laPiazza del Piovese - Luglio 2024

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Noi ci crediamo

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Quest’anno sarà ricordato per due date storiche: il 19 e il 26 giugno, rispettivamente la definitiva approvazione dell’autonomia con il voto del Parlamento e la promulgazione della legge, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ne fissato la piena operatività dal 13 luglio. Ma ce ne è anche una terza: il primo luglio, giorno in cui con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Veneto ha chiesto la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Con questa lettera si riprende la trattativa sulle nove materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, alle quali si affiancano quelle previste nella pre-intesa siglata ancora nel 2018. Il Veneto è pronto e dimostra di credere fermamente nella devoluzione delle competenze. Di fronte alla necessità di dare risposte sempre più adeguate ai cittadini, infatti, è nell’oggetto sociale di un governatore aspirare a ulteriori ambiti di attività. Siamo consapevoli che il percorso dovrà essere graduale perché impone una valutazione attenta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle funzioni. Se da sempre abbiamo affrontato 23 dossier, ognuno per una materia, è stato perché ci ha permesso di poter trattare ampiamente con cognizione di causa l’argomento e presentare una proposta di autonomia differenziata che sia di efficienza, responsabilità e vicinanza ai cittadini. aIl momento di mettersi alla prova è arrivato. Come Veneto siamo disposti a gemellarci da subito con una Regione del Sud che intenda testare assieme questa riforma che per noi significa equa distribuzione del benessere e non del malessere.

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Servizio a pag. 4

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Parte l’ “Estate sorprendente” con i suoi appuntamenti e le proposte per tutte le età. Eventi anche nei quartieri, nelle frazioni e nei patronati Gli spettacoli

AUTONOMIA, SI FA SUL SERIO IL VENETO APRE LA TRATTATIVA

Dopo il via libera al disegno di legge e l’approvazione di Mattarella parte la prima richiesta ufficiale

UN “COLPO DI SCENA” PER I TRE TEATRI VENETI

Al via la nuova rassegna messa a punto dal Teatro Stabile del Veneto, in arrivo 80 spettacoli e grandi nomi

La riforma

SBye bye “galleggiamenti”

Nicola Stievano

>direttore@givemotions.it<

aranno state le proteste via via sempre più insistenti e numerose, soprattutto dopo la fine della pandemia, sarà che gli investimenti messi in campo l’anno scorso per le assunzioni e una migliore organizzazione iniziano a dare i loro frutti, fatto sta che sul fronte delle liste d’attesa nella sanità pubblica qualcosa si è mosso, in questi ultimi mesi. I numeri diffusi ad inizio luglio sembrano confermare questa tendenza.

segue a pag. 5

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La nuova collezione digitale fino al 31 luglio 2024

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e

Via ai lavori per la costruzione della Casa Comunità

Sono iniziati i primi giorni di giugno in via ufficiale i lavori per la costruzione della casa di comunità dell’Usl 6 Euganea che sorgerà sulla cubatura dell’ex caserma dei carabinieri in via Martiri d’Ungheria, poi diventata nel tempo sede dell’associazionismo locale e che il Comune ha già ceduto a uso gratuito per 35 anni proprio all’Usl 6.

Il cantiere, affidato all’impresa vicentina Gemmo spa, durerà un anno e ha un valore di oltre, 1,8 milioni di euro, gran parte cofinanziati con i fondi del Pnrr (Misura 6, Azione C1, Intervento 1.1.). L’Usl 6 Euganea a regime dovrà contare 40 case della comunità, secondo un sistema organizzato in sedi hub e spoke. Strutture più grandi e attrezzate e strutture più ridotte, capaci di operare in stretta sinergia. Quella di Pontelongo, insieme a quella di Maserà di Padova, farà riferimento all’hub previsto nel contesto riorganizzativo dell’ospedale di Piove di Sacco.

La casa della comunità è una struttura fisica in cui è previsto opereranno team multidisciplinari di medici di base, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti e potrà ospitare anche assistenti sociali. Diventerà la sede unica dei medici di base del paese. Servirà a sgravare poi gli accessi al Pronto Soccorso.

“E’ il risultato di una forte collaborazione con la Regione e l’Usl 6 - ha sottolineato con soddisfazione il sindaco uscente Roberto Franco prima di congedarsi - che risponde alla domanda di salute e assistenza sanitaria del nostro Comune e di quelli contermini, da Correzzola ad Arzergrande, passando per Candiana”.

Dovrebbe essere realizzata a Pontelongo in un anno

Bye bye “galleggiamenti”

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Come già avevamo annunciato il mese scorso la curva delle prestazioni in attesa per esami e visite specialistiche continua a scendere negli ultimi mesi. I cosiddetti “galleggiamenti” sono ormai pressoché azzerati, assicurano i vertici della sanità regionale, per le prestazioni urgenti, quelle da garantire entro 10 giorni, mentre quelle con priorità a 30 giorni sono passate dalle 82.811 di maggio 2023 alle 13.913 dello scorso fine maggio, con un calo dell’83%. Sono scese del 62%, invece, le attese per visite ed esami da garantire tra i 60 e i 90 giorni, passate da poco meno di 75 mila alle attuali 28 mila.

Scendendo nel locale, in alcuni territori va meglio, in altri restano delle criticità, soprattutto dove mancano strutture e dove c’è ancora carenza di personale, come denunciano le organizzazioni sindacali che continuano a chiedere maggiori investimenti nel pubblico e meno ricorsi alle strutture private. Dai singoli direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere fino al presidente della Regione tutti assicurano che il “dirottamento” delle prestazioni nelle strutture private resta l’ultima spiaggia, una scelta necessaria solo quando non vi sono veramente altre alternative in ballo. E’ sensibilmente calato anche il numero dei pazienti che rinunciano alle cure nel pubblico, di fronte ai lunghi tempi di attesa, e si rivolgono ad ambulatori o cliniche private, pagando decisamente di più, pur di avere un riscontro in tempi più rapidi. Eppure la voce dei cittadini continua a farsi sentire, in particolare per le visite e gli esami più difficili da prenotare: ortopedia, dermatologia, oculistica, pneumologia e colonscopia, solo per citarne alcuni. A questo si aggiunge la maggiore distanza da affrontare per eseguire gli accertamenti, visto che le prenotazioni vengono assegnate a strutture lontane anche 50-60 chilometri dalla residenza del paziente. Ora, in soccorso degli operatori e dei cittadini, arriva anche l’intelligenza artificiale, in grado di incrociare centinaia di informazioni ed elaborare l’appuntamento “ideale”. Ben venga, purché al centro continui a rimanere la persona.

Ascolta
Direzione,

Eventi. Fino a metà settembre una programmazione ricca di appuntamenti

E’ iniziata “Un’estate sorprendente” tra proposte di divertimento e di socialità

Il centro storico chiuderà al traffico per permettere a cittadini e visitatori di godere la città in un clima di relax. Eventi anche nei quartieri, nei patronati e nelle frazioni

Un’estate sorprendente. E’ il manifesto della programmazione che l’amministrazione del sindaco Lucia Pizzo ha pianificato per l’isola pedonale estiva che si protrarrà fino a metà settembre. Il Comune in prima fila, ma con la collaborazione di associazioni di categoria e di volontariato, senza dimenticare l’Unità pastorale e tante altre realtà che contribuiscono a fare di Piove di Sacco una città viva e sempre propositiva.

“Sarà un’estate veramente ricca di eventi e proposte di divertimento e socialità - annuncia Monica Zanotto, assessore agli Eventi - con il centro storico che chiuderà al traffico per permettere a cittadini e visitatori di godere appieno la città in un clima di relax, allietati da una variegata rassegna di proposte”.

In centro storico non c’è una sera in cui ci si può annoiare. Luglio si è aperto con lo spettacolo “Oriental Show” e si chiude con “La notte bianca” (sabato 27) che torna con i negozi aperti fino all’alba. In calendario anche eventi ormai consolidati come la “Boxe sotto la Torre” (sabato 13), il concerto “Piove è musica” (sabato 20) e la maratona “Corri che isola” dei Rain Runners (venerdì 26). Agosto è il mese della musica dal vivo con la proposta anni Sessanta e Ottanta del Coro Pasqualotto (sabato 3) e anni Ottanta e Novanta dei Grog (sabato 31). Sabato 7 settembre c’è invece il concorso canoro “Talent Show” con la partecipazione del

mastro Adriano Pennino della trasmissione “Amici”. L’isola pedonale si chiude il 15 settembre con la “Fiera delle associazioni”. Una volta al mese continua ad esserci anche il “Mercatino dei portici” a cura della Proloco. Per tutta l’estate, in orario serale, sono poi attive le viste guidate alla Torre Carrarese con il Ctg Saccisica.

Oltre alle iniziative in centro storico, ce ne sono tante altre anche nei quartieri, nei patronati e nelle frazioni. Ci sono le sagre, il torneo di calcio saponato, la Festa del Sorriso, il cineforum e una gara ciclistica. Senza dimenticare la rassegna teatrale dei Casoni, il Villaggio Musicale Ramei e le tappe dal prestigioso festival itinerante “Scene di Paglia”.

Sono entrate in vigore le regole della viabilità estiva in centro storico per lasciare spazio alla pedonalizzazione di piazze e strade. Tutti i giorni il centro storico chiude dalle 20.30 alle 2.30 del giorno successivo (la domenica si anticipa alle 15) con l’attivazione dei varchi presidiati con la telecamera della Ztl di via Cavour, via Barchette, via Da Molin, via Mazzini e via Garibaldi. Deroghe al transito sono previste per i residenti delle vie interessate all’evento e delle vie laterali accessibili dalle stesse, nonché ai mezzi adibiti a compiti di soccorso, di servizio pubblico e al servizio delle persone invalide munite di apposito contrassegno.

Alessandro Cesarato

Il

Lions Club dona 2.500 a sostegno del progetto

“Codice Rosso - Primo aiuto alle donne vittime di violenza”

A metà giugno, nella suggestiva sede del ristorante Ca’ del Lago nella frazione di Corte, il Lions Club Piove di Sacco ha donato un contributo di 2.500 euro a sostegno del progetto “Codice Rosso - Primo aiuto alle donne vittime di violenza”. La somma è stata consegnata direttamente nelle mani dell’assessore al Sociale Paola Ranzato e servirà a finanziare uno specifico capitolo di spesa che il Comune ha appositamente istituito per sostenere le spese di prima necessità per il soccorso e l’alloggio delle donne costrette a lasciare la propria dimora di residenza a seguito di violenze e delle minacce da parte di conviventi o famigliari.

Era presente anche il luogotenente Antonio Cuccuru, comandante della locale stazione.

La somma sarà messa a disposizione del Comando di Piove di Sacco che la utilizzerà a beneficio di tutto il territorio della Saccisica.

“Con questa iniziativa - ha spiegato il presidente Paolo Solarino - si chiude un anno ricco di impegni per il Lions Club Piove di Sacco, che ha saputo realizzare ben 16 importanti progetti per il territorio in diversi ambiti come la formazione nelle scuole, il sostegno alla ricerca scientifica, la valorizzazione delle eccellenze giovanili, l’aiuto ai più deboli e la sensibilizzazione su tematiche di rilevanza sociale”. (a.c.)

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Scuola. L’inverno demografico non scalfisce le scuole del territorio

L’Istituto Comprensivo 2 ha i numeri: sono oltre un migliaio gli iscritti

Tra Piove di Sacco e Pontelongo conta 4 scuole dell’infanzia, 2 elementari e 2 scuole medie. C’è attesa per l’inaugurazione della nuova sede della “Davila”, che il prossimo anno avrà 5 nuove classi prime

N

ell’ambito dell’Istituto comprensivo 2 la dirigenza scolastica guarda già al prossimo anno scolastico. Con ottimismo e fiducia verrebbe da dire visto che per l’Ic 2 (che tra Piove di Sacco e Pontelongo conta 4 scuole dell’infanzia, 2 scuole elementari e 2 scuole medie) l’inverno demografico, che sta colpendo inesorabilmente tutte le scuole di ogni grado, è al momento ancora da venire visto che mantiene inalterato il numero delle classi e sostanzialmente degli alunni iscritti che sono ancora oltre un migliaio.

“Non solo resistiamo - spiegano la dirigente Elisabetta Tiengo e il presidente del consiglio d’istituto Filippo Benvegnù - ma addirittura consolidiamo la mono sezione dell’infanzia di Piovega, la cui docente fiduciaria rappresenta il movimento delle Piccole scuole della provincia di Padova al tavolo di lavoro dell’Ufficio scolastico regionale. Anche dalla scuola dell’infanzia Montessori di Pontelongo arrivano risultati molto positivi. Ad appena tre anni di vita è diventata

protagonista del progetto “Intrecci” ed è considerata un esempio di efficace ambiente di inclusione e di apprendimento”. Buone notizie anche in riferimento ai nuovi iscritti alla media “Davila” di Piove di Sacco, in aumento rispetto all’anno scolastico appena concluso. A settembre ci saranno 5 nuove prime anziché le quattro inizialmente previste.

L’introduzione della settimana corta, che qualche polemica aveva suscitato

da parte di alcuni genitori che avevano scelto la scuola proprio in base agli orari su 6 giorni, pare sia stata superata trovando un accordo soddisfacente per le parti. Altra bella novità è l’assegnazione di una cattedra di potenziamento per la lingua spagnola.

“Il grande impegno della comunità scolastica è sostenuto dalle amministrazioni comunali - aggiungono Tiengo e Benvegnù - che negli ultimi anni, nonostante la grande crisi causata dal Covid, sono intervenute su tutti i plessi per migliorare le strutture. Sono stati messi a nuovo tetti e infissi e si è provveduto all’efficientamento energetico degli edifici. Merita sicuramente una menzione speciale la nuova mensa di Pontelongo a disposizione degli alunni di tutte le scuole, costruita in meno di due anni grazie ai fondi del Pnrr. Ora siamo tutti in trepidante attesa dell’inaugurazione dell’ammiraglia dell’Ic 2, la nuova sede della scuola media “Davila” con nuovi spazi anche per la segreteria didattica”. Alessandro Cesarato

“Il bosco”, l’opera a più mani dei bambini della “Marconi”

“Il bosco” è un’opera d’arte collettiva a cui hanno contribuito tantissime mani.

Gli autori? I tantissimi bambini della scuola elementare “Marconi” della frazione di Arzerello a Piove di Sacco che prima dell’ultima campanella hanno “svelato” alle loro famiglie il risultato finale di un progetto didattico - un laboratorio artistico - portato avanti durante l’anno scolastico che si è concluso. La tela, larga 4 metri e alta 2 metri, è stata eseguita utilizzando varie tecniche pittoriche e vari materiali, tra cui la foglia oro. Tutti gli alunni, a turno, hanno dato il loro contributo sotto il coordinamento e la guida del professor Pieraldo Tellaroli, artista bresciano che ha raccolto con entusiasmo la sfida lanciata dal personale docente della scuola di via Appennini. C’è stata una vera e propria inaugurazione ufficiale della tela con la presenza anche del sindaco Lucia Pizzo e con i ragazzi emozionati che al pubblico hanno mostrato il loro lavoro artistico. (a.c.)

