laPiazza della Riviera del Brenta - Settembre 2023

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Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono

Quest’anno, probabilmente, in Italia avremo accolto più di 200 mila migranti. In Veneto abbiamo già superato quota 9 mila, dall’inizio dell’anno. L’accoglienza, questa la parola giusta, è un impegno quotidiano. Complesso, pieno di insidie, dove lo sforzo è comune: del Governo, delle Regioni, delle Prefetture. Ma anche e soprattutto della catena finale di questa lunga filiera: i Sindaci, le associazioni e i cittadini. Le problematiche sono quotidiane e pragmatiche. Abbiamo già vissuto nel recente passato tanti episodi “limite”, dove l’accoglienza è stata scambiata da alcuni come semplice “parcheggio” provocando enormi problemi di sicurezza e integrazione. L’accoglienza deve essere “sartoriale”, caso per caso, perché possa avere successo e non si trasformi in una resa indiscriminata. In tutto questo l’Europa guarda da lontano, da Bruxelles, in silenzio. Dove sono le forze di Protezione Civile dell’UE? Dove sono le navi europee? Dov’è il meccanismo di redistribuzione e, se necessario, di rimpatrio di Bruxelles? Domande che cadono nel vuoto. Lasciandoci soli - Governo italiano, Regioni e Sindaci - e cercare di fermare un’incredibile pressione. Attendo, con poca fiducia, risposte.

La riflessione del Presidente Zaia e il dibattito proseguono nelle pagine regionali di questa edizione.

della Riviera del Brenta

IL NAVIGLIO SI RIFA’ IL LOOK: STOP AI RIFIUTI E SPUNTANO I PONTI FIORITI

Il Comune di Mira ha collocato , barriere ad hoc per fermare le immondizie che scorrono sull’acqua. Sei ponti invece sul canale saranno abbelliti con 63 fioriere

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I SINDACI DISPONIBILI AL CONFRONTO SULL’ACCOGLIENZA

DIFFUSA, NO AI MAXI ASSEMBRAMENTI

ECONOMIA, CON I 22 NUOVI INGRESSI SONO 139 I DISTRETTI DEL COMMERCIO IN VENETO Migranti

Scuola, si può fare di più Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Teniamo fede anche noi alla tradizione di parlare di scuola, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Del resto continua ad essere l’unica occasione dell’anno in cui si guarda un po’ meno distrattamente al mondo dell’istruzione, con tutte le sue pecche e le sue eccellenze, tra luci e ombre. In seguito, a parte gli addetti ai lavori, tendiamo a dimenticarcene, soprattutto se in casa non ci sono bambini e giovani. Eppure la scuola riguarda tutti. segue a pag 5

Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 184
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SETTEMBRE 2023
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Luca Zaia
FORZA ITALIA IN VENETO È SEMPRE PIÙ FORTE, ADESIONI COERENTI CON UN PARTITO IN CRESCITA

Maltempo, la Riviera attende i risarcimenti

La Riviera del Brenta aspetta che arrivino i risarcimenti per i disastrosi danni provocati dal maltempo dello scorso 19 luglio e dei giorni successivi. Si attende ancora la decretazione dello stato di emergenza per poter incaricare un commissario e dei fondi ad hoc per iniziare la concreta rendicontazione dei danni subiti. Per quanto riguarda i beni pubblici i Comuni colpiti dal maltempo e cioè Dolo, Campagna Lupia, Camponogara, Pianiga, Fiesso, Fossò, Stra, Santa Maria di Sala, Vigonovo e in misura minore Mira e Mirano, hanno rendicontato danni per circa 15 milioni di euro che comprendono quelli alle parrocchie. Enormemente più grandi sono invece i danni che hanno dovuto subire i privati. Si stima che a causa di grandinate violentissime e forte vento ci siano stati danni per oltre 400 milioni di euro. Sono soldi calcolati fra tetti danneggiati delle case dalla grandine, danni alle auto, danni alle attività agricole, danni ai capannoni industriali. L’unico Comune che ha rendicontato con precisione chiedendo ai cittadini cosa era successo casa per casa, è stato quello di Camponogara. Gli altri enti locali invece hanno fatto delle stime dei danni subiti con dei calcoli a campione. Molte famiglie purtroppo si è scoperto non erano coperte assicurativamente dal punto di vista dei rischi collegati al meteo estremo. Molti cittadini però e le loro abitazioni ancora ora soffrono di infiltrazioni collegate ai danni provocati dalla grandine. “Abbiamo circa - spiega il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto - una ventina di famiglie in cui l’acqua cade all’interno. Cosa succederà con gli acquazzoni che solitamente si verificano nei mesi autunnali?

Chiediamo al Governo di prendere una decisione in modo da mettere a disposizione dei fondi per i cittadini danneggiati dal maltempo”. I Comuni invece, soprattutto quelli di Dolo, Stra, Fiesso, Campagna Lupia e Fossò con una corsa contro il tempo, sono riusciti a sistemare i danni che si erano verificati nelle scuole.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale:

Scuola, si può fare di più

La scuola ci riguarda e ci deve stare a cuore, come raccomandava don Milani attraverso il motto “I Care” che campeggia sul muro della sua povera aula di Barbiana. E’ l’esatto contrario del fascista “me ne frego”, un atteggiamento che ancora serpeggia - anche se non lo vogliamo ammettere - e ci induce a non rivolgere la dovuta attenzione alla scuola, che pure coinvolge un considerevole numero di persone, oltre agli stessi studenti. “Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato, - raccomandava lo scorso anno il presidente della Repubblica Mattarella - dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa. Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni”. In questi ultimi anni, infatti, ci sono maggiori risorse economiche per le scuole, in particolare per gli edifici. Sappiamo bene quali sono le condizioni strutturali e quanto siano necessari gli interventi di adeguamento anche sul fronte della sicurezza e dell’efficienza energetica. Ma quello che si fa per la scuola, anche con le risorse del Pnrr che poi lasceremo come debito in eredità ai nostri figli, non può limitarsi al cappotto o alle nuove finestre. Proprio con i fondi europei si sta attuando infatti una riforma del sistema scolastico che punta a nuovi “ambienti di apprendimento” in cui la tecnologia la fa da padrona, a nuove figure di docenti, fino ad un nuovo sistema di valutazione della capacità didattica degli insegnanti. Ma poi c’è la realtà di tutti i giorni, dal precariato dei docenti alla mancata continuità di insegnamento in alcune classi, dalla penuria di insegnanti di sostegno ai costi in crescita per le famiglie, sia su fronte del libri che dei trasporti. Ecco allora che si può e si deve fare di più, giorno per giorno.

Redazione:

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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della Riviera
Brenta Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione
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A Dolo è stata corsa contro il tempo per sistemare le scuole
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in redazione il 18 settembre 2023

Amministrazione e politica. Dopo settimane di attesa l’approvazione del consiglio comunale

Assestamento di bilancio, via libera ad una raffica di interventi

Dopo i problemi dei mesi scorsi, la ritrovata compattezza amministrativa e di maggioranza permette il via libera di importanti ed attesi interventi che erano incagliati da settimane in consiglio comunale. E’ stato dato infatti il via libera all’assestamento di bilancio. Il consiglio comunale ha approvato, con i voti della sola maggioranza, un ventaglio di investimenti molto attesi, senza accendere nuovi mutui. Con la manovra che è stata approvata ad inizio agosto vengono così finanziati il nuovo ecocentro comunale, il rifacimento del tetto della scuola media Giacomo Leopardi di Mira, la sistemazione del ponte di via Molin Rotto, la continuazione degli investimenti nel parco di Villa Levi Morenos e in

Finanziati il nuovo ecocentro, il rifacimento del tetto della media Leopardi, la sistemazione del ponte di via Molin Rotto

altri parchi cittadini, oltre a manutenzioni per cimiteri, strade, piazze, scuole e impianti sportivi. Confermato anche tutto il piano opere esistente, quindi con gli interventi già programmati al ponte del Municipio e al ponte di piazza Mercato, la continuazione degli interventi a Piazza Vecchia, il piano di manutenzione strade e molto altro ancora, oltre all’ampliamento del Centro Palladio di Mira Vecchia. La manovra ha permesso anche di incamerare i finanziamenti ricevuti dal Comune di Mira per l’ampliamento del sistema di sicurezza e videosorveglianza e per l’ambito socia-

le. Finanziata anche una nuova campagna di scavi presso il sito archeologico di Sant’Ilario, tra Dogaletto e Malcontenta. “Con la manovra - spiega l’assessore al Bilancio Riccardo Martin - vengono sbloccati 5 milioni di euro per finanziare opere pubbliche e investimenti sul territorio. Tutto questo con risorse proprie, senza quindi l’accensione di nuovi mutui in un periodo, come quello attuale, segnato da continui aumenti del costo del denaro, consentendo risparmi pluriennali sulla spesa corrente stimabili in circa 80.000 euro”. “Con la verifica degli equilibri - sottolinea l’assessore Martin - abbiamo confermato che i conti dell’ente sono in ordine e la tempestività dei pagamenti verso i fornitori. Inoltre destiniamo altri 400.000 euro di nuove risorse in spesa corrente da destinare al sociale, per progetti con le scuole, per il turismo, per la promozione del territorio oltre che per le quotidiane esigenze dell’ente”. Insomma dopo tanti problemi legati alla tenuta della maggioranza, la mini crisi che si era generata con l’astensione al voto di 5 consiglieri del Pd e la sospensione politica dell’assessora Oriana Gerardi, la situazione da fine agosto in poi sembra essere tornata sui normali binari amministrativi a Mira. L’assessora Gerardi è stata reintegrata in giunta e con la fine dell’estate il chiarimento politico sembra aver avuto l’effetto sperato per la maggioranza di centrosinistra. Il centrodestra si dice sicuro invece da parte sua, che la maggioranza che sostiene Dori non durerà fino alla fine del mandato.

Al via la ciclabile di Malcontenta

Al via a Malcontenta il cantiere per realizzare il primo stralcio della pista ciclabile lungo via Foscara. Questo intervento, finanziato con fondi Pnrr, porterà a riqualificare l’area a ridosso del cimitero, migliorando accessibilità e funzionalità del percorso, collegandolo con via Malcanton e il ponte del “Sostegno”. Il Comune di Mira intende completare l’opera nei prossimi anni, collegando Malcontenta e Dogaletto. “Tra gli obiettivi programmatici della nostra amministrazione - ricorda Stefano Lorenzin, assessore ai Lavori Pubblici - vi è la realizzazione della pista ciclabile adiacente via Foscara che collega Dogaletto a Malcontenta, per oltre 2 km. Il progetto è diviso in due stralci : a fine agosto

sono stati consegnati i lavori per l’avvio del cantiere del primo stralcio, finanziato con fondi Pnrr, cioè la realizzazione del tratto che va dall’incrocio tra via Malcanton e via Foscara per 200 metri circa, sino davanti al cimitero dove sarà realizzato il collegamento al secondo stralcio per il quale siamo in fase di progettazione. Saranno realizzate apposite aiuole e sarà provvista di pubblica illuminazione”. L’intervento ha un valore complessivo di 300mila euro finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Insomma un’opera attesa da tempo dai residenti in un tratto in cui si sono verificati anche incidenti mortali.

6 www.lapiazzaweb.it Mira
Il municipio di Mira

Amministrazione.

Un annuncio atteso da centinaia di famiglie del territorio

Scuole paritarie dell’infanzia, più contributi in arrivo

Via libera dalla giunta comunale al rinnovo della convenzione con le scuole paritarie presenti all’interno del territorio del Comune di Mira. La durata prevista è di 5 anni. “La convenzione esistente era in scadenza - comunica l’assessore all’istruzione Albino Pesce - ma con questa nuova convenzione si continuerà a sostenere le scuole paritarie dell’infanzia del nostro territorio per i prossimi cinque anni scolastici. La legge n. 62 del 10 marzo del 2000 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione , ha istituito e regolamentato le modalità di accesso al sistema nazionale di istruzione, costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. Considerato la richiesta da parte delle scuole paritarie di un aumento del contributo dovuto ad l’innalzamento dei costi per il funzionamento ordinario , nonché l’aumento dell’inflazione Istat, l’amministrazione ha deliberato un aumento annuale del con-

tributo pari a 10%”. ”Questo - continua l’assessore Albino Pesce - è un modo per dare un ulteriore supporto alle scuole paritarie che come le scuole statali stanno soffrendo per il calo demografico e come previsto per legge, stanno dando un servizio alla comunità. Con questo rinnovo ci allineiamo al contributo pro capite a bambino di alcuni Comuni della Riviera del Brenta”. Le scuole paritarie interessate dalla convenzione sono; scuola dell’infanzia “S. Pio X” in località Ca’ Sabbioni; scuola dell’infanzia “Perale” in località Marano; scuola dell’infanzia “Suore Sacramentine” di San Pietro in località Oriago; scuo-

la dell’infanzia “San Pio X” in località Mira Taglio; scuola dell’infanzia “Madonna dell’Annunciazione” in località Borbiago; scuola dell’infanzia “San Giuseppe” in località Gambarare; scuola dell’infanzia “Rudolf Steiner” in località Oriago. Si tratta di interventi che erano attesi da centinaia di famiglie “Si va incontro - sottolinea il sindaco di Mira Marco Dori - a esigenze di strutture educative che per decenni sono state un punto di riferimento per tutta la comunità locale ed hanno dato servizi”. Scuole che hanno cresciuto generazioni di bambini nel Comune rivierasco.

