del Piovese
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 117 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Primo Piano Imu, Irpef e Service tax: amministrazioni locali in affanno pagg.
Piove di Sacco Residenti stranieri in calo: è la prima volta dal 1995
Sanità L’ospedale di Piove rimane struttura per acuti
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EDITORIALE
a brugine l’acqua del sindaco si beve alla “spina”
Il Vajont non ci ha insegnato nulla di germana urbani
Verrà installato a Brugine il primo distributore di acqua automatico del Piovese per la vendita di “acqua alla spina” a prezzi definiti. Saranno due, del tutto simili a quelli del latte crudo, già presenti in numerosi Comuni. pag. 17
sant’angelo. autovelox: 1500 multe in due mesi
Millecinquecento multe per eccesso di velocità elevate in meno di due mesi ad altrettanti automobilisti. Queste le cifre che sta facendo registrare l’autovelox installato lungo la strada dei Vivai dal Comune di Sant’Angelo. pag. 18 10%
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Crisi. Un altro imprenditore suicida, il Piovese reclama attenzione Amministratori, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali allo Stato e alla politica: “Abbiamo bisogno di riscatto”
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ai politici locali l’appello a sostenere le vittime della crisi. E’ il messaggio lanciato dai sindaci della Saccisica, riuniti il 23 settembre scorso all’assemblea voluta dalle amministrazioni di Sant’Angelo e Legnaro dopo l’ennesimo suicidio legato alla crisi. L’ultimo, quello di Maurizio Bertin, titolare della 3B, ditta specializzata nella produzione di ruote per biciclette, che il 17 settembre si è tolto la vita nella propria azienda.
All’appello hanno risposto compatti gli amministratori: presenti Massimiliano Barison, nella doppia veste di assessore provinciale al Lavoro e sindaco di Albignasego, il consigliere provinciale Alberto Canova, i sindaci Luca Sartori (Arzergranede), Eric Sturaro (Correzzola), Sabrina Rampin (Polverara), il vicesindaco di Piove di Sacco, Lucia Pizzo, gli assessori Daniela Bertella (Codedvigo), Roberta Bruscaglin (Pontelongo) e il consigliere di Piove, Andrea Recaldin. All’iniziativa hanno aderito anche le
associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali: presenti Ascom, Cgil, Cisl, Confedercontribuenti Veneto e Upa. La riunione è stata preceduta da una fiaccolata: un lungo corteo silenzioso che ha sfilato lungo le vie del centro di Sant’Angelo per ricordare le vittime della crisi e la tante, troppe morti, legate al lavoro. Colpa di uno Stato assente, si è detto, di una politica che ha perso di vista i problemi del quotidiano. pag.
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idimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. A volte bastano poche parole, una presa di posizione netta e, forse, tutto può cambiare, svoltare. Anche il destino di una sola persona o di intere comunità. Così sarebbe stato per Longarone 50 anni fa se l’interesse di pochi sulla diga e i profitti che avrebbe prodotto, non avesse prevalso criminosamente sull’interesse di molta povera gente. Guardando al Veneto di oggi e ripensando al disastro del Vajont vien da dire che non abbiamo imparato niente. Con l’autunno arriveranno le piogge. Una volta erano una benedizione, oggi le scongiuriamo come un nuovo flagello. Le esondazioni frequenti, gli allagamenti improvvisi che paralizzano le nostre città ci hanno insegnato a temerle ma soprattutto hanno reso evidente che la rete idrica e la terra, che ancora respira libera dal cemento, non bastano più ad assorbire l’acqua che cade dal cielo. Eppure chi ha il potere di farlo continua a progettare strade, nuovi quartieri, grandi ospedali. Nemmeno la crisi segna una battuta d’arresto in questa corsa al cemento. Non ci sono più soldi per nulla eppure sulle grandi opere non si torna indietro. continua a pag.
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L’Intervento
Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire di Marco Pavin*
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rossimità attiva”, questa la proposta del presidente dell’Upa Roberto boschetto, tra chi amministra e chi produce. Un nuovo patto, intendo, che sia fondato non sulla logica dello scambio (di consenso, di interessi), ma sulla trasparente “coalizione”... *Presidente Confindustria Padova
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EDITORIALE
segue da pag.
Il Vajont non ci ha insegnato nulla
Cintura urbana Padova
dopo 25 anni apre la bretella di abano
Aaperta al traffico dopo una lunga e snervante attesala bretella tra la strada regionale 47 “di Altichiero”, la tangenziale ovest di Padova, e la strada provinciale 2 “Romana aponense”, vale a dire la “direttissima per Abano”. “Dopo circa 25 anni, finalmente sarà in funzione un’opera strategica per la città” ha dichiarato soddisfatto il vicesindaco reggente Ivo Rossi. “L’opera ha subito un iter lunghissimo sia sotto il profilo progettuale sia per i finanziamenti. Finalmente il quartiere della Mandria sarà liberato dalla soffocante morsa del traffico, specie quello pesante, che oltre ad inquinare ha sempre rappresentato un elemento di pericolo”.
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E ancora una volta ci si deve chiedere a vantaggio di chi vadano queste scelte. L’inchiesta che vede coinvolti gli ingegneri veneti Baita e Mazzacurati la dice lunga in merito, ma è solo la punta di un iceberg. Basta seguire la cronaca per cogliere come attorno ai grandi progetti veneti vi siano molte falle di trasparenza e di legalità e conflitti di interessi in atto, senza contare il rischio ormai documentato di infiltrazioni mafiose. Contro la speculazione che cancella il territorio agricolo e intere comunità si alza sempre più spesso la voce di comitati territoriali in difesa dell’ambiente. Persone informate che chiedono di prendere parte con meccanismi democratici alle decisioni per lo sviluppo del territorio. Che chiedono un’inversione di tendenza perchè, soprattutto oggi, il tema delle grandi opere rischia di essere per la nostra Regione un nodo cruciale. Il Veneto ha un triste primato dal punto di vista ambientale: è la regione più cementificata d’Italia. Il consumo di suolo agrario è passato dai 72 milioni di mq all’anno negli anni Ottanta ai 182 milioni mq all’anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno tra il 2000 e 2010. Inoltre, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di un milione di abitanti. Occorre chiedersi davvero se continuare a costruire e a cementificare sia davvero la via giusta per la garantire ripresa economica e benessere ai veneti. Credo che a 50 anni dalla tragedia del Vajont la risposta debba essere un’altra e che si componga proprio di quelle poche parole che Don Albino Bizzotto ha consegnato al Consiglio regionale veneto invitando la politica al programmare nuove forme di sviluppo sostenibile. Il prete padovano è stato protagonista ad agosto di un lungo digiuno in nome dell’ambiente e quando è stato invitato ad intervenire a palazzo Ferro-Fini ha messo uno in fila all’altro i numeri che lo preoccupano, quelli sul consumo di suolo, sulla necessità di salvaguardare l’agricoltura, il fabbisogno alimentare e la terra in generale. Ridimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. di Germana Urbani
Lutto
Condoglianze al nostro direttore Mauro Gambin che ha perso la mamma, mancata prematuramente lo scorso settembre. L’editore, tutta la redazione, l’amministrazione, la grafica e l’area vendita di Give Emotions sono vicini a Mauro in questo momento di lutto e di grande dolore.
Telefono amico di Padova cerca nuovi volontari e apre le iscrizioni per l’anno 2014 alle selezioni per il corso di formazione “Nuovi volontari”. Il corso dura quattro mesi a partire da ottobre con frequenza settimanale. Il corso è gratuito e ha l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti rispetto ai temi dell’ascolto e della comunicazione e aiutarli a potenziare capacità e metodologie utili per la gestione di relazioni d’aiuto al Telefono Amico. Per maggiorhi informazioni chiamare 348-4936804 o inviare una mail a tacorsonuovi@libero.it.
citta’ metropolitana un passo avanti
donne eccellenti premiate alle terme
le nostre condoglianze a mauro
telefono amico cerca volontari
Incontro sindaci e ministro
Iniziativa delle Albergatrici
Donne eccellenti, anche quest’anno le albergatrici di Abano e Montegrotto Terme hanno assegnato il premio. Fra loro Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’arte per la maestra di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Daniela Zuccoli Bongiorno, impossibilitata a raggiungere la manifestazione, è stata però egregiamente sostituita dal figlio Nicolò. A Ornella Vanoni ha il Premio Donne Eccellenti come Donna delle Terme. Per la ricerca premiata la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, per il giornalismo Alessandra Viero.
Selezioni per il nuovo corso
Piovese
Regione
“È stato un incontro molto positivo. Credo che si sia fatto un passo avanti nel definire il percorso della Città metropolitana così come padova l’ha delineato insieme a Venezia e Treviso” ha detto il vicesindaco reggente Ivo Rossi al termine dell’incontro con il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio, presente anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo.
casse comunali
In primo piano
A Monselice in ottobre
I sindaci in equilibrio... di bilancio
Pontelongo
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Medici di base “sovraccarichi” di pazienti
cultura locale “Scenari di carta”, letture e spettacoli per ragazzi
Gioco d’azzardo: una patologia e un mercato per le mafie pagg.
sicurezza idraulica
corsi di dizione e uso della voce
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La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione pag.
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Mostre Gli sugardi universali di Tàpies
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Il Centro Studi per l’Etnodramma di Monselice organizza corsi di dizione e uso della voce finalizzati alla presa di coscienza della voce, all’espressione in pubblico, all’eliminazione delle cadenze dialettali. Il corso parte da zero affrontando l’uso della voce in tutti i suoi aspetti: respirazione, articolazione, dizione. Il programma comprenderà una parte teorica nella quale si porrà l’attenzione sugli accenti, i simboli fonetici e le regole generali e particolari. Le lezioni si terranno a Monselice (vicino alla stazione ferroviaria). Per informazioni: 328 6672328, info@etnodramma.it.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese IMPOSTE Nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, per la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980
Tasse da record soffoc
di Alessandro Abbadir
E’ scattato l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, colpirà soprattutto le fasce meno abbienti della nostra regione
La Tares si è rivelata un salasso ben più ampio delle imposte Tia – Tarsu precedenti
T
asse si ma quali? La repentina crisi di governo, e la sua soluzione con la messa in un angolo dell’ex premier Silvio Berlusconi, non hanno sciolto il dubbio agli italiani e ai veneti. Cosa si pagherà? Per cominciar,e dato sconcertante: nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, denuncia la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto pagato nel 1980 (5.272 euro pro capite). Questo è riconducibile al fatto che le stime della Cgia hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente (DL 63/2013 “proroga agevolazioni fiscali Irpef ristrutturazione edilizia e risparmio energetico”, DL 69/2013 “del fare”, DL 76/2013 “differimento aumento Iva” e DL 102/2013 “abrogazione prima rata Imu”). Nel momento in cui scriviamo l’aumento dell’Iva è scattato dal 21 al 22% . Una misura che deprimerà i consumi. Vediamo gli effetti nel dettaglio per il Veneto. “L’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% - spiegano in una nota Unioncamere Venete - comporterà nella nostra regione una contrazione dei consumi di 61 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158 nel 2014”. Nel complesso il Veneto perderebbe una quota
l’appello degli industriali padovani al ministro zanonato
“Si ripristini la deducibilità dell’Imu sui fabbricati produttivi e sugli alberghi”
L
a deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef dell’Imu che grava su fabbricati produttivi e alberghi, sparita nell’ultima versione del decreto legge 102 del 31 agosto, avrebbe consentito alle imprese venete un risparmio d’imposta di 90 milioni di euro, alleggerendo un gettito Imu 2013 stimato in 652 milioni, il 35,1% più del 2012, ma addirittura +112% rispetto all’Ici 2011. La marcia indietro del Governo è suonata come una beffa, dopo che le bozze del decreto davano per certo l’inserimento dello sconto fiscale sui beni strumentali alle attività produttive. Fino al ripensamento finale: né abolita l’Imu per le imprese né resa deducibile, seppure parzialmente (e non dall’Irap). La stima è di Confindustria Padova che, partendo dai dati dell’Agenzia del Territorio, ha stimato il gettito Imu 2013 dal sistema produttivo regionale e quindi calcolato quale sarebbe stato il risparmio d’imposta per effetto della deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef. “Gli imprenditori sono stanchi di promesse fatte e non mantenute - ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin (in foto)-. Come è pensabile ritrovare un sentiero di crescita se alla prova dei fatti il sistema produttivo, vero motore del Paese, è trattato alla stregua di Cenerentola di ogni decisione di politica economica e fiscale? Così si deprimono le aspettative e la ripresa resta una chimera”. Da qui l’appello al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato perché “si trovino gli spazi per ripristinare nella legge di stabilità la deducibilità dell’Imu”.
di Pil intorno ai 105 milioni nel 2013, e in 420 milioni a partire dal 2014. Per l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie, l’aumento farebbe crescere l’incidenza dall’attuale 15,6% al 16,1% con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le famiglie con reddito basso. Lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei familiari nel primo decile (cioè la decima parte meno abbiente della popolazione) mentre si ridurrebbe al +0,16% per le famiglie più ricche. Con l’aumento dell’Iva, a pagare il conto più salato a livello nazionale, saranno le famiglie della provincia autonoma di Bolzano: l’aggravio medio annuo sarà pari a 135 euro. Seguono quelle venete, con 113 euro, quelle emiliano – romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro. Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del sud. Per questo sono tanti gli appelli al governo per bloccare questo provvedimento. Giuseppe Bortolussi dice: “Il governo abbassi l’Iva, ma senza aumentare le tasse. I problemi sono molti: gli esodati, il rifinanziamento della Cig in deroga, la seconda rata dell’Imu, il rientro del rapporto deficit/Pil sotto il 3%. Sarebbe opportuno ripartire dall’Iva che, purtroppo, è aumentata di un punto”. Bortolussi fa una precisazione: “La riduzione dell’aliquota dal 22 al 21% non dovrà avvenire attraverso l’introduzione di nuove tasse. Si prevedeva che il mancato aumento dell’Iva fosse coperto da un ritocco all’insù delle accise sui carburanti e da un aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese. Bisogna trovare nuove
coperture agendo sulla spesa pubblica improduttiva: stop ad ulteriore incremento del carico fiscale”. Ma non è solo l’Iva a preoccupare. Un salasso arriverà anche dalla Tares, la tassa sui rifiuti in vigore da quest’anno. Quest’anno l’importo medio dovrebbe attestarsi sui 450 euro a famiglia. La Tares costerà agli italiani 2 miliardi in più di quanto pagavano con la Tarsu/Tia. Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67 per cento: se tredici anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con la Tares l’esborso medio per ciascun nucleo si attesta sui 451 euro. “Come è possibile che nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesante – su chiede il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5 per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento?”. Il cuore della ex Finanziaria sarà, la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere più pesante la busta paga dei lavoratori. Saranno previsti sgravi fiscali per le start-up innovative. La seconda rata dell’Imu si pagherà? Mistero. Ad ora sembra che il governo avrebbe intenzione di ripristinare l’Imu per quel 10% di famiglie che possiedono immobili di lusso, per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica.
Argomento del mese 5 I sindaci padovani alle prese con il bilancio
cano l’economia veneta Tagli agli sprechi
L’Anci contesta le dismissioni delle società di Alessandro Abbadir
S
spalla pag 5 per padova
prechi pubblici e tasse da pagare. Fra i provvedimenti che accompagnano le azioni di taglio nelle pubbliche amministrazioni c’è quella che prevede che i comuni dovranno dismettere le proprie società, a meno che queste non abbiano chiuso in utile gli ultimi tre esercizi. Il termine fissato al 30 settembre è stato prorogato ma non mancano le polemiche. Si tratta di un provvedimento che nelle intenzioni intendeva restringere le aree di spreco e risanare i conti pubblici, limitando anche il malcostume delle assunzioni imposte da logiche clientelari. Così entro la fine del 2010 i Comuni fino ai 30 mila abitanti avrebbero dovuto liberarsi di tutte le partecipazioni (per i Comuni fra i 30 e i 50 mila entro il settembre 2014), termine poi portato appunto al 30 settembre 2013. Insomma sono passati quasi tre anni e si parla di una nuova proroga. I Comuni a rispettare i termini non ci pensano proprio. Anci Veneto è chiarissima, e contesta alla radice le motivazioni del provvedimento. Il presidente dell’Anci Veneto va giù pesante “È una norma insulsa – dice Giorgio Dal Negro (nella foto), presidente di Anci Veneto e sindaco di Negrar, in provincia di Verona – che fa di un’erba un fascio senza distinguere le singole situazioni”. Sulla stessa linea Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza), e presidente commissione finanza locale per l’Anci Veneto. Per Marchioro si può anche pensare che le ”motivazioni alla base del provvedimento siano sensate però la mia obiezione è di carattere economico: se ho una società che rispetta i parametri di mercato e magari mi garantisce un utile, perché mai dovrei dismetterla? Stabiliamo dei parametri finanziari e poi facciamoli rispettare a tutte le società controllate o partecipate dagli enti locali”.
