Riviera est marz2015 n35

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della Riviera Est

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Marzo 2015

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 35 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Primo Piano Isla, 7mila fedeli inseriti nel tessuto sociale veneziano pagg.

Sanità Calano le vaccinazioni, l’Ulss 13 lancia l’allarme

Campolongo Campalto chiede regole ferree contro la ricettazione

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+300% di visitatori www.lapiazzaweb.it

L’informazione locale è sempre con te: NICKY E SOFIA TREDICENNI PREMIATE AL QUIRINALE

FEBBRE DA GIOCO, UNA MALATTIA SERIA

Due ragazzine tredicenni di Mira, premiate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il giorno della Festa della Donna. Si tratta di Sofia Mesini e Nicky Passarella, due studentesse della media di Gambarare. pag. 9

Gioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici. pagg. 20-21

MONICA PENAZZATO SCRITTRICE DI SUCCESSO Monica Penazzato è nata il 21 agosto del 1968 e ha scritto il romanzo: Le regole di Irina. Monica vive a Fossò con la sua famiglia, ha un diploma di analista contabile e si occupa dell’amministrazione in un’azienda del territorio. pag. 17

All’interno del giornale

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POLITICA, SI CANDIDA TOSI E SPACCA LA LEGA

Autobus e treni, nuove corse e più sicurezza

La Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. pag. 24

Sulla brentana più autobus nelle ore di punta. A Mira è stato creato un servizio navetta fra le stazioni dei treni di Marano e Mira Buse

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ivoluzione Actv in Riviera del Brenta e Miranese. In arrivo più corse nelle ore di punta, corse navetta, e nuove corse a servizio dei poli scolastici. Ad annunciarlo è direttamente il presidente Luca Scalabrin e va subito al dunque. ”Abbiamo razionalizzato le corse Actv sulla brentana – dice – spostandone 6 dalle ore di fascia oraria meno utilizzate, cioè dalle 9 alle 12,30 alle ore di punta più utilizzate, cioè dalle 6,30

alle 9 e dalle 17,30 alle 20”. Per arrivare a queste decisioni il presidente Actv però è stato costantemente sollecitato ad agire dai residenti, e anche dal Comitato utenti Actv, che hanno inviato continuamente segnalazioni di disfunzioni all’azienda. Certo che in questo periodo, le difficoltà incontrate non sono solo tecniche, ma anche di tipo burocratico. “La situazione – spiega Scalabrin – per quanto riguarda la razionalizzazione delle corse, non

L’ONIRICO ROUSSEAU IN MOSTRA A VENEZIA

può essere affrontata in maniera organica in quanto l’ente da cui dipendiamo in quest’area è la Provincia, un ente commissariato e ormai chiuso”. Anche sul versante dei treni sono in arrivo novità. Sistemi terrioriali, che gestisce la linea Mestre-Adria, ha fatto partire un sistema id comunicazione per la clientela con sms e mail. Da 2015 tutti i treni saranno monitorati centralmente in caso di anomalie. pag. 8

In una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese. pag. 26

Editoriale Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!?

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di Lorenzo Zoli*

a sentenza del Tar può non piacere. E’ magari giusto non piaccia. Ma è sacrosanta. Del resto, la differenza tra una democrazia e una dittatura sta proprio in questo: in democrazia, è permesso tutto ciò che non è esplicitamente vietato, in una dittatura è vietato tutto ciò che non è esplicitamente permesso.

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di Sanavia Zeno

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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di febbraio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Sport, dell’Isis Rovigo hacker, e di Chiara Schiavon che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni, e Stefano Callegaro vincitore di Masterchef! seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social vince, invece, l’evento del mese: l’attacco hacker dell’Isis a Rovigo, il Salone di ginevra, e le nuove tecnologie Dss a Strà per un comune Smart. seguici su www.facebook.com/ lapiazzaweb

EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Chioggia, Miranese nord, Rovigo. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo! seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONI PIÙ VISTE SU ISSUU Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Cavarzere.

Renzi ci regala la banda ultra larga. Arrivasse almeno la banda larga…

L’Italia è il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo

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on so se capita a tutti ma capita certamente a molti. Internet non è per nulla veloce in tanti, troppi comuni del Veneto. Una regione che già rispetto ad altre è avanti su tutto, figuriamoci su questo. Eppure! La banda larga è lontana a venire persino nelle zone industriali figuriamoci a casa mia! Ora però, promette il premier, tutto cambierà perché “la comunicazione sulla banda ultra larga – ha affermato Matteo Renzi – è l’abc del nuovo alfabeto economico” del Paese. Come dire che la banda larga è un genere di prima necessità per le nostre imprese che, per competere su scala mondiale hanno bisogno, come minimo, di essere veloci e al passo con i tempi della tecnologia. Purtroppo però l’Italia sconta un ritardo mostruoso, tanto che nel 2014 risultava ancora il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione (Nga) in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo; con la prospettiva di giungere solo nel 2016 al 60% di copertura a 30 Mbps e in assenza di piani di operatori privati per avviare la copertura estensiva a 100 Mbps. Una realtà dura da capire prima ancora che da accettare. E noi veneti dovremmo essere i primi a lamentarcene vista la nostra

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 16 marzo 2015 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

La lettera di una lettrice fornisce lo spunto per parlare di un argomento di grande attualità: è bene fidarsi dei vaccini oppure no? Come ci si informa davvero? Una delle Ulss del Veneto va a trovare le mamme a casa loro? Un’ingerenza o giusta informazione? seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

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propensione al lavoro veloce e all’efficienza ad ogni costo. Ben venga dunque lo sforzo del governo Renzi che ha varato il piano per la banda larga con obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione a 100 Mbps (Megabyte per secondo) entro il 2020. L’investimento sarà ingente Il piano prevede investimenti pubblici per 6 miliardi da qui al 2020 “che – ha spiegato il ministro Delrio – avranno un effetto moltiplicativo”, spingendo i privati a investire a loro volta e “permetteranno all’Italia di superare gli obiettivi europei”. Altri 2 miliardi saranno messi dalle aziende in base ai piani di investimento già annunciati. Infine il governo spera di riuscire a “sollecitare” le imprese a investire ulteriori 4 miliardi. L’impegno dei privati, putroppo e per forza di cose è fondamentale e da questo dipenderà la copertura dell’intero territorio italiano. “Il piano sulla banda ultra larga - ha spiegato il ministro Guidi - garantirà al Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali”. Ottimo a dirsi, difficile a farsi visto che ancora oggi navighiamo in rete non attraverso autostrade digitali ma attraverso sentierini accidentati di campagna, ogni tanto incespicando su “una buca intergalattica” che ci disconnette e addio al resto del mondo!

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4 Argomento del mese RELIGIONI A Venezia le moschee sono 2 una si trova nell’area Panorama a Marghera, un’altra nella zona di via Triestina verso Favaro, mentre in provincia quella più frequentata è quella di San Donà. Un’altra grossa comunità, si trova invece a Spinea. In Italia sono presenti 164 moschee e 222 luoghi di culto, a cui si aggiungono 120 centri culturali e 275 associazioni. Cioè 800 spazi per la preghiera. 300 il numero degli imam, la maggior parte di questi di origine marocchina (57%), seguiti da tunisini (11%) e algerini (5%)

Islam, 7 mila fedeli inseriti

di Alessandro Abbadir

Il presidente della Comunità Islamica Mohamed Amin Al Ahdab sottolinea come quella musulmana sia una religione di pace

Spesso il percorso che porta al radicalismo anche nel veneziano, non passa dalle moschee ma privilegia il web

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slam a Venezia e provincia. Sono quasi 7 mila i fedeli di religione musulmana nei 44 comuni dell’area. Ovviamente la massima concentrazione è localizzata a Venezia-Mestre, e in quartieri come Marghera, dove la percentuale complessiva degli immigrati sulla popolazione residente supera il 20%. A Venezia le moschee sono 2 una si trova nell’area Panorama a Marghera, un’altra nella zona di via Triestina, mentre in provincia quella più frequentata è quella di San Donà. Un’altra grossa comunità organizzata di fedeli, si trova invece a Spinea. Ci sono poi decine di luoghi di culto, ma che non si possono definire moschee sparsi in tutta la provincia da Chioggia a Portogruaro. In Italia il numero dei luoghi di culto per i fedeli dell’Islam rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea, non è così alto come qualcuno può credere. I fedeli sono un milione e 800 mila. Ci sono 164 moschee e 222 luoghi di culto, a cui si aggiungono 120 centri culturali e 275 associazioni. Quasi 800 spazi per la preghiera. I numeri emergono da un censimento aggiornato a maggio 2010, del Dipartimento della Pubblica sicurezza della Polizia. Solo due moschee rispondono ai canoni architettonici islamici. Si tratta della grande moschea di Monte Antenne a Roma e quella di Segrate, alle porte di Milano. Le altre, sono costituite da immobili adibiti a sale di preghiera, per lo più garage, capannoni, ed appartamenti, siano essi di pertinenza di sedi associative o di

lega Nord

“Se gli immigrati non si integrano tornino a casa loro”

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l tempo dell’integrazione è finito, o forse non è mai iniziato. E’ l’opinione della Lega Nord di Venezia dopo i fatti di Parigi e dopo le continue notizie di efferatezze compiute dai terroristi dell’Isis. “Noi occidentali – spiega il segretario provinciale Alberto Semenzato - dobbiamo riportare in alto per forza i nostri principi di civiltà e pacifica convivenza e non abbassare la testa come una certa classe politica sta facendo in maniera irresponsabile, dando prova di grande ignoranza e timore reverenziale. Il mondo occidentale è libero, l’Italia è un paese cattolico che ha assunto in sé tutti i valori positivi del cristianesimo, non dobbiamo permettere che qualche fanatico nutra l’intenzione di poterci cambiare. Se non gli va dove abita torni al suo paese”. Semenzato chiede una presa di coscienza da parte di tutti. ”Si ritrovi la nostra dignità - dice - e si abbia il coraggio di non accettare chi pensa di imporre subculture devianti e folli. Bisogna dire basta. Non c’è nulla che possa essere scambiato con la nostra sicurezza e le nostre piccole libertà quotidiane. Il cordoglio in questi mesi va alle vittime dei terroristi anche se non servirà a riportarle in vita, ma dire no ai barbari oggi è un dovere”. A.A.

abitazioni private”. Quasi 300 il numero degli imam, la maggior parte di questi di origine marocchina (57%), seguiti da tunisini (11%) e algerini (5%). Al primo posto della classifica la Lombardia con 123 spazi di preghiera, seguita dai 110 del Veneto, e dai 104 dell’Emilia Romagna. In Europa ci sono numeri ben più ampi. Gli spazi per la preghiera sono 2600 in Germania, 2100 in Francia e oltre un migliaio in Gran Bretagna. Le moschee costruite secondo i canoni architettonici islamici sono: 200 in Francia, 100 nei Paesi Bassi, circa 70 in Germania e 300 in Grecia. Il presidente della Comunità Islamica di Venezia si chiama Mohamed Amin Al Ahdab, ed è un siriano, e da molti anni residente in Italia. Da anni intesse iniziative di dialogo con le autorità religiose di tutte le alte fedi e in particolare con la chiesa cattolica e si prodiga per poter smussare i tanti problemi di comprensione culturale e religiosa che sorgono fra fedeli islamici e popolazione della città lagunare. Da sempre è schierato contro l’estremismo religioso. “L’Islam – spiega – è una religione di pace. Non è scritto da nessuna parte nel Corano, che uccidere è un fatto positivo. Siamo in Italia per lavorare; non critichiamo alcun politico in particolare, ma chiudere le frontiere farebbe solo ingrassare i malfattori che guadagnano sulla pelle dei disperati”. Sulla questione interviene anche l’imam del centro islamico di Marghera Hammad Al Mahamed. “L’Islam

ha la vocazione - ha detto pubblicamente- alla pace. L’Islam vuole conquistare il cuore degli uomini, e anche se ad esempio una rivista come Charlie Hebdo parlava male del Profeta, non dobbiamo mai scordare che anche il Profeta ha subito attacchi e offese durante la sua vita, ma non ha mai reagito con la violenza. Questo paese ci ha dato la libertà di professare la nostra fede. Questi criminali offuscano la bontà dell’Islam; tolgono dignità all’uomo e al suo Creatore”. Nel corso del tempo le occasioni di incontro che la comunità islamica ha creato e favorito insieme al Comune di Venezia e alle Municipalità, sono state tante. Le guide della Comunità invitano gli stessi fedeli a segnalare eventuali movimenti o atteggiamenti provocatori o sospetti. Purtroppo però ammettono le guide islamiche, spesso chi si avvicina alla violenza nemmeno viene in moschea e quindi è difficile monitorare certi percorsi. Sempre più i reclutamenti dei “foreign fighters” avvengono via internet su siti ad hoc e sui social network. “Dobbiamo fare attenzione- spiega Bruno Polesel vicepresidente della Municipalità di Marghera- a non fare di tutta l’erba un fascio. Molte persone nel corso degli anni si sono integrate. Ci sono famiglie con bimbi che frequentano le nostre scuole. Certe comunità come quelle pachistane o bengalesi sono più chiuse di altre. Va aumentato il numero dei mediatori culturali”.


Argomento del mese 5 Iniziative

nel tessuto sociale veneziano Chiesa cattolica L’opinione di Monsignor Dino Pistolato

“Libertà di culto ai cristiani nei paesi musulmani”

“L

Don Dino Pistolato

a Chiesa Cattolica esprime il massimo rispetto per le altre religioni e ne rispetta la libertà di culto. Si chiede però che anche nei paesi di fede musulmana questa libertà sia garantita ai cristiani”. A dirlo è Monsignor Dino Pistolato responsabile degli affari economici ed immigrazione della diocesi di Venezia che interviene sulla questione dei rapporti con l’Islam dopo i fatti che si sono verificati in Francia ed in Europa. “Sul versante dei diritti - spiega Monsignor Dino Pistolato – deve essere la Costituzione a garantirli per tutti. Questioni come il velo non sono un problema. Per tanto tempo il cristianesimo ha visto la presenza di donne velate. Certo va assicurata l’identificazione e il volto deve essere visibile per motivi di sicurezza. Sul versante religioso abbiamo cercato in diversi modi di trovare un terreno comune di confronto con l’Islam e per questo motivo si sono tenute tante manifestazioni di dialogo come ad esempio la “tenda dell’incontro” un evento che si tenne a Marghera lo scorso ottobre in occasione dei festeggiamenti di San Francesco patrono d’Italia. A quell’evento partecipò anche il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia”. Monsignor Dino Pistolato tiene a sottolineare come sia importante il tema della reciprocità. “Il principio della reciprocità – spiega – dovrebbe essere la normale condizione nei rapporti tra le religioni. Se in Italia, paese a stragrande maggioranza cattolica, è permessa la costruzione di moschee, anche in territori a maggioranza musulmana deve essere garantita la costruzione di chiese e libertà di culto ai cristiani. Purtroppo invece come ha denunciato Papa Francesco, il mondo fa finta di non vedere che contro i cristiani in certi paesi è in atto una persecuzione” .

Associazioni e amministratori

Terrorismo, il territorio si interroga S

ono state tante in questi mesi le iniziative in provincia di Venezia, per capire e cercare di mettere a punto una strategia che porti al dialogo e ad un confronto costruttivo. In prima linea ci sono associazioni e enti locali e parrocchie. La paura più grande è che vivano fra noi persone in grado di aggredirci. Gente che appare normalissima ma che poi imbraccia un fucile e fa una strage con chissà quale logica e indottrinata da chissà quali cattivi maestri. Un caso che ha fatto molto discutere nelle scorse settimane è stato quello di un imam a San Donà di Piave che predicava l’odio e la violenza nei suoi sermoni, è stato allontanato ed espulso dall’Italia. La richiesta più frequente da parte delle forze dell’ordine è che le prediche siano fatte in italiano e non solo in arabo. Una disposizione del genere ad esempio è in vigore nella Repubblica dell’Austria: obbliga i predicatori a fare prediche nella lingua del paese ospitante cioè in quel caso il tedesco. Alla Cita di Marghera un parroco in prima linea sul fronte dell’accoglienza è Don Nandino Capovilla. Don Nandino da tempo nella sua realtà territoriale si batte per integrare i giovani delle comunità straniere. ”Alla Cita - dice Don Nandino - le famiglie di bengalesi sono tantissime. La maggioranza dei giovani in questo rione è straniera e fra questi metà è di religione islamica. Con questi ragazzi bisogna preparare un percorso comune per evitare che si isolino e che si creino pericolose ghettizzazioni in stile banlieu parigine. Per favorire il dialogo anche solo fra vicini di condominio in occasione delle feste religiose delle varie etnie del rione, organizziamo una festa comune per tutti Se in estate, una grande tavolata con centinaia di persone. Terremo conto ad esempio degli orari di ricorrenze come il Ramadan”. Nelle scorse settimane a Spinea intanto si è organizzato un convegno organizzato al cinema Bersaglieri dal centro culturale islamico “Salam”. Con il dibattito si è voluto portare un contributo di chiarezza sulla questione Islam, separandolo nettamente questa grande religione dal terrorismo messo in atto da Isis e altre formazioni jihadiste. Ne hanno parlato Milad Mokhtari, segretario del centro culturale Salam di via Negrelli a Spinea, don Bruno Baratto, incaricato per il dialogo tra cristiani e musulmani per la Diocesi di Treviso, e Tanji Bouchaib, imam della moschea di Annone. Al tavolo dei relatori anche Moulay Zidane El Amrani, docente di Studi sull’islam d’Europa all’Università di Padova e segretario della Confederazione islamica italiana, e Hind Talbi, responsabile dei giovani musulmani del Veneto. All’incontro c’erano anche gli amministratori del territorio. Ne è nato un dibattito proficui che ha sottolineato punti di convergenza e divergenza delle due fedi e soluzioni per evitare posizioni di arroccarsi su inconciliabili. Va detto che proprio qualche settimana fa gli appartenenti al centro culturale islamico “Salam” di via Negrelli, hanno risposto positivamente alla chiamata alla solidarietà per donare sangue all’Avis che stava esaurendo le riserve. Hanno aderito una ventina di persone. Il presidente della Conferenza dei Sindaci della Riviera Alessandro Campalto (Pd) è chiaro: “Chi vive e lavora in Italia e vuol magari continuare a viverci per il resto della vita – dice – ne accetta i valori espressi dalla nostra Costituzione, o è meglio che se ne vada”. Una riflessione la fa anche il governatore uscente del Veneto Luca Zaia che chiede alle comunità islamiche di dissociarsi “Non si deve generalizzare - dice Zaia. Ad esempio la comunità islamica nel Veneto è composta per la stragrande maggioranza di bravissime persone, ma di fronte a una strategia che attenta alla nostra libertà e sicurezza occorre che l’intera comunità musulmana, con i suoi leader religiosi, condanni recisamente, duramente e senza tentennamenti l’estremismo”. A.A.


6 Mira Interventi I cinque campi santi di Mira sono pieni

Emergenza cimiteri, riesumazioni al via Per loculi, urne cinerarie e nuovi campi di inumazione se ne parlerà solo fra due anni. Tante le proteste dei residenti di Alessandro Abbadir

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na risposta anche se dettata dall’emergenza. La vicenda dei cimiteri di Mira pieni, dopo le denunce di famigliari ed esponenti delle forze politiche, ha una prima soluzione. Il Comune di Mira è corso ripari, e ha dato il via nelle scorse settimane a via decine di riesumazioni nel camposanto di Gambarare, il principale del territorio. L’ordinanza emessa dal sindaco Alvise Maniero ha fatto partire i lavori che proseguiranno fino al 25 marzo prossimo, liberando per le sepolture a terra, una settantina di posti. “Le operazioni – spiegano negli uffici comunali – verranno compiute con tutti i crismi dell’igienicità, e consultando ovviamente i famigliari dei defunti. In questo modo la situazione emergenziale legata alla carenza di loculi, anche se non risolta, potrà trovare una prima risposta”. La situazione nei 5 cimiteri dopo l’intervento che ha dato il via alle riesumazioni è la seguente: a Gambarare, principale cimitero, sono stati occupati gli ultimi due loculi a inizio mese. A Oriago la situazione è analoga, con i loculi rimasti si andrà avanti per altri 4 mesi al massimo. A Mira Taglio il cimitero monumentale dietro la chiesa di San Nicolò, è da tempo inutilizzabile perché non ci sono più posti ne in loculi, ne a terra. I campi di inumazio-

I lavori di riesumazione al cimitero di Gambarare

NEWS Piazza San Nicolò

i residenti protestano per troppi rumori

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chiamazzi, liti e rumori molesti, e carabinieri chiamati alla notte. Queste le segnalazioni di tanti, che abitano a ridosso di Piazza San Nicolò a Mira Taglio e che hanno ingaggiato una battaglia con un locale del posto frequentato di giorno, e soprattutto di sera, da tanti ragazzi della zona. Sotto accusa i residenti mettono soprattutto il Comune di Mira. Comune che ha concesso con una autorizzazione, di poter far restare aperto il locale fino alle due di notte. Dal Comune e dal locale arriva però una risposta secca: il regolamento che è in vigore, è quello che c’è in tutto il territorio comunale, ed è rispettato. A.A.

