del Piovese
Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 131 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Patto di stabilità Grazie allo sblocco, un milione di euro per la Saccisica pag.
Codevigo 60 anni dopo le figlie nel campo di prigionia del padre
Riordino Province Correzzola e Pontelongo non volevano Rovigo
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EDITORIALE
Nuovo Veneto firmato Monti
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
E.On “salvi” gli spOrtElli di vigOrOvEa E lEgnarO
La società E.On energia ha rinunciato al piano di razionalizzazione che avrebbe portato alla chiusura dei due sportelli informativi di Vigorovea e Legnaro. L’accordo segna un punto a favore per i sindaci del comprensorio che nelle scorse settimane si sono mobilitati a difesa dei due presidi temporanei. pag. 17
i gEnitOri EntranO in asilO dalla... rEtE
L’asilo nido sbarca sul web con un servizio innovativo per le famiglie. Si chiama “ENido” il nuovo software in uso da questa’anno al nido comunale “ Le coccole” di via Fermi. Grazie a questa particolare piattaforma informatica i genitori possono quotidianamente accedere da qualsiasi postazione internet. pag. 22
di Nicola Stievano
P
Imu, il conguaglio tra ritocchi delle aliquote e proteste Il sindaco di Legnaro appende la fascia al chiodo, tutti concordano: troppi tagli e sacrifici per i Comuni
“D
a oggi in poi rifiuterò ogni mia partecipazione ad iniziative istituzionali di qualsiasi genere, limitandomi alla più stretta e ordinaria amministrazione e non escludo di valutare l’ipotesi di rassegnare il mio mandato come segnale di estrema contrarietà al perdurare di una situazione divenuta ormai insostenibile. Non per me, ma per i miei cittadini”. Questo lo sfogo amaro del sindaco Ivano Oregio Catelan a margine della nuova manovra di aggiustamento dei conti del
Comune: per colmare l’ulteriore taglio ai trasferimenti statali (381 mila euro quelli previsti per quest’anno rispetto ai 650 mila preventivati ad aprile, per un totale di 269 mila euro in meno) e consentire all’amministrazione di rispettare il patto di stabilità, l’esecutivo è dovuto ricorrere all’aumento dell’Imu. L’aliquota sulla seconda casa sale così da 0,76% a 0,9% e dovrebbe assicurare una maggiore entrata di 470 mila euro. Invariata quella sulla prima casa allo 0,4%. Tagli importanti “in corso d’opera”
che hanno spinto il sindaco ad appendere simbolicamente la fascia tricolore al chiodo. “In questi ultimi anni l’istituzione Comune è stata progressivamente svuotata di ogni sua funzione – ha spiegato il primo cittadino – di fatto l’ente municipale si è ormai ridotto a gestire l’ordinaria amministrazione: paga gli stipendi ai dipendenti, le forniture dei servizi, il rimborso dei mutui accesi negli anni precedenti per le poche opere pubbliche che ancora si sono potute pagg. 4-8 realizzare”.
L’Intervento
PIOVE DI SACCO e limitrofi
di Giuseppe bortolussi*
CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 www.tirakkina.it Fax 0426 311741
I
*Segretario CGIA di Mestre
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Non toccate l’Imu
n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere.
oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3
PIOVE DI SACCO
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EDITORIALE
segue da pag.
Nuovo Veneto firmato Monti Manifestazioni a Piove
succEssO pEr “sùca barùca cOl mòcOlO impissà”
Grande successo per la manifestazione “Sùca barùca col mòcolo impissà” che si è svolta per le piazze e le strade del centro cittadino lo scorso 21 ottobre. La partecipazione è andata oltre ogni aspettativa degli organizzatori della Pro loco che ha gestito la regia dei numerosi eventi. Wigwam
dElEgaziOnE tunisina in visita a piOvE
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In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano
560 KM
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2013
7 GIORNI
1^ EDIZIONE 16-22 GIUGNO 2013
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piOvE di saccO Indennità, nulla di fatto in Prefettura
pOntElOngO
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Lottizzazione “Giardini Foscarini” si parte
spOrt
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Maurizio Pistore gira il mondo in moto pag.
Provincia prOvincia
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Dal 12 novembre entrano in vigore i provvedimenti per ridurre l’emergenza Pm10. In particolare: la limitazione del traffico infrasettimanale, giornate di sensibilizzazione delle quali ancora non è stata decisa la data, l’istituzione di zone a velocità limitata nei quartieri, l’estensione della Ztl alla domenica. Per quanto riguarda le limitazioni del traffico infrasettimanale dal 12 novembre al 14 dicembre dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18, saranno bloccate le auto Euro 0 e 1 diesel e benzina, le Euro 2 diesel, i ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del Duemila.
vidEOsOrvEglianza all’avanguardia
ACCETTA QUESTA SFIDA DI MOUNTAIN BIKE ESTREMO PER I BAMBINI CON LA DUCHENNE
Piovese
lOtta al pm 10, stOp allE vEcchiE autO
Sperimentazione a Padova
1 OBIETTIVO Il 18 ottobre 2012, un gruppo di dirigenti e tecnici di agenzie governative per la protezione dell’ambiente tunisine ha fatto visita alla sede nazionale del Circuito Wigwam a Piove di Sacco. QuiJ hanno acquisito la conoscenza sulle Comunità Locali di Offerta come modello organizzativo per la valorizzazione turistica sostenibile del territorio ed hanno degustato i prodotti tipici espressione della Comunità Locale di Offerta della Saccisica tra i quali il tortino di zucca, la polenta di mais marano abbrustolita sul focolare e i Dolcetti di Pontelongo. Il gruppo era accompagnato dalla Cooperativa Shoreline di Trieste (servizi per la qualità dell’ambiente marino) e dell’area marina protetta di Miramare, a fronte di una richiesta formulata dal polo tecnologico-ambientale CITET di Tunisi. Tra il 15 ed il 21 Ottobre si è svolto un corso di formazione sul tema dell’ICZM - Integrated Coastal Zone Management, con particolare riguardo alle attività di conservazione ambientale e di sviluppo sostenibile e la visita alla sede Wigwam, si è collocata in questo contesto. Il programma prevedeva lezioni in aula ed una serie di visite tra Slovenia, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Dal 12 novembre le misure
Regione pOlitica
Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up pag. 32
mOndO scuOla
Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio pag. 34
Entro la primavera 2013
artE alla fErmata dEl tram padOvanO
Rovigo e Verona, un’unica provincia
cultura
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Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere
cultura
SecondoMè Fest, Soldini a Padova pag.
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E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengineerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità.
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Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comunichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e
ConCessionaria
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Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche l’aliquota sulla prima casa
Ansia da Imu per
di Ornella Jovane
Padova, Venezia, Treviso e Vicenza mantengono l’aliquota sulla prima casa allo 0,4 per cento
Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base entro il 10 dicembre prossimo
A
nsia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto definita la situazione e di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calcolati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fissate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno definito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli stabilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato
l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelievo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Veneto è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fissata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stangata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fino al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono amministrazioni - anche in Veneto - che “infieriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un
totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i proprietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’aumento delle aliquote - che alla fine hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cittadini del Carroccio che si rifiutavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.
bEni dElla chiEsa
Imu dal 2013
B
eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).
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Argomento del mese 5 Nel Piovese
famiglie e imprese L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale
“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti” di Alessandro Abbadir
S
ulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifici di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifici tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono beneficiare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.
Esperienza e tradizione nella preparazione e tostatura delle miscele del papà Antonio
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Arzergrande e Correzzola
Aliquote invariate, scelta controcorrente L
e aliquote Imu restano invariate. Possono quindi tirare un sospiro di sollievo i cittadini di Arzergrande e Correzzola che almeno per questa fine d’anno non avranno sorprese nel calcolo della rata di conguaglio della nuova imposta municipale. Una scelta controcorrente perché, come per tutti gli enti comunali, il piatto inizia a piangere. Ad Arzergrande il taglio dei trasferimenti statali, per il solo 2012, è stato di 186.500 euro. “Per quest’anno consapevoli delle difficoltà in cui versano i cittadini - commenta il sindaco Luca Sartori - abbiamo pensato di assorbire il taglio ai trasferimenti andando a destinare tutto l’avanzo di amministrazione della voce di “spesa corrente” di 201.895 euro, evitando quindi di aumentare le imposte locali”. Gli importi di acconti Imu danno una previsione in calo di 12.826 euro rispetto a quanto inserito nel bilancio di previsione, ma l’amministrazione ha scelto di lasciare inalterate le aliquote. “Siamo riusciti a chiudere l’anno aggiunge - senza dovere, come hanno Per almeno questa invece fatto quasi tutti i comuni limitro- fine d’anno i residenti fi, aumentare le aliquote. Questo per non avranno sorpese dal calcolo della rata noi è motivo di orgoglio”. Anche a Correzzola l’amministra- di conguaglio zione ha optato per non aumentare la tassazione né per le prime case, né per gli altri immobili. “Abbiamo scelto - spiega il sindaco Eric Sturaro - di non incidere ulteriormente sulle famiglie, molte già costrette a fare sacrifici per tirare avanti”. All’orizzonte però, come per tutti gli enti municipali, si prospettano tempi incerti, nonostante che a Correzzola le spese per il personale siano già state più che ridotte e il livello degli indebitamenti praticamente portato al minimo. “Siamo arrivati a un punto di non ritorno - continua il sindaco - perché i continui tagli dei trasferimenti statali ci costringeranno nei prossimi anni a dovere inevitabilmente ridurre qualche servizio che sino ad ora, in un modo e un altro, siamo riusciti a mantenere”. A rischio a questo proposito, anche la semplice manutenzione ordinaria, oggi affidata a due soli dipendenti, impegnati anche come autisti degli scuolabus e nel servizio cimiteriale. “Siamo riusciti sino ad ora - ricorda Sturaro - a sopperire a questa carenza di organico grazie all’impiego delle figure dei lavoratori socialmente utili e dei cinque profughi bengalesi che stiamo ancora ospitando. Si tratta tuttavia di soluzioni provvisorie: ci sarebbe necessità di aumentare il personale ma non ci sono le risorse per Alessandro Cesarato farlo”.
6 Approfondimento Legnaro Il primo cittadino: ancora tagli, svilita l’istituzione Comune
Per protesta il sindaco appende la fascia al chiodo I
nEWs
Piove di Sacco
paghErannO di più i prOpriEtari di sEcOndE casE, i titOlari di nEgOzi, lOcali E attività
di Martina Maniero
“D
a oggi in poi rifiuterò ogni mia partecipazione ad iniziative istituzionali di qualsiasi genere, limitandomi alla più stretta e ordinaria amministrazione e non escludo di valutare l’ipotesi di rassegnare il mio mandato come segnale di estrema contrarietà al perdurare di una situazione divenuta ormai insostenibile. Non per me, ma per i miei cittadini”. Questo lo sfogo amaro del sindaco Ivano Oregio Catelan a margine della nuova manovra di aggiustamento dei conti del Comune: per colmare l’ulteriore taglio ai trasferimenti statali (381 mila euro quelli previsti per quest’anno rispetto ai 650 mila preventivati ad aprile, per un totale di 269 mila euro in meno) e consentire all’amministrazione di rispettare il patto di stabilità, l’esecutivo è dovuto ricorrere all’aumento dell’Imu. L’aliquota sulla seconda casa sale così da 0,76% a 0,9% e dovrebbe assicurare una maggiore entrata di 470 mila euro. Invariata quella sulla prima casa allo 0,4%. Tagli importanti “in corso d’opera” che hanno spinto il sindaco ad appendere
simbolicamente la fascia tricolore al chiodo. “In questi ultimi anni l’istituzione Comune è stata progressivamente svuotata di ogni sua funzione – ha spiegato il primo cittadino – di fatto l’ente municipale si è ormai ridotto a gestire l’ordinaria amministrazione: paga gli stipendi ai dipendenti, le forniture dei servizi, il rimborso dei mutui accesi negli anni precedenti per le poche opere pubbliche che ancora si sono potute realizzare”. Dati alla mano il sindaco è passato ad
Il sindaco Ivano Oregio Catelan
elencare le cifre più significative: “I criteri per il trasferimento delle risorse agli enti locali, gli stessi da decenni, prevedono per Legnaro un trasferimento di 44,33 euro a persona. Per contro Comuni vicini, come Pontelongo, ricevono 192,11 euro per abitante, Polverara 161,88 euro, Correzzola 86,95 euro. Nonostante Legnaro si sia dimostrato un Comune virtuoso ne esce penalizzato”. “Tra buste paga e dichiarazione dei redditi – ha evidenziato Catelan - Legnaro versa ogni anno all’erario 20 milioni per avere di ritorno appena l’1,9%”. E poi ci sono i vincoli del patto di stabilità “che costringono il Comune a sospendere il pagamento dei lavori che le imprese hanno eseguito, e lo deve fare malgrado le disponibilità di cassa si aggirino sistematicamente intorno al milione di euro”. “Si è andata a svilire la figura del sindaco e della sua amministrazione facendoli diventare un parafulmine per le sacrosante proteste dei cittadini” ha concluso Catelan “Governare in questa situazione non è più possibile”.
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l Comune mette mano alle aliquote Imu: a pagare di più saranno i proprietari di seconde case in città ma anche titolari di negozi, locali e attività. Per loro, l’amministrazione, che in primavera aveva mantenuto le aliquota ordinarie, ha deliberato l’aumentato della quota che sale così allo 0,91%. Il gettito previsto da Palazzo Jappelli, Il sindaco di Piove di Sacco Alessandro Marcolin con questo aumento di fine anno, ammonta a circa 300 mila euro. Fondi necessari a far quadrare i conti di bilancio. Invariata l’aliquota sull’abitazione principale ferma allo 0,4% che verrà applicata anche per gli anziani ricoverati in casa di riposo e gli italiani all’estero. Oltre agli sgravi sull’imposta decisi dal Governo, verrà applicata una detrazione di 250 euro nei casi in cui fra i componenti del nucleo familiare sia presente un soggetto con invalidità permanente certificata uguale o superiore al 74%. Imu applicata in misura ridotta del 50% anche sugli immobili dichiarati inagibili. Il regolamento, nonostante sia stato approvato dal consiglio a settembre, ha effetto retroattivo e le nuove aliquote, di conseguenza, verranno applicate per l’intero 2012. Il gettito della prima rata, saldata dai piovesi a giugno, è in linea con le previsioni ministeriali: il Comune ha incassato poco meno di 2 milioni e 300 mila euro. Le modifiche al patto di stabilità resta in testa alle priorità anche per il sindaco Alessandro Marcolin: “Se da una parte posso capire le norme che gli enti locali devono rispettare per rientrare nei vincoli di contabilità imposti dall’Unione europea, dall’altra rifiuto la logica per cui un’amministrazione che ha in cassa i soldi dei contribuenti non può renderli in servizi ai cittadini e alle imprese. Se i piovesi tra Imu e accise stanno tirando la cinghia, gli amministratori per primi devono dare un segnale in questo senso, ecco perché abbiamo ridotto ulteriormente le indennità”. 787 euro lordi l’ultimo stipendio del sindaco. 433 euro per il vicesindaco. 353 euro agli assessori. M.M.
Pontelongo e Codevigo
i duE cOmuni rivEndOnO in sù l’aliquOta, almEnO sulla sEcOnda casa, pEr garantirE i sErvizi
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i Comuni è data facoltà di intervenire in corsa, modificando le aliquote ministeriali base sulle quali sono state fatte le proiezioni di gettito iniziali, nel caso i conti non tornassero. E’ quanto sta accadendo a Pontelongo e a Codevigo dove, anche se con qualche distinguo legato alle situazioni particolari, le rispettive amministrazioni hanno scelto di mettere mano alle aliquote. Alla base delle difficoltà ci sono innanzitutto sempre i tagli dei trasferimenti statali che nelle casse di Pontelongo sono quantificabili in 185 mila euro in meno rispetto allo scorso anno. “Il governo diminuisce i trasferimenti - argomenta il sindaco Fiorella Canova - perché stima una maggiore entrata nelle casse comunali determinata dall’introduzione dell’Imu. Gli importi stimati dal ministero non sono però attendibili e soprattutto sono sovrastimati rispetto a quello che i nostri uffici calcolano effettivamente di introitare. Ecco che per compensare in qualche maniera il minore trasferimento dello Stato abbiamo deciso di aumentare l’aliquota sulla seconda casa dal 7,6 all’8,5 per mille, lasciando invece l’aliquota del 4 per mille per la prima casa e non toccando l’aliquota Irpef che è rimasta al 7 per mille”. “Con questa modifica - spiega la Canova - l’introito complessivo da Imu sarà di 594 mila euro. Una cifra che, integrata
Fiorella Canova e Graziano Bacco con 35 mila euro provenienti dall’avanzo di amministrazione, dovrebbe compensare i minori trasferimenti e consentirà di mantenere la spesa costante e, cosa fondamentale, garantire gli stessi servizi degli anni precedenti”. A Codevigo invece la situazione è ancora in alto mare. Il bilancio di previsione infatti non è ancora stato approvato e gli amministratori stanno ancora lavorando per tamponare il più possibile uno scenario economico che fa acqua da tutte le parti. “Purtroppo i tagli dei trasferimenti ministeriali materializzatesi alla fine di agosto di oltre 200 mila euro - dice senza nascondersi il sindaco Graziano Bacco - ci stanno obbligando ad attuare ulteriori dolorosi tagli alle spese correnti e ad aumenti delle aliquote Imu le cui entrate, comunque, sono, finora, in linea con le aspettative”. Alessandro Cesarato
8 Piove di Sacco L’Intervento
Approfondimento Brugine, Sant’Angelo Aliquote riviste al rialzo
Imu, aumenti per “tappare i buchi” dei tagli ai trasferimenti statali di Martina Maniero
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on gli ultimi tagli ai trasferimenti statali i Comuni si sono visti rapidamente ridurre le proprie disponibilità monetarie con la conseguente necessità di reperire liquidità su altri fronti. La maggior parte degli enti municipali, salvo qualche rara eccezione, ha deciso di mettere mano all’Imu e rivedere al rialzo le aliquote. A Brugine una prima variazione rispetto alle aliquote ordinarie era stata approvata a maggioranza nel mese di luglio, in controtendenza con gli altri Comuni del Piovese che, per la maggior parte, avevano preferito mantenere le aliquote e le detrazioni stabilite dal Governo. Le aliquote base (0,4% abitazione principale e 0,76% per tutti gli altri fabbricati) erano state maggiorate dello 0,1% arrivando così rispettivamente allo 0,5% e 0,86%, piazzando Brugine tra i Comuni “più cari” del comprensorio. Un nuovo aumento è arrivato alla fine del mese di settembre, con l’aliquota sulla prima casa salita allo 0,55%. Invariata invece quella sulla seconda casa allo 0,86%. Un aumento calcolato in 30–50 euro ad abitazione, alle quali vanno poi applicate le detrazioni fisse per la riduzione dell’imposta, che porterà nelle casse comunali circa 100 mila euro, cifra necessaria ad appianare il disequilibrio di bilancio determinato dalle entrate Imu, inferiori rispetto alle stime del Ministero delle Finanze e ai minori trasferimenti statali. Difficoltà a far quadrare i conti di bilancio anche Sant’Angelo che a settembre, tra lo scontento generale, ha approvato un aumento delle aliquote ordinarie passate allo 0,45% per l’abitazione principale e
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Polverara ha deciso di mantenere le aliquote ordinarie ma sono stati fatti tagli importanti alla spesa corrente
da sinistra il sindaco di Brugine, Davide Zanetti; il collega di Sant’Angelo di Piove Romano Boischio e il primo cittadino di Polverara Sabrina Rampin 0,86% seconda casa. Aumento che, secondo i calcoli, dovrebbe far entrare nelle casse del Comune poco meno di 240 mila euro, fondi necessari a “tappare i buchi” dei tagli ai trasferimenti statali e delle minori entrate dovute agli oneri di urbanizzazione. A quattro mesi dal saldo dell’imposta sugli immobili, gli uffici comunali si sono messi già a lavoro per un primo accertamento sulle entrate finora raccolte. Mancano all’appello all’incirca 50 mila euro. La banca dati del servizi tributi, ancora in fase di aggiornamento, ha rilevato che a saltare il pagamento sono perlopiù “grossi imprenditori” che con le proprie aziende contribuiscono in maniera importante al gettito Imu. Solo Polverara ha deciso di mantenete le ali-
quote ordinarie allo 0,4% sulla prima casa e allo 0,76% sulla seconda. Ma si è dovuti ricorrere a tagli importanti alla spesa corrente, intervenendo anche sulla pubblica illuminazione. Già da quest’estate alcuni quartieri del paese stanno sperimentando lo spegnimento alternato delle luci su strade e piazze, garantendo comunque la luce in punti “critici” quali gli incroci, le curve pericolose e gli attraversamenti pedonali. In alcuni tratti si è provveduto alla sostituzione dei punti luce con l’inserimento di lampade a basso consumo energetico. Una sperimentazione, questa, partita quest’estate e che l’amministrazione comunale intende riproporre anche per la stagione invernale.
Non toccate l’Imu
di Giuseppe bortolussi* segue da pag.
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Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita. *Segretario CGIA di Mestre
Piove di Sacco. Funziona la formula dei “buoni lavoro”
da gEnnaiO a sEttEmbrE 25 pErsOnE hannO svOltO lavOri OccasiOnali cOmpEnsati cOn i vOuchEr
rasformare il bisogno in opportunità di lavoro. E’ l’obiettivo che l’amministrazione comunale di Piove di Sacco si è posta acquistando i cosiddetti “voucher”, i buoni lavoro da utilizzare per compensare i lavori occasionali prestati da chi è rimasto senza occupazione. I progetti, uno sovvenzionato dal Comune con 50 mila euro e l’altro cofinanziato dalla Regione e dalla Cassa di Risparmio per 130 mila euro, da gennaio a settembre, hanno interessato complessivamente 25 persone. Varie le mansioni: la parte preponderante del finanziamento ha coperto i servizi di sorveglianza al bosco di pianura, ai giardini pubblici o durante il mercato settimanale del
mercoledì e del sabato all’apertura dei varchi stradali al centro storico ma anche di fronte ai plessi scolastici, durante l’orario di entrata e uscita dei ragazzi da scuola. Cinque disoccupati sono stati impiegati nella ritinteggiatura degli uffici comunali e delle aule degli edifici scolastici, nei quali sono stati eseguiti anche alcuni piccoli intereventi di manutenzione. Altri verranno impiegati per ritinteggiare il teatro Filarmonico. “Quotidianamente incontro, dentro e fuori il municipio, persone che mi chiedono un lavoro o un aiuto per compare i libri, pagare le bollette, fare la spesa – ha commentato il sindaco Alessandro Marcolin – nello stesso tempo abbiamo bisogno di picco-
li interventi di manutenzione sul patrimonio comunale che non richiedono particolari competenze professionali e drenano risorse finanziarie. Esigenze che abbiamo trovato il modo di coniugare. Questa soluzione consente agli enti locali di ricorrere al lavoro occasionale di tipo accessorio per fronteggiare esigenze temporanee, tutelando i lavoratori anche dal punto di vista assicurativo e previdenziale, limitando in questo modo la possibilità che si inseriscano nel lavoro in nero”. Una formula, quella dei “buoni lavoro” che funziona. Tanto che l’amministrazione comunale ha intenzione di riproporla anche per il 2013. M.M.