A sinistra Mirco gastaldon e gabriele Volponi
Tra vincoli e incertezze
“Stiamo facendo i salti mortali per non aumentare i tributi” A
utunno drammatico per i sindaci padovani alle prese con la predisposizione dei bilanci, che quest’anno saranno approvati con 4-6 mesi di ritardo, con l’incognita della copertura dell’Imu. La crisi di governo di inizio ottobre poi, ha reso tutto ancora più difficile e gli amministratori locali sono allo sbando, si sentono lasciati soli in balia tra la necessità di far quadrare i conti e di pagare lo stipendio ai dipendenti ma anche quella di garantire i servizi essenziali ai clienti. In questi mesi i sindaci si sono inventati di tutto per non aggravare la situazione finanziaria e allo stesso tempo evitare il “default” del proprio comune: in tanti stanno provando la strada, non priva di incertezze, delle unioni (Conselvano, Bassa Padovana, Piovese, Camposampierese, Medio Brenta) se non quando delle fusioni vere e proprie (Este e Ospedaletto, Albignasego – Casalserugo – Maserà, Padova – Cadoneghe – Vigodarzere). Ma l’incertezza di questi giorni è tutta concentrata sul bilancio comunale da chiudere e la copertura Imu che lo stato dovrebbe garantire. “Il rinvio dell’approvazione dei bilanci al 30 novembre non va nella direzione dell’aiuto e della responsabilizzazione dei Comuni. Comprendiamo la situazione politicamente difficile e le ristrettezze finanziarie all’interno delle quali il Governo è costretto a lavorare, ma credo che queste considerazioni non possano essere trascurate e anzi meritino una risposta più che urgente”. Mirco Gastaldon, sindaco di Cadoneghe, Partito Democratico, si fa portavoce della preoccupazione di tanti colleghi sindaci e chiede, anzitutto, l’allentamento del patto di stabilità. “È il vincolo più frustrante, - aggiunge Gastaldon - quello che ci rende impotenti di fronte alla sacrosanta esigenza delle imprese di riscuotere i loro crediti e alla necessità di alimentare il rilancio della crescita attraverso nuovi investimenti. Ma come spezzare le catene che condannano all’immobilità gli enti locali? Bisogna escludere dal Patto alcune tipologie di spesa, a cominciare da quelle in conto capitale che presentano cofinanziamenti pubblici: è insensato che Province e Regioni non possano pagare i Comuni per non sforare il Patto di Stabilità. Devono uscire al Patto anche le spese in conto capitale per le manutenzioni dell’esistente: permettere che il patrimonio pubblico degradi e si usuri ha, alla lunga, la conseguenza di maggiori spese per il pubblico”. Ancor più drammatico il racconto di Gabriele Volponi, vicesindaco di Maserà, area Pdl: “Stiamo facendo salti mortali per non aumentare le tasse comunali! È’ vergognoso come lo stato centrale tagli tutti i trasferimenti e non dia garanzie temporali sulla copertura dell’Imu. I comuni sono parte dello stato, le tasse locali non sono diverse da quelle nazionali: sempre i cittadini pagano, o meglio sempre Pantalon. Abbiamo tagliato tutto ora non ci resta che aumentare le tassi locali. Per il 2013 tentiamo di resistere ma per il 2014 aumenteremo; le nostre maggiori entrate in parte copriranno il furto romano in parte saranno investiti per aumentare questi servizi che negli anni sono stati ridotti o non sono mai aumentati. L’assurdità più grande: approvare entro settembre gli equilibri di bilancio come obbligo di legge con uno Stato che ha prorogato il bilancio di previsione, ripeto di previsione, al 30 novembre. Noi abbiamo sempre rispettato patti e razionalizzazione di spesa e siamo stati bastonati più di quei comuni che di virtuoso non hanno nulla”. Nicola Stievano
6 Saccisica Arzergrande e Codevigo I sindaci in equilibrio... di bilancio
“Noi, soldati in prima linea in balia di ordini dall’alto” Il grido d’allarme e di sconforto degli amministratori locali che ogni giorno si trovano a fare i conti con sempre meno risorse e vincoli difficili da rispettare di Alessandro Cesarato
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ono come soldati in prima linea, in per circa 350 mila euro rispetto al 2012, balia di ordini dall’alto che sembrano ma anche abbiamo dovuto aumentare l’Imu, essere del tutto privi di una strategia compreso la prima casa”. Quindi? “In questo momento l’incertezchiara e che cambiano di continuo. Sono i sindaci, amministratori di realtà locali che za dei trasferimenti dello Stato e del gettito quotidianamente si trovano a fare i conti con che ci sarà dato in funzione della cancellasempre meno risorse e con regole e vincoli zione dell’Imu - continua Sartori - impedisce al Comune di programmare lo sviluppo sempre più difficili da rispettare. futuro delle risorse da “Il comune di Arzergrande l’anno “Ogni sforzo prodotto impegnare rispetto alle scorso non rientrava dai Comuni è vanificato entrate che non sono nel patto di stabilità da una politica centrale note e quindi difficoltà a determinare l’equilibrio - spiega a questo pro- sempre in campagna di bilancio”. posto il sindaco Luca elettorale” Le considerazioni Sartori, - così abbiamo programmato le entrate ed usato l’avanzo di sono amare. “Occorre mettere in evidenza bilancio in modo tale da tenere i valori dell’I- che ogni sforzo prodotto dal Comune è reso mu ai valori più bassi. Quest’anno il bilancio vano da una politica centrale che invece di di previsione è stato fatto con i vincoli legati perseguire il bene comune cerca di fare conal patto di stabilità, ragione per cui non abbia- tinuamente campagna elettorale scaricando mo potuto usare l’avanzo di bilancio conse- ogni problema sugli enti locali, in primi sui guentemente abbiamo dovuto tagliare spese Comuni e conseguentemente sui servizi ai
cittadini”. Anche a Codevigo non si fanno i salti di gioia. Il primo cittadino Annunzio Belan, eletto a fine maggio, si è trovato un rebus tutto da risolvere. “La grave situazione di disagio - esordisce il neo sindaco - provocata dal ritardo nei trasferimenti economici da parte dello Stato, dalla mancanza di risorse certe, dai limiti imposti dal patto di stabilità, rende difficoltosa l’approvazione del bilancio e l’attuazione delle previsioni programmatiche del mandato politico amministrativo. Il rinvio del termine per l’approvazione dei bilanci al 30 novembre dice tutto. Permanendo questa fase di incertezza, molti Comuni corrono il rischio di restare senza cassa per i pagamenti obbligatori quali mutui e stipendi”. “La giunta di Codevigo - dice Belan - ha approvato la proposta di bilancio da presentare al consiglio ma, alla data attuale, non esiste ancora la certezza della copertura dell’Imu prima casa da parte dello Stato. I
Il sindaco di Arzergrande Luca Sartori e il collega di Codevigo Annunzio Belan continui tagli dei governi hanno ormai azzerato i trasferimenti e i Comuni sono divenuti dei semplici esattori dello Stato, costretti ogni anno ad aumentare addizionale Irpef e Imu per garantire i servizi degli anni precedenti. La Tares, gestita direttamente dal Consorzio Bacino Pd Sud, è appesantita da un’addizionale di 0,30 euro al mq che il Bacino dovrà riversare allo Stato. Sulla Service Tax nulla ancora è definitivo”. “Urge una riforma sul patto di stabilità conclude - che comporta la necessità sempre crescente di disporre di entrate aggiuntive da destinare al perseguimento degli obiettivi di
finanza pubblica anziché alla erogazione di servizi alla collettività o investimenti. La gestione imposta dai governi lascia poco spazio alla politica locale con conseguente difficoltà da parte dell’Amministrazione di spiegare alla cittadinanza il perché di situazioni paradossali. Gli obiettivi diventano ogni anno tecnicamente sempre più irraggiungibili. Occorre una seria e incisiva riforma di tutta l’Amministrazione Pubblica altrimenti avremo di fronte ancora anni di grossi sacrifici che ricadranno sulle categorie più deboli che già stanno vivendo una difficile situazione economica”.
Sanità L’ospedale immacolata concezione resta una struttura per acuti
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ericolo scampato: l’ospedale Immacolata Concezione resta una struttura per acuti. La conferma è arrivata all’indomani dell’approvazione delle schede ospedaliere, al vaglio della riunione fiume della Commissione Sanità in Consiglio Regionale. Le schede ospedaliere garantiscono la natura di struttura per acuti per l’ospedale piovese, con le apicalità di Rianimazione e Anestesia e la Chirurgia generale. “Un risultato di certo positivo – ha commentato il sindaco Davide Gianella – merito dell’impegno non solo della politica, a dimostrazione del fatto che quando si lavora compatti i risultati si possono raggiungere, ma anche e soprattutto di un intero territorio e di migliaia di persone che per il loro ospedale si sono adoperate”. “Abbiamo messo in sicurezza l’ara chirurgica, ripristinando Chirurgia generale H24 e confermando il primariato in Rianimazione e Anestesia. Ora dobbiamo lavorare su Ortopedia e Geriatria” che perde, quest’ultima, 20 posti letto (da 50 passa a 30) e con il pensionamento dell’attuale primario perderà l’apicalità, rimanendo unità semplice. Assicurata dalle schede l’Odontoiatria di comunità mentre si perde il primariato di Neurologia, che rimane come unità semplice ma anche i reparti di Otorinolaringoiatria e Oculistica. Molto si sono battuti i sindaci a difesa dell’area materno infantile, che mantiene il primariato di Ostetricia e Ginecologia, man-
tenendo l’unità semplice dipartimentale di Pediatria e Neonatologia. Un buon risultato, certo, ma del quale il sindaco si dice soddisfatto al 70%. “Proveremo a migliorare - ha detto - ma soprattutto vigileremo perché gli impegni scritti vengano mantenuti, e le schede non rimangano semplici parole sulla carta”. Soddisfazione è stata espressa anche dalla Lega nord piovese: “Viste le premesse e le condizioni dalle quali si partiva è questo il risultato migliore che si poteva incassare” affermano Andrea Recaldin ed Antonio Zorzi, capogruppo e consigliere del Carroccio in consiglio comunale. “L’ospedale non vive un momento facile da tanti anni, non certo da oggi - ricordano - e purtroppo, in tal senso, i recenti episodi che hanno riguardato negativamente la struttura certo non hanno aiutato. Ora speriamo che con la riattivazione dei primariati indicati dalla Commissione, e che ringraziamo, a partire dall’assessore Luca Coletto e al consigliere Arianna Lazzarini, il servizio ospedaliero locale torni ad un livello tale da poter creare la necessaria fiducia dei cittadini”. Ma.Ma.
8 Saccisica L’Intervento
Primo piano
Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire
S. Angelo Amministratori, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali in assemblea straordinaria
L’appello dei sindaci alla politica: “Sostenete le vittime della crisi”
di Martina Maniero
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Dopo l’ennesimo suicidio di un imprenditore locale le accuse ad uno Stato assente, ad una politica che ha perso di vista i problemi del quotidiano: “Da soli non riusciamo a ripartire”
ai politici locali l’appello a sostenere le vittime della crisi. E’ il messaggio lanciato dai sindaci della Saccisica, riuniti il 23 settembre scorso all’assemblea voluta dalle amministrazioni di Sant’Angelo e Legnaro dopo l’ennesimo suicidio legato alla crisi. L’ultimo, quello di Maurizio Bertin, titolare della 3B, ditta specializzata nella produzione di ruote per biciclette, che il 17 settembre si è tolto la vita nella propria azienda. All’appello hanno risposto compatti gli amministratori: presenti Massimiliano Barison, nella doppia veste di assessore provinciale al Lavoro e sindaco di Albignasego, il consigliere provinciale Alberto Canova, i sindaci Luca Sartori (Arzergranede), Eric Sturaro (Correzzola), Sabrina Rampin (Polverara), il vicesindaco di Piove di Sacco, Lucia Pizzo, gli assessori Daniela Bertella (Codedvigo), Roberta Bruscaglin (Pontelongo) e il consigliere di Piove, Andrea Recaldin. All’iniziativa hanno aderito anche diffuso, economico ma soprattutto sociale. Nel Veneto, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali: patria di tante piccole e piccolissime imprese, il lavoro è presenti Ascom, Cgil, Cisl, Confedercontribuenti Veneto prima di tutto identità e con la crisi dell’azienda viene e Upa. messa in discussione anche la considerazione che si La riunione è stata preceduta ha di se stessi. Alle istituzioni il da una fiaccolata: un lungo corteo Non possiamo essere difficile compito di dare risposte. silenzioso che ha sfilato lungo le quel territorio che “La soluzione deve venire da vie del centro di Sant’Angelo per quando produce paga quella politica che per mesi si ricordare le vittime della crisi e la e quando è in difficoltà è fossilizzata sulla parola Imu, tante, troppe morti, legate al lavo- deve arrangiarsi tralasciando i temi veri dell’ecoro. Colpa di uno Stato assente, si nomica – ha detto il sindaco di è detto, di una politica che ha perso di vista i problemi Sant’Angelo, Romano Boischio - occorre intervenire del quotidiano. Dati allarmanti in Veneto dove, più che in agendo su tre fronti: dal punto di vista culturale, psialtre Regioni, si muore per problemi legati al lavoro: 26 cologico ed economico, con un piano forte, robusto e i suicidi registrati nel 2012. Il 26% del totale nazionale. tempestivo”. E allora si cerca di dare una dimensione di un malessere “Servono provvedimenti drastici, che devo essere
FOCUS
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Nel 2012 i suicidi registrati nel Veneto sono stati 26 presi ad alto, altissimo livello - ha aggiunto il sindaco di Legnaro, Ivano Oregio Catelan - ben poche risorse possono mettere sul piatto i Comuni, stretti tra patto di stabilità, incertezza sulle entrate e l’esigenza sempre più pressante di spesa sociale. Qualcosa di più potrebbe fare la politica, quella che si fa a Roma, di certo non quella che si potrebbe fare a Sant’Angelo o a Legnaro”. “Serve un cambiamento di rotta – ha evidenziato Massimiliano Barison - dobbiamo mantenere alta l’attenzione per far capire che abbiamo bisogno di riscatto, di invertire un ciclo perverso che sta investendo non solo l’economia ma l’intera società. Abbiamo bisogno di far capire che da soli non riusciamo a ripartire, e che non possiamo essere quel territorio che quando produce paga e quando è in difficoltà deve arrangiarsi”.
di Marco Pavin*
segue da pag.
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...competenze, risorse - progettuali ed economiche - per perseguire insieme, nell’autonomia dei ruoli, soluzioni ai bisogni concreti di cittadini e imprenditori. Qualche esempio, per essere più chiaro. Come mitigare l’impatto (prevedibile) delle nuove tasse locali (la non ancora nata, ma già famigerata Service tax) sulle tasche di famiglie e imprese? Sediamoci a un tavolo, tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali, e verifichiamo se ci sono spazi per soluzioni equilibrate. Come pianificare condizioni di crescita sostenibile, attenta alle esigenze di chi produce e rispettosa dell’ambiente? Rendiamo ancora più stringente il coordinamento sulle politiche urbanistiche e territoriali. Come lenire la piaga della disoccupazione, di cui spesso i sindaci sono testimoni partecipi ma impotenti? Incrociamo le nostre conoscenze sul bisogno di lavoro e sulla domanda che c’è nel territorio. Con un approccio non assistenziale, ma certamente «sociale». Come tentare la via dei bandi europei, penso alle Smart cities (ma anche innovazione, mobilità sostenibile, turismo), per intercettare fonti di finanziamento alternative a quelle (prosciugate) di Roma? Mettiamo insieme le rispettive competenze progettuali e tecniche per giocarci le nostre chance a Bruxelles. Sono esempi parziali, ma che spero diano il senso di come interpreto quella “prossimità attiva” tra chi amministra e chi produce, in una logica “coalizionale”, non più rivendicativa. Non sarà la panacea, ma una via più diretta ed efficace al cuore dei problemi (e delle soluzioni). I comuni sono l’istituzione più prossima alla gente, più vicina ai bisogni di famiglie e imprese. Forse è proprio da qui che può ripartire un’”operazione fiducia” che restituisca credibilità alla politica, rigeneri il senso di comunità, raccordi le energie migliori per costruire valore condiviso. Ben venga, allora, l’intuizione di ripartire da quella “prossimità attiva”, da un raccordo più intenso e operativo tra chi ha la responsabilità di amministrare e chi quella di rappresentare il tessuto produttivo ed economico. Da tradurre nell’elaborazione di una “veduta lunga” sulle traiettorie di sviluppo, in proposte e azioni condivise. È un approccio che trova terreno fertile in una comunità locale che ha già sperimentato, con alterni successi, i coordinamenti fra le categorie economiche, i quattro tavoli delle Ipa (le intese programmatiche d’area), le unioni dei comuni. Da rilanciare oggi con più convinta determinazione, nella consapevolezza delle connessioni che oggi legano in unico destino tutti gli attori sociali ed economici. Senza aspettare il tornante della primavera 2014, quando più di sessanta comuni padovani andranno al voto, compreso il capoluogo. Ma avviando da subito il dialogo e il confronto con i sindaci e gli amministratori, affinché la prossima tornata elettorale non sia un ring inconcludente di slogan e bandierine ideologiche. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
Il documento prodotto da amministratori, artigiani e sindacati
Una rete territoriale per intercettare il disagio
na rete territoriale che dia sostegno agli imprenditori e agli artigiani alle prese con la crisi economica. Questo, in estrema sintesi, il contenuto del documento, approvato al tavolo del consiglio comunale di Sant’Angelo nella seduta di settembre, allargata a tutti i sindaci della Saccisica. Con quest’atto le amministrazioni riconoscono come le necessarie politiche di rigore non siano state coniugate altrettante politiche di sviluppo per la crescita, causa del perdurare della crisi, dell’aumento della pressione fiscale, della crescente dif-
ficoltà generale ad affrontare gli oneri tributari e dell’aumento della disoccupazione, specie tra i giovani e tra i lavoratori considerati “poco appetibili”, ovvero la fascia d’età che va dai 45 ai 65 anni. Le amministrazioni cercano ora soluzioni concrete. Il documento impegna il sindaco a chiedere, a livello nazionale e regionale, un piano generale per l’occupazione e per lo sviluppo, a partire dalle piccole e medie imprese, affinché vengano attivati tutti gli interventi di politiche attive del lavoro per prevenire, in maniera efficace, i tanti suicidi
legati a problemi occupazionale. Il documento chiede che venga favorita la costituzione formale di una rete territoriale per intercettare, attraverso l’osservazione e l’ascolto, quelle persone che presentino segnali che possano far pensare alla propensione al suicidio, così da poter intervenire tempestivamente, con opportuni e adeguati sostegni. Una rete che deve essere formata da soggetti istituzionali, assistenti sociali, medici di base e da soggetti informali, quali volontari, associazioni, parrocchie e insegnanti. Il documento è stato inviato
a tutti i Comuni della Provincia di Padova perché lo facciano proprio. Ma.Ma.
10 Piove di Sacco Amministrazione La Lega chiede di quantificare il danno dello sforamento del Fondo di produttività
Gianella: “Presto un piano di rientro” Il sindaco: “Per quanto riguarda le posizioni organizzative c’è stato un maggior esborso di 218mila euro. Contiamo di chiudere tutto entro l’anno” di Martina Maniero
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uantificare con precisione il danno erariale a carico dell’ente, provvedendo ad una dettagliata analisi, per ciascun anno, del maggior esborso di denaro pubblico. Queste le richieste della Lega, per voce del capogruppo all’opposizione Andrea Recaldin, avanzate nel corso del primo consiglio comunale di settembre. La mozione del Carroccio, votata poi come risoluzione, ha raccolto il voto favorevole dell’intero consiglio e promette di far luce sulla complicata questione dello sforamento del fondo di produttività. La vicenda, costata la testa dell’ex sindaco Alessandro Marcolin, si trascina da quasi un anno. Il Caso. Ad aprile dello scorso anno si scopre che il fondo di produttività con cui venivano pagate le indennità del personale è stato sforato in più occasioni e le risorse prese sistematicamente da altri capitoli di bilancio. Una prassi legata a diversi anni fa, addirittura agli anni 2000, di cui l’amministrazione dell’allora sindaco Marcolin deve rendere conto. Con propria determina, l’allora dirigente del personale, revoca le 14 posizioni organizzative e le 15 responsabilità di
procedimento attribuite ad altrettanti funzionari. Sul piede di guerra i dipendenti comunali proclamano lo stato di agitazione. L’intera questione viene quindi segnalata alla Corte dei Conti. Il Carroccio chiede al sindaco una presa di posizione forte nei confronti dei dirigenti ritenuti responsabili ma Marcolin prende tempo, rimandando la decisione alla sentenza della magistratura contabile. I rapporti tra Lega e Pdl si fanno tesi, fino alla frattura definitiva. A novembre vengono sfiduciati il vicesindaco Recaldin e l’assessore Lorena Stevanato. La maggioranza rimane con un solo voto di scarto rispetto all’opposizione. A gennaio il consiglio comunale si riunisce ma a metà seduta viene a mancare il numero legale. Due giorni dopo si torna in aula. Assente la maggioranza. Presenti l’opposizione al completo e due consiglieri del Pdl: Cristian Viola e Ferruccio Miot-
to. Seguono di poco le dimissioni del presidente del consiglio e quelle di undici consiglieri: l’opposizione al completo, la Lega e il consigliere Miotto. Da gennaio a maggio sarà il commissario prefettizio a reggere le sorti di palazzo Jappelli fino alle elezioni amministrative. Il resto è storia recente. Intanto è stato sospeso lo stato di agitazione dei dipendenti comunali. Nelle scorse settimane il sindaco Davide Gianella ha incontrato i rappresentanti sindacali e le Rsu, “Con i quali – ha detto il primo cittadino - abbiamo avviato un percorso di dialogo”. “Al momento – ha fatto sapere - abbiamo constatato che, per quanto riguarda le posizioni organizzative, c’è stato un maggior esborso di denaro per 218.000 euro. Andremo ora a predisporre un piano di rientro, contando di chiudere il tutto entro l’anno e avviare così la riorganizzazione dell’intera macchina comunale”. “Il passo successivo - auspica Recaldin - è l’individuazione dei responsabili che hanno portato a questa situazione, operando nello stesso tempo le dovute sanzioni a carico degli stessi”.
NEWS Sicurezza: aggressioni, furti e rapine
La lega denuncia: troppi episodi l’assessore: territorio sotto controllo
“A
ggressioni, furti e rapine: l’amministrazione comunale latita”. L’attacco arriva dalla Lega, che in consiglio comunale punta il dito sul tema sicurezza. Il capogruppo all’opposizione, Andrea Recaldin, ha interrogato la giunta circa alcuni episodi che si sono verificati negli ultimi mesi in città, in particolare due liti in bar a Tognana e Sant’Anna, entrambe sfociate in un’aggressione a due titolari di pubblici esercizi e alcune auto scassinate alla sagra di Piovega. Recaldin ha chiesto all’amministrazione quali provvedimenti intenda mettere in atto per far fronte al problema e per migliorare il controllo del territorio, in città come nelle frazioni, potenziando anche la collaborazione con le altre forze di polizia. A rispondere l’assessore alla Sicurezza e Viabilità, Luca Carnio: “L’amministrazione ha già avviato una serie di misure concrete per far fronte al problema: abbiamo ripristinato il secondo turno dei vigili urbani, sospeso dalla precedente amministrazione, con un orario di lavoro che va dalle 7.30 alle 19.30, prevedendo una o due notturne a settimana, in aggiunta alla domenica”. Quanto al controllo delle frazioni, “Dagli ordini di servizio – ha detto Carnio - si può verificare la presenza costante della polizia municipale nella frazione di Sant’Anna dove, negli ultimi 18 giorni, sono stati effettuati ben 16 presidi. Infine una riflessione sul metodo: non è cavalcando paure e disagi cittadini che si risolvono i problemi”. Evidentemente l’assessore non deve aver gradito il pronto interessamento del senatore Massimo Bitonci, intervenuto subito su quanto accaduto a Piove di Sacco negli ultimi mesi. Bitonci, annunciando un’interrogazione parlamentare i ministri Alfano e Kyenge, aveva parlando di “amministratori inadeguati” e di “Saccisica, come Padova, preda delle scorribande di piccoli e grandi criminali” auspicando una maggior presenza delle forze dell’ordine sul territorio piovese. Ma.Ma.
