Piovese nov2013 n145

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del Piovese

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 145 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Tasse, tariffe e imposte A Legnaro non si paga l’Imu sulla seconda casa se concessa ai figli pag.

Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale

Barriere architettoniche La mappa degli “ostacoli” in città per i portatori di handicap

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www.lapiazzaweb.it

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30-35 EDITORIALE

codevigo, approvato il bilancio: che impresa!

I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro gambin

Alla fine anche Codevigo ha approvato il suo bilancio di previsione per il 2013. La nuova amministrazione del sindaco Annunzio Belan ha dovuto sudare non poco per predisporre un piano dove i conti sembravano proprio non volere tornare. pag. 17

tradizioni locali, natale nel piovese

Il presepe vivente di Pontelongo anche quest’anno accoglierà i visitatori con la rappresentazione della natività cercando di suscitare l’emozione del visitatore. pagg. 20-23 10%

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Natale, si rilancia il centro storico per scacciare la crisi Luminarie, l’albero di Natale, le casette in legno: la città mette in campo una serie di iniziative per aiutare la ripresa del commercio

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no sforzo comune per il rilancio del centro storico. Non solo di un auspicio ma dell’obiettivo a cui mirano amministrazione comunale, le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti e le associazioni Piove Amica e Pro Loco, con una lunga serie di iniziative natalizie che accompagneranno le giornate di festa dei piovesi da qui all’Epifania. Un modo per cercare di scacciare la crisi, almeno nel periodo natalizio, e per aiutare la ripresa del commercio.

Una Piove vestita a festa, in cui il Comune sta facendo installare anche le luminarie: una scenografia luminosa ma anche una nota di calore che accompagnerà le passeggiate serali dei Piovesi. Luci accese dunque nelle principali arterie di collegamento con il centro, nelle vie Roma, Oreste da Molin, Mazzini, viale Europa, via Gauslino, Cò del Panico, Garibaldi, Cardano, in piazza Vittorio Emanuele II e in piazza Incoronata. Sempre in piazza Vittorio Emanuele II

sarà allestito l’ormai tradizionale albero di Natale, la cui accensione è in programma sabato 7 dicembre al pomeriggio, con una cerimonia accompagnata dai canti natalizi dei bambini delle scuole elementari. Tutt’attorno verranno installate sette casette di legno dove i commercianti potranno vendere i loro prodotti. Un’occasione in più per farsi conoscere, specie per chi lavora nelle piazze più defilate dal centro. pag. 6

L’Intervento

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo

al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.

direttore@lapiazzaweb.it

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Biasioli

di gianna Marisa Miola*

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n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

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EDITORIALE

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu

Importante ritrovamento

padova: nuovi reperti ai giardini dell’arena

Una struttura circolare e di cemento, una cavità, dove oggi c’è il giardino, che porta all’Arena. Un nuovo importante ritrovamento nel cuore della città, dove duemila anni fa si sviluppava Patavium Verso la fine di novembre dopo pochi mesi dall’inizio dello scavo nell’area posta tra piazza Eremitani, i Musei Civici, corso Garibaldi e i giardini dell’Arena, l’assessore ai lavori pubblici Luisa Boldrin e il vice sindaco reggente Ivo Rossi hanno fatto il punto sul ritrovamento di quello che è uno degli elementi più antichi del patrimonio storico cittadino: l’anfiteatro di Padova, dove duemila anni fa si svolgevano gli spettacoli dei gladiatori, molto seguiti dal popolo.

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Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

consorzio zip cura dimagrante

Cura dimagrante per il Consorzio Zip. Il Consiglio Comunale di Padova ha approvato la delibera che che prevede la riduzione sia del numero di componenti del CdA che della durata in carica dell’ente che gestire l’area produttiva. Il numero di componenti del Cda quindi passa da nove a tre e quello l’assemblea da 15 a 3, vale a dire: il sindaco e i presidenti della Provincia e della Camera di commercio che dovranno nominare il Cda. La variazione, presentata dalla Giunta, è stata illustrata dal vicesindaco reggente Ivo Rossi.

Procede spedito il percorso che porterà alla nascita di Bus Italia Veneto. La nuova società di trasporto pubblico prevede che l’azienda di trasporto cittadino, la Aps Holding, si fonda attraverso il conferimento di alcuni rami d’azienda con Bus Italia, che gestisce il trasporto extraurbano nelle province di Padova e Rovigo. E’ il risultato della trattativa portata condotta nel corso degli ultimi mesi, illustrata ai rappresentanti delle principali sigle sindacali, i quali però non nascono alcune perplessità sulle ripercussioni che la fusione avrà sui lavoratori delle due aziende.

contributi a fondo perduto alle imprese

comune e diocesi insieme per i giovani

Ridotti Cda e assemblea

fusione più vicina tra busitalia e aps

Dalla Provincia, 16 dicembre

Siglato l’accordo a Padova

Siglato il protocollo d’intesa tra Comune di Padova e Diocesi - Pastorale Cittadina per la condivisione di obiettivi tra l’amministrazione e le parrocchie della città per il sostegno alla crescita dei minori, degli adolescenti, dei giovani, per dare loro punti di riferimento, luoghi di ritrovo e attività aggregative che possono prevenire isolamento.

Trasporti pubblici nel padovano

Regione

Piovese tassa sui rifiuti A Legnaro sarà un po’ meno cara, a Brugine peserà di più

correzzola

grandi opere

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Il professor Tosello premiato a Londra per la sua ricerca

Acceso l’albero del Comelico

Via libera alla Romea commerciale e alla Nogara mare pagg.

mostre d’arte

I costi della politica ridotti ancora di più all’ “osso”

eccellenze piovesi

La Provincia di Padova ha stanziato 500mila euro per erogare, a fondo perduto, contributi alle piccole e micro aziende che hanno sede operativa nel territorio provinciale padovano, per favorire la competitività delle imprese. I requisiti prevedono che le imprese beneficiarie debbano essere attive e in attività da almeno un anno. Per partecipare c’è tempo fino al 16 dicembre.

a padova e’ sempre un grande natale

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A Treviso le magie del Gange. L’India da vedere pag.

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mostre d’arte

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A Treviso le magie del Gange. L’India da vedere

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Acceso l’ultimo fine settimana di novembre il del grande albero di Natale issato come di consueto sul liston di Padova, davanti a palazzo Moroni, dove resterà per tutte le Feste. E’ stato l’assessore Marta Dalla Vecchia a dare il via alla quarta edizione del “Grande Natale a Padova” che. dopo aver ricordato il lutto nazionale per le vittime sarde, ha sottolineato sia il desiderio di passare delle Feste serene con i propri cari, sia il fatto che chi accede il grande albero della Solidarietà dà il proprio contributo alla Casa di Fuga per le donne vittime di violenza. L’albero è stato regalato dalla Val Comelico.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

di

PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese COMMERCIO, PARERI A CONFRONTO Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.

“E’ cambiato il m

di Roberto Marangoni e Nicoletta Masetto

Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici

In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi

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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono

tra i negozi del veneziano

Meno fiori e meno cappuccini al bar

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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.

più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. La musica cambia tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica altresì per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla situazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita

l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali e per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’ann i- ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale- non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”.


Argomento del mese 5 Nuove idee in provincia

modo di spendere” La storia Luisa Callegarin racconta il suo Baby-Bazar

Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane

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spalla pag 5 per padova

sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, né si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su Facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”.

Ricette anti crisi

“Temporary shop” e tanta creatività L

’ultima trovata per dare fiato al commercio locale, strappare i consumatori dall’egemonia del centri commerciali e far vivere i centri storici, viene da Montagnana. A fine novembre ha aperto qui, su iniziativa di Confesercenti Padova, il primo “Temporary shop”, occasione d’oro per i commercianti disposti a esplorare nuovi mercati anche attraverso nuove locazioni immobiliari. Per tutto il mese di dicembre a Montagnana, in via Carrarese, la Confesercenti, con il contributo della Camera di Commercio di Padova ha messo a disposizione uno spazio, che era sfitto, di 45 mt2 per la promozione e la vendita di prodotti. Il “negozio a tempo” è uno spazio che viene occupato a rotazione (appunto a tempo) da attività commerciali anche diverse tra di loro che vogliono farsi conoscere, lanciare un nuovo prodotto o rilanciare il proprio brand, sfruttare la stagionalità dei prodotti potendo essere presenti sul mercato solo in determinati periodi dell’anno, testare nuovi mercati abbattendo i costi di avviamento e gestione di un’attività commerciale fissa, ottenere ricavi diretti dalle vendite. I primi quindici giorni hanno visto la presenza di tre attività: abbigliamento, borse e accessi e pelletterie, tutti commercianti della zona alla ricerca di una nuova formula per incentivare le vendite, specie in questo periodo. All’inizio dell’anno i promotori tireranno le somme dell’iniziativa. Intanto a Conselve, lo sforzo è massimo per dare vite al centro storico. Quest’anno il paese si è mobilitato in grande stile per le festività con quasi un mese di iniziative alle quali aderiscono i commercianti del centro storico di Ascom e Confesercenti, in collaborazione con la Pro Loco e le istituzioni. Ci saranno aree pedonali, negozi aperti tutte le domeniche, attrazioni, mercatini dell’usato e delle tipicità, momenti di aggregazione in piazza. “Vogliamo portare la gente a vivere la città - spiega Leopoldo Toffano, fiduciario dell’Ascom conselvana - e dare così un’alternativa allo shopping nei centri commerciali, ormai aperti ininterrottamente tutto l’anno”. A Conselve, continua Toffano, i negozianti non mollano: “Temevamo alcune chiusure nel corso dell’anno, invece tutti hanno tenuto le posizioni, nonostante le evidenti difficoltà. I commercianti sono in grado di affrontare la crisi e si stanno impegnando per superarla”. Poi analizza il suo specifico settore di vendita: “Gli affari vanno bene per il comparto artigianale delle stufe e dei caminetti, perché le famiglie scelgono questa forma di riscaldamento alternativa, più economica del metano, approfittando degli incentivi statali. Per quanto riguarda l’elettronica i consumatori attendono le campagne promozionali e sono selettivi negli acquisti, privilegiando i prodotti in offerta”. Intanto l’Ascom di Padova ha realizzato duecento interviste tra Padova, Monselice ed Albignasego per capire dove sta andando il comparto del settore abbigliamento, calzature e accessori, il settore che, oggettivamente, più di ogni altro ha patito la crisi. Il centro commerciale raccoglie le preferenze maggiori attestandosi al 48% degli intervistati, con i negozi multimarca che raccolgono il 32% delle preferenze ed il mercato che si difende bene con il 20%. Quando si compera? Il sabato resta il giorno dello shopping per eccellenza e non sembra decollare la domenica che viene considerata importante per gli acquisti da uno su cinque e ha visto quasi sei consumatori su dieci dichiarare di non aver mai comprato nella giornata festiva. Cambiano comunque le abitudini di acquisto. Lo dichiara il 55% degli intervistati che comprano ogni 2/3 mesi (35,50%) o ancora più raramente (34%) e, soprattutto, che acquistano solo in caso di bisogno effettivo (37,5%) o comunque con maggiore attenzione. Nicola Stievano


6 Approfondimento Piove vestita a festa Allestimenti, programmi e buone intenzioni

A Natale si rilancia il centro storico per scacciare la crisi Luminarie, il tradizionale albero di Natale, casette di legno: la città mette in campo una serie di iniziative per aiutare la ripresa del commercio di Martina Maniero

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no sforzo comune per il rilancio del di, Cardano, in piazza Vittorio Emanuele II e centro storico. Non solo di un auspi- in piazza Incoronata. Sempre in piazza Vittorio Emanuele II cio ma dell’obiettivo a cui mirano amministrazione comunale, le associazioni sarà allestito l’ormai tradizionale albero di di categoria Ascom e Confesercenti e le as- Natale, la cui accensione è in programma sociazioni Piove Amica e Pro Loco, con una sabato 7 dicembre al pomeriggio, con una lunga serie di iniziative natalizie che accom- cerimonia accompagnata dai canti natalizi pagneranno le giornate di festa dei piovesi dei bambini delle scuole elementari. Tutt’attorno verranno installate sette da qui all’Epifania. casette di legno dove i Un modo per commercianti potranno cercare di scacciare la Non mancano crisi, almeno nel pe- gli appuntamenti solidali vendere i loro prodotti. Un’occasione in più per riodo natalizio, e per e tante proposte farsi conoscere, specie aiutare la ripresa del per i più piccoli, oltre alla musica per chi lavora nelle commercio. piazze più defilate dal Una Piove vestita a festa, in cui il Comune sta facendo in- centro. La presentazione ufficiale del calendario stallare anche le luminarie: una scenografia luminosa ma anche una nota di calore che delle iniziative, a cura di Confesercenti, è accompagnerà le passeggiate serali dei in programma per venerdì 13 dicembre in Piovesi. Luci accese dunque nelle principali municipio. Non mancano le iniziative solidaarterie di collegamento con il centro, nelle li, pensate per le famiglie in difficoltà, che vie Roma, Oreste da Molin, Mazzini, viale potranno fare acquisti nei negozi convenzioEuropa, via Gauslino, Cò del Panico, Garibal- nati con i buoni spesa.

Associazioni di categoria, amministrazione e Pro loco insieme per organizzare le giornate di festa dei piovesi

Sabato 14 e domenica 22 dicembre saranno invece due pomeriggi dedicate ai più piccoli con letture musicate di fiabe natalizie, spettacoli di magia e illusionismo, gonfiabili, truccabambini e Babbo Natale. Diverse anche le iniziative musicali con l’esibizione di musicisti “itineranti” che suoneranno lungo tutte le vie del centro,

comprese le piazze; il concerto gospel organizzato da Avis, Piove Amica e Pro Loco in programma sabato 21 dicembre; il concerto natalizio organizzato dalla Proloco con la partecipazione dell’Orchestra giovanile della Saccisica previsto per domenica 22 all’auditorium Giovanni Paolo II e il concerto Voci in musica, organizzato da Confesercenti per

lunedì 23 al teatro Filarmonico. Natale 2013, quest’anno, mette in campo tutta una serie di iniziative per dare nuovo impulso al commercio, ma anche per dare la possibilità di far conoscere le capacità commerciali di Piove di Sacco ad una platea molto vasta.

L’ASSESSORE CARNIO: “NATALE, IMPORTANTE PER LE ATTIvITà ECONOMIChE”

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I

l periodo natalizio rappresenta un momento importante per promuovere le attività economiche, artigianali e produttive presenti sul territorio. Ne sono convinti commercianti, associazioni e istituzioni che hanno deciso di fare squadra per organizzare un ricco calendario di eventi, da qui a Natale, allo scopo di rivitalizzare il centro storico e rilanciare il commercio. “Negli ultimi anni – evidenzia l’assessore al Commercio, Luca Carnio - non si è riusciti a realizzare delle iniziative capaci di valorizzare la città nonostante un centro storico importante, delle attrattive commerciali di prima scelta e dei portici meravigliosi. L’obbiettivo di quest’anno è per l’appunto quello di mettere insieme una serie di eventi capaci di parlare a tutto il bacino della Saccisica e a tutte le generazioni”. “Quest’anno – prosegue Carnio - come assessorato al Commercio, in partnership con le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti e le associazioni Piove Amica e Pro Loco metteremo in campo tutta una

L’assessore alle Attività produttive Luca Carnio serie di eventi per rendere Piove di Sacco attrattiva dal punto di vista commerciale e ricettivo. “Natale2013” vuole essere però, non soltanto un momento commerciale, ma anche solidale, di socializzazione, di tradizione e di convivialità”. In questo senso ben si inserisce l’iniziativa di Confesercenti “Natale per tutti” valida per 10 giorni dal 14 al 24 dicembre. “Consegneremo 80 buoni spesa da 25 euro l’uno da poter utilizzare nei negozi del centro che aderiranno all’iniziativa. Questi buoni saranno assegnati alle famiglie con situazioni particolari”. Oltre al tradizionale albero, in piazza Vittorio Emanuele II, verranno installate anche sette casette in legno: un’iniziativa riservata ai negozianti della città. “Le casette – spiega Carnio - saranno a disposizione per chi vuole vendere i propri prodotti anche al di fuori del proprio negozio. Durante l’orario di chiusura mattutina e durante la notte ci sarà un’agenzia di security che vigilerà la piazza”. Ma.Ma.



8 Piovese L’Intervento

Tasse e tariffe Imposte Legnaro “batte” Piove di Sacco nel tempo

Imu, non si paga la seconda rata per le abitazioni concesse ai figli

di Martina Maniero

L

’Imu torna in consiglio comunale a Legnaro con una importante modifica al regolamento sull’imposta che prevede la possibilità di escludere dal pagamento della seconda rata sugli immobili in scadenza a dicembre quelle unità immobiliari concesse ai parenti in linea diretta (come figli e genitori) cedute in comodato gratuito e utilizzate come abitazioni principali. Il documento riprende la mozione presentata (ma non discussa) dal capogruppo consiliare della Lega a Piove di Sacco, Andrea Recaldin e che prevede di applicare le modifiche normative introdotte dal Parlamento con l’articolo 2 bis della legge 124 del 28 ottobre di quest’anno. “La cosa non è molto risaputa - commenta il sindaco di Legnaro Ivano Oregio Catelan - considerato che sono trascorsi pochi giorni dalla conversione in legge ma non appena ne sono venuto a conoscenza non ho perso l’occasione anche perché questo significa andare incontro a numerosi casi esistenti anche a Legnaro (almeno 150) che ne avranno un significativo beneficio, credo particolarmente apprezzabile in questo periodo di crisi”. L’intera manovra costerà alle casse comunali circa 50 mila euro. Fondi dovrebbero poi rientrare nelle disponibilità dell’ente attraverso i trasferimenti statali. La Lega di Legnaro plaude all’iniziativa ma la rivendica come propria: l’integrazione all’ordine del giorno voluta dalla maggioranza per intervenire sul regolamento già con il via libera del consiglio comunale di novembre, anticipa la mozione preparata, ma non depositata, dal gruppo Lega nord di Legnaro e che si sarebbe dovuta discutere su proposta del

focus

N

Importante modifica approvata al consiglio comunale che prevede di escludere dal pagamento della seconda rata le unità immobiliari concesse gratuitamente ai parenti in linea diretta Un’analoga proposta era stata fatta anche a Piove ma non è stata ancora approvata dal Consiglio comunale consigliere Sandra De Salvador (Legnaro per le libertà). “Faccio i miei complimenti all’amministrazione di Legnaro che ha fatto propria questa iniziativa – il commento di Andrea Recaldin – personalmente avevo proposto alla giunta di Piove di Sacco, già nel consiglio comunale dello scorso 8 novembre, una mozione in tal senso, ma l’esecutivo piovese, per una valutazione tecnica, aveva deciso di rinviare la discussione alla prossima riunione consiliare. E’ stata più veloce Legnaro, a quanto pare. Ora spero, ma non ho motivo di credere il contrario, che anche Piove faccia propria questa proposta”. Recaldin, membro della Consulta Finanza Locale di Anci Veneto, spiega come è stato possibile concedere questo beneficio: “Il vecchio regime Ici

già assimilava le abitazioni di questa tipologia come prime case, poi però, la nuova Imu del Decreto “Salva-Italia” ha eliminato questa esenzione. Lo scorso agosto lo Stato ha previsto lo stanziamento di 18,5 milioni di euro per i Comuni che avessero deliberato nuovamente di equiparare gli immobili in comodato uso gratuito ai figli come prima abitazione, ed è con tale Fondo lo Stato garantirà ai Comuni il gettito mancante”. “Ora non resta che attendere - conclude Recaldin - le delibere dei Comuni e il Decreto governativo che ripartirà, secondo criteri ancora non definiti, i 18,5 milioni stanziati tra i Comuni che hanno aderito alla iniziativa, valida, occorre ricordarlo, per il solo 2013”.

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di gianna Marisa Miola*

segue da pag.

1

Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Dalla Trise alla Iuc, la parte della tassa sui rifiuti

dal 2014 a legnaro sarà un po’ meno cara, a brugine invece si prevede una maggiorazione di 30 centesimi a mq per abitazione

eanche il tempo di affezionarsi alla Trise che la tassa scompare, mandata in pensione dalla Iuc (Imposta unica comunale), il nuovo tributo sulla casa che sostituirà l’Imu dal 2014 e che sarà sempre divisa in due con una parte relativa alla raccolta dei rifiuti e l’altra sui servizi indivisibili. Queste almeno le ultime novità introdotte alla legge di Stabilità. La bolletta rifiuti a Legnaro, dal 2014, dovrebbe essere comunque un po’ meno cara che altrove. Nel corso dell’ultima riunione consiliare infatti, l’amministrazione ha apportato una serie di modifiche al Piano Finanziario del Consorzio Padova Sud. In particolare è stata rivista la tariffa applicata

alle utenze domestiche degli immobili sfitti che passa da 1,08 a 0,34 centesimi a mq per abitazione. In altre parole i proprietari di case libere, per esempio quegli immobili abitati da anziani che, dopo la loro morte restano nella disponibilità dei parenti ma che ormai abitano altrove, d’ora in avanti pagheranno un terzo di quanto finora versato. Il conguaglio dovrebbe arrivare con la prima bolletta del prossimo anno. Nella stessa bolletta si dovrebbe trovare uno sconto di 0,125 centesimi a mq per abitazione, applicato sia alle utenze domestiche che non, dovute dal ridimensionamento del Fondo svalutazione crediti.

Altri risparmi potrebbero arrivare dal servizio di asporto rifiuti ingombranti, che continuerà ad essere gratuito, almeno per i prossimi mesi, nonostante il Comune sia convenzionato con Brugine per la gestione dell’ecocentro. A Brugine invece è andata peggio: la tassa sui rifiuti e sui servizi, che prevede una maggiorazione di 30 centesimi a mq per abitazione, costerà quasi 19 centesimi in più. Questo perché la tariffa andrà a coprire anche le morosità accertate che ammontano a circa 169 mila euro. Di questi il Comune conta di recuperarne almeno 101 mila. Il restante andrà a carico dei contribuenti. Ma.Ma.



10 Piove di Sacco Barriere architettoniche Dal parcheggio alle poste, lungo le strade fino alle frazioni

La mappa degli “ostacoli” in città per i disabili Enrico Vidale della civica Forza Piove ha presentato al Consiglio comunale un dossier fotografico sulle quotidiane difficoltà di un diversamente abile nel muoversi a Piove di Martina Maniero

U

na mappatura delle barriere architettoniche che rendono difficile e spesso impossibile spostarsi in città a chi è costretto in carrozzina. Enrico Vidale, esponente della civica Forza Piove ha presentato un dossier fotografico, agli atti dell’ultimo consiglio comunale, che racconta le quotidiane difficoltà di un diversamente abile nel muoversi in città. Perché spostarsi in autonomia, fare la spesa o pagare una bolletta non è affatto scontato per chi ha una disabilità motoria. Numerosi i punti critici segnalati. In prossimità delle poste, per esempio, dove il mando stradale dissestato e alcune zone di pendenza renderebbero poco accessibili gli uffici ai disabili. Lo stesso parcheggio riservato ai disabili appare di misure troppo ridotte. In via Dal Molin, l’area parcheggio per i portatori di handicap, sarebbe disturbata dalla presenza di un cestino e di un palo pendente, che non permetterebbe di aprire completamen-

Solleciti all’amministrazione per predisporre un piano d’intervento da inserire nella programmazione delle opere pubbliche

Numerosi sono gli impedimenti a volte insopportabili per i portatori di handicap te la portiera dell’auto, se non spostando la vettura e con il rischio di occupare le gli altri parcheggi o le strisce pedonali. Problema simile all’incrocio con via Mazzini, dove un lampione impedirebbe qualunque manovra di parcheggio. Il dossier

continua con una serie di segnalazioni in via Dante Alighieri, dove l’altezza del marciapiede non permettere un’agevole salita o discesa di un disabile costretto sulla sedia a rotelle; in via Paolo VI dove una strettoria non permetterebbe il passaggio della

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carrozzina; in via Gramsci, dove alla salita all’imbocco della strada con corrisponde poi una discesa al termine della stessa. I disagi si estendono anche alle frazioni: a Tognana, per esempio, in prossimità del cimitero, in particolare nell’area dell’am-

VIDEOISPEZIONI • Video ispezioni televisive in condotte fognarie di qualsiasi diametro (da 50 mm a 2000 mm)

• Disintasamento e pulizia tubazioni di qualsiasi genere e diametro • Prosciugamento acqua • Pulizia vasche condensa grassi, vasche biologiche e depuratori

• Pulizia impianti di autolavaggio

pliamento, l’accesso ai disabili sarebbe praticamente impossibile per via di pendenze non a norma. “Le barriere architettoniche – si legge nel documento - costituiscono un impedimento a volte insopportabile per i portatori di handicap e spesso in Italia, purtroppo, non sempre gli edifici pubblici o le strutture per i portatori di handocap dove si erogano importanti servizi per i cittadini, sono provvisti delle necessarie dotazioni per favorire il transito dei disabili”. Per queste motivazioni si chiede l’impegno dell’amministrazione per “individuare e mappare i punti del territorio comunale più critici in termini di accessibilità, predisponendo un piano di intervento generale da inserire all’interno della programmazione triennale delle opere pubbliche dell’ente, secondo priorità di intervento”.

• Collaudi ad acqua o aria su tubazioni della rete fognaria di qualsiasi diametro • Ugello speciale tagliaradici

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LA PRIMA CasaClima CLASSE "A" A PIOVE DI SACCO L’importanza della scelta di tutti i componenti dell’involucro e della loro posa senza ponti termici (seconda parte)

A cura dell’arch. Luca Sartori, Consulente CasaClima (luca.sartori@studio-zara.com) In questo numero tratteremo con quali tecnologie costruttive è stato realizzato l’edificio avendo come obiettivo primario il risparmio energetico, il comfort interno e un buon rapporto tra benefici e costi da sostenere. Ulteriore elemento determinante per la buona riuscita del progetto è stata la scelta da parte del committente di ditte ed applicatori tecnicamente preparati e che hanno seguito specifici corsi di formazione nelle varie tecniche esecutive impiegate. Per la struttura portante è stata scelta una tipologia mista muratura con blocchi forati in laterizio di spessore 30 cm, con pilastri e setti in cemento armato. I solai d’interpiano sono in latero-cemento, mentre per la copertura è stato utilizzato un termo-solaio in polistirene espanso e successivamente solidarizzato con cappa in calcestruzzo. Sulla muratura esterna è stato applicato un cappotto termico in polistirene espanso (conduttività termica = 0,036 W/mK) con spessore 16 cm. Importante è la zoccolatura del cappotto in quanto a contatto con il marciapiede che è stata invece realizzata sempre con spessore 16 cm, ma con pannello in schiuma dura di polistirene idrofobizzato altamente espanso, in quanto materiale a basso assorbimento d’acqua. Tutto il sistema cappotto, che va dalla scelta dei pannelli, del collante, dei rasanti, dei tasselli e della rete, e la loro applicazione segue un protocollo specifico (sistema di posa europeo ETAG 004), sotto la sorveglianza continua della direzione lavori e del Consulente energetico, documentando con riprese fotografiche tutte le fasi di applicazione a garanzia che il lavoro svolto sia conforme alle direttive europee (foto 1). Il cappotto termico oltre che sulle facciale principali, viene installato con uno spessore di 6 cm anche sulle spallette e architravi di porte, finestre e vetrate. Questo per eliminare il ponte termico in corrispondenza dell’attacco del serramento alla muratura. Per quanto riguarda il davanzale in pietra naturale, per evitare che questo sia passante tra interno ed esterno con conseguente dispersione di calore e quasi certa formazione di condensa e quindi di muffa, viene posato su un supporto di materiale isolante di completamento (conduttività termica= 0,04 W/mK), posto anche sotto il davanzale (foto 2), in modo da separare l’elemento in pietra naturale dall’interno con conseguente eliminazione del ponte termico. Se la muratura portante ha uno spessore di 30 cm, i pilastri sono stati realizzati con uno spessore di 25 cm, in modo da poter applicare all’interno un pannello isolante rivestito in lana di legno che compensasse la maggior conduttività del cemento armato rispetto il laterizio forato. Questo edificio presenta una particolarità sulla soluzione adottata per l’applicazione degli elementi a faccia-vista. Si è scelto infatti di installare un pannello, sempre con 16 cm di materiale isolante e con uguale conduttività termica del cappotto, con applicati preventivamente i listelli a mattoncino di 2 cm di spessore che riproducessero in maniera fedele l’effetto della muratura con faccia a vista (foto 3). Sul solaio di copertura, oltre al termosolaio in polistirolo ed alla cappa in calcestruzzo, è stato posato un pannello di lana di legno di spessore 3

cm e un pannello di poliuretano espanso di 12 cm (conduttività termica= 0,024 W/mK), e sovrastante camera di ventilazione. Tutti gli elementi strutturali opachi esposti all’irraggiamento solare sono soggetti alla verifica di trasmittanza periodica (inferiore a 0,10 W/mqK), e di sfasamento termico (maggiore di 12 ore). Questi due parametri sono stati ovviamente rispettati e sono importanti in quanto sono indice di comfort nel periodo estivo, che limita il passaggio del calore esterno verso l’interno dell’abitazione. Il solaio verso il terreno è stato isolato da più elementi. Per primo un pannello di polistirene estruso spessore 5 cm sopra la soletta in calcestruzzo. Sopra questo pannello sono stati posati gli impianti idraulici ed elettrici e successivamente si è proceduto con la formazione del massetto alleggerito termoisolante per 16 cm di spessore. A questo punto è stato posato il pannello bugnato in polistirene per la posa delle tubazioni dell’impianto radiate a pavimento. Il pacchetto si conclude con la realizzazione dei massetti cementizi e la posa della pavimentazione. In tutto il processo costruttivo un’importanza rilevante la assume anche la fornitura e la posa dei serramenti e dei falsi telai. Sono due nodi importanti: l’attacco del falso telaio al muro e l’attacco del serramento al falso telaio. La posa di questi elementi deve essere fatta in modo corretto al fine di evitare che vi siano infiltrazioni d’aria che comporterebbero dispersione del calore, ed inoltre l’aria fredda in entrata posandosi sulle superfici calde quali il muro interno, creerebbe inevitabilmente la formazione di condensa e muffa. I serramenti scelti sono con telaio in legno e rivestimento esterno in alluminio con inserito un vetrocamera basso emissivo con riempimento di gas argon. La posa del falso telaio (foto 4) e del serramento (foto 5) sono avvenute utilizzando nastrature antivento e nastri termo espandenti. La sigillatura finale tra falso telaio e muro e tra falso telaio e serramento è avvenuta con schiuma poliuretanica ad alta elasticità in grado di compensare tutti i vuoti presenti. Su questo edificio sono presenti tre vetrate ad Est e una ad Ovest. Per limitare il pericolo di surriscaldamento estivo si è provveduto ad installare sulle tre vetrate a Est un sistema di frangisole, mentre sulla vetrata ad Ovest una tenda opaca. Ovviamente entrambi i sistemi sono stati installati verso l’esterno. Oltre ad un’elevata qualità dei componenti installati sopradescritti, si è riservata particolare attenzione alla risoluzione dei ponti termici derivanti dai nodi costruttivi tipo: attacco a terra della muratura, cornice di copertura, davanzale in pietra, posa del serramento, inserimento dei pilastri all’interno della muratura. Ad esempio per risolvere il ponte termico in alcuni punti con ridotto spessore a disposizione, è stato utilizzato un pannello in Aerogel, un particolare materiale isolante di nuova generazione con caratteristiche di ridottissima conduttività termica (0,013 W/mqK).

