La Piazza della Riviera del Brenta - Febbraio 2023

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Sicurezza stradale, calano a Mira gli incidenti gravi

Arrivano i dati dalla polizia locale: nel 2021 erano stati 121, nel 2022 invece 83. Fra le strade più pericolose: la Brentana, la Romea e la bretella Mira Lanza

Vent’anni dopo

Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<

Sembra di rivivere la trama di “Vent’anni dopo” di Alexandre Dumas padre, quando D’Artagnan va a cercare i suoi vecchi amici moschettieri e li ritrova, certo, ma totalmente cambiati. Aramis è diventato abate e appoggia La Fronda nemica di Mazzarino; Porthos è un conte infelice perché vuole diventare barone; Athos è tutore di un rampollo che forse è anche suo figlio. E anche lui, D’Artagnan, s’è venduto al cardinale per ottenere una promozione. Insomma, i protagonisti sono rimasti se stessi ma la vita li ha trasformati nel profondo. Come succede più o meno a tutti.

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Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 37 della Riviera
Servizio a pag. 6
del Brenta
TERRITORIO Il mercato del contadino di Dolo si trasferisce 5 MIRA Elementare De Amicis, a rischio la prima 8 MIRA La Riviera si candida come “Città Veneta della Cultura 2023” 10 DOLO Paese in festa con il duomo restaurato e la nuova palestra 15 MIRA Entro l’estate i lavori per il nuovo distretto sanitario 12 DOLO “L’incrocio di via Badoera è troppo pericoloso” 16 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE FEBBRAIO 2023
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Dolo, il mercato del contadino si sposta in Piazza Mercato

Cambia luogo ed esposizione il mercato agricolo del martedì a km 0, spostandosi da via Guolo (dov’era provvisoriamente) a Piazza Mercato sempre a Dolo capoluogo. Si tratta di dieci aziende agricole, tutte operanti nel territorio locale. Sono diversificati i prodotti proposti: dalle carni e salumi, alle farine, pane e prodotti da forno, oltre a frutta e verdura rigorosamente di stagione, ma anche miele, formaggi e vini. Soddisfazione da parte dei produttori e delle associazioni di categoria del settore primario, ritornati ad una sede con criteri migliori di funzionalità e di sicurezza, anche per i clienti. Le aziende interessate coinvolgono le provincie di Venezia, Padova e Treviso; alcune anche biologiche, condotte da giovani agricoltori. La sfida è quella di incrementare la filiera con altre realtà, anche magari del settore ittico e dei prodotti derivanti da coltivare autoctone. “La nuova sede del mercato agricolo nel portico di piazza Mercato - spiega il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto - segna una evoluzione non solo logistica ed espositiva ma anche un diverso modello di vendita: dal mero mercato dei prodotti locali al “salone agricolo a filiera corta della Riviera del Brenta”. Nel corso del tempo il mercato del contadino si è sempre più caratterizzato ed è diventato un punto di riferimento sia per Dolo che per il resto del comprensorio della Riviera del Brenta. Le esperienze del mercato del contadino anche in centri limitrofi come Mira hanno preso sempre più piede. In quel caso è stato collocato da anni direttamente in piazza municipio IX Martiri. Si tratta di prodotti di aziende del territorio di cui i residenti del della zona si fidano e che conoscono da sempre.

Vent’anni dopo

Dopo le ultime elezioni si respira la stessa aria trionfante di vent’anni fa, quando il centrodestra di Berlusconi era vincente e la bandiera era il famoso 61 a 0 della Sicilia, ottenuto polverizzando gli avversari. Per carità, la destra-centro di Meloni oggi ha tutto il diritto di cantare vittoria, perché ha davvero trionfato in Lombardia e nel Lazio. E la maggioranza di governo è più salda. Vero. Alla pari dei moschettieri tutto è come allora ma tutti i protagonisti sono cambiati. A sinistra non ci sono più D’Alema e Prodi, a destra c’è una coalizione assai diversa, oggi con baricentro spostato e come leader una deputata che ha i toni grintosi e non quelli melliflui dell’ex cavaliere; non c’è neanche più neanche la Lega schiacciasassi d’un tempo come non esiste più l’Ulivo, bensì un Pd che cerca se stesso neanche fosse Diogene ed è anima di una sinistra come sempre divisa e litigiosa. Tutti sono se stessi e tutti sono cambiati. Anche l’elettorato non è più lo stesso: sei elettori su dieci sono rimasti a casa. Dato allarmante quant’altri mai. Perché? Perché gli elettori non hanno sempre ragione, spiega Calenda. Troppo comodo. Invece sì, in democrazia vince chi vota e ci si deve interrogare di fronte alla marea di persone rinunciatarie verso questo diritto. Intanto non è più vero che a votare vanno soprattutto gli elettori con una motivazione ideologica: alta astensione uguale vittoria della sinistra, si sosteneva. No. Alta astensione vuol dire che sono stati a casa tutti, di qui e di là. E ha vinto la destra.

Poi queste elezioni hanno visto affievolirsi l’idea di un centro ago della bilancia: non è così, al massimo è un centrino. Invece bisogna ammettere che gli elettori stanno a casa perché le proposte non hanno affascinato né sono state affascinanti.

Quando ci sono in ballo questioni che toccano nel profondo, le persone si muovono: al referendum del 2016, quello che perse Renzi, l’afflusso fu alto; alle elezioni di settembre nel Veneto la percentuale è stata superiore alle regionali del 2020. Si voleva dare una spallata. Stavolta no. Tocca all’opposizione, come da copione, intercettare il cambiamento: altrimenti Meloni & c. governeranno cinque e altri cinque anni.

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Sono 10 aziende della zona che vendono prodotti diversi della Riviera del Brenta Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotografa
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata giornalistica di proprietà di Srl Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 20 febbraio 2023

Viabilità. Arrivano i dati della Polizia Locale per l’anno 2023

Calano gli incidenti stradali gravi nel territorio comunale

Buone notizie dal fronte della strada: sono in calo gli incidenti gravi nel Comune di Mira, anche se il nuovo anno è iniziato in salita. A dare i numeri del fenomeno, dati alla mano è direttamente il sindaco Marco Dori che va nel dettaglio anche delle strade a rischio. “Secondo i dati elaborati dalla Polizia Locale di Mira, nel territorio comunale - spiega Dorisi confermano alcune strade come a maggiori rischio incidente. Tra queste la Romea, la Brentana, via Miranese e l’area attorno all’idrovia, compresa la bretella per la Benckiser. I dati parlano chiaro: nel 2021 gli incidenti rilevati dalla locale, tutti con feriti, sono stati 128, mentre nel 2022 sono stati 83. Nel solo mese di gennaio 2023, però, gli incidenti gravi sono sta-

Tra arterie più pericolose: la Romea, la Brentana, via Miranese e l’area attorno all’idrovia, compresa la bretella per la Benckiser.

ti già 8, nonostante sia, secondo la consuetudine mirese, un mese meno movimentato di altri”. Nel 2022 i morti causati da incidenti nel territorio mirese è bene ricordarlo sono stati ben 4. “Il dato più interessante riguarda il calo del 2022 degli incidenti gravi - spiega il sindaco Marco Dori - dove a nostro avviso possono aver inciso anche i diversi interventi fatti per ridurre i limiti di velocità e migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti, con appositi interventi. Indubbiamente aiutano anche gli strumenti inseriti per il controllo della velocità e del rispetto dei rossi semaforici, ma anche il po-

tenziamento della segnaletica e l’introduzione di numerose strade a 30. Il 2021 non può però essere confrontato con il 2020, anno viziato dai mesi di lockdown, ma invece lo si può fare con la tendenza del 2022, dove effettivamente abbiamo avuto meno sinistri con feriti”. Nel dettaglio si sono rilevati incidenti nel 2022 per scontro frontale-laterale nel 39%;dei casi, per tamponamento 21%; per scontro laterale 17%; per scontro solo frontale 8%, per uscita di strada 3%. Nel 2021 se ne sono verificati per scontro frontale - laterale il 31% dei casi; per tamponamento il 15%; per scontro laterle 28%, scontro solo frontale 3,5%; uscita di strada 6%. Anche se ci sono stati meno incidenti con feriti, l’impegno del Comune di Mira però ovviamente non verrà meno anche nei prossimi tempi in tema di prevenzione stradale. “Continueremo - sottolinea il primo cittadino - ad investire in sicurezza e prevenzione, anche se sappiamo che, penso alla Romea, sono attesi grossi interventi proprio per mettere in sicurezza quella strada sempre molto pericolosa”. Si tratta nello specifico di interventi che sono attesi da anni e prevedono la realizzazione da parte dell’Anas di due rotonde con sottopasso all’altezza dell’area commerciale Lando e un altro invece a ridosso dell’incrocio della Romea con via Giare. Interventi per la messa in sicurezza della Romea nel tratto fra Marghera e Chioggia sono previsti anche nel territorio comunale di Campagna Lupia. Qui sono in programma nuove rotonde a Lova, Lugo e Lughetto.

I sindaci allarmati per la chiusura delle filiali di banche

C’è un problema che si fa sempre più rilevante e che i primi cittadini della Riviera del Brenta intendono affrontare con molta determinazione: la diminuzione costante nel corso degli anni di filiali di banca in tutti i paesi e che in quelli più piccoli si trasforma in una cancellazione di servizi. Di fatto segnalano i cittadini agli enti locali, spariscono tante banche sul territorio e gli uffici postali da quando è scoppiata la pandemia in tanti casi, hanno ridotto gli orari senza ritornare a volte alla situazione precedente. Il presidente della Conferenza dei sindaci Marco Dori è determinato ad andare fino in fondo. “Nel corso degli anni - sottolinea Dori - a Mira si sono perse tre filiali di banche, una a Mira Taglio, l’altra a Borbiago, e un altra a Mira Porte. Ora c’è preoccupazione

per la filiale Intesa di Oriago. La politica di accorpamento e riduzione del personale sta producendo dei problemi soprattutto gli anziani e chi è più fragile. Le Poste poi è innegabile che, da quando è scoppiata la pandemia in tanti casi hanno ridotto orari e servizi, spesso mai ripristinati. Faremo partire come Conferenza dei sindaci delle richieste di incontro con la direzione degli istituti di crediti e delle Poste per monitorare tutti i paesi“. Intanto il Comune, con l’assessora Oriana Gerardi, ha incontrato la dirigenza locale del gruppo Intesa San Paolo. Gerardi spiega che: “per gli utenti che frequentano la filiale di Oriago non ci saranno sostanziali modifiche. Ci sarà solo un accorpamento amministrativo”.

6 www.lapiazzaweb.it Mira
La polizia locale rileva un sinistro

Servizi. La preoccupazione dei genitori di Marano e della consigliera Vanna Baldan

A rischio la classe prima alla elementare De Amicis

Scatta a Marano di Mira l’allarme per il rischio di non avere il prossimo anno la classe prima alla elementare Edmondo De Amicis. Per arrivare a fare una prima classe servono 13 bambini iscritti. A sollevare il problema è Vanna Baldan capogruppo della lista di opposizione Gente di Mira. “Le domande di iscrizione on line nei vari istituti scolastici - dice la Baldan - che dovevano pervenire entro il 30 gennaio, hanno evidenziato che il numero dei bambini iscritti alla classe prima della scuola De Amicis di Marano di Mira non sarà sufficiente per l’attivazione della classe prima per l’anno scolastico 2023-2024 e questo accade nonostante che diversi genitori si siano attivati, anche attraverso i gruppi social locali, per invitare amici e parenti a sensibilizzare i genitori interessati all’iscrizione dei propri figli a Marano”. Ma non solo. “Si apprende inoltre - continua la Baldan - che il problema riguarda in via prioritaria Marano ma che ci sono anche altri plessi in sofferenza come la scuola primaria Goldoni di Oriago. Già in passato si era verificata

la stessa situazione per la scuola “Edmondo De Amicis”, perchè non sarebbe potuta essere attivata la prima classe nell’anno scolastico 2015-2016 a causa del mancato raggiungimento del numero di alunni necessario e serpeggiava la paura che potesse essere messa a rischio la presenza complessiva della scuola nella frazione di Marano di Mira. L’amministrazione allora in carica, sollecitata dai genitori, si era attivata e anche con l’aiuto delle associazioni di volontariato che hanno aiutato per il tempo pieno, aveva attivato alcune misure. Il risultato fu che nel 2016 avvenne la ripartenza dell’attivazione della classe prima a Marano”. Per la “Edmondo De Amicis” di

Marano continua la Baldan “sono stati spesi negli ultimi anni 500 mila euro per la palestra all’aperto e la nuova mensa e di recente la giunta comunale ha approvato, il progetto di fattibilità tecnica economica di adeguamento statico, miglioramento sismico ed energetico della scuola”. Il Comune però tranquillizza Vanna Baldan. “Non è ancora detto –spiega l’assessore Albino Pesce – che non si riesca a far partire la classe prima. Stiamo lavorando con la dirigente scolastica perché la classe possa esserci. La quota da raggiungere è 13 alunni. C’è insomma ancora del tempo per dire che la classe non ci sarà”.

Addio a Giuseppe De Lorenzo Poz lo storico maestro della frazione di Oriago

Se ne è andata nelle scorse settimane una figura storica del paese di Oriago. E’ morto all’età di 97 anni Giuseppe De Lorenzo Poz conosciuto da tutti come il maestro di Oriago. A raccontare chi fosse è la figllia Lucia “ Mio papà nacque - spiega la figlia Lucia - nel 1925 a Candide una frazione del Comune di Comelico superiore un Comune del bellunese che confina con l’Austria. Mio papà si trasferì negli anni Trenta a Porto Marghera. Restò orfano di mamma ma si diplomò maestro studiando dai salesiani a Torino. Dopo la guerra insegnò come maestro a Caorle e poi sempre a Mira a Gambarare e Oriago a generazioni di ragazzi. Era molto legato alla parrocchia di Oriago che ha frequentato fino all’ultimo”. Tantissime sono state alla famiglia le manifestazioni di cordoglio per la morte dell’uomo che è stato un punti di riferimento per tante generazioni di oriaghesi e miresi in generale.

