Piovese lug2013 n89

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del Piovese

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 89 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Primo Piano La rivoluzione degli enti locali tra fusioni e tagli

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Polverara Chiude l’Ufficio Siae, serviva un bacino d’utenza di 17 comuni

Il progetto L’Unione dei Comuni prende sempre più forma”

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EDITORIALE

Piove, riattivati i turni serali della Polizia municiPale

Ogni governo per la sua stagione di Mauro Gambin*

Ripristinati i turni serali e pomeridiani della Polizia municipale. Il servizio di vigilanza, da qui alla fine dell’anno, coprirà anche la pausa pranzo e il turno pomeridiano si concluderà alle 19.30. La presenza dei vigili verrà dunque garantita in maniera continuativa. pag. 8

legnaro, i loculi si Possono Pagare a rate

Nell’epoca delle rateizzazioni, a Legnaro, anche i loculi al cimitero si possono pagare a rate. Negli ultimi mesi sono diversi i cittadini che non sono stati in grado di affrontare in modo immediato la spesa dell’acquisto di un loculo. pag. 10

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I sindaci in Regione: ospedale, scelte da ripensare Gli amministratori della Saccisica chiedono di rimodulare la scheda della dotazione ospedaliera, Padrin: “Li terremo in considerazione”

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na totale rimodulazione della scheda di dotazione ospedaliera per Piove di Sacco. E’ quanto il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella, a nome di tutti i colleghi della Saccisica, ha chiesto nel corso nell’audizione con la Commissione Sanità, tenutasi a Palazzo Ferro Fini a Venezia il 12 luglio scorso. “Nel modello di ospedale pensato a mancare è una visione di futuro” ha dichiarato il sindaco, secondo il quale “il filo rosso che percorre le schede è quello dell’impoverimento progressivo”. “Stando

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alle previsioni – annuncia Gianella - l’azienda ospedaliera cittadina dovrebbe diventare hub di valenza europea, dove sviluppare il sistema di trapianti per le cellule staminali. L’ospedale di rete per i padovani diventerà il Sant’Antonio, affiancato da Cittadella e Piove di Sacco. A Camposampiero si ipotizza un Centro traumatologico Veneto mentre Schiavonia dovrebbe fare da complesso unico per Este e Monselice”. “Si prevede poi che le Usl dovranno avere almeno 200, 250.000 abitanti per

essere funzionali ed efficienti ma – dice il sindaco - vedo il mantenimento delle Usl di Chioggia (50.000 abitanti) e di Adria (75.000). Com’è possibile che Chioggia si veda addirittura aumentare apicalità e posti letto mentre Piove, ancora una volta, viene a mendicare ciò che le dovrebbe essere riconosciuto di diritto?”. “L’Ospedale Immacolata Concezione rappresenterà l’unico riferimento certo per la gestione del paziente critico”. pag. 6

’estate porta con se’ la voglia di evasione e di leggerezza. Anche noi, della redazione de La Piazza, abbiamo deciso di assecondare la stagione e di restare sul leggero con questo numero, infondo, abbiamo pensato, sotto l’ombrellone abitualmente ci si porta un “romanzetto”, la settimana enigmistica, al più, due pagine da sfogliare tra una pennichella e la partita a bocce. Le vacanze del resto sono questo: un solco profondo nella sabbia, scavato con il piede, per dividere il relax dalla vita di tutti i giorni. Basta crisi, basta problemi, basta seccature e arrabbiature, le vacanze sono l’opportunità di capire come sarebbe la vita se non fosse stato inventato il lavoro, se non esistessero le incombenze e i piccoli dispiaceri di tutti i giorni e magari se non fossimo gli italiani in crisi da quasi cinque anni. Ogni tanto, comunque, occore staccare la spina... Che fortuna, dunque, avere una classe politica che fa di tutto per distrarci. Con largo anticipo su Caronte, Minosse e tutti gli anticicloni carichi di afa che arrivano dall’Ade, il governo balneare ci ha dato anticipazione di tutti i giochi da spiaggia che saranno in voga per l’estate. Dal ping-pong tra temi etici e omofobia al boomerang con Imu e Ici, al tiro della giacca del Presidente Napolitano fino alle barzellette sconce di Calderoli, continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it

L’Intervento

E’ finito il tempo degli slogan. La casa serve a chi non ce l’ha di Stefano Peraro*

“N

on so se quella vista in commissione sia la vecchia Lega o la Lega 2.0. So, solo, che è finito il tempo degli slogan e delle chiacchiere. A noi legislatori è richiesto di fare buone leggi, soprattutto utili, non di affermare vuoti principi come ‘prima il Veneto’. *consigliere regionale dell’Udc

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EDITORIALE

segue da pag.

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Ogni governo per la sua stagione

Piove di Sacco

elena Quaggia, centenaria sPrint

che tra l’altro racconta sempre quella in cui c’è un italiano preso per il sedere, un padano nelle veci del tedesco e un africano da rimandare a casa, è stato tutto un susseguirsi di animazioni intervallate da giochi enigmistici: il rebus sul caso Shalabayeva, ad esempio, è ancora da decifrare, il ministro degli Interni, Angelino Alfano, centra o non c’entra? E poi ancora: dopo la condanna a 4 anni di carcere il Cavaliere sconterà la pena ai domiciliari oppure verrà affidato ai servizi sociali? Sarà Marina Berlusconi a prendere la guida del redivivo “Forza Italia”, o sarà qualcun altro? Angelino Alfano centra o non c’entra? Sarà sufficiente sospendere Miss Italia per sollevare il livello culturale del paese? Ancora: Mattarellum o Porcellum? Ma per carità, non mettiamo troppa carne al fuoco... fa già tanto, tanto, caldo. Anche all’interno del Pd la colonnina di mercurio è salita rapidamente durante le ultime settimane. La data del congresso, infatti, ha preso la forma del miraggio, scomparendo e riapparendo come un’oasi nell’orizzonte reso incerto della calura del deserto. Per fortuna che anche qui gli svaghi non mancano. Gli iscritti come i vertici del partito, divisi in varie squadre (o correnti), come nei Giochi senza frontiere, hanno iniziato a confrontarsi in piccole sfide, più che altro si tratta di giochi di pazienza o di abilità. Piace molto, ad esempio, il gioco delle “caselle”, con Matteo Renzi da posizionare, oppure il “cerca l’intruso tra i votanti delle primarie”, e il classico, ma molto divertente nella sua veste da spiaggia, “gioco della torre” anche se ormai inizia a scarseggiare il numero di quelli da buttare di sotto. Svaghi a non finire...l’estate è così, porta a perder tempo, all’evasione, a divagare ... poi per fortuna viene settembre e si ritorna a fare le cose sul serio. di Mauro Gambin SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Ha raggiunto il secolo di vita, ma non lo dimostra. Elena Quaggia nata il 10 luglio del 1913, è stata festeggiata dai figli Danilo ed Elisa, dalla nuora Claudio e dal genero Franco. Ancora arzilla Elena è perfettamente autosufficiente e non ne vuole sapere di avere qualsivoglia tipo di assistenza. Nata in Germania a Witten in Westfalia, l’anziana signora nel 1914 alla vigilia della Grande Guerra, è stata spedita in Italia dove ha conosciuto il marito Isidoro Gelmi (da tutti conosciuto come Gigi del Casonetto) e con lui dal 1938 al 1973 ha gestito la storica trattoria “Al Casonetto” tra Piove e Pontelongo. Uno dei locali tipici e conosciuti nella Saccisica e nell’intera provincia di Padova e di Venezia. Elena ha la mente perfettamente lucida tant’è che ha voluto spiegarci lei stessa il segreto della sua longevità: ”Tanto lavoro e una vita regolata. Per 45 anni ho lavorato sedici ore al giorno nel nostro locale, dove preparavamo piatti di pesce cercando di accontentare al meglio i nostri clienti. Nel maggio del ‘44 - aggiunge la signora Elena – nel bombardamento dei ponti di Pontelongo è stata presa di mira anche la statale 516 dove sorgeva il nostro locale e una bomba l’ha centrato in pieno, lo spostamento d’aria mi ha scaraventato sul campo. Io e mio marito ci siamo fatti su le maniche ed abbiamo ripristinato il locale che abbiamo gestito fino ai primi anni Settanta”.

Aumento medio dell’8%

biglietto urbano aPs a 1,30 euro Entrano in vigore le nuove tariffe del servizio di trasporto pubblico Aps Holding, adottate a seguito della delibera con la quale la Regione Veneto prescrive l’obbligo inderogabile entro il 2013, che il costo minimo del biglietto urbano raggiunga il valore di 1,30 euro. I pendolari dovranno fare i conti con un aumento medio dell’8% delle tariffe urbane, a fronte di un incremento dei costi dei carburanti pari al 12,6%, spiega l’azienda. Aps ha mantenuto inalterata la tariffa del biglietto famiglia, che consente con 3 euro di viaggiare su tutta la rete urbana. Al Palaindoor di Padova

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Piovese osPedale

Provincia universita’ e ricerca

Dopo i sindaci, manifesta a Venezia anche il Comitato pag.

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sant’angelo

Padova primeggia in Italia: è il migliore ateneo pag. 20

economia

In cinque anni la crisi ha bruciato 2,8 miliardi, bene solo l’export pag. 24

archeologia Rateizzabili le multe per violazione al Codice della Strada pag. 8

Dodici anni di scavi alla villa romana di Montegrotto pag. 27

Regione arte

Da un decennio a Padova

Sarmede, il paese delle fiabe, ad ottobre “Le immagini della fantasia”

sPettacoli

A fine agosto inizieranno i lavori per la realizzazione della pista d’atletica all’interno del palaindoor allo stadio Euganeo di Padova, pista che consentirà di ospitare gare di livello internazionale. “I lavori sono già stati messi in gara e grazie al ribasso a 780mila euro possiamo metter mano anche ad alcuni interventi all’esterno” spiega l’assessore allo Sport Umberto Zampieri.

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Teatro canzoni, Paolini e Monguzzi in “Song N_14” pag. 33

diritti umani e Pace al via il Progetto

Sviluppare programmi di educazione alla pace e ai diritti umani nelle scuole della città, attraverso la partecipazione attiva e responsabile dei giovani, coinvolgendoli e stimolandoli nel proporre alla città, nelle varie manifestazioni pubbliche, le loro riflessioni e soluzioni. Questi gli obiettivi della IX edizione del progetto sviluppato a Padova su “Diritti umani e pace: dalle scuole alla città, dalla conoscenza all’azione” che prevede percorsi didattici di approfondimento sui “diritti umani e pace”, divisi in quattro aree tematiche: responsabili dei propri consumi e diritto dell’acqua; pregiudizi e stereotipi; educazione alla pace.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore

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Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 luglio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese REFERENDUM AGEVOLATI Si moltiplicano in tutta la Regione le iniziative dei Comuni interessati ad unire le forze con le Unioni, le convenzioni ma soprattutto la scelta più radicale della fusione, dettata anzitutto da necessità economiche. Al vaglio del Consiglio Regionale il progetto di legge sull’eliminazione del tetto minimo di votanti perché le consultazioni siano valide di Alessandro Abbadir

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Centrosinistra favorevole restano i dubbi da parte di alcuni esponenti di centrodestra

Fusioni più facili c

usioni, unioni di Comuni, convenzioni, accordi, referendum: in Veneto siamo nel pieno della stagione delle aggregazioni, un processo che si sta compiendo non senza polemiche e colpi di scena, sulla spinta di necessità di bilancio ed esigenza di far quadrare i conti di fronte ai sempre più magri trasferimenti statali. Ormai il federalismo in una delle regioni chiave del Nord è decisamente passato in secondo piano, scavalcato nell’agenda delle priorità dalle scadenze imposte ai Comuni i quali più che all’autonomia pensano alla sopravvivenza, meglio se “in squadra” con il territorio. Luglio è stato decisamente il mese delle fusioni che ha visto protagonisti amministrazioni locali grandi e piccole pronte ad avviare il cammino che porterà ad ottenere nuove e più grandi municipalità. Alcuni amministratori non nascondono che l’esigenza nasce soprattutto da motivazioni economiche e coglie al balzo la palla dei finanziamenti stanziati dalla Regione proprio per favorire i processi di unione. Quanti di questi poi andranno a buon fine sarà tutto da vedere, saranno decisivi anche i referendum, sui quali si sta lavorando per l’abolizione del quorum. Nei prossimi mesi, infatti, nei Comuni avviati verso la fusione i cittadini saranno chiamati ad esprimersi e l’orientamento veneto è quello di favorire le consultazioni eliminando il quorum, il tetto minimo di votanti sotto il quale la consultazione

Il nodo Province: la sentenza della Consulta riaccende gli animi e c’è chi chiede di tornare al voto Pa.tre.ve.

Città Metropolitana. Manildo dice sì

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a città Metropolitana tra Padova Venezia e Treviso può andare avanti a tutta forza ora che sulla sedia di primo cittadino di Treviso non c’è più un leghista, ma un uomo del Pd e cioè Giovanni Manildo. Fino ad ora infatti la città Metropolitana era stata fortemente voluta dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e da Flavio Zanonato ora ministro dello Sviluppo Economico. Dopo l’approvato decreto svuota province per i presidenti di quegli enti locali di Venezia, Padova e Treviso c’è poco da fare. Per Giovanni Giovanni Manildo Manildo sindaco di Treviso la città Metropolitana è un traguardo un ente da abolire. “E’ chiaro dice Manildo in una nota sull’argomento - che il processo di riforma non si può fermare, abbiamo assolutamente bisogno di ridurre la spesa pubblica e realizzare risparmi nei costi fissi. E’ evidente che le Province non hanno reali competenze nella gestione dei servizi, i poteri sono stati trasferiti ai Comuni e quindi il processo non si può fermare. La Città metropolitana è il traguardo del processo di revisione istituzionale. Lo dico chiaramente: Treviso vuole collaborare con Padova e Venezia per la costruzione della grande città Metropolitana del Veneto”. A.A.

non sarebbe valida. Un primo passo lo ha fatto la commissione Affari istituzionali del Consiglio veneto, presieduta da Costantino Toniolo (Pdl), approvando un progetto di legge che abolisce il quorum. La commissione ha modificato in senso estensivo la proposta iniziale della Giunta, che ipotizzava un quorum del 30 per cento degli aventi diritto al voto per le consultazioni relative a variazioni delle circoscrizioni comunali. “In questa fase di riordino e riorganizzazione della geografia amministrativa territoriale meglio favorire e incentivare il più possibile i processi di fusione proposti dalle amministrazioni comunali”, hanno argomentato i consiglieri del Pd Piero Ruzzante e Franco Bonfante, incontrando il sostegno anche di Stefano Valdegamberi di Futuro popolare e dei rappresentanti della Lega. Unica voce in dissenso il capogruppo del Carroccio Federico Caner, fautore della soglia minima del 30 per cento degli aventi diritto al voto. Ma la sua opinione, allineata a quella dell’assessore agli enti locali Roberto Ciambetti, è rimasta isolata anche all’interno del gruppo. Vittorino Cenci (Lega) ha ricordato che la volontà dei cittadini è già rappresentata dai consigli comunali che propongono e approvano i progetti di fusione o di modifica dei confini. E Giovanni Furlanetto, sempre della Lega, ha salutato l’opzione per “zero quorum” votata dalla commissione come “il primo vero provvedimento di semplifi-

cazione approvato in tre anni e mezzo di legislatura”. Si dice perplesso Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo Pdl, preoccupato per la democraticità dei referendum: “Senza quorum– ha spiegato – a decidere l’esito della consultazione su una proposta di fusione comunale potranno essere anche solo tre persone. Il referendum risulterebbe valido anche se nessun cittadino si recasse alle urne”. Preoccupazioni inutili, secondo Piero Ruzzante, visto che “la consultazione referendaria è strumento di garanzia per i contrari alla fusione, non certo per i favorevoli”. Il progetto di legge dovrà comunque passare al vaglio del Consiglio regionale. Se per le fusioni la strada sembra spianata sul destino delle Province la politica veneta continua ad essere divisa. La recente sentenza con cui la Consulta ha bocciato la riorganizzazione delle province ha riaperto i giochi e rimesso in discussione il ruolo di queste amministrazioni. I presidenti provinciali insistono sul fatto che i veri risparmi si fanno altrove, non tagliano o accorpando le Province, ente intermedio che esiste da ben prima delle Regioni. Ma i distinguo sono molti, dalla Lega al centrosinistra, con l’aggiunta del confronto - scontro sulla città metropolitana Padova -Treviso - Venezia. C’è anche chi chiede che si torni subito al voto nelle province commissariate di Belluno e Vicenza.


Argomento del mese 5 In provincia si moltiplicano i progetti

con il quorum zero Convegno a Venezia Le categorie a confronto sulla Città Metropolitana

“Siamo in ritardo rispetto ad altre regioni” di Alessandro Abbadir

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spalla pag 5 per padova

ittà Metropolitana, dalle categorie arriva un invito a far presto. Questo l’esito del convegno “Venezia Metropoli: Governo e governance per la città metropolitana di Venezia” organizzato dalla Fondazione Venezia 2000 a cui hanno partecipato con gli organizzatori Marino Folin e Giuliano Segre Gianni Potti di Confindustria Padova, Alessandro Vardanega Confindustria Treviso, Vincenzo Marinese Confindustria Venezia. Fernando Zilio Camera di Commercio di Padova, Mario Pozza Camera di Commercio di Treviso. “La legge 135/2012 ha avviato un’importante processo di riordino amministrativo incentrato sul ridisegno delle provincie e l’istituzione delle città metropolitane - hanno detto gli organizzatori. Processo che coinvolge non solo l’assetto istituzionale, ma riconosce le dinamiche socio economiche di aggregazione e scomposizione territoriali, a partire da una più razionale offerta di servizi ai cittadini e alle imprese. Diventa necessario mettere al centro del riordino istituzionale e della creazione della città metropolitana politiche e progettualità integrate volte al contenimento del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana, al risparmio energetico, alla efficienza ed efficacia del sistema dei servizi della mobilità, all’equilibrio ecologico ed ambientale”. “E’importante lavorare subito sulle autostrade digitali, aumentare la banda larga, migliorare le reti su trasporti, cultura e turismo. Sulla banda larga, ad esempio, siamo in ritardo di almeno tre anni rispetto all’Emilia - ha detto Gianni Potti -. Bisogna recuperare questo gap con una regione a noi vicina Un ritardo culturale ed un ritardo di consapevolezza, anche delle associazioni di categoria e delle stesse Camere di commercio”. Mario Pozza, vicepresidente della Camera di commercio di Treviso ha sollevato critiche “C’è da chiedersi - ha detto Pozza - chi è che finora ha impedito che le tre città promuovessero intese utili?”.

Da sinistra Ivo Rossi, Giovanni Manildo e Giorgio Orsoni

Comuni verso l’accorpamento

Città metropolitana la sfida di Padova P

adova è una delle province che sta dimostrando maggiore entusiasmo per le fusioni: il capoluogo sta andando a braccetto con Cadoneghe e Vigodarzere, intanto a Este e Ospedaletto si parla già di referendum mentre stanno muovendo i primi passi in questa direzione anche Albignasego con Maserà e Casalserugo. Poi ci sono le Unioni che, sulla scorta dell’esperienza vincente ed efficiente del Camposampierese, si stanno moltiplicando un po’ in tutto il territorio, dal Conselvano al Piovese, dal Montagnanese all’Alta Padovana. Del resto una delle prime fusioni è nata proprio qui, a Due Carrare, che ora sta esercitando una certa attrazione anche sulla vicina Battaglia. Ma la partita più grossa, quella destinata a scompaginare gli equilibri non solo in Veneto ma nell’interno Nordest, riguarda la città metropolitana. Il progetto, che aveva subito una brusca battuta di arresto l’anno scorso, è ripartito in quarta dopo le elezioni amministrative che hanno consegnato Treviso al centrosinistra. Ora l’asse con Venezia e Padova è più forte e Zaia si trova messo all’angolo. Il Governatore veneto prova a sparigliare: meglio la “città stato”, ma i tre sindaci non vogliono perdere altro tempo. A Padova il “reggente” Ivo Rossi, invita a rompere gli indugi e a procedere senza ulteriori esitazioni perché, di fatto, la città metropolitana è già una realtà. “Se vogliamo competere a livello globale - afferma - bisogna però attrezzarsi adeguatamente, perché non possiamo permetterci il lusso di non avere delle idee. Dovremmo riuscire a fare dei passi avanti, assumendo iniziative dirette, mirate a condividere le azioni amministrative e a realizzare un ufficio comune, che pensi e progetti al servizio del territorio. Il tema è quello della condivisione delle strutture comuni. Penso, ad esempio, ai centri di ricerca e ai parchi scientifici e tecnologici, che dipendono da noi e che noi stessi possiamo semplificare. Solo così possiamo fare passi avanti, per evitare di ritrovarci tra dieci anni a discutere come vent’anni fa: cosa che non possiamo più permetterci, perché il mondo sta cambiando molto in profondita”. Non manca l’affondo alla Regione, accusata di aver rallentato le riforme. “Il nostro è un Paese fermo, - aggiunge Rossi - in cui le riforme avvengono lentissimamente, anche se questo non giustifica l’assenza delle riforme . Ecco perché bisogna fare delle forzature, in un Paese che vive di strappi, per evitare che anche questa diventi un’occasione persa. Siamo noi, dunque, a dover fare dei passi avanti: penso, ad esempio, alla fusione delle aziende per tracciare la road-map, partendo dalle due aziende padovane e poi allargandoci a Venezia, visto che, bando alle chiacchiere, non ci sono alternative. In tutto questo c’é poi l’ostacolo della Regione, che, sulla base dell’esperienza che ho maturato direttamente tra il 1990 e il 2000, mi fa impressione per come si è andata via via configurando come ente di rappresentanza del territorio, quasi contro le città. E questo, indubbiamente, è un problema”. Zaia non la pensa così: “La PaTreVe rischia di essere l’ennesimo carrozzone inutile e dispendioso, l’alternativa al centralismo è fare la ‘città stato’ di Venezia. Solo attraverso una vera autonomia ai nostri territori Venezia, in quanto vera capitale del Veneto, potrà godere di un reale federalismo fiscale per aiutare lo sviluppo dei territori”. Nicola Stievano


6 Approfondimento Sanità Il sindaco di Piove Davide Gianella all’audizione con la Commissione regionale

“Ospedale, scelte da ripensare” Gli amministratori della Saccisica denunciano: “Nel modello ipotizzato per Piove manca una visione di futuro: va rimodultata la scheda sulla dotazione ospedaliera” di Martina Maniero

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na totale rimodulazione della scheda di dotazione ospedaliera per Piove di Sacco. E’ quanto il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella, a nome di tutti i colleghi della Saccisica, ha chiesto nel corso nell’audizione con la Commissione Sanità, tenutasi a Palazzo Ferro Fini a Venezia il 12 luglio scorso. “Nel modello di ospedale pensato a mancare è una visione di futuro” ha dichiarato il sindaco, secondo il quale “il filo rosso che percorre le schede è quello dell’impoverimento progressivo”. “Stando alle previsioni – annuncia Gianella - l’azienda ospedaliera cittadina dovrebbe diventare hub di valenza europea, dove sviluppare il sistema di trapianti per le cellule staminali. L’ospedale di rete per i padovani diventerà il Sant’Antonio, affiancato da Cittadella e Piove di Sacco. A Camposampiero si ipotizza un Centro traumatologico Veneto mentre Schiavonia dovrebbe fare da complesso unico per Este e Monselice”. “Si prevede poi che le Usl dovranno avere almeno 200, 250.000 abitanti per essere funzionali ed efficienti ma – dice il sindaco - vedo il mantenimento delle Usl di Chioggia (50.000 abitanti) e di Adria (75.000). Com’è possibile che Chioggia si

L’ospedale “Immacolata Concezione” veda addirittura aumentare apicalità e posti letto mentre Piove, ancora una volta, viene a mendicare ciò che le dovrebbe essere riconosciuto di diritto?”. “L’Ospedale Immacolata Concezione – evidenzia il primo cittadino - rappresenterà l’unico riferimento certo per la gestione del paziente critico proveniente dal territorio in un’area vasta come quella del Piovese, che oltrepassa i limiti territoriali dell’Azienda ospedaliera di Padova, sconfinando nei Comuni limitrofi di Bovolenta, Candiana, Agna, appartenenti alla provincia di Padova ed all’Usl 17; nei comuni di Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Cona in Provincia di Venezia e rispettiva-

mente nell’Usl 13 e 14. Queste considerazioni oggettive e generali, trovano nelle schede ospedaliere una risposta molto chiara: il depotenziamento strutturale e funzionale del presidio”. “Per una valida e corretta gestione e stabilizzazione del paziente critico – evidenzia il sindaco - risulta pertanto indispensabile la presenza H24 di attività di Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia, Rianimazione e UTIC. L’assenza di queste specialità, comporterebbe una gestione difficile e pericolosa di molti casi che si presentano giornalmente. Ecco allora che alla luce di questo forte ridimensionamento il Pronto soccorso diventa un parcheggio di ambulanze, utili solo per trasportare i pazienti nei vari ospedali del Veneto”. “In questa prospettiva – ha concluso Gianella - con una struttura che diviene un lumicino di coda del treno delle Usl venete, chi mai potrà investire la sua professionalità nel nostro presidio? Concorsi non banditi, o peggio andati deserti, una clinichetta di elezione per soli interventi programmati, senza anestesia rianimazione, senza servizio di emodinamica, senza ortopedia-traumatologia, che futuro può avere?”.

neWs Commenti politici

Padrin rassicura i sindaci, de Poli vuole vedere i fatti

“I

n fase di definizione delle schede terremo certamente in considerazione le osservazioni dei Da sx Padrin e De Poli sindaci della Saccisica”. Il presidente della Commissione Sanità, Leonardo Padrin, rassicura gli amministratori piovesi e riferendosi alle loro preoccupazioni osserva: “vale la pena rileggere insieme i dati dell’attività per capire ciò che ha senso mantenere e ciò che va chiuso”. Ma aggiunge, per una valutazione più ampia della reale situazione, l’invito rivolto ai sindaci di “rileggere insieme i dati dell’attività per capire ciò che ha senso mantenere e ciò che va chiuso”. Infine Padrin rassicura sul destino di Odontoiatria per disabili. “Nessuno mette in discussione - precisa - l’Unità operativa di Odontoiatria di Comunità, che si occupa di handicap gravi e della sindrome di Down”. “Confermo - conclude - che la struttura non è presente nella scheda, ma solo per motivi tecnici, perché rimane ed anzi verrà potenziata”. “Adesso toccherà alla maggioranza in Commissione Sanità in Consiglio regionale dimostrare coi fatti la volontà politica di salvare l’Ospedale di Piove di Sacco”. Il commento è del senatore padovano dell’Udc e segretario regionale del partito Antonio De Poli: “Le parole del presidente Padrin sembrano rassicuranti ma niente affatto convincenti. Vanno ora tradotte in fatti concreti. Noi chiediamo di stralciare il ridimensionato pensato per l’Ospedale Immacolata Concezione che, da presidio per acuti destinato a un bacino di 100 mila persone, rischia di essere declassato. Il Centro di Odontoiatra per disabili è una struttura regionale, quindi di riferimento per tutto il Veneto”.