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10 Piove di Sacco Il caso Le risorse che vengono dallo “sblocco” del Patto di stabilità. La Regione trasferisce 70 milioni di euro a 230 amministrazioni del Veneto
Oltre un milione di euro alla Saccisica
L’assessore Ciambetti: “Dal confronto col Governo siamo riusciti a portare a casa un risultato importante per i Veneti” di Martina Maniero
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ettanta milioni di euro. E’ questo il plafond finanziario che la Giunta Regionale ha deciso di trasferire a 230 amministrazioni comunali del Veneto (46 per la Provincia di Padova) interessate al provvedimento del cosiddetto Patto di stabilità verticale, ossia l’accordo che permette ai Comuni virtuosi di allentare i vincoli di finanza pubblica e di mettere mano alle risorse prima bloccate dal patto di stabilità. Di questi 13 milioni 599 mila euro andranno ai Comuni patavini. Oltre un milione di euro alla Saccisica. Il Comune che ha ottenuto lo “sblocco”
Focus
più consistente è Legnaro con 274 mila euro, seguono Piove di Sacco con 260 mila euro e Correzzola con altri 224 mila euro. 211 mila euro quelli che potrà spendere Sant’Angelo, 176 mila Brugine e 168 mila Codevigo. Una vera e propria boccata d’ossigeno per i comuni del Piovese che si traduce in servizi e pagamenti alle imprese per i crediti che vantano nei confronti degli enti locali. “In un momento difficile per molte imprese e per diverse famiglie permettiamo agli enti locali di rompere i lacciuoli imposti dal patto di stabilità garantendo loro la
ascOm piOvE di saccO, nuOva sEdE più grandE E cOmOda
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uova sede per gli uffici Ascom a Piove di Sacco. Dall’11 settembre scorso gli sportelli dell’associazione commercianti si è trasferita in via Pio X, al civico 49/2, vicino all’ospedale. “Per venire incontro alle esigenze dei soci – ha dichiarato
possibilità di spendere le risorse che hanno in cassa per assicurare ai veneti i servizi essenziali e in molti casi pagare le nostre imprese – ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti - si tratta di un aiuto concreto per i nostri Comuni che testimonia ancora una volta l’attenzione di questa amministrazione regionale nei confronti del livello di governo più vicino ai cittadini. Quello che abbiamo messo in campo non è un mero esercizio di aritmetica bancaria, ma l’esempio della concretezza dei veneti”.
“L’ampliamento di spesa – ha ricordato l’assessore – è frutto di un confronto costante con il Governo che inizialmente voleva assegnarci solamente 29 milioni, ma alla fine siamo riusciti a portare a casa un risultato importante soprattutto per i veneti. E’ il riconoscimento di una virtuosità dei nostri Comuni che hanno i conti a posto e in Veneto più che in altre regioni hanno dimostrato di saper fare i compiti per casa rispettando i voncoli del patto”. “Il riparto – ha concluso Ciambetti – è stato fatto in accordo con l’Anci accogliendo le istanze che ci sono state presentate. Con
Francesco Boran, presidente mandamentale Ascom di Piove di Sacco – abbiamo dotato la nuova sede di una capiente sala riunioni, uffici più spaziosi e di un ampio parcheggio”. “I nuovi uffici – ha aggiunto Boran – continueranno ad essere un punto di riferimento per le piccole e medie aziende del mondo del commercio, del turismo e dei servizi, una sorta di seconda casa dove poter reperire informazioni fiscali, amministrative, par-
L’assessore regionale Roberto Ciambetti
questo strumento la Regione rinuncia ad una quota della propria possibilità di spesa per garantire ai Comuni di sforare il patto. È l’esempio concreto di una visione federalista dell’amministrazione, che ci permette di essere vicini ai cittadini e alle imprese in un momento estremamente delicato”.
tecipare ai corsi di formazione che proponiamo e poter usufruire a 360 gradi dell’assistenza dei nostri tecnici e dei nostri consulenti”. “L’Ascom è in crescita – ha aggiunto Fernando Zilio, presidente Ascom Confcommercio Padova – ed è sempre più a supporto del mondo imprenditoriale, soprattutto in questo periodo economico particolarmente delicato”. M.M.
12 Piove di Sacco Il caso I compensi per le indennità di funzione e le posizioni origanizzative
Indennità, nulla di fatto l’incontro in Prefettura Sul piede di guerra i 15 dipendenti. Il sindaco Marcolin: “Il problema è di natura giuridica non economica”, Recaldin: “Chi ha sbagliato deve pagare, sia sul piano politico sia su quello tecnico” di Martina Maniero
Palazzo Jappelli a Piove di Sacco
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i è concluso con un nulla di fatto l’incontro in Prefettura per cercare una mediazione in merito al mancato pagamento delle indennità di funzione e posizioni organizzative arretrate per 15 dipendenti comunali. Quello del 26 ottobre è stato l’ultimo atto di una vicenda che tiene banco da aprile, da quando cioè si è scoperto che il fondo di produttività con cui venivano pagate le indennità del personale sarebbe stato sforato in più occasioni e le risorse necessarie prese sistematicamente da altri capitoli di bilancio. Una prassi che sembra legata a diversi anni fa, addirittura dal 2000, di cui l’amministrazione ora deve rendere conto. Con propria determina ad agosto, il dirigente del personale Mario Canton, ha revocato le 14 posizioni organizzative (8 di queste approvate dalla giunta Marcolin) e le 15 responsabilità di procedimento attribuite ad altrettanti funzionari. Sul piede di guerra i dipendenti comunali che hanno proclamato lo stato di agitazione. Per capire l’entità del danno (si ipotizza in centinaia di migliaia di euro) e responsabilità sui vizi di gestione del fondo è stato incaricato il consulente dell’Anci Sandro Truffini, che ha ravvisato la necessità di segnalare la questione alla Corte dei Conti. “Il problema è di natura giuridica e non economica – ha precisato il sindaco Alessandro Marcolin – legato ad una interpretazione delle norme che regolano la costituzione e l’entità del fondo per la produttività. La situazione è stata chiarita sul piano formale e ora si sta cercando di ripianare le uscite con un piano di riorganizzazione dell’organico”. Linea “dura” invece quella del vicesindaco in quota Lega Nord, Andrea Recaldin: “Una volta definiti i termini del problema, dei danni e delle conseguenti responsabilità, non ci saranno sconti per nessuno. Chi ha sbagliato pagherà, sia sul piano politico che tecnico, su questo non accetterò compromessi. In una fase come quella in cui stiamo vivendo, in cui la politica e le amministrazioni pubbliche, di tutti i livelli, sono sotto i riflettori, dobbiamo dimostrare la massima severità verso chi ha sbagliato”.
nEWs Sotto i porticati
multE ai ciclisti “indisciplinati”
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empi duri per i ciclisti indisciplinati: d’ora in avanti sotto le gallerie e i porticati del centro storico le biciclette dovranno essere condotte rigorosamente a mano. Il problema dei ciclisti che scorrazzano sotto i portici incuranti di bambini, anziani, carrozzine, donne e uomini che camminano tranquillamente, con il rischio di essere investiti, è stato sollevato dagli stessi cittadini e operatori commerciali. Avvertenze raccolte dal vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin. “Dai controlli eseguiti – ha spiegato – è stato rilevato che questa cattiva abitudine viene seguita anche nelle strade in cui esiste la pista ciclabile o nelle quali il traffico dei veicoli non rappresenta un pericolo”. Da qui il provvedimento che obbliga i ciclisti a scendere dalla sella e mollare i pedali lungo marciapiedi e porticati. Finora i vigili hanno sanzionato con una multa da 24 euro, due ciclisti “pizzicati” mentre percorrevano in bici il marciapiede di via Mazzini e il portico di via Garibaldi. “Nessuna volontà di far cassa – ha chiarito Recaldin – non è una campagna contro le due ruote ma per la sicurezza di tutti gli utenti della strada”. In città posti per il parcheggio delle bici non mancano. “E’ a disposizione il posteggio nell’area retrostante il Comune in piazza Matteotti – ha ricordato il vicesindaco – la zona peraltro è sorvegliata da un sistema di videosorveglianza. Questo non pregiudica il fatto che chi debba fermarsi qualche minuto negli esercizi commerciali possa appoggiare momentaneamente la bici ai portici”. M.M.
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Finanziamenti dal Gal per lo sviluppo rurale Contributi per oltre 1,3 milioni di euro per 27 progetti di recupero del patromonio rurale, cui si aggiungono 800mila euro destinati a percorsi e itinerari ciclabili di Alessandro Cesarato
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l Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” conferma la sua centralità nello sviluppo rurale locale. Il primo semestre dell’anno si è chiuso, infatti, con una pioggia di finanziamenti per i territori dei tredici comuni padovani e veneziani (tra cui Arzergrande, Codevigo, Correzzola e Pontelongo) che fanno parte dell’associazione. A seguito dei sette bandi pubblicati finalizzati alla realizzazione di agriturismi e fattorie plurifunzionali, all’imboschimento e ai miglioramenti paesaggistico - ambientali, al recupero e alla riqualificazione del patrimonio rurale, sono state ricevute ventisette domande di contributo con una richiesta complessiva di oltre 1,3 milioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimonio rurale. A tali finanziamenti si aggiungono altri 800 mila euro di contributi destinati alle Pro-
Da poco aperti i bandi per incentivare le attività turistiche: accoglienza, informazione, offerta Il presidente del Gal “Antico Dogado” Pier Luigi Parisotto
vince di Venezia e Padova per la realizzazione di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svolgeranno le commissioni Avepa-Gal per l’approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili. “Non possiamo che esprimere soddisfazione - commenta Pier Luigi Parisotto, pre-
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sidente del Gal - per gli esiti positivi ottenuti sul territorio con i contributi che abbiamo elargito. Il Gal sta svolgendo un ruolo essenziale per la crescita e lo sviluppo del mondo rurale e contribuisce ad aiutare gli operatori a uscire da un momento particolarmente difficile per la crisi economica”. L’attività tuttavia non si ferma qui. Sono
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appena stati aperti, infatti, i bandi per incentivare le attività turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integrazione dell’offerta turistica. Sono rivolti agli enti locali territoriali, alle associazioni agrituristiche, ai consorzi di promozione turistica e alle Pro loco. Inoltre il Gal ha di recente avviato i
progetti di cooperazione, che consentono di avviare collaborazioni con gli altri Gal veneti, di altre regioni italiane ed estere. Tra questi, interessante è il progetto “Rural emotion” che si propone di promuovere una serie di itinerari e mete culturali per mezzo di un’opera fumettistica per la quale sarà indetto un apposito concorso nei prossimi mesi. Con il progetto “Tur rivers”, invece, si intende captare e indirizzare il turismo classico attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli itinerari di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie. Infine il Gal punterà a sostenere l’offerta turistica rurale attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali nell’ambito del progetto “Open market”. Per informazioni: info@galdogado.it, www.galdogado.it e 041 461157.
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riginalità, sostenibilità e creatività. Sono queste le caratteristiche dei progetti vincitori del Premio Impatto Zero 2012: il concorso regionale organizzato da Arci, Comune di Padova e la società Acegas-Aps per promuovere la cultura della sostenibilità e il miglioramento della qualità della vita. La cerimonia, presentata da Marina Bastianello, presidente Arci Veneto, si è svolta il 23 settembre scorso a Padova, sul palco allestito di fronte a Palazzo Moroni. La premiazione dei vincitori è avvenuta durante la Festa provinciale del volontariato, in occasione della chiusura della Settimana europea della mobilità sostenibile. Tra i sessantotto progetti in gara quest’anno, proposti da altrettante associazioni, cooperative e privati cittadini, hanno vinto il primo premio gli studenti dell’Associazione Forestali di Padova (che opera all’Agripolis di Legnaro) per aver sostituito i bicchieri in plastica della mensa universitaria con delle gamelle in alluminio. Un’idea semplice ma efficace per ridurre gli sprechi di plastica e la produzione dei rifiuti. Si stima, infatti, che i bicchieri monouso in plastica utilizzati nelle mense di Padova producano ogni giorno intorno ai 40 Kg di materiale, circa 12 metri cubi annui, che finiscono in discarica. Primo premio anche per la piovese Daria Voltazza (che si piazza al primo posto a pari merito con altre tre concorrenti,
Daria Voltazza con la figlia tutte donne) per aver creato il blog www. goccedaria.it: un diario della abitudini ecosostenibili della sua famiglia e delle buone prassi adottate. Autoproduzione di cibo, riutilizzo, riduzione dei rifiuti e acquisti critici sono solo alcuni dei temi trattati nel sito internet. La giuria, in questa edizione, ha deciso di premiare da un lato quelle realtà che hanno messo in campo idee strutturate ed efficienti e dall’altro quei semplici comportamenti quotidiani che ogni cittadino può adottare per ridurre la propria impronta ecologica a favore del risparmio energetico, del trattamento dei rifiuti, della mobilità sostenibile e delle scelte di consumo. Martina Maniero
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il cOmunE acquista il cOmplEssO IL COMUNE APPROVA LA VARIANTE dEllO stOricO cinEma pOlitEama AL PIANO DEGLI INTERVENTI 21ˆ EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE Variante apportata al fine di favorire la riqualificazione del tessuto edilizio
“SUCA BARUCA COL MOCOLO IMPISSA’” BUONA ESTATE IN CITTA’!
tracciato alcune linee guida di orientamento per la formulazione delle richieste. qualificante dell’attività “Questa variante sia urbaniamministrativa per stica si inserisce nelle deil ruolo che tale struttucisioni ra ha dell’Amministraziosvolto in passato, ne che giàlahaprogrammaadottato ed sia per approvato la Variante per zione delle attività cinegli insediamenti matografi che eproduttiteatrali vifuture fuori zona, l’accordo di che saranno ora pianificazione in zona insvolte esclusivamente dustriale per lo sviluppo su immobili di proprietà di attività produttive, le comunale. Per il decenprocedure dello Sportello nio precedente era preUnico per gli insediamenun canone onnitivisto produttivi e la variante comprensivo anche per al Centro Storico che sarà l’utilizzo dell’immobile. sottoposta a breve all’apL’attuale provazione impostazione del Consiglio consente Gli di aggiornadividere Comunale”. nettamente la proprietà menti degli strumenti urdalla gestione ed assibanistici hanno consenticura inoltre“un al demanio to di avviare percorso comunale la disponibiteso a favorire lo sviluplitàequilibrato di un bene po del particoterritorio contribuendo anche a larmente signifi cativo supportare ediper la Cittàil esettore per l’intelizio che come noto versa ro territorio della Sacciin stato di grave crisi”. sica.
denza dell’avviso fissato al 15 luglio sono state depositate 148 richieste eL’operazione, proposte, undeliberata numero che superatoComunaanche le dal ha Consiglio più rosee previsioni degli le in luglio dello scorso Amministratori. Di queste anno, ha richiesto molrichieste: 96 riguardano to tempo perché la Col’identifi cazione di nuovi operativa Politeama ha lotti a volumetria prededovuto richiedere il nulla fiosta nita, per 37il trasferimento la variazione di destinazione d’uso di alla Soprintendenza per annessi rustici, mentre i Beni Architettonici del 15 sembrano essere non Veneto trattandosi di pertinenti con l’avviso bene costruito da più di pubblicato. 70 raccolgono anni. “Si i frutti di A seguito della un buon lavoro richiesta preparala Soprintendenza ha torio svolto in precedeneseguito sopralluogo za”, hannoun affermato l’ase, ricostruendo storia sessore alla Pianifila cazione dell’immobile che inizia Territoriale Giuliano MAnel 1912, lo ha sottoRELLA e il sindaco Alesposto a MARCOLIN vincolo di intesandro che resse culturale ai sensi hanno organizzato uno delle co vigenti normative. specifi incontro con tuttiL’acquisizione i Tecnici del settore al per paspiegare nalità dell’Avtrimoniole ficomunale di viso e assieme ai Dirigenquesto immobile raptipresenta Comunali hanno un anche punto
L’Amministrazione Comunale di Piove di Sacco con avviso pubblico del 13 maggio scorso ha reso Sono iniziati subito noto di procedopola volontà l’insediamento dere ad una Variante al dell’attuale amminiPiano degli iInterventi strazione contatti con con l’obiettivo di riqualifi care la “Cooperativa Sociale ilPoliteama”, tessuto edilizio esistenche gestisce te, a cui seguirà miil Cinema ed il un Teatro glioramento della qualità Comunale per acquisire abitativa anche attraverso l’immobile del Politeala realizzazione di edilizia ma del quale era prosostenibile e l’utilizzo delprietaria. In vista della le fonti di energia rinnoscadenza degli accordi vabile. contrattuali regolanti La Variante riguardava la gestione del Cinema determinate tematiche: Politeama, l’Amminil’individuazione di nuovi strazione Comunale ha lotti a volumetria predefi convenuto di delle accollarsi nita all’interno aree le urbanizzazione quote dei mutui che di consolierano accesi difper data e distati edificazione il restauro dell’immobifusa; l’individuazione e la le, circa delle diecicostruzioni anni fa, disciplina e che ammontano ora esistenti in zona agricola (annessi rustici) non più per quota di debito refunzionali alle440 esigenze siduo a circa mila € delle Aziende agricoli. in cambio della proprieEntro il termine di scatà dell’intero immobile.
Grande successo della ma- PerPedonale la gioia dei2011 bambini Le proposte dell’Isola nifestazione “Suca col non mancavano i giochi Come ogni anno anche quest’estate non mancano ottime mocolo per impissà” che leha gonfi abili.estive in città; seproposte trascorrere afose serate avuto luogo per leche strade Piena soddisfazione rate, quelle piovesi, continueranno anche nei mesidel di e piazze del Centro CittaSindaco e degli Amminiagosto e settembre ad essere animate dalle varie iniziative dino domenica dell’Isola Pedonale21 ottobre. stratori Comunali, della Pro partecipazione è andata Loco, del 3Bacino Turistico IlLa programma di agosto inizia mercoledì con l’Esibizione ognigruppi aspettativa degli dellaVittorio Saccisica, del GTG dioltre giovani musicali in Piazza E. II, venerdì 5 organizzatori della Pro-Loche ha organizzato le visiPiazza Incoronata sarà animata da Piano bar con Silvia B, co che6 invece ha gestito regiadi Radio te guidate alla Città. sabato sarà la volta Easy Network in Tutte Piazdi tutti i numerosi varie strutture hanno zale Serenissima pereventi. una serataleall’insegna della musica, si Regina ildelle esposizioni profuso impeprosegue 13 agosto con il Tributo degliun U2,grande domenica 14 Serata “Country” unita al tradizionale Mercatino dei ovviamengnoPortici, nelil te 15 agosto lo spettala zuc-si potrà festeggiare il Ferragosto con la gestiocolo “Serata Cubana” per fi nire il 27 agosto con una ca nelle ne Notte degli dimfiotness e di musica organizzata dall’Associazione sportiva lteplieventi Crazy Body. ci varietà, sin dal Nel mese di settembre non mancheranno altri imperdibili contornata p r i m o appuntamenti tra cui: un concerto il 17 settembre da gare di malaTeatro ttino Filarmonico per celebrare l’anno europeo del volontariato, il intaglio rie la Cit18 settembre servata ai sarà la volta della Fiera delle Associazioni tà cone ili 10° raduno auto e moto storiche il 25 settembre. n e g o z i bambini , Non rimane che augurare a tutti una buona estate in Città! dagli altri aperti e prodotti ha potudell’agrito offrire coltura, da una imfiori e pianmagine te, da artidi vitalità, sti ed espodi grande sitori, da animazione e di gruppi di efficiendivertimenza. to, da moUn parstre delle ticolare attrezzatuapprezre agricole zamento d’epoca. va quindi Funzionanti a pieno regime gli stand a tutti coloro che si sono per questa festa gastronomici della Pro-Lo- impegnati le nostre traco ed il tradizionale punto che ci ricorda ristoro allestito dagli Alpini. dizioni ed anche la nostra Nelle vie e piazze inoltre storia. intensa attività di anima- Da sottolineare infine l’inzione con i gruppi folklori- dispensabile apporto fornistici “Drio le Peche”, “Fisar- to dalle forze dell’ordine ed monicisti della Saccisica” in particolare dal Comando ed il coro “Fiori de Suca”. dei Carabinieri.
S. Angelo di Piove 17 La mobilitazione Una mozione a difesa dei due presidi temporanei
E.On, rimangono aperti i due sportelli di Vigorovea e Legnaro di Martina Maniero
L
a società E.On energia ha rinunciato al piano di razionalizzazione che avrebbe portato alla chiusura dei due sportelli informativi di Vigorovea e Legnaro. L’accordo segna un punto a favore per i sindaci del comprensorio che nelle scorse settimane si sono mobilitati a difesa dei due presidi temporanei. La protesta è partita da Sant’Angelo – e presto si è allargata ai vicini comuni di Brugine, Legnaro e Polverara – con una mozione presentata dal sindaco Romano Boischio. Il documento chiedeva alla società tedesca di fare un passo indietro e rivedere le proprie decisioni. Sul piatto della bilancia i sindaci hanno messo il bacino di utenza: E.On energia infatti è la principale società di vendita e distribuzione di energia elettrica e gas del territorio e copre, nei soli quattro comuni, un bacino di utenza di quasi 30 mila unità. La chiusura dei due presidi temporanei, secondo gli amministratori, avrebbe causato notevoli disagi per i cittadini, costretti a scomode trasferte nel veneziano dal momento che lo sportello più vicino, attualmente, si trova nel comune di Mira. Un danno non indifferente soprattutto
“Abbiamo raggiunto un buon risultato, frutto dell’azione congiunta degli amministratori” per le “fasce deboli” della popolazione e per quell’utenza, composta principalmente da anziani, obbligata a frequenti e scomodi spostamenti. Amministratori locali e vertici della società si sono riuniti lo scorso 18 ottobre. Una trattativa conclusasi in tempi brevi e nel migliore dei modi: i due sportelli continueranno a funzionare regolarmente, senza limitazioni di orari e diminuzione del personale. “L’azienda si è mostrata subito disponibile ad accogliere le nostre istanza – hanno commentato il primo cittadino di Sant’Angelo, Romano Boischio e il vicesindaco di Legnaro, Giovanni Bettini – abbiamo raggiunto un buon risultato, frutto della mobilitazione a e dell’azione congiunta messa in campo da più amministratori del territorio”. La società ha comunque fatto sapere che continuerà nel piano di rinnovo dei servizi telematici, accessibili anche da casa, attraverso il sito web www.eon-energia.com o il numero verde gratuito 800.999.777 per l’attivazione contratti e forniture; informazioni sulle bollette e sulle tariffe di consumo; indicazioni sullo stato dei pagamenti e sulla possibilità di rateizzazione. Lo sportello di Legnaro resterà aperto tutti i martedì dalle 9 alle 13, nella sala consiliare del municipio. Stessi orari per lo sportello di Vigorovea aperto nel centro anziani.
