Piovese magg2013 n61

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del Piovese

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 61 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Turismo La Regione approva la nuova legge

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Territorio Approvato il Pati, che disegnerà il futuro della Saccisica

Amministrative Primo turno: va bene il centrosinistra, Lega e Pdl perdono voti

4,5

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pagg.6-8

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EDITORIALE

Centri estivi “economici” per far fronte alla crisi

Il Veneto vota una nuova identità di Mauro Gambin*

La crisi si fa sentire anche sui centri estivi. Le difficoltà economiche delle famiglie hanno ridotto la partecipazioni di bambini e ragazzi alle iniziative organizzate dalle amministrazioni locali pag. 12

Codevigo: annunzio belan è il nuovo sindaco

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Gianella stacca Recaldin, il Comune va al Centrosinistra Non è riuscita la rimonta al candidato della Lega. Al voto solo il 53,41% degli aventi diritto

Con una sfida all’ultimo voto Annunzio Belan diventa il nuovo primo cittadino. A 61 anni, l’ex responsabile del servizio finanziario, rientra così da amministratore in quello stesso municipio appena lasciato. pag. 23

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avide Gianella è il nuovo sindaco di Piove di Sacco. Il candidato del centrosinistra vince al secondo turno con il 51,74%, staccando il suo avversario, Andrea Recaldin (Lega Nord), di 275 voti. Il candidato del Carroccio, partito con quasi 12 punti percentuali di svantaggio, guadagna al ballottaggio (in solitaria) il 48,26%. Ad una prima analisi dei dati definitivi, pare comunque che non tutti i voti raccolti al primo turno dal candidato del PdL, Piergiorgio Zampieri e dal centrista Carlo Valerio, siano poi andati al giovane candidato leghista. Un dato certo, invece, è quello rela-

Per info rivolgersi alla segreteria in via Castello, 24 a Piove di Sacco o telefonare allo 049.5841933 dalle ore 8.30 alle 13.30

continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it

“No all’aumento dell’Iva”

Sono aperte le preiscrizioni alla anno scolastico 2013/2014 per i bambini nati tra il 1° maggio e il 30 settembre 2011

ti sindaci. Tutti i nomi dei 16 consiglieri. In maggioranza: con il neoeletto sindaco Davide Gianella siederanno Laura Trovò (Pd); Simone Sartori (Pd); Martina Rostellato (Pd); Giulio Rigato (Pd); Lucia Pizzo (Pd); Stefano Mancin (Pd); Lino Conte (Pd); Giorgio Tortolato (Nuovo inizio); Lino Battistello (Nuovo inizio); Paolo Zatta (Per Corte). All’opposizione: Piergiorgio Zampieri (PdL); Marco Balasso (PdL); Enrico Vidale (Forza Piove); Carlo Valerio (Piove bene comune e Piove civica); Andrea Recaldin (Lega Nord); Antonio Zorzi (Lega Nord). di Martina Maniero

L’Intervento

Scuola Santa Capitanio Sezione Primavera

tivo all’affluenza, che crolla al ballottaggio: alle urne solo il 53,41% degli aventi diritto al voto. Oltre 9 punti percentuali in meno rispetto al primo turno (62,71%). Il nuovo consiglio comunale. 4.098 i voti per Gianella (3.405 i voti al primo turno, pari al 37,05%). 7 i seggi conquistati dal Partito Democratico; 2 vanno alla lista civica un Nuovo inizio; 1 alla civica per Corte. 3.823 i voti per Recaldin (2.313 voti al primo turno, pari al 25,18%). 1 seggio alla Lega e uno alla civica Forza Piove. 1 seggio va al Popolo della Libertà. Al tavolo del consiglio comunale, di diritto, anche tre dei sei candida-

l primo partito è quello degli astenuti. Il dato macroscopico emerso dalla tornata elettorale, che tra la fine di maggio e gli inizi di giugno ha portato al rinnovo dei consigli di quarantasette comuni in Veneto, riguarda in primis le persone che non hanno esercitato il loro diritto di voto. Ovunque l’affluenza alle urne è stata al di sotto della media registrata alle amministrative precedenti, anche dove si è votato recentemente a seguito del commissariamento del municipio. Che questo larga assenza alle urne rappresenti lo scollamento della società dai suoi riferimenti politici è stato detto fino alla noia, tanto da diventare una giustificazione automatica seppur vera. Poi, per carità, anche per il Veneto, volendo, ci si può dilungare in analisi che comprovino la tenuta dei partiti tradizionali grazie alla fedeltà della propria base elettorale, la credibilità dei candidati capaci di fare risultati malgrado il momento di appannamento del proprio partito, il Pd per esempio, lo sfaldamento di quelli “personali”, come il Pdl o il M5s, e l’implosione di quelli fortemente ideologici come la Lega.

di Giuseppe Bortolussi*

L

’Iva è’ stata introdotta nel nostro ordinamento fiscale 40 anni fa: in questo periodo di tempo l’aliquota ordinaria è variata ben 8 volte raggiungendo il valore massimo del 21%, quello in vigore. *Segretario Cgia Di Mestre

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EDITORIALE

segue da pag.

Il Veneto vota una nuova identità

Confindustria Padova

“luci sull’impresa” premiate le scuole

L’I-Pad da applicare al carrello per fare la spesa in modo più rapido e innovativo, il tecno-bracciale fashion che lancia l’allarme in caso di aggressione, la finestra che auto-regola l’illuminazione in casa, il cuocipasta attivabile con il cellulare ovunque ci si trovi. Sono solo alcuni dei progetti nati dalla creatività d’impresa under 18. Coltivarla e indirizzarla è l’obiettivo dell’attività di orientamento promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Padova che quest’anno ha coinvolto 44 istituti della provincia e 4.000 studenti nell’ambito del progetto “Luci sull’impresa”, premio scuola in collaborazione con la Camera di Commercio.

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Tutto vero ma a mio avviso c’è qualcosa di nuovo da cogliere nel panorama politico uscito dalle recenti elezioni amministrative ed è il segno di discontinuità che questa regione è riuscita ad imprimere compiendo scelte che in precedenza parevano impossibili. E’ come se i veneti, politicamente ma forse non solo, fossero in cerca di una nuova identità. Per anni lo specchio del Veneto è stata l’idea di essere la “locomotiva del Nord Est”, ossia la macchina da soldi che funzionava bene se veniva ben oliata e soprattutto se aiutata nel proprio incedere togliendo ostacoli burocratici, lacci e laccioli. La Lega, va riconosciuto, è stato il partito più audace nel farsi interprete di queste aspettative e anzi ha contribuito a creare un’immagine fortemente identitaria di questa regione, certo magari un po’ razzista e un po’ arrogante ma ricca e questo bastava per dimostrare che il modello autarchico del “paroni a casa nostra” funzionava. Oggi queste convinzioni paiono incrinate, il Veneto soffre questa crisi nello stesso identico modo delle altre regioni, forse anche di più, il “Miracolo” è finito e i moloch della politica nostrana, come Manuela Dal Lago, a Vicenza, o Giancarlo Gentilini, a Treviso, sono stati letteralmente buttati giù dal piedistallo. Più che la loro abitudine a proporre solo e sempre se stessi, è stata la loro politica a base di parole d’ordine, ormai scaduta, a determinarne il crollo. Gentilini si aspettava una riconferma per tutto quello che aveva fatto per Treviso ma in realtà quello che conta per i trevigiani e quello che si farà a partire da domani. I volti nuovi, gli sganciati dagli apparati della politica (più che gli inquisitori della politica) sembrano essere stati considerati più credibili e persuasivi nel proporre la nuova identità per il veneto del futuro, un’identità forse meno tracotante e sprezzante e forse per questo più convincente. di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

“run for children” battuto il record

Padova può vantare un nuovo record: l’organizzazione della “Onlus Run for children” ha infatti battuto all’ultimo respiro il Guinness del maggior numero di persone di corsa continuativamente sulla distanza dei 100 metri a staffetta in 12 ore, 2404, contro le 2400 del precedente record detenuto dalla città di Gaza. Oltre 30mila gli euro raccolti dalla onlus che sostiene la ‘Fondazione Citta’ della Speranzà, la quale si occupa di supportare la ricerca pediatrica sulla oncoematologia. La competizione disputata in Prato della Valle.

Avviata a Padova l’analisi energetica gratuita dei condomini centralizzati, promossa congiuntamente da Domotecnica Divisione Condomini e Anac Padova. A dimostrare la necessità di interventi urgenti nel territorio padovano, moltissime le diagnosi gratuite già prenotate: c’è tempo fino a luglio 2013 per iscriversi all’analisi gratuita nel territorio di Padova (per richiederla scrivere a risparmioincondominio@ domotecnica.it). Troppi edifici della provincia presentano gravi situazioni di inefficienza energetica con un eccessivo dispendio di risorse.

padova in barca dal portello

premio impatto zero per le buone prassi

Staffetta di solidarietà

condomini esosi analisi energetica

Nuovo servizio di navigazione

Giornata dell’Ambiente

Nella Giornata mondiale dell’Ambiente, il 5 giugno, ha preso il via la terza edizione del “Premio Impatto Zero”: il concorso che mira a diffondere la cultura della sostenibilità valorizzando le buone prassi ecologiche. Obiettivo è far emergere azioni, progetti o servizi ideati da cittadini, associazioni e cooperative per ridurre lo spreco di energia.

Analisi gratuita fino a luglio

Piovese Scuola

Provincia fondazione zancan

Studenti piovesi nelle terre dilaniate dal terremoto

Progetto Crescere mille adolescenti sotto la lente pag. 28

il personaggio

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Pontelongo Francesca Varotto nel Cda della Casa di riposo “Galvan” pag.

17

Alessandro Fabian racconta i suoi sogni e i suoi successi pag. 33

Regione società

Progetto di prevenzione

Cittadinaza italiana, in Veneto si parla dello Ius soli pag. 36

Arte

Biennale 2013: un’enciclopedia ad alti contenuti

cultura padova

Scene di paglia quest’anno parte dalla città pag.

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Al Parco Venturini-Natale di Via Ponte Ognissanti al Portello, ha preso il via “Navighiamo Padova”, un servizio di noleggio barche a remi e con motore elettrico che possono essere guidate senza patente. L’attracco è il nuovo pontile dotato di passerella e di una banchina dove le barche potranno essere noleggiate per “scoprire” il territorio da un punto di vista decisamente inedito.

pag.

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prendere il sole dal verso giusto

Due campagne di prevenzione per insegnare ai bambini e agli adolescenti come prendere il sole in modo responsabile: il progetto “Sunlab for Kids” e “Provalo sulla tua pelle” insegneranno, per tutta l’estate, le regole per una corretta esposizione al sole con iniziative pensate in modo specifico per le diverse fasce di età. Questa la proposta educativa promossa su tutto il territorio della città e della provincia, lanciata dall’Associazione Piccoli Punti onlus, dal 2006 impegnata nella lotta contro il melanoma, patrocinata dall’Ufficio Città Sane del Comune e dalla Provincia.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore

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Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

Pubblicità Locale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 maggio 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese TURISMO Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ha 15 milioni di arrivi e 63 milioni di presenze ma la terza per spesa da parte degli stranieri dopo Lazio e Lombardia. Nel 2012 questo settore ha attirato cinquemila nuovi posti di lavoro. Senza turismo per capirci l’economia regionale perderebbe l’8,2 per cento del Pil e 500 mila posti di lavoro

Turismo, la nuova legg

di Alessandro Abbadir

Tra le linee guida della normativa c’è l’introduzione dell’ “Albergo diffuso”

Rivoluzione nella promozione del settore con la creazione di 8 sistemi turistici tematci

T

urismo, tutti i poteri alla Regione o almeno tanti di più e Pro loco sul piedistallo. Sono queste le linee guida della nuova legge quadro del turismo del Veneto, approvata a fine maggio e fortemente voluta dall’assessore Marino Finozzi. Il provvedimento legislativo, votato praticamente all’unanimità con 39 sì, tre astensioni, sono confluiti quattro diversi disegni di legge, è destinato a mettere ordine in un settore che, nella nostra regione è contrassegnato da tantissime competenze e sovrapposizioni. Qualche dato per capire di che settore si tratta: il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ha 15 milioni di arrivi e 63 milioni di presenze ma la terza per spesa da parte degli stranieri dopo Lazio e Lombardia. Nel 2012 questo settore ha attirato cinquemila nuovi posti di lavoro. Senza turismo per capirci l’economia regionale perderebbe l’8,2 per cento del Pil e 500 mila posti di lavoro. “Con questa legge - ha spiegato il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - mettiamo al centro il turista e costruiamo intorno un’offerta adeguata all’evoluzione dei profili della domanda”. Vediamo cosa prevede nel dettaglio. La nuova legge ridisegna competenze: la Regione avoca a sè le politiche turistiche, lascia poco da fare

i dati. nel 2012 gli alberghi hanno risentito della crisi

Italiani in fuga, gli stranieri salvano il Veneto

Q

uasi tutti con il segno negativo i dati relativi ai movimenti turistici degli italiani in Veneto lo scorso anno: la crisi si fa sentire soprattutto per gli alberghi e la clientela italiana, mentre tiene la presenza degli ospiti stranieri. Se la passano decisamente meglio le attività agrituristiche, le uniche a registrare, in controtendenza, un deciso incremento, sia sul fronte degli arrivi che delle partenze. La conferma arriva dai dati sui flussi turistici elaborati dalla Regione, dai quali emerge che se nel 2011 l’industria veneta del turismo era riuscita a riprendersi registrando variazioni significative nell’arco dei dodici mesi, l’anno scorso la situazione è nettamente peggiorata, in particolare per i clienti italiani, che hanno fatto registrare un calo medio del 2,9% per quanto riguarda gli arrivi e dell’8,7 per cento sul fronte delle presenze. A controbilanciare l’effetto negativo ci pensano i turisti stranieri, il 2,2% in più rispetto al 2011 per quanto riguarda gli arrivi e il 2,7% per le presenze. Maglia nera gli alberghi a due e una stella, che registrano un calo di oltre il 3,5% sugli arrivi e del 6,3% sulle presenze, unici a perdere anche clientela straniera. A seguire le altre categorie di alberghi, i campeggi e gli alloggi privati, i quali però riducono il danno grazie alla presenza degli stranieri, dall’Europa in particolare. Sorridono invece gli agriturismi, gli unici a registrare un deciso aumento, in media del 5% per gli italiani e del 12-15% per gli stranieri, in media l’8,5% in più. dopo l’ottima crescita dell’anno precedente. In valore assoluto si tratta di numeri modesti, che incidono su poco più dell’1 per cento dei flussi turistici, ma il fenomeno continuerà a crescere anche nei prossimi anni. L’anno scorso sono arrivati in veneto 5,5 milioni di turisti italiani e ben 10 milioni di stranieri.

alle Province, esclude completamente i Comuni e pone su un piedistallo le Pro loco. Tra le linee guida della normativa c’è l’introduzione dell’ “Albergo diffuso”, esperienza mutuata sulla scorta di simili fatte in Umbria, Toscana, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. L’albergo diffuso consentirà ai borghi di montagna e ai centri storici del Veneto la possibilità di gestire l’ospitalità del turismo anche in fabbricati diversi, purché non più distanti di quattrocento metri. Una misura che serve per arginare l’abbandono dei centri storici del Veneto. Sul piano delle strutture ricettive tradizionali, la nuova disciplina distingue gli alberghi, le strutture all’aperto, le strutture complementari. Supera così la storica frattura ormai anacronistica, tra strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Con la nuova legge la Regione intende regolarizzare campeggi e villaggi turistici. Nuove norme anche per gli Iat: avranno anche alla possibilità di prenotazioni alberghiere, di spettacoli e biglietti di trasporto. Rivoluzionati anche i Consorzi di promozione turistica: fuori gli enti pubblici, ne potrannoBojon far parte soggettiMaggiore privati, che tuttavia di solamente Campolongo (Ve) III Strada Zona Artigianale, 2 pubblipotranno presentare progetti finanziabili dalla parte Tel./Fax 049Sono 97 25 ca. Poi la ripartizione territoriale. stati636 infatti definiti i

sistemi turistici tematici: Venezia e laguna, Dolomiti e montagna, Lago di Garda, mare e spiagge, pedemontana e colli, Terme euganee, Po e il suo Delta, città d’arte, centri storici, forti e ville venete. Ma tutti i comuni saranno considerati comuni turistici in modo da favorire al massimo la valorizzazione del patrimonio storico artistico ambientale ed architettonico. In sede di emendamenti dell’ultima ora, si è assistito all’introduzione dei cosiddetti Dmo, tavoli di coordinamento per destinazione turistica, lo stanziamento di risorse ad hoc per la Provincia di Belluno, e la definizione dell’uscita della parte pubblica dai consorzi di promozione entro 18 mesi. Durante la discussione per l’approvazione della nuova legge quadro sul turismo è emerso come servano per rilanciare questo settore ”semplificazione, meno vessazioni burocratiche e ammodernamento del patrimonio edilizio”. Va ricordato infatti come questa industria posa diventare volano di sviluppo, essendo l’unica non delocalizzabile e che non crea danni all’ambiente. Insomma una rivoluzione normativa che nelle intenzioni dei promotori aiuterà un settore considerato sempre più strategico in tempi di crisi.

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Argomento del mese 5 A Padova il dibattito fra Pro Loco e ristoratori

ge rivoluziona il settore La novità La figura, proposta da Matteo Toscani, sarà introdotta per la stagione estiva 2014

“Accompagnatore di mezza montagna” per il turismo e l’occupazione di Nicola Stievano

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spalla pag 5 per padova

alla prossima stagione nasce la figura dell’accompagnatore di mezza montagna, una guida alpina che è anche guida turistica. Creare nuove opportunità occupazionali in zone a forte vocazione turistica come la montagna ma con dinamiche lavorative problematiche, ampliare l’offerta per gli ospiti e migliorare la sicurezza degli escursionisti. A questo punta il progetto di legge presentato dal vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani che va a modificare la legge sulla professione di guida alpina, introducendo anche in Veneto, su richiesta del territorio e degli operatori, una nuova figura: l’accompagnatore di mezza montagna. “Si tratta - spiega il consigliere della Lega Nord - di chi svolte professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, l’attività di accompagnamento in escursioni su terreno montano, nelle zone rocciose, nei ghiacciai, nei terreni innevati e in tutti gli itinerari che richiedono l’uso di tecniche e materiali alpinistici. Inoltre illustra ai turisti le caratteristiche dell’ambiente circostante. Senza alcun costo per le istituzioni, viene fortemente qualificata l’offerta turistica, dando importanti opportunità di lavoro ai giovani che vogliono restare a vivere in queste zone e a tutte quelle figure professionali impegnate nella sola stagione invernale, come i maestri di sci. Un altro effetto positivo di questo progetto di legge è il miglioramento della sicurezza per gli escursionisti che, anche se non particolarmente esperti e avvezzi alle ostilità dell’ambiente alpino, potranno effettuare le loro uscite con serenità, proprio perché accompagnati da professionisti riconosciuti. Ci sono tutte le condizioni - afferma ancora il vicepresidente dell’assemblea regionale - affinché, per la stagione estiva 2014, la legge sia operativa e vi sia un’adeguata promozione di queste figure. Al progetto hanno dato il loro contributo il presidente delle Guide Alpine Lio De Nes con Bepi Casagrande, il Cai e il Soccorso Alpino”.

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Vademecum sagre “Doc”

Sicure, sostenibili, e garantite feste di paese “certificate” C

ome ogni estate torna la querelle sulle sagre e le varie feste paesane in contrapposizione con l’offerta di ristoranti e trattorie, che si sentono danneggiati dal proliferare di ogni genere di iniziative. Al punto che in tanti arrivano a chiedere controlli sulle cosiddette “false sagre?”. Per distinguere le vere “sagre doc” organizzate dalle Pro Loco dalle iniziative estemporanee volte a “fare cassa”, ora c’è il vademecum delle “3S: Sagre Sicure e Sostenibili” promosso dal Comitato Provinciale Pro Loco di Padova e dai 5 Consorzi intercomunali. Storicità, tipicità e finalità non-profit sono alcuni degli elementi distintivi. Niente più polemiche, quindi, tra ristoratori, pubblici esercizi e pro loco: è questo l’obiettivo cui l’Unpli padovana vuole arrivare, attraverso il confronto con le Associazioni di categoria. Il tema è stato affrontato in occasione della Festa delle Pro Loco padovane a Due Carrare. L’iniziativa, dedicata quest’anno al tema “Pro Loco: amUnione delle Pro Loco basciatrici dell’identità territoriale”, padovane, mano tesa ha radunato le 89 associazioni della verso gli altri operatori: provincia e gli oltre 12.000 soci a “lavoriamo insieme Due Carrare, in occasione dei festegper il turismo” giamenti per gli 800 anni dei Carraresi. Interessante il dibattito sul “Progetto 3S: una carta dei valori per le Sagre Sicure e Sostenibili”. “L’opuscolo sagre e feste con gli eventi a marchio pro loco e la carta dei valori delle 3S ha riscosso anche quest’anno grande successo di pubblico; dobbiamo usare la cultura come promozione del territorio e trovare un percorso di collaborazione con il mondo della ristorazione” ha detto l’assessore provinciale Leonardo Comacchio. “La strada intrapresa con le 3S è quella giusta. Noi siamo disposti a metterci attorno a un tavolo e sigillare l’accordo per lavorare insieme, ma dobbiamo trovare la possibilità di condivisione con le realtà economiche del territorio che ora sono in difficoltà” ha affermato il presidente Ascom Fernando Zilio.”Grazie a tutti i volontari pro loco che danno valore sociale ma anche economico al territorio. Ma bisogna far diventare le sagre valore aggiunto e contrastare le operazioni meramente commerciali. Chi vigila? Anche i Comuni devono aderire e validare le sagre doc. Siamo tutti d’accordo sul concetto che dobbiamo capire quali sono le vere sagre. Ma quali sono gli occhi sul territorio? Chi rispetta le regole deve essere premiato e incentivato” ha commentato il direttore Confesercenti Maurizio Francescon. “L’Unpli Padova con questa iniziativa ha accelerato il percorso di condivisione e avanzato una proposta concreta alle associazioni di categoria. Da oggi dobbiamo impegnarci a far rispettare la nostra carta dei valori e i Comuni, in accordo con pro loco e associazioni di categoria, devono assumersi la responsabilità di distinguere le vere sagre della tradizione da iniziative estemporanee” ha concluso il presidente Unpli Padova Fernando Tomasello. Le Pro Loco, dunque, sono protagoniste a pieno titolo nella nuova Legge Regionale sul turismo e il loro ruolo nel far emergere la cultura di un luogo e dello stare insieme è fondamentale.


6 Approfondimento Elezioni amministrative I risultati del primo turno

La sfida finale: Gianella-Recaldin

Il candidato del centrosinistra raccoglie il 37,05% delle preferenze, l’avversario del Carroccio il 25,18 per cento di Martina Maniero

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iove di Sacco va al ballottaggio. A sfidarsi per la fascia tricolore due trentaduenni: Davide Gianella, avvocato penalista, candidato per il centrosinistra e Andrea Recaldin, funzionario parlamentare per il gruppo Lega Nord, candidato per il Carroccio e per il centrodestra. Nessun apparentamento: si va al ballottaggio con le liste del primo turno. C’è quindi una buona fetta di elettorato che dovrà redistribuirsi, ovvero chi al primo turno ha votato uno gli esclusi, dal PdL di Piergiorgio Zampieri alle due liste civiche di Carlo Valerio. Mezzo migliaio di voti sono rimessi in gioco anche dalla Federazione della sinistra di Chiara Patrizia Tardivello e dal Movimento cittadini attivi piovesi di Maristella Penazzo. C’è poi la possibilità che i due candidati riescano a portare alle urne anche chi non si è presentato al primo turno. Forte è stata l’astensione in questa tornata elettorale. Nel 2009 il 79,12% degli aventi diritto al voto si presentarono all’appuntamento elettorale.

Il più votato è il Partito democratico che cresce rispetto al 2009 raccogliendo in questa tornata 1910 voti Affluenza crollata quest’anno al 62,71%. Quasi 10 mila i voti in meno. Numeri e percentuali. Gianella ha ottenuto complessivamente 3.405 voti, pari al 37,05%. Recaldin raccoglie in tutto 2.313

preferenze, pari al 25,18%. A separarli poco più di un migliaio di voti. Terzo gradino del podio per Zampieri, che si ferma a 1.593 voti (17,33%), seguito dai 1.377 voti di Valerio (14,98%). 314 (3,41%) i voti per la Penazzo e 185 (2,01%) quelli per la Tardivello. Partiti e liste civiche. Il centrosinistra di Gianella. Il partito più votato in città è il Partito democratico, che cresce rispetto al 2009, raccogliendo 1.910 voti. Nella

scorsa tornata elettorale erano 1.668. Re- oggi. 113 le preferenze guadagnate dal secord di preferenze per Lucia Pizzo che ne gretario di partito, Antonio Zorzi. Va meglio guadagna 378. Nella stessa coalizione sono la civica Forza Piove con 959 voti. In testa 708 i voti della civica “Un nuovo inizio”, Enrico Vidale con 90 preferenze. La lista che 125 le preferenze per l’ex presidente del appoggia la candidatura dell’ex vicesindaco consiglio, Giorgio Tortolato. Perde consensi è la civica che ha raccolto maggiori voti in città. invece la lista “Per Il centrodestra. Corte” con 262 voti La Lega perde voti, contro i 691 del 2009 come un po’ in tutto Perde voti il Popolo della Libertà di Zam(candidato sindaco Bru- il Veneto, il Pdl pieri (Pdl e Corte civino Coccato). L’Italia dei non supera il 18% ca) che non supera il Valori si ferma a 119 delle preferenze 18% con 1.593 voti. voti contro i 445 delle precedenti elezioni. Solo 16 le preferenze 1.329 quelli della lista di partito, 133 quelli per Ornella Beccaro, candidata per l’Idv alle della civica. Nel 2009, il solo PdL, aveva ottenuto 3.490 preferenze (il 30%). 1.377 primarie di coalizione del centrosinistra. La Lega e il centrodestra di Recaldin. Il i voti per l’ex sindaco Carlo Valerio (pari al partito del Carroccio perde la metà dei voti 14,98%), frutto delle civiche “Piove bene rispetto alla scorsa tornata elettorale. Un comune” (588 voti) e “Piove civica” (509 dato che, tra l’altro, si registra in tutto il Ve- voti). neto. 1.635 i voti del 2009. 810 quelli di

GLI SCONFITTI: DELUSO VALERIO, COMUNQUE SODDISFATTA MARISTELLA PENAZZO

L TENDE DA SOLE, VENEZIANE, TAPPARELLE, ZANZARIERE, GAZEBI E BOX AUTO STRUTTURE LEGGERE

a lista degli esclusi e delusi, tra candidati assessori e consiglieri, è lunga. Ma il grande sconfitto dell’ultima tornata elettorale probabilmente è il Popolo della Libertà. Il partito, che ha appoggiato la candidatura di Piergiorgio Zampieri, non ha raggiunto i risultati sperati. Le due liste che lo sostenevano (PdL e Corte Civica) insieme hanno raccolto complessivamente il 17,34% dei consensi, perdendo per strada, rispetto alla scorsa tornata elettorale, quasi la metà dei voti. Nel 2009 il PdL, da solo, portò a casa il 30% delle preferenze. Non nasconde invece la propria amarezza l’ex sindaco Carlo Valerio, candidato per le liste “Piove bene comune” e “Piove civica”. “In democrazia i voti non si discutono, si contano e poi si rispettano – ha detto - evidentemente la nostra proposta non ha incontrato la sensibilità della maggioranza dei cittadini elettori”. Valerio passa quindi all’analisi del voto: “Dal solo punto di vista dei numeri il nostro 15% è già un ottimo risultato. Dobbiamo infatti considerare che si trattava di liste civiche indipendenti, che si presentavano alla città per la prima volta”. “Ovviamente – ammette - ci sarebbe piaciuto aver un consenso molto più ampio, perché sapevamo che avremmo saputo metterlo a buon frutto, con competente trasparenza. Abbiamo invece constatato che l’elettorato non è ancora pronto ad ascoltare proposte esclusivamente concrete e realistiche. A tutti piace sognare, soprattutto nei momenti

Carlo Valerio, Maristella Penazzo difficili, e molti hanno preferito continuare a farlo, ascoltando vaghe promesse elettorali ed accettando in dono pacchi di polenta o cene pantagrueliche (il riferimento è ai gazebo elettorali di Recaldin e alla “cena sotto le stelle” di Gianella). “Comunque sia – conclude - di questa entusiasmante esperienza ci resta, ed è già moltissimo, la certezza di aver ben lavorato, facendo nascere un gruppo di nuove leve della politica locale che saprà dare il meglio di sé nel prossimo futuro”. Buoni i risultati del Movimento cittadini attivi che, al suo debutto, raccoglie il 3,42% dei consensi. “Non mi aspettavo un risultato simile – ha dichiarato, non senza una buona dose di soddisfazione, la candidata Maristella Penazzo - sono molto felice, anche perché ho seguito la campagna elettorale con passione e cuore. Devo dire la verità: è stato merito di tutto il gruppo di lavoro e, visti i consensi, siamo decisi a continuare ed eventualmente ampliare il gruppo con eventi e incontri periodici”. Infine raccoglie il 2% dei voti la candidata Chiara Patrizia Tardivello che si era presentata con la Federazione della sinistra. Ma.Ma.



8 Piove di Sacco Primo piano

neWs

Elezioni amministrative I vincitori del primo turno

Gianella: “Bel risultato per il centrosinistra”, È Recaldin: “E’ stato premiato il mio impegno”

nizzardo Consigliere della Camera di CommerCio

di Martina Maniero

T

oni di soddisfazione, all’indomani del voto, nelle dichiarazioni dei due candidati al ballottaggio, Davide Gianella (centrosinistra, 37,06%) e Andrea Recaldin (Lega e centrodestra, 25,17%). “Nonostante il calo di votanti la coalizione di centrosinistra ha raggiunto un bel risultato perché la buona politica, ovvero l’opposto delle strategie legate a poltrone, quella dell’ascolto, della partecipazione e della passione, alla fine paga - il commento di Gianella - il non ricercare il compromesso a tutti i costi, continuando a parlare alla testa delle persone, e soprattutto il rifiuto deciso delle logiche di palazzo, sono il primo passo per regalare a Piove la buona amministrazione che merita”. Il candidato ripercorre quindi le tappe che hanno portato alla sua candidatura. “Il Partito democratico con le primarie si è aperto da subito alla cittadinanza, che ha risposto con successo, e che si è poi tradotto con la partecipazione in una lista di persone che rappresentano il territorio e il rinnovamento generazionale. Non a caso – evidenzia - i primi votati sono, oltre a Lucia (Pizzo, sfidante alle primarie di coalizione), un gruppo di giovani che sono onorato di avere vicino”. “Con la stessa logica – fa sapere Gianella - affronteremo il ballottaggio, continuando ad essere coerenti con noi stessi, e lasciando al centrodestra la logica dell’alleanza basata sul numero di poltrone”. “Il bel risultato raggiunto – conclude - significa che i Piovesi sono stanchi di promesse vane ma vogliono

foCus

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Da sinistra Davide Gianella e Andrea Recaldin

i fatti. Coerenza e trasparenza pagano sempre, così come paga il saper guardare alla nostra Piove di domani, che rappresenta la nostra idea futuro per Piove e tutti i piovesi”. Non nasconde un prudente ottimismo il leghista Recaldin. “Il risultato ottenuto al primo turno – dice è la dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto in questi anni da me e da tutto il gruppo. Per la Lega non è, come per tanti altri partiti, un momento facile, ma a Piove abbiamo segnato un ottimo risultato, a dimostrazione che stare tra la gente e metterci passione nel lavoro, paga sempre”. Quindi l’analisi del voto. “Credo che i Piovesi abbiano voluto premiare, con quei 2.313 voti, il mio impegno e la passione che ho sempre messo in quello che ho fatto in questi anni e, ovviamente,

a tutti costoro va il mio più sentito ringraziamento. La lista civica ha ottenuto un risultato straordinario ed il merito è della squadra che in questi tre mesi mi ha sostenuto. Francamente – ammette - non mi aspettavo un consenso di tale portata”. Nessuna previsione sull’esito del ballottaggio. “Ad oggi – dice - non so come terminerà. Posso solo promettere ai miei concittadini il massimo impegno in caso di vittoria. Ma il mio progetto non si ferma al 10 giugno: qualsiasi sia l’esito delle votazioni, infatti, a Piove sono già state posate le basi per una nuova area di centro destra, dove la Lega e la mia lista civica sono i punti di riferimento. Persone giovani e dinamiche, competenti e cariche di entusiasmo, con molta voglia di lavorare. Ecco, questo è il mio progetto per l’area di centrodestra della Piove del domani”.