Marano, la primaria “De Amicis” ha la prima classe

Pericolo scongiurato: la scuola primaria De Amicis di Marano ha la prima classe anche per l’anno scolastico 2023-2024. “Dopo la chiusura delle iscrizioni - dichiara l’assessore all’istruzione Albino Pesce - si è cercato di capire come poter raggiungere il numero minimo e poter quindi aver diritto all’assegnazione della classe. Tutti insieme abbiamo cercato di superare questa difficoltà e pertanto un ringraziamento

particolare va certamente al dirigente Angelina Zampi e al presidente del consiglio di istituto Alessandro Casalucci, per il lavoro proficuo fin qui svolto”. “Il Comune di Mira - ricorda l’assessore Pesce - ha investito molto nella scuola De Amicis, proprio per renderla sempre più moderna e accogliente. Negli anni scorsi è stata completata la nuova mensa, terminata la palestra all’aperto, poi è stata cablata e ogni aula ha in dotazione una lim o monitor , oltre ad un laboratorio informatico e ad una biblioteca. Si segnala inoltre il recente rifacimento dei servizi igienici e della realizzazione di un progetto per rendere la scuola De Amicis il primo edificio a consumo energetico zero del Comune”.

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Mira

Oriago. La protesta dei commercianti di Piazza Mercato sanzionati dalla polizia locale

Bidoni sui marciapiedi, arrivano le multe

E‘ protesta ad Oriago di Mira. E a farla sono i commercianti di Piazza Mercato sostenuti dall’esponente della formazione “Nova Mira” Enrico Carlotto. Sono arrivate multe a loro da centinaia di euro. Ma facciamo chiarezza. La questione si trascina da anni: i commercianti di Piazza Mercato ad Oriago collocano i bidoni della spazzatura sopra i marciapiedi perchè non sanno dove metterli. Qualcuno ha fatto un esposto e hanno beccato multe da 220 ciascuno dalla polizia municipale. Per gli stessi si tratta di una situazione insostenibile. Se non verrà trovata una soluzione in tempi rapidi i commercianti sono pronti a bloccare il traffico in Piazza Mercato, in via Risorgimento e anche sulla Brentana. “In queste settimane - spiegano i commercianti della piazza - ci sono arrivate le sanzioni degli accertamenti fatte dalla polizia locale. Non era mai successo una decina di esercenti sono stati multati. Ora è arrivata la prima sanzione, ma non escludiamo ce ne siano altre in arrivo, è una situazione inaccettabile”. E’ da anni che il Comune è a conoscenza del fatto che non ci sono spazi adeguati per collocare i bidoni della raccolta dei rifiuti, sottolinea invece l’esponente di “Nova Mira” Enrico Carlotto. Nella passata amministrazione sempre guidata dal sindaco Marco Dori, il problema era conosciuto ma la polizia loca-

le non era intervenuta. Qualche mese fa alcuni cittadini hanno fatto al Comune un esposto sulla pericolosità dei bidoni sopra i camminamenti ed il Comune è stato costretto ad intervenire.

“E’ da mesi che segnaliamo al sindaco - dicono altri commercianti - che non abbiamo spazio per mettere i bidoni. Li mettiamo appena fuori dai negozi. Abbiamo mandato delle precise Pec al sindaco“. A dar man forte ai commercianti Enrico Carlotto ex candidato a primo cittadino alle ultime elezioni comunali che ha annunciato azioni eclatanti.

“I commercianti sono esasperati ed hanno ragione - dice - ho io stesso informato il sindaco della situazione 5 mesi fa: aveva det-

Il sindaco Marco Dori: “Stiamo cercando, con gli uffici, di trovare un’area alternativa da destinare a quanti hanno i requisiti per lasciare il bidone in strada”.

to che trovava una soluzione. Se non sarà così bloccheremo la Brentana e via Risorgimento“. Una risposta arriva dal sindaco di Mira Marco Dori. “Purtroppo - sottolinea il sindaco in una nota - le sanzioni sono il frutto degli accertamenti necessari anche dopo un esposto da parte di terzi, che segnalava il degrado e la presenza di molti bidoni dei rifiuti che prima non c’erano. Stiamo cercando, con gli uffici, di trovare un’area alternativa da destinare a quanti hanno i requisiti per lasciare il bidone in strada. Convocherò a breve una riunione con gli interessati”. Dall’incontro che si farà entro settembre, si capirà quali soluzioni il Comune intende adottare.

Flavio Tosi inaugura la nuova sezione di Forza Italia a Mira

E’ nata a Mira nelle scorse settimane la nuova sezione di Forza Italia e il partito nel dopo Berlusconi genera molte aspettative. Ad inaugurare la nuova sezione è stato il coordinatore regionale del partito Flavio Tosi ex sindaco di Verona. Forza Italia a Mira cerca il pieno rilancio A coordinare la nuova sezione sarà Paolo Giacomazzo. Erano presenti anche gli esponenti provinciali Gianluca Forcolin e Michele Celeghin oltre a tanti esponenti di partiti del centrodestra locale e al vicesindaco di Mira del Pd Gabriele Bolzoni e al segretario dello stesso partito Enzo De Lorenzi in questo caso in veste di osservatori. “La nuova sezione di Forza Italia a Mira - ha detto Giacomazzo ex dirigente in una azienda a Porto Marghera – vuole essere un momento di rilancio per la politi-

ca locale e proprio per questo e’ un partito aperto ed inclusivo”. Flavio Tosi invece ha spiegato come Forza Italia voglia riprendere il proprio ruolo centrale nella politica regionale e proprio per questo il dialogo anche con le formazioni civiche della politica locale sarà costante. All’interno di Forza Italia a Mira è confluito l’ex segretario della Lega Stefano Deppieri che aveva rotto con il

Carroccio per appoggiare la candidatura a sindaco di Vanna Baldan ex assessore della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Dori. Fra i principali promotori della nuova sezione mirese c’è anche l’ex consigliere di Forza Italia Eugenio Pasqual e Fabiano Fattoretto. Positive le prime reazioni alla nascita della nuova sezione, anche fra i militanti di vecchia data.

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I bidoni incriminati in Piazza Mercato
Mira Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Sanità. Novità in arrivo con l’autunno dall’azienda sanitaria

Medici, avvicendamenti in Riviera del Brenta e Miranese

L’Ulss 3 Serenissima ha inserito in ruolo, nelle scorse settimane quattro medici e altri due pediatri di famiglia nel territorio di competenza, alcuni dei quali a Mira. “Gli uffici preposti della nostra Ulss 3 Serenissima - sottolinea il direttore generale, Edgardo Contato - continuano ad individuare soluzioni immediate e di garanzia a fronte di tutti i pensionamenti e comunque alle cessazioni. Grazie al loro lavoro, con l’inizio di settembre, abbiamo sostituito due medici di famiglia e un pediatra che cessano a Mestre, ed altri due medici di famiglia e un pediatra che lasciano la professione nel Distretto di Mirano-Dolo. Garantiamo tutte le facilitazioni possibili per gli utenti quanto al cambio-medico: in nessuno caso, anche in questi avvicendamenti, si chiede agli assistiti di recarsi all’Anagrafe o di utilizzare le procedure online, perché il passaggio al nuovo professionista viene gestito direttamente dall’azienda sanitaria”. Per quanto riguarda Riviera e Miranese, con la fine di agosto a Spinea ha lasciato la professione la dottoressa Orietta Deppieri, che aveva il suo ambulatorio in viale Viareggio, è stata immediatamente sostituita dalla dottoressa Ilaria Viezzoli; la nuova professionista visiterà gli assistiti nello stesso ambulatorio. A Mira ha cessato l’attività la dottoressa Carolina Zanetti, che è stata sostituita dalla dottoressa Irene Berto, che svolge la sua attività nello stesso ambulatorio in località Piazza Vecchia. Due dei nuovi medici di famiglia, fra cui la dottoressa Irene Berto, subentrano con incarico provvisorio, due fra cui la dottoressa Ilaria Viezzoli subentrano invece con un incarico definitivo. Tutti gli assistiti coinvolti nel cambio del medico di riferimento sono stati trasferiti d’ufficio nelle liste del medico entrante, senza necessità di alcun adempimento burocratico, fatto salvo ovviamente il caso di chi intenda fare una scelta differente tra i medici dell’ambito territoriale nelle cui liste ci siano ancora disponibilità. Quanto ai pediatri di libera scelta, cessa a Mestre la dottoressa Silvia Girotto, che verrà sostituita nello stesso ambulatorio a Mestre via San Donà, dalla dottoressa Federica Mario; a Fossò invece cessa la dottoressa Marta Gheno, in sostituzione della quale l’Ulss 3 Serenissima inserisce in servizio la dottoressa Mariana Romero, che svolgerà l’attività nello stesso ambulatorio in via IV Novembre nel paese rivierasco. Le due nuove professioniste hanno un incarico provvisorio; anche in questi casi l’avvicendamen-

to c’è stato con l’inizio di settembre e anche in questi casi tutti gli assistiti saranno trasferiti d’ufficio. L’azienda sanitaria ha tempestivamente preparato e consegnato al servizio di distribuzione postale le comunicazioni personali a tutti gli assistiti. Le lettere, che contengono tutte le informazioni utili, anche per eventuali scelte diverse che l’assistito voglia effettuare con l’occasione, potrebbero non essere state consegnate con puntualità per motivi indipendenti dal lavoro svolto dall’azienda sanitaria.

Discariche

incontrollate la Regione risponde

Discariche incontrollate di rifiuti, Mira chiama e la Regione risponde. Durante i lavori del Consiglio regionale nelle scorse settimane, la giunta veneta ha risposto all’interrogazione della capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, aveva avanzato riguardo la scoperta di ingenti quantità di fibrocemento sversato lungo gli argini dell’idrovia in Riviera. “Si tratta di oltre dieci tonnellate - ricorda la consiglieradepositate illecitamente a cielo aperto, quando non dentro le acque, facendo della zona tra Malcontenta e Gambarare un centro di stoccaggio non autorizzato per gran parte dell’area metropolitana”. Dalla risposta di palazzo Balbi, emerge come il Comune rivierasco (a seguito di un bando emanato nell’agosto

2022) abbia conseguito un finanziamento di 63mila 440 euro lo scorso novembre, quale sostegno alle spese per lo smaltimento delle lastre in cemento amianto sul letto dell’idrovia e lungo gli argini. “Bene che vengano stanziati questi fondi - prosegue Baldin - anche a fronte delle segnalazioni di problemi reali, come questo nello specifico, che potrebbero ripetersi anche in altri territori”. Se è vero che la competenza spetta ai sindaci, che possono agire tramite ordinanze, spesso essi si trovano privi delle risorse necessarie. “Il Comune di Mira -continua l’esponente del M5S- aveva già sborsato a proprio carico 20mila euro, oltre a richiedere un contributo ministeriale perché lo stanziamento non era sufficiente, ad esempio per installare telecamere di videosorveglianza all’imbocco della Romea e lungo la strada verso Sambruson”. A tal proposito, proprio la Regione ha deliberato e rifinanziato due volte, nel corso del 2022, un bando ad hoc per contribuire al monitoraggio da remoto delle zone da bonificare.”Il

Dipartimento di Prevenzionesottolinea la Baldin - ha comunicarto che ciononostante non risultano inquinamenti specifici derivanti proprio da questi depositi incontrollati”. “Quanto accaduto soprattutto in via Argine Destro e in via Pallada, nel territorio comunale di Mira, è invece - concludequotidianamente sotto gli occhi della cittadinanza e dell’amministrazione locale, che ne subiscono in via primaria gli effetti”.

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Serenissima
Mira

Territorio.