Agricoltura ne sono completi a Mira, Oriago e Marano. C’è solo qualche posto a Malcontenta. Non c’è posto inoltre nemmeno per le urne cinerarie a Oriago e Mira. Di fatto, per almeno due anni non ci saranno nuovi loculi e le salme trasmigreranno da un cimitero all’altro, con costi aggiuntivi per i residenti. Il Comune di Mira ammette che il problema è reale, soldi in cassa però ad ora non ce ne sono, e rimanda a ipotetici progetti di campisanti in project financing. Un commento parzialmente positivo arriva da Paolo Lucarda, impresario funebre. “Si tratta – dice Lucarda – di una prima risposta che certamente non basta. Non si capisce come mai però si debba arrivare a questo punto pri-

ma di intervenire”. Ma poi c’è un altro aspetto da considerare. “Solitamente – conclude Lucarda – le riesumazioni non vengono mai fatte alla scadenza dei 10 anni, ma almeno a 15- 20. Le famiglie dei defunti, trovandosi di fronte ad una salma spesso intera non possono optare per la riposizione in un ossario dei resti. Resta la possibilità di rinnovare la sepoltura per altri 5 anni spendendo circa un migliaio di euro, o per la cremazione, che ha un costo analogo. Tutti soldi a carico delle famiglie, che oltre al dolore per una pratica così delicata, devono far fronte anche a spese impreviste, in un periodo di crisi economica”.

Serata per promuovere prodotti genuini, un successo

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cquistare assieme per contenere la spesa, ma anche per migliorare la qualità dei prodotti da portare in tavola ogni giorno. Questa l’iniziativa di grande successo, con quasi 100 partecipanti, che si è tenuta al Centro Anziani di Oriago, in via Lago di Misurina organizzata dai volontari di MiraGas, il Gruppo di Acquisto Solidale che agisce nel territorio. A Mira da anni è promosso il consumo di prodotti biologici. Ogni sabato, infatti, in piazza municipio si tiene il mercato del contadino, fatto da bancarelle gestite direttamente e con prodotti degli agricoltori locali. A.A.

Sociale Anziani in aiuto delle famiglie

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Via Giuseppe Mazzini, 13 DOLO (VE) Tel. 041 5640298 bacarodeistorti@libero.it - Aperto a pranzo e cena chiuso Martedì tutto il giorno e mercoledì mattina

i è tenuta a Mira, a Villa dei Leoni la giornata di commemorazione dei 25 anni dell’Associazione Ancescao, che si occupa della gestione dei centri sociali per anziani. Mira con i suoi 4 centri per anziani e 1200 iscritti, è in provincia di Venezia, escluso il capoluogo, la realità più attiva sul versante dell’animazione e delle iniziative collegate alla terza età. I centri sono: a Mira Vecchia in via Capitelo Albrizzi, a Piazza Vecchia in via Porto Menai, a Oriago in via Lago di Misurina e a Borbiago al centro civico. Il Comune crede nell’attività dei centri sociali per anziani. “Nei centri anziani – ha spiegato l’assessore Francesca Spolaor – si fanno attività, che vanno da quella ricreativa alla ginnastica. E poi spesso chiediamo aiuto proprio a queste strutture, che hanno il polso dl territorio nel caso di necessari interventi dei servizi sociali”. Mira, insieme a Roma e Ferrara è stata scelta per le commemorazioni del 25esimo anniversario dell’atto costitutivo dell’associazione.“ La nostra realtà – hanno spiegato il presidente nazionale Ancescao, Esarmo Righini e il presidente regionale, Tonino Franceschetti – è una realtà con numeri fa fanno invidia a sindacati e partiti. Abbiamo a 25 anni dalla nascita 400mila iscritti,1400 centri affiliati, 12 coordinamenti regionali, 76 coordinamenti provinciali o comprensoriali. Le realtà dei centri sociali per anziani sono nate a metà degli anni Ottanta con l’invecchiamento della popolazione, e sono stati in questi decenni punti di aggregazione essenziali per gli over 65. Ma ora le cose sono cambiate a causa della crisi. Il problema principale è l’assenza di volontari. Da un lato con la chiusura della leva obbligatoria e del servizio civile sostitutivo, sono venuti meno i giovani, dall’altro sono mancati anche i volontari pensionati, la spina dorsale dell’attività aggregativa. Il loro impegno a causa della crisi in atto dal 2008 in poi, è calato drasticamente“. Gli anziani e le loro pensioni sono diventati la spina dorsale di un welfare che manca. “L’aiuto ai figli che hanno famiglia, e che non hanno lavoro – ha spiegato Franceschetti – è venuto soprattutto da loro. Senza il contributo dei nonni, molte giovani famiglie si sarebbero irrimediabilmente sfasciate, come capita in caso di crisi ad esempio nei paesi anglosassoni, finendo per costituire casi sociali disperati. Speriamo che con la reintroduzione del servizio civile qualcosa cambi”. A.A.



8 Mira Trasporti Il presidente dell’azienda Luca Scalabrin annuncia importanti novità

Actv, nuove corse e collegamenti

Editoriale

Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!? di lorenzo Zoli*

di Alessandro Abbadir

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Territorio

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segue da pag.

Sulla brentana più autobus nelle ore di punta. Resta il problema dello spostamento del deposito di Dolo

ivoluzione Actv in Riviera del Brenta e Miranese. In arrivo più corse nelle ore di punta, corse navetta, e nuove corse a servizio dei poli scolastici. Ad annunciarlo è direttamente il presidente Luca Scalabrin. Scalabrin va subito al dunque. ”Abbiamo razionalizzato le corse Actv sulla brentana – dice – spostandone 6 dalle ore di fascia oraria meno utilizzate, cioè dalle 9 alle 12,30 alle ore di punta più utilizzate, cioè dalle 6,30 alle 9 e dalle 17,30 alle 20”. Per arrivare a queste importanti decisioni il presidente Actv però è stato costantemente sollecitato ad agire dai residenti, e anche dal Comitato utenti Actv, che hanno inviato continuamente segnalazioni di disfunzioni all’azienda. Certo che in questo periodo, le difficoltà incontrate non sono solo tecniche, ma anche di tipo burocratico. “La situazione – spiega Scalabrin – per quanto riguarda la razionalizzazione delle corse, non può essere affrontata in maniera organica in quanto l’ente da cui dipendiamo in quest’area è la Provincia, un ente commissariato e ormai chiuso. Potremo cominciare a fare i conti con la Città Metropolitana, solo dopo che si saranno concluse le elezioni a Venezia. Cioè, solo allora potremo dare risposte e programmazioni in tempi rapidi alle esigenze dell’utenza”. Nono- con la linea Mestre - Adria. Si tratta di un risultato stante ciò, gli spostamenti delle corse con i pullman importante ottenuto grazie alla collaborazione con vuoti sono stati fatti. “Di notte comunque – precisa l’ente locale, che ha permesso l’istituzione di una Scalabrin – le corse di collegamento fra Venezia e nuova fermata”. La precedente fermata in via Mar Padova lungo la Riviera, anche Mediterraneo era scomoda, e se concentrate, non possono Creato un servizio, per nulla funzionale al colleessere cancellate. Il nostro, navetta fra le gamento fra stazioni, visto che infatti, è un servizio pubblico, stazioni dei treni per arrivare a quella di Mira che dobbiamo garantire, anche di Marano Buse ci voleva quasi ancora un a chi è sprovvisto di mezzi pro- e Mira Buse chilometro. Restano però aperpri”. Comunque ci sono altre te delle questioni importanti. novità a partire proprio dalla Riviera del Brenta. “In “Non è stata ancora risolta – ammette Scalabrin – accordo con il comune di Mira – dice – è entrato la questione della collocazione del nuovo deposito in vigore un servizio navetta da parte di un autobus dei bus a Dolo. E’ un problema importante, che è Actv, che collega direttamente la stazione dei treni di sollecitato da anni“. Infine nel Miranese il problema Marano (Mira - Mirano) sulla linea Mestre- Padova, più importante in questo momento per Actv, è quello

Un bus Actv e il presidente Luca Scalabrin

delle corse a ridosso degli istituti scolastici superiori di Mirano. Una soluzione è stata trovata. “Qui – conclude Scalabrin – in accordo con il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, abbiamo individuato delle nuove fermate e nuove corse per rendere più sicuro il tragitto gli studenti”. Continuano poi sempre all’interno degli autobus Actv, i controlli mirati alla sicurezza dei passeggeri fatti dai volontari dall’Associazione Nazionale Carabinieri. Nelle scorse settimane segnalazioni precise di furti di scooter e biciclette, a ridosse delle fermate, erano state fatte da Roberto Poli, presidente del Comitato “Utenti Actv della Riviera del Brenta”. I furti avevano lasciato a piedi tanti studenti, lavoratori e pensionati. Il comitato ha chiesto più sorveglianza anche da parte dei vigili urbani.

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Quindi, in mancanza di una legge che impedisca la ricerca di idrocarburi in Alto Adriatico con la metodologia del vibroseis, i giudici hanno fatto ciò che dovevano: annullare il “no” della Regione alla esplorazione, basato su una norma appunto regionale non più al passo con i tempi. Certo: anche una bambino capirebbe che la ricerca è quasi certamente finalizzata allo sfruttamento dei giacimenti. Ma questo non è un problema dei magistrati: è giusto che non lo sia. E’ un problema dei politici. Sta a loro ora difendere il territorio. E magari trovare una volta per tutte una via per lo sviluppo che non passi necessariamente per lo sfruttamento intensivo, per le grandi infrastrutture, per l’attesa di qualche investitore che si metta le mani sul cuore e dirotti qui i suoi progetti. E’ una via facile, questa. Ma costellata di disillusioni. Pensiamo al caso Enel: 10 anni di promesse, di annunci mirabilanti per la centrale di Porto Tolle. Avrebbe dovuto essere convertita prima a combustibile tipo Orimulsion, poi a carbone. Si è parlato di investimenti per oltre 2 miliardi di euro, di centinaia di posti di lavoro. Alla fine, Enel ha mollato: non se ne farà nulla. Non si può sempre dipendere dagli altri. Il territorio va difeso, valorizzato, tutelato, pensato 365 giorni all’anno. Non solo quando all’orizzonte si palesa una possibile minaccia. Bello – davvero – che ora il mondo politico faccia quadrato contro le estrazioni e la subsidenza. Ma non deve essere questo il movente, perlomeno quello prioritario, per capire che nel Delta abbiamo un tesoro. Un Parco che è un tesoro vero. Rendersene conto, pianificare, investire, anche creare. Trovare una strada per lo sviluppo che in altri paesi è realtà per decenni. E all’improvviso, quasi senza accorgersene, le trivelle non faranno più paura.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it

Naviglio del Brenta

interventi e nuovi orari delle conche per l’estate

hiuse sul Naviglio in Riviera del Brenta, partono i nuovi orari di apertura e chiusura delle conche di navigazione. Ad annunciarlo è direttamente il Comune di Mira “Da metà marzo - spiega il Comune - è partito l’orario estivo delle chiuse lungo il Naviglio Brenta. L’orario resterà in vigore fino al 31 ottobre. Sistemi Territoriali, che ha in gestione le conche di navigazione sul Naviglio Brenta da Malcontenta a Stra, ci ha comunicato l’orario estivo del servizio. L’orario di funzionamen-

to va dalle ore 8 alle 19 dal martedì alla domenica, con giorno di chiusura il lunedì. Le chiuse interessate sono quelle di Moranzani, Mira Porte, Dolo e Stra. Per informazioni è disponibile il numero verde 800333616”. L’apertura e la chiusura delle conche di navigazione condiziona anche la chiusura e l’apertura dei 9 ponti sul Naviglio del Brenta, di cui 7 si trovano nel comune di Mira. “Speriamo – dice Vitagliano Maran del comitato residenti di Piazza Mercato – di non assistere

ad un traffico incontrollato e caotico di battelli, legato all’aumento di turisti legato all’Expo di Milano. Gli affari sono una buona cosa a patto, che non paralizzino la viabilità dei centri urbani”. Intanto arriva anche una buona notizia. Gli argini del Naviglio del Brenta davanti a villa Valmarana a Mira Porte, si rifanno il look. E’ in corso in queste settimane e si concluderà con l’estate, l’intervento di consolidamento degli argini nel tratto che va dal ponte di via Riscossa, alla passerella che porta al parco

di villa Valmarana e agli impianti sportivi. L’intervento che si sta compiendo ad opera del Genio Civile si è reso necessario in quanto proprio davanti alla villa costruita dal Palladio, si erano certificati dei cedimenti importanti delle arginature. A.A.


Mira 9 La bella storia Nicky Passarella e Sofia Mesina, due tredicenni di Mira al Quirinale

Piccole donne premiate dal Presidente della Repubblica Le ragazze hanno vinto il concorso nazionale “Donne per le donne” del Ministero dell’Istruzione di Alessandro Abbadir

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ue ragazzine tredicenni di Mira, premiate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il giorno della Festa della Donna. Si tratta di Sofia Mesini della 3^F e Nicky Passarella della 3^H, due studentesse della media di Gambarare, che hanno vinto il concorso nazionale “Donne per le donne” del Ministero dell’Istruzione. Le due ragazze riceveranno nelle prossime settimane, anche un riconoscimento da parte del Consiglio Comunale di Mira. Ad accompagnare le due giovani c’erano la professoressa Sonia Vanuzzo che le ha seguite passo passo in questa bella avventura e la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo mirese, Annalisa Pilotto. Il tema quest’anno era “Terra è Donna” ed è stato sviluppato dalle due studentesse con un dipinto in cui la donna viene interpretata come donatrice di vita: una mamma con un bambino in grembo, immersa nell’acqua e nella

Pro Loco

terra. I suoi capelli sono rami, frutti e spighe, il suo abito un prato fiorito. L’opera si intitola “Ritorno all’Origine”. Le due ragazze dopo la cerimonia al Quirinale a Roma, erano emozionatissime del riconoscimento preso. Per Nicky Passarella si tratta poi di un ritorno. Ma partiamo da Sofia. “Ho partecipato – spiega Sofia Mesini – con grande entusiasmo a questa avventura, e molto mi ha aiutato la mia amica Nicky che lo scorso anno aveva già vinto il premio. Sono contenta di aver vinto, anche perché la pittura è sempre stata una mia passione. Una passione che mi è stata trasmessa da mia nonna Lucia. I miei genitori, mia mamma Martina e mio papà Dino, con i quali abito a Mira Taglio, sono molto contenti e orgogliosi di me, e spero di non deluderli mai. Quando hanno saputo che incontravo il Presidente della Repubblica quasi non ci credevano”. Nicky

Michele Campalto E’ stato confermato alla guida

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on la votazione da parte dei soci, nelle scorse settimane la Pro loco di Mira ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione, che ne gestirà le iniziative per il quadriennio 2015-2018. Presidente è stato riconfermato all’unanimità Michele Campalto, mentre vice presidenti sono stati designati

Passarella, anche se è la seconda volta che viene premiata per lo stesso Concorso, non è meno emozionata dell’amica. Sono cambiati però i Presidenti. L’anno scorso a premiarla era stato il Presidente Giorgio Napolitano, ora il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella. “Sono contenta – ha detto Nicky subito dopo il premio – per il lavoro che è stato fatto, e per l’opera che è stata apprezzata, con la mia amica Sofia. Insieme volevamo evidenziare il desiderio di un recupero di semplicità e essenzialità nel ruolo della donna. Per il futuro penso di iscrivermi ad una scuola d’arte, anche se non ho ancora deciso definitivamente. Un grazie va a mia mamma Ester e al papà Simone, che mi hanno tanto incoraggiato in queste due edizioni. Il Presidente Mattarella, come lo era stato Napolitano, è stato gentilissimo con noi“. E festa alle ragazze è stata fatta anche a scuola dopo la premiazione.

Maurizio Corò e Andrea Franceschin. Segretario è Roberto Boscaro e tesoriere Davide Conton. Come consiglieri sono risultati eletti Ornella Capovilla, Antonio Calzavara, Marino Maggiato e Franceso Biasiolo. Il Collegio dei Revisori dei conti è composto da Silvia Foffano (presidente), Marzia Vettore e Giuliano Evaldi, mentre del Collegio dei Probiviri fanno parte Monica Vettore (presidente), Samantha Russo e Ugo Semenzato. “Ci auguriamo che siano in molti a partecipare alle iniziative Pro

Salvo approvazione della finanziaria TAN 0,00% TARG 0.00%. Spese istruttoria 0.00%. Le immagini dei prodotti sono puramente indicative.

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Loco – commentano Nicola Crivellaro, assessore al Turismo e alle Manifestazioni e Michele Pieran, consigliere delegato alla Promozione del Territorio. Perché è facile criticare l’assenza di eventi, più difficile è contribuire con le proprie idee e il proprio impegno alle iniziative, che nel corso dell’anno vengono messe in campo con fatica e, dedicando molta parte del proprio tempo libero”. A.A.


10 Campolongo Sicurezza Il sindaco Campalto mette l’accento su una carenza legislativa

Ricettazione, servono regole più ferree per i negozi “Gioiellieri e Compro Oro che portano la merce in fonderia dovrebbero prima fotografarla” di Alessandro Abbadir

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coppia la questione della ricettazione dei gioielli in Riviera del Brenta. Una vicenda che è salita alla ribalta in queste ultime settimane, dopo che anche una accusa era stata fatta da un gioielliere di Stra, che ha chiesto controlli più stringenti sui colleghi. Il gioielliere era stato rapinato a gennaio di 150 mila euro. A prendere posizione sono il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto, che è anche presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta, e il sindaco di Stra Caterina Cacciavillani. “E’ da anni – dice il sindaco Cacciavillani – che i gioiellieri onesti denunciano una situazione al limite dell’illegalità fra i colleghi, e soprattutto a volte da parte di chi gestisce i negozi Compro Oro, che con la crisi sono fioriti come i funghi. Spesso questi negozi acquistano a prezzi stracciati gioielli di famiglia, da persone in difficoltà economica, ma a volte li acquistano da figuri poco raccomandabili. Questo succede spesso, non perché viene violata

la legge, ma perché ci si trova di fronte ad una lacuna legislativa relativa ai controlli di questi negozi“. Ma vediamo il problema, osservando come funzionano nel dettaglio questi negozi. Se qualcuno arriva e cerca di vendere dell’oro, i Compro Oro chiedono ovviamente il documento. Fino a 1000 euro di transazione possono pagare in contanti la merce. Se i titolari si rendono conto che ci si trova davanti ad un bandito noto, certamente non compreranno, ma solitamente, non avendo davanti il casellario giudiziario delle persone, il titolare non può nemmeno rifiutare l’acquisto. L’obbligo di tenere l’oro in negozio è valido per legge solo per 8 giorni, dopodiché si può portare il quantitativo di oro in fonderia a Vicenza ad esempio, e degli oggetti non resterà più traccia. Esistono però delle Questure scrupolose. “Noi siamo persone integerrime e vogliamo sperare – spiegano i titolari di alcuni Compro Oro In Riviera – che lo siano il 99% dei nostri colleghi. La questura di Bologna però

per scrupolo, fa fotografare tutti i gioielli destinati alla fonderia prima della cessione, in modo da tenere un archivio fotografico da comparare con le refurtive rinvenute. In Veneto, le Questure questo obbligo non me lo hanno mai imposto“. Alessandro Campalto ha portato la questione all’attenzione dei primi cittadini. “Su questa questione – spiega il presidente della Conferenza dei sindaci – bisogna essere categorici. Bisogna che la Questura di Venezia imponga gli stessi obblighi, che sono richiesti a Bologna, cioè la fotografia e la realizzazione di una banca dati dell’oro acquisito dai residenti, prima dell’invio in fonderia”. Ma non solo. “Per evitare che i negozi si trasformino anche involontariamente di fatto, in ricettatori legalizzati di merce rubata e non solo quel banco dei pegni che già sono in tempo di crisi – aggiunge Campalto – bisogna che ad esempio l’oro oltre ad essere fotografato, possa restare reperibile per più degli 8 giorni ad ora previsti dalla legge. Si potreb-

Una transazione in un negozio compro oro be regolamentare che questi negozi depositino i valori in banche ad hoc per almeno un mese. In questo modo si favorirebbero i controlli incrociati con le banche dati dei carabinieri. Per i residenti stessi, che tengono gioielli in casa, sarebbe opportuno che poi li fotografassero, e consegnassero le foto ai carabinieri nel caso in cui venissero rubati. In questo modo il circuito del passaggio di questi preziosi di mano in mano, e di negozio in

negozio verrebbe spezzato”. Esistono però dei gioielli, fanno sapere gli stessi titolari dei Compro Oro, che difficilmente possono essere fusi. Gioielli di altissimo valore, ad esempio con diamanti incastonati, non si fondono semplicemente. Chi li ruba, allora cercherà di piazzarli su un mercato clandestino, fatto di estimatori e acquirenti facoltosi, o di gioiellieri disonesti che comprano la merce in nero.

NEWS Comitato Brenta Sicuro

5 videoclip per far partire l’Idrovia

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inque video clip dei sindaci di Vigonovo, Campolongo, Arzergrande, Sant’Angelo e Piove di Sacco sono stati inviati alla Regione con un appello preciso: far presto a realizzare l’idrovia Padova-Venezia. A registrare i video a Vigonovo con il sindaco Damiano Zecchinato, a Campolongo con il sindaco Alessandro Campalto e negli altri comuni sono stati i volontari di Legambiente e del comitato “Brenta sicuro”. I comitati hanno consegnato ai primi cittadini il documento di aggiudicazione definitiva dell’esito di gara per il progetto preliminare dell’idrovia. “Le consegniamo il documento che abbiamo ricevuto dalla Regione - ha scritto Marino Zamboni in una lettera inviata ai sindaci - che ci invita a presentare osservazioni sul progetto stesso e, nel contempo, garantisce la nostra presenza alla conferenza servizi per discutere sulle soluzioni da adottare per l’opera. Secondo noi serve una portata di almeno 400- 450 metri cubi al secondo e navigabilità di V^ classe. Crediamo che ci sia bisogno di una ulteriore “spinta” dei cittadini e delle amministrazioni locali affinché la politica, anche nazionale, si interessi dell’opera e del suo rapido completamento, per la salvaguardia dalle alluvioni che incombono nei nostri territori, contribuendo al cambio di “rotta” rispetto alla diffusa cementificazione e scriteriato consumo di suolo. La navigabilità commerciale (senza ferrovia o, peggio, camionabile) contribuirà a ridurre l’inquinamento ambientale ed avrà positivi risvolti su economia e occupazione”. L’Idrovia aspetta da 50 anni di vedere la luce. Se ultimata, proteggerà una zona ad alto rischio di alluvioni, darà impulso al turismo sulle vie d’acqua e toglierà parte del traffico merci dalle strade. Mancano 13 chilometri da scavare, ma dopo 50 anni e 55 miliardi di vecchie lire spesi, il canale è incompiuto. Un flash mob pro idrovia è stato fatto dai sindacalisti della Fillea Cgil a Vigonovo all’inizio di marzo. A.A.