L’incontro con la società tedesca lo scorso 18 ottobre ha avuto esito favorevole, soddisfazione del sindaco di Sant’Angelo, il comune da cui era partita la protesta contro l’ipotesi di chiusura
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I
naugurato nelle scorse settimane lo sportello donna nei locali della biblioteca civica. Il servizio, attivato grazie ad un protocollo d’intesa siglato con i comuni di Ponte San Nicolò e Noventa Padovana, è gratuito e sarà in funzione tutti i venerdì dalle 16.30 alle 18.30. La gestione è stata affidata alla Cooperativa Progetto Now. Nel dettaglio: lo sportello offre un servizio di ascolto e accoglienza alle donne che cercano sostegno nei momenti di difficoltà; propone attività di promozione del benessere e della cura personale; attiva servizi di orientamento per la ricerca di un’attività lavorativa e un servizio di consulenza legale e psicologica attraverso la collaborazione di un professionista. “Pur in un momento così difficile per la pubblica amministrazione, segnato dalla drammatica riduzione delle risorse da destinare alla comunità, abbiamo ritenuto necessario e importante dare vita a questo luogo d’incontro per aiutare le donne che sempre più spesso, oltre a farsi carico dei problemi di tutta la famiglia, per prime sono chiamate a pagare la pesantissima crisi sociale ed economica del paese – ha commentato il vicesindaco e assessore alle Pari opportunità, Chiara Benetazzo - aiutare e sostenere le donne significa dare speranza e fiducia e contribuire al miglioramento di tutta la comunità”. Per informazioni si può contattare il numero 334.9631661, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18. In alternativa si può mandare una mail a: sportellodonna@comune.pontesannicolo.pd.it. Martina Maniero
18 Pontelongo Urbanistica Al via i lavori per il quartiere residenziale e la pista ciclabile
Lottizzazione “Giardini Foscarini”, si parte Il progetto urbanistico risale al 2007 e prevede la realizzazione di un quartiere residenziale, nuove strade e un parco pubblico. Problemi legati agli espropri ne hanno rallentato l’iter di Alessandro Cesarato
D
opo anni di indugi e tentennamenti può finalmente partire la lottizzazione “Giardini Foscarini”, il nuovo quartiere residenziale che si estenderà su una superficie di quasi 55 mila mq compresi tra la Sr 516 e via Indipendenza e accessibile dalla nuova rotonda. Il progetto urbanistico, che risale al 2007, fu approvato dall’allora amministrazione del sindaco Federico Ossari che, riconoscendone la pubblica utilità per le opere in esso previste (un quartiere residenziale, nuove strade e un parco pubblico), diede subito il via alle procedure espropriative. A rallentare i tempi, oltre alla sopraggiunta crisi del mercato immobiliare, ci si sono messi però proprio gli espropri che non soddisfacevano tutte le parti e conseguentemente suddividendolo in due stralci attuativi. impedivano la costituzione del consorzio fra i proprietari delle aree, indispen- Il Comune ad inizio Questo per dare la possibilità a un sabile per sottoscrivere la convenzione anno ha approvato soggetto, che detiene quasi la metà con il Comune. A nulla sono serviti i una variante dividendo della superficie, di partire con i lavori del nuovo quartiere progettato dall’arnumerosi incontri che l’attuale ammi- in due stralci chitetto Roberto Martin. nistrazione ha tenuto per raggiungere il progetto attuativo “Salvo carenze di documentazioaccordi bonari. La svolta è arrivata così a inizio di questo anno quando ne tecnica la ditta lottizzante - spiega l’assessore ai Lavori il Comune ha deciso di approvare una variante al progetto, pubblici Roberta Bruscaglin, che in questi anni ha cercato
L’assessore Roberta Bruscaglin A sinistra il Piano di lottizzazione (fonte il Comune) di districare la matassa - è nelle condizioni di procedere con l’inizio dei lavori con il conseguimento di due importanti obiettivi: la realizzazione del quartiere residenziale e il collegamento della pista ciclabile tra il centro di via Roma a via Stazione. Inoltre, con gli oneri concessori, si potrà contribuire a finanziare la realizzazione della nuova strada di collegamento tra via Galvan e via Villa del Bosco, che fiancheggerà l’area della Casa del Popolo, decongestionando il centro storico di via Mazzini”.
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Comune
il gEOmEtra gianni crOccO va in pEnsiOnE
C
ambio al vertice dell’ufficio tecnico comunale. Al geometra Gianni Crocco, che dopo undici anni di servizio a Pontelongo ha raggiunto l’età pensionabile, subentra l’architetto Gaetano Zodiaco (in foto). Il nuovo responsabile dell’ufficio che si è occupato di edilizia privata, urbanistica e manutenzione ha già ricoperto il ruolo di tecnico e di funzionario nei Comuni di Chioggia, Piove di Sacco, Legnaro e Abano Terme. “A Gianni Crocco va un sentito ringraziamento - dichiara il sindaco Fiorella Canova - per il lavoro svolto in tutti questi anni di servizio in paese”. A.C. Cultura
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iblioteca “L. Bozzato” dal 17 settembre scorso aperta anche il lunedì mattina, giorno di mercato, dalle 9 alle 12, martedì pomeriggio, dalle 14,30 alle 18,30, giovedì tutto il giorno, il sabato la mattina e il pomeriggio.
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20 Pontelongo-Correzzola-Polverara Riordino delle Provincie Fra le ipotesi: Correzzola e Pontelongo avrebbero potuto lasciare Padova
Con Rovigo? No grazie
Convocati con urgenza due consigli comunali per ribadire la volontà di rimanere padovani di Alessandro Cesarato
R
ovigo, no grazie! La discussione apertasi sul riordino delle provincie ha toccato nel vivo anche i Comuni di Correzzola e Pontelongo, unici nel Piovese, candidati a un possibile cambio di provincia, visto che i rispettivi territori potrebbero per cosi dire transitare dalla competenza di Padova a quella di Rovigo. In realtà quello di cui si parla si tratta solo di una proposta di riorganizzazione delle province venete proveniente proprio dal territorio Polesano che, rischiando di scomparire, sta cercando di coinvolgere alcuni comuni del Basso Padovano, dell’Estense e del Montagnanese, per associarli alla provincia di Rovigo in maniera che questa rispetti i nuovi parametri di sopravvivenza. La cosiddetta legge di “Spending Review” prevede, infatti, che “tutte le province delle regioni a statuto ordinario esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto sono oggetto di riordino”. Un riordino che deve avvenire in base ai criteri della “dimensione territoriale e della popolazione residente in ciascuna provincia”, fissati rispettivamente, dal Consiglio dei Ministri in data 20 luglio, in minimo 2.500 kmq e 350.000 abitanti. A questo giochetto di ridefinizione dei confini i due Comuni non ci stanno tanto che i rispettivi consigli comunali sono stati convocati con urgenza per votare la
delibera, predisposta a livello provinciale, in cui si ribadisce la volontà di mantenere Padova come polo aggregativo. Meglio mettere nero su bianco la questione ed evitare sorprese visto che la Regione Veneto non intende esprimersi in merito e la decisione ultima spetterà al Governo. Da queste parti però la questione non è solo campanilistica perché un eventuale passaggio a Rovigo complicherebbe, a conti fatti, la vita dei cittadini. “Assodato che storicamente siamo padovani - ha ribadito il sindaco di Correzzola Eric Sturaro - visto che la Corte Benedettina fu voluta e costruita dai monaci dell’abbazia di Santa Giustina di Padova, altre sono le motivazioni per cui preferiamo rimanere nel padovano”. Sturaro fa riferimento innanzitutto alle infrastrutture e ai servizi (strade, autostrade, ferrovie, metanodotti, interporto, aree industriali) che gravitano da sempre su Padova. Per non parlare delle scuole e degli ospedali, con Piove di Sacco che diventerebbe già una realtà fuori provincia. “La realtà padovana a cui apparteniamo - spiega non può essere frammentata e dispersa pregiudicando irrimediabilmente i servizi attualmente erogati alle comunità locali come la nostra. Un’ipotesi di questo tipo,
Da sinistra Eric Sturaro e Federico Ossari alla fine, ci metterebbe solo in un territorio più debole”. Sulla stessa linea è anche il sindaco di Pontelongo, Fiorella Canova, che rincara la dose: “Il nostro bacino di riferimento è e rimarrà Padova. Sarebbero troppi i disagi e gli svantaggi in termini di servizi per i cittadini”. Sempre a Pontelongo, il capogruppo di minoranza Federico Ossari, che è anche segretario provinciale del Pd, prova a superare il tema della delibera. “Il dibattito è sterile - ha afferma Ossari - poiché il ruolo delle provincie è superato e sarebbe invece importante pensare a un riordino complessivo degli enti e a un nuovo assetto del territorio, magari con un’ipotesi di aggregazione con i comuni vicini”.
AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
nEWs Polverara. Protezione civile
spikE E bEcks, duE simpatici labradOr, EntranO nEl gruppO cinOfili
L
a squadra di soccorso del gruppo cinofili della Protezione civile di Polverara può contare su due nuovi cani per la ricerca di persone in acqua e in superficie. Spike e Becks, questi Protezione civile i nomi dei due simpatici a Ferrara labrador, e i loro conduttori, Nicole Dotti e Davide Franco, quest’ultimo coordinatore del Distretto Piovese della Protezione civile, hanno superato con successo la prova d’esame valida per l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (Enci) e per l’Unità cinofile italiane da soccorso (Ucis) ottenendo il brevetto operativo per la stagione. Il test si è tenuto il 7 ottobre scorso a Ferrara (Emilia Romagna) all’agriturismo ai Due laghi del Verginese Gambulaga, nel campo di addestramento del gruppo di salvataggio Onda Azzurra. La squadra cinofila della Protezione civile di Polverara è aggregata al centro di addestramento del gruppo In Bloom, specializzato nella preparazione di unità cinofile appunto per la Protezione civile e la Guardia costiera. La squadra di ricerca in superficie opera settimanalmente in H24 con il Coordinamento provinciale di Padova. Quella da salvataggio in acqua invece presta servizio sulla spiaggia di Sottomarina nel periodo estivo, con pattugliamenti in collaborazione con la guardia Costiera ausiliare. Martina Maniero
PROTEZIONE CIVIlE: ESERCITAZIONE DI TUTTO Il DISTRETTO Novanta volontari impegnati, impiegati tutti i mezzi e la strumentazione nelle attività della giornata
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P
rotezione civile impegnata in un’imponente ed impegnativa esercitazione distrettuale. Una novantina di volontari impegnati nelle attività della mattinata, altrettanti nelle operazioni del pomeriggio. Oltre ai mezzi e a tutta la strumentazione. Sono numeri importanti quelli scesi in campo nelle scorse settimane durante l’esercitazione che ha coinvolto congiuntamente tutti i gruppi della Protezione civile dei dodici comuni facenti parte del distretto del Piovese. Un vero e proprio evento visto che le esercitazioni distrettuali, considerando la quantità di risorse umane e anche finanziarie che richiedono, si tengono ogni due-tre anni. Si è trattato di un momento di verifica dei modelli d’intervento previsti dai piani di protezione civile, applicati su situazioni di eventi calamitosi reali, atti a testare l’efficienza di uomini, mezzi e procedure. Gli obiettivi generali sono stati quelli di verificare la tempestività della risposta e l’efficacia dell’impiego dei sistemi di gestione delle emergenze a livello locale e di sensibilizza-
Uno dei momenti di esercitazione della Protezione civile del Piovese re istituzioni e cittadinanza sui temi della Protezione Civile. L’esercitazione più massiccia ha riguardato la simulazione di un’evacuazione a Codevigo per inondazione di alcune decine di civili, la ricerca dei dispersi con le unità cinofile e il loro trasporto, con la relativa accoglienza, nella tendopoli allestita nell’area del palazzetto di Concadalbero dove si trovava anche il campo base. Parallelamente, sul tema del rischio idrogeologico, sul fiume Brenta si sono tenuti dei momenti formativi per i volontari con degli istruttori provinciali. Un’attività importante questa anche per capire se la strumentazione in dotazione al distretto sia sufficiente per affrontare adeguatamente una reale emergenza. “Le esercitazioni - commenta Antonella Ongaro, segretario del Distretto Piovese - sono molto importanti non solo per la formazione dei volontari ma anche perché permettono di monitorare attentamente il territorio, con la possibilità così di individuare e segnalare agli enti preposti eventuali criticità”. A.C.
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DOMOTICA-TERMOIDRAULICA
ORARI dalle 9.00 alle 12.00 dalle 14.30 alle 17.30
• 03 dicembre 2012 • 15 dicembre 2012 • 16 dicembre 2012
• 07 gennaio 2013 • 12 gennaio 2013
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22 Arzergrande-Legnaro Enido Il nuovo software in uso al nido comunale “Le coccole”
Con la rete i genitori entrano in asilo Attraverso il web i genitori possono essere aggiornati quotidianamente sul proprio figlio: dalle attività, ai pasti, al sonno di Alessandro Cesarato
L’
asilo nido sbarca sul web con un servizio innovativo per le famiglie. Si chiama “ENido” il nuovo software in uso da questa’anno al nido comunale “ Le coccole” di via Fermi. Grazie a questa particolare piattaforma informatica i genitori possono quotidianamente accedere da qualsiasi postazione internet ad aree riservate in cui è possibile interagire con la scuola per chiedere informazioni personali che spaziano dalle schede didattiche (presenze e osservazioni quotidiane, attività svolte dai propri figli con il gruppo classe) alle schede amministrative. “Il software è frutto di un lavoro che parte da lontano - spiega Daniele Sandonà, presidente della Cosep, la cooperativa sociale che gestisce dal 2010 la scuola - e rappresenta un prodotto costruito su misura capace di rispondere alle nostre esigenze, a quelle delle famiglie e del comune committente”. Ogni famiglia all’inizio dell’anno scolastico riceve delle credenziali per accedere al servizio di ENido e potere così entrare nella pagina riservata al proprio figlio. Si possono ricevere informazioni rispetto all’intera giornata del proprio pargoletto,
I genitori sono curiosi di poter entrare “in punta di mouse” al nido e conoscere nel dettaglio quello che si fa Via web si possono ricevere informazioni rispetto all’intera giornata del proprio figlio, ma anche sulle attività didattiche e le inziative proposte dal nido e dal territorio da ciò che ha mangiato, alle ore di sonno, alle attività svolte. Il software mantiene lo storico di tutte le informazioni per cui è possibile monitorare costantemente la situazione. Inoltre è uno strumento utile per prendere visione delle iniziative proposte dal nido e dal territorio. “L’impatto è stato positivo - rileva il presidente della Cosep, - i genitori sono curiosi di poter entrare al nido in modo diverso che non esclude la relazione e il contatto diretto con l’educatore, ma permette di ampliare la conoscenza e il dettaglio di
nEWs Amministrazione
sindacO E assEssOri si riducOnO “lO stipEndiO”
quello che succede e quello che si fa. Inoltre facilita e risolve alcune questioni burocratiche e amministrative e di comunicazione permettendo di gestirle con un semplice accesso da web”. “E’ un modo nuovo di lavorare anche per l’equipe degli educatori - conclude Sandonà - che hanno uno stimolo in più per poter descrivere e documentare la propria attività. Il riscontro positivo è confermato dalle domande sull’uso da parte dei genitori e dal numero dei loro accessi”.
Servono a mantenere aperta l’elementare della frazione
Dal Comune 18 mila euro per la scuola di Vallonga
nEWs Il Comune sperimenta il servizio
il dOpOscuOla pEr i bambini dEllE ElEmEntari
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l Comune sperimenta il doposcuola per i bambini delle scuole elementari. E’ iniziato, infatti, a fine settembre e proseguirà per tutto l’anno scolastico questo nuovo servizio che è gestito dalla locale cooperativa sociale Germoglio e che si tiene tutti i giorni dalle 13 alle 16 nella scuola elementare del capoluogo. “L’attivazione del servizio - spiega l’assessore Elisabetta Favaron - parte dall’esigenza di molti genitori, impegnati con il lavoro e lontani da altri familiari che li possano sostituire, di affidare i propri figli a un educatore per il pranzo e i compiti. Su queste basi abbiamo però pensato a un’offerta qualificata, che non fosse un semplice baby-parking, ma un vero e proprio servizio educativo, gestito da persone competenti dal punto di vista pedagogico ed educativo e capaci di fare da filtro e supporto anche tra famiglia e scuola”. La cooperativa Germoglio ha assunto appositamente un’educatrice con molti anni di esperienza nei progetti educativi e si fa carico anche di confezionare direttamente il pranzo nel suo centro di cottura. “Le famiglie sostengono i costi vivi relativi all’educatrice e al pasto - aggiunge la Favaron - mentre il Comune garantisce la copertura assicurativa dei bimbi, gli oneri di gestione amministrativa, le spese dei locali della scuola e per il trasporto dei bambini della frazione di Vallonga. Stiamo comunque già lavorando - conclude l’assessore - per attivare nuovi canali di finanziamento con l’obiettivo di diminuire il più possibile i costi per le famiglie”. A.C.
lEGNARO IMPIANTO A bIOGAS, lEGNARO E bRUGINE SONO CONTRARIE I cittadini manifestano la loro contrarietà durante il Consiglio comunale a Legnaro dello scorso 25 ottobre
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indaco e assessori si tagliano l’indennità di funzione del 7%. Con una delibera di giunta, infatti, sono stati determinati i nuovi emolumenti mensili, già diventati esecutivi subito dopo la pausa estiva. Più che di una scelta si è trattato in realtà del recepimento delle indicazioni di un decreto ministeriale, consolidate da una sentenza della Corte dei Conti. Sta di fatto che l’amministrazione ha deciso comunque di adeguarsi concretamente alle indicazioni ministeriali quando ancora molte altre realtà invece fanno orecchio da mercante. Ma in concreto, di che cifre stiamo parlando? Il sindaco Luca Sartori, in quanto lavoratore autonomo, percepirà così 1950 euro lordi mensili (la cifra scenderebbe a 976 euro se il sindaco fosse lavoratore dipendente non in aspettativa). Il vice sindaco, Bonifacio Giraldo, riceverà invece 195 euro al mese mentre ai tre assessori che completano la giunta (Elisabetta Favaron, Gino Pezzin e Silvano Sambin) spetteranno 146 euro mensili. Cifre ben lontane dai costi e sprechi della politica ad altri livelli, che dimostrano ulteriormente come l’impegno politico nelle piccole realtà amministrative sia fondamentalmente motivato dallo spirito di servizio nei confronti della propria comunità. Ad avvalorare la tesi, nel caso specifico, anche alcune scelte piccole ma significative. “Io e i miei assessori - spiega lo stesso Luca Sartori - non abbiamo un cellulare di servizio e neppure riceviamo rimborsi chilometrici o di qualunque altro tipo”. A.C.
Il sindaco Luca Sartori cuola e sociale sempre al centro dell’attenzione dell’attività amministrativa. Nonostante i tempi magri per gli enti locali soggetti a tagli di trasferimenti sempre più penalizzanti, l’amministrazione, con gli assestamenti di bilancio di fine anno, ha recuperato risorse da destinare a tematiche da sempre a lei care. Continua, infatti, l’impegno per consentire di mantenere aperta la scuola elementare della frazione di Vallonga, che solo un anno fa rischiava di essere chiusa. “Abbiamo scelto di destinare un contributo di oltre 18 mila euro all’istituto comprensivo - spiega il sindaco Luca Sartori - per l’inserimento nella scuola di un’insegnante in maniera da garantire la qualità dell’offerta didattica”. L’alternativa era quella già autorizzata dalla Direzione didattica regionale di istituire delle pluriclassi, con il conseguente rischio di dequalificare la didattica. Si tratta, per il mantenimento della scuola della frazione, di tener duro ancora per poco tempo. Il movimento demografico dei bambini residenti a Vallonga, infatti, presenta un andamento crescente e quindi nei prossimi anni il numero di bambini frequentanti la scuola primaria aumentando, garantirà l’istituzione di nuove classi sufficientemente numerose. Ulteriori 11 mila euro l’amministrazione ha poi deciso di riservarli alle due scuole materne parrocchiali. Cifra che va a sommarsi ai 45 mila euro già messi a bilancio a inizio anno. “Inoltre abbiamo rimpinguato per quanto possibile - continua Sartori - i capitoli del bilancio per i sostegni economici alle famiglie in difficoltà”. Un occhio di riguardo alle famiglie che si estende anche con la scelta, per il momento, di non intervenire sulle aliquote Imu, lasciandole invariate rispetto ai valori minimi fissati dallo Stato. A.C.
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“L
’impianto non passerà”. E’ la parola d’ordine che da settimane tiene banco tra le fila anti-biogas in paese. Il progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica a biogas è proposto dalla Società Agricola Legnaro Energia Srl e dovrebbe sorgere in via Ardoneghe, al confine tra Legnaro e Brugine. Per ottenere l’autorizzazione la società ha scelto il Pas (Procedura abilitativa semplificata) più “veloce” rispetto all’Autorizzazione Unica Regionale, protocollando la documentazione in municipio a giugno di quest’anno, accompagnando gli incartamenti dallo studio sull’impatto acustico e i pareri favorevoli dell’Ulss 16 e della Soprintendenza ai Beni Culturali. L’iter si concluderà con il parere della Conferenza dei Servizi composta da tutti gli enti chiamati a dare un parere su questo genere di impianti. Il “fronte del no” è composto dalle amministrazioni comunali di Legnaro e di Brugine, i comitati “Il ponte” e “No biogas” impegnati in raccolte firme (oltre 400 le
adesioni) e semplici cittadini che denunciano la vicinanza dell’impianto alle abitazioni, l’impatto sulla viabilità locale (si parla di 1200 mezzi in entrata concentrati in alcuni mesi dell’anno a cui vanno poi sommati i mezzi in uscita per il trasporto del digestato), il potenziale deprezzamento per le case di proprietà e il rischio che l’impianto prenda a “bruciare” scarti alimentari. Il 25 ottobre scorso si è svolto un consiglio comunale per discutere la questione. La riunione si è conclusa con una sostanziale intesa tra le parti: una “via di mezzo” tra la linea adottata dalla maggioranza (che ha presentato una mozione contraria al progetto) e quella “dura” delle minoranze che hanno proposto una modifica al regolamento edilizio, unico strumento in mano ai Comuni per bloccare la nascita di questi impianti. L’accordo dà mandato al sindaco di incaricare il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune perché verifichi la possibilità di inserire nel regolamento norme più stringenti in materia. Martina Maniero
26 Codevigo Pagine di storia locale Nel 1943 il caporal maggiore Clarke fu prigioniero nel campo di lavoro della “Fogolana” a Conche
Le figlie in visita al campo di prigionia del padre Alessandro Cesarato
Scuola. Cambroso e Conche
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i sono pagine di storia locale finite nell’oblio. A ricordarsele ormai sono in pochi, solo i più anziani del paese. La maggior parte delle generazioni successive invece ne ignora l’esistenza e neppure ne ha mai sentito parlare. Una di queste è datata 1943 e riguarda il campo di prigionia Pg 120/8, più comunemente identificato come il campo della “Fogolana”, in quanto circoscritto all’interno dell’azienda agricola del barone Gastone Treves de Bonfili, nella proprietà che oggi può localizzarsi a Conche, in via Valcittadella al civico 5. I campi lavoro in Italia erano circa una settantina e in essi vi erano stati racchiusi qualcosa come 80 mila soldati britannici, fatti prigionieri tra il 1941 e il 1942 durante i combattimenti in Africa Settentrionale. Nella provincia di Padova vi erano ben 18 distaccamenti e in quello della Fogolana erano alloggiati 60 prigionieri neozelandesi impiegati in lavori agricoli sotto la sorveglianza di soldati italiani. Forza lavoro utilizzata nei campi e nelle stalle in sostituzione dei braccianti italiani impegnati al fronte. Qualcuno a Conche ancora se li ricorda questi soldati stranieri, per averci lavorato
il cOmunE dEstina 37mila EurO pEr garantirE gli insEgnanti alla primaria nEllE fraziOni
L insieme nei campi o per averli visti la domenica, scortati dai soldati italiani, raggiungere a piedi la chiesa per partecipare alla messa. Molti di loro più che la fame, patirono un mestiere cui non erano minimamente preparati. Il campo di lavoro durò dal marzo del 1943 sino all’Armistizio, 8 settembre, quando nel caos generale, anche i prigionieri di Conche si avventurano in una grande evasione di massa. Molti dei fuggitivi furono però catturati dai tedeschi e inviati ai lager, mentre altri, grazie soprattutto al coraggio e all’aiuto di molte famiglie del posto, riuscirono a nascondersi fino alla Liberazione o raggiungere la salvezza in Svizzera e in Italia Meridionale occupata dagli Alleati. Di 60 uomini se ne salvarono solo 13. Tra questi il caporal maggiore neozelandese
James Artur Clarke del 22esimo battaglione di fanteria, che una volta rimpatriato, sino alla sua morte avvenuta nel 1953, non smise mai di citare la “Fogolana” e la sua gente nei racconti alle tre figlie. Un luogo di fantasia per le tre sorelle ormai anziane diventato però realtà. Nei giorni scorsi, infatti, Brenda, Leonie e Geraldine Clarke hanno fatto visita ai luoghi di prigionia del padre. Ad accoglierle (nella foto), insieme al sindaco Graziano Bacco, gli organizzatori: Andolfo Zamboni, ingegnere padovano, che scavando tra gli archivi del nonno partigiano è riuscito a risalire e a contattare le figlie del soldato, e Gianni Pozzato che, in quanto appassionato ed esperto di storia locale, ha identificato i luoghi dove si sono svolti i fatti.
a qualità dell’offerta formativa va garantita anche nelle scuole primarie delle frazioni. Su questi imprescindibili presupposti l’amministrazione comunale ha deliberato di assegnare sostanziose risorse economiche (quasi 37 mila euro) all’istituto comprensivo di Codevigo affinché provveda a integrare l’organico degli insegnanti nelle scuole delle frazioni di Cambroso e Conche. “La recente assegnazione dell’organico di diritto per l’anno scolastico al nostro istituto comprensivo - spiega l’assessore all’Istruzione Sandrina Zecchinato - ha subito delle riduzioni che l’istituto stesso non può permettersi di integrare, compromettendo così un’offerta formativa adeguata agli alunni. Come amministrazione - sottolinea - non potevamo assistere passivamente a questa situazione e come già negli anni scorsi abbiamo deciso di intervenire per garantire una continuità didattica agli alunni della primaria di Cambroso e Conche e un prezioso aiuto a tutte le loro famiglie, permettendo loro di proseguire un percorso formativo nel territorio di residenza”. Uno sforzo economico, certo, per le già asfittiche casse comunali, ma giustificato anche da una serie di fattori che alla lunga fanno comprendere come la scelta sia probabilmente quella giusta. Il mantenimento delle scuole nelle frazioni permette, infatti, di attenuare altre serie problematiche che si aprirebbero nel momento in cui si scegliesse di polarizzare tutta l’istruzione nel capoluogo. “Il territorio comunale - dice l’assessore - ha una conformazione particolare, con una viabilità ad alta densità e pericolosità”. A questo proposito si pensi solo a uno scuolabus che tutti i giorni debba percorrere la statale Romea per raggiungere Conche. “Andrebbe aggiunta l’onerosità di un eventuale trasporto scolastico aggiuntivo a quello già in essere - conclude - con il costo di un ulteriore pullman che si aggirerebbe intorno ai 40-50 mila euro annui. Non bisogna dimenticare la già raggiunta saturazione della capienza del plesso scolastico di Codevigo, che già accoglie anche i ragazzi delle frazioni di Santa Margherita e di Rosara”. A.C.