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Mira

Politica. Dopo decenni di attesa arriva una decisione del Comune in memoria dei martiri delle foibe

Ad Oriago “Piazzale 10 febbraio”

Via libera dalla giunta comunale mirese all’individuazione dell’area da dedicare alla commemorazione del “Giorno del Ricordo”. Il luogo individuato si trova ad Oriago, nell’area del nuovo quartiere che sta sorgendo dietro Piazza Mercato. Si chiamerà “Piazzale 10 febbraio. Alle vittime dei conflitti di confine e agli esuli giuliano dalmati”. Il tema è stato discusso anche in una recente commissione consiliare, che all’unanimità ha espresso parere favorevole a questa intitolazione, lasciando alla giunta di determinarsi definitivamente sul luogo da individuare.

“L’amministrazione ha rispettato gli impegni presidichiara il sindaco Marco Dori - e ora procederemo con gli atti necessari per definire la toponomastica, anche perché si tratta di un’area nuova, ma centrale e in rapida crescita. Durante la discussione sono state avanzate diverse ipotesi di luoghi, tutti significativi e in altre parti del nostro territorio, ma alla fine il nuovo piazzale di Oriago ha raccolto i maggiori consensi. Si chiude così una pratica aperta da tanti anni

e ringrazio i componenti della V commissione, con la sua presidente Vilma Minotto, per il lavoro fatto in un clima costruttivo e collaborativo tra le varie forze politiche e civiche”. La vicenda era partita fin dal 2003, venti anni fa quando un ordine del giorno in consiglio comunale su proposta di An era stato votato per istituire la piazza. Anche se è arrivata la decisione non mancano le polemiche da parte delle opposizioni con Fratelli D’Italia, Coraggio

Italia, Lega e Gente di Mira. “Come consiglieri d’opposizione – spiegano in una nota - siamo tutti insieme soddisfatti per come si è conclusa la polemica politica, che durava ormai da oltre vent’anni, per l’individuazione nel Comune di Mira, di un luogo da intitolare ai “Martiri delle Foibe e Giuliano Dalmati”. Da novembre, quando è stata votata in consiglio comunale all’unanimità una mozione della minoranza sull’argomento, nell’ultima convocazione della commissione consigliare apposita, è stato individuato un luogo dedicato nell’area del nuovo quartiere che sorgerà dietro Piazza Mercato ad Oriago di Mira. Per quanto riguarda il nome da dare alla piazza noi come gruppi di opposizione tutti assieme non faremo un passo indietro affinché venga riportata la seguente dicitura: “Piazza Martiri delle Foibe e Giuliano Dalmati” e non “Piazzale 10 febbraio” come vorrebbe e ha indicato questa amministrazione. Su questo l’opposizione non accetterà compromessi”.

Alessandro Abbadir

230 ragazzi al docufilm di Michele Carpinetti su Adele Zara

230 ragazzi hanno assistito nelle scorse settimane alla proiezione del docufilm di Michele Carpinetti ex sindaco di Mira “Adele Zara giusta tra le Nazioni”. Un film proiettato a ragazzi e ragazze delle medie dell’istituto comprensivo Adele Zara di Oriago. “Ringrazio Carpinetti per la disponibilità e la preside dottoressa Zampi - dice l’assessore Albino Pesce - per avere voluto questo momento di riflessione verso Adele Zara, che nel periodo più buio della nostra storia di vite ne salvò parecchie: la famiglia Levi, fuggita da Trieste. Adele Zara nel 1 943 aveva 61 anni, era vedova, e a Oriago di Mira teneva in piedi una casa in cui vivevano 17 persone tra figli, nuore, nipoti. Morta nel 1969, fu proclamata “Giusta tra le Nazioni” nel 1996 da Israele .”Adele

Zara ci lascia - continua l’assessore Pesce - dei grandi insegnamenti, in particolare due, “aiutate sempre chi è in uno stato di necessità e non voltatevi mai dall’altra parte di fronte ad ogni forma di ingiustizia“, perche il valore della vita va sempre difeso e messo al primo posto; “Chiun-

Le opposizioni insorgono: “Il luogo dovrà chiamarsi “Piazza Martiri delle Foibe e Giuliano Dalmati” e non “Piazzale 10 febbraio”

que salva una vita, salva l’universo intero”. “Abbiamo l’obbligo di ricordare - dice Pesce - e ricordare insieme a nostri studenti che saranno le donne e gli uomini di domani, perché la staffetta del ricordo tra generazioni deve avere l’obbiettivo e il dovere di mantenere sempre vivo e ben presente quello che è successo, perché non accada mai più, “chi non ricorda il proprio passato è destinato a ripeterlo”. Per anni alla commemorazione del Giorno della Memoria a Oriago di Mira ha partecipato anche Fulvia Levi, nel 1943 una ragazzina, che fu salvata dallo sterminio nazista grazie alla grande umanità di Adele Zara. Fulvia Levi è scomparsa due anni fa. Ad Adele Zara inoltre è stata intitolata una casa di riposo e un istituto scolastico comprensivo.

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Un momento della celebrazione del Giorno del Ricordo a Borbiago

Territorio.

La candidatura della Conferenza dei sindaci alla Regione

La Riviera del Brenta “Città Veneta della Cultura 2023”

La Riviera del Brenta si candida a diventare “Città Veneta della Cultura 2023”. La Conferenza dei sindaci della Riviera ha dato mandato nelle scorse settimane di proporre il proprio progetto di candidatura: al centro la bellezza del territorio con le sue ville e il suo patrimonio fluviale e il proprio patrimonio artistico e culturale, la musica e il teatro, ma anche i talenti locali, la cultura del cibo e la cultura dell’artigianato di qualità, tutti elementi caratteristici della Riviera del Brenta. Il bando ha un valore complessivo di 100mila euro. “Abbiamo creato un progetto che lega gli 11 Comuni della Riviera ( aderisce anche Noventa Padovana) – spiega Marco Dori, sindaco di Mira e presidente di turno della Conferenza – in modo tale da presentarci uniti, come fossimo una solo realtà. Dal nostro punto di vista, questa è la nostra forza e forse anche la nostra provocazione. Una città della cultura fatta di tante città che si uniscono e lavorano insieme in nome della cultura”. La proposta elaborata dai sindaci prevede tre progettualità diffuse sul territorio. Il primo è un grande festival dell’Opera Lirica all’aria aperta, dalla primavera all’autunno, con eventi da tenersi nei più bei scorci della Riviera, un omaggio alla tradizione musicale della Riviera, che nel corso del tempo ha ospitato, tra gli altri, Barbara Marchisio e Giovanni Battista Velluti. Il secondo filone è quello legato al teatro e alla prosa e agli eventi. Un’occasione di valorizzazione anche dei tanti talenti musicali rivieraschi, a partire dalle orchestre giovanili, o alle note rassegne jazz diffuse sul territorio. Anche in questo caso, un ventaglio di proposte diffuse sul territorio degli 11 comuni, con un occhio di riguardo alla tradizione teatrale veneta e alla commedia dell’arte, oltre a nomi di richiamo nazionali, sulla scorta anche delle esperienze delle singole amministrazioni. Centrali le iniziative di teatro all’aperto in contesti paesaggistici unici nel loro genere. Chiude la proposta dei sindaci un ciclo integrato di “Conferenze in villa”. In questo caso il patrimonio storico e artistico diventano il palcoscenico per momenti di divulgazione di alto livello, con ospiti di eccezione. Un vero e proprio fe-

stival della conoscenza itinerante che darà spazio anche all’artigianato artistico di eccellenza, come ad esempio il settore della calzatura “made in Italy” e alle eccellenze del cibo e della cucina tipica. “Abbiamo immaginato un cartellone unico che unisce le diverse città e i diversi luoghi che ci caratterizzano – conclude il sindaco Dori – così non solo I nostri concittadini, ma anche I visitatori che verranno in Riviera

Sportello scuola, raddoppia il successo

possano muoversi in tutto il territorio, per scoprirlo ed amarlo ancora di più. Non dimentichiamoci poi che, in caso di vittoria, si potrà contare anche ad un ritorno dal punto di vista della comunicazione e del valore positivo per la cultura e il turismo, tutti elementi di cui il nostro territorio ha bisogno per affermare la sua unicità e attrattività”.

Dopo la sperimentazione dello scorso anno, quest’anno è raddoppiato il “successo” dello “Sportello scuola” attivato dal Comune per aiutare le famiglie ad iscrivere i propri figli al nuovo anno scolastico. Lo sportello, che rientra tra le attività sociali del progetto comunale “Pianeta Famiglie”, è stato attivato negli spazi del Comune “Arcipelago Progetti” in via Borromini, ed è stato materialmente portato avanti grazie ad un operatore e alla disponibilità dei presidenti dei consigli d’istituto e di altri 5 genitori volontari, che si sono resi disponibili nelle diverse giornate per accompagnare altri genitori nell’iscrizione, per un totale di 15 ore di apertura e assistenza. I genitori iscritti alle diverse giornate

di sportello sono stati 57 (contro i 35 l’anno precedente), alla quale sono seguite più di 60 compilazioni delle domande di iscrizione online scolastica, fra genitori che hanno iscritto più bambini nello stesso momento, genitori che si sono fatti aiutare nella compilazione dell’iscrizione alle scuole materne e dell’infanzia ed un paio di genitori che non si sono presentati all’appuntamento. A questi genitori prenotati allo sportello si sono aggiunte una trentina di chiamate da parte di genitori che hanno chiesto un consulto telefonico per informazioni di vario genere (contro una dozzina della scorsa edizione), tra cui: informazioni sulle procedure di iscrizione scolastiche (non fornite dalla segreteria della scuola), sull’attivazione dello spid o con domande specifiche proprie della modalità di iscrizione online. In queste chiamate i genitori sono stati accompagnati o supportarti in base alle difficoltà specifiche o inviati materiali sulla procedura di attivazione dello spid. “Un piccolo seme lanciato dall’amministrazione l’anno scorso che quest’anno è cresciuto - spiega l’assessora al Sociale Chiara Poppi - grazie all’impegno di tutti a cominciare da quello dei genitori che si sono resi disponibili per questo servizio, molto importante anche in termini di integrazione e assistenza. Ci auguriamo che l’anno prossimo di continuare con questi progetti di sviluppo di comunità, che riescono a dare servizi utili nel sostenere le attività a favore delle famiglie e per tutti i bambini”.

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Servizi.

L’annuncio di Massimo Zuin direttore dei servizi socio sanitari Ulss 3

I lavori per la realizzazione del nuovo distretto sanitario partiranno in estate

Il distretto sanitario di Mira dopo anni di attesa finalmente vedrà la luce. Ad annunciarlo nelle scorse settimane è stato Massimo Zuin direttore dei servizi socio-sanitari dell’Ulss 3 Serenissima. Sulla questione dei ritardi della realizzazione del distretto erano state fatte anche delle interrogazioni comunali a Mira, l’ultima quella della consigliera di opposizione Vanna Baldan che chiedeva delucidazioni sui ritardi accumulati. Di nuovo distretto sanitario a Mira si parla da 20 anni visto che quello attuale in Villa Lenzi è considerato da tempo inadeguato. Ecco cosa succederà. “I lavori per la realizzazione del nuovo distretto sanitario nell’ex campo da rugby di Mira – spiega il direttore Massimo Zuin- partiranno durante l’estate e saranno conclusi entro il 2026. Si tratta di un presidio nel territorio realizzato per ridurre la pres-

sione sulle strutture ospedaliere ed in grado di accogliere medici di medicina generale, infermieri, assistenti sociali, medici specialisti ambulatoriali”. Il nuovo distretto sarà utilizzato dai cittadini di Mira e dell’intera area sud della Riviera del Brenta, in una collocazione facilmente accessibile da via Nazionale (cioè la Brentana)”. Nel dettaglio si tratta di un’opera di 1.256 metri quadrati articolata in due piani che garantirà un presidio medico e infermieristico 7 giorni su 7 con un medico di medicina generale a garanzia della continuità assistenziale. La Casa di Comunità di Mira (il distretto) costerà complessivamen-

La struttura che sorgerà nell’ex campo da rugby, costerà complessivamente 2,2 milioni di euro

te 2 milioni e 600 mila euro e sarà finanziata dai fondi del Pnrr (2 milioni di euro) e dal Fondo sanitario regionale (600 mila euro). La struttura sarà articolata in due piani, ciascuno di oltre 500 metri quadrati, ed ospiterà una sessantina di parcheggi. L’obiettivo della

Caccia agli uccelli acquatici, scoppia la polemica

Una sentenza del Tar è arrivata nelle scorse settimane fra capo e collo ai cacciatori, e scoppiano le polemiche. Si tratta di una questione che ha interessato ed interessa fortemente anche i cacciatori dell’area lagunare mirese in zone come Dogaletto, Giare, Malcontenta. Ad andare all’attacco è il consigliere regionale del Pd Jonathan Montanariello dopo la sentenza con la quale il Tar del Veneto ha stabilito nello specifico che deve essere anticipata la data di chiusura della caccia a tutti gli uccelli acquatici fissata dal calendario venatorio del Veneto. “Da mesi - dice - era scontato che si arrivasse a questa sentenza. Eppure la giunta regionale ha messo la testa sotto la sabbia, quando era invece evidente che per evitare il caos attuale, si dovesse procedere

con un provvedimento in grado di anticipare la decisione del Tar”. “La Regione si è invece - continua - ridotta ad avvisare i cacciatori in fretta e furia, persino via WhatsApp, circa la chiusura. E i cacciatori si sono ritrovati a loro volta spiazzati. A dimostrazione che chi guida la Regione ha un interesse solo elettorale nel rapporto con le associazioni venatorie. Il rispetto nei loro confronti è invece inesistente”. Conclude Montanariello: “presenteremo subito un atto ispettivo in commissione per capire quello che è accaduto,e quanto la Regione abbia lavorato per evitare disagi che potevano essere risparmiati. Ancora una volta i cacciatori per la destra sono un bacino elettorale e non un pezzo di Veneto da trattare laicamente al netto delle sensibilità“.

nuova struttura sarà anche quello di svuotare l’ospedale dai malati cronici che potranno trovare terapie e attività specialistiche. Alla nuova casa della comunità di Mira, faranno riferimento non solo i cittadini miresi ma anche i residenti dell’area sud, ovvero dei

Comuni di Camponogara Fossò Vigonovo Campolongo Maggiore e Campagna Lupia. Va detto infatti che nella nuova Casa di Comunità di Mira sono previsti ampi spazi per l’Adi assistenza domiciliare integrata. Ovviamente il nuovo distretto inoltre garantirà l’assistenza integrata con le case di cura ed i Comuni, in particolare con i servizi sociali. La nuova sede che verrà dotata di poliambulatori e di maggiori servizi dedicati all’età evolutiva compreso il polo adolescenti, il consultorio familiare e diversi servizi per l’infanzia che attualmente vengono erogati a Stra in un edificio poco funzionale. “Finalmente dopo anni di attesa - conclude Zuin - si porta a compimento un’opera necessaria e all’avanguardia che dà una risposta precisa alle attuali esigenze della popolazione”.