Curiosità, numeri e confronti

anChe a piove Crollo del numero di votanti: il 18% in meno rispetto al 2009

ono oltre undicimila i piovesi chiamati al voto per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Si torna a votare con un anno di anticipo, dopo la fine prematura della giunta di centrodestra guidata dal sindaco uscente Alessandro Marcolin. E’ la prima volta che il Comune di Piove di Sacco viene commissariato. Il sindaco uscente Marcolin è stato eletto il 7 giugno 2009 al ballottaggio con il 59,40% dei voti. In precedenza era stato eletto Mario Crosta (centrosinistra), sempre al ballottaggio, con 55,3% dei voti. Complessivamente sono state dodici le liste in appoggio ai sei candidati alla fascia tricolore, per un totale di 161 candidati consiglieri. Per la prima volta, in questa tornata elettorale, è stato possibile esprimere due preferenze, purché differenti

per genere, ovvero assegnate ad un uomo e ad una donna. 20 i seggi totali. 19 quelli aperti lo scorso 26 e 27 maggio: quello della Casa di riposo di via San Rocco è stato trasferito a causa di lavori, al Craup di via Botta. Nel 2009, al primo turno, hanno votato 11.957 piovesi. Ridotti poi a 9.153 al secondo. Curiosità: nonostante il crollo generalizzato in tutta Italia nell’affluenza alle urne per le comunali 2013, la rilevazione delle 19 di domenica 26 maggio, indicata una percentuale di votanti del 38,33%. Addirittura superiore di mezzo punto percentuale rispetto al 37,8 del 2009. Ma alle 22 anche Piove si è allineata alla media regionale, in forte calo: 18% di votanti in meno rispetto a quattro anni fa. Ma.Ma.

tempo di raccogliere i frutti di una vita di lavoro e impegno sociale e associativo per Vincenzo Nizzardo, imprenditore nel settore della lavorazione del ferro e Presidente del Mandamento di Piove di Sacco dell’Unione Provinciale Artigiani. Con il decreto del Presidente della Regione del 21 maggio scorso è stato nominato consigliere della Camera di commercio di Padova. Il 2 giugno è diventato cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Vincenzo Nizzardo, 60 anni, ha dato vita nel 1975, insieme ad altri due soci, alla Stil–fer di Brugine, azienda leader nella lavorazione artistica del ferro, nel 2010 ha ricevuto dalla Camera di commercio la medaglia d’oro per il lavoro e il progresso economico. Dal 2004 è componente del Consiglio generale dell’Unione Provinciale Artigiani di Padova e fa parte dal 2010 della Giunta dell’Associazione. Nel 2011 ha ricevuto il premio Città di Padova dell’Associazione Antichi Mestieri. Da sempre è attivo nel mondo del volontariato.

gli obiettivi di Confindustria piovese

I

nfrastrutture e viabilità, semplificazione, pianificazione urbanistica, servizi innovativi per le aree produttive. Ma soprattutto un piano di rivitalizzazione economica e turistica per dare impulso a crescita e lavoro: dall’agroalimentare alla tecnologia, dalla formazione ai trasporti, fino a un “marchio” della Saccisica. Per gli imprenditori sono alcune delle priorità da mettere al centro dell’agenda amministrativa per rilanciare lo sviluppo di un’area dove operano 10.667 imprese, una ogni otto abitanti (9,6% del totale provinciale), di cui oltre 2.600 nel comune di Piove di Sacco, con quasi un terzo degli occupati nel Piovese. Questi temi saranno al centro del faccia-a-faccia organizzato dal Coordinamento delle Categorie economiche del Piovese (Appe, Ascom, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confesercenti, Confindustria, Upa) con i candidati Sindaco del Comune di Piove di Sacco, commissariato da gennaio, in vista delle elezioni amministrative del 26-27 maggio. L’incontro-dibattito si terrà oggi, martedì 21 maggio, alle ore 21.00, nell’Auditorium Giovanni Paolo II a Piove di Sacco. Aprirà i lavori Severino Veggian, portavoce del Coordinamento Categorie economiche del Piovese e presidente della Delegazione Confindustria Piovese. Interverranno Davide Gianella (Pd), Maristella Penazzo (Movimento cittadini attivi piovesi), Andrea Recaldin (Lega Nord e lista civica Recaldin Sindaco), Chiara Patrizia Tardivello (Federazione di Sinistra- Rifondazione Comunisti Italiani), Carlo Valerio (liste civiche Piove Bene Comune e Piove Civica), Piergiorgio Zampieri (PdL). “In uno scenario profondamente segnato dalla crisi, ogni sforzo dev’essere orientato a rilanciare la crescita e il lavoro - sottolinea il portavoce del Coordinamento, Severino Veggian -. Lo sviluppo delle nostre imprese dipenderà anche dalle politiche dell’amministrazione locale. Da qui la necessità di un confronto serio e concreto con chi si candida alla guida del comune di Piove di Sacco. Conoscere le difficoltà e le istanze di chi opera in prima linea in ogni settore dell’economia è essenziale per compiere scelte mirate. Serve uno sforzo comune per dare un futuro a questo territorio valorizzandone l’identità economica”.


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10 Piove di Sacco Progetto alternanza scuola-lavoro Gli studenti del “De Nicola” in viaggio d’istruzione incontrano imprenditori e cittadini colpiti dal terremoto

Una lezione di vita nelle terre dilaniate dell’Emilia I ragazzi hanno raccolto le testimonianze e ascoltato esperienze di chi ha dovuto con coraggio e fatica ricominciare da zero

La tradizionale foto di gruppo

Alessandro Cesarato

R

ipartire da zero: un viaggio tra i lavoratori, gli imprenditori e la cittadinanza dell’Emilia. E’ la significativa esperienza vissuta da una cinquantina di studenti dell’istituto superiore “De Nicola” nell’ambito del progetto Alternanza Scuola Lavoro. Nei giorni scorsi, accompagnati dai propri docenti di economia aziendale e diritto, gli studenti hanno prima visitato un caseificio colpito dal terremoto a San Possidonio (Modena) per poi essere accolti dalla cittadinanza di Finale Emilia, epicentro

Bilancio

del sisma. Ad aspettarli il sindaco Fernando Ferioli e una rappresentanza di studenti del liceo scientifico “Morando Morandi”, a testimoniare le voci di un popolo che nel momento del bisogno ha saputo rialzarsi. Gli studenti in preparazione al viaggio avevano partecipato a una lezione-testimonianza di un imprenditore della delegazione piovese di Confindustria. Il viaggio in Emilia tra i lavoratori, gli imprenditori e la cittadinanza, ha voluto essere una dimostrazione di vicinanza alla popolazione, ai lavoratori e alle

imprese gravemente provate dal sisma del 2012 che, con grande sacrificio, determinazione, coraggio e con un formidabile gioco di squadra stanno cercando di risollevarsi in tempi brevi. “Ha voluto essere soprattutto uno stimolo educativo - spiegano gli insegnanti del De Nicola - per i nostri studenti attraverso il contatto diretto con una realtà aziendale dilaniata dal terremoto e l’incontro con i loro coetanei. Un’esperienza per educarli a riflettere e pensare oltre la quotidianità

e il superfluo, avvicinandoli a queste realtà di vita, di lavoro e di imprenditorialità con un senso di responsabilità e consapevolezza più matura”. “Tutte le testimonianze che abbiamo raccolto - racconta Riccardo della 4B - ci hanno fatto avvicinare alla realtà di questa popolazione così duramente colpita. La visita, oltre ad essere stata educativa per quanto riguarda l’aspetto aziendale, ci ha fatto comprendere una situazione umana che nessun servizio televisivo o giornalistico

può del tutto rivelare”. “La cosa che più mi ha colpito - spiega invece Alberto, sempre della 4B - di tutta la gente che ci ha ospitato è la voglia di ricominciare a vivere nello stesso posto nonostante tutto quello che è successo. Mi ha colpito l’amore per il proprio territorio, per la fabbrica e la voglia di non mollare mai e di sacrificarsi per continuare a vivere con la propria famiglia e amici nel luogo in cui si è nati e cresciuti e nel quale si vuole continuare a vivere”.

futuri geometri a sCuola di siCurezza Con gli ispettori dello spisal

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uturi geometri a scuola di sicurezza nei cantieri con gli ispettori dello Spisal. Anche quest’anno, infatti, gli alunni delle classi quinte dell’indirizzo per geometri dell’istituto “De Nicola” sono stati coinvolti in una serie di incontri sulla prevenzione e la sicurezza con gli esperti inviati dall’Ulss 16. Sono stati organizzati in particolare una serie di interessan-

ti incontri atti ad approfondire la tematica. Lo scopo del percorso educativo è stato quello di far conoscere e insegnare ad applicare i principi della prevenzione nella progettazione e realizzazione dei cantieri edili al fine di prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Gli studenti hanno approfondito argomenti relativi all’evoluzione

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normativa in tema di salute e sicurezza e affrontando casi specifici di violazione della stessa. Tale attività costituisce anche un’opportunità per approfondire in modo più specifico un argomento che i futuri geometri affronteranno all’Esame di Stato. A.C.

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12 Piovese Economia Il Gal Antico Dogado finanzia due iniziative

Al via nuovi progetti per valorizzare il territorio Destinati150mila euro alla formazione di operatori economici e alla realizzazione di itinerari slow mobility; l’obiettivo è quello di promuovere il turismo rurale di Alessandro Cesarato

I

l Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” continua a investire sul territorio con finanziamenti a disposizione di progetti presentati da enti pubblici e attività private. Una grande opportunità quindi per i comuni e i cittadini di Arzergrande, Codevigo, Correzzola e Pontelongo che rientrano in questo Gal e che quindi possano tentare di accedere a queste risorse. A fine maggio, nell’ambito di alcune di queste iniziative, l’”Antico Dogado” ha riservato 150 mila euro di contributo alla formazione degli operatori economici e alla realizzazione di itinerari di slow mobility. I Il progetto di cooperazione interterritoriale “Tur Rivers” nasce dall’esigenza di promuovere il turismo rurale nei territori di pianura attraversati dai grandi fiumi (Po, Adige, Brenta e Bacchiglione). Coinvolge sei Gal veneti e uno dell’Emilia-Romagna. La valorizzazione dei mercati rionali e contadini al fine di sostenere le tradizioni locali e incrementare l’offerta turistica rurale è l’obiettivo, invece, del progetto di cooperazione interterritoriale “Open Market”. I partner del progetto sono cinque Gal veneti e uno del Friuli Venezia Giulia. Il terzo progetto coinvolge un partner di un paese straniero, la Finlandia, oltre ad altri sei Gal veneti. Si tratta del progetto “Rural Emotion-R.em.” che si propone di aumentare il turismo nei centri minori creando degli itinerari culturali legati ad autori importanti che sono nati, vissuti o transitati nei territori rurali lasciandovi delle testimonianze. Tra le azioni previste dai progetti, vi è la formazione - informazione degli operatori economici e dei soggetti pubblici delle aree rurali interessate. Per finanziare tale attività il Gal “Antico Dogado” ha pubblicato dei bandi pubblici, destinati agli organismi di formazione accreditati, che avranno scadenza il prossimo 25 giugno. A disposizione c’è un budget di circa 15 mila euro per ciascun progetto di cooperazione. Nell’ambito del progetto “Tur Rivers” sono stati finanziati anche una serie di interventi destinati a rendere più fruibili gli itinerari di mobilità lenta lungo i grandi fiumi. I punti strategici sono stati individuati lungo l’ippovia del Brenta nel comune di Campolongo Maggiore, dove saranno realizzate delle aree attrezzate non solo per il turista equestre ma anche per l’utenza cicloturistica e pedonale.

Lungo il fiume Bacchiglione, a Bovolenta e Pontelongo, dove sarà rispettivamente riqualificata un’area pedonale e posizionato un pontile in legno. Infine sarà realizzato un pontile nel tratto del fiume Adige adiacente al complesso di Corte Salasco a Cavanella d’Adige (Chioggia), costituito da una villa settecentesca completamente ristrutturata con un parco di 10 mila mq. Per informazioni contattare il Gal “Antico Dogado” allo 041/461157, e-mail: info@galdogado.it, sito: www.galdogado. it . L’attività di sportello informativo è fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 previo appuntamento telefonico.

neWs Estate e ragazzi

la Crisi Condiziona anChe i Centri estivi

L

a crisi si fa sentire anche sui centri estivi. Le difficoltà economiche delle famiglie hanno ridotto la partecipazioni di bambini e ragazzi alle iniziative organizzate dalle amministrazioni locali. Le iscrizioni sono in calo e sempre più si punta a prenotare la singola settimana anziché interi periodi. Un’importante novità, a Brugine, è l’introduzione dell’Isee nella determinazione delle tariffe per l’utilizzo del servizio. “Ogni situazione verrà valutata caso per caso” ha fatto sapere l’assessore ai Servizi sociali, Sabrina Baldin. “L’attestazione Isee – ha spiegato - non sempre è attendibile, in quanto si riferisce all’anno precedente. Ecco perché studieremo una soluzione personalizzata”. Il servizio sarà attivo dal 24 giugno al 9 agosto. La stessa associazione organizza anche i centri estivi a Sant’Angelo, dal 17 giugno al 26 luglio. Con almeno 20 richieste fino ad agosto. Il Comune ha deciso di estendere l’orario di apertura del centro per l’intera giornata, con tanto di mensa. Sarà possibile scegliere tra un “piano A” (7.30-13) e un “piano B” (7.3016.30). La quota di partecipazione viene calcolata in base all’età del ragazzo. Polverara punta tutto sui più piccoli, con un servizio rivolto ai bambini da 3 a 6 anni, in programma a luglio. Si potrà scegliere tra l’orario ridotto (8–14) oppure prolungato (8–16). A Legnaro invece le attività estive vengono affidate al Grest, attivo dal 17 giugno al 18 luglio. Anche qui si può scegliere l’orario corto (8–12) o quello prolungato (8–17). Accanto alle maggiorazioni delle rette, previste nella maggior parte dei Comuni per i non residenti, non mancano gli sconti. A Sant’angelo, per esempio, si applica una riduzione sulla quota settimanale per ogni secondo o terzo figlio iscritto. A Brugine vale per quei bambini che, frequentata la quinta settimana di attività, decidono di iscriversi anche alle due seguenti. A Polverara lo sconto sale al 30% dell’importo per le famiglie con due o più bambini iscritti. Ma.Ma.


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14 Piovese L’Intervento

Sviluppo e ambiente Approvato il Piano di assetto del territorio intercomunale

“No all’aumento dell’Iva”

Col Pati si disegna il futuro della Saccisica Il documento è stato ratificato dalla Giunta provinciale lo scorso 20 maggio: al centro dell’attenzione sono state poste le peculiarità dell’area di Martina Maniero

A

pprovato il Pati (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale) della “Saccisica”. Il documento è stato ratificato dalla Giunta provinciale il 20 maggio scorso, a seguito dell’adeguamento degli elaborati alle prescrizioni della conferenza di servizi. Quello della Sacciisca è il settimo dei nove Pati varato dalla Provincia di Padova e previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), copianificati su iniziativa dell’amministrazione provinciale, in qualità di ente di coordinamento, competente in materia di pianificazione territoriale e urbanistica. Il documento programmatico è stato approvato in sede di conferenza dei servizi decisoria, a cui hanno preso parte l’assessore provinciale alla Pianificazione territoriale e all’Urbanistica, nonché sindaco di Campodarsego, Mirko Patron e i primi cittadini dei Comuni dell’area interessata, ovvero Romano Boischio per il Comune di Sant’Angelo, Ivano Oregio Catelan per Legnaro e Sabrina Rampin per Polverara. “Quello della Saccisica - ha detto Patron - è il penultimo piano che viene chiuso a seguito di un percorso di co-pianificazione e coordinamento. Ora manca soltanto

l’approvazione del Pati del Camposampierese, già adottato dai Comuni e depositato per la raccolta delle osservazioni. A breve, dunque, saremo in grado di approvare anche questo”. “Ogni piano intercomunale copianificato con i Comuni – ha spiegato l’assessore - porta in sé il recupero e la rivalutazione delle caratteristiche peculiari del territorio. Il Pati della Saccisica prevede, infatti, la tutela naturalistica, ambientale e paesaggistica dei territori più integri e, in coerenza con il Piano provinciale della viabilità e con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, anche le più recenti programmazioni infrastrutturali provinciali”. In particolare, nel Pati così approvato, trova conferma la nuova strada Bovolentana che collegherà la zona industriale di Padova con quella di Conselve, per proseguire poi oltre il fiume Adige, in Provincia di Rovigo. Confermate anche le scelte strategiche del “sistema produttivo” per le zone industriali e artigianali esistenti, e inserite nei vigenti Piani regolatori generali, prevedendo (in linea con le strategie di accorpamento delle esigenze di sviluppo del sistema produttivo su poli di rango provinciale messe in campo dal Ptcp), un limitato sviluppo

delle stesse, riservandole ad aziende esistenti da almeno tre anni. Il Piano ha recepito infine anche il tema della sicurezza idraulica derivante dal nuovo Piano di Assetto Idrogeologico, adottato lo scorso anno. I temi inseriti nel Piano della Saccisica, come per gli altri piani intercomunali, considerano lo sviluppo e la tutela del territorio a 360 gradi. Le questioni affrontate riguardano il sistema ambientale, la difesa del suolo, il paesaggio agrario e il paesaggio di interesse storico, i servizi comuni su scala territoriale, il settore ricettivo, le infrastrutture e la mobilità, le attività produttive e le fonti energetiche rinnovabili.

di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.

1

Stiamo parlando dell’Iva, molto probabilmente, subirà un ulteriore incremento di un altro punto percentuale. L’ultimo ritocco è avvenuto nel 2011: nonostante l’aliquota ordinaria sia salita dal 20 al 21%, il gettito Iva, tra la metà di settembre del 2011 ed il dicembre del 2012, è diminuito di 3,5 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi alla fine del 2012 il Pil nazionale è diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. La caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non scongiuriamo l’aumento dell’Iva previsto tra un mese corriamo il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono di consumi interni. Nella Relazione annuale, la Banca D’Italia segnala che in termini pro capite la spesa è tornata ai valori del 1998: quella di 14 anni fa. Dal 1973 al gennaio di quest’anno, l’incremento più importante si è registrato proprio in Italia. Se nel 1973 l’aliquota era al 12% ora si attesta al 21%, con un aumento di 9 punti. Seguono la Germania, con una variazione di + 8 punti (era all’11%, adesso si attesta al 19%), l’Olanda, con un aumento di 5 punti (16% nel 1973, 21% nel 2013), l’Austria e il Belgio, con degli aumenti registrati nel periodo preso in esame rispettivamente del +4 e del +3. La Francia è l’unico paese che ha visto diminuire il peso dell’aliquota di questa imposta. Se nel 1973 era al 20%, ora si attesta al 19,6% (-0,4). Se è vero che in questi 40 anni abbiamo registrato l’incremento d’aliquota più significativo, è altresì vero che nel 1973 quella applicata in Italia era, ad esclusione della Germania, la più contenuta. Se l’aumento a luglio ci sarà, i consumatori si troveranno a subire l’aliquota Iva ordinaria più elevata tra tutti i principali paesi dell’area dell’euro. *Segretario Cgia Di Mestre

Economia e territorio

bCC, il bilanCio 2012 presenta i Conti in ordine e un inCremento del numero dei soCi

A

pprovato dall’assemblea dei soci il bilancio 2012 della Banca di Credito Cooperativo. Un atto dovuto ma anche molto atteso, viste le particolari difficoltà che sta vivendo, economicamente parlando, il territorio della Saccisica e l’area di Chioggia. Una crisi della quale ovviamente paga il prezzo anche la banca locale, che deve misurarsi quotidianamente con le difficoltà di famiglie e imprese. La Bcc di Piove di Sacco si è presentata comunque alla verifica annuale con i conti in ordine e un utile netto di 2,4 milioni di euro. Anche il patrimonio complessivo di vigilanza ha segnato un consolidamento, salendo da 73,7 a 80,1 milioni di euro. “E’ un momento molto complicato ha commentato il presidente Leonardo Toson - anche la nostra banca vive le tensioni e le fatiche del territorio. D’altra parte non potrebbe essere diversamente: la nostra solidarietà con le famiglie e le imprese si manifesta, anzi si rafforza soprattutto nei momenti di maggiore ristrettezze e complessità”. “Ci sono tuttavia dei segnali positivi - ha sottolineato Toson - pure in queste contingenze. E’incrementato notevolmente (+ 34%) il numero dei soci, che ormai ha raggiunto quota 3300. Un segnale importante, sia sul piano dell’incremento patrimoniale, sia per quanto riguarda la te-

stimonianza di un’affezione e un consenso della nostra banca ampiamente diffuso e consolidato”. La Bcc ha confermato la politica di apertura all’ammissione di nuovi soci agevolando in tal senso l’adesione dei giovani. Le nuove adesioni sono state 898, contro le 326 dell’anno precedente. Le famiglie socie rappresentano il 57%, il restante 43% sono imprese. “Oggi fare banca è indubbiamente più difficile - ha aggiunto il direttore Gianni Barison - per questo vorremmo sempre di più trasmettere l’idea che la banca, più che un “fornitore”, per le famiglie e gli operatori economici deve essere soprattutto un partner solido e affidabile, con il quale ci si rapporta in termini di fiducia reciproca”. Anche per il 2012 la Bcc di Piove di Sacco ha redatto inoltre il bilancio sociale, che testimonia il ruolo di banca del territorio, pronta a sostenere e sviluppare varie iniziative a favore della propria base sociale e delle comunità locali. In un anno ancora critico com’è stato il 2012, la banca non ha fatto mancare il suo sostegno a favore di molteplici associazioni, istituzioni, enti, gruppi, scuole, parrocchie e comunità locali. I fondi erogati per le iniziative di mutualità e sponsorizzazioni varie sono stati pari a circa 420 mila euro. A.C.


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Pontelongo 17 Amministrazione Consiglio comunale, rimpasto nel gruppo consigliare di minoranza

Francesca Varotto nel Cda della Galvan, al suo posto Tamiazzo Si dimette dal Consiglio comunale per il nuovo ruolo nel consiglio di amministrazione della Casa di riposo. “Spero - commenta che con la mia nomina si superi il clima di conflittualità”

La casa di risposo Galvan. A destra Piergiorgio Tamiazzo, Francesca Varotto

di Alessandro Cesarato

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impasto nel gruppo consigliare di minoranza con Piergiorgio Tamiazzo che sostituisce Francesca Varotto dopo la nomina di quest’ultima nel consiglio di amministrazione della casa di riposo Galvan. Carica questa che è incompatibile con quella di consigliera comunale. Piergiorgio Tamiazzo, già assessore ai Servizi sociali nella passata amministrazione, subentra come primo dei non eletti alle ultime consultazioni amministrative. Francesca Varotto nel cda andrà a ricoprire il posto lasciato vacante da Laura Penzo, dimissionaria a gennaio dopo le divergenze con gli altri consiglieri dell’organo amministrativo della Galvan. “La scelta di Francesca Varotto - spiega il capogruppo di minoranza consigliare Federico Ossari - è nata dalla necessità di avere in casa di riposo una persona che avesse una certa esperienza amministrativa (ha fatto la consigliera di maggioranza, opposizione e l’assessore), una buona preparazione tecnica e un carattere forte da affrontare un clima interno alla Galvan che negli ultimi tempi non è dei migliori”. “E’ una persona di buon senso e di mediazione - aggiunge Ossari - mi auguro che gli altri componenti del cda, a partire dal presidente Magagnato, siano capaci di cogliere l’opportunità di questo cambio per ricostruire quel clima che c’era fino a due anni fa”. Da parte sua Francesca Varotto si è già calata in pieno nel suo nuovo ruolo. “A Laura Penzo, consigliere dimissionario, già vicepresidente, che per ben sette anni, con passione, dedizione e correttezza, ha lavorato nell’interesse dell’ente - esordisce - esprimo la mia gratitudine e la mia stima. Auspico che il mio ingresso nel consiglio di amministrazione possa essere utile a superare l’incomprensibile clima di conflittualità registrato negli ultimi due anni”. “Dal canto mio mi adopererò, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, affinché, nell’ambito di un confronto sereno e costruttivo - auspica infine Francesca Varotto - venga sempre a prevalere la ricerca del bene di questa casa, tanto cara alla nostra comunità, organizzata e costruita sulla centralità della persona umana e retta da una capace gestione tecnica che ha condotto alla recente acquisizione della certificazione di eccellenza”.

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Villa del Bosco

un parCheggio pubbliCo negli spazi dell’eX Centrale enel

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n parcheggio pubblico in via Villa del Bosco negli spazi della ex centrale dell’Enel. E’ un’idea messa in campo dall’amministrazione per riqualificare un’area che oggi è inutilizzata e abbandonata a se stessa. L’obiettivo è di creare le condizioni per agevolare la sosta dei clienti degli esercizi commerciali limitrofi e dei pendolari che si recano alla vicina fermata dell’autobus. L’area è ancora di proprietà privata e già nei mesi scorsi l’amministrazione ha dato l’avvio a sopralluoghi perlustrativi con i tecnici dell’Enel per sensibilizzare la tenuta del verde, il ripristino della recinzione nel tempo compromessa e l’eventuale cessione di una porzione di superficie a uso pubblico.

Un’idea dell’amministrazione per riqualificare l’area, oggi abbandonata a se stessa “L’area è risultata appetibile - spiega l’assessore ai lavori pubblici Roberta Bruscaglin - perché permetterebbe una sosta in sicurezza delle auto che adesso sono parcheggiate sui cigli di strade molto trafficate”. Nel novembre scorso è stata stesa una bozza d’accordo tra pubblico e privato, al fine di integrare le premesse urbanistiche sulla destinazione dell’area individuata, rispolverando storici accordi che prevedevano la costruzione di una caserma per i carabinieri. Sentita la Questura della volontà di rinviare quest’ultimo progetto, l’amministrazione ha così elaborato un accordo tra pubblico e privato sul progetto del parcheggio pubblico. Nel frattempo i tecnici dell’Enel si sono impegnati a presentare il computo per la demolizione dell’ex centrale. Le macerie tra l’altro potrebbero essere riutilizzate come sottofondo della pavimentazione A.C. carrabile da realizzare.


18 Correzzola Lavori pubblici Il decreto del ministero dell’economia svincola le risorse

Cantieri pubblici, 445 mila euro grazie allo sblocco del Patto di stabilità

Il progetto della scuola media “Alessandro Manzoni”

Contro il bullismo “la Chiave per Cambiare è rompere il silenzio”

Boccata d’ossigeno per il Comune che ora potrà programmare con tranquillità le opere previste per il 2014 di Alessandro Cesarato

L

o sblocco del patto di stabilità libera 445 mila euro destinati al pagamento di cantieri pubblici. Grazie, infatti, al decreto del Ministero dell’Economia, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 16 maggio, anche Correzzola, in quanto ente locale con disponibilità di cassa, potrà adesso utilizzare una quota delle risorse già presenti in Tesoreria ma “congelate” appunto dai vincoli del patto di stabilità. In termini pratici il Comune potrà pagare da subito le ditte impegnate nell’esecuzione di alcune opere pubbliche, anticipando dalle proprie casse i soldi, assegnati sulla carta ma non ancora introitati, da Regione e Stato che hanno finanziato completamente i progetti. Tutto questo significherà che lavori già cantierati come il rifacimento dei ponti di via Giusti e via Castello, oltre che al marciapie-

Si concluderano a breve il rifacimento dei ponti di via Giusti e via Castello e il marciapiede nel capoluogo Il Comune di Correzzola potrà pagare subito le ditte impegnate nell’esecuzione di alcune opere pubbliche de del capoluogo, potranno essere completati da qui a pochi mesi. “Una bella boccata d’ossigeno - spiega l’assessore al Bilancio Mauro Fecchio - che ci permette ora di programmare con tranquillità anche le opere previste per il 2014”. Con questi nuovi giri contabili si sono liberate risorse per iniziare il prossimo anno la costruzione della passerella pedonale di

fronte al cimitero di Civè (che sarà finanziata al 90% dalla Regione), la copertura di parte degli impianti sportivi di Villa del Bosco (contributo regionale di 80 mila euro) e la manutenzione della piazza di Villa del Bosco e di una porzione del tetto della Corte Benedettina (finanziamenti ottenuti dal gal Antico Dogado).

“L

a chiave per cambiare è rompere il silenzio”. E’ stato questo il titolo dello spettacolo finale proposto dagli alunni della scuola media “Alessandro Manzoni” a conclusione del progetto nazionale “Bulloni svitati” sul tema del bullismo. Un tema delicato che ha molti modi di manifestarsi e le cui conseguenze troppo spesso non sono subito riconoscibili. Il progetto, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dalle associazioni Cittadinanza Attiva, Asi Veneto e AgenSport, nel corso dell’anno scolastico ha coinvolto gli studenti nell’analisi delle diverse forme di bullismo e ha promosso l’idea che il gruppo classe possa essere il principale strumento per il contenimento e il superamento dei comportamenti prevaricanti. “E’ molto importante far crescere e educare i ragazzi - spiegano gli insegnanti della Manzoni - attraverso modelli diversi rispetto a quelli trasmessi dai mass media e internet, incentivando il modello della non violenza e del rispetto, attraverso attività musicali, culturali, ludiche e sportive, quelle stesse che la scuola di Correzzola attiva ogni anno, nel corso dei laboratori pomeridiani”. “Condividere ed elaborare le rappresentazioni, i vissuti, le motivazioni e gli atteggiamenti degli studenti intorno al tema del bullismo e della violenza - aggiungono - è stato il filo conduttore che ci ha permesso, con la collaborazione di alcuni esperti, di poter preparare e allestire insieme con loro un vero e proprio evento finale”. A.C.


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Slovenia: tradizione Wellness Green, Active and Healthy: ecco le tre parole che sono in grado di riassumere l’anima di questa terra. Quest’ ultima si riferisce anche all’antica tradizione termale slovena nata dalle proprietà terapeutiche delle acque che hanno richiamato per secoli un costante flusso di visitatori, rendendo celebri i centri termali sparsi su tutto il territorio, sia sulla costa che nell’entroterra. In un’epoca di grande attenzione per la salute psicofisica e per l’aspetto estetico del proprio corpo, cresce il numero di quanti – e si commetterebbe un errore pensando che si tratti in maggioranza di donne – si concedono una vacanza con intenti salutari. Le località termali della Slovenia, con le loro moderne attrezzature, l’elevato livello ricettivo e il buon rapporto prezzoqualità, si rivelano ideali per questo scopo. Infatti su una superficie inferiore a quella della Lombardia si concentrano ben 22 stazioni termali, di cui le 15 maggiori riunite i un’apposita associazione, con 87 diverse sorgenti, distribuite dalla riviera adriatica alle Alpi fino alla pianura pannonica ad est, con una disponibilità complessiva di 13.500 posti letto e di 37.000 m2 di superfici acquatiche, il che ne fa la nazione

con la maggior concentrazione termale. Tutte queste località sono raggiungibili in meno di due ore e mezzo d’auto da Trieste, alcune in meno di un’ora. Il livello qualitativo dei servizi specialistici offerti ed il loro costo contenuto e decisamente competitivo rispetto all’Italia, costituiscono uno dei motivi di richiamo per i turisti italiani, che ormai da anni occupano il primo posto tra i ospiti stranieri. Appare significativo il fatto che ogni tre pernottamenti in alberghi sloveni, uno di questi avvenga in strutture termali. Nel caso di Catez, Portorose e Rogaska Slatina, tre dei centri maggiori e più famosi, gli italiani rappresentano una percentuale rilevante nelle presenze straniere. Oltre alle benefiche acque minerali e termali si impiegano fanghi salutari, peloidi minerali e torba, acqua marina e salmastra. E poi ci sono innumerevoli possibilità di gite, passeggiate, avvenimenti culturali, manifestazioni, occasioni di shopping, sport e svaghi, casinò compresi. Occorre tenere presente che in Slovenia vige il concetto mitteleuropeo delle terme: non tanto un luogo di cura riservato ad invalidi, anziani ed ammalati, quanto una destinazione di vacanza, di svago e di relax dove si può fare anche qualcosa per conservare e migliorare il benessere, la forma e la salute, prevenendo i malanni. Tutte le terme slovene hanno predisposto dei programmi comuni di wellness, cioè di benessere, per puntare a stare bene sia fisicamente che mentalmente. In estrema sintesi essi si basano congiuntamente su alimentazione, movimento, riposo e trattamenti estetici. Ai margini della pianura pannonica si trovano le terme di

Radenci, famose per l’acqua minerale con i tre caratteristici cuori rossi in campo verde che già all’inizio del secolo scorso si beveva alla corte di Vienna e in Vaticano. Buon punto di partenza per visitare la regione attorno al fiume Mura sono le terme di Moravske Toplice, di Radenci e di Lendava, le prime dotate anche di campo da golf, mentre nel cuore della Stiria slovena la bellissima cittadina di Ptuj, di origine romana, ospita le terme omonime sulle rive del fiume Drava. Una tradizione ultrasecolare vantano le terme di Rogaska Slatina, la cui acqua risulta unica per l’elevato contenuto di magnesio e la purezza batteriologica, frequentate già nell’800 dalla nobiltà asburgica. Le vicine terme di Olimia possiedono una serie di piscine ben strutturate, mentre un’antica tradizione possiedono anche quelle di Dobrna e di Lasko. Le più giovani sono quelle di Zrece, collegate con il centro sciistico, sportivo ed escursionistico del monte Rogla. Sempre in collina si trovano le terme di Topolsica, interessanti per il loro clima. Ampie e diversificate strutture ricettive offrono le terme di Catez, le cui piscine scoperte e coperte formano la maggior riviera termale d’Europa; non lontane da Novo Mesto si trovano quelle di Smarjeske Toplice e di Dolenjske Toplice, poi si passa al litorale adriatico per trovare infine le terme di Strugnano e di Portorose, quest’ultima il maggior centro balneare sloveno, che eseguono la talassoterapia con l’acqua marina. Esistono poi alcuni alberghi, a 4 e 5 stelle, che dispongono al loro interno di impianti termali e di strutture per il fitness.