12 Piove di Sacco Scuola e territorio Gli 11 studenti del De Nicola e dell’Einstein raccontano 23 giorni in Uganda
“Sulle tracce della solidarietà”, bagaglio di esperienze che rende migliori di Alessandro Cesarato
I ragazzi, accompagnati da due insegnanti, hanno partecipato al progetto di volontariato proposto dalle scuole piovesi
Alcuni momenti trascorsi dagli 11 ragazzi in Uganda insieme a due professori
NEWS Studenti dell’Einstein
Cercasi ex dipendenti della fonderia Valbruna per scrivere un libro
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entitré giorni trascorsi in Uganda per un’esperienza che segnerà per sempre la loro vita. Sono tornati gli undici studenti e i due insegnanti delle scuole superiori “De Nicola” e “Einstein” impegnati nelle settimane scorse nel progetto “Sulle tracce della solidarietà”, un’esperienza di volontariato che si inserisce a pieno titolo nel percorso formativo e educativo proposto dalle scuole piovesi. Un bagaglio di esperienze e sensazioni che ora i protagonisti stanno cercando di trasmettere quotidianamente a compagni di scuola, amici e familiari. L’impatto innanzitutto con un paesaggio nuovo, con luci e colori totalmente diversi. “La prima cosa che mi ha colpito - racconta Chiara - è stata la luce emanata dal sole: diversa, più bianca e più pura. Poi ci sono gli intensi colori di questa terra: il rosso delle strade, il verde degli alberi, l’azzurro del cielo”. Ma è stato soprattutto il volontariato in un centro nutrizionale in un quartiere periferico e povero di Kampala, in una scuola primaria situata ai margini di uno degli slum che circondano la capitale e in un centro di accoglienza per poveri e disabili che ha toccato particolarmente gli animi dei ragazzi. “I bambini, i loro volti, i loro sorrisi, questo sono certa che non lo dimenticherò mai dice Federica, - forse dovremmo imparare da loro cos’è realmente la felicità”. Luca invece ricorda la settimana trascorsa in un villaggio immerso nella savana, dove un popolo primitivo sopravvive al progresso occidentale. “Ho imparato a non giudicare spiega, - lo stile di vita che abbiamo trovato nei villaggi non è peggiore o migliore del nostro, ma soltanto diverso”. L’incontro con tanti missionari e suore italiane che in questi luoghi si dedicano a poveri e ammalati ha fatto molto riflettere i ragazzi. “Ricercano la felicità in quello che noi siamo abituati a evitare - pensa Sofia nell’aiutare gli altri offrendo ogni parte di sé, senza giudicare e accogliendo a braccia aperte i più poveri e i loro bisogni. Hanno fatto una scelta di vita ammirevole, che mi ha davvero colpito. Una scelta che rimanendo a casa non avrei mai capito”. Tre settimane ad alta intensità, dove non sono mancate le difficoltà e le paure. Alla fine però tutti la ricordano come l’esperienza più forte mai vissuta. Luca: “Credo che quest’esperienza mi abbia fatto diventare una persona migliore, o forse solo più attenta alle cose veramente importanti della vita”. Infine Renata: “Non potrò mai dimenticare quello che ho visto, i racconti che ho ascoltato dai missionari, gli sguardi profondi delle persone. E’ molto di più quello che si porta a casa rispetto a ciò che si riesce a dare”.
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ercasi ex dipendenti della storica fonderia Valbruna di via Borgo Rossi. L’appello arriva da un gruppo di studenti del liceo “Einstein” che, assieme al loro professore Bruno Luciano Sanavia, sono impegnati nella stesura di un libro riguardante quella che è stata una delle più importanti realtà industriali della Saccisica per oltre mezzo secolo. L’opera, che sarà intitolata “Homo Faber”, permetterà una raccolta fondi per il recupero di una tela dell’oratorio di Sant’Anna e per alcune borse di studio destinate agli studenti coinvolti nel progetto. La fonderia di via Borgo Rossi fu realizzata nel 1952 dalla famiglia Romaro e inaugurata l’anno successivo. Molti dei lavoratori assunti erano stati contadini e pochi di loro avevano avuto l’opportunità di studiare. Poiché la paga era molto buona e la fonderia si trovava in prossimità del centro della città, in molti ambivano a lavorarci. Nel giro di pochi anni intorno allo stabilimento furono costruite numerose abitazioni per accogliere i sempre più numerosi lavoratori. Successivamente, a causa del progressivo inquinamento dovuto alle polveri di lavorazioni, fu avanzata la richiesta di spostare la fonderia nella vicina zona industriale. Qui si sarebbero potute anche unificare le due sezioni dell’azienda, quella di Piove di Sacco e quella di Vicenza. Tuttavia il trasferimento nella zona industriale piovese non avvenne, perché il proprietario pretendeva gli fossero concesse numerose agevolazioni, tra cui la gratuità del terreno destinato alla fonderia e la costruzione di una ferrovia nelle vicinanze. Agevolazioni che gli erano già state concesse per la costruzione della sezione a Vicenza. Si arrivò così nel dicembre del 1996 alla definitiva chiusura. Gli ex dipendenti che volessero collaborare per raccontare la propria esperienza sul lavoro svolto in fonderia possono mettersi in contatto con gli studenti telefonando allo 049/9704279 oppure scrivendo a ilpuntorg@gmail.com . A.C.
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14 Piove di Sacco Ufficio anagrafe Nel 2012 erano 110 in meno, trend confermato nei primi mesi del 2013
Residenti stranieri in calo: è la prima volta dal 1995 Il momento economico e il permanere della crisi possono essere la causa. All’inizio dell’anno erano 2.139, ad aprile 2.112. In contrazione anche i piovesi di Martina Maniero
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esidenti stranieri in calo in città per la ti a 19.446 a febbraio e ora stabili a 19.502 prima volta dal 1995. E’ questa la (dati di agosto). Non soltanto gli stranieri situazione fotografata dagli uffici dell’a- lasciano la città. Nel 2012 si è raggiunto il nagrafe comunale. Il particolare momento record di emigrati con 664 persone che haneconomico e il permanere della crisi, forse, no preferito spostare la residenza in un altro può aver innescato un fenomeno migratorio Comune. Erano stati 102 nel 2011, 595 nel di segno opposto a quello (immigratorio) re- 2010. Appena 32 nel 2001. Si contrae anche la popolazione piovese gistrato finora. In altre parole se qui non c’è lavoro - e di certo ce n’è meno che in passato nel suo complesso. Se il dato sulla popolazione immigrata inizia - meglio andare altrove. a scendere dal 2012, La flessione riguarda Nel 2012 la è nel 2013 che scentanto i piovesi quanto popolazione era di 19.773 abitanti, de anche quella comgli stranieri. plessiva. Il bilancio di Il 2012 ha chiuso ad agosto 2013 se con 19.773 abitanti ne contavano 19.502 fine luglio si è chiuso con 19.502 residenti, di cui 2.113 di origine straniera, ovvero 110 in meno rispetto al 222 in meno rispetto al bilancio finale del 2011. E i primi 7 mesi dell’anno sembrano 2012. Dal 2001 al 2011 Piove è cresciuta confermare la tendenza (-25 residenti di ori- di 2.130 unità. Il censimento del 2001 regine straniera rispetto al 2012). 2.139 gli gistrava 17.484 residenti a Piove di Sacco. stranieri a gennaio, scesi a 2.112 ad aprile. 6.369 le famiglie. Erano 108 i nuovi nati, 19.470 i residenti all’inizio dell’anno, passa- 135 i morti (–27). 455 gli immigrati e 319
gli emigrati (+136). 185 le persone di origina straniera. Il censimento del 2011 registrava 19.614 abitanti in città (+2.130). 7.743 le famiglie. Erano 143 i nuovi nati, 121 i decessi (+22). 665 gli immigrati, 486 gli emigrati (+179). Ben 2.223 il numero delle persone di origine straniera (+2.038). Curiosità. Il numero degli emigrati ha superato il numero degli immigrati soltanto 9 volte dal 1970 ad oggi. 4 volte negli anni Settanta, tre negli anni Ottanta, una negli anni Novanta e, l’ultima volta, nel 2001. Negli ultimi 43 anni la popolazione ha visto il maggior incremento nel 1970 (+172 saldo nati/morti), e il minore nel 2004 (-44 saldo nati/morti). Il 2010 l’anno in cui si sono registrati, contemporaneamente, il maggior numero di emigrati (595) e di immigrati (896). Secondo i del Bilancio demografico nazionale (aggiornati alla fine del 2012) e diffusi a giugno di quest’anno dall’Istat,
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Dopo una crescita costante dal 2001 al 2011 la città di Piove di Sacco ha fatto registrare un decremento della popolazione i residenti di origine straniera in Italia hanno raggiunto il 7,4% della popolazione e i nuovi arrivi dell’anno hanno compensato il saldo negativo tra nascite e decessi. Quasi 26 milioni le famiglie anagrafiche. Secondo i dati il 31 dicembre 2012 risiedevano in Italia 59.685.227 persone. Tra loro più di 4 Costi della politica locale
Gianella: “Stiamo risparmiando sulle indennità di carica”, recaldin contesta
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milioni e 300 mila (il 7,4%) di cittadinanza straniera. Nel corso del 2012 la popolazione è cresciuta di 291.020 unità (+0,5%). L’aumento, spiega l’Istat, è dovuto in parte alla revisione post censuaria delle anagrafi e in parte alle migrazioni dall’estero.
a questione dei costi della politica al centro di un’interrogazione presentata dal capogruppo leghista, Andrea Recaldin, che chiede di sapere a quanto ammontino le indennità di carica di sindaco, assessori e consiglieri comunali. Una richiesta che arriva a tre mesi dall’insediamento della giunta Gianella, nel primo consiglio comunale utile, con possibilità di scontro tra maggioranza e opposizione. L’esponente del Carroccio ha ricordato che la precedente amministrazione, della quale faceva parte in veste di vicesindaco, aveva già applicato il taglio del 30% su un importo già in buona parte ridotto. Lo stesso ha auspicato possa mettere in pratica la giunta Gianella e che eventuali risparmi di spesa vengano impiegati a favore dei disoccupati. Il commissario prefettizio, al momento del suo insediamento, ha infatti ripristinato le indennità tabellari che, per legge, vengono calcolate in relazione alla dimensione demografica del Comune amministrato. Per i Comuni tra i 10.001 e i 30.000 abitanti - e quindi Piove di Sacco - l’indennità del sindaco è fissata in 3.098,74 euro al mese e uno stipendio pari al 45% di quello primo cittadino per gli assessori comunali. “Ad oggi la giunta non ha percepito nemmeno un euro - avverte il sindaco Davide Gianella – anzi, abbiamo decurtato
le indennità di carica del 40%: il 10% in più rispetto alla precedente amministrazione. Nel contempo abbiamo ridotto il numero di assessori, aumentandone le deleghe. Dirò di più: Piove di Sacco, che si candida ad essere l’ente capofila del Piovese, sarà il Comune più grande ma con le indennità di carica più basse dell’intero comprensorio”. “Questa amministrazione ha eliminato anche lo staff del sindaco – conclude Gianella - e il lavoro prima svolto dai dirigenti è ora sulle spalle di sindaco e assessori. Una soluzione, quest’ultima, che permetterà di risparmiare ben 70 mila euro all’anno”. “Le indennità della precedente amministrazione in realtà erano molto inferiori rispetto alle attuali – replica Recaldin – mentre per quanto riguarda la questione del numero egli assessori, faccio presente che è una disposizione statale, in vigore da tempo, e che comporta in automatico un aumento delle deleghe”. “Quanto allo staff del sindaco e il direttore generale – conclude - la scelta di non avvalersene non è figlia di una scelta politica di Gianella, ma anche questa, una disposizione dello Stato del 2011. Gianella quindi giustifica una scelta che, anche volendo, non avrebbe mai potuto operare. Pertanto non si può parlare di risparmio”. Ma.Ma.
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Brugine-Legnaro 17 Il caso Saranno installati vicino al municipio e nella frazione di Campagnola
NEWS
In arrivo due distributori di acqua “alla spina”
La nuova rete comunale
con Legnaro wifi accesso gratis ad internet
L’acqua del sindaco sarà naturale o gassata, a 3 e 5 centesimi di euro al litro. L’assessore Giraldo: “Un’iniziativa per far risparmiare i cittadini e per il rispetto dell’ambiente” di Martina Maniero
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errà installato a Brugine il primo distributore di acqua automatico del Piovese per la vendita di “acqua alla spina” a prezzi definiti. Saranno due, del tutto simili a quelli del latte crudo, già presenti in numerosi Comuni. Il primo verrà posizionato in piazza Ungheria, vicino al municipio mentre il secondo in via Aldo Moro, nella frazione di Campagnola, nel piazzale antistante le scuole elementari. L’amministrazione comunale ha già avviato le procedure per arrivare ad individuare, attraverso un bando di gara, il nuovo gestore del servizio. Nessun costo per il Comune, ad esclusione della messa a disposizione degli allacciamenti: l’acqua arriverà dall’acquedotto comunale e verrà ulteriormente filtrata prima di essere distribuita al prezzo di 3 centesimi al litro per quella naturale e 5 centesimi per quella gassata. “Il progetto è nato per due scopi essenziali - ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Michele Giraldo – in primo luogo per far
Si calcola che ogni famiglia spende circa 300 euro per acquistare acqua in bottiglia ogni anno risparmiare denaro ai nostri cittadini, che potranno avere un acqua di ottima qualità a un prezzo sicuramente contenuto. In secondo luogo va tenuto conto dell’aspetto ecologico, in quanto riutilizzare la stesse bottiglie più volte produrrà meno rifiuti”. “Pur dando atto dei notevoli risultati ottenuti nella raccolta differenziata dal Comune di Brugine – ha aggiunto Giraldo - l’amministrazione vuole continuare nella promozione di quei comportamenti più rispettosi dell’ambiente, per una progressiva riduzione dei rifiuti prodotti dai cittadini”. Quella che è stata ribattezzata “l’acqua del sindaco” fa bene sia alle tasche che all’ambiente. Si calcola che in una famiglia si consumino mediamente 800 litri di acqua all’anno, pari a 540 bottiglie da 1,5 litri e che ogni cittadino italiano spenda mediamente 300 euro all’anno per l’acquisto di acqua in bottiglia. Ad incidere maggiormente sul prezzo del prodotto che si porta a tavola sarebbe soprattutto il costo del trasporto e la pubblicizzazione del prodotto. Spese che non sempre sono garanzia di miglior qualità rispetto all’acqua erogata dall’acquedotto comunale.
Un distributore di acqua automatico Attivi cinque punti di accesso alla rete, in centro e nelle frazioni
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ccesso ad internet gratis, per un’ora al giorno, nelle aree pubbliche. Da oggi è possibile grazie a “Legnaro WiFi”: la nuova rete internet comunale. Cinque punti di accesso alla rete (tecnicamente “hotspot”) sono già attivi in centro e nelle frazioni. Si può già navigare senza fili da piazza Costituzione, al parco verde di via Cavour e nell’area degli impianti sportivi comunali di viale dello Sport. Internet gratis anche nelle frazioni: un punto di accesso è stato installato al campo sportivo di Casone e un altro nel plesso scolastico di Volparo. I luoghi in cui predisporre i punti di accesso sono stati individuati tenendo conto delle abitudini e degli spostamenti dei legnaresi: giardini e parchi pubblici, per esempio, e tutti i luoghi dove abitualmente si danno appuntamento i cittadini. La rete wi-fi, in questa prima fase, sarà libera: ci si potrà collegare gratuitamente, attraverso computer, tablet o smrtphone, senza bisogno di username e password. Una sorta di avvio promozionale del servizio, ma anche un modo per analizzare i primi dati che arriveranno dalla rete e ai commenti degli utenti. Successivamente per collegarsi servirà l’autenticazione. A gestire il servizio la Telerete Nordest, la società del gruppo Aps Holding di Padova che attualmente si occupa della rete “Padova WiFi” del vicino polo universitario di Agripolis. La società ha ampliato la rete WiFi a costo zero per il Comune in quanto riceverà un guadagno dall’eventuale stipula di contratti e abbonamenti con privati e aziende locali. A Legnaro, infatti, più di qualche zona è ancora sprovvista della copertura Adsl, strade e quartieri magari lontani dal centro, dove gli operatori non hanno dimostrato interesse ad investire. L’intenzione del Comune è quella di estendere il servizio anche ad altre zone pubbliche del paese. Trattative in questo senso sarebbero in corso per portare il segnale fino al patronato della parrocchia San Biagio. In futuro forse anche la fibra ottica nell’intero territorio comunale. Ma.Ma.
18 1 Sant’Angelo di Piove Politica Il bilancio di 2 mesi di attività dell’autovelox lungo la Strada dei Vivai
Eccesso di velocità, già 1500 multe in due mesi L
FOCUS
Le risorse destinate all’edilizia scolastica dal “Decreto del fare”
presentato in regione il progetto per la messa in sicurezza della don milani
di Martina Maniero
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illecinquecento multe per eccesso di velocità elevate in meno di due mesi ad altrettanti automobilisti. Queste le cifre che sta facendo registrare l’autovelox installato lungo la strada dei Vivai dal Comune di Sant’Angelo. I numeri di Piove di Sacco (che pure ha un autovelox lungo la Superstrada) forse non verranno replicati: spento per essere rimesso in funzione ad orari alterni, in 3 mesi Evidentemente non si era accorto della preha inchiodato oltre seimila automobilisti al senza delle telecamere. Un’ecatombe per gli automobilisti. volante. Ma anche la postazione di Sant’Angelo promette bene, considerando che al Una benedizione per le casse del Comune momento viaggia con una media di 200 perché i proventi delle sanzioni andranno a rimpinguare quel tesanzioni a settimana, soretto che per metà una trentina al giorno. Dal 9 maggio al 30 viene impiegato per Praticamente più di giugno il periodo considerato. Automobilista la sicurezza stradale. una ogni ora. A questo proposito I numeri si riferi- segnalato per ben l’amministrazione ha scono al periodo che 6 volte in una settimana recentemente rivisto, al va dal 9 maggio al 30 giugno. C’è da dire che qualcuno se l’è dav- rialzo, la cifra stanziata a bilancio per sanvero andata a cercare, come l’automobilista zioni che passa da 280 a 400 mila euro. fotografato dall’occhio elettronico per ben Gli uffici della polizia locale, che già hanno sei volte nell’arco della stessa settimana. il loro da fare con tra centinaia di istruttorie,
E’ stato posizionato nella Strada dei Vivai, all’altezza del comune di Sant’Angelo
dovranno smistare anche le richieste di chi, beccato con il piede pesante sull’acceleratore, presenterà domanda per ottenere una dilazione del pagamento. Due le condizioni per accedere all’istanza di rateizzazione: che l’importo della multa non sia inferiore a 200 euro e che il reddito imponibile di chi viene multato non superi i 10.628,16 euro. C’è poi lo sconto, introdotto ad agosto dal “Decreto del Fare”, che prevede una riduzione del 30% sull’importo della sanzione, a patto che il pagamento avvenga entro cinque giorni dalla data di contestazione o di notifica del verbale.