La vecchia scuola Davila

Lavori pubblici. Il sindaco Pizzo illustra la riqualificazione che riguarda la strada

Nuova viabilità per via Marcato

Nuova viabilità per via Marcato che viene resa completamente pedonabile nel tratto limitrofo a piazzale Serenissima.

“La chiusura del cantiere del piazzale - spiega il sindaco Lucia Pizzo - è prevista in anticipo rispetto al cronoprogramma. Da quel momento l’accesso su via Marcato da via Roma sarà inibito e la strada sarà solo pedonale. L’accesso veicolare per i residenti di via Marcato avverrà a “passo d’uomo” impiegando la viabilità e i varchi previsti sul piazzale stesso”.

Piazzale Serenissima, parcheggio libero da 200 stalli gratuiti, è interessato dallo scorso inverno da una riqualificazione complessiva da parte del Comune del valore di oltre 2 milioni di euro, cofinanziati dal Pnrr per 500 mila euro. I lavori hanno riguardato anche la limitrofa via Marcato, dove sono stati completamente rifatti i sottoservizi. Un cantiere senza dubbio impattante ma che ha l’obiettivo di riconsegnare alla comunità non solo un grande parcheggio gratuito ma una vera e propria porta di entrata alla città e un’area consona alla socialità.

“Al fine di non compromettere le lavorazioni eseguite - continua la Pizzo - l’accesso delle auto nel piazzale e in via Marcato rimar-

rà temporaneamente inibito fino al termine di un periodo di assestamento della pavimentazione e dei relativi collaudi”. Quando piazzale Serenissima ospiterà eventi e manifestazioni è previsto che l’accesso carrabile ai residenti di via Marcato, fino al limite della pavimentazione nobile, sarà garantito da via Lucchini. Il tratto pedonale di via Marcato sarà dotato di una sola corsia di marcia, di larghezza non inferiore ai 3,5 metri dalla cordonata di piazzale Serenissima, in grado di garantire l’ingresso e l’uscita dei residenti (comunque con mezzi inferiori ai 35 quintali) e il pas-

saggio dei mezzi di soccorso. La parte pedonale rimanente potrà essere riservata, previa richiesta di autorizzazione, a plateatico a servizio degli esercizi commerciali presenti. A quest’ultimi saranno poi riservati, sul piazzale, anche degli stalli dedicati alle operazioni di carico e scarico.

Su piazzale Serenissima, sempre a ridosso di via Marcato, saranno previste anche delle isole ecologiche in prossimità delle quali non sarà possibile parcheggiare nelle fasce orarie durante le quali sono previste le operazioni di raccolta dei rifiuti.

Alessandro Cesarato

Pronto un piano di vendita per le case popolari sfitte da tempo

Pronto un piano di vendita di vecchie case popolari sfitte da tempo. Il Comune conta di ricavarci complessivamente, secondo le stime delle perizie che determinano la base dei prezzi di partenza dell’asta, più di 600 mila euro.

“Il piano si propone in quanto abbiamo completamente esaurito i fondi vincolati all’edilizia residenziale popolare - ha spiegato il sindaco Lucia Pizzo in consiglio comunale - che erano stati accantonati nel tempo e derivanti da un precedente piano di alienazione. Ci troviamo adesso a fare i conti da una parte con una crescente emergenza abitativa da parte anche di nuclei familiari fragili, dall’altra con un patrimonio comunale ormai generalmente vetusto, fatta eccezione per gli alloggi che stiamo costruendo dietro alla vecchia media “Davila” destinata alla demolizione. Abbiamo quindi la necessità di liberarci di spazi

abitativi che non possono essere risistemati per gli alti costi che si dovrebbero sostenere in quanto in alcuni casi queste case sono prive di impianti di riscaldamento, con pavimentazioni da rifare completamente e con vincoli ultrasettantennali. Nella maggior parte dei casi si presterebbero preferibilmente, a conti fatti, a una demolizione completa per poi ricostruirli”.

La delibera approvata all’unanimità in consiglio comunale sarà adesso presentata al vaglio della Regione cui spetta dare il

Sarà completamente pedonabile nel tratto limitrofo a piazzale Serenissima. L’accesso veicolare per i residenti avverrà a “passo d’uomo” e con alcuni accorgimenti

via libera per la pubblicazione dell’asta pubblica, con il meccanismo del rialzo, per ciascun lotto. Sono stati scelti 9 alloggi situati, nel dettaglio, in via Umberto I, in via Puniga, in via Sant’Antonio, in via Paolo VI e via Mantegna nel quartiere di Sant’Anna, in via Marte ad Arzerello e in via Piovega nell’omonima frazione.

“Siamo convinti che possano essere appetibili sul mercato immobiliare - ha aggiunto sempre la Pizzo - perché ce ne sono che si prestano alla demolizione completa, altri a un’importante ristrutturazione. Il ricavato delle vendite è destinato a ridare consistenza proprio al fondo vincolato per l’edilizia residenziale popolare che recentemente abbiamo rimpinguato con 80 mila euro dell’avanzo non vincolato di amministrazione per potere procedere con degli interventi urgenti di manutenzione su altre case popolari sempre di proprietà del Comune”. (a.c.)

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Un tratto di via Marcato

Amministrazione.

Il sindaco: “Abbiamo realizzato opere pubbliche fondamentali per la comunità”

Lazzarin, polemico, sottolinea: “Ci troviamo a gestire un notevole impegno finanziario ereditato dalle precedenti amministrazioni e nonostante ciò continuiamo a migliorare i servizi”

“N egli ultimi mesi abbiamo completato con successo diverse opere pubbliche di rilevante importanza per migliorare la nostra comunità”. Con queste parole il sindaco Filippo Lazzarin ha replicato alle osservazioni sollevate nelle scorse settimane dal gruppo di minoranza “Progetto Comune” secondo il quale l’attuale amministrazione si caratterizzerebbe per immobilismo e di una discutibile gestione delle finanze pubbliche.

“Di opere ne sono state fatte - dice Lazzarin - a partire dalla recente asfaltatura e dalla realizzazione di una banchina ciclopedonale in via Verdi. Un passo significativo verso una maggiore sicurezza e sostenibilità nei trasporti. Inoltre, abbiamo completato l’asfaltatura di via San Marco a Vallonga. Un altro progetto fondamentale riguarda la riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica, con la sostituzione dei lampioni tradizionali con quelli a led. Un intervento che non solo migliorerà la qualità dell’illuminazione, ma porterà anche un notevole risparmio energetico”.

Il sindaco annuncia anche i prossimi obiettivi. “Siamo prossimi – dice - alla realizzazione della rotonda di via Umberto I in corrispondenza dell’incrocio con via Roma e via Boschetti. Un progetto che ha richiesto diverse modifiche in seguito alle indicazioni della Provincia. Inoltre, stiamo definendo il progetto relativo alla ristrutturazione e all’ampliamento della palestra delle scuole medie, un intervento necessario per garantire strutture adeguate ai nostri giovani e promuovere l’attività fisica e sportiva”.

“E’ importante ricordareconclude Lazzarin non senza una vena polemica - che ci troviamo a gestire un notevole impegno finanziario ereditato dalle precedenti amministrazioni. Attualmente, il Comune ha in essere 30 mutui attivi, che per il 2024 comporta un impegno pari a 297 mila euro per il rimborso del debito e degli interessi. L’ul-

timo mutuo, concesso nel 2007, terminerà nel 2037. Nonostante queste sfide finanziarie, il nostro impegno è rivolto a garantire la continuità e il miglioramento dei servizi pubblici, senza compromettere la sostenibilità economica”.

Cesarato

Bottacin al campus della Protezione civile di S. Angelo

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LENZA IN RIABILITAZ

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Visita dell’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, al campus dei volontari di Sant’Angelo di Piove. L’evento, “Sicurezza è vita” e giunto alla sua terza edizione, si è svolto il 15 e 16 giugno scorso. Coinvolti circa un centinaio di bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie. Nell’area del palazzetto dello sport sono state simulate diverse situazioni di emergenza tra queste, terremoto, incendio e allagamento. Presenti tra i tanti volontari, i gruppi comunali della protezione civile del Piovese, il gruppo Radio Piovese,

il nucleo operativo provinciale di Padova, i vigili del fuoco e la polizia di Piove, la croce rossa piovese e il gruppo cinofili di Cavarzere.

“Sono giornate - ha spiegato Bottacin - che si svolgono con l’obiettivo di far vivere ai ragazzi l’esperienza del volontariato della protezione civile per avvicinarli alle buone pratiche di protezione personale e sicurezza attiva”. “Ho avuto modo – ha aggiunto - di ricordare ai ragazzi come il Veneto sia riferimento nazionale sia come sistema della protezione civile che come azioni di prevenzione sul rischio idrogeologico: 2.500 cantieri attivati negli ultimi anni per oltre un miliardo di euro investiti in opere di difesa del suolo e manutenzione”. “Questo è un progetto di sensibilizzazione sulle calamità naturali, al giorno d’oggi sempre più frequenti” ha dichiarato il consigliere delegato Raffaele Bongiorno. “L’obiettivo ora – ha aggiunto – è portarlo all’interno delle scuole come progetto educativo”. (ma.ma.)

Il sindaco Filippo Lazzarin

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Consumo di carburante Alfa Romeo Junior Ibrida (l/100km): 5,2; emissione di CO2 metodo di misurazione/correlazione nel ciclo misto WLTP. Valori preliminari soggetti a conferma durante il

e le emissioni di C2 possono essere diversi e variare a seconda delle condizioni di utilizzo e

(aria condizionata, impianto di riscaldamento, radio, navigazione, luci, ecc.), pneumatici,

Dal 1° luglio è attivo il servizio elettrico a Tutele Graduali.

sul

il gestore è Hera Comm, società del Gruppo Hera

per i cittadini. Grazie a questo automatismo,

dell’azienda del Gruppo

le Graduali

Le condizioni del servizio a Tutele Graduali, uguali in tutta Italia, sono quelle definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le componenti principali del prezzo dell’energia sono due: una prima parte, variabile, è a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia, e deriva dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso (Prezzo Unico Nazionale – PUN).

A questa si somma una componente fissa, volta a coprire i costi di commercializzazione che, in virtù dei ribassi di gara, comporterà per il cliente un risparmio rispetto al precedente regime di Maggior Tutela.

disponibile una sezione dedicata alla fine della tutela elettrica.

Il modello di servizio Hera: cliente al centro, rigore etico e transizione energetica

In un territorio importante come la provincia di Padova, Hera manterrà lo stesso modello di servizio che l’ha portata fra i primi gestori energetici nazionali: focus sul servizio al cliente, attraverso canali sia remoti (app MyHera, web, call center) che fisici (oltre 160 sportelli in tutto il Paese), rigorosa condotta etica nella proposizione

iti in oltre 310 comuni italiani. L’orientamento alla sostenibilità è attestato, fra le altre, da due importanti evidenze. Già oggi il 52% del margine operativo lordo del Gruppo è “a valore condiviso”, cioè legato ad attività che contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sostenibilità ONU al 2030 e, da piano industriale, entro il 2027 salirà al 64%. Inoltre, Il titolo Hera è dal 2020 (con verifiche e rinnovi annuali) incluso nel Dow Jones Sustainability Index (sia europeo che mondiale), autorevole indice borsistico internazionale, che include le aziende quotate migliori in termini di performance nelle dimensioni ESG.

dai 75 anni in su, in condizioni di di coltà economica o residenti in zone disagiate. Informazioni di dettaglio sul sito Arera.

Cosa prevede il servizio a Tutele Graduali

La fornitura di energia elettrica a condizioni standard definite da Arera.

Amministrative. La lista “Moderati per Legnaro” ha ottenuto il 50,69% delle preferenze

Vincenzo Danieletto si conferma sindaco

Il primo cittadino: “Gli elettori ci hanno rinnovato la fiducia: questo significa che abbiamo lavorato bene”. E il comune della Saccisica rimane roccaforte del centrodestra

U

n voto all’insegna della continuità: Vincenzo Danieletto è stato riconfermato sindaco per il secondo mandato consecutivo. La sua lista “Moderati per Legnaro” ha vinto con il 50,69% dei consensi, pari a 2.367 voti, confermando Legnaro una roccaforte del centrodestra nella Saccisica. 58 anni, impiegato in una importante azienda di telecomunicazioni, amministrerà il paese per il prossimo quinquennio.

“Ringrazio i cittadini che si sono recati alle urne, per il tempo impiegato per esprimere il proprio voto, perché è un gesto di grande responsabilità. Ringrazio anche quanti hanno deciso di rinnovarci la fiducia, segno che in questi ultimi cinque anni abbiamo lavorato bene e abbiamo realizzato qualcosa di buono per

il paese. Infine, dedico questa vittoria alla mia squadra e non ultimo alla mia famiglia che mi ha sempre supportato in questa esperienza” le parole del primo cittadino al termine dello spoglio.

Niente da fare, nemmeno stavolta, per il centrosinistra. Luca Lideo, 44 anni, due lauree, impiegato nel Terzo settore, candidato con la lista civica “Legnaro bene comune” e volto nuovo di questa tornata elettorale, si ferma al 35,01% dei consensi (1.635 voti).

“La nostra sarà un’opposizione costruttiva e vigile – annuncia - soprattutto per quanto concerne i punti qualificanti del nostro programma elettorale, consumo del suolo e impianti sportivi. Pur nella sconfitta siamo contenti del lavoro fatto. Inizia da qui il

cambiamento in modo più profondo allora, con un percorso di cinque anni, i prossimi cinque anni, in cui vogliamo costruire le basi del futuro di Legnaro, con tre consiglieri nell’amministrazione comunale e con la stessa squadra che si adopererà ad informare il paese su quello che la stessa amministrazione farà

Giunta e Consiglio comunale, nel segno della continuità

Il nuovo consiglio comunale cittadino prende forma, ridisegnato nei suoi componenti, senza tuttavia grandi stravolgimenti al proprio interno. A meno di due settimane dalle elezioni Vincenzo Danieletto ha presentato anche la sua squadra di governo che ricalca per buona parte l’esecutivo uscente ma con qualche novità. A partire dalla nomina del vicesindaco: Marina Perin, 51 anni, funzionario di un ente pubblico locale a cui vanno anche le deleghe a Lavori pubblici e Manutenzioni, Associazioni, Sport ed Eventi (188 preferenze). Roberto Maniero, 42 anni, un lavoro in ambito tecnico, continuerà a seguire Bilancio e Programma

insieme a Tributi e Commercio (103) mentre a Cristina Licata, 55 anni, ingegnere libera professionista, competono gli incarichi per Pubblica istruzione, Ambiente, Energie rinnovabili, Gestione rifiuti, Sistemi informatici, Sicurezza e vigilanza urbana (188). Alessia Morandin, 49 anni, educatrice socio pedagogica, seguirà invece Pari opportunità, Politiche giovanili, Comunicazione, Relazioni con il pubblico, Cultura e biblioteca (171). Al primo cittadino restano in capo Affari generali, Rapporto con gli enti, Politiche Sociali, Patrimonio, Edilizia, Urbanistica, Attività produttive, Viabilità e mobilità, Personale e Protezione civile. A tutti i consi-

glieri dei “Moderati per Legnaro” è stato assegnato un incarico a supporto degli assessori. Maurizio Miolo, capogruppo di maggioranza, seguirà Lavori pubblici e Manutenzioni, Associazioni e Ambiente (81); Stefano Sorgato sarà competente per Sport, Politiche giovanili e Comunicazione (91); Sofia Pinato gestirà Politiche sociali, Cultura e biblioteca, Eventi (69) mentre Elisa Bettini si occuperà di Attuazione del programma e Affari generali (112). All’opposizione siede Luca Lideo, candidato sindaco per il centrosinistra con la civica “Legnaro bene comune”. Con lui Maria Zanella, meglio conosciuta come Beatrice, 49 anni, insegnante alla

e non farà per il bene comune. Il risultato non cambia in alcun modo le nostre idee, compattezza, tenacia e spirito politico”.