L’assessore Albino Pesce illustra le iniziative del Comune di Mira per abbellire il canale

Il Naviglio del Brenta si rifà il look, stop ai rifiuti e largo ai ponti fioriti

Il Naviglio del Brenta a Mira si rifà il look, evitando di essere invaso dai rifiuti e con tanti ponti fioriti. Ma partiamo dal blocco dei rifiuti. È stata poggiata infatti nelle scorse settimane una barriera galleggiante mobile all’ingresso del ramo d’acqua che arriva a Mira Porte, vicino alla caserma dei vigili del fuoco. Questa barriera servirà a intercettare i rifiuti galleggianti che altrimenti arriverebbero direttamente a ridosso della piazzetta. Si tratta di un intervento provvisorio che permetterà di capire anche il movimento dei rifiuti e del materiale di scarto che galleggia trascinato dalla corrente. Inoltre in quella posizione potrebbe essere più semplice la raccolta. “Sappiamo tutti - spiega il sindaco di Mira Marco Dori - che questa situazione è frutto di rifiuti e detriti che vengono da oltre Mira, come abbiamo dimostrato con la barriera mobile posizionata a Marano, che blocca-

va i rifiuti provenienti dal Miranese e oltre. Come Comune ci stiamo facendo carico di spese che andrebbero sostenute a livello regionale, perché i rifiuti galleggianti chissà da dove arrivano. Da qui fino a tutto ottobre abbiamo deciso di intensificare l’azione di raccolta a Mira Porte e Malcontenta, anche se sappiamo che si tratta di palliativi per-

ché il guaio dei rifiuti galleggianti è che fanno presto ad arrivarne di nuovi, portate da acque che arrivano a Mira da mezzo Veneto”. Ma per abbellire il Naviglio del Brenta a Mira il Comune lancia l’iniziativa “Ponti Fioriti”. Il progetto “Ponti

Fioriti” è stato pensato per l’abbellimento floreale di diversi ponti mobili e delle passerelle pedonali del Comune di Mira. “In queste settimane è iniziata la messa a dimora di numerosi fiori colorati sui ponti lungo il Naviglio, che renderà la nostra città più bella e accogliente

La torre piezometrica Borbiago diventa orologio solare

La torre piezometrica di Borbiago, nel Comune di Mira, oltre che svolgere le funzioni di serbatoio di acqua potabile e di strumento per la regolazione della pressione dell’acquedotto, sarà utilizzabile anche come orologio solare. Ad annunciarlo nelle scorse settimane è stata la partecipata Veritas che nel territorio del veneziano gestisce la raccolta dei rifiuti e la distribuzione dell’acqua. “Veritas - spiega in una nota l’azienda- sta concludendo la manutenzione periodica della struttura e nella seconda decade di settembre ha fatto partire i lavori per trasformare la parte esterna del serbatoio pensile in una meridiana, cogliendo quindi l’occasione per inserire elementi ornamentali durante l’applicazione dei vari strati protettivi degli intonaci”. Il progetto, unico nel

suo genere per dimensioni, è a cura dell’artista bolognese Alessandro Ferri e prevede la realizzazione di un orologio solare sulla parete esterna del serbatoio, dove saranno dipinti i numeri delle ore, utilizzando come gnomone (l’asta che segna il tempo) la linea che divide la parte illuminata dal sole da quella in ombra. In questo modo sarà possibile leggere l’ora anche a distanza. La torre piezometrica di Borbiago si trova in via Giovanni XXIII, è stata costruita tra il 1958 e il 1960, è alta 32 metri e la vasca, che si trova a 25 metri da terra, è in grado di contenere 440 metri cubi di acqua (440.000 litri). La partecipata dell’acqua prevede di concludere i lavori nel giro di qualche settimana e fornire la cittadinanza così di un vero e proprio orologio solare.

per i nostri cittadini, ma anche per i tanti turisti che come sempre la attraversano via terra e via acquadice l’assessore al Verde Pubblico Albino Pesce. Il progetto, partito in via sperimentale, in caso di risposta positiva da parte dei cittadini sarà esteso anche nel 2024, per il perio-

do che va da aprile a novembre. I ponti interessati alla posa delle fioriere sono; la passerella pedonale di Mira Taglio, ponte Valmarana, ponte Piazza Mercato, passerella pedonale di Oriago, ponte Sabbiona, ponte Malcontenta, per un totale di 63 fioriere. “Una curiosità riguarda l’irrigazione - spiega l’assessore Pesce - che viene eseguita manualmente con una pompa a batteria, prelevando direttamente dal Naviglio. Oltre a questo progetto, verranno realizzate delle nuove aiuole fiorite all’imbocco di Riviera Silvio Trentin e completate alcune piantumazioni”. Buona parte della riuscita del progetto dipenderà anche dal senso civico di tanti. “Purtroppo abbiamo già avuto segnalazioni di qualche furto di fiori, per questo - conclude l’assessore Pesce - si auspica che non ci siano delle asportazioni vandaliche come già successo in precedenza”.

12 www.lapiazzaweb.it Mira
I ponti interessati all’abbellimento floreale sono 6 per 63 fioriere complessive
La torre piezometrica di Veritas a Borbiago Le barriere anti rifiuti sul Naviglio a Mira Porte

Viabilità. Incrocio con via Pasteur, il sindaco Naletto scrive alla Regione

“Serve la rotatoria sulla regionale 11 Brentana”

lproblema della viabilità nel territorio comunale rimane uno degli aspetti che sta più a cuore alla maggioranza ed alle opposizioni. Nelle scorse settimane il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto ha inviato una lettera al vicepresidente ed assessore ai lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Veneto, Elisa De Berti, per sollecitare la realizzazione della rotatoria richiesta lungo la strada regionale, nell’intersezione con via Pasteur. Si tratta di un’opera da anni ritenuta indispensabile e che già nel 2006 ( ben 18 anni fa) l’allora consigliere di opposizione Giuliano Zilio, aveva sollecitato. “Come certamente saprà, gli ingenti investimenti posti in essere da Regione Veneto - scrive Naletto - per l’ospedale dolese hanno fatto sì che il nostro Pronto Soccorso sia, per numero e frequenza di accessi, il secondo di tutta l’Ulss 3 Serenissima. Un dato, questo, che rafforza clamorosamente la necessità di tale infrastruttura che consentirebbe una rapida e sicura immissione sulla principale arteria viaria del territorio, evitando ai mezzi di soccorso di rimanere bloccati nel traffico del centro cittadino”. “La rotatoria - precisa Naletto - ha già un progetto definitivo redatto dalla società Veneto Strade a seguito di un accordo di programma sottoscritto, ormai, una ventina di anni addietro. Nel 2017, inoltre, a seguito di un ordine della stessa Regione è stato indicato nel 2021, a fronte dell’intesa con Anas, l’anno del finanziamento per un importo di circa 1 milione di euro”. “Considerato, poi - conclude la missiva inviata dal sindaco Naletto - che il passaggio ad Anas di questo tratto di strada regionale, a quanto pare, per il momento non può essere considerato come imminente e che il potenziamento del Pronto Soccorso dolese, realizzato dalla Regione stessa, necessita di “accorgimenti” infrastrutturali adeguati alle nuove esigenze del servizio, siamo certi di un suo positivo riscontro”. Il sindaco Naletto si è detto anche disponibile ad un incontro con l’assessore Berti per discutere della realizzazione della rotatoria. Oltre alla rotatoria rimane urgente trovare una soluzione al passaggio di mezzi pesanti nel centro del paese. “Il Ponte del Dolo” sollecita l’attuazione del divieto. “Il sindaco di Dolo po-

trebbe renderlo finalmente attivo, dopo otto anni dalla posa dei cartelli, l’obbligo per i mezzi pesanti di imboccare a Cà Tron la bretella che permetterebbe di evitare il transito nel centro di Dolo - dice il Ponte. Non è difficile, non costa nulla e se il Comune di Fiesso facesse lo stesso a Casello Nove il transito sarebbe impedito in entrambi i sensi”.

Il Comune premia Achille Marigo 14 anni, per il suo senso civico

Il senso civico di Achille Marigo, dolese di quattordici anni che ha deciso di riparare, comprando con i suoi soldi, il cesto da basket dell’area sportiva del parco di via Velluti, prima area sportiva urbana sul territorio metropolitano di Venezia, é stato premiato dal sindaco Naletto con la consegna del gagliardetto ufficiale dolese al ragazzo, peraltro promettente atleta di pallacanestro dei Dolphins. Il gesto della sostituzione della rete del canestro, con l’aiuto del papà, e che ha anticipato l’intervento dell’ufficio manutenzioni comunale era diventato virale ed ha rappresentato, come evidenziato dal sindaco Naletto: “un esempio di gratuita generosità a favore del bene comune, esempio di maturità e responsabilità del bravo giovane Achille, in un contesto sociale dove a prevalere è spesso la lamentela, l’indifferenza o la costante pretesa dell’intervento pubblico”. Da parte sua Achille Marigo ha ringraziato i nonni e i genitori per l’educazione e la sensibilità ricevuta. (l.p.)

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Lino Perini

Servizi. Annunciate importanti modifiche nelle scorse settimane

Municipio, cambia la disposizione degli uffici, arrivano nuovi parcometri

Cambiano sede alcuni uffici amministrativi comunali. Con la riorganizzazione degli spazi degli uffici comunali il settore dei Lavori Pubblici si è trasferito nel corpo principale della sede comunale, in via Cairoli, 39, al secondo piano, mentre gli uffici legati ai Servizi Sociali e Pubblica Istruzione ricevono al primo piano della sede secondaria della Barchessa di Villa Concina, in via Comunetto, 5. Gli orari di ricevimento al pubblico dell’ufficio Lavori Pubblici sono dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.15, mentre i contatti telefonici potranno avvenire al numero 041.5121977. Per quanto riguarda l’ufficio dei Servizi Sociali e Pubblica istruzione é aperto per informazioni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, per contatti telefonici i numeri di riferimento sono: 041.5121993 per l’ufficio Servizi Sociali mentre quello per l’ufficio Pubblica Istruzione é 041.5121994. Le assistenti sociali, infine, riceveranno solo su appuntamento, da concordare chiamando il numero telefonico 041.5121993. E’ cambiato anche il sistema dei parcheggi per quanto riguarda la sosta negli stalli blu. Abaco spa, la società che gestisce il servizio di sosta a pagamento, ha effettuato la sostituzione di tutti i parcometri che permettono la gestione degli stalli blu presenti

sul territorio comunale, installando nuovi ed innovativi macchinari alimentati totalmente ad energia solare che aggiungono nuove funzionalità rispetto a quelle già presenti. Grazie a questi nuovi dispositivi, che prevedono l’inserimento del numero di targa al momento del pagamento della sosta, é possibile usufruire, per chi parcheggia, di un bonus giornaliero di 15 minuti per la sosta gratuita, spendibile nell’arco della giornata da ciascun utente. Come di consueto il pagamento della sosta potrà avvenire con monete, carte di credito o bancomat, inoltre i nuovi parcometri sono dotati di terminale che consente di utilizzare tutti i dispositivi contactless quali smartphone e smartwatch. Inoltre gli utenti potranno anche servirsi delle app EasyPark e Telepass che risultano parti-

Semina di anguille sul Naviglio

Il Naviglio del Brenta, nella storia dell’entroterra veneziano, ha sempre rappresentato il corso d’acqua dolce del “buon vivere” e del rispetto della natura. Così anche oggi, non solo per la frequentazione degli appassionati del turismo lento, ma anche per l’attenzione della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (Fipsas) e di Veneto Agricoltura. Nelle scorse settimane infatti è stata effettuata una semina di giovanissime anguille (ragani d’anguilla europea) proprio nelle acque dell’antica Brenta, in prossimità del ponte dei Cavalli.

“Si è trattato di una iniziativaspiega il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto - quella svolta dagli

esperti di fauna ittica provinciale e regionale, di rigenerazione dell’ecosistema fluviale del Na-

Grazie ai nuovi dispositivi, che prevedono l’inserimento del numero di targa, è possibile usufruire, per chi parcheggia, di un bonus giornaliero di 15 minuti per la sosta gratuita

viglio del Brenta, che riafferma la valenza di un ambiente favorevole al ripopolamento dei pe-

colarmente comode in quanto permettono di allungare o accorciare il tempo di sosta anche se si è distanti dal parcometro e quindi di pagare solamente il costo effettivo di fruizione del servizio. Per venire incontro alle esigenze degli utenti è stato inoltre ridotto l’orario di attivazione del servizio nel parcheggio di via Colombo, anticipando di un’ora la pausa di sosta libera che sarà dunque compresa fra le 12 e le 15, anziché fra le 13 e le 15 come avviene nel resto degli stalli blu del territorio comunale, con sosta a pagamento prevista, perciò, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.30. Ciò consentirà un maggiore utilizzo dei parcheggi negli orari scolastici. Insomma un riordino importante per i servizi e il centro di Dolo in termini di mobilità.

sci autoctoni, migliorando così le condizioni naturali dei nostri corsi d’acqua”. Un ringraziamento alla Fipsas locale e a Veneto Agricoltura è stato espresso proprio dal sindaco Naletto durante le operazioni di semina. Il sindaco ha manifestato l’interesse a sviluppare la collaborazione con le due realtà protagoniste della semina dell’anguilla europea, candidando proprio il tratto non navigabile del Naviglio dolese ad “area della cultura e della tutela idrobiologica del Brenta”. Insomma dopo un anno legato alla siccità e ai problemi collegati, ora si punta al rilancio anche dal punto di vista dell’arricchimento della fauna ittica del canale.