Foto 1

Foto 2

Foto 3

Foto 4

Foto 5

Di seguito si riportano i valori di trasmittanza termica dei componenti installati nel fabbricato oggetto di intervento, con accanto i valori limite della normativa nazionale a dimostrazione come i valori del cantiere siano inferiori di oltre la metà rispetto i valori limite nazionali. Trasmittanza U parete esterna Trasmittanza U solaio di copertura Trasmittanza U solaio contro-terreno Trasmittanza Uw serramenti

Valori edificio certificato Casa Clima “A”

Valori limite normativa nazionale (DPR 59/2009)

0,16 W/mqK 0,11 W/mqK 0,22 W/mqK 1,25 W/mqK

0,34 W/mqK 0,33 W/mqK 0,30 W/mqK 2,20 W/mqK

Progetto e Direttore dei Lavori: Arch. Zara Tertuliano, (Zara Studio-Associato, Piove di Sacco) Consulente energetico CasaClima: Arch. Luca Sartori, (Zara StudioAssociato, Piove di Sacco) Impresa di costruzioni: Romagnosi Costruzioni Edili, Piove di Sacco Classe Energetica CasaClima: "A" (26 kWh/mq anno)

Hanno partecipato al progetto e alla costruzione:

tel 049 9704452 info@studio-zara.com

Aderente al Network casaclima PD-RO-VE tel 049 9705261 - info@romagnosicostruzioni.it

Agente per Padova e provincia Cassini Fabio - tel. 348 2642933 - cassinifabio@libero.it

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12 Piove di Sacco Territorio Il confronto pubblico del Circolo Rosselli

Unione dei Comuni della Saccisica, una scommessa da vincere “N

essuno accetterebbe di prendere una medicina la cui provata efficacia non sia stata rigorosamente studiata, sperimentata e verificata.” Perché allora non si dovrebbe richiedere lo stesso “percorso di evidenza” prima di avviare il processo di Unione dei Comuni della Saccisica? Questa domanda ha dato il via al confronto pubblico che il Circolo Rosselli ha realizzato mercoledì 20 novembre all’auditorium Giovanni Paolo II di Piove di Sacco. “In un momento storico – commenta Severino Veggian, portavoce delle categorie economiche della Saccisica - in cui privato e pubblico dovrebbero operare in un’ottica di razionalizzazione dei tempi e delle risorse per il bene comune e della propria struttura stessa, le categorie economiche vedono in modo positivo l’aggregazione di servizi tra i Comuni geograficamente vicini ritenendo che la cosa possa garantire efficienza, offerta qualificata e riduzione dei costi. Se da semplici aggregazioni i Comuni, in un secondo momento, valuteranno l’Unione formale degli stessi per l’offerta sul territorio potrebbe essere ancora più vantaggiosa, l’esempio di questa scelta è già presente in altre realtà padovane e a nostro avviso hanno già dato segnali positivi. Queste realtà possono essere un esempio per capirne anche gli eventuali sbagli o lacune. Le aree - continua Veggian - su cui si potrebbe operare sono indicativamente quelle in cui le stesse categorie economiche hanno trovato il loro punto d’incontro: urbanistica (ad esempio Viabilità), produttivo (turismo e agricoltura), sociale (scuole e coop.sociali), ambiente (qualità ambientale), innovazione (reti d’impresa). “L’Unione dei Comuni della Saccisica - ha sostenuto in apertura Roberto Franco del Rosselli ed ex sindaco di Pontelongo, - potrebbe influenzare il governo delle amministrazioni delle nostre comunità, i servizi pubblici e sociali e quindi il benessere di oltre 60.000 cittadini ma anche lo sviluppo sostenibile del nostro territorio e delle 6.000 imprese che vi operano e delle decine di migliaia di dipendenti, lavoratori autonomi , professionisti e imprenditori che con esse lavorano.” “Nel dibattito che si è aperto tra gli amministratori del Piovese sul tema dell’Unione c’è stata, sino ad oggi - ha continuato Franco - una insistenza sull’attesa “razionalizzazione” della macchina burocraticoamministrativa dei Comuni, con i relativi presunti risparmi di spesa e del personale. E’ apparsa marginale l’idea che il processo unificante possa costituire una leva “di sviluppo che riparte dal territorio”. Se si trattasse solo di razionalizzare e

Sono emerse le opportunità di sviluppo che riparte dal territorio piuttosto che un processo che si limita alla sola razionalizzazione della macchina amministrativa ai fini di risparmi di spesa

Severino Veggian portavoce delle categorie economiche della Saccisica

Riscopri i sapori della

BUONA TERRA il mercato sarà aperto te men straordinaria 24 ì il marted e martedì 31 mattina.

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risparmiare, forse basterebbero un esperto di organizzazione e un buon ragioniere. Non avremo bisogno dell’impegno politico-amministrativo dell’attuale classe politico-amministrativa che governa i nostri comuni”. Luciano Gallo, direttore della Federazione delle Unioni dei Comuni dell’Alta Padovana, ha invece sottolineato l’importanza e il valore strategico dell’Unione come leva per un nuovo sviluppo della Saccisica, nell’ambito della quale si deve investire l’intelligenza, la passione e la lungimiranza degli amministratori locali. Non solo. Vincenzo Nizzardo del coordinamento delle categorie economiche e Alessandra Stivali della CGIL, hanno evidenziato la necessità che la discussione coinvolga e renda protagonista la classe dirigente del territorio: associazioni imprenditoriali, confederazioni sindacali, istituti di credito, professionisti , istituzioni formative e quella vasta e diffusa rete del volontariato civile e sociale che costituisce un valore aggiunto delle nostre comunità. Il sindaco di Piazzola sul Brenta, Renato Marcon, amministratore di lungo corso di una delle prime unioni dei comuni della provincia ha invitato a tener conto del ruolo fondamentale delle persone che lavorano nei comuni e delle preoccupazioni che albergano in molte di loro di fronte ai cambiamenti che si preannunciano. Dovrà esserci la consapevolezza che non ci si può accingere a “cambiare le cose” riproponendo lo stesso modello organizzativo e prescindendo dall’apporto, dall’esperienza, dalla competenza e dal contributo di chi lavora, magari con passione e spirito di autentico servizio, nella macchina pubblica dei comuni. Piero Ruzzante, consigliere regionale e Roberto Ciambetti, assessore regionale agli enti locali, hanno evidenziato il ruolo che il Consiglio e la Giunta della Regione Veneto hanno svolto per promuovere e sostenere questo percorso verso l’Unione dei Comuni, sottolineando che l’Unione è una tappa verso la fusione dei comuni, senza però prescindere dal coinvolgimento democratico dei cittadini e salvaguardando le identità locali. Il giovane sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella, ha illustrato, invece, l’idea di fondo che ha ispirato la sua proposta di Unione dei comuni della Saccisica e gli obiettivi che intende perseguire. Il sindaco ricordando che la sua proposta è parte fondamentale del suo programma, ha evidenziato la valenza strategica di nuovo e unitario sviluppo dell’intero territorio, sottolineando la forte convinzione e unità di tutti i sindaci del territorio (tranne Correzzola) che hanno aderito alla proposta dello studio di fattibilità dell’Unione. Sulla volontà unitaria dei comuni ha “testimoniato” il sindaco di Polverara, il più piccolo comune della Saccisica. La partecipazione di un centinaio di cittadini, amministratori locali, impiegati comunali e rappresentanti delle forze sociali e del volontariato, ha rappresentato la sentita esigenza di informazione e conoscenza delle esperienze di unioni realizzate e in corso, senza sottacere le criticità, i risultati e i problemi aperti.


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D.D.R. 796/2013 e D.D.R. 797/2013

DOMOTICA-TERMOIDRAULICA

ORARI dalle 9.00 alle 12.00 dalle 14.30 alle 17.30

• 14 dicembre 2013 • 15 dicembre 2013 • 11 gennaio 2014

• 12 gennaio 2014 • 20 gennaio 2014


14 Brugine-Sant’Angelo Brugine Il Piano triennale delle opere pubbliche

Esce di scena definitivamente il progetto per il teleriscaldamento L’assessore Giraldo: “Il Comune in questo momento non può affrontare una spesa così importante” di Martina Maniero

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sce definitivamente dalla programmazione triennale delle opere pubbliche del Comune il progetto per il teleriscaldamento cittadino. A rischio anche la conferma del contributo di 300 mila euro che nel 2009 la Regione aveva concesso come co-partecipazione, a copertura del 50% della spesa totale, per la realizzazione della rete di riscaldamento in grado di servire edifici pubblici, scuole e strutture sportive del territorio. Entro l’anno infatti i fondi devono essere utilizzati, pena la revoca del finanziamento. L’assessore ai Lavori pubblici, Michele Giraldo lascia ben poche speranze in questo senso. “Il Comune – ha detto - in questo momento non può affrontare una spesa così importante (300 mila euro), considerando che non possiamo accedere a nuovi prestiti e solo con l’ultima operazione di estinzione anticipata dei mutui in scadenza alla Cassa Depositi e Prestiti, siamo riusciti a rientrare nei limiti di indebitamento previsti per legge”.

Non bastasse, manca anche l’interesse all’investimento da parte del privato. “Prima di partire con la progettazione vera e propria – conferma l’assessore - abbiamo cercato il coinvolgimento di soggetti privati, ma ad eccezione di un singolo contatto, del quale poi non si è fatto nulla, nessun altro si è fatto avanti”. Per il resto, il piano delle opere pubbliche, che prevede finanziamenti per 2 milioni e 880 mila euro da qui ai prossimi tre anni, ricalca per buona parte quello precedente. Priorità al completamento del percorso ciclopedonale su via Palù inferiore con una variazione plano altimetrica in via Roma (260.000a euro). Slittano al 2014 la realizzazione di una rotatoria tra le vie Roma, Ospitale e Arzerini (350.000 euro) e il primo stralcio per l’ampliamento del cimitero del capoluogo (200.0000 euro). L’intervento principale, e anche il più oneroso (1 milione 500 mila euro), è in programma

Il municipio di Brugine e l’assessore Giraldo nel 2016 con la realizzazione di un’area servizi, completa di viabilità, impianti sportivi ed edificazioni in via Brustola. Seguono la realizzazione di un’arcostruttura in via don Bosco a Campagnola (240.000 euro); la ristrutturazione dei ponti sulle vie Porto inferiore, superiore e Arzerini (180.000 euro) e il completamento della pista ciclabile su via Palù superiore (150.000 euro). Voto contrario dell’opposizione in sede di consiglio che, per voce del capogruppo Marco Miazzi, ha sollevato forti riserve non tanto sulla scelta delle opere da finanziare quanto sull’ordine di priorità riservato ai singoli interventi.

neWs Sant’Angelo di Piove

pista ciclabile da finanziare con i fondi del piano nazionale della sicurezza stradale

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Comuni di Sant’Angelo e Saonara parteciperanno al bando regionale istituito per accedere ai fondi del Piano nazionale della sicurezza stradale. E’ quanto ha deliberato la giunta municipale presieduta dal sindaco Romano Boischio che presenterà un progetto per il completamento della pista ciclopedonale di via Mattei. Dai 600 mila euro previsti dal progetto, che permetterebbero di collegare il centro di Saonara a quello di Sant’Angelo, 300 potrebbero essere erogati attraverso il bando. Condividendo la necessità di promuovere la realizzazione di piste ciclabili lungo le strade dei rispettivi territori, nel 2003, i Comuni di Sant’Angelo, Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine, Legnaro, Polverara, Saonara e Vigonovo si sono dotati di uno studio di fattibilità, uno strumento di riferimento e di coordinamento del Piano intercomunale delle piste ciclabili. Allo scopo Saonara ha dato corso alla realizzazione di un tratto di pista ciclabile lungo la Sp40 “dei Vivai”, che ha interessato via Valmarana e via Cavilla. Ora resta da completare il tratto di pertinenza del Comune di Sant’Angelo, che si snoda per quasi un chilometro lungo via Mattei e fino a via Roma. Un intervento definito prioritario, ai fini della sicurezza stradale, considerata la ridotta larghezza della carreggiata lungo quel tratto di strada e il traffico di mezzi pesanti. Questo intervento permetterebbe anche di completare il collegamento ciclopedonale tra i Comuni di Piove di Sacco e Polverara, passando per Sant’Angelo, Legnaro e Saonara in un percorso lungo ben 17 chilometri. Sant’Angelo, ente capofila, avrà il compito di espletare tutta la parte burocratica necessaria ad accedere al bando e si impegna fin d’ora a finanziare l’intervento per la quota dei costi non coperta dal finanziamento statale. Ma.Ma.

Estinti nell’ultimo anno debiti per 560.895 euro

il comune continua l’estinzione anticipata dei mutui. chinello: “abbiamo messo i conti a posto”

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L’assessore Giuliano Chinello

’amministrazione continua nell’operazione di estinzione anticipata dei mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti. Nel corso dell’ultima seduta consiliare, con voto di maggioranza, si è dato il via libera alla chiusura di altri due debiti per un importo complessivo di 125.740 euro che fa salire così a quota 45, su 73 attivi a maggio di quest’anno, il numero dei mutui estinti utilizzando l’avanzo di amministrazione degli esercizi precedenti. Soldi che con il patto di stabilità non possono essere impiegati in investimenti e spese correnti e che vengono quindi indirizzati all’abbattimento del debito derivante dai mutui accesi nel passato. Complessivamente, nell’ultimo anno, il Comune ha estinto debiti per 560.895 euro. Per quanto l’estinzione anticipata comporti un indennizzo alla Cassa Depositi e Prestiti di oltre 47 mila euro, la mossa economica sembra comunque vantaggiosa perché permetterà un risparmio immediato di 20 mila euro e di altri 17 mila negli esercizi successivi. Con questa operazione, oltretutto, l’amministrazione riduce l’ammontare complessivo dei debiti dell’ente, scendendo sotto l’8% e rientrando entro i parametri stabiliti per legge. Un dato che viene commentato con soddisfazione dall’esecutivo locale. “Al momento dell’insediamento nel 2009 - ricorda l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Chinello - il Comune era indebitato per il 13 per cento con 82 mutui all’attivo, il più vecchio dei quali addirittura del 1966. Fino al 2004 il Comune contava mutui per 2 milioni 619 mila euro, saliti nel giro di cinque anni a 4 milioni 854 mila euro con lo sforamento del patto di stabilità nel 2007. Con questa operazione abbiamo cercato di risanare il bilancio dell’ente, lasciando il Comune con i conti in ordine”. Voto di astensione della minoranza secondo la quale questa manovra avrebbe portato maggiori vantaggi, in termini economici, se fosse stata effettuata prima e non sui mutui prossimi alla scadenza, dirottando eventuali risparmi a favore di nuovi investimenti. Ma.Ma.



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Nuova Gestione


Codevigo-Legnaro 17 Codevigo I conti che devono tornare

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Approvato il bilancio di previsione, un’impresa! Il sindaco Annunzio Belan: “L’incertezza dei conti dello Stato si ripercuote sui Comuni. Per noi 106mila euro di taglio dei trasferimenti statali, necessario disporre entrate aggiuntive” di Alessandro Cesarato

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lla fine anche Codevigo ha approvato il suo bilancio di previsione per il 2013. La nuova amministrazione del sindaco Annunzio Belan ha dovuto sudare non poco per predisporre un piano dove i conti sembravano proprio non volere tornare. “E’ stata un’impresa difficile ed anche sofferta - spiega il primo cittadino, - ci siamo insediati alla fine di maggio, quando già cinque dodicesimi riferiti alla spesa corrente del 2012 se ne erano andati e impegnati, secondo quanto previsto dalla normativa”. “Lo slittamento del termine di approvazione del bilancio al 30 novembre - continua - dimostra l’incertezza nei conti dello Stato che si ripercuote inevitabilmente sui Comuni. Il taglio attuale dei trasferimenti per il nostro Comune è di circa 106 mila euro. Si è inoltre reso necessario disporre di entrate aggiuntive da destinare al rispetto del Patto di Stabilità. Per questo alla fine siamo stati costretti ad aumentare le tasse”. In soldoni l’aliquota dell’addizionale Irpef è passata dallo 0,75 allo 0,80 e quella sugli immobili a uso produttivo, compresi i terreni agricoli, dallo 0,81 allo 0,86. Le complessive maggiori entrate conseguenti agli aumenti delle imposte sono previste in 139 mila euro che, unite al taglio del 25% delle indennità degli amministratori, andranno a pareggiare la riduzione dei trasferimenti, al pagamento degli aumenti di tariffe delle utenze di luce e gas e a mantenere i servizi essenziali, con un occhio di riguardo a quelli dell’istruzione e della funzione sociale dove, oltre ai soliti interventi assistenziali, sono stati previsti progetti di pubblica utilità per alcune persone disoccupate. “Auspichiamo che le regole del Patto di Stabilità - dice Belan siano riviste per consentire i pagamenti degli arretrati ai fornitori e per far ripartire il volano anche della nostra economia”. Tra l’altro entro l’anno, con la destinazione dell’avanzo di amministrazione 2012, saranno estinti anticipatamente mutui per circa 200 mila euro, con conseguente riduzione delle quote di ammortamento a decorrere dal 2014. “La strada è tutta in salita e purtroppo, nonostante tutta la nostra buona volontà - conclude il sindaco - le decisioni importanti sono prese in altre sedi e noi, ridotti come i “daziari” di un tempo, siamo costretti solo a subirne le conseguenze”.

Legnaro

il sindaco: “lavori al cimitero comunale”

Nella foto piccola il sindaco Annunzio Belan, in alto la sede del municipio di Codevigo Messaggio pubblicitario

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l week end di Ognissanti è stato l’occasione per l’amministrazione comunale per fare il punto sugli interventi realizzati per riqualificare il cimitero comunale e per illustrare quelli in programma. Le celebrazioni per la commemorazione dei defunti hanno consegnato ai legnaresi rinnovati spazi cimiteriali, ma molto resta ancora da fare. Il Comune di Legnaro infatti conta un unico camposanto, nel quale trovano sepoltura anche i residenti delle frazioni di Volparo e Casone, e per questo motivo ha bisogno di ampliare gli spazi. I lavori sono iniziati tre anni fa ma è con gli interventi inseriti nel programmazione delle opere pubbliche di quest’anno che l’amministrazione conta di risolvere in via definitiva il problema della cronica mancanza di spazi. Lavori che, stando alle previsioni, dovrebbero essere eseguiti nel corso del 2015 e che impegneranno le casse comunali per 900.000 euro. “Nel corso del 2010 – conferma il sindaco Ivano Oregio Catelan - abbiamo realizzato la prima parte dell’ampliamento che ha consentito di far fronte alle esigenze di spazio per i prossimi 5 o 6 anni almeno. Abbiamo già inserito nel programma delle opere triennali da realizzare il completamento dell’ampliamento con la chiusura della parete nord che consentirà di risolvere definitivamente anche le future esigenze di loculi”. “Attualmente – prosegue il primo cittadino – stiamo completando il censimento delle sepolture della parte più vecchia del cimitero al termine della quale procederemo con la bonifica di quest’area, propedeutica all’abbattimento della parete nord del vecchio cimitero che ci permetterà di realizzare un unico ambito fra le due ali del camposanto. Contestualmente si provvederà a ristrutturare la recinzione per dare continuità, anche estetica, con le ultime cinte realizzate”. “Nell’area vecchia - conclude il sindaco - verranno anche individuate delle zone per la realizzazione delle “tombe di famiglia” e uno spazio per lo spargimento delle ceneri, considerato che la richiesta di cremazione è in aumento”. Ma.Ma.


18 Correzzola-Polverara Amministrazione Il punto sul contenimento della spesa

Polverara partecipa al bando “seimila campanili”

I costi della “politica” a Correzzola sono ridotti all’osso C

un progetto da quasi un milione di euro su viabilità, per risparmio energetico e ampliamento della rete

Il vicesindaco Mauro Fecchio: “Non sono i piccoli Comuni a costare bensì quelli di grandi dimensioni: attenzione al rischio delle fusioni improduttive” di Alessandro Cesarato

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costi della politica e per il personale non abitano di certo da queste parti. Con un numero di dipendenti comunali oramai ridotto all’osso, appena sufficiente a garantire i servizi dell’ente, e un’amministrazione che costa complessivamente poco più di 15 mila euro l’anno, Correzzola in questi anni, se si parla di contenimento della spesa, ha fatto decisamente la sua parte. I numeri parlano chiaro. Solo una decina di anni fa, ad esempio, l’ufficio tecnico contava, tra tecnici e operai, otto persone. Oggi i tecnici sono due, di cui uno opera anche a Codevigo. Gli operai sono rimasti solo due, a cui spettano anche il servizio di trasporto scolastico e quello cimiteriale. Per non parlare della Polizia Municipale dove i tre agenti sono scesi di un’unità, con il comandate che tuttavia dirige anche il presidio di Pontelongo. E se oggi appare difficile parlare di sprechi di risorse umane, ancor meno lo si potrà fare il prossimo anno quando bisognerà fare conciliare il blocco delle

Da sx Eric Sturaro e Mauro Fecchio assunzioni con due pensionamenti. In questi anni per fare in modo che il contenimento della spesa per il personale non andasse comunque a discapito della garanzia dell’erogazione dei servizi si sono cercate soluzioni alternative come la scelta di impiegare lavoratori socialmente utili, di valorizzare i profughi libanesi ospitati per quasi due anni e di attuare progetti con il carcere. Anche i costi per gli amministratori sono quasi simbolici. Le indennità degli assessori sono fissate a 200 euro lordi al mese. Quella di Eric Sturaro, già il sindaco più “povero” della Provincia, è stata da questo mese addirittura tagliata. Per gli ultimi mesi di mandato il sindaco ha scelto, infatti,

di portarla da 500 a 300 euro lordi mensili. Ecco perché, in un momento in cui tanto si parla di unioni e fusioni anche nel contesto della Saccisica, una voce fuori del coro è quella del vice sindaco Mauro Fecchio che invita a una riflessione. “Non sono i piccoli comuni a costare - sottolinea - bensì quelli di grandi dimensioni, dove di riflesso le aliquote delle tasse (Imu e Irpef) sono le più elevate. L’idea di una fusione amministrativa anche per la Saccisica, in un’ottica di razionalizzazione dei costi, va pertanto valutata attentamente perché potrebbe sortire un effetto contrario a quello auspicato”.

on un progetto che vuole rendere più funzionali edifici pubblici, strade e reti telematiche del territorio, anche il Comune di Polverara ha partecipato al bando “seimila campanili” voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e destinato ai circa seimila Comuni italiani sotto i cinquemila abitanti. Un avviso pubblico diretto a finanziare progetti di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, per realizzazione e manutenzione delle reti (viarie o telematiche) e per la salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio. Non sarà facile entrare nel novero dei seimila comuni italiani beneficiari dei finanziamenti statali perché l’accettazione dei progetti verrà stabilità in base all’ordine cronologico di arrivo delle richieste, inviate al sito dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) rigorosamente in via telematica, complete di piani di intervento e relative richieste di contributo. In altre parole i 100 milioni di euro stanziati a favore del programma dal “decreto del fare”, cui la legge di stabilità ha aggiunto altri 50 milioni per il 2014, verranno erogati ai primi Comuni che ne faranno richiesta, fino ad esaurimento dei fondi. Con la speranza di accedere alla graduatoria Polverara ha presentato un progetto per un importo complessivo di 999.973 euro, che punta alla sistemazione della viabilità locale (attraverso nuove asfaltature), al risparmio energetico (con la sostituzione dei punti luce con lampade a basso consumo) e all’ampliamento della rete telematica (ovvero l’accesso ad internet via wireless). Un progetto approvato dall’esecutivo locale, con opere che potranno essere immediatamente cantierabili. Ma.Ma.


Pontelongo 19 Territorio Presentato il Piano delle acque per la sicurezza idraulica del comune

Situazione tranquilla ma attenzione alle precipitazioni intense

Si tratta di uno strumento conoscitivo, di gestione e programmazione per la definizione di nuove strategie urbanistiche e di sviluppo del territorio, oltre che per la sua tutela. Oltre allo studio della cartografia esistente sono stati effettuati numerosi sopralluoghi, indagini, verifiche e analisi sul posto di Alessandro Cesarato

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Si tratta della prima parte di un lavoro, resentato il Piano delle acque per la sicurezza idraulica del territorio comu- fortemente voluto dall’amministrazione, a nale. Uno strumento conoscitivo, di fronte degli eventi meteorici del settembre gestione e di programmazione funzionale 2007 e degli eventi alluvionali del novemper la definizione delle nuove strategie ur- bre 2010 che hanno generato erosioni negli banistiche e di sviluppo del territorio, oltre argini del Bacchiglione. Lo stato di fatto del paese, emerso che per la tutela e la salvaguardia dello stessu una superficie so, per ciò che riguarda la sicurezza idraulica. Indagata una superficie indagata di 10,81 kmq, consiste in 228 Un territorio che di 10,81kmq, rilevati fossi rilevati, con uno è stato scandagliato 228 fossi con uno sviluppo delle affossada un punto di vista sviluppo delle geomorfologico e idro- affossature di 80 km ture rilevate di quasi 80 km. Lo studio, se grafico, oltre che amministrativo, normativo e programmatico; da una parte ha rilevato che non si ravvisastudiato non solo con la documentazione no, sotto il profilo della sicurezza idraulica e la cartografia esistente, ma anche con della rete minore investigata, situazioni alsopralluoghi, indagini sul posto e opportune larmanti per il territorio comunale, dall’altra verifiche idrauliche e l’analisi delle cono- ha accentuato la preoccupazione, in caso di scenze pregresse messe a disposizione dai precipitazioni più intense e concentrate in Consorzi di Bonifica, e dai Gestori dei servizi un breve spazio di tempo, per la mancanza territoriali. di manutenzione dei fossi privati.

