La Piazza della Riviera est - 2013apr n51

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della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.51 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.51 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Mira Respinta la sfiducia a Serena Giuliato

Sanità I piani della Regione per la sanità veneta pagg.

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Mira Amianto, cresce la paura nel territorio

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EDITORIALE

la manuTenzione può salVare la ViTa

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano

Nell’area sud della Riviera del Brenta, e cioè nei comuni di Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Camponogara, c’è sempre più il rischio di case obsolete che possono crollare da un momento all’altro. Per questo motivo gli uffici tecnici dei comuni e i sindacoidi Campolongo e Campagna Lupia invitano... pag. 12

Tour di Villa in Villa sul naViglio

La Pro Loco di Mira organizza un tour in quattro ville, del territorio, in sei appuntamenti domenicali partiti ad aprile. Le prossime date sono il 26 maggio, il 16 giugno, il 21 luglio, il 15 settembre e il 20 ottobre. L’edizione di quest’anno è la terza e propone la visita di cinque nobili dimore lungo il Brenta. pag. 20

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Emergenza casa, centinaia gli sfratti Restano sfitti migliaia di appartamenti. E’ triplicato il numero delle famiglie in difficoltà

S

ituazione casa, è emergenza in Riviera del Brenta e nel Miranese. Ci sono quasi 500 sfratti da risolvere con 250 casi nuovi ogni anno, che si aggiungono a quelli vecchi. Le cifre preoccupanti della crisi che morde le famiglie nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese, non lasciano certo allegri gli amministratori pubblici. Resta poi aperta la questione dei tanti alloggi sfitti perché invenduti, conseguenza della bolla immobiliare degli anni scorsi. A parlarne, denunciando la situazione è il sindaco di

paVimenTaZioni

Campagna Lupia Fabio Livieri, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13. Livieri racconta una situazione complessa. “Il dramma degli sfratti - spiega - è originato negli ultimi 12 mesi, soprattutto da gente che perdendo il posto di lavoro non riesce più a pagare il mutuo e le banche fanno partire le procedure di pignoramento del bene. I nuovi casi di sfatto sono una ventina al mese, di questi 15 circa arrivano da mutui non pagati e 5- 6 da morosità nel pagamento dell’affitto. Nel primo caso i

protagonisti sono soprattutto giovani coppie italiane e famiglie monoreddito o operaie, nel secondo stranieri che non ce la fanno più a mantenere i propri cari nel nostro paese e che per prima cosa fra il non fornire il cibo e pagare l’affitto, preferiscono rinunciare a saldare la seconda incombenza”. Ai 250 nuovi sfratti annui se ne aggiungono in questo momento altrettanti. giacenti con le proroghe dagli anni precedenti”.

L’Intervento

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a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i lavoratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica... *segretaria Cisl Veneto

continua a pag.

6

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Il lavoro è vita, anche per il Veneto

PIETRE NATURALI

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atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indicazione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tassazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che finalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il declino. continua a pag. 3

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EDITORIALE

segue da pag.

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Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere

Martellago

l’aVis aumenTa le donazioni

Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano

VIVAI BARENDI P.A. MORENO

Rinnovati i vertici del direttivo dell’Avis di Martellago. Presidente è Nicola Nicastri, vice presidente vicario Gianna Moras vice presidente Ivano Zanzo . Segretario è Lucio Lazzari. Amministratore: Pierdomenico Rocco. Consiglieri: Filippo Bernardi Roberto Boato, Onorino Cosmo, Ferruccio De Rossi Tarcisio Simionato, Lucia Vian Collegio Revisori dei Conti, Presidente: Paride Costa Consigliere: Enzo Michieletto, Ilario Poli L’Avis Comunale Maerne Olmo ha fatto registrare durante il 2012, un incremento del 7% circa delle donazioni, la seconda crescita percentuale della provincia.

Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno

PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI

Riviera mira 13 tonnellate di rifiuti scoperti in laguna sud pag.

La Provincia di Venezia, con il Museo di Torcello, ha aderito al progetto europeo “Open Museums”, progetto finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni e 856 mila euro ripartiti nel triennio 2011-2014 tra undici partner italiani e sloveni. L’obiettivo è trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, attraverso una modernizzazione e riqualificazione, che passa anche attraverso il riallestimento delle collezioni e l’impiego delle nuove tecnologie. Capofila del progetto è la Provincia di Ferrara.

Campagna lupia

I tagli ai trasferimenti fanno aumentare l’Imu pag.

Camponogara

La elementare di Prozzolo non chiuderà pag.

Provincia serVizi

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spazi aperTi

Oasi Lycaena, la natura in mostra

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Regione eConomia

Fare squadra contro la violenza sulle donne pag. 22

pag.

CulTura

Le vitamine per il teatro in 14 spettacoli pag.

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Decrescita per virtù e per necessità pagg. 30-31

Turismo

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo pag. 32

arTe

A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento pag.

Pari opportunità fra uomini e donne nel mondo del lavoro. E’ stato siglato lo scorso 10 maggio un protocollo d’intesa nella sede della Direzione territoriale del Lavoro di Venezia, tra il direttore Michele Monaco e la consigliera di Parità della Provincia di Venezia Allalisa Vegna. L’accordo, che rinnova una collaborazione già avviata nel 2009, prevede che le parti si impegnino a realizzare iniziative per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere. Comune sarà inoltre l’impegno a promuovere e organizzare azioni comuni di formazione, approfondimento e informazione per favorire la piena applicazione della normativa vigente in materia di pari opportunità tra uomo e donna.

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Finanziamenti europei

uomini e donne “uguali” nel laVoro

A Venezia la mostra-evento

Camponogara - Via delle Prete, 7

la proVinCia aderisCe a “open museum”

Pari opportunità

“Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Ca’ d’Oro” è il titolo della mostra evento proposta dalla soprintendenza per il Polo Museale Veneziano, Soprintendente Giovanna Damiani, in collaborzione con MondoMostre, a cura di Claudia Cremonini e Flavio Fergonzi. In mostra le opere, p meglio i capolavori di due straordinari collezionisti, nonno e nipote, riuniti per la prima volta alla Ca’ d’Oro, la dimora che il primo, il barone Giorgio Franchetti, scelse per contenere i suoi tesori. Accanto alle raccolte antiche del nonno viene esposta la non meno rara collezione di Giorgio jr che documenta il nuovo dell’arte italiana del secondo dopoguerra. La mostra prenderà il via il prossimo 30 maggio e sarà aperta al pubblico fino al 24 novembre presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. E’ un marchio registrato. Editore

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Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE: Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese OSPEDALI Vede la luce un’potesi di taglio di oltre 1800 posti letto Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 posti letto. Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso che ne perderà 244, Venezia con 222. Il presidente Luca Zaia però non condivide i numeri. “Diminuzione reale - dice non superiore a 400 posti letto ospedalieri in tutto”. Ci saranno meno primari, il loro numero passerà dagli attuali 864 a 725. Invariata l’area privata con 3.020 assegnazioni

Sanità, meno posti let

di Alessandro Abbadir

Da luglio sarà istituita “l’impegnativa di cura domiciliare”. Stanziato un fondo da 90 milioni di euro

Pigozzo (Pd): “Ci spieghi come vuole comportarsi la Regione con le strutture intermedie”

T

agli ai posti letto e potenziamento del servizio domiciliare, è su questi due versanti che la Regione ha intenzione di agire per razionalizzare e rendere più efficaci i servizi della sanità veneta. Si tratta, è bene sottolinearlo, di ipotesi di tagli che non sono ancora stati deliberati dalla giunta e quindi da prendere con la massima cautela. Da queste stime qualcosa comunque si capisce: i tagli riguarderanno tutte le province, in particolar modo quelle di Padova e Verona. Emergono dalla bozza delle nuove schede ospedaliere tagli ai reparti di degenza previsti dal nuovo piano socio sanitario, da un anno “congelato”. I posti letto che la Regione avrebbe intenzione di tagliare sono oltre 1800. Si passerebbe da 19.040 posti letto a 17.202. Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 e quasi 500 posti letto. Diversi però sono i conti fatti dal presidente della Regione Luca Zaia che ha confutato i numeri. “Attenzione - ammonisce - perché il taglio reale alla fine non supererà, nel complesso, i 400 che, divisi per gli ospedali esistenti fa 7 letti ad ospedale”. C’è poi una suddivisione importante. Gli ospedali saranno, secondo questo piano in hub (alta specialità) e spoke (intensità di cure medio-bassa). Saranno hub Vicenza, Treviso,

il poliambulaTorio emergenCY a marghera

Richieste in continuo aumento

N

el dicembre del 2010 Emergency aveva aperto, non senza difficoltà e vari bastoni tra le ruote, l’ambulatorio a Marghera per garantire assistenza sanitaria gratuita a chi non poteva permettersela. Extracomunitari, migranti “di passaggio”, poveri: questa la “clientela” a cui sembrava dovesse rivolgersi il nuovo servizio, prestato da medici e operatori volontari. Ma la crisi ha cambiato tutto e ora “l’ospedale di Emergency”, come lo chiamano tutti, è un centro di riferimento per l’intero quartiere, e non solo. In coda per una medicazione e un accertamento non si trovano solamente le persone da sempre e un po’ frettolosamente considerate “ai margini” della nostra società, ma anche pensionati che faticano a pagarsi le cure, disoccupati di lungo corso, giovani coppie alle perse con troppe spese e poche entrate. Molti italiani dunque, molte persone che comunque ottengono una risposta e un servizio che ormai si è radicato in una realtà del tutto particolare come quella di Marghera e del suo tessuto sociale. Dai residenti l’ospedale di Emergency è visto come un servizio che mancava, come la possibilità di trovare sotto casa assistenza sanitaria e non solo. Il Poliambulatorio ha aperto in uno stabile messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Venezia ed è stato avviato grazie al finanziamento di Fondazione Smemoranda.”Svolgiamo un servizio di orientamento dei pazienti verso le strutture pubbliche, qualora ne avessero bisogno. – precisano i responsabili - Lo spirito del Poliambulatorio, infatti, è di collaborazione e integrazione con il Sistema sanitario nazionale. Sono sempre presenti mediatori culturali”.

Venezia, Padova e Verona mentre diventeranno spoke Belluno e Rovigo, che guarda caso sono le attuali province venete meno popolate. Negli ospedali ad alta specializzazione non saranno toccati i reparti di rianimazione, mentre succederà per gli ospedali spoke. Vediamo, ora, nel dettaglio provincia per provincia le ipotesi che la Regione ha messo in campo per poter snellire la sanità, ipotesi che dovranno fare i conti con le forze politiche in consiglio regionale prima di diventare realtà. Le più colpite saranno Padova e Verona Padova perderà 418 posti letto passando a 3.590 (3,87 per mille), Verona 492, arrivando 3.462 (3,81 per mille). Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso me perderà 244, Venezia perderà 222 posti letto arrivando a 3,21 posti letto ogni mille abitanti. Rovigo di posti letto ne perderà 202 ma in percentuale il taglio sarà cospicuo passando da 4,24 a 348 per mille. Belluno di posti letto ne perderà 103. Ovviamente con questo piano e questi tagli, ci saranno anche meno primari, che passeranno da 864 a 725, mentre l’area dei posti letto privata resterà invariata (3020) che però diminuendo quelli pubblici alla fine peseranno di più a livello percentuale. Un commento arriva subito dal consigliere regionale del Pd in commissione sanità Bruno Pigozzo: “Queste cifre – com-

menta Pigozzo - vanno prese con le pinze e saranno credibili solo quando saranno deliberate dalla giunta e portate in consiglio. Va detto poi che in questa operazione non si parla di realizzazione delle strutture di ricezione intermedie Si è colpito il settore pubblico salvando quello privato”. Se da un lato la Regione punta ad un taglio sostanziale dei posti letto, dall’altro vuole potenziale la domiciliarità. Sarà istituita entro luglio 2013 “l’impegnativa di cura domiciliare”. Sarà di fatto una rivoluzione per la famiglia che vorrà curare in casa un anziano o un disabile. Sarà istituito un percorso basato su cinque livelli, erogati dal servizio sanitario regionale. Le categorie saranno: basso bisogno assistenziale, medio bisogno assistenziale , alto bisogno assistenziale disabilità gravissime con necessità di assistenza a domicilio, grave disabilità psichica e intellettiva; grave disabilità fisico-motoria. Si punta a deospedalizzare gli anziani, seguendo un orientamento medico che vede fare notevoli progressi a queste persone fra le mura domestiche. Per questo c’è uno stanziamento di 90 milioni di euro. “E’ una rivoluzione culturale - dice l’assessore Remo Sernagiotto - con questa riforma le persone potranno essere assistite dai loro famigliari, ottenendo risultati migliori rispetto ad una ospedalizzazione e facendo risparmiare risorse”.


Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel territorio

Ospedla e di Chioggia con il nuovo ingresso

le Ulss veneziane

tto e più domiciliarità Servizi sanitari La Regione stanzia 30 milioni di euro l’anno e, se necessario, assumerà personale

Esami e visite anche a tarda sera, a settembre dovrà essere tutto pronto di Nicola Stievano

“U spalla pag 5 per vene-

na rivoluzione culturale”: così il governatore veneto Luca Zaia ha definito la scelta di aprire gli ospedali anche di notte, dalle 20 alle 24, per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Si parte da settembre ma la macchina si è già messa in moto, perché tutto dovrà essere pronto per il primo di settembre. Da allora si farà su serio e si capirà quanto sarà apprezzata l’iniziativa che ha lo scopo di ridurre le liste di attesa per esami e visite e agevolare chi lavora. Sulla carta l’idea di non dover ricorrere a permessi o a ferie sembra piacere a molti, poi ci sarà la prova del nove direttamente “sul campo”. In alcune città i pazienti sono già abituati alla “sanità serale” con l’apertura fino all’ora di cena degli ambulatori medici e di alcuni servizi privati convenzionati. Ora la Regione vuole fare un passo avanti e prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere pronta a partire entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche, sofisticati e costosi, che restano spenti per lunghe ore. “E’ una nuova filosofia – ha detto Zaia – che si rivolge prima di tutto ai 5 milioni di veneti che ci chiedono tempi più veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma anche per la definizione del percorso di controlli ed esami dopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle al minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori è garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, se necessario, ci saranno anche delle nuove assunzioni.

ziane

L’ospedale di Chioggia rimesso a nuovo

Obiettivo: servizi e risparmio L

a sanità fra tagli, razionalizzazioni e ottimizzazione dei servizi previsti dalle schede territoriali e dal nuovo Piano socio-sanitario, insieme con la riorganizzazione della rete ospedaliera, scommettendo sulla qualità e quantità delle cure. Che scenari si aprono nel futuro prossimo venturo? Come si muoveranno i direttori generali in un contesto di riduzione dei costi? Nel Veneziano spicca il caso di Chioggia, all’interno dell’Ulss 14, che, proprio in una stagione di austerity e tagli, è riuscita a dare in termini di efficienza e novità una risposta ad una richiesta di buona sanità che da anni saliva dal territorio. La soluzione del “vecchio” ospedale rimesso a nuovo ha conciliato l’esigenza di contenere i costi - ridimensionando progetti più ambiziosi legati alla realizzazione di nuove strutture - e di migliorare il servizio, qualificandolo. “Nel caso di Chioggia - commenta il direttore generale Giuseppe Dal Ben - c’era una struttura obsoleta, non adeguata non solo alle esigenze della cittadinanza, ma anche a quelle dei tantissimi turisti che affollano le spiagge durante la stagione estiva. Mettendo assieme la professionalità del personale e un ridisegno più moderno dei reparti, siamo riusciti a dare un nuovo aspetto all’ospedale. Che ora è più accogliente, più a misura di paziente, più razionale nella distribuzione degli spazi”. A Venezia l’Ulss 12 aderisce alla sperimentazione delle visite “notturne” per accoriciare i tempi di attesa delle prestazioni diagnostiche con l’intento di portarli agli standard indicati dal ministero della Salute. “Sempre avendo in mente le esigenze dei cittadini - prosegue Giuseppe Dal Ben che è direttore generale anche dell’azienda sanitaria veneziana - ci siamo attivati per primi (come chiesto dalla Regione) nel campo delle prestazioni notturne alla Ulss 12. Gli utenti hanno dimostrato di gradire molto la possibilità di fare indagini diagnostiche in orari extra. Si tratta di un primo passo per accorciare le liste d’attesa. Certo, non basta solo questo: tutti dovremo lavorare molto sull’appropriatezza delle prescrizioni mediche per calmierare in modo efficace e duraturo la domanda di prestazioni”.

Cavarzere Continua la sperimentazione della Cittadella Sociosanitaria

V

ia libera della sperimentazioni di tipo ambulatoriale alla cittadella Sociosanitaria di Cavarzere e per la struttura riabilitativa di Motta di Livenza. Un premio alle eccellenze deciso a inizio maggio dalla Quinta Commissione regionale che ha approvato il progetto di legge 324 di inziativa della Giunta veneta relativo alle “Stabilizzazioni delle sperimentazioni gestionali di Cavarzere e Motta di Livenza”. “La sanità veneta del futuro non può prescindere dalle eccellenze e dalle sperimentazioni che funzionano e producono risparmi. Per questo il via libera alle sperimentazioni di Cavarzere e Motta di Livenza è un passaggio importante” hanno commentato il presidente della Commissione Sanità, Leonardo Padrin, e il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond. “La stabilizzazione di queste esperienze - hanno proseguito - è il riconoscimento di un sistema che ha dimostrato di funzionare molto bene, da un lato tenendo vive due importanti strutture per il territorio, dall’altro puntando sulla qualità della cura e dell’assistenza”. “Le sperimentazioni gestionali pubblico-privato per le struttura riabilitativa di Motta di Livenza e di tipo ambulatoriale di Cavarzere devono proseguire. Ci riserviamo di apportare le necessarie correzioni in aula per evitare contraddizioni e fraintendimenti con le indicazioni del Ministero della Salute”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo. “Avevamo proposto di adeguare il provvedimento secondo quanto il Ministero chiedeva, in applicazione della spending review. Ma da parte della maggioranza è arrivata la bocciatura. In ogni caso - conclude Pigozzo - la continuità delle sperimentazioni regionali dovrà essere integrata con le schede ospedaliere e territoriali delle aree interessate, che auspico vengano approvate a breve”. O.J.


6 Mira L’Intervento

Territorio

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

Politica Non passa il tentativo delle opposizioni di defenestrare la presidente del consiglio

Serena Giuliato, sfiducia respinta di Alessandro Abbadir

F

ra maggioranza e opposizione a Mira è scontro totale. La questione che in queste ultime settimane ha preso banco, è stata quella della mozione di sfiducia alla presidente del consiglio comunale Serena Giuliato. Una mozione presentata dalle opposizioni che la ritengono del tutto inadeguata a ricoprire la carica che ha. Questo anche alla luce della vicenda che ha portato all’allontanamento dell’ex assessore Roberta Agnoletto e per la gestione di alcuni concitati consigli comunali occupati da alcune persone, per sottolineare l’emergenza casa. Ovviamente la riconferma della Giuliato, visti i numeri a disposizione della maggioranza è stata ovvia, ma non sono mancati momenti di tensione. In quanto la stessa Giuliato è stata messa sulla graticola per due ore con attacchi furibondi da parte delle opposizioni. I grillini però hanno voluto difenderla a spada tratta, dando una fiducia incondizionata all’operato della loro presidente. A difendere subito la Giuliato è intervenuto il capogruppo Mauro Berti. “Io - ha detto Berti in consiglio comunale - non ho mai riscontrato alcuna imperizia da parte di Serena Giuliato, e rimango basito dal fatto di alcuni consiglieri, che hanno dato voce ai disturbatori e hanno visto in malafede il suo comportamento”. Fra le accuse delle opposizioni anche quella alla presidente del consiglio di aver ospitato nel suo blog un intervento del convivente, come replica ad articoli di giornale. La consigliera Luisa Mazzariol, “pasionaria“ grillina, ha difeso a spada tratta quell’ intervento, sottolineando che si trattava di una doverosa precisazione dopo le polemiche sul fatto che i consiglieri di maggioranza avevano rigettato la richiesta di rinunciare al compenso, previsto dal gettone di presenza, nel parlamentino. Le opposizioni però hanno martellato la Giuliato con scientificità. “La Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Mira - ha detto il consigliere

neWs

Pd e Pdl restano convinti “E’ una figura inadeguata a guidare il parlamentino cittadino” Il municipio di Mira e Serena Giuliato

del Pd Gabriele Bolzoni - è appiattita sulle posizioni del sindaco, e manca costantemente del doveroso rispetto dei diritti di tutti i consiglieri, in prima linea di quelli di minoranze. Certo, farà “spallucce”, visto che sarà riconfermata ma almeno inizi a riflettere sul rispetto del ruolo. I consiglieri che tutti, chi più e chi meno, rappresentano cittadini, comitati, associazioni, partiti”. Il consigliere del Pd Fabio Zaccarin ha chiesto alla Giuliato di “fare ammenda di questa sfiducia e di capire a che livello di incomunicabilità ha gettato il dialogo fra maggioranza e opposizione a causa del suo comportamento settario”. La Giuliato dopo aver sentito tutti, ha detto di aver ”ascoltato le

critiche ed essere pronta a fare di meglio nel futuro”. Scontato il risultato finale del voto. La mozione di sfiducia infatti è stata respinta con 12 voti contrari 7 favorevoli ( Pd e Pdl) 2 astensioni (la stessa Giuliato e il consigliere Mattia Donadel), mentre l’ex sindaco Roberto Marcato è uscito dall’aula. Il sindaco Alvise Maniero ha invece presentato la neo assessora all’Ambiente, Energia e Sport Maria Grazia Sanginiti. Anche su questo, ci sono state delle precisazioni. Il sindaco ha assicurato che il nuovo assessore è stato scelto per le sue capacità e curriculum, e non per il fatto che è la moglie del deputato a 5 Stelle Emanuele Cozzolino.

di Franca Porto*

segue da pag.

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...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità. *segretaria Cisl Veneto

Pansac

Cgil all’aTTaCCo: “resTano a Casa sempre gli sTessi”

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ansac International di Mira, buone notizie e qualche ombra. Per la nuova Pansac si va verso il rinnovo della cassaintegrazione che scade a giugno ma resta aperta l’incognita dei compratori, e si affacciano problemi con le banche, di accesso al credito e di liquidità. La Cgil annuncia battaglia legale sulla questione della mancata rotazione degli operai nell’attività produttiva. Ma facciamo il punto. La questione della vendita sarà affrontata solo nelle prossime settimane (a giugno) in una riunione ad hoc con il ministero dello sviluppo economico a Roma. Gli stabilimenti del gruppo Pansac

International costano nel bando complessivamente la cifra base di 34 milioni di euro. Nei cinque siti della Pansac sono in organico 685 dipendenti (utilizzati con la cassa integrazione), 550 nel Veneziano, sui 760 iniziali di quando cominciò la crisi. Intanto il commissario straordinario ha spiegato che, non ci saranno problemi per una ulteriore proroga della cassa integrazione che scade il giugno, per gli oltre 600 lavoratori degli stabilimenti di Marghera, Malcontenta e Ravenna, di cui 440 sono impiegati proprio a Mira. I problemi in questo momento sono con le banche, che stanno attuando una

stretta creditizia molto forte. Attualmente ha assicurato Capelletto, l’attività con il sistema del conto lavorazione prosegue spedita. Sono attive quindici linee produttive che impiegano oltre un centinaio di operai. Ma sulla questione della rotazione la Cgil è pronta a dar battaglia. Secondo la Cgil In fabbrica a Malcontenta di Mira, ci lavorano sempre gli stessi. Una cinquantina di persone che sono in cassa integrazione a zero ore, si sono rivolti al sindacato per far partire una causa legale contro un comportamento considerato discriminatorio. La causa è contro i manager che gestiscono le rotazioni. A.A.