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Il municipio di Dolo
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Salute. Per analizzare un preoccupante fenomeno segnalato negli ultimi mesi

Malori improvvisi, nasce un comitato di controllo

Il dolese Andrea Bergamo è vicepresidente del Comitato SalvaGuardia che ha come scopo l’indagine, il sostegno e la prevenzione dei cosiddetti malori improvvisi, con un occhio ad eventuali nessi con i vaccini covid ed ha come slogan “A guardia della vita, per salvarla dai malori improvvisi”. “Partecipo al comitato - spiega Bergamo - per dar man forte a due mamme che hanno perso così loro figli. Il comitato si propone la divulgazione, l’informazione, la condivisione, l’approfondimento e l’indagine mediante supporto specialistico, delle cause che hanno provocato o che possono provocare le morti improvvise o altrimenti dette, morti inattese, per scrutare ed interpretare i meccanismi biofisiologici che possono avere prodotto l’effetto grave ed individuarne le strategie di relativa prevenzione. Il Comitato SalvaGuardia si propone, inoltre, di informare e sostenere, con il supporto medico, medico-legale e legale, i familiari delle vittime di tali eventi gravi per indagare ed avviare in modo accurato indagini autoptiche ed eventualmente procedere ad ulteriori verifiche in caso di esiti autoptici non esaustivi”. Oltre ad Andrea Bergamo il direttivo del comitato è composto dall’esperta dottoressa Elena Berton che funge da presidente e da Francesca Zemella, due persone drammaticamente coinvolte con la loro esperienza personale di perdita di un figlio a causa di un malore improvviso, il figlio di Elena Berton aveva 41 anni, il figlio di Francesca Zemella ne aveva 27. Il comitato ha come obiettivi specifici sia quello di raccogliere le testimonianze di tutte quelle persone che hanno affrontato il dramma del malore improvviso ma anche di costituire una rete di professionisti che possano indagare il fenomeno e supportare le famiglie colpite da tali disgrazie. Andrea Bergamo aggiunge: “è difficile rimanere insensibili agli innumerevoli articoli di giornale che riportano continui casi di morte per malori improvvisi. Dal 30 maggio scorso ad oggi sono più di 170 gli articoli diversi che ho raccolto, apparsi sulle testate nazionali, cartacee e online, riguardanti decessi di persone al di sotto dei 60 anni, con una prevalenza della fascia di età 40-50, tutte in buon stato di salute. Per lo più si tratta di casi dove apparentemente è

“Sostenibilitea” un podcast sulla sostenibilità ambientale al Portico

coinvolto l’apparato cardio-circolatorio, ma non mancano eventi che riportano edemi polmonari. Sono molte le domande che sorgono e che necessitano risposte al fine di salvare vite”. Il Comitato si avvale anche delle consulenze legali dell’avvocato Laura Migliorini, che vanta un’ esperienza particolare nell’ambito sanitario. Per contattare il comitato si può scrivere a comitatosalvaguardiaets@ gmail.com.

Da anni l’associazione “Il Portico” è capofila della rete per il servizio civile universale nel corso della quale giovani intraprendono un percorso formativo. Quest’anno, nell’ambito appunto del percorso formativo un gruppo di giovani, che hanno da poco terminato la loro esperienza di Servizio Civile, ha creato “Sostenibilitea”, un podcast di 12 episodi dedicato alla sostenibilità ambientale. Coordinati da Marco Chiariotti, che ha curato il montaggio di ogni puntata, Vittoria Coccato, Ilaria Strozzi, Giorgia Santoro, Ilenia Bellan, Manuel Colecchia, Alberto Mason, Giovanni Bigon, Nicola De Gaspari,

Margherita Masci e Irene Faggian hanno scritto un palinsesto in cui alcuni giovani si rivolgono ad altri giovani (e non solo) per sensibilizzare sulla gravità della crisi climatica e sulla necessità di cambiare i propri stili di vita. Si tratta di pillole brevi che durano il tempo di sorseggiare un caffè (o un the), ma sono ricche di consigli e curiosità. Alcuni temi sono più noti: il cibo, la plastica, le emissioni di anidride carbonica, la necessità del riciclo dei materiali, la crisi idrica. Altri invece sono decisamente più curiosi: il trashware ad esempio o il lavaggio delle auto, il trucco e la moda. Sono già state pubblicate alcune uscite, a partire dallo scorso luglio, e tutti gli episodi sono online al seguente link: https://open.spotify. com/ . Il Portico è un’associazione di promozione sociale onlus attiva dal 1985. È inserita nel tessuto sociale del territorio provinciale e la sua presenza risulta fondamentale perché offre tanti momenti di incontro ed occasioni per fare esperienze anche semplici, ma significative. All’aiuto immediato e solidale alle persone in difficoltà, coniuga l’esigenza di rimuovere le cause principali del disagio e dell’emarginazione. Insomma un podcast importante quello promosso dall’associazione, considerando come i cambiamenti climatici provocati dall’alterazione dell’ambiente influenzino sempre più la nostra vita. Si pensi ad esempio al tornado diffuso che si è scatenato in Riviera in estate. (l.p.)

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Dolo
Andrea Bergamo vicepresidente del comitato

Società. E’ stato incaricato come segretario provinciale per la sezione locale, Marco Tosatto

Nasce a Dolo l’Associazione Cavalieri della Repubblica

Arriva a Dolo Aioc, l’Associazione dei Cavalieri al merito della Repubblica Italiana . L’incarico di formare la sezione dolese, su espressa richiesta del segretario nazionale dell’associazione, il Gran Ufficiale Sergio Bazerla, è stato dato al Cavaliere al merito Marco Tosatto che fungerà anche da segretario provinciale Aioc per Dolo e la Riviera del Brenta. Marco Tosatto è stato nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 27 dicembre 2022 ed ha ricevuto l’onorificenza dal Prefetto di Venezia Michele Di Bari, durante una cerimonia svoltasi ad inizio del mese di giugno nei saloni di rappresentanza della Prefettura di Venezia, con l’indicazione che la benemerenza gli è stata assegnata, nel rispetto di quanto previsto dall’Ordine dei Cavalieri, quale: “ricompensa per il disimpegno di attività svolte a fini sociali ed umanitari”. “Credo che il conferimento dell’onorificenza sia dovuta in parte alla mia attività lavorativa ma - ha sottolineato Tosatto - soprattutto, per il mio impegno nel sociale come volontario. Ho alle spalle alcuni anni con la Croce Rossa di Dolo, oltre 10 anni con la Croce Verde di Padova, sono stato direttore sportivo del settore giovanile di alcune società calcistiche del veneziano, faccio parte di “Noi associazione di Arino di Dolo” e volontariato capo squadra nel gruppo comunale di Protezione civile di Dolo”. Persona molto conosciuta nel territorio non solo per il suo lavoro di operatore del 118, è stato anche consigliere comunale, Tosatto si è sempre distinto per l’impegno di volontario a sostegno dei bisogni degli altri reso con dedizione e massima disponibilità. In relazione al nuovo incarico ricevuto, il neo Cavaliere ha dichiarato: “non posso che essere orgoglioso. Ringrazio il presidente nazionale Aioc, Gran Ufficiale Sergio Bazerla, il segretario nazionale Gran Ufficiale Buratto ed il segretario della sezione aioc di San Giovanni Lupatoto Ufficiale Vaccari Flavio per la fiducia riposta in me, ora con i primi giorni dell’anno nuovo, inizierò la vera e propria attività per Dolo e la Riviera del Brenta con i tesseramenti dei nuovi soci”. “Mi augu-

“Hazard Festival” boom di spettatori

ro - ha concluso Tosatto - che nel giro di qualche tempo, tra tutti i soci della sezione, si possa iniziare l’iter burocratico per proporre al Presidente della Repubblica, qualche nuova nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica”. L’associazione Insigniti Onorificenze Cavalleresche Aioc è nata il 23 Maggio 1984, come associazione di carattere nazionale con sede a Verona”.

E’ stato indubbiamente un grande successo l’Hazard Festival che si é svolto in viale dello Sport, nell’area truck, organizzato dalla Pro Loco di Dolo e dall’associazione culturale Hazard. Il presidente della Pro Loco Nereo Fracasso analizza con soddisfazione l’esito delle undici serate che si sono tenute nelle scorse settimane. “Questa seconda edizione della manifestazione musicale ha visto protagonisti non solo cantautori e band musicali ma anche una decina di truck food facendo diventare questo happening la fiera della musica e dello street food. Un successo anche per la grande attenzione posta sulla sicurezza

ed alla incolumità delle persone con un servizio d’ordine efficace spalleggiato anche dalla presenza costante di ambulanze e sanitari con particolare attenzione per garantire anche alle persone più fragili la piena fruibilità degli spazi”. “Va anche riconosciuto il merito - ha aggiunto Fracasso - della buona riuscita alle scelte di alta qualità del direttore artistico Tiziano Rizzo che ha portato sul palco band coinvolgenti come i Rumatera, Lady Brian, Living Theory e Patois Brother, permettendo di assistere a musica blues, rock, rap, pop che ha fatto cantare, divertire e ballare il pubblico presente. Ma non solo perché tanto spazio è stato riservato allo street food per giovani e non solo, a cui è stato dato rilievo al commercio dolese con la sfilata di moda che ha coinvolto acconciatori, viagisti e negozi di abbigliamento del territorio”. “La gratificazione - ha concluso il presidente della Pro Loco Fracasso - è il numero complessivo di partecipanti, almeno 20.000 persone distribuite nelle varie serate. Una formula ed un evento che che si è rivelato di successo e che, nonostante le molte difficoltà organizzative, sarà riproposto anche nel 2024, in tono maggiore e con molte altre novità”. (l.p.)

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Dolo
Marco Tosatto referente della sezione locale

L’evento. “Poor Things” di Yorgos Lanthimos ha vinto il rinomato Leone d’oro

Mostra del Cinema, al Lido numeri da record... anche senza americani

L’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si chiude con un Leone d’Oro annunciato, tanti bei film, molto glamour e qualche polemica. Insomma, tutti gli ingredienti per un festival perfettamente riuscito.

Cominciamo dai film che, se si parla di un festival cinematografico, dovrebbero essere la cosa più importante. “Poor Things” di Yorgos Lanthimos ha vinto meritatamente il Leone d’oro: pubblica e critica concordi nel ritenerlo una spanna sopra tutti i film in concorso. Un concorso che ha parlato molto italiano, con addirittura sei film italiani. Un po’ troppi? Forse, però va detto che “Io Capitano” di Matteo Garrone (vincitore del Leone d’Argento e del Premio Marcello Mastroianni) è uno di quei film destinati a durare. Un film splendido e struggente, capace di affrontare un tema delicatissimo come quello dei flussi migratori senza ideologie, lezioncine o paternalismi. E l’ovazione di un quarto d’ora tributata dal pubblico a Garrone e al cast del film è la prova provata che siamo di fronte a grande Cinema. Da sottolineare come anche Agnieszka Holland, con il suo “The Green Border”, abbia fatto una scelta simile a quella di Garrone: ha lasciato da parte l’ideologia per raccontare una storia (corale nel suo caso), spostando l’attenzione su altre latitudini. Se, infatti, “Io Capitano” racconta il viaggio che affronta chi dal Senegal cerca di arrivare in Europa, “The Green Border” invece ci mostra il dramma di chi è costretto a vivere nei boschi tra Bielorussia e Polonia. Anche nel caso di Holland al termine della proiezione la Sala Grande è esplosa in un boato. Tra i film italiani in concorso interessanti anche “Enea” di Pietro Castellitto, “Comandante” di Edoardo De Angelis e “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo.

Ma veniamo alle polemiche. Iniziamo con i pochissimi attori americani sul red carpet a causa dello sciopero di sceneggiatori e attori a stelle strisce contro i grandi studios. Va detto che al pubblico la cosa sembra non aver pesato dato che la Mostra 2023 ha registrato numeri re-

cord: più biglietti venduti (+14% rispetto al 2022), più accessi in sala (+17% rispetto al 2022) e più accrediti (+9% rispetto al 2022).