Stefano di Lallo, 53 anni, capogruppo di minoranza e candidato per l’omonima lista “di Lallo sindaco di Legnaro” raggiunge appena il 14,30% delle preferenze (668 voti) ottenendo un solo

seggio al tavolo del consiglio comunale. Si era candidato a sindaco anche alle precedenti elezioni amministrative. “Sono ancora incredulo rispetto al dimezzamento dei voti presi rispetto alle elezioni del 2019, tenuto conto di tutto il lavoro svolto dentro e fuori al consiglio comunale a servizio dei cittadini e del territorio” commenta comprensibilmente amareggiato. “Evidentemente - dice - la lista civica a Legnaro non funziona né tantomeno il merito. Il risultato evidente è che non c’è nessuna intenzione né volontà di dare una svolta a questo paese”. “Per altri cinque anni, oltre ai venticinque già trascorsi - rileva - verremmo governati con lo stesso sistema e con le stesse logiche dei comitati d’affari. La maggioranza dei legnaresi aventi diritto al voto ancora una volta ha confermato lo stesso sistema di governo del paese. Ne prendo atto e lavoreremo di conseguenza”.

scuola primaria di Volparo, al suo debutto in campo amministrativo e subito record di preferenze con 260 voti. Con Lideo anche il dottore Claudio Borsetto, 70 anni, da 40 medico di Medicina generale a Legnaro, ex consiglie-

re comunale e capogruppo di minoranza dal 2015 al 2019 (133). In minoranza ancora una volta anche Stefano di Lallo, candidato sindaco con l’omonima civica “di Lallo sindaco di Legnaro”. Martina Maniero

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Brugine - Codevigo

Amministrative a Brugine. Il riconfermato sindaco Michele Giraldo conferma la sua squadra

Una Giunta comunale all’insegna della continuità

La novità è rappresentata dalla giovane Giulia Zecchin, studentessa universitaria di 23 anni, una vera rivelazione nell’ultima tornata elettorale, con il record di 301 preferenze

D

opo la rielezione del sindaco Michele Giraldo, confermato per il terzo mandato consecutivo (la sua lista “Insieme si può” ha vinto con il 77,07% dei voti), prende forma anche il nuovo consiglio comunale. Il primo cittadino ha già firmato anche il decreto di nomina della nuova giunta municipale. Dei quattro assessorati tre sono riconferme. Vicesindaco sarà Fabio Magagnato, 36 anni libero professionista, che manterrà le deleghe a Lavori pubblici, Viabilità, Ambiente e Sicurezza idraulica (258 preferenze). Anche Jhonny Caron, 41 anni, operatore del settore edile, continuerà a seguire Sicurezza, Protezione civile, Attività produttive e Associazionismo (195) così come Cristina Sofia Milanetto, 31 anni proseguirà con Pubblica istruzione, Cultura e Rapporti con le parrocchie (242). Nell’esecutivo locale entra anche Giulia Zecchin, 23 anni, studente alla facoltà di Giurisprudenza, record di preferenze in quest’ultima tornata elettorale a cui andranno le deleghe in Politiche sociali, Pari opportunità, Tutela dei minori, Politiche giovanili, Sport e tempo libero, Identità e cultura veneta (301). “È stata scelta la linea della continuità con l’inserimento di una nuova figura giovane che, aiutata dai più esperti, potrà

crescere e conoscere la complessa macchina amministrativa” dichiara il sindaco Giraldo.

Che aggiunge: “Come sempre detto le risorse a nostra disposizione non sono molte, anzi, sono sempre più risicate ma con il costante impegno nella ricerca di contributi e l’attenzione alle spese, continueremo con tutti gli interventi in corso e quelli del programma amministrativo del prossimo quinquennio”. La nuova squadra di governo conta anche i consiglieri di maggioranza Melita Ester Benvegnù, 65 anni, da oltre un decennio impegnata nella politica locale (177); Giada Trincanato, 32 anni, un lavoro nel mondo della comunicazione (174); Francesco Masut, 40 anni, direttore operativo in un’azienda del settore dell’industria alimentare (173) e Marco Molena, 45 anni, dipendente di una multinazionale del settore metalmeccanico (151). “Una squadra forte e rodata - assicura

Giraldo, - che ha nella voglia di fare e nel contatto con le persone il suo vero punto di forza”. All’opposizione, per contro, tutti volti nuovi nel panorama politico locale. Di diritto entra il candidato sindaco di “Innoviamo per Brugine e Campagnola”, Michele Marigo 46 anni, global industrial engineering manager per una realtà del Basso padovano (per lui il 22,93% dei voti complessivi). Nel gruppo di minoranza anche Sabrina Fontolan, 49 anni, psicologa (148); Riccardo Rampin, 29 anni, impiegato aziendale (124) ed Elisa Zatta, 37 anni, impiegata bancaria (124). “Anche se non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo - dichiara Marigo - questa sconfitta rappresenta solo l’inizio di un percorso per costruire qualcosa di bello e duraturo per la nostra comunità. Insieme continuiamo a credere nel futuro e a lavorare per realizzarlo”. Martina Maniero

Un concerto per festeggiare i 10 anni della sala prove a Coche

La musica dal vivo fa pulsare la frazione di Conche. Da 10 anni esiste una sala prove, la “Mille note”, di via Vallona, che è nata da un’idea di don Massimo Fasolo e continua ad essere gestita da un gruppo di ragazzi del paese, con il ricavato che va interamente alla parrocchia.

Un punto di aggregazione e socialità che rappresenta un punto di vista di riferimento, specie per i più giovani. Dal 2014 sono state tantissime le band che hanno usufruito della sala. Alcune sono addirittura nate dall’incontro di musicisti solisti. In sala sono presenti anche due scuole di musica per forgiare nuovi talenti. Per festeggiare il traguardo dei 10 anni è stata organizzato a fine giugno un concerto evento dal vivo in un locale di Conche durante il quale si sono alternate sul palco proprio alcune delle band che abitualmente suonano in sala prove. Per informazioni basta scrivere a salaprove.millenote@gmail.com. (a.c.)

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Pontelongo

Amministrative. Lisa Bregantin commenta il risultato: “Una vittoria di squadra”

“Siamo pronti per vivere Pontelongo e dargli una nuova possibilità”

Non ce la fa per una quarantina di voti Bortolotto che assicura: “Faremo un’opposizione determinata ma costruttiva”; l’assessore uscente Sofia Borile nonostante la delusione promette: “Il nostro percorso non termina qui”

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Questa volta ce l’ha fatta. Lisa Bregantin, a distanza di un mandato, è riuscita a indossare la fascia tricolore che nel 2019 le era sfuggita, non senza rammarico, di mano per un’ottantina di voti. In questi anni ha fatto un’opposizione attiva, lavorando sin da subito per farsi trovare nuovamente pronta ai nastri di partenza della nuova sfida.

cercava con convinzione la continuità amministrativa con un nuovo interessante progetto che ha probabilmente però pagato dazio al passaggio generazionale rappresentato dal passo indietro fatto da un sindaco carismatico come Roberto Franco.

I tempi e gli equilibri, tuttavia, cambiano e se nel 2019 non le erano bastati 694 voti, questa volta ne sono stati sufficienti 638 per vincere. Questione di dettagli, con uno scenario che propone adesso sui banchi delle minoranze 4 consiglieri che rappresenteranno il 65% degli elettori. Sicuramente è stata una campagna elettorale moto tirata e sentita e la dimostrazione è arrivata da uno scrutinio incerto fino alla fine. La Bregantin, ricercatrice e storica di 46 anni, da qualche tempo è esponente in prima linea per Fratelli d’Italia. Ha pagato il ticket elettorale con la Lega rappresentata da Ilenia Desolei che ha fatto il pieno di preferenze personali.

“E’ stata una vittoria soffertaha detto al momento dell’esito tra le lacrime di gioia la Bregantinma mai come questa è stata una vittoria di squadra perché ci abbiamo creduto tutti insieme, lavorando e lottando per tutto questo. L’accordo elettorale Fratelli d’Italia-Lega ci ha portato lontano. Adesso siamo pronti per vivere Pontelongo e dargli una nuova possibilità”.

Tra gli sconfitti serpeggia ovviamente la delusione. Può considerarsi comunque soddisfatto Alberto Bortolotto che, unendo i

moderati, aveva cercato di fare da terzo incomodo. Perdere di una quarantina di voti, tuttavia, un po’ brucia.

“Pochi voti non ci hanno permesso di portare la ventata di cambiamento che avevamo progettato. Rimarremo a disposizione dei pontelongani - ha promesso a giochi fatti - impostando un’opposizione determinata ma costruttiva, che metta sempre al primo posto il bene del nostro paese”.

Sofia Borile, giovane assessore alla Cultura uscente, da parte sua

“La lista “Energia in Comune” ringrazia tutti coloro che hanno creduto e sostenuto la nostra splendida squadra. La vicinanza dei cittadini - ha commentato proprio la Borile - è stata fondamentale in questa difficile sfida che, malgrado tutto il nostro impegno, purtroppo non ci ha condotti a raggiungere il risultato tanto atteso. La delusione è forte ma il nostro percorso non termina qui. Continueremo, infatti, con tutte le nostre forze a lottare nei prossimi cinque anni di opposizione, affinché i nostri progetti non restino irrealizzati. Noi abbiamo davvero a cuore il benessere e lo sviluppo di Pontelongo”. Alessandro Cesarato

Il nuovo sindaco Lisa Bregantin (Fratelli d’Italia) ha già varato la giunta

“Abbiamo costruito una squadra unita - spiega - che ci crede, animata dal bene e che aiuterà Pontelongo a fare dei passi in avanti. L’abbiamo allargata per le competenze delle figure scelte e soprattutto per avere più persone possibili che possano lavorare per il paese. Con noi inizia un nuovo percorso”.

Per sé la Bregantin ha tenuto le deleghe all’edilizia pubblica e privata, oltre che al personale. Il ruolo di vicesindaco, per un municipio a trazione rosa, va alla leghista Ilenia Desolei. Questo in

forza al patto elettorale stretto tra i partiti e per premiare la candidata che ha raccolto il maggior numero di preferenze personali. Era già stata assessore nella prima giunta di Fiorella Canova (2009-2014) e quindi consigliere di opposizione nell’ultimo mandato. Si occuperà di patrimonio, ambiente, agricoltura, turismo e protezione civile. Torna in giunta anche Alessandro Barbierato. Come dal 2014 al 2019, nel secondo mandato della Canova, si dedicherà a sociale, cultura e istruzione. Vito Noiato, ex co-

mandante della polizia locale e vicesegretario comunale che era stato escluso dal consiglio per il gioco delle preferenze, rientra in gioco da protagonista come assessore alla sicurezza, polizia locale, attività produttive e commercio. Da esterno diventa assessore, al bilancio e alle finanze, anche Francesco Battisti, figura chiave della politica locale e sostenitore attivo della candidatura della Bregantin. Agli altri 6 consiglieri eletti di “Scegli Pontelongo” sono stati poi attribuiti incarichi in specifiche materie. (a.c.)

Via Carrarese, 8 • 35044 Montagnana (PD)
Via Michiel, 15/2 • 35028 Piove di Sacco (PD)
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Lisa Bregantin

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L’estate appena iniziata sarà l'occasione di una grande trasformazione. Con la chiusura delle scuole, lo stop alle lezioni universitarie e molte persone che lasciano la città per le vacanze, tra luglio e agosto il traffico diminuisce notevolmente e per ridurre i disagi alla cittadinanza, molti cantieri delle linee Sir3 e Sir2 si concentreranno proprio nei mesi estivi. I lavori per dotare la città di un sistema di trasporto efficiente e sostenibile procedono secondo i tempi previsti. Scopri tutte le info sui cantieri e la viabilità sui canali social @trampadova e trampadova.it

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Il nostro territorio ed il rapporto con l’acqua, tra rischio idrogeologico e scarsità

ra dalla quale le persone emigravano per cercare lavoro e fortuna. Poi, grazie alla lungimiranza, tenacia ed allo spirito di iniziativa e di sacrificio dei veneti, la nostra Regione ed il Nordest sono diventati la zona più produttiva d’Italia e tra le primissime in Europa. E’ stato un cambio di rotta che ha portato con sé alcune conseguenze e tra queste c’è certamente la gestione e lo sviluppo del suolo.

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Il dibattito, che è stato moderato da Stefano Bazza, dopo il saluto del sindaco di Torreglia, Marco Rigato, ha visto gli interventi di Sarah Costantini, direttrice del Genio civile di Padova, di Andrea Crestani

direttore ANBI Veneto (l’Associazione

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Accanto a questo c’è un altro fenomeno, molto più grande, che ci

Regionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, che associa e rappresenta tutti gli 11 Consorzi di bonifica del Veneto) e poi di Nazzareno Paganizza (Direttore del Consorzio Bacchiglione) e Stefano Vettorello (Direttore del Consorzio Adige Euganeo).

E’ possibile seguire l’intero dibattito sul canale youtube: https://www.youtube.com/@elisaventurini oppure inquadrando il QR code

La rassegna. Il ricco contenitore estivo copre l’intera stagione con diverse location

Con i Notturni Padovani 250 eventi in cartellone

T

orna l’appuntamento con i Notturni Padovani, contenitore estivo di eventi volti a valorizzare l’ampia e varia offerta culturale e turistica della città.

Organizzati dal Consorzio di Promozione Turistica di Padova con la collaborazione del Comune di Padova e di vari Club di Prodotto e associazioni culturali e sportive cittadini, i Notturni Padovani sono pensati per ravvivare l’estate di residenti e turisti grazie a circa 250 eventi che copriranno l’intera stagione e si svolgeranno in diverse location, soprattutto in orario pomeridiano e serale.