Educazione

Bimbi dell’asilo in visita agli orti sociali

Mondo di Carta

300 ragazzi affascinati dai dipinti di Leonardo

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imbi dell’asilo in visita agli orti sociali. Questa l’iniziativa messa in piedi dall’Auser e dal Comune, che porterà in visita i piccoli dell’asilo di Campolongo negli orti sociali di via 8 marzo poco distanti dall’asilo stesso, per tutto il periodo primaverile. Le visite sono partite a marzo. “Gli orti sono stati inaugurati - spiega il presidente Auser Bruno Miotto - nel giugno dello scorso anno, e ad oggi contano ben 10 postazioni utilizzate da anziani, ma anche da giovani famiglie che non avendo un proprio giardino hanno la possibilità di coltivare un piccolo appezzamento di terra, che può fornirgli la giusta quantità di verdura per il fabbisogno personale. I bambini, grazie a questo progetto, avranno la possibilità di seguire le diverse fasi della gestione di un orto, dalla semina, la crescita e al raccolto finale, per poter festeggiare assieme ai volontari dell’Auser l’arrivo degli ortaggi”. Soddisfatto il Comune con il vicesindaco Andrea Zampieri. “Questa iniziativa - spiega Zampieri - è veramente lodevole da parte dell’Auser, che, grazie a Bruno Miotto e i suoi collaboratori gratuitamente seguono queste attività, che rendono più partecipata la propria comunità. Gli orti sono gestiti da un coordinatore, Manuela Boscolo, che festeggerà assieme agli altri volontari, con i prodotti dei propri orti in occasione della giornata verde”. Un’altra iniziativa, sempre sul versante dell’educazione alimentare, a cura questa volta dell’associazione Altroconsumo, si è tenuta a marzo alla media “A. Gramsci” di Camponogara sui cambiamenti che comporta la nuova normativa europea sulla etichettatura degli alimenti. Le novità sono tante e molto significative. Vi hanno partecipato l’assessore Monica De Stefani del Comune di Camponogara e Enrico Schenato di Altroconsumo Veneto. L’incontro ha voluto con un taglio pratico, fornire gli strumenti utili per riconoscere un’etichetta conforme. A.A.

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’arte a scuola è stata l’ospite d’onore durante le scorse settimane al centro civico di Bojon con lo storico dell’arte Costantino D’Orazio, ospite fisso della trasmissione di Rai 3 “Geo & Geo”. D’Orazio ha presentato ai ragazzi un libro-video sulle opere e le tecniche pittoriche ed artistiche in genere di Leonardo Da Vinci dal titolo “Leonardo segreto”, edizioni Sperling & Kupfer. L’autore ha intrattenuto i ragazzi con le opere di Leonardo. In vista di una eventuale visita dei ragazzi a Milano in occasione dell’Expo 2015, D’Orazio ha trattato del cibo visto da Leonardo nei suoi dipinti, ed i vari significati che ne ha dato nel tempo nelle sue opere. Si è soffermato poi sui significati femminili, usati da Leonardo nei suoi dipinti, e soprattutto si è soffermato sull’”Ultima cena o cenacolo” vinciano con la spiegazione della raffigurazione di Giuda traditore di Gesù. La mattinata è stata organizzata dall’Istituto Diego Valeri, dall’associazione “Mondo di carta” con il patrocinio del Comune di Campolongo, ed era ad entrata libera. Alla lezione hanno partecipate 300 ragazzi. D’Orazio poi è andato a visitare il museo della legalità, si è congratulato con i ragazzi autori di alcune opere, presenti in sala, ha detto che disegnare e pitturare il significato di legalità è molto difficile, perché bisogna far propri prima i principi fondamentali del tema. Ha annunciato poi che interverrà con gli autori della trasmissione televisiva di Rai 3 Geo & Geo, affinché l’esperienza del museo della legalità unica in Italia, sia ospitata ad ottobre in una trasmissione televisiva del nuovo ciclo. A.A.


Campolongo 11 Viabilità Il comune illustra i dati degli impianti collocati a Liettoli e Bojon

Vista red, 630 multe in tre mesi A Mira, dove il vista red è collocato all’incrocio fra via Boldani e via Nazionale, le multe sono state invece circa 200 di Alessandro Abbadir

Il centro di Bojon

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rimi risultati nel campo della repressione di chi viola il codice della strada. Circa 630 multe in tre mesi per un incasso di oltre 120 mila euro. Questo il bilancio dei primi 90 giorni dei vista red piazzati a Campolongo dal Comune agli incroci più pericolosi e attivati a metà dicembre dello scorso anno. Cifre inferiori a Mira, ma solo perché gli impianti attivati nello stesso periodo, al posto di due sono uno. A dare i dati è direttamente il sindaco del paese, Alessandro Campalto. I vista red nel Comune di Campolongo sono stati collocati a ridosso dei semafori agli incroci di Bojon, lungo via XXV Aprile e via IV Novembre, agli incroci di Liettoli, lungo via Trentino e via Alto Adige. Il sistema vista red, piazzato a dicembre, è omologato per l’accertamento in modalità automatica delle infrazioni, senza la presenza degli organi di polizia. Gli impianti funzionano senza l’ausilio di flash, e quindi non è percettibile dagli utenti della strada, ciò per evitare sbandamenti del conducente e atti vandalici. Rilevano i veicoli in infrazione mediante una coppia di spire elettromagnetiche. Registrano filmati in formato digitale. Il file è memorizzato in formato compresso e non modificabile. “I vista red li abbiamo installati – spiega il sindaco – a ridosso dei centri delle frazioni di Liettoli e Bojon, dove nel passato si erano verificati incidenti, anche gravi. La finalità di questi impianti perciò non è quella di fare cassa, ma invece di sensibilizzare chi guida a mantenere una condotta corretta. Abbiamo scoperto che ad esempio ci sono degli abitudinari fra chi passa con il rosso. Un’auto è stata beccata a passare con il rosso per ben 8 volte“. I l costo per chi viene scoperto è pesante. La multa è di circa 165 euro, a cui si somma la decurtazione di 6 punti patente. Se il proprietario dell’auto non denuncia chi la guidava, ai 165 euro si somma una ulteriore multa di 286 euro. Se prima della crisi economica abbondava questo comportamento, ora la gente, se non è a corto di punti patente, dichiara chi era alla guida del mezzo. A Mira, dove il vista red è collocato all’incrocio fra via Boldani e via Nazionale (cioè la Brentana), le multe sono state 200 circa. “La media in tre mesi – spiega il comandante della polizia locale Mauro Rizzi

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– è di circa 2 al giorno. Insomma, una media non elevatissima. Quello che vogliamo raggiungere è una sensibilizzazione forte della cittadinanza. Le multe infatti, dopo un picco iniziale, in media sono cominciate a scendere”. Infine un altro versante. Il Comune di Mira,infatti, ha chiesto ad Anas nei mesi scorsi di poter collocare un autovelox come quello che si trova a Lova di Campagna Lupia sulla stata 309 Romea, ma ad ora l’autorizzazione non è stata concessa. Questo perchè non ci sono gli spazi sufficienti per far sostare le auto delle forze dell’ordine. Solidarierà

Anteas, 4000 euro consegnati alle famiglie

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olidarietà a Campolongo. Quattromila euro sono stati donati alle famiglie bisognose, e sono stati raccolti nelle scorse settimane dall’associazione Anteas. Ad annunciarlo è stato il vicesindaco Andrea Zampieri. “A seguito di un bando per aiutare economicamente le famiglie in difficoltà, l’Anteas provinciale - ha detto Zampieri - ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 8.000 euro. Anteas aggiungerà altri 2.000 euro circa. I fondi saranno suddivisi tra le famiglie di vari Comuni. Per Campolongo sono stati messi a disposizione 4.000 euro, destinati a famiglie che attualmente non ricevono aiuti economici dai Servizi sociali, ma che si trovano a vivere un momento di difficoltà dovuta magari alla perdita del lavoro”. Si tratta di un segno concreto per aiutare chi combatte le difficoltà della vita dei nostri tempi”. Il vicesindaco è soddisfatto del risultato ottenuto. “L’associazionismo del nostro Comune, in questo caso, grazie al prezioso lavoro di Anteas - conclude Zampieri - dimostra con i fatti di saper dare risposte ai bisogni dei propri concittadini. La presidente Anteas di Campolongo, Fausta Marinello, e i suoi collaboratori, nelle prossime settimane consegneranno il contributo direttamenA.A. te alle famiglie destinatarie”.


12 Camponogara Sociale Il presidente Paolo Ruffato illustra i dati dell’associazione

Auser, nozze d’argento della solidarietà Il circolo conta nel centro rivierasco 550 aderenti con 80 soci attivi, di cui 12 nel “Filo D’Argento” di Roberta Pasqualetto

L’

anno scorso la sede Auser di Camponogara ha festeggiato i venticinque anni di attività. Le sedi della provincia di Venezia contano 667 soci iscritti, con un incremento di 130 unità rispetto al 2013, la tessera è una sola, valida in tutta la provincia. Il presidente Paolo Ruffato è in carica da due anni, ma ha sempre fatto parte del direttivo. “Gli iscritti sono aumentati, perché hanno visto che offriamo una carta dei servizi interessante, e ci sono diversi benefit per gli associati. Abbiamo più donne che uomini, e nella sede teniamo dei corsi d’informatica con 13 postazioni lavoro, e abbiamo delle sale per le attività o il gioco delle carte”. Il circolo conta 550 aderenti con 80 soci attivi, di cui 12 nel “Filo D’Argento”, in convenzione con i servizi sociali. In un anno sono stati percorsi circa 24 mila km per accompagnamenti protetti verso strutture socio-sanitarie e private. Inoltre sono stati consegnati in un anno (su segnalazione dei servizi sociali) 6550 pasti a domicilio. “Ci tengo a

ringraziare i nostri volontari - dice Ruffato -, a volte partono alle sei del mattino per portare le persone all’Istituto Oncologico Veneto di Padova. I nostri volontari percorrono 16 mila ore all’anno per i servizi rivolti alla comunità, inoltre fanno piccole manutenzioni. I soci sono aumentati esponenzialmente perché sono aumentati i servizi, inoltre i viaggi che proponiamo sono interessanti e ben organizzati. Li portiamo al mare e in montagna e in strutture valide e con cure termali”. Nel mese di marzo si terrà la gita ‘Itinerari Culturali Veneziani’ Museo Correr - Le Stanze di Sissi. Domenica 19 aprile la gita sul Garda: “Il Giardino in Isola”. Dal 10 al 16 maggio si terrà il tour della Grecia. Dal 27 giugno al 11 luglio due soggiorni climatici: a Rimini, con la notte rosa o ad Abano Terme. Dal 28 giugno al 12 luglio soggiorno climatico ad Andalo. Nella sede di Calcroci c’è un’aula informatica con 13 postazioni per i corsi base e avanzati, ma i progetti per il futuro sono di investire ancora nel sociale con un progetto europeo di cui Camponoga-

La sede Auser a Calcroci ra è capofila. “Sulle richieste - continua - di accompagnamento, che riceviamo, offriamo anche una continuità, come nei casi di riabilitazione, dove si deve andare spesso nelle strutture idonee. Abbiamo un Ducato 6 posti attrezzato per portare le persone, riceviamo le prenotazioni e coordiniamo il servizio con i 12 volontari per l’accompagnamento. Inoltre il Comune ci è vicino in molte cose”. L’associazione funziona bene anche nell’offerta di vacanze, e ogni anno porta 110 persone in destinazioni divise tra mare e montagna. “Abbiamo - conclude - una convenzione con

gli albergatori di Abano Terme e Montegrotto, e con le terme di Bibione e Chianciano. Per il futuro vorrei coinvolgere anche altri circoli del territorio, perché mi piacerebbe fare rete. Tra le varie gite che facciamo, ci sono anche i luoghi meno conosciuti di Venezia, e ho pensato che attiverò una gita in Riviera del Brenta per conoscere meglio il territorio”. Per maggiori informazioni sul programma dell’Auser, o per chi fosse interessato a fare volontariato si può contattare il numero 041 463621 o scrivere ad auser. camponogara@alice.it

Sicurezza

I sindaci chiedono piU’ forze dell’ordine

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sindaci della Riviera del Brenta lanciano l’allarme: territorio in balìa della criminalità, servirebbero più forze dell’ordine per arginare il fenomeno. “Sinceramente - spiega il sindaco di Camponogara, Giampietro Menin - il mio territorio è stato bersagliato in queste ultime settimane da una serie di furti e tentativi di furti e rapine, francamente sconcertanti”. Furti si sono registrati anche a Fiesso, Pianiga, Campagna Lupia e Campolongo. Il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara è deciso. “Ho spedito dice Calzavara - una richiesta di incontro al Ministro Alfano. La gente a Pianiga è terrorizzata per quanto sta succedendo. Comprendo l’impegno dei carabinieri di Dolo, ma si chiede che i ladri vengano fermati e acciuffati”. Sulla stessa linea il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri. Il sindaco Livieri ammette che i residenti chiedono che si possano mettere a fare controlli di sera anche i vigili urbani. Questo però appare un obiettivo irrealizzabile, visti gli organici degli agenti della polizia locale. Mira soffre della chiusura, avvenuta due anni fa, della storica caserA.A. ma dei carabinieri di Oriago.

NEWS Iniziative

Lavori

Sanità

Mercatini dell’antiquariato e Festa dei Fiori

Interventi di edilizia scolastica in arrivo

Ulss13, investimenti per 1 milione e 800 mila euro

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gni prima domenica del mese a Camponogara si tiene il mercatino dell’antiquariato in piazza Mazzini. La quarantina di bancarelle che espongono variano tra antiquariato, usato e hobbisti, gli espositori provengono dalle province di Venezia, Vicenza, Treviso e Padova. Il mercatino è un appuntamento fisso da due anni, e probabilmente è più apprezzato dalla gente che proviene da fuori comune. A metà mattina si tiene anche la cerimonia dell’alzabandiera con la partecipazione del sindaco, delle forze armate, dei carabinieri, dei lagunari per Matteo Vanzan e dell’Ampi; alla fine della messa arriva anche il parroco del paese. “Stiamo organizzando – dice il consigliere comunale e organizzatore Luca Angelon – anche degli spettacoli abbinati al mercatino. Facciamo delle esposizione di auto d’epoca, delle iniziative legate alla palestra e con i corridori. Personalmente credo molto in questo appuntamento, alla gente manca la mentalità per fare il giro nel proprio paese, e tende ad andare sempre in altri posti. Mi sono sempre occupato dei mercatini, anche con l’amministrazione precedente, perché mi sembra una bella iniziativa. La mattina vengo qui presto per aiutare gli espositori e, a ogni banco, è offerta la colazione per due persone e degli sconti nei bar”. Domenica 22 marzo si terrà la seconda edizione della Festa dei fiori. Durante la giornata ci saranno quaranta banchi, che esporranno i loro prodotti con fiori, piante e prodotti vari per la cura della terra. Non solo fiori a questa esposizione ma anche intrattenimento per i bambini: infatti, ci saranno delle giostrine e i gonfiabili. “Questa festa vuole portare un po’ di animazione in paese – conclude il consigliere Angelon. L’idea dei giochi per i più piccoli è per coinvolgere anche le famiglie giovani con bambini: i genitori possono guardare le bancarelle e i bambini hanno modo di giocare lì vicino”. R.P.

ei prossimi giorni arriverà la risposta alla richiesta di finanziamento regionale per la ristrutturazione di due scuole di Camponogara. Lo scorso febbraio ha chiuso il bando, e si attende la risposta di due delibere con i progetti già approvati per la scuola primaria Alessandro Manzoni di Calcroci e la scuola dell’infanzia Madonna di Fatima in Campoverardo, un progetto di oltre un milione di euro. Nell’ambito del bando per la presentazione delle richieste per la formazione del piano triennale per l’edilizia scolastica 2015-2017 della Regione del Veneto, il comune di Camponogara ha presentato due domande, il massimo ammesso per l’ente locale, relative ai due edifici scolastici. Per quanto riguarda la scuola primaria Alessandro Manzoni di Calcroci, gli interventi riguardano l’efficientamento energetico, l’eliminazione di barriere architettoniche, la sostituzione di finestre, porte di accesso, uscite di sicurezza e sopraluce. Inoltre, anche al fine del rilascio del certificato di agibilità, è prevista la sistemazione della soletta del tetto ammalorata e la protezione dei corpi radianti. Il costo complessivo dell’intervento sarà di 377 mila euro e sarà realizzato nel 2016. Per la scuola dell’infanzia Madonna di Fatima di Campoverardo, i lavori riguardano l’ampliamento dell’edificio con il sostanziale, rifacimento della sala mensa e altri locali. La realizzazione dell’opera è prevista per il 2017, e il costo complessivo è di un milione e 30 mila euro. Per entrambe le opere è stato chiesto il co-finanziamento della Regione del Veneto nella misura ridotta del 45%, mentre il 55% resta a carico del Comune per un importo complessivo di 773.850 euro di cui 508 già stanziati, per la differenza verrà utilizzato l’avanzo di amministrazione 2014. Il Comune di Camponogara non ha problemi economici, e ha dei fondi da parte, che potrebbe investire in questi progetti. Inoltre potrebbe ottenere dalla Regione gli spazi finanziari per usare l’avanzo di amministrazione. R.P.

’Ulss Dolo – Mirano ha investito nelle scorse settimane 1 milione e 800 mila euro in nuove attrezzature e tecnologie, per potenziare gli ospedali in termini di sicurezza ed efficacia. “L’investimento in tecnologie sanitarie – fa sapere la direzione generale – ha permesso di sostituire buona parte delle apparecchiature che necessitavano di aggiornamenti urgenti, tra i quali dispositivi di monitoraggio e di emergenza”. Tra gli interventi c’è la sostituzione di 4 ambulanze (tra Dolo e Mirano ce ne sono quattordici): due sono state già acquistate nel 2014 e altre 2 sono previste per quest’anno. Il costo è di 415 mila euro e riguarda non solo l’ambulanza, ma il suo allestimento con attrezzature per la rianimazione avanzata e defibrillatori capaci di trasmettere il tracciato dal luogo dell’evento all’Unità Coronarica. Ci saranno l’acquisto di due nuovi ecografi di alta tecnologia per Ostetricia, uno per ciascuno dei due ospedali (costati 160 mila euro), e di nuovi sollevatori automatici per la movimentazione dei pazienti. Ne sono stati acquistati 7, capaci di sorreggere fino a 205 chili e, nel corso di quest’anno l’azienda si doterà di ulteriori 3 dispositivi analoghi, ma in grado di supportare pazienti fino a 300 chili. I sollevatori vengono collocati nei reparti con maggior necessità, come per esempio il Pronto Soccorso, la Geriatria e la Dialisi. Il costo di un sollevatore si aggira sui 7 mila euro ciascuno. Sono stati acquistati 7 nuovi defibrillatori, ne arriveranno altri 5, per alcuni reparti ospedalieri. Per il blocco operatorio di Dolo arriverà un apparecchio portatile per Radioscopia che sarà a supporto dell’interventistica chirurgica e di ortopedia. E’ previsto l’aggiornamento tecnologico della Rianimazione di Mirano, grazie alla sostituzione di 12 letti elettrici (costati 210 mila euro), cui seguirà un aggiornamento del sistema di monitoraggio e della cartella clinica, oltre all’acquisto di 2 nuove “stazioni” per Anestesia nei blocchi operatori di Mirano (costo 100 mila euro). G.P.


Camponogara 13 Trasporti Il presidente Gianmichele Gambato illustra i piani di Sistemi Territoriali

Linea Mestre-Adria, sicurezza e nuovi servizi di Alessandro Abbadir

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errovia Mestre - Adria, arrivano tante novità in favore dell’utenza. D’ora in poi, ad esempio scioperi, guasti, ritardi e contrattempi, saranno tutti comunicati via sms e via email ai propri viaggiatori. A mettere in piedi questo servizio è Sistemi Territoriali, la società regionale che gestisce la linea Mestre-Adria. Il servizio telematico sarà affiancato anche da un sistema di consultazione gratuita, un numero verde che l’azienda metterà a disposizione dell’utenza ben dieci ore al giorno. Ma non solo. Dal prossimo anno sarà, infatti, in vigore inoltre un nuovo sistema di controllo centralizzato dei treni, per aumentare le precauzioni che possano scongiurare ogni tipo di incidente. A spiegare tutte le novità dei servizi ferroviari regionali è il presidente di Sistemi Territoriali, Gianmichele Gambato. “Con marzo – spiega – sulla linea Mestre-Adria faremo partire un sistema di comunicazione per l’utenza, unico in tutto il Veneto. Già ora sono a disposizione con l’iscrizione on line nel “club clienti”, orari e variazioni stagionali degli stessi. Con questo nuovo sistema invece saranno comunicati anche gli imprevisti direttamente sul cellulare o sulla posta elettronica consultabile sullo smartphone”. Ma andiamo nel dettaglio. Gambato per questo dà degli esempi chiari. Se ci fossero uno sciopero, ad esempio un danno causato dal maltempo sulla linea, un black-out, un guasto, un contrattempo causato da atti vandalici o furti, per evitare che l’utente lo scopra solo quando non vede il treno arrivare, il

Scioperi, guasti, ritardi e contrattempi, saranno comunicati via sms e via email agli utenti

Una stazione sulla linea ferroviaria

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Pro Loco

Iniziative nel sociale

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Sarà attivo un sistema di rilevamento automatico delle anomalie nuovo servizio lo contatterà direttamente, informandolo in tempo reale dei problemi in atto. Il nuovo sistema avrà un periodo di prova, ma poi entrerà in funzione regolarmente. Sarà attivo con la primavera inoltre anche il nuovo numero verde, pensato per poter accedere a tutti i tipi di informazioni. Il numero, già attivato a livello sperimentale da pochi giorni, è 800 366766. Ma le novità non sono solo queste. L’intera linea che poi fa parte, nel tratto che va da Mestre a Mira Buse, del Sistema Ferroviario Metropolitano regionale, sarà ammodernata con un sistema di sicurezza nuovo. Sono previste delle garanzie precise per i treni che viaggiano su questa linea. I controlli sui treni in transito saranno fatti centralmente da una stazione di controllo principale, che si troverà in questo caso a Piove di Sacco. Qui se fossero rilevate anomalie nel transito del convoglio, il treno sarebbe fermato.