Pierfrancesco Favino, invece, ha aperto un fronte polemico con le produzioni USA colpevoli di utilizzare sempre e solo attori stranieri per raccontare storie italiane. Il riferimento è ovviamente a “Ferrari” di Michael Mann, film peraltro molto deludente. Le parole di Favino, che in realtà ha allargato il discorso parlando di appropriazione culturale dato che noi italiani lasciamo che la nostra storia e la nostra cultura vengano raccontate sempre e solo attraverso il filtro USA, hanno scatenato reazioni di ogni tipo. C’è chi ha accusato Favino di essere troppo nazionalista, chi gli ha risposto che il problema è dell’Italia che non riesce a creare un suo star system, chi ha invece ribadito la polemica sostenendolo.

Altra polemica, questa volta scatenata dal rapper Gue Pequeno, è stata quella relativa al red carpet. A sentire il musicista milanese il red carpet del Lido è stato invaso tra troppi “vip per caso”: YouTuber, TikToker, personaggi tv, protagonisti di reality… tutta gente che con il cinema non ha nulla a che fare. La polemica ha lasciato un po’ il tempo che

ha trovato dato che alla fin fine il red carpet, a Venezia come a Cannes, è da sempre il luogo in cui si celebra la fiera delle vanità. Con buona pace di Gue Pequeno.

C’è stato anche tanto Veneto a questa Mostra del Cinema, con una serie di iniziative importanti. È stata presentato il nuovo CDA della Veneto Film Commission, ma anche la prima mondiale della versione cinematografica di Casanova Operapop, il musical di Red Canzian tratto da “Giacomo Casanova - La ballata dei cuori infranti” dello scrittore Matteo Strukul. Segnaliamo anche la nuova docu-serie Sky, realizzata dalla casa di produzione Padova Stories di Alessandro Pittoni, che racconta la storia di Enrico Vandelli, lo storico avvocato di Felice Maniero.

Ora non ci resta che aspettare Venezia81 , con la certezza che la Biennale avrà un nuovo Presidente (i bene informati parlano di Pierangelo Buttafuoco) e la Biennale Cinema un nuovo direttore (sempre gli stessi bene informati parlano di Luca Barbareschi). Stiamo a vedere cosa succederà, noi saremo di nuovo sul red carpet per raccontarvi il festival cinematografico più antico e più bello del mondo.

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L’80esima edizione ha regalato grandi film, tanto glamour, polemiche e numeri eccezionali
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Economia. Arrivano dati davvero promettenti dopo gli anni della pandemia

Calzaturiero a gonfie vele, prende quota il Distretto della Riviera del Brenta

Il settore della calzatura in Riviera del Brenta corre. E gli affari nelle scorse settimane sono fioccati anche alla mostra Micam di Milano, il momento più importante d’incontro e confronto tra professionisti. Una vetrina per un distretto a vocazione internazionale come le calzature del Brenta, forte di oltre 480 aziende delle province di Padova e Venezia e 10mila addetti, che nel 2022 hanno prodotto 19,9 milioni di paia di scarpe (il 93% destinato all’export), per un fatturato di oltre 2 miliardi di euro. Alla mostra di Milano è stato allestito un info point sul Distretto Calzaturiero del Brenta al Padiglione 1 di Fieramilano, nell’area promozionale delle Regioni, vicino allo stand Assocalzaturifici. Attrezzato con un megaschermo per la proiezione di video storytelling, decorato con gigantografie evocative di Venezia, ha ospitato anche quattro teche espositive, con una selezione di modelli

realizzati dagli allievi diplomati al Politecnico Calzaturiero nel 2023. In contemporanea nelle scorse settimane la Riviera del Brenta ha ospitato 11 fashion influencer. I fashion influencer provenienti da Germania, Belgio e Kazakistan si sono trasferiti dal Micam a Vigonza per visitare il Consorzio Maestri Calzaturieri, il Politecnico e il Mu-

I dati al primo semestre del 2023 presentano una crescita del 21,8% del volume dell’export del calzaturiero (+59,4% sul 2021)

seo della Calzatura Villa Foscarini Rossi a Strà. Gli influencer hanno visitato anche le aziende del territorio e il centro storico di Venezia con un percorso sulle tracce dei Calegheri, la Confraternita che diede inizio all’arte calzaturiera nel XIII

secolo. “Le due iniziative nell’ambito di Micam sono rivolte soprattutto agli operatori internazionali del settore - dichiara Daniele Salmaso, presidente Gruppo Calzatura di Confindustria Veneto Est - che potranno toccare con mano il percorso fatto di tradizione e in-

Cisl raccoglie firme per la legge sulla partecipazione al lavoro

È partita a settembre dal mercato di Mestre la campagna di raccolta firme di Cisl Venezia a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare “Partecipazione al lavoro”. Nelle scorse settimane sono stati aperti tre punti (nelle sedi di Mestre, San Donà di Piave e Chioggia) dove sottoscrivere il documento da qui al prossimo novembre. L’organizzazione sindacale scende in piazza in tutta la provincia. Serve raccogliere 50 mila firme e nel prossimo mese e mezzo saranno allestiti dei banchetti nei mercati del veneziano. “La nostra Costituzione, all’articolo 46, prevede che, per una economia giusta - rileva il segretario di Cisl Venezia Michele Zanocco - ci sia il diritto dei lavoratori a contribuire allo sviluppo e alla gestione delle aziende. Questo strumento, mai attivato nel tempo, diventa fondamentale in questo momento dove la finanza

e la speculazione globale rischiano di condizionare sia il mondo del lavoro che le scelte della politica, sempre più schiacciata nelle sue scelte nazionali e locali intervenendo sui destini delle persone. Per questo, la Cisl ritiene fondamentale promuovere una legge che guardi con attenzione al tema della democrazia economica e consenta ai lavoratori di poter agire in un processo di partecipazione con rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione, finanziaria ed economica anche attraverso l’azionariato dei dipendenti”. In totale, gli appuntamenti di raccolta firme nei mercati della provincia saranno 28, sempre dalle 9 alle 13, e si andrà sino ai primi di novembre. Si può firmare comunque anche nelle sedi Cisl di via Ca’ Marcello 10 a Mestre, di via Calnova 68 a San Donà di Piave e via Cesare Battisti 328 a Chioggia.

novazione della calzatura di lusso del Brenta”.“Anche quest’anno Camera di Commercio di Venezia Rovigo mette a disposizione 25.000 euro per il Distretto Calzaturiero nell’ambito del “Programma Interventi di Promozione Economica ed Internazionalizzazione2023” della

Regione - dichiara il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Emanuela Fattorel. Ciò che più premia il sistema economico locale è l’impegno congiunto delle categorie economiche e delle istituzioni a fianco delle imprese, soprattutto sul fronte dell’internazionalizzazione, che la riforma del sistema camerale ha annoverato tra i temi prioritari a cui vincolare la spesa delle risorse aggiuntive provenienti dall’aumento del 20% del diritto annuo, specificamente autorizzato dal Mise. Il comparto calzaturiero, nel territorio della Città Metropolitana di Venezia, conferma i buoni risultati del 2022: i dati al primo semestre del 2023 presentano una crescita del 21,8% del volume dell’export del calzaturiero (+59,4% sul 2021), con un aumento delle esportazioni verso i mercati tradizionali di Francia (+29,4%) e Germania (+16%)”. Insomma il comparto vola.

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La sede della Cisl a Mestre Produzioni di calzature in Riviera del Brenta

Eventi. Per l’occasione il 21 ottobre La Fenice riporta in scena “Dal Rigoletto” di Giuseppe Verdi

Grandi festeggiamenti per i 110 anni del Teatro Toniolo di Mestre

Il Teatro Toniolo spegne 110 candeline: l’apertura risale infatti al 30 agosto 1913, dopo un anno di lavori sotto la guida dell’architetto Giorgio Francesconi e su progetto dei fratelli Domenico, Marco e Giovanni Toniolo, imprenditori edili veneziani.

Per celebrare la nascita e la storia del teatro, il Comune di Venezia ha messo in piedi una serie di iniziative.

In particolare, il 30 agosto è stato svelato l’annullo filatelico che Poste Italiane ha dedicato alla ricorrenza, su una cartolina rievocativa creata per l’occasione che riproduce a sua volta una cartolina del 1916, proveniente dall’Archivio di Carlo Montanaro, con i saluti da Mestre sullo sfondo di un Toniolo con la duplice caratterizzazione di teatro e di cinema.

Il cuore dei festeggiamenti però si preannuncia per sabato 21 ottobre: per l’occasione il centro di Mestre compie un tuffo nel passato immergendosi nelle atmosfere dei primi del Novecento, tra cui la giornata di apertura del 1913, che verrà vissuta in tutto e per tutto anche sul palco grazie al Teatro La Fenice, che riporta in scena “Dal Rigoletto” di Giuseppe Verdi con una selezione di brani dall’opera a 110 anni dall’apertura del Teatro Toniolo, e con le scenografie realizzate in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra gli interpreti, Armando Gabba (Rigoletto), Giulio Pelligra (il

duca di Mantova) e Lucrezia Drei (Gilda). Il direttore è Marco Paladin, Orchestra del Teatro La Fenice.

“Mestre è stata all’esordio della carriera del grande musicista che conosceva il territorio e la nostra città. Sarà quindi un onore per i nostri musicisti portare sul palcoscenico mestrino ancora una volta la sua musica” ha commentato il sovrintendente del Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina.

Il concerto sarà anticipato da una memoria storica che riporterà il centro di Mestre al lontano 1912: tra le 16.30 e le 18.30 Piazza Ferretto sarà infatti animata dalle rievocazioni di scene di vita dell’epoca, un mercato dei mestieri antichi e tradizionali, oltre che dall’intrattenimento per grandi e piccini con il Teatro dei Burattini, cantastorie, gruppi di musiche e danze popolari, comici di strada, acrobati, e la Fanfara del Regio Esercito. Gli artisti si esibiranno a rotazione spostandosi in diversi posti all’interno dell’area

Il concerto de La Fenice sarà anticipato da una memoria storica che riporterà il centro cittadino nel lontano 1912, quando sono iniziati i lavori per costruire il teatro

scenica, in modo da dar vita a una sorta di flash mob dinamico.

“Un anniversario per raccontare la storia di questo Teatro, sempre con una visione contemporanea, rivolta in particolare ai giovani, che cerchiamo di coinvolgere nelle iniziative che continuiamo a programmare. Come, ad esempio, le iniziative del Teatro La Fenice nelle scuole e l’accordo “Venezia Città Campus” firmato con le università e le istituzioni culturali per permettere a chi studia a Venezia di coltivare le proprie passioni e di poter intraprendere percorsi lavorativi – ha commentato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – Essere attrattivi è la vera scommessa, siamo una grande Città Metropolitana, Stato da Mar e Stato da Tera ed è da momenti come questi che dobbiamo rileggere la nostra storia, ripartire dalle nostre radici per costruire insieme e in modo trasversale il futuro.”

Cinema indipendente. Il tema delle “consumazioni” al centro della IX edizione di “Laguna Sud”

Il cinema indipendente è tornato a Chioggia con la IX edizione di “Laguna Sud - Il cinema fuori dal Palazzo”, nato nel 2015 come progetto speciale delle Giornate degli Autori alla Mostra d’arte cinematografica, ideato e diretto da Andrea Segre e Giorgio Gosetti. Dal 18 al 23 agosto scorso si è svolto un laboratorio pratico di cinema del reale coinvolgendo una selezione di giovani registi, coordinati dai formatori di ZaLab con la supervisione del regista Segre, che hanno realizzato dei cortometraggi sul tema “Consumazioni”: cosa stiamo consumando, perché, come? Le calli e i canali di Chioggia si stanno riempiendo di coc-

ktail bar, spritz, cicchetti, lounge, aperitivi… facendo girare l’economia, riempiendo di gente il centro storico, cambiando la vita in un mix di tradizione e modernità.

“Il linguaggio cinematografico - ha affermato l’assessore alla cultura di Chioggia Elena Zennaro - può aiutare a trasmettere dei messaggi e stimolare il dibattito. La formula del laboratorio è molto interessante e può aiutare le persone a crearsi una coscienza. Abbiamo ritenuto anche quest’anno di sostenere l’iniziativa del “cinema fuori palazzo’ perché lo riteniamo un significativo momento culturale della nostra città”.

Le cinque serate di cinema - in

una doppia proiezione a palazzo Grassi e all’Auditorium comunale - hanno permesso ai numerosi appassionati di assistere alla presentazione dei film “Alcarràs” di Carla Simon, “Margini” di Niccolò Falsetti, “Dirty difficult dangerous” di Wissam Charaf, “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, “Trieste è bella di notte” di Matteo Calore; Stefano Collizzole e Andrea Segre e dei cortometraggi del laboratorio.