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i sono recati a Venezia, a palazzo Bal- di Sacco, laddove invece i posti letto e le bi, nella sede della Giunta regionale, apicalità vengono aumentati”. “La struttura anche un centinaio di esponenti del piovese – prosegue Recaldin - a seguito Comitato per la salvaguardia dell’ospedale delle preventivate rimodulazioni, corre il di Piove di Sacco lo scorso 23 luglio. Gli rischio di non essere in grado di rispondere esponenti del Comitato, guidati da Ema- ad un territorio di area vasta quale quello nuele Canova tra i promotori dell’iniziativa, della Saccisica. La perdita di servizi e apihanno posto l’accento sul rischio che corre il calità strategiche, se confermate, priva la presidio ospedaliero piovese, con le ipotesi struttura di quelle risorse e servizi necessari formulate nelle schede ospedaliere appro- al regolare funzionamento dell’attività”. vate dalla Giunta regionale e ora al vaglio Un pericolo concreto, secondo il deledella V Commissione Sanità del Consiglio gato Anci, “tanto più – dice - se si conteregionale. stualizza questo rischio con una riorganiz“Non possiamo accettare l’affossa- zazione territoriale e funzionale, così come mento del nostro prevista oggi dalle ospedale” dicono dal Recaldin: “Si rischia schede ospedaliere, Comitato pur accet- di depotenziare che determinerà intortando l’ipotesi di una notevolmente no a Piove di Sacco la struttura razionalizzazione. un’area vasta ad eleA Venezia, all’au- per acuti” vata densità abitativa dizione in Commisdove l’Ospedale Imsione Sanità, anche Andrea Recaldin, macolata Concezione potrebbe rappresendelegato per Federsanità Anci Veneto e ca- tare l’unico riferimento certo per la gestione pogruppo Lega Nord e civica Forza Piove al del paziente critico proveniente dal territoconsiglio comunale di Piove di Sacco. “Ho rio circostante”. “La vigente formulazione ritenuto utile e importante ribadire ancora – ha concluso - rischia di depotenziare nouna volta la nota criticità relativa all’ospe- tevolmente la struttura per acuti di Piove. dale di Piove di Sacco - ha spiegato - la E’ necessaria dunque una revisione delle formulazione proposta non considera appie- scelte operate, sia sulle apicalità che sui no la strategica importanza della struttura posti letto, in modo che il Presidio Piovese Piovese, che oggi viene fruita da un bacino possa continuare a svolgere la sua funzione d’utenza di circa centomila unità. Tanto di struttura di rete per acuti”. più poi se questa proposta viene confronMa.Ma. tata con realtà limitrofe a quella di Piove


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8 Piovese Primo piano Lavori in corso Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’Angelo

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L’Unione dei Comuni prende sempre più forma R

Piove di Sacco

Polizia locale, riPristinati i turni Pomeridiani e serali della Polizia municiPale

di Martina Maniero

L’

Unione dei Comuni prende forma. Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e San’Angelo. Otto i “Sì”. L’obiettivo è quello di arrivare entro giugno del prossimo anno alla condivisione di un documento che servirà ad individuare quei servizi che diventeranno poi unici per tutte le amministrazioni locali che hanno intenzione di aderire al nuovo ente istituzionale. Le linee guida sono state discusse nel corso di una serie di incontri, ad uno dei quali è intervenuto anche uno studioso: il professor Massimo Salvato dell’Università di Padova. Riunioni che non solo sono servite a testare l’effettivo interesse dei sindaci della Saccisica ad intraprendere un percorso finalizzato alla costituzione di un’unione di Comuni, ma hanno posto le basi per affidare ad esperti del settore l’incarico di redigere uno studio di fattibilità del progetto. Nelle prossime settimane i sindaci del comprensorio saranno chiamati ad approvare prima in giunta e poi al tavolo dei rispettivi consigli comunali, una delibera con cui si dà formalmente il via libera al progetto dell’unione. Lo studio verrà finanziato per il 90% dalla Regione mentre i singoli Comuni saranno chiamati a versare mille euro ciascuno. “Lo studio di fattibilità rappresenta un documento oggettivo guida, e un primo segnale concreto del percorso che vogliamo intraprendere insieme – ha spiegato il sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella - diciamo che è la declinazione concreta, il primo mattone vero, di questo percorso comune. Sono convinto fornirà una grande possibilità per Piove di Sacco e per tutta la Saccisica”.

focus

N

Otto sì al progetto di unificare alcuni servizi per tutte le amministrazioni locali, entro il prossimo giugno uno studio di fattibilità per definire le linee guida Numerose riunioni si sono tenute fra gli amministratori per testare l’interesse ad intraprendere un percorso finalizzato alla costituzione di un’Unione dei Comuni Il percorso di riordino territoriale è stato avviato nel 2010 ed è proseguito con i decreti “Salva Italia” e “Cresci Italia”. Ma adesso siamo alle strette finali. Entro il 31 dicembre di quest’anno i Comuni sotto i 5 mila abitanti, per legge, si dovranno associare tra loro, attraverso unione o convenzione dei servizi. Ma anche i Comuni più popolosi hanno la facoltà di decidere se aderire o dare avvio alle gestioni associate dei servizi. Le amministrazioni comunali della Saccisica già da tempo si stanno confrontando sul tema. Ad oggi inoltre sono attive diverse forme di collaborazione tra enti, per singoli ambiti e attività, come il Piano di assetto del territorio intercomunale di cui fanno parte Arzergrande, Brugine Pontelongo e Piove di Sacco; il Distretto

di Polizia locale PD3B a cui hanno aderito Arzergrande, Brugine, Codevigo e Sant’Angelo nonché l’Intesa programmatica d’area della Saccisica. Un modo per risparmiare, queste forme di collaborazione, ma anche per dare servizi migliori cercando di spendere meno e soprattutto meglio. Solo il Comune di Correzzola si è chiamato fuori. A pochi mesi dalle elezioni il sindaco Erik Sturaro ha preferito rimandare la decisione all’amministrazione comunale che verrà eletta. “La federazione dei Comuni della Saccisica era al primo punto del mio programma elettorale – ha concluso Gianella – e rimane in testa alle priorità di questa amministrazione”.

ipristinati i turni serali e pomeridiani della Polizia municipale. Il servizio di vigilanza, da qui alla fine dell’anno, coprirà anche la pausa pranzo e il turno pomeridiano si concluderà alle 19.30 anziché alle 17.30. La presenza dei vigili verrà dunque garantita in maniera continuativa per dodici, senza interruzione, per sei giorni la settimana, dal lunedì al sabato compreso. E’ stato istituito anche un terzo turno serale di vigilanza, a copertura di una o due serate alla settimana, durante il periodo estivo. L’organizzazione del servizio era stata modificata dalla precedente amministrazione per far fronte allo sforamento del fondo di produttività destinato al personale in forza al municipio. I tagli per contenere le spese dell’ente avevano toccato anche il settore della sicurezza. Con questa turnazione invece si potrà tornare a garantire la presenza del personale durante le manifestazioni, così come sarà possibile tornare ad effettuare controlli specifici su pubblici esercizi, nei quartieri e sulle strade, anche in collaborazione con le altre forze dell’ordine. In precedenza, l’articolazione dell’orario di lavoro in cinque giorni la settimana, con due rientri pomeridiani, aveva creato più di qualche difficoltà al personale, chiamato, per esempio, a rilevare un incidente stradale nel corso della pausa pranzo, in concomitanza con il cambio di turno. L’assenza della polizia municipale in piazza le domeniche e i giorni festivi ha creato anche qualche disservizio per i cittadini, quando il traffico in centro è maggiore. La lista è lunga: manifestazioni sportive non presidiate, incidenti stradali non rilevati, passi carrai occupati, transiti vietati, mancato controllo delle manifestazioni estive serali. “La reintroduzione della turnazione è da considerarsi una priorità per questa amministrazione - ha confermato il sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella – abbiamo inserito questa tematica anche nel nostro programma di governo, in quanto necessaria per garantire la sicurezza dei cittadini tramite una presenza più costante delle pattuglie nel territorio, con particolare attenzione ad alcune aree considerate a rischio microcriminalità e degrado urbano, nonché ad un’azione di prevenzione in materia di sicurezza stradale, incrementando il numero dei controlli relativi all’abuso di alcool e sostanze stupefacenti da parte di chi si mette Ma.Ma. alla guida dei veicoli”.

Sant’Angelo di Piove

rateizzabili le multe Per violazione al codice della strada suPeriori ai 200 euro

uove e importanti novità a Sant’Angelo in tema di sanzioni. L’amministrazione comunale dà la possibilità ai meno abbienti di pagare a rate le multe per violazioni al Codice della strada. Due le condizioni per poter accedere all’istanza di rateizzazione. La prima è che l’importo “di una o più sanzioni al Codice della strada accertate contestualmente con lo stesso verbale sia di importo superiore a 200 euro”. La seconda è che il trasgressore versi “in situazioni economiche particolarmente disagiate”, ovvero che il suo reddito imponibile

non sia superiore a 10.628,16 euro. L’importo della singola rata non potrà essere inferiore a 100 euro. Saranno quindi 12, al massimo, le rate concesse per un importo che non supera i 2.000 euro; 24 se la sanzione è sotto i 5.000 euro, fino a 60 rate se li supera. Al modulo di richiesta andranno allegati l’attestazione Isee, il Cud, copia della carta di identità e del codice fiscale. L’informativa è pubblicata sul sito internet del Comune www.santangelopiove.net. La domanda di dilazione del pagamento non comporte-

rà alcun costo aggiuntivo a carico del richiedente. Sempre sul sito del Comune è stato attivato anche un servizio di visura on line di tutte le violazioni amministrative accertate con l’autovelox, che a Sant’Angelo è presente lungo la Strada dei Vivai. Gli utenti potranno visualizzare anche i fotogrammi: basterà digitare gli estremi di riferimento del verbale. L’intenzione del Comune è quella di attivare anche un servizio per il pagamento delle sanzioni on line. Ma.Ma. Messaggio pubblicitario



10 Piovese Polverara Lo sportello raccoglieva un bacino d’utenza di diciassette comuni

Chiude l’ufficio Siae

Da luglio le pratiche vengono trattate a Dolo, la protesta del sindaco Rampin Il sindaco Rampin e il senatore Bitonci

di Martina Maniero

C

hiude la sede Siae in via Roma a Polverara: a partire dal mese di luglio tutte le pratiche e gli atti della Società italiana degli autori ed editori vengono trattate nell’ufficio di via Matteotti a Dolo, in Provincia di Venezia. Protesta il sindaco Sabrina Rampin, che ha espresso il proprio disappunto per quello che definisce “l’ennesimo taglio ai servizi a danno dei cittadini”. Il primo cittadino ha già inoltrato una lettera di protesta

Legnaro

Il sindaco: “E’ l’ennesimo taglio ai servizi che va a danno dei cittadini” all’agenzia regionale della Società, sottoscritta anche da altri colleghi del circondario. L’agenzia ha affidato la comunicazione agli utenti ad uno scarno avviso, affisso all’ingresso dell’ufficio, senza alcuna indicazione

in ordine alle motivazioni, salvo poi “scusarsi per il disagio”. Ma le difficoltà per i clienti rischiano di essere davvero parecchie, soprattutto se si considera che lo sportello, in funzione dal 2009, raccoglie un bacino di utenza di ben diciassette Comuni tra il Piovese e il Conselvano. In ballo, secondo il sindaco Rampin, non ci sarebbero solo i disagi per gli utenti, costretti a scomode trasferte nel veneziano, ma il rischio concreto di “scoraggiare e disincentivare l’organizzazione di

i loculi si Possono Pagare a rate

N

ell’epoca delle rateizzazioni, a Legnaro, anche i loculi al cimitero si possono pagare a rate. Negli ultimi mesi sono diversi i cittadini che non sono stati in grado di affrontare in modo immediato una spesa imprevista, come l’acquisto di un loculo. L’amministrazione comunale, nell’ultima riunione consiliare, ha quindi approvato una modifica al Regolamento di Polizia mor-

In Parlamento Bitonci presenta un’interrogazione per chiedere di ripristinare il servizio iniziative e manifestazioni nel territorio”. La decisione di chiudere lo sportello, nel caso specifico, appare poco comprensibile “tanto più - ha aggiunto il primo cittadino - se si considera che l’ufficio, nel passaggio da

tuaria, inserendo un apposito capitolo che prevede la dilazione del pagamento per la concessione dei loculi nel cimitero del capoluogo. Del resto, i costi non sono indifferenti. Le tariffe variano da 2000 euro, per un loculo nella parte “vecchia” del cimitero, per salire a 2400 euro se il loculo è tra quelli realizzati lo scorso anno nella parte “nuova” del camposanto. Al momento si potrà chiedere una dilazione del pagamento fino ad un massimo di quattro rate, che andranno versate a cadenza trimestrale. Attenzione: il mancato pagamento anche di una sola rata comporterà la decadenza automatica del beneficio

Chioggia a Polverara, aveva addirittura raddoppiato il fatturato”. Intanto il caso finisce in Parlamento. Il senatore Massimo Bitonci, Lega Nord, ha presentato un’interrogazione per sapere se e quali provvedimenti il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray, intenda mettere in atto “per ripristinare l’ufficio” così “da non creare disservizi per gli utenti dell’area della Saccisica”.

di rateizzazione. Il Comune, per tutelarsi, ha stabilito che il richiedente, al momento della formalizzazione della domanda, presenti anche una polizza fidejussoria, a garanzia dell’intera operazione. Per tutti gli altri interventi, e quindi il seppellimento in terra; l’esumazione ordinaria e straordinaria; la tumulazione in loculo; l’estumulazione ordinaria e straordinaria; l’affidamento e la dispersione delle ceneri, le tariffe rimangono le stesse (aumentate all’incirca di 250 euro a marzo del 2011) ma non rateizzabili. Ma.Ma.


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12 Sguardo al Conselvano Conselve Il taglio del nastro il 23 agosto, dieci giorni densi di iniziative

Fiera, vetrina d’eccellenza Attività produttive, agricoltura, artigianato e commercio puntano sul “made in Conselve” di Nicola Stievano

T

utto è pronto per l’edizione 2013 della Fiera di Sant’Agostino, il più importante appuntamento dell’anno nel Conselvano. Dal 23 agosto, con un prologo di spettacoli e musica le due sere precedenti, fino al primo settembre Conselve diventerà il polo d’attrazione per migliaia di persone e offrirà spettacoli, ricche esposizioni di commercianti, artigiani e agricoltori, e ogni genere di eventi e occasioni di divertimento. Il taglio del nastro il 23 agosto alle 20 con la partecipazione delle autorità, delle città gemelle di Torcy e Jaszbereny, della banda musicale “Verdi” e con la sfilata di macchine ed attrezzature agricole. Anche quest’anno da via Vittorio Emanuele un lungo viale attraverso il Prato sarà affiancato dagli stand con i prodotti e le tipicità del territorio fino all’ingresso dell’esposizione di artigiani e commercianti, con numerosi eventi collaterali. Mercoldedì 28 il clou con la Fiera di Sant’Agostino, quando centinaia di bancarelle invaderanno il centro storico insieme a migliaia di visitatori. Ci sarà anche

il mercatino “Cose d’altri tempi”. Sabato 3 settembre il gran finale con la tombola e i fuochi d’artificio. Domenica 1 il mercato agricolo a “km 0” in piazza Battisti, e la rassegna cinofila in Prato. “L’evento è vissuto dagli espositori ed operatori economici - afferma il sindaco Antonio Ruzzon - con molta attesa ed altrettante aspettative accumulate in un anno di lavoro e sacrifici: un impegno imprenditoriale che continua ad essere vivo e trainante”. Come ogni anno sono attese migliaia di persone soprattutto

il giorno della Fiera , quando oltre trecento bancarelle invaderanno le piazze e le vie principali e saranno aperte tutte le esposizioni e gli stand. Intenso come sempre il lavoro della Pro Loco, del Comune e delle associazioni di categoria (Ascom, Upa, Cna, Coldiretti, Cia, Confagricoltura) che, insieme alla Camera di Commercio, allestiscono “Città di Conselve in mostra”, che porta in scena le eccellenze del territorio. Una vetrina di richiamo per il “made in Conselve” in tutte le sue declinazioni.

La cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2012 della Fiera

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a battuto ogni record di longevità, festa grane per Guerrino Botton che ha spento ben 106 candeline. Il “super nonno” del Conselvano ha raggiunto l’invidiabile traguardo in discreta forma, circondato dall’affetto dei figli e di tutta la famiglia. In casa Botton tutti si sono mobilitati per celebrare Guerrino Botton circondato dai familiari come si deve il record. Alla messa celebrata dall’arciprete mons. Luciano Danese hanno partecipato diversi amici sacerdoti, insieme ai parenti, ai vicini di casa e degli amici con alcuni sindaci del Conselvano. Dopo la celebrazione i pronipoti insieme agli altri bambini hanno lanciato una cinquantina di palloncini colorati con la foto di nonno Guerrino. In segno di ricordo la comunità ha donato alla famiglia una targa mentre per festeggiare alla grande la serata si è conclusa addirittura con i fuochi d’artificio donati dal Patronato Canossiano. Classe 1907, contadino per una vita, trascorsa per metà esatta, 53 anni, a Bovolenta e per metà a Conselve, Guerrino “Nino” Botton è seguito con affetto dai tre figli Luigi, Clara e Marina. E’ il figlio Luigi, infermiere in pensione, a prendersi cura del padre, tutti i giorni. Nonostante la veneranda età e qualche inevitabile acciacco che gli impedisce di muoversi ha conservato la presenza di spirito ed il gusto per la battuta. “Si ricorda le filastrocche di una volta - raccontano i figli - e qualche volta le recita ancora. Nonostante gli anni si facciano sentire ha conservato tutta la sua simpatia. Papà ricorda benissimo gli anni della guerra, quando lavorò in infermeria tra la sofferenza della gente, conquistandosi “sul campo” il diploma di infermiere che conserva gelosamente. Alla gente che ci chiede il “segreto” della sua longevità rispondiamo con due parole: tanto amore. Abbiamo ricevuto un grande dono, siamo una famiglia fortunata”.

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tornare sul caso distilleria che da anni infiamma non solo gli animi ma anche il dibattito politico conselvano è Luca Martinello, capogruppo del “Movimento 5 Stelle” il quale, dopo aver consultato i dati delle misurazioni Arpav dell’anno scorso, solleva nuovamente il problema del rumore che, insieme agli odori acri, è spesso fonte di proteste da parte dei residenti, in particolare nel periodo estivo quando le finestre di casa sono aperte. Martinello richiama i rapporti di prova fonometrica dell’Arpav che confermano le conclusioni delle indagini del 2009. “Emerge che il maggior contributo al rumore ambientale - spiega il consigliere di opposiuzione - sia dato dall’attività della ditta Bonollo. Ciononostante l’azienda non ha attuato interventi di bonifica acustica per rispettare i limiti, come era stato indicato anche nel documento di valutazione di impatto acustico, datato aprile 2008. In poche parole continua a mantenere la propria linea di comportamento elusivo delle regole. L’Arpav ha confermato anche che l’impatto del rumore del traffico lungo la provinciale Conselvana non contribuisce allo sforamento dei limiti, né di giorno né tantomeno di notte. Questa mancanza pone un grave pregiudizio sia sull’affidabilità, sia sulla immeritata fiducia che ancora l’amministrazione comunale concede alla Bonollo”. L’azienda dal canto suo replica affermando che i limiti sono sempre rispettati tranne qualche lieve scostamento. Inoltre aggiunge che di recente ha aggiornato il

La distilleria Bonollo piano di risanamento acustico presentato lo scorso inverno. Le verifiche dell’Arpav risalgono alla fine dello scorso settembre, afferma l’azienda in una nota, e “l’esito ha evidenziato che in orario diurno i livelli di immissione acustica sono sempre inferiori ai limiti imposti dal piano comunale di classificazione acustica, mentre in orario notturno si è verificato qualche lieve sforamento, al massimo di 1 decibel. Per fare un esempio di emissione acustica, dei sussurri avvertiti ad un metro di distanza misurano 30 decibel”. La Bonollo ricorda di aver depositato ancora il 6 dicembre scorso un piano di risanamento, che prevede un ulteriore riduzione dei rumori “in prossimità delle sorgenti maggiormente disturbanti in modo da consentire il rispetto dei valori limite di immissione notturni. Alla luce delle modifiche richieste dal Comune lo scorso 21 giugno abbiamo presentato una versione aggiornata, ora al vaglio delle autorità”, conclude l’azienda.


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Da 12 anni sul mercato delle energie alternative Davide Lando installa un impianto fotovoltaico domestico da 3 kwp. a soli 6.600 euro chiavi in mano

DIMAT energia offre trasparenza, qualità e professionalità Il titolare: “Chiamatemi, vi aiuterò a risparmiare, assicuriamo un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore” “Io lavoro per passione e la soddisfazione più grande è la felicità del cliente nel vedere l’energia gratuita prodotta dal loro impianto e quindi il risparmio nelle bollette. Consiglio il cliente verso una soluzione personalizzata del proprio impianto fotovoltaico che poi seguo continuamente attraverso visite cicliche. Purtroppo le spese sostenute nel bilancio familiare sono pesanti e in costante crescita, risparmiare fa bene a tutti rendendo così la nostra vita più tranquilla. Io consiglio a tutti di investire nella propria abitazione, che sia più salutare per la propria famiglia e più autosufficiente per riscaldarsi e per raffrescarsi. Se fate due conti su quanto spendete all’anno di energia elettrica e per riscaldamento, poi lo moltiplicate per 20 anni, ne vengono fuori numeri da capogiro. Chiamatemi vi aiuterò a risparmiare!” Così esordisce Davide Lando, 43 anni, papà di due gemelli di 12 anni titolare della DIMAT energia con sede in via Palladio 5/c a Vigorovea di Sant’Angelo di Piove. A tutt’oggi vanta l’installazione di oltre 500 impianti fotovoltaici su aziende e case private. DIMAT energia è un’azienda costituita nel 2001, dopo l’esperienza acquisita nel settore degli impianti elettrici si è evoluta seguendo la via delle fonti energetiche rinnovabili, con l’obbiettivo di fornire soluzioni e sistemi completi ad ogni tipo di esigenza. “Il nostro obiettivo – precisa Davide- è fornire soluzioni e sistemi completi “chiavi in mano” DIMAT energia dopo essersi presa cura di eseguire al meglio l’installazione di un impianto, è in grado di programmare la manutenzione e pulitura dei moduli fotovoltaici, offrendo garanzie sugli elementi costitutivi dell’impianto. La manutenzione consiste in: ispezione visiva per verificare danneggiamenti, deteriora-

come lavora dimatenergia RACCOLTA DATI Consulenti individuano con voi ogni aspetto dell’impianto attuale

dimat energia è in zona industriale di vigorovea in via Palladio 5/c. tel. 049.970.8559 cell. 329.917.0033

mento ed eventuale pulizia degli elementi (soprattutto dei vetri); controllo della cassetta di terminazione e del quadro elettrico, per verificare i serraggi dei morsetti, la formazione di umidità e l’integrità degli elementi, in particolare della siliconatura; utilizzo di un multimetro per controllare l’uniformità delle tensioni elettriche nelle stringhe fotovoltaiche; controllo dell’inverter, per verificare eventuali malfunzionamenti. Un altro obiettivo che da sempre si pone DIMATenergia è quello di realizzare impianti senza mai scendere a compromessi sulla qualità dei servizi e dei prezzi. Perché una famiglia dovrebbe rivolgersi a Lei per installare un impianto fotovoltaico? “Perché io offro un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore che lo segue durante tutto l’iter, i nostri prezzi sono trasparenti e comprendono anche il lato amministrativo, vale a dire le autorizzazioni, domande di allacciamenti, richieste per ottenere l’incentivo statale e per avere la detrazione fiscale”. DIMAT energia la considera concorrenziale rispetto al mercato? “Certamente, noi offriamo un impianto fotovoltaico capace di erogare 3 KWP per il consumo domestico al prezzo finito di 6,600 euro chiavi in mano, che comprende prodotti europei di prima qualità e tutta l’assistenza futura. Per azzerare completamente la bolletta proponiamo sistemi di accumulo dell’energia prodotta dal fotovoltaico, di giorno si caricano le batterie dal sole per poi utilizzare di notte energia gratuita. Per qualsiasi problema i clienti sanno che possono chiamarmi al 329.917.0033 e io sono sempre pronto a rispondere. il cliente può contattarmi via mail info@dimatenergia.it o consultare il sito www.dimatenergia.it”.

e preparano i dati necessari alla generazione “ad hoc” del preventivo.

PREVENTIVO Sulla base dei dati raccolti, il nostro staff calcola il preventivo per il vostro nuovo impianto fotovoltaico, comprensivo di tutte le specifiche tecniche ed economiche.

PROGETTAZIONE Una volta accettato il preventivo, i nostri ingegneri realizzano il progetto definitivo, specificando parametri di installazione, forniture materiali, tempi di consegna e dimensionamento delle strutture. Progettiamo impianti di qualsiasi potenza.

INSTALLAZIONE L’intero impianto viene assemblato ed installato da tecnici specializzati sia per abitazione private sia nel caso di installazioni su edifici industriali.

COLLAUDO Prima di essere consegnato, l’impianto deve sostenere un’attenta serie di collaudi che ne certifichino la completa efficienza e garantiscano il massimo rendimento economico.

GARANZIA Oltre alla tradizionale garanzia fornita su ogni componente direttamente dai costruttori, l’intero impianto gode di una garanzia di svariati anni a testimonianza della qualità del nostro operato.


Sguardo al Conselvano 15 Tribano

il caso

Assemblea pubblica L’assessore Berto soddisfatto per la risposta e l’attenzione del pubblico

Conti pubblici e trasparenza

“Denaro sottratto ad altri utili interventi”

vandali in azione a tribano danni ingenti alla fontana

di Cristina lazzarin

M

ancati trasferimenti governativi, bilancio comunale, tagli delle entrate, difficoltà nel garantire i servizi essenziali: sono stati questi alcuni degli argomenti discussi dal sindaco e dall’amministrazione comunale nel corso di un incontro con la cittadinanza promosso recentemente. Oltre quattrocento persone hanno deciso di accogliere l’invito del sindaco e nella sala di via Deledda hanno mostrato grande interesse nel conoscere tutte le spese principali del comune, i trasferimenti statali degli ultimi anni e la tragica situazione dell’anno in corso che vede i trasferimenti statali, da gennaio a luglio, quasi totalmente annullati. Per ultimo il sindaco ha informato la cittadinanza sulla difficile situazione delle obbligazioni Cosecon, relative alla vendita di Trasporti Ecologici. Nell’occasione è stata ripercorsa tutta la vicenda, che ha visto gli ex amministratori di Tribano (qualcuno presente in sala) investire oltre due milioni di euro, di risorse comunali, in una società oramai fallita, anche se Tribano farà quanto possibile per ritornare in possesso dei soldi investiti. Successivamente l’assessore Denis Berto ha elencato nel dettaglio i numerosi tagli che l’amministrazione ha effettuato durante questi quattro anni, e ripetuti applausi del pubblico hanno accompagnato l’elenco dei tagli a sprechi e inefficienze per quasi 300 mila euro l’anno. Su tutto i risparmi sul personale per oltre 100 mila euro l’anno e sugli appalti dei servizi comunali, rivisti tutti, per ultimo l’ottimo risultato sulla bolletta energetica, che grazie alle nuove caldaie per il plesso scolastico e alla nuova illuminazione a Led, vede un risparmio per le casse comunali di oltre 50 mila euro annui. “E’ stato un lavoro silenzioso ma intenso- ha detto Berto- che ha visto premiare lo sforzo della nuova amministrazione con risultati per il bilancio oltre ad ogni rosee previsione. Quando abbiamo iniziato la revisione dei

Polemica

L

Gli amministratori incontrano i cittadini per discutere dello stato delle risorse comunali, di risparmio e delle iniziative per continuare a garantire i servizi

Uno scorcio della sala durante l’assemblea indetta dagli amministratori di Tribano costi mai avremmo pensato di ottenere un risultato così eclatante in cosi poco tempo”. Gli amministratori hanno sottolineato che le aree di risparmio sono state esaurite per cui ora il lavoro risulta ancora più complicato. Nonostante ciò si è cercato di assicurare massimo sostegno ai settori giovanili, allo sport, alla scuola e agli anziani. Da definire invece tutti gli altri settori. Per questo tutta la cittadinanza è stata invitata a presentare idee e proposte al comune inviando una mail o facendo visita di persona negli uffici comunali del sindaco. “Le notizie che dovevamo dare alla cittadinanza non erano certo delle migliori- spiega l’assessore Berto- e all’inizio eravamo anche un po’ preoccupati, invece la reazione del pubblico in sala è stata meravigliosa, abbiamo sentito tutto il

calore ed il sostegno dei nostri cittadini, soprattutto di quelli operosi che chiedono di sapere come viene gestita la cosa pubblica. Tanti gli applausi e i segnali incoraggianti che ci hanno caricato e motivato per continuare in questo momento difficile, soprattutto alla fine durante il dibattito con la cittadinanza, che ha visto molti interventi, domande e consigli”. Nella stessa serata il sindaco ha annunciato che a breve partiranno a Tribano i lavori per l’ammodernamento delle luci del centro e delle frazioni di Olmo e San Luca per un totale di 150 mila euro: si tratta di luci a led, con un intervento finanziato dalla Regione Veneto. Con questo intervento, Tribano, si pone fra i comuni con la percentuale maggiore di lampioni a led della Provincia.

Una delle lampade della fontana distrutte mara sorpresa a Tribano quando i tecnici hanno riscontrato che nel corso della notte persone ignote avevano fatto ingenti danni sulle lampade e le attrezzature della fontana pubblica in centro paese. I danni ammontano a circa 3 mila euro. Un esborso inaspettato, causato da male educazione, che in tempi di crisi come questi obbliga il comune a dirottare fondi pubblici che potrebbero invece servire per le persone. “Chiedo a questi signori che hanno danneggiato la cosa pubblica, un momento di riflessione- ha detto l’assessore Berto- i soldi spesi per ripristinare la fontana potevano essere utilizzati per cose ben più utili. Sanno questi signori che questi soldi potevano essere libri per le scuole, assegni di cura per anziani bisognosi, o molto altro per chi in questo momento e in difficoltà? Pensate e riflettete, non avete rotto delle semplici lampade ma avete privato chi ha bisogno di un aiuto, sprecando soldi di tutti”. L’invito poi è rivolto a chi ha visto qualcosa e può segnalare in comune per poter recuperare i soldi spesi. A breve partiranno invece i lavori per un secondo stralcio di ammodernamento dell’impianto luci del centro e delle frazioni di Ollmo e San Luca. L’appalto, di 150 mila euro, prevede la sostituzione dei vecchi lampioni con nuovi lampade a led. I lavori saranno quasi interamente finanziati a fondo perduto dalla Regione Veneto, grazie ad uno specifico bando di gara, che ha visto il comune di Tribano fra i maggiori beneficiari. “Abbiamo creduto fin da subito in questa nuova tecnologia che permette di risparmiare sui consumi elettrici fino al 70 % - spiega l’assessore Denis Berto -. Le vecchie lampade da 250 watt saranno sostituite con nuove a led da 60 watt e il calcolo sul riparto è subito fatto. Calcoliamo che con questo intervento la bolletta energetica sarà di circa 20 mila euro l’ anno che sommati ai precedenti interventi porterà un risparmio per le casse del comune di circa 50 mila euro l’anno. Un ringraziamento va alla regione veneto che molto sta facendo per C.L. l innovazione, destinando importanti risorse”.

A

Per il sindaco non si poteva fare diversamente, dall’opposizione le critiche di Cavazzana

abbattuti due Pini marittimi Pericolosi in centro a tribano

’abbattimento dei quattro pini marittimi in centro a Tribano, due accanto al Parco della Rimebranza e due di fronte alla pasticceria, ha alimentato nelle settimane scorse altre polemiche tra amministrazione e minoranza. Il sindaco ha spiegato che il taglio è stato necessario e non voluto, perché una volta fresate le radici che avevano alzato tutto il marciapiede (e provocato anche la caduta di un anziano) non si poteva far altro. Ben diversa

l’opinione del consigliere di opposizione Massimo Cavazzana, del gruppo “Noi+Voi”, che ha detto: “In questo modo se ne va l’ultimo pezzo di storia legato alla piazza originaria. Nessuno si attendeva il loro definitivo taglio. Contattando l’ufficio tecnico per avere informazioni abbiamo appreso che l’abbattimento è stato disposto per motivi di sicurezza. Ci attendiamo la loro sostituzione e il ripristino di questo angolo di piazza. Abbiamo chiesto inoltre di

valutare il mantenimento degli alberi di fronte alla biblioteca, in condizioni più stabili. Tutti sanno che gli alberi in questione sono stati oggetto di uno studio approfondito con l’ausilio della sovraintendenza dei beni architettonici in occasione della riqualificazione urbanistica del centro storico che ne stabilì la valenza storica e paesaggistica”. A Cavazzana replica l’assessore Denis Berto, confermando che verranno piantati dei nuovi alberi. C.L.