Per realizzare questo nuovo sistema di controllo e ammodernamento della linea, sono stati stanziati finanziamenti di 11 milioni di euro. Alla fine del 2015 si assegnerà la gara d’appalto, ma, nel 2016, tutte le novità potranno essere operative. Se ad esempio qualcuno volesse lanciare sulla Mestre-Adria (che in alcuni tratti è monorotaia), un treno a tutta velocità per compiere un attentato, o il macchinista fosse colto da malore e il treno non fosse più gestibile, il mezzo verrebbe fermato al primo riscontro di una anomalia. Insomma, da quest’anno viaggiare sulla Mestre Adria è più comodo e anche più sicuro.

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a Pro Loco di Camponogara, in tempo di crisi, vuole porsi come forza di solidarietà alle famiglie e del territorio, e si attiva anche per l’Expo Milano 2015. Lo scorso 6 gennaio, la Pro Loco e il Comitato di solidarietà e cultura di pace, hanno organizzato i festeggiamenti dell’Epifania, e il ricavato della cena delle associazioni è stato consegnato alla scuola materna parrocchiale di Camponogara. 5 famiglie di Camponogara hanno ricevuto il ricavato della pizzata di febbraio, utilizzato per l’acquisto di generi alimentari recapitati direttamente a casa delle persone bisognose. Il primo marzo si è tenuta un’altra iniziativa di solidarietà “La primavera in anticipo”, con l’orchestra Marco e i Niagara; il ricavato è stato dato in beneficienza. “La Pro Loco di Camponogara si impegna nella solidarietà e non solo, abbiamo un progetto anche per l’Expo di Milano – dice il presidente Emanuele Compagno. Assieme al Consorzio delle Pro Loco Brentadige proporremo un programma da inserire nelle iniziative di Expo Venice e che riguarda proprio Camponogara. In particolare vogliamo porre l’attenzione su alcune iniziative da proporre ad agosto, la tematica è il cibo e l’aspetto culinario della nostra terra”. R.P.


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Campagna Lupia 15 Il fenomeno Il vicepresidente dei sindaci dell’Ulss13 analizza un fenomeno esploso con la crisi

I giovani emigrati tornano a casa Fabio Livieri:“Se ne sono andati 470 giovani dai comuni del comprensorio, l’80% ha fatto ritorno nel giro di due anni” di Alessandro Abbadir

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l sogno è quello di un posto dove trovare un lavoro ben pagato, una posizione ai vertici della società e vivere senza problemi. E’ di quelli tanto alimentati nei talk show televisivi. Talk show che spesso illustrano sempre l’Italia come un paese allo sbando, in cui un futuro per i giovani non c’è. E allora anche dalla Riviera del Brenta gli under 30 partono con un sogno, quello di trovare un lavoro, e rifarsi una vita lontano da questo paese che non offre opportunità, all’estero. I sogni però si infrangono amaramente e in fretta. Nell’80 per cento dei casi, i nostri ragazzi e le ragazze tornano a casa con “le ossa rotte” perché il sogno si scontra con la realtà e con le difficoltà che li mettono alla prova. A illustrare il fenomeno della fuga dei giovani dai 10 comuni del comprensorio della Riviera verso l’estero, è il vicepresidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia. ”Nei comuni della Riviera - spiega - secondo i dati degli uffici anagrafe e servizi sociali, 470 giovani di età compresa fra i 19 e i 30 anni sono emigrati all’estero nel corso degli ultimi tre anni. L’80% di questi giovani però è rientrato in Italia nel giro di due anni”. Ora vediamo dove vanno. “Quanto alle destinazioni - spiega Livieri - i più scelgono la Gran Bretagna, l’Australia, la Germania

e i Paesi del Nord Europa. Pochi, rispetto ad un tempo, scelgono gli Stati Uniti come destinazione, dove rifarsi una vita, ancora meno gente punta sul Sudamerica”. Ma l’emigrazione ora non è più quella di un decennio fa. “Non si tratta, nella maggioranza dei casi - spiega Livieri - di una “fuga di cervelli”, con persone iper qualificate che non riescono a trovare una collocazione lavorativa adeguata in Italia e puntano così all’estero, dove le possibilità sono maggiori. Ora a emigrare sono ragazzi mediamente qualificati. Spesso i maschi scelgono Gran Bretagna e Australia, mentre le femmine Francia e Germania. Dopo due anni dalla partenza, una percentuale che varia fra il 70 e l’80% torna a casa, e le delusioni che riportano con loro sono cocenti”. I Comuni con la percentuale di giovani emigranti più alta sono Mira, Dolo, Camponogara e Fiesso. ”Sono pochi i casi di ultraquarantenni che lasciano l’Italia in cerca di fortuna - continua. A quell’età generalmente sono state già compiute scelte di vita importanti: figli, mutuo, legami affettivi. La voglia di lasciare tutto viene sostituita dall’impegno a trovare un posto sul territorio”. E su che tipi di lavoro i giovani emigranti cerchino oltreconfine, il sindaco è chiaro: “Spesso i ragazzi, con diplomi e lauree in tasca, credono e sperano di trovare

Sydney, uno dei posti preferiti dai giovani emigrati posti apicali. Non si rendono conto che lì sono come gli immigrati qui da noi: l’ultima ruota del carro. In Australia, ingegneri e laureati in Matematica o Lettere tosano pecore. Laureati in Legge fanno i camerieri o i baby sitter a Londra. Forse questi lavori non si trovano anche in Veneto? I ragazzi indebitano le famiglie pur di restare fuori qualche tempo in più, poi in molti casi devono mollare la spugna e rientrare”. Sono anche le cifre dei salari a disil-

ludere. In Australia a esempio, paragonando un mestiere come il cameriere, i soldi che si guadagnano non sono tanto differenti da quelli che si guadagnano in Italia regolarmente assunti, senza contare che il costo della vita lì è più alto. Insomma, forse non resta anche ai giovani della Riviera del Brenta che sperare nella ripresa economica, e smettere di pensare che l’Italia è un posto così brutto, come a volte lo si dipinge.

NEWS Iniziativa Arche

Sicurezza

Servizi

La festa del “Giro del Mondo”

Pronti a partire i gruppi di vicinato

Arrivano i postini telematici nell’area sud della Riviera

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’ in arrivo, per il prossimo aprile, la prima edizione della festa de “Il Giro del mondo… a Campagna Lupia”, per conoscere gli usi ed i costumi delle diverse nazioni. In particolare, di tutti quei paesi, da cui provengono le famiglie che negli anni sono entrate a far parte della comunità. “Conosciamoci meglio” è lo slogan che stanno portando avanti un gruppo di volontari impegnati nell’organizzazione della manifestazione, che vedrà collaborare assieme più associazioni del territorio, quali l’Associazione Culturale Archè, l’Asci, il Teatro Instabile e la ProLoco. La festa si svolgerà domenica 19 aprile dalle 14.30 nel parco della villa comunale. “3 saranno le aree - spiega la presidente del gruppo, Annamaria Fabian - con cui potremo entrare in contatto e confrontarci nel più divertente dei modi: la presentazione dei cibi tipici dei diversi paesi, preparati secondo le ricette tradizionali. E poi la mostra dell’artigianato e della manifattura, caratteristico di ogni nazione: dai costumi ai ricami, passando per le ceramiche e le decorazioni tipiche, attraverso i tessuti. E infine, l’area dedicata soprattutto ai più piccoli, con laboratori, giochi e racconti folkloristici. I cibi e gli oggetti di artigianato saranno messi a disposizione da tante mamme di origine straniera, che vivono a Campagna Lupia e che con orgoglio si sono rese disponibili a collaborare per la riuscita della festa. Il pomeriggio ci sarà poi uno spettacolo di musica e danza a cura di un gruppo locale di ballerine, che ci condurrà nella più magica delle atmosfere. Inoltre saranno premiati gli studenti vincitori della terza edizione del “Bando letterario Archè 2015” organizzato dall’associazione culturale con l’istituto comprensivo Aldo Moro. Saranno presentate le poesie vincitrici scritte dai ragazzi delle elementari sul tema “Sogno di Pace”, e quelle dai giovani delle medie sul tema “Verso l’infinito e oltre”. In caso di mal tempo la festa si svolgerà nella sala teatro “Naureda Caldon” al centro civico del paese. A.A.

Campagna Lupia partiranno i gruppi di vicinato. Ad annunciarlo in un consiglio comunale ad hoc nelle scorse settimane è stato il sindaco, Fabio Livieri. “Siamo pronti – ha detto – a far partire gruppi di vicinato con adeguata cartellonistica per far fronte ad un fenomeno grave ed importante, come quello dei furti nelle abitazioni che ha colpito il paese nelle ultime settimane”. Si è tenuta poi per discutere la novità al centro civico, una assemblea pubblica con i cittadini. Si è entrati nel dettaglio delle misure da intraprendere. Le opposizioni di centrosinistra hanno sottolineato in modo chiaro, come questo problema non possa essere risolto, se non coinvolgendo al massimo la popolazione. Il sindaco si è detto preoccupato degli eventi. “La situazione – spiega – è molto difficile in questo periodo. Molte persone però che vengono derubate non si rendono conto che sarebbe opportuno denunciare sempre i furti che si subiscono“. I rappresentanti dell’Arma dei carabinieri hanno consegnato una relazione in cui emerge come i dati dei furti nel territorio siano in controtendenza, cioè in diminuzione rispetto agli anni precedenti. “Troppo spesso – dice Livieri – forse a causa della sfiducia che le persone hanno verso tutte le istituzioni, non fanno denuncia dei furti che subiscono. Quest’anno le zone più colpite, sono state quelle del centro del paese, mentre lo scorso anno i ladri avevano colpito le frazioni di Lova e Lughetto. I gruppi di vicinato, poi una volta istituiti, dovranno coordinarsi con le forze dell’ordine, segnalando subito eventuali anomalie o presenze sospette sul territorio”. In un comune vicino, e cioè a Campolongo, il sindaco insieme ai militari dell’Arma ha illustrato la possibilità di collegare gli allarmi delle case direttamente con la centrale operativa, in modo da risparmiare anche sui servizi di vigilanza privata. A.A.

rrivano i postini telematici nei comuni dell’area sud della Riviera. Da marzo anche i portalettere in servizio a Campagna Lupia e Campolongo sono muniti di Pos, e potranno fornire servizi come la spedizione di raccomandate, il pagamento dei bollettini e delle spedizioni in contrassegno. I portalettere in cui avviene la consegna della corrispondenza, possono così accettare a domicilio il pagamento di bollettini, premarcati o bianchi, la spedizione di raccomandate con o senza avviso di ricevimento destinate a tutto il territorio nazionale, ed effettuare ricariche telefoniche e delle Postepay. “Il postino acquisisce - spiega Poste Italiane - i dati per la transazione tramite scansione del codice a barre con il palmare, e procede al pagamento, inserendo la carta Postamat o Postepay, oppure le carte di debito del circuito Maestro, nel lettore Pos, rilasciando al cliente la ricevuta in duplice copia”. La tradizionale cartolina gialla, che avvisa del tentato recapito di una raccomandata, è stata sostituita dall’avviso stampato direttamente dal portalettere. Intanto sempre nelle scorse settimane c’è stata una Festa della donna particolare a Camponogara. Poste italiane ha fatto presentare alla cittadinanza dalle proprie portalettere il nuovo servizio del postino telematico. Qui sono 6 le portalettere in servizio, e 5 le impiegate dell’ufficio postale. Ad integrare la squadra ci sono inoltre la direttrice del centro di distribuzione di Dolo Adriana Piasenti, la specialista del Monitoraggio Qualità Felicia Graziano, e la caposquadra Nicoletta Cavallaro. L’ufficio postale è diretto da Patrizia Di Savino. Dei 130 uffici postali della provincia, quelli diretti da una donna, sono il 57%. Ai vertici aziendali a livello provinciale, 2 le donne: la direttrice degli uffici postali Stefania Tomain e la responsabile dei Servizi Postali Monica Benetti. Il personale femminile agli sportelli postali o con ruoli amministrativi è il 67% del totale. A.A.


16 Approfondimento Salute L’Ulss 13 lancia l’allarme con i dati del Dipartimento Prevenzione

Calano le vaccinazioni in Riviera e Miranese Per i nati dal primo gennaio al 30 settembre, si è passati da un 90,82% del 2013 ad un 89,46% del 2014 di filippo De gaspari

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alano le vaccinazioni pediatriche nel Miranese e in Riviera del Brenta. L’Ulss 13 però non si dà per vinta e si mobilita per sensibilizzare la popolazione all’importanza della vaccinazione, andando direttamente a casa dei neo genitori. E’ partito così il progetto denominato “Primo mese”, che inizialmente riguarda i cittadini dei comuni di Fiesso d’Artico e Salzano, dove il personale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione, si recherà a domicilio delle neo mamme. Una nuova attività, che potrebbe in futuro coinvolgere anche altri comuni e che ha come obiettivo quello di costruire un rapporto di fiducia tra operatori dei servizi vaccinali e i genitori. “Se i genitori non vengono da noi per vaccinare i figli – spiega Flavio Valentini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 13 – abbiamo deciso di andare noi da loro”. Il bilancio 2014 dell’attività degli ambulatori vaccinali pediatrici di Camponogara, Dolo, Martellago e Mirano, infatti, non è incoraggiante dal punto di vista delle adesioni: mentre è auspicabile un’adesione del 95%, nel territorio ci si attesta mediamente sull’88%. Inoltre, per i nati dal primo gennaio al 30 settembre, si è passati da un 90,82% del 2013 ad un 89,46% per lo stesso periodo del 2014. Conseguenza,

in buona parte, della sospensione dell’obbligo vaccinale, che in Veneto c’è a decorrere dal 2008 e che ha inevitabilmente portato a un calo delle vaccinazioni. “Parliamo delle cosiddette ex obbligatorie – spiega Valentini – ovvero delle primissime vaccinazioni, quelle antitetanica, antipolio, antidifterite ed epatite B. Il paradosso è che non abbiamo nessun problema nella adesione degli stranieri, i quali hanno conosciuto e conoscono le malattie “gravi” e usufruiscono di tutti i nostri servizi, mentre lo abbiamo con gli italiani che non hanno la percezione del rischio delle malattie e delle complicanze gravi, prevenibili da vaccini, in quanto grazie proprio alle vaccinazioni queste sono ben controllate. I numeri parlano chiaro: a Camponogara, i nuovi nati (da gennaio a settembre dello scorso anno) sono stati 311, di questi 36 non si sono vaccinati, con una copertura dell’88,42%; a Dolo, i nuovi nati sono stati 484, di questi 65 non si sono vaccinati, per una copertura dell’86,57%; a Martellago, i nuovi nati sono stati 253, di questi 17 non si sono vaccinati (la copertura è dunque del 93,28%); a Mirano, infine, i nuovi nati sono stati 556, di questi 55 non si sono vaccinati (copertura dell’89,57%). Eppure l’impegno da parte del personale del Dipartimento di Prevenzione, per quanto riguarda

Il team del dipartimento Prevenzione

la formazione e la sensibilizzazione, non manca: basti pensare che oltre ad aver iniziato sperimentalmente ad incontrare i neo genitori a domicilio, nel corso del 2014, sono state invitate quasi 7 mila famiglie agli incontri formativi, che periodicamente vengono organizzati nelle sedi di Dolo, Martellago e Mirano. Agli incontri collettivi vanno anche aggiunti quelli individuali con i genitori che manifestassero incertezze o dubbi sui vaccini, le attività dello “Spazio 0-1 anno” presso le sedi distrettuali di

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Mira e Camponogara e la stretta collaborazione con i pediatri di libera scelta. “Non ci diamo per vinti – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – le vaccinazioni sono, insieme agli antibiotici, la più importante conquista per la nostra salute e, come tale, va tutelata e promossa. Continueremo a insistere con una corretta informazione per far rinascere una cultura “italiana” della vaccinazione”.

INVESTIMENTI NEONATOlOgIA SI POTENZIA

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i potenziano i servizi di Neonatologia degli ospedali di Dolo e Mirano. Ad annunciarlo è una nota della direzione generale dell’Ulss 13. Sono arrivate, infatti, nelle scorse settimane nei reparti di Pediatria degli ospedali di Dolo e Mirano due sofisticate apparecchiature, che permetteranno di assistere il neonato quando ha problemi respiratori. “Ridurremmo così i trasferimenti in altre sedi – ha spiegato il primario Luca Vecchiato – potendo gestire finalmente anche qui, con efficacia e sicurezza, il bambino appena nato”. Fino ad ora, a causa di problemi respiratori, venivano trasferiti al mese mediamente quattro bambini. “L’obiettivo – ha continuato il dottor Luca Vecchiato – sarà quello di scendere da un 3 per cento ad un 0,5 per cento. Vale a dire: trasferire solamente casi molto gravi”. Le due apparecchiature assistono il neonato tramite la cosiddetta CPAP (acronimo di Continous Positive Airway Pressure), cioè tramite assistenza respiratoria a pressione positiva delle vie aeree. Una metodica mininvasiva che evita al neonato di essere intubato. A Mirano la strumentazione è stata subito utile ed utilizzata per gestire un bambino. “Il potenziamento della neonatologia – ha aggiunto il primario dottor Luca Vecchiato – avviene quindi puntando su figure professionali e ben preparate, e investendo sulla tecnologia con l’acquisto di apparecchiature elettromedicali di ultima generazione. Di questo devo ringraziare la Direzione dell’Ulss”. La Pediatria di Dolo e Mirano si doterà ben presto anche di nuove “termo culle” o comunemente chiamate

incubatrici, utili ad ospitare il bambino che nasce prematuro; un ventilatore automatico, che serve per gestire i casi gravi di insufficienza respiratoria in attesa di trasferimento; di alcune fototerapie per curare l’ittero; nuovi monitor per un monitoraggio più sicuro delle funzioni vitali del bambino (frequenza cardiaca, respiratoria). Soddisfatto è il dottor Gino Gumirato, direttore generale dell’Ulss 13. “Se mi si passa la definizione – commenta Gino Gumirato – quello di neonatologia è il mio reparto preferito: perché è il luogo in cui accogliamo le nuove vite, uno dei pochi luoghi dell’ospedale in cui prevalgono la gioia e la felicità. E’ per questo che strumentazione all’avanguardia, personale ben formato e investimenti come quello di cui parliamo rendono ancora più sicuro, attrezzato ed accogliente il reparto. I neonati, ma intendo dire le famiglie intere, possono venire da noi con la certezza di trovarsi in un posto sicuro ed attrezzato per tutte le eventualità”. Queste strumentazioni d’avanguardia saranno utili per tutti i cittadini dei comuni della Riviera del Brenta e del G.P. Miranese.


Personaggio 17 Fossò La storia di una passione cresciuta negli anni

Monica Penazzato scrittrice di successo “Ho partecipato a due concorsi: Unicamilano 2013 e al Filippo Tommaso Marinetti dove mi sono classificata al secondo posto. Ho uno stile di scrittura a macchia di lepardo” di Roberta Pasqualetto

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onica Penazzato è nata il 21 agosto del 1968 e ha scritto il romanzo: “Le regole di Irina”. Monica vive a Fossò con la sua famiglia, ha un diploma di analista contabile e si occupa dell’amministrazione in un’azienda del territorio. La sua passione per la scrittura nasce in tenera età, inizialmente con la poesia e poi narrazione, oggi scrive per il periodico Rdb Magazine, dove tiene una rubrica ironica trattando un argomento diverso di volta in volta.  Come nasce l’idea di scrivere? “Già alle elementari avevo una propensione per la scrittura, spronata dalla maestra, ho cominciato a scrivere le mie poesie. Mi piaceva riportare su carta le sensazioni e quello che mi ispirava. L’attitudine per la poesia è poi scomparsa in età adulta e ha lasciato posto alla passione per la scrittura ironica”.  Quando ha scritto il libro? “Ho pubblicato questo libro nel gennaio del 2012, l’ho scritto in 5 anni. La mia scrittura è di getto, ma ho scritto quando potevo: dopo la famiglia, il lavoro e la casa”.  Di cosa tratta?