Il programma comprende appuntamenti volti a esplorare le diverse ricchezze di Padova, dall’arte alla cultura, dall’enogastronomia ai percorsi fluviali navigabili, dai luoghi di culto alle attività outdoor. I vari eventi, alcuni dei quali prenotabili a un prezzo simbolico, includono visite guidate ai luoghi della Urbs Picta che hanno valso alla città di Padova l’inserimento nella lista del patrimonio UNESCO (la Cappella Scrovegni, il Battistero recentemente rinnovato, la Chiesa degli Eremitani, Palazzo della Regione, la Basilica del Santo e l’Oratorio di San Giorgio) e le visite notturne all’Abbazia di Santa Giustina e dei chiostri del complesso monastico (guida d’eccezione, l’Abate don Giulio Pagnoni).

Non mancheranno inoltre appuntamenti destinati alla scoperta di Palazzo Moroni e del Piano Nobile del Pedrocchi, così come le visite ai luoghi della Padova sotterranea e archeologica (in particolare i sotterranei di Palazzo della Ragione e il ponte sepolto di San Lorenzo), e ai luoghi della Padova Ebraica, dal ghetto al cimitero ebraico, dal Museo alla Sinagoga.

Simbolo della città, l’Università sarà un’altra protagonista del programma dei Notturni Padovani, con le visite all’Orto Botanico e ad alcuni musei, compreso il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo di Palazzo Cavalli, che si uniscono alle visite ad un altro museo iconico della città, il Museo del Precinema. Molto interessanti anche le passeggiate guidate fra le piazze e le vie della città, arricchite da aneddoti sulla vecchia Padova, e quelle lungo le mura e gli an-

tichi bastioni cittadini, con la guida degli esperti del Comitato Mura.

Città d’acqua, Padova sarà raccontata anche in questo suo aspetto peculiare durante le navigazioni guidate con barche a remi portate dai vogatori della Rari Nantes e della Scuola di Voga alla Veneta Zonca, che permetteranno ai partecipanti di scoprire angoli nascosti del Piovego e il percorso del vecchio Naviglio Interno dalla

Specola al Ponte delle Torricelle. Spazio alla valorizzazione delle ricchezze naturali ed enogastronomiche del territorio, infine, grazie alle visite con degustazione organizzate nei dintorni di Padova (a Montagnana, Cittadella, Vigonza e Noventa Padovana).

Il calendario completo degli eventi è consultabile sul sito www.notturnipadovani.it.

Francesca Tessarollo

“Ludwig Van: il ritorno!”, omaggio alle sinfonie di Beethoven

Le Sinfonie di Beethoven saranno protagoniste della rassegna Ludwig Van: il ritorno!, per un totale di sei appuntamenti ospitati nel Giardino Teatro di Palazzo Zuckermann con un’incursione anche in Piazza Eremitani.

La rassegna, progettata da Marco Angius, direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto, si propone di omaggiare il grande compositore con l’esecuzione integrale delle sue celebri sinfonie. Dopo l’evento inaugurale, svoltosi il 26 giugno scorso e dedicato alla Quarta e alla Sesta Sinfonia, nota come “Pastorale”, e seguito il 10 luglio dall’esecuzione dell’Ottava e della

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Terza Sinfonia (l’”Eroica” dedicata a Napoleone), il prossimo appuntamento in programma riserverà un piacevole “fuori tema”: il 24 luglio il Giardino Teatro di Palazzo Zuckermann non ospiterà infatti l’esecuzione di una sinfonia di Beethoven, ma il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 “Imperatore” (al pianoforte, Maurizio Baglini). Ad inaugurare il primo appuntamento di agosto (e l’unico a svolgersi in Piazza Eremitani, il primo agosto) sarà la celeberrima Nona sinfonia, l’ultimo capolavoro sinfonico composto da Beethoven. Ad esibirsi, insieme all’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius, il soprano Erika Grimaldi, il mezzosoprano Elmina Hasan, il tenore Pierluigi D’Aloia e il baritono Markus Werba, con la partecipazione del Coro Lirico Veneto diretto da Giuliano Fracasso. A chiudere la rassegna, il 28 agosto, la Prima e la Quinta Sinfonia dirette da Alessandro Cadario. Il ricavato degli eventi sarà devoluto in beneficenza ad associazioni di Padova e Rovigo. (f.t.)

La foto scelta per i Notturni Padovani 2024

Un investimento da 50mila euro per le associazioni del territorio

L’assessore Betta:

“Questo stanziamento serve per sistemare i campi in erba esistenti e quindi rendere agibili degli altri spazi verdi perché possano essere utilizzati proprio per il calcio”

iù spazi per lo sport. E’ la necessità a cui l’amministrazione del sindaco Lucia Pizzo sta cercando di trovare delle risposte sempre più adeguate, andando così incontro alle necessità delle numerose associazioni sportive impegnate a Piove di Sacco. Una necessità reale, visto che alcune di esse hanno trovato soluzioni temporanee appoggiandosi a strutture sportive dei Comuni limitrofi.

A questo scopo nelle scorse settimane in consiglio comunale è stata approvata una variazione di bilancio con la quale si sono liberate risorse dell’avanzo di amministrazione destinate agli investimenti per 50 mila euro.

“Abbiamo fatto una verifica dei campi in erba esistenti e utilizzati per il calcio - spiega Francesca Betto, assessore allo Sport - che sono risultati sovra utilizzati nel monte ore, superando le 30-35 ore settimanali. Per preservarli c’è bisogno di scaricarli di ore di gioco. Questo stanziamento serve innanzitutto per sistemare i campi in erba esistenti e quindi rendere agibili degli altri spazi verdi che non sono attualmente utilizzati e che vorremmo sistemare perché possano essere utilizzati proprio per il calcio”.

Uno stanziamento che non è fine a se stesso.

“E’ prodromico anche per realizzare gli altri interventi attinenti all’ambito della sfera sportiva che ci sono nel programma elettorale e che è intenzione realizzare nel corso del mandato. Tra questi - ricorda la Betto - un campo sintetico nel contesto dell’impianto sportivo del quartiere di Sant’Anna, le tribune a servizio di quello della frazione di Arzerello e i nuovi spogliatoi a Corte”. Alessandro Cesarato

al Sindacato dei Pensionati Italiani

c’è

È sempre dalla vostra parte e con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

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Calcio. Pontecorr, una stagione da incorniciare per gli Allievi Provinciali U17

Lega Conselvano via Einaudi, 24 | 35026 Conselve (PD) spi.conselve@cgilpadova.it

Lega Estense via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it

Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it

Lega Montagnanese via Trevisan, 8 | 35044 Montagnana (PD) spi.montagnana@cgilpadova.it

Lega Piovese via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it

Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it

Stagione da incorniciare per gli Allievi Provinciali U17 del Pontecorr guidati dal mister Marco Martini e del collaboratore tecnico Michele Sambin. Due sono le date da ricordare: il 12 aprile, con la vittoria del Campionato Primavera con 10 vittorie, un pareggio e nessu-

na sconfitta, e il 5 giugno con l’aggiudicazione del Triangolare “Città di Cavarzere” con un doppio 3-1 alla Clodiense ed ai padroni di casa del Cavarzere. Per quanto riguarda il campionato è stato un testa a testa esaltante con la seconda classificata, la Virtus Abano. Decisivo è stato decisivo lo scontro diretto, disputato in casa e finito in pareggio, con il risultato agguantato allo scadere e in inferiorità numerica. Questa la rosa dei giocatori: Thomas Bernardinelli, Michele Veggian, Filippo Bizzaro, Edoardo Ciprian, Nicolò Quaggetto, Giacomo Ruzzon, Gabriele Sgobbi, Jarno Bozzato, Leonardo Callegaro, Filippo Molin, Mashal Porri, Davide Rodella, Matteo Polito, Fabio Bianzale, Leonardo Rizzo, Marwan

e

Salhi
Imad Zail. (a.c.)
Francesca Betto

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mostrato i tanti frequentatori illustri del mondo dello spettacolo che si sono immersi nelle sue acque termali, da Flavio Insinna ad Ornella Muti, da Dj Ringo a Giovanni Storti, da Giulia Calcaterra a Jakidale, da Vittorio Sgarbi a Marco Bianchi, che le ha dedicato un suo menu pensato per chi pratica attività acquatiche. Oltre a tanti visitatori illustri come Stefano Bollani, Andrea Lucchetta, Domenico Fioravanti, Vittorio Brumotti, Valerio Massimo Manfredi, Giuseppe Vessicchio.

Ad accendere per primo i riflettori in Y-40 come studio di produzione è stato Diego Dalla Palma che ha girato un’intera stagione di Ciao Bellezza per Rete 4 dando il la a numerosi servizi nelle maggiori emittenti giornalistiche e televisive da ogni parte del mondo, come CNN, Fox, Discovery Channel, BBC, EBC Taiwan, TeleFrance1, RAI, Mediaset, SKY, La7. A consacrarla nell’ultima stagione sono state le numerose esterne acquatiche condotte da Umberto Pelizzari per Lo Show dei Record di Canale 5 con Gerry Scotti, nonché l’intera puntata di Generazione Bellezza di Emilio Casalini su Rai 3 dedicata proprio alla struttura unica al mondo e alle molteplici opportunità di sviluppo turistico ed economico aperte da Y-40.

DANZA

Location privilegiata per la danza subacquea, Y-40 ha ospitato gli allenamenti dell’étoile dell’Opera di Parigi Sylvie Guillem, fino ad essere il palcoscenico preferito del volteggiare della performer cinese Dada Li e di numerose altre artiste. Tre video soprattutto sono diventati virali per quel che riguarda la sesta arte: le coreografie a testa in giù della squadra nazionale italiana di nuoto sincronizzato riprese da Fabio Ferioli, gli struggenti passi di danza della campionessa Julie Gautier coreografati da Ophélie Longuet sulle note di Ezio Bosso, ma anche la danza morbida e sensuale del travolgente Tang’o eseguito sott’acqua in apnea dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro con la coreografia di Bastien Soleil, un’incredibile performance subacquea a 10 metri di profondità, per la quale sono servite 600 immersioni in notturna della durata di circa un minuto e mezzo.

PUBBLICITÀ

Y-40® è stata il teatro dell’intera campagna del Ministero

destramento subacqueo.

Diversi gruppi di forze armate e associazioni di volontariato si sono rivolte alla struttura per sfruttare la conoscenza dei suoi operatori in educazione acquatica e speleosubacquea, tra cui: l’Arma dei Carabinieri, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano, la Guardia di Finanza, la Marina Militare, la Polizia di Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e, tra i tanti gruppi internazionali, anche l’ Esercito degli Stati Uniti d’America.

Y-40® rappresenta la condizione ideale per la ricerca scientifica subacquea non solo per la sua profondità reale e la temperatura che consente di rimanere in immersione a lungo, ma anche per l’assenza di correnti, e perturbazioni meteorologiche. La USA Navy ha scelto Y-40® per studiare la fisiopatologia degli atleti in apnea nel progetto di collaborazione tra Office of Naval Research, US Federal Agency, ed il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova diretto dal prof. Gerardo Bosco. Anche la NATO ha scelto Y-40 per il summit del 2022 “Underwater Diving Working Group” sulla sicurezza in mare.

100 Paesi di provenienza

#Regione

LA RIFORMA. Dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera

Autonomia differenziata, la lunga marcia

Intanto il centrodestra capitalizza il risultato.

Zaia: “Riaperto il tavolo di trattativa nazionale”

Eadesso? Dopo le dichiarazioni cariche di entusiasmo da una parte politica (“abbiamo scritto la storia”) e le stroncature dall’altra (“tutto inutile, non cambierà nulla”), archiviata anche la campagna elettorale, inizia la “lunga marcia” dell’autonomia.

Un percorso tutt’altro che lineare, quasi tutto da definire, e non privo di incognite, ad iniziare da quelle economiche. Ma la spinta impressa con l’approvazione del disegno di legge dopo la famosa maratona notturna alla Camera sicuramente darà l’energia per affrontare almeno la prima parte della riforma, che prevede l’apertura delle trattative fra regioni e Stato per il trasferimento delle competenze sulle materie per le quali non ci sono da garantire i livelli essenziali di prestazione, gli ormai famosi Lep di cui si è sentito molto parlare negli ultimi anni. Vale a dire gli standard minimi che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale per 14 delle 23 materie previste dall’autonomia, tra le quali vi sono la tutela della salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti, cultura e commercio estero. Per metterli a punto il governo si è preso due anni di tempo, intanto le regioni potranno avanzare delle richieste sulle altre 9 competenze che riguardano. Il primo a farlo è il Veneto, con

la lettera inviata il primo luglio per aprire le trattative. Le materie sono: i rapporti internazionali e con l’Unione Europea; il commercio estero; la protezione civile; le professioni; la previdenza complementare integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale; l’organizzazione della giustizia di pace. Sulla carta sono immediatamente trasferibili, ma dietro a queste voci celano decine di funzioni per la precisione ben 184, che dovrebbero essere normate in autonomia dalle regioni, con il rischio paventato di una nuova selva legislativo e un ulteriore carico burocratico, che nessuno però vuole.

ZAIA, “IL VENETO

E’ PRONTO”

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ribadito che il Veneto è pronto a ricominciare a trattare. “Leggo dichiarazioni in cui sembra che per qualcuno sia quasi preferibile un’equa suddivisione del malessere; con l’autonomia abbiamo l’opportunità affinché si compia l’equa suddivisione del benessere. Faremo in modo che si eliminino le disuguaglianze grazie a quell’assunzione di responsabilità che, come ha detto il Presidente Napolitano, è il senso stesso dell’autonomia. Siamo

consapevoli e convinti della gradualità che il percorso impone e della valutazione attenta che va fatta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle rispettive funzioni”, ha concluso Zaia.

LA LEGA ESULTA

Per la Lega, alle prese con le criticità interne e con la concorrenza di Fratelli d’Italia che in Veneto ha fatto il pieno di voti, l’autonomia è un punto a favore, un risultato da rivendicare. Alberto Stefani, segretario della Liga veneta e deputato, “è una riforma che sceglie di tracciare la strada del futuro che permetterà al nostro territorio più risparmi, più efficienza, più servizi per i veneti. Essere relatore dell’Autonomia è stato un onore immenso. E’ un risultato che fa la storia della Lega”.

Gli fa eco il senatore Massi-

mo Bitonci: “Questa riforma non spacca l’Italia ma la unisce.

La compartecipazione è alla base del federalismo e alla base dell’autonomia. Questo significa che una parte delle tasse, non solo dell’Iva, ma anche dell’Irpef può rimanere nella regione. Cioè, si produce il reddito, e una parte di questo reddito viene speso per i servizi ai cittadini. È anche una garanzia per tutta l’Italia, perché con l’inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni, soprattutto per quanto riguarda tutte le materie di carattere sociale, c’è finalmente una garanzia che in tutta Italia potranno esserci dei servizi uguali per tutti i cittadini”.