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28 Cultura locale Premi L’edizione 2012 della “Mastea d’oro”
Franco Murer, Ennio Toniato e D. Francesco Trolese i premiati di Paolo Tieto
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uando, vent’anni fa, l’artista Luciano Favorido, il presidente della Pro Loco di Brugine-Campagnola Gianni Beggio, il compianto giornalista Luigi Montobbio e qualche altro personaggio di spicco diedero avvio al premio della “Mastea d’oro”, pochi credevano che l’iniziativa avrebbe avuto tanta stima e apprezzamento, e non solo in ambito Veneto, ma anche in ben altre parti del Paese. E così esso è giunto all’undicesima edizione, annoverando, in questo considerevole arco di tempo, nei prescelti, un cospicuo numero di pittori, di scultori e di letterati, che hanno onorato e che continuano, con le loro opere, a conferire buon nome e prestigio al nostro Paese. I tre premiati cui è stata assegnata la “Mastea d’oro 2012” sono: Franco Murer, Ennio Toniato, D.Francesco Trolese. Al primo è stato riconosciuto il merito di avere realizzato un notevole numero di opere, particolarmente in bronzo, collocate ora in luoghi di culto e ora in piazze e giardini di tante città. Proprio tra queste ultime figura l’originale splendida fontana di San Giuseppe, costituita di sei grandi pannelli in altorilievo con le storie del padre putativo di Gesù, allogata tra il verde dei giardini vaticani. Di Toniato si sono apprezzate invece le singolari dualità pittoriche nel campo, specificatamente, dell’acquerello, dove ha raggiunto apici di originalità e raffinatezza ecceziona-
nEWs
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I premiati dell’edizione 2012 li, unici. All’abate dell’abbazia di Santa Giustina in Padova, Don Francesco Trolese, è stato infine dato atto di tutta una vita di studio e di ricerca sui documenti del passato per dire quindi tutto il bene compiuto nel corso dei secoli andati da taluni religiosi, e non soltanto sotto il profilo spirituale, ma anche in campo civile, nel quotidiano vivere della società umana. Anche quest’anno, come nei precedenti, la manifestazione ha offerto opportunità per la visione d’una esposizione di un certo numero di opere dei tre premiati. In particolare di Murer si è potuto ammirare, tra l’altro, la statua in bronzo dorato dell’arcangelo San Michele. Un avoro attuato molto di recente, sulla doppia scia del classico e del moderno, con ideazio-
ne tutta nuova, davvero inedita. Di Toniato si sono apprezzati alcuni paesaggi rurali dell’alta padovana, eseguiti naturalmente ad acquerello, con l’eccezionale bravura propria di questo maestro. Di padre Trolese infine si è presa visione di alcune tra le sue più importanti pubblicazioni, tra cui l’ultima in ordine di tempo ovverosia il volumetto: “I monaci benedettini e la loro attività agricola in Saccisica”. Una minuziosa, diligente ricerca che coinvolge in modo tutto speciale gli appassionati di storia del Pievado, ma che indubbiamente può appassionare e sedurre anche chiunque apprezzi la cultura in generale, non ultimi gli studenti delle scuole superiori e dell’università.
Libri
a cura di Paolo Tieto
Ives CelII
DOve vIvONO I BAMBINI PANDA eDIzIONI, 2012
Il volumetto, dopo l’introduzione e la prefazione, si sviluppa in due parti: la prima che tratta in forma analitica e scientifica sulla vita del bambino in famiglia, la seconda che disserta invece sull’immaginario infantile. Due spaccati inerenti la vita di un essere umano nei primissimi anni di sua esistenza e quindi dei propri rapporti con il mondo che gli sta d’intorno. Sono capitoletti brevi, stilati in modo semplice e preciso, con puntualizzazioni continue sulle azioni e sulle reazioni del bambino, che vive tutta una realtà propria, fondamentalmente assai diversa da quella degli adulti. Nella seconda parte sono trattati i personaggi e i luoghi del magico mondo infantile. In particolare si dice del bosco e del lupo, dell’orco e della strega, degli gnomi, di re e di regine e di quanto altro ancora fa parte della curiosità e degli interessi d’ogni bambino. Non manca, ovviamente, il capitoletto che chiarisce la valenza dei simboli i quali, attraverso allegorie e altre immagini, permettono di cogliere meglio la valenza di determinati fatti e comportamenti. E così spicca anche il saggio sull’importanza dei colori “che si definiscono diversi nella mente di ogni bambino secondo l’emotività del momento”. Sono annotazioni a volte di carattere pratico e altre volte di intonazione psicologica che aiutano la mente dell’educatore ad aprirsi alle tante e differenti istanze del bambino. Il volumetto vuole essere un contributo per più adeguata e completa professionalità di chi intenda dedicarsi alla professione di educatore.
la trattoria è stata aperta da Primo bettio nel 1952
nOzzE di diamantE pEr l’antica albOra
indaci della Saccisica, industriali, clienti e tantissimi amici hanno voluto festeggiare i sessant’anni di attività della trattoria Antica Albora. Attività iniziata da Primo Bettio assieme alla mamma Maria e alla moglie Giselda. Primo, scomparso da alcuni anni, ha aperto la sua “Ostaria” nel 1952 dandogli l’impronta allora richiesta, un locale semplice dove poter bere un’ombra di buon vino magari accompagnato “ a strasora” da uno dei suoi “spuncetti” (mezzo uovo
sodo con la cipollina sopra, una fetta di “musetto” su un pezzo di polenta, un “folpo” bollito, ecc) e poi fermarsi a cena e assaporare il suo famoso risotto nero, la trippa e il baccalà. Locale che serviva anche per i fumatori con la possibilità di acquistare sigarette e alle massaie della frazione di Albora visto che accanto c’era anche il negozio di alimentari. E dopo poter fare anche una partita a bocce. Ora l’antica Ostaria si è trasformata in un accogliente e rinomato ristoran-
te con l’avvento dei figli Edoardo (conosciuto come Gianni), Michela e Maria Grazia portandolo così a tre generazioni di gestori. I figli hanno voluto festeggiare la loro mamma per la sua dedizione e perseveranza nel gestire l’antico locale. Nel suo saluto il sindaco di Piove Alessandro Marcolin si è complimentato con i gestori ed in particolare con la signora Giselda per la perseveranza nel portare avanti un’attività per così lungo tempo ed ha ricordato che proprio l’Antica Albo-
ra è stata la prima mensa dei carabinieri in occasione del passaggio da stazione a tenenza dell’Arma. Gianni Patella
bruginE una sala a dispOsiziOnE dEi giOvani pEr farE musica
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ono stati ultimati nelle scorse settimane i lavori di realizzazione della nuova sala prove musicale per i gruppi emergenti locali. Si tratta di uno spazio ricavato dai locali della palestra della scuola media di piazza Ungheria. Il progetto ha ottenuto un finanziamento della Regione che ha contribuito al 70% della spesa totale, assegnando a Brugine un finanziamento di 25 mila euro. Il rimanente 30% è stato messo a disposizione del Comune. La sala, completamente insonorizzata, è stata attrez-
zata con le apparecchiature base: un mixer a due casse, due amplificatori per chitarre, un amplificatore per basso e una batteria di cinque pezzi. C’è già un regolamento da rispettare per accedere alla sala e all’attrezzatura che sarà a disposizione di tutti i gruppi musicali che la prenoteranno. “E’ un progetto al quale tenevamo molto – ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili, Andrea Putti – con questo spazio diamo una risposta concreta ai tanti giovani appassionati di musica che fanno parte di gruppi musicali
Gran Stile
di Ilenia
Oltre le solite taglie
PER UOMO E DONNA
e che da tempo ci chiedono di poter disporre di un luogo dove potersi ritrovare per provare il loro repertorio e migliorare le loro abilità. Mi auguro che questo spazio possa regalare alle giovani band momenti di formazione e di crescita”. In attesa di conoscere la data dell’inaugurazione ufficiale, la sala è già stata aperta al pubblico. Tutta la documentazione necessaria per accedere ai locali è disponibile sul sito internet www.comune.brugine.pd.it. Martina Maniero
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Cultura locale 29 “i grOg” E “la magnOlia” fEstEggianO assiEmE 30 anni
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anno festeggiato insieme il 30° anniversario di fondazione. Il complesso piovese “I Grog” e la cooperativa Magnolia che si occupa di portatori di handicap. E proprio per essere vicini a questo sodalizio che tanto bene ha fatto e continua a fare per il Piovese, la rock band di casa ha inteso organizzare una serata di musica sulla centralissima piazza
Vittorio Emanuele. Iniziativa che è stata parecchio apprezzata dal folto pubblico che ha inteso parteciparvi. Per l’occasione a condurre la serata si sono prestate le due graziose presentatrici Laura Battistello e Giulia Bertani. Oltre ai Grog si sono esibiti la loro “costola” il gruppo “WAAMM” composto dal Bassista Walter Buggio (nucleo dei Grog) il figli Alberto alla chitarra e Alessandro alla batteria e Massimo alla chitarra e voce. Il clou della serata era comunque l’esibizione dei Grog che hanno iniziato con un omaggio al grande chitarrista Gary Moore recentemente scomparso. Con Enrico Battarin alla chitarra solista
e Fabrizio Battarin al piano e tastiere hanno deliziato i molti presenti con il brano The Loner. Sul palco anche Walter Buggio al basso, Egidio Puntellato canto e chitarra acustica e Roberto Scarcioffolo alla batteria. La band al completo ha presentato un repertorio tratto dai brani dei Santana, Jio Cocker, P.F.M., Pink Floyd, Dooble Braters, Paolo Conte, Zucchero. Musica per tutti i gusti, insomma. Walter e soci vogliono ringraziare l’amministrazione comunale e la Pro Loco, e mandare un pensiero alla Magnolia che svolge un ruolo molto importante e utile per la collettività. Gianni Patella
Pontelongo Il gruppo Archivio storico fotografico insieme con l’assessorato alla Cultura hanno organizzato un concorso
Pontelongo attraverso i mesi dell’anno Il paese raccontato per immagini in un calendario, realizzato con le foto selezionate dal Concorso di Alessandro Cesarato
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n paese immortalato in un calendario. In occasione del XX anniversario del gruppo Asf - Archivio storico fotografico, l’assessorato alla Cultura ha organizzato un concorso di fotografia sul tema: “Pontelongo attraverso i mesi dell’anno”. L’obiettivo è quello di raccogliere le migliori foto nel calendario comunale del prossimo anno. Il concorso è gratuito e aperto a tutti, fotografi dilettanti e professionisti. Ogni partecipante potrà partecipare con un massimo di tre scatti in formato digitale o digitalizzato. Le fotografie saranno esposte a fine novembre durante la festa della dolcezza, in occasione della quale ci saranno anche le premiazioni. Termine ultimo per la consegna è
il 17 novembre. “Come amministrazione - spiega l’assessore competente Stefano Turetta - vogliamo ringraziare il gruppo Asf per l’importante lavoro compiuto in 20 anni e tutta la passione e dedizione dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico locale e all’attenzione ad ogni attività culturale del paese”. Il progetto di raccogliere le immagini, i documenti storici e più significativi della storia di Pontelongo è nato dalla passione e dal grande lavoro di alcune persone, in particolare di Paolo Benvegnù e di Giancarlo Zaggia, e si è alimentato con il materiale raccolto pazientemente casa per casa.
L’assessore Stefano Turetta Il gruppo esordisce nel maggio del 1993 con la prima “Mostra foto e documenti d’Epoca”, manifestazione che da lì in poi si ripeterà ogni anno durante i festeggiamenti del Maggio Pontelongano. Nel 2003 il gruppo contava la raccolta di 1250 opere, delle quali 800 esposte. A oggi si è arrivati a circa 2000 documenti recuperati e all’esposizione di ben 1300 opere. Per informazioni sul concorso rivolgersi in biblioteca comunale o scrivere a biblioteca@comune.pontelongo. pd.it .
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Teatro e letture per ragazzi
finO a marzO “scEnari di carta”
“S
cenari di carta” è la rassegna di teatro e letture per ragazzi che ha esordito lo scorso 21 ottobre e che proseguirà, nei prossimi 6 mesi, con oltre 30 appuntamenti in oltre 9 comuni della Saccisica. Codevigo, comune capofila, Piove di Sacco, Brugine, Anguillara Veneta, Correzzola, Ponte San Nicolò, Bovolenta e Pontelongo, oltre a Campolongo Maggiore nel Veneziano, sono i comuni che ospiteranno la prima edizione della rassegna la cui direzzione artistica è stata affidata alla compagnia Barabao Teatro, e che è stata resa possibile grazie al contributo della Provincia di Padova, nell’ambito del calendario RetEventi, dei Comuni, della Bcc, oltre agi sponsor Libreria “Al Buco” e Bottega Equosolidale “Tam Tam”. Nel programma sono inserite letture e teatro per le scuole, ma anche letture e spettacoli domenicali aperti a tutta la famiglia nelle biblioteche e nei teatri. Info 3333014794, 3406861049, www.senaridicarta.it
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30 Sport locale Il caso La nuova avventura sportiva e “sociale” del motociclista Maurizio Pistore
In moto 330 giorni per girare il mondo
Il professore di educazione fisica è partito da Pontelongo a inizio ottobre, percorrerà in sella al suo scooter a tre ruote oltre 100mila chilometri e raccoglierà fondi per Emergency di Alessandro Cesarato
Q
“Per la prima volta da solo attraverserò in moto il deserto, le foreste e i ghiacciai”
uasi un anno in giro per il mondo, in sella a uno scooter a tre ruote, per raccogliere fondi destinati a Emer-
gency. E’ iniziata con il mese di ottobre, con partenza proprio dal suo paese di residenza, la nuova avventura di Maurizio Pistore, il cinquantaseienne professore di educazione fisica alle scuole medie, esperto in traversate in sella alla moto, che da trent’anni solca in lungo e largo le strade del pianeta. Dopo aver attraversato, infatti, in lungo e largo Italia e Europa, dieci anni fa Pistore ha cominciato ad avventurarsi fuori dal Vecchio Continente. Il progetto, denominato “All around the world Motoraid 2012”, è promosso dall’associazione Motorbike Adventure Team, fondata nel 2007 dallo stesso Pistore, e sponsorizzato dall’azienda Quadro Vehicles, specializzata nella produzione di scooter a tre e quattro ruote. “Abbiamo voluto appoggiare questa iniziativa perché ne condividiamo i messaggi chiave - ha affermato Marco Colombo,
Maurizio Pistore pronto per la partenza del giro del mondo amministratore delegato di Quadro Vehicles - ovvero il concetto di libertà, di viaggio inteso come conoscenza e soprattutto il valore sociale dell’iniziativa. La nostra è un’azienda giovane, attenta alle esigenze della realtà che ci circonda. Per questo abbiamo messo a punto un veicolo ad hoc, affidabile e competitivo, che accompagnerà Maurizio in questa fantastica esperienza”.
Il giro del mondo è cominciato dall’Africa, partendo da Tunisi e arrivando a Durban, in Sudafrica; poi l’Australia e a seguire le Americhe, dall’estremo sud per risalire su fino all’Alaska, all’interno del circolo polare artico. L’ultima parte del viaggio è il ritorno a casa attraverso le lande desolate della Siberia asiatica fino alla Scandinavia e infine giù per l’Europa toccando Germania e Francia.
In totale 100mila chilometri da percorrere in 330 giorni attraversando 41 Paesi. “Il mio viaggio - ha spiegato Pistore a pochi giorni dalla partenza - rappresenta una sfida con me stesso ma soprattutto mira a raccogliere fondi per aiutare in maniera immediata le popolazioni che incontrerò lungo questo cammino”. “Per la prima volta - ha aggiunto -
affronterò l’iniziativa da solo, a bordo di questo tre ruote che mi accompagnerà attraverso il deserto, le foreste e i ghiacciai”. A Khartoum, in Sudan, Pistore incontrerà anche il fondatore di Emergency, il medico Gino Strada, al quale consegnerà parte dei primi fondi da destinare alle strutture ospedaliere presenti nelle varie zone di guerra nel mondo. L’obiettivo finale è raccogliere i soldi da destinare alla riapertura e funzionalità delle aree inutilizzate della clinica cardiochirurgica a Soba, in Sudafrica. Sul sito www.motorbiketeam.com è possibile seguire l’appassionante viaggio di Pistore minuto per minuto, sognando di essere sulla sella con lui. Oltre, infatti, alle suggestive foto di paesaggi magici incontrati lungo il percorso, è possibile leggere il diario di viaggio nel quale il motociclista racconta le sue giornate. Nel sito vi è inoltre una mappa satellitare che in tempo reale localizza la posizione lungo il percorso.
Sport locale 31 Triatlon Gli atleti di Chioggia e Piove di Sacco al 4° Challenge Barcelona-Maresme
nEWs
Ironman, sfiniti ma raggianti alla meta A
bibione
lE ragazzE dEl dE nicOla di aggiudicanO il “bEach&vOllEy schOOl”
di Eugenio Ferrarese
A
vete mai provato a nuotare per quasi quattro chilometri? O a percorrere 180 chilometri lungo un tragitto con un dislivello di 800 metri? E infine vi siete mai cimentati in una maratona di oltre 42 chilometri? Ecco, allora sommate queste tre competizioni, alquanto impegnative anche singolarmente, insieme e nello stesso giorno: il risultato è l’”ironman”, un triathlon “super lungo”. Quest’anno un gruppo di atleti della Delfino Triathlon Chioggia si sono dati appuntamento in Spagna a Calella, una località nelle vicinanze di Barcellona, per partecipare il 30 settembre scorso al 4° Challenge Barcelona-Maresme, gara che valeva anche per l’assegnazione dei titoli nazionali di “Triatlon de Larga Distancia”. Alla partenza sulla spiaggia di Calella alle ore 8,30 del mattino ben 1400 atleti e tra questi anche i 15 sportivi del gruppo Delfino, di Chioggia e di Piove di Sacco (Raffaele Zanellato, Gabriele Giraldo, Alessandro Bozzato e Nicola
Doria). L’ironman è nato quasi come una sfida nel 1977, una gara assai impegnativa, che mette a dura prova la sopportazione fisica, ma anche quella mentale. La preparazione è fondamentale ed inizia praticamente l’anno prima. L’allenamento per gli atleti della Delfino Triathlon ha compreso nei mesi precedenti la partenza in Spagna la partecipazione alla maratona di Treviso e a quella di Roma, alle competizioni “70.3” di Pescara e Barberino del Mugello ovvero un ironman a metà: quasi due chilometri a nuoto, 90 chilometri in bicicletta e 21, a cui aggiungere qualche gara in bicicletta e molti percorsi sui Colli e Monti Veneti per abituare gambe e fisico. Non dobbiamo pensare però che questi sportivi siano atleti professionisti, ma nel gruppetto che è andato in Spagna vi erano operai, pescatori, commercianti, docenti universitari, autisti, impiegati, qualcuno con famiglia e figli, qualcuno già nonno, con età
dai trenta ai cinquant’anni. Nel “Challenge Barcelona-Maresme” il mare calmo, nonostante il giorno precedente si sia scatenato un mezzo uragano, ha favorito la partenza della gara di nuoto. Qualche complicazione nella frazione in bicicletta, che ha costretto al ritiro uno del gruppo chioggiotto per una rottura del copertone, e un vento fastidioso nel tragitto sotto costa, stando anche attenti a non incorrere in penalità o addirittura nella squalifica poiché è vietato rimanere nella scia dell’avversario davanti. E quando la fatica comincia a farsi sentire, l’ultimo tratto di corsa per 42 chilometri e 195 metri per arrivare al traguardo finiti, ma raggianti per aver completato la gara. Finisher.
ncora una volta sono gli istituti piovesi ad aggiudicarsi il primo posto del torneo “Beach&Volley School”, svoltosi dal 18 al 22 settembre nella località di Bibione. A differenza degli ultimi due anni, però, il trofeo è andato all’Istituto De Nicola e i cugini, anzi cugine, dell’Istituto Einstein si son dovute accontentare del terzo posto. Erano 41 gli alunni dell’Istituto De Nicola partecipanti a questo viaggio d’istruzione di carattere sportivo dove l’attività principale, ovviamente, era il beach volley. Non sono, tuttavia, mancate lezioni di fitness, tiro con l’arco, beach soccer e qualche tuffo in piscina! La giornata clou è stata senza dubbio giovedì 20, il giorno del torneo. Le squadre dei 10 istituti partecipanti, provenienti da tutta Italia, erano divise in biennio (allievi) e triennio (juniores). Per la categoria “juniores femminile” le fasi eliminatorie si sono svolte nella mattinata. Alle fasi finali, svoltesi nel pomeriggio, hanno avuto accesso solamente 8 squadre su 50 partecipanti. Le ragazze juniores del De Nicola sono approdate a questa fase, conquistando il terzo posto della classifica generale. Una partita dopo l’altra sono giunte alla finale piene di entusiasmo e con la grinta giusta per duellare con le coetanee del Liceo Artistico Boccioni di Milano. La finalissima, giocata sul campo centrale della spiaggia veneziana, è stata molto combattuta. Tenacia, determinazione e giocate d’esperienza hanno accompagnato la squadra piovese fino alla fine e, grazie alla loro abilità di tenere il gioco, le atlete del De Nicola si sono portate a casa la vittoria con il punteggio di 21-18. Grande è stato l’entusiasmo di Stefania Peggion, la coach della squadra, così come quello delle docenti Federica Brazzarola e Rosangela Baldon. Un meritato grazie e i nostri complimenti vanno a Giorgia Cogo, Anna Grigoletto, Vittoria Masiero (5^Arim), Raffaella Zampieri (5^Brm) e Nicole Maritan (4^Bpt) e all’Istituto De Nicola.