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Uccelli acquatici in laguna di Venezia Il direttore Massimo Zuin illustra i progetti del nuovo distretto

Amministrazione. L’assessore Nardo illustra il bilancio di previsione 2023-2025

Bilancio approvato, nessun taglio alla spesa sociale

Approvato il bilancio di previsione 202325 da parte dell’amministrazione comunale dolese. A spiegare il significato di alcune scelte, l’assessore Cristina Nardo. “In questo contesto storico economico e sociale in cui viviamo -spiega la Nardo- la scelta dell’amministrazione è stata quella di predisporre un bilancio realistico, lo possiamo definire più un bilancio concreto come base di partenza per future scelte politiche che affronteremo quest’anno alla luce anche dell’evolversi della situazione economica mondiale e della guerra tra Russia e Ucraina. Importante in questa fase è stato definire l’equilibrio di bilancio grazie anche al contenimento della spesa corrente in tutti i settori tranne per il settore sociale dove abbiamo mantenuto tutti i servizi di aiuto e supporto ai più fragili, agli anziani e alle famiglie in difficoltà economica evitando spese discrezionali in altri settori e posticipandole all’avanzo di bilancio se disponibile”. Passando ai numeri l’assessore Nardo osserva. “Abbiamo investito nel sociale 2.185.498,42 euro- dice. Il 24% della spesa totale del bilancio è relativa alla spesa in conto capitale per l’importo di 2.926.772 euro, questo per poter realizzare opere importanti

ed immettere liquidità nel nostro territorio in aiuto alle imprese e famiglie come ad esempio il “Ripristino delle alberature e sponde del Naviglio” per 1.081.831 euro, la manutenzione straordinaria di strade, la riqualificazione del marciapiede di via Matteotti tra via Piave e via Manzoni per un importo di 250.000 euro, riqualificazione dell’area ex foro boario per 550.000 euro; il restauro della barchessa di Villa Concina per 390.000 euro; intervento nel cimitero del capoluogo per la riqualificazione ed esumazione salme per 122.000 euro; digitalizzazione comunale con realizzazione del nuovo sito web per 155.000 euro. Altre opere importanti come l’efficientamento energetico della scuola san Giovanni Bosco di Arino, la riqualificazione e ampliamento

dell’area sportiva di Arino, la demolizione e ricostruzione della palestra Giuliani, vedranno l’inizio della loro realizzazione a partire da luglio di quest’anno. All’istruzione abbiamo mantenuto la contribuzione all’istituto comprensivo sia per il funzionamento che per progetti, contribuzioni alle scuole materne statali e paritarie, contribuzione per acquisto dei libri di testo per le medie e superiori per le famiglie più bisognose perché tutti i giovani che sono il nostro futuro possano continuare a studiare. Per quanto riguarda le entrate non abbiamo sostanzialmente previsto aumenti rispetto alla spesa. Le entrate complessive ammontano ad 12.188.262 euro mentre la spesa corrente è di 9.052.011 euro”.

Erogazione del gas, sindaco preoccupato

Il sindaco Gianluigi Naletto non nasconde la preoccupazione per la situazione che interessa l’erogazione del gas combustibile nel territorio comunale. Il primo cittadino dolese spiega la sua preoccupazione. “Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo nel nostro territorio in merito al servizio di

erogazione del gas - dice. L’allarme lanciato dai sindacati nelle scorse settimane è serio e si aggiunge alle richieste, di molti cittadini che chiedono di vedere estesa, nelle loro strade ancora scoperte, le condotte per l’allacciamento al servizio nazionale. Pur rispettando l’autonomia gestionale dell’azienda Italagas, non possiamo accontentarci di risposte di circostanza”. “Insisteremo– aggiunge il sindaco Naletto - perché non possiamo accettare che un servizio pubblico, anche se gestito da soggetti di fatto privati, non risponda a logiche di priorità sociale. L’utenza non allacciata sta pagando ad un prezzo alto il combustibile da riscaldamento, non avendo la possibilità di rateizzarlo nel corso dell’anno, beneficiando degli abbassamenti del costo del gas”. (l.p.)

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Dolo
In foto l’assessore Cristina Nardo e il municipio di Dolo
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Territorio. La visita del vescovo Claudio Cipolla e del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro

Dolo in festa con il duomo restaurato e la nuova palestra

Èstata una domenica, quella di inizio febbraio molto significativa per tutta la comunità di Dolo. Nello stesso giorno, infatti, erano presenti il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla e il sindaco metropolitano di Venezia, Luigi Brugnaro. La visita, ha visto un susseguirsi di tappe tutte estremamente simboliche. Si è iniziato dalla Chiesa della Madonna della Salute presso l’area ospedaliera, dove tutti i partecipanti sono stati accolti dal cappellano don Francesco Santinon: Ulss e Comune di Dolo, infatti, hanno lanciato una raccolta fondi per il suo completo restauro e per restituire a tutta la cittadinanza un luogo particolarmente caro ai devoti. Il culto della Madonna della Salute, infatti, a Dolo è particolarmente sentito, quasi al pari di quanto accade a Venezia. A seguire il vescovo e il sindaco metropolitano, accompagnati dal sindaco di Dolo, Gianluigi Naletto e dal direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato, hanno guidato una delegazione che si è recata in visita al nuovo Pronto soccorso e in alcuni reparti dell’ospedale dolese. Il vescovo ha poi celebrato la messa nel duomo di San Rocco di Dolo. Una cerimonia oltremodo significativa perché la tradizionale funzione domenicale è stata l’occasione per festeggiare il completamento dei restauri interni ed esterni della

chiesa dolese, frutto della generosità di tutta la comunità e della tenacia del parroco don Francesco Mascotto. L’attuale duomo di Dolo risale al Settecento, anche se una cappella vi esisteva da tempo, quando si insediò una prima comunità di abitanti; un quadro del Canaletto immortala invece l’edificio eretto nel Cinquecento, l’ultimo prima dell’attuale, costruito invece nel 1770-76 e consacrato nel 1824 dal vescovo Modesto Farina. Ad avere necessità di intervento era un po’ tutta la decorazione interna, a partire dalle estese aree ad affresco come il soffitto con il grande dipinto centrale, dove un diffuso deposito superficiale ne offusca i toni, e le ridipinture su tutte le membrature che esigevano un’attenta revisione al fine di restituire aspetto unitario, cromatico e figurativo, all’ambiente. Da pulire erano

Con la direzione dell’Ulss 3 è stata fatta anche una visita al Pronto soccorso e alla chiesa della Madonna della Salute dentro l’area ospedaliera

poi gli altari in marmo e il pulpito ligneo, con problemi anche statici; interventi erano richiesti poi da organo, pavimentazione e altare maggiore. “Voi - ha detto il vescovo Cipolla - durante l’omelia in duomo - siete sale e luce in un mondo, che di sale e di luce ha un grande bisogno”. A seguire ci si è trasferiti al plesso scolastico dolese, dove, ad attendere vescovo, sindaco metropolitano e autorità, c’erano i dirigenti scolastici e gli studenti delle scuole superiori dolesi per l’inaugurazione, celebrata con esibizioni sportive di giovani atleti, della nuova palestra realizzata dalla Città Metropolitana di Venezia. Una struttura utilizzata nel liceo sportivo Galilei e da alcune associazioni sportive del territorio frutto di un investimento di 2,2 milioni di euro.

Settore dell’autotrasporto artigiano in difficoltà

Settore dell’autotrasporto artigiano in difficoltà nel comprensorio della Riviera del Brenta. A fare il punto della situazione è Francesco Brambilla capo categoria dell’ Associazione Artigiani Piccola e Media impresa “Città della Riviera del Brenta” e membro del direttivo dell’Associazione. “La situazione – spiega Brambilla – è abbastanza complicata. Con l’arrivo del nuovo anno abbiamo registrato la chiusura di circa una decina di aziende nel nostro territorio. Da un lato ci sono state le aziende che hanno chiuso per pensionamento dei titolari, con attività che non sono state portate avanti dai figli, dall’altro invece si registra una situazione in

cui ci sono acquisizioni di aziende da parte di compagnie più grosse. Alcuni da proprietari sono diventati dipendenti. In questa situazione si inserisce anche il problema della questione legata al caro carburante”. “Le aziende da una settantina che erano nel 2022 –spiega Brambilla – si sono ridotte

a circa una sessantina nel 2023. Il comparto dei piccoli trasportatori artigiani in Riviera del Brenta è preso insomma fra l’incudine e il martello. Una situazione complicata dal fatto che poi ci sono problemi di approvvigionamento dell’additivo Ad blu”. Francesco Brambilla sottolinea come, per andare incontro alle esigenze della clientela, nonostante il caro carburante al quale non si è trovata una soluzione, i trasportatori locali diminuiscono i loro utili. “La categoria - conclude - rischia i sparire se non si interviene con politiche di aiuto e defiscalizzazione spinte in un momento che consideriamo davvero drammatico“.

15 www.lapiazzaweb.it Dolo
Alessandro Abbadir Un momento della visita del vescovo
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“Troppi incidenti all’incrocio di via Badoera con la Brentana”

È purtroppo frequente il numero degli incidenti stradali che si verificano lungo le strade del territorio comunale e qualcuno ha fatto registrare anche delle conseguenze dolorose come quello accaduto nel pomeriggio prima di Natale, nell’incrocio tra il ponte girevole sul naviglio in direzione di via Badoera e la regionale 11, che ha visto coinvolti due giovanissimi, uno dei quali ha riportato ferite gravissime. Una situazione che impone la necessità di trovare una soluzione al problema, in particolare proprio della pericolosità dell’incrocio che dalla regionale 11 immette su via Badoera all’altezza del ponte girevole. “E’ stato l’ennesimo incidente in poco tempo – osserva un residente come Ulderico Favaretto che abita in via Tito. E’ un punto di traffico elevato ed in certe ore del giorno la viabilità è molto sostenuta anche perché è l’ultimo innesto concesso ai mezzi pesanti che vengono o devono transitare in direzione delle località rivierasche poste a sud. Un punto dove in passato vi sono stati anche degli incidenti mortali e che ora ha aggiunto, con l’apertura dell’attività calzaturiera nella villa posta di fronte al ponte dove vi lavorano una settantina di dipendenti, un flusso sostenuto in entrata ed uscita di veicoli fra quelli del personale, dei clienti e dei furgoni che consegnano la merce, un tempo non presente. La situazione è molto a rischio e dev’essere trovata una soluzione”. Non semplice visto che oltre alla presenza dell’attività commerciale che si trova a destra per chi arriva da Mira, subito dopo l’innesto sul ponte, a sinistra, vi è via Tito e poco dopo a destra vi è via Brentabassa ed ancora subito dopo l’ingresso del parcheggio dell’associazione rivierasca degli Artigiani. Peraltro la strada principale è di competenza regionale e il ponte sul Naviglio e via Badoera è di competenza della Città Metropolitana, per cui anche il Comune di Dolo non può intervenire, se non per impegnarsi per sollecitare interventi degli altri enti. “Ho presentato il problema al sindaco Naletto – precisa Ulderico Fattoretto – che ha ben chiaro il problema. Non a caso al mattino, quando vi è anche l’afflusso di studenti che frequentano i vicini istituti superiori, vi è un vigile che gestisce il traffico. Ma la soluzione potrebbe essere quella d’installare un semaforo, magari di quelli co-

siddetti intelligenti che si attivano in funzione del flusso di traffico. Una soluzione adottata anche per altri innesti su ponte in Riviera, penso a Mira centro, ad Oriago ed anche a Stra. Per la verità di semafori ne servirebbero due, uno anche in via Badoera per chi arriva dalle laterali, un po’ come accadde sul ponte di Paluello. Col semaforo verrebbe meno anche la necessità dei vigili e magari diminuirebbero di molto gli incidenti stradali”.

“Riviera al fronte” contribuisce al restauro di un mosaico

Ancora una soddisfazione per l’associazione “Riviera al fronte” che ha contribuito al restauro di un mosaico di grandi dimensioni, sulla storia del tabacco, realizzato nel 1962 per la manifattura Tabacchi di Venezia dal professor Amos Scorzon. Opera presentata durante il convegno “Venezia Novecento – La tutela del patrimonio culturale del XX secolo” organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna a Palazzo Ducale di Venezia. Scorzon, vignettista della “Grande guerra” e realizzatore di opere pubblicitarie oltre che pittore apprezzato, ha avuto parte attiva anche nella realizzazione del decimo volume di “Luoghi e itinerari della Riviera del Brenta e del Miranese”. Al convegno veneziano per ricordare l’artista erano presenti Enrico Moro e il nipote di Scorzon, Alessandro Terribile, che sono stati ringraziati dalle relatrici (Giulia Altissimo e Federica Restiani) per la collaborazione nella riscoperta della vita e delle opere di questo autore dimenticato. Il restauro è stato curato nel laboratorio dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali di Villa Pisani a Stra. Il mosaico sarà posto in una struttura pubblica di Venezia in fase di definizione ed aperta al pubblico. Un altro importante tassello realizzato dall’associazione “Riviera al fronte”, sorta nel 2014, che ha al suo attivo numerose pubblicazioni, dalla collana “Dolesi al fronte. La Prima Guerra Mondiale” a “Cronaca della Riviera del Brenta dal 1800 alla Prima Guerra Mondiale” ed ancora ai libri “Un soldato con le ali” e “Stra e Vigonovo retrovia del fronte” a cui si aggiungono una serie di mostre e iniziative di promozione storico-culturale, in particolare, dal 2020, il format tecnologico (la staffetta social) nel canale youtube e nella pagina facebook, ideato per mantenere i contatti con gli appassionati anche in tempo di pandemia e divenuto poi un appuntamento fisso (l.p.)