Uno dei due alberi abbattuti in centro


16 Sguardo alla Bassapadovana L’Intervento

Palio dei 10 comuni

Il 1° settembre si disputerà la 37esima edizione D

ieci cavalli purosangue montati a pelo da fantini giunti da tutta Italia, di altissima esperienza e con grande combattività, si affronteranno all’ultima curva sul vallo di Rocca degli Alberi la prima domenica di settembre. Questa è l’immagine che funge da epilogo di ogni edizione del Palio dei 10 Comuni, ma il Palio è molto altro e soprattutto comincia un mese prima. Il 3 agosto infatti si è tenuta a Saletto la cerimonia del giuramento che ha dato il via alla trentasettesima edizione della manifestazione storica più importante del Montagnanese, la seconda sotto l’egida del Presidente Fiorenzo Greggio. “Tutto è pronto – ha spiegato - ma il fermento e l’apprensione per gli ultimi dettagli tiene e terrà impegnato tutto lo staff dell’organizzazione durante l’intero mese di agosto fino all’ultima settimana che ne vedrà la rappresentazione. Anche quest’anno e sempre con maggiore determinazione ed audacia i responsabili dei Comuni hanno già ingaggiato i 10 fantini che scenderanno in campo per contendersi il Palio che quest’anno è stato realizzato da un noto ed affermato pittore locale, già pittore del palio della Corsa dei Gonfaloni nel 1989 ed ora, Luciano Zambolin di Monselice, afferma la propria ispirazione con quest’opera intitolata “I Custodi”; Pittore del Palio della Corsa dei Gonfaloni invece è Mihail Ivanov con una tela intitolata “Il Cavaliere e la Peste””. Oltre alla corsa dei cavalli si preannuncia grande attesa per la “Battaglia e l’incendio della rocca”, in programma il 31 agosto, visto che quest’anno il racconto rappresentativo dell’assalto di Ezzelino Terzo da Romano a Montagnana verrà arricchito con danzatrici, cavalieri, armati e scenografie di grande suggestione ed efficacia nel far rivivere agli spettatori il Medioevo della città. Insomma uno spettacolo che ampiamente ripagherà il costo del biglietto d’ingresso. “Anche per quest’anno – prosegue il Presidente - per la manifestazione è previsto un biglietto d’ingresso ma si tratta di una somma simbolica, 5 euro, necessaria per coprire il costo delle rappresentazioni. Il calendario del Palio infatti è ricco di spettacoli per i quali non si paga ma purtroppo si spende”. A cominciare dalla cerimonia del Giuramento che, come detto, si è già tenuta lo scorso 3 agosto. Il programma del Palio riprenderà il 23 agosto con l’inaugurazione della mostra del pittore del palio 2013, Luciano Zambolin, nella sala austriaca di castel san Zeno, sempre lo stesso giorno si terrà la cena medievale in piazza (il costo della partecipazione ammonta a 25 euro mentre qualche anticipazione sul menù la si può trovare sul sito “palio10comuni.it”). Si terrà, invece, il 24 e il 25 agosto la tenzone dei musici e degli sbandieratori a Casale di Scodosia mentre la tenzone degli arcieri si disputerà il giorno dopo a San Salvaro. Il 31 nel vallo della città murata si terrà la “Grande Battaglia” e il 1° settembre sarà il giorno del Palio con figuranti in piazza fin dal mattino e i mercatini dei mestieri a fare da contorno all’iniziativa.

E’ finito il tempo degli slogan. La casa serve a chi non ce l’ha di Stefano Peraro*

Oltre alla corsa dei cavalli c’è grande attesa per la “Battaglia e l’incendio della rocca”, in programma il 31 agosto, visto che quest’anno il racconto verrà arricchito con scenografie di grande suggestione ed efficacia nel far rivivere agli spettatori il Medioevo della città

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segue da pag. 1 Mi riferisco ai due progetti di legge d’iniziativa del gruppo consigliare della Lega (pdl n. 62 e pdl n. 66) approvati in commissione, con il solo voto favorevole del Carroccio. Pd, Udc, gruppo misto e Bortolussi hanno votato contro. I due progetti di legge, presentati nel 2010, ad inizio legislatura, rientrano nel pacchetto leghista dei sei provvedimenti che introducono criteri di precedenza per i veneti nell’accesso a servizi o provvidenze pubbliche. In particolare il progetto di legge 62 prevede la precedenza assoluta per la domanda per l’accesso agli interventi a favore della prima casa (bandi regionali per l’acquisto, la costruzione o il recupero della prima casa di abitazione) mentre Il progetto di legge 66 vincola l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, bene: per entrambi è previsto che a beneficiarne siano solamente a quei cittadini che abbiano la residenza o svolgano la loro attività lavorativa in Veneto ininterrottamente da almeno 15 anni. Per la Lega le direttive europee le sentenze delle Corte Costituzionale che si sono già espresse, dichiarando l’illegittimità di questi provvedimenti perché in contrasto con il principio di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, non esistono e ne’ gli esponenti del Carroccio dimostrano di tenere in considerazione la mobilità dei cittadini e dei lavoratori anche veneti, per cui se per periodo di tempo un cittadino veneto da più generazioni ha una occasione di lavoro o si trova ad abitare in un’altra regione o all’estero finirebbe per perdere il diritto all’abitazione. Alla faccia della necessità per molti giovani di farsi una esperienza lavorativa e formativa all’estero! La Lega dovrebbe spiegarmi perché un cittadino Veneto che risiede da 15 anni e 1 giorno ha precedenza assoluta rispetto a chi, cittadino veneto, risiede invece da 14 anni e 11 mesi e magari è in mobilità, oppure con 3 figli a carico, oppure nel nucleo famigliare ha la presenza di persone con disabilità. Mi auguro che quando i due provvedimenti arriveranno all’esame dell’aula consiliare prevalgano le ragioni di buon senso e i principi di coerenza e di utilità che dovrebbero guidare il lavoro dei legislatori. Invece di creare discriminazione tra i cittadini, l’unica cosa che possiamo fare è un vero programma di edilizia residenziale e il recupero di tutto il patrimonio edilizio fatiscente o dismesso per garantire un alloggio a chi non ce l’ha o per chi l’ha perso”. *consigliere regionale dell’Udc


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Il Progetto Climaparks : Cambiamenti climatici e gestione delle aree protette

2007-2013

Progetto CLIMAPARKS - attività WP2 “Monitoraggio delle popolazioni di Pasne sul significato di atteggiamento respon- seriformi ed altre specie, mediante la sabile nei confronti dell’ambiente naturale metodica dell’inanellamento a sforzo (centri di informazione, programmi di for for- costante” presso la golena Ca’ Pisani

cooperazione territoriale europea programma per la cooperazione transfrontaliera

Italia-Slovenia

evropsko teritorialno sodelovanje program čezmejnega sodelovanja

Slovenija-Italija

mazione). Gli stessi parchi, attraverso progetti pilota, analizzeranno il comportamento del visitatore nelle aree protette rispettando l’ambiente. Partecipano al partenariato italo-sloveno la regione del Litorale sloveno — Primorska (Alto Adriatico), quella del Carso e quella montana (alpina).

I Rilevamenti dei dati Meteo nel Parco Regionale del Delta del Po

Investiamo nel vostro futuro! Naložba v vašo prihodnost! www.ita-slo.eu Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale Projekt sofinancira Evropski sklad za regionalni razvoj

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Temperatura ( medie giornaliere) - Porto Viro 33,9 32,7

Temperatura (°C )

Il progetto viene finanziato nell’ambito del Programma di Collaborazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007—2013 dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e da fondi nazionali. Il partenariato del progetto ClimaParks è composto da nove partner — 5 parchi italiani e 4 parchi sloveni. Il LP del progetto è il Triglavski narodni park. I parchi italiani e sloveni hanno svolto attività di ricerca e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici e sulla conservazione della biodiversità e di un rapporto sostenibile per l’ambiente nelle aree protette in oggetto e in generale, a livello globale. E’ sta attivata una rete permanente di postazioni informatiche attraverso cui è possibile paragonare i dati tra i singoli parchi. Grazie alla loro collaborazione i parchi italiani e sloveni rafforzeranno la sensibilizzazio-

l Parco Regionale Veneto del Delta del Po è da sempre sensibile al tema ambientale e al cambiamento climatico, con il progetto Climaparks si ha la possibilità di studiare i cambiamenti ambientali in atto e di predisporre e sperimentare interventi volti a promuovere una maggiore sensibilizzazione sui cambiamenti climatici stessi . Nell’ambito del Progetto da febbraio 2013 è attiva una centralina di rilevamento dei dati meteo presso il Centro Visitatori di Porto Viro. E’ possibile inoltre visionare i dati dal giorno dell’istallazione ad oggi, e in tempo reale, relativi anche a temperatura, umidità, vento e irraggiamento solare collegandosi a questa pagina: http://www.meteo.digiteco.it/default.

31,5 30,3 29,1 27,8 26,6 25,4 24,2

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Periodo: 01/07/13 - 01/08/13 - Min: 24,7°C - Med: 28,3°C - Max: 33,4°C

Il progetto ha previsto la realizzazione e la gestione di una stazione di inanellamento dei Passeriformi, in cui eseguire sia lo studio delle popolazioni nidificanti, sia lo studio delle migrazioni e dello svernamento.. La stazione, gestita dall’associazione Sagittaria, era ubicata all’interno della Golena di Ca’ Pisani, nello splendido Po di Maistra. Le sessioni di cattura, da marzo 2012 al aprile 2013, hanno permesso di inanellare 1.321 uccelli di 39 specie.

Il più alto numero di catture si sono registrate nei mesi di aprile, settembre e ottobre, al momento della stagione migratoria. Oltre il 50% degli uccelli catturati appartenevano alle seguenti specie: Capinera, Cannaiola e Robin, grazie alla presenza di zone umide zone boschive. Analizzando la fenologia delle catture per molte specie, è stata osservata una buona corrispondenza con i dati nazionali, mentre per altri è stato, tuttavia, osservato un ritardo nel passaggio. Da questa analisi, è diventato evidente che le specie diverse mostrano rapidi cambiamenti di densità e di gamma, non direttamente collegati con i cambiamenti di uso del territorio della zona del Delta. Tali cambiamenti potrebbero essere collegati direttamente con il generale cambiamento climatico. Per Usignolo di fiume e Beccamoschino, infatti, è noto come le grandi oscillazioni sono causate dagli inverni molto freddi. Oltre all’analisi del flusso migratorio, grazie ai dati raccolti è stato possibile analizzare le dinamiche di popolazione di alcune specie nidificanti, specie in confronto con i dati precedenti. Da questa analisi, è diventato evidente che le specie diverse mostrano rapidi cambiamenti nella densità e la gamma, non spiegabile direttamente con i cambiamenti nel territorio della zona del Delta. Tali cambiamenti potrebbero essere messi in relazione diretta con il cambiamento generale climatico. Per Usignolo di fiume e Beccamoschino, infatti, è noto come le grandi oscillazioni sono causate da inverni molto freddi. E’ evidente che questo è solo l’inizio di una prima analisi che se approfondita e prolungata nel tempo i darebbe maggiori informazioni e conclusioni affidabili.

Aggiornamenti Programma MAB promosso dall’UNESCO Con gli incontri del 16 luglio 2013 a Porto Viro e del 17 luglio 2013 a Mesola si è aperta la fase di dialogo con i portatori di interesse locali relativamente al PERCORSO DI CONCERTAZIONE PER LA CANDIDATURA DELL’ AREA DEL DELTA DEL PO A RISERVA DELLA BIOSFERA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA MABUNESCO”. A settembre saranno programmati altri incontri pubblici di presentazione della candidatura che verranno definiti nei prossimi giorni.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.


18 Sguardo alla Bassapadovana Sanità Proseguono a pieno ritmo i lavori nel cantiere di Schiavonia

Ospedale, avanti tutta La struttura è ormai pronta per due terzi fra meno di un anno al via il trasferimento di Emanuele Masiero

I

lavori per il nuovo ospedale proseguono a spron battuto. Incredibile ma vero in un periodo in cui si parla di fallimenti delle aziende e di mancati pagamenti. Tendenza al contrario quindi per il cantiere di Schiavonia dove sta sorgendo il polo ospedaliero unico della bassa. Una struttura pronta per due terzi: il 70 per cento dei lavori sono fatti, ovvero il 50 per cento degli investimenti economici, in linea con il cronoprogramma dei lavori. Se tutto andrà come previsto, il trasferimento nella nuova sede ospedaliera dovrebbe cominciare entro il primo semestre del 2014. Un passaggio storico e neanche così lontano se consideriamo che si tratta di attendere solo qualche mese. Ma veniamo all’avanzamento dei lavori. È già stata predisposta l’area che sarà adibita a punto di decollo e atterraggio per l’elisoccorso, ed a buon punto l’innalzamento del terreno adiacente i fabbricati, voluto per evitare il rischio di allagamenti. Nel corpo principale sono già state completate le strutture in calcestruzzo armato ed è terminata la posa in opera del-

la carpenteria metallica. Tra una decina di giorni comincerà il processo di stesura delle lamine sulla caratteristica copertura a onde dell’ospedale, quella disegnata dall’architetto francese Aymeric Zublena: si tratta di lamine di 150 metri che verranno posate

e “profilate” con una strumentazione all’a-

vanguardia, guidata attraverso un joystick da un professionista tedesco. All’interno sono già stati installati gli impianti e i condotti per i gas medicali, che raggiungono quelle che saranno le future stanze di degenza. Lungo tutto il perimetro interno sono state sistemate le pareti in cartongesso, mentre per l’involucro esterno a breve arriveranno le pareti prefabbricate in cotto, vetro e lamiera verniciata. Particolarmente suggestiva è la “hall” del nuovo ospedale, uno spazio di 2.500 metri quadri coperto da un sistema di tubolari bianchi, che a loro volta sosterranno un tetto in vetro che darà ampia illuminazione all’ingresso dell’ospedale. Un dettaglio da sottolineare assolutamente: per la costruzione delle varie opere, sono stati infatti autorizzati 95 subappalti, dei quali 62 che riguardano società con sede in Veneto. Dei 220 operai che in questo momento stanno lavorando, 85 sono dipendenti di società con sede in Veneto.

rimPasto Rimpiazziati gli assessori dimissionari Targa e Negrello

basso e canazza volti nuovi in giunta

C

olpo di scena nel panorama politico monselicense. La giunta dell’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Lunghi, è cresciuta di due unità. Una scelta che per certi versi può suonare “particolare” visto che manca meno di un anno alle prossime elezioni. Ma è pur vero che di tempo ne è passato da quando la giunta di Monselice ha avuto due defezioni importanti firmate Udc. Paolo Targa e Alberto Negrello, il primo defenestrato mentre il secondo ha lasciato di sua volontà. Andrea Basso Le deleghe in capo al primo cittadino probabilmente erano diventate troppo complesse da gestire tutte insieme e Lunghi ha preferito individuare due persone in grado di dargli una mano. Si tratta di Andrea Basso, già consigliere del Pdl (al quale dovrebbe subentrare in consiglio Stefano Bertazzo), e di Mariagrazia Canazza, alla sua prima esperienza politica. Un giovane e una donna che metteranno le proprie competenze a servizio dell’amministrazione. Una scelta che, al di là delle competenze personali, è anche un segnale nei confronti dei giovani e delle quote rosa che ora hanno un rappresentante in giunta. Basso, 31 anni, fresco di tirocinio in uno studio legale dopo la laurea in giurisprudenza, avrà il compito non facile di gestire artigianato, commercio, industria, agricoltura e sportello unico attività produttive. Un compito veramente impegnativo, visto il periodo economico estremamente difficile e la mancanza di risorse. Per Canazza invece, coordinatrice del sociale nel Centro Servizi Anziani di Monselice, sarà la prima esperienza in politica. A lei sono andate le deleghe alle pari opportunità e alle politiche della famiglia e della terza età. La motivazione è data dalla professionalità che il neo assessore Canazza ha dimostrato nello svolgere il suo lavoro a contatto con persone in difficoltà e bisognose di aiuto. E.M.

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Il complesso Monselice Uno ora ospita il Centro Veneto Servizi

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I

l complesso Monselice Uno inizia la sua attività. E lo fa con un “ospite d’eccezione”: cinque anni dopo la querelle amministrativa che bloccò i lavori, all’interno dello stabile di via Colombo ci sono gli uffici della nuova sede del Centro Veneto Servizi. Con tanto di insegna enorme ben visibile dalla strada statale si interseca con le direzioni Padova e Rovigo. Il Cvs ha acquisito una torre e tre piani più quello interrato, per un totale di circa 3 mila metri quadri. È in corso anche la sistemazione del giardino esterno, per dare il massimo decoro alla nuova sede. Intanto continua la ricerca per trovare acuirenti per il resto del complesso “Saturno”. La dirigenza di Monselice Uno sta trattando direttamente per lo spazio al pianterreno, destinato a ospitare un supermercato. Mentre i rimanenti spazi sono ancora disponibili, in primis tutta la torre B, quella leggermente più arretrata rispetto a via Colombo: tre piani da 800 metri quadri ciascuno. Tra le trattative in corso ci sono negozi e studi di professionisti anche se

non è escluso che possano trovare una collocazione anche altri servizi come ad esempio una palestra. Lo stato attuale della struttura si può vedere anche sul sito www.monseliceuno.eu. Quanto ai lavori di sistemazione, tutte le parti comuni saranno ultimate per ottenere l’agibilità della sede del Cvs. Per gli altri spazi, il preliminare già concluso prevede un anno di tempo per la consegna. L’accordo tra Monselice Uno e Comune prevede che il privato realizzi una palazzina di tre piani per il Comune. Restando in tema Cvs, il presidente uscente Giuseppe Mossa è stato confermato presidente. L’ex sindaco di Montagnana ha ottenuto l’unanimità dei voti dei presenti, pari al 70 per cento dei 59 Comuni serviti (49 padovani a cui si sono aggiunti 10 del Basso vicentino). “Un risultato dovuto sopratutto – afferma Mossa al buon lavoro degli ultimi tre anni e ai risultati del relativo bilancio. I voti concordi provenienti da Comuni dalla diversa colorazione politica sta a dimostrarlo”. E.M.



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VIAGGIO IN

PROVINCIA

La valutazione L’ateneo conquista il primo posto in Italia per diverse discipline

PADOVA

Università di Padova imbattibile nella ricerca

Il rettore Zaccaria nell’aula magna del Bo’ a Padova

Confermata l’eccellenza del Bo, la soddifazione del rettore Zaccaria: “premiato il nostro lavoro” di Nicola Stievano

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’Università di Padova brilla nel firmamento della ricerca italiana e si conferma come ateneo di eccellenza nelle principali discipline. A decretarlo è l’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, attraverso i risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca italiana che ha esaminato i prodotti della ricerca in 113 strutture: 95 università, 12 enti di ricerca vigilati dal Miur e 26 enti volontari nei sette anni fra il 2004 e il 2010. Non si tratta dunque di un semplice studio statistico ma della base per l’assegnazione dei fondi per la ricerca. La quota che andrà agli atenei meritevoli, ha poi precisato il ministro a margine della presentazione, è di 540 milioni, che sarà appunto assegnata in base ai risultati del rapporto dell’Anvur tra il 2004 e il 2010. Il lavoro di valutazione è durato 20 mesi, avendo preso il via a novembre 2011 per terminare a giugno 2013, e ha passato al setaccio tanto i progetti di ricerca quanto le istituzioni, anche attraverso l’osservazione della produzione scientifica degli attori coinvolti, non solo per quanto riguarda brevetti e manufatti ma anche articoli, libri ed edizioni critiche. Nel settore della ricerca prevalgono, in grandissima misura, per i risultati raggiunti, le università del nord, con Padova che risulta al primo posto assoluto in ben 7 Aree fondamentali (Fisica, Scienze della Terra, Biologia, Medicina, Agraria Veterinaria, Ingegneria industriale e infor-

mazione, Economia e Statistica), al secondo posto assoluto in 3 Aree (Chimica, Filosofia Storia Pedagogia, Psicologia) e al terzo posto in un’Area (Giurisprudenza). La ricerca italiana ottiene inoltre ottimi voti in scienze chimiche e in scienze fisiche, mentre arranca in scienze sociali e politiche e ha il suo punto più debole nelle scienze economiche e statistiche. “Si tratta della più ampia e sistematica valutazione fatta negli ultimi anni a livello internazionale, - afferma il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria - che colloca finalmente l’Italia nel sistema europeo della valutazione. E la soddisfazione è tanto più motivata, se si pensa al quadro di drastico taglio di risorse che subiamo ormai da anni: riduzione che Padova è riuscita a non far pesare sulla ricerca, grazie a una rigorosa politica di bilancio e al contributo di tutto il personale, dalla componente accademica a quella amministrativa. Ci attendevamo d’altra parte un risultato positivo dalla valutazione della nostra ricerca, sia perché la ricerca è nella genetica della nostra storia plurisecolare, sia perché abbiamo costantemente dedicato a essa considerevoli risorse finanziarie e organizzative: sommando le varie tipologie di finanziamento, e prendendo in considerazione gli ultimi sette anni analizzati anche nella procedura di valutazione, abbiamo investito in ricerca oltre 138 milioni di euro, circa

20 all’anno”. Il rettore sottolinea che si tratta di una cifra tra le più alte in Italia, considerando le dimensioni del corpo docente: 2.200 tra insegnanti e ricercatori. Facendo una comparazione con altri atenei, Padova dedica alla ricerca il 28 per cento delle entrate; quota cui, tra le sedi di analoghe dimensioni, si avvicinano solo Bologna e Pisa, con il 21 per cento; gli altri rimangono a una percentuale a una cifra. “Essere ai vertici della qualità della ricerca - conclude il rettore - non è un semplice fiore all’occhiello: ha ricadute strategiche e premiali, a partire dalla ripartizione del Fondo Nazionale di Finanziamento Ordinario, che assegna l’87 per cento delle risorse sulla base di regole fisse, legate in particolare alla dimensione delle sedi universitarie; il restante 13 rappresenta una quota premiale, basata su parametri tra i quali rientra anche la valutazione dell’Agenzia. Certo, non si tratta di cifre astronomiche; ma con le ristrettezze cui dobbiamo far fronte, ogni risorsa è preziosa. L’aspetto finanziario non è comunque il solo, e neppure il più rilevante: essere ai vertici della qualità della ricerca rappresenta il miglior biglietto da visita per un ateneo, sia per il livello della formazione che garantisce agli studenti in relazione alla professionalità dei loro docenti e alla dotazione accademica a disposizione, sia per la capacità di attrarre intelligenze qualificate dall’esterno, sia a livello di insegnanti che di allievi”.

SERvIZI SANITARI ACCREDITATI lA PROvINCIA SI SCHIERA CON I lAvORATORI

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a presidente della Provincia di Padova Barbara Degani e l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison hanno incontrato una delegazione del Comitato di crisi regionale della Sanità veneta. L’Amministrazione provinciale ha espresso l’appoggio alle istanze sostenute dal Comitato a favore dei centri sanitari accreditati che erogano prestazioni ambulatoriali e diagnostiche con il solo pagamento del ticket. Un servizio che finora ha garantito ai cittadini di poter accedere a visite, esami di laboratorio e cicli di fisioterapia al costo del servizio sanitario nazionale senza affollare gli ospedali. Il taglio imposto dalla Regione Veneto rischia invece di cancellare questa possibilità con pesanti conseguenze sui servizi per i cittadini e sui posti di lavoro. “Faccio

appello ai consiglieri padovani che siedono in Regione e al presidente della giunta Luca Zaia affinché tutelino e valorizzino i servizi che funzionano, sia che vengano svolti dal pubblico, sia che vengano svolti dal privato”, ha detto la presidente Degani. “La sanità convenzionata rappresenta per Padova un’eccellenza che non è nata oggi, ma proviene da quarant’anni di investimenti e di lavoro e ha dimostrato di funzionare garantendo ottimi servizi per i cittadini.”. I tagli della Regione hanno inoltre messo a rischio centinaia di lavoratori. Si tratta di medici, fisioterapisti, infermieri, tecnici di laboratorio e personale specializzato che rischia di finire senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. La questione occupazionale è seguita dall’assessorato al Lavoro della Provincia di Padova.

Opportunità per le imprese

aPPrendistato di alta formazione

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’Università degli Studi di Padova promuove la possibilità a favore delle imprese di tutti i settori, pubbliche e private, di attivare un contratto di “apprendistato di alta formazione e ricerca” con giovani laureandi, laureati, dottorandi e dottori di ricerca che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, con la finalità di conseguire un titolo di studio o di svolgere attività di ricerca in azienda inserendo nel proprio organico profili medio - alti con competenze specialistiche, che possono contribuire a portare innovazione in azienda e far crescere la sua produttività. Il termine previsto per la presentazione della manifestazione di interesse è il 20 agosto. Sul sito internet www.unipd.it/apprendistato-di-alta-formazione-e-ricerca è possibile recuperare tutte le informazioni utili per la presentazione delle domande.



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Spazi Spazi Aperti aperti 13 23 Un aiuto alle fasce deboli. Dopo il via libera alla legge regionale arriveranno i primi accordi per le attività in azienda

La cura della fattoria Il legame con il territorio sta sempre più diventando un punto di riferimento di Emanuele Masiero

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ra che la legge regionale sull’agricoltura sociale è realtà gli imprenditori agricoli, a partire dai titolari di fattorie didattiche e agriturismi, sono pronti a siglare le convenzioni con gli enti interessati per incrementare le attività nei confronti delle fasce deboli, ad esempio la pet-therapy, insieme alle iniziative per i bambini e gli anziani. A Padova le opportunità non mancano, spiega la Coldiretti, e diverse aziende sono già attrezzate per offrire questo genere di servizi. All’agriturismo “La Primizia” di Selvazzano, per fare un esempio, da tempo vengono impiegati gli asini per l’attività di sostegno a persone con forme di disagio psicofisico. Prendersi cura dell’asino durante una passeggiata nei campi, ricorda Coldiretti Padova, aiuta a ritrovare anche la fiducia in sé stessi. L’asino infatti segue solo le persone di cui si fida, perciò chi lo accompagna deve instaurare un rapporto di fiducia che lo aiuta a confrontarsi anche con se stessi e migliorare la propria autostima.

Coldiretti Padova: “E’ una realtà emergente che va incoraggiata e diffusa” Le attività con l’asino sono praticate anche nell’agriturismo “Al Giglio” di Padova mentre sono numerose le fattorie didattiche della nostra provincia che in queste settimane organizzano centri estivi “a tutta natura” coinvolgendo i ragazzi in vacanza in laboratori sui prodotti agricoli, esperienze a contatto con gli animali, divertimento nel verde della campagna. C’è anche chi si sta organizzando per dare ospitalità agli anziani oppure ai bebé con l’apertura degli “agrinido”, sulla scorta di esperienze già avviate nella nostra regione. Di recente l’agriturismo “la Fonte” di Este ha ospitato l’orto sociale gestito dai ragazzi diversamente abili dell’Irea Morini Pedrina mentre Coldiretti Padova ha sottoscritto un accordo con la Casa di Riposo di Conselve

per mettere a disposizione degli ospiti un appezzamento di terreno da coltivare. “La legge regionale sull’agricoltura sociale finalmente mette nel giusto rilievo – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - una realtà emergente e fino ad ora senza una codifica: le fattorie sociali. Siamo soddisfatti per la conclusione dell’iter amministrativo che ha portato alla definizione di una norma innovativa votata dal Consiglio Veneto, ora però dobbiamo passare dalle parole ai fatti, sottoscrivendo le convenzioni per organizzare attività come la pet-therapy negli ospedali, i soggiorni per anziani in campagna, il coinvolgimento degli ipovedenti, l’integrazione nel mondo del lavoro di carcerati e tossicodipendenti, il recupero psicofisico dei portatori d’handicap. Dagli agrinidi agli ospizi di campagna le attività intraprese sul territorio sono molteplici e le soluzioni adottate rispecchiano le svariate offerte garantite dalle imprese agricole per soddisfare un’esigenza avvertita sempre più dalla collettività per il mante-

In alcune fattorie della nostra provincia la cura con l’asino è già piuttosto diffusa come altre attività sociali rivolte a bambini, anziani e persone con qualche forma di disagio. Un impegno da incoraggiare nimento di legami territoriali e culturali che costituiscono il vissuto di una comunità e che spesso trovano, non casualmente, proprio nella famiglia rurale gli interpreti più fedeli. La prossimità e la relazione sono valori antichi – continua Miotto – e da sempre presenti nel mondo contadino cosi come la solidarietà, il mutuo aiuto, la cura e assistenza di membri all’interno di una

cerchia familiare “allargata”. In agricoltura c’è una predisposizione naturale per la valorizzazione delle persone di tutte le età e questa attitudine ha consentito di alimentare un welfare inclusivo più umano e rispettoso delle fragilità. Le opportunità ci sono, il quadro normativo pure – conclude Miotto – ora si tratta di mettere in pratica le attività sociali firmate dagli agricoltori”. Messaggio pubblicitario

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CEMENTERIA: INCHIESTA DEllA PROCuRA

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a querelle sulle cementerie della bassa padovana sembra una storia senza fine. Questa volta il problema non sono le emissioni o altre questioni ambientali. La Procura ha aperto un’inchiesta per abusi edilizi alla Cementeria di Monselice con un blitz in municipio da parte di guardia di finanza e carabinieri in servizio di polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Padova, insieme a tecnici dell’Arpav e guardia forestale. L’obiettivo era l’acquisizione di tutti gli atti relativi alle autorizzazioni edilizie rilasciate nei mesi scorsi alla Cementeria, da parte dell’ufficio tecnico comunale. Dei presunti abusi nel cementificio di via Solana, passato dalla famiglia Radici al gruppo Zillo, si comincia a parlare a novembre dell’anno scorso. Questa volta la questione è molto semplice: a fronte della richiesta di usare i rifiuti nel processo produttivo, comitati ambientalisti e alcuni consiglieri fanno notare che una fetta consistente della cementeria è costruita in zona agricola. Basta una sanatoria? Assolutamente no. Le opere abusive in zona agricola, in un territorio protetto come quello del Parco Colli, non sono sanabili. I comitati per questo impugnano al Tar le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate allora. E diffidano il Comune dal dare il via libera edilizio. La Provincia, che in quel momento ha in mano la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per l’uso dei rifiuti nel processo produttivo, chiede chiarimenti al Comune. Dall’ingegner Mario Raniolo, responsabile dell’area tecnica del Comune, arriva in gennaio il via libera: tutto sanato.