“La protagonista del romanzo è una ragazza senza regole che dopo una delusione amorosa si trasferisce a Londra per lavoro, qui conosce molte persone e s’innamora regolarmente del tizio sbagliato. Ogni capitolo del libro titola con una ‘regola non regola’ e la protagonista ne passa di tutti i colori. Mi sembrava simpatica l’idea di un capitolo per ogni regola: si creano i paradossi che hanno lo scopo di strappare sorrisi ai lettori”.  Qual è il suo genere di scrittura? “Il tipo di scrittura che utilizzo è un po’ particolare, lo definisco a macchia di leopardo: a seconda di come mi vengono le scene le scrivo e poi, alla fine, compongo la storia. Amo molto leggere e prediligo i romanzi comico-ironici sul genere: Diario di Bridget Jones e I love shopping. Mi piacciono i film di Woody Allen e di Nanni Moretti; questo è il tipo di ironia che utilizzo anch’io”.  Dove si trova il libro? “Il libro si trova in rete e nei siti che vendono libri, l’elenco completo si trova nel mio sito www.monicapenazzato.com”.  Il libro ha avuto successo? “Ho partecipato a pochi concorsi perché ho poco

tempo per seguirli e le selezioni letterarie chiedono sempre diverse copie del libro. Ho avuto riconoscimenti al primo concorso premio internazionale Thesaurus, seconda edizione premio speciale come miglior opera prima. Ho partecipato ad altri due concorsi Unicamilano 2013, dove ho avuto una segnalazione di merito e, al Filippo Tommaso Marinetti di Milano, mi sono qualificata seconda finalista”.  Quali sono stati gli aspetti positivi e quali quelli negativi? “Questa è stata sicuramente un’esperienza positiva, perché è stata la realizzazione di un sogno. Desideravo pubblicare un libro e, la mia opera, ha avuto diversi riscontri positivi anche da persone competenti in materia. L’aspetto negativo è quello legato all’editoria: spesso leggo libri di grande successo, e mi rendo conto che la promozione e le conoscenze contano molto in questo settore”.  In Riviera del Brenta ci sono tanti scrittori, secondo lei perché? “Non so perche c’è tanto bisogno di scrivere, forse si aspira a una fetta d’immortalità. Penso che per scrive-

La scrittrice Monica Penazzato re bisogna prima leggere molto”.  Che cosa la ispira? “L’ispirazione si attinge dalla realtà e dalle esperienze personali, a volte la realtà supera la fantasia e non mi capacito di come possano succedere certe cose”.  Progetti? “Il libro che ho pubblicato fa parte di una trilogia quindi, tecnicamente, devo scrivere gli altri due; in testa ho già il seguito della storia”.  Quali sono stati i passaggi della realizzazione del libro? “Io ho scritto la storia che poi l’editing della casa editrice ha riletto il testo e riportato gli accorgimenti. Una mia amica grafica pubblicitaria, ha realizzato la copertina in base agli spunti che gli avevo dato”.  Ha dei consigli per chi volesse pubblicare? “Io non saprei dare consigli: preferisco riceverli. La mia strada è ancora lunga e lascio libero il mio istinto”.


18 1 Cultura provinciale Chioggia Monsignor Tosello racconta la millenaria storia della Chiesa, dopo il suo restauro

Il prestigioso recupero della Chiesa di Sant’Andrea Rischiavano un pericoloso degrado la chiesa più antica della città e l’orologio più antico del mondo, sono stati brillantemente ripristinati di Eugenio ferrarese

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al rischio di un pericoloso degrado ad un prestigioso recupero storico, culturale, artistico e religioso. Si tratta della “chiesa più antica della città, la torre più antica della laguna, dell’orologio più antico del mondo”: Sant’Andrea in Chioggia. Un libro (edizioni Nuova Scintilla, 2015) curato da monsignor Vincenzo Tosello, a capo dell’unità pastorale che comprende le parrocchie di Sant’Andrea, San Domenico, S. Giacomo e quella dei padri Filippini, ma anche direttore del settimanale diocesano, raccoglie i molti elementi che compongono la storia più che millenaria della chiesa di Sant’Andrea riaperta al culto dopo un lungo restauro che ha permesso non solo il recupero delle parti danneggiate – per lo più dalla salsedine, dalle numerose acque alte eccezionali e dagli anni… – ma anche il ripristino dell’antica pavimentazione e una maggior godibilità delle preziose opere artistiche presenti in questo edificio sacro. Molti studiosi concordano sul fatto che il primo insediamento a Chioggia fosse proprio la zona di Vigo (dal latino ‘vicus’ che signi-

fica villaggio) ed è quindi più che probabile ritenere che a poche decine di metri da quella zona sia stata realizzata anche la prima chiesa cittadina, S. Andrea appunto. Le prime testimonianza risalgono all’epoca bizantina intorno all’VIII secolo; in questa chiesa nel 1110 giunsero le reliquie dei patroni di Chioggia, i santi martiri Felice e Fortunato, poi trasferite nella Cattedrale, ma dopo ritornate, per qualche decennio, a S. Andrea in seguito all’incendio della Cattedrale avvenuto nel 1623. E la chiesa di S. Andrea era anche la sede dell’antica e numerosa confraternita dei pescatori i cui Statuti del 1559 sono tra i più antichi documenti conservati nell’archivio storico cittadino. Il degrado della chiesa diventò però preoccupante nel Seicento e alcuni crolli all’inizio del Settecento – il portico, ma anche l’abside… - evidenziarono la necessità di un radicale intervento. Una lapide con la data 1743 ricorda una fase dei lavori di restauro, ma la sistemazione dell’attuale edificio si protrasse fino al 1815 quando la chiesa fu finalmente

Il libro di Monsignor Tosello riconsacrata con il nuovo altare maggiore e la realizzazione della cappella battesimale con il prezioso tabernacolo cinquecentesco. Rifacimenti, decorazioni e altri completamenti furono ancora realizzati tra l’Ottocento e il Novecento; particolarmente significativo quello che ha interessato la cappella dedicata alla Madonna Addolorata, un artistico complesso ligneo di Antonio Chiesa del 1730, assai

Un ricordo della senatrice padovana di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto

lA luNgA E INTENSA VITA DI lINA MERlIN

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35 anni dalla morte della senatrice Lina (Angelina) Merlin (1887-1979), esce un libro biografico che ne ripercorre l’attività nell’Assemblea Costituente e in Parlamento e traccia alcuni punti essenziali della vita intensa di una donna della storia d’Italia, ma particolarmente legata a Chioggia. Lina Merlin ha intessuto rapporti significativi con parecchi luoghi, a cominciare da Pozzonovo, dove è nata, per poi spendere la sua prima esperienza lavorativa e politica a Padova; in Sardegna ha trascorso il confino politico, mentre Milano l’ha accolta tra i maestri socialisti e le battaglie antifasciste durante il periodo della Resistenza. A Roma vive il suo percorso parlamentare, mentre Adria e il Polesine diventano terra eletta di grande matrice politica e familiare. In questa geografia, Chioggia rimane la città delle origini e della formazione di Lina Merlin, con la quale mantenne sempre un forte legame e dove fu consigliera comunale. Il nesso tra la personalità storica di Lina Merlin e la città lagunare viene ristabilito oggi con l’intitolazione al suo nome di una piazzetta di Chioggia. “La lunga e intensa vita di Lina Merlin è stata improntata a un ideale di vicinanza ai più poveri e di impegno fattivo per i diritti e per la dignità di ogni persona – spiega Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, autore del libro a lei dedicato - È questa l’ideale attorno al quale ha costruito la sua vita. Il sottotitolo del volume, Costituente della Repubblica, sta proprio a valorizzare il ruolo centrale di Lina Merlin quale madre costituente e poi parlamentare della Repubblica.”

La copertina del volume di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto Da qui parte il racconto a ritroso sulla formazione e le battaglie antifasciste di Lina, e poi il suo impegno di senatrice, fino ad arrivare al suo addio alla politica con una sorta di testamento spirituale in due lettere inviate allo scrittore Marino Moretti. “L’operare di Lina, ispirato al socialismo ottocentesco, umanitario e libertario, e la sua forte attenzione alle classi proletarie, alle donne e all’infanzia – continua Pier Giorgio Tiozzo - segna il momento di passaggio da un mondo contadino, caratterizzato dalla povertà e dalla semplicità, al boom economico degli anni Sessanta e alla complessità della società contemporanea. Si tratta di una figura che con la sua vita e coerente determinazione può rappresentare un riferimento di valori esemplare ancora di forte impatto e attualità”. Al testo si affianca un percorso con oltre 100 fotografie della Merlin e una ventina di documenti, un’ampia bibliografia di e su Lina Merlin e un’appendice con suoi discorsi parlamentari relativi a Sara Boscolo Marchi Chioggia.

legato alla devozione religiosa popolare, e i notevoli affreschi in tutte le volte della chiesa a cura di Giovanni Cherubini. Il notevole patrimonio artistico comprende anche opere di Antonio Marinetti, Palma il Giovane, Pietro Damini, Andrea Vicentino, una crocifissione attribuita a Palma il Vecchio (alcune di queste tele sono ora custodite nel museo diocesano) ed anche il prestigioso organo di Gaetano Callido. E la Torre campanaria? Risale probabilmente al 950, sicuramente usata anche per la vigilanza e difesa della zona sud della laguna che si vanta di possedere dal 1842 l’orologio di Dondi che è citato in un documento del 1386, un reperto di inestimabile valore che contende a Salisbury in Inghilterra il primato del meccanismo più antico del mondo e ancora funzionante… Il libro di don Tosello è poi completato da una ricca documentazione che riguarda il

territorio con la presenza di numerosi importanti edifici religiosi (S. Domenico, S. Croce, S. Caterina…) e palazzi nobiliari (Grassi, Morosini, Mascheroni-Lisatti, Ravagnan…), il medievale Palazzo Granaio e l’adiacente Pescheria vecchia, piazzetta Vigo con il bel ponte in pietra d’Istria e la colonna con il leone marciano (ma popolarmente noto come ‘el gato’…) ed anche noti personaggi che vissero in questa zona nord di Chioggia: il pittore Antonio Marinetti, il poliedrico artista Aristide Naccari, il compositore mons. Vittore Bellemo, l’educatrice Carmen Baldo, il giornalista Bruno Salvagno… Non mancano le visite pastorali dei vescovi clodiensi. Nelle appendici troviamo inoltre le lapidi e le iscrizioni presenti nella chiesa e nel campanile, l’inventario dei beni artistici… ed anche una poesia popolare di Alfonso Lanza dedicata al 30 novembre, ricorrenza liturgica di Sant’Andrea apostolo.

La storia L’artigiano che aveva preannunciato il crollo ma non fu ascoltato

Vendrasco e il campanile di S.Marco I l mattino del 14 luglio 1902 crolla il campanile di S. Marco – “El Paron de Casa” dei veneziani – che sarà poi ricostruito “com’era e dov’era” dieci anni dopo nel 1912. Eppure quel crollo era stato preannunciato molto prima da Luigi Vendrasco con precisione e attendibilità, ma il capomastro non era stato creduto. E proprio alla figura di questo illustre “artigiano” il cui nome è legato ad alcuni importanti interventi di restauro e conservazione di famosi edifici, compreso il Palazzo Ducale di Venezia, le statue e colonne di piazzetta S. Marco, è dedicato il libro dello storico chioggiotto Paolo Voltolina intitolato “Luigi Vendrasco “la Cassandra di Venezia” (Il Prato editore, Padova 2014). L’attività di Vendrasco a Venezia era stata bloccata dagli Uffici Regionali per la Conservazione dei Monumenti (le attuali soprintendenze) nel 1891. Nonostante ciò e già avanti con gli anni Luigi Vendrasco nel 1898 richiama nuovamente l’attenzione sui lavori di consolidamento e restauro che Procuratoria di San Marco e Ufficio Regionale stavano compiendo sulla struttura esterna del pericolante Campanile. E qualche anno prima era anche intervenuto per bloccare l’installazione di un ascensore all’interno della torre marciana. Il testo di Paolo Voltolina si sofferma anche sugli anni seguenti al crollo che vedranno la realizzazione di importanti contributi da parte del capomastro Vendrasco per la salvaguardia di molti monumenti veneziani, ma vi aggiunge anche nuovo materiale inedito e tutte le vicende familiari, compreso anche l’albero genealogico a partire dalla seconda metà del Settecento, con uno stile che intende coniugare il rigore del saggio documentato con la piacevolezza del racconto.

Il libro di Paolo Voltolina “Luigi Vendrasco la Cassandra di Venezia” Uno “storico artigiano”, così si autodefinisce Paolo Voltolina, con una preparazione che è maturata direttamente a contatto con maestranze e professionisti in materia di conservazione e restauro, frequentazioni e amicizie con antiquari e collezionisti, anni di letture, studio e documentazione. Il libro dedicato a Vendrasco – come spiega lo stesso Voltolina – è nato “con l’intento di trasmettere, a chiunque desideri iniziare un percorso di ricerca storica, quell’entusiasmo, quella passione che devono necessariamente animare l’amante del bello, accompagnandolo nei luoghi di cultura frequentati e fornendogli tutti gli strumenti ed elementi indispensabili per portarlo a compimento. In sostanza, un dono di un appassionato a un appassionato, una sintesi tra la piacevolezza del racconto e il rigore del saggio documentato”. E.F.


Sport 19 2 Podismo A Venezia il 19 aprile la 37 esima edizione della manifestazione podistica

“Su e Zo dai Ponti”, al nastro di partenza di Roberta Pasqualetto

NeWS

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omenica 19 aprile si terrà la trentasettesima edizione della “Su e Zo dai Ponti“ a Venezia. Questa passeggiata di solidarietà, attraversa il centro storico della città con due percorsi: 12 e 6 chilometri, entrambi con partenza e arrivo a San Marco. L’evento è legato alla beneficienza verso le scuole e verso i paesi più poveri, il ricavato di questa edizione andrà alle scuole del territorio e alla popolazione della Siria. Sono tante le scolaresche che ogni anno partecipano alla “Su e Zo dai Ponti” anche per sostenere concretamente il proprio istituto scolastico: grazie al “Premio per le Scuole Don Dino Berti”, intitolato al fondatore della manifestazione, a tutte le scuole materne, elementari, medie inferiori e medie superiori che raggiungono almeno 100 iscritti (tra alunni, genitori, insegnanti e simpatizzanti) sarà consegnato un buono per l’acquisto di materiale didattico o sportivo. Saranno premiati anche i gruppi folk, che animano la festa con canti e balli tradizionali, e portano un clima di allegria che contagia le migliaia di partecipanti alla passeggiata. Il concorso ogni anno decreta la migliore esibizione in assoluto e aggiudica dei premi ai primi tre classificati. “I numeri dell’anno scorso sono stati davvero buoni – dice Igino

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Zanandrea direttore TGS (turismo giovanile e sociale) Eurogroup – abbiamo avuto undici mila partecipanti, quest’anno contiamo di superare questo numero. La novità più importante è che abbiamo aumentato la beneficenza: con il sostegno alle scuole del territorio e verso la Siria. L’anno scorso abbiamo devoluto 4.400 euro alle scuole con buoni spesa per l’acquisto di materiale didattico, quest’anno l’importo sarà maggiore”. Le scuole che parteciperanno con almeno 150 iscritti riceveranno 350 euro e quelle dal centinaio fino ai centocinquanta, 200 euro. La

Ciclismo

ecco il caleNdario delle corSe Su Strada

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’ stato presentato nelle scorse settimane dal comitato regionale della Federazione Ciclistica Italiana, il calendario delle corse su strada che si svolgeranno quest’anno in provincia di Venezia. In totale le gare saranno 51: tre per le categorie Elite – Under 23, tre “tipo pista”, otto per la categoria allievi, tre per la categoria esordienti, trentaquattro per le categorie giovanissimi. Per le categorie Elite – Under 23 si parte il 18 aprile con il “17’ Gran Premio Carlo Valentini” a Camponogara e poi si prosegue gli appuntamenti a San Donà di Piave: 12 giugno con il “55’ Circuito Notturno” e 14 giugno con il “64’ Giro dei Tre Ponti e della Grande Bonifica”. Otto sono le gare previste per la categoria allievi: 12 aprile “Gp Allievi” a Fiesso, 17 maggio “4’ Gran Premio Città di Noale” a Noale, 21 giugno “18’ Medaglia d’Oro Sportivi di Zianigo” a Zianigo di Mirano, 4 luglio campionato italiano cronometro a squadre a Cavarzere, 9 agosto “35’ Trofeo Piemme” Scorzè, 16 agosto “Medaglia d’Oro Piemme” a Robegano di Salzano, 13 settembre “13’ Gran Premio Città di Jesolo” a Jesolo e 4 ottobre “29’ Gran Premio Madonna del Rosario” a Martellago. Tre le gare per le categorie esordienti 1’ e 2’ anno: 26 aprile “2’ Trofeo Maxone Bike” a Quarto d’Altino, 9 agosto “G.P. Festa dello Sport” a Scorzè e 16 agosto “Medaglia d’Oro Artigiani e Commercianti” a Robegano. In programma anche tre gare “tipo pista” riservate a varie categorie: 24 luglio “80’ Trofeo Ottavio Bottecchia” a Fossalta di Piave, 31

luglio “Notturna Città di Mirano” a Mirano e 7 agosto “3’ Trofeo Nascimben” a Noventa di Piave. Queste sono poi le gare per le categorie giovanissimi: 22 marzo a Cappella di Scorzè,12 aprile Caorle, 18 aprile Ceggia, 19 aprile Maerne, 25 aprile Spinea, 26 aprile San Liberale di Marcon, 1 maggio Pramaggiore, 3 maggio Lova di Campagna Lupia, 10 maggio San Stino di Livenza, 17 maggio Caorle, 24 maggio Noventa di Piave, 29 maggio Pradipozzo di Portogruaro, 2 giugno Salzano, 7 giugno Mirano, 14 giugno San Michele al Tagliamento, 21 giugno Croce di Musile di Piave, 26 giugno Martellago, 27 giugno Torre di Mosto, 28 giugno Robegano, 30 giugno Portogruaro, 5 luglio Musile, 12 luglio Scorzè, 18 luglio Pradipozzo, 26 luglio Cavarzere, 31 luglio Scorzè, 19 agosto Scorzè, 23 agosto Portovecchio di Portogruaro, 30 agosto Olmo di Martellago, 5 settembre Torre di Mosto, 12 settembre Peseggia di Scorzè, 13 settembre Bibione, 20 settembre Martellago, 20 settembre Ottava Presa di San Stino di Livenza, 27 settembre Marcon. E’ prevista anche una gara per le categorie donne esordienti e allievi il 7 giugno a Peseggia di Scorzè. G.P.

manifestazione punta sempre alla beneficenza verso il territorio con le scuole e verso la missione salesiana alla città di Aleppo in Siria. Gli iscritti alla camminata provengono da tutta Italia e dall’estero e le scuole partecipanti sono del Veneto. La manifestazione è molto sentita dai veneziani che non la subiscono ma l’apprezzano e la sentono come propria. Le scuole possono iscriversi fino a giovedì 9 aprile, è possibile farlo online attraverso il sito www. suezo.it, con i moduli d’iscrizione che si trovano nei punti vendita, o contattando il centro di coordinamento allo 041.5904717.