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8 Mira Salute Convegno dell’Ona ad Oriago sugli effetti di materiali pericolosi

Amianto, la paura cresce In Riviera e nel Miranese oltre 1200 lavoratori esposti per aver lavorato nelle fabbriche della zona di Alessandro Abbadir

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i saranno conseguenze davvero pesanti nei prossimi anni a Mira e in Riviera del Brenta, a causa della pregressa esposizione all’amianto di tanti ormai ex lavoratori delle aziende della zona. La paura è di una ecatombe quando ci sarà il picco di incidenza delle malattie. I dati, sono stati esposti nelle scorse settimane ad un convegno a Oriago, dall’associazione Ona. Ecco le cifre e i rischi: in Riviera e nel Miranese sono oltre 1200 le persone che sono rimaste esposte all’amianto nelle fabbriche della zona e di Porto Marghera. Il picco delle malattie polmonari collegate, e delle morti conseguenti è previsto per il 2015 visto che ci sono periodi di incubazione di circa 40 anni. Su 600 esposti l’Ulss 13 in concerto con l’Ulss 12 ha fatto controlli ad hoc, riscontrando in molti malattie professionali. Lo scorso anno ad esempio sono stati trovati 41 casi di placche pleuriche a livello regionale, oltre 30 solo nella zona del veneziano. L’Ulss 13 con il direttore dello Spsal Flavio Valentini ha difeso l’azione della azienda sanitaria, ma è stato criticato da molti lavoratori che hanno denunciato come nel veneziano, certe malattie professionali, non vengano riconosciute. Al convegno ha partecipato anche il pm di Milano Maurizio Ascione, in prima linea nell’accertamento delle responsabilità delle morti collegate a queste patologie, e l’avvocato Enrico Perale. Tra le fabbriche nel mirino della zona, ci sono l’ex Mira Lanza che aveva fornaci rivestite di amianto, parzialmente la Nuova Pansac e la Marchi Marano. Circa un anno fa una sentenza ha riconosciuto i lavoratori addetti alla

In breve Tares, prima bolletta più alta Sono arrivate in queste settimane da parte di Veritas alle famiglie miresi le cartelle della Tares e la prima rata della nuova tariffa sui rifiuti, è più cara della Tia. La Tares è un nuovo tributo che va a sostituire la vecchia Tia. Tanti cittadini infuriati hanno telefonato in comune per il conto più salato che hanno ricevuto, ma l’ente locale si spiega: si tratta di un problema tecnico legato al fatto che le rate sono concentrate in tre. Al posto delle 4 precedenti.

Erba alta proteste e sfalci

manutenzione degli impianti, come soggetti esposti all’amianto e quindi con età pensionabile anticipata e con la necessità di fare continui controlli ai polmoni per l’insorgere di malattie come l’asbestosi, anticamera del mortale mesotelioma pleurico, un tumore che non lascia scampo. “È importante - ha detto Ascione - cercare di capire con quali modalità queste patologie si sviluppano, e il grado di responsabilità dei vertici delle imprese. Non vanno poi controllati solo i dipendenti delle fabbriche, ma tutti quelli che hanno respirato la sostanza”. Non è mancata la polemica. I responsabili dell’Ona hanno spiegato come nelle Ulss veneziane e all’Inail si assista a casi di “miracolati”. Per gli esperti di medicina dell’Università di Siena, tanti lavoratori avrebbero malattie gravissime come l’asbestosi, ma a Venezia questo non risulta. Davvero un mistero”.

Erba alta dappertutto con tantissimi residenti che hanno protestato per le condizioni delle aree verdi strade, e rive del Naviglio. Il comune è corso ai ripari avviando una serie di sfalci. La priorità, è stata data agli scoperti scolastici, quindi i parchi e le aree verdi e, infine, i cigli stradali. Erba tagliata all’asilo nido, “Primo volo”, la materna Villa Lenzi, l’elementare “Ugo Foscolo” e la scuola media “G. Leopardi” a Mira Taglio.

Costituzione consegnata a 116 alunni Cerimonia di consegna della Costituzione, in sala consiliare a Mira nelle scorse settimane. A ricevere il libretto della Carta costituzionale sono stati gli alunni delle classi quinte delle scuole elementari “Parini” di Borbiago, “Morante” e “Goldoni” di Oriago. In tutto 116 ragazzi accompagnati dalle loro insegnanti.

SERVIZI PARTE lO SPORTEllO DONNA

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partito nelle scorse settimane a Mira lo “Sportello Donna”. E’ operativo nell’edificio accanto al municipio. “Con questo progetto – spiega l’assessore alle pari opportunità Orietta Vanin – puntiamo ad attivare un luogo di ascolto, capace di fornire informazioni generali e specifiche su problematiche personali, psicologiche e legali, con funzione di sostegno e primo orientamento per le donne e la cittadinanza, in stretto collegamento con i Servizi socio-sanitari, per sviluppare ed approfondire tematiche con una forte connotazione di genere, che richiedono di essere affrontate con precise professionalità e sensibilità”. Nel concreto, “Sportello Donna” si propone di fornire tutela legale alle donne vittime di violenza o sopruso, usufruendo del protocollo firmato tra la Provincia di Venezia e l’Ordine degli Avvocati di Venezia. Vuole poi fornire consulenza psicologica, attivare percorsi di autostima, gruppi di auto-aiuto, percorsi di integrazione linguistica, culturale e sociale delle donne straniere. Si vuole dare consulenza lavorativa, con informazioni pratiche di orientamento, ma anche promuovendo la conoscenza delle opportunità legislative per chi vuole avviare un lavoro autonomo o una crescita professionale; essere tramite informativo con esperienze, sportelli e servizi presenti nel territorio provinciale che possano dare supporto in ordine a specifici problemi. Si vogliono promuovere eventi ed incontri su temi importanti quali: violenza domestica, mobbing, diritto di famiglia, medicina di genere, disagio alimentare, ma anche le dinamiche genitori-figli, la conoscenza di sé e del proprio corpo. Infine vuole essere punto di raccolta e diffusione di buone pratiche attivate nel territorio e in altri contesti; avviare una banca dati di ricerche, materiali, tesi di laurea sulle pari opportunità. “Un programma ambizioso – osservano l’assessora Vanin e il sindaco Alvise Maniero – che farà perno su figure volontarie di operatrici esperte in campo psicologico e psicoterapeutico, e quindi non comporterà costi per la collettività. Importante sarà pure il ruolo di proposta e di supporto organizzativo che potranno svolgere quei gruppi di volontariato (Centro Idea Donna, Gruppo MiraGio, Hilarius Gambarare Naturalis) che già hanno offerto il loro partenariato alle attività dell’assessorato alle Pari Opportunità, con l’obiettivo primario di dare vita ad una Consulta delle Donne”. Lo “Sportello Donna”, è attivato in uno degli spazi disponibili, nell’edificio del Genio Civile che sorge accanto al municipio e che è stato dato in comodato d’uso gratuito al Comune. Le operatrici volontarie sono disposizione, con orari che verranno presto definiti, per un A.A. minimo di sei ore settimanali distribuite in due o tre giorni.


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10 Mira Ambiente Iniziativa ecologica delle associazioni venatorie e cavanisti

La laguna sud piena di rifiuti Trovate 13 tonnellate di immondizia. Sono state caricate su una ottantina di imbarcazioni a Giare, Dogaletto e Porto San Leonardo di Alessandro Abbadir

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a laguna sud ridotta ad una discarica. Questa la brutta scoperta fatta nelle scorse settimane dalle associazioni venatorie miresi che con un centinaio di persone per un giorno intero, hanno ripulito la laguna dai rifiuti. Di rifiuti ne sono stati trovati ben 13 tonnellate a Giare di Mira, Dogaletto e Porto San Leonardo. Gli organizzatori sono stati oltre alle associazioni Venatorie di Mira, l’associazione Cavanisti, l’Ambito Territoriale di Caccia 5A5 l’associazione Pescatori Pensionati della Riviera del Brenta e del Miranese. “La manifestazione - ha spiegato in una nota per le associazioni Piergiorgio Fassini - ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, che a bordo di una ottantina di imbarcazioni messe a disposizione da cavanisti, cacciatori e pescatori si sono mosse nel territorio lagunare di Mira alla ricerca dei rifiuti abbandonati e portati dalla marea. Lungo l’argine di conterminazione lagunare che va fino alla spiaggetta delle Giare, lungo i canali

Accordo

lagunari Bondante, Bondantino e Cunetta e tra i “ghebi”, i volontari, muniti di sacchi delle immondizie e guanti di protezione messi a disposizione da Veritas hanno raccolto ben tre cassoni scarrabili di materiale per una quantità di rifiuti stimata in tredici tonnellate”. Ma cosa è stato trovato? E’ stata raccolta una miriade di contenitori di plastica di vario tipo (acqua, bibite, detersivi, ecc.) di cassette di plastica, frigoriferi, lavatrici, paraurti e ruote di automobili, tubi in pvc, polistiroli. Tutta immondizia caricata sulle barche dei volontari e portata ai magazzini dell’Associazione Cavanisti a Giare, dove i rifiuti sono stati scaricati e trasferiti nei cassoni scarrabili. “Manifestazioni di questo genere - continua Piergiorgio Fassini - hanno l’unico interesse di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’unicità dell’ambiente lagunare e su quanto prezioso sia il suo rispetto e la sua valorizzazione meriterebbero una maggiore attenzione. Viene da chiedersi: è perché invece di essere

ComuniTà ebraiCa e Comune insieme per CanCellare sCriTTe anTisemiTe

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critte antisemite, comune di Mira e comunità ebraica di Venezia sono dalla stessa parte e si impegnano a segnalarle e farle cancellare dai muri degli edifici. L’impegno è stato preso sindaco del comune di Mira Alvise Maniero di fronte al presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Riccar-

Un momento dell’iniziativa organizzata dai soliti ambientalisti la manifestazione è stata organizzata delle associazioni venatorie?”. Le associazione venatorie si tolgono però dei sassolini dalle scarpe nei confronti della maggioranza grillina. “Non si capisce perché - dicono - non sia stata pubblicizzata l’iniziativa sul sito dell’amministrazione comunale né alcun rappresentante della giunta si è fatto vedere durante l’intera durata dell’evento. Insomma capiamo i modi irrituali, basta che non sconfinino nella scortesia”.

do Calimani dopo un incontro fatto nelle scorse settimane al Ghetto di Venezia. Il tema dell’impegno sono state le scritte antisemite apparse sui muri della stazione di Oriago sulla linea ferroviaria Mestre – Adria. Ad assicurare la comunità ebraica e il suo presidente Riccardo Calimani, è stato il sindaco di Mira Alvise Maniero, insieme al vicesindaco Nicola Crivellaro e ad alcun membri del consiglio comunale. Gli amministratori miresi, infatti, sono stati accolti al Ghetto da Calimani che ha

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accompagnato la delegazione nella visita del Museo Ebraico e delle Sinagoghe. L’incontro, si è fatto su invito del presidente Calimani, e seguiva una richiesta della Comunità Ebraica di cancellazione di alcune scritte antisemite apparse sui muri della stazione di Oriago. L’amministrazione comunale di Mira, ricevuta la segnalazione, ha risposto positivamente alla richiesta predisponendone la rimozione. A.A.



12 Campolongo L’allarme I comuni mettono in guardia i proprietari di case. “Interventi necessari”

Le manuntenzioni sono un salvavita Il 35% del patrimonio immobiliare del comprensorio, risale agli anni ’70 e ‘80 di Alessandro Abbadir

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ell’area sud della Riviera del Brenta, e cioè nei comuni di Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Camponogara, c’è sempre più il rischio di case obsolete che possono crollare da un momento all’altro. Per questo motivo gli uffici tecnici dei comuni e i sindacoidi Campolongo e Campagna Lupia invitano i residenti a fare almeno le manutenzioni strettamente necessarie. La questione è tornata di attualità dopo che nelle scorse settimane a Dolo una anziana è morta bruciata nella sua abitazione a causa di un corto circuito dell’impianto elettrico. “Il 30% degli immobili in Riviera del Brenta e nel Miranese è obsoleto - spiega il presidente della Conferenza dei sindaci Fabio Livieri - non vengono adeguati sistematicamente gli impianti elettrici e quelli di gas e acqua. Anche dal punto di vista della tenuta statica ci sono grossi problemi”. Dalle analisi degli uffici edilizia privata emerge una situazione pesante. C’è un patrimonio immobiliare nei 17 Comuni di Riviera e Miranese che per il 35% è anteriore agli anni ’70-80. Anni nei quali sono state introdotte regole di sicurezza importanti in termini di controlli e certificazioni nelle abitazioni. La quasi totalità di questi edifici non è invece a norma. Queste case a volte vengono affittate a extracomunitari, ma sempre di più restano sfitte o ci vivono all’interno anziani in difficoltà economica. Se scoppia un incendio in una casa non in regola con le certificazioni sull’impianto elettrico o con la manutenzione della caldaia, la colpa ricade sul proprietario che ha l’onere della manutenzione straordinaria, mentre il locatario di quella ordinaria. Le concentrazioni

anTimafia Serata conclusiva a giugno

Il PREMIO PAVESI SI AllARgA

Carla Del Ponte

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utto pronto a Campolongo per la serata del prossimo 8 giugno quando ci sarà la premiazione del concorso letterario Cristina Pavesi, giunto alla sua quinta edizione. Il concorso è in titolato alla giovane ragazza rimasta vittima dell’ex banda del boss Felice Maniero. “Per questo evento sono arrivati temi da tutta Europa - affermano gli organizzatori, i rappresentanti delle associazioni Auser, Mondo di Carta, Orchestra giovanile Diego Valeri, Libera, Avviso Pubblico, Movimento Agende Rosse, associazione Patti chiari di Palermo. Da Dusseldorf, dalla Slovenia e dalla Croazia, da Taranto, Arezzo, Firenze, Palermo e dai comuni limitrofi”. “Dal prossimo anno il concorso sarà ampliato - affermano sempre gli organizzatori - grazie alla collaborazione del maestro scultore e pittore di Campolongo Lucio Zatti. Ci sarà una ulteriore borsa di studio

In breve Orti sociali al via il bando Parte l’esperienza degli orti sociali anche a Campolongo. L’iniziativa che prende il via dall’associazione Auser in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali del comune, prevede la possibilità di utilizzare ben 13 spazi destinati ad orto. “Un progetto di ampio respiro commenta l’assessore Brentan e il sindaco Campalto - che vede la realizzazione degli orti come aiuto per determinate situazioni famigliari economicamente svantaggiate ma anche come luogo ove intrecciare scambi con l’ambiente e la comunità”.

Antenna, si cerca un sito alternativo

Manutenzioni elettriche di case obsolete sono a Mira, Dolo, Mirano, Salzano e Noale. Ma il rischio maggiore è nell’area sud del comprensorio. Qui ci sono tanti casolari agricoli ancora abitati da anziani a Campolongo, Campagna Lupia e Camponogara. Per questi ultimi, oltre che problemi di impiantistica, ci sono veri e propri problemi di staticità. Una ventina di case potrebbe rischiare il crollo alla minima scossa di terremoto. “In questi casi i comuni fanno frequenti sopralluoghi con i vigili - assicura il sindaco Alessandro Campalto - ma gli anziani a lasciare le loro vecchie case proprio non ci pensano”. Un caso preoccupante di questo tipo, infatti, era emerso mesi fa proprio a Campolongo. Ma nonostante gli inviti a trasferirsi da parte del comune agli anziani, il problema è rimasto irrisolto.

Il prossimo anno sarà realizzato il primo “Museo della Legalità” del valore di mille euro per un’opera pittorica o scultorea sempre sul tema della legalità così da poter dare maggiore partecipazione anche ai licei artistici di tutta Europa. E dato che, le opere sia letterarie che artistiche, rimarranno di proprietà delle associazioni organizzatrici e del comune di Campolongo Maggiore, avremmo l’intenzione di far nascere il Museo della legalità prima ed unica esperienze in tutta Europa”. Intanto il concorso Cristina Pavesi avrà quest’anno 6 premi grazie alla collaborazione decennale con la casa editrice Chiarelettere di Milano. “Potremo consegnare altri 4 premi consistenti in un plico di libri ad altrettanti vincitori - spiega Oriana Boldrin, ideatrice del Premio - dopo il primo premio di 1000 euro, offerto dal colorificio Gottardo di Campolongo Maggiore e dall’autoscuola Sorgato di Bojon. Ci saranno appunto altri 5 premi in libri, uno offerto dalla libreria “Al Buco” di Piove di Sacco e ben 4 offerti dalla casa editrice Chiarelettere di Milano. Un plico di libri in particolare per volere del presidente di Giuria, il magistrato Alfonso Sabella, sarà donato all’Istituto comprensivo di Strà e Fiesso d’Artico. Istituto che ha registrato la maggiore partecipazione di ragazzi ed elaborati al concorso Pavesi. I premi saranno consegnati la sera dell’8 giugno prossimo durante la festa ed il concerto della legalità, in cui saranno ospiti d’onore il magistrato di Palermo Antonino di Matteo e Carla del Ponte ex presidente del Tribunale penale internazionale ora membro dell’Onu per la Siria. In difesa del magistrato Antonino di Matteo era scattata la mobilitazione nelle scorse settimane dopo le minacce di morte che aveva subito. ”E’ ora di finirla con le minacce - conclude Oriana Boldrin - dobbiamo diventare un paese civile. Per chi volesse darci una mano può inviare la propria adesione con la scritta “aderisco alla solidarietà al Pm Di Matteo” alla mail boldrinoriana@inwind.it, noi le gireremo tutte al ministero competente ed allo stesso Di Matteo”. A.A.

Il Comune cercherà siti alternativi a quelli individuati dalla società che punta a collocare l’antenna Umts a ridosso di un popoloso quartiere della frazione di Bojon. Per fare ciò sarà avviato un confronto fra i tecnici della società installatrice e i privati che vogliano mettere a disposizione i loro terreni lontani dalle case. Questo quanto è emerso nell’assemblea che si è svolta al centro civico di Bojon alla quale hanno partecipato in quasi 120.

Raccolta rifiuti, denuncia a Veritas Un esposto denuncia alla Procura contro Veritas per il modo in cui viene fatta la raccolta differenziata in via Alto Adige, la strada che da Liettoli porta a Piove di Sacco. A fare l’esposto, un gruppo di cittadini. “La raccolta differenziata a Campolongo - dicono - viene fatta in modo a dir poco approssimativo. I bidoni dell’umido vengono lasciati dagli operatori ai lati della strada o dentro i fossati dove poi si moltiplicano topi e puzza”.

TERRITORIO ECCO Il PAT

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iglato in provincia a inizio maggio il Pat (Piano di assetto territoriale di Campolongo). “Il Pat di Campolongo Maggiore – spiega il vicepresidente della provincia Mario Dalla Tor – propone elementi progettuali che prestano particolare attenzione alla valorizzazione dell’ambiente sul fiume Brenta. La questione del “paesaggio” è il tema centrale delle scelte adottate in sintonia con il Manifesto delle azioni elaborato nel 2011 dalla Provincia di Venezia. Si ritiene prioritario assicurare un’alta qualità residenziale al tessuto edilizio in formazione, posto all’interno di un ambiente riqualificato, completando la formazione dei luoghi d’identità collettiva (il sistema delle piazze centrali e dei servizi pubblici), risanando gli spazi produttivi degradati. Tra i principali obiettivi: la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, archeologico, naturale, ambientale e paesaggistico per garantire la protezione delle risorse naturali presenti, l’identità culturale e sociale dei territorio; la riqualificazione dei centri abitati e dei centri minori con aumento del livello dei servizi e valorizzazione delle attività commerciali e dei pubblici esercizi con particolare riferimento ai parcheggi e alla viabilità pedonale. Il Pat punta anche alla messa in sicurezza della viabilità locale lo sviluppo della mobilità attraverso la costruzione di una rete di piste ciclabili, lo sviluppo delle zone pedonali. E poi: a difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la disciplina per la loro salvaguardia e la ricerca del riequilibrio ecologico, ove sia stato alterato”. Il sindaco Alessandro Campalto ha nuovamente sottolineato che “l’approvazione dello strumento urbanistico del Pat è il risultato di un buon lavoro portato avanti tra Provincia e Comune, nella condivisione degli stessi obiettivi, per un disegno del futuro territorio orientato più alla qualità che alla quantità. I nuovi insediamenti saranno realizzati con una tipologia di alta qualità e nel rispetto ambientale; lo slogan di questo piano è infatti “Paesaggi del Brenta”. Nelle zone centrali si punterà soprattutto sulla riqualificazione dell’esistente”. A.A.