’amministrazione comunale ha presentato in Regione il progetto per accedere alle risorse che il “Decreto del fare” ha destinato all’edilizia scolastica. 450 milioni di euro (150 dei quali per la rimozione dell’amianto) che verranno assegnati a interventi immediati per la messa in sicurezza, la riqualificazione e la manutenzione straordinaria di immobili scolastici in tutt’Italia. Il 15 settembre è scaduto il termine per presentare a palazzo Balbi l’elenco dei progetti esecutivi e subito cantierabili. Nei trenta giorni successivi le graduatorie passeranno al Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) che dovrà decretare le assegnazioni. Infine, entro il 28 febbraio del prossimo anno, dovrà avvenire l’affidamento dei lavori, pena la revoca dei fondi. Stando ai calcoli all’amministrazione santangiolese servono solo, si fa per dire, 134 mila euro per la messa in sicurezza della scuola elementare Don Milani del capoluogo. Da recenti verifiche statiche e sismiche della struttura è emerso che alcuni elementi strutturali non possono più essere considerati adeguati all’attuale normativa in tema di sicurezza, e vanno quindi consolidati e rinforzati. Obbligatoria per legge, ma per la quale non sono stati previsti fondi statali, è l’adozione del registro elettronico. E così anche alla scuola media Giovanni XXIII il registro di carta appoggiato sulla cattedra ha lasciato il posto a quello telematico. Nonostante le ristrettezze di bilancio l’amministrazione ha deciso di completare anche i lavori alla rete di connessione internet della scuola, installando otto nuove postazioni pc nelle aule. Con lo stesso intervento verrà sistemato l’impianto di illuminazione interna ed esterna del plesso scolastico. Al passo con la moderna didattica anche la scuola elementare Collodi di Vigorovea che da quest’anno potrà contare su una nuova lavagna interattiva multimediale e otto nuove postazioni pc. Ma.Ma.
minetto apr2010 1/5
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A Polverara
Cooperativa San Michele, la Persona in primo piano Silvia Franchin, Orietta de Marchi e gabriella leOnardi unite per dare Servizi a chi ne ha biSOgnO Il Centro San Michele nasce da una serie di ”coincidenze” fortunate, infatti, il “caso” volle che le due quarantenni Silvia Franchin ed Orietta De Marchi con l’aiuto della Signora Gabriella Leonardi, si incontrassero per dar vita ad un’idea che vuole semplificare l’esistenza di chi è in difficoltà, o aspira a ristabilire un contatto con sé stesso, con i figli, di coppia, per chi desidera dare il meglio ai propri cari e saperli al sicuro, concentrando molti dei servizi rivolti alla Persona, in un unico Punto. Il Centro San Michele sorge al piano superiore rispetto all’unica farmacia nel cuore di Polverara, ed offre una serie di servizi socio-sanitari, educativi e ricreativi rivolti a bambini, anziani, malati e disabili nonché corsi di benessere psico-fisico, corsi di formazione, percorsi ed incontri individuali o di gruppo a sostegno della Persona. “Non si può evitare di nominare il caro Dr. Sergio Chinello, che oggi sorveglia dall’alto dei cieli il nostro operato, che ci ha tanto sostenute e stimolate per l’apertura di questo Centro proprio sopra alla sua nuova farmacia” ricorda Silvia Franchin Presidente del Centro “era un uomo che vedeva molto lontano, preparato, solido nei valori, trasparente e determinato. Purtroppo quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande. La vita ha voluto che ognuna di noi tre socie, nel privato, dovesse toccare con mano il significato di MALATTIA, SOFFERENZA, DIFFICOLTA’ perciò sappiamo bene che oltre al dolore da gestire in questi periodi difficili, c’è il lato pratico e necessario di coordinare famiglia, lavoro, casa e quant’altro. Con la presentazione delle attività e servizi che il nostro Centro offre, vogliamo comunicare l’opportunità di far converge-
re le esigenze e le problematiche della Persona, garantendo di ESSERCI!” Parlando con le titolari, si percepisce a chiare lettere l’importanza della Persona, si accertano, infatti, che questa parola sia inserita con la lettera maiuscola. “E’ di fondamentale importanza PENSARE alla Persona scritto con la lettera maiuscola, anziché minuscola, è una forma di rispetto nei confronti della Vita. Il nostro maggiore impegno è dare QUALITA’ alla VITA” conclude la Signora Franchin. La Cooperativa Centro San Michele, oltre ad essere affiliata ad Euriclea che è una rete regionale per l’Assistenza Familiare, si è inoltre aggregata a Consorzitalia per essere più solida e svolgere l’attività di servizi al meglio delle sue potenzialità. SERVIZI A DOMICILIO • Servizio assistenza domiciliare con badante • Servizio infermieristico • Servizio operatori O.S.S. • Servizio assistenti ospedalieri diurno-notturno • Servizio di ostetrica • Servizio di fisioterapia • Servizio di podologo
SERVIZI E ATTIVITA’ PRESSO IL CENTRO • Servizio di assistenza domiciliare badanti • Servizio di amministrazione pratiche badanti • Ripetizioni su materie scolastiche • Laboratorio per bambini dai 3 agli 11 anni con attività educative e ludiche • Corsi di psicomotricità per bambini dai 3 agli 11 anni • Corsi di formazione • Corsi pre e post parto • Corsi di massaggio per neonati • Corsi Shiatsu • Corsi Yoga • Pedagogista • Logopedista • Nutrizionista • Naturopata • Psicologo per percorsi individuali o di gruppo rivolti a bambini, coppie, adolescenti, famiglia ricostruita, mediazione familiare • Consulenza legale su varie problematiche tra cui mediazione civile, diritto di famiglia, successione
20 Codevigo Santa Margherita Scuola materna statale, il sindaco Belan rassicura i genitori
Per fine anno primi interventi e nuova perizia Proteste all’inizio dell’anno scolastico da parte di genitori, preoccupati dei danni arrecati alla struttura dal terremoto di maggio dello scorso anno
NEWS I costi della politica locale
approvate dalla giunta comunale le indennità agli amministratori
di Alessandro Cesarato
Il primo cittadino percepirà una somma di 1500 euro
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na nuova perizia e 60 mila euro subito per i primi interventi. Sono queste le rassicurazioni che i genitori della quarantina di bambini della scuola materna statale di Santa Margherita si sono sentiti dare dal sindaco Annunzio Belan dopo le proteste che hanno anticipato l’inizio dell’anno scolastico. La preoccupazione per la mancata manutenzione del plesso scolastico della frazione, infatti, ha allarmato non poco i genitori che per tutta l’estate si sono mossi per avere delle risposte dalle istituzioni. Danneggiata dal terremoto del maggio dello scorso anno, la scuola prima era stata chiusa in via precauzionale e, a distanza di qualche mese, riaperta, anche se non in tutte le sue parti. La passata amministrazione aveva richiesto alla Regione un contributo per intervenire ma il cantiere non è stato aperto perché il finanziamento non è mai arrivato. Con la conseguenza che soprattutto le infiltrazioni d’acqua dal tetto hanno portato a un progressivo deterioramento di tutta la struttura. “E’ necessaria subito una prima manutenzione hanno da subito fatto sapere i genitori - per rendere un minimo accogliente una scuola che rappresenta l’unico edificio pubblico della frazione”. Il sindaco Belan ha annunciato che nel suo primo
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La scuola materna di Santa Margherita bilancio di previsione sono previsti intanto 60 mila euro per che il Comune impegnerà per i primi interventi strutturali. Entro metà ottobre inoltre la nuova amministrazione si è impegnata, dopo che si sarà consultata anche con la dirigenza scolastica, a presentare ai genitori il progetto di restauro. Intanto, prima del suono della campanella l’ufficio tecnico comunale ha fatto eseguire la tinteggiatura dei locali e la sigillatura di alcune finestre in maniera che la scuola potesse riaprire regolarmente il 12 settembre. Sarà dato anche l’incarico per una nuova perizia
di staticità, la terza, in maniera da fugare ogni dubbio sulla sicurezza della scuola. Se tutto andrà come da programma, i lavori di manutenzione straordinaria potrebbero realizzarsi mentre i bambini sono a casa per le festività di fine anno. Su una cosa i genitori non intendono transigere: che i propri figli non siano più spostati, anche se temporaneamente, negli spazi del vicino patronato. Infatti, anche se la struttura è nuova, è del tutto inadeguata a ospitare in completa sicurezza bambini dai tre ai cinque anni.
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quanto ammonta lo stipendio del nuovo sindaco Annunzio Belan? La nuova giunta comunale ha approvato in questi giorni le nuove indennità che spetteranno agli amministratori usciti vincitori dal risultato elettorale delle amministrative dello scorso fine maggio. E’ stato fissato che il primo cittadino, ragioniere comunale in pensione, percepirà una somma mensile di 1.500 euro cui andrà aggiunta, al termine della sua esperienza, un’indennità di fine mandato. Il vice sindaco Nicolas Frison dovrà invece “accontentarsi” della metà, ovvero di 750 euro al mese. Agli assessori Silvia Meneghin e Olives Visentin spetteranno invece 675 euro, pari al 45% dell’indennità del sindaco. Chiude il cerchio l’assessore Daniela Bartella che, in qualità di lavoratore dipendente che ha rinunciato all’aspettativa, svolgerà le sue funzioni per 337,50 euro al mese. Il gettone previsto per la presenza al consiglio comunale di tutti i consiglieri, minoranze incluse, è stato determinato invece in poco più di 16 euro a testa. A.C.
“codevighese dell’anno” alLa caritas il prestigioso riconoscimento Un riconoscimento che va a chi, singoli o associazioni, contribuisce a far crescere la comunità
IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON ACCUMULO
Il sindaco, la coordinatrice della Caritas Silvana Omodei, il presidente Caritas Don Florindo Bodin e la presidente della Pro loco di Codevigo
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l riconoscimento “Codevighese dell’anno” per il 2013 è andato a un’associazione, la Caritas parrocchiale “Beato Giovanni XXIII” che ha come presidente don Florindo Bodin. Nell’ambito delle manifestazioni legate al “Codevigo settembrino”, la Pro loco ha assegnato la tradizionale targa che da oltre un decennio è attribuita a persone o associazioni i cui ruoli hanno contribuito, o contribuiscono, a fare crescere la comunità di Codevigo e valorizzare la sua immagine anche fuori dei confini comunali. Sulle motivazioni che hanno portato alla scelta, hanno pesato l’impegno volontario a sostegno di singoli e famiglie in difficoltà nel territorio e lo spirito altruistico e disinteressato con cui l’associazione opera. “E’ un onore e una gradita sorpresa - ha ringraziato la coordinatrice locale Silvana Omodei al momento del ricevimento della targa - il riconoscimento che la comu-
nità ha voluto dedicare all’associazione e ai suoi volontari”. “Nella nostra comunità - ha continuato la coordinatrice - la Caritas è sorta nel 1988, per l’intuizione di alcune persone che hanno sentito il desiderio di aiutare chi è in difficoltà di vario tipo. Fra queste persone vogliamo ricordare con gratitudine l’opera svolta fin dall’inizio con dedizione dal compianto maestro Dorino Pagin”. “Attualmente la nostra Caritas si avvale della presenza di una quarantina di volontari, che svolgono un servizio silenzioso, significativo e utile a favore dei più bisognosi del territorio e non solo. Oltre a questo - ha concluso - svolge anche la sua attività di volontariato in collaborazione con i Servizi Sociali che indirizzano al nostro centro persone in difficoltà che così possono trovare accoglienza e aiuto di vario tipo”. A.C.
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22 Pontelongo Salute La denuncia del gruppo consiliare di minoranza Pontelongo 2000
Medici di base “sovraccarichi” di pazienti Da quando è andato in pensione il dottor Carpenedo, sono rimasti in tre: troppo pochi per far fronte ad un territorio di 4mila abitanti. I disagi non sono mancati in caso di indisponibilità di uno o due medici contemporaneamente di Alessandro Cesarato
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empre più frequenti le situazioni di disagio nella medicina di base del paese. A evidenzialo è il gruppo consiliare di minoranza Pontelongo 2000 che ha anche scritto una lettera di segnalazione a Maria Pia Rizzo, responsabile del Distretto sanitario dell’Usl 16. Dalla fine del 2011, quando lo “storico” dottor Giorgio Carpenedo è andato in pensione e ha chiuso il suo ambulatorio, i medici di base a Pontelongo sono rimasti solo tre. A questi sono stati riassegnati i milleduecento pazienti rimasti senza medico, con la duplice conseguenza di sovraccaricare il loro impegno e allungare i tempi di attesa negli ambulatori. Questo quando tutto va bene. Sì, perché se capita qualche inconveniente, i disagi per l’utenza aumentano. Come nel mese di giugno, quando uno dei medici non ha potuto esercitare perché ricoverato all’ospedale e un altro invece è
NEWS Pontelongo 2000
Salvare la casa delle associazioni
Solo tre medici “presidiano” il territorio andato in ferie indicando come suo sostituto quello di Rosara di Codevigo. Peccato però che la sua presenza non fosse prevista in loco e che quindi i pazienti avrebbero dovuto recarsi a Rosara, che da Pontelongo dista dodici chilometri senza che le due località siano servite da un collegamento diretto di mezzo pubblici. Fatto sta che per una quindicina di giorni un solo medico si è trovato a dovere servire un paese
con più di 4 mila persone. “Non è la prima volta che accade - sottolineano i consiglieri di minoranza - ed è probabile che potrà succedere nuovamente in futuro. Eppure il Distretto continua a negare che si possa inserire un quarto medico”. “Per quanto ci riguarda - aggiungono Federico Ossari e i suoi - siamo da sempre convinti che la medicina di base farà un salto di qualità solo se e quando sarà attivata la Casa della salute”. Il gruppo Pontelongo 2000 da alcuni anni, infatti, ha lanciato la proposta, sino ad ora mai presa in considerazione, di un tavolo di lavoro tra amministrazione, casa di riposo e parrocchia, per realizzare in paese un servizio di medicina di gruppo integrata alla casa di riposo Galvan. Una soluzione che prevedrebbe che nel corso della giornata i medici di base si alternassero in modo da assicurare un servizio continuativo.
Erano in Italia dal 2011
Il Comune aderisce al bando regionale per riqualificare Villa Foscarini
NEWS Il patrimonio “di famiglia”
Il comune mette In vendita quasi 40mila azioni di hera Spa
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n vendita le quasi 40 mila azioni di contrario di tutti i consiglieri di opposizioHera Spa possedute dal Comune. ne che hanno rilevato un’inopportunità L’amministrazione ha, infatti, deciso politica di una simile scelta. “E’ vero che il nostro numero di di monetizzare il patrimonio ereditato dalla vecchia partecipazione come socio quote è insignificante nella totalità della all’Apga (l’azienda che gestiva l’acque- galassia di Hera Spa - ha commentato dotto piovese) confluita in AcegasAps, il capogruppo di minoranza Federico Osche poi si è fusa per incorporazione con sari - ma rappresenta, insieme con quello di decine e decine di Comuni che si sono Hera Spa. In soldoni, circa 60 mila euro che uniti per dare vita a questa grande società, un’importante saranno usati per presenza di controllo rimpolpare le casse Si stima che entree pressione, sopratcomunali e ridare ranno 60mila euro respiro a una situa- nelle casse comunali, tutto in prospettiva. Cedere le quote sizione economica ma dall’opposizone gnificherebbe, oltre e finanziaria che, Ossari contesta a non fare oggi un anche a causa dell’introduzione del Patto di stabilità, è grande affare, soprattutto privarci della prospettiva politica di potere fare massa tutt’altro che rosea. “Questo non significa che saranno critica da condividere assieme alle altre vendute dall’oggi al domani - ha spiegato realtà territoriali con Padova in testa”. il vicesindaco Enzo Battisti - ma saranno “Avremmo preferito mantenerle - ha smobilitate in base alle necessità di bilan- aggiunto Ossari - oppure, se proprio non cio, come ad esempio in fase di realiz- esistevano alternative, utilizzare questo zazioni di lavori pubblici. L’intenzione è tesoretto per operazioni indispensabili, comunque è di riuscire a vendere tutte le come ridurre la soglia di indebitamento quote, insieme anche a quelle di Attiva”. del nostro comune che è fuori dai paraLa decisione ha ricevuto però il voto metri imposti dallo Stato”. A.C.
il comune affida a un nuovo soggetto privato la Ex-casa del fascio e gli impianti sportivi: si riparte
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alvare la Casa delle associazioni prima che sia troppo tardi. E’ questo l’allarme lanciato all’amministrazione del sindaco Fiorella Canova dal gruppo di minoranza consiliare Pontelongo 2000. L’edificio comunale di via Martiri d’Ungheria, che un tempo fungeva da caserma dei Carabinieri, non gode, in effetti, di grande salute e avrebbe bisogno di essere ristrutturato. “E’ una presenza di grande utilità e di evidente gradimento - spiegano i consiglieri di minoranza - sia per la sua collocazione che per la funzione che svolge. E’, infatti, la casa di tutti i cittadini organizzati, delle associazioni, degli incontri pubblici, degli eventi piccoli e grandi: è lo spazio pubblico per eccellenza!”. L’invito all’amministrazione è di trovare la maniera di intervenire prima che la costruzione diventi inutilizzabile. In attesa di spazi migliori insomma, si cerchi di salvare ciò che già si ha a disposizione. “Già che ci siamo - propongono inoltre Federico Ossari e i suoi - sarebbe l’occasione per attrezzare meglio la sala grande d’ingresso con magari un palco, un impianto di microfoni e proiezione. Anche i servizi avrebbero la necessità di essere risistemati”. A.C.
Villa Foscarini
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n progetto per riqualificare l’area attorno la sede municipale di Villa Foscarini Erizzo. L’amministrazione ha aderito a un bando regionale per dei finanziamenti specifici destinati al miglioramento infrastrutturale dell’arredo urbano, l’aumento della disponibilità di aree verdi e di spazi pedonali commerciali, la riduzione e gestione sostenibile del traffico urbano. La villa, posizionata della riva del fiume Bacchiglione, lungo quella che era una delle principali arterie fluviali della laguna veneta, fu voluta dalla nobile famiglia Foscarini nel 1541, come dimora signorile deputata a sovrintendere i fondi terrieri ottenuti dai monaci di San Benedetto Vecchio di Padova. Il complesso immobiliare Foscarini fungeva da luogo di villeggiatura, da azienda agricola e inoltre da sede di controllo di attività artigianali, tra le quali una fabbrica per la lavorazione del corallo proveniente dalla Dalmazia e voluta dal Doge Marco Foscarini. Accanto all’edificio furono edificate due barchesse. Del grandioso giardino settecentesco oggi
rimane la pavimentazione antistante alla villa, le statue, i pilastri e i cancelli, questi poi trasferiti all’entrata del Foro Boario, sulla sponda opposta del Bacchiglione. Il Comune ha partecipato al bando regionale per un importo di circa 220 mila euro che serviranno nello specifico per il superamento delle barriere architettoniche attraverso rampe che compenseranno i numerosi dislivelli del percorso pedonale di via Roma, i rifacimenti delle condotte delle acque bianche e la sistemazione delle pavimentazioni, quasi tutte originali, costituite da conci di trachite, ciottoli di fiume e cordoli in pietra. “Trattandosi di un esempio significativo di villa veneta cinquecentesca che si distingue per le peculiari caratteristiche architettoniche - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Roberta Bruscaglin - come amministrazione, oltre alla sua manutenzione ordinaria e straordinaria, siamo sensibili all’obiettivo di renderla accessibile e visitabile in sicurezza”. A.C.
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uova vita per l’ex Casa del Fascio e gli impianti sportivi collegati. Il Comune ha finalmente affidato a un nuovo soggetto privato il complesso che è rimasto praticamente chiuso dalla fine del 2011, dopo la rescissione anticipata del contratto con il “Serale”. L’assegnazione, a conclusione del bando indetto nei mesi scorsi, alla fine è andata alla società “General Service Cooperativa Sociale”, guidata dal presidente Michele Carminato. Le strutture immediatamente operative, che in questi mesi di vuoto sono state gestite dall’Asd Pontecorr e dalla Bocciofila Saccisica 2000, saranno il rinnovato bocciodromo e la tensostruttura dedicata al calcetto e tennis (per informazioni e prenotazioni: 393/2701149). Per l’avvio invece della parte dedicata alla ristorazione si dovrà attendere qualche mese. La durata del nuovo contratto è di quindici anni e l’obiettivo principale è quello di valorizzare la funzione sociale del centro
L’assessore Fabio Magagnato sportivo, migliorandone la funzionalità. Come noto già dal bando, il nuovo gestore dovrà riconoscere al Comune un canone annuo di 33 mila. “L’auspicio è quello di riportare a ricoprire un ruolo cardine per il nostro territorio - spiega l’assessore allo Sport Fabio Magagnato - un complesso che ha molteplici potenzialità giacché risulta inserito all’interno di un contesto dove sono presenti anche la palestra e i campi da calcio”. « “Le prime sensazioni sembrano essere positive - continua, - la nuova gestione pare abbia capito come improntare l’attività. Come amministrazione siamo pronti a collaborare e coordinare la realizzazione di iniziative che creino opportunità sportive e sociali positive per il nostro comune”. “Un ringraziamento va a coloro - conclude Magagnato - che per più di un anno hanno portato avanti le attività del bocciodromo e della tensostruttura evitando il degrado e l’abbandono delle strutture”. A.C.