A Mestre

vivicittÀ, corSa NoN competitiva

omenica 12 aprile si terrà la manifestazione Vivicittà, una gara non competitiva con due lunghezze di 6 e 12 km aperta a podisti, marciatori, fit walking, praticanti nordic walking, alle famiglie e ai piccoli animali domestici. Vivicittà è una corsa podistica che si tiene contemporaneamente in più di 80 città italiane e straniere, e con un particolare sistema di classifica comparata. Mestre è l’unica città del Veneto che ospita la manifestazione. Vivicittà è organizzata da UISP (unione italiana sport per tutti), la corsa è nata nel 1984 e, dopo tutto questo tempo, non ha perso il suo spirito di solidarietà e impegno sociale. Una parte del ricavato andrà a sostenere l’attività dell’Avapo Mestre (Associazione volontari assistenza pazienti oncologici). Gli iscritti riceveranno dei riconoscimenti: ai 5 gruppi più numerosi (almeno 15 persone) e ai partecipanti della 12 chilometri divisi in 7 categorie (4 maschile e 3 femminili). “La novità di quest’anno è il luogo di partenza, cioè Forte Marghera – dice il presidente Uisp Mestre Paolo Peratoner – il percorso toccherà comunque piazza Ferretto e parco San Giuliano, il giro è simile a quello delle edizioni precedenti. Anche quest’anno siamo impegnati nella beneficenza con una donazione all’Avapo; il rapporto con questa associazione è nato nel settembre del 2013, con la maratonina di Mestre, assieme a Vodafone. Il ricavato, assieme ad altre donazioni, è stato utilizzato per acquistare il pulmino dell’associazione”. Il punto di partenza e di arrivo della competizione è Forte Marghera, il costo dell’iscrizione è di 4 euro. Per maggiori informazioni si può visitare il sito nazionale www.vivicitta.uisp.it. R.P.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Salute e società

Febbre da gioco, una malattia seria Ludopatia, il Veneto è tra le prime regioni d’Italia colpite dalla patologia. Cos’è e come se ne può uscire

Lino Busato Psicologo e psicoterapeuta

di Ornella Jovane

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ioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici - i dati sono ricavati dal dossier di Sistema Gioco Italia di Confindustria - per un giro d’affari in regione stimato in 5,3miliardi di euro. Il Coordinamento nazionale gruppi per Giocatori d’Azzardo calcolava che in Veneto nei primi dieci mesi del 2014 erano stati spesi per videolottery e slot machine oltre 3,3miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 670 euro. Se a livello nazionale il gioco d’azzardo patologico coinvolge circa 800mila soggetti, è proprio nel Nord-Est che fa segnare il suo record di penetrazione, registrando il 38 per cento dei giocatori a rischio di dipendenza. Ma cosa s’intende con ludopatia e quando il comportamento di un giocatore diventa patologico? Lo abbiamo chiesto allo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato. “La dipendenza dal gioco d’azzardo - spiega - è un fenomeno sociale alimentato dalla proliferazione di punti gioco che generano un eccesso di offerta di facile accesso la quale può essere pericolosa nelle persone più ricettive a questo tipo di messaggio”. “All’inizio - prosegue lo specialista - l’interesse per gioco d’azzardo è di un certo tipo, poi può diventare patologico”. Ci sono persone appartenenti a fasce d’età particolarmente a rischio? “In realtà il gioco d’azzardo e la sua deriva patologica può coinvolgere tutte le fasce d’età. Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il craving, ovvero l’impossibilità di resistere alla spinta a giocatore. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente in realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti - continuando a giocare. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco: se non gioca sta male, è nervoso, sta male fisicamente, agitato. Spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco, ma nella realtà è il suo pensiero centrale che lo assorbe talmente tanto da allontanarlo da tutte le altre dimensioni della vita, ad es. non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli,

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fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare. Insomma una vita d’inferno. Questo stile di vita stressante porta a pesanti conseguenze sulla salute fisica e a disturbi psichici come l’ansia. Il giocatore patologico diventa irrequieto, litigioso, teso e aggressivo. Quando arrivano alla disperazione alcuni crollano e tentano il suicidio, infatti ci sono casi di suicidio nei giocatori patologici. La crisi economica ha contribuito a far lievitare i numeri dei giocatori d’azzardo? “La povertà spinge al gioco d’azzardo, a considerarlo nell’immaginario come unica occasione di riscatto. Si attiva così una sorta di meccanismo primitivo del tipo: o la va o la spacca”. E i mass media che ruolo hanno? “La pubblicità di lotterie, slot machine, gratta e vinci... sono troppo presenti anche nella tv di Stato. Il fatto di assegnare a personaggi famosi il messaggio promozionale non aiuta. La gente fragile e sensibile ci casca”. Che cos’è esattamente la ludopatia? “Ha tutte le caratteristiche della dipendenza, senza sostanze. Si crea una sorta di schiavitù da una realtà che si subisce senza possibilità d’intervento. Nelle slot machine, o col gratta e vinci e similari il giocatore non ha un ruolo attivo, nè può intervenire per modificare nel gioco la sua posizione. Si perde perciò lo spirito autentico del gioco e ci si può trovare in trappola”. Come si riconosce il giocatore patologico? “Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il crading, ovvero l’impossibilità di resistere. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente ma questo tipo di ragionamento non coinvolge l’inconscio. In realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti dal gioco più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti di gioco - con il gioco. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco. Anche se spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco. In

realtà, e queste sono le conseguenze, è il suo pensiero centrale, non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli, fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti, quando non si arriva ai criminali. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare, con evidenti ricadute anche psicologiche e fisiche”. Qual è la via d’uscita? “Come ogni forma di dipendenza patologica esiste la via della terapia. La percentuale di coloro che decidono di uscirne è però ancora molto bassa, ovvero chi decide di intraprendere la strada della terapia spesso lo fa quando ormai la situazione è giunta alle estreme conseguenze”. Quali sono i passaggi da compiere e quali sono le strutture a cui rivolgersi? “Il primo ostacolo è riconoscere di avere un problema: il primo passo importante è la consapevolezza, è prendere coscienza da parte del giocatore di avere un problema e quindi dover ricorrere ad un aiuto. La persona deve superare la vergogna e farsi aiutare se no da soli non si esce. Le strade da percorre sono molteplici: dalla psicoterapia, ai Ser.T. delle Uls che hanno un servizio specifico e gratuito per il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo. Ci sono infine i gruppi di auto-aiuto dei giocatori anonimi composti da persone accomunate dallo stesso problema. Ciò che va affrontato è il meccanismo del “pensiero magico” che porta a far credere che il gioco risolva ogni problema, che indichi la scorciatoia per arrivare prima e meglio alla meta, che invece richiede la fatica e il sacrificio del costruire”. Qual è l’augurio che si può fare a chi è incappato in questa forma di dipendenza? “L’augurio e l’invito è quello di riappropriarsi della propria vita, di uscire dalla trappola del gioco malato, che provoca isolamento, schiavitù e sofferenze. Il gioco è bello, nella sua dimensione sana: è conoscenza, creatività, occasione di crescita, è socializzazione e divertimento. Dal gioco patologico si può uscire per ritornare ad essere liberi e padroni della propria vita”.

iN regioNe Contrasto e prevenzione

uN iter luNgo per la legge

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l Veneto osservato speciale per il comportamento del gioco d’azzardo patologico ma, ad oggi, una delle poche regioni senza una legge regionale di riferimento e contrasto, nonostante sia stata tra le primissime (già nella primavera del 2013) ad aver registrato proposte legislative in merito. Nel corso degli ultimi 15 mesi sono state presentate 5 proposte già trasformate nell’estate 2014 in un testo unico “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza dal Gioco d’Azzardo Patologico”. Unendo le forze Antonino Pipitone (Idv), Claudio Sinigaglia (PDV), Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) e Stefano Peraro (Udc) con la condivisione della Lega (Cristiano Corazzari) - gli autori delle 5 proposte di legge - hanno in più occasioni sollecitato il presidente della Quinta Commissione Leonardo Padrin e il governatore Luca Zaia a fare in modo che il Consiglio regionale approvi questa legge prima della fine della legislatura. O.J.

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Il Veneto in primo piano 21 1 Il Consiglio di Stato mette fine alla guerra giudiziaria

Padova, legittima l’ordinanza sui limiti di orario delle sale slot

Altri Comuni intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento Il sindaco di Padova Massimo Bitonci

di Nicola Stievano

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opo una “guerra giudiziaria” durata alcuni mesi il Consiglio di Stato legittima definitivamente l’ordinanza del Comune di Padova che ha imposto limiti di utilizzo delle slot machine, stabilendo due fasce orarie, al mattino e alla sera. Verso la fine di febbraio è arrivata la sentenza definitiva sul regolamento impugnato da alcuni proprietari di sale gioco: l’ordinanza di Bitonci è legittima, può limitare gli orari di funzionamento delle “macchinette”. Con questo pronunciamento dunque il Consiglio di Stato conferma quanto deciso dal Tar Veneto:

NeWS

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il provvedimento adottato dal sindaco di Padova per porre un limite al funzionamento delle slot a precisi orari rispetta la legge e non mette in pericolo l’attività dei proprietari di apparecchi. E’ quanto hanno stabilito i giudici di Palazzo Spada che hanno respinto il ricorso di una sala bingo padovana: “I motivi di appello non appaiono idonei a scalfire le ragionevoli conclusioni cui è pervenuta l’ordinanza impugnata”, si legge nell’ordinanza della Quinta sezione del Consiglio di Stato. Una “vittoria” dunque per il fronte “anti slot” che

da tempo chiede provvedimenti concreti che mettano un freno al dilagare degli apparecchi di gioco d’azzardo – legalizzato ovviamente – presenti ormai in quasi tutti i bar oltre che nelle tanto discusse sale da gioco. Ora non è escluso che altri sindaci padovani seguano le orme di Bitonci ed emanino per proprio Comune delle ordinanze simili. Proprio nei giorni della sentenza del Consiglio di Stato il Comune di Casalserugo, guidato da Elisa Venturini che è anche consigliere provinciale, ha pubblicato un provvedimento che stabilisce appunto delle fasce orarie e

limita il funzionamento delle slot a 7 ore al giorno. Una strada imboccata anche da altri Comuni, in particolare da quelli che già avevano regolamentato, e soprattutto limitato, l’apertura delle sale slot. “La nostra non è una crociata – spiega il sindaco Elisa Venturini – ma un provvedimento dettato dal buonsenso e dalla volontà di trovare una soluzione a quella che ormai è un’emergenza sociale. Il gioco d’azzardo praticato su questi apparecchi sta creando seri problemi a numerose famiglie del nostro territorio”.

Siglato a fine febbraio un protocollo d’intesa tra i sindaci e il prefetto Cuttaia

coNtro il gioco d’azzardo patologico, Nel veNeziaNo uNa battaglia coNdiviSa

n provincia di Venezia la battaglia contro il gioco d’azzardo patlogico è comune ad associazioni ed istituzioni. Fra i comuni che più si sono contraddistinti su questo tema c’è quello di Mira guidato da un sindaco del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero. A novembre 2014 ad Oriago e Mira Taglio aderirono in 400 alla manifestazione che si tenne a livello provinciale contro la ludopatia. In quell’occasione le associazioni ed i manifestanti decisero consumare in un bar che ha scelto “la disinfestazione dalle slot o altri giochi d’azzardo”. Questi bar furono premiati dal Comune. A schierarsi per una legge più dura sono il senatore del Movimento 5

Stelle Sergio Endrizzi e il consigliere del Pd Bruno Pigozzo. Intanto a fine febbraio è stato siglato un protocollo d’intesa tra i Sindaci del veneziano e il Prefetto Domenico Cuttaia “per contenere la diffusione del gioco d’azzardo, in particolare presso i giovani, attraverso un controllo più attento delle autorizzazioni e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sui rischi del gioco on line”. Un impegno a cui hanno aderito la Provincia, le Ulss, le forze dell’ordine, i rappresentanti dei Monopòli, dei tabaccai, dei consumatori e delle tante associazioni impegnate su questo fronte Non mancano però le preoccupazioni sull’efficacia delle azioni individuate.

“L’impegno delle amministrazioni veneziane – osserva il sindaco di Mira Alvise Maniero – rischiano di rivelarsi inutili. La bozza del decreto legislativo che su questo tema sta circolando non pare accogliere la richiesta di una maggior tutela dei luoghi sensibili (scuole, chiese) ampliando le distanze minime da rispettare per le nuove autorizzazioni di sale giochi o per l’installazione di videopoker nei locali pubblici. Anzi amplia lo spazio per ricorsi contro le ordinanze dei Sindaci da parte dei potenti mezzi legali delle lobby del gioco d’azzardo”. Fra i primi a schierarsi contro la diffusione del gioco d’azzardo anche i comuni di Scorzè e Mirano. Alessandro Abbadir


22 4 Il Veneto in primo piano Manifestazioni Gli appuntamenti maggiori tra Padova, Venezia e Rovigo

Fiori e piante in mostra nelle piazze delle nostre città Torna la primavera e porta con se’ le nuove fioriture. Gli appassionati di giardinaggio potranno scegliere tra moltissimi appuntamenti di Nicola Stievano e lorenzo Zoli

M

oltissimi in tutto il Veneto le manifestazioni che riempiranno le piazza di fiori, piante e giardini.

FIORI NEL PADOVANO Così, nel Padovano, è soprattutto nelle città medievali della Bassa Padovana che fiorisce la primavera. Fra gli eventi “di stagione” che portano alla ribalta il mondo floreale nel padovano spiccano gli appuntamenti conla “Fiera di Primavera” a Montagnana e “Este in Fiore”. Sabato 11 e domenica 12 aprile la magica cornice murata della città di Montagnana si colora con splendidi fiori e piante. A distinguere la nuova edizione sarà un’incantevole esposizione floreale che si snoderà tra le vie fuori le mura da Porta Vicenza a Porta Legnago arricchendo di colore le strade della città. L’appuntamento ospiterà produttori e rivenditori di piante e fiori del settore florovivaistico locale, articoli per il giardinaggio e coinvolgerà tutta una

serie di aziende legate alla produzione, lavorazione e trasformazione dei prodotti tipici verrà inoltre predisposta una zona per le bancarelle di oggettistica artigianale. Non mancheranno numerosi eventi culturali. Tutti i dettagli su www.montagnaneseinfiera.org. Appuntamento a Este invece la settimana successiva, dal 17 al 19 aprile, nella consueta cornice dei Giardini storici del Castello con “Este in Fiore”, a cui anche quest’anno parteciperà una selezione di importanti vivaisti italiani. “I giardini e l’acqua”, questo il tema conduttore dell’edizione 2015, la quattordicesima. Una riflessione per trovare un nuovo equilibrio e generare attitudini ed azioni più responsabili, ispirandosi simbolicamente ancora una volta all’Eden, originaria oasi verdeggiante nel deserto. Sarà ancora una volta il disegno dell’artista Oreste Sabadin a rappresentare Este in Fiore: quest’anno la sua illustrazione è un vivace racconto dal sapore naif che ha come

protagonista la città di Este con il celebre castello e gli edifici storici lambiti dall’acqua ed avvolti da una fantasiosa vegetazione. Da segnalare le conversazioni musicate con importanti personalità, condotte dalla giornalista e scrittrice di giardini Mariagrazia Dammicco, fondatrice e presidente del Wigwam Club Giardini Storici Venezia, con letture di brani ed improvvisazioni musicali al clarinetto offerte da Oreste Sabadin.

Un’immagine di Este in fiore

FIORI NEL RODIGINO Due le manifestazioni in Polesine tutte dedicate ai fiori e all’arrivo della Primavera. A Rovigo si parte con i “Sapori in fiore”, programmati dal 17 al 19 aprile in tutto il centro, da Corso del Popolo a Piazza Garibaldi. Ci saranno giochi e iniziative per i più piccoli, ma anche bancarelle, con protagonisti assoluti i fiori, ma non solo: ci saranno anche prodotti tipici, soprattutto alimentari. Non mancherà infine l’attenzione per la moda,

con la sfilata che già l’anno precedente aveva raccolto consensi. Una decina di giorni neppure e poi toccherà ad Adria in fiore, organizzata dalla Pro loco di Adria domenia 26 aprile in centro. “Non pensare alla solita fiera dei fiori – si legge nella presentazione dell’iniziativa – Immagina una piazza allegra, profumata, variopinta e piena di sorprese, aromi, profumi e colori di primavera”. Per maggiori informazioni è possibile fare riferimento al

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Manifestazioni a Venezia

aNche il veNeziaNo Si colora di primavera

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el veneziano sono numerosi gli eventi e le manifestazioni che a primavera caratterizzano il periodo, come le fiere dei fiori e del benessere. Si parte da Oriago di Mira, lungo il Naviglio, in Riviera san Pietro. Domenica 29 marzo si terrà “Oriago in fiore” con la mostra mercato Florovivaistico che raccoglie quasi 100 espositori da tutto il Veneto. Ci sarà la mostra fotografica “Fiori e Colori”, i Madonari, le fattorie didattiche e il mercato a chilometro 0. Sempre in Riviera del Brenta va ricordata anche “Rivale in fiore” a Pianiga che si tiene il 7 aprile. Odori di fiori e profumo di primavera si respireranno domenica 12 aprile a Noale con la mostra mercato “Noale in fiore” della Pro loco. Previste 60 mila presenze. Ci sarà un’area espositiva di oltre 10 mila metri quadrati. A Venezia importante appuntamento è Open Air Expo, rassegna, organizzata da

Expo Venice, dal 17 al 19 aprile a Forte Marghera. Presenterà proposte per star bene e vivere meglio attraverso la cura del corpo, l’alimentazione e le discipline sportive. A Mirano si terrà il 25 aprile la Festa dei Fiori in Piazza Martiri. Negli stessi giorni (25 – 26 aprile) a San Donà di Piave in via Cesare Battisti, da mattino a sera invece c’è la Festa di Primavera, con uno stand enogastronomico finalizzato alla promozione dei prodotti e vini tipici locali. A Dolo in Riviera del Brenta, in via Mazzini è in programma il primo maggio la tradizionale “Dolo in fiore”. Chiude gli eventi di rilievo a Noale l’Infiorata dove il 7 giugno c’è la manifestazione organizzata in occasione della celebrazione del Corpus Domini. Si tratta di una sfida fra contrade a colpi di petali, essenze erboree, cereali, gambi e materiali naturali. A.A.


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24 1 Voci da palazzo Elezioni regionali Si vota il 31 maggio

Flavio Tosi si candida Governatore e spariglia il gioco Il sindaco di Verona scende in campo e la partita delle prossime regionali cambia davvero volto. Niente alleanze scomode, però, vuole andare solo di Maria Pavan

L

a Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. Ora occorrerà capire se gli elettori che cinque anni fa hanno regalato a Luca Zaia una eccellente vittoria sono disponibili a cambiare e a votare Tosi, ormai ex leghista. I sondaggi, a più di due mesi dalle elezioni, contano relativamente. E difatti Tosi ha presto fatto spallucce di fronte a quelli sfoderati da Salvini dopo il consiglio federale della Lega che vedevano il partito in vantaggio di otto punti sul Pd anche con Tosi in campo. “Tosi candidato? – ha sbottato Salvini – Auguri, perché in democrazia scelgono gli elettori e in Veneto non ho dubbi che sceglieranno Zaia”. “In Veneto – ha detto ancora – l’alleanza la facciamo con i veneti e Luca Zaia ha un progetto per altri cinque anni”, ma qualche alleanza cercherà di stringerla perché il “popolo” di Tosi piace molto soprattutto ad un certo centro destra veneto che mal digeriva il linguaggio populista di certa Lega. Tra loro Antonio De Poli che considera la candidatura di Tosi “un’opportunità che può mettere insieme chi concepisce la politica del fare contro il linguaggio del populismo”. La candidatura del sindaco di Verona pia-

Flavio Tosi

Luca Zaia

Certo la discesa in campo di Flavio Tosi è piaciuta ce anche a una parte del nuovo centro destra, Mario molto ai suoi sostenitori presenti Sacconi, infatti, si dice convinto che in Fiera a Verona il giorno dell’ansia possibile costruire “una coali- Tosi: “Eccomi nuncio. zione vincente tra liberalpopolari e qui da uomo libero E’ piaciuto cogliere le sue autonomisti” che riesca a mettere per candidarmi incertezze e la sua commozione in minoranza l’estrema destra po- a governatore pulista”. Certo anche Forza Italia della Regione Veneto” mentre ricordava il passato nel giocherà la sua partita ma le allemovimento e annunciava la sua anze non si decideranno in Veneto, probabilmente sa- uscita. ranno decise ad Arcore e, soprattutto, con uno sguardo E’ l’hanno acclamato con calore vero quando ha nazionale. pronunciato le fatidiche parole: “E allora eccomi qui da

NeWS

“I

Se ne riparla nella prossima legislatura

Stop cemeNtiFicazioNe: la Nuova legge aSpetterÀ

l contenimento del consumo del suolo è un obiettivo urgente e ampiamente condiviso, ma le modalità operative proposte rischiano di essere contradditorie o addirittura di generare effetti opposti. Per cui è meglio fermarsi e ripensare in modo più approfondito l’impianto delle proposte di legge in discussione”. E’ questo il punto di arrivo del lavoro di studio e approfondimento svolto dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Andrea Bassi (Lega) sui due testi di legge abbinati, uno di iniziativa della Giunta proposto dall’assessore all’urbanistica Marino Zorzato e uno del Pd, che hanno messo nero su bianco la proposta di nuove regole per fermare la cementificazione del territorio e avviare processi di riqualificazione dell’esistente e di rigenerazione urbana. Le due proposte di legge, all’attenzione dei consiglieri di palazzo Ferro-Fini da un anno e mezzo, non

i g g da oINE il -L N O è OVO NU SITO

uomo libero per candidarmi a governatore della Regione Veneto”. “Liberalismo, popolarismo e federalismo” sono oggi le tre stelle polari del movimento di Flavio Tosi che le usa per spiegare che cosa significa essere moderati e non demagogici: “Sono un moderato – ha sottolineato – perché ho rispetto per le persone e la verità. È demagogico l’atteggiamento di Tsipras in Grecia che in campagna elettorale sosteneva l’uscita dall’euro e poi, dopo essere stato eletto, si è arreso all’evidenza e ha ammesso che al massimo avrebbe potuto rinegoziare condizioni meno vincolanti dei trattati europei. Bisogna essere seri e concreti. Lo stesso vale per la flat tax: noi non siamo l’India o la Croazia. Come si fa ad abbassare le tasse se prima non si taglia la spesa pubblica?”. E indirettamente le manda a dire proprio a Salvini che propone di portare la tassazione unica al 15 per cento. “Basta con le promesse da marinaio”, affonda il sindaco di Verona da candidato governatore del Veneto. Intanto il governatore uscente Luca Zaia, con l’amaro in bocca, non ha potuto che augurare all’ex compagno di partito un in bocca al lupo, sottolineando però che “se qualcuno si perde per strada è affar suo, non mio. Io non ho mai diviso tra tosiani e non tosiani e a giudicare dalle liste saremo più di prima. Non sono affatto preoccupato”.

taglieranno il traguardo dell’approvazione in questa legislatura. “Le abbiamo esaminate attentamente, avviando un confronto serrato con urbanisti, ordini professionali, categorie economiche, parti sociali, università, rappresentanti dell’ambientalismo – dichiara Bassi – Ed è stato proprio il grande lavoro corale di approfondimento nazionale e internazionale avviato da 19 istituzioni e associazioni dell’urbanistica, culminato nel manifesto elaborato dal coordinamento “UrbanMeta Metamorfosi urbane”, a convincerci che le proposte di legge in discussione rischiavano di ottenere addirittura l’effetto opposto, come è successo con la legge ‘blocca capannoni” che ha innescato la corsa all’edificazione di magazzini e capannoni prima che entrasse in vigore il blocco. Con il risultato che il Veneto si è riempito di grandi strutture rimaste vuote e deserte”. Va detto che grazie a queste due iniziative legislative per la prima volta nella storia delle politiche urbanistiche della Re-

gione è stata messa a fuoco l’esigenza di abbandonare la “logica incrementale” e di pianificare un recupero del territorio a fini diversi da quello edilizio. Professionisti, costruttori e ambientalisti ci avvertono però che le modalità proposte (come la moratoria e le varianti verdi), senza una tempistica certa, risorse dedicate, strumenti di impegno come i ‘contratti di rigenerazione urbana” e una forte regìa pubblica, non consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il grande lavoro svolto e le indicazioni unanimi degli ‘stakeholders’ raccolte durante l’ istruttoria non sono affatto persi: sono l’eredità che sarà consegnata ai consiglieri della prossima legislatura. Il manifesto di UrbanMeta metamorfosi urbane e il lavoro di studio e confronto sul tema della rigenerazione urbana svolto da ordini, enti e associazioni – annota Bruno Pigozzo (Pd), vicepresidente della commissione - costituisce una preziosa sintesi e anticipa un utile binario di lavoro per il nuovo Consiglio.