FRATELLI D’ITALIA

PLAUDE AL GOVERNO

E’ il senatore di FdI Luca De Carlo a rivendicare il ruolo chia-

ve del suo partito e a sottolineare che se l’autonomia differenziata è legge «è solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. E’ l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre”.

Il Dem Martella: “E’ solo una scatola vuota,

con

effetti risibili e contraddittori”

Una netta stroncatura al disegno di legge arriva dal segretario del Pd veneto Andrea Martella, che ricorda come il centrodestra abbia voluto tirare dritto senza valutare gli effetti di queste scelte. “Noi non siamo contro il principio dell’autonomia, - sottolinea Martella - infatti avevamo messo sul tavolo delle proposte costituzionali per escludere

prerogative indiscutibilmente nazionali come scuola, energia e reti di comunicazione e lavorare ad un progetto cooperativo fra Stato e Regioni centrato non su 23 ma su alcune precise materie. Questa era la strada da percorrere, invece ci troviamo con una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà effetti

positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l’autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni e anni di propaganda”.

Nella legge approvata a tappe forzate dal centrodestra, prosegue il segretario regionale, “non c’è alcun contenuto capace di rispondere alle necessità reali del Paese, delle famiglie, delle

lavoratrici e dei lavoratori, delle imprese. E’ una riforma inutile per il Nord e dannosa per il Sud. Non fosse altro per l’evidente ed enorme problema rappresentato dalla mancata definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, per i quali soprattutto non sono state previste risorse, nemmeno un euro”, mette in guardia il segretario veneto Dem.

Andrea Martella

ELEZIONI. Come cambia il quadro politico veneto dopo il test per Bruxelles

Il verdetto delle europee: vincitori e vinti

Tra gli eurodeputati veneti Donazzan, Berlato e Polato (FdI), Tosi (FI), Moretti e Zan (Pd), Guarda (Alleanza Verdi Sinistra)

Le scorse elezioni europee hanno assunto, nel corso di tutti i mesi precedenti, il valore di un test per stabilire i rapporti di forza in chiave regionale e molti dati, a volerli leggere in quell’ottica, sono chiaramente emersi. Anche se, è giusto ricordarlo, le elezioni comunali degli stessi giorni hanno lasciato lo spazio a più di qualche dubbio.

Ma andiamo con ordine.

Come assolutamente previsto a farla da padrone è stata Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha fatto registrare il 37,58% dei consensi consentendo di staccare un biglietto per Bruxelles, tra gli altri, all’assessore regionale Elena Donazzan (63.250 preferenze personali complessive in tutto il collegio), a Sergio Berlato (46.011) e a Daniele Polato (31.516). Un risultato di grandissime proporzioni, anche se molto distante da quello della Lega che alle Europee del 2019 in Veneto prese il 49,88% dei voti e che, a quanto pare, nel complicato scacchiere europeo non sta consentendo ai meloniani

di essere determinanti nelle scelte degli assetti, in primis la scelta della Presidente della Commissione Europea che resterà a Ursula von der Leyen, forte di un’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per restare al Veneto, però, questa affermazione mette una seria ipoteca sulla scelta di futuro presidente della Regione. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha superato la soglia psicologica del 20% superando, a livello nazionale il 24% dei consensi. In Veneto, terra storicamente difficile, i democratici hanno messo insieme un buon 18,88% crescendo di quasi 3 punti percentuali rispetto alle Elezioni Politica del settembre 2022. A guadagnarsi l’elezione in Europa, tra gli altri, la riconfermata Alessandra Moretti (82.540 preferenze personali complessive in tutto il collegio) e Alessandro Zan (92.651). Il dato che nessuno si aspettava è che i democratici nel collegio Nordest eleggono ben 5 parlamentari europei: un dato che consente a un altro veneto, il consigliere regionale An-

drea Zanoni, di essere il primo dei non eletti – quindi con grande possibilità di subentro nel corso della legislatura – grazie alle sue 31.682 preferenze.

La Lega Nord subisce, a livello nazionale, il sorpasso di Forza Italia ma in Veneto la spallata immaginata e costruita nei mesi passati dal segretario regionale forzista, Flavio Tosi, (il quale, forte dell’alto numero di preferenze ottenute, oltre 34 mila, sceglie di entrare in Parlamento Europeo) non è riuscita. Nonostante i moltissimi mal di pancia della base leghista uno dei fattori che evidentemente hanno evitato il sorpasso è stata l’intuizione di Matteo Salvini di candidare il Generale Vannacci capace di attirare, soltanto in Veneto, le preferenze di 72.048 elettori molto più della somma di tutti gli altri candidati leghisti. Anche questo caso il dato è molto significativo così come quello di Alessandro Manera - candidato del sindaco di Treviso, Mario Conte da molti indicato come il migliore successore di Zaia – evidentemente non sostenuto dalla Lega fuori dal territorio trevigiano. Manera, infatti, non sarà eletto avendo preso, a livello Veneto, 16.574 preferenze

delle quali 14.088 nelle Marca.

L’Alleanza Verdi – Sinistra, guidata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, che entra in Parlamento Europeo, vola sopra il 6%; il Movimento 5Stelle continua a non sfondare in Veneto e non arriva al 5%.

Da Matteo Renzi e Carlo Calenda, almeno in questo territorio, era lecito attendersi di più: entrambi, il primo con Stati Uniti d’Europa (che

comprendeva anche il Partito Socialista e +Europa di Emma Bonino) e il secondo con Azione, non hanno superato, a livello nazionale, la soglia di sbarramento del 4% e anche in Veneto non hanno brillato; Azione, grazie all’attivissimo segretario regionale Carlo Pasqualetto, scollina la soglia fatidica e, almeno in questa regione, supera il 4% (4,1%), mentre i renziani si fermano al 3,2%. (r.r.)

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Il cartellone. Il presidente Giampiero Beltotto commenta la nuova rassegna

Con il Teatro Stabile del Veneto 350 giornate di spettacoli dal vivo

“Colpo di scena” porta a Venezia, Padova e Treviso 80 lavori teatrali ma anche proposte per le scuole e co-produzioni

Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, fa il punto sulla nuova rassegna teatrale presentata in Regione. “Colpo di scena”, così si chiama il ricco cartellone di oltre 80 spettacoli, di cui 38 titoli in abbonamento (13 in programma a Venezia, 13 a Padova e 12 a Treviso), numerosi progetti per il territorio, 4 proposte dedicate alle scuole superiori e 15 titoli di produzioni e co-produzioni per oltre 350 giornate di spettacolo dal vivo. Presidente, quali sono le novità e i punti salienti di questa nuova edizione?

Anzitutto i numeri perché quando vengono messe in cartellone quindici produzioni in un solo anno possiamo senza dubbio affermare che siamo un davvero un teatro nazionale. Poi la qualità delle produzioni, che è anche rappresentata anche dagli attori di fama, e di fama nazionale che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere dalle nostre iniziative. E infine, credo, di rispetto per il

pubblico, a partire dagli abbonati, che lo scorso anno erano 6.200. Quest’anno contiamo di superare, anche se di misura, quel numero, insieme a quello degli spettatori, che nella scorsa stagione è stato di oltre 150 mila.

L’obiettivo, dunque, è di andare oltre a questi numeri e di coinvolgere, specialmente a Venezia, i turisti, aprendosi quindi ad un pubblico anche internazionale?

Noi abbiamo tre obiettivi. Il primo è che lo spettacolo estivo di Venezia, “Titizè. A venetian dream”, in cartellone fino al 10 ottobre, vada bene. In questo caso dobbiamo fare numeri importanti perché è uno spettacolo circense, che mescola il linguaggio della commedia dell’arte con affascinanti macchine sceniche, quindi per tutti davvero per tutti. È andare al circo in una forma teatrale, quindi un’iniziativa molto importante, alla quale teniamo. L’altro aspetto è allargarci, riguarda le convenzioni in essere con Vicenza e con Verona, affin-

ché continuino a crescere e ad offrire qualcosa in più. Con Vicenza devo dire che già siamo molto impegnati. Terzo obiettivo, infine è internazionalizzare la nostra offerta. La presenza della sovrintendente del Teatro di Fiume, con cui inauguriamo il nuovo teatro di Fiume, devo dire la verità, è di buon auspicio. C’è anche un grande coinvolgimento dei giovani: l’obiettivo è portarli a teatro?

Crediamo molto nella scuola. Il progetto Teseo fatto con la regione Veneto, e poi Veneto Creators, che è un’invenzione del presidente Zaia. E poi avete visto i giovani i giovani accanto a noi in occasione della presentazione della nuova rassegna. Tutto fa pensare al meglio, non possiamo sbagliare.

Quali i grandi nomi, gli attori di fama che ritroveremo sui palcoscenici veneti, nei teatri di Venezia, Treviso e Padova?

Sono moltissimi: Luca Barbareschi, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Marco Paolini, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Sergio Rubini, Franco Branciaroli e infine Mariano Rigillo che è un

Il programma. Tra le iniziative estive gli aperitivi teatrali a luglio

mio grande amico.

L’arrivo di Dini segna una svolta per il Teatro Stabile del Veneto?

È il più grande direttore artistico che c’è in Italia. Anche qui possiamo farci male solo da soli.

La Regione Veneto investe in questa iniziativa culturale così importante perché ci crede, fino in fondo?

Se vogliamo essere essere in serie

A dobbiamo fare di tutto per restarci anche. Insieme alla regione Veneto ci credono anche i comuni perché negli ultimi anni, in particolare dal Covid in

poi, avrebbero avuto con il covid una buona scusa per ritirare investimenti. Non è mancato nemmeno un centesimo, anzi, a Venezia abbiamo rifatto la sala, a Padova abbiamo rifatto la sala e nessuno ha fatto mancare il suo impegno su questo fronte. Anzi i Comuni ci hanno aiutato anche per raccogliere bene anche tutte le adesioni che abbiamo avuto da parte della fondazione di Venezia come da parte della Fondazione Cariparo. Insomma è stato un gran lavoro di squadra, ora aspettiamo il pubblico a teatro. (g.g.)

Al Verdi di Padova un mix di ispirazioni classiche e contemporanee

A Padova il Teatro Stabile del Veneto propone già diverse iniziative nel periodo estivo, in attesa della nuova stagione al Teatro Verdi. Proprio al Verdi nel mese di luglio torna il tradizionale appuntamento con gli aperitivi teatrali delle 19. Sempre in questo mese, accanto ad attori e registi di fama, i giovani artisti e i nuovi linguaggi della scena trovano spazio al Teatro Maddalene di Padova, luogo eletto per la sperimentazione: grazie alla collaborazione tra Comune di Padova e Fondazione TSV

torna Maddalene Factory la rassegna che conferma anche nel 2025 la sinergia con l’Università di Padova in un’attività di divulgazione teatrale su temi scientifici con Performing Science.

Il “colpo di scena” che aprirà al Teatro Verdi la declinazione padovana del Teatro Stabile del Veneto sarà lo spettacolo “Parenti Terribili” di Jean Cocteau dal 6 al 10 novembre, la prima produzione firmata dal nuovo direttore artistico Filippo Dini, nei panni di attore e regista, quindi dal

20 al 24 novembre Alessandro Preziosi porta in segna “Aspettando Re Lear”. A dicembre “Re Chicchinella” scritto e diretto da Emma Dante, a gennaio sarà la volta di Giulia De Sio con “Cose che so essere vere”, quindi “Molto rumore per nulla” (in scena dal 22 al 26 gennaio), e così via fino a maggio. Il programma completo è sul sito teatrostabileveneto.it.

A Padova la proposta dei “Fuoriserie” è particolarmente orientata alla narrazione a sfondo sociale e affronta tematiche di bruciante at-

tualità come la violenza sulle donne con Giuliana Musso, il sistema giudiziario italiano con Mauro Pescio, l’uso dei dati sensibili con Lorenzo Maragoni, il cambiamento climatico con Telmo Pievani e i delitti di mafia con Simone Luglio. Il programma si completa con un omaggio a Giorgio Albertazzi, evocato nelle parole di Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni e Mariangela D’Abbraccio, per poi concludersi con un viaggio nel teatro shakespeariano condotto da Massimo Cacciari.

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Filippo Dini

sul futuro.

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Ecco i significati del Green: parole e concetti che usiamo spesso senza conoscerli

L’uso e l’abuso di molti termini legati ai concetti di cui andremo a parlare provocano disorientamento, che spesso sfocia quasi nel “fastidio”. Vi è mai capitato di alzare gli occhi al cielo quando per la quindicesima volta in poche ore sentiamo pronunciare parole come “sostenibilità” o “cambiamento climatico”?

Usate a sproposito o meno, cerchiamo di fare chiarezza!

Ecco un “glossario” essenziale di quanto può servirci capire.

In primis, SOSTENIBILITA’, che significa vivere e svilupparsi in modo che le risorse del nostro pianeta siano usate in modo responsabile, assicurando che anche le future generazioni possano avere ciò di cui hanno bisogno. Significa prendersi cura dell’ambiente, della società e dell’economia in modo equilibrato, senza esaurire le risorse naturali o causare danni duraturi. In parole semplici, è un modo di fare le cose che permette al pianeta di continuare a prosperare per molto tempo.

Ed alcune derivazioni specifiche, come la mobilità sostenibile, per cui si intende il modo di spostarsi che riduce l’impatto negativo sull’ambiente. Significa usare mezzi di trasporto che inquinano meno, come auto elettriche, biciclette, mezzi pubblici efficienti e camminare di più. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento dell’aria, il traffico e il consumo di risorse naturali, rendendo gli spostamenti più ecologici e salutari per tutti. E lo sviluppo sostenibile, che significa crescere e migliorare la qualità della vita senza danneggiare il pianeta o esaurire le risorse naturali, soddisfare i bisogni delle persone oggi, come cibo, acqua, energia e lavoro, in modo che anche le generazioni future possano avere le stesse opportunità.

La TRANSIZIONE ECOLOGICA è il processo di cambiare il modo in cui

viviamo e produciamo energia, passando da pratiche che danneggiano l’ambiente a quelle che lo proteggono. Significa spostarsi verso l’uso di energie rinnovabili, ridurre l’inquinamento e adottare abitudini più sostenibili per preservare la salute del pianeta. E’ il passaggio ad uno stile di vita e ad un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.

L’EFFICIENZA ENERGETICA è il modo di usare meno energia per fare le stesse cose. Significa utilizzare tecnologie e pratiche che riducono il consumo di energia senza sacrificare comfort o funzionalità. Ad esempio, lampadine a basso consumo che illuminano come quelle tradizionali, ma consumano meno elettricità.

Le ENERGIE RINNOVABILI, che approfondiremo nella pagina seguente, sono fonti di energia che non si esauriscono e che possono essere usate continuamente senza danneggiare il pianeta. Queste includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (energia idroelettrica) e il calore della Terra (energia geotermica).

L’IMPATTO AMBIETALE invece è l’effetto che le nostre azioni hanno sulla natura. Include i cambiamenti che causiamo all’aria, all’acqua, al suolo, alle piante e agli animali.