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Viabilità. La denuncia di Ulderico Fattoretto a nome dei residenti
Dolo
L’incrocio all’altezza del ponte mobile

Sanità. Dopo 3 anni di limitazioni il direttore Edgardo Contato annuncia

novità

Ospedale di Dolo, cadono le limitazioni per l’accesso

Dopo quasi tre anni di limitazioni dovute al Covid-19, dal primo febbraio scorso è ritornata alla quasi completa normalità la regolamentazione per l’accesso all’ospedale di Dolo con l’unica eccezione, sino al 30 aprile, dell’obbligo dell’uso della mascherina. L’Ulss 3 Serenissima, tuttavia, ha invitato alla calma. “Un segnale di ritorno alla normalità che non dobbiamo interpretare come una rimozione di quello che c’è stato e che continua, in misura minore, ad esserci - osserva il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato. Ci rivolgiamo alla coscienza individuale di tutti, a quella “educazione sanitaria” che ciascuno di noi ha visto crescere fin dall’inizio del 2020: vacciniamoci, mettiamoci la mascherina, stiamo a casa se riscontriamo sintomi da raffreddamento, proteggiamo i fragili. Consolidiamo le buone prassi adottate in ospedale: rispettiamo gli ambulatori, i reparti, gli spazi comuni, gli ammalati e i sanitari, come dovremmo aver imparato in questi ultimi due anni di sacrifici”. Decade, dunque, la normativa ministeriale che istituiva il controllo agli accessi anche se sarà sempre e comunque presente un servizio di guardiania che provvederà a supervisionare il corretto utilizzo degli spazi e dei servizi. Inoltre, chi accede in urgenza al Pronto soccorso può essere accompagnato da un familiare, nel caso in cui la presenza dello stesso sia indicata dal personale del servizio. Per quanto riguarda gli utenti che accedono a visite, esami e prestazioni ambulatoriali è concessa la presenza di un accompagnatore che non è più tenuto ad esibire né greenpass, né tamponi negativi. Vige ancora l’obbligo del tampone per le persone che vengono ricoverate. Nel caso di ricovero al Pronto soccorso, viene qui sottoposto a tampone mentre in caso di ricovero programmato, il paziente deve aver eseguito un test nelle 48 ore precedenti alla degenza. Per le visite dei parenti di pazienti che si trovano ricoverati, sono previste delle modalità da seguire. In ogni reparto sono fissate due finestre orarie per la visita, entrambe di 45 minuti. I due turni servono a diluire le presenze, evitando affollamenti all’interno dei reparti e i sanitari possono concedere deroghe, decise dal primario, nel caso di pazienti dalla gestione complessa o non autosufficienti

che abbisognano di ulteriore supporto da parte dei familiari. Resta in vigore nei reparti l’orario di ricevimento dei familiari per il colloquio con i medici. Agli ingressi di ogni reparto è segnalato anche un numero di telefono a cui il parente può fare riferimento per contattare la segreteria di reparto, avere informazioni telefoniche o per prendere un appuntamento con il medico curante.

Via San Giovanni Bosco, i dubbi di D’Agostino

È dubbioso l’ex consigliere comunale Vincenzo D’Agostino sul progetto sperimentale di viabilità di via San Giovanni Bosco. “Dopo che se ne occupò in passato lo scomparso sindaco Alberto Polo (il 4 gennaio scorso sono stati due anni dalla sua morte) che abitava nella zonaprecisa D’Agostinosuccessivamente il sindaco Gianluigi Naletto ha promesso un intervento per gennaio 2022 ma non se ne fece nulla. Alcuni cittadini, allora, hanno chiesto un incontro con il sindaco che, dopo varie sollecitazioni, ha convocato un’assemblea in municipio con i residenti del quartiere. Per

l’occasione é stata presentata una ipotesi progettuale ed assunto l’impegno ad una riconvocazione, che non c’ é stata, per fare conoscere l’ipotesi progettuale definitiva”. “Successivamente – ha proseguito l’ex consigliere - con delibera 182 di dicembre, la giunta ha approvato una ipotesi progettuale da sperimentare per un anno. Sono previsti 20 posti auto a destra della carreggiata a senso unico, ben 9 dopo via Petrarca dove da sempre vige il divieto di sosta per ventiquatt’ore, nessun limite di velocità per le macchine che corrono per raggiungere velocemente il semaforo all’incrocio con via Cairoli, nessuna sicurezza per i pedoni per i quali é previsto un percorso pedonale striminzito, come avviene anche in via Comunetto, assolutamente insufficiente per il passaggio di una carrozzina per disabili o bambini, non ci sono marciapiedi. E questa zona é molto popolata dove molti, e non solo ragazzi, viaggiano in bici contromano”. “L’impegno prioritario per la sicurezza di pedoni e ciclisti é rimasto lettera morta - ha concluso D’Agostino - mentre sono stati privilegiati i parcheggi“. (l.p.)

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Dolo
L’ospedale di Dolo

Territorio. L’intervento del presidente Cia Venezia Federica Senno

“Dissesto idrogeologico: ok gli stanziamenti, ma serve di più”

Cinque milioni e 900 mila euro arrivano in provincia di Venezia (nell’area della Città Metropolitana) per il contrasto al dissesto idrogeologico. Lo stanziamento è stato annunciato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è contenuto in un decreto ministeriale dello scorso 10 febbraio. In particolare 1,5 milioni di euro riguardano lavori lungo le arginature del fiume Brenta nei comuni di Fossò e Campolongo Maggiore; 4,4 milioni di euro invece serviranno per la diaframmatura e il ringrosso delle arginature del fiume Piave nelle aree a valle del ponte sulla strada statale 14 fino a San Donà di Piave. “Si tratta di due interventi importanti - commenta la presidente di Cia Venezia Federica Senno - che si sommano a quelli previsti dal Pnrr e annunciati qualche settimana fa, con 20 milioni di euro destinati a sei interventi per opere di rinforzo, sistemazione e protezione del suolo su tutta l’area metropolitana. Si tratta sicuramente di opere attese. Il lavoro stesso degli agricoltori è sinonimo di manutenzione del territorio, ma occorrono anche interventi di portata maggiore, per preservare zone più ampie e i centri abitati da eventi calamitosi, come frane, allagamenti ed alluvioni. Vorrei però ricordare che nel Pnrr ampio spazio (con la relativa disponibilità economica) è riservato

agli interventi sulla siccità”. La presidente di Cia Venezia ricorda infatti che il tema caldo dei prossimi mesi sarà proprio quello della penuria d’acqua. Secondo l’Anbi (l’associazione dei consorzi di bonifica), i primi 3 mesi dell’anno idrologico (ottobre-dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (236 mm contro i 328 mm della media tra il 1994 e il 2021).

A soffrire sono soprattutto le falde che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo. Quindi precise sono le considerazioni conclusive. ”Bene con questi lavori – conclude la presidente Senno – ma sollecitiamo gli interventi urgen-

Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per le arginature del fiume Brenta e 4,4 milioni di euro per il fiume Piave

ti sui mini bacini, sulle vasche di laminazione e su tutte le soluzioni utili per trattenere e conservare l’acqua: se no tra pochi mesi saremo di nuovo in emergenza. Inoltre bisogna verificare se i piani delle acque dei Comuni sono aggiornati. Per questo ribadiamo la nostra proposta di costituzione di un tavolo permanente fra consorzi di bonifica, consiglio di bacino, Città Metropolitana, Regione Veneto e le associazioni di categoria, per definire un piano strategico idrico”. Il tema del dissesto idrogeologico è destinato così a tenere banco ancora per parecchio tempo, in previsione di una estate che si preannuncia non certo facile anche quest’anno.

Lezioni di salvataggio alla scuola navale Morosini

Fisa Venezia nelle scorse settimane ha presentato una lezione sulla sicurezza nel mondo acquatico fronte al secondo corso della scuola navale militare “Francesco Morosini” a Venezia. I temi trattati hanno destato l’interesse da parte degli allievi che hanno potuto fare diverse domande a cui sono seguite anche dimostrazioni teorico pratiche su come approcciare la persona in difficoltà in acqua con o senza i presidi al galleggiamento o come svincolarsi da eventuali approcci da parte della persona soccorsa in stato di agitazione. L’unità Fisa è giunta con il gommone da soccorso Zenobia condotto dal pilota

dimostrazione di soccorso cinofilo nautico sotto gli occhi entusiasti e curiosi dei cadetti e uomini e donne

della Marina Militare tra cui spiccava l’entusiasmo del comandante della scuola navale il Capitano di Vascello Gianpaolo Nardone e il direttore dei corsi Francesco Punturi che hanno ammirato le capacità straordinarie di Nuvola e il suo padrone in qualche operazione complessa di soccorso. Nelle prossime settimane si svolgeranno delle lezioni di salvamento in piscina a Sacca Fisola, sulle tecniche elementari di soccorso con Rescue Tube e Rescue Can. Insomma importanti lezioni per affrontare le emergenze in mare a cui bisogna saper essere preparati nelle sfortunate ipotesi che si verifichino.

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Provincia
a
Andrea Alzetta assieme all’unità cinofila da soccorso nautico Teofilo Girardini e Nuvola. Dopo la conferenza in aula magna, è seguita la Alessandro Abbadir Frane lungo gli argini del Brenta Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Tempo di riforme istituzionali: sarà una vera rivoluzione?

Si apre un periodo cruciale per l’autonomia, il presidenzialismo, il terzo mandato e la “riscossa” delle Province

Èvero. In alcuni casi se ne parla da decenni, dividendosi tra favorevoli e contrari, tra speranzosi e scettici. Fatto sta che non se ne è fatto nulla.

Di cosa stiamo parlando? Delle grandi riforme istituzionali che dovrebbero cambiare definitivamente il volto al nostro Paese.

AUTONOMIA, NOVITÀ E PROSPETTIVE

Quella certamente più sentita, almeno nel nostro territorio, è certamente la riforma in senso federale del nostro Paese.

Negli anni passati, Veneto e Lombardia celebrarono anche un refe-

Il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista

rendum, la cosiddetta autonomia è stata la madre di tutte le battaglie. Il presidente Zaia chiese, a gran voce, un impianto autonomista articolato su 23 materie prevedendo, inoltre, di trattenere i 9 decimi del residuo fiscale.

In buona sostanza gli autonomisti Veneti chiedevano di poter tenere il 90% dei soldi delle tasse dei veneti garantendo di gestire, senza nulla chiedere allo Stato Centrale, 23 materie, scuola compresa.

A questa visione totalmente autonomista se ne contrapposero almeno altre due: quella dei contrari che considerano questa riforma uno “smembramento dell’Unità Nazionale” e quella dei possibilisti

che, però, non parlano di residuo fiscale e che considerano più “realistico” concentrarsi su nove materie e non 23.

Rispetto a questo dibattito, dunque, quale è oggi la novità?

La novità è che il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista. Certo, c’è ancora molto da fare a partire dai cosiddetti Lep (i livelli essenziali di prestazione: quegli indicatori che dovrebbero dimostrare come in qualsiasi regione, anche in presenza di una riforma autonomista, i servizi ai cittadini siano gli stessi), ma almeno è stato messo un primo punto.

PRESIDENZIALISMO

E COSTITUZIONE

La seconda grande riforma della quale si parla molto è tornata alla ribalta all’indomani della vittoria elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Parliamo, ovviamente, del presidenzialismo.

Ma cos’è? Per capirci: oggi l’Italia è una Repubblica Parlamentare dove al centro di tutto ci sono, appunto, la Camera dei Deputati e il Senato che hanno il compito, tra le altre cose, di votare la fiducia al Presidente del Consiglio incaricato e di eleggere il Presidente della Repubblica.

Con una modifica della Costituzione si vorrebbe, almeno questo è l’intendimento di alcune forze politiche di Governo, introdurre il presidenzialismo. In buona sostanza si sposterebbe si sposterebbe, in modo sostanziale, il

focus dalle Camere alla figura del Presidente sia esso Presidente del Consiglio o della Repubblica che, in quel caso, sarebbe eletto direttamente dai cittadini.

In buona sostanza il potere esecutivo è nelle mani del Presidente che, eletto dai cittadini, diventa sia il capo del Governo sia il capo dello Stato ma non ha la possibilità di sciogliere le Camere che, elette in modo indipendente, hanno il potere legislativo e di controllo, ma non possono sfiduciare il Presidente.

Secondo i suoi sostenitori, il Presidenzialismo dovrebbe garantire maggiore stabilità politica e la possibilità di assumere decisioni in modo più agile.

Secondo i detrattori, viceversa, servirebbe una migliore legge elettorale per garantire stabilità e lavoro, non una riforma istituzionale che rischia, inoltre, di avere un Presidente che muove in una direzione e un parlamento in un’altra creando un cortocircuito paralizzante.

In questo caso, a differenza di quanto sta accadendo con l’Autonomia per la quale almeno c’è una prima e parziale cornice che servirà per aprire un dibattito, non c’è ancora nulla. Anzi è già in corso un derby tra le forze politiche della maggioranza di Governo per quale delle due riforme debba viaggiare più speditamente e per comprendere se vi siano elementi di contraddizione tra loro.

SINDACI, SPUNTA

IL TERZO MANDATO

L’altro grande dibattito in corso è

legato al terzo mandato per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Anche in Veneto sarebbero molte le città interessate: da Venezia, dove il Sindaco Brugnaro finirà il proprio secondo mandato nel 2025 e, ad oggi, non potrebbe ricandidarsi a Padova dove Sergio Giordani ha appena avviato il proprio secondo. Ma la grande incognita riguarderebbe la Regione Veneto. Il Presidente Zaia finirà il proprio terzo mandato nella primavera 2025, ma la “regola” che ha introdotto il limite dei due mandati è entrata in vigore dopo i suoi primi cinque anni in laguna: se passasse questa modifica, quindi, Zaia potrebbe ricandidarsi per il suo terzo mandato, visto che il primo (che sommati fa 4) non verrebbe conteggiato. Anche in questo caso il dibattito è in corso tra i favorevoli che sostengono come gli anni della pandemia abbiano allungato i processi amministrativi e quindi per completare il lavoro servirebbe “un’aggiunta” e i contrari che ritengono “malsano” per la democrazia la mancanza di ogni tipo di alternanza. Staremo a vedere.