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Voci da palazzo 25 1 Lancio della campagna elettorale Sul palco le storie della gente vera, in platea 1500 persone

Moretti decisa a “spegnere” il centrodestra “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra” di Maria Pavan

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iù di 1500 persone acclamano Alessandra Moretti cattiva gestione della sanità veneta. E proprio su questo tema la Moretti affonda la sua al Centro Papa Luciani in occasione dell’apertura della sua Campagna elettorale, dietro di lei lo slo- lama affilata e presenta la sua ricetta per migliorare: “Ridurre i tempi d’attesa dei pronto soccorso, accorpare gan: “Il coraggio di cambiare”. E cambia tutto Alessandra. Porta sul palco il Veneto le Usl passando da 21 a 8 e nomina di nuovi direttori generali, più medici e meno buautentico: la gente che ha incontrato in questi ultimi mesi durante il “Sanità: ridurre i tempi rocrati”. Cambiamenti non da poco tour nei comuni grandi e piccoli di d’attesa dei pronto soccorso, accorpare come quelli che la candidata tutte le provincie. Perciò non è lei a dire che Zaia le Usl, direttori generali renziana mette nero su bianco nel suo programma pensando non ha fatto nulla per aiutare i cit- medici non burocrati” al mondo delle imprese venete, tadini, in questi anni, ma sono i cittadini stessi, le loro esperienze, le loro gioie e soprattutto strozzate dalla burocrazia e dalla mancanza di credito. “Il 33% degli investimenti per i giovani innovatori i loro dolori. Tra questi Roberta, la cinquantenne che racconta coperti da Veneto Sviluppo, aiuti alle imprese che aprono quanto è difficile occuparsi di una madre di ottant’anni all’internazionalizzazione, agenda digitale del Veneto per non autosufficiente e allo stesso tempo lottare da soli con togliere carta e burocrazia”. Ma è il tema del lavoro che le sta più a cuore di tutto. la mancanza di efficienza del sistema sanitario. Ma questa voce è solo una delle tante testimonianze Perché se riparte il lavoro, ripartono i veneti e le cose raccolte: medici, pazienti e famigliari che denunciano la cambiano davvero.

E’ commovente la storia di Valentina, che a trent’anni è disoccupata e apparentemente senza prospettive. La Moretti lancia la proposta di un Jobs Act veneto, l’uso dei fondi di Garanzia Giovani per dare 500 euro al mese a chi assume a tempo indeterminato giovani sotto i 29 anni e interventi di sostegno per il praticantato dei professionisti. La Moretti è convinta, quello visto fino ad oggi in Veneto è stato un bruttissimo film e occorre cambiare: “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra”. Certo saranno gli elettori a dirlo e la campagna per ora è tutta in salita: “Impossibile è una parola per piccoli uomini, il futuro è una scelta”. Questa la frase su cui si è chiuso l’evento, un ultimo video: un vecchio spot dell’Adidas in cui una donna si batte con il pugile Muhammad Alì.

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26 1 Cultura veneta Il precedente Nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere

NeWS

L’onirico Rousseau

Narrativa

l’ultimo libro di permuNiaN

Le opere del maestro francese, per la prima volta in mostra in Italia, rimarranno esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale, fino al 5 luglio di Alain Clivilò

I

n una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese sono esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale (appartamento del Doge) fino al 5 luglio. Un evento che precede di qualche mese la Biennale, proponendo opere quali “Io: ritratto-paesaggio” (1889/90) definito proprio dall’artista il primo ritratto-paesaggio della storia dell’arte, “Il cortile” (1896/98), “Cavallo assalito da un giaguaro” (1910), “Incantatrice di serpenti” (1907) e “La guerra o la cavalcata della Discordia” (1894) oltre a una selezione di paesaggi, ritratti e nature morte. “Il candore arcaico” è il titolo che racchiude un percorso triennale di studi che sta cercando di mettere nella giusta critica e storiografica l’opera completa di Rousseau. La curatrice della mostra Gabriella Belli indica che si tratta della “prima mostra che si fa in Italia su Rousseau, anche se bisogna ricordare che nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere. Nessuno lo notò allora perché arrivarono i Fauves, Picasso e Kandinskij. Venne considerato di retroguardia e passò inosservato. La rassegna ha un obiet-tivo preciso: cercare di capire come mai questo eccentrico pittore

C

dipingeva in una maniera assolutamente diversa da tutto ciò che avveniva in quegli anni a Parigi”. Infatti Christian Zervos scriveva di lui che “viveva come un monaco del Medioevo nelle sue visioni”. Si indica spesso il termine naif, ma la sua pittura possiede delle arie incantante e sognanti. Un onirico francese che nella sua semplicità ha rappresentato con modernità una personale visione della realtà. Anche il soprannome di Doganiere, che rimanda al suo lavoro nell’ufficio dazi, indica quella consuetudine tuttora esistente, tendente a denigrare al fine di non riconoscere a pieno l’iter artistico. Un’artista non classificabile che l’esposizione veneziana cerca di chiarire a pieno, creando dialoghi anche con diversi artisti al fine d’indagare quell’ispirazione all’arcaismo che nel corso dei secoli è parallela al classici-

Fondazione Querini Stampalia

l’AlfABETO MERAVIglIOSO DI gRISHA BRuSKIN

L

’alfabeto è definito come una serie di segni grafici, disposti in un ordine preciso, che tendono a rappresentare ognuno un suono di una determinata lingua. Infatti nella teoria della comunicazione il loro insieme crea un codice. Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, fino al 13 settembre, è presente un misterioso alfabeto costituito da 160 personaggi: angeli, demoni con il volto di animali, figure trafitte da un fulmine, uomini che portano sulle spalle la loro ombra, o scrutano nei segreti del libro. “Grisha Bruskin. Alefebet: Alfabeto della memoria” è il titolo della mostra dedicata, per la prima volta città lagunare, a uno dei più importanti artisti russi viventi. Così Bruskin, nato a Mosca nel 1945, descrive il suo progetto: “mi rapporto ad Alefbet come a una concezione artistica e nient’altro, come a una sorta di gioco di biglie. Era importante per me creare qualcosa in forma di pagine, di palinsesto, di scrittura, di notizia, di commento. Alefbet è anche scritture misteriose, rebus, un dizionario mitologico, sviluppa la lingua in un sistema di simboli e mitologemi, allegorie che bisogna essere capaci di decifrare, indovinare. Dove occorre trovare la propria personale spiegazione. Tra i personaggi disegnati non succede nulla, sono solamente rappresentati e sono collegati dal contesto”. Cinque grandi arazzi di misura 2,80 x 2,10 metri rappresentano il fulcro dell’esposizione, giungendo attraverso una disamina dei disegni preparatori dell’artista, i gouaches e 6 interessanti dipinti. Un’opera che testimonia la millenaria tradizione ebraica alla quale Bruskin vi giunge in maniera probabilmente indiretta: proveniva da una famiglia ebrea di scienziati, ma lungi da problematiche religiose. Fu un percorso nato alla fine degli anni ’60 che inserì un soggetto innovativo per la realtà sovietica del tempo. In riferimento alla mostra, l’arazzo è accompagnato da un commentario scritto dall’artista e lo spettatore, seguendo la tradizione del Talmud, dovrà aggiungere i propri commentari a quelli dell’artista: in Al.Cl. questo modo potrà avvicinarsi alla verità.

smo, cui l’opera di Rousseau sembra essere la linea divisoria tra 1800 e ‘900. Nell’allestimento, il visitatore durante il percorso rivive le atmosfere del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore di Henri nel 1908, in occasione dell’acquisto del “Ritratto di donna”: l’opera di Rousseau è esposta di fronte a “La bouteille de Bass” di Picasso, in una stanza animata dal poema che Guillaume Apollinaire dedicò a Rousseau. Immersa nella musica del valzer “Clemence” fu composta dallo stesso Doganiere e suonata proprio in quell’occasione. Non rimane dunque che ammirare le oltre cento opere unite in un progetto della Fondazione Musei Civici di Venezia con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.

Fotografia

avarzerani, adriesi e polesani in genere ma anche chioggiotti e altre tipologie di veneti veraci, sono i protagonisti del nuovo libro del narratore amato da critica e pubblico Francesco Permunian. E’ imminente l’uscita - ad aprile - dell’ultimo lavoro narrativo dello scrittore cavarzerano che ha voluto dichiarare in una dedica, posta a sigillo del libro, La polvere dell’infanzia (Nutrimenti editore), il vero protagonista di questa sorta di “romanzo famigliare”. Questa volta la sua indagine è volta ad indagare il Polesine e la sua gente, soprattutto quella di Cavarzere e dei Comuni limitrofi. La dedica infatti recita così: “A tutti i lunatici del Polesine, miei unici maestri e compagni di strada”. Il libro è illustrato da numerose fotografie in bianco nero a firma di Duilio Avezzù.

Candida Höfer rilegge Rodin C andida Höfer, fotografa nata nel 1944 a Eberswalde in Germania, rilegge “Les Bourgeois de Calais” opera del 1901 di Auguste Rodin. Fino al 29 marzo presso le sale di Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Venezia, nell’ambito del contenitore denominato Paradossi, è proposta ai visitatori una rilettura diversa della grande scultura di gesso che fu esposta da Rodin alla Biennale del 1901 e successivamente acquistata dalla città di Venezia. Un gruppo scultoreo che ha permesso alla Höfer di creare un percorso fotografico, scattando immagini relative ai dodici calchi di Rodin nelle loro installazioni poste in diverse collezioni pubbliche internazionali. L’abilità dell’occhio artistico della Höfer prende vigore nella ripetitività delle opere attraverso una dote che gli consente d’imbrigliare e assimilare l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais, che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, all’interno di un’immagine dall’ariosa percezione. Una sinergia con il lavoro che permette un continuo dialogo con l’opera e i suoi scatti, ottenendo un risultato finale forte, dirompente ma contenuto come da stile Höfer. A Venezia la mostra “Les Bourgeois de Calais à Venise” presenta una selezione di lavori che risalgono al 2001 quando, nel progetto Douze-Twelve commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, fotografò le fusioni esistenti nel mondo. Il realismo, l’emozione e le espressioni si esaltano all’interno del suo stile appartenente alla Scuola di Düsseldorf, caratterizzata da una fotografia diversa, attenta alle idee più che alla semplice documentazione. Quindi un forte linguaggio iconografico, una tecnica perfetta e la serialità sono elementi riscontrabili in questa produzione: fotografie che rappresentano sculture perfette ed equilibrate. Ognuna di queste immagini fornisce l’idea di essere stata costruita e progettata nella mente dell’artista, prima ancora che il tutto fosse visto attraverso i suoi occhi.


4 sport piazza

Sport 27

La Corri per Padova è anche solidale

Gli atleti si allenano pensando all’Africa più povera P

adova continua a correre. La Corri X Padova non si ferma e ogni mese gli atleti incontrano nuovi percorsi e nuove iniziative. La location di metà marzo era davvero nuova e si muoveva all’interno della zona industriale sud anche se alcuni percorsi erano in parte gli stessi già utilizzati in passato. Bella la partenza alla ZIP, di fronte alla sede di Radio Padova, la media partner che ogni settimana aiuta il gruppo degli or-

ganizzatori a fornire informazioni utili sulla Corri X Padova. La serata è stata anche l’occasione per ricordare Linda Scattolin, la triathleta padovana morta in Sudafrica dopo un grave incidente mentre si stava allenanando. L’atleta, residente a Ponte San Nicolò e famosissima nel mondo dello sport che continuerà a ricordarla con diverse iniziative tutte promosse sulla pagina Fb della CXP.

SOlIDARIETÀ AllA CXP uN uOVO DI PASQuA NON VAlE l’AlTRO

L

’Africa e la CXP sono legate a doppio filo. E’ già iniziata la distribuzione delle uova pasquali per raccogliere fondi a favore del Popolo Saharawi, grazie al dinamismo ed alla efficienza del gruppo di lavoro capitanato da Fabio Giacomini, presidente della Onlus 1514 Oltre il Muro. Lo slogan è: “A Pasqua un uovo non vale l’altro” e quindi con soli 8 euro si potrà fare un bel gesto, gustando una ottima cioccolata, al latte o fondente.

A fianco Linda Scattolin, la triathleta di Ponte San Nicolò morta in Sudafrica Foto di Francesco Pertini


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L’ESPERTO

A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Di che razza sei?

La prima classificazione cinofila della storia risale all’antica Grecia, dove Aristotele suddivise i cani secondo l’area di provenienza geografica. Gli antichi romani invece raggruppavano le razze di cani secondo le loro caratteristiche attitudinali e di impiego in cani da pastore (pastorales), cani da guardia (villatici) e cani da caccia (venatici). In epoca medievale si distinguevano quattro tipologie (mastini, levrieri, segugi e cani da cerca) mentre risalgono al Rinascimento diversi trattati sulle varie razze da caccia. Nel 1897 il cinologo Pierre Megnin “inventò” il tipo di classificazione canina usata ancora oggi suddividendo le razze in base alla morfologia, cioè al loro aspetto. Da quel momento si è cominciato a parlare di cani di tipo lupoide, braccoide, molossoide o graioide. Il cane di tipo lupoide, di cui rappresentanti tipici sono il pastore tedesco e l’husky, presenta testa a forma di piramide, orecchie dritte e appuntite, muso allungato e stretto e labbra lunghe e pendenti. Il cane di tipo braccoide, tra cui appunto il bracco, ma anche il cocker e il labrador, ha testa a forma di prisma, muso lungo sia all’estremità che alla base, orecchie cadenti e labbra lunghe e pendenti. Il cane di tipo molossoide, come i mastini o il rottwailer, ha testa voluminosa, di forma rotondeggiante o a cubo, orecchie piccole e ca-

www.lapiazzaweb.it/category/animali Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*

Cani e bambini

denti, muso corto, corpo massiccio e labbra lunghe e spesse. Il cane di tipo graioide, infine, è il tipico levriero, con testa conica, cranio stretto, orecchie piccole e all’indietro, muso lungo e sottile, labbra piccole, corte o serrate, corpo slanciato e ventre retratto. Oltre a questa classificazione Pierre Megnin divise i cani a seconda dell’utilizzo in tre gruppi, che risultano abbastanza simili a quelli adottati dai moderni enti cinofili: cani da guardia, difesa e utilità; cani da caccia, compresi terrier, segugi, spaniel e retriever; cani da compagnia. In Italia le oltre 400 razze riconosciute dall’ENCI (ENte Cinofilia Italiana), organizzazione affiliata al FCI (Federation Cynologique Internationale), sono a loro volta suddivise in dieci gruppi: cani da pastore e bovari (escluso i bovari svizzeri); cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri, terrier, bassotti; cani di tipo spitz e primitivo; segugi e cani per pista di sangue; cani da ferma; cani da riporto, da cerca e da acqua; cani da compagnia; levrieri. Le razze italiane riconosciute in ambito internazionale sono: cane da pastore bergamasco, cane da pastore maremmano-abruzzese, cane corso, mastino napoletano, cirneco dell’Etna, segugio, spinone, bracco, lagotto romagnolo, bolognese, maltese e piccolo levriero italiano.

Un’affermazione che sento fare frequentemente da parte di chi vuole adottare un cane è “prendo un cucciolo per il mio bambino così crescono insieme”. Purtroppo però questa non è sempre cosa buona e giusta. Premetto che sono cresciuta con i cani, sono stati i miei primi compagni di gioco e non mi sono mai separata da loro, tanto che oggi sono i miei compagni di lavoro.Da bambina giocavo sempre con i cani del nonno, il mio preferito si chiamava Tabù, un randagio bianco e grigio arrivato in famiglia già adulto e dove ha vissuto almeno vent’anni. Ho pianto tanto quando è morto perché Lui era il mio migliore amico, sapeva tutti i miei segreti, glieli raccontavo quando andavamo a passeggio. Il primo morso invece l’ho preso da un cocker spaniel, ancora oggi quando mi guardo il braccio penso a quanto me lo sono meritato (anche mamma mi aveva detto così!). Era un batuffolo rosso bellissimo quando è arrivata a casa, siamo cresciute insieme. Poi qualche litigio, pic-

www.dogtrainerpadova.it - dogtrainerpadova@gmail.com - tel: 329 1605558

coli conflitti che lasciano il segno. Quando mi chiedono una consulenza relativa a quale cane prendere per il bambino, io prima di tutto rispondo che è un desiderio da assecondare solo se gli adulti della famiglia sono effettivamente disposti ad occuparsene perché il cane non è per il bambino - che ovviamente non può nemmeno esserne il principale responsabile - ma diventa un nuovo membro della famiglia. Poi, suggerisco sempre la scelta di un cane maturo ed equilibrato. Un cane adulto ha molti vantaggi, si possono conoscere le caratteristiche fisiche e comportamentali ed è certamente meno impegnativo di un cucciolo di per sé vivace, esuberante ed ineducato. Non voglio convincervi, se proprio ve la sentite potete anche adottare un cucciolo, considerando però che l’impegno, soprattutto quando il figlio è ancora piccolo, è di gran lunga maggiore. Comunque scegliate ricordate sempre di insegnare ai vostri bambini a trattare i cani con rispetto e gentilezza, proprio come vorrebbero essere trattati loro.

*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa

ADOTTAMI

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”animali” e guarda le fotogallery Morgan Maschio, taglia media-contenuta di circa 13 chili, 7-8 mesi, è figlio di una mamma pointer e di papà meticcio. Ora Morgan è un ospite A.p.a. ed è in attesa di famiglia. Categoria cacciatori non chiamare. Tobia Maschio di 1 anno, taglia medio-contenuta, di circa kg.10-12. Tobia adesso provvisoriamente è in rifugio, in attesa di essere restituito al mittente. Cerchiamo per Tobia una seconda possibilità, in tempi stretti. Carattere buono, equilibrato e convive tranquillamente con i suoi simili.

Chanel Femmina, 5-6 mesi, taglia piccola di circa kg.6-7. Questa piccolina è stata trovata vicino al rifugio. E’ stata recuperata da un passante pensando che si fosse persa. E’ stata portata in rifugio, priva di chip e collarino. Chanel aspetta una famiglia Eto Bracco tedesco maschio, 2 anni, taglia media di circa kg.20. Esuberante, buono, socializzato, va d’accordo con maschi e femmine. Eto arriva in canile assieme ad altri suoi simili. Non abbiamo storia, ma i segni nel suo corpo parlano da soli. Questa creatura verrà rimessa a nuovo, ma per lui serve una casa e non un recinto di un canile. Cacciatori astenersi dal telefonare.

Sheyla Femmina di 10 anni. Taglia piccola di circa 6 chili. La piccola arriva in Rifugio tra le braccia di una volontaria. Ora serve con urgenza trovarle una nuova famiglia. Carattere buono e socievole con tutti.

Ginger - Fred Due innamorati, maschietto e femminuccia, 2 anni circa, taglia media. Caratteri buoni ed equilibrati. Si tratta di un’adozione che nel tempo è saltata. Hanno vissuto due anni in casa. Cerchiamo un’adozione, se possibile, insieme.

Brilla Femmina di 4 anni circa, tg piccola di kg-8. Carattere molto tranquillo, un po’ timida e coccolona. Brilla è stata recuperata in campagna, ormai luogo tipico per gli abbandoni. La piccolina ha la filaria, curabilissima e non contagiosa. Molti cercano una cagnetta piccina, buona e mite.

Pippo Maschio, tg medio-contenuta, circa kg.10-12. Pippo ha 15-16 anni. Il suo padrone è mancato da poco. Ed ecco arrivare Pippo in canile. Questa creatura è disorientata all’inverosimile: fatica a stare in piedi e rifiuta il cibo. Grazie a chi aiuterà Pippo con condivisioni, passa parola e sarebbe magnifico se riuscissimo a trovargli un’adozione.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: redazione@givemotions.it - tel. 049 8704884 

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L’Editoriale LA PSICOLOGIA PER LA VITA QUOTIDIANA

dott. Alessandro De Carlo*

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La cura giusta per il corpo non sempre cura anche la persona Non racconterò mai gli affari miei a d uno sconosciuto! Continua a pag. 33

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze

volte capita che la psicologia sia ancora associata esclusivamente al disagio e al malessere della mente. Oggi però la componente legata a questo tipo di cura è soltanto uno degi ambiti di lavoro dello psicologo, professionista formato per prendersi cura della persona sia ristabilendo uno stato di salute psicologica eventualmente ridotta sia lavorando per aumentare il benessere individuale e sociale delle persone. Recarsi da uno psicologo, dunque, può essere un modo efficace per migliorare la propria salute, le proprie relazioni sociali e familiari, ma anche aspetti spesso meno considerati come la propria produttività sul lavoro e la capacità di trovare soluzioni a piccoli e grandi problemi quotidiani. Inoltre, elemento da non dimenticare, questi obiettivi possono essere raggiunti tramite un percorso di crescita personale e consapevolezza, beni sempre più rari nella nostra veloce e complessa contemporaneità. Tutto questo e molto altro è oggi l’ambito professionale dello psicologo, che offre ai propri utenti la garanzia di essere un professionista sanitario con regole, controlli, protocolli scientificamente attendibili, una deontologia e una disciplina assicurativa normate per legge e la capacità di integrazione con i professionisti di altre discipline: una grande sicurezza per chi vuole iniziare seguire un percorso psicologico. Quello che gli psicologi propongono e portano avanti, dunque, è anche un nuovo concetto di sanità più lontana dagli ospedali e dal concetto di malattia e più vicina alla vita quotidiana. L’idea di una professione che mira a non tanto a lavorare su eventuali sintomi di malessere quanto ad essere costantemente ispirata alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “il completo stato di benessere psicofisico della persona”.