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24 Economia 16 I dati di Confindustria Padova paga un prezzo alto ma mantiene i suoi primati

In cinque anni la crisi ha bruciato 2,8 miliardi Dopo le flessioni dell’anno scorso in questi mesi la debolezza prosegue, va meglio invece l’export di Emanuele Masiero

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’industria padovana conta i danni della crisi e al di là di qualche segno di vitalità - come l’export - non scorge indicazioni di svolta, almeno nel breve. E’ quanto emerge dal quadro sintetico presentato da Confindustria Padova durante l’assemblea generale. In cinque anni la crisi ha sottratto a Padova 2,8 miliardi di euro di PIL; nel 2013 la flessione proseguirà (-1,1%: Unioncamere-Prometeia). Dopo il parziale recupero nel biennio precedente, il 2012 ha registrato una caduta dell’attività produttiva (-5,3%) e del fatturato (-5,1%). La debolezza prosegue nel 2013: a marzo la distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008) si attesta ancora al 24%. Più intonata la performance delle esportazioni che nel 2012 crescono del +4,4% (8,6 miliardi, sopra i valori pre-crisi), nonostante la recessione in Europa.

Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova Nel primo trimestre 2013 la produzione è in calo tendenziale del -5,0%, il fatturato del -4,3%. L’evoluzione degli ordinativi interni è negativa (-3,2%), non va oltre la tenuta all’estero (+0,4%). Prosegue il traino dell’export, a velocità più contenuta (+1,8%), ma superiore a Veneto (+0,2%) e Italia (-0,7%). L’occupazione scende dell’1,9% (+0,2% nel 2012) per effetto del calo dei livelli produttivi e del progressivo esaurimento della Cig. Nel 2012 la Cig nell’industria (manifatturiero e costruzioni), con 14 milioni 500 ore, è aumentata del +14,8%. Nei primi cinque mesi del 2013 l’aumento è del +41,5% (6 milioni 900mila ore). Nel 2012 il tasso di disoccupazione è salito al 6,4% (dal 5,3). Quella giovanile sale al 20,7%. La selettività e il costo del credito sono stringenti: a marzo 2013 i prestiti alle

imprese sono diminuiti del -7,6% (Italia -5,8%). Una condizione che complica la liquidità aziendale, anche a causa dei ritardati pagamenti. Le prospettive permangono incerte, non si scorgono segnali di ripresa a breve. Il nostro territorio conserva comunque dei primati. Padova è la prima provincia nel Nord Est, e la nona in Italia, per numero di imprese operative (92.040), prima in Veneto e decima in Italia per reddito prodotto (25,1 miliardi di euro). È prima in Veneto (nona in Italia) per totale occupati, terza in Veneto (nona in Italia) per occupati nel manifatturiero. È al primo posto nella regione (sesta in Italia) per brevetti depositati nel 2012 (1.979). Con 32 start up innovative registrate nei primi cinque mesi del 2013, è al sesto posto in Italia (dopo Milano, Torino, Roma, Bologna, Trento). “L’intensità della crisi ci ha riportato

indietro di vent’anni, ha eroso base produttiva, lavoro e certezze, non la nostra competenza manifatturiera. - spiega il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin - Il rischio deindustrializzazione è alto, anche in un’area vitale come il Veneto, se non interverrà una svolta pro-industria che modifichi un contesto oggi profondamente ostile al lavoro e all’impresa. Al Governo, al Parlamento e ai partiti chiediamo senso dell’emergenza e responsabilità pubblica in questo momento, per non vedere sparire una parte vitale del nostro tessuto produttivo. Il decreto “del fare” e il pacchetto lavoro sono un buon inizio, cui però dovrà seguire una cura d’urto, uno shock positivo per la crescita fondata sull’industria. I prossimi mesi saranno decisivi. Occorre favorire, e non stroncare con altre tasse, la possibile ripresa muovendosi sul fronte della spesa.

I piccoli passi sono un metodo necessitato, ma temo insufficiente. La prospettiva è una ripresa gracilissima se su cuneo fiscale, credito, energia non interverranno decisioni coerenti con l’altezza della posta in gioco. La questione industriale sarà il vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa” Tiene banco, pertanto, la “«questione industriale” e l’urgenza di una svolta pro-industria, in Italia come in Europa, per arginare la desertificazione produttiva che minaccia persino le aree più dinamiche, gli ostacoli da rimuovere, come la persistente restrizione del credito e una tassazione insostenibile (53,6% quella effettiva). In questi giorni c’è molta attesa per le decisioni che il Governo dovrà prendere su Iva e Imu, il ministro padovano Zanonato è ottimista, ora è atteso alla prova dei fatti.

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Cultura provinciale 27 17 Archeologia Aperta la terza area di scavo della cittadina termale dopo una campagna durata dodici anni

I fasti dell’impero a Montegrotto

Padova

La villa romana era una lussuosa dimora patrizia del primo secolo, impegnati ben 450 archeologi

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vela tutti i suoi segreti la terza area archeologica di Montegrotto Terme, in via Neroniana, dove si trova un’antica villa romana, lussuosa residenza di un raffinato proprietario dall’identità sconosciuta e vissuto nel primo secolo dopo Cristo. La dimora patrizia è articolata in quartieri residenziali finemente decorati e in ampi giardini porticati, le cui vestigia sono state oggetto di scavo da parte dell’Università di Padova dal 2001 al 2012 e di restauro dal 2011 al 2013 da parte della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto. L’edificio antico è protetto da una copertura permanente evocativa di volumi originali, che, insieme con i misurati interventi di restauro conservativo, rendono la suggestione di come doveva essere la villa nel momento del suo massimo splendore, circa duemila anni fa. “Si conclude dopo oltre un decennio di impegno costante da parte dei colleghi di Archeologia, un progetto di grande importanza per l’accrescimento delle nostre conoscenze sul divenire storico dell’importante territorio, noto in antico con il nome di Aquae Patavinae, che riecheggia nel moderno toponimo di

Il Museo agli Eremitani Terme Euganee. E’ un passo importante per il rilancio della nostra cultura e fondamentale per il museo del termalismo”: ha detto il Rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Zaccaria, intervenuto alla presentazione della nuova area archeologica, all’Hotel Terme Neroniane. Al centro di un campo, all’interno dell’hotel che già ospita sotto il suo ristorante i resti di un’area termale di epoca romana, sono visibili le fondamenta e le pavimentazioni di una lussuosa residenza di un proprietario dall’identità sconosciuta, vissuto nel I secolo dopo Cristo. La villa, che nella sua planimetria e pavimentazione è stata ricostruita utilizzando pezzi di mosaici originali del I secolo rinvenuti durante gli scavi, era stata poi riutilizzata nel corso della storia almeno fino al quarto secolo. Ci aveva pensato poi il caso a riportarla alla luce durante un’aratura nel 1988 dando il via a una serie di lavori, tanto sul campo di circa 450 archeologi più o meno esperti, quanto dietro una scrivania tra un’autorizzazione e l’altra. Lavori arrivati al capolinea il mese scorso quando è stato tagliato il nastro alla terza area archeologica romana di Montegrotto. Nonché

Al via il restauro dei Musei Civici

A La ricostruzione della Villa Romana scoperta a Montegrotto prima villa nobiliare rinvenuta nel territorio delle Terme Euganee. Gli scavi veri e propri erano iniziati nel 2001 quando l’area, sempre sotto il controllo della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, era stata data in concessione dal Comune di Montegrotto all’Università degli Studi di Padova che, grazie al sostegno della Fondazione Cariparo e dell’associazione Arcus, ha portato alla luce questo gioiello di architettura. “Abbiamo scelto di delimitare i confini delle stanze interne alla casa, di ricreare i siti dove si trovavano le colonne e ricoprire l’area con un

tetto evocativo dei volumi dell’epoca, in modo da far capire a chi visita il sito la grandezza della villa. Tutto è poi descritto nei pannelli informativi all’ingresso della domus”, ha spiegato la dottoressa Francesca Ghedini, vicedirettore del dipartimento Beni Culturali del Bo. Sono stati oltre 350 gli studenti archeologi che dal 2001 grazie alla direzione scientifica dei docenti hanno lavorato sul sito e contribuito alla realizzazione di importanti ricerche e studi. La costituzione dell’area archeologica di via Neroniana rientra nel progetto di valorizzazione culturale “Aquae Patavinae” sorto nel 2005.

via entro l’estate i lavori di restauro dei musei civici agli Eremitani. L’assessore alla Cultura Andrea Colasio, infatti, ha dato impulso al progetto finanziato dalla Ue attraverso la Regione. Il primo stralcio dell’intervento prevede la realizzazione della nuova cassa, della caffetteria, dell’area didattica, dei laboratori di restauro e il rinnovo di tutta l’impiantistica. In autunno dovrebbero iniziare i lavori del secondo stralcio che comprende anche la copertura in vetro del chiostro minore. Il progetto prevede anche l’implementazione della videosorveglianza. Il progetto di riqualificazione del complesso dei Musei Civici agli Eremitani è finanziato dal Comune di Padova, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con 1 milione e 150mila euro e sostenuto con un contributo di 3,1 milioni di euro dal Programma operativo regionale parte Fondo europeo di Sviluppo regionale.


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LO calcio

SPORT in PRIMO PIANO ragazzi dell’ac montagnana alla finale gazzetta cuP 2013

Triathlon L’atleta di Terrassa Padovana resta saldo nel gruppo dei migliori

Fabian bene ai mondiali di Emanuele Masiero

D La formazione dell’Ac Montagnana allenata da Iacovino anno guadagnato il pass per la finale nazionale allo stadio “Meazza” sbaragliando tutte le avversarie nelle fasi eliminatorie di Monselice e Padova. C’era anche l’Ac Montagnana tra le 12 formazioni che hanno raggiunto la finalissima della “Gazzetta Cup 2013”. I ragazzi allenati da Vincenzo Iacovino, gli unici a rappresentare il Veneto nella categoria, hanno partecipato all’ultimo atto che si è giocato il mese scorso a San Siro. I baby calciatori montagnanesi si sono classificati al quinto posto nazionale del girone Young, che ha visto trionfare la squadra campana dell’Asd Mariano Keller. Per il Montagnana l’eliminazione ha saputo tanto di beffa, con un gol su punizione subito a 20 secondi dal termine del match. Arrivati a questo livello, in ogni caso, la posizione in classifica è l’ultimo dei pensieri: la finalissima nazionale nello stadio dei grandi campioni vale già come una medaglia. Questi gli atleti della formazione padovana, accompagnata a Milano dal dirigente Roberto Paccagna: Andrea Miatton, Nicola Milan, Luca Mantovani, Aiman Lamachi, Francesco Turato, Giovanni Bossone, Michele Vicentini, Giordano Paccagna e Jassin Obaha. Nell’altra categoria, tra gli Junior, a rappresentare il Veneto c’era l’Asd Cerea. Alla fine l’ha spuntata il Simply Paolucci. Per Nicola Cesaro il calcio nostrano è veramente un bella soddisfazione.

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opo l’ottimo ottavo posto ottenuto in World Triathlon Series ad Amburgo, Alessandro Fabian, atleta originario di Terrassa Padovana, ha incassato nella cittadina tedesca un altro risultato di rilievo, chiudendo al sesto posto il campionato del mondo per Team insieme ad Alice Betto, Annamaria Mazzetti e Davide Uccellari. La squadra Italiana è stata sin dalla prima frazione molto vicina alle posizioni da podio. Sfortunata la Gran Bretagna, costretta al ritiro a causa di una caduta in bicicletta di una sua staffettista. Ne ha saputo ben approfittare la Germania che, spinta dal fantastico pubblico di Amburgo, ha colto la sua prima vittoria iridata per Team. Gli azzurri tornano con un sesto posto che migliora il risultato dello scorso anno e che lascia bene sperare per il futuro. “Un passo alla volta stiamo migliorando – ha commentato un soddisfatto Ale Fabian – siamo una squadra solida e con buoni margini. Anche oggi abbiamo dimostrato che non siamo lontani dal podio.

Este Alice Rampin ha portato la cultura del cheerleading nel padovano

Cheer School Click sul podio arrivano le prime medaglie A

rrivano le prime medaglie per l’Asd Cheer School Click, il gruppo atestino di cheerleading fondato ormai due anni e mezzo fa dall’istruttrice federale Alice Rampin. A Gambettola (Forlì-Cesena) si è svolto il campionato Italiano FisacGym di Cheerleading e Cheerdance. Le società rappresentate non erano molte, ma in compenso erano tutte di buon livello rispetto alla media italiana. E da qui sono arrivati degli inaspettati, ma tanto attesi, successi. Per la società atestina hanno partecipato dodici atlete, che hanno ottenuto anche due medaglie di bronzo. Nella categoria unificata Cheerdance Freestyle Duo, per il senior Elena Trivellato e Olga Navarin hanno guadagnato il terzo posto assoluto, mentre tra le junior al quarto posto si sono classificate Giulia Castellano Spadone e Siliva Raimondi. Nel Group Stunt All Girl Junior un’altra medaglia di legno per Anna Larosa, Beatrice Vignato, Margherita Slanzi, Federica Baù e Camilla Vignato. L’altra medaglia di ferro, ancora di bronzo, è stata messa al collo di Alice Rampin, Elena Trivellato, Linda Baldo, Matilde Corradin e Olga Navarin per la categoria Group Stunt All Girl Senior. “Quest’ultimo risultato è stato davvero sorprendente in quanto alla viglia della gara raggiungere un podio in questa categoria appariva im-

La formazione del gruppo di Este della Cheer School Click presa assai ardua”, conferma l’istruttrice Alice Rampin. Qualche mese fa l’Asd Cheer School Click aveva partecipato anche al suo primo campionato internazionale di cheerleading e cheerdance, la Millenium Cup di Trieste, che ha visto impegnate le migliori cheerleader di Italia e Balcani. La squadra atestina era in gara con 12 atlete di età compresa tra i 9 e i 21 anni. Alice Rampin ha letteralmente portato la cultura del cheerleading in un territorio in cui la disciplina era praticamente sconosciuta: “In questo ultimo periodo abbiamo fatto buoni progressi, ma la strada da percorrere è ancora tanta e ne siamo consapevoli”. La società, quest’anno, ha fatto tappa anche in scuole e centri estivi per promuovere la disciplina. N.C.

Alessandro Fabian durante la frazione in bicicletta ad Amburgo Presto lotteremo per la vittoria”. Nonostante fosse ancora un po’ stanco per la gara del giorno prima, Fabian ha comunque tirato fuori dal cilindro un’altra prestazione super: dal confronto con le tre squadre poi salite sul podio (Germania, Nuova Zelanda, Stati Uniti) emerge infatti che i tempi di Alessandro sono assolutamente in linea con i migliori frazionisti di ciascuna Nazione. “Con questo doppio risultato chiudo la prima parte della stagio-

ne – ha commentato Fabian – non posso che ritenermi soddisfatto di quanto fatto fin qui: il quinto posto di Madrid e le medaglie ai campionati Europei sono stati senz’altro momenti importanti. Ora mi prenderò qualche giorno di riposo per poi ricominciare ad allenarmi forte per la parte finale. Ci sono diversi appuntamenti interessanti: su tutti metto la tappa di World Series di Londra; si correrà sul percorso dell’Olimpiade 2012. Ho bei ricordi e voglio fare una bella prova”.

Club CIClISTICO DI ESTE. la sfida in via Matteotti

al classico gran Premio eugas cento ciclisti Promettenti in gara

La premiazione al termine della Coppa Città di Este

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otto la perfetta regia organizzativa del Club Ciclistico di Este della presidente Stefania Paluelllo, si è disputato l’ormai classico Gp Eugas- coppa città di Este riservato alla categoria dei Giovanissimi sulla centralissima via Matteoti. Oltre 100 piccoli ciclisti in gara si sono dati battaglia in svariate batterie di “primi sprint” davanti ad un folto pubblico. Alle premiazioni, coordinate dallo spiker Walter Lotto, sono intervenuti il sindaco Giancarlo Piva e l’assessore allo sport Fabrizio Brugine. Questi i risultati G1: 1. Luca Francescon ( Saccolongo) 2. Davide Dotto (Cage) 3. Marco Dotto (Saccolongo). G2: 1. Mattia Favaro ( Sant’Andrea) 2. Luca

Fabris (Scuola ciclismo di Vò) 3. Sebastiano Damiani (Lions); femminile 1. Chiara Giusti (Saccolongo). G3: 1.Kevin Pinton ( Sant’Andrea) 2. Alan Giorgio Kaltak (Girelli) 3. Fabio Canevarolo ( Cage); femminile. 1. Anna Tiengo ( Lions).G4: 1. Francesco Donadello ( Sossano) 2. Mattia Pasquale (id) 3. Morgan Corso (Scuola Ciclismo di Vò); femminile 1. Linda Boron (Cage). G5: 1. Matteo Broggian (Sossano) 2. Nicolò Finamoni ( Guadense Rotogal) 3. Marco Morbiato (id); femminile 1. Irene Affollati (Mainetti).G6: 1.Riccardo Carretta ( Guadense Rotogal) 2. Piercarlo Pressenda (Monselice) 3.Giacomo Venturella ( Cage); femminile: 1. Sofia Zamperetti (Mainetti). W.L.


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16 Cultura veneta 30 Le immagini della fantasia Dal 26 ottobre prenderà il via la Mostra internazionale d’illustrazione

Gabriel Pacheco, ospite a Sarmede Il tema di quest’anno sarà il Messico. Tredici artisti a lavoro per illustrare il libro realizzato in concomitanza con l’iniziativa

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armede è senza dubbio una delle capi- corso per giovani illustratori. Di più: la sua tali dell’illustrazione. Grazie a Štepán presenza sarà duratura, anzi perenne, visto Zavrel, che nel 1988 organizzò qui i che del suo passaggio rimarrà un murales suoi primi corsi di pittura, la cittadina ai pie- sulle pareti della Casa della Fantasia, nuova di del Gran Bosco del Cansiglio è diventato sede della mostra. E’ questo il contributo il paese della fiaba. Da ben 31 anni, inoltre, che la mostra lascia il piccolo borgo tra le si tiene qui Mostra internazionale d’illustra- colline, infatti, anno dopo anno, le facciate zione per l’infanzia “Le immagini della delle sue vecchie case si popolano di storie affrescate, persino il fantasia” il cui allestiMunicipio è popolato mento per l’edizione Anno dopo anno di leoni, coccodrilli, pe2013 del tutto definito le facciate delle sci e pipistrelli giganti. a cominciare dal tema vecchie case si che quest’anno sarà popolano di storie Per tornare alla mostra va detto che oltre al un paese. E’ al Mes- affrescate grande artista messicasico, infatti, che sarà dedicata l’esposizione che aprirà i battenti no, sono all’opera tredici tra i migliori artisti il prossimo 26 ottobre e messicano sarà del panorama internazionale, per realizzare anche l’ospite d’onore, il grande illustratore le immagini del libro che sarà pubblicato in Gabriel Pacheco, presente in mostra con una collaborazione con Franco Cosimo Panini sezione lui interamente riservata. La presen- Ragazzi e in coedizione con Sm Messico in za del grande artista non sarà solo artistica, uscita a ottobre. Accanto all’omaggio alla nel senso esclusivo delle sue opere, ma Nazione ospite e all’Illustratore dell’Anno, sarà fisica, in carne ed ossa per tenere un la Mostra proporrà ai suoi visitatori anche la

arte last minute

Nelle foto alcune delle opere dell’artista messicano Gabriel Pacheco

grande carrellata del meglio che il settore dell’illustrazione per l’infanzia abbia proposto a livello mondiale. Di ciascun albo

illustrato individuato in quest’area dell’eccellenza, saranno presentate alcune tavole originali. Complessivamente, nelle diverse

sezioni, saranno più di trecento le illustrazioni esposte, insieme ai libri per i quali sono state create.

Palazzo cosmo di Pieve di cadore

Scultura a Padova

una mostra Per fare chiarezza sull’oPera di tiziano

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a recente pulitura della pala “Il vescovo Jacopo Pesaro e papa Alessandro VI davanti a San Pietro”, eseguita da Tiziano Vecelio, ha riaperto il dialogo del mondo dell’arte sul grande pittore veneto e le porte di una mostra che rimarrà aperta fino al prossimo 6 ottobre a Palazzo Cosmo di Pieve di Cadore. Sulla grande tela, commissionata da Jacopo Pesaro al giovane Vecellio, infatti, La pala “Il vescovo Jacopo rimanevano interrogativi che negli ultimi anni hanno portato alle interpretazioni più varie, compresa Pesaro e papa Alessandro VI quella che considerava la grande tela conservata al Museum voor Schone Kunsten di Anversa, la più davanti a San Pietro”, oggi antica realizzata da Tiziano o quella che ne attribuiva l’esecuzione non alla sola sua mano ma ad conservata al Museum voor un concorso d’opera partito sotto la regia di Giovanni Bellini, vista la discrepanza qualitativa tra la Schone Kunsten di Anversa figura di San Pietro e quella degli altri due personaggi. La mostra, invece, vuole essere di contributo alla corretta interpretazione dell’opera in oggetto e di tutta l’epopea vecelliana. Attraverso una decina di opere di puntuale riferimento e di confronto, dipinti, disegni e silografie, l’esposizione evidenza ciò che gli esami eseguiti hanno già dimostrato, ossia che la tela è stata prodotta in un’unica soluzione ed è paragonabile, sotto il profilo tecnico e dei materiali, alle opere di Tiziano del 1510 – 1514 circa. Le apparenti differenze nella resa non sarebbero per altro dovute a una molteplicità di mani o di fasi esecutive ma ad uno stato di conservazione piuttosto altalenante.

finotti e Young-Won Pronti Per la corea

ltimi giorni per la rassegna di scultura contemporanea di Padova. Ci sarà tempo fino al 20 agosto per vedere le opere di Novello Finotti e di Kim Young-Won esposte in varie sedi cittadine (da Palazzo Zuckermann a corso Garibaldi 33, dai Musei Civici agli Eremitani a piazza Eremitani, fino alla Galleria d’Arte La Teca) poi l’esposizione verrà trasferita in Corea. L’iniziativa infatti è nata per dare vita ad uno scambio culturale. fotografia a verona

l’umanitÀ negli scatti di renÈ burri

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ino al 22 settembre rimarranno esposte al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona gli oltre duecento scatti selezionati da Hans-Michael Koetzle per dare vita ad un’importante retrospettiva su Renè Burri. Con le sue fotografie il fotografo svizzero ha testimoniato le guerre di Corea e del Vietnam, la crisi di Cuba con gli Stati Uniti e ritratto alcune delle personalità più influenti del XX secolo. Considerato un grande fotoreporter, nonostante sia stato a contatto con la violenza della guerra e la disperazione delle vittime, ha sempre evitato le immagini crude e tragiche e, come ha scritto Peter Killer ”... non esiste una sola foto che non suggerisca l’esistenza possibile di un mondo più umano”. Pittura a vicenza

cinQue secoli di volti

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ltimi giorni anche per la mostra “Cinque secoli di volti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati” ospitata a palazzo Chiericati di Vicenza. L’esposizione dovrebbe già essere stata chiusa ma la direzione musei ha deciso di riaprire la mostra a seguito del bilancio positivo avendo registrato 55 mila visitatori circa, e delle numerose richieste di visita. Dal 19 agosto la Pinacoteca resterà chiusa completamente per circa un mese per consentire gli ultimi lavori in vista dell’apertura dell’intera ala palladiana prevista per fine settembre.

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31 agosto - 13 ottobre, Padova

Otto donne, otto artiste

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aola Consolo, Eva Fischer, Alis Levi, Gabriella Oreffice, Adriana Pincherle, Charlotte Radnitz, Antonietta Raphael, Silvana Weiller. Otto donne, otto artiste che hanno saputo rivendicare una piena indipendenza creativa e intellettuale nel tessuto culturale dell’Italia del Novecento. Sono le protagoniste indiscusse della mostra allestita a Padova presso il Centro culturale Altinate San Gaetano. Promossa e sostenuta dalla Comunità Ebraica di Padova e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune, l’esposizione offre uno spaccato emozionante sull’arte del secolo scorso attraverso l’opera di queste donne che hanno intrapreso originali percorsi artistici ed esistenziali inserendosi, sempre più incisivamente nel dibattito contemporaneo. Oltre 120 opere consentiranno di ammirare la qualità degli idiomi artistici individuali e di rievocare il nesso indistricabile fra impegno artistico e iden-

Nella foto Eva Fischer

tità ebraica, vita pubblica e vita privata che contraddistingue la produzione di ognuna di loro. L’esposizione, curata da Marina Bakos con la collaborazione di Virginia Baradel, è una appassionata e puntuale riscoperta di queste interpreti dell’arte del Novecento che non esitarono ad assumere, con competenza, determinazione e sensibilità, iniziative di primo piano sulla scena culturale e seppero trasformare una condizione di inferiorità sociale in un ulteriore motivo di afferma- zione e di emancipazione creativa. Perché a volte succede che “Some leaders were born women”. Magari anche ebree.


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18 Cultura veneta

Cultura veneta 33

Teatro e musica a Verona Il 28 agosto al Teatro Romano

concerti

Paolini e Monguzzi in “Song N_14”

verona, Teatro Romano

asaf avidan in concerto il 29 agosto

Un progetto fatto con più canzoni e meno teatro, l’attore racconterà storie brevi dedicate al futuro prossimo Nella foto Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi

sPettacoli “tra ville e giardini”, aPPuntamenti rodigini

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a fortunata kermesse anche quest’anno riscopre i luoghi mozzafiato del Polesine, attraverso la danza, il teatro, la musica, per un totale di 18 appuntamenti unici, nei quali la cornice della rappresentazione è parte integrante dello spettacolo, per la valorizzazione del territorio, dell’ambiente e del turismo. Questi gli appuntamenti in calendario per agosto: domenica 4, Ariano nel Polesine, San Basilio, Pilar, sartoria italiana fuori catalogo; mercoledì 7, Badia Polesine, piazza Vangadizza, Soqquadro italiano, da Monteverdi a Mina; venerdì 9, Ficarolo, giardino di villa Schiatti-Giglioli, Miriam Meghnagi, Dialoghi mediterranei; domenica 11, Villamarzanagiardino di Villa Cagnoni-Boniotti, Jaques Morelenbaum & cello samba trio, special guest Paula Morelenbaum; martedì 13, Crespino, chiesa arcipretale santi Martino e Severo, Tigran a fable; domenica 18, Fratta Polesine, villa Badoer, Ron, Way Out. L’inizio degli spettacoli è fissato alle ore 21.30 a ingresso libero, eccetto domenica 11 agosto: biglietto unico 5,00 euro.

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orenzo Monguzzi & Marco Paolini e la Piccola Orchestra Variabile saranno sul palco del Teatro Romano di Verona mercoledì 28 agosto alle ore 21 per il concerto teatrale “Song N_14”. Una serata di musica e canzoni, parole e piccole storie. Lorenzo Monguzzi e Marco Paolini ancora insieme, come tante volte in questi anni con altri spettacoli teatrali, ma questa volta con un progetto fatto con più canzoni e meno teatro. Il concerto teatrale nasce dalle nuove canzoni di Lorenzo Monguzzi, raccolte nel suo nuovo album, il primo da solista dopo i tanti successi firmati con i Mercanti di Liquore, eseguite con un nuovo ensemble musicale e accompagnate da un attore, Marco Paolini che parla, raccontando storie brevi dedicate al futuro prossimo. Nuove canzoni e nuovi racconti protagonisti della prima parte del concerto teatrale, mentre nella seconda vengono eseguite canzoni e ballate del repertorio comune dei protagonisti. L’evento rientra nella rassegna Verona Folk Festival; l’ingresso costa 17 euro in gradinata non numerata e 28 euro in platea numerata.

E

’ bastata una sola canzone al cantautore israeliano Asaf Avidan per imporsi sulla scena della musica mondiale. Con “One day/Reckoning song”, la canzone con oltre 100 milioni di “visioni” su you tube, e diventato uno degli artisti più ricercati e ascoltati al mondo grazie alla voce a metà strada tra jenis Joplin, Loretta Lynn e Johnny Cash. Ecco perché il live di Asaf Avidan in programma giovedì 29 agosto al Teatro Romano di Verona si annuncia come uno dei più attesi del 2013. Il concerto consentirà di ascoltare le canzoni dei suoi ultimi dischi, sia quelli realizzati da solo, sia i materiali incisi con la vecchia band The Mojos, concentrando l’attenzione sull’ultimo “Different Pulses”. Il 21 settembre a Gran teatro Geox

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n nuovo tour che fa seguito alla loro clamorosa partecipazione al Festival di Sanremo dove con il brano – La Canzone Mononota – si sono posizionati secondi in classifica ricevendo, inoltre, il Premio della critica – Mia Martini – , il premio sala stampa radio/tv/web e il premio come miglior arrangiamento. Gli EELST, gruppo impossibile da etichettare, trovano nella dimensione live la cornice ideale per il calembour narrativo a cui ci hanno abituati. Con il loro straripante e irriverente sense of humour, continuano a fare musica con rigore, scrupolo, curiosità, voglia di divertirsi e di divertire. Capaci di spaziare in ogni genere con una facilità e una tecnica disarmanti gli Elii basano la loro capacità compositiva sconfinano fra le influenze più varie, il tutto con un’infinita serie di citazioni e varietà di stili ed esecuzioni. Sul palco: Elio (cantante, flautista), Rocco Tanica (pianola), Cesareo (chitarra alto), Faso (chitarra basso), Christian Meyer (batteria), Jantoman (ulteriori pianole), Paola Folli (cantante) e Mangoni (artista a sé).