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wellness hanno preparato un offerta speciale che include già massaggio, saune, piscine e uso del wellness Alpino. E dopo tutta la giornata al aperto, puo godere dei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora, dove provvederano al totale relax del vostro corpo. Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e nel centro Vita, potete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas di piscina e massaggi in un’atmosfera un po’ più intima. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 con una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune dispone della sauna finlandese, sauna alle erbe e il bagno turco, di grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino.

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Codevigo 23 Elezioni amministrative

Annunzio Belan è il nuovo sindaco Il candidato sostenuto dalla lista “Cambiare si può” si afferma in una sfida all’ultimo voto, ottenendo il 31,80% delle preseferenze: 21 in più di Ruzzon e 85 più di Vessio. Più staccata Zoppellaro di Alessandro Cesarato

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on una sfida all’ultimo voto Annunzio Belan diventa il nuovo primo cittadino. A 61 anni, l’ex responsabile del servizio finanziario, rientra così da amministratore in quello stesso municipio lasciato appena l’autunno scorso per godersi la pensione. Con un colpo di coda si è imposto su Maurizio Ruzzon e Francesco Vessio, superati rispettivamente di soli 21 e 85 voti. Uno scarto minimo, testimoniato dai dati percentuali, con la lista “Cambiare si può” di Belan che ha ottenuto il 31,80% delle preferenze, seguita da quella di Ruzzon con il 31,12% e quella di Vessio che ha ottenuto il 29,02%. Più staccata invece Sara Zoppellaro, che ha dovuto accontentarsi di un 8,04% dei voti. Quello di lunedì 27 maggio è stato indubbiamente uno spoglio elettorale per cuori forti, ad alta emotività. A conti fatti alle urne si sono recate 3.175 persone, corrispondenti solo al 61,16% degli aventi diritto. Codevigo è stato alla fine il comune della provincia con l’astensionismo più elevato. Un dato significativo su cui riflettere,

se confrontato con le amministrative del 2008, quando si toccò quasi il 90%. Il più disertato è stato il seggio di Santa Margherita, dove ha votato solo il 52,67% dei cittadini. Sopra la media solo Rosara, con il 66,06%. In totale i voti utili sono stati 3.059, le schede bianche 32 e i voti nulli 84. La fotografia è quella di un comune che è uscito dal voto fortemente diviso, con tre candidati che, se non per pochissimi e decisivi voti, si sono equivalsi. Divise nelle scelte anche le frazioni che hanno espresso orientamenti ben distinti. Il capoluogo ha scelto inequivocabilmente Maurizio Ruzzon, che qui ha raccolto 516 voti contro i 271 di Annunzio Belan, superato anche dai 377 incamerati da Francesco Vessio. A fare

Annunzio Belan in una foto di gruppo con i militanti della sua Lista Civica la differenza sono state le frazioni di Cambroso, Rosara e Santa Margherita, tutte schierate per il nuovo sindaco che da queste parti ha raccolto complessivamente 522 voti contro i 259 di Ruzzon e i 295 di Vessio. Discorso a parte per Conche, dove Belan e Ruzzon si sono equivalsi, ma sono stati superati da Vessio di una trentina di voti. Per quanto riguarda la particolare classifica dei consiglieri che hanno ricevuto il maggior numero di preferenze personali sul podio sono saliti Olives Visentin (Cambiare si può) con 131 preferenze, seguito da Maddalena Ferrara (Un comune amico) e Valentina Brocadello (La svolta) appaiate a 127.

NEWS I commenti

belan: “Vittoria sofferta ma attesa. subito in provincia per sbloccare il Pat”

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nnunzio Belan ha atteso i risultati nella sua casa di Rosara, raggiungendo i suoi sostenitori solo a risultati accertati. Un’elezione al cardiopalma, giunta all’ultimo voto. “E’ stata una vittoria sofferta - sono state le sue prime parole cariche di emozione del neo sindaco - che tuttavia un po’ mi aspettavo. In queste settimane di campagna elettorale il riscontro della cittadinanza ai nostri messaggi lasciava intravedere un risultato positivo”. La lista “Cambiare si può” non era partita tra i favori dei pronostici ma nel corso delle settimane nell’aria si è iniziato a percepire come i risultati finali non fossero proprio così scontati. Superata l’ovvio disorientamento iniziale per chi alla prima esperienza politica si trova subito a dovere reggere un’amministrazione, Annunzio Belan non dimentica di ringraziare chi in questi mesi l’ha sostenuto, anche con critiche dure ma costruttive, e soprattutto chi l’ha votato. Il segreto del successo? “Una lista civica di persone in piena sintonia tra loro - rivela - con un alto senso civico, morale e sociale, motivate e con un grande e contagioso entusiasmo”. Individuate già le criticità da cui partire nell’azione amministrativa.

Il nuovo sindaco Annunzio Belan “Andremo subito in Provincia - afferma Belan - per capire come sbloccare il Piano di assetto del territorio. Il Pat deve diventare il volano per rimettere in moto l’economia locale. Questo blocco ha interferito in modo negativo sulle iniziative dei cittadini dotati di capacità di investimento e buona volontà e di riflesso su tutta la cittadinanza”. Altra brutta gatta da pelare subito per la nuova amministrazione sarà la predisposizione del bilancio di previsione che bisogna presentare entro il 30 giugno. “L’amministrazione precedente ha lasciato una bozza di bilancio - aggiunge - rimane però l’incertezza legata ai trasferimenti statali e al gettito dell’Imu. Nelle nostre intenzioni c’è quella primaria di iniziare a ridurre l’indebitamento per disporre così di maggiori risorse che potranno essere destinate al mantenimento dei servizi senza aumentare il carico fiscale dei cittadini”. A.C.


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Sant’Angelo - Legnaro 25 Sant’Angelo La struttura di 900mq utilizzata come mensa scolastica e biblioteca

Tetto da sistemare al “cubo” La giunta comunale approva il progetto definitivo che dà il via ai lavori alla copertura dell’edificio comunale di via del Donatore di Sangue Martina Maniero

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etto da sistemare al “Cubo”. La giunta comunale ha recentemente approvato il progetto definitivo che dà il via ai lavori di sistemazione della copertura dell’edificio comunale di via del Donatore di Sangue. Una struttura di circa 900 metri quadri, utilizzata come sala mensa per le scuole del capoluogo, biblioteca comunale e auditorium per importanti eventi culturali. E’ anche sede dell’Informagiovani del Comune, che qui ha aperto il proprio sportello, e in passato è stata la sala di riunione del consiglio comunale. A rischio la tenuta della guaina di copertura. Lo stabile infatti presenta diverse infiltrazioni d’acqua. Ancora non piove dentro, ma di certo i piovaschi di queste ultime settimane non hanno favorito una situazione di per sé già precaria. I lavori in programma, tra l’altro già inseriti nel piano

I lavori costeranno 115 mila euro, dei quali 27.500 arriveranno da un contributo regionale, vincolato all’edilizia scolastica Il municipio di Sant’Angelo annuale delle opere pubbliche, riguarderanno in via principale il rifacimento dell’impermeabilizzazione esistente, attraverso la posa di nuovi pannelli isolanti e nuove guaine di copertura. In secondo luogo si procederà alla sostituzione dei lucernai presenti e, contestualmente, verranno spostati all’esterno gli scarichi dell’acqua piovana. A trarne beneficio, a lavori ultimati, sarà l’intera struttura, in termini di consumi e quindi di risparmio energetico. L’intervento potrà beneficiare di un contributo regionale, vincolato all’edilizia scolastica, di 27.500 euro, a fronte di una spesa complessiva di

115 mila euro. I restanti 95 mila euro verranno stanziati con fondi di bilancio. I lavori dovrebbero partire durante il periodo estivo, quando le scuole sono chiuse, così da non disturbare il regolare svolgimento dell’attività didattica. Al più, fanno sapere dagli uffici comunali, nel mese di settembre. Questo almeno l’auspicio del sindaco Romano Boischio. “Di certo - ha assicurato il primo cittadino - i lavori non intralceranno la fruizione degli spazi per gli studenti e non saranno dunque necessari scomodi traslochi del refettorio piuttosto che del materiale librario della biblioteca”.

legnaro E’ mancato il 29 maggio

in migliaia per l’ultimo saluto a don luCiano forte

M

igliaia di persone hanno voluto prendere parte ai funerali di don Luciano Forte. Il sacerdote, 73 anni, malato da tempo, è venuto a mancare il 29 maggio alla casa dei sacerdoti all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Rubano. A celebrare le esequie, il primo giugno Don Luciano Forte scorso, il vescovo di Padova, Monsignor Antonio Mattiazzo, insieme ad un nutrito gruppo di sacerdoti. Don Luciano era nato a Camporovere di Roana (Vicenza) il 30 settembre del 1939. La scelta di farsi sacerdote l’aveva maturata nel tempo, dopo alcuni anni di servizio come guardia forestale. Ordinato sacerdote nel 1970, è stato cappellano a Mestrino dal ‘70 al ‘75 e in seguito a Piovene, nel Vicentino, fino al 1982. È stato quindi parroco a Cogollo del Cengio (Vicenza) e poi a Polverara dal ‘92 al ‘99. Nello stesso anno è stato trasferito a Legnaro nella parrocchia di San Biagio. Qui, nel 2010, aveva festeggiato il quarantesimo anniversario di ordinazione presbiteriale. Don Luciano era ammalato da tempo, aveva subito anche un paio di interventi chirurgici, ma aveva sempre affrontato con coraggio la malattia. Finché le forze glielo hanno permesso, ha sempre lavorato in parrocchia, fino a Pasqua. In molti ricorderanno l’appello lanciato dal pulpito della chiesa, lo scorso marzo, in favore dell’asilo parrocchiale. Era un apprezzato confessore, chiamato a tenere esercizi spirituali in tutta la diocesi. Nei suoi quarant’anni di sacerdozio ha visitato e confortato migliaia di anziani, tenendo numerosi corsi per coppie in vista del matrimonio. E’ stato membro del consiglio presbiterale e vicario foraneo. In tanti hanno voluto porgere l’ultimo saluto al religioso, per quasi quindici anni alla guida della comunità parrocchiale di Legnaro. Una folla commossa, che la chiesa non è riuscita a contenere: centinaia di persone hanno seguito la funzione sul maxischermo in sala parrocchiale. Al termine della cerimonia il coro di Cogollo ha cantato “Signore delle cime”, in omaggio al suo amore per la montagna. La salma, salutata da un lungo applauso, ha poi proseguito per Camporovere, paese d’origine del sacerdote. Ma.Ma.

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26 Cultura locale La storia dei sindaci del Piovese A partire dal 1866

Da Enrico Breda ad oggi, i primi cittadini che hanno cambiato volto a Piove di Sacco

Il sindaco Enrico Breda consegna le chiavi della città al “bel capitano”

di Paolo Tieto

A

partire dal 1866, ovvero dall’annessione del Veneto al regno d’Italia, il primo cittadino del comune di Piove prese a chiamarsi non più podestà bensì sindaco. Primo della nuova serie ne fu Enrico Breda, che il valente pittore Alessio Valerio effigiò tanto splendidamente nella grande tela destinata a fungere da sipario nel palcoscenico del teatro filarmonico cittadino. Tenne egli la prestigiosa carica per un triennio, ovvero fino al 1869, quando gli subentrò Luigi Pagan, di cui il tempo ha cancellato ogni traccia di memoria. E poi altri e altri ancora (una cinquantina circa) i quali si sono chiamati ora sindaci. e ora “commissari prefettizi” a seconda delle varie epoche storiche. Il primo sindaco di Piove, dopo l’era fascista, è stato il dottor Giovanni Buja, personaggio oltremodo distinto, arciconosciuto da tutti in zona, in quanto titolare di una delle tre farmacie di piazza. Gli successe, nel 1951, Leone Zago (detto comunemente Leone Puan) con caratteristiche culturali e umane completamente opposte al predecessore, ma tanto comprensivo e generoso da accaparrarsi vaste simpatie e, nonostante taluni atteggiamenti bruschi e rudi, la stima e l’affetto

pressoché di tutti i piovesi. Probabilmente fu il politico più benvoluto in assoluto del suo tempo. Nel 1957 prese posto nello scanno principale di palazzo Jappelli Leone Carraro, rimanendovi quindi ininterrottamente per ben tredici anni, così che, sotto il profilo del tempo, batté ogni record e rimase, almeno fino ad oggi, insuperato. Il suo nome è scolpito nel bianco marmo tombale del famedio del cimitero di Piove accanto a quello di altri personaggi illustri, ugualmente figli del comune di Piove. Altro fatto del tutto singolare si è avuto nel 1975 quando a reggere le sorti del comune del capoluogo della Saccisica venne designata una donna, la Antonia Dan, che il presidente della repubblica italiana, Giovanni Leone, in occasione di una sua visita alla città di Piove, ebbe a definire “il più bel sindaco d’Italia”. A metà mandato però ella, essendosi sposata ed essendo andata ad abitare a Padova, diede le dimissioni e al suo posto fu collocato Bruno Luciano Sanavia. Il quale, alla scadenza dei protocollari anni, venne riconfermato dal partito di appartenenza (democrazia cristiana) e continuò pertanto ad esercitare questa volta le mansioni di sindaco per un intero quinquennio.

Tra i vari primati merita sicuramente menzione quello della famiglia Vallini che, dopo i preziosi servigi prestati alla città da Giuliano nel corso del secondo decennio del ventesimo secolo, tra gli anni 1933 e 1939 ha dato, ora come commissario prefettizio e ora come podestà, per la mansione di primo cittadino di Piove, Giulio, uomo saggio, ottimamente provveduto di conoscenza e abilità amministrative. E più ancora sensibile alle istanze di tanti piovesi, in quegli anni di infinita miseria e povertà, privi del minimo indispensabile per poter sopravvivere. Numerosi altri piovesi hanno funto in questi ultimi decenni da sindaci, tutti per la durata di un unico mandato, ché nessuno si è mai, in qualche modo, proposto per una rielezione, per un secondo incarico. Lasciando ovviamente ognuno una propria impronta, una chiara immagine della specifica individualità, con modifiche e innovazioni che hanno incontrato talora il favore dei cittadini e altre volte netta contrarietà. Ma che hanno poi alla fine modificato o addirittura cambiato le connotazioni tipiche, tradizionali della città, che hanno conferito al medioevale castello della bassa padovana una nuova configurazione, un differente volto.

Libri

a cura di Paolo Tieto

V. BARADEL - F. LUSER,

UGO VALERI. VOLTO RIBELLE DELLA BELLE EPOQUE TRART - PERUZZO, 2013

In occasione della retrospettiva allestita nelle sale del Museo civico di Padova, è stato pubblicato il catalogo con tutte le opere dell’insigne artista ivi raccolte. Un cospicuo numero di lavori parecchi dei quali mai visti prima d’ora, per cui l’originale maestro si configura in tutta la sua straordinaria dimensione artistica. Oli, tempere, disegni acquarellati, chine, carboncini ora effettuati su tela o su tavola, ora delineati su cartoncini o fogli di vario genere ché l’artista, ancora in vita, disegnava su tutto ciò che gli capitava sottomano. Immagini stupende con figure umane, paesaggi, scorci di strade e soggetti vari attuati con maestria e fervida immaginazione, ispirandosi l’autore ora a tradizione oggettiva e ora a colorazioni maggiormente libere, sfiorando non di rado l’informale. Tra le cose più emblematiche e suggestive figurano “La sagra” e “Il flauto magico” che costituiscono, senza ombra di dubbio, due pietre miliari per poter comprendere quanto questo pittore abbia contribuito con la propria arte a conferire prestigio alla cultura grafico-pittorica dell’Otto-Novecento italiano. Il poderoso tomo, presentando fondamentalmente tutti i caratteri dì rigorosa scientificità, non manca ovviamente di tutti gli apparati, ovvero di biografia, delle esposizioni fatte in vita e dopo la morte di Ugo, di ricca bibliografia e di altri dati, utili a meglio comprendere la singolare valenza di questo maestro, non sempre considerato e apprezzato in passato quanto egli meriti. MILO POLLES

MESTRE MIA

GRAFICHE TP, 2013 Ancora una raccolta di composizioni liriche di Milo Polles. Breve, ma ricca di spunti accattivanti, spesso oggettivati sullo scenario di una città carica di ricordi e pertanto particolarmente legata agli affetti dell’autore: Mestre. Versi come sempre, quelli di questo originale e raffinato poeta, ispirati alle tensioni e alle attese dell’uomo dei giorni nostri, dell’epoca presente, attuati in una cornice di fine e ricercata forma letteraria che ne esalta quindi ulteriormente tutta la pregnanza, l’intimo vigore. Non sfugge, in quanto ben rimarcato, da un lato un po’ di rimpianto per taluni aspetti urbani andati, ma s’impone con forza e consistenza anche la fiducia in un futuro permeato di onore e di prestigio a risollevamento e a riscatto di un periodo caratterizzato da frastuoni, da poca considerazione per la persona umana. Sensazioni che risollevano lo spirito e che rendono piacevole e fiduciosa la lettura di questi brillanti versi.


Cultura locale 27 Piovega L’opera realizzata grazie a volontari e artigiani del posto

Una croce per la facciata della chiesa

Uno stile moderno, coerente con l’edificio: l’enorme crocifisso è stato realizzato da sette ragazzi, il parroco don Dino ringrazia Gianni Patella

D

ato lo stile “moderno” la chiesa della frazione piovese di Piovega aveva bisogno di un “simbolo” che la contraddistinguesse, ancor di più, come la casa di Dio. E così ci hanno pensato sette ragazzi a dotarla di una enorme croce che ora si erge proprio sulla facciata della chiesa. La croce è dotata di due fogli di lamiera zincata tagliata a laser distanziati da una intercapedine di una decina di centimetri. Il tutto di un riposante colore ruggine e verniciato a polvere fusa saldata a forno. L’asse verticale della croce misura 441 centimetri mentre l’asse orizzontale è di 289 centimetri. All’interno dell’intercapedine è stata posta una striscia luminosa regolata da un interruttore crepuscolare così che il simbolo del cristiano è ben visibile di notte a da lontano. Alla sua realizzazione hanno collaborato Loris Dante e Loriano Rampazzo per il progetto e i

La croce che si erge sopra la facciata della chiesa disegni, Nicola Dante per l’armonizzazione al computer; la sagoma è frutto dell’abilità di Sergio ed Elia Dante. L’opera di intaglio è stata realizzata dalla ditta Ba.Co di Liettoli. Si sono occupati della luce Natalino Molena ed Emiliano Mischio. Alla piattaforma Massimiliano Redi. Hanno collaborato inoltre al montaggio Silvano Ometto, Mauro Bertin, Walter Quaggia, Mauro Dante, Fabio Boschetto, Emanuele Dante.

“Vedendo l’intraprendenza e il lavoro dei giovani nel realizzare il progetto – ha dichiarato don Lino il parroco – mi è venuto in mente un episodio dell’Esodo, dove Dio gradiva l’omaggio della costruzione del Santuario da parte delle tribù di Giuda e Dan come ringraziamento per essere stati liberati. Ringrazio veramente tutti quanti hanno collaborato per dotare la chiesa di questa splendida croce che tutti ora potranno ammirare”.

letteratura Premio “Loris Tanzella”

glauCo dinelli premiato Con i suoi “lontani anni verdi”

N

el Teatro Nuovo, a Verona, sono state assegnate le menzioni nel novero del premio letterario intitolato al generale Loris Tanzella, istituito dal comitato provinciale di Verona dell’Anvgd (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) riservato a testi letterari in prosa, a raccolte di poesie e a ricerche sul patrimonio storico, artistico, linguistico e culturale delle terre giuliano -dalmate. Tra i premiati c’era il piovese Glauco Dinelli al quale è stata assegnata, per la “Sezione Testimonianze”, la “menzione d’onore” alla seconda edizione del suo libro “Lontani anni verdi”. Nella foto Dinelli riceve il premio da Giuseppe Piro, consigliere del Comitato di Verona dell’Anvgd e componente della giuria. Il premio letterario”Genenerale Loris Tanzella”, istituito per ricordare la sua figura che in vita ha testimoniato, con il suo amor di patria ed encomiabile impegno, la causa Giuliano-Dalmata nella difesa dei diritti storici e morali delle popolazioni d’Istria, Fiume e Dalmazia, è riservato a lavori in lingua italiana o nei linguaggi dialettali di quelle terre. Quest’anno il premio è giunto alla XII edizione. “Lontani anni verdi” nasce quasi per scherzo nel 2005 – spiega l’autore Glauco Dinelli - spulciando vecchie foto mi è venuta istintiva l’idea di associarle ai ricordi di tempi passati. Ha avuto origine così “Memorie in ordine sparso di un muleto polesan” una miscellanea da divulgare, tramite la stampante di casa, ai parenti più stretti e a qualche amico. Da un paio di questi mi è giunto l’invito a stmpare per un pubblico più vasto il lavoro svolto, suggerimento che ho preso in considerazione, e, con qualche aggiustamento, ecco che il mio scritto è stato dato alle stampe. Non l’ho posto in vendita ma dato in omaggio a parenti, amici e conoscenti e, soprattutto, a “L’Arena di Pola”, il periodico del Libero Comune di Pola in Esilio, perché lo metta a disposizione di chi ne fosse eventualmente interessato. Esaurite le copie a disposizione e continuando a pervenire richieste ho deciso una seconda edizione che praticamente rimane invariata rispetto alla prima, salvo brevi aggiustamenti con in appendice le riflessioni scaturite nei ricordi di un paio di vecchi polesani”. Gianni Patella

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12 28

PROVINCIA

VIAGGIO IN

PADOVA

Fondazione Zancan Parte da Padova lo studio “Crescere”

Pianeta adolescenti mille ragazzi da capire

Il gruppo di lavoro del progetto “Crescere” promosso a Padova dalla Fondazione Zancan

E’ la prima ricerca di settore di questo genere condotta in Italia, al lavoro un gruppo qualificato di Martina Celegato

E

’ ormai in piena fase operativa la rilevazione dello Studio “Crescere” proposto e realizzato dalla Fondazione Emanuela Zancan onlus e dal De Leo Fund, insieme alla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e Camera di Commercio di Padova, con la collaborazione delle Conferenze dei Sindaci e delle Ulss 15, 16 e 17. Uno studio dettagliato che punta a conoscere meglio i giovani di oggi senza pregiudizi ma attraverso delle domande approfondite e incontri mirati in diverse occasioni. Non solo bulli quindi ma persone che vivono una fase di transizione molto particolare che coinvolge diverse realtà sociali dalle amicizie alle famiglie passando per tempo libero e salute come dice lo stesso nome del progetto che non deve trarre in inganno: “Crescere” è infatti l’acronimo di Costruire Relazioni ed Esperienze di Sviluppo Condivise con Empatia, Responsabilità ed Entusiasmo. Un tour completo all’interno di un’età unica e irripetibile. “Lo studio ha l’obiettivo di monitorare le condizioni positive di crescita e di sviluppo dall’infanzia verso l’età adulta, osservando, ad esempio, come si studia, si cresce, si affrontano i compiti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come si partecipa e si diventa grandi. L’ingresso nelle scuole medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente delicata. È il momento delle scoperte, delle amicizie,

Nella provincia e nel Comune di Padova sono già partite della prima adolescenza, della voglia di crescere in fretta. Avviene in un mondo in rapida trasformazione tecnologica e le rilevazioni da parte dei ricercatori e si sta pensando anche sociale. Cosa accade ai ragazzi, nella scuola, in famiglia, nel di coinvolgere la Provincia di Rovigo per ampliare il campiogioco e nel tempo libero? La ricerca darà risposte ai genitori, ne di ragazzi e avere uno sguardo ancora più completo sulla agli insegnanti, a quanti hanno a cuore la necessità di ga- situazione. Ma come si svolgerà la ricerca? Lo studio crescere si rantire opportunità per crescere ai nostri ragazzi. Al progetto strutturerà in maniera longitudinale oscollabora la Città della Speranza, con sia i ragazzi dopo una prima rilevazione specifici approfondimenti.” Collabora anche saranno monitorati fino alla maggiore Così recita la presentazione del la “Città della età e saranno coinvolti in un percorso progetto che punta a coinvolgere un Speranza” che permetterà di “fotografare” e oscampione di circa mille ragazzi di 11 con specifici servare al meglio i cambiamenti nella anni residenti nella provincia di Padova approfondimenti vita dei giovani e quali possono essere attraverso una selezione casuale. Una grande opportunità quindi che andrà a toccare non solo i le strategie per promuovere una crescita positiva. Il team ragazzi in prima persona ma anche le famiglie fornendo che porterà a compimento questo progetto è composto da poi gli strumenti per affrontare al meglio questo periodo un comitato scientifico facente riferimento a varie discipline insieme e comprendere le forze che si scatenato all’interno dai demografi agli psicologi, da neuropsichiatri infantili fino dell’adolescente. a pedagogisti, pediatri, educatori e statistici. Un ventaglio di E’ da sottolineare che uno studio del genere non ha conoscenze molto vasto ma senza dubbio indispensabile per alcun simile in Italia essendo la prima ricerca di settore e riuscire a comprendere a 360° la realtà giovanile e tutte le che quindi l’essere contattati per l’adesione volontaria è una implicazioni ad essa legate. grande possibilità di crescita e confronto che oltre ad arricAl termine delle rilevazioni tutti i risultati saranno raccolchire ragazzi e famiglie potrà essere punto di partenza per ti e discussi con i protagonisti del progetto durante momenti tutti coloro che ne leggeranno i risultati e per le conoscenze pubblici durante i quali ci si potrà confrontare e comprendere così al meglio tutte le tematiche che emergeranno. che potranno nascere del mondo giovanile.

Gli ideatori del progetto

“opera soCiale per migliorare”

“L

o studio Crescere è una grande opera sociale – ha spiegato durante la presentazione del progetto il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato -. Come per altre opere ci vuole coraggio, tempo e bisogna investire energie. I risultati si vedranno dopo e a vantaggio di tutti. Anche nel sociale dobbiamo imparare a pensare così, guardando oltre le difficoltà immediate, oltre gli utili a breve, co-investendo. Il traguardo è una socialità migliore, con più opportunità per crescere.” Il direttore del De Leo Fund, Diego De Leo, ha evidenziato che “Questo studio è una grande opportunità per osservare la crescita dei nostri ragazzi soprattutto da un punto di vista psicosociale e per valutare tra le tante determinanti di uno sviluppo “di successo”, caratteristiche che possono essere utili per comprendere le evoluzioni, le scelte professionali, le scelte relazionali.” M.C.

DESIGN MADE IN PADOVA QUANDO L’INNOVAZIONE SI FA VEDERE E CONQUISTA

A

ssegnati i Premi della seconda edizione di Design Made in Padova, presso la sede di Schüco International Italia che sono andati a conferire un riconoscimento a 8 eccellenze produttive. Un premio promosso da Confindustria Padova con il contributo di Camera di Commercio di Padova e la collaborazione di Upa, Cna, Parco Scientifico Galileo e Scuola Italiana Design. “Qualità e design sono strategici per lo sviluppo dell’economia provinciale e la forza del made in Italy”

ha spiegato in tale occasione Roberto Furlan, presidente Camera di Commercio di Padova. “L’ente camerale è fortemente convinto che questo progetto possa avere ricadute qualificanti su numerosi ambiti di promozione territoriale. L’obiettivo è stimolare l’attenzione delle imprese nei confronti dell’innovazione, aiutandole ad uscire dalla crisi facendo leva sul design come attitudine alla ricerca di valore nei percorsi di progettazione e comunicazione”. Ogni premio attribuito ha fatto riferimen-

to ad un particolare ambito di innovazione con diverse tipologie che sono andate a toccare tutti i settori di produzione industriale. Ecco le aziende premiate: Belmonte di Cervarese Santa Croce (camicia multibuttons), Bertelli di Montagnana (food design – Lardo Arrotolato), Greggio di Rubano (Argenti Presidenziali), La Palma di Cadoneghe (per lo sgabello esposto al Victoria&Albert Museum di Londra), Noema di Cadoneghe (Innovazione per il Wellness con lampada Xilema), Plasticnord

di Padova (eco-design e imballaggi ecologici frutto di materiali di riciclo) Salvan di Due Carrare (Vino Oltre il limite) e infine Tecnoeka di Camposampiero (forno touch). M.C.

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Spazi Spazi Aperti aperti 29 13 Da Padova a Carmignano Al via i lavori del nuovo itinerario ciclopedonale finanziato da Provincia, Fondazione Cariparo e Regione

Costeggiare il Brenta per 38 chilometri Lo spettacolare tracciato attraversa ben 9 comuni e costa 3,2 milioni di euro e si incrocia con la Treviso-Ostiglia

Dopo l’anello ciclabile fluviale intorno alla città e quello dei Colli Euganei

di Emanuele Masiero

P

rendono il via i lavori per il nuovo itinerario ciclopedonale lungo il fiume Brenta. Un tracciato spettacolare che parte da Pontevigodarzere nel Comune di Padova e si conclude a Carmignano di Brenta transitando attraverso gli scorci della via d’acqua a nord di Padova, fino al confine con la provincia di Vicenza. L’opera è stata finanziata dalla Provincia di Padova con un contributo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. All’inaugurazione erano presenti la presidente dell’amministrazione provinciale Barbara Degani e il presidente della Fondazione Antonio Finotti che hanno illustrato il progetto ai nove sindaci interessati dall’itinerario. “Ci troviamo in una delle aree storico naturalistiche più prestigiose del nostro territorio – ha detto la presidente Degani – Il nostro obiettivo è di farne un itinerario di livello europeo che, insieme all’anello dei Colli già percorribile e alla Treviso Ostiglia, ci collegherà a nord con Trento, a Est con Venezia, a ovest con Verona e a sud fino a Ferrara. Viene così realizzato un sistema integrato di percorsi che fa di Padova il luogo ideale per viaggiare. Una soluzione che ci sta dando grandi

soddisfazioni, basta vedere l’affluenza delle persone lungo i tratti già percorribili”. Per Antonio Finotti, presidente della Fondazione, il nuovo percorso ciclabile sarà un’occasione di avvicinare la natura ai cittadini padovani: “questa iniziativa offrirà ai padovani la possibilità di compiere uno splendido itinerario tra natura, storia e cultura. L’intervento del nostro ente rientra all’interno di un impegno più ampio volto a promuovere la salvaguardia dell’ambiente. Siamo convinti che un ambiente più sano contribuisca non solo a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche a determinare benefici concreti per il territorio, come dimostra ad esempio la crescente diffusione del cosiddetto turismo sostenibile”. I comuni attraversati dal percorso del Brenta sono nove: Padova, Vigodarzere, Limena, Piazzola sul Brenta, Campo San Martino, Grantorto, San Giorgio in Bosco, Fontaniva e Carmignano di Brenta. Lungo il tracciato la pista del Brenta interseca la pista ciclo-pedonale TrevisoOstiglia e va a confluire nell’anello fluviale di Padova. L’itinerario ha una lunghezza complessiva di 38 chilometri e si inserisce nel progetto unitario proposto dalla federazione italiana amici della bicicletta e approvato

PELLET DI QUALITA’ CON IL NUOVO “GAP”

I

l settore della termica da biomasse registra forti potenzialità di sviluppo offrendo una valida alternativa all’utilizzo dei tradizionali combustibili fossili per il riscaldamento. Per questo ha preso vita il progetto “Gap”, un gruppo di acquisto del famoso pellet. L’iniziativa, firmata sportello energia di Legambiente insieme a Padova Tre nasce dalla volontà di offrire qualità a buon prezzo in un settore in forte crescita e dove sono più probabili le truffe: l’Italia rappresenta il più grande mercato a livello europeo sia per quanto riguarda il consumo che l’importazione di pellet. Nel 2010 sono state importate oltre 900.000 tonnellate a fronte di una produzione locale stimata in 650.000. Il Gap della bassa padovana garantisce la certificazione Enplus A1, sinonimo di salute e rendimento: vengono verificati molti parametri e la presenza di sostanze come, zolfo, cloro, arsenico e metalli pesanti. Al bando del Gap hano partecipato 12 aziende con 20 offerte: tra queste ne sono state scelte 4 per le diverse aree territoriali della bassa. Naturalmente tutte hanno garantito la certificazione Enplus A1 e un prezzo calmierato. Complessivamente gli aderenti al Gap sono stati 72 per la fornitura di 128 bancali, corrispondenti a circa 130 tonnellate. Insomma il progetto è agli inizi ma per la prossima edizione si prospettano numeri molto interessanti. “Nei mesi successivi al Gap sono arrivate molte richieste – spiegano dallo sportello energia – Abbiamo già 150 potenziali interessati all’acquisto per il

L’avvio dei lavori del percorso ciclopedonale lungo il fiume Brenta, per lo più sulle sommità arginali

nel master plan della Regione Veneto per realizzare il collegamento da Venezia a Trento, passando per Bassano del Grappa e il lago di Caldonazzo. L’importo complessivo dell’opera ammonta a 3.200.000 euro di cui 1.600.000 stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, 960.000 dalla Provincia e la somma restante dalla Regione Veneto. Sotto il profilo naturalistico il corso del Brenta è interessante per la ricchezza di meandri, paleoalvei, golene boscate, zone umide e le molteplici cave abbandonate. Sotto il profilo storico culturale, s’incontrano edifici di pregio storico e architettonico, oltre a manufatti idraulici. Il percorso corre sulle sommità

arginali lungo la riva sinistra del Brenta da Padova a Limena, per poi passare nelle aree golenali della riva destra tra Piazzola sul Brenta e Carmignano di Brenta. Attualmente il tracciato lungo il percorso arginale è già fruibile, ma verrà reso conforme agli standard delle piste ciclabili europee. Poiché alcune zone golenali sono impraticabili, è necessario prevedere anche dei tratti di collegamento lungo la via ordinaria per garantire la continuità del percorso. In particolari stagioni, però, verrà data la possibilità di percorrere le varianti più belle. In coincidenza di attraversamenti con strade provinciali ad alta percorrenza sono previsti impianti semaforici a chiamata.