“Laguna Sud - Il cinema fuori dal Palazzo” è realizzato da ZaLab, Pro Loco Chioggia Sottomarina, Fondazione Clodiense con il patrocinio e contributo del comune di Chioggia. (e.f.)

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Calcio. Tante novità nella formazione allenata da mister Fabio Agostini

Lo Stra Riviera del Brenta torna in Prima Categoria e punta in alto

Con la prima giornata di campionato a settembre, ha preso il via la nuova avventura in Prima categoria del calcio Stra Riviera del Brenta che vi ha fatto ritorno dopo ben diciotto anni di attesa. La formazione allenata da mister Fabio Agostini è stata inserita nel girone E composto prevalentemente da formazioni padovane. Derby veneziani con il Fossò, con il Gelsi di Pianiga (altre veneziane sono il Nuovo San Pietro ed il Venezia Nettuno Lido) ma sicuramente saranno gare attese anche con il Noventana football club e la Santangiolese calcio. Per questo ritorno in Prima Categoria la società ha allestito una rosa all’altezza della nuova avventura. Tanti i nuovi innesti. A partire dal centrocampista Riccardo Pellegrin arrivato dalla Vigontina. Un ragazzo nato nel 2004, giocatore dotato di grande fisicità, che nella scorsa stagione ha contribuito con 6 gol alla vittoria della sua squadra al campionato Juniores Elite e poi

anche alla conquista del titolo regionale. Altro importante innesto è stato quello dell’attaccante, ex Cadoneghe, classe 2004, Tommaso Galdarossa. Dopo essere cresciuto per ben 10 anni nel settore giovanile del Campodarsego, si era trasferito al Cadoneghe dove l’anno scorso si è laureato capocannoniere del suo girone della

Un gradito ritorno è quello di Andrea Boscolo, classe 1994, portiere, cresciuto nel settore giovanile della società rivierasca

categoria Juniores Elite con 20 gol. Ora Tommaso Galdarossa avrà l’opportunità di far valere le sue doti giocando in prima squadra ed alternarsi con la coppia composta da Lincetto e Chimenti. Un arrivo di esperienza in difesa che andrà a rinforzare la linea maginot di mister Agostini è costituito

da Federico Visentin, classe 1994, che può essere utilizzato sia come difensore centrale che terzino con trascorsi con le maglie di Dolo, BallòScaltenigo, Miranese, Fossò

Al torneo regionale di scacchi vince il bellunese Buzzati

E’ particolarmente soddisfatto il co-organizzatore del torneo Luigi Segalina visto il buon numero del numero dei partecipanti al torneo regionale di scacchi organizzato a San Pietro di Stra nelle scorse settimane. Segalina ha dichiarato che “è stata una bella festa, un ritrovarsi di amici vecchi e nuovi e ha ringraziato in particolare l’Auser di Stra, il sindaco di Stra e quanti hanno partecipato in vario modo alla buona riuscita della manifestazione”. Gli 80 partecipanti al torneo sono arrivati dalle province di Belluno, Vicenza, Treviso, Padova e Venezia. La manifestazione è stata organizzata nello specifico dal Circolo Capablanca di Mestre, in collaborazione

con il patrocinio del Comune di Stra. Ha presenziato alla premiazione il sindaco del Comune di Stra Caterina Cacciavillani, il vice presidente dell’Auser di Stra Sergio Alberti, l’arbitro Francesco Pintonello ed il coorganizzatore della manifestazione Segalina. Alla fine al torneo di scacchi regionale di San Pietro di Stra si è imposto il bellunese Francesco Buzzati, che ha preceduto Olindo Ungaro di Padova, al 3° posto Alberto Capuzzo di Padova. Oltre ai primi 3 sono stati consegnati altri premi per le varie categorie a: Angelo Bortignon, Arben Bocaj, Luca Dessì, Filippo Alberti, Sara Piovesan, Gabriele Serea, Carlo Biondi e Matias Sorato.

e Salese. Non solo arrivi di giocatori che non hanno mai vestito la maglietta dello Stra ma anche un gradito ritorno, quello di Andrea Boscolo, classe 1994, portiere, cre-

sciuto nel settore giovanile della società rivierasca e che poi ha maturato esperienze con Graticolato e Noventana. Un altro nuovo arrivo è quello di Gabsi Zied. Il giovane nato nel 1997, l’anno scorso ha militato nel Pro Athletic, dove ha segnato 12 gol, e con un passato in serie D, Eccellenza e Promozione molisane e Prima Categoria emiliana. E’ un esterno di fascia, giocatore di grande corsa e velocità ma anche capace di servire molti assist ai compagni. Oltre al ritorno di Boscolo un altro estremo difensore sarà Matteo Pagnottelli, portiere classe 2001, ha giocato a Noventana e San Martino Saonara in Prima Categoria. Innesto importante sarà quello di Nicolò Volpato. Del 1997, cresciuto nel settore giovanile del Dolo ha poi maturato esperienze in prima squadra con Lido di Venezia, Vetrego ed Arinese. E’ un difensore centrale ma può giocare anche da esterno di difesa.

26 www.lapiazzaweb.it Sport locale
Le premiazioni al torneo a San Pietro Il calcio Stra Riviera del Brenta

#Regione

Migranti.

“Il Veneto sta facendo la sua parte ma l’Europa è distante e assente”

Sotto pressione ancora una volta i sindaci e i prefetti alle prese con la gestione degli arrivi ancora numerosi e le inevitabili tensioni sul territorio

Con l’arrivo dell’autunno non si parlerà più di emergenza migranti, almeno non nei termini usati in queste ultime settimane. La questione, però, resta più aperta che mai e gli sbarchi, dopo la fisiologica flessione invernale, riprenderanno la prossima primavera e di nuovo si tornerà ad usare il termine emergenza. Sotto pressione, ancora una volta, i sindaci e i prefetti, alle prese con la gestione degli arrivi e le tensioni che inevitabilmente si creano. L’accoglienza diffusa è indicata come la via maestra ma le difficoltà non mancano. Nei mesi scorsi il presidente del Veneto Luca Zaia aveva proposto una cabina di regia con gli enti locali per sperimentare forme di accoglienza diffusa. A caldo, complici le numerose tensioni, questa

proposta non fu raccolta. Guardando però al futuro dei prossimi mesi una strategia condivisa è ormai irrinunciabile anche se di difficile realizzazione.

Zaia intanto tende la mano ai sindaci.

“Sono i sindaci che hanno conoscenza dei propri territori - mette in chiaroe sanno quale è il livello di ospitalità che possono garantire o hanno garantito. Non dimentichiamo che il Veneto ha dato ospitalità e un progetto di vita a oltre 550 mila migranti, che si sono insediati e integrati e rappresentano il 12 per cento popolazione regionale”.

Zaia continua sottolineando che “i sindaci stanno facendo la loro parte ma non possiamo continuare a chiamarli all’appello, pensando che si possa ospitare all’infinto. Al di là della sostenibili-

tà, serve dignità nell’ospitalità. Ma c’è anche una comunità che sta cambiano pian piano fisionomia e che avrà bisogno di modificare i propri modelli educativi, di servizi dell’educazione. Di questo nessuno parla”. Intanto resta sul piatto la necessità di dare una risposta di fronte all’emergenza. “Con questi numeri la situazione è insostenibile e l’Europa è latitante, - aggiunge il presidente del Veneto - è il convitato di pietra. Ma a voi sembra normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando è lo stesso migrante che arriva a Lampedusa a pensare di essere in Europa. Ma l’Europa non c’è. Andate a chiedere in Ue che fine ha fatto la redistribuzione dei migranti che sbarcano e arrivano in Italia. Praticamente siamo a zero. Molto spesso, infine, stiamo dando assistenza per lo più a migranti economici, si pensi solo che solo l’8 per cento dei migranti arrivati avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Questo dà la dimensione dello sforzo che dedichiamo

anche ai migranti economici, quando invece dovremo dedicarci ad ospitare chi veramente scappa dalla morte. L’Europa - conclude il governatoredeve prendere la situazione in mano, e lo dice un europeista convinto, e non

lasciare sola l’Italia che non può diventare il ventre molle del Mediterraneo”.

Mario Conte: “Noi sindaci in prima linea, costretti a fare i salti mortali”

“Si chiede di risolvere un problema alla radice partendo dalle foglie”. Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, sulla questione migranti sgombra il tavolo da ogni equivoco: “I sindaci sono l’elemento più basso della filiera, ma il problema deve essere risolto a monte”. Fa appello agli enti superiori, Europa in primis, affinché si mettano una mano sulla coscienza ed evitino uno scaricabarile che, via via, arriva fino ai comuni, “con i sindaci costretti a fare i salti mortali senza strumenti, senza spazi, senza risorse, passando per quelli che non sono in grado di gestire e soprattutto dovendo dare spiegazioni alle comunità”. Secondo Conte infatti, se un’emergenza viene gestita bene, viene anche capita: “Perché le comunità reagiscono bene a fronte di organizzazione e scelte condivise e spiegate, ma se ci sono casualità, imposizioni e cattiva gestione allora reagiscono male. Il Covid ce l’ha insegnato”. Una linea di pensiero che in questi giorni viene analizzata in occasione degli Stati Generali dei Comuni del Veneto, in programma a Verona, dove tra i tanti temi sul piatto c’è anche quello dell’emergenza umanitaria

dei migranti. “Noi sindaci siamo disponibili a fare la nostra parte, ma non possiamo risolvere da soli i problemi della migrazione dall’Africa, fermo restando che oggi stiamo gestendo Africa, Afghanistan, Ucraina e comunità locali, perché le emergenze sociali in essere sono tantissime”, precisa il primo cittadino di Treviso, sottolineando la fase

Agli Stati Generali dei Comuni veneti di Anci un appello per l’emergenza umanitaria

particolarmente difficile che i comuni si trovano a vivere, dai costi elevati agli sfratti. “In questo momento storico tutto è molto più complicato e non si tratta di una questione di volontà. Parlo con sindaci che politicamente dovrebbero essere molto più accoglienti, più aperti e disponibili, ma – racconta Conte – rispondono che non hanno né risorse, né spazi e temono, proprio per la fase par-

ticolare che stiamo attraversando, di non trovare nemmeno la sensibilità da parte della loro comunità”.Nella sua Treviso, alla ex caserma Serena, dal 2015 è attivo uno dei centri di accoglienza più grandi della regione. Passato da 600 a 180 presenze quando Matteo Salvini era ministro dell’interno, l’hub trevigiano in questi anni non è mai stato svuotato. Ora il riempimento è ricominciato. “Si va a fasi alterne, ma del resto o l’Europa decide di investire seriamente sui Paesi di partenza per cercarse di costruire un futuro a queste persone nei loro territori, oppure è necessario pensare a qualcosa di diverso”. Un gesto simbolico, un avvicinamento fra un’emergenza e un’esigenza, è in fase di realizzazione proprio in questi giorni.

“Stiamo censendo le esperienze professionali dei migranti che accogliamo alla Serena per provare ad avvicinare parte economica e sociale. Presenteremo l’elenco – spiega il sindaco di Treviso – alle aziende, agli artigiani, agli industriali. Poi però rimane il tema della casa, perché è davvero una questione tanto articolata”.

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Zaia, “raggiunti i livelli massimi di ospitalità”, alla ricerca di una strategia oltre l’emergenza
Mario Conte Luca Zaia

Regione

Il dibattito. Gli interventi dei sindaci di Padova, Vicenza e Verona

Dopo l’emergenza affrontata anche in Veneto in seguito agli sbarchi estivi i sindaci delle tre principali città della regione sono disponibili ad un confronto pragmatico sull’accoglienza diffusa e sulle soluzioni per affrontare l’arrivo dei migranti. Ecco le loro posizioni

Sergio Giordani (Padova):

“Orgoglioso della nostra risposta”

“Sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all’accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità ora avremmo un hub”. “Sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni”.

“Ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. A Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell’emergenza non ci deve più essere. Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.