PROVINCE,

RITORNO AL PASSATO

In realtà di riforme ce ne sarebbe anche una quarta, quella legata alle Province.

La cosiddetta “Riforma Delrio” ha declassificato le Province a enti di secondo livello, ovvero soggetti eletti soltanto dagli amministratori comunali del territorio e non più dai cittadini e con competenze molto più ridotte rispetto al passato: una sorta di grande “conferenza dei sindaci” concentrata principalmente su viabilità e edilizia scolastica.

Anche in questo caso è in corso un dibattito, questa volta non per fare qualcosa di nuovo, ma per “tornare al passato” ovvero a delle Province elette dai cittadini e con competenze maggiormente “solide”.

Se ne parla, se ne parlerà ancora, ma anche questo elemento potrebbe contribuire ad un cambiamento importante degli assetti istituzionali del nostro Paese.

Di cose che bollono in pentola ce ne sono molte. Bisognerà capire come si combineranno gli ingredienti, quale sarà il primo ad essere pronto e se, alla fine, il piatto che ne uscirà sarà appetitoso, ma soprattutto nutriente.

Noi proveremo a raccontare, da qui in avanti, tutti i passaggi che si susseguiranno, raccogliendo opinioni e pareri dei protagonisti di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione o, semplicemente, un nuovo buco nell’acqua.

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Politica
Il dibattito. Si accende il confronto politico, e non solo, sui possibili scenari

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Territorio. Dal prossimo 1° aprile, ogni 15 giorni fino all’autunno

Un corso itinerante sulle ville venete padovane e veneziane

Dodici lezioni, di cui nove in ville venete, due visite guidate nei centri storici più belli della Riviera del Brenta e della Saccisica oltre che una visita alla sede del Gruppo Archeologico Mino Meduaco. 17 enti pubblici che hanno concesso il patrocinio, tre studiosi importanti: Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto oltre che 10 collaborazioni nelle visite.

Un’associazione, Brenta Sicuro che ha sede a Piove di Sacco. Questi i numeri del corso itinerante che parte il prossimo 1° aprile e che proseguirà, circa ogni 15 giorni fino all’autunno, con l’ambizioso intento di trasmettere saperi, informazioni, cultura.

Il corso parte dalla sede municipale di Stra, villa Loredan e vedrà come ospite il professor Francesco Vallerani, docente alla Cà Foscari di Venezia ed i relatori Antonio Sarto e Massimo Benetollo. I temi trattati sono la Bastia di Stra, l’isola della Sarmazza, il museo diffuso nella Saccisica. La seconda lezione, il 15 aprile, si svolge all’interno di villa Sagredo a Vigonovo sulla nascita e la storia della civiltà delle ville Venete e avrà come relatrice Eleonora Tacchetto. La terza lezione il 29 aprile, si terrà con una visita guidata al suggestivo centro storico di Dolo: i mulini, la conca, lo squero ed

un paese e il suo rapporto con il fiume, relatore Gianpaolo Zampieri. Il 13 maggio, la quarta lezione, condotta da Massimo Benetollo, si terrà a Vigonza al chiostro dell’ex convento di S. Margherita, con il tema le bonifiche e strade romane, la rinascita medievale tra monasteri, feudi e castelli. Il 27 maggio la quinta lezione porterà al nodo idraulico Moranzani con relatore Mauro Manfrin con i temi Il vecchio Meduaco e la ninfa seriola: un paesaggio d’acqua tutto da scoprire. Il 10 giugno il corso si sposta a Piove di Sacco presso il palazzo Stazio Priuli Ballan per la visita del complesso monumentale con relatore Mario Miotto dell’associazione gli Amici del Gradenigo. Dopo la pausa estiva si riprenderà il 9 settembre visitando Villa Foscari di Malcontenta, con una apposita guida del posto. Il 23 settembre è Villa Farsetti a Santa

Maria di Sala la nuova tappa con la visita al complesso monumentale e vedrà Loris Vedovato come relatore. Il 30 settembre è relatore Diego Mazzetto a Villa Sansoni Giantin a Campoverardo di Camponogara che parlerà di ville ed oratori. Il 7 ottobre si parlerà di archeologia presso la sede del Gruppo Archeologico Mino Meduaco a Campolongo Maggiore e vedrà come relatore Cecilia Rossi, soprintendente archeologica di Venezia. Il 21 ottobre Muro Manfrin porterà a Sambruson di Dolo a visitare villa Fattoretto ed il suo “museo del villano”. Il corso termina l’11 novembre dove è cominciato: a Villa Loredan di Stra e vedrà come relatore Antonio Sarto. Il corso è stato ideato con costi d’iscrizione differenziati (più bassi per i giovani sotto i 30 anni). Info mail ecentibrentasicuro@gmail.com o whatsapp 347 2305979.

“Delitti impuniti”, il romanzo di Dalio Ballarin che parla di Chioggia

Un giallo ambientato nella Chioggia del secondo dopoguerra ripercorrendo i luoghi della propria infanzia nella memoria dei lettori vissuti in quel periodo e facendo scoprire ai più giovani zone ancora poco conosciute. “Delitti impuniti?” (art&print editrice 2022) è il quarto libro di Dalio Ballarin, un romanzo in cui si intrecciano varie vicende tra le calli di Chioggia e i porti della Yugoslavia e del Montenegro che mettono in evidenza il difficile compito delle forze dell’ordine alle prese con delle misteriose uccisioni.

Dalio Ballarin ha lavorato per molti anni quale capitano delle motonavi per il trasporto passeggeri ACNIL (in seguito ACTV).

Appassionato della sua città e della storia locale, ha dedicato il tempo libero a realizzare alcune mostre sulle tradizioni pescherecce e marinare dei chioggiotti,

scrivendo anche due libri: “La pesca a Chioggia nel Novecento raccontata dai pescatori” e “Il mondo della pesca nel 900”. Prima del giallo “Delitti impuniti?” aveva anche pubblicato qualche tempo fa un altro romanzo, “Le ali di una farfalla”.

A proposito del suo ultimo libro Dalio Ballarin spiega che non bisogna dimenticare che le zone descritte sono frutto della sua fantasia. “D’altronde è pur sempre un romanzo - aggiunge Ballarin - e come tale va considerato. Altro mio scopo è quello di dimostrare che Chioggia è di per sé un palcoscenico naturale dove svolgere importanti scene teatrali e cinematografiche”.

L’iniziativa dell’associazione Brenta Sicuro che riguarda nove residenze, i centri storici della Riviera del Brenta e della Saccisica e l’intervento di importanti studiosi

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e
il QR code

Calcio. Una giovane promessa del veneziano raccoglie l’entusiasmo della comunità

Tommaso Cassandro dalla Riviera approda al Lecce per giocare in serie A

”S

ono felicissimo di essere qui e non vedo l’ora di ripagare la fiducia della società in campo, dimostrando sempre, ogni giorno, ad ogni allenamento, massima professionalità”. Sono state le prime parole di Tommaso Cassandro, 23 anni di Sambruson di Dolo, calciatore nato nell’Ambrosiana ed approdato nelle scorse settimane in serie A nelle fila dell’U.s. Lecce. Il giocatore nato a Dolo il 9 gennaio 2000, ha accolto il passaggio nella massima serie con grande entusiasmo e si è dimostrato subito molto carico e voglioso di meritarsi l’avventura nella massima serie dopo aver già maturato esperienze professioniste nelle fila del Novara, in serie C, e del Cittadella in serie B ed essere cresciuto nel Bologna dove ha vinto nel 2019 una Viareggio Cup conquistando anche il premio quale migliore giocatore della finale. Il passaggio in

serie A è stato salutato con grande apprezzamento naturalmente da tutta la comunità dolese ed a complimentarsi per lo straordinario traguardo sono stati anche il sindaco Gianluigi Naletto e l’assessore allo sport Cristina Nardo che al giocatore, a nome dell’amministrazione comunale, hanno espresso tutta la soddisfazione

Il giovane dell’Ambrosiana Sambruson si è laureato all’Università di Padova a 22 anni in Scienze Motorie

e l’orgoglio cittadino: “tantissimi complimenti caro Tommy! In bocca al lupo. Dolo è con te”, le parole degli amministratori dolesi. Tommaso Cassandro non è solo un calciatore professionista, ma si è anche laureato all’Università di Padova in Scienze moto-

rie all’età di 22 anni dimostrando di essere un ragazzo con la testa sulle spalle capace come pochi di abbinare lo sport professionistico allo studio. E non smette di studiare, prosegue gli studi universitari con il biennio per ottenere la specialistica in Magistero. La

Al Tennis Club di Dolo arrivano nuovi riconoscimenti

Il Tennis Club Dolo risulta al secondo posto nella provincia di Venezia tra le Standard School per i risultati ottenuti, certificati dalla Federazione Italiana Tennis che ha pubblicato la classifica delle “Scuole tennis” in Italia, i punteggi vanno attribuiti in base alla tipologia di scuola (Club School, Basic School, Standard School, Super School, Top School), ai risultati dei campionati a squadre, alle convocazioni ai raduni, al tesseramento degli atleti. La scuola conta ormai da anni un centinaio di bambini e ragazzi tra i quali una trentina animano le 8 squadre under che sono chiamate a confrontarsi nelle fasi provinciali e regionali, è diretta dal maestro federale Andrea Spolaore, coadiuvato dagli istruttori Filippo Baldan, Giovanni Destro, Elena Masiero e per la parte tecnica dal preparatore tecnico Stefano Borgo e dai suoi collaboratori Giovanni Beneduce, Mattia Mognol, Alessio Zampirollo. La parte

psicologica vede il contributo dello psicologo Alberto Fistarollo. L’attività, in continua crescita da diversi anni, colleziona ogni anno risultati pregevoli in ambito provinciale e vede alcuni ragazzi aver migliorato la loro classifica anche di due o tre gradini. Oltre all’attività ordinaria vengono proposte esperienze accrescitive come stage estivo in montagna, collaborazioni con i centri estivi, partecipazione alle manifestazioni comunali, uscite per assistere ai grandi tornei internazionali. Anche per il 2023 il circolo e la scuola stanno preparando una stagione intensa che partirà in primavera con i tornei a squadre giovanili e senior, proseguirà con l’importante “Torneo Open Maschile” di maggio, quindi con il torneo di seconda categoria femminile, uno di IV categoria maschile e per la prima volta un torneo veterani; oltre a varie tappe del circuito Tpra. (l.p.)

sua carriera calcistica lo ha visto, dopo gli inizi nella sua Sambruson, il passaggio nelle giovanili del Padova poi, quando la formazione patavina è fallita, il trasferimento al Venezia e nell’estate del 2015 il salto al Bologna dove nel 2019 ha vinto ila Viareggio Cup.

Dopo aver svolto la preparazione estiva con i felsinei allenati da Mihaijovic, segnando anche un gol in amichevole, Tommaso é stato ceduto in prestito al Novara in serie C poi nell’estate successiva il passaggio in prestito biennale al Cittadella in serie B. Al termine del prestito il Bologna non ha fatto valere il diritto di opzione e il giocatore è stato riscattato dal d.s. padovano Marchetti. Ora il gran salto in serie A al termine di una trattativa voluta dal d.s. pugliese Pantaleo Corvino, un grande esperto di giovani promesse. Tommaso si è subito messo a disposizione del tecnico Baroni per coronare il sogno di ogni ragazzo che corre dietro ad un pallone: giocare in serie A. E tanti a Dolo e in Riviera del Brenta lo seguiranno con particolare attenzione nei suoi nuovi impegni.

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I maestri di tennis a Dolo
La presentazione al Lecce di Cassandro

#Regione

Via libera dal Governo. Il ministro: ad inizio 2024 saranno esaminate le proposte presentate dalle Regioni

Autonomia: “Adesso si fa sul serio”

Calderoli: “Tra un anno sarà legge”

Inizia la lunga marcia, a tappe forzate, per l’autonomia. Il primo passo con il via libera in Consiglio dei Ministri alla prima bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata messo a punto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. Ora la palla passa al Parlamento che entro un anno, non di più, dovrebbe approvare la legge mentre nello stesso periodo la Cabina di regia lavorerà ai Lep, i “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, vale a dire i servizi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.

“Se entrambi daranno il via alla legge e ai Lep, ed è un auspicio visto che i tempi del Parlamento non possono essere dettati, mi auguro che ad inizio del 2024 inizieremo a esaminare le proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni”, ha osservato Calderoli, sottolineando che “spetterà al buon senso e alla saggezza delle regioni fare richieste e con altrettanta sag-

gezza e buon senso risponderà il governo dopo aver ascoltato il Parlamento”. Materiale da maneggiare con cura, ha aggiunto il ministro, richiamando tutti alle proprie responsabilità sulle 23 materie che possono essere devolute alle regioni: “Possono piacere o non piacere ma sono nel testo costituzionale approvate 22 anni fa e confermato da un referendum popolare. Io sono autore di una riforma che mo-

dificava il Titolo V che purtroppo è stato bocciato da un referendum popolare. Dieci anni dopo lo stesso tentativo fu fatto dal governo Renzi e anch’esso fu bocciato. Quando c’è una Costituzione la si rispetta”. La riforma, ha concluso Calderoli, “è necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che

fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”. A Venezia la notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, sottolineando la portata storica del disegno di legge. Zaia non ha dubbi in proposito: “Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ’48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia”. A chi non si dice convinto e sottolinea i punti deboli del disegno di legge Zaia ribatte: “Non è il momento di polemiche, dimostreremo con i fatti che autonomia

Le reazioni. Il centrosinistra sottolinea i punti deboli della riforma, soddisfazione nel centrodestra

non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o lasciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi”. Il governatore difende a spada tratta il disegno di legge e i provvedimenti che ne seguiranno: “Ben venga la definizione dei Lep, un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato da chi si ostina a contrapporlo al percorso dell’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso”.