Cultura veneta 27

34 Concerti e non solo

mille e ancora mille...

1080

Pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto eventi

sguardo a nordest

Spettacoli

un viaggio sPettacolare tra circo, danza e teatro in Provincia di venezia Per tutto agosto 2013 CIRCOVAGANDO, progetto che nasce come sviluppo di “Che Spettacolo in Provincia di Venezia”, ideato e organizzato da Arteven nell’ambito della programmazione estiva di Reteventi Cultura – Provincia di Venezia Assessorato alla Cultura per l’Accordo di programma Regione del Veneto – Province del Veneto - continua... Ad agosto i quindici Comuni coinvolti ospiteranno un nutrito calendario di performance dal vivo con spettacoli dal circoteatro internazionale alla commedia, dalla musica alla danza contemporanea. Circovagando 2013 è su www.arteven.it e www.culturavenezia.it. Nello specifico: CHIOGGIA – Chiostro Museo San Francesco 22 agosto ore 21.15 Latoparlato I RACCONTI DI GLORIA Le storie del Soldatino di Piombo, di Fagiolino e dei Liocorni tra musica, sorrisi e battiti di mani di e con Claudio Milani. CHIOGGIA - Ponte di Vigo FAVOLE SUL PONTE 26 agosto ore 21.15 Pantakin da Venezia C’ERA UNA VOLTA NEL MONDO… Lettura animata con Emanuele Pasqualini – voce recitante e Flavio Costa – tastiere e rumorista.

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tra rumatera, tWmg ..., e band covers Nel panorama veneto delle tantissime band covers che hanno affollato le tantissime sagre e festival di questa estate 2013 ne esiste una che canta in dialetto veneto e che ha ormai un seguito abbastanza nutrito di affezionati che la seguono ovunque. Sono i RUMATERA. I Rumatera sono originari di quell’ultima striscia di terra che ripara Venezia dalla penisola. Cantano in Veneto e sono decisamente originali perché raccontano storie di vita dei ragazzi veneti con particolare attenzione ai ragazzi di campagna. Il loro rock è un punk rock di matrice americana che ha nei Green Day, Blink 182, Sum41 le fonti ispirative sonore. Ma al pop punk i Rumatera aggiungono in alcune canzoni l’impronta heavy metal degli AC/DC. Il loro ultimo disco è uscito nei negozi il 24 aprile 2012 con il titolo “Xente Molesta” (Boogie Records). Paragonati ai Pitura Freska per via del cantato dialettale sono differenti e parecchio per suono e testi. Le loro “liriche” unite al loro punk rumoroso, prive di solismi, sviscerano le problematiche del ragazzo di paese, il “campagnolo”, il “boaro”: lavoro che sfinisce e che finisce, muoversi sulle strade tra le code del traffico, rimorchiare ragazze non proprio oxfordiane, sesso in coppia e sesso solitario... Dal vivo i Rumatera sono ironici, autoironici, goliardici, a tratti boccacesci. E per questa ultima qualità potrebbero anche non piacere del tutto. Li ho visti finora 3 volte, la prima nell’autunno 2009 a Cavarzere, la seconda a Cittadella nel maggio 2011, l’ultima a Fenil del Turco (estate 2013). Non è facile giungere al successo “italiano”. Ed i Rumatera ci stanno provando con circa cento concerti all’anno. Infatti Frigidaire Tango, Massimo Priviero, Ono Dimensional Man, estAsia, Estra, Lola Rent, Carlito, Sonohra, sono li’ a dimostrare un successo giunto e semi/andato. Mi piacciono molto i gruppi veneti che eseguono musica propria nel live. Non trascendo per i Rumatera. Sto seguendo una band dal nome bizzarro: The White Mega Giant ex Eden. Fanno un suono acido/psichedelico/noise; una mescolanza tra Sigur Ros e My Bloody Valentine. Non amo le band covers! Ma ho amici che ne fanno parte! Perché adoro gli originali alle copie! In effetti il numeretto in alto accanto alla mia foto sta’ ad indicare il numero dei concerti originali che ho seguito (1080 ad oggi!). Se sommassi anche le performance viste dei gruppi che fanno covers il numero dei “miei” concerti raddoppierebbe! Sembra che le orecchie dei ragazzi e delle ragazze si siano addomesticate alle canzoni delle band covers. Un fenomeno che va avanti da anni, tanto che molti gruppi che preparano e registrano materiale loro: non riescono a suonarlo da nessuna parte. Dunque lunga vita al rock veneto!

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Rendez vous 37 Arte Fino al 29 settembre in esposizione all’isola di San Giorgio le opere dell’artista inglese

Marc Quinn d’annata a Venezia Nella mostra sculture e pitture dall’alto spessore concettuale tracciano un’esplorazione spirituale nell’uomo e nella natura che ci circonda

di Alain Chivilò

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ll’isola di San Giorgio, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia fino al 29 settembre, si tiene una delle più importanti esposizioni dedicate all’artista britannico Marc Quinn. Quindici nuovi lavori, per un totale di cinquanta, segnano, come afferma l’artista stesso, “un’esplorazione del rapporto con il nostro corpo e il mondo fisico e culturale che ci circonda, ossia evidenziare cosa significa vivere in un mondo che è reale e virtuale allo stesso tempo”. Londinese del 1964, Quinn crea lavori dall’alto spessore concettuale con installazioni, sculture e pittura. Temi come sessualità, morte, vita, religione uniti a materiali quali marmo, vetro, ghiaccio, bronzo tracciano un’esplorazione spirituale all’interno di una metamorfosi insita nell’uomo e nella natura che lo circonda. Lungo il percorso antologico, ecco una testimonianza di Marc Quinn. Arrivando nell’isola di San Giorgio lo spettatore ha di fronte una scultura d’impatto. “Sì, qui inizia la mostra. L’opera si chiama

“Breath” ed è una versione della scultura di Alison Lapper, una donna nata senza braccia e con gambe corte. Si tratta di una persona realmente esistente. Nel 2005 ho realizzato una sua scultura alta 3 metri che è stata esposta in Trafalgar Square a Londra per due anni. L’anno scorso mi hanno chiesto di realizzare una scultura per la cerimonia di apertura delle Paraolimpiadi. Doveva trattarsi necessariamente di un’opera grande, in grado di riempire lo stadio e mi hanno suggerito di realizzare una scultura gonfiabile. La tecnologia è cambiata radicalmente: ora si scansiona l’oggetto e si taglia ogni pezzo di tessuto in modo da mantenere la forma originale, quindi non è proprio come una piscina gonfiabile. Originariamente questo è stato fatto per motivazioni tecniche, ma una volta realizzata ho capito che quando qualcosa diventa parte di una cultura, la sua immagine e la cosa reale si separano completamente. Perciò, da una parte abbiamo la scultura di Alison Lapper, dall’altra l’idea di essa che volevano per le Paraolimpiadi. Si tratta della scultu-

ra di un’idea, non di un oggetto reale, come per esempio la scultura di Kate Moss che non rappresentava Kate come persona ma l’idea collettiva della Moss. L’installazione qui a San Giorgio è alimentata da un impianto d’aria quindi, come per la scultura di ghiaccio, se la scolleghiamo si dissolve. È un’opera monumentale temporanea: esiste in quanto parte di una cultura ma potrebbe anche non esistere. È come un’allucinazione”. Quando l’ha realizzata, aveva in mente il messaggio positivo che poteva nascere? “Sì, il messaggio è positivo poiché non ci si aspetta che Alison, una disabile, abbia un figlio. Questo ci mette a confronto con l’idea di

persone disabili che s’innamorano, fanno sesso, si riproducono: pensieri taboo, in un certo senso. Inoltre, essendo incinta, è anche un monumento al futuro. Il futuro dell’umanità appartiene ai bambini e la sua collocazione a Trafalgar Square la poneva in contrasto con monumenti di generali che hanno conquistato il mondo, come Nelson. È un monumento al futuro perché si trova in opposizione: è femminile, non maschile e celebra un diverso tipo di corpo,. La nozione di bellezza è molto ristretta e quest’opera celebra modi diversi di essere belli”. La serie delle conchiglie è sempre una rappresentazione d’impatto. “Abbiamo preso una vera conchiglia e l’abcontinua alla pagina seguente


38 Rendez vous Arte Fino al 29 settembre in esposizione all’isola di San Giorgio le opere dell’artista inglese

Marc Quinn d’annata a Venezia Nella mostra sculture e pitture dall’alto spessore concettuale tracciano un’esplorazione spirituale nell’uomo e nella natura che ci circonda di Alain Chivilò

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ll’isola di San Giorgio, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia fino al 29 settembre, si tiene una delle più importanti esposizioni dedicate all’artista britannico Marc Quinn. Quindici nuovi lavori, per un totale di cinquanta, segnano, come afferma l’artista stesso, “un’esplorazione del rapporto con il nostro corpo e il mondo fisico e culturale che ci circonda, ossia evidenziare cosa significa vivere in un mondo che è reale e virtuale allo stesso tempo”. Londinese del 1964, Quinn crea lavori dall’alto spessore concettuale con installazioni, sculture e pittura. Temi come sessualità, morte, vita, religione uniti a materiali quali marmo, vetro, ghiaccio, bronzo tracciano un’esplorazione spirituale all’interno di una metamorfosi insita nell’uomo e nella natura che lo circonda. Lungo il percorso antologico, ecco una testimonianza di Marc Quinn. Arrivando nell’isola di San Giorgio lo spettatore ha di fronte una scultura d’impatto. “Sì, qui inizia la mostra. L’opera si chiama “Breath” ed è una versione della scultura di Alison Lapper, una donna nata senza

braccia e con gambe corte. Si tratta di una persona realmente esistente. Nel 2005 ho realizzato una sua scultura alta 3 metri che è stata esposta in Trafalgar Square a Londra per due anni. L’anno scorso mi hanno chiesto di realizzare una scultura per la cerimonia di apertura delle Paraolimpiadi. Doveva trattarsi necessariamente di un’opera grande, in grado di riempire lo stadio e mi hanno suggerito di realizzare una scultura gonfiabile. La tecnologia è cambiata radicalmente: ora si scansiona l’oggetto e si taglia ogni pezzo di tessuto in modo da mantenere la forma originale, quindi non è proprio come una piscina gonfiabile. Originariamente questo è stato fatto per motivazioni tecniche, ma una volta realizzata ho capito che quando qualcosa diventa parte di una cultura, la sua immagine e la cosa reale si separano completamente. Perciò, da una parte abbiamo la scultura di Alison Lapper, dall’altra l’idea di essa che volevano per le Paraolimpiadi. Si tratta della scultura di un’idea, non di un oggetto reale, come per esempio la scultura di Kate Moss che non rappresentava Kate come persona ma l’idea collettiva della Moss. L’installa-

Marc Quinn d’annata a Venezia

segue dalla pagina precedente

biamo digitalizzata in uno scanner 3D per poi riprodurla con una stampante ad alta risoluzione. Perciò questa non è una scultura realizzata da persone ma da un computer. È qualcosa che non si sarebbe potuto fare cinque anni fa. Una scultura di una conchiglia avrebbe sempre avuto l’aspetto di un oggetto di scena. Per me le conchiglie sono interessanti perché è come se fossero state create all’inizio del mondo da una creatura senza cervello. È come l’archeologia della scultura: rappresenta la bellezza, la simmetria del mondo e non qualcosa creato semplicemente da mano umana. Inoltre per me è come una scultura del tempo, quindi da un lato abbiamo i cerchi come segno del passaggio del tempo, come quando si taglia un albero e si contano gli anelli, dall’altro c’è quest’area frontale liscia che rappresenta il presente. Quindi è sempre “ora” perché è uno specchio, un modello del presente nel presente. Inoltre è un po’ come la nascita di Venere o altre immagini di donna come origine del mondo. Tutto ciò si trova in natura, non ho apportato alcun cambiamento eccetto la scala e la finitura. Quando si realizza una scultura non è necessario cambiarne la forma. Cambiando

forma o materiale si cambia completamente qualcosa. Questi sono dei mezzi, come le forme stesse. Quindi non è sempre necessario cambiare forma. Sono collegate all’essere umano? “Sì, ci siamo evoluti da creature molto più semplici di queste. Si tratta della nostra connessione con il mondo in un certo senso. È l’evoluzione. È come trovarsi all’inizio della vita, trovando creature senza un cervello che realizzano splendide sculture e questo dà ispirazione all’artista. Fare arte è in qualche modo parte profonda del mondo, non solo una decorazione o qualcosa di triviale. Sono allo stesso tempo architettura, in quanto case della creatura e scheletri perché sono l’osso di essa stessa. Quindi hanno diversi significati”. Nella sala centrale della mostra vive la scultura.

“I visitatori possono vedere una serie di sculture che non sono state realizzate allo stesso momento. Le otto opere al centro sono state prodotte tra il 1998 e il 2000, mentre due nel 2010. Le prime sculture sono le originali da cui ho preso ispirazione per quella di Alison Lapper. Rappresentano persone che sono nate senza arti, o che li hanno persi per incidente, malattia o altro. Quando mi trovavo al British Museum vedevo persone che guardavano i marmi di Elgin e al Louvre persone che ammiravano la Venere di Milo esclamando “Sono così belle!”. Allora ho pensato che se qualcuno, con un corpo mutilato come questo, entrasse nella sala forse i turisti avrebbero la reazione opposta. Ho realizzato che fosse molto interessante il fatto che tale situazione sia accettabile in arte ma non nella vita reale. Di conseguenza ho pensato di

correalizzare una scultura di una persona il cui cor po fosse realmente così, nato senza braccia e gambe. Quando ho creato la scultura ho capito che, come per tutte le opere d’arte, prima la sviluppi e successivamente essa stessa ti dice che cos’è. Quindi una volta ultimata è diventata una scultura che celebra ogni tipo di corpo e un diverso tipo di perfezione. Il fatto di utilizzare un idioma neoclassico, il quale è basato sulla perfezione, ti dà una visione differente di ciò che potrebbe essere un corpo normale. Senza dubbio queste persone quando chiudono gli occhi si vedono uguali a noi. La tua immagine interiore non cambia quando la tua immagine esteriore cambia. C’è questa idea di interiore ed esteriore. Poi, dieci anni dopo, ho realizzato sculture di persone che avevano trasformato il loro aspetto esteriore per farlo diventare come l’interiore, quindi l’opposto di queste persone, in un certo senso. Questa

donna, ad esempio, si è fatta impiantare delle enormi protesi al seno, ma non ha cambiato il proprio viso. È come un’allucinazione. Ora con i progressi della medicina e della tecnologia, le persone stanno trasformando il loro aspetto esteriore. La cultura ha preso possesso della biologia, in un certo senso. È una diversa modalità di evoluzione”. Perché si è ispirato a dipinti che hanno come soggetto la carne? “La carne è un materiale di raffigurazione ma diventa immediatamente un’astrazione. A livello pratico è un’azione in cui si compra un pezzo di agnello, si taglia, si effettua una fotografia e si dipinge con pittura a olio. Il tutto è allo stesso tempo bello e disgustoso. Sono repellenti e attraenti, sono astrazioni ma sono raffigurazioni. Per me comprendono tutti questi aspetti ed è proprio questo che trovo interessante”.

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L’intervista

Xu Deqi - Zhang Hongmei: la pittura contemporanea cinese che avanza pagg.

8-9 e 10

Luoghi da scoprire

Mercato immobiliare, un crollo senza fine In tre anni si sono dimezzate le compravendite in Veneto. Un piano straordinario dalla Regione per rilanciare l’edilizia pubblica e offrire soluzioni alle famiglie a basso reddito

alle pagg. 3-4

S

La ciclovia dell’amicizia

pag.

13

Benessere

Diabete, un nemico insidioso che è meglio prevenire pag.

20

Sì, viaggiare La luce dell’est

ulle rotte che portano a Est, al cuore della vecchia Mitteleuropa. In camper, con la famiglia, in piena libertà. Quasi 4.000 chilometri percorsi in dieci giorni, attraversando i territori di sette paesi (Slovenia, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Austria), paesi che fino a un secolo fa erano parte integrante dell’Impero asburgico. A Est per scoprirne la nuova luce e i nuovi colori, materializzatisi d’incanto dopo la ventata di libertà che dal 1989 ha spazzato via il grigiore accumulato da questi paesi in oltre quarant’anni di dominio sovietico. continua a pag. 14-16-19

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Mercato immobiliare, un crollo senza fine

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In tre anni si sono dimezzate le compravendite in Veneto. Un piano straordinario dalla Regione per rilanciare l’edilizia pubblica e offrire soluzioni alle famiglie a basso reddito di Germana Urbani

A

lla fine il bicchiere, come suol dirsi, è sempre mezzo pieno e mezzo vuoto. Basta capire da che parte lo si guardi. Fuor di metafora: se dovete comprare casa – e specialmente se non vi serve un mutuo consistente – è difficile trovare nel più recente passato un momento migliore di quello attuale. Ma se, al contrario, la casa volete venderla, le alternative sono soltanto due: o rimandate a tempi migliori, o dovete mettere in conto lunghi mesi d’attesa e un forte sconto rispetto alle aspettative di guadagno. Il mercato è in crisi, affossato prima dalla prolungata crisi economica, poi dalla stretta creditizia delle banche, infine dall’introduzione dell’imu e dall’estenuante balletto sulla sua sorte. E la fotografia scattata dall’Osservatorio regionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari) aggiunge numeri precisi a quel che

Prezzi in calo di oltre il 15 per cento, ma le case sono ancora troppo care per metà dei clienti già si era capito. È dal 2010 che il mercato è in calo: ha perso il 4% il primo anno, il 7 nel 2011, addirittura il 18 nel 2012. Tradotto in numeri, significa che il mercato veneto valeva 60 mila transazioni all’anno e oggi sono meno di 30 mila, con la chiusura di almeno 200 agenzie immobiliari in regione. Non è servito a fermare il crollo la diminuzione dei prezzi, che oggi quotano – almeno in prima battuta, poi ogni trattativa fa storia

a sé – un buon 15% in meno rispetto al 2011. ri Se infatti un terzo delle case messe in vendita rimangono sul mercato perché considerate ancora troppo care, quasi il 40% non vengono vendute perché le banche rifiutano di concedere un mutuo e un altro 28% non trova nemmeno un potenziale acquirente. Le questioni, insomma, stanno a monmon te: nella crisi economica che ha falcidiato redditi e prospettive delle famiglie, e anche in uno stock immobiliare che in buona parte è di bassa qualità e proprio per questo non è più appetibile in un momo mento in cui si guarda con particolare attenzione all’efficienza energetica degli edifici, alla rete di trasporti pubblici, ai servizi del quartiere. “È ormai da anni che soffriamo – sottolinea Moreno Marangoni, Marangoni presidente di Fiaip Veneto – di una continua discesa del mercato rispetto ai livelli raggiunti nel 2006. A soffrire particolarparticolar mente è il segmento di mercato “low cost” dove chi cercava di vendere il proprio immobile ha trotro vato molte difficoltà perché i clienti tipici, come le giovani coppie e le famiglie extracomunitarie, non hanno più disponibilità o non sono in grado di fornire le garanzie necessarie ad accendere un mutuo. Come invertire la rotta? Al mondo politico Continua

alla pagina seguente


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Attualità

>> Crisi economica. Stretta sui mutui e imu le principali cause

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In tre anni si sono dimezzate le compravendite in Veneto. Un piano straordinario dalla Regione per rilanciare l’edilizia pubblica e offrire soluzioni alle famiglie a basso reddito di Germana Urbani

A

lla fine il bicchiere, come suol dirsi, è sempre mezzo pieno e mezzo vuoto. Basta capire da che parte lo si guardi. Fuor di metafora: se dovete comprare casa – e specialmente se non vi serve un mutuo consistente – è difficile trovare nel più recente passato un momento migliore di quello attuale. Ma se, al contrario, la casa volete venderla, le alternative sono soltanto due: o rimandate a tempi migliori, o dovete mettere in conto lunghi mesi d’attesa e un forte sconto rispetto alle aspettative di guadagno. Il mercato è in crisi, affossato prima dalla prolungata crisi economica, poi dalla stretta creditizia delle banche, infine dall’introduzione dell’imu e dall’estenuante balletto sulla sua sorte. E la fotografia scattata dall’Osservatorio regionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari) aggiunge numeri precisi a quel che

Prezzi in calo di oltre il 15 per cento, ma le case sono ancora troppo care per metà dei clienti già si era capito.

a sé – un buon 15% in meno rispetto al 2011. Se infatti un terzo delle case messe in vendita ririmangono sul mercato perché considerate ancora troppo care, quasi il 40% non vengono vendute perché le banche rifiutano di concedere un mutuo e un altro 28% non trova nemmeno un potenziale acquirente. Le questioni, insomma, stanno a mon monte: nella crisi economica che ha falcidiato redditi e prospettive delle famiglie, e anche in uno stock immobiliare che in buona parte è di bassa qualità e proprio per questo non è più appetibile in un mo momento in cui si guarda con particolare attenzione all’efficienza energetica degli edifici, alla rete di trasporti pubblici, ai servizi del quartiere. “È ormai da anni che soffriamo – sottolinea Moreno Marangoni Marangoni, presidente di Fiaip Veneto

segue dalla pagina precedente

chiediamo di intervenire in quattro direzioni: bisogna eliminare la tassa sulla prima casa, sostenere il recupero dell’esistente, rivedere la legge sugli affitti e garantire alle persone la possibilità di accedere al credito più facilmente”. Ma chi compra, oggi, e cosa si vende di più? Più della metà degli acquirenti ha fra i 30 e i 50 anni, il 28% ne ha più di 50 e il 21% meno di 30. I più richiesti sono gli appartamenti con due camere (39%), seguiti da quelli a tre stanze (19%), dalle porzioni di villa (17%, col picco del 25% registrato a Padova e a Rovigo), dai mini (15%) e dalle ville (10%). Cala anche il mercato dell’usato, benché resti al primo posto con il 46% degli immobili venduti dalle agenzie.

In questo quadro problematico, è arrivata nelle scorse settimane l’approvazione in consiglio regionale del piano strategico delle politiche della casa. Obiettivo, rimettere in moto il settore da molti anni paralizzato dell’edilizia pubblica, in modo da offrire un’alternativa alle famiglie a basso reddito. Il piano prevede la messa in vendita agli attuali inquilini di quasi 20 mila alloggi po popolari, quasi la metà dell’intero patrimonio edilizio, attraverso una formula allettante: un acconto iniziale del 20% e il rimanente in rate mensili. Le risorse ottenute (800 milioni di euro nella migliore delle ipotesi, 300 secondo le stime più realistiche) saranno reinvestite nella ristrutturazione degli alloggi esistenti e nella costruzione o

acquisto di nuovi alloggi. Entro fine 2014 la regione conta così di avere a disposizione quasi 1.500 nuovi appartamenti. “Un pacchetto di interventi – sottolinea l’assessore Massimo Giorgetti – che consentirà di attuare un’azione più incisiva ed efficace per garantire un sostegno concreto ai nuclei familiari che vivono la drammatica condizione di non avere una casa, ma anche un impegno nel “social housing”, per fornire soluzioni abitative alle famiglie che non possono vedersi assegnato per mancanza di requisiti un alloggio popolare, ma nel contempo sono impossibilitate a far fronte economicamente ai canoni di affitto proposti dal mercato libero”.

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SACCISICA – ESTATE 2013 – INTERCULTURA

Italiani e Bielorussi uniti dalla musica I frutti del progetto interculturale per minori a Legnaro e S. Angelo Si è conclusa a fine luglio la seconda edizione del laboratorio musicale, all’interno del centro estivo di S. Angelo di Piove e del grest di Legnaro, che aveva l’importante obiettivo di facilitare l’integrazione tra i bambini bielorussi, ospiti per un mese dalle famiglie accoglienti dell’Associazione Aiutiamoli a Vivere e i bambini italiani. L’idea è partita due anni fa, notando che i bimbi bielorussi legavano facilmente con i coetanei all’interno delle famiglie italiane che li ospitavano ma, durante i centri estivi/grest frequentati al mattino, lo scenario che si presentava era una mancanza di connessione tra il “gruppo italiani” e il “gruppo bielorussi”, gli uni che giocano da una parte e gli altri che giocano dall’altra. Le motivazioni erano molteplici. L’Associazione Aiutiamoli a Vivere, col il contributo del Csv di Padova e la progettualità della Dr.ssa Prandin Pamela, ha realizzato un programma di sensibilizzazione e informazione all’interno delle scuole medie durante l’anno e l’attuazione del laboratorio di musica durante i centri estivi/grest.

grest e l’educatore della Cooperativa Nuovi Spazi per LA RIFLESSIONE DEL CONDUTTORE ANDREA DIOLI l’ottimo lavoro a Legnaro (2012-2013). Grazie a tutti! Mi domando quale può essere un limite che discrimini chi può “fare musica” da chi invece deve “ascoltarla”. Penso alla non conoscenza delle regole e delle relazioni che esistono tra le note. Certamente questo può essere un punto di vista condivisibile ma credo che il reale limite della musica sia il pregiudizio dietro il quale qualcuno decide se una persona sia o meno adatta a questo ambiente. Nel progetto che anche quest’anno sono stato chiamato a realizzare, di “discriminanti” potevano essercene parecchi: lingua, cultura, diversità nel modo di approcciarsi con gli altri, etc. Ma il linguaggio musicale, codice così universale, ha potuto trasformare quelle che inizialmente erano barriere e ostacoli in possibilità di arricchimento l’uno per l’altro. LE EMOZIONI DEL PRESIDENTE CLAUDIO Il primo anno si sono avvicinate due realtà per certi Giovedi’ 18 luglio ore 22.00 tratti molto diverse tra loro, ma fin da subito hanno dato Uscita palazzetto dello sport di Legnaro

Nonostante i pochi mezzi a disposizione i risultati sono stati importanti: i bambini delle 5 scuole hanno iniziato una corrispondenza con scuole bielorusse, hanno donato spazzolini e dentifrici (utilissimi), tra le insegnanti e gli stessi ragazzi che sensibilizzavano i genitori si sono aggregate 6 nuove famiglie accoglienti nel comitato, felici dell’esperienza iniziata. Durante i centri estivi/grest i bambini hanno dimostrato lento ma crescente coinvolgimento, coordinatori e animatori cogliendo l’importanza del progetto hanno integrato le loro attività con giochi e temi interculturali. Quest’anno a Legnaro i giovani animatori hanno lavorato durante tutto il grest sul tema del viaggio, durante lo spettacolo conclusivo di Giovedi 18/7 bambini italiani e bielorussi per la prima volta hanno presentato il loro saggio musicale insieme. Questi primi risultati sono stati possibili grazie allo spirito di collaborazione con le interpreti, gli animatori e coordinatori della Sport System (anno 2012) e Asd Proceritasport (2013) per l’ottimo lavoro a Celeseo, animatori del

È appena terminata la festa di chiusura del grest, partecipazione super ed emozioni a non finire. Una delle emozioni piu’ belle è stata vedere alcune ragazze bielorusse e italiane con alcune animatrici che si abbracciavano e piangevano, a cui mi sono aggiunto, per le belle esperienze vissute durante il grest. Io credo che questa scena sia un grande riconoscimento al lavoro di integrazione che da un paio d’anni stiamo proponendo. Un immenso grazie ai ragazzi bielorussi e italiani, animatori e professionisti che hanno partecipato al progetto.

Pagina periodica realizzata all’interno del progetto “Pensando al domani” promosso da:

I 12° anno N ti a S Tut NZO I e PRA casion E c in o di... M PER MAGNOLIA - ONLUS

“INSIEME… INSORRISO FESTA”

GIOCHI GONFIABILI

INSIEME PER MAGNOLIA

“INSIEME...IN FESTA” Domenica 29 settembre 2013

10.30: Santa Messa nel Duomo di Piove di Sacco 12.30: Pranzo 15.30: Musica e lotteria Parco Ex Suore - presso Patronato di Piove di Sacco Per info e prenotazioni: Tobia 3394807619 - tobialuisa@teletu.it

Progetto realizzato con il contributo di:

GRUPPO VOLONTARI DEL

Aiutiamoli a vivere Comitato Brenta Saccisica

- PROGRAMMA LEGNARO

Ore 10.30

SANTA MESSA

nella Duomo di Piove di Sacco

Ore 12.30

Ore 15.30

PRANZO

MUSICA E LOTTERIA

prova di mettersi in gioco e di voler condividere le proprie declinazioni sia caratteriali che musicali e hanno saputo fare breccia tra loro abbattendo le paure legate all’altro. Il secondo anno di laboratorio ha invece enfatizzato e aumentato la fiducia che già si era creata nell’anno precedente oltre che con me anche tra di loro. Finita anche questa avventura posso dire di essere orgoglioso di averne fatto parte, con tutte le idee che già prendono forma per l’anno avvenire.

con il patrocinio di: Comune di Sant’Angelo di Piove

Comune di Legnaro


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Attualità

>> Quasi un milione e mezzo gli interventi realizzati per 18 miliardi di investimenti

L’ecobonus sarà per sempre

adesso anche il mutuo è “efficiente”

Il governo si è impegnato a rendere strutturali le agevolazioni finalizzate al miglioramento energetico delle abitazioni

I

di Germana Urbani va. Intanto, per chi vuole investire parte dei suoi risparmi sulla propria casa, fino a tutto il 2013 sono state confermate le seguenti misure: detrazione fiscale del 65% per i lavori finalizzati a rendere gli edifici a prova di terremoto; stessa percentuale per gli interventi legati al risparmio energetico come infissi, caldaie, condizionatori, pannelli solari; proroga della maxi-detrazione del 50% (con limite di spesa di 96.000 euro e spalmata su dieci anni) per gli interventi sul recupero del patrimonio edilizio (manutenzioni, ristrutturazioni e restauro e risanamento conservativo) a cui si aggiunge l’ulteriore detrazione, fino a un massimo di 10.000 euro, delle spese per mobili ed elettrodomestici. “Gli ecobonus possono essere un volano per la ripresa dell’economia – ha commentato il ministro

dell’Ambiente Andrea Orlando – e credo che lo saranno ancora di più se verrà approvata la legge che è stata già varata dal consiglio dei ministri che impedisce il consumo di nuovo suolo. Dobbiamo orientare l’attività edilizia nella direzione del riuso, del recupero. L’intera edilizia deve e può superare la crisi convertendosi all’efficienza energetica, alla sostenibilità e soprattutto al riuso delle aree già edificate. Per questo motivo è urgente l’approvazione della legge che ho presentato sul contenimento del consumo di suolo insieme con i colleghi delle Politiche agricole, dei Beni culturali e delle Infrastrutture”. Al netto della sempre presente propaganda politica, i dati parlano chiaro: gra-

zie alle agevolazioni fiscali sono partiti quasi un milione e mezzo di interventi, con un investimento stimato in 18 miliardi di euro e almeno 50 mila posti di lavoro creati tra edilizia e indotto. Senza dimenticare poi gli effetti a lungo termine sulle tasche delle famiglie: è vero che ristrutturare secondo criteri di qualità costa, ma tra una casa efficiente e una casa costruita con materiali vecchi e di scarsa qualità la differenza di vede in bolletta. E può arrivare mediamente a un risparmio di 1.500 euro all’anno. Metteteci in più le detrazioni sulle tasse dei prossimi dieci anni, e – conti alla mano – pare proprio un buon affare.