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24 Pontelongo Energie alternative Coprob ha inaugurato la centrale
Un nuovo impianto per produrre biogas
Verranno lavorati i sottoprodotti della barbabietola. La struttura è stata realizzata sul retro dello zuccherificio
NEWS Pulizia degli impianti sportivi di Villa del Bosco
le società sportive ridipingono “volontariamente” gli spogliatoi
di Alessandro Cesarato
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rodurre energia dal biogas ricavato dal recupero dei sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole? Ora è possibile grazie al nuovo impianto realizzato da Coprob e inaugurato ufficialmente con una conferenza pubblica nella cornice della sede municipale di Villa Foscarini. La Cooperativa, leader italiano nel settore bieticolo-saccarifero con il 65% della produzione nazionale e che commercializza l’unico zucchero 100% italiano, è impegnata a consolidare ulteriormente la propria filiera diversificando anche nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili. L’impianto è stato realizzato in un terreno sul retro dello zuccherificio (in foto), in corrispondenza dell’argine del Bacchiglione. Sarà alimentato da oltre 21 mila tonnellate di polpe ottenute dalle barbabietole lavorate dallo zuccherificio con il recupero dei sottoprodotti che favorirà la continuità produttiva della barbabietola stessa.
La potenza di 1 Mw non basterà certo a ricoprire il fabbisogno energetico dello stabilimento, che consuma venti volte tanto, ma rappresenta un tassello di un progetto su larga scala su cui Coprob sta puntando molto. Oltre a quello locale, infatti, Coprob ha realizzato altri due biogas (a Minerbio e a Finale Emilia) investendo complessivamente circa 18 milioni di euro. Per non parlare di due centrali a biomasse da 12,5 Mw da realizzarsi, in collaborazione con Enel Green Power, riconvertendo gli stabilimenti di Porto Viro e Finale Emilia. Presentando l’impianto insieme al sindaco Fiorella Canova, all’assessore regionale Maurizio Conte e a quello provinciale Mauro Fecchio, il presidente di Coprob Stefano Gallerani ha sottolineato: “Mentre siamo impegnati a consolidare la nostra filiera per la quale chiediamo alle Istituzioni locali e nazionali la dovuta attenzione ini-
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ziamo a raccogliere i frutti della strategia di diversificazione”. Anche i benefici ambientali sono numerosi, in primis dalla riduzione del consumo di metano e la relativa diminuzione di emissione in atmosfera di anidride carbonica. Inoltre non ci sarà movimentazione di camion visto che il biogas è adiacente allo zuccherificio. “Non si tratta di trovare alternative alla produzione di barbabietole - ha continuato Gallerani - ma valorizzare sempre più questo prodotto. La strategia di approvvigionamento degli impianti punta al recupero del sottoprodotto evitando il più possibile l’occupazione del suolo con culture dedicate”.
e locali società di calcio ridipingono gli spogliatoi degli impianti sportivi comunali. In tempo di ristrettezze economiche e vincoli finanziari anche per le casse comunali, il ruolo del volontariato diventa così fondamentale per riuscire a garantire certi servizi che l’ente comunale non può, suo malgrado, più permettersi di fare. Lo testimonia l’assessore allo Sport Fabio Magagnato che, insieme ai gruppi calcistici Asd Amatori Pontelongo e l’Ac Pontecorr Asd, ha trovato un’intesa per eseguire la pulizia generale e la tinteggiatura degli spogliatoi degli impianti sportivi di via Villa del Bosco. “Dopo quasi un quarto di secolo - spiega Magagnato - era indispensabile fornire un ambiente più salubre e dignitoso ai nostri ragazzi. Abbiamo deciso di farlo insieme alla disponibilità di manodopera delle locali realtà calcistiche fornendo loro il materiale necessario. Tutto ciò per non rinviare di un altro anno i lavori che il bilancio non permette di finanziare. Questo ci permetterà di risparmiare qualche migliaia di euro, che saranno sempre impiegati per lavori più importanti di manutenzione sempre agli impianti sportivi”. “A Pontelongo - conclude l’assessore allo Sport - il volontariato è una realtà più viva che mai. Un grazie va per tutto quello che tante persone fanno durante tutto l’anno”. A.C.
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Arzergrande 27 Amministrazione Approvato il Piano norma 3
Si vende il campo sportivo per costruire nuove case in centro Le risorse che saranno recuperate dalle casse comunali serviranno per realizzare il nuovo impianto sportivo Alessandro Cesarato
C
on l’approvazione del Piano norma 3 il Comune potrà finalmente vendere il terreno dello storico campo di calcio di via Roma. Spazio così a nuove abitazioni in pieno centro del paese e per le casse comunale recupero di risorse da investire per il nuovo impianto sportivo. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato il punto all’ordine del giorno in maniera da “salvare” le previsioni, che a stretto giro sarebbero decadute, del Piano degli interventi presentato cinque anni fa. “Questa importante operazione - spiega il sindaco Luca Sartori - ha consentito al Comune di non perdere il volume e quindi il valore dell’area che altrimenti avrebbe rischiato una notevole svalutazione”. Il Pn3 ricade in un’area che per oltre la metà è di proprietà comunale e attualmente occupata appunto dal campo sportivo, e la restante parte è di proprietà di tre privati. Il consiglio comunale,
Il municipio di Arzergrande inoltre, si era già espresso sulla non adesione ad alcun consorzio urbanistico da parte del Comune in maniera che il Pn3 potrà comunque essere realizzabile a comparti, in modo che il comparto del Comune e il comparto dei tre privati possano procedere indipendente. “Si valuterà la messa al bando dell’area con il progetto approvato non appena si individuerà l’area dove realizzare il nuovo campo sportivo - aggiunge Sartori - ma soprattutto quando il
momento per vendere sarà economicamente più favorevole”. Intanto è già stato eseguito uno studio di compatibilità idraulica dell’area al fine di realizzare i necessari invasi idrici. La nuova edificazione è prevista con fabbricati con altezza massima di due piani e la tipologia sarà di edifici mono, bifamiliari e trifamiliari e case a schiera, adatte al contesto in cui si inserisce il piano norma.
Ristorante
Alla Fornace Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta. Specialità pesce: tutte le ricette della tradizione Veneta. Ampia sala per banchetti. Il Ristorante alla Fornace propone un pranzetto con i fiocchi ad un prezzo eccezionale valido tutti i giorni ed in tutte le occasioni.
CON AMICI O PARENTI
COMUNIONI•CRESIME•EVENTI
Patrimonio pubblico cedibile. Prevede di introitare 300mila euro
il comune mette in vendita i terreni agricoli di comunanze
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erreni agricoli comunali in vendita per rimpolpare le casse del municipio e continuare con le opere pubbliche. L’amministrazione del sindaco Luca Sartori, nell’ambito dell’individuazione annuale del patrimonio pubblico cedibile, ha deciso di incaricare l’ufficio tecnico di predisporre una gara pubblica per assegnare parte dei terreni agricoli situati in località Comunanze. Si tratta di una porzione di quasi 57 mila metri quadrati, rientrate nel complesso dei campi che generalmente il Comune concede Il sindaco Luca Sartori in affitto. Considerando che la base d’asta è di 5,30 euro al mq, l’amministrazione conta di mettere presto a bilancio introiti per circa 300 mila euro. “Serviranno per avviare dei progetti già pronti di opere pubbliche - dice il sindaco Sartori. - Anche se questi, infatti, sulla carta sono già finanziati dalla Regione e dallo Stato, il Comune deve comunque anticipare i soldi che gli saranno poi rimborsati a lavori completati”. Sul sito internet comunale è possibile trovare i bandi di assegnazione e le scadenze delle aste. Oltre ai campi delle Comunanze anche altre proprietà sono state inserite nella lista dei beni alienabili. Tra queste alcuni appartamenti inclusi nei Piani di residenza popolare e l’area di via Marconi (terreno e annesso rustico abusivo) che sino al gennaio del 2009 ha ospitato il campo nomadi fatto poi chiudere dall’allora sindaco Cesarina Foresti. A.C.
Menù Aperitivo della c Schiette fr asa con salatini itte - Pole Baccalà fr ntina esco agli o prezzem olo Antipast Gambere o tti, polipi, insalata d latticini d i mare, i seppia, gambero ni Primi a v assoio Risotto a lla pesca Farfalle c tora on salmo ne e gam beri Grigliata d Orata, Co i pesce a person a da pesca trice, Sca Vassoi di m p o frittura co n polenta Contorni misti di s tagione Sgroppin o sorbett o - Caffè corretto Vino e min erale com presi
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SPORT in PRIMO PIANO
l’evento
ginnastica ritmica, in 90 Stagione 2013-14 Riparte la pallanuotoinpiovese allo spettacolo piazza con tanti successi alle spalle e tante aspettative
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n’altra stagione agonistica è alle porte e l’Aquaria si presenta ai nastri di partenza più carica che mai. Nell’ultima stagione sportiva la società di pallanuoto di Piove di Sacco ha ottenuto ottimi risultati in tutte le categorie, a cominciare dal primo posto in Triveneto, conquistato dai ragazzi della Under 17. Un risultato combattuto e una leadership che non è mai stata messa in discussione, dalla prima all’ultima giornata. Un vero e proprio successo anche lo storico risultato conquistato della squadra Senior, iscritta al lungo e difficile “Campionato Nazionale di Serie C”, in competizione con squadre ben più blasonate come il Ravenna, 2001Padova, Bentegodi Verona, Vicenza, Trieste, Parma e Reggiana, solo per fare qualche eeempio. Nonostante il percorso impegnativo Aquaria è riuscita comunque a ritagliarsi uno spazio da “outsider” e di tutto rispetto, riuscendo a conquistare il settimo posto finale, con un bottino di ben 30 punti. Mai la compagine Piovese, in 15 anni di attività sportiva, era arrivata tanto in alto. Il merito è del gruppo, finalmente completo coeso, prevalenza da atleti piovesi e guidati a loro volta da un tecnico opoe un annoformato ricco diingare ,manifestazioni, e molte soddisfazioni la sezione ginpiovese.nastica L’obiettivo della stagione 2014 sarà sicuramente quello di ripetersi e, magari, puntare ritmica dell’Asd Polisportiva Arcobaleno di Cornegliana del presidente Ma-a migliorarsi, in classifica. Ottimi anchesaggio i risultatidi registrati tutte le rino salendo Penello dihaqualche chiusoposizione la stagione con un spettacolare fine annoda presso altre categorie Piovesi, a partire dalle squadre giovanili Aquagol, Under 13 e Under 15, passando la piazza del municipio di Due Carrare . Più di 90 atlete (dai 3 ai 16 anni) sono per la serie B femminile: unaadbella annodidopo anno, ,nonostante la giovanissima età scese in pedana, davanti unarealtà vastache cornice pubblico tra cui spiccava la presenza delle atlete, sta ben figurando nel panorama pallanuotistico del Nordest. Un altro storico risultato dell’assessore allo sport carrarese Mario Romanato, il Dott. Marcassa e Cristina, in rapdella stagione dell’ente appena trascorsa è stata Aics la conquista “International waterpolo tournament presentanza promozionale e Andreadell’ Zagolin, vice sindaco di Polverara e si Amsterdam”, celebre e impegnativa rassegna pallanuostica svoltasi anche quest’anno casono esibite negli esercizi che in questa annata hanno portato ottimi piazzamentinella di cui pitale olandese, a cui i gli atleti di Aquaria hanno partecipato alla fine del mese di agosto. Contro alcuni sui gradini più alti del podio. Oltre gli esercizi di gara le atlete, coordinate dalla ogni pronostico, rappresentativa Aquaria vintoinsegnanti tutti gli incontri, direttrice tecnicala Valerie Rasine edi dallo staffhadelle hannodisputati deliziatoconla squadre platea inglesi, tedesche, svizzere e francesi, battendo nella finalissima i padroni di casa dei Dolphin con ben 9 coreografie molto originali e ricercate basate sui “colori dell’arcobaleno”. Cloudi Amsterdam, una formazione che milita nella Serie A olandese. Grazie anche a questa importante della serata l’esibizione di un ospite davvero eccezionale: la campionessa del mondo e soddisfazione estiva, i ragazzi e le ragazze stanno affrontando inizio stagione olimpionica Daniela Masseroni, autrice didiAquaria una performance mozzafiquesto ato che hadicatturato con grande entusiasmo, consapevoli del fatto che anche quest’anno si impegneranno per rappreG.G. lo sguardo ammirato di atlete ed insegnati trascinando all’entusiasmo il folto pubblico. sentare al meglio il nome di Piove di Sacco nell’intero Nord Italia. Martina Maniero Walter Lotto
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Montagnana Applausi e consensi per il primo torneo di calcio a 5
Sfida in piazza, una scommessa vinta di Nicola Cesaro
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l calcio sul “liston” strappa applausi e consensi. Un risultato lusinghiero per il primo torneo di calcio a 5 “Città di Montagnana”, organizzato dai ragazzi della Montagnanese Futsal, che ha riportato lo sport più popolare d’Italia in piazza. La manifestazione ha visto trionfare la formazione Bar Fly dopo un’accesissima finale vinta al cardiopalma per 8 a 5 ai supplementari contro la Csm Infortunistica Stradale. Il torneo si è svolto sopra il “Liston” di Piazza Vittorio Emanuele, dove è stata montata una apposita piattaforma, specifica per il calcio a 5. Alla manifestazione hanno partecipato 6 squadre maschili (girone all’italiana con semifinale e finale) per un totale di quasi 70 atleti, ma le vere novità del torneo sono state il quadrangolare femminile, vinto dalla Virtus Giarre che si è imposta nella finale per 9 a 0 contro Galante Sport. Ma anche il triangolare dei pulcini (2002/2003), dove tre squadre di futuri campioncini si sono dati battaglia, ed infine la partita organizzata
Una partita del torneo fra due squadre di ragazzi di Montagnana e dintorni di età compresa fra i 10 e i 13 anni. La manifestazione, seppur alla sua prima edizione, ha avuto un gran successo sia da parte del pubblico, che ha riempito la piazza ogni sera, sia da parte degli atleti che si sono divertiti e soprattutto hanno fatto divertire. All’evento hanno collaborato appassionati e sponsor, ma anche il Comune di Montagnana, l’Ac Montagnana e l’Asd Noventa Calcio a 5, oltre ovviamente a tutto il
Montagnanese Futsal. Tra le attività estive della città murata spicca inoltre anche il brillante “Summer Camp” della Pallacanestro Montagnana, tra le più attive a sostegno delle fasce di giovani atleti. Al Villaggio della Gioventù decine di piccoli atleti hanno preso in mano la palla a spicchi e conosciuto il mondo del basket, innamorandosi di uno sport che nella cittadina è tra i più praticati. Chiunque volesse avvicinarsi al mondo della Pallacanestro Montagnana può contattare la dirigenza al 335-6875808.
CALCIO A 7. Nona edizione del Torneo “Santo Stefano”
gli “svalutescion” si aggiudicano il podio miglior giocatore eugenio banzato
PALAZZO GALLO - Via Roma - Nel cuore di Piove di Sacco
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Capitan David Stivanello alza il trofeo della vittoria
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n una serata canicolare davanti ad una cornice di pubblico da grandi occasioni i biancoazzurri della Svalutescion hanno conquistato la nona edizione del torneo “Santo Stefano” di calcio a 7. La kermesse, disputata nel campo adiacente all’antica abbazia di Santo Stefano di Due Carrare, gode di una crescente popolarità tanto da attirare le attenzioni dell’emittente televisiva A13 Sport che ha filmato e trasmesso l’evento. La formula rispecchia e rispolvera le antiche corride calcistiche estive di quando squadre sponsorizzate da ditte varie e bar, ma composte di giocatori in attività, davano vita ad autentici e aspri duelli per la conquista di coppe trofei e premi in natura. 16 i team al via suddivisi in 4 gironi, dopo le varie fasi eliminatorie la vittoria è andata ai ragazzi della Svalutescion, che trascinati da David
Stivanello (attaccante della Legnarese) capocannoniere con 16 gol si sono sbarazzati (4-0) in finale della ZR impianti, per il secondo anno consecutivo sul secondo gradino del podio. Terzo posto per la MB verde davanti alla Checcoformenteam. Tra i premi individuali è spiccato Alberto Aghito (Svalutescion) atleta ventiduenne tesserato per il Montegrotto Terme, premiato come miglior portiere, mentre il trofeo per il miglior giocatore è stato assegnato ad Eugenio Bronzato (MB verde) centrocampista del Galzignano. Infine la coppa disciplina è andata al team targato vivai piante Paolo Bottin. Premiazioni operate dall’organizzazione, con in testa Fabio Gambarato, coadiuvato dal primo cittadino carrarese Sergio Vason e dal parroco Don Gianmarco. W.L.
Per informazioni: Cell. 393 9380885
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• 14 dicembre 2013 • 15 dicembre 2013 • 11 gennaio 2014
• 12 gennaio 2014 • 20 gennaio 2014
30 Cultura locale Piove di Sacco “Scenari di Carta”, la rassegna per ragazzi
Letture, spettacoli e lezioni: il teatro a misura di bambino Da ottobre a febbraio una ricca proposta artistica organizzata dalla compagnia piovese Barabao Teatro pensata per i più piccoli. Quest’anno in programma anche un concorso di disegno di Martina Maniero
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ebutta a Piove di Sacco la seconda ri, appositamente costituito con l’intento di edizione di “Scenari di Carta”, la ras- migliorare la qualità delle letture proposte, segna di teatro e letture per ragazzi che quest’anno ruoteranno attorno al tema inserita nel circuito di RetEventi della Regione condiviso dei miti e delle leggende. Altro Veneto e della Provincia di Padova. In scena, elemento distintivo di questa nuova edizione dal 4 ottobre 2013 al 23 febbraio 2014, sarà la partecipazione attiva del pubblico con sotto la direzione artistica e organizzativa il Concorso di disegno, attraverso il quale i bambini, spettatori, podella compagnia piotranno diventare protavese Barabao Teatro, In programma gonisti attraverso i loro 10 spettacoli, 45 10 spettacoli, disegni e, soprattutto, letture animate e 5 45 letture animate alla loro fantasia. lezioni spettacolo, nei e 5 lezioni spettacolo Spettacoli avvincen14 Comuni aderenti nei 14 comuni aderenti ti, ricchi di magia, muall’iniziativa. Numeri importanti e una proposta artistica e culturale sica ed emozioni, che non mancheranno di al quale il pubblico va affezionandosi in misu- stupire ed appassionare il pubblico di tutte le ra crescente. Numerose anche le compagnie età. Barabao Teatro, che allo spettacolo d’incoinvolte che, per la loro provenienza, danno fanzia dedica il proprio impegno professionaun respiro nazionale all’iniziativa. Sarà un le e la propria esperienza creativa, artistica teatro a misura di bambino. E non solo per e progettuale, torna a calcare la scena con i contenuti. Non mancheranno infatti alcuni una formula ormai consolidata: quella del elementi di novità, come il Gruppo di letto- teatro per ragazzi, che rappresenta oggi una
forma, forse più unica che rara, di aggregazione, condivisione, scambio e divertimento per tutta la famiglia. “Scenari di Carta” ha tutte le carte in regola per diventare uno degli appuntamenti culturali fissi del territorio, una preziosa opportunità per iniziare a prendere confidenza, fin da piccoli, con il linguaggio della scena teatrale e con tutte le emozioni che questa regala, ma anche un momento di condivisione e socializzazione, attraverso gli spettacoli domenicali, tra il mondo degli adulti e quello dei bambini. Il primo appuntamento era in programma lo scorso 4 ottobre all’auditorium di Piove di Sacco con lo spettacolo di teatro e musica “Ticket”, scritto e diretto dal cantautore vicentino Andrea Mazzacavallo. Gli altri spettacoli: a Codevigo, in sala polivalente alle ore 16 vanno in scena “Le guarattelle di Pulcinella” (17 novembre) e “maga Turchina e la porta del tempo” (8 dicembre). A Brugine appuntamento al centro civico il 12 gennaio alle
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La locandina della rassegna per ragazzi “Scenari di Carta” ore 16 con “Cappuccetto”. Ponte San Nicolò ospita in sala civica alle ore 16.30 lo spettacolo “Patatrak” (19 gennaio), “La leggenda di cola pesce” (26 gennaio) e “Storia di un bambino e di un pinguino” (2 febbraio).