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La diffusione delle stufe impone una scelta attenta delle biomasse da impiegare prossimo periodo invernale, per circa 270 tonnellate di pellet”. Per il prossimo inverno quindi è facile ipotizzare che le tonnellate vendute saranno almeno 500 anche in virtù della crisi economica che non molla. In ogni caso alla base del gruppo d’acquisto sul pellet non c’è solo il risparmio sul prezzo di vendita: la vera differenza sta anche nella qualità del prodotto. In termini concreti questo si traduce nel rispetto per l’ambiente, meno manutenzione per le stufe e un potere calorico maggiore. Insomma, con un pellet di qualità, bisogna consumarne molto meno per avere gli stessi risultati. Per informazioni è possibile contattare il numero E.M. verde 800.238.389.

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30 Mondo scuola

Mondo scuola 15

Educazione alimentare Progetto “Campagna Amica” in decine di scuole

Mangiare sano e sicuro si impara in classe

Coinvolti oltre 3.500 alunni nelle iniziative alla scoperta delle eccellenze nelle aziende agricole della nostra provincia La premazione della classe seconda A della scuola media “Poloni” di Monselice durante la festa conclusiva in Fiera a Padova

di Martina Celegato

S

i è concluso in Fiera campionaria il pro- zioni sulle etichette dei cibi, visite didattiche getto di educazione alimentare delle in fattoria, incontri con genitori, percorsi scuole primarie e secondarie di primo formativi dall’uovo alla gallina nonché l’orlivello padovane promosso dalla Camera di to a scuola. Particolari e coinvolgenti sono Commercio di Padova con la preziosa colla- stati i momenti didattici di lettura animata con Stefano Marcato e borazione di Coldiretti Massimo Farina duranPadova che per tutto Premiate le l’anno scolastico ha scuole “Leopardi” te il laboratorio “Gusta anche con l’udito” e il animato le lezioni sco- di Padova laboratorio tattile con lastiche alla scoperta e “Longo” Marcella e Diana. del buono e salutare di Curtarolo Un’iniziativa molto cibo e attraverso il concorso fotografico “Scegli, scatta e… sentita dagli insegnanti che fin da subito mangia con gusto”. Un percorso che ha coin- ne hanno colto l’essenza profondamente volto ben 64 scuole della provincia per un educativa ma anche ludica in grado di cointotale di 182 e 3561 alunni e che ha mes- volgere in prima persona i ragazzi e rendere so a disposizione degli insegnati 9 percorsi tutte le attività simili ad un gioco. La concluformativi. Nel dettaglio sono state realizzate sione del progetto è stata una vera e propria attività di educazione alimentare, lezioni mattinata di festa e formazione che non ha con i comici locali “Marco & Pippo”, istru- smentito la vocazione inziale con la presen-

za delle fattorie didattiche e gli “Assaggi di ricetta locale realizzata con prodotti tipici educazione alimentare” che hanno permes- e stagionali con la descrizione dettagliata so di svolgere laboratori su prodotti come di tutti i suoi segreti che sono stati preil miele, le piante, il pane e scoprire anche miati dai dirigenti di Coldiretti e Camera di il mondo animale grazie al maneggio in Commercio che hanno scelto i progetti più innovativi e particolari. Fiera. A rendere ancoPer il concorso “Scegli, ra più coinvolgente la “Merenda ideale” scatta e…mangia giornata è intervenuto alla “Poloni” con gusto”, sezione il gruppo teatrale “Gli di Monselice e primarie il premio è Alcuni” presso la sala ricetta alla “Don Carraresi con lo spetta- Bosco” di Padova andato alla 4° B della colo “Ahi, ahi, ahi… primaria “G. Leopardi” si sciolgono i ghiacciai”, che ha scatenato di Padova coordinata dalla maestra Carla l’ilarità del pubblico, al termine del quale si Ghion che ha proposto il “Risotto con i Bruè tenuta la merenda a base di prodotti tipici scandoli”, mentre per le scuole secondarie della campagne di Padova. è stata premiata la 2° B della scuola “P.B. Ma protagonista della giornata è stata Longo” di Curtarolo coordinata dai docenti senza dubbio la premiazione del concorso Patrizia Callegaro e Vittorio Carotenuto che a cui hanno partecipato i ragazzi attraver- hanno coinvolto anche nella famiglie nel so elaborati scritti e fotografici narranti una laboratorio di cucina che ha portato alla

realizzazione di vari menù. Il premio per la “Merenda ideale” è stato attribuito alla 2° A della secondaria “Vincenza Poloni” che ha presentato “Le uova e i dieci fratelli asparagi” coordinati dalla docente Rachele Nicoluzzi mentre come “Ricetta gustosa e rispettosa dell’ambiente” sono stati scelti i “Gnocchetti di pane al pesto di erbe e fiori. Profumi di antichi sapori” della 2° B dell’Istituto “Don Bosco” di Padova coordinata da Barbara di Luzio. Il Presidente di Coldiretti Padova Federico Miotto ha affermato a riguardo “Un percorso che durante l’anno scolastico ha coinvolto ben mille alunni in più rispetto alla scorsa edizione. Ben nove le offerte formative oltre al concorso che anche quest’anno ha confermato l’entusiasmo e l’interesse dei ragazzi per le tipicità del territorio e il loro uso nell’alimentazione quotidiana.”

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16 Il personaggio

Personaggio 33

L’intervista Dopo la positiva esperienza alle Olimpiandi di Londra Alessandro continua la sua esperienza ai vertici del Triatlhon

Fabian, “il bello deve ancora venire” di Martina Celegato

S

cegliere solo due aggettivi per descrivere un atleta di caratura mondiale potrebbe essere riduttivo ma per Alessandro Fabian sarebbero sicuramente bravo e sorridente. Bravo perché con nuoto, bici e corsa, le tre discipline del Triathlon, la sua specialità, l’impegno e la costanza sono all’ordine del giorno, sorridente perché anche dopo ore di fatica quando ha superato il traguardo arrivando decimo alle scorse Olimpiadi di Londra quello stampato sul suo viso era un sorriso che esprimeva molto più della sola felicità. E riuscire a sorridere dopo uno sforzo così, non è certo da tutti. Nuoto, bici, corsa. Dire che ti piace faticare è forse riduttivo ma come l’hai trovata questa strada? “Beh ho sempre faticato e penso continuerò a farlo. Poi dico che faticare non descrive assolutamente la vita che faccio. Ormai è una filosofia di vita ed è entrata nel mio sangue. Forse perché in questa mia vita c’è una moltitudine di emozioni e sentimenti. Tutto è iniziato a 4 anni quando mi sono affacciato al nuoto finché a 18 sono entrato nel meraviglioso mondo del triathlon grazie a Leonardo Beggio e a Stefano Bortolami. Entrambi allenatori di nuoto in quel tempo

nella mia squadra”. Qual è la giornata tipo per uno sportivo come te? “Sveglia prima colazione, nuoto, seconda colazione, bici, pranzo, riposino e per finire corro. La giornata a grandi linee è questa”. Vivi di sport e per questo rappresenti un esempio per molti anche se il Triathlon non ha la stessa visibilità di altri sport. Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato fino a qui? “Il poco professionismo. Per raggiungere grandi obiettivi serve serietà competenza e professionalità, non solo nel settore tecnico ma anche nel settore mediatico”. Dopo le Olimpiadi Alessandro è rimasto quello di sempre o per qualche istante ti sei lasciato andare ad un briciolo di autocompiacimento? Cosa è cambiato, se qualcosa è cambiato? “Mmm, non fa parte del mio carattere anche se dopo la linea del traguardo di Londra sentivo di aver portato a termine una missione personale. Considero il 10º posto di Londra come un buon piazzamento che mi lancia verso il “bello”, quello che deve ancora venire. Molti eventi nella nostra vita

ci cambiano, e probabilmente anche questo ha portato novità in me. Mi piace considerare il fatto di aver acquisito più consapevolezza”. Escludendo le Olimpiadi, che per ovvie ragioni scatenano delle emozioni forti, qual è la gara che più ti è rimasta nel cuore? “Lo scorso anno ad Aprile ad Eilat (Israele), campionati Europei di triathlon, in cui mi vedevano rientrare da una lungo stop. Arrivai 5º bissando il miglior risultato di sempre fatto sempre da me l’anno precedente”. Da poco hai ricevuto il premio come triatleta dell’anno. Quali sono i tuoi colleghi che stimi di più? “Alberto Casadei, mestrino, grande atleta e soprattutto grande persona”. I tuoi fratelli e la tua famiglia senza dubbio sono i tuoi primi sostenitori nonché collaboratori. Pensi che questa armonia e questo clima familiare influisca anche nei tuoi successi sportivi? “Sicuramente, la famiglia ti permette di avere un equilibrio che nessun altro ti sa donare. L’amore l’affetto il sostegno e qui la lista sarebbe infinita. Io voglio ringraziare soprattutto mio fratello Viviano e mia sorella

Alessandro Fabian, atleta olimpico padovano Eleonora sono sempre stati presenti e con me stanno costruendo un grande sogno”. Tutte le statistiche di settore confermano la tendenza da parte dei giovani ad abbandonare lo sport dopo l’adolescenza. Tu l’hai sempre praticato e continui a farlo. Qual è il valore aggiunto che lo sport ti ha dato e continua a darti visti i risultati? “Lo sport ci impone delle regole. Esse ci permettono di imparare a rispettare se stessi e chi ci sta attorno. È un insegnamento

che rimane a vita”. Nel panorama italiano forse è difficile, visto che tu sei uno dei migliori atleti di sempre nel Triathlon, ma c’è un atleta che hai preso o prendi tutt’ora ad esempio? “Josefa Idem”. A breve Alessandro parteciperà al Campionato Europeo e a vari appuntamenti internazionali ai quali sicuramente porterà il suo entusiasmo e la sua grinta per arrivare ad obiettivi sempre più alti.


34 Cultura provinciale

Cultura provinciale 17 18

LO S PORT in PR “Scene di paglia” tante le novità La rassegna Dal 23 giugno al 6 luglio sono 17 gli eventi in programma in 16 diversi luoghi

luoghi storiCi

Carrarese Quest’anno il celebre Festival parte da Padova, per riaffermare ginnastiCa ritmiCa, a rimini straordinario argento il ruolo di capoluogo della cultura di Laura Organte

D

a cinque anni anima le sere d’inizio estate della Saccisica e del Conselvano, invitando i protagonisti del teatro nazionale e internazionale nei luoghi simbolo delle comunità rurali del territorio della provincia padovana come casoni, piazze, scuderie, palazzi, barchesse. Per questa edizione, però, “Scene di paglia” torna con una novità: “Quest’anno – afferma l’assessore alla Cultura Andrea Colasio - il Festival partirà dal Castello Carrarese, per riaffermare il ruolo di Padova quale città capoluogo, che continua a influenzare positivamente il territorio circostante, anche attraverso la condivisione di proposte culturali di rilievo”. Ad aprire la kermesse, dunque, sarà la Compagnia César Brie con lo spettacolo “Karamazov”, in scena domenica 23 giugno alle 21 nella storica dimora della signoria padovana. Seguiranno 13 giorni di spettacoli, fino al 6 luglio: 17 eventi in 16 luoghi differenti, con artisti come Marco Martinelli/Teatro delle Albe, Saverio La Ruina, Maurizio Camilli, Gigio Brunello,

Volley Vittoria meritat

Vision,

Villa dei Vescovi a Luvigliano Tam Teatromusica, Tiziano Scarpa e Marta Dalla Via. Tema e titolo di questa quinta edizione della rassegna sarà “Quando passa la nuvola”. Spiega il direttore artistico Fernando Marchiori: “Che succede quando passa la nuvola? Cosa scatta nella testa di un uomo, nel cuore di una società, quando la ragione si spegne? Sotto il cielo di un’epoca che inclina all’oscurità, ci siamo rivolti ai margini per centrare una domanda: come siamo diventati? Ecco che molti spettacoli di questa edizione ci pongono di fronte, specchio ricurvo della nostra precaria condizione, a figure ambigue di eroi caduti, santi folli, fratelli coltelli, disperati tentativi di volo, nobili miserie dell’animo umano. Lungo questo filo conduttore vorremmo cogliere proprio il momento di messa in ombra, di crisi, di ripensamento di una vicenda individuale che diventa emblema di una situazione collettiva. Tradotte e sublimate nei linguaggi artistici del teatro, che sanno risaltarne le

eventi e mostre

a cura di Laura Organte

LA BAND DI CARLOS SANTANA Debutterà a Piazzola, il 5 luglio, nell’ambito dell’Hydrogen Festival, il Sentient Tour di Carlos Santana, che sarà sul palco con la sua storica band. Il live promette un viaggio nel rock più vero, quello fatto di virtuosismi tecnici, di cui Santana può dirsi un vero maestro, e di passione. Come sempre, per ogni biglietto venduto saranno devoluti 0,70 centesimi netti alla Fondazione Milagro, l’organizzazione benefica fondata da Carlos Santana e la sua famiglia nel 1998, per sostenere i bambini orfani di tutto il mondo (www.milagrofoundation.org). Un motivo in pià per ascoltare dal vivo un pezzo della storia della musica contemporanea all’insegna della solidarietà.

JOVANOTTI ARRIVA IL 13 LUGLIO Dopo lo straordinario tour del 2011 Jovanotti torna dal vivo con il nuovo Backup Tour, pensato finalmente per gli spazi degli stadi. L’appuntamento padovano sarà all’Euganeo, che sabato 13 luglio vibrerà dell’energia del live. Il precedente tour ha confermato Lorenzo come uno degli artisti più coinvolgenti e originali, soprattutto nella costruzione dello spettacolo; lo stadio sarà quindi uno spazio perfetto per emozionare ancora una volta in modo inaspettato. Il live proporrà una scaletta originale, con molte sorprese, sia nella scelta dei brani, sia negli arrangiamenti.

AVVINCENTE STORIA DI MEDAGLIE Dal 29 maggio al 3 luglio l’aula Nievo di Palazzo Bo ospita la mostra La storia in una medaglia, che presenta i modelli originali utilizzati per le oselle realizzate dall’ateneo.”Osella”, al tempo della Repubblica di Venezia, era una moneta preziosa che il Doge donava ai membri del Maggior Consiglio. Una tradizione che l’università di Padova ha voluto recuperare: dal 1990, ogni anno, il rettore consegna a tutti i docenti una medaglia commemorativa dedicata a eventi e protagonisti della storia del pensiero scientifico.

di Nicola Cesaro

L’Arte in cammino fino a settembre stata una stagione esaltan

E’

della Vision Volley di Osp ncontri tra arte e cultura inEuganeo. luoghi A dodici anni dall storici, ma dimenticati, del settore di Padova maschile pre- e a due dalla p sentati da giovani ne artisti in D,con ecco spettacoli, il nuovo storico salto in musica e intrattenimento. La formazione È questa l’idea allenata da Marco B del progetto “L’Arte inhacammino”: dominato ildalcampionato, 24 strappa maggio al 14 settembre, risultato quattro eccezionale tappe ri-che conferma traordinario successo per le ginnaste della Pgs Carrarese che guidateveleranno dalle allenatrici altrettante della mete società dimenticate dellainBassa padovan Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice unElena cammino Favarin che valorizza prima contemporanealla ventiduesima giornata d hanno conquistato a Rimini, nel corso della gara nazionale Acse ritmica amente oltremare le bellezze del nato, passato l’obiettivo e i talenti è stato per la Visio Open International, disputata da oltre 800 atlete, tra cui rappresentantidel di futuro. Turchia SiLuscomincial’avvicinamento domenica 9 giualla vetta: per salire semburgo e Israele, un prestigioso argento di squadra, nella categoria giovanile gno, alle Joy16.30, con con goria Villa bisognava Arca del Santo arrivare nei primi du Emma Banzato, Gaia Parisotto, Isabella Ernesti Moro, Letizia Crivellari e Martina ad Anguillara FasolatoVeneta,della per proseguire classifica. Con con impegno e con Il Castello Carrarese a Padova, “Scene editravolgente Paglia”esercizio parte da qui Di rilievo anche protagoniste di un applaudito ai cerchi. Villaledei prestazioVescovi a Luvigliano la squadra (giovedì ha risalito 27 gradualmente mille sfumature, le cronache di alcuni di posto condivisione ni individuali checasi hanno tamenti portato il 5. di Alessia artistica Mautone, anche con un esercizio giugno,al ore cerchio 19.30), Piazzetta sifica, finoGasparotto a condividere in alcune esemplari – clamorosi nella o negletti, letterain incontri autori e in momenti categoria Joy 3. fascia. 9. postocon pergli Emma Banzato, categoria Joy (domenica 1.fascia con7un luglio 20.30) il secondo e, sabato posto con 14 il Servicemed-I ri o reali, recenti o solo apparentemente sonoSilver previsti infattiGaia Parisotto esercizio a corpo libero. conviviali: In evidenzaquest’anno nella categoria 1. Fascia settembreconalleun17, la inBarchessa attesa dello e Parco scontro diretto in pro lontani – possono riportarci a una coscienassaggi7.dinella cucina lagunare e Fascia occasioni di esercizio buon 11. posto e Erika Ghiraldo categoria Joy 4. con un Villa Cesarotti al cerchio.a Selvazzano. alla penultima Tutti gligiornata di campiona za più critica del nostro pre- confronto con esprime drammaturghi, interpreti e “uneventi Allarannuvolato fine la coordinatrice Elena Favarin grande soddisfazione: elogiosono a tutte ad ingresso passo gratuito è avvenuto e senzaal “Copernico” d sente, e spingerci a guardare avanti. cheregisti. informazioni sul programma allenatricipiù e ginnaste, giornoPer dopo giorno dimostrano amore pere questo necessità meraviglioso di prenotazione. con unE’perentorio l’occasione 3-1, mentre la pro Oltre la nuvola”. Com’èsport ormai tradizione, sui biglietti: www.scenedipaglia.net; 049 tecnico in Cvicino è arrivata con il 3-1 casalingo e soprattutto mi riempie d’orgoglio la crescita costante del livello ideale delle pernostre conoscere da o rivisitare Walter “Scene di paglia” declina i suoi atlete”. appun- 9709319/979331/979337. chiobello, meravigliose autentici Lotto gioielli di casa nostra. ovviamente L.O. bagnata da

I

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Portello River Festival. 34 i Paesi in gara con corti, documentari e animazione

Un mese di grande cinema con musica e spettacoli U

n mese di cinema e musica in riva al Piovego. È iniziato il Portello River Festival, che animerà la zona di Porta Portello fino al 30 giugno. Al centro della scena ci sarà come ormai da tradizione il grande schermo galleggiante sul quale ogni sera verranno proiettati i film - corti e documentari e opere d’animazione da tutto il mondo - in concorso nelle varie sezioni del River Film Festival per questa edizione. Con ben 34 paesi in gara e una giuria composta per due terzi da esponenti del cinema internazionale, il festival sarà quest’anno più che mai all’insegna della multiculturalità: “Padova vuole essere sempre di più luogo aperto di confronto e di discussione. In questo senso, all’interno del percorso dell’Estate Carrarese, questo festival ci offre una grande opportunità culturale – afferma l’assessore alla cultura Andrea Colasio – quella di mettere a confronto approcci diversi, in constante evoluzione, a temi e dicotomie universali come vita e morte, pace e guerra, amore e odio, commedia e dramma. Il tutto viene narrato attraverso racconti per immagini brevi, anzi brevissimi... A volte con un linguaggio innovativo, per aggirare le censure della politica, della religione e dell’intolleranza”. Ma non sarà solo il cinema ad animare le serate padovane in riva

Una suggestiva proiezione al “Portello River Festival” al fiume. “Come sempre il Portello River Festival – aggiunge l’assessore – oltre ad essere un momento di socialità per tutta la città, e in particolare per un quartiere a spiccata presenza universitaria come il Portello, rappresenta l’occasione per dare spazio alle proposte musicali e ai gruppi locali, che trovano così in riva al Piovego un palcoscenico importante su cui farsi conoscere”. E l’evento coinvolgerà proprio tutti, anche i giovanissimi che, nella sezione Sunrise Boulevard si esibiranno con le scuole di musica cittadine. Evento del Festival sarà il concerto de The Baroque Trumpet Ensemble di Berlino,

uno dei gruppi di musica barocca più conosciuti in Europa (domenica 23 giugno, ore 19). Da non perdere anche l’esibizione di Ektar, gruppo che ha radici a Budapest, nel cuore d’Europa, ma che guarda ad Oriente e all’Africa cercando le linee invisibili che uniscono le tradizioni sulla falsariga di un’impostazione jazz (21 giugno, ore 22). A chiudere il Festival sarà come sempre il Bacchiglione Beat, rassegna di gruppi musicali che negli anni Sessanta avevano reso Padova la Liverpool italiana. Il programma del festival è consultabile sul sito www.riverfilmfestival.org. L.O.


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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO

ta per la formazione di Ospedaletto allenata da Battistella Carrarese ginnastiCa ritmiCa, a rimini

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Volley Vittoria meritata per la formazione di Ospedaletto allenata da Battistella

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di Nicola Cesaro

E’ Le atlete della Vision Volley neo promosse in serie C

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nel girone, poi fermata finale per di tifo etraordinario festeggiamenti. Questa delladellaritorno successo per lale rosa ginnaste Pgs Carrarese cheeguidate dalle inallenatrici 3-2, con etanto un concitatoElena 15-13 nel tie Vision Volley, anche perDestro, quest’anno Giorgiatargata Passarin, Ylenia Virginia Tarantino dalladicoordinatrice Favarin break. Queste le atlete provinGalante hanno Intersport: Marco aBellamio, Marco conquistato Rimini, nel corso della gara nazionale Acsecampionesse ritmica oltremare ciali: Filomena Ardolino, Siliva Giulia Bisterzo, Andrea Canazza, Celadin, Open International, disputataLuca da oltre 800 atlete, tra cui rappresentanti di Barollo, Turchia LusCarturan,nella Athena Cascini,giovanile Elisa Dovigo, David Clauser, Francesco De Marchi, argento Filippo di squadra, semburgo e Israele, un prestigioso categoria Joy Maila con Alice Mazzuccato, Lucia Melato, Fornasiero, Marco Gaia Lazzari, Matteo Maron, Emma Banzato, Parisotto, Isabella ErnestiLiziero, Moro, Letizia Crivellari e Martina FasolatoKidist Migliori, Negro, Elenale Parolo, Lisa Enrico Padovan,di Paolo Pulsoni, eEnrico Rava- esercizio protagoniste un applaudito travolgente ai cerchi.Greta Di rilievo anche prestazioSaoncella, Elena con Scarparo, ValeriaalSperando, gnan, Filippo Rizzo, Marcoportato Valle. Allentatore: ni individuali che hanno il 5. posto di Alessia Mautone, un esercizio cerchio Benedetta Tonin. Allenatrici: Patriziacon Rizzo Marco Dirigete responsabile: nellaBattistella. categoria Joy 3. fascia. 9. postoIlario per Emma Banzato, categoria Joy 1.fascia un e Zanato. Maa non finita qui, imbattutta percategoria BusonSilver Anna.1.Resposanbile: Antonio Ardolino. esercizio corpoè libero. In evidenza nella Fascia Gaia Parisotto con un 17buon partite, la formazione femminile Under L’anno prossimo, in campionato 11. posto e Erika Ghiraldo 7. nella categoria Joy 4. Fascia con un esercizio alseniores, cerchio. la 14Alla della ha conquistato il titolo provindue squadre in seriea C, una fineVision la coordinatrice Elena Favarin esprimesocietà grandeschiererà soddisfazione: “un elogio tutte ciale. Il campionato è stato dopo un’ennel campionato e una nel femmiallenatrici e ginnaste, chevinto giorno dopo giorno dimostrano amoremaschile per questo meraviglioso tusiasmante finale contro il Thermal Volley, nile: costante un bel modo per steggiare i 25nostre anni di sport e soprattutto mi riempie d’orgoglio la crescita del livello tecnico delle squadra già sconfi tta per 3-1 all’andata e al pallavolo nel territorio. Walter Lotto meravigliose atlete”. DUE CARRARE. L’ottava edizione è stata una delle più spettacolari

amiCo volleY, 24 ore no stop, avventura entusiasmante per ben 20 formazioni

S

arà ricordata come una delle edizioni più riuscite e spettacolari l’ottavo torneo “Amico Volley” messo in cantiere dalla Pgs Carrarese Euganea, con il patrocinio del comune e della Fipav padovana, disputato all’interno del patronato Don Bosco a San Giorgio di Due Carrare. Il crescente successo della 24 ore non stop riservato alla categoria open Under 12, che unico nel suo genere prevede il pernottamento di atleti e dirigenti presso le strutture sportive del paese, è evidenziato dai numeri record che l’anno caratterizzata: 20 squadre partecipanti, pubblico da grandi eventi, entusiasmo e tifo da stadio. Alla fine delle incertissime eliminatorie,

per la prima volta hanno trionfato i ragazzi della Pgs locale, guidati dal tecnico Antonio Ferrato, che in una serratissima finale hanno domato di misura (2-1) i campioni uscenti della Black pool Volley (Casalserugo-Correzzola) il bronzo è andato alla Fantasy Usma. Alla premiazione è intervenuto il primo cittadino locale Sergio Vason, coadiuvato dall’assessore alla cultura e attività giovanili Roberta Amati e da Cinzia Businaro, membro e responsabile volley del comitato provinciale. La manifestazione si è conclusa con una cena, serviti oltre 400 coperti, all’interno dello stand gastronomico allestito all’interno del patronato che ha coinvolto i partecipanti. W.L.

stata una stagione esaltante quella della Vision Volley di Ospedaletto Euganeo. A dodici anni dalla nascita del settore maschile e a due dalla promozione in D, ecco il nuovo storico salto in serie C. La formazione allenata da Marco Battistella ha dominato il campionato, strappando con risultato eccezionale che conferma il valore della società della Bassa padovana. Dalla prima alla ventiduesima giornata di campionato, l’obiettivo è stato per la Vision Volley l’avvicinamento alla vetta: per salire di categoria bisognava arrivare nei primi due gradini della classifica. Con impegno e con passione la squadra ha risalito gradualmente la classifica, fino a condividere in alcune giornate il secondo posto con il Servicemed-Intrepida, in attesa dello scontro diretto in programma alla penultima giornata di campionato. Il sorpasso è avvenuto al “Copernico” di Verona con un perentorio 3-1, mentre la promozione in C è arrivata con il 3-1 casalingo sull’Occhiobello, ovviamente bagnata da un mare

Le atlete della Vision Volley neo promosse in serie C di tifo e festeggiamenti. Questa la rosa della Vision Volley, targata anche per quest’anno Galante Intersport: Marco Bellamio, Marco Bisterzo, Andrea Canazza, Luca Celadin, David Clauser, Francesco De Marchi, Filippo Fornasiero, Marco Lazzari, Matteo Maron, Enrico Padovan, Paolo Pulsoni, Enrico Ravagnan, Filippo Rizzo, Marco Valle. Allentatore: Marco Battistella. Dirigete responsabile: Ilario Zanato. Ma non è finita qui, imbattutta per 17 partite, la formazione femminile Under 14 della Vision ha conquistato il titolo provinciale. Il campionato è stato vinto dopo un’entusiasmante finale contro il Thermal Volley, squadra già sconfitta per 3-1 all’andata e al

ritorno nel girone, e poi fermata in finale per 3-2, con tanto di un concitato 15-13 nel tie break. Queste le atlete campionesse provinciali: Filomena Ardolino, Siliva Barollo, Giulia Carturan, Athena Cascini, Elisa Dovigo, Maila Liziero, Alice Mazzuccato, Lucia Melato, Kidist Migliori, Greta Negro, Elena Parolo, Lisa Saoncella, Elena Scarparo, Valeria Sperando, Benedetta Tonin. Allenatrici: Patrizia Rizzo e Buson Anna. Resposanbile: Antonio Ardolino. L’anno prossimo, in campionato seniores, la società schiererà due squadre in serie C, una nel campionato maschile e una nel femminile: un bel modo per steggiare i 25 anni di pallavolo nel territorio.