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I

n un clima di cupa crisi per l’edilizia, l’unico raggio di sole è arrivato nell’ultimo biennio dalle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie che migliorassero l’efficienza energetica degli edifici. La buona notizia è che gli incentivi non termineranno: prima sono stati prorogati a tutto il 2013, con estensione anche agli arredi, e adesso tutto lascia prevedere che diventeranno strutturali. Questo è infatti l’impegno che il parlamento ha chiesto al governo con un ordine del giorno approvato in sede di conversione definitiva del decreto sugli ecobonus che era in scadenza il 4 agosto. La scelta degli ambiti di applicazione avverrà con la legge di Stabilità, ma è probabile che saranno salvaguardati almeno i principali settori al momento contemplati dalla normati-

sottoscrittori di mutui immobiliari, che hanno costruito una casa ad alta efficienza energetica, sono a minor rischio di insolvenza rispetto ai sottoscrittori di mutui immobiliari “normali”. A sostenerlo è uno studio della Hill Center Cappella dell’Università della Nord Carolina e dell’Istituto per l’Evoluzione del Mercato di Washington. Negli Stati Uniti il settore dei mutui immobiliari è entrato in profonda crisi quando nel 2008 scoppiò la cosiddetta “bolla immobiliare”. Anche in Italia si sono affacciati sul mercato diversi prodotti destinati a chi voglia riqualificare la propria casa. Tra i più attivi ci sono le banche di credito cooperativo e Banca Etica, che ai suoi clienti offre un finanziamento fino al 100 per cento degli investimenti fino a 75mila euro. Tra le proposte diffuse in quasi tutti gli istituti c’è poi quella del mutuo finalizzato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico, garantito dai ricavi provenienti dal conto-energia.

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Attualità

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>> Patrimonio paesaggistico ed architettonico Parla la presidente dell’Irvv Giuliana Fontanella

Ville Venete, volano turistico ed economico Le ville nella nostra regione sono circa 3800, solo 200 sono aperte regolarmente al pubblico di Alessandro Abbadir

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ille Venete come perno dello sviluppo turistico ed economico della Regione e come volano per superare la crisi. “Stiamo lavorando da quasi tre anni - afferma Giuliana Fontanella, presidente dell’Istituto Regionale per le Ville Venete - per rendere accessibili le ville venete, renderle fruibili a tutti: è un patrimonio culturale inestimabile, sono 4200 circa tra Veneto e Friuli, sono elemento caratterizzante del nostro territorio, del nostro paesaggio, vanno conservate e valorizzate. Ed è necessario farle conoscere”. Negli ultimi anni diversi passi in questa direzione comunque sono stati fatti “Un anno e mezzo fa abbiamo spostano la nostra sede da un palazzo di Venezia - prosegue Fontanella - ad una villa veneta della Riviera del Brenta (villa Venier di Mira) acquisita e recuperata dalla Regione del Veneto. E’ stato un primo passo per vivere da vicino insieme agli operatori dell’Irvv la realtà di una villa“. “Da qui – continua la Fontanella - una serie di iniziative volte a rendere accessibile villa Venier di

Mira (nostra sede) collegandola a proposte di itinerari in battello, in bicicletta, in carrozza ... di cui fanno parte altre dimore storiche della riviera del Brenta, come villa Widman della Provincia di Venezia e villa dei Leoni del Comune di Mira, ma anche tante altre ville private”. Diversi anche gli eventi organizzati con l’appoggio dell’Irvv nelle ville venete. L’ultimo quello di Sorsi d’autore, iniziativa della Fondazione Aida di Verona che ha coinvolto quattro ville storiche tra le province di Verona, Vicenza, Venezia e Rovigo. “Una 14esima edizione che ci ha dato delle soddisfazioni grandissime per i numeri”, spiega Fontanella. “A Mira con Serena Dandini c’erano più di 200 persone e a Fratta Polesine circa 300 con Valerio Massimo Manfredi”. Migliaia sono gli accessi in un anno a Villa Venier, mentre alla reggia di Piazzola sul Brenta, Villa Camerini-Contarini “abbiamo contato anche dai 3 ai 6 mila visitatori in un solo fine settimana in occasione di eventi come l’autunnale Fiori e Colori, mostra del florovi-

Sorsi d’autore a Fratta nel rodigino

a Villa Badoer Valerio massimo manfredi

A sinistra Villa Venier di Mira, sopra Giuliana Fontanella vaismo”. Le ville venete aperte al pubblico non sono moltissime: in Veneto circa 200 dimore sulle totali 3800 hanno aderito alla carta dei servizi, una sorta di convenzione tra Regione del Veneto, Irvv e associazioni dei proprietari di villa, che impone degli standard finalizzati alla corretta fruibilità turistica del manufatto: orario di apertura, custodia, servizio di guida turistica in loco, servizi igienici a norma (anche accessibili ai disabili) e così via. “Siamo ancora agli inizi e a lavorare in questo senso sono l’asses-

sorato e la Direzione turismo della Regione del Veneto - spiega la Fontanella - con le quali condividiamo la finalità: fare delle ville venete un elemento di traino essenziale per diffondere il turismo non solo sulle spiagge o sulle Dolomiti o nelle città d’arte, ma su tutto il territorio della stessa regione”. Dalla 14esima edizione di Sorsi d’autore alla sesta edizione del Festival delle Ville Venete: in mezzo le ferie estive. “Dal 13 al 21 settembre prossimi abbiamo in programma l’annuale Festival delle ville venete - con-

clude Giuliana Fontanella. Un insieme di eventi culturali e di studio che hanno per titolo comune “Venezia in Terraferma, il Nordest e le ville venete nel sistema Europa”. La Presidente annuncia sorprese per il Festival del 55esimo anniversario di fondazione dell’Ente ville venete (oggi Irvv): tra queste la presentazione a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore (il 20 settembre) del Premio “Ville Venete per l’Europa” con la partecipazione straordinaria di Ugo Pagliai.

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Due momenti dell’incontro

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ran successo per l’incontro conclusivo della 14esima edizione di Sorsi d’autore avvenuto nelle scorse settimane villa Badoer di Fratta Polesine. La rassegna itinerante promossa dall’ Irvvo Associazione Ville Venete e Fondazione Aida, coniuga le eccellenze enogastronomiche e il patrimonio storico-architettonico del Veneto con gli incontri con personalità di spicco del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo nazionale. Ospite dell’ultimo appuntamento a villa Badoer, a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, è stato l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi. Con lui sul palco a moderare l’incontro la giornalista Anna Ortolani e il sommelier Dante Brancaleoni dell’Ais di Rovigo. C’era il sindaco di Fratta Tiziana Virgili. Al pubblico, circa 300 persone, sono stati presentati due prosecchi della cantina

Bortolotti di Valdobbiadene. Inevitabile l’argomento letterario dedicato alla modernità della figura di Odysseo, Ulisse, Nessuno, protagonista degli ultimi romanzi storici dello scrittore e docente emiliano. “Il mio nome è Nessuno - il giuramento” un testo in cui Manfredi ha voluto descrivere l’ “uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l’eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi”. Odysseo “ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l’umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio”, ha affermato Valerio Massimo Manfredi. “Ulisse però, non è un vino bianco”, ha sentenziato lo scrittore, “è paragonabile ad un vino rosso, pieno di contenuti, corposo, forte … come un amarone”.

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L’intervista

>> Biennale di Venezia

Xu Deqi - Zhang Hongmei: La pittura contempo Come fu durante la pop art americana, che indicò la forza capitalistica e consumistica Usa, oggi è la Cina a far conoscere la propria potenza economica di Alain Chivilò

L

a 55. Biennale di Venezia segna la presenza dell’arte della Cina in laguna con 4 eventi collaterali, 5 mostre e il canonico Padiglione Cinese all’ex Magazzino delle Cisterne all’Arsenale con “Transfiguration”. Al di la della potenza economica mondiale che la Cina rappresenta, si è potuto notare come dagli anni 2000 il paese asiatico, nelle arti, è diventato il primo come acquisti di opere artistiche superando la quota del 40% a livello mondiale, staccando gli Stati Uniti al 28%. Come fu durante la Pop Art americana che indicava la forza capitalista e consumista Usa, oggi la Cina si propone a più livelli nelle arti visive dimostrando che dal lontano 1997, anno in cui Achille Bonito Oliva presentò la I partecipazione cinese alla Biennale, i contenuti già al tempo di spessore si sono affinati in svariate ricerche che personalmente ogni artista ha maturato e portato avanti. In quest’ambito, con grande gentilezza e cortesia, Xu Deqi e Zhang Hongmei tra gli artisti più noti del movimento contemporaneo dell’arte in Cina, marito e moglie, hanno risposto a qualche domanda per la Piazza. Nei lavori di Xu Deqi (Jinan 1964) si parte dall’icona di Mao Tse-tung, che storicamente ha segnato le basi dell’attuale potenza cinese, inserita in contesti di chiara derivazione occidentale, parafrasando l’attuale rinnovamento in un costante collegamento tra il passato e il presente. Un’invasione pacifica di questa storica figura che denota l’incedere della Nazione in diversi aspetti dell’agire economico e culturale. Altro noto soggetto sono le china girl dipinte per rappresentare la bellezza e la gioventù d’oggi in simbiosi a simboli storici, positivi e tendenti a una nuova realtà. Perché il movimento della Pop Art è ancora vivo e vicino nel 2013? “E’ importante soprattutto cosa si vuole esprimere. Si racconta e si riflette sulla vita attuale dalla società al modo di vivere delle persone, oppure si cerca di esplorare il futuro. La Pop Art permette facilmente di raccontare e scherzare su questi argomenti”. Nei suoi lavori Mao Tse-tung è un simbolo dal quale ha origine l’attuale Cina. Il passato, il presente e il futuro sono insieme nelle sue opere. Com’è nata questa idea dipinta nei suoi quadri? “Ero molto piccolo quando c’è stata l’evoluzione culturale cinese di Mao e di conseguenza c’è un’impressione e un ricordo da classificare in una percezione da ragazzo. Nella mia mente Mao Tse-tung rappresenta un simbolo di grande cambiamento per la Cina. Inoltre negli ultimi 20 anni il mio Paese ha avuto una grande evoluzione, che diventa essa stessa simbolo come per me Mao rappresenta. La sua immagine è di grande diffusione e ha un forte impatto su chi la osserva, quindi diventa un simbolo

complessivo per raccontare il cambiamento della Cina. Un’ispirazione per la gente contemporanea che percepisce il passaggio dalla storia al nuovo contemporaneo”. Marylin Monroe simbolo di bellezza eterna unita a Mao Tse-tung. Simboli occidentali con la Cina che avanza. “Anche in Cina Marylin e un simbolo di bellezza e sensualità. Effettivamente in tutto il mondo c’è questa ricerca. La Cina ha anch’essa bisogno di un simbolo e Mao, con la sua raffigurazione forte e potente, porta avanti l’evoluzione e il cambiamento. Deve essere in primo piano, come un eroe, in modo da infondere un senso di sicurezza nel passaggio verso il futuro”. C’è un periodo della storia della Cina che preferisce, lungo il Celeste Impero? “La dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) perché sotto di essa furono poste le basi per la costruzione di una cultura cinese con una fisionomia originale”. I volti femminili della Cina. Simbocontinua alla pag. seguente


L’intervista

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oranea cinese che avanza

li come il pesce. Il concetto del nuovo che avanza dal passato. “Il popolo gode la vita. C’è la bellezza, c’è il colore. I giovani vedono il passato in televisione e spesso non lo capiscono. Un esempio è l’utilizzo di tutto il popolo dell’abito Zhongshan Zhuang nella Rivoluzione Culturale. Le figure femminili per esempio sono il presente, ma alle loro spalle raffiguro un passato che porta a sua volta all’attuale cambiamento. Un’evoluzione che deve a sua volta essere

compresa nella mentalità delle persone d’oggi. Il pesce è inteso come sensualità e ricchezza. Alle persone piace possederlo e vederlo, di conseguenza compare nelle lenti degli occhiali o intorno alla figura dipinta. Spesso nelle mie opere la Cina entra nel mondo e nella cultura occidentale come per esempio oggi è il fenomeno di McDonald diffuso e inserito in tutto il pianeta”. Nuovi cicli da dipingere prossimamente? “Attualmente sto dipingendo il ciclo che chiamo Super

Mao. Un simbolo non solo politico ma che ha aiutato la Cina a essere una potenza nell’economia e nell’arte. Sto pensando a nuove idee per le opere future che sto cercando di realizzare. Zhang Hongmei (Shan dong Peng Lai 1973) è una sorta di poetessa del colore. In questo mondo di cromie è riuscita a tessere e filtrare con occhi contemporanei elementi della tradizione storica della cultura cinse in schemi interpretativi del giorno d’oggi. Vivaci tonalità sono la base Continua

alla pagina seguente

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10 L’intervista >> Biennale di Venezia

Xu Deqi - Zhang Hongmei: La pittura contemporanea cinese che avanza

>> Biennale di Venezia

Xu Deqi - Zhang Hongmei: La pittura contemporanea cinese che avanza Come fu durante la pop art americana, che indicò la forza capitalistica e consumistica Usa, oggi è la Cina a far conoscere la propria potenza economica di Alain Chivilò

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a 55. Biennale di Venezia segna la presenza dell’arte della Cina in laguna con 4 eventi collaterali, 5 mostre e il canonico Padiglione Cinese all’ex Magazzino delle Cisterne all’Arsenale con “Transfiguration”. Al di la della potenza economica mondiale che la Cina rappresenta, si è potuto notare come dagli anni 2000 il paese asiatico, nelle arti, è diventato il primo come acquisti di opere artistiche superando la quota del 40% a livello mondiale, staccando gli Stati Uniti al 28%. Come fu durante la Pop Art americana che indicava la forza capitalista e consumista Usa, oggi la Cina si propo ne a più livelli nelle arti visive dimostrando che dal lontano 1997, anno in cui Achille Bonito Oliva presentò la I partecipazione cinese alla Biennale, i contenuti già al tempo di spessore si sono affinati in svariate ricerche che personalmente ogni artista ha maturato e portato avanti. In quest’ambito, con grande gentilezza e cortesia, Xu Deqi e Zhang Hongmei tra gli artisti più noti del movimento contempora neo dell’arte in Cina, marito e moglie, hanno risposto a qualche domanda per la Piazza. Nei lavori di Xu Deqi (Jinan 1964) si parte dall’icona di Mao Tse-tung, che storicamente ha segnato le basi dell’attuale potenza cinese, inserita in contesti di chiara derivazione occidentale, parafrasando l’attuale rinnovamento in un costante collegamento tra il passato e il presente. Un’invasione pacifica di questa storica figura che denota l’incedere della Nazione in diversi aspetti dell’agire economico e culturale. Altro noto soggetto sono le china girl dipinte per rappresentare la

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per diversi cicli pittorici in uno stile sempre fresco e giovane, toccando anche il mondo del design, della moda e della coreografia”. Che cosa significa per lei la calligrafia? “E’ molto importante per la nostra cultura, anche se nei giovani questa tradizione è meno sentita. Ricordo un’istallazione di un’insegnante fatta con la calligrafia alla quale diede fuoco con grida e pianti al fine di sottolineare la fine di quest’arte. Non sono d’accordo con questo. La società avanza e non si può evitare il cambiamento. Non si può dire ai giovani di scrivere solamente senza usare anche il pc. Bisogna bilanciare le due situazioni. Dobbiamo mantenere la tradizione calligrafica come rito, cultura e rappresentazione artistica nella contemporaneità. Ci deve essere un confronto costante tra le due”. L’unione dei colori per un forte gusto di accostamento cromatico. Come avviene questo processo? “Mi piacciono e dipingo colori forti. Nella

Città Proibita tutto è dipinto e di conseguenza ho assimilato questa tradizione coloristica molto viva e sentita”. Pittura scultura, moda e teatro: le piace sperimentare? “Sì, mi pace e lo trovo divertente. Amo spaziare nella coreografia, nel design come per esempio ora in Italia nella decorazione di mobili di design”. C’è un richiamo al passato della Cina,

all’Avanguardia Russa e a echi dell’arte moderna. “Produco, ricerco e amo il tessuto che inserisco nelle opere. In Cina utilizziamo un quadro che rappresenta la famiglia. Ecco che nel ciclo memory dipingo e inserisco elementi attraverso una commistione fra tradizione e contemporaneità. Nei volti, qualcosa si vede, qualcosa non si vede perché c’è il passato che nascondo unendolo immediatamente

all’attuale che è vivente. Sicuramente c’è una cultura occidentale che pervade dalla quale risento i suoi influssi”. Nuovi cicli da dipingere prossimamente? “Ho organizzato una mostra in Cina con nuovi lavori. Ci sono degli elementi diversi partendo sempre da un mio stile pittorico di base. Sicuramente una sorpresa per l’Italia e l’Europa”.

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Luoghi da scoprire 13 >> Sui pedali da Monaco di Baviera a Venezia

La ciclovia dell’amicizia Dal nord d’Europa all’Adriatico toccando tutta una serie di località di altissimo interesse storico, artistico, culturale, paesaggistico, enogastronomico

D

di Germana Urbani

opo tanto averla sognata, quest’anno la ciclovia dell’amicizia, lunga oltre cinquecento chilometri, è realtà. Nasce dall’amore per i pedali e per il viaggio di alcuni amatori bassanesi e rappresenta da sempre uno dei progetti più ambiziosi per il cicloturismo internazionale: una via che unisce il nord Europa all’Adriatico, la “Route 1”. Poco meno di dieci anni fa una pattuglia di quindici bassanesi, guidati da Aldo Perin, ex agonista del Veloce club Bassano, tramutava in realtà il progetto della “Transalpina bike”, ovvero il percorso ciclistico che da Monaco di Baviera porta a Bassano, per poi continuare fino a Venezia. L’impresa fu ripetuta per diversi anni ma poi rimase lettera morta fino ad oggi. Da quest’anno, però, il percorso è segnato e ufficiale, presentato alle autorità politiche delle città interessate e condiviso dal Panathlon internazionale. Per ora, gli ideatori, hanno chiamato il percorso ciclabile che collega Monaco e Venezia, passando per Treviso, Belluno, Cortina d’Ampezzo, Dobbiaco, la Val Pusteria e il Brennero, ciclovia dell’amicizia. Ma l’iniziativa rientra nell’ambito del progetto comunitario transfrontaliero Interreg IV Italia-Austria 2007/2013, nel quale sono coinvolti le province di Venezia, Belluno e Treviso, la Comunità Comprensoriale Valle Isarco di Bressanone, il Consorzio turistico Achensee, il Consorzio turistico Munchen Oberbayern e il GECT Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino. L’itinerario in prossimità di Monaco si collegherà con la già presente pista ciclabile Monaco di Baviera – Achensee, nata da un progetto interregionale Baviera-Austria. Mentre nel tratto italiano la stessa ciclovia includerà

taBelle e serViZi in aGenda

S

econdo gli accordi degli enti promotori la “Route 1 Monaco–Venezia” sarà reclamizzata a livello internazionale e diventerà una grande attrattiva cicloturistica di fama europea. E’ già allo studio la tabellazione totale degli oltre 500 chilometri del percorso, in modo tale da rendere agevole la pedalata dei cicloamatori ed anche di individuare degli “Amici della Monaco-Venezia”, nelle figure di ristoratori, albergatori, titolari di bed&breakfast, meccanici di biciclette e quant’altro, al fine di offrire all’utente tutta una gamma di servizi utilissimi lungo il percorso.

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Gli oltre 500 km che dividono la città tedesca da Venezia avranno presto una segnaletica dedicata alcuni percorsi ciclabili già esistenti collegandoli tra loro, ad esempio il Parco del Sile, il tratto dell’ex ferrovia Treviso-Ostiglia, la Rotonda di Badoere, il territorio di Asolo e altri ancora. Per il futuro sarà necessario uniformare la segnaletica, rivedere i punti critici e realizzare piani di marketing in collaborazione con gli altri partner. Ma il grosso ormai è fatto. Perciò se la vostra passione sono i viaggi sui pedali potete organizzarvi per questa impresa che nelle sue diverse tappe vi permetterà di visitare alcune delle città più belle dell’Europa e del Veneto. Così come è stata pensata, la Transalpina bike di settembre partirà dal cuore di Monaco, percorrerà una delle zone più belle della Baviera, da Bad Tolz a Mittenwald, per poi entrare in territorio austriaco e passare per la capitale del Tirolo Innsbruck, fino al confine del Brennero, scendendo quindi nella Val d’Adige per intercettare Trento e approdare a Bassano del Grappa, dopo avere superato le gallerie trentine passando per Civezzano e transitando lungo la ciclabile ciclabile della Valsugana dapprima e del Brenta poi. Da qui il tragitto tocca le cittadine murate di Cittadella e Castelfranco ultimando la pedalata a Venezia. Un percorso pensato in cinque tappe per ciclisti con l’agonismo nel sangue ma che è ottimo anche per chi voglia andare con calma e gustarsi paesaggio e prodotti tipici.

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’edizione 2013 della Transalpina bike avrà un significato ancor più pregnante perché si vogliono aggiungere ai cicloturisti anche gli amanti dell’handbike. Proprio per questo sono stati coinvolti i dirigenti del Panathlon delle diverse località attraversate, al fine di trovare dei percorsi adatti anche a questo mezzo di locomozione.


14 Sì, viaggiare VIAGGIO IN LIBERTÀ

La luce dell’Est

SULLE ROTTE DELLA VECCHIA MITTELEUROPA IN CAMPER PER COGLIERE I SEGNI EVIDENTI DELLA RINASCITA DI UNGHERIA, SLOVACCHIA, POLONIA E REPUBBLICA CECA DAL LAGO BALATON AGLI SCONFINATI ORIZZONTI DELLA PUSZTA E POI TANTI BORGHI PATRIMONIO UNESCO COME BARDEJOV LEVOCA, TELC, KUTNA HORA E LA PERLA RURALE HOLASOVICE LE CASE IN LEGNO DECORATE DI CICMANY L’ELEGANTE CRACOVIA TORNATA AI FASTI DI ANTICA CAPITALE LA DEVOZIONE ALLA MADONNA NERA DI CZESTOCHOWA E POI I LUOGHI CARI A PAPA WOJTYLA, COME LA NATIA WADOWICE INFINE UNA TOCCANTE TAPPA AD AUSCHWITZ, PER NON DIMENTICARE in CopeRtina: sosta CaMpeR a HolasoViCe (CZ). in alto Da sinistRa: spissKY e il suo Castello (sK), una Casa CopeRta Di pepeRonCini a tiHanY, sul Balaton (H), e la sosta a CiCManY (sK). sotto: le CaMpane nella piaZZa Di BaRDeJoV (sK) e l’elegante RineK glÒWnY a CRaCoVia (pl). al CentRo: il santuaRio Di Jasna goRa a CZestoCHoWa (pl) e souVeniR Della pusZta ungHeRese. nella pagina seguente il lageR Di ausCHWitZ a osWieCiM (pl), il Castello Di Konopiste (CZ) e una Casa DeCoRata a CiCManY (sK), telC (CZ) e il lago Balaton. nella teRZa pagina: telC, CiCogne in ungHeRia, CRaCoVia e HoRtoBagY.

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ulle rotte che portano a Est, al cuore della vecchia Mitteleuropa. In camper, con la famiglia, in piena libertà. Quasi 4.000 chilometri percorsi in dieci giorni, attraversando i territori di sette paesi (Slovenia, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Austria), paesi che fino a un secolo fa erano parte integrante dell’Impero asburgico. A Est per scoprirne la nuova luce e i nuovi colori, materializzatisi d’incanto dopo la ventata di libertà che dal 1989 ha spazzato via il grigiore accumulato da questi paesi in oltre quarant’anni di dominio sovietico. Il camper scelto è il solito Sun Living Lido S13 noleggiato alla B&B di Pozzonovo (Padova), un mezzo compatto che bene si è adattato alle esigenze di un viaggio in costante movimento. Periodo scelto: seconda metà di giugno 2013. Dopo il veloce attraversamento di Slovenia e Croazia, il viaggio entra nel vivo in Ungheria. Sulle rive del Lago Balaton, grande e poco profondo. E’ il placido mare dei magiari, lungo le cui rive sorgono tante spiaggette protette da grandi alberi. A Keszthely sosta d’arte al castello di Festetics, una piccola Versailles ungherese. Poco lontano c’è Tapolca, città gemella di Este, un po’ meno appariscente... Bellissima è invece Tihany, borgo che

sorge su un promontorio. Si entra in paese e si vede una casa interamente coperta di peperoncini rossi... la famosa paprika ungherese. Molte case hanno il tradizionale tetto di paglia. Un paesino molto caratteristico. Intorno campi di lavanda in fiore. In riva al lago il traghetto va e viene dall’altra sponda. Se Tihany è rustica, Balatonfüred è città elegante e aristocratica. Vi si respira un’atmosfera cosmopolita. Fra i suoi ospiti storici i poeti Quasimodo e Tagore, i cui busti campeggiano nel parco davanti al porticciolo turistico. Breve sosta a Budapest (ci siamo ripromessi di evitare le grandi città) di fronte al Parlamento dalle pietre biancheggianti e al Danubio, ancora gonfio dopo la minacciosa piena di qualche giorno prima. Il bello del camper è anche questo: farsi un panino in un luogo così esclusivo, on the road. Poi rotta decisa verso uno dei focus del viaggio: la leggendaria puszta, il Parco naturalistico di Hortobagy. Un luogo di terre e di acque dai larghi orizzonti, dove sopravvive una delle più antiche civiltà rurali di questa parte d’Europa. Nei paesini attraversati si notano tanti nidi di cicogne sui camini e sui pali della luce. E’ la stagione dei piccoli... Una tartaruga attraversa la strada. Nei rari paesi le czarde, tipiche osterie dove Continua

alla pagina seguente



16 Sì, viaggiare VIAGGIO IN LIBERTÀ

La luce dell’Est gabbia dove venivano rinchiuse le donne adultere. Anche qui il bel municipio sorge al centro e accanto alla gabbia c’è la colonna della Vergine. La Slovacchia piace per le sue atmosfere semplici, è un paese dove la vita costa ancora poco. Si passa in Polonia (le frontiere non esistono più ovunque, resta solo quella croata) e il primo obiettivo è Czestochowa, il santuario di Jasna Gora caro a papa Giovanni Paolo II. Luogo di pellegrinaggio incessante e simbolo stesso della nazione polacca. Alla celebre Madonna Nera i polacchi hanno affidato anche le loro speranze di libertà nei tempi cupi della dittatura comunista. Accanto all’icona bizantina della Vergine c’è anche la stola insanguinata di papa Wojtyla, quella indossata il giorno dell’attentato, il 13 maggio 1981. Un luogo che tocca il cuore. Fra i tanti gruppi di fedeli incontrati, anche qualche comitiva veneta. All’indomani li ritroviamo più a sud, ad Oswieçim. Dove sorgono i due campi campi di concentramento di Auschwitz. Luoghi dove si deve entrare preparati perchè la memoria degli orrori che vi sono stati commessi ad opera dei nazisti provoca uno choc emotivo molto forte. Le baracche, i resti della camera a

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ulle rotte che portano a Est, al cuore della vecchia Mitteleuropa. In per, con la famiglia, in piena libertà. Quasi 4.000 chilometri percorsi in dieci giorni, attraversando i territori di sette paesi (Slovenia, Croazia, Ungheria, Slovacchia,

ristico. Intorno campi di lavanda in fiore. In

segue dalla pagina precedente

si suona l’omonima musica tradizionale, invitano alla sosta per il gulash. A Hortobagy il centro di documentazione del parco e vari picoli musei illustrano la civiltà rurale della puszta. I “butteri” un tempo erano ammantanti di pelle di pecora e sfoggiano costumi blu quando cavalcano i famosi cavalli della puszta. Tokaj, sulle colline verso l’Ucraina, è l’ultima tappa ungherese: i suoi vini hanno tre secoli di storia e, non a caso, hanno mantenuto la denominazione dopo il braccio di ferro legale con l’Italia per il nome Tocai, ora cancellato dalle nostre parti. Si entra in Slovacchia, prima tappa a Bardejov, graziosa cittadina dalla caratteristica piazza tutelata dall’Unesco. Le case hanno facciate rinascimentali e al centro sorge il municipio, isolato dal resto. La chiesa di Sant’Egidio custodisce undici preziose ancone. A Spissky, lungo la strada per i Tatra, meritano una sosta i resti di un castello del mille. Levoca è un’altra cittadina slovacca di impronta medievale. Al centro della bella piazza c’è ancora la

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Sì, viaggiare 19 tempo, su una bella vallata di montagna. Poi la Repubblica Ceca. Una sosta allo Spielberg, il castello che domina la non proprio attraente Brno, che fu il carcere dove Silvio Pellico, fra i tanti carbonari italiani ivi rinchiusi, scrisse “Le mie prigioni”. Bellissima (e patrimonio Unesco) è invece Telc con il suo centro storico racchiuso in una penisoletta e le facciate delle case rinascimentali che hanno il colore del marzapane... Nella piazza c’è anche l’ottima Pizzeria Italia, gestita da un bolzanino. Altra cittadina da “due stelle Touring” è Kutna Hora, ricca di palazzi e chiese, come Santa Barbara, ricche di tesori. Deve la sua fortuna all’argento. Una sosta poi al castello di Konopiste, che fu residenza di Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono d’Austria assas-

segue dalla pagina precedente

gas e del formo crematorio, il museo con gli oggetti strappati ai prigionieri e alle persone destinate all’eliminazione fisica... Si esce diversi da come si era entrati. Più a sud altro punto dell’ideale itinerario sulle orme di Karol Wojtyla: la natia Wadowice. Tutto nella cittadina ricorda il papa giovane. Nella chiesa è esposto l’atto di battesimo, le foto con la mamma, le sue visite da pontefice. E poi c’è la casa-museo e altri ricordi dell’uomo che ha cambiato la storia di tutto l’Est. La vicina Cracovia merita una tappa ampia. Già capitale europea dell’Europa e antica capitale di Polonia, Cracovia accoglie il visitatore in livrea. Percorsa da eleganti carrozze, è tutto uno sfavillio di ottoni e di guglie dorate. Gli splendidi palazzi del centro storico fanno il verso al vicino Wawel, il castello, che custodisce l’anima stessa della nazione polacca. Accanto scorre solenne la Vistola... La piazza antica è dominata dal Rynek Glòwny, il mercato coperto. Un edificio che ricorda il Palazzo della Ragione di Padova, attraversato da una galleria di negozi d’artigianato che evoca il salone di Padova. Non a caso da queste parti è partito nel ‘3-400 il viaggio della gallina padovana dal gran ciuffo. Si ritorna in Slovaccia per una tappa a Cicmany, borgo di case in legno decorate con strani segni di origine ancestrale, non lontano da Zilina. Un viaggio indietro nel

sinato con la moglie Sofia a Sarajevo il 28 giugno 1914 (fatto che causò lo scoppio della seconda guerra mondiale), dove oltre alla più grande raccolta del mondo di trofei di caccia (274.000) ci sono molti pezzi provenienti dal Catajo di Battaglia Terme. Struggente il paesino rurale di Holasovice, pure patrimonio Unesco. E da non perdere Cesky Krumlov, perla della Boemia, stratta fra i meandri della Moldava dominata dal suo castello e impreziosita da tante gallerie d’arte. L’Austria è vicina e la fine del viaggio pure. Problemi zero ovunque (anche sostando fuori dai campeggi), prezzi accessibili, camperisti visti con curiosità. L’Est è da scoprire anche oggi che è diventato Europa. Brilla di una nuova luce, la luce dell’Est...

Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!

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20 Benessere >> I tagli alla sanità veneta tagliano l’assistenza territoriale a questi malati

Diabete, un nemico insidioso che è meglio prevenire E’ la quarta causa di morte in Italia e in Europa e conta in Veneto ben 250mila ammalati noti. Per star bene: dieta mediterranea e movimento

O

di Germana Urbani

ggi i dati medici, oltre ai 250.000 casi di diabete già diagnosticati, stimano che in Veneto possano esser presenti circa 125.000 persone che hanno sviluppato la malattia senza saperlo. Medici e politici ritengono sempre più necessaria una importante campagna di prevenzione sugli stili di vita, ma anche un costante aggiornamento professionale dei medici di base per indirizzare i pazienti a terapie che evitino, per quanto possibile, il cronicizzarsi della patologia. La nostra regione è una delle poche ad aver approvato una legge, la 24/2011, che un anno e mezzo fa aveva istituito la rete ospedaliera e territoriale per la prevenzione, la diagnosi e la cura di questa patologia. Peccato però che all’indomani dell’approvazione delle nuove schede ospedaliere da parte della Giunta regionale, le associazioni dei diabetici hanno verificato che nella nuova programmazione non sono più previsti i centri di assistenza diabetologica, gli ambulatori, i servizi, i reparti specialistici previsti da una legge che è stata presa a modello dal Parlamento italiano, dalle altre Regioni e dalla fondazione nazionale “Italian Barometer Diabetes Observatory”. Eppure le dimensioni sociali della malattia sono impressionanti quanto le ricadute. Il Veneto spende infatti oltre 750 milioni di euro per curare i 250 mila diabetici “noti” e il 60 per cento della spesa è legato alla cura delle complicanze che spesso sono gravissime: ictus, infarto, insufficienza renale, retinopatia, piede diabetico.

La cosa più preoccupante è la correlazione, sempre più frequente, tra comparsa di diabete e problemi di obesità in età evolutiva. Il drammatico incremento dell’obesità infantile, infatti, comporta anche alterazioni pre-diabetiche del metabolismo glucidico e preannuncia un preoccupante aumento del rischio di manifestare la patologia. Occorre, dunque, un approccio condiviso dei percorsi terapeutici tra i medici di base e gli specialisti del team diabetologico, non trascurando l’importante e necessaria attività di prevenzione della malattia e prestando particolare attenzione ai pazienti in età pediatrica. Gli esperti sottolineano, inoltre, l’opportunità di garantire al paziente a rischio il supporto di uno psicologo soprattutto nel delicato passaggio

Ogni 12 veneti uno è diabetico, circa un ammalato in ogni famiglia dalle cure pediatriche a quelle dell’età adulta. Occorre tener presente che esistono due varianti di diabete definite Tipo 1 e Tipo 2: il primo è autoimmune e si risolve solo con iniezioni di insulina, il secondo, invece può essere prevenuto e contrastato con un corretto stile di vita. E la pratica di attività fisica moderata e costante gioca un ruolo fondamentale. Al contrario, tabagismo, sedentarietà e alimentazione scorretta favoriscono lo sviluppo del diabete. Il movimento e l’alimentazione equilibrata

sono dunque le chiavi per combattere questa malattia. L’alimentazione deve attenersi ai buoni principi della dieta mediterranea: 5 pasti al giorno di frutta e verdura, pasta a pranzo e pane la sera, prediligere il pesce e la carne bianca a carne rossa e formaggi e moderare dolci e grassi. E per quel che concerne il movimento non servono grandi sforzi: gli esperti assicurano che è sufficiente svolgere 150 minuti alla settimana di attività aerobica moderata o anche solo 90 minuti, ma a intensità più elevata. La costanza è un altro fattore determinante: non bisognerebbe trascorrere più di due giorni consecutivi senza muoversi: è sufficiente una mezz’ora di camminata a passo sostenuto o di bicicletta ogni giorno per far sì che la pressione e la glicemia rimangano entro livelli normali, i polmoni vengano utilizzati completamente e si attivi il consumo dei grassi assottigliando il giro vita. Sono misure semplici da adottare, alla portata di tutti. E i centri fitness possono giocare un ruolo importante per diffondere la cultura del movimento e al tempo stesso offrire attività idonee a qualsiasi persona. Un primo aiuto viene anche da molti centri fitness di tutta Italia che hanno aderito ad un progetto pilota che mette in rete palestre con personale specializzato e medici di famiglia. Da settembre partirà, infatti, la fase sperimentale del progetto Movimento per la Salute, promosso da ANIF-Eurowellness con il coinvolgimento della Società Italiana di Medicina Generale. L’idea parte da lontano e ciò da quando Euro-

una PatoloGia PreoccuPante in tutta italia

N

on bisogna dimenticarsi che il 4,9 per cento della popolazione italiana è affetta da diabete, un patologia responsabile, ogni anno, di 27.000 decessi di persone tra i 20 e i 79 anni. I dati diffusi dall’edizione 2012 dell’Italian Barometer Report, raccolti dall’Italian Barometer Diabetes Observatory dell’Università di Roma Tor Vergata, mostrano che questa malattia non colpisce in modo fortuito, bensì preferisce i sedentari (l’8 per cento contro l’1 per cento degli sportivi) e i grandi obesi (rischio maggiore di 60 volte di sviluppare il diabete rispetto a chi si mantiene in forma). L’esercizio fisico e il controllo del peso riducono del 50 per cento il rischio di ammalarsi. wellness incominciò ad affrontare il tema del fitness inteso come “sport della salute” nel 2003, concentrando l’attenzione sul benessere psico-fisico delle persone di ogni età, in particolare sulla grande fetta di popolazione sedentaria, ovvero i 23 milioni di individui maggiormente esposti al rischio di contrarre malattie correlate al metabolismo (ipertensione, diabete, obesità, ecc.). L’obiettivo verso cui tutti gli attori stanno puntando con la massima convinzione è il benessere del cittadino attraverso l’esercizio fisico svolto in un fitness club o centro sportivo la cui qualità è certificata dalla SIMG, sotto il controllo del medico di famiglia. Il modello organizzativo prevede il coinvolgimento di

club affiliati ad ANIF e certificati dalla SIMG, di tecnici certificati tramite corsi di formazione ad hoc organizzati dal “Movimento per la Salute”, nonché di medici di famiglia formati attraverso protocolli di esercizio fisico approvati dalla SIMG. Il collegamento tra medico e club verrà effettuato attraverso un software prodotto da Dedalus. È già in atto la fase sperimentale che vede il coinvolgimento di 8 centri ANIF ubicati in diverse aree geografiche del Paese. A ogni club fanno riferimento 5 medici SIMG che hanno incominciato a inviare i loro assistiti ai club per svolgere attività fisica efficace e sicura. In Veneto, per ora, aderisce al programma solo Isola Training Center di Noale.



22 Benessere >> Terapie olistiche

Il benessere che comincia dai piedi La riflessologia plantare è una terapia alternativa che si pratica seguendo la mappa geografica degli organi interni disegnata sotto i piedi

di Germana Urbani

C

’è un mondo sconosciuto ai più che di benessere psichico e fisico. opportunamente stimolato e massagLa riflessologia plantare viene attualgiato regala benessere a corpo, mente mente impiegata per trattare una vasta e spirito. È il mondo segreto che ci portiamo gamma di malanni comuni, tra i quali l’anappresso, solitamente costretto dentro le sia, i dolori alla schiena, la lombalgia e la scarpe e svelatoci da tempo dalla sapienza sciatalgia, i problemi digestivi e mestruali, orientale. l’emicrania e gli effetti negativi dovuti allo A introdurla tra le terapie alternative stress. del nostro mondo fu l’otorinolaringoiatra Se il vostro problema è l’ansia, la presamericano William Fitgerald, nel XX secolo, sione dovrà essere esercitata sulla pianta che credeva fermamente che la pressione del piede, al centro della parte più larga, delle dita su determinati punti dei piedi po- durante la fase espiratoria. In questo modo tesse correggere i flussi energetici di tutto il si dà energia al plesso solare, allentando corpo e anestetizzare il dolore. le tensioni e riportando la respirazione ai La riflessologia plantare, infatti, come normali livelli. moltissimi trattamenti orientali, ha come Per trovare sollievo ad emicrania e scopo ultimo quello di riportare il corpo ad cervicalgia, invece, si dovrà lavorare sull’aluna condizione di equilibrio tra i tre piani luce, portando benefici anche sugli apparati che compongono l’essere umano che, se di eliminazione delle tossine: sistema linfasbilanciati, possono dare origine a males- tico e fegato. Il massaggio é in grado di sere e malattia. allentare lo stress, spesso responsabile di Chi la pratica agisce attraverso la digito- questi disturbi. pressione con la quale si stimolano deterBasta praticare sul tallone dei massagminati punti energetici rimuovendo i blocchi gi circolari, in senso antiorario, e troverete che causano il disturbo psichico o fisico che immediato sollievo ai dolori mestruali menaffligge il paziente. tre per i disturbi alla circolazione occorre Va detto che questa disciplina ha una massaggiare con il pollice (senso orario) la forte valenza preventiva: il suo campo pianta del piede sinistro, appena al di sotto specifico sono gli squilibri energetici che del terzo e del quarto dito. Queste sono insi manifestano con piccoli disturbi e il suo fatti le zone riflesse del cuore. intervento riattiva le potenzialità di autoLa riflessologia aiuta anche a comguarigione dell’organismo. In particolare, battere la fastidiosa buccia d’arancia. Alla la riflessologia riduce lo stress e migliora la cellulite si pone rimedio stimolando opcircolazione. portunamente il Riattiva le potenzialità Quindi non sistema linfatico, si può dire che concentrandosi di autoguarigione chi si sottopone parte supedell’organismo, riduce lo stress sulla a questa pratica riore del piede, e migliora la circolazione guarisca da ciò un poco avanti che l’affligge ma rispetto al mallecertamente troverà sollievo. olo esterno, in corrispondenza della cisterCon questo massaggio, infatti, verran- na linfatica toracica (tra primo e secondo no rimossi i probabili depositi di tossine metatarso). che stanno probabilmente all’origine del Occorre praticare un movimento di scidisturbo, tanto che la circolazione sanguina volamento, dalle dita verso la caviglia. dovrebbe migliorare e gli organi depurarsi. Il mal di schiena e i dolori reumatici Come tutti i massaggi, inoltre, l’effetto im- sono certamente problemi complessi. Le mediato è il rilassamento, fonte principale pressioni vanno esercitate lungo l’arco plan-

tare, collegata alle vertebre, e sul tallone per un sollievo ai crampi delle gambe e delle ginocchia. In caso di artriti, reumatismi e sciatica si preme il cosiddetto “punto sciatico inferiore”, posto lateralmente al tallone. Non è semplice individuare il punto giusto su cui praticare la pressione ed è sempre meglio, quindi, affidarsi ad un esperto che avrà certamente conseguito un diploma e conosce la fisiologia e l’anatomia umana. Spesso questa figura professionale affianca il medico nella prevenzione e cura di certi disturbi. Le sedute di riflessologia plantare durano 40-50 minuti; un ciclo completo è costituito da circa 10 sedute: tempo normalmente indicato per ottenere benefici durevoli contro il dolore non cronico. Certamente la riflessologia non è in grado di curare ogni male. Qualora siano presenti dei sintomi più o meno gravi bisogna comunque affidarsi alle cure del medico o di uno specialista. E visto che l’estate lo permette, regalatevi un piacevole benessere praticando da voi stessi l’automassaggio naturale. Liberatevi delle scarpe e correte a piedi nudi sull’erba soffice, camminate su sentieri acciottolati, attingete energia attraverso il contatto primario con la natura. In questo modo riattiverete la circolazione ed il flusso delle correnti di energia nell’intero organismo. E se avete sotto mano una pallina da tennis: fatela rotolare sotto la pianta del piede: è un’ottima terapia in caso di gonfiori e pesantezza agli arti inferiori.

una teraPia che arriVa da lontano

S

econdo la letteratura sull’argomento, le origini della riflessologia plantare sono antichissime. I primi trattamenti terapeutici basati sul massaggio dei piedi risalirebbero al 5.000 a.C. e sarebbero stati effettuati in Cina e in India. Paesi in cui si praticavano anche altri tipi di terapia basati sulla pressione delle dita per correggere i campi di energia dell’organismo: la digitopressione, l’agopuntura o lo shiatsu. Da un affresco di una tomba di circa 4.300 anni fa, ritrovata a Saqqara, a sud del Cairo, sembra che anche gli antichi Egizi utilizzassero una forma di riflessologia plantare. In Occidente, però, fu introdotta solo nel XX secolo da un otorinolaringoiatra statunitense, William Fitzgerald che elaborò un metodo, definito terapia zonale, che consisteva nell’esercitare una pressione in certi punti del corpo, sia con le mani che con strumenti speciali. Secondo le sue teorie il corpo è diviso in dieci zone lungo le quali fluisce l’energia vitale, dagli alluci fino alla testa. Seguendo questa mappa egli riuscì, in certi casi, a ottenere un effetto anestetico per contrastare la presenza del dolore in una determinata zona. Questa forma di riflessologia introdotta da Fitzgerald fu adottata da diversi dentisti, ma fu un medico di New York, Edwin F. Bowers, a diffonderla nel resto del Paese citandola in diversi suoi trattati. Negli anni ‘30, Eunice Ingham, terapeuta americana, proseguì le ricerche dei suoi predecessori, pubblicando alcuni libri sulla riflessologia plantare come “Le storie che i piedi potrebbero raccontare” e “Storie raccontate dai piedi”, concentrandosi esclusivamente sulla digitopressione legata ai piedi. La riflessologia plantare venne infine introdotta in Europa a partire dagli anni ‘50 e oggi viene praticata da numerosi operatori e fisioterapisti, assieme ad altre tecniche manuali, sia diagnostiche che terapeutiche.


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24 Consigli di bellezza >> Ciglia protagoniste della beauty routine

Rimmel, mai più lo stesso sguardo Il mascara è uno dei più antichi cosmetici che ha raggiunto il pieno successo cento anni fa ed ora sta vivendo una nuova stagione d’oro di Germana Urbani

S

ono indimenticabili certi sguardi intensi ed intriganti della Cleopatra ammaliatrice interpretata da Sofia Loren nel ‘53. Occhi accesi da un trucco importante dove, uno dei protagonisti principali era il rimmel. Oggi lo chiamiamo più spesso mascara e pare che sia il prodotto di estetica a cui le donne non possono assolutamente rinunciare. E difatti anche per Coco Chanel un tratto essenziale di eleganza stava nel non uscire mai di casa senza un filo di rossetto sulle labbra e un tocco di mascara sulle ciglia. Dettaglio tutt’altro che trascurabile, quindi, per uno sguardo ammaliante, le ciglia sono protagoniste indiscusse della nostra beauty routine. Ma oltre al mascara, allungante, volumizzante, incurvante le case cosmetiche si stanno orientando verso altri trattamenti più mirati a salvaguardarne la salute. Occorre, infatti, scegliere con molta cura il mascara da applicare sui nostri occhi soprattutto perchè sembra che sia il prodotto per il make up meno tollerato ed il primo ad essere chiamato in causa nei casi di dermatiti da cosmetici. Le sostanze dalle quali è composto possono essere molto diverse tra loro, più o meno naturali, più o meno allergeniche. Alla sua base, infatti, ci sono pigmenti inorganici come ossido di ferro, diossido di titanio, cere, talco e derivati del PVP (polivinilpirrolidone). Il colore scuro sembra

essere quello che crea più problemi perché ricco di metalli pesanti come il nichel, che può raggiungere livelli molto elevati. Anche l’emulsione, che contiene una buona percentuale di acqua, espone il cosmetico a rischi di contaminazione e alla necessità quindi di un sistema di conservanti molto carico. Alcune aziende aggiungono anche mucillagini o idrocolloidi sintetici e silicone, per aumentarne la durata. Inoltre il mascara, nella maggior parte dei casi, contiene profumo, che non sempre è ben tollerato dai nostri occhi. Messi uno in fila all’altro, tutti questi ingredienti spiegano come sia possibile che applicandone anche solo una leggera quantità sia possibile avvertire un bruciore che genera lacrimazioni eccessive. Meglio dunque assicurarsi di non essere allergiche al nichel, prima di continuare a mettere il rimmel e, in ogni caso, occorre sempre chiedere consiglio ad un esperto se compaiono dei disagi troppo manifesti. Per prevenire reazioni allergiche ricordate, inoltre, di non allungare mai il prodotto indurito con dell’acqua né tantomeno con del profumo. Occorre poi struccare a fondo le ciglia con struccanti appositi per gli occhi, onde evitare di lasciare residui, soprattutto se il prodotto utilizzato e’ resistente all’acqua è necessario dedicare una particolare attenzione al demaquillage per rimuovere completamente ogni traccia.

Per prevenire allergie scegliete il prodotto giusto e curate il demaquillage per rimuovere ogni traccia

Sophia Loren in “Due notti con Cleopatra” del 1953

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Consigli di bellezza 25 >> Ciglia protagoniste della beauty routine

Rimmel, mai più lo stesso sguardo

Non solo volume. La linea Revitalash, dedicata al benessere e alla salute della ciglia e in vendita esclusiva su QVC, comprende un balsamo per ciglia più folte e forti e mascara volumizzante alta definizione

Ciglia leganti come ali di farfalla. Questa la promessa del nuovissimo mascara di l’Oréal Paris. L’innovativo scovolino asimmetrico brevettato, regala volume alla base e incrementa la lunghezza fino alle punte

Più forti con una miscela naturale

S

e vi siete accorti che la vostre ciglia sono sciupate e deboli e volete provare a rinforzarle con un preparato fai da te potete farlo con una miscela ottima per dare forza e corpo a ciglia indebolite e rovinate che può essere applicata, in caso di necessità, anche sulle sopracciglia. Utilizzate olio di ricino (70%), olio di argan (25%) e vitamina E (5%). Prima di iniziare controllate che strumenti e contenitori che utilizzerete siano ben puliti. Poi pesate e miscelate tra loro gli ingredienti e, preparata la miscela, versarla in un flaconcino o in contenitore vuoto di mascara con l’aiuto di un piccolo imbuto o

Sono ben cinque le azioni promesse dall’All in one mascara di Estetil. Contiene Procapil che stimola la crescita, Pantenolo che rafforza le ciglia deboli, Cheratina, che nutre e ricompatta, e Vitamina E, che protegge

direttamente dal piccolo becher utilizzato per la miscela. Per l’applicazione potete usare un vecchio applicatore di mascara pulito, passandolo direttamente sulle ciglia. In alternativa è possibile anche conservare il preparato in un flaconcino con pipetta, versarne una piccola quantità su un dischetto di cotone e premerlo delicatamente sulle ciglia ad occhi chiusi. Per un trattamento d’urto occorre ripetere l’operazione possibilmente tutte le sere per almeno due settimane consecutive.

Christian-breton propone un sistema a duplice azione dalla texture trasparente. Un primo strato applicato al mattino protegge le ciglia dall’effetto disseccante del mascara. Usato alla sera, funziona come un siero rigenerante

“I prodotti sono scelti a cura di Urbani Germana“

Da Bionike un innovativo trattamento a base di pantenolo, formulato per proteggere, nutrire e ristrutturare le ciglia deboli e sottili. Si utilizza la sera come trattamento rinforzante, oppure prima del mascara

Tre prodotti specifici per le ciglia da Kiko: la base da applicare prima del mascara per aumentarne il volume e due top coat, uno sviluppa al curvatura e uno per un look “ciglia finte” immediato


26 Consigli di bellezza >> Sole e make up

Luminose e abbronzate anche senza spiaggia Non è per nulla realistico dire che una terra vale l’altra, anzi! In polvere, crema o gel, occorre scegliere il prodotto più adatto alla propria pelle di Germana Urbani

N

on molti anni fa solo con l’abbinamento estetista-sole si potevano carnagione è dorata non occorre eccedere! Per evitare macchie nell’applicaottenere una radiosa abbronzatura su una pelle perfetta dalla lumino- zione del bronzer è necessario scegliere il prodotto giusto. Per la pelle mista e sità tridimensionale. Oggi, invece, i progressi della cosmetica portano grassa sono consigliate le terre in polvere o compatte, per la pelle secca sono il sole e le cure estetiche direttamente nel beauty case di ogni donna che ideali i bronzer cremosi che non enfatizzano screpolature o zone disidratate. La terra è sicuramente il must di stagione e le formule migliori hanno voglia sentirsi bella e vedersi abbronzata senza passare dal bagnasciuga. Le particolarissime textures vellutate e impalpabili permettono di creare in- una struttura e una granulometria con una consistenza tale da assorbire finiti effetti scolpiti dal finish ambrato su guance e zigomi. Docilissime al all’istante tutto il sebo della superficie della pelle, depositandosi in modo pennello, si fondono con la pelle idratandola e Chi ha la pelle secca può omogeneo, senza generare macchie o discromie. E se volete l’effetto naturale, nello stendere il prodotto con il proteggendola grazie a formule arricchite dai migliori prodotti vegetali. Le nuove terre abbronzanti, scegliere di usare la terra pennello disegnate un tre da ciascun lato del viso: dalla spesso disponibili in diverse colorazioni a seconda fluida, un prodotto ibrido fronte alle guance e dalla mascella verso il mento. Poi si ripassano con un tocco le famose zone hot, maso, dell’effetto che si vuole ottenere, sono perfette in e innovativo zigomi, mento. Chi ha la pelle secca e teme che la terra ogni situazione. In città regalano uno spettacolare la disidrati troppo può orientarsi sulla terra fluida, un effetto-vacanza mentre al mare enfatizzano il colore deliziosamente sun-kissed. Occorre però scegliere con cura il bronzer e prodotto ibrido davvero innovativo o giocare con gli effetti dei gel illuminanti. I primi sono prodotti che stanno nel mezzo tra il liquido e la polvere, diffidare dai prodotti un po’ troppo low cost da bancarella. Non è per nulla realistico dire che una terra vale l’altra, anzi! Anche gli abbronzanti seguono ricchi di oli volatili che evaporano dopo l’applicazione regalando alla pelle un le mode dettate dai make up artists e difatti, per l’estate 2013 il top è un colore satinato e trasparente. I gel, invece, vanno applicati dopo il fondotinta colorito finale sano e luminoso che si ottiene usando tonalità miele, biscotto e solo in alcune zone, perchè accendono il colorito di riflessi dorati. Una vera e caramello. Quindi se avete nel cassetto terre dalle nuance aranciate o color arma di seduzione se stesi di sera sul décolleté lasciato scoperto da un abito mattone intenso, effetto anni ottanta, buttatele pure nel cestino. Quando la sexy!

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Consigli di bellezza 27 >> Sole e make up

Luminose e abbronzate anche senza spiaggia

Terra abbronzante 3D di Collistar regala un finish ambrato e luminoso grazie alla sua formula idratante come crema che si applica con un pennello

La RochePosay propone la terra abbronzante Toleriant Teint, un trio di tonalità calde da miscelare a piacere

Un bell’effetto: sfumare le zone giuste

I

l trucco si sa, può regalare bellezza o suscitare il riso se, invece di farvi assomigliare ad una diva vi appiattisce come una maschera di scena. Occorre dunque applicare il bronzer al meglio se vogliamo ottenere l’effetto giusto. Se il prodotto è in crema vi suggeriamo di utilizzare un flat kabuki. Prelevate poco prodotto alla volta e sfumatelo con attenzione sull’epidermide. Concentratevi nella famosa zona T: guance, fronte e mascella. Sul collo fate attenzione ad applicare una quantità minima di prodotto e lavoratelo finché non si amalgama con l’epidermide.

Sisley-PhytoTouches-Sun-Glow è perfetto per rinforzare il colore che vi ha già regalato il sole. La sua formula dalla texture fresca e iridescente è davvero preziosa

Il bronzer in polvere va applicato con un pennello da cipria o da blush a seconda delle vostre preferenze. Il prodotto si stende partendo dalle tempie e scendendo verso le guance e il mento. Se volete scolpire il viso più che scaldare l’incarnato utilizzate un pennello da blush con forma ovale e un bronzer marrone freddo. E per non apparire piatte, scurite i lati del naso, gli zigomi, i lati della fronte e la mandibola.

(La scelta dei prodotti è a cura di Germana Urbani)

Face Carecolor Tonalizzante di Mediterranea, a base di vitamine, olio d’oliva e burro di caritè aiuta a rendere compatta un’abbronzatura non uniforme

Terra Bronzing di Naj-Oleari ha un “effetto bronzing modulabile”: applicandone un velo, il viso si ritrova il suo colore “benessere”, sovrapponendo più applicazioni ci si abbronza

Fluid effet ensoleille Yves Rocher regala colore immediato al viso mimetizzando le piccole imperfezioni. Arricchito dall’estratto di fiore di Tiaré


28 Giardinaggio >> Idee per colorare i mesi grigi

T

ra poco le fioriture primaverili ed estive saranno soltanto un pallido ricordo. Eppure, un modo per avere un giardino colorato anche nei mesi invernali c’è. Basta progettare siepi o macchie di arbusti da bacca. I rami, a volte anche densamente ricoperti di frutti porpora, rossi, bianchi, gialli e arancio, ricadenti per il peso che devono sopportare, sono estremamente decorativi e creano un punto focale molto attraente nel grigiore dell’inverno. Oltretutto, chi ha a cuore l’ambiente offrirà con questi arbusti una fonte di cibo a tanti piccoli animali che vivono nelle nostre città, in particolare agli uccelli. Ci sono moltissime qualità che potreste prendere in considerazione, qui ne proponiamo alcune tra le più comuni.

L’albero del cachi, con i suoi frutti tondi e arancioni, spicca come un bel albero natalizio Callicarpa japonica E ’ originario del Giappone, che sviluppa un cespuglio di circa un metro e mezzo, con foglie che prima di cadere assumono una splendida colorazione gialla. In agosto si copre di fiori rosa che in seguito si trasformano in piccole bacche dai riflessi metallici, di colore rosa-porpora-violetto, riunite in mazzetti. Pyracantha angustifolia Generalmente impiegato per la formazione di siepi spinose ed impenetrabili è un arbusto che produce delle piccole mele in miniatura, rosse o aranciate, molto decorative. Se volete godere del colore autunnale dei frutti occorre non potare la pianta, eliminando solo quei rami che con la loro crescita creano problemi di spazio. Ilex aquifolium Il popolare agrifoglio, è una specie spontanea nella flora italiana, un sempreverde alto fino a otto metri. Le drupe rosse crescono solo dalle piante femminili e si formano solo se nelle vicinanze c’è una pianta maschile. Vi sono alcune specie che producono in inverno bellissime bacche.

Bacche rosse, bianche e blu al posto dei fiori Gli arbusti da fiore che poi formano i frutti, generalmente delle bacche, sono una notevole risorsa per abbellire e colorare il giardino nel periodo invernale di Germana Urbani

Symphoricarpos albus Questo arbusto è originario dell’America settentrionale, alto fino a 2 metri e largo altrettanto. Si copre prima di piccoli fiori rosa che poi lasciano il posto a bacche globose, bianche e lucide, del diametro di 1-1,5 cm, che permangono sulla pianta durante tutto l’inverno. Diospyros kaki La comune pianta del cachi arriva dalla Cina e può essere coltivato in giardino, sia per il suo fogliame molto ornamentale e dai bei colori autunnali, sia perchè, dopo la caduta delle foglie, i frutti in via di maturazione offrono una vivace nota di colore, come fossero palline appese ad un albero di Natale. Stranvaesia davidiana Questo piccolo alberello può raggiungere i cinque metri. I fiori compaiono in corimbi molto simili a quelli del biancospino, in maggio-giugno. Ad essi seguono mazzetti di frutti color cremisi che maturano in agosto-settembre e rimangono attaccati alla pianta nella stagione fredda. Laurus nobilis Il popolare alloro viene coltivato in Italia sin dai tempi più remoti. Si tratta di un grande arbusto o di un piccolo albero alto fino a 6 metri, sempreverde. I fiori, giallastri, compaiono in aprile, mentre i frutti, bacche molto scure, si formano soltanto sulle piante femminili. Clerodendrum trichotomum E’ un alberello alto fino a quattro metri proveniente dall’Estremo Oriente. I fiori profumati hanno forma di stella, bianco-rosati compaiono in agosto-settembre. I frutti sono bacche di colore blu scuro, circondate dal calice persistente di colore rosso.