Libri
A chiudere la rassegna “Naso rosso” in scena a Piove di Sacco alle ore 16 in auditorium Giovanni XXIII. Il programma nel dettaglio è disponibile sul sito www.scenaridicarta. it. Info: 333.3014794.
a cura di Paolo Tieto
Daniela Borgato
Ponte San Nicolò Ha offerto spunto alla realizzazione di questa preziosa ricerca l’anno centenario della realizzazione del ponte che, all’altezza di San Nicolò, congiunge Padova con Piove di Sacco. Un ardito manufatto per l’epoca, attuato in ferro con ideazioni di briosa fantasia e nello stesso tempo di grande praticità. Un giustificato pretesto il fatto del ponte per dire quindi assai di pii’, successivamente, circa l’intero paese ovvero l’agglomerato abitativo costituito da molte case rurali, da alcune grandi fattorie, e da qualche palazzetto, nonché da un certo numero di mulini, per la macina delle granaglie, galleggianti sulle acque del Bacchiglione. Questi ultimi splendidamente documentati nel volume da, tutta una. serie di fotografie scattate tra la fine dell’Otto e l’inizio del Novecento, ovverosia prima che nuova civiltà li portasse a completa sparizione. Ampie pagine vengono dedicate, nel contesto dell’analisi retrospettiva, alla cultura e in special modo ai corsi di scuola. elementare, che fino a pochi decenni fa costituivano l’unico modo per imparare a “leggere, scrivere e far di conto”, ed ancora alla spiritualità, alla vita sociale e a tante altre piccole manifestazioni che in anni andati rappresentavano la vivacità, la forza morale d’ogni pur piccola entità civile. Il brillante saggio di Daniela Borgato trova compimento in un’appendice concernente la religiosità della popolazione di Ponte San Nicolò, redatta da altro grande studioso di questo territorio, Adriano Smonker, il quale, indagando accuratamente negli archivi della parrocchia e della diocesi,ha messo a punto i pregi dei vari edifici sacri qui eretti nel tempo, dei dipinti, delle sculture e di quanto altro ancora costituisce il patrimonio storico-artistico della circoscrizione ecclesiale in questione. Assai piacevoli, da ultimo, talune originali foto, scattate ai nostri giorni con l’intento di sottolineare l’evoluzione avuta da muesta località, mutata nell’arco di tempo di mezzo secolo, da villeggio rurale a suburbio dell’antica città di Padova. Sigfrido Nannucci
Omaggio a Giovanni Boccaccio Pubblicazione effettuata in occasione di una personale di Sigfrido Nannucci allestita a Certaldo in occasione del settimo centenario della nascita del celeberrimo autore del “Decameron” Giovanni Boccaccio. Il volumetto propone alcuni saggi critici di noti studiosi italiani in merito all’artista Nannucci, ma soprattutto mostra le riproduzioni di numerosi suoi dipinti, effettuati giustamente per questa rassegna con raffigurazioni personalmente elaborate e idealizzate, colte da scorci caratteristici di Certaldo, paese natale del Boccaccio, e con fiori e frutta tipici del medesimo territorio. Scene piacevolissime che, oltre ad evocare particolarità di un tratto di Paese tra i più singolari e suggestivi d’Italia, suscitano grandi emozioni per i:7_ loro addentellati storico-letterari con il passato, con il basso medioevo, e per la risonanza civile lasciata in eredità ai posteri. Aspetti che l’artista Nannucci ha saputo cogliere e riportare sulla tela in modo brillante, sia sotto il profilo segnico, espresso ora oggettivamente e altre volte in forme maggiormente astratte, sia da un punto di vista coloristico, attuato attingendo alla completa gamma dell’iride, con luminescenze di grande preziosità.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Con la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” chiediamo al Governo una svolta contro il Gap
Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie
La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo di germana urbani
A
nche il gioco uccide. L’ultima vittima “Sarebbe sbagliato pensare – sottoliin Veneto è vicentina: morta suicida nea Pierpaolo Romani, coordinatore naper debiti da gioco. Ma non è un caso zionale di Avviso Pubblico - che il problema isolato e non sarà l’ultimo. Ai veneti piace delle mafie non riguardi il Veneto, terra che giocare d’azzardo. Tra il 2010 e 2011 il anzi interessa molto alle cosche, tanto che 44% della popolazione tra i 15 e 64 anni la Regione si è dotata di un’apposita legge ha giocato d’azzardo. Il 63% nell’ultimo antimafia. la n. 48 del 2012. Oggi parlare anno ha giocato al Lotto/Superenalotto del rapporto gioco d’azzardo-mafie significa e poco meno del 58% al Gratta e vinci/ mettere testa su quella che può essere la Lotto istantaneo; seguono coloro che hanno principale dinamica di infiltrazione mafiosa praticato scommesse sportive ed il Poker te- in questa regione: cioè, ancora una volta, xano o che hanno giocato alle macchinette l’infiltrazione nel settore economico”. elettroniche/slot machine. Dal 1998 in Italia lo Stato ha liberaQuesti numeri evidenziano che quello lizzato e legalizzato le scommesse: ciò ha del gioco d’azzardo è un vero e proprio prodotto un espandersi incredibile del mermercato in controtencato del gioco che lo denza rispetto alla cri- In Veneto c’è il casinò, scorso anno ha toccasi. La gente tenta la una forte attrattiva to quasi i 100miliardi fortuna per sbarcare il per chi presta denaro di euro tra gratta e lunario e paradossal- ad usura o ricicla vinci, lotterie, slot, mente aggrava la si- denaro sporco scommesse sportive tuazione del bilancio e quant’altro. Tanta economico famigliare. gente gioca perchè gli strumenti per giocare Ma questo trend deve porre all’eviden- sono sempre a portata: dal tabaccaio, al za anche altre questioni: un mercato florido bar, al supermercato. Lo Stato, purtroppo, interessa sempre le mafie. Nonostante nella non ha fatto una legge per rispondere ad nostra regione non ci siano evidenze di infil- una domanda di gioco, ha invece spinto trazioni in questo settore, occorre conoscere l’offerta creando, di fatto, la domanda. E le bene le dinamiche perchè dove girano tanti possibilità si sono moltiplicate a dismisura. soldi spesso c’è qualcuno che ricicla denaro Sono aumentate le slot all’interno dei bar sporco e pratica prestito ad usura. e nei comuni è possibile aprire sale giochi
con videolottery che permettono di giocare anche grandi cifre. A questo si aggiungano le agenzie di scommesse. Una gamma di offerta che sta investendo i veneti e creando moltissimi dipendenti da gioco patologico d’azzardo. “Fra questi – spiega Romani - ci sono persone che hanno un lavoro, sono magari imprenditori che accumulano debiti e devono trovare qualcuno che gli presti denaro. Il gioco crea una domanda a cui i mafiosi possono rispondere col prestito ad usura. Sempre più spesso, infatti, all’ufficio antiusura del Comune di Verona si presentano persone che si dichiarano vittime del gioco d’azzardo. Inoltre, i mafiosi hanno iniziato a gestire società che costruiscono macchinette, che spesso non sono regolari. Cioè non hanno al loro interno la scheda prevista dalla legge che le collega col Ministero del Tesoro, ne registra le giocate e calcola la tassazione dovuta allo Stato. In questo modo i mafiosi sono degli attori importanti di una quota significativa di evasione fiscale in complicità o meno col gestore del locale che ospita la macchinetta”. Va detto poi che il passo successivo alla gestione illecita delle macchinette nei bar è l’estorsione a danno dei Commercianti con relative intimidazioni. “Lo dico come avvertimento per i Commercianti – afferma
Pierpaolo Romani
ancora il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma anche per gli imprenditori del settore, per Confindustria che deve stare molto molto attenta a tutelare gli imprenditori che operano legittimamente in questo mercato perchè l’organizzazione mafiosa che si inserisce in un mercato punta al monopolio dello stesso”. E oltre alle sale giochi una comunità “colonizzata” dal gioco d’azzardo attira anche un indotto pericoloso. “Spesso – continua Romani - aumentano i casi di utilizzo di sostanze stupefacenti e la fornitura di sesso a pagamento della peggior specie. Si scoprono appartamenti dove vengono tenute come schiave del sesso ragazze straniere in mano a gruppi criminali dell’Est o dell’Africa in combutta con cittadini veneti e organizzazioni criminali italiane. Questo per dire che l’insicurezza nei quartieri non la portano solo gli stranieri. L’insicurezza la creiamo noi permettendo a persone con tanti soldi, fatti spesso sulla pelle di tanti giovani con la vendita di droga, di sviluppare dei business
che hanno poco di etico e sono antieconomici per la città e i suoi abitanti”. Il pericolo sta proprio qui. Come ha detto Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma, intervenuto sull’argomento a Verona “Arrivano con il denaro ma poi portano anche i loro eserciti” per il controllo del territorio. “Ci tengo a sottolineare che quando i mafiosi arrivano in un territorio – conclude Pierpaolo Romani - è perchè incontrano persone capaci di garantire determinati servizi, che anziché denunciare diventano complici conniventi. E’ tremendo vedere come, a volte, il mondo dei professionisti sostiene, anche dalle pagine dei giornali veneti, che il rispetto della legalità produce ingiustizia sociale! Che se gli imprenditori pagassero tutto i conti esploderebbero. E’ preoccupante constatare che in Veneto c’è un pezzo dell’imprenditoria e un pezzo delle libere professioni che pensa che le regole sono un intralcio. Questo atteggiamento apre delle brecce pericolosissime”. Continua a pag 36
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DISABILITA’ NUOVE MISURE A SOSTEGNO DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICENTI E DIVERSAMENTE ABILI :
DISABILITA’ CAMBIA IN VENETO COSA
A seconda delle patologie e della gravità individuate cinque categorie di ICD
NUOVE MISURE A SOSTEGNO DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICENTI E DIVERSAMENTE ABILI : Con la delibera CR37 del 7 maggio scorso la Regione Ve- delle risorse annualmente destinate, in funziona dell’indice di me gli interventi già erogati per la promozione dell’autonomia neto è riuscita a garantire una serie di servizi, (in passato fabbisogno o della popolazione residente per ciascuna Azien- personale e gli interventi di aiuto personale definiti dal DGR classificati “extra Lea” e quindi non finanziabili oggi secondo da ULSS. 1859/2006. L’obiettivo è quello da un lato di consentire agli A seconda delle patologie e bisodella gravità cinque di ICD le direttive del precedente governo), che rispondono ai Le impegnative sonoindividuate erogate sulla base di una graduatoriacategorie affetti da grave disabilità intellettiva di acquisire la maggiore gni socio-sanitari delle fasce più fragili della nostra comunità. unica aziendale con una sezione per ciascuna tipologia. autonomia possibile e dall’altro la possibilità di rimanere presCon la delibera CR37Delibera, del 7 maggio scorso la Regione delleincidere risorse sul annualmente destinate, in funzionasarà dell’indice meilgli interventi giàabitativo erogati per la promozione dell’autonomia Stando al testo della i LEA aggiuntivi coinvolti Venel Ad posizionamento in graduatoria anche diil so proprio nucleo e familiare. neto è riuscita non a garantire di servizi, (in passato fabbisogno o dellacon popolazione residente per ciascuna Azien- Anche personale e gli interventi di aiuto personale definiti DGR provvedimento sono tuttiuna maserie soltanto quelli rientranti nei reddito in questo caso l’ICD, stabilita in funzione del dal Progetto dichiarato modello ISEE. classificatiambiti: “extra Lea” e quindi non finanziabili oggi secondo da ULSS. 1859/2006. L’obiettivo è quello da un lato di consentire agli seguenti Assistenziale Individuale, può essere erogata sia sotto forma Per la ICDp e la ICDf è considerato l’ISEE individuale, nel direttivedidelcura; precedente governo), che rispondono ai biso- Le impegnative sono erogate sulla base di una graduatoria affetti da grave disabilità intellettiva di acquisire la maggiore -leassegni di contributo economico da parte dell’Azienda ULSS che traprimo caso con tetto massimo posto a 16.650,00 € mentre nel gni socio-sanitari delle fasce più fragili della nostra comunità. unica aziendale con una sezione per ciascuna tipologia. autonomia possibile e dall’altro la possibilità di rimanere pres- interventi in accentrata regionale (per telesoccorso e tele- secondo caso senza limite massimo. mite l’attribuzione di un monte ore di prestazioni dirette alla Stando al testo Delibera, i LEAdell’assegno aggiuntivi coinvolti Ad incidere sul posizionamento in l’ICDm graduatoria saràè anche so il proprio nucleo abitativo e familiare. assistenza e perdella l’informatizzazione di cura);nel Per quanto riguarda invece l’ICDb, e l’ICDa preso il persona. non sonodella tutti domiciliarità ma soltanto quelli reddito dichiarato con modello -provvedimento interventi nell’ambito delle rientranti persone nei di- considerazione l’ISEE familiare,ISEE. nel primi due casi con tetto Anche in questo caso l’ICD, stabilita in funzione del Progetto seguenti ambiti: Assistenziale Individuale, può essere erogata sia sotto forma la ICDp e la ICDf€ èmentre considerato individuale, sabili (aiuto personale, progetti di autonomia personale, vita Per massimo di 16.650,00 nel terzol’ISEE caso di 60.000,00 nel €. -indipendente); assegni di cura; primo caso con tetto massimo posto aperiodica 16.650,00da€ parte mentredelle nel di contributo economico da parte dell’Azienda ULSS che traViene introdotta anche l’attivazione interventi in accentrata (per telesoccorso e tele- Aziende secondo ULLSS caso senza limitedimassimo. - costi del trasporto delleregionale persone disabili ai Centri diurni; di forme controllo in merito alla qualità mite l’attribuzione di un monte ore di prestazioni dirette alla e perregionale l’informatizzazione cura); Per quanto riguarda invececon l’ICDb, l’ICDm edell’ICD. l’ICDa è preso il persona. -assistenza integrazione alle quotedell’assegno di RSA perdi persone assistenziale conseguita l’erogazione -disabili. interventi nell’ambito della domiciliarità delle persone di- considerazione l’ISEE familiare, nel primi due casi con tetto DI BASSO BISOGNO ASSISTENZIALE L’ICDb comsabili (aiuto personale, progetti di autonomia personale, vita ICD massimo di 16.650,00 € mentre nel terzo caso di- 60.000,00 €. Con questo provvedimento l’Assegno di Cura evolve in uno prende prestazioni sanitarie a rilevanza sociale indipendente); Viene introdotta anche l’attivazione periodica da quali partel’assidelle strumento che accoglie un unicodisabili paniereaidiCentri servizi tutti gli stenza attività strumentali della vita - costi del trasporto dellein persone diurni; Aziendenelle ULLSS di forme di controllo in quotidiana merito alla(IADL) qualitàe interventi complementari alle Cure Domiciliari, consentenl’assistenza nelle attività della vita quotidiana (ADL). - integrazione regionale alle quote di RSA per persone assistenziale conseguita con l’erogazione dell’ICD. do la programmazione di servizi e di risorse nell’ambito della Le prestazioni dell’ICDb sono erogate in funzione del Progetdisabili. ICDAssistenziale DI BASSO Individuale BISOGNO ASSISTENZIALE - L’ICDb comclassificazione delle politica socio-sanitarie prevista dal Dlgs to redatto dall’assistente sociale in Con questo provvedimento l’Assegno di Cura evolve in uno collaborazione prende prestazioni a rilevanza socialeGenerale, quali l’assi229/99. con sanitarie il MMG-Medico di Medicina al ICD PER UTENTI CON GRAVE DISABILITÀ FISICO-MOTOstrumento che accoglie in un unico paniere di servizi tutti gli quale stenzaconcorrono nelle attivitàle strumentali della vita quotidiana (IADL) risorse personali dell’utente, quali inden-e RIA - L’ICDf, in attuazione della Legge 162/1998, è uno struL’obiettivo CR37 è stato identificare consentene qualifica- l’assistenza interventi della complementari allequello CurediDomiciliari, nelle attività della vita quotidiana (ADL). nità di accompagnamento e il reddito personale. L’attribuzio- mento finalizzato a riconoscere il diritto all vita indipendente re nell’ambito dei servizi programmati a livello regionale per le do la programmazione di servizi e di risorse nell’ambito della ne Le dell’ICDb prestazionipuò dell’ICDb erogateerogazione in funzionedidel Proget- delle persone con disabilità fisico-motoria, attraverso il finanavveniresono sia tramite contributo cure domiciliari delle tutte quelle che si possono configurare classificazione politicaazioni socio-sanitarie prevista dal Dlgs economico to Assistenziale Individuale redatto sociale in ziamento di progetti di aiuto alla persona gestiti direttamente da parte del Comune chedall’assistente tramite erogazione di un tra le sanitarie a carattere sociale, anche qualora corrispon- monte ICD PER UTENTI CON GRAVE DISABILITÀ FISICO-MOTO229/99. collaborazione con ildiretti MMG-Medico di Medicina Generale, al dagli interessati sulla base di piani personalizzati. ore di servizi alla persona, nell’ambito dell’assidano ad interventi sostituitivi di carattere economico. Di con- quale RIA L’ICDf, in attuazione della Legge 162/1998, è uno concorrono le risorse personali dell’utente, quali indenL’importo dell’ICDf sarà determinato dall’UVMD sulla basestrudel stenza tutelare già denominata ADI-SAD. L’obiettivo della CR37 è stato quello di identificare e qualificaseguenza l’appartenenza delle prestazioni ai LEA o ai LEA nità di accompagnamento e il reddito personale. L’attribuzio- mento finalizzato a riconoscere il diritto all vita indipendente progetto individuale con i tetti previsti dalla normativa nazionare nell’ambito dei servizi programmati per le ICD aggiuntivi regionali viene stabilità ainlivello baseregionale alla specifica DI MEDIO ASSISTENZIALE - L’ICDm rispon- le delle personedicon fisico-motoria, attraverso il finan-e ne dell’ICDb puòBISOGNO avvenire sia tramite erogazione di contributo in material vitadisabilità indipendente, pari a 1.000,00 € mensili, cure domiciliari tutte quelle che si possono configurare situazione di bisogno del azioni beneficiario, a prescindere dal- economico de all’esigenza di consentire l’aiuto persone con particolaziamento progetti aiuto allaall’Azienda persona gestiti da parte del Comune cheatramite erogazione di un in funzionedidel budgetdi attribuito ULSS.direttamente tramodalità le sanitarie a carattere sociale, anche qualora corrispon-o monte le di erogazione (contributo di natura economica re bisogno supporto e assistenza in presenza mobilità dagli interessati sulla base di piani personalizzati. ore didi servizi diretti alla persona, nell’ambitodidell’assidano ad interventi sostituitivi di carattere economico. Di conquanto riguarda IDC, nel reparto regionale delle del rierogazione diretta di servizi). conservata o ridotta e di decadimento L’importo dell’ICDf saràledeterminato dall’UVMD sulla base stenza tutelare già denominata ADI-SAD.cognitivo e/o disturbi Per seguenza l’appartenenza delle prestazioni ai LEA o ai LEA del comportamento che ne consentirebbero azioni a rischio sorse, destinate LEA fondi per un totale di progettovengono individuale con i tettiaiprevisti dalla normativa nazionaaggiuntivi regionali viene stabilità in base alla specifica ICD DI MEDIOpersonale BISOGNOeASSISTENZIALE - L’ICDm rispon- 94.513.341,00 dell’incolumità dei conviventi, oltre che la fuga. €. le in material di vita indipendente, pari a 1.000,00 € mensili, e situazione di bisogno del beneficiario, a prescindere dal- Le de all’esigenza di consentire a persone con particolaprestazioni dell’ICDm sonol’aiuto erogate in funzione del Pro- in funzione del budget attribuito all’Azienda ULSS. le modalità di erogazione (contributo di natura economica o getto re bisogno di supporto e assistenza in presenza di mobilità Assistenziale Individuale formulato in UVMD-Unità di Il comune denominatore della delibera CR37 è costituito e dall’uniformità interventi nel territorio Per quanto riguarda le IDC, degli nel reparto regionale delle rerierogazione diretta di servizi). conservata ridotta e di decadimento e/ole disturbi valutazione omultidimensionale, al quale cognitivo concorrono risorse dall’unitarietà gionale, che trovano con questo provvedimento un riordino sorse, vengono destinate ai LEA fondi per un totale di del comportamento consentirebbero azioni a rischio personali dell’utente,che qualineindennità di accompagnamento e il della disciplina ed una più omogenea distribuzione sul territodell’incolumità personale e dei conviventi, oltre che la fuga. 94.513.341,00 €. reddito personale. Le questo prestazioni sono erogatepuò in funzione Pro- rio, che sarà chiamato ad intercettare e rispondere ai bisogni In caso dell’ICDm l’attribuzione dell’ICDm avvenire del in alterIl comune denominatore della delibera CR37 costituito attraverso una più calibrata ripartizione delleè risorse. getto Individuale formulatoeconomico in UVMD-Unità di anche nativaAssistenziale tramite erogazione di contributo da parte dall’unitarietà e dall’uniformità degli interventi nel territorio revalutazione al quale concorrono le risorse del Azienda multidimensionale, ULSS o tramite erogazione di un monte ore di Le prestazioni dell’ICDa sono erogate in funzione del Progetto gionale, che trovano conformulato questo provvedimento un al riordino Individuale in sede di UVMD, quale IMPEGNATIVA DI CURA DOMICILIARE - Dal 1 luglio 2013 servizi personali dell’utente, quali indennità di accompagnamento e il Assistenziale diretti alla persona della disciplina ed una più omogenea distribuzione sul territoconcorrono le risorse personali dell’utente, quali indennità di gli interventi compresi nel “paniere della domiciliarità” in am- reddito personale. rio, che sarà chiamato ad intercettare e rispondere ai bisogni ICD DI ALTO BISOGNO ASSISTENZIALE L’ICDa è rivolta accompagnamento e il reddito personale, tenuto conto delle bito socio-sanitario vengono denominati Impegnativa di Cura In questo caso l’attribuzione dell’ICDm può avvenire in alterattraverso calibrata ripartizione delle risorse. persone in condizione di disabilità gravissima, in condizione eventuali esigenzeuna di più mantenimento della famiglia, quando a Domiciliare (ICD), strutturata in cinque categorie, mutualmen- anativa tramite erogazione di contributo economico da parte anche Le prestazioni dell’ICDa sono erogate in funzione del Progetto di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza carico del paziente. te esclusive, per la risposta alle seguenti tipologie di bisogno: del Azienda ULSS o tramite erogazione di un monte ore di Assistenziale Individuale formulato in sede di UVMD, altramite quale continua nelle 24 ore per: gravi patologie cronico-degeneratiIn questo caso l’erogazione dell’ICDa può avvenire DI CURA - Dal 1 luglio 2013 servizi diretti alla persona -IMPEGNATIVA ICDb: utenti con basso DOMICILIARE bisogno assistenziale; concorrono le risorse personali dell’utente, quali indennità di ve non reversibili, inclusa la SLA, gravi demenze, gravissime contributo economi coda parte dell’Azienda ULSS, monte ore compresi nel “paniere domiciliarità” in am-gli interventi ICDm: utenti con medio bisognodella assistenziale; ICD DI ALTO BISOGNO ASSISTENZIALE L’ICDa è rivolta accompagnamento e il reddito personale, tenuto conto delle socio-sanitario denominati Impegnativa di Cura disabilità psichiche multi patologiche, gravi cerebro lesioni, di servizi alla persona o acquisto di ausili, attrezzature infor-bitoICDa: utenti con vengono alto bisogno assistenziale; a persone in condizione di disabilità gravissima, in condizione eventuali ausili esigenze di comunicazione mantenimento della famiglia, quando vegetativi, gravi patologie associate a dipendenza vitale matiche, per la e domotica non previstia Domiciliare (ICD), strutturata in cinque categorie, mutualmen- stati - ICDp: utenti con grave disabilità psichica e intellettiva; di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza carico del paziente. da apparecchiature elettromedicali (es. respiratori) ecc… dal nomenclatore tariffario. percon la risposta alle seguenti tipologie di bisogno: -te esclusive, ICDf: utenti grave disabilità fisico-motoria. In questo caso l’erogazione dell’ICDa può avvenire tramite ICDb: eutenti condell’ICD basso bisogno assistenziale;per ciascuna continua nelle 24 ore per: gravi patologie cronico-degenerati- Alessandra Il- valore il tetto è pre-determinato Babetto - www.disabili.com ICD PER UTENTIinclusa CON GRAVE DISABILITÀ PSICHICA E contributo economi ve non reversibili, la SLA, gravi demenze, gravissime coda parte dell’Azienda ULSS, monte ore -tipologia. ICDm: utenti con medio bisogno assistenziale; Il numero delle Impegnative è stabilito, sulla base INTELLETTIVA - Questa tipologia di ICD riunisce e riassudisabilità psichiche multi patologiche, gravi cerebro lesioni, di servizi alla persona o acquisto di ausili, attrezzature infor- ICDa: utenti con alto bisogno assistenziale; stati vegetativi, gravi patologie associate a dipendenza vitale matiche, ausili per la comunicazione e domotica non previsti - ICDp: utenti con grave disabilità psichica e intellettiva; Pagina periodica realizzata all’interno del progetto “Pensando al domani” promosso da: Progetto con il ecc… contributo di: dal nomenclatore tariffario. con il patrocinio di: da apparecchiature elettromedicali (es.realizzato respiratori) - ICDf: utenti con grave disabilità fisico-motoria.