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VIAGGIo IN
PRoVINCIA PADoVA
OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti
Giovani idee crescono ecco le dieci start-up A due mesi dal debutto arrivano i primi risultati Al via il corso di comunicazione nel mondo web I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali
di Emanuele Masiero
A
nche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presidente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala riunioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Space, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare definitivamente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili efficacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà
anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei peuna volta scritto, un testo online va promosso attraverso riodi più difficili, puntiamo ad investire sull’innovazione, strumenti come social news, comunicati stampa e arti- sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso e “accelerate” attraverso una serie di attività formative Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe e di mentoring: individuazione della forma giuridica più appropriata, redazione del busiinsediare un comitato di supporto ness plan, attività di promozione, che a titolo gratuito, darà supporto Alla base incontro con attori economici ai coworker nella loro idea imprendi- c’è il concetto pertinenti al business (istituzioni, toriale. “Questi sono gli spazi ideali del “co-working” associazioni di categoria, impren– ha detto la presidente Barbara della condivisione ditori, potenziali clienti). “OnspaDegani – per creare un lavoro e per di esperienze ce è un progetto unico, nel quale crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili. di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra- un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. continua comunicazione e ricezione di richieste di parteciAlla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con- pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorrendivisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo il network che creeremo sarà un beneficio per gli ospiti convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www. la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in onspace.org.
News
“anchE fidO arriva a tuttinfiEra”
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abato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofilo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vostri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfilata coreagrafica in abiti dell’ 800 del Gruppo dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofilo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.
cOncOrsO “mani in autO”
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adovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfiera, dal 17 al 18 novembre 2012, metteranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più! Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfidanti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 finalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.
TUTTINFIERA 40.000 VISITATORI ATTESI PER UN WEEK END DI AFFARI E OCCASIONI
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entinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di Tuttinfiera, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Padova. Una formula, quella di Tuttinfiera, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che esprimono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni
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Spazi Spazi Aperti aperti 33 9 La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”
Cinghiali, agricoltori assediano il Parco Primo blitz di un centinaio di produttori stanchi delle scorribande degli ungulati tra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei
Marco Calaon: “Stavolta siamo pronti a tornare se non avremo delle risposte”
di Emanuele Masiero
S
arà la crisi economica. O forse la siccità dell’estate. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è finita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchiere”. Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite finora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricoltori che pretendono non più parole ma fatti, il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al
problema e finora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infinita di vacue dichiarazioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusciranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”. Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - concludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pianificazione, nello sviluppo del territorio attraverso indirizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenunciando l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato
l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungulati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la sistemazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà. “Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assessore all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per ristorare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo flagello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero
Due immagini del blitz degli agricoltori della Coldiretti nella sede del Parco Colli Euganei di Este per chiedere fatti concreti di fronte all’emergenza cinghiali
dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono alimentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.
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“S
e si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, rimandando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affidata ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e procedere nel modo inverso”. Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità importanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una provocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di valorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni hanno dato vita a prodotti di qualità unica esportabile in tutto il mondo. Certo non si possono
Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiare fisionomia all’ente pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”. La parte più preoccupante resta comunque la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vicino si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da tenere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto ambientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindibile in ogni Comune che insiste nell’area del E.M. Parco, senza se e senza ma”.
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Taglio ai finanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne
“Materne paritarie a rischio chiusura” di Manuel Glauco Matetich
“L
a situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – afferma Ugo Lessio, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiusura immediata per mancanza di fondi pubblici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”. Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. Descrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno. I finanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio. La Fism, che opera in ambito provinciale, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine generale, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica
Istruzione, e creare specifici servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazione delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispirazione cristiana di tutto il territorio padovano. 14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussidiario alla scuola pubblica e da sempre integrato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato finanziamento pubblico. La situazione è “fluida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono
Gli istituti garantiscono quasi il 70% dei posti disponibili per la scuola dell’infanzia, un servizio insostituibile consapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana. La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Numerosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-
no determinanti per decidere quali azioni intraprendere per fare valere il giusto diritto al finanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole popolari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la finanza pubblica. “Ci sono frazioni che, per la prima vol-
ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione. La Fism è in ginocchio. Il governo vorrebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contributi alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolventi e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”
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La Ludoteca nido PAPERI e PAPERE è un servizio che aiuta i genitori a rendere compatibili gli impegni di lavoro con il ruolo di genitore, offrendo alle famiglie un concreto aiuto nell’assistenza dei figli. E’ condotto da una mamma che mette a disposizione dalle 7,00 alle 19.30 con la massima flessibilita’ di entrata ed uscita la propria abitazione con ampio giardino per accudire ed educare con amore e dolcezza bambini dai 3 mesi ai 3 anni. PAPERI e PAPERE è una struttura di tipo domestico ed è senz’altro la soluzione migliore per i bambini più piccoli, che possono restare così in un ambiente familiare, oltre a interagire con gli altri pic piccoli “ospiti”. Il carattere innovativo dell’iniziativa è dato proprio dal fatto che è la famiglia che in prima persona mette a disposizione tempo ed energie da investire, non delegando a terzi lo svolgimento del servizio.Accogliamo inoltre bambini di eta’ compresa dai 3 ai 10 anni per il tempo doposcuola. Siamo a vostra disposizione per ulte ulteriori informazioni. TATA ILARIA
Progetto della
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Progetto Azienda Pulita Servizio di Raccolta dei Rifiuti Agricoli www.riciclagricola.it
Non fare tutto da solo.
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E tu, cosa stai aspettando? Rivolgiti alla tua Associazione Agricola oppure contatta il numero verde 800.238.389
36 Noi e gli altri L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani
Con il “cuore in mano” primo soccorso a scuola
Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti di laura Organte
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on è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entrare nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dunque con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”. Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle manovre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di intervenire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla
comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association). “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta individuati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a disposizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Esercito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.
la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato
nEWs
Associazione Valentina Penello
affrOntarE il luttO cOn il mutuO aiutO
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iprendono a Padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giunta al secondo anno, è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’appuntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti. “Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompagnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”. L.O.
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38 Cultura provinciale
Cultura provinciale 13 14
Lo S PoRT in PR Il cinema di Soldini a Padova SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”
musica
intErvista tarcisiO omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra stEfani: padri “cartura nalin prOmEttE bEnE” e figli della commedia all’italiana di laura Organte
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orna dal 21 al 24 novembre il SecondoMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’enogastronomia: una specie di monografia a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno mette al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con film come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”. L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema italiano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e figli della “commedia all’italiana”. Con una anteprima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-
In programma anche una lezione del regista all’Università aperta a tutti tisala MPX è in programma una maratona cinematografica di grandi classici scelti da Soldini e da Scola. Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola provenienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiatore del suo ultimo film, il padovano Marco Pettenello. A seguire, la proiezione di uno dei più importanti film diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con
EvEnti E mOstrE
a cura di Laura Organte
PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONI Domenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Centro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.
“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATE Torna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affiancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.
LA VOCE DELLE STELLE Per i più piccoli, ma non solo, in esposizione fino al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della figura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.
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Nazionale Ginnastic
Campi
on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio La pianista e cantautrice la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il di Manuel Glauco Matet tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e compeDebora Petrina presenta l’album tente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. ’eleganza, la grazia e la fem Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi delle campionesse mondiali di della Cartura Nalin? i ritorno dalla sua partecipazione ca ritmica trovano al casa alle Term “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria Jazz Festival di nee. Madrid, L’area la cantautridi Abano - Montegrotto o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 ce e pianista Debora sceltaPetrina infatti presendalla Federazione G Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il ta, in esclusiva per i padovani, come quartier un’anteprigenerale per la prep valore di questo risultato”. ma del nuovo album didelle imminente atlete, fiuscita rmando un accordo co Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, con ospiti comequali vedi David sorzio Byrne termale. (leader dei A sancire il nuovo il loro futuro? Talking Heads) e Johnsono Parish arrivate (produttore alcune delle “fargfal “Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo e chitarrista che si difende di P.J. Harvey). Nazionale Sabato di Ginnastica 8 Ritmica, su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anchedicembre nella categoria alle 21 al Centro campionesse Altinate,mondiali e bronzo al superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà accompagnata nelle gareda alcuni Olimpiadi fra i musicisti di Londra, che hanno in Il regista Silvio Soldini Festival padovano più dureprotagonista e impegnative, midel aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo,padovani stilisticamente più affermatiglinelle studenti scene dell’Istituto del Alberti d critici che si sono occupati dellainsua un incontro per le gare scuole tema rock, jazz e musica popolare, perfetto bici,opera, lui deve imparare a vivere condedicato maggiorealintensità”. Elisa Santoni Petrina, ed allaElisa Blanchi, e concerti con le musiche scelte da lui. che La rimangono dei dirittiindei lavoratori proiezione, voce e tastiere, solcherà Dei ragazzi categoria cosacon ne la pensi? già inargento lungo eadin Atene largo 2004, Anzh Galleria del Sottopasso della Stua ospitesabato, di “Giorni e Nuvole”, e aseseguire “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che saprà contenere lo spazio la suaofferto esu- dallavrayuk forma canzone, e Romina fra Laurito hanno in rà una mostra di Fabioberanza Govonipotrà e Stefano incontro-dibattito essere un un atleta vincente, inoltrea cicura sonodella altriCGIL. ragazzi interessanti nurseryai rhymes quali si e grooves to i giovani elettronici. raccontando Non gli aspett un’occasione di approfonFioresi, che hanno creato un percorso espo- Barison,Insomma, aggiungerà Emanuele un bel talento che quest’anno si è laureato campione mancheràprovinun piccolo omaggio delle loroalla carriere musicaper poi condurli sitivo dedicato proprio alciale cinema Soldini dimento e conoscenza, di discussione e contemporanea: Debora tra gli diesordienti”. habitat suonerà naturale, alla la palestra, dov di scoperta, che vuole essere anche una chitarra elettrica, strumento e Scola. Sarai ancora tu a guidarli? ripetutoperalcuni lei nuovo, pezzi dei loro ese di aggregazione perdisponibilità, la città. incontrerò Gli un lapersonale E ancora, i piatti preferiti da Soldini “In questa realtà mi forma trovo bene, e ho dato la mia dirigenzaarrangiamento e celebri ditraunglibrano applausi dei ragazz incontri ad ingresso libero, pro- per voce sola di John siCage, nelle osterie della cittàseetroveremo un menuunità trattodi intenti sarò sono ben lieto di continuare quialcune il mio lavoro”. sonodiaggiunte cui ricorrele due compagne dai film di Scola, pranzi con gli artisti, e iezioni sono a pagamento (4 euro). dradella Martanascita. Pagnini ed Andreea Ste quest’annoW.l. il centenario L.O.
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Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione
Gli affreschi di Pompei in mostra all’Orto Botanico G emme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affreschi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fino al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche divenute eterne. La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’edizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”. Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achille, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri. “Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsabile scientifico della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della metamorfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straordinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori. Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografia degli allestimenti”. La ricerca scientifica si apre al grande pubblico, rendendo fruibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-
Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifica e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non mancheranno positivi riscontri”. L.O.
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Lo S PoRT in PRIMo PIANo RIMo PIANo
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on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e competente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin? “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”. Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro? La nazionale diMagarotto ginnastica ospite alledoti Terme Euganee “Bene, Alessio ha messo in mostra di corridore completo che si difende Matteo bronzo aglipiù anelli a Londra il Presidente del categoria Consorzio su tuttiMorandi, i percorsi, se sarà attento si ritaglierà Sorridente spazi importanti anche nella Euganee, Mauro Voltolina: “Una 2012, la campionessa 2006 Terme superiore, stesso discorsodel permondo Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare in più i Scantamburlo, benefici delle stilisticamente nostre acque e Vanessa e Alberto mi Busnari, più dureFerrari e impegnative, aspettoentrambi tanto anchevolta da Domenico termali vengono riconosciuti da chi di quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispetperfetto in bici, lui deve imparare a vivere le garefanghi con maggiore intensità”. salutenesepensi? ne intende. Vedere così tanto intetivamente al corpoche libero e cavalloincon ma- cosa Dei ragazzi rimangono categoria verso di soggiornare alle niglie. “Sarà Con loro tuttidella gli atleti componenti la resse l’anno consacrazione di Stefano Grassi, chelasepossibilità saprà contenere la sua esunei interessanti periodi “calmi” delegazione FGI essere nella spedizione londinese: beranza potrà un atleta vincente, inoltreTerme ci sonoEuganee altri ragazzi ai qualidella si agonistica per ricaricare batterie Enrico aggiungerà Pozzo,Emanuele Paolo Ottavi, Barison, Flavio un Cannone, bel talento chestagione quest’anno si è laureato campionele provinJulieta ciale tra Cantaluppi, gli esordienti”. Erika Fasana, Giorgia e rigenerare mente e corpo è un segnale Campana Sarai edancora Elisabetta tu aPreziosa, guidarli?presa d’as- tangibile del fatto che lo sport di alto livello siamia il miglior motore di una vacanza attiva salto dal “Inpubblico questa realtà dellemigiovanissime trovo bene, egrazie ho dato la disponibilità, incontrerò la dirigenza e che vogliamo proporre a tutta la nazione e allase troveremo popolarità unità televisiva di intenti raggiunta sarò bencon lieto ildi continuare qui il mio lavoro”. W.l. reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”. anche all’estero”.
Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo
Campionesse alle Terme
di Manuel Glauco Matetich
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’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnastica ritmica trovano casa alle Terme Euganee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, firmando un accordo con il Consorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Savrayuk e Romina Laurito hanno intrattenuto i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squadra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,
CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparati
La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classificati alle ultime Olimpiadi rispettivamente al corpo libero e cavallo con maniglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’assalto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.
Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefici delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto interesse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.
CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparati nascE in sEriE d AGRmOnsElicEnsE: DAasd ICOLA AZIENla
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di Chinello Marinella & C.
La formazione della Asd Monselicense
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ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato
il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto
Bovini
La formazione della Asd Monselicense
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Suini
Preparati di carne
ell’emergente panorama del cal- il suo quartiere generale presso il palazcio a 5 è nata, a Monselice, una zetto dello sport di via Carrubio, dove al nuova società denominata Asd venerdì sera con inizio alle 21.30 gioMonselicense. A darneperchè notizia e illustracherà ilenostri gare interne. Per informazioni: Ci distinguiamo dai grandi allevatori alleviamo bovini con re progetti ed ambizioni è il presidente asdmonselicense @gmail.commetodo a secco come si faceva il secolo scorso secondo le antiche pagina Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce facebook: monselicense saint germain tradizioni, escludendo quindi il “silomais”, alimento in voga negli allevamenti da un progetto per il futuro, puntando La società. Presidente Mosè Boron; intensivi, ottenendo così un prodotto finale con alte qualità, a diventare nel tempo una realtà impor- direttore geneale Nicola Gugliucci; diridal e colore diverso. tantesapore per Monselice e paesi limitrofi in genti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea giovani di esperienza che prima dovevaoltre ai diversi tagli didi carne bovino suino, Fortin,eNicola Donato, Federico Giarin, no spostarsi a km distanza perdi giocare dei preparati come spiedini, polpette, svizzere farcite e Celestino, involtini Gianluca e che ora formano un gruppo compatto e Enrico Delon, Chriss Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, giocano nel loro comune di residenza”. Baldan, Nicola neonata società vestirà i colori Jacopo SANT’ANGELO DI PIOVE DILaSACCO (PD)cheVia Borghetto, 37 Zorgati, - Tel. Claudio 345 2892444 biancorossi sta partecipando al campio- Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Orari: Venerdì e Sabato dalle 8.30 alle 20.30 con orario continuato nato di serie D della Figc, lega nazionale Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Tutti gli altri giorni su prenotazione, compresa domenica mattina Dal Compare. dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato la Luca Walter Lotto
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IL VENETo
in PRIMo PIANo
Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”
Province, c’è ancora chi confina nel Tar Secondo Treviso, Rovigo, Lodi e Lecco il Tribunale amministrativo si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva
Il ministro per le riforme della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi
di Fortunato Marinata
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l futuro del Polesine sarà con Verona. Il Consiglio dei ministri ha approvato nel decreto “Nuova Italia” l’accorpamento della Provincia di Rovigo con quella di Verona e la Provincia di Padova con quella di Treviso, non tenedo in minimo conto la richiesta di autonomia espressa dal Consiglio provinciale e da diversi comuni del rodigino. Salva Belluno, per la quale è stata riconosciuta la peculiarità di area montana, salva Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento Vicenza in previsione di un futuro riordino per aree metrolitane che dovrebbe mettere insieme Verona, Vicenza e Rovigo (Vi-Ve-Ro) e dall’altra parte del Veneto Padova, Treviso, Venezia (PaTre-Ve). I parametri per allargare gli ambiti provinciali erano già stati designati con il decreto Salva Italia, indicando alle provincie con popolazione inferiore ai 300 mila
Patroni Griffi: “Non potevamo aspettare la fine del mandato di ogni presidente” abitanti e con una superficie al di sotto di 2500 chilometri quadrati, la necessità di rivedere il proprio “assetto istituzionale”. Un indirizzo sarebbe dovuto arrivare dai comuni, dalle stessa Provincia, dalla Conferenza autonomie locali e dalla Regione. Tutte le delibere tuttavia hanno indicato un sostanziale mantenimento dello “status quo” e quindi, senza un sostanziale orientamento da parte degli enti locali la scelta è spettata al Consiglio dei Ministri. Da parte sua il ministro competente Filippo Patroni Griffi ha dimostrato l’intenzione di procedere speditamente all’accorpamento delle Provincie,
indicando nella data del giugno 2013 il commissariamento di tutte le Province. Addio presidenti, dunque, ancor prima che decorrano i termini del mandato elettorale. Dal 2014 poi le province diventeranno enti di secondo grado e non ci saranno più elezioni ma nomine per comporre il consiglio e individuare il presidente. La giunta sparirà. “Per il riordino – ha spiegato il ministro in un’intervista a La Stampa - non è che si potesse attendere la naturale scadenza della consiliatura provinciale. Fatta la riforma bisogna partire con il nuovo assetto quanto prima”. Tanta speditezza secondo il ministro sarebbe autorizzata dalla decisione della I sezione del Tar del Lazio, di respingere le richieste di sospensione del riordino pretesa dalle Province di Lecco, Lodi, Treviso e Rovigo perché ritenuta incostituzionale. “Le provincie sono previste dalla Costituzio-
ne – è quanto sostenuto dagli enti locali ricorrenti – e la loro natura non può essere modificata per decreto”. Il Tar su questo non è intervenuto, la decisione presa è stata quella di non decidere. Anziché rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, il Tar del Lazio si è limitato a rilevare che, “impregiudicata ogni questione di carattere pregiudiziale”, non sono ravvisabili i paventati profili di immediata lesività dell’atto impugnato. La delibera del Consiglio dei Ministri, secondo i giudici amministrativi costituisce infatti il primo segmento di una sequenza procedimentale destinata a concludersi con un provvedimento di natura legislativa. Il Tar,
dunque, non ha deciso alcunché sui ricorsi; ha semplicemente negato la richiesta di sospensione cautelare dell’efficacia della deliberazione del 20 luglio senza decidere nel merito. Comunque sia il ministro ha colto l’occasione per premere in profondità sul pedale dell’acceleratore del riordino delle province. “Sarà un’occasione per ridisegnare la presenza pubblica sul territorio e riordinare la presenza dello Stato – ha spiegato - perché quando andremo a ridisegnare le province rivedremo anche questure, Prefetture, uffici scolastici e via dicendo”. Accelerazione che non è piaciuta per niente alla presidente della Provincia, Tiziana Virgili.
Palazzo Celio
lA REPlICA DEllA PRESIDENTE DEllA PROVINCIA DI ROVIGO Al MINISTRO
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l ricorso al Tar ha rappresentato per la Provincia rodigina l’unica possibilità di sottrarsi dalla mannaia del Governo. Del resto, con Belluno, non centrava nessuno dei due parametri indicati per mantenere l’autonomia, estensione territoriale e numero di abitanti erano ben al di sotto della soglia da raggiungere e non è servito nemmeno giacare la carta della peculiarità dell’area deltizia visto che per il Governo non è paragonalbile alle Dolomiti. L’ombra dell’incostituzionalità del
decreto “Salva Italia”, tuttavia non è ancora del tutto tramontata visto che per decreto, in via teorica, non si potrebbe procedere nei confronti di enti previsti dalla Costituzione. Servirebbe invece una legge costituzionale. Un punto sul quale la presidente, Tiziana Virgili, ha incentrato la sua battaglia e sul quale ha impostato la lettera che prima dell’accorpaneto delle provincie aveva inviato al ministro Patrini Griffi. “La prima applicazione dell’articolo 1 della Costituzione è proprio
l’esercizio del diritto di voto col quale i cittadini scelgono chi li amministra mentre l’art. 133 prevede un riordino in netto contrasto con quello in corso”. “Date le premesse e quanto sta succedendo, credo che il commissariamento delle Province costituisca un’umiliazione della Costituzione e una mina per l’assetto democratico del nostro paese”. Anche in merito al mancato pronuciamento del Tar nell’ambito costituzionele del decreto, la Presidente ha fatto sapere come la pensa.
“Mi permetto di precisare – ha chiosato la presidente della Provincia rodigina - che sul ricorso presentato dalle Province di Treviso, Lodi, Lecco e Rovigo, il Tar del Lazio si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva dell’efficacia della delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio, pertanto, il ricorso non è per il momento partita chiusa, non essendo ancora entrato nel merito della costituzionalità o meno dell’atto governativo e della sua legittimità”.
Tiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo
Protagonisti a Nordest 41 23 Protagonisti a Nordest Messaggio pubbliredazionale
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Imprese a Nord Est Idee che vanno oltre alla crisi economica
E’ nato Centro Evoluzione
Un’azienda che opera nel settore degli immobili divisa in tre settori: Evoluzione, una sorta di politecnico; Professioni e Mestieri, un consorzio di artigiani e l’Incontro, un luogo di aggregazione di Gianni Patella
L
ui non si adatta mai alle situazioni del mercato. Preferisce guardare lontano e andare in controtendenza, leggere la situazione e capire quali sono le zone di intervento. Un innovatore insomma. Prima titolare di un’avviata agenzia immobiliare, ora a capo di una “cosa” tutta nuova. Renato Dal Santo non finisce mai di stupire. Ha messo in piedi il Centro Evoluzione (di cui è direttore commerciale). Vuole precisare comunque che il progetto globale del Centro Evoluzione è “il frutto di un continuo ed impegnativo lavoro svolto insieme al direttore tecnico Damiano Negrisolo, con lui infatti abbiamo condiviso e deciso concetti e strategie. Si tratta di un lavoro fatto in equipe, nel massimo rispetto delle caratteristiche, capacità individuali e ruoli che ognuno ricopre”, per dare forma ad un progetto che insieme loro definiscono una “invenzione”. Ci spieghi bene cos’è il Centro Evoluzione. “E’ un luogo di lavoro e di aggregazione.