La fotografia è di un territorio comunque in sofferenza, reso più impermeabile dal cemento e dall’asfalto

Una panoramica di Pontelongo Ceppaie, sedimenti, alberi cresciuti naturalmente negli alvei e rifiuti abbandonati restringono la sezione idraulica e di conseguenza c’è la diminuzione, se non il blocco, del deflusso delle acque. La fotografia in ogni caso è quella di un territorio sempre più in sofferenza, reso sempre più impermeabile dal cemento e

dall’asfalto che non favoriscono l’assorbimento dell’acqua. Il Piano delle acque è uno strumento di pubblica utilità e consultazione perché la responsabilità della salvaguardia del territorio è di tutti. Delle istituzioni, con politiche e investimenti mirati e incisivi.

Di ciascuno secondo la propria competenza e sensibilità per ciò che riguarda la rimozione dei detriti trascinati dai fiumi, le coltivazioni, l’abbandonano i rifiuti, il taglio degli alberi e il controllo delle specie dannose per gli argini della rete fluviale minore.

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ZuCChERIfICIO DI PONTELONgO, LA CAMPAgNA SACCARIfERA NON TRADISCE LE ATTESE

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n settanta giorni prodotte 180 mila tonnellate di zucchero. La campagna saccarifera di Co.Pro.B. (Cooperativa Produttori Bieticoli) si è conclusa confermando le previsioni formulate all’inizio dell’estate. Grazie ad una produzione media di 54 tonnellate di bietole per ettaro e a una polarizzazione media di 15,6, dai circa 26 mila ettari coltivati da 3.529 aziende agricole, Co.Pro.B. ha ottenuto una produzione di saccarosio media per ettaro pari a 8,40 tonnellate. Si tratta di risultati positivi, sia dal punto di vista della qualità delle bietole che in termini di rese produttive, soprattutto alla luce delle ripetute e prolungate piogge del periodo tardo invernale e primaverile, che hanno ostacolato e ritardato le semine. In circa settanta giorni gli stabilimenti di Minerbio (BO) e Pontelongo hanno così prodotto le 180mila tonnellate di zucchero previste al completamento delle semine. “I risultati saranno illustrati alla base associativa nelle prossime settimane - afferma Claudio Gallerani, presidente di Co.Pro.B. - con degli incontri che saranno

Lo zuccherificio, in alto Claudio Gallerani anche l’occasione per parlare della nuova Pac e del futuro della filiera bieticolo saccarifera in Emilia Romagna e Veneto perché la coltivazione della barbabietola rimane fondamentale all’interno dei piani colturali aziendali e continua a garantire un’adeguata rimuneratività alle aziende agricole”. “Come Co.Pro.B. - sottolinea ancora sosteniamo con forza la necessità di continuare a produrre zucchero nel nostro Paese e siamo impegnati a diffondere sul mercato e nel comportamento degli operatori e dei consumatori la consapevolezza del valore dell’italianità dei nostri prodotti, garantita dalla certificazione “zucchero 100% italiano” acquisita ormai 10 anni fa”. “Rappresentando la gran parte della filiera agroindustriale e con il 23% di quota di mercato grazie al marchio Italia Zuccheri - aggiunge infine Gallerani - il nostro Gruppo si attende con urgenza anche il convinto supporto delle istituzioni, a cominciare da Governo e Parlamento, per proseguire con le Regioni”. A.C.


20 Iniziative Polverara, Brugine, Legnaro

Si festeggia in nome della tradizione

neWs Pontelongo

musica e mercatino con babbo natale che raccoglie le letterine

La Fiera della gallina padovana introduce il mese di dicembre con iniziative e manifestazioni. Laboratori e Babbo Natale in slitta passerà casa per casa di Martina Maniero

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atale a Polverara si festeggia in anticipo con la tradizionale Fiera della Gallina Polverara in programma dal 30 novembre al 15 dicembre. Nata come manifestazione per la valorizzazione della pregiata razza avicola, nel tempo è cresciuta e anche quest’anno non mancherà di riempire le vie del centro di bancarelle con prodotti enogastronomici tipici della cucina padovana e di artigianato locale. Da segnalare domenica 1 dicembre l’esibizione del gruppo “Vita d’altri tempi” della Pro Loco di Correzzola che ha presentato con il tradizionale costume più di 30 diversi antichi mestieri. In tarda mattinata la “Sfilata a 6 zampe”, con l’esibizione dei cani della squadra cinofili di Polverara e del gruppo Dog Master. Domenica 8 invece è in programma l’inaugurazione vera e propria della mostra: per tutta la giornata in mostra l’artigianato locale ed enogastronomico con prodotti a Km 0 di Cia e Confagricoltura. Nel pomeriggio spettacolo equestre acrobatico e teatro di burattini per i bambini. Interessante l’iniziativa in programma giovedì 12 dicembre con la tavola rotonda dal titolo “Il futuro della Gallina Polverara: opportunità economiche nell’allevamen-

A Legnaro Babbo Natale arriva in slitta. A Brugine si prepara il Natale con i laboratori creativi (la locandina) to di questa razza” e che vedrà la partecipazione di esperti del settore e di Veneto Agricoltura. Domenica 15 a chiusura dei festeggiamenti in programma un raduno Fiat 500, Ferrari, camion e dimostrazione di autocross. Spazio anche alle associazioni di volontariato che nella fiera troveranno una buona vetrina per farsi conoscere. Nel pomeriggio è in programma un’utile lezione della Croce rossa di Piove che insegnerà una serie di manovre anti soffocamento nei bambini. Il programma completo sul sito del Comune www.comune.polverara.pd.it. Brugine si prepara al Natale con i laboratori

creativi, organizzati dal Comune in programma il 13 dicembre alle ore 21 al Centro anziani. Il laboratorio sarà dedicato alle modalità per addobbare la tavola per il Natale utilizzando cose semplici che costano poco e con materiale che spesso si trova già a casa. Info sul sito del comune www.comune. brugine.pd.it. A Legnaro Babbo Natale, dal 2 al 19 dicembre, passerà casa per casa in sella alla slitta. L’iniziativa è organizzata dalla Proloco. Il programma sulla pagina facebook dell’associazione.

Codevigo Il Comune coinvolge i cittadini

neWs Musica a Codevigo

il 26 dicembre si terrà il tradizionale Pro Loco Codevigo concerto di santo Comunestefano di Codevigo

Un Natale di addobbo col riciclo di materiali

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ontelongo, periodo natalizio in paese ricco anche di appuntamenti laici oltre a quelli legati al presepio vivente. Dopo l’Antica fiera di Sant’Andrea e la Festa della Dolcezza, gli eventi organizzati dall’amministrazione comunale continuano anche durante le feste. Sabato 14 dicembre l’appuntamento è con “Note sotto l’albero”, concerto organizzato in collaborazione con l’associazione “Music Lab” che si terrà alle 20.30 nel palazzetto dello spot di via Villa del Bosco. Un concerto natalizio alternativo, che proporrà un mix di generi, dal gospel al rock, passando per il rock. Domenica 15 dicembre protagoniste saranno invece le botteghe del paese che scenderanno in piazza per la seconda edizione del mercatino di Natale organizzato in collaborazione anche con la Pro loco. Dalle 15 alle 19 in piazza del Popolo prodotti natalizi, idee regalo, degustazioni, castagne, cioccolata calda, panettone e vin brulé per tutti. Per i bambini ci sarà un anche un Babbo Natale che aspetterà di ricevere le loro letterine. A.C.

ARZERgRANDE, LA vISITA ALLA CITTà DI ROvERETO E AL MERCATINO

Patrocinio

Alcuni addobbi realizzati riciclando bottiglie di plastica

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La locandina del concerto

a Pro loco di Codevigo organizza anche quest’anno il tradizionale Concerto lirico e strumentale di Santo Stefano. L’appuntamento, a ingresso libero, è fissato nella sala polivalente del capoluogo per il 26 dicembre alle 20. Diversi i musicisti e gli artisti che vi prenderanno parte. Al flauto si esibirà il diciottenne Ludovico Degli Innocenti che, nonostante la giovanissima età, vanta già numerosissimi premi in concorsi nazionali e internazionali oltre che un’esibizione per il presidente della Repubblica. Nel corso della serata salirà sul palco anche il pianista accompagnatore Bruno Volpato che oltre al diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la lode, può fregiarsi anche di quello in organo e composizione organistica. Gli farà seguito, al contrabbasso, Riccardo Valdettaro che dopo un’innumerevole serie di collaborazioni con varie orchestre sinfoniche italiane, attualmente ricopre il posto di primo contrabbasso nell’Orchestra del Teatro Stabile di Potenza. Vera attrazione della serata sarà però il soprano Jessica Nuccio. Giovane promessa della lirica, la Nuccio è nata a Palermo nel 1985 e, dopo avere vinto importanti premi in concorsi lirici, ha debuttato nel 2011 alla Fenice di Venezia, ricevendo il plauso di pubblico e critica. A.C.

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i chiama “Addobbo & Riciclo” l’iniziativa lanciata dal Comune per il Natale 2013. Il momento congiunturale obbliga le Amministrazioni a rivalutare e tutelare tutte le spese, tanto che anche l’acquisto degli abeti da destinare ad alberi di Natale diventa un cruccio, specie se poi ci si limita a posizionarli nelle piazze senza alcun progetto o scopo. Ecco perché sindaco e assessori vogliono ripartire proprio da questo simbolo perché diventi un emblema di collaborazione tra ente comunale e cittadini in un’ottica di condivisione di idee e tempo al servizio del bene comune. Tutti i cittadini, le associazioni, le scuole, le parrocchie del territorio sono così stati inviatati ad aderire al progetto di realizzare con fantasia, creatività e ingegno i balocchi da sistemare sugli alberi che saranno posizionati nelle singole frazioni. Unica condizione: realizzarli riciclando oggetti di plastica usata. Al termine del periodo natalizio l’amministrazione poi premierà la frazione che maggiormente avrà dimostrato il coinvolgimento della cittadinanza nel progetto. Anche gli abeti non saranno dimenticati: due di questi saranno piantati nel giardino della scuola elementare di Codevigo, mentre gli altri tre saranno assegnati, per estrazione, ai cittadini che faranno domanda di adozione (il modulo è scaricabile dal sito: www.comune.codevigo.pd.it) per trapiantarli nei propri giardini. A.C.

La locandina del viaggio a Rovereto

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’assessorato alla Cultura del Comune di Arzergrande insieme alla Biblioteca comunale in collaborazione con Brocadello Viaggi organizzano per il prossimo 15 dicembre una uscita a Rovereto. In programma la visita alla città per respirare l’atmosfera natalizia creata anche dall’allestimento del mercatino di Natale. In programma inoltre la visita alla mostra “Antonello da Messina” al Mart. La partenza in mattinata è programmata da Arzergrande, Piove di Sacco e Padova. Una volta giunti a Rovereto è in programma la visita guidata alla mostra e alla città. Al termine ci sarà la possibilità di girare per il Mercatino di Natale e consumare il pranzo. Il rientro è previsto in serata. Il costo dell’uscita è di 45 euro a persona, comprensivo di pullman, biglietto d’ingresso e visita guidata alla mostra e alla città. Info presso la Biblioteca comunale di Arzergrande tel. 0495800030. Ad anticipare il viaggio è stata programmata per martedì 10 una serata in preparazione presso la Sala S. Antonio, di via Bassa 3. Sarà introdotta, con inizio alle 20,45, la visita alla mostra su “Antonello da Messina”. G.G.


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Iniziative 23 Natale Ritorna il presepe vivente, dal 24 dicembre al 6 gennaio prossimo

Pontelongo come Betlemme

Si rinnova la tradizione della sacra rappresentazione della natività: allestiti oltre 2mila mq in un’area attorno alla chiesa parrocchiale e agli spazi aperti della scuola “Galvan”, 150 i figuranti e qualche decina di animali Alessandro Cesarato

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l terzo anno anziché il beato Francesco morisse, si gli venne voglia di fare memoria della natività di Cristo per commuovere la gente a devozione. E ordinò di fare questo al castello di Greccio con la maggiore solennità, che fare si potesse; … si fece apparecchiare la mangiatoia con il fieno, e ivi fece venire il bue e l’asino e facevi venire molti frati e altra buona gente, e volle fare questa cosa di notte”. Così San Bonaventura racconta il primo presepe vivente, che fu rappresentato a Greccio nel 1223 per volontà di San Francesco. Il presepe vivente di Pontelongo anche quest’anno accoglierà i visitatori con la rappresentazione della natività cercando di suscitare l’emozione del visitatore: la curiosità e la gioia dei bambini per i costumi dei figuranti e per gli animali; lo stupore del visitatore che cammina dentro scenari

Alcune immagini dell’edizione dello scorso anno dal sito www.presepevivente.info che riproducono manufatti e ambienti del passato, la commozione della memoria per le figure della storia popolare locale, la suggestione dell’atmosfera creata dalle luci e dal fumo dei fuochi; la meraviglia per la ricchezza dei costumi e per il dettaglio delle costruzioni. Come gli altri anni si tratterà di un presepe vivente a percorso, di ambientazione

popolare, composto da una ventina di quadri viventi. La configurazione del presepe sarà del tutto diversa rispetto allo scorso anno nella disposizione dei manufatti e del percorso, ma saranno riproposte alcune figure e scene degli scorsi anni. In generale si tratta di scene di vita popolare e famigliare che rappresentano mestieri, figure e ambienti scelti fra l’ico-

nografia tradizionale della natività e della storia popolare locale. I costumi, gli arredi e le scenografie sono creazioni che declinano in maniera originale forme e materiali dell’anno zero e della tradizione popolare locale; le macchine e i manufatti sono costruiti con materiali poveri come il legno, la paglia, la malta; gli attrezzi dei mestieri sono quelli lasciati dalle

passate generazioni. Il presepe vivente di Pontelongo, organizzato dall’omonimo gruppo di volontari, si svolge dal 2001 e dal 2007 è realizzato attorno alla chiesa parrocchiale e negli spazi aperti della scuola “Galvan”. Negli ultimi anni ha raggiunto dimensioni importanti: adesso occupa un’area di oltre 2 mila metri quadrati, nei quali sono distribuiti circa 150 figuranti in costume e qualche decina di animali. Questo il calendario delle rappresentazioni: martedì 24 dalle 24 alle 01.30, mercoledì 25 dalle 16 alle 18.30, giovedì 26 dalle 15 alle 18.30, domenica 29 dalle 15 alle 18.30, sabato 04 gennaio dalle 21 alle 22.30 (con sfilata notturna e fiaccolata), domenica 05 dalle 15 alle 18.30, lunedì 06 dalle 15 alle 18.30 e domenica 12 dalle 15 alle 18.30.

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Cultura locale 25 Storia Trasferta degli studenti dell’Einstein a Vicenza all’acciaieria Valbruna

“Homo faber”, lavori in corso

neWs Codevigo

standing ovation per il baritono veneto renato bruson al concerto di san zaccaria

Prosegue l’attività di documentazione dei ragazzi guidati dal professor Sanavia per la realizzazione del libro, sull’ex sede cittadina della fonderia, che uscirà a fine anno Alessandro Cesarato

L

iceali in visita all’acciaieria Valbruna di Vicenza. Continua così il percorso intrapreso da alcuni studenti dell’istituto “Einstein” di Piove di Sacco che, insieme al professore Bruno Luciano Sanavia, sono impegnati ormai da alcuni mesi nella stesura di un libro riguardante l’ex sede cittadina della fonderia. Lo stabilimento di via Borgo Rossi, infatti, è stato, dagli inizi degli anni Cinquanta sino alla definitiva chiusura avvenuta nel 1996, una delle più importanti realtà industriali della Saccisica. A Vicenza gli L’opera, che sarà I fondi raccolti intitolata “Homo col libro consentiranno studenti sono stati acFaber”, permetterà il recupero di una tela colti direttamente da Nicola Amenduni, piouna raccolta fondi dell’oratorio niere della siderurgia per il recupero di una di Sant’Anna italiana e presidente tela dell’oratorio di Sant’Anna e per alcune borse di studio de- della società che a 95 anni ancora dirige insieme ai cinque figli. Sono stati guidati in stinate agli studenti coinvolti nel progetto.

I ragazzi del liceo Einstein in trasferta all’acciaieria Valbruna una visita allo stabilimento e hanno potuto concludere il percorso delle interviste per la stesura del libro. In questi mesi sono state oltre una trentina le testimonianze raccolte, soprattutto con ex dipendenti ora in pensione. Le bozze del libro sono in fase di correzione e la pubblicazione definitiva è prevista per fine anno.

U

na standing ovation e più di mille persone tutte in piedi hanno salutato Renato Bruson, il celebre baritono veneto, ospite d’onore all’annuale concerto di San Zaccaria promosso dalla Pro Loco. Un tributo meritatissimo a un artista che ha onorato il canto italiano in tutto il mondo. Sollecitato amichevolmente dal presentatore e amico Paolo Padoan, Bruson non si è sottratto a una piacevole intervista e alla richiesta di esibire il suo canto. Da par suo ha eseguito la romanza “L’ultima canzone” di Tosti e successivamente ha pure partecipato al concertato finale del secondo atto di Traviata, assieme agli altri cantanti, sostenendo la

Il celebre baritono veneto Renato Bruson al Concerto di San Zaccaria parte di Giorgio Germont. Gli applausi non sono mancati anche per gli altri protagonisti della serata e precisamente il bravo soprano Daria Masiero, il giovane tenore Giuseppe Varano, l’esperto trombettista Fabiano Maniero, il trascinante violinista Fulvio Furlanut, l’impeccabile Coro Teatro Verdi di Padova diretto da Roberto Rosetto e il valido pianista accompagnatore Bruno Volpato. In grande parte dedicato a Verdi, nell’occasione del bicentenario della sua nascita, il programma del concerto ha voluto ricordare anche Wagner con un coro tratto dal Tannhauser. A.C.


26 Cultura locale Commercio Ricordando “el casolin”

Quando a far la spesa ci si andava con le uova

La grande distribuzione sta facendo scomparire le piccole botteghe alimentari di Paolo Tieto

F

ino a pualche decennio fa era normale ritrovare al centro anche di un pur modesto abitato rurale o di una borgata un piccolo negozio di generi alimentari, oggi però, tali “boteghete” non esistono più neanche a cercarle, come si suol dire, con la “candeleta”, giacché sono state inghiottite tutte da grandi, enormi supermercati, che al loro interno sono forniti d’ogni ben di Dio, dal pane fresco di giornata ai cibi a lunga conservazione, dal latte e suoi derivati ai cento tipi di pasta, dalle carni equine, bovine, suine e di infinite altre specie animali, alla frutta e verdura di produzione locale o coltivata, in altre terre per cui esotica, “forestiera”. E’ scontato il fatto che in detti contenitori si trova di tutto e di più e che i costi talora sono un pochino inferiori rispetto alle rivendite a conduzione diretta, familiare, ma manca in essi però, fondamentalmente, quel calore quel rapporto umano ch’erano un tempo tipici dei piccoli bazar dei borghi rurali, delle sperdute periferie. Rivendite fatte per lo più di un’unica stanza, con un banco su cui faceva spicco una grande bilancia. a due piatti, e con addossati alla parete di fondo alcuni scaffali che, attraverso un ovale finestrella di vetro, mostravano tagliatelle liscie e crespe, farfalline e rigattoni (i noti subioti) di cui si faceva gran uso per le pastasciutte al pomodoro o al ragù. E non mancavano ancora, oltre all’arcinota conserva (conserva di pomodoro naturalmente) le acciughe e le sardine salate (sardeloni) che non di rado si acquistavano mediante baratto, ovverosia scambiandole con uova di gallina. Sì perché, costando poco mantenere quattro-cinque galline (di solito le si nutriva con i resti o scarti di verdure e di cibi vari) tutti potevano tenerle in casa e, quando facevano le uova, in parte si mangiavano e in parte le si portava dal “casolin” (droghiere) che le acquistava dando in cambio altri generi alimentari. Solitamente una fetta di formaggio o un po’ d’olio o una manciata di zucchero, indispensabile per addolcire quest’ultimo il caffelatte che era alla, base di prime colazioni al mattino Messaggio pubblicitario

Libri

a cura di Paolo Tieto

AlessAndrA spinello

BEtty GoUNt E IL LIBRo ENIGMA

edizioni sensoinverso, 2013 L’immagine di copertina - una ragazzina dai tratti di bambola e dallo sguardo enigmatico e profondo - porta a presagire in buona parte quanto si trova successivamente nelle oltre quattrocento pagine del testo, stilate da Alessandra Spinello, una giovane scrittrice ricca di talento letterario, nata e residente a Piove di_Sacco. E’ la storia di una ragazza che all’età di tredici anni, in seguito ad una strana visione apparsale in cielo, cambia del tutto vita. Esistenza che progredisce e matura continuamente sul doppio binario di sogni e di realtà che spesso si accavallano senza un netto, drastico confine. La scrittrice si fa interprete perfetta dei sentimenti, degli stati d’animo dell’essere umano al momento in cui chiude un periodo della propria vita per iniziarne un altro di nuovo, con peculiarità diverse, con altra impronta. Posizioni sempre contrapposte, analizzate con spirito psicologico, al fine di conferire al personaggio di turno spessore morale, rilievo, completezza sia nel suo essere intimo sia nella sua fisicità. E sullo sfondo di tutto la perenne lotta tra il bene e il male. La Spinello intende così non solo di offrire al lettore un racconto, ma di dare anche una opportunità per debite riflessioni, per un vantaggio, per una utilità alla persona che, mediante la profonda conoscenza di altri esseri umani, può crescere e migliorare. A

curA di

Tino pArrAsiA

ZIBALDoNESEI edizione

e di parche cene alla sera. Botteghe con siffatta impronta ce n’erano parecchie lungo le strade di periferia di Piove e nelle borgate del circondario e tutte, nonostante la diffusa povertà, avevano i propri affezionati clienti, che ogni giorno, prima o poi, vi entravano per acquistare qualcosa. E pure per fare quattro chiacchiere, per dire o per ascoltare le novità del giorno, giacché non vi era altro modo per sapere quel che accadeva d’intorno non vigendo, per lo più, il costume di acquistare un giornale ed essendo assai poche le famiglie che potevano disporre d’un apparecchio radio. Una breve cordiale conversazione che rafforzava spesso i rapporti di conoscenza, che instaurava relazioni di ulteriore familiarità, di partecipazione alle gioie e più ancora alle sofferenze dell’altro. Botteghe che dopo lunga sofferta agonia

hanno chiuso tutte, una dopo l’altra, i battenti ad eccezione di quella aperta in via Montagnon a Vallonga, frazione di Arzergrande, da Fiorello Rubin, nell’immediato secondo dopoguerra, e ora gestita dal figlio Giovanni che si barcamena, che fa continue acrobazie per poter sopravvivere e fare così contenti i suoi affezionati compratori, i quali sono ben lieti, a loro volta, al sorgere di ogni nuovo giorno, di “andare a botega” per gli acquisti di giornata. Ma quanto ancora. potrà durare questo prezioso costume, questa tradizione con radici lontane lontane, se si considera che i grandi magazzini, i supermercati, i centri commerciali continuano a fiorire oggi non solo nelle grandi città, ma negli stessi medi e piccoli agglomerati urbani, nelle zone di periferia, di campagna?

esTivA,

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Tino Parrasia sembra averci preso gusto a scrivere e, nel contempo, a coinvolgere altre persone a seguirlo in questa sua gogliardica intraprendenza. E’ giunto così al suo sesto volume che, a parte l’ordinale progressivo, ha sempre chiamato e continua ad appellare “Zibaldone”. Il tomo, come di norma, apre con alcune Pagine vergate giustamente da Parrasia, il quale stila un toccante ricordo dei propri genitori; memoria_seguita con_una_narrazione, a firma dell’attuale sindaco di Polverara Sabrina Rampin, in cui viene tracciata la lunga e complessa storia della gallina di Polverara ovvero del pennuto che da secoli, dopo aver fatto bella mostra di sé nelle aie e nei pollai delle famiglie del paese, campeggia quale eccellénte piatto sulle tavole di pranzi d’eccezione. Fanno seguito argomenti vari esposti tutti con garbo e perizia per cui la lettura ne suscita sempre grande piacere. Non manca naturalmente lo spaccato con le liriche, una delle quali, carica di soave dolcezza, porta la firma del piovose Giampietro Bertin. Agli scritti si alternano numerose fotografie, ora in bianco e nero e ora a colori, le quali allettano lo sguardo con paesaggi celebri, immagini artistiche ed altri soggetti, tutti di grande fascino e di curiosità.


Cultura locale 27 Eccellenze “piovesi” all’estero Prestigioso riconoscimento della comunità internazionale

Guido Tosello premiato a Londra L’ingegnere di origine rodigina ma residente a Piove è stato premiato per un suo lavoro di ricerca nel campo dei materiali polimerici

neWs Bba, il programma Comenius

un nuovo progetto “senza frontiere” per il “de nicola”

Alessandro Cesarato

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restigioso riconoscimento della comunità scientifica internazionale a Guido Tosello che nei giorni scorsi a Londra ha conseguito il premio “Alan Glanville Award” per un lavoro di ricerca di particolare importanza nel campo dei materiali polimerici. Guido Tosello ha 37 anni ed è professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica della “Technical University of Denmark”. Nato a Rovigo ma dal 1980 residente a Piove di Sacco, Guido Tosello, dopo la laurea in Ingegneria Meccanica conseguita a Padova, nel 2002 si è trasferito all’Università Tecnica di Danimarca come ricercatore. Dopo avere concluso il dottorato (il suo lavoro di tesi è stato premiato come il migliore del 2008 in tutta la DTU fra 156 candidati) ha prima ricoperto il ruolo di assistente e quindi è diventato titolare di cattedra. Il premio gli è stato assegnato dal prestigioso “Institute of Materials, Minerals and Mining” dalle mani dal presidente, il professor Jon Binner della “Loughborough University” in Inghilterra. Tosello è stato premiato per il suo articolo scientifico titolato “Characterisation and analysis of microchannels and submicrometre surface roughness of injection moulded microfluidic systems using optical metrology”, pubblicato nel 2012 dalla rivista scientifica

U Il presidente del prestigioso “Institute of materials, minerals and mining” Jon Binner premia Guido tosello “Plastics, Rubber and Composites - Macromolecular Engineering” (Plastiche, Gomme e Compositi - Ingegneria Macromelocolare). La sua pubblicazione scientifica presenta in particolare una ricerca sulla caratterizzazione micro e nano strutture di componenti polimerici per applicazioni nel campo bio-medicale usando tecniche microscopia interferometrica e di scansione a forza atomica.

n nuovo progetto europeo per l’istituto superiore “De Nicola” che si dimostra ancora una volta sempre più senza frontiere. E’ stato presentato nelle scorse settimane con un convegno tenutosi all’istituto “Zurbaràn” di Badajoz, in Spagna. Il nuovo progetto europeo Comenius si chiama “Beware-Be aware!” (acronimo B.B.A.) ed è già stato approvato dall’Agenzia Nazionale. Coinvolgerà contemporaneamente dodici scuole di dieci paesi europei. Attraverso tale progetto gli studenti lavoreranno su temi specifici, per la loro sicurezza come l’inquinamento acustico, l’ergonomica, la lettura delle etichette alimentari e la pubblicità ingannevole.

La presentazione del progetto in Spagna Avrà una durata di due anni e vedrà in movimento nell’Istituto nel primo anno di sviluppo più di cento persone tra cui cinquantadue studenti del “De Nicola” che ospiteranno compagni europei provenienti dal Belgio, dalla Polonia e dalla Spagna e altri che partiranno alla volta del Belgio, della Francia e dell’Ungheria. Al meeting di presentazione in terra iberica ha partecipato anche Silvia Polato la preside dell’istituto piovese che sta ora trasferendo ai propri insegnanti e studenti la portata di un’esperienza che sarà altamente significativa e formativa. La lingua del progetto è l’inglese ma gli studenti useranno nella comunicazione anche tutte le lingue che imparano a scuola. A.C.