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Veneto in primo piano 11 36 Il Veneto in primoIlpiano Segue da pag. 32
Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia
Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più
di germana urbani
L
’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero
focus
F
di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che hanno giocato soldi almeno una volta nella vita, almeno 70 mila potrebbero essere in condizioni di rischio; tra questi, oltre 18 mila sarebbero giocatori problematici e più di 3 mila manifesterebbero comportamenti ascrivibili alla dipendenza patologica. Queste persone avrebbero bisogno di supporti e trattamenti socio sanitari specifici. Solo l’Ulss 16 ha denunciato ben 2mila casi di sua competenza: dai 15 ai 64 anni il virus del gioco d’azzardo si è diffuso a
macchia d’olio e aumenta di anno in anno. “Abbiamo iniziato a lavorare – afferma il direttore del sert, Andrea Vendramin - su vari progetti mirati soprattutto alla prevenzione sul territorio, incluse le scuole, e alla formazione degli esercenti del settore. Le risorse però sono scarse: bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori patologici e che egli enti locali fossero più coinvolti. Perché mentre lo stato incassa una quota importante delle giocate, tutti gli oneri sociali ed economici generati da persone rimaste senza niente sono interamente in capo ai comuni”. Non va meglio a Verona dove, secondo l’ufficio antiusura del Comune, sono presenti, tra bar, tabaccherie e ristoranti della provincia, 2.260 macchinette da gioco e 86 sale da gioco. Nel 2011 sono stati venduti in città oltre 7.1 milioni di biglietti “gratta e vinci” e, complessivamente, più di 25 milioni in
provincia: come se ogni veronese, bambini compresi, avesse acquistato oltre 25 biglietti. Ma il dato che fa rabbrividire è che solo un anno dopo il bilancio è ben più pesante: 32 milioni di gratta e vinci venduti nel veronese. Segno che con la crisi aumentano coloro che tentano la fortuna. Una vera piaga a cui i Comuni cercano di rispondere come possono. Il Comune di Vicenza, per esempio, attraverso una delibera di modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni ha introdotto il divieto di pubblicità del gioco azzardo anche se in possesso di regolare concessione amministrativa rilasciata dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Almeno questo. Certo è che serve con urgenza una legge nazionale e regionale che regolamenti la materia e destini risorse ai sert delle Ulss per la cura dei giocatori patologici.
fin’ora interventi a macchia di leopardo una legge veneta per aiutare i giocatori
ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze sociosanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni progetti sul territorio ma senza una vera programmazione. ”Il gioco d’azzardo – sottolinea l’assessore Remo Sernagiotto – e’ un fenomeno in costante crescita tanto che i servizi per le dipendenze del Veneto nel 2011 hanno intercettato e preso in carico 765 giocatori patologici di cui 637 maschi e 128 femmine”. ”Per affrontare al meglio questa insidiosa forma di dipen-
denza che tanta sofferenza causa a chi ne e’ affetto e alle famiglie dal punto di vista psicologico ed economico – aggiunge – serve un coordinamento delle strutture sociali e sanitarie, pubbliche e del privato sociale. Da questo punto di vista si stanno facendo passi in avanti, esempio ne sia la proposta di prevenzione “Scommetti su te stesso” che arriva da Monselice e che abbiamo finanziato con 50 mila euro; il progetto avrà durata di due anni e sarà di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, ascolto e presa in carico dei problemi che riguardano il gioco d’azzardo nel territorio
della bassa padovana”. Vero è che per intercettare e arginare il dilagare di queste problematiche occorre una visione d’insieme di ben altro spessore. In Regione Veneto il Vicepresidente della commissione sanità, Claudio Sinigaglia, è il primo firmatario della proposta di legge n. 283, dedicata ad interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gap, gioco d’azzardo patologico. “In questi giorni – spiega Sinigaglia - al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle
Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia”. “A livello regionale -continua il Consigliere - sarebbe auspicabile una legge sul gioco, con vincoli e distanze per le sale da gioco e la pubblicità. Anche sul decreto Balduzzi mancano i decreti attuativi, e la situazione è completamente annacquata. Il nostro compito è capire come intervenire a livello regionale, senza poi essere bloccati nei vari tribunali. E non parliamo solo di slot machine e sale, ma anche dell’online, per cui occorre prevenzione e informazione, a partire dai genitori”.
autunno/inverno/2013/14
Il Veneto in primo piano 13 39 Sicurezza idraulica Con l’autunno torna il maltempo con i timori di chi vive in zone a rischio
La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione Aperti i cantieri per nuove opere di difesa ma servono ulteriori interventi per tutelare buona parte della regione. I Consorzi di Bonifica hanno decine di progetti nel cassetto
Zaia: “Pensiamo meno alle strade e di più alla sicurezza del territorio”
di Nicola Stievano
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orna la stagione delle piogge, dopo la “tregua” estiva i fiumi tornano ad ingrossarsi ed ogni perturbazione ormai innesca l’allerta meteo ed è fonte di ansia e preoccupazione per milioni di veneti. Questo perché gran parte del territorio della nostra regione è a rischio idrogeologico, al punto che allagamenti ed esondazioni sono sempre una minaccia concreta. Dalla disastrosa alluvione di tre anni fa qualcosa è cambiato e sono ormai aperti alcuni cantieri per la costruzione di invasi nella fascia pedemontana e il rinforzo degli argini più “stressati”. Ma restano ancora al palo molti altri interventi sul territorio, da quelli più invocati ed evidenti come il completamento dell’idrovia Padova – Mestre da usare come valvola di sfogo per le piene del Brenta e del Bacchiglione. Un’opera che tutti i comitati e gli esperti indicano come la possibile soluzione alla criticità idraulica del nodo di Padova. Inoltre non passa giorno senza che i Consorzi di Bonifica sottolineino la necessità di investire di più per le opere di consolidamento e di difesa idrogeologica. I progetti ci sono, le competenze anche, quello che manca, come sempre, è la disponibilità economica. “Ogni volta ci troviamo a dover gestire l’emergenza – spiega Antonio Salvan, presidente del consorzio Adige Euganeo – e a impegnare risorse nei momenti di crisi. Noi ci troviamo spesso a gestire un sistema concepito il secolo scorso, quando il Veneto era per lo più campagna. Oggi la situazione è ben diversa, l’urbanizzazione massiccia impone di adeguare la rete di scolo e gli impianti. Non solo, il clima sta cambiando e ormai le precipitazioni si caratterizzano per la loro intensità. Cade molta acqua in poche ore, acqua che finisce per fare danni se non viene convogliata in una rete di scolo adeguata. Abbiamo diversi progetti già pronti per aumentare la portata dei canali, per prevenire le emergenze, per mettere in sicurezza ampie aree del nostro territorio, per preservare interi centri urbani e zone produttive dagli allagamenti. Continuiamo a sensibilizzare chi ci governa ma lo scoglio più grande resta la disponibilità economica. Intanto cerchiamo di fare del nostro meglio”. Dall’area di Mestre sempre a rischio alluvione alla Bassa Padovana, dal fragile Polesine all’area Euganea, i punti critici dal punto di vista idrogeologico certo non mancano. A fine settembre intanto sono stati affidati dal Consorzio di bonifica Bacchiglione i lavori per le opere di estensione del collegamento dell’’area termale al Cana-
gli assessori Stival e Conte con il presidente Zaia
M
Sul completamento dell’Idrovia Padova – Mestre invocato da più parti manca ancora il passaggio decisivo le L.E.B (Lessino –Euganeo – Berico), che attraverso un nuovo sistema di tubazioni interrate consentirà di recapitare acqua in tutti i canali del Consorzio del bacino idraulico “Colli Euganei”. Una grande opera, che complessivamente, tenuto conto anche dei lavori già realizzati negli anni scorsi del primo tratto di condotta, costerà oltre 6 milioni di euro . Il progetto avviato, di 5 milioni di euro, previsto all’interno del “Piano Irriguo Nazionale” completa il già avviato riassetto idraulico – ambientale del bacino “Colli Euganei” – area di 11.804 ettari a nord – ovest di Padova – caratterizzata attualmente dalla presenza di numerose aree urbanizzate, piccoli insediamenti industriali, numerose aziende agricole e dagli importanti centri turistici termali di Abano e Montegrotto Terme. Nello specifico i lavori in partenza, suddivisi in due lotti esecutivi, riguardano la realizzazione di una condotta
lunga 1,6 km e di un’ulteriore sistema di condotte e manufatti (per una lunghezza totale di 5 km circa). L’intervento, una volta completato, sarà in grado di rispondere alle modificate esigenze idrauliche dell’’area, consentendo la vivificazione dei corsi d’acqua principali con l’aumento delle portate degli scoli durante tutto l’anno e la possibilità di utilizzo irriguo delle acque nelle aree agricole in primavera ed in estate. Relativamente all’utilizzo irriguo per l’agricoltura, il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha inoltre progettato e realizzato a valle dello Scolo Spinosella (in accordo con alcune aziende private) un’area pilota di irrigazione “a domanda” per garantire la distribuzione capillare dell’’acqua dai canali consortili ad aziende agricole private - che si sono dimostrate motivate a condividere anche i costi aziendali di trasformazione – concretizzando così la collaborazione fattiva tra l’ente pubblico e gli interessi del territorio anche rappresentati direttamente da un gruppo di soggetti privati. “Una grande opportunità da cogliere per il “sistema” Colli Euganei. - sottolinea Eugenio Zaggia, presidente del Consorzio Bacchiglione - L’arrivo di acqua di ottima qualità in questa zona significa un potenziale di sviluppo enorme per l’economia agricola e turistica dell’area”.
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entre in Regione si stanno chiudendo i conti dei rimborsi agli alluvionati del 2010, dopo un lungo iter non privo di polemiche, il presidente Zaia conferma la volontà di mettere in campo risorse per la prevenzione, come chiedono da anni a gran voce esperti e addetti ai lavori, cittadini che hanno provato sulla propria pelle cosa significhi avere l’acqua in casa e persone che si impegnano per la sicurezza del territorio. “In questo Paese varrebbe la pena di pensare a costruire un po’ meno strade e di più al dissesto idrogeologico, che è la vera sfida che noi abbiamo”. Queste le parole di Luca Zaia pronunciate a Longarone, durante la giornata dedicata all’anniversario della tragedia del Vajont. “La necessità di prevenire e intervenire contro il dissesto idrogeologico – ha affermato il governatore – è la nostra versa sfida. L’abbiamo vissuto con l’alluvione del 2010 che ha colpito direttamente oltre 200 comuni, 10 mila famiglie con l’acqua in casa, 3 mila imprese danneggiate. E poiché la vera sfida per un territorio è quella di mettere in sicurezza dei cittadini”. L’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte conferma l’impegno del Veneto: “La messa in sicurezza del territorio è una priorità di questa amministrazione. Siamo impegnati fin dall’inizio della legislatura sulla partita relativa alle grandi opere idrauliche a cui abbiamo messo mano dopo 80 anni che non si era fatto più nulla. Per gli interventi di difesa idraulica negli ultimi due anni sono stati spese o impegnate risorse per un totale di circa 300 milioni di euro in tutto il territorio veneto. Di recente è partita la procedura anche per l’appalto della cassa di espansione di Caldogno. Posso affermare senza paura di smentita che nessuna amministrazione, da quando nel 2003 le competenze in questo settore sono passate alle Regioni, si è mai spinta come abbiamo fatto noi così in avanti sul fronte della riduzione del rischio idrogeologico”.
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Voci da palazzo 15 41 Sanità Stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 24 aziende sanitarie del Veneto
Approvate le schede di programmazione ospedaliera Lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, ha espresso il suo voto. Critici Azzalin e Sinigaglia
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opo una seduta durata più di 22 ore, lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, presieduta da Leonardo Padrin, ha approvato le schede di programmazione ospedaliera per le 24 aziende sanitarie del Veneto. Con tale provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. “Con il via libera alle schede ospedaliere – dichiara Padrin al termine della seduta - abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario. La commissione ha confermato l’impostazione della Giunta, ma allo stesso tempo ha reso più elastiche le dotazioni di posti letto territoriali. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è questo: chi in Veneto ha bisogno di un posto letto avrà sempre una risposta positiva, che si tratti di una
struttura intermedia, territoriale o ospedaliera. L’aspetto più caratterizzante di questi nuovi strumenti – informa Padrin - è l’apertura alle case di cura private alle quali lanciamo una sfida, quella di attrarre pazienti da fuori Regione. Lo stesso vale anche per le aziende ospedaliere, i grandi ospedali, ma anche gli ospedali dei capoluoghi di provincia. Questo permetterà alle nostre eccellenze di farsi valere sul mercato. Solo nel privato – precisa - questa novità potrebbe portare all’assunzione di circa 1300 addetti e ad un fatturato di 80 milioni di euro all’anno”. In ultima battuta Padrin ha rimarcato l’attenzione massima avuta nei confronti dei territori più delicati come la montagna, la Laguna e il Polesine. “Le specificità territoriali sono state salvaguardate così come prevede il Piano. Ogni soluzione è stata ritagliata addosso alle singole realtà dopo un lungo confronto con i territori”. “Con il Piano e le schede – ha
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Nella foto il presidente della V commissione Leonardo Padrin e l’assessore alla Sanità Luca Coletto dichiarato invece l’assessore alla sanità, Luca Coletto che ha partecipato ai lavori della commissione – abbiamo avviato una riorganizzazione della sanità veneta che guarda al futuro. Ci sono – ha precisato – delle grosse innovazioni e posso dire tranquillamente che sono innovazioni che vengono riprese anche a livello nazionale. E’ veramente un cambiamento
cosa È cambiato
el padovano L’Usl 15 di Cittadella ha perso Chirurgia vascolare ottenendo, però, l’apicalità in Ortopedia, mentre Camposampiero acquista quella di Anatomia patologica, diventa Cto regionale e Centro provinciale per le patologie retiniche. Usl 16. Al Sant’Antonio salgono i letti in Terapia intensiva (da 10 a 16) e in Ortopedia (da 35 a 40). Piove di Sacco avrà i primari di Ortopedia, Anestesia e Ostetricia (dove si farà anche la fecondazione assistita) e 7 letti di Riabilitazione neurologica, ma perde l’apicalità in Neurologia. Iov: apicalità in Immunologia e Usd di Tumori ereditari. Usl 17. Riconosciuta l’Usd di Radioterapia a Este, di Diabetologia e Chirurgia artroscopica a Monselice.
n
el veneziano Nell’Usl 12, la cardiochi-
rurgia di Mestre assorbe l’attività di Mirano. Alla 13, invece, sono stati riconosciuti i primariati di Ostetricia e Riabilitazione (20 letti) a Dolo, e le Unità semplici dipartimentali di Otochirurgia e Chirurgia vascolare a Mirano. A Chioggia, Uls 14, sono state riconosciute le Unità semplici dipartimentali di Diabetologia e Day-Surgery in regime diurno.