14 Camponogara Scuola Il sindaco Giampietro Menin interviene per rassicurare i genitori

“L’elementare di Prozzolo non chiuderà” Nonostante la crisi il comune non ha sospeso i servizi delle scuole, e non ha aumentato i costi di mensa e trasporto di Roberta Pasqualetto

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a scuola elementare di Prozzolo non chiuderà, il trasferimento della classe materna presso la scuola parrocchiale di Camponogara è stato fatto per ovviare a problemi di sicurezza. Il comune di Camponogara ha dovuto trovare, nel giro di quindici giorni, una soluzione al problema venutosi a creare presso l’immobile che ospita le cinque classi di scuola primaria e una di materna infantile pubblica, a causa di presunti problemi statici. La collaborazione della dirigente scolastica, degli insegnanti, dei genitori e del parroco di Camponogara, hanno reso possibile il trasferimento dei bambini in soli cinque giorni, presso altri plessi scolastici, cercando di recare minor disagio possibile. “Ci tengo a far chiarezza sulle diverse questioni che sono state sollevate sulla scuola – dice il sindaco Gianpietro Menin – abbiamo fatto un’assemblea per comunicare ai genitori tale variazione, motivata dalla precauzione d’incolumità pubblica, che il sottoscritto assieme all’amministrazione, aveva ritenuto di adottare. La scuola è ripresa velocemente e senza nessun disagio ma qualche politico locale ha voluto lo stesso speculare su questa situazione, coinvolgendo addirittura i bambini, la scuola privata e quella pubblica. Non riesco a capire, secondo quale

La scuola elementare Dante Aleghieri a Prozzolo

progetto, si insinua che l’amministrazione voglia portare alla distruzione della scuola materna paritaria di Camponogara, coinvolgendone quella pubblica, posto ciò che le stesse hanno libera e diversa autonomia di gestione. Non capisco come si possa, con tanta arroganza, mettere in discussione la copresenza nello stesso edificio, (parrocchiale di Camponogara), di bambini provenienti dalla scuola pubblica. La tipologia di scuola che un alunno frequenta non determina certo l’appartenenza a una categoria sociale”. In effetti, la situazione di tutte le scuole è difficile a causa di scelte politiche dei governi che hanno fatto dei tagli troppo importanti per il buon funzionamento del ser-

vizio. La stessa Federazione Italiana Scuole Materne, ha ripetuto la rilevante riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato e delle Regioni, (Veneto incluso). Il sindaco ci tiene a precisare che nonostante i tagli e i vincoli che hanno colpito i comuni italiani, negli ultimi quattro anni, l’amministrazione non ha sospeso un solo servizio delle scuole e non ha aumentato i costi di mensa e trasporto. “Non c’è nessuna guerra tra parroco e Comune e nemmeno un accordo per chiudere la scuola, anzi! Fino ad oggi abbiamo lavorato e collaborato assieme, ognuno con il proprio ruolo, per cercare di soddisfare soltanto il benessere dei nostri bambini”.

neWs Eventi

“maggio umanisTiCo”

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’Università Popolare di Camponogara propone la seconda edizione di: “Maggio umanistico”. La kermesse è patrocinata dai comuni di Camponogara, Vigonovo e della Provincia di Venezia. Il suo obiettivo è di celebrare un fatto avvenuto 1.700 anni fa ma ancora attuale, tanto da porre un interrogativo aperto: “313 d.C. Editto dell’Imperatore Costantino sulla libertà religiosa: nascita della tolleranza?”. I quattro appuntamenti si terranno nel mese di maggio e sono iniziati lunedì 6 con: “Dall’Impero dei Cittadini, all’Impero dei fedeli”, inquadramento storico sociale a cura della professoressa Giovannelli Cresci Marrone (Ordinario di Storia Romana all’Università Cà Foscari di Venezia). Giovedì 16 l’appuntamento con: “ Il Giornale a servizio dei Diritti dell’Uomo”, interverrà il dottor Ugo Moretto redattore ANSA-Centimentri Milano e, giovedì 23, “Libertà e Diritto alla verità: l’uomo di fronte alla dimensione religiosa”, a cura di Umberto Curi (Ordinario di Storia della Filosofia Moderna e Contemporanea Università Padova). Mercoledì 29, l’ultimo appuntamento: “Quale Grammatica dell’Umano Oggi”, interviene Monsignore A. Mattiazzo (Vescovo della Diocesi di Padova). “Il significato dell’Editto di Milano è, ancora oggi, di strettissima attualità – dice la Presidente Giuliana Brun – dopo millesettecento anni è ancora in grado di stimolare l’uomo moderno a riflettere e discutere su temi quali il legame reciproco tra potere religioso e politico e su come la Provvidenza di Dio, secondo il credente, possa intervenire in modi veramente misteriosi nella vita dell’uomo”. Tutti gli appuntamenti si terranno nella Sala Consiliare del Municipio di Camponogara dalle 20.45 e con ingresso libero. R.P.


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Campagnia Lupia 17 Amministrazione Approvato in consiglio comunale il consuntivo 2012

Tagli al bilancio, arriva l’aumento dell’Imu di Alessandro Abbadir

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umenta l’Imu (in attesa delle decisioni del governo se farla pagare), mentre si estinguono i mutui contratti dal comune nel corso degli ultimi anni. E’ questa la situazione delineata dalla maggioranza di centrodestra a Campagna Lupia in uno degli ultimi consigli comunali in cui si è votata l’approvazione del bilancio consuntivo 2012 . “Nello strumento di rendicontazione dell’ente locale – dice l’assessore al bilancio Linda Martinello – sono evidenziati interventi e opere compiute nel corso dell’esercizio passato. Si certifica poi l’avanzo di circa 100.000 euro che, sommati ai residui di avanzo degli anni precedenti, creano un importo di 435.680 euro. Bisogna ricordare che tra il 2010-2011 e 2012 l’amministrazione di Campagna Lupia ha estinto anticipatamente circa 1.100.000 euro di mutui contratti sino al 2006. In sostanza nel 2012 si è avuto una buona gestione delle risorse che vedono sempre più ridurre i trasferimenti dallo stato centrale (negli ultimi tre anni sono stati dimezzati di circa il 50%)”. Sempre all’ordine del giorno vi è stata anche l’appro-

In tre anni il comune di Campagna Lupia ha estinto anticipatamente mutui per circa 1,1 milione euro

Il municipio di Campagna Lupia

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personale dipendente”. Il sindaco Livieri precisa, però, che rispetto a Campagna Lupia, altri comuni anche del comprensorio, hanno fatto aumenti ben più sostanziosi dell’Imu. “Siamo comunque – ha concluso in consiglio comunale – ancora uno dei comuni che ha le aliquote più basse in confronto ad altri enti del territorio e l’aumento è dovuto solo per sopperire ai quasi 300.000 euro di tagli che il governo ci ha imposto quest’anno”.

Urbanistica

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Per la prima casa si passa dallo 0,4 per cento a 0,45. 0,91 per le seconde abitazioni vazione della delibera per sostenere il servizio del giudice di pace del tribunale di Dolo. ”Si tratta – dice il sindaco Fabio Livieri – di un argomento tanto discusso in una recente conferenza dei Sindaci ma che riteniamo sia anche una prova di forza nei confronti di uno Stato che ha perso la capacità di capire quali siano i servizi che funzionano e quelli no, sopprimendo realtà che non creano danni ne economici ne di gestione, al sistema pubblico. Concentrare un servizio del genere per tutta la Provincia, a Venezia, non solo rende difficile per i cittadini del territorio recarvisi, ma soprattutto in breve tempo vedrà un allungamento dell’iter procedurale per l’accumularsi di tante pratiche”. Poi anche le note dolenti: la delibera che prevede l’aumento delle aliquote Imu. “Questo provvedimento – dice Livieri – ci è costato tanta sofferenza, in sei anni non abbiamo mai ritoccato le aliquote ai cittadini e non abbiamo neanche mai contratto un solo centesimo di mutuo. Ora, dopo esser stati costretti ad aumentare l’addizionale Irpef lo scorso anno, ci vediamo costretti a metter mano alle aliquote Imu portando al 0,91 quella sulle seconde case e al 0,45 - quella sulla prima casa. Ricordo comunque che il provvedimento viene adottato solo per garantire le entrate per coprire le spese correnti quali i consumi energetici delle strutture pubbliche, i contratti in essere, il mantenimento delle scuole e il costo del

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ella sede della Provincia di Venezia al Centro servizi di Mestre, il vice presidente e assessore all’urbanistica Mario Dalla Tor e il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri hanno firmato gli elaborati del Pat comunale (piani di assetto del territorio). Mario Dalla Tor ha ribadito che “questo strumento urbanistico adottato da un comune della gronda lagunare incide su un territorio che si caratterizza per la presenza di un sito archeologico e di un’oasi del Wwf nella frazione di Lova, dove c’è anche la sede del Gal Antico Dogado e di una postazione naturalistica della Provincia. Il Pat riguarda i circa 50 km quadrati di laguna compresi nel territorio di Campagna Lupia, che si estendono lungo un tratto di quasi 10 km di gronda lagunare. Questo è un Pat estremamente significativo per la valenza ambientale, che riguarda un paesaggio di eccezionale importanza, e che ha tra gli obiettivi anche quello di sviluppare un potenziale edilizio a misura d’uomo”. Il sindaco di Campagnia Lupia Fabio Livieri ha confermato che il Pat - “ci permette di valorizzare le peculiarità del nostro territorio e, in particolare, l’ambiente lagunare che per le sue caratteristiche va adeguatamente tutelato e salvaguardato”. A.A.


18 Territorio Sociale Il presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri lancia l’allarme

Emergenza casa, centinaia gli sfratti Restano sfitti migliaia di appartamenti. E’ triplicato il numero delle famiglie in difficoltà di Alessandro Abbadir

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ituazione casa, è emergenza in Riviera del Brenta e nel Miranese. Ci sono quasi 500 sfratti da risolvere con 250 casi nuovi ogni anno, che si aggiungono a quelli vecchi. Le cifre preoccupanti della crisi che morde le famiglie nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese, non lasciano certo allegri gli amministratori pubblici. Resta poi aperta la questione dei tanti alloggi sfitti perché invenduti, conseguenza della bolla immobiliare degli anni scorsi. A parlarne, denunciando la situazione è il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13. Livieri racconta una situazione complessa. “Il dramma degli sfratti - spiega - è originato negli ultimi 12 mesi, soprattutto da gente che perdendo il posto di lavoro non riesce più a pagare il mutuo e le banche fanno partire le procedure di pignoramento del bene. I nuovi casi di sfatto sono una ventina al mese, di questi 15 circa arrivano da mutui non pagati e 5- 6 da morosità nel pagamento dell’affitto. Nel primo caso i protagonisti

sono soprattutto giovani coppie italiane e famiglie monoreddito o operaie, nel secondo stranieri che non ce la fanno più a mantenere i propri cari nel nostro paese e che per prima cosa fra il non fornire il cibo e pagare l’affitto, preferiscono rinunciare a saldare la seconda incombenza”. Ai 250 nuovi sfratti annui se ne aggiungono in questo momento altrettanti. giacenti con le proroghe dagli anni precedenti”. Da quando è partita la crisi nel 2008 a restare senza casa sono state oltre un migliaio di famiglie, ma il brutto è che il trend va sempre più aumentando. I paesi più in sofferenza nel comprensorio sono quelli di Mira, Dolo, Stra, Mirano, Scorzè, Spinea e Martellago. E sono sempre più gli italiani disperati. Gli enti locali allargano le braccia non riuscono a far fronte alle richieste. A Mira casi di sfratto esecutivo sono pronti a scoppiare a decine nel giro dei prossimi mesi, se la situazione economica non migliorerà. Poi ci sono i dati sul lavoro che di aggiungono a complicare ancora di più le cose. Gli ultimi dati indicano che quasi il 30 % dei giovani

disoccupati fra i 18 e i 30 anni, in Riviera e Miranese da più di un anno il lavoro non lo cercano nemmeno più. E questa è una tendenza che sta proseguendo da circa 5 anni ininterrottamente. “L’emergenza casa - spiega il presidente della Conferenza dei Sindaci - non è di facile soluzione. I comuni di fatto a chi non ha più un lavoro devono pagare per tre quarti l’affitto, visto che case popolari nuove e in costruzione non ce ne sono. Questo non è possibile perché i bilanci degli enti locali sono già colpiti dai tagli ai trasferimenti”. Insomma, all’emergenza pare non ci sia soluzione. Ci sono poi stime impressionanti sull’aumento della povertà. La popolazione della Riviera e del Miranese in situazione di difficoltà è triplicata. Si è passati dal 5%, al 15 % di cittadini che bussano alle porte dei Comuni nel giro di 5 anni. Su circa 250 mila abitanti nei 17 comuni, più di 35 mila persone chiedono aiuto, o saranno nelle condizioni di dover chiedere aiuto alle strutture di assistenza nei prossimi mesi. Di questi quasi 7 mila sono stranieri. “Tantissimi

Una protesta contro gli sfratti stranieri - conclude Livieri - stanno decidendo di lasciare il nostro paese per tornare a quello di origine, ma più spesso se ne vanno verso paesi europei in cui la crisi non si è mai fatta sentire come in Italia. Si assiste invece anche al fenomeno dell’emigrazione dei giovani verso posti come il Canada, l’Australia, la Germania”. Intanto non mancano dei paradossi. Gli appartamenti sfitti in Riviera e nel Miranese sono circa 6500 a cui se ne aggiungono altri 4000 in vendita da parte delle aziende costruttrici ormai da anni in panne con un mercato edile bloccato. Le unità Ater a disposizione, da risistemare sono una ottan-

tina inel comprensorio. E’ chiaro che bisogna lavorare a livello comprensoriale per mettere in circolazione questo patrimonio a prezzi non esorbitanti, vista anche la crisi. Ottimo sarebbe trovare un accordo con i proprietari per fare ad esempio affitti agevolati, annullando il pagamento dell’Imu sull’immobile. Ma questo finora non è successo. I comuni poi possono comprare aree agricole da destinare alla realizzazione di edilizia agevolata per l’emergenza abitativa in cui il costo del terreno in questo caso sarebbe il 20% di quello sul mercato, ma devono agire tutti assieme e non in ordine sparso.

l’APPEllO 5 PER MIllE AI COMUNI

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al 5 per mille un utile contributo per le attività dei Servizi Sociali del nostro Comune”. Questo l’appello dei sindaci di Mira e Campolongo, per una firma “che non costa nulla”. Con le prossime scadenze per la presentazione della dichiarazione dei redditi, torna per tutti i cittadini la possibilità di indicare una particolare destinazione del cinque per mille dell’Irpef versato. Una di queste è il sostegno alle attività sociali svolte dal proprio Comune di residenza. “Una scelta – osserva l’assessore alle politiche sociali di Mira Francesca Spolaor – particolarmente utile in una fase in cui il bilancio del Comune deve fare i conti con risorse sempre minori, a fronte di richieste di aiuto crescenti da parte di molte famiglie colpite dalla crisi, che sta tagliando tanti posti di lavoro e quindi i redditi”. Negli anni scorsi il buon numero di cittadini miresi che ha scelto di destinare il 5 per mille del proprio gettito fiscale al Comune, ha permesso l’acquisto di un pulmino, utilizzato per i servizi agli anziani, l’avvio di un progetto di sostegno alla disabilità e, nel 2012, di progetti di aiuto ai minori. Le somme messe a disposizione in questo modo hanno sempre superato i 10.000 euro, arrivando a quasi 13.000 nel 2010. “Contiamo anche quest’anno sulla sensibilità e sullo spirito di collaborazione dei miresi – dichiara il sindaco Alvise Maniero – per una firma che al cittadino non costa nulla, ma che significa molto per un’azione efficace dei nostri Servizi Sociali nei confronti delle fasce più deboli della popolazione”. L’invito

Il modello 730 è dunque a mettere, anche per il 2013, la propria firma nel riquadro del modello 730, o del modello Unico, che destina il 5 per mille a sostegno delle attività sociali del proprio Comune”. Della stessa idea anche il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto. “Anche quest’anno – dice Campalto – i cittadini di Campolongo Maggiore possono destinare il 5 per mille al proprio Comune, che utilizzerà queste risorse per finanziare importanti attività sociali, in particolare: per il Progetto Sollievo, rivolto alle famiglie in difficoltà. E poi; il Progetto Assistenza domiciliare, il Progetto giragioca che offre ai bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni un servizio che valorizza, le capacità creative-espressive, le competenze comunicative. Ancora: il Progetto Stare bene a scuola che si rivolge agli scolari della scuola dell’obbligo e si prefigge, mediante specifici laboratori, di contrastare i fenomeni di bullismo valorizzando le attitudini relazionali di ciascuno. Per destinare il 5 per mille dell’Irpef basta una firma, e non costa nulla. Per vedere come fare: www. S.H. comune.campolongo.ve.it”.


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20 Cultura Turismo e Cultura Iniziativa della Pro Loco di Mira fino ad ottobre

Di villa in villa, tour lungo il Naviglio di Roberta Pasqualetto

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a Pro Loco di Mira organizza un tour di quattro ville del territorio in sei appuntamenti domenicali partiti ad aprile. Le prossime date sono il 26 maggio, il 16 giugno, il 21 luglio, il 15 settembre e il 20 ottobre. L’edizione di quest’anno è la terza e propone la visita di nobili dimore lungo il Brenta, trascorrendo una giornata degli antichi fasti della villeggiatura. Gli itinerari sono quattro: il primo in gondola come i nobili veneziani, partenza alle dieci da villa Venier e arrivo a villa Widmann o Barchessa Valmarana con sosta a villa Leoni e villa Valier Corò. Il secondo itinerario è con la carrozza, partenza alle 10 da Villa Widmann o Barchessa Valmarana a Villa Venier con sosta a Villa Valier Corò e Villa dei Leoni. Il terzo itinerario si tiene in bicicletta dalle 10 con escursione libera e tempi di visita a piacere. Il quarto itinerario è con i propri mezzi, dalle 10 escursione libera e con tempi di visita a piacere. In ogni villa ci sarà una guida che spiegherà la storia e le curiosità riguardanti i luoghi. Con l’edizione di quest’anno si è aggiunta una novità: il percorso con il noleggio della bicicletta, per dare un nuovo punto di vista degli scenari della Riviera del Brenta. Le persone che amano questo tipo di escursioni sono varie e, oltre alle famiglie, le gite sono apprezzato anche dai turisti stranieri, alcuni provenienti da fuori Regione e altri, in villeggiatura. “Questo evento è particolare perché punta alla cultura del territorio, ma anche alla rievocazione dei mezzi di trasporto che si usavano una volta - dice il presidente Pro Loco Michele Campalto - la Pro Loco si impegna a fare eventi importanti e tradizionali quali la festa dei fiori ma vuole dare anche un servizio turistico culturale in un territorio splendido come il nostro. Come associazione, vogliamo invitare tutte le altre che vogliono promuovere i loro eventi a sottoporceli, noi mettiamo a disposizione i nostri mezzi per promuovere anche gli altri; perché con i pochi fondi a disposizione bisogna aiutarsi l’un l’atro, sono finiti i tempi dove ogni uno guardava al proprio orticello”. Le escursioni possono gestire il pranzo al sacco o consumando i menù convenzionati nei ristoranti della zona. Le escursioni in gondola e in carrozza costano venticinque euro e i bambini fino ai sette anni non pagano. E’ possibile acquistare un biglietto cumulativo, per la carrozza o la gondola, comprendendo il biglietto d’ingresso alle ville o gestire liberamente gli ingressi. Per prenotazioni si può rivolgersi alla Pro Loco di Mira tramite mail info@prolocomira.it o al 345 9182737.

Le dimore da visitare sono Villa Venier, Villa Widmann, la Barchessa Valmarana, e villa Valier Corò

Villa Widmann a Mira Porte

neWs A Dolo

leTTure in biblioTeCa per i bambini

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a biblioteca di Dolo organizza una nuova edizione di “Fiabe a merenda”. Una serie di quattro appuntamenti, dove si terranno delle letture dedicate ai bambini delle prime tre classi della scuola primaria e che si svolgeranno tutti i giovedì del mese di maggio. Le fiabe scelte per questa esperienza sono sia classiche sia moderne, e sono lette e interpretate da Gigliola Bellistrazzi ex insegnante d’italiano, e lettrice volontaria molto apprezzata per le sue performance. Le fiabe hanno da sempre il compito di trasmettere degli insegnamenti e di far conoscere le tradizioni oltre che a far scoprire la realtà con la fantasia. Possono essere lette in molti modi e ogni volta veicolare messaggi diversi a seconda di chi le narra e di come lo fa. Le fiabe e le favole offrono quest’opportunità didattica di raccontare ai più piccoli il mondo che li circonda. Le letture inizieranno a maggio e si terranno tutti i giovedì alle 16.45 con ingresso gratuito. Lo spazio dedicato a quest’attività non è molto capiente, sarà possibile accogliere solo venti bambini a incontro; pertanto è obbligatoria la prenotazione che può essere effettuata telefonando al numero 041 411090. R.P.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Il caso La Provincia ha attivato un servizio e promuove il confronto con altre professionalità del territorio

Donne vittime di violenza, si può dire di no A disposizione 6 sportelli: un avvocato fornisce informazioni e consulenze gratuite. Bisogna trovare il coraggio di denunciare di Ornella Jovane

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el 2012 una donna al giorno nella sola provincia di Venezia si è presentata al pronto soccorso a seguito di percosse o violenze subite in ambito domestico. L’aumento del disagio sociale contribuisce ad incrementare il fenomeno: abuso di sostanze e di alcol, la perdita del lavoro, il senso di solitudine e sconfitta dopo una separazione sono elementi scatenanti di un fenomeno in crescita. Su questi temi si è riflettuto lo scorso 23 aprile a Mestre, in occasione dell’incontro organizzato dalla Provincia con l’Ordine degli avvocati di Venezia e rivolto a operatrici e operatori dei Servizi sociali dei Comuni, delle Ulss e degli organi di parità. L’iniziativa ha offerto lo spunto per potenziare un confronto tra professionalità diverse che operano nel territorio allo scopo di incentivare e rafforzare collaborazioni per affrontare “in rete” i problemi della violenza di genere e del disagio sociale. Una risposta concreta viene dallo Sportello antiviolenza che la Provincia di Venezia, in convenzione con l’Ordine veneziano degli avvocati, ha messo a disposizione in cinque punti del territorio presso gli Urp provinciali. Lo sportello è stato infat-

ti attivato a Mestre, Mirano, Portogruaro, S.Donà di Piave, Chioggia e a breve ne sarà inaugurato uno a Venezia centro storico. Ogni primo giovedì del mese un avvocato sarà a disposizione per fornire informazioni e consulenze gratuite alle donne in difficoltà. “Se la Commissione per i diritti umani Onu si occupa del caso Italia e ascrive il tema femminicidio a problemi di diritto umano, allora dobbiamo davvero riflettere” osserva il presidente del Consiglio provinciale Marina Balleello. “La nostra - prosegue - è un’azione amministrativa concreta che realmente si sostanzia con l’istituzione di uno sportello che mettiamo a disposizione con il quale vogliamo offrire a tutte le persone, in particolare alle donne, vittime di violenze un aiuto concreto che va ad integrarsi con altre azioni svolte dalle altre strutture del territorio”. Oltre all’intervento in contrasto o emergenza c’è tutta un’azione di carattere educativo e culturale che va messa in atto a scopo preventivo. “C’è una cultura - sottolinea Maria Elena Tomat, presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia di Venezia - che va cambiata. Una cultura che insegna fin dalla tenera età alle

La violenza domestica si manifesta con un’incienza molto elevata

bambine che bisogna comunque essere sottomesse, che bisogna subire senza alzare la testa”. Ed è per questo motivo che tra i vari fronti in cui si muove, la Provincia ha deciso di entrare pure nelle scuole con un progetto ad hoc che finora ha coinvolto quasi 600 studenti. L’impegno delle istituzioni e degli enti è utile se a monte viene compiuto un passo importante dalle donne che è quello di trovare il coraggio di cambiare le situazioni cominciando dalla denuncia. “Alle donne diciamo con forza - conclude Balleello - abbiate il coraggio di denunciare. Insieme riusciremo a combattere questa battaglia”. Il servizio della consulenza gratuita messo a disposizione con lo sportello della Provincia è stato presentato e continerà ad essere oggetto di incontri itineranti nel territorio. Per poter usufruirne basta telefonare all’Urp di Mestre, tel. 041 2501261, per prenotare un appuntamento con l’avvocato che offrirà consulenza gratuita in uno degli sportelli. A Portogruaro, uno specifico sportello per i residenti nello stesso comune, è attivo su appuntamento presso i servizi sociali (tel. 0421 75535).