BENVENUTI

Benvenuti al primo appuntamento delle Rubriche de La Piazza. Da questa uscita ogni mese troverete all’interno di ciascuna delle 23 edizioni territoriali de La Piazza un approfondimento tematico dedicato.

Partiamo con uno dei temi più attuali e sentiti degli ultimi tempi, il Green. Intendiamo raccontarvi in generale e nel dettaglio il coinvolgimento che la rivoluzione green ha e avrà nelle nostre vite. Come ad esempio nei trasporti, ma in particolare nella scelta dell’auto che andremo a fare: elettrica, ibrida o a trazione termica? Nella prossima uscita approfondiremo gli ultimi modelli delle auto in commercio, con una rubrica dedicata ai Motori. Con l’arrivo dell’autunno vi porteremo con noi nel mondo dell’arredamento, del design e della ristrutturazione, con la Casa in primo piano.

Temi importanti, che ci accompagneranno a rotazione fino alla prossima primavera, quando invece andremo a concentrare l’attenzione sul tema Garden, quindi sugli spazi all’aperto che circondano le nostre abitazioni: giardini, terrazze e orti.

Cercheremo di darvi anche consigli utili e ponderati, attraverso le offerte che le aziende e le attività commerciali del nostro territorio hanno deciso di dedicare ai nostri lettori de La Piazza.

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Fonti alternative. Le principali sfruttano risorse come il sole, il vento, la forza dell’acqua e materiali organici

Focus energie rinnovabili: quali le più adatte al nostro territorio?

Le energie rinnovabili sono una chiave fondamentale per un futuro sostenibile e per la riduzione dell’impatto ambientale dell’umanità. A differenza dei combustibili fossili, che sono limitati e causano significativi danni ambientali, le energie rinnovabili sono inesauribili e più rispettose dell’ambiente. La diversificazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile e affidabile. Investire in tecnologie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere politiche favorevoli sono i passi fondamentali per un futuro energetico sostenibile. Vediamo le principali fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.

ENERGIA SOLARE

L’energia solare sfrutta la luce del sole per generare elettricità o calore. Esistono due principali tecnologie: i pannelli fotovoltaici e i collettori solari termici. I pannelli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in elettricità mediante celle solari. Sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, dalle abitazioni ai grandi impianti solari. I collettori solari termici, invece, assorbono il calore del sole per riscaldare acqua o aria, usati principalmente per il riscaldamento domestico. L’energia solare è abbondante e può essere sfruttata quasi ovunque, rendendola una delle fonti di energia più promettenti per il futuro.

ENERGIA EOLICA

L’energia eolica sfrutta la forza del vento per generare elettricità. Le turbine eoliche, con le loro grandi pale, catturano il vento e lo trasformano in energia elettrica tramite un generatore. Le turbine possono essere installate sia sulla terraferma che in mare aperto (offshore), dove i venti sono più forti e costanti. L’energia eolica è una delle fonti di energia rinnovabile in più rapida crescita, grazie ai costi di produzione relativamen-

te bassi e alla sua efficienza. Tuttavia, l’installazione delle turbine può essere limitata da considerazioni paesaggistiche e dall’impatto visivo.

ENERGIA IDROELETTRICA

L’energia idroelettrica utilizza il movimento dell’acqua per generare elettricità. Gli impianti idroelettrici sono spesso costruiti su fiumi, dove le dighe creano un bacino d’acqua. L’acqua rilasciata dal bacino fluisce attraverso turbine, generando elettricità. Esistono anche impianti di piccola scala, chiamati micro-idroelettrici, che possono essere installati in piccoli corsi d’acqua. L’energia idroelettrica è una fonte stabile e affidabile, ma può avere significativi impatti ambientali, come la distruzione di habitat naturali e la modifica dei flussi dei fiumi.

ENERGIA GEOTERMICA

L’energia geotermica sfrutta il calore proveniente dall’interno della Terra. Questo calore può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento

o convertito in elettricità tramite impianti geotermici. Le aree geologicamente attive, come l’Islanda o parti degli Stati Uniti, sono particolarmente adatte per l’energia geotermica. I principali vantaggi di questa fonte di energia sono la sua affidabilità e la capacità di fornire energia continua, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a regioni con sufficiente attività geotermica. BIOMASSA

La biomassa utilizza materiali organici, come legno, rifiuti agricoli e urbani, per produrre energia. Questa può essere trasformata in biogas attraverso la digestione anaerobica o in biocarburanti tramite processi chimici. La biomassa è una fonte di energia flessibile e può contribuire alla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipende da pratiche di coltivazione e raccolta responsabili, poiché un uso eccessivo può portare alla deforestazione e alla perdita di biodiversità.

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La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse

Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente

L’edilizia sostenibile rappresenta un approccio innovativo alla costruzione e alla gestione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, con un occhio attento al benessere delle persone.

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Questa pratica integra materiali ecologici, tecnologie efficienti e design intelligente per creare strutture che siano rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali.

Uno degli aspetti fondamentali dell’edilizia sostenibile è l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Questi includono legno certificato, bambù, calcestruzzo riciclato e pannelli solari. L’uso di materiali riciclati, e a Km0, riduce la necessità di trasporto e diminuisce le emissioni di carbonio. Inoltre, i materiali naturali come il legno e il bambù sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo quindi l’inquinamento e il consumo di risorse non rinnovabili.

L’efficienza energetica è un altro pilastro dell’edilizia sostenibile. Gli edifici possono essere progettati per massimizzare l’uso della luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e, di conseguenza, il consumo di energia. L’isolamento termico di alta qualità, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti contribuiscono a mantenere una temperatura interna confortevole con un minor uso di energia. L’integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e impianti geotermici, può inoltre ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili. La gestione sostenibile dell’acqua è un punto cruciale nell’edilizia sostenibile. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rubinetti a basso flusso e impianti di riciclo delle acque grigie aiutano a ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi non solo conservano una risorsa preziosa, ma riducono anche i costi operativi degli edifici. Infine, il design intelligente degli edifici sostenibili prevede l’ottimizzazione dello spazio e la flessibilità d’uso. Questo significa progettare spazi che possono adattarsi a diverse funzioni nel tempo, riducendo la necessità di ristrutturazioni frequenti e minimizzando l’uso di materiali e risorse.

L’edilizia sostenibile è una risposta necessaria alle sfide ambientali odierne. Integrando materiali ecologici, tecnologie efficienti e un design intelligente, si possono costruire edifici che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita delle persone.

Tecnologia

green per l’edilizia sostenibile

La tecnologia green sta rivoluzionando il settore dell’edilizia sostenibile, offrendo soluzioni innovative per costruire edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Tra le principali tecnologie troviamo i pannelli solari, che consentono agli edifici di generare energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Inoltre, l’uso di materiali da costruzione eco-compatibili, come il legno certificato e i mattoni riciclati, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.

Le tecniche di isolamento avanzate, come i vetri a bassa emissività e i sistemi di isolamento termico a cappotto, migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi di riscaldamento e raffreddamento. Le smart grid e i sistemi di gestione dell’energia permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, monitorando e regolando il consumo energetico in tempo reale. Inoltre, l’integrazione di soluzioni di raccolta e riutilizzo delle acque piovane riduce lo spreco idrico, mentre i tetti verdi e le pareti vegetali migliorano l’isolamento termico e la qualità dell’aria. L’implementazione di queste tecnologie green nell’edilizia sostenibile non solo aiuta a mitigare il cambiamento climatico, ma crea anche ambienti di vita più salubri e confortevoli.

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Vacanze 2024 all’insegna della sicurezza

Usalute.

E’ partita l’estate 2024 nel litorale Veneziano: “Benvenuto turista d’Italia e del mondo” è l’incipit del video che l’Ulss 3 Serenissima ha realizzato sull’impegno per garantire l’assistenza in emergenza e sanitaria ai villeggianti che giungono nelle città e nelle spiagge del Veneziano.

“Vacanze sicure” è un progetto che l’azienda sanitaria condivide con la Regione Veneto e che, per l’edizione 2024, consiste in uno sforzo economico di poco meno di un milione e 700mila euro d’investimento. Un impegno che quest’anno ha consentito di potenziare personale e strutture, oltre ai servizi.

“Siamo vicini ai territori che nell’estate accolgono milioni di turisti e villeggiantiha sottolineato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. L’obiettivo è garantire a chi arriva nel Veneziano di trovare un sistema che lo accolga con professionalità anche per la sicurezza e l’assistenza medica e sanitaria”. Chioggia, con la sua città d’arte e le spiagge, sta al centro di questo potenziamento dei servizi sanitari.

“Ai due ambulatori medici attivati per la stagione estiva - esordisce il Direttore del Suem118, Andrea Tiozzo, per l’area di Chioggia - si aggiungono quattro punti infermieristici, all’Ascot, allo Stella Maris, all’Astoria, e ai Bagni Smeraldo. Presi-

VACANZE SICURE 2024

Nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde potenziati servizi, personale e strutture. Il miglior benvenuto che si possa dare ai turisti

diamo anche quella spiaggia libera di circa settecento metri ad Isola Verde, che è particolarmente difficile da raggiungere”. Il progetto prevede quest’anno un presidio con l’ambulanza dedicata a Isola Verde. “Fondamentale è la mappatura - ha spiegato il Primario - che ogni anno viene rinnovata sulle spiagge”.

C’è poi la collaborazione con gli operatori del salvamento, la quale ha consentito di ridurre anche in modo significativo il numero dei decessi in spiaggia. “Ci aiutano – ha aggiunto Tiozzo - ad essere efficienti anche mezzi: è possibile il volo notturno dell’elisoccorso, l’idroambulanza che d’estate sosta a Pellestrina, e quad per muoverci in velocità sulla sabbia. La novità: le medical e-bike, ad ampia autonomia, dotate di luci stroboscopiche e sirene; a Chioggia sono tra le prime in Italia”.

La formazione per gli operatori è strategica come lo è anche quella fatta a cittadini e villeggianti. A Chioggia e a Sottomarina è pronto il programma di corsi sia di rianimazione cardiopolmonare che di disostruzione pediatrica. Entrano in azione anche i cani addestrati al salvamento. Estate sicura sul territorio significa anche lotta agli insetti pericolosi. “Siamo

pronti - ha sottolineato la dottoressa Federica Boin - con la lotta all’arbovirosi. Con i comuni, che mappano le aree a rischio, organizziamo i trattamenti larvicidi e, nel caso si presentino casi umani di infezione, avviamo protocolli di trattamento straordinario con larvicidi e adulticidi per la lotta al vettore. Ci impegniamo anche con il Piano caldo per proteggersi dalle ondate di calore”.

Il faro della salute resta comunque l’Ospedale. “Chioggia - ha sottolineato il Dg Contato - è uno dei pochissimi poli turistici che hanno un Ospedale vicinissimo all’area balneare, raggiungibile via acqua, via terra e anche dal cielo, grazie all’elisuperficie. Sono stati potenziati il Pronto Soccorso, i servizi di ambulatorio pediatrico e di specialistica”.

Collaudata è la comunicazione al turista, con l’app “Vacanze Sicure” che mette a disposizione i servizi di emergenza-urgenza, di assistenza e di cura. Si lavora sul fronte della telemedicina che si concretizza in tutte quelle attività di consulenze a distanza, ma anche nell’utilizzo dei visori che, indossati dal personale del Suem118, permettono loro di intervenire, in caso di emergenza, restando in collegamento con la centrale.

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Riabilitazione. Sei appuntamenti da giugno a settembre nel territorio veneto

Le squadre del Dragon boat scendono in acqua

Sono formate da donne operate di tumore al seno che si allenano in questa disciplina particolarmente indicata come attività, riabilitativa psicofisica. Gareggeranno per informare e divulgare all’interno di un progetto regionale

Forza, riscatto, rinascita. Tre parole, un unico obiettivo: riabilitazione!

Dopo l’avvio il 1° giugno a Treviso, l’8 a Mestre (Ve) e il 15 a Bardolino (Vr), una nuova data si è aggiunta – quella del 29 giugno a Padova – alle complessive sei giornate previste per questa iniziativa che fa parte di un progetto della Regione Veneto di promozione del Dragon Boat, in collaborazione con Ugo, l’acronimo di Unite gareggiamo ovunque, le squadre formate da donne operate di tumore al seno, e Lilt.

Il Dragon boat è una canoa con una testa di drago sulla prua, da cui il nome di questa disciplina – di origine cinese - particolarmente indicata come attività riabilitativa psicofisica rivolta alle donne con pregresso tumore al seno. Venti rematori pagaiano al ritmo scandito da un tamburo che si trova a prua dell’imbarcazione mentre a poppa si colloca il timoniere che tiene la direzione. E’ uno sport di squadra che non richiede conoscenze pregresse e può essere praticato da chiunque. In Italia fu praticato per la prima nel 1988 a Roma sul laghetto dell’Eur, mentre i primi campionati del mondo furono in Cina nel 1995. Le gare si svolgono sulle distanze di 200, 500, 1000, 2000 metri. Dal 2016 le Ugo hanno iniziato a gareggiare, sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di promuovere il loro progetto affinché tutte le donne

che hanno avuto la loro esperienza possano conoscere l’attività del Dragon boat e decidere di sperimentarla. Nel 2019 hanno costituito l’Associazione Ugo Unite gareggiamo ovunque Onlus con la mission di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute. Il progetto regionale è stato approvato alla fine dello scorso anno, Dgr 1390 del 20 novembre 2023, e prevede appunto 6 giornate organizzate nelle diverse province del territorio, in cui momenti di approfondimento con medici e specialisti si alternano all’attività fisica su dragon boat. “È da tempo dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, in occasione dell’Open Day a Padova – che l’attività fisica praticata regolarmente contribuisca a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella, migliori la tollerabilità dei trattamenti e riduca il rischio di ricaduta di malattia dopo una prima diagnosi di tumore operabile”. In particolare, per le donne sottoposte a linfoadenectomia, che hanno il rischio di sviluppare un linfedema, viene evidenziato che esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilità articolare e rinforzo muscolare permettono di ripristinare gradualmente la funzionalità del braccio, facilitando il ritorno linfatico; infatti, se svolti con regolarità, questi esercizi permettono di migliorare i movimenti dell’arto e ridurre il gonfiore.

“Ecco perché assume particolare importanza l’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del “Dragon Boat”. Tale disciplina - ha continuato Lanzarin - unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia”.

In Italia esistono 52 squadre di Dragon Boat, di cui 9 in Veneto. Le tappe successive dell’iniziativa veneta si svolgeranno il prossimo 7 settembre a Solagna (Vi) e ad Arquà Polesine (Ro). La chiusura si terrà a Bardolino (Vr) il prossimo 14 settembre con la presentazione degli esiti finali del progetto e una competizione tra diverse squadre che si sfideranno a colpi di pagaia

APPARENTEMENTE INNOCUE, POSSONO ESSERE UN PERICOLO PER I BAGNANTI

Meduse, come comportarsi in caso di contatto

L’estate è iniziata e sono stati inaugurati anche i primi bagni in mare della stagione, perfetti per godersi un po’ di meritato riposo e un po’ di ristoro nelle giornate di caldo intenso. Tuttavia, è importante essere preparati per eventuali “incontri ravvicinati” con le meduse, organismi marini apparentemente innocui che rappresentano però un pericolo per i bagnanti.