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SPORT in PRIMO PIANO pgs carrarese euganea nel segno della continuità

Basket In Promozione anche il Monselice, in Divisione i Boars Baone

Gli “assi” del Redentore

di Nicola Cesaro

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La formazione Under 18 della Pgs Carrarese Euganea

ià iniziati i campionati per la PGS Carrarese Euganea volley del presidente Patrizio Casumaro, che in questa stagione si avvale di un parco atleti di 180 unità in grado di coprire tutte le categorie giovanili e prime squadre. Balza subito agli occhi la partenza sprint dell’ under 18 femminile (La Mincana) che dopo i primi incontri guida con autorità la classifica nel suo girone di appartenenza. La performance del team guidato da Cristiano Discardi non è sfuggita agli occhi degli esperti e la foto della squadra è meritatamente apparsa nelle cronache sportive del “Gazzettino di Padova”. Questo è solo la punta dell’iceberg di un movimento che schiera anche: 1 Under 12, 2 Under 13 femminili, 1 Under 14 femminili, 1 Under 16 femminili, e un Under 16 che partecipa al campionato Csi. Non solo volley, sotto la guida delle allenatrici Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e della coordinatrice Elena Favarin cresce il gruppo della ginnastica ritmica (35) atlete, reduci la scorsa stagione con Emma Banzato, Gaia Parisotto,Isabella Ernesti Moro, Letizia Crivellari e Martina Fasolato della straordinaria conquista della medaglia d’argento di squadra all’ Open International ritmica oltremare di Rimini. Potremo ammirare le piccole atlete nel saggio di fine anno programmato per il 14 dicembre. Il 15 dicembre la tradizionale conviviale natalizia, presso il centro parrocchiale Don Bosco, e ha confermato l’effettuazione del convegno riservato agli alunni della scuola media “Lo sport è per tutti” in programma a febbraio. Walter Lotto

E

’ ripartita anche per la Bassa Padovana la stagione del basket seniores. Mai come quest’anno, almeno rispetto alle ultime annate, Estense e Monselicense possono contare su un buon numero di formazioni impegnate nei principali campionati provinciali. Alfiere del basket della Bassa è sicuramente il Redentore Este, che schiera un quintetto di punta nel campionato di Promozione. La squadra è per l’ennesima stagione affidata a coach Silvio Limena e punta al salto di categoria: grazie ai veterani come Matteo Zarantonello, Mattia Ianno e Alessandro Franchin, ma soprattutto grazie all’innesto ormai consolidato di forze giovani come Thomas Pasqualotto, Francesco Ortoman, Matteo Picelli ed Enrico Donato, gli estensi hanno già un buon ruolino di marcia: 6 vittorie e 3 ko, e il quinto posto in classifica. Nello stesso campionato c’è spazio anche per il Monselice del tecnico Davide Baraldo, gruppo meno quotato ma che schiera

Gli atleti del Sant’Elena militano in Seconda Divisione una stella come Damiano Brigo, il totem che vinse uno scudetto con la Virtus Bologna e che l’estate scorsa ha vinto con la nazionale i campionati mondiali Over 40. Con 18.2 punti di media è il capocannoniere del torneo. Scendendo di un gradino, in Prima Divisione la Bassa è ben rappresentata dai Boars Baone allenati da Nicola Cesaro: gli arancioblu, che in estate hanno rinunciato al ripescaggio in Promozione, si sono rafforzati grazie all’arrivo dei fratelli Simone e Marco Tognin e al terzetto montagnanese composto da Nicola Castagna, Fabio e Michele Franchin. Ma è il nucleo storico di

Baone (i vari Trimarchi, Valli, Martini, Binato, Stecchini, D’Urso e Paiuscato) a tenere in mano la squadra, che è ancora imbattuta e guida il proprio girone. L’ultimo campionato provinciale è la Seconda Divisione e anche qui non mancano rappresentanze: vi compaiono le seconde squadre di Redentore Este (affidata a Remzi Doci) e Boars Baone, ma anche il Showtime Pernumia che cerca meritatamente la promozione e soprattutto il Sant’Elena, corazzata che può contare su giocatori di altra categoria come Mattia Tamiazzo (allenatore e giocatore) e i vari Bortolami, Belluco, Martini e Menesello.

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Cartura. Serata di festa con gli atleti e la dirigenza ARREDO & BAGNO e trofei per la cartura nalin PAVIMENTI & RIVESTIMENTIfiori archiviata una stagione di soddisfazioni IDRO & BENESSERE CERAMICA & LEGNO CAMINETTI & STUFE RISCALDAMENTO & CLIMATIZZAZIONE IMPIANTI & IDRAULICA

“Mamma, papà, vorrei fare karate!” Quanti di voi a questa affermazione, si sono messi le mani nei capelli e hanno pensato alle peggiori conseguenze possibili per i vostri figli? Oggi la società ci bombarda continuamente con immagini violente, prepotenza e mancanza di rispetto verso il prossimo. Il karate invece è tutto il contrario di quello che sembra. E’ una disciplina dalle origini antichissime, nasce proprio con l’intento di mettere la persona di fronte a sé stessa. Insegna a conoscere i propri limiti, a gestire le reazioni e a controllare la forza. E’ un lavoro graduale sulla personalità, per smussare quegli angoli che a volte ci portano a reagire in un modo eccessivo. Fin da bambini, gli atleti imparano ad aver rispetto l’uno dell’altro, del proprio maestro e del dojo (la scuola). Durante la lezione ogni atleta fa un inchino sia al maestro, sia ai compagni; ci si fissa negli occhi e si dimostra che il valore di entrambi è esattamente lo stesso. Il karate è un conglomerato di attività benefiche per il corpo e per la mente. La parola chiave è “autocontrollo”. In un incontro di kumite (combattimento) il colpo perfetto è quello che arriva alla massima velocità, con il massimo controllo. Naturalmente, ciò che

viene insegnato è utile ed efficace in caso di pericolo; karate è difesa, non è MAI attacco. Nella scuola Jiyu Karate Do, le lezioni sono diversificate e appropriate ad ogni fascia d’età. Ai bambini viene insegnato principalmente il rispetto delle regole, ad incanalare la vivacità in attività costruttive sia individuali che di gruppo. Negli ultimi anni sono stati riscontrati molti casi di bambini che si sono affacciati a questa disciplina sotto consiglio pediatrico, ottenendo ottimi risultati. Durante l’anno la scuola Jiyu Karate Do, grazie alla grande passione e dedizione del M. Maria Grazia Pegoraro, svolge molte attività aperte al pubblico. Gare ed esibizioni sono un buon modo per mettere l’atleta di fronte alle proprie paure e anche per gratificarlo di fronte ad un pubblico. A questo proposito vi invitiamo a partecipare al prossimo grande evento: “Natale con le Arti Marziali” che si terrà presso la palestra Comunale di Brugine il 21 Dicembre 2013 alle ore 20.30. Una serata tutta dedicata alle arti marziali, da non perdere! Chiunque fosse interessato, per informazioni ed iscrizioni ci troverete direttamente nella palestra Comunale di Brugine o a Legnaro in Piazza La Pira, 20.

Un momento della premiazione durante la serata di fine stagione

C

onviviale di fine stagione in seno Ivan Berto velocista di Cartura. alla Cartura Nalin presso il ristoranTra gli allievi diretti da Tarcisio Stefani te Distillerie-Clandestine di Cagnola , si è rivelato Alessandro Riato potente veAMPIAlocista SCELTA “covo” della società del presidente Enzo più volte e vincitore, dopo SHOWROOM DI OLTRE 1.500piazzato MQ Rango. La festosa serata a cui ha preso un regale sprint a Padule in terra emiliana. parte Flavio Milani, ex vice presidente L’atleta di Adria, finita la trafila tra gli alLA QUALITÀ A PREZZI IMBATTIBILI vicario della F.c.i, uno dei fondatori dello lievi vestirà nella prossima stagione la glostorico club nato nel 1956, è stata l’oc- riosa livrea biancoverde della S.c Padovani casione per rivedere il film della stagione che con Galdino Peruzzo alla presidenza, MIOTTO REMIGIO SRL appena passata agli archivi che ha confer- l’ex professionista Alberto Ongarato nel SEDE: Zona Artigianale II Strada, n° 2-4 mato una volta di più la bontà e la proli- ruolo di general manager e Stefano StecBojon di Campolongo Maggiore 30010 (VE) ficità del vivaio biancorosso nello sfornare ca in ammiraglia torna alle corse tra gli PROGETTI 3D DEI TUOI AMBIENTI passaggio di categoria anche giovani promesse. SENZAJuniores, COSTI AGGIUNTIVI Tel. 049 97.25.550 Fax 049 97.25.691 A svettare su tutti, come numero di per Andrea Marchetto e Federico Celadin, www.miottocasa.it info@miottocasa.it su Sergiano, esor- ingaggiati dal team rodigino Andreotti vittorie èSeguici stato Giovanni diente al primo anno di Due Carrare, che auto. Infine nella categoria giovanissimi, guidato d’ammiraglia da papà Stefano, diretta da Massimo Berto, da segnalare gli APERTO NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO DI 200 MQ ha inanellato 6 vittorie su strada e 5 acuti vincenti di Nicolò e Demis Berto e le kermesse tipo pista, tra i secondo anno performance di Pietro Pincerato e Riccardo SU TUTTI GLI ACQUISTI SabbionDIpiù volte saliti sul podio. numerosi podi eCLODIA) soprattutto la conquista IN VIALE UMBRIA (DI FRONTE AI BAGNI POSSIBILITÀ FINANZIAMENTO della maglia di campione provinciale per W. L.

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la Pista sul Ghiaccio in Piazza Maggiore che aumenta di dimensioni per garantire divertimento a tutti. Dal pomeriggio di sabato 21 dicembre apre i battenti il Mercatino dell’Artigianato che con la sua originalità e creatività offre l’opportunità di soddisfare ogni esigenza riguardante i ‘regali di Natale’. Il Mercatino resterà aperto tutto il giorno sino alla sera della Vigilia dalle ore 10 alle 19. Domenica 8 dicembre alle ore 17.00 viene inaugurata in Pescheria Vecchia la3^ Rassegna ‘Este nei presepi’, l’attesa mostra di diorami, presepi popolari, tradizionali, sculture in legno e ceramica che rimane aperta fino al 12 gennaio 2014. Quest’anno la mostra ‘prosegue’ anche nel centro storico dove numerosi negozi ospitano un presepio della collezione ‘Il sogno del Presepe’ di Ferruccio Giuliani – Onlus Terrae Novae. Si possono visitare anche i presepi all’interno del Duomo di S. Tecla e della Basilica di S. Maria delle Grazie, presso I Realizzabili Irea in Via Cavour e quello degli Scout Este in Via Cappuccini-Arco del Falconetto. L’ingresso é libero in tutti i siti. • NATALE A CONSELVE Natale in piazza dall’8 al 24 dicembre, negozi aperti e isola pedonale in centro, A cura di Pro Loco, Comune, Ascom e Confesercenti. Domenica 15 dalle 16 alle 18 in via Matteotti spettacolo clown e giocoleria, spettacolo di imo Sabato 21 dicembre piazza XX Settembre 15.30-19 “Le Nataline” musica e danza aspettando il Natale Domenica 22 ore 15 sala consiliare Municipio Premiazione concorso “Il Natale che vorrei” Piazza Battisti: Mercatino di Natale tutta la giornata del 22 dicembre Piazza XX Settembre spettacolo di animazione con laboratorio giocoleria 25 dicembre: Dopo la messa di mezzanotte la Pro Loco offre cioccolata e vin brulé a tutti per lo scambio degli auguri. Novità; in piazza XX Settembre giostrina a cavalli per bambini.

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in Piazza 31 Inchiesta

Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta Pasqualetto

C

harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.

dario carraro ha 86 anni e vive a crea, una frazione di spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”. agnese brugnera ha 86 anni e vive a malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-

bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.

Natale presente monica arbore ha 38 anni e vive a mestre; trascorrerà il natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?

“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. cesare cappello ha 51 anni e vive a venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-

merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.

Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. a natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.

Natale presente

samuele è un bambino di 5 anni vive ad arino, una frazione di dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.

gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.

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in Piazza

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Fiabe d’autore

di Annalisa fracasso

La fiaba del piccolo Luca e dello zio gigi

“L

NUOVA PARTURA

assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare

prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”

Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che

indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….

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Da sinistra: Pietro Baraldi e Cesare Baraldi

dale di Udine e in particolare alla dottoressa Pellegrino, che mi sottopose ad un delicato intervento oggi cammino, anche se con molta difficoltà. Mia zia, non sapendo se potevo ottenere un risarcimento e da chi, dopo aver interpellato vari studi che mi avevano negato assistenza in quanto “non si poteva fare nulla”, mi consigliò di tentare per l’ennesima volta e di chiedere informazioni al dottor Cesare Baraldi. Dentro di me nutrivo una grande gioia di essere ancora vivo e di non essere rimasto paralizzato, pertanto mi rivolsi a lui, senza alcuna pretesa e dopo parecchio tempo, alla Baraldi Group con sede a Codroipo (UD). Dopo il colloquio il dottor Cesare Baraldi mi fece notare che il mio sinistro sarebbe andato in prescrizione dopo solo pochi giorni, e quindi non avrei potuto ottenere alcun risarcimento. Non avendo nulla da perdere affidai l’incarico a quest’ultimo. Immediatamente il Dott. Baraldi mi promise che sarebbe andato a fare un sopralluogo e degli accertamenti di persona in quanto non c’era tempo per poter incaricare un suo tecnico di fiducia.

Nello stesso pomeriggio ricevetti una telefonata in cui il dottor Baraldi mi portò a conoscenza di alcune insidie che francamente io non avevo notato. Le stesse consistevano in alcuni avvallamenti nel manto stradale tali da far perdere il controllo a qualsiasi motociclista che percorreva la strada mantenendo la destra. Non davo molto peso a questo fatto anche perché altri professionisti precedentemente interpellati non mi avevano dato alcuna garanzia e fiducia considerato che non avevano visionato il luogo del sinistro. Dopo circa 6 mesi, ottenevo un enorme risarcimento. In base alla mia

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esperienza suggerisco di non fermarsi mai al primo professionista e interpellare subito ed immediatamente un professionista serio e preparato come il Dott. Cesare Baraldi, anche perché che la sua consulenza non costa nulla. Ringrazio vivamente la Sig.ra Elisabetta Beltramini e la Dott.ssa Enrica Mariotti per la gentilezza e cortesia avute nei miei confronti, un abbraccio e cordiali saluti vanno al Dott. Baraldi per la professionalità dimostratami e per la conclusione di detto inaspettato risarcimento”.

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in Piazza

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Fiabe d’autore

di Cristian Tanduo

E

La piccola anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…

ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò

la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si

lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.

Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.

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in Piazza

di Donata fornasiero

o Nel piccolo bosco di colle fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne paolin . un piccolo sasso che si sente inutile riuniscono

splendide Pensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! ti hanno e com rda gua po; tem hanno levigato nel rocce che il vento, la pioggia e il sole o con molta vuoi di più? - spiega mamma Cign reso bello: bianco e rotondo; che cosa dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua trilema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob eeee... a, lcos qua fare gna biso realizzare! Direi che stezza. Hai proprio un bel sogno da forse io ti posso aiutare. E, come? Mi farai un incantesimo? - Davvero? - dice il povero Paolino dere. Sei acca nella notte di Natale tutto può - Può darsi! - dice mamma Cigno c’è da non , seria Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzione? scherzare. Allora sei pronto? lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao le bracocchi: - pensa intensamente di avere gli dere chiu a a Mamma Cigno lo invit su e giù, così, vono le senti? Poi, le gambe vanno cia; ci sei? - Ora, pian pianino, si muo sa ad un bel occhi chiusi, mi raccomando! Ora pen proprio così, bene! Tieni sempre gli tua bocca dalla guardano il cielo, lo vedi? Ecco! Ora visino sorridente con gli occhietti che così! o Brav lino! ancora, respira! Respira Pao esce un respiro, poi un altro e un altro - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Agita le comincia a muoversi e prende vita. si chiu i occh gli Paolino, ancora con

e tutti gli anni, animali e piante si el piccolo bosco di Colle Fiorito, com sono ri piccoli e grandi, giovani e vecchi per organizzare il magico Natale. Albe etti dolc e ure , pane, focacce, polpette, verd impegnati nei preparativi. Acqua, vino lupo più anziano del bosco. sono il menù deciso da Re Arturo, il acchia ico Cervo - dice il fringuello alla corn - Non dimenticare le bacche per l’am o a valle don scen rde teve che gli orsetti di Mon - E tu, non scordarti del miele, lo sai apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini lle dai mille colori. Mentre, i grilli cant servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li tte, le lucciole preparano gli spettaco in le prove per il concerto di mezzano che o rgon acco si ridendo e cantando ma non o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini mar dai qualcuno che soffre. Infatti, mezzo a tutto questo trambusto c’è arriva un pianto sommesso. intorno. - dice mamma Cigno, guardandosi - Chi mai potrà essere così disperato? . scorge due lacrime che brillano al sole Ma ecco che verso la riva del laghetto sei triste lino, Pao ede succ ti Che lino! Pao o - Santo cielo, ma è proprio lui, il sass o, nuotando verso di lui. stamattina? – gli dice mamma Cign immobile, mi sento inutile, sempre qui fermo, ale, - Hii, hiii, sono tanto giù di mor senza poter aiutare qualcuno. e i tuoi : - Non dire scemenze Paolino, tu Mamma Cigno incoraggia il sassolino le case, fare per o usan vi ini uom gli li! Lo sai che fratelli sassolini siete utili e indispensabi o della terra? . Vuoi capire che voi siete il sostegn le dighe, le gallerie e tante altre cose lino. che io sia utile? - chiede Pao - Ma no, dici davvero? Pensi sul serio

N

minare. , guarda il cielo e … comincia a cam braccia, muove le gambe, alza la testa lioso, le avig mer è ma , gioia proprio io? Che - Oh! Caspita, che bello! Ma sono perbacco che cia si alzano e sto ballando! Oh, mie gambe si muovono, le mie brac sogno stupendo! , sorride a come una farfalla, va verso il lago Paolino, danza sull’erba, volteggia lui sente, solo che tta. Poi trascinato da una musica mamma Cigno e le dedica una piroe mossa e com rda gua lo e mamma Cigno sorride, ride felice e va verso il bosco. Anch Natale magico. pensa che anche quest’anno sarà un

di francesco Danie

letto babbo natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers

L

o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”

Fiabe d’autore

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di Lino Perini

carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.

I

l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino


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IL VENETO

in IlPRIMO PIANO Veneto in primo piano 13

Grandi opere Il Cipe ha approvato il preliminare del corridoio autostradale Orte - Mestre

Via libera alla Romea Commerciale tra le proteste Costerà 9,8 miliardi e sarà realizzata interamente in project financing. La prima pietra è prevista per il 2015

valdastico sud, pronta nel 2014

di Alessandro Abbadir

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a Romea Commerciale si farà. Il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il via libera all’opera. Dovrebbe partire nel 2015. I comitati insorgono e promettono in Veneto una nuova Val di Susa. Con il via libera al progetto preliminare si punta ad un nuovo corridoio autostradale (396 chilometri) Nord-Sud in grado di collegare Mestre a Orte. Un’opera da 9,8 miliardi che sarà realizzata interamente in project financing. Il promotore è la Gefip Holding del gruppo Bonsignore, proposta riconosciuta di pubblico interesse nel 2003 e poi modificata. Il nuovo preliminare aggiornato, con relativo piano finanziario, dovrà andare in gara, con la possibilità per altri soggetti privati di aggiudicarsi la concessione (49 anni) migliorando le condizioni a base d’asta. Dopo l’approvazione da parte della Corte dei conti, ci sarà un bando internazionale pubblico entro aprile 2014 e in fine nel primo trimestre 2015 dovrà essere posta la prima pietra. Ma qual è per le istituzioni l’utilità dell’opera? La Nuova Romea, serve a colleghere Mestre a Ravenna fornendo una dorsale strategica al collegamento tra il Veneto e il Sud Italia e tra questo e l’Europa centrale e dell’Est. Il Cipe ha stabilito che l’opera

dovrà essere realizzata entro il 2021, anche se ha consentito che alcune tratte possano essere realizzate e messe a pedaggio anche prima, per cominciare a produrre flussi di cassa. Si lascerà per ultima la tratta più complessa, cioè l’attraversamento appenninico Perugia-Cesena. C’è però un punto di domanda. Ancora non è stato sciolto il nodo relativo alla partenza (o arrivo) della nuova autostrada la cui definizione è rinviata alla progettazione definitiva. Si tratta del tracciato da Lughetto, nel comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale. Due le ipotesi: l’ingresso a Roncoduro, sul Passante, o l’inserimento in A4 con uno svincolo a Villabona, in connessione con la Tangenziale di Mestre. Su questo dovrà essere presa una decisione in accordo con le istanze del territorio. E già è cominciata da parte di alcuni sindaci (quello di Dolo Maddalena Gottardo) la sindrome “ …si ma non nel mio territorio”. Il comitato “Opzione Zero” alla notizia dell’approvazione del progetto ha annunciato che sarà lotta durissima, come in Val di Susa contro quello che definisce uno scempio ambientale. Nelle scorse settimane “Opzione Zero” ha organizzato una manifestazione di protesta sulla attuale Romea,

nel vicentino

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Un momento della protesta un flash mob con un centinaio di manifestanti che ha bloccato la circolazione. Per i comitati è un’opera inutile “non serve a un bel niente, visto che i dati del traffico commerciale dal 2008 con la crisi sono crollati del 30%”. “È incredibile - spiegano per il comitato Opzione Zero Mattia Donadel, Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin come l’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre arrivi proprio a pochi mesi dall’approvazione da parte della Commissione Europea del nuovo Corridoio Baltico-Adriatico, una connessione che dovrebbe mettere in relazione via ferrovia i porti dell’Alto Adriatico con il nord Europa, seguendo la linea Ravenna, Bologna, Padova, Venezia, Trieste. Un progetto per il quale sono previsti ingenti finanziamenti

europei e che seppellisce definitivamente ogni marginale utilità della Romea Commerciale. Una strada che devasterà il territorio di 4 regioni. E’ anche un’operazione pericolosa per i conti pubblici: oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la Gefip Holding, dovrebbe anticipare, finiranno per essere pagati dai cittadini. Ad oggi non esiste un piano economico-finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Se i pedaggi non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti, sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche tassando i cittadini e tagliando servizi essenziali”.

’ stato inaugurato solo da qualche mese il nuovo segmento di Valdastico Sud, dal casello di Montegaldella-Longare fino al nuovo snodo di Albettone-Barbarano Vicentino. I chilometri percorribili della Valdastico Sud arrivano dunque ora a 15, su un totale di 54 totali. L’apertura dell’intero tratto, cioè dei caselli di Santa Margherita d’Adige e Piacenza d’Adige: si potrà percorrere interamente la Valdastico Sud entro la fine del 2014. Due anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia programmata. L’A31, punta ad avvicinarsi sempre più al territorio padovano. Il casello di Barbarano si trova infatti a 2,5 chilometri dal territorio padovano, ossia dai confini di Rovolon. L’accesso è al momento il più vicino ai colli Euganei, ed è raggiungibile attraverso una bretella che attinge da est ma anche dalla Riviera Berica. Chi proviene da Montagnana, Este, Lozzo Atestino ed Ospedaletto Euganeo può dunque raggiungere Vicenza entrando a Barbarano e risparmiandosi qualche minuto di stop ai semafori della Berica. A.A.

veneto meridionale gruppo europeo

avanti tutta con la nogara-mare, 107 Km dal polesine a verona

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’ solo una questione di tempi burocratici, ormai, la realizzazione dell’auto- strade già esistenti ed in programma: l’A22, come già detto, ma anche l’A31 strada regionale medio padana veneta Nogara–Mare Adriatico. La Regione Valdastico Sud, l’A13 Bologna-Padova e la Nuova Romea. La Nogara-Mare si Veneto, a fine novembre, ha definitivamente aggiudicato la concessione estenderà per 107 chilometri, dalla provincia di Verona, a Nogara, all’innesto relativa all’importante arteria che da Adria porta fino al Veronese. Un intervento, con la statale 12 dell’Abetone e del Brennero, e terminerà ad Adria, nel Polesiquesto, da 2 miliardi di euro. La concessione dell’autostrada regionale medio ne. La strada prevede due carreggiate a due corsie di marcia della larghezza di padana veneta è stata affidata al costituendo Raggruppamento temporaneo di 3,75 metri, oltre ad una corsia d’emergenza di 3 e ad un margine interno di imprese (peraltro promotore dell’opera) tra Autostrada 5, per un totale di 26 metri complessivi di larghezza. I Brescia Verona Vicenza Padova spa, Confederazione Au- I residenti non tratti sono quattro, con altrettante interconnessioni con tostrade spa, Società delle Autostrade Serenissima spa, pagheranno la rete autostradale esistente: A22 del Brennero, A31 Astaldi Concessioni srl, Astaldi spa, Impresa di costruzioni il pedaggio sulle brevi Valdastico Sud, A13 Padova-Bologna ed E55 Nuova RoIng. E. Mantovani spa, Itinera spa, Technital spa e Sina distanze, investimento mea. Sono previsti 13 svincoli: Isola della Scala, Nogara spa. Questa concessione prevede la progettazione defini- da 1,9 miliardi di euro est, Casaleone, Legnago, Villabartolomea, Castagnaro, tiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera. Badia Polesine, Canda/Trecenta, Castelguglielmo/San Ma anche la progettazione preliminare (con studio di impatto ambientale) de- Bellino, Fratta Polesine, Rovigo sud, Gavello, Adria. Oltre al collegamento che da finitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del collegamento fra la nuova Nogara porta verso ovest fino all’A22 in territorio di Nogarole Rocca, l’impianto autostrada e la A22 del Brennero in provincia di Verona. Grazie a questa nuova oggetto di concessione ha disegnato altri 64 chilometri di viabilità complementainfrastruttura verrà migliorata notevolmente l’accessibilità alle principali auto- re, a partire dai collegamenti con l’ospedale di Legnago, quello di Trecenta e tra

l’A31 e la banchina portuale di Canda, nel Rodigino. Il pedaggio è basato sull’esazione dinamica mediante l’impiego di tecnologia free flow, con esenzione della durata di 15 anni per i residenti che devono percorrere fino a 15 chilometri. L’investimento per realizzare l’opera è notevole: a fronte di un costo complessivo del progetto posto a base di gara di circa un miliardo e 901 milioni di euro, la proposta del promotore ammonta a poco più di un miliardo e 877 milioni. Ni.Ce.


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Mostra a Treviso Casa dei Carraresi fino al 13 maggio

Le magie del Gange per un India senza tempo Per noi occidentali la mostra offre la possibilità di entrare in mondo ricco di storia per cercare di capirne l’essenza di Alain Chivilò

I

ndia, India, India paese lontano dai mille misteri. Ci arrivarono chiamato pantheon hindu con rappresentazioni divine quali Shiva, brevemente come visitatori Alessandro Magno e i Romani con Vishnu, Rama e Krishna. L’Hinduismo è una delle sette religioni il loro impero, ma la sua evoluzione è stata sempre legata alla professati nel paese assieme alle autoctone Jainismo, Sikhismo, storia del continente asiatico. A Treviso, Casa dei Carraresi fino Buddhismo e a quelle esterne come il Cristianesimo, l’Islam e la al 13 maggio 2014, la mostra “Magie dell’India. Dal Tempio regione dei Parsi. Nel percorso espositivo, sempre coinvolgente, si alla Corte, capolavori d’arte indiana” ripercorre il vissuto di una giunge al favoloso mondo dei Maharaja, secondo asse esplicativo civiltà. Dopo la sapiente disamina della Cina, attraverso le sue della mostra, nel quale i reperti esposti narrano i luoghi, la vita e il dinastie e il Tibet, il curatore Alessandro Màdaro e il comitato gusto estetico all’insegna del lusso e sfarzo. Le tende, i tramezzi scientifico deliziano il visitatore italiano e non solo con un altro di stoffa, le stuoie, i dipinti, i gioielli, i libri sacri, le armature e i pugnali per citare alcune tipologie. Altra affascinante viaggio. Il focus ideato verte tematica sapientemente testimoniata è su due principali analisi: l’arte nell’India La chiave l’arte erotica vista, non nella sua frivolezza, classica e l’India dei Maharaja. Nella prima di lettura sezione viene coperto un arco temporale che della mostra verte ma nel trattato del Kamasutra, redatto da Vatsyayana nel 200 d.C. al fine di creare parte dal 2000 a.C. giungendo al 1600. Un su due aspetti: il periodo molto lungo testimoniato da reperti Tempio e la Corte la perfetta armonia nell’arte amatoria tra spirito e fisico. A conclusione la via delle quali per esempio immagini di bronzo, oggetti rituali, altorilievi e sculture di pietra. La chiave di lettura, per Indie con Marco Polo e Nicolò Manucci rappresenta il ponte tra un’evoluzione culturale trattata così estesa, verte su due aspetti India e Italia. Come fu per la cultura degli altipiani del Tibet, anche complementari per la cultura del popolo del Gange: il Tempio e la quella della terra d’India non è così semplice da comprendere per Corte. Infatti i cerimoniali nei luoghi di culto sono simili a quelli noi occidentali privi di appropriati approfondimenti, però a Treviso del re nel suo palazzo in un confine tra impegno etico e piace- si apre una possibilità: entrare in mondo ricco di storia per cercare re, tra ricchezza e frugalità dove l’arte ha la funzione di unirli in di carpire l’essenza, situazione che non può essere esplicata in un svariate rappresentazioni. Per chi ha visitato la mostra dell’anno canonico viaggio turistico che prevede ogni giorno una meta da scorso sul Tibet troverà un filo rosso di unione, inerente al così fotografare lungo le distese dell’India.