Noale

donne Che ridono, il ConCorso di sCriTTura

“L

a parola alle donne”, un concorso letterario dedicato all’universo femminile, come soggetto protagonista e oggetto di riflessione. “Le donne che ridono” è il tema proposto per l’edizione di quest’anno. Il concorso si rivolge a tutte le donne che abbiano compiuto i 16 anni e si sono cimentate, o lo vogliono fare, nella composizione di un racconto sul tema proposto dal bando. C’è tempo fino al prossimo 16 ottobre per confezionare il testo che dovrà essere inedito e originale, di una lunghezza non superiore alle 4 cartelle da 30 righe ciascuna (60 battute a riga) e dovrà essere inviato in 6 copie. Il concorso è indetto dal Comune di Noale - con la collaborazione della Libreria Mondadori - con il sostegno della Provincia e il patrocinio della Consigliera di Parità provinciale. Il concorso gode anche del patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Venezia. La partecipazione è gratuita. La premiazione avverrà la prossima primavera: la giuria designerà i primi 3 vincitori e potrà segnalare altre 5 autrici. G.G.

lA PROPOSTA: TASK FORCE INTERMINISTERIAlE ZACCARIOTTO: “BEN VENgA A PATTO CHE PRODUCA AZIONI CONCRETE”

I

nvoca misure concrete e tempi brevi la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto che sostiene la recente proposta del neoministro per le Pari opportunità Josefa Idem sulla creazione di una task force che coinvolga i ministeri della Giustizia e dell’Interno contro il fenomeno del femminicidio nel nostro Paese. A patto che produca risultati. “E’ importante che per fronteggiare questo fenomeno che ha assunto aspetti drammatici - e che nel 2012 ha fatto registrare 127 donne uccise e purtroppo già 25 nel 2013 - si uniscano

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più forze, più volontà, più mezzi. E in questo caso, - commenta - più ministeri per affrontare assieme un problema che è diventato una vera e propria tragedia sociale. Anche gli enti locali devono fare la loro parte, e la nostra Provincia sta contribuendo attivamente sul territorio con piccole azioni mirate e concrete, attraverso il Protocollo sottoscritto con l’ordine degli avvocati che offre il patrocinio gratuito alle vittime della violenza. Un primo passo a favore delle donne, che possono già rivolgersi ai nostri sportelli per ricevere una consulenza legale gratuita”.

In merito alla proposta del ministro Idem di istituire un osservatorio nazionale per studiare questo tipo di violenza, Zaccariotto ha precisato: “Ben venga, ma l’importante è che questi osservatori producano risultati. Che non sia come tanti tavoli di discussione in cui spesso domina la demagogia e il problema rimane. I risultati prodotti dall’osservatorio devono tradursi in tempi brevi in misure concrete, realizzabili altrimenti c’è il rischio che tante belle proposte rimangano racchiuse dentro il libro dei sogni”. A.A.

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Spazi aperti 23 3 Ambiente A Salzano riapre un’area rinaturalizzata dell’entroterra

Oasi Lycaena, la natura in mostra L’ultimo censimento, ha accertato la presenza di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova di Alessandro Abbadir

B

uone notizie per gli amanti della natura del veneziano, ma anche di altre parti del Veneto. Con l’arrivo della primavera ha riaperto al pubblico l’oasi Lycaena di Salzano, di proprietà della Provincia di Venezia e del Consorzio di Bonifica “Acque Risorgive”. L’oasi è possibile visitarla la prima e la terza domenica del mese, da aprile a ottobre, dalle 9 alle 18, e nelle principali festività. Ma di cosa si tratta? L’Oasi Lycaena oltre ad essere uno straordinario polmone verde, è anche un habitat per diverse specie di uccelli. L’ultimo censimento del 14 marzo scorso, ha accertato la presenza anche di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova. Ma per completezza va ricordato l’elenco delle specie e dei volatili censiti: un esemplare di poiana, uno di gheppio, uno di tuffetto, 26 di cormorano, 16 di marangone minore, 6 di gabbiano reale, 18 di airone cenerino, 9 di garzetta, 2 di airone bianco maggiore, 204 di colombaccio, uno di porciglione, 6

di merlo, 4 di ghiandaia, 2 di cinciallegra, 4 di codibugnolo, 3 di cornacchia grigia, 4 di gazza, uno di gallinella, 7 di folaga, 30 di germano reale. “L’oasi rappresenta un’ occasione per passare un po’ di tempo all’aria aperta, a contatto con la natura, alla scoperta del nostro ambiente - ha spiegato l’assessore ai parchi, boschi e riserve della provincia di Venezia, Giuseppe Canali - perciò invito tutti a visitarla. L’oasi è un ex cava di argilla, con un’origine comune a molte altre presenti sul territorio del miranese. Oggi è un’area rinaturalizzata, e ci sono boschi e zone umide che un tempo occupavano gran parte della bassa pianura dell’entroterra veneziano. E’divenuta nel corso del tempo un importante sito per la riproduzione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli, raccoglie anche molte specie vegetali. E’ anche uno degli ultimi rifugi della farfalla, da cui l’oasi stessa prende il nome: la Licaena delle paludi, un tempo molto diffusa sul territorio veneto. Insomma, è uno scri-

gno di biodiversità. Inoltre, con una zona di fitodepurazione di 21 ettari contribuisce al disinquinamento delle acque, che arrivano in Laguna di Venezia, e al contenimento del rischio di alluvione a tutela degli abitati e delle attività esistenti lungo il Marzenego”. Ma non finisce qui. “Nelle prossime settimane - continua Canali - verranno installati dei tabelloni illustrativi della principale fauna e flora, e daremo avvio alla gara per la rea-

lizzazione di un osservatorio”. Per gruppi e scolaresche è necessario concordare la prenotazione. Per informazioni: Servizio Parchi della Provincia di Venezia (041.2501201 reti.ecologiche@provincia.venezia.it). Il materiale utile a prepararsi alla visita, assieme ad alcuni fascicoletti di approfondimento, può essere scaricato dal sito www. parchi.provincia.venezia.it.

A Venezia

CORSA All’ISOlA DEllA CERTOSA

G

ran successo n e l l e scorse settimane all’isola della Certosa di Venezia della sesta corsa campestre. Si tratta di un appuntamento sportivo particolarmente apprezzato non solo dagli appassionati, ma anche dai dilettanti e amanti della natura. Un importante connubio tra sport e natura, visto che gli atleti e le famiglie avranno la possibilità di godere di una giornata immersi nel verde dell’isola della Laguna Nord più vicina al centro storico. L’assessore provinciale allo sport Raffaele Speranzon e’stato entusiasta della partecipazione. ”Saluto con soddisfazione questa manifestazione sportiva - ha detto - che ha visto coinvolti atleti, giovani e meno giovani e intere famiglie. Un’occasione dove lo sport accomuna tutti, e ci hanno permesso di apprezzare all’aria aperta le bellezze del nostro territorio”. Ulteriori informazioni con foto gallery sulla corsa che ha visto centinaia di partecipanti, si possono trovare sul sito www.parcodellacertosa.it oppure su www.ventodivenezia.it A.A.

ADOTTAMI Mindy. Femmina circa 1-2 anni, tg. piccola circa kg.810. Simil volpinetta tutto pepe Del suo passato il nulla recuperata con Mork vicino a delle rotaie. Mindy verra’ sterilizzata a breve Cerca famiglia e tanto affetto . Mork. Maschietto giovane, circa 1 anno, tg. piccola kg.5. Simil volpinetto, tutto pelo, dal carattere coccolone. Purtroppo è risultato leggermente positivo alla filaria, ma nulla di grave . L’a.p.a lo curerà e tornerà un pelosetto sano e bellissimo. Pussy. Femmina, tg. piccola, circa kg.5. Ha 2 anni. Carattere fiero ed orgoglioso. Arrivata in rifugio disorientata e molto diffidente, poi un po’ alla volta ha capito che nessuno l’avrebbe disturbata. Ora la piccolina è serena gioca con la pallina e cerca casa.

Cesare. Maschietto 2 anni tg. medio piccola circa kg.1012. Carattere buono anche se un po’ timido Arrivato dalla strada tremante ed impaurito. Ora Cesare aspetta una seconda occasione. Cleopatra. Femmina, tg media, circa kg.15-18, tutto pelo, età circa 2 anni. Carattere stupendo, tutta coccole e bacini. Cleopatra arriva in rifugio molto spaventata, ma, nonostante tutto, è fiduciosa. Già sterilizzata e vaccinata. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

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24 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Il progetto Un dvd realizzato dall’associazione “La colonna” insieme con la Provincia

neWs

Video per parlare ai giovani di disabilità di giovanni giovetti

U

n dvd per far conoscere ai giovani il mondo delle persone che vivono una disabilità, per far crescere la loro sensibilità sui temi dell’accettazione e dell’integrazione in tutti gli ambiti sociali, verso coloro che di fatto, nonostante il disagio fisico, hanno ritrovato una “normale” condizione di vita. E’ un progetto realizzato da “La Colonna”, l’associazione Lesioni Spinali onlus di Mirano, insieme alla Provincia di Venezia tramite “Npo sistemi”, al gruppo “Vivere per la vita”, all’Istituto di scuola supeirore “8 Marzo” di Mirano e con il patrocinio del Comune di Mirano. Il video dal titolo “Studenti e mondo della disabilità” sarà diffuso in tutti gli istituti superiori della provincia. Un filmato breve ma di forte impatto emotivo realizzato con l’intento “di far conoscere un mondo spesso dimenticato ha spiegato l’assessore provinciale Claudio Tessari in occasione della presentazione lo scorso 3 maggio - talvolta per superficialità, altre volte volutamente. Le barriere architettoniche peggiori, come ricorda Daniele Furlan nel suo libro “Il mio podere”, sono quelle che ci impediscono di arrivare al cuo-

Scuole del territorio. Il disagio dell’Unione delle Province italiane

la spending reVieW si abbaTTe anChe sulla manuTenzione dell’edilizia sColasTiCa

Una serie di testimonianze per arrivare al cuore dei ragazzi che frequentano le scuole superiori del territorio

La conferenza di presentazione del dvd Foto da www.provincia.venezia.it re delle persone amate”. E proprio Daniele Furlan dell’associazione “La colonna” ha illustrato le caratteristiche salienti del video. “Abbiamo realizzato - ha raccontato un video di circa 15 minuti, diviso in 4 parti, collegate fra loro da un filo diretto di voci e testimonianze”. Di forte effetto sono le storie narrate, in particolare quelle di Furlan (disabile a seguito di un incidente automobilistico avvenuto sulla tangenziale di Mestre) e di Giancarlo Volpato, accomunati

dallo stesso grado di disabilità, ma che grazie alla loro determinazione e all’aiuto dei familiari e degli amici, sono diventati fonte di ispirazione per veicolare un importante messaggio verso i giovani: rispettando i valori fondamentali, e traendo spunto da una diversa scala delle priorità, si può salvaguardare e recuperare a pieno la propria vita, anche se con un grave disagio fisico. Un filmato che vuole suscitare una reazione negli studenti delle superiori per stimolarli ad una maggiore interazione con il mondo della disabilità e renderli consapevoli che questa può colpire chiunque, ma molte volte essere frutto di condotte imprudenti, soprattutto nell’ambito della circolazione stradale. Fra gli interventi registrati nel dvd, realizzato con il contributo di consulenti televisivi professionisti, anche quello di due testimonial del mondo dello sport, Manuela Levorato e Denis Marconato.

Province in difficoltà per i nuovi tagli di oltre 513 milioni di euro

L

a spending review si abbatte come una scure anche sull’edilizia scolastica. Ad inizio maggio l’Unione delle Province Italiane ha denunciato il taglio di oltre 513 milioni di euro su una spesa fissata di 728 milioni. La conseguenza è che 400 scuole - è la denuncia di Upi - potrebbero anche non aprire perchè necessitano di interventi di manuntenzione che dovrebbero essere fatti durante l’estate. Un annuncio che preoccupa le amministrazioni provinciali, compresa quella veneziana. “La situazione è delicata” ammette la presidente Francesca Zaccariotto lamentando il fatto che “dal 2006 lo Stato non trasferisce più nulla per le scuole superiori, e dal 2009 neppure la Regione”. Nonostante le difficoltà tuttavia la presidente della Provincia veneziana sottolinea lo sforzo compiuto dall’insediamento della sua Giunta per assicurare comunque la manutenzione necessaria. “Dal 2009 - ricorda - con l’avvio di questa Giunta, sono già stati investiti oltre 64 milioni di euro per la manutenzione degli edifici e per l’ottenimento dei certificati prevenzione incendio. E con risorse nostre”. “E’ chiaro che i tagli al nostro bilancio, di oltre il 50%, ci obbligano a sforzi maggiori, a ridimensionare gli investimenti” ma l’impegno è quello di continuare a garantire, nel limite del possibile, scuole sicure. “Attendiamo - aggiunge l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giacomo Gasparotto - un piano di finanziamento da parte dello Stato che ci permetterebbe di migliorare i manufatti e di ridare ossigeno alle imprese del settore edile, oggi più che mai in crisi”. G.G. Messaggio pubbliredazionale

“Le Pro Loco fanno grande il territorio” appuntamenti da non dimenticare

MIRANO • 25 maggio ore 19,00 - Una delle manifestazioni più importanti della PRO LOCO MIRANO è “I zoghi de quando gerimo putei”

manifestazione rivolta ai ragazzi delle quinte elementari di Mirano e delle sue frazioni; una grande gara a squadre che ripropone i giochi del passato, quei giochi che i bambini, oggi, conoscono solo attraverso i racconti dei nonni. La XV edizione, si svolgerà nella frazione di BALLO’, paese della squadra campione in carica. questa festa permette ai giovani di entrare in contatto con residenti di tutte le parti del Comune, di conoscerli, di sentirsi uniti, ed inoltre permette loro di riscoprire la bellezza del gioco fine a se stesso e il piacere dello stare insieme per divertirsi assieme.

SALZANO • 25-26 maggio la super collaudata Festa della Filatura giunta al

22° appuntamento: grandissima manifestazione in cui adulti e bambini vengono immersi in un’atmosfera fantastica alla riscoperta delle cose semplici circondati dalla natura, dalla tradizione e dalla cultura della identità delle genti che vivono nelle terre veneziane. Si potrà ammirare il processo produttivo del baco da seta; con possibilità di visitare mostre, spettacoli, intrattenimenti vari, il fornitissimo stand gastronomico e la 1^ Filanda Run.

SCORZE’ NOALE • 2 giugno La ormai consolidata, bellissima, tradizionale Infiorata • 8-9 e 14-15-16 giugno Il grandissimo Palio di Noale una delle ri-

evocazioni storiche più belle e più importanti di tutto il Nord Italia; centinaia di figuranti e bellissime manifestazioni che faranno vivere giornate indimenticabili immersi in una suggestiva atmosfera medievale.

Questa è la Pro Loco che con le sue quattro manifestazioni annuali (una per ogni frazione) ci fa incontrare alcune delle eccellenze della nostra terra veneziana; i suoi appuntamenti organizzatissimi sono diventati, ormai, tappe irrinunciabili per gli amanti del buono, del bello, del genuino, del tradizionale e dei prodotti tipici. • Dal 10 al 19 maggio a Cardignano di Scorzè la 39° Festa dell’Asparago e della Fragola

• Dal 24 maggio al 3 giugno a Peseggia di Scorzè la 44° Festa

dei Bisi

VIGONOVO • dal 21 giugno al 1 luglio abbiamo la possibilità di incontrarci e di fare festa con il rock e le bionde (e non solo); saremo tutti insieme per il Vigorock a tutta birra.

CAMPONOGARA • 18 Maggio “Festa del bambino” Dalle 14.30 in piazza Castellaro

scivoli e giochi gonfiabili, cena a prezzo convenzionato e, dalle 21, concerto in piazza con le sigle dei cartoni animati.

JESOLO • 26 maggio Festa dei fiori in Piazza Torino • 22-23-24 giugno nel centro storico Festa del Patrono San Gio-

vanni

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26 6 Personaggio In Riviera A tu per tu con uno dei protagonisti del territorio

Aldo Zornetta, “sarto del Settecento” Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori completandolo con accessori e decorazioni Roberta Pasqualetto

A

ldo Zornetta è nato a Dolo il 26 febbraio 1944 ed è un sarto d’eccellenza nella Riviera del Brenta, dove abita. Aldo è conosciuto da tutti per il suo carattere gioviale, e per essere uno dei fautori dell’evento Riviera Fiorita. “Ho cominciato a fare il sarto all’età di 14 anni, portavo ancora i calzoni corti (dice sorridendo e ricordando la moda dell’epoca). Io volevo studiare ma poi, dopo la scomparsa di mio fratello, e consigliato da mia madre, ho deciso di intraprendere questa strada”. Il suo primo maestro fu Luigi Zorzetto che insegnava a cucire all’istituto di sordomuti di Marocco. Il giovane Aldo, ai tempi studente delle elementari, andava a

Nella foto Aldo Zornetta scuola di mattina e in bottega il pomeriggio. Da quegli anni, il mestiere del sarto è cambiato profondamente. Un tempo le persone andavano negli atelier perché non c’erano i vestiti industriali, poi i sarti andarono a insegnare alle aziende che fecero partire la grande industria. “Tra un vestito di sartoria e uno industriale non c’è paragone. Quello di sartoria è modellato sulla persona, evidentemente molto diverso da quello standard che si trova già pronto. Il sarto studia l’anatomia del corpo e costruisce un vestito su misura”. Ma Aldo Zornetta è conosciuto da tutti, soprattutto per i suoi costumi veneziani del Settecento. Ha imparato a farli molti anni fa, quando, in un periodo di

quiete lavorativa, andò a imparare dai sarti veneziani come si confeziona un abito storico. Poco dopo la partecipazione alla Riviera Fiorita, fin dai suoi natali, con i primi cinque costumi. “Tra le altre cose, ho partecipato alla prima inaugurazione del Burchiello. Siamo partiti da villa Pisani, poi siamo sbarcati a villa Widmann e in fine a villa Malcontenta; erano gli anni Settanta”. Le tecniche per realizzare questi abiti sono frutto degli insegnamenti dei sarti veneziani e degli studi da autodidatta sugli usi e costumi della Serenissima. “Ho partecipato a moltissime sfilate e concorsi: all’Hotel Hilton di Roma con il

premio “Forbici d’Oro”, a San Remo per “L’uomo più elegante”, al Museo Navale di Barcellona, alla Fiera internazionale di Graz, al Palazzo dei Congressi di Gorliz, all’Hotel De Paris di Montecarlo e alla fiera del turismo a Milano. Non mi bastano le pareti per appendere tutti i riconoscimenti che mi sono stati dati; sono orgoglioso di quello che ho fatto e ci ho messo passione”. Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori, poi si riprende diverse volte fino a completarlo con accessori e decorazioni che lo rendono prezioso. Per concludere Aldo ci racconta che ha

ancora un sogno nel cassetto da realizzare. “Sarei ancora disponibile a insegnare il lavoro di sartoria antica e moderna, se qualche comune mi mettesse a disposizione uno spazio dove poter esporre e lavorare, lo farei subito. Credo che l’artigianato debba essere portato nelle scuole, altrimenti è destinato a sparire. Potrebbe essere anche un’opportunità in questi tempi di crisi del lavoro, oltre che una valida attrazione per il turismo. Questo mestiere non morirà mai, ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno del sarto, perché i vestiti confezionati arrivano fino ad un certo punto e non sempre soddisfano tutti”.

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Cultura provinciale 27 9 A Chioggia La quarta edizione di “Un palco per la scuola”

Vitamine per il teatro in 14 spettacoli

I grandi classici, la rielaborazione di favole ma anche lavori di storia locale, sull’importanza della prevenzione e di contenuto sociale. Coinvolti 14 diversi gruppi di 12 istituti scolastici chioggiotti per realizzare una serie di spettacoli che partiranno a metà maggio e proseguiranno fino al prossimo 6 giugno di Eugenio Ferrarese

ven 17 maggio ore 21

G

PINOCCHIO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria paritaria di I° grado Paolo VI

lun 20 e mar 21 maggio ore 21 TEATRO DON BOSCO

Scuola Primaria Pier Antonio Gregorutti

MARY POPPINS

mer 22 maggio ore 21

studiomama.it

randi classici del teatro, rielaborazio- di tutor due formatori, dal mese di marni di celebri favole, ma anche lavori zo, hanno accompagnato gli insegnanti e i dedicati alla storia di Chioggia, all’im- giovani attori nella realizzazione delle loro portanza della prevenzione per la salute e messinscena. Ad undici produzioni sono al sociale, rivisitazioni e nuovi allestimenti: stati offerti anche il supporto tecnico e la 14 appuntamenti in programma per la IV fornitura dell’allestimento illuminoscenico Edizione di Un palco per la scuola • Vitami- per il giorno di spettacolo. Questa IV edizione di “Vitamine crene Creative 2013, progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per ative” ha coinvolto 7 Scuole primarie, 3 il teatro - promosso dalla Città di Chioggia, Scuole secondarie di I grado e 1 Scuola secondaria di II grado, Provincia di Venezia per un totale di circa Assessorato alla Cultu- Esperti professionisti ra, Regione del Veneto nel campo educativo-te- 800 studenti che salicon la collaborazione atrale e tutor formatori ranno sui palcoscenici di Arteven Circuito Te- hanno accompagnato in- del teatro don Bosco, coatrale Regionale e il segnanti e giovani attori dell’Auditorium munale ed anche nel sostegno di Despar per chiostro del Museo Diocesano tra maggio il sociale. L’iniziativa ha coinvolto 14 gruppi che e giugno. Oltre 50 gli insegnanti hanno appartengono a 12 diversi Istituti scola- attivamente collaborato alla realizzazione stici del territorio comunale di Chioggia. e alla promozione del progetto nel suo Le scuole, quando necessario e richiesto, complesso. Il primo appuntamento di Un palco per sono state sostenute dalla collaborazione di esperti professionisti nel campo edu- la scuola sarà venerdì 17 maggio all’Audicativo-teatrale (dieci hanno usufruito del torium S. Nicolò. La rassegna teatrale protutoraggio mentre quattro hanno allestito seguirà fino al 6 giugno, ma si concluderà autonomamente lo spettacolo). In qualità festosamente il 29 giugno con il tradiziona-

AUDITORIUM S.NICOLÒ TEATRO DON BOSCO CHIOSTRO DEL MUSEO DIOCESANO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Liceo Classico Giuseppe Veronese

IL BUFFONE DOLCE E QUELLO AMARO gio 23 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Primaria Giuseppe Marchetti

Grande festa il 29 giugno con la tradizionale consegna delle targhe ai ragazzi delle scuole partecipanti

L’ARIA TASSATA

ven 24 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Primaria Mario Merlin

METTIAMOCI IN TASCA LA CITTÀ sab 25 maggio ore 21

PROGETTO DI SOSTEGNO ALLE SCUOLE NELLA PRODUZIONE DI NUOVE IDEE PER IL TEATRO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria di I° grado Silvio Pellico Sezione musicale

IL BORGHESE GENTILUOMO lun 27 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria di I° grado Silvio Pellico

ODISSEA

La locandina dell’iniziativa 2013

ovvero voglio una vita spericolata mer 29 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ dal 17 maggio Scuola Primaria Salvatore Todaro al 6 giugno 2013 SE NE VEDONO in palcoscenico DI TUTTE LE ZUCCHE lei ragazzi incontro pubblico targheore 21 seppe Marchetti (23 maggio), Mettiamoci delle per la consegna gio 30 maggio AUDITORIUM S.NICOLÒ con Scuola Primaria paritaria di I° grado Paolo VI escuole riconoscimenti ai ragazzi delle scuole IL MAGO DI OZ in tasca la città - Primaria Mario Merlin (24 i loro spettacoli

1 giugno ore 21 maggio), Il borghese gentiluomo - Seconpartecipanti in Piazza Italia a sab Sottomarina AUDITORIUM S.NICOLÒ Vita mine 20 della manifestazione daria di I grado Silvio Pellico – Sezione nell’ambito “La CittàIL SANTO FRANCESCO Crea DEI POVERI forza venite gente 13IVEDIZIONE tiveRagazzi”. musicale (25 maggio), Odissea ovvero dei lun 3 giugno ore 21 S.NICOLÒ voglio una vita spericolata - Secondaria di I Questo il calendario delleAUDITORIUM rappresenBIANCANEVE E grado Silvio Pellico (27 maggio), Se ne vetazioni: Pinocchio - Secondaria I SEI paritaria NANI E MEZZO mar 4 giugno ore 21 dono di tutte le zucche - Primaria Salvatore di I grado Paolo VI (17 maggio), Mary TEATRO DON BOSCO FRATELLO(20 FRANCESCO Todaro (29 maggio), Il mago di Oz - SePoppins -Primaria Antonio Gregorutti mar 4 giugno ore 21 AUDITORIUM S.NICOLÒ condaria paritaria di I grado Paolo VI (30 e 21 maggio), Il buffone dolce e quello DEI Veronese MOROSI…NOIOSI maggio), Francesco il santo dei poveri – amaro - Liceo Classico Giuseppe gio 6 giugno ore 21 CHIOSTRO DEL MUSEO DIOCESANO forza venite gente - Primaria Bruno Caccin (22 maggio), L’aria tassata - Primaria GiuScuola Primaria Bruno Caccin

Scuola Primaria Poliuto Penzo di Sant’Anna

Scuola Primaria Padre Emilio Venturini

PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTARE LE SCUOLE DI RIFERIMENTO. PER TUTTI GLI APPUNTAMENTI È PREVISTO L’INGRESSO SU INVITO. www.arteven.it

www.eventi.chioggia.org

Scuola Secondaria di I° grado Giuseppe Olivi

PROVINCIA DI VENEZIA ASSESSORATO ALLA CULTURA

(1 giugno), Biancaneve e i sei nani e mezzo - Primaria Poliuto Penzo di Sant’Anna (3 giugno), Fratello Francesco - Primaria Emilio Venturini (4 giugno), Dei morosi… noiosi - Secondaria di I grado Giuseppe Olivi (4 giugno) e infine Ercole sul monte Eta - Liceo Classico Giuseppe Veronese (6 giugno). Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21.00. Per tutti gli appuntamenti l’ingresso è ad invito.