DUE CARRARE. L’ottava edizione è stata una delle più spettacolari

amiCo volleY, 24 ore no stop, avventura entusiasmante per ben 20 formazioni

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arà ricordata come una delle edizioni più riuscite e spettacolari l’ottavo torneo “Amico Volley” messo in cantiere dalla Pgs Carrarese Euganea, con il patrocinio del comune e della Fipav padovana, disputato all’interno del patronato Don Bosco a San Giorgio di Due Carrare. Il crescente successo della 24 ore non stop riservato alla categoria open Under 12, che unico nel suo genere prevede il pernottamento di atleti e dirigenti presso le strutture sportive del paese, è evidenziato dai numeri record che l’anno caratterizzata: 20 squadre partecipanti, pubblico da grandi eventi, entusiasmo e tifo da stadio. Alla fine delle incertissime eliminatorie,

per la prima volta hanno trionfato i ragazzi della Pgs locale, guidati dal tecnico Antonio Ferrato, che in una serratissima finale hanno domato di misura (2-1) i campioni uscenti della Black pool Volley (Casalserugo-Correzzola) il bronzo è andato alla Fantasy Usma. Alla premiazione è intervenuto il primo cittadino locale Sergio Vason, coadiuvato dall’assessore alla cultura e attività giovanili Roberta Amati e da Cinzia Businaro, membro e responsabile volley del comitato provinciale. La manifestazione si è conclusa con una cena, serviti oltre 400 coperti, all’interno dello stand gastronomico allestito all’interno del patronato che ha coinvolto i partecipanti. W.L.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Immigrati e integrazione, la ricaduta della proposta fatta dalla ministra Kyenge in uno studio della Fondazione Leone Moressa

Ius soli, il Veneto fra le regioni con il maggior numero di nuovi cittadini italiani Facendo riferimento al 2011, in Veneto sarebbero quasi 10mila: il 12,7 per cento. A Treviso e Vicenza la più alta concentrazione di Ornella Jovane

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Un principio, quindi, che va a cambiare l’attuale e lo ius soli fosse stato applicato nel 2011, in Veneto il 12,7 per cento dei nuovi cittadini italiani legge sulla cittadinanza, la 91 del 1992, che invece “indica - si apprende ancora dal sito ministeriale - il sarebbero stati figli di genitori stranieri. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dalla principio dello ius sanguinis come unico mezzo di acFondazione Leone Moressa e diffuso a seguito delle quisto della cittadinanza a seguito della nascita, mentre l’acquisto automatico della dichiarazioni rilasciate dalla cittadinanza iure soli contineo ministra per l’integraIn Italia sarebbero quasi 80mila i figli di genitori nua a rimanere limitato ai zione Cecile Kyenge che, stranieri che, con l’applicazione figli di ignoti, di apolidi, o ai all’indomani del suo insediadel principio dello ius soli figli che non seguono la cittamento nell’esecutivo Letta, sarebbero nuovi italiani dinanza dei genitori”. ha espresso la volontà di Preso come riferimento cambiare la legge sulla cittadinanza, introducendo come principio che regoli la il 2011, anno cui risalgono i dati anagrafici più recenti disponibili, si desume che i nuovi cittadini italiani si conmateria lo “ius soli”. Quel principio, vale a dire, che “fa riferimento - si centrerebbero proprio nel Nord Italia, il 67,4 per cento legge sul sito del Ministero dell’Interno - alla nascita sul del totale, di cui il 29,2 per cento nel Nord-Est. Il Veneto, dietro alla Lombardia e prima dell’Emilia “suolo”, sul territorio dello Stato e si contrappone, nel novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, Romagna, sarebbe la seconda regione con 9.762 figli allo “ius sanguinis”, imperniato invece sull’elemento di genitori stranieri che, se venisse cambiata la legge, della discendenza o della filiazione. Per i paesi che sarebbero nuovi cittadini italiani. Un impatto che divenapplicano lo ius soli è cittadino originario chi nasce sul ta ancora più significativo se viene valutata l’incidenza territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadi- dei nati stranieri a livello regionale: anche in questo caso il Veneto - come risulta dallo studio della Fondazionanza posseduta dai genitori”.

il dibattito

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ne Moressa su elaborazione dei dati Istat - con il 21,7 per cento si colloca ai primi posti, dietro a Lombardia ed Emilia Romagna. Dettagliando ulteriormente l’analisi, le provincie venete che nel 2011 contano il maggior numero di nati stranieri, fra le prime 10 in Italia, sono Treviso al sesto posto (2.031 nati stranieri pari al 2,6 per cento), Verona che la segue a ruota (2.010 con il 2,6 per cento) e Vicenza al nono posto (1.902 pari al 2,5 per cento). Se si considera l’incidenza, invece, il maggior numero di nuovi cittadini italiani si concentra nelle tre regioni settentrionali già prese in considerazione: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Emerge tuttavia che il maggior numero di nati stranieri, sul totale dei nuovi

nati, sia concentrato nelle realtà di medie dimensioni in Veneto a Treviso con il 23,7 per cento e a Vicenza con il 23,2 per cento - piuttosto che nei grandi centri metropolitani. In tutta Italia sarebbero quasi 80mila i figli di genitori stranieri che, con l’applicazione del principio dello “ius soli”, sarebbero nuovi italiani. In percentuale sarebbero il 14,50 per cento dei nuovi cittadini italiani, un numero in crescita dal 2002 così com’è in aumento il numero dei minori stranieri - considerando anche coloro che non sono nati in Italia - la cui incidenza sul totale dei minori si aggira intorno al 10 per cento, ovvero quasi 7 punti percentuali in più rispetto al 2002.

in veneto zaia diCe no, zanonato inveCe è favorevole

a cittadinanza italiana è un tema “caldo”, che alimenta il dibattito e spesso divide. E così anche dal Veneto, una delle regioni maggiormente interessate dal fenomeno dell’immigrazione e dalle ricadute che la nuova legge sul diritto di cittadinanza potrebbe avere sul proprio territorio, la classe dirigente e politica assume posizioni diverse, spesso contrastanti. Forte e nutrito è il coro dei no, fra i quali si colloca in prima linea la Lega Nord. La sua voce “istituzionale”, il governatore Luca Zaia, insiste che si rispetti lo “ius sanguinis” per la cittadinanza italiana agli immigrati e spiega le motivazioni del secco rifiuto alla proposta della ministra. “Continuo a sostenere - afferma il presidente della Regione - che la maggioranza dei paesi europei è nella direzione dello ius sanguinis. Difendo con forza questo aspetto: non ho questioni ostative rispetto all’integrazione degli immigrati, ma dobbiamo ricordare che l’Italia ha 5mila chilometri di coste, è facilissimo arrivare e la sanità è gratis per tutti”. “Se ci fosse uno ius soli - ha

proseguito Zaia - avremmo il rischio di avere molti cittadini nati qui solo per programmazione, che prendono un charter e poi tornano a casa, avremmo cittadini che non parlano italiano e non sanno niente dell’Italia”. Lo definisce un “tema dirompente” l’assessore regionale del Carroccio Roberto Ciambetti che imposta la questione sul piano delle opportunità. In questa fase politica tanto delicata, con un governo già minato da acute tensioni e minacciose divisioni, si rischia di avvelenare il clima introducendo certi temi tanti delicati. In questo momento - sono le considerazioni dell’esponente leghista - di fronte ad una crisi economica devastante è interesse di tutti, anche degli stranieri immigrati, concentrarsi per tentare di risovere le questioni relative ai temi del lavoro e dell’occupazione anziché introdurre nuove occasioni di contrasto come lo ius soli. Fermo anche il no del segretario veneto della Lega Nord Flavio Tosi. “E’ chiaro che su temi come quello dello “ius soli” se venisse proposto un referendum potremmo appoggiarlo” ha detto a margine del consiglio

“nazionale” della Liga Veneta a inizio maggio. “L’aspetto è di carattere molto pratico - ha commentato Tosi - in un momento pesante allargare la tutela ad una serie di persone attraverso la cittadinanza allargata è un controsenso, perché rischia di far crollare il welfare. Inoltre si crea un controsenso normativo rispetto alla Bossi-Fini, con genitori che dovrebbero rientrare nel Paese d’origine e il figlio che invece rimarrebbe in Italia”. Nel centrodestra il Pdl veneto stimola la riflessione - partendo proprio dallo studio della Fondazione Moressa - e pubblica sul proprio sito internet un sondaggio che, pur non avendo valore statistico, fa emergere una rappresentativa posizione fra i visitatori “azzurri” del web. Questi si sono dichiarati in gran parte contrari alla proposta (l’85,5 per cento ha votato per il no) del diritto di cittadinanza fondato sul principio dello “ius soli”. Nettamente opposta è la posizione del neo ministro allo Sviluppo e, fino a ieri, sindaco di Padova, Flavio Zanonato. Il ministro veneto del Pd torna a dire ciò che già aveva sostenuto un paio di anni fa sul

tema. Per Zanonato dare ai numerosi figli di immigrati la cittadinanza è necessario “affinché una comunità possa vivere bene e in pace. Chi nasce in Italia - era la conclusione - è italiano”. Erano le parole di Zanonato pronunciate da sindaco e da vice presidente Anci in occasione della presentazione del Dossier statistico Caritas-Migrantes sull’immigrazione proprio nel 2011. Affermazioni ribadite in questi giorni. “In Italia vivono 5 milioni di stranieri, dobbiamo porci il problema di come si armonizzino con il resto del sistema. E’ nel nostro interesse garantire a loro una totale integrazione. In Italia vige lo ius sanguinis perché eravamo una terra di emigranti: il messaggio che si dava era quello che si poteva rimanere italiani anche quando si lasciava la madre patria per emigrare all’estero”. Oggi le cose sono cambiate, - conclude il suo ragionamento Zanonato - siamo terra di immigrati e, come società multirazziale e multiculturale che si rispetti, anche da noi ai bambini nati nel nostro Paese deve essere riconosciuto il fatto di essere italiani. O.J.


16 Cultura veneta

Cultura veneta 37

Esposizione Internazionale d’Arte Venezia fino al 24 novembre

Biennale 2013: un’enciclopedia ad alti contenuti “Il Palazzo Enciclopedico” è il titolo dato da Gioni a questa edizione della Biennale, ispirandosi all’omonima opera dell’artista autodidatta Marino Auriti di Alain Chivilò

E

’ di scena fino al 24 novembre a Venezia la più importante Esposizione Internazionale d’Arte al mondo. In laguna 88 nazioni di cui 10 debuttanti quali Angola, Bahamas, Bahrain, Costa d’Avorio, Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay, Tuvalu e Santa Sede, distribuite nelle sedi dei Giardini, Arsenale e Venezia con isole incluse. Attorno a questo universo, 47 Eventi Collaterali ufficialmente riconosciuti si stagliano in differenti luoghi della città. Più di 100.000 mq di superficie complessiva sono dedicati alla produzione artistica che il nostro pianeta, attraverso metodi di selezione, propone ai visitatori di tutte le etnie. Dal 1998, come afferma il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, le edizioni di Arte e Architettura sono “fondate su due grandi pilastri: la mostra per padiglioni nazionali con propri progetti curatoriali e la mostra internazionale del curatore della Biennale nominato con questo preciso compito”. In tale ambito, il lombardo Massimiliano Gioni è stato incaricato a tessere le fila di

un percorso espositivo che, dal Padiglione Cen- con 136 piani distribuiti su 700 metri d’altezza. trale (ex Italia) dei Giardini fino all’Arsenale, in- Un progetto, che fu tradotto in un modello reale, clude più di 150 artisti provenienti da 38 nazioni visibile proprio all’inizio del percorso espositivo con tecniche realizzative più disparate dal video, presso lo spazio dell’Arsenale. Un’idea che parte alla fotografia, alla scultura, alla pittura fino alle dal tentativo della tradizione storica di organizzainstallazioni. “Il Palazzo re il sapere per immagini Enciclopedico” è il titolo Un percorso e spazi. Partendo da quedato da Gioni a questa inteso come un sta base ideologica, per il edizione della Biennale, museo temporaneo curatore “la mostra non ispirandosi all’omonima dove sviluppare è un libro, ma uno spazio opera dell’artista autodi- un’indagine in cui risuona l’essenza datta Marino Auriti che della Biennale di Venezia concepì, con brevetto nel 1955, come nuovo dove essa stessa diventa un teatro della memomuseo immaginario. Un luogo che avrebbe ria, un’architettura in cui si collocano immagini dovuto abbracciare tutto il sapere dell’umanità che si spera verranno ricordate e che catturino idealmente posto nella città di Washington DC, un modo di pensare e un modo di essere”. Un

Tra Rovigo e Padova

EGITTO, ANTICO ED INEDITO

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na delle più interessanti e approfondite esplorazioni dell’antico Egitto è proposta tra la città di Rovigo e Padova in cinque sedi prestigiose alle quali è legata una specifica tematica. Singole tessere di un percorso che unite insieme creano “Egitto in Veneto” un’esposizione che nella sua totalità propone al visitatore più di 300 reperti archeologici. Si parte a Rovigo all’interno del Museo dei Grandi Fiumi con “L’Egitto all’Accademia dei Concordi”, per passare a Padova negli spazi del Cam (Centro di Ateneo per i Musei) che propone “Esplorando l’Egitto: viaggio nella cultura egizia”, dei Musei Civici agli Eremitani – Museo Archeologico con “Il Veneto e l’Egitto nell’antichità: relazioni e scambi”, del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte la cui tematica è “Lo scavo e la ricerca archeologica patavina in Egitto”, concludendo con l’ultima sede del piano nobile dello Stabilimento Pedrocchi con “L’Egittomania a Padova”. La chiave di lettura di questo iter didattico verte nel legame che, dall’antichità al secolo scorso, unì la terra dei Faraoni con l’area dell’attuale Veneto. I traffici commerciali, che collegavano il Nilo e Alessandria con l’area estesa della laguna veneziana, sono stati i primi fondamenti di un rapporto che continuò nei secoli successivi soprattutto nell’Ottocento con l’archeologia. Il primo fu Giovan Battista Belzoni (Padova 1778 - Gwato 1823) che divise, nei suoi tre viaggi, le esplorazioni in Egitto attraverso le scoperte delle tombe di Ramesse I, Mentuherkhepeshef, Seti I e dell’ingresso nella piramide di Chefren a Giza, successivamente Valsè Pantellini che, da un punto di vista commerciale, svolse interessi imprenditoriali dal settore alberghiero a mercante di antichità, fino a Carlo Anti che nel 1928 fece una campagna di scavi nell’oasi del Fayum a Tebtynis. Come afferma la curatrice Paola Zanovello “Il patrimonio egizio in Veneto è costituito da numerosi materiali di varia tipologia, età, provenienza, luoghi di conservazione. E’ un patrimonio diffuso nel territorio e lo spirito di questa mostra, distribuita su più sedi, mira proprio a rendere conto di questa peculiarità veneta”. Moltissimi materiali, custoditi nei musei dei quali per la prima volta esposti, permettono al visitatore di apprezzare documenti e reperti come mummie, sarcofaghi, vasi, diverse stele, monili, perle, papiri, una ricostruzione di una tomba dell’antico regno, l’elaborazione di un volto di persona inumata in 3D, un flauto in canne. Un’interessante disamina dell’antico popolo egiziano che affascina ancora oggi a distanza di millenni. Al.Ch.

percorso inteso come una grande mostra-ricerca, un museo temporaneo dove sviluppare un’indagine. Un Palazzo Enciclopedico che proprio dai Giardini inizia il suo iter con il “Libro Rosso” di Carl Gustav Jung, per la prima volta in Italia e mai esposto assieme a lavori d’arte moderna e contemporanea, dal quale si conduce il visitatore a riflettere su tutto ciò che troverà nelle opere della mostra, suddivise tra sogno e immagini personali. In sintesi creazioni del passato unite a nuove produzioni di artisti contemporanei che, come afferma Gioni, sono all’interno di “una condizione che condividiamo tutti: quella di essere noi stessi media, conduttori d’immagini e persino posseduti dalle stesse immagini”. Infine grande patos emozionale si è creato durante la

premiazione dei prestigiosi “leoni d’oro” alla carriera che sono andati alla torinese Marisa Merz (1926) per la riflessione artistica sullo spazio domestico e femminile, in coabitazione con la viennese Maria Lassnig (1919) per la complessa indagine sulla rappresentazione umana. Inoltre leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale all’Angola e per il miglior artista “Enciclopedico” a Tino Sehgal (1976). Leone d’argento come promettente giovane a Camille Henrot (1978) e menzioni speciali a Sharon Hayes (1970), Roberto Cuoghi (1973) e ai Padiglioni di Cipro, Lituania e Giappone. In conclusione, un interessante viaggio artistico di livello superiore in confronto all’edizione passata, che merita di essere visitato nella sua complessità e vastità.

Premio Internazionale Carlo Scarpa

Un piccolo orto botanico in Islanda

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a Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso da ventiquattro edizioni, nell’ambito del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, seleziona un luogo che trasmetta contenuti di ricerca scientifica, di naturalismo, di memoria passata rivolta al futuro, di salvaguardia e di sperimentazione avendo come principale finalità la sensibilizzazione della cultura inerente al “governo del paesaggio”. Quest’anno la giuria, con verdetto unanime, ha decretato come vincitore l’orto botanico di Skrúður (Skrudur) situato nella regione nord occidentale dell’Islanda. Un luogo, unito alla scuola, alla chiesa e alla fattoria del villaggio di Núpur, nel quale una comunità, all’inizio del secolo scorso, diede vita a un ardito progetto consistente nel coltivare la terra in condizioni climatiche aspre, al fine di arrivare a un processo in cui il fattore naturale diventi maestro di vita. L’orto giardino fu un esperimento estremamente coraggioso ideato dal pastore protestante Sigtryggur Guðlaugsson (1862 – 1959), che nel 1909 inaugurò un luogo che partiva dal punto di vista teorico da un programma scolastico, atto a migliorare le condizioni agricole arretrate con idee diffuse in Islanda dal pastore danese Nikolai Frederik Severin Grundtvig. Si unirono quindi pratica e teoria per quarant’anni in un co-

stante dialogo con la natura, dove una landa climaticamente arida è divenuta coltivabile, permettendo la crescita di vegetazione in un’area priva per la sua vicinanza al circolo polare artico. Un’appezamento di circa 70 metri di lunghezza per circa 35 di larghezza in cui alberi, piante, ortaggi, fiori crescevano con apassionata cura. Dagli anni cinquanta, anno dopo anno, l’orto perse le costanti cure necessarie alla sua vita e prese la via dell’abbandono fino a metà degli anni ’90, momento in cui un gruppo di persone dal comune intento decise il suo ripristino, partendo dal diaro del reverendo Sigtryggur che delineava il progetto e l’evoluzione originale. In Fondazione, tra gli eventi programmati divisi tra conferenze, seminari e concerti di musica è in corso una mostra che permette al visitatore di entrare in contatto con la filosofia di Skrúður, Núpur. Un allestimento suddiviso in tre sezioni, che dai caratteri geografici del luogo, passando per la storia e la cultura islandese, arriva a illustrare l’orto giardino nei suoi primi quarant’anni di vita. Invece la testimonianza della rinascita, partita dagli anni ’90, vive attraverso un interessante filmato che mostra il duro lavoro e la grande dedizione degli apassionati nel recupero e ripristino dell’intera area dell’orto botanico. Al.Ch.

appuntamenti d’estate e non solo 7.2, inizia il tour

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state, voglia di evasione, di altrove, di grandi spazi e ovviamente voglia di musica. Da sei anni, in Veneto, l’appuntamento che riunisce tutto questo, insieme a 10 mila persone tra i 18 e 40 anni, è “One-night del 7.2”: D’estate in versione beach sulle coste adriatiche (Sottomarina – Venezia), d’inverno, invece, necessariamente indoor ma sempre per il grande pubblico. Saranno sei, gli appuntamenti del Tour 7.2 in calendario per quest’anno, si partirà il prossimo 16 giugno a Sottomarina, presso l’InDiga, per continuare il 14 luglio ed il 15 agosto nella medesima location mentre per il periodo invernale gli appuntamenti saranno per halloween e capodanno.


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Intervista

Fusione dei comuni: molti ne parlano qualcuno lo fa

Achielle Perilli: un’arte senza fine pagg.

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Cogliere lo spirito dei tempi non è da poco, specie se questo significa lasciarsi dietro le spalle una parte della propria storia

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Sfidare le leggi di gravità tra danza e yoga alle pagg. 5-6

pag.

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e Mont Saint Michel sarà restituita alla natura. L’isola tornerà presto ad essere accarezzata dalle maree, tornerà al centro delle loro danze bizzarre e lievi, tornerà un luogo magico... Ora isola sospesa sull’Atlantico, ora promontorio collegato alla terraferma da un sentiero di sabbia. Decideranno le maree, com’era in origine, quando l’ìmprovviso avanzare delle acque metteva a rischio anche la vita stessa degli incauti pellegrini che attraversavano la lingua di sabbia, sperando di approdare dall’altra parte senza essere travolti dall’alta marea... continua a pag. 15-16-17

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Fusione dei comuni: molti ne parlano qualcuno lo fa

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Cogliere lo spirito dei tempi non è da poco, specie se questo significa lasciarsi dietro le spalle una parte della propria storia di Germana Urbani

R

isparmi certi e servizi migliori. Sono questi in sintesi i grandi vantaggi che ricaverebbero i Comuni che decidessero di fondere i propri campanili, propri uffici amministrativi e soprattutto i propri cittadini. Oltretutto, è stata approvata a livello regionale una legge che garantirebbe loro dei contributi importanti da spendere per la riorganizzazione di uffici e servizi ma non solo. Non resta che avviare i processi ma per farlo occorre che i politici siano dotati di visioni di lungo periodo e di coraggio. Quello che serve per spiegare ai propri cittadini che “perdere” una parte dell’identità storica e civica garantirà loro una più alta qualità in fatto di servizi e risparmi. Solo due mesi fa la Regione ha dato il via libera alla fusione di due comuni feltrini, Vas e Quero, presto divisi solamente dal Piave. Infatti adesso la parola ritorna ai cittadini che dovranno esprimersi con un referendum consultivo che comunque, non sarà vincolante. “La mia speranza – afferma l’assessore regionale Roberto Ciambetti - e’ che si possa eleggere il nuovo Consiglio comunale nella primavera del 2014, alla naturale scadenza del mandato delle attuali amministrazioni. Questi ultimi passaggi chiudono un percorso iniziato anni or sono, ma che ha già portato a grandi sinergie tra i due comuni con risultati veramente importanti, ai quali mi auguro guardino con interesse anche altre amministrazioni. Cito un fatto che e’ indicatore delle opportunità che nascono dalla sinergia e dal lavorare assieme: Vas e Quero, grazie a una campagna comune di informazione e coinvolgimento della cittadinanza, sono riusciti nel volgere di pochissimo tempo a passare dal 60 all’85 per cento di raccolta differenziata, un dato a dir poco nordeuropeo, dimostrando un livello singolare di efficienza e qualità”. “E’ una questione di sopravvivenza – afferma Andrea Biasioitto, sindaco di Vas - Se la fusione dovesse saltare il futuro del nostro Comune è comunque a rischio. Avremmo l’elezione di un sindaco e sei consiglieri senza nemmeno la possibi-

A fine ottobre i referendum per la prima fusione dei comuni polesani. Nascerà Civitanova polesine lità di nominare assessori. Una gestione meramente di facciata, con il rischio di non potere più erogare i servizi che finora, pur con sacrificio, siamo riusciti a fornire ai

cittadini. Parlo di mensa e trasposto scolastico, servizi sociali e persino la luce pubblica”. Dalla fusione il nuovo Comune ricaverà dei risparmi ma anche fusione un sostegno economico sia dello Stato sia della Regione. Stando al decreto sulla revisione della spesa pubblica, il contributo straordinario previsto dalla normativa nazionale ai municipi che si fondono e’ pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti nel 2010. Non vanno poi dimenticati i contributi previsti dalla legge regionale

SCELTE LUNGIMIRANTI. MA QUANTO I COSTANO I CAMPANILI

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comuni del Veneto sono oggi 581, solo una piccola parte degli oltre 8000 sparsi in ogni angolo d’Italia. E se si vuol fare un ragionamento di un qualche peso, rispetto alla necessità di tagliare la spesa pubblica, occorre tener presente che l’Italia conta circa 60 milioni di abitanti residenti in questi 8000 comuni, per una popolazione media di circa 7000 abitanti. Ma sono moltissimi i Municipi con popolazioni ben al di sotto dei 5000 abitanti. Detto ciò, basta dare uno sguardo oltralpe per capire dove sta uno dei tanti nostri problemi: la Germania, per esempio, ha 80 milioni di abitanti e circa 1600 comuni, per una popolazione media di circa 50.000 abitanti. L’ultima riforma degli enti locali ha tagliato il numero dei consiglieri e degli assessori comunali in modo trasversale e, paradossalmente, non ha tagliato il personale politico di altri enti che spesso appaiono più inutili e hanno bilanci di spesa ben più pesanti e grigi. Il caso Fiorito, esploso come un bubbone in seno al consiglio regionale del Lazio ha messo ben in

evidenza il problema. Tornando ai comuni, però, non sono pochi coloro che sostengono che sarebbe stato meglio che la legge obbligasse i piccoli comuni a fondersi piuttosto che tagliare il numero dei consiglieri. Se si tien conto che nel 2008 i comuni italiani hanno speso complessivamente 83,682 miliardi di euro, cioè il 10,8% della spesa pubblica totale, e di questi, quasi un terzo, 24,5 miliardi, se ne sono andati per “l’amministrazione, la gestione ed il controllo”, ossia per la mera esistenza della burocrazia comunali, ben si comprende come sia assolutamente necessario imboccare la via maestra per la razionalizzazione della spesa pubblica locale: quella della fusione dei comuni. Questa operazione consentirebbe di sfruttare delle economie di scala per ridurre considerevolmente gli sprechi ed ottimizzare i servizi. Se si arrivasse ad avere circa 2000 comuni (di 30.000 abitanti di media) si potrebbero unificare servizi, fondere uffici, razionalizzare il personale e risparmiare diversi miliardi di euro all’anno.

n. 18 del 2012 predisposta proprio per spingere le amministrazioni locali fino a 5.000 abitanti a concentrare uffici e risorse al fine di ottenere risparmi di scala. E sono decisi a cogliere l’opportunità anche gli amministratori di sei comuni polesani che hanno già scelto il nome del “nascituro” nuovo comune: Civitanova Polesine. I sindaci dei sei comuni, Antonio Bombonato (Costa di Rovigo), Claudio Rosa (Arquà Polesine), Ennio Pasqualin (Frassinelle Polesine), Renzo Visentini (Pincara), Valerio Galvan (Villamarzana) e Fabio Giacometti (Villanova del Ghebbo) hanno terminato a metà maggio il tour nei sei municipi di assemblee pubbliche per la presentazione ai cittadini del progetto di fusione mentre lo studio di fattibilità, che contiene lo studio sul territorio del nuovo comune e i vantaggi che ne derivano, in termini di risparmio, è in fase di discussione. Il processo di fusione è talmente a buon punto che esiste già il sito internet del nuovo comune che conterà circa 12mila abitanti, su una estensione di 101 km quadrati. Nel sito viene spiegato come siano significativi i risparmi economici dovuti al taglio dei costi fissi sostenuti oggi dai singoli comuni, si dà conto della possibilità di ricevere contributi statali e regionali e si assicura che rimarrà inalterata l’identità del singolo territorio con il mantenimento del toponimo. Inoltre si manterranno i municipi in ogni comune, inclusi i servizi primari resi ai cittadini, e si svolgeranno pure le elezioni per i sei consigli di municipalità scelti dai cittadini, i cui membri eletti non percepiranno alcuna identità. Se tutto andrà per il meglio, come sembra, il referendum tra la popolazione si svolgerà ad ottobre.


30 4 Attualità >> Padova e provincia

Proposte concrete e frenate convinte Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

S

di Germana Urbani

arà la crisi e quel che ne consegue ma non sono pochi i comuni che anche in provincia di Padova stanno parlando in modo più o meno concreto di fondersi in un unico grande comune. I più convinti in questo senso sono Este e Ospedaletto, i cui sindaci, entrambi di centrosinistra, hanno da tempo iniziato ad analizzare la fattibilità del processo e le economie di scala che ne deriverebbero e i due consigli comunali hanno approvato già un anno fa una delibera che dava ufficialmente il via alla fusione. “Verosimilmente - afferma Giancarlo Piva, sindaco di Este – potremmo arrivare al referendum già la prossima primavera”. “La fusione dei Comuni – continua Piva - rappresenta senza dubbio lo strumento migliore per consentire una maggiore capacità e celerità operativa nell’analizzare i bisogni del territorio e dare risposte adeguate ai cittadini, perché svincolata dalle

sovrastrutture che le forme associative quali l’unione o la convenzione necessariamente comportano: duplicazione di organi, apparati, luoghi di confronto e concertazione. Siamo convinti che la fusione dei comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo consentirebbe l’aumento della qualità dei servizi erogati ed una riduzione dei costi, grazie alle sinergie ed alle economie di scala che si possono realizzare. In particolare la standardizzazione dei servizi risulterebbe conveniente e strategica nei settori organici dei servizi alla persona e della promozione e sviluppo del territorio e delle attività economiche, produttive e ricettive in esso inserite”. Certo è che se l’operazione andasse a buon fine il nuovo ente locale potrebbe contare circa 23.000 abitanti, dislocati in un territorio di 54,17 Kmq. Una realtà indubbiamente significativa nel contesto di tutta la Provincia di Padova e specificatamente della

bassa padovana. In questo stesso territorio era nato un dialogo per la fusione anche tra Carceri e Vighizzolo ma ad oggi non ci sono sviluppi significativi. Tutto tace anche sul progetto di fusione che vedeva coinvolti i comuni di Boara Pisani, Barbona, Stanghella e Vescovana, per un totale di quasi 10 mila residenti. Il Comune di Boara, capofila dell’iniziativa, aveva incaricato la Consulting snc di Padova di redarre uno studio di fattibilità non ancora presentato alla collettività. Sarebbe convinto, invece, il sindaco Barison, riconfermato alla guida del comune di Albignasego, che ha più volte lanciato la proposta di fusione ai comuni di Casalserugo e Maserà. Il sogno di Barison è di creare qualcosa di grande da lasciare ai posteri: una città da 40 mila abitanti, un ente di peso che avrebbe una voce diversa qualora si tornasse a parlare concretamente di città metropolitana. I primi cittadini

Piva e Barison credono molto nella necessità di fondere i comuni Nicola De Paoli, di Maserà, e Elisa Venturini, di Casalserugo, anch’essi riconfermati, pur ritenendo necessario condividere la gestione di alcuni servizi ritengono sia prematuro parlare i fusione. Decisamente contrari anche i sindaci di Limena e Campodoro chiamati in causa dal sindaco di Villafranca, Luciano Salvò, il quale vedrebbe come un’opportunità imperdibile la fusione dei tre comuni. In un’altra zona della provincia la proposta per un referendum di fusione arriva, invece, da Cartura per bocca di Gessica Rostellato, neo deputata del Movimento

5stelle. “Siamo venuti a conoscenza – afferma in una nota del Movimento - che l’Assessore al Bilancio del Comune di Due Carrare ha proposto l’idea di fondere insieme i comuni di Due Carrare, Cartura, San Pietro Vimininario, Pernumia e Bovolenta. La proposta incontra il nostro favore e lo strumento individuato per questo percorso è quello del referendum, attraverso il quale saranno i cittadini a decidere se il loro comune dovrà sciogliersi per diventare parte di un’identità più grande”. Ma la proposta ha ottenuto subito un secco no, grazie!

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Attualità

Attualità 31

>> Nuova legge regionale

Riordino del turismo: più privato più mercato Spariscono i consorzi di promozione turistica così come li abbiamo conosciuti, snellita la burocrazia, stop a nuove strutture alberghiere

L

di Vesna Maria Brocca

e potenzialità turistiche del Veneto sono note a tutti ma si può e si deve fare di più e, possibilmente con i soldi dei privati, visto che il bilancio regionale piange ma il comparto merita. Solo lo scorso anno, infatti, in piena crisi economica si sono registrate più di 16milioni di turisti per un fatturato annuo di 12 miliardi. Le imprese di settore sono 23 mila e danno lavoro a oltre 400 mila persone. I problemi però non mancano. Basti pensare che “i 12 milioni di euro di finanziamento regionale per gli Iat del 2010 si sono ridotti a 3,5 nel 2013”, ha ricordato l’assessore al turismo Marino Finozzi. Ecco dunque che i soldi, grazie alla nuova legge sul turismo dovranno arrivare per altre vie e soprattutto dovranno essere distribuiti in altro modo. Gli 87 sportelli di informazione turistica sparsi per il Veneto (Iat), sinora gestiti dalle Province con risorse trasferite direttamente dalla Regione, dovranno diventare uffici di informazione e di accoglienza, gestiti in forma associata tra pubblico e privato, sul modello europeo, nei quali i turisti

Marino Zorzato e Pietrangelo Pettenò potranno prenotare e acquistare la sistemazione alberghiera, i biglietti di trasporto, l’ingresso a manifestazioni e fiere, prodotti enogastronomici. Alla Regione spetterà solo il compito di stabilire e garantire gli standard minimi dei servizi e delle prestazioni di accoglienza. L’idea di fondo della legge è dare organicità e razionalità al lavoro di promozione affidandone la regìa della Regione, che si avvarrà nella programmazione triennale (e nei piani annuali di attuazione) della consulenza del comitato regionale per le politiche turistiche (organismo composto non solo da rappresentanti di Regione ed enti locali, ma anche di tutti i diversi operatori del settore, consorzi, categorie, sistemi tematici, pro loco, associazioni) e, per l’organizzazione delle iniziative, si appoggerà al braccio operativo dell’agenzia regionale Veneto Promozione. Le singole località o destinazioni turistiche potranno promuoversi e commercializzare i propri prodotti anche in forma autonoma, creando specifiche organizzazioni pubblico-private in raccordo però con il

sistema territoriale di appartenenza. La commercializzazione turistica (ricettività, iniziative di animazione, vendita di prodotti) viene affidata ai consorzi di imprese turistiche che, a differenza di quanto è avvenuto sinora, dovranno essere costituiti esclusivamente da imprese private e potranno accedere ai cofinanziamenti regionali in base ad appositi bandi. La legge conferma il ruolo delle Province affidando loro funzioni di promozione turistica e di vigilanza e controllo sugli standard dei servizi offerti dagli operatori turistici. Alla Provincia di Belluno riconosce piena competenza e relative risorse nella gestione turistica del proprio territorio, dando così una prima concreta attuazione all’articolo 15 dello Statuto regionale. Anche sulle attività di ricezione ci sono delle novità. D’ora in avanti non sarà più la provincia a giudicare le strutture alberghiere e a dar loro le famose stelline di qualità ma sarà l’albergatore stesso con un’autocertificazione ad auto-giudicarsi. Lo stesso dovranno fare anche i bed&breakfast che trovano in questa nuova

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA con il patrocinio di:

normativa uno stop deciso al loro proliferare indiscriminato. “Con l’abrogazione del comma 3 dell’art. 30 da me proposta - commenta il consigliere Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra - si è sventato il tentativo di coloro che volevano utilizzare alloggi destinati al mercato abitativo, trasformandoli in impropri bed & breakfast. Nella legge, però, rimangono alcuni punti critici come l’incerta normativa sull’ospitalità diffusa”. All’interno della semplificazione delle tipologie ricettive complementari (che scendono da 13 a 5) viene introdotto, infatti, l’albergo diffuso, definito come struttura ricettiva articolata in più edifici sparsi all’interno di un borgo storico, di un’area montana o di un’isola. Altra novità di rilievo è il superamento dei Sistemi turistici locali, cioè del frazionamento del Veneto in 15 aree geografiche che ha trovato espressione nella costituzione di altrettanti consorzi di promozione e commercializzazione turistica. Ai sistemi turistici locali subentrano nove sistemi tematici (Venezia e laguna, Dolomiti; montagna veneta; lago di Garda; mare e spiagge; Pedemontana e colli; Terme Euganee e termalismo veneto; Po e suo delta; città d’arte, centri storici, forti e ville venete) che dovranno promuoversi in modo unitario e organico sui mer-

cati turistici nazionali e internazionali. Contributi agevolati sono previsti per il turismo sostenibile e per favorire l’accessibilità delle strutture turistiche anche alle persone anziane e disabili. A sostegno delle imprese turistiche viene istituito, inoltre, un fondo di rotazione per finanziare investimenti e miglioramenti strutturali; al fondo si affianca il sistema di garanzie offerto dai consorzi fidi, per favorire l’accesso al credito per le imprese turistiche, e la possibilità che la Regione stessa, attraverso Veneto Sviluppo, diventi socia del capitale di rischio delle imprese. Offerta turistica, strutture recettive, sistemi tematici e tutta la ricca gamma delle iniziative turistiche e di promozione turistica si potranno avvalere del marchio regionale di qualità, che dovrà promuovere e rafforzare l’immagine unitaria del ‘sistema turistico’ veneto e coniugare il ‘brand’ Veneto con il nome “Italia”. Viene istituito, infine, l’Osservatorio regionale per il turismo, come strumento di studio e monitoraggio dell’andamento sociale ed economico del settore. Per le attività di promozione, i consorzi e il funzionamento dell’Osservatorio regionale la legge stanzia 3,2 milioni di euro per il 2013 e riserva 250 mila euro per spese di investimento per potenziare, qualificare e l’ammodernare le imprese turistiche.

