperdente ed il volume, poiché l’edificio a torre ha più superficie disperdente verso l’esterno mentre l’edificio a schiera ne ha di più verso il terreno ove le dispersioni sono minori. Nella progettazione di un edificio energeticamente efficiente si devono considerare altri due criteri importanti: la tenuta all’aria e la ventilazione; nel primo caso vanno presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare le infiltrazioni d’aria dall’esterno con l’uso di guarnizioni espandenti negli attacchi delle finestre, con la posa di teli a tenuta all’aria nelle strutture in legno e nei sistemi costruttivi a secco, con l’uso di nastri sigillanti, con la corretta intonacatura degli edifici in laterizio, ecc.; nel secondo caso è opportuno prevedere un sistema di ventilazione meccanica controllata con scambiatore di calore anziché la ventilazione naturale; ciò consente di recuperare l’energia nello scambio termico tra l’aria immessa proveniente dall’esterno e quella espulsa dagli ambienti interni. La ventilazione degli edifici è determinante per l’efficienza energetica; trattandosi di un argomento importante sarà oggetto di una prossima e specifica trattazione.
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info@azzurraedizioni.com il CRITTOGRAFICO
A gioco risolto sulle caselle grigie apparirà il nome di un animale
Sapete riconoscere questi posti?
1) ......................................................... ............................................................... 2) ......................................................... ............................................................... 3) ......................................................... 3
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The Weather (il clima) • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Come si fa a far impazzire un carabiniere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi
hanno detto che e’ una Beretta.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Carabinieri rischiano di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il motoscafo ed erano scesi per spingerlo.
Impariamo l’inglese
AUTUMN (autunno) DARK (scuro) FOG (nebbia) HOURS (ore) HURRICANE (uragano) LIGHT (chiaro) MISTY (nebbioso) MOMENT (momento) PERIOD (periodo) RAIN (pioggia) SNOW (neve) SPACE (spazio) SPRING (primavera) SUN (sole) THUNDERSTORM (temporale) TIME (tempo) TROPICAL (tropicale) WEATHER (clima) WINTER (autunno) CHIAVE (7) - Un evento atmosferico............................................................................. Aforismi divententi
Soluzioni: 1) Teatro della scala; 2) Duomo; 3) galleria; 4) stadio San Siro.
Sui carabinieri
• Non dite mai ad un uomo che è intelligente. Finirebbe col crederci. • Ad una festa ho portato la mia dolce metà: 60 chili di profiteroles.
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COCKTaiLS
sempre più spesso in cUcina vengono Utilizzati prodotti pronti e sottolio, come sgombri e acciUghe, perciò abbiamo pensato ad Un ricetta che li rendesse ingredienti principe del piatto. per amalgamare il tUtto Un formaggio vaccino leggero e fresco, insaporito da prezzemolo appena colto e saporita bottarga. insomma Un piatto di pasta da gUstare sU Una terrazza affacciata sUl mare e accompagnare con Un vino leggero e altrettanto poco impegnato.
IngredIentI per 4 schIaccIatIne:
265g lingUine trafilate al bronzo al limone 200g mozzarella di bUfala 82g filetti di sgombro in olio d’oliva 4 acciUghe sott’olio bottarga di mUggine
I CONSIGLI dI PAOLO
prezzemolo fresco sale
EASY LIGHT
procedImento
100 gr. carote centrifUgate, 70 gr. ananas fresco a pezzetti. 6 cl. sUcco di arancia fresca, 6 cl. yogUrt magro al cocco. frUllare gli ingredienti e servire nel bicchiere da longo drink decorando con pomplemo e verdUra riprodUcendo Un brigantino di tre alberi. aggiUngere cannUcce. il drink ha Un spetto molto invitante per il colore giallo pastello con sfUmatUre aranciate e per la deliziosa dcorazione. il profUmo ricorda gli agrUmi ed i frUtti tropicali mentre il gUsto fresco e cremoso ha intensi aromi di cocco. Info@terrazzaInpIazza.It
Un piatto di pasta fresco, leggero e decisamente semplice e veloce da preparare, giUsto per riUscire a godere delle belle giornate di sole, senza rinUnciare a piatti gUstosi e sfiziosi.