Liceo Classico Giuseppe Veronese

ERCOLE SULL’ETA

Noale La mostra fino al prossimo 2 giugno CONSEGNA TARGHE sab 29 giugno ore 20

Camponogara. Quattro incontri dedicati alla cultura umanistica

“313 D.C. EDITTO DEll’IMPERATORE COSTANTINO SUllA lIBERTÀ RElIgIOSA: NASCITA DEllA TOllERANZA?”

L’

Università popolare di Camponogara con il patrocinio dei Comuni di Camponogara, Vigonovo e la Provincia di Venezia ha organizzato il secondo ciclo di incontri dedicati alla cultura umanistica. Il tema di riflessione proposto quest’anno è d’ispirazione religiosa: “313 d.C. Editto dell’Imperatore Costantino sulla libertà religiosa: Nascita della tolleranza?” Dopo i primi due appuntamenti che si sono svolti nella prima metà del mese, sono fissati in calendario il prossimo giovedì 23 maggio l’incontro dal titolo “Libertà e diritto alla verità: l’uomo di fronte alla dimensione religiosa”. Interviene Umberto Curi, docente ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università di Padova. A conclusione dell’iniziativa il Vescovo della Diocesi di Padova, Monsignor Antonio Mattiazzo, interverrà il prossimo 29

La locandina con i prossimi appuntamenti maggio all’appuntamento dal titolo “Quale grammatica dell’umano oggi”. Tutti gli appuntamenti sono ad entrata libera e siterranno a Camponogara presso la sala consiliare in Piazza Mazzini con inizio alle ore 20.45.

PIAZZA ITALIA NELL’AMBITO DE

La “Torre delle favole” ospita “I musicanti di Brema... alle prese con la banda” E’ E RICONOSCIMENTI Ingresso libero

stata inaugurata lo scorso 4 maggio la quarta edizione della Torre delle favole che ospita “I musicanti di Brema... alle prese con la banda”, libera interpretazione della fiaba dei Grimm, in un allestimento scenografico creato dall’illustratrice francese Sophie Fatus, vincitrice del prestigioso premio Andersen ed. 2011. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 giugno, è allestita presso la Torre delle campane a Noale. Si tratta di una manifestazione promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Noale di concerto con il Comune di Lumezzane (BS), con il patrocino di Regione Veneto, Provincia di Venezia e di Nati per leggere e il sostegno degli esercizi commerciali noalesi. Indispensabile per il successo dell’evento rimane il prezioso contributo delle volontarie dell’Associazione “Mamme da Favola” e dell’artista noaelse Lucia Pesce. Anche per questa edizione sono previste le letture animate che saranno affidate a un apprezzato professionista del settore, Demis Marin. Sono infatti proposte visite teatralizzate per le scuole, dal lunedì al sabato, e letture animate per tutti i visitatori (il sabato e la domenica). A corredo dell’iniziativa sono in programma laboratori creativi e letture animate presso Palazzo della Loggia nelle domeniche del 19 e 26 maggio prossime. L’ingresso è libero e gratuito ma per le visite teatralizzate ène-

I musicanti di Brema...alle prese con la banda cesario prenotare. Info presso l’Ufficio Cultura de Comune di Noale, tel. 0415897249 – 268, e-mail cultura@comune.noale.ve.it www.comune.noale.ve.it/latorredellefavole-html


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LO

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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO

In breve

Calcio E’ morto il grande centrocampista del Venezia

Calcio E’

di Roberta Pasqualetto

di Roberta

In breve

Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno conquistato la promozione nella serie A2 nazionale con una giornata d’anticipo e la Coppa Veneto in finale contro la “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon è raggiante: “E’ sempre bello commentare – dice – vittorie come questa. Le atlete sono state a dir poco straordinarie. Queste vittorie rappresentano il risultato di un ottimo lavoro e una perfetta programmazione portata avanti dal presidente Mayer e dalla società”.

L’under 15 della Reyer va in finale L’under 15 femminile vola direttamente alla finale tricolore. La formazione, guidata da Andrea Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale che vale anche la qualificazione diretta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto (18 vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giants Marghera, qualificatesi ai concentramenti interzonali, poi nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro Mirano e Vicenza.

Vela a Cavallino, successo di partecipazione Una trentina di atleti hanno partecipato, a Cavallino, alla regata zonale, organizzata dalla Compagnia della Vela con la collaborazione dell’Associazione Velica Lido, del Diporto Velico Veneziano e dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo. Ha dominato la scena la squadra della Compagnia della Vela che ha vinto in tutte e tre le categorie, standard, radial e 4.7.

Sport in lutto, addio a Ferruccio Mazzola Spor Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 L

utto nel mondo dello sport veneziano. E’ morto l’ex centrocampista Ferruccio Mazzola, aveva 68 anni. Ferruccio era figlio del grandissimo Valentino Mazzola e fratello di Sandro. Venezia piange uno dei suoi più illuminati campioni. Ferruccio era un grandissimo calciatore che, nel Venezia, aveva vinto il campionato di Serie B nel 1966 (26 presenze e 6 gol) ed era approdato con la stessa squadra in Serie A (24 partite e 7 gol). Non era quel che si dice un colosso. Era alto soltanto 1 metro e 67 centimetri per 61 chili, era un giocatore di tecnica straordinaria, più mezz’ala che attaccante. Nell’Inter aveva giocato una sola partita, l’8 ottobre 1967 (1-0 contro il Vicenza), in seguito militò due anni nel Venezia (la squadra dove era sbocciato il padre, prima di passare al Torino). Poi giocò con il Lecco, Lazio, Fiorentina, ancora Lazio nel biennio con Maestrelli, prima di chiudere nel Sant’Angelo Lodigiano e poi in Canada nell’Edmonton Drillers. Lo stadio Penzo ricorda la coppia Mazzola-Bertogna, che avevano fat-

Mestre

assoCiazione “amiCi della biCiCleTTa”

L

’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sostenibile, contribuendo al miglioramento del traffico e alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, vale a dire un turismo lento consapevole e rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (federazione Italiana Amici della Bicicletta) che organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale. “La maggior parte dei nostri associati usa la bici anche nella città – dice la presidente Viviana Trentin – l’età dei partecipanti è principalmente tra i 40 e i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri pensieri in questo momento di crisi: ci sono più donne che uomini; qui a Mestre siamo 600 soci annui”. Nel mese di giugno sono previste una serie di uscite e di appuntamenti: da sabato 1 a domenica 2 una gita dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del Brenta si percorre l’antica strada consolare romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord Europa. Partenza in treno per poi trascorrere due giorni tra natura e storia su uno degli itinerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita “100 Km della felicità”; nello scenario delle

La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le inimicizie, anche in famiglia. ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno molte conquistato la promozione nella serieIl fratello utto nel m Mazzola, noncontro ebbe lapiù alcun E’ morto l A2 nazionale con una giornata d’anticipoSandro e la Coppa Venetoinfatti, in finale contattoècon Ferruccio, la pubblicazione “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon raggiante: “E’dopo sempre bello Mazzola, a del libro.Le Ilatlete testosono denunciava l’uso di sostancommentare – dice – vittorie come questa. state a dir poco figlio del grand neluncalcio, durante gli straordinarie. Queste vittorie rappresentanozeil dopanti risultato di ottimoavvenuto lavoro e una fratello di Sand annipresidente ‘60 e ’70. Helenio allenatore perfetta programmazione portata avanti dal Mayer e dallaHerrera, società”. suoi più illumina dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire grandissimo calc ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare vinto le il campion loro prestazioni in campo. Ferruccio legò presenze la e6g di alcuniLa giocatori proprio L’under 15 femminile vola direttamente alla morte finale tricolore. formazione, guidataaldaconsumo stessa squadra i Ferruccio di queste la carriera AndreaMazzola Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale chesostanze. vale ancheDopo la qualifi cazione di-calcistica, Non era quel c Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo saperetta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto soltanto 1 metro re disinteressato ai giovani quartiere dove to sognare(18 i tifosi. 20 anni dopo (1987/88), vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giantsdel Marghera, era un giocator allenandoli, aggiungendo la presidenFerruccio qualifi doveva diventare il simbolointerzonali, tecnico poiabitava catesi ai concentramenti nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro mezz’ala che at International, del neonato Venezia-Mestre di Zamparini con za dell’associazione Futursport Mirano e Vicenza. cato una sola p una promozione immediata (dalla C2 alla C1) per il recupero di adolescenti in stato di disagio contro il Vicenz sul campo del Baracca, per un rilancio di una sociale, lavorando anche nell’Associazione vitnel Venezia (la squadra che col nome dei Mazzola non pote- time del doping, fondata dai familiari di Bruno padre, prima di Beatrice. Dopozonale, una lunga malattia, va che proiettata verso partecipato, l’alto. Di luia siCavallino, Unaessere trentina di atleti hanno alla regata organizzata dallase ne va con il Lecco, La un grande uomo di Lido, sport,delunDiporto talento ricordaCompagnia il suo spirito di Vela uomo-contro: critico col dell’Associazione della con la collaborazione Velica Ve-straordinel biennio con nario, un coraggioso sistemalicoe generoso sociale. 2004d’Ampezzo. Venezianonel e dello YachtNel ClubnelCortina Ha uomo dominato la scena elacapace squadradi accunel Sant’Angelo per cui lui stesso aveva lavorato. scrissedella un Compagnia libro controdella il doping dalhatitolo nell’Edmonton D Vela che vintoemin tuttesare e trei levertici categorie, standard, radial e 4.7. blematico “Il terzo incomodo” che gli costò la coppia Mazzo

L

L’under 15 della Reyer va in finale

Vela a Cavallino, successo di partecipazione

Mestre

assoCiazione “amiCi della biCiCleTTa”

L

campagne venete, percorse per vie traverse e secondarie lontane dal traffico eccessivo e dall’inquinamento urbano. Si parte da Mestre e si tocca il territorio trevigiano attraverso percorrenze, paesetti e borghi sconosciuti a molti. Domenica 16 l’uscita “Ecosagra di San Trovaso”; lungo percorsi ciclabili e stradine alberate si raggiunge la più ecologica sagra per provare pietanze tipiche, il tutto servito in materiale totalmente compostabile. Da mercoledì 19 a domenica 23, cinque giorni nelle terre terremotate. Il 25esimo Cicloraduno Fiab-Onlus toccherà le città di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Non mancheranno eventi culturali, artistici ed enogastronomici. Il progetto nazionale ha lo scopo di creare piste ciclabili nei luoghi terremotati per portare turismo e quindi un’economia; in questi 5 giorni si raccoglieranno dei fondi con l’aiuto delle imprese. Domenica 30 l’uscita: “Il Parco della Storga: il bosco sotto casa”. Una sgambata nella Marca d’estate e lungo il sentiero naturalistico del fiume Storga. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.amicidellabicicletta.org o scrivere alla mail info@amicidellabicicletta.org. R.P.

’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sostenibile, contribuendo al miglioramento del traffico e alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, vale a dire un turismo lento consapevole e rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (federazione Italiana Amici della Bicicletta) che organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale. “La maggior parte dei nostri associati usa la bici anche nella città – dice la presidente Viviana Trentin – l’età dei partecipanti è principalmente tra i 40 e i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri pensieri in questo momento di crisi: ci sono più donne che uomini; qui a Mestre siamo 600 soci annui”. Nel mese di giugno sono previste una serie di uscite e di appuntamenti: da sabato 1 a domenica 2 una gita dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del Brenta si percorre l’antica strada consolare romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord Europa. Partenza in treno per poi trascorrere due giorni tra natura e storia su uno degli itinerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita “100 Km della felicità”; nello scenario delle

campagne venete, percorse per vie traverse e secondarie lontane dal traffico eccessivo e dall’inquinamento urbano. Si parte da Mestre e si tocca il territorio trevigiano attraverso percorrenze, paesetti e borghi sconosciuti a molti. Domenica 16 l’uscita “Ecosagra di San Trovaso”; lungo percorsi ciclabili e stradine alberate si raggiunge la più ecologica sagra per provare pietanze tipiche, il tutto servito in materiale totalmente compostabile. Da mercoledì 19 a domenica 23, cinque giorni nelle terre terremotate. Il 25esimo Cicloraduno Fiab-Onlus toccherà le città di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Non mancheranno eventi culturali, artistici ed enogastronomici. Il progetto nazionale ha lo scopo di creare piste ciclabili nei luoghi terremotati per portare turismo e quindi un’economia; in questi 5 giorni si raccoglieranno dei fondi con l’aiuto delle imprese. Domenica 30 l’uscita: “Il Parco della Storga: il bosco sotto casa”. Una sgambata nella Marca d’estate e lungo il sentiero naturalistico del fiume Storga. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.amicidellabicicletta.org o scrivere alla mail info@amicidellabicicletta.org. R.P.


messaggio publiredazionale

>> Speciale Ciclismo

“ Pedalata n PRIMO PIANO dea Nogara “ rt in lutto, addio a Ferruccio Mazzola 11

’ morto il grande centrocampista del Venezia

Frutto del lavoro del “Tavolo sul Turismo della Riviera del Brenta” molte inimicizie, anche in famiglia. Il fratello mondo dello sport veneziano. Pasqualetto

Sandro Mazzola, infatti, non ebbe più alcun l’ex centrocampista Ferruccio contatto con Ferruccio, dopo la pubblicazione aveva 68 anni. Ferruccio era del libro. Il testo denunciava l’uso di sostandissimo Valentino Mazzola e ze dopanti nel calcio, avvenuto durante gli dro. Venezia piange uno dei anni ‘60 e ’70. Helenio Herrera, allenatore ati campioni.La Ferruccio era un manifestazione “Pedalata dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire ciatore che, nel Venezia, aveva Nogara”, nata nel 2011, ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare le nato di Serie dea B nel 1966 (26 loro prestazioni in campo. Ferruccio legò la gol) ed era approdato con la è il fiore all’ occhiello dell’ morte di alcuni giocatori proprio al consumo in Serie A (24 partite e 7 gol). Calcroci e vede ogni Mazzola di queste sostanze. Dopo la carriera calcistica, che si dice unUSC colosso. Era alto Ferruccio Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo sapeo e 67 centimetri per 61 chili, anno l’ iscrizione e la partecire di tecnica straordinaria, più to sognare i tifosi. 20 anni dopo (1987/88), re disinteressato ai giovani del quartiere dove pazione di oltre 400 atleti. Ferruccio doveva diventareViil simbolo tecnico abitava allenandoli, aggiungendo la presidenttaccante. Nell’Inter aveva giodel neonato Venezia-Mestre partita, l’8 ottobre 1967 (1-0 ene svolta la prima settimanadi Zamparini con za dell’associazione Futursport International, za), in seguito militò due anni una promozione immediata (dalla C2 alla C1) per il recupero di adolescenti in stato di disagio il campo percorso si snodel Baracca, per un rilancio di una sociale, lavorando anche nell’Associazione vitsquadra dovedieraMaggio sbocciato il e sul squadra che col nome dei Mazzola non pote- time del doping, fondata dai familiari di Bruno i passare al Torino). Poi giocò da per le vie di Camponogara azio, Fiorentina, ancora Lazio va che essere proiettata verso l’alto. Di lui si Beatrice. Dopo una lunga malattia, se ne va condipartenza e arrivo neidi presil suo spirito uomo-contro: critico col un grande uomo di sport, un talento straordin Maestrelli, prima chiudere ricorda due atleti vengono subito premiaun uomo coraggioso e capace di accusistema e generoso nel sociale. Nel nelattual2004 nario,UDACE: o Lodigiano si e poidel in Canada municipio. L’USC Calcroci, i vertici per cuicampioni lui stesso avevaUDACE lavorato. per la provincia Drillers. Lo stadio Penzo ricorda scrisse un libro contro il doping dal titolo em- sare ti come il titolo di vice checapoclas“Il terzo incomodo” gli costò ola-Bertogna,mente, che avevano detiene fat- blematico

sifica per ciò che concerne il circuito “ Pedalate Venete “ riservato al numero di partecipanti alle manifestazioni. Già nei primi anni di attività dell’ associazione ben 4 atleti avevano ottenuto il brevetto “ Prestigio “ riservato a coloro che portano a termine 10 manifestazioni competitive di livello elevato. L’USC Calcroci nasce comunque da un gruppo di 35 semplici amanti della bicicletta che si riunivano per compiere insieme tragitti verso i colli Euganei, Venezia o Sottomarina. Nel 1986 si costituisce l’ associazione che adotta i colori bianco-verde e si affaccia nel mondo dell’ agonismo amatoriale. L’USC Calcroci si distingue nella organizzazione di gare giovanili e, in particolare nel 1988, cura le selezioni provinciali di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Verona e coordina i Giochi della Gioventù di Roma. La prima vittoria di prestigio si è verificata nel 1990, a Conegliano, con l’ assegnazione del titolo di campioni del Veneto cronometro a tre. Nel 2005 si verifica l’ ingresso di atleti MTB. Nel 2009 l’USD organizza il trofeo “Calcroci-MTB“ dopo aver fatto l’ ingresso nel circuito “ Trofeo-NordEst “ sotto l’ egida

di Venezia!. Nel 2010 arriva il premio del comitato provinciale UDACE in qualità di seconda squadra veneziana come numero di tesserati. Attualmente la società partecipa al circuito“ Serenissima Veneto MTB “e dopo 4 competizioni delle 7 previste è in terza posizione nella classifica generale. (MARCO LANZA)

IL DIRETTIVO Il direttivo della società è composto da 10 componenti: Paganin Renato Presidente Davì Ivano Vice presidente Vanzan Cristian Segretario Baracco Flavio Direttore Sportivo Colcera Marco Consigliere Da Lio Massimiliano Consigliere e preparatore atletico Favero Gianni Consigliere Garato Andrea Consigliere e webmaster Mancin Aristide Consigliere Valentini Roberto Consigliere Il gruppo si ritrova ogni ultimo venerdì del mese presso la propria sede che si trova a Campoverardo. Altre informazioni, curiosità e novità relative al gruppo si possono trovare sul sito:

www.usc-calcroci.it

Via Caron 19/A 35020 Vigorovea di Sant’Angelo di Piove (PD) Tel/fax : 0039 049 9702400 infoluka@intercommercio.com

www.intercommercio.com


10 30

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sfide al colosso liberal-produttivista

Decrescita per virtù e per necessità

Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto di germana Urbani

E

’ possibile in un momento storico in cui Già lo scorso anno, infatti, Confcomin Italia non si fa che invocare la cresci- mercio, Confartigianato, Confindustria e ta perchè l’economia possa riprendere, Confcooperative Veneto hanno lanciato una il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro campagna il cui slogan è “basta sprecare considerare seriamente l’utilità delle teorie territorio!”. L’obiettivo era proprio impee pratiche della Decrescita felice? gnare la Regione ad affermare un modello Soprattutto in un territorio come il Ve- di sviluppo basato non più sul consumo di neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzala propria fortuna con una rete di piccole zione delle città e dei territori. e medie imprese famigliari, la questione “Come denunciato da Cia-Confederazioè ancora più difficile. Sull’altare del pro- ne italiana agricoltori – spiega la senatrice gresso, della produzione e della ricchezza del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi- il settore primario ha dovuto rinunciare solo cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di in pochissimo tempo, hanno visto franare ettari, una superficie pari all’intera regione il miracolo economico che avevano costru- del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovaito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è na che oggi scivola invece veloce su km di bloccata sul binario e asfalto e cemento, per non riparte nonostante Negli ultimi poi fermarsi da qualtutto. Difficile accetta- 10 anni che parte con un urto re che probabilmente cementati tremendo e produce non ripartirà mai più, tanti ettari quanto disastri. In Veneto, poi, almeno così come l’a- l’intero Veneto si è costruito ovunque vevano conosciuta. e oggi il vero obiettivo In molti stanno ragionando su quale po- è, prima di tutto fermare lo scempio e poi trà essere il modello di sviluppo del futuro e riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a in questo modello sono tante le parole in cui costruire ai ritmi odierni tra vent’anni farela Decrescita può essere intesa e coniugata. mo i conti con un consumo di suolo superioPer esempio la tutela del territorio è re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio una di queste e addirittura le associazioni di un patrimonio paesaggistico di inestimabile categoria la invocano, proprio loro che solo valore e rischiando la non autosufficienza pochi anni fa chiedevano più terra per i loro alimentare”. capannoni. E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”! Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.