F

ronte politico veneto spaccato sull’autonomia. Da una parte il centrodestra esulta, dall’altra il centrosinistra sottolinea le molte incertezze di un percorso ad ostacoli, lungo e insidioso. Chi brinda al disegno di legge è il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “La meta dell’autonomia si fa sempre più vicina. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d’Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati

governi”.

Andrea Martella, senatore e segretario del Pd Veneto è netto: “L’autonomia si arricchisce di un nuovo annuncio. Si tratta di una recita a soggetto, destinata ad arricchire scaffali di carta e destinata ad arenarsi in Parlamento per le troppe

contraddizioni che contiene.“Le modalità con le quali si è arrivati a questo provvedimento non sono state adeguate alla serietà della questione in gioco - aggiunge il senatore dem -. Basti pensare al fatto che il ministro Calderoli non ha neppure convocato le Regioni,

saltando a piè pari su un confronto che era sacrosanto. La verità è che a questa destra non interessa il merito e neppure il confronto vero sull’autonomia, sulle materie realmente realizzabili, sui Lep e sulle risorse indispensabili per realizzare la riforma. D’altra parte l’unico obiettivo era quello di saldare una cambiale elettorale alla Lega di Salvini propinando la solita propaganda. Tentando così di spostare in avanti il momento in cui emergeranno le reali divisioni della maggioranza, destinate a far arenare il disegno di legge una volta giunto in Parlamento”.

Per Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, “l’autonomia proposta da Calderoli è un contentino tra alleati dato alla Lega ma

spaccherà il paese: l’unica cosa che rimarrà uguale per tutti i cittadini italiani sarà che saranno loro a fare le spese delle scelte ideologiche di questo governo. Quello sull’autonomia differenziata è un progetto che per essere anche solo considerato dovrebbe stare ad alcune condizioni. Una è avere un confronto costante con le regioni: il ministro Calderoli non le ha nemmeno convocate. Altre sono la chiarezza e la razionalità nelle materie, una predeterminazione dei livelli essenziali delle prestazioni, prevedere coperture adeguate per garantirli, tenere conto degli enormi divari già esistenti nel nostro Paese. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri non fa nessuna di queste cose: è semplicemente irricevibile”.

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Zaia: “Non è il traguardo ma l’inizio di una grande sfida. Questa non è la secessione dei ricchi
De Carlo: “Ripagata la fiducia dei cittadini”, Martella: “Solo un altro annuncio”
In foto Roberto Calderoli e Luca Zaia Luca De Carlo Andrea Martella

Sfide digitali. Integrati quaranta servizi on line della pubblica amministrazione

ViviVeneto, la “super app” della Regione

Si chiama ViviVeneto, è disponibile su Apple store e su Play store, ed è la nuova “super app” della Regione Veneto, come l’ha definita l’assessore all’agenda digitale e innovazione Francesco Calzavara.

Al suo interno sono state per ora convogliate 4 app e sono attualmente disponibili 40 servizi. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi.

Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Ma è solo l’inizio perché l’app sarà continuamente implementata con nuovi servizi. Un servizio costato 150mila euro e 8 mesi di lavoro.

A tenere a battesimo la app (www.viviveneto.it) insieme all’assessore Calzavara, il presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha presentata così: “Abbiamo messo ordine al disordine. Questa app ViviVeneto è qualcosa di straordinario e sarà implementata all’ennesima potenza. Arriveremo a fissare tutte le visite mediche tramite attraverso questo strumento, non appena le agende cartacee saranno digitalizzate. E con ViviVeneto stiamo anticipando anche un fenomeno internazionale. Tra le dieci strategie tecnologiche emergenti del 2023 ci sono le ‘super App’, cioè le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti, la ricezione di comunicazioni ed effettuare altre transazioni. Ancora una volta, anticipiamo i tempi con la nostra super app del Veneto”. “Si tratta di un contenitore che continuerà ad arricchirsi, in particolare con servizi della pubblica amministrazione ma non solo - ha aggiunto Calzavara -. Ad esempio nella sezione ‘Turismo’ ci sono le informazioni di Unioncamere veneto. Sempre in ambito turistico, abbiamo in progetto di prevedere una volta a settimana una mes-

saggistica ad hoc con le varie esperienze offerte dal nostro territorio”.

Un progetto in fieri, dunque, “un percorso che inizia e che testimonia l”obiettivo della digitalizzazione e della semplificazione digitale prevista nel programma 2020-25 del presidente Zaia – ha ricordato Calzavara –. Preciso che siamo i primi in Italia a

realizzare un progetto così. E ricordo che il Veneto non ha un’agenzia esterna per la digitalizzazione, ma fa tutto con risorse interne. Abbiamo centrato un importante risultato, ma non ci fermeremo qui. ViviVeneto è un’App che valorizza gli investimenti fatti in questi anni dalla regione in ambito digitale e li mette a sistema, creando benefici diretti per i cittadini e generando economie di scala. L’App è stata

realizzata coinvolgendo ed ascoltando i cittadini, sia nella fase di progettazione sia di test e crescerà nel tempo. Infatti, tra le 16 schede del Pnrr regionale una è dedicata al potenziamento delle infrastrutture digitali e servizi per ViviVeneto, la Casa del Cittadino Veneto”. Tra gli obiettivi futuri della app, anche una sezione “Lavoro” da mettere in piedi con Veneto Lavoro offrendo un match tra domanda e offerta.

Cosa si può fare con la nuova applicazione

Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei pronto soccorso del Veneto, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. Nell’area Amministrativa si può fare tutto ciò che prima richiedeva l’accesso tramite web ai portali regionali MyPA, BolloAuto, ViviPass, come ad esempio gestire in completa autonomia tutto quello che riguarda il bollo per cittadini e imprese (pagare, controllare, prendere appuntamento, gestire avvisi di accertamento).

Novità importante riguarda la gestione dei contrassegni e delle targhe per i disabili (Cude E Ztl), dal proprio smartphone anziché doversi recare in Comune. Nell’area Turismo è possibile cercare e informarsi su eventi, spettacoli, attività, beni e luoghi del Veneto, scoprire i sentieri pedonali, ciclabili, equestri e quelli dedicati agli sport invernali, ma anche cercare le strutture ricettive per programmare le proprie vacanze e trovare notizie sul territorio, sui prodotti locali e sul meteo. Tutto questo è disponibile anche in lingua inglese.

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Il presidente Zaia e l’assessore Calzavara presentano l’app Ecco il qr-code per accedere a ViviVeneto
Dalla sanità al pagamento del bollo auto, dalla cultura al turismo: tutto in un solo strumento facilmente accessibile. Calzavara e Zaia: “Passo importante sul fronte della semplificazione digitale, anticipiamo i tempi”

L’intervista. Il 26 febbraio la sfida delle primarie del Partito Democratico

Bonaccini: “La differenza tra me e Elly? Voglio un partito di governo, non di protesta”

Stefano Bonaccini ha vinto nel voto nei circoli del Pd con circa il 55% dei consensi. Per la leadership dei democratici manca solo un passaggio: le primarie del 26 febbraio nel quale affronterà Elly Shlein, che nel voto tra gli iscritti Pd si è fermata al 33%.

C’è stato un dibattito sulla sopravvivenza stessa del partito. C’è ancora dunque del Pd nel nostro Paese?

“Da quasi due mesi sto facendo un viaggio d’ascolto nel Paese, ovunque registriamo grande partecipazione e voglia di confrontarsi. Se le chiami, le persone arrivano. È una comunità che chiede di ripartire. Per farlo servono un nuovo gruppo dirigente, una nuova agenda e un partito popolare e più forte, che torni fra la gente e parli dei problemi reali: lavoro, scuola, sanità, ambiente. Si sono già espressi 128mila iscritti e ben oltre la metà mi ha accordato la propria fiducia. Sono convinto che dalle primarie del

26 febbraio, dove potranno partecipare tutti, non solo gli iscritti, uscirà un’ulteriore spinta”.

La vittoria delle regionali in Emilia del 2020 ha testimoniato, nonostante fosse un test nazionale e non soltanto amministrativo, che c’è un Pd che può vincere. Quale la ricetta?

“Non dimentichiamo che il Pd esprime sindache e sindaci quasi nel 70 per cento dei comuni italiani, abituati ogni giorno ad

ascoltare i cittadini e dare loro risposta: donne e uomini che hanno vinto le elezioni nei territori mentre, magari lo stesso giorno, venivano perse a livello nazionale. Con me c’è quindi una classe dirigente già rodata, per troppi anni tenuta in panchina: intendo ripartire da loro e dal coinvolgimento vero della base. La mia ricetta, come quella dei sindaci, è stare ogni giorno dove la gente studia, lavora, si cura o si diverte. Perché un partito popolare è così, in sintonia con le persone”. Circoli e militanti. Molti iscritti non si sentono completamente valorizzati. Come invertire la tendenza?

“Se resterà questa pessima legge elettorale, da segretario farò le primarie per scegliere i parlamentari: devono essere i citta-

dini a scegliere i propri rappresentanti. Di sicuro non accadrà più ciò che ho visto alle politiche del 25 settembre, quando nessun dirigente nazionale si è candidato nel proprio collegio e i nomi sono stati paracadutati da Roma. Barmsta, adesso si cambia”. Cosa differenzia la sua proposta da quella degli altri candidati alla corsa alla segreteria? E quale il loro ruolo in caso di sua vittoria?

“C’è un confronto molto civile. Nessun partito fa più un congresso per decidere la propria identità e scegliere chi lo guida, dobbiamo essere orgogliosi di questo. Da noi scelgono iscritti ed elettori, mentre gli altri decidono in quattro a Roma nel chiuso di una stanza. La differenza principale? Io non voglio un partito di pro-

testa ma di governo, pragmatico e non ideologico. L’obiettivo è tornare a vincere. Se toccherà a me guidare il Pd, chiederò ai miei sfidanti di darmi una mano”. Quali prospettive politiche per il Veneto, storicamente una regione nella quale il centrosinistra fa più fatica nonostante le ottime esperienze nelle amministrazioni comunali?

“Conosco piuttosto bene il Veneto: non solo siamo contigui, ma condividiamo una rete sociale e un tessuto produttivo forti. Anche a questa Regione serve una politica industriale, una formazione continua che accompagni i lavoratori nella trasformazione, una rete di servizi che sostenga l’occupazione femminile, le famiglie, la natalità. Dobbiamo rimettere al centro i giovani”.

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“L’obiettivo è tornare a vincere, serve una forza politica pragmatica e non ideologica, ma anche popolare e in sintonia con le persone”
In foto Stefano Bonaccini

Sviluppo sostenibile. L’obiettivo è intercettare le eccedenze di cibo, favorendone la redistribuzione

Da scarto a risorsa, l’impegno di Despar contro lo spreco alimentare

Lo spreco alimentare è un elemento cruciale dello sviluppo sostenibile e uno dei temi fondamentali per la sfida della sicurezza alimentare. Proprio nell’ottica di promuovere stili di vita sostenibili e comportamenti responsabili per ridurre gli sprechi, proteggere l’ambiente e garantire una sicurezza alimentare per tutti, l’Agenda ONU 2030, attraverso l’SDG 12, ha messo al centro il tema dello spreco del cibo con l’obiettivo di “dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”. In questo quadro la GDO svolge un ruolo di primo piano per intercettare le eccedenze di cibo prima che diventino spreco, ridando loro una seconda possibilità, favorendo la redistribuzione di alimenti ancora buoni ma non più vendibili su altri canali, e innescando un circuito virtuoso per aiutare le persone più bisognose e in difficoltà. E questo è anche l’impegno

Tre domande a Last Minute Market

Da dove nasce l’idea di Last Minute Market (LLM) e come si è sviluppata la sua rete sul territorio?

Last Minute Market nasce fra la fine anni ‘90 e l’inizio anni 2000 come progetto di ricerca accademica applicata per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari a fini solidali. Nel tempo Last Minute Market ha ampliato e perfezionato i suoi ambiti di intervento, occupandosi di prevenzione delle perdite e degli sprechi a 360°, e promuovendo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile così come declinati dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, permettendo di dare un contributo fattivo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU. Dal 2022, inoltre, LMM è membro della Piattaforma Europea sulle perdite e sprechi alimentari.

La GDO è un partner importante per la raccolta del cibo, come è nata la collaborazione con Aspiag Service?

A partire dal 201 3 Last Minute Market collabora con Aspiag Service per recuperare i prodotti rimasti invenduti ma ancora consumabili. La collaborazione ha consentito di costruire gradualmente un’iniziativa strutturata attraverso cui ogni punto vendita è messo in condizioni di donare la merce in eccedenza ancora perfettamente integra ed utilizzabile, alimentare o non alimentare, ad uno o più enti del proprio territorio che assistono persone in difficoltà. Grazie a quest’iniziativa, contestualmente all’apertura di ogni nuovo negozio Aspiag Service, vengono individuati gli enti beneficiari presenti su quel territorio e viene attivato il recupero delle eccedenze. Ad oggi, oltre 9.150 tonnellate di prodotti in eccedenza sono stati donati dall’inizio della collaborazione alle 200 organizzazioni non lucrative che aiutano persone in situazione di difficoltà.

Come funziona la rete che avete creato sul territorio Veneto, quali le realtà alle quali donate e come vengono scelte?