Terza edizione de “La Biennale di Fotografia”

Scultura

SIMON BENETTON OSSERvA TREvISO

Un click tra Grappa e Alpini

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imon Benetton finalmente espone a Treviso. Questa è la principale constatazione che onora il Maestro, demiurgo del ferro, che sta calcando da decenni gli scenari dello scolpire la materia. La sua ricerca chiave partì dalla riproduzione modulare che assimila tuttora il concetto di standardizzazione moderno e di replicabilità infinita attuale. Da qui l’analisi degli elementi naturali, l’introduzione di punti luci con il vetro fino ad arrivare alle vorticosità che si aprono all’infinito. “Opere monumentali” è la mostra a cielo aperto che vede fino al 30 gennaio dodici sculture inserite in nove siti del capoluogo della Marca: “L’Occhio del Ciclope” a Varco Manzoni (viale Cairoli), “Pilastro universale” a Piazza Trentin, “Foglie” in Vicolo del Gallo (Buranelli - lato Municipio), “Piramide” in via Campana (Buranelli), “Fili d’erba” in Piazza del Battistero, “Incontro” in Piazza Ancillotto, “Il giardino dei cinque filosofi” Piazza dell’Umanesimo Latino, “Intensione ed estensione: perfettibilità”, Piazzetta Botter (Museo S. Cate-

Alcune opere grafiche e alcuni reperti che danno corpo alla mostra che rimarrà aperta fino al prossimo maggio

rina), “Foglie” e “Oasi” in via Giacomelli (Biblioteca Comunale di Città Giardino), “Foglie2” in Piazza Unità d’Italia (quartiere S. Liberale), “Oltre l’orizzonte” in Piazza Martiri Belfiore (quartiere S. Maria del Rovere). Come dichiarato dall’assessore alla Cultura di Treviso Luciano Franchin. “Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di patrocinare una mostra diffusa dedicata alle sculture monumentali di Simon Benetton, inaugurandola nell’autunno 2013 per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di questo grande scultore trevigiano. Questa mostra costituisce per noi un’importante occasione per ripensare la presenza di opere di alto valore artistico nell’intera città che diventa un luogo di arte a disposizione di tutti”. Infatti l’idea alla base è di unire la cittadinanza all’arte nei luoghi dei singoli quartieri con spunti per riflessioni ulteriori, che eliminano il così chiamato guarda e passa. Un compleanno dolce per l’ottantenne Maestro Simon Benetton che si ritrova profeta in patria. Al.Ch.

a terza edizione de “La Biennale di Fotografia”, a Bassano del Grappa, delizia l’appassionato e non solo con scatti d’autore ideati da noti fotografi e semplici appassionati. Un programma ricco di spunti, mostre e incontri che sta coinvolgendo l’intera cittadina in una lunga serie di eventi dedicati al vasto mondo della fotografia. Fino al prossimo gennaio, un programma ricco di mostre e incontri s’intervalla in un palinsesto dedicato al vasto universo dell’impressione. Il filo conduttore che unisce gli eventi prende il titolo di “Libere Interpretazioni”. Bassano fotografica nasce, in anno dispari affiancandosi alla più celebre biennale veneziana nel suo periodo conclusivo, nel 2009. Tra le esposizioni più significative, Mimmo Jodice instaura un legame con le opere del Canova al Museo Civico di Bassano. Un affascinante omaggio al più impor-

tante scultore italiano del Neoclassicismo, visto attraverso lo sguardo di uno dei più grandi interpreti con fotografie di grandi dimensioni. A questo, Daniele Pellegrini, il fotografo che con Cesare Gerolimetto ha effettuato il primo giro del mondo in camion, espone nella pinacoteca del Museo Civico “Antologia”: esperienze di viaggio filtrate dalla sua lunga militanza di fotogiornalista documentarista. Infine a Palazzo Sturm alle fotografie di Francesco Fontana dedicate alla danza, si da spazio alle scuole con la tematica “la città vista dai ragazzi”, ideata dall’Istituto Comprensivo Jacopo Vittorelli di Bassano e “libere interpretazioni” prodotta dal Liceo Artistico G. De Fabris di Nove. Un evento da vivere, fatto d’innumerevoli clicks a misura d’uomo attraverso contenuti interessanti. Al.Ch.


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Mostra a Venezia Fino al prossimo 12 gennaio, a Palazzo Ducale

L’arte delle diplomazia veneziana L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche della Serenissima Repubblica con le grandi potenze del Mediterraneo di Roberta Pasqualetto

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Abbas il Grande (1587-1629) entrambi uniti dal comune intento di contrastare la minacciosa espansione ottomana. Durante il regno di questo scià sono almeno tre i periodi durante i quali i doni e le contropartite fanno intravedere un vero e proprio commercio avviato grazie al rapporto diplomatico. Ed è proprio su questo scambio che si costruisce la mostra, inedita ed evocativa, allestita nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, che, prende spunto dalla grande tela di Gabriele Caliari, raffigurante Il doge Marino Grimani che riceve gli Ambasciatori persiani (1603), esposta nella Sala delle Quattro Porte. Il percorso espositivo si apre con alcune incisioni, provenienti dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e dalla Biblioteca del Museo Correr, in cui sono illustrati i volti dei protagonisti dell’epoca, dettagliatamente ritratti da artisti europei. Osservando i dettagli di queste rappresentazioni si possono conoscere i costumi della corte Safavide, la moda nella foggia delle vesti, dei tessuti e dei gioielli. Una sezione è de-

dicata alla rappresentazione cartografica della Persia e presenta mappe e portolani utilizzati dai viaggiatori per orientarsi nel Mediterraneo orientale e nel Medio Oriente, la cui qualità rivela la straordinaria capacità tecnico-scientifica dei cartografi. Nelle sale sono esposti documenti curiosi: un atlante di piccole dimensioni del Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio, il primo in formato tascabile e documenti risalenti al XVII secolo, tra i quali spiccano i firmani originali col sigillo dello Shah conservati presso l’Archivio di Stato di Venezia, e dai quali si evince la costantemente promessa di collaborazione e amicizia, suggellata dai doni ma anche dalla richiesta dettagliata dei persiani per la fornitura di alcuni manufatti veneziani, sia di pregio, sia destinati all’uso quotidiano. Il costo del biglietto d’ingresso è 16 euro, ridotto 8; per maggiori informazioni: info@fmcvenezia.it

un libro a 50 anni dalla morte di gigi candiani

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Mestre esiste un Centro Culturale e una piazza che da dicembre si arricchiranno di nuove strutture d’intrattenimento e acquisti. Tale area è dedicata a un’artista nativo nell’omonima città che dalla seconda guerra mondiale deliziò la cittadinanza con opere gentili, dolci e mai aggressive. Il pittore in questione è Gigi (Luigi) Candiani. Effettivamente non tutti conoscono l’agire di questo artista e di conseguenza nel cinquantenario della morte e i 110 anni dalla nascita si rende necessaria un’azione per destare la memoria. In quest’ambito nasce il libro, edito da Alcione Editore, “Gigi Candiani Tessere di vita” scritto dal giornalista e critico d’arte Alain Chivilò. In quest’opera l’autore traccia e unisce un excursus di critica assieme a frammenti di vissuto dell’agire umano e artistico del Maestro. La città di Mestre è il luogo di nascita e morte (5/7/1903 – 14/9/1963), dal quale Gigi Candiani partì per immortalare, pittoricamente parlando, su tavola le campagne del veneziano, le isole della laguna di Venezia, i Colli Euganei, Berici e Asolani, fino alle valli di Comacchio. Da qui l’opera dedica la prima sezione a una disamina critica contemporanea e passata nella quale l’autore evidenzia tre principali tematiche che riguardano l’Arte di Candiani: un costante studio della luce nell’irradiamento solare tra alba e tramonto, passando per una capacità fotografica immediata di bloccare e scegliere una porzione di paesaggio da dipingere, concludendo in una simbiosi nella bianca materia prima lavorativa del lavoro di fornaio. Nella seconda parte invece, si identificano tessere di vita attraverso le quali Chivilò scova e codifica particolari di vita artistica del pittore Gigi Candiani come per esempio i segreti per stendere l’imprimitura sulla tavola, le peripezie dei suoi viaggi nel recarsi a pennellare fino alla dialettica artistica del tempo. Un libro snello di occhio contemporaneo, che riporta alla luce la vita e l’agire del pittore di Mestre Gigi Candiani all’interno di una possibile sintesi: atmosfere rarefatte racchiuse in un’intima ricerca tra forme della natura e colori.

playstudiografico.it

ltimi giorni per poter visitare la mostra ”I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima” aperta fino a domenica 12 gennaio a Palazzo Ducale. L’esposizione è curata da Elisa Gagliardi Mangilli, con il coordinamento di Camillo Tonini e patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Teheran, dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica e dall’Università degli Studi di Udine. L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche di Venezia con le grandi potenze, rapporti consolidati con l’invio di delegazioni e doni reciproci quali prassi strategica molto diffusa soprattutto con l’Oriente. La Serenissima doveva continuamente dimostrare la sua forza contro gli avversari e i rapporti diplomatici e di ambascerie avevano finalità commerciali attraverso le quali, Venezia, riusciva a evitare eventi bellici. Un esempio interessante è rappresentato dagli scambi intercorsi tra la Repubblica e una delle più importanti potenze dell’epoca, la Persia Safavide, al tempo di Shah

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ilderness senza compromessi, come piace agli americani. Un’area di natura selvaggia dove l’uomo non ha modificato nulla, ma proprio nulla, dell’ambiente originario. Questo angolo di Canada della nostra catena alpina si chiama Dolomiti Friulane. In lingua locale Dolomitis Furlanis, che suona anche meglio. Un’area che si trova a cavallo fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sospesa fra le province di Belluno, Pordenone e Udine, delimitata dai fiumi Piave, Tagliamento, Cellina e Meduna. continua a pag. 16-18-19

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in questi tempi, assistiamo allo scarso interesse della politica verso il tema della disabilitĂ , poichĂŠ “tutte le politiche di contenimento della spesa pubblica sembrano voler cancellare meticolosamente diritti che per un disabile sono strumenti di vita dignitosaâ€?. Ma per cambiare questa inversione di tendenza basterebbe davvero poco: basterebbe che l’Italia si dotasse di “un’anagrafe qualitativa e quantitativa della disabilitĂ per programmare interventi mirati e rispondenti ai bisogni essenziali dei disabili. Una anagrafe offrirebbe un supporto virtuoso per affermare concretamente quei livelli essenziali

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Le statistiche indicano che la crisi economica di questi anni sia paragonabile a quella degli anni ’30. Le statistiche indicano pure che il volontariato sia un motore indispensabile per tentare di uscirne o, piĂš propriamente, per dare delle risposte ai cittadini in difficoltĂ . Come i lettori di questo giornale ormai sanno, l’associazione In volo si occupa di disabilitĂ e, assieme ad altre nel territorio, cerca nel suo piccolo di fornire servizi, che non sono accessibili a tutti e che dovrebbero essere offerti dalle istituzioni per garantire una migliore qualitĂ di vita. Inoltre, questo tempo di crisi economica amplifica i problemi delle categorie svantaggiate che a volte devono lottare per affermare un loro diritto. E’ il caso del diritto allo studio: come mai negli anni Settanta gli alunni disabili entravano nella scuola di tutti, mentre ora molte famiglie devono ricorrere al Tar per ottenere l’assegnazione di un insegnante di sostegno? Questa domanda fa riflettere sul fatto che oggi la disabilitĂ sembra rivestire un ruolo marginale nella vita politica e sul fatto che, ancora una volta, il mondo delle associazioni di volontariato ci viene in aiuto. Come afferma l’articolo “DisabilitĂ , un megafono per una lotta democraticaâ€? di Antonio Nocchetti (da “Il fatto quotidianoâ€? del 4 novembre #ON IL PATROCINIO )NIZIATIVA 2013) “Un’associazione come “tutti a scuolaâ€? non l NANZIATA COL sarebbe DEL #OMUNE DI 3ANT !NGELO CONTRIBUTO mai dovuta nascere in un Paese normale.â€? Eppure,DEL #36 DELLA proprio DI 0IOVE DI 3ACCO

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La manifestazione“UN NATALEÂ?3( :-0+( +,33( .9(;<0;Âľ /( IN SOLIDARIETĂ€â€?nasce <5 -<;<96 03 =6365;(90(;6&Â? HKH[[HTLU[V KLS YVTHUaV KP 9 3 :[L]LUZVU H J\YH nel 1998 con l’intento di far conoscere e promuovere le 0U[LY]LUNVUV! KLSSÂ’(ZZVJPHaPVUL ;LH[YHSL )(9()(6 KP 7PV]L KP :HJJV WVZ[P SPTP[H[P WLY PUMVYTHaPVUP! (SLZZHUKYV 3PVU KPYL[[VYL KLS *:= KP 7HKV]H Per info: varie iniziative sociali presenti nella realtĂ Santangiolese. :HUKYV .VaaV ]VSVU[HYPV Z[VYPJV L JVUZPNSPLYL KLSSÂ’HZZVJPH +\YHU[L SH ZLYH[H! PSS\Z[YHaPVUL KLSSL H[[P]P[¢ KP aPVUL Â?03 769;0*6Â? Tobia 3394807619 - tobialuisa@teletu.it La manifestazione ha coinvolto,THU\LSL (SLJJP H\[VYL KLS SPIYV Â?-\VYP KHSSÂ’HUNVSV 0KLL col passare degli anni un ]VSVU[HYPH[V WLY SH JVVWLYHaPVUL PU[LYUHaPVUHSL WLY PS M\[\YV KLS ]VSVU[HYPH[V L KLS [LYaV ZL[[VYLÂ? KH ZLTWYL numero crescente di associazioni, decine di volontari, ULS 4V=0 *VUZPNSPLYL * 5 , 3 WLY PS ;LYaV :L[[VYL +VTLUPJH KPJLTIYL VYL PUNYLZZV SPILYV istituzioni,famiglie, giovani, sponsor pubblici e privati e WYLZZV SH *OPLZH (YJPWYL[HSL : 4PJOLSL (YJHUNLSV KP :HU[Â’(UNLSV : : 4LZZH KLSSL (ZZVJPHaPVUP (S [LYTPUL I\MML[ JVU WYVKV[[P KLS JVTTLYJPV LX\V L ZVSPKHSL tanti visitatori. JHU[P HUPTH[P KHS *VYV 4HKVUUH KLSSH :HS\[L H J\YH KP ;(4 ;(4 KP 7PV]L KP :HJJV Questa settimana ha una sola protagonista: la solidarietĂ . +VTLUPJH KPJLTIYL VYL :HIH[V KPJLTIYL VYL I gruppi che vi partecipano operano per la ricerca della WYLZZV PS ;LUKVUL YPZJHSKH[V KPL[YV HS 7H[YVUH[V KP :HU[Â’(UNLSV WYLZZV PS ;LUKVUL YPZJHSKH[V KPL[YV HS 7H[YVUH[V KP :HU[Â’(UNLSV 3L (ZZVJPHaPVUP :WVY[P]L KP :HU[Â’(UNLSV PU]P[HUV pace, l’accoglienza di bambini3Â’(ZZVJPHaPVUL 0S 7VY[PJV 6US\Z ÂŚ SPL[H KP WYLZLU[HYL provenienti da paesi in 9(.(AA0 L -(40.30, HSSV SV :WL[[HJVSV ;LH[YHSL PU[LNYH[V! :7,;;(*636 +0 *36>5 Â?*6:46+0::,(Â? H J\YH KLS *VSSL[[P]V [LH[YHSL difficoltĂ , scambio dei prodotti del mercato equo solidale, H J\YH KLSSÂ’(ZZVJPHaPVUL <UP[HSZP KP 4LZ[YL :V[[VWVY[PJV 0S KP]LY[PTLU[V ÂŚ HZZPJ\YH[V PUNYLZZV SPILYV sport e cultura... aiuto a paesi in guerra, mondo disabile, PUNYLZZV SPILYV E’ un modo per far conoscere +VTLUPJH KPJLTIYL le molte attivitĂ svolte nel (S [LYTPUL JP ZHY¢ WLY [\[[P P YHNHaaP “LA CITTA’ RACCOGLIE SAPIENZAâ€? \U TVTLU[V KP MLZ[H JVU YPUMYLZJV nostro Comune e possibilmente KHSSL VYL raccogliere nuove adesioni HSSL VYL WYLZZV PS ;LUKVUL YPZJHSKH[V KPL[YV HS 7H[YVUH[V KP :HU[Â’(UNLSV da parte di quei cittadini che desiderano impegnare una )HUJHYLSSL JVU LZWVZPaPVUL KP TH[LYPHSL PSS\Z[YH[P]V L +VTLUPJH KPJLTIYL VYL Catalogazione, archiviazione e pubblicazione di tutte le tesi riguardanti il tema delle SH]VYP KLSSL HZZVJPHaPVUP KP ]VSVU[HYPH[V WYLZZV SH :HSH *VT\UHSL ( 4VYV =PH KLS +VUH[VYL KP :HUN\L parte del tempo libero in attivitĂ utili alla collettivitĂ . :HU[Â’(UNLSV KP 7PV]L “Pari opportunitĂ per disabili, dell’integrazione dell’inclusioneâ€? 3Â’(ZZVJPHaPVUL 05 =636 ULS q KLSSÂ’<UP[¢ KÂ’0[HSPH ÂŚ (SSL VYL ZHY¢ VMMLY[H JPVJJVSH[H WLY [\[[P Quest’anno la manifestazione inizierĂ il 07/12/2013 con SPL[H KP WYLZLU[HYL PS *VUJLY[V Â?64(..06 (33Â’0;(30( , PUVS[YL WLY P WPÂł WPJJVSP! uno spettacolo teatrale organizzato dall’associazione AIUTACI A RACCOGLIERE LE TESI DI LAUREA 4,36+0, 0;(30(5, ;9( *3(::0*( , 1(AAÂ? &INALE A SORPRESA CON "ABBO .ATALE :HZOH AHIPUZRP ZVWYHUV Avip, seguiranno serate con testimonianze di persone )LH[YPJL 9\IPU WPHUVMVY[L 6I ASPETTIAMO NUMEROSI PER FARVI I NOSTRI PUNYLZZV SPILYV impegnate nel volontariato, proposte teatrali con attori MIGLIORI AUGURI DI "UON .ATALE disabili, la manifestazione si concluderĂ domenica 15/12/2013 con il mercatino delle associazioni presso lo stand della parrocchia di Sant’Angelo di Piove. Pagina periodica realizzata all’interno del progetto “Pensando al domaniâ€? promosso da:

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RUBRICHE Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?

News - si Viaggiare - salute e BeNessere - teNdeNze - esperti & professioNisti - oroscopo e crucipiazza

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Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di Germana Urbani

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l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. Dovendo scegliere la scuola superiore è meglio orientarsi seguendo le materie che ci piacciono di più o è meglio tener conto delle professioni più richieste in regione? Il giusto mezzo è sempre la risposta migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i conti con troppe ore di matematica se proprio la calcolatrice non è nelle nostre corde non porterà altro che guai e forse vi troverete a scrivere l’ennesima pagina di abbandono scolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al primo anno delle scuole superiori abbandona gli studi. Per questo è importantissimo orientare bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della scuola che costruirà un pezzettino importantissimo del loro futuro. Importantissimo, per tutti i genitori, è tener conto del fatto che il mercato del lavoro non è esaurito, ma si è fatto molto competitivo. Perciò la scuola superiore deve servire ai ragazzi per acquisire bene i prerequisiti e immaginare da subito come vorranno specializzarsi dopo il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente il pre-requisito per eccellenza tanto che gli esperti dicono che tra cinque anni chi non parla inglese come fosse la prima lingua non avrà alcuna speranza di entrare in un’azienda italiana in posizioni d’alto profilo. Altri due pre-requisiti fondamentali sono il problem solving e gioco di squadra. Sempre di più le aziende cercano persone curiose e analitiche, capaci di risolvere autonomamente i problemi. E se un tempo si pensava che il profilo migliore fosse quello degli ordinati e silenziosi oggi

i più apprezzati sono colore che sanno fare gruppo, arricchendolo con i propri contributi originali. Ma queste cose non si imparano necessariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli esperti di lavoro sottolineano l’importanza di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad attività come gli scout o il volontariato, per imparare a relazionarsi con gli altri per un comune obiettivo. Accanto a questo, poi, la scuola deve fornire competenze utili ad entrare subito nel mondo del lavoro o a proseguire gli studi con successo. Importantissime, poi, le esperienze di stage in azienda: nell’anno scolastico 2012-13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come metodologia didattica per sviluppare le competenze previste dall’indirizzo di studi, un incremento maggiore che arriva al +57,6% lo segnano i licei. La storia che ha fatto più scalpore a Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatroni prosegue alla pagine seguente


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Attualità

>> Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe

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l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. Dovendo scegliere la scuola superiore è meglio orientarsi seguendo le materie che ci piacciono di più o è meglio tener conto delle professioni più richieste in regione? Il giusto mezzo è sempre la risposta migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i conti con troppe ore di matematica se proprio la calcolatrice non è nelle nostre corde non porterà altro che guai e forse vi troverete a scrivere l’ennesima pagina di abbandono scolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al primo anno delle scuole superiori abbandona gli studi. Per questo è importantissimo orientare bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della scuola che costruirà un pezzettino importantissimo del loro futuro. Importantissimo, per tutti i genitori, è tener conto del fatto che il mercato del lavoro non è esaurito, ma si è fatto molto competitivo. Perciò la scuola superiore deve servire ai ragazzi per acquisire bene i prerequisiti e immaginare da subito come vorranno specializzarsi dopo il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente il pre-requisito per eccellenza tanto che gli esperti dicono che tra cinque anni chi non parla inglese come fosse la prima lingua non avrà alcuna speranza di entrare in un’azienda italiana in posizioni d’alto profilo. Altri due pre-requisiti

i più apprezzati sono colore che sanno fare gruppo, arricchendolo con i propri contributi originali. Ma queste cose non si imparano necessariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli esperti di lavoro sottolineano l’importanza di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad attività come gli scout o il volontariato, per imparare a relazionarsi con gli altri per un comune obiettivo. Accanto a questo, poi, la scuola deve fornire competenze utili ad entrare subito nel mondo del lavoro o a proseguire gli studi con successo. Importantissime, poi, le esperienze di stage in azienda: nell’anno scolastico 2012-13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come metodologia didattica per sviluppare le competenze previste dall’indirizzo di

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto

segue dalla pagina precedente

nanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regio Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al ter termine, può decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazio nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stan stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore mani manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministra amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili,

La disoccupazione veneta si attesta al 33%, precarizzazione giovanile senza precedenti ca di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alter-

così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Veneto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.

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Attualità

>> Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto

La professionalità generica non trova sbocchi Carlo De Paoli, l’uomo che ha trovato un lavoro a 50mila persone, ha stilato una classifica dei lavori più richiesti

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di Germana Urbani

uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo

rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate: 14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.

il mercato del lavoro punta sulla professionalità

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causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e che, soprattutto,

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siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.


Società

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>> L’idea giusta. “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me

Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti di Germana Urbani

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n tutta la regione si registra una fioritura di corsi di cucina amatoriali e semi-professionali che è davvero difficile spiegare nel suo insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici dove si indossa un grembiule e si realizzano le ricette creando delle specialità da veri gourmet in cucina spalla a spalla con lo chef. Altri, invece, più alla mano, sono organizzati da associazioni o semplici amatori che si trovano insieme, in sedi di fortuna o anche in Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i negozi di oggettistica per la casa si danno da fare. Sono molti quelli che allestiscono all’interno un angolo-cucina dove uno chef intrattiene volonte-

rose e volonterosi che si cimentano soprattutto in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a farla da padrone, realizzati sempre più spesso con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed esperienze socializzanti, molto peso l’hanno avuto le numerose trasmissioni televisive che, anche grazie al digitale terrestre, hanno invaso le nostre case sorprendendoci con piatti semplici e gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito di riportare in primo piano il gusto del cucinare che, anche per le giovani venete nate dopo il miracolo economico, aveva lasciato spazio ai piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto

che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti. I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla

terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di di casa propria. Sarà anche un po’ merito della nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando precambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha potentemente e, se si tratta di cucinare, colpiinsegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la sce indifferentemente uomini e donne. L’arte di pasticceria professiostare dietro i fornelli e Arrivano dagli Usa e ci nale o casalinga non di trasformare farina, sarà più come prima”. conquistano la apple pie, zucchero, uova e burE, se in qualche caso, ro in splendidi dolci il cheese cake, i bagles sarà ancora uguale a appassiona anche i e chocolate chips cookies più piccoli che, gioprima, certamente la prospettiva e il valore cando con le pentole che si attribuisce a queste delizie è cambiata, di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e tanto che non sono pochi coloro che a Natale re- imparano che le merendine non nascono dagli galeranno dolci ben confezionati fatti nel forno alberi. Ben venga il buon gusto!

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in Germania. In seguito, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.

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10 L’intervista >>

Gianfranco Meggiato: Arte pla Una geometria contemporanea, forme organiche, mondi oscuri, dischi solari in linee sinuose e forme baroccheggianti di Germana Urbani

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o scultore Gianfranco Meggiato, a livello contemporaneo, è uno fra i pochi artisti che plasmano la materia. Seguendo il credo di Michelangelo, parafrasandolo in chiave attuale nel suo celebre aforisma, il Maestro veneziano realizza un concetto e immediatamente “pensa all’immagine in quanto essa stessa è dentro e di conseguenza basta solamente spogliarla”. Ecco che l’agire di Meggiato, come da Rinascimentale fare, passa da opere monumentali ideate per esterni pubblici, a lavori per collezionisti, fino a esplorazioni nell’arte orafa. Una geometria contemporanea che improvvisamente diventa linfa per sculture, assumendo forme organiche, mondi oscuri, dischi solari, piramidi ed ellissi dalle quali digressioni di materia si dipanano in forme sinuose, morbide e talvolta baroccheggianti. Una decorazione non leziosa, bensì in sintonia con il nucleo centrale dell’opera che nella maggior parte dei casi è di forma circolare, tipicamente a sfera. Ogni opera è una piccola galassia, all’interno della quale una gravità indeterminata tiene attorno a se, attraverso diverse forme geometriche, tubicini e anelli vibranti che avvolgono, s’irradiano o lasciano uno spaccato aperto sul nucleo. Non esiste un meccanicismo ingovernabile, ma solamente tessere biologiche che danno spunto a infinite creazioni. Negatività e positività si alternano in un divenire costante di emozioni nelle quali il bronzo, “grezzo”

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o lucente a specchio, crea ipotetici ma veri stati dell’essere. La tecnica sopraffina di realizzazione è il medium attraverso il quale il Maestro parte attraverso bozze e disegni preparatori, giungendo dopo alcuni passaggi realizzativi alla fusione in bronzo a cera persa. Come in un’antica bottega, idea e sviluppa modelli dal sapore internazionale ad alto contenuto d’innovazione. In chiave contemporanea Gianfranco Meggiato, sostituendo il marmo con il bronzo e la forma umana con ardite architetture, segue l’antica via tracciata dal filosofo greco del 200 a.C. Plotino: “fa’ come lo scultore di una statua che deve diventare bella. Egli toglie, raschia, liscia, ripulisce, finché dal marmo appaia la bella immagine” permettendo a noi stessi di purificare “il fosco” rendendolo così “brillante”. Di conseguenza ecco il pensiero del Maestro, carpito durante Arte Padova 2013, in cui l’essenza della sua Arte prende corpo. Le tue sculture assumono connotazioni d’internazionalità dove ogni paese “assimila” il tuo stile come se fosse proprio. Secondo te dove nasce la chimica che ha permesso questo connubio tra cultura, nazione e opere? “Alla base di ogni cultura con le diversità e i contrasti che possono avere vicendevolmente, come per esempio quella indiana o araba rispetto a quella occidentale, esiste un substrato di sensibilità e di sentire comune che le unisce assieme. Quando attraverso un linguaggio astratto, libero

pertanto da riferimenti iconografici legati a una specifica cultura a scapito di un’altra, si riesce a esplicitare un’energia interiore, una sofferenza funzionale a una crescita e un rapporto diretto dell’uomo con l’energia, si determina istintivamente una comprensione che viene assimilata dalla gran parte degli osservatori dei miei lavori. Così succede che, al di fuori dell’Occidente, le mie opere a Dubai sono viste come sculture arabe, a Shanghai come cinesi, a Seoul come coreane e a New Delhi come indiane. Questo conferma il mio pensiero sul vero contenuto dell’arte: attraversare tutti i sistemi di potere e tutte le culture per arrivare direttamente all’essenza delle persone”. Siamo in una società materialistica con un forte utilizzo del corpo a diversi livelli. Cosa vuol dire per te lavorare la materia nel XXII secolo? “Plasmare e modellare la cera calda, sentirne la morbidezza e il profumo di miele ha un significato quasi magico, direi alchemico. Il vero compito dell’artista è di poter trasformare e sublimare la materia condensando, in un pezzo di cera prima e di bronzo poi, concetti ed emozioni, che successivamente si riverseranno nelle persone che guarderanno e potranno toccare tali opere. Anche se sono uno scultore astratto, onestamente mi ritengo classico: sono italiano, sono veneziano quindi rimancontinua alla pag. seguente


L’intervista 11

asmata go legato, anche inconsapevolmente, alla storia artistica del mio paese. Ammiro ancora Michelangelo capace di scolpire, più di cinquecento anni fa, l’opera i Prigioni in una visione di sconvolgente contemporaneità. In essa si arriva immediatamente al concetto e alla sublimazione attraverso la lavorazione del marmo e il duro combattimento dell’artista che incide il materiale con lo scalpello. Nell’arte dunque il concetto basilare verte attraverso la sublimazione della materia. Le opere concettuali contemporanee non le considero opere d’arte, bensì opere di filosofia applicata dove tutto è giustificabile, ammissibile e dove la provocazione viene forse utilizzata per riempire la pochezza dei contenuti espressi. In questo contesto il corpo maschile e femminile è usato in modo sempre più provocatorio e denigratorio. Ma l’uomo non è solo materia! L’uomo è quel meraviglioso connubio di materia e spirito. Spesso non ce ne rendiamo conto ma siamo esseri speciali capaci di amare, di assaporare un cibo, di sentire un profumo e questa ambivalenza è essenzialmente ricchezza. Penso che bisogna lottare contro

questa logica dei poteri forti, che vorrebbe ridurci tutti a dei corpi non pensanti e succubi di ordini mediatici, perché siamo esseri meravigliosi, capaci di un rapporto diretto con l’energia. In sintesi siamo noi stessi energia”. La scultura Enigma, esposta nel principato di Monaco, segna il tuo ingresso in sculture monumentali da ambienti pubblici. Per il futuro quale sarà il tuo agire in quest’ambito? “L’opera Enigma di Cap Martin è la prima di una serie di sculture monumentali. È partito un progetto di esposizioni museali della durata di 4 anni che mi porterà a esporre nelle più importanti città americane e nei relativi musei.