Camponogara (VE) Tel. 041 4174672 info@euroinfortunistica.191.it

Sede Principale: CASALSERUGO (PD) Tel. 049 8740789

Altre sedi: Piove di Sacco (PD) Tel. 049 9705772 - Conselve (PD) Tel. 049 9500920


Il Veneto in primo piano 31 11 Decrescita non significa recessione

Saremo felici con l’equilibrio uomo-natura di germana Urbani

“I

l progetto di decrescita non propone una semplice riduzione dei consumi, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli esseri umani e tra questi e il loro ambiente, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali, esauribili o comunque alterabili. Quando queste risorse sono indispensabili per la vita di ogni essere umano, vanno considerate “beni comuni” non privatizzabili, per garantirne l’accesso a tutti, come applicazione del diritto alla vita”. A dirlo è Gianni Tamino, biologo padovano e presidente dell’Associazione per la decrescita del triveneto che spiega così alcuni dei principi cardine del movimento per la Decrescita. Secondo gli studiosi e gli economisti che credono nella necessità di rallentare e cambiare stile di vita questa crisi ha come origine proprio l’economia del consumismo, che porta inevitabilmente all’esaurimento delle risorse. Occorre svoltare e scegliere la via della sostenibilità per creare nuovi

esperienze

C’

posti di lavoro e nuova economia. E in Veneto sono già tanti coloro che l’hanno capito. Un dato su tutti deve far pensare. La facoltà universitaria che cresce di più in numeri di iscrizione è agraria. Perché il mondo dell’agricoltura è oggi in grande fermento, soprattutto in Veneto. Sono moltissime, infatti, le aziende agricole che stanno puntando su qualità dei prodotti, spesso abbracciando il biologico, e vendita al dettaglio di frutta e verdura. Alcune vanno talmente bene, anche in questi tempi di crisi, che cercano disperatamente della terra in cui espandere la propria attività e non la trovano facilmente! Anche l’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali cresce sempre di più nella nostra regione: la gente ordina al contadino gli ortaggi che gli servono risparmiando. Allo stesso tempo il contadino guadagna molto di più che vendere la verdura all’ingrosso. Sono scelte virtuose che, guidate da associazioni come le Acli o la Coldiretti, stanno prendendo piede ad un ritmo impensa-

bile fino a qualche anno fa. Altri fenomeni molto interessanti, sempre legati all’agricoltura, sono ad esempio le associazioni che cercano, piantano, scambiano i semi antichi e si battono per la tutela della biodiversità. In Veneto è molto attiva Rete semi rurali ( semirurali.net) e la bellunese Coltivarcondividendo (coltivarcondividendo.blogspot.it) che organizzano fiere di sementi antiche, mostre-scambio e seminari di studio. Certo l’agricoltura di qualità va tutelata, soprattutto dalle multinazionali a cui la Decrescita non va proprio a genio. Qualche mese fa una sentenza della Corte Europea, unitamente a una fortissima pressione svolta dalle multinazionali sementiere sugli organi comunitari, ha di fatto dato “via libera” alla coltivazione di alcune varietà di Organismi Geneticamente Modificati (le famigerate sementi Frankenstein) anche in quelle Nazioni in cui erano banditi. “Abbiamo esposto alla regione Veneto – riferisce il portavoce del Gruppo Coltivare Condividendo – le

Alexander Langer, il padre del pensiero ecologista diceva che “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile” forti preoccupazioni legate al rischio che fra poche settimane anche la nostra Terra venga stuprata da semine di mais OGM Monsanto. Cio’ metterebbe a serio rischio il nostro patrimonio di biodiversità. Infatti è acclarato che gli OGM contaminano le altre varietà di mais, e quindi le varietà tipiche di mais Sponcio, Storo, Cinquantino, Fiorentin, Marano, Bianco Perla e molte altre sono in serio pericolo. Ci ha molto rincuorato sentire che la Regione e l’assessore sono decisamente contrari agli ogm e si sono già attivati, nella conferenza Stato Regioni per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia”.

dal rifiuTo al laVoro: l’idea giusTa ConTro la Crisi

è già chi, con grande ingegno, ha trovato tra i principi della decrescita l’idea giusta per un’impresa economicamente vantaggiosa e allo stesso tempo green. A Padova, l’intuizione ecologica di un gruppetto di giovani universitari ha dato vita ad una avviata officina ciclomeccanica dove riparano biciclette, insegnando anche a cambiarsi da sé un pedale, un freno, una ruota. Qui le biciclette arrivano in tre modi: “Abbiamo una convenzione con l’Esu – spiega Matteo Lenzi dell’associazione che gestisce l’impresa – che, a fine anno accademico, ci permette di fare pulizia nelle rastrelliere delle residenze universitarie recuperando le carcasse abbandonate dagli studenti che, altrimenti, andrebbero al macero. Inoltre, chi co-

nosce la ciclofficina sa che ogni tipo di rottame è bene accetto e, al momento di svuotare garage e cantine, si ricorda di noi. Infine, la cooperativa Mani tese, con le sue periodiche raccolte del ferro, ci tiene da parte i materiali più utili senza smaltirli”. Nel tempo il gruppetto è cresciuto e ha pure diversificato e ampliato la propria attività offrendo anche corsi: dalla sartoria all’artigianato creativo. Alla base di tutto sta l’idea del riutilizzo intelligente. “Con il nostro lavoro pensavamo di contribuire a ridurre i rifiuti – racconta Lenzi – ma poi le cose sono maturate da sole e, in questo momento di difficoltà economiche, molti partecipano alle iniziative della Mente comune per imparare a risparmiare attraverso il riutilizzo e le riparazioni fai da te”. Esiste da anni

ormai, sempre a Padova, un progetto che mette insieme informatica e disabilità e che si basa sul recupero e riutilizzo di vecchi computer definiti “obsoleti” dall’utenza consumer e l’utilizzo degli stessi con software liberi tipo Linux. Le macchine recuperate sono messe a disposizione di persone disabili che ne abbiano la necessità. Il progetto coniuga solidarietà e decrescita ma non solo. Gli obiettivi sono molteplici e oltre al recupero e al riutilizzo è meritoria l’attività di formazione di persone con disabilità all’uso autonomo della tecnologia informatica, spaziando su più sistemi operativi e su diversi software applicativi di editoria elettronica e la creazione di un punto d’incontro accessibile (Compupoint Disabili) dove trovare alcuni computer per le proprie attività.


32 Il Veneto in primo piano 12 Tempo di vacanze

Turismo allo stremo: prenotazioni in forte calo Stesso copione dalla montagna al mare, dal lago alle terme. La villeggiatura quando c’è dura poco e i pernottamenti sono in strutture a basso costo di germana Urbani

S

econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat circa un milione di famiglie in Italia sono completamente prive di reddito. Molte altre, invece, vivono l’incertezza del momento, vittime dell’instabilità economica generale che impedisce loro di fare progetti a lunga scadenza. Per tutti questi motivi, probabilmente, sono molti coloro che a tutt’oggi non hanno ancora prenotato le vacanze. Mancano all’appello anche gli stranieri che se non prenoteranno nei prossimi giorni, per il turismo veneto potrebbe essere davvero un anno orribile. Gli albergatori della costa veneziana, infatti, lanciano un grido d’allarme molto serio. Secondo una stima prudenziale, infatti, se il trend delle prenotazioni alberghiere resterà simile a quello dei primi tre mesi dell’anno, a fine stagione si potrebbe registrare un -15% sull’anno scorso in tema di prenotazioni alberghiere complessive. Un dato preoccupante riguarda le prenotazioni dei turisti italiani che fino a metà aprile erano quasi pari allo zero.

Tra le nuove tendenze c’è il ritorno a far visita ai parenti lontani con buona pace della privacy La situazione rispecchia un andamento generale che investe tutta l’Italia: l’andamento dei pernottamenti del primo trimestre 2013 segna -4,4%, per gli stranieri +3,7% con una flessione complessiva dell’1%. A fronte di tale scenario Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, ha lanciato un appello ai primi cittadini delle località turistiche e ha chiesto di “riconsiderare la tassa di soggiorno in questo ‘annus horribilis’ del turismo italiano”. “Si registra una situazione ampiamente prevista, dove l’assenza degli italiani si fa sentire - commenta Michielli - Dobbiamo considerare che non esiste azienda al mondo che possa riposizionare sul mercato il 50% della propria clientela in 2 anni. Un plauso va ai colleghi delle spiagge che

stanno lavorando sul fronte della promozione e della fidelizzazione dei propri clienti, ma i miracoli purtroppo non li fa nessuno. L’altro dato assolutamente preoccupante e’ che le strutture partiranno con almeno 2-3 unita’ di lavoratori in meno ciascuna in attesa di vedere gli sviluppi della stagione. Quindi, dati i circa 1000 alberghi della costa, si possono considerare fra le 2 e le 3mila le unita’ lavorative che non troveranno occupazione almeno a inizio stagione, con le conseguenze che si possono immaginare”. Una tendenza che si registra in tutta Italia dove nei primi tre mesi del 2013 l’occupazione negli alberghi e’ calata del 4,7%. Nel 2012 il dato finale e’ stato pari al -3% ma quest’anno andrà peggio. Già nel primo trimestre del 2013 i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti del 3,8% e quelli a tempo determinato del 6,1%. Eppure gli imprenditori fanno la loro parte abbattendo i prezzi e mantenendo i servizi di sempre, creando indotto e mettendosi in gioco ogni giorno sul piano organizzativo con idee

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nuove che possano attrarre nuova clientela. A Bibione, per esempio, quest’anno apriranno i «Pet hotel», dedicati agli animali da compagnia che avranno accesso all’albergo, spazi verdi dedicati, tappetino e ciotola in spiaggia. La politica dei prezzi, poi, iniziata già con le vacanze di Pasqua, sta dando qualche risultato solo nei centri storici maggiori e città d’arte come Venezia e Verona, mentre Treviso e Padova, dove gli alberghi risultano, in base a uno studio di Hotel Price Index, i meno cari d’Italia, le prenotazioni sono state pochissime. Pasqua e ponti primaverili non sono stati all’altezza delle aspettative neanche per il lago di Garda, dove si è perso circa il 50-60% di presenze rispetto alla Pasqua degli anni scorsi e così negli hotel delle località termali di Abano e Montegrotto. Se l’estate rispecchierà queste tendenze anche uno dei pochissimi settori che finora aveva retto almeno in parte alla grande depressione. E’ vero però che non bisogna disperare perchè, se dall’estero occorre prenotare vacanze con largo anticipo, gli italiani spesso si decidono all’ultimo momento, specie di questi tempi. Inoltre, spiace dirlo per il settore alberghiero, sempre più spesso scelgono di pernottare in B&B, appartamento o campeggio dove i soggiorni risultano in genere molto più lunghi. Secondo i dati dell’osservatorio regionale, negli alberghi al mare si permane

in media quattro notti che diventano nove per l’extralberghiero; anche in montagna il periodo si raddoppia da circa quattro a otto notti, ma si notano notevoli differenze anche nelle località affacciate sul lago di Garda (da 3,6 a 6,4) e nelle città d’arte (da 2 a 3,5). Alle terme la situazione si presenta invece ribaltata con una notte in più per la permanenza media negli alberghi, complici le rilassanti Spa. Torna poi di gran moda la vacanza “in famiglia”, molto in voga negli anni del dopoguerra e abbandonata man mano che il benessere riempiva i portafogli. Sono moltissime le persone che, non volendo rinunciare alla villeggiatura, scelgono di visitare qualche parente che abita in altre regioni e che, magari, ha una bella camera per gli ospiti. Un favore che poi si ricambia volentieri rinunciando ad un po’ di libertà e di privacy per godersi per un po’ un orizzonte diverso da quello di casa. E val la pena di approfittare di amici e conoscenti con case vacanza che fino ad oggi rimanevano chiuse per la maggior parte dell’anno. Oggi – a fronte di un piccolo un contributo per pagare l’Imu sulla seconda casa - potrebbero volentieri darvi le chiavi per godere dei loro beni.

UN TURISTA SU SEI SCEglIE Il VENETO

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l turismo è uno dei settori economici più importanti sia a livello regionale che a livello nazionale. Operatori e politici veneti sono concordi sul fatto che attuare strategie di crescita sia necessario non solo per il settore in sé ma anche per dare una mano al Paese. Secondo un’indagine del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) di Ca’ Foscari relativa al 2011, il turismo ha generato in Veneto un fatturato di 11 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del Pil regionale, il 13% dei consumi interni e mezzo milione di unità di lavoro. Si tratta di un fatturato che vale tre volte e mezzo quello dell’agricoltura, tre volte e mezzo quello dell’alimentare, tre volte il fatturato del tessile e abbigliamento, il 54% dell’intero fatturato regionale del commercio. Ma non è tutto. In termini di occupazione, il turismo dà lavoro in Veneto al 15% sul totale degli occupati e copre il 10,5% di tutti gli addetti al turismo d’Italia. Va anche sottolineata la trasversalità del turismo rispetto all’economia veneta, dove il Pil turistico è dato da una molteplicità di settori, non dai soli alberghi e ristoranti. Questi ultimi, infatti, rappresentano il 30% del Pil turistico, dove il commercio incide per il 17,1%, la locazione di fabbricati il 15,3% l’agroalimentare il 9,5%, l’artigianato il 7,7% le attività culturali e ricreative il 6,7%, i trasporti il 6,5%. “Il Veneto conserva il suo appeal mondiale come regione ospitale e terra del bello, del buono e dell’accoglienza - sottolinea Marino Finozzi, assessore regionale al turismo che, nel corso della Borsa Italiana del Turismo, ha salutato con orgoglio il primato del Veneto tra le regioni italiane proprio in questo settore. Nel 2012, nonostante la crisi generale, la regione si è confermata prima Regione turistica d’Italia con 62.351.657 presenze, delle quali il 64,8% di ospiti stranieri, e 15.818.525 arrivi, dei quali il 64,7% stranieri. “Anche se, in questo quadro sostanzialmente luminoso per un’annata critica come quella trascorsa, i numeri confermano la pesante crisi economica che morde sempre più gli italiani, che si riflette sulla capacità di spesa delle famiglie. Perciò, per far ripartire il settore occorre che gli operatori diminuiscano i prezzi”.



Veneto in primo piano 13 34 Il Veneto in primoIlpiano Economia La ricerca promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e condotta da Confartigianato

Le imprese in “rosa” reggono meglio la crisi In Veneto, come nel resto del Paese, le donne artigiane nel biennio 2011-2012 hanno tenuto meglio degli imprenditori uomini nonostante la congiuntura sfavorevole Capacità di lavorare in team e determinazione i fattori “vincenti”

di Ornella Jovane

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’impresa in “rosa” dimostra di reggere la crisi con maggiore disinvoltura rispetto alle realtà guidate da imprenditori maschi, in Veneto così come in tutto il resto del Paese. In più, se a “fare impresa” è una donna, allora la probabilità di successo dell’azienda è più alta. Di fatto, i risultati della ricerca - “La “mia” impresa. Nuovi lavori e nuove professioni. L’imprenditoria femminile in Veneto” promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e condotta da Confartigianato - mettono in risalto proprio le capacità di tenuta delle imprenditrici, in particolare delle artigiane, le cui aziende registrano un saldo significativamente positivo nonostante la difficile congiuntura. Lo studio si riferisce al biennio 2011-12: in questo periodo l’Ufficio studi di Confartigianato (rielaborando i dati 2012 di Infocamere) ha contato in Veneto 23.046 imprese artigiane femminili. In Italia sono 243.286, con un saldo positivo pari a +10,1% rispetto alle realtà imprenditoriali maschili il cui saldo negativo, a livello nazionale, si attesta al -4,4%. In linea con il resto del Paese, anche in Veneto l’alto tasso di natalità - +11,2% - rappresenta un indicatore significativo della vivacità del mercato produttivo declinato al femminile soprattutto se messo in relazione con il tasso di mortalità, pari al 2,7%, che fa registrare un conseguente saldo positivo, pari al +8,5%. Un trend opposto, in Veneto come nel resto del Paese, quello registrato, nello stesso periodo, per le imprese maschili, contesto caratterizzato da una mortalità piuttosto elevata che raggiunge il 18,6%, a fronte di un 13,6% di nuove imprese con un saldo che risulta negativo con una percentuale pari al -5%. Quali sono le carte che risultano “vincenti” e che consentono le performance positive alle imprese in rosa? In sintesi, un’attitudine di genere ad ottimizzare risorse, tempi e opportunità, conciliando le diverse esigenze.

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Con un tasso di natalità di +11,2% e uno di mortalità pari al 2,7 %, il saldo positivo è di +8,5%

Come i colleghi uomini le donne chiedono attenzione alla politica: meno burocrazia e più puntualità nei pagamenti

Le quaranta imprenditrici artigiane venete di successo in vari settori che hanno risposto al questionario - somministrato per approfondire proprio i fattori che facilitano i buoni risultati - hanno parlato delle modalità con cui interpretano la propria leadership, delle scelte compiute nella conduzione aziendale, degli ostacoli incontrati, degli obiettivi professionali e personali prefissati e raggiunti. Dalle testimonianze raccolte sono emersi alcuni punti di forza: di prim’ordine l’abilità a lavorare in team e in particolare la capicità di valorizzare al meglio il contributo di quanti fanno parte del gruppo di lavoro (socie, collaboratrici e dipendenti). Risultano vincenti anche le capacità organizzative e di gestione dell’azienda manifestate dalle donne. Non da meno, spicca la determinazione nel perseguire il sogno e la realizzazione personale, un fattore altamente motivante che spinge le donne ad andare avanti nell’impresa e ad “arrangiarsi” - affindandosi ad un welfare “fai da te” - sulla conciliazione tra tempi di lavoro e la cura di figli e famiglia.

Negli ultimi due anni una donna su due in Veneto ha continuato a scegliere i settori “tradizionali” per investire nella propria attività, ed in particolar modo quelli legati al genere (estetista, parrucchiera, sarta...). L’altra metà, tuttavia, ha intrapreso percorsi innovativi, a maggior ragione per le donne, cimentandosi nelle costruzioni ecologiche, design industriale e tecnico, grafica, fotografia, informatica, ma anche nella fabbricazione di apparecchiature da illuminazione, riparazione di beni e restauro. Come i colleghi imprenditori uomini, le donne si rivolgono alla politica e chiedono attenzione. Le problematicità, anche se gestite in questo frangente con maggiori risultati dall’universo imprenditoriale femminile, sono sempre le stesse, indipendentemente dal genere di chi intraprende: in primo piano la lentezza e farroginosità della macchina burocratica e quindi la difficoltà ad incassare il dovuto in tempi ragionevoli.

Occupazione

le donne dipendenTi inVeCe pagano ”Caro” gli effeTTi della CongiunTura

e le imprenditrici donne risultano essere le meno colpite dalla crisi, è invece la componente femminile del lavoro dipendente a pagare in maniera più consistente gli effetti della difficile congiuntura economica. Soprattutto nelle regioni del nord, dove più “affollato” è il mercato del lavoro femminile. E’ quanto emerge dall’analisi del cen-

tro studi Sintesi di Mestre (che ha rielaborato i dati Istat relativi al 2012 e per alcuni indicatori al 2011 messi in relazione allo scenario del 2007, ultimo anno prima della crisi) sul mondo occupazionale in “rosa”. Com’è facile aspettarsi la crisi economica si è abbattuta per le donne in misura più intensa nelle regioni settentrionali dove maggiore è la presenza di lavoro femminile. Fra

queste il Veneto si colloca al quinto posto, dietro a Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Umbria. Di fatto l’unica regione del nord a resistere è il Trentino Alto Adige, che si colloca nella graduatoria italiana nella seconda posizione tra le regioni meno colpite, al primo posto c’è la Sardegna, regione in cui pare quasi in atto una inversione di tendenza che sta avvicinando

le donne al mercato del lavoro. Nelle altre regioni, fra le quali il Veneto, pesa in particolare l’aspetto giovanile, la crescita di giovani donne Neet, ma anche la maggior frequenza di contratto part-time involontari oltre che la crescita della disoccupazione.

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Metà delle donne venete punta sull’innovazione

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n Veneto le aziende guidate da donne (al 31 dicembre 2012) sono 109.750, il 21,9% delle complessive imprese attive (in tutto 501.950), con un tasso di natalità che è del 12,9%, pari a quello di mortalità e un tasso di sviluppo pari a 0 (a livello nazionale è dello 0,3%). Di contro il tasso di natalità delle 392.200 imprese maschili venete è pari al 10,1%, quello di mortalità dell’11,3%, con un saldo negativo di -1,3% (-0,3% il dato nazionale). Le imprese artigiane sono in tutto 139.129, di cui 23.046 femminili (il 16,6%). Servizi per la persona, abbigliamento pelle e pellicceria, e lavori di costruzioni specializzati rappresentano i tre settori più praticati dalle imprenditrici artigiane venete che insieme includono il 55,2% delle imprese artigiane femminili totali. Nelle provincie di Padova, Treviso e Vicenza nonostante una buona parte del tessuto imprenditoriale femminile artigiano appaia per buona parte orientato ai settori tradizionali ovvero ai servizi alla persona e all’abbigliamento, si notano tuttavia alcune dinamiche positive legate ai settori più innovativi. Fra questi sono in espansione le attività professionali, scientifiche e tecniche, ma anche quelle di riparazione di computer, di fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettrico, infine di stampa e riproduzione di supporti registrati. A Verona si registra una presenza non trascurabile di imprese artigiane del mobile guidate da donne (il 2,8%, una delle prosuzioni caratterizzanti l’economia del basso Veronese. Nel Rodigino il settore dell’abbigliamento continua a mantenere un’apprezzabile consistenza. Nel Bellunese crescono il settore alimentare (+14,3%), quello del legno (+14,3) e la fabbricazione di prodotti in metallo (+25%). Nel Veneziano, infine, l’artigianato al femminile manifesta una differenzianione strutturale rispetto al resto della regione.

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Voci da palazzo 35 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro gambin

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l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.

Cristiano Corazzari, lega Nord

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista

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“oTTima ConVergenza zaia-zanonaTo”

a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“za&za, moderne befane Che Vogliono regalarCi Carbone”

egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

L’opinione Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd

“le CenTrali non aumenTano l’oCCupazione”

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uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.

Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“la CenTrale non è una prioriTà per VeneTo”

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on è

un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.


16 Cultura veneta 36 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

di Alain Chivilò

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l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

Palazzo Grassi

Querini Stampalia di Venezia

l’ARZANÀ DEllA SERENISSIMA

Rudolf Stingel: il sottile filo tra figurativo e informale

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a Fondazione Querini Stampalia di Venezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del cinquantenario di vita del Centro Internazionale della Grafica, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettivamente nel Museo Navale e nella Querini stessa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografia, composta di 6 tavole, che complessivamente raggiunge i 3 metri di lunghezza creando una delle più efficaci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato

che chiude la cella campanaria, le barche nel Canal Grande, i mercantili nei pressi della Dogana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le mura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le torri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatore può godere in diretta trovando il personale particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto della famiglia Querini con il mare. Si inizia con una delle prime raffigurazioni di una buzonavis di forma circolare dal Capitulare Nauticum del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Proseguendo immagini di navigli, un settecentesco rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con tutti i settori di attività del cantiere, fino alla documentazione cartacea del rapporto tra i Querini e la marineria. Al.Ch.

ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fine della mostra, accompagna le opere dell’artista altoatesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni private e dall’artista stesso. Un allestimento sitespecific di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fine. Una ricerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che fonda il suo fulcro nella percezione attraverso una vera e propria sensazione tattile data dal calpestio e dal tocco sulla superficie stessa, unita a un costante dialogo con l’architettura ospitante, che si arricchisce di colore, accoglienza e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del tempo, traccia da un lato il legame tra la storia di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’ambiente unico dello studio viennese di Sigmund Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è invitato ricercando una personale riflessione e dimensione spazio temporale, convalidato dalle ultime sale del primo piano che portano al successivo senza la presenza di opere dell’artista, attraverso la sola presenza della moquette. Un equilibrio espositivo che rimane in bilico tra informale e figurazione, dove i due

piani della mostra dialogano e si rimandano vicendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italiano, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in posizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo piano al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera figurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artificiale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al

piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere figurative dal piccolo formato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione scultorea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografie e illustrazioni in bianco e nero personalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico italiano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percorso visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente Al.Ch. raggiunto.


Cultura veneta 37 17 Spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia Dal 28 maggio

Indagine sulla persistenza genetica dei Matta Roberto Sebastian e i suoi figli Gordon Clark e Pablo Echaurren. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte

U

n’indagine sulla persistenza genetica, potrebbe con la figura paterna ed attraverso l’arte entrambi hanno essere definita così la mostra che dal 28 maggio cercato un dialogo concettuale - impossibile nella vita priverrà allestita negli spazi dell’area Scarpa della vata - con Matta attraverso le loro opere pur maturando Fondazione Querini Stampalia, di Venezia. In concomi- entrambi, ed ognuno a suo modo, linguaggi singolari e tanza con la 55. Biennale di Venezia, la Galleria d’Arte differenti. Se l’affinità con Matta-Clark è riconducibile a Maggiore – G.A.M. di Bologna, propone un’indagine tra un livello formale, estetico-architettonico, in Echaurren le idee e i pensieri che si sono tramandati – attraverso l’affinitudine è da ricercarsi nel carattere più propriamenle generazioni, il tempo e la geografia – da Roberto Se- te concettuale. Il filo conduttore della loro opera a livello critico sarà svelato da Danilo Eccher bastian Matta ai suoi figli Gordon solo pochi giorni prima dell’apertura Matta-Clark e Pablo Echaurren Sia Gordon che Matta. Tre nomi, tre storie, e un Pablo hanno avuto al pubblico, ma ad una prima lettura emerge già come la socialità, la unico comun denominatore: l’arte. un rapporto continua ricerca di un rapporto non La mostra, curata da Danilo Eccher, conflittuale con solo di partecipazione del fruitore, prende origine dall’opera di Rober- la figura paterna ma di un suo coinvolgimento diretto to Sebastian Matta ed attraverso le opere dei suoi protagonisti percorre mezzo secolo di o indiretto, fisico o mentale, culturale o sociale, interno o storia dell’arte, vissuta in tre paesi differenti: la Francia, esterno all’opera sia presente nell’opera dei tre. Non è un gli Stati Uniti e l’Italia. Lo spaccato che ne deriva non è caso infatti se alcuni definiscono le figure antropomorfe delimitato dalla loro storia familiare, per quanto eccezio- di Matta sia in pittura, sia in scultura, come “morfologie nale, ma amplia i propri confini all’ambiente culturale e sociali”, come una trasfromazione di passaggio tra i paepolitico in cui questi artisti sono stati profondamente coin- saggi interiori e il mondo esterno. Per Gordon la socialità volti. Figli dello stesso padre, ma di madri differenti, sia è un fattore ancora più evidente, essendo la sua effimera Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto conflittuale arte basata sulla performance, sui “building cuts”, gli

edifici tagliati, trasformazioni sculturali di architetture preesistenti dove lo spettatore è invitato ad entrare per muoversi fisicamente ed emozionalmente in quegli spazi. Nella sua opera Matta-Clark crea un rapporto diretto con il fruitore, spesso basato sulla fiducia che costui deve devolvere all’operato dell’artista che come in Matta ha fondamenti architettonici. Mentre per quanto riguarda Pablo tutta la sua vita artistica è immersa nella socialità, nella sua esistenza quotidiana. E se è vero che le sue tele riportano al mondo dei fumetti, della musica, della street

art, alla cultura di massa, è attraversando la sua iconografia Pop fatta di contiminazioni di generi che dialogano ora con il Dadaismo, ora con lo stesso Surrealismo, che l’artista propone con ironia attraverso l’apparizione di una natura familiare ed allo stesso tempo inquietante una critica diretta alla società dei consumi. Proprio come sembrano suggerire le figure antropomorfe e primitive presenti nei dipinti del padre. Non a caso l’opera di Matta mira anche a una riflessione sull’impatto che la tecnologia ha sull’esistenza umana.

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36 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 39

TOSCANA

Silenzio, parla l’Elba

LA PIÙ GRANDE ISOLA DELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE 2013 DELLA GUIDA RELAIS DU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI DI ACCOGLIENZA DOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA DEL CONTATTO CON LA NATURA E DEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI DEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANDREA E L’OASI DI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE DOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA DORATA

E

le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in Italia. La presentazione della Guida 2013 dei Relais du Silence www. relaisdusilence.com, è stata organizzata con la collaborazione di Atout France Italie, l’Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance. com, rappresentato dalla Responsabile per i Media, Barbara Lovato, al fine di far conoscere le strutture tutte immerse nella natura che offrono soluzioni uniche di soggiorno. La catena, nata in Francia, a Grenoble, e gradualmente sviluppatasi in tutt’ Europa, ha

NELLA FOTO GRANDE UNO SCORCIO DI CAPO SANT’ANDREA; A DESTRA IN ALTO IL GIARDINO DELL’OMONIMO ALBERGO E UN DETTAGLIO DELLA COSTA. SOTTO, DA SINISTRA IN ALTO: SCORCIO DELL’OASI DI CAPOLIVERI, IL MUSEO DELLA VILLA NAPOLEONICA VICINO A PORTOFERRAIO, UNA DELLE VILLE DELLA TENUTA DELLE RIPALTE, LO CHEF MATTEO CANTARELLO (A DESTRA) CON IL SUO AIUTO, UN PIATTO DI SAURO DEL SANT’ANDREA, LA VECCHIA MINIERA DI MAGNETITE A CAPOLIVERI, IL RISTORANTE CALANOVA E I VIGNETI DELLA TENUTA DELLE RIPALTE A CAPOLIVERI

selezionato fra i suoi soci i proprietari di case patrizie, ville, castelli, fattorie, mulini, antichi “alberghi di posta”, chalet, tutti diversi, ma tutti egualmente accoglienti e ricchi di fascino e di comfort. Ad accogliere gli ospiti all’isola d’Elba sono stati l’ “Hotel Sant’Andrea” tel. 0565908006 www.hotelsantandrea.com, già associato da qualche anno, che si trova sulla costa settentrionale dell’isola a circa 30 km da Portoferraio e la new entry, “La Tenuta delle Ripalte” di Capoliveri tel. 056594211 (www. tenutadelleripalte.it), posizionata sull’estremità sud-orientale dell’isola. La famiglia Garbati, titolare del Sant’Andrea, da 15 anni punta sull’accoglienza «perché – come ha detto Sauro, il titolare e chef del ristorante – vogliamo, più che un cliente, un amico che possa ritornare». La posizione dell’albergo è straordinaria: una finestra su un golfo dalle acque cristalline e i fondali dai mille colori. Ad aiutare Sauro in cucina è la figlia Serena mentre Elisa e la moglie Teresa si occupano dell’accoglienza. Molto amata dagli ospiti è la terrazza – giardino panoramica

che si affaccia sull’incantevole baia di Capo Sant’Andrea, che con le sue rocce granitiche ricorda scorci dell’isola di La Digue nell’arcipelago delle Seychelles. La cucina è il fiore all’occhiello di Casa Garbati, per l’elevata qualità proposta, per la creatività e per la presentazione di piatti tipici locali, tutti preparati con cura e amore così come vengono coltivate le verdure e la frutta, ricche di tutto il sole e i sapori che contraddistinguono la terza isola d’Italia. Situata nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano è l’ampia struttura della Tenuta delle Ripalte, di proprietà oggi del veronese Paolo Ederle e diretta da Riccardo Pironi, a cui si accede dopo aver attraversato il borgo di Capoliveri percorrendo 9 chilometri di strada panoramica e sterrata che oltrepassa le miniere di Monte Calamita. La Tenuta di 450 ettari è ricca di pini, frutteti, vigne e macchia mediterranea ed è circondata da 12 chilometri di costa, con spiaggette, cale e scogliere. Nel cuore di un verde altipiano sorge la villa ottocentesca, che fu dimora estiva dal 1896 del marchese Tobler

che amava la coltivazione della vite. L’intero comprensorio, che rappresentava la più grande azienda agricola dell’Elba, fu poi abbandonato dai successivi proprietari e solo nel 1977 fu rilevata dall’attuale società “Tenuta delle Ripalte” che l’ha poi trasformata in struttura turistica. Le fattorie agricole e la villa padronale furono ristrutturate con le altre ville vicine. La Tenuta oggi può contare sui quindici ettari di nuove vigne che producono il piacevolissimo Aleatico, il passito della tradizione elbana ed il vermentino profumato e deciso, il rosso di grande carattere nonché l’ ultimo nato, il “Rosato delle Ripalte”, prodotto da uve “aleatico”. Il Ristorante Calanova, al quale si accede anche dal mare, consente di pranzare e cenare all’aperto all’ombra di antiche querce di sughero. Lo chef Matteo Cantarello, padovano di Este (ex Cipriani Londra e con all’attivo uno stage alle Calandre) ha da sette anni la responsabilità della cucina, davvero molto curata ed arricchita dalle gustose marmellate preparate da Simona con i frutti e le spezie del suo orto.

Presto la tenuta ospiterà il primo “Glamping” italiano (sta per glamour-camping): dieci tende da safari, molto grandi e dotate di ogni comodità (persino la Jacuzzi), che saranno allestite fra il verde. I turisti che arrivano dal Nord Europa vanno matti per questa soluzione di accoglienza molto “nature”. Interessante la visita alle miniere di magnetite, chiuse soltanto nel 1981, ma ancora in stand by nel piano minerario nazionale. La visita con guida permette di entrare nei cunicoli dove ancora ci sono le rotaie e i vagoncini che trasportavano all’esterno il materiale… Emozionante! Nell’occasione sono stati presentati da Enrico Ieri, Direttore per l’Italia di Seh, i tre nuovi alberghi indipendenti che faranno parte della catena Relais du Silence, tra questi proprio la Tenuta delle Ripalte, il Relais Pian delle Starze a Marina di Camerota, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Mirador Resort situato in Puglia a Laureto, una frazione di Fasano.


40 Luoghi da scoprire Luoghi da conoscere 23 Conoscere la storia giocando Parco Archeologico Didattico del Livelet

La macchina del tempo che arriva alla preistoria Dopo la pausa invernale è stata riaperta l’area didattica. Fino a novembre un fitto calendario di iniziative rivolte ai più piccoli e non solo di Vesna Maria Brocca

A

all’insegna dell’imparare giocando. Ritornano a gran richie- dell’inizio delle scuole, è in programma “Vivi da preistorico”, sta, inoltre, le “vacanze archeologiche”, dedicate a bambini e un vero e proprio centro estivo che propone un’attività diversa ragazzi dagli 8 ai 14 anni, che vorranno trascorrere qualche ogni mattinata, dal 26 agosto al 6 settembre. Ci sarà spagiorno al Livelet. Con l’iniziativa “Una notte al Livelet”, in zio anche per alcune novità: nei sabati di luglio e agosto si programma il 29 e 30 giugno, il 13 e 14 luglio e il 31 agosto terranno gli “Archeopomeriggi”, dalle 15 alle 19, con laboratori sempre diversi e visite tematiche e 1 settembre, i partecipanti potranno alle palafitte. A luglio il tema sarà “le trascorrere due giorni e una notte al Uno spazio arti degli antenati”, ad agosto invece Parco, tra visite guidate, giochi e rac- è dedicato “le materie prime in Preistoria”. Si conti intorno al fuoco. Per chi volesse ai prodotti trascorrere una settimana intera al tipici a marchio prosegue poi con gli appuntamenti di Livelet, invece, c’è l’Archeoavventura, Veneto “Sere d’estate al Livelet”, durante i dal 21 al 27 luglio, all’insegna di nuoquali saranno in programma convegni, ve scoperte, laboratori, escursioni e attività a contatto con la visite notturne alle palafitte e osservazioni delle stelle. Dal 24 natura, vivendo giorno e notte con i propri compagni, sotto marzo scorso il Livelet è stato aperto anche a tutti i visitatori la guida degli operatori qualificati. Infine, per quanti volesse- (e non più soltanto alle scolaresche), sia singoli che in grupro passare in spensieratezza le ultime due settimane prima po, tutte le domeniche e festività fino a fine ottobre. Non

mancheranno le visite alle tre palafitte del Neolitico, Età del rame e del Bronzo, effettuate da operatori specializzati che guideranno i visitatori alla scoperta delle abitudini di vita delle popolazioni preistoriche, di armi e utensili che caratterizzavano la vita quotidiana nella Preistoria, con un approccio interattivo e multisensoriale. In occasione delle feste nazionali, quali il 2 giugno e Ferragosto, nonché ogni terza domenica del mese, verranno proposte feste a tema, durante le quali sarà possibile svolgere laboratori e attività didattiche a cura degli operatori del Livelet, ma anche di professionisti ed esperti provenienti da altri parchi archeologici e musei d’Italia. In queste occasioni verrà dedicato anche uno spazio ai prodotti tipici a marchio del Veneto, in un lavoro di rete con gli operatori del territorio che il Livelet vuole mantenere e ampliare, anche alla luce della nuova struttura che verrà ultimata a breve.

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ridosso delle Prealpi Trevigiane esiste un’area a dir poco incantata. Tutt’intorno due laghi glaciali e rinomate località, quali Follina e Cison di Valmarino rispettivamente corredate di abbazia e castello. Non basta, nella località di Colmaggiore di Tarzo, qualche anno fa sono tornati alla luce i resti di un insediamento protostorico ed insieme ad essi l’idea di dare vita al Parco Archeologico Didattico del Livelet, ossia un sistema di aree didattiche e laboratori all’aperto costituito da uno spazio dedicato alla ricostruzione archeologica con tre tipologie di insediamento abitativo che rappresentano rispettivamente il Neolitico, l’Età del Rame e l’Età del Bronzo e da aree e strutture dedicate all’accoglienza, alla didattica, alla simulazione di uno scavo archeologico e all’agricoltura sperimentale. Al Livelet, è possibile salire sulla macchina del tempo e viaggiare a ritroso nelle epoche più remote della storia. Da qualche settimana, dopo la pausa invernale, è tornato attivo e anzi ammodernato con una nuova struttura destinata a diventare punto di accoglienza turistica e degustazione di prodotti locali. Quest’anno il Comitato Provinciale delle Pro Loco ha riaperto al pubblico il Livelet con un programma variegato, ricco di proposte e novità che si susseguiranno a ritmo serrato fino al 3 novembre 2013. Il periodo estivo sarà caratterizzato da attività per Grest, gruppi e Centri Estivi, che combinano la visita alle palafitte con numerosi laboratori e attività ludiche,

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Luoghi da scoprire il Veneto 24 Conoscere 42 Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

Asiago, sui sentieri della Grande Guerra Esistono dei percorsi fatti per camminare altri fatti per capire. La meta più distante è superare la retorica dei monumenti di Mauro gambin

“L

a guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta...I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Il bollettino della vittoria dell’Italia, firmato dal capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Diaz, venne esposto in tutte le Caserme e i Municipi d’Italia: come un trofeo, come un attestato d’orgoglio di un paese che aveva finalmente vinto il suo nemico storico. La storiografia moderna, però, oggi si divide nell’attribuire

all’Italia una vittoria così schiacciante. Anzi schiacciante per niente, mutila piuttosto, perché malgrado il sacrificio sostenuto, gli altri stati non ottemperarono nemmeno gli accordi stipulati con il nostro paese prima dell’intervento. La prima guerra mondiale fu mutila anche per l’enorme tributo di vite tranciate e per il modo con cui venne condotta dai generali di quell’esercito di cui lo stesso Diaz faceva parte. I nostri soldati entrarono in guerra con un equipaggiamento del tutto inappropriato, rispetto agli altri eserciti, e del tutto impreparata dal punto di vista militare. Emilio Lussù nel suo “Un anno sull’Altopiano” ha lasciato pagine dettagliate in proposito. Gli austriaci attaccavano con i lanciafiamme, i gas asfissianti o le Zeitzunderhandgranate mentre gli ita-

Nelle foto alcuni escursionisti sui percorsi della Guerra. A fianco il libro di Emilio Lussu

Gli austriaci attaccavano con i gas asfissianti gli italiani caricavano con la baionetta liani caricavano con la baionetta come nelle guerre risorgimentali. L’esercito era quello di uno stato che ancora non esisteva, l’Italia quella povera, tanto arretrata da essere profondamente lontana dalla “belle epoque” e dalla retorica del Futurismo considerati i simboli degli inizi del secolo scorso. L’analfabetismo era largamente più diffuso dell’interventismo, l’alpino delle alte valli del bergamasco comprendeva poco dell’idioma del compatriota di Catanzaro e, forse, in cuor suo, sentiva di aver più cose da condividere con l’austriaco, anche se si trovava nella trincea opposta. Il freddo, i pidocchi, la dissenteria furono gli altri nemici e l’alcol del quale i soldati venivano abbondantemente riempiti, altrimenti sarebbe stato difficile mandarli a mani nude contro i reticolati con il coltello tra i denti. Ubriachi venivano fatti uscire dalle proprie trincee e fatti spegnere in un lago di sangue gridando “Savoia!”, come carne in un macello. Chi si rifiutava era traditore. Furono 240 mila gli

italiani, condannati a morte, all’ergastolo al carcere attraverso 870 mila processi per motivi che andavano dalla fuga alla diserzione, dalla rivolta alla disubbidienza fino al ritardo oppure all’autolesionismo. L’atmosfera surreale, l’insensatezza e l’assurdità che Lussu comunica nel suo libro, rispecchia fedelmente una guerra che l’esercito italiano combatté ottusamente sempre all’offensiva, fino al 1917, logorandosi lentamente e crollando miseramente al primo serio contrattacco degli austro-tedeschi (Caporetto). L’Italia ebbe 654 mila morti (furono 415 mila nella seconda), 451.645 gli invalidi e mutilati. La guerra fu un massacro e i luoghi che ce la ricordano parlano sempre di disfatte. La battaglia dell’Ortigara, quella del Monte Fior o del Monte Cengio, tanto per citarne alcune che hanno avuto teatro sull’altipiano di Asiago, oggi sono ancora al loro posto, sottoforma di percorsi avvolti nel silenzio. Certo, la bellezza paesaggistica che negli anni questi luoghi hanno recuperato, stride assordantemente con le cronache del tempo, però la sconfitta è ancora lì, non brucia, sfugge come se non fosse più nostra però le pietre, le gallerie scavate nella viva roccia, le trincee, il vento, lì, sono oggetti emotivi. Non si può non provare empatia

per i granatieri salendo sugli spuntoni del Cengio, ammirare il coraggio e la fatica che deve essere costata a quei soldati lo scavare le mulattiere, il combattere e il morire in mezzo al niente. Se non fosse per i cartelli esplicativi tutto quel “darsi da fare” lassù sarebbe stato non compreso, eppure la storia è passata di là e oggi esiste un racconto per la morte di quegli uomini che esaurite le munizioni adoperarono i fucili come mazze per combattere con ogni possibilità umana i nemici. Addirittura ingaggiarono con gli assalitori un corpo a corpo furioso, tanto da finire, avvinghiati ognuno ad un nemico, con il precipitare dal dirupo sul fondo di Val d’Astico che da allora viene ricordato come il “Salto del Granatiere”. I nomi sull’Altipiano hanno un senso e anche se i luoghi si assomigliano un po’ tutti, Monte Zebbio, Cima Caldiera, forte Corbin, forte Campolongo, forte Lisser, ogni posto racconta la sua storia che è anche il motivo dello sforzo richiesto per salire fino in cima. Uno sforzo fisico ma anche uno sforzo di comprensione perché dalle sole sassaie dell’Ortigara potrebbe sfuggire completamente il motivo della più grande battaglia in quota mai combattuta. Serve uno sforzo storico, apPROSEGUE ALLA PAGINA SEGUENTE


22 Luoghi da scoprire

Conoscere il Veneto 43

segue dalla pagina precedente

Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

I monumenti ricordano, la storia insegna punto, per percorrere a piedi i 95 anni che ci separano dagli eventi e capire perché in 400 mila si contesero quelle spoglie cime per 15 giorni. La spaventosità dello scontro apparirà evidente. Oggi lungo il sentiero che parte dalla chiesetta del Lozze, bastano poche ore per raggiungere la vetta le quote, che gli alpini non raggiunsero mai. Per rendersi conto di quanto vasto fosse il teatro della battaglia, quanto ampia la carneficina per l’esercito italiano. Una strage causata soprattutto dai comandi d’armata e di corpo d’armata. Sotto i pesanti attacchi austriaci avrebbero dovuto ordinare un immediato ripiegamento generale; venne ordinato invece un vasto contrattacco condotto con tutte le risorse disponibili. Poi il ripiegamento. Poi un attacco ancora. Una ridda di ordini caotici e di contrordini, strategie elaborate dai comandanti di divisione smentite da quelli del comando di corpo d’armata che costò agli uomini una morte da bestie. Si trattò di un’autentica babele che mise in luce la clamorosa inadeguatezza di chi occupava i posti di più alta responsabilità, inadeguatezza che ebbe poi una tragica conferma in occasione della disfatta di Caporetto. In un ordine confuso ancora oggi si accatastano sull’Ortigara le trincee, le fortificazioni, i fortini dai quali ogni tanto riemerge un

frammento dal passato. Non è raro che gli escursionisti recuperino tra le rocce i resti di quei giorni di fuoco: gavette, scarpe, ossa, elmetti arrugginiti, accartocciati e contorti come per reazione ad una fitta di dolore. E’ opportuno deporre ogni oggetto ritrovato all’interno di uno spazio che si trova a fianco della chiesetta, un piccolo museo di memorie coagulate in concrezioni corrose, ossidate e struggenti. Da qui si fatica ad immaginare “I resti dell’esercito austriaco che risale in disordine e senza speranza le valli...” come raccontata nel bollettino della vittoria, si capisce invece tutta la retorica di cui Diaz era stato capace. Paiono più opportune le parole di Paolo Monelli ne “Le scarpe al sole”: “So a memoria il cielo notturno. Ebrietà primaverile di vento dopo la nevicata. Nuvole spazzine nettano, bianche, il cielo. Le cime sono nuove e pulite. Ora i morti dell’Ortigara hanno finalmente il loro sepolcro candido”. Sul monte Fior, invece, si può salire anche in mountain-bike, da Fozza è salita per tre quattro ore, e si tratta di ingaggiare una piccola lotta con la natura scoscesa dei fianchi delle cime. Niente armi, il consiglio che vi do è quello di salire da soli, affrontare il silenzio di quella valle in due equivarrebbe ad un’invasione. Sarebbe meglio por-

tarsi dietro il libro di Emilio Lussù, leggerne qualche pagina magari quella in cui è stato scritto “Ci preferiscono affamati, assetati e disperati. Così non ci fanno desiderare la vita. Quanto più miserabili siamo, meglio è per loro. Così, per noi è lo stesso, che sia-

mo morti o che siamo vivi”. In quel preciso momento apparirà del tutto nullo lo sforzo sostenuto per raggiungere la cima e sarà possibile avvertire dentro noi il trasmigrare del sentimento dallo stato di appagante soddisfazione per l’aver compiuto una pic-

cola impresa, all’avvicinarsi al senso della storia. Ecco allora che anche il breve percorso potrebbe trovare l’intensità di un vero e proprio viaggio dentro alla comprensione.