sUcco di limone
IngredIentI :
paolo maranI
CuCina
LINGUINE AL LIMONE CON BUFALA, SGOMBRI E BOTTARGA
con verza, purea di zucca e scaloppa di fegato grasso d’oca di Mortara
IngredIentI 6 piedini di maiale, 600 gr. di sedano, carote e cipolle, laUro, pepe in grani, ginepro, 600 gr. di verza, retina di maiale, 300 gr. di zUcca, 300 gr. di patate, 120 gr. di bUrro chiarificato, grasso d’oca, farina, Uovo e pane grattUggiato. esecuzIone mettere a cUocere in abbondante acqUa i piedini di maiale con le verdUre e gli aromi. nel frattempo pelare, pUlire, tagliare la zUcca e metterla a cUocere in forno a 150° in teglia d’allUminio coperta con carta stagnola per circa 1 ora. lessare le patate, scolarle e passarle insieme alla zUcca con Uno schiacciapatate, Unire il bUrro fresco e il parmigiano. dopo circa 3 ore togliere i piedini dal fUoco e farli intiepidire nel loro brodo, tagliare con poco bUrro e Una sprUzzata di aceto, salare e pepare. privare i piedini di tUtte le ossa e della pelle, Utilizzare solo i nervetti interni e Unirli alla verza. stendere 6 rettangoli di circa cm 15 x 15 di retina di maiale e porre all’interno i piedini con la verza. chiUdere la retina dando al composto Una forma allUngata. passare nella farina, nell’Uovo e nel pane grattUggiato. in Una padella cUocere a fUoco vivo i piedini, che qUando saranno rosolati si passeranno in forno per 5 min.; nel frattempo cUocere le scaloppe di fegato grasso d’oca cercando Udi formare Una crosticina croccante all’esterno e Una colorazone rosa all’interno. disporre nel piatto il pUrea di zUcca, il piedino e la scaloppa di fegato d’oca a servire.
by Paolo Marani
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La riCeTTa PIEdINO dI MAIALINO FARCITO
cUocere la pasta in acqUa bollente salata. in Una ciotola mescolare gli sgombri sminUzzati con la mozzarella a pezzetti molto piccoli, le acciUghe, la bottarga ed il prezzemolo, condire il tUtto con l’olio degli sgombri. scolare la pasta al dente e versarla nella ciotola con il condimento, Utilizzare il liqUido della mozzarella per ammorbidire. servire gUarnendo il piatto con altro prezzemolo fresco. manuela e sIlvIa bIzzo
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FASCINO siete preda d i Una tremenda gelosia, fate attenzione e Usate la vostra carica sensUale per rimediare · S ALUTE occorre assolUtamente che stacchiate Un po’ la spina, avete esagerato troppo con gli impegni presi
Oroscopo CONVIENE TEMPERARE
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21/04 AL 20/05 FASCINO
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siete single approfittate di qUesto momento di sedUzione e mille! per il resto dosate tenerezza ed eros · S ALUTE avete Un pieno da energie da spendere e, per far contenta la bilancia dovrete dedicarvi allo sport con convinzione
scorpIone DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO e’ giUnto il tempo per Un chiarimento o Una paUsa perchÈ l’Unione traballa e l’intimitÀ È assente, decidetevi · S ALUTE vi attende Un periodo difficile di affaticamento in cUi dolori mUscolari e infiammazioni la fanno da padrone
MODI EVITANDO L’ARBITRIO
FASCINO la
magia non manca, bUono il dialogo con la persona che amate e anche il resto. cogliete l’attimo · SALUTE l’insonnia potrebbe rovinarvi molte notti e di consegUenza molti giorni. fatevi consigiare dei rimedi natUrali
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bella stagione risveglia fantasie scabrose da condividere il partner o con Una nUova fiamma · S ALUTE la palestra È il vostro mondo e le energie sono al top. aggiUngete Una dieta eqUilibrata e sarete sUper ASCINO
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la roUtine pesa Un po’ troppo. inoltre riconoscete di essere passionali come Una statUa. correte ai ripari S ALUTE meno internet e divano e più movimento. concordate con gli amici appUntamenti per lo sport di grUppo FASCINO
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FASCINO e’ Un periodo in cUi rasentate la perfezione in amore: sarete premUrosi, profondi consiglieri e ardenti amanti · S ALUTE siete Una meraviglia anche fisicamente, colmi di vigore e energia positiva. fate qUello che non avete mai osato
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“... per le tue cene a casa facciamo anche piatti da asporto... e se vuoi con scelta di vino dalla nostra cantina”
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