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razie alla nuova legge – affermano i conisglieri Pd Lucio Tiozzo e Roberto Fasoli - che, grazie al nostro lavoro è stata emendata e ha visto accolte importanti novità, i consorzi turistici non saranno più i carrozzoni che conoscevamo e che vivevano di finanziamenti regionali ma diventeranno a tutti gli effetti soggetti privati di commercializzazione. Potranno partecipare a bandi regionali su progetti e collaborare a livello territoriale con le organizzazioni di gestione delle destinazioni, che rispetto al passato, potranno avere, più voce in capitolo nel lavoro di programmazione e di promozione della Regione”. Legge fatta punto e a capo. Ma non è proprio così. Lo sanno bene i dipendenti i dipendenti dell’Azienda speciale della Provincia di Padova “Turismo Padova Terme Euganee” preoccupati per la salvaguardia dei posti di lavoro e il futuro dei servizi di informazione e accoglienza turistica. Dei 25 dipendenti dell’Azienda speciale padovana 14 sono stati licenziati ad aprile perchè la Provincia non ha più risorse, a seguito della spending review e del taglio dei trasferimenti regionali in materia di turismo. “Ora è la Provincia di Padova ad esercitare in modo diretto le funzioni di accoglienza, promozione e assistenza turistica - ha spiegato Aldo Marturano, a nome di Cgil, Cisl e Uil - integrando nel proprio organico 11 dei 25 dipendenti dell’azienda speciale messa in liquidazione. Per gli altri 14 dipendenti, al momento, non ci sono né prospettive occupazionali, né ammortizzatori sociali”. “La nuova legge - ha assicurato il presidente Ruffato - darà una soluzione al problema, che è ben presente a tutte le forze politiche e non riguarda solo la Provincia di Padova. Intanto, Regione e Provincia di Padova dovranno concordare un intervento transitorio per accompagnare il passaggio delle aziende di promozione turistica ai nuovi modelli organizzativi dei servizi di accoglienza e orientamento turistico che la nuova legge andrà a codificare”. “In attesa dell’applicazione della nuova legge quadro - ha prospettato Stefano Peraro, Udc, - Regione e Provincia dovranno reperire le risorse e gli strumenti per non affossare il servizio e mantenere figure professionali che saranno indispensabili anche per il nuovo organismo di gestione turistica, Destination Management Organization, previsto dalla legge”. “Abbiamo già presentato un emendamento al testo in discussione domani - ha anticipato Claudio Singaglia, Pd - perché la trasformazione delle aziende di promozione turistica in consorzi misti pubblico-privati valorizzi in via prioritaria dipendenti e professionalità già esistenti. Serve ora il coinvolgimento diretto della Provincia di Padova e dell’amministratore unico dell’azienda speciale Luisa Serato per reperire le risorse necessarie e concertare con la Regione i tempi della fase transitoria”.


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Progetto di rete “PeNSANdo AL doMANi” PriMo reSocoNto

IL GIOCO DI SQUADRA VINCE ! A gennaio è iniziato un progetto di rete che coinvolge ben 5 Associazioni, 2 Comuni e 2 Parrocchie con il sostegno del CSV di Padova, obiettivo comune unire le forze e rispondere ai bisogni del territorio sulla disabilità. Il progetto si sviluppa in due percorsi paralleli e strettamente intrecciati.

La prima linea di intervento mira ad integrare l’of-

hanno deciso di ospitare un bambino bielorusso con l’Ass.ne Aiutiamoli a Vivere. La seconda linea verte sulla definizione di una rete di collaborazioni, che si consolidi progressivamente, per rispondere concretamente alle necessità future, rafforzando l’indipendenza operativa delle Associazioni, la ricerca di risorse umane ed economiche, la presenza costante nei mass media per dialogare con la cittadinanza. Vi è uno spazio mensile per tutto il 2013 su La Piazza del Piovese, spazi sui social network, interviste televisive su 2 reti locali, inoltre è nato un tavolo di lavoro tra le Ass.ni e 3 Cooperative Sociali per costruire buone pratiche di collaborazione. Ci sono sempre più giovani e volontari in genere ad avvicinarsi alla rete, anche le amministrazioni comunali si stanno avvicinando sempre più al progetto notandone l’efficacia e la compattezza del gruppo. La rete vede la sua forza nella competenza progettuale, nella determinazione a crescere e rinnovarsi, nella compartecipazione al lavoro ma soprattutto

nella gioia dei ragazzi !

...da 3 anni a questa parte ci sono state opinioni diverse sulle attività svolte dalle Ass.ni a favore di noi disabili, ci sono mille proposte che ci vedono contenti, poiché nella diversità e moltitudine dell’offerta si riesce sempre a rispondere alle nostre richieste dirette e necessità, soprattutto da quando le ass.ni si sono messe insieme. Speriamo che questo nuovo sistema di fare squadra possa continuare. Vi descrivo le attività di quest’ anno, la cosa bella è che siamo in molti e ci piace ritrovarci fra tanti amici, son stati organizzati percorsi con trattamenti shiatsu, libera espressione verbale e non verbale per coloro di noi che parlano in maniera alternativa, qui noi possiamo dire la nostra e confrontarci, poi ci sono gli incontri di biodanza. Rispetto all’ anno scorso possiamo fare biodanza anche in piscina termale, approfondendo quello che per noi è apprezzatissimo, l’armonia e l’affettività offerta dall’acqua calda termale. Faccio una proposta a nome dei ragazzi, tutti noi chiediamo più incontri in piscina e attività di rilassamento e benessere. Dietro a tutto questo c’è una grande organizzazione di cui i primi a dire grazie, oltre a noi, sono i genitori. Una parte del gruppo senza la quale non potremmo esserci, sono i “volontari”…ma

fra di noi ci sentiamo tutti amici!

Matteo Terrazzan

Dr.ssa Prandin Pamela, Referente Organizzativa

foto di Marta Martin

ferta delle Cooperative Sociali e accoglie chi non ne fa parte, con la presenza di 5 laboratori psicoterapici e ludico-ricreativi, in cui sono coinvolti 28 disabili, 35 bambini bielorussi, 63 famiglie, 30 volontari attivi, 8 professionisti impegnati, 1 Associazione esterna alla rete che collabora con ulteriori 12 volontari. Tutte le attività hanno registrato una costante partecipazione, oltre ad un alto gradimento qualitativo. Sono stati attivati percorsi di sensibilizzazione e crescita rivolta a 3 scuole medie e 2 centri estivi, dove si sono affrontati temi dell’integrazione sociale delle categorie svantaggiate. Inoltre il corso per aspiranti volontari ha visto la partecipazione di 52 persone, tra cui 1 si è subito inserita nelle attività. Grazie ai percorsi nelle scuole 5 famiglie nuove

Matteo, a nome dei ragazzi ci racconta che…

GRUPPO VOLONTARI DEL

INSIEME PER MAGNOLIA

Aiutiamoli a vivere Comitato Brenta Saccisica

SORRISO LEGNARO

Comune di Sant’Angelo di Piove

Comune di Legnaro


42 8 L’intervista >> Viaggio nell’arte non concepita per il mercato

Achille Perilli: irrazionale e narrazione, un percors Con il pittore romano abbiamo ripercorso l’arte italiana ed europea dal dopoguerra ad oggi di Alain Chivilò

I

l credo artistico di Achille Perilli (Roma 1927) inizia all’interno di una costante ricerca estetica e di contenuti al fine di raggiungere un’arte sempre propositiva. Di conseguenza la sua produzione, specialmente all’inizio, necessitava di un recepimento che è avvenuto non in modo immediato e la vendita delle prime opere non ha trovato riscontro in tempi brevi, per un’arte essenzialmente non concepita per il mercato. Ne deriva che l’aspetto mercantile non apparteneva allora come oggi al personale dna di Perilli. Ripercorrendo l’iter iniziale del Maestro, l’informale non era inteso come segno e gesto ma narrazione. Successivamente l’astrattismo geometrico, ultima sua quarantennale ricerca, diventa “irrazionale” nel quale la prospettiva permane “come concezione, come griglia di lettura, come segnale”, da cui si dipana l’analisi di Perilli in una commistione tra “elementi ritenuti certi dall’ottica” e “interferenze di colore, tono, segno, struttura”. Nulla è schematico e la gamma coloristica, spesso in contrapposizione cromatica, infonde liricità e passione. E’ stato firmatario nel 1947 con Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Mino Guerrini, Antonio Sanfilippo, Piero Dorazio e Giulio Turcato del I gruppo artistico europeo denominato Forma 1. Nel rivedere la produzione artistica di Achille Perilli, si evince come lo studio e il fare propositivo, all’interno di personali contenuti, vinca sulla logica del facile successo perché solo un percorso di esplorazione viene riconosciuto nel tempo dalla storia. In un breve incontro, ma ricco di contenuti, il Maestro ha risposto ripercorrendo il personale agire artistico insieme ad alcuni fatti storici.

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La percezione di un informale che andava sostituito con materia, con segni spontanei per trasmettere nuove emozioni percettive. Un passaggio dalla scrittura al fumetto. “L’esperienza dell’informale vero e proprio non l’ho fatta, però mi sono trovato in un periodo in cui passavo da un’immagine a un’altra. Questo mi nacque in un momento in cui intuii che nei fumetti c’era una struttura compositiva che funzionava per il mio modo d’intendere l’arte. Quello che volevo fare, come per altri pittori intorno agli anni sessanta, era di allargare l’informale inteso come segno o tipo di scrittura a una situazione più complessa, giungendo così a una forma di narrazione. In quest’ambito ho utilizzato la struttura dei così chiamati fumetti”. Questa fu una ricerca assieme a Gastone Novelli. “Si, eravamo vicini in quel periodo. C’era anche Cy Twombly. Volevamo uscire tutti dall’esperienza americana. Inoltre con Novelli sentivamo la necessità di superare quel linguaggio semplice che Fontana aveva inventato, fornendo un linguaggio più complesso, più complicato e più narrativo”. Il cuore dell’Arte era a Parigi fino agli anni ’50. Che cosa voleva dire vivere nella città della Senna dal punto di vista artistico? “L’influenza sulla pittura europea di Parigi durò fino al 1964, anno in cui Rauschenberg espose alla Biennale di Venezia. Parigi era il centro, partendo dall’Ottocento in poi, attraverso diverse esperienze tutte importanti che influenzarono l’agire dell’arte nelle varie nazioni. Per me Parigi rappresentava il modo di come fare la pittura. Come visto nel 1964 Robert Rauschenberg vinse il Gran Premio della pittura alla Biennale di Venezia. Che cosa accade veramente rispetto agli anni precedenti caratterizzati dalla Scuola di New York? Fu anche un inizio di come il mercato potesse

influenzare e vincere sui contenuti? “Fino al Sessanta l’arte americana di New York è stata molto importante. Artisti quali per esempio Willem de Kooning, Franz Kline, Robert Motherwell e altri tenevano un rapporto con noi a Roma, perché erano venuti a conoscere gli artisti italiani. Questo contatto era tenuto soprattutto da Toti Scialoja e Gabriella Drudi sua moglie. In questo modo noi conoscemmo l’arte americana direttamente dagli artisti e dalle loro esposizioni nella capitale. Però a un certo momento, negli Stati Uniti operava un mercante molto importante chiamato Leo Castelli che s’indirizzò verso i giovani come Rauschenberg e Jasper Johns. Nel 1964, avendo in mano con la sua influenza la Biennale di Venezia, fece esporre nel Padiglione degli Stati Uniti questo gruppo di artisti in contemporanea di una mostra presso il consolato americano. Questi due eventi influenzarono molto la cultura europea e in particolare il mondo culturale veneziano, citando su tutti Giuseppe Marchiori e Santomaso. Decisero così di sostenere l’arte americana facendo vincere il premio a Rauschenberg che gli consegnò lo stesso Marchiori. Questa è la ragione per cui dal 1964 l’arte americana si è sviluppata in Europa, diversamente da quei primi interpreti di New York quali Rothko, de Kooning, Motherwell e altri che proponevano una bella arte primitiva. Da quel momento s’indirizzarono su Warhol e altri esponenti della Pop Art. Questi furono gli accadimenti che portarono il successo di quest’arte americana in Europa”. Forma 1 è stato il primo movimento europeo nel 1947. Successivamente si susseguirono il nascere di altri gruppi. Oggi nell’arte, con generazioni diverse, c’è individualità e una sorta di finta amicizia. Lei che è testimone di quegli anni, cosa effettivamente voleva dire viverli? “L’arte europea, subito dopo la seconda continua alla pag. seguente


L’intervista 43 9

so per un’arte senza fine guerra mondiale, ha continuato una tradizione che già esisteva per quanto riguarda i Gruppi. C’erano i cubisti, i surrealisti e i dadaisti per citarne alcuni come esempio. Quindi, in quel periodo l’idea del Gruppo era naturale. I giovani pittori europei, appena usciti dalla guerra, si costituirono in vari Gruppi come Forma 1, Cobra, Zero e altri, perché allora si avvertiva la necessità di fare un lavoro di Gruppo. Con il passare degli anni trionfò il mercato e ciascun artista si è inserito in esso per conto proprio. La formazione dei Gruppi, dal 1947 in poi, non era una necessità dettata dal mercato ma estetica. Dunque si lavorava insieme per portare avanti delle idee di pittura che non erano finalizzate a vendere quadri. Questo è il concetto fondamentale e principale da tenere sempre in considerazione”. In due poli opposti: un parallelepipedo e un quadrato creano architetture sospese di figure irripetibili dalle cromaticità accese. Anche dalla geometria si possono ottenere trasformazioni non premeditate. “Chiamo la mia pittura degli ultimi trent’anni l’irrazionale geometrico, perché eseguo una costruzione di tipo geometrica non logica, quindi irrazionale. Non c’è nessun principio geometrico in

se, ma è una fantasia che si muove nello spazio”. Ha affermato di avere due personalità tra il mondo costruttivista e quello dada-surrealista. E’ proprio la chiave di lettura per leggere il suo percorso artistico? “Fa parte della mia personalità che è ambigua. Non è mai bloccata su una tesi fondamentale, perché si muove passando da un mondo irrazionale a uno razionale. La mia pittura vive in fondo di questo”. La figura di Lionello Venturi fu importante per la sua crescita iniziale nell’arte? Si, fu il mio Maestro. Sono stato allievo di Venturi perché allora frequentavo l’università. Lavoravo anche nella biblioteca di Venturi e con lui avevo un rapporto diretto. Fu molto importante per me anche se molte volte non condividevo le sue ultime idee sull’arte, perché era rimasto fermo a un’idea di astrattismo, che poi ha evoluto, molto primitiva. Senza dubbio mi ha insegnato a capire l’arte. La Galleria del Deposito presso Boccadasse nel 1963 con Eugenio Carmi e altri. Come fu questo spazio autogestito con multipli, serigrafie, foulard, mostre e un giornale. Che

ricordo ha? “Fu un’esperienza molto buona perché ero molto amico di Carmi che conobbi ancora prima che facesse il pittore quando era grafico. Nel Gruppo del Deposito esisteva un’idea che mi piaceva molto che consisteva nel fare qualcosa che si affiancasse all’arte con serigrafie, foulard e altro, al fine di entrare in un mondo non diretto all’arte ma vicino”. Nei suoi anni si sperimentava ma non era così facile vendere le opere. Oggi comanda molto il mercato. Secondo lei dove sta andando l’arte oggi? “Sinceramente non lo so. Senza dubbio non è la mia direzione. Appartengo alla generazione per cui realizzare un quadro significava fare un certo lavoro e non vendere. I primi quadri che mi acquistarono avvenne attorno al 1958/59, quindi per anni non ho venduto un’opera. Ho avuto un bel apprentissage non commerciale. In conclusione direi che dal ’64 il passaggio dall’Europa all’America ha cambiato il concetto del fare arte. Prima la si faceva per il piacere d’idearla, da quell’anno la si fa solamente per venderla. Un approccio molto diverso. Molti artisti sono prodotti dal mercato e non dal loro modo personale di fare arte”.

BELLE FUORI E DENTRO

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Impara a valorizzare i tuoi punti di forza

Alla domanda “C’è qualcosa di te che cambieresti a livello estetico?”, sicuramente ognuna di noi avrebbe la risposta pronta! E questo “qualcosa” rischia di diventare un complesso. Ricordate però che i complessi sono innanzitutto una questione di testa. Aspettiamo quindi prima di demoralizzarci o ricorrere alle mani del chirurgo estetico. Premesso che non siamo contrari a priori alla chirurgia estetica, tuttavia si vedono ragazze rifarsi il seno solo perché il loro (tra l’altro bello) era ritenuto troppo piccolo; altre gonfiarsi la bocca perdendo il loro sorriso naturale. E spesso, una volta sperimentata la prima modifica, si tende a perseguire la strada del rifacimento. La bellezza è fatta anche di dettagli: un naso pronunciato, un viso spigoloso, delle rughe di espressione, delle forme morbide… Invece di focalizzarci su ciò che non ci piace di noi, iniziamo a valorizzare i nostri punti di forza! Siamo sicure di averli individuati? Sappiamo esprimerci al meglio? La minigonna è bella, sexy, ma può diventare controproducente se non possiamo permettercela. Magari evidenziamo il nostro bel seno. Sappiamo truccarci in modo da

valorizzare dettagli del nostro viso? Perché non imparare un po’ di accorgimenti? Tra l’altro ci permetterebbero non solo di apparire più interessanti e belle, ma anche di dedicarci del tempo positivo, concentrandoci su ciò che ci piace di più di noi stesse. Si dice che una donna, quando è innamorata, diventi più bella, ed è vero, ma non perché si modifica esteticamente, bensì perché traspare dal suo viso la gioia, la serenità, le emozioni positive! Il nostro stato d’animo, la stima che abbiamo di noi stesse, la consapevolezza del nostro valore, la serenità delle nostre relazioni, tutto contribuisce a rasserenare il nostro volto, i nostri lineamenti, a donarci quella particolare luce che gli altri percepiscono. Gmb Group Academy in collaborazione il centro Estetica Senza Tempo bellezza&lifestyle, hanno pensato di unire le diverse competenze creando una giornata tutta al femminile, che vi permetta di conoscervi meglio, sia fuori che dentro. Per le lettrici de la Piazza una speciale occasione, una giornata imperdibile dedicata alla vostra bellezza, fascino ed eleganza. Un workshop messo a punto dall’Academy af-

Marta Calore mentre consiglia sul make-up durante la fiera Campionaria

finché abbiate la possibilità di trascorrere una giornata in compagnia di Marta Calore estetista/Make-up artist&Look Maker e la dott.ssa Cristina Bordin, Psicologa. I temi affrontati saranno i seguenti: • abbellimento del viso attraverso il self make up (portare la propria trousse) • come migliorare la propria immagine • come curare la propria pelle • imparare a comunicare meglio con il nostro corpo • la comunicazione non verbale • Individuare le principali caratteristiche di personalità e lavorare sui punti di forza Riconoscere le nostre principali caratteristiche di personalità per saperle valo-

rizzare, e magari lavorare su alcune aree di miglioramento che ci permettano di essere più efficaci nella comunicazione, negli approcci, nella relazioni in generale. In poche parole: diventare più seducenti! Il workshop si terra il giorno 13 luglio 2013 in Via Palestro n.32, Padova. Un’ulteriore data possibile è il 19 luglio 2013. Per l’occasione, per tutte voi lettrici di questo mensile, l’offerta è di 99,00 euro anziché 150,00! Per info e iscrizioni: www.gmbgroupacademy.it info@gmbgroup-academy. it Tel. 049/2023141. Pagine Facebook: Gmb Group Academy oppure Senza Tempo bellezza&lifestyle

info@gmbgroup-academy.it Sede Operativa: via Palestro 32/a 35129 Padova TEL e FAX 049 203141


10 Luoghi da scoprire

Luoghi da scoprire 35

>> Grotte montane a Oliero e giardini sottomarini a Chioggia

Paesaggi sommersi da scoprire e visitare per immersione Acqua, bei fondali e anche un po’ di avventura. Questo cercano i sub che ogni anno si immergono per ammirare misteriosi paradisi nascosti

R

di Germana Urbani

esta impresso nella memoria collettiva il viaggio del misterioso capitano Nemo che guidando il Nautilus si inabissò per Ventimila leghe sotto i mari. Un viaggio all’insegna dell’inconoscibile, dove il rischio e la paura erano parte di un’avventura senza precedenti anche per la fantasia umana. Oggi, purtroppo e per fortuna non è più così. Sono tantissimi coloro che praticano immersioni sportive per diletto, specialmente d’estate. Un modo particolarmente affascinante per scoprire tesori nascosti anche del nostro paesaggio veneto scoperti, in alcuni casi, solo pochi decenni fa. E’ il caso, per esempio, delle grotte di Oliero che si trovano in Valstagna, una località della Val Brenta molto particolare e vicinissima all’Altipiano di Asiago. In Valbrenta sono presenti numerose grotte sommerse,dove è possibile compiere interessanti esplorazioni speleosubacque. Partendo da sud, in territorio di Solagna, la

Sarà il prossimo

Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli

Einstein?

Il silenzio regna sovrano, si incontrano pesci e molluschi oltre a “cose mai viste” risorgiva carsica dei Fontanazzi è meta di appassionati e permette loro di inoltrarsi in una zona unica nel suo genere. Ma è proseguendo verso nord ed entrando in comune di Valstagna che si scopre un vero e proprio paradiso dei sub. Il sistema ipogeo delle Grotte di Oliero rappresenta il fenomeno carsico più importante dell’intera vallata, seguito dal complesso mondo delle Grotte del Subiolo, situate pochi chilometri più a nord. Nel Parco delle Grotte di Oliero sono presenti due ‘covoli’ visitabili; il ‘Covol dei Siori’ o Grotta Parolini ed il ‘Covol dei Veci’. Le esplorazioni speleosubacque sono molto frequenti in questi due ‘covoli’ sia da persone appassionate alle cavità sommerse, sia da veri esperti del settore. Il più importante speleosubacqueo che già da alcuni anni ha portato il complesso delle Grotte di Oliero alla ribalta con nuovi record e nuove scoperte è senza dubbio Luigi Casati. Esperto conoscitore di questi fenomeni carsici, Luigi ha visto nelle Grotte di Oliero una tappa molto importante della sua carriera. Nel marzo del 2004 , dopo altre numerose

Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza. Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui! Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.

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esplorazioni al ‘Covol dei Siori’, lo speleosubacqueo di Lecco fissa un nuovo record di progressione all’interno di questa grotta fino a 3.603 metri, superando di circa 235 metri il suo precedente record. Da allora le spedizioni si susseguono alla ricerca di nuove vie in quello che si rivela essere un vero e proprio dedalo sommerso dove si susseguono gallerie, muri e laghetti davvero incantati. E un mondo rimasto intatto e magico è anche quello delle Tegnùe di Chioggia, 25 km di rocce sommerse nel Nord Adriatico, veri e propri “reef” naturali dove le alghe calcaree Corallinacee sono le vere protagoniste dei fondali insieme a moltissime altre forme di vita: anemoni, ascidie coloniali e soprattutto le spugne. Immergersi qui significa scoprire e riscoprire le coste veneziane, dove il mare non è certo coralline ma indubbiamente nasconde paesaggi tropicali impensabili per alcuni. Dal 2002 l’intera zona è sottoposta a tutela biologica ed è evidenziata da dodici boe luminose dove è possibile ormeggiare e poi immergersi lungo percorsi guidati predisposti per raggiungere i punti di maggior interesse. In entrambi i siti, sia a Chioggia che ad Oliero, i turisti potranno trovare tantissime proposte per visitare anche i dintorni. La montagna vicentina e le sue bellezze con percorsi escursionistici di notevole rilevanza storico-naturalistica in Valstagna e la laguna, riserva naturale preziosa, di grandi spazi e grandi silenzi nel Veneziano. Specchi d’acqua tranquilla dove il silenzio regna sovrano, riparo sicuro per numerose specie di uccelli che trovano qui un habitat naturale per nidificare


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37 SĂŹ, viaggiare FRANCIA

Normandia nel cuore

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37 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 13

FRANCIA

Normandia nel cuore UN VORTICE DI EMOZIONI COGLIE IL VISITATORE NELLO SCOPRIRE LA MAGIA DI LE MONT SAINT MICHEL E DEI SUOI BIZZARRI E LIEVI GIOCHI DI MAREE SUBENTRA LA COMMOZIONE NEL RIPERCORRERE I LUOGHI DEL GRANDE SBARCO ALLEATO DA CUI IL 6 GIUGNO 1944 PARTÌ LA LIBERAZIONE DELL’EUROPA DEAUVILLE, TROUVILLE SUR MÈR E HONFLEUR REGALANO ATMOSFERE DELLA BELLE EPOQUE A GIVERNY RIVIVE L’ARTE DI MONET

UN VORTICE DI EMOZIONI COGLIE IL VISITATORE NELLO SCOPRIRE LA MAGIA DI LE MONT SAINT MICHEL E DEI SUOI BIZZARRI E LIEVI GIOCHI DI MAREE SUBENTRA LA COMMOZIONE NEL RIPERCORRERE I LUOGHI DEL GRANDE SBARCO ALLEATO DA CUI IL 6 GIUGNO 1944 PARTÌ LA LIBERAZIONE DELL’EUROPA DEAUVILLE, TROUVILLE SUR MÈR E HONFLEUR REGALANO ATMOSFERE DELLA BELLE EPOQUE A GIVERNY RIVIVE L’ARTE DI MONET

UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI LE MONT SAINT MICHEL AL CREPUSCOLO. IN ALTO E SOTTO ALCUNE IMMAGINI DELLO SBARCO ALLEATO, UNA DELLE SPIAGGE DOVE AVVENNE, IL CIMITERO AMERICANO E IL CAMPANILE DI SAINTE-MÈRE-EGLISE NELLE ALTRE PAGINE: UNA VISTA AEREA DEL PROMONTORIO E IL PONTE DI NORMANDIA (STRUTTURA DA RECORD). A DESTRA SOTTO: DA SINISTRA IL CENTRO DI DEAUVILLE, IL MOLO DI TROUVILLE SUR MÈR CON L’ESPOSIZIONE DI OPERE DEGLI IMPRESSIONISTI E LA MARINA DI HONFLEUR.

L

e Mont Saint Michel sarà restituita alla natura. L’isola tornerà presto ad essere accarezzata dalle maree, tornerà al centro delle loro danze bizzarre e lievi, tornerà un luogo magico... Ora isola sospesa sull’Atlantico, ora promontorio collegato alla terraferma da un sentiero di sabbia. Decideranno le maree, com’era in origine, quando l’ìmprovviso avanzare delle acque metteva a rischio anche la vita stessa degli incauti pellegrini che attraversavano la lingua di sabbia, sperando di approdare dall’altra parte senza essere travolti dall’alta marea... Nel Medio Evo molti persero la vita così. Le maree di Le Mont Saint Michel, isola normanna appoggiata al confine con la Bretagna, raggiungono dislivelli fino ai venti metri. Solo che da quando è stata costruita la strada il sottile gioco delle correnti che muove le maree si è interrotto, togliendo naturalità al luogo. La strada sorge su un terrapieno che fa da diga alle correnti. Per questo è stato deciso di distruggerla e costruire al suo posto un ponte che lasci defluire le acque... I faraonici lavori sono già iniziati e termineranno nel 2015. Anche lo Stato dà una grossa mano. Le Mont Saint Michel merita tutta questa attenzione, non fosse altro per i tre milioni di presenze annue di turisti che registra... L’isola della Normandia, icona stessa della regione, è uno dei luoghi più belli del mondo. Affascinante e discreta, nonostante l’imponenza. Dominata dall’antica abbazia, famosa per i suoi spazi a piu livelli: chiesa abbaziale, chiostro, refettorio, cappella funeraria, sala dei cavalieri... Un luogo di spiritualità oggi abitato da nove religiosi che all’occorrenza ospita anche in-

contri a livello internazionale. Il cantautore Amedeo Minghi, che a Saint Michel oltre vent’anni fa aveva dedicato l’omonima canzone, ha avuto l’onore un paio di anni fa di essere invitato ad esibirsi in quel luogo magico. Luogo che non aveva mai visto. “Il suo pianoforte è stato portato a fatica nella parte alta dell’abbazia” racconta Barbara Lovato, dell’Ufficio del Turismo francese in Italia “ma ne è valsa la pena, poichè l’evento è stato qualcosa di unico...”.

Nessuna auto può raggiungere l’isola. Solo dei bus navetta ecologici possono raggiungerne la base, poi l’isola va goduta a piedi, fra le sue pietre e i suoi silenzi carichi di suggestione. Smarrendosi fra i suoi orizzonti marini e le sue sabbie dai colori sempre cangianti, fra i capricci delle sue acque e dei suoi cieli. Se Le Mont Saint Michel è la motivazione forte per recarsi in Normandia, vi sono altri luoghi che coinvolgono emotivamente il visitatore, facendogli scoprire altre facce di questa regione dal carattere forte, fiero e austero, regione che convive quotidianamente con gli umori del mare che la bagna e la natura aspra che la caratterizza. Si cambia stato d’animo, per esempio, quando si entra nella cosiddetta “D-Day Area”, estesa fra Caen e Cherbourg. Comprende i luoghi dove all’alba

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UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI LE MONT SAINT MICHEL AL CREPUSCOLO. IN ALTO E SOTTO ALCUNE IMMAGINI DELLO SBARCO ALLEATO, UNA DELLE SPIAGGE DOVE AVVENNE, IL CIMITERO AMERICANO E IL CAMPANILE DI SAINTE-MÈRE-EGLISE NELLE ALTRE PAGINE: UNA VISTA AEREA DEL PROMONTORIO E IL PONTE DI NORMANDIA (STRUTTURA DA RECORD). A DESTRA SOTTO: DA SINISTRA IL CENTRO DI DEAUVILLE, IL MOLO DI TROUVILLE SUR MÈR CON L’ESPOSIZIONE DI OPERE DEGLI IMPRESSIONISTI E LA MARINA DI HONFLEUR.