Giacomo Possamai (Vicenza):

“Anticipare i tempi, ciascuno faccia la sua parte”

“Come amministratori, siamo oggi chiamati a lasciare da parte valutazioni di mera utilità elettorale a breve termine e, invece, a concentrarci su soluzioni che siano effettivamente efficaci e utili per le nostre comunità. Dobbiamo anticipare i flussi migratori, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e nazionali, per sviluppare piani d’azione condivisi, chiari e ben definiti. Insieme a tanti altri sindaci del nostro Veneto e del paese, in questi mesi abbiamo insistito su un principio di base: dobbiamo distribuire equamente le persone all’interno di tutto il nostro territorio. Se tutti fanno la loro parte, proporzionalmente, questa è una sfida che possiamo vincere. L’accoglienza diffusa è un approccio che evita la concentrazione di migranti in un unico luogo, soluzione che si è già rivelata completamente errata. Ogni quartiere può contribuire in modo unico all’accoglienza, offrendo opportunità culturali, sociali e di lavoro. Questo è l’approccio che può contribuire a ridurre le tensioni e promuovere la coesione sociale. Dobbiamo investire in servizi che promuovano l’integrazione linguistica, culturale e sociale dei migranti. Una persona che arriva nei nostri territori deve trovare un’abitazione dignitosa, ma deve anche avere modo, rapidamente, di conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni per potersi integrare. Su queste basi sono estremamente disponibile a lavorare nei prossimi mesi con Governo, presidente Zaia e i miei colleghi sindaci, nella speranza di arrivare alla prossima estate senza trovarsi, un’altra volta, punto a capo, ma capaci di affrontare la questione con uno sguardo lungo e vincente nella gestione dei flussi migratori.”

Damiano Tommasi (Verona):

“Collaborare

“Il legislatore non assegna ai Sindaci ruoli specifici nella gestione dei migranti, ma non possiamo non fare la nostra parte anche perché ci sono due aspetti decisamente dirimenti. Il primo è rappresentato dalle ricadute sui territori: la regia nazionale ha il bisogno e il dovere di confrontarsi; il secondo è legato al tipo di risposta e ai servizi da garantire. Purtroppo temo che, come è già stato in passato e come avviene su certi temi delicati, che diventano elettorali, le polemiche prendano il sopravvento sul dialogo. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il fenomeno migratorio va gestito con criterio nella distribuzione dell’accoglienza che, ricordo, è in capo alle Prefettura, ma serve un supporto delle amministrazioni. Questo ovviamente risolverà parte della questione, ma non basterà perché le prefetture hanno bisogno anche del dialogo con il privato sociale, con le realtà che con competenza e professionalità possono seguire questi fenomeni. Altrimenti tutto viene esasperato. Oggi il Comune sostiene 62 rifugiati, tra cui donne e minori, con l’accoglienza diffusa. Al momento invece non abbiamo spazi a portata di mano da gestire, già pronti, come Cas. Credo, semmai, che uno degli ambiti su cui si potrebbe investire di più sia quello di dialogare con associazioni di categoria come quelle dell’agricoltura, o Confcommercio: hanno l’accesso ai flussi, controllati, per quanto riguarda ambiti lavorativi. E aziende hanno bisogno di lavoratori. Io confermo la mia disponibilità a lavorare in questo senso con tutti quelli che comprendono che non è con i grandi Hub che si può fare il bene del nostro Paese e di queste persone costrette alla fuga dai loro territori di origine”.

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“Accoglienza diffusa, siamo pronti al confronto”
con le prefetture e il privato sociale”

L’intervista.

forte, adesioni coerenti con un partito in crescita”

Italia in Veneto è

Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?

“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.

Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?

“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di

settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?

“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,

contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?

“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.

Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?

“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque

nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?

“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.

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L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre più
Regione
Falvio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia.

L’intervista.

più forte, adesioni coerenti con un partito in crescita”

Italia in Veneto è

Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?

“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.

Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?

“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di

settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?

“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,

contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?

“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.

Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?

“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque

nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?

“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.

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L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre
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Falvio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia.

La pubblicazione. In Veneto sono 3.700 i prodotti della filiera corta

del Territorio”, un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche locali

Raccontare la bellezza e la bontà che nascono sui territori, valorizzando i prodotti e i produttori che, da sempre, sono i veri custodi delle tradizioni enogastronomiche locali: è per questo che Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha dato vita nel 2015 a “Sapori del Territorio”, il brand che negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui l’azienda è presente, raccoglie oggi più di 8.800 referenze a scaffale provenienti da oltre 1.000 produttori locali. Nel solo Veneto sono 3.700 i prodotti presenti nei punti vendita che arrivano da 700 produttori della regione. Un progetto con il quale Aspiag Service rafforza il legame profondo con i territori, promuovendo le filiere corte, raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale, i loro artigiani produttori e i luoghi dove nascono.

“Sapori del Territorio”, infatti, non parla solo di prodotti ma della storia delle persone che li realizzano, strettamente connessa ai territori di provenienza, un racconto che Aspiag Service Despar ha scelto di valorizzare con attività e iniziative di comunicazione che hanno lo scopo di rendere riconoscibili i prodotti di eccellenza attraverso un marchio dedicato che contraddistingue le referenze regionali all’interno del punto vendita, mettendo in risalto le caratteristiche e le peculiarità del prodotto e, soprattutto, delle

aziende produttrici locali. A questo scopo Aspiag Service Despar promuove anche degustazioni ed eventi per far conoscere a fondo le caratteristiche delle produzioni a chilometro zero fungendo da cassa di risonanza per quei piccoli artigiani del buon cibo che meritano di essere conosciuti da quante più persone possibili.

“Sapori del Territorio” è inoltre una testimonianza concreta della strategia di sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar che

ha proprio tra le sue linee guida l’importanza di valorizzare il territorio e le migliori produzioni locali, generando evidenti benefici positivi in ambito economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo di accompagnare le imprese locali verso nuove vie di sviluppo, di crescere in modo etico rispettando l’ambiente e di valorizzare gli aspetti della cultura di un territorio che passano anche attraverso un elemento profondamente identitario come i prodotti della tradizione.

Tre domande a Antonello Santi, Direttore Vendite e Trade Marketing di Lattebusche

1.Quando è iniziata la storia di Lattebusche e come è cambiata nel tempo la Cooperativa?

Lattebusche è una cooperativa che ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Nata nel 1954 per iniziativa di 36 Soci fondatori, la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche, è passata in quasi 70 anni di storia da piccola azienda locale a importante realtà del settore lattiero caseario. Ha sempre mantenuto i valori e i pilastri su cui è stata fondata a partire dall’impegno di puntare sulla filiera produttiva locale utilizzando il latte dei propri Soci produttori. Una delle ragioni del successo di Lattebusche è la continua innovazione, assieme all’orientamento alla soddisfazione del Cliente e alla Qualità delle produzioni. La gamma di prodotti è ampia e profonda: 4

formaggi DOP, come Piave, Grana Padano, Asiago e Montasio, formaggi tipici, latte, latticini e formaggi biologici, latte Alta Qualità e gelati a base di latte fresco.

2.Come è nata la collaborazione con Aspiag Service Despar e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio in termini di valorizzazione dei produttori e delle filiere locali?

La collaborazione con Aspiag è nata molti anni fa ed è cresciuta nel tempo, sia in termini di presenza che di visibilità per i nostri prodotti nei loro punti vendita; una crescita graduale ma sempre in forte consolidamento. Da sempre ci accomunano i medesimi valori e filosofie aziendali, quali il rispetto e la valorizzazione del territorio e del suo tessuto socioeconomico. Sono proprio i prodotti tipici di qualità, valorizzati in Aspiag con il brand “Sapori del Territorio”, il file rouge che lega Lattebusche

a questo importante Gruppo e che ci permettono di tutelare la nostra Terra e i nostri Soci, “custodi” del nostro bellissimo territorio montano, notoriamente fragile e difficile da vivere.

3.Centrali nella strategia di sviluppo di Lattebusche sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete concretamente in pratica nella vostra attività?

Lattebusche è un’azienda che ha sempre cercato di crescere in armonia con il territorio, la fonte della propria eccellente materia prima, il latte fresco, che dona caratteristiche organolettiche distintive e talvolta uniche alle proprie produzioni. Fondamentale è anche l’impegno di Lattebusche nel garantire le condizioni per cui i propri Soci allevatori possano rimanere in montagna, mantenendo un presidio fondamentale per la cura dell’ambiente naturale. Al centro del progetto di Lattebusche c’è il consumatore. Per

questo motivo l’azienda, oltre a continui e rigorosi controlli lungo tutta la filiera (oltre 500.000 all’anno), ha destinato importanti investimenti per l’aggiornamento tecnologico degli impianti produttivi, garantendo così elevati standard qualitativi e igienico sanitari.

Un rapporto sempre più stretto con i produttori locali: quando la GDO accorcia la distanza tra produttore e cliente

Unire localismo e sostenibilità per generare valore condiviso, supportando un consumo consapevole e uno sviluppo sostenibile del tessuto produttivo locale, stringendo legami sempre più forti con i produttori del territorio: sono questi i presupposti su cui si fonda l’impegno di Aspiag Service Despar per valorizzare, attraverso la propria rete distributiva, i prodotti tipici realizzati grazie alla passione e alla competenza di tante imprese che hanno le loro radici nelle cinque regioni in cui siamo presenti. Un rapporto tra Aspiag Service Despar e i produttori locali che nasce dalla comune volontà di valorizzare le produzioni di eccellenza e che si fonda sulla consapevolezza degli aspetti positivi che una filiera corta presenta sia per i produttori che per il cliente finale in termini di sviluppo delle economie e delle realtà locali, di minor impatto ambientale, di maggiore trasparenza e tracciabilità e non ultimo della maggiore focalizzazione sulla qualità dei prodotti. Un legame con i produttori del territorio che ha anche lo scopo di facilitare la crescita del valore del sistema produttivo agroalimentare locale attraverso il potenziamento e l’innovazione di canali promozionali e di commercializzazione che possano favorire la nascita di sinergie e collaborazioni tra le diverse realtà. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Aspiag Service Despar a manifestazioni ed eventi sul territorio quali “Made in Malga” e “Formaggio in Villa” che rappresentano occasioni per rafforzare la relazione con i produttori, ribadendo il ruolo di Aspiag Service Despar come promotore delle filiere locali all’interno del mercato della grande distribuzione.

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“Sapori
di Annamaria Buso Responsabile progetto Sapori del Territorio Aspiag Service Despar
Regione
Antonello Santi

All news. Informazione locale ogni 20 minuti. Dalle 7 di mattina tutti i giorni,

tutto il giorno

Radio Veneto24 è davvero la radio che mancava

Grande entusiasmo intorno all’iniziativa editoriale che offre informazione locale no stop, in onda già su app, streaming, smart device

Data di nascita: lunedì 4 settembre 2023. Segni particolari: unica nel suo genere. È questa la carta di identità di Radio Veneto24, la prima radio all news in Veneto che ha ufficialmente iniziato le trasmissioni con il primo lunedì di settembre. Un successo travolgente per i primi giorni di messa in onda: innumerevoli i feedback positivi degli ascoltatori che hanno iniziato a seguire i notiziari e le rubriche quotidiane attraverso la app (per Ios e Android), i dispositivi smart, lo streaming nel sito. Radio Veneto24 ha dimostrato di essere davvero la radio che mancava, catalizzando l’attenzione dei veneti che hanno scritto, commentato, chiesto maggiori informazioni su questa iniziativa editoriale fortemente voluta da Give Emotions, editore anche dei mensili La Piazza e della testata web quotidiana Lapiazzaweb.it.

I NOTIZIARI.

Radio Veneto24 propone informazione locale ogni 20 minuti.

Dalle 7 di mattina tutti i giorni, tutto il giorno, la redazione si occupa di informare senza stop gli ascoltatori. Politica, cronaca, attualità, economia, ma anche informazione di servizio, cultura, sanità sono i temi che trovano spazio nei notiziari in continuo aggiornamento. Un flusso ininterrotto di notizie che sono scritte e lette dai due redattori: Marta Zatta e Mirco Cavallin, coordinati dal direttore Giorgia Gay. Sul campo, ogni giorno a raccontare le storie del territorio, ci sono i corrispondenti locali: Sara Busato da Padova, Marika Andreoli da Venezia, Elena dal Forno da Treviso, Antonio Di Lorenzo da Vicenza, Alessia Soriolo da Verona, Giovanni Monforte dal Veneto Orientale. A completare il team, lo speaker Matteo Zini, Calogero Gambino in produzione.

LE RUBRICHE QUOTIDIANE.

Il palinsesto di Radio Veneto24 propone rubriche quotidiane a cura di opinionisti esperti in diversi settori: Riccardo Sandre per l’economia, Stefano Edel per lo sport, Micaela Faggiani per “Protagonisti a Nordest” e “Mondo Donna”, che vi abbiamo presentato nel precedente numero del nostro giornale. A loro si è aggiunta anche la voce di Alda Vanzan con la rubrica quotidiana “Alda Frequenza, Politica e dintorni”. Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto.