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Medicina fisica e riabilitazioni: strumentazioni Continua a pag. 33

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L’intervento Troppa burocrazia per aprire uno studio!

di Dott. Bruno Noce*

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’art.193 del TULS(Testo Unico delle Leggi Sanitarie) recita che nessuno può aprire un ambulatorio medico senza autorizzazione ma lascia liberi i medici e gli odontoiatri di aprire uno studio, intendendo con ciò un gabinetto dove il professionista esercita sotto la propria diretta responsabilità, in quanto già abilitato dall’esame di stato. Si evince chiaramente che struttura sanitaria complessa ed ambulatorio non sono dizioni assimilabili allo studio privato del professionista, non aperto al pubblico e non convenzionato. La forzatura dell’introduzione nello studio privato odontoiatrico della legge 22 non rispecchia lo spirito iniziale del regolamento, infatti l’aspetto organizzativo di uno studio privato e’ per definizione secondario all’aspetto professionale, per cui non è omologabili all’ambulatorio sanitario. Nella realtà abbiamo assistito a tutta una serie di soprusi e prevaricazioni nell’applicazione della legge. Ad esempio l’inutile ripetizione di autorizzazioni a cui siamo già soggetti per obbligo di legge(gestione dei rifiuti sanitari, abitabilità, planimetrie e destinazione d’uso, conformità elettromedicali, ispezione periodica dei radiologici, conformità impianti elettrici etc.), la richiesta di informazioni che riguardano l’organizzazione del lavoro o i rapporti con il personale, il tutto connesso ad una pesante violazione della privacy, dell’autonomia dell’imprenditore e della libertà d’azione del professionista già abilitato. Negli ultimi 5 anni si è assistito ad una gravissima disomogeneità di applicazione della legge tra Regioni, Province, Comuni, Asl diversi per cui ai professionisti vengono richiesti differenti requisiti con palese disparità di trattamento. Si è arrivati al punto che i funzionari incaricati delle verifiche, usano criteri di discrezionalità che sfociano nell’arbitrio, arrivando addirittura ad interpretare la legge in modo personale, senza contare poi che alla fine l’autorizzazione viene rilasciata dal Sindaco del Comune e ci sono stati casi in cui paradossalmente, nonostante il parere negativo dei verificatori sia stata concessa ugualmente l’autorizzazione.Quindi sorge spontanea una domanda: ma questa legge serve a far aumentare la qualità degli studi professionali oppure serve ad avere un controllo ed a vessare ulteriormente il professionista? La falsa illusione che la salute del cittadino venga tutelata dalla rispondenza a normative burocratiche anziché essere affidata alla professionalità del sanitario, che non viene ne’ richiesta, ne’ tantomeno verificata da questa normativa e’ un altro punto a sfavore. Questa legge quindi ha manifestato tutte le sue carenze, non ha minimamente scalfito la piaga dell’abusivismo, non ha apportato alcun beneficio al cittadino ed ha creato sconcerto, disorientamento è grave difficoltà all’odontoiatra. La CAO quindi si è impegnata a discutere con le istituzioni preposte per cercare di uniformare su tutto il territorio nazionale la legge che da regionale dovrà necessariamente passare a nazionale.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

Siamo felici davvero se stiamo bene

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L’Intervento PARLIAMO DEI FARMACI GENERICI UNA RISORSA PER IL SISTEMA SANITARIO O UN PROBLEMA PER LA SALUTE?

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di Francesco Noce*

empre più spesso,quando ci si reca in farmacia ci viene consegnato,a fronte di una prescrizione medica,un farmaco così detto “generico”. Già dal 1° settembre 2010 infatti in Italia la prescrizione di un farmaco può esser sostituita in farmacia con un farmaco “generico”, se ovviamente è disponibile. Ma cosa sono i farmaci generici? Come farmaci generici,termine entrato nell’ uso comune, sono indicati quei farmaci che hanno perso il brevetto e hanno una bioequivalenza con i farmaci originatori comunemente definiti come farmaci di marca. Per questo motivo già dal 2005 si preferisce indicarli con il nome di farmaci “equivalenti” e devono corrispondere per legge ai seguenti requisiti: avere lo stesso principio attivo del farmaco di riferimento, il principio attivo non deve essere protetto da brevetto, avere la stessa forma farmaceutica e via di somministrazione (per esempio compresse,capsule,fiale sciroppo etc.),avere lo stesso dosaggio unitario,essere bioequivalente al medicinale originatore,aver un costo di almeno il 20% inferiore rispetto al corrispondente medicinale di “marca”. Il costo significativamente più basso si giustifica con il fatto che le aziende produttrici di farmaci equivalenti non devono sostenere tutti i costi che vanno dalla scoperta del principio attivo all’intero processo di sviluppo e sperimentazione che sono sostenuti dall’ azienda che aveva prodotto e brevettato il farmaco originario (stimati in circa 6oomilioni di dollari), e che per questo gode di un periodo di sostanziale monopolio. Essenzialmente il costo del farmaco equivalente è dato dal costo per la produzione e da non rilevanti spese di promozione dal momento che anche queste ricevono un rilevante beneficio dalle attività messe in atto dalle aziende produttrici del farmaco originatore e dal fatto che sono farmaci presenti sul mercato già da anni e sono ben conosciuti dai pazienti,dai medici e da altri operatori sanitari anche se con il nome commerciale. Mentre nei paesi UE il consumo di farmaci equivalenti si aggira sul 50% ,solo di recente in Italia il loro consumo ha avuto un balzo dal 6% al 20% in breve tempo,ma ancora lontano dal 70% della Germania,dal 60% della Danimarca e dal 90% della Polonia,ponendoci al penultimo posto,appena sopra alla Grecia. Fra le molte ragioni e interessi corporativi ed economici il processo si è rivelato lungo e difficoltoso,alimentato dalla percezione che i passaggi tecnico-scientifici su cui poggia la sostituibilità non siano così virtuosi nel nostro paese. Ad iniziare dalle “liste di trasparenza”cui deve attenersi il farmacista, le cui conseguenze sono potenzialmente critiche,visto che una volta inseriti nello stesso elenco anche farmaci con tipologia di forme e di dosaggio così diverse da escludere l’eventualità di una biodisponibilità confrontabile,farmaci con più originatori, vecchie specialità cioè copie autorizzate prima e quindi non testate in studi di bioequivalenza,tutti medicinali che rientrano a pieno titolo nella disponibilità del farmacista alla sostituzione. Per continuare con la differenza di biodisponibilità tollerata da un più 3,5% a un meno 3,5% rispetto all’originatore, per cui entrambi sono bioequivalenti al farmaco di riferimento ma non sono bioequivalenti fra loro. In Italia manca un “Orange book”, come in altri paesi, in cui sono contenuti i farmaci generici bioequivalenti all’originatore e bioequivalenti fra loro:praticamente liste di prodotti utilizzabili in sostituzione equivalenti fra loro.Per non dimenticare l’effetto degli eccipienti,sostanze inerti che stabilizzano le molecole,che possono essere diversi da quelli contenuti nell’originatore e non sempre non producono effetti,come il saccarosio per i diabetici il lattosio per gli intolleranti,i parabeni che possono procurare allergie e sostanze che possono alterare la palatabilità cioè il sapore del medicinale,aspetto rilevante soprattutto per i medicinali per i bambini,così come possono essere importanti i metaboliti e la salificazione diversa. In definitiva farmaci generici SI o NO? Decisamente SI: perché rispondono a criteri di produzione secondo le buone regole della farmacopea e quindi sicuri ed affidabili;sono prodotti da aziende sottoposte a rigidi controlli e spesso sono le stesse aziende che producono il farmaco originario. SI perché il loro avvento ha consentito un risparmio per il Sistema Sanitario di circa il 55% sul costo originario e può consentire ulteriori e ben più consistenti risparmi se si pensa che la maggior parte dei farmaci oggi in uso in breve tempo avrà perso il brevetto,con tutto il vantaggio di avere a disposizione più risorse per terapie innovative e cure più efficaci. SI purchè siano effettivamente bioequivalenti fra loro per la sostituibilità e ponendo attenzione agli eccipienti in essi contenuti, eccipienti che del resto sono ben evidenziati nel foglietto illustrativo. SI con il suggerimento di assumere possibilmente sempre lo stesso farmaco genericato,una volta accertata la sua efficacia e tolleranza,per non assumere sostanze non bioequivalenti fra loro e con eccipienti tali da produrre possibili effetti non desiderati e per non ingenerare confusione,specie in persone anziane che spesso assumono più farmaci, per differenze di forma e di colore della confezione,per nomi diversi dal nome commerciale, per compresse che diventano capsule e viceversa,così da rappresentare seri problemi all’aderenza terapeutica e quindi alla salute dei pazienti. A meno che i criteri di sostituibilità non garantiscano una bioequivalenza accertata, gli eccipienti non possano indurre effetti indesiderati,(a quando un Orange book?) e vi sia una corretta informazione per una terapia efficace e sicura.

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo


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Non racconterò mai gli affari miei ad uno sconosciuto!

Perchè è così difficile rivolgersi ad uno psicologo

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a società, la medicina e la scienza si sono psicologo è dovuto al pregiudizio che farlo adoperate da sempre per vincere, risol- significa “essere pazzi”. E poi ci sono i sentimenti di colpa e la ververe e ridurre al minimo tutto ciò che è malattia fisica: si ha male ad un dente? Si va gogna dovuti a retaggi secolari connessi alla dal dentista. Duole un ginocchio? Sentiamo sofferenza mentale. La sofferenza psicologica l’ortopedico. Non ci vedo più bene? Contat- diventa colpa della persona che ne soffre, ma tiamo un oculista. Ma ci sono un dolore ed anche della famiglia di cui fa parte. Nasce la paura dello stigma sociale: “biuna sofferenza invisibili, sottili e spesso inaspettati, che rimangono spesso nell’angolo, sogna” tenere nascosti i sintomi della “mavittime di pregiudizi, di stereotipi e perché no, lattia” così da non poter essere riconosciuti d’ignoranza… sono la malattia dell’anima e dalla società. In realtà, attraversare momenti di disagio della mente. Sono senz’altro capitati ad ognuno di capita a tutti, a volte fa parte della vita stessa e della crescita di noi dei periodi in cui ognuno di noi e non la sofferenza o dei diè affatto indice di una sagi hanno interferito sulla nostra vita, sulle Ci sono un dolore ed una malattia psicologica. attività quotidiane e sofferenza invisibili, sottili Molte persone vanno sulle nostre relazioni dallo psicologo perché con le persone che ci e spesso inaspettati, attraversano momenche rimangono spesso vittime di ti di stress, per procircondano. Tuttavia chiedere pregiudizi, di stereotipi blemi con il partner aiuto è una grande o per essere aiutati a fatica. superare un lutto o un Chiedere aiuto per molti significa am- avvenimento traumatico. mettere una certa “debolezza”, significa non In realtà decidere di andare dallo psicoessere capaci di farcela da soli e questo, per logo è un atteggiamento maturo, dato che una società come la nostra, è inconcepibile. lo psicologo altro non è che un professionista Spesso, non scegliere di andare da uno della mente, un medico dell’anima a tutti gli

effetti che, comprendendo il disagio psicologico e fornendo spiegazioni sul perché si sta vivendo una situazione di malessere, aiuta le persone ad uscire da situazioni in cui sono bloccate o a disagio, utilizzando oltre alla parola, delle tecniche adeguate. Non si tratta quindi di “sfogarsi”, come si farebbe con un amico o un familiare, ma di un vero e proprio percorso che porta al cambiamento e che vede la persona stessa attore principale di tale cambiamento. Con l’aiuto dello psicologo è la persona stessa a capire in che direzione andare e a fare le scelte migliori: non significa riconoscere che si è sbagliati, ma che le strategie messe in atto finora, per superare le difficoltà, non sono più sufficienti o adeguate e anzi, iniziano a limitare il benessere di vita. Laddove i comportamenti consueti falli-

Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali

I

l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il

peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it

scono, i malesseri ad essi conseguenti possono, via via portare allo sviluppo di sintomi psicologici: difficoltà affettive e relazionali, ossessioni, fobie, scarsa autostima, incapacità di gestire la rabbia e tutto ciò, ridurre il nostro benessere psicologico.

Dott.ssa Alessia Marcato

Iniziamo quindi a prenderci davvero cura di noi in maniera totale e a riconoscere che: “sono venuto all’incontro con il dolore e la speranza… sono tornato con l’amore” (Cardinali F.) Dr.ssa Alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia, famigliari ed individuali ad indirizzo sistemico-relazionale Riceve su appuntamento presso Poliambulatorio Aquafit Via dei Soranzo, 4 Scorzè (VE) Tel: 041 – 5848500 aquafit@centroserviziannisereni.it www.poliambulatoriaquafit.it

Medicina fisica e riabilitazioni: strumentazioni ad alta tecnologia La presentazione della Fisioterapia in Uni-x medica

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er far fronte alla crescente richiesta di salute, UniX Medica offre un moderno servizio di medicina fisica e riabilitazione, dotato di strumentazioni ad alta tecnologia. Qui si svolgono anche la kinesiterapia attiva e passiva (ovvero la cura con il movimento passivo, assistito e attivo), e l’idrokinesiterapia. Il progetto riabilitativo, che mette al centro il paziente, è gestito in equipe dal medico specialista e dal fisioterapista. Sulla base della diagnosi medica viene formulato il percorso personalizzato di trattamento, il quale si svolge nelle diverse aree da cui è composto il reparto: 1. area box, per la prima fase antalgica ed antiinfiammatoria, dove si trovano le terapie strumentali, tra le quali spiccano, per risultati documentati da studi scientifici, il Laser Yag (Hiltherapia), ovvero laser ad alta potenza, la TECAR (trasferimento energetico capacitivo e resistivo), la Sit Therapy, ovvero veicolazione transdermica del farmaco antiinfiammatorio o del fitofarmaco e l’Ipertermia, ovvero terapia col calore; 2. palestra e piscina riabilitative, per la seconda fase, ossia di riattivazione articolare e muscolare della parte dolente e limitata, per ristabilire il gesto più funzionale possibile in base alla patologia del paziente. Ai principi di diagnosi e di cura, consoni alla me-

dicina, non bisogna tralasciare i principi di prevenzione: l’analisi dei gesti e delle posture che hanno contribuito a causare l’attuale limitazione/dolore sono valutati con il fisioterapista, con l’obiettivo di creare una progressione di esercizi utile alla correzione dei fattori lesivi stessi. Per esempio la riabilitazione del post operato, sia esso di arto inferiore, superiore o di colonna vertebrale, prevede, previa visita fisiatrica, l’inizio nei tempi indicati dal medico del trattamento strumentale antalgico, abbinato alla kinesi passiva ed attiva. Una La Dott.ssa riabilitazione precoPaola Sirena ce è fondamentale responsabile del servizio di per ridurre dolore e Fisioterapia rigidità articolari da immobilità, nonché riprendere rapidamente la funzione articolare e la muscolatura. Si ricordi, comunque, che il dolore è sempre un indicatore di qualche meccanismo disfunzionale che si è creato, e preso in esame nei modi e nei tempi adeguati si risolve meglio e con minor rischio di recidive. Dott.ssa Paola Sirena - Fisioterapia Piazza Dossetti 1, Piove di Sacco (Pd) www.unixpoliambulatorio.it Tel. 049 9708688


BUONA PASQUA Vi ricordiamo che per le prenotazioni i nostri uffici sono aperti dal 4 Aprile tutti i giorni dalle 15,00 alle18,00 anche sabato e domenica dalle 10,00 alle12,30 e dalle 15,00 alle 18,00 Vi Aspettiamo


A tavola 35 2 La rubrica di cucina CHIOCCIOLINE DI PHILLO FARCITE DI PATATE E CARCIOFI CON BESCIAMELLA AL PARMIGIANO L’ennesima preparazione con la pasta phillo, ma ancora una volta abbiamo cambiato forma. Complice il formato già in fogli distinti, è stata naturale conseguenza la nostra voglia di provare delle chioccioline monoporzione. Per il ripieno abbiamo pensato a degli ingredienti senza stagione, che regalassero una sorta di confort food: abbiamo accostato patate e carciofi, aromatizzandoli con freschezza e leggerezza, e successivamente arricchendoli con croccanti pistacchi ed una saporita besciamella al parmigiano, realizzata a partire da una salsa pronta. Per servire le nostre chiocciole in modo ancora più originale, abbiamo riutilizzato la nostra besciamella al momento della presentazione: un contrasto tra il caldo e morbido sapore della salsa e quello più croccante della nostra pasta.

Ingredienti per 4 Chiocciole 120g pasta phillo in fogli 250g patate (peso già lessate) 170g fondi di carciofo precotti 155g arrosto di pollo alle erbe affettato pistacchi salati 1/3 cipolla bianca 1 cucch gomasio alle erbe coriandolo timo prezzemolo succo di limone

olio evo semi di sesamo semi di papavero Per la besciamella: 180g salsa al parmigiano 120ml latte di soia 1 cucch olio evo 1 cucch farina 00 noce moscata formaggio parmigiano grattugiato sale blu di Persia

Procedimento Lessare le patate e tagliarle a pezzetti. Affettare la cipolla e soffriggerla in padella con olio, unire i fondi di carciofo ed insaporire con gomasio, coriandolo, timo e prezzemolo. Portare a cottura bagnando con acqua e succo di limone. A fuoco spento unire le patate ed i pistacchi sminuzzati. Preparare la besciamella: mettere l’olio in un pentolino, unire la farina e subito dopo il latte; insaporire con con noce moscata e sale. Tenere la besciamella sul fuoco a media temperatura per circa 10 minuti, mescolando continuamente per evitare grumi. Unire la salsa al parmigiano, amalgamare bene e spegnere il fuoco. Unire 4-5 cucchiai di besciamella alle verdure in padella. Stendere i fogli di pasta phillo, spennellarli con un’emulsione di olio e acqua quindi farcire ognuno con alcune fette di arrosto di pollo ed il ripieno di patate e carciofi. Arrotolare formando delle chiocchiole, spennellare la superficie con l’emulsione di olio ed acqua, infine spolverare con semi di sesamo e di papavero. Cuocere le chioccioline in forno, preriscaldato a 200° con funzione statica, per circa 20 minuti. Servire con la besciamella al parmigiano.

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Menù di Pasqua Aperitivo della C

asa con salatini Antipasti Schiette con po lentina Antipasto Fornac e: Gamberetti, Polip i con sedano, in salata di mare, latticini di Seppi a, Gamberoni 1/2 Astice al pros ecco Primi Linguine al Salm one affumicato Farfalle con Sca mpi e funghi S ec on di Grigliata mista di pesce (Orata, co da di Rospo, Sca Vassoi di frittura mpo) mista con polent in a Insalatine di stag ione Dolci Tartufo gelato co n liquore Colomba Pasqu ale e vino mosca to Sgroppino Caffè e Grappa della casa Vino e Acqua M inerale compres i

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36 1 Oroscopo ARIETE

DAL 21/03 AL 20/04 CON EROS ALLE STELLE, L E OCCASIONI DI NUOVE CONOSCENZE E DI SVAGHI VI TERRANNO PIACEVOLMENTE IMPEGNATI. LA NUOVA STAGIONE VI TROVA IRRESISTIBILI CON UNA FORMA ECCELLENTE

TORO DAL 21/04 AL 20/05

CHISSÀ PERCHÉ AVETE DECISO DI GIOCARE IN RIMESSA, SENZA ESPORVI TROPPO E TENENDO SEGRETI GLI AFFETTI PIÙ CARI. SIATE COSTANTI NELLE VOSTRE COSE, ANCHE IL FISICO SE NE GIOVERÀ

Oroscopo ARRIVA PRIMAVERA, TEMPO DI SONNO, SOGNO E AMORE. L’AMORE, RICORDATE, FA IL NIDO AL RIPARO DAL VENTO!

VAGGIO DI VOI EVITANDO DI FRENARVI PER QUESTIONI DI PRINCIPIO O DI ETICHETTA. SARERETE IN CONTATTO CON I BISOGNI DEL CUORE, MA ANCHE CON QUELLI DEL CORPO E DEI SENSI

SCORPIONE

DAL 23/10 AL 22/11 ATTENTI AGLI AMICI: TRA LORO POTREBBE NASCONDERSI L’ANIMA GEMELLA, BASTA GUARDARE MEGLIO E NON DARE NULLA PER SCONTATO. IL DIALOGO SENTIMENTALE SI FARÀ PIÙ COMPLICATO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12 SIATE RAZIONALI

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FATE FAVILLE

E POTRETE APPIANARE I CONTRASTI IN CAMPO SENTIMENTALE A CUI SI AGGIUNGE UN POSSIBILE CALO DEL DESIDERIO. I SINGLE, POLEMICI E INSODDISFATTI, FUGGANO LA GELOSIA

GRAZIE A IRONIA E SEDUZIONE MALIZIOSA, CON LA COMPLICITÀ DI NUOVE AMICIZIE O DI CONTESTI FRESCHI E INTERESSANTI NON AVETE RIVALI: L’AMORE È ALLE PORTE. ATTENTI ALLE CHIUSURE

CAPRICORNO

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07 IN UN PRIMO

DAL 22/12 AL 20/01 L’AMORE RALLENTA IL PASSO E SCRICCHIOLA UN POCHINO MA NON DATEVI PER VINTI, C’È TEMPO PER RICONQUISTARE CIÒ CHE AVETE PERDUTO. DAL PUNTO DI VISTA FISICO, NON ABUSATE DELLE VOSTRE FORZE E MONITORATE ALIMENTAZIONE E CICLI SONNO/VEGLIA

PERIODO POTRESTE RITROVARVI SOLITARI E SELETTIVI COME NON MAI. IL CONSIGLIO GIUSTO È DI LASCIARVI TRAVOLGERE DALLE NOVITÀ IN ARRIVO CHE PORTERANNO BELLE SORPRESE

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