44 Concerti e non solo

mille e ancora mille...

1060

pagina a cura di graziano edi Corazza

in VeneTo Dopo il sold out a Milano, i Dead Can Dance tornano in Italia a giugno per 3 concerti: a PADOVA il 6 giugno

dead Can danCe “anasTasis World Tour” gran TeaTro geox - padoVa

I Dead Can Dance confermano il ritorno dal vivo in Italia, per 3 nuovi appuntamenti: il 2 Giugno 2013 a Firenze, il 5 a Roma e il 6 a Padova, al Gran Teatro Geox. I Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, hanno dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 ed a quanto pare continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, “Anastasis”, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capace di restituire all’ascolto il suono originario ed allo stesso tempo attuale della band. La dimensione live non ha fatto che confermare le impressioni derivate dall’ascolto dell’album, Brendan Perry conserva intatto un carisma musicale e vocale che lo contraddistingue fin dagli esordi mentre Lisa Gerrard domina la scena come un’algida creatura capace di “dare vita a mondi impossibili con quella sua voce ultraterrena che apre le porte del Paradiso”, come ha commentato la Stampa. Il tour mondiale, partito nell’autunno 2012 e, a grande richiesta, arricchito di nuovi appuntamenti a seguito dei “tutto esaurito” registrati praticamente ovunque, ha segnato il ritorno dal vivo per i Dead Can Dance dopo 7 anni di assenza, mentre l’album “Anastasis” è il primo dopo “Spritchaser” del 1996. “Ho pensato che ‘Anastasis’ fosse un buon titolo per la nostra reunion”, spiega Brendan Perry “La parola vuol dire anche ‘fra due periodi’ e la rigenerazione avviene con la stagione a venire.”

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eVenTi

A Padova il 22 giugno. gran Teatro gEOX - Padova

eVenTo 2013: i ToTo Celebrano i 35 anni di Carriera Con un Tour sTraordinario Il gruppo musicale statunitense, membro della Hall of Fame del Rock, celebrera’ i 35 anni di carriera con un tour mondiale memorabile ed arrivera’ in Europa nell’estate del 2013. In Italia tre imperdibili appuntamenti: Milano, Roma e il Gran Teatro Geox di Padova, che ospiterà il sound eclettico dei Toto sabato 22 giugno. La loro leggendaria carriera e’ iniziata a Los Angeles nel 1977, include 17 albums e vendite per un totale di oltre 35milioni di copie vendute in tutto il mondo. Hanno pubblicato numerosi singoli di successo raggiungendo i primi posti delle classifiche tra cui: “Africa”, “Hold The Line”, “Rosanna”, “I Won’t Hold You Back”, “I’ll Be Over You”, ecc. Il loro album “Toto IV” li ha fatti entrare nella storia rendendoli i primi artisti a vincere 6 Grammy Awards per un singolo album. Steve Lukather (chitarre e voce), David Paich (tastiere e voce), Steve Porcaro (tastiere), Simon Philips (batteria), Jospeh Williams (voce), Nathan East (basso): ripercorreranno, durante il concerto, la loro leggendaria carriera attraverso tutti i loro successi.

sguardo a nordesT 26 luglio 2013 Padova Stadio Euganeo – ore 21.15 UN EVENTO UNICO E gRANDIOSO

roger WaTers fa il suo Trionfale riTorno in europa nel 2013 Con il suo sTraordinario CapolaVoro sonoro e VisiVo: The Wall Per i grandi stadi Roger Waters ha ridisegnato ed ingigantito la produzione di The Wall. Waters ha aggiornato il look e il feeling dello show per assicurarsi che si abbinasse al sensazionale sfarzo teatrale per cui l’incarnazione live di The Wall è divenuta leggendaria, permettendo ad un’altra generazione di essere ispirata dalla magnificenza dello spettacolo sonoro e dei visual mozzafiato. La produzione originale del 1980 di The Wall è stata messa in scena nella sua interezza solo 29 volte ed una volta a Berlino in occasione delle celebrazioni per la caduta del muro di Berlino. “Il migliore show di sempre. Punto.” - New York Post “The Wall Live è perfetto. Tutti dovrebbero vederlo almeno una volta prima di morire” - Philadelphia Inquirer “L’opera risuona ancora più forte di prima” - The Independent “The Wall è un trionfo di dimensioni e di ambizione....la vetta più alta mai raggiunta dal rock” - The Times, London

grado festival ospiti d’autore Dal 29 giugno al 16 luglio saranno quattro gli appuntamenti con la musica più apprezzata, che comporranno la sesta edizione di “Grado Festival Ospiti d’Autore”. A esibirsi nella suggestiva cornice della Diga Nazario Sauro di Grado saranno Mario Biondi, Al Di Meola Quartet, Nicola Conte, Brian May & Kerry Ellis. La scenografica Diga Nazario Sauro farà dunque anche quest’anno da cornice alla rassegna musicale ideata e organizzata da Azalea Promotion e Zenit, in collaborazione con il Comune di Grado, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG. Al fine di incentivare la presenza turistica ed elevare ulteriormente il prestigio della rassegna avvicinandola alle più blasonate manifestazioni europee, il Grado Festival conferma anche per la 6° edizione, la “Card d’Autore”, uno speciale abbonamento che al prezzo esclusivo di euro 90,00 consente di assistere a tutti gli appuntamenti.

fesTiVals nel VeneTo

ualche anno fa parlando con Roberto De Luca, patron del Jamnnin’ Festival (per anni ad Imola, poi a Venezia, quindi nel milanese) mi disse che tre erano le citta’ piu’ frequentate per organizzarci degli spettacoli musicali: Roma, Milano, Venezia. Guardando i comunicati stampa che mi arrivano da anni, direi ormai che anche Padova, Verona, Udine, stanno diventando importantissimi happening per i golosi di musica. In effetti, ormai, i grossi nomi internazionali vengono proprio qui a fare date importanti. E tra un po’ vedremo: Springsteen, Waters, Mc Cartney (ex Beatles), C.S.N., Santana, Kiss, Rammstein, Green Day, 30 seconds to Mars, ecc. Grazie ad agenzie di spettacoli che si chiamano Eventi, Zed, Azalea, ecc. ecc. Ma esistono eventi meno “grandi”, ma non meno importanti, che si organizzano da diversi anni. Si tratta dei festivals... I nomi grossi scritti poche righe sopra hanno un costo del biglietto oneroso: si pensi che per vedere sir Paul Mc Cartney ci sono tickets oscillanti da 60 euro a 200 euro per la data di Verona! Nel Veneto si programmano per l’estate diversi festivals musicali. Spessissimo sono gratuiti. Non per tutte le date... I piu’ conosciuti sono, al momento, questi: VOCI PER LA LIBERTA’ - UNA CANZONE PER AMNESTY: si tiene a luglio 2013: 16esima edizione a Rosolina Mare (Ro).

GIUGNO 2013: VERONA PROG FEST: ottava edizione del popolare festival veronese, cinque giorni con nomi internazionali. VENICE MED FEST che si tiene a luglio/agosto 2013: LUGLIO/AGOSTO 2013 quinta edizione; Venezia World Music (EtnoJazz, Teatro Popolare), per i popoli dell’ Europa Mediterranea con 40 spettacoli tra isole e terra ferma. FESTIVAL VENETO: si tiene a fine agosto 2013 la settima edizione. Un festival musicale con artisti che cantano in lingua veneta. Il Festival Veneto si divide in 3 serate. Le prime 2 nei 2 angoli opposti della provincia di Verona: al Castello di Malcesine nella suggestiva cornice della chiesetta di S. Maria dell’Alzana. La serata finale si svolge al Teatro Romano di Verona. DELTABLUES: si tiene da giugno a luglio principalmente nella citta’ di Rovigo. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna che nel 2013 e’ alla sua 26esima edizione. SCONCERTANDO il mega - festival polesano dell’estate a Ceregnano, in provincia di Rovigo. 2013: nella prima settimana di agosto: la 24esima edizione. INDIPENDELTA: Musica Indipendente nel Cuore del Delta Polesano a Grimana in un Agriturismo di Loreo. Si tiene principalmente nei primi giorni di settembre 2013: sesta edizione.

VENICE MUSIC AWARDS: a Venezia al PalaGaPalaGa lileo, si tiene principalmente alla fine di giugno 2013 : ottava edizione. VENETO JAZZ: si tiene da giugno ad agosto in cento citta’ venete con oltre cento concerti. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna organizzata da Veneto Jazz che nel 2013 e’ alla sua 22esima edizione. Festa della Birra e Musica dal vivo: si tiene a Fontigo Di Sernaglia in provincia di Treviso tra la fine di giugno ed i primi di luglio. 2013: 23esima edizione. MARGHERA ESTATE VILLAGE 2013 - 15esima EDIZIONE x 50 giorni durante giugno/luglio/agosto. MARCON FESTIVAL a fine giugno, nel 2013, alla sua 14esima edizione. Buona Estate e Buona Musica a Tutti!


I nostri esperti 45 informazione sociale

Dott. Laura Traversi

Millesime attenzioni

L’articolo di oggi affronta un argomento leggero e propiziatorio come la primavera. Leggero perché non costa nulla: in questo momento a voi solo la breve fatica di leggere fino in fondo questo contributo; propiziatorio perché un vostro semplice e consapevole gesto può portare linfa vitale, nutrimento e speranza a tanti progetti già attivi nel nostro territorio. Ciò che vorrei approfondire riguarda la reale possibilità per tutti i cittadini contribuenti di utilizzare in modo più efficace e intelligente risorse già disponibili, avendo maggior consapevolezza di processi che seppur piccoli e circoscritti possono portare risultati importanti. E’ tempo di presentare la dichiarazione dei redditi e sono iniziate ormai da mesi le campagne pubblicitarie di organizzazioni ed enti che ci sensibilizzano ad apporre, in loro favore, la firma per il 5 per mille, attraverso la quale una parte di imposte da ciascuno di noi versate allo Stato viene destinata ad enti che svolgono attività socialmente rilevanti, senza che ciò comporti per il cittadino Assistente Sociale Laura Traversi

contribuente un maggiore onere: non si tratta di una donazione, ma di un finanziamento attraverso cui al cittadino viene garantita una piccola ma importate sfera di sovranità ed egli stesso può teoricamente decidere a chi destinare parte della ricchezza con cui contribuisce alle spese pubbliche (art. 53 Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche...). Lo Stato definisce che gli enti beneficiari del 5 per mille possono essere le associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, le associazioni e le fondazioni di promozione sociale, gli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, i comuni e le associazioni sportive dilettantistiche e che promuovono attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici: tutte devono tuttavia risultare regolarmente iscritte in un apposito Albo nazionale aggiornato annualmente. Mi interessa segnalare che è possibile destinare questa somma al proprio Comune di residenza per le sue attività sociali e che in linea generale può essere compiuta una

scelta a favore di realtà no profit già attive promotrici di azioni di benessere per la nostra comunità locale. Allo stesso tempo, rivolgendomi alle organizzazioni che chiedono il sostegno, invito a considerare che il cittadino certamente gradisce poter conoscere quali progetti potrebbero essere sostenuti grazie al suo contributo ed essere tenuto informato dei progressi del caso. Ecco dunque il mio invito a non disperdere nel mare magno del gettito fiscale ciò che può tornare indietro al nostro territorio, alla nostra comunità attraverso i tanti rivoli della scelta del 5 per mille: sostenete l’associazione sportiva a cui è iscritto vostro figlio, l’associazione di volontariato che vi sembra abbia sempre delle buone idee e progetti per la città, finanziate la ricerca scientifica se vi sta a cuore, insomma non perdete questa opportunità di decidere cosa è importante per voi. Quando il vostro commercialista o il vostro Centro di assistenza fiscale ve lo chiederà, siate pronti con il codice fiscale dell’ente

scelto e apponete la vostra firma. Sappiate che con la propria scelta non si versa concretamente il 5 per mille del proprio gettito personale: lo Stato infatti calcola l’importo totale delle entrate dovute all’Irpef e solo successivamente calcola gli importi dovuti; ma la firma è importante perché lo Stato calcola il totale delle firme pervenute per ogni destinazione e in base alla percentuale attribuisce ai vari enti il 5 per mille. In questo modo tutte le firme hanno lo stesso peso, indipendentemente dal reddito. Infine non abbiate dubbi sul fatto che la firma per il 5 per mille non esclude e non si sovrappone in alcun modo alla più conosciuta scelta dell’8 per mille: possono essere compiute entrambe ed entrambe valere. Infine fate sapere con una e-mail o una telefonata all’Associazione interessata che vi siete adoperati per loro e se proprio volete farla fino in fondo, chiedete di essere tenuti informati sull’utilizzo dei finanziamenti ricevuti. Anche così si costruisce un pezzo di comunità. www.percorsi.pd.it messaggio pubblicitario


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I nostri esperti 47 affari Di famiGlia

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Il patto di famiglia: come gestire responsabilmente il passaggio generazionale di un’azienda

Cari lettrici e lettori, in questo edizione affronterò una questione che si pone sempre più di frequente in una realtà economica, quale è quella del Nord – Est, caratterizzata dalla presenza di numerose imprese di dimensioni più o meno piccole, generalmente a gestione familiare, ovvero tratterò del passaggio generazionale dell’impresa. Questa fase rappresenta un momento particolarmente importante e delicato della vita di un’azienda che, se mal gestito, potrebbe addirittura pregiudicarne la prosecuzione. Per far fronte a tali difficoltà, il legislatore, con Legge del 14.02.2006 n. 55 ha introdotto nel Codice Civile l’istituto del Patto di Famiglia disciplinato dagli artt. 768 bis e seguenti.

Che cos’è il patto di famiglia? Ai sensi dell’art. 768 bis c.c., il patto di famiglia è “il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti”. Il patto di famiglia costituisce una deroga espressa al divieto di patti successori, così come previsto dall’art. 458 c.c. A questo contratto plurilaterale inter vivos ad effetti reali, a titolo gratuito, prendono parte, necessariamente, il titolare dell’impresa o delle partecipazioni societarie, in qualità di disponente, il beneficiario scelto tra i suoi discendenti, nonché il coniuge e coloro che sarebbero considerati legittimari all’apertura della successione. Dunque, i predetti soggetti devono essere tutti presenti ed esprimere unanimemente il loro consenso al patto di famiglia, considerato che questo loro consenso determina in via anticipata l’attribuzione a favore del beneficiario della quota di legittima. a cosa serve? La finalità del patto di famiglia

è pertanto quella di assicurare, dunque, la continuità nella gestione dell’impresa, preservando l’integrità della stessa senza dover ricorrere a strumenti quali la donazione o consimili che rendono più difficile ed oneroso il trasferimento della ricchezza. In tal modo si vanno ad escludere, inoltre, in via anticipata, possibili liti ereditarie che si

verificherebbero all’apertura della successione con il rischio evidente di disgregare il patrimonio aziendale. Questo perché i futuri legittimari espressamente rinunciano, con la sottoscrizione del patto di famiglia, a partecipare alla successione ed alla divisione ereditaria sui beni formanti oggetto dell’azienda o sulle quote sociali.

Come si attua? Tramite contratto che ai sensi dell’art. 768-ter deve essere concluso per atto pubblico a pena di nullità. Si attua in concreto con l’individuazione di uno o più discendenti (figli, nipoti) dell’imprenditore ritenuti idonei alla gestione dell’impresa ai quali viene disposto il trasferimento

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della stessa, o di partecipazioni societarie, realizzando così una specie di “anticipata successione” a titolo particolare. Data la delicatezza ed importanza degli interessi oggetto del patto di famiglia è opportuna, in sede di stipula notarile, la presenza dei testimoni e ciò per scongiurare le conseguenze derivanti da un’eventuale conversione del contratto in esame come donazione. Quali gli obblighi/oneri del beneficiario? Ai sensi dell’art. 768 quater, comma 2 c.c., gli “assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie sono tenuti a liquidare, in denaro od in natura, gli altri partecipanti al contratto, a meno che questi ultimi non vi rinunzino in tutto od in parte, con il pagamento di una somma”. Il patto di famiglia può essere modificato o sciolto? Ai sensi dell’art. 768-septies c.c. il patto di famiglia può essere sciolto o modificato, fino alla data di apertura della successione del disponente, ad opera delle medesime persone che lo hanno concluso e ciò può avvenire mediante un nuovo e diverso contratto oppure con il recesso, solo se espressamente previsto nel patto di famiglia. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


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Un giretto a Milano

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il CRITTOGRAFICO

2

A gioco risolto sulle caselle grigie apparirà il nome di un animale

Sapete riconoscere questi posti?

1) ......................................................... ............................................................... 2) ......................................................... ............................................................... 3) ......................................................... 3

...............................................................

4

4) ......................................................... ...............................................................

The Weather (il clima) • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Come si fa a far impazzire un carabiniere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi

S

E

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hanno detto che e’ una Beretta.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Carabinieri rischiano di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il motoscafo ed erano scesi per spingerlo.

Impariamo l’inglese

AUTUMN (autunno) DARK (scuro) FOG (nebbia) HOURS (ore) HURRICANE (uragano) LIGHT (chiaro) MISTY (nebbioso) MOMENT (momento) PERIOD (periodo) RAIN (pioggia) SNOW (neve) SPACE (spazio) SPRING (primavera) SUN (sole) THUNDERSTORM (temporale) TIME (tempo) TROPICAL (tropicale) WEATHER (clima) WINTER (autunno) CHIAVE (7) - Un evento atmosferico............................................................................. Aforismi divententi

Soluzioni: 1) Teatro della scala; 2) Duomo; 3) galleria; 4) stadio San Siro.

Sui carabinieri

• Non dite mai ad un uomo che è intelligente. Finirebbe col crederci. • Ad una festa ho portato la mia dolce metà: 60 chili di profiteroles.

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SEMPRE PIÙ SPESSO IN CUCINA VENGONO UTILIZZATI PRODOTTI PRONTI E SOTTOLIO, COME SGOMBRI E ACCIUGHE, PERCIÒ ABBIAMO PENSATO AD UN RICETTA CHE LI RENDESSE INGREDIENTI PRINCIPE DEL PIATTO. PER AMALGAMARE IL TUTTO UN FORMAGGIO VACCINO LEGGERO E FRESCO, INSAPORITO DA PREZZEMOLO APPENA COLTO E SAPORITA BOTTARGA. INSOMMA UN PIATTO DI PASTA DA GUSTARE SU UNA TERRAZZA AFFACCIATA SUL MARE E ACCOMPAGNARE CON UN VINO LEGGERO E ALTRETTANTO POCO IMPEGNATO.

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265G LINGUINE TRAFILATE AL BRONZO AL LIMONE 200G MOZZARELLA DI BUFALA 82G FILETTI DI SGOMBRO IN OLIO D’OLIVA 4 ACCIUGHE SOTT’OLIO SUCCO DI LIMONE BOTTARGA DI MUGGINE

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PROGRAMMA 2013 Venerdì 24 Maggio

19.00 Apertura mostra Artigianato e Pesca di beneficenza 21.00 Si balla con l’Orchestra “I RODIGINI”

Sabato 25 Maggio

19.00 Apertura mostre: Fotografia, Scultura e Pittura 19.30 Esibizione di ballo della scuola “ELENA DANZE” dei maestri Girella. 21.00 Si balla con l’Orchestra “LORETTA GIORGI”

Domenica 26 Maggio

10.00 2a Rassegna Cani da CaCCia amatoriale 10.30 Dimostrazione cani della Polizia di Stato Unità Cinofila

44a festa dei bisi

Peseggia di Scorzè

11.00 Inaugurazione Mostra Ortofrutticola alla presenza delle autorità

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dal 24 Maggio al 3 Giugno 2013

festa dell’asparago e della fragola

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www.facebook.com/festa.deibisi

15.00 Esibizione cani da salvataggio dell’Associazione A.N.U.C.S.A. 15.30 8a Rassegna CinOFiLa amatoriale con la partecipazione e premiazione dei più bei cani di tutte le razze 20.30 Grandiosa Sfilata di MODA UOMO, DONNA e BAMBINO

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22.30 2^ EDIZIONE MISS VENERE delle PRIMIZIE

festa Lunedì 27 Maggio Spriz hour e cicchetti dell’asparago19.30 21.00 LOS MASSADORES in CONCERTO e della fragola (ingresso gratuito) Mercoledì 29 Maggio 19.30 Spriz hour e cicchetti

21.00 Intrattenimento e spettacolo live con lo showman MT LiVE

Giovedì 30 Maggio

19.00 Serata della biRRa con SpiEdOnE giganTE 21.00 Spettacolo con il gruppo “SiLVERadO nEw COunTRy band”

Venerdì 31 Maggio

21.00 Si balla con l’Orchestra “MARCO e il CLAN”

Sabato 1 Giugno

18.00 CuCCagna tradizionale a squadre 20.30 gaRa di TiRO alla FunE 21.00 Si balla con l’Orchestra “CHECCO & B. BAND”

Domenica 2 Giugno

11.00 Benedizione mezzi agricoli e da lavoro 12.00 Motoraduno DUCATI CLUB PADOVA con maxischermo per la diretta TV Gran Premio d’Italia MOTO GP del Mugello 16.00 4a Gimkana dei trattori: si sfideranno i migliori agricoltori della zona 17.00 Esibizione di volteggio a cavallo - Scuderia IPPOGRIFO di Peseggia TIRO a segno con ARCO per i bambini 21.00 Si balla con l’Orchestra “BLUE SIMPHONY”

Lunedì 3 Giugno

21.00 Si balla con l’Orchestra “RENZO BIONDI” 23.00 Chiusura Pesca di beneficenza DA VenerDì 24 MAggio, e per tuttA lA MAnifestAzione, sArà in funzione un ricco stAnD gAstronoMico dove si potranno degustare i piatti con i famosi “Bisi De.co. di peseggiA” e questo squisito ortaggio sarà in vendita. pescA Di BeneficenzA aperta tutte le sere. ingresso liBero su pistA copertA A tutte le serAte DAnzAnti, attrezzato luna park e grande parcheggio gratuito.


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