30 Crucilibro

Un giorno senza sorriso è un giorno perso Sognare ad occhi aperti si può. Lo insegna la narrativa ma anche la vita che quando si fa dura non lascia spazio che alla volontà e alla determinazione

Giovanni Cocco

Ugo Riccarelli

Fabio Stassi

Matteo Cellini

Eroe - Eroina

Padri e figli di un mondo ormai in difficoltà

Signorina

Charlie Chaplin

Caterina, un’adolescente

Alter Ego

Le tragedie che segnano la storia passata e recente

Un figlio nato malato

La morte

Anna, una sua compagna di classe

Location

Il grande Occcidente

L’Italia dei primi anni cinquanta

L’America

Urbania, un paesino di provincia

Piccole storie famigliari che portano in sé colpe e riscatti

Il coraggio e la determinazione al bene

Il figlio del grande attore e regista

La sua insegnante di lettere

Co-Protagonisti

Intrigo

Nella complessità del romanzo si snodano le tragedie del terzo millennio:l’uragano katrina, lo scoppio della bolla immobiliare, la strage degli attentati di Londra e Madrid, la tragedia della povertà e la virulenza dello scontro culturale

Signorina è figlia di un Una sera di Natale la Morte va a capostazione che l’ha chiamata trovare Chaplin che non è pronto a come una locomotiva elegante. seguirla perchè ha un figlio piccolo Lei riceve in dono la capacità di che vorrebbe veder crescere. Così realizzare abiti bellissimi, potrebbe fa un patto con lei: se riesce a farla diventare una stilista di successo ridere lei lo lascerà sulla terra. Così ma la vita le riserva altro è ma solo per un anno

Caterina è una ragazza di 17 anni obesa che riesce a vivere nel mondo normale grazie ad una strana mitologia che la protegge da ogni offesa. Ma tra poco compirà 18 anni...

Finale

Divisa tra prologo ed epilogo è la storia di Rafael e Roberto, in cui il figlio nasce alla luce del padre in età adulta; sorprendente la storia di Ray e suo padre, l’altra faccia della tragedia; commovente è quella di Paul e Philippe, dove sopravvive l’uomo sbagliato

Il fascismo, la povertà e la famiglia la ostacolano e lei rinuncia poco a poco ai suoi sogni. Poi arriva l’amore, che dura poco, e un figlio che nasce troppo presto e malato. Da quel momento lei vivrà per far rinascere il suo bambino

Chaplin scrive una lettera al figlio per raccontargli la sua vera storia, dalle origini poverissime in Gran Bretagna fino all’arrivo in America dove per tutto il mondo lui sarà Charlot, il vagabondo

Ad un certo punto, tristemente esasperata, lei ingurgita l’intero contenuto del frigo e viene ricoverata. Poi la sua prof le rivela la propria parte di fallimento e lo sguardo della ragazza cambia

Cosa dire del libro

Un libro dall’impianto articolato, un romanzo coinvolgente, crudo e epico. Le atmosfere bibliche sono la cifra del primo di quattro episodi di cui si comporrà la Genesi finale

Un romanzo che è la saga di una grande famiglia, la storia di un amore assoluto e viscerale, della speranza visionaria che tutto può rendere possibile

Un insieme di avventura, sentimento, lacrime, risate, l’emozione del cinematografo e le meraviglie di una nazione che riusciva a sognare ad occhi aperti

La leggerezza di tono e il fondo tragico conducono il lettore attraverso le diversità, quasi sempre innominabili, che abitano ciascuno di noi

Giovanni Cocco La caduta Nutrimenti, pp. 223 € 16.00

Ugo Riccarelli L’amore graffia il mondo Mondadori, pp. 219 € 19.00

Fabio Stassi L’ultimo ballo di Charlot Sellerio, pp. 288 € 16.00

Matteo Cellini Cate, io Fazi, pp. 216 € 16.00

Leggere… Leggere

di Germana Urbani · info: >www.nutrimenti.net< >www.mondadori.it< >www.sellerio.it< >www.fazieditore.it<



32

i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA ARCHITETTuRA Amministrazione di sostegno

A cura di Saeid Shahamat

Tutto cemento armato si ottiene risparmio energetico e sicurezza antisismica

Che cosresse di chi?

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS Saeid Shahamat nasce il 6 maggio 1961 a Esfahan in Iran. Arriva in Italia con una borsa

xxxdi studio nel 1984 e nel 1992 si laurea in architettura allo IUAV di Venezia. Nel 1993 fonda a Piove di Sacco lo Studio Memar. Oggi conta numerosi collaboratori, tra architetti, geometri e personale amministrativo, oltre a numerosi professionisti esterni. Specializzato in restauro di edifici storici, fra i suoi progetti più importanti il restauro di Barchessa Bragato; un lavoro durato pochi anni che ha riportato agli antichi splendori una delle testimonianza più preziose dell’architettura veneta.

La concezione di edificio si sta indirizzando sempre più verso nuovi metodi costruttivi, prediligendo tra tutti il sistema costruttivo completamente in calcestruzzo. Si tratta di un sistema che prevede la costruzione di pareti portanti perimetrali completamente in calcestruzzo. Una scelta epocale, che rivoluzionerà il modo di concepire l’azione stessa del costruire, coinvolgendo l’intera filiera dell’edilizia: dal legislatore, al progettista, dal produttore al costruttore. Ma di cosa si tratta e perché viene considerata la tecnica costruttiva del futuro? Fondamentalmente, per due motivi principali: l’antisismicità ed il risparmio energetico. Per quanto riguarda l’antisismicità, le costruzioni in calcestruzzo sono completamente gettate in opera, e si conformano come un unico “blocco” senza soluzione di continuità, in grado di comportarsi, sotto le sollecitazioni

del moto ondulatorio, allo stesso modo in tutti i punti, e di resistere, deformandosi, ma senza provocare crolli improvvisi, grazie alla sinergia di cemento e acciaio. Le strutture sono progettate in principio, e in seguito collaudate per rispondere appieno alle normative antisismiche. In luoghi ad alto livello sismico, come ad esempio il Giappone, le costruzioni, anche grattacieli, sono costruiti con struttura portante in calcestruzzo. Per quanto riguarda il consumo energetico, è l’elevata massa termica del calcestruzzo che garantisce la sua capacità di immagazzinare calore che poi viene progressivamente rilasciato, successivamente, per riscaldare l’ambiente durante le giornate invernali e per raffreddare l’ambiente durante le giornate estive, stabilizzando così sia il clima che le oscillazioni di temperatura all’interno

dell’edificio, garantendo agli occupanti di poter vivere in un ambiente più confortevole. Inoltre, a coadiuvare la capacità isolante del calcestruzzo, è prevista la posa di rifodere esterne ed interne, in grado di abbattere sensibilmente il flusso verso l’esterno di calore, e di isolare l’edificio dal freddo invernale. Il sistema si adatta facilmente ad ogni tipo di impianto, e ad ogni tipo di tecnologia per la produzione di energia, sia da fonti combustibili, sia da fonti rinnovabili. Il sistema nella sua conformazione, e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, possono contribuire all’edificazione di edifici ad altissima prestazione energetica, in grado di soddisfare ai massimi livelli le normative vigenti.

Altre caratteristiche tecniche di fondamentale importanza cha garantiscono prezzi certi e tempi ridotti di costruzione sono, la facile assemblabilità degli elementi che compongono l’edificio nella sua interezza, la flessibilità nelle modifiche in fase di esercizio (ad esempio nella distribuzione interna), e la reversibilità, intesa come la possibilità di dismissione dell’opera, con riferimento all’eventuale possibilità di riuso, riciclo o smaltimento delle parti. Il sistema costruttivo così presentato, ha dunque altre prestazioni strutturali ed energetiche, e si Se lo desiderate segnalatemi i su Vs larga casi e/o le appresta alla riproducibilità scala, Vs di maggiore interesse all’indirizzo e siquestioni accorda alle necessità di ogni tipo di mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com committenza e luogo, siano esse di carattere autorizzandomi espressamente anche alla estetico o funzionale. riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

xxxxxxxxxx

Lo SPAZIo DELL’ETICA

Natural Family Planning Il 25 luglio 1968 il papa Paolo VI pubblicò la tanto discussa enciclica Humanae Vitae per indicare all’umanità in maniera delicata e decisa un ideale (la tutela della Vita) e la modalità (metodi naturali) per affrontare la questione del controllo della natalità. Il metodo sinto - termico messo a punto da Josef Roetzer ed insegnato in Italia è in pratica un modo di osservare, registrare sulle cartelle ed interpretare secondo le regole chiare i segni di fertilità. Il metodo si basa sul dato scientifico che nel ciclo mestruale ci sono più giorni infecondi che quelli fecondi. Rudolf Ehmann, successore scientifico di Roetzer, afferma che le registrazioni dei cicli possono essere un ottimo strumento per effettuare una diagnosi corretta e la donna diventa un aiuto per il suo medico. Si tratta di aiutare il proprio dottore non di sostituirlo. Attraverso le

registrazioni dei cicli si può risalire p.es. ad una situazione di iperestrogenismo (produzione eccessiva di estrogeni). I segni che potrebbero essere indicativi di questo sono: il carattere del muco cervicale, la mancanza del bifasismo (la fase di temperatura bassa e la temperatura alta) e un modello patologico di sanguinamento. Effettuando le registrazioni di questo genere si può risalire alla presenza di un carcinoma endometriale oppure riuscire ad evitarlo attraverso una tempestiva somministrazione del progesterone che è l’antagonista dell’estrogeno. Avendo a disposizione le cartelle dei cicli si vede quando scatta il meccanismo sbagliato ed intervenire con il farmaco seguendo le fasi del ciclo. Un altro aspetto medico sottolineato da Ehmann è quello di usare la sensibilizzazione e la conoscenza delle

qualità del muco cervicale e i suoi cambiamenti per rilevare in tempo una cervicite (infiammazione della cervice uterina). La donna avverte il primo sospetto, chiede aiuto al medico ed un’ulteriore diagnostica. Riassumendo: la NFP oppure detto in

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)

italiano Regolazione Naturale della Fertilità (RNF) proprio per il suo rispetto della natura, specialmente nella nostra epoca dell’ecologia, è di particolare significato per la salute, la società ed economia.


I nostri esperti 33 L’ARCHITETTo

Le costruzioni in legno (Parte terza; segue dal numero precedente)

Il sistema costruttivo a telaio si differenzia da quello a pannelli multistrato sia per il livello di prefabbricazione, in questo caso più avanzato, sia per le caratteristiche costruttive delle pareti esterne e portanti, realizzate con un telaio strutturale in legno massiccio con elementi di dimensioni standardizzate, chiuso sulle due facce da pannelli che formano un’intercapedine interamente riempita di materiale isolante quale la fibra di legno, il lino, la canapa, la lana di pecora, la cellulosa o fibre minerali. In alternativa agli elementi in legno, per la costruzione del telaio si possono utilizzare travi a doppio T (Foto 1) composte da due profili di legno di dimensioni ridotte collegati da un’anima sottile in materiale compensato o di OSB (pannelli in trucioli di legno pressati ed assemblati con collante); queste ultime sono particolarmente idonee per spessori della parete elevati e consentono di ridurre il ponte termico in corrispondenza dei montanti, migliorando le caratteristiche di isolamento termico. Per ridurre l’effetto dei ponti termici della struttura della parete, sul lato esterno viene aggiunto un pannello isolante con la finitura ad intonaco traspirante o con facciata ventilata. Gli impianti, anche nel caso del sistema a telaio, sono generalmente situati nell’intercapedine verso l’interno. Il telaio può essere racchiuso tra tavole di legno disposte in diagonale (è questo il vero telaio), tra pannelli costruiti con i prodotti derivati dalla lavorazione del legno, lastre di fibrogesso o fibrocemento. Dal punto di vista statico il sistema ha un buon comportamento e se i pannelli di chiusura

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

Foto 1: Travi a doppio T (Finjoist)

sono collaboranti ed irrigidenti si ottiene un funzionamento a lastra: i montanti assorbono i carichi verticali mentre le azioni orizzontali, dovute al vento o alle azioni sismiche, sono assorbite dai pannelli di chiusura; in corrispondenza dei fori la struttura va irrigidita con l’aggiunta di montanti ed architravi sempre in legno. Questo sistema costruttivo richiede una cura ancor più attenta per la tenuta all’aria, sia per le sue caratteristiche intrinseche sia per i materiali di costruzione, molto sensibili agli effetti della formazione di condensa; sul lato interno, dietro il piano per la collocazione degli impianti, viene posato un telo con la doppia funzione di freno vapore e di tenuta all’aria; alcune ditte costruttrici lo sostituiscono con pannelli di irrigidimento impermeabili all’aria. In entrambi i casi, comunque,

si deve provvedere alla sigillatura delle giunzioni (Foto 2). Il grado di prefabbricazione dei sistemi a telaio può essere più o meno avanzato: in cantiere i pannelli possono arrivare soltanto con i telai montati, con i telai chiusi su un solo lato, con i telai chiusi su entrambi i lati e l’intercapedine già riempita di isolante; in genere, comunque, le pareti sono già complete, da rifinire soltanto verso l’esterno con l’ultima rasatura di intonaco e verso l’interno con la rasatura del cartongesso. I pannelli prefabbricati sono posati e fissati con apposite staffe ad un cordolo di calcestruzzo oppure su un trave dormiente in larice; in ogni caso il punto di posa va protetto dall’umidità di risalita con apposito impermeabilizzante. Va sottolineato che gli edifici in legno ben costruiti,

Foto 2: Sigillatura con nastro del telo freno vapore e all’aria tenuta

con attenzione alla tenuta all’aria ed alla previsione di adeguate masse termiche interne, offrono una qualità di confort migliore rispetto le costruzioni tradizionali in muratura per la proprietà naturale del legno di regolare le condizioni igrometriche e termiche degli ambienti. (Segue nel prossimo numero)

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it

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34 I nostri esperti INFoRMAZIoNE SoCIALE

Casa di riposo: tempi e modi per accedervi Assistente Sociale Laura Traversi

Non me ne vogliano i Direttori se ho chiamato le loro strutture con il nome ancora diffuso “Casa di Riposo” e non con il più corretto e moderno Centro di Servizi per Anziani (CSA): questo articolo è scritto per il cittadino comune che si chiede come mai spesso passino mesi dal momento in cui presenta domanda al giorno di ingresso in struttura. Il sistema regionale veneto per la residenzialità si articola in un numero importante di strutture di ricovero (il Distretto 6 ne conta 2 – a Piove di Sacco e a Pontelongo) che dispongono di un proprio numero di posti letto per persone non autosufficienti; tutti o una parte soltanto sono autorizzati dalla Regione Veneto per accogliere anziani in regime “convenzionato”: le persone che occuperanno questi posti cioè avranno pagata dal Servizio Sanitario una quota giornaliera fissa chiamata “impegnativa di residenzialità”, cui andrà ad aggiungersi la c.d. “quota alberghiera” cioè la retta giornaliera posta a carico dell’ospite, stabilita questa volta dalla singola Casa di Risposo. E’ importante sapere che i posti letto autorizzati sono un numero definito per ogni struttura e devono rientrare all’interno del budget regionale programmato per la residenzialità (espressione quindi di politiche sociali regionali). Per questo motivo gli ingressi devono essere regolati da apposite graduatorie attraverso i Registri Unici per la Residenzialità (R.U.R.), gestiti dalle ULSS. Il cittadino che chiede per se o un suo familiare di entrare in una Casa di Riposo dovrà rivolgersi al proprio Distretto Socio-Sanitario, oppure al Medico di Base o all’Assistente Sociale del Comune di residenza. Alla domanda seguirà una valutazione multi professionale del caso e al richiedente verrà trasmessa la Scheda di Valutazione Multidimensionale dell’Anziano, più comunemente detta SVAMA. La Svama rileva un profilo di gravità della persona e le assegna un relativo punteggio, che dipende sempre da variabili sanitarie e sociali. Il punteggio consente all’interessato di essere collocato nella graduatoria R.U.R. di cui sopra. I primi nominativi in graduatoria saranno i primi ad essere chiamati al verificarsi di una disponibilità posto in una delle strutture prescelte, tenendo presente però che le graduatorie sono mobili (oggi sei primo, domani potrebbe esserci una persona con più punteggio di te). Nel caso si venga chiamati per un posto e lo si accetti (poiché è previsto anche rinunciare o sospendere la richiesta),

LA VIGNETTA

Ferisce più la lingua...

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ciò significa che all’interessato (attenzione: non alla struttura) viene assegnata una impegnativa di residenzialità nominale che egli può “spendere” in linea teorica e in un secondo momento in qualsiasi altra Casa di Risposo convenzionata, anche fuori regione e che non gli potrà più essere tolta. Per chi vuole approfondire www.reteurpveneto.it/ schede/ - selezionare “impegnativa di residenzialità”.

Ferisce più la penna della spada? No ferisce più la lingua! Se vuoi ferire qualcuno basta pensare alle parole giuste, queste ti “uccidono” . Esse possono disintegrare un amore, un’amicizia un rapporto di lavoro e feriscono più di qualsiasi arma. Le parole feriscono in qualsiasi momento e quando qualcuno scopre un nostro punto debole può percepire questo nostro tallone di Achille come un punto preciso da colpire e una volta raggiunto l’obiettivo non c’è rimedio perché non esiste medicina ad una parola che crea una ferita. Lo sostiene l’ormai presente a molte delle mie puntate, il Prof. Daniele Berto . Una volta pronunciate, le parole cattive rimangono, non si cancellano e non ci sono altre parole che possono riparare il danno. Rimangono sospese per sempre! Il dolore fisico causato da una sberla può anche essere dimenticato, così pure un comportamento, un atteggiamento, ma la ferita causata da una parola cattiva è quasi sempre indelebile. Pensare dunque prima di parlare è un detto che funziona sempre, ma spesso si pensa proprio per dire le parole sbagliate. Sentiamo spesso dire da molte persone che conosciamo : “scusa ma io devo dire quello che penso” quindi potrebbe erroneamente essere inteso come “faccio quello che penso” e non è sempre una buona idea, specialmente se in mancanza di una adeguata risposta chiudo una conversazione in modo violento o riattacco il telefono. Le parole possono avere molteplici significati a seconda di come le dici, dal tono della voce, le sfumature vanno colte, che siano sarcastiche o dirette. Non bisogna mai pensare che se qualcuno ci dice che siamo imbecilli sia per forza un’offesa… potrebbe essere una diagnosi!


A tavola 21 35 CuCINA

RICETTA DI CuCINA DI ALICE E LuCIANA Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it

INSALATA DI POLLO CON LIMONE, POMODORINI ED OLIVE

BATTUTA DI CHIANINA DELLA TERRAZZA IN PIAZZA

una iDea nuoVa eD estiVa peR una insalata Di pollo CHe non utiliZZa le solite pRepaRaZioni a Base Di pepeRliZie. le VeRDuRe CHe aCCoMpagnano la nostRa CaRne, poMoDoRini, oliVe e Cipolle, sono state pRiMa Ripassate in paDella (aCCoRgiMento iMpoRtante sopRattutto peR RenDeRe Meno pesanti le Cipolle) e poi aRoMatiZZate Con i sapoRi piÙ FResCHi Di liMone e ZenZeRo. una pRoposta oRiginale in Cui pRiMeggiano toni CalDi e sapoRi seMpliCi.

INGREDIENTI 200gR. Di Filetto Di CHianina tagliata al Coltello

1uoVo Di gallinella Del paRCo Del Delta Cipolla Di tRopea senape, olio D’oliVa, sale e pepe , taBasCo e salsa WoRCesteR. noi nel nostRo loCale lo pRepaRiaMo in Due MoDi VeRsione ligHt solo Con sale e pepe, olio e liMone VeRsione Due Con tutti gli ingReDienti a RiCHiesta Del Cliente. si pRepaRa DentRo una FonDina la CaRne CRuDa pReCeDente tagliata al Coltello. Con Due FoRCHette si aMalgaMano gli ingReDienti a seConDa Della RiCHiesta Del Cliente .si RiCoMpone un Rosso D’uoVo

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 1,7Kg pollo inteRo 600g poMoDoRini Ciliegino oliVe alla napoletana 1 liMone 1 Cipolla BianCa ‘nDuJa CalaBRese 1 CuCCH MostaRDa alla FRutta 2 spiCCHi D’aglio

la CaRne a FoRMa CiRColaRe e si aDagia al CentRo

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CoCKTAILS by Paolo Marani

ZenZeRo Vino BianCo

I CONSIGLI DI PAOLO

olio eVo

GOLDEN MOJITO

sale

lessaRe il pollo e DisossaRlo. aFFettaRe la Cipolla; aFFettaRe e tagliaRe a listaRelle in liMone MonDaRe l’aglio e soFFRiggeRlo in paDella Con l’olio e la Cipolla, uniRe QuinDi i poMoDoRini a peZZetti e poRtaRe a CottuRa. QuanDo le VeRDuRe iniZiano aD aMMoRBiDiRsi aggiungeRe il liMone, le oliVe e BagnaRe Con il Vino BianCo; peR ultiMi, insapoRiRe Con lo ZenZeRo, la MostaRDa eD il sale. ConDiRe il pollo Con il pRepaRato Di poMoDoRi, oliVe e Cipolla, aggiungeRe la ‘nDuJa e lasCiaR RiposaRe peR CiRCa 20 Minuti pRiMa Di seRViRe a teMpeRatuRa aMBiente.

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36 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)

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l’INTARSIO Risolvendo l’intarsio, nelle caselle grige appariranno il nome e il cognome del personaggio in foto Sapete riconoscere questi posti?

1) ......................................................... ............................................................... 2) ......................................................... ............................................................... 3) ......................................................... 3

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............................................................... 4) ......................................................... ...............................................................

3 LETTERE ALT - AVI - DAM - ERA - IRA LOS - LOU - LSD - PIN - REA UVE 4 LETTERE AVOT - ELSA - LAVE - SUOR 5 LETTERE AGIRE - AVERE 6 LETTERE ESSERE - OLIARE - SCIARE 7 LETTERE BATTERE - LEGGERE MUOVERE - NAMIBIA 8 LETTERE PEDALARE - STUDIARE 9 LETTERE ALLENTARE - CAMMINARE STRINGERE 11 LETTERE LUBRIFICARE MOVIMENTARE

Al Pacino Sul matrimonio • Un notaio alla vedova: “Nel testamento di suo marito c’è scritto: ‘Ti lascio’.” “’Ti lascio’ che cosa?” Domanda la donna con impazienza. E il notaio: “Niente. Dice soltanto ‘Ti lascio’.” • Un tipo rientrato a tarda notte ubriaco, si sveglia la mattina e chiede alla moglie: “Cara, ma aprendo la porta del bagno la luce si accende automaticamente?” “No caro, perché?” “Allora ieri sera devo averla fatta nel frigorifero!” • Tra amiche: “Sai qual è la differenza tra un fidanzato e un marito?” “No quale?” “30 chili!” • Da sola nel grande letto durante la prima notte di nozze, la giovane moglie di un carabiniere si sta chiedendo come mai il marito non ne voglia sapere di rientrare dal terrazzo. Stanca di tanta atte-

sa, decide di chiederglielo anche a lui: “Ma caro, sono già due ore che sei li fuori in terrazzo. Perché non vieni a letto? Prenderai freddo!” Lui: “Non posso! Mio padre mi ha sempre detto che questa sarebbe stata la notte più bella della mia vita ed io non voglio perdermela.” • Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcellini” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!”” • La fidanzata, un po’ attempata, dopo molti anni di fidanzamento: “Caro, non sarebbe ora che ci sposassimo?” “Certo, ma chi vuoi che ci voglia alla nostra età!”

Il Puzzle

AMERICANO AMLETO - ATTORE CITY HALL GANGSTER - HEAT HUDSON INTENSO - ITALO MADONNA NEW - OSCAR POLIZIOTTO PREMI - REGISTA TEATRO - YORK

Chiave (8) - Un suo ruolo.............................................................................................. Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente. • L’Amore è come un salto nel vuoto. Allora impariamo a volare.

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TORO

DAL 21/04 AL 20/05

ASCINO lasCiate Da paRte aCCuse e RiCatti. oCCoRRe FaRe il pRiMo passo VeRso la paCe e DoVRete esseRe Voi a FaRlo · SALUTE la VostRa VitalitÀ È in auMento. non spReCatela nei litigi Ma sFRuttatela in palestRa, i Risultati saRanno ottiMi

Oroscopo FATELO CON TUTTO IL CUORE

FASCINO Vi attenDono tensioni e sContRi Con CHi aMate Ma RiusCiRete a FaRVi peRDonaRe Con l’aRMa Della teneReZZa · SALUTE non stRapaZZateVi peRCHÈ state ReCupeRanDo un po’ Dopo un peRioDo Di FoRte stRess. aiutateVi Con una sana aliMentaZione

AVRETE SUCCESSO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO se siete s i ngl e Questo È il VostRo teMpo: aVRete Dalla VostRa potenti aRMi Di seDuZione. eRos e CuoRe in eQuiliBRio · S ALUTE pRopRio non Volete sentiR paRlaRe Di spoRt anCHe se aVete a DisposiZione una Buona Dose D’eneRgia. sFoRZateVi

il pRossiMo peRioDo saRÀ ConDito Da entusiasMo e poesia CHe Vi aiuteRanno a supeRaRe VeCCHi ConFlitti S ALUTE sono in agguato piCColi DistuRBi CHe non Vanno ingigantiti Ma neMMeno tRasCuRati. tRoVate il teMpo peR aCCeRtaMenti FASCINO

CANCRO 22/06 22/07

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO FoRse È il Caso Di FaRe VaCanZe sepaRate. il VostRo paRtneR non ContRolla la gelosia e Voi soppoRtate a FatiCa · SALUTE DiVeRsaMente Dal solito siete talMente atletiCi Da seMBRaRe ipeRattiVi. aFFianCate una Buona aliMentaZione

FASCINO l’alCoVa langue non poCo Ma l intesa Mentale È eCCellente. RegalateVi BellissiMi Viaggi in Coppia · S ALUTE RiDuCete un po’ il CaFFÈ peRCHÈ Vi attente un peRioDo Di inQuietuDine. Yoga e tisane Fanno al Caso VostRo

LEONE 23/07 AL 23/08

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO la

© Foto di Erika Crosara

passione È in stanD-BY e le tRoVate RoMantiCHe seRViRanno a Ben poCo peR RinsalDaRe CHe langue · S ALUTE aVete Bisogno Di RelaX e Di un teMpo tutto VostRo peR RiFletteRe sul FutuRo o saRete pReDa Dell’ansia

ASCINO Vi attenDe un FliRt tutto eRos e ZeRo iMpegno e FoRse pRopRio Quello CHe Vi seRVe aDesso. Molti inContRi Hot · S ALUTE lo Jogging non Vi spaVenta piÙ e Fatto la Mattina pResto Vi Regala spRint DinaMiCo e sCattante e toniCitÀ al top

FASCINO allontanate le ansie Da pRestaZione FRa le lenZuola o saRanno RoVate spaZi peR il Dialogo e le Risate · S ALUTE il CalDo Vi toglie le FoRZe. ContRollate spesso la pRessione sanguigna, BeVete Molto e pReDiligete FRutta e VeRDuRa

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

E L’ENERGIA CHE POSSEDETE:

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

VERGINE 24/08 22/09

BILANCIA 2 3/09 AL 22/10

FASCINO non Date spaZio a gRanDi aspettatiVe sopRattutto VeRso CHi Vi lanCia Messaggi aMBigui. state sulla DiFensiVa · S ALUTE aBBiate CuRa Di ossa e Denti CuRanDo l’aliMentaZione in MoDo speCiFiCo. eVitate le aBBuFFate Di DolCi

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

ASCINO a Quanto paRe il VostRo RoMantiCisMo È paRtito peR le FeRie. aDDolCiteVi peRCHÈ solo Con la CaRne non C’È FutuRo · S ALUTE nonostante le FoRti tentaZioni Della gola, il giRoVita non ne Risente peRCHÈ siete saggi e Fate Molto MoViMento


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Paolo Quaglio

Tecnico Audioprotesista

Sono il direttore del Centro Sordità Elettrosonor, struttura che da quarant’anni opera nella distribuzione ed applicazione di apparecchi acustici e che, grazie ai suoi sette Centri e alla sua equipe di professionisti, è diventata una realtà importante nel settore. La nostra missione è quella di mantenere alti standard di servizio, seguendo il paziente con dedizione, competenza e continuità fino al raggiungimento del risultato ottimale.

Di tutti i cinque sensi, il nostro udito è forse il più prezioso. Perdendolo, perdiamo il contatto con le persone che amiamo e, in generale, con il mondo. L’udito ci permette di ascoltare un’infinità di cose: la risata di un bambino, il clacson di un’auto, lo squillo del telefono, la nostra canzone preferita, una trasmissione televisiva. Ecco perché è importante proteggerlo. Il primo passo utile da fare consiste nel controllare il proprio udito. Il test dell’udito è gratuito, richiede pochi minuti e fornisce un quadro dettagliato della perdita uditiva e delle possibili soluzioni. In oltre il 70% dei casi di perdite uditive, gli apparecchi acustici sono il trattamento indicato. Essi infatti possono far recuperare le abilità di comunicazione, migliorando la qualità della propria vita e il benessere delle nostre relazioni con le persone che ci circondano.

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