In questo contesto sarà dato molto spazio a questi grandi lavori che caratterizzano l’attività di qualsiasi scultore in modo determinante. Il programma delle singole mostre è sempre in aggiornamento e invito coloro che mi seguono a stare informati sulle mie iniziative”. A livello creativo hai residenza nelle isole Canarie. Puoi indicare precisamente il luogo e la motivazione di questa scelta? “Il mio trasferimento a Gran Canaria è tuttora in corso, in quanto sto sperimentando la capacità tecnica delle fonderie dell’isola, che sembrano di un buon livello. La scelta di trasferirmi a Gran Canaria, più precisamente ad Agaete


12 L’intervista >>

Egnigma di Cap Martin, la prima di una serie di sculture monumentali

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Gianfranco Meggiato: Arte plasmata Una geometria contemporanea, forme organiche, mondi oscuri, dischi solari in linee sinuose e forme baroccheggianti di Germana Urbani

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o scultore Gianfranco Meggiato, a livello contemporaneo, è uno fra i pochi artisti che plasmano la materia. Seguendo il credo di Michelangelo, parafrasandolo in chiave attuale nel suo celebre aforisma, il Maestro veneziano realizza un concetto e imme diatamente “pensa all’immagine in quanto essa stessa è dentro e di conseguenza basta solamente spogliarla”. Ecco che l’agire di Meg giato, come da Rinascimentale fare, passa da opere monumentali ideate per esterni pubblici, a lavori per collezionisti, fino a esplora zioni nell’arte orafa. Una geometria contemporanea che improvvisa mente diventa linfa per sculture, assumendo forme organiche, mondi oscuri, dischi solari, piramidi ed ellissi dalle quali digressioni di mate ria si dipanano in forme sinuose, morbide e talvolta baroccheggianti. Una decorazione non leziosa, bensì in sintonia con il nucleo centrale dell’opera che nella maggior parte dei casi è di forma circolare, tipicamente a sfera. Ogni opera è una piccola galassia, all’interno della quale una gravità indeterminata tiene attorno a se, attraverso diverse forme geometriche, tubicini e anelli vibranti che avvolgono, s’irradiano o lasciano uno spaccato aperto sul nucleo. Non esiste un meccanicismo ingovernabile, ma solamente tessere biologiche che danno spunto a infinite creazioni. Negatività e positività si alternano in un divenire costante di emozioni nelle quali il bronzo, “grezzo”

o lucente a specchio, crea ipotetici ma veri stati dell’essere. La tecnica sopraffina di re realizzazione è il medium attraverso il quale il Maestro parte attraverso bozze e disegni preparatori, giungendo dopo alcuni passag passaggi realizzativi alla fusione in bronzo a cera persa. Come in un’antica bottega, idea e sviluppa modelli dal sapore internazionale ad alto contenuto d’innovazione. In chiave contemporanea Gianfranco Meggiato, sostituendo il marmo con il bronzo e la forma umana con ardite architetture, segue l’antica via tracciata dal filosofo greco del 200 a.C. Plotino:

pertanto da riferimenti iconografici legati a una specifica cultura a scapito di un’altra, si riesce a esplicitare un’energia interiore, una sofferenza funzionale a una crescita e un rapporto diretto dell’uomo con l’energia, si determina istintivamente una comprensione che viene assimilata dalla gran parte degli osservatori dei miei lavori. Così succede che, al di fuori dell’Occidente, le mie opere a Dubai sono viste come sculture arabe, a Shanghai come cinesi, a Seoul come coreane e a New Delhi come indiane. Questo conferma il mio pensiero sul vero conte conte-

segue dalla pagina precedente

bellissima località posta tra oceano e montagna, nasce dal bisogno di trovare ispirazione artistica immerso nella tranquillità e nella semplicità degli abitanti e nella bellezza del paesaggio, senza tutte le tensioni purtroppo caratterizzanti del nostro paese in questo sfortunato periodo storico. Ad ogni modo, non escludo in tempi brevi di trasferirmi a Miami per stare al centro del mondo artistico contemporaneo. La situazione che ritengo importante per un artista è quella di sentirsi cittadino del mondo, quindi non vincolato a uno specifico territorio, ma libero di muoversi e viaggiare”. Il bronzo è il materiale principe. Cosa hai trovato in esso? “Il bronzo è uno dei pochissimi materiali che mi da la possibilità di poter fare opere strutturalmente complesse. Effettivamente una sfera in legno, marmo, vetro o ceramica è praticamente impossibile. La luce che il bronzo tirato a specchio fornisce è unica, calda e funzionale all’espressione

della mia tematica. La luminosità per me è spiritualità, ossia una cosa che sento dentro di me”. Un gusto e un tratto scultoreo che sembrano derivare dallo studio della tradizione orafa. “Ci sono artisti molto importanti che sono partiti come orafi e successivamente sono diventati scultori. Il mio è stato un processo inverso, perché parto da scultore e giungo all’oreficeria mantenendo l’ottica di creare piccole sculture, senza però stravol-

gere il messaggio iniziale. Infatti le chiamo sculture da indossare all’interno di una curata produzione a tiratura limitata. Dunque una simbiosi tra le due situazioni”. Richiami a sorta di entità cellulari o a un ipotetico cervello? L’ispirazione da dove nasce? “Ci sono tante persone che in modo inappropriato fanno un confronto tra le mie opere e quelle di Pomodoro, ma sono due direzioni artistiche diametralmente opposte. Pomodoro tratta una tematica che

richiama la macchina e il congegno meccanico con spaccature e lacerazioni fatte da lame taglienti, invece nelle mie opere esiste un tessuto organico con tubicini che ricordano un cervello e fasce che rimandano a nervi e muscoli. Questo perché il tessuto biomorfo riporta all’uomo e alla vita, quindi un percorso dell’uomo dentro se stesso. Metaforicamente riproduco questi tessuti organici per indicare e far capire la cosa più importante della vita: trovare se stessi”.

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14 Luoghi da scoprire >> Giochi di fuoco, musica e balli medioevali, oltre a leggende e personaggi fantastici

Un castello medioevale per un capodanno di fuoco

Restaurato con cura da una quindicina d’anni è tornato a splendere a Bevilacqua, nella bassa veronese, un magnifico edificio ricco di storia

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di Germana Urbani

e quest’anno avete deciso che non volete passare l’ultimo dell’anno nella piazza di una grande città né con i piedi sotto un tavolo tra amici a casa o in montagna allora non vi resta che fare posto alla fantasia e lasciare entrare nei vostri sogni una notte da principi e principesse medioevali in un bel castello con giochi di fuoco, musica e balli. Non vi costerà molto più di una semplice cena in ristorante ma l’effetto sarà davvero altro e non dovrete andare lontano. E’ possibile e proprio in Veneto e potrete farlo scoprendo uno dei più bei esemplari di castelli “sospesi” con giardino pensile. Questo castello si trova a Bevilacqua, in provincia di Verona, e arrivandovi di notte, in inverno, è molto suggestivo scorgerlo quasi fumante di nebbia, appena illuminato e appeso al cielo scuro. Un viale alberato conduce al portone d’ingresso e di qui si passa al piccolo cortile con un grande pozzo e poi su, verso le sale e le stanze sfarzose. Il castello risale al 1336, costruito per conto degli Scaligeri signori di Verona da Guglielmo Bevilacqua e da suo figlio Francesco. In origine doveva essere una fortezza difensiva contro i Carraresi e gli Estensi che spingevano sui confini. Doveva essere molto maestoso a quel tempo, quando, probabilmente, si ergeva sopra una putrida palude. Guglielmo Bevilacqua, era un abile commerciante di legname che si era arricchito alla corte di Can Grande Mastino della Scala, tanto da ricevere regolare investitura di vassallo del vescovo. Il figlio Francesco fu protagonista della politica scaligera e, in qualità di ambasciatore, ricevette onorificenze dai Visconti, dai Carraresi, dagli Estensi e dal papa, Clemente VI. Il castello, danneggiato all’epoca della Lega di Cambrai, durante il dominio della Repubblica di Venezia perse la sua funzione difensiva ma tornò a risplendere quando nel 1532 l’architetto Sanmicheli che lo trasformò in residenza nobiliare. Fu nuovamente rimodernato nel 1756 da Gaetano Ippolito Bevilacqua, epoca a cui risalgono i grandi saloni del primo piano. Ma la fortuna del castello non durò a lungo. Un secolo dopo l’esercito austriaco lo incendiò. Fu poi contessa Felicita Bevilacqua, assieme al marito il Generale Giuseppe La Masa a iniziare un restauro che gli diede un’immagine neogotica, con tanto di coronamento di merli, secondo il gusto romantico del tempo. Alla morte dei coniugi, però, il Castello di-

venne prima, una sorta di residence per anziani e bisognosi, poi comando dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e fu infine collegio salesiano fino al 1966, quando, per lo scoppio di una caldaia, per la terza volta nella sua storia, il castello fu devastato dalle fiamme. Solo dal 1990 l’edificio, acquistato dalla famiglia Cerato, ha ripreso il suo antico splendore in seguito a minuziosi restauri che oggi permettono ai visitatori di ammirare una costruzione, che racchiude fra le proprie mura, quasi 700 anni di storia. Il castello oggi è un vero e proprio relais de charme ma anche centro di moltissime iniziative culturali ed eno-gastronomiche. Posto al crocevia tra diverse provincie, se vi fermerete qualche giorno, di lì sarà facile raggiungere alcuni dei luoghi e capoluoghi più belli e ricchi di cultura della nostra regione.

ultimo dell’anno sulla nave pirata

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empre all’insegna del Capodanno originale tra le offerte turistiche di Venezia spicca l’idea di trascorrere la serata su un galeone dei pirati con partenza alle ore 20.30 a Treporti (Jesolo). Salpate le ancore, gustando le specialità, immersi nella suggestiva atmosfera dello storico galeone veneziano, si navigherà verso le isole di Burano e poi fino a Torcello e Murano. Isole e canali della laguna di Venezia che appariranno incantati nel gelo della notte. Si raggiungerà poi l’Arsenale e la Certosa e da qui, cullati da dolce rollio ci si avvicinerà a Venezia per il conto alla rovescia e il brindisi di fine anno. Alzando i calici di fronte a Piazza San Marco si brinderà dal ponte del Galeone sotto la pioggia di fuochi d’artificio che illuminerà Venezia salutando la più magica ed indimenticabile notte dell’anno. E poi musica, atmosfera, situazioni coinvolgenti e momenti di divertimento accompagneranno la navigazione tra le isole di San Giorgio, la Grazia, San Clemente, Santo Spirito, Lido. Il vaiggio proseguirà fino a San Lazzaro, Sant’Erasmo, risalendo infine il canale San Felice per far ritorno, verso le ore 2.30 circa, all’attracco di Treporti.



16 Sì, viaggiare FRIULI VENEZIA GIULIA

Dolomiti friulane Wilderness vero

UN PICCOLO ANGOLO DI CANADA NELLE ALPI DOVE UNA NATURA SENZA COMPROMESSI HA PORTATO ALL’ISTITUZIONE DI UN PARCO E DAL 2009 LA TUTELA DA PARTE DELL’UNESCO DAGLI SPETTACOLARI ORRIDI DELLA VALCELLINA ALLE EMOZIONI ADRENALINICHE DEL CANYONING PRATICABILE ALL’ACQUA PARK PRADIS CON LA GUIDA DI UN SIMPATICO DANESE SOTTO NATALE I DUE PITTORESCHI BORGHI DI POFFRABRO E ANDREIS PROPONGONO PRESEPI ARTIGIANALI E MERCATINI DI COSE SEMPLICI iN copertiNa: uN’iMMagiNe oNirica colta sulle DoloMiti FriulaNe D’iNVerNo. a Destra iN alto: il borgo Di poFFabro a Natale, uNa cascata gHiacciata e ciaspolata sulla NeVe Fresca, al ceNtro: ciMolais. sotto, Da siNistra: uN altro scorcio Di poFFabro e pastori iN uNa piaZZetta Del borgo; il palagHiaccio Di claut e uNa gara Di curliNg; aMrit laue Nel suo ristoraNte Furletto e DuraNte uN’escursioNe Di caNYoNiNg all’acQua parK praDis

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ilderness senza compromessi, come piace agli americani. Un’area di natura selvaggia dove l’uomo non ha modificato nulla, ma proprio nulla, dell’ambiente originario. Questo angolo di Canada della nostra catena alpina si chiama Dolomiti Friulane. In lingua locale Dolomitis Furlanis, che suona anche meglio. Un’area che si trova a cavallo fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sospesa fra le province di Belluno, Pordenone e Udine, delimitata dai fiumi Piave, Tagliamento, Cellina e Meduna. Difficile spiegare in una parola cos’è quest’area naturale che oggi è tutelata dall’istituzione del Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane e, dal 2009, dal prestigioso riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” concesso dall’Unesco. Le Dolomiti Friulane sono il regno di chi ama il silenzio, la natura incontaminata e al contempo rifugge le mode, le abitudini mondane di certe località sciistiche. In una parola il regno di chi ama

la montagna vera. All’interno di quest’area troviamo una straordinaria varietà di attrazioni e di ambienti naturali. Dai canyon della Valcellina (ora la vecchia strada incassata in una parete rocciosa da brivido è diventata un percorso turistico usufruibile a piedi o a bordo di un trenino), ai sentieri che si spingono oltre la Val Cimolana. In alto, verso le pietre che sfidano il cielo. Per gli amanti del brivido (ma quello calcolato e sicuro) c’è persino la possibilità di fare del canyoning. A Clauzetto c’è l’Acqua Park Pradis, dove Amrit Laue, un simpatico danese con il pallino dell’avventura, conduce gli escursionisti in una fantastica discesa nel ventre della montagna, fra le acque impetuose del torrente Cosa e fra ripide pareti di roccia. Lasciandosi trasportare dalla corrente. Un’esperienza straordinaria, carica di adrenalina. Fra cascate e orridi. Amrit offre tutto il necessario per l’escursione e soprattutto dà sicurezza. Poi nel suo ristoran-

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I RIFIUTI FINISCONO NELLA “RETE” «Negli ultimi mesi abbiamo completmente rinnovato i servizi web offerti al cittadino: per la prima volta l’utente può usufruire di moltissime funzionalità direttamente via internet. Visualizzare le bollette, variare i dati catastali, controllare i propri svuotamenti, gestire i tag elettronici, disattivare l’invio cartaceo, precompilare F24/Tares, segnalare rifiuti abbandonati. Ma non solo: tutti questi servizi web sono da oggi disposnibili anche in versione “mobile” per smartphone e tablet»

È

proprio il caso di dirlo: i rifiuti finiscono nella “rete”. E questa volta è quella del web. L’offerta del portale di Padova TRE è stata completamente rinnovata e reinventata per essere alla portata di tutti. Una lunga serie di funzionalità che permettono agli utenti di svolgere moltissime operazioni senza recarsi allo sportello, evitando inutili attese.

Grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie, Padova TRE ha inaugurato il suo nuovo sito web, raggiungibile all’indirizzo www.pdtre.it. All’interno del portale tutta l’esperienza di navigazione dell’utente è personalizzata in base al Comune scelto. In questo modo i dati vengono selezionati e tarati sulle esigenze specifiche di chi sta utilizzando il sito: se ad esempio si sceglie il Comune di Este e si entra nella sezione dei calendari della raccolta differenziata, verrà visualizzato per primo quello riferito ad Este.

delle abitudini con un netto vantaggio in termini di fruibilità del servizio: un’operazione che prima richiedeva la presenza fisica dell’utente allo sportello e l’impegno di un operatore, oggi è possibile completarla con pochi click del mouse comodamente da casa o dall’ufficio.

«Da oggi è possibile consultare le proprie bollette direttamente on-line – Ma la parte più importante del portale riguarda la nuova area ri- ha spiegato Simone Borile, Direttore di Padova Tre – una soluzione che servata per gli utenti protetta con delle credenziali personali. Per acce- garantisce maggiore chiarezza e trasparenza, senza contare che dere è possibile registrarsi in pochi secondi. Una volta effettuato l’accesso rende più facile la gestione delle bollette per gli utenti. Inoltre è ansi possono consultare le bollette del contratto rifiuti, controllare il numero che possibile richiedi svuotamenti effettuati alla data attuale, verificare lo stato dei “tag” ed dere la disattivazione eventualmente segnalarne un malfunzionamento, disattivare l’invio cartaceo dell’invio cartaceo: della bolletta, pagare con carta di credito, segnalare i rifiuti abbandonati, un miglioramento consultare un dizionario interattivo dei rifiuti e navigare nel calendario della del servizio e un raccolta porta a porta. altro passo in direzione Si tratta non solo di un rinnovamento di un amteconologico, ma di un vero e pro- biente miprio supporto per gli utenti. Il gliore». tutto si traduce in un cambio radicale

SERVIZI SU CHIAMATA: ARRIVA LA RACCOLTA DEL SUGHERO

L

a raccolta differenziata diventa sempre più “spinta”. E così nell’annovero delle tipologie di rifiuti arriva una new entry: i tappi di sughero. Un materiale spesso poco considerato che erroneamente finisce nel secco indifferenziato. Un vero peccato visto che si tratta di un materiale molto importante con cui si possono realizzare progetti di bioedilizia o anche complementi d’arredo e di design. Ovviamente questo tipo di raccolta diventa ancor più importan-

te dove è più alta la concentrazione di consumatori e produttori di bottiglie chiuse con tappi di sughero. Per questo la Padova TRE ha diffuso degli appositi contenitori per la raccolta dei tappi. I punti di raccolta sono coincidenti con gli sportelli e gli ecocentri, a cui si aggiungono anche svariate attività produttive e commerciali che hanno affinità con questo materiale (enoteche, cantine, bar, ecc...). Il sughero è una materia prima naturale e riciclabile al 100% che oltre alla realizzazione di tappi per l’enologia permette di ottenere anche sistemi di isolamento degli edifici, arredamento e abbigliamento. Nel mondo ogni anno, sono circa 70.000 le tonnellate di sughero che vengono buttate nella spazzatura e che potrebbero invece avere una seconda vita. «Siamo tra i primi in Italia ad offrire il servizio di raccolta differenziata del sughero – ha commentato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud – Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso una differenziata sempre più spinta. Ormai i livelli di differenziazione del nostro Consorzio sono assolutamente da record, ma grazie ad iniziative come questa siamo certi di poter fare ancora di più».


18 Sì, viaggiare FRIULI VENEZIA GIULIA

Le Dolomiti friulane sono il regno di chi ama il silenzio

Dolomiti friulane Wilderness vero

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ilderness senza compromessi, come piace agli americani. Un’area di natura selvaggia dove l’uomo non ha modificato nulla, ma proprio nulla, dell’ambiente originario. Questo angolo di

Insomma, esperienze alla Jack London. Nel periodo natalizio le Dolomiti Friulane permettono di ritrovare lo spirito più genuino e autentico della montagna, viverne le tradizioni, gustarne i sapori, ma anche di andare alla scoperta di piccoli paesi dalle caratteristiche architetture in pietra arenaria a vista e legno, quali ad esempio Poffabro e Andreis (sedi di due centri visita del Parco), che fanno da teatro a due manifestazioni ricche di fascino e semplicità. Poffabro, presepe tra i presepi. Sbucano inaspettati dai ballatoi, sui davanzali delle finestre, dagli angoli più segreti dei cortili secenteschi o dove il tempo ha creato un minuscolo anfratto in un muricciolo: sono decine i presepi che, nel periodo natalizio,trasformano ogni anno in un fiabesco museo all’aperto Poffabro, uno dei Borghi più belli d’Italia incastonato nelle Dolomiti Friulane. Dal 14 dicembre al 12 gennaio artisti e semplici appassionati espongono all’aperto presepi tradizionali in porcellana, gesso e legno, che si affiancano a quelli realizzati in materiali e con tecniche innovative e fantasiose: il vetro, le stoffe destrutturate, le stoppie, i saponi intagliati, il rame battuto e la lana. E ancora, presepi

la montagna vera. All’interno di quest’area troviamo una straordinaria varietà di attrazioni e di am bienti naturali. Dai canyon della Valcellina (ora la vecchia strada incassata in una pare-

segue dalla pagina precedente

te “Furletto”, gestito insieme alla moglie, ci si può rifoccilare con le bontà tipiche della cucina della montagna friulana. Ad esempio con delle ottime tagliatelle al cinghiale. In questa stagione le Dolomiti Friulane continuano a esercitare il fascino della montagna vera, proponendo attività che non sono certo quelle reclamizzate dai depliants più vistosi. Fondo, sci alpinismo, passeggiate con le racchette da neve (ciaspole) lungo percorsi di straordinaria bellezza paesaggistica che si snodano nell’intatto e silenzioso scenario delle Dolomiti Friulane, in Alta Valcellina, con partenza da Cimolais e da Claut il cui modernissimo Palaghiaccio è punto d’incontro per gli appassionati di pattinaggio e di curling, quello sport curioso che assomiglia alle bocce e si vede in tv soltanto alle Olimpiadi. A Claut ha sede l’unico Centro Federale Italiano per il Curling. E ancora, iceland sulle cascate ghiacciate, corse su slitte trainate da cani, escursioni in motoslitta, passeggiate con le ciaspole al chiar di luna con cena in rifugio.

Centinaia di Aziende Venete oggi scelgono

in cioccolato e dolci, ambientati su sfondi di cotone, cruda pietra o accogliente paglia e quelli che riproducono la vita di questo incantevole borgo di montagna, con scenografie che raccontano in scala e con particolare cura le piazze e le vie del paese. Alcuni raggiungono dimensioni ragguardevoli, altri sono accolti in scenografie fantasiose, anche molto piccole: un minuscolo pentolino in rame, una radice d’albero, una pagnotta che culla al suo interno un piccolissimo Gesù. Il tutto si snoda in una suggestiva ambientazione, con decorazioni di frutta, fiori e legno, musiche natalizie e luci soffuse, capaci di incantare ogni anno migliaia di visitatori e trasformare lo stesso Poffabro in un presepe en plein air, particolarmente suggestivo da visitare all’imbrunire, quando si accende di mille luci di candele. Ad Andreis nevica la fantasia. Sono una sessantina di alberi di Natale decorati con originalissimi addobbi fatti a mano i protagonisti di “Ad Andreis nevica la fantasia”, che dall’1 dicembre al 7 gennaio invade gioiosamente di colori, luci, profumi questo piccolo borgo nel cuore del Parco delle Dolomiti Friulane. Abeti scintillanti che segnano e illuminano un itinerario che fa scoprire ai

come 20 anni fa!

Ogni mese più di trecento attività scelgono per comunicare con i propri Clienti.

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Questa scelta è da vent’anni il nostro orgoglio, perchè è il riconoscimento della qualità, del risultato e di un ruolo sociale svolto dal nostro giornale verso migliaia di famiglie che leggono e si informano con noi.

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Sì, viaggiare 19 segue dalla pagina precedente

visitatori viuzze, cortili, porticati e l’architettura spontanea e particolare di Andreis, preservata intatta nei secoli. Gli addobbi sono realizzati solo a mano da piccoli gruppi di gente del posto, fatti da donne, bambini, ragazzi e anziani, che lavorano insieme e si trasmettono a vicenda saperi e capacità, in un laboratorio creativo che li impegna tutto l’anno. Per prepararli si usa materiale di scarto e di riciclo, oppure legno, muschio, pigne e altro materiale naturale della zona, o ancora lana, carta, stoffa. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. L’1, 8 e 15 dicembre, la piazza del paese si anima con le bancarelle di Natale di un mercatino speciale, fatto di cose semplici create con il cuore, realmente artigianali, che - lontano dall’omologazione e dalla standardizzazione - riportano indietro nel tempo e fanno gustare il piacere del dono inconsueto ed unico: addobbi e corone natalizie, giochi per bimbi e decorazioni per l’albero, piccole golosità tradizionali e capi d’abbigliamento fatti a mano o tessuti a telaio. A fare da sottofondo, musiche e cori. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. www.comune. andreis.pn.it. Per informazioni sulle Dolomiti Friulane: tel. 0427 71775 - info@piancavallodolomitifriulane.it - www.dolomitifriulane.info

VISITA ALLA DIGA DEL VAJONT, PER NON DIMENTICARE A Erto, uno dei paesi che costituiscono il territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, si trova la Diga del Vajont. Teatro, esattamente mezzo secolo fa, di una delle più spaventose catastrofi mai accadute in Italia. Costata la vita a 1.910 persone, fra cui 484 bambini, residenti a Longarone e nei paesi vicini. Tragedia causata dalla frana del monte Toc nel lago artificiale della diga costruito, nonostante i tanti ammonimenti, dalla Sade e poi ceduto all’Enel. Il diastro provocò morte e desolazione nella valle sottostante. Era il 9 ottobre 1963. A memoria della tragedia è stato allestito il Museo del Vajont visitabile al Centro Visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Erto e Casso. Dal 2007 è stato aperto al pubblico il coronamento della diga.L’organizzazione delle visite è affidata al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Si possono percorrere i primi venti metri di coronamento e osservare l’impressionanate scenario della frana del Monte Toc e della valle sottostante di Longarone, città spazzata via in pochi secondi dalla forza d’urto dell’acqua. Un altro museo sulla tragedia è stato allestito in centro a Longarone. Per informazioni: Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Cimolais (Pn), tel. 0427 87333, fax 0427 877900. Percorso coronamento diga del Vajont: biglietteria all’ufficio informazioni Diga del Vajont, tariffa: 5 euro a persona, durata delle visite: 40 minuti circa.