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e Mont Saint Michel sarà restituita contri a livello internazionale. Il cantautore alla natura. L’isola tornerà presto ad Amedeo Minghi, che a Saint Michel oltre essere accarezzata dalle maree, tor- vent’anni fa aveva dedicato l’omonima nerà al centro delle loro danze bizzarre e canzone, ha avuto l’onore un paio di anni lievi, tornerà un luogo magico... Ora isola fa di essere invitato ad esibirsi in quel luogo sospesa sull’Atlantico, ora promontorio magico. Luogo che non aveva mai visto. “Il collegato alla terraferma da un sentiero di suo pianoforte è stato portato a fatica nella sabbia. Decideranno le maree, com’era in parte alta dell’abbazia” racconta Barbara origine, quando l’ìmprovviso avanzare delle Lovato, dell’Ufficio del Turismo francese in acque metteva a rischio anche la vita stessa Italia “ma ne è valsa la pena, poichè l’evendegli incauti pellegrini cheeuro attraversavano to è stato di unico...”. Bastano cinque al mese perqualcosa partecipare la lingua di sabbia, sperando di approdare ai progetti di sostegno a distanza del Cesvitem. dall’altra parte senza essere travolti dall’altaCinque marea... Neleuro Medio Evo moltigarantire persero la per vita così. Le maree di Le Mont Saint Michel, dirittiappoggiata fondamentali isola inormanna al confine con a migliaia di bambini del Sud del dislivelli mondo. la Bretagna, raggiungono fino ai venti metri. Solo che da quando è stata coeuro per un futuro migliore. struitaCinque la strada il sottile gioco dellecostruire correnti che muove le maree si è interrotto, togliendo naturalità al luogo. La strada sorge su Nessuna auto può raggiungere l’isola. un terrapieno che fa da diga alle correnti. Solo dei bus navetta ecologici possono Per questo è stato deciso di distruggerla e raggiungerne la base, poi l’isola va goduta costruire al suo posto un ponte che lasci de- a piedi, fra le sue pietre e i suoi silenzi cafluire le acque... I faraonici lavori sono già richi di suggestione. Smarrendosi fra i suoi iniziati e termineranno nel 2015. Anche lo orizzonti marini e le sue sabbie dai colori Stato dà una grossa mano. Le Mont Saint sempre cangianti, fra i capricci delle sue Michel merita tutta questa attenzione, non acque e dei suoi cieli. Se Le Mont Saint viadi presenze Mariutto 68è -la Mirano (VE) fosse altro per i tre milioni Michel motivazione forte per recarsi in annue di turisti che registra... Normandia, vi sono altri luoghi che coinvolL’isola della Normandia, icona stessa gono emotivamente il visitatore, facendogli della regione, è uno deiinfo@cesvitem.it luoghi più belli scoprire altre facce di questa regione dal del mondo. Affascinantec/c e discreta, nono- 10008308 carattere forte, fiero e austero, regione che postale stante l’imponenza. Dominata dall’antica convive quotidianamente con gli umori del 90022130273 abbazia, famosa per C.F. i suoi spazi a piu li- mare che la bagna e la natura aspra che la velli: chiesa abbaziale, chiostro, refettorio, caratterizza. Si cambia stato d’animo, per cappella funeraria, sala dei cavalieri... Un esempio, quando si entra nella cosiddetta luogo di spiritualità oggi abitato da nove “D-Day Area”, estesa fra Caen e CherSeguici anche su facebook! religiosi che all’occorrenza ospita anche in- bourg. Comprende i luoghi dove all’alba

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38 Sì, viaggiare 14 FRANCAI

37 Sì, viaggiare FraNcia

Normandia nel cuore Un vortice di emozioni coglie il visitatore nello scoprire la magia di le mont saint michel e dei sUoi bizzarri e lievi giochi di maree sUbentra la commozione nel ripercorrere i lUoghi del grande sbarco alleato da cUi il 6 giUgno 1944 partì la liberazione dell’eUropa deaUville, troUville sUr mèr e honfleUr regalano atmosfere della belle epoqUe a giverny rivive l’arte di monet

Normandia nel cuore

una suggestiva immagine di le mont saint miChel al CrepusColo. sotto: una vista aerea del promontorio e il ponte di normandia (struttura da reCord). a destra sotto: da sinistra il Centro di deauville, il molo di trouville sur mèr Con l’esposizione di opere degli impressionisti e la marina di honfleur. in alto alCune immagini dello sbarCo alleato, una delle spiagge dove avvenne, il Cimitero ameriCano e il Campanile di sainte-mère-eglise

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e Mont Saint Michel sarà restituita alla natura. L’isola tornerà presto ad essere accarezzata dalle maree, tornerà al centro delle loro danze bizzarre e lievi, tornerà un luogo magico... Ora isola sospesa sull’Atlantico, ora promontorio collegato alla terraferma da un sentiero di sabbia. Decideranno le maree, com’era in origine, quando l’ìmprovviso avanzare delle acque metteva a rischio anche la vita stessa degli incauti pellegrini che attraversavano la lingua di sabbia, sperando di approdare dall’altra parte senza essere travolti dall’alta marea... Nel Medio Evo molti persero la vita così. Le maree di Le Mont Saint Michel, isola normanna appoggiata al confine con la Bretagna, raggiungono dislivelli fino ai venti metri. Solo che da quando è stata costruita la strada il sottile gioco delle correnti che muove le maree si è interrotto, togliendo naturalità al luogo. La strada sorge su un terrapieno che fa da diga alle correnti. Per questo è stato deciso di distruggerla e costruire al suo posto un ponte che lasci defluire le acque... I faraonici lavori sono già iniziati e termineranno nel 2015. Anche lo Stato dà una grossa mano. Le Mont Saint Michel merita tutta questa attenzione, non fosse altro per i tre milioni di presenze annue di turisti che registra... L’isola della Normandia, icona stessa della regione, è uno dei luoghi più belli del mondo. Affascinante e discreta, nonostante l’imponenza. Dominata dall’antica abbazia, famosa per i suoi spazi a piu livelli: chiesa abbaziale, chiostro, refettorio, cappella funeraria, sala dei cavalieri... Un luogo di spiritualità oggi abitato da nove religiosi che all’occorrenza ospita anche in-

contri a livello internazionale. Il cantautore Amedeo Minghi, che a Saint Michel oltre vent’anni fa aveva dedicato l’omonima canzone, ha avuto l’onore un paio di anni fa di essere invitato ad esibirsi in quel luogo magico. Luogo che non aveva mai visto. “Il suo pianoforte è stato portato a fatica nella parte alta dell’abbazia” racconta Barbara Lovato, dell’Ufficio del Turismo francese in Italia “ma ne è valsa la pena, poichè l’evento è stato qualcosa di unico...”.

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Nessuna auto può raggiungere l’isola. Solo dei bus navetta ecologici possono raggiungerne la base, poi l’isola va goduta a piedi, fra le sue pietre e i suoi silenzi carichi di suggestione. Smarrendosi fra i suoi orizzonti marini e le sue sabbie dai colori sempre cangianti, fra i capricci delle sue acque e dei suoi cieli. Se Le Mont Saint Michel è la motivazione forte per recarsi in Normandia, vi sono altri luoghi che coinvolgono emotivamente il visitatore, facendogli scoprire altre facce di questa regione dal carattere forte, fiero e austero, regione che convive quotidianamente con gli umori del mare che la bagna e la natura aspra che la caratterizza. Si cambia stato d’animo, per esempio, quando si entra nella cosiddetta “D-Day Area”, estesa fra Caen e Cherbourg. Comprende i luoghi dove all’alba

del 6 giugno 1944 iniziò il gigantesco sbarco delle forze alleate in Europa. Un’operazione bellica colossale la Overlord (così era stata battezzata) che comportò enormi sacrifici umani, ma che cambiò le sorti del secondo conflitto mondiale, segnando il primo irreversibile arretramento dell’occupante tedesco. Ogni luogo è un “santuario” alla memoria e ricorda che la nuova Europa, libera e democratica, è nata soprattutto dal sacrificio avvenuto in quei giorni di aspri combattimenti di decine di migliaia di vite. Il Memoriale di Caen, il centro di documentazione più completo della zona (da non perdere anche il museo di Arromanches les Bains), è una tappa fondamentale nella visita dei luoghi dello sbarco. Poi visitando Omaha Beach, Utah Beach, Gold Beach e gli altri luoghi dello sbarco, dove ancora si notano i resti delle possenti fortificazioni tedesche, ci si rende conto dell’audacia dell’operazione, immortalata da celebri film come “Il giorno più lungo” o “Salvate il soldato Ryan”. La memorialistiContinua alla pagina seguente

ca dello sbarco alleato in Normandia è così ricca di episodi e reperti che ogni paese ha il suo museo o la sua area di visita. Il tratto di costa interessato dallo sbarco è di un’ottantina di chilometri. Il luogo sicuramente più toccante tuttavia è il grande cimitero americano allestito a Colleville, nei pressi di Omaha Beach. 9286 croci di marmo bianco ricordano una parte dei soldati americani caduti nell’operazione. Le visite di familiari e veterani sono incessanti per tutto il periodo dell’anno. Una tappa particolare è Sainte Mère de l’Eglise, sulla cui chiesa si impigliò il paracadute del soldato John Steel che rimase tutta la notte appeso lassù con la battaglia che infuriava intorno... Venne salvato all’indomani. Un paracadute

è simbolicamente appeso tuttora al campanile con il manichino di un soldato. Il paese ospita un museo dedicato all’operazione. Una Normandia più dolce la si incontra a Deauville e a Trouville sur Mèr, due cittadine eleganti che ricordano la Belle Epoque. La prima vanta due ippodromi, teatro di prestigiose corse di cavalli, e tantissime ville appartenenti all’alta borghesia parigina. A Deauville il regista Claude Lelouche ambientò il suo film “Un uomo, una donna” che nel 1966 trionfò a Cannes e vinse pure l’Oscar come miglior film straniero. Grande interpretazioine di Jean Luois Trintignant e Anouk Aimée, indimenticabile la colonna sonora di Francis Lai. Anche Trouville sur Mèr è città molto elegante e fascinosa, ma


Sì, viaggiare 39 15 segue dalla pagina precedente

ha un’anima più vissuta. E’ importante centro peschereccio ed è orgogliosa di avere ospitato tanti pittori impressionisti, la riproduzione di alcune loro opere dedicate alla città è esposta fino a novembre sul molo. Poco lontano, a Honfleur, è nato nel 1824 il padre dell’impressionismo, Eugène Boudin, a cui è dedicato un museo. Come pure museo è la casa appartenuta al grande musicista Erik Satie, autore della celebre Gymnopédie. Graziosissimo questo borgo marinaro, con tante case a graticcio raccolte intorno al suo porticciolo. E’ il pittoresco quartiere Le Vieux Bassin. Imperdibile la visita ai magazzini del sale e alla caratteristica chiesa in legno di Santa Caterina costruita nel XVI secolo dai maestri d’ascia del porto, con due navate centrali e due altari. Poco lontano svettano i piloni del ponte sospeso più grande d’Europa, il ponte di Normandia, che oltrepassa l’estuario della Senna collegando Honfleur a Le Havre. Per chi ama gli impressionisti, tornando verso Parigi, sosta d’obbligo a Giverny, lungo la Senna: vi sorge la casa - laboratorio di Claude Monet, forse il più famoso dei pittori di quella corrente. Casa e giardino sono un trionfo di fiori, colori e atmosfere romantiche. Quella care al grande artista. Il sito www.rendezvousenfrance.com aiuta a pianificare il viaggio. Info anche su www. normandie-tourisme.fr

DAL SIDRO, IL CALVADOS... Il Calvados è il vanto del... Calvados. Il distillato che prende il nome dal dipartimento più noto della Normandia si ottiene dal sidro, ovvero dal “vino” di mele (frutta diffusissima in tutta la zona), ed è l’eccellenza enogastronomica simbolo della regione. Il Calvados, brandy dall’aroma finissimo, presenta diversi gradi di invecchiamento ed è l’ideale accompagnamento del fine pasto. Un distillato da intenditori. La maison Père Magloire a Pont l’Eveque, uno dei produttori storici di Calvados (dal 1821), ha allestito un interessante percorso di visita per entrare nel complesso mondo di questo fine distillato di mela. www.calvadospere-magloire.com Da non perdere nei locali della costa i frutti di mare, tipico anche l’agnello Pre Salè che pascola sui prati che per effetto delle maree profumano di salsedine. Qualche indirizzo consigliato. A Le Mont Saint Michel l’Hotel Mercure e l’annesso ristorante Le Pre Sale offrono un’ottima accoglienza ad un buon rapporto qualità-prezzo. Da segnalare a Deauville l’Hotel 81 (www.81lhotel.com) ricavato in una villa signorile con camere molto d’atmosfera. Buono in città il ristorante La Flambèe.


16 34 Benessere >> In Italia questa tecnica è arrivata da un anno circa

Sfidare le leggi di gravità tra danza e yoga a testa in giù Non occorre essere degli acrobati o possedere delle particolari qualità fisiche per l’Antigravity Yoga. Basta rilassarsi ed entrare in contatto con la stoffa di Germana Urbani

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o sa bene un imprenditore veneto come lycra elastica con la quale lavorare in svariaBenetton quanto è importante intercet- te posizioni di yoga e danza. tare le nuove tendenze per vincere sul Oggi sono ancora pochissimi i centri mercato globale. Specie quando ad essere dove si può praticare questa nuova discicoinvolti sono corpo e mente tramite una plina che ha in sé il fascino del volo e la nuovissima – per l’Italia – tipologia di fit- comodità di un’altalena avvolgente e morness, l’ Antigravity Yoga, che garantisce un bida. Eppure gli aero fitness istruttori stanaumento dell’agilità fisica e un disintossica- no crescendo come numero e competenze mento dalla compressione gravitazionale. grazie a i corsi di formazione che nel settore La disciplina arriva direttamente dall’A- stanno spopolando perchè la corsa a questa merica dove il suo fondatore Christopher nuova disciplina è partita e le richieste dei Harrison l’ha brevettata nel 2007 unendo patiti delle nuove tendenze si moltiplicano da nord a sud. danza, pilates e arti aeree insieme. Si tratta di un Presentata a Disciplina non allenamento adatto metà maggio a Rimini Wellness ha adatta a chi soffre a persone giovani e sane, mentre è sconfatto innamorare di cuore o e’ in sigliato a tutte le pertantissimi patiti del sovrappeso sone che soffrono di benessere e se problematiche cardione è parlato molto dopo la performance messa in scena circolatorie, glaucoma, traumi ed interventi da Undercolors of Benetton a Milano con la alla colonna, ernie e obesità. L’ Antigravity Yoga è una pratica ottima quale il marchio veneto ha voluto legare, in ogni senso, l’amore per il benessere fisico per il rilassamento di corpo e mente, e le alla sua nuova collezione di underwear One caratteristiche peculiari di questo allenamento sono le inversioni e la decompressioFits All. Gli ospiti sono stati piroettati nell’aria, ne gravitazionale. Liberarsi del senso di gravità, dicono gli grazie a un’amaca antigravità realizzata in

esperti di questo sport, ha molti vantaggi: svincola le articolazioni dalla compressione, distende la colonna, migliora il sistema circolatorio e linfatico, ringiovanisce la pelle stimolando la microcircolazione e infonde fiducia in se stessi e nell’allenatore. In lotta con le leggi della fisica l’Antigravity fitness aiuta a ritrovare leggerezza e una sensazione di volo. Uno degli obiettivi principali della disciplina che s’ispira alle posizioni yoga ma ne integra molte altre come il pilates, la ginnastica calistenica, la danza e il gyrokynesis, è ritornare alla presenza fisica e mentale. L’effetto sul corpo è talmente immediato che dopo la prima lezione, scesi dalle amache ci si misura in altezza e ci si scopre cresciuti di due centimetri. Un miracolo? No, il frutto del lavoro di decompressione che purtroppo non è cumulativo. Stare sospesi, inoltre, aiuta la creatività delle persone che non sono abituate a vedere il mondo da una prospettiva diversa. La disciplina prevede diversi livelli di difficoltà e altezza dal suolo. Nella sua forma più dolce, il restorative yoga, l’allievo esegue posizioni e movimenti a soli 15 centimetri da terra, in modo da allentare la

tensione da colonna e articolazioni senza perdere il contatto con il pavimento. Mentre è allo studio anche una versione per bambini e giovanissimi, che verrà presto proposta al pubblico. Se siete curiosi e volete provare sul vostro corpo quanto descritto ricordatevi di affidarvi alle persone e ai centri certificati. In Italia ci sono 45 insegnanti certificati ufficialmente, che stanno colonizzando l’intero stivale, a partire dalla Lombardia (le pioniere Milano e Brescia) fino a molte altre città: Padova, Reggio Emilia, Roma, Trapani, Siracusa, Agrigento e in Sardegna a Pula

(Cagliari) durante l’estate. “Coccolati dalla culla aerea è più facile ritrovare se stessi” assicura Harrison a cui piace citare il filosofo svizzero Carl Gustav Jung che diceva: “sospendi lo scetticismo”. La nuova promessa è che assieme alla sospensione del nostro non voler credere, possiamo letteralmente volare, liberandoci da molti dolori per tornare alla nostra forma fisica naturale, provando nel profondo la gioia del volo. I pionieri dell’Antigravity non hanno dubbi: la felicità è nell’aria.

LA STORIA

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hristopher Harrison, atleta, ballerino e coreografo statunitense, nel 1991 fondò la compagnia artistica Antigravity Inc e progettò nel 1999 la prima amaca antigravità in tessuto soft touch. La disciplina è stata sviluppata inizialmente come forma di riscaldamento per la compagnia di danza e rinforzo muscolare. Ma presto il suo “skyloft” nel centro di Manhattan diventò il luogo di nascita di tecniche acrobatiche che oggi possiamo ammirare in molti spettacoli famosi. Sperimentando le sue innovative attrezzature a 15-30 metri dal suolo, Harrison scoprì ben presto i benefici della decompressione su colonna e articolazioni attraverso le inversioni a zero compressione. E, una volta messo a punto il programma di base, Harrison presentò ufficialmente l’Antigravity yoga nel 2007.


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La mia estate in stile Loipersdorf vi ricordate l‘emozione del momento esatto in cui scatta il verde sullo scivolo Formula 1, o l‘adrenalina nel tuffarsi dal trampolino di 3 metri della piscina acapulco, o la felicità che si prova stando sdraiati nel dolce far niente? Questo è lo speciale Summer Feeling in stile Loipersdorf! emozione e gioia di vivere ve lo garantiscono anche la piscina con le onde, il campo da beach volley e l‘ampio scivolo famiglia. In estate, gli amanti delle emozioni forti potranno godere dell‘intero spettro di attrazioni sia all‘interno che all‘esterno. L‘aquafun con i suoi scivoli e il parco giochi acquatico, entrambi aperti tutto l‘anno, abbinati alle attrazioni outdoor, offrono un‘area veramente enorme per scatenarsi e divertirsi! chi invece ama la tranquillità e scappa dallo stress quotidiano, troverà pace e relax nel „Mio Schaffelbad“.

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40 Consigli di bellezza 18 >> La seduzione nello sguardo

Occhi da diva: eyeliner a tutto colore La novità beauty dell’estate sta sicuramente nel colore che esplode anche nell’eyliner, fino ad oggi usato quasi sempre nero o scuro di Germana Urbani

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Non è facile da applicare, specie con il pennellino come e novità beauty dell’estate regalano alle donne che vogliono sentirsi un po’ dive e stupire i loro partner con occhi vorrebbe la tradizione. Per le più inesperte vi sono in commerlanguidi e sensuali, mille possibilità luminose. A partire dal cio pratici stylo, per chi vuole sperimentare, Clarins e Sephora colore dell’eyliner che le case di bellezza hanno pensato con le ne hanno proposti a punta doppia, per effetti grafici sempre più stupefacenti.E per chi proprio desidera un risultato che sfiora la nuance da mille e una notte. Naturalmente il classico resta tale, perciò accanto ad un perfezione, esistono comodi tattoo. L’uso dell’eyeliner è tornato davvero di moda e, nonostanrossetto rosso si associa sempre l’eyeliner nero. Il più codificato degli accostamenti nell’immaginario collettivo, quello te nei decenni passati abbia subito variazioni di ogni sorta, rimane uno dei must del make up che richiama subito un ideale di Anche se subisce di sempre. Negli anni ‘60 era imsensuale e seducente eleganza. variazioni di ogni sorta, mancabilmente sugli occhi di tutte Quest’estate però il tratto sottile le ragazze e le donne di classe, che illanguidisce lo sguardo si reinrimane uno dei must a virgola e nero. venta in declinazioni nuove e a voldel make up di sempre rigorosamente Arriva il colore negli ‘80 mentre te sorprendenti che regala carattere nel decennio successivo, con l’avanche ad un look un po’ scialbo. Cogliete l’idea al volo, scegliete i colori che fanno per voi vento del minimalismo, anche nel trucco, subisce un momento e via alla creatività. Sì perchè il tratto di eyeliner può essere di stasi. Oggi però torna prepotentemente a far parlare di se, di molti tipi: pieno, lineare, a volte quasi invisibile, allungato proposto in forme diverse, è disponibile oltre che in decine di verso la tempia, grafico e sperimentale. Nero come il carbone, tonalità e texture, anche in forme diverse. E se l’arte della seduzione passa sempre attraverso lo colorato, fluo effetto manga, metallizzato per i momenti imsguardo allora occorre curarlo molto attentamente. Con l’arrivo portanti.

dell’estate, la pelle appena abbronzata va illuminata con un colore brillante e audace sulle labbra o con un tratto di eyeliner colorato, sempre definendo gli occhi con una bella passata di mascara. I nuovi eyeliner colorati, per esempio, occorre utilizzarli sempre con del nero applicato alla base delle ciglia per dare contrasto, profondità e forma. Con l’eyeliner si sottolinea il taglio naturale dell’oc-

chio, stendendolo verso l’esterno e verso l’alto per allungare l’occhio. Potete osare anche giocando con le forme stile anni Sessanta. Con una pennellata di eyeliner colorato nella piega della palpebra si ottiene, per esempio, una forma più arrotondata, alla Twiggy. Solo un unico consiglio, quando gli anni passano: sottolineate con il colore una sola parte del viso, gli occhi o la bocca, mai entrambi insieme.

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Consigli di bellezza 21 41 >> La seduzione nello sguardo

Occhi da diva: eyeliner a tutto colore

Da KIKO arriva invece l’eyeliner liquido colorato resistente all’acqua. La sua formula a base di acqua e polimeri crea un film di colore extra-brillante, no-transfer e altamente coprente

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Un bel risultato: come fare

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e avete deciso che questa è l’estate giusta per incorniciare i vostri occhi donando loro profondità e languida drammaticità, fatelo con un’idea in testa. Potete ispirarvi certamente agli anni Sessanta. Un sguardo profondo si ottiene applicando un filo di nero alla base delle ciglia per garantire il contrasto necessario, quindi, con il colore, regalate alla palpebra una forma più arrotondata. Se state, invece, pensando di assomigliare alla bella Audrey, diva per eccellenza, dovete impegnarvi e disegnare la classica virgola, la più amata, ma rinnovatala nella nuance: al posto del solito nero scegliete un colore vibrante ed estivo.

Maybelline propone sei tonalità con formula crema oil free che detiene la più alta concentrazione di pigmenti per donare all’occhio un’intensa drammaticità

Un effetto totalmente nuovo si ottiene invece accoppiando pennellate diverse. Ad esempio viola alla base della palpebra superiore e poi oro e sotto le stesse nuance alternate. Attente agli abbinamenti, devono essere gradevoli ma al tempo stesso rafforzarsi tra loro. Non esagerate poi con gli ombretti. Se usate eyeliner molto colorati, scegliete toni più pacati e in tinta. Proprio perchè è estate il carnevale è ancora lontano a venire!

“I prodotti sono scelti a cura di Urbani Germana“

Nuovi colori anche per l’eyeliner ultra brillante di Pupa! Due prodotti della collezione 50’s Dream. I colori sono due:brown violet e intense green

Gli eyeliner in gel Essence sono disponibili in quattro tonalità. I colori sono molto intensi, basta una quantità minima di prodotto per realizzare una linea piena


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Chilogrammi Vivere in leggerezza

Dimagrire è difficile. È una realtà che non si può negare. E che spesso rende la vita dolorosa e triste. I chili di troppo riducono la mobilità, le energie, rallentano le attività fisiche e mentali e aumentano in generale i rischi per la salute. Per non parlare della mancanza di autostima. È vero che l’obesità è un disturbo del metabolismo che può favorire l’insorgenza di numerose malattie, come ad esempio il diabete, l’invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, l’ipertensione, un maggior rischio di ictus e infarto, malattie croniche degenerative delle articolazioni... Ma talvolta il peso in eccesso è per colpa nostra. Ciò significa che ci stiamo facendo del male da soli. Proprio per questo è assolutamente necessario affrontare il problema con decisione, per risolverlo in modo efficace. Il problema del sovrappeso viene affrontato, con risultati più o meno positivi, da molti adulti, ma ciò che preoccupa maggiormente è il numero crescente, registrato negli ultimi due decenni, di bambini obesi. Alle Terme Šmarješke Toplice ci occupiamo da oltre dieci anni dei problemi legati al moderno stile di vita. Il Centro di wellness medico Vitarium Spa&Clinique ha, infatti, iniziato la propria missione proprio con i programmi di detossificazione e dimagrimento sano. Abbiamo iniziato a rendere consapevoli le persone del fatto che, per essere protagonisti attivi della propria vita quotidiana, è necessario essere in condizioni fisiche e psichiche ottimali. Vitarium è considerato oggi uno dei servizi più completi mirati alla prevenzione delle cosiddette malattie della società moderna. Gli efficaci programmi rilassanti sono un primo passo verso la buona salute, il benessere, il rinnovamento delle energie del corpo, la bellezza esteriore e la perfetta forma fisica e mentale.

tessuti adiposi dove si accumulano generalmente i nocivi xenobiotici. Il programma di detossificazione con digiuno alimentare tiene inoltre in considerazione il benessere mentale, per questo comprende anche benefici massaggi rilassanti con oli essenziali spremuti a freddo, che riducono lo stress, e, inoltre, particolari trattamenti del corpo. Oggi possiamo affermare con certezza che il programma risulta molto convincente, non solo per le solide basi scientifiche su cui è fondato, ma anche per la varietà dell’offerta, nonché per l’entusiasmo con cui i terapisti svolgono il loro lavoro e l’evidente soddisfazione degli ospiti, che tornano sempre volentieri a sottoporsi a quello che ormai è diventato quasi un rito. Primario Tomislav Majic, dott. med., spec. medicina interna: “La detossificazione del corpo è un ottimo metodo per ristabilire l’equilibrio all’interno dell’organismo. Per evitare l’insorgere di eventuali problemi di salute, è necessario però eseguirla in modo corretto e sotto il controllo di esperti.”

Per vincere... Ma vi siete mai chiesti PERCHÉ è così difficile dimagrire? Le risposte sono, generalmente, le stesse per tutti: poca costanza, scarsa motivazione, poco tempo a disposizione, mancanza di denaro, errato approccio alla dieta. La pluriennale esperienza dei nostri esperti e i risultati ottenuti dai nostri ospiti dimostrano che i nostri programmi di dimagrimento si stanno rivelando davvero efficaci e soddisfacenti. Il comune denominatore di tutti i nostri programmi è un connubio tra attività fisica, dieta, applicazione di metodi fisici e motivazione nel raggiungimento della meta prefissata. Ci adoperiamo costantemente per risolvere i problemi metabolici e migliorare le condizioni psicofisiche delle persone che si affidano a noi per vincere la loro battaglia con i chili in eccesso.

Per iniziare... Al giorno d’oggi è molto difficile, se non impossibile, riuscire ad evitare l’introduzione di sostanze nocive nel nostro organismo, poiché ciò avviene costantemente e sfugge spesso al nostro controllo. L’insorgere delle cosiddette malattie della società moderna e delle patologie collegate – malattie cardiovascolari, cancro, malattie del metabolismo, ipertensione e obesità – è una conseguenza dello stile di vita di oggi che impone alle persone cambiamenti troppo repentini, che sovente non sono in grado di affrontare adeguatamente. Ognuno di noi può fare molto, a livello personale, per mantenere efficiente il proprio sistema immunitario, ma può essere di grande utilità affidarsi a persone esperte e sottoporsi ai nostri programmi specifici. L’esclusivo programma di detossificazione VitaDetox, eseguito sotto la supervisione di un consulente nutrizionista e un personal trainer, favorisce l’eliminazione delle sostanze nocive dal corpo e migliora l’equilibrio energetico. Parte integrante del programma è l’attività fisica personalizzata (PACE, Pilates, training in altura, cardiocross). L’esercizio fisico agisce positivamente sul funzionamento degli organi di secrezione, perché la migliore circolazione sanguigna ne favorisce le funzioni e contemporaneamente, grazie al dimagrimento, si riducono i

valori calorici e gli indici glicemici; voi dovrete descrivere il vostro attuale stile di alimentazione, le preferenze alimentari, le eventuali allergie e semplicemente fornire altre eventuali informazioni di questo tipo. In base alle abitudini alimentari e al fabbisogno energetico, il nutrizionista vi proporrà un menù contenente tutte le sostanze necessarie al vostro organismo, tenendo comunque conto degli alimenti che, per motivi di salute o personali, non volete o non potete assumere.

Saper cogliere i doni della natura Come mantenersi in salute, essere in equilibrio con se stessi e sentirsi in splendida forma, ogni giorno, sono domande che ciascuno di noi si pone costantemente. La risposta, chiara e inequivocabile, risiede nei nostri geni. Alle Terme Šmarješke Toplice abbiamo perciò arricchito i nostri efficaci programmi di mantenimento e di aumento della salute con un programma speciale che permette di conoscere, in base ad un’analisi genetica, le specifiche esigenze del vostro corpo. Il programma Vita-Gen si fonda infatti sulla nutrigenomica: gli esperti valutano i risultati dell’analisi genetica ed elaborano un programma di alimentazione e attività fisica personalizzato. Con un’alimentazione adeguata e uno stile di vita corretto, è possibile prevenire l’insorgenza di determinate malattie (ad es. malattie cardiovascolari, diabete di tipo II, osteoporosi).

Vivere una vita sana...

Un nuovo stile di vita... ... è assolutamente indispensabile se avete dei chili in eccesso e non volete più correre il rischio di essere affetti dalle tipiche malattie causate dal sovrappeso, come il diabete, l’invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, l’ipertensione, il maggior rischio di ictus e infarto, le malattie croniche degenerative delle articolazioni. Alle Terme Šmarješke Toplice, tutti quelli che soffrono di disturbi metabolici potranno perdere peso in modo sano e iniziare a vivere meglio e in salute. Il programma Slim Fit è un insieme di attività fisiche, alimentazione dietetica, applicazione di metodi fisici e motivazionali per il raggiungimento del traguardo prefissato, finalizzato ad eliminare, a lungo termine, i disturbi metabolici e migliorare le capacità psicofisiche. Il suo vantaggio è la personalizzazione. Prima di iniziare l’attività fisica, vi sarà certamente di conforto pensare di potervi rivolgere ad un esperto che saprà consigliarvi il tipo di esercizio più adeguato alla vostra situazione. In questo programma l’istruttore, grazie ad un cardiotest, valuterà la vostra resistenza fisica, la risposta del vostro corpo a varie attività, e pianificherà, in base ai risultati ottenuti, degli obiettivi realistici, scegliendo le attività fisiche più adatte, per esercitarsi in sicurezza e senza rischi per la salute. Il fattore più importante del dimagrimento è certamente l’alimentazione, per questo abbiamo previsto anche un colloquio con un nutrizionista che vi illustrerà i modelli di alimentazione, la composizione degli alimenti, i

... è il cardine fondamentale su cui si basa la strategia di prevenzione delle Terme Krka. La solita scusa “ho poco tempo” non è più accettabile. Sarete voi a scegliere il dimagrimento mensile guidato “da casa”, quando VOI preferite, e tutte le relative attività si svolgeranno alle terme soltanto quando VOI avrete tempo. Quindi... non ci sono più scuse! Sarete voi ad impegnarvi. Per voi stessi. Benvenuti su questo nuovo percorso, in questa nuova vita, in cui potrete finalmente stare e sentirvi bene, liberi dai “pesi” che vi hanno limitato fino ad oggi. Sarete di nuovo vitali, sani, creativi e orgogliosi di voi stessi.

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24 Giardinaggio

Giardinaggio 45

>> Tempo di ferie

Chi mi innaffia le piante se sono in vacanza? Alcuni accorgimenti per sprecare meno acqua e un metodo green per non lasciar morire i vostri fiori e ortaggi da balcone finché siete in viaggio

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di Germana Urbani

contrario è in procinto di scatenarsene uno. Se collegati al pannello di controllo possono ricevere informazioni dalle centrali meteo e quindi agire in modo proattivo rispetto alle previsioni. In questo modo, si evita l’irrigazione quando non necessaria o superflua perché ci ha pensato madre natura o sta per farlo. Certo tutto questo non è applicabile alle piante o all’orto sul balcone. In questo caso potreste usare un temporizzatore con impianto goccia a goccia, certamente efficientissimo, ma non proprio senza spese. Se volete risparmiare esistono metodi fai da te con i quali una settimana o due si superano facilmente senza bisogno che nessuno vi sostituisca con l’innaffiatoio in mano. Per prima cosa ricordate di riunire i vasi in un unico punto della casa e ben illuminato e di lasciare lì vicino dei recipienti pieni d’acqua cosicché l’acqua, evaporando, creerà un ambiente umido. Se invece le piante si trovano all’esterno spostatele in una posizione meno soleggiata possibile. Se sarete assenti per più di una settimana potete garantire loro l’acqua di cui hanno bisogno usando per ognuna una grande bottiglia o un contenitore. La bottiglia dovrà essere posizionata vicino al vaso ma ad un’altezza superiore. Riempite la bottiglia d’acqua e immergetevi da 3 a 10 strisce di stoffa già bagnate e interrate l’altro capo nella terra del vaso per qualche centimetro. In questo modo l’acqua passerà dalla bottiglia alla terra con facilità.

na volta bastava suonare il campanello del vicino o telefonare ad un parente e si poteva partire tranquilli: al ritorno dalle ferie le nostre piante d’appartamento sarebbero state in forza e l’orto non ne avrebbe risentito per nulla. Oggi, però, non è più così. La solidarietà tra vicini è poca, se oltretutto l’inquilino della porta accanto è costretto dalla crisi a rimandare le vacanze chiedergli questo favore potrebbe essere fuori luogo. Quindi meglio far da sé. Se partite lasciando un intero giardino a se stesso, qualche settimane prima spendete un po’ di tempo e denaro per interrare un buon impianto a goccia. E’ il metodo d’irrigazione più sostenibile sia per l’orto che per il giardino. Si tratta di un tubo per l’irrigazione, bucherellato, da distribuire accanto al solco della semina in modo che l’acqua che vi scorre venga rilasciata lungo il percorso una goccia dopo l’altra. Questo tipo di irrigazione consente al terreno di appropriarsi dell’acqua in piccole quantità, facendo tesoro di tutta quella che riceve ed evitando che evapori o vada altrove. A questo va aggiunta poi una buona tecnologia per gestire l’irrigazione in modo razionale ed efficiente. Le alternative sul mercato sono numerose e comprendono la possibilità di associare al sistema di irrigazione desiderato un pannello di controllo da tenere in casa e dal quale regolare il tempo, la durata e le zone di irrigazione. Potete anche decidere di affidarvi a sistemi di rilevazione wireless che sentono il livello di umidità nell’aria e percepiscono se è appena avvenuto un temporale o se al

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e volete fare prima utilizzate una bottiglia da mezzo litro, praticate alcuni fori sul tappo di plastica e sulla base della bottiglia stessa per permettere all’acqua di fuoriuscire. Prima di uscire riempite la bottiglia d’acqua chiusa con il tappo e piantatela con il collo nel terreno. L’acqua verrà ceduta lentamente e la vostra pianta aspetterà serena il vostro ritorno.

BANDO AGLI SPRECHI

© Foto di Erika Crosara

FAI DA TE

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er innaffiare senza sprecare acqua potete creare un raccoglitore in cui mettere insieme tutti quei litri di acqua che altrimenti andrebbero sprecati. Non va soltanto all’acqua piovana, ma anche l’acqua usata per lavare e bollire le verdure, per cucinare pasta e tutta quella che non è stata inquinata da detersivi. Il consiglio è aggiungere mezzo cucchiaio di aceto per ogni litro di acqua. Questo consentirà di rendere il ph più acido e quindi neutralizzare i livelli tendenzialmente basici di questo genere di acqua.