Un unico interlocutore per chi ha bisogno di una casa Un nuovo modo di pensare, di agire e di lavorare. In sostanza un concentrato di potenzialità dove al centro ci sono le persone. Un’azienda che opera nel settore degli immobili formata da tre divisioni: l’Evoluzione concepito come un politecnico; Professioni e Mestieri, un consorzio di artigiani e, per finire, l’Incontro - Club un luogo di aggregazione”. Dove si trova tutto questo? “Il centro di Evoluzione si sviluppa in un’area di circa 18 mila metri quadrati inserita in un ambito territoriale di importanza paesaggistica Piovese dove sono insediati tre edifici ad uso commerciale-direzionale. Nel primo ci sono le due società operative L’Evoluzione e Professione e Mestieri in grado di ideare, progettare e
costruire. Il secondo edificio accoglie la sede del Club cui fanno riferimento 50 aziendesoci (professionisti, Commercianti, Artigiani e imprenditori) che sono i partners delle due società operative e che condividono momenti ed eventi attraverso la compartecipazione di molte attività relazionali. Il terzo edificio ospiterà un ristorante con 8.000 metri quadri di parco concepito per diventare complementare alle attività produttive e di aggregazione. Complesso che sarà aperto al pubblico per diventare anche un mezzo di promozione per il “Centro stesso” Quali sono gli obiettivi del Centro Evoluzione? “Innanzitutto di lavorare divertendosi nel rispetto della dignità di tutti. Il Centro nasce per dare soluzioni nel settore immobiliare sia per quanto concerne i lavori e servizi e si prefigge la costruzione di abitazioni su misura, la gestione di operazioni immobiliari (dopo un’attenta analisi di mercato) in proprio e per terzi, eseguire lavori specifici sugli immobili come tinteggiatu-
ra, sostituzione dei serramenti, realizzazione di giardini ecc.” Ma tutto questo quali vantaggi offre ai clienti? “I vantaggi, oltre a quelli economici, derivano dall’avere un unico interlocutore formato da un gruppo di professionisti e di artigiani compartecipati e coordinati che sanno come soddisfare le esigenze specifiche dei loro clienti utilizzando nuove tecnologie, lavorazioni e materiali, il tutto rivolto anche al miglioramento della qualità della vita attraverso il risparmio energetico e ad un minore impatto ambientale” e lo spirito di chi lavora è quello più di un collaboratore anziché di un fornitore”. Anche la vendita degli immobili avviene nel Centro? “Solo in parte, infatti a novembre sarà operativa una nuova agenzia immobiliare all’interno del centro commerciale Piazzagrande denominata PiazzAffari. La stessa sarà lo strumento ideale per dare maggiore visibilità
Renato Dal Santo a tutte le attività del centro, oltre ad essere per me il potenziamento commerciale della mia professione di agente immobiliare. Più precisamente si tratta di una struttura in acciaio e cristallo all’interno della quale sono stati ricavati tre uffici: in quello centrale Elisabetta darà il benvenuto ai clienti e seguirà inoltre aspetti amministrativi, pubblicitari e si occuperà dell’assistenza alle locazioni. I due uffici laterali saranno occupati da Paolo e Stefano che daranno assistenza a tutto tondo nell’intermediazione e compravendite di case, capannoni, terreni, attività commerciali, negozi-uffici oltre a dedicarsi a molti altri servizi sempre nel settore dell’immobile. Queste tre figure giovani (già comunque con esperienza) rappresentano un vero punto di riferimento per la clientela di questa nuova agenzia-show room”. Oltre ai soci chi può accedere al Centro? “Al Club possono venire scolaresche, associazioni per visitarlo e godere dei suoi servizi che offre”.
42 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province
Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin
P
arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.
L’opinione Diego bottacin, Verso Nord
“la rEgiOnE rimEdi al clamOrOsO autOgOl dEllE scOrsE sEttimanE
I
l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. lucio Tiozzo, Partito Democratico
“la scElta dEl gOvErnO ci sOddisfa ma sErviva più cOraggiO”
“D
al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, lega Nord
“bEllunO, salvatO l’EntE ma sOprattuttO i sErvizi”
Marco Toscani
“L
a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della libertà
“mEnO burOcrazia E’ un puntO dEl nOstrO prOgramma”
“L
a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo
10 Intorno a noi
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Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia
Leonardo vittima di una guerra di carte bollate Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella
A
molti devono essere rimaste negli occhi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Italia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi apertamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura. Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fin dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Appello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immediato del bambino dalla casa materna e suo affidamento al padre. Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tribunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il figlio. Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustificatamente respinto al mittente sostenendo che fosse Leonardo a non
Pas: sindrome per la quale i bambini rifiutano il genitore non convivente volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un grave disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli possono diventare vittime dei grandi. Una patologia Genitoriale, infatti l’ha definita il dottor Giuseppe Dimattia, psicologo psicoterapeuta, esperto in psicopatologia forense, “E’ il fenomeno per cui i bambini, figli di genitori separati in situazione di conflitto grave – ha spiegato - sviluppano un rifiuto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei figli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifiuto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni
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Il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del figlio fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopatologici anche della Pas”. Un problema grave, dunque, difficile da rimediare quando l’alienazione si è stabilizzata. Il medicina più efficace sarebbe la prevenzione, con l’informazione preliminare della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il conflitto. Se non è possibile, il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del figlio, ma il tutto resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente efficiente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allontanamento temporaneo dei figli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”. Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia. “L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio assetto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a seguito dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori. L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze. Non v’è dubbio – prosegue il legale che i provvedimenti che dispongono l’allontanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed attenzioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.
44 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura
Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò
D
opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso Autunno gran d’Arte tEatrO veneziano
torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in
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TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI
nuOva stagiOnE tEatralE 2012-2013
I
l Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal vivo, tra grandi spettacoli ed innovazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata ldo Rossi. dalla Teatri”Zed!, presso il Ma- sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicaazienda leader gazzinodeldelsettore Sale neled “Emilio mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in Nord-est, Vedova. con la presenza Lacerazione. di un Plurimi/ legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando Binari ricco parterre ‘77/’78”di presso ospiti, l’ex tra cui squero delle così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny al 19 novembre è di scena Zattere, l’imprenditore laboratorio Mario del Maestro: Moretti Polegato, sono le due il sindaco Flaviofino Zanonato, la presidente dellail consueto autunnale con e4 gli armostre provincia organizzate Barbara Degani, dalla Fondazione il rettore Emilio dell’Università di appuntamento Padova Giuseppe Zaccaria, Zanella (Padova 1966), deeartisti Annabianca Umberto Vedova Tozzi,fino Michi al 25 dei novembre. Rossi, Micheletisti. BonAnnamaria de Le Orme e Baz. signernuova di gioielli, propone esemplari che Dell’architetto Il Gran Teatro designer Geox Rossi festeggia (Milanol’apertura 1931) della stagione artistica dopounici essersi superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca sono imposto esposti nelper mondo la prima dellovolta spettacolo 15 progetti con atla forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori (Ginevra 1956) con traverso in tre stagioni 120 tra studi, ne hanno schizzifatto architettonici, uno dei diprimi di5 metalli. teatri inBéatrice Italia, Helg il primo per numero di segni, spettacoli modelli e per di concorsi, media dioggetti pubblico di scena per tutti data. le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. MaurizioGeox Donzelli (Brescia 1958) riguardanti Ad inaugurare il tema teatrale. la stagione Si pone 2012-13, dunque anche il Presidente Mario Moretti Pogli acquerelli, specchi,hai tappeti in lana e l’accento legato: “Per sulle scenografi noi, essere e per parte opera integrante e ballettodi unconprogetto comegliquesto un significato Geoxprogettate è oggi una multinazionale setaopera del Nepal, a livello gli arazzi globale Jacquard ma è tutti consapeappoeparticolare: sulle architetture e costruite. “Par- che volePadova, dell’importanza del radicamento locale esitamente della necessità in sintonia di sostenere con la storiala del cultura. luogo.IlI ma, Pavia, Piacenza, Reggio e ancoTeatroMilano Geox, econ la programmazione suoi specchi internazionale sono intesi che“come attraeun unoggetto pubblicoin raGran Venezia, tutte le capitali padane artistica trasversale unaluci sintesi quella stessochereinventato è oggi la filosofia nell’immagine del Gruppo”. da lenti dove il teatrorappresenta accende le sue nella perfetta nebbia di se prismatiche, che rendono l’idea dell’eccellendi un ipotetico La nuovafrase stagione del Gran Teatro un calendario all’insegna persistente”, che testimonia l’amoreGeox di offre Franco Vimercati za, proponendo un progettati cartellonefiin spiccano ilmiraggio meglio nell’osservatore”. della musica italiana e straniera, Rossi per quei teatri nocui al Teatro (Milanoquali 1940 – 2011) conFrankestein le sue fotogradella danza, del cabaret e deiscala musical Titanic, Grease, Jr, del Mondo, ricostruito in grande per più l’oc-acclamati casione. Il Vizietto, Invece FulllaMonty, secondaShrek mostrae La alloSirenetta. Spazio fie d’oggetti comuni e seriali per esempio le le dove sveglie, zuppiere. Lail vero fotografi Vedova presenta perGeox la prima volta i cicliunII, teatro III bottiglie, Il Gran Teatro è realmente a 5 stelle, è lole spettatore pro-a lui è tutto, perché l’oggetto parlaattivati con la etagonista IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e al per della serata. Per venire incontro pubblico da quest’anno sono stati e essa stessa l’oggetto. lanuovi passione delper disagio esistenziale dell’artistaunafotografi servizi raggiungere la struttura: navettaagratuita da e parla per ilcon centro città, e verso una vitataxi, umanamente A queun servizio collegato autentica. direttamente con il teatro. M.G.M. Al.Ch.
“A
Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.
Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante
L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio
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l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore
principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo
mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.
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46 Cultura veneta
Cultura veneta 13
Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori
mOstra
“Veneto: Spettacoli di Mistero”
agli ErEmitani E a palazzO zuckErmann 115 libri illustratO dEl sEttEcEntO
185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto
A
Vesna Maria brocca
S
ul filo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e figure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spettacoli di Mistero” che anche quest’anno affida la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresentazioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal significato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand gastronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di
Riproposte le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero
Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lunghe gallerie sotterranee che passano proprio sotto alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei filari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispettosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la misteriosa fanciulla del Malopera” grazie allo spettacolo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi filò di fine Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e situazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www. spettacolidimistero.it
Padova una mostra che si configura come una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Palazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 aprile 2013 si potranno ammirare oltre 115 volumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collaborazione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafica delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffinatezza, ammirati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversificati e privilegiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografico e tematico. V.M.B.
gran tEatrO gEOx nuOva stagiOnE tEatralE 2012-2013
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l Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal vivo, tra grandi spettacoli ed innovazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz. Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data. Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Polegato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un significato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consapevole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la filosofia del Gruppo”. La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellenza, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta. Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero protagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro. M.G.M.
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del Piovese Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.131 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it www.lapiazzaweb.it
Economia
La Green economy nel futuro del Veneto pagg.
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Società
Il Veneto laboratorio politico dell’Italia di domani Un tempo considerata la regione senza onorevoli, oggi parlano veneto i principali candidati del rinnovo della politica nazionale: dallaPuppato a Galan, da De Poli a Flavio Tosi
alle pagg. 5-6-7
Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici pag.
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Cultura
La padronanaza della forma, omaggio a Eugenio Da Venezia pag.
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’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. continua a pag.
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ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio
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Dal Veneto verso la guida dell’Italia
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Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani
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er le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candidatura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consiglio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è la Puppato. In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.
Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori “E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppato – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta firme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia
candidatura alle primarie, chiede una firma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione. Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottamatore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex compagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane. Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delusi dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana gui-
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Attualità
>> Primarie: da sinistra e da destra
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Dal Veneto verso la guida dell’Italia
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Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Pese di Germana Urbani
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er le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candidatura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consiglio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è la Puppato. In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.
Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori “E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppato – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose
candidatura alle primarie, chiede una firma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione. Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottamatore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex compagine di centrodestra non sono più disposti a
segue dalla pagina precedente
data mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il
Nella pagina precedente: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Nelle pagine in seguito Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato
suo arrivo il pubblico era numeroso e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. continua alla pag. seguente
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nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Se si votasse oggi Andrea Causin e Diego Bottacin, tutil 27% dei cattolici ti ex Pd. “E’ tempo di cambiare la non voterebbe. Solo uno classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, su tre confermerebbe uno dei tre coordinatori regionali il suo voto al – con una nuova e preparata, poscentrodestra e il 14% sibilmente senza partiti ma con un voterebbe Grillo programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos, commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.
Attualità
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la CUriositÀ: MarCo paolini per laUra pUppato
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Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere da destra
uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega
che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.
orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare
anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”
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Attualità
>> Non solo rinnovabili
La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi di Germana Urbani
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coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti finali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo,
Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita”
dalle risorse primarie alle emissioni finali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’efficienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale. “Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occontinua alla pag. seguente
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Attualità
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>> Non solo rinnovabili 20 >> Non solo rinnovabili
La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi di Germana Urbani
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coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative
continua dalla pagina precedente
corre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al risparmio energetico, dalle filiere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”. Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato confermato che la green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone.
Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che finanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Forse un po’ di coraggio in più per guardare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.
Una regione aBBastanZa green: i dati
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econdo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occupa la decima posizione nella classifica italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifiuti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifiuti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale). La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superficie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (6,7 ogni 1000 abitanti). Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura
biologica (17° con 1,9% di superficie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infine, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).
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10 Società >> Solo un problema culturale?
Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici! Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti
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di Germana Urbani
entre scrivo, la cronaca racconta la sei libera di vivere senza di me”. morte di una ragazza palermitaMa le donne morte sono solo la punta na di 17 anni, pugnalata mentre di un iceberg che conta migliaia di vittime difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato di violenze fisiche e psicologiche talmente che non accettava la fine della relazione. La dolorose da non venir neanche denunciate. settimana prima moriva a Padova un’altra Lo sanno bene i centri antiviolenza giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, sparsi in tutto il territorio nazionale e Vepugnalata dell’ex compagno. neto che ascoltano il loro grido di aiuto e Tutto questo, anche se non ha nulla sono in grado di intervenire. Nella nostra a che fare con noi, purtroppo ci riguarda regione, secondo l’ultimo studio presenda vicino perchè questi fatti atroci confer- tato dall’Osservatorio nazionale violenze mano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne persone, soprattutto donne, sono state prouccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre tagoniste questo triste fenomeno: 36 omigiorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni cidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi due giorni. Numeri che fotografano una (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ distorsione aberrante del rapporto uomo- impennata nel 2011, con 23 aggressioni e donna e che emerge sempre più forte dalla 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati nostra società: chi ucanche i 1224 episodi A ottobre moriva cide non sono le madi violenza domestica fie, i delinquenti, ma denunciati nel solo a Padova Erika, nell’85% dei casi ad semestre del 28 anni, pugnalata primo impugnare un’arma 2011: tanti, ma andall’ex compagno mortale sono mariti ed che pochi visto che ex fidanzati che non pochissime donne arriaccettano la fine di una storia d’amore. vano a denunciare i propri “carnefici” visto L’escalation del fenomeno è talmente che spesso coincidono con la persona che forte che ormai si parla di femminicidio, dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti cioè omicidio di genere, fatto per scelta, che il 2012 ha già fatto registrare la dicol’estrema conseguenza delle molteplici no lunga sulla ‘’mattanza che non può più forme di violenza degli uomini contro le essere possibile in un Paese civile’’, come donne. Un atto che lancia un messaggio ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri spaventoso: “se non vuoi essere mia, non Moscatelli, presidente nazionale di Telefono
Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema. Ma per fermare tutto questo è necessario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il femminicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non basta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.
Case segrete per donne in periColo
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ggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è parttime e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.
12 Luoghi da scoprire >> Con un libro sottobraccio
Parchi letterari, come stare dentro ad un romanzo La voce di molti scrittori si riverbera nei luoghi che li hanno ispirati e che sono descritti nelle loro narrazioni e poesie
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di Germana Urbani
mate la letteratura e vi piacerebbe fare un viaggio all’interno della pagine del vostro romanzo preferito? Oggi è possibile grazie all’istituzione dei Parchi letterari, luoghi in cui i diversi autori sono nati, vissuti e hanno preso ispirazione per scrivere i loro testi migliori. In Italia ce ne sono una trentina, poi esistono le città simbolo: Recanati, per esempio, o Collodi, meta di gite scolastiche tutto l’anno. In Veneto stanno pian piano nascendo e strutturandosi, tra questi il parco letterario di Petrarca, Rigoni Stern, Hamingwey, Buzzati ma non solo. Uno in particolare è riconosciuto dall’Associazione nazionale ed è il Parco Letterario di Ippolito Nievo che tra Veneto e Friuli ambientò bellissime pagine del romanzo Le confessioni di un italiano. Si sviluppa lungo il corso di un piccolo, leggiadro fiume, il Venchieredo. E’ un vero orto
Si incontra l’insieme reale, evocato o comunque possibile, la fonte d’ispirazione di un autore della mente, con alberi, prati, uccellini, acque e storia. Seguendo l’itinerario mentale di Nievo è possibile costruire il nostro viaggio fuori porta tra le pagine delle Confessioni. Le prima tappa consigliata è Portogruaro, una cittadina, nata in pieno medioevo e sviluppatasi in pieno dominio veneziano. Le due strade urbane parallele al fiume Lemene, sono collegate da ponti ed affiancate da maestosi palazzi gotici e rinascimentali. La passeggiata nel centro storico consente di cogliere l’originaria struttura fortificata del borgo medievale, con fossati, mura e torri portaie, e di immaginare la vita lussuosa che i ricchi mercanti conducevano nei propri palazzi, grazie ai privilegi ed alle agevolazioni fiscali assicurate dal Governo della Serenissima. Come scriveva il Nievo “Le case grandi e spaziose col triplice finestrone nel mezzo, s’allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che
soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”. La seconda tappa del nostro itinerario è l’abitato di Fratta, dove è stato effettuato un intervento di restauro e di ripristino ambientale connesso alle citazioni del Nievo. Qui si trovava il castello in cui Carlino Altoviti, il protagonista del romanzo, trascorse l’infanzia e la giovinezza. Oggi il piccolo borgo è dominato da un edificio padronale rurale, divenuto sede del Museo Nieviano.Sicuramente più pittoresco Cordovado, un borgo fortificato racchiuso all’interno di un fossato e di una cerchia muraria. Il Nievo in particolare citò nel romanzo l’antica pieve, dedicata a Sant’Andrea e ubicata fuori dalle mura castellane. Interessanti si rivelano gli affreschi rinascimentali dell’area presbiteriale dei quali si conservano ancora cospicue tracce. Ippolito Nievo cita più volte nel romanzo i prati della Madonna che tuttora si estendono davanti al Santuario di Santa Maria delle Grazie, un gioiello dell’architettura barocca friulana. Spostandosi di circa un chilometro si trova la località di Venchieredo, una modesta borgata rurale resa celebre dalla presenza della fontana descritta dal Nievo: “Tra Cordovado e Venchieredo, a un miglio dai due paesi, v’è una grande e limpida fontana, che ha anche voce di contenere nelle sue acque molte qualità refrigeranti e salutari…. Sentieruoli nascosti e serpeggianti, sussurrio di rigagnoli, chine dolci e muscose, nulla le manca tutt’intorno”. La fontana è davvero particolare e merita una sosta per l’immaginazione. Prima di ripartire concedetevi una piacevole passeggiata attraverso la movimentata campagna della bassa friulana, e raggiungete la località di Stalis, nota per la presenza di due antichi mulini di recente restaurati. Un sito estremamente interessante oltre che per il valore storico e letterario, anche per la valenza naturalistica, visto che i mulini si inseriscono in un ambiente caratterizzato dalla presenza di limpide e fresche acque e da una vegetazione tipica estremamente rigogliosa.
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’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un territorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fiume, deve la sua celebrità ai suoi straordinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, perchè il territorio custodisce gelosamente testimonianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro governatori hanno lasciato
grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle. L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germania che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religione dell’impero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a partire dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica protestante che un tempo fu l’antica Aula Palatina costantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche
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16 Sì, viaggiare GERMANIA
25 Sì, viaggiare
il Riesling
brindano in una delle piazzette di baCharaCh. mosella in autunno. più sotto: la porta seguenti tre giovani miss del vino al Castello di alabrese, il titolare dell’enoteCa philippsdestra: paesaggi sul reno e sulla mosella.
Va dove ti porta
grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle. L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germa
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un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai piedi della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capolavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfiteatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comunismo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica. La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architet.. tura medievale. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrezzata per le visite e offre anche .. qualche tipica pietanza.I paesi di Losnich e
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Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costantamente affacciata sul fiume. .. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in posizione panoramica. Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fiume che nasce sul San Gottardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tutte le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Riesling preziosi e keller da visitare. A Lo-
reley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda, una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distraendoli fatalmente e in quel punto le correnti del fiume sono particolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima .. enoteca di Philipps Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fiabesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria
Sì, viaggiare 17
a il Riesling SEGUE DALLA PAGINA PRECENDENTE
Italia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo figlio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bello d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad Heltiville-Hattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori enologici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mobili e cambiò la storia della cultura e dell’informazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fino ad oggi. Nella chiesa di Santo Stefano si resta ammaliati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo vinicolo .. dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.
LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nella Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imperdibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffinata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!
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Giardinaggio 21 >> Non è tempo di dormire
Potature e nutrimento del terreno necessari prima del gelo La potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare. Se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un esperto
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di Germana Urbani
ioggia e freddo potrebbero indurre chiunque a pensare che i lavori in giardino siano sospesi, invece guanti alla mano si continua a stare all’aria aperta. I lavori da fare, specie prima delle gelate sono tantissimi e tutti molto importanti. Le nostre piante, arbusti, rosai e alberi da frutto hanno bisogno delle cure giuste in modo da predisporli alla prossima vegetazione primaverile in gran spolvero. La potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare e se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un nonno o da un giardiniere esperto... Così, almeno per cominciare. Gli alberi non sono tutti uguali. Per esempio il melograno va potato a fondo perchè la fioritura uscirà dai rami nuovi mentre la Spirea arguta va solo sfoltita un po’ perchè i fiori nascono sui rami vecchi. Per regolare i vostri lavori guardate alla luna, importantissima per chi ha davvero il pollice verde. Se fin da oggi sapete quali alberi o piante metterete a dimora a primavera, in questi giorni, in fase calante, preparate le buche da lasciare aperte fino al momento dell’impianto per facilitare l’ossigenazione e la disgregazione del terreno. Ricordate che questo è anche il tempo per zappare i filari delle siepi e cospargendo poi il terreno con terra mista e letame maturo. Anche le rose producono i fiori sulla vegetazione nuova che uscirà dal taglio di questi giorni, sia che si tratti di roseti a
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a concimazione di base è fondamentale per le piante. Si tratta del fertilizzante necessario a tutte le piante perché possano essere alimentate durante l’intero anno vegetativo senza scompensi. C’è chi preferisce usare il vecchio letame e chi la cornunghia e farina d’ossa, disponibile pellettata e confezionata e di facile distribuzione. Questo fertilizzante incomparabile per il nutrimento che apporta e per la persistenza nel terreno è distribuibile su qualunque tipo di pianta a radice legnosa.
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cespuglio, tappezzanti o rampicanti. Più si taglia meglio è. Ma se avete ancora spazio e pensate di mettere a dimora qualche altro bell’esemplare allora fatelo adesso. Scegliete la tipologia di rosa da piantare in base all’angolo in cui volete che cresca o alle piante che saranno a suo fianco. Fatevi guidare dal vostro piacere estetico, immaginando il risultato finale. Il passo successivo è la corretta messa a dimora e l’autunno è uno dei periodi migliori per farla, evitando i terreni gelati. Fondamentale è l’esposizione in pieno sole, in terreni pesanti e ben ricchi di sostanza organica, con un drenaggio ottimale. Preparate il terreno ricordando di scavare una buca piuttosto grande e profonda. Spargetevi del letame maturo o un fertilizzante granulare completo, oltre a torba e humus per migliorare la struttura del terreno. Eliminate eventuali rami rotti, accorciandoli a tre-cinque gemme e spuntando radici sofferenti anche se al momento dell’acquisto i rosai sono spesso già pronti per l’impianto. Distendete le radici facendole aderire alle pareti della buca e coprite il tutto con parte del terriccio comprimendo bene, poi annaffiate aspettando che l’acqua venga tutta assorbita, completate il riempimento della buca, comprimendo ancora per evitare sacche d’aria, e irrigate ancora. Sistemate un cumulo di terra, che andrà poi rimosso gradualmente, attorno al colletto, per proteggere la pianta fino al suo germogliare.