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Turatti srl leader nella lavorazione degli ortaggi E’ stata recentemente selezionata dal Cotec (Fondazione per l’innovazione tecnologica) quale esempio di eccellenza nell’innovazione E’ appena tornato dalla Germania, da ci pongono il loro problema e le loro Dusseldorf, dove ha installato una li- necessità e noi studiamo il problema nea per trattare i cavoli che poi diven- e lo risolviamo attraverso la nostra teranno crauti e dove ha ricevuto una tecnologia e l’apporto di molti artigrande accoglienza per l’eccellenza giani del nostro territorio” ci spiega del lavoro svolto tanto da stampare il signor Antonio quando lo abbiamo un libro con le varie fasi dell’installa- incontrato nella sede di Cavarzere. zione della linea, ed è già in procinto Di carattere umile, ma esuberante di ripartire per la Francia. Così scor- quando parla della sua azienda e dei rono le giornate di Antonio Turatti, continui progetti e brevetti che mette cavarzerano doc, presidente dell’o- appunto, Antonio Turatti si definisce monima azienda all’avanguardia in un buon artigiano che con tutto il campo mondiale nel trattamento suo staff riesce a risolvere i problemi degli ortaggi. Non per nulla la Turat- e fornire soluzioni valide anche per le ti di Cavarzere è stata recentemente grandi multinazionali del settore agroselezionata dal Cotec (Fondazione alimentare quali Unilever, Bonduelper l’innovazione tecnologica) quale le, Orogel, Findus ecc. “Siamo come esempio di eccellenza nell’innovazio- Armani – aggiunge – confezioniamo ne per l’acume tecnologico acquisito “abiti su misura” alle aziende che si in tanti anni di ricerche nel settore. rivolgono a noi per le loro necessità di L’azienda di via Regina Margherita dà produzione. Ci adattiamo alle varie rilavoro a 80 operai, a cui si aggiungo- chieste dei clienti tant’è che abbiamo no quelli delle aziende dell’indotto, e, 54 brevetti internazionali in essere, oltre al signor Turatti annovera il figlio per fortuna non risentiamo della crisi, considerato che Alessandro che lavoriamo molto si occupa della Antonio Turatti: società in Califor”Le mie ricchezze sono con l’estero. Signor Turatti, nia, la figlia Ilaria la mia famiglia e i miei quali veicoli responsabile degli sceglie per proacquisti e la motecnici e operai” muovere la sua glie Maria Poncina che tratta la contabilità. Col figlio azienda? Alessandro la Turatti è da ben cinque “Non puntiamo tanto sulle fiere, angenerazioni nel settore agricolo. Tut- che se le facciamo, preferiamo invece to il know-now della Turatti è frut- creare punti di incontro con il nostri to della ricerca e della realizzazione clienti con le “Porte aperte” qui a Cadell’ufficio tecnico e dell’esperienza varzere, 15 giorni nei quali li invitiamo nel settore di Antonio Turatti. “I clienti a toccare con mano come lavoriamo

Sopra Antonio Turatti

e così facciamo anche per le famiglie delle nostre maestranze, soluzione, questa, che riteniamo più redditizia”. Come si definisce lei come imprenditore? “Un buon artigiano, sono nato per lavorare, non mi stanco mai nel ricercare sempre nuove soluzioni tecnologiche, mia moglie spesso mi dice che l’azienda è la mia amante. In questo momento stiamo studiando un sistema nuovo per sbucciare le cipolle e far risparmiare tempo e denaro alle aziende che le mettono sul mercato” Un episodio che dà l’idea della sensibilità ce lo racconta il signor Antonio: “La mia nipotina Ginevra Maria ha voluto che la portassi in produzione per vedere come lavoriamo, alla fine mi ha detto, nonno che belle macchine che fai, a quel punto mi sono commosso e mi è spuntata una lacrima”. Antonio Turatti è questo, determinato e creativo nel suo lavoro ma sensibile. Sensibilità che dimostra anche per la sua Cavarzere, sempre pronto a collaborare per renderla più viva e gioiosa ai suoi concittadini.


Giardinaggio 21 >> Pianta d’appartamento che richiede poca acqua e una posizione luminosa

Hipperastrum: i fiori delle feste

Bianche, rosse o screziate queste campanule vellutate sapranno regalare alla tavola imbandita un tocco davvero unico

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e state pensando ad una mise en place molto particolare per le vostre tavolate delle feste, allora quest’anno partite da un bellissimo elemento floreale, una pianta non scontata che però sa evocare le stelle e il calore che vorreste trasmettere. Fatevi un regalo, andate al vivaio e compratevi piante di Hippeastrum, impropriamente detti Amar-yllis. Si tratta di una bulbosa di origine sudamericana di cui esistono una novantina di specie. Queste piante necessitano di poche cure, e producono fiori enormi, a forma di tromba, portati da un fusto carnoso e spesso, che si erge dal centro di una rosetta costituita da tre o quattro foglie. Il tutto appare, insomma, come un grazioso bouquet naturale. La gran parte degli Hippeastrum coltivati va in riposo vegetativo nei mesi invernali ma si utilizzano spesso per la forzatura, perché un bulbo coltivato in vaso, in appartamento, può germogliare nell’arco di 4-6 settimane. Basta innaffiarlo. Dal vostro vivaista, comunque, troverete le piante pronte alla fioritura, dovrete solo scegliere il co-lore. E direi che il bianco, il rosso e il porpora sono i colori che fanno al caso nostro... Con mille sfumature diverse, naturalmente! Tra le qualità che originano campanule bianco-verdi è bellissima la Cybister evergreen: elegantis-sima e, direi, sofisticata, darà alla vostra casa un tocco a metà tra il mistico e lo chich. Un altra specie un po’ rara ma davvero particolare è il Pailio, screziato in bianco e bordeaux, intrigante e ricco di fascino. Ottimo se dovete usare tovaglia bianca o argentata. Ma in effetti, tutte le specie saranno adattissime perché, a parte i rosa più o meno intensi, tutti gli altri colori saranno perfetti. E se non avete il pollice verde, non preoccupatevi troppo. Questa è la pianta d’appartamento che fa per voi. Se vi

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scordate di annaffiarla per dieci-quindi giorni è meglio, perchè ha la capacità di assorbire tanta acqua e trattenerla a lungo. Basta ricordarsi di tenerla in piena luce e in un luogo non troppo freddo e lei vivrà serena. La fioritura degli Hippeastrum dura alcune settimane e quando sarà conclusa i fiori secchi dovran-no essere rimossi così come il fusto floreale, ma aspettate che sia ben secco. Le foglie continueran-no a vegetare permettendo al bulbo di incamerare energia per la fioritura dell’anno prossimo. Se per caso notate che la pianta non sta molto bene, dissotterrate un pò il bulbo e verificate che non vi sia marciume. A volte, soprattutto con piante comprate da poco, questo potrebbe accadere perché spesso nei vivai viene usata come substrato la fibra di cocco che trattiene l’acqua e forma l’ambiente ideale per far marcire il bulbo. Se trovate che gli strati superiori del vostro bulbo siano umidi e viscidi di muffa allora dovete eli-minarli accuratamente. Poi, con uno scalpellino togliete le parti marce e immergete il tutto in una sostanza contro il marciume. Qualcuno, per cicatrizzare meglio la ferita, sparge nella zona del mer-curio cromo! Una volta che le ferite sono asciutte, riponete il bulbo in perlite umida fino a farlo sec-care e, quando si formeranno le radici, sarà pronto a tornare in piena terra o nel suo vaso.

amarYllis belladonna rosa

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e li volete in giardino ricordate che gli amaryllis belladonna producono fiori simili a quelli degli hippeastrum, ma leggermente più piccoli, nelle tonalità del rosa. Queste bulbose non temono il freddo, e quindi non è necessario dissotterrarli all’arrivo del freddo; amano le posizioni molto lumi-nose, anche soleggiate e fioriscono a fine primavera ed in estate.


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Benessere 23 >> Turismo sanitario: pacchetti che comprendono viaggio, alloggio e cure

Mal di denti: meglio risparmiare o andare sul sicuro? I veneti sempre più spesso prendono un pullman per curarsi i denti in Croazia. Altri scelgono il medico in base al prezzo. Ma cosa si rischia? di Germana Urbani

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iù del timore di incappare in qualche problema può la Si tenga conto poi che un dentista abusivo non può e non crisi: 3 italiani su 4 infatti hanno ben presenti i rischi deve aggiornarsi: continuerà ad applicare vecchie conoscenze che corrono rivolgendosi ai falsi dentisti, ma pensano che o novità che ha appreso per sentito dire senza sapere cosa è questa scelta si faccia comunque per risparmiare. E’ quanto realmente meglio per il paziente. emerge da una ricerca presentata al 61° Congresso scientifico “Questo abusivismo – spiega Ferruccio Berto, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani, svoltosi a Roma, della Commissione degli Odontoiatri di Padova – è una piaga sull’abusivismo nella professione odontoiatrica. “In questo che lede pazienti e professione. E al danno si aggiunge la momento di difficoltà per la crisi economica – commenta Mau- beffa: l’esercizio abusivo della professione è punito oggi con ro Rocchetti, vicepresidente di Andi – emerge che il cittadino- una pena troppo lieve, una multa da 100 a 500 euro. Una paziente è ben consapevole dei rischi che corre rivolgendosi situazione frustrante per le istituzioni e per tutti coloro che ad un abusivo. Lo fa per risparmiare, dice il sondaggio, ma agiscono onestamente: auspichiamo un intervento del legislacosì certamente non investe in salute e alla lunga finirà per tore affinché il fenomeno venga contrastato da sanzioni ben spendere di più per riparare ai danni subiti”. più severe”. Secondo indagini sempre più frequenti dei Nas l’abusiviPer evitare tutto questo, qualora si abbia un dubbio sul smo in questo settore è in costante aumento anche in Veneto. medico a cui ci si affida, basta verificare che sia regolarmente Tra gli odontotecnici del Nordest uno su quattro sarebbe abu- iscritto all’albo degli odontoiatri presso l’ordine dei medici. Via sivo e si spaccerebbe per odontoiatra. Ma in questo campo la internet questo controllo è molto semplice e veloce, basta angiungla dei bugiardi è molto vasta: igienisti che si elevano in- dare all’indirizzo http://portale.fnomceo.it e inserire il nome giustificatamente di ruolo, assistenti alla poltrona o addirittura del dentista del quale desiderate verificare l’iscrizione cliccansegretarie che mettono le mani in bocca, svolgendo mansioni do su “ricerca anagrafica”. ben diverse da quelle che competono loro sulla carta, medici Certo questo non si può fare se, invece di curarsi in Italia, che svolgono la professione di dentisti pur non essendo iscritti si sceglie di rivolgersi all’estero. all’Albo. E ancora: giri di prestanome, traffici di lauree false, Sono sempre più frequenti, infatti, soprattutto in Veneto le titoli di studio conseguiti all’estero in assenza di garanzie sulla corse dei pullman che partono alla volta della Croazia pieni di qualità formativa, percorsi oscuri e intermediari compiacen- persone che hanno bisogno di cure dentarie e sperano in quel ti, strutture di dubbia certificazione, 70% di risparmio che i professionisti Tra gli odontotecnici messaggi distorti, poco trasparenti o dell’est promettono dai loro siti internet ingannevoli: una torbida odontoiatria del Nordest uno su quattro per attirare clienti italiani. parallela a quella ufficiale, sottoposta Se prima i pullman partivano solo sarebbe abusivo e si invece a rigide regole di certificazione da Padova, oggi partono anche da citspaccerebbe per odontoiatra tadine di provincia. Basta prenotare per organizzativa, di professionalità e di igiene a tutela del paziente. tempo ed è fatta: viaggio confortevole, Non bisogna dimenticare che un abusivo potrebbe non alloggio in un bel albergo che spesso per gli italiani è addiritconoscere le regole base di igiene da rispettare rigidamente tura gratuito e dentista. ed essere così all’origine della trasmissione di alcune patoloLa crisi è certo uno dei motivi principali che spinge le pergiegravissime: dalle epatiti all’Hiv e non solo. sone a fare una scelta low cost di questo tipo ma è anche vero Va detto anche che un dentista abusivo non ha studiato che un tempo, quando il mercato era chiuso, non c’era scelta. odontoiatria e dunque non metterà mai le sue conoscenze al Più o meno il conto che l’uno o l’altro presentavano ai clienti servizio della bocca dei pazienti, ma la loro bocca alla mercé era lo stesso. delle sue poche conoscenze. Farà, dunque, le poche cose che Oggi la concorrenza fa bene anche al mercato interno: ansa fare e che magari potevano essere fatte diversamente o, che in Italia si trovano dentisti disposti a sottoporre al paziente peggio, proporrà di fare cose di cui il paziente non ha bisogno un doppio preventivo sul lavoro da fare in bocca, spiegando ma soprattutto non scoprirà malattie o patologie che non co- chiaramente quali materiali andrà ad utilizzare, dove e come nosce! si potrebbe risparmiare.

prima visita gratuita: un dubbio c’è

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econdo l’Ordine degli odontoiatri la prima visita è la parte più importante del trattamento odontoiatrico. E’ il momento in cui il dentista raccoglie tutti i dati medici ed odontoiatrici del paziente e, ascoltate le sue richieste, combina tutto ciò con la propria esperienza e competenza per formulare una corretta diagnosi ed uno o più possibili piani di trattamento. I professionisti sottolineano che non può essere fatta in dieci minuti. Di conseguenza, non può essere gratuita. Chi Vi regala la visita o da poco valore al suo lavoro o utilizza questo come specchietto per le allodole per poi farvela pagare sotto altra forma. I costi vivi di un moderno studio odontoiatrico sono tali da non consentire prestazioni gratuite, se non per beneficenza.

l’igiene: importantissima nello studio dentistico

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er rendervi conto se un professionista dei denti è serio oppure no, occorre controllare come rispetta le regole d’igiene prescritte per legge. Lo strumentario minuto (specchietto, pinzette ecc.) deve, secondo la legge, essere conservato imbustato per preservarne la sterilità. Se la busta con gli strumenti che verranno usati nella vostra bocca viene aperta davanti a Voi è segno che lo studio ha cura della vostra salute (e di quella del personale che vi lavora). Fa eccezione lo strumentario rotante (i trapani) che talvolta vengono sterilizzati in apposite autoclavi rapide che non prevedono l’utilizzo della busta. Le attrezzature non facilmente sterilizzabili (maniglie, lampade del riunito, tastiere di comando ecc.) che, essendo toccate durante le cure dal dentista e dall’assistente, potrebbero essere fonte di contaminazione crociata (cioè di passaggio di microbi da un paziente al successivo che viene curato) devono essere protette con pellicole monouso, che verranno cambiate all’uscita di ciascun paziente. Anche i puntali della siringa aria-acqua del riunito vengono di norma cambiati: ne esistono di monouso e di autoclavabili. Il corpo di detta siringa può essere sterilizzato o protetto con guaine/pellicole monouso.


24 Consigli di bellezza >> Nuove tendenze capelli

Una capigliatura glamour per salutare il 2013 Per dare il benvenuto al nuovo anno occorre essere veramente al top e curare tutto nei minimi particolari. Una bella pettinatura vi regalerà nuova luce di Germana Urbani

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ome mi vesto, come mi trucco e come mi pettino? Sono le tre domande che una donna veramente glamm dovrebbe porsi subito dopo aver accettato un invito ad una festa di fine anno che sia davvero chic. Tra le tre cose, quella che probabilmente farà la differenza è come deciderete di acconciare la vostra testa, cioè i capelli. E tenete conto del fatto che il 2013 è l’anno delle acconciature eccentriche e vaporose. Le ultime tendenze in fatto di hairsyle per l’ultima notte dell’anno disegnano capelli morbidi, quindi non eccessivamente lisci ma neanche troppo voluminosi. Eliminate, dunque, la piastra, così come pure il volume eccessivo, l’acconciatura adatta è infatti una una via di mezzo che crea un effetto morbido che potrete impreziosire con accessori glamour. Quel che conta è non far mancare un tocco di luce, effetto che può essere creato anche in modo sobrio, ad esempio con un semplice e piccolo fermaglio o un cerchietto.

Avere capelli scintillanti in altro modo è semplice. Se decidete di osare potete farlo con brillantini, strass o cose simili ma anche ricorrendo a prodotti specifici per capelli pensati proprio per occasioni di questo tipo. Ad esempio, in commercio esistono gel per capelli arricchiti con brillantini o prodotti con cui colorare singole ciocche di capelli con cui giocare e che si eliminano

Chi ha i capelli lunghi scelga un effetto morbido impreziosito da accessori luminosi con un semplice shampoo. Se non vi sentite di portare i capelli sciolti e invece preferite i raccolti potrete optare per i chignon o semi-raccolti: tra questi spunta sicuramente la coda che viene portata soprattutto laterale e con gioielli applicati come ferma capelli.

Molto di moda sono anche i raccolti con trecce composte in vario modo sul capo. Aggiungete un make-up di Capodanno romantico e monocromatico e sarete al top. A chi porta i capelli di una lunghezza media l’hai rstylist consiglia il caschetto liscio e stirato. Frangetta e asimmetrie laterali con un bel colore intenso regaleranno al vostro taglio medio un fascino decisamente glamour in voga più che mai. Se invece volte sconvolgere il vostro look e farlo diventare in New Era Style, il consiglio è questo taglio a gradini con tanto di mesches dip dye. I capelli corti possono diventare romantici, con un cerchietto a glitter oppure ribelli adottando la “rasatura laterale” con “crestino colorato” alle acconciature più romantiche con cerchietto glitter e capelli mossi. Anche i gioielli per capelli sono davvero gettonatissimi: strass, perle e glitter hanno un

grande fascino se usati sui capelli lisci o ondulati in “stile Principessa Sissi”. Non badate a spese dunque nell’acconciare i vostri capelli in modo barocco e pomposo: questo è l’anno giusto per farlo! Attente però a non strafare e quando scegliete come pettinarvi tenete in considerazione anche l’abito indossato. Si può infatti scegliere di giocare creando un forte contrasto, ossia abbinare ad un abito semplice un’acconciatura vistosa e viceversa, oppure si può decidere di abbinare all’abito un’acconciatura che lo richiami, quindi brillante se l’abito è appariscente oppure naturale e morbida se l’abito è piuttosto semplice.

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26 Consigli di bellezza >> Nuove tendenze capelli

Una capigliatura glamour per salutare il 2013 La luce è uno degli elementi della notte di fine anno: raccogliete i capelli in un morbido chignon e mettete su un lato dell’acconciatura un fermaglio con cristalli.

Katy Holmes sfoggia capelli lunghi e ondulati perfetti come idea per un’acconciatura semplice e raffinata per Capodanno

Per un’acconciatura con un tocco originale fai come Hilary Duff che sfoggia tra i suoi capelli lunghi e ondulati un cerchietto borchiato. Un’idea per un Natale 2013 rock.

Raccolto con treccia come Julianne Hough. La treccia è una delle protagoniste delle acconciature delle feste 2013. Per rendere speciale le vostre acconciature: girate la treccia intorno alla testa per formare una sorta di cerchietto.

Per un capodanno super chic non può mancare un’acconciatura in stile vintage con un raccolto e riga laterale Anche una coda alta movimentata da piccoli elastici disposti su tutta la lunghezza è facile da realizzare e crea un bellissimo effetto new

Una notte speciale è fatta anche di capelli un po’ disordinati. Raccoglieteli in modo distratto e impreziosite con un cerchietto brillantinato

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28 Crucilibro

Favole rassicuranti o storie nere, di questo è condita anche la vita vera che ci attraversa tutti Dal dramma della seconda guerra mondiale a quello della disoccupazione. Occorre coraggio per scoprire le ragioni dell’esistenza e tornare a combattere

Luis Sepúlveda

Simona Baldelli

Alessandro Garigliano

Riccardo Battaglia

Eroe - Eroina

Una giovane lumaca

Evelina, una bambina di 5 anni

Un disoccupato senza nome

Tre giovani amici

Alter Ego

La comunità ristretta

La guerra civile

La moglie

La routine esistenziali

Location

Paese del Dente di Leone

La campagna marchigiana povera

L’intimità della vita

Una cittadina di provincia della bassa padana

Memoria, la saggia tartaruga

La comunità di contadini che a stento mangia e vive

La lotta per evitare la sconfitta

Le sorprese del destino

Co-Protagonisti

Intrigo

Finale

Cosa dire del libro

Leggere… Leggere

Le lumache conducono una vita lenta Evelina affronta con i mezzi dei suoi e silenziosa e si chiamano tra loro cinque anni l’ultima dolorosa annata semplicemente “luma-ca”. Una di della seconda guerra mondiale. loro, però, trova ingiusto non avere Incombono sulla sua famiglia povertà un nome, ed è curiosa di scoprire le e angoscia in un mondo popolato ragioni della lentezza. Per questo, da tedeschi sanguigni, Alleati che nonostante la disapprovazione delle stentano ad arrivare e una guerra civile compagne, intraprende un viaggio all’ultimo sangue Lungo la strada incontrerà animali Evelina fugge dalla realtà che diversi, tra i quali un gufo triste e non comprende e che fa soffrire una tartaruga saggia chia-mata tutti per creare un mondo tutto Memoria. Sarà lei a darle un nome ma suo fatto di due fate, la Nera e la le mostrerà anche il grave rischio che Scèpa, ma al di là di ogni sospetto incombe sul pezzo di terra in cui vive sarà quella più cupa, all’apparenza la colonia di lumache. La protagonista più crudele, a salvarla da quello dovrà salvare la comunità che le accade intorno

Il protagonista si inventa un Pornobiffi, Oltretomba e Pazzaglia mestiere e, con la moglie, mette sono tre amici sull’orlo del in scena atti efferati. I due interprefallimento. Non sono supereroi, ma tano cadaveri, immaginando le loro ritratti vividi di “gente comune”, storie, e girano cortometraggi che impegnata nell’eterna lotta tra le sperano possano dare lo-ro, un proprie aspirazioni e il mondo giorno, una parossistica notorietà Il protagonista lotta contro la propria I tre appaiono tipi fissi, incastrati sconfitta, la depressione, che assume nelle loro vite che non decollano. sembianze diverse anche quella di una Fino al giungere di un camdonna con la egli instaura un rapporto biamento, una svolta tanto sensuale e perverso. Il controcanto di desiderata quanto inaspettata, che è la dolcissima storia d’amore con la dona un senso e una nuova promoglie: la sua anima complementare spettiva alla loro vita

Una favola bella che racconta il L’opera è pervasa da grande lirismo Un libro di spiccata forza comica Questo romanzo ha il passo di una valore della memoria e la vera percorsa da una lingua al tempo che rende alcune pagine esilaranti ballata dolente e incede con un natura del coraggio con la delistesso poetica e violenta, fragile e emana una carica dissa-crante humor nero che informa e deforma. catezza e i colori che sanno parlare e consistente, scarna e ricca. sostanziata da finezza intellettuale Un esordio potentissimo al cuore Un’opera prima da non perdere e approfondimento culturale Luis Sepúlveda Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza Guanda, pp. 95 € 10.00

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la biondissima/biancHissima Jennifer batten eX cHitarrista di micHael JacKson l’11 dicembre al caruso di papozze (rovigo) ed i trevigiani sYzYgY prima al metal guitar god 2013 e poi il 6 gennaio al caruso di papozze con una torta di 1.111... candeline... Il Teatro Caruso di Papozze (Rovigo) nel cuore del Polesine si è reso famoso nel corso degli anni per differenziarsi dai tanti pubs che propongono solo covers bands. Mario, titolare del locale, ha portato tanti bei nomi del circuito rock italiano ed internazionale. Dai vari solisti dei Deep Purple, a Tolo Marton, alle Orme, ecc. Ma il Caruso non diventerà famoso solo per tutto ciò. Lo sta diventando soprattutto per avere ospitato bands e solisti d’eccezione in questo 2013. Ricordo qui Carl Palmer e Mike Terrana visti in marzo. E... mercoledì 27 novembre ULY JON ROTH chitarrista storico degli Scorpions con Graham Oliver chitarrista dei Saxon, Fulvio Feliciano - chitarra e voce, Pino Liberti - batteria. Ma evento dell’anno 2013 al Caruso sarà l’arrivo sul suo palco della biondissima/bianchissima JENNIFER BATTEN, la storica chitarrista di Michael Jackson e di Jeff Beck. Jennifer allieterà il popolo polesano e non solo quello mercoledì 11 dicembre 2013 alle ore 22. Non resta che andare a vedere questa stupenda chitarrista alle prese con una sei corde elettrica. Il 2014 poi, il 6 gennaio il Teatro Caruso lo apre presentando i Sygyzy, un gruppo interessante trevigiano alle prese con il loro secondo lavoro discografico. I Sygyzy parteciparono ad un Festival Rock del Veneto anni fa e lo vinsero. Venne loro prodotto il loro primo album. Un mese fa hanno partecipato al Metal Guitar God 2013 giungendo ai primi posti. In effetti... (estrapolato dai giornali on line) “”Tra 1000 musicisti di tutto il mondo anche il Veneto si fa’ notare,

con il duo trevigiano Syzygy che da oltre un mese ha spiccato indiscusso il suo volo nella parte alta della top ten, tra agguerritissimi chitarristi che hanno ambito al titolo di “Metal Guitar God 2013”. Con un video girato nella casa di Marostica (VI) dell’artista Marco Chiurato, i Syzygy hanno scelto la via della semplicità per comunicare l’assolo richiesto dal concorso, che andava realizzato sulla base della canzone “Erised” dei Periphery. “Volevamo evocare la ‘distant melody’ citata dal testo della canzone e rafforzare con il video la schiavitù descritta dalle parole del cantante” - ha dichiarato Carlo Alberto Menon, chitarrista dei Syzygy.” Fino al 21 novembre 2013 i partecipanti hanno votato online: i migliori 16 sono stati giudicati da chitarristi di rilievo quali Misha Mansoor dei Periphery, Christopher Broderick dei Megadeth e Corey Beaulieu dei Trivium. In palio c’era una chitarra Jackson a 7 corde, e l’intero pacchetto di software prodotto dalla casa Toontrack, ideatrice del concorso. Il video dei Syzygy è visibile (ed era votabile) qui: www.toontrack. com/metalguitargod2013.asp#!/entry/627977.”” Non ho mai perso di vista i Syzygy. Stanno ora facendo un secondo disco e lo presenteranno lunedì 6 gennaio 2014 al Caruso di Papozze (Ro) ore 20. Dal vivo i Syzygy suoneranno dopo la mia festa per i miei primi 1.111 concerti... Ci saranno loro... ed una grande torta di “1.111...” candeline!

sguardo a nordest il parco degli alberi parlanti a treviso una idtea per natale per piccoli e grandi

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l Parco degli Alberi Parlanti è uno straordinario spazio multimediale ed interattivo rivolto a bambini e ragazzi, alle scuole e alle famiglie, sito in una sede naturalistica, storica e architettonica di grande pregio e ampiezza a Treviso: Villa Margherita, viale Felissent. E’ il primo parco italiano dedicato alla comunicazione ed alla multimedialità per bambini ideato da Gruppo Alcuni. Imparare divertendosi: una realtà che diventa possibile con il Parco degli Alberi Parlanti! Il Parco degli Alberi Parlanti, uno spazio multimediale ed interattivo rivolto ai bambini, ai ragazzi e alle scuole, ideato da Francesco Manfio e Sergio Manfio, fondatori di Gruppo Alcuni. Agli studenti e alle famiglie – nei rinnovati e coloratissimi spazi della Cedraia di Villa Margherita verrà offerta la possibilità di scoprire i segreti delle immagini in movimento, vedere in funzione e costruire alcune “macchine di precinema”, scoprire i segreti di un set televisivo ed entrare in un cartoon grazie alla tecnologia del blue back, ricostruire le fantastiche invenzioni del giovane Leonardo da Vinci, risolvere infine un vero e proprio “giallo etologico” all’interno del parco… Nel nuovissimo allestimento Cuccioli, Maghe & Cavalieri i bambini sono trasportati all’interno di un magico castello medievale. Nella corte del palazzo possono trasformarsi in dame e cavalieri e aiutare i Cuccioli a sfidare la terribile Maga Cornacchia. Sarà fantastico recuperare la spada di Merlino e fermare il terribile lupo pietrificato, partecipare al torneo dei 12 cavalieri, ricostruire il castello perduto, entrare nel labirinto dei fiori giganti e vivere altre straordinarie avventure. All’interno del castello si trova anche un fantastico mercato medievale. Non mancano un bookshop per portare a casa un ricordo della giornata e una caffetteria con grandi vetrate che guardano il parco secolare in cui sorge la struttura. Un vero e proprio affascinante viaggio guidati dai personaggi delle serie animate coprodotte da Gruppo Alcuni e Rai Fiction, a cominciare dai Cuccioli, i sei simpatici animali protagonisti dell’omonimo cartoon, trasmesso in tutto il mondo. Tutti gli spazi del Parco sono accessibili ai disabili. GRUPPO ALCUNI è una delle realtà produttive più vitali e innovative nel mondo dell’animazione europea. Ha al proprio attivo l’ideazione, la scrittura e la direzione di numerose serie cartoon, tutte co-prodotte con INCLUDEPICTURE. PARCO DEGLI ALBERI PARLANTI Villa Margherita - Viale Felissent, 56 Treviso

un 2013 di concerti nel triveneto i piu’ belli ed i piu’ deludenti tra locali, pub, teatri e stadi