Last Minute Market non gestisce direttamente i prodotti, ma affianca l’azienda per la corretta gestione del recupero secondo la normativa vigente. Le strutture beneficiarie coinvolte in questo tipo di iniziativa sono principalmente Empori solidali, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Case-famiglia, Comunità Terapeutiche. Tutte le strutture coinvolte sono impegnate quotidianamente nell’attività di assistenza a persone fragili. L’obiettivo è quello di accreditare gli enti beneficiari prossimi alla sede di recupero e con le caratteristiche adatte per gestire in massima sicurezza tipologia e quantità di alimenti. Una volta attivate le relazioni territoriali, LMM supervisiona le attività di recupero, ne monitora l’andamento ed interviene in caso di necessità. Inoltre, al fine di prevenire l’insorgere di

che vede Aspiag Service in prima linea dal 2003 in tutte le regioni in cui l’azienda opera. Un impegno che ha permesso alla concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia di recuperare ingenti quantitativi di cibo invenduto da destinare alle persone bisognose. “É un’attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi e che si inserisce perfettamente nelle nostre azioni di responsabilità sociale di impresa”, spiega Giovanni Taliana, Direttore Regionale di Aspiag Service per il Veneto. Un’azione resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito ad Aspiag Service di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative dei territori in cui l’azienda è presente. Nel 2022 Aspiag Service ha così recuperato, nelle diverse regioni in cui opera, più di 1 400 tonnellate di alimenti, appartenenti a tutte le categorie merceologiche, consentendo la preparazione di oltre 3 milioni di pasti.

di Giovanni Taliana

É un risultato a cui ha contribuito in modo significativo anche il Veneto attraverso il longevo e proficuo rapporto con Last Minute Market e a fianco del tessuto di volontariato sociale della nostra regione.

In Veneto nel 2022 sono state quasi 600 le tonnellate di cibo recuperate e donate a numerose associazioni sul territorio.

I prodotti raccolti e redistribuiti hanno consentito la preparazione di quasi 1,3 milioni di pasti, generando un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi e degli scarti.

In Veneto la quantità totale di merce recuperata ha infatti permesso di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a 556 tonnellate, equivalenti a quasi 1.235 cassonetti della spazzatura.

Inoltre, ha consentito di non sprecare oltre 2 tonnellate di CO2 emessa e quasi 1,2 milioni di metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo.

criticità operative e di mantenere un confronto costruttivo con gli enti no profit partner, LMM e Aspiag Service organizzano periodicamente incontri di restituzione dei risultati, e corsi di formazione, destinati agli operatori degli enti beneficiari finalizzati in particolare a fornire tutti gli strumenti necessari per la gestione in massima sicurezza dei recuperi.

I dati legati al recupero dei prodotti in eccedenza ci hanno permesso sia di aiutare concretamente le persone più bisognose, sia di intervenire in termini di sostenibilità ambientale.

La lotta allo spreco alimentare è un impegno che continueremo a perseguire, in armonia con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che la nostra azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.

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IL PUNTO
Regione
Una sostenibilità che guarda all’ambiente e alle persone
Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto In foto Matteo Guidi, AD e socio fondatore di Last Minute Market – Impresa sociale

Progetto “Polis”. Entro il 2026 saranno 7mila gli uffici trasformati, 500 quelli del Veneto

La rivoluzione digitale dei piccoli comuni

Dall’Isee al passaporto, tutto alle Poste

Sono 500 gli uffici postali dei piccoli comuni del Veneto che entro il 2026 verranno trasformati fisicamente e digitalmente in uno Sportello Unico di prossimità, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso dei cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Di questi, 105 sono in provincia di Vicenza, 91 di Padova, 84 di Verona, 83 di Treviso, 48 di Rovigo, 59 di Belluno e 30 di Venezia. Il progetto si chiama “Polis” ed è stato presentato a fine gennaio a Roma da Poste Italiane con un evento che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio dei ministri Gorgia Meloni, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, di quasi tutti i ministri del Governo, del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, del Presidente di Anci Antonio Decaro e di 3.500 su 7mila sindaci alla guida di comuni con meno di 15mila abitanti. Costerà 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro finanziati con risorse del piano complementare al Pnrr e 400 milioni a carico di Poste Italiane. La ristrutturazione degli uffici postali non sarà innovativa solo dal punto di vista strutturale, con l’abbattimento ad esempio di tutte le barriere architettoniche: nei nuovi “Uffici Polis” saranno installati dei totem self-service grazie ai quali il cittadino, affiancato da personale appositamente formato, potrà fare richiesta di alcuni documenti e certificati: carta di identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile

e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto d’armi, richiesta di nuova emissione del codice fiscale (compresa quella del primo codice fiscale dei neonati), estratto conto delle posizioni debitorie, visura delle planimetrie catastali, esenzione del canone Rai, deleghe

per i soggetti fragili, certificati giudiziari, Isee, estratto contributivo, modello Obis per i pensionati, certificazione unica, rilascio della patente nautica, denuncia e richiesta di duplicato della patente. Non è tutto, perché i nuovi uffici postali dei 7mila comuni coinvolti vedranno l’installazione di ATM

Nei centri con meno di 15mila abitanti i cittadini potranno richiedere attraverso un totem certificati e servizi della pubblica amministrazione.

Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro 800 milioni sono finanziati con il Pnrr

Postamat, di lockers per la consegna di pacchi (attivi 24 ore su 24), di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, di impianti fotovoltaici per l’alimentazione degli stessi uffici e di sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Alcuni degli uffici saranno dotati, all’esterno, di spazi attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere. Dalla trasformazione degli edifici direzionali di Poste e dei grandi uffici postali presenti in tutte le province, inoltre, saranno creati anche 250 “Spazi per l’Italia”, rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. I primi 37 spazi saranno aperti entro la fine dell’anno.

“Il mondo è cambiato, ma la vocazione di Poste Italiane di tenere unito il Paese si conferma”, ha dichiarato il Presidente Mattarella, che ha voluto sottolineare come la mancanza di servizi nei piccoli centri abbia portato a un impoverimento dell’Italia. Le comunità sotto i 15mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni,

coprendo una superficie dell’80 per cento del territorio nazionale. Un’area nella quale vivono 16 milioni di italiani.

“Oggi l’Italia ha il dovere di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e la stessa qualità del vita”, ha dichiarato la presidente di Poste, Maria Bianca Farina, che ha spiegato come il progetto “offra servizi essenziali con connessioni internet ad alta velocità alle zone periferiche, comunità piene di vita e di saperi che nel tempo hanno perso popolazione perché non efficientemente connesse”. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, ha aggiunto che l’attuazione del progetto “contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese”. Per Giorgia Meloni si tratta di “un progetto imponente e capillare per avvicinare istituzioni e cittadini, un modello di innovazione e inclusione sociale che insegna all’Europa, che unisce l’Italia, che dice no ai servizi di serie A e di serie B, garantendo a tutti il diritto di accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, guardando al futuro e facendo risparmiare tempo”.

Il ministro Nordio difende il lavoro dei giornalisti: “La stampa libera è fondamento della democrazia”

L’Ordine dei giornalisti compie 60 anni. È del 3 febbraio 1963 la legge che istituì la professione, voluta dal veronese Guido Gonella, primo presidente dell’Ordine, oltre che segretario della Democrazia Cristina, ex ministro di Grazia e giustizia e della Pubblica istruzione. E proprio nel Veneto di Gonella si sono aperte le celebrazioni nazionali, con un convegno organizzato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia su “I valori del giornalismo, le sfide dell’informazione”, seguito il 3 febbraio a Roma da un evento aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

che, partendo dall’art. 21 della Costituzione che tutela la libertà di informazione e del pensiero del cittadini, ha sottolineato come i giornalisti abbiano una responsabilità enorme. “Una

responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web. Alla professione giornalistica – ha detto Mattarella – viene affidato il ruolo di

espressione della libera critica secondo doveri di lealtà e buona fede. Ai giornalisti è rimesso il compito rilevante, ai fini della libera formazione delle opinioni dei cittadini, del rispetto della verità sostanziale dei fatti”.

Alla celebrazione nella capitale hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il suo vice Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il costituzionalista Giovanni Maria Flick.

“La stampa libera è uno dei fondamenti della democrazia liberale e della cultura”, ha detto nel suo intervento il Guardasigilli, che ha sottolineato l’importanza di “coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni”. Precisando che “se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria, la colpa non è del giornalista, che non va né incriminato né censurato. La colpa è di chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”. (s.s.)

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Sergio Mattarella e Matteo Del Fante

Salute

Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme

Sicurezza stradale, la parola passa ai ragazzi. Saranno loro gli ideatori dei prossimi messaggi di prevenzione che la Regione Veneto utilizzerà per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza sulle strade.

La sfida è partita, “Un’altra strada challenge”, e invita alla partecipazione attiva al progetto i ragazzi della secondaria di secondo grado del Veneto, attraverso un’attività che si svolgerà nelle scuole.

Sicurezza stradale, la parola ai ragazzi

“Guidare ti fa sentire… libero! Niente più bus affollati la mattina, niente più genitori che ti aspettano fuori, niente più pioggia finito l’allenamento. Ma non è tutto rose e fiori. – recita lo spot di presentazione del progetto che in questi giorni rimbalza nel web da una pagina all’altra delle Ulss venete - Ci sono limiti e regole pensati per proteggerci perché, in fondo, essere liberi significa anche questo: rispettare la libertà degli altri. Scegliamo di essere responsabili. Contribuire a una strada più sicura è qualcosa che dobbiamo prima di tutto a noi stessi e puoi farlo anche tu. Partecipa a un’altra strada chellenge realizzando messaggi di prevenzione efficaci e creativi. Eh sì, anche i meme vanno bene. Con la tua classe potrai vincere un’opportunità di crescita per te e i tuoi compagni e fondi da investire nella tua scuola. Accetta la sfida”.

“Un’altra strada challenge” è, dunque, un concorso che mette alla prova gli studenti, sfidandoli a creare il messaggio di prevenzione più efficace e accattivante, e promuovendo in loro comportamenti consapevoli e prudenti.

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Salute

L’appello

Usa il cellulare con intelligenza

Tutela la salute e l’ambiente

La campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute rilanciata dall’Ulss 2 Marca Trevigiana sul corretto utilizzo degli smartphone

Un’altra strada è un progetto che vuole creare awareness nelle scuole, invitando gli studenti a realizzare contenuti sul tema della sicurezza stradale, portandoli a riflettere su 3 concetti fondamentali: libertà, responsabilità e sicurezza.

Dopo un primo momento di approfondimento sul tema della sicurezza stradale, gli studenti saranno chiamati a realizzare contenuti brevi ed efficaci, con l’obiettivo di diffondere i valori della prevenzione e della responsabilità con un tono di voce fresco e creativo, mirato a diffondere consapevolezza proprio fra i giovani.

Chi può partecipare al concorso di idee?

Tutte le scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di Formazione professionale del territorio Veneto, presentando una o più proposte oh messaggi sul tema della sicurezza stradale.

Da quando e fino a quando può essere presentata la domanda?

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione del Bollettino ufficiale regionale (Bur) e nel portale Internet regionale (piattaforma telematica “bandi online” della Regione del Veneto: https//bandi.regione.veneto.it/), secondo le indicazioni e le procedure indicate nell’avviso contenuto nell’allegato della deliberazione.

Quante classi possono partecipare per singolo istituto?

Non esiste un limite, però l’adesione al bando è effettuata dall’Istituto, che pertanto dovrà coordinare le proposte presentate dalle proprie classi o gruppi di studenti. Scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare ciascuno studente al tema della sicurezza stradale e di raccogliere il maggior numero di proposte al fine di individuare quella con la maggiore efficacia a livello comunicativo.

La domanda di partecipazione può essere presentata anche da un singolo alunno?

“Usa il cellulare con intelligenza. Tutela la salute e l’ambiente”. E’ il messaggio che si rinnova nella campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute e che l’Ulss 2 Marca trevigiana fa proprio veicolandone, nella sua pagina Facebook, i punti salienti attraverso una infografica sul tema.

“Gli smartphone - si legge - sono ormai parte integrante della nostra vita e sono in molti ad utilizzarli per più ore consecutive, per motivi legati alla propria professione o perché lontani dai propri affetti. Uno dei dubbi più comuni sull’uso massiccio dei telefoni cellulari è il possibile effetto nocivo dei campi elettromagnetici in radiofrequenza. Sul tema sono stati condotti numerosi studi”.

L’obiettivo è dunque informare e chiarire qualche dubbio per utilizzare correttamente gli smartphone, nell’ottica di un approccio basato sulla prevenzione.

Lo smartphone e onde elettromagnetiche. Le evidenze scientifiche attualmente disponibili sul tema affermano che le emissioni di telefoni cellulari e cordless non sono pericolose per l’utilizzatore, le ricerche tuttavia sono ancora in corso: non sono ancora disponibili osservazioni fatte a più di 15 anni dall’inizio dell’uso, mentre sono ancora limitate le evidenze per le esposizioni durante l’infanzia e l’adolescenza.

“In quest’ottica – si legge nell’infografica - è prudente cer-

care di ridurre l’esposizione alle onde elettromagnetiche, soprattutto per i più piccoli, in attesa che studi specifici in corso forniscano evidenze utili.

Le chiamate sono il momento in cui si è più esposti, pertanto è consigliabile utilizzare l’auricolare o il vivavoce, preferendo quando possibile i messaggi. E’ inoltre preferibile utilizzare il telefono in condizioni di buona ricezione, così il segnale trasmesso sarà meno forte.

Se si è portatori di pacemaker è bene non tenere il cellulare vicino al cuore.

Non distrarsi col cellulare sulle strade. Niente chiamate, messaggi, foto, videogiochi, fumetti o libri mentre si è al volante o in strada. Mentre si guida o si cammina la strada non dev’essere mai persa di vista. E’ opportuno evitare di ascoltare la musica ad alto volume con gli auricolari.

Il Codice della strada, peraltro, lo prevede: è vietato toccare il telefono mentre si guida, anche se fermi in fila nel traffico, al semaforo o al casello. Il cellulare, infatti, aumenta il rischio di incidenti: scrivere un messaggio equivale a 10 secondi di distrazione, si abbassa la soglia di attenzione e aumentano i tempi di reazione come quando si beve troppo. Dove smaltire il vecchio cellulare. E bene rivolgersi direttamente ai punti vendita. E’ un servizio che viene fornito gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.

No, la partecipazione al concorso di idee effettuata dall’Istituto scolastico, eventualmente anche in forma associata con altre scuole e potrà interessare più classi. Non è prevista la possibilità di presentare proposte direttamente da parte degli studenti.

Gli step del progetto sono tre: preparazione, creatività, partecipazione dei migliori progetti.

La preparazione.

Ogni insegnate che intende iscrivere il proprio istituto scolastico può registrarsi e scaricare il “Kit dello studente” e i documenti allegati da leggere con attenzione insieme agli studenti.

Creatività.