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uesto è il periodo giusto per le disinfezioni o trattamenti invernali. Alle rose, dopo la potatura, va eseguito il trattamento con la fatidica poltiglia bordolese, speciale per bloccare l’insorgere di malattie fungine a primavera come la ticchiolatura. In tal senso è bene irrorare anche il terreno sottostante le piante, in quanto il depositarsi delle foglie ticchiolate durante l’autunno procura un letto di spore che a primavera con l’evaporazione del terreno rischia di riportare sulla nuova vegetazione questa fastidiosa malattia.
22 Consigli di bellezza >> Chiome alla moda
La nuova stagione dei tuoi capelli Dalle sfilate arrivano molti spunti e suggerimenti per styling particolari: con coda di cavallo, sciolti, iper-lisci, ondulati. Biondi o scuri. Gonfi e voluminosi oppure piatti di Germana Urbani
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d ogni cambio di stagione soprattutto le donne sentono l’impulso a cambiare la propria “testa” con tagli e colori all’ultima moda. Molte le proposte emerse dalle sfilate autunno- inverno 2012-13, dalle quali, però, non emerge un trend deciso e univoco, ma idee che spaziano dalle più futuristiche, come il bicolore di Prada, a quelle più classiche. Se state pensando di dare una bella sforbiciata alle vostre lunghe chiome, non fatelo! Le lunghezze maxi vanno per la maggiore con styling che spaziano dal super liscio al mosso. I capelli lunghi esaltano la femminilità e la sensualità di ogni donna: seducenti, opulenti, che si esprimono in lunghezze mosse oppure lisce senza la minima imperfezione, con la frangia che torna ad incorniciare i volti oppure con righe centrali o casuali. C’è di tutto insomma, ma soprattutto con lunghezze dalle spalle in giù. La creatività poi, vi aiuterà a cambiare continuamente forma alla vostra chioma. Il trend che va per la maggiore è il capello raccolto, specie per le occasioni speciali, come suggeriscono moltissimi stilisti: una bella coda di cavallo, chignon alti o bassi e numerosi raccolti in perfetto stile vintage come li portavano in passerella le modelle di Detacher, Carolina Herrera, Jenny Packham e Derek Lam. Davanti allo specchio ricordate
sempre che spesso basta un piccolo dettaglio, magari accordato cromaticamente con il trucco o il vestito, per caratterizzare un look o un make up, quel piccolo tocco in più capace di fare la differenza. Non si tratta nemmeno di grandi cose, semplici accorgimenti che necessitano di un pizzico di attenzione. Gli stilisti lo sanno bene e infatti anche nelle loro proposte non mancano gli elementi decorativi: fiori o cerchietti con pietre e strass proposti da Rodarte e Dolce & Gabbana, che possono anche essere sostituiti da una treccina realizzata con gli stessi capelli posta di sbieco sulla testa. O anche treccine che trattengono un semiraccolto, come le figlie dei fiori negli anni ‘60. A questo proposito molto d’effetto e direi romantico, il semiraccolto di Gucci e di Dries van Noten. Quanto al colore da scegliere ce n’è davvero per tutti i gusti con una prevalenza, però per le sfumature bicolor abbastanza visibili. Sicuramente futuribili le lunghe chiome proposte da Prada che partono con una nuance e finiscono con tutt’altra. Meno marcate altre scelte, con sfumature più integrate tra loro. Ma non manca, e per fortuna, il classico bon ton di Jil Sander, Christian Dior e Bottega Veneta. Ma sul colore si sa, ogni donna più o meno vuol dire la sua, alla faccia della moda e del bon ton!
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Consigli di bellezza 23 >> Chiome alla moda
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na bella chioma deve essere innanzitutto sana. Attenzione dunque, soprattutto in autunno, perchè è facile che il clima e le cattive abitudini agiscano negativamente sui vostri capelli che di conseguenza perdono volume, spessore e lucentezza. E poi cadono inesorabilmente! I prodotti nati apposta per sostenere le vostre chiome e prevenirne al caduta sul mercato non mancano, anzi. Per prima cosa sarà necessario scegliere shampoo e balsamo che già sotto la doccia assolvano a questo compito, aggiungere una fiale da massaggiare o aiutarsi con degli integratori alimentati. Si tratta di un concentrato di principi attivi e nutrienti che rafforzano l’azione degli alimenti e andando a supplire La Papaya è chiamata dai cubani “fruta de bomba” grazie al suo elevato contenuto di Vitamine A e C, minerali, oligoelementi ed enzimi: un pool di elementi per sentirsi meglio
a mancanze più o meno gravi. Sono disponibili in più forme: capsule, pillole, soluzioni in polvere da inghiottire o sciogliere in acqua. Per il Ministero della Salute si tratta di veri e propri prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico. Nutrirsi bene è essenziale anche per i capelli. (La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Germana Urbani)
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24 Cultura >> La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da Venezia
La padronanza della Forma. Omaggio a E Nel ventennale della sua morte, alla scoperta di un artista che scelse di essere anacronistico di Alain Chivilò
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ent’anni fa, esattamente l’8 settembre 1992, si spegneva nella sua casa del sestiere di San Marco il Maestro Eugenio da Venezia (1900 – 1992). Per i famosi corsi e ricorsi la data è legata spesso, nell’immaginario collettivo italiano, all’armistizio che Pietro Badoglio annunciò e firmò nel 1943 con le forze anglo-americane e tra il 1941 e ’45 ad altri avvenimenti bellici europei. Alla guerra, la I vissuta in reparti lontani dal fronte e la II da civile, si contrappone però una pittura del Maestro che si dipana tra pace e armonia con un legame stretto con la tradizione coloristica veneta. Il tutto nasce dall’Impressionismo Francese e dalla I generazione della così detta Scuola di Burano (Pio Semeghini, Umberto Moggioli e Gino Rossi). Due poli nei quali l’interpretazione pittorica di Da Venezia parte per una personale evoluzione successiva. La XIX Biennale di Venezia del 1934 segna l’incontro con Pierre Bonnard che gl’impartisce il concetto chiave della poetica pittorica, ossia una volta assodata e interiorizzata una certa padronanza della forma, immediatamente bisogna distruggerla con la grande qualità di colorista dimostrata. In sintesi una predisposizione interiore al post-impressionismo di derivazione francese unita al consiglio di Bonnard all’interno del contesto della Scuola di Burano, che portano Eugenio Da Venezia a dipingere all’aperto con tonalità mai accese e chiassose. Una pittura “magra” sulla tela, dal tocco appena accennato ma nel contempo deciso e non esitante. Una dote innata che gli permette di partecipare a nove edizioni de La Biennale di Venezia tra il 1932 e ’56, più una fuori cadenza per il XL
anniversario della storica istituzione lagunare. Nel frattempo, a livello mondiale, le avanguardie avanzano e l’Arte da moderna passa a contemporanea. Un nuovo contesto artistico, non interiorizzato dal Da Venezia, tanto da criticarlo con toni accessi difendendo e continuando fino alla sua morte l’amato percorso figurativo. Probabilmente un limite che invece superò per esempio Giuseppe Santomaso suo amico negli anni iniziali. La critica del tempo si è molto focalizzata nell’esaltare il periodo artistico del maestro tra ante e post II guerra mondiale, ma non dimenticherei gli ultimi venti, trent’anni della sua produzione nei quali ha prodotto opere molto interessanti con un tocco maggiormente marcato e vitale tendente a richiami espressionisti, pur in un equilibrio di forma e colore che sempre lo contraddistinguono. A distanza di anni, oggi riprendo alcune sue riflessioni personali all’interno di domande che pongo in modo virtuale. Della città di Venezia porta il cognome. “Venezia m’incanta e mi sembra un paese di sogno. I suoi canali, i magnifici palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue barene. Tutte cose che mi danno la sensazione di vivere in un mondo irreale, un mondo d’incanto. Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l’Arte, infondendomi l’ardente desiderio d’approfondire sempre di più lo studio della pittura. I grandi Maestri della pittura veneziana dal ‘400 al ‘700 mi ammaliano, come pure mi affascina la pittura dell’ultima metà dell’800 rappresentata dai pittori di grande valore. Dovrei scrivere un intero volume per spiegare le sensazioni, le emozioni, che tutte queste bellezze ambientali suscitavano in me, o per ricordare gli artisti che in tale ambiente
avevano operato. Erano certamente il colore e la poesia che emanavano dalla loro arte le cose che più sentivo e m’attraevano. La pittura Veneziana è essenzialmente colore. Questo è stato dimostrato dai nostri grandi Maestri del passato quali i Bellini (specie Giovanni), Giorgione, Tiziano, Veronese, Tiepolo e tutto il ‘700 Veneziano con Canaletto e Guardi. Questo fu anche capito dagli Impressionisti Francesi da Manet, Renoir, ecc. Dunque in questo ambiente, dove l’acqua emerge ed avvolge tutte le forme dalle case ai palazzi alle architetture alle barche alle gondole, in un’atmosfera soffusa di luce si crea un incantesimo poetico in un’armonia e sinfonia di colore. La pittura aveva bisogno di riformare alla luce e vitalizzarsi emergendo nella natura, perché solo dalla stessa natura si può trovare nuova linfa e nuova vita. Ha trovato il modo di esprimersi e di mostrare tutta la sua grandezza e bellezza. E in questo ambiente dove l’acqua, il cielo, la luce a contatto con le architetture e le varie forme creano un labirinto pittorico di colori. Per Lei Maestro, cosa significa la parola Arte? “L’Arte è un dono di pochi e a essa si arriva soltanto quando un’artista la sente come una vocazione; è una forza che deve nascere dall’Io interiore, è una febbre che brucia e quando si sente questo impulso a esprimere si deve farlo in qualsiasi ora di giorno, di notte, da sano o ammalato. Si avverte l’impossibilità di sottrarsi al suo influsso: ecco perché sostengo che l’Arte non sia una professione, un mestiere, ma una vocazione meglio un dono superiore, ossia divino! Sento la pittura come una musica dolcissima e poetica che assume talvolta accenti drammatici, avverto come una sensazione fantastica ed irreale ricolma di risonanze arcane. Tutta questa musica che sgorga dalla profondicontinua alla pag. seguente
Cultura 25
Eugenio Da Venezia
“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!”
permesso e non esiste più alcun controllo. Sono prodotti del tempo in cui viviamo, sia per le guerre, la politica, che per le grandi conquiste della scienza, ma l’Arte è al di sopra di tutte le avvertenze e le cose umane. Pierre Bonnard un Maestro o meglio quasi un “padre”. “Ammirò le mie opere durante le Biennali di Venezia del ’32 e ’34. Lo conobbi tramite il Duc de Trèvise - Sauvegarde de l’Art Francais. Un incontro emozionante nel 1934. Ricordo ancora le sue parole: “a un artista come lei, dotato d’importanti qualità e grande sensibilità di colore, il consiglio che mi permetto dare è di approfondire lo studio della forma, per poterla padroneggiare e alle volte anche apparentemente distruggere”. Cosa Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid
tà del mio io deve essere trasformata dalla percezione visiva del colore. Spesso mi accorgo che basta una pennellata inesatta, non corrispondente a questa armonia sentita, per rovinare, distruggere il lavoro intrapreso; proprio come una nota stonata nell’esecuzione musicale può rovinare una bellissima sinfonia di un grande musicista”. Se le nomino la parola Astratto, cosa pensa? “Solo i grandi artisti hanno toccato e raggiunto con la loro arte il mistero della natura. Penso che questo sia il vero “Astratto”. Né viene di conseguenza che per molta critica io non sia un pittore moderno, attuale, avveniristico, con tutti gli ….ismi, ossia un’artista tradizionalista forse già superato. Tutto può essere, ma posso dichiarare che più di qualche pittore, così detto “Astrattista”, ha ammirato la mia pittura perché la sentiva viva e attuale, come la percepisco io, che mi sento nel mio tempo, in quanto seguo tutte le manifestazioni, le invenzioni, della cultura di adesso. La mia sensibilità è sempre aperta a tutte le più varie e disparate conquiste, sia nell’arte sia nella scienza: certo che oggi viviamo in un’epoca confusionaria, in cui in arte tutto è
che appresi, a dire il vero, anche da Gino Rossi, “non si costruisce col colore: si costruisce con la forma”. Ho tenuto questi consigli come la cosa più preziosa che ho avuto dai miei Maestri”. La base per impadronirsi della forma partì dagli studi anatomici. “E’ vero e mi unii al grande amico ed artista Marco Novati per trascorrere due anni, nei mesi invernali, nella sala anatomica dell’ospedale civile. Forniti anche di qualche bottiglietta di grappa, eravamo pieni di entusiasmo e disegnavamo dal vero pezzi anatomici per approfondire sempre più la conoscenza del corpo umano, cioè della forma. Ritengo senza alcun dubbio che questo studio fu il più importante e redditizio per impadronirmi di essa”.
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26 Cultura
Cultura provinciale 7
Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profiondità danno i primi sorprendenti risultati
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Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue
Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco
Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori
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di Giovanna Bellemo
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n ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabilmente da un’imbarcazione di pescatori. Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scansione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografica “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse programle, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e mati con l’imbarcazione “Tegnue I”. I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra- rende difficoltosa l’immersione del subacqueo”. Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’ancobiologica che potrebbe portare alla scora con la rottura della cima. perta di nuove specie come già avve“Era prevedibile che un lavoro di Mescalchin: “Siamo ricerca sistematico fatto sull’immensa solo agli inizi ci vorranno nuto nel passato e l’individuazione di area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 molti mesi per indagare nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo kmq) portasse alla scoperta di reperti tutta l’area. In arrivo subacqueo. archeologici. Siamo solo agli inizi, ci un robot subacqueo” “Constatiamo purtroppo che sono vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggioche agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna- re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai
Dolo Il concorso letterario
La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi
La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione
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ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsiasi età, che vogliano cimentarsi con l’esperienza della scrittura di un racconto breve. E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provincia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante. I racconti, dunque, che saranno in concorso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-
mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”. I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno superare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie. Ulteriori informazioni si potranno raccogliere presso la Biblioteca in Villa Concina – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email biblioteca@comune.dolo. ve.it. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclamazione ufficiale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30. O.J.
Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno pescatori e rifiuti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a flora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e finisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”. L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.
rande festa di compleanno per il decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in collaborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Francesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più significative dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini. Marco Lanza
A Mestre
TEATRO TONIOLO. LA RASSEGNA DEI COMICI
I
l teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica. Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assurdo, valida occasione per una riflessione divertente sulla società attuale. Un altro nuovo spettacolo sarà quello firmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresentazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile. A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per riflettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013. Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio. Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spettacolo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso. “I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e finire su un palcoscenico a fianco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-
La facciata del Teatro Toniolo dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici. Ironico e riflessivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo. Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia riflessiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finocchiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i figli moderni. Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it Roberta Pasqualetto
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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad” Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, provando i tipici rituali termali dell’epoca romana - naturalmente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amore!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garantiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.
PANORAMICA NEL DETTAGLIO: TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.
Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicatamente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applicazione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.
CALDARIUM - Libera il respiro
In questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piacevole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali liberano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!
LACONIUM - dolce relax
Un piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti iniziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’organismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.
LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vita
I nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.
ATRIOLUM - Dar spazio all’anima
“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chiamavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.
APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tutto
Liberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spalle la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.
AVVENTO IN STIRIA I bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magicamente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, troverete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici. • Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping natalizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini. • Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno. • Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loipersdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline innevate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.
FRIGIDARIUM - frizzante refrigerio
Fatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti. La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.
Thermalquelle Loipersdorf GmbH & Co KG 8282 Loipersdorf 152 Tel: +43 (0) 33 82 / 82 04 -0 • www.therme.at
28 Cultura
Cultura provinciale 23
Appuntamenti Al via una rassegna culturale itinerante
“Aperture” fino a dicembre
In diversi centri del Polesine si parlerà di religione, storia, fisica, filosofia, economia, letteratura di Mattia De Poli
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eligione, storia, fisica, filosofia, economia, lette- discussione sulle prospettive del welfare in tempo di ratura: sono questi i temi che saranno presentati crisi. Venerdì 23 Vera Negri Zamagni sarà ospite dell’ine dibattuti nell’ambito della rassegna “Aperture” contro condotto da Francesco Gennaro presso il circolo che attraverserà diversi centri del Polesine, da Porto Viro Unione di Adria sul tema “L’economia e la famiglia”, a Lendinara passando per Adria, Ceregnano e Rovigo, ovvero sul difficile rapporto tra vita lavorativa e vita fafino al prossimo 18 dicembre, sempre con inizio alle miliare. Martedì 27 Davide Dainese condurrà l’incontro ore 21. con Silvano Petrosino in programma a Ceregnano presso Non un festival a tema, non un ciclo di lezioni, la sala consiliare sul tema “Felicità denaro”: come uno ma un percorso nel territorio alla scoperta di questioni strumento per raggiungere la felicità diventa oggetto del di profonda attualità con lo scopo di aprire un dibattito desiderio fine a se stesso. sulla contemporaneità. Nei primi due incontri di ottobre L’Accademia dei concordi di Rovigo ospiterà infine, a Rovigo si è discusso dell’essenza del Cristianesimo e venerdì 30, Goffredo Fofi e Claudio Luciano che ricostrudel Dio “debole” che muore trafitto in croce ed è stata iranno la figura e la “lezione di Aldo Capitani”, uno dei presentata la “Antologia della resistenza dalla marcia su “maestri irregolari” del secondo dopoguerra italiano. Gli Roma al 25 aprile”. Novembre è ultimi due appuntamenti, dedicati il mese in cui si concentra il mag- La chiusura è affidata alla letteratura, proseguiranno gior numero di appuntamenti, sei a Guido Santato che nel mese di dicembre, entrambi dei dieci complessivi. Si comincia 8 interverrà presso l’Accademia dei Concordi. lunedì 5 a Porto Viro presso la nell’incontro “Pier Giovedì 13 è di scena la poesia sala Ex macello con l’intervento di Paolo Pasolini oggi” di Pascoli: l’incontro condotto da Massimo Teodorani che, insieme Sergio Garbato prevede l’intervena Giorgio Cosco, illustrerà i fenomeni fisici che carat- to di Silvio Ramat, docente universitario e a sua volta terizzano il sole e i loro effetti sulla terra. Venerdì 29 poeta, il quale analizzerà come lo scrittore romagnolo presso l’Accademia dei concordi di Rovigo Paolo Zorzato veniva letto nelle scuole di un tempo e di come la critica discuterà con Diego Fusaro della crisi economica attuale a partire dal 1955 ne abbia proposto un’immagine decie insieme proporranno una riflessione sul capitalismo e samente diversa, pienamente novecentesca: la lettura di sulle vie alternative ad esso. Storia ed attualità saranno alcuni versi sarà affidata all’attore rodigino Paolo Rossi. protagoniste dell’incontro “Ieri e domani. Il socialismo La chiusura è affidata a Guido Santato, docente univerumanitario all’inizio del ‘900”, che venerdì 16 a Lendi- sitario rodigino, che martedì 18 interverrà nell’incontro nara presso la Sala del consiglio comunale coinvolgerà condotto da Paolo Zorzato su “Pier Paolo Pasolini oggi. Andrea Tincani, Marcello Mazzo e Giulio Marcon in una Una nuova monografia sulla sua opera”.
in BreVe Spettacoli
lendinara ospita Balletto e MUsiCa
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ra prosa, danza e musica, nel mese di novembre Lendinara si conferma all’altezza della sua storia con numerose iniziative culturali. Il teatro comunale Ballarin ha ospitato la terza rassegna di teatro amatoriale, mandando in scena la compagnia “Proposta teatro collettivo” di Arquà Polesine, con uno spettacolo liberamente ispirato a lavori La chiesa di Santa Sofia di Carlo Goldoni, “Briciole d’arte” di Canaro, con “Il letto ovale” di John Chapman e Ray Cooney, mentre la chiusura è toccata ai padroni di casa de “La tartaruga” con lo spettacolo “Stella e firmamento”, liberamente tratto da un testo di Aldo De Benedetti. Lunedì 19 novembre, invece, in due orari, alle 18 e alle 21, il sipario si aprirà sulle note dello “Schiaccianoci” di Petr Ilic Tchaikovsky, eseguito da Anna Ivanova e dal suo “Balletto russo”. Ma a novembre nel centro altopolesano terminano anche gli appuntamenti con il festival “Il suono e gli strumenti di Domenico Montagnana”, dedicato al liutaio lendinarese e giunto all’ottava edizione. Due le date in calendario, entrambe presso il duomo di Santa Sofia alle ore 21: l’Orchestra di Padova e del Veneto, dopo aver accompagnato il 12 ottobre scorso Enrico Bronzi nell’esecuzione di opere di Franz Joseph Haydn e di Franz Schubert, sarà diretta e accompagnata al violoncello da Alexander Rudin in un programma che prevede brani di Arcangelo Corelli, Giuseppe Tartini, Gioacchino Rossini e Luigi Boccherini. M.D.P.
La locandina dell’iniziativa
Illustrazione per l’infanzia
“Castelli per aria”
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opo l’ottimo riscontro ottenuto a Rovigo nella sala della Gran Guardia, in occasione della 530° Fiera d’ottobre, dal 15 al 25 novembre prossimi la mostra di illustrazione per l’infanzia “Castelli per aria. Città di Rovigo” farà tappa a Badia Polesine, presso la “Antica rampa libreria caffè”. In un territorio provinciale ricco di professionalità artistiche, spesso sconosciute o sottovalutate, è nata l’idea di riunire attorno alle opere di Paolo Domeniconi le tavole di undici giovani illustratori. Giulia Antonello, Giulia Boari, Sofia Boccato, Veronica Cestari, Laura Ferracioli, Silvia Fiocco, Sara Michieli, Marta Padovani, Ilario Saltarello, Angela Sbandelli e Carlotta Tognin, oltre a esporre i loro disegni, proporranno attività ludiche e laboratori destinati ai bambini. Negli eventi in calendario sono coinvolti anche Sandra Trambaioli, autrice del volume “Un sogno da Leoni” e l’attore Morris Furegato. Questa inedita iniziativa culturale, dedicata al mondo magico delle illustrazioni per bambini, è nata dalla collaborazione tra la casa editrice Alberto Brigo editore, impegnata a creare occasioni di incontro tra adulti e bambini, il Comune di Rovigo e lo studio Web graffiti di Porto Viro ed è stata sostenuta dall’Accademia dei Concordi, dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione della Provincia di Rovigo e dall’Ufficio scolastico territoriale. “Castelli per aria” si propone come mostra itinerante e chiunque volesse ospitarla nella propria città può scrivere a: info@castelliperaria.it. M.D.P.
MUseo di adria “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”
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ll’interno del Museo archeologico nazionale di Adria dal 17 settembre 2011 si sono succedute diverse iniziative volte a celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua istituzione. Per concludere non poteva mancare un riconoscimento al suo nucleo fondante: la collezione privata della famiglia Bocchi. Dal 29 settembre scorso fino al 15 marzo 2013 è visitabile la mostra “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”. Vi sono esposti alcuni volumi manoscritti del catalogo del “domestico museo” di famiglia e dei registri dei visitatori e non mancano le curiosità: spiccano i nomi di Francesco Carlo d’Austria e del famoso epigrafista e storico Theodore Mommsen. Inoltre, sono presenti alcuni tomi della prima redazione dell’inventario, iniziata da Francesco Antonio Bocchi nel 1868, che l’elenco dei reperti talvolta corredati da schizzi e note. Accanto al disegno di una coppa a figure nere della prima metà del quinto secolo avanti Cristo, realizzato dal canonico Bocchi, si legge che essa fu donata nel 1809 all’imperatore Francesco I d’Austria. Nel corso dell’Ottocento gli oggetti “disotterrati in Adria”, soprattutto il vasellame di provenienza attica, iniziarono ad essere riprodotti e questa sorta di “fotocopia” o di “fotografia” in bianco e nero era destinata a studiosi per cercare di raccogliere maggiori informazioni. La mostra propone in alcuni casi la possibilità di confrontare il reperto archeologico con la sua riproduzione. I documenti, deteriorati da anni a causa delle ricerche effettuate da diversi ricercatori, sono stati ora recuperati grazie al lavoro svolto dal Laboratorio di restauro del libro dell’abazia di Praglia: essi testimoniano la fama internazionale raggiunta dalla collezione privata e la precoce tensione M.D.P. della famiglia Bocchi alla ricerca scientifica.