44 Crucilibro 26

Le lacrime più amare sono quelle versate per le preghiere esaudite Basta un sogno del destino, un’evanescenza, un’ombra e tutto cambia. Resta il rimpianto, la colpa, un lutto. Resta la vita che continua nonostante...

Marco

Serena

Marcella

Grégoire

Lodoli

Dandini

Serrano

Delacourt

Maria Salviati, settantadue anni

Donne vittime di violenza

Dieci donne diverse e uguali

Jo, una donna intelligente e positiva

Alter Ego

L’amato figlio Pietro

I loro carnefici

Piccoli incidenti rivelatori che cambiano la vita

Il marito, i figli, l’amore

Location

I luoghi del ricordo

L’Italia in chiaro-scuro

Dai Balcani fino a Santiago del Cile, passando per la Mancia di Don Chisciotte

La quotidianità di una vita normale

Gabriele, un agente immobiliare

Una società che assegna regole discutibili

I sentimenti che rendono unico un essere umano

I sogni sognati da sempre

Intrigo

Maria vive sola e per paura di dimenticare la sua storia la ripete continuamente tra se’ e se’. Un giorno arriva Gabriele e le comunica che qualcuno è interessato alla sua casa in campagna

La scrittrice regala alle vittime la libertà, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi

Ci sono fili capaci di unire i mondi interiori delle donne: la forza delle risate, il valore dell’amicizia, l’amore; altre, la paura per un matrimonio inaridito, l’ipocrisia o il timore dell’abbandono

Jo, «un cuore semplice» e un’esistenza quieta nutrita di sogni, che per un colpo di fortuna all’improvviso è in grado di realizzarli tutti. Basta una vincita fortunata alla lotteria, e la sua vita può cambiare in un attimo

Finale

Raccontando a Gabriele la storia della casa Maria racconta del suo grande amore per suo marito, di cui non sa più nulla da 30 anni e per suo figlio, comunista e sognatore

I dati raccontano che dietro le persiane chiuse delle case italiane si nasconde una sofferenza silenziosa e l’omicidio è solo la punta di un iceberg di un percorso di soprusi e dolore

Ogni esistenza attende un Forse a Jo semplicemente non momento in cui tutto cambia e serve avere tutto ciò che ha sempre allora alcune si riappropriano della desiderato; il suo matrimonio, il loro esistenza, altre si ritrovano ad lavoro, i figli l’amore non sono affrontare drammi inattesi, altre beni acquisiti, ma cose vive che le ancora... sfuggono

Eroe - Eroina

Co-Protagonisti

Cosa dire del libro

Leggere… Leggere

Un racconto corale che porta in Un affresco commovente di luce le ragioni e i risentimenti una famiglia non convenzionale, delle vittime di femminicidio e una vaporosa e dura, che nasconde un denuncia della violenza celata nelle drammatico segreto riportato in pieghe di una società benpensante luce con grazia e rara poesia e maschilista

Marco Lodoli Vapore Einaudi, pp. 120 € 14.50

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In questo libro le voci e storie di venti donne si imprimono a fuoco nella memoria dei lettori. Ancora una volta, la Serrano dimostra il suo talento nel penetrare anima e psicologia femminili

Un romanzo rivelazione, scritto con una prosa dalla grazia perfetta, capace di indagare l’intensità del desiderio e la tenacia del quotidiano

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Concerti e e non non solo solo 28 26 Concerti

Mille e ancora mille...

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Pagina a cura di Graziano Edi Corazza

IN VENETO FABRI FIBRA in concerto. Venerdì 19 Luglio 2013 ore 21:45. Hydrogen Live Festival - Piazzola sul Brenta (PD)

ANCHE IL RAP DI FABRI FIBRA SUL PALCO DELL’HYDROGEN FESTIVAL

Venerdì 19 luglio arriverà Fabri Fibra sul palco dell’Hydrogen Festival a scaldare i fans con il suo irriverente rap. Per la prima volta il pubblico di Piazzola sul Brenta potrà assistere all’esibizione del rapper di Senigallia che proporrà dal vivo i grandi successi del passato e gli inediti del nuovo album. Il “Guerra e Pace Tour” segna la fine della lunga attesa per i fans del rapper che potranno rivederlo in concerto dopo due anni di assenza dal live. La tappa dell’Hydrogen Festival sarà dunque un’occasione imperdibile per ascoltare brani come “Tranne Te”, “Applausi per Fibra” e il nuovissimo “Ring Ring” eseguiti sul palco con la carica e l’energia che contraddistingue Fabri Fibra. “Guerra e Pace”, il nuovo album uscito lo scorso 5 Febbraio ed anticipato dal singolo “Pronti partenza via”, ha confermato il successo del cantante e ha già conquistato il disco d’oro. “Ring Ring” invece, secondo singolo estratto e attualmente in rotazione nelle radio, è stato accompagnato dal videoclip diretto dal famoso regista Gaetano Morbelli. Sabato 31 AGOSTO 2013 VILLAFRANCA DI VERONA (VR) al Castello Scaligero

THE BLOODY BEETROOTS (unico show in Italia), SALMO e i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI

EVENTI

primo disco da solista, The Island Chainsaw Massacre, esce nel 2011 e riscuote in poco tempo un grande successo a livello nazionale, sconvolgendo i canoni dell’attuale scena italiana grazie al suo rap sperimentale con parole che trasudano negatività ed introspezione, ritmate su beats pesanti tendenti al metal, alla drum n’bass e all’elettronica. Nel 2012 Salmo incide in una sola settimana il suo secondo disco, Death USB. “C’è vita nella musica italiana”, commenta Lorenzo Jovanotti dopo aver ascoltato l’album. Il 2 aprile è uscito Midnite su etichetta indipendente Tanta Roba (fondata da Guè Pequeno dei Club Dogo e da Dj Harsh). L’ultimo lavoro di studio debutta alla posizione numero uno nella top ten degli album più venduti in Italia sia su iTunes che da classifica Fimi-Nielsen. Il primo singolo, Russel Crowe, è salito al vertice delle classifiche. Ogni traccia di Midnite è densa di carica emotiva: tra testi rap con sonorità elettro-punk, suggestioni da horror movie, e commistione di suoni tra old school e dubstep, elettronica e punk-rock, Salmo ha destabilizzato i canoni del rap, italiano e non solo. I suoi live sono carichi, adrenalinici e visionari, grazie anche a riferimenti ai film di fantascienza e all’uso di una maschera. I TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI Nota band del panorama musicale italiano, i Tre Allegri Ragazzi Morti si sono formati a metà anni Novanta per iniziativa del chitarrista e fumettista Davide Toffolo e del batterista Luca Masseroni a cui si è poi aggiunto il bassista Enrico Molteni. Originari di Pordenone si muovono dapprima con l’autoproduzione realizzando tre dischi tra il 1994 ed il 1996, a cui fa seguito il primo LP, Piccolo Intervento A Vivo, fino alla firma con la BMG Ricordi, con cui pubblicano Mostri E Normali. Nel 2000 i TARM aprono la loro etichetta personale, La Tempesta Dischi, con la quale pubblicano i successivi album: La Testa Indipendente (prodotto da Giorgio Canali), Le Origini (raccolta dei primi tre album autoprodotti e mai stampati su CD), Il Sogno del Gorilla, La Seconda Rivoluzione Sessuale, Primitivi del Futuro (pubblicato successivamente in versione dub). Durante i live infatti la band suona dietro maschere/teschio, divenute simbolo dell’immaginario evocativo dei testi. L’ultimo album, Nel Giardino dei Fantasmi (pubblicato nel settembre 2012) vede la band avvicinarsi a strumenti finora non frequentati dal trio, come il mandolino, l’ukulele, il balafon, i cucchiai ed il cajon.

THE BLOODY BEETROOTS Con oltre due milioni di copie vendute in tutto il mondo con Romborama, il disco di debutto, più di 45 remixes realizzati in tempo record e numerossisimi live set e dj sets, torna dal vivo uno dei produttori italiani più apprezzati a livello mondiale. Dopo il live di marzo in un affollatissimo Alcatraz di Milano, nuova data italiana per Sir Bob Cornelius Rifo. Ha partecipato a numerose colonne sonore di Film, Tv Series e videogames vantando collaborazioni con CBS, Interscope, Ultra, Dim Mak , EMI e Universal. Il Primo Album “ROMBORAMA” ha venduto più di due milioni di copie nel mondo underground.

AREA IN CONCERTO

SALMO Nato e cresciuto in Sardegna, classe 1984, Salmo è attivo sulla scena musicale sin dall’età di 13 anni. Musicista, rapper, beat maker, writer, incide le sue prime strofe tra il 1997 ed il 1998. Dopo numerose collaborazioni (tra cui la rinomata Machete Mixtape) il

GIOVEDI’ 11 LUGLIO A CASTELFRANCO VENETO (TV), PARCO DI VILLA BOLASCO, LA LEGGENDARIA BAND-PROG ITALIANA TORNA AD ESIBIRSI DAL VIVO IN OCCASIONE DI VENETO JAZZ NELLA CORNICE SUPERLATIVA DI VILLA BOLASCO, PER UN CONCERTO SPERIMENTALE E SENZA

Giovedì 11 LUGLIO 2013 - CASTELFRANCO VENETO (TV) – PARCO DI VILLA BOLASCO

BARRIERE STILISTICHE. Gli Area sono tornati: Patrizio Fariselli (pianoforte e tastiere), Paolo Tofani (chitarra, live electronics, voce) e Ares Tavolazzi (contrabbasso e basso elettrico), ovvero tre dei componenti storici di un gruppo che ha segnato indelebilmente le vicende musicali degli anni Settanta e la cui influenza è arrivata sino a noi. Si ricollegano al loro glorioso passato e guardano con grande vitalità al presente, al futuro. La nostalgia è bandita, anche se nel cuore e nella mente non possono non mancare Demetrio Stratos (compianto leader e genio musicale assoluto) e Giulio Capiozzo, compagni di innumerevoli, entusiasmanti battaglie musicali. Lo spirito di avventura rimane dunque immutato, insieme all’ironia e all’irriverenza, che traspare anche dalla copertina del nuovo CD, Area live 2012, un doppio registrato dal vivo durante i concerti del Reunion Tour 2011/12, e pubblicato a marchio congiunto del gruppo con l’etichetta indipendente Up Art Records. Sguardo a Nordest

SIGUR ROS: SI AGGIUNGE UN’ALTRA DATA AL TOUR ESTIVO DELLA BAND ISLANDESE 23 LUGLIO, TARVISIO (UD), PIAZZA UNITA’ IMMENSI, INTIMI, EMOZIONANTI. SONO RIUSCITI A CONQUISTARE IL GRANDE PUBBLICO E I MEDIA GRAZIE ALLA LORO MUSICA HANNO SCRITTO LE PAGINE PIÙ POETICHE E BIZZARRE DELL’ARTE DELLA MUSICA, CONQUISTANDO NEGLI ANNI I FAVORI E GLI APPREZZAMENTI DI STAR DEL CINEMA, DELL’ARTE, DELLA MUSICA E TV, DIVENTANDO IN POCO PIÙ DI 15 ANNI DI CARRIERA LA MASSIMA ESPRESSIONE DI QUEL ROCK CHE DIVENTA PURA ARTE A 360 GRADI. La storia dei Sigur Rós inizia nel 1994, il giorno stesso della nascita della nipote di Birgisson, chiamata per l’appunto Sigurros. Inizialmente nato come terzetto, la band si fa subito notare dalla connazionale Bjork, ma ci vorranno ancora tre anni affinchè i meriti artistici valichino i confini islandesi ed è con l’album Von che la band inizia a farsi conoscere. Nel corso degli anni è stata proprio la straordinaria capacità di creare musica emozionante a rappresentare il tratto caratteristico dei Sigur Rós, complice anche il fatto di cantare testi in islandese o, in alternativa, in un particolare linguaggio completamente inventato da Jonsi Birgisson, tra islandese ed inglese (hopelandic), accompagnati da un’incredibile forza espressiva e coinvolgente di Jónsi. A maggio 2012 è uscito Valtari, un ritorno alle origini per le sonorità della band, a cui ha fatto poi seguito il dvd The Valtari Mistery Film Experiment, la raccolta di 14 video realizzati da video maker che, commissionati dalla band, si sono lasciati trasportare ed ispirare dall’ascolto dei brani assegnati, nella massima libertà creativa. Il 18 giugno su etichetta XL Recordings e’ uscito il nuovo atteso album di studio della band. Anticipato da “Brennisteinn”, “Kveiku”r è il primo disco registrato dai Sigur Rós come trio, dopo l’abbandono del poli-strumentista Kjartan Sveinsson, e segna un decisivo cambio di rotta nelle scelte musicali della band.

EVENTI A NORDEST KISS Monster Tour 2013 lunedì 17 giugno 2013 Villa Manin - Codroipo

NICOLA CONTE COMBO Grado Festival Ospiti d’Autore 2013 martedì 9 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado

ZUCCHERO La Sesiòn Cubana World Tour sabato 20 luglio 2013 Villa Manin - Codroipo

FRANCO BATTIATO Apriti Sesamo Live domenica 28 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio

SIMONA MOLINARI La Felicità in Tour sabato 22 giugno 2013 Cantera Social Club - Sistiana

RAMMSTEIN Made In Germany giovedì 11 luglio 2013 Villa Manin - Codroipo

SIGUR ROS Summer Tour 2013 martedì 23 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio

DAVID GUETTA sabato 3 agosto 2013 Stadio Comunale G. Teghil - Lignano Sabbiadoro

MARIO BIONDI Sun, il tour sabato 29 giugno 2013 Diga Nazario Sauro - Grado

BENNY BENASSI Sound Of Waves Festival sabato 13 luglio 2013 Spiaggia Costa Azzurra - Grado

DEEP PURPLE Now What ?! mercoledì 24 luglio 2013 Area Concerti Festival - Majano

ROBIN MCKELLE & THE FLYTONES Ex Abbazia Benedettina Monastier venerdì 14 giugno 2013

AL DI MEOLA Plays Beatles And More mercoledì 3 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado

BRIAN MAY & KERRY ELLIS Born Free Tour 2013 martedì 16 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado

ELIO E LE STORIE TESE Sound Of Waves Festival venerdì 26 luglio 2013 Spiaggia Costa Azzurra - Grado

MANU KATCHÈ QUARTET Ex Abbazia Benedettina Monastier venerdì 21 giugno 2013

GORAN BREGOVIC Guca sul Carso 2013 venerdì 5 luglio 2013 Borgo Grotta Gigante Trieste - Sgonico

ZUCCHERO La Sesiòn Cubana World Tour venerdì 19 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio

FABRI FIBRA Guerra e Pace in Tour sabato 27 luglio 2013 Area Concerti Festival - Majano

INMUSIC FESTIVAL Lago Jarun - Island Of Youth Zagabria - Croazia lunedì 24 giugno 2013

PLAVI ORKESTAR Borgo Grotta Gigante Trieste venerdì 28 giugno 2013 IRIO DE PAULA SAMBA JAZZ TRIO Ex Abbazia Benedettina venerdì 28 giugno 2013 DUBIOZA KOLEKTIV Borgo Grotta Gigante Trieste sabato 6 luglio 2013 Sgonico MODENA CITY RAMBLERS Borgo Grotta Gigante Trieste venerdì 12 luglio 2013 Sgonico MORCHEEBA Piazza Libertà sabato 13 luglio 2013 Azzano Decimo


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Il piede diabetico: l’importanza della prevenzione

Con il termine “piede diabetico” si intende quella complicanza che può interessare gli arti inferiori dei soggetti colpiti da questa malattia metabolica e che si caratterizza per l’associazione tra neuropatia distale, vasculopatia periferica e, a volte, infezione. La neuropatia diabetica coinvolge il sistema nervoso periferico e induce un’alterazione della percezione sensitiva, per cui il soggetto si accorge di avere una sensibilità anomala, soprattutto della sfera tattile e termo-dolorifica. L’arteriopatia periferica, invece, è un’ostruzione progressiva delle grosse arterie dell’arto inferiore, il sangue non fluisce dinamicamente Sociale Laura Traversi aiAssistente piedi, per cui le gambe risultano fredde e dolenti alla deambulazione, la cute è fragile, le unghie diventano distrofiche e si può arrivare, nei casi più gravi, alla formazione di ulcere e necrosi. Da qui deriva l’importanza di fare

diagnosi precoce individuando i soggetti diabetici a rischio e, quindi, poter attuare tutti i principi di prevenzione. La professione sanitaria del Podologo è di fondamentale importanza nell’affiancare il medico diabetologo nella cura del “piede diabetico”. Il suo compito è quello di prevenire le eventuali lesioni e infezioni conseguenti alla presenza di ulcere, ma, soprattutto, quello di valutare lo stato della cute di gambe e piedi del soggetto diabetico. Per fare ciò egli effettua un esame neurologico e uno vascolare, utilizzando specifici strumenti. Nel primo caso vengono verificate la sensibilità superficiale, profonda, tattile e termo-dolorifica dell’arto inferiore tramite diverse indagini cliniche; nel secondo caso, invece, si vanno a reperire i principali polsi a livello podalico anche con l’ausilio di un mini doppler, oltre

LO SPAZIO DELL’ETICA

che calcolando l’indice di Winsor (o indice caviglia-braccio), ovvero lo stadio di vasculopatia periferica. Lo scopo è quello di evidenziare e prevenire la comparsa di eventuali complicazioni, nonché di ottenere le indicazioni per indagini più approfondite. E’ molto importante educare il soggetto diabetico circa la prevenzione, dato che giocano un ruolo fondamentale anche l’età, il peso, l’altezza, eventuali patologie sistemiche, la pressione arteriosa e l’abitudine al fumo e/o all’alcol. Nel caso del Podologo, si consiglia al paziente di ispezionare giornalmente i piedi, di utilizzare calzature e plantari adeguati, di evitare l’autotrattamento, gli ambienti umidi e le temperature estreme, di controllare spesso la glicemia, ma soprattutto di effettuare visite mediche regolari e periodiche. L’informazione continua al paziente è al primo posto!

Bisogna, inoltre, prestare attenzione piedi, l’esame baropodometrico a tutti i livelli: non sottovalutare i elettronico per studiare l’appoggio traumi che ricadono sul piede, i pressorio plantare, realizza ortesi quali possono essere meccanici, plantari e digitali su misura, fornisce ad esempio dovuti alle scarpe al paziente consigli utili circa le inadeguate, oppure chimici, se calzature più idonee al caso e indotti da callifughi, o agenti esterni, cura le complicanze con dispositivi quali spilli, chiodini, sassolini o altri medicali e ortesici. In conclusione, oggetti appuntiti e termici, se causati si ritiene necessaria anche la da ustioni. Alla prevenzione primaria figura del Podologo all’interno si associa l’educazione sanitaria di di un’équipewww.percorsi.pd.it medica nel quadro gruppo dove si chiariscono tutti gli clinico del “piede diabetico” al accorgimenti necessari per evitare fine di individuare precocemente le l’instaurarsi di danni a lungo termine. anomalie della cute e delle unghie Per quanto concerne la prevenzione e migliorare lo stato di salute del secondaria, il Podologo effettua paziente. di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com) periodicamente il curettage dei

La Regolazione Naturale della Fertilità (3)

DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)

La RNF è naturale, perché CONSONA con la natura umana, intesa come un’insieme di corpo, anima e spirito. La RNF non è contraccezione con uso dei mezzi naturali. Il mio intervento è fondato sul concetto che l’uomo è un essere ragionevole e che in ogni persona è presente l’aspirazione al bene, alla dignità, alla libertà. A partire da questo è possibile costruire insieme una società dove ci sia spazio per tutti e dove le diversità sono capaci di convivere. Questa aspirazione è parte irrinunciabile della natura umana, indipendentemente dalle epoche storiche, è un valore universale. La convinzione che ci sia una legge morale naturale universale ovvero INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI per indicare all’umanità una via maestra per affrontare la questione della sessualità in generale e della regolazione dei concepimenti. I papi si espressero a difesa della Vita, appoggiandosi sugli STUDI scientifici di varie discipline, i quali confermarono

che la RNF è in armonia con la natura umana quindi con la DIGNITA’ della persona. Mentre, come affermò Josef RÖTZER, il fondatore del primo metodo naturale sintotermico, “la pillola non è degna di noi” e non possiamo delegare la nostra RESPONSABILITA’ di conoscere il ciclo femminile a dei farmaci che lo distruggono, quindi distruggono una parte di noi (senza contare quelle donne che ci perdono la vita o diventano sterili). Papa Ratzinger scrisse in “Caritas in Veritatae”: “Non può avere solide basi una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana”. La contraccezione, a mio avviso, è una forma di disistima, perché comporta una lesione della femminilità nel corpo e nella psiche e rifiuta l’esercizio della conoscenza e della RAZIONALITA’ nei processi legati alla vita umana e alla meravigliosa avventura della

relazione di coppia basata sul dialogo. Urge quindi un cambio di mentalità; un GRADUALE passaggio dalla CATENA: contraccezione – aborto malattie veneree ( le quali comportano sterilità) – fecondazione assistita con la sperimentazione e la morte degli embrioni, uteri surrogati, eutanasia, clonazione … In questa CATENA il corpo umano ha un significato negativo di un materiale grezzo da manipolare e l’uomo diventa una massa a disposizione. Propongo invece a passare ad una visione positiva, razionale, ecologica, cristiana, dove il corpo viene vissuto come espressione di un’anima. La collana che propongo è la promozione della Vita attraverso la RNF, la genitorialità responsabile, le terapie (dove possibile) della infertilità, la crescita nel dialogo e nella mutua accoglienza. Accoglienza di un Io e di un Tu reale, non virtuale. In Italia stanno a disposizione degli interessati i centri nei quali vengono proposti questi percorsi di crescita: WOOMB (World

Organisation Ovulation Method Billings, i centri INER del professore RÖTZER e il centro ambrosiano CAMEN. Sembrano dei nomi tanto lontani ma insegnano ad osservare una realtà vicinissima, i segnali di fertilità della donne in tutte le sue tappe: la pubertà, l’adolescenza, la ricerca della gravidanza, l’allattamento, il periodo dopo il parto, la premenopausa, come osservarsi dopo la sospensione di un contraccettivo ormonale, come vivere quando non si cerca una gravidanza. Urge tornare o scoprire quella dimensione di cui parla Giovanni Paolo II nella lettera “Mulieris dignitatem” 1988( “La dignità della donna”), dove uomo e donna accolgono di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio e che in questa somiglianza risiede il fulcro della persona e della natura umana, degna di RISPETTO. In questa dimensione c’è anche una perfetta pari dignità tra l’uomo e la donna. La donna non deve gareggiare contro l’uomo ma nel volto di Gesù scopre la sua dignità, cioè chi è.


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A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Femminicidio, femicidio e le misure preventive contro la violenza sulle donne

Cari lettrici e lettori, in questo edizione vorrei affrontare la delicata questione, purtroppo portata nuovamente alla nostra attenzione anche dai recenti fatti di cronaca svoltisi a Corigliano Calabro (CS), in danno di Fabiana Luzzi, una ragazza di 16 anni che è stata orrendamente uccisa dal proprio fidanzato dopo che questa gli aveva negato, almeno così pare, di avere un rapporto sessuale con lui. Non v’è dubbio che i fatti sopra descritti sono riconducibili al fenomeno del femminicidio, espressione questa che ricomprende ogni forma di discriminazione o violenza volta ad annullare la possibilità per la donna di godere dei suoi diritti fondamentali proprio perché donna. Il termine femminicidio ricomprende, come un grande contenitore, tutti gli atti di violenza e soprusi sulle donne sino alla loro uccisione in quanto donne (femmicidio). Come tutelarsi? In data 28 maggio 2013 la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità gli 81 articoli del DDL, che ora passerà al Senato per l’approvazione, dando il via libera alla ratifica della Convenzione del Consiglio di Europa su “prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, siglata ad Istanbul l’11 maggio del 2011. Questa convenzione prevede e contrasta ogni forma di violenza fisica e psichica sulle donne, dallo stupro alla mutilazione genitale, allo stalking, promuove la cooperazione internazionale tra gli Stati, nonché “la parità effettiva dei sessi rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”. In attesa che ciò venga effettivamente postoin essere, allorquando una donna fosse soggetta a maltrattamenti e/o soprusi, anche solo minacciati da parte di un uomo, ritengo primariamente importante che la stessa non rimanga in silenzio, vuoi per vergogna o nella speranza che ciò non avvenga più, e che denunci i fatti alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria nonché si faccia assistere da un Centro Antiviolenza, presenti sul territorio. Come noto, questi Centri svolgono un’importante funzione nella misura in cui concorrono a determinare un’inversione della concezione della donna da vittima - soggetto passivo e debole - a soggetto forte e capace di affrontare situazioni, anche di violenza, per proteggere se stessa ed i figli. Inoltre, la ricerca di aiuto in modo formale, ovvero ricorrendo alle forze dell’ordine e all’Autorità Giudiziaria, assumono rilevanza sia sotto un profilo psicologico, in quantoconsentono alla donna di assumersi la responsabilità della propria vita oltre che di quella dei propri figli in maniera consapevole e concreta, nonché sotto un profilo

giuridico perché consentono a chi è proposto alla tutela di queste situazioni delicatissime di concretamente intervenire prima che succeda il peggio. Materialmente come si fa? Una donna soggetta a molestie, maltrattamenti o violenze, anche solo minacciate, potrà rivolgersi ai Carabinieri e/o alla Polizia e sporgere denuncia- querela dei fatti subiti e/o minacciati. Che cos’è la querela? La querela è quell’atto con cui la

persona offesa dal reato chiede all’Autorità Giudiziaria di procedere nei confronti dell’autore dello stesso affinché sia punito. La querela, prevista per determinati reati, è quindi lo strumento per l’avvio dell’azione penale. Questa va presentata generalmente entro 3 mesi dalla conoscenza del reato; termine che sale a 6 mesi per determinati reati (es. Violenza sessuale e Stalking). La querela dovrà essere presentata al pubblico ministero <http://it.wikipedia.org/wiki/

Pubblico_ministero> o alla polizia giudiziaria <http://it.wikipedia. org/wiki/Polizia_giudiziaria> (Carabinieri/Polizia) e potrà avere forma scritta od orale. Cosa sono gli ordini di protezione e a chi si applicano? Proprio al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, illegislatore, con legge n. 154 del 5.04.2001, ha introdotto una serie di misure contro la violenza nelle relazioni familiari che prendono il nome

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di ordini di protezione contro gli abusi familiari, disciplinati dagli artt. 342 bis e 342 ter del codice civile. Gli ordini di protezione sono provvedimenti che il giudice può adottare nei confronti del coniuge o di altro convivente che tiene una condotta pregiudizievole dell’integrità psico – fisica o della libertà dell’altro coniuge o convivente. L’applicazione degli ordini di protezione non è circoscritta alla coppia ma opera, in quanto compatibile, anche nei confronti di altri membri del nucleo familiare quali figli o fratelli. Inoltre, al fine di assicurare una tutela effettiva, questi trovano applicazione anche se tra vittima ed aggressore non c’è uno stato di convivenza o se lo stesso è venuto meno. Il procedimento per l’emissione di un ordine di protezione prevede un’apposita istanza che deve essere presentata dalla parte, anche personalmente, al Tribunale del luogo di residenza o domicilio del richiedente. Il Presidente del Tribunale previa verifica ed escussione delle parti adotta alla fine del procedimento una decreto immediatamente esecutivo. La durata dell’ordine di protezione non può essere superiore ad un anno e può essere prorogata su istanza di parte solo in presenza di gravi motivi e per il tempo necessario. Con l’ordine di protezione viene prescritto al destinatario di desistere dalla condotta pregiudizievole, di allontanarsi dalla casa familiare e, ove occorra, di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dall’istante (es. luoghi di lavoro, luoghi d’istruzione dei figli della coppia). Il giudice può anche disporre, se necessario, l’intervento dei servizi sociali o di un centro di mediazione familiare nonché il pagamento di un assegno periodico a favore delle persone conviventi che, a seguito dell’ordine di protezione, rimangono privi di mezzi adeguati. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


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L’ARCHITETTO

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

Le costruzioni in legno, una valida alternativa alle costruzioni tradizionali in muratura (parte prima) La costruzione degli edifici in legno si sta affermando quale valida alternativa alle costruzioni in muratura; nei paesi del nord Europa e nelle nostre zone alpine il sistema costruttivo ha già una tradizione e si sta sempre più diffondendo anche in altre regioni della Penisola con clima più caldo ed umido. La storia delle case in legno prefabbricate trae origine nel dodicesimo secolo; anche Leonardo da Vinci nel 1494 si cimentò con questi tipo di costruzioni realizzando una casa mobile nel parco della duchessa Isabella Sforza. La costruzione in serie si diffuse in America del diciottesimo secolo per la necessità che gli immigrati avevano di costruire in tempi brevi le loro case. Nel 1833 un carpentiere inglese inviò in Austria per nave i moduli prefabbricati per la costruzione di case di abitazione. Anche il famoso architetto Walter Gropius si dedicò, dal 1927, alla progettazione di case in legno e fondò, con un suo socio, una delle prime fabbriche per la produzione di elementi per la costruzione di case in legno. La crisi economica ante guerra e la seconda guerra mondiale rallentarono lo sviluppo delle costruzioni in legno; nel dopo guerra, con la ricostruzione e la ripresa economica, cresce l’esigenza di disporre di nuove abitazione; in Germania ed in Austria, spesso, vennero costruite delle semplici case di piccole dimensioni e con pareti sottili, con spessore massimo di 10 centimetri, e di scarsa qualità. Queste case provvisorie, certamente poco confortevoli, diffusero in Europa l’idea che la casa in legno fosse sinonimo di scarsa qualità. La ricerca continua, gli innumerevoli studi e la sperimentazione di nuovi materiali hanno consentito, negli anni più recenti, l’affermarsi delle costruzioni in legno grazie alla qualità abitativa, all’efficienza dell’isolamento

Foto 1: La costruzione della struttura portante di una casa in legno con pannelli multistrato

Foto 2:Pannelli multistrato x-lam

Foto 3: Costruzione a telaio con pareti prefabbricate complete di infissi ed impianti

termico ed acustico, ai requisiti statici ed alla qualità ecologica, caratteristiche che attraggono l’attenzione di chi si costruisce la casa, preferendo spesso, anche nelle

Foto 4: Sistema costruttivo a telaio

nostre zone, la costruzione in legno a quella tradizionale in muratura e calcestruzzo. In Austria e nelle nostre zone alpine una casa su tre

viene costruita con la tecnologia del legno e sempre più sul mercato vengono proposti prodotti innovativi, segno dell’interesse, anche commerciale, che il sistema costruttivo sta diffondendo. I sistemi costruttivi in legno sul mercato sono molteplici; in Italia i più diffusi sono due: il sistema a pannelli multistrato (foto 1 e 2) ed il telaio (foto 3 e 4) che, all’occorrenza, si possono integrare in un sistema misto. Il sistema costruttivo in pannelli multistrato (foto 1 e 2), conosciuto anche con la denominazione X-lam, separa la struttura portante dall’isolamento; in questo caso il pannello multistrato si sostituisce alla muratura tradizionale ed il processo costruttivo è simile nel senso che si costruisce prima il grezzo portante e, successivamente, le partizioni interne, il cappotto esterno, gli impianti e le finiture. Rispetto al telaio (foto 3 e 4), che vedremo di seguito, il sistema costruttivo in pannelli di legno multistrato è più flessibile: in corso d’opera si possono ancora apportare modifiche come ad esempio alla dimensione dei locali, alla posizione delle porte interne, all’installazione degli impianti, ecc. Potremmo dire che la flessibilità in corso di costruzione è la stessa della costruzione in muratura, con qualche limite per i pannelli delle strutture portanti e dei solai che arrivano in cantiere già col taglio dei fori grezzi per le finestre e le porte. I pannelli sono ottenuti con l’incollaggio di tavole di legno, generalmente di conifere, incrociate in 3, 5, 7 strati; per l’incollaggio si usano colle con basso contenuto o assenza di formaldeide. Sul mercato ci sono anche pannelli chiodati oppure pannelli formati da elementi in legno massiccio con giunti ad incastro ed in più strati con tasselli di legno duro che lavorano per attrito senza ricorrere a collanti. (Segue nel prossimo numero)

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it Messaggio pubblicitario Messaggio pubblicitario

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guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.” • Un signore entra in un cinema con un elefantino e chiede alla cassiera: “Mi può dare due biglietti per lo spettacolo delle 22:30?” La cassiera gli risponde: “Signore, gli animali all’interno del cinema non sono ammessi.” Il signore se ne va e ritorna dopo 20 minuti circa. Ha con se l’elefantino messo in mezzo a due fette grosse di pane. La cassiera spazientita sta per riprendere di nuovo il signore ma lui l’anticipa e le dice:”Oh, io dentro il panino ci metto quello che mi pare!” • Un’elefante apre il frigorifero e dice: “Ele-fante?” • Tra pesci: “Ti dico un segreto. Mi raccomando però, acqua in bocca!”

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