Con le loro punture, infatti, le meduse possono rovinare una perfetta giornata al mare e causare danni, anche permanenti, come cicatrici o macchie sulla pelle.

Ma attenzione: con le giuste informazioni si possono affrontare senza panico anche le meduse!

L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha fornito nelle sue pagine social alcuni utili consigli per intervenire correttamente in caso di contatto e continuare a godersi le proprie vacanze estive in piena sicurezza. Innanzitutto, la prima cosa da fare in caso di contatto è rimanere calmi e cercare di respirare in modo regolare. Se si è vicini alla riva è bene

uscire dall’acqua, in caso contrario è opportuno richiamare l’attenzione degli altri bagnanti per farsi aiutare.

Una volta fuori dall’acqua, si legge nell’infografica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, è prioritario controllare se sono rimasti attaccati frammenti della medusa. Nel caso in cui vi fossero, se è possibile, è opportuno rimuoverli senza toccarli direttamente, ad esempio con una spatola o una tessera di plastica rigida. Si dovrà quindi sciacquare con acqua di mare la zona colpita. Non va usata l’acqua dolce perché causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.

Per alleviare il dolore sono consigliati impacchi freddi, anche se bisogna evitare che il ghiaccio entri in contatto con la pelle. Va quindi usato un gel astringente per ridurre il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. Lo si può trovare in farmacia ed è utilizzato anche per le punture di zanzara. Infine, è consigliabile non esporre al sole la zona colpita, poiché è sensibile è può scurirsi, provocando macchie e cicatrici antiestetiche.

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In estate aumenta il tempo trascorso all’aperto. Contro il rischio di malattie gravi, provocate dalle punture o morsi degli insetti

Zanzare e zecche, la miglior difesa è la prevenzione

La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna d’informazione su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze

Una puntura di zanzara o un morso di zecca possono diventare un vero e proprio problema di salute. La maggior parte delle punture o dei morsi sono innocui ma alcune zanzare e zecche possono trasmettere malattie anche gravi, chiamate arbovirosi. I sintomi più comuni di queste malattie sono febbre e malessere generale. In alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie possono causare problemi di salute anche gravi. Le malattie più diffuse nel Veneto causate da zanzare o zecche sono la Febbre del Nilo Occidentale (West Nile) e l’Encefalite da morso di zecca (TBE), quest’ultima in particolare rappresenta un rischio anche per le persone giovani e sane, con possibili complicanze gravi e anche invalidanti in un soggetto su cinque. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici e la globalizzazione hanno peggiorato la diffusione di queste malattie e, inoltre, potrebbero contribuire a portare anche altre malattie generalmente poco diffuse nel Veneto, come ad esempio dengue, chikungunya, zika.

Cosa si può fare? La Regione Veneto, insieme alle Ulss, ha predisposto una campagna informativa e alcuni suggerimenti su comportamenti corretti, utili a prevenire eventuali complicanze. Il modo migliore per evitare queste malattie è infatti essere consapevoli dei rischi, prevenire le punture o i morsi e contrastare la diffusione delle zanzare.

Come? Proteggendosi da punture e morsi di zanzare e zecche; prendendosi cura dei giardini delle aree private per ridurre la proliferazione delle zanzare; prestando particolare attenzione in caso di escursioni in montagna e nei viaggi all’estero.

Usare i repellenti. E’ consigliato usare prodotti disponibili in commercio. E’ bene controllare che siano a base

di icaridina (KBR 3023), DEET (N,Ndietil-m-toluammide) butilacetilaminopropionato (IR3535) o Paramatandiolo (PMD o Citrodiol). Il prodotto va applicato più volte durante la giornata, soprattutto se fa caldo e si suda. Per i bambini piccoli e le donne in gravidanza è consigliabile seguire le specifiche raccomandazioni.

L’abbigliamento giusto. Soprattutto le persone anziane e fragili dovrebbero indossare vestiti lunghi e coprenti (es. maniche e pantaloni lunghi), tessuti leggeri adatti all’estate (lino, cotone, ecc.). Se si fa un’escursione in montagna si raccomanda sempre di utilizzare calzature adeguate e coprenti (evitare sandali e infradito), calzini alti e colori chiari per l’abbigliamento.

I repellenti vanno utilizzati anche sui vestiti, prima di indossarli vanno impregnati con prodotti specifici, soprattutto se ci sono molte zanzare. Per questo scopo è bene usare quelli a base di permetrina, disponibili in commercio. Queste sostanze aiutano a tenere lontane zecche e zanzare.

Le zanzariere vanno tenute abbassate.

Evitare ristagni d’acqua. Alcuni semplici accorgimenti possono evitare che le zanzare proliferino negli ambienti in cui si vive. Per questo è fondamentale evitare i ristagni d’acqua. E’ infatti sufficiente pochissima acqua stagnante affinché le zanzare possano depositare le uova e riprodursi. Cosa fare? Intanto svuotare giornalmente vasi, sottovasi e le raccolte d’acqua in generale, poi coprire con teli o microreti le raccolte di acqua che non possono essere svuotate e, quindi, applicare periodicamente, nei fossati di pertinenza privata e in presenza di acqua stagnante con presenza di larve di zanzara, prodotti a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis. Si possono inoltre posizionare pesci che si nutrono delle larve di zanzara (es. Gambusia), nelle raccolte

d’acqua private, quali laghetti e stagni e, infine, mantenere correttamente il giardino (sfalcio dell’erba, potatura delle siepi).

I prodotti larvicidi. Sono delle pastiglie che uccidono le larve. Possono essere acquistati nei consorzi agrari, in farmacia o in negozi specializzati (anche e-commerce). Devono essere applicati periodicamente, almeno ogni 3-4 settimane, nei tombini e nelle caditoie (griglie dove defluisce l’acqua) dove c’è acqua stagnante. Sono i prodotti più importanti da utilizzare anche a casa. Utilizzati nel modo corretto non sono dannosi e hanno un’efficacia duratura. Che prodotti usare? Possono essere utilizzati quelli a base di Pyriproxifen, S-Methoprene, Bacillus thuringiensis var. israelensis o olio siliconico (PDMS, Polidimetilsilossano). E’ importante alternare almeno due prodotti diversi per evitare che si sviluppino larve resistenti.

Dopo piogge abbondanti è indicato ripetere il trattamento larvicida per garantirne l’efficacia. Consultare sempre le schede tecniche dei prodotti per la periodicità e le modalità di applicazione.

Gli adulticidi. Sono invece prodotti che vengono nebulizzati nell’aria o

sulla vegetazione per uccidere le zanzare adulte. Hanno un effetto debole e di breve durata. Non sono di norma indicati per la lotta ordinaria contro le zanzare. Anche per le case private non è raccomandato il loro uso periodico. Molte specie di zanzare, a causa del loro utilizzo incontrollato, sono diventate resistenti a questi prodotti che sono utilizzati solo quando sono presenti criticità sanitarie molto particolari (es. comprovata presenza di alta densità di zanzare, presenza di specie moleste) e, quando utilizzati, deve essere posizionata una idonea cartellonistica almeno 48 ore prima dell’intervento.

I Comuni e le ULSS ogni anno eseguono interventi mirati nei tombini e nei fossati, per ridurre le zanzare nelle aree pubbliche, che servono a uccidere le larve di zanzara e non sono dannosi per l’ambiente, le persone e gli animali. Escursioni in montagna. E’ vivamente consigliato evitare di camminare fuori dai sentieri battuti, o di distendersi sull’erba.

Al rientro dalle escursioni ricordarsi di controllare accuratamente ogni parte del corpo, le zecche amano insediarsi sulla testa, sul collo, sui fianchi e dietro alle ginocchia. Meglio accorgersi subito della presenza di zecche sul corpo, evi-

terà di trovarla dopo giorni dal morso iniziale, riducendo la possibilità di infezione con un’idonea rimozione. E’ importante controllare anche eventuali animali domestici (es. cane). Per una delle malattie trasmesse dal morso di zecca è disponibile un vaccino. Viaggi all’estero. Durante i viaggi è importante proteggersi. Soprattutto nei paesi tropicali, c’è il rischio di malattie trasmesse dalle zanzare (come dengue, chikungunya o zika) o da altri insetti. Possibilmente 2-3 mesi prima di partire è importante prenotare una consulenza presso gli ambulatori di medicina dei viaggi. Durante la consulenza il personale esperto potrà dare informazioni utili per ridurre i rischi e raccomandare eventuali vaccinazioni. Per 4 settimane dopo essere rientrati è importante controllare se compaiono alcuni sintomi particolari (es. febbre, malessere generale, dolore oculare, manifestazioni cutanee) e continuare ad utilizzare i repellenti cutanei. In presenza di sintomi rivolgersi al medico facendo presente il paese in cui si è stati.

Per ulteriori informazioni è bene consultare la sezione del Dipartimento di Prevenzione del sito web della propria Azienda Ulss.

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La 77esima edizione. Asticella notevolmente alzata, sfida non da poco per la Mostra del Cinema di Venezia

Cannes, il festival delle Stelle

L’edizione 2024 del Festival di Cannes ha visto sulla Croisette un mix esplosivo di stelle hollywoodiane, di cinema d’autore e di colossi della storia del cinema

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Cannes rilancia la sfida a Venezia. La 77esima edizione del Festival di Cannes, infatti, ha alzato notevolmente l’asticella della qualità e rappresenta una sfida non da poco per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Quest’anno sulla Croisette si è visto un mix esplosivo di star hollywoodiane, cinema d’autore e colossi della storia del cinema.

stato a dir poco emozionante.

LE STELLE DI HOLLYWOOD

LA STORIA DEL CINEMA

Francis Ford Coppola e George Lucas sono due nomi che non si possono ignorare quando si parla di Storia del Cinema. Il primo ha rappresentato più di ogni altro l’essenza della New Hollywood, quella generazione unica che ha saputo coniugare l’autorialità con il grande successo di pubblico; il secondo è “soltanto” l’autore del più grande immaginario pop contemporaneo. Coppola era in concorso con il suo progetto più ambizioso, Megalopolis, un film infarcito di star che voleva rappresentare il testamento cinematografico e spirituale del grande regista americano. Un progetto ambiziosissimo, frutto di 40 anni di lavoro, che purtroppo però non si è concretizzato in un film da ricordare. Anzi, personalmente sono rimasto delusissimo da quella che in fin dei conti è un’opera pretenziosa, confusionaria e infantile. Peccato. Lucas invece si è presentato sulla Croisette per ricevere la Palma d’Oro onoraria e devo dire che vedere Coppola consegnare al suo vecchio amico il prestigioso riconoscimento è

Tantissime le stelle hollywoodiane sul red carpet di Cannes: Demi Moore e Dennis Quaid (protagonisti del superlativo The Substance), Anya Taylor-Jones e Chris Hemsworth (Furiosa: A Mad Max Saga, un film clamoroso), Adam Driver, Giancarlo Esposito e Aubrey Plaza (Megalopolis), Zoe Saldana e Selena Gomez (Emilia Perez, il film più iconico di questa edizione del festival), Nicolas Cage (The Surfer, film da vedere), Cate Blachett e Charles Dance (Rumours), Richard Gere e Uma Thurman (per l’ottimo Oh, Canada di Schrader)… Ma se vogliamo dirla tutta il grande protagonista di questa edizione del Festival di Cannes è stato un Kevin Costner in grandissimo spolvero. Non solo il suo Horizon è un filmone, un western magistrale (con un’ottima Sienna Miller), ma Costner è riuscito a ipnotizzare il pubblico di Cannes con la sua classe e la sua disponibilità. Un vero divo d’altri tempi.

TANTO CINEMA D’AUTORE

A vincere la Palma d’Oro è stato Anora di Sean Baker, film letteralmente acclamato da pubblico e critica. Ma questa edizione verrà ricordata anche per il pazzesco The Substance di Coralie Fargeat, come per la commovente storia di The Seed Of The Sacred Flag del regista Mohammad Rasoulof che per partecipare al festival è dovuto scappare dal regime iraniano. Vi segnalia-

mo anche Caught By The Tides del regista cinese Jia Zhangk, un film potentissimo; così come è assolutamente da riscoprire in sala The Girl With The Neelde (La ragazza con l’ago) di Max Von Horn. Da recuperare anche Twilight Of The Warriors: Walled In di Soi Cheang, un adrenalico film d’azione in puro stile Hong Kong, e Desert Of Namibia, della giapponese Yuko Yamanaka, un film punk che racconta il disagio e la confusione di una generazione priva di punti di riferimento. Infine ci fa piacere sottolineare che c’è stata anche un po’ di Italia nel palmares di questa edizione del festival dato che con I Dannati Roberto Minervini ha vinto il premio per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard, mentre Roberta D’Antonio, direttore della fotografia del deludente Parthenope di Sorrentino, ha vinto il premio Cst Award For Best Artist-technician.

Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale.

È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

• Chi è Giacomo Brunoro

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Al Festival della Tv dfi Montecarlo centinaia i fans accampati per incontrare dal vivo i protagonisti di “Beautiful” e “Febbre d’amore”

La star di “Buffy”, “Bones” e “Seal Team” è stato il presidente di giuria nella categoria Fiction. E’ apparso in forma smagliante sul blue carpet, portando a pensare che a forza di interpretare il vampiro Angel il suo aspetto sia rimasto immutato nel tempo

Inossidabili e professionali le star della soap “Beautiful”

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incontri, ragazzi! Il festival della Tv di MonteCarlo (come ho scritto su “Sorrisi e canzoni tv”) è stata una calamita per tutte le star di Hollywood che non sono mancate al Grimaldi Forum: la fila iniziava ben lontana dalle griglie di accesso. Laddove nemmeno il richiamo di Morgan Freeman aveva potuto, è arrivato l’inossidabile “Beautiful” a scaldare gli animi delle tifoserie monegasche di Hollywood. Erano centinaia i fan accampati dalle prime ore del mattino - alcuni arrivati anche dalla Spagna - che hanno atteso le dieci per partecipare all’evento con le star di “Beautiful” e “Febbre d’amore”.

I protagonisti delle due soap hanno attraversato l’Atlantico per incontrare il loro pubblico europeo, condividere alcuni retroscena e firmare una montagna di autografi. In quota “Beautiful” hanno presenziato Katherine Kelly Lang - che non rinuncia alla sua corsa di 4 chilometri nemmeno quando viene al Principato, alla faccia del jet-lag - e Thorsten Kaye, alias Brooke e Ridge. Per “The Young and the Restless” c’erano invece Joshua Morrow e Melissa Claire Egan, gli interpreti di Nick Newman e Chelsea Lawson.