Teatro Sociale di Rovigo
stagione di MUsiCa JaZZ
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opo la musica lirica e sinfonica, oltre alla prosa e al balletto, il Teatro sociale di Rovigo completa il quadro delle sue nuove proposte culturali con la stagione di musica jazz, realizzata grazie alla collaborazione con il Rovigo jazz club. Dopo il concerto d’esordio che lo scorso 23 ottobre ha visto protagonista Luma Heloisa Lourenço con il suo quartetto, tra novembre e dicembre sono in programma altre quattro date. Tutti gli appuntamenti sono ospitati nel Ridotto del teatro in orario serale: dalle 20.45 alle 21.10 l’accesso è riservato ai soci del Rovigo jazz club e per loro l’ingresso è gratuito, mentre dalle 21.10 alle 21.30 possono entrare fino ad esaurimento dei posti i nuovi iscritti e chi acquista una tessera serale del costo di 8 euro. Nel mese di novembre, quindi, il calendario prevede per martedì 6 “Ivan Tribolla trio” che eseguirà “Bisconce”, “musica per trio e amico immaginario”, mentre martedì 27 sarà protagonista della serata l’apprezzato complesso rodigino “The ukulele lovers”, che suoneranno “My one and only uke”. Martedì 4 dicembre gli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo si succederanno nella “Jam session di fine anno”, aperta a tutti gli “amici” musicisti. In prossimità del Natale torna l’appuntamento con il “Delta gospel choir”, diretto dal maestro Luca Bertasi. Le collaborazioni con le realtà locali e la valorizzazione dei talenti polesani permettono di offrire proposte culturali nonostante le ristrettezze delle casse pubbliche. M.D.P.
30 Crucilibro
Spesso, a parafrasarli i sogni si alterano. Svaporano La realtà porta con sé sorpresa e delusione ed in essa la vita di ognuno rifiorisce improvvisa e inaspettata oppure soccombe
Stefano
Margaret
Romana
Liane
Benni
Drabble
Petri
Moriarty
Martin, professore universitario
Rosamund, studentessa
Ofelia, Margarida e Maria do Ceu
Alice, 39 anni
Alter Ego
Catena, poeta morto in manicomio
L’incapacità di lasciarsi coinvolgere dalla vita
La dittatura che finirà solo con la rivoluzione del 1974
Alice, 29 anni
Location
Un paese ameno, lontano dalla città
Londra, anni sessanta
Lisbona dalla bellezza magica
La vita di tutti i giorni
Michelle, attrice e ballerina
I ragazzi con cui esce
Manuel, Carlos e Tiago
Il marito di Alice
Eroe - Eroina
Co-Protagonisti
Intrigo
Martin è un anziano professore rifugiatosi nella solitudine, disinteressato alla vita. Lì però incontra Michelle, molto più giovane di lui, che gli ricorda un giovane amore
Finale
Grazie alla confidenza con la ragazza Martin torna a fare gesti da tempo abbandonati: frequenta la gente e torna a ballare. Poi le confida il suo grande segreto
Con la nascita di Octavia, le sue convinzioni personali saranno messe in discussione. Improvvisamente la realtà entra con prepotenza nella sua vita
La tre eroine incontreranno Manuel, Carlos e Tiago gli uomini che, dopo le false speranze, le porteranno verso il dolore, il sacrificio e l’annientamento
Alice di oggi ha una scarsa complessità emotiva, le tracce di chi era diventata non le piacciono più e l’amore ritorna vivo
Cosa dire del libro
Una storia d’amore e di affetti che non ci aspetteremmo da Benni che qui stempera la consueta espressività giocosa e ritrova nella scrittura la tenerezza
Il libro è una sorta di autoconfessione; raccontato in prima persona, è il percorso di una ragazza attraverso la sua volontà di sottrarsi a quanto si pensa sia obbligatorio per una donna
Con una grande narrativa di stampo realista, Romana Petri dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e tragicamente arretrato
Una commedia romantica in stile hollywoodiano dove lo scopo dell’intreccio narrativo e di rimettere insieme la coppia. Un successo del passaparola
Stefano Benni Di tutte le ricchezze Feltrinelli, pp. 208 € 16.00
Margaret Drabble L’ostacolo di Rosamund Astoria, pp. 214 € 16.00
Romana Petri Ovunque io sia Beat, pp. 624 € 9.00
Liane Moriarty In cerca di Alice Feltrinelli, pp. 398 € 9.00
Leggere… Leggere
La ragazza non si concede mai ma Le tre donne sono le protagoniste Alice ha 39 anni, tre figli e un uscendo una sera con George, un di una travolgente saga familiare matrimonio alla soglia del divorzio. ragazzo che forse le piace davvero, che parte negli anni Quaranta e Poi cade in palestra, perde la ci finisce a letto e rimane incinta. finisce ai giorni nostri. Sullo sfondo memoria e si risveglia convinta di Cosa fare? Tenere il bambino? Da la dittatura avere 29 anni sola?
di Germana Urbani · info: >www.lafeltrinelli.it< >www.astoriaedizioni.it< >www.beatedizioni.it<
OLIVIERI
l’evoluzione dell’abitare contemporaneo
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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA
Mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non convivente con il figlio minore.
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Diritto di visita = Diritto del figlio. Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso
Care lettrici e lettori, facendo seguito alla rubrica del mese scorso che aveva per oggetto il mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente, questa volta tratterò del delicatissimo problema inerente il mancato rispetto del diritto/dovere di visita del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente coincidente, per lo più, con la figura del padre. Senza preamboli si può certamente dire che il diritto di visita da parte del genitore non convivente con il minore risponda al preminente interesse di quest’ultimo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con lo stesso. E’ in sintesi il diritto del figlio a ricevere anche dall’altro genitore cura, educazione ed istruzione oltre che assistenza morale e materiale, così come sancito anche dall’art. 155 c.c. e riconosciuto a livello costituzionale nell’art. 30 I comma, laddove si prevede il diritto-dovere di entrambi i genitori. A detto diritto del figlio corrisponde il dovere del genitore all’adempimento del
diritto di visita – da intendersi anche quale espressione della solidarietà di entrambi i genitori degli oneri verso i figli-, cui può conseguire, nell’ipotesi di inadempimento, la decadenza della potestà genitoriale ai sensi dell’art. 330 c.c. e l’integrazione della fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare). Dunque, il diritto di visita deve essere inteso quale diritto indisponibile ovvero come un diritto di cui il soggetto non può disporre e dunque neppure rinunciare in modo unilaterale. Il mancato esercizio del diritto di visita da parte del genitore non convivente dà diritto al risarcimento dei danni? E se si, chi può validamente ottenere lo stesso? Va preliminarmente precisato che nessun rimedio al mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non affidatario viene previsto come concretamente attuabile da parte del nostro ordinamento. NON esiste dunque la possibilità giuridica di imporre al genitore inadempiente di esercitare il suo diritto di visita.
A fronte di detta ingiustificata violazione dei doveri genitoriali, consegue tuttavia la magra consolazione del figlio, e secondariamente anche dell’altro genitore, ad ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi per la lesione dei loro diritti fondamentali. Occorre, tuttavia, dimostrare la rilevanza dei danni causati dall’assenza del genitore non affidatario. Danni che in linea generale ben possono consistere nel mancato corretto sviluppo della personalità del minore, nella perdita della serenità e sicurezza personale, nella compromissione della crescita sana ed equilibrata, nella sussistenza di psicopatologie legate a detta privazione. Del resto, per essere genitori non basta avere avuto la capacità di procreare, attitudine che appartiene anche al mondo animale, ma occorre, altresì, assumersi gli oneri derivanti da questa splendida, ancorché gravosa, scelta di vita contribuendo in via solidale con l’altro genitore a mantenere, educare, istruire i propri figli. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono
capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. MESSAGGIO PUBBLICITARIO
L’ARCHITETTO
Il futuro: la casa in legno?
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 In Italia la casa in legno forse non è la tradizione costruttiva principale, ma ormai in molti paesi d’Europa è una tendenza che sta prendendo sempre più piede, sostituendo le costruzioni tradizionali in cemento e mattoni! E’ quindi il legno, materiale “primitivo”, il futuro? Molti lo sostengono, poiché per certi aspetti ha delle prestazioni maggiori. Quali? Innanzitutto non è più come un tempo: gli edifici in legno realizzati con tecniche costruttive moderne permettono altezze superiori ai due piani; inoltre la casa in legno non ha più l’aspetto di baita alpina, dato che ad essere in legno sono le strutture e gli interni, ma intonaco, “cappotti” e finiture non si differenziano affatto ai più moderni edifici tradizionali. Come materiale di costruzione il legno è eccezionale! Perché può essere trattato facilmente, ad uso multiplo, di facile combinabilità e nella direzione di crescita ha una grande resistenza. La prefabbricazione degli elementi, dalle pareti alla copertura, è indipendente dalle condizioni metereologiche e facilita la realizzazione di prodotti “su misura” di ottima qualità. Il tempo di costruzione con elementi prefabbricati è notevolmente ridotto ed i lavori sono quasi limitati al montaggio delle componenti: molte ditte assicurano l’opera finita dai quattro ai sei mesi! L’isolamento termico del legno è favorito paragonato ad altri materiali di costruzione. Difatti la struttura porosa del legno con le sue cellule piene d’aria
ha buone proprietà termoisolanti ( =0,12 W/mK) e permette l’accoppiamento con grossi strati termoisolanti. Così in inverno mentre le case costruite tradizionalmente hanno un’ inerzia termica notevole, gli edifici in legno si riscaldano più facilmente. L’isolamento termico riduce infine in maniera significante le spese di riscaldamento e di conseguenza le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Le reti impiantistiche possono essere inserite all’interno di appositi cavedi già predisposti nella struttura, così da alloggiare opportunamente i cavi. La ditte specializzate in costruzioni in legno difatti offrono un ottima consulenza dalla progettazione all’intero processo di costruzione e l’esecuzione pulita in cantiere è garantita da previsioni esatte. Altra nota positiva è la “salubrità” delle case in legno che hanno un buon equilibrio tra l’umidità dell’aria. Difatti il legno è un materiale naturale, che “respira” mantenendo l’umidità dell’aria all’interno ad un valore ottimo, inoltre è libero da agenti allergizzanti, non ha carica statica, emissioni o radiazioni. E’ anche un materiale ecosostenibile perché dal punto di vista ecologico Il legno risparmia materia prima dato che cresce in natura e si rinnova permanentemente. Dopo l’ utilizzazione il legno può ancora essere riciclato, cosi non inquina l’ambiente. Infine a parità di cubatura richiede una parete esterna meno larga, con un guadagno del 5% di superficie interna. La casa
in legno ha un’ottima resistenza al fuoco ed è attuale” per la sua buona resistenza ai sismi, sia perché è solitamente costruita su piattaforme di cemento che “galleggiano” sul terreno, sia perché è elastica. In Emilia ed in Abruzzo si stanno costruendo molte case antisismiche in legno. La nota dolente è decisamente il costo! Difatti i costi possono salire dai 1.200 Euro al metro quadrato in su (molto dipende dalle finiture), così molti ritengono questi sistemi ancora troppo cari. Si stima che i costi siano dal 15 al 30 % superiori alle tecniche tradizionali e visto i tempi di crisi non ci sono troppi margini per queste innovazioni. Ma la legge del mercato insegna che qualora i costruttori e committenti iniziassero a richiedere maggiormente questi sistemi, i prezzi scenderebbero di conseguenza, per via dei maggiori volumi di mercato. Visti poi i prezzi dei consumi energetici bisogna farsi due conti in tasca, dato che la casa in legno ha di solito un risparmio energetico del 90 % sui costi di gestione! Difatti si stima che per uno spazio abitativo di 100 mq la spesa si aggiri sui 300 euro contro i 1.000 - 1.500 euro spesi mediamente per riscaldare un abitazione tradizionale. In ogni caso le prospettive di sviluppo sono sicuramente positive: entro il 2015 le ricerche di mercato stimano che le abitazioni in legno aumenteranno di un ulteriore 50%, ossia dalle 5.000 abitazioni censite in Italia nel 2010 alle circa 7.500 del 2015!
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare
famiglie in affitto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano
loro dinamica. Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il
rubrica. A presto.
I nostri esperti 33
Assistente Sociale Laura Traversi
www.percorsi.pd.it
LAVORO
A cura di: Matteo Barizza
“Il nuovo articolo 18 dello statuto dei lavoratori: cosa cambia – prima parte” 1. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, contenente la riforma del mercato del lavoro denominata Fornero. 2. Tra le tante novità introdotte, senz’altro quella più rilevante è la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se non altro perchè viene ad incidere significativamente su di una normativa vigente da oltre quarantanni, vero pilastro del diritto del lavoro. 3. Per meglio comprenderne la portata, analizzeremo in più riprese i singoli commi del nuovo articolo 18, partendo, oggi, dai primi tre, disciplinanti le conseguenze del licenziamento cosiddetto discriminatorio. 4. Il nuovo comma 1 dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, afferma che è nullo il licenziamento: - discriminatorio, perchè intimato per ragioni di credo politico, o fede religiosa; - discriminatorio, perchè determinato dall’appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali, ipotesi, queste e quelle del punto che precede, entrambe previste dall’art. 4 della legge n. 604 del 1966; - discriminatorio, perchè diretto a subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ovvero cessi di farne parte; - discriminatorio, perchè diretto a recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero; - discriminatorio, perchè diretto a fini di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età, o basato sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali, ipotesi, queste degli ultimi tre punti, previste dall’art. 15 dello Statuto dei Lavoratori; - intimato in concomitanza con il matrimonio, come previsto
dall’art. 35 del D. Lgs. n. 198 del 2006; - intimato alle lavoratrici nel periodo compreso dall’inizio della gravidanza, fino al termine dei periodi di interdizione dal lavoro; - causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore; - intimato al padre lavoratore per la durata del congedo di paternità, fino al compimento di un anno di età del bambino; - intimato in caso di adozione e di affidamento, ipotesi, queste degli ultimi quattro punti, previste dall’art. 54, commi 1, 6, 7 e 9 del D. Lgs. n. 151 del 2001; - riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge; - determinato da un motivo illecito determinante, ai sensi dell’art. 1345 c.c. 5. Nulla da dire circa le ipotesi di nullità del licenziamento espressamente previste dal comma 1 dell’art. 18, se non che il legislatore ha, finalmente, espressamente disciplinato l’ipotesi del licenziamento determinato per motivo di ritorsione, ossia il licenziamento posto in essere dal datore di lavoro per vendetta, riconducendolo – ma così era anche in precedenza per unanime interpretazione giurisprudenziale – al licenziamento discriminatorio in quanto determinato da motivo illecito ex combinato disposto degli articoli 1345 e 1418 c.c. 6. Con l’unica osservazione, però, che mentre la giurisprudenza era unanime nel ricondurre il licenziamento ritorsivo alla fattispecie (ed agli effetti) del licenziamento discriminatorio, alla condizione che il motivo ritorsivo fosse, oltre che determinante, anche esclusivo, così come previsto proprio dall’art. 1345 c.c. (cfr. ex pl. Cass., sez. lav., 9 marzo 2011, n. 5555; Cass., sez. lav. 1 dicembre 2010,
n. 24347), tale secondo requisito non viene espressamente menzionato dal nuovo comma 1 dell’art. 18. 7. Tuttavia, dal momento che tale disposizione rinvia proprio alla norma codicistica, a parere di chi scrive non sembrano esserci dubbi che i requisti richiesti per l’applicazione della disciplina in questione continuino essere entrambi, come in precedenza insegnato dalla giurisprudenza di legittimità. 8. Passando ora agli effetti dei licenziamenti che potremmo tutti definire discriminatori, i commi 1 e 2 dell’art. 18 prevedono cumulativamente che: - il datore di lavoro sia condannato alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro (comma 1); - il datore di lavoro sia, altresì, condannato al risarcimento del danno subito dal lavoratore nella misura pari ad un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra (comma 2); - da tale risarcimento debba essere dedotto quanto eventualmente percepito (aliunde perceptum) nel periodo di estromissione dal lavoratore per lo svolgimento di altre attività (comma 2); - la misura minima di tale risarcimento sia pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma 2); - il datore di lavoro sia condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il medesimo periodo (comma 2). 9. Anche in questo caso valgano alcune considerazioni: - anzitutto la disciplina di cui sopra trova applicazione anche nelle ipotesi di licenziamento inefficace perchè intimato verbalmente, come previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 18; - le ipotesi di licenziamento c.d. discriminatorio comportano la condanna alla reintegra ed al conseguente risarcimento
del danno altresì nelle ipotesi in cui il datore di lavoro occupi, al proprio interno, meno di quindici dipendenti (comma 1 del neo art. 18). Tale conclusione del resto, era unanimemente accolta dalla giurisprudenza di legittimità (cfr, ex pl., Cass., sez. lav., 27 ottobre 2010, n. 21967), in ragione della nullità del recesso datoriale in quanto riconducibile ad un motivo illecito; - la norma di cui al comma 2 dell’art. 18 deduce dalla misura del risarcimento riconoscibile al lavoratore (soltanto) l’aliunde perceptum e non (anche) l’aliunde percipiendum, ossia quanto il lavoratore sarebbe stato in grado di guadagnare se si fosse diligentemente attivato per la ricerca di una nuova occupazione. A parere di chi scrive tale previsione legislativa, distinta dalla disciplina espressamente prevista, invece, nelle ipotesi di licenziamento disciplinare illegittimo (comma 4), è il frutto di una precisa scelta operata dal legislatore, che ha voluto sanzionare in modo più significativo le ipotesi di recesso del datore di lavoro dettate da motivi più che altro ideologici. 10. Il comma 3 dell’art. 18 prevede in ogni caso la facoltà in capo al lavoratore di optare per un’indennità sostitutiva all’ordine di reintegrazione dettato dal giudice, sostituendo il posto di lavoro con un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, non assoggettata a contribuzione previdenziale, alla quale va aggiunto il risarcimento del danno come sopra descritto. 11. Sul punto il legislatore ha previsto, similmente alla precedente formulazione della norma, che il lavoratore ha trenta giorni di tempo dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall’invito del datore di lavoro di riprendere servizio, se anteriore, per esercitare l’opzione, pena la risoluzione del rapporto di lavoro.
INFORMAZIONE SOCIALE
Conoscere i servizi alla persona Dott. Laura Traversi
Gent.li lettori, con questo primo articolo inizia la mia collaborazione con il periodico di informazione “La Piazza”, inaugurando questa nuova rubrica di approfondimento di tematiche in ambito sociale e sociosanitario. Vi è già capitato di entrare nell’ufficio di un Assistente Sociale? Ricordate di cosa avevate bisogno? Probabilmente sapete che l’Assistente Sociale è una figura professionale che lavora in un Comune all’interno di un settore generalmente denominato “servizi sociali” o “servizi alla persona”; per la maggior parte dei cittadini non è chiaro di che cosa si occupi e spesso lo si scopre solo nel momento in cui c’è un bisogno che riguarda la nostra vita molto da vicino: il nostro genitore anziano non riesce più a prepararsi da mangiare da solo; abbiamo saputo dai giornali che potremmo aver diritto ad una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare Assistente Sociale Laura Traversi
a scuola nostro figlio disabile... L’elenco sarebbe lungo e questo dà il senso della complessità del sistema dei servizi sociali italiani. Ciò che è complesso innanzitutto è che esso si compone di tanti snodi : dal 2000 esiste una legge quadro (la legge 328, da non leggersi “trecentoventotto” ma bensì “tredueotto”, un piccolo suggerimento per sembrare non del tutto estranei al settore) che indica i principi entro cui deve muoversi la materia e diverse altre leggi nazionali che si occupano di bisogni specifici (per esempio per la disabilità la legge 104 – qui invece dite “centoquattro” - così apprenderete da subito che nel nostro settore una volta imparata una strada, non è mai per sempre..); in materia di servizi sociali poi dicono la loro tutte le istituzioni locali: le Regioni, che principalmente stanziano denaro per contributi di varia natura (per anziani non autosufficienti, per le famiglie in affitto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano
contributi ai bambini riconosciuti da un solo genitore o promuovono iniziative per la terza età; infine i Comuni, che nel settore dei Servizi Sociali sono responsabili - in quanto titolati per legge ad esserlo - della maggior parte degli interventi in materia, investendo risorse proprie per la loro costruzione e gestione (servizi di tutela, servizi domiciliari, asili nido, in alcuni ambiti con il supporto economico statale o regionale); cosa più importante i Comuni rappresentano l’istituzione più vicina al cittadino e al suo bisogno, dunque con un compito di promozione di altri servizi e di sostegno alle risorse locali che possono essere utili a ciascuno di noi per affrontare i cambiamenti della vita che “inceppano” lo scorrere ordinario delle nostre giornate, cambiamenti che sopraggiungono per ordine naturale ma che sono pronti a trasformarsi in “difficoltà” o “disagio” se non adeguatamente accompagnati nella loro dinamica. Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il
corpo di quei soggetti privati come le cooperative, le associazioni, le fondazioni che raccolgono i bisogni di un territorio e rispondono secondo il loro mandato sociale.… e anche qui l’elenco sarebbe lungo. Se questi soggetti e questi servizi funzionano e si intrecciano in alcune aree, possiamo dire che rappresentano le basi di una città sociale, nella quale i cittadini possono trovare un sicuro sostegno in qualsiasi momento critico della loro vita. In questa rubrica mi propongo di fornirvi maggiori informazioni su alcuni di questi temi, con l’intento di approcciarli dal vostro punto di vista, come se già domani aveste bisogno di capire come funzionano le cose o come potreste meglio farle funzionare. Se avete domande specifiche, richieste o temi di vostro interesse, suggeritele scrivendo a laura@percorsi.pd.it: potrebbero diventare oggetto di questa rubrica. A presto. www.percorsi.pd.it
34 I nostri esperti DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA
A cura di Lorenzo Sartiè
Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente finiti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fino ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fidano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fidate un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fidano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfida è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti
sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare
su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro
aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non significa solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e
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opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.
Lo stile di vita americano, quello che ha accompagnato la crescita di molte generazioni e rappresentato nei vecchi film americani, ora si potrà toccare con mano. A Padova, dal 17 al 18 novembre 2012, si svolgerà la 3a edizione di Mito America, nell’ambito della manifestazione TuttinFiera. L’edizione 2011 con le sue 50.000 presenze, ha confermato l’interesse del pubblico verso gli usi e costumi americani. In Mito America il visitatore potrà immergersi in una realtà ricostruita in perfetto stile USA. Al suo interno sarà presente un’eccezionale esposizione di auto e moto americane curata da Route 66 American Cars Club, che faranno da coreografia al lifestyle Usa. Sarà possibile gustare piatti tipici, assistere a spettacoli musicali, esibizioni sportive, acquistare abbigliamento rockabilly e country, arredamento vintage, gadget e molto altro ancora.
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AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese
I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?
Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.
BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)
CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................
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A tavola 37 CUCINA
VINO
Denis Meneghini
IL CARMIGNANO D.O.C.G.
U
LTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN
VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’ ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO. IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGONO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE. IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SANGIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ. UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT
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