Piergiorgio Cortelazzo (PdL)
gennaro Marotta (Idv)
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“buone notizie per l’ulss 17”
u Padova la quinta commissione consiliare ha fatto un ottimo lavoro, confermando il ruolo strategico della nostra sanità”. Ad affermarlo è il consigliere padovano e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Piergiorgio Cortelazzo. “Massimo rilievo è stato riconosciuto anche al Cto di Camposampiero. Nello specifico, buone notizie sono arrivate anche per l’Ulss 17 di Este-Monselice con l’istituzione di tre nuove Usd, unioni semplici dipartimentali. Ne abbiamo riconosciuto tre - illustra Cortelazzo - Una di diabetologia, un’altra di radioterapia, una terza di chirurgia ortopedica ortoscopica. Inoltre al reparto di ortopedia sono stati assegnati ulteriori 5 nuovi posti letto. In questo modo vogliamo riconoscere e incentivare le eccellenze presenti nel presidio. 5 posti letto sono stati assegnati anche all’Ulss 16 per il Sant’Antonio, una quota che può sembrare bassa, ma che in realtà consentirà alla struttura di attivare nuovi servizi”. Cortelazzo si dice soddisfatto anche per la conferma dei posti e del ruolo della riabilitazione all’ospedale di Conselve. “La quinta commissione - conclude Cortelazzo - ha lavorato di fioretto, coinvolgendo tutti i soggetti che volevano dire la loro. Gli operatori, le associazioni e gli amministratori padovani sono stati molto collaborativi e responsabili”. Antonio Pipitone (Idv)
sconcerto per taglio chirurgia vascolare ulss 15
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l sant’Antonio di Padova Ortopedia ha acquisito 5 posti letto grazie ad un mio emendamento. Serviranno per accorciare la lista di attesa con più di 600 pazienti. “Purtroppo è stata eliminata Chirurgia vascolare dell’Ulss 15 di CittadellaCamposampiero. Siamo rammaricati – racconta il medico padovano – perché sono stati bocciati due emendamenti, che avevo presentato, per mantenere l’Unità definitivamente o almeno sino alla scadenza dell’attuale primario, in modo da accompagnare il percorso di riconversione. È una decisione incomprensibile, che elimina un’eccellenza costruita sul campo, nonostante le migliaia di firme raccolte dai cittadini. E’ stata invece presa una decisione positiva, c’era un nostro emendamento in tal senso, - conclude Pipitone - sull’Ortopedia di Piove di Sacco. Viene così salvato un servizio essenziale per migliaia di pazienti della bassa padovana. Ritengo positiva anche la scelta di modificare le schede ospedaliere dello Iov, garantendo un livello elevato, dà garanzia ai ricercatori sulla continuità del loro lavoro e, in sostanza, esclude qualsiasi ipotesi di spostarlo altrove. Nelle schede sono state inserite l’unità operativa complessa di immunologia, dove operano 100 ricercatori, ed una di terapia del dolore. La Breast Unit è stata accorpata all’unità di senologia e si sono create le unità dipartimentali dei tumori esofagei e dei tumori rari”. Claudio Sinigaglia (Pd)
“resta buio assoluto su servizi territoriali”
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a strada imboccata da Lega e PdL è chiara: tagliare posti letto ospedalieri senza garantire in cambio servizi e risorse nei territori. Quando e dove vedranno la luce gli ospedali di comunità, le strutture intermedie, gli hospice, i centri per l’alzheimer e la sclerosi multipla? Perché dimezzare il numero dei distretti? Perché eliminare un gran numero di responsabili di psichiatria, per l’infanzia e l’adolescenza, per la disabilità e la non autosufficienza? Su tutti questi nodi rimane il buio assoluto”.
“troppi tagli a venezia”
’ andata bene col Policlinico San Marco e a Mirano. Meno con Venezia. Su Mestre – spiega il politico veneziano - c’è stato un recupero abbastanza sostanzioso. Ha avuto esito il forte l’impegno di IdV e del Pd: abbiamo convinto la maggioranza a non tirare troppo la corda. Avrebbero sbriciolato il polo di chirurgia programmata protesica e sarebbe stato un delitto. Così al Policlinico San Marco abbiamo recuperato 25 posti, assorbendo meglio i tagli (20 posti nell’area chirurgica ortopedica, 3 al week surgery, 2 in Terapia intensiva). Siamo soddisfatti anche per Mirano, dove la Cardiochirurgia continuerà a funzionare finché l’hub dell’Angelo non riuscirà a gestire in proprio tutti gli interventi dell’Ulss. Su Venezia – sottolinea Marotta - abbiamo provato a far quadrato per contrastare la riduzione dei posti letto, ma la maggioranza di centrodestra era blindata ed ha bocciato le nostre proposte, che mantenevano reparti e servizi a nostro avviso indispensabili per gli abitanti del centro storico. Non vorremmo, come avevamo ventilato, che il Civile venisse ora considerato alla stregua di un poliambulatorio”. Carlo Alberto Tesserin (PdL)
“confermata l’importanza di chioggia”
“L
e schede ospedaliere hanno confermato l’importanza di Chioggia nel sistema sanitario veneto, aggiungendo un ulteriore potenziamento sul fronte della diabetologia e del day-surgery. Tutte le modifiche positive introdotte a inizio estate dalla Giunta sono state ratificate dalla V Commissione, che su Chioggia ha votato all’unanimità, segno che la convergenza sul nostro ospedale è massima. Sono stati confermati quindi i nuovi primariati e l’aumento dei posti letto”.
di rotta rispetto alla gestione della sanità consueta, - ribadisce Coletto - che la miglioria e la rende più fruibile, quindi la sposta verso il territorio dal punto di vista della prevenzione e delle cure immediate, che possono essere erogate sul territorio, valorizzando ancora di più quello che è il lavoro importante degli ospedali, che avranno bacini e specialità ben definiti.
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el rodigino In Polesine nell’Usl 18 di Rovigo è stato riconosciuto l’Usd di Chirurgia vascolare, Malattie metaboliche e Patologie retiniche. Usl 19 di Adria è stato ammesso il primariato in Riabilitazione. Mauro Mainardi (PdL),
“riconfermata la specificità sanitaria del polesine”
“A
bbiamo – dichiara il consigliere del Pdl - potenziato Adria e confermato l’hub provinciale di Rovigo individuando e premiando le eccellenze. Entrando nello specifico, all’ospedale di Rovigo sono state riconosciute tre nuove Unità semplici dipartimentali: chirurgia vascolare, diabetologia e malattie metaboliche. Trecenta rimane ospedale per acuti, con il riconoscimento di due ulteriori posti letto in terapia intensiva. L’ospedale di Adria riacquista l’apicalità del recupero e della riabilitazione funzionale, a cui viene assegnata una dotazione di 5 posti letto. Si è poi confermata la crucialità del punto nascite e della pediatria. In entrambi i casi le modifiche apportate dalla Commissione sono state oggettivamente migliorative. graziano Azzalin, Pd
“non c’È nulla per cui esultare”
“A
nche in Polesine l’effetto dei tagli è stato leggermente attenuato, ma nel complesso la dotazione complessiva non ne esce certo rafforzata, anzi. E quanto stabilito nel Pssr riguardo alla specificità del Polesine è rimasto solo sulla carta: chi canta vittoria per il mantenimento delle due Ulss forse non si è accorto che nessuna Ulss è stata cancellata, visto che le schede si occupavano unicamente delle dotazioni di reparti, primariati e posti letto degli ospedali e forse non si è accorto nemmeno che l’ospedale di Porto Viro è stato privato del riconoscimento di presidio ospedaliero pubblico a beneficio della Casa di Cura di Abano per nessuna altra ragione che non un mero calcolo politico e che nei fatti l’ospedale di Rovigo è stato catalogato come un hub di serie B. E la cartina di tornasole sarà l’allocazione delle risorse. Non mi torna nemmeno il calcolo che ha fatto qualcuno dicendo che l’ospedale di Adria è stato potenziato, a me risulta che i 216 posti letto ed i 17 primariati, diventeranno 178 e 13”.
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L’anno 2013 sarà l’anno dell’orgoglio per il Parco del Delta del Po. Così, durante le discussioni sull’adozione del Piano Ambientale avevo preannunciato, e così sta avvenendo soprattutto con la collaborazione e la fiducia della popolazione e delle attività economiche che nel Delta del Po operano. Un lavoro costante di confronto e mediazione con un obiettivo importante: far comprendere che i vincoli, anche se minimi, possono diventare una risorsa. La convivenza tra le attività dell’uomo e la conservazione della natura va vista in una nuova luce; è ora di riconoscere alla natura il suo ruolo di indispensabile fondamento della vita sociale ed economica della società, e come tale usarla e proteggerla ovunque come risorsa preziosa e non rinnovabile, che ci mette in connessione con lo spazio di sviluppo europeo. È necessario in primo luogo innalzare il livello di attenzione su questi temi e sul ruolo che possono avere nello sviluppo regionale; in secondo luogo è necessario innalzare la qualità del governo del territorio, teatro dell’incontro tra l’uomo e la natura. La recente candidatura, presentata a Parigi, dell’area del Delta del Po, quale Riserva di Biosfera – MAB UNESCO, indica la chiara volontà dell’Ente e del territorio di proporsi a livello mondiale come luogo unico di valore paesaggistico ambientale in cui l’uomo è elemento fondamentale sia di conservazione che per lo sviluppo sostenibile. Grande ringraziamento va alla Fondazione CARIPARO che per prima ha creduto e con lungimiranza ha sostenuto il percorso di candidatura che si spera si concluderà positivamente nella primavera 2014. Il Parco del Delta del Po in questi ultimi due anni ha realizzato innumerevoli iniziative a 360 gradi sui temi dello sviluppo territoriale.
Pianificazione a programmazione territoriale
Nel dicembre 2012 è stato adottato il Piano Ambientale del Parco del Delta del Po, in copianificazione con la Regione Veneto, adozione che ha segnato una tappa storica nella vita dell’Ente Parco del Delta del Po dopo venti anni di attesa e di conflittualità. Anche la redazione del Piano di Gestione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale per le specie riconosciute a livello Europeo) realizzato su incarico della Regione Veneto ha fatto sì che gli elementi Europei di valore ambientale abbiano trovato, nel Parco del Delta del Po, proposte di gestione integrate con gli altri elementi di pianificazione territoriale. In ambito paesaggistico la collaborazione con la Soprintendenza Regionale per i beni Ambientali e Culturali e la Direzione Pianificazione Strategica Regionale porta l’Ente Parco del delta del Po ad un confronto per la costruzione del Piano Paesaggistico di Ambito Laguna di Veneta – Delta del Po. Questa collaborazione è fondamentale per la conclusione della visione strategica del territorio e la semplificazione amministrativa, quanto mai necessaria per lo sviluppo dell’area.
Promozione attività locali e iniziative culturali
L’Ente è inoltre motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Si ricordino le iniziative annuali delle Pro loco locali e Comuni del parco che attraverso un programma condiviso dall’Ente Parco vedono lo stesso compartecipare alle manifestazioni. Non da ultimo la festa del Riso del Delta del Po che ha visto l’unione dei produttori agricoli coordinati dalla Fondazione Ca’ Vendramin in un primo esperimento di valorizzazione territoriale attraverso i prodotti agricoli. Ma anche la Su e So per i fossi di Adria, la bottega del parco di Rosolina, la fiera del Delta del Po di Porto Tolle, le manifestazioni culturali ad Ariano nel Polesine, la fiera del Pane di Loreo, la festa della golena di Panarella a Papozze, le manifestazioni culturali e sportive di Corbola, la fiera del libro a Porto Viro, la festa per il taglio di Porto Viro a Taglio di Po ed innumerevoli altre manifestazioni locali.
Progetti Europei e progettazione Nazionale
©PH Daniele Soncin
Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella
conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro vede coinvolte entrambe le Regioni Veneto ed Emilia Romagna con progetti di vivificazione delle lagune, realizzate dal Consorzio di Bonifica delta Po, la collaborazione fra vallicoltori ed Ente Parco per il monitoraggio delle specie prioritarie e, per la prima volta, la realizzazione di azioni comuni, con le aziende vallive, di valorizzazione dei prodotti della pesca ed itinerari turistici. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Unci pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro, che tende a creare la rete dei produttori ed operatori economici per la valorizzazione delle specie ittiche quali vongole, anguille, cefali, alici ecc…. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia, importo 103 mila euro, ha creato oltre che piccole infrastrutture di servizio agli itinerari di visitazione anche una buona rete di operatori convenzionati a cui ora bisogna dare supporto per la promozione delle loro attività già dichiarate sostenibili. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro, ha consentito oltre che rilevare dati scientifici per la individuazione di indicatori ambientali dei cambiamenti climatici, in collaborazione con ARPAV, di proporre al territorio una riflessione sulla necessità di adottare strategie anche di sviluppo sostenibile per adattarsi ai notevoli mutamenti che il tessuto sociale ed ambientale sta mettendo in atto. Quindi la natura come elemento di riferimento fondamentale per adattare lo sviluppo economico di un territorio di grande valore ambientale. Questa visione di proposte gestionali è iniziata con il progetto NATREG, nell’ambito del programma Europeo MED per un importo di circa 200 mila euro, che ha disegnato un possibile Piano di Gestione per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Delta del Po. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. Nel progetto 2bParks, all’interno del programma Europeo SEE importo di 190 mila euro, ha visto la valorizzazione paesaggistica e di educazione scolastica nelle aree protette europee del Delta del Po con importanti risultati dal punto di vista di promozione dell’area nel mondo scolastico e dell’educazione ambientale. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali attraverso il progetto Econetwork rural importo 140 mila euro ed il progetto di promozione dell’area protetta per un importo di 150 mila euro . Gli itinerari del cinema, paesaggi culturali (i luoghi di senso), le eccellenze di prodotti agricoli e le attività didattiche sono i filoni principale delle azioni progettuali previste nel progetto denominato destinazione parchi di importo di circa 300 mila euro. In questo progetto viene prevista la realizzazione di un museo del cinema e più in generale delle arti visive in uno stabile in Comune di Porto Viro. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Nella nuova programmazione Europea 2014 – 2020 si stanno proponendo progetti sia per la infrastrutturazione e conservazione del territorio che per la promozione dei prodotti e servizi di eccellenza del Delta del Po. I programmi Europei, Nazionali e Regionali sono i via di attivazione con proposte di progettualità che coinvolgeranno tutti gli operatori economici del territorio.
La rete ed i paternariati
Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camargue in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello.
La tutela ed il rapporto con le Università
Il monitoraggio ambientale, la cura del sistema dunoso e litoraneo, la promozione di attività economiche compatibili, l’attenzione alle persone svantaggiate, sono e saranno le azioni, non esclusive, che si metteranno in essere per far sì che il Parco diventi un territorio in cui ogni cittadino si identifichi. Le attività di monitoraggio dei passeriformi per un importo di 50 mila euro, la convenzione con l’Università di Padova istituto di genetica per la prosecuzione delle attività per la protezione dello Storione Cobice, il piano di attività di monitoraggio delle acque e di identificazione metodologica del valore delle funzioni ecosistemiche degli ambienti naturali, in collaborazione con Università di Ferrara, sono una piccola parte del lavoro svolto e da svolgere nell’ambito della conoscenza e monitoraggio ambientale. La stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po per l’elaborazione di piano di monitoraggio a seguito dello sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro sta portando notevoli risultati positivi nella visione complessiva del valore ambientale del fiume Po. Anche la collaborazione con l’Università di Venezia – IUAV per la redazione delle valutazioni di incidenza ambientale dei piani ed il proficuo lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del delta del Po rappresenta un forte legame del parco con la realtà universitaria; non da ultima la collaborazione fra Consorzio di Bonifica delta del Po e Università di Padova – dipartimento di Geografia per la realizzazione di incontri internazionali fra docenti universitari e master internazionali. Di prossima firma invece il protocollo di intesa con il Politecnico di Milano per la valorizzazione della ciclovia del Po denominata Vento che collegherà il Monviso con Venezia passando per il Delta del Po.
La rete regionale dei parchi
Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricorso da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un importante punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette.
In conclusione questo anno è l’anno dell’orgoglio del Delta del Po e citando un testo a me caro di Giovannini autori del testo Uomini e parchi: “Il grande significato di un parco è soprattutto umano, poiché umana è la funzione che esso deve assolvere: ricercare nuovi comportamenti di compatibilità fra sviluppo antropico ed il mantenimento degli equilibri naturali, fissando i parametri qualitativi e quantitativi di tale compatibilità” (dal testo Uomini e parchi)
Direttore Sanitario Dr franco Meduri. Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (legge Bersani) del 04-08-2006
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44 Cultura veneta Palazzo Fortuny a Venezia Fino al 24 novembre
Gli sguardi universali di Tàpies Iniziò a disegnare cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Scomparso lo scorso anno, Venezia gli dedica una retrospettiva di Alain Chivilò
C
he cosa pensa l’artista nel suo agire umano? Qual è la prospettiva artistica che coinvolge maggiormente? Lo sguardo interiore ed esteriore quale polarizzazione prende? Queste sono alcune domande che il percorso espositivo di Palazzo Fortuny a Venezia cerca d’indagare fino al 24 novembre nella mostra dedicata a “Tàpies. Lo sguardo dell’artista”. Scomparso a febbraio 2012 Anthony Tàpies, nato a Barcellona nel 1923, si è sempre posto domande sull’esistenza umana, trovando approfondimenti e risposte nelle culture del mondo. La storia dell’arte dell’agire umano da quella africana, all’asiatica passando per quella europea furono tappe fondamentali. All’età di 18 anni, a causa di una grave lesione polmonare, tra il 1942/43 dovette curarsi in montagna. Proprio in questo periodo iniziò a disegnare, cercando nell’immagina-
zione uno sguardo interiore. Dal dopoguerra dipinse con serietà opere che come scrisse “erano quasi composizioni astratte, ma ricordavano anche dei paesaggi stellari. Altre esalavano un profumo di misterioso romanticismo”. Nel 1953 Tàpies iniziò la sua svolta artistica mettendo in discussione le percezioni passate e il suo lavoro artistico. Partendo dai fermenti artistici europei decise di ricominciare da zero esplorando ancora più in profondità l’inconscio, mettendo alla prova tutto ciò che fino allora aveva appreso e imparato con tecniche prese da emozioni, gusti, ispirazione, mitologie, simbolismo, psicoanalisi, meditazione e spiritualità. Nacquero da qui le peculiarità artistiche del Maestro Catalano incentrate nell’utilizzo di terre colorate, sabbie, polvere di marmo, capelli, peli, lenzuola, fili, paglia, riso, bianchi di Spagna e cenere. Si crearono nuove tensioni in
Retrospettiva al Museo Correr, fino al 27 ottobre
Anthony Caro: assemblaggi e imbullonature
“B
isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.
scritture e grafie dove la superficie materica venne elaborata in lisciature, grattature e schiacciamenti. Come scrisse nel 1977, “mi muovevo per impulsi precisi, ma così poco coscienti che a volte avevo l’impressione di procedere scavando alla cieca, con gesti furiosi, i segreti di una massa di terra che mi seppelliva”. Oggetti umili, cari all’artista, furono da lui inseriti nelle opere, facendo contemporaneamente apparire croci, numeri, lettere assieme ai suoi “muri” dove elementi naturali s’inserirono in asfalto, graffiti e cemento. Per capire la produzione
Arte performativa, scultura, installazioni e pittura
Materia primordiale a Punta della Dogana
“B
isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.
artistica di Tàpies è fondamentale sapere che la maggior parte dei suoi lavori è prodotta negli ultimi 25 anni di vita, riuscendo a dare in questa fase terminale di vissuto la più totale libertà che avvertiva. Una mostra che, nell’accostamento con opere di vari artisti internazionali, propone lavori scelti dai curatori in chiave puramente emotiva rispetto alla ferrea cronologia museale. Un’occasione per ammirare la produzione artistica di uno fra i più importanti Maestri internazionali nel tradizionale e unico percorso espositivo di Palazzo Fortuny.
Fondazione Prada A Venezia propone Berna
C
à Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, ripropone fino al 3 novembre una mostra tenuta a Berna nel lontano 1969. “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” non è altro che un progetto di ricostruzione dell’esposizione che passò agli annali per un approccio volto al medium linguistico. Il titolo originale era “Live in Your Head. When Attitudes Become Form. Works-Concepts-ProcessesSituations-Information” per un contenitore che univa sintesi delle ricerche dell’epoca come la Land Art, l’Arte Povera, la Process Art e l’Arte Concettuale. Un nuovo periodo che si sviluppava dopo il Minimalismo e la Pop. Una sfida che Germano Celant, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno voluto affrontare facendo inserire opere, anche d’importanti dimensioni, in spazi stretti consoni a un antico palazzo veneziano. Quindi il visitatore dovrà stare molto attento a non calpestare le opere di artisti quali Bruce Nauman, Giovanni Anselmo, Claes Oldenburg, Walter De Maria, Joseph Kosuth, Gilberto Zorio, Sol Lewitt, Daniel Buren per citarne alcuni. Una domanda sorge in tale contesto: quanto è utile una riproposizione a più di quarant’anni di distanza? Jean Clair scrittore, storico dell’arte e curatore francese, afferma che in tale mostra “il corpo dell’uomo pretende di sostituirsi alle proprie opere”. L’artista è ora “un nuovo mago della società contemporanea”. Si evidenziava dunque una visione del mondo non “comunicata dalle opere” perché “si sarebbe manifestata con la presenza stessa dell’artista nella sua realtà fisica, attraverso le sue attitudini corporali”. Al.Ch.
46 A tavola
23 LA RICETTA
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FunZione crisp per circa 14 Minuti. serVire calda lasciare in aMMollo per alcune ore i poModori seccHi in acQua e o a teMperatura aMbiente, decorando con Foglie aceto balsaMico, per Farli rapprendere. preparare la base: tritare i crostini e Mescolarli con il ForMaggio di basilico. e lo strutto aMMorbidito; oliare la teglia del piatto crisp e MANUELA E SILVIA BIZZO disporVi il trito, coMpattandolo bene con un po’ d’acQua. lasciar riposare
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