L’invito rivolto agli studenti è di creare il contenuto più interessante (sia esso un meme divertente oppure un video emozionante), virgola facendoli lavorare da soli o in gruppo.

La partecipazione

L’insegnate individuerà i prodotti migliori selezionando i lavori più efficaci dei suoi studenti, poi dovrà caricare il materiale tramite il profilo della scuola, senza dimenticare nessun documento al momento dell’upload.

Premi in palio. Al termine del concorso una giuria esaminerà i contenuti e decreterà le tre opere vincitrici che saranno premiate con una somma di denaro: 5.000 euro per la scuola prima classificata 3.000 euro per la seconda classificata e 2.000 euro per la scuola terza classificata.

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Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme

testimonianza.

I fantastici cinque schierati per abbattere le barriere architettoniche

La storia di cinque ragazzi, tra i 20 ed i 28 anni, affetti da autismo, che realizzano colorate rampe di mattoncini Lego, utilizzate nei negozi e in strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria

Si chiamano Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin, hanno tra i 20 e i 28 anni e sono accomunati dal fatto di essere tutti e cinque affetti da autismo e di lavorare in nome di un obiettivo comune: aiutare chi - come loro – convive con una disabilità. Come? Realizzando delle coloratissime rampe di mattoncini Lego che vengono utilizzate all’interno di negozi e strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria e abbattere così le barriere architettoniche.

E’ una bella storia che viene raccontata attraverso la testimonianza di Sebastiano Rizzardi del Consorzio di Cooperative Sociali CSS, che raggruppa otto realtà che, tra le altre cose, si occupano – con la piattaforma “Habile” - di inserimento lavorativo di persone con disabilità e con cui il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) della Ulss 6 Euganea da tempo collabora.

“Eravamo durante il primo lockdown – racconta Rizzardi - e dovevo organizzare un laboratorio di comunicazione un paio di po-

meriggi la settimana per tre giovani seguiti dal SIL. Dopo un inizio tentennante abbiamo applicato concretamente la maieutica di socratica memoria, facendo emergere da loro gli ambiti su cui se la sentivano di affinare le abilità di espressione, sapendo che autismo e comunicazione sono spesso due mondi ben lontani. Ludovico ed Enrico Ortile mi dissero che a loro piaceva scrivere e anzi il primo aveva anche già pubblicato un libro. Enrico Balestra invece mi disse che a lui piacevano i Lego e la volta dopo mi portò un Super Mario di mattoncini di cui andava tanto fiero perché lo faceva sentire forte e sicuro di sé. Anche agli altri due ragazzi piacque l’idea di cimentarsi in qualcosa di pratico durante questo laboratorio: unendo questi loro intenti con l’idea della nonna tedesca Rita Ebel, che già da tempo costruiva le rampe per i disabili con i Lego, venne fuori la nuova missione del nostro laboratorio: realizzare per il nostro territorio questo tipo di rampe”. Da questi esordi ad oggi la strada fatta è stata tanta: i Talents sono diventati cinque, le rampe costruite sono arrivate a sette – dislocate

tra il padovano e il vicentino – e ce ne sono in cantiere almeno altrettante: a Padova, e poi a Selvazzano Dentro, Rubano, Conselve, Noale. Ogni rampa è costituita da migliaia di pezzetti che, prima di essere minuziosamente assemblati, vengono raccolti e selezionati. I ragazzi basano quindi il loro lavoro sulla generosa disponibilità di mattoncini che provengono sia da privati cittadini che da negozi, che vengono a sapere dell’iniziativa attraverso il tam tam mediatico e i testimonial, tra cui c’è il campione paralimpico Damiano Marini. “La tenacia, la dedizione, la precisione e la costanza di Enrico Balestra e degli altri ragazzi permettono di realizzare qualcosa di concreto per chi si trova ad affrontare quotidianamente il dramma delle barriere architettoniche e questa intuizione – conclude Rizzardi – ha consentito di sviluppare una comunicazione di Habile e delle nostre imprese sociali come non avremmo mai potuto immaginarla, veicolando concetti complessi in maniera pop e leggera e consentendo di immaginare una concreta inclusione lavorativa in un ambito creativo come quello della comunicazione”.

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Prevenzione. La campagna di screening della Regione Veneto

Prevenzione del tumore del collo dell’utero, con una diagnosi precoce si può curare

Tumore del collo dell’utero, si può prevenire e curare, grazie ad una diagnosi precoce, che può davvero salvare la vita. E’ questo il mantra che è stato in più occasioni ribadito. Il messaggio rivolto alle donne è chiaro e si può sintetizzare in tre parole: informati, aderisci allo screening e fai il vaccino.

La campagna della Regione del Veneto sulla sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero parte proprio dal programma di screening oncologico della cervice uterina.

In generale, si spiega sulla pagina web della Regione, i Programmi di Screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione, sono rivolti a tutte le persone che abitano in Veneto e che sono in una fascia di età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più alto.

Nello specifico quello della cervice uterina è un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione.

L’invito ad aderire è rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto, a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.

Il Programma di Screening della cervice uterina, propone tramite lettera d’invito, il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV e il test HPV ogni 5

anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Differenze tra test HPV e Pap test. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. Come si procede. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della Ulss di appartenenza. Una volta effettuato il test, se l’esito è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se la risposta è invece positiva, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia): Successivamente, in caso di diagnosi di lesione

A partire dai 25-30 anni e fino ai 64 anni di età l’invito rivolto alle donne è di aderire al percorso gratuito di controllo, diagnosi e cura della eventuale lesione pretumorale

Antibiotici, vanno usati in modo corretto per essere efficaci

pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test. Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia).

Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.

Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno.

E’ bene precisare che un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.

La vaccinazione contro il papilloma virus. In Italia è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi, a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.

Come difendersi dai cyberbulli, alcuni suggerimenti proposti dall’Ulss 5 Polesana

Cyberbullismo e giovani. L’occasione per riflettere sul tema è stata offerta dalla celebrazione, lo scorso 7 febbraio, della Giornata mondiale contro il bullismo, in tutte le forme in cui esso si manifesta.

L’Ulss 5 Polesana ha concentrato l’attenzione proprio sul cyberbullismo e ha fornito, attraverso la sua pagina Facebook, un serie di indicazioni per aiutare i ragazzi che hanno a che fare con questo tipo di molestie.

Intanto, è opportuno sapere che per cyberbullismo s’intende l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, infastidire, mettere a disagio o escludere altre persone.

Quando accade la prima cosa da fare – secondo le indicazioni dell’Ulss

5 Polesana – è inviare un messaggio al bullo, esplicitando il fatto che il suo comportamento infastidisce e disturba, invitandolo a non continuare con il suo atteggiamento.

E’ opportuno non avviare un botta e risposta con chi offende on-line. Il rischio è di fare il suo gioco.

La mossa successiva è quella di bloccare tutti i profili social del bullo. E’ la strategia più efficace per non rimanere intrappolati nella sua dinamica.

In ogni caso, conviene tenere traccia delle conversazioni o degli sms molesti: potrebbero tornare utili come prova in caso di denuncia.

Non è il caso di visitare community o chat in cui si è attaccati in modo offensivo;

Antibiotici

così come non è il caso di isolarsi ma, piuttosto, reagire informando i genitori o un adulto di riferimento su quanto sta avvenendo.

L’invito rivolto ai ragazzi è quello di denunciare sempre, se si è testimoni, gli episodi di cyberbullismo perché questo tipo di testimonianza rappresentano un valido aiuto per chi si trova in difficoltà.

sì, ma con cautela.

E’ il monito che anche la Regione Veneto rinnova, invitando ad un uso corretto e consapevole di tali medicinali. Un uso improprio degli antibiotici contribuisce, infatti, a rendere i batteri resistenti ai successivi trattamenti.

Inoltre, è bene sottolinearlo, gli antibiotici sono efficaci solo contro le infezioni da batteri, non aiutato perciò a guarire dalle infezioni causate da virus, come i comuni raffreddori o l’influenza.

Gli antibiotici, pertanto, vanno usati solo con prescrizione e su indicazione del medico. Forse non tutti lo sanno ma gli antibiotici non utilizzati non devono essere conservati e vanno smaltiti secondo modalità ben precise. Da questo

punto di vista molto utili possono essere le indicazioni fornite dal farmacista.

Se continueremo ad usare gli antibiotici nella stessa quantità in cui lo facciamo oggi, potrebbe accadere in futuro che non funzionino più, proprio nel momento in cui potrebbero essere più necessari. La conclusione, quindi, è che possiamo contribuire a mantenere efficaci gli antibiotici solo se ricorriamo ad essi quando servono e lo facciamo in modo corretto.

Chi volesse avere ulteriori informazioni al riguardo può consultare la pagina web della Regione Veneto all’indirizzo www. regione.veneto.it/web/sanita/ antimicrobico-resistenza

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Salute

BURGER DI BROCCOLI E QUINOA

Una ricetta tutta vegetariana, ottima da gustare come piatto unico o per farcire un bel panino accompagnato da formaggio e verdure fresche.

Ingredienti (6 burger): 400 gr broccoli; 240 gr ceci (già cotti); 150 gr quinoa; 300 ml acqua; 50 gr Formaggio Grana; farina; sale e pepe q.b.

Preparazione: Sbollentare i broccoli in acqua salata per circa 5 minuti. Cuocere la quinoa in acqua fredda per 10 minuti a partire dal bollore. La dose dell’acqua deve essere il doppio del peso della quinoa. Lasciare riposare la quinoa a fuoco spento. Trasferire i broccoli e i ceci nel boccale del mixer e frullare fino ad avere un composto ben omogeneo. Aggiungere la quinoa cotta e il formaggio grana e mescolare bene. Aggiustare di sale e di pepe e della farina se il composto è troppo liquido. Formare i burger e lasciarli in riposare in frigo per un’ora. Cucinare gli hamburger in forno a 180° per 10 minuti per lato.

Idee in cucina che anticipano la primavera

BOCCONCINI DI POLLO E CARCIOFI

Un piatto che unisce il sapore delicato del pollo al gusto dolce e pungente del carciofo.

Ingredienti: 3 carciofi; 200 gr di pollo; 1 spicchio di aglio; 1/2 bicchiere di vino bianco; farina; olio sale; pepe q.b.

MUFFIN ALL’ARANCIA

Per una colazione o una merenda profumata. Dolcetti soffici, leggeri, facilissime e accontentano tutta la famiglia.

Ingredienti (6 muffin): 1 uova; 75 gr zucchero; 40 ml latte; 1 arancia; 50 ml olio di semi; 150 gr farina 00; 4 gr lievito per dolci

Preparazione: Grattugiare la scorza di un’arancia lavata e asciugata e tenetela da parte. Spremete l’arancia e filtratela con un colino a maglie fitte. In una ciotola aggiungere farina, lievito, lo zucchero l’uovo, l’olio e il succo di arance e mescolare con una frusta a mano. Dopo aver aggiunto la scorza, versare il composto negli stampini. Infornare i muffin in forno ventilato precedentemente riscaldato per 5 minuti e lasciateli cuocere a 180°forno ventilato per circa 20 minuti.

Preparazione: Tagliare il petto di pollo a cubetti. Pulire i carciofi facendo attenzione a rimuovere le foglie esterne più dure e successivamente affettarli. Trasferire i carciofi in una padella antiaderente con uno spicchio di aglio schiacciato, un giro di olio e fateli sfumare per circa 10 minuti a fiamma moderata e poi salare. Unire il pollo e lasciare cuocere a fiamma vivace per 5 minuti per rosolare uniformemente i bocconcini di pollo. Sfumare il pollo e i carciofi con il vino bianco e lasciate cuocere per altri 5 minuti, aggiustando di sale.

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Rubrica a cura di Sara Busato
A tavola
Febbraio è il mese ideale per creare ricette gustose e ricche di proprietà nutrizionali.
La frutta e verdura di stagione offrono diversi spunti per realizzare un menù facile e sfizioso

ARIETE

Siete partiti in quarta e riuscite finalmente ad affrontare e risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso, in ambito domestico, familiare ma anche lavorativo

Febbraio

State attraversando una fase di passaggio che talvolta genera confusione e disorientamento, ma è un percorso necessario. Presto tutto sarà più semplice e chiaro

Febbraio regala sempre un po’ di leggerezza

E’ un periodo di alti e bassi dal punto di vista emotivo. Non lasciatevi travolgere e date spazio alla razionalità che in questo periodo vi guiderà nelle vostre scelte

Il mese è iniziato nel migliore dei modi. Una rinnovata energia vi consente di ottenere approvazione e successo, a volte anche insperati. Approfittatene per puntare in alto nei vostri obiettivi

Se le cose non vanno proprio come avevate sperato affidatevi all’ottimismo e alla vostra innata gioia di vivere che vi consentiranno di superare con successo tutte le ostilità

All’impulsività che vi tenta talvolta opponete il vostro sano realismo che vi consente di affrontare con lucidità ogni prova. Ne trarrete beneficio in ogni situazione

E’ tempo di rialzarsi in piedi e tirare fuori tutta la grinta di cui siete capaci per lasciarvi alle spalle quella fase di incertezza che avete vissuto in modo passivo. Si volta pagina e si ricomincia

Il cuore avrà la meglio, accompagnato da una fervida immaginazione che vi consentirà di mettervi in gioco con più leggerezza nelle relazioni. Non fatevi distrarre troppo

La situazione è molto più semplice di quanto possa apparire se affrontate le cose con un po’ di spensieratezza e col sorriso. Gli amici sono una risorsa incredibile

Non vi smentite mai: la vostra forza è nella determinazione e, ancora una volta, sarà la vostra carta vincente. Nessuno potrà fermarvi, neanche la stanchezza. La vostra grinta avrà la meglio

E’ il momento giusto per lasciare da parte tutti i dubbi e i sensi di colpa. Guardate oltre e pensate solo a voi stessi. Gli altri se la caveranno da soli

Concentratevi su ciò che volete davvero cambiare e cominciate a pensarci concretamente. Un passo dopo l’altro arriverete a ottenere ciò che desiderate. Siate tenaci

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TORO GEMELLI CANCRO
LEONE VERGINE BILANCIA PESCI ACQUARIO CAPRICORNO SAGITTARIO SCORPIONE Oroscopo

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