Il quartetto ha dedicato ben due ore ai loro sostenitori, rispondendo alle loro domande e raccontando le curiosità sui set di due delle soap più guardate al mondo. Concluso l’evento, gli attori hanno firmato autografi e incontrato i fan. Nessuno è andato via senza aver conosciuto i propri beniamini. È la riprova del grande professionismo delle soap delle star, che sanno

quanto sia importante coccolare il loro pubblico. A Montecarlo ho anche organizzato un siparietto con le due star, che si sono amabilmente prestate. Siccome la storia fra i due personaggi va avanti da trent’anni, con sei matrimoni fra loro due (oddio, non tutti validi) ho pensato di mettere loro in mano due cartelli con il verso di una canzone dei Ricchi e Poveri: “Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita”. Mi è sembrata adatta a fotografare la loro situazione che nelle sceneggiature è sempre altalenante.

Boreanaz: “Mi piacerebbe tornare a recitare con Bones”

David Boreanaz è stato un protagonista del festival televisivo di Montecarlo. La star di “Buffy”, “Bones” e “Seal Team” è stato il presidente della giuria di quest’anno per la categoria ‘”Fiction”. Boreanaz ha compiuto da poco 55 anni, esattamente il 16 maggio scorso. È apparso in forma smagliante sul blue carpet, portando molti a pensare che, a forza di interpretare il vampiro Angel, anche il suo aspetto sia rimasto immutato, nonostante il passare del tempo. David non era solo: ad accompagnarlo c’era il figlio Jaden Rayne - 22 anni, musicista - avuto dalla moglie Jaime Bergman. La star ha tenuto molto a sottolineare quando l’ho intervistato le sue origini italiane: i suoi nonni, infatti, erano del nostro Nordest, esattamente di Cividale in Friuli. Poi emigrarono e si trasferirono negli Usa: il padre di David è un noto metereologo in televisione.

Lui ha scelto un’altra carriera, e bisogna dire, con successo. È inedita la notizia dell’ascendenza veneta di Boreanaz, anche se si conosceva che la famiglia proveniva dall’Italia, ma non era stato mai precisato il luogo. Il suo cognome ancora oggi è presente a Cividale. Il titolare dell’emporio di prodotti elettrici di Cividale si chiama proprio come lui, Davide Boreanaz, a conferma che con ogni probabilità c’è un’ascendenza comune.

L’attore ha da poco concluso le riprese della stagione finale di “Seal Team”, serie che lo vede coinvolto nelle doppie vesti di

produttore e attore protagonista. “Quale sarà il mio prossimo progetto? Non posso dirvelo, ma sto guardando ‘I Soprano’ ultimamente,” ha svelato, ammiccando. In questa epoca di eterni ritorni televisivi, lo rivedremo mai di nuovo nelle vesti di Angel? “Amo il mondo di ‘Buffy’ ma no, non è qualcosa a cui sto pensando”. Tutt’altro discorso per Seeley Booth: “Bones è più popolare che mai, posso immaginare un’eventuale prosecuzione anche per come si è conclusa” ha concesso Boreanaz. Chissà che non lo rivedremo accanto a Emily Deschanel, la scienziata forense con cui ha fatto coppia da vent’anni fa.

Rubrica a cura di Paolo di Lorenzo
I protagonisti della serie tv si sono prestati allo scherzo con una frase di Ricchi e Poveri

NORMANDIA ROMANTICA

Le Havre e Rouen, le due “modelle” Magiche ispirazioni per gli Impressionisti

La due città atlantiche, bagnate dalla Senna, hanno ispirato molte opere di pittori legati al movimento artistico nato 150 anni fa in Francia. Claude Monet le ritrasse sfidando il mare, come fece alle falesie di Etretat, o dalla finestra al primo piano di un negozio di lingerie, per catturare meglio la magia della Cattedrale di Notre Dame

Renato Malaman

C’è un fil rouge che lega Le Havre a Rouen. Un fil rouge onirico, come i paesaggi lungo la Senna su cui le due città si specchiano. Seguendo questo invisibile filo si possono riscoprire sotto la luce magica dell’arte queste due bellissime perle di Normandia. Un buon pretesto per intraprendere questo viaggio carico di suggestioni è costituito dai 150 anni del movimento impressionista. Che proprio da queste parti lasciò tracce indelebili, grazie alle opere di Monet, Pissarro, Boudin, Renoir, Géricault, Manet e di tanti altri artisti, capaci con i loro sfumati tocchi di pennello di trasporre in poesia ogni soggetto che aveva rapito i loro occhi e il loro cuore. Due città, Le Havre e Rouen, l’una marittima e portuale e l’altra più storica e culturale, che trovano proprio nell’arte ciò che le unisce. Storie diverse, storie convergenti. Antipodi che diventano un unico polo.

Dalle bombe al riconoscimento Unesco

Se l’Araba Fenice è rinata dalle sue ceneri, Le Havre è rinata sulle sue macerie, dopo che le bombe nel settembre del 1944 l’avevano rasa al suolo.

Le vittime civili furono tante e la distruzione della città fondata da Francesco I nel 1517 (quello del castello di Chambord, che convinse Leonardo Da Vinci a trasferirsi in Francia) fu pressoché totale. Chi poteva immaginare che soltanto pochi decenni dopo Le Havre sarebbe entrata nel Patrimonio Unesco? Il riconoscimento è arrivato nel 2005, ma i suoi presupposti risalgono all’immediato dopoguerra, quando la Francia affrontò uno sforzo titanico pur di ridare vita e luce alla sua finestra sull’Atlantico. Nonostante l’emergenza, l’operazione venne pensata in grande, così da dare continuità alle visioni di Francesco I, ma anche a quelle più recenti dei pittori impressionisti che dalla Le Havre ottocentesca trassero linfa per felici ispirazioni.

Auguste Perret, l’urbanista del cemento armato E’ così che una città di cemento armato, riedificata secondo i rigidi schemi del Classicismo Strutturalista, in cui l’estetica si sacrifica alla funzionalità, può trasformarsi in un luogo di poesia. Le Havre deve una gratitudine speciale ad August Perret, l’architetto che ha pianificato la sua ricostruzione a tempo di record, contando su un formidabile alleato: il cemento armato, materiale di cui l’architetto è stato uno dei pionieri. Perret ha firmato anche la chiesa simbolo, quella di Saint Joseph che dall’alto dei suoi 107 metri domina lo skyline della città. Una vertigine estetica e spirituale.

Oscar Niemeyer e il suo “Vulcano”

A Le Havre approdò poi anche un altro padre dell’architettura moderna: Oscar Niemeyer, quello che edificò Brasilia: fu lui a progettare il provocatorio “Volcan”, centro culturale a forma di vulcano che caratterizza la centralissima piazza che porta il suo nome. Una sfida architettonica è anche la Narrow House, la casa più stretta del mondo creata da Erwin Wurm. Città anche ecologica Le Havre, che si gira facilmente in bici e dove le rotaie del tram spuntano dall’erba.

La luce del Nord al MuMa, i Docks, il porto… L’altra Le Havre è quella affacciata sull’Atlantico. Lo stesso Museo MuMa, il museo d’arte

moderna “André Malroux” che contiene il maggior numero di capolavori dei pittori impressionisti (in particolare la collezione di Eugène Boudin) sorge in faccia al mare, attingendo alla sua luce. Di straordinario effetto scenico sul panorama urbano hanno i Docks, i magazzini portuali oggetto di una intelligente operazione di recupero. Erano i magazzini del caffé e del cotone: il restyling li ha trasformati in luoghi dedicati allo svago, al lifesyle e alle attività commerciali e congressuali.

E poi c’è il porto, da vivere attraversandolo in battello fra gigantesche navi porta container (nessun porto in Francia ne movimenta così tanti) e da crociera: qui ne approdano 180 all’anno. Di lontano si scorge il Pont de Normandie, il ponte strallato a luce libera più lunga del mondo (850 metri). Un’opera di grande valore estetico.

La seducente Sainte-Adresse, legata al Belgio Seduzione pura a Sainte-Adresse. Altro luogo immortalato da celebri opere degli impressionisti, che proprio dal molo, dalle passerelle e dall’arenile potevano ammirare, lontani all’orizzonte, Deauville, Trouville-sur-Mer e Honfleur, ovvero i villaggi che a fine Ottocento videro nascere il movimento che rivoluzionò il mondo della pittura… Sainte-Adresse fu anche un’enclave belga, perché qui tra il 1914 e il 1918, si rifugiò il governo di Bruxelles per mantenere le sue funzioni durante la prima guerra mondiale. Etretat, le falesie più ritratte di Francia La Le Havre legata all’Impressionismo ha una sua appendice naturale a Etretat, il pittoresco villaggio affacciato sulle scogliere più famose e fotografate di Francia. Qui Claude Monet e gli altri artisti furono attratti come calamite dal fascino selvaggio delle falesie della spettacolare Costa d’Alabastro. Monet decise di stabilirvisi e quel paesaggio di balze e di picchi lo trasformò più volte in arte. Sopra la falesia più famosa, quella dell’Aiguille, ora sorge uno dei campi da golf più incredibili del mondo. Un luogo da cui ammirare le falesie sono i bizzarri giardini di Etretat, progettati da Alexandre Grivko. Sorgono intorno a una delle più eclettiche ville che i parigini un secolo fa fecero edificare su questo tratto di costa della Normandia, diventato un richiamo di moda. Immerse nel verde ci sono le opere buffe di Samuel Salcedo. Nel cuore di Etretat c’è la Clos Lupin, la casa dello scrittore Maurice Leblanc dedicata al personaggio più famoso uscito dalla sua fervida penna: Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. La casa e il suo giardino sono un susseguirsi di sorprese e di colpi di scena, legati ai 39 racconti (condensati in 5 libri) che Leblanc dedicò a Lupin. Sul lungomare tanti ristorantino che propongono “moule” (le cozze), ostriche, frutti di mare e poi gli inimitabili formaggi di Normandia. Golosità che si incontrano ovunque in questa regione del Nord. Rouen, la chiesa del “vichingo” e la case a graticcio

A Rouen si incontrano storia e storie. Come quella quella del legame di Monet per la cattedrale di Notre Dame: la immortalò in una trentina di opere, in condizioni di luce diverse. Dipingeva affacciato alla finestra del prospiciente negozio di lingerie. La cattedrale di Rouen è il condensato di mille anni di storia espressi in ricami di pietra. In cui emerge il ruolo e la

vocazione di capitale culturale di Normandia di questa città. Al suo interno anche le tombe di Rollo, l’ultimo dei vichinghi e primo della dinastia dei Normanni, e quella che contiene il cuore di Riccardo Cuor di Leone, famoso per le sue crociate. A Rouen, oltre al pittore Gèricault nell’800 nacque anche lo scrittore Gustave Flaubert, quello di Madame Bovary; due secoli prima Pierre Corneille, scrittore e drammaturgo. Il Museo delle Belle Arti di Rouen, con il MuMa di Le Havre, è lo scrigno più ricco di

opere dell’impressionismo. Ambientazioni e allestimenti diversi, ma lo stesso incanto. Lungo le vie del centro di Rouen si affacciano ancora le case a graticcio medievali che sembrano proteggere l’anima e il genius loci di questo luogo lambito dalla Senna; fiume che poi sfocia nell’Atlantico a Le Havre. Rouen che ricorda anche il martirio di Giovanna d’Arco, messa sul rogo il 30 maggio 1431 per un’accusa di eresia, su cui poi la Chiesa dovette colpevolmente ricredersi. Tanto che quasi cinque

Nella foto copertina le falesie di Etretat con il pannello che riporta il dipinto realizzato da quello stesso punto da Claude Monte nel 1885. Sotto: a sinistra una veduta di Le Havre con quartieri e la chiesa-torre realizzati da Auguste Perret. A destra: storiche facciate a graticcio nel centro storico di Rouen. Qui a lato: l’opera realizzata con container all’ingresso del porto di Le Havre e il Gros-Horloge, uno dei simboli di Rouen

secoli dopo, nel 1920, Jeanne d’Arc venne proclamata santa dal Papa. A Rouen c’è un’antica torre dell’orologio, il Gros-Horloge, i cui rintocchi scandiscono la storia da secoli. E’ il simbolo stesso della città, come la luce infinita dei cieli di Normandia è lo sfondo di tante opere degli Impressionisti. Viene voglia di scrivere una cartolina per catturarne un po’ e trasmetterne l’incanto a chi leggerà la dedica. Romantica e struggente Normandia… Come si fa a resistere al suo fascino?

ARIETE BILANCIA

E’ tempo di fare selezione tra le persone che vi circondano e dedicarvi soltanto a chi tiene veramente a voi. Si chiudono certe porte per fare spazio a nuovi incontri.

TORO

Luglio è il mese della leggerezza e dell’allegria. Vi siete a lungo sacrificati e concentrati sui vostri progetti ed i vostri impegni, ora concedetevi un divertente riposo.

GEMELLI

Non ve lo aspettavate così presto ma probabilmente i tempi sono maturi per dare una svolta alle vostre giornate ed intraprendere nuove strade che sapranno condurvi dove desiderate.

CANCRO

Dopo tante premesse, è forse giunto il momento di arrivare alla conclusione. Prendete senza rimpianti le decisioni che a lungo avete rimandato e siate fiduciosi.

LEONE

Non potete ancora prendervi il lusso di fermarvi ma avete l’opportunità di rallentare la corsa per rimettervi informa. Importanti novità vi aspettano nella prossima stagione.

Un incontro inaspettato potrebbe sconvolgere il vostro proverbiale equilibrio ma vi piacerà misurarvi su un terreno sconosciuto e apprezzerete anche l’arte di improvvisare.

Approfittate dell’estate per dedicarvi ai vostri interessi e fate cose diverse dalla solita routine quotidiana: un cambio di passo vi restituirà entusiasmo ed energia.

Luglio

Luglio, un’esplosione di vitalità

SCORPIONE

Siete alla ricerca di un nuovo approccio alla vita, più saggio e pacato, più disincantato e sereno. Una persona che vi è molto vicino potrebbe aiutarvi a trovare Uno sguardo positivo.

SAGITTARIO

Manca solo l’ultimo quiz, quello finale, per arrivare al traguardo. Avete condotto la gara con maestria non cedete nell’ultimo metro. Il premio è vicino.

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CAPRICORNO

Dolce far niente: è il programma che vi siete dati dopo un anno di dura fatica, grandi prove e importanti traguardi da raggiungere. La battaglia è finita, ora è il tempo del riposo del guerriero.

ACQUARIO

Giorno dopo giorno si chiariscono tutti i dubbi e le situazioni ambigue lasciano lo spazio alle certezze; finalmente potete vederci chiaro e il futuro vi sorride.

Dovrete coltivare ancora per un po’ l’arte della pazienza per riuscire a realizzare i vostri sogni. Ancora qualche sacrificio e nuove prove vi attendono. Ma voi siete caparbi e non mollate la presa.

Sintonizzati sul futuro.

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