Alda Vanzan

Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto

Grande l’attenzione di Radio Veneto24 per lo sport, grazie a una redazione dedicata che si occupa di informare sulle discipline più seguite ma anche sugli sport minori. A cura di Stefano Edel è l’appuntamento quotidiano con il calcio delle squadre venete di serie A, B e C. Appuntamenti settimanali sono poi dedicati alla pallavolo (serie A e B) con Giovannni Monforte e al Rugby veneto di serie A e B con Cristiano Aggio, che si occupa anche di raccontare il calcio veneto “minore”. Al basket dà voce Mirco Cavallin, a cui è affidato anche il riepilogo degli ap-

puntamenti del weekend sportivo, ogni sabato. Infine, spazio alle altre discipline sportive nella rubrica settimanale a cura di Monforte. Tra i contenuti quotidiani, trova anche spazio un appuntamento con il notiziario della giunta regionale del Veneto a cura dell’Agenzia Veneto Notizie. E poi spazio alle rubriche “Le buone abitudini” ed “Eventi e spettacoli”, mentre altre sono di imminente attivazione: Salute e Agricoltura. Insomma, il palinsesto già ricco è destinato a crescere ancora con l’unico obiettivo di informare, sotto ogni punto di vista.

COME ASCOLTARCI.

A casa, a lavoro, in mobilità: Radio Veneto24 è sempre accessibile. Al momento è possibile ascoltare i contenuti attraverso la app scaricabile negli store, con gli smart device attivabili attraverso il comando vocale “Alexa, fammi ascoltare Radio Veneto24”, in streaming dal sito www.veneto24.it. Imminente la diffusione anche nel sistema Dab, destinato ad affiancarsi al “vecchio fm”.

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Regione

Lavoro, alimentazione, attività fisica: ricominciare nel segno del benessere

Si torna alla routine quotidiana

Settembre è un mese in genere difficile: ricomincia la routine quotidiana e, dopo le vacanze, è faticoso ritornare a mantenere i ritmi sostenuti della vita di tutti i giorni. La ripresa può essere impegnativa, a volte anche causa di stress – il lavoro, il traffico, le corseeppure qualche piccolo accorgimento per combattere la “sindrome da rientro” e ripartire ritrovando energia e motivazione può essere utile. Il rientro al lavoro e l’organizzazione delle giornate produttive, fra impegni scadenze e appuntamenti, sono passaggi che vanno affrontati gradualmente, per consentire a mente e fisico di riabituarsi alla routine pre-vacanza. Può essere una buona abitudine fare una programmazione compilando delle “to do lists”, “planning” con gli obiettivi da raggiungere nell’arco della giornata. Affinché si possa adempiere a tutti i compiti, è bene partire con pochi obiettivi e cercare di portarli a termine nel modo migliore possibile. E’ utile pensare al mese di settembre come un tempo per “carburare”, incrementando gradualmente la lista delle cose da fare, fino ad arrivare allo standard cui si è abituati. All’interno dei planning vanno inserite anche le attività lavorative. E’ stata dura riprendere a lavorare dopo un periodo di svago e ancora risulta faticoso mantenere i ritmi e gli orari di quando si è a pieno regime; il trucco è vivere questa fase con più serenità possibile, limitando l’ansia e cercando Prosegue alla pag. seguente

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SETTEMBRE 2023
“Sindrome da rientro”, i segreti per ripartire alla grande
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Giovani e Salute

Tornare a scuola senza avere nostalgia delle vacanze

Si torna alla routine

Segue dalla pag. precedente

Ricominciare non è facile per nessuno e, come gli adulti devono riprendere a settembre la loro routine così anche i bambini e i ragazzi devono fare i conti con il tanto temuto inizio della scuola, dopo tre mesi di relax! Le vacanze sono già un ricordo lontano e la campanella di scuola ha già decretato il nuovo inizio ma ancora si fa fatica a trovare il ritmo giusto e la giusta concentrazione: bisogna svegliarsi presto, fare i compiti, studiare…. Ma ci sono anche gli aspetti positivi che rendono piacevole il ritorno a scuola: si ritrovano gli amici, ricominciano le gite, si può stare in compagnia e riprendono le uscite. Se da una parte, però, rivedere i compagni di classe può aiutare ad affrontare meglio la scuola, dall’altra, nonostante i libri delle vacanze estive, non si è più abituati alla routine scolastica fatta di compiti, verifiche, interrogazioni, lezioni… All’inizio può sembrare pesante, ma si può iniziare con il cambiare le abitudini: ad esempio, si potrebbe andare a dormire prima, in modo tale da fare meno fatica a svegliarsi la mattina più attivi per seguire attentamente le lezioni e fare i compiti. Bisogna, poi, sempre iniziare con calma e procedere gradualmente: i primi giorni è possibile ambientarsi facendo lezioni più brevi e meno intense, con un carico più limitato di compiti, in modo equilibrato senza ecces-

si faticosi che possono scoraggiare in partenza. Lo studio, poi, non deve occupare tutto lo spazio nella giornata dei ragazzi che devono poter coltivare le loro passioni. È bene, dunque, insegnare sia ai più grandi sia ai più piccoli a pianificare la giornata: andare a scuola, fare i compiti dandosi degli orari e delle scadenze, per poi finire all’orario prestabilito e ricompensarsi con un’uscita con gli amici, la pratica di un hobby o di un’attività sportiva. Lo sport, peraltro, è fondamentale per i ragazzi: aiuta a mantenerli attivi, a sfogarsi e a sviluppare la loro vita sociale. Per muoversi di più, inoltre, i ragazzi, potrebbero andare e tornare da scuola a piedi o in bici! Accompagnare l’attività scolastica ad una dieta sana ed equilibrata è fondamentale: mangiare bene migliora lo sviluppo fisico e cognitivo dei ragazzi, aiutandoli a mantenere la concentrazione in classe, durante il pomeriggio mentre studiano e fanno i compiti e anche nelle attività sportive. Ci può essere l’ansia soprattutto per chi inizia un nuovo percorso e non conosce nessuno e cambia insegnanti; in questo caso, anche se un po’ di paura ci può stare, è bene contenerla e vivere il passaggio con curiosità ed entusiasmo verso nuovi obiettivi di crescita.

di svolgere al meglio le incombenze lavorative, la cui mole all’inizio è bene sia contenuta per poi incrementare con progetti più impegnativi in un secondo momento. Dopo le vacanze, inoltre, è bene tornare ad una sana alimentazione, dopo le concessioni e gli abusi estivi. Questo non significa sottoporsi ad un regime alimentare punitivo e restrittivo, ma semplicemente corretto e bilanciato: una persona che segue uno stile di vita sano tutto l’anno non compromette il lavoro svolto per qualche giorno di relax! Le vacanze, al contrario, possono essere produttive anche da questo punto di vista perché aiutano a ricaricare il corpo e la mente abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress che è causa, ad esempio, di gonfiore e ritenzione idrica. Non produce risultato ridurre drasticamente le calorie: il corpo e la mente non daranno gli stimoli giusti per le attività della ripresa già di per sé faticosa e impegnativa; al contrario si può optare per una dieta bilanciata nei suoi macronutrienti e con i dovuti sfizi che una volta a settimana sono più che meritati. Non va trascurata l’idratazione che aiuta ad eliminare il gonfiore, a drenare i liquidi in eccesso, ma anche a mantenere il tono muscolare.Si riparte anche con l’attività fisica che scarica le tensioni e fa stare bene. Anche in questo caso il segreto è la gradualità con cui si torna a praticare l’esercizio fisico, per ritrovare lentamente durata ed intensità negli allenamenti, stabilendo degli obiettivi raggiungibili e per questo gratificanti nei risultati non solo sul piano fisico ma anche psicologico. Le sedute di allenamento vanno programmate con cura e nel rispetto dei propri limiti.Riprendere piano piano tutte le attività, iniziando a mangiare sano e facendo movimento, il tutto gradualmente senza imporsi di riuscire a raggiungere immediatamente i livelli precedenti alle vacanze rappresenta dunque un buon inizio. Calma e pazienza, insomma, sono le parole chiave. Può sembrare stressante pensare alla routine quotidiana e questo è il motivo per cui è bene dedicare del tempo al relax ma anche continuare a praticare attività all’aria aperta, proseguendo anche se in modo più limitato ciò che più di frequente si fa nel periodo estivo: uscite, passeggiate, viaggi, senza rinchiudersi drasticamente in spazi chiusi. Fra le attività da praticare all’aria aperta potrebbe essere una buona idea quella di fare un po’ di meditazione; bastano anche pochi minuti al giorno! La meditazione aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo e migliora lo stato di salute. Aiuta, insomma, ad affrontare le giornate, soprattutto quelle stressanti, in modo lucido e controllato. Aiuta, inoltre, a migliorare la respirazione e a bruciare gli accumuli di adipe migliorando il metabolismo. Bisognerebbe, poi, per far fronte a giornate piene ed impegnative, dedicare il giusto tempo al sonno: almeno 8 ore a notte gli adulti, 10-12 ore i più piccini. La mattina si è più ricchi di energie, con ricadute positive anche sull’attività cerebrale. Infine, è bene ritagliarsi qualche momento da dedicare a qualcosa che sia appagante e che faccia stare bene: una giornata di shopping per ricompensarsi, una serata fuori con gli amici, un pomeriggio al parco…; insomma ogni tanto è anche giusto dedicarsi una piccola coccola, prendersi del tempo da regalare a se stessi e alle passioni per compensare gli sforzi che si fanno durante l’anno e di cui si capisce la mole proprio al rientro dalle vacanze, quando diventa difficile la ripresa. Per ricominciare e per portare avanti una routine che durerà gran parte dell’anno è bene, dunque, avere equilibrio e consapevolezza, gli eccessi al contrario non aiutano!

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Intervista. L’amministratore delegato Vincenzo Papes: “I pazienti scelgono di tornare nei nostri centri”

Centro di Medicina, un network per la salute al servizio del territorio

Il tema della sanità e dell’importanza di trovare specialisti competenti e strutture adeguate a cui affidarsi è all’ordine del giorno. Vincenzo Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina, un network per la salute che conta ad oggi 45 centri medici con oltre 3000 addetti, racconta punti di forza e criticità della sua impresa.

L ei nasce come sportivo nel mondo del calcio e poi si è convertito a imprenditore.Cosa le ha dato l’esperienza precedente come valore aggiunto per poi creare questa realtà?

Innanzitutto la capacità di saper gestire i professionisti, che prima erano calciatori e ora medici, e in secondo luogo la competenza nel coordinare le persone mettendone in risalto le qualità. Il calcio mi ha insegnato il valore della squadra in cui ci sono sia “i migliori”, sia coloro che magari hanno doti meno marcate, ma che restato comunque indispensabili. Oggi abbiamo oltre 3000 addetti tra dipendenti e medici specialisti, ognuno di loro è essenziale all’interno della nostra organizzazione.

Oggi il centro di medicina è una realtà molto conosciuta è affidabile. Come ci siete arrivati?

L’affidabilità nasce prima di tutto dall’apprezzamento da parte delle persone dei nostri servizi. I pazienti provano i nostri centri e scelgono di tornare perché si sono trovati bene. Si tratta di un lavoro che portiamo avanti da anni e che ci ha permesso di costruirci questa immagine. Un vantaggio però ci arriva anche

dalle strutture, che comunicano anche attraverso l’estetica. Le persone arrivano già con i loro problemi, quindi è importante che si sentano a loro agio e accolte nell’ambiente. Fondamentale è poi la capacità dei dipendenti di trasmettere energia e organizzazione e infine la tecnologia su cui abbiamo sempre investito: il paziente deve accorgersi che nei nostri centri è in un posto sicuro, dove può trovare risposta ai suoi problemi.

Sappiamo che la sanità pubblica ha un problema molto grave di carenza di medici e molti vi accusano di esserne la causa “rubando” i medici al pubblico. Crede che questo sia vero?

che lavorano nel pubblico per vari fattori, ma al contempo non è vero che il privato non ha problemi di personale. Anche noi fatichiamo a trovare professionisti perché la richiesta di prestazioni aumenta e i medici che la soddisfano sono sempre gli stessi. In futuro quindi anche nel privato i pazienti non riusciranno ad avere la prestazione la mattina o la settimana successiva perché mancano professionisti nel campo sanitario. Per questo è necessario togliere il numero chiuso per l’accesso amedicina e aumentare le borse di studio per le specialità che più soffrono la carenza permettendo

Un’ultima domanda all’uomo imprenditore. Quanto è difficile fare impresa oggi? Cosa chiede alle Istituzioni per poter continuare a crescere?

Il Centro di Medicina è forse il gruppo più privato di tutti perché è nato come privato e solo successivamente ha acquisito qualche struttura convenzionata. Quindi abbiamo il privato nel nostro Dna. Non abbiamo richieste, a noi interessa solo la possibilità di lavorare senza un sovraccarico di burocrazia, regole certe che ci consentono di continuare ad investire in tec-

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Vincenzo Papes. Amministratore Delegato di Centro di medicina.

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