N

el TriVeneto sono arrivati nel corso del 2013 i più bei nomi del panorama internazionale ed italiano. E’ stata per me una bella annata di concerti e festivals quella che va a concludersi. Sommando gli uni agli altri ne ho visti circa settanta di originali. Il 7 febbraio al Cockney di Correzzola (Pd) ero presente all’ascolto della deliziosa chitarra Gibson verde di Leroy Emmanuel. L’ex chitarrista di James Brown e di Steve Wonder ha deliziato un centinaio di presenti dando vita ad uno show di r & b, soul, funky davvero elettrizzante e divertente. Si è intrattenuto anche spiegando le origini del rap e dell’ hip hop... ovvero raccontando come partendo da due accordi “funky in jam” verso la fine degli anni sessanta del secolo scorso poi sopra si cantasse “crooneggiando” quello che passava per la mente... Ma l’anno 2013 per me è iniziato concertisticamente alla grande con il live/show dei Sigur Ros a Jesolo il 18 febbraio. La band islandese ha incantato i settemila presenti al Pala Arrex con una musica “ipnotica/elettronica/elettrica” a tratti “minimalista”. Ai loro suoni magici si sono aggiunte le scenografie molto d’effetto fatte di immagini psichedeliche e fiabesche trattate con filtri colorati e proiettate sia dentro il “parallelepipedo/palco/tende”, sia sullo sfondo dello stesso; interrotte anche da proiezioni di paesaggi islandesi mozzafiato. Nelle fasi più melodiche i S. R. davano luce alla scena solo con candele. Ne ho contate una ottantina che si illuminavano poco a poco e ad intermittenza. Davvero bello il risultato. Il 1 marzo ero al Teatro Caruso di Papozze (Ro) per rivedere Carl Palmer all’opera. Per me oggi è con Billy Cobham il migliore batterista in circolazione. Vedere, con altri due session men che lo accompagnano con basso e chitarra, il suo battere pelli e piatti come pochissimi al mondo: è sempre grandioso. Ma averlo visto scomparire dopo il sound check alle ore 20,30 dietro il palco in una stanzina buia e fredda per ricomparire alle 23... mi ha fatto un tantino pena... ripensando ai suoi grandi fasti da rockstar quando militava negli E.L.P ed Asia. Ma il più bel show che ho visto quest’anno, per me ad oggi tra i primi tre in assoluto nella mia vita: Roger Waters “The Wall” allo stadio Euganeo il 26 luglio... una spettacolarità incredibile e davvero emozionante. Luci, proiezioni, un aereo che si schianta sul palco e... l’intero “The Wall” dei Pink Floyd da colonna sonora live. Stupefacente! Quasi due mesi prima lì avevo visto Bruce Springsteen. Il “boss” è

uguale a se stesso da ormai 30 anni sia con la E Street Band, sia quando si è fatto accompagnare da altri strumentisti. Una amica mi ha detto: “Sembra che suoni la stessa canzone da venti anni...” Le ho risposto: “Hanno detto la stessa cosa anche per i Rolling Stones”. Comunque il suo show allo stadio Euganeo il 31 maggio di due ore e 45 minuti è stato parecchio energico e lui ha suonato con la E Street Band per intero anche “Born To Run”. Un altro gran bel live/show al quale ero presente è andato in “suono/video/circo” alla Villa Manin di Codroipo (Udine); il 17 giugno... c’erano i Kiss! Loro, singolarmente si muovono anche su palchetti circolari girevoli che si alzano ed abbassano... col chitarrista che si aggancia ad un cavo e... vola sopra il pubblico...! Il 5 luglio ero ad Adria davanti al Teatro Comunale. Nel palco al’aperto di piazza Cavour, in quella calda serata ho apprezzato i Morblues, forse la migliore e travolgente blues funky band europea. A coronare la nottata di stelle di questo gruppo italiano/ internazionale la voce splendida di Justine Lee Brown che si è unita al live/show dopo i primi tre brani; la bellissima cantan- te nigeriana in un abito elegante rosso ha toccato note blues emozionanti. L’emozione più grossa me l’hanno però data Crosby Stills Nash a Piazzola (Padova) il 20 luglio che hanno ripercorso le magiche atmosfere musicali degli anni “60 e ‘70 del secolo scorso. Graham Nash è stato il vero mattatore della serata scherzando con la band e con il pubblico. David Crosby, in particolare, nononostante l’età che avanza, appare ai miei occhi ancora un sornione hippy dei “sempre verdi” anni ‘60 del secolo scorso. Mi ha deluso Bob Dylan il 8 novembre al Geox di Padova. Il grande cantautore statunitense ha suonato parte del suo vasto repertorio quasi al buio con poche luci che illuminavano il palco. Ha salutato una unica volta il pubblico padovano (ma c’era gente proveniente dalla Croazia, Slovenia, Austria, Germania) a metà spettacolo; e dei “favolosi” anni sessanta ha tirato “fuori dal cappello” solo due pezzi... Un po’ pochino... Quando lo vidi a Bologna venti anni fa ha cantato molti più suoi capolavori “sessantini”. Ma ormai Dylan bisogna accettarlo per quello che propone. In fondo i suoi ultimi tre dischi che oggi piazza parecchio nei concerti, molto più dei magnifici LP’s del 1965/1966/1968/1972, sono abbastanza

belli e lui si crogiola a rifarli “live” regalando solo nei bis qualcosa di “storico”. Nota curiosa: oggi Dylan suona l’armonica ed il pianoforte... e canta... la chitarra sembra averla appesa... in qualche museo... Particolarmente interessanti ed assolutamente acustici il 16 luglio Keith Jarrett Trio al Teatro Fenice di Venezia. Il geniale pianista Keith ha preteso il massimo silenzio in sala ed in galleria; ma ha poi estasiato le orecchie dei presenti, un pubblico attento, con tocchi raggianti ed eleganti del suo jazz sopraffino magistralmente aiutato dalla batteria di Jack Dejohnette (suonava con Miles Davis!) e dal contrabbasso metronometrico di Gary Peacock. Anche mister David Byrne con la polistrumentista St. Vincent attorniati da una “brass band” di fiatisti hanno elargito swing e funky fuori dai canoni dell’ ex leader dei Talking Heads. Il 10 settembre a Padova, al Geox, non mi sono piaciuti per niente. Divertenti, più che altro per curiosi ed amanti della “dance elettronica”, i Motel Connection. Ero a Treviso-Dogana il 7 settembre in mezzo ad altri/e quarantamila. Interessante il 14 novembre al Geox di Padova il rock progressivo di Steven Wilson, leader e fondatore dei Porcupine Tree. Una gran bella musica quella messa in campo dal rocker inglese che ha presentato il suo ultimo Lp da solista (il terzo)... Peccato, a metà live, l’intrattenimento fuori luogo di quindici minuti di Steven tergiversatore con i “suoi”: chitarrista, bassista, tastierista, sul come strumentare un suono “foresta”... quindi ritorno alla sua musica “progressive” fatta di incantevoli celestialità e ripartenze di duro rock. Più avanti Steven Wilson ha interrotto i suoi brani con una lezione dell’uso del mellotron (fuori luogo anche qui) nella storia del rock (la monumentale tastiera elettronica usata soprattutto da tantissime bands per riprodurre una innumerevole varietà di violini, di cori umani, di fiati... altri tempi!) ... Per poi riprendere alla grande fino ai bis! E gli italiani? Ormai tutti fanno il loro spettacolo carino che però si ripete quasi simile: anno dopo anno. Oggi l’unico che cambia coreografie ed ha scenografie spettacolari “digitalizzate/elettroniche 2.0” è Lorenzo... sì: Jovanotti! Segnalo alcuni siti per gli amanti dei live da consultare periodicamente anche per il 2014: www.azalea.it, www.eventiverona.it, www.padovajazzclub.it, www. tuttoeventiitalia.it, www.zedlive.com, www.ecoveneto.it. Buoni concerti a tutti! da EDI


Asm Rovigo spa


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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

L’affidamento temporaneo dei minori

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei cogliere l’occasione offerta da una recente sentenza del Tribunale dei Minori di Bologna che ha disposto l’affidamento temporaneo di una minore ad una coppia omosessuale, per portare alla Vostra attenzione la sempre viva questione degli strumenti a tutela dei minori e, nella specie, dell’affido temporaneo. Premetto che non è mia intenzione scendere nel dettaglio della sentenza del Tribunale bolognese ma solo prendere uno spunto per fornire delle sintetiche linee guida circa l’istituto dell’affidamento dei minori. L’istituto dell’affidamento del minore è stato previsto dalla Legge 28.03.2001 n. 149 che, modificando la legge italiana in materia di adozione, Legge 4.05.1983, n. 184, ha introdotto il Titolo I bis. L’art. 2 della Legge n. 184 del 1983, rubricato proprio “dell’affidamento del minore” fissa le condizioni in forza delle quali un minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare, può essere affidato ad una famiglia o ad altri soggetti. Presupposto dell’affidamento temporaneo del minore è la situazione di temporaneo disagio economico o psichico della famiglia d’origine tale da non poter assicurare allo stesso una crescita sana ed equilibrata. Dunque, con l’affido si vuole allontanare

temporaneamente il minore da un ambiente familiare che non è in grado di prendersi effettiva cura di lui, affidandolo ad altri soggetti, per poi consentirne il reinserimento nella famiglia d’origine non appena risolto il periodo di difficoltà. A questo proposito, tra i doveri del soggetto affidatario vi è oltre a quello di educare, mantenere ed istruire il minore, anche quello di agevolare i rapporti tra il soggetto affidato e la famiglia di origine al fine del suo successivo reinserimento. Ben definiti, quindi, i tratti distintivi dell’affidamento temporaneo rispetto all’adozione, da individuarsi certamente nella temporaneità dell’affido, nel mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine e nel reinserimento del minore nella stessa una volta concluso il periodo di affido. L’affido può essere consensuale o giudiziale. Nel primo caso è necessario il consenso dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale. In tale ipotesi l’affidamento verrà disposto dall’ente locale (Provincia o Comune) e reso esecutivo con decreto del giudice tutelare dopo aver accertato la sussistenza dei presupposti di legge ed aver sentito il minore. Ove, viceversa, difetti il consenso dei genitori si procederà al c.d. affidamento giudiziale disposto, cioè con provvedimento del Tribunale dei minori. In ogni caso il Giudice Tutelare o Tribunale dei Minori

dovrà indicare nel provvedimento di affidamento: le ragioni dell’affido, la durata prevista, il soggetto affidatario e le prescrizioni cui dovrà attenersi nonché il servizio locale che dovrà vigilare sulla corretta esecuzione dell’affido. L’art. 2 della Legge n. 184/1983 individua un i soggetti che possono ottenere in affidamento un minore e precisamente: un nucleo famigliare che possibilmente dovrà avere altri figli minori; nella persona sola; nella comunità di tipo famigliare, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori e da un ristretto numero diminori in affidamento. In questi casi si parla di affidamento famigliare. Ove ciò non sia possibile il minore verrà affidato ad un istituto di assistenzapubblico o privato, possibilmente nella regione di residenza del minore. Ed è proprio alla comunità di tipo famigliare che il Tribunale dei Minori di Bologna deve aver fatto riferimento nell’affidare la minore ad una coppia omosessuale. Vero è, infatti, che la legge sull’affido non richiede, diversamente dall’adozione, il matrimonio dei soggetti affidatari, al punto che anche il single può essere affidatario. Ciò che dovrà accertarsi è solo l’idoneità del soggetto affidatario ad assicurare al minore il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui ha bisogno. Pertanto, l’omosessualità della coppia non è e non può essere

a priori un fattore ostativo all’affido, dovendosi al più dimostrare - ma la medesima considerazione vale anche per la coppia eterosessuale - che l’affido, a quelle determinata coppia, non soddisfa l’interesse del minore. Su una questione simile, ancorché relativa l’affido esclusivo di un figlio alla madre, si era peraltro già pronunciata a gennaio di quest’anno la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 601 dell’11.01.2013, confermava la sentenza della Corte d’Appello di Brescia circa l’affidamento esclusivo del figlio minore alla madre che conviveva e intratteneva una relazione con un’altra donna, respingendo così le perplessità manifestate dal padre il quale si era limitato ad asserire, che “il contesto familiare omosessuale è potenzialmente dannoso per la crescita di un bambino”.Cadono così anche gli ultimi pregiudizi circa l’impossibilità a che una coppia gay possa ottenere l’affidamento di un minore. L’affidamento, sarà escluso, come indicato dalla Cassazione solo se contrario all’interesse del minore indipendentemente dalle preferenze sessuali della coppia richiedente l’affido. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Messaggio pubblicitario

SALUTE

Viaggio nella terapia alternativa (3° puntata) Nella prima puntata abbiamo parlato di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative, abbiamo parlato di Osteokinetica, abbiamo visto in cosa consista e, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Questo è quello che vedremo in questa puntata. in cosa consiste lo sblocco muscolare? Lo “sblocco” consiste nell’individuare il blocco o i blocchi parziali di questa o quella sede articolare, di questo o quel segmento di movimento nella colonna vertebrale e procedere alla mobilizzazione e liberazione del rachide o articolazione, per il recupero funzionale del paziente, rompendo i tessuti cicatriziali che si sono formati tra le fibre del muscolo. perché intervenire subito? Il dolore è un “ segnale di avvertimento” che

i tessuti periferici inviano al sistema nervoso centrale affinché metta in atto dei meccanismi protettivi allo scopo di minimizzare possibili lesioni o insulti esterni. Non ascoltare il primo segnale di dolore e non correre subito ai ripari è sbagliato perché, con il primo segnale di dolore, il nostro corpo ci avvisa che siamo diventati una sorta di “portatori” di blocco e la domanda non è “se” ricomparirà ma “quando” ricomparirà. Il dolore può restare “addormentato” per anni, perché le degenerazioni patologiche indotte da un alto tasso di radicali liberi sono sempre lente e subdole, ed essere improvvisamente riattivato da una qualsiasi modifica della soglia del dolore come, ad esempio, uno sforzo eccessivo o un trauma, un affaticamento, un superuso o dei microtraumi (dolori al polso da computer, gomito del tennista, ecc.) o una particolare occasione, o una causa fisiologica come il periodo mestruale, uno stress fisico o mentale, la riduzione del sonno, esposizione all’umidità o al freddo e, occasionalmente, una patologia sistemica,

generalmente di tipo reumatico; un’infezione virale o un’altra infezione sistemica (per esempio, la malattia di Lyme).

Qual è la terminologia popolarmente usata? “Sono bloccato”; mal di schiena, di collo, alle cervicali, alla spalla, alle scapole, al dorso, alle lombari, al torace; sciatica; gomito del tennista; stiramento muscolare... Qual è la terminologia medica correntemente usata? La definizione più usata è “dolore miofasciale”, i punti di dolore sono detti “punti trigger” o “punti grilletto” o “blocchi” o “limitazioni funzionali”. Altri termini, a seconda della terminologia usata dallo specialista, sono: mialgia, punti trigger, reumatismo muscolare, reumatismo non-articolare, fibrosite, miofibrosite, miofibrosite interstiziale, miogelosi, calli muscolari, indurimenti muscolari, miofascite, miosite, sindromi miofasciali, sindromi

fibropatiche, aree ipersensibili, miodisneuria, sindromi della parete toracica, ecc. In queste tre puntate abbiamo parlato di una terapia alternativa eseguita esclusivamente con le mani ma esiste anche una Fisioterapia alternativa, ed è quello che vedremo nelle prossime puntate.

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34 I nostri esperti BENESSERE

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Senza APE non si vende

L’8 ottobre di quasi dieci anni fa (2005) entrò in vigore il d.lgs. 19 agosto 2005 n. 192 con il quale venne data attuazione alla direttiva comunitaria 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, il tutto al fine di allineare la legislazione italiana alla normativa europea in materia di efficienza energetica e di contenimento dei consumi. In breve, con la normativa citata, si prescriveva l’obbligo di dotare i fabbricati di un apposito certificato da cui risultasse il rendimento energetico dell’edificio. Dal 2005 ad oggi si sono susseguite ben sei modifiche/integrazioni/ sostituzioni della normativa in oggetto, creando non pochi problemi pratici; se in prima battuta si vide la coesistenza dell’AQE (attestato di qualificazione energetica) con l’ACE (attestato di certificazione energetica) e poi del solo ACE, ora tutto è pare spazzato via dell’APE (attestato di prestazione energetica). Infatti la l. 90/2013, di conversione in legge del d.l. 63/2013 (in vigore dal 4 agosto 2013), ha introdotto, in sostituzione del “vecchio” ACE il nuovo APE, rendendone obbligatoria l’allegazione a compravendite e nuove locazioni; ciò sta a significare che l’APE deve essere esibito in originale al Notaio, che provvederà a farlo sottoscrivere ai contraenti e ad unirlo, quindi, al contratto di vendita. La mancata allegazione dell’APE è colpita con la sanzione della nullità; il contratto stipulato, cioè, è nullo e questo produce conseguenze molto gravi in capo a tutti i protagonisti della vicenda. Nullità significa, prima di tutto, sanzioni disciplinari gravissime per il Notaio rogante (che mai, quindi, procederà al rogito in mancanza di idoneo APE); significa, poi, che il trasferimento immobiliare non risulta avvenuto e che quindi l’acquirente perde i soldi e non risulta proprietario di nulla; significa, poi, certo, che l’acquirente potrà chiedere in restituzione il prezzo pagato ma significa anche che il rischio raddoppia se il venditore fallisce: in questo caso, infatti, l’immobile è del fallimento e l’acquirente ha diritto ad un rimborso in moneta fallimentare e dunque con inevitabile diminuzione; ancora, significa, che se la banca ha ottenuto in garanzia un bene da un proprio debitore che ha “acquistato” con una compravendita nulla, l’ipoteca concessa è del tutto inesistente. Anche la nuova normativa, peraltro, ha confermato alcune vecchie eccezioni, in forza delle quali l’allegazione dell’APE non risulta necessaria; così anche senza APE si potranno vendere, garage, box,

cantine, capannoni, fabbricati in costruzione, legnaie, stalle, depositi, fabbricati agricoli non residenziali ecc., cioè, in sostanza, tutte quelle costruzioni in relazione alle quali, per la loro natura o per lo stato in cui si trovano, non è necessario garantire un confort abitativo minimo. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it

Domenico Maisto*

L’acqua che usiamo per bere e cucinare è davvero sicura?

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) stabilisce che l‘acqua per l’organismo umano deve essere assolutamente insapore, inodore e incolore. E’ vero, che i sali minerali sono utili alla sopravvivenza dell’uomo ma soltanto quelli organici,ovvero quei sali minerali contenuti nei cereali, nella frutta, nelle verdure, nei prodotti animali e loro derivati,i minerali disciolti in acqua sono inorganici e vengono utilizzati dal nostro organismo solo in misura minima. Medici e nutrizionisti consigliano di bere acqua a basso residuo fisso (ogni bottiglia in commercio lo deve indicare nell’etichetta) indicativamente sotto 30 mg/ litro. Bere almeno tre litri d’acqua, se non si e vegetariani è importantissimo, essa è infatti uno strumento fondamentale per la depurazione del corpo umano (composto appunto dal 70% da acqua). E noi che acqua utilizziamo per bere e cucinare?

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Ve lo siete mai chiesto? Se la funzione dell’acqua e quella di pulire e depurare il nostro organismo perchè utilizziamo ogni giorno acqua da rete idrica clorata e a seconda della zona, più o meno carica di sostanze inquinanti? (es. fluoro nitrati, metalli pesanti ecc.) Oppure acque imbottigliate cioè energeticamente morte a causa dei trattamenti subiti per la conservazione e i lungi tempi di stoccaggio? Il Veneto è per tradizione una regione ad alta densità agricola e nella realtà vicentina abbondano le attività di allevamento del Bestiame (nitrati). Inoltre l‘industrializzazione concentrata in alcune zone dell’ area Berica nel corso degli anni ha contribuito (anche inconsapevolmente) al peggiorare della qualità dell’acqua presente nelle falde fiumi e bacini. I controlli da parte dei Gestori delle acque pubbliche sono davvero cosi frequenti e precisi? Cosa vuol dire che l’acqua e potabile? Che rispetta i parametri di legge. E perché allora molte Regioni sono in deroga rispetto a questi parametri? Molti Sindaci in Italia hanno emesso ordinanze per sconsigliare l’utilizzo di acqua di rete pubblica o pozzi, perche ? Perché nel territorio si stanno diffondendo le Casette dell’Acqua? Forse solo per evitare lo spreco e l’oneroso smaltimento di scomode bottiglie di plastica che a loro volta contribuiscono ad inquinare il pianeta? Qualche settima fa presso la sala convegni di Lonigo strapiena di cittadini si è tenuto un infuocato incontro pubblico sull’acqua inquinata da sostanze Per-fluoro-alchiliche organizzato dal Comitato informazione Area Berica per conoscere cosa realmente esce dal nostro rubinetto. Una dettagliata relazione di esponenti medici ha spiegato come si formano e vengono inquinate le falde dalle industrie( soprattutto chimiche) e come gli agenti inquinanti mescolandosi all’acqua delle falde se non trattenuti da appositi filtri arrivano nelle case dei cittadini. Chi pagherà I danni alla nostra salute? Soprattutto, delle nuove generazioni e dei bambini sotto i 12 anni ancora in fase di sviluppo degli organi? Inoltre studi condotti in Italia hanno stabilito una probabile correlazione tra PFA (sostanze per-fluoro–alchiliche) e malattie cardiovascolari ictus celebrali, diabete, infertilità maschile e femminile, linfomi e leucemie e che secondo le stime del registro tumori del Veneto ci sarebbe un eccesso storico in certe zone della provincia di Vicenza. Credo sia il caso che ogni cittadino non sottovaluti ciò che sta succedendo e che presti più attenzione (tutelandosi per quel che può) al grave problema della qualità dell’acqua del nostro Belpaese. *Perito agrario domenicomaisto63@libero.it


I nostri esperti 35 INFORMAZIONE SOCIALE

Dott. Laura Traversi

Primo compleanno per la legge 219/2012

Il 10 dicembre 2013 compie un anno una legge nazionale molto attesa: la L. 219/2012 recante “Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali”, contenente importanti modifiche al Codice Civile in materia di filiazione, responsabilità genitoriali, competenze giuridiche in tema di separazioni e affidamento dei figli. Ripercorriamola nei suoi tratti salienti. Il più importante elemento introdotto dal provvedimento riguarda l’abolizione della distinzione giuridica tra figlio legittimo (cioè figlio nato da genitori sposati) e figlio naturale (il figlio nato da coppie non legate da vincoli matrimoniali), e quindi l’importante riconoscimento di un unico status giuridico di figlio, senza più distinzioni di sorta. Prima dell’entrata in vigore di questa norma un bambino riconosciuto

da mamma e papà non sposati, poteva godere di un unico vincolo di parentela, quello con i suoi due genitori, e non di quello con altri parenti come nonni e zii. La nuova Legge ha introdotto invece per tutti i figli la parentela con le persone che discendono da uno stesso stipite, superando una discriminazione che aveva ripercussioni importanti sia in materia di successioni che di procedimenti di affidamento e adottabilità del minore. Un altro elemento innovatore riguarda il superamento della nozione di “potestà genitoriale” con l’introduzione del principio di “responsabilità” dei genitori, focalizzato sull’impegno che questi ultimi devono assumersi nei confronti della prole; allo stesso tempo si mette in discussione il rapporto gerarchico padre/ figlio, si affranca il minore dallo stato di “soggezione” genitoriale

per riconoscergli maggiori spazio di ascolto e di parola nei procedimenti che lo riguardano. In questo senso per esempio, nei casi di separazione coniugale e affidamento, la Legge riconosce al minore di almeno 12 anni di età il diritto di essere ascoltato, per poter esprimere il proprio punto di vista e

i propri desideri. Tra le novità introdotte che più da vicino riguardano il sistema dei Servizi Sociali, i procedimenti di affidamento dei figli di coppie di fatto che intendano separarsi, finora seguiti dal Tribunale per i Minorenni, passano per competenza al Tribunale Ordinario,

peraltro assieme ad altre questioni (dal riconoscimento dei figli alla limitazione della potestà genitoriale), con ricadute anche sugli interventi in materia di tutela dei minori e con ridefinizioni delle relazioni tra Famiglie, Servizi e Autorità Giudiziaria.

Assistente Sociale Laura Traversi

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ARROSTO DI MAIALE AI LAMPONI CON NOCI CROCCANTI E PROFUMO DI MAGGIORANA

IN MANTO DI VERZE CON CAVOLETTI, CASTAGNE E MARTIN SEC AL VINO

INGREDIENTI 400 gr. Filetto Di cerVo, 150 gr. Di pollo, 150 gr. FuNgHi porciNi, 4 Foglie Di VerZa, pere MartiNe, 8 caVoletti Di bruXelles, 12 castagNe, 50 gr. paNcetta, 200 gr retiNa Di Maiale, 1/2 Di paNNa Fresca, 1 cipolla piccola, 1 spiccHio D’aglio, aroMi (tiMo, rosMariNo, preZZeMolo), olio, sale, pepe Q.b. ESECUZIONE rosolare il Filetto Di cerVo iN uNa paDella Di raMe per 5 MiN., lasciare raFFreDDare, passare Nel cutter il pollo coN la paNNa e aggiustare Di sale. pelare le pere e cuocerle Nel ViNo rosso. cuocere le castagNe seccHe (preceDeNteMeNte aMMollate iN acQua) per 1 ora e 1/2. sbiaNcHire le VerZe e raFFreDDare VeloceMeNte. cuocere i caVoletti iN acQua e spaDellare coN la paNcetta iN uNa paDella sVasata D’alluMiNio. tagliare a Fette sottili i FuNgHi porciNi, cuocere iN paDella coN la cipolla, il tiMo e l’aglio. spalMare sopra le VerZe la Farcia Di pollo, aggiuNgere i FuNgHi, aDagiare sopra il Filetto e ricHiuDere il tutto coN la retiNa Di Maiale. cuocere iN ForNo per 15 MiN. a 180°. spaDellare le castagNe, tagliare il Filetto a MeDaglioNi aggiuNgeNDoli sul piatto coN le VerDure.

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CUCINA

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LA RICETTA FILETTO DI CERVO

uN arrosto caratteriZZato Da uN NuoVo abbiNaMeNto Fruttato: NoN i “classici” Datteri e prugNe, beNsÌ Qualcosa Di piÙ soFisticato Quale appuNto laMpoNi e Noci. il sapore È Dolce, Ma NoN troppo: il gusto ZuccHeriNo Dei laMpoNi iNFatti È stato leggerMeNte atteNuato Dalla Quello piÙ rustico Delle Noci e proFuMato coN speZie eD erbe aroMaticHe.

uN piatto cHe si preseNta aNcHe croMaticaMeNte iNteressaNte e

cHe, percHÈ No, potrebbe essere uN suggeriMeNto per i MeNÙ NataliZi...

la cottura Dell’arrosto È stata speZZata iN Due Fasi: priMa iN MicrooNDe coN FuNZioNe crisp e poi, uNa Volta coNDito, iN ForNo. tuttaVia, proprio la particolaritÀ Del piatto crisp, cHe aVrebbe garaNtito uNa Maggiore MorbiDeZZa per la carNe, Forse sarebbe stato piÙ opportuNo eseguire l’iNtera cottura al MicrooNDe.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:

720g arrosto Di suiNo (uNico peZZo), 125g laMpoNi FrescHi, 5 Noci, MaggioraNa, Noce Moscata, 1 cuccH.No seNape, olio eVo, ViNo rosso, sale rosa Dell’HiMalaYa, sale

PROCEDIMENTO

cuocere l’arrosto Nel piatto crisp Del MicrooNDe per circa 10 MiNuti, seNZa coNDiMeNti. QuaNDo sarÀ parZialMeNte cotto, aFFettarlo e passarlo NuoVaMeNte Nel MicrooNDe per altri 5 MiNuti. tagliare i laMpoNi a MetÀ e Mescolarli coN le Noci sMiNuZZate grossolaNaMeNte. trasFerire le FettiNe Di carNe iN uNa piroFila coN uN Filo D’olio, iNsaporire coN la MaggioraNa, la Noce Moscata e la seNape; iNFiNe salare. coprire l’arrosto coN la Frutta e bagNare coN il ViNo per eVitare cHe DiVeNti secco. terMiNare la cottura iN ForNo coN FuNZioNe VeNtilata a 200° per circa 30 MiNuti. MANUELA E SILVIA BIZZO

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Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!

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Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli

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38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO i siNgle potrebbero scoprirsi particolarMeNte selettiVi. pocHi eXploit erotici D’eccelleNZa, riFlettete · SALUTE QualcHe probleMatica a carico Della scHieNa e Delle articolaZioNi. il Mese sarÀ proFicuo per alleNaMeNti raZioNali

TORO

DAL 21/04 AL 20/05

ASCINO le teNtaZioNi saraNNo piÙ FreQueNti, specie coN persoNe proVeNieNti Da aMbieNti o luogHi NoN abituali · S ALUTE sarete particolarMeNte auDaci, MuoVeNDoVi coN particolare DestreZZa tra cure esteticHe o seDute iN palestra

FASCINO

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO acuti e proNtissiMi Nelle strategie Di coNQuista le stelle Vi riserVaNo sorprese Molto iNteressaNti · S ALUTE agilitÀ Muscolare, teMpisMo, ForZa, iNarrestabile curiositÀ: iNgreDieNti Di uN MiX assolutaMeNte ViNceNte

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CANCRO 22